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Banco BPM SpA

Annual Report Mar 31, 2025

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Annual Report

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Relazioni e bilanci

Esercizio 2024

Relazioni e bilanci Esercizio 2024

Il presente documento è predisposto in formato PDF allo scopo di agevolare la lettura del bilancio e non rappresenta la Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2024 del Gruppo Banco BPM, che deve essere redatta secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF). Per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency), la Relazione finanziaria annuale predisposta nel formato "ESEF" viene pubblicata nei termini di legge.

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia Capitale sociale al 31 dicembre 2024: euro 7.100.000.000,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 31 DICEMBRE 2024

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Maurizio Comoli Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Sindaci Supplenti Sara Antonelli

Condirettore Generale Domenico De Angelis

Consiglio di Amministrazione

Paolo Boccardelli Paolo Bordogna Nadine Farida Faruque Paola Ferretti Marina Mantelli Chiara Mio Alberto Oliveti Mauro Paoloni Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Elbano de Nuccio Maurizio Lauri Silvia Muzi Nadia Valenti

Marina Scandurra Mario Tagliaferri

Direzione Generale

Condirettore Generale Edoardo Maria Ginevra

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Avviso di convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci 8
RELAZIONI E BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO 13
Business line del Gruppo Banco BPM 14
Distribuzione territoriale delle filiali 15
Dati di sintesi e indici economico - finanziari del Gruppo 16
Relazione sulla gestione consolidata 19
Il contesto economico 21
Fatti di rilievo dell'esercizio 27
Risultati 39
Prospetti contabili riclassificati 40
Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato 48
Dati patrimoniali consolidati 50
Dati economici consolidati 65
Risultati per settore di attività 76
Direzione Commercial 79
Corporate and Investment Banking 100
Insurance 111
Partnership Strategiche 114
Finanza 116
Corporate Center 122
La gestione dei rischi 126
Attività di indirizzo, controllo e supporto 130
Risorse umane 130
Internal audit 131
Compliance 131
Antiriciclaggio 132
Ricerca e sviluppo 133
Attività progettuali e investimenti tecnologici 133
Comunicazione 136
Investor Relations 139
Altre informazioni 140
Andamento delle principali società del Gruppo 143
Evoluzione prevedibile della gestione 148
Rendicontazione di sostenibilità 151
Informazioni generali 152
Informazioni ambientali 197
Informazioni sociali 315
Informazioni sulla governance 355
Schemi del bilancio consolidato 367
Stato Patrimoniale consolidato 368
Conto Economico consolidato 370
Prospetto della redditività consolidata complessiva 371
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato 372
Rendiconto finanziario consolidato 374

Nota integrativa consolidata 377
Parte A – Politiche contabili 379
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 493
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 597
Parte D – Redditività consolidata complessiva 623
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 625
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 774
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 777
Parte H – Operazioni con parti correlate 780
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 788
Parte L – Informativa di settore 793
Parte M – Informativa sul leasing 800
Altre informazioni 803
Attestazioni dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 805
Relazioni della Società di revisione 809
Allegati 833
RELAZIONI E BILANCIO DELL'IMPRESA 851
Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa 852
Relazione sulla gestione dell'impresa 855
Risultati 857
Altre informazioni 876
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs.28 febbraio 2005 n. 38 877
Vincolo fiscale ex D.L. 140/2020 879
Imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche 880
Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio 881
Schemi del bilancio dell'impresa 883
Stato Patrimoniale 884
Conto Economico 886
Prospetto della redditività complessiva 887
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 888
Rendiconto finanziario 890
Nota integrativa dell'impresa 893
Parte A – Politiche contabili 894
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 975
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 1035
Parte D – Redditività complessiva 1055
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1056
Parte F – Informazioni sul patrimonio 1113
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 1116
Parte H – Operazioni con parti correlate 1118
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 1123
Parte L – Informativa di settore 1123
Parte M – Informativa sul leasing 1124
Altre informazioni 1127

Relazione del Collegio Sindacale 1129
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 1199
Relazione della Società di revisione 1203
Allegati 1217

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

A norma degli articoli 12 e 13 dello Statuto sociale, l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. ("Banco BPM" o la "Società") è indetta in unica convocazione per mercoledì 30 aprile 2025, alle ore 9, in Milano presso Allianz Convention Center – MiCO Nuovo Nord, Viale Scarampo – ingresso Gate 6, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 di Banco BPM S.p.A., corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.
  • 2) Deliberazioni sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili.
  • 3) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del Gruppo Banco BPM 2025 (sezione I e sezione II).
    • 3.1) Approvazione della politica in materia di remunerazione (sezione I) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
    • 3.2) Approvazione della relazione sui compensi corrisposti nel 2024 (sezione II) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 4) Piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.:
    • 4.1) Piano short-term incentive (2025). Delibere inerenti e conseguenti.
    • 4.2) Piano long term incentive (2025-2027). Delibere inerenti e conseguenti.
  • 5) Adeguamento, nell'ambito della politica in materia di remunerazione, dell'ammontare massimo degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 6) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.. Delibere inerenti e conseguenti.

Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'articolo 125-bis del D.lgs. 58/1998 e successive modifiche (T.U.F.).

INTERVENTO IN ASSEMBLEA E RAPPRESENTANZA

Possono intervenire all'Assemblea i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea, ossia entro il 25 aprile 2025, la comunicazione effettuata dall'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

In conformità a quanto previsto dall'articolo 83-sexies del T.U.F. e dall'articolo 42 del Provvedimento unico sul posttrading della Consob e della Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificato (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Società dall'intermediario autorizzato sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (17 aprile 2025 – c.d. "record date").

Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea.

Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre il termine del 25 aprile 2025 sopra indicato, purché entro l'inizio dei lavori assembleari.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. o presso Banca Aletti S.p.A., devono comunque richiedere entro il 25 aprile 2025, ai sensi dell'articolo 42 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, avente validità quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri Intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato articolo 42 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 25 aprile 2025 avendo cura di farsi rilasciare copia.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 9

I Soci titolari di azioni non ancora dematerializzate devono consegnare le stesse a Banco BPM S.p.A. o ad altra Banca del Gruppo Banco BPM o ad altro intermediario autorizzato per procedere alla loro dematerializzazione e richiedere quindi l'emissione della comunicazione per l'intervento in Assemblea.

Coloro ai quali spetta il diritto di voto hanno facoltà di farsi rappresentare nell'Assemblea, con l'osservanza delle disposizioni di legge, mediante delega, con facoltà di utilizzare il modulo di delega riprodotto in calce alla comunicazione rilasciata al Socio da una delle banche del Gruppo o da altro intermediario autorizzato, oppure il fac-simile di modulo di delega disponibile sul sito internet della Società (www.gruppo.bancobpm.it - sezione "Corporate Governance - Assemblee dei Soci") o presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sua qualità di Presidente dell'Assemblea, ha pieni poteri per accertare, anche attraverso soggetti dal medesimo incaricati, la regolarità delle deleghe ed in genere il diritto degli intervenuti a partecipare all'Assemblea e ad esprimere il voto, nonché per constatare se questa sia regolarmente costituita ed in numero valido per deliberare.

Qualora il rappresentante trasmettesse o consegnasse alla Società una copia della delega, dovrà attestare sotto la propria responsabilità, in sede di accreditamento ai lavori assembleari, la conformità della copia all'originale e l'identità del delegante.

RAPPRESENTANTE DESIGNATO DALLA SOCIETÀ

La delega può essere altresì conferita gratuitamente – con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno – alla società Computershare S.p.A. quale "Rappresentante Designato" ai sensi dell'art. 135-undecies del T.U.F. entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (ossia entro il 28 aprile 2025). La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono sempre revocabili entro il termine di cui sopra.

A tale riguardo, per facilitare l'inoltro della delega e delle istruzioni di voto, dalla sezione del sito Internet di Banco BPM dedicata all'Assemblea, www.gruppo.bancobpm.it sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci" sarà possibile compilare e trasmettere anche on-line e in modalità guidata fino alle ore 12 del 29 aprile 2025 l'apposito modulo predisposto dal Rappresentante Designato. Si raccomanda ai soci di far ricorso alla modalità on-line.

In alternativa alla modalità di compilazione on-line, si potrà utilizzare il modulo scaricabile dal medesimo sito da trasmettere entro il 28 aprile 2025 agli indirizzi e con le modalità indicate nel modulo stesso. La delega al Rappresentante Designato, con le istruzioni di voto, unitamente a un documento di identità – e in caso di delegante persona giuridica un documento comprovante i poteri per il rilascio della delega – dovranno essere trasmessi, in copia riprodotta informaticamente (PDF), a Computershare S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

Il Rappresentante Designato sarà disponibile per chiarimenti o informazioni al numero 011/0923200.

In considerazione del termine previsto per la presentazione da parte dei Soci di eventuali proposte di deliberazione di cui infra, i moduli di delega saranno resi disponibili, con le modalità sopra indicate, a partire dal 7 aprile 2025.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO E PRESENTAZIONE DI NUOVE PROPOSTE DI DELIBERA

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono chiedere, entro il 7 aprile 2025 (dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione), l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'articolo 125-ter, comma 1, T.U.F.), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'articolo 13.3 dello Statuto e dell'articolo 126-bis T.U.F.. Colui al quale spetta il diritto di voto può presentare individualmente proposte di deliberazione in Assemblea.

La domanda scritta deve essere presentata alla Società mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected] o a mezzo raccomandata (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

La legittimazione all'esercizio del diritto (inclusa la titolarità della quota minima di capitale sociale sopra indicata) è attestata dal deposito di copia della comunicazione rilasciata dall'intermediario autorizzato ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare o che presentano proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione ovvero la motivazione relativa alle ulteriori proposte di deliberazione presentate su materie già all'ordine del giorno. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno o della presentazione di ulteriori proposte di deliberazione, con le modalità previste dalla vigente normativa.

Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno o presentazioni di ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno verrà data notizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, entro il 15 aprile 2025.

DIRITTO DI PORRE DOMANDE SULLE MATERIE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro il 23 aprile 2025 tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected].

I richiedenti dovranno far pervenire alla Società - tramite il proprio intermediario - le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario la comunicazione per l'intervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti della comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande che risultano pertinenti con le materie all'ordine del giorno sarà data risposta nei modi di legge al più tardi durante l'Assemblea. Si segnala che non sarà fornita risposta qualora le informazioni richieste siano già disponibili in formato "domanda e risposta" in apposita sezione del sito internet della Società ovvero nell'eventualità che la risposta sia già pubblicata nella medesima sezione. La Società potrà fornire risposta unitaria alle domande aventi il medesimo contenuto.

INFORMAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società possiede n. 11.267.616 azioni proprie.

DOCUMENTAZIONE

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, ivi incluse le proposte di deliberazione, nonché la restante documentazione per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, verranno messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicate sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato , secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documentazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

La Banca ha provveduto altresì a redigere la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis T.U.F. che sarà messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicata sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'articolo 84 del Regolamento Emittenti - viene pubblicato, ai sensi degli articoli 125-bis T.U.F. e 13.4 dello Statuto sociale, sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF" nonché con le altre modalità sopra indicate.

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Ai sensi della normativa Privacy (Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016) il Titolare del trattamento dei dati personali è Banco BPM S.p.A.; i dati verranno trattati al solo fine di dare esecuzione al contratto sociale del quale il Socio è parte ed eseguire obblighi o rispondere a richieste derivanti dal ruolo di Socio della Banca. L'informativa completa sul trattamento dei dati in relazione all'esercizio dei diritti correlati all'Assemblea è fornita sul sito www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance - Assemblee dei Soci".

Milano, 27 marzo 2025

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente (Massimo Tononi)

Relazioni e bilancio consolidato del Gruppo

Si segnala che i dati e le informazioni di natura previsionale e prospettica contenuti nel presente documento sono predisposti in prospettiva stand alone e dunque non riflettono i possibili effetti dell'Offerta Pubblica di Scambio totalitaria annunciata da UniCredit S.p.A. in data 25 novembre 2024.

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BUSINESS LINE DEL GRUPPO BANCO BPM

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI ___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 9

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.379
Banca Aletti 54
Banca Akros 1
Totale 1.434

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con le società controllate BBPM Life (Irlanda) e Banca Aletti Suisse nonchè tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

Le definizioni degli indicatori e delle principali grandezze patrimoniali ed economiche oggetto di commento nella presente relazione sono illustrate nella successiva sezione "Risultati" cui si rimanda per maggiori dettagli.

Negli allegati al bilancio viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

(milioni di euro) 2024 2023 (*) Variazione %
Dati economici
Margine finanziario 3.591,7 3.433,3 4,6%
Commissioni nette 2.003,8 1.919,6 4,4%
Proventi operativi 5.703,5 5.341,4 6,8%
Oneri operativi (2.655,7) (2.571,2) 3,3%
Risultato della gestione operativa 3.047,8 2.770,3 10,0%
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.503,4 2.041,0 22,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.713,8 1.436,3 19,3%
Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 1.920,4 1.264,5 51,9%

(*) I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

(milioni di euro) 31/12/2024 31/12/2023 (*) Variazione %
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 198.209,1 202.098,8 (1,9%)
Finanziamenti verso clientela (netti) 99.727,3 104.012,7 (4,1%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 51.301,1 45.120,5 13,7%
Patrimonio netto del Gruppo 14.603,9 14.038,1 4,0%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta bancaria 126.149,1 120.770,1 4,5%
Raccolta diretta con certificates a capitale protetto 132.044,1 126.044,0 4,8%
Raccolta indiretta 120.372,3 110.772,7 8,7%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 116.169,4 106.166,1 9,4%
- Risparmio gestito 66.113,2 62.003,1 6,6%
- Fondi comuni e Sicav 44.725,2 41.927,2 6,7%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 4.852,8 4.369,3 11,1%
- Polizze assicurative 16.535,2 15.706,6 5,3%
- Risparmio amministrato 54.259,1 48.769,6 11,3%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 50.056,1 44.163,0 13,3%

(*) I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

31/12/2024 31/12/2023 Variaz.
assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 18.694 19.011 (317)
Numero degli sportelli bancari 1.434 1.436 (2)

(*) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

31/12/2024 31/12/2023 (*)
Indici di redditività (%)
Return on equity (ROE) 16,45% 11,18%
Return on tangible equity (ROTE) 18,23% 12,43%
Return on asset (ROA) 0,97% 0,63%
Margine finanziario / Proventi operativi 62,97% 64,28%
Commissioni nette / Proventi operativi 35,13% 35,94%
Oneri operativi / Proventi operativi (cost/income ratio) 46,56% 48,14%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (1) 5.334,7 5.471,1
Proventi operativi per dipendente (euro) (1) 305,1 281,0
Oneri operativi per dipendente (euro) (1) 142,1 135,2
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,49% 0,60%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 0,98% 1,12%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 3,37% 4,46%
Texas ratio 11,74% 14,43%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 25,88% 22,33%
Derivati attivi / Totale attivo 1,42% 1,42%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,90% 0,94%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,52% 0,48%
Derivati di negoziazione netti / Totale attivo 0,16% 0,06%
Loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta) 75,53% 82,52%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (2) 15,05% 14,16%
Tier 1 capital ratio (2) 17,30% 16,33%
Total capital ratio (2) 20,33% 19,00%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 132% 187%
Indice di leva finanziaria 5,21% 5,22%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 7,812 4,781
- Massimo 7,960 5,324
- Minimo 4,732 3,403
- Media 6,109 4,259
EPS base 1,273 0,836
EPS diluito 1,273 0,836
(*) I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa

(*) I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

(1) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(2) I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2024 stati calcolati includendo il risultato netto dell'esercizio 2024 al netto dei dividendi proposti e delle altre destinazioni dell'utile.

Relazione sulla gestione consolidata

Premessa

La presente Relazione sulla gestione consolidata illustra l'andamento della gestione del Gruppo nell'attuale contesto economico e la sua prevedibile evoluzione, i fatti di rilievo intervenuti nell'esercizio, i relativi risultati, anche per settore di attività, le principali attività di indirizzo, controllo e supporto, i principali rischi e incertezze affrontati dal Gruppo. Per l'informativa sui rapporti e sulle operazioni con parti correlate si rimanda alla Nota integrativa consolidata, "Parte H - Operazioni con parti correlate".

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze nell'attuale situazione di mercato si rimanda alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" e alla "Parte A - Politiche contabili, Sezione 2 - Principi generali di redazione, Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" della Nota integrativa consolidata.

Per l'illustrazione sugli eventi successivi si fa rinvio a quanto riportato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della Nota integrativa consolidata.

Da ultimo si deve segnalare che, a partire dal 31 dicembre 2024, la Relazione sulla gestione consolidata include una specifica sezione dedicata alla Rendicontazione di Sostenibilità, ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125, che ha recepito in Italia la Direttiva 2022/2464/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 (Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD).

IL CONTESTO ECONOMICO1

Lo scenario internazionale

Il 2024 ha registrato una performance dell'economia globale complessivamente migliore di quanto molti osservatori avessero stimato al principio del periodo: nonostante il perdurare delle tensioni geopolitiche, la mitigazione della dinamica inflattiva è proseguita fornendo alle banche centrali lo spazio per iniziare ad abbassare i tassi di interesse ufficiali. L'allentamento ha contribuito, nelle principali economie occidentali, a compensare l'incertezza creata dalla frammentazione del commercio internazionale e dalle tensioni politiche regionali (Francia e Germania tra le altre), impattando positivamente sulle aspettative di famiglie ed imprese. In generale, la disinflazione ha sostenuto la spesa delle famiglie, fornendo indirettamente un importante sollievo anche alle imprese, nonché ai paesi alle prese con il rimborso del debito. Il progresso del PIL globale, nella stima dell'OCSE, dovrebbe attestarsi intorno al +3,2% nel 2024, invariato rispetto all'anno precedente. Il commercio internazionale è visto in moderata accelerazione, con un progresso del +3,6% (+1,0% nel 2023). La rielezione di Donald Trump alla Presidenza USA, in novembre, ha però introdotto nuove incertezze sulle politiche commerciali e fiscali a livello globale. La piattaforma elettorale del nuovo Presidente prevede l'intenzione di introdurre pesanti dazi a danno dei principali partner commerciali, ridurre le imposte e introdurre una maggiore deregolamentazione e politiche favorevoli alle imprese.

Nel dettaglio l'economia USA ha mostrato una crescita vivace nel primo semestre, in particolare nei mesi primaverili, trainata dal solido progresso dei consumi privati, a riflesso di aumenti salariali vivaci e di un crescente ricorso delle famiglie al debito, nonostante gli elevati costi di finanziamento. Pure i consumi pubblici hanno continuato a marciare a ritmo sostenuto. Nel terzo trimestre la crescita è proseguita con un ritmo assai vivace: il GDP è aumentato del +3,1% trimestrale annualizzato, nonostante il permanere di alti tassi di interesse. La spinta è arrivata, ancora una volta, da una vigorosa spesa dei consumatori e da un aumento delle esportazioni. La prima, che rappresenta circa i due terzi dell'attività economica degli Stati Uniti, è cresciuta a un ritmo del 3,7%, il più veloce dal primo trimestre del 2023. Le esportazioni sono aumentate del 9,6%. Gli investimenti fissi lordi hanno registrato un progresso più modesto dello 0,8%, ma la componente in attrezzature è balzata del 10,8%.

Anche nel quarto trimestre l'economia statunitense ha continuato a espandersi a ritmi brillanti, seppur in leggera frenata rispetto al precedente: secondo le prime valutazioni, l'aumento del GDP è stato del 2,3% annualizzato. La crescita è stata trainata dai consumi privati (+4,2%), in accelerazione rispetto al trimestre precedente sia per i beni (6,6% vs 5,6%) che per i servizi (3,1% vs 2,8%); in contrazione, invece, sono risultati gli investimenti in beni strumentali. Un contributo negativo al PIL è venuto dalla gestione delle scorte, con un impatto dello 0,9% alla crescita. Considerando l'intero 2024, l'economia USA è avanzata del 2,8%, un ritmo sostanzialmente invariato rispetto all'anno precedente (+2,9%).

L'inflazione complessiva ha continuato a scendere sino al 2,4% di settembre 2024, avvicinandosi all'obiettivo del 2% della Federal Reserve grazie in parte al calo dei prezzi dell'energia, per poi risalire al 2,9% a fine anno. Anche l'inflazione di fondo è scesa verso l'obiettivo del 2%, seppur meno rapidamente: +3,2% il dato di dicembre. Questa combinazione di calo dell'inflazione in un contesto di forte crescita è dovuta in parte al continuo allentamento dei vincoli all'offerta e all'aumento della produttività del lavoro, riflettendo in parte la forte domanda interna, il disavanzo delle partite correnti rimane ampio, ben oltre il 3%, pari a quasi il doppio dei livelli pre-pandemia.

L'economia giapponese chiude il 2024 in chiaroscuro. Infatti, dopo la flessione del PIL registrata nel primo trimestre, è seguita una crescita congiunturale dello 0,7% nel secondo trimestre e dello 0,2% nel terzo trimestre, grazie alla ripresa dei consumi privati. Per contro si evidenzia un contributo negativo al PIL giapponese dalle importazioni, cresciute, nel terzo trimestre, dell'1,8%, ovvero in misura minore rispetto alle esportazioni. Le imprese hanno registrato elevati profitti, ma gli investimenti in impianti e macchinari nel terzo trimestre sono calati. L'ultima parte del 2024 presenta indicatori macroeconomici che anticipano una situazione di maggiore incertezza per l'economia giapponese. Il tasso di inflazione è salito al 2,9% nel novembre 2024 dal 2,3% del mese precedente, segnando il valore più alto dall'ottobre 2023 generando aspettative di possibili nuove manovre rialziste sui tassi dopo l'intervento di luglio. Inoltre, la produzione industriale è scesa del 2,2% su base mensile a novembre 2024 e del 2,7% su base annua. Anche gli ordinativi manifatturieri, soprattutto nei settori automotive e semiconduttori, sono in flessione.

1 I dati riportati nella presente sezione sono tratti principalmente dalle seguenti fonti: Fondo monetario Internazionale, World Bank, Commissione Europea, BCE, Banca d'Italia, ABI, Ministero Economia e Finanza, Prometeia, Confindustria, Istat, Eurostat, Bloomberg, Datastream (Refinitiv).

Nell'insieme ci sono le premesse per attendersi una crescita del PIL 2024 di circa lo 0,7%, in rallentamento rispetto a quella del 2023, quando il prodotto aumentò dell'1,8%.

In Cina nei primi tre trimestri dell'anno gli investimenti immobiliari hanno mantenuto un trend cedente, a causa della persistente debolezza dei prezzi fondiari nei mercati regionali, continuando a pesare, seppur in misura calante, sulla crescita. Nella seconda metà dell'anno, il rimbalzo della domanda esterna e i prezzi più bassi degli input hanno mantenuto competitive le esportazioni cinesi, stimolate soprattutto nelle industrie high-tech e automotive. Gli investimenti nelle infrastrutture sono cresciuti ad un ritmo moderato, mentre quelli nel settore manifatturiero sono stati robusti, grazie alla migliorata domanda estera. La produzione industriale è stata vivace, trainata da industrie ad alta tecnologia. La crescita dei consumi è rimasta però lenta per gran parte dell'anno, a causa del perdurare dell'elevato risparmio a scopo precauzionale. L'esercizio si è chiuso con un ulteriore spunto positivo: in particolare, a dicembre, le vendite al dettaglio sono balzate del 3,7% rispetto all'anno precedente e la produzione industriale è cresciuta del 6,2% rispetto al 2023. A favorire questo spunto finale ha concorso l'entrata in vigore di rilevanti misure di stimolo dell'economia cinese che hanno spinto la crescita nel quarto trimestre al 5,4% su base tendenziale (+4,6% nel precedente, in flessione rispetto al +5,3% del primo trimestre). Questa accelerazione negli ultimi mesi dell'anno ha consentito a Pechino di raggiungere il suo obiettivo di crescita annuale, al 5,0% nel 2024. L'inflazione al consumo è rimasta molto contenuta: dopo aver toccato un massimo relativo al +0,6% tendenziale in agosto, ha chiuso l'anno allo 0,1% a fronte di rilevanti cali dei prezzi di alcuni servizi, specie nei trasporti e telecomunicazioni. I prezzi alla produzione sono scesi nel 2024 del 2,3% tendenziale in dicembre. Il tasso di disoccupazione giovanile urbana è diminuito negli ultimi mesi dell'anno, ma a dicembre rimane ancora elevato: 15,7%.

L'India si conferma una delle economie a crescita più elevata: +5,4% il PIL tendenziale nel terzo trimestre 2024, grazie agli effetti visibili di recenti riforme economiche strategiche (riforma del mercato del lavoro, investimenti in energie rinnovabili e programmi di riduzione delle emissioni di carbonio) ed alle misure politiche prudenti del governo. I settori manifatturiero, edile ed elettrico sono diventati i principali motori di crescita negli ultimi trimestri. Gli investimenti fissi lordi, pari al 32,4% del PIL nel 3° trimestre 2024, indicano una costante espansione della capacità produttiva. Le attese per l'intero 2024 sono di una crescita pari al 6,6% a fronte di un tasso d'inflazione al 4,2%.

Riguardo ai prezzi delle materie prime, nel corso dell'anno è aumentata la volatilità dei corsi sui mercati dell'energia: le alterne tensioni geopolitiche, in particolare in Ucraina e in Medio Oriente, hanno contribuito alle fluttuazioni dei prezzi del petrolio e del gas. I prezzi del greggio Brent sono stati in media di 85 dollari al barile nel 2024, rispetto agli 82 dollari del 2023. La spinta verso le energie rinnovabili ha comunque subito un'accelerazione: un recente rapporto dell'EIA afferma che gli investimenti in fonti rinnovabili hanno raggiunto la cifra record di 771 miliardi di dollari a livello globale (vs. 735 miliardi nel 2023, +4,9%).

L'economia europea ed italiana

L'economia dell'eurozona, dopo la debole performance dell'anno precedente, ha registrato una modesta accelerazione nel 2024, in un contesto caratterizzato da elevate incertezze e da alti rischi collegati alle tensioni geopolitiche per il persistere del conflitto Russia-Ucraina e per le tensioni in Medio Oriente. Le preoccupazioni presenti nel 2023 generate dalle difficoltà relative alle forniture di materie prime energetiche e all'inflazione si sono affievolite nell'esercizio appena trascorso, grazie ad una diversificazione di approvvigionamento delle fonti di gas e petrolio. L'avvio del processo di normalizzazione delle politiche monetarie nell'eurozona ha inoltre avuto un impatto positivo sulle aspettative di famiglie e imprese.

La crescita del PIL reale nell'eurozona su base trimestrale è stata dello 0,3% nel primo trimestre e dello 0,2% nel secondo. Il terzo trimestre ha registrato una lieve accelerazione su base congiunturale (+0,4%) che ha portato la crescita tendenziale annua allo 0,9%. La migliore performance nel terzo trimestre è frutto della crescita dei consumi delle famiglie che ha trovato alimento dal recupero della capacità di spesa, grazie all'adeguamento delle retribuzioni, in combinato disposto con il calo dell'inflazione. Inoltre, la crescita ha beneficiato anche di una spinta generata da importanti eventi internazionali ma non ripetitivi come le Olimpiadi di Parigi. Gli investimenti fissi lordi hanno registrato un rimbalzo apprezzabile (+2,0%) dopo la consistente flessione dei mesi precedenti cui si è aggiunto un contributo positivo della componente scorte. Molto deludenti, invece, i valori delle esportazioni dell'eurozona (-1,5%), a fronte di un modesto incremento delle importazioni (+0,2%).

La produzione industriale conferma il momento di debolezza anche nel 2024 riflettendo un calo di competitività dell'industria europea. A novembre la flessione è stata dell'1,9% in volume rispetto allo stesso mese del 2023 con dinamiche differenziate tra i settori. Si stima che l'elevata incertezza del quadro internazionale, l'instabilità politica e l'esito delle elezioni statunitensi abbiano spinto gli operatori a ritardare gli investimenti in beni strumentali e intellettuali necessari per incrementare la produttività e la competitività delle imprese europee.

Per quanto riguarda il comparto dei servizi nella zona euro, i dati rilasciati indicano una crescita del valore della produzione destagionalizzata a novembre 2024, rispetto a ottobre 2024, dello 0,2% mentre la crescita tendenziale è stata dell'1,7%.

La stima preliminare della crescita del PIL nel quarto trimestre evidenzia una battuta d'arresto dell'economia dell'eurozona: una crescita congiunturale nulla e dello 0,7% annua, in linea con le aspettative di mercato e con le valutazioni della BCE. La stagnazione dell'ultima parte dell'anno trae fondamento dalla decrescita del PIL dello 0,2% registrata in Germania e dello 0,1% in Francia.

L'inflazione nel 2024 ha percorso un sentiero di rallentamento, passando dal 2,9% di dicembre 2023 all'1,7% di settembre, il valore più basso da aprile 2021. Il calo è la conseguenza della riduzione dei prezzi dei prodotti energetici e dei risultati della politica restrittiva attuata dalla BCE per contrastare l'inflazione. Tuttavia, nell'ultimo trimestre 2024 la dinamica dei prezzi ha accelerato raggiungendo il 2,4% a dicembre 2024, il valore più alto da luglio.

Dopo un 2023 caratterizzato da politiche fiscali espansive, il 2024 rivela una tendenza inversa con un progressivo inasprimento riconducibile al ritiro di un'ampia porzione delle misure di sostegno connesse all'energia e all'inflazione. Gli ultimi dati aggiornati al terzo trimestre 2024 indicano nell'eurozona un disavanzo della pubblica amministrazione in percentuale del PIL pari al 2,6% contro un 3,6% registrato nel 2023 e un rapporto debito pubblico/PIL pari all'88,2% a settembre 2024, inferiore rispetto al terzo trimestre 2023 (88,4%).

In Italia la prima parte del 2024 ha evidenziato una crescita dell'economia più vigorosa rispetto a quella dell'eurozona, con un incremento tendenziale del PIL dello 0,4% nel primo trimestre e dello 0,6% nel secondo. La buona performance registrata, soprattutto nel secondo trimestre, trova fondamento nella tenuta dei consumi privati, sostenuti dalla buona dinamica del mercato del lavoro e dall'incremento delle retribuzioni in termini reali. Le esportazioni nella prima metà d'anno hanno rilevato una lieve flessione rispetto ai valori record del 2023; tuttavia, il saldo commerciale è positivo e si è ampliato, grazie alla riduzione del 25% circa in valore delle importazioni dei prodotti energetici.

Per contro il terzo trimestre 2024 si è rivelato debole, contrariamente alla dinamica dell'eurozona, con una crescita nulla del PIL italiano su base congiunturale che trova ragione nel rallentamento degli investimenti (-0,3%), nel calo delle esportazioni dello 0,7% compensato dal contributo positivo della domanda domestica (+0,8%) e delle scorte (+0,2%). Anche la produzione industriale conferma lo stato di debolezza dell'economia italiana, alimentata dalle difficoltà dell'industria tedesca e dalla scarsa vivacità del commercio internazionale. Di segno inverso, invece, il comparto dei servizi per il quale continua la crescita del valore aggiunto (+0,2%) grazie alle buone performances dei settori commercio, alloggio e ristorazione (+1,5%) e dei servizi bancari e assicurativi (+0,7%). L'andamento congiunturale e tendenziale degli investimenti lordi nel terzo trimestre resta molto debole, come evidenzia la flessione rispettivamente dell'1,1% e dell'1,2%, nonostante il perdurare degli incentivi del Superbonus 110%. In forte calo gli investimenti in beni strumentali scesi del 6,2% in termini tendenziali a causa del rallentamento dell'attività manifatturiera. Per quanto riguarda il valore delle esportazioni di beni e servizi nei primi nove mesi si registra un aumento dello 0,4%, mentre le importazioni sono diminuite del 3,1% generando un saldo commerciale più elevato rispetto ai primi tre trimestri del 2023. Anche nel terzo trimestre il mercato del lavoro si è dimostrato robusto grazie alla domanda proveniente dai servizi a fronte di un calo nell'agricoltura e nelle costruzioni mentre nella manifattura il mercato del lavoro è stabile. L'occupazione è aumentata nel 2024 ma, il ricorso alla Cassa integrazione guadagni si conferma elevato mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto un livello molto basso, pur con un ribalzo sul finire d'anno.

I dati riferiti al quarto trimestre sono contrastanti. La produzione industriale, le esportazioni e gli investimenti in macchinari e beni strumentali manifestano segni di debolezza. Per contro il settore dei servizi presenta ancora un sentiment favorevole come dimostra l'indice PMI superiore alla soglia di crescita nulla. Bene anche l'indice PMI riferito alle costruzioni che è aumentato a 51,2 a dicembre 2024 segnalando una crescita per la prima volta in nove mesi.

L'insieme dei segnali anticipatori portavano, quindi, a stimare una crescita congiunturale debole, risultata ancor più flebile in base alle stime preliminari rilasciate dall'Istat che indicano una variazione trimestrale nulla ed un progresso del PIL, per l'intero 2024, dello 0,5%. L'andamento dell'ultimo trimestre è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell'industria e di una diminuzione in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale al lordo delle scorte e un apporto positivo della componente estera netta.

Per quanto riguarda l'inflazione, il tasso si è significativamente ridotto atterrando su livelli inferiori al valore obiettivo del 2% fissato dalla BCE e rimanendo tra i più contenuti nell'eurozona: a dicembre 2024 l'indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, è risultato in aumento dello 0,1% su base mensile e dell'1,3% su base annua. In media, nel 2024 i prezzi al consumo sono cresciuti dell'1,0% contro l'incremento del 5,7% nel 2023, calo favorito dalla forte riduzione della componente energetica.

Nel 2024 i fondamentali della finanza pubblica italiana sono migliorati favorendo una percezione di rischio più contenuta rispetto al 2023. Gli ultimi dati disponibili rivelano un calo della spesa pubblica al netto degli interessi passando dal 50,1% del PIL del 2023 a circa il 47% di fine 2024 e una riduzione dell'indebitamento netto dal 7,3% a circa il 4%. Significativo il calo dell'indebitamento primario passato dal 3,5% del PIL ad un valore stimato prossimo allo zero nel 2024. Nel 2024 il rapporto debito/PIL tenderà a salire dal 134,8% a circa il 137% del PIL a motivo dell'imputazione a bilancio delle poste ancora legate al Superbonus 110%. Nonostante la crescita economica contenuta, il mercato ha mostrato fiducia circa la sostenibilità del debito italiano: ne è prova l'alta domanda dei titoli di Stato in un mercato non più assistito dalle operazioni di acquisto da parte BCE e il miglioramento dell'Outlook da stabile a positivo da parte delle agenzie di rating Fitch e Morningstar DBRS.

La politica monetaria ed i mercati finanziari

La rapida discesa dell'inflazione nel corso del 2023 aveva alimentato aspettative di un consistente taglio dei tassi ufficiali d'interesse negli USA e in Eurozona già a partire dall'inizio del secondo trimestre 2024, ma i mercati hanno dovuto attendere più a lungo prima di vederli materializzare. A cavallo di inizio anno, infatti, l'indice dei prezzi al consumo ha manifestato una qualche accelerazione, in particolare negli Stati Uniti, inducendo alla prudenza le banche centrali, per evitare di abbassare la guardia troppo presto. In particolare, negli USA, con una crescita economica che non accennava a rallentare e un mercato del lavoro che esprimeva segnali di surriscaldamento, l'andamento della componente "core" dei prezzi al consumo rimaneva ben al di sopra dell'indice complessivo. In Eurozona, pur con un'economia ancora piuttosto debole, preoccupava la dinamica salariale e quella dei prezzi della componente dei servizi, entrambe al di sopra di valori coerenti con gli obbiettivi della BCE. Inoltre, l'effetto deflattivo del forte calo dei prezzi energetici del 2023 andava esaurendo i suoi effetti, mentre le tensioni emerse in Medioriente lasciavano temere un'inversione del trend.

In questo contesto, l'orientamento delle politiche monetarie nelle principali economie occidentali ha continuato ad essere restrittivo nel primo semestre, per poi gradatamente ammorbidirsi attraverso un progressivo taglio dei tassi nella seconda parte dell'anno.

La BCE ha aperto le danze con una prima riduzione di 25 punti base ad inizio giugno, che ha portato il tasso di rifinanziamento principale al 4,25%, preannunciato da chiare comunicazioni da parte del Consiglio Direttivo per preparare il terreno al cambio di intonazione. La decisione ha riflettuto il maturare di una maggior fiducia sulle prospettive a medio termine dell'inflazione a fronte dei dati economici che a mano a mano affluivano, pur accompagnata da prudenza per il permanere di una certa viscosità nel calo dell'inflazione. A questa decisione hanno fatto seguito altri tre tagli nel corso dell'anno, nelle riunioni di settembre, ottobre e dicembre, per un totale di 100 punti base di allentamento nell'esercizio. La BCE è diventata più aggressiva nella fase di riduzione dei tassi di policy in parallelo a segnali di indebolimento della congiuntura di Eurozona e al calo dell'inflazione tendenziale che a settembre è scesa brevemente sotto il livello obiettivo, all'1,7%, salvo poi risalire leggermente (2,4% a dicembre). Va ricordato che la BCE quest'anno ha modificato l'operational framework, il quadro operativo per l'attuazione della politica monetaria. L'impostazione complessiva è risultata in prevalenza confermata, pur con alcune novità. In particolare, lo spread tra il tasso delle aste di rifinanziamento e quello sui depositi è stato ridotto a 15 punti base a partire dal 18 settembre 2024. Per effetto dei tagli e di questa modifica il tasso di rifinanziamento principale ha così chiuso l'anno al 3,15% mentre quello sui depositi al 3,0%. Allo stesso tempo l'ammontare di titoli detenuti dalla BCE nell'ambito del programma APP e PEPP, da luglio, si è ridotto significativamente.

La FED ha iniziato il percorso di normalizzazione dei tassi qualche mese più tardi, a settembre con un primo taglio di 50 punti base, a distanza di oltre quattro anni dall'ultimo allentamento effettuato a marzo 2020. A questa prima riduzione hanno fatto seguito altri due tagli di 25 punti base che hanno portato a fine anno il tasso sui Fed Funds nell'intervallo 4,50 - 4,75%. Gli interventi sono stati giustificati da un livello di inflazione che, pur rimanendo al di sopra del livello obiettivo, ha dato segni di moderazione, attestandosi al 2,7% a dicembre, e dà segnali di normalizzazione del mercato del lavoro, tra cui un leggero aumento del livello di disoccupazione. Parallelamente la Fed ha continuato ad implementare il programma di riduzione degli attivi, "quantitative tightening", diminuendoli di oltre 800 miliardi nel corso dell'anno.

Infine, ricordiamo che la Bank of Japan, in controtendenza, dopo aver mantenuto la politica monetaria più accomodante ed espansiva tra tutti i Paesi sviluppati per oltre dieci anni, è ora l'unica grande banca centrale a essere ancora impegnata in un ciclo di rialzo dei tassi. La decisione di riportare in positivo i tassi d'interesse, riducendo il differenziale con quelli degli Stati Uniti, ha provocato una frenata delle posizioni speculative sui "carry trade" in yen, con impatti ramificati sui mercati finanziari.

Nel corso dell'anno la forza dell'economia statunitense e l'alternarsi di dati macroeconomici contrastanti hanno provocato significativi mutamenti nelle aspettative degli operatori sul livello atteso dei tassi d'interesse, con ampie

ripercussioni sui mercati obbligazionari. Il permanere di tassi elevati ha sostenuto le quotazioni del dollaro che sul

finire dell'anno, complice anche l'esito delle elezioni presidenziali statunitensi, si è avvicinato alla parità con l'euro. I mercati azionari mondiali hanno confermato l'intonazione positiva del 2023 evidenziando, nel corso d'anno, una notevole capacità di reazione ad alcuni eventi che hanno temporaneamente alimentato timori di un rallentamento della crescita globale. Il bilancio finale è stato ampiamente positivo: i listini statunitensi hanno più volte segnato nuovi massimi storici. Le fasi di correzione sono state anche collegate a dati altalenanti relativi all'economia USA che hanno inciso sulle aspettative di taglio dei tassi da parte della FED. Tuttavia, le borse mondiali hanno ripreso velocemente un percorso di crescita sulla scorta di dati macroeconomici americani che hanno ridimensionato i rischi sulla sostenibilità della crescita statunitense. Inoltre, la vittoria elettorale di Trump, a novembre, ha spinto la borsa americana perché i mercati vedono, almeno nel breve termine, un'azione di politica economica più favorevole alle imprese con la nuova amministrazione. In questo quadro la crescita annua dell'indice Nasdaq Composite è stata del 28,6% e quella dello S&P500 di oltre il 23%, trainati dalla performance di un numero limitato di aziende a larghissima capitalizzazione collegate a vario titolo nello sviluppo dell'Intelligenza artificiale (etichettate le "magnificent seven"). Il Dow Jones ha chiuso l'anno con un progresso più limitato del +13% circa. Le piazze europee hanno terminato positivamente il 2024 ma con tassi di crescita inferiori a quelle americane. Nel dettaglio, il valore dell'Eurostoxx 600 è cresciuto del 6% circa mentre si è confermato debole l'indice francese CAC 40, che ha chiuso il 2024 con un calo del 2,2%. Molto bene il DAX, cresciuto di quasi il 20% raggiungendo il massimo storico a dicembre 2024, nonostante la debolezza dell'economia tedesca e le turbolenze politiche in Germania. La crescita del listino tedesco è stata sostenuta delle ottime performances di un limitato numero di aziende ad alta capitalizzazione. Positivo anche l'andamento di Piazza Affari che ha archiviato il 2024 con un rialzo del 12,6% per il Ftse Mib, trainato dai titoli bancari cresciuti del 50% circa, raggiungendo il record storico a novembre 2024.

Per quanto riguardo il mercato obbligazionario, l'andamento dell'anno è stato molto altalenante. La prima parte dell'anno è stata caratterizzata da una crescita dei rendimenti dei T-Bond decennali per effetto del buon andamento dell'economia Usa che ha ridimensionato le aspettative di tagli da parte della FED. I rendimenti sono saliti dal 3,8% di fine 2023 al 4,7% di aprile. In primavera, il processo deflazionistico in atto è stato valutato dal mercato come un segnale anticipatore di possibili tagli dei tassi d'interesse ufficiali da parte della FED e i saggi d'interesse dei titoli a lungo termine sono scesi fino ad un minimo del 3,6% di metà settembre. Ha fatto seguito poi un forte rialzo dei rendimenti decennali, fino ad arrivare a fine anno al 4,6% circa. Tale crescita intensa e ripida trova fondamento nella presenza di un'inflazione ancora molto viscosa e di un'economia americana ancora dinamica, ben oltre le aspettative. I titoli di stato più brevi hanno avuto un andamento simile. Lo spread 2/10 anni sulla curva dei tassi governativi USA è rimasto per tutto il semestre in territorio negativo. Il Bund decennale è salito nella prima parte dell'anno, in parte condizionato dai tassi delle obbligazioni americane. È seguito un periodo volatile, con un massimo relativo a novembre (2,44%) e un minimo a 2,04% di inizio dicembre. L'ultimo mese dell'anno è stato caratterizzato da una ripresa dei rendimenti, in concomitanza con le dinamiche del mercato USA oltre che dalla ripresa dell'inflazione in Germania salita dall'1,6% di settembre al 2,6% di fine anno. Per quanto riguarda il rendimento del BTP decennale, esso è sceso lievemente dal 3,5% d'inizio 2024 al 3,4% circa di fine anno. In crescita, invece i rendimenti delle obbligazioni decennali francesi, passate dal 2,5% di gennaio al 3,3% di dicembre in ragione delle difficoltà di bilancio della Francia e della crisi politica del paese transalpino. Lo spread BTP/Bund si è ulteriormente ristretto, passando dai circa 165 punti base di inizio anno, ai 115 di fine 2024, con un calo di circa 50 punti base. Il differenziale rispetto al Bund si è assottigliato a fine anno anche grazie alle valutazioni più positive degli operatori verso la finanza pubblica italiana. Dinamica inversa, invece per le obbligazioni decennali francesi il cui spread rispetto al Bund è cresciuto nel corso dell'anno.

L'attività bancaria nazionale

Il settore bancario dell'area dell'euro nel 2024 è rimasto resiliente e, in media, gli istituti di credito hanno confermato solide posizioni patrimoniali e di liquidità, ben al di sopra dei requisiti normativi. I tassi d'interesse a breve termine, nella media sui dodici mesi, si sono mantenuti su livelli non molto inferiori rispetto all'esercizio precedente, sostenendo la redditività del settore. L'allentamento delle politiche monetarie da parte della BCE, a far data da giugno 2024, ha infatti inciso sui livelli delle curve dei rendimenti solo per una parte dell'anno. Nel complesso, le condizioni di liquidità sono rimaste favorevoli, consentendo un buon accesso al finanziamento al dettaglio e all'ingrosso. La qualità degli attivi bancari è rimasta elevata. L'incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti è prossima ai minimi storici. Questo il contesto in cui ha operato anche il comparto bancario italiano nel corso dell'anno appena trascorso, pur con alcune peculiarità. Nel nostro Paese, infatti, la dinamica degli impieghi evidenzia un calo dei prestiti al settore privato, mentre nella media della UEM i medesimi sono aumentati, seppur limitatamente. La flessione dello stock di impieghi alle imprese è da ricollegare ad un maggior ricorso da parte loro all'autofinanziamento, in virtù della solidità

della posizione finanziaria e dei minori fabbisogni finanziari dovuti a ridotti investimenti. I finanziamenti alle famiglie sono invece rimasti sostanzialmente invariati, a fronte di tassi d'interesse ancora elevati e un mercato immobiliare in fase di assestamento; il credito al consumo è l'unica componente in crescita, anche se in rallentamento, da inizio anno. Sul lato del funding i saldi finanziari positivi di famiglie e imprese hanno garantito ampia liquidità, al pari di quanto verificatosi nella media della UEM. Il processo di riallocazione della liquidità si è inoltre ridotto, consentendo alla raccolta bancaria di chiudere l'anno con una modesta crescita.

Nel dettaglio, sulla base delle più recenti stime del SI-ABI, il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più PP.AA. al netto dei pronti contro termine con controparti centrali) a dicembre 2024 si è collocato a 1.648,7 miliardi, con una variazione annua pari a -1,1%. Rispetto alla dinamica corrispondente del 2023 (-3,3%) si nota una decelerazione del calo degli impieghi, grazie in particolare ad una maggior tonicità dei crediti alle famiglie. I prestiti a residenti in Italia del settore privato sono risultati pari a 1.416,5 miliardi, in calo del -0,3% rispetto ad un anno prima, mentre i prestiti a famiglie e società non finanziarie sono pari a 1.266,9 miliardi, con una variazione annua pari a -1,0%. A dicembre 2024, secondo i dati ufficiali di Banca d'Italia, i prestiti alle imprese risultano in calo del 2,3% su base annua mentre i crediti alle famiglie risultano in lieve aumento (+0,2%).

Sul fronte della qualità del credito, i dati che emergono rimangono molto buoni. Si rileva, infatti, che le sofferenze nette a dicembre 2024 sono diminuite a 30,4 miliardi, in calo rispetto a settembre 2024 (32,1 miliardi) e in lieve aumento rispetto a dicembre 2023 (30,5 miliardi). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali a dicembre 2024 si è attestato all'1,47% (1,54% a settembre 2024 e 1,41% a dicembre 2023).

Sul lato del funding si evidenzia che la raccolta bancaria a dicembre 2024 risulta positiva, con una crescita dello stock di depositi a tempo e delle obbligazioni. Secondo le prime stime del SI-ABI a dicembre 2024 la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) era pari a 2.095,6 miliardi in aumento del 2,7% rispetto ad un anno prima proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio anno (la variazione a dicembre 2023 era pari a -0,9% a/a). In dettaglio, i depositi da clientela residente a dicembre 2024 si sono attestati a 1.830,5 miliardi in crescita del 2,0% a/a (-3,0% a dicembre 2023). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, per un ammontare pari a 265,1 miliardi, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+7,2%).

Il taglio dei tassi ufficiali si sta progressivamente trasmettendo al costo della raccolta bancaria ed a quello del credito. Si rileva un frazionale calo relativamente ai tassi di interesse sulla raccolta bancaria. In particolare, il tasso medio sullo stock totale della raccolta (famiglie e società non finanziarie) si è collocato a dicembre 2024 all'1,12% (1,17% a dicembre 2023). Il tasso sul totale dei depositi in euro è risultato pari allo 0,89% (0,96% a dicembre 2023) mentre quello sui soli depositi in c/c si colloca allo 0,46% (0,54% a dicembre 2023) ed al 2,84% (2,73% a dicembre 2023) per le obbligazioni. La diminuzione dei tassi d'interesse attivi è stata più pronunciata e ha riguardato sia le consistenze in essere che le nuove erogazioni dei prestiti. In particolare, a dicembre 2024, il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è sceso al 4,44% (4,76% a dicembre 2023). Il tasso medio sulle sole nuove erogazioni in euro alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è risultato pari a 3,11% (4,42% a dicembre 2023), mentre quello relativo ai nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie è sceso al 4,40% dal 5,45% di un anno prima. In conseguenza di ciò, il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sugli impieghi a famiglie e imprese e tasso Euribor a 3 mesi) è salito ed è stato pari a 1,62 p.p. (era 0,82 p.p. a dicembre 2023) mentre il markdown (calcolato come differenza del tasso medio sui depositi e tasso Euribor a 3 mesi) è sceso ed è risultato pari a 1,93 p.p. (2,98 p.p. a dicembre 2023). La forbice bancaria così calcolata è quindi risultata pari a 3,55 p.p. a dicembre 2024, in discesa rispetto ai 3,80 p.p. di dicembre 2023.

La raccolta indiretta è stata pari a 1.601,0 miliardi a dicembre 2024 (di cui il 28,7% detenuti direttamente dalle famiglie consumatrici) evidenziando un aumento di +11,5% tendenziale.

Per quanto riguarda il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero, a dicembre 2024 tale aggregato risulta pari a 1.210 miliardi, in crescita del 5,3% rispetto a dicembre 2023.

La composizione del patrimonio per tipologia di fondi evidenzia come, nell'ultimo anno, la quota dei fondi azionari sia passata dal 32,8% al 33,1%, quella dei fondi obbligazionari dal 35,4% al 37,3%, quella dei fondi flessibili dal 16,1% al 15,0%, quella dei fondi bilanciati dall'11,8% al 10,6% e quella dei fondi monetari dal 3,7% al 4,0%.

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

L'esercizio 2024 è stato caratterizzato da un quadro macroeconomico generale nel complesso positivo, nonostante permangano elementi di incertezza derivanti, in particolare, dalla situazione geopolitica in Ucraina e Medio Oriente. In questo contesto, l'operatività del Gruppo si è focalizzata sulle aree di intervento nel seguito descritte.

Operazioni straordinarie concernenti il Gruppo Banco BPM

Offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Anima Holding

In data 6 novembre 2024 i Consigli di Amministrazione di Banco BPM e di Banco BPM Vita hanno deliberato la promozione da parte di Banco BPM Vita di un'offerta pubblica di acquisto volontaria ai sensi e per le finalità degli artt. 102, comma 1 e 106, comma 4, del TUF e delle relative disposizioni di attuazione sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding S.p.A. ("Anima"), al prezzo di 6,20 euro per azione ("Offerta"). La promozione dell'Offerta è stata annunciata al mercato tramite la comunicazione diffusa in pari data ai sensi dell'art. 102 del TUF e dell'art. 37 del Regolamento Emittenti.

L'acquisizione di Anima, capogruppo del più grande gruppo indipendente dell'Asset Management in Italia, partner di Banco BPM da oltre 15 anni e fortemente attivo nella gestione in delega di riserve assicurative che a oggi rappresentano il 45% delle masse complessive e l'84% di quelle riferibili al segmento institutional, permetterà, tra l'altro, a Banco BPM Vita di:

  • internalizzare quota parte della catena del valore legata alla gestione delle riserve e dei fondi sottostanti ai prodotti unit linked;
  • fare leva sulle investment capabilities (che spaziano dai traditional assets agli alternative) e sul track record di Anima per ampliare l'offerta di fondi sottostanti ai prodotti unit linked;
  • realizzare, grazie alla complementarietà tra il modello di business di Anima e quello di Banco BPM Vita, significative economie di scala e di produzione;
  • incrementare l'efficienza e l'efficacia nella catena di decision-making sia dei processi di investimento (strategic asset allocation su riserve assicurative) sia di product oversight, grazie al pieno coordinamento tra i team di sviluppo dei prodotti di Banco BPM Vita e gli specialisti di Anima nell'analisi di mercato, nella definizione delle strategie di investimento e nel portfolio management;
  • sviluppare sinergie di offerta in ambito previdenziale, sia individuale (PIP) che collettivo (FPA), oltre che combinare selezionate soluzioni di investimento con coperture legate al rischio demografico;
  • sviluppare limitate sinergie di ricavo, previste con phasing graduale a partire dal 2025, derivanti dall'incremento della penetrazione dei prodotti Anima nei canali distributivi Banco BPM;
  • sviluppare sinergie di costo derivanti dalla rimozione dell'ammortamento degli intangibili a livello consolidato secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 3 (Business Combinations) per il consolidamento contabile, con effetto completo a partire dal 2025;
  • sviluppare sinergie di costo, previste con phasing graduale a partire dal 2025, relative ad una revisione del sistema incentivante e dei costi di governance;
  • gestire e indirizzare al meglio i futuri sviluppi regolamentari (es. impatto della Direttiva Retail Investment Strategy proposta dalla Commissione Europea) facendo leva sulla piena integrazione con l'Asset Management.

L'Offerta si inserisce nel più ampio contesto del Piano Strategico del Gruppo Banco BPM approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023 e successivamente aggiornato in data 11 febbraio 2025 con un orizzonte triennale al 2027, che fa leva su un modello di crescita dei ricavi fortemente incentrato sulle fabbriche prodotto. L'Offerta comporterà un ulteriore rafforzamento del modello di business di Banco BPM Vita e, in un'ottica più ampia, dell'intero Conglomerato Finanziario Banco BPM, che potrà ottenere i benefici derivanti dal conseguimento di un assetto nel quale lo sperimentato potenziale della rete distributiva sarà affiancato da quello della nuova fabbrica integrata Assicurazione Vita e Risparmio Gestito risultante dal successo dell'Offerta.

L'Offerta è condizionata, tra l'altro, al raggiungimento di una quota complessiva nel capitale di Anima pari ad almeno il 66,67%, computando nella partecipazione dell'offerente le azioni detenute dalle persone che agiscono di concerto

(ivi inclusa la partecipazione detenuta in Anima da Banco BPM e le azioni eventualmente acquistate dall'offerente e da persone che agiscono di concerto al di fuori dell'Offerta in conformità alla normativa applicabile). Banco BPM Vita si è riservata di rinunciare a tale condizione purché, tuttavia, la partecipazione che venga a detenere all'esito dell'Offerta sia comunque almeno pari al 45% più 1 (una) azione del capitale sociale con diritto di voto di Anima (soglia, quest'ultima, non rinunciabile). L'Offerta è altresì condizionata al riscontro positivo da parte della BCE dell'applicabilità all'operazione del trattamento regolamentare del c.d. Danish Compromise.

In aggiunta a quanto sopra, il perfezionamento dell'operazione è subordinato al verificarsi delle relative condizioni, ivi incluse quelle connesse all'ottenimento delle autorizzazioni regolamentari, riportate nella comunicazione diffusa da Banco BPM Vita in data 6 novembre 2024 ai sensi dell'art. 102 del TUF.

In virtù degli esiti dell'Assemblea dei soci di Banco BPM tenutasi il 28 febbraio 2025, tutte le condizioni di efficacia volontarie apposte all'Offerta e non ancora verificatesi prima di tale data potranno altresì essere rinunciate, in tutto o in parte, dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e Banco BPM Vita nei termini previsti nella comunicazione diffusa da Banco BPM Vita in data 6 novembre 2024 ai sensi dell'art. 102 del TUF.

In data 12 febbraio 2025 si sono perfezionati gli impegni di adesione all'Offerta tra Banco BPM Vita e Poste Italiane S.p.A. nonché Banco BPM Vita e FSI SGR, aventi ad oggetto azioni di Anima rappresentative complessivamente del 21,3% circa del totale del capitale di Anima che, sommate alla partecipazione già detenuta da Banco BPM del 22% circa, rappresentano complessivamente il 43,3% circa del capitale sociale di Anima. Tali impegni, sono soggetti a condizioni in uso per tali tipologie di impegni assunti da soggetti istituzionali.

In data 20 febbraio 2025 si sono altresì perfezionati gli impegni di adesione all'Offerta Anima tra Banco BPM Vita e alcuni top manager di Anima (tra cui l'Amministratore Delegato), aventi ad oggetto azioni rappresentative dell'1,5% circa del capitale di Anima che, congiuntamente a: (i) le azioni di Anima già detenute da Banco BPM e (ii) le azioni di Anima oggetto degli impegni di adesione sottoscritti da Poste Italiane e da FSI SGR, rappresentano complessivamente il 44,8% circa del totale del capitale di Anima. Anche tali impegni sono soggetti a talune condizioni.

In data 28 febbraio 2025 l'Assemblea dei soci di Banco BPM, convocata in data 13 febbraio 2025, ha deliberato, con il 97,64% dei voti favorevoli, di autorizzare, ai sensi dell'art. 104, comma 1 del TUF, Banco BPM e per essa il Consiglio di Amministrazione a far sì che, in conformità alle direttive impartite da Banco BPM nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento, la controllata Banco BPM Vita, possa: (i) incrementare da 6,20 euro (cum dividendo) a 7,00 euro (cum dividendo) il corrispettivo unitario offerto e (ii) esercitare la facoltà, ove ritenuto opportuno, di rinunciare in tutto o in parte a una o più delle condizioni di efficacia volontarie apposte all'offerta da Banco BPM Vita e non ancora soddisfatte alla data dell'assemblea.

In esecuzione della deliberazione dell'assemblea, il corrispettivo unitario dell'Offerta è quindi stato incrementato a 7,00 euro (cum dividendo).

Sulla base del nuovo corrispettivo unitario, l'esborso massimo sarà pari a 1.776,3 milioni se tutte le azioni oggetto dell'Offerta saranno portate in adesione e potrà ridursi in base al numero di azioni oggetto dell'Offerta eventualmente acquistate da Banco BPM Vita e/o da Banco BPM, quale persona che agisce di concerto, al di fuori dell'Offerta stessa.

Banco BPM Vita farà fronte agli impegni finanziari necessari al pagamento del nuovo corrispettivo, fino all'esborso massimo, mediante fondi che saranno messi a disposizione di Banco BPM Vita da parte di Banco BPM attraverso un versamento in conto futuro aumento di capitale, tenuto conto delle tempistiche effettive dell'offerta. A tal proposito, in data 11 febbraio 2025, Banco BPM e Banco BPM Vita hanno sottoscritto una modifica agli impegni di capitalizzazione già assunti con la lettera di impegno sottoscritta da Banco BPM in data 6 novembre 2024, mediante la quale Banco BPM ha confermato il proprio impegno a mettere a disposizione di Banco BPM Vita fondi fino all'esborso massimo.

Acquisto azioni Monte dei Paschi di Siena

In data 13 novembre 2024 Banco BPM ha acquisito una partecipazione azionaria pari al 5% del capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ("MPS") nell'ambito di una procedura di accelerated bookbuilding offering promossa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

In maggior dettaglio Banco BPM è risultato assegnatario di n. 62.984.485 azioni ad un valore unitario di 5,792 euro, per un controvalore complessivo pari a 364,8 milioni; il regolamento dell'operazione è avvenuto in data 15 novembre 2024.

L'operazione si inserisce nel contesto più ampio dell'offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Anima Holding sopra illustrata ed è coerente con la strategia del Gruppo di rafforzamento delle proprie fabbriche prodotto. MPS è infatti, dopo Banco BPM, il primo distributore di prodotti del gruppo Anima e rappresenta un partner strategico per la crescita futura di Anima e delle sue controllate.

Offerta pubblica di scambio volontaria promossa da UniCredit su azioni Banco BPM

In data 25 novembre 2024 UniCredit S.p.A. ha comunicato, ai sensi e per gli effetti dell'art. 102 del TUF e all'art. 37 del Regolamento emittenti (il "Comunicato 102"), la promozione di un'offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria ("OPS"), non preventivamente concordata con la Banca, sulla totalità delle azioni di Banco BPM. In maggior dettaglio, il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione di Banco BPM, che comportava alla data dell'annuncio un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione e un corrispettivo complessivo di circa 10,1 miliardi.

Inoltre, l'OPS è sottoposta a condizioni di efficacia dettagliate nello stesso Comunicato 102 di UniCredit, tra cui alle circostanze che, entro la data di pagamento del corrispettivo dell'Offerta, Banco BPM e/o Banco BPM Vita non modifichino i termini e le condizioni dell'Offerta sulla totalità delle azioni Anima, rispetto a quanto comunicato al mercato in data 6 novembre 2024, ivi incluso la rinuncia in tutto o in parte alle condizioni sospensive all'Offerta Anima o una modifica del corrispettivo.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, in via preliminare ha rilevato, in data 26 novembre 2024, e successivamente chiarito, con comunicato stampa del 17 dicembre 2024 nel migliore interesse dei propri azionisti e del mercato, che l'OPS indica un corrispettivo unitario che riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco BPM del giorno antecedente la promozione dell'Offerta (22 novembre 2024) ed uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo ufficiale del 25 novembre 2024 (giorno dell'Offerta).

Al riguardo il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha evidenziato che tali condizioni risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, e non riflettono in alcun modo la redditività e l'ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco BPM, ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie sopra illustrate, che si aggiungono alle azioni già contenute nel Piano Industriale, da ultimo aggiornato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 febbraio 2025.

Oltre a tali considerazioni, si evidenzia che la promozione dell'OPS, pur in presenza delle citate inusuali condizioni di prezzo, ha comportato l'effetto di assoggettare Banco BPM alla c.d. passivity rule ai sensi dell'art. 104 del TUF, in base alla quale il compimento di atti o operazioni che possano contrastare gli obiettivi dell'OPS sono soggetti all'autorizzazione dell'Assemblea ordinaria degli azionisti di Banco BPM.

Razionalizzazione delle attività del Gruppo

Riorganizzazione del business della monetica

Per quanto concerne il comparto relativo ai sistemi di pagamento, in data 30 settembre 2024, Banco BPM S.p.A. unitamente a Numia S.p.A., Numia Group S.p.A., Iccrea Banca S.p.A., Fondo Strategico Italiano SGR S.p.A. (FSI) e Fondo Strategico Italiano Holding S.p.A. hanno perfezionato l'operazione avente ad oggetto la partnership strategica, annunciata il 14 luglio 2023, che porta alla creazione del secondo player nazionale nel settore della monetica.

A conclusione dell'operazione, avvenuta a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni regolamentari e di legge, Banco BPM detiene una partecipazione del 28,57% in Numia Group S.p.A. - società detentrice della totalità del capitale di Numia S.p.A. - unitamente a FSI per il 42,86% e a Iccrea Banca S.p.A. per il restante 28,57%.

Nell'ambito dell'operazione, in data 30 settembre 2024, Banco BPM ha conferito a Numia S.p.A.: i) il ramo d'azienda costituito dal complesso dei beni, attività, passività, debiti, crediti e rapporti giuridici funzionalmente organizzati per lo svolgimento dell'attività relativa ai servizi di acquiring e di issuing di strumenti di pagamento

elettronici; ii) la partecipazione totalitaria in Tecmarket Servizi S.p.A.1 . Contestualmente, Numia S.p.A. ha effettuato un aumento di capitale di 500 milioni, con esclusione del diritto di opzione, da liberarsi a fronte del conferimento in natura da parte di Banco BPM sopra indicato.

Sempre in data 30 settembre 2024, Banco BPM ha ceduto la partecipazione detenuta in Numia S.p.A. a Numia Group per un controvalore complessivo pari a 500 milioni, di cui 228 milioni in denaro e 272 milioni tramite sottoscrizione di un'operazione di aumento di capitale di Numia Group, pervenendo alla detenzione di una partecipazione al capitale di quest'ultima pari al 28,57%. L'operazione ha comportato la rilevazione di una plusvalenza nel conto economico dell'esercizio pari a 500 milioni (493 milioni al netto della specifica fiscalità applicabile).

Da ottobre 2024 è stata avviata l'operatività di distribuzione da parte di Banco BPM dei servizi POS/Acquiring di Numia. Nel corso del 2025 il Gruppo proseguirà nella migrazione di tutti i POS/servizi di Acquiring e nell'avvio della distribuzione (e migrazione progressiva) dei prodotti di issuing relativi a carte di debito, credito e prepagate.

Per ulteriori dettagli sulla descritta operazione si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Apporto di un ramo d'azienda alla controllata Banco BPM Invest SGR e avvio dell'attività di gestione del risparmio

In data 25 giugno 2024, Banco BPM e Banco BPM Invest SGR, che nel mese di marzo ha ricevuto l'autorizzazione dalla Banca d'Italia all'esercizio dell'attività di gestione collettiva del risparmio e di gestione di portafogli ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, hanno sottoscritto l'atto di apporto, con decorrenza 1° luglio 2024, mediante il quale Banco BPM ha trasferito alla SGR il ramo d'azienda rappresentato dal complesso di beni e persone afferenti la struttura organizzativa "Alternative Investments e Fondi" dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi della Capogruppo.

Al riguardo si deve segnalare che il suddetto apporto non ha avuto impatti sulla situazione patrimoniale ed economica consolidata, trattandosi di un'operazione infragruppo.

Con data efficacia 1° luglio 2024, Banco BPM, al fine di continuare a beneficiare delle competenze e dell'esperienza della citata struttura "Alternative Investments e Fondi" in materia di fondi alternativi, ha conferito a Banco BPM Invest la gestione del portafoglio in essere di Private Markets attraverso un contratto di gestione di portafoglio individuale.

L'inizio dell'operatività di Banco BPM Invest SGR potenzia ulteriormente il portafoglio fabbriche prodotto del Gruppo, completando l'offerta anche in termini di segmenti di clientela servita e ampliando lo spazio per i ricavi commissionali. Banco BPM Invest SGR si appresta, dal 2025, a offrire inoltre il servizio di gestione collettiva del risparmio con il lancio di un fondo di fondi di Private Equity. Tutti i prodotti saranno strutturati secondo i principi ESG, in coerenza con la politica della Capogruppo.

Integrazione del business assicurativo

Per quanto concerne il comparto Bancassurance, il riassetto societario era stato completato a fine 2023 con il perfezionamento delle operazioni di compravendita che avevano portato al controllo totalitario da parte del Gruppo delle compagnie operanti nel ramo Vita (Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life) e alla partecipazione con una quota del 35% nelle compagnie operanti nel ramo danni (Banco BPM Assicurazioni, Vera Assicurazioni e indirettamente Vera Protezione) in joint venture con Crédit Agricole Assurances.

Nel mese di maggio 2024, in conformità agli accordi tra le parti, i prezzi di compravendita delle suddette partecipazioni sono stati oggetto di conguaglio sulla base dei valori definitivi degli own funds e degli utili maturati dalle compagnie. L'impatto economico conseguente alla definizione dei prezzi è positivo per 2,5 milioni, al netto dell'effetto fiscale.

Nel 2024 è inoltre proseguito il percorso di internalizzazione dell'attività del comparto con l'obiettivo di giungere nel corso del prossimo esercizio alla migrazione informatica su una nuova piattaforma tecnologica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli sulla riorganizzazione della Bancassurance si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" e alla "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata.

1 Si precisa che la partecipazione in Tecmarket Servizi ed il ramo oggetto di conferimento erano stati classificati in dismissione ai sensi dell'IFRS 5 già a decorrere dalla situazione contabile al 30 giugno 2023.

Razionalizzazione del portafoglio immobiliare

Nel contesto del Piano Strategico 2023-2026, che prevede la dismissione del 50% del patrimonio non strumentale, in data 12 settembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato di procedere a un'operazione di cessione di un portafoglio di oltre 330 immobili di proprietà, quasi esclusivamente ad uso non strumentale, per un complessivo valore di bilancio pari a circa 295 milioni ad un prezzo sostanzialmente in linea con il fair value (Progetto "Square").

La cessione è prevista in più tranche, a partire da fine 2024, a favore di un veicolo di cartolarizzazione Square SPV costituito ex art. 7.2 della Legge n. 130/99, e gestito da Phoenix Asset Management S.p.A. e da SPF Investment Management L.P., società leader rispettivamente nei settori dell'asset management e del credito strutturato. La prima tranche di cessioni è avvenuta in data 27 dicembre 2024 ed ha interessato n. 96 immobili, per un valore di bilancio pari a 70,7 milioni. L'acquisto degli immobili, tempo per tempo trasferiti, sarà finanziato dall'SPV attraverso una senior credit facility erogata da Banco BPM per un ammontare massimo di 260 milioni e l'emissione di titoli mezzanine e junior, sottoscritti da un investitore terzo (Phoenix Asset Management S.p.A.), per un corrispettivo complessivamente pari a 29,3 milioni. In aggiunta, alla data di prima trasferimento, Banco BPM ha sottoscritto una tranche mezzanine per un valore nominale di 15,4 milioni che è stata successivamente ceduta all'investitore terzo per un corrispettivo pari a 1 euro.

Per effetto della descritta operazione Banco BPM raggiunge, con due anni di anticipo, gli obiettivi di razionalizzazione del portafoglio immobiliare previsti dal Piano Strategico 2023-2026.

Gli aspetti attinenti al trattamento contabile della descritta operazione e ai relativi impatti sul bilancio al 31 dicembre 2024 sono rappresentati nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata, cui si fa rinvio.

Scissione di ramo d'azienda di Banca Akros a beneficio della Capogruppo

Nell'ambito del processo di razionalizzazione della propria struttura organizzativa e societaria, con decorrenza 1° gennaio 2024, si è perfezionata l'operazione di scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM relativa al ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros, principalmente rappresentati da attività e passività finanziarie. La suddetta operazione non ha avuto alcun impatto sul bilancio consolidato, trattandosi di un'aggregazione aziendale sotto comune controllo.

Rinnovo patto parasociale con il Gruppo Crédit Agricole nel credito al consumo

In data 28 giugno 2024 è stato formalizzato il rinnovo del Patto Parasociale tra Banco BPM e Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance, relativo alla Joint Venture in Agos Ducato, fino al 28 giugno 2029. In tale ambito è stato, tra l'altro, prolungato di altri tre anni (con periodo di esercizio dal 1° luglio - 31 luglio 2025 al 1° luglio - 31 luglio 2028) il diritto di Banco BPM di esercitare la put option incondizionata sul 10% del capitale di Agos Ducato, ad un prezzo di esercizio già convenuto in 150 milioni.

Inoltre, il nuovo Patto Parasociale ha semplificato il potenziale processo di quotazione di Agos Ducato, mediante la pattuizione di un'unica procedura che potrà essere attivata su richiesta di Banco BPM a partire dal 1° luglio 2025, fino alla scadenza del Patto Parasociale.

Altre operazioni

In data 24 aprile 2024, l'assemblea dei soci di BP Mortgages S.r.l. (società veicolo di cartolarizzazione dei crediti ai sensi della Legge n. 130/1999, consolidata da Banco BPM), a seguito della chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere, ha deliberato lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della società, con efficacia dal 1° maggio 2024. La società è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese in data 17 gennaio 2025, a completamento della procedura di liquidazione.

Nel mese di giugno 2024, è stato sottoscritto l'atto di fusione per incorporazione di Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l., entrambe controllate integralmente da Banco BPM. Tale operazione, perfezionata in data 30 giugno 2024 con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2024, è avvenuta in forma semplificata senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro e non ha comportato alcun impatto economico-patrimoniale sul bilancio consolidato.

Le attività di derisking

Nell'ambito della strategia di derisking, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato un incremento degli obiettivi di cessione dei crediti non performing per circa 330 milioni: tenuto conto delle cessioni di portafoglio perfezionate del corso del 2024 e di quelle deliberate, complessivamente pari a circa 820 milioni, il target di cessione residuo al 31 dicembre 2024 ammonta a circa 210 milioni, in linea con l'aggiornamento del Piano Strategico 2023- 2026. L'impatto atteso conseguente all'incremento degli obiettivi di cessione, pari a 34,1 milioni in termini di maggiori rettifiche di valore, è già stato addebitato al conto economico del 2024.

Tra le principali operazioni deliberate nel corso del 2024, si segnala quella finalizzata alla dismissione del portafoglio leasing non performing della Banca, ormai in run-off (c.d. Progetto Toledo), da realizzarsi nel corso dell'esercizio 2025 attraverso operazioni di cessione in blocco e di scissione parziale dei rapporti giuridici e dei beni in leasing a favore di due società di scopo costituite: Tago LeaseCo S.r.l. e Burgos Leasco S.r.l. (di seguito le "LeaseCo").

A tal fine, con efficacia 8 ottobre 2024 Banco BPM ha acquisito da Finanziaria Internazionale S.p.A. il 100% del capitale sociale delle due LeaseCo al prezzo corrispondente al capitale sociale pari a 10 mila euro.

Si precisa che dette partecipazioni, acquistate in via meramente funzionale alla realizzazione dell'operazione e per il tempo strettamente necessario al completamento della stessa, verranno successivamente cedute, alla data di decorrenza giuridica delle scissioni. Per tale motivo, al 31 dicembre 2024 le suddette partecipazioni figurano tra le attività non correnti in via di dismissione per un valore pari al capitale sociale.

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, in data 23 e 27 gennaio 2025, a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni rilasciate dalla Banca Centrale Europea, sono stati iscritti, presso i competenti Registri delle Imprese, il progetto di scissione di Tago LeaseCo S.r.l. ed il progetto di scissione di Burgos Leasco S.r.l.. In data 25 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e le assemblee dei soci di Tago LeaseCo S.r.l. e Burgos Leasco S.r.l. hanno approvato i progetti di scissione di Banco BPM S.p.A. a favore dei due veicoli. Il closing dell'operazione è previsto entro il primo semestre 2025.

Da ultimo si segnala che al 31 dicembre 2024 i crediti deteriorati rientranti nel Progetto Toledo figurano tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5 per un'esposizione lorda complessiva pari a circa 340 milioni.

Aggiornamento del Piano Strategico

L'esercizio 2024 è stato per Banco BPM un anno di risultati eccellenti senza precedenti, che hanno consentito al Gruppo di raggiungere in anticipo e in alcuni casi di superare gli obiettivi del Piano Strategico 2023-2026. Tali risultati hanno altresì permesso di incrementare la remunerazione agli azionisti ai massimi storici.

Le operazioni straordinarie sopra descritte e le iniziative realizzate nei precedenti esercizi hanno pertanto reso opportuno un aggiornamento anticipato del Piano stesso, che prevede nuovi obiettivi di performance più ambiziosi e target di remunerazione agli azionisti più elevati.

Nella seduta dell'11 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato l'aggiornamento del Piano Strategico del Gruppo, inizialmente con orizzonte 2026, estendendolo fino al 2027.

L'aggiornamento si fonda sugli stessi 7 pilastri strategici del Piano 2023-2026, con l'aggiunta di un nuovo pilastro relativo all'integrazione di Anima, a partire dal secondo semestre 2025. Più in dettaglio la macro-strategia per il prossimo triennio prevede:

  • il consolidamento della vocazione di banca vicina alle imprese e alle PMI;
  • il potenziamento del wealth management e del life insurance;
  • lo sviluppo delle fabbriche prodotto in ottica di rafforzamento di un modello di business maggiormente diversificato e a più alto valore aggiunto;
  • il potenziamento dell'omnicanalità per una banca sempre più digitale;
  • l'innovazione come priorità per rendere la banca più "lean" e più sicura in ambito cyber;
  • l'obiettivo di vicinanza alle persone e alla comunità, supportandone la crescita;
  • l'ulteriore rafforzamento del profilo patrimoniale del Gruppo.

Sono stati inoltre definiti obiettivi ambiziosi in ambito sostenibilità ESG che prevedono un forte impegno nelle azioni di supporto ai percorsi di sostenibilità ESG dei clienti, favorendo: i) la decarbonizzazione dei processi produttivi a sostegno della transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas serra, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, ii) il sostegno ai territori nei quali Banco BPM opera e alle comunità ivi presenti, anche attraverso

iniziative di formazione e sensibilizzazione alle tematiche di sostenibilità e l'erogazione di contributi per lo sviluppo di progetti sociali e ambientali, iii) la promozione di interventi finalizzati ad assicurare la continuità produttiva e abitativa degli stakeholder e, infine, iv) l'attività di formazione in ambito ESG dei dipendenti del Gruppo, indispensabile veicolo di sviluppo e diffusione della cultura ESG.

Per maggiori dettagli si rimanda alla lettura dei documenti pubblicati da Banco BPM (comunicato stampa del 12 febbraio 2025 e relativa presentazione al mercato).

Altri eventi dell'esercizio

Approvazione acconto sul dividendo 2024

Il 6 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo a valere sui risultati dell'esercizio 2024 di complessivi euro 600.552.927,60, per un importo unitario pari a 40 centesimi per ciascuna delle n. 1.501.382.319 azioni in circolazione aventi diritto alla data di pagamento dell'acconto.

Operazioni di provvista e di capitale

Sul fronte delle operazioni di raccolta e di capitale, nel 2024 la Capogruppo ha concluso quattro emissioni, riservate a investitori istituzionali, nell'ambito del Programma Euro Medium Term Notes: la prima, nel mese di gennaio 2024, relativa a titoli Green Senior Non-Preferred per un ammontare pari a 750 milioni, cedola fissa del 4,875% e scadenza sei anni richiamabile a partire dal quinto anno; la seconda nel marzo 2024, relativa a titoli subordinati Tier 2 per un ammontare pari a 500 milioni, scadenza dieci anni e tre mesi, cedola fissa del 5% fino a giugno 2029 e rimborsabile anticipatamente a partire dal quinto anno; la terza in data 2 settembre 2024, relativa a titoli Social Senior Non-Preferred per un ammontare pari a 750 milioni, scadenza sei anni, cedola fissa del 3,875% e possibilità di rimborso anticipato a settembre 2029; la quarta nel mese di novembre 2024, relativa a titoli subordinati Tier 2 per un ammontare pari a 500 milioni, scadenza dodici anni, cedola fissa del 4,5% e possibilità di rimborso anticipato a novembre 2031.

A tali operazioni si è aggiunta, nel gennaio 2025, una nuova emissione di titoli Social Senior Preferred per un ammontare pari a 500 milioni. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della Nota integrativa consolidata.

Le descritte operazioni si inseriscono nel Programma Euro Medium Term Notes e sono finalizzate al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans e di Eligible Social Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business del Gruppo.

Inoltre, nell'esercizio Banco BPM ha concluso due emissioni di European Covered Bond (Premium) destinate a investitori istituzionali: la prima a gennaio 2024 per un ammontare di 750 milioni e scadenza sei anni, la seconda nel mese di maggio 2024 per un ammontare di 500 milioni e scadenza sette anni. Entrambe le operazioni rientrano nel programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da 10 miliardi.

In aggiunta, nel mese di luglio 2024, la Capogruppo ha concluso l'emissione di uno strumento di capitale Additional Tier 1 con durata perpetua e richiamabile a partire da gennaio 2031, per un ammontare pari a 400 milioni. Contestualmente Banco BPM ha avviato un'offerta di riacquisto del prestito obbligazionario perpetuo emesso il 21 gennaio 2020 per nominali 400 milioni, che si è conclusa con una adesione pari a 179,5 milioni; il titolo è poi stato oggetto di rimborso anticipato nel mese di gennaio 2025. Si ricorda altresì che, nel mese di giugno 2024, Banco BPM ha proceduto al rimborso anticipato di uno strumento di capitale Additional Tier 1 emesso nel 2019 per 300 milioni nominali e già oggetto di riacquisto parziale nel novembre 2023 per 223,3 milioni e, nel mese di ottobre 2024, ha rimborsato anticipatamente il titolo Tier 2 emesso il 1° ottobre 2019.

Relativamente alle attività di ottimizzazione degli assorbimenti di capitale (RWA), si segnala che nel 2024 sono state finalizzate le seguenti operazioni di cartolarizzazione sintetica:

• cartolarizzazione sintetica "Aretha": operazione finalizzata ad agosto con sei investitori di mercato che prevede la copertura della tranche junior di un portafoglio iniziale di circa 3,5 miliardi di crediti lordi in

bonis erogati a Mid Corporate Plus e Large Corporate. L'operazione è stata finalizzata tramite l'emissione di titoli da parte di un veicolo e la copertura della tranche tramite un finanziamento a ricorso limitato erogato dalla SPV;

• tre cartolarizzazioni sintetiche su base tranched cover "FGPMI 2002", "FGPMI 2003" e "FGPMI 2004": operazioni realizzate ai sensi del D. M. del 14 novembre 2017, come modificato e integrato dal D.M. del 21 giugno 2019, caratterizzate dal rilascio da parte del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese di una garanzia personale diretta per la copertura della tranche junior di portafogli di nuove erogazioni a PMI e MID CAP, per un ammontare di circa 300 milioni ciascuno.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione" della Nota integrativa consolidata.

Si ricorda infine che nel corso dell'esercizio Banco BPM ha provveduto a rimborsare interamente le operazioni TLTRO giunte a scadenza per un valore nominale pari a 15,7 miliardi.

Tematiche ESG e Rendicontazione di Sostenibilità

La considerazione degli aspetti Environmental Social & Governance (ESG), in particolare per quanto attiene alle tematiche climatiche ed ambientali, rappresenta un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici, attraverso iniziative di riduzione dell'impatto diretto ma ancor di più, tenendo conto del ruolo di Banco BPM, attraverso il credito, la gestione del risparmio e la consulenza finanziaria. Le tematiche ESG comprendono anche gli aspetti legati al governo ed alla sostenibilità sociale, intesi come la capacità di governare efficacemente la pianificazione, la gestione ed il reporting di sostenibilità e di integrare le componenti legate alla sfera sociale quali i diritti umani, la parità di genere, la gestione sostenibile della catena di fornitura, ecc.

La sostenibilità, infatti, è uno dei pilastri del Piano Strategico, il cui perseguimento richiede una crescente integrazione e diffusione degli elementi ESG nell'operatività del Gruppo.

In tale ambito, in attuazione della Direttiva 2022/2464/UE (CSRD), il Gruppo predispone la Rendicontazione di Sostenibilità, che integra la presente Relazione sulla gestione, cui si fa rinvio per un approfondimento sulle iniziative commerciali ESG, sugli investimenti effettuati dal Gruppo con caratteristiche ESG, sulla raccolta di risorse destinate a progetti sostenibili e sul sistema di controllo interno posto in essere dalla Capogruppo e finalizzato alla definizione delle responsabilità e delle modalità di verifica delle informazioni individuate ai fini della rendicontazione di sostenibilità.

Programma di acquisto di azioni proprie

Per quanto riguarda i programmi di acquisto di azioni proprie, destinati al servizio dei piani di incentivazione di breve e lungo termine ai dipendenti, nel corso del 2024:

  • nell'ambito del programma deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 20 aprile 2023, sono state acquistate n. 905.286 azioni proprie (pari allo 0,06% delle azioni ordinarie in circolazione) per un controvalore di 5 milioni;
  • nell'ambito del programma, deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 18 aprile 2024, che prevedeva l'acquisto di azioni ordinarie di Banco BPM per un ammontare massimo complessivo pari a 45 milioni entro il termine di 18 mesi e non oltre la data dell'Assemblea di approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2024, nel periodo dal 19 al 24 giugno 2024 è stata eseguita la prima tranche del programma con l'acquisto di n. 4.911.328 azioni proprie (pari allo 0,32% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,11, per un controvalore totale pari a 30 milioni. Il completamento del programma è avvenuto nel periodo dal 17 al 18 settembre 2024 con l'acquisto di n. 2.464.487 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,09, per un controvalore totale pari a 15 milioni.

A seguito delle descritte operazioni, Banco BPM, tenuto conto delle assegnazioni avvenute nell'esercizio e delle altre azioni proprie già in portafoglio, alla data del 31 dicembre 2024 possiede direttamente n. 13.799.807 azioni proprie, pari allo 0,91% del capitale sociale.

Piano di pensionamento incentivato e intese con le Organizzazioni Sindacali

In linea con quanto previsto dal Piano Strategico 2023-2026, la Capogruppo aveva avviato un piano di pensionamento incentivato, con comunicazione di adesione entro il 30 giugno 2024, destinato a tutti coloro che avessero già maturato o avrebbero maturato il primo requisito pensionistico per pensione anticipata o di vecchiaia, con accesso (diritto alla percezione) al relativo trattamento entro il 1° gennaio 2026.

In maggior dettaglio, tale piano prevedeva il pagamento di un incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro per un importo da erogarsi a titolo di trattamento aggiuntivo/integrativo al TFR, costituito da un numero di mensilità retributive determinato in funzione dell'anzianità di servizio e dell'inquadramento professionale.

Alla data del 30 giugno 2024 (termine ultimo del piano), le adesioni effettive sono state circa 500, per un onere complessivo pari a 17,9 milioni lordi.

Inoltre, in data 19 dicembre 2024 Banco BPM e le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto un accordo per l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, con possibilità di accogliere 1.100 domande di esodo volontario che, unitamente alle adesioni al citato piano di pensionamento incentivato, consentiranno l'uscita di 1.600 persone, come già previsto dal Piano Strategico 2023-2026; la stima dell'onere, sulla base delle informazioni disponibili alla data di bilancio, è pari a 194,1 milioni lordi.

Tale intesa prevede l'ingresso di 800 nuove risorse, in aggiunta alle 150 assunzioni già effettuate nel corso del 2024, con ricorso prioritario al contratto di apprendistato e di ulteriori 100 con contratto a tempo determinato che contribuiranno allo sviluppo di nuove competenze a supporto della crescita del business.

Sono state inoltre raggiunte importanti intese sul premio aziendale, sull'armonizzazione del welfare aziendale, sulla normativa di secondo livello del Gruppo nonché in materia di formazione, politiche commerciali e organizzazione del lavoro.

Requisiti patrimoniali fissati dalla BCE

In data 11 dicembre 2024 Banco BPM ha ricevuto dalla Banca Centrale Europea la notifica della decisione prudenziale ("SREP decision"), contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP).

Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate dall'Autorità di Vigilanza, la BCE ha determinato per il 2025 un "Pillar 2 Requirement (P2R)" complessivo pari al 2,25%, in miglioramento rispetto al 2,52% valido per il 2024.

Il requisito a livello di Common Equity Tier 1 ratio da rispettare su base consolidata dal 1° gennaio 2025 sarà pertanto pari al 9,18%; esso comprende:

  • il requisito minimo di Pillar 1 pari al 4,50%;
  • un requisito di capitale Pillar 2 (P2R) all'1,266%;
  • la riserva di conservazione del capitale al 2,50%;
  • la riserva O-SII buffer1 allo 0,50%;
  • la riserva di capitale anticiclica allo 0,039%;
  • la nuova riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer, SyRB)2 pari allo 0,378%.

Gli ulteriori requisiti che Banco BPM deve rispettare sono i seguenti:

  • 11,10% in termini di Tier 1 capital ratio;
  • 13,67% in termini di Total capital ratio.

Operatività di acquisto di crediti fiscali da bonus edilizi

Nel secondo trimestre 2024 è entrata in vigore la legge 23 maggio 2024, n. 67 che ha convertito, con modifiche, le disposizioni del D.L. n. 39 del 29 marzo 2024 in materia di agevolazioni fiscali di cui agli artt. 119 e 119-ter del D.L. n. 34/2020. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2025, le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione non potranno più recuperare i crediti di imposta attraverso compensazione con i debiti per contributi

1 Banca d'Italia, con comunicazione del 18 novembre 2024 ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII) autorizzata in Italia anche per il 2025. Il Gruppo si colloca all'interno della seconda classe e dovrà mantenere, dal 1° gennaio 2025, un buffer O-SII pari allo 0,50% delle esposizioni ponderate per il rischio. Tale valore è rimasto invariato rispetto al 2024.

2 Banca d'Italia, con comunicazione del 26 aprile 2024, ha deciso di applicare a tutte le banche autorizzate in Italia un SyRB pari all'1,0% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il tasso obiettivo dell'1,0% dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025.

previdenziali ed assistenziali e con i debiti per premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

In aggiunta, per gli stessi soggetti che abbiano acquistato i crediti d'imposta ad un corrispettivo inferiore al 75% del valore nominale del credito, è previsto l'obbligo di ripartizione in 6 anni delle quote utilizzabili dal 2025, in luogo della prevista originaria rateazione. La quota di credito d'imposta non utilizzata nell'anno non può essere usufruita negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso. Le rate dei crediti d'imposta risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere cedute ad altri soggetti, oppure ulteriormente ripartite. Tali restrizioni non si applicano ai soggetti che abbiano acquistato le rate dei predetti crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75% dell'importo delle corrispondenti detrazioni, a condizione che dichiarino tale circostanza mediante apposita comunicazione all'Agenzia delle entrate in via telematica da effettuare improrogabilmente entro il 31 dicembre 2024.

L'operatività di acquisto di crediti fiscali da bonus edilizi è circoscritta alla Capogruppo Banco BPM ed è riferita ai portafogli contabili HTC e HTCS come illustrato in dettaglio nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

La Banca ha in essere un processo di monitoraggio continuo della recuperabilità dei crediti sulla base delle informazioni più aggiornate relative ai crediti acquistati presenti nel proprio cassetto fiscale, degli impegni in essere ad acquistare ulteriori crediti e della stima più aggiornata della capacità compensativa. Tale monitoraggio è stato immediatamente aggiornato a seguito dell'entrata in vigore delle novità normative in precedenza illustrate1 . Sulla base dell'analisi condotta è emerso che la capacità compensativa prevista consente di recuperare tramite compensazione la totalità dei crediti iscritti in bilancio al 31 dicembre 2024. La capacità compensativa potrebbe essere marginalmente superata nell'esercizio 2026 nell'ipotesi in cui tutti gli impegni ad acquistare ulteriori crediti in essere al 31 dicembre 2024 vengano effettivamente perfezionati. Al riguardo si evidenzia che, per effetto della modifica normativa, la Banca ha la possibilità di recedere unilateralmente dagli impegni assunti e che, in ogni caso, i crediti eventualmente eccedenti la capacità compensativa potranno essere recuperati mediante cessione a terzi.

Per quanto riguarda le restrizioni relative ai crediti acquisiti ad un prezzo inferiore al 75%, sulla base della ricognizione effettuata non si prevedono impatti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nel corso del 2024 i nuovi reclami sono risultati trascurabili sia come numero sia come petitum addizionale complessivo (inferiore a 0,5 milioni). Alla data del 31 dicembre 2024, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza passata in giudicato, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 672,5 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 721,5 milioni. L'esborso risultava completamente coperto dal fondo stanziato dalla Banca.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota integrativa consolidata.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del sistema europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism), il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale e, a seguito del riconoscimento dello status di conglomerato finanziario, alla vigilanza supplementare della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob e, per quanto riguarda le compagnie assicurative del Gruppo, dell'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS).

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

1 La stima della capacità compensativa è stata aggiornata tenendo in considerazione l'impossibilità di recuperare i crediti di imposta attraverso compensazione con i debiti per contributi previdenziali ed assistenziali e con i debiti per premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali a partire dal 1° gennaio 2025.

Le attività ispettive sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Final decision, attraverso le quali BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate, così come gli elementi informativi acquisiti durante tutto il processo, sono stati debitamente considerati, ove rilevanti, nell'ambito della valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha predisposto specifici piani di azione correttivi.

Sono di seguito elencate le ispezioni avviate nel 2024 e le ispezioni che si sono concluse con la ricezione della decisione, contenente requisiti vincolanti, per le quali sono in corso i relativi piani di rimedio.

Banco BPM è, inoltre, in attesa di ricevere gli esiti da parte dell'Autorità di Vigilanza per talune ispezioni concluse nel 2024 (in particolare, l'ispezione relativa alla valutazione della gestione del rischio climatico).

Verifiche da parte della BCE:

  • in materia di liquidity and funding risk, l'ispezione, iniziata il 15 aprile 2024 e condotta on site, si è conclusa il 28 giugno 2024;
  • in relazione alla richiesta della Banca avente ad oggetto l'estensione del modello interno ai fini del calcolo dei requisiti prudenziali del rischio di credito alle classi di esposizione Specialized Lending e l'utilizzo dell'approccio slotting criteria, in data 17 maggio 2024, la Banca ha ricevuto la decisione nella quale sono contenuti n. 3 requisiti giuridicamente vincolanti per i quali gli interventi correttivi sono in corso;
  • per la valutazione della gestione del rischio di sicurezza informatica (Cybersecurity), in data 2 agosto 2024, la Banca ha ricevuto la decisione nella quale sono contenuti n. 5 requisiti giuridicamente vincolanti per i quali sono in corso di predisposizione i relativi interventi correttivi;
  • sui modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti di capitale in materia di rischio di credito per le seguenti classi di esposizione: Corporate – Other, Corporate – SME, Retail - Other non-SME, Retail - Other SME, Retail - Qualifying revolving, Retail - Secured by real estate non-SME, Retail - Secured by real estate SME, la Banca ha ricevuto la decisione contenente n. 19 obbligazioni per le quali gli interventi correttivi sono in corso;
  • in tema rischio di credito e di controparte per la revisione della qualità degli attivi, con riferimento al portafoglio Commercial Real Estate ("CRE"), e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"), in data 21 aprile 2023, la Banca ha ricevuto la decisione che contiene requisiti vincolanti e raccomandazioni di natura qualitativa. Il piano di interventi correttivi, in massima parte già realizzati, è in via di conclusione;
  • in tema rischio di credito e di controparte, con riferimento al portafoglio Retail Residential Real Estate (RRE), ispezione avente ad oggetto la valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9, l'esecuzione di una Credit Quality Review su portafogli selezionati e la valutazione dei processi relativi al rischio di credito, le attività ispettive hanno preso avvio in data 30 settembre 2024 e si sono concluse in data 13 dicembre 2024. In data 19 febbraio 2025 è pervenuta la bozza di rapporto ispettivo, che non rileva carenze significative, mostrando talune aree di miglioramento (relative a forbearance, gestione delle garanzie e modelli per il calcolo della svalutazione forfettaria sui crediti non performing).

Infine, ancorché non abbia previsto requisiti vincolanti per la Banca, con riferimento al portafoglio SME Retail si segnala l'ispezione in tema di rischio di credito e di controparte per la valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e l'esame delle modalità di gestione del rischio di credito (politiche, metodologie, procedure e governance) con riferimento a portafogli di attività specificamente individuati e assoggettati a revisione qualitativa (Credit Quality Review). In data 27 maggio 2024, la Banca ha ricevuto la Final Follow up Letter, contenente raccomandazioni relative al miglioramento del framework LGD e della reportistica verso gli organi aziendali per le quali gli interventi correttivi sono stati avviati.

Verifiche da parte della Banca d'Italia:

  • in ambito antiriciclaggio, in materia di monitoraggio transazionale: l'ispezione, condotta on site, è iniziata in data 18 giugno 2024 e si è conclusa in data 26 luglio 2024;
  • nell'ambito del credito al consumo e del credito immobiliare ai consumatori: verifica dell'adeguatezza degli assetti organizzativi e di controllo, delle policy e delle procedure in tema di concessione dei prestiti, per la tutela del consumatore in difficoltà e la prevenzione del rischio da sovra-indebitamento. L'ispezione, condotta on site, è iniziata in data 21 novembre 2023 e si è chiusa il 2 febbraio 2024. Banco BPM, in data 16 aprile 2024, ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha individuato elementi di miglioramento in termini di procedure e di prassi, in particolare nella gestione della fase precontrattuale. Il piano di interventi correttivi è in corso.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico nel seguito esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile comprensione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione applicati in sede di predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, salvo quanto di seguito precisato.

Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato

Con riferimento al prospetto di stato patrimoniale, nel corso del quarto trimestre si sono rese necessarie alcune riclassifiche dei saldi comparativi per riflettere una diversa esposizione di alcune attività finanziarie e per tenere conto degli esiti del completamento del processo di allocazione del costo dell'aggregazione delle compagnie di assicurazione che risultava provvisorio ai sensi dell'IFRS 3.

Inoltre, a partire dal 31 dicembre 2024, per consentire una più immediata e facile comprensione dell'evoluzione della qualità creditizia degli impieghi verso la clientela, l'aggregato dei titoli di debito senior rivenienti dalle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, con sottostanti crediti deteriorati, precedentemente classificati tra i "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato – finanziamenti verso clientela", sono ricondotti nella voce "Altre attività finanziarie – al costo ammortizzato".

Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dei periodi precedenti sono stati conseguentemente riclassificati.

Modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato

Con riferimento al prospetto di conto economico, nel corso del 2024 si sono rese necessarie alcune riclassifiche dei saldi comparativi:

  • i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, svolte dalla controllata Tecmarket Servizi S.p.A., che risultavano esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati tra le "Commissioni nette";
  • i proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023, figurano nella voce "Commissioni nette" del conto economico riclassificato. Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dei precedenti periodi, che risultavano esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati tra le "Commissioni nette".

Tale rappresentazione consente un confronto più omogeneo con le commissioni attive percepite dal Gruppo per la distribuzione dei servizi connessi alla monetica1 , a seguito del perfezionamento del progetto di valorizzazione del business della monetica stessa, avvenuto in data 30 settembre 2024;

• la plusvalenza registrata per effetto del riassetto dei sistemi di pagamento trova rappresentazione nella nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatto monetica al netto delle imposte"; trattasi di una voce creata ad hoc, dopo l'aggregato relativo al risultato dell'operatività corrente, con l'obiettivo di semplificare l'illustrazione dei risultati economici e garantire un confronto, più immediato e su basi omogenee, dei risultati comparativi.

1 Servizi relativi sia al Merchant Acquiring e gestione dei POS, sia all'Issuing e distribuzione di carte di pagamento.

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/12/2024 31/12/2023 (*) Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 12.124.840 18.297.496 (6.172.656) (33,7%)
Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 103.089.541 108.154.286 (5.064.745) (4,7%)
- Finanziamenti verso banche 3.362.267 4.141.630 (779.363) (18,8%)
- Finanziamenti verso clientela 99.727.274 104.012.656 (4.285.382) (4,1%)
Altre attività finanziarie 51.301.101 45.120.454 6.180.647 13,7%
- al fair value con impatto a conto economico 9.318.563 7.391.989 1.926.574 26,1%
- al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.279.954 10.692.718 2.587.236 24,2%
- al costo ammortizzato 28.702.584 27.035.747 1.666.837 6,2%
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 16.689.586 15.345.008 1.344.578 8,8%
Partecipazioni 1.708.439 1.454.249 254.190 17,5%
Attività materiali 2.513.905 2.857.953 (344.048) (12,0%)
Attività immateriali 1.256.612 1.253.425 3.187 0,3%
Attività fiscali 3.372.636 4.201.154 (828.518) (19,7%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 444.525 468.685 (24.160) (5,2%)
Altre voci dell'attivo 5.707.902 4.946.063 761.839 15,4%
Totale attività 198.209.087 202.098.773 (3.889.686) (1,9%)
Raccolta diretta bancaria 126.149.114 120.770.064 5.379.050 4,5%
- debiti verso clientela 102.757.399 101.861.964 895.435 0,9%
- titoli e altre passività finanziarie 23.391.715 18.908.100 4.483.615 23,7%
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 16.214.811 15.041.362 1.173.449 7,8%
- passività finanziarie valutate al fair value delle imprese di
assicurazione
3.331.610 2.800.121 531.489 19,0%
- passività assicurative 12.883.201 12.241.241 641.960 5,2%
Debiti verso banche 6.332.722 21.690.773 (15.358.051) (70,8%)
Debiti per leasing 646.208 670.773 (24.565) (3,7%)
Altre passività finanziarie valutate al fair value 28.703.792 25.697.583 3.006.209 11,7%
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 56.103 72.561 (16.458) (22,7%)
Fondi del passivo 988.625 894.841 93.784 10,5%
Passività fiscali 471.782 453.929 17.853 3,9%
Passività associate ad attività in via di dismissione 1.215 212.011 (210.796) (99,4%)
Altre voci del passivo 4.040.703 2.556.716 1.483.987 58,0%
Totale passività 183.605.075 188.060.613 (4.455.538) (2,4%)
Patrimonio di pertinenza di terzi 69 68 1 1,5%
Patrimonio netto del Gruppo 14.603.943 14.038.092 565.851 4,0%
Patrimonio netto consolidato 14.604.012 14.038.160 565.852 4,0%
Totale passività e patrimonio netto 198.209.087 202.098.773 (3.889.686) (1,9%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 2024 2023 (*) Variazioni
Margine di interesse 3.440.045 3.289.228 4,6%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 151.689 144.097 5,3%
Margine finanziario 3.591.734 3.433.325 4,6%
Commissioni nette 2.003.846 1.919.571 4,4%
Altri proventi netti di gestione 23.360 21.724 7,5%
Risultato netto finanziario (8.843) (79.029) (88,8%)
Risultato dell'attività assicurativa 93.432 45.851 103,8%
Altri proventi operativi 2.111.795 1.908.117 10,7%
Proventi operativi 5.703.529 5.341.442 6,8%
Spese per il personale (1.745.204) (1.671.952) 4,4%
Altre spese amministrative (644.781) (652.393) (1,2%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (265.715) (246.818) 7,7%
Oneri operativi (2.655.700) (2.571.163) 3,3%
Risultato della gestione operativa 3.047.829 2.770.279 10,0%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (461.475) (558.594) (17,4%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (54.627) (146.847) (62,8%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (8.567) (1.986) 331,4%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.192) (22.189) 0,0%
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 2.427 342 n.s.
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.503.395 2.041.005 22,7%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (789.594) (604.751) 30,6%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.713.801 1.436.254 19,3%
Oneri sistemici al netto delle imposte (71.011) (126.577) (43,9%)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (141.868) - n.s.
Impatto Monetica al netto delle imposte 493.125 - n.s.
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 8.802 n.s.
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 2.466 (22.245) n.s.
Impairment su partecipazioni (42.446) - n.s.
Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di
certificates (OCR) al netto delle imposte
1.213 (3.463) n.s.
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (34.898) (28.340) 23,1%
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 11 22 (50,0%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 1.920.393 1.264.453 51,9%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato" della presente relazione.

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2024 Es. 2023 (*)
(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim. I trim. IV trim. III trim. II trim. I trim.
Margine di interesse 855.337 861.922 858.390 864.396 867.655 868.673 809.926 742.974
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 45.639 31.136 44.572 30.342 49.350 34.140 24.295 36.312
Margine finanziario 900.976 893.058 902.962 894.738 917.005 902.813 834.221 779.286
Commissioni nette 494.392 488.056 499.778 521.620 466.799 474.942 484.699 493.131
Altri proventi netti di gestione 31.309 (10.443) (1.347) 3.841 13.724 4.210 1.353 2.437
Risultato netto finanziario (14.831) 47.996 (50.813) 8.805 (13.760) (22.777) (8.356) (34.136)
Risultato dell'attività assicurativa 22.415 56.222 9.977 4.818 13.113 8.158 14.969 9.611
Altri proventi operativi 533.285 581.831 457.595 539.084 479.876 464.533 492.665 471.043
Proventi operativi 1.434.261 1.474.889 1.360.557 1.433.822 1.396.881 1.367.346 1.326.886 1.250.329
Spese per il personale (449.064) (435.579) (428.926) (431.635) (461.548) (402.150) (402.858) (405.396)
Altre spese amministrative (143.471) (152.342) (176.068) (172.900) (150.516) (165.053) (166.630) (170.194)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (68.460) (68.187) (64.919) (64.149) (49.083) (68.084) (65.191) (64.460)
Oneri operativi (660.995) (656.108) (669.913) (668.684) (661.147) (635.287) (634.679) (640.050)
Risultato della gestione operativa 773.266 818.781 690.644 765.138 735.734 732.059 692.207 610.279
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (159.613) (107.810) (111.598) (82.454) (175.043) (124.832) (121.264) (137.455)
Risultato della valutazione al fair value delle attività
materiali
(14.495) (14.143) (12.605) (13.384) (102.698) (11.774) (30.469) (1.906)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (6.512) 1.193 (287) (2.961) (2.114) (1.041) 488 681
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (14.304) (16.130) 13.220 (4.978) (8.343) (17.164) 868 2.450
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (658) 2.062 645 378 267 309 (388) 154
Risultato lordo dell'operatività corrente 577.684 683.953 580.019 661.739 447.803 577.557 541.442 474.203
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (170.759) (222.975) (180.425) (215.435) (104.676) (182.956) (169.683) (147.436)
Risultato netto dell'operatività corrente 406.925 460.978 399.594 446.304 343.127 394.601 371.759 326.767
Oneri sistemici al netto delle imposte (4.375) - 1.474 (68.110) 698 (69.646) (351) (57.278)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle
imposte
(130.182) - (11.686) - - - - -
Impatto Monetica al netto delle imposte - 493.125 - - - - - -
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori
contabili
- - - - 8.802 - - -
Impatti Bancassurance al netto delle imposte - - - 2.466 (22.245) - - -
Impairment su partecipazioni (42.446) - - - - - - -
Impatto della variazione del proprio merito creditizio
sulle emissioni di certificates (OCR) al netto delle imposte 1.531 981 476 (1.775) (2.063) 1.168 (5.845) 3.277
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto
delle imposte
(6.898) (9.376) (9.954) (8.670) (6.847) (7.260) (6.830) (7.403)
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 3 2 4 2 (412) 97 373 (36)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza
della Capogruppo
224.558 945.710 379.908 370.217 321.060 318.960 359.106 265.327

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato" della presente relazione.

Nota metodologica

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale consolidato, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

• l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" e delle attività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato. Come in precedenza illustrato, sono inoltre esclusi i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, esposti tra le "Altre attività finanziarie e derivati di copertura";

  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione delle attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato. Tale aggregato include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato e dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati in precedenza citati;
  • l'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" accorpa le poste finanziarie attive riconducibili all'operatività assicurativa (voci dell'attivo: "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", "50. Derivati di copertura");
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e "130. Altre attività". Sono altresì ricondotte le attività assicurative (voce 80 dell'attivo di stato patrimoniale).

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta bancaria" si compone delle voci "10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" dello stato patrimoniale riclassificato; "10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e "30. Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" e delle passività finanziarie designate al fair value delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative";
  • l'aggregato "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" comprende le passività delle compagnie assicurative per le polizze sottoscritte dalla clientela. Trattasi, in particolare, delle voci del passivo "30. Passività finanziarie designate al fair value", per le polizze unit linked, e "110. Passività assicurative", per i restanti prodotti assicurativi;
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce "10.a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci "20. Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e "40. Derivati di copertura";
  • la voce "Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione" include i debiti verso banche e verso la clientela delle imprese di assicurazione, non correlati agli impegni verso gli assicurati, rilevati nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci "90. Trattamento di fine rapporto del personale" e "100. Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e "80. Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci "120. Riserve da valutazione", "140. Strumenti di capitale", "150. Riserve", "155. Acconti su dividendi", "170. Capitale", "180. Azioni proprie (-)" e "200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" include le voci specificatamente riconducibili al business assicurativo rappresentate dal risultato dei servizi assicurativi (voce 160) e dal saldo dei proventi e degli oneri della gestione assicurativa (voce 170), che include la variazione netta delle riserve tecniche, i sinistri di competenza, nonché gli altri proventi ed oneri della gestione assicurativa. In aggiunta, in tale aggregato sono ricondotte le componenti economiche (interessi, dividendi, utili/perdite realizzate, plus/minus da

valutazione) relative ai portafogli delle attività e delle passività finanziarie detenuti delle compagnie assicurative ("10. Interessi attivi", "20. Interessi passivi", "70. Dividendi", "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", "90. Risultato netto dell'attività di copertura", "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto", "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito"). Si evidenzia, inoltre, che nel conto economico riclassificato le commissioni di collocamento riconosciute dalle compagnie assicurative alla rete bancaria distributiva di Banco BPM, anche se oggetto di consolidamento con il metodo integrale, sono esposte a saldi aperti. Nella voce "Commissioni nette" figurano pertanto le commissioni attive ricevute dalla rete distributiva, mentre nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" sono ricondotte le commissioni passive pagate dalle compagnie. Tale modalità espositiva è finalizzata a consentire una rappresentazione dei contributi forniti alla generazione del risultato economico da parte dei diversi settori operativi, in coerenza con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8;

  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre, le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle "Altre spese amministrative", dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN), del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) e del Fondo di Garanzia del settore assicurativo Vita sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri sistemici, al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • gli oneri connessi al Piano di incentivazione all'esodo attivato dalla Capogruppo, rilevati nella voce "Spese per il personale", sono ricondotti in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte";
  • gli effetti contabili riconducibili alle operazioni finalizzate alla riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto Monetica al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Utili/Perdite delle partecipazioni" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso del Gruppo, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili";
  • gli impatti economici complessivi correlati al riassetto dell'attività di bancassurance sono esposti in una voce ad hoc denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte", comprensiva dei relativi effetti fiscali;
  • l'impatto derivante dall'impairment test condotto sulle partecipazioni in imprese collegate è esposto nella voce ad hoc denominata "Impairment su partecipazioni";
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" viene esposto nella voce ad hoc "Impatto della variazione del merito creditizio sulle emissioni di Certificates (OCR), al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo;
  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto

della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship" e del cosiddetto "value of business acquired"), nel saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio consolidato vengono forniti i prospetti di raccordo tra gli schemi contabili riclassificati e quelli predisposti in base alla Circolare n. 262.

In aggiunta all'informativa finanziaria predisposta sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, la presente relazione contiene alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

In particolare si precisa che gli indicatori alternativi di performance:

  • si basano esclusivamente su dati storici e non sono indicativi di performance future;
  • non sono determinati in base ai principi contabili IFRS e non sono soggetti a revisione contabile;
  • sono calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, se non diversamente specificato, e devono essere letti congiuntamente alle informazioni finanziarie del Gruppo contenute nella presente relazione;
  • poiché non tutte le società calcolano gli IAP in modo omogeneo, gli indicatori utilizzati da Banco BPM potrebbero non essere coerenti con parametri simili utilizzati da altre società;
  • sono calcolati in modo coerente e omogeneo per i periodi cui si riferiscono le informazioni finanziarie della presente relazione.

Nel seguito si fornisce un elenco dei principali IAP contenuti nella presente relazione, con indicazione della metodologia di calcolo:

  • raccolta diretta bancaria: comprende la provvista da clientela rappresentata da depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito e altri titoli, debiti e certificates a capitale protetto riferiti all'attività bancaria del Gruppo. Non è invece inclusa la raccolta relativa alle imprese di assicurazione. Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, a decorrere dall'esercizio 2024 la raccolta diretta bancaria totale include anche le operazioni di pronti contro termine a breve termine. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo;
  • raccolta diretta "core": provvista da clientela riferita ai soli conti correnti e depositi;
  • raccolta diretta assicurativa e passività assicurative: include le forme di provvista classificate tra le passività assicurative e le passività finanziarie relative alle imprese di assicurazione;
  • raccolta indiretta: dato gestionale che rappresenta le risorse finanziare della clientela affidate in gestione (risparmio gestito) o in amministrazione (risparmio amministrato), al netto della raccolta sottostante i certificates a capitale protetto, inclusi nella raccolta diretta;
  • impieghi/crediti netti verso clientela: aggregato rappresentato dai finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato al netto dei crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Come descritto in precedenza, a decorrere dalla situazione contabile al 31 dicembre 2024 sono inoltre esclusi i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, esposti tra le attività finanziarie;
  • impieghi/crediti netti performing "core": aggregato composto da mutui e altri finanziamenti, conti correnti, carte di credito e prestiti personali;
  • esposizioni nette deteriorate: aggregato che include sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate;
  • NPE ratio lordo: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde e quelle totali lorde riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • NPE ratio netto: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate nette e quelle totali nette riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • costo del credito o costo del rischio: calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette su crediti verso la clientela ed il totale delle esposizioni per cassa verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore;

  • indice di copertura dei crediti deteriorati: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi per cassa verso la clientela valutati al costo ammortizzato;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi per cassa verso la clientela valutati al costo ammortizzato (comprensivi delle esposizioni lorde e delle relative rettifiche di valore riguardanti crediti cancellati dal bilancio ma per i quali le iniziative avviate per il loro recupero non si sono ancora concluse);
  • indice di copertura delle sofferenze: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde;
  • indice di copertura delle sofferenze inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde (comprensive delle esposizioni lorde e delle relative rettifiche di valore riguardanti crediti cancellati dal bilancio ma per i quali le iniziative avviate per il loro recupero non si sono ancora concluse);
  • indice di copertura delle inadempienze probabili: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su inadempienze probabili e l'importo delle inadempienze probabili lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni scadute: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su esposizioni scadute e l'importo delle esposizioni scadute lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni in bonis: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette sul totale delle esposizioni in bonis e l'importo delle esposizioni totali lorde in bonis;
  • sofferenze nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul totale delle esposizioni per cassa verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore;
  • inadempienze probabili nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle inadempienze probabili nette sul totale delle esposizioni per cassa verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore;
  • sofferenze nette/patrimonio netto: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul patrimonio netto;
  • Texas ratio: calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati e il patrimonio netto tangibile del Gruppo (al netto dei relativi effetti fiscali);
  • patrimonio netto tangibile: differenza tra l'ammontare del patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e l'importo delle attività immateriali (al netto dei relativi effetti fiscali differiti);
  • attività finanziarie e derivati di copertura/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato delle attività finanziarie e derivati di copertura desumibile dallo stato patrimoniale riclassificato e il totale attivo;
  • derivati attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione e di copertura esposti nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di negoziazione esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di copertura attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di copertura esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione netti/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione netti (corrispondente allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione") ed il totale attivo;
  • loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta): calcolato come rapporto tra le esposizioni per cassa verso clientela verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore e l'aggregato della raccolta diretta bancaria;
  • proventi operativi "core": aggregato composto da margine d'interesse, risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, commissioni nette e risultato dell'attività assicurativa;
  • cost/income ratio: calcolato come rapporto tra le oneri operativi e proventi operativi risultanti dallo schema del Conto economico riclassificato;
  • ROE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto (ad esclusione del risultato dell'esercizio e dell'ammontare degli strumenti di capitale AT 1 e dell'anticipo su dividendi);
  • ROTE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio, gli strumenti di capitale AT 1, l'anticipo su dividendi e le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali;

  • ROA: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e totale attivo;
  • margine finanziario/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati del margine finanziario e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • commissioni nette/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati delle commissioni nette e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • crediti a clientela (netti) per dipendente: calcolato come rapporto tra le esposizioni per cassa verso clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore e il numero medio dei dipendenti;
  • proventi operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra i proventi operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • oneri operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra gli oneri operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • risultato adjusted: risultato al netto delle componenti non ricorrenti descritte nel successivo paragrafo.

In aggiunta, la Rendicontazione di sostenibilità, parte integrante della presente Relazione sulla gestione consolidata, include i seguenti indicatori alternativi di performance:

  • Quota % dei titoli di debito ESG nel portafoglio Corporate di proprietà: indicatore che monitora la percentuale di obbligazioni ESG calcolata sull'aggregato gestionale nominale del portafoglio banking book di titoli Corporate non governativi gestiti dalla funzione Finanza della Capogruppo. In tale perimetro non rientrano, pertanto, i titoli sovranazionali, i titoli del portafoglio commerciale, le GACS senior notes;
  • Emissioni di Green Social & Sustainable Bond: ammontare di emissioni della Banca di strumenti di raccolta a carattere Green e Social finalizzati nel corso dell'anno e collocati nell'ambito del Green, Social & Sustainability Bonds Framework definito dal Gruppo;
  • Nuove erogazioni di finanziamenti low-carbon di medio/lungo termine: nuovi finanziamenti a medio- lungo termine erogati dal Gruppo nel corso dell'anno finalizzati al supporto della transizione ambientale verso un'economia a zero emissioni nette di anidride carbonica e a controparti operanti in settori a basso rischio di transizione;
  • Emissione di Green, Social e Sustainable bond in qualità di Joint Bookrunner/Lead Manager: ammontare di emissioni di strumenti di raccolta a carattere Green e Social collocati da società terze nelle quali Banca Akros S.p.A. ha partecipato in qualità di Joint Bookrunner/Lead Manager;
  • Quota di donne che ricoprono posizioni manageriali: indicatore che monitora il numero di donne in posizione manageriale sul totale complessivo delle risorse di Gruppo aventi responsabilità codificata;
  • Erogazione di formazione ai dipendenti: ore di formazione erogate nel corso dell'anno al personale dipendente del Gruppo;
  • Erogazione di formazione su tematiche ESG: ore di formazione su tematiche ESG erogate al personale dipendente del Gruppo;
  • Nuove erogazioni alla clientela appartenente al Terzo Settore: ammontare dei finanziamenti a carattere "social" erogati a controparti che operano in attività no-profit identificate sulla base della segmentazione commerciale di riferimento;
  • Intensità energetica delle attività in settori ad alto impatto climatico rispetto ai ricavi netti derivanti da tali attività: indicatore che monitora l'intensità energetica in termini di: consumo in MWh per euro di ricavo netto delle società del Gruppo che operano in settori ad alto impatto climatico (NACE). Per tale indicatore i ricavi netti sono rappresentati dall'ammontare dei fitti attivi su immobili di proprietà esposto in bilancio nella voce 230. Altri oneri/proventi di gestione;
  • Intensità di GES rispetto ai ricavi netti: indicatore che monitora l'intensità emissiva in termini di: tonnellate di C02e emesse dal Gruppo (scope 1, 2 e 3) per euro di ricavi netti del Gruppo. L'aggregato dei ricavi netti utilizzato per calcolare l'indicatore in esame per il business bancario e il business assicurativo è rappresentato dalle seguenti voci del Conto economico: 10. Interessi attivi e proventi assimilati, 40. Commissioni attive, 70. Dividendi e proventi simili, 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione, 90. Risultato netto dell'attività di copertura, 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto, 110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e 160. Risultato dei servizi assicurativi. Sono inoltre inclusi i proventi su C/C e finanziamenti e i fitti attivi su immobili di proprietà, registrati nella voce 230. Altri oneri/proventi di gestione. In particolare, le voci 10, 40, 70, 80, 90, 100 e 110 sopra citate vengono considerate solo se il loro ammontare netto risulta maggiore di zero;
  • Numero di componenti dell'Alta Dirigenza per genere: indicatore che monitora il numero delle persone fisiche che esercitano le funzioni esecutive e che sono responsabili della gestione quotidiana e rispondono all'organo di gestione;

  • Sponsorizzazioni ESG e liberalità: ammontare di erogazioni in forma di sponsorizzazioni e liberalità nei confronti di comunità locali, associazioni di volontariato e organizzazioni no-profit;
  • Contributo economico destinato alle fondazioni secondo quanto previsto dallo Statuto: ammontare di erogazioni destinato alle fondazioni del Gruppo coerentemente con quanto previsto dallo Statuto;
  • Ore volontariato aziendale: ammontare di ore lavorative del personale dedicate alle iniziative di volontariato organizzate dal Gruppo.

Gli indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità contenuti nella presente relazione sono calcolati applicando le specifiche disposizioni normative e regolamentari.

Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia da valutazione, sia per perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nell'esercizio 2024 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "risultato netto finanziario" include la perdita, pari a -15,4 milioni, conseguita per effetto della cessione dei titoli mezzanine sottoscritti da Banco BPM nell'ambito della revisione degli accordi contrattuali relativi alla riorganizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo (c.d. progetto Square);
  • la voce "rettifiche nette su crediti verso clientela" include l'impatto, pari a -34,1 milioni, derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dalla Capogruppo;

  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate svalutazioni nette per -54,6 milioni, per tenere conto degli aggiornamenti di valore peritali piuttosto che dei prezzi desunti da trattative di vendita in corso, di cui -6,6 milioni riconducibili al portafoglio immobiliare relativo al progetto Square;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" è rilevato lo stanziamento, pari a -10,2 milioni, relativo alla stima degli oneri che Banco BPM si è impegnato a rifondere all'acquirente con riferimento a due immobili inclusi nel portafoglio oggetto di cessione (c.d. progetto Square). Sono inoltre ricompresi stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per -1,4 milioni. L'impatto complessivo sulla voce in esame ammonta pertanto a -11,6 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include il risultato, positivo per 2,4 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +31,7 milioni;
  • nella voce "oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte" è rilevata la stima degli oneri che si prevede di sostenere a fronte dell'accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre per l'esodo volontario attraverso l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, pari a -130,2 milioni (-194,5 milioni lordi). La voce in esame include inoltre l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo e pari a -11,7 milioni al netto del relativo effetto fiscale (-17,5 milioni lordi). L'impatto complessivo sulla voce in esame ammonta pertanto a -141,9 milioni (-211,9 milioni lordi);
  • nella voce del conto economico riclassificato denominata "impatto Monetica al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti, positivi e pari a complessivi 493,1 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate il 30 settembre per la riorganizzazione del business della monetica;
  • nella voce "impatti Bancassurance al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti, per complessivi +2,5 milioni, riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, al netto del relativo effetto fiscale;
  • la voce "impairment su partecipazioni" include la minusvalenza registrata su alcune quote partecipative, pari a -42,4 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto dell'esercizio 2024 positivo e pari a +230,0 milioni.

Nel conto economico dell'esercizio precedente erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" includeva lo stanziamento relativo agli oneri a fronte degli accordi con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'esodo anticipato del personale per complessivi -10,2 milioni, al netto dei rilasci di passività rilevate nei precedenti esercizi per +20,8 milioni. L'effetto netto sulla voce in esame era pari a complessivi +10,6 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva gli effetti non ricorrenti derivanti dal ricalcolo degli ammortamenti sui beni acquisiti tramite contratti di leasing operativo/locazione per +16,9 milioni;
  • la voce "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includeva gli impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati, per complessivi -91,7 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" erano rilevate rettifiche di valore nette per -146,8 milioni;
  • la voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includeva lo stanziamento di -19,4 milioni relativo alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" includeva l'impatto, positivo per +0,3 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +75,7 milioni;
  • nella voce "impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" era rilevato l'effetto, pari a +8,8 milioni, derivante dalla scadenza del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento operato in precedenti esercizi;

• nella voce "impatti Bancassurance al netto delle imposte" erano rilevati gli effetti, per complessivi -22,2 milioni, riconducibili alle operazioni straordinarie correlate alla riorganizzazione dell'attività di bancassurance.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti dell'esercizio 2023 erano quindi risultate negative per -168,0 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della Nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze patrimoniali ed economiche al 31 dicembre 2024.

Dati patrimoniali consolidati

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 100.234.499 79,5% 98.833.348 81,8% 1.401.151 1,4%
- conti correnti e depositi a vista 98.784.887 78,3% 98.587.817 81,6% 197.070 0,2%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.449.612 1,1% 245.531 0,2% 1.204.081 n.s.
Titoli 23.391.715 18,5% 18.889.805 15,6% 4.501.910 23,8%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 23.390.568 18,5% 18.886.862 15,6% 4.503.706 23,8%
- certificati di deposito e altri titoli 1.147 0,0% 2.943 0,0% (1.796) (61,0%)
Pronti contro termine 960.343 0,8% 1.290.049 1,1% (329.706) (25,6%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.562.557 1,2% 1.756.862 1,5% (194.305) (11,1%)
Raccolta diretta bancaria 126.149.114 100,0% 120.770.064 100,0% 5.379.050 4,5%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto e
altre passività al fair value)
5.894.951 5.273.943 621.008 11,8%
Totale raccolta diretta bancaria con certificates (*) 132.044.065 126.044.007 6.000.058 4,8%

(*) Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, a decorrere dall'esercizio 2024 la raccolta diretta totale include anche le operazioni di pronti contro termine. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo.

La raccolta diretta bancaria totale al 31 dicembre 2024 ammonta a 132,0 miliardi, in crescita del 4,8% nel confronto con il 31 dicembre 2023.

Più in dettaglio, rispetto a inizio anno si osserva un incremento di 4,5 miliardi, pari al 23,8%, della componente rappresentata dai titoli obbligazionari emessi per effetto delle nuove emissioni che hanno superato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza. La raccolta "core", rappresentata dai conti correnti e depositi, risulta in crescita dell'1,4% rispetto a fine 2023, riconducibile prevalentemente all'incremento dei depositi a scadenza e dei conti correnti vincolati.

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto e dalle altre passività al fair value al 31 dicembre 2024 si attesta a 5,9 miliardi, in crescita dell'11,8% rispetto al dato di 5,3 miliardi del 31 dicembre 2023.

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023
riesposto (*)
Inc.% Var. ass. Var. %
Direzione Commercial 97.429.993 73,8% 96.893.513 76,9% 536.480 0,6%
CIB 8.448.620 6,4% 7.389.916 5,9% 1.058.704 14,3%
Finanza 25.457.881 19,3% 21.187.071 16,8% 4.270.810 20,2%
Corporate Center 707.571 0,5% 573.507 0,5% 134.064 23,4%
Totale raccolta diretta 132.044.065 100,0% 126.044.007 100,0% 6.000.058 4,8%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione Risultati per settore di attività della presente Relazione.

Nella successiva tabella si riporta la riconciliazione della composizione della raccolta diretta per settore di attività al 31 dicembre 2023 con l'analogo prospetto originariamente pubblicato nella Relazione sulla gestione consolidata dello scorso esercizio.

(migliaia di euro) 31/12/2023 Impatto
modifica settori
operativi
Riclassifiche (*) 31/12/2023
riesposto
Retail 83.262.030
Istituzionali 11.555.352
Private 2.107.453
Direzione Commercial 96.924.835 (31.322) 96.893.513
Corporate 7.199.097
Investment Banking 2.276.176
CIB 9.475.273 (2.085.357) 7.389.916
Finanza 19.228.439 19.228.439 1.958.632 21.187.071
Corporate Center (874.589) (874.589) 1.448.096 573.507
Totale 124.753.958 124.753.958 1.290.049 126.044.007

(*) Le riclassifiche si riferiscono alle operazioni di pronti contro termine che, a decorrere dall'esercizio 2024, sono incluse nell'aggregato della raccolta diretta totale, per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati pertanto rideterminati per garantire un confronto omogeneo.

In termini di settore di attività economica, la Direzione Commercial, sebbene a fronte di saldi a fine anno in leggera crescita rispetto allo scorso esercizio (+0,5 miliardi), ha mostrato mediamente nel corso del 2024 una dinamica flettente, anche per la preferenza della clientela verso forme di raccolta indiretta. Al contrario, la business unit Corporate & Investment Banking, grazie al segmento Corporate della Rete Commerciale, è cresciuta di 1,1 miliardi. Tuttavia, la gran parte della crescita della raccolta diretta di Gruppo è da attribuire alla business unit Finanza, che si attesta a 25,5 miliardi (+4,3 miliardi rispetto al 2023). La progressiva riduzione, fino all'azzeramento, della raccolta riveniente dal TLTRO III ha spinto il Gruppo a ritornare con sempre maggior vigore ad emettere sul mercato istituzionale. Sono stati collocati circa 5,6 miliardi di prestiti obbligazionari presso investitori istituzionali (inclusivi di operazioni pronti contro termine con sottostanti titoli del Gruppo), di cui 1,5 miliardi con caratteristiche ESG.

La voce raccolta diretta assicurativa e passività assicurative, che include l'aggregato costituito dalle passività finanziarie e assicurative delle imprese di assicurazione, ammonta a 16,2 miliardi e comprende l'apporto di Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life (15,0 miliardi al 31 dicembre 2023).

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 66.113.211 54,9% 62.003.096 56,0% 4.110.115 6,6%
- fondi comuni e SICAV 44.725.212 37,2% 41.927.159 37,8% 2.798.053 6,7%
- gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 4.852.766 4,0% 4.369.295 3,9% 483.471 11,1%
- polizze assicurative 16.535.233 13,7% 15.706.642 14,2% 828.591 5,3%
Raccolta amministrata 54.259.136 45,1% 48.769.600 44,0% 5.489.537 11,3%
Totale raccolta indiretta 120.372.347 100,0% 110.772.696 100,0% 9.599.652 8,7%
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 4.202.995 4.606.563 (403.568) (8,8%)
Totale raccolta indiretta senza certificates 116.169.352 106.166.133 10.003.220 9,4%

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto1 è pari a 116,2 miliardi, in crescita del 9,4% nel confronto con il 31 dicembre 2023.

La componente della raccolta gestita ammonta a 66,1 miliardi, in aumento rispetto al dato di 62,0 miliardi del 31 dicembre 2023 (+6,6%). La crescita è prevalentemente concentrata nel comparto dei fondi e Sicav che evidenzia un incremento di 2,8 miliardi; in aumento anche la raccolta riferita alle gestioni patrimoniali e al comparto bancassurance.

La raccolta amministrata raggiunge 54,3 miliardi, con un incremento di 5,5 miliardi (+11,3%) rispetto a fine 2023.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto.

I crediti verso la clientela

31/12/2024 Inc.% Var. ass. Var. %
76.236.985 76,4% 78.346.183 75,3% (2.109.198) (2,7%)
7.865.528 7,9% 7.597.611 7,3% 267.917 3,5%
2.997.838 3,0% 4.833.466 4,6% (1.835.628) (38,0%)
311.026 0,3% 518.682 0,5% (207.656) (40,0%)
471.420 0,5% 666.206 0,6% (194.786) (29,2%)
11.844.477 11,9% 12.050.508 11,6% (206.031) (1,7%)
99.727.274 100,0% 104.012.656 100,0% (4.285.382) (4,1%)
Inc.% 31/12/2023 (*)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 31 dicembre 2024 a 99,7 miliardi, in calo di 4,3 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2023. La contrazione è riferibile sia alle esposizioni performing (-3,9%), sia alle esposizioni non performing (-15,1%). Nell'esercizio, il volume di nuove erogazioni è stato pari a 21,5 miliardi2 . Si conferma la qualità del portafoglio dei crediti "core", caratterizzato da una elevata percentuale di posizioni secured per il segmento Non-Financial Corporate (54%3 ).

L'informativa relativa ai finanziamenti erogati con caratteristiche ESG è fornita nella successiva sezione della relazione sulla gestione "Rendicontazione di sostenibilità" a cui si rinvia per maggiori dettagli.

L'informativa relativa ai rischi diretti e indiretti nei confronti di clientela residente nei Paesi coinvolti nei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente è riportata nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Impatti dei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente", cui si rinvia per maggiori dettagli.

1 Nella voce in esame sono esclusi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value, ricompresi fra le attività finanziarie.

2 Dato gestionale.

3 Dato gestionale.

Per quanto concerne infine le misure di sostegno attuate dal Gruppo nei confronti della clientela colpita dalla crisi conseguente alla pandemia Covid-19, si rinvia alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 - Altri aspetti, Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica".

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023
riesposto (*)
Inc.% Var. ass. Var. %
Direzione Commercial 64.730.425 64,9% 66.368.103 63,8% (1.637.678) (2,5%)
CIB 29.185.194 29,3% 29.591.673 28,5% (406.479) (1,4%)
Finanza 2.996.039 3,0% 4.821.704 4,6% (1.825.665) (37,9%)
Corporate Center 2.815.616 2,8% 3.231.176 3,1% (415.560) (12,9%)
Totale impieghi netti 99.727.274 100,0% 104.012.656 100,0% (4.285.382) (4,1%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione Risultati per settore di attività della presente Relazione.

Nella successiva tabella si riporta la riconciliazione della composizione degli impieghi per settore di attività al 31 dicembre 2023 con l'analogo prospetto originariamente pubblicato nella Relazione sulla gestione consolidata dello scorso esercizio.

(migliaia di euro) 31/12/2023 Impatto
modifica settori
operativi
Riclassifiche (*) 31/12/2023
riesposto
Retail 59.417.979
Istituzionali 6.464.184
Private 598.968
Direzione Commercial 66.481.131 (113.028) 66.368.103
Corporate 29.439.419
Investment Banking 296.151
CIB 29.735.570 (143.897) 29.591.673
Finanza 6.235.777 6.235.777 (1.414.073) 4.821.704
Corporate Center 2.974.251 2.974.251 256.925 3.231.176
Totale 105.426.729 105.426.729 (1.414.073) 104.012.656

(*) Le riclassifiche si riferiscono all'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deterioratiche, a decorrere dall'esercizio 2024, sono esclusi dall'aggregato dei crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato ed esposti tra le altre attività finanziarie. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati pertanto rideterminati per garantire un confronto omogeneo.

In termini di settore di attività economica, la flessione degli impieghi si osserva nelle business unit Direzione Commercial e Corporate&Investment Banking, per la contrazione dei segmenti afferenti alla Rete Commerciale, in particolare nella componente dei crediti a medio lungo termine, soprattutto per effetto della dinamica dei tassi di interesse.

Anche la business line Finanza risulta in diminuzione di 1,8 miliardi, per la componente di pronti contro termine con controparti istituzionali.

Il Corporate Center registra una flessione (0,4 miliardi), in prevalenza per il run-off degli impieghi del leasing e di quelli del credito al consumo.

La qualità del credito

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

(migliaia di euro) 31/12/2024 31/12/2023 (*)
Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 491.434 0,5% 626.229 0,6% (134.795) (21,5%)
Inadempienze probabili 978.930 1,0% 1.168.283 1,1% (189.353) (16,2%)
Esposizioni scadute deteriorate 110.108 0,1% 67.146 0,1% 42.962 64,0%
Esposizioni deteriorate 1.580.472 1,6% 1.861.658 1,8% (281.186) (15,1%)
Finanziamenti non deteriorati 98.146.802 98,4% 102.150.998 98,2% (4.004.196) (3,9%)
Esposizioni in bonis 98.146.802 98,4% 102.150.998 98,2% (4.004.196) (3,9%)
Totale crediti verso la clientela 99.727.274 100,0% 104.012.656 100,0% (4.285.382) (4,1%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

31/12/2024 31/12/2023 (*)
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 1.160.259 (668.825) 491.434 57,6% 1.601.345 (975.116) 626.229 60,9%
Inadempienze probabili 1.552.028 (573.098) 978.930 36,9% 2.055.750 (887.467) 1.168.283 43,2%
Esposizioni scadute deteriorate 142.590 (32.482) 110.108 22,8% 93.467 (26.321) 67.146 28,2%
Esposizioni deteriorate 2.854.877 (1.274.405) 1.580.472 44,6% 3.750.562 (1.888.904) 1.861.658 50,4%
di cui: forborne 971.332 (388.807) 582.525 40,0% 1.432.184 (632.584) 799.600 44,2%
Esposizioni in bonis 98.586.641 (439.839) 98.146.802 0,45% 102.575.086 (424.088) 102.150.998 0,41%
di cui: primo stadio 89.482.716 (85.669) 89.397.047 0,1% 90.383.199 (103.730) 90.279.469 0,1%
di cui: secondo stadio 9.103.925 (354.170) 8.749.755 3,9% 12.196.907 (320.358) 11.876.549 2,6%
di cui: forborne 1.434.986 (100.829) 1.334.157 7,0% 1.729.812 (65.341) 1.664.471 3,8%
Totale crediti verso la clientela 101.441.518 (1.714.244) 99.727.274 1,7% 106.325.648 (2.312.992) 104.012.656 2,2%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e coincidono con gli importi indicati alla voce "Finanziamenti" della tabella "4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela" nella presente Nota integrativa alla "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato".

Come più diffusamente illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Parte E della Nota integrativa consolidata nel corso dell'esercizio 2024 il Gruppo ha proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, già intrapreso a partire dal 2020, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla situazione di instabilità politica internazionale. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2024 a 1,6 miliardi.

L'esame delle componenti dell'aggregato evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,5 miliardi, in flessione del 21,5% rispetto al 31 dicembre 2023;
  • inadempienze probabili nette pari a 1,0 miliardi, in calo del 16,2% rispetto a inizio anno;
  • esposizioni scadute nette pari a 110,1 milioni (67,1 milioni al 31 dicembre 2023).

L'incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 2,8%, in calo rispetto al 3,5% del 31 dicembre 2023. Anche al netto delle rettifiche di valore si osserva un'incidenza in calo all'1,6% rispetto all'1,8% del 31 dicembre 2023.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 44,6% (50,4% al 31 dicembre 2023), in dettaglio:

  • sofferenze 57,6% (60,9% al 31 dicembre 2023);
  • inadempienze probabili 36,9% (43,2% al 31 dicembre 2023);
  • esposizioni scadute 22,8% (28,2% al 31 dicembre 2023).

Tale evoluzione delle coperture riflette il significativo processo di derisking realizzato dal Gruppo, che ha altresì determinato un positivo calo del vintage dei crediti deteriorati.

L'indice di copertura delle esposizioni in bonis è pari allo 0,45%, in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (0,41%).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 42.282.230 82,4% 37.938.711 84,1% 4.343.519 11,4%
Titoli di capitale 2.016.383 3,9% 2.306.267 5,1% (289.884) (12,6%)
Quote di O.I.C.R. 1.657.907 3,2% 1.460.186 3,2% 197.721 13,5%
Totale portafoglio titoli 45.956.520 89,6% 41.705.164 92,4% 4.251.356 10,2%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.818.245 5,5% 2.872.831 6,4% (54.586) (1,9%)
Finanziamenti 2.526.336 4,9% 542.459 1,2% 1.983.877 365,7%
Totale attività finanziarie 51.301.101 100,0% 45.120.454 100,0% 6.180.647 13,7%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Le attività finanziarie del comparto bancario ammontano a 51,3 miliardi e sono in crescita del 13,7% rispetto a 45,1 miliardi del 31 dicembre 2023; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+4,3 miliardi) ed in particolare nel comparto dei titoli al costo ammortizzato (+1,7 miliardi) e in quello dei titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+ 2,2 miliardi). Al 31 dicembre 2024 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 42,3 miliardi, titoli di capitale e quote di O.I.C.R. per 3,7 miliardi, strumenti derivati ed altri finanziamenti per 5,3 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati sovrani sono pari a 32,9 miliardi di cui 12,6 miliardi rappresentati da titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per 10,5 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 1,5 miliardi e tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico per 0,7 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie del comparto bancario per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 1.006.677 10,8% 486.865 6,6% 519.812 106,8%
Titoli di capitale 1.309.398 14,1% 2.029.648 27,5% (720.250) (35,5%)
Quote di O.I.C.R. 1.657.907 17,8% 1.460.186 19,8% 197.721 13,5%
Totale portafoglio titoli 3.973.982 42,6% 3.976.699 53,8% (2.717) (0,1%)
Derivati finanziari e creditizi 2.818.245 30,2% 2.872.831 38,9% (54.586) (1,9%)
Finanziamenti 2.526.336 27,1% 542.459 7,3% 1.983.877 365,7%
Totale complessivo 9.318.563 100,0% 7.391.989 100,0% 1.926.574 26,1%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 12.572.969 94,7% 10.416.099 97,4% 2.156.870 20,7%
Titoli di capitale 706.985 5,3% 276.619 2,6% 430.366 155,6%
Totale 13.279.954 100,0% 10.692.718 100,0% 2.587.236 24,2%

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 28.702.584 100,0% 27.035.747 100,0% 1.666.837 6,2%
Totale 28.702.584 100,0% 27.035.747 100,0% 1.666.837 6,2%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Esposizione al rischio sovrano

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio dell'esposizione, riferita al comparto bancario, complessivamente nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2024 (titoli di debito contenuti nei portafogli di attività finanziarie), ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Att. fin. valutate
al fair value
con impatto
sul conto
economico
Att. fin. valutate
al fair value
con impatto
sulla redditività
complessiva
Att. fin. valutate
al costo
ammortizzato
Totale
titoli di debito
di cui:
Capogruppo
Italia 663.181 1.500.578 10.478.504 12.642.263 12.639.962
Spagna - 886.409 3.893.935 4.780.344 4.780.344
Germania 6.622 1.269.610 2.882.344 4.158.576 4.158.576
Francia - 2.123.641 4.556.637 6.680.278 6.680.278
Austria - - 306.513 306.513 306.513
Irlanda - - 19.963 19.963 19.963
Altri Paesi UE - 169.624 310.122 479.746 479.744
Totale Paesi UE 669.803 5.949.862 22.448.018 29.067.683 29.065.380
USA 1 2.709.588 720.953 3.430.542 3.430.542
Cile - 13.295 2.031 15.326 15.326
Cina - 59.514 43.523 103.037 103.037
Messico - 14.328 18.363 32.691 32.691
Hong Kong - 21.936 - 21.936 21.936
Altri Paesi 45 148.539 35.180 183.764 183.764
Totale altri Paesi 46 2.967.200 820.050 3.787.296 3.787.296
Totale 669.849 8.917.062 23.268.068 32.854.979 32.852.676

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 31 dicembre 2024, detiene complessivamente 32.852,7 milioni, di cui 12.640,0 milioni riferiti a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 70,8% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 27,2% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 2,0% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'88,5% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 38,5% dall'Italia.

Si precisa che il Gruppo non presenta esposizioni in titoli di debito di emittenti russi e ucraini. Risultano invece in essere esposizioni di 45 milioni nominali di titoli di emittenti israeliani, come riportato nella successiva "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Impatti dei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente" della Nota integrativa consolidata.

Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paesi UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.
mico
mpatto a conto econo
Attività finanziarie valutate al fair value con i
Stato Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Totale fair value per gerarchia
entro il 2025 2026 al 2030 2031 al 2035 oltre il 2035 al 31/12/2024 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
Italia 304.917 68.194 18.726 271.344 663.181 663.181 - -
Spagna - - - - - - - -
Francia - - - - - - - -
Germania - 6.622 - - 6.622 6.622
Altri Paesi UE - - - - - - - -
Altri Paesi Extra UE - - - 46 46 46
Totale 304.917 74.816 18.726 271.390 669.849 669.849 - -
di cui Capogruppo 304.917 74.808 18.726 271.390 669.841 669.841 - -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Stato Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
entro il 2025 2026 al 2030 2031 al 2035 oltre il 2035 al 31/12/2024 FVTOCI valore LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
Italia - 314.738 746.159 439.681 1.500.578 (35.252) - 1.500.578 - -
Spagna - 223.326 493.262 169.821 886.409 (53.786) - 886.409 - -
Francia - 567.027 1.543.186 13.428 2.123.641 (170.138) - 2.123.641 - -
Germania - 332.801 936.809 - 1.269.610 (99.408) - 1.269.610 - -
Altri Paesi UE - 57.291 112.333 - 169.624 (1.749) - 169.624 - -
Altri Paesi Extra UE 6.845 1.219.993 1.650.637 89.725 2.967.200 (151.359) - 2.967.200
Totale 6.845 2.715.176 5.482.386 712.655 8.917.062 (511.692) - 8.917.062 - -
di cui Capogruppo 6.845 2.715.176 5.482.386 712.655 8.917.062 (511.692) 8.917.062 - -

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale valore di Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2025 2026 al 2030 2031 al 2035 oltre il 2035 31/12/2024
bilancio al
Totale fair value LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
Italia 817.768 6.200.304 3.140.734 319.698 10.478.504 10.601.427 10.601.427 - -
Spagna 401.204 1.974.825 1.481.938 35.968 3.893.935 3.838.782 3.838.782 - -
Francia 248.207 3.065.668 1.159.317 83.445 4.556.637 4.390.231 4.390.231 - -
Irlanda - 19.963 - - 19.963 19.823 19.823 - -
Germania 197.793 1.268.474 1.416.077 - 2.882.344 2.808.691 2.808.691
Altri Paesi UE 5.132 269.656 210.640 131.207 616.635 598.436 598.436 - -
Altri Paesi Extra UE 2.031 376.139 322.324 119.556 820.050 809.146 809146
Totale 1.672.135 13.175.029 7.731.030 689.874 23.268.068 23.066.536 23.066.536 - -
di cui Capogruppo 1.669.842 13.175.030 7.731.029 689.873 23.265.774 23.064.242 23.064.242 - -

La voce attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione include l'apporto al 31 dicembre 2024 delle compagnie assicurative Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life per complessivi 16,7 miliardi (15,3 miliardi al 31 dicembre 2023).

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 1.017.014 30,2% 933.326 22,5% 83.688 9,0%
Crediti verso altre banche 2.345.253 69,8% 3.208.304 77,5% (863.051) (26,9%)
Depositi a scadenza 126.034 3,7% 277.434 6,7% (151.400) (54,6%)
Pronti contro termine 195.841 5,8% 798.375 19,3% (602.534) (75,5%)
Altri finanziamenti 2.023.378 60,2% 2.132.495 51,5% (109.117) (5,1%)
Totale crediti (A) 3.362.267 100,0% 4.141.630 100,0% (779.363) (18,8%)

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 1.784.564 28,2% 17.042.573 78,6% (15.258.009) (89,5%)
Operazioni di rifinanziamento 1.784.564 28,2% 17.042.573 78,6% (15.258.009) (89,5%)
Debiti verso altre banche 4.548.158 71,8% 4.648.200 21,4% (100.042) (2,2%)
Conti correnti e depositi a vista 414.165 6,5% 219.038 1,0% 195.127 89,1%
Depositi a scadenza 218.275 3,4% 155.836 0,7% 62.439 40,1%
Pronti contro termine 3.361.454 53,1% 3.767.949 17,4% (406.495) (10,8%)
Altri debiti 554.264 8,8% 505.377 2,3% 48.887 9,7%
Totale debiti (B) 6.332.722 100,0% 21.690.773 100,0% (15.358.051) (70,8%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (2.970.455) (17.549.143) 14.578.688 (83,1%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di
rifinanz.
(1.784.564) (17.042.573) 15.258.009 (89,5%)
Saldo interbancario
(escl. operaz. di rifinanz.)
(1.185.891) (506.570) (679.321) 134,1%
Sbilancio v/banche centrali
(escl. operaz. di rifin.)
1.017.014 933.326 83.688 9,0%
Saldo interbancario verso altre banche (2.202.905) (1.439.896) (763.009) 53,0%

L'esposizione interbancaria netta complessiva al 31 dicembre 2024 ammonta a -2.970,5 milioni e si confronta con il saldo di -17.549,1 milioni della fine dello scorso esercizio.

I debiti verso banche centrali ammontano a 1.784,6 milioni e si riferiscono principalmente ai depositi presso la Banca Centrale Europea.

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -2.202,9 milioni (-1.439,9 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Le partecipazioni

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2024 ammontano a 1.708,4 milioni rispetto ai 1.454,2 milioni del 31 dicembre 2023.

L'incremento registrato nell'esercizio, pari a 254,2 milioni, in dettaglio comprende:

  • l'acquisizione dell'interessenza in Numia Group a seguito della riorganizzazione del business della monetica (+272,0 milioni).
  • le quote di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nell'esercizio per complessivi +151,7 milioni;
  • gli effetti della riduzione del patrimonio a seguito della distribuzione di dividendi per complessivi -81,5 milioni (di cui: Agos Ducato -51,1 milioni, Anima Holding -17,9 milioni, Vera Assicurazioni -5,5 milioni, Gardant Liberty Servicing -1,9 milioni, SelmaBipiemme Leasing -1,9 milioni, Banco BPM Assicurazioni -1,4 milioni, Etica SGR -1,3 milioni);

  • le variazioni nette di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle collegate (-4,6 milioni);
  • la riclassifica tra le attività in via di dismissione del valore di carico, pari a -41,0 milioni, di SelmaBipiemme Leasing, per la quale sono in corso trattative per la vendita;
  • rettifiche di valore per impairment per -42,4 milioni.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2024 31/12/2023 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.036.727 2.035.759 968 n.s.
- valutate al costo 742.360 762.595 (20.235) (2,7%)
- valutate al fair value 1.294.367 1.273.164 21.203 1,7%
Attività materiali a scopo di investimento 477.178 822.194 (345.016) (42,0%)
- valutate al fair value 477.178 822.194 (345.016) (42,0%)
Totale attività materiali (voce 90) 2.513.905 2.857.953 (344.048) (12,0%)
Attività materiali in dismissione (voce 120) 301.509 158.911 142.598 89,7%
Totale attività materiali 2.815.414 3.016.864 (201.450) (6,7%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al fair value 31/12/2024 31/12/2023
Attività di proprietà 77.553 1.294.367 1.371.920 1.341.013
- terreni - 906.292 906.292 889.908
- fabbricati - 335.119 335.119 330.300
- altre 77.553 52.956 130.509 120.805
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 664.807 - 664.807 694.746
- fabbricati 619.105 - 619.105 665.667
- altre 45.702 - 45.702 29.079
Totale 742.360 1.294.367 2.036.727 2.035.759

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo di investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al fair value 31/12/2024 31/12/2023
Attività di proprietà - 477.178 477.178 822.194
- terreni - 277.063 277.063 473.944
- fabbricati - 200.115 200.115 348.250
Totale - 477.178 477.178 822.194

Al 31 dicembre 2024 le attività materiali detenute complessivamente dal Gruppo ammontano a 2.815,4 milioni (3.016,9 milioni il dato al 31 dicembre scorso) ed includono attività in via di dismissione per 301,5 milioni (158,9 milioni al 31 dicembre 2023), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

La valutazione al fair value degli immobili al 31 dicembre 2024 ha comportato un adeguamento negativo per 54,6 milioni, di cui 6,6 milioni riconducibili al portafoglio immobiliare relativo al progetto Square. Tale adeguamento è attribuibile al processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili e si riferisce principalmente a immobili detenuti a scopo di investimento.

Per maggiori dettagli sull'operazione Square si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 988,6 milioni (894,8 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 237,8 milioni (246,2 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 83,5 milioni (91,7 milioni al 31 dicembre 2023), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 121,3 milioni (133,8 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 546,0 milioni (423,1 milioni il dato di fine 2023).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 361,7 milioni (230,6 milioni al 31 dicembre 2023), riferiti principalmente agli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo del personale, e fondi per controversie legali e fiscali per 59,9 milioni (68,6 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella Nota integrativa consolidata alla "Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100" della parte B passivo si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2024, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 14.603,9 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2023, pari a 14.038,1 milioni, con un incremento di 565,8 milioni.

Le principali variazioni si riferiscono alla destinazione del risultato dell'esercizio 2023 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024 (-848,1 milioni), al pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 (-74,9 milioni), al pagamento dell'acconto sui dividendi dell'esercizio 2024 deliberato nel mese di novembre (-600,6 milioni), all'acquisto di azioni proprie effettuato da Banco BPM a servizio dei piani di incentivazione del personale, al netto delle assegnazioni effettuate nell'esercizio (-47,2 milioni) e alla variazione degli strumenti di capitale registrata nell'esercizio (+142,9 milioni) per effetto di una emissione di titoli Additional Tier 1 per 400 milioni nominali e dal riacquisto di due emissioni Additional Tier 1 per 256,2 milioni nominali. Sono state infine registrate altre variazioni positive per complessivi 1.993,7 milioni riferite prevalentemente al contributo della redditività complessiva registrata nell'esercizio. Quest'ultima è positiva per 1.995,0 milioni per effetto di un utile netto dell'esercizio pari a 1.920,4 milioni e della variazione positiva delle riserve da valutazione pari a +74,6 milioni, riferita in particolare alla riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, come conseguenza delle dinamiche dei mercati finanziari osservate nell'esercizio, e a quella relativa ai ricavi e costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo.

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione:

(migliaia di euro) 31/12/2024 31/12/2023
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (441.283) (530.957)
Attività materiali 351.782 321.213
Copertura di investimenti esteri (1.823) (2.806)
Copertura dei flussi finanziari (663) (20.481)
Differenze di cambio 11.976 19.450
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio) (46.559) (43.107)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (59.022) (58.468)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 16.806 2.532
Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi (19.627) 36.246
Totale (188.413) (276.378)

Per maggiori dettagli si rinvia al "Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" contenuto negli schemi del bilancio consolidato.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato
dell'esercizio
Saldi al 31/12/2024 come da bilancio della Capogruppo 14.274.128 1.850.168
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 346.294 148.087
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (81.464)
Altre rettifiche di consolidamento (16.479) 3.602
Saldi al 31/12/ 2024 come da bilancio consolidato 14.603.943 1.920.393

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Con comunicazione del 24 novembre 2023 Banca d'Italia ha confermato, anche per l'esercizio 2024, il Gruppo Bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). Tenuto conto della nuova metodologia prevista dalla BCE per la valutazione dell'appropriatezza delle riserve di capitale, la riserva O-SII è pari allo 0,50% dei requisiti regolamentari. Tale decisione è stata confermata anche per il 2025 dalla comunicazione di Banca d'Italia del 22 novembre 2024.

Con comunicazione del 27 settembre 2024, Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il quarto trimestre 2024.

In data 8 dicembre 2023 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2024, riducendo a 2,52% il requisito di capitale Pillar 2 (P2R) che per l'anno precedente era pari a 2,57%.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,04%) e dell'introduzione, a partire dal 31 dicembre 2024 a livello phase in, della riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer - Syrb), pari allo 0,37%, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare al 31 dicembre 2024, sono i seguenti1 :

  • CET 1 ratio: 9,44%;
  • Tier 1 ratio: 11,37%;
  • Total Capital ratio: 13,93%.

In data 11 dicembre 2024, Banco BPM ha comunicato di avere ricevuto da BCE la SREP decision per l'esercizio 2025, che ha ulteriormente ridotto il requisito di capitale Pillar 2 (P2R) dal 2,52% al 2,25%. Pertanto, tenendo conto anche della nuova riserva di capitale a fronte del rischio sistemico, pari allo 0,37%, i requisiti minimi da rispettare su base consolidata a partire dal 1° gennaio 2025 sono i seguenti:

  • CET 1 ratio: 9,17%;
  • Tier 1 ratio: 11,10%;
  • Total Capital ratio: 13,67%.

Il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 15,0% rispetto al 14,2% del 31 dicembre 2023, raggiungendo il livello più alto dalla costituzione di Banco BPM nel 2017. L'incremento è dovuto sia alla crescita del patrimonio regolamentare, che beneficia del risultato dell'esercizio (al netto del payout), sia alla diminuzione delle attività ponderate per il rischio, che hanno beneficiato del minor impatto derivante dall'applicazione dei nuovi modelli interni sul rischio di credito rispetto alle stime conservative applicate al 31 dicembre 2023.

Il Tier 1 ratio è pari al 17,3% rispetto al 16,34% del 31 dicembre 2023, mentre il Total Capital ratio è pari al 20,3% rispetto al 19,00% del 31 dicembre 2023. La crescita del Total Capital ratio è legata anche all'emissione di titoli subordinati Tier 2 per un nominale di 500 milioni avvenuta nel corso del primo trimestre 2024.

Considerati i requisiti vigenti alla data del 31 dicembre 2024, il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer), risulta pari a 587 p.b. (rispetto a 508 p.b. al 31 dicembre 2023, ricalcolato su basi omogenee).

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). Il Gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2024 un indice LCR consolidato pari al 132% rispetto al limite normativo del 100%.

A decorrere dal 30 giugno 2021 l'NSFR, l'indicatore regolamentare di liquidità strutturale volto a misurare il rapporto fra fonti stabili di raccolta e fabbisogni stabili di finanziamento, costituisce un requisito normativo con minimo pari a 100%. Il Gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2024 un indice NSFR pari a 1262 %.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 31 dicembre 2024 si attesta al 5,21%.

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET 1, 1,5% in termini di AT 1 e 2% in termini di Tier 2);

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,52% da soddisfare: i) con CET 1 per l'1,53% (così calcolato: 100% del requisito "calendar provisioning shortfall" pari a 0,27% più il 56,25% del requisito residuo pari a 2,25%), ii) con AT 1 per lo 0,42% e iii) con Tier 2 per lo 0,56%;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,04% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Syrb) pari allo 0,37% da soddisfare integralmente con CET 1. 2 Dato gestionale.

Dati economici consolidati

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2024.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 1.119.663 783.494 336.169 42,9%
Interessi netti verso clientela 3.464.814 3.356.521 108.293 3,2%
Interessi netti verso banche 39.373 579 38.794 n.s.
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (700.148) (426.552) (273.596) 64,1%
Derivati di copertura (saldo netto) (*) 5.148 68.981 (63.833) (92,5%)
Interessi netti su altre attività/passività (488.805) (493.795) 4.990 (1,0%)
Totale 3.440.045 3.289.228 150.817 4,6%

(*) La voce include i differenziali di competenza dell'esercizio relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Il margine di interesse si attesta a 3.440,0 milioni in crescita del 4,6% rispetto al dato del 2023 (pari a 3.289,2 milioni), principalmente grazie alle iniziative manageriali poste in essere per contrastare la contrazione dello spread commerciale, conseguente alla discesa dei tassi di interesse.

(migliaia di euro) 2024 2023
riesposto (*)
Var. ass. Var. %
Direzione Commercial 2.576.854 2.340.375 236.479 10,1%
CIB 660.322 602.623 57.699 9,6%
Insurance (1.431) (95) (1.336) n.s.
Partnership strategiche (9.893) (1.764) (8.129) n.s.
Finanza 130.093 368.559 (238.466) (64,7%)
Corporate Center 84.100 (20.470) 104.570 n.s.
Totale 3.440.045 3.289.228 150.817 4,6%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione Risultati per settore di attività della presente Relazione.

In termini di settore di attività economica, il margine di interesse della Direzione Commercial (2.576,9 milioni) ha beneficiato della diversa reattività ai tassi di mercato di raccolta e impieghi; in particolare il segmento Retail ha registrato una crescita di 202,7 milioni rispetto all'esercizio 2023.

La dinamica dei tassi di mercato ha determinato anche l'andamento del margine di interesse del Corporate & Investment Banking, pari a 660,3 milioni, all'interno del quale il segmento Corporate della Rete Commerciale, passa da 595,5 milioni dell'esercizio precedente a 647,9 milioni del 2024.

Con riferimento alla business unit Finanza, si rileva una flessione (-238,5 milioni). Infatti, la positiva dinamica degli interessi attivi del portafoglio titoli non è riuscita a compensare la maggiore onerosità del costo del funding. Su quest'ultimo ha inciso non solo la dinamica dei tassi dell'interbancario, ma anche quella legata alle emissioni istituzionali, sia attraverso il repricing di quelle in essere sia per le nuove emissioni, effettuate per il progressivo venir meno dei finanziamenti TLTRO. Peraltro, il 2023 aveva anche beneficiato, per circa nove mesi, della remunerazione della Riserva Obbligatoria.

Piuttosto trascurabile il contributo al margine di interesse delle business unit Insurance e Partnership Strategiche, mentre, con riferimento al Corporate Center, si rileva il positivo contributo dell'operatività legata ai crediti fiscali. In particolare, gli interessi legati all'operatività c.d. "Ecobonus" sono passati da 70,1 milioni del 2023 a 134,3 milioni del corrente esercizio, che ha beneficiato anche dell'apporto della nuova operatività in crediti fiscali HTCS.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Agos Ducato 76.675 76.648 27 n.s.
Anima Holding 48.499 29.513 18.986 64,3%
Vera Vita (*) - 19.279 (19.279) n.s.
Vera Assicurazioni 5.189 9.161 (3.972) (43,4%)
Altre partecipate 21.326 9.496 11.830 124,6%
Totale 151.689 144.097 7.592 5,3%

(*) Società consolidata integralmente con decorrenza 31 dicembre 2023

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto si attesta a 151,7 milioni, e si confronta con il dato di 144,1 milioni dello scorso esercizio.

L'apporto principale alla voce in esame è stato fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 76,7 milioni, in linea con il dato di 76,6 milioni del 2023, nonché dal contributo della collegata Anima Holding, pari a 48,5 milioni (29,5 milioni al 31 dicembre 2023).

In termini di settore di attività economica si rileva la flessione dalla business unit Insurance, mentre la business unit Partnership Strategiche segna una sensibile crescita, soprattutto grazie al contributo delle partecipate Anima Holding (+19 milioni), Alba Leasing (+6,2 milioni) e SelmaBipiemme Leasing (+5,2 milioni).

Sostanzialmente stabile il contributo delle altre partecipazioni, presenti nel Corporate Center.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2024 2023 (*) Var. ass. Var. %
Commissioni nette Prodotti di Risparmio 731.583 666.532 65.051 9,8%
- Indiretta upfront - gestionale 256.520 207.954 48.566 23,4%
- Indiretta running - gestionale 475.063 458.578 16.485 3,6%
Commissioni nette Altre 1.272.263 1.253.039 19.224 1,5%
Investment Banking 57.952 45.007 12.945 28,8%
Protezione Assicurativa (altro) 63.824 54.129 9.695 17,9%
Tenuta e gestione dei c/c 227.287 242.825 (15.538) (6,4%)
Finanziamenti (incluso credito al consumo e factoring) e
crediti di firma 560.521 533.332 27.189 5,1%
Servizi di incasso e pagamento e monetica 331.694 329.638 2.056 0,6%
Altri servizi imprese 121.929 115.707 6.222 5,4%
Commissioni passive su cartolarizzazioni sintetiche (85.205) (62.164) (23.041) 37,1%
Altri servizi (5.739) (5.435) (304) 5,6%
Totale 2.003.846 1.919.571 84.275 4,4%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato" della presente relazione.

Le commissioni nette dell'esercizio 2024 ammontano a 2.003,8 milioni in crescita del 4,4% rispetto all'esercizio precedente per effetto della performance registrata nel comparto dei prodotti di risparmio (+9,8% rispetto al 31 dicembre 2023). Positivo anche l'apporto della banca commerciale e degli altri servizi (+1,5% rispetto al 31 dicembre 2023), grazie al contributo delle commissioni dell'attività di investment banking e su finanziamenti che hanno compensato i maggiori oneri connessi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica, pari a -23,0 milioni, e il venir meno, a partire dal secondo trimestre 2023, delle commissioni per la gestione della liquidità, pari a circa 15 milioni1 .

(migliaia di euro) 2024 2023
riesposto (*)
Var. ass. Var. %
Direzione Commercial 1.684.272 1.612.626 71.646 4,4%
CIB 429.328 389.560 39.768 10,2%
Finanza (32.456) (31.994) (462) 1,4%
Corporate Center (77.298) (50.621) (26.677) 52,7%
Totale 2.003.846 1.919.571 84.275 4,4%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione Risultati per settore di attività della presente Relazione.

In termini di settore di attività economica, l'incremento registrato dalle commissioni nette, che si attestano a 2.003,8 milioni (+84,3 milioni), è dovuto in gran parte alla business unit Direzione Commercial. In particolare, si segnala una importante crescita nelle commissioni relative al risparmio gestito (soprattutto fondi comuni), anche per effetto della maggiore richiesta da parte della clientela.

Positivo anche il contributo della business unit Corporate & Investment Banking (+39,8 milioni), ove il segmento Corporate cresce sensibilmente per effetto del contributo delle commissioni sui finanziamenti alle imprese.

1 Dato gestionale.

Il Corporate Center registra invece una contrazione imputabile alle commissioni passive relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetica, che passano, infatti, da 62,2 milioni a 85,2 milioni.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 6.269 6.466 (197) (3,0%)
Fitti attivi 34.673 39.156 (4.483) (11,4%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.768) (12.859) (909) 7,1%
Altri proventi ed oneri (*) (3.814) (11.039) 7.225 (65,4%)
Totale 23.360 21.724 1.636 7,5%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato" della presente relazione.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 23,4 milioni rispetto a 21,7 milioni dell'esercizio 2023. L'incremento del quarto trimestre 2024, + 31,3 milioni rispetto al dato negativo di -10,4 milioni del terzo trimestre, è principalmente dovuto alla reiscrizione dei fitti attivi non più destinati ad essere retrocessi a seguito della modifica contrattuale della struttura dell'operazione di riorganizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo ("progetto Square").

(migliaia di euro) 2024 2023
riesposto (*)
Var. ass. Var. %
Direzione Commercial 6.019 7.653 (1.634) (21,4%)
CIB 70 34 36 105,9%
Insurance (1.656) 3.955 (5.611) n.s.
Corporate Center 18.927 10.082 8.845 87,7%
Totale 23.360 21.724 1.636 7,5%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione Risultati per settore di attività della presente Relazione.

La contribuzione all'aggregato in esame da parte dei settori di attività economica è sostanzialmente stabile rispetto allo scorso esercizio.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 156.125 95.339 60.786 63,8%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 41.264 18.791 22.473 119,6%
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 34.034 24.213 9.821 40,6%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie 1.726 1.267 459 36,2%
Risultato netto dell'attività di copertura (7.013) (1.246) (5.767) n.s.
Risultato delle attività e passività al fair value (234.979) (217.393) (17.586) 8,1%
Totale (8.843) (79.029) 70.186 (88,8%)

Il risultato netto finanziario1 del 2024 è negativo e pari a -8,8 milioni, rispetto al dato di -79,0 milioni registrato al 31 dicembre 2023.

L'aggregato in esame include dividendi per 34,0 milioni (24,2 milioni al 31 dicembre 2023), il risultato netto dell'attività di negoziazione per 156,1 milioni (95,3 milioni al 31 dicembre 2023) e da cessione di attività finanziarie per 41,3 milioni (18,8 milioni al 31 dicembre 2023) che hanno trovato parziale compensazione nel contributo negativo delle attività e passività designate al fair value e relativi derivati, pari a -235,0 milioni (-217,4 milioni al 31 dicembre 2023) ascrivibile principalmente al maggior costo della raccolta tramite certificates conseguente al rialzo dei tassi.

1 La voce non include l'effetto contabile derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nell'esercizio di un impatto positivo pari a 1,8 milioni, rispetto a 5,2 milioni registrati al 31 dicembre 2023. Tale effetto è esposto, al netto delle imposte, in una voce separata del conto economico riclassificato.

La voce include inoltre effetti non ricorrenti per 15,4 milioni derivanti dalla cessione dei titoli mezzanine sottoscritti da Banco BPM nell'ambito della revisione degli accordi contrattuali relativi al "progetto Square".

(migliaia di euro) 2024 2023
riesposto (*)
Var. ass. Var. %
Direzione Commercial (31.724) (36.079) 4.355 (12,1%)
CIB 10.945 19.300 (8.355) (43,3%)
Finanza 20.397 (47.787) 68.184 n.s.
Corporate Center (8.461) (14.463) 6.002 (41,5%)
Totale (8.843) (79.029) 70.186 (88,8%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione Risultati per settore di attività della presente Relazione.

In termini di settore di attività economica, il miglioramento della voce registrato nell'esercizio è da imputarsi alla business line Finanza (che chiude a 20,4 milioni, +68,2 milioni rispetto al 2023) e, in particolare, al portafoglio titoli della Capogruppo per l'attività di negoziazione e cessione di attività finanziarie.

Il Corporate & Investment Banking segna una flessione, attestandosi a 10,9 milioni (-8,4 milioni rispetto al 2023); il calo è imputabile al segmento Corporate, che peraltro nel 2023 aveva beneficiato del contributo positivo derivante dai finanziamenti valutati al fair value.

Il risultato dell'attività assicurativa dell'esercizio 2024 è pari a 93,4 milioni e comprende il contributo delle compagnie Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life. Tale importo non è pienamente confrontabile con il dato del 31 dicembre 2023, pari a 45,9 milioni, che includeva invece l'apporto di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni1 .

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 5.703,5 milioni, in crescita rispetto a 5.341,4 milioni registrati nello scorso esercizio (+6,8%).

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette, al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e al risultato dell'attività assicurativa, l'esercizio 2024 raggiunge i 5.689,0 milioni, in crescita del 5,4% rispetto al dato dello scorso esercizio.

1 Il contributo alla voce in oggetto relativo a Vera Vita e alla sua controllata BBPM Life, il cui controllo è stato acquisito in prossimità della chiusura dell'esercizio 2023, è infatti oggetto di rilevazione a decorrere dall'esercizio 2024.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.745.204) (1.671.952) (73.252) 4,4%
Altre spese amministrative (644.781) (652.393) 7.612 (1,2%)
- Imposte e tasse (338.645) (308.852) (29.793) 9,6%
- Servizi e consulenze (323.967) (317.159) (6.808) 2,1%
- Immobili (63.933) (69.208) 5.275 (7,6%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (19.255) (24.333) 5.078 (20,9%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (100.545) (100.206) (339) 0,3%
- Pubblicità e rappresentanza (16.260) (15.417) (843) 5,5%
- Altre spese amministrative (85.847) (91.307) 5.460 (6,0%)
- Recuperi di spese 303.671 274.089 29.582 10,8%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (265.715) (246.818) (18.897) 7,7%
- Rettifiche di valore su attività materiali (157.293) (148.174) (9.119) 6,2%
- Rettifiche di valore su attività immateriali (107.741) (98.024) (9.717) 9,9%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (681) (620) (61) 9,8%
Totale (2.655.700) (2.571.163) (84.537) 3,3%

Le spese per il personale, pari a 1.745,2 milioni, evidenziano un incremento del 4,4% rispetto a 1.672,0 milioni dello scorso esercizio; l'aumento è attribuibile principalmente ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del CCNL. Alla data del 31 dicembre 2024 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 19.490 risorse (di cui 150 afferenti le compagnie assicurative), rispetto alle n. 19.761 risorse in organico al 31 dicembre 2023 (di cui 146 afferenti le compagnie assicurative).

Le altre spese amministrative1 , pari a 644,8 milioni, in calo dell'1,2% nel confronto con il dato del 2023, pari a 652,4 milioni.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 265,7 milioni, rispetto a 246,8 milioni dell'esercizio precedente che includeva effetti non ricorrenti positivi per 16,9 milioni.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 2.655,7 milioni, con un incremento del 3,3% rispetto a 2.571,2 milioni del 31 dicembre 2023.

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi al Fondo Interbancario Tutela Depositi e al nuovo Fondo di Garanzia del settore assicurativo Vita, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Il cost/income ratio dell'esercizio è pari al 46,6%, inferiore rispetto al 48,1% del 31 dicembre 2023, nonostante l'inclusione dei già citati costi per il rinnovo del CCNL.

2024 2023 riesposto
(migliaia di euro) (*) Var. ass. Var. %
Direzione Commercial (2.002.217) (1.971.908) (30.309) 1,5%
CIB (300.034) (272.996) (27.038) 9,9%
Insurance (24.222) (13.906) (10.316) 74,2%
Partnership strategiche (2.638) (2.380) (258) 10,8%
Finanza (128.289) (113.346) (14.943) 13,2%
Corporate Center (198.300) (196.627) (1.673) 0,9%
Totale (2.655.700) (2.571.163) (84.537) 3,3%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione Risultati per settore di attività della presente Relazione.

In termini di settore di attività economica, gli oneri operativi, che ammontano a 2.655,7 milioni, sono in crescita rispetto allo scorso esercizio sostanzialmente in tutte le business unit. L'incremento delle spese per il personale, passate da 1.672,0 milioni a 1.745,2 milioni, è da imputarsi principalmente agli oneri per il rinnovo del CCNL, mentre l'aumento delle altre spese amministrative risente negativamente della crescita generalizzata del livello dei prezzi.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa dell'esercizio 2024 risulta pari a 3.047,8 milioni in crescita del 10,0% rispetto a 2.770,3 milioni dell'esercizio precedente.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti al CA
verso clientela (398.042) (513.513) 115.471 (22,5%)
Terzo stadio (369.561) (491.755) 122.194 (24,8%)
Secondo stadio (59.661) (66.777) 7.116 (10,7%)
Primo stadio 22.306 45.019 (22.713) (50,5%)
Impaired acquisite o originate 8.874 - 8.874 n.s.
Utili/(perdite) da cessione di crediti (64.031) (45.546) (18.485) 40,6%
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni 598 465 133 28,6%
Totale (461.475) (558.594) 97.119 (17,4%)

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela dell'esercizio 2024, pari a 461,5 milioni, evidenziano una contrazione rispetto al dato del 31 dicembre 2023, pari a 558,6 milioni (-17,4%).

L'aggregato include l'impatto, pari a 34,1 milioni, derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dalla Capogruppo. Al 31 dicembre 2024 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi

netti, risulta pari a 46 p.b., in riduzione rispetto a 54 p.b.1 di fine 2023. Tale risultato è stato ottenuto salvaguardando i solidi livelli di copertura raggiunti nei periodi precedenti.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 31 dicembre 2024 è pari a -54,6 milioni (-146,8 milioni nell'esercizio 2023), a seguito dell'adeguamento del valore di alcuni immobili.

Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate minusvalenze nette per -8,6 milioni (- 2,0 milioni al 31 dicembre 2023).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri dell'esercizio ammontano a -22,2 milioni, in linea con il dato rilevato al 31 dicembre 2023.

La voce utili/perdite su partecipazioni e investimenti al 31 dicembre 2024 ammonta a +2,4 milioni (+0,3 milioni al 31 dicembre 2023).

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 2.503,4 milioni rispetto a 2.041,0 milioni dell'esercizio precedente (+22,7%).

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -789,6 milioni (-604,8 milioni al 31 dicembre 2023).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 1.713,8 milioni e risulta in crescita del 19,3% rispetto al dato di 1.436,3 milioni dell'esercizio 2023.

Al conto economico dell'esercizio sono stati inoltre addebitati oneri sistemici al netto delle imposte per complessivi 71,0 milioni (105,0 milioni lordi), rappresentati dall'ammontare dell'ultima quota contributiva annuale dovuta al Fondo Interbancario Tutela Depositi (FITD), pari a 98,7 milioni lordi, e dall'ammontare stimato della prima quota contributiva dovuta al nuovo Fondo di Garanzia del settore assicurativo Vita, pari a 6,3 milioni lordi. Nell'esercizio precedente erano invece state addebitate la contribuzione al FITD, pari a 102,2 milioni lordi e l'ultima quota contributiva annuale dovuta al Single Resolution Fund, pari a 85,4 milioni lordi. L'impatto complessivo sul conto economico al 31 dicembre 2023, al netto del relativo effetto fiscale, ammontava a 126,6 milioni (187,5 milioni lordi).

1 Dato ricalcolato per omogeneità di confronto.

La voce oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte include la stima degli oneri che si prevede di sostenere a fronte dell'accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre per l'esodo volontario attraverso l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, nonché l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo nel giugno 2024. L'impatto complessivo, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a -141,9 milioni (-211,9 milioni lordi).

Nella voce impatto monetica al netto delle imposte sono rilevati gli effetti positivi e pari a complessivi 493,1 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate in data 30 settembre 2024 per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento.

Nella voce impatti bancassurance al netto delle imposte sono rilevati gli effetti per complessivi +2,5 milioni, riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, al netto del relativo effetto fiscale.

La voce impairment su partecipazioni include la minusvalenza registrata su alcune quote partecipative, pari a - 42,4 milioni.

Nell'esercizio l'impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates (OCR) al netto delle imposte, è stato positivo per 1,2 milioni (1,8 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'effetto negativo rilevato al 31 dicembre 2023 pari a -3,5 milioni (-5,2 milioni al lordo degli effetti fiscali).

Al 31 dicembre 2024 l'impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte ammonta a -34,9 milioni e si confronta con il dato del 2023 pari a -28,3 milioni. In tale voce è rilevato l'impatto economico complessivo, al netto del relativo effetto fiscale, dei reversal effect derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle seguenti operazioni:

  • aggregazione tra ex Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara e Gruppo Banca Popolare Italiana, avvenuta nell'esercizio 2007;
  • aggregazione tra ex Gruppo Banco Popolare e Gruppo Banca Popolare di Milano, perfezionatasi nel 2017;
  • acquisizione del controllo della compagnia Banco BPM Vita, a luglio 2022;
  • acquisizione del controllo della compagnia Vera Vita (ed indirettamente della controllata BBPM Life) perfezionatasi nel mese di dicembre 2023, i cui reversal hanno trovato manifestazione economica a partire dal primo trimestre 2024.

A partire dal primo trimestre 2024 la voce in esame include anche gli effetti legati al reversal della PPA correlati all'acquisizione del controllo di Vera Vita e di BBPM Life perfezionata a fine 20231 .

Nel dettaglio, l'impatto sul conto economico consolidato dell'esercizio 2024 è risultato pari a -6,4 milioni sul margine di interesse (in connessione all'evoluzione delle diverse valutazioni dei crediti acquistati) e -33,0 milioni negli altri proventi netti di gestione (per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA) ed -11,4 milioni nel risultato dell'attività assicurativa.

Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo dell'esercizio 2024 ammonta a -34,9 milioni (-28,3 milioni il dato riferito all'esercizio 2023).

Per effetto delle dinamiche sopra esposte, l'esercizio 2024 si chiude con un risultato netto positivo pari a 1.920,4 milioni (1.264,5 milioni al 31 dicembre 2023).

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti è pari a 1.690,6 milioni, in crescita rispetto all'anno precedente (1.432,4 milioni; +18%).

1 La PPA relativa all'aggregazione di Vera Vita e BBPM Life, rilevata in via provvisoria al 31 dicembre 2023, è stata determinata in via definitiva al 31 dicembre 2024 senza ulteriori impatti sul fair value complessivo delle società acquisite.

RISULTATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Premessa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del

Gruppo. L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance, così come modificata nel corso del 2024 a seguito delle operazioni di riorganizzazioni societarie illustrate nel seguito.

Si precisa che, a seguito dell'operazione di scissione del ramo Global Markets dalla controllata Banca Akros a favore della Capogruppo, a decorrere dall'esercizio 2024 il contributo dell'operatività del suddetto ramo viene esposto nella business unit Finanza.

In aggiunta sono state apportate le seguenti ulteriori modifiche alla struttura dell'informativa di settore:

  • creazione di una business unit denominata Direzione Commercial, che raggruppa le attività dei segmenti Retail, Istituzionali e Private della Rete Commerciale;
  • creazione di una business unit, denominata Corporate and Investment Banking, che include il segmento Corporate della Rete Commerciale ed il contributo di Banca Akros e della sua controllata Oaklins Italy.

Pertanto, per l'esercizio 2024, le business unit assunte a riferimento per la fornitura dell'informativa di settore sono le seguenti:

  • Direzione Commercial;
  • Corporate and Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Finanza;
  • Corporate Center.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi settori operativi:

  • La business unit "Direzione Commercial" include, come sopra accennato, i segmenti Retail, Istituzionali e Private. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (O.I.C.R., SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
    • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • la business unit "Corporate and Investment Banking" include, come sopra accennato, l'operatività Corporate della Rete Commerciale ed il contributo di Banca Akros e della sua controllata Oaklins Italy. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il settore "Investment Banking" comprende le attività di ricerca di soluzioni per la gestione efficiente delle attività e passività della clientela, anche al fine di ridurne i rischi finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati in ambito Corporate Finance. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;

  • la business unit "Insurance" include il contributo di Banco BPM Vita, BBPM Life e Vera Vita, nonché l'apporto al consolidato delle partecipazioni detenute nelle società Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni;
  • la business unit "Partnership Strategiche" include il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing, Anima Holding e Numia Group;
  • la business unit "Finanza" include, oltre alla citata operatività di Global Markets, le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali;
  • la business unit "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al business del leasing, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Nelle successive tabelle vengono forniti i principali dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 31 dicembre 2024 comparati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente.

Come previsto dal paragrafo 29 del principio contabile IFRS 8, i dati riferiti all'esercizio 2023 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 per riflettere la modifica introdotta nella composizione dei settori operativi sopra indicata, in modo da consentire un confronto su basi omogenee. Più in dettaglio:

  • il contributo riferito ai segmenti Retail, Istituzionali e Private viene esposto in forma aggregata nella nuova business unit "Direzione Commercial";
  • il contributo riferito al segmento Investment Banking, al netto dell'apporto riferito all'attività di Global Markets di Banca Akros, e al segmento Corporate della Rete Commerciale viene esposto nella nuova business unit "Corporate and Investment Banking";
  • il contributo riferito all'attività di Global Markets di Banca Akros, precedentemente incluso nel settore operativo Investment Banking, viene esposto nella business unit "Finanza".

Inoltre, ai fini gestionali, i dati riferiti all'esercizio 2023 sono stati rideterminati per un confronto su basi omogenee con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024.

Infine, i dati comparativi dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per tenere conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato.

In maggior dettaglio, i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, svolte dalla controllata Tecmarket Servizi, nonché i proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023, originariamente esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati nella voce "Commissioni nette". Inoltre la plusvalenza registrata per effetto del riassetto dei sistemi di pagamento trova rappresentazione nella nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatto monetica al netto delle imposte".

Nelle successive sezioni, in calce ai conti economici di ogni settore, viene fornita una riconciliazione tra i dati pubblicati nella Relazione sulla gestione consolidata dello scorso esercizio e quelli riportati a fini comparativi.

Risultati per settore di attività: dati di sintesi

Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Proventi operativi
2024 5.703.529 4.235.421 1.100.659 97.830 132.504 118.034 19.081
2023 (*) 5.341.442 3.924.575 1.011.517 78.151 111.833 288.778 (73.412)
Oneri operativi
2024 (2.655.700) (2.002.217) (300.034) (24.222) (2.638) (128.289) (198.300)
2023 (*) (2.571.163) (1.971.908) (272.996) (13.906) (2.380) (113.346) (196.627)
Risultato della gestione operativa
2024 3.047.829 2.233.204 800.625 73.608 129.866 (10.255) (179.219)
2023 (*) 2.770.279 1.952.667 738.521 64.245 109.453 175.432 (270.039)
Risultato dell'esercizio
2024 1.920.393 1.098.166 419.843 56.502 91.549 (10.477) 264.810
2023 (*) 1.264.453 926.987 373.492 56.285 110.810 111.154 (314.275)
Impieghi netti
2024 99.727.274 64.730.425 29.185.194 - - 2.996.039 2.815.616
2023 (**) 104.012.656 66.368.103 29.591.673 - - 4.821.704 3.231.176
Raccolta diretta (con certificates)
2024 132.044.065 97.429.993 8.448.620 - - 25.457.881 707.571
2023 (***) 126.044.007 96.893.513 7.389.916 - - 21.187.071 573.507

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico come descritto nel precedente paragrafo.

(**) A decorrere dalla situazione contabile al 31 dicembre 2024, i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, precedentemente inclusi nell'aggregato degli impieghi netti verso la clientela, sono ricompresi tra le attività finanziarie. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

(***) Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, a decorrere dall'esercizio 2024 la raccolta diretta totale include anche le operazioni di pronti contro termine. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo.

Nel seguito vengono riportati i singoli settori con un'impostazione che focalizza l'attenzione inizialmente sull'andamento del conto economico e nel prosieguo un'analisi più dettagliata delle principali attività svolte, commerciali e non, suddividendole in modo coerente con l'organizzazione interna del settore stesso.

Direzione Commercial

2024 2023
riesposto (*)
variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 2.576.854 2.340.375 236.479 10,1%
Margine finanziario 2.576.854 2.340.375 236.479 10,1%
Commissioni nette 1.684.272 1.612.626 71.646 4,4%
Altri proventi netti di gestione 6.019 7.653 (1.634) (21,4%)
Risultato netto finanziario (31.724) (36.079) 4.355 (12,1%)
Altri proventi operativi 1.658.567 1.584.200 74.367 4,7%
Proventi operativi 4.235.421 3.924.575 310.846 7,9%
Spese per il personale (1.176.357) (1.140.808) (35.549) 3,1%
Altre spese amministrative (730.973) (734.147) 3.174 (0,4%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (94.887) (96.953) 2.066 (2,1%)
Oneri operativi (2.002.217) (1.971.908) (30.309) 1,5%
Risultato della gestione operativa 2.233.204 1.952.667 280.537 14,4%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (308.683) (332.994) 24.311 (7,3%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (17.836) (30.704) 12.868 (41,9%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.906.685 1.588.969 317.716 20,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (635.600) (531.216) (104.384) 19,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.271.085 1.057.753 213.332 20,2%
Oneri sistemici al netto delle imposte (62.779) (106.690) 43.911 (41,2%)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (89.911) - (89.911) n.s.
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (20.229) (24.076) 3.847 (16,0%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 1.098.166 926.987 171.179 18,5%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico come descritto nella premessa dei Risultati per settore di attività della presente relazione, cui si fa rinvio per maggiori dettagli.

Nella successiva tabella si riporta la riconciliazione del prospetto di conto economico riclassificato della business unit Direzione Commercial relativo all'esercizio 2023 con l'analogo prospetto originariamente pubblicato nella Relazione sulla gestione consolidata dello scorso esercizio.

Esercizio 2023 Retail Istituzionali Private Riclassifica
proventi
monetica
Riclassifiche
gestionali
Conto
economico
2023
riesposto
Margine di interesse 2.126.138 163.820 37.583 12.834 2.340.375
Margine finanziario 2.126.138 163.820 37.583 - 12.834 2.340.375
Commissioni nette 1.432.851 46.533 96.797 19.098 17.347 1.612.626
Altri proventi netti di gestione 24.578 2.170 5 (19.098) (2) 7.653
Risultato netto finanziario (20.044) 135 (1.468) (14.702) (36.079)
Altri proventi operativi 1.437.385 48.838 95.334 - 2.643 1.584.200
Proventi operativi 3.563.523 212.658 132.917 - 15.477 3.924.575
Spese per il personale (1.064.066) (14.178) (62.563) (1) (1.140.808)
Altre spese amministrative (684.644) (32.014) (17.489) (734.147)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (91.317) (322) (5.314) (96.953)
Oneri operativi (1.840.027) (46.514) (85.366) - (1) (1.971.908)
Risultato della gestione operativa 1.723.496 166.144 47.551 - 15.476 1.952.667
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (329.143) (3.748) (265) 162 (332.994)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (24.484) 244 (6.360) (104) (30.704)
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.369.869 162.640 40.926 - 15.534 1.588.969
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (457.188) (53.814) (14.010) (6.204) (531.216)
Risultato netto dell'operatività corrente 912.681 108.826 26.916 - 9.330 1.057.753
Oneri sistemici al netto delle imposte (95.029) (10.944) (717) (106.690)
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (21.740) (21) (2.314) (1) (24.076)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 795.912 97.861 23.885 - 9.329 926.987

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi ammonta a 4.235,4 milioni, in aumento rispetto allo scorso esercizio. All'interno di tale aggregato, il segmento Retail contribuisce quasi interamente con una quota pari a circa 3.845,0 milioni; complessivamente il margine di interesse cresce di 236,5 milioni, nonostante un decremento dei tassi di interesse di riferimento.

La dinamica delle commissioni nette, pari a 1.684,3 milioni (di cui Retail pari a 1.528,3 milioni) registra un aumento di 71,6 milioni, dovuta principalmente ad una ripresa nella componente dei prodotti di investimento (25,5 milioni) e dei prestiti obbligazionari emessi dalla Capogruppo (28,4 milioni); tali incrementi sono frenati dalle commissioni sui c/c e depositi, che registrano invece una contrazione. Per il segmento Istituzionali, invece, la contribuzione (48,9 milioni) risulta in linea rispetto all'esercizio precedente, mentre il Private rileva un incremento di 9,9 milioni, attestandosi a 107,1 milioni.

In lieve diminuzione gli altri proventi netti di gestione, mentre il risultato netto finanziario registra una crescita, legata, in particolare, ai prodotti di copertura collocati, riconducibili principalmente al Retail.

Gli oneri operativi, pari a 2.002,2 milioni, evidenziano un aumento pari a 30,3 milioni, legato principalmente alle spese per il personale (+35,5 milioni), che scontano l'effetto del rinnovo del contratto collettivo nazionale avvenuto nel quarto trimestre 2023; anche per questa voce l'incidenza del Retail è preponderante.

In diminuzione anche le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 308,7 milioni (rispetto a 333,0 milioni del 2023), che beneficiano di un miglioramento della rischiosità del portafoglio.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 17,8 milioni, rispetto ai 30,7 milioni registrati lo scorso anno, che includeva gli stanziamenti a fronte di alcuni impegni contrattuali.

Gli oneri sistemici al netto delle imposte ammontano a 62,8 milioni (rispetto ai 106,7 milioni del precedente esercizio) e comprendono l'ultima quota contributiva annuale dovuta al Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, come da target definito dalla direttiva Deposit Guarantee Scheme.

Gli oneri relativi all'incentivazione all'esodo, al netto delle imposte, pari a 89,9 milioni per la business unit in oggetto, si riferiscono alla stima degli oneri che si prevede di sostenere a fronte dell'accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre per l'esodo volontario anche attraverso l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà.

Negativo invece l'impatto della Price Purchase Allocation, pari a 20,2 milioni, per il venir meno dei reversal positivi sui crediti non performing.

Per effetto di quanto sopra esposto, il settore Direzione Commercial chiude l'esercizio 2024 con un utile di 1.098,2 milioni, con una contribuzione dei segmenti di dettaglio pari a 943,2 milioni per il "Retail", 124,2 milioni per gli "Istituzionali" e 30,8 milioni per il "Private".

Come illustrato in premessa, il segmento "Direzione Commercial" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia dei segmenti di dettaglio Retail, Istituzionali e Private; nello specifico per il segmento Retail sono rivolte principalmente a privati e piccole imprese; il segmento Istituzionali si rivolge ad enti ed istituzioni, mentre per il Private il target è quello dei privati, ma con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione, tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Retail

Clientela Privati

Premessa

Il 2024 è stato l'anno del consolidamento di alcuni importanti filoni progettuali strategici per il Gruppo.

In particolare, come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della presente Relazione, il 30 settembre si è perfezionata l'operazione avente a oggetto la partnership strategica tra Banco BPM, Numia, Numia Group, Iccrea Banca, Fondo Strategico Italiano SGR e Fondo Strategico Italiano Holding che ha portato alla creazione del secondo player nazionale nel settore della monetica.

Con questa operazione Banco BPM ha avviato la distribuzione dei prodotti di monetica di Numia, sia di issuing sia di acquiring, presso la propria clientela, beneficiando di margini legati alla vendita degli stessi e ottenendo ulteriori benefici in termini di incremento dei proventi grazie alla partecipazione nell'azionariato di Numia Group.

Oltre all'ambito monetica, il Gruppo ha rafforzato i processi di vendita da remoto, sia in OAD che in self, coinvolgendo la maggior parte dei prodotti e servizi offerti. Parallelamente, sono state potenziate anche le vendite dirette attraverso la Filiale Digitale.

Il consolidamento dell'Identità Digitale, elemento abilitante per un modello di servizio digital-driven, ha reso disponibili ai clienti tutti gli strumenti necessari per interagire e comunicare con la Banca in modalità digitale.

È proseguito il miglioramento e l'aggiornamento delle piattaforme web e App, con la valorizzazione delle funzionalità già esistenti, l'introduzione di nuovi servizi e l'ottimizzazione dei processi di utilizzo da parte dei clienti.

Non da ultimo, Il 2024 ha segnato un ulteriore affinamento dell'offerta green, con un focus sui finanziamenti rivolti sia ai privati che alle imprese. Banco BPM, in coerenza con le proprie strategie ESG, conferma il proprio impegno a essere un partner di riferimento per i clienti nel percorso verso la transizione "verde".

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

La clientela "Privati" di Banco BPM comprende tutti i soggetti privati, ad eccezione della clientela c.d. Private Banking, persone fisiche che si distinguono in clienti "Personal", "Premium" e "Universali". A dicembre 2024 la clientela Privati risulta così distribuita:

Segmento n. clienti con c/c % n. clienti con c/c Universali 2.294.526 72,7% Personal 593.596 18,8% Premium 224.354 7,1% Altri segmenti Retail 45.328 1,4% Totale clientela Retail titolare di conto corrente (incluse carte conto) 3.157.804 100,0%

Prodotti, servizi e finanziamenti per la clientela privati Retail

Conti correnti

Nel corso del 2024 Banco BPM ha proseguito l'aggiornamento della propria offerta commerciale di prodotti di raccolta, conti correnti e depositi vincolati, per il target consumatori e non consumatori.

In ambito Programma.Dot, nel mese di gennaio è stato completato il roll out su tutte le filiali Banco BPM e Aletti del nuovo prodotto "Deposito Vincolato", relativo alla raccolta temporizzata remunerata.

In ottica multicanale e di processi full digital e paperless, nei mesi di aprile e maggio sono state rilasciate le funzionalità di acquisto e gestione dei Depositi Vincolati in self, su web e app, sia per i clienti WeBank che per quelli You.

Inoltre, sono state realizzate diverse campagne sui Depositi Vincolati WeBank, a supporto degli obiettivi di retention, rientro masse di raccolta e caring. Le iniziative sono state comunicate ai clienti attraverso DEM, push notification e messaggi nella propria area privata del banking sia web sia app.

Con obiettivi di sviluppo della base clienti, sono state rilasciate diverse iniziative di acquisition su Conto You e Conto WeBank, con contenuti diversificati nel tempo e contestualizzati in funzione delle condizioni di mercato in termini di benchmark e tassi di riferimento.

Le iniziative sono state promosse attraverso i siti commerciali, campagne ADV e DEM. L'iniziativa promozionale Conto You estiva è stata affiancata anche da un'Operazione a Premio con l'obiettivo di incrementare il cross selling di prodotto.

A presidio dell'offerta destinata ai lavoratori dipendenti è stata aggiornata anche l'offerta 4YOU, riservata ai dipendenti di aziende, enti, associazioni di grandi dimensioni convenzionate con Banco BPM.

Nell'ambito del progetto Numia, sono stati aggiornati i contratti di conto corrente in relazione ai diversi step di progetto ed è stato rivisto il processo di onboarding full digital del Conto You e del Conto WeBank, con riferimento alla richiesta della Carta di debito Internazionale.

Per i Piccoli Operatori Economici e il target Business sono state aggiornate le proposte commerciali della Linea YouBusiness con l'offerta You Business Basic Starter Kit dedicata ai nuovi clienti, a supporto degli obiettivi commerciali e di sviluppo delle filiali.

È stata aggiornata anche l'offerta alle Imprese, attraverso la commercializzazione dei Conti You Business Imprese 50 e You Business Imprese Illimitato. I contenuti di offerta sono stati condivisi anche attraverso focus group realizzati con i gestori imprese; i nuovi conti costituiscono un supporto al processo di onboarding.

Sempre con riferimento al target non consumatori, in ambito Condomini è stata aggiornata l'offerta attraverso la commercializzazione di una proposta dedicata a società di gestione dei condomini, dando una risposta a nuove realtà aziendali che sempre più numerose si affiancano ai singoli amministratori.

A supporto delle imprese, è stata inoltre aggiornata l'offerta di conti correnti dedicati ad un'amministrazione trasparente, tracciata e monitorata dei flussi finanziari connessi alla realizzazione di interventi agevolati in ambito PNRR.

È proseguita anche l'attività di razionalizzazione del catalogo prodotti con la chiusura di prodotti commercializzati ante fusione.

Monetica – Carte di pagamento

Sempre nell'ambito delle carte di credito, è stata estesa la possibilità per i clienti di richiedere la carta Cartimpronta Credit "consumer" tramite il canale OAD (Offerta a Distanza), già disponibile per altre tipologie di carte.

In riferimento alle carte di debito consumer, nel primo semestre del 2024 sono proseguite le campagne di sostituzione delle carte con a bordo il circuito Maestro.

Nel 2024 le campagne di sostituzione delle carte Maestro hanno coinvolto circa 700 mila clienti

Questa operazione è stata anche l'occasione per razionalizzare il parco delle carte in stock sostituendo carte non contactless con altre tipologie innovative e digitalizzabili.

In generale, per tutte le carte di pagamento si conferma la propensione della clientela nei confronti del digitale e dell'utilizzo dei Mobile Payments: si è passati dalle 310 mila carte digitalizzate nel 2023 alle oltre 600 mila carte digitalizzate nel 2024 e lo speso da Mobile Wallet è più che raddoppiato passando dai 700 milioni nel 2023, ad oltre 1.400 milioni nel 2024.

Omnicanalità

Nel 2024 l'integrazione di alcuni primi elementi di Intelligenza Artificiale a supporto dell'attività di comunicazione digitale ha permesso di efficientare, sia in ambito qualitativo che quantitativo, la produzione dei contenuti per i clienti e per i prospect. All'interno di un processo editoriale strutturato, è stata realizzata un'offerta ampia e diversificata di contenuti, coprendo, oltre alle dinamiche commerciali, temi fondamentali come la sicurezza bancaria, la finanza personale e l'educazione finanziaria.

Nel corso dell'anno sono proseguite le attività inerenti all'evoluzione del nuovo modello di servizio, così come previsto dal Piano Strategico 2023 – 2026.

Il contratto di Identità Digitale, quale elemento abilitante al modello di servizio digital driven, che fornisce al cliente tutti gli strumenti per comunicare e interagire con la Banca in modo digitale, "paperless" e a distanza, è stato sottoscritto da oltre 1,6 milioni di clienti al 31 dicembre 2024.

Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alle numerose iniziative volte ad incrementare la diffusione dell'ID, attraverso un miglior ingaggio del cliente.

Le attività hanno coinvolto sia processi di Rete che online e hanno previsto:

  • l'integrazione di messaggi nei processi di vendita di prodotti e servizi in filiale;
  • l'estensione dell'offerta dei prodotti sottoscrivibili in self/OAD (Prestiti Agos, Deposito Vincolato e Prelievo Cardless) e il potenziamento dei processi di vendita digitali;
  • l'ampliamento delle soluzioni di modalità di ingaggio "omnichannel" e multicanale.

Nell'ottica di favorire un maggior utilizzo di soluzioni digitali omnicanali, è stato esteso l'utilizzo della firma digitale anche ai processi di vendita di prodotti in filiale.

Tale soluzione permette di:

  • realizzare quanto consentito dal contratto di Identità Digitale in ottica di dematerializzazione della documentazione (precontrattuale e contrattuale);
  • ottenere l'alternativa "digitale" alla firma grafometrica, consentendo la sottoscrizione con firma digitale dei contratti di "Terze parti".

Il nuovo abilitante è stato reso disponibile nel processo di acquisto della Carta di Debito Internazionale da novembre. Nel corso del prossimo anno sarà progressivamente estesa ad altri prodotti e servizi venduti dalla Banca.

È continuato anche per il 2024, l'efficientamento delle piattaforme web attraverso la valorizzazione di funzionalità esistenti e l'ottimizzazione dei processi agiti dai clienti.

Come ulteriore strumento abilitante per una relazione digitale paperless, è stata rilasciata la funzionalità di Upload Documenti, servizio che consente:

  • ai clienti di inviare documentazione alla Banca dalla sezione privata;
  • alla Banca di esaminare e validare i documenti inviati dal cliente senza necessità di recarsi in filiale o di utilizzare la mail.

Onboarding

Come in passato, sono proseguite le attività di sviluppo inerenti alla digitalizzazione dei processi di Onboarding, volti all'incremento della base clienti della Banca grazie a passaggi che semplificano il riconoscimento dell'identità dei singoli nel rispetto della normativa vigente.

Nell'ultimo trimestre del 2024 è stato implementato un nuovo applicativo, utilizzato come presidio di sicurezza, che consente l'acquisizione dell'immagine dei documenti di identità, con controlli di conformità sul documento e verifica che la foto presente sul documento corrisponda a chi sta eseguendo l'operazione (confronto biometrico del volto per la verifica della corrispondenza statica di 68 punti identificativi del volto). In questo modo si tende a ridurre eventuali frodi causate da furti d'identità.

Per gli utenti prospect che richiedono un mutuo Webank è stata attivata la possibilità di procedere con l'apertura del conto corrente tramite un processo Full Digital, precedentemente disponibile esclusivamente in modalità cartacea. Il 27% dei conti correnti aperti durante l'anno da Banco BPM proviene dall'onboarding online.

Accessibilità

L'impegno per l'accessibilità tecnologica e l'usabilità degli strumenti digitali è stato avviato nel 2022 con l'adeguamento delle piattaforme digitali ai requisiti previsti dalla normativa italiana (Agenzia per l'Italia Digitale e relative norme attuative).

Tra le varie iniziative intraprese dal Gruppo in ambito accessibilità, le principali mirano a rendere più facilmente fruibili sia i documenti che le piattaforme digitali messe a disposizione della clientela privata e aziendale, in linea con le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG).

L'obiettivo primario è monitorare costantemente e migliorare l'utilizzo degli asset digitali dell'Istituto, eliminando eventuali barriere e garantendo un accesso inclusivo, con particolare attenzione alle esigenze delle persone con disabilità o altre difficoltà.

Le azioni intraprese nel corso del 2024 hanno portato significativi miglioramenti rispetto agli anni precedenti, come emerso dalle verifiche sull'accessibilità delle piattaforme.

Inoltre, è stata avviata l'implementazione delle misure di accessibilità della documentazione contrattualistica, con un'estensione prevista per altre tipologie di documenti nel prossimo anno.

A supporto di questa evoluzione, sono stati avviati programmi formativi specialistici per figure tecniche, finalizzati a promuovere competenze avanzate nella progettazione, manutenzione e aggiornamento di servizi, documenti e prodotti digitali sempre più accessibili.

Evoluzioni mobile banking e investimenti: privati

Durante il corso del 2024, l'APP è stata soggetta a continui miglioramenti, accompagnati da un costante aumento dell'utilizzo da parte dei clienti. Tra le principali funzioni rilasciate si segnalano:

  • deposito vincolato: è stata implementata sul canale mobile la funzione che consente ai clienti di vincolare una somma di denaro per una durata prestabilita;
  • cardless: servizio che consente di prenotare da YouApp una somma di denaro da prelevare presso gli sportelli del Gruppo Banco BPM; è stata anche resa disponibile per i clienti You la possibilità di attivare il servizio da App, sottoscrivendo la documentazione necessaria in self;
  • prestito Agos: è stata rilasciata in App la funzione che consente al cliente di effettuare una simulazione della rata del prestito, selezionando l'importo richiesto e scegliendo la durata del finanziamento. Il cliente può sottoscrivere la documentazione contrattuale in self e, in caso di accettazione da parte della Banca, ricevere in pochi giorni l'accredito dell'importo sul conto corrente;
  • nuova vetrina: la continua evoluzione delle app si è focalizzata sul fornire un maggior contributo alla proposizione commerciale. La recente introduzione di nuovi prodotti e servizi (come Agos) e la sfida derivante dalle nuove partnership (Numia e Crédit Agricole Assicurazioni) hanno reso necessaria la definizione di un modello di proposizione maggiormente commerciale in ambito digitale. Pertanto, a partire da aprile, sono state effettuate alcune modifiche nella home dell'App, così da rendere la vetrina subito disponibile tramite la barra di navigazione. Tale intervento ha fatto registrare un incremento significativo dei clienti unici che hanno fatto l'accesso alla vetrina. Nel 2025 è previsto il rilascio della nuova UX/UI dell'intera sezione, secondo le seguenti linee guida:
    • nuovi percorsi di navigazione: rendere più semplice e immediato l'accesso al catalogo prodotti e semplificare la navigazione;
    • User-Centered Approach: adottare assetti e linguaggi centrati sul cliente e sui suoi bisogni;
    • Hub prodotti posseduti: creare un unico punto di accesso per i prodotti sottoscritti, compresi quelli di terze parti;
    • Experience cross canale: favorire lo sviluppo di un'esperienza omnicanale che privilegi la vendita self e in OAD, facendo leva su strategie di engagement personalizzate e che comprendono anche la Filiale Digitale;
  • progetto monetica: il conferimento del ramo Monetica da Banco BPM a Numia ha reso necessario avviare le prime modifiche ai processi di vendita delle carte in self sui canali Web e App. Tali interventi proseguiranno nel 2025 e nel 2026 con il rilascio della vendita in self delle nuove carte Numia (debito, credito e prepagate) che andranno a sostituire quelle attualmente vendute da Banco BPM;
  • profilo assicurativo: è stata introdotta anche in App la possibilità di compilare il Questionario IDD (Insurance Distribution Direct, ovvero "Direttiva sulla Distribuzione Assicurativa") che permette di rilevare le esigenze assicurative del cliente e proporre prodotti coerenti con tali bisogni.

Programma .DOT 2024

Videocollaboration per la filiale digitale

Il Customer Support & Development (CSD) sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella gestione omnicanale della relazione con il cliente, funzionale a rafforzare la relazione "a distanza" tra gli operatori della Filiale Digitale e i clienti. Di conseguenza, proseguendo nel percorso di trasformazione digitale, con particolare attenzione all'interazione ibrida fisica/remota, la Banca ha esteso la Videocollaboration alla Filiale Digitale. L'innovativa introduzione della videochiamata rappresenta un passo cruciale per sviluppare un servizio omnicanale all'avanguardia, migliorare l'esperienza del cliente e semplificare la gestione degli appuntamenti per gli operatori della Filiale Digitale.

La nuova modalità di contatto è progettata per facilitare e migliorare l'interazione a distanza, consentendo la completa finalizzazione degli atti di vendita in OAD e supportando il cliente nelle scelte commerciali in self.

La soluzione è stata resa disponibile al Customer Support & Development esclusivamente per l'interlocuzione tramite App con clienti privati, replicando in parte l'esperienza della filiale fisica.

Le caratteristiche principali del servizio includono:

  • Miglioramento della relazione a distanza con la clientela, in ambito commerciale (OAD), nell'assistenza e nel customer care;
  • Soluzioni dedicate ai clienti Banco BPM che utilizzano l'App per le interazioni bancarie.

Vantaggi e opportunità della soluzione:

  • più canali al servizio della Filiale Digitale;
  • riduzione dell'operatività e contributo alle vendite;
  • relazioni più strette, anche a distanza;
  • soluzione semplice e sicura per incontrare i clienti;
  • interazione con i clienti come se fossero in filiale, coinvolgendoli attivamente nelle decisioni;
  • risparmio di tempo e migliore qualità del servizio.

Inoltre, sarà ulteriormente sviluppata la Videocollaboration attraverso le seguenti azioni:

  • estensione anche al canale YouWeb;
  • rifacimento della sezione "Filiale" di YouApp, per valorizzare il rapporto cliente Banca, introducendo la possibilità di fissare un appuntamento con la Filiale Digitale su iniziativa del cliente.

Ottimizzazione flussi inbound – App Conversazionale

Nel contesto del Programma.DOT, l'iniziativa mira a ridurre strutturalmente il volume di assistenza gestito dagli operatori del Customer Support & Development (CSD), attraverso lo sviluppo di nuove funzionalità self e di assistenza intelligente per la clientela.

L'App Conversazionale, chiamata Assistente Virtuale (AV), è progettata per offrire un'area dedicata alla gestione reattiva e proattiva della relazione con il cliente che ha la possibilità di ricevere supporto e risposte in real time.

Nel 2024 è stato quasi ultimato il progetto dell'App Conversazionale, con l'obiettivo di evolverla verso un canale di relazione reattiva e proattiva con la clientela, con la possibilità di ricevere supporto e risposte in real time.

Sono state aggiunte nuove funzionalità di hand over dall'Assistente Virtuale (AV) verso il Servizio Clienti: laddove necessario, l'AV propone al cliente di entrare in contatto con gli operatori, offrendo la possibilità di scegliere il canale di interazione preferito tra la chat (nuovo canale scritto sincrono), la chiamata voip (nuovo canale voce) che si attiva senza uscire dall'App, sfruttando la connessione dati e i call me back/call me now, semplificando molto l'accesso al servizio. Inoltre, l'AV è in grado di proporre interazioni con la Rete fissando appuntamenti in filiale, a distanza e in videocollaboration; infine, offre la possibilità di essere richiamati dalla Filiale Digitale per tematiche commerciali.

Attraverso l'App e l'AV, il cliente dispone quindi di un punto di contatto a cui rivolgere le proprie domande per ottenere risposte immediate o ricevere supporto per l'accesso semplificato al canale umano più adeguato alla gestione della tematica.

Implementazioni trading e investimenti

Nel corso del 2024 gli sforzi progettuali sulle piattaforme dedicate ai privati in ambito trading e investimenti si sono concentrati su:

  • nuova funzionalità in YouWeb per la compilazione in self del questionario Mifid (oltre 2.000 questionari compilati negli ultimi 3 mesi);
  • introduzione delle opzioni con scadenza infrasettimanale sul future E-mini S&P500 (+12% di incremento della media mensile - periodo aprile/ottobre vs gennaio/marzo);
  • introduzione dell'operatività di ordini condizionati, stop loss e take profit, dall'App Webank;
  • attivazione dell'informativa in tempo reale sui mercati esteri in self per la clientela YouWeb (esclusa Banca Aletti) con disattivazione del processo da filiale;
  • nuova funzionalità in YouWeb per la compilazione in self del questionario Mifid (oltre 2.000 questionari compilati negli ultimi 3 mesi).

Le attività "running" di sviluppo e aggiornamento delle App hanno favorito la crescita della percentuale di clienti operativi tramite canali mobile: al 31 dicembre 2024 il 58,1% dei rapporti operativi ha effettuato ordini di compravendita tramite App (vs. 54,0% del 2023), il 28,5% dei volumi di negoziazione è transitato da mobile.

Evoluzione Mobile Banking: aziende

Realizzazione della nuova YouBusiness App ed evoluzione di YouBusiness Web

Per quanto riguarda la clientela imprese, di seguito si riportano le principali attività progettuali del 2024: YouBusiness App:

  • nuove funzioni dispositive: eseguire sia i bonifici per detrazione che quelli esteri;
  • nuove funzioni informative: visualizzare i propri finanziamenti, il conto deposito e le fatture in scadenza;
  • nuove funzioni gestionali e commerciali: possibilità di passare al token App direttamente da smartphone e implementazione delle notifiche push.

Gli utenti totali a fine 2024 sono oltre 160.000, con una forte penetrazione nei segmenti SME. Inoltre, YouBusiness App si conferma sugli store di riferimento (Apple e Android) la best-in-class nel settore bancario con ottime valutazioni. YouBusiness Web:

  • continua l'evoluzione del Servizio Smart Lending, con l'estensione delle tipologie di finanziamento richiedibili in offerta a distanza ed in self. Oggi l'offerta on line riguarda finanziamenti garantiti e ordinari ed è in grado di soddisfare le esigenze di finanziamento di breve, medio e lungo periodo. L'ottimizzazione dell'experience e dei processi ha contribuito a migliorare l'utilizzo delle funzionalità in un'ottica maggiormente fully digital;
  • tramite la piattaforma YouBusiness Web, la clientela imprese utilizza la funzionalità YouPlan Business, che consente di ottimizzare la gestione finanziaria della propria azienda, fornisce utili strumenti che semplificano il controllo dei flussi di cassa e mette a disposizione informazioni rilevanti per prendere decisioni finanziarie consapevoli;
  • nel 2024 è stata realizzata la funzionalità di riconciliazione automatica Ri.Ba. con le fatture ed è stata semplificata quella di anticipo fatture;
  • sono state realizzate ulteriori nuove funzionalità che aiutano la clientela a comunicare e interagire con la banca a distanza ed in modo digitale:
    • certificazione e modifica dei recapiti (cellulare/e-mail);
    • reimpostazione della password;
    • aggiornamento del documento d'identità;
    • blocco accesso utente;
    • passaggio dal token fisico al token App;
    • upload documenti;

• nell'ambito dei servizi di pagamento e incasso, è stato rilasciato il nuovo servizio CBILL massivo.

Di seguito viene riportato il trend dei clienti abilitati ai servizi multicanale:

Prodotto/Servizio Dati fine 2024 Dati fine 2023 Delta %
Nr. clienti con servizio Home Banking 2.207.222 2.164.245 2,0%
Nr. clienti con Identità Digitale 1.678.061 1.355.593 23,8%
Nr. clienti digitali puri (Webank) 280.625 275.740 1,8%
% clienti dispositivi Dati fine 2024 Dati fine 2023 Delta %
% clienti dispositivi online su totale clienti dispositivi 61,2% 58,9% + 3,9%
% clienti dispositivi mobile su totale clienti dispositivi online 80,1% 77,2% + 3,6%

Customer Support e Development (CSD) e Filiale Digitale

Nel corso del 2024, il CSD/Filiale Digitale ha continuato a svolgere le attività a supporto del cross selling su ambiti specifici di business, sia privati che aziende, in sinergia con i Customer Journey Omnicanale e in coerenza con gli obiettivi dichiarati dal Piano Industriale 2023-2026.

I contatti proattivi gestiti hanno raggiunto per il 2024 quasi il 58% di tutte le attività della struttura, con una sostanziale stabilità del numero di risorse impegnate nelle attività commerciali rispetto al 2023.

È aumentato lo spazio dato ai clienti aziende, in particolare POE e Small Business, per i quali è stato dedicato il 42,5% dell'effort commerciale dell'anno.

Sono stati attivati nuovi processi di offerta a distanza dalla Filiale Digitale per le carte di credito dei privati (Banco BPM e Webank) e per l'offerta dei prestiti Agos alla clientela Webank.

Sono proseguite le attività sulla clientela Webank per la retention e per il recupero di masse con la proposizione dei depositi vincolati.

Il canale ha offerto un importante supporto al progetto di porting dei prodotti POS in virtù del nuovo catalogo Numia. Sono state gestite attività proattive volte sia a stimolare i clienti ad andare in filiale per contrattualizzare il nuovo POS di Numia, sia ad aiutare i clienti nell'attivazione del POS una volta ricevuto.

Inoltre, è stato attivato un nuovo numero verde per il supporto all'attivazione dei POS.

Riguardo l'attività di supporto, oltre ai canali solitamente disponibili, sono stati implementati due nuovi canali di contatto con operatore accessibili per il tramite dell'Assistente Virtuale (AV) in app (cosiddetto "handover"): il canale chat (canale scritto di tipo sincrono) e il canale Voip (canale voce che, sempre all'interno dell'app, sfrutta la connessione dati per fare parlare gli utenti con il personale del servizio Clienti). In entrambi i casi, il cliente accede all'operatore già identificato e senza necessità di digitare codici di accesso; può scegliere un argomento o navigare l'albero vocale e dunque accedere molto facilmente all'assistenza, qualora diventi necessario dopo aver esposto la propria domanda all'AV.

Sulle aree di operatività, oltre ai consueti servizi (assistenza all'uso dei canali digitali per privati e aziende, supporto su tematiche inerenti le carte, servizio di banca telefonica e supporto pre/post-vendita ai clienti del servizio on line Webank in sinergia con la filiale virtuale), il CSD ha avviato un percorso di formazione per la creazione di un centro di competenza in ambito Assistenza Aziende.

In virtù dell'evoluzione dei canali digitali, sono incrementate le attività di supporto alle vendite digitali in self e all'onboarding digitale dei clienti di Rete.

È proseguito il percorso di ottimizzazione inbound, con una ulteriore riduzione delle attività di assistenza svolte con l'operatore e l'incremento di quelle digitali/self, in particolare grazie alla continua crescita dell'utilizzo dell'Assistente Virtuale da parte dei clienti.

Mutui Privati

Il processo di riduzione dei tassi di interesse avviato a fine 2023, grazie alle politiche economiche espansive della BCE, ha contribuito alla ripresa delle erogazioni dei mutui nel 2024, con una particolare accelerazione a partire dal secondo semestre. La Banca conferma l'impegno a favorire la riqualificazione degli edifici residenziali grazie ad un'offerta di mutui a privati per acquisto, costruzione e ristrutturazione, che prevede un incentivo concreto per i clienti che, nel corso della vita del finanziamento, dimostrano di avere efficientato il proprio immobile.

I mutui Banco BPM, infatti, prevedono una clausola contrattuale denominata "Green Factor" grazie alla quale i clienti che sottoscrivono un mutuo, per acquisto o ristrutturazione, avranno la possibilità di ottenere uno sconto sul tasso, a fronte di un intervento di efficientamento energetico sull'immobile a garanzia, che determini una riduzione dei consumi energetici almeno del 30% o un miglioramento di almeno 2 classi come certificato dal confronto tra APE prima dei lavori e APE post-lavori. Inoltre, al fine di incentivare ulteriormente le scelte ecosostenibili della clientela, Banco BPM

ha rinnovato la promozione per chi acquista un immobile in classe energetica A o B, incrementando l'importo dello sconto sullo spread da -10 bps a -20 bps.

In coerenza con l'impegno assunto dalla Banca sulle tematiche ESG, continua l'attenzione sul target under 36 grazie al "Mutuo You Giovani Green", assistito dalla presenza del Fondo Garanzia Prima Casa gestito da CONSAP.

Il rinnovo della garanzia del Fondo Prima Casa nella misura dell'80%, ha certamente contribuito a mantenere elevato l'interesse dei giovani verso il prodotto "Mutuo You Giovani Green". Anche per questo prodotto dedicato alle nuove generazioni sono valide le medesime agevolazioni sopracitate relative alla clausola "green factor" e allo sconto sullo spread qualora si acquistasse un immobile in classe energetica A o B.

Con uno sguardo sempre rivolto alle nuove generazioni, la Banca, nel corso del 2024, ha proposto un'evoluzione del Prestito studenti con Garanzia Consap, intervenendo sia sui termini che sul processo di erogazione, con l'obiettivo di rendere sempre più digitale l'esperienza.

Con questo prodotto si consente ai clienti dai 18 ai 40 anni meritevoli ma privi di mezzi finanziari sufficienti, di intraprendere un percorso di studi, grazie ad un finanziamento garantito dal "Fondo per il credito ai giovani" e gestito da Consap.

Anche nel corso del 2024 il Gruppo ha supportato i clienti colpiti da calamità naturali o che si sono trovati in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui.

Credito al consumo

La quasi totalità dei prestiti personali è stata erogata collocando i prodotti di Prestito Personale Agos, società con la quale la Banca ha un accordo di distribuzione per i prodotti di Credito al Consumo.

Nel corso del 2024 sono andati a regime i canali digitali per la richiesta di un Prestito Personale Agos in Offerta a Distanza e in self, sia per la clientela di Banco BPM che di Webank.

Con l'intento di manifestare sempre di più la sua costante vicinanza ed attenzione alle esigenze della propria clientela, la Banca ha portato avanti la proposta di iniziative ricorrenti grazie alle quali i clienti interessati hanno potuto beneficiare di condizioni vantaggiose. Inoltre, la continua ricerca di personalizzazione dell'offerta ha permesso alla Banca di servire anche la clientela Personal e Premium con un incremento del ricorso ai Prestiti Personali del 36%.

Anticipazione del trattamento di fine servizio per dipendenti della Pubblica Amministrazione

Banco BPM mantiene l'attenzione alla tematica relativa all'anticipo del Trattamento di Fine Servizio (TFS) dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Sono state infatti confermate le convenzioni stipulate con le principali Istituzioni e Associazioni professionali del Paese e sono inoltre allo studio ulteriori accordi.

Prodotti d'investimento

I volumi di raccolta di risparmio gestito, alla luce del contesto macroeconomico registrato nell'esercizio 2024, si sono per lo più distribuiti negli asset class a componente prevalentemente obbligazionaria, pur mantenendo una quota parte investita in prodotti flessibili con una componente azionaria tra il 30% e il 50%.

L'attività di collocamento di Fondi comuni di investimento, conservando le caratteristiche di un sistema ad architettura aperta, vede come principale partner Anima Sgr.

Tra i principali fondi "a finestra", disponibili quindi in determinati periodi di collocamento prestabiliti, si segnalano: Anima Cedola Più 2027 classe C r classe S nelle edizioni II-III-IV e V, Anima Cedola Più 2028 3 anni classe C e classe S, Anima Cedola Più 2029 classe C e classe S nelle edizioni II-IV e V, Anima Collezione Multi-Brand 2029 e 2030 e Anima Obiettivo Bilanciato World 2029. L'offerta è stata completata con soluzioni di investimento in Fondi PIR: Anima Tricolore Corporate Plus 2029 classe A e AP e Anima Tricolore Corporate Plus 2029 II classe A e classe AP (due emissioni). Tali emissioni hanno permesso alla clientela di cogliere le opportunità derivanti dai benefici fiscali dei fondi PIR, nei limiti previsti dalla normativa vigente ed inoltre ha permesso un'ulteriore diversificazione di portafoglio determinata dalla peculiarità degli investimenti previsti per questo tipo di Fondi Comuni.

Nel maggio 2025 è stato avviato anche il collocamento del fondo "open", quindi sempre disponibile a catalogo, denominato Anima Tricolore Corporate Breve Termine, con possibilità di scegliere tra la classe ad accumulazione dei proventi e quella con distribuzione delle cedole (classe A e classe AD).

L'offerta del Gruppo, per quanto riguarda le polizze di investimento assicurativo, è proseguita attraverso le Compagnie Banco BPM Vita, BBPM Life e Vera Vita.

In tale ambito, le preferenze dei clienti hanno continuato a rivolgersi verso il prodotto di BBPM Life denominato Multi Obiettivo Personal.

La polizza di tipo Unit-linked permette di investire in Fondi interni e Fondi esterni, consente di spaziare su un'ampia gamma di soluzioni e di poter adeguare, ove necessario, l'investimento alle mutate condizioni di mercato in linea con le esigenze del cliente.

I clienti hanno avuto a disposizione diverse tipologie di polizze di investimento di Ramo I tra cui: BPMVITA Accumula 3, Banco BPMVITA Coupon Plus e Vera Vita Rifugio Plus, in grado di assicurare ai clienti la copertura del capitale investito e rendimento collegato alla/e Gestione/i Separata/e.

In ambito polizze Multiramo è continuato il collocamento del prodotto di BPMVITA Personal Insurance, polizza che consente alla clientela, in un'ottica di medio periodo, di costruirsi una soluzione di investimento compatibile con il proprio profilo di rischio/rendimento.

Il Gruppo ha proseguito l'attività di emissione di certificates, accompagnando le preferenze della clientela con prodotti caratterizzati da struttura finanziaria volta alla protezione del capitale (Equity Protection).

Ad alcune strutture sono stati aggiunti i meccanismi di c.d. "effetto memoria" delle cedole periodiche con partecipazione alla rivalutazione del sottostante con cap.

Per quanto riguarda i sottostanti delle emissioni è stata data particolare attenzione agli indici di Borsa Eurostoxx Select Dividend 30, SMI, Eurostoxx 50, e ad un basket di indici settoriali.

Al fine di diversificare il rischio di credito emittente e ridurre la concentrazione dell'emittente Banco BPM all'interno dei portafogli, sono stati collocati presso al Rete commerciale, nel secondo semestre, tre emissioni di certificate di Terzi Emittenti.

Nella prima parte dell'anno, inoltre, la Banca ha emesso prestiti obbligazionari strutturati, con cedole fisse e cedole digitali legate all'andamento di un indice azionario sottostante, per consentire ai clienti di sottoscrivere un nuovo strumento finanziario, caratterizzato, comunque, dalla protezione del capitale a scadenza.

Il Gruppo, per la parte di Previdenza Complementare, ha promosso costantemente la conoscenza e la diffusione dei due prodotti a catalogo: il Fondo Pensione "Arti & Mestieri" di Anima SGR e il Piano Individuale Pensionistico della Compagnia Vera Vita.

Bancassurance Protezione

A seguito dell'accordo avvenuto tra Banco BPM e le compagnie Banco BPM Assicurazioni, Vera assicurazioni e Vera Protezione nel 2023, si è lavorato in ottica di razionalizzazione dei prodotti a catalogo delle citate Compagnie, al fine di creare un catalogo unico che eliminasse i doppi prodotti esistenti sui due perimetri commerciali.

Nel 2024, oltre al presidio sui prodotti già presenti a catalogo, è stato focalizzato il nuovo modulo Catastrofi Naturali, rilasciato all'interno del prodotto Multiprotezione Business dedicato alle aziende, in coerenza con le novità legislative (legge di Bilancio 2024).

C'è stata una forte focalizzazione sull'impostazione delle attività propedeutiche alla migrazione sulle nuove piattaforme di emissione e consultazione.

In vista della migrazione si sta lavorando per garantire il mantenimento delle operatività di vendita e postvendita dei prodotti a catalogo.

Sono partiti i confronti con la JV sulle evolutive in ambito Digital e sviluppo canali ed è stato pianificato con Compagnia lo sviluppo del piano prodotti 2024-2027.

Ascolto del cliente

In continuità con il lavoro svolto negli anni precedenti, anche nel 2024 il modello di ascolto della voce del cliente di Banco BPM è proseguito il monitoraggio della Customer Experience dei Clienti in quasi tutti i momenti del ciclo di vita finanziario.

Sono coinvolti direttamente, per mezzo di questionari (di seguito: survey) i consumatori/gli utilizzatori finali in diversi momenti:

  • dopo la sottoscrizione di un prodotto (filiale/online),
  • dopo l'esecuzione di un'operazione (filiale/online),
  • dopo aver usufruito del servizio di assistenza (operatore/chatbot),
  • in altri momenti della relazione (Customer Satisfaction, ricerche "ad hoc").

Per la survey di Customer Satisfaction la frequenza di contatto è una volta all'anno, per le altre survey mediamente una volta a trimestre. Il contatto può avvenire in modalità telefonica o via web (es. da dentro le piattaforme digitali di Banco BPM oppure tramite e-mail).

Indagine di Customer Satisfaction

La Customer Experience relazionale, o Customer Satisfaction, è stata condotta coinvolgendo circa 166 mila clienti retail, Privati e PMI. Circa l'80% delle interviste è stata erogata tramite questionario telefonico (metodologia CATI), mentre il restante 20% per mezzo di intervista web (metodologia CAWI).

La soddisfazione è misurata utilizzando il Net Promoter Score (NPS), che monitora la propensione del cliente a consigliare Banco BPM, tramite la domanda "quanto raccomanderesti Banco BPM ad amici e conoscenti?", alla quale il cliente può dare una risposta compresa tra 0 e 10. I clienti sono classificati nel seguente modo:

  • Detrattori: voto tra 0 e 6
  • Neutrali: voto 7 e 8
  • Promotori: voto 9 e 10.

È calcolato facendo la differenza tra la percentuale di promotori e la percentuale di detrattori e ha un range tra -100 e +100. L'indicatore di Soddisfazione NPS nel 2024 è pari a 31 e conferma la crescita riscontrata gli scorsi anni.

Nella indagine di Customer Satisfaction viene indagata inoltre la soddisfazione riguardante gli aspetti più vicini alla filiale (es. ascolto attivo, competenza, coda alle casse, reperibilità…).

Per permettere il costante presidio del livello di servizio percepito dai clienti, tutti i risultati e gli approfondimenti delle indagini sono stati pubblicati e resi disponibili ai colleghi all'interno del portale "La voce del cliente" accessibile dalla Intranet aziendale.

La piattaforma di Customer Feedback Management e il Close the loop

I feedback dei clienti sono costantemente presidiati, grazie anche al supporto di una piattaforma di CFM (customer feedback management), per generare evidenze che consentano di effettuare delle azioni, con una logica di "miglioramento continuo" (Close the loop).

Il Close the loop, ovvero la chiusura del cerchio, è l'insieme di due processi (inner e outer loop):

  • L'Inner Loop è un processo di Caring, che avviene tramite il ricontatto del singolo cliente al fine di risolvere il problema e raccogliere elementi utili, da sottoporre al marketing per il miglioramento dei processi.
  • L'Outer Loop è invece un processo di miglioramento strutturale, che punta a intervenire su piattaforme, prodotti e servizi, con priorità crescente all'aumentare del peso statistico delle tematiche sollevate dai clienti.

Clientela Imprese

I clienti Imprese titolari di conto corrente al 31 dicembre 2024 sono circa 462 mila di cui:

Segmento n. clienti
con c/c
% rispetto
al totale
imprese
Piccoli Operatori Economici 147.030 31,8%
Business 137.312 29,7%
Imprese 40.583 8,8%
Condomini 92.599 20,1%
Altre imprese 43.123 9,3%
Public Sector CIM e Terzo settore 1.443 0,3%
Totale 462.090 100,0%

La distribuzione della clientela (clienti unici con conto corrente) per livelli di fatturato conferma la significativa concentrazione nella classe fino a 25 milioni già registrata negli anni precedenti, a conferma della vocazione del Gruppo Banco BPM nella relazione con le aziende di medie dimensioni.

Per quanto riguarda la suddivisione della clientela per settori di attività produttiva, le attività commerciali e quelle manifatturiere hanno continuato a rappresentare l'ambito più significativo, seguite da quelle legate alle costruzioni e immobiliare, all'attività di ristorazione e al mondo dell'agricoltura.

Settori di attività produttiva n. clienti
con c/c
% rispetto
al totale
imprese
Attività immobiliari 117.548 25,4%
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli 73.235 15,8%
Attività manifatturiere 47.994 10,4%
Costruzioni 44.342 9,6%
Altre attività di servizi 31.338 6,8%
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione 27.424 5,9%
Agricoltura, silvicoltura e pesca 21.900 4,7%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 21.790 4,7%
Trasporto e magazzinaggio 14.092 3,1%
Attività artistiche, sportive e di intrattenimento 11.986 2,6%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 11.615 2,5%
Altri settori 38.826 8,5%
Totale 462.090 100,0%

La distribuzione della clientela Imprese vede una significativa incidenza delle piccole e medie imprese, nei confronti delle quali il Gruppo, nel corso del 2024, ha ulteriormente rafforzato la propria attività, confermando il ruolo di banca di riferimento e di supporto al tessuto imprenditoriale nei principali territori serviti.

In particolare, l'attività si è sviluppata con prodotti e servizi dedicati, nel seguito descritti.

Servizi di incasso e pagamento

L'entrata in vigore del Regolamento UE 886/2024 ha confermato la volontà del legislatore europeo di creare un sistema di pagamenti più rapido, sicuro ed efficiente favorendone competitività ed innovazione. Il Regolamento UE 886/2024 si sviluppa su quattro linee principali:

  • favorire la diffusione dei bonifici istantanei;
  • accrescerne l'accessibilità equiparando le commissioni a quelle del bonifico ordinario;
  • aumentare la fiducia degli utilizzatori nella sicurezza dei bonifici istantanei mediante preventiva verifica del beneficiario;
  • rimuovere le inefficienze dei processi di controllo sulle sanzioni finanziarie, c.d. "sanction screening", preservando allo stesso tempo l'efficacia di tali presidi.

Per affrontare le sfide e le opportunità del nuovo Regolamento UE 886/2024, la Banca ha adottato un approccio strutturato creando un gruppo dedicato per lo studio delle linee guida e la relativa realizzazione nel rispetto delle scadenze previste. In particolare, entro il 9 gennaio 2025 si dovrà garantire la ricezione di bonifici istantanei per tutti i rapporti di conto corrente in essere, ove già presente la ricezione di bonifici ordinari, ed equipararne le relative commissioni.

Anche per il 2024, similmente a quanto registrato negli scorsi anni, la Banca ha sviluppato trend crescenti per i pagamenti con bonifico istantaneo grazie a diversi fattori, tra cui una maggiore conoscenza e affinità dello strumento di pagamento da parte della clientela, unitamente a sessioni formative dedicate ai colleghi di Rete.

È proseguito il trend di crescita a doppia cifra dei bollettini pagoPA processati, confermando il gradimento di tale tipologia di pagamento adottata ormai, oltre che dalla Pubblica Amministrazione, anche dai principali enti fatturatori operanti a livello nazionale (ad esempio nei settori energia e telefonia).

Da segnalare, nella parte finale dell'anno, il rilascio del servizio "CBILL massivo" che consente all'utenza telematica di disporre il pagamento dei bollettini utilizzando un unico flusso, riducendo e ottimizzandone la relativa gestione.

Monetica – POS e Acquiring

L'operazione tra Numia e Banco BPM nel settore della monetica ha previsto, a partire dal completamento dell'operazione, la sostituzione dei POS Nexi collocati dalla Banca con prodotti della Numia, sia per le nuove

installazioni che per lo stock dei clienti. Per la gestione del passaggio dello stock dei POS (circa 140 mila terminali) verso la nuova controparte è stata avviata la migrazione degli stessi.

Il completamento della migrazione è previsto nel corso del 2025. Inoltre sono in corso specifici piani e attività per la migrazione di specifici segmenti di clientela, come il mondo enti e istituzionali e il mondo e-commerce.

Impieghi e finanziamenti

I prodotti di finanziamento che compongono i vari Cataloghi mirano a soddisfare le principali e più frequenti necessità di utilizzo: investimenti, capitale circolante, liquidità, consolidamenti, anticipi, elasticità di cassa, crediti di firma. La crescente importanza delle tematiche di "Sostenibilità" all'interno delle agende dei Governi e delle Istituzioni consente al sistema finanziario di assumere un ruolo di primo piano nell'orientare gli investimenti verso un'economia a basse emissioni di carbonio. In questo contesto Banco BPM, in linea con le proprie strategie ESG, vuole essere un partner di riferimento per le aziende nell'importante processo verso la transizione green.

A tal proposito era già disponibile la soluzione di finanziamento "Approccio per la transizione Green" che consente alle imprese di realizzare i propri piani di investimento ''low carbon'', in linea con gli obiettivi ambientali EU quali la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione delle acque e delle risorse marine, l'economia circolare, la prevenzione della biodiversità e la prevenzione dell'inquinamento. Seguendo la metodologia proposta con l'"Approccio per la Transizione Green" prosegue l'attività di supporto e valorizzazione nell'ambito specifico degli impianti che producono energia da fonti rinnovabili mediante soluzioni di finanziamento dedicate alle imprese.

Con l'obiettivo di facilitare l'accesso delle imprese alle opportunità agevolative offerte dal Piano Transizione 5.0, la Banca ha istituto un plafond di 2 miliardi, mettendo a disposizione tali risorse attraverso le più ampie soluzioni di finanziamento a medio lungo termine ordinarie e agevolate. Il Piano Transizione 5.0 è una misura di incentivazione istituita dal Governo italiano nell'ambito del Decreto di revisione del PNRR (art. 38 del DL n.19/2024 convertito in legge 56/2024), con l'obiettivo di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese. Le complessive modalità di attuazione sono definite dal Decreto del 24 luglio 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le risorse stanziate dal Governo per la misura "Crediti di imposta" nell'ambito dei fondi PNRR/Repower per gli anni 2024 e 2025 ammontano a circa 6,3 miliardi. Possono accedere agli incentivi, riconosciuti sotto forma di credito di imposta, le imprese con strutture produttive ubicate in Italia che effettuano nuovi investimenti in progetti di innovazione che consentano una riduzione dei consumi energetici.

Inoltre, nel corso del 2024, è proseguita l'attività di evoluzione ed aggiornamento delle tipologie di finanziamento, con l'obiettivo di garantire un'offerta sempre coerente con le esigenze di mercato e al tempo stesso efficace nella proposta commerciale.

In questo contesto è stato completato il disegno del nuovo prodotto di finanziamento "Sustainability Linked Loan", la cui caratteristica peculiare è quella di consentire alle imprese di poter ottenere un finanziamento senza alcun vincolo di destinazione dei fondi, a fronte di un impegno concreto su tematiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Il concept di prodotto è stato realizzato con l'obbiettivo di essere modulabile e "customizzabile" sulla base delle specifiche esigenze commerciali della Banca e della clientela, anche in considerazione delle best pratice di prodotto a livello nazionale ed internazionale.

Banco BPM, nell'ambito delle iniziative di prodotto avviate con il Piano PNRR, supporta le aziende clienti sia nel loro ruolo di "beneficiarie dirette" sia in quello di "fornitrici della PA", con particolare riguardo ai fabbisogni di:

  • anticipo dei contributi o dei crediti di fornitura verso la Pubblica Amministrazione;
  • finanziamento degli investimenti;
  • garanzia sotto forma di fidejussioni bancarie dedicate all'anticipo di alcuni dei contributi del PNRR (in funzione del testo dello specifico bando) ed al rilascio di garanzie per partecipazioni a gare (nel caso di bandi di 2° Livello);
  • rilascio di lettere di "referenze bancarie" e "dichiarazioni di capacità finanziaria".

A corredo delle soluzioni di finanziamento, con lo scopo di offrire alle imprese un supporto consulenziale, la Banca ha attivato partnership con società terze specializzate, in grado di far loro cogliere a pieno le opportunità di sviluppo del mercato. Inoltre, è proseguito l'accordo con Deloitte Consulting, che fornisce i Servizi di Piattaforma "Incentivi360", volti a supportare le imprese nella ricerca e analisi degli incentivi connessi a bandi e avvisi pubblici emanati dai singoli Enti gestori.

Nel corso dell'anno sono state altresì rilasciate le seguenti soluzioni di finanziamento:

• Finanziamenti Agevolati (FRI) - Turismo già in essere nel 2023, poi riattivato nel corso dell'anno successivo, a seguito della pubblicazione dell'Avviso del Ministero del Turismo del 7 maggio 2024 con il quale è stato

aperto il 2° Bando di Gara per la partecipazione delle imprese del settore turistico alberghiero nel periodo luglio-agosto 2024. La misura agevolativa in questione si rivolge a favore delle imprese turistiche che realizzano, entro il 31 dicembre 2025, interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo compreso tra 0,5 milioni (limite minimo) e 10 milioni (limite massimo). L'intervento agevolativo (cd. "FRI-Tur") si inserisce nell'ambito della Misura M1C3, intervento 4.2.5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ("PNRR") in attuazione della linea progettuale "Fondo Rotativo Imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo", così come previsto dall'art. 3 del Decreto-Legge 06 novembre 2021, n. 152 convertito con modificazioni dalla Legge 29 dicembre 2021, n. 233;

  • Finanziamenti Agevolati Regione Puglia MiniPIA e MiniPIA Turismo nella Programmazione Europea 2021- 2027 la Regione Puglia si è avvalsa del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e nell'ambito della strategia di specializzazione S3 "Strategia regionale per la specializzazione intelligente", Smart Puglia 2030 ha emanato due importanti avvisi:
    • Pacchetti integrati di Agevolazione per Micro e Piccole Imprese (MiniPIA) per la concessione di agevolazioni alle micro e piccole imprese per attività di innovazione tecnologica ed industriale, digitalizzazione e transizione energetica ed ambientale, oltre allo sviluppo e alla qualificazione delle competenze, al fine di consolidare e rafforzare la competitività del sistema produttivo economico regionale;
    • Pacchetti integrati di Agevolazione per Micro e Piccole Imprese (MiniPIA Turismo), la misura persegue il rafforzamento del turismo sostenibile, l'innovazione e l'integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo anche attraverso la riqualificazione di edifici sottoutilizzati o inutilizzati, l'ampliamento, l'ammodernamento e la ristrutturazione di immobili per le attività turistiche, lo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di attrattori culturali e naturali del territorio, la promo-commercializzazione dei prodotti turistici regionali, realizzati anche da reti di impresa, ampliando le occasioni di accoglienza, di contaminazione culturale e di integrazione sociale.

In ambito "crediti fiscali", è proseguita l'attività di finanziamento delle operazioni di ristrutturazione/efficientamento energetico degli edifici residenziali da parte di Privati, Condomini e Imprese, tramite i seguenti prodotti creditizi (i primi due dei quali, venendo meno la possibilità di cessione dei crediti fiscali, hanno esaurito nel 2024 il loro ambito temporale di operatività):

  • "Anticipo Superbonus Consumatori", destinato a supportare la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo) con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto all'intermediario partner commerciale della Banca;
  • "Anticipo Contratti Riqualificazione Edifici" destinato alle aziende, per ottenere la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo), con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto all'intermediario partner commerciale della Banca;
  • gamma di finanziamenti chirografari a Condomìni Credito Condominio "Ordinario" ed "Energy Efficiency", destinati a finanziare le spese di riqualificazione edilizia e di efficientamento energetico delle parti comuni.

Smart Lending

In ambito finanziamenti alle Imprese, nel corso del 2024, attraverso il canale digitale (piattaforme web), è proseguita l'offerta alla clientela di finanziamenti a breve termine rateali, dedicati a sostenere la liquidità aziendale o ad agevolare il pagamento di tasse/tredicesime.

In particolare, sono proseguite le implementazioni del servizio di Smart Lending per dare alla clientela la possibilità di richiedere in modo sempre più agevole e completo Mutui Chirografari, anche con garanzia FGPMI.

Invoice Financing

Per migliorare l'accesso ai servizi finanziari da parte delle aziende sono stati fatti importanti progressi ampliando la tipologia di operazioni di smobilizzo crediti che possono essere richieste tramite il canale YouBusiness Web. Sono state attivate ulteriori progettualità in ambito anticipo fatture, implementazioni che si concluderanno nella prima parte del 2025, volte a informatizzare tutta la gestione delle notifiche ai debitori dell'avvenuta cessione del credito nonché, per i casi previsti, alla ricezione da parte loro dell'accettazione.

Altri finanziamenti

In collegamento con il progetto aziendale sulla monetica (accordo "Numia") è stato modificato il prodotto di finanziamento "Anticipo Flussi POS" per renderlo più appetibile alla clientela utilizzatrice.

Si è anche intervenuti sul prodotto "Finanziamento chirografario con Covenant Commerciali" per aggiungere alle tipologie di covenant già contrattualizzabili anche un nuovo covenant collegato ai flussi di incasso POS effettuati tramite i terminali commercializzati da Banco BPM.

Altre attività di supporto e di sviluppo degli impieghi alle imprese

La Banca ha continuato il proprio impegno nelle azioni a supporto delle aziende, derivanti dalle diverse situazioni emergenziali.

Le iniziative attuate nel corso del 2024 in quest'ambito hanno riguardato principalmente gli interventi collegati alla pronta realizzazione delle misure di supporto ed agevolazione dettate da Leggi, Decreti-Legge e Accordi ABI. Nel concreto sono stati aggiornati e resi disponibili:

  • finanziamenti con la Garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (Legge 15 dicembre 2023 n°191 art. 15 bis – c.d. Decreto Anticipi);
  • finanziamenti chirografari agrari assistiti dalla garanzia diretta ISMEA 100% ai sensi dell'art.20 del DL 17 maggio 2022 n.50 (DL Aiuti Ter).

Agroalimentare

La tradizionale e consolidata attenzione alle imprese del comparto "Agroalimentare" è proseguita con profitto attraverso la presenza sinergica degli Specialisti Commerciali Agricoltura in tutte le Direzioni Territoriali, volta ad affiancare la Rete nelle fasi di contatto e di visita alle aziende del settore.

L'attività nel settore primario, condizionata da numerosi fattori, quali ad esempio alluvioni, patologie animali e vegetali, conflitto Russo-Ucraino, ecc., ha risentito di un aumento considerevole del costo delle materie prime (fertilizzanti, mangimi e carburanti) e molto spesso di una riduzione della produzione.

Per venire incontro alle necessità di liquidità delle imprese del comparto, sono stati prorogati i finanziamenti con garanzia ISMEA 100% (ex art. 20 del DL Aiuti).

Infine, in relazione ai bandi PNRR "Parco Agrisolare", "Agrivoltaico" e "Biometano", la Banca ha messo a disposizione un mix modulabile di prodotti del "Catalogo Semina", in grado di rispondere e supportare gli investimenti e le esigenze di anticipo dei contributi.

Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia

Banco BPM ha proseguito l'attività di erogazione di finanziamenti agevolati a favore delle aziende, nonché delle famiglie, volti a facilitarne l'accesso al credito ovvero a ridurre il costo di quest'ultimo.

Tali finanziamenti si avvalgono di garanzie pubbliche (ad es. Fondo di Garanzia per le PMI, Fondi di garanzia ISMEA, Fondo Europeo per gli Investimenti-FEI, Garanzie SACE, Fondo di garanzia per la Prima Casa, ecc.), oppure sono concessi dalla Banca utilizzando fondi ottenuti a condizioni agevolate (ad es. i fondi della Banca Europea degli Investimenti -BEI- o della Cassa Depositi e Prestiti).

Le iniziative di maggior rilievo nel corso del 2024 sono state le seguenti:

• Utilizzo delle garanzie SACE a supporto delle aziende di qualsiasi tipologia sia per esigenze di liquidità che di investimento. SACE, dal 2024, è attiva con le sole garanzie, di natura strutturale, a mercato (garanzie che prevedono un pricing a condizioni di mercato e che pertanto non maturano aiuti di stato), essendo terminato il periodo di accumulo delle garanzie di tipo emergenziale quali la garanzia SACE SupportItalia. Inoltre, la Banca ha aderito alla Convenzione Garanzia SACE Futuro; la Garanzia FUTURO viene rilasciata su finanziamenti MLT ai sensi dell'art. 2 del D. Lgs 31 marzo 1998 n. 143, per operazioni che siano di rilievo strategico per l'economia italiana sotto i profili dell'internazionalizzazione, della sicurezza economica o dell'attivazione di processi produttivi e occupazionali in Italia. Banco BPM è inoltre attivo sulle garanzie finanziarie SACE fuori convenzione, garanzie rilasciate ai sensi dell'art. 6, comma 9-bis, del D.L. n. 269 del 30 settembre 2003 per finalità di investimento e capitale circolante per imprese che finanziano il proprio processo di internazionalizzazione o l'approntamento di forniture estere.

La Banca continua, inoltre, a risultare attiva con la garanzia SACE Green sia in convenzione diretta con SACE, che fuori convenzione, per operazioni al di sopra dei 50 milioni.

Inoltre, Banco BPM opera con SACE fuori convenzione:

  • sulle operazioni di Crediti di Firma Italia nelle forme della "Polizza Fidejussoria" ovvero della "Controgaranzia" entrambe a copertura di un Contratto, per la fornitura di beni e/o la prestazione di servizi e/o l'esecuzione di lavori, stipulato tra il "Beneficiario" e il "Fornitore". Le operazioni di copertura di Sace riguardano diverse tipologie di garanzie contrattuali di cui le più frequenti sono: l'advanced payment bond e il performance bond con un Contratto sottostante concernente progetti infrastrutturali, anche rientranti nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
  • a copertura dei Prestiti Obbligazionari sottoscritti da Banco BPM e in ambito Garanzia SACE Archimede. • FGPMI La garanzia FGPMI, riferita non solo ai finanziamenti MLT ma anche alle aperture di credito a breve termine e ai crediti di firma consente un più esteso utilizzo di strumenti di mitigazione del rischio. In tale logica, la Banca ha voluto avviare anche l'operatività di richiesta garanzia su portafogli di nuovi finanziamenti, c.d. Tranched Cover. Tali operazioni rientrano, ai sensi della Normativa di Vigilanza, nella fattispecie delle cartolarizzazioni sintetiche ossia operazioni nelle quali il trasferimento del rischio di credito sulle prime perdite (c.d. "tranche junior") del portafoglio di finanziamenti erogati è trasferito ad un garante (in questo caso il FGPMI). Nel 2024 si sono collocati quattro portafogli, di cui tre già completati.

Strumenti di garanzia per le imprese

Prosegue la collaborazione con i Confidi mediante il rafforzamento delle relazioni commerciali con gli Enti Garanti presenti sui Territori e con il convenzionamento di nuovi Confidi (Confidi imprese FVG), consolidando le attività di sostegno e di supporto delle imprese nei territori di riferimento.

La Banca, inoltre, al fine favorire il più ampio accesso agli interventi agevolativi da parte delle imprese clienti, ha integrato l'offerta di prodotti e servizi disponibili sottoscrivendo con Simest Spa un accordo per la promozione, concessione e gestione degli interventi agevolativi a valere sul Fondo 394/81, secondo quanto previsto nel Decreto Interministeriale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.164 del 15 luglio 2023. Lo scopo di questa misura è quello di supportare le imprese che investono in: inserimento sui mercati internazionali; partecipazione a fiere ed eventi a carattere internazionale; sviluppo del commercio elettronico in Paesi esteri per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano; transizione digitale ed ecologica; inserimento temporaneo in azienda di figure professionali specializzate; certificazioni di prodotto e di sostenibilità e consulenze per lo sviluppo dei processi di internazionalizzazione.

Altre agevolazioni pubbliche alle imprese

Nell'ambito di ulteriori interventi a favore delle PMI, Banco BPM partecipa anche a diverse misure che prevedono agevolazioni contributive (in conto interessi o a fondo perduto/in conto impianti) dettate da varie normative nazionali e regionali, confermando in tal modo la propria vocazione di Banca vicina ai territori serviti e di cui è storicamente espressione.

La Banca è, infatti, operativo nella concessione di finanziamenti chirografari a valere sulla agevolazione nazionale "Beni Strumentali", messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l'obiettivo di facilitare l'accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

L'agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. Con l'erogazione di contributo in conto impianti pe investimenti in beni strumentali e/o investimenti in tecnologie digitali (Industria 4.0) e/o investimenti green.

Partnership

Nell'ambito della partnership commerciale con Alphabet (Gruppo BMW), che offre ai clienti il noleggio a lungo termine di vetture e veicoli industriali, si è lavorato per migliorare la politica di pricing e personalizzazione dell'offerta, oltre alla visibilità del servizio, sia per il segmento privati che per le flotte aziendali.

Sono proseguite le attività commerciali finalizzate ad incrementare il numero di clienti Teamsystem che collegano il gestionale aziendale al servizio di Banco BPM "Gestione Fatture", dedicato alle PMI.

Nel corso del 2024 la Banca ha instaurato una partnership con la fintech SWITCHO che, all'interno dell'App Webank e YouApp, offre alla clientela un servizio totalmente digitale di analisi e ottimizzazione delle spese in ambito utilities e telefonia.

Open banking

Il Gruppo ha partecipato alla Sandbox regolamentare del servizio "Database controllo fatture" proposta da CBI; il servizio consiste nella creazione di un database centralizzato in ottica multibanca e multicanale con l'obiettivo reperire informazioni utili a migliorare l'efficienza dei processi di erogazione del credito.

Il DB raccoglie le informazioni relative alle operazioni di anticipo fatture al fine di mitigare il rischio di frode connesso alla presentazione di fatture false e double spending. L'attivazione del servizio è prevista per il 3° trimestre 2025.

È stato rilasciato nella sua componente tecnologica (esposizione API) il servizio di "CHECK IBAN Multibanca", che consente alle aziende clienti di verificare in tempo reale la correttezza dell'abbinamento tra IBAN e Cod.Fisc./P.IVA dell'intestatario di un conto radicato presso la Banca o presso una delle banche aderenti a servizio.

Sempre in ambito Open Banking, è stato anche realizzato un servizio personalizzato tramite l'esposizione di una API dedicata ad un ente di previdenza, che consente di interrogare i movimenti dei rapporti direttamente dal gestionale aziendale.

Istituzionali

L'attività di coordinamento e supporto commerciale relativa alla clientela Istituzionali, Pubblica Amministrazione, Enti Religiosi, Terzo Settore e Alleanze Accentrate è affidata alla Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, mediante il presidio sull'offerta prodotti, lo sviluppo di idonei canali distributivi, l'evoluzione dei modelli di servizio e lo sviluppo di prodotti dedicati.

Le strutture di business in cui si articola la Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, sono le seguenti:

  • Istituzionali, Enti Religiosi e Terzo Settore, alla quale riportano, a loro volta, le seguenti business unit:

    • Gestori Controparti Istituzionali;
    • Controparti Istituzionali (filiale dedicata);
  • Terzo Settore ed Istituzioni Religiose;

  • Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo;

  • Enti e Pubblica Amministrazione.

Istituzionali, Enti Religiosi e Terzo Settore

Le controparti istituzionali sono i principali soggetti cosiddetti "vigilati" quali Assicurazioni e Società Parabancarie, SGR, SIM, Fondi Comuni aperti e chiusi, Fondazioni Bancarie, Casse di Previdenza e Assistenza Sociale e Fondi Pensione. Inoltre, tra le controparti istituzionali vengono ricomprese lo Stato, gli Organi Costituzionali, gli Enti Statali Centrali ed alcune Società partecipate dalla Pubblica Amministrazione Centrale, oltre a Regioni, Aziende Sanitarie e Ospedaliere e grandi Comuni.

Le relazioni con le Controparti Istituzionali vengono presidiate mediante un modello di servizio completo, che comprende gestori ed addetti specializzati (bankers) ed una filiale dedicata, sulla quale transita l'operatività dei rapporti intestati alla Clientela Controparti Istituzionali.

La clientela Istituzionali (dati al 31 dicembre 2024) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE (*) Distribuzione %
Fondi Comuni d'investimento, Fondi Pensione ed OICR 30%
SIM, SGR e società fiduciarie 6%
Società del parabancario (Leasing, Factoring) e Credito al Consumo 4%
Regioni, Aziende Sanitarie, Grandi Comuni e Partecipate della Pubblica Amministrazione 7%
Imprese di assicurazione 4%
Fondazioni bancarie 2%
Stato Centrale ed Organi Costituzionali 2%
Enti di Previdenza ed Assistenza Sociale 2%
Altre società ed intermediari finanziari 43%
Totale 100%

(*) non sono incluse le società del Gruppo.

Tra le attività coordinate dalla struttura dedicata alle Controparti Istituzionali rientra altresì l'operatività svolta per le società del Gruppo Banco BPM.

Nel 2024 è proseguita l'attività relativa alle cartolarizzazioni, nell'ambito delle quali Banca Akros ha agito in qualità di arranger e Banco BPM, mediante il banking book riservato ai clienti Istituzionali, in qualità di acquirente delle senior note, realizzando così un percorso complementare a quello più tradizionale dei finanziamenti diretti, per sostenere l'economia reale. Importante impulso è stato dato ad operazioni che hanno riguardato banche less significant alle quali, con il venir meno del TLTRO, sono state proposte forme di funding dedicato per le loro erogazioni a PMI (con sottostante garanzia MCC) o a Privati (mutui residenziali).

Particolare attenzione è stata rivolta al sostegno finanziario delle società collegate al MEF che agiscono in ambito energetico e non solo (i.e. Gestore Mercati Energetici, Gestore Servizi Energetici, CSEA, Invitalia), fornendo loro un supporto operativo/finanziario, in applicazione delle politiche energetiche e, più in generale, di riqualificazione, gestite dal Governo italiano.

A seguito del lancio della nuova SGR Alternativa del Gruppo, Banco BPM Invest SGR, molto intensa è stata l'attività di pre-marketing con incontri one to one e partecipazione a convegni per illustrare la nuova offerta che si inserisce nello specialistico, e sempre più in evoluzione, panorama dei FIA (Fondi di Investimento Alternativi).

Terzo Settore ed Istituzioni Religiose

La clientela appartenente al Terzo Settore ed Enti Religiosi è rappresentata da Enti di Terzo Settore (ETS) iscritti nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) ed Enti non profit non iscritti, associazioni sportive dilettantistiche, Federazioni riconosciute dal Coni, oltre a diocesi, parrocchie, congregazioni ed ordini religiosi. Nel segmento sono ricompresi anche i sindacati ed i partiti politici.

La clientela Terzo Settore ed Enti Religiosi (dati al 31 dicembre 2024) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Natura giuridica:

Tipologia Ente per natura giuridica Distribuzione %
Associazioni 41%
Fondazioni 3%
Enti religiosi (parrocchie) 12%
Cooperative Sociali 4%
Altri enti con o senza personalità giuridica 40%
Totale 100%

Il Terzo Settore e gli Enti Religiosi costituiscono un segmento centrale della clientela per interesse sulle tematiche ESG, e Banco BPM ha rafforzato il presidio commerciale verso tali clienti mediante la propria struttura dedicata, con specialisti in ogni territorio di azione di Banco BPM.

Tra le iniziative distintive del 2024, si evidenziano:

  • la concessione di nuova finanza per progetti di impatto sociale (per i dettagli sulle numeriche e sulle metodologie adottate, si rimanda alla Rendicontazione di Sostenibilità contenuta nella presente Relazione sulla gestione);
  • la gestione e il monitoraggio dell'attività riguardante il Portale del Terzo Settore, dedicato alla clientela di questo ambito e richiamabile direttamente dal sito istituzionale di Banco BPM (https://www.bancobpm.it/terzo-settore/). Attraverso il sito è possibile entrare in contatto con la struttura specialistica dedicata, che presta consulenza e agevola l'apertura di nuovi rapporti;
  • la sponsorizzazione per la quinta edizione al laboratorio "Cantieri Viceversa", organizzato dal Forum Nazionale del Terzo Settore, per consentire l'incontro tra domanda ed offerta di fondi tra le organizzazioni e gli ETS;
  • l'attuazione di una collaborazione con Rete del Dono, CSVnet e con le Fondazioni del Gruppo per abilitare il crowdfunding a sostegno di iniziative e progetti di associazioni clienti;
  • la sponsorizzazione del convegno di CSVnet a Trento, capitale europea del volontariato 2024, sul tema del volontariato nei grandi eventi, in vista del Giubileo a Roma nel 2025;
  • il progetto di collaborazione tra Profit e non Profit attraverso lo strumento dell'art.14 della "Legge Biagi" sul lavoro, per l'assunzione nella cooperazione sociale di personale disagiato, in assolvimento agli obblighi di

legge delle imprese: con la guida di "Progetto QUID" riguardante le Cooperative Sociali, inoltre, sono state impartire ore di formazione, attività commerciali, education e volontariato d'impresa.

Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo

Tra le attività della Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore rientra anche quella di sovrintendere e coordinare la struttura dedicata alla gestione in modalità accentrata delle alleanze commerciali con partner esterni al Gruppo Banco BPM.

Tali alleanze sono disciplinate da appositi accordi di partnership commerciale, i quali prevedono un'offerta prodotti dedicata esclusivamente alla clientela dell'alleato esterno, mediante un duplice canale distributivo:

  • offerta fuori sede, mediante l'attività dei consulenti finanziari esterni;
  • offerta in sede, attraverso la presenza di sportelli dedicati all'interno dei negozi finanziari dell'alleato commerciale.

L'attività è gestita attraverso una struttura dedicata, inserita all'interno della Funzione Istituzionali Enti e Terzo Settore, dalla quale dipendono 14 filiali distribuite sul territorio nazionale.

Il presidio diretto attraverso una struttura completamente dedicata consente, oltre allo sviluppo costante degli accordi commerciali in coerenza con gli sviluppi legislativi, maggiori ritorni economici ed un migliore presidio dei rischi operativi soprattutto in tema di normativa antiriciclaggio.

Il mercato dell'offerta fuori sede di prodotti e servizi bancari attraverso le reti di consulenti finanziari appartenenti a gruppi indipendenti è ad ampio potenziale ed il modello organizzativo specificatamente assunto, unito al know-how finora acquisito da Banco BPM, permettono buone possibilità di ulteriore sviluppo di questo business.

Enti e Pubblica Amministrazione

La clientela Enti e Pubblica Amministrazione, o anche Public Sector, ai sensi del Regolamento UE n. 549/2013 sul Sistema Europeo dei conti nazionali e regionali, è costituita da:

  • Amministrazioni Pubbliche, che a loro volta comprendono le Amministrazioni Centrali (Stato ed Organi Costituzionali, Ministeri e relativi Dipartimenti, ecc.), le Amministrazioni Territoriali (Regioni e Province Autonome) e Locali (Province e Comuni) e gli Enti di Previdenza ed Assistenza Pubblici;
  • Società Pubbliche, ovvero soggetti che producono beni e/o servizi destinati alla vendita e che abbiano natura giuridica pubblica o che siano controllati direttamente o indirettamente dalle Amministrazioni Pubbliche, in forza di leggi, decreti o regolamenti specifici.

Il Public Sector è preposto alla gestione del segmento dal punto di vista commerciale, normativo, amministrativo. L'attività, relativamente all'acquisizione dei rapporti e gestione della Pubblica Amministrazione, viene espletata ponendo particolare attenzione agli impegni ed alle criticità che ne derivano, alla limitazione dei rischi operativi, di immagine, creditizi ed in ottica commerciale.

Banco BPM è in possesso della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2015 per la gestione dei servizi di tesoreria e cassa e finanziamenti alla Pubblica Amministrazione.

L'attività commerciale del 2024 si è svolta fornendo alle controparti del Public Sector prodotti e servizi adeguati ad affrontare le specifiche esigenze. Al riguardo, è stata dedicata una sempre maggiore attenzione alle attività svolte dalle partecipate pubbliche nell'ambito del settore idrico, del trasporto pubblico locale e del ciclo di smaltimento dei rifiuti, per gli evidenti impatti ambientali, secondo le logiche ESG.

Particolare focus è stato dedicato al PNRR, in considerazione del ruolo chiave del Public Sector in tale contesto.

La clientela Enti e P.A. (dati al 31 dicembre 2024) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE Distribuzione %
Comuni – Unioni Comuni 38%
Istituti scolastici ed Università 20%
Società partecipate ed Imprese Produttive di Servizi Pubblici 25%
Altri enti 17%
Totale 100%

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Private

Come illustrato in premessa, il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati, con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Alla fine dell'esercizio 2024, la Rete Private Banking di Banca Aletti registra un valore di asset under management (raccolta diretta, amministrata e gestita), comprensivo della clientela accreditata, pari a 28,0 miliardi, in aumento di 2,4 miliardi rispetto al dato di fine 2023; l'importo non include le marginali posizioni di liquidità dei clienti private di Banca Aletti appoggiate su Banco BPM. In un contesto che ha visto il trascinarsi delle conseguenze economiche e finanziarie dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, nel 2024 l'incremento del margine di intermediazione del segmento Private rispetto al dato dell'esercizio precedente è stato del 9,3%.

L'aumento dei dati reddituali è stato favorito dalla buona qualità dei portafogli di investimento, dall'assidua attività consulenziale della Rete Private e dall'ingresso di una considerevole quota di nuova raccolta, circa 1,2 miliardi, sia sui clienti privati sia sui clienti istituzionali. Se la nuova raccolta si è posizionata principalmente sulla componente amministrata, la sostanziale stabilità delle preferenze espresse dagli investitori in termini di livello di delega e di diversificazione dinamica dei portafogli ha permesso di mantenere l'importante componente di risparmio gestito. La qualità complessiva dei portafogli ha consentito di beneficiare in modo importante sia in termini di AUM che di ricavi ricorrenti dell'andamento positivo dei mercati finanziari (carry e quotazioni). Anche nel 2024 è proseguito il trend di crescita della componente di Raccolta Amministrata ricondotta nel perimetro dei contratti di consulenza avanzata a pagamento.

Il 2024 ha visto inoltre i tassi di interesse in discesa in funzione delle decisioni delle banche centrali chiamate a monitorare la dinamica dell'inflazione. La liquidità di conto corrente non remunerata ha perso ulteriormente appeal in un contesto di ripresa dei rendimenti a scadenza degli investimenti obbligazionari: gli investitori, di conseguenza, hanno iniziato ad allungarsi sulle scadenze obbligazionarie a due o tre anni, spesso confermando la preferenza per soluzioni di raccolta amministrata governativa.

In coerenza con il Piano Strategico di Banco BPM che prevede un approccio sempre più pervasivo al cross selling, l'anno ha visto la definitiva affermazione su scala nazionale del modello di sinergia con il mondo Corporate e Imprese. Nel corso del 2024 le collaborazioni sul territorio, che vede la presenza delle Filiali Private, dei Centri Corporate e dei Centri Imprese, hanno fruttato poco più di 1 miliardo di raccolta netta. L'attività sinergica è completata dalla collaborazione con Banca Akros e con il Corporate and Investment Banking.

Per supportare l'attività di sviluppo, in linea con la strategia degli anni precedenti, sono state impostate azioni, di concerto con la Capogruppo, finalizzate alla generazione di occasioni di contatto sia con clienti potenziali sia con i clienti attuali, attraverso l'organizzazione di una rete capillare di eventi sul territorio. Nella prima parte dell'anno sono stati organizzati incontri dedicati al lancio dei nuovi Private Markets che hanno visto la partecipazione della Direzione Generale e delle case partner coinvolte, per fornire alla clientela una visione completa del mercato finanziario di riferimento e spiegare, in maniera semplice ma completa, il funzionamento dei prodotti in questione.

Al fine di intensificare l'impulso commerciale e stringere una collaborazione ancora più efficace tra Direzione e Rete distributiva, sono stati organizzati, in quattro momenti diversi dell'anno, degli incontri sul territorio con tutte le filiali di Banca Aletti.

Due di questi, uno all'inizio e uno alla fine del 2024, hanno visto il Direttore Generale, il Responsabile del Presidio Commerciale ed il Responsabile delle Risorse Umane incontrare la Rete per dare una panoramica generale dell'andamento della banca e condividere i principali obiettivi commerciali, anche in ottica Piano Strategico.

I rimanenti due momenti di incontro sono stati presieduti da una delegazione del Presidio Commerciale e dell'Advisory & Model Portfolios con l'obiettivo di approfondire le principali tematiche di mercato, traendo da esse spunti commerciali utili all'attività quotidiana dei bankers. Sulla stessa falsariga, sono state approfondite le principali ratio delle iniziative commerciali e, non da ultimo, le dinamiche di ingaggio del Progetto Insieme, vista la centralità strategica della collaborazione con Corporate e Imprese.

A conferma della centralità delle risorse nell'ambito del modello di business implementato negli anni precedenti, anche nel 2024 è stato mantenuto un intenso presidio a livello di piano formativo (non solo in modalità digitale): è stata

data continuità allo sviluppo dell'Accademia Aletti sulle principali direttrici, rappresentate dalla formazione abilitante, da quella tecnica/commerciale/soft skills e da quella manageriale.

Corporate and Investment Banking

2024 2023
riesposto (*)
variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 660.322 602.623 57.699 9,6%
Margine finanziario 660.322 602.623 57.699 9,6%
Commissioni nette 429.328 389.560 39.768 10,2%
Altri proventi netti di gestione 70 34 36 105,9%
Risultato netto finanziario 10.945 19.300 (8.355) (43,3%)
Altri proventi operativi 440.343 408.894 31.449 7,7%
Proventi operativi 1.100.665 1.011.517 89.148 8,8%
Spese per il personale (115.138) (102.113) (13.025) 12,8%
Altre spese amministrative (180.774) (167.877) (12.897) 7,7%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (4.122) (3.006) (1.116) 37,1%
Oneri operativi (300.034) (272.996) (27.038) 9,9%
Risultato della gestione operativa 800.631 738.521 62.110 8,4%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (157.881) (165.267) 7.386 (4,5%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 7.599 5.701 1.898 33,3%
Risultato lordo dell'operatività corrente 650.349 578.955 71.394 12,3%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (215.660) (191.609) (24.051) 12,6%
Risultato netto dell'operatività corrente 434.689 387.346 47.343 12,2%
Oneri sistemici al netto delle imposte (4.727) (13.946) 9.219 (66,1%)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (8.550) - (8.550) n.s.
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (1.563) 92 (1.655) n.s.
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 419.849 373.492 46.357 12,4%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico come descritto nella premessa dei Risultati per settore di attività della presente relazione, cui si fa rinvio per maggiori dettagli.

Nella successiva tabella si riporta la riconciliazione del prospetto di conto economico riclassificato della business unit Corporate and Investment Banking relativo all'esercizio 2023 con l'analogo prospetto originariamente pubblicato nella Relazione sulla gestione consolidata dello scorso esercizio.

Esercizio 2023 Corporate Investment
Banking
Riclassifica
gestionale ramo
Global Markets
a business unit
Finanza
Riclassifica
proventi
monetica
Altre
riclassifiche
gestionali
Conto
economico
2023
riesposto
Margine di interesse 584.789 47.798 (11.045) - (18.919) 602.623
Margine finanziario 584.789 47.798 (11.045) - (18.919) 602.623
Commissioni nette 315.747 59.274 27.445 575 (13.481) 389.560
Altri proventi netti di gestione 627 (225) - (575) 207 34
Risultato netto finanziario 19.229 37.461 (134.445) - 97.055 19.300
Altri proventi operativi 335.603 96.510 (107.000) - 83.781 408.894
Proventi operativi 920.392 144.308 (118.045) - 64.862 1.011.517
Spese per il personale (80.013) (30.040) 7.940 - - (102.113)
Altre spese amministrative (133.977) (71.244) 37.344 - - (167.877)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (2.506) (546) 46 - - (3.006)
Oneri operativi (216.496) (101.830) 45.330 - - (272.996)
Risultato della gestione operativa 703.896 42.478 (72.715) - 64.862 738.521
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (165.105) 2 - - (164) (165.267)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie - 106 - - (106) -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 5.597 39 - - 65 5.701
Risultato lordo dell'operatività corrente 544.388 42.625 (72.715) - 64.657 578.955
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (180.388) (11.565) 24.247 - (23.903) (191.609)
Risultato netto dell'operatività corrente 364.000 31.060 (48.468) - 40.754 387.346
Oneri sistemici al netto delle imposte (11.768) (2.178) - - - (13.946)
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte 92 - - - - 92
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 352.324 28.882 (48.468) - 40.754 373.492

La business line in oggetto comprende:

  • il segmento Corporate della Rete Commerciale, la cui attività è volta a gestire e commercializzare prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolti ad imprese di medie e grandi dimensioni;
  • l'Investment Banking, rappresentato da Banca Akros1 e dalla sua controllata Oaklins Italy, a sua volta articolato in:
    • Corporate & Investment Products;
    • Corporate Finance;
    • Cross Assets Products & Solutions.

Andamento economico del settore

Per quanto riguarda la dinamica delle voci di Conto Economico, il margine di interesse, pari a 660,3 milioni, risulta in crescita grazie al segmento Corporate della Rete Commerciale, nonostante una flessione degli impieghi e un maggior volume di raccolta.

Anche le commissioni hanno registrato una buona performance, attestandosi a 429,3 milioni. Il Corporate, in particolare, cresce soprattutto per effetto delle commissioni legate alle operazioni di finanza di impresa, mentre il settore Investment Banking cresce di fatto su tutte le aree di business di Banca Akros. Infatti, la Divisione Corporate & Investment Products ha contribuito con i ricavi relativi all'attività di hedging dei rischi finanziari delle aziende clienti del Gruppo, svolta dall'area Corporate Sales, e con il positivo contributo dell'area Debt Capital Markets. Quest'ultima ha registrato un forte incremento di ricavi rispetto all'anno precedente (+2,7 milioni, +39%), grazie anche alle operazioni come Co-Dealer concluse con il Ministero dell'Economia e delle Finanze nel collocamento della terza e della quarta emissione del BTP Valore. La Divisione Corporate Finance, che realizza attività di Merger & Acquisition

1 Si ricorda che, con riferimento a Banca Akros, il 1° gennaio 2024 si è perfezionata l'operazione di scissione del complesso di beni e risorse afferenti alla Divisione Global Markets a favore della Capogruppo Banco BPM per lo svolgimento dell'attività di "Finanza proprietaria".

e le attività di Equity Capital Markets, ha mostrato risultati in miglioramento, grazie, in particolare, all'operazione ABB di MPS conclusa con successo. Anche la Divisione Brokerage ha contribuito al perfezionamento dell'operazione ABB di MPS, con ricavi per 2,0 milioni. Infine, la struttura Cross Asset Products & Solutions, che concorre a sviluppare l'attività commerciale, con particolare riferimento alla clientela istituzionale "non captive" domestica ed estera attraverso la vendita di prodotti, servizi e soluzioni d'investimento, ha registrato proventi operativi superiori allo scorso anno (9,1 milioni rispetto a 6,3 milioni, +44%).

Il risultato netto finanziario della business line in oggetto si attesta a 10,9 milioni, in flessione rispetto al precedente esercizio, per effetto della dinamica della valutazione al fair value dei crediti del segmento Corporate che non superano l'SPPI test.

Gli oneri operativi, pari a 300,0 milioni, registrano un incremento sia nella componente delle spese per il personale, per il rinnovo del CCNL del settore, sia in quella delle altre spese amministrative, anche per effetto della crescita generalizzata dei prezzi.

Il costo del credito risulta in miglioramento, passando da 165,3 milioni a 157,9 milioni, beneficiando di un miglioramento della rischiosità del portafoglio, in buona parte attribuibile alle azioni di derisking e alle politiche di copertura portate a compimento negli ultimi anni. Positivo anche il contributo dei crediti di firma, con riprese che sono passate da 5,7 milioni a 7,6 milioni.

Al comparto in esame sono stati inoltre addebitati oneri sistemici al netto delle imposte per 4,7 milioni (ultima quota contributiva annuale del Fondo Interbancario Tutela Depositi), rispetto a 13,9 milioni del 2023, e oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte per 8,5 milioni.

Dopo la PPA, il risultato netto della business line si attesta quindi a 419,8 milioni, contro i 373,5 milioni dello scorso esercizio.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Corporate

Evoluzione del modello organizzativo e commerciale

A un anno dalla sua costituzione, la Divisione Corporate & Investment Banking (Divisione CIB) di Banco BPM ha completato lo sviluppo del modello organizzativo e commerciale della rete Corporate1 secondo specifiche linee guida:

  • focalizzazione per tipologia di Cliente, mediante la creazione di Centri Corporate Key Client e Centri Corporate Territoriali;
  • specializzazione nel settore Real Estate, attraverso la costituzione di 2 nuovi Centri Corporate Real Estate su specifiche piazze (Roma e Milano);
  • ottimizzazione del presidio dell'operatività a maggiore complessità e approccio basato su competenze in specifiche industry mediante la costituzione della funzione Industry coverage and lending.

Gli obiettivi della nuova articolazione organizzativa possono essere ricondotti a:

  • piena valorizzazione commerciale delle relazioni con l'intero bacino di clientela;
  • migliore presidio delle esigenze della Clientela e più efficiente concretizzazione delle reciproche opportunità;
  • adeguato supporto specialistico per operatività a maggiore complessità;
  • mantenimento del valore della territorialità.

L'ambizione del CIB è duplice:

  • essere il partner finanziario d'elezione per le grandi Imprese e per le Mid Corporate grazie a competenze ed esperienza che consentono di raccogliere le sfide del mercato a beneficio della crescita di tutte le Imprese clienti, in Italia e nel mondo;
  • offrire una gamma di prodotti e servizi tailor made realmente completa e competitiva, garantendo al contempo un elevato livello di servizio.

1 La rete commerciale Corporate, articolata in 5 Centri Key Client, 16 Centri Territoriali, 2 Centri Real Estate, 2 Centri Large Corporate, serve le aziende Corporate (con fatturato di gruppo maggiore di 75 milioni) e le aziende Large Corporate (con fatturato di gruppo superiore a 1 miliardo).

Clientela Corporate

Settori di attività e distribuzione geografica

In termini di ripartizione per settore merceologico la clientela Corporate evidenzia una particolare preponderanza dei settori Manifatturieri1.

La quota delle aziende operanti nei principali settori Manifatturieri sul totale delle aziende Corporate clienti è pari a circa il 24%, con una quota di circa il 17% del totale degli affidamenti in perimetro Corporate.

In termini di distribuzione geografica, le aziende servite sono maggiormente presenti nelle regioni economicamente più dinamiche, caratterizzate da elevati valori di PIL e da una maggiore concentrazione di industrie e servizi.

La diffusione territoriale della Rete Corporate è in grado di supportare tutte le tipologie di aziende, anche in territori che presentano numeriche ridotte. Ad oggi il Gruppo si rivolge a circa 11 mila singole controparti2 con un volume di circa 36,6 miliardi di Impieghi (Cassa e Crediti di Firma) e circa 8 miliardi di Raccolta diretta.

(Dati medi progressivi a dicembre 2024).

Business strategy Corporate

Il 2024 ha visto un quadro di persistente complessità (instabilità politica a livello internazionale, crisi di alcuni settori industriali, pur a fronte di un calo dei tassi a livello globale e, in Italia, di un rallentamento dell'inflazione) che ha evidenziato l'importanza del ruolo della Banca al fianco del mondo imprenditoriale a supporto della crescita del Paese. La combinazione tra radicamento territoriale ed apertura al mercato globale è risultata essere un binomio vincente.

Anche la professionalità dei Gestori della relazione, che costituiscono il fulcro della rete commerciale e che operano in stretta sinergia e coordinamento con le Strutture ed i centri di competenza CIB (Finanza Strutturata, Supply Chain Finance, Global Transaction Banking, investment banking), ha contribuito allo sviluppo delle eccellenze produttive italiane, anche locali.

Il Piano industriale presenta, come primo pillar del programma di Performance Acceleration, il consolidamento della leadership nel segmento Aziende & Corporate Investment Banking e il sostegno alla transizione green.

Dal punto di vista commerciale tali sfide hanno un impatto estremamente rilevante sia in termini organizzativi che di offerta di prodotti e servizi.

Il Corporate e Investment banking, che serve le Aziende più strutturate e con esigenze complesse attraverso un approccio tailor made, rappresenta un fattore di innovazione per l'intera gamma di offerta di prodotti/servizi per le Imprese del Gruppo.

Le tre principali sfide che hanno caratterizzato il 2024 discendono direttamente dagli obiettivi del Piano:

  • consolidare l'identità distintiva di Banco BPM;
  • crescere su specifici cluster di clientela grazie alla capacità di fornire servizi tailor made;
  • anticipare e governare i principali trend di mercato.

Queste tre sfide hanno dettato anche le priorità di azione:

  • diffusione della performance grazie ad una maggiore focalizzazione del modello di servizio Corporate;
  • valorizzazione dell'offerta di Banca Akros verso la clientela;
  • rafforzamento delle attività di Supply Chain Finance;
  • consolidamento della leadership nelle attività di finanza strutturata.

Tutto quanto illustrato è stato sviluppato anche riservando specifica attenzione alle tematiche di natura ambientale che sono racchiuse nel termine green transition. Il supporto è confermato dallo sviluppo e dalla costante evoluzione di soluzioni di finanziamento dedicate a supporto dello sviluppo di un'economia low carbon in tutte le componenti delle diverse filiere. La sostenibilità è un driver di sviluppo del potenziale di crescita e competitività per le Aziende che genera, al contempo, importanti opportunità; il Gruppo si posiziona in prima linea per sostenere la Clientela che affronta questa nuova sfida.

1 Il macro settore "Manifatturiero" comprende anche la produzione di autoveicoli. 2 Singole controparti con uno o più prodotti/servizi Banca quali ad esempio: affidamenti, finanziamenti, rapporti di conto corrente, depositi, servizi di incasso/pagamento/monetica, etc.

Offerta alla clientela Corporate

Nell'esercizio 2024 il Gruppo Banco BPM ha consolidato ulteriormente un ruolo di riferimento tra i player finanziari a livello nazionale nella gestione delle specifiche esigenze delle aziende del segmento Corporate. La consolidata esperienza maturata nell'attività in questo ambito, unitamente alla presenza ben radicata sul territorio, permette al Gruppo di mantenere sempre forte la relazione Banca-Impresa, con quote di mercato che rimangono sempre significative nello specifico segmento delle aziende Corporate.

Nel 2024 l'offerta di prodotti di finanziamento dedicati ai clienti Corporate è stata orientata sia alla continuità di offerta, costituita da prodotti e soluzioni già disponibili negli esercizi precedenti, sia all'implementazione di nuove soluzioni d'offerta, con l'introduzione di evoluzioni tecniche, finalizzate a supportare al meglio le specifiche esigenze della Clientela Corporate. Lo sviluppo e la flessibilità della gamma di offerta è frutto di un costante e proficuo confronto tra la Rete Commerciale e la Clientela assistita.

Tra gli strumenti e le soluzioni più utilizzati dalle aziende Corporate per fronteggiare l'altalenante domanda di mercato ha continuato a rivestire un ruolo importante l'offerta di finanziamenti assistiti dalle varie tipologie di garanzie previste da SACE, nell'ambito delle convenzioni stipulate con la Banca (Garanzia SACE Green, SACE Futuro, ecc.) o fuori convenzione (altre tipologie di Garanzie SACE che prevedono una valutazione e gestione ad hoc in relazione alle singole operazioni). Le garanzie SACE nel loro insieme sono finalizzate a supportare (nelle modalità previste per ciascuna fattispecie) sia la realizzazione di investimenti aziendali, sia le esigenze di supporto al capitale circolante.

Parallelamente, proseguono le attività, in sinergia con le diverse Strutture della Banca coinvolte, funzionali allo sviluppo di nuove soluzioni (prodotti, servizi e strumenti) in linea con le misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In tale ambito si inquadra Il "Piano di Transizione 5.0", una misura di incentivazione istituita dal Governo italiano con l'obiettivo di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese. Con l'obiettivo di facilitare l'accesso delle imprese alle opportunità agevolative offerte dal Piano Transizione 5.0, la Banca ha istituto un plafond di 2 miliardi di finanziamenti, mettendo a disposizione insieme alle risorse finanziarie le più ampie soluzioni di finanziamento a medio lungo termine ordinarie e agevolate.

Nel contesto normativo, riconducibile al framework di interventi del "Green New Deal" europeo, recepiti e ad attuati da ogni Paese membro per il raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050, la Banca, volendo valorizzare il proprio impegno sempre crescente nella riduzione degli impatti ambientali anche indiretti, si pone al fianco della clientela che investe oggi e/o investirà nel prossimo futuro in "investimenti green", per supportarle nelle esigenze di finanziamento ad essi correlato, al fine di sostenere il loro percorso di "Transizione Green".

Si consolida nel 2024 l'attività connessa alla valorizzazione delle informazioni ESG nella piattaforma di interaction della rete Corporate (Sales4Change): qui sono stati inseriti e messi in evidenza tutti i dati utili alla definizione del profilo ESG delle aziende clienti, con particolare attenzione al parametro "Environmental". L'obiettivo è quello di arricchire il patrimonio informativo a supporto dell'attività commerciale in ambito ESG.

In ottica di sviluppo dell'offerta, grazie alla nuova partnership strategica con la società Numia, primario player italiano nel settore della Monetica, a partire da settembre 2024 la Banca ha potuto offrire alla propria Clientela, anche Corporate, strumenti di pagamento elettronico tra i più evoluti e performanti.

L'obiettivo è quello di fornire alle Aziende soluzioni tecnologicamente avanzate in coerenza con il livello di innovazione richiesto da un mercato, quello dei pagamenti, in costante e rapida espansione.

Altre attività commerciali distintive

Finanza strutturata

L'esercizio 2024 ha registrato una performance particolarmente soddisfacente per l'attività di Finanza Strutturata che, consolidando la propria missione nell'ambito della strutturazione delle operazioni di finanziamento "tailor made" per la clientela con esigenze finanziarie più evolute, ha superato i risultati già notevoli dell'anno precedente, sia per l'ammontare dei finanziamenti sottoscritti, sia per le commissioni incassate. Questo nuovo traguardo è stato raggiunto in virtù della crescente partecipazione di Banco BPM nei finanziamenti in club, ma anche e soprattutto grazie alla sempre maggiore capacità propositiva di tutte le reti commerciali, unita alla progressiva considerazione del valore strategico di tali operazioni da parte della clientela.

Nel 2024 Finanza Strutturata ha conseguito, secondo tutti i parametri di performance considerati, il miglior risultato del proprio track record.

Nel dettaglio:

  • l'attività di Corporate Lending ha registrato una crescita rilevante sia nel numero di operazioni chiuse che nei ritorni reddituali, valutati per la generazione di fee e di margine di interesse. In tale ambito, Finanza Strutturata ha contribuito a consolidare il ruolo e la reputazione del Gruppo come uno dei primari operatori bancari in Italia, intervenendo in buona parte delle operazioni rilevanti per dimensione e portata strategica;
  • l'attività svolta a favore dei Financial Sponsor, ambito nel quale Banco BPM ha mantenuto la posizione di leadership nel segmento delle PMI per numero di operazioni realizzate, ha segnato un anno molto positivo grazie prevalentemente a operazioni primarie e a operazioni di maggiore dimensione sulle quali si ravvisa un focus specifico da parte della Banca. Per cogliere le opportunità derivanti dai nuovi operatori, il 2023 aveva visto l'avvio di un team specializzato nelle operazioni di piccola dimensione, che nel 2024 ha conseguito un risultato decisamente incoraggiante;
  • l'attività di Project Finance ha confermato il livello di performance degli ultimi esercizi, grazie al consolidamento dei rapporti con alcuni operatori e alla partecipazione a operazioni su progetti infrastrutturali rilevanti. Anche nel 2024 Banco BPM ha partecipato ad alcuni progetti infrastrutturali con ruoli di primo piano, a dimostrazione delle competenze raggiunte in tale ambito specialistico;
  • l'attività in ambito Real Estate ha registrato ottime performance nell'esercizio, migliorando significativamente i dati del biennio precedente grazie all'interesse di operatori istituzionali, anche internazionali, in investimenti in aree in cui il Gruppo vanta un posizionamento competitivo privilegiato. Nel 2024 ai nuovi progetti si sono sommati anche alcuni rifinanziamenti di asset molto performanti già in portafoglio, attività che si ritiene possa proseguire anche negli anni a venire.

Le operazioni di Finanza Strutturata concluse nel 2024 sono state circa 250, per un ammontare complessivo sottoscritto di oltre 6,5 miliardi. Di queste, oltre 100 operazioni per oltre 4 miliardi di finanziamenti sottoscritti sono ascrivibili al Corporate Lending. A seguire, in termini di numerosità e relativi volumi, si registrano le operazioni di Leverage (circa 50 operazioni per quasi 1 miliardo), le operazioni di Real Estate (oltre 30 operazioni, per circa 800 milioni) e infine le operazioni di Project Finance (circa 30, per un totale di circa 750 milioni).

In generale, Finanza Strutturata si è confermata un importante driver di sviluppo della relazione con la clientela più dinamica e più sofisticata del Gruppo Banco BPM.

Global Transaction Banking

Rete dedicata, unità estero merci, garanzie e pagamenti internazionali

Il 2024, segnato da una notevole complessità del contesto geopolitico, ha registrato un trend non positivo nel commercio internazionale; tuttavia, GTB ha nuovamente saputo aumentare le quote di mercato, in particolare nell'ambito Garanzie Internazionali. In questa situazione, la rete commerciale dedicata – composta da oltre 60 figure specialistiche dislocate sul territorio nazionale – ha perseguito gli obiettivi di crescita.

Nel corso dell'anno la Banca ha costituito la struttura "Client & Sales", che ha la responsabilità della rete degli Specialisti Estero e dei colleghi di Financial Institutions. Di fatto, creando una comune visione dei rapporti con i clienti di GTB (Aziende e Banche).

Nella logica di sostenere le imprese nel loro processo di internazionalizzazione, considerata la positiva esperienza maturata nel 2023, anche nel 2024 è continuata l'interessante iniziativa delle strutture "Sales" e "Trade & Export Credit", riguardante l'azione di sviluppo del prodotto "Credito Fornitore", arricchito anche dalla possibilità di scontare effetti assistiti da polizza Euler Hermes/Allianz, oltre che da SACE.

E' proseguita l'attività formativa erogata da Sales sia all'interno dell'Istituto, collaborando con Academy nell'ambito dei corsi per gestori imprese e business, sia all'esterno con l'ormai consolidata partecipazione a Master Carint, riservato a studenti della Università Cattolica di Milano.

Per la propria attività operativa il Gruppo Banco BPM si avvale, inoltre, di comparti estero - merci dislocati sull'intero territorio nazionale. Più precisamente a Milano, Verona, Modena, Bergamo e Lucca. La struttura di Legnano è stata chiusa, per concentrare geograficamente le attività su Milano.

Le suddette unità curano, in particolare, l'operatività in crediti documentari e rimesse documentate (circa 90 persone). La struttura "International payments & guarantees", ove sono confluite le attività dei pagamenti sull'estero e la gestione delle garanzie internazionali, è stata numericamente rafforzata, considerato l'aumento dei volumi di attività. Si tratta di un unico comparto (con sedi a Milano, Novara e Legnano) che opera in modo specificamente dedicato per tutto il territorio nazionale. L'obiettivo comune è quello di offrire alla clientela un servizio ad alto valore aggiunto, che

garantisca consistenti ritorni in termini di gettito commissionale, a fronte di un contestuale corretto e puntuale presidio su tutti gli ambiti tecnico-operativi.

Oltre alle attività riferite al già accennato mondo della bondistica, la presenza della struttura pagamenti internazionali, all'interno del Global Transaction Banking, permette una più efficiente interazione con il Corporate e il Retail, con particolare riferimento al closing di operazioni riguardanti l'estero.

Financial Institutions

Nel corso del 2024 il Financial Institutions Group (F.I.G.) ha svolto in continuità con l'anno precedente missioni all'estero utili a rafforzare i rapporti con le controparti locali. Tali iniziative di trasferta hanno avuto come focus primario quello di mantenere adeguati affidamenti a supporto delle attività import ed export della clientela. Sono state così consolidate ed aumentate le assunzioni di rischio in considerazione dei paesi e dei mercati di maggior interesse a livello commerciale e si è rafforzato il monitoraggio puntuale dell'andamento finanziario e sociopolitico degli istituti di credito e dei paesi affidati, grazie anche all'attività sinergica con gli uffici di "Trade Finance Products & Controls" e di "Banche, Istituzioni, Enti e Public Sector".

Al fine di consolidare ed aumentare la capacità di attrazione e operatività di trade finance anche per il 2024 si sono mantenute le partecipazioni ai programmi di "trade facilitation" delle principali banche sovrannazionali: EBRD, IFC, ADB, così come la diretta adesione a B.A.F.T. e ad I.T.F.A.. Di rilevante supporto anche le attività svolte dagli Uffici di Rappresentanza a Mumbai e a Hong Kong, che hanno presidiato costantemente i rapporti con le banche del subcontinente indiano e dell'area asiatica. Nel mese di dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato la proposta relativa alla apertura di un Ufficio di Rappresentanza a Città del Messico.

Prodotti e Servizi Estero - Canali interattivi

Quanto ai canali interattivi con funzioni sia informative sia dispositive ad uso delle aziende clienti che operano e/o intendano operare con l'estero è stato dismesso il prodotto You Lounge – Trade Club Alliance.

  • YouWorld è una piattaforma informativa che consente alle imprese di accedere a un esauriente e costantemente aggiornato set di informazioni sul commercio estero (ad es. quadro politico-istituzionale dei Paesi, norme doganali e fiscali, adempimenti contrattuali, bandi di gara, elenchi professionali) ed ai riferimenti di potenziali fornitori o acquirenti esteri (organizzati per paese, tipologia di merce o servizi trattati). Le aziende fruitrici del servizio a dicembre 2024 sono complessivamente circa 800, tra Retail e Corporate;
  • YouTrade Finance è il portale che consente la gestione dell'operatività merci per via telematica (garanzie internazionali - già operativo, crediti documentari - operativo per la fase import), con semplificazione e ottimizzazione del rapporto banca-cliente e in grado di assicurare massima sicurezza (es. utilizzo della firma digitale) attraverso procedure guidate. I clienti che si avvalgono del servizio sono circa 460.

Accordi con primarie istituzioni

Al fine di ampliare il supporto alla clientela che opera nel complesso campo della internazionalizzazione, Banco BPM è iscritta con propri manager specialisti nell'area Estero e Trade Finance a diverse associazioni (tra le quali ICC Italia International Chamber of Commerce, Credimpex Italia). La banca opera anche con Euler Hermes e SACE.

Trade and Export Finance

La Struttura "Trade and Export Credit" raggruppa tutte le attività di:

  • export finance, in collaborazione con SACE / SIMEST / Euler Hermes, a supporto delle esportazioni delle primarie industrie nazionali;
  • operazioni di finanza strutturata internazionale con gruppi industriali internazionali che hanno rilevanti attività o scambi commerciali con l'Italia;
  • finanziamenti a favore dei principali traders di energia e materie prime, per favorire maggiormente gli scambi commerciali con l'Italia;
  • operazioni di Trade Finance con controparti italiane a supporto di esportazioni e grandi progetti esteri quali il credito fornitore, le garanzie e le lettere di credito con il supporto assicurativo.

Il desk è attivo dal 2019. Nel corso del 2024 il desk ha continuato a sviluppare l'operatività in ambito credito acquirente attraverso lo strumento del Buyer's Credit con copertura assicurativa di SACE e, al contempo, a promuovere lo sviluppo della SACE Push strategy e del credito fornitore con la copertura SACE ed Euler Hermes.

Sono state concluse alcune importanti operazioni internazionali sia in ambito di export finance, project finance che di commodity finance ed international corporate, creando nuovi rapporti commerciali e consolidando rapporti esistenti con gruppi industriali attivi nei mercati Interazionali, con particolare focalizzazione su Africa ed Europa.

Una particolare attenzione è e sarà dedicata ai maggiori players della transizione energetica e industriale e ai nuovi verticali tecnologici.

Sinergia con Banca Akros

Sempre significativa, anche per il 2024, la sinergia con Banca Akros, specializzata in attività di Capital Markets e Investment Banking.

Copertura rischi finanziari: nel corso del 2024, attraverso la struttura di Corporate & Investment Products di Banca Akros, il Gruppo Banco BPM ha riaffermato la sua attività di supporto qualificato alla clientela aziende nella gestione dei rischi finanziari di tasso, cambio e commodity. L'attività è rivolta alle aziende che, in relazione alla loro gestione caratteristica o alla struttura del bilancio, presentano esigenze di copertura dei rischi sopra menzionati. In un panorama di crescita degli investimenti italiani all'estero, si rileva sempre più un'esigenza di conoscenza e comprensione dei rischi finanziari da parte delle aziende. Grazie al modello di servizio che prevede, per i prodotti di hedging, l'attività dei sales e degli specialisti a supporto dei gestori, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura dei rischi finanziari. La struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto in un contesto di mercato caratterizzato dalla forte concorrenza da parte delle principali banche italiane ed estere.

Nel corso dell'anno il Gruppo ha perseguito la sua attività di sviluppo di nuovi prodotti e servizi offerti continuando a consolidare il proprio ruolo di riferimento nell'ambito dell'innovazione per la propria clientela.

Per quanto riguarda le coperture su cambi e commodity, nell'esercizio 2024 l'attività è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2023; le operazioni di copertura sui tassi hanno invece mostrato una crescita a doppia cifra rispetto all'anno precedente, trend essenzialmente riconducibile alla situazione di variabilità (in riduzione) dei tassi d'interesse.

Securitisation & Structured Solutions: nel 2024 la struttura Securitisation & Structured Solutions ha ulteriormente sviluppato la sinergia con la rete Corporate di Banco BPM per la distribuzione di prodotti di cartolarizzazione corporate, attraverso un modello di azione congiunta a supporto della crescita e del consolidamento delle relazioni commerciali con clienti chiave, fornendo loro prodotti e servizi innovativi ad elevato valore aggiunto in un'ottica di sviluppo della società e relativa stabilizzazione finanziaria in un contesto di elevata volatilità di tassi d'interesse e condizioni geopolitiche. L'approccio congiunto ha portato al raggiungimento di notevoli risultati a livello di Gruppo ed in particolare alla realizzazione di importanti operazioni anche con società di tenore internazionale piuttosto che operanti nel settore della Green Economy, che hanno riaffermato e rafforzato la primaria presenza commerciale di Banca Akros e di Banco BPM nel panorama bancario italiano.

Debt Capital Markets: nel corso del 2024 il Team di Debt Capital Markets di Banca Akros ha operato con particolare assiduità ed efficacia commerciale con la rete commerciale Corporate e in particolare con la struttura Large Corporate, affermando la propria attività nell'ambito dell'origination, della strutturazione e del collocamento di nuove emissioni obbligazionarie. I principali clienti sono aziende di medie-grandi dimensioni, che per soddisfare le proprie esigenze di funding associano ai finanziamenti bancari l'emissione di titoli obbligazionari ricorrendo al mercato primario. In un momento di mercato permeato dalle aspettative di una progressiva riduzione dei tassi d'interesse da parte delle Banche centrali, l'abbondante liquidità a disposizione degli investitori ha fatto sì che si raggiungessero risultati estremamente positivi in termini di ammontare emesso. In questo contesto il risultato economico per il Gruppo ha superato quello dell'anno precedente con una crescita a doppia cifra.

Corporate Finance: nel corso del 2024 la struttura di Corporate Finance di Banca Akros ha lavorato con particolare sinergia con la rete commerciale Corporate, intensificando la propria attività nell'ambito dell'origination e dell'esecuzione di operazioni di advisory M&A e operazioni di Equity Capital Markets. Con riferimento all'advisory M&A si riscontra, in particolare, un sempre più marcato interesse da parte della clientela a cogliere opportunità di crescita per vie esterne, in Italia e all'estero, al fine di consolidare il proprio mercato di riferimento ovvero di

diversificare prodotti, tecnologie e mercati. Con riferimento all'Equity Capital Markets, la clientela ha riscontrato necessità di supporto nell'ambito di operazioni straordinarie, tra cui IPO, delisting e aumenti di capitale.

Sinergia con Banca Aletti: progetto Insieme

In continuità con quanto agito negli esercizi precedenti e nell'ottica di sviluppo delle sinergie, la funzione Corporate, in collaborazione con Banca Aletti, ha proseguito l'iniziativa denominata "Progetto Insieme" con l'obiettivo di sviluppare Clienti e masse Private attraverso i canali Corporate, valorizzando le relazioni già attive all'interno del Gruppo.

Acquisto crediti fiscali e commerciali

Nel corso del 2024 Banco BPM ha consolidato la sua presenza nel settore dei servizi riferibili all'acquisto pro-soluto di crediti commerciali, fiscali ed incentivi vantati dai propri Clienti nei confronti sia di imprese, sia della Pubblica Amministrazione (compresi i crediti d'imposta afferenti al DL 34/2020, c.d. "Super Ecobonus").

Tale attività conferma l'efficacia di uno strumento finalizzato, in primis, al sostegno delle filiere produttive, tramite l'ottimizzazione del circolante aziendale.

L'esperienza maturata dal Gruppo in questo ambito si manifesta soprattutto nella capacità di definire accordi personalizzati con aziende leader che abbiano intenzione di ottimizzare le opportunità esistenti nella gestione del credito/debito di fornitura, offrendo allo stesso tempo efficaci servizi finanziari ai propri fornitori.

Un importante posizionamento di mercato è stato raggiunto nell'acquisto di crediti d'imposta derivanti dai c.d. "Super Ecobonus", attività che ha permesso sia a clientela privata, sia imprese, di poter usufruire appieno delle importanti agevolazioni fiscali previste dal relativo decreto.

Il consolidamento della leadership in questo specifico mercato è stato possibile anche grazie ad una prima fase di innovazione delle procedure interne, attraverso lo sviluppo di una piattaforma in grado di facilitare gli aspetti operativi nel rapporto banca - clientela. Tale piattaforma sarà oggetto del rilascio definitivo di tutte le principali funzionalità entro ottobre 2025.

Cultura ESG e promozione della Sustainable Finance

Tra le iniziative a supporto della diffusione verso la platea esterna di una cultura ESG, si segnalano alcuni contributi pubblicati nella sezione CIB del sito pubblico Banco BPM. Inoltre è importante sottolineare anche la partecipazione del top management CIB a tavole rotonde/webinar focalizzati su tematiche ESG in ambito economico e finanziario.

Iniziative per la clientela corporate

In coerenza con gli obiettivi di integrazione ESG e di sviluppo professionale previsti dal Piano Strategico, la rete commerciale Corporate viene adeguatamente formata rispetto a novità (evoluzione normativa, sviluppo offerta) e punti di attenzione che risultino funzionali a fornire consulenza in ambito supporto alla 'green transition' e, in ultima analisi, utili al raggiungimento degli obiettivi commerciali per quanto concerne le erogazioni green sul segmento presidiato.

Corporate & Investment Products (C&IP)

Nel corso dell'anno è proseguita positivamente l'attività specialistiche di commerciale di coverage e di sviluppo della clientela Corporate & Financial Institutions, in coordinamento con la Capogruppo, in relazione ai prodotti e servizi specialistici offerti dalla Divisione C&IB di Banca Akros.

Corporate Sales

Grazie al modello di servizio che prevede, per i prodotti di hedging, l'attività dei sales e degli specialisti a supporto dei gestori della Capogruppo, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura dei rischi finanziari, con particolare attenzione al servizio e allo sviluppo sia della clientela corporate che della clientela retail. I flussi sui prodotti derivati, in valore nozionale, si sono attestati complessivamente, nel corso dell'anno, a circa 7,0 miliardi per le operazioni di copertura del rischio cambio e commodity, sostanzialmente in linea con l'anno procedente, e a circa 4,3 miliardi per le operazioni di copertura del rischio tasso, in crescita del 34%, sui sottostanti finanziamenti a tasso variabile erogati principalmente da Banco BPM. I proventi operativi conseguiti sono

sostanzialmente in linea allo scorso anno nelle attività in cambi (spot, forward e opzioni) e nelle commodity. Si è invece registrata una forte crescita, di circa il 20%, nei proventi delle operazioni di hedging sui tassi di interesse, sia per la clientela corporate che per le imprese, nonostante il mercato sia stato caratterizzato da una forte discesa dei tassi d'interesse.

Banca Akros ha proseguito la sua attività di sviluppo di nuove attività, servizi e soluzioni tecniche di "hedging" sui rischi di tasso e di cambio, confermandosi un operatore di riferimento nell'ambito dell'innovazione a favore della clientela.

La Banca ha arricchito il suo portafoglio prodotti per la gestione dei rischi finanziari in capo alle aziende dotandosi degli strumenti necessari per poter permettere alle stesse di coprire il rischio di oscillazioni dei tassi e dei cambi che, nel contesto sia nazionale che internazionale, rappresentano uno dei principali rischi che le aziende hanno dovuto affrontare negli ultimi tempi. Ha continuato inoltre a supportare le aziende nella gestione del rischio del movimento delle materie prime legato alle oscillazioni del petrolio e dei suoi derivati nonché sui metalli preziosi e di base.

Investment Products

Nel 2024 Banca Akros ha fornito attività di supporto alla strutturazione di Certificate e Bond Equity linked emessi e collocati da Banco BPM per circa 1,6 miliardi. Inoltre, ha coordinato la strutturazione di alcuni Certificate di Intesa Sanpaolo, assumendo anche il ruolo di Responsabile del Collocamento, destinati in esclusiva alla clientela del Gruppo, per circa 300 milioni; tale attività ha avuto impulso soprattutto negli ultimi mesi dell'anno e rappresenta una novità rispetto all'anno 2023 in cui si era preferito collocare unicamente Certificate e Obbligazioni del Gruppo.

I volumi complessivi risultano in rialzo, rispetto al 2023, di circa il 10%. Tutti i prodotti sono caratterizzati dalla protezione incondizionata del capitale alla scadenza.

Per quanto riguarda l'attività di marketing e distribuzione di Certificate in Direct Listing emessi da Banco BPM, nel 2024, a partire da metà marzo, sono stati emessi 120 Certificates in 9 diverse tranche, mentre lo stock dei Certificati outstanding risulta a fine anno pari a 127 prodotti. Nel corso dell'anno sono stati effettuati scambi per un controvalore pari a circa 68 milioni, registrando un incremento del 22% rispetto al 2023. Tutti i prodotti emessi e quotati in modalità direct listing sono caratterizzati dalla protezione condizionata del capitale alla scadenza.

Debt Capital Market (DCM)

Nel comparto emittenti corporate Banca Akros ha partecipato col ruolo di Joint-Bookrunner al collocamento presso investitori istituzionali di emissioni obbligazionarie per Terna (1,7 miliardi), Enel (1,7 miliardi), Mundys (1,2 miliardi), Autostrade per l'Italia (1 miliardo), Leasys (500 milioni), Snam (1,5 miliardi), Dufry (500 milioni), Pirelli (600 milioni), Cassa Depositi e Prestiti (750 milioni), Italgas (350 milioni) e Webuild (500 milioni).

Inoltre, sempre per emittenti corporate, il comparto in esame ha partecipato col ruolo di Joint-Bookrunner ai bond High-Yield di Neopharmed, Sammontana, Almaviva e IGT B.V. per complessivi 2,8 miliardi ed ha partecipato a tre operazioni di offerta pubblica di vendita con distribuzione diretta sul MOT destinate al pubblico indistinto in Italia e a investitori qualificati all'estero per Alperia S.p.A., TIP S.p.A. e Alerion Clean Power.

Nel comparto delle Financial Institutions, Banca Akros ha partecipato, in qualità di Joint-Bookrunner, al collocamento a clientela istituzionale delle emissioni obbligazionarie della Capogruppo e di altri istituti (Banca Europea per gli Investimenti, Mediocredito Centrale - Banca del Mezzogiorno, Agos Ducato, Alba Leasing).

Infine, Banca Akros ha partecipato come Co-Dealer alla terza e alla quarta emissione del BTP Valore per un ammontare complessivo di 30 miliardi.

Securitisation & Structured Solutions

Nel comparto Securitisation & Structuring Solutions, e in particolare delle cartolarizzazioni performing, si segnala la partecipazione di Akros, in qualità di Joint Arranger, alle operazioni di cartolarizzazione di crediti "Sunrise 2024-1" e "Sunrise 2024-2" per complessivi 2,4 miliardi originate da Agos Ducato.

Banca Akros ha inoltre assistito, con il ruolo di Joint Arranger, Alba Leasing S.p.A. nell'operazione di cartolarizzazione "STS" di crediti derivanti da contratti di leasing "Alba 14 SPV S.r.l." (830 milioni) ed ha ricoperto il ruolo di Arranger, Placement Agent e Monitoring Agent nell'operazione di cartolarizzazione immobiliare, "Real State SPV Project 2307 S.r.l." (21 milioni).

Si segnala inoltre la partecipazione della Banca con il ruolo di Arranger nell'operazione di cartolarizzazione di crediti originati da Sigla S.r.l., da Banca Popolare di Fondi Soc. Coop. e dal Gruppo Metinvest.

Attività di intermediazione e ricerca finanziaria

Nell'attività di specialist e corporate broker per emittenti quotati sui mercati di Borsa si registrano 31 mandati, rispetto ai 29 mandati al 31 dicembre 2023, di cui 9 di società quotate sull'Euronext Milan, 12 di società quotate sullo Euronext STAR Milan (già STAR) e 10 di società quotate sul mercato Euronext Growth Milan.

Nel corso del 2024 il team di Equity Research (composto da 11 analisti) ha prodotto circa 2.500 commenti giornalieri (circa 2.300 nel 2023) e 133 report monotematici di analisi fondamentale (escludendo le preview, un numero in forte crescita rispetto ai 47 del 2023) oltre a numerose note di analisi tecnica.

A fine periodo, contando i delisting e gli 11 inizi di copertura, gli emittenti oggetto di analisi sono 97.

L'attività di marketing ha visto circa 120 eventi fra conferenze, corporate roadshow e analyst roadshow, sia in Italia che all'estero.

Con riferimento ai prodotti obbligazionari, Akros ha raggiunto la seconda posizione assoluta nell'intermediazione conto terzi sul mercato di Borsa del reddito fisso (Fonte: AMF Italia), con controvalori scambiati complessivamente pari al 23,5% nell'intero 2024 (25,8% nel 2023). Nel dettaglio, il valore dell'intermediazione conto terzi conferma Banca Akros, anche nel corso dell'intero 2024, al primo posto sul mercato di Borsa Italiana Euronext EMOT con il 35,1% (Fonte: AFM Italia). Sempre con riferimento ai mercati obbligazionari, Banca Akros si è attestata al secondo posto sui mercati Domestic MOT (quota del 22,2%), Euronext Access Milano (quota del 15,3%), ETLX (21,9%) e Vorvel (23,2%).

La Banca si colloca altresì al terzo posto sul mercato degli ETF (ETFPLUS) e su quello dei Certificates SEDEX, con una quota di mercato rispettivamente dell'11,1% e del 7,7%. Con particolare riferimento ad ETF ed obbligazioni, si segnala l'importante controvalore degli ordini eseguiti su sedi di esecuzione alternative non ancora comprese nelle statistiche dell'associazione. Si sottolinea infine l'adesione diretta da parte di Banca Akros al mercato Equiduct e l'introduzione del nuovo sistema proprietario di best execution SABEequity su strumenti azionari europei che andrà in produzione nel corso del 2025; si completerà in questo modo, dopo Sabe e SABEetf, la famiglia dei sistemi proprietari attraverso i quali Banca Akros garantisce l'esecuzione di tutti gli ordini su strumenti finanziari cash in modalità best execution totalmente automatizzata.

L'operatività sui mercati dei derivati energetici ha visto un importante incremento nel corso dell'anno grazie sia all'ampliamento della customer base nazionale e internazionale, sia alle mutate condizioni di mercato rispetto al 2022-2023. La volatilità è rimasta alta su queste commodities ma non ai livelli estremi dei due anni precedenti che aveva portato molti player ad uscire dai mercati regolamenti per scopi di hedging e ottimizzazione del portafoglio. Banca Akros ha continuato a supportare i player del mercato ampliando l'offerta dei prodotti negoziabili.

Dal lato dei volumi si segnala un incremento della quota di mercato dal 5,2% al 6,7% nelle opzioni su indice mantenendo la quarta posizione assoluta.

Corporate Finance

M&A

L'attività di M&A sulle aziende di medie dimensioni ha risentito delle tematiche macroeconomiche, nonché dei mutati contesti geopolitici, che hanno influenzato l'execution dei mandati in "pipeline"; ciononostante, Banca Akros ha intensificato la focalizzazione sulla propria attività di M&A, acquisendo nuovi incarichi "sell side" e "buy side" con clientela imprese, corporate, famiglie imprenditoriali e fondi di Private Equity.

ECM

Per quanto riguarda l'Equity Capital Markets, Akros ha svolto il ruolo di Joint-Global Coordinator nella IPO di I.CO.P sul mercato Euronext Growth Milan – la seconda più grande operazione di IPO su EGM del 2024 – e nell'aumento di capitale garantito da parte di DoValue. Banca Akros è stata Sole Bookrunner nel collocamento accelerato realizzato dal Ministero della Economia e delle Finanze su Banca Monte dei Paschi di Siena per un controvalore di poco superiore al miliardo. La Banca ha svolto inoltre, tra gli altri, il ruolo di Intermediario Incaricato del Coordinamento della Raccolta delle Adesioni nelle OPA su Salcef, Relatech, Prismi e Tiscali, oltre che il ruolo di Financial Advisor nelle OPA su Renergetica da parte di CVA e Servizi Italia. Banca Akros ha infine svolto il ruolo di Equity Capital Markets per l'aumento di capitale di Landi Renzo.

Cross Asset Products & Solutions

La struttura Cross Asset Products & Solutions concorre a sviluppare l'attività commerciale, con particolare riferimento alla clientela "non captive" domestica ed estera, tra cui clientela istituzionale, controparti qualificate, fondi privati, fondi sovrani, family offices, attraverso la vendita di prodotti, servizi e soluzioni anche d'investimento in ottica di raggiungimento dei migliori risultati commerciali ed economici.

Nel corso dell'anno è proseguita positivamente, registrando una notevole crescita, l'attività commerciale di coverage e di sviluppo di tutta la clientela Financial Institutions in relazione all'offerta dei prodotti e servizi specialistici di Banca Akros, in coordinamento con la Capogruppo.

In particolare, grazie al modello di servizio che prevede per i prodotti di hedging un'attività dei sales e degli specialisti che sia a supporto dei gestori della Capogruppo, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura dei rischi finanziari.

Sono altresì aumentati i flussi in attività di pronti contro termine su titoli di Stato così come operazioni di prestito titoli su Equity e Fixed Income.

La struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti istituzionali, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto in un contesto di mercato caratterizzato dalla forte concorrenza da parte delle principali banche italiane ed estere.

Nel 2024 il totale degli Investment Certificates strutturati da Banca Akros e collocati su reti terze è diminuito rispetto all'anno precedente a causa dell'aggiornamento di alcuni processi e metodologie interne, i quali, dopo una approfondita revisione, avranno presumibilmente effetti positivi nel 2025.

Nella caratteristica attività di negoziazione sul mercato secondario obbligazionario, i flussi da clientela istituzionale nei comparti dei titoli Governativi, Supranational e Agency, nonché degli emittenti Corporate e Financial, sono triplicati rispetto all'anno precedente, grazie anche al raggiungimento dello status di "BTP Specialist" da parte di Banco BPM.

Si conferma altresì il positivo contributo del c.d. "flow business" da investitori istituzionali nei comparti dei derivati OTC su titoli azionari.

2024 2023 variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (1.431) (95) (1.336) n.s.
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 7.485 28.440 (20.955) (73,7%)
Margine finanziario 6.054 28.345 (22.291) (78,6%)
Altri proventi netti di gestione (1.656) 3.955 (5.611) n.s.
Risultato dell'attività assicurativa 93.432 45.851 47.581 103,8%
Altri proventi operativi 91.776 49.806 41.970 84,3%
Proventi operativi 97.830 78.151 19.679 25,2%
Spese per il personale (4.253) (2.026) (2.227) 109,9%
Altre spese amministrative (19.703) (11.873) (7.830) 65,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (266) (7) (259) n.s.
Oneri operativi (24.222) (13.906) (10.316) 74,2%
Risultato della gestione operativa 73.608 64.245 9.363 14,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 444 (34) 478 n.s.
Risultato lordo dell'operatività corrente 74.052 64.211 9.841 15,3%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (19.887) (7.926) (11.961) 150,9%
Risultato netto dell'operatività corrente 54.165 56.285 (2.120) (3,8%)
Oneri sistemici al netto delle imposte (3.505) - (3.505) n.s.
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 5.842 - 5.842 n.s.
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 56.502 56.285 217 0,4%

Insurance

Il settore denominato Insurance è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Banco BPM Vita, Vera Vita, BBPM Life, Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni.

La composizione del settore sopra richiamata rappresenta il risultato delle operazioni di internalizzazione del business assicurativo "Vita", avviate con l'acquisizione dell'intero capitale sociale della compagnia Banco BPM Vita da Covéa nel 2022, e proseguite nel corso del 2023 con l'acquisizione della compagnia Vera Vita (e della sua controllata BBPM Life) e la contestuale attivazione di una partnership strategica con Crédit Agricole Assurances nella bancassurance, settori Danni/Protezione, che ha portato il Gruppo a detenere il 35% del capitale delle compagnie Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni.

Per quanto precede, il 2024 rappresenta il primo esercizio in cui le Compagnie Banco BPM Vita e Vera Vita sono state consolidate integralmente sia a livello di Stato Patrimoniale che di Conto Economico (nel 2023 tale consolidamento integrale era stato effettuato solo a livello di Stato Patrimoniale) mentre Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni sono consolidate a patrimonio netto.

Il mercato assicurativo Vita in Italia

Da inizio anno al mese di novembre (ultimo aggiornamento ANIA disponibile) la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia è stata pari a 80,5 miliardi, il 24,7% in più rispetto all'analogo periodo del 2023, quando si osservava invece un calo annuo del 4,3%.

Quest'ultimo è sicuramente un dato estremamente positivo tanto quanto il trend mensile di raccolta, soprattutto se paragonato al 2022 e al 2023, anni in cui gli andamenti sono stati negativi (nel primo caso) e raramente nella soglia della positività nel secondo caso (con un picco massimo di 8,5% ad agosto).

Concentrandosi sul solo canale Bancassicurativo, comprensivo delle imprese extra UE, all'interno del quale il Gruppo Banco BPM opera, a fine novembre 2024, la raccolta ha raggiunto i 56,6 miliardi, circa il 24% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Peraltro, il 2024 è stato un anno caratterizzato nella prima parte dall'effetto spinta dell'aumento dei tassi, terminato a ottobre 2023, operati dalla BCE con l'obiettivo di abbassare al 2% obiettivo l'inflazione.

Gli effetti della politica monetaria restrittiva della BCE sono stati apprezzabili anche sul business mix di mercato, che a partire dal 2022, ha cominciato a spostare il suo asse sul Ramo I, lasciando minore spazio al Ramo III: il Ramo I è passato dal rappresentare il 49,9% del totale Rami vita nel 2021 al 63,3% a novembre 2024.

Per quanto concerne l'innovazione di prodotto, da inizio anno fino a fine novembre 2024, sono stati immessi sul mercato assicurativo italiano 106 nuovi prodotti IBIPs, di cui il 54% rivalutabili, 24% multiramo, 18% unit-linked, 3% prodotti di capitalizzazione e un 1% TFM (fonte: Fairmat). All'interno del solo canale Bancassurance, a fine novembre sono stati realizzati in totale 56 nuovi prodotti, ossia circa poco più della metà dei prodotti immessi sul mercato. Nello specifico, di questi il 44% sono stati prodotti rivalutabili, 15% multiramo, 23% unit-linked e un residuale 3% di prodotti di capitalizzazione.

Andamento economico del settore

Il gruppo assicurativo Banco BPM Vita ha la missione di sviluppare l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo Banco BPM.

Mediamente l'andamento di quasi tutte le classi di attivi è stato positivo nel corso dell'anno (azioni, obbligazioni corporate e titoli di Stato), fatte salve alcune inevitabili fasi di volatilità.

Le Gestioni Separate hanno mantenuto la redditività attesa prevista per l'esercizio, anche grazie alle operazioni tattiche effettuate, quali, ad esempio, le vendite che hanno permesso il realizzo di importanti plusvalenze, focalizzate in prevalenza sul comparto equity. I tassi delle Gestioni sono rimasti comunque competitivi rispetto ai tassi dei Btp, dal momento che questi ultimi, dopo l'importante rialzo del periodo estivo, da settembre sono scesi in modo evidente, anche sotto i livelli di inizio anno.

Le scelte finanziarie sono state effettuate in considerazione delle indicazioni dei Comitati ALM e Investimenti, della diversificazione degli attivi promossa dal Consiglio di Amministrazione e degli indicatori ALM, in ottica di un corretto equilibrio dei Portafogli. È stato tenuto in considerazione il Risk Appetite della Compagnia e quindi i vincoli relativi all'assorbimento di capitale.

Si descrivono, in sintesi, i principali andamenti tecnici del segmento.

La produzione lorda di gruppo ha fatto registrare un andamento molto positivo attestandosi a 3.357 milioni (in significativo aumento rispetto al dato del 2023, pari a 1.021 milioni, che era però influenzato da un diverso e più ristretto perimetro di gruppo includendo solo il contributo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni).

Analizzando il dato a livello di singola Compagnia, emerge un incremento della produzione di Banco BPM Vita che fa registrare premi per 1.365 milioni (984 milioni al 31 dicembre 2023), guidati dalla positiva performance dei prodotti tradizionali la cui raccolta risulta pari a 1.294 milioni.

Vera Vita registra premi per 842 milioni, anche in questo caso concentrati sui prodotti tradizionali che si attestano a 775 milioni, grazie al significativo apporto dato dalla commercializzazione del nuovo prodotto "Rifugio Plus" partita nel mese di settembre 2024.

In ultimo, BBPM Life concorre alla raccolta complessiva per 1.150 milioni, integralmente riferiti a prodotti di Ramo III.

Per quanto concerne il business Danni, questo fa segnalare una raccolta complessiva di circa 4 milioni integralmente riferita a prodotti Infortuni e Malattia. Il dato risulta in diminuzione rispetto allo scorso esercizio esclusivamente a seguito dell'uscita dal perimetro di consolidamento del contributo della compagnia Danni Banco BPM Assicurazioni.

I proventi operativi del settore Insurance si attestano a 97,8 milioni (78,2 milioni nell'esercizio precedente), frutto principalmente del risultato della gestione assicurativa pari a 93,4 milioni (45,9 milioni al 31 dicembre 2023) e del contributo della valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni in Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni (7,5 milioni, rispetto ai 28,4 milioni dello scorso esercizio, ove erano consolidate a patrimonio netto sia Vera Assicurazioni sia Vera Vita).

Gli oneri operativi si attestano a 24,2 milioni, in aumento rispetto allo scorso esercizio quando erano pari a 13,9 milioni, principalmente per il costo del Service di Generali Italia per la compagnia Vera Vita.

Al conto economico del segmento in esame risultano inoltre addebitati oneri sistemici al netto delle imposte per 3,5 milioni che rappresentano la stima della prima quota contributiva dovuta al nuovo Fondo di Garanzia del settore assicurativo Vita; positivo e pari a 5,8 milioni, al netto del relativo effetto fiscale, è invece l'impatto riconducibile alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023 conseguente alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance.

Dopo imposte per 20,0 milioni, l'utile del segmento in esame è pari a 56,5 milioni (56,3 milioni nell'esercizio precedente).

L'operatività della Bancassurance

Per Banco BPM Vita il 2024 è stato un esercizio ricco di iniziative, sia a livello d'innovazione di prodotto che di azioni marketing e commerciali per sostenere la diffusione dei prodotti assicurativi e in risposta ai trend di mercato. Sono state diverse le iniziative messe in atto per supportare la rete di vendita e i rispettivi segmenti di clientela serviti, tra cui si sottolinea la razionalizzazione e progressiva unificazione del catalogo prodotti delle Compagnie, oltre alla realizzazione di specifiche azioni a supporto della clientela volte a individuare i nuovi bisogni e la migliore offerta per soddisfarli avvenuta attraverso i prodotti rivalutabili e multiramo in gamma.

Specificatamente, nel corso dell'anno, con Banco BPM Vita Coupon Plus, polizza rivalutabile commercializzata da inizio luglio 2023, la Compagnia ha continuato a sostenere il valore ricercato dal cliente, in linea con le tendenze di mercato e le opportunità offerte dal mercato. Banco BPM Vita ha inoltre continuato a offrire agevolazioni a livello di pricing proprio su Coupon Plus che a partire da gennaio 2024 e fino ad aprile incluso è stata collocata con sconto del caricamento sia per Banca Aletti che per Banco BPM. Successivamente è stata realizzata una convenzione riservata a Banca Aletti per continuare a offrire il prodotto in modalità adattata al target specifico di clientela.

Durante l'anno 2024 la società ha inserito all'interno del prodotto multiramo BPM Vita Personal Insurance una nuova linea obbligazionaria denominata "BPM Vita Obbligazionario" al fine di offrire alla nuova clientela e a quella già in essere una maggior diversificazione del portafoglio alla luce delle nuove opportunità di mercato. Con l'uscita a febbraio di questo fondo interno assicurativo obbligazionario, la Personal Insurance è stata offerta in promozione per alcuni mesi sia alla clientela di Banca Aletti che di Banco BPM. A partire da gennaio 2025 a valle della chiusura commerciale del prodotto multiramo Soluzione Personal di Vera Vita, la commercializzazione di Personal Insurance è stata estesa a tutta la Rete di Banco BPM, aggiungendo un ulteriore tassello al processo di razionalizzazione del catalogo prodotti. L'offerta a catalogo di polizze multiramo risulta allineata al mercato che ultimamente sta riscoprendo questa tipologia di polizza che, affiancando la protezione finanziaria e la prospettiva di rendimento del Ramo I al Ramo III, incontra l'apprezzamento di una clientela sempre più ampia (osservando i nuovi premi registrati da ANIA, si nota una ripresa della quota produttiva del comparto multiramo, dopo un minimo registrato a settembre 2023, arrivando a toccare un picco del 40% ad ottobre 2024).

Per la controllata Vera Vita è stato disegnato e lanciato a settembre un nuovo prodotto rivalutabile dal nome Vera Vita Rifugio Plus, dotato di tre gestioni separate. Anche questa azione è in linea con il trend di mercato (circa la metà delle polizze di nuova commercializzazione ha previsto più di una Gestione Separata quale sottostante).

Sono stati inoltre approntati numerosi momenti formativi dedicati alla rete distributiva mettendo a disposizione dei corsi come ulteriore supporto alla vendita di prodotti di nuova commercializzazione.

Inoltre, le compagnie hanno continuato, nel corso dell'esercizio, un percorso di integrazione dei rischi e dei fattori di sostenibilità nei processi di assicurazione, di investimento, di gestione dei rischi e di governo societario, con l'obiettivo di contribuire alla diffusione di una cultura di responsabilità sociale.

Partnership Strategiche

2024 2023 variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (9.893) (1.764) (8.129) n.s.
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 142.397 113.597 28.800 25,4%
Margine finanziario 132.504 111.833 20.671 18,5%
Proventi operativi 132.504 111.833 20.671 18,5%
Spese per il personale (1.858) (1.639) (219) 13,4%
Altre spese amministrative (739) (701) (38) 5,4%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (41) (40) (1) 2,5%
Oneri operativi (2.638) (2.380) (258) 10,8%
Risultato della gestione operativa 129.866 109.453 20.413 18,7%
Risultato lordo dell'operatività corrente 129.866 109.453 20.413 18,7%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 4.129 1.357 2.772 204,3%
Risultato netto dell'operatività corrente 133.995 110.810 23.185 20,9%
Impairment su partecipazioni (42.446) - (42.446) n.s.
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 91.549 110.810 (19.261) (17,4%)

Il settore denominato Partnership Strategiche è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Agos Ducato, Alba Leasing, Selmabipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing, Anima Holding e Numia Group, partnership strategica nel settore monetica nata dall'accordo tra il Gruppo Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI in data 30 settembre 2024.

Andamento economico del settore

I proventi operativi del settore in esame ammontano a 132,5 milioni, in crescita rispetto all'esercizio precedente, sostanzialmente a seguito della maggiore contribuzione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (+28,8 milioni, rispetto all'esercizio 2023). In particolare, si segnala il positivo contributo di Anima Holding (+19 milioni), Alba Leasing (+6,2 milioni) e SelmaBipiemme Leasing (+5,2 milioni).

Sostanzialmente stabili gli oneri operativi, mentre sono presenti 42,4 milioni di rettifiche di valore sulle partecipazioni Gardant Liberty Servicing (30,7 milioni, a seguito del test di impairment condotto sulle partecipazioni) e SelmaBipiemme Leasing (11,7 milioni, per adeguamento al valore delle trattative di vendita in corso). Dopo le imposte, l'utile si attesta a 91,6 milioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività e alla performance registrata nell'esercizio 2024 dalle partecipate Agos Ducato, Anima Holding e Numia Group.

Agos Ducato

Agos Ducato è una società finanziaria leader nel settore del credito al consumo, presente in Italia da oltre trent'anni. Dal 2008, a seguito degli accordi di partnership, il capitale della società è detenuto al 61% da Crédit Agricole, attraverso la controllata Crédit Agricole Personal Finance & Mobility, e per il 39% da Banco BPM.

La società, che ha circa 2.000 dipendenti, distribuisce i propri prodotti attraverso una rete di circa 250 filiali e agenzie mono mandatarie, tramite il canale bancario costituito dagli sportelli di Banco BPM e di Crédit Agricole Italia

e, infine, mediante accordi distributivi con le principali catene specializzate nell'elettronica, nella fornitura di apparecchiature per la casa e nella distribuzione di autoveicoli e motocicli. Le aree di operatività specifiche riguardano i prestiti personali, i prestiti finalizzati, le carte di credito, la cessione del quinto dello stipendio e un'ampia gamma di servizi assicurativi.

Banco BPM ha in essere un accordo di distribuzione con scadenza al 28 giugno 2034.

Lo stock complessivo di crediti in essere al 31 dicembre 2024 ammonta a 17.700 milioni, di cui crediti performing per 16.870 milioni.

Il volume complessivo della nuova produzione nel 2024 si attesta a 8.016 milioni, in crescita del 2,4% circa rispetto al dato 2023, con una market share a fine 2024 che si attesta al 13,9%. Nel dettaglio, la produzione di prestiti personali ammonta a 4.180 milioni, i prestiti finalizzati ammontano a 3.493 milioni (di cui 1.278 milioni riferiti ad auto/moto) e la cessione del quinto dello stipendio ammonta a 238 milioni.

La rete di Banco BPM nel corso del 2024 ha collocato prestiti personali per un ammontare pari a 1.116 milioni, carte di credito per 134 milioni e cessione del quinto dello stipendio per 55 milioni.

I ricavi netti totali sono pari a 842 milioni, in aumento del 2,0% rispetto all'anno precedente. Il costo del rischio, che ammonta a 241 milioni, è pari all'1,39% in riduzione rispetto all'1,47% del 2023. I costi operativi sono pari a 315 milioni, con un cost income ratio del 37,4% (sostanzialmente stabile). L'utile netto d'esercizio consolidato di Agos Ducato al 31 dicembre 2024 si attesta a 190 milioni, sostanzialmente in linea con i 188 milioni dell'anno precedente.

Gruppo Anima

Anima è il più grande Gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, con masse gestite e amministrate superiori a 200 miliardi e più di un milione di clienti. Banco BPM detiene una quota del 22,4% di Anima Holding.

Il Gruppo Anima, che nasce da un percorso di aggregazione di più società, con specializzazioni differenti e complementari, conta attualmente, con le acquisizioni di Castello SGR (nel 2023) e Kairos Partners SGR (nel maggio 2024), su più di 500 professionisti e realizza e gestisce soluzioni di investimento lungimiranti, flessibili e costruite intorno alle esigenze specifiche dei clienti, siano essi investitori istituzionali (gruppi assicurativi e finanziari, fondi pensione, casse di previdenza), imprese o privati.

La capogruppo Anima Holding è una public company quotata alla Borsa di Milano dal 2014, che detiene il 100% di Anima SGR, Anima Alternative SGR (focalizzata sugli investimenti di private market) e Kairos Partners SGR e l'80% di Castello SGR (focalizzata su fondi immobiliari).

Attiva a 360 gradi nel mondo degli investimenti, Anima ha diversificato il proprio business nelle seguenti principali aree: fondi comuni, soluzioni per clienti istituzionali, gestioni patrimoniali, fondo pensione aperto e investimenti alternativi.

Banco BPM ha in essere un accordo distributivo con Anima SGR con scadenza al 31 dicembre 2037.

Al 31 dicembre 2024 le masse gestite e amministrate complessivamente dal Gruppo Anima si attestano a 204 miliardi, di cui 117 miliardi relativi a Gestioni individuali e 86 miliardi relativi a Fondi aperti e Fondi alternativi, in aumento del 6,1% circa rispetto ai 191 miliardi di fine 2023. La raccolta netta nel 2024 è stata positiva per 864 milioni.

I ricavi totali sono pari a 530 milioni (di cui commissioni nette di gestione per 338,7 milioni e commissioni di incentivo per 125,3 milioni), in crescita del 44% rispetto ai 368 milioni del 2023 (+33% al netto di Castello SGR). I costi operativi ordinari sono stati pari a 140 milioni in aumento del 37% rispetto al 2023, di cui circa il 30% imputabili alla variazione di perimetro. L'utile netto si è attestato a 227,8 milioni, in incremento del 53% rispetto al dato del 2023 di 149,3 milioni, mentre l'utile netto "normalizzato" (al netto delle componenti straordinarie e dei costi non monetari) è pari a 276,5 milioni, in incremento del 50% rispetto al dato del 2023.

Numia Group

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della presente Relazione sulla gestione, in data 30 settembre 2024, Banco BPM unitamente a Numia Group, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno perfezionato un'operazione avente ad oggetto una partnership strategica che ha portato alla creazione del secondo player nazionale nel settore della monetica, in grado di offrire tutti i servizi monetica oggi presenti sul mercato, garantendo la piena gestione di tutta la filiera operativa. L'accettazione pagamenti tramite dispositivi POS di ultima generazione e una gamma prodotti completa sono alcune delle soluzioni immediatamente disponibili.

Numia può contare infatti su oltre 400 mila POS, oltre 8 milioni di carte e oltre 100 miliardi di transato, con una market share superiore al 10% e con una quota distributiva che, grazie alla rete di Banco BPM, del Gruppo BCC Iccrea e di altre banche locali, nel suo complesso rappresenta quasi il 20% delle filiali bancarie presenti in Italia.

Banco BPM ha inoltre stipulato un accordo di distribuzione decennale, rinnovabile automaticamente di anno in anno, sia per l'acquiring che per l'issuing.

Nel suo primo esercizio, che non è rappresentativo dell'effettiva redditività della società, essendo ancora in una fase di start up e, per Banco BPM limitato solo all'ultimo trimestre 2024, Numia Group a livello consolidato ha realizzato ricavi per 183 milioni, un Ebitda di 68 milioni e un risultato di esercizio negativo per 5 milioni a causa dei significativi costi straordinari sostenuti nell'anno.

Finanza

2024 2023
riesposto (*)
variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 130.093 368.559 (238.466) (64,7%)
Margine finanziario 130.093 368.559 (238.466) (64,7%)
Commissioni nette (32.456) (31.994) (462) 1,4%
Risultato netto finanziario 20.397 (47.787) 68.184 n.s.
Altri proventi operativi (12.059) (79.781) 67.722 (84,9%)
Proventi operativi 118.034 288.778 (170.744) (59,1%)
Spese per il personale (18.166) (18.199) 33 (0,2%)
Altre spese amministrative (109.616) (94.892) (14.724) 15,5%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (507) (255) (252) 98,8%
Oneri operativi (128.289) (113.346) (14.943) 13,2%
Risultato della gestione operativa (10.255) 175.432 (185.687) n.s.
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (2.200) 262 (2.462) n.s.
Risultato lordo dell'operatività corrente (12.455) 175.694 (188.149) n.s.
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 3.383 (58.599) 61.982 n.s.
Risultato netto dell'operatività corrente (9.072) 117.095 (126.167) n.s.
Oneri sistemici al netto delle imposte - (5.941) 5.941 n.s.
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (1.405) - (1.405) n.s.
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (10.477) 111.154 (121.631) n.s.

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico come descritto nella premessa dei Risultati per settore di attività della presente relazione, cui si fa rinvio per maggiori dettagli.

Nella successiva tabella si riporta la riconciliazione del prospetto di conto economico riclassificato della business unit Finanza relativo all'esercizio 2023 con l'analogo prospetto originariamente pubblicato nella Relazione sulla gestione consolidata dello scorso esercizio.

Esercizio 2023 Finanza Riclassifica gestionale
ramo Global Markets
da business unit
Investment Banking
Altre riclassifiche
gestionali
Conto economico
2023 riesposto
Margine di interesse 220.196 11.045 137.318 368.559
Margine finanziario 220.196 11.045 137.318 368.559
Commissioni nette (4.549) (27.445) - (31.994)
Altri proventi netti di gestione - - - -
Risultato netto finanziario (122.463) 134.445 (59.769) (47.787)
Altri proventi operativi (127.012) 107.000 (59.769) (79.781)
Proventi operativi 93.184 118.045 77.549 288.778
Spese per il personale (10.259) (7.940) - (18.199)
Altre spese amministrative (57.548) (37.344) - (94.892)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (209) (46) - (255)
Oneri operativi (68.016) (45.330) - (113.346)
Risultato della gestione operativa 25.168 72.715 77.549 175.432
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.975 - (1.713) 262
Risultato lordo dell'operatività corrente 27.143 72.715 75.836 175.694
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (9.185) (24.247) (25.167) (58.599)
Risultato netto dell'operatività corrente 17.958 48.468 50.669 117.095
Oneri sistemici al netto delle imposte (5.941) - - (5.941)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 12.017 48.468 50.669 111.154

La business line Finanza è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e alle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali.

Andamento economico del settore

Il Margine di interesse del settore in esame si attesta a 130,1 milioni, in sensibile flessione rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio, che chiudeva a 368,6 milioni. La positiva dinamica degli interessi attivi del portafoglio titoli, infatti, non è riuscita a compensare la maggiore onerosità del costo del funding, sia di quello ad esso strettamente connesso, sia di quello legato alle emissioni istituzionali. Queste ultime hanno visto, da un lato, il repricing di quelle in essere, dall'altro il ricorso a nuove emissioni, effettuate per il progressivo venir meno dei finanziamenti TLTRO (l'ultima tranche di 1,7 miliardi è stata rimborsata nel dicembre 2024). Peraltro, il 2023 aveva anche beneficiato, per circa nove mesi, della remunerazione della Riserva Obbligatoria.

Gli Altri proventi operativi, soprattutto per il contributo del Risultato netto finanziario, sono in forte crescita. Il Risultato netto finanziario, infatti, pari a 20,4 milioni, beneficia del contributo dell'attività di negoziazione del portafoglio titoli della Capogruppo e della migliorata performance di Global Markets.

Infine, si segnala la crescita degli Oneri operativi, pari a 128,3 milioni, soprattutto nella componente delle Altre Spese Amministrative.

Dopo aver considerato le rettifiche su attività finanziarie, le imposte e gli oneri di incentivazione all'esodo, la business unit in oggetto chiude con una perdita di 10,5 milioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

La Capogruppo è il polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell'attivo e del passivo, proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all'ottimizzazione del capitale disponibile, all'individuazione di opportune operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, nonché al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche, come anche della gestione dei portafogli titoli e di altri strumenti finanziari della proprietà del Gruppo.

L'operatività della Finanza di Gruppo si articola attraverso le seguenti strutture operative: Funding e Capital Management, Banking Book e ALM, Trading e Fondi, Group Treasury e Global Markets.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Funding e Capital Management

La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta solida per tutto il 2024; gli indicatori di liquidità, LCR e NSFR nel corso dell'anno sono rimasti al di sopra degli obiettivi di Risk Appetite Framework del Gruppo.

Durante l'anno, le scelte di politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea sono rimaste prudenti: nella prima parte dell'anno, la BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse di riferimento in attesa di dati consistenti e positivi sul fronte dell'inflazione; a partire mese di giugno, la BCE ha avviato un graduale allentamento della politica monetaria avviando il percorso di riduzione e normalizzazione dei tassi di riferimento. Complessivamente, la BCE ha ridotto i tassi di riferimento in quattro riunioni di politica monetaria, portando il tasso di rifinanziamento principale al 3,15%.

Dal punto di vista organizzativo, si segnala che dal 2024 la funzione si è arricchita di una nuova struttura dedicata alle operazioni di Funding sostenibile e consulenza ESG alle attività di Finanza, quale supporto al percorso di decarbonizzazione del portafoglio di proprietà.

In relazione all'attività di emissione di strumenti obbligazionari destinati al mercato wholesale, si è provveduto all'adeguamento ed aggiornamento del programma EMTN, anche attraverso dei supplement, e dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite utilizzabili per le emissioni di covered bond.

Per quanto concerne le emissioni obbligazionarie pubbliche, si segnalano sette collocamenti per complessivi 4,15 miliardi. Nel dettaglio sono stati emessi:

  • a gennaio un Green Senior Non Preferred con scadenza 6 anni, cedola fissa pari a 4,875% per i primi 5 anni poi tasso variabile, con possibilità di rimborso anticipato al quinto anno e per un ammontare pari a 750 milioni;
  • a gennaio un European Covered Bond (Premium) con scadenza a 6 anni, cedola fissa del 3,375% e per un ammontare pari a 750 milioni;
  • a marzo un Tier 2 Reset Notes con scadenza a giugno 2034 (rimborsabile anticipatamente dal quinto anno, per un periodo di tre mesi), con cedola fissa del 5,0% e per un ammontare pari a 500 milioni;
  • a maggio un European Covered Bond (Premium) con scadenza a 7 anni, cedola fissa del 3,25% e per un ammontare pari a 500 milioni;
  • a luglio un Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, perpetuo (rimborsabile anticipatamente dopo 7 anni dalla data di emissione) e cedola del 7,25%.
  • a settembre un Social Senior Non Preferred con scadenza a 6 anni, cedola fissa del 3,875% per i primi 5 anni poi tasso variabile (rimborsabile anticipatamente dopo 5 anni dalla data di emissione) e per un ammontare pari a 750 milioni;
  • a novembre un Tier 2 Reset Notes con scadenza a 12 anni (rimborsabile anticipatamente al settimo anno), con cedola fissa del 4,50% e per un ammontare pari a 500 milioni;

Inoltre, si segnala che congiuntamente all'emissione AT1 di luglio, la Banca ha effettuato una offerta pubblica di riacquisto relativa al titolo Additional Tier 1 XS2089968270 per un ammontare massimo pari al nominale di 400 milioni. Al termine del periodo di offerta, Banco BPM ha accettato interamente le offerte ricevute, riacquistando 179,5 milioni del titolo.

Infine, relativamente alle attività di ottimizzazione dei RWA, si segnala che nel 2024 sono state finalizzate le seguenti operazioni di cartolarizzazione sintetica:

  • cartolarizzazione sintetica "Aretha": operazione finalizzata ad agosto con sei investitori di mercato e che prevede la copertura della tranche junior di un portafoglio iniziale di circa 2,8 miliardi di crediti in bonis erogati a Mid Corporate Plus e Large Corporate. L'operazione è stata finalizzata tramite l'emissione di titoli da parte di un veicolo e la copertura della tranche tramite un finanziamento a ricorso limitato erogato dalla SPV;
  • tre cartolarizzazioni sintetiche su base tranched cover "FGPMI 2002", "FGPMI 2003" e "FGPMI 2004": operazioni realizzate ai sensi del D. M. del 14 novembre 2017, come modificato e integrato dal D. M. del

21 giugno 2019, caratterizzate dal rilascio da parte del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese di una garanzia personale diretta per la copertura della tranche junior di portafogli di nuove erogazioni a PMI e MID CAP, per un ammontare di circa 300 milioni ciascuno.

Banking Book e ALM

ALM

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in un'apposita Funzione delegata e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato monetari e finanziari in genere, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, CRR/CRD, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione è prioritariamente imperniata su un modello di "natural hedge" che tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive, integrato con utilizzo di derivati di copertura/ottimizzazione. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto quelle a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Gestione dei Portafogli di Proprietà

Relativamente alla gestione degli strumenti finanziari dell'attivo, nel corso del 2024 si sono seguite le strategie sinteticamente descritte di seguito.

Posizioni nella categoria contabile HTCS

Il portafoglio del business model HTCS della Capogruppo nel corso del 2024 ha avuto un incremento di circa 2,4 miliardi, passando da 11,2 miliardi a 13,6 miliardi.

L'incremento è ripartito su entrambe le componenti del portafoglio, Governativi e Corporate, i cui acquisti netti a fine anno sono stati rispettivamente di 1,3 e 1,1 miliardi. Per effetto dell'incremento la sensitivity al tasso è aumentata di 0,8 milioni per p.b.. La componente di titoli governativi domestica è diminuita di circa 400 milioni, attestandosi al 31 dicembre 2024 a 1,6 miliardi circa.

In un contesto di mercato caratterizzato da livelli degli spread storicamente bassi e poco volatili, la gestione degli investimenti in obbligazioni non governative contabilizzate nel portafoglio HTCS si è focalizzata sulla gestione tattica del rischio tasso e sull'allungamento delle scadenze, finalizzato a sfruttare l'inclinazione della curva del credito. Questo approccio e la dinamicità nella gestione delle posizioni hanno consentito un miglioramento nella contribuzione al margine di interesse di cui si beneficerà anche nel medio termine. L'incremento del nominale investito ha interessato in prevalenza scadenze a medio-lungo termine, la sensitivity di credito è rimasta contenuta in poco meno di 1,8 milioni per basis point, e la scadenza media di poco inferiore ai 5 anni e mezzo. Il 75% dei nuovi investimenti, in particolare quelli con scadenza più elevata, è stato coperto dal rischio tasso.

Posizioni nella categoria contabile HTC

Coerentemente con quanto eseguito nel business model HTCS, nel 2024 il portafoglio HTC del Banking Book della Capogruppo è stato incrementato da 26,1 miliardi a 27,6 miliardi nominali, con un conseguente incremento dell'esposizione al rischio tasso. Tale incremento è stato focalizzato prevalentemente sulla componente di Titoli Governativi, che è aumentata di 1,3 miliardi a fronte di Titoli Corporate che sono variati di circa 0,2 miliardi. La quota di bond emessi dal Tesoro italiano si attesta alla fine del 2024 a 10,6 miliardi, con delta positivo di circa 1,7 miliardi rispetto al 2023.

La componente non governativa contabilizzata in HTC è cresciuta di 300 milioni nominali complessivi.

Data la particolare conformazione della curva dei tassi, invertita specialmente nei primi mesi dell'anno, una porzione degli investimenti è stata destinata ad obbligazioni callable di primarie controparti internazionali.

Inoltre, anticipando quanto previsto da Basilea IV, ossia il cambio di coefficiente di ponderazione per la tipologia dei bond senior non preferred, è stata effettuato un riposizionamento da questa tipologia di titoli verso titoli senior ottimizzando gli assorbimenti patrimoniali.

La quota parte di emissioni ESG sul portafoglio complessivo (HTC+HTCS) di titoli non governativi detenuto dalla Capogruppo è stata aumentata nel corso dell'esercizio, portandola attorno al 35%.

Trading e Fondi

Posizioni nella categoria contabile HFT

Per quanto concerne l'attività di negoziazione, si evidenzia come l'inizio del 2024 sia stato affrontato senza sostanziali discontinuità rispetto al precedente anno, vale a dire con un posizionamento nelle varie asset class principalmente tattico, contenendo il Var e prediligendo l'operatività intraday e posizioni a spread, equamente divise tra comparto equity, valutario, obbligazionario e preziosi; il continuo modificarsi del sentiment di mercato, le tensioni politiche e geopolitiche nel vecchio continente e le elezioni presidenziali nel nuovo, hanno portato a dinamiche di mercato poco intuitive e trend non duraturi sul fronte valutario con unica nota persistente relativa all'apprezzamento del comparto equity soprattutto in ambito Tecnologico.

Alternative Investments e Fondi

Nel corso del 2024 è proseguita l'attività di investimento in Fondi Alternativi sia italiani che esteri e si è continuato a privilegiare il Private Equity, anche se, nell'ottica di attenuazione del rischio e diversificazione dei mercati, l'investimento ha interessato, come negli anni precedenti, anche le altre asset class, quali il private debt, il venture capital e l'infrastructure. Particolare attenzione è stata posta nella selezione dei Fondi di Investimento Alternativi sull'implementazione dei fattori ESG nella policy di investimento attuata dai gestori.

Si rende noto che, con efficacia 1 luglio 2024, la Banca ha proceduto con la cessione del Ramo d'azienda riguardante l'attività di investimento, trasferendo tutti i componenti della struttura Alternative Investments e Fondi di Banco BPM nella neo-costituita Banco BPM Invest SGR S.p.A.. Con pari efficacia la Banca ha conferito alla SGR la gestione del Portafoglio di Private Markets attraverso un contratto di gestione di portafogli individuale, ferma restando la volontà della Banca di continuare a investire in questa tipologia di strumenti finanziari, beneficiando delle competenze e dell'esperienza del team di investimento in materia di fondi alternativi.

Global Markets

L'attività di market making nel comparto fixed income ha fatto registrare volumi in decisa crescita rispetto al 2023. La crescita, che ha riguardato tutti i segmenti di mercato in cui la Banca è operativa, è stata particolarmente pronunciata nei titoli di Stato italiani. In questo ambito, durante la prima parte dell'anno Banco BPM ha fatto richiesta al Ministero del Tesoro di essere ammessa al ruolo di Specialista in titoli di Stato, ruolo conseguito a partire dal mese di novembre. La strutturazione di prodotti per l'offerta di hedging alla clientela Corporate ha fatto registrare una crescita dei volumi, dopo il calo dell'anno precedente.

In leggero calo rispetto al 2023 i volumi di prodotti strutturati di investimento collocati, con una maggior diversificazione delle tipologie di strumenti e un maggior utilizzo di prodotti strutturati dalla Banca ma emessi da terzi. Sui mercati azionari, la Banca ha registrato incrementi notevoli nei volumi dell'attività di market making sia di certificates che di derivati azionari con clientela istituzionale.

Group Treasury

L'attività di Group Treasury nel corso del 2024 è stata particolarmente intensa a fronte del progressivo rimborso integrale delle tranches del programma di finanziamento TLTRO III per un totale di 15,7 miliardi. Nonostante l'entità dell'importo rimborsato, la posizione di liquidità della Banca nel corso dell'anno è stata caratterizzata da un costante eccesso di liquidità che ha comportato un'adesione alla Deposit Facility di BCE per una media giornaliera (giorni festivi inclusi) di circa 13 miliardi.

Gli effetti sui mercati delle tensioni geopolitiche hanno influenzato l'operatività sulle divise estere e sono state gestite con particolare attenzione agli impatti economici e ponendo ancora maggior cura verso il soddisfacimento delle esigenze della clientela commerciale del Gruppo.

Nel corso del 2024 l'attività del Money Markets Desk ha registrato una leggera flessione nell'operatività in Forex Swap sia per minori esigenze di copertura dei conti in divisa estera presso le varie banche tesoriere sia a fronte di possibili opportunità di arbitraggio sui mercati, esprimendo un turn over medio mensile intorno ai 10 miliardi di ammontare nominale (controvalore in euro) con un decremento del 7% circa rispetto all'anno precedente.

L'attività di raccolta volta a cogliere opportunità di mercato presso CC&G, si è attestata nel corso del 2024 intorno a 6 miliardi di volumi medi negoziati, in flessione rispetto al 2023. L'operatività con le altre Controparti Centrali Eurex Clearing AG e LCH SA, ha permesso a Banco BPM di incrementare ulteriormente la raccolta utilizzando la maggior parte dei titoli governativi della zona euro. Ciò ha contribuito a ridurre i rischi operativi e di controparte, nonché a garantire l'accesso ai mercati europei in grado di coprire la quasi totalità della composizione del portafoglio titoli

governativi. I volumi medi registrati nel 2024 per entrambe le due casse di compensazione estere si attestano a 5 miliardi circa ciascuna.

L'attività complessiva attraverso le tre casse centrali di secured financing sugli asset di proprietà ha evidenziato una raccolta totale giornaliera che si è mediamente attestata a circa 16,2 miliardi, salendo mediamente a oltre 18 miliardi nell'ultimo trimestre dell'anno. L'attività di impiego, comprensiva dell'operatività di medio/lungo termine, è stata mediamente pari a circa 2,7 miliardi.

A completamento dell'attività di raccolta, si evidenzia l'operatività di Long Term Repo bilaterale che nel corso di tutto l'anno ha contribuito al funding di medio/lungo periodo per un totale di 1,4 miliardi di nuove operazioni eseguite utilizzando ABS e covered bonds retained. L'outstanding totale dei Long Term Repos ammonta a fine 2024 a 8,4 miliardi.

Sul fronte dell'investimento secured della liquidità in eccesso, rispetto allo scorso anno segnaliamo una ripresa dei volumi repo, nonostante permanga significativo il ricorso alla Depo Facility di BCE; rileviamo dunque in alcuni periodi tassi repo General Collateral al di sopra del tasso della Depo Facility.

Passando a considerare il portafoglio di titoli governativi in dollari americani, nel 2024 si è assistito ad una graduale riduzione della curva dei tassi repo USD su tutte le principali scadenze, pur rilevando nell'ultimo periodo un approccio più conservativo da parte della Federal Reserve nell'allentamento della politica monetaria. Per il finanziamento dei governativi USD si è scelto di adottare una strategia di diversificazione delle scadenze al fine di garantire la miglior efficienza del funding di quel portafoglio che mediamente si attesta a 3,8 miliardi di controvalore in euro.

L'azione di ottimizzazione del collaterale è proseguita attraverso operazioni di prestito titoli in modalità open oltre che di collateral switch.

Nel corso del 2024 registriamo inoltre una contenuta operatività su derivati Overnight Index Swap su piattaforma elettronica, aventi come parametro variabile €str con un orizzonte temporale di breve termine, eseguiti con l'obiettivo di cogliere opportunità di mercato.

Concludendo con l'operatività Forex, si informa che l'attività di negoziazione in FX Spot è proseguita con buoni risultati sia reddituali che di volumi, con un incremento delle retrocessioni alle reti a fronte dell'attività commerciale.

Gestioni patrimoniali

Con riferimento alle attività poste in essere nella gestione degli asset under management, l'approccio adottato ha privilegiato il mantenimento di strategie diversificate, alla ricerca di un equilibrio tra rischi ed opportunità, in un contesto economico-finanziario caratterizzato da numerosi elementi di incertezza quali le questioni geo-politiche tutt'altro che in fase di risoluzione, le tensioni commerciali con l'intensificazione del protezionismo, l'instabilità politica in alcuni paesi (es. Francia e Germania), l'evoluzione della crescita economica e la tenuta degli utili aziendali, le questioni aperte riguardanti la spesa pubblica, la sostenibilità degli enormi debiti pubblici e deficit.

Con riferimento alla componente azionaria si è mantenuto un posizionamento complessivamente neutrale, privilegiando l'area USA per l'elevata spesa pubblica a sostegno della crescita economica, che ha consentito di mantenere elevati tassi di crescita degli utili aziendali, ben supportati anche dall'occupazione e dalla solida domanda interna.

Per quanto concerne gli investimenti obbligazionari, nella prima parte dell'anno si è mantenuta una posizione di sottopeso di duration, per poi stabilizzarsi verso la neutralità, in attesa di poter meglio verificare l'evoluzione economica e la stabilizzazione dei tassi di inflazione, dopo i significativi rientri dagli elevati tassi rilevati negli anni precedenti.

Gli investimenti riferiti ai mercati obbligazionari societari sono stati caratterizzati da elevata selettività nella scelta degli strumenti finanziari, con particolare attenzione al profilo rendimento/rischio degli stessi, adottando un posizionamento, nel complesso, neutrale.

Gli investimenti in attività finanziarie esposte al rischio cambio hanno contribuito alla diversificazione dei portafogli e sono stati mantenuti nell'intorno della neutralità, in coerenza con i differenti livelli di rischio delle linee.

I risultati delle attività svolte nell'anno sono stati positivi sia in termini assoluti che relativi. Al 31 dicembre 2024 le masse in gestione sono pari a 3,8 miliardi, sono superiori del 10,3% rispetto al valore delle masse di fine 2023 (3,5 miliardi), con una contribuzione positiva sia della raccolta netta, sia di mercato.

Corporate Center

2024 2023
riesposto (*)
variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 84.100 (20.470) 104.570 n.s.
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 1.807 2.060 (253) (12,3%)
Margine finanziario 85.907 (18.410) 104.317 n.s.
Commissioni nette (77.298) (50.621) (26.677) 52,7%
Altri proventi netti di gestione 18.927 10.082 8.845 87,7%
Risultato netto finanziario (8.461) (14.463) 6.002 (41,5%)
Altri proventi operativi (66.832) (55.002) (11.830) 21,5%
Proventi operativi 19.075 (73.412) 92.487 n.s.
Spese per il personale (429.432) (407.167) (22.265) 5,5%
Altre spese amministrative 397.024 357.097 39.927 11,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (165.892) (146.557) (19.335) 13,2%
Oneri operativi (198.300) (196.627) (1.673) 0,9%
Risultato della gestione operativa (179.225) (270.039) 90.814 (33,6%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 5.089 (60.333) 65.422 n.s.
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (54.627) (146.847) 92.220 (62,8%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (6.367) (2.248) (4.119) 183,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.399) 2.848 (15.247) n.s.
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 2.427 342 2.085 n.s.
Risultato lordo dell'operatività corrente (245.102) (476.277) 231.175 (48,5%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 74.041 183.242 (109.201) (59,6%)
Risultato netto dell'operatività corrente (171.061) (293.035) 121.974 (41,6%)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (42.002) - (42.002) n.s.
Impatto Monetica al netto delle imposte 493.125 - 493.125 n.s.
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 8.802 (8.802) n.s.
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (3.376) (22.245) - (84,8%)
Impatto della variazione del merito creditizio sulle emissioni di certificates
(OCR) al netto delle imposte 1.213 (3.463) 4.676 n.s.
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (13.106) (4.356) 200,9%
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 11 22 (11) (50,0%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 264.804 (314.275) 579.079 n.s.

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2024. Si è inoltre tenuto conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico come descritto nella premessa dei Risultati per settore di attività della presente relazione, cui si fa rinvio per maggiori dettagli.

Nella successiva tabella si riporta la riconciliazione del prospetto di conto economico riclassificato della business unit Corporate Center relativo all'esercizio 2023 con l'analogo prospetto originariamente pubblicato nella Relazione sulla gestione consolidata dello scorso esercizio.

Esercizio 2023 Corporate
Center
riclassifica
proventi
monetica
riclassifiche
gestionali
Conto
economico
2023
riesposto
Margine di interesse 110.763 (131.233) (20.470)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 2.060 2.060
Margine finanziario 112.823 - (131.233) (18.410)
Commissioni nette (86.634) 39.879 (3.866) (50.621)
Altri proventi netti di gestione 50.166 (39.879) (205) 10.082
Risultato netto finanziario 8.121 (22.584) (14.463)
Altri proventi operativi (28.347) - (26.655) (55.002)
Proventi operativi 84.476 - (157.888) (73.412)
Spese per il personale (407.168) 1 (407.167)
Altre spese amministrative 357.097 357.097
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (146.557) (146.557)
Oneri operativi (196.628) - 1 (196.627)
Risultato della gestione operativa (112.152) - (157.887) (270.039)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (60.335) 2 (60.333)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (146.847) (146.847)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (4.067) 1.819 (2.248)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 2.809 39 2.848
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 342 342
Risultato lordo dell'operatività corrente (320.250) - (156.027) (476.277)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 127.968 55.274 183.242
Risultato netto dell'operatività corrente (192.282) - (100.753) (293.035)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 8.802
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (22.245) (22.245)
Impatto della variazione del merito creditizio sulle emissioni di
certificates (OCR) al netto delle imposte
(3.463) (3.463)
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (4.357) 1 (4.356)
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 22 22
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (213.523) - (100.752) (314.275)

La business line Corporate Center è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato non rappresentati nelle altre linee di business. Nello specifico, il Corporate Center include gli apporti economici delle società immobiliari del Gruppo, delle attività di run-off relative al business del leasing del Gruppo, nonché della gestione accentrata delle funzioni a favore di tutto il Gruppo.

Andamento economico del settore

Il Margine di interesse è positivo per 84,1 milioni, in crescita rispetto allo scorso esercizio. Si segnala, in particolare, il contributo dell'operatività in crediti fiscali (Ecobonus), che passa da 70,1 milioni del 2023 a 134,3 milioni.

In sensibile flessione il complesso degli Altri proventi operativi, negativi per 66,8 milioni, per effetto, soprattutto, della dinamica delle Commissioni nette (negative per 77,3 milioni), che risentono delle nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica che hanno comportato l'addebito di commissioni passive per circa 85,2 milioni, rispetto a 62,2 milioni del 2023.

Gli Oneri operativi sono, nel complesso, stabili (198,3 milioni), mentre sono in flessione le rettifiche di valore registrate sugli immobili valutati al fair value, passate da 146,8 milioni dello scorso esercizio a 54,6 milioni del 2024.

Si evidenzia inoltre l'incremento degli Accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, che si attestano a 12,4 milioni, in buona parte riferibili agli oneri che Banco BPM si è impegnato a rifondere all'acquirente con riferimento a due immobili inclusi nel portafoglio oggetto di cessione (c.d. progetto Square).

Alla business unit in esame sono stati addebitati Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte per 42,0 milioni e impatti della PPA per 13,1 milioni, mentre nella voce Impatto monetica al netto delle imposte sono

rilevati gli effetti positivi riconducibili alle operazioni perfezionate il 30 settembre per la riorganizzazione del business della monetica. Il Corporate Center chiude l'esercizio con un utile di 264,8 milioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Comparto immobiliare

Al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio complessivo del patrimonio immobiliare del Gruppo ammonta a 2,0 miliardi (2,2 miliardi al 31 dicembre dello scorso anno).

L'attività del Gruppo nel settore immobiliare è indirizzata alla gestione del patrimonio strumentale (sedi o filiali), nonché alla valorizzazione, sviluppo e dismissione di quello non strumentale. In maggior dettaglio, nel corso 2024 l'attività del Gruppo si è concentrata nell'efficientamento degli spazi occupati e nella riduzione dei costi di gestione degli stessi.

Nel corso dell'anno sono state realizzate diverse iniziative di efficienza energetica con l'obiettivo di riduzione dei consumi in linea con quanto dichiarato in Piano Strategico. Tali interventi hanno riguardato sia le grandi sedi, sia le filiali con attività di ristrutturazione per garantire confort ed un uso razionale dell'energia.

L'attività relativa alla valorizzazione e commercializzazione del patrimonio non strumentale si inserisce in un mercato immobiliare che ha registrato una netta ripresa, soprattutto nella parte centrale dell'anno. Secondo le ultime previsioni l'anno si chiuderà con circa 710 mila transazioni, mantenendosi sui livelli del 2023. Il mercato delle locazioni, invece, è in calo del 2,5% a causa della scarsa offerta, ma i canoni di affitto aumentano del 5,5%. Tra i fattori che hanno contribuito alla ripresa delle compravendite ci sono la fiducia in un calo dei tassi sui mutui, l'acquisto per investimento, il desiderio di acquistare una casa green per ridurre le spese di gestione, mentre la scarsità di immobili e l'elevato costo delle ristrutturazioni sono tra i principali freni.

Nel 2024, l'Italia ha registrato volumi di investimento per 9,9 miliardi, segnando un aumento del 60% rispetto all'anno precedente e sovraperformando la crescita europea (+13%). Nella seconda metà dell'anno le transazioni, per un controvalore di 6,1 miliardi, sono state trainate da settori retail (+24%), uffici (+23%), hotel (+17%) e logistica (+16%) che hanno rappresentato l'80% del volume totale delle transazioni, riflettendo una forte resilienza del mercato.

Per quanto riguarda gli uffici il volume degli investimenti alla fine del terzo trimestre 2024 ha superato quello dell'intero 2023, con particolare intensità per il mercato di Roma, con un incremento degli investimenti del terzo trimestre 2024 rispetto al terzo trimestre 2023 di oltre il 200%.

Gli investitori istituzionali (nazionali e internazionali) hanno mostrato una chiara preferenza per immobili conformi agli standard ESG, spinti dalla crescente pressione della normativa e dalla sensibilità degli stakeholder. La scarsità di immobili di questo tipo ha quindi portato a una concentrazione della domanda su un numero limitato di asset, incrementando ulteriormente i valori per gli immobili sostenibili di alta qualità.

Per il mercato di Milano la vacancy degli edifici ad uso direzionale è pari al 9,5% e conferma la riduzione già in atto dalla fine del 2022 per quello di Roma è pari al 7,5% con minimi di 1,5% nei business district.

Per quanto concerne il settore alberghiero, i flussi turistici in Italia per il primo semestre del 2024 confermano il trend positivo iniziato nel 2022, con livelli che si avvicinano a quelli registrati nel periodo pre-Covid. In questo contesto si è registrato un aumento del 21% del volume delle transazioni; oltre il 50% delle transazioni ha riguardato operazioni di Hotel Management Agreement (HMA).

Gli investimenti per la logistica sono stati 474 milioni (di cui 184 milioni nel secondo trimestre), in calo dell'8% rispetto al primo semestre 2023, prevalentemente localizzati nel Nord-Ovest Italia. Il tasso di occupazione complessivo dei primi nove mesi del 2024 si è chiuso a 1,7 milioni di metri quadri, con un vacancy rate ai minimi storici, sotto l'1,5%. I principali utilizzatori di spazi rimangono gli operatori di logistica per conto terzi e omnichannel retailer, nuove opportunità derivano dalle forme tecnologicamente evolute dei Data Center (Hyperscale Data Center ed Edge Data Center). Il prime rent per Milano e Roma si è mantenuto stabile, intorno a 67 euro/mq/anno, coerente con i valori del 2023 ma con un incremento nei settori di logistica last mile nell'area di Milano con canoni fino ai 110 euro/mq/anno per immobili di recente costruzione ed un prime yield in linea con il 2023, intorno al 5,50%.

Il settore retail è stato interessato da un forte incremento degli investimenti (oltre il 500% nel quarto trimestre rispetto ai dati del terzo trimestre 2024).

A Milano il canone medio di locazione delle high street è passato da 1.500 euro a meno di 700 euro/mq/anno, a Roma da 1.500 euro a meno di 1.300 euro/mq/anno per favorire di una maggiore accessibilità stante la crescente offerta di immobili ed il raddoppio degli spazi disponibili.

Per quanto riguarda il settore residenziale, l'andamento risulta meno performante rispetto allo scorso anno, con un - 47% dei volumi investiti fino al terzo trimestre 2024 rispetto allo stesso valore al terzo trimestre 2023.

Per quanto riguarda il numero delle transazioni, il valore aggiornato al primo semestre 2024 mostra un lieve decremento rispetto al primo semestre 2023 (-3%).

In questo contesto il Gruppo ha stipulato n. 68 rogiti per circa 100,1 milioni, in netto aumento rispetto di 45 milioni dello scorso anno; gli immobili per i quali sono in essere trattative di vendita che rispettano i criteri per la classificazione tra le attività in via di dismissione, ai sensi del principio contabile IFRS 5, ammontano a 92,1 milioni (159 milioni al 31 dicembre 2023).

Oltre a quanto sopra riportato, come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio, cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, in data 12 settembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato di procedere a un'operazione di cessione di un portafoglio di oltre 330 immobili di proprietà, quasi esclusivamente ad uso non strumentale, per un complessivo valore di bilancio pari a circa 295 milioni ad un prezzo sostanzialmente in linea con il fair value (Progetto "Square"). La cessione è prevista in più tranches, la prima, per un valore di bilancio di 70,7 milioni, è stata perfezionata in data 27 dicembre 2024; gli ulteriori trasferimenti saranno realizzati entro giugno 2026.

In termini economici, l'accordo di vendita ha comportato l'addebito di costi al conto economico 2024 di complessivi 32,2 milioni (-27,2 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali).

Per maggiori dettagli attinenti agli impatti della descritta operazione si rinvia al paragrafo "Aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" della Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa consolidata.

Sul fronte delle locazioni, nonostante una flessione rispetto all'anno record del 2023, l'attività di locazione di uffici sia a Milano che a Roma è rimasta in linea con la media quinquennale. L'aumento della domanda di spazi di alta qualità, combinato con un'offerta limitata, ha portato a un aumento dei canoni di locazione, che si attestano a Milano a 750 euro/mq e a Roma a 550 euro/mq.

Le posizioni centrali rimangono dominanti nel mercato e si prevede che il 2025 vedrà una maggiore concorrenza, con dinamiche di mercato in continua evoluzione.

A livello di Gruppo è proseguita l'attività di "messa a reddito" degli spazi liberi, compresi quelli rivenienti dalle chiusure delle filiali realizzate nei precedenti esercizi.

Da ultimo, l'aggiornamento delle valutazioni al 31 dicembre 2024 del patrimonio immobiliare del Gruppo ha determinato un effetto economico complessivamente negativo per 54,6 milioni (146,8 milioni al 31 dicembre 2023). Tale effetto recepisce le nuove stime del fair value - elaborate mediante il supporto di apposite perizie rilasciate da primarie società, sulla base degli standard "RICS Valuation" - piuttosto che i valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso o riconducibili al citato Progetto "Square". Le cause sottostanti tale risultato sono molteplici e riconducibili sia all'evoluzione intervenuta nei parametri di mercato, sia ad eventi che hanno interessato alcuni specifici immobili tali da richiedere una revisione delle assunzioni utilizzate nelle precedenti stime.

LA GESTIONE DEI RISCHI

Adeguatezza patrimoniale e principali rischi

L'attuale livello dei fondi propri e delle attività di rischio ponderate consente al Gruppo Banco BPM di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari sia le specifiche soglie richieste dall'Organo di Vigilanza al termine dello svolgimento del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management, agli stakeholder e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, valuta la propria situazione patrimoniale in condizioni di normalità e di stress, in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro.

L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dall'Autorità di Vigilanza, facendo leva anche sul Framework di Risk Appetite (RAF).

Rischi creditizi

Il controllo direzionale dei rischi creditizi viene realizzato attraverso un modello di portafoglio di stima del rischio VaR, che viene applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie e finanziarie delle banche del Gruppo al fine di stimare il relativo capitale economico.

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti afferenti alla clientela Corporate e Retail, un elemento chiave è costituito dai Rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificatamente per segmento di clientela.

Si sottolinea che il rating interno non è applicato per fini regolamentari al perimetro di Banca Akros, su cui vige altresì l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza, per cui nelle applicazioni gestionali, tra cui la quantificazione del capitale economico e il calcolo dell'Expected Credit Loss in ambito IFRS 9, si utilizzano delle proxy con valori medi. Il rating interno viene invece utilizzato per Banca Akros all'interno del processo di concessione del credito per la clientela comune con Capogruppo.

Rischi finanziari

Con riferimento al rischio di controparte, il Gruppo utilizza, sia ai fini segnaletici di Vigilanza sia a fini gestionali interni, metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento relativo a derivati e securities financing transactions (pronti contro termine e prestito titoli).

Per quanto riguarda l'operatività in derivati, il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte viene effettuato sulla base della metodologia standard SA-CCR (Standardized Approach for Counterparty Credit Risk) (Rif. Regolamento UE 2019/876) che permette di riflettere meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

Relativamente al comparto SFT (Securities Financing Transactions) l'esposizione è calcolata secondo quanto previsto dagli artt. 223-224 del Regolamento (UE) n.575/2013 per il Metodo Integrale adottato anche ai fini di Vigilanza prudenziale.

L'adesione alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk), tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli articoli 306-308 del Regolamento UE n. 575/2013.

La determinazione del rischio controparte complessivo avviene applicando, alle misure di esposizione definite come sopra, i parametri creditizi (PD, LGD, ponderazioni) previsti (modello interno AIRB o Standard).

In materia di misurazione del fair value ai fini della valutazione contabile degli strumenti finanziari, la Capogruppo stima inoltre le rettifiche del fair value (Valuation Adjustment), al fine di riflettere il rischio di controparte sulle esposizioni in strumenti derivati OTC.

I suddetti aggiustamenti sono effettuati sia con riferimento alle esposizioni creditorie (CVA - Credit Valuation Adjustment) sia sulle esposizioni debitorie (DVA – Debit Valuation Adjustment), per tenere conto rispettivamente delle probabilità di fallimento della controparte e della banca segnalante. Ai fini della determinazione dell'esposizione, alla base della quantificazione del CVA e DVA, viene adottato un approccio di calcolo di tipo simulativo avanzato (Monte Carlo), in linea con la best practice di mercato.

Il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE 2016/2251) scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM (Standard Initial Margin Model), il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivities aggregate per classe di rischio e di prodotto.

Con riferimento al requisito patrimoniale IMA (Internal Model Approach), si ricorda che, a partire dal 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato inclusivo del rischio specifico sui titoli di debito.

A partire dal 17 aprile 2023, il modello per il calcolo del requisito di capitale è calcolato sulla base delle metriche di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito e di rischio cambio del banking book – e dell'IRC (Incremental Risk Charge).

A fine 2024 l'Assorbimento Patrimoniale IMA (Internal Model Approach) gestionale a fronte dei rischi di mercato risulta pari a circa 95 milioni, corrispondente a circa 1.184 milioni espresso in termini di RWA.

A seguito del perfezionamento dell'operazione di scissione del ramo Global Markets di Banca Akros in Banco BPM, con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2024, il nuovo modello operativo ha accentrato nella Capogruppo le attività di capital markets che comportano un'assunzione di rischio mercato.

La componente di rischio prevalente nel 2024 è quella relativa al rischio azionario (livelli e volatilità), seguita in ordine d'importanza dal rischio tasso d'interesse. La componente di rischio specifico sui titoli di debito è bassa, seppure in aumento nel secondo semestre, coerentemente con una bassa esposizione verso il comparto obbligazionario.

Rischio operativo

Con riferimento al rischio operativo, il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Rischio di liquidità

Con riferimento al rischio di liquidità, nel corso del 2024 il Gruppo Banco BPM ha efficacemente svolto il processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP - Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), processo attraverso il quale gli Organi aziendali garantiscono che il Gruppo operi con livelli di liquidità e funding che rispettino sia i requisiti minimi regolamentari sia la propensione al rischio approvata all'interno del RAF. Nell'ambito di tale processo, è previsto un monitoraggio periodico del rischio di liquidità, condotto su base infra-

giornaliera, giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale e funding) sia per le metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia per quelle elaborate internamente. Nel corso del 2024, sono state elaborate tutte le segnalazioni regolamentari di liquidità previste a livello di Gruppo Banco BPM.

Rischi assicurativi

I rischi del Gruppo vengono quantificati nel contesto del calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità effettuato sulla base della formula standard, secondo la metodologia e i parametri definiti dalla normativa di riferimento. Le analisi condotte dalla funzione di Risk Management mostrano l'adeguatezza della formula standard alla valutazione del profilo di rischio del Gruppo.

Il profilo di rischio del Gruppo include anche quei rischi non misurati dalla formula standard, ma comunque monitorati e gestiti sotto il sistema di gestione e controllo dei rischi.

Nello specifico, i rischi assicurativi rappresentano i rischi:

  • del portafoglio assicurativo ramo vita collegati ai rischi di sottoscrizione di natura biometrica (rischi da incertezza ipotesi di valutazione delle passività assicurative) e di natura operativa (rischi da incertezza dell'ammontare delle spese e dell'esercizio delle opzioni contrattuali da parte degli assicurati);
  • del portafoglio assicurativo ramo danni relativi ai rischi di sottoscrizione, i quali possono dipendere da una stima non adeguata delle ipotesi di frequenza e/o della gravità dei sinistri considerati in fase di tariffazione e di riservazione, dal rischio di riscatto anticipato degli assicurati e da perdite derivanti da eventi estremi o eccezionali.

Sono inclusi anche i rischi finanziari derivanti dall'investimento dei premi raccolti e gli altri rischi del business assicurativo (es. operativo, liquidità).

Per maggiori informazioni sulla gestione dei rischi si rinvia alla Parte E della Nota integrativa consolidata dedicata al presidio dei rischi.

Evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo

Lo scenario macroeconomico ad oggi previsto per l'anno 2025 incorpora una crescita contenuta dell'economia italiana favorita da una discesa dell'inflazione maggiore rispetto agli altri paesi europei ed una ripresa dei consumi delle famiglie, a fronte di un lento recupero dei salari reali. Sul mercato del lavoro dovrebbe proseguire il trend di miglioramento in atto, con positivi effetti sul tasso di occupazione. La BCE, in questo contesto, continuerebbe ad allentare i tassi ufficiali fino a rendere neutrale l'orientamento della politica monetaria, pur monitorando attentamente l'inflazione che potrebbe essere influenzata ancora dalla volatilità dei prezzi energetici.

Sullo sfondo resta un moderato livello di incertezza, legato a fattori politici e geopolitici, tra cui spiccano le politiche commerciali della nuova Presidenza USA. Un'eventuale escalation nell'imposizione di tariffe potrebbe rendere difficoltoso il già debole slancio economico europeo, impattando negativamente il commercio internazionale e aumentando i costi per le industrie chiave. Sono incerti anche gli sviluppi dei conflitti in Medio Oriente e Ucraina, che potrebbero avere ripercussioni sul mercato energetico, e lo stato delle relazioni USA – Cina che potrebbe impattare sulle catene di fornitura globali.

L'evoluzione prevedibile dei rischi deve pertanto tener conto delle conseguenze che potrebbero derivare dai perduranti conflitti, dal rinnovato protezionismo globale, che rischiano di riaccendere l'inflazione e, a livello domestico, dai ritardi dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

L'azione del Gruppo è comunque tesa ad un atteggiamento di prudente e costante presidio delle attività, al fine di limitare l'impatto di possibili evoluzioni avverse, attualmente non prevedibili sulla base del quadro economico.

I ratio patrimoniali del Gruppo Banco BPM sono infatti ben superiori rispetto ai minimi imposti dalla Vigilanza, a garanzia di un'adeguata copertura dei rischi anche in condizioni di scenario macroeconomico peggiorativo.

Ciò premesso, per quanto riguarda il rischio di credito, il Gruppo intende proseguire il percorso iniziato negli scorsi anni di contenimento del rischio, sostenuto da una crescita dei volumi indirizzata verso settori caratterizzati da migliori prospettive e tassi di default più contenuti. Dal 2022 la valutazione prospettica delle controparti ha incorporato fattori di rischio ESG, principalmente legati al rischio di transizione associato al settore di appartenenza. Anche nel 2024 l'attento utilizzo degli strumenti di mitigazione (garanzie) e la puntuale politica degli accantonamenti sono stati i fondamenti per un approccio prudente nella gestione del portafoglio crediti.

Con riferimento al rischio di tasso di interesse del portafoglio di proprietà del Gruppo, nel corso dell'esercizio 2024 il profilo di rischio si è mostrato generalmente adeguato in coerenza con i limiti di rischio approvati. Nel secondo semestre, in particolare, si è registrato un lieve sconfino gestionale (RAF managerial) sulla misura relativa al SOT NII, prontamente gestito con remedial actions che ne hanno consentito pronto rientro. Il profilo di liquidità si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio interni e, laddove presenti, regolamentari.

Da parte della Funzione Rischi, è stato coordinato il rinnovo delle coperture assicurative relativamente alla tutela degli asset strumentali del Gruppo, di natura materiale e immateriale, e degli asset coinvolti a garanzia delle operazioni di business ed a copertura dei danni tipici dell'attività bancaria nell'ottica di gestire appropriatamente il trasferimento del rischio operativo.

In tale contesto, è stata svolta un'analisi delle coperture attive nel Gruppo, realizzando quindi le possibili razionalizzazioni e potenziando l'efficacia delle garanzie acquisite.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, CONTROLLO E SUPPORTO

Risorse Umane

La gestione delle Risorse Umane in Banco BPM è finalizzata alla valorizzazione delle persone attraverso una politica che ne promuove la crescita e le supporta nel loro percorso di sviluppo professionale, fin dal loro ingresso nel Gruppo. In tale prospettiva, nel corso del 2024 sono state adottate iniziative dedicate che confermano la centralità delle persone del Gruppo ed evidenziano come le stesse siano considerate risorse fondamentali per la crescita e la competitività del Gruppo stesso.

Nel seguito sono descritte le principali iniziative che hanno caratterizzato la gestione delle Risorse Umane nel corso dell'anno, rimandando per maggiori dettagli ed approfondimenti alla Rendicontazione di sostenibilità che, dal 2024, forma parte integrante della presente Relazione sulla gestione.

In quest'ottica sono proseguiti, anche in linea con gli obiettivi del Piano Strategico aggiornato, il ricambio generazionale e il percorso di rafforzamento delle competenze strategiche. In maggior dettaglio, come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo della presente Relazione sulla gestione, con l'accordo sindacale sottoscritto in data 19 dicembre 2024, sono state previste 1.100 uscite nel corso del 2025 per accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, che, unitamente alle circa 500 adesioni al piano di pensionamento incentivato attuato a partire dal mese di giugno 2024, consentono di accompagnare al pensionamento complessivamente circa 1.600 persone.

A fronte di dette uscite, sono previste 800 assunzioni con ricorso prioritario al contratto di apprendistato e ulteriori 100 con contratto a tempo determinato. Tali assunzioni, unitamente ai 150 ingressi già realizzati nel corso del 2024, contribuiranno alla crescita del business, garantendo allo stesso tempo l'acquisizione e lo sviluppo di nuove competenze.

Le politiche finalizzate ad attrarre giovani e favorire il ricambio generazionale sono attuate attraverso un'intensa attività di Employer Branding e un processo di selezione equo, standardizzato, basato sul potenziale, sulle competenze e sulle professionalità delle persone candidate.

Nel 2024 sono inoltre proseguite le iniziative volte a favorire la crescita interna dei talenti, attraverso programmi di sviluppo e formazione mirati e professionalizzanti verso ruoli specialistici e manageriali rivolti a giovani, key people e manager; sono state inoltre messe in campo esperienze on the job, affiancamenti strutturati e Company Visit, che favoriscono il confronto e l'interazione tra diverse funzioni e generazioni, nonché attività di assessment volte a mappare il possesso delle competenze distintive finalizzate alla valorizzazione professionale.

E' stato inoltre rinnovato il sistema di Performance Management al fine di sostenere ulteriormente lo sviluppo professionale attraverso il feedback continuo per creare coinvolgimento e potenziare l'ascolto.

Particolare attenzione è stata altresì posta al perseguimento di politiche mirate alla realizzazione della parità di genere, attraverso programmi di sviluppo e valorizzazione del talento femminile e la definizione di piani d'azione volti a favorire la crescita della rappresentatività delle donne in ruoli manageriali.

Sono state erogate oltre 140.000 giornate di formazione con programmi di formazione continua per i segmenti di business e iniziative dedicate di up-skilling e re-skilling delle competenze in linea con l'evoluzione delle professionalità. Particolare attenzione è stata dedicata ai temi della cultura del rischio, al presidio dell'ambito ESG, alle digital skills e allo sviluppo della leadership per i ruoli manageriali, potenziando e innovando i canali di accesso all'apprendimento (Learning Management System, mobile, simulatori, realtà virtuale).

Banco BPM si è impegnato nella promozione di una cultura e di una politica di inclusione di tutte le forme di diversità (genere, età, etnia, disabilità, orientamento sessuale e affettivo, religione e cultura) attraverso eventi, pubblicazioni, webinar e iniziative ad hoc.

Favorire un ambiente di lavoro partecipativo e inclusivo, in cui tutte le persone sono trattate con dignità ed equità, è un obiettivo fondamentale del Gruppo, che contribuisce a diffondere la cultura del rispetto nelle relazioni tra le persone e a creare il contesto per una banca più accessibile, inclusiva e sostenibile.

In ottica di cura e rispetto delle persone, il 10 ottobre 2024 è stato sottoscritto un importante accordo con le Organizzazioni Sindacali che prevede, a favore delle persone vittime di violenza, molestie e discriminazioni, importanti misure di tutela che si aggiungono a quelle previste dalla Legge e dalla normativa di settore. Inoltre, il 24 novembre 2024, è stata adottata una specifica normativa interna, "Contrasto alle molestie, violenze e a ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro", che formalizza le prassi adottate in precedenza, disciplinando impegni e modalità di gestione delle segnalazioni relative ad episodi di violenza, molestie e discriminazioni nei luoghi di lavoro ricevute dalla funzione Risorse Umane.

Nel corso del 2024 il Gruppo ha ulteriormente sviluppato il proprio sistema di welfare per favorire, anche attraverso il lavoro agile e la flessibilità degli orari, una migliore gestione dei tempi nella conciliazione di vita e lavoro. In tale contesto, il 15 ottobre 2024 è stato siglato con le Organizzazioni Sindacali l'accordo che istituisce la Banca del Tempo, soluzione solidaristica che prevede la costituzione di un bacino annuale di ore di assenza retribuita a favore di lavoratori/lavoratrici che abbiano necessità di un'ulteriore dotazione di permessi in relazione a particolari situazioni di vita specificamente individuate.

Internal audit

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare l'efficacia e l'effettività del complessivo Sistema dei Controlli Interni, riportando agli organi aziendali le risultanze delle proprie attività e i necessari interventi che il management deve realizzare al fine di raggiungere la piena adeguatezza dei processi e del sistema dei controlli.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario. Per l'unica entità bancaria estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse), svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione, operando in eventuale coordinamento con la stessa. La Funzione Audit della Capogruppo svolge inoltre il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo delle Funzioni Internal Audit delle compagnie assicurative appartenenti al Conglomerato Finanziario.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit, oltre a quanto previsto dalla normativa esterna, tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali internazionali.

Gli interventi condotti nel 2024 hanno riguardato i seguenti ambiti:

  • processi di governo;
  • processi di controllo e gestione dei rischi;
  • finanza;
  • commerciale;
  • credito;
  • processi di supporto IT;
  • reti bancarie.

Con riferimento ai processi organizzativi in uso, al rispetto della normativa esterna e interna, nonché ai comportamenti del personale addetto e, più in generale, all'adeguatezza del complessivo Sistema dei Controlli Interni.

Tra le attività più significative che hanno coinvolto la Funzione Audit nel 2024 sono incluse, oltre agli audit obbligatori (derivanti da adempimenti richiesti dalla normativa esterna o da Regolamenti Interni), le verifiche riguardanti la concessione del credito, la gestione del credito anomalo e deteriorato, anche attraverso analisi di credit file review, gli interventi evolutivi relativi ai processi di gestione e misurazione dei rischi (con particolare riferimento agli ambiti interessati dai modelli interni validati a fini regolamentari e di secondo Pilastro). La Funzione Audit ha svolto inoltre, tramite specifiche attività di follow up, verifiche sulla corretta attuazione delle azioni correttive a fronte dei rilievi formalizzati dalla medesima Funzione e dall'Autorità di Vigilanza, alla quale ha fornito il proprio supporto nell'ambito delle ispezioni condotte on-site.

Infine, la Funzione Audit ha svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti riguardanti l'assetto dei controlli interni.

Compliance

La funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni e svolge le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo di conformità alle norme per le strutture delle società appartenenti al Gruppo che non hanno esternalizzato la funzione medesima presso la Capogruppo. Al fine di perseguire la concreta attuazione del presidio di conformità alle norme nel Gruppo, sono stati predisposti flussi informativi che coinvolgono la funzione

Compliance di Capogruppo e le rispettive funzioni delle suddette società controllate; tale scambio di flussi informativi, infatti, costituisce strumento fondamentale tramite il quale concretizzare i meccanismi di coordinamento.

Al Responsabile della funzione di conformità alle norme (Compliance Manager) di Capogruppo è, altresì, conferito l'incarico di Responsabile per la Protezione dei Dati (Data Protection Officer), ai sensi dell'art. 37, par. 7, Reg. (UE) n. 679/2016 (GDPR), in ambito privacy.

La circolare Banca d'Italia n. 285/2013 statuisce che il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (ad es., statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).

La funzione presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Nel 2024, nell'ambito delle attività svolte per implementare un modello di controllo integrato, la funzione Compliance di Banco BPM i) ha avviato l'estensione del proprio modello metodologico ed operativo a Banco BPM Invest SGR, Società di Gestione del Risparmio rivolta alla clientela istituzionale, che ha avviato la propria operatività nel corso del 2024, ii) ha proseguito il processo di estensione del proprio modello metodologico e operativo alla funzione Compliance di Banco BPM Vita e Vera Vita.

La funzione Compliance è stata inoltre impegnata nell'identificare le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità, nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione. In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la Funzione ha eseguito verifiche di conformità volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio, monitorandone la realizzazione. La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria consulenza e assistenza nei confronti delle strutture aziendali del Gruppo nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità alle norme, in particolare nelle fasi propedeutiche all'emanazione di norme interne e proposte commerciali.

La funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, al fine di diffondere e promuovere all'interno del Gruppo una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché consentire consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

Con riferimento al processo di introduzione di nuovi prodotti e ingresso in nuovi mercati, la funzione Compliance è stata coinvolta nella fase di istruttoria tecnica al fine identificare e valutare gli elementi rilevanti collegati al rischio di non conformità alle norme. La funzione, inoltre, ha partecipato alle sedute dell'apposito Comitato di Gruppo, rappresentativo delle diverse unità organizzative, che ha la responsabilità di validare i nuovi prodotti/servizi e l'ingresso in nuovi mercati.

Tra le attività più significative che hanno interessato la funzione Compliance nel corso del 2024, e che proseguiranno nel corso del 2025, si citano le specifiche progettualità aziendali volte a rafforzare ed efficientare le analisi degli indicatori a distanza (c.d. Key Risk Indicator - KRI) utilizzati dalla funzione Compliance.

Antiriciclaggio

La funzione Antiriciclaggio di Gruppo esercita le proprie attività con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, presidiando nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni. La struttura assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS); presso la medesima Funzione sono declinati

i ruoli e le responsabilità del Sanction Compliance Officer al fine di garantire l'adeguatezza dei presidi nei confronti di Paesi e controparti soggette a misure restrittive.

L'attività è svolta secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, in fase di impianto come di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione delle vulnerabilità rilevate.

Tra gli elementi di rilievo che hanno interessato la funzione Antiriciclaggio nel corso del 2024, si ricordano, in particolare: (i) le attività di controllo e le ulteriori misure di rafforzamento dei presidi promosse con riferimento ai provvedimenti emanati dalle Autorità competenti anche in risposta al mutato contesto socio/economico e geopolitico, influenzato dagli attuali conflitti in corso tra Russia e Ucraina e in Medioriente, e alla conseguente e crescente attenzione in materia di sanzioni internazionali e di adeguatezza dei presidi di controllo sul fronte dei rapporti con controparti e Paesi sottoposti a misure restrittive; (ii) le diverse iniziative formative, molte delle quali ad erogazione diretta da parte della funzione Antiriciclaggio, rivolte alla Rete Commerciale così come alle risorse di Sede Centrale, nonché le specifiche sessioni rivolte agli Organi aziendali (board induction), unitamente ai percorsi formativi specialistici fruiti dalle risorse della funzione a docenza esterna altamente qualificata; (iii) il coinvolgimento nelle progettualità strategiche del Gruppo, tra cui le attività di definizione dei presidi AML funzionali alla partnership in ambito monetica tra Banco BPM e Numia Group, volte a definire il modello operativo antiriciclaggio e gli adempimenti in carico a Banco BPM nella qualità di soggetto collocatore.

Mantiene, infine, autonoma e trasversale rilevanza rispetto a tutti gli ambiti di competenza della Funzione, il complesso di progettualità finalizzate al continuo ampiamento e consolidamento delle tecnologie a supporto delle attività di controllo e monitoraggio del rischio. Nel mese di ottobre è stato avviato il progetto di sostituzione delle procedure Know Your Customer (KYC) che supporterà gli adempimenti di adeguata verifica, nonché la progettualità per la messa a terra della cosiddetta dashboard Anti Money Laundering con l'obiettivo di promuovere un impianto dei presidi antiriciclaggio ancora più innovativo.

Ricerca e sviluppo

Considerata la natura bancaria e assicurativa del Gruppo, le attività di ricerca e sviluppo sono prevalentemente indirizzate a studiare la possibile applicazione delle novità tecnologiche nei rapporti con la clientela, per migliorare e/o ampliare l'offerta di prodotti/servizi, come pure nei processi interni aziendali, per semplificarli e renderli più efficienti. Inoltre, sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione importanti progetti di natura regolamentare, legati all'emissione di nuove normative a livello di sistema.

Tali attività sono gestite in forma accentrata dalla Capogruppo Banco BPM.

Nel seguito sono evidenziate le principali iniziative per ciascuna area.

Attività progettuali e investimenti tecnologici

Adeguamento normativo

Nel corso dell'anno è proseguita l'attività di razionalizzazione della normativa interna di adeguamento alle novità legislative con particolare riferimento a:

D.Lgs. 231/01 – Responsabilità amministrativa delle Società

Banco BPM aggiorna, nel continuo, il proprio Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 e quello delle società controllate. Nel corso del 2023, sono stati effettuati una serie di interventi, tra cui:

  • l'aggiornamento del "Regolamento Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01" delle controllate Banco BPM Vita, Sirio Immobiliare, BRF Property, Partecipazioni Italiane in liquidazione e PMG in liquidazione per recepire tutte le novità intervenute nell'esercizio con riferimento sia a quelle legislative rilevanti in materia di responsabilità delle società e degli enti, sia ai presidi per evitare la commissione dei reati richiamati dal decreto;
  • l'approntamento dell'impianto ex D.lgs. 231/01 per la controllata Sagim;

• la mappatura dei rischi 231/01 delle controllate Banca Akros, Banco BPM Vita, Sirio Immobiliare, BRF Property, Partecipazioni Italiane in liquidazione, PMG in liquidazione e Sagim al fine di individuare le aree che risultano maggiormente esposte alla possibilità di commettere i reati identificati dal D.Lgs. 231/2001.

D.Lgs. 24/23 – Whistleblowing

La piattaforma informatica predisposta per accogliere la segnalazione delle violazioni nel rispetto dei principi di riservatezza, correttezza e protezione dei dati personali è stata estesa alle controllate Vera Vita in concomitanza al suo ingresso nel Gruppo Banco BPM e Banco BPM Invest SGR contestualmente all'avvio operativo alla neocostituita società.

D.Lgs. 231/07– Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo

Nel corso del 2024 l'impianto normativo in materia antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo è stato esteso alla neocostituita società Banco BPM Invest SGR in concomitanza al suo avvio operativo. Inoltre, è stata affinata la regolamentazione in tema di onboarding a distanza del cliente a supporto del modello di servizio del Gruppo Banco BPM e sono state aggiornate nel continuo le indicazioni normative riferite alle prescrizioni in materia di misure restrittive dell'Unione Europea a fronte dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e quelle riferite alle armi controverse.

Normative in materia di gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse (articolo 136 TUB, D.lgs. 1/9/1993 n. 285 – TUB, Circolare Banca d'Italia n. 285, Regolamento Consob 17221, principio contabile IAS 24, articoli 2391 c.c. o 2475 ter c.c. e articolo 88 della Direttiva (UE) 2013/36)

È stata razionalizzata la normativa che disciplina le modalità per identificare e censire tutti i soggetti in potenziale conflitto di interesse e per istruire e deliberare le proposte a loro favore.

Inoltre, è stato omogeneizzato l'iter istruttorio e deliberativo delle operazioni con parti correlate e con soggetti collegati distinguendole per tipologia:

  • operazioni escluse dall'applicazione dell'iter aggravato, cioè quelle istruite e deliberate in via ordinaria nel rispetto della normativa interna in materia;
  • operazioni parzialmente esentate dall'iter aggravato, cioè quelle per le quali l'istruttoria e la delibera devono contenere espressamente le motivazioni sull'interesse al compimento dell'operazione e sulla convenienza della stessa, nonché elementi oggettivi in merito alla congruità delle condizioni rispetto a quelle standard o di mercato;
  • operazioni soggette all'iter aggravato, cioè quelle che devono anche essere sottoposte al parere del Comitato Parti Correlate prima della loro approvazione;
  • operazioni che hanno caratteristiche peculiari, cioè le operazioni da sottoporre all'Assemblea, quelle relative a rapporti in contenzioso e quelle con il personale.

Progetti ed investimenti tecnologici

Gli investimenti del Gruppo si sono concentrati nei principali ambiti nel seguito illustrati.

DOT – Digital Omnichannel Transformation

Nel corso del 2024 l'iniziativa DOT ha proseguito focalizzandosi sulle funzionalità per la clientela "Privati" tra le quali:

  • evoluzione dell'apertura conto privati in self tramite l'integrazione dell'applicativo Veridas, sia per conti monointestati sia per conti cointestati, che consente il controllo istantaneo della "vitalità" (liveness check) del soggetto remoto e della conformità dei documenti di identità, rafforzando i processi di identificazione a distanza;
  • apertura conto in self Webank, con l'introduzione della possibilità di sottoscrizione mutui tramite firma digitale;
  • interventi per la diffusione massiva dell'identità digitale;
  • introduzione della possibilità per i clienti di caricare documenti tramite app e web senza doversi recare in filiale;
  • introduzione della funzionalità di compilazione e aggiornamento del Questionario Mifid in modalità self;

  • miglioramenti relativi alla gestione del conto deposito in self offerto alla clientela Webank e You per la piattaforma web e app, attraverso richiesta e interrogazione vincoli;
  • possibilità di utilizzare anche in filiale la firma digitale remota per i clienti in possesso di identità digitale, nel percorso di sottoscrizione dei contratti tramite Vera.

Inoltre, sono state messe a disposizione della clientela "Privati" le funzionalità per l'acquisto:

  • dei presiti Agos in self, consentendo alla clientela Webank e You (web/app) di effettuare in completa autonomia una richiesta di prestito Agos in modalità full digital, garantendone l'erogazione entro tre giorni dalla richiesta;
  • del conto deposito vincolato in OAD, permettendo di attivare il vincolo direttamente dal conto corrente di riferimento, senza la necessità per il cliente di trasferire prima le somme su un conto di deposito libero.

Per quanto riguarda l'evoluzione dell'app "Imprese", sono stati completati gli interventi di ampliamento dei servizi offerti, quali ad esempio la possibilità di visualizzare i finanziamenti attivi, il conto deposito, lo scadenziere anticipi fatture nonché la possibilità di inserire il bonifico estero e per detrazione.

Per quanto concerne la clientela "Aziende", sul canale YouBusinessWeb sono state introdotte importanti funzionalità e servizi quali:

  • la possibilità da parte dei clienti di richiedere digitalmente finanziamenti non garantiti sia a breve termine sia a medio-lungo termine; rispetto al passato, questa implementazione consente ai clienti di accedere con un processo di richiesta attivabile in autonomia e su iniziative durature nel tempo (cosiddetto processo "pull");
  • la possibilità, per le richieste dei finanziamenti garantiti Fondo Garanzia PMI (modalità "pull"), di compilare la domanda di agevolazione in autonomia tramite integrazione diretta con CERVED;
  • il servizio di trasmissione dei pagamenti CBILL PagoPA in modalità massiva, che consente di importare flussi di pagamento precostituiti, ottimizzando così il processo di gestione dei pagamenti multipli. Per migliorare ulteriormente l'esperienza dei clienti Corporate, è stato reso più efficiente anche il processo di riconciliazione delle fatture Ri.Ba..

Parallelamente, è proseguito lo sviluppo e l'ampliamento dei fattori abilitanti, in particolare della possibilità di utilizzare la firma digitale remota in filiale per la sottoscrizione della carta di debito internazionale.

Con riferimento alla Direttiva Quick Fix, sono stati introdotti importanti cambiamenti nelle modalità di fornitura dell'informativa dovuta dagli intermediari ai clienti prevista dalla MiFID II; in particolare sono stati realizzati gli interventi necessari al fine di digitalizzare i documenti informativi e la modulistica precontrattuale per tutti i processi batch, escluse le stampe prodotte dalle controparti esterne SGR, Anima, AllFunds che verranno digitalizzate nel 2025 insieme ai processi on-line.

È proseguita l'attività mirata all'ampliamento dei servizi offerti dalla Filiale Digitale attraverso l'ottimizzazione e la digitalizzazione dei processi di assistenza alla clientela e il potenziamento dell'assistente virtuale; ulteriori interventi di evoluzione sono stati:

  • Handover AV chiamata Voice Over IP (VOIP): consente al cliente, tramite la chat con l'assistente virtuale dell'app, di avviare una chiamata VOIP per parlare con un operatore del Customer Support e Development (CSD);
  • Handover AV chat operatore: l'interazione automatica con il sistema viene interrotta e l'utente viene messo in contatto con un operatore tramite una chat audio-video per trattare questioni più complesse;
  • Call Back Commerciale da CSD: nuova funzione che permette all'operatore del CSD di poter prenotare per conto di un cliente una chiamata di tipo commerciale;
  • Appuntamento in OAD: l'operatore del CSD può fissare con il cliente un appuntamento telefonico in videocollaboration.

Per quanto riguarda le attività in ambito CRM:

  • sono state implementate funzionalità per la VOC (Voice Of Customer) quali l'inner Loop CSD e la criptazione invio/ricezione dati;
  • sono stati completati interventi relativi all'industrializzazione del contatto e all'estensione della videocollaboration alla filiale digitale.

Per l'ambito di Marketing Automation è stata realizzata l'integrazione di nuovi canali e implementate nuove funzionalità (tra cui Push aziende, canale prelogin e tracciamento taggatura app canale PRPEF per Smart Lending,

l'attivazione pop-up su Youweb real time, l'attivazione campagne web e app real time e la profilazione su sito pubblico).

Altre aree di intervento:

Architettura IT e Cloud Adoption

Nel corso dell'anno la nuova architettura "agile" è diventata lo standard di riferimento per l'implementazione degli asset tecnologici a supporto delle iniziative di annual plan: è stata infatti utilizzata da più del 60% dei progetti con potenziale impiego, garantendo agilità, automazione, resilienza, scalabilità ed efficienza e contribuendo allo svecchiamento tecnologico del parco applicativo, nonché alla riduzione dell'utilizzo dei sistemi legacy.

Nell'ottica dell'estensione in modalità ibrida del sistema informativo e per accelerare l'adozione dei servizi cloud, sono stati definiti gli ambiti applicativi prioritari, individuando un insieme di applicazioni pilota a partire dalle quali implementare gli abilitanti tecnologici in cloud, i cosiddetti "building block" (componenti equivalenti all'on-prem, comprensivi dei relativi processi di configurazione e gestione).

Data Quality, Data Management e AI

Nell'ambito dell'evoluzione del modello di business e della conformità ai requisiti regolamentari e normativi, sono stati avviati progetti finalizzati all'incremento dell'affidabilità e qualità dei dati in linea con le iniziative rilevanti e le strategie delineate dalla Banca.

Particolare rilevanza rivestono le attività sul mondo del Credito, Transizione e Sostenibilità e Rischi, con l'estensione dei relativi DWH e la conseguente estensione del framework di Data Governance e Data Quality; si è inoltre avviato il progetto di evoluzione tecnologica della filiera segnaletica, a supporto dell'entrata in vigore della normativa CRR3, che ha comportato l'offloading da mainframe di rilevanti componenti del processo di calcolo dell'RWA.

In funzione degli obiettivi di piano industriale relativi all'utilizzo dell'intelligenza artificiale (AI), si è dato grande impulso all'utilizzo di modelli di AI a supporto dei processi bancari in ambito Credito, Marketing, Rischi, AML, Audit e si sono realizzati diversi casi d'uso tra i quali l'applicazione dell'AI al Transaction Monitoring in ambito AML ed allo Smart Lending in ambito Credito.

E' stato inoltre avviato il percorso per l'adozione dell'Intelligenza Artificiale Generativa (Gen-AI) attraverso le prime sperimentazioni in ambito Normativa ed HR.

Infine, per governare coerentemente i nuovi rischi AI in funzione dell'AI Act, è stato avviato un progetto volto all'adeguamento di processi e normativa interna.

Evoluzione Data Center e Convergenza Sistemi Informativi

Banco BPM ha proseguito con il progetto di estensione del backup del mondo distribuito e ha effettuato il Teck refresh delle componenti Mainframe con nuove macchine Z oltre a nuove infrastrutture Storage del mondo Mainframe e Distribuito.

Gestione Obsolescenza

Come ogni anno, allo scopo di contenere i rischi operativi e garantire qualità e continuità di servizio, è stata effettuata la valutazione complessiva dello stato di obsolescenza del parco software, eseguendo le conseguenti attività di aggiornamento per sistemi operativi, database, application server, linguaggi in "End of Life" e le componenti applicative dipendenti; è stata avviata inoltre un'iniziativa specificamente volta ad indirizzare anche l'obsolescenza degli strati hardware (server, firewall, apparati di rete).

Comunicazione

La Struttura Brand Identity Partnership e Sponsorizzazioni presidia tutti i progetti e le attività di Gruppo che coinvolgono e comunicano l'immagine della Banca. La comunicazione istituzionale e quella commerciale di Banco BPM sono caratterizzate dal rispetto di una comunicazione trasparente e chiara nei confronti della clientela.

Diverse strutture della Banca cooperano al progetto "Guardiamo Oltre", finalizzato a superare le barriere fisicosensoriali/tecnologiche e di cultura/comunicazione e rendere il Gruppo una realtà sempre più accessibile e inclusiva in tutte le forme di diversità.

Nel corso del 2024 è stato rinnovato l'accordo quinquennale dove Banco BPM si affianca alla Fondazione AIRC come partner istituzionale di raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica e di divulgazione della corretta informazione sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro.

Attraverso la condivisione dei valori dello sport, che possiedono la grande capacità di educare, aggregare e ispirare, Banco BPM sostiene la Phola Varese A.S.D. per disabili e la ASD Verona Swimming Team, entrambe impegnate nell'insegnamento del nuoto ai ragazzi e alle ragazze con disabilità. Alcuni degli atleti di entrambe le società partecipano alle Paralimpiadi.

Anche nel 2024 non sono mancate le partnership con Fondazione Milan per i progetti di carattere sociale e il supporto alle gare nazionali di handbike e di tennis in carrozzina. Per quanto riguarda l'arte e la cultura, Banco BPM ha sponsorizzato il Museo Poldi Pezzoli per il riallestimento della sala del 700 dove si trovano i capolavori di Canaletto e Tiepolo, e il Mets Percorsi d'arte per la mostra al Castello di Novara "Paesaggi. Realtà Impressione e Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo".

La struttura Sostenibilità nel 2024 ha presidiato iniziative in ambito sociale, ambientale e, in senso più ampio, le altre iniziative legate alla sostenibilità del business del Gruppo.

In questa direzione la struttura ha sostenuto le comunità negli ambiti di istruzione e formazione, solidarietà e sociale, ricerca e salute, ambiente e territorio, arte, cultura e sport, tramite iniziative e progetti studiati per intercettare e accogliere i bisogni del territorio, mettendo a punto gli strumenti di intervento più adeguati.

Sono 116 i progetti a carattere sociale e ambientale realizzati sul territorio nazionale con un contributo economico di circa 814 mila euro di erogazioni liberali, di cui 200 mila corrisposti alla Fondazione per la Scuola Italiana, il nuovo ente no-profit che opererà in coordinamento con il Ministero dell'Istruzione e del Merito per recepire le esigenze territoriali e ottimizzare l'allocazione di risorse attraverso lo sviluppo di progetti e bandi nazionali.

Per il "Progetto Scuola", sono stati supportati 301 Istituti pubblici sul territorio italiano, con un aiuto concreto verso quelle scuole che hanno evidenziato esigenze di intervento alle strutture, implementazione di materiale didattico, rinnovo dei laboratori scientifici e musicali e organizzazione di progetti formativi speciali (es. integrazione disabili, teatro, laboratori linguistici e materie STEM).

Un carattere di rilievo hanno assunto le iniziative alla consapevolezza finanziaria e ESG; infatti, per il sesto anno consecutivo, sono proseguiti gli incontri per clienti, nuove generazioni e altri stakeholder. Sono stati 41 gli appuntamenti realizzati, che hanno affrontato le tematiche del risparmio e degli investimenti sostenibili, con il coinvolgimento di oltre 6.000 partecipanti. Tra questi incontri, 16 sono stati dedicati alle scuole, con la partecipazione di oltre 2.000 studenti sulle tematiche relative a strumenti finanziari, business plan e obiettivi dell'Agenda 2030.

Particolare attenzione è stata dedicata al mondo imprese con il progetto ESG Factory nato nel 2021 e studiato per fornire alle aziende tutte le informazioni necessarie per affrontare la transizione ecologica. Nei 16 incontri organizzati sul territorio sono state dedicate oltre 1.800 ore con il coinvolgimento di circa 1.000 imprenditori. In tali incontri sono state trattate tematiche legate all'ambito ESG, approfondimenti dedicati alla transizione green e al suo impatto sul business e alle opportunità legate al cambiamento.

Nel 2024 si è rinnovato anche il supporto alle sette Fondazioni del Gruppo cui sono stati destinati contributi per 4,2 milioni per le attività di assistenza, beneficenza e pubblico interesse nelle comunità di riferimento.

L'attività di relazione con i media svolta nel corso dell'esercizio ha in primo luogo consolidato e ampliato ulteriormente i contatti con i giornalisti delle testate nazionali, locali, digitali, delle emittenti televisive e delle agenzie di stampa. Nel 2024 i comunicati stampa che riguardano l'attività di tutto il Gruppo Banco BPM (Capogruppo, società del Gruppo e Fondazioni) sono stati più di 130, parte dei quali hanno diffuso informazioni regolamentate, price e non price sensitive, relative ai fatti societari della Banca (temi di corporate governance, accordi strategici, risultati di bilancio, comunicazioni BCE su SREP test, emissioni obbligazionarie, rating, etc.). Altri comunicati non regolamentati hanno rappresentato un canale di valorizzazione delle attività che l'azienda ha attuato nel corso dell'anno nei più svariati ambiti, con l'obiettivo di costruire un posizionamento reputazionale in linea con la propria mission e di mantenere vivo e costante il dialogo con i propri stakeholder: operazioni di finanziamento alla clientela, lancio di nuovi prodotti e plafond, risultati raggiunti sui temi ESG, iniziative di sostegno alle comunità. Tali azioni di comunicazione sono state affiancate a una pianificazione di interviste ai vertici aziendali e ai manager e alla partecipazione a eventi e convegni.

Sui social media, è stato perseguito l'obiettivo di migliorare la Brand Reputation attraverso la pubblicazione di post dedicati alle principali iniziative istituzionali del Gruppo, con particolare attenzione a quelle a favore delle imprese e delle comunità. Tra queste ultime, sono state messe in evidenza attività di beneficenza, volontariato e iniziative culturali, arricchite da un nuovo editoriale che approfondisce il patrimonio artistico del Gruppo.

In continuità con l'anno precedente, è stata data rilevanza alla partecipazione dei vertici e dei manager agli eventi sul territorio. Parallelamente, è continuata la gestione della relazione con i clienti, anche attraverso la risposta tempestiva alle loro richieste pervenute sui canali social ufficiali.

Nel complesso, senza contare le condivisioni, sono stati pubblicati circa 1.500 post e si è registrato un generale incremento della fanbase sui diversi canali, in particolare su Instagram (+28,5%) e LinkedIn di Banco BPM (+12,5%).

Nel 2024, la Struttura Comunicazione Interna ed Eventi ha svolto un ruolo fondamentale nel rafforzare l'identità aziendale e promuovere i valori, la cultura e la visione del Gruppo Banco BPM. In accordo con la Funzione Risorse Umane, sono state portate avanti iniziative mirate a favorire la condivisione e il coinvolgimento delle colleghe e dei colleghi, contribuendo così a consolidare il senso di appartenenza e a stimolare un ambiente lavorativo inclusivo e dinamico. Comunicazione Interna ed Eventi ha assicurato un costante aggiornamento con riferimento alle operazioni strategiche e straordinarie di fine 2024, mantenendo sempre alto il livello di informazione e coinvolgimento. La Intranet Aziendale e la Corporate TV sono rimasti i principali canali per le comunicazioni commerciali, istituzionali e di Risorse Umane, per la valorizzazione di premi e riconoscimenti, per la presentazione delle Strutture e del Management, e per dare voce alle Direzioni Territoriali e alle Fondazioni del Gruppo. Un monitoraggio costante degli accessi alla Intranet ha permesso di identificare i contenuti più apprezzati, in un'ottica di ottimizzazione della strategia editoriale e di una comunicazione più mirata ed efficace. Numerose le novità introdotte: prima fra tutte TAU (Talk About Us) un videopodcast per raccontare strategie, progetti e storie di successo della Banca in una modalità dinamica e molto attuale; BBPM Experience, per rivivere le esperienze uniche che Banco BPM riserva alla propria Community e Storybook, un formato narrativo che celebra i traguardi raggiunti dalle colleghe e dai colleghi in ambiti come sport, cultura e volontariato. Tra i principali analytics 2024, la Intranet Aziendale ha registrato oltre 4 milioni di visite e diffuso circa 1.000 contenuti editoriali, con una media di 2.214 visualizzazioni (carousel), 1.310 (news commerciali), 4.663 (news HR) e 640 (news territori). Comunicazione Interna ed Eventi ha mantenuto alto per tutto l'anno il focus sul content management a sostegno delle strutture della Banca e sul ghost writing a supporto dei vertici aziendali. Gran parte del 2024 è stato dedicato alla progettazione, organizzazione e realizzazione di eventi interni, per numerose Funzioni e per le Banche del Gruppo, occasioni fondamentali per promuovere valori, obiettivi e strategia aziendali, favorire e rafforzare il dialogo con le figure apicali, accorciare le distanze e consolidare lo spirito di Gruppo. Il 2024 è stato un anno ricco di sfide e trasformazioni, durante il quale la Struttura Comunicazione Interna ed Eventi ha saputo rispondere alle esigenze di un'Organizzazione in continua evoluzione, contribuendo in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico aggiornato.

Inoltre la struttura ha coordinato e gestito oltre 90 eventi e convegni al fine di valorizzare e promuovere la cultura e consolidare il rapporto con gli stakeholder.

Gli eventi, realizzati su territorio nazionale, hanno privilegiato le tematiche finanziarie, gli outlook di mercato e il sostegno ai beni culturali con particolare riferimento agli investimenti sostenibili, agli ambiti sportivi ed artistici e sono stati rivolti alla clientela sia acquisita che potenziale di tutto il Gruppo.

Numerosi anche gli eventi a finalità sociale ed ambientale per divulgare la cultura ESG; in particolare si segnala anche nel 2024 la partecipazione all'iniziativa nazionale promossa da ABI, "C'è Cultura", che ha visto il coinvolgimento di migliaia di persone con 17 eventi organizzati a Milano, Bergamo, Genova, Lucca, Modena, Novara e Verona.

Nel 2024, la struttura Patrimonio Artistico di Banco BPM ha lavorato con impegno per valorizzare il patrimonio culturale della Banca, promuovendone la conoscenza e la diffusione con l'obiettivo di restituirlo alla collettività.

Per rafforzare il legame con i territori e ampliare le occasioni di fruizione, sono state attivate collaborazioni con realtà locali, come il Comune di Pontremoli, e istituzioni di rilievo nazionale, tra cui il Museo Diocesano di Brescia, i Musei Reali di Torino, che hanno ospitato il prestito dell'opera Cristo e la Samaritana di Guercino, e la Grande Brera, che ha ricevuto il dipinto Maternità di Gaetano Previati.

Nel corso dell'anno, Banco BPM ha reso fruibili centinaia di opere della propria collezione. Questo risultato è stato raggiunto grazie a numerosi prestiti museali, all'ideazione e allestimento di percorsi espositivi negli spazi della Banca, all'organizzazione di eventi artistico-culturali e alle visite guidate nei suoi palazzi storici. Complessivamente, queste iniziative hanno permesso di accogliere circa 10.000 visitatori.

Per la prima volta, la Banca ha partecipato a iniziative come MuseoCity, le Giornate FAI e attività a sostegno della ricerca scientifica in collaborazione con AIRC. Parallelamente, ha consolidato il proprio impegno in appuntamenti culturali di rilievo nazionale, come Archivissima.

Inoltre, sono state realizzate numerose iniziative in collaborazione con altre strutture interne, mettendo a disposizione opere e risorse per eventi esclusivi dedicati alla clientela. È stata avviata anche una serie di incontri rivolti ai colleghi, con l'obiettivo di utilizzare l'arte come strumento per rafforzare il legame tra lavoro e tempo libero. Infine, è stato curato il restauro di centinaia di opere, garantendone la conservazione e il valore nel tempo.

Crescente è stata l'attività di comunicazione interna ed esterna attraverso la creazione e la pubblicazione di articoli, podcast e news.

Grazie a questo impegno costante, la struttura Patrimonio Artistico continua a promuovere il valore dell'arte come patrimonio condiviso, consolidando il proprio ruolo di custode e promotore della cultura.

Investor Relations

Nell'ambito dell'attività ordinaria di relazione con gli interlocutori istituzionali del mercato finanziario, nel corso del 2024, il team di Investor Relations ha complessivamente pianificato, gestito e realizzato 192 tra eventi, incontri e call, in alcuni casi anche con il coinvolgimento del top management del Gruppo. Tale attività ha permesso di relazionarsi con 759 tra società di investimento, case di analisi finanziaria (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), società di credit rating e altri soggetti istituzionali. Di questi eventi, 9, per un totale di 48 soggetti incontrati, hanno avuto uno specifico focus su tematiche ESG1.

La tabella seguente riepiloga gli eventi svolti nel corso dell'anno:

n° eventi % sul totale n° società
incontrate
% sul totale
Conferenze di settore (azionario) 4 2,1% 108 14,2%
Conferenze di settore (reddito fisso) 11 5,7% 103 13,6%
Roadshow & Reverse Roadshow (azionario) 7 3,6% 101 13,3%
Roadshows & Reverse Roadshow (reddito fisso) 6 3,1% 37 4,9%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario) 132 68,9% 337 44,4%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (reddito fisso) 16 8,3% 18 2,4%
Incontri con focus esclusivo ESG (azionario e reddito fisso) 9 4,7% 48 6,3%
Incontri/call con società di credit rating 7 3,6% 7 0,9%
Totale 192 100% 759 100%
Presentazioni al mercato finanziario in conference call/webcast 4

Nel corso dell'anno, si sono svolte 4 conferenze telefoniche con audio webcast, nel corso delle quali il top management ha presentato al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2023, al 31 marzo 2024, al 30 giugno 2024 e al 30 settembre 2024), nonché l'operazione di Offerta Pubblica di Acquisto su Anima Holding.

Sul fronte del mercato azionario, il Gruppo ha partecipato a 4 conferenze di settore e 7 tra Roadshow e Reverse Roadshow organizzati da primarie case di ricerca e intermediazione che, insieme, hanno coinvolto 209 controparti, pari al 27,5% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Nell'ambito del mercato del reddito fisso, Banco BPM ha partecipato a 11 conferenze di settore e 6 tra Roadshow e Reverse Roadshow, entrando in contatto con 140 controparti (il 18,5% del totale).

Il restante 54,0% dei soggetti istituzionali coinvolti ha avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 164 ulteriori occasioni (incontri e/o call, individualmente e/o in gruppo). Tra questi vanno evidenziati 7 incontri con le società di Credit Rating, di cui 5 rappresentati dalle attività di Annual Review Meeting.

Si segnala che queste numeriche non comprendono i regolari contatti che, nel corso dell'anno, la struttura di Investor Relations gestisce con investitori, analisti e società di Credit Rating.

Si precisa, peraltro, che, nel corso del 2024, non si sono svolti incontri nell'ambito delle modalità previste dalla policy di Shareholder-Director Engagement (la politica per la gestione del dialogo da parte del CDA o di suoi componenti con la generalità degli azionisti di Banco BPM).

1 Include incontri esclusivamente ESG focused. Va peraltro segnalato che non è inusuale che tematiche ESG siano affrontate anche negli eventi o incontri senza specifico focus ESG o che fondi ESG partecipino a eventi o incontri con un focus esclusivamente finanziario; tuttavia, queste casistiche non rientrano in questo conteggio, essendo di difficile enucleazione.

ALTRE INFORMAZIONI

Soci e Azionisti

Il capitale sociale di Banco BPM, pari a Euro 7.100.000.000,00, è rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni di Banco BPM sono quotate sul mercato Euronext Milan (EXM) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Al 31 dicembre 2024 gli azionisti di Banco BPM risultano circa 230.000 così suddivisi:

  • circa 150.000 depositanti presso il Gruppo Banco BPM;
  • circa 80.000 depositanti presso altri intermediari. Tale dato rappresenta la situazione alla data della distribuzione di un acconto sul dividendo a valere sul risultato dell'esercizio 2024 (20 novembre 2024 payment date), non essendosi registrate in seguito operazioni contabili aventi ad oggetto l'intero capitale sociale.

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F., coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

Alla data del 31 dicembre 2024, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob relative ai soggetti che vantano un possesso azionario superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM, risultano:

  • Crédit Agricole con quota di partecipazione pari al 15,01%1 ;
  • BlackRock Inc. con quota di partecipazione pari al 5,04%;
  • JP Morgan con quota di partecipazione pari al 3,06%.

Alle quote sopra esposte, si aggiunge2 :

  • la partecipazione detenuta da Davide Leone, tramite le società controllate DL Partners Opportunities Master Fund Ltd e DL Partners A Fund LP. Tale partecipazione è rappresentata da diritti di voto riferibili ad azioni (2,147% del capitale sociale) e da partecipazioni potenziali e altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti (3,177% del capitale sociale);
  • la partecipazione detenuta da Bank of America Corporation, tramite le società controllate Merrill Lynch International, Bank of America National Association e BOFA Securities Europe SA. Tale partecipazione è rappresentata da diritti di voto riferibili ad azioni (1,168% del capitale sociale) e da partecipazioni potenziali e altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti (5,684% del capitale sociale).

Titolo e azioni Banco BPM

Nel 2024 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 4,732 euro del 16 gennaio 2024 ed un prezzo di chiusura massimo di 7,96 euro registrato il 17 dicembre 2024. Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +60%. Nel corso del 2024, i volumi medi giornalieri sono stati pari a 12,5 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine 2024 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 15 case di ricerca azionaria (di cui: 8 aventi raccomandazioni positive, 7 neutrali e 0 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D. Lgs. 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.

Tale accordo di consultazione è stato originariamente sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM per una quota complessiva pari al 5,49% del capitale sociale di Banco BPM. È stato

1 La quota comprende il 5,20% rientrante nella tipologia di partecipazione "Altre posizioni lunghe con regolamento in contanti", rappresentate da due contratti derivati di tipo total return swap con regolamento in contanti ma con diritto di Delfinances SAS di richiedere, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, che il regolamento avvenga con consegna fisica delle azioni sottostanti ai contratti derivati.

2 Fonte: sito Consob.it – Società quotate – Sezione Partecipazioni in strumenti finanziari e partecipazioni aggregate per la società.

successivamente aggiornato a seguito dell'ingresso o uscita di nuovi azionisti dall'accordo stesso, o per variazioni del possesso azionario detenuto da un singolo partecipante all'accordo, in data 20 luglio 2021, 18 ottobre 2022, 31 dicembre 2022, 27 marzo 2023, 19 dicembre 2023, 16 febbraio 2024 e 31 dicembre 2024. Ad oggi, tale accordo riunisce azionisti che detengono una quota pari al 6,51% del capitale sociale della Banca.

Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2024 31/12/2023
DBRS Morningstar Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine/Trend
BBB/Positivo BBB/Stabile
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine/Trend
R-2 (high)/Positivo R-2 (high)/Stabile
Lungo Temine sui Depositi/Trend BBB (high)/Positivo BBB (high)/Stabile
Breve Temine sui Depositi/Trend R-1 (low)/Stabile R-1 (low)/Stabile
Intrinsic Assessment BBB BBB
Lungo Termine Issuer Default Rating
(IDR)/Outlook
BBB-/Stabile BBB-/Stabile
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) BBB-/Rating Watch Positive F3
Fitch Ratings Lungo Termine Debito Senior Preferred (SP) F3/Rating Watch Positive
Lungo Termine depositi BBB/Rating Watch Positive BBB
Breve Termine depositi BBB/Rating Watch Positive F3
Viability Rating (VR) F3/Rating Watch Positive bbb
Moody's Ratings Lungo Termine su Debito Senior Unsecured e
Rating Emittente/Outlook
Baa2/On watch for Possible
Upgrade
Baa2/Stabile
Lungo Termine sui Depositi/Outlook Baa1/Stabile Baa1/Stabile
Breve Termine sui Depositi P-2 P-2
Baseline Credit Assessment baa3 Baa3
S&P Global Ratings Lungo Termine Issuer Credit Rating e Senior
Unsecured rating/Outlook
BBB / Stabile BBB-/Positivo
Breve Termine Issuer Credit Rating A-2 A-3
Stand-alone credit profile (SACP) bbb- bbb

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2024 31/12/2023
DBRS Morningstar Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine/Trend
- BBB/Stabile
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine/Trend
- R-2 (high)/Stabile
Lungo Temine sui Depositi/Trend - BBB (high)/Stabile
Breve Termine sui Depositi/Trend - R-1 (low)/Stabile
Fitch Ratings Lungo Termine Issuer Default Rating
(IDR)/Outlook
BBB-/Rating Watch Positive BBB-/Stabile
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3/Rating Watch Positive F3
Shareholder Support Rating bbb-/Rating Watch Positive bbb

Nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie Morningstar DBRS, Moody's Ratings, Fitch Ratings e Standard & Poor's Global Ratings hanno monitorato le attività di Banco BPM attraverso report, comunicati e rating action; tra i principali eventi si segnala:

• Morningstar DBRS, in data 18 aprile 2024, ha confermato i rating di Banco BPM così come il Trend legato ai Depositi, sia di breve sia di lungo termine, mentre ha migliorato il Trend legato al Debito, sia di breve sia di lungo Termine, passato da Stabile a Positivo. Il 29 agosto 2024 Morningstar ha ritirato i rating su Banca

Akros a seguito degli efficientamenti organizzativi del Gruppo. Successivamente, il 4 novembre 2024, l'agenzia ha migliorato il Trend sul rating a lungo termine sui Depositi da Stabile a Positivo;

  • Fitch Ratings, in data 21 marzo 2024, ha confermato i ratings a Banco BPM in area investment grade, con Outlook "Stabile". Ha inoltre innalzato il debito senior preferred (SP) e senior non-preferred (SNP) di 1 notch, rispettivamente da BBB- a BBB e da BB+ a BBB-, per riflettere l'aspettativa che i buffer di Senior Non Preferred e del debito più junior superino stabilmente il 10% dei RWA. Il 2 dicembre 2024 l'agenzia ha posto in Rating Watch Positive (RWP) i seguenti rating di Banco BPM e Banca Akros: Issuer Default Rating (IDR) di lungo e breve termine, senior e deposit rating e additional Tier1 (AT1) e Tier 2;
  • Moody's Investors Service, in data 2 aprile 2024, ha confermato i principali rating di Banco BPM in area Investment Grade. L'Outlook dei principali rating a lungo termine è rimasto Stabile. Il 28 novembre 2024, l'agenzia ha confermato a Banco BPM i principali ratings e posto "on watch for possible upgrade" il LT issuer e il senior unsecured;
  • Standard & Poor's Global Ratings, in data 18 giugno 2024, ha confermato la valutazione Investment Grade per i rating di Banco BPM e l'Outlook Positivo. Il 24 ottobre 2024, l'agenzia ha migliorato a Banco BPM i rating issuer credit ratings (ICR) di lungo e breve termine a BBB/A-2 da BBB-/A-3 con Outlook Stabile. A seguito dell'upgrade, anche il senior unsecured migliora a BBB da BBB-. Successivamente in data 15 novembre 2024, l'agenzia ha confermato i principali rating a Banco BPM.

ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2024.

Per quanto riguarda la Capogruppo Banco BPM si fa rinvio al bilancio separato riportato nel presente fascicolo.

Banca Aletti

(milioni di euro) 2024 2023 Variazione
Dati economici
Margine d'interesse 44,4 47,6 (6,8%)
Commissioni nette 115,5 102,3 12,9%
Proventi operativi 160,7 148,5 8,2%
Oneri operativi (88,6) (85,4) 3,8%
Risultato della gestione operativa 72,1 63,2 14,1%
Risultato lordo dell'operatività corrente(*) 70,9 59,2 19,9%
Utile (perdita) dell'esercizio 42,4 36,2 17,2%
(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.
(milioni di euro) 31/12/2024 31/12/2023 Variazione
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 2.120,3 1.805,2 17,5%
Finanziamenti verso clientela netti 714,2 572,7 24,7%
Attività finanziarie e derivati di copertura 1,6 0,9 79,2%
Patrimonio netto 404,4 394,8 2,4%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 1.579,0 1.286,9
Raccolta indiretta 24.673,1 23.095,6 6,8%
- Risparmio gestito 11.360,3 10.593,0 7,2%
- Fondi comuni e Sicav 5.741,8 5.280,1 8,7%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.989,3 3.634,2 9,8%
- Polizze assicurative 1.629,3 1.678,7
- Risparmio amministrato 13.312,7 12.502,6
Dati della Struttura
Numero medio dei dipendenti 479 477
Numero degli sportelli bancari 53 53 -

Indici economici, finanziari e altri dati

31/12/2024 31/12/2023
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi operativi 27,6% 32,1%
Commissioni nette / Proventi operativi 71,9% 68,9%
Oneri operativi / Proventi operativi 55,1% 57,5%
Return on asset (ROA) (1) 2,00% 2,00%
Return on equity (ROE) (2) 11,72% 10,09%
Return on tangible equity (ROTE) (3) 12,61% 10,96%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti verso clientela (netti) per dipendente 1.491 1.201
Proventi operativi per dipendente 336 311
Oneri operativi per dipendente (185) 179
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 68,9% 77,2%
Tier 1 capital ratio 68,9% 77,2%
Total capital ratio 68,9% 77,2%
Indice di leva finanziaria 35,9% 43,3%
Altri Indici
Loan to deposit ratio (LTD) (4) 45,2% 44,5%

(1) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e il totale dell'attivo.

(2) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto ad esclusione del risultato dell'esercizio.

(3) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio e le attività immateriali, al netto del correlato effetto fiscale.

(4) Calcolato come rapporto tra finanziamenti verso clientela e raccolta diretta.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Aletti si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto Private.

Banca Akros

(milioni di euro) 2024 2023 variaz.
Dati economici
Margine finanziario 12,1 4,9 146,2%
Commissioni nette 85,6 48,0 78,4%
Proventi operativi 98,0 52,9 85,2%
Oneri operativi (64,6) (58,8) 10,0%
Risultato della gestione operativa 33,4 (5,8)
Risultato lordo dell'operatività corrente (*) 33,7 (5,8) (683,2%)
Risultato netto dell'operatività corrente 22,3 (4,1) (642,9%)
Utile netto dell'esercizio 21,8 28,9 (24,5%)

(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

(milioni di euro) 31/12/2024 31/12/2023 variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 524,9 7.702,7 (93,2%)
Finanziamenti verso clientela (netti) (*) 69,4 79,5 (12,7%)
Attività finanziarie 0,0 0,0 -
Patrimonio netto 243,0 743,1 (67,3%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 125,8 155,9 (19,3%)
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale 159 148
Numero degli sportelli bancari 1 1
(*) Clientela composta da controparti qualificate e professionali.
31/12/2024 31/12/2023
9,86% 4,04%
4,15% 0,37%
12,37% 9,31%
87,31% 90,67%
65,92% 111,04%
34,39% (10,93%)
436,2 537,0
616,6 357,6
406,4 397,0
55,14% 50,97%
79,27% 23,99%
79,27% 23,99%
79,27% 23,99%
119,54% 14,06%

(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

Si precisa che, per una maggior chiarezza espositiva, i dati sopra riportati relativi all'esercizio 2023 sono stati esposti considerando le classificazioni contabili previste dal principio contabile IFRS 5 a seguito della scissione parziale che ha avuto come oggetto, con decorrenza 1° gennaio 2024, l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda relativo all'attività di "Finanza proprietaria".

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Akros si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto Investment Banking.

Altre partecipate

(milioni di euro) Totale Patrimonio Raccolta Raccolta Impieghi Utile
dell'attivo netto (*) Diretta Indiretta netti (Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. (Suisse) 2.120,3 404,4 1.579,0 679,3 714,2 (0,2)
Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione 10,7 8,0 - - - (1,3)
Imprese di assicurazione
Banco BPM Vita 7.316,9 886,7 6.325,2 - - 46,7
Vera Vita 7.283,5 360,8 6.534,5 - - 10,7
BBPM Life 3.622,9 88,8 3.444,5 - - 10,6
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 8,3 6,7 - 842,0 0,8 (0,3)
Oaklins Italy 2,4 2,0 - - - (0,2)
Banco BPM Invest SGR 4,3 2,3 - - - (0,2)
Altre società
Ge.Se.So. 1,6 0,4 - - - 0,07

(*) importo comprensivo del risultato dell'esercizio.

I dati riportati nella precedente tabella sono riferiti alle situazioni patrimoniali ed economiche al 31 dicembre 2024 utilizzati per la predisposizione del bilancio consolidato.

Rapporti con imprese controllate e collegate

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, sono riportate alla "Parte H – Operazioni con parti correlate" della Nota Integrativa Consolidata, cui si fa rinvio.

Azioni proprie della Capogruppo e delle imprese controllate

L'informativa relativa alle azioni proprie della Capogruppo e alla movimentazione intervenuta nell'esercizio è fornita nella "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato, Sezione 13 – Patrimonio del Gruppo" della Nota Integrativa Consolidata.

Come descritto nella Sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della presente relazione, nel corso del 2024 la Capogruppo, nell'ambito del programmi deliberati dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 20 aprile 2023 e dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 18 aprile 2024, ha acquistato n. 8.281.101 azioni proprie, a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere, per un controvalore complessivo pari a 50 milioni.

Ad esito di tali operazioni, tenuto conto delle assegnazioni avvenute nell'esercizio e delle altre azioni proprie già in portafoglio, alla data del 31 dicembre 2024 possiede direttamente n. 13.799.807 azioni proprie, pari allo 0,91% del capitale sociale.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis D. Lgs. n. 58/1998 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance - Relazioni sul Governo Societario".

Relazione sulla remunerazione

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni, dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni) e del Regolamento IVASS 38/2018 e relativi Orientamenti, in documenti separati, pubblicati sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance – Politiche di Remunerazione".

Predisposizione del bilancio in formato XBRL

Secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF) Banco BPM ha predisposto la presente Relazione finanziaria annuale nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language).

Inoltre, le informazioni contenute negli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) e nella Nota Integrativa Consolidata sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority).

Si precisa altresì che, per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), la Relazione finanziaria annuale predisposta da Banco BPM nel formato previsto dal Regolamento ESEF verrà resa pubblica nei termini di legge.

Per maggiori dettagli si rinvia alla "Parte A - Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti" della Nota integrativa consolidata.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il quadro macroeconomico sul finire del 2024 ha registrato un moderato rallentamento che risente anche della persistente debolezza dell'economia tedesca alle prese con le difficoltà di alcuni settori chiave (es. automotive). Per l'Italia le aspettative per il 2025 si confermano moderatamente positive, con inflazione stabile e crescita del GDP posizionata, nelle più recenti stime, tra lo 0,8% (Banca D'Italia) e lo 0,7% (Fondo monetario internazionale). La conferma delle politiche espansive avviate dalla BCE è attesa dare uno stimolo positivo all'andamento degli investimenti, frenati dal venir meno degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni, e favorire i consumi delle famiglie, in ripresa grazie al recupero dei redditi reali.

Sul fronte della raccolta diretta, lo stock dei conti correnti e depositi è atteso stabile, così come sostanzialmente è previsto stabile l'ammontare complessivo della raccolta diretta da clientela. Lo stock degli impieghi verso clientela potrebbe beneficiare di una buona crescita delle erogazioni, sostenuta più da un livello dei tassi di interesse favorevole agli investimenti che da un andamento dell'economia previsto ancora in moderato miglioramento. Nel complesso, comunque, la dinamica del margine di interesse è prevista risentire del progressivo allentamento della politica monetaria, i cui effetti è ipotizzabile saranno via via attenuati dalla prosecuzione delle azioni manageriali, in continuità con quanto avvenuto nel 2024.

Sul fronte delle commissioni, lo scenario dei tassi di mercato costituirà un elemento di spinta al risparmio gestito e amministrato, inclusa la componente assicurativa che beneficerà della progressiva entrata a regime del nuovo assetto interno per la componente "vita" e della partnership di lungo periodo con Credit Agricole per la parte "danni". Le commissioni sui finanziamenti attese in crescita grazie al supporto delle maggiori erogazioni dovrebbero contribuire a spingere l'ammontare delle commissioni nette complessive in crescita anno su anno, nonostante il sostanziale azzeramento dell'apporto della componente derivante dall'acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi e delle commissioni sui bonifici istantanei.

Per quanto riguarda gli oneri operativi, la componente HR inizierà a beneficiare di una dinamica degli organici in riduzione come effetto degli accordi sindacali siglati il 19 dicembre relativi al Piano di uscite volontarie, superando gli effetti dei residui incrementi derivanti dal rinnovo del CCNL. Per quanto attiene alle spese amministrative, il maggior onere derivante dall'attuazione delle iniziative delineate nell'aggiornamento del Piano Industriale risulta al momento più che bilanciato dall'effetto degli interventi di ottimizzazione e dalla dinamica positiva delle spese di funzionamento. Con riferimento al credito, il livello dell'NPE ratio è atteso sostanzialmente stabile, pur introitando prudenzialmente un tasso di default atteso superiore a quello del 2024. In tale contesto rimane alta la cautela sul fronte delle politiche creditizie, orientate ad una selezione attenta della clientela, così come ci si attende rimangano stabili le coperture su livelli cautelativi sia sulle esposizioni performing che non performing.

In piena coerenza con quanto sinora anticipato, la solidità dei risultati raggiunti e la resilienza degli stessi pur in un contesto di tassi inferiori alle previsioni, hanno portato ad aggiornare il Piano Strategico, nell'orizzonte 2025-2027, rivedendo al rialzo gli obiettivi rispetto a quelli previsti dall'ultimo Piano. In particolare, con riferimento al corrente anno, anche a seguito della attesa integrazione di Anima a partire dalla fine del secondo trimestre 2025, l'utile netto è atteso superiore al livello adjusted 1 2024.

1 Utile al netto delle componenti non ricorrenti come definite nella precedente sezione Risultati della presente Relazione.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

In conformità con la disciplina speciale emanata dalla Banca d'Italia, i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono illustrati "Parte A - Politiche contabili, Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della Nota Integrativa consolidata.

Milano, 13 marzo 2025

Il Consiglio di Amministrazione

Rendicontazione di sostenibilità

INFORMAZIONI GENERALI

Criteri per la redazione

Criteri generali per la redazione delle dichiarazioni sulla sostenibilità

La Rendicontazione di Sostenibilità del Gruppo Banco BPM (di seguito, anche "Gruppo") è redatta su base consolidata sullo stesso perimetro utilizzato per redigere il bilancio consolidato.

La Rendicontazione di Sostenibilità del Gruppo tiene conto della catena del valore a monte e a valle. In particolare:

  • l'attività di valutazione della rilevanza degli impatti, dei rischi e delle opportunità (c.d. "IRO") è stata svolta con riferimento alle operazioni proprie e ai rapporti commerciali diretti e indiretti nella catena del valore a monte e a valle sulla base dei dati disponibili al momento in cui è stata effettuata detta analisi. In tal senso, a partire dai prossimi anni il Gruppo si impegna ad ampliare la portata e la profondità delle valutazioni svolte sulle proprie attività e su quelle dei soggetti a monte e a valle della propria catena del valore;
  • le politiche, le azioni e gli obiettivi sono definiti con riferimento alle operazioni proprie e tengono conto della catena del valore a monte e a valle;
  • avvalendosi delle misure di phase in, il Gruppo Banco BPM di norma non rendiconta metriche con dati sulla catena del valore a monte e/o a valle (fanno eccezione, ad esempio, alcune metriche entity specific cfr. "Metriche entity specific per la gestione degli IRO" e emissioni di GES di ambito 3 cfr. "Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES"). Il Gruppo, anche alla luce dell'estensione del perimetro di applicabilità dei maggiori obblighi informativi di reporting e divulgazione, prevede di continuare a migliorare nei prossimi anni i livelli di copertura, la disponibilità e la qualità dei dati rendicontati.

Informativa in relazione a circostanze specifiche

Come indicato dagli ESRS, la rendicontazione di sostenibilità include informazioni prospettiche in merito a eventi che potranno accadere in futuro e a possibili future azioni da parte del Gruppo. Le informazioni prospettiche sono per loro natura soggette a maggiore incertezza nella loro misurazione o valutazione rispetto alle informazioni storiche.

Stime riguardanti la catena del valore

In caso di assenza di dati primari diretti riguardanti la catena del valore a monte e/o a valle, il Gruppo ha fatto ricorso a processi di stima, applicando assunzioni e ipotesi metodologiche sulla base delle migliori informazioni disponibili. Le metriche che includono dati della catena del valore oggetto di stima fanno riferimento, in particolare, alle emissioni di gas a effetto serra Scope (di seguito anche "ambito") 3, il cui calcolo richiede l'utilizzo di dati provenienti da fonti esterne, quali: fornitori, clienti e partner commerciali. Le stime effettuate dal Gruppo si sono fondate sui framework di calcolo più diffusi (quali GHG Protocol, Technical Guidance for Calculating Scope 3 Emissions recepito dalle Linee Guida ABI LAB1 sull'applicazione in Banca degli ESRS in materia ambientale e Partnership for Carbon Accounting Financials, anche "PCAF") che consentono l'adozione di approcci strutturati per la stima e la rendicontazione dei dati. In particolare, si segnala che le seguenti categorie di emissioni Scope 3 hanno previsto l'integrazione di dati input facendo ricorso a stime:

Emissioni Scope 3 categoria 6. Viaggi d'affari

Il calcolo delle emissioni relative ai viaggi d'affari del personale dipendente viene effettuato sulla base di dati di input puntuali per quanto riguarda i viaggi in treno e aereo, mentre la quota parte di spostamenti effettuati con automobile privata viene stimata, assumendo che la flotta auto del Gruppo sia rappresentativa in termini di alimentazione e cilindrata del parco auto privato del personale dipendente. Per maggiori dettagli sulle metodologie di calcolo si rimanda al paragrafo "Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES".

1 Si fa particolare riferimento alle "Linee Guida ABI Lab sull'applicazione nell'ambito dell'operatività bancaria degli European Sustainability Reporting Standard (ESRS) in materia ambientale – versione dicembre 2024" che trattano l'applicazione di alcuni "topic" ambientali degli ESRS nel settore bancario, tenendo conto delle interpretazioni emerse in vari gruppi di lavoro, anche a livello istituzionale.

Emissioni Scope 3 categoria 7. Pendolarismo dei dipendenti

Le emissioni relative al pendolarismo del personale vengono stimate sulla base delle presenze effettive del personale dipendente assumendo, in via cautelativa, che le modalità di spostamento siano effettuate per il 70% tramite automobile e per il 30% tramite treno, escludendo l'eventualità di spostamenti a emissioni nulle (a piedi o in bicicletta). Inoltre, si è ipotizzato che la flotta auto del Gruppo sia rappresentativa in termini di alimentazione e cilindrata del parco auto privato del personale dipendente. Per maggiori dettagli sulle metodologie di calcolo si rimanda al paragrafo "Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES".

Emissioni finanziate Scope 3 categoria 15. Investimenti

In riferimento alle emissioni finanziate relative alle esposizioni verso Società finanziarie e non finanziarie, la quota parte delle emissioni relative agli investimenti che non è ricavata da dati puntuali pubblicati dalle controparti viene stimata a partire dai dati ufficiali ricavati da fonti pubbliche sull'intensità emissiva. Inoltre, per le emissioni finanziate derivanti da asset class "commercial real estate" e "mortgages", la stima avviene sulla base del Certificato APE dell'edificio o attraverso l'utilizzo delle griglie PCAF. Per maggiori dettagli sulle metodologie di calcolo si rimanda al paragrafo "Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES".

Cause di incertezza nelle stime dei risultati

Per quanto riguarda le operazioni proprie, in caso di assenza di dati puntuali accurati il Gruppo ha fatto ricorso a stime, adottando proxy e applicando ipotesi metodologiche basate sulle migliori informazioni disponibili. Si segnala che le metriche quantitative soggette a stime per le operazioni proprie, riportate nel seguito, presentano un livello di incertezza di misura ragionevole che, in via cautelativa, potrebbe portare a delle sovrastime:

Consumi di energia

I consumi di gas naturale per il riscaldamento condominiale vengono stimati utilizzando un campione significativo di condomini (superiore al 10%) per effettuare una proiezione dei relativi consumi (ricavati da verbali, fatture o altre documentazioni) sull'intera superficie condominiale di proprietà del Gruppo. Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Metriche sul consumo di energia e mix energetico".

Per gli immobili di proprietà del Gruppo locati a terze parti, il consumo di energia elettrica, calore, vapore e raffrescamento da fonti fossili, acquistati o acquisiti e il consumo di gas naturale vengono calcolati tramite stima, applicando alle superfici degli immobili locati dei fattori di consumo specifici di energia elettrica al metro quadro (KWh/mq) e di gas naturale al metro quadro (Smc/mq) ottenuti sulla base dei consumi puntuali KWh/mq e Smc/mq degli immobili del Gruppo1 . La somma delle superfici degli immobili locati rappresenta, in via precauzionale, una sovrastima, considerando tutte le superfici degli immobili di proprietà locati a terzi, senza distinzione della porzione di immobile effettivamente locata.

Nel caso in cui non fossero presenti dati puntuali riguardanti le metrature di un immobile locato a terze parti, le superfici locate in termini di metri quadri vengono stimate a partire dalla media dei metri quadri di cui si dispongono i dati puntuali per la stessa tipologia di immobile. Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Metriche sul consumo di energia e mix energetico".

Tasso di infortuni

Il tasso di infortuni sul lavoro registrabili viene calcolato utilizzando i dati puntuali disponibili e, in misura residuale, il numero di ore teoriche lavorabili. In particolare, il Gruppo non dispone del dato puntuale delle ore lavorate:

  • per il personale dipendente che opera per Banca Aletti & C. (Suisse) S.A., BBPM Life, Sagim S.r.l Società agricola e Terme Ioniche S.r.l., per il quale viene conteggiato il numero di ore teoriche lavorabili previste da contratto;
  • per il personale dipendente con inquadramento superiore o uguale al livello quadro, per il quale viene conteggiato il numero di ore teoriche lavorabili previste da contratto per ciascuna tipologia contrattuale, sulla base della presenza registrata.

Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Metriche di salute e sicurezza".

1 Esclusi gli immobili di proprietà del Gruppo locati a terze parti di cui si dispone dei consumi puntuali.

Informative richieste da altre normative o da disposizioni in materia di rendicontazione di sostenibilità

La Rendicontazione di Sostenibilità del Gruppo Banco BPM non include informazioni aggiuntive derivanti da altre normative o disposizioni in materia di rendicontazione di sostenibilità, ad eccezione delle informazioni di cui all'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento Europeo (per maggiori informazioni si rimanda al paragrafo "Tassonomia a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852").

Governance

Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo

Il Gruppo Banco BPM (a cui è stato riconosciuto lo status di Conglomerato Finanziario) condivide valori che orientano l'azione di tutte le Società che lo compongono, oltre all'operato del Management e del personale. Tali valori, su cui la strategia e il modello di governance si basano, sono:

  • l'orientamento al cliente;
  • l'orientamento ai risultati;
  • la valorizzazione del personale come asset strategico;
  • l'orientamento alla responsabilità sociale di impresa.

Per conseguire gli obiettivi definiti nel rispetto dei valori indicati, il Gruppo Banco BPM è articolato in diverse Società, tra le quali Banco BPM svolge il ruolo di Capogruppo esercitando le attività di direzione, coordinamento e controllo nei confronti di tutte le altre Società (per ulteriori approfondimenti sullo schema di Gruppo si faccia riferimento a "Business Line del Gruppo Banco BPM").

In tale contesto, gli organi e le strutture di Capogruppo, ciascuno negli ambiti di propria competenza e in base ai poteri e alle deleghe ricevute, svolgono le attività di guida strategica e operativa del Gruppo Banco BPM nonché di coordinamento e presidio delle funzioni centrali e di business. La Capogruppo effettua altresì servizi e attività in modalità accentrata per tutto il Gruppo o per alcune Società controllate, in base a specifici accordi di servizio, assicurando una gestione omogenea e coerente a livello consolidato, garantendo l'efficacia della relazione, la qualità del servizio e una corretta gestione dei rischi. Tra le funzioni aziendali della Capogruppo e quelle delle Società controllate, nonché tra le funzioni e le strutture della stessa Capogruppo, possono essere presenti relazioni funzionali. Al fine di favorire il concreto svolgimento delle funzioni assegnate alla Capogruppo, sono previste diverse modalità di coordinamento con le Società controllate, quali:

  • comitati direzionali di Gruppo;
  • relazioni funzionali1 ;

  • accordi di servizio e/o convenzioni;

  • unità organizzativa di Capogruppo con funzione specifica di coordinamento con le Società controllate;
  • flussi informativi tra la Capogruppo e le Società controllate e/o tra le Società controllate stesse.

La gestione e il coordinamento aziendale della Capogruppo e del Gruppo, in conformità agli indirizzi generali programmatici e strategici stabiliti dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, sono affidati all'Amministratore Delegato che si avvale dei Condirettori Generali e delle aree, delle funzioni e delle Società a suo riporto diretto (aree: Chief Innovation Officer, Chief Lending Officer, Chief Risk Officer, Corporate & Investment Banking; funzioni: Compliance, Comunicazione e Responsabilità Sociale, Legale e Regulatory Affairs, Risorse Umane, Organizzazione, Antiriciclaggio; Società: Banco BPM Invest SGR S.p.A.) o agli stessi Condirettori (il Chief Financial Officer presidia gli ambiti Pianificazione Strategica, Amministrazione e Bilancio, Finanza, Partecipazioni e Transizione e Sostenibilità, mentre il Chief Business Officer quello Commerciale nonché le Controllate Banca Aletti S.p.A. e Banco BPM Vita S.p.A.).

Il Collegio Sindacale di Banco BPM, per quanto di pertinenza, incontra periodicamente gli organi di controllo delle altre banche del Gruppo e delle principali Società controllate per assicurare, tra l'altro, un adeguato scambio di informazioni e una supervisione complessiva sulle attività svolte nell'ambito dei perimetri di competenza dei singoli organi.

Al fine di assicurare il presidio di impatti, rischi e opportunità individuati come materiali ad esito dell'analisi di doppia materialità (anche "DMA"), Banco BPM ha definito una strategia aziendale coerente, approvata dal Consiglio di

1Relazioni che intercorrono tra le funzioni aziendali della Capogruppo e quelle delle Società controllate, nonché tra le funzioni e le strutture della stessa Capogruppo.

Amministrazione e attuata dall'Amministratore Delegato, dai Condirettori Generali e dai loro primi riporti, dotandosi altresì di un efficace modello di governance.

Nel contesto di un modello di governo societario di tipo tradizionale, l'Assemblea, che rappresenta l'universalità dei Soci, nomina:

  • il Consiglio di Amministrazione, che esercita le funzioni di supervisione strategica e di gestione di Banco BPM, da condursi anche in ottica di successo sostenibile, inteso quale creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi degli altri Stakeholder rilevanti, avvalendosi anche dell'Amministratore Delegato e dei Condirettori Generali;
  • il Collegio Sindacale, che esercita la funzione di controllo, vigilando, tra l'altro, sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo e amministrativo-contabile di Banco BPM e sul processo di informativa finanziaria e di rendicontazione di sostenibilità, sull'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo dei rischi, di revisione interna e sulla funzionalità e l'adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni.

I compiti e le responsabilità di ciascun organo sono declinati nello Statuto Sociale e nella regolamentazione interna adottata da Banco BPM in conformità alla normativa esterna di riferimento. In tale contesto il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo:

  • definisce le linee strategiche e le politiche di indirizzo e coordinamento in materia di sostenibilità (i.e. ambientale, sociale e di governance);
  • definisce il modello di governance in materia di responsabilità sociale, culturale e per il contrasto alla corruzione attiva e passiva;
  • approva annualmente gli esiti dell'analisi di doppia materialità;
  • approva la rendicontazione consolidata di sostenibilità nel rispetto delle disposizioni normative in materia;
  • aggiorna il Codice Etico e le politiche in materia del c.d. Whistleblowing.

Il Consiglio è coadiuvato dai Comitati costituiti al suo interno, disciplinati dallo statuto e investiti delle funzioni e dei compiti previsti dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente nonché dal codice di comportamento in materia di governo societario promosso dalla società di gestione di mercati regolamentati (Codice di Corporate Governance promosso dal Comitato per la Corporate Governance) al quale il Banco BPM aderisce.

In particolare, in materia di sostenibilità, il Consiglio è supportato, per i rispettivi ambiti di competenza, dal Comitato Sostenibilità, dal Comitato Controllo Interno e Rischi e dal Comitato Remunerazioni. In particolare, il Comitato Sostenibilità svolge le funzioni previste dalle normative in ambito sostenibilità, incluso il supporto nella valutazione e l'approfondimento delle tematiche ESG connesse all'esercizio dell'attività del Gruppo e all'approvazione delle linee strategiche e delle politiche in materia di sostenibilità, anche alla luce delle best practice condivise e degli sviluppi di mercato.

In aggiunta ai ruoli specificati nello Statuto Sociale, nel "Regolamento di funzionamento e organizzazione del Consiglio di Amministrazione e di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati", vengono regolati i meccanismi di circolazione delle informazioni tra gli Organi aziendali e all'interno degli stessi, a presidio degli obiettivi di efficienza della gestione, anche in ottica di successo sostenibile ed efficacia dei controlli, in coerenza con quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza in materia di governo societario delle banche nonché dalle vigenti disposizioni statutarie.

L'Amministratore Delegato di Banco BPM coordina l'attuazione degli indirizzi strategici in materia di sostenibilità mediante un comitato manageriale (Comitato ESG), che presiede, composto dai due Condirettori Generali, oltre a quasi tutti i responsabili di prima linea della Banca.

Fra i principali compiti del Comitato ESG rientrano la valutazione del posizionamento del Gruppo e il coordinamento di tutte le attività necessarie a realizzare gli obiettivi strategici di sostenibilità, presidiando l'integrazione dei profili ESG nel modello operativo di Gruppo e garantendo altresì la predisposizione della rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Relativamente a questioni specifiche anche gli ulteriori comitati manageriali (Comitato Crediti, Comitato Rischi, Comitato Finanza, Comitato Investimenti, Comitato Nuovi Prodotti e Mercati, Comitato Liberalità), secondo i rispettivi ambiti di competenza, affrontano tematiche di sostenibilità. Ciascuna area e funzione aziendale è coinvolta in ambito ESG secondo il perimetro di operatività.

In aggiunta, specifici ruoli di monitoraggio, gestione e controllo sulle questioni rilevanti in termini di sostenibilità sono assegnati alle funzioni della Capogruppo (e delle Società consolidate) e declinati in documenti di regolamentazione

interna, alcuni dei quali oggetto di diffusione al pubblico mediante pubblicazione sul sito internet della Banca. Tali ruoli e attività risultano pienamente integrati in processi, controlli e procedure di governance del Gruppo.

In tale contesto, in termini gestionali, nel corso del 2024 è stata istituita, con delibera del Consiglio di Amministrazione la nuova struttura centrale Transizione e Sostenibilità, che risponde direttamente al Condirettore Generale CFO ed è responsabile del coordinamento di tutte le attività svolte dalle funzioni interne in materia di sostenibilità. Tale funzione è organizzata in due strutture:

  • ESG Strategy, responsabile in ambito ESG di approcci, metodologie, metriche, KPI e rendicontazione;
  • ESG Business Advisory, che ricopre un ruolo di supporto alle funzioni aziendali (di tutte le Società del Gruppo) nell'implementazione della strategia ESG.

Il Gruppo assicura il disegno e l'implementazione di procedure dedicate al controllo sulla qualità e sull'effettiva integrazione delle questioni di sostenibilità nei processi aziendali anche mediante il sistema dei controlli interni, un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo per garantire che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione. Tale sistema, articolato in regole, funzioni/strutture, risorse, processi e procedure, riveste un ruolo fondamentale in quanto favorisce la diffusione di una cultura volta alla consapevolezza e al presidio dei rischi, alla legalità e al rispetto dei valori aziendali. Le tematiche di sostenibilità sono parte del sistema dei controlli interni, esplicitando e ampliando le responsabilità di organi e funzioni aziendali a livello di Gruppo in materia di integrazione e diffusione dei fattori ESG nei processi operativi e di valutazione e monitoraggio dei rischi inerenti.

In questo ambito, il Tableau de Bord Integrato rappresenta lo strumento direzionale di sintesi attraverso il quale le funzioni di controllo rendicontano trimestralmente agli organi amministrativi e di controllo in merito ai gap rilevati nell'ambito delle proprie attività di verifica. Tale strumento comprende, oltre ai rilievi delle funzioni di controllo, i gap evidenziati dalla Società di Revisione e i "finding" sollevati dalle Autorità di Vigilanza (quali, tra le altre, BCE, Banca d'Italia, IVASS e Consob) attraverso le proprie attività ispettive sul Gruppo Banco BPM.

Lo scoring dei gap rilevati dalle funzioni di controllo (rischio residuo e conseguente livello di urgenza delle azioni di sistemazione) è stabilito sulla base di una metodologia condivisa e considera, tra gli altri, aspetti reputazionali e di compliance, impatto economico e impatto sui modelli di calcolo dei parametri di rischio.

Un ulteriore strumento di controllo è rappresentato dai sistemi di segnalazione: uno, relativo al funzionamento e all'osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo (ex D. Lgs. n. 231/2001) di ogni Società del Gruppo che ne è dotata, affidato all'Organismo di Vigilanza, volto a presidiare l'eventuale commissione di reati, fatti, omissioni e/o comportamenti non in linea con il Codice Etico, il Modello Organizzativo e le regole sottostanti. Il secondo sistema è invece dedicato ad eventuali comportamenti non conformi alle norme (c.d. Whistleblowing), presidiato dalla funzione Audit di Capogruppo e, per il ramo assicurativo, di Banco BPM Vita S.p.A.

La pianificazione strategica rappresenta uno dei principali strumenti di governance di medio-lungo periodo del Gruppo, anche con riferimento alle tematiche di sostenibilità. In particolare, attraverso tale processo il Gruppo indirizza la creazione di un valore sostenibile nel tempo, cogliendo le opportunità presentate da un contesto in continua evoluzione. Il modello di business del Gruppo Banco BPM accoglie le istanze degli Stakeholder e integra gli obiettivi ambientali, sociali e di governance per tradurli in una strategia di crescita responsabile, in coerenza con il Risk Appetite Framework (anche "RAF"), con gli obiettivi strategici di medio-lungo periodo e con i relativi interventi attuativi, rappresentandoli in un unico documento (Piano Strategico o Piano).

In tal senso, si segnala che, il Consiglio di Amministrazione di Capogruppo in data 11 febbraio 2025, in occasione dell'approvazione dei risultati di esercizio al 31 dicembre 2024, avendo già raggiunto in anticipo i principali obiettivi del Piano Strategico 2023-26 grazie all'eccellente performance registrata nel 2024, ha provveduto all'aggiornamento del Piano Strategico estendendo gli obiettivi al 2024-27 e tenendo in considerazione l'acquisizione e l'integrazione di Anima SGR.

In termini di obiettivi ESG, in particolare, si osserva una sostanziale continuità, per cui nel seguito saranno generalmente esplicitati, in accordo con i data point richiesti, sia i risultati ottenuti nel 2024 sia i target, in particolare quelli aggiornati al 2027. La pianificazione strategica si basa sull'analisi prospettica dell'evoluzione del business con scenari di mercato in condizioni ordinarie e stressate, tenendo conto del posizionamento del Gruppo rispetto ai competitor.

Partendo dalla relazione con il territorio, dall'ascolto degli Stakeholder, dal rapporto con il mercato finanziario e dall'acquisizione delle indicazioni degli organismi internazionali per individuare obiettivi rilevanti, nella proiezione sono considerati le caratteristiche e i bisogni della clientela che si intende soddisfare oltre ai vincoli, sia di natura regolamentare sia derivanti da eventuali impegni assunti nei confronti di terze parti (ad esempio in relazione ad accordi o iniziative, come Net Zero Banking Alliance - anche "NZBA"), ai quali il Gruppo è sottoposto o per i quali si è impegnato. La proposta di Piano Strategico da sottoporre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione di

Capogruppo viene sviluppata sulla base della propensione al rischio di medio-lungo periodo, espressa attraverso le Linee Guida RAF, declinando gli obiettivi per ambiti omogenei di attività, tra cui quelli relativi al business, alla struttura organizzativa, alla situazione patrimoniale e di liquidità, in coerenza con le questioni di sostenibilità rilevanti.

Sulla base degli obiettivi definiti nell'ambito della pianificazione strategica, viene declinata quella operativa che rappresenta uno dei principali strumenti di governance di breve periodo, attraverso cui il Gruppo definisce obiettivi specifici annuali coerenti, assegnandoli alle unità di business e monitorandoli nel tempo. Il monitoraggio del budget e il monitoraggio del Piano Strategico rappresentano i principali strumenti di controllo attraverso i quali il Gruppo:

  • misura e analizza i risultati economici, patrimoniali e finanziari consuntivi, valutando gli scostamenti delle previsioni ed elaborando proiezioni di chiusura dell'esercizio in corso;
  • verifica la coerenza dei risultati rispetto agli obiettivi di breve periodo e la sostenibilità degli obiettivi di medio-lungo periodo, anche in relazione a scenari prospettici;
  • presidia l'attuazione dei progetti strategici e delle azioni manageriali definite nel Piano Strategico;
  • valuta l'opportunità di definire azioni correttive atte ad assicurare il rispetto degli obiettivi o, in ultima analisi, di prevedere eventuali aggiornamenti degli obiettivi di budget o del Piano Strategico.

Sono previste rendicontazioni periodiche, almeno trimestrali, al Consiglio di Amministrazione di Banco BPM relativamente all'andamento dei risultati consuntivi rispetto al budget e allo stato di avanzamento dei progetti di Piano Strategico con l'analisi dei principali scostamenti. Nel caso di discrepanze significative, tali da determinare effetti materiali sui risultati economici al netto delle componenti non ricorrenti e/o sul profilo di rischio del Gruppo, l'Amministratore Delegato informa il Consiglio di Amministrazione per valutare eventuali azioni di mitigazione o procedere a un eventuale aggiornamento del budget o del Piano Strategico.

Il Collegio Sindacale di Banco BPM, sia mediante la partecipazione alle sedute consiliari sia mediante l'esame in via autonoma di rendicontazioni e report prodotti, in particolare, dalle funzioni di controllo, rileva eventuali carenze o disallineamenti rispetto alla normativa, nello specifico con riferimento alla governance ESG e ai processi che investono le dimensioni della sostenibilità, ivi incluso quello finalizzato alla redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Banco BPM ha adottato una politica che definisce, in linea con le disposizioni legislative e regolamentari tempo per tempo vigenti, i requisiti di idoneità dei componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo, politica che è stata recepita e trova applicazione anche presso le altre Società facenti parte del Gruppo alle quali si applica la specifica normativa di settore in materia di requisiti di idoneità alla carica.

Nell'ambito di tale politica assumono rilievo, tra l'altro, le competenze e le esperienze degli esponenti aventi ad oggetto in generale le materie di sostenibilità, da declinarsi anche nella composizione quali-quantitativa considerata ottimale per ciascun organo.

I membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo di Banco BPM e delle altre Società del Gruppo alle quali si applica una specifica normativa di settore in materia di requisiti di idoneità alla carica, hanno una consolidata esperienza in relazione ai settori e ai prodotti del Gruppo, accertata mediante la verifica periodica delle competenze rispetto ai requisiti richiesti dalla normativa vigente nazionale ed europea, assicurando un'adeguata diversificazione sotto il profilo delle competenze ed esperienze in relazione a diversi settori.

In particolare, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale di Banco BPM e delle altre Società del Gruppo alle quali si applica una specifica normativa di settore in materia di composizione e nomina degli organi sociali, in occasione dei rispettivi rinnovi, identificano preventivamente la composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e delle responsabilità che sono affidati all'organo amministrativo e a quello di controllo.

Al riguardo, vengono predisposti:

  • un documento sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione contenente, tra l'altro, i profili attesi dei componenti dello stesso Consiglio e dei Comitati endoconsiliari, ivi compresi i ruoli particolarmente rilevanti (Presidente, Vicepresidente, Amministratore Delegato e Presidenti dei Comitati endoconsiliari);
  • un documento sulla composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale.

In aggiunta ai requisiti di idoneità presenti nella politica sopra citata, ai ruoli degli organi di amministrazione, direzione e controllo, vengono anche richieste specifiche competenze oltre alle conoscenze richieste per tutti gli ambiti previsti dalla normativa vigente. I consiglieri, infatti, possiedono un livello molto buono o distintivo delle competenze in materia di:

  • sistema di controllo interno e altri meccanismi operativi (11 su 15, pari al 73,33%);
  • assetti organizzativi e governo societario (15 su 15, pari al 100%);
  • ambito ESG (10 su 15, pari al 66,66%).

Anche i sindaci effettivi possiedono un livello molto buono o distintivo delle competenze in materia di:

  • sistema di controllo interno e altri meccanismi operativi (4 su 5, pari all'80%);
  • assetti organizzativi e governo societario (4 su 5, pari all'80%);
  • l'individuazione e la valutazione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo" (4 su 5, pari all'80%);
  • la materia della sostenibilità e dell'informativa non finanziaria ed in particolare la gestione dei rischi ambientali e climatici (5 su 5, pari al 100%).

Per Banco BPM e per le altre Società del Gruppo alle quali si applica una specifica normativa di settore in materia di requisiti di idoneità alla carica, ogni organo accerta l'idoneità del singolo componente e complessiva dell'organo stesso, tenendo in considerazione anche competenze ed esperienze su tematiche di sostenibilità.

Tale verifica è condotta sia in fase di insediamento che periodicamente (ad esempio in fase di autovalutazione) o ad evento, in linea con le disposizioni legislative e regolamentari tempo per tempo vigenti. Nel contesto di tale processo vengono pertanto rilevate le competenze già presenti e quelle eventualmente da rafforzare o integrare.

In materia di sostenibilità, il Consiglio di Amministrazione di ogni Società del Gruppo può inoltre avvalersi delle specifiche competenze:

  • accertate per i componenti del Comitato Sostenibilità di Capogruppo, che nell'attuale composizione presenta membri di riconosciuta esperienza e capacità sia a livello professionale che accademico, oltre ad una conoscenza del percorso di integrazione dei profili ESG del Gruppo;
  • sviluppate nel corso degli anni in contesti operativi dedicati, quali, presso la Capogruppo, le Aree CRO e CLO, la funzione Transizione e Sostenibilità e la struttura Controllo Reporting di Sostenibilità.

Le competenze e le esperienze degli esponenti vengono rafforzate nel continuo, anche alla luce degli esiti dell'analisi di doppia materialità, mediante piani di formazione annuali o dedicati, periodicamente pianificati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM nell'interesse di tutti gli esponenti di Società del Gruppo rilevanti. Allo stesso modo, le competenze presenti a livello manageriale sono periodicamente rivalutate anche in ragione degli esiti dell'analisi di doppia materialità, prevedendo, ove necessario o opportuno, dei percorsi formativi dedicati.

La tabella sotto riportata rappresenta la composizione per genere degli organi di amministrazione, direzione e controllo di Banco BPM.

Uomini % Uomini Donne % Donne Totale
Membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo 12 60% 8 40% 20
Membri del Consiglio di Amministrazione (inclusi i comitati) 9 60% 6 40% 15
Membri esecutivi del Consiglio 1 100% 0 0% 1
Membri non esecutivi del Consiglio 8 57% 6 43% 14
Membri del Consiglio indipendenti 7 54% 6 46% 13
Diversità di genere 66,7%

La riga "Membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo" include: Consiglio di Amministrazione (incl. Comitati) e Collegio Sindacale (inclusi solo sindaci effettivi).

I membri indipendenti del Consiglio di Amministrazione, inclusi i comitati, sono l'86,67% del totale dei membri stessi. In occasione del rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, avvenuto con l'Assemblea dei Soci del 20 aprile 2023, è stato nominato n. 1 esponente espressione dei dipendenti (scelto nella Lista di Soci - Dipendenti).

Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e tematiche di sostenibilità da questi affrontate

Banco BPM e le altre Società del Gruppo, a cui si applica una specifica normativa di settore, hanno disciplinato con appositi regolamenti i princìpi, i criteri, i ruoli e le responsabilità in materia di funzionamento e organizzazione dei lavori del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliari nonché del Collegio Sindacale e in materia di flussi informativi nei confronti dei rispettivi componenti, assicurando altresì meccanismi di circolazione delle informazioni tra gli Organi aziendali e all'interno degli stessi a presidio degli obiettivi di efficienza della gestione, anche in ottica di successo sostenibile ed efficacia dei controlli, in coerenza con le previsioni normative e le disposizioni statutarie.

Nell'ambito dei temi trattati dai flussi informativi previsti sono comprese anche le questioni di sostenibilità rilevanti, talvolta trattate separatamente, come nel caso della disamina degli esiti dell'analisi di doppia materialità o di

approvazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità, ma nella maggior parte dei casi integrate nei processi ordinari attinenti ad esempio al business, alle politiche creditizie o di gestione dei rischi.

In occasione della disamina di argomenti attinenti a impatti, rischi e opportunità rilevanti, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM è stato supportato da osservazioni e pareri espressi dai Comitati endoconsiliari competenti (Comitato Controlli Interni e Rischi, Comitato Sostenibilità, Comitato Remunerazioni) nonché, ove dallo stesso ritenuto opportuno, dal Collegio Sindacale.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nell'ambito del proprio ruolo di definizione e approvazione degli indirizzi strategici, approva le politiche di gestione e controllo dei rischi ESG, valutando il grado di efficienza e adeguatezza del sistema dei controlli interni ed elaborando le politiche di remunerazione e di incentivazione (inclusi gli obiettivi di performance ESG), da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei Soci.

Il Collegio Sindacale di Banco BPM, partecipando alle sedute consiliari, supervisiona su eventuali impatti ESG derivanti da iniziative e decisioni assunte dalla Banca, segnalandone, se del caso, gli aspetti meritevoli di rilievo nella propria relazione all'Assemblea dei Soci.

Il Gruppo Banco BPM è consapevole dell'impatto che i fattori ambientali, sociali e di governance hanno sul proprio modello di business, sulla competitività sul mercato, sugli obiettivi e sulle strategie aziendali, in particolare considerando il ruolo fondamentale che riveste come guida per imprese e privati nel processo di transizione verso un'economia sostenibile, in cui le tradizionali considerazioni sui profili economico-finanziari sono affiancate da quelle ambientali e sociali.

Pertanto, tali considerazioni, oltre ad essere integrate nel Piano Strategico di Banco BPM, nei processi operativi e decisionali e nella pianificazione finanziaria, sono valorizzate in maniera continuativa anche nell'ambito della Risk Identification e in sede di definizione del Risk Appetite e del relativo Framework (gestito dalla funzione di controllo dei rischi di Banco BPM, incaricata della costruzione e dell'attuazione del sistema di gestione dei rischi a livello di Gruppo).

Nel corso del 2024, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha esaminato questioni di sostenibilità rilevanti nel corso di n. 20 sedute, stimando complessivamente in n. 41 le varie tematiche ESG trattate.

Più in dettaglio e a titolo non esaustivo, il Consiglio ha:

  • monitorato periodicamente l'avanzamento del Piano Strategico 2023-26 per le principali aree di attività mediante un set di cc.dd. "Key Performance Indicators" (anche "KPI") maggiormente significativi, inclusi quelli associati agli obiettivi di sostenibilità;
  • in coerenza con gli impegni assunti a marzo 2023 con l'adesione a NZBA, individuato n. 5 settori prioritari comunicando i relativi target entro il termine previsto, con roll-out alla totalità dei settori identificati entro il 2026;
  • nell'ambito dell'approvazione annuale delle politiche creditizie per l'indirizzo dell'attività commerciale, approvato l'adozione di linee guida e nuovi parametri volti a realizzare l'integrazione dei fattori di sostenibilità ESG nel modello di business del Gruppo;
  • esaminato allo scopo la periodica rendicontazione predisposta dalle strutture competenti, comprendente aggiornamenti sulle iniziative di engagement della clientela per l'acquisizione di informazioni attinenti anche al profilo ESG della stessa, nonché la specifica reportistica con riguardo ai rischi di transizione e fisico e alle emissioni finanziate;
  • elaborato politiche di remunerazione e incentivazione inclusive di obiettivi di performance ESG, da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei Soci;
  • deliberato nuove emissioni di social e green bond, i cui proventi sono destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di eligible loans, come definiti nel "Green, Social and Sustainability Bonds Framework" adottato e periodicamente aggiornato;
  • nell'ambito degli indirizzi sulle politiche di spesa e responsabilità sociale e previa delibera da parte dell'Assemblea dei Soci, destinato una quota parte dell'utile d'esercizio alle Direzioni Territoriali e Fondazioni di emanazione del Gruppo per iniziative di liberalità a sostegno dei bisogni delle comunità di riferimento del Gruppo.

In tale ambito, nel corso del 2024, il Consiglio si è avvalso del supporto dei Comitati endoconsiliari per i profili di competenza, come di seguito dettagliato:

• il Comitato Controllo Interno e Rischi, in conformità al proprio Regolamento, ha svolto quanto di competenza in ambito ESG, attenzionando in particolare i profili di rischio sottostanti alle dimensioni della sostenibilità e della responsabilità sociale. In particolare, il Comitato ha assistito il Consiglio di Amministrazione nella definizione delle linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (anche climatici/ambientali), in modo che i principali rischi afferenti alla Capogruppo e alle Società controllate risultassero correttamente identificati e adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, nonché nella

determinazione del grado di compatibilità dei rischi afferenti al Gruppo con una sana e prudente gestione, coerente con gli obiettivi strategici individuati. Il Comitato ha trattato circa n. 55 temi ESG nel corso delle n. 23 sedute tenute nell'anno;

  • il Comitato Remunerazioni, in linea con l'attenzione riservata dal Gruppo ai principi sociali di diversità e inclusione, ha proseguito nel monitoraggio del progressivo avanzamento delle iniziative avviate in ambito diversity e finalizzate in particolare all'incremento delle posizioni manageriali femminili, nonché a colmare, gradualmente, il gap retributivo di genere, promuovendo un approccio fortemente orientato al genere meno rappresentato e alla neutralità delle remunerazioni rispetto al genere. Ha inoltre confermato la necessità di considerare, tra gli obiettivi di sostenibilità, la promozione di iniziative sociali, di volontariato d'impresa nonché di sviluppo della consapevolezza e della cultura ESG tra la clientela. In conformità alle proprie prerogative in tema di politiche di remunerazione, ha altresì prestato peculiare attenzione ai criteri di definizione delle schede obiettivo, approfondendone in modo specifico i profili ESG e contribuendo a delineare adeguati sistemi di incentivazione del management, inclusivi di un numero selezionato di KPI riferiti a questi specifici ambiti di valutazione. Il Comitato ha trattato circa n. 21 temi ESG nel corso delle n. 23 sedute tenute nell'anno;
  • il Comitato Sostenibilità ha coadiuvato il Consiglio di Amministrazione nella valutazione di un ampio spettro di tematiche ESG, dalla strategia agli obiettivi, dalla reportistica alla rendicontazione. Il Comitato ha tenuto n. 17 riunioni nel corso dell'anno, trattando numerosi e ricorrenti argomenti correlati agli ambiti di competenza (tra i quali: "Rischi e Compliance ESG", "Governance ESG", "Rendicontazione ESG", "Rapporti con le Autorità di Vigilanza" e "Rating ESG"), avvalendosi di un articolato sistema di flussi informativi e del supporto del Responsabile della funzione Transizione e Sostenibilità, quale invitato permanente, nonché delle altre competenti funzioni aziendali. In particolare, nel corso dell'anno, il Comitato ha svolto un'intensa attività in materia di rendicontazione, supervisionando le attività di redazione della Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario relativa all'esercizio 2023 nonché le attività progettuali correlate alla nuova rendicontazione consolidata di sostenibilità per l'esercizio 2024, volte a recepire le previsioni della normativa di riferimento, e quelle propedeutiche alla sua redazione (come ad esempio il processo di analisi di doppia materialità e la definizione del sistema di controllo interno dedicato), relazionandosi con il Dirigente Preposto e la Società di Revisione. Il Comitato ha approfondito, fra l'altro, le iniziative assunte a fronte dell'adesione a NZBA, l'implementazione degli obiettivi di sostenibilità definiti nel Piano Strategico e il contributo attinente alle dimensioni ESG nell'ambito delle disclosure diffuse al pubblico.

In linea generale, il Comitato Controllo Interno e Rischi e il Comitato Remunerazioni acquisiscono le osservazioni e si avvalgono del supporto del Comitato Sostenibilità, tenuto conto delle competenze a quest'ultimo riservate in materia di sostenibilità. A tal fine, il Presidente del Comitato Sostenibilità viene invitato a partecipare alle riunioni dei due Comitati in occasione della trattazione di argomenti che abbiano risvolti in materia di sostenibilità.

Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione

I sistemi di incentivazione del Gruppo sono progettati per motivare e premiare i dipendenti in base alle loro prestazioni e al raggiungimento di obiettivi strategici monitorati con KPI specifici. Grazie alla definizione di incentivi a breve (c.d. "Short-Term Incentive/STI") e lungo termine (c.d. "Long-Term Incentive/LTI") per i dipendenti, sia di quote in denaro sia di quote in azioni, vengono promossi il successo e la crescita sostenibile di Banco BPM. In particolare, l'integrazione dei fattori di sostenibilità nei sistemi di incentivazione riflette l'impegno del Gruppo verso pratiche aziendali responsabili e sostenibili.

Uno degli elementi cardine della Politica in materia di remunerazione (Sezione I) ai sensi delle disposizioni normative vigenti, è rappresentato dalla stretta correlazione tra la remunerazione variabile del personale e le azioni strategiche che riguardano temi ambientali, in materia di salute e sicurezza e gestione delle risorse umane, con particolare attenzione all'inclusività e alla neutralità di genere.

La combinazione di obiettivi riferiti al business finanziario e assicurativo – quali la profittabilità, la qualità del credito e degli attivi, l'adeguatezza di patrimonio e liquidità – con metriche ESG (di seguito anche Key Sustainability Indicator/KSI) è ritenuta, infatti, un fattore chiave per rafforzare i risultati del Gruppo nel medio/lungo termine in quanto consente di coniugare soddisfazione degli Stakeholder – tra i quali una componente fondamentale è costituita dal personale dipendente di Banco BPM – e sostenibilità socio-ambientale.

La remunerazione del personale dipendente del Gruppo si articola in componenti fisse e variabili: le prime riflettono l'esperienza professionale, le responsabilità organizzative e le competenze tecniche, secondo un principio di pari opportunità ed equità retributiva. Le componenti variabili, invece, sono correlate alla performance e permettono di valorizzare il contributo individuale al raggiungimento dei risultati.

Relativamente al Consiglio di Amministrazione, lo Statuto di Banco BPM prevede che ai suoi componenti spetti, oltre al rimborso delle spese sostenute per ragione del loro ufficio, un compenso annuo che è determinato, in misura fissa, per l'intero periodo di carica. Inoltre, agli amministratori investiti di particolari cariche vengono riconosciuti ulteriori emolumenti. L'Amministratore Delegato è l'unico membro del Consiglio per il quale è prevista la componente variabile. La Policy di Banco BPM prevede sia un Piano a Breve Termine (Short-Term Incentive - STI) da corrispondere per oltre il 50% in azioni, sia un Piano a Lungo Termine (Long-Term Incentive - LTI) da corrispondere integralmente in azioni.

L'incentivo, correlato al conseguimento degli obiettivi annuali del Piano STI, è riconosciuto se vengono rispettate le condizioni di redditività e i livelli delle risorse patrimoniali e della liquidità (i cosiddetti "cancelli di accesso"). Le risorse economiche effettivamente disponibili a consuntivo sono determinate in ragione di indicatori finanziari e non finanziari, intendendosi per questi ultimi gli indicatori legati al rischio reputazionale (ECAP Reputational Risk) e all'Anti Money Laundering (AML).

In particolare, l'indicatore ECAP Reputational Risk, che rappresenta l'ammontare di capitale economico che Banco BPM deve detenere a fronte del rischio reputazionale stimato tramite modello interno, potrebbe ridurre le risorse economiche destinate al Piano STI qualora si verifichi un repentino deterioramento dell'immagine del Gruppo, anche in relazione al possibile manifestarsi di fattori di rischio ESG.

Il Piano STI è destinato tanto al personale più rilevante1 quanto al restante personale.

Nella scheda STI dell'Amministratore Delegato sono inclusi anche specifici KSI riferiti alla declinazione annuale dei rispettivi obiettivi ESG inseriti nel Piano Strategico.

In particolare, per il piano STI 2024 sono inclusi i 2 seguenti KSI con un peso del 10%:

• nuovi finanziamenti Low-Carbon a medio-lungo termine;

• quota di obbligazioni ESG nel portafoglio corporate di proprietà.

In aggiunta, sempre con un peso del 10%, è prevista la valutazione qualitativa formulata dal Consiglio di Amministrazione, sentito il parere dei Comitati Sostenibilità, Remunerazioni e Controllo Interno e Rischi, sui seguenti driver di sostenibilità:

  • presidio e sviluppo degli ambiti correlati alla Net Zero Banking Alliance;
  • presidio del rischio operativo, reputazionale e diffusione della cultura del rischio;
  • promozione di valori e comportamenti in linea con la cultura aziendale.

D'altra parte, il Piano LTI supporta il Piano Strategico per perseguire risultati che creino valore nel medio/lungo termine per gli Stakeholder rilevanti. Il perimetro dei destinatari del Piano LTI include circa 80 ruoli (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione, all'impatto sul business o per finalità di retention. Tra i ruoli destinatari sono inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo.

L'incentivo correlato al Piano LTI è commisurato al raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance. In particolare, nel rispetto delle condizioni di capitale, di liquidità ed economiche, gli obiettivi di performance focalizzano l'attenzione dei manager su redditività, de-risking e tematiche legate alla sostenibilità, l'aumento della rappresentatività femminile in ruoli manageriali e i volumi di emissioni obbligazionarie Green, Social & Sustainable. Le metriche ESG incluse nei Piani STI e LTI sono le medesime utilizzate ai fini del monitoraggio degli obiettivi del Piano

Strategico e riprese anche nel Risk Appetite Framework, incluso nella sezione relativa alla rendicontazione degli obiettivi.

La quota della remunerazione variabile che dipende da obiettivi e/o impatti collegati alla sostenibilità ammonta al 17,5%2 .

La Politica in materia di remunerazione (Sezione I), il Piano STI (e nello specifico la scheda obiettivi dell'Amministratore Delegato) e il Piano LTI sono approvati dall'Assemblea dei Soci. Gli Organi Sociali, i Comitati endoconsiliari e le funzioni aziendali sono coinvolti nel processo di elaborazione, predisposizione e approvazione degli stessi. In particolare:

• la funzione Risorse Umane garantisce ausilio tecnico agli Organi Sociali e predispone la documentazione di supporto;

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo. Rientrano, tra gli altri, l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale (ove nominato), i Condirettori Generali, i vertici operativi e direttivi, Chief Risk Officer e i Responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo, l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale, il Condirettore Generale e il

Vicedirettore Generale (ove presenti) di Banca Aletti e di Banca Akros, l'Amministratore Delegato di Banco BPM Vita e di Vera Vita. 2 Considerato che la componente variabile della remunerazione su base annua dell'Amministratore Delegato è per il 50% collegata al Piano STI e per il restante 50% al Piano LTI, la percentuale è ricavata come media tra il peso degli obiettivi collegati alla sostenibilità del Piano STI e il peso di quelli del Piano LTI. La media tra 20% (piano STI) e 15% (piano LTI) è pari a 17,5%.

  • il Chief Risk Officer e la funzione Pianificazione e Gestione del Valore identificano gli obiettivi strategici e di performance per assicurare la coerenza dei sistemi di incentivazione con la propensione al rischio, le strategie e gli obiettivi aziendali di medio/lungo periodo;
  • la funzione Transizione e Sostenibilità, definisce, sulla base delle eventuali indicazioni del Comitato Sostenibilità, i KPI ESG e li trasmette alla funzione Risorse Umane affinché vengano adottati;
  • la funzione Compliance verifica la conformità al quadro normativo di riferimento;
  • la funzione Audit verifica la corretta attuazione;
  • il Consiglio di Amministrazione elabora quanto da sottoporre all'Assemblea dei Soci, con l'ausilio dell'Amministratore Delegato e dei Comitati endoconsiliari.

Nell'ambito della definizione del sistema di remunerazione dei membri degli Organi di Amministrazione, Direzione e Controllo, la Capogruppo prevede per l'Amministratore Delegato l'erogazione di una componente variabile. In particolare, nella remunerazione variabile erogata all'Amministratore Delegato nel 2024 (derivante dalla somma delle quote dei Piani STI relativi agli anni dal 2018 al 2023) non è stata riconosciuta una quota parte direttamente collegata ad obiettivi in termini di mitigazione del cambiamento climatico. Tuttavia, nel Piano STI 2024, che prevede l'eventuale riconoscimento ed erogazione nel 2025, è prevista una valutazione qualitativa, con peso del 10% rispetto al totale della scheda obiettivi, formulata dal Consiglio di Amministrazione su parere dei Comitati (Remunerazioni, Controllo Interno e Rischi, Sostenibilità) rispetto a:

  • le attività di presidio e sviluppo agite negli ambiti correlati alla Net Zero Banking Alliance;
  • le attività di presidio del rischio operativo, reputazionale e la diffusione della cultura del rischio;
  • la promozione dei valori e dei comportamenti in linea con la cultura aziendale.

In aggiunta si segnala che la scheda di valutazione dell'Amministratore Delegato presenta un KPI, con peso del 6%, su nuovi finanziamenti Low-Carbon a medio-lungo termine. Con riferimento al Piano LTI 2021-2023, riconosciuto nel 2024 e la cui prima quota di azioni è consegnata nel 2025, si segnala la presenza del KPI "Emissioni di CO2", con peso del 3,75% (pienamente conseguito grazie alla carbon neutrality raggiunta). Il Piano LTI 2024-2026 prevede il KPI "Emissioni obbligazionarie Green Social & Sustainable " con peso del 7,5%.

Il conseguimento della carbon neutrality e la valutazione degli ambiti correlati a Net Zero Banking Alliance sono considerati obiettivi direttamente a supporto della mitigazione del cambiamento climatico, mentre i KPI relativi ai nuovi finanziamenti Low-Carbon a medio-lungo termine e alle emissioni obbligazionarie Green Social & Sustainable contribuiscono alla strategia di mitigazione del cambiamento climatico finanziando la transizione dei clienti e quella della Banca.

Dichiarazione sugli obblighi di Due Diligence

La presente informativa mira a facilitare la comprensione del processo di due diligence del Gruppo Banco BPM. Sebbene non sia previsto un processo strutturato coerente con le Linee Guida OCSE sulla due diligence per la condotta d'impresa responsabile, la dovuta diligenza viene attuata come prassi e principio in tutti gli ambiti di seguito mappati con riferimento alle diverse sezioni della Rendicontazione di Sostenibilità:

Elementi fondamentali del
due diligence
Paragrafi nella Rendicontazione sulla Sostenibilità
Integrare il due diligence nella Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e tematiche di
sostenibilità da questi affrontate
governance, nella strategia e Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione
nel modello aziendale Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale
Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e tematiche di
sostenibilità da questi affrontate
Attività di Stakeholder Engagement
Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità
Coinvolgimento dei portatori di
interesse in tutte le fasi del
processo del due diligence
Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
Politiche relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria
Politiche relative alla salute e sicurezza della forza lavoro propria
Politiche relative a parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria
Politiche relative alla riservatezza e corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria
Politiche relative alle comunità interessate
Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali
Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese
Interessi e opinioni dei lavoratori propri
Interessi e opinioni delle comunità interessate
Interessi e opinioni dei consumatori
Individuare e valutare gli Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità
impatti negativi Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale
Interventi (azioni poste in Definizione e monitoraggio di azioni per la forza lavoro propria;
Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva e casi accertati di corruzione
Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti climatici
Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alle condizioni di lavoro e al benessere della forza
lavoro propria
essere) per far fronte agli Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla salute e sicurezza
impatti negativi Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione a parità di trattamento e opportunità per la forza
lavoro propria
Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati
della forza lavoro propria
Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione cultura a d'impresa e condotta delle imprese
Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
Processo di definizione degli obiettivi relativi alla forza lavoro propria
Obiettivi relativi alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria
Obiettivi relativi alla salute e sicurezza della forza lavoro propria
Obiettivi relativi alla parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria
Obiettivi relativi alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria
Obiettivi relativi alla cultura d'impresa e condotta delle imprese
Metriche sul consumo di energia e mix energetico
Monitoraggio dell'efficacia
delle azioni e raggiungimento
Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES
Metriche sugli assorbimenti di GES e progetti di mitigazione delle emissioni di GES finanziati con crediti
di carbonio
obiettivi Metriche relative alle caratteristiche dei lavoratori dipendenti e non dipendenti nella forza lavoro propria
Metriche di salute e sicurezza
Metriche relative ai salari adeguati, la retribuzione e la protezione sociale
Metriche relative all'equilibrio tra vita professionale e vita privata
Metriche relative alla diversità e al divario retributivo
Metriche di formazione e sviluppo delle competenze
Metriche relative a incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani
Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva e casi accertati di corruzione
Gestione dei rapporti con i fornitori e metriche relative alle prassi di pagamento

Gestione del rischio e controlli interni sulla rendicontazione di sostenibilità

La Rendicontazione di Sostenibilità è stata redatta in conformità agli standard di rendicontazione approvati dalla Commissione Europea (anche "European Sustainability Reporting Standard o "ESRS") e alle specifiche adottate a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, del Regolamento (UE) 2020/852 (c.d. Regolamento Tassonomia).

A tal fine, nell'ambito del "Progetto CSRD", è stato definito e reso operativo un idoneo Sistema di Controllo Interno (di seguito anche "SCI-IS") a garanzia dei suddetti obblighi di conformità, con l'obiettivo di supportare contestualmente - il rilascio dell'attestazione congiunta richiesta dall'articolo 12 del D. Lgs. n. 125/2024.

Il complessivo framework di controllo, in assenza di una specifica normativa in materia, è stato istituito assumendo a riferimento i principi generali previsti dallo standard internazionale pubblicato dal Committee of Sponsoring Organizations (anche "COSO") e massimizzando, altresì, le sinergie con il Sistema di Controllo Interno dell'informativa finanziaria.

Si riepilogano, di seguito, i principali razionali ed elementi chiave del framework implementato dal Gruppo per la verifica di adeguatezza della Rendicontazione di Sostenibilità (relativa all'esercizio 2024).

Il Sistema di Controllo Interno (SCI-IS) prevede, come primo step logico, la definizione della complessiva "Governance del processo" con l'obiettivo di identificare, chiaramente, le diverse strutture coinvolte, attribuendo loro precisi ruoli e responsabilità. Nello specifico:

  • le funzioni responsabili dei dati da rendicontare forniscono i dati e le informazioni di sostenibilità rientranti nel proprio ambito di competenza eseguendo, preliminarmente, i controlli di primo livello sulle stesse;
  • la funzione Transizione e Sostenibilità supervisiona e presidia l'adeguatezza delle informazioni rendicontate coordinando, inoltre, le attività di aggregazione e omogeneizzazione dei dati inclusi nella reportistica finale;
  • l'ufficio Data Quality & Aggregation esegue i controlli di secondo livello sulla qualità dei dati e delle informazioni di Sostenibilità. La funzione Data Governance assicura, invece, l'applicazione e l'estensione del framework definito dal Gruppo ai dati ESG oggetto di rendicontazione;
  • la struttura Controllo Reporting di Sostenibilità verifica la complessiva adeguatezza ed efficacia del sistema di controllo interno a presidio della specifica disclosure supportando l'Amministratore Delegato e il Dirigente Preposto nelle proprie valutazioni;
  • la funzione Organizzazione garantisce l'adeguato funzionamento e l'evoluzione dei processi di disclosure e di controllo nonché della correlata normativa interna.

Il framework prevede, infine, il coinvolgimento della funzione Compliance nell'ambito della verifica di conformità alla normativa esterna e la funzione Audit con riguardo alle verifiche di terzo livello sul sistema dei controlli interni.

Il secondo elemento chiave del framework (SCI-IS) è relativo alla definizione del perimetro di analisi (Scoping), ovvero l'attività di identificazione degli indicatori quantitativi e delle informazioni qualitative di sostenibilità ritenuti maggiormente rilevanti per il Gruppo Banco BPM e rappresentanti, pertanto, l'oggetto del complessivo Sistema di Controllo.

Il framework (SCI_IS) descritto, prevede un approccio di adozione c.d. "progressivo e modulare".

Per il primo esercizio di disclosure le verifiche agite si sono, infatti, focalizzate su un set definito di data point oggetto di rendicontazione, selezionato tramite specifici criteri di prioritizzazione (informazioni qualitative che hanno richiesto una preliminare condivisione con gli Organi aziendali, ambiti tematici che evidenziavano impatti negativi/rischi molto materiali, complessità di calcolo degli indicatori) e razionalizzazione degli stessi (efficienza dovuta alla concentrazione delle ownership per il calcolo di molteplici data point).

L'applicazione di tali criteri consente di garantire un'idonea e adeguata copertura del perimetro di rendicontazione con riguardo all'Informativa di Sostenibilità per l'esercizio 2024. L'estensione completa del complessivo Sistema di Controllo (SCI-IS) avverrà con l'implementazione della soluzione target prevista entro l'esercizio 2025.

La modularità dell'approccio è, invece, determinata dalla diversa calibrazione delle attività di verifica sulla base della differente tipologia di informazione esaminata.

Come già evidenziato, il Sistema di Controllo Interno (SCI-IS) adottato richiede l'estensione del framework di Data Governance, definito dal Gruppo, anche alle informazioni di sostenibilità oggetto di verifica. Nello specifico, sono state indirizzate le attività di mappatura degli strumenti di Data Management, in particolare dei workflow attraverso i quali transitano i dati e di censimento delle applicazioni informatiche utilizzate.

Sono stati, inoltre, progressivamente definiti e attuati i controlli di secondo livello sull'adeguatezza dei processi operativi di gestione e trattamento delle informazioni quantitative nonché sulle valutazioni complessive di data quality. Il cardine del Sistema di Controllo (SCI-IS) implementato dal Gruppo è costituito dalla fase di "Risk & Control Assessment", ossia l'attività di censimento e successiva valutazione dei potenziali rischi individuati e dei relativi controlli eseguiti, formalizzati nella c.d. "Matrice rischi – controlli".

Con riguardo alla mappatura dei rischi, la metodologia adottata si basa sull'identificazione, per ogni processo chiave di disclosure delle informazioni ESG, della tipologia di "rischio inerente" associata alla potenziale violazione di una o più asserzioni di sostenibilità.

Tali asserzioni - di seguito elencate - richiamano espressamente le caratteristiche qualitative che le informazioni non finanziarie devono soddisfare (Appendice B - Standard ESRS 1):

  • Pertinenza: le informazioni di sostenibilità sono pertinenti quando possono fare la differenza nelle decisioni dei fruitori secondo un approccio di doppia materialità;
  • Completezza: le informazioni di sostenibilità risultano complete quando includono le informazioni rilevanti necessarie a comprendere gli impatti, i rischi e le opportunità dell'ambito esaminato, nel rispetto di tutti i requisiti di rendicontazione previsti dagli standard ESRS;
  • Valutazione e Accuratezza: le informazioni di sostenibilità sono rilevate in accordo con gli standard ESRS garantendo, contestualmente, l'accuratezza e la verificabilità (i.e. l'informazione stessa o i dati dai quali è stata ricavata possono essere corroborati);
  • Rappresentazione: le informazioni di sostenibilità sono chiare, scevre da pregiudizi e non sono compensate (ovvero le opportunità non sono sopravvalutate e i rischi non sono sottovalutati). Le informazioni sono inoltre comparabili con le informazioni fornite in periodi precedenti e confrontabili con le informazioni fornite da altri istituti finanziari.

Per ogni singolo processo esaminato, la valutazione del "rischio inerente" alla violazione della specifica asserzione di sostenibilità deriva dall'analisi congiunta di due distinti fattori: la probabilità di accadimento (connessa alla complessità e stabilità del processo nonché alla competenza del personale coinvolto) e il possibile impatto atteso (considerata la materialità dell'informazione e la rilevanza della stessa rispetto al complessivo processo di predisposizione dell'Informativa di sostenibilità).

La mitigazione dei potenziali rischi individuati avviene tramite la mappatura e classificazione dei differenti controlli agiti dal Gruppo (primo livello, prima e seconda istanza, secondo livello). La verifica di adeguatezza degli stessi (Test of Design) origina dall'analisi expert-based di criteri relativi all'efficacia attesa dei controlli integrata da considerazioni generali riferite alla loro efficienza.

In maggiore dettaglio, i controlli sono ritenuti efficaci quando assicurano un presidio appropriato del rischio assunto a riferimento (giudizio espresso tramite i seguenti driver di valutazione: timing, periodicità, tracciabilità, idoneità e formalizzazione delle attività di verifica). I controlli sono invece considerati efficienti quando i previsti benefici di mitigazione risultano adeguati rispetto agli strumenti e alle risorse impiegate.

L'incrocio tra il rischio inerente e la valutazione globale dei relativi controlli determina l'attribuzione di uno scoring – definito su quattro possibili livelli (Basso, Medio Basso, Medio Alto, Alto) - al "rischio residuo parziale", ossia al rischio inerente mitigato dal controllo.

La presenza di eventuali presidi interni adottati in linea con il framework di Data Governance definito dal Gruppo (e.g. strumenti di Data Management e di Data Quality) genera un ulteriore potenziale riduzione del rischio residuo parziale qualora le evidenze dei controlli, effettuati dall'ufficio Data Quality & Aggregation, confermino l'adeguatezza di tali presidi.

La fase di verifica dell'effettiva applicazione dei controlli (Test of Effectiveness) - volta alla valutazione della concreta realizzazione dei processi e delle procedure finalizzati alla predisposizione dell'Informativa di Sostenibilità - è stata condotta su un campione di controlli identificato sulla base di specifici driver di selezione (rilevanza dei processi, recenti aggiornamenti/modifiche normative, diversificazione degli ambiti esaminati, rilievi emersi dalle funzioni di controllo, rotazione pluriennale dei processi oggetto di analisi, ecc.).

Le verifiche a campione sono state svolte dalla struttura Controllo Reporting di Sostenibilità tramite idonee interviste alle funzioni owner, la raccolta/ispezione della specifica documentazione e, ove possibile, tramite il reperforming del test esaminato.

I risultati emergenti dal Test of Effectiveness hanno inciso sul giudizio di "rischio residuo finale" assegnato. Quando l'esito del TOE è risultato essere idoneo o parzialmente idoneo, è stato confermato lo scoring originato dal Test of Design, mentre nel caso di esito non idoneo il rischio residuo finale è stato peggiorato.

Qualora il controllo esaminato risulti non agito, il relativo rischio residuo finale coinciderà con quello inerente inizialmente stimato sterilizzando, di fatto, l'effetto mitigatorio emerso dal Test of Design.

Le analisi di dettaglio e le complessive risultanze dell'attività di "Risk & Control Assessment" sono state incluse e rendicontate nella periodica relazione - illustrata dal Dirigente Preposto agli Organi aziendali e di controllo del Gruppo - propedeutica al rilascio delle previste attestazioni di specifica competenza.

I potenziali rischi e le carenze emerse dalle verifiche condotte sono stati classificati e prioritizzati allo scopo di predisporre un efficace e idoneo "action plan" finalizzato alla riduzione/eliminazione di tali rischi, così come espressamente richiesto dallo standard di rendicontazione ESRS-2.

Le remedial action identificate dal Sistema di Controllo Interno sull'Informativa di Sostenibilità, saranno oggetto di attento monitoraggio, nel continuo, tramite la definizione di adeguati flussi di reporting verso gli Organi aziendali e le funzioni di controllo del Gruppo.

Nello specifico, sarà predisposta e presentata un'apposita informativa semestrale al Comitato Sostenibilità. I medesimi finding saranno altresì integrati nel c.d. "Tableau de Bord integrato" gestito dalla funzione Audit e periodicamente esaminato dal Comitato Controllo Interno e Rischi (CCIR).

Strategia, modello aziendale e catena del valore

Le tematiche di sostenibilità sono pienamente integrate negli elementi fondamentali della strategia del Gruppo in termini di:

Prodotti e/o servizi offerti

Banco BPM opera prevalentemente in qualità di banca commerciale e, attraverso società specializzate del Gruppo, offre servizi specialistici negli ambiti investment banking, bancassurance, asset management, credito al consumo, leasing e monetica. L'offerta di prodotti e servizi è rivolta a persone, imprese, istituzioni e società operanti nel terzo settore e comprende: conti correnti e servizi digitali, prodotti di finanziamento, carte di credito e di debito, mutui, prodotti di risparmio e di investimento, prodotti assicurativi e servizi legati alla mobilità. Nei confronti delle imprese, inoltre, l'offerta prevede prodotti e servizi ad hoc quali servizi di incasso pagamenti, per l'operatività all'estero e per il leasing. Per imprese con esigenze finanziarie più evolute, l'offerta si arricchisce di soluzioni di corporate e investment banking e servizi di finanza strutturata.

Le tematiche di sostenibilità sono state integrate nell'offerta del Gruppo con prodotti e servizi per la transizione e l'efficientamento energetico. Le imprese del terzo settore usufruiscono di una gamma ad hoc pensata per esigenze particolari quali l'anticipo del 5 per mille o finanziamenti che possano coprire il differimento temporale fra l'inizio delle attività e l'erogazione dei finanziamenti pubblici.

Con particolare riferimento alle questioni climatiche e ambientali, al fine di supportare i clienti nel percorso di transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas serra, l'offerta del Gruppo comprende prodotti con specifiche finalità green, approvati dal Comitato Nuovi Prodotti e Mercati e identificati nelle singole proposte commerciali:

  • Finanziamenti finalizzati a catalogo con caratteristiche Green, la cui finalità green è dimostrata da specifica documentazione;
  • Finanziamenti finalizzati all'acquisto, sviluppo immobiliare o ristrutturazione di immobili con adeguato livello di efficienza energetica;
  • Finanziamenti di progetti (c.d. "project financing") con finalità green, anche in pool con altre banche, quali ad esempio la costruzione di impianti fotovoltaici.

Infine, anche tramite partnership commerciali, il Gruppo distribuisce prodotti finanziari legati a tematiche di sostenibilità (ad esempio, prodotti ex art. 8 e art. 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation (anche "SFDR").

Clienti e mercati serviti

Il Gruppo opera quasi esclusivamente in Italia, rivolgendosi prevalentemente a clientela retail (persone fisiche e imprese di piccola e media dimensione), clienti istituzionali e del terzo settore e, nell'ambito dell'attività di corporate e investment banking, alle imprese di maggiori dimensioni, anche quotate o che hanno obiettivi di sviluppo attraverso il mercato dei capitali. I clienti che usufruiscono dell'offerta di prodotti legati alle tematiche di sostenibilità sono sia imprese (attraverso i finanziamenti con finalità ESG o i servizi legati alla mobilità), che persone fisiche (mutui e prestiti personali green, servizi legati alla mobilità, prodotti di investimento che integrano fattori ESG). Al fine di garantire un servizio di qualità e capillare rispetto alla distribuzione territoriale dei propri clienti, anche i dipendenti del Gruppo sono diffusi sulle diverse aree geografiche servite dallo stesso come evidenziato nel seguito:

Numero di dipendenti per aree geografiche1 :

Nord Centro Sud e isole Estero Totale
15.607 2.549 1.280 54 19.490

Obiettivi di sostenibilità relativi a prodotti e clienti

Nel Piano Strategico 2023-26, e recentemente confermato con l'aggiornamento e approvazione del Piano Strategico 2024-27, Banco BPM ha formalizzato la propria ambizione di supportare i clienti nel percorso di transizione attraverso attività di consulenza e offerta commerciale, aprendo la strada a una strategia Net Zero.

Al momento, l'offerta del Gruppo legata alle tematiche di sostenibilità, seppur in continua evoluzione, risulta in linea con l'ambizione strategica adottata.

In particolare, nell'ambito del Piano Strategico 2023-26, e recentemente confermato con l'aggiornamento e approvazione del Piano Strategico 2024-27, Banco BPM ha delineato un percorso per integrare le tematiche di sostenibilità negli indirizzi strategici, garantendo che la crescita del business e la solidità finanziaria siano accompagnate dalla sostenibilità sociale e ambientale. Il percorso di integrazione è stato facilitato dal pieno utilizzo delle leve di governance per creare valore condiviso nel lungo periodo.

I principali ambiti progettuali individuati in sede di pianificazione strategica sono stati:

  • consolidamento della leadership nel segmento Aziende & Corporate Investment Banking e sostegno della transizione green;
  • rafforzamento del Wealth Management e del Life Insurance;
  • estrazione di maggior valore dai recenti deal inerenti agli ambiti assicurazione danni e monetica;
  • benefici dell'ulteriore sviluppo dell'omnicanalità;
  • potenziamento di tech innovation, lean banking e Cyber Security;
  • ulteriore rafforzamento del profilo patrimoniale del Gruppo;
  • empowerment di dipendenti e comunità, in linea con la vocazione sociale del Gruppo.

In tali ambiti le tematiche ESG sono integrate, rappresentando un fattore abilitante per traguardare gli obiettivi di Piano, e sono rese concrete tramite la definizione e il monitoraggio di target specifici. In particolare, il Gruppo ha definito i seguenti obiettivi:

  • in ambito ambientale:
    • supportare i clienti nel percorso di transizione attraverso attività di consulenza e offerta commerciale, aprendo la strada a una strategia Net Zero;
    • rafforzare la gestione e il monitoraggio dei rischi climatici e ambientali;
    • continuare a ridurre l'impatto ambientale;
  • in ambito sociale:

  • migliorare ulteriormente la People Strategy, il ricambio generazionale, l'empowerment femminile e il worklife balance;

  • rafforzare la posizione di leadership come finanziatore del Terzo Settore;
  • confermarsi Top Community Bank, con forte impatto sulle comunità presenti nei territori in cui opera il Gruppo (con un focus su scuole e tematiche educative);
  • in ambito di governance:
    • conferma dei piani di incentivazione a breve e lungo termine per manager e dipendenti in linea con gli obiettivi ESG;
    • sostegno alla trasformazione digitale, con una forte attenzione alla privacy e alla sicurezza informatica;
    • ulteriore miglioramento dei sistemi di misurazione dei fattori di rischio ESG, in coerenza con l'evoluzione della regolamentazione esterna e della risk materiality;
    • definizione di politiche di finanza sostenibile, in ambito investimenti proprietari e funding.

Il modello di business adottato dal Gruppo ha l'obiettivo di creare valore sostenibile nel tempo, cogliendo le opportunità presentate da un contesto in continua evoluzione, anche attraverso l'ascolto degli Stakeholder per integrare gli obiettivi ambientali, sociali e di governance e tradurli in una strategia di crescita responsabile. Infatti, il rapporto instaurato con il territorio, il mercato finanziario e gli organismi internazionali facilita l'individuazione di tematiche di sostenibilità rilevanti per la piena integrazione nell'ambito della strategia aziendale.

1Nord: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta, Veneto. Centro: Lazio, Marche, Toscana, Umbria. Sud e Isole: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Il modello operativo del Gruppo è quello di conglomerato finanziario: le risorse raccolte vengono impiegate nell'offerta di prodotti e servizi finanziari e assicurativi attraverso un modello di c.d. "omnicanalità". Il valore economico generato, in gran parte distribuito, diventa un motore di sviluppo per la società. I principali fattori abilitanti del modello di business del Gruppo sono: la solida struttura patrimoniale, l'engagement e le competenze del personale, le capacità di gestione dei rischi e la governance equilibrata.

La rete capillare diffusa su quasi tutto il territorio nazionale permette di comprendere appieno le esigenze e le peculiarità di ogni territorio e di garantire la vicinanza alla clientela, anche attraverso i diversi canali di relazione (omnicanalità) messi a disposizione dal Gruppo (filiali fisiche, web, app, telefono, consulenti, ecc.). La clientela può quindi beneficiare di una gamma completa e integrata di soluzioni bancarie, finanziarie e assicurative e di una vicinanza alla banca che si esprime sia attraverso la prossimità territoriale sia attraverso la conoscenza delle esigenze delle comunità servite. Inoltre, il modello operativo snello garantisce un adeguato livello di efficienza e di redditività a beneficio degli investitori e degli altri portatori di interesse del Gruppo.

La catena del valore del Gruppo comprende: i fornitori (a monte della catena del valore), i clienti (a valle), le partecipazioni detenute e gli investimenti diretti in titoli. In sede di analisi di doppia materialità, il Gruppo ha provveduto a una puntuale mappatura e analisi dei rapporti commerciali diretti e indiretti nella propria catena del valore a monte e a valle.

In particolare, per la definizione della catena del valore a monte è stato considerato l'elenco dei fornitori suddivisi per settore di attività economica sulla base della voce di Budget prevalente associata in sede di inserimento delle richieste di acquisto. Per la definizione della catena del valore a valle sono state considerate le principali attività di business svolte dal Gruppo in termini di linee di prodotto/servizi offerti e clientela servita e sono stati valutati:

  • ammontare dell'esposizione creditizia per settore economico di appartenenza delle controparti;
  • ammontare delle esposizioni in titoli per settore economico di appartenenza degli emittenti;
  • valore di carico delle partecipazioni a bilancio per settore economico di appartenenza della società partecipata;
  • ammontare delle spese suddivise per settore di fornitura.

L'utilizzo, la raccolta, l'elaborazione e la protezione dei dati sono stati gestiti in coerenza con la normativa nazionale e interna di riferimento.

Attività di Stakeholder Engagement

L'ascolto degli Stakeholder è un momento molto importante nella definizione delle scelte strategiche così come nell'attività quotidiana del Gruppo.

A tal fine, il modello organizzativo di Banco BPM prevede funzioni aziendali specialistiche responsabili del presidio dei principali Stakeholder (ad esempio: Investor Relations per investitori, analisti e società di rating; Marketing e Commerciale per i clienti; Risorse Umane per la forza lavoro propria; ecc.).

In particolare, le funzioni specialistiche dedicate riferiscono agli organi di amministrazione, direzione e controllo (principalmente Consiglio di Amministrazione, Comitato Sostenibilità e Comitato Controllo Interno e Rischi) gli esiti delle attività di ascolto delle istanze e degli interessi degli Stakeholder al fine di garantirne – ove ritenuto opportuno – l'integrazione tra le priorità strategiche del Gruppo e nell'ambito della valutazione degli eventuali sviluppi organizzativi.

Per le principali categorie di Stakeholder, di seguito si riepilogano le modalità e le finalità del coinvolgimento e in che modo tale coinvolgimento è stato considerato nella gestione delle attività del Gruppo.

L'engagement con i soggetti istituzionali del mercato finanziario avviene mediante la funzione Investor Relations (a diretto riporto del Condirettore Generale, Chief Financial Officer) con l'attività day-by-day propria di tale funzione. Tra le iniziative di maggiore ingaggio vengono organizzate conferenze di settore, roadshow finanziari ed eventi (call/webcast) di presentazione al mercato dei risultati finanziari, dei piani industriali e di altre operazioni strategiche del Gruppo.

Tali operazioni consentono la diffusione di un'informativa qualificata, esauriente, tempestiva e paritaria in ambito di strategia, attività, risultati, tematiche di sostenibilità e prospettive del Gruppo, anche alla luce delle indicazioni della Consob, dei principi espressi dal codice di Corporate Governance e delle best practice nazionali e internazionali, assicurando la corretta comprensione delle tematiche di interesse del mercato.

In aggiunta, un team specializzato all'interno della funzione Segreteria Affari Societari si occupa di presidiare la relazione con gli azionisti retail, fornendo assistenza e curando l'organizzazione delle assemblee societarie. Tali

processi presidiano e agevolano la partecipazione degli azionisti alle assemblee, in quanto occasione di coinvolgimento e dialogo.

Gli incontri e gli eventi organizzati con la comunità finanziaria rappresentano un momento di condivisione di risultati finanziari e principali tematiche di sostenibilità che impattano su business, strategie e prospettive del Gruppo. In tali occasioni sono raccolti i riscontri degli Stakeholder esterni successivamente rendicontati al Condirettore generale CFO e al Consiglio di Amministrazione tramite la funzione Investor Relations che riporta gli esiti delle attività di engagement in termini di tematiche trattate e istanze raccolte dal mercato, garantendo all'Organo aziendale e al top management la piena comprensione degli interessi e delle opinioni degli attori del mercato finanziario.

L'engagement con clienti avviene attraverso diversi canali di ascolto quali:

  • indagini di Customer Satisfaction per rilevare il grado di soddisfazione dei clienti nei rapporti con il Gruppo;
  • progetti di ricerca ad hoc per indagare servizi, prodotti e nuove modalità di utilizzo degli stessi;
  • piattaforma di Customer Feedback Management (anche CFM) per la raccolta di feedback istantanei sull'experience dei clienti, riguardante l'utilizzo dei canali, le interazioni digitali e l'acquisto di prodotti e servizi;
  • indagini sulle tematiche di sostenibilità, rivolte alle imprese per comprendere i livelli di consapevolezza, i bisogni e le aspettative in ambito ESG;
  • adeguati canali per la segnalazione dei reclami, approfonditi nella sezione "Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali e canali che consentono di esprimere preoccupazioni".

Tali iniziative mirano a garantire la comprensione del livello di gradimento del servizio offerto oltre all'identificazione di soluzioni commerciali e organizzative per renderlo più aderente alle esigenze dei clienti. Inoltre, i feedback che provengono dai clienti rappresentano utili indicazioni in fase di pianificazione strategica.

Il coinvolgimento del personale dipendente del Gruppo, invece, avviene principalmente tramite i gestori del personale e i responsabili delle strutture di Sede e di Rete, che ricevono formazione dedicata e sono costantemente sensibilizzati e incentivati a dedicarsi all'ascolto attivo nei confronti dei rispettivi collaboratori. Le attività di coinvolgimento comprendono, inoltre:

  • un canale di ascolto per la raccolta delle aspirazioni professionali, che consente al personale di comunicare i propri obiettivi di crescita e sviluppo nell'ambito lavorativo;
  • appositi spazi di ascolto finalizzati a favorire una cultura inclusiva oltre a supportare il benessere fisico e mentale in azienda.

Tali attività consentono al Gruppo di comprendere il vissuto e le esigenze del personale dipendente. A tal proposito, nel corso del 2024 sono state coinvolte 200 persone nell'ambito di 13 Focus Group in cui sono state raccolte idee e proposte di azioni di mitigazione e interventi di miglioramento nell'ambito delle iniziative per i dipendenti del Gruppo. A esito degli spunti emersi tramite tale attività, è stato rivisto il sistema di valutazione delle performance ed è stato avviato un nuovo piano di comunicazione interno, oltre alla realizzazione di interventi operativi relativi ai luoghi di lavoro e alle dotazioni informatiche.

L'engagement della comunità è garantito dalla presenza di Banco BPM radicata sul territorio che ha sviluppato, tra gli altri, canali dedicati alla comunità. In particolare, nelle principali aree geografiche di riferimento, per l'operatività del Gruppo sono presenti Comitati Territoriali e Fondazioni previste dallo Statuto con lo scopo di rispondere ai bisogni sociali e ambientali delle comunità in modo diffuso. I Comitati Territoriali sono composti da esponenti del mondo economico, professionale e associativo del territorio e, tramite riunioni periodiche, formulano proposte, progettano e organizzano eventi e iniziative e, ove richiesto, esprimono pareri sulle tematiche presentate.

In aggiunta, al fine di rafforzare il presidio delle istanze raccolte presso il territorio, nel corso del 2024 Banco BPM ha costituito la struttura "Responsabilità Sociale d'Impresa", che riporta alla funzione Comunicazione e Responsabilità Sociale ed è responsabile, tra le altre attività, del coordinamento delle attività finalizzate alle erogazioni liberali. La struttura rappresenta un punto di confronto continuo con i territori e consente di intercettare e accogliere i bisogni della comunità per indirizzare eventuali iniziative e progetti.

Il portale Albo Fornitori garantisce al Gruppo di mantenere un dialogo costante con i propri fornitori. In aggiunta, tramite la somministrazione di un questionario ESG che viene compilato dai fornitori in fase di censimento per valutarne la performance di sostenibilità, il Gruppo crea un'occasione di dialogo che favorisce la consapevolezza dei fornitori sia in termini ESG che nel progresso delle loro pratiche aziendali. Inoltre, l'indagine permette a Banco BPM di disporre di un importante patrimonio informativo che valorizza la sostenibilità della catena di fornitura e consente

di conoscere meglio il posizionamento ESG dei fornitori anche in prospettiva di un efficace utilizzo di tali informazioni nelle logiche legate alla gestione della catena di fornitura.

Banco BPM tiene conto degli interessi e delle opinioni degli Stakeholder in sede di definizione della propria strategia di medio/lungo termine. In particolare, per la formalizzazione del Piano Strategico 2023-26 e per il recente aggiornamento al Piano Strategico 2024-27, il Gruppo ha tenuto conto di:

  • feedback ricevuti dai clienti su diversi ambiti di operatività. Con particolare riferimento ai temi della sostenibilità ambientale, sociale e di governance, le esigenze espresse dalle aziende clienti hanno contribuito in maniera importante all'avvio del progetto ESG Factory e allo sviluppo di tecnologie digitali che migliorano l'accessibilità a prodotti, servizi e informazioni;
  • istanze raccolte presso la forza lavoro propria per la definizione di: percorsi di sviluppo professionale, iniziative per l'accessibilità e l'inclusione delle diversità, sistemi per garantire la tutela del diritto alla parità di trattamento e rafforzamento delle iniziative di work-life balance.

Gli organi di amministrazione, direzione e controllo della Capogruppo sono informati regolarmente su opinioni e interessi dei principali Stakeholder rispetto alle questioni legate ai temi di sostenibilità ESG e, nello svolgimento del proprio ruolo, tengono conto di tali opinioni e interessi.

In particolare, vengono presentate agli Organi e ai comitati endoconsiliari le diverse iniziative di sostenibilità avviate per rispondere, ove ritenuto opportuno, a interessi e opinioni dei principali Stakeholder (ad esempio, risultati emersi dalle indagini legate al personale o alla clientela, preferenze ESG espresse dalla clientela attraverso il questionario MiFID, esiti dei questionari ESG compilati dai fornitori del Gruppo, ecc.).

Inoltre, gli organi di amministrazione, direzione e controllo della Capogruppo sono informati rispetto alle modalità di conduzione e agli esiti emergenti dall'analisi di doppia materialità svolta, con cadenza almeno annuale, a livello di Gruppo. Anche in tale sede, Banco BPM riserva una fase di raccolta e ascolto di istanze, interessi e opinioni dei principali Stakeholder chiamati a esprimersi su impatti, rischi e opportunità derivanti da tematiche di sostenibilità rilevate internamente.

Interessi e opinioni dei lavoratori propri

Le persone sono al centro della strategia di business del Gruppo Banco BPM, che ne riconosce il valore di risorsa primaria e preziosa per il continuo sviluppo dell'azienda. Nelle relazioni di lavoro, il Gruppo si impegna a promuovere il rispetto della dignità, l'equità e le pari opportunità e la valorizzazione delle specificità di ciascun individuo, al fine di creare un ambiente di lavoro inclusivo e accogliente e favorire così la collaborazione e migliorare l'efficacia e la produttività.

Le opinioni e gli interessi delle persone che lavorano nel Gruppo orientano la strategia e lo sviluppo organizzativo del Gruppo. Relativamente alla strategia, come già evidenziato, uno degli ambiti del Piano 2023-26 (confermato anche in sede di aggiornamento del Piano Strategico 2024-27) riguarda la People Strategy. In particolare, le misure di welfare e work-life balance, espressi sia attraverso indagini di clima, sia attraverso le interlocuzioni con le Organizzazioni Sindacali, hanno contribuito a definire un piano per apportare un maggiore «empowerment» dei dipendenti, con particolare riferimento a un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Per quanto riguarda il modello operativo, sono previsti specifici presidi organizzativi relativamente non solo alla gestione del personale, ma anche al welfare, alle relazioni industriali, alle politiche di retribuzione, per diffondere una cultura aziendale incentrata sulle persone e per sviluppare iniziative di Diversity e Inclusion.

Interessi e opinioni delle comunità interessate

Gli interessi e le opinioni delle comunità interessate vengono raccolti tramite attività svolte dal Gruppo e attraverso la Rete Commerciale e i Comitati Territoriali. L'ascolto delle comunità consente un confronto continuo con i territori di radicamento finalizzato ad accogliere e intercettare i bisogni della comunità, permettendo di concretizzare eventuali iniziative e progetti. I temi che emergono come di maggiore interesse e rilievo da parte degli Stakeholder, considerati per il successivo sviluppo di iniziative e attività di sensibilizzazione, sono principalmente connessi al rispetto dei diritti umani e alla diffusione di una cultura incentrata sullo sviluppo sostenibile.

Interessi e opinioni dei consumatori

Il Gruppo Banco BPM tiene conto degli interessi, opinioni e diritti dei clienti in sede di pianificazione strategica nonché nel business model del Gruppo, per il tramite di presidi organizzativi e processi dedicati. In particolare, il Gruppo è impegnato nel monitoraggio del livello di gradimento del servizio offerto e identifica soluzioni commerciali e

organizzative per renderlo sempre più aderente alle esigenze dei propri clienti, soluzioni che vengono portate all'attenzione anche degli Organi Sociali competenti per le necessarie implementazioni strategiche e organizzative. I principali canali di ascolto dedicati in tal senso sono:

  • indagini di customer satisfaction per rilevare il grado di soddisfazione complessiva dei clienti;
  • ricerche di mercato per indagare su servizi/prodotti e nuove modalità di utilizzo degli stessi;
  • piattaforma di customer feedback management per la raccolta di feedback istantanei sull'experience dei clienti in merito all'utilizzo dei canali a disposizione, alle interazioni digitali e all'acquisto di prodotti e servizi;
  • indagini sulle tematiche di sostenibilità rivolte principalmente alle imprese per comprendere i livelli di consapevolezza, bisogni e aspettative rispetto agli ambiti ESG;
  • analisi dei reclami presentati dai clienti in caso di violazione degli obblighi contrattuali e di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza sui prodotti e servizi bancari, finanziari e assicurativi.

Persone, imprese e organizzazioni sono considerate partner di un futuro condiviso in un rapporto che si consolida giorno dopo giorno con l'obiettivo di facilitare la vita dei clienti e rendere loro possibile cogliere ogni opportunità di crescita sostenibile.

Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità

Banco BPM ha provveduto a effettuare la c.d. "analisi di doppia materialità/DMA" quale criterio per la selezione dei temi di sostenibilità materiali per il Gruppo e per la sua catena del valore, che sono stati quindi inclusi nella Rendicontazione di Sostenibilità 2024. L'esercizio è stato svolto valutando la materialità d'impatto (Impact Materiality) – che ha permesso di identificare gli impatti materiali positivi e negativi, attuali e potenziali, su persone e ambiente connessi all'operatività del Gruppo o generati dalla catena del valore nel breve, medio e lungo termine (prospettiva inside-out) – e la materialità finanziaria (Financial Materiality) – che ha permesso di identificare i rischi e le opportunità derivanti da tematiche di sostenibilità che possono comportare effetti materiali sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo nel breve, medio e lungo termine (prospettiva outside-in) –, adottando il massimo livello di granularità (sub-topic o sub-sub-topic, ove applicabile) consentito dagli European Sustainability Reporting Standards/ESRS previsti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive/CSRD.

Il processo seguito è stato sviluppato tramite un approccio coerente con i dettami della Linea Guida EFRAG per l'attuazione degli Standard sull'analisi di materialità ("Implementation Guidance EFRAG IG 1 Materiality Assessment" del 31 maggio 2024). In particolare, la metodologia adottata ha previsto la suddivisione del percorso in quattro fasi:

  • analisi del contesto: ha fornito una panoramica di informazioni chiave per individuare Impatti, Rischi e Opportunità (anche IRO) tramite lo sviluppo di una visione d'insieme delle attività del Gruppo e delle relazioni commerciali intrattenute con clienti e fornitori, nonché del contesto in cui queste si svolgono, e di una comprensione dei principali soggetti interessati. Banco BPM ha provveduto all'analisi di contesto tramite:
    • attività di benchmarking sul settore bancario,
    • analisi del Piano Strategico 2023-26,
    • analisi della materialità riportata all'interno della precedente Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario/DCNF;
  • identificazione degli IRO: ha fornito una prima long-list di Impatti, Rischi e Opportunità su temi ambientali, sociali e di governance a partire dai temi di sostenibilità riportati nell'ESRS 1 AR16 e, in seconda battuta, tramite la valutazione di eventuali integrazioni necessarie per questioni Banco BPM specific (non rilevate per l'esercizio 2024);
  • valutazione degli IRO: tramite l'applicazione di criteri quali/quantitativi le diverse funzioni di Capogruppo competenti in materia hanno associato agli IRO identificati uno scoring di valutazione;
  • determinazione della materialità: sulla base della soglia di materialità definita, gli IRO sono stati giudicati come materiali (se associati a scoring più alti rispetto al livello soglia stabilito) o non materiali (se associati a scoring più bassi rispetto al livello soglia stabilito) per essere successivamente sottoposti alla validazione di un panel selezionato di Stakeholder esterni.

In sede di identificazione e valutazione, il Gruppo ha segnalato l'orizzonte temporale in cui ci si attende che una tematica di sostenibilità produca effetti in termini di IRO. In particolare, gli orizzonti temporali considerati sono allineati a quelli stabiliti dagli ESRS:

  • scenario di breve termine: l'orizzonte temporale di riferimento è 1 anno;
  • scenario di medio termine: l'orizzonte temporale di riferimento è da 1 a 5 anni;

• scenario di lungo termine: l'orizzonte temporale di riferimento è oltre 5 anni.

In fase di identificazione e valutazione degli impatti, il Gruppo si è concentrato sulle operazioni proprie e sulla propria catena del valore a monte e a valle. In particolare, l'esercizio ha concentrato gli sforzi di identificazione degli impatti generati dalle principali attività svolte sulla base del business model delle Società del Gruppo (ad esempio: erogazione credito, business assicurativo, investimenti, gestione del risparmio) e dai soggetti con il quale sono istaurati rapporti commerciali a monte e a valle della catena del valore (ad esempio, i principali fornitori). Per ogni IRO identificato, Banco BPM ha specificato se l'impatto, il rischio o l'opportunità si riferisse alle proprie operazioni e/o alla catena del valore a monte o a valle definendo come:

  • operazioni proprie: l'insieme dei processi interni del Gruppo (incluse le attività delle Legal Entities consolidate integralmente nel bilancio finanziario) e che insistono su Stakeholder interni quali, ad esempio, i dipendenti;
  • supply chain: i fornitori del Gruppo;
  • clienti/investimenti: i processi di business del Gruppo che insistono su Stakeholder esterni quali, ad esempio, i clienti. In particolare, sono stati analizzati: le partecipazioni detenute, gli investimenti in titoli (inclusi investimenti a copertura delle riserve per i portafogli assicurativi) e i finanziamenti erogati.

L'attività di identificazione della long-list di impatti generati nell'ambito delle operazioni proprie ha fatto leva, innanzitutto, su quanto rendicontato in sede di DCNF 2023, riconducendo le tematiche rilevate in passato come materiali secondo gli Standard GRI (Global Reporting Initiative) a quelle previste dai nuovi ESRS. In seconda battuta, sono stati individuati eventuali ulteriori impatti emersi nel corso del 2024 tramite attività di confronto con le principali funzioni di Capogruppo direttamente coinvolte sulle tematiche oggetto di analisi.

Per l'attività di identificazione di una long-list di impatti generati lungo la catena del valore a monte, l'analisi si è basata sui dati a disposizione dell'Albo Fornitori di Gruppo: i principali fornitori e relativi settori di appartenenza sono stati associati ai temi ESRS potenzialmente rilevanti secondo la "Materiality Map" pubblicata dal SASB.

Per l'attività di identificazione di una long-list di impatti generati lungo la catena del valore a valle, l'analisi si è basata sui dati a disposizione rispetto ai macrosettori di appartenenza dei principali clienti/investimenti del Gruppo (intesi come clienti finanziati, emittenti di titoli in portafoglio e società partecipate), identificando successivamente i temi ESRS potenzialmente rilevanti secondo la "Materiality Map" pubblicata dal SASB.

Per l'attività di identificazione di una long-list di rischi relativi alle tematiche ESG, il Gruppo ha preso in considerazione:

  • gli impatti positivi/negativi che potrebbero generare conseguenti rischi (a titolo esemplificativo e non esaustivo: l'impatto negativo sul clima derivante dai processi produttivi di un cliente può generare un peggioramento del proprio merito creditizio e, di conseguenza, un aumento del profilo di rischio di credito a cui Banco BPM è esposto);
  • gli esiti del processo interno di risk identification svolto dalla funzione Risk Management nell'anno di riferimento, in cui sono pienamente valutati i rischi derivanti da tematiche di sostenibilità.

I rischi finanziari e non finanziari sono stati ricondotti alle tematiche ESG e ad almeno uno dei tre perimetri di riferimento ai fini di analisi di doppia materialità in funzione dell'anello della catena del valore o delle operazioni proprie da cui si genera il rischio. Ad esito, il Gruppo ha individuato una long-list di rischi "tradizionali" rispetto ai quali svolgere una valutazione di materialità in relazione agli ambiti richiesti dagli ESRS.

Per l'attività di identificazione di una long-list di opportunità su tematiche ESG, il Gruppo ha tenuto in considerazione:

  • le analisi effettuate in sede di identificazione degli impatti al fine di individuare eventuali opportunità legate alle dipendenze dirette del Gruppo e/o dei settori di appartenenza degli attori della value chain a monte (catena di fornitura) e a valle (clienti, investimenti, partecipazioni);
  • gli impatti positivi/negativi che potrebbero generare conseguenti opportunità (a titolo esemplificativo e non esaustivo: gli impatti positivi sul personale generano opportunità di attrazione di giovani talenti);
  • le iniziative riportate nel Piano Strategico di Gruppo e le progettualità/opportunità in ambito commerciale.

Per la fase di valutazione degli impatti sulle persone e sull'ambiente a breve, medio o lungo termine, a ogni impatto negativo o positivo effettivo o potenziale è stato associato uno scoring da 0,1 a 5 (dove 0,1 rappresenta lo scoring minimo e 5 lo scoring massimo) sulla base dei giudizi espressi dalle diverse funzioni di Capogruppo competenti in materia, associati alle seguenti dimensioni:

• entità ("Scale"): indica quanto è grave l'impatto negativo o quanto è grande il beneficio dell'impatto positivo per le persone o l'ambiente;

  • portata ("Scope"): indica la diffusione o l'ampiezza dell'impatto lungo le operazioni proprie e la catena del valore a monte e a valle del Gruppo;
  • irrimediabilità: valutata esclusivamente per gli impatti negativi, indica la complessità attesa per porre rimedio al danno che ne deriva o alla neutralizzazione dell'impatto negativo valutato;
  • probabilità: utilizzata esclusivamente per gli impatti potenziali, indica quanto è probabile che un impatto si generi.

Le funzioni di Capogruppo competenti in materia sono responsabili nel continuo del monitoraggio di impatti (effettivi e potenziali) generati dall'impresa su persone e ambiente.

Il processo di valutazione dei rischi e delle opportunità, finalizzato all'espressione di un giudizio sulle dimensioni valutative previste dalla normativa, è stato svolto tramite valutazione expert-based e facendo leva sugli esiti di processi e strumenti interni disponibili e governati dalla funzione Risk Management della Capogruppo.

Ai fini della valutazione dei rischi e delle opportunità a cui il Gruppo è esposto nel breve, medio o lungo termine, a ciascuno è stato associato uno scoring da 0,1 a 4,5 (dove 0,1 rappresenta lo scoring minimo e 4,5 lo scoring massimo1 ) sulla base di una valutazione expert-based delle seguenti dimensioni valutative:

• magnitudo;

• probabilità di accadimento.

Le funzioni di Capogruppo competenti in materia sono responsabili nel continuo del monitoraggio di rischi e opportunità sui temi di sostenibilità.

Al termine della fase di valutazione interna, gli scoring associati agli IRO nell'ambito sia della Financial Materiality (Rischi e Opportunità) che della Impact Materiality (Impatti) sono stati aggregati in una vista di sintesi tramite heat map a partire dalla quale il Gruppo ha definito il valore da considerare quale soglia di materialità. Tale soglia è stata definita a partire dalle scale di giudizio adottate per le dimensioni valutative di IRO (portata, probabilità, magnitudo, ecc.) che hanno previsto l'assegnazione di un punteggio finale di rilevanza compreso tra 0,1 e 5.

Al fine di assicurare che la rendicontazione includesse le tematiche più significative per Banco BPM e per la sua catena del valore, si è ritenuto appropriato adottare una soglia che fosse maggiore almeno del valore mediano delle scale di punteggi previste, fissandola quindi a un valore di 3,5.

Successivamente, nel processo di identificazione delle informazioni rilevanti da rendicontare, il Gruppo ha escluso le informazioni volontarie e/o oggetto di phase-in – così come da indicazioni EFRAG in merito alla prima Rendicontazione di Sostenibilità – e applicato i criteri per la determinazione della materialità delle informazioni contenuti nelle linee guida implementative IG 1 pubblicate dall'EFRAG.

Infine, una volta assegnati gli scoring alle dimensioni valutative previste per gli IRO tramite il confronto con le funzioni interne di Capogruppo, sono stati coinvolti gli Stakeholder esterni per raccogliere un giudizio qualitativo di validazione ed eventuale integrazione rispetto ai temi emersi come materiali.

In particolare, agli Stakeholder esterni è stato illustrato il framework metodologico utilizzato per l'analisi e i relativi esiti al fine di raccogliere loro feedback e osservazioni, garantendo in questo modo l'integrazione del punto di vista del mercato rispetto ai temi materiali oggetto di rendicontazione. Il coinvolgimento di professionisti, analisti, docenti ed esperti di sostenibilità indipendenti ed esterni al Gruppo ha, infatti, consentito di intercettare le esigenze informative riguardanti i temi ESG secondo il punto di vista di professionisti dotati di conoscenze approfondite in ambito di Sostenibilità e portavoce degli interessi delle "Affected Communities" e del Mercato.

I criteri che hanno guidato la selezione degli Stakeholder esterni per la valutazione degli esiti preliminari dell'analisi di materialità sono stati i seguenti:

  • background accademico con insegnamenti e pubblicazioni in ambito ESG e/o nell'ambito dell'integrazione della sostenibilità nel settore finanziario;
  • esperti di rendicontazione d'impresa, con particolare riferimento all'integrazione tra la disclosure di sostenibilità e quella finanziaria;
  • esperti nella gestione della sostenibilità all'interno di aziende di grandi dimensioni (anche non bancarie), tra i quali un'azienda cliente di Banco BPM.

Il coinvolgimento degli Stakeholder si è svolto attraverso la conduzione di focus group mirati a favorire la discussione, lo scambio e il confronto reciproco. Il coinvolgimento aperto e diretto con gli expert rappresentanti la visione di Stakeholder esterni è stato orientato a due obiettivi principali:

• condividere e validare la robustezza della metodologia utilizzata per l'analisi di doppia materialità;

1 Con riferimento ai rischi e opportunità trattandosi di eventi "probabili" il massimo valore assunto dalla dimensione "probabilità" è pari al 90% per cui il punteggio di scoring finale massimo è pari a 4,5.

• tenere conto di eventuali suggerimenti/considerazioni riguardo ai Topic ESRS e relativi IRO emersi come rilevanti dall'analisi interna nonché riguardo ai Topic ESRS e relativi IRO considerati non materiali ad esito dell'esercizio di doppia materialità svolto internamente.

I risultati della DMA e i temi materiali oggetto di rendicontazione per l'esercizio 2024 sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nella seduta del 6 novembre 2024, informando in merito il Collegio Sindacale, ad esito di un percorso di coinvolgimento e condivisione del framework metodologico adottato con: i Comitati (manageriali) ESG e Rischi, i Comitati (endoconsiliari) Sostenibilità e Controllo Interno e Rischi (quest'ultimo limitatamente all'analisi di materialità dei rischi) e lo stesso Consiglio di Amministrazione, a cui è stato preventivamente illustrato il framework di DMA in una Board Induction tenutasi il 24 settembre 2024.

Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi al cambiamento climatico e loro interazione con strategia e modello aziendale

Per individuare e valutare gli impatti generati sui cambiamenti climatici con particolare riferimento alle emissioni di GES, il Gruppo ha valutato:

  • in ambito operazioni proprie: i consumi energetici e le emissioni generate dalle proprie sedi operative;
  • in ambito catena del valore a monte: l'intensità emissiva dei settori in cui operano i principali fornitori del Gruppo;
  • in ambito catena del valore a valle: l'intensità emissiva dei settori in cui operano le controparti verso le quali è esposta tramite finanziamenti e/o investimenti (incluse le partecipazioni).

Inoltre, le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nei processi di cui sopra hanno espresso un giudizio expertbased al fine di valutare tali impatti. In particolare, il giudizio espresso sul livello della portata degli impatti generati da fornitori e clienti/emittenti è stato associato sulla base del livello di esposizione del Gruppo verso i settori in cui operano i principali fornitori, clienti, emittenti titoli in portafoglio e partecipazioni.

Per quanto concerne le operazioni proprie, il Gruppo ha passato al vaglio gli immobili di proprietà al fine di individuare le fonti di emissioni di GES effettive e potenziali nell'ambito delle operazioni proprie tramite uno strutturato Sistema di Gestione Ambientale e dell'Energia che copre tutti gli immobili strumentali (esclusi gli immobili locati) e consente di monitorare e misurare costantemente l'andamento dei consumi e il raggiungimento degli obiettivi.

Non sono state individuate in maniera puntuale le fonti di emissioni di GES in ambito catena del valore a monte e a valle; tuttavia, il Gruppo ha effettuato un'analisi basata sullo screening dei settori economici dei fornitori e delle controparti verso le quali è esposto tramite finanziamenti e/o investimenti (incluse le partecipazioni). Tale valutazione si è basata sui dati del framework SASB.

Per individuare e valutare le opportunità legate al clima il Gruppo ha considerato, nell'ambito delle operazioni proprie, la sussistenza di occasioni per il miglioramento della propria brand reputation e, nell'ambito della catena del valore a valle (clienti), sono state valutate eventuali opportunità commerciali in termini di estensione/creazione di prodotti dedicati allineati alle necessità delle controparti in materia di mitigazione del cambiamento climatico (es. erogazione di nuovi prestiti green e a basso rischio di transizione a imprese e PMI).

L'individuazione e valutazione dei rischi, per la cui descrizione si rimanda al capitolo "Descrizione del processo per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti", fa leva sugli esiti di processi e strumenti interni disponibili e governati dalla funzione Risk Management di Capogruppo.

L'analisi degli effetti dei rischi climatici fisici e di transizione sul Gruppo e sui propri clienti in termini di rischi finanziari e non finanziari è, infatti, sottoposta a valutazione nell'ambito dei processi di valutazione di adeguatezza del capitale (regolamentare e gestionale) e della liquidità – che consentono di proiettare e simulare l'evoluzione delle grandezze economiche e patrimoniali nonché delle relative misure di rischio sottostanti –, e per il tramite dei principali processi di risk identification e risk assessment (l'ultimo framework è stato presentato agli organi aziendali a ottobre 2024.

Tali analisi consentono, inoltre, di sottoporre a valutazione la resilienza ai cambiamenti climatici del Gruppo nel suo complesso. La portata delle analisi è differenziata in considerazione della tipologia di attivi che sono oggetto di valutazione, concentrandosi sui driver di rischio che impattano in modo materiale sul profilo di rischio del Gruppo.

In tale contesto, il Gruppo si avvale degli scenari climatici elaborati periodicamente a livello istituzionale, e in particolare quelli prodotti dal Network for Greening the Financial System (NGFS), un gruppo di Banche Centrali e Autorità di Vigilanza impegnate a condividere le migliori pratiche di mercato, e a contribuire allo sviluppo della gestione dei rischi legati al clima e all'ambiente nel settore finanziario, nonché a mobilitare la finanza tradizionale per sostenere la transizione verso un'economia sostenibile. Nel corso del tempo, NGFS ha predisposto un set di

scenari che incorporano gli effetti del cambiamento climatico sull'economia mondiale e sui singoli Paesi sotto diverse ipotesi di shock climatico.

Banco BPM valuta la propria adeguatezza patrimoniale anche alla luce dei KPI finanziari generati dalle informazioni contenute negli scenari NGFS (phase IV), mediante l'adozione di specifiche analisi settoriali/territoriali, nonché tramite l'implementazione di approcci sempre più evoluti e precisi. La scelta dello scenario climatico a partire dalla fornitura NGFS è stata effettuata a seguito di un'analisi di materialità condotta sulle probabilità di default (PD) prospettiche sotto le ipotesi degli scenari "Orderly Transition", "Disorderly Transition" e "Hot House World", con orizzonte temporale di breve (2023-2026), medio (2030) e lungo termine (2050), in linea con quanto previsto nella "Thematic Review – Climate-related and Environmental risk strategies".

Sulla base dei tre citati scenari NGFS, l'impatto degli shock climatici sulle PD è stato quantificato applicando il modulo finanziario dei modelli interni di rating sui bilanci individuali della clientela corporate, proiettati in funzione dei principali indicatori climatici. In particolare, viene colto l'impatto sulle PD degli indicatori finanziari settoriali perturbati sulla base di costi e investimenti che le imprese si prevede debbano sostenere a seguito della transizione climatica. In tale contesto, si considerano gli impatti dell'eventuale introduzione di una carbon tax per disincentivare le emissioni di gas serra, oltre ai costi per i maggiori indebitamenti sopportati dalle aziende per fronteggiare gli investimenti atti a decarbonizzare i propri processi produttivi. Nelle proiezioni di lungo periodo, inoltre, viene colto anche l'incremento dei premi assicurativi a fronte delle polizze sottoscritte per mitigare gli impatti del rischio fisico.

Le variazioni dei fattori finanziari perturbati con i driver climatici, osservati sui bilanci d'esercizio individuali proiettati nei tre scenari indicati, sono state aggregate a livello settoriale, per macro-cluster, e utilizzati per stimare le PD prospettiche attraverso il modulo finanziario sopra citato. A livello aggregato, sul totale del portafoglio crediti, si evidenzia che:

  • nel breve periodo, i tre gli scenari analizzati portano a un incremento delle PD, molto più pronunciato nello scenario "Orderly" per effetto dell'introduzione immediata delle misure di riduzione delle emissioni di gas serra, con un conseguente aumento di costi e investimenti per la transizione. Negli altri due scenari, invece, si osserva un incremento delle PD molto più modesto in quanto si ipotizza che, nei primi anni di proiezione, non siano messe in atto politiche specifiche di riduzione delle emissioni;
  • nel medio (2030) e lungo (2050) periodo, si osserva un andamento opposto: i valori maggiori di PD sono raggiunti nello scenario "Hot House World" a seguito dei costi necessari a fronteggiare l'aumento delle manifestazioni climatiche avverse, come conseguenza della mancata riduzione delle emissioni di gas serra.

Questa analisi mostra gli impatti dei diversi scenari sul merito creditizio della clientela della Banca, approfondendo l'effetto sia del rischio di transizione (confrontando gli scenari "Orderly" e "Disorderly"), sia del rischio fisico, catturato nello scenario "Hot House World" e, nel lungo periodo, nello scenario "Disorderly".

In conclusione, distinguendo gli impatti sulla PD nel breve (primi 3 anni di proiezione), medio (2030) e lungo (2050) termine, si osserva che nel breve periodo lo scenario "Orderly" è il più prudenziale e, pertanto, risulta il più adatto per essere utilizzato negli esercizi di proiezione su orizzonte temporale di breve-medio termine.

I citati scenari sono, inoltre, utilizzati nella stima contabile delle rettifiche di valore (Expected Credit Losses o ECL) sulle esposizioni creditizie non deteriorate. Per ulteriori dettagli sulla metodologia di integrazione di tali scenari nella misurazione della ECL, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese".

Al fine di individuare e valutare i rischi fisici derivanti dai cambiamenti climatici nel breve, medio e lungo periodo, il Gruppo ha dunque considerato:

  • nell'ambito delle operazioni proprie:
    • gli immobili di proprietà e le attività svolte valutando il grado di esposizione ai rischi immobiliare e operativo derivanti dal verificarsi di manifestazioni climatiche avverse su asset strumentali di proprietà, in linea con l'approccio del framework di Business Continuity di Gruppo;
    • il rischio reputazionale derivante da una percezione che il Gruppo non sia adeguatamente sensibile alle problematiche dell'adattamento climatico da parte dei propri Stakeholder;
    • il rischio strategico legato alla perdita di clientela a causa della mancata offerta di prodotti finalizzati a supportare le controparti del Gruppo in materia di adattamento al cambiamento climatico;
  • nell'ambito catena del valore a monte, il rischio operativo derivante dal verificarsi di manifestazioni climatiche avverse su servizi esternalizzati e attività informatiche (in linea con l'approccio del framework di Business Continuity di Gruppo), nonché il rischio reputazionale derivante da fornitori che non hanno definito obiettivi o politiche a sostegno dell'adattamento al cambiamento climatico;
  • nell'ambito catena del valore a valle, i rischi di credito e di liquidità derivante dall'esposizione del Gruppo verso controparti operanti in settori o aree geografiche vulnerabili ai rischi fisici, nonché il rischio

reputazionale derivante dall'esposizione verso controparti che non hanno definito obiettivi o politiche a sostegno dell'adattamento al cambiamento climatico.

Con riferimento ai rischi di transizione legati ai cambiamenti climatici, ha considerato:

  • in ambito operazioni proprie:
    • il rischio operativo e immobiliare derivante principalmente da responsabilità di tipo legale (ad es. in ambito «Greenwashing»),
    • il rischio strategico derivante dal mancato raggiungimento di obiettivi commerciali (previsti nel Piano Strategico del Gruppo) in termini di inadeguata o insufficiente offerta e commercializzazione di prodotti e servizi a sostegno di iniziative di mitigazione del cambiamento climatico e
    • il rischio reputazionale derivante dal mancato conseguimento degli obiettivi definiti a sostegno della mitigazione del cambiamento climatico (es. mancato conseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito della Net-Zero Banking Alliance);
  • in ambito catena del valore a monte,
    • il rischio reputazionale derivante da fornitori che non hanno definito obiettivi o politiche a sostegno della mitigazione del cambiamento climatico o che dimostrano poca attenzione verso obiettivi di efficientamento energetico e
    • il rischio operativo derivante da responsabilità di tipo legale connesse a eventi di rischio di transizione che interessano la catena di fornitura del Gruppo;
  • in ambito catena del valore a valle, i rischi di credito, mercato e liquidità derivanti dall'esposizione verso controparti che saranno chiamate a sostenere costi o investimenti aggiuntivi per sopperire alla mancata definizione di un Piano di Transizione e di obiettivi di efficientamento energetico, nonché il rischio reputazionale derivante dall'esposizione verso controparti che non hanno definito obiettivi o politiche a sostegno della mitigazione del cambiamento climatico o che dimostrano poca attenzione verso obiettivi di efficientamento energetico.

Per la descrizione degli orizzonti temporali utilizzati si rimanda al capitolo "Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità". Si specifica, inoltre, che:

  • il breve periodo garantisce il pieno allineamento con l'orizzonte di budget e di pianificazione triennale;
  • il medio periodo è coerente con gli obiettivi intermedi di decarbonizzazione dei portafogli crediti e titoli individuati a seguito dell'adesione di Net-Zero Banking Alliance o con l'orizzonte temporale richiesto da esercizi regolamentari (ad esempio, One-off Fit-for-55 climate risk scenario analysis);
  • il lungo periodo è coerente con gli obiettivi di Parigi sul clima sottoscritti dall'Unione Europea e con il Green Deal approvato dal Parlamento Europeo.

In continuità con gli esercizi realizzati in anni precedenti, il Gruppo ha condotto analisi finalizzate a misurare la propria esposizione ai fattori di rischio legati a clima e ambiente in settori economici e zone geografiche chiave e a determinare, quindi, gli impatti attuali sul profilo di rischio di credito del Gruppo. In particolare, il livello di materialità dell'esposizione del portafoglio creditizio ai rischi di transizione, fisici e ambientali, è stato oggetto di costante monitoraggio durante l'anno e la relativa metodologia di analisi ampliata e consolidata. Le analisi finalizzate a misurare l'impatto sul profilo di rischio del Gruppo derivante dall'esposizione ai fattori di rischio legati a clima e ambiente comprendono anche i rischi di mercato, operativo e di liquidità nonché le altre tipologie di rischio di "secondo pilastro". Di seguito si riporta una sintesi delle azioni intraprese dal Gruppo per misurare l'esposizione al rischio climatico per ciascuna categoria di rischio.

Rischio di credito

Gli impatti legati al cambiamento climatico sono valutati nell'ambito del rischio di credito sulla base di quanto espressamente previsto dalla normativa in materia, che richiede alle banche di considerare i fattori di rischio legati a clima e ambiente in tutte le fasi del processo di concessione e monitoraggio del credito, effettuando analisi finalizzate a individuare eventuali concentrazioni verso settori o aree geografiche fortemente esposti a tali fattori di rischio, anche solo potenzialmente.

In particolare, all'interno della reportistica verticale prodotta sul tema, il Gruppo ha provveduto a integrare le valutazioni riguardanti i rischi di transizione e fisici (che costituiscono i fattori più rilevanti del complessivo rischio climatico e ambientale) con una serie di analisi di dettaglio, le quali forniscono un'overview metodologica completa

e una rappresentazione analitica per ogni singolo driver di rischio allo scopo di poter esaminare tutti gli elementi ritenuti più significativi. La metodologia descritta, sviluppata con il supporto di un data provider esterno, consente un aggiornamento, nel continuo, degli scoring di rischio fisico (acuto, cronico e ambientale) e di rischio di transizione con riguardo a:

  • beni immobili ricevuti in garanzia;
  • aziende finanziate;
  • relativi asset produttivi.

La scala di scoring adottata risulta essere coerente per tutte le tipologie di rischio e declinata su specifiche classi di valutazione, da rischio "Molto Basso" (score 0) a "Molto Alto" (score 4). L'approccio implementato permette, altresì, di considerare peculiari elementi di analisi in relazione al singolo driver esaminato. A titolo esemplificativo, lo scoring "Molto Basso", definito con specifico riguardo al rischio di transizione, è assegnato a tutte le controparti corporate che svolgono un'attività economica green (ovvero pienamente allineata ai requirement previsti dalla normativa in materia di Tassonomia UE).

Con riferimento al rischio fisico acuto, invece, lo scoring "Molto Basso" è assegnato ai beni immobili localizzati in aree geografiche sostanzialmente non esposte ai relativi fattori di rischio (alluvione, frane, incendi ecc.). Il processo di attribuzione degli scoring si basa, innanzitutto, sulla disponibilità di dati puntuali e analitici che consentano al Gruppo di effettuare adeguate valutazioni di dettaglio. In alcuni casi, tali informazioni risultano essere pubbliche (i.e. le mappe fornite dall'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale – ISPRA per i rischi di alluvione e frana), in altri è stato necessario richiedere il supporto di provider specializzati (ad es. sulle intensità di emissione) o attingere a opportune fonti dati esterne certificate (i.e. per le attestazioni di prestazione energetica degli asset produttivi e/o a garanzia).

Al fine di attribuire uno scoring sintetico complessivo, le informazioni così raccolte vengono poi integrate con quelle messe a disposizione direttamente dalla clientela affidata mediante la compilazione di appositi questionari qualitativi ESG. Il punteggio di rischio ottenuto, per singola controparte o bene immobile, è stato calcolato, pertanto, con un approccio sia top-down (prevalentemente settoriale per il rischio di transizione) sia bottom-up (rilevante per i clienti dimensionalmente più significativi che redigono la Dichiarazione Non Finanziaria o la Rendicontazione di Sostenibilità).

In generale, la metodologia di stima dei rischi climatici e ambientali si basa, perciò, sulla combinazione di elementi settoriali, dati geografici puntuali e, ove disponibili, di ulteriori informazioni aggiuntive fornite dal cliente o relative al singolo asset esaminato.

Con riguardo alle specifiche analisi del rischio di transizione, il Gruppo considera, ai fini delle proprie valutazioni interne, anche le intensità di emissione relative alla controparte esaminata, il suo complessivo allineamento ai requirement previsti dalla "Tassonomia UE", nonché la possibilità per il cliente di accedere al mercato delle emissioni di CO2 (c.d. "EU Emissions Trading System"). Per determinate tipologie di finanziamento, richieste dalle aziende allo scopo di poter effettuare peculiari investimenti di natura strutturale, la Banca prevede, infine, l'asseverazione della complessiva progettualità da controparti terze, esperte in materia e indipendenti.

Con riferimento all'analisi degli altri fattori di rischio ambientale (connessi alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, alla transizione verso un'economia circolare, all'utilizzo sostenibile delle risorse idriche e alla riduzione dell'inquinamento), il Gruppo adotta criteri di valutazione distinti per ogni singolo obiettivo esaminato, mutuando l'approccio in uso dalla regolamentazione UE in materia di "Tassonomia". Particolare rilevanza è attribuita al principio "Do Not Significant Harm" (c.d. DNSH) e alle indicazioni recepite dalle principali istituzioni nazionali ed europee.

La metodologia sviluppata dal Gruppo ai fini della valutazione della componente di rischio fisico tiene conto di quanto espressamente richiesto dall'attuale normativa in materia, considerando tutti i potenziali hazard di rischio fisico previsti dalla "Tassonomia". Tale metodologia consente, inoltre, di valutare, direttamente o indirettamente – anche considerando le importanti correlazioni tra i diversi eventi esaminati – il complessivo elenco di hazard di rischio fisico (acuti e cronici) previsti dall'Autorità di vigilanza, garantendo pertanto una mappatura completa in termini di scoring. Si precisa che, in virtù della natura prevalentemente domestica del proprio business, Banco BPM pone grande attenzione soprattutto ai fattori di rischio più rilevanti cui è esposto il territorio italiano, con un focus dedicato, in particolare, agli eventi idrogeologici (frane e alluvioni) e al fenomeno della siccità.

Nel corso del 2024, Banco BPM ha proseguito il suo percorso di irrobustimento e affinamento dei modelli di stima utilizzati al fine di valutare i potenziali impatti dei fattori di rischio climatici e ambientali sul proprio business model e sulla definizione delle specifiche strategie aziendali, anche grazie a una sempre maggiore disponibilità di

informazioni di dettaglio. Tale crescente disponibilità di dati determinerà, contestualmente, un sostanziale miglioramento nella qualità, precisione e tempestività delle informazioni relative a questi peculiari ambiti di analisi. Inoltre, grazie ad azioni di perfezionamento della metodologia, è stato possibile affinare la valutazione dei rischi climatici della clientela incrementando l'utilizzo di informazioni single-name sul portafoglio creditizio di Gruppo in relazione al settore Real Estate.

Attualmente, con riferimento al rischio di credito, emerge che i rischi climatici, fisici e di transizione, risultano materiali ma nello stesso tempo lo scoring attribuito a tali tipologie di rischio risulta complessivamente contenuto, a conferma del fatto che i clienti di Banco BPM sono mediamente concentrati in aree geografiche e settori non eccessivamente esposti a tali fattori di rischio. In aggiunta, in coerenza ai modelli di valutazione sopra descritti, la funzione Rischi di Banco BPM effettua anche specifiche analisi di sensibilità mirate a stimare l'impatto dei fattori esaminati sui principali parametri di rischio (PD e LGD – Loss Given Default), tenendo conto delle evoluzioni attese nei diversi orizzonti temporali considerati e in relazione ai differenti scenari utilizzati.

Nello specifico, in ambito rischio di credito, Banco BPM ha provveduto a:

  • integrare i rischi climatici nelle misure di provisioning IFRS9 (via Post Model Adjustment PMA, già a partire da dicembre 2022);
  • integrare i rischi climatici, con approccio avanzato, nelle valutazioni di adeguatezza patrimoniale ICAAP (a partire da marzo 2023);
  • definire il framework metodologico per includere i rischi climatici nel sistema di rating interno a fini gestionali.

Con riferimento ai primi due punti, il rischio climatico è considerato nei modelli satellite PD e LGD, in particolare in quelli in applicazione dal 31 dicembre 2024 ma, anche se in misura meno puntuale, anche in quelli precedenti sin dal 2023, attraverso l'utilizzo di fattori esogeni specifici quale veicolo dei maggiori costi dovuti alla transizione energetica oltre che alla necessità di mitigazione o ricostruzione a seguito della manifestazione di un evento estremo (ad esempio alluvione).

I modelli satellite PD mettono in relazione la variazione dei tassi di default con l'andamento dei principali driver macroeconomici, prevedendo anche l'utilizzo di KPI finanziari settoriali come ulteriori driver esplicativi. I KPI finanziari rappresentano, infatti, un importante indicatore che permette di meglio cogliere la trasmissione del rischio di transizione e, nel lungo periodo, del rischio fisico a seconda dello scenario climatico che viene analizzato. L'introduzione della carbon tax e la necessità di riduzione delle emissioni si traducono in maggior costi che un'azienda deve affrontare per la maggior tassazione e per gli investimenti da intraprendere per sostenere la transizione energetica. Inoltre, l'incremento della probabilità di eventi fisici estremi comporta il ricorso alle assicurazioni, come protezione da tali eventi, e agli investimenti necessari all'eventuale ricostruzione a seguito dei danni subiti. L'aumento dei costi determinato dai citati fattori incide sui bilanci della clientela corporate, che nello starting point risentono indirettamente delle valutazioni di scoring sopra descritte, e sulla relativa stabilità finanziaria prospettica, motivo per cui sono stati integrati come driver esogeni nei modelli satellite PD delle società finanziarie e non finanziarie, discriminando per settore economico.

I modelli satellite LGD consentono, invece, di cogliere la relazione tra le variazioni dei tassi di recupero attesi dell'esposizione creditizia del Gruppo e l'andamento di un insieme selezionato di driver macroeconomici e KPI finanziari. Analogamente ai modelli satellite PD, i modelli satellite LGD integrano il rischio climatico come veicolo di trasmissione delle politiche di transizione che può determinare uno shock sugli indici dei prezzi degli immobili residenziali/commerciali e sui KPI finanziari.

Entrambi i modelli satellite sono stati utilizzati in sede IFRS9 e ICAAP con data di riferimento 31 dicembre 2024, applicando lo scenario Orderly NGFS (Net-Zero 2050), integrato con lo scenario flood del Climate Stress Test condotto da BCE nel 2022, che impatta invece sul valore degli immobili a garanzia.

La metodologia sopra descritta ha l'obiettivo di quantificare l'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali, come descritti successivamente nello schema relativo ai canali di trasmissione dei rischi finanziari.

In merito al terzo punto, a fine 2023 è stato definito un framework a supporto della struttura Rating Desk, per l'attribuzione del merito creditizio alla clientela affidata, e del gestore che può agire sul rating mediante override. Tale framework prevede il calcolo di un rating "Climate" che affianca il rating segnaletico AIRB, in attesa che i driver di rischio climatico e ambientale siano direttamente inclusi nel sistema di rating regolamentare.

Il rating Climate si ottiene grazie all'applicazione di un modello specifico sviluppato dal Gruppo che può modificare il rating AIRB di controparte attraverso l'applicazione di notch in peggioramento o miglioramento al fine di inglobare gli impatti (negativi o positivi) sulla valutazione del merito creditizio del debitore derivanti dall'esposizione ai rischi fisici e di transizione.

Per quanto concerne il rischio di transizione, il rating Climate tiene conto sia dei costi e degli investimenti che impattano sulle proiezioni single-name di bilancio del debitore sotto diversi scenari climatici, sia dei questionari qualitativi ESG compilati dai gestori della relazione. Questi due fattori vengono integrati in modo da creare un unico score climate da confrontare con soglie di notch-up e di notch-down definite per ogni settore o cluster di stima in fase di valutazione del modello.

I fattori considerati dal rating climate per il rischio fisico, invece, sono rappresentati da score sintetici a livello di controparte e da apposite domande dei questionari qualitativi ESG compilati dai gestori della relazione. Anche in questo caso, tali fattori vengono integrati in modo da creare un unico score climate da confrontare con specifiche soglie (notch-up e notch-down) definite in fase di stima del modello. A partire da giugno 2024 il rating climate è stato applicato nel framework contabile IFRS9 ai fini di computazione e affinamento del citato PMA che consente di gestire uno dei rischi emergenti attenzionati dalle Autorità di Vigilanza.

Infine, in merito alla misurazione delle componenti Social (S) e Governance (G) si sottolinea che il Gruppo ha avviato un'attività di valutazione per l'acquisizione dalle controparti delle informazioni necessarie anche in questi due ambiti, che verranno affiancate alle valutazioni già presenti quali, ad esempio, la componente qualitativa del questionario ESG delle politiche creditizie che prevede domande su aspetti di Governance e Sociali delle controparti.

La crescente disponibilità/qualità delle informazioni raccolte attraverso il questionario consentirà al Gruppo di rafforzare le strategie poste in essere con riguardo alla specifica gestione dei fattori di rischio legati a clima e ambiente, permettendo alle competenti funzioni aziendali di indirizzare adeguate iniziative miranti a gestire – in modo proattivo – gli impatti di queste peculiari componenti sul proprio modello di business, sui processi e sulle policy aziendali internamente adottate. Per maggiori informazioni si rimanda al paragrafo "Politiche creditizie".

Rischi di mercato

Gli impatti relativi al cambiamento climatico sono stati valutati da Banco BPM anche con specifico riferimento ai rischi di mercato, analizzando la potenziale riduzione di valore degli strumenti finanziari inclusi nei portafogli di proprietà a fronte di inattese difficoltà economiche o default delle società emittenti, per effetto dei maggiori costi o investimenti sostenuti a supporto della transizione energetica.

In particolare, il Gruppo ha condotto un'approfondita analisi finalizzata a stimare la materialità – in termini di complessiva esposizione – dei portafogli di investimento (trading e banking book) a tali fattori di rischio, esaminandone la relativa composizione (obbligazioni, azioni e derivati) nonché la concentrazione per singolo emittente rispetto ai settori di attività ritenuti maggiormente sensibili al rischio di transizione e ai rischi fisici.

I risultati delle verifiche effettuate confermano quanto già emerso nelle precedenti analisi realizzate dal Gruppo: la quasi totalità dell'esposizione derivante dagli strumenti finanziari rientranti nel perimetro considerato risulta essere marginalmente impattata dai fattori di rischio legati a clima e ambiente.

Banco BPM conduce, inoltre, una stima del rischio di transizione sul fair value delle posizioni (equity e bond) incluse nel portafoglio di trading. L'analisi descritta è estesa, da un punto di vista gestionale, anche ai portafogli di banking book limitatamente al fattore di rischio "credit spread", costituendo quest'ultimo il fattore di rischio principale dei portafogli in oggetto. La metodologia adottata dalla Banca si basa, principalmente, sui razionali e sull'evoluzione delle variabili macroeconomiche prevista per queste tipologie di rischio nell'ambito degli specifici esercizi di "Climate Stress test".

Con riferimento agli emittenti (corporate e finanziari) di bond e azioni dei portafogli di proprietà del Gruppo, separatamente per trading book e banking book, Banco BPM conduce, inoltre, un'analisi di materialità dell'esposizione ai rischi ESG, sulla base di alcuni indicatori calcolati dalla piattaforma di un primario info provider esterno.

Rischio di liquidità

Nell'ambito dell'attività sui rischi ESG declinati sul rischio di liquidità, in linea con quanto fatto per gli altri rischi cui è esposto Banco BPM e in coerenza con le analisi di materialità condotte, il focus ha riguardato i rischi legati alla componente E (Environmental).

I potenziali impatti legati al cambiamento climatico sono valutati dal Gruppo con specifico riferimento a tre principali aree di analisi: linee di credito, raccolta (funding mix) e portafoglio titoli. Nell'ambito di ciascuno dei tre cluster, viene svolta un'analisi di materialità dell'esposizione ai fattori di rischio ambientali e climatici sulla base dei settori NACE classificati per differente score di rischio nonché delle indicazioni e dei dati relativi alle emissioni GHG. I risultati delle analisi effettuate evidenziano, complessivamente, una bassa esposizione del Gruppo sui settori NACE caratterizzati da elevati score di rischio di transizione.

Con riferimento al cluster inerente al portafoglio titoli, l'analisi sul rischio di transizione è stata condotta anche sulla base dell'ESG score calcolato tramite la piattaforma di un primario info provider esterno. L'esposizione del Gruppo a emittenti con ESG score medio-alti evidenzia valori trascurabili. Con riferimento alle linee di credito e alla raccolta (funding mix), a partire dal 2023 l'attività di valutazione ha riguardato anche la rilevazione dell'ESG score inerente i rischi fisici acuto e cronico. I risultati di tali assessment hanno fatto registrare esposizioni complessivamente basse verso controparti con ESG score elevati.

Banco BPM svolge, in aggiunta, specifiche analisi di sensitivity mirate a valutare gli impatti storici sui profili di liquidità e funding originati da eventi fisici acuti e imprevisti, realmente accaduti, con un focus specifico sulla raccolta di liquidità tramite i depositi a vista. Nel 2024 il Gruppo ha integrato nei database utilizzati nella misurazione dei rischi di liquidità/funding un set di informazioni ESG considerate rilevanti al fine di predisporre un adeguato reporting periodico relativo ai tre sopracitati cluster oggetto di analisi.

Le integrazioni hanno riguardato i seguenti aspetti:

  • acquisizione del flusso informativo da DWH del fornitore, in accordo alle metodologie definite da Banco BPM, contenente informazioni e dati sui rischi environmental relativi alla clientela del Gruppo;
  • acquisizione del flusso informativo dalla piattaforma di un primario data provider internazionale che viene utilizzato per stimare il rischio ESG sul portafoglio titoli, composto da vari data point ESG che consentono di attribuire uno scoring medio a ciascun emittente titoli.

Fra i vari data point estratti dalla piattaforma di un primario data provider internazionale, vi è un parametro sintetico che considera tutti gli aspetti ESG, compreso quello inerente alla Governance. Pertanto, con riferimento al portafoglio titoli, l'assessment svolto periodicamente ingloba anche aspetti specifici inerenti al rischio di Governance. Dallo stesso database viene estratto anche il "Governance Risk Score" che consente al Gruppo di isolare il rischio di governance, rendendone possibile la valutazione di eventuali impatti a livello di rischio di liquidità e funding.

Si sottolinea, infine, che i fattori di rischio legati a clima e ambiente sono integrati all'interno del framework di Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP) attraverso analisi di materialità e di sensitivity.

Il framework ILAAP contiene la descrizione dell'approccio metodologico adottato nel Materiality Assessment dei rischi C&E sui principali aggregati: portafoglio titoli, funding mix e linee di credito, con cadenza semestrale. L'analisi di materialità si basa sull'esposizione dei principali aggregati valutata sulla base di specifici scoring sintetici. In particolare, con riferimento ai rischi fisici è stato utilizzato lo score sviluppato internamente che sintetizza l'esposizione della provincia di residenza a eventi fisici acuti (frane, incendi, alluvioni, etc.). Per il rischio di transizione è stata valutata l'esposizione a tali fattori di rischio dei singoli settori produttivi (ATECO), mentre per il portafoglio titoli è stato utilizzato anche uno scoring aggiuntivo (fonte primario data provider internazionale) che misura l'esposizione ai rischi ESG del valore economico dell'emittente degli strumenti in portafoglio.

Rischio operativo

I potenziali impatti legati al cambiamento climatico sono valutati dal Gruppo in ambito di rischio operativo in relazione alle conseguenze della manifestazione di eventi avversi legati a clima e ambiente (alluvioni, frane, smottamenti, incendi, siccità, fenomeni atmosferici, ecc.) che potrebbero causare un aumento dei rischi operativi stessi con focus, oltre che sugli effetti per la continuità operativa e sui danni al patrimonio immobiliare e artistico del Gruppo, anche sulle potenziali perdite direttamente o indirettamente causate da azioni legali (ad esempio per greenwashing collegato alla vendita di prodotti bancari o finanziari o a cause e reclami di Stakeholder dovuti al mancato rispetto delle finalità environmental su prodotti emessi o collocati oppure per esposizioni del Gruppo in settori controversi). In particolare, l'obiettivo è quello di valutare la potenziale esposizione a tali fattori di rischio ESG di natura operativa per il Gruppo, sia attraverso la rendicontazione storica degli accadimenti, sia attraverso le analisi prospettiche condotte includendo gli esiti degli approfondimenti svolti.

L'applicazione di scenari analitici di Risk Self-Assessment (RSA) ha permesso di effettuare una valutazione delle potenziali esposizioni legate al rischio fisico e al collegato rischio conduct, il cui esito ha evidenziato impatti contenuti anche in termini di perdita inattesa. Tali impatti sono stati considerati nella determinazione dei rischi di secondo pilastro nei periodici esercizi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

Infine, i canali di trasmissione dei fattori climatici (in particolare quelli legati ad eventi di rischio fisico) al rischio operativo sono rappresentati dagli stessi beni materiali posseduti o utilizzati dal Gruppo (filiali, centri servizi ma anche lo stesso patrimonio artistico), che possono essere direttamente colpiti da calamità naturali di tipo acuto o cronico che, colpendo direttamente o indirettamente i siti produttivi del Gruppo, possono determinare interruzioni della "business continuity" e di "system failure". Per entrambi i canali di trasmissioni, Banco BPM stima scenari di perdita inattesa nel processo di RSA la cui finalità è quella di intercettare vulnerabilità dei sistemi e processi della Banca, restituendo anche una materialità in termini di potenziale perdita economica. Il Gruppo provvede nel continuo a implementare

ulteriori sviluppi metodologici, anche in coerenza con l'evoluzione normativa in materia. In tale ambito va, ad esempio, annoverata l'attività di affinamento della tassonomia di rischio operativo al fine di includere anche la catalogazione degli eventi climatici, migliorando ulteriormente la granularità degli archivi di rischio operativo.

I fattori di rischio ESG sono stati, infine, integrati nei modelli di misurazione delle altre tipologie di Rischio di Secondo Pilastro.

Rischio reputazionale

Con riferimento al rischio reputazionale, Banco BPM ha provveduto ad affinare la metodologia in uso per la quantificazione delle stime di capitale economico allo scopo di includere anche il possibile deterioramento dell'immagine del Gruppo, percepita dai diversi Stakeholder, per effetto del potenziale manifestarsi di specifici fattori di rischio ESG. All'interno del modello di valutazione del rischio reputazionale sono presenti l'area Corporate Social Responsibility e l'area ESG, le quali si compongono di indicatori che permettono di monitorare nel tempo il posizionamento reputazionale del Gruppo in questi ambiti. In particolare, l'area ESG si compone di 3 indicatori di web sentiment, uno per temi Environmental, uno per temi Social e uno per temi Governance, che valutano le notizie che sul Web accostano l'immagine del Gruppo a questi 3 ambiti.

L'indicatore di web sentiment Environmental valuta notizie relative al Gruppo che vengono opportunamente classificate in quest'area attraverso catalogatori sviluppati con tecniche di intelligenza artificiale. Oltre a una valutazione aggregata, è inoltre effettuata un'apertura dello scoring, andando a valutare il contributo marginale dei diversi fattori di rischio climatico e ambientale rispetto alla complessiva misura di capitale economico atta a fronteggiare questa peculiare tipologia di rischio. In particolare, vengono considerate quattro diverse sottocategorie di rischio (transition risk, physical risk, conduct risk e other) in cui le notizie vengono ulteriormente classificate. Infine, le notizie vengono associate, laddove possibile, ai business case contenuti nell'ECB Climate Stress Test. Viene altresì condotta una whatif analysis finalizzata a valutare potenziali impatti reputazionali dovuti a eventi osservatisi e verificatisi nel complessivo sistema bancario, per avere una misura dell'impatto che potrebbero avere sulla misura di capitale economico qualora dovessero verificarsi per il Gruppo.

Gli indicatori di web sentiment Social e Governance offrono allo stesso modo uno scoring aggregato rispetto al posizionamento del Gruppo in queste aree. In particolare, l'indicatore Social viene poi aperto per sotto aree di rischio relative a temi quali cultura, istruzione, dignità, pace, salute, inclusione e territorio.

Infine, in un'ottica di stress test e di sensitivity analysis, i punteggi degli indicatori delle due aree sopra citate vengono opportunamente stressati andando a considerare scoring peggiorativi sulla base delle distribuzioni di probabilità assegnate dai motori di machine learning.

Banco BPM ha, inoltre, definito un framework di monitoraggio, nel continuo, e di mitigazione preventiva del rischio reputazionale cui sono esposte le controparti affidate. Il framework si basa su analisi rinvenienti da strumenti della rete commerciale, da processi di politiche creditizie, da attività della struttura Rating Desk sul rating creditizio delle controparti e, infine, prevede controlli di secondo livello svolti dalla Funzione di Risk Management, sia a fini di monitoraggio, sia ex-ante. Gli strumenti disponibili presso la rete commerciale consentono di analizzare le imprese raccogliendo un ampio raggio di informazioni, inclusi elementi utili a identificare potenziali elementi di rischio reputazionale.

Il framework delle politiche creditizie ha fra i suoi driver principali lo score ESG delle controparti. Tale score è impattato direttamente dagli esiti del questionario ESG che copre, in particolare nella sezione qualitativa, elementi di potenziale rischio reputazionale per gli aspetti environmental, social e governance ed è altresì prevista una specifica domanda da compilarsi a cura del gestore sugli aspetti di tipo reputazionale a lui noti non già intercettati dalle domande del questionario.

Sono inoltre previste due domande di tipo "fatal" in tema di social e governance che possono annullare l'effetto di mitigazione del questionario ESG.

Le attività seguite dalla struttura Rating Desk prevedono la possibilità di effettuare un override del rating creditizio delle controparti, in senso peggiorativo, in presenza di potenziali rischi reputazionali di natura ESG. Tali rischi vengono identificati passando in rassegna le notizie delle principali testate giornalistiche sulla controparte analizzata nonché le informazioni acquisite dall'analisi di Nota Integrativa di bilancio, Relazione sulla Gestione e, soprattutto, Relazione della Società di Revisione. In caso tali eventi siano ritenuti materiali scatta un override/attribuzione con l'apposita causale ESG.

Al fine di svolgere tali valutazioni, Rating Desk si avvale anche delle informazioni fornite dal gestore, dal deliberante o delle indicazioni disponibili nel questionario ESG. Il suo intervento può, nei casi più gravi, portare la controparte a entrare in watchlist.

La Funzione di Risk Management, infine, si occupa dell'analisi del rischio reputazionale delle controparti sia nell'ambito delle valutazioni ex-ante sia nel monitoraggio periodico con riferimento ai controlli di secondo livello.

Rischio strategico

Con riferimento al rischio strategico, il Gruppo ha completato la revisione dei principali razionali metodologici per ulteriormente potenziare le valutazioni degli obiettivi commerciali di breve termine con i target di Piano Industriale più orientati a un orizzonte di medio e lungo periodo rafforzando, contestualmente, i presidi strategici relativi agli impatti dei fattori ESG e del complessivo percorso di evoluzione dei processi di digitalizzazione.

In particolare, per il calcolo della misura di capitale economico relativa a questo rischio, vengono considerati i KPI quantitativi sottostanti alle principali iniziative del Piano Strategico di Gruppo al fine di fornire il contributo di temi ESG alla complessiva misura di capitale economico, nonché di effettuare analisi what-if e di sensitivity per valutare le variazioni in termini di assorbimento di capitale.

Rischio immobiliare

Banco BPM ha affinato il modello di rischio immobiliare includendo nelle metodologie di stima anche le componenti di rischio fisico e di transizione. In particolare, nelle valutazioni di capitale economico finalizzate alla valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo, sono stati considerati gli impatti derivanti dal potenziale manifestarsi del rischio fisico sulla base degli scenari pubblicati dal Network for Greening the Financial System (NGFS) oppure utilizzati nell'ambito di specifici esercizi regolamentari di climate stress test. Mediante questi scenari, le serie storiche dei prezzi sottostanti ai cluster geografici in cui sono localizzati gli immobili di proprietà del Gruppo vengono proiettate in ottica triennale al fine di valutare il potenziale aumento della relativa volatilità che impatta poi, a parità di portafoglio immobiliare, sulla misura di capitale economico.

Rischio equity

In ambito rischio equity, con riferimento alle misure di capitale economico, analoghe valutazioni sono state condotte dal Gruppo allo scopo di includere l'incidenza della componente climatica, sempre rispetto agli scenari sopra menzionati, sfruttando le sovrapposizioni con il perimetro credito, banking e trading book input del modello di portafoglio. La logica di fondo è la determinazione di una perdita di valore (fair value) degli asset a fronte del manifestarsi dei rischi sopra richiamati. Nello specifico, metodi di valutazione dei rischi climatici, scenari e canali di trasmissione sono mutuati da quanto esposto per il rischio di credito.

In riferimento agli esercizi di stress test climatico condotti nell'ambito delle richieste delle Autorità di Vigilanza, si segnala come, nel corso dell'ultimo trimestre 2023, il Gruppo sia stato impegnato nelle attività preparatorie al primo esercizio di data collection "Fit for 55 climate risk scenario analysis" condotto dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) in collaborazione con BCE, che si è svolto nei primi mesi del 2024. Tale esercizio rientra nei mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea. Il suo obiettivo primario è quello di valutare la complessiva resilienza del settore bancario rispetto ai target definiti con il pacchetto "Fit for 55" e acquisire informazioni sulla capacità delle banche di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di gas serra. Gli intermediari partecipanti hanno fornito valori di starting point, al 31 dicembre 2022, dei dati climatici richiesti che sono confluiti nel modulo del settore bancario del "One-off Fit for 55 climate risk scenario analysis". I risultati prospettici di tale modulo sono stati ottenuti utilizzando i modelli di stress test del rischio climatico top-down sviluppati dalla BCE. Alla fine del mese di maggio 2024, BCE ha inviato a ciascun partecipante un report individuale che mostra, per selezionati ambiti, i progressi rispetto ai risultati del 2022 SSM Climate Risk Stress Test, evidenziando un buon posizionamento di Banco BPM rispetto ai peers. A novembre 2024, infine, ESA, ECB e ESBR hanno pubblicato un report congiunto con i risultati aggregati dell'esercizio dal quale emerge che, per il settore bancario EU, i costi della transizione dovuti all'applicazione del package «Fit-for-55», pari a quasi il 6% (ca. € 340 mld) del valore degli asset analizzati (€ 5,9 trilioni di finanziamenti e investimenti delle 110 banche vigilate SSM), permettono sostanzialmente di neutralizzare ulteriori impatti negativi puramente climatici, ma non la loro combinazione con altri shock macroeconomici.

Gli impatti complessivi dei fattori ESG, in particolare con riferimento a quelli di natura ambientale e climatica, risultanti dalle analisi condotte sulle principali tipologie di rischio rilevanti per il Gruppo evidenziano esposizione e materialità marginali in considerazione dell'attuale scoring di rischio. Sulla base di tali analisi, la potenziale perdita economica attesa legata ai rischi C&E risulta essere contenuta.

Gli esiti del monitoraggio di ciascuna tipologia di rischio, inclusi i relativi impatti ESG, vengono periodicamente rendicontati all'interno sia della rispettiva reportistica verticale sia della reportistica integrata di Gruppo (Risk Appetite Monitoring - RAM).

Inoltre, il Gruppo assicura la propria capacità di adeguare o adattare la strategia e il modello aziendale ai cambiamenti climatici nel breve, medio e lungo periodo integrando tali aspetti all'interno del proprio Piano Strategico, dei processi operativi aziendali e di pianificazione finanziaria. A tal riguardo si rimanda anche al capitolo "Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale".

Gli attivi e le attività aziendali che richiedono sforzi significativi per essere compatibili con la transizione energetica sono stati individuati attraverso uno screening del portafoglio creditizio e del portafoglio titoli di proprietà che ha consentito di individuare le controparti che dovranno gradualmente riconvertire il proprio business o modificare sostanzialmente il processo produttivo per rimanere nel mercato.

Tali valutazioni sono parte integrante del framework delle Politiche Creditizie, nell'ambito del quale a ciascuna controparte in portafoglio viene associato un rischio di transizione sulla base del settore economico di attività (NACE) in cui opera, espresso su una scala di cinque classi: Molto Alto, Alto, Medio, Trascurabile, Green.

In aggiunta, con riferimento ai 5 settori prioritari selezionati dalla Banca nell'ambito dell'adesione alla NZBA, sono state introdotte logiche di valutazione ad hoc. In particolare, nell'ambito della valutazione delle politiche creditizie, è calcolato un notching sulla base dei dati puntuali, ove disponibili, relativi alle intensità di emissioni di gas serra delle controparti e sulla loro distanza rispetto alle traiettorie settoriali di decarbonizzazione. Tali settori sono oggetto di strategie creditizie più stringenti, in particolare con riferimento a quelle controparti che non redigono la Rendicontazione di Sostenibilità o la Dichiarazione Non Finanziaria o che, in generale, non hanno intrapreso un processo di transizione verso un'economia carbon-free.

Si conferma, in particolare, l'applicazione di una strategia di run-off nei confronti dei settori legati al carbone, che sono incompatibili con la transizione climatica, coerentemente con l'obiettivo di ridurne progressivamente l'esposizione diretta fino ad azzerarla entro il 2026, come indicato sin dal Piano Strategico 2021-2024 e confermato dal Piano Strategico 2023-2026 e dal suo aggiornamento al 2027.

Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi all'inquinamento

Nell'ambito dell'analisi di doppia materialità, il Gruppo ha implementato processi di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connesse al tema dell'inquinamento.

In particolare, per individuare e valutare gli impatti generati sull'inquinamento il Gruppo Banco BPM ha valutato:

  • in ambito operazioni proprie: il livello di inquinamento atmosferico generato tramite le proprie sedi e lo svolgimento delle operazioni di business (ad esempio: emissioni inquinanti da flotta aziendale, impianti di riscaldamento a gas ecc.);
  • in ambito catena del valore a monte: il livello di esposizione verso settori particolarmente inquinanti con riferimento a quelli in cui operano i fornitori del Gruppo;
  • in ambito catena del valore a valle: il livello di esposizione verso settori particolarmente inquinanti con riferimento a quelli in cui operano le controparti verso le quali il Gruppo è esposto tramite finanziamenti e/o investimenti (incluse le partecipazioni).

Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione hanno formulato un giudizio expert-based al fine di valutare tali impatti. In particolare, il giudizio espresso sul livello della portata degli impatti generati da fornitori e clienti/investimenti è stato espresso sulla base del livello di esposizione del Gruppo verso i settori in cui operano i principali fornitori, clienti, emittenti titoli in portafoglio e partecipazioni.

Per individuare e valutare le opportunità legate al tema dell'inquinamento sono state considerate, nell'ambito della catena del valore a valle (i clienti), eventuali opportunità commerciali in termini di estensione e creazione di prodotti dedicati, allineati alle necessità delle controparti per effettuare gli investimenti o sopportare i costi di interventi finalizzati alla riduzione dell'inquinamento. Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione hanno espresso un giudizio expert-based al fine di valutare tali opportunità.

Per individuare e valutare i rischi legati all'inquinamento è stato preso in considerazione, nell'ambito catena del valore a valle, il rischio di credito derivante da (i) maggiori svalutazioni delle garanzie reali ipotecarie con riferimento a immobili situati in aree geografiche o detenuti da debitori appartenenti a settori esposti al rischio inquinamento e da (ii) costi aggiuntivi che le imprese saranno chiamate a sostenere per adeguarsi ai nuovi standard in materia di inquinamento. In particolare, il processo di individuazione e valutazione svolto dalla funzione Risk Management di Capogruppo ha fatto leva su un precedente esercizio di assessment e misurazione dell'esposizione del portafoglio crediti verso imprese non finanziarie rispetto ai rischi ambientali.

A esito delle valutazioni svolte dagli Stakeholder interni sulla base di criteri quali-quantitativi, Banco BPM ha considerato materiale l'impatto negativo generato sull'ambiente da finanziamenti a clienti che operano in settori che contribuiscono all'inquinamento dell'aria. Gli esiti delle analisi condotte sul fronte materialità di impatto e materialità finanziaria con riferimento al tema dell'inquinamento sono state validate tramite il coinvolgimento degli Stakeholder esterni. Per ulteriori approfondimenti in merito alle modalità di svolgimento dello Stakeholder Engagement in sede di analisi di doppia materialità, si rimanda alla sezione "Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale".

Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi alle acque e alle risorse marine

Nell'ambito dell'analisi di doppia materialità, Banco BPM ha implementato processi di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connesse al tema delle acque e delle risorse marine.

In particolare, per individuare e valutare gli impatti generati sull'acqua e le risorse marine, il Gruppo ha valutato:

  • in ambito operazioni proprie: l'impatto dei consumi di acqua delle sedi del Gruppo sulla disponibilità delle risorse idriche;
  • in ambito catena del valore a monte: il livello di esposizione del Gruppo verso fornitori che operano in settori le cui attività produttive richiedono un consumo idrico rilevante e/o che al termine dell'utilizzo dell'acqua, smaltiscono gli scarichi in modo errato nelle acque sotterranee;
  • in ambito catena del valore a valle: il livello di esposizione del Gruppo, attraverso finanziamenti e/o investimenti (incluse le partecipazioni) a controparti che operano in settori le cui attività produttive richiedono un consumo idrico rilevante e/o che, al termine dell'utilizzo dell'acqua, smaltiscono gli scarichi in modo errato nelle acque sotterranee.

Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione hanno formulato un giudizio expert-based al fine di valutare tali impatti. In particolare, il giudizio espresso sul livello della portata degli impatti generati da fornitori e clienti/investimenti è stato valutato sulla base del livello di esposizione del Gruppo verso i settori in cui operano i principali fornitori, i clienti, emittenti titoli in portafoglio e partecipazioni.

Per individuare e valutare le opportunità legate al tema dell'acqua e delle risorse marine Banco BPM ha considerato, nell'ambito della catena del valore a valle (i clienti), eventuali opportunità commerciali in termini di estensione e creazione di prodotti dedicati, allineati alle necessità delle controparti per effettuare investimenti o sopportare costi con l'obiettivo di riduzione di consumi, prelievi, scarichi idrici e di acque negli oceani e di estrazione e uso di risorse marine. Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione hanno espresso un giudizio expert-based al fine di valutare tali opportunità.

Per individuare e valutare i rischi legati all'utilizzo delle risorse idriche Banco BPM ha considerato, nell'ambito catena del valore a valle, il rischio di credito derivante da:

  • minori valutazioni delle garanzie ipotecarie riferite a immobili esposti al rischio idraulico;
  • costi aggiuntivi che le imprese saranno chiamate a sostenere per adeguarsi ai nuovi standard in materia di utilizzo delle risorse idriche.

In particolare, il processo di individuazione e valutazione svolto dalla funzione Risk Management di Capogruppo ha fatto leva su un precedente esercizio di assessment e misurazione dell'esposizione del portafoglio crediti verso imprese non finanziarie rispetto ai rischi ambientali.

Gli esiti della DMA riferita al tema delle acque e delle risorse marine sono stati validati tramite il coinvolgimento di Stakeholder esterni che, in relazione al perimetro di attività del Gruppo e in relazione alla propria catena del valore, hanno confermato la valutazione di non applicabilità rispetto alle risorse marine e di non rilevanza per le tematiche attinenti alle risorse idriche in oggetto. Per ulteriori approfondimenti in merito alle modalità di svolgimento dello Stakeholder Engagement in sede di DMA, si rimanda alla sezione "Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale".

Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi alla biodiversità e agli ecosistemi

Nell'ambito della DMA con riferimento alle tematiche di biodiversità e ecosistemi sono stati individuati e valutati impatti effettivi sia in riferimento alle operazioni proprie, sia lungo la catena del valore a monte e a valle. In particolare, per individuare e valutare gli impatti generati su biodiversità e ecosistemi il Gruppo:

  • in ambito operazioni proprie: ha considerato l'impatto positivo sulla tutela della biodiversità derivante dalla promozione di iniziative legate alla protezione e al ripristino degli ecosistemi effettuata tramite la società controllata Lido dei Coralli che opera all'interno di un'area ambientale protetta. Le valutazioni effettuate non hanno comportato un superamento della soglia di rilevanza;
  • in ambito catena del valore a monte: sono stati considerati gli impatti associati ad attività in settori che tipicamente impattano negativamente sulla biodiversità (ad esempio: cambio d'uso del suolo, desertificazione, deforestazione, eccessiva urbanizzazione) di fornitori operanti nei settori ICT, carta, ristorazione;
  • in ambito catena del valore a valle (clienti, investimenti e partecipazioni) sono stati valutati impatti negativi derivanti da pratiche di disboscamento o di deperimento degli ecosistemi che rischiano di essere perturbati da agricoltura intensiva, attività di estrazione di materie prime e combustibili fossili nei settori agricolo, agroalimentare, manifatturiero, tessile e abbigliamento. Per tali settori sono state considerate anche le dipendenze ecosistemiche.

L'analisi condotta per valutare gli impatti individuati a monte e a valle ha dato, in entrambi casi, evidenza di una limitata esposizione del Gruppo sui settori maggiormente interessati, comportando un esito complessivo della valutazione di rilevanza al di sotto della soglia di materialità.

La DMA relativa alla biodiversità e agli ecosistemi ha fatto emergere opportunità derivanti dal potenziale aumento dell'erogazione di prestiti finalizzati a tale scopo e/o all'estensione della gamma dei prodotti allineati alle necessità delle controparti per iniziative a favore di ripristino degli ecosistemi, tutela della biodiversità delle specie e riduzione degli impatti e dipendenze in termini di servizi ecosistemici. Il Gruppo ha valutato non materiali le opportunità rilevate tenendo in considerazione:

  • l'eventuale presenza di obiettivi di Piano Strategico 2023-26 legati all'erogazione di prodotti dedicati all'ambito in oggetto;
  • l'attuale offerta commerciale;
  • la definizione di nuovi prodotti e servizi da offrire alla clientela.

Per individuare e valutare i rischi legati alla perdita di biodiversità e agli impatti sugli ecosistemi Il Gruppo ha considerato, nell'ambito catena del valore a valle, il rischio di credito derivante da:

  • minori valutazioni delle garanzie ipotecarie su immobili a fronte di esposizioni verso settori o aree geografiche vulnerabili al rischio di perdita di biodiversità (rischio fisico);
  • costi aggiuntivi che le imprese saranno chiamate a sostenere per adeguarsi ai nuovi standard in materia di conservazione della biodiversità e degli ecosistemi (rischio di transizione).

In particolare, il processo di individuazione e valutazione svolto dalla funzione Risk Management di Capogruppo ha fatto leva su un precedente esercizio di assessment e misurazione dell'esposizione del portafoglio crediti verso imprese non finanziarie rispetto ai rischi ambientali e non ha rilevato rischi materiali per il Gruppo.

Nell'ambito della DMA non sono state condotte consultazioni con le comunità interessate. Gli esiti delle analisi condotte sul fronte materialità di impatto e materialità finanziaria con riferimento, fra gli altri, al tema della biodiversità ed ecosistemi, sono state validate tramite il coinvolgimento degli Stakeholder esterni. Per ulteriori approfondimenti in merito alle modalità di svolgimento dello Stakeholder Engagement in sede di DMA si rimanda alla sezione "Temi materiali – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale".

La società controllata, Lido dei Coralli, è situata all'interno di un'area protetta. L'attività connessa prevede la gestione di un lido balneare, nel rispetto delle normative vigenti legate al posizionamento interno a un'area protetta. In riferimento al 2024 non è risultato necessario attuare misure di mitigazione degli impatti sulla biodiversità derivanti dall'operatività della richiamata società.

Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare

Nell'ambito dell'analisi di doppia materialità, il Gruppo ha implementato processi di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connesse ai temi dell'uso delle risorse e dell'economia circolare.

In particolare, per individuare e valutare gli impatti generati in merito all'uso delle risorse e all'economia circolare sono stati considerati:

• in ambito operazioni proprie: l'utilizzo di materie prime "vergini" rispetto a materie prime riciclate, rigenerate o provenienti da attività di recupero (ad esempio, carta per uffici, toner, dispositivi IT);

  • in ambito catena del valore a monte: il livello di esposizione verso fornitori che operano in settori in cui tipicamente non sono applicati principi di economia circolare, impiegando risorse critiche nei propri processi produttivi, senza attivare strategie di riduzione dell'utilizzo di risorse;
  • in ambito catena del valore a valle: il livello di esposizione verso controparti appartenenti a settori tipicamente connotati da economia lineare e che non si impegnano per la riduzione dell'afflusso delle risorse in entrata o per la riduzione dei rifiuti e delle risorse in uscita non oggetto di attività di riciclo/recupero.

Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione degli impatti hanno formulato un giudizio expert-based espresso sulla base del livello di esposizione del Gruppo verso i settori in cui operano i principali fornitori, clienti, emittenti titoli in portafoglio e partecipazioni.

Per individuare e valutare le opportunità legate al tema uso delle risorse e dell'economia circolare, sono stati considerati:

  • nell'ambito della catena del valore a valle (i clienti), eventuali opportunità commerciali in termini di estensione e creazione di prodotti dedicati, allineati alle necessità delle controparti per iniziative a favore di riciclo, riutilizzo e contribuzione a sistemi di economia circolare (riduzione degli afflussi di risorse);
  • nell'ambito delle operazioni proprie, il potenziale miglioramento della brand reputation del Gruppo nonché la riduzione di costi operativi a seguito della definizione di iniziative interne a sostegno dell'economia circolare.

Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione delle opportunità hanno espresso un giudizio expert-based.

Per individuare e valutare i rischi legati ai temi uso delle risorse ed economia circolare, nell'ambito catena del valore a valle è stato considerato il rischio di credito derivante da costi e investimenti aggiuntivi che le imprese saranno chiamate a sostenere per adeguarsi ai nuovi standard in materia di economia circolare. In particolare, il processo di individuazione e valutazione svolto dalla funzione Risk Management di Capogruppo ha fatto leva su un precedente esercizio di assessment e misurazione dell'esposizione del portafoglio crediti verso imprese non finanziarie rispetto ai rischi ambientali.

Ad esito delle valutazioni svolte dagli Stakeholder interni sulla base di criteri quali- quantitativi, è stato considerato materiale l'impatto negativo generato sull'ambiente da fornitori che operano in settori ad alto impiego di risorse critiche (ad esempio estrazione di materie prime vergini utilizzate nella componentistica tecnologica). Gli esiti delle analisi condotte sul fronte materialità di impatto e materialità finanziaria con riferimento, fra gli altri, ai temi dell'uso delle risorse e dell'economia circolare, sono state validati tramite il coinvolgimento degli Stakeholder esterni. Per ulteriori approfondimenti in merito alle modalità di svolgimento dello Stakeholder Engagement in sede di analisi di doppia materialità, si rimanda alla sezione "Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale".

Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi alla condotta dell'impresa

Nell'ambito dell'analisi di doppia materialità, il Gruppo ha implementato processi di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connesse al tema della condotta dell'impresa in materia di: cultura, Whistleblowing, lotta alla corruzione e gestione dei rapporti con i fornitori. In particolare, per individuare e valutare gli impatti sono stati valutati:

  • in ambito operazioni proprie: le attività svolte dal Gruppo in termini di business e prodotti/servizi offerti, nonché il contesto regolamentare in cui opera ed il modello operativo adottato;
  • in ambito catena del valore a monte: il livello di esposizione verso settori particolarmente esposti su tematiche relative alla condotta delle imprese con riferimento a quelli in cui operano i fornitori del Gruppo;
  • in ambito catena del valore a valle: il livello di esposizione verso settori particolarmente esposti su tematiche relative alla condotta delle imprese con riferimento a quelli in cui operano le controparti verso le quali il Gruppo è esposto tramite finanziamenti e/o investimenti (incluse le partecipazioni).

Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione hanno formulato un giudizio expert-based al fine di valutare tali impatti. In particolare, il giudizio sulla portata degli impatti generati da fornitori e clienti/investimenti è stato espresso sulla base del livello di esposizione del Gruppo verso i settori in cui operano i principali fornitori, clienti, emittenti titoli in portafoglio e partecipazioni.

Per individuare e valutare i rischi legati alla condotta dell'impresa è stato preso in considerazione il rischio reputazionale, strategico e operativo cui il Gruppo risulta esposto con particolare riferimento alle tematiche in oggetto.

In particolare, il processo di individuazione e valutazione svolto dalla funzione Risk Management di Capogruppo si è basato su una valutazione expert-based in merito a: episodi di rischi operativi e impatti attesi sulla brand reputation del Gruppo anche alla luce dei presidi attivati dallo stesso.

Per individuare e valutare le opportunità legate al tema della condotta delle imprese sono stati considerati eventuali miglioramenti della brand reputation del Gruppo in termini di attivazione di particolari processi e presidi sulle tematiche in oggetto nonché di riduzione dei costi ed efficientamento operativo tramite ottimizzazione dei processi di gestione della relazione con i fornitori. Le principali funzioni di Capogruppo coinvolte nel processo di individuazione e valutazione hanno espresso un giudizio expert-based al fine di valutare tali opportunità.

A esito delle valutazioni svolte dagli Stakeholder interni sulla base di criteri quali-quantitativi, il Gruppo Banco BPM ha considerato materiali:

  • gli impatti positivi generati tramite: diffusione di un'adeguata cultura dell'etica e dell'integrità aziendale (inclusi i presidi nei confronti dei propri fornitori) e predisposizione di processi e canali di segnalazione interna;
  • gli impatti negativi potenziali generati in caso di: comportamenti illeciti, contenziosi con i clienti e fenomeni di corruzione attiva e passiva.

Gli esiti delle analisi condotte sul fronte della materialità di impatto e della materialità finanziaria con riferimento al tema della condotta delle imprese sono stati validati tramite il coinvolgimento degli Stakeholder esterni. Per ulteriori approfondimenti in merito alle modalità di svolgimento dello Stakeholder Engagement in sede di analisi di doppia materialità, si rimanda alla sezione "Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale".

Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale

Gli impatti generati dall'operatività del Gruppo (in termini di operazioni proprie o tramite gli anelli della catena del valore a monte e a valle) identificati come materiali a seguito della DMA provocano effetti positivi e negativi sulle persone e sull'ambiente.

In linea di massima, il Gruppo impatta negativamente sull'ambiente tramite:

  • emissioni di gas serra da attività condotte direttamente e indirettamente dai propri clienti e fornitori;
  • erogazione di finanziamenti e investimenti a controparti operanti in settori che contribuiscono all'inquinamento dell'aria;
  • ricorso a fornitori che utilizzano risorse critiche (ad esempio materie prime vergini) senza strategie di riduzione dell'afflusso di risorse.

Allo stesso tempo, il Gruppo impatta positivamente sull'ambiente tramite la promozione di prodotti e servizi di finanziamento che accompagnano i clienti nella transizione ecologica e nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

Inoltre, il Gruppo impatta positivamente sulle persone e le comunità tramite:

  • offerta alla propria forza lavoro di occupazione di qualità, parità di trattamento e programmi per lo sviluppo delle competenze;
  • iniziative territoriali dedicate al sostegno delle comunità;
  • tutela dei dati della propria forza lavoro e dei propri clienti, anche in modo indiretto attraverso i propri fornitori;
  • diffusione alla clientela di consapevolezza finanziaria, trasparenza e accessibilità a prodotti e servizi;
  • diffusione della cultura dell'etica e dell'integrità aziendale all'interno del Gruppo.

Infine, impatti potenziali negativi sulla forza lavoro propria possono derivare da:

  • infortuni/ near miss / malattie professionali / stress da lavoro correlato a causa di un'applicazione non efficace di procedure e azioni preventive;
  • disparità salariali discriminatorie tra dipendenti.

Nel caso di impatti potenziali, il Gruppo, in sede di analisi di doppia materialità, ha stimato l'orizzonte temporale entro il quale sono ragionevolmente attesi gli effetti dell'impatto. Ad esito di tale esercizio, gli impatti potenziali negativi sui propri Stakeholder sono risultati materiali nel medio termine e sono riconducibili a:

  • controversie, comportamenti illeciti e contenziosi derivanti, ad esempio, da frodi, insider trading, comportamenti anti-concorrenziali, ecc.;
  • fenomeni di corruzione attiva e passiva.

I rischi e le opportunità verso cui il Gruppo risulta esposto si ripercuotono sulla sua condizione economico-finanziaria. In particolare, i potenziali effetti finanziari dei rischi rilevanti di Banco BPM possono determinare riduzioni del patrimonio e peggioramento del risultato economico attraverso i seguenti canali di trasmissione:

  • aumento del default tra imprese carbon-emitters a causa di maggiori costi e investimenti cui tali imprese vanno incontro per ridurre le emissioni di gas serra;
  • perdita di valore degli immobili a garanzia di operazioni di finanziamento;
  • diminuzione dell'ammontare di liquidità depositata dai clienti a causa di prelievi per la copertura di costi e investimenti legati alla mitigazione, all'efficientamento energetico o all'adattamento ai cambiamenti climatici;
  • impatti negativi derivanti dalla variabilità dei prezzi di bond ed equity di emittenti operanti in settori esposti al rischio di transizione o energivori;
  • perdite causate da decisioni errate, non tempestive o incoerenti a causa dell'utilizzo di dati di qualità non adeguata/stimati o da modifiche «avverse» della regolamentazione ESG in continua evoluzione;
  • aumento dei default e della conseguente perdita (c.d. Loss Given Default/LGD) a causa dei danni subiti da siti produttivi/immobili di clienti localizzati in zone a rischio climatico/ambientale e/o della necessità di sostenere maggiori costi ed effettuare specifici investimenti per la loro prevenzione/mitigazione.

Banco BPM si avvale di coperture assicurative a tutela degli asset strumentali del Gruppo, di natura materiale e immateriale, e degli asset a garanzia delle operazioni di business, oltre alla copertura dei danni tipici dell'attività svolta nell'ottica di gestire appropriatamente il trasferimento del rischio operativo

Gli effetti finanziari delle opportunità materiali che il Gruppo può cogliere ne migliorano, al contrario, la performance finanziaria, agendo attraverso i seguenti canali di trasmissione:

  • ampliamento della base di clientela;
  • sviluppo di prodotti che soddisfano le esigenze delle controparti in ambito ESG;
  • aumento della produttività del personale del Gruppo.

Per il dettaglio degli IRO materiali lungo la catena del valore o associati all'operatività del Gruppo si rimanda alla Tabella sottostante. In particolare, non si rilevano impatti, rischi e opportunità diversi da quelli oggetto degli obblighi di informativa previsti dagli ESRS, per cui non si reputa necessario ricorrere all'informativa aggiuntiva specifica.

Il Gruppo ha intrapreso un percorso per integrare impatti, rischi e opportunità sociali, ambientali e di governance rilevanti generati dal business model nelle attività, nei processi operativi/decisionali e nei meccanismi di governance, a partire dal Piano Strategico del Gruppo che include obiettivi ESG misurabili e raggiungibili tramite la messa a terra del modello operativo e il monitoraggio di KSI dedicati.

Il Gruppo prevede di continuare a implementare e indirizzare la propria strategia al fine di assicurare la gestione e l'integrazione di impatti, rischi e opportunità emergenti nel breve, medio e lungo periodo legati alla sostenibilità assicurando che i processi operativi aziendali e di pianificazione finanziaria siano adeguati. In particolare, considerando il contesto in continua evoluzione, il Gruppo prevede di attivarsi nel breve e medio periodo per la gestione degli impatti negativi emergenti generati che saranno progressivamente integrati nella strategia e nel modello di business del Gruppo con riferimento a:

  • inquinamento dell'aria causato dall'operatività rilevata nella catena del valore a valle (clienti);
  • utilizzo di materiali critici nella catena del valore a monte (fornitori in ambito ICT).

La resilienza della strategia si avvale:

  • nel modello di business, di definizione e proposta di soluzioni, prodotti e servizi di consulenza che supportino la clientela nella transizione verso un'economia sostenibile;
  • nelle politiche creditizie, dell'integrazione dei fattori ESG nel framework che permette di definire le strategie creditizie del Gruppo;
  • nel processo di gestione dei rischi, della definizione e messa a terra di assessment dedicati al monitoraggio dei principali fattori di rischio ESG;
  • nell'architettura IT e di Data Governance, degli sviluppi dell'infrastruttura informatica e della relativa gestione dei dati afferenti all'ambito ESG.

Nella tabella seguente sono riportati gli impatti, rischi e opportunità identificati come rilevanti in sede di doppia materialità. I dettagli relativi alle metriche utilizzate per valutarne prestazioni ed efficacia vengono ripresi in seguito nei rispettivi Topical standard.

Topic ESRS Sub-topic o sub-sub-topic ESRS Perimetro Impatto negativo
(potenziale)
Impatto positivo
(potenziale)
Rischio Opportunità
Catena del valore a monte x
Mitigazione dei cambiamenti climatici Operazioni proprie x x
Catena del valore a valle x x x x
Cambiamenti Climatici
ESRS E1
Adattamento ai cambiamenti climatici Catena del valore a valle x x
Catena del valore a monte x
Energia Operazioni proprie x
Catena del valore a valle x x x
Inquinamento
ESRS E2
Inquinamento dell'aria Catena del valore a valle x
Uso delle risorse ed economia
circolare
ESRS E5
Afflussi di risorse, compreso l'uso delle risorse Catena del valore a monte x
Occupazione sicura, Orari di lavoro Operazioni proprie x x
Salari adeguati Operazioni proprie x
Dialogo sociale, Libertà di associazione, esistenza di comitati aziendali
e diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori,
Contrattazione collettiva
Operazioni proprie x
S1 Equilibrio tra vita professionale e vita privata Operazioni proprie x
Forza lavoro propria Formazione e sviluppo delle competenze Operazioni proprie x
Misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro Operazioni proprie x
Diversità, Occupazione e inclusione delle persone con disabilità Operazioni proprie x
Riservatezza Operazioni proprie x
Salute e sicurezza Operazioni proprie x
Parità di genere e parità di retribuzione per un lavoro di pari valore Operazioni proprie x
S3 Comunità interessate Diritti economici, sociali e culturali delle comunità, Diritti civili e politici Operazioni proprie x
delle comunità Catena del valore a valle x
Riservatezza Catena del valore a monte x
Operazioni proprie x x
S4 Libertà di espressione Operazioni proprie x
Consumatori e utilizzatori finali Accesso a informazioni di qualità Operazioni proprie x
Accesso a prodotti e servizi/Pratiche commerciali responsabili Operazioni proprie x
Catena del valore a valle x
Protezione degli informatori Operazioni proprie x
G1 Gestione dei rapporti con i fornitori, comprese le prassi di pagamento Operazioni proprie x
Condotta delle imprese Cultura d'impresa Operazioni proprie (x) x
Corruzione attiva e passiva Operazioni proprie (x)

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 189

mativa degli ESRS oggetto della presente Rendicontazione di Sostenibilità
Obblighi di infor

Indice dei contenuti

Di seguito vengono riportati gli obblighi di informativa a cui il Gruppo Banco BPM ha adempiuto nella redazione della Rendicontazione di Sostenibilità, in base ai risultati della valutazione della rilevanza, indicando i paragrafi del documento in cui si trovano le relative informazioni.

Sezione ESRS Obbligo di informativa ed elemento d'informazione corrispondente Paragrafo
BP-1 – Criteri generali per la redazione delle dichiarazioni sulla sostenibilità Criteri generali per la redazione delle dichiarazioni sulla sostenibilità
BP-2 – Informativa in relazione a circostanze specifiche Informativa in relazione a circostanze specifiche
GOV-1 – Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo
GOV 2 – Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e questioni di
sostenibilità da questi affrontate
Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e tematiche di
sostenibilità da questi affrontate
GOV-3 – Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di incentivazione Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione
GOV-4 – Dichiarazione sul dovere di diligenza Dichiarazione sugli obblighi di Due diligence
Informazioni
generali
ESRS 2 GOV-5 – Gestione del rischio e controlli interni sulla rendicontazione di sostenibilità Gestione del rischio e controlli interni sulla rendicontazione di sostenibilità
SBM-1 – Strategia, modello aziendale e catena del valore Strategia, modello aziendale e catena del valore
SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori di interessi Attività di Stakeholder Engagement
SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale
IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità
IRO-2 – Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della dichiarazione sulla sostenibilità dell'impresa Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della presente Rendicontazione di Sostenibilità
Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità
ESRS 2 GOV-3 – Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione
E1-1 – Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici
ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale Interazione di impatti, rischi e opportunità con la strategia e il modello aziendale
ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati
al clima
Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi al cambiamento
climatico e loro interazione con strategia e modello aziendale
E1 Cambiamenti E1-2 – Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
climatici E1-3 – Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti climatici Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti climatici
Informazioni E1-4 – Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi
ambientali E1-5 – Consumo di energia e mix energetico Metriche sul consumo di energia e mix energetico
E1-6 – Emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES
E1-7 – Assorbimenti di GES e progetti di mitigazione delle emissioni di GES finanziati con crediti di carbonio Metriche sugli assorbimenti di GES e progetti di mitigazione delle emissioni di GES finanziati con crediti
di carbonio
ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati
all'inquinamento
Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi all'inquinamento
E2 Inquinamento E2-1 – Politiche relative all'inquinamento Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'inquinamento
E2-2 – Azioni e risorse connesse all'inquinamento Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'inquinamento
E2-3 – Obiettivi connessi all'inquinamento Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'inquinamento
Sezione ESRS Obbligo di informativa ed elemento d'informazione corrispondente Paragrafo
E3 Acque e risorse
marine
ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati
alle acque e alle risorse marine
Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi alle acque e alle risorse
marine
E4 Biodiversità ed
ecosistemi
ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
connessi alla biodiversità e agli ecosistemi
Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi alla biodiversità e agli
ecosistemi
ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti
connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare
Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi all'uso delle risorse e
all'economia circolare
E5 Uso delle risorse E5-1 — Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'economia circolare
ed economia E5-2 — Azioni e risorse relative all'uso delle risorse e all'economia circolare Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'economia circolare
circolare E5-3 – Obiettivi relativi all'uso delle risorse e all'economia circolare Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'economia circolare
E5-4 – Flussi di risorse in entrata Metriche relative ai flussi di risorse in entrata
ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi Interessi e opinioni dei lavoratori propri
ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale Impatti, rischi e opportunità rilevanti per i lavoratori propri e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
Politiche relative alla forza lavoro propria
Politiche relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria
S1-1 – Politiche relative alla forza lavoro propria Politiche relative alla salute e sicurezza della forza lavoro propria
Politiche relative a parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria
Politiche relative alla riservatezza e corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria
S1-2 – Processi di coinvolgimento dei lavoratori propri e dei rappresentanti dei lavoratori in merito agli impatti Processi di coinvolgimento della forza lavoro propria e canali che consentono di esprimere
preoccupazioni
S1-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori propri di sollevare
preoccupazioni
Processi di coinvolgimento della forza lavoro propria e canali che consentono di esprimere
preoccupazioni
Definizione e monitoraggio di azioni per la forza lavoro propria
Informazioni S1 Forza lavoro ____________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 191
Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alle condizioni di lavoro e al benessere della forza
lavoro propria
sociali propria S1-4 – Interventi su impatti rilevanti per la forza lavoro propria e approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti e il Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla salute e sicurezza
perseguimento di opportunità rilevanti in relazione alla forza lavoro propria, nonché efficacia di tali azioni Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione a parità di trattamento e opportunità per la forza
lavoro propria
Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati della
forza lavoro propria
Processo di definizione degli obiettivi relativi alla forza lavoro propria
Obiettivi relativi alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria
S1-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi rilevanti, al potenziamento degli impatti positivi e alla
gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Obiettivi relativi alla salute e sicurezza della forza lavoro propria
Obiettivi relativi alla parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria
Obiettivi relativi alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria
S1-6 – Caratteristiche dei dipendenti dell'impresa Metriche relative alle caratteristiche dei lavoratori dipendenti e non dipendenti nella forza lavoro propria
S1-7 – Caratteristiche dei lavoratori non dipendenti nella forza lavoro propria dell'impresa Metriche relative alle caratteristiche dei lavoratori dipendenti e non dipendenti nella forza lavoro propria
S1-8 – Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale Metriche relative ai salari adeguati, la retribuzione e la protezione sociale

Sezione ESRS Obbligo di informativa ed elemento d'informazione corrispondente Paragrafo
S1-9 – Metriche della diversità Metriche relative alla diversità e al divario retributivo
S1-10 – Salari adeguati Metriche relative ai salari adeguati, la retribuzione e la protezione sociale
S1-11 – Protezione sociale Metriche relative ai salari adeguati, la retribuzione e la protezione sociale
S1-12 – Persone con disabilità Metriche relative alla diversità e al divario retributivo
S1-13 – Metriche di formazione e sviluppo delle competenze Metriche di formazione e sviluppo delle competenze
S1-14 – Metriche di salute e sicurezza Metriche di salute e sicurezza
S1-15 – Metriche dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata Metriche relative all'equilibrio tra vita professionale e vita privata
S1-16 – Metriche di retribuzione (divario retributivo e retribuzione totale) Metriche relative alla diversità e al divario retributivo
S1-17 – Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani Metriche relative a incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani
ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi Interessi e opinioni delle comunità interessate
ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale Impatti, rischi e opportunità rilevanti per le comunità interessate e loro interazione con la strategia e il
modello aziendale
S3-1 – Politiche relative alle comunità interessate Politiche relative alle comunità interessate
S3 Comunità S3-2 – Processi di coinvolgimento delle comunità interessate in merito agli impatti Processi di coinvolgimento delle comunità interessate e canali che consentono di esprimere
preoccupazioni
interessate S3-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono alle comunità interessate di esprimere
preoccupazioni
Processi di coinvolgimento delle comunità interessate e canali che consentono di esprimere
preoccupazioni
S3-4 – Interventi su impatti rilevanti sulle comunità interessate e approcci per gestire i rischi rilevanti e conseguire
opportunità rilevanti per le comunità interessate, nonché efficacia di tali azioni
Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alle comunità interessate
S3-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla
gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Obiettivi relativi alle comunità interessate
ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi Interessi e opinioni dei consumatori
ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale Impatti, rischi e opportunità rilevanti per i consumatori e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
S4-1 – Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali
S4 Consumatori e S4-2 – Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli utilizzatori finali in merito agli impatti Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali e canali che consentono di esprimere
preoccupazioni
utilizzatori finali S4-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai consumatori e agli utilizzatori finali
di esprimere preoccupazioni
Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali e canali che consentono di esprimere
preoccupazioni
S4-4 – Interventi su impatti rilevanti per i consumatori e gli utilizzatori finali e approcci per la mitigazione dei rischi
rilevanti e il conseguimento di opportunità rilevanti in relazione ai consumatori e agli utilizzatori finali, nonché
efficacia di tali azioni
Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione ai consumatori e agli utilizzatori finali
S4-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla
gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Obiettivi relativi ai consumatori e utilizzatori finali
ESRS 2 GOV-1 – Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo
ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità connessi alla condotta
dell'impresa
G1-1 – Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese
sulla governance
Informazioni
G1 Condotta delle
imprese
G1-2 – Gestione dei rapporti con i fornitori Gestione dei rapporti con i fornitori e metriche relative alle prassi di pagamento
G1-3 – Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione cultura a d'impresa e condotta delle imprese
Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva e casi accertati di corruzione
G1-4 – Casi accertati di corruzione attiva o passiva Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva e casi accertati di corruzione
G1-6 – Prassi di pagamento Gestione dei rapporti con i fornitori e metriche relative alle prassi di pagamento

Elementi d'informazione derivanti da altri atti legislativi dell'UE elencati nell'appendice B

Di seguito si riportano tutti gli elementi d'informazione derivanti da altri atti legislativi dell'UE elencati nell'appendice B, indicando dove sono reperibili nel presente documento e indicando quelli valutati come non rilevanti.

Obbligo di informativa ed elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento ad altri atti legislativi dell'UE Rilevanza Paragrafo
Diversità di genere nel consiglio, paragrafo 21, lettera d)
ESRS 2 GOV-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 13
allegato II
Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
"Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e
controllo"
Percentuale di membri indipendenti del consiglio di amministrazione,
paragrafo 21, lettera e)
ESRS 2 GOV-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
"Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e
controllo"
Dichiarazione sul dovere di diligenza, paragrafo 30
ESRS 2 GOV-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 10 Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
"Dichiarazione sugli obblighi di Due diligence"
Coinvolgimento in attività collegate ad attività nel settore dei combustibili
fossili, paragrafo 40, lettera d), punto i)
ESRS 2 SBM-1
Riferimento terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE) n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
2022/2453 della Commissione, tabella 1 – Informazioni qualitative sul rischio ambientale e tabella 2 –
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 4
Informazioni qualitative sul rischio sociale
allegato II
Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
Coinvolgimento in attività collegate alla produzione di sostanze chimiche,
paragrafo 40, lettera d), punto ii)
ESRS 2 SBM-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 9
allegato II
Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
Partecipazione ad attività connesse ad armi controverse, paragrafo 40,
lettera d), punto iii)
ESRS 2 SBM-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE)
2020/1818 e allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 14
Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
Coinvolgimento in attività collegate alla coltivazione e alla produzione di
tabacco, paragrafo 40, lettera d), punto iv)
ESRS 2 SBM-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE)
2020/1818 e allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816
Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
"Strategia, modello aziendale e catena del valore"
Piano di transizione per conseguire la neutralità climatica entro il 2050,
paragrafo 14
ESRS E1-1
Riferimento normativa dell'UE sul clima: Articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/1119 Rilevante "Piano di transizione per la mitigazione dei
cambiamenti climatici"
Imprese escluse dagli indici di riferimento allineati con l'accordo di Parigi,
paragrafo 16, lettera g)
ESRS E1-1
transizione connesso ai cambiamenti climatici: Qualità creditizia delle esposizioni per settore, emissioni e durata
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 12, paragrafo 1, lettere a d) a g), e paragrafo 2, del
Riferimento terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE) n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
2022/2453 della Commissione, modello 1: Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale rischio di
regolamento delegato (UE) 2020/1818
residua
Rilevante Transizione. Si segnala in ogni caso che il Gruppo non
è escluso da indici di riferimento allineati con l'accordo
Informativa non applicabile in quanto il paragrafo 16
non viene rendicontato per mancanza del Piano di
di Parigi.
Obiettivi di riduzione delle emissioni di GES, paragrafo 34
ESRS E1-4
Riferimento terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE) n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 6 del regolamento delegato (UE) 2020/1818
2022/2453 della Commissione, modello 3: Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale rischio di
transizione connesso ai cambiamenti climatici: metriche di allineamento
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 4
Rilevante "Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti
climatici e all'adattamento agli stessi"
Consumo di energia da combustibili fossili disaggregato per fonte (solo
settori a alto impatto climatico), paragrafo 38
ESRS E1-5
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 5 e allegato I, tabella 2, indicatore n. 5 Rilevante "Metriche sul consumo di energia e mix energetico"
ESRS E1-5 Consumo di energia e mix energetico, paragrafo 37 Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 5 Rilevante "Metriche sul consumo di energia e mix energetico"
Intensità energetica associata con attività in settori a alto impatto climatico,
paragrafi da 40 a 43
ESRS E1-5
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 6 Rilevante "Metriche sul consumo di energia e mix energetico"
Emissioni lorde di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES, paragrafo 44
ESRS E1-6
Riferimento terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE) n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE) Rilevante
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatori nn. 1 e 2
"Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2,
3 ed emissioni totali di GES"

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 193

Obbligo di informativa ed elemento d'informazione Riferimento ad altri atti legislativi dell'UE Rilevanza Paragrafo
corrispondente transizione connesso ai cambiamenti climatici: Qualità creditizia delle esposizioni per settore, emissioni e durata
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 5, paragrafo 1, articolo 6 e articolo 8, paragrafo 1,
2022/2453 della Commissione, modello 1: Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale rischio di
del regolamento delegato (UE) 2020/1818
residua
Intensità delle emissioni lorde di GES, paragrafi da 53 a 55
ESRS E1-6
Riferimento terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE) n. 575/2013; regolamento di esecuzione (UE)
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Articolo 8, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE)
2022/2453 della Commissione, modello 3: Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale rischio di
transizione connesso ai cambiamenti climatici: metriche di allineamento
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 3
2020/1818
Rilevante "Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2,
3 ed emissioni totali di GES"
Assorbimenti di GES e crediti di carbonio, paragrafo 56
ESRS E1-7
Riferimento normativa dell'UE sul clima: Articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/1119 Rilevante mitigazione delle emissioni di GES finanziati con crediti
"Metriche sugli assorbimenti di GES e progetti di
di carbonio"
Esposizione del portafoglio dell'indice di riferimento verso rischi fisici legati
al clima, paragrafo 66
ESRS E1-9
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1818 e
allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816
Rilevante Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
Posizione delle attività significative a rischio fisico rilevante, paragrafo 66,
Disaggregazione degli importi monetari per rischio fisico acuto e cronico,
paragrafo 66, lettera a)
ESRS E1-9
ESRS E1-9
lettera c)
di esecuzione (UE) 2022/2453 della Commissione; modello 5: Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale
Riferimento terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE) n. 575/2013; punti 46 e 47 del regolamento
rischio fisico connesso ai cambiamenti climatici: esposizioni soggette al rischio fisico
Rilevante Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
ESRS E1-9 Ripartizione del valore contabile dei suoi attivi immobiliari per
classi di efficienza energetica, paragrafo 67, lettera c)
Riferimento terzo pilastro: Articolo 449 bis del regolamento (UE) n. 575/2013; punto 34 del regolamento di
transizione connesso ai cambiamenti climatici: prestiti garantiti da beni immobili – Efficienza energetica delle
(UE) 2022/2453 della Commissione; Modello 2: Portafoglio bancario – Indicatori del potenziale rischio di
garanzie reali
esecuzione
Rilevante Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
Grado di esposizione del portafoglio a opportunità legate al clima,
paragrafo 69
ESRS E1-9
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1818 Rilevante Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
Quantità di ciascun inquinante che figura nell'allegato II del regolamento E
PRTR (registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze
inquinanti) emesso nell'aria, nell'acqua e nel suolo, paragrafo 28
ESRS E2-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 8; allegato I, tabella 2, indicatore n. 2; allegato 1, tabella
2, indicatore n. 1; allegato I, tabella 2, indicatore n. 3
Non rilevante
Acque e risorse marine, paragrafo 9
ESRS E3-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 7 Non rilevante
Politica dedicata, paragrafo 13
ESRS E3-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 8 Non rilevante
Sostenibilità degli oceani e dei mari paragrafo 14
ESRS E3-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 12 Non rilevante
Totale dell'acqua riciclata e riutilizzata, paragrafo 28, lettera c)
ESRS E3-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 6.2 Non rilevante
Consumo idrico totale in m3 rispetto ai ricavi netti da operazioni proprie,
paragrafo 29
ESRS E3-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 6.1 Non rilevante
ESRS 2 IRO-1 – E4 paragrafo 16, lettera a), punto i) Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 7 Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
ESRS 2 IRO-1 – E4 paragrafo 16, lettera b) Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 10 Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva
ESRS 2 IRO-1 – E4 paragrafo 16, lettera c) Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 14 Non soggetto ad analisi di
doppia rilevanza
Informativa soggetta a entrata in vigore progressiva

Obbligo di informativa ed elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento ad altri atti legislativi dell'UE Rilevanza Paragrafo
Politiche o pratiche agricole/di utilizzo del suolo sostenibili, paragrafo 24,
ESRS E4-2
lettera b)
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 11 Non rilevante
Pratiche o politiche di utilizzo del mare/degli oceani sostenibili, paragrafo
24, lettera c)
ESRS E4-2
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 12 Non rilevante
Politiche volte ad affrontare la deforestazione, paragrafo 24, lettera d)
ESRS E4-2
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 15 Non rilevante
Rifiuti non riciclati, paragrafo 37, lettera d)
ESRS E5-5
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 2, indicatore n. 13 Non rilevante
Rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi, paragrafo 39
ESRS E5-5
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 9 Non rilevante
Rischio di lavoro forzato, paragrafo 14, lettera f)
ESRS 2 – SBM3 – S1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 13 Rilevante propri e loro interazione con la strategia e il modello
"Impatti, rischi e opportunità rilevanti per i lavoratori
aziendale"
Rischio di lavoro minorile, paragrafo 14, lettera g)
ESRS 2 – SBM3 – S1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 12 Rilevante propri e loro interazione con la strategia e il modello
"Impatti, rischi e opportunità rilevanti per i lavoratori
aziendale"
Impegni politici in materia di diritti umani, paragrafo 20
ESRS S1-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e allegato I, tabella 1, indicatore n. 11 Rilevante "Processi di coinvolgimento della forza lavoro propria e
canali che consentono di esprimere preoccupazioni"
convenzioni fondamentali da 1 a 8 dell'Organizzazione internazionale del
Politiche in materia di dovuta diligenza sulle questioni oggetto delle
lavoro, paragrafo 21
ESRS S1-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
Rilevante "Politiche relative alla salute e sicurezza della forza
lavoro propria"
Procedure e misure per prevenire la tratta di esseri umani, paragrafo 22
ESRS S1-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 11 Rilevante "Politiche relative alla forza lavoro propria"
Politica di prevenzione o sistema di gestione degli infortuni sul lavoro,
paragrafo 23
ESRS S1-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 1 Rilevante "Politiche relative alla salute e sicurezza della forza
lavoro propria"
Meccanismi di trattamento dei reclami/delle denunce, paragrafo 32, lettera
ESRS S1-3
c)
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 5 Rilevante "Processi di coinvolgimento della forza lavoro propria e
canali che consentono di esprimere preoccupazioni"
Numero di decessi e numero e tasso di infortuni connessi al lavoro,
paragrafo 88, lettere
ESRS S1-14
b) e c)
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 2
allegato II
Rilevante "Metriche di salute e sicurezza"
Numero di giornate perdute a causa di ferite, infortuni, incidenti mortali o
malattie, paragrafo 88, lettera e)
ESRS S1-14
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 3 Rilevante "Metriche di salute e sicurezza"
Divario retributivo di genere non corretto, paragrafo 97, lettera a)
ESRS S1-16
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 12
allegato II
Rilevante "Metriche relative alla diversità e al divario retributivo"
Eccesso di divario retributivo a favore dell'amministratore delegato,
paragrafo 97, lettera b)
ESRS S1-16
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 8 Rilevante "Metriche relative ai salari adeguati, la retribuzione e
la protezione sociale"
Incidenti legati alla discriminazione, paragrafo 103, lettera a)
ESRS S1-17
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 7 Rilevante "Metriche relative a incidenti, denunce e impatti gravi
in materia di diritti umani"
ESR S1-17 Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su
imprese e diritti umani e OCSE, paragrafo 104, lettera a)
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816 e
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10 e allegato I, tabella 3, indicatore n. 14
articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/1818
Rilevante "Metriche relative a incidenti, denunce e impatti gravi
in materia di diritti umani"
Grave rischio di lavoro minorile o di lavoro forzato nella catena del lavoro,
paragrafo 11, lettera b)
ESRS 2 SBM-3 – S2
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatori nn. 12 e 13 Non rilevante

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 195

Obbligo di informativa ed elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento ad altri atti legislativi dell'UE Rilevanza Paragrafo
Impegni politici in materia di diritti umani, paragrafo 17
ESRS S2-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e allegato I, tabella 1, indicatore n. 11 Non rilevante
ESRS S2-1 Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore,
paragrafo 18
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatori nn. 11 e 4 Non rilevante
ESRS S2-1 Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su
imprese e diritti umani e delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 19
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816 e
articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/1818
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10
Non rilevante
convenzioni fondamentali da 1 a 8 dell'Organizzazione internazionale del
Politiche in materia di dovuta diligenza sulle questioni oggetto delle
lavoro, paragrafo 19
ESRS S2-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Regolamento delegato (UE) 2020/1816 della Commissione,
allegato II
Non rilevante
Problemi e incidenti in materia di diritti umani nella sua catena del valore a
monte e a valle, paragrafo 36
ESRS S2-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 14 Non rilevante
Impegni politici in materia di diritti umani, paragrafo 16
ESRS S3-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e allegato I, tabella 1, indicatore n. 11 Rilevante "Processi di coinvolgimento delle comunità interessate e
canali che consentono di esprimere preoccupazioni"
"Politiche relative alle comunità interessate"
Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti
umani, dei principi dell'OIL o delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 17
ESRS S3-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816 e
articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/1818
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10
Rilevante "Politiche relative alle comunità interessate"
Problemi e incidenti in materia di diritti umani, paragrafo 36
ESRS S3-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 14 Rilevante "Politiche relative alle comunità interessate"
ESRS S4-1 Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali,
paragrafo 16
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 9 e allegato I, tabella 1, indicatore n. 11 Rilevante "Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori
finali"
Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti
umani e delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 17
ESRS S4-1
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816 e
articolo 12, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/1818
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 1, indicatore n. 10
Rilevante "Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori
finali"
Problemi e incidenti in materia di diritti umani, paragrafo 35
ESRS S4-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 14 Rilevante "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione ai
consumatori e utilizzatori finali"
Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, paragrafo 10,
ESRS G1-1
lettera b)
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 15 Rilevante "Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta
delle imprese"
Protezione degli informatori, paragrafo 10, lettera d)
ESRS G1-1
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 6 Rilevante "Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta
delle imprese"
Ammende inflitte per violazioni delle leggi contro la corruzione attiva e
passiva, paragrafo 24, lettera a)
ESRS G1-4
Riferimento regolamento sugli indici di riferimento: Allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/1816
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 17
Rilevante "Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e
passiva e casi accertati di corruzione"
Norme di lotta alla corruzione attiva e passiva, paragrafo 24, lettera b)
ESRS G1-4
Riferimento SFDR: Allegato I, tabella 3, indicatore n. 16 Rilevante "Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e
passiva e casi accertati di corruzione"

INFORMAZIONI AMBIENTALI

Cambiamento climatico

La seguente tabella riporta la descrizione di impatti, rischi e opportunità che il Gruppo ha valutato come rilevanti relativamente al tema cambiamento climatico a seguito della sua valutazione di doppia materialità.

Topic, sub topic,
o sub-sub topic
ESRS
IRO Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per valutare le
prestazioni e l'efficacia in
relazione a un IRO rilevante
Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
Impatto
negativo
Catena del valore a
monte
Generazione di emissioni di gas effetto serra da
attività condotte dai fornitori del Gruppo
E1-6 Emissioni lorde di GES di ambito
1, 2, 3 ed emissioni totali di GES
Operazioni proprie Generazione di emissioni di gas serra da attività
condotte dal Gruppo nello svolgimento del proprio
business
E1-6 Emissioni lorde di GES di ambito
1, 2, 3 ed emissioni totali di GES
E1-7 Assorbimenti di GES e progetti di
mitigazione delle emissioni di GES
finanziati con crediti di carbonio
Catena del valore a
valle
Finanziamenti e investimenti (incl. partecipazioni) in
settori e imprese che generano emissioni di gas a
effetto serra che contribuiscono all'accelerazione
dei cambiamenti climatici e/o che presentano
inadeguati/ ritardati piani di decarbonizzazione
E1-6 Emissioni lorde di GES di ambito
1, 2, 3 ed emissioni totali di GES
Impatto
positivo
Catena del valore a
valle
Promozione di prodotti e servizi di finanziamento
che accompagnano le controparti nella transizione
verso un'economia a basse emissioni di gas serra
globali
Rischio di
transizione
Catena del valore a
valle
Perdite economiche connesse a rischi finanziari e
non finanziari causati da controparti esposte al
rischio di transizione (es. aumento dei default tra le
imprese carbon-emitters che necessitano di sostenere
maggiori costi ed effettuare specifici investimenti per
lo sviluppo tecnologico finalizzato alla riduzione
delle emissioni di CO2 o all'efficientamento
energetico).
Opportunità Operazioni proprie Miglioramento della reputation del Gruppo
derivante dalla definizione e conseguimento degli
obiettivi a sostegno della mitigazione ai
cambiamenti climatici (ad es. conseguimento degli
obiettivi di Carbon Neutrality derivanti
dall'adesione alla Net Zero Banking Alliance)
E1-7 Assorbimenti di GES e progetti di
mitigazione delle emissioni di GES
finanziati con crediti di carbonio
Catena del valore a
valle
Aumento dell'erogazione di prestiti finalizzati e/o
estensione della gamma dei prodotti allineati alle
necessità delle controparti in materia di mitigazione
del cambiamento climatico (es. erogazione di nuovi
prestiti green e a basso rischio di transizione a
imprese e PMI) consolidando la leadership nel
segmento Aziende & Corporate Investment Banking
(es. prodotti che finanziano la transizione verso le
energie da fonti rinnovabili, quali solare e eolico, e
la riduzione dell'utilizzo di combustibili fossili a
vantaggio di energia elettrica proveniente da fonti
rinnovabili, quali l'elettrificazione di processi e della
mobilità)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
Rischio fisico Catena del valore a
valle
Rischio di incorrere in perdite economiche connesse
al verificarsi di rischi finanziari e non finanziari
causati da controparti esposte al rischio fisico (es.
diminuzione dei depositi liquidi a causa di ingenti
prelievi a seguito di eventi avversi, perdita di valore
degli immobili in zone esposte a rischi fisici)
Opportunità Aumentare l'erogazione di prestiti finalizzati e/o
estendere la gamma dei prodotti allineati alle
necessità delle controparti in materia di adattamento
al cambiamento climatico (es. concessione di
finanziamenti per l'implementazione di sistemi di
backup e ripristino dei dati, finanziamento per
infrastrutture/opere per l'adattamento al
cambiamento climatico quali raccoglitori di acqua
piovana per l'adattamento a periodi di siccità
prolungata, costruzione di opere di protezione degli
edifici in caso di alluvioni/inondazioni)
Impatto Catena del valore a
monte
Generazione di consumi energetici generati dai
fornitori del Gruppo
Energia negativo Operazioni proprie Generazione di consumi energetici generati
dall'attività del Gruppo
E1-5 Consumo di energia e mix
energetico

Topic, sub topic,
o sub-sub topic
ESRS
IRO Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per valutare le
prestazioni e l'efficacia in
relazione a un IRO rilevante
Catena del valore a
valle
Finanziamenti e investimenti in settori e imprese ad
alto impatto energetico dipendenti da elevate
quantità di energia generata da fonti fossili che
rallentano la transizione verso energie rinnovabili e
tecnologie a basse emissioni
Impatto
positivo
Catena del valore a
valle
Promozione di prodotti e servizi di
finanziamento/investimento a supporto di soluzioni
che promuovono l'autoproduzione di energia da
fonti rinnovabili come solare, eolico, idroelettrico e
biomasse e l'efficientamento energetico
Opportunità Catena del valore a
valle
Aumentare l'erogazione di prestiti finalizzati e/o
estendere la gamma dei prodotti allineati alle
necessità delle controparti in materia di
efficientamento energetico degli edifici e delle
attività produttive

Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici

Il Gruppo non si è ancora dotato di un piano di transizione allineato con i requisiti ESRS, tuttavia, entro inizio agosto 2025, pubblicherà il piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici delle proprie emissioni finanziate relativamente ai settori prioritari definiti in ambito NZBA. In particolare, in relazione al progetto di sviluppo del proprio piano di transizione, Banco BPM:

  • aderisce all'accordo NZBA sin da marzo 2023 e pianifica le attività per il raggiungimento degli obiettivi Net Zero, in particolare avendo comunicato al mercato ad agosto 2024 gli obiettivi intermedi al 2030 di decarbonizzazione per i settori prioritari individuati;
  • supporta nel continuo la clientela nel suo percorso di transizione, anche attraverso la proposizione di prodotti che ne facilitino la transizione;
  • implementa e affina progressivamente un processo di valutazione (anche attraverso la formulazione di schede climatiche dedicate per le controparti in perimetro per i settori prioritari ex NZBA destinati agli Organi deliberanti) e monitoraggio dei fattori di rischio ESG (inclusa l'integrazione di specifici KSI nel RAF), in particolare di quelli climatici;
  • ha aggiornato per il 2025 le politiche creditizie per supportare la transizione nei settori maggiormente impattanti al fine della mitigazione del rischio climatico, settori che appunto sono quelli prioritari ex NZBA;
  • aggiorna i ruoli di Consiglio di Amministrazione e Top Management e implementa nuove politiche di remunerazione e incentivazione legate ad obiettivi ESG, inclusi obiettivi di mitigazione climatica coerentemente con quelli esplicitati nel Piano Strategico;
  • promuove la cultura ESG con iniziative di formazione dedicate a tutti i dipendenti e alle aziende finanziate, al fine di massimizzare l'efficacia delle proprie politiche, anche in ambito di mitigazione climatica.

Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi

Le politiche di sostenibilità adottate dal Gruppo trattano:

  • temi legati alla mitigazione dei cambiamenti climatici. In particolare, le politiche adottate mirano a:
    • ridurre l'impatto dovuto alla mobilità dei dipendenti con soluzioni di mobilità sostenibile quali piattaforme di car pooling, auto aziendali con minori emissioni in atmosfera e convenzioni con aziende di trasporto pubblico;
    • implementare soluzioni e tecnologie che favoriscano la comunicazione virtuale, facendo leva anche su progetti di smart learning e smart working;
    • stimolare comportamenti virtuosi riferiti ai temi ambientali da parte del personale dipendente;
    • progettare ed erogare interventi formativi rivolti al personale dipendente in merito a tutela dell'ambiente, importanza dell'efficienza energetica e cambiamenti climatici, allo scopo di sottolineare il peso del comportamento individuale all'interno della responsabilità collettiva;
    • mantenere un costante livello di informazione e consapevolezza in merito alle politiche di mobilità sostenibile;
    • assicurare idonee misure di prevenzione e protezione in situazioni di emergenza, come previsto dalla normativa vigente;
    • prevedere un framework volto all'integrazione dei rischi ESG nella prestazione dei servizi di investimento;
    • offrire soluzioni che aiutino la clientela a gestire in modo efficace la transizione verso un'economia sostenibile;

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  • definire, nell'ambito dell'erogazione del credito, politiche di esclusione e approcci selettivi verso i settori ad alto rischio ESG. A questo fine, i rischi climatici e ambientali sono integrati all'interno delle politiche creditizie e del complessivo framework di gestione dei rischi, con particolare attenzione al rischio di transizione associato al settore di appartenenza della controparte, valutandone profilo emissivo e percorso di riduzione, e ai rischi fisici a cui sono esposti gli immobili produttivi e gli immobili a garanzia di operazioni di finanziamento;
  • temi legati all'adattamento ai cambiamenti climatici. In particolare, le politiche adottate mirano a:
    • valutare gli impatti di eventi climatici e ambientali avversi (ad esempio alluvioni, siccità, incendi, ecc.) che potrebbero causare interruzioni alla business continuity dei clienti, considerando le conseguenti necessità di erogare finanziamenti finalizzati al rispristino della piena operatività;
    • integrare la valutazione dell'esposizione dei clienti ai rischi fisici all'interno delle politiche creditizie e nel complessivo framework di gestione dei rischi. In particolare, sono considerati gli impatti negativi di fenomeni climatici/fisici sul merito creditizio della controparte e sul valore degli asset a garanzia dei finanziamenti concessi;
  • temi legati all'efficienza energetica e alla diffusione delle energie rinnovabili, in merito ai quali le politiche di Banco BPM mirano a:
    • confermare l'utilizzo esclusivo di energia elettrica da fonti rinnovabili per le sedi e filiali;
    • attuare piani energetici con obiettivi di miglioramento continuo in termini di consumo, approvvigionamento ed efficienza energetica;
    • promuovere, nelle ristrutturazioni e nelle nuove realizzazioni, scelte e soluzioni finalizzate a migliorare le prestazioni energetiche e a ridurre le emissioni.

Le principali politiche adottate per gestire questioni relative alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici sono:

  • Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico;
  • Linee Guida per l'integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie di investimento del portafoglio di proprietà;
  • Linee Guida in materia di integrazione dei rischi di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento alla clientela;
  • Regolamento in materia di integrazione dei fattori di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento.

Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico

Le Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, applicate dall'intero Gruppo lungo l'intera catena del valore che comprende anche le operazioni proprie, disciplinano principi, ruoli e responsabilità in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto e mitigazione del cambiamento climatico, con maggiore attenzione agli impatti derivanti dalle scelte e dalle azioni attuate dalle società del Gruppo. In particolare, definiscono i principi e i valori che guidano il Gruppo in tale ambito, indirizzandone le scelte strategiche e operative, con un maggiore dettaglio rispetto agli impatti diretti e indiretti derivanti dalla propria operatività.

Gli obiettivi principali delle Linee Guida in oggetto sono la riduzione dell'impatto ambientale e il sostegno alla transizione verso un'economia a basse emissioni di gas serra, consentendo di:

  • gestire gli impatti negativi diretti e indiretti relativi alla mitigazione del cambiamento climatico e al consumo di energia, riferiti all'intera catena del valore, comprese le operazioni proprie;
  • favorire gli impatti positivi diretti e indiretti relativi alla mitigazione del cambiamento climatico e al consumo di energia, riferiti alla catena del valore a valle;
  • gestire il rischio di transizione legato alla mitigazione del cambiamento climatico e i rischi fisici legato all'adattamento ai cambiamenti climatici, riferiti alla catena del valore a valle;
  • cogliere le opportunità derivanti dalle azioni poste in essere dal Gruppo o dai propri clienti al fine di supportare la mitigazione dei cambiamenti climatici, l'adattamento ai cambiamenti climatici e i consumi di energia.

Attraverso l'applicazione delle suddette Linee Guida, il Comitato direzionale Environmental, Social and Governance (ESG) garantisce il monitoraggio della realizzazione e dell'allineamento delle strategie e delle iniziative aziendali in materia ambientale, energetica e di contrasto al cambiamento climatico.

garantisce il monitoraggio della realizzazione e dell'allineamento delle strategie e delle iniziative aziendali in materia ambientale, energetica e di contrasto al cambiamento climatico.

Inoltre, con l'attuazione delle suddette Linee Guida il Gruppo si impegna a:

  • rispettare i principi del Global Compact e i Sustainable Development Goals (SDGs), ovvero gli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dalle Nazioni Unite e nell'Agenda 2030;
  • favorire il percorso di allineamento dei portafogli crediti e investimenti finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050, in linea con i target fissati dall'Accordo di Parigi sul Clima e con i target intermedi al 2030 pubblicati dal Gruppo per i 5 settori prioritari (settori ad alte emissioni di gas serra presenti nei portafogli della Banca: Automotive, Cement, Coal, Oil and Gas, Power Generation), a seguito dell'adesione alla Net-Zero Banking Alliance.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione delle suddette Linee Guida coincide con il ruolo dell'Amministratore Delegato.

Un estratto delle Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico è reso disponibile ai portatori di interesse sul sito web del Gruppo. Per gli Stakeholder interni è possibile consultare la versione integrale del documento nella intranet aziendale.

Linee Guida per l'integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie di investimento del portafoglio di proprietà

Le Linee Guida per l'integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie di investimento del portafoglio di proprietà, applicate dalla Capogruppo a livello della catena del valore a valle, disciplinano i principi, i ruoli e le responsabilità in materia di integrazione dei fattori di sostenibilità ambientale, sociale e di governance nella strategia di investimento del portafoglio di proprietà.

In particolare, definiscono i principi e i valori che guidano la Capogruppo in tale ambito indirizzandone le scelte strategiche e operative, con un maggiore dettaglio rispetto agli impatti diretti e indiretti derivanti dalla propria operatività.

In particolare, all'interno del documento vengono descritti:

  • i criteri di esclusione, finalizzati a evitare investimenti in emittenti le cui attività o settori di appartenenza potrebbero peggiorare il profilo ESG del Gruppo;
  • i criteri di inclusione, attraverso i quali la banca si impegna a favorire gli investimenti nelle società che si dimostrano maggiormente attive nel campo della responsabilità ambientale e nel rispetto dei diritti dell'uomo e delle minoranze, nonché gli investimenti in obbligazioni finalizzate a finanziare progetti ambientali, sociali e di miglioramento della governance dell'emittente.

L'obiettivo delle Linee Guida in oggetto è la costruzione di portafogli che evitino di finanziare attività non allineate al profilo ESG del Gruppo, includendo al contrario quelle considerate virtuose sotto il profilo ambientale, sociale e di governance, consentendo di:

  • gestire gli impatti negativi indiretti generati da investimenti in settori e imprese:
    • che generano emissioni di gas a effetto accelerando i cambiamenti climatici e/o che presentano inadeguati/ritardati piani di decarbonizzazione;
    • ad alto impatto energetico dipendenti da elevate quantità di energia generata da fonti fossili che rallentano la transizione verso energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni;
  • gestire il rischio di transizione legato alla mitigazione del cambiamento climatico e il rischio fisico legato all'adattamento ai cambiamenti climatici, riferiti alla catena del valore a valle.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione delle Linee Guida in materia di integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie di investimento del portafoglio di proprietà coincide con il ruolo dell'Amministratore Delegato.

Le Linee Guida sono rese disponibili ai portatori di interesse interni tramite intranet aziendale.

Linee Guida in materia di integrazione dei rischi di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento alla clientela

Le Linee Guida in materia di integrazione dei rischi di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento alla clientela si applicano a Banco BPM e Banca Aletti a livello di catena del valore a valle e disciplinano principi, ruoli e responsabilità in materia di integrazione dei rischi relativi a temi ESG nella prestazione dei servizi di investimento e, in particolar modo, nella consulenza in materia di investimenti e nella gestione di portafogli.

Gli obiettivi delle Linee Guida in oggetto sono l'identificazione delle opportunità di investimento legate a un modello di sviluppo sostenibile e l'offerta di prodotti e servizi di qualità, al passo con le evoluzioni normative di riferimento e del mercato.

L'applicazione delle norme relative alla raccolta delle preferenze di sostenibilità in ambito Mifid prevede, per i clienti che hanno indicato un alto livello di interesse, la possibilità di proporre prodotti che hanno l'obiettivo di:

  • favorire gli impatti positivi relativi alla mitigazione del cambiamento climatico e all'energia, riferiti alla catena del valore a valle;
  • cogliere le opportunità collegate alla mitigazione dei cambiamenti climatici, all'adattamento ai cambiamenti climatici e all'energia, riferite alla catena del valore a valle.

Le Linee Guida prevedono che il processo di monitoraggio sulle attività di investimento garantisca che i servizi e prodotti offerti a catalogo (ad esempio OICR, linee di gestione, emissione di strumenti di risparmio amministrato) rimangano coerenti nel tempo in relazione ai profili di rischio e alle esigenze dei clienti (tramite compilazione dell'apposito questionario).

Attraverso l'attuazione delle Linee Guida l'impresa si impegna a rispettare quanto previsto dal Regolamento (UE) 2019/2088 (anche "SFDR"), dalla Direttiva 2014/65/UE (anche "MiFID II"), come integrata dal Regolamento (UE) 2017/565, e dal Regolamento (UE) 2020/852 (anche "Regolamento Tassonomia").

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione delle Linee Guida in materia di integrazione dei rischi di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento coincide con il ruolo dell'Amministratore Delegato.

Le Linee Guida sono rese disponibili ai portatori di interesse sul sito istituzionale di Banco BPM e di Banca Aletti come indicato dalla normativa SFDR.

Regolamento in materia di integrazione dei fattori di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento – Banco BPM Invest SGR

Il Regolamento in materia di integrazione dei fattori di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento si applica a Banco BPM Invest SGR1 a livello di catena del valore a valle e disciplina principi, ruoli e responsabilità in materia di integrazione dei fattori ESG nella prestazione delle attività e dei servizi di investimento, in particolar modo nella gestione collettiva del risparmio e nel servizio di gestione di portafogli.

L'obiettivo dell'integrazione dei fattori ESG viene perseguito attraverso l'applicazione di principi di esclusione e inclusione, nonché di criteri volti a favorire investimenti in prodotti che promuovono investimenti con caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di tali caratteristiche, e a condizione che i gestori e i FIA, in cui gli investimenti sono effettuati, rispettino prassi di buona governance, consentendo di:

  • gestire gli impatti negativi relativi alla mitigazione del cambiamento climatico e all'energia, riferiti alla catena del valore a valle;
  • favorire gli impatti positivi relativi alla mitigazione del cambiamento climatico e all'energia, riferiti alla catena del valore a valle;
  • gestire il rischio di transizione legato alla mitigazione del cambiamento climatico, riferito alla catena del valore a valle.

Il Regolamento prevede lo svolgimento di un monitoraggio successivo al completamento dell'investimento finalizzato a verificare che i fattori ESG analizzati e i requisiti dichiarati siano periodicamente monitorati.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del suddetto Regolamento coincide con il ruolo dell'Amministratore Delegato di Banco BPM Invest SGR.

Il Regolamento è disponibile ai portatori di interesse sul sito istituzionale di Banco BPM Invest SGR, come indicato dalla normativa SFDR.

1Si specifica che al 31.12.2024 la Società ancora non svolge attività di gestione del risparmio per clienti terzi detiene solo le Gestioni Patrimoniali di Banco BPM.

Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti climatici

Il Gruppo ha adottato e pianificato molteplici azioni al fine di gestire le questioni relative al cambiamento climatico rilevanti nonché per raggiungere gli scopi e gli obiettivi delle proprie politiche interne.

In particolare, al fine di raggiungere gli obiettivi definiti dalle Linee Guida in materia di gestione delle tematiche

  • ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, le principali azioni adottate dal Gruppo riguardano: • l'uso efficiente dell'energia mediante la sostituzione delle caldaie obsolete e l'installazione di nuovi gruppi frigo e/o pompe di calore;
    • con riferimento alle emissioni in atmosfera, il ricorso a soluzioni di lavoro e formazione agile (anche smart working e smart learning) e la promozione di iniziative finalizzate a promuovere una mobilità aziendale sostenibile;
    • la predisposizione di una gamma di prodotti e servizi, per garantire un più favorevole accesso ai capitali per la clientela interessata da percorsi di transizione verso un'economia sostenibile contribuendo al contrasto e alla mitigazione al cambiamento climatico, attraverso:
      • l'acquisto di titoli obbligazionari ESG all'interno del portafoglio titoli di proprietà della Capogruppo;
      • l'aggiornamento del Green, Social & Sustainability Bonds Framework e la contestuale definizione di un Piano di emissioni di Green, Social & Sustainability Bonds sulla base del framework aggiornato;
      • l'implementazione di un processo dedicato di misurazione e monitoraggio delle performance di erogazione in ambito erogazioni Low-Carbon;
      • l'assegnazione alle Reti Commerciali di specifici obiettivi in termini di volumi erogati coerenti con gli obiettivi definiti in ambito erogazioni Low-Carbon.

Il Gruppo ha realizzato e pianificato numerose azioni, dettagliate di seguito, ma non ha ancora pubblicato un piano di transizione climatica e pertanto un'elencazione delle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici suddivise per leva di decarbonizzazione. In ogni caso, come emerge da questo paragrafo, dall'analisi delle azioni non sono emersi importi monetari significativi necessari per l'attuazione delle azioni intraprese o pianificate.

Infine, in coerenza con quanto dichiarato dal Gruppo nel Codice Etico, ovvero di credere "nel valore distintivo della professionalità e del merito delle nostre persone, favorendone nel continuo lo sviluppo delle capacità e delle competenze, mettendo a disposizione idonei strumenti di formazione, di aggiornamento e di sviluppo", sono state attivate iniziative specifiche di formazione continuativa, interna alla filiera commerciale ed esterna verso i clienti, aventi come focus il catalogo prodotti ESG.

L'insieme di tali azioni consente al Gruppo di contribuire positivamente a porre rimedio agli impatti negativi materiali ed effettivi relativi alle tematiche connesse con il cambiamento climatico e riferiti alle operazioni proprie del Gruppo e alla propria catena del valore a valle. Con riferimento a quest'ultima, le iniziative avviate (e in parte completate) da parte del Gruppo sono volte a gestire:

  • l'impatto negativo sull'ambiente in seguito al finanziamento e all'investimento in settori e imprese che generano emissioni di gas a effetto serra, che contribuiscono all'accelerazione dei cambiamenti climatici e/o che presentano inadeguati/ritardati piani di decarbonizzazione;
  • l'impatto negativo sull'ambiente in seguito al finanziamento e all'investimento in settori e imprese ad alto impatto energetico dipendenti da elevate quantità di energia generata da fonti fossili, che rallentano la transizione verso energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni o/e che presentano inadeguati/ritardati piani di efficientamento energetico.

Sostituzione delle caldaie obsolete e l'installazione di nuovi gruppi frigo e/o pompe di calore

Nel corso del 2024 il Gruppo ha continuato a perseguire una complessiva riduzione dei propri consumi energetici consentendo di gestire gli impatti negativi rilevanti afferenti alla mitigazione del cambiamento climatico e all'energia attraverso iniziative di sostituzione delle caldaie obsolete con caldaie a condensazione o pompe di calore e l'installazione di nuovi gruppi frigo e/o pompe di calore più performanti. Si segnala che tali interventi permettono di migliorare le condizioni degli ambienti di lavoro.

Inoltre, a valle delle diagnosi energetiche realizzate nel 2023, il Gruppo ha intrapreso nel 2024 una serie di interventi quali:

  • l'installazione di un nuovo sistema di illuminazione a LED presso la sede di Verona in via Meucci;
  • l'installazione di inverter e motori a riluttanza presso le sedi di Bergamo, in largo Porta Nuova, e Verona, in via Meucci;

• l'avviamento del primo progetto di power quality, presso la sede di Lodi in via Cavour, al termine del quale (primo semestre 2025) sarà possibile valutarne l'efficacia per l'eventuale estensione ad altri siti.

Questi interventi garantiscono, oltre a un risparmio in termini di consumi per una maggior efficienza degli impianti installati, una migliore qualità dell'ambiente e quindi una situazione di maggior benessere per il personale che opera nei siti riqualificati. Difatti, in alcuni casi, le scelte di riqualificazione impiantistica dipendono dalle richieste di intervento del personale che evidenzia delle anomalie nel funzionamento degli impianti (temperature non corrette, umidità, scarsa qualità dell'aria).

Tutte le iniziative intraprese si rivolgono agli immobili strumentali del Gruppo, distribuiti sul territorio nazionale, e di norma hanno la durata di circa 12 mesi, nonostante potrebbero realizzarsi a cavallo di due anni fiscali in quanto i tempi di appalto, l'approvvigionamento dei materiali, la realizzazione e il collaudo potrebbero non coincidere con l'annualità solare. Le iniziative su immobili di proprietà di terzi sono implementabili laddove il riscaldamento o il raffrescamento siano in capo al Gruppo e i contratti di locazione permettano tali attività.

Ricorso al lavoro agile e la promozione di iniziative finalizzate a promuovere una mobilità sostenibile

Banco BPM, con particolare riferimento alle emissioni generate dal pendolarismo, ha posto in essere le seguenti iniziative a livello di Gruppo:

  • l'implementazione di soluzioni e tecnologie che favoriscono la comunicazione virtuale e il ricorso al lavoro agile (smart working), che consente di evitare gli spostamenti casa-lavoro con conseguente riduzione delle emissioni derivanti dal pendolarismo giornaliero. Lo strumento del lavoro agile è stato attivato per la prima volta in via sperimentale nel 2018 e successivamente esteso come misura organizzativa a tutti i ruoli professionali compatibili con la prestazione a distanza;
  • tra fine ottobre e inizio novembre 2024, la somministrazione di un questionario sulla mobilità alle persone dipendenti delle sedi con più di 100 risorse: tale strumento, oltre ad essere propedeutico alla redazione dei Piani Spostamenti Casa-Lavoro, così come previsto dalla normativa, consente di conoscere le abitudini di spostamento delle persone e la propensione al cambiamento verso alternative di mobilità più sostenibili;
  • l'attivazione sul portale aziendale di una sezione dedicata al Mobility Management con contenuti infoformativi sulla mobilità sostenibile e una raccolta di convenzioni dedicate alla mobilità green.

Acquisto di titoli obbligazionari ESG all'interno del portafoglio titoli di proprietà della Capogruppo1

La Capogruppo, al fine di raggiungere gli obiettivi definiti dalle Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico prevede:

  • un incremento degli acquisti sul mercato primario e secondario di titoli obbligazionari ESG da emittenti Corporate e Finanziari che investono in progetti volti alla riduzione degli effetti negativi generati sul clima, coerentemente con l'obiettivo di raggiungere una quota pari al 40%2 di tali titoli rispetto al complessivo portafoglio di proprietà di titoli non governativi entro la fine del 2026, e ulteriormente dettagliato nel paragrafo "Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi";
  • una rifocalizzazione degli investimenti verso quelli riconducibili alle aziende maggiormente impegnate nelle tematiche di sostenibilità ambientale e sociale, nonché di decarbonizzazione se appartenenti ai settori prioritari ambito Net-Zero Banking Alliance, ottenuta tramite l'utilizzo dei criteri di inclusione ed esclusione definiti nelle Linee Guida per l'integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie di investimento del portafoglio di proprietà.

1I titoli di debito Corporate in portafoglio sono classificati nelle voci dell'attivo di Stato Patrimoniale consolidato "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - b) crediti verso clientela" e "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

2L'indicatore considera un di cui della componente "non governativi" del complessivo portafoglio titoli di debito. Nello specifico non rientrano in perimetro: i titoli sovranazionali, i titoli del portafoglio commerciale, le GACS senior notes. Il denominatore al 31.12.2024 risulta pari a € 6.509 mln.

Aggiornamento del Green, Social & Sustainability Bonds Framework e contestuale definizione di un Piano di emissioni di Green, Social & Sustainability Bond

La Capogruppo si è dotata di un Green, Social & Sustainability Bonds Framework, allineato ai Principi ICMA1 e per alcune categorie di "Eligible Green Loans", alla Tassonomia Europea2 , per regolare nei confronti del mercato le emissioni di Green, Social & Sustainability Bond. Nel corso dell'esercizio sono proseguite le attività di aggiornamento del Framework, che coinvolgono principalmente l'ambito dei processi informatici e di raccolta dati.

In particolare, Banco BPM ha lavorato nel 2024 per analizzare gli sviluppi IT necessari a poter implementare le soluzioni informatiche e rafforzare il processo di raccolta dati, attingendo per lo più da fonti esterne.

Tali azioni consentiranno di identificare più puntualmente all'interno dei portafogli già esistenti quelli eleggibili in ambito green (ad esempio, mutui green, progetti di energia rinnovabile o di efficienza energetica) e in ambito social (ad esempio, finanziamenti a PMI localizzate in aree svantaggiate).

Contestualmente la Capogruppo ha definito un piano con target annuali di emissioni al fine di raggiungere l'ammontare complessivo previsto dal Piano Strategico nel periodo 2024-2026. Inoltre, il rifinanziamento del portafoglio finanziamenti a PMI localizzate in aree svantaggiate consentirà a Banco BPM di rafforzare il proprio supporto alle imprese localizzate in aree economicamente meno favorevoli o che siano state colpite da catastrofi naturali.

Erogazioni Low Carbon

Coerentemente con l'obiettivo di supportare le imprese nella transizione verso un modello di business sostenibile, la Capogruppo ha avviato diverse iniziative rivolte alle Reti Commerciali in relazione alle nuove erogazioni di finanziamenti a medio/lungo termine.

In particolare, nel corso del 2024, Banco BPM ha lavorato per sviluppare ulteriormente nonché razionalizzare il proprio catalogo prodotti in ambito creditizio attivando, tra l'altro, alcune importanti iniziative, come:

  • l'integrazione del catalogo con un nuovo prodotto di finanza ordinaria del tipo Sustainability Linked Loan (anche "SLL"), denominato "Impresa Sostenibile" e offerto alla clientela dal 2025;
  • la razionalizzazione del catalogo mediante l'offerta con predisposizione di prodotti più semplici, razionali e comprensibili per le Reti e per la clientela (intervento che sarà completato nel 2025);
  • l'implementazione, già a partire dal 2024, di maggiori scontistiche per i prodotti di finanziamento green destinati ai privati.

In aggiunta alle iniziative sopra descritte, Banco BPM ha integrato l'obiettivo di nuove erogazioni nel sistema di incentivazione delle Reti Commerciali, modulando gli obiettivi di performance sui singoli segmenti commerciali, attivando, ove possibile, anche iniziative commerciali specifiche e dedicate.

L'assegnazione di tali obiettivi è stata inoltre affiancata dalla predisposizione di un adeguato framework di monitoraggio nonché dalla previsione di nuovi KSI all'interno del RAF di Gruppo.

Evoluzione dei processi creditizi e di gestione del rischio in coerenza con gli impegni presi in ambito NZBA

Banco BPM ha previsto l'integrazione nel RAF 2025 di Gruppo, in continuità con gli esercizi precedenti, di specifici KSI fino al livello strategico per monitorare la carbon footprint al 2030 per i settori a maggiore intensità emissiva (c.d. Settori prioritari). La relativa attività di monitoraggio, già attiva nel 2024, prevede il coinvolgimento della Rete Corporate e della funzione Banking Books Corporate nel controllo dei portafogli per i settori prioritari definiti in NZBA. Il monitoraggio nel continuo del portafoglio permette di evitare l'assunzione di posizioni rilevanti non compatibili con i target di Gruppo, abilitando la progressiva concentrazione del portafoglio sulle controparti con migliore intensità emissiva.

Con riferimento al framework di politiche creditizie, Banco BPM ha intrapreso un percorso, già avviato negli anni precedenti e ulteriormente evoluto nel corso del 2024, di adeguamento delle stesse volto a premiare i clienti più virtuosi e che hanno già intrapreso un percorso di transizione climatica. Nello specifico, sono state introdotte logiche di valutazione ad hoc per i settori selezionati dalla Banca nell'ambito dell'adesione a NZBA, che si caratterizzano per un elevato impatto ambientale. Tali settori sono oggetto di strategie creditizie più stringenti, in particolare con

1 Il framework, in particolare, è allineato ai principi ICMA "Green Bond Principles" (2022), "Sustainability Bond Guidelines" (2023) nonché

al "Sustainability Bond Guidelines" (2022) 2 In particolare, le categorie di "Eligible Green Loans" allineate alla Tassonomia Europea risultano essere Green Building (7.1 7.2 e 7.7), Renewable Energies (4.1, 4.3, 4.5 e 4.8) e Manufacture of Organic Basic Chemicals (3.14).

riferimento a quelle controparti che non redigono una rendicontazione di sostenibilità o che, in generale, non hanno intrapreso un percorso di transizione per decarbonizzare i propri processi produttivi.

In aggiunta all'aggiornamento del framework di politica creditizia, Banco BPM ha previsto la formulazione di schede climate di valutazione della sostenibilità destinate agli organi deliberanti, costruite analizzando il contributo delle nuove operazioni a specifici indicatori di performance climatica, incluse le intensità emissive attuali e prospettiche in ambito NZBA. In particolare, per ciascuna controparte rientrante nei settori prioritari, è stata attivata la raccolta di dati sulle emissioni Scope 1, 2 e 3 e, in generale, sulla sua esposizione ai fattori di rischio climatico.

Attivazione di formazione destinata alla filiera commerciale e ai clienti con focus sul catalogo prodotti ESG

Banco BPM, in coerenza con le previsioni del Codice Etico, ha posto in essere le seguenti iniziative:

  • la predisposizione di un'offerta formativa di base e di dettaglio, customizzata per le diverse figure professionali;
  • l'attivazione di moduli specifici in relazione all'offerta di nuovi prodotti (ad esempio, attivando un'iniziativa dedicata al nuovo prodotto SLL Impresa sostenibile, conclusasi a gennaio 2025);
  • un maggiore coinvolgimento della clientela nei processi di formazione e divulgazione di tematiche ESG (es. Progetto ESG Factory nel paragrafo "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione ai consumatori e utilizzatori finali").

La diffusione della conoscenza delle tematiche ESG e dell'offerta commerciale dedicata ha l'obiettivo di ampliare le conoscenze (di colleghi e clienti) sulle soluzioni di finanziamento a medio/lungo termine definite da Banco BPM per supportare, in particolare, le imprese che decidono di investire in progetti di transizione energetica ed ecologica.

Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi

I principali obiettivi finalizzati a gestire questioni relative al cambiamento climatico rilevanti nonché a monitorare l'efficacia delle politiche e delle azioni sono:

  • riduzione dei consumi diretti di energia1 ;
  • riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 (market-based) 2 ;
  • mantenimento dell'attuale valore di emissioni indirette derivanti da pendolarismo;
  • definizione entro il 2026 di obiettivi di riduzione dell'intensità emissiva verso i settori materialmente più rilevanti per l'operatività del Gruppo in termini di emissioni finanziate per i settori previsti da NZBA;
  • azzeramento delle esposizioni dirette (run-off) nel settore Coal entro il 2026;
  • azzeramento entro il 2050 con target intermedi al 2030 delle emissioni nette di gas serra delle controparti Corporate operanti nei settori Automotive, Cement, Oil and Gas e Power Generation presenti nei portafogli crediti e titoli del Banking Book;
  • nuove erogazioni di finanziamenti low-carbon a medio/lungo termine;
  • emissione cumulata di Green, Social e Sustainable bond;
  • emissione di Green, Social e Sustainable bond in qualità di Joint Bookrunner/Lead Manager;
  • raggiungimento, all'interno del portafoglio titoli di proprietà della Capogruppo, di una quota di bond ESG pari al 40% rispetto al totale dei titoli Corporate gestiti dalla funzione Finanza entro il 2026.

In sede di definizione degli obiettivi, le diverse funzioni competenti in materia hanno previsto un passaggio formale di coinvolgimento del top management al fine di condividere le metodologie e gli approcci impiegati.

Riduzione dei consumi diretti di energia3

Il Gruppo, in linea con quanto indicato nell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, mira a raggiungere, entro il 2027, un consumo totale di energia pari a 472.000 GJ - 131.111 MWh, in riduzione rispetto a quanto consumato nel 2024 (485.998 GJ - 135.000 MWh).

1 Esclusi i consumi degli immobili di proprietà del Gruppo locati a terze parti.

2 Escluse le emissioni degli immobili di proprietà del Gruppo locati a terzi e le emissioni derivanti dalle perdite di gas HFC. 3 Esclusi i consumi degli immobili di proprietà del Gruppo locati a terze parti.

Nel percorso di riduzione energetica implementato per raggiungere questo target, il Gruppo prevede inoltre il raggiungimento di target intermedi:

Consumi 2024 Target 2025 Target 2026 Target 2027
485.998 GJ 483.000 GJ 477.000 GJ 472.000 GJ
135.000 MWh 134.167 MWh 132.500 MWh 131.111 MWh

Il target al 2027 è stato definito in coerenza con:

  • gli obiettivi dichiarati nelle Linee Guida per la gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico;
  • le iniziative e gli obiettivi dichiarati in sede di Piano Energetico1 ;
  • gli impegni del Gruppo nel ricercare le soluzioni migliori e più innovative per ridurre gli impatti diretti derivanti dallo svolgimento delle proprie attività.

In particolare, gli obiettivi sono stati definiti considerando gli effetti attesi derivanti dagli interventi tecnici e organizzativi necessari. In particolare, è stata stimata la riduzione dei consumi derivanti da:

  • interventi specifici sulla rete, con un risparmio stimato pari a 9.099 GJ 2.527 MWh, determinato sulla base dell'analisi storica dei precedenti piani di chiusura, con l'eccezione dei casi in cui la dismissione di interi stabili ha consentito di determinare puntualmente il quantitativo di consumi risparmiati (relativo a un intero sito). Tale contributo è stato poi ripartito su due anni e diviso per vettore energetico;
  • ordinaria attività di revamping per la quale il risparmio è stimato sulla base di:
    • un'analisi storica dei risparmi conseguiti a seguito di riqualificazioni impiantistiche;
    • interventi pianificati per rispondere alle segnalazioni del personale del Gruppo in merito a eventuali malfunzionamenti degli impianti.
    • Tale contributo annuale è stato diviso per vettore energetico (energia elettrica e gas);
  • attività di revamping derivanti dalle Diagnosi Energetiche sulla base di studi di fattibilità atti a calcolare il potenziale risparmio in funzione delle schede tecniche delle soluzioni proposte. Tale contributo è stato ripartito su più anni al fine di identificare il periodo corretto di beneficio. La quota annuale è stata poi ripartita per vettore energetico.

In aggiunta, il Gruppo, nell'ambito del Piano Strategico 2024-27, ha confermato l'obiettivo di acquistare il 100% del fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 (market-based)2

Il Gruppo, nell'ambito dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, ha dichiarato l'obiettivo di riduzione delle proprie emissioni CO2e (Scope 1 e 2 market-based) per un ammontare di -94 tCO2e entro il 2027, rispetto alle 10.994 tCO2e3 emesse nel 2024, anno in cui non si sono riscontrate influenze da fattori esterni (ad esempio: COVID - 19) e rappresentativo del percorso di efficienza e riduzione intrapreso.

Nell'ambito di tale percorso, il Gruppo prevede di raggiungere i seguenti obiettivi intermedi:

  • 2025: 10.968 tCO2e;
  • 2026: 10.920 tCO2e.

Il target è stato definito in coerenza con le emissioni dichiarate nell'inventario di GES e riconducibili ai consumi diretti del Gruppo e con i dettami delle Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, nelle quali il Gruppo dichiara l'obiettivo di riduzione dell'impatto ambientale. In particolare, l'obiettivo è stato delineato considerando i risparmi derivanti da:

  • la riqualificazione impiantistica da diagnosi energetiche;
  • il revamping ordinario dell'impiantistica;
  • la chiusura di sportelli.

1 Il Piano Energetico è il documento che, redatto dalla struttura Energy management di Gruppo, rendiconta i consumi energetici consolidati

dell'anno precedente e individua le azioni da intraprendere al fine di efficientarli. 2 Escluse le emissioni degli immobili di proprietà del Gruppo locati a terzi e le emissioni derivanti dalle perdite di GAS HFC. 3 Di cui 8.019 tCO2e relative a scope 1 e 2.975 tCO2e relative a scope 2 market-based (escluse le emissioni degli immobili di proprietà del Gruppo locati a terzi e le emissioni derivanti dalle perdite di GAS HFC)

I contributi di ciascuna categoria di intervento sono stati suddivisi per vettore energetico (energia elettrica e gas) e, successivamente, è stato definito un bilancio annuale previsionale dei consumi complessivi ripartiti su più anni in funzione dei benefici attesi. Ciò ha consentito di quantificare in modo puntuale i soli consumi che concorrono a determinare le emissioni Scope 1 e 2 market-based. Infatti, le riduzioni di emissioni derivanti dalle riduzioni di consumi di energia elettrica non vengono considerate ai fini del presente obiettivo, in quanto l'energia elettrica viene acquistata da fonte rinnovabile e le relative emissioni market-based sono considerate nulle.

Le azioni sottostanti alla definizione del target costituiscono le leve di decarbonizzazione che il Gruppo prevede di attivare per il conseguimento dell'obiettivo di riduzione Scope 1 e 2 market-based. In particolare, i contributi stimati per le riduzioni per ciascun anno ammontano a:

  • 2025:
    • Revamping dell'impiantistica: -91 tCO2e (corrispondenti a -1.540 GJ di consumi di gas);
  • 2026:
    • Revamping dell'impiantistica: -91 tCO2e (corrispondenti a -1.540 GJ di consumi di gas);
    • Diagnosi Energetiche -28 tCO2e (corrispondenti a -474 GJ di consumi di gas);
    • Razionalizzazione sportelli: -34 tCO2e (corrispondenti a -567 GJ di consumi di gas);
  • 2027:
    • Revamping dell'impiantistica: -91 tCO2e (corrispondenti a -1.540 GJ di consumi di gas);
    • Diagnosi Energetiche: -28 tCO2e (corrispondenti a -474 GJ di consumi di gas);
    • Razionalizzazione sportelli: -34 tCO2e (corrispondenti a -567 GJ di consumi di gas).

Alla luce delle riduzioni sopra evidenziate, il totale di emissioni previste di Scope 1 e 2 market-based al 2027 è di 10.900 tCO2e1 .

Emissioni di GES ambito 1 + 2 2024 (anno
base)
2027 (anno
obiettivo)
Valore assoluto delle emissioni di GES in tCO2e 10.994 10.900
Variazione % delle emissioni di GES rispetto all'anno base - -1%

Mantenimento dell'attuale valore delle emissioni indirette derivanti da pendolarismo

Il Gruppo2 , in linea con quanto indicato nell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, si è posto l'obiettivo di mantenere un valore di emissioni indirette cumulate derivanti da pendolarismo dei dipendenti in linea con il valore registrato al 31 dicembre 2024: 12.000 tCO2.

Il target è stato definito in coerenza con:

  • gli obiettivi dichiarati nelle Linee Guida per la gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico;
  • gli impegni del Gruppo nel ricercare le soluzioni migliori e più innovative per ridurre gli impatti diretti derivanti dallo svolgimento delle proprie attività.

L'obiettivo è stato definito considerando anche l'evoluzione attesa dell'organico di Gruppo ed in funzione degli accordi stipulati in merito alle modalità di lavoro agile tempo per tempo vigenti.

In particolare, per la stima delle emissioni il Gruppo ha considerato i fattori di conversione ed emissione dal portale di ISPRA per le automobili e dalle Linee Guida ABI per il treno, nonché tenuto conto del numero di giornate lavorate in presenza per la distanza media casa-lavoro-casa in termini di km totali percorsi. Inoltre, in via cautelativa, si è assunto che le modalità di spostamento siano state effettuate tramite automobile o treno e che la flotta auto del Gruppo sia rappresentativa del parco auto dei dipendenti.

Definizione entro il 2026 di obiettivi di riduzione dell'intensità emissiva verso i settori materialmente più rilevanti per l'operatività del Gruppo in termini di emissioni finanziate per i settori previsti da NZBA

In considerazione del percorso di decarbonizzazione avviato in seguito all'adesione alla Net Zero Banking Alliance, Banco BPM prevede di valutare la definizione entro il 2026 (c.d. second wave) di obiettivi di riduzione dell'intensità emissiva per settori diversi da quelli ritenuti "prioritari" in sede di primo assessment del portafoglio.

1 Per il calcolo del valore obiettivo in termini di tCO2e vengono tenuti in considerazione potenziali aumenti futuri di emissioni derivanti da

altre fonti di Scope 1 e 2 (es. consumi della flotta auto aziendale e teleriscaldamento). 2 Perimetro di riferimento: tutte le persone dipendenti di Società del Gruppo con sede in Italia

Tale obiettivo è stato definito dalla funzione di Capogruppo competente in materia, in coerenza con le Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, tenuto conto che il Gruppo "realizza obiettivi e linee di intervento finalizzati a garantire un più favorevole accesso ai capitali per attività green o ad aziende interessate da un percorso di transizione".

Azzeramento delle esposizioni dirette (run-off) nel settore Coal entro il 2026

La Capogruppo, in occasione dell'adesione alla Net Zero Banking Alliance, ha previsto di raggiungere entro il 2026, tramite attività di run-off del portafoglio, l'obiettivo zero emissioni nette con riferimento alle esposizioni verso controparti Large Corporate e Corporate (considerando crediti e titoli del Banking Book) operanti prevalentemente nel settore Coal (settore ritenuto "prioritario" per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica pur essendo del tutto marginale sul portafoglio complessivo).

L'obiettivo è stato definito in coerenza con:

  • gli obiettivi dichiarati nelle Linee Guida per la gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico;
  • le iniziative e gli obiettivi dichiarati in sede di Piano Strategico 2023-26 e confermati nel Piano Strategico 2024-27.

In sede di definizione dell'obiettivo in oggetto, la funzione di Capogruppo competente in materia ha previsto un'attività di monitoraggio degli indicatori rispetto all'obiettivo definito, pur non avendo formalizzato target intermedi. Dall'attività di monitoraggio periodica, le prestazioni risultano essere sostanzialmente in linea con il piano di decarbonizzazione previsto.

Azzeramento entro il 2050 – con target intermedi al 2030 – delle emissioni nette di gas serra delle controparti Corporate operanti nei settori Automotive, Cement, Oil and Gas e Power Generation presenti nei portafogli crediti e titoli del Banking Book

La Capogruppo, in occasione dell'adesione alla Net Zero Banking Alliance, ha previsto di raggiungere entro il 2050 l'obiettivo zero emissioni nette per le controparti Large Corporate e Corporate (in riferimento al perimetro crediti e titoli del Banking Book) operanti nei settori Oil & Gas, Power Generation, Cement e Automotive.

In tale contesto, è stato chiesto di identificare, all'interno del portafoglio crediti e titoli, i settori maggiormente impattanti in termini di emissioni di gas serra e di definire obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni in linea con le aspettative degli accordi di Parigi di mantenere entro +1.5°C l'innalzamento della temperatura media globale.

In tale sede, la funzione di Capogruppo competente in materia ha definito obiettivi coerenti con il perimetro del proprio inventario di GES (i.e. categoria 15 dello Scope 3) considerando le specificità del business condotto dal Gruppo (prevalentemente attività di finanziamento).

A tal fine, la Capogruppo ha condotto un preliminare assessment del portafoglio crediti e titoli ottenendo una stima della baseline delle emissioni finanziate per tutti i settori prioritari in base alla qualità dei dati di emissione e alla fattibilità di raggiungimento dei target. Il suddetto assessment, in linea con la best practice di mercato, ha consentito l'individuazione di ulteriori 4 settori prioritari (Automotive, Cement, Oil & Gas e Power Generation, oltre al già citato Coal) per consentire un più incisivo contributo ai target di decarbonizzazione dei propri portafogli crediti e titoli del Banking Book che si è impegnata a raggiungere.

La metodologia di target setting si è basata sulla metrica cosiddetta "WACI fisico" che rappresenta la media ponderata per utilizzato (crediti e titoli) delle emissioni totali di CO2 equivalenti (CO2e o c.d. GHG da "green-house gases") di controparte rispetto alla quantità di output tipica del settore di business di appartenenza. Al fine di stimare il percorso inerziale del portafoglio dallo starting point fino al 2050, la metrica viene proiettata in ottica «static balance-sheet» per ciascuna controparte in base alle informazioni disponibili come segue:

  • per le controparti che pubblicano starting point e percorso NZ2050 validati su basi scientifiche, la proiezione della metrica è avvenuta sulla base dei piani di transizione individuali (non è previsto l'utilizzo di stime);
  • per le altre controparti, a partire dallo starting point 2022 la metrica settoriale è stata proiettata in ottica «business as usual» utilizzando gli scenari inerziali STEPS e APS prodotti su base scientifica dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA), i quali incorporano, con diversi gradi di ottimismo, l'evoluzione attesa dei settori in termini emissivi.

Infine, la quantificazione finale dei target è il risultato di una ricalibrazione degli scenari inerziali, in quanto non sufficienti per raggiungere nel 2050 un livello della metrica in linea alle logiche «net zero». Il punto di passaggio dei

path ricalibrati «net zero» nell'anno 2030 individua il target di riduzione percentuale della metrica rispetto allo starting point.

La selezione delle metriche target, basata su solidi elementi scientifici, è stata condotta analizzando le metriche suggerite anche dai Regulator (ad esempio, indicazioni dell'Autorità Bancaria Europea – anche "EBA" - per la compilazione del Pillar 3 sezione ESG) nell'ambito del rischio di transizione e verificandone l'utilità e la diffusione – negli standard di riferimento e a benchmark – nel contesto Net Zero Banking Alliance.

In sintesi, il percorso di decarbonizzazione dei portafogli crediti e titoli prevede target settoriali intermedi al 2030 con cui la Capogruppo si impegna a diminuire, rispetto al 2022 (anno base ritenuto rappresentativo delle attività contemplate dal Gruppo in accordo alle regole specificate da NZBA), l'intensità emissiva in relazione ai seguenti indicatori specifici:

  • riduzione del 48% nel settore Automotive (misurata in tonnellate di CO2e per miliardo di passeggerichilometro percorsi dai veicoli venduti);
  • riduzione del 23% nel settore Cement (misurata in tonnellate di CO2e per tonnellata di prodotto cementizio);
  • riduzione del 14% nel settore Oil & Gas (misurata in grammi di CO2e per megajoule di prodotto petrolifero/gas naturale prodotto o distribuito);
  • riduzione del 56% nel settore Power Generation (misurata in tonnellate di CO2e per megawattora di energia prodotta).
Settore Metrica di riferimento 2022
(anno base)
2030
(anno obiettivo)
Automotive Tonnellate di CO2e per miliardo di passeggeri-chilometro percorsi dai
veicoli venduti
0,45 -48%
Cement Tonnellate di CO2e per tonnellata di prodotto cementizio 0,50 -23%
Oil & Gas Grammi di CO2e per megajoule di prodotto petrolifero/gas naturale
prodotto o distribuito
60,7 -14%
Power Generation Tonnellate di CO2e per megawattora di energia prodotta 0,17 -56%

I target sono stati definiti in coerenza con:

  • gli obiettivi dichiarati nelle Linee Guida per la gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico;
  • le iniziative e gli obiettivi dichiarati in sede di Piano Strategico 2023-26 e confermati nel Piano Strategico 2024-27.

Per perseguire i propri target di decarbonizzazione con riferimento alla categoria 15 dello Scope 3, la Capogruppo prevede l'impiego di molteplici azioni: engagement del cliente, politiche di esclusione, disinvestimento, sviluppo di nuove capacità, sviluppo di nuovi strumenti e prodotti, valutazione dell'allineamento del portafoglio, valutazione dell'esposizione/rischi del portafoglio, sviluppo di nuove politiche, posizioni di politica pubblica e advocacy per azioni governative/regolatorie e strategia per far crescere la base clienti.

Dall'attività di monitoraggio periodica, le prestazioni risultano essere sostanzialmente in linea con il piano di decarbonizzazione previsto.

Nuove erogazioni di finanziamenti low-carbon di medio/lungo termine

La Capogruppo, in linea con quanto indicato in sede di presentazione al pubblico dei risultati al 30 giugno 2024, ha pianificato un obiettivo di nuove erogazioni di finanziamenti Low-Carbon1 a medio/lungo termine pari ad almeno € 5 miliardi per il 2024. Si segnala che con la recente approvazione dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024- 27 l'obiettivo è stato aggiornato a € 7 miliardi2 per il 2027.

Il target è stato definito in coerenza alle Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, nelle quali il Gruppo dichiara di "realizzare obiettivi e linee di intervento finalizzati a garantire un più favorevole accesso ai capitali per attività green o ad aziende interessate da un percorso di transizione".

1 Sono compresi: finanziamenti di operazioni con caratteristiche "green" finalizzati al supporto della transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas serra da parte di clienti operanti in settori a elevato rischio transizione ed erogazioni verso controparti operanti in

settori "green" e a basso rischio di transizione, valutate applicando uno specifico score sviluppato internamente. 2 Nuovi prestiti a famiglie, aziende e imprese con scadenza originaria > 18 mesi, compresi prodotti di prestito "green" (prestiti finalizzati, project financing e SLL) e prestiti ordinari concessi a settori classificati come "green" o con una bassa esposizione ai fattori di rischio di transizione climatica.

L'obiettivo al 2024 è stato definito considerando l'andamento delle erogazioni previsto a budget 2024 e con il supporto delle relative aree commerciali interessate (approccio bottom-up), stimando i volumi attesi a fine anno.

Nel corso dell'anno è stata effettuata un'attività di monitoraggio mensile dell'indicatore. Le nuove erogazioni, con volumi erogati pari a € 5.712 milioni al 31 dicembre 20241 , hanno confermato il pieno raggiungimento dell'obiettivo al 2024.

Emissione cumulata di Green, Social e Sustainable bond

La Capogruppo, in linea con quanto indicato nel Piano Strategico di Gruppo 2023-26 ha previsto l'emissione di € 5 miliardi di Green, Social e Sustainability bonds nel periodo tra il 2024 e il 2026.

Il target è stato definito in coerenza con i criteri di selezione degli attivi e di allocazione e gestione dei proventi riportati nel Green, Social and Sustainability Bonds Framework del Gruppo. Tale Framework risulta complementare all'impegno e alla strategia attivata per contrastare il cambiamento climatico e generare un impatto sociale positivo. In sede di definizione di questo obiettivo sono stati considerati:

  • i target presenti nel Piano Strategico 2021-24, in cui si prevedevano emissioni di Green e/o Social Bonds per un valore pari a € 2,5 miliardi, e quanto effettivamente realizzato nel triennio 2021-23 (€ 4,5 miliardi);
  • il raccordo con il Funding Plan di Banco BPM, definito per il periodo 2024-2026 e approvato dal Consiglio di Amministrazione, che prevede l'emissione di senior/senior non preferred/covered bond per un importo totale di oltre € 12 miliardi;
  • la coerenza dell'obiettivo rispetto allo stock di attività eligible e all'evoluzione attesa dei prestiti "green" e "social" erogati dalla Banca.

Al fine di monitorare l'andamento del target, sono stati fissati degli obiettivi intermedi di emissioni di Green, Social e Sustainability bond pari a:

  • € 1,5 miliardi nel 2024;
  • € 1,5 miliardi nel 2025;
  • € 2 miliardi nel 2026.

Ad esito delle attività di monitoraggio sulle prestazioni realizzate, l'obiettivo intermedio al 2024 risulta raggiunto. In particolare, il dato al 31 dicembre 2024 evidenzia l'emissione di Green, Social e Sustainability bond per un valore pari a € 1,5 miliardi2 . In considerazione di quanto sopra esposto, in occasione della recente approvazione del Piano Strategico 2024-27, l'obiettivo è stato confermato a € 5 miliardi anche per il periodo tra il 2025 e il 2027. A tal proposito, si segnala che a gennaio 2025 Banco BPM ha concluso con successo l'emissione di un social bond senior, destinato a investitori istituzionali, per un controvalore di € 0,5 miliardi.

Emissione di Green, Social e Sustainable bond in qualità di Joint Bookrunner/Lead Manager

A conferma dell'impegno profuso sui mercati finanziari per la raccolta di risorse destinate a progetti di sostenibilità ESG, anche fornendo supporto nel processo di collocamento di altre società emittenti, nel 2024 la controllata Banca Akros S.p.A. ha supportato il collocamento di obbligazioni ESG in qualità di Joint Bookrunner o Lead Manager per un valore pari a € 9,4 miliardi.

Il Gruppo, sempre per il tramite di Banca Akros, ha inoltre previsto nel periodo tra il 2025 e il 2027 di partecipare al collocamento di obbligazioni ESG, in qualità di Joint Bookrunner o Joint Lead Manager, per un controvalore nominale di € 19,5 mld. Il target è stato definito in coerenza con gli obiettivi delle Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, agevolando in particolare la riduzione dell'impatto ambientale e il sostegno alla transizione verso un'economia a basse emissioni di gas serra.

In particolare, per la definizione di tale obiettivo in sede di Piano Strategico 2024-27, sono stati presi in considerazione i trend storici relativi ai risultati conseguiti da Banca Akros, insieme a un'analisi della maturità del mercato attuale e delle potenziali evoluzioni e volatilità future.

1 Le nuove erogazioni low-carbon sono classificate nella voce dell'attivo di Stato Patrimoniale consolidato "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - b) crediti verso clientela".

2Le emissioni obbligazionarie della Capogruppo sono classificate nella voce del passivo di Stato Patrimoniale consolidato "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - c) titoli in circolazione".

Raggiungimento, all'interno del portafoglio titoli di proprietà della Capogruppo, di una quota di bond ESG pari al 40% rispetto al totale dei titoli Corporate gestiti dalla funzione Finanza entro il 2026

Banco BPM, in linea con quanto indicato nel Piano Strategico 2023-26 e recentemente confermato nell'aggiornamento del Piano al 2024-27, si è posto l'obiettivo di incrementare al 40% la quota parte di bond ESG presenti nel portafoglio proprietario di obbligazioni corporate1 gestiti dalla funzione finanza, entro il 2026.

Il target è stato definito in coerenza con gli obiettivi dichiarati nelle Linee Guida per l'integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie di investimento del portafoglio di proprietà.

In particolare, in sede di formalizzazione del Piano Strategico 2023-26, per la definizione di tale obiettivo è stato considerato come starting point la quota di bond ESG in essere al 30 settembre 2023 (pari al 27% del portafoglio titoli corporate gestiti dalla funzione Finanza).

Inoltre, sono state svolte analisi interne e approfondimenti in merito alle condizioni di mercato del momento e possibili prospettive evolutive, sulla base delle quali è stata determinata la quota massima del portafoglio di proprietà investibile in obbligazioni ESG senza sostanziali impatti negativi sulla redditività degli investimenti. Sulla base dell'attività di monitoraggio dell'obiettivo, al 31 dicembre 2024 la percentuale del portafoglio non governativo investito in questa tipologia di obbligazioni è prossima al 35%2 , risultando pienamente in linea con l'obiettivo del 40% a fine 2026.

Metriche sul consumo di energia e mix energetico

Il Gruppo, al 31 dicembre 2024, ha registrato un consumo totale di energia pari a 221.888 MWh (135.000 MWh se non si considerano i consumi relativi agli immobili di proprietà del Gruppo locati a terzi), considerando i fattori di conversione delle Linee Guida ABI LAB sull'applicazione in Banca degli ESRS in materia ambientale (17/12/2024). Il consumo totale di energia risulta certificato dal fornitore. Inoltre, per tali consumi, vengono emesse dal GSE le relative Garanzie di origine, come previsto dal contratto di fornitura stesso.

Nel seguito si riporta il dettaglio relativo al mix energetico.

Consumo di energia e mix energetico 2024
Consumo di combustibile da carbone e prodotti da carbone (in MWh) -
Consumo di carburante da petrolio greggio e prodotti petroliferi (in MWh) 7.924
Consumo di gas naturale (in MWh) 57.165
Consumo di carburante da altre fonti fossili (in MWh) -
Consumo di elettricità, calore, vapore e raffreddamento acquistati o acquisiti da fonti fossili (in MWh) 62.407
Consumo totale di energia fossile (in MWh) 127.496
Quota % di fonti fossili sul consumo totale di energia 57%
Consumo da fonti nucleari (in MWh) -
Quota % di consumo da fonti nucleari sul consumo totale di energia -
Consumo di combustibile da fonti rinnovabili, compresa la biomassa (comprendente anche rifiuti industriali e urbani
di origine biologica, biogas, idrogeno rinnovabile, ecc. (in MWh)
-
Consumo di elettricità, calore, vapore e raffreddamento acquistati o acquisiti da fonti rinnovabili (in MWh) 94.292
Consumo di energia rinnovabile non combustibile autogenerata (in MWh) 99
Consumo totale di energia rinnovabile (in MWh) 94.392
Quota % di fonti rinnovabili sul consumo totale di energia 43%
Consumo totale di energia (in MWh) 221.888

Il Gruppo dispone di tre impianti fotovoltaici sulle sedi di Milano (due sul complesso di via Massaua e uno sul complesso di viale Eginardo), dotati di contatore da cui è possibile ricavare il dato di consumo e produzione. In particolare, al 31 dicembre 2024 sono stati prodotti 119 MWh di energia elettrica da fonte rinnovabile.

Al 31 dicembre 2024, l'intensità energetica delle Società operanti in settori ad alto impatto climatico è pari a 0,002 MWh per euro di ricavo netto.

1 I titoli di debito Corporate in portafoglio sono classificati nelle voci dell'attivo di Stato Patrimoniale consolidato "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - b) crediti verso clientela" e "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

2La quota percentuale è calcolata sul totale "Altri titoli di debito Corporate" gestiti dalla funzione Finanza e pari a 6.509 mln € al 31.12.2024. In particolare, rispetto al totale "titoli non governativi" (pari a 9.427 mln € al 31.12.2024), il denominatore dell'indicatore in oggetto non considera: titoli sovranazionali, i titoli del portafoglio commerciale e le GACS senior notes.

I settori ad alto impatto climatico analizzati ai fini della rendicontazione sono:

  • la compravendita di beni immobili effettuata su beni propri, in cui operano le società BRF Property S.p.A. e Sirio Immobiliare S.r.l.;
  • le coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali: attività mista, in cui opera la società Sagim S.r.l. Società agricola;
  • la costruzione di edifici residenziali e non residenziali, in cui operano le società Lido dei Coralli S.r.l. e P.M.G. S.r.l. (società in liquidazione).

Relativamente ai ricavi netti, si segnala che la voce in bilancio utilizzata è "Altri oneri/proventi di gestione - Altri proventi gestione - Fitti attivi su immobili".

L'intensità energetica, riportata nella tabella sottostante, è calcolata in riferimento a:

  • la Società Lido dei Coralli S.r.l.;
  • la Società Sirio Immobiliare S.r.l.;
  • la Società Sagim S.r.l. Società agricola.

Le restanti Società operanti nei settori sopra citati (BRF Property S.p.A. e P.M.G. S.r.l.) non presentano consumi energetici diretti e non registrano valori in bilancio alla voce "Altri oneri/proventi di gestione - Altri proventi di gestione - Fitti attivi su immobili".

Intensità energetica delle società operanti in settori ad alto impatto climatico 2024
Consumo totale di energia delle attività in settori ad alto impatto climatico (in MWh) 2.915
Ricavi netti derivanti da attività in settori ad alto impatto climatico (in euro) 1.565.000
Intensità energetica delle attività in settori ad alto impatto climatico rispetto ai ricavi netti derivanti da tali
attività (MWh/euro)
0,002

Metriche sulle emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES

Le emissioni del Gruppo (ambito 1, 2 e 3) al 31 dicembre 2024 ammontano a 58.139.824 tCO2e basate sul mercato e 58.161.576 tCO2e basate sulla posizione (di cui 26 tCO2e basate sul mercato e 79 tCO2e basate sulla posizione in Svizzera e 47.268 tCO2e basate sul mercato e 47.276 tCO2e basate sulla posizione in Irlanda).

Si specifica che le emissioni ambito 1 e 2 del Gruppo al 31 dicembre 2024, senza tenere in considerazione la quota parte derivante dagli immobili di proprietà locati a terzi, ammontano a 10.525 tCO2e per l'ambito 1, 2.975 tCO2e per l'ambito 2 basato sul mercato e 29.408 tCO2e per l'ambito 2 basato sulla posizione.

Il dato, non certificato da un ente esterno, è stato definito considerando i fattori emissivi e di conversione secondo le Linee Guida ABI LAB sull'applicazione in Banca degli ESRS in materia ambientale (17/12/2024).

Si riportano nel seguito le emissioni di ambito 1, 2 e 3 ripartite per area geografica al 31 dicembre 2024.

Emissioni di Gas Effetto Serra (GES) Italia Svizzera Irlanda Totale
Emissioni lorde di GES di ambito 1 (in tCO2e) 16.813 0 0 16.813
Emissioni lorde di GES di ambito 2 basate sulla posizione (in tCO2e) 47.045 69 15 47.129
Emissioni lorde di GES di ambito 2 basate sul mercato (in tCO2e) 25.355 16 7 25.377
Emissioni indirette lorde totali di GES di ambito 3 (in tCO2e) 58.050.363 10 47.261 58.097.634
di cui categoria 1. Beni e servizi acquistati1 (in tCO2e) 2.088 0 0 2.088
di cui categoria 2. Beni strumentali1 (in tCO2e) 502 0 0 502
di cui categoria 6. Viaggi d'affari1 (in tCO2e) 1.405 0 0 1.405
di cui categoria 7. Pendolarismo dei dipendenti1 (in tCO2e) 11.974 10 13 11.997
di cui categoria 15. Investimenti (in tCO2e) 58.034.394 0 47.248 58.081.642
di cui business bancario (in tCO2e) 56.597.635 0 0 56.597.635
di cui business assicurativo (in tCO2e) 1.436.759 0 47.248 1.484.007

Si specifica che il 46% delle emissioni di ambito 2 (basate sul mercato) sono coperte da garanzie di origine contrattualizzate nella fornitura di energia elettrica.

1 Il perimetro considerato è lo stesso definito nel bilancio fiscale consolidato.

Relativamente alle emissioni di ambito 3, le categorie escluse, in quanto non considerate sufficientemente rilevanti per essere calcolate, sono le seguenti:

  • categoria 3. Attività legate ai combustibili e all'energia;
  • categoria 4. Trasporto e distribuzione a monte;
  • categoria 5. Rifiuti generati nel corso delle operazioni;
  • categoria 8. Attività in leasing a monte;
  • categoria 9. Trasporto a valle;
  • categoria 10. Trasformazione dei prodotti venduti;
  • categoria 11. Uso dei prodotti venduti;
  • categoria 12. Trattamento di fine vita dei prodotti venduti;
  • categoria 13. Attività in leasing a valle;
  • categoria 14. Franchising.

Il riferimento metodologico per la contabilizzazione dell'ambito 3 (per le categorie diverse dalla 15) è il GHG Protocol, Technical Guidance for Calculating Scope 3 Emissions, recepito dalle Linee Guida ABI LAB sull'applicazione in Banca degli ESRS in materia ambientale (versione 17/12/2024). Inoltre, di seguito si specificano le scelte metodologiche e le ipotesi adottate per il calcolo delle relative categorie emissive:

  • categoria 1. Beni e servizi acquistati: include le emissioni derivanti dal consumo di carta da ufficio calcolate partendo dai kg acquistati e dal tipo di carta utilizzata (riciclata o no), e applicando i fattori di conversione previsti da "UK Government GHG Conversion Factors for Company Reporting" (ultimo aggiornamento disponibile);
  • categoria 2. Beni strumentali: include le emissioni derivanti dagli acquisti di attrezzature informatiche (PC, Smartphone, Stampanti ecc.) calcolate sulla base del peso e della tipologia di strumento e applicando i fattori di conversione previsti da Ademe (Agenzia francese per l'ambiente e la gestione dell'energia);
  • categoria 6. Viaggi di lavoro: include le emissioni derivanti dai viaggi di lavoro in auto, aereo e in treno, per i quali è stato applicato in entrambi i casi quanto previsto dalle Linee Guida ABI LAB sull'applicazione in Banca degli ESRS in materia ambientale versione 17/12/2024. Per le Società che non hanno alcun dipendente Full Time Equivalent (FTE), il contributo in termini di pendolarismo è considerato pari a zero;
  • categoria 7. Pendolarismo dei dipendenti: include solo le emissioni derivanti dagli spostamenti casa-lavoro. Le emissioni sono calcolate partendo dalla distanza media casa-lavoro e dal numero di giornate in presenza, applicando i fattori di conversione previsti da ISPRA per i viaggi auto e dalle Linee Guida ABI LAB sull'applicazione in Banca degli ESRS in materia ambientale, versione 17/12/2024, per il treno. Per le società che non hanno alcun dipendente Full Time Equivalent (FTE), il contributo in termini di pendolarismo è considerato pari a zero.

Per il calcolo delle emissioni di ambito 3 delle categorie 1, 2, 6 e 7: nel 13% dei casi sono stati utilizzati input provenienti da attività specifiche lungo la catena del valore a monte e a valle e nel 9% dei casi a partire da dati primari ottenuti dai fornitori o da altri partner lungo la catena del valore.

Relativamente alle emissioni finanziate, esse sono state calcolate adottando una metodologia conforme al Global GHG Accounting and Reporting Standard, sviluppato dal Partnership for Carbon Accounting Financials (PCAF) – Financed Emission, Part A.

Nello specifico:

  • per il business bancario, il calcolo delle emissioni finanziate si concentra sulle esposizioni presenti nel banking book, escludendo quindi le attività del trading book, e ha coperto tutte le sette asset class identificate da PCAF per la rendicontazione delle emissioni finanziate: Listed equity and corporate bonds; Business loans and unlisted equity; Project finance; Commercial real estate; Mortgages; Sovereign debt; Motor vehicle loans1 ;
  • per il business assicurativo, il calcolo si concentra sulle emissioni relative agli investimenti delle compagnie assicurative del Gruppo secondo la metodologia PCAF. Con riferimento alle asset class identificate da PCAF, l'attività di calcolo delle emissioni finanziate ha quindi riguardato i portafogli: Listed equity and corporate bonds; business loans and unlisted equity; Sovereign debt.

In riferimento alle emissioni finanziate relative alle esposizioni verso Società finanziarie e non finanziarie, il Gruppo Banco BPM ha basato il calcolo raccogliendo informazioni sulle controparti con il supporto di un fornitore esterno. In

1 Con riferimento all'asset class dei "motor vehicle loans", si evidenzia sia residuale la materialità della tipologia di finanziamento all'interno delle attività di Banco BPM, pertanto, tenuta in considerazione le complessità di trattamento prevista dalla metodologia PCAF su tale tipologia di asset class si è proceduto includendo tali finanziamenti all'interno della categoria di "business loans" generica.

particolare, le informazioni sulle emissioni di gas serra sono state raccolte e determinate in conformità al PCAF considerando, ove disponibili, le emissioni puntuali, comunicate direttamente dalle singole controparti oggetto di analisi attraverso report pubblici (come la Dichiarazione Non Finanziaria e il Report di Sostenibilità). In assenza di dati puntuali, le emissioni vengono stimate attraverso metodologie allineate alle practice di mercato.

La metodologia di stima si basa su dati ufficiali provenienti da fonti pubbliche (Eurostat) sull'intensità delle emissioni suddivisa per settore (codice NACE). Questo coefficiente viene ulteriormente affinato incorporando, ove disponibili, dati più dettagliati sulle emissioni per specifici codici NACE/Ateco1 .

L'intensità delle emissioni, espressa in tonnellate di CO₂ per euro di valore aggiunto, viene poi ricalibrata per ottenere una misura di intensità per euro di ricavi. Il fattore emissivo settoriale ottenuto viene infine applicato al fatturato della singola controparte per determinare il volume stimato delle emissioni.

In riferimento alle emissioni finanziate derivanti da asset class "commercial real estate" e "mortgages", il Gruppo ha basato il calcolo della stima tramite Certificato APE dell'edificio (che riporta un valore di riferimento in tCO2e/m2), se disponibile, o attraverso l'utilizzo delle griglie PCAF.

Le emissioni finanziate sono calcolate nell'ambito di esposizioni per un ammontare di €129,6 miliardi (di cui €118,4 miliardi relativi al business bancario ed €11,2 miliardi relativi al business assicurativo), corrispondenti al 74,9% del complessivo Gross Carrying Amount (GCA).

Tale perimetro sarà oggetto di ulteriore progressiva estensione. Più in dettaglio, con riferimento al business assicurativo, è prevista l'attivazione di specifiche progettualità che consentiranno di ampliare il calcolo delle emissioni finanziate ai portafogli ad oggi non coperti, in particolare ai fondi OICR (esposizioni per circa €5,6 miliardi), idealmente mediante look-through allo scopo di identificare puntualmente i relativi sottostanti, e alle altre società non quotate.

Con riguardo al business bancario, si segnala che saranno indirizzate dal Gruppo specifiche attività finalizzate a rafforzare la copertura del patrimonio informativo necessario per singola controparte e, contestualmente, a strutturare un adeguato processo di raccolta dati allo scopo di garantire una puntuale quantificazione delle emissioni finanziate relative all'asset class "Project Finance".

Rispetto alle esposizioni oggetto di analisi, la copertura effettiva di dati puntuali è del 42,8% mentre il restante 57,2% si basa su dati stimati.

Infine, non si registrano emissioni biogeniche di ambito 1, 2 e 3. Ciononostante, i fattori di emissione applicati all'energia elettrica consumata non distinguono la percentuale di biomassa o CO2 biogenico.

Con riferimento alle emissioni sopra citate, al 31 dicembre 2024, l'intensità delle proprie emissioni di gas serra rispetto ai ricavi netti, riportata nella tabella sottostante, è pari a 0,01 tCO2e per euro, sia per le emissioni basate sulla posizione che per quelle basate sul mercato.

Intensità di GES rispetto ai ricavi netti 2024
Emissioni totali di GES basate sulla posizione (in tCO2e) 58.161.576
Emissioni totali di GES basate sul mercato (in tCO2e) 58.139.824
Ricavi netti (in migliaia di euro) 9.690.050.
Intensità delle emissioni di GES basate sulla posizione (tCO2e /euro) 0,01
Intensità delle emissioni di GES basate sul mercato (tCO2e /euro) 0,01

Le voci di ricavi del Conto Economico utilizzate per calcolare l'intensità delle emissioni di gas serra sono:

    1. Interessi attivi e proventi assimilati;
    1. Commissioni attive;
    1. Dividendi e proventi simili;
    1. Risultato netto dell'attività di negoziazione;
    1. Risultato netto dell'attività di copertura;
    1. Utili (perdite) da cessione o riacquisto;
    2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    3. Attività finanziarie valutate al FV con impatto sulla redditività complessiva
    4. Passività finanziarie

• 110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico;

1 Le fonti utilizzate sono principalmente l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Registro Unico per il Sistema di Scambio delle Emissioni.

    1. Risultato dei servizi assicurativi (ex Premi netti);
    1. Altri oneri/proventi di gestione Altri proventi di gestione Proventi su C/C e finanziamenti;
    1. Altri oneri/proventi di gestione Altri proventi di gestione Fitti attivi su immobili.

Tali voci sono state incluse solo se il loro ammontare risulta maggiore di 0 (positivo).

Metriche sugli assorbimenti di GES e progetti di mitigazione delle emissioni di GES finanziati con crediti di carbonio

Tra dicembre 2024 e febbraio 2025, il Gruppo ha richiesto la cancellazione di crediti di carbonio, facenti riferimento all'anno 2024, compensando per proprio emissioni residue di ambito 1 e 2 (basate sul mercato)1 registrate al 31 dicembre 2024. In particolare, la compensazione è avvenuta attraverso l'acquisto di crediti di carbonio risultanti da progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici al di fuori della catena del valore, per un totale di 13.500 tCO2e2 .

La qualità dei crediti che il Gruppo cancella, certificati e scambiati è confermata dalla presenza nei registri del mercato volontario dei crediti all'interno del quale sono consultabili i documenti a supporto del progetto e dell'ente promotore.

Crediti di carbonio cancellati nell'anno di riferimento 2024
Totale (in tCO2e) 13.500
Quota % dei progetti di riduzione delle emissioni 70%
Quota % dei progetti di assorbimento delle emissioni 30%
Quota % di crediti certificata da Goldstandard 63%
Quota % di crediti certificata da VCS 26%
Quota % di crediti certificata da VCS/CCB 11%
Tipologia di pozzo relativa ai crediti di carbonio provenienti da progetti di assorbimento Biogenico

Il 100% dei crediti cancellati nel 2024 rappresenta un adeguamento corrispondente ai sensi dell'articolo 6 dell'Accordo di Parigi; nessuno di essi deriva da progetti sviluppati in UE.

La compensazione delle emissioni tramite crediti di carbonio è avvenuta con riferimento alle emissioni di Gruppo di Scope 1 e 2 registrate nel 2024, mentre a partire dal 2025 sono previsti obiettivi di riduzione delle emissioni. Pertanto, l'acquisto di crediti non ne ostacola né riduce il raggiungimento.

Non si registrano assorbimenti e stoccaggio di gas serra risultanti da progetti sviluppati nell'ambito delle operazioni proprie o a cui il Gruppo contribuisce lungo la catena del valore a monte e a valle.

Inquinamento

La seguente tabella riporta la descrizione di impatti, rischi e opportunità che il Gruppo ha valutato come rilevanti relativamente al tema inquinamento a seguito della sua valutazione di doppia materialità.

Topic, sub
topic,
o sub-sub
topic ESRS
IRO Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per
valutare le prestazioni e
l'efficacia in relazione a
un IRO rilevante
Inquinamento
dell'aria
Impatto negativo Catena del valore
a valle
Erogazione di finanziamenti a clienti che operano
in settori che contribuiscono all'inquinamento
dell'aria e che emettono emissioni inquinanti
nell'ambito dei propri processi produttivi
Informativa soggetta a
entrata
in vigore progressiva

1 Nel quantificare le emissioni di Scope 1 e 2 al 31 Dicembre 2024, il Gruppo ha escluso quelle generate dagli immobili di proprietà locati a terzi.

2 Di cui 10.525 tCO2e legate ad emissioni scope 1 e 2.975 tCO2e legate ad emissioni scope 2 market-based (escluse le emissioni degli immobili di proprietà del Gruppo locati a terzi).

Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'inquinamento

Il Gruppo non ha finora adottato politiche, azioni e obiettivi specifici in materia di inquinamento. L'emergere di tali tematiche come rilevanti, con riferimento alla clientela del Gruppo a seguito dell'estensione a tutta la catena del valore dell'analisi di doppia materialità condotta nel 2024, non ha infatti reso possibile, per via di vincoli temporali, l'implementazione di opportune politiche, azioni e target. Tali interventi integrativi saranno pianificati nel corso degli anni successivi, anche in coerenza con il periodo di phase-in previsto per le metriche dalla normativa in materia.

Uso delle risorse ed economia circolare

La seguente tabella riporta la descrizione di impatti, rischi e opportunità che il Gruppo ha valutato come rilevanti relativamente al tema uso delle risorse ed economia circolare a seguito della sua valutazione di doppia materialità.

Topic, sub
topic,
o sub-sub
topic ESRS
IRO Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per
valutare le prestazioni e
l'efficacia in relazione a
un IRO rilevante
Afflussi di risorse,
compreso l'uso
delle risorse
Impatto negativo Catena del valore
a monte
Mancata adozione di principi di economia
circolare da parte dei fornitori del Gruppo che
impiegano risorse critiche nei propri processi
produttivi senza attivare strategie di riduzione
dell'afflusso di risorse
Informativa soggetta a
entrata in vigore progressiva

Politiche, Azioni e Obiettivi relativi all'economia circolare

Il Gruppo non ha finora adottato politiche, azioni e obiettivi specifici in materia di economia circolare. L'emergere di tali tematiche come rilevanti, con riferimento ai fornitori del Gruppo a seguito dell'estensione a tutta la catena del valore dell'analisi di doppia materialità condotta nel 2024, non ha infatti reso possibile, per via di vincoli temporali, l'implementazione di opportune politiche, azioni e target. Tali interventi integrativi saranno pianificati nel corso degli anni successivi anche in coerenza con il periodo di phase-in previsto per le metriche dalla normativa in materia.

Metriche relative ai flussi di risorse in entrata

Ad esito dell'analisi di doppia materialità condotta dal Gruppo Banco BPM in merito alla gestione dei flussi di risorse in entrate è emerso un impatto rilevante generato dai fornitori (catena del valore a monte) che forniscono principalmente servizi al Gruppo Banco BPM.

Le principali categorie di fornitura di cui si serve il Gruppo, sulla base dell'ammontare delle voci di spesa registrate, includono:

  • servizi tecnologici e telecomunicazioni;
  • servizi finanziari;
  • materiali di consumo (ad esempio, carta, modulistica, ecc.);
  • servizi di manutenzione immobiliare.

Tra queste, le voci di spesa maggiormente significative riguardano i servizi ICT (Information and Communications Technology) indispensabili per lo svolgimento delle attività del Gruppo, quali hardware, software e telecomunicazioni. Tipicamente, in tali ambiti i flussi di materiali in ingresso generano un impatto negativo sull'ambiente poiché includono minerali e terre rare, oltre a materiali e risorse più comuni come plastica, metalli e acqua per i sistemi di raffrescamento. I minerali e le terre rare, in quanto risorse non rinnovabili, si caratterizzano per criticità legate alla loro limitata disponibilità in termini di quantità e concentrazione geografica (prevalentemente in aree geografiche vulnerabili, sia dal punto di vista dei conflitti geopolitici che delle condizioni di lavoro e dei processi di estrazione non regolamentati da adeguati standard ambientali).

Gli impatti connessi all'estrazione di tali materiali possono essere mitigati attraverso l'adozione di politiche di acquisto e produzione che promuovano il rispetto di standard ambientali elevati e la tutela dei diritti umani, insieme all'implementazioni di soluzioni di economia circolare, finalizzate al recupero e riciclo dei materiali critici dai dispositivi elettronici a fine vita. Allo stesso tempo, gli investimenti in ricerca e sviluppo per l'utilizzo di nuovi materiali, alternativi alle terre rare e a minore impatto ambientale, risultano determinanti per la creazione di soluzioni innovative a lungo termine.

Tassonomia a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852

Nelle tabelle seguenti sono inseriti gli obblighi di divulgazione previsti dall'Articolo 8 del Disclosures Delegated Act, che integra il Regolamento sulla Tassonomia dell'UE (2020/852). Tali obblighi richiedono alle aziende finanziarie di comunicare i KPI di ammissibilità e allineamento alla Tassonomia, secondo gli allegati previsti dai Regolamenti Delegati UE 2021/2178 e 2022/1214 (All. XII Template gas e nucleare). Si segnala nello specifico che è stato compilato anche il template previsto per le imprese di assicurazione (All. X) e l'indicatore sintetico di Gruppo così come richiesto dalla Commission Notice 2024/6691 pubblicata in GUCE in data 8 Novembre 2024. I principali portafogli allineati risultano essere quelli relativi alle esposizioni verso società soggette agli obblighi NFRD e i finanziamenti privati garantiti da immobili. A livello metodologico sono stati effettuati degli affinamenti principalmente con riguardo al calcolo dei "KPI flusso" e l'estensione agli altri obiettivi della Tassonomia in termini di eligibility. Sono state inoltre condotte adeguate attività di Data Quality necessarie all'utilizzo delle informazioni raccolte tramite info provider. Il Gruppo persegue una strategia di definizione e commercializzazione di nuovi prodotti finalizzati ad assicurare un sempre maggiore livello di ecosostenibilità dei propri attivi.

Allegato VI – Modello per i KPI degli Enti Creditizi

Template Annex VI: KPI GAR e KPI off-balance-sheet

Template 0: sintesi dei KPI che gli Enti Creditizi devono comunicare ai sensi dell'articolo 8 del Regolamento sulla Tassonomia

% di attivi esclusi dal

% di attivi esclusi dal

Totale degli attivi
ecosostenibili
(TURNOVER)
Totale degli attivi
ecosostenibili (CAPEX)
KPI**** KPI* Copertura % (sul
totale degli attivi)*** -
TURNOVER
Copertura % (sul
totale degli attivi)*** -
CAPEX
numeratore del GAR
(articolo 7, paragrafi
2 e 3, e punto 1.1.2
dell'allegato V)
denominatore del
GAR (articolo 7,
paragrafo 1, e punto
1.2.4 dell'allegato V)
principale
KPI
GAR (coefficiente di attivi verdi)
per lo stock
3.292,68 3.702,57 2,52 2,84 71,62 71,62 48,73 28,38
Totale degli attivi
ecosostenibili
(TURNOVER)
Totale degli attivi
ecosostenibili (CAPEX)
KPI (TURNOVER) KPI (CAPEX) Copertura % (sul
totale degli attivi) -
TURNOVER
Copertura % (sul
totale degli attivi) -
CAPEX
% di attivi esclusi dal
numeratore del GAR
(articolo 7, paragrafi
2 e 3, e punto 1.1.2
dell'allegato V)
% di attivi esclusi dal
denominatore del
GAR (articolo 7,
paragrafo 1, e punto
1.2.4 dell'allegato V)
KPI aggiuntivi GAR (flusso) 1.481,52 1.676,15 2,45 2,78 53,87 53,87 42,54 46,13
Portafoglio di negoziazione* Not in scope Not in scope Not in scope Not in scope
Garanzie finanziarie 0,15 0,24 0,02 0,03
Attività finanziarie gestite 7,25 14,47 0,35 0,69
Ricavi relativi a commissioni e
compensi**
Not in scope Not in scope Not in scope Not in scope

* Per gli enti creditizi che non soddisfano le condizioni di cui all'articolo 94, paragrafo 1, del CRR o le condizioni di cui all'articolo 325 bis, paragrafo 1, del CRR

** Ricavi relativi a commissioni e compensi da servizi diversi da prestiti e attività finanziarie gestite

Gli enti devono comunicare informazioni prospettiche per tali KPI, comprese informazioni in termini di obiettivi, unitamente a spiegazioni pertinenti sulla metodologia applicata.

*** % degli attivi coperti dal KPI sul totale degli attivi delle banche **** sulla base del KPI relativo al fatturato della controparte ***** sulla base del KPI relativo alle spese in conto capitale della controparte, fatta eccezione per le attività di prestito dove per i prestiti generici si usa il KPI relativo al fatturato

Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (Turnover)
a b c d e f g h i k k l m n
Data di riferimento dell'informativa T
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia)
contabile
(lordo)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
totale impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale
non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
41.292,54 34.542,55 3.290,43 2.556,40 41,76 422,00 47,75 2,25 - 0,83 84,11 - - -
2 Imprese finanziarie 3.921,26 608,73 39,56 - 2,34 3,29 16,95 1,32 - 0,00 0,04 - - -
3 Enti creditizi 2.080,40 546,75 27,82 - 2,26 2,70 0,44 0,11 - 0,00 - - - -
4 Prestiti e anticipi 125,78 30,36 1,26 - 0,18 0,12 0,05 0,01 - - - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 1.475,63 366,86 24,17 - 2,08 2,53 0,40 0,09 - 0,00 - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale 478,99 149,53 2,39 - - 0,04 - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 1.840,86 61,99 11,74 - 0,08 0,59 16,51 1,22 - - 0,04 - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 65,98 12,47 2,38 - 0,00 0,46 14,22 0,99 - - - - - -
17 Prestiti e anticipi 0,02 0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP 65,97 12,47 2,37 - 0,00 0,46 14,22 0,99 - - - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 4.529,07 1.273,67 694,46 - 39,42 418,71 30,79 0,93 - 0,83 84,06 - - -
21 Prestiti e anticipi 3.963,84 1.069,31 542,78 - 29,75 364,78 3,77 0,17 - 0,09 84,06 - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP 565,04 204,35 151,68 - 9,66 53,93 27,02 0,75 - 0,74 - - - -
23 Strumenti rappresentativi di capitale 0,18 0,01 - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 32.660,15 32.660,15 2.556,40 2.556,40 - - - - - - - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 27.288,67 27.288,67 2.556,40 2.556,40 - - - - - - - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 35,65 35,65 - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore 128,84 128,84 - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali 182,06 - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali 182,06 - - - - - - - - - - - - -

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (Turnover)
-
-
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abilitante
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
Di cui
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(ammissible alla tassonomia)
-
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impiego dei
Economia circolare (CE)
proventi
Di cui
-
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-
-
-
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-
-
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-
-
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-
-
-
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40,62
0,27
-
-
40,35
-
-
0,27
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
35,08
5,27
6 Strumenti rappresentativi di capitale
11 Strumenti rappresentativi di capitale
15 Strumenti rappresentativi di capitale
19 Strumenti rappresentativi di capitale
strumenti rappresentativi di capitale
non posseduti per la negoziazione
ammissibili per il calcolo del GAR
Prestiti e anticipi, titoli di debito e
GAR - Attivi coperti sia al
16 di cui imprese di assicurazione
8 di cui imprese di investimento
5 Titoli di debito, compresi UoP
14 Titoli di debito, compresi UoP
18 Titoli di debito, compresi UoP
20 Imprese non finanziarie
22 Titoli di debito, compresi UoP
10 Titoli di debito compresi UoP
12 di cui società di gestione
7 Altre imprese finanziarie
2 Imprese finanziarie
numeratore che al
denominatore
4 Prestiti e anticipi
9 Prestiti e anticipi
13 Prestiti e anticipi
17 Prestiti e anticipi
21 Prestiti e anticipi
in milioni di EUR
3 Enti creditizi
1
2,38
0,01
-
-
-
-
0,01
-
-
-
-
-
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(ammissible alla tassonomia)
-
-
-
-
impiego dei
proventi
Inquinamento (PPC)
Di cui
-
-
-
-
abilitante
Di cui
Data di riferimento dell'informativa T
Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
- 0,02 -
-
- 34.717,42 3.292,68 2.556,40 41,76 506,11
- 0,02 -
-
- 626,03 40,89 - 2,34 3,33
- - -
-
- 547,19 27,93 - 2,26 2,70
- - -
-
- 30,40 1,27 - 0,18 0,12
-
-
- - -
-
- 367,25 24,26 - 2,08 2,53
-
-
- - -
-
- 149,53 2,39 - - 0,04
-
-
- 0,02 -
-
- 78,83 12,96 - 0,08 0,63
-
-
- - -
-
- - - - -
-
-
- - -
-
- - - - -
-
-
- - -
-
- - - - -
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- - -
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- - -
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-
- - -
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- - - - -
- -
-
- - -
-
- - - - -
- -
-
- - -
-
- - - - -
- -
-
- - -
-
- 26,69 3,36 - 0,00 0,46
- -
-
- - -
-
- 0,00 0,00 - 0,00 0,00
- -
-
- - -
-
- 26,68 3,36 - 0,00 0,46
- -
-
- - -
-
- - - - -
2,37 -
-
- 0,00 -
-
- 1.431,24 695,38 - 39,42 502,77
2,37 -
-
- 0,00 -
-
- 1.194,59 542,95 - 29,75 448,84
-
-
-
-
- - -
-
- 236,64 152,44 - 9,66 53,93
-
-
-
-
23 Strumenti rappresentativi di capitale
- -
-
- - -
-
- 0,01 - - -
-
-
-
-
24 Famiglie
- -
-
- - -
-
- 32.660,15 2.556,40 2.556,40 -
-
-
-
-
25 di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
- -
-
- - -
-
- 27.288,67 2.556,40 2.556,40 -
-
-
-
-
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- -
-
- - -
-
- 35,65 - - -
-
-
-
-
27 di cui prestiti per veicoli a motore
- -
-
- - -
-
- 128,84 - - -
-
-
-
-
amministrazioni locali
28 Finanziamento delle
- -
-
- - -
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- - - - -
-
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-
29 Finanziamento dell'edilizia
- -
-
- - -
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-
30 Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- -
-
- - -
-
- - - - -

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (Turnover)
a b d
c
e f g i
h
k k l m n
Data di riferimento dell'informativa T
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia)
contabile
(lordo)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
totale impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
398,18 398,18 - -
-
- - - - -
-
- - -
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi
nel denominatore)
88.756,77
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 73.578,04
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli
obblighi di informativa NFRD
52.758,66
35 Prestiti e anticipi 52.075,91
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali 10.497,52
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 0,93
38 Titoli di debito 598,05
39 Strumenti rappresentativi di capitale 84,70
40 Controparti di paesi terzi non soggette ad obblighi di informativa
NFRD
858,62
41 Prestiti e anticipi 482,88
42 Titoli di debito 375,73
43 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00
44 Derivati 1.033,27
45 Prestiti interbancari a vista 252,64
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 738,82
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci,
ecc…)
13.154,01
48 Totale attivi GAR 130.447,49 34.940,73 2.556,40
3.290,43
41,76 422,00 47,75 2,25 0,83
-
84,11 - - -
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 51.695,45
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 33.550,96
51 Esposizione verso le banche centrali 12.136,44
52 Portafoglio di negoziazione 6.008,06
53 Attivi totali 182.142,94
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 780,28 8,38 0,14 0,03
-
0,05 4,77 0,01 0,01
-
- - - -
55 Attività finanziarie gestite 2.096,91 28,70 7,06 0,59
-
3,97 7,77 0,19 0,14
-
0,17 - - -
56 Di cui titoli di debito 171,37 17,38 4,43 0,48
-
2,22 1,79 0,13 0,07
-
0,16 - - -
57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale 146,19 10,16 2,64 0,10
-
1,75 5,98 0,06 0,06
-
0,01 - - -

o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
Data di riferimento dell'informativa T
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
in milioni di EUR Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
(ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Garanzie ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali
31
-
-
- - - - - - - - - - 398,18 - - -
e non residenziali
Attivi esclusi dal numeratore per il
calcolo del GAR (inclusi nel
32
denominatore)
33 Imprese finanziarie e non
finanziarie
dalle PMI) non soggette agli obblighi di
PMI e imprese non finanziarie (diverse
informativa NFRD
34
35 Prestiti e anticipi
36 di cui prestiti garantiti da immobili non
residenziali
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici
38 Titoli di debito
39 Strumenti rappresentativi di capitale
40 Controparti di paesi terzi non soggette ad
obblighi di informativa NFRD
41 Prestiti e anticipi
42 Titoli di debito
43 Strumenti rappresentativi di capitale
44 Derivati
45 Prestiti interbancari a vista
46 Disponibilità liquide e attivi in
contante
esempio, avviamento, merci, ecc…)
47 Altre categorie di attivi (ad
48 Totale attivi GAR 40,62 - - - 2,38 - - - 0,02 - - - 35.115,60 3.292,68 2.556,40 41,76
49 Attivi non inclusi per il calcolo del
GAR
50 Amministrazioni centrali ed
emittenti sovranazionali
51 Esposizione verso le banche
centrali
52 Portafoglio di negoziazione
53 Attivi totali
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie -
-
- - - - - - - - - - 13,15 0,15 - 0,03
55 Attività finanziarie gestite 0,07 - - - 0,01 - - - 0,00 - - - 36,73 7,25 - 0,59
56 Di cui titoli di debito 0,06 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 19,39 4,55 - 0,48
57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale 0,01 16,17 2,70

ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at
Data di riferimento dell'informativa T-1
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
contabile Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
(lordo)
totale
proventi
impiego
Di cui
dei
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
proventi
impiego
Di cui
dei
abilitante
Di cui
proventi
impiego
Di cui
dei
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
36.425,47 29.938,82 2.678,12 - 100,30 202,45 5,19 1,33 - - - - -
2 Imprese finanziarie 4.422,26 541,64 - - - - - - - - - - -
3 Enti creditizi 2.624,61 511,86 - - - - - - - - - - -
4 Prestiti e anticipi 1.087,48 68,54 - - - - - - - - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 1.484,71 433,24 - - - - - - - - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale 52,42 10,08 - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 1.797,65 29,78 - - - - - - - - - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito compresi UoP - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,00 - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi 0,00 - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 4,21 0,31 - - - - - - - - - - -
17 Prestiti e anticipi 4,21 0,31 - - - - - - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP 0,00 0,00 - - - - - - - - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 3.711,71 1.289,93 521,20 - 100,30 202,45 5,19 1,33 - - - - -
21 Prestiti e anticipi 3.304,77 1.142,13 417,71 - 95,58 162,29 5,08 1,33 - - - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP 405,71 146,57 103,48 - 4,72 40,16 0,02 - - - - - -
23 Strumenti rappresentativi di capitale 1,23 1,23 - - - - 0,09 - - - - - -
24 Famiglie 28.107,25 28.107,25 2.156,92 - - - - - - - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 27.766,48 27.766,48 2.156,92 - - - - - - - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 76,74 76,74 - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore 264,03 264,03 - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali 184,26 - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali 184,26 - - - - - - - - - - - -

222 RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ ________________________________________________________________________________________________________

Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (Turnover)

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (Turnover)

Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
numeratore che al denominatore
GAR - Attivi coperti sia al
Economia circolare (CE)
av
Di cui ecosostenibile (allineato alla
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
aw
ax ay Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
az
Di cui ecosostenibile
Inquinamento (PPC)
ba
bb bc Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
Biodiversità ed ecosistemi (BIO)
(ammissible alla tassonomia)
Data di riferimento dell'informativa T-1
bd
Di cui ecosostenibile
be
bf bg TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
bh
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
bi
Di cui ecosostenibile
bj
tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
(allineato alla tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
(allineato alla tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
(allineato alla tassonomia)
transizione
Di cui di
rappresentativi di capitale non posseduti per
la negoziazione ammissibili per il calcolo
del GAR
1
- - - - -
-
- - - - - - 29.944,01 2.679,45 - 100,30
2 Imprese finanziarie - - - - -
-
- - - - - - 541,64 - - -
3 Enti creditizi - - - - -
-
- - - - - - 511,86 - - -
4 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - 68,54 - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - 433,24 - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - 10,08 - - -
7 Altre imprese finanziarie - - - - -
-
- - - - - - 29,78 - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - -
-
- - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - - - - -
10 Titoli di debito compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - -
-
- - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - -
-
- - - - - - 0,31 - - -
17 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - 0,31 - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - 0,00 - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie - - - - -
-
- - - - - - 1.295,12 522,53 - 100,30
21 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - 1.147,21 419,05 - 95,58
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - 146,59 103,48 - 4,72
23 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - 1,31 - - -
24 Famiglie - - - - -
-
- - - - - - 28.107,25 2.156,92 - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
- - - - -
-
- - - - - - 27.766,48 2.156,92 - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - -
-
- - - - - - 76,74 - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - -
-
- - - - - - 264,03 - - -
amministrazioni locali
28 Finanziamento delle
- - - - -
-
- - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - -
-
- - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - -
-
- - - - - - - - - -

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (Turnover)
ag ah ai aj ak al an
am
ao ap aq as
ar
at
Data di riferimento dell'informativa T-1
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
contabile
(lordo)
totale
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non
residenziali
518,77 518,77 - - - - - - -
-
- - -
-
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel
denominatore)
95.570,22
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 77.649,36
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli obblighi di informativa
NFRD
54.479,91
35 Prestiti e anticipi 53.933,92
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali 11.527,87
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 1,23
38 Titoli di debito 356,62
39 Strumenti rappresentativi di capitale 189,37
40 Controparti di paesi terzi non soggette ad obblighi di informativa NFRD 736,30
41 Prestiti e anticipi 478,16
42 Titoli di debito 258,14
43 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00
44 Derivati 979,92
45 Prestiti interbancari a vista 318,73
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 454,39
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc…) 16.167,83
48 Totale attivi GAR 132.514,46 30.457,58 2.678,12 - 100,30 202,45 5,19 1,33 -
-
- - -
-
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 54.631,47
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 31.831,28
51 Esposizione verso le banche centrali 18.457,45
52 Portafoglio di negoziazione 4.342,74
53 Attivi totali 187.145,93
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 429,12 3,06 - - - - - - -
-
- - -
-
55 Attività finanziarie gestite 1.844,33 10,50 2,56 - 0,01 1,63 0,00 - -
-
- - -
-
56 Di cui titoli di debito 74,43 4,58 1,16 - - 0,76 - - -
-
- - -
-
57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale 129,23 5,00 1,40 - 0,01 0,88 0,00 - -
-
- - -
-

-
-
-
-
47 Altre categorie di attivi (ad esempio,
51 Esposizione verso le banche centrali
49 Attivi non inclusi per il calcolo del
46 Disponibilità liquide e attivi in
52 Portafoglio di negoziazione
50 Amministrazioni centrali ed
avviamento, merci, ecc…)
emittenti sovranazionali
48 Totale attivi GAR
- -
-
- -
-
(ammissible alla tassonomia)
-
-
abilitante
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
Di cui
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
Biodiversità ed ecosistemi (BIO)
-
-
impiego dei
proventi
Di cui
30.462,77
-
-
2.679,45
518,77
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
(ammissible alla tassonomia)
-
-
impiego dei
proventi
Di cui
-
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
100,30
transizione
Di cui di
abilitante
-
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
-
-
-
-
54 Garanzie finanziarie
- -
-
- - - - - 3,06 -
-
-
-
-
-
-
55 Attività finanziarie gestite
- -
-
- - - - - 2,56
10,50
- 0,01
-
-
-
-
56 Di cui titoli di debito
- -
-
- - - - - 1,16
4,58
- -
57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale 1,40
5,00
0,01

a b c d e f g h i k k l m n
Data di riferimento dell'informativa T
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia)
contabile
(lordo)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
totale impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non
posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
41.292,54 34.975,18 3.681,71 2.556,40 41,46 702,84 184,79 20,85 - 0,14 121,06 - - -
2 Imprese finanziarie 3.921,26 616,37 48,91 - 3,07 7,31 18,52 1,42 - - 0,04 - - -
3 Enti creditizi 2.080,40 550,24 33,71 - 2,46 6,13 0,51 0,15 - - - - - -
4 Prestiti e anticipi 125,78 30,54 1,78 - 0,28 0,40 0,06 0,01 - - - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 1.475,63 369,78 29,41 - 2,19 5,64 0,45 0,14 - - - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale 478,99 149,92 2,52 - - 0,09 - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 1.840,86 66,14 15,20 - 0,61 1,18 18,01 1,27 - - 0,04 - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 65,98 13,72 3,17 - 0,07 0,86 14,25 1,02 - - - - - -
17 Prestiti e anticipi 0,02 0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP 65,97 13,72 3,17 - 0,07 0,86 14,25 1,02 - - - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 4.529,07 1.698,65 1.076,39 - 38,38 695,53 166,27 19,44 - 0,14 121,01 - - -
21 Prestiti e anticipi 3.963,84 1.385,14 820,78 - 26,73 584,76 107,88 15,11 - 0,01 120,99 - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP 565,04 313,51 255,62 - 11,66 110,76 58,39 4,33 - 0,14 0,03 - - -
23 Strumenti rappresentativi di capitale 0,18 0,00 - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 32.660,15 32.660,15 2.556,40 2.556,40 - - - - - - - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 27.288,67 27.288,67 2.556,40 2.556,40 - - - - - - - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 35,65 35,65 - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore 128,84 128,84 - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali 182,06 - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali 182,06 - - - - - - - - - - - - -

Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (CapEx)

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (CapEx)
o p r
q
s t u v w x z aa ab ac ad ae af
Data di riferimento dell'informativa T
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
in milioni di EUR (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
numeratore che al denominatore
Attivi coperti sia al
GAR -
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
1
22,21 - - - 1,50 - - - 16,29 - - 35.321,03
-
3.702,57 2.556,40 41,46 702,98
2 Imprese finanziarie 0,22 - - - 0,01 - - - 0,02 - - - 635,18 50,33 - 3,07 7,31
3 Enti creditizi - - - - - - - - - - - - 550,74 33,86 - 2,46 6,13
4 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - 30,60 1,80 - 0,28 0,40
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - 370,23 29,54 - 2,19 5,64
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - 149,92 2,52 - - 0,09
7 Altre imprese finanziarie 0,22 - - - 0,01 - - - 0,02 - - - 84,43 16,47 - 0,61 1,18
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - - - - - 27,97 4,19 - 0,07 0,86
17 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - 0,00 0,00
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - 27,97 4,19 - 0,07 0,86
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 21,99 - - - 1,50 - - - 16,27 - - - 1.095,83
2.025,70
- 38,38 695,67
21 Prestiti e anticipi 17,63 - - - 1,41 - - - 0,00 - - - 835,89
1.633,06
- 26,73 584,77
22 Titoli di debito, compresi UoP 4,36 - - - 0,08 - - - 16,27 - - - 259,95
392,64
- 11,66 110,90
23 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - 0,00 - - - -
24 Famiglie - - - - - - - - - - - 32.660,15
-
2.556,40 2.556,40 - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
- - - - - - - - - - - 27.288,67
-
2.556,40 2.556,40 - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - - - - - 35,65 - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - - - - 128,84 - - - -
amministrazioni locali
28 Finanziamento delle
- - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - - - - - - - - -

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (CapEx)
a b c d e f g h i k k m
l
n
Data di riferimento dell'informativa T
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
contabile (allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(lordo) totale impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali
e non residenziali
398,18 398,18 - - - - - - - - - - - -
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel
denominatore)
88.756,77
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 73.578,04
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli obblighi di
informativa NFRD
52.758,66
35 Prestiti e anticipi 52.075,91
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali 10.497,52
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 0,93
38 Titoli di debito 598,05
39 Strumenti rappresentativi di capitale 84,70
40 Controparti di paesi terzi non soggette ad obblighi di informativa NFRD 858,62
41 Prestiti e anticipi 482,88
42 Titoli di debito 375,73
43 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00
44 Derivati 1.033,27
45 Prestiti interbancari a vista 252,64
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 738,82
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc…) 13.154,01
48 Totale attivi GAR 130.447,49 35.373,36 3.681,71 2.556,40 41,46 702,84 184,79 20,85 - 0,14 121,06 - - -
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 51.695,45
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 33.550,96
51 Esposizione verso le banche centrali 12.136,44
52 Portafoglio di negoziazione 6.008,06
53 Attivi totali 182.142,94
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 780,28 8,05 0,22 - 0,02 0,07 6,59 0,02 - 0,00 0,03 - - -
55 Attività finanziarie gestite 2.096,91 32,68 13,84 - 0,90 7,19 7,13 0,63 - 0,00 0,30 - - -
56 Di cui titoli di debito 171,37 21,13 8,93 - 0,83 4,59 1,60 0,38 - 0,00 0,28 - - -
57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale 146,19 11,55 4,91 - 0,07 2,60 5,53 0,25 - 0,00 0,02 - - -

TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
-
2.556,40
impiego dei
proventi
Di cui
-
3.702,57
398,18
35.719,21
-
-
abilitante
Di cui
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
Biodiversità ed ecosistemi (BIO)
(ammissible alla tassonomia)
-
-
impiego dei
proventi
Di cui
-
-
Data di riferimento dell'informativa T
16,29
-
-
-
abilitante
Di cui
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(ammissible alla tassonomia)
-
-
impiego dei
proventi
Inquinamento (PPC)
Di cui
-
-
-
1,50
-
-
abilitante
Di cui
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(ammissible alla tassonomia)
-
-
impiego dei
Economia circolare (CE)
proventi
Di cui
-
-
22,21
-
Garanzie ottenute mediante presa
Attivi esclusi dal numeratore per il
esempio, avviamento, merci, ecc…)
40 Controparti di paesi terzi non soggette ad
di possesso: immobili residenziali
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici
49 Attivi non inclusi per il calcolo del
dalle PMI) non soggette agli obblighi di
PMI e imprese non finanziarie (diverse
36 di cui prestiti garantiti da immobili non
46 Disponibilità liquide e attivi in
39 Strumenti rappresentativi di capitale
43 Strumenti rappresentativi di capitale
51 Esposizione verso le banche
50 Amministrazioni centrali ed
calcolo del GAR (inclusi nel
45 Prestiti interbancari a vista
33 Imprese finanziarie e non
47 Altre categorie di attivi (ad
emittenti sovranazionali
obblighi di informativa NFRD
e non residenziali
48 Totale attivi GAR
denominatore)
informativa NFRD
35 Prestiti e anticipi
41 Prestiti e anticipi
38 Titoli di debito
42 Titoli di debito
in milioni di EUR
finanziarie
residenziali
contante
44 Derivati
centrali
GAR
31
32
34
52 Portafoglio di negoziazione o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
transizione
Di cui di
-
41,46
-
-
- - - - - - - - - - 14,67 0,24 - 0,02
- - - 0,01 - - - 0,00 - - - 40,46 14,47 - 0,90
0,34 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 23,33 9,31 - 0,83
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
0,32
55 Attività finanziarie gestite
54 Garanzie finanziarie
56 Di cui titoli di debito
53 Attivi totali
57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale 0,02 0,07

Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (CapEx)
ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at
Data di riferimento dell'informativa T-1
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia)
contabile
(lordo)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
totale impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
36.425,47 30.010,63 2.976,61 - 59,61 205,45 38,72 38,54 - 0,03 - - - -
2 Imprese finanziarie 4.422,26 353,08 - - - - - - - - - - - -
3 Enti creditizi 2.624,61 345,84 - - - - - - - - - - - -
4 Prestiti e anticipi 1.087,48 42,93 - - - - - - - - - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 1.484,71 302,90 - - - - - - - - - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale 52,42 - - - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 1.797,65 7,24 - - - - - - - - - - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,00 - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi 0,00 - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 4,21 0,39 - - - - - - - - - - - -
17 Prestiti e anticipi 4,21 0,39 - - - - - - - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP 0,00 0,00 - - - - - - - - - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 3.711,71 1.550,31 819,69 - 59,61 205,45 38,72 38,54 - 0,03 - - - -
21 Prestiti e anticipi 3.304,77 1.318,31 636,68 - 52,60 193,07 20,06 20,06 - - - - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP 405,71 230,77 183,00 - 7,01 12,38 18,66 18,49 - 0,03 - - - -
23 Strumenti rappresentativi di capitale 1,23 1,23 - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 28.107,25 28.107,25 2.156,92 - - - - - - - - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 27.766,48 27.766,48 2.156,92 - - - - - - - - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 76,74 76,74 - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore 264,03 264,03 - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali 184,26 - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali 184,26 - - - - - - - - - - - - -

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (CapEx)

au aw
av
ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk
Data di riferimento dell'informativa T-1
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
in milioni di EUR Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
numeratore che al denominatore
GAR - Attivi coperti sia al
rappresentativi di capitale non posseduti per
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
la negoziazione ammissibili per il calcolo
del GAR
1
- - - - -
-
- - - - - - 30.049,35 3.015,15 - 59,61 205,49
2 Imprese finanziarie - - - - -
-
- - - - - - 353,08 - - - -
3 Enti creditizi - - - - -
-
- - - - - - 345,84 - - - -
4 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - 42,93 - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - 302,90 - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie - - - - -
-
- - - - - - 7,24 - - - -
8 di cui imprese di investimento - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - -
-
- - - - - - 0,39 - - - -
17 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - 0,39 - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - 0,00 - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie - - - - -
-
- - - - - - 1.589,02 858,23 - 59,61 205,49
21 Prestiti e anticipi - - - - -
-
- - - - - - 1.338,37 656,74 - 52,60 193,07
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
-
- - - - - - 249,43 201,49 - 7,01 12,41
23 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
-
- - - - - - 1,23 - - - -
24 Famiglie - - - - -
-
- - - - - - 28.107,25 2.156,92 - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
- - - - -
-
- - - - - - 27.766,48 2.156,92 - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - -
-
- - - - - - 76,74 - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - -
-
- - - - - - 264,03 - - - -
amministrazioni locali
28 Finanziamento delle
- - - - -
-
- - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - -
-
- - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - -
-
- - - - - - - - - - -

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 231

(segue) Template 1: Attivi per il calcolo del GAR (CapEx)
ag ah ai aj ak al an
am
ao ap aq as
ar
at
Data di riferimento dell'informativa T-1
Mitigazione del Cambiamento Climatico (CCM) Adattamento al Cambiamento Climatico (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
in milioni di EUR Valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissible alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissible alla tassonomia)
contabile
(lordo)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
totale impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non
residenziali
518,77 518,77 - - - - - - -
-
- - - -
32 Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel
denominatore)
95.570,22
33 Imprese finanziarie e non finanziarie 77.649,36
34 PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli obblighi di informativa
NFRD
54.479,91
35 Prestiti e anticipi 53.933,92
36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali 11.527,87
37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 1,23
38 Titoli di debito 356,62
39 Strumenti rappresentativi di capitale 189,37
40 Controparti di paesi terzi non soggette ad obblighi di informativa NFRD 736,30
41 Prestiti e anticipi 478,16
42 Titoli di debito 258,14
43 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00
44 Derivati 979,92
45 Prestiti interbancari a vista 318,73
46 Disponibilità liquide e attivi in contante 454,39
47 Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc…) 16.167,83
48 Totale attivi GAR 132.514,46 30.529,40 2.976,61 - 59,61 205,45 38,54
38,72
0,03
-
- - - -
49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 54.631,47
50 Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 31.831,28
51 Esposizione verso le banche centrali 18.457,45
52 Portafoglio di negoziazione 4.342,74
53 Attivi totali 187.145,93
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)
54 Garanzie finanziarie 429,12 3,12 - - - - - - -
-
- - - -
55 Attività finanziarie gestite 1.844,33 15,52 8,58 - 0,05 3,10 0,01
0,06
0,00
-
- - - -
56 Di cui titoli di debito 74,43 6,99 3,89 - - 2,25 0,01
0,05
0,00
-
- - - -
57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale 129,23 7,62 4,69 - 0,05 0,86 0,00
0,00
0,00
-
- - - -

Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD)

a b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
+ PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
Di cui
1 A01.1.1 - Coltivazione di cereali (escluso il riso), legumi
da granella e semi oleosi
1,80 0,00 2,69 - 4,50 0,00
2 B06.1.0 - Estrazione di petrolio greggio 37,73 0,45 - - 37,73 0,45
3 B08.1.2 - Estrazione di ghiaia, sabbia; estrazione di
argille e caolino
0,23 0,00 - - 0,23 0,00
4 C10.5.1 - Lavorazione del latte e produzione di latticini 2,84 - - - 2,84 -
5 C10.7.3 - Produzione di paste alimentari, couscous e
prodotti farinacei simili
20,48 - - - 20,48 -
6 C10.8.6 - Produzione di preparati omogeneizzati e
alimenti dietetici
3,40 - - - 3,40 -
7 C11.0.1 - Distillazione, rettifica e miscelazione degli
alcolici
144,44 - - - 144,44 -
8 C14.1.3 - Fabbricazione di altri articoli di abbigliamento
esterno
0,03 - - - 0,03 -
9 C14.3.9 - Fabbricazione di altri articoli di maglieria 35,83 - - - 35,83 -
10 C15.2.0 - Fabbricazione di calzature 101,67 0,09 - - 101,67 0,09
11 C17.1.2 - Fabbricazione di carta e cartone 2,80 - - - 2,80 -
12 C17.2.3 - Fabbricazione di prodotti cartotecnici 5,80 - - - 5,80 -
13 C19.2.0 - Fabbricazione di prodotti derivanti dalla
raffinazione del petrolio
208,90 0,58 - - 208,90 0,58
14 C20.1.1 - Fabbricazione di gas industriali 61,85 0,12 - - 61,85 0,12
15 C20.1.4 - Fabbricazione di altri prodotti chimici di base
organici
69,49 0,83 - - 69,49 0,83
16 C20.4.2 - Fabbricazione di profumi e cosmetici 1,21 - - - 1,21 -
17 C20.6.0 - Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali 21,19 0,34 - - 21,19 0,34
18 C21.2.0 - Fabbricazione di preparati farmaceutici 167,03 - - - 167,03 -
19 C22.2.1 - Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in
materie plastiche
0,00 - - - 0,00 -
20 C22.2.9 - Fabbricazione di altri prodotti in materie
plastiche
21,31 - - - 21,31 -
21 C23.5.1 - Produzione di cemento 5,23 0,03 - - 5,23 0,03
22 C23.7.0 - Taglio, modellatura e finitura della pietra 0,22 0,02 - - 0,22 0,02
23 C24.1.0 - Attività siderurgiche 30,82 10,47 0,00 0,00 30,82 10,47
24 C24.2.0 - Fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e
relative guarnizioni in acciaio
5,00 0,00 0,01 0,00 5,02 0,00

Template 2: GAR - Informazioni sul settore (Turnover)

b d f h ab
a Mitigazione del Cambiamento c e Adattamento al Cambiamento g y TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
z
aa
Climatico (CCM) Climatico (CCA) + PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCA)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
25 C24.3.3 - Profilatura mediante formatura o piegatura a
freddo
0,02 - - - 0,02 -
PPC + BIO)
PPC + BIO)
26 C25.1.2 - Fabbricazione di porte e finestre in metallo 4,65 0,40 - - 4,65 0,40
27 C25.5.0 - Fucinatura, imbutitura, stampaggio e
profilatura dei metalli; metallurgia delle polveri
4,52 - - - 4,52 -
28 C25.6.2 - Lavori di meccanica generale 0,01 0,00 - - 0,01 0,00
29 C25.9.3 - Fabbricazione di prodotti fabbricati con fili
metallici, catene e molle
0,33 - - - 0,33 -
30 C26.1.2 - Fabbricazione di schede elettroniche integrate 17,15 - - - 17,15 -
31 C26.3.0 - Fabbricazione di apparecchiature per
comunicazioni
0,52 0,00 0,04 - 0,56 0,00
32 C26.5.1 - Fabbricazione di strumenti e apparecchi di
misurazione, prova e navigazione
38,17 6,64 - - 38,17 6,64
33 C26.6.0 - Fabbricazione di apparecchiature per
irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed
elettroterapeutiche
0,43 - - - 0,43 -
34 C26.7.0 - Fabbricazione di strumenti ottici e attrezzature
fotografiche
16,17 - - - 16,17 -
35 C27.2.0 - Fabbricazione di batterie e accumulatori 0,54 0,25 - - 0,54 0,25
36 C27.3.2 - Fabbricazione di altri fili e cavi elettronici ed
elettrici
1,63 - - - 1,63 -
37 C27.4.0 - Fabbricazione di apparecchiature per
illuminazione
0,61 - - - 0,61 -
38 C27.5.1 - Fabbricazione di elettrodomestici 30,37 1,46 - - 30,37 1,46
39 C28.1.1 - Fabbricazione di motori e turbine, esclusi quelli
per aeromobili, veicoli e motocicli
14,22 - 0,94 - 15,17 -
40 C28.1.2 - Fabbricazione di apparecchiature
fluidodinamiche
4,22 - - - 4,22 -
41 C28.1.3 - Fabbricazione di altre pompe e compressori 0,64 - - - 0,64 -
42 C28.1.4 - Fabbricazione di altre valvole e rubinetti 13,82 - 0,59 - 14,41 -
43 C28.2.2 - Fabbricazione di apparecchi di sollevamento e
movimentazione
5,27 2,59 - - 5,27 2,59
44 C28.2.5 - Fabbricazione di attrezzature di uso non
domestico per la refrigerazione e la ventilazione
0,64 0,50 - - 0,64 0,50
45 C28.2.9 - Fabbricazione di altre macchine per impieghi
generali n.c.a.
60,16 13,10 - - 60,16 13,10
46 C28.3.0 - Fabbricazione di macchine per l'agricoltura e
la silvicoltura
7,69 - - - 7,69 -
47 C28.9.1 - Fabbricazione di macchine per la metallurgia 0,97 0,77 - - 0,97 0,77
48 C28.9.2 - Fabbricazione di macchine per l'industria
estrattiva e delle costruzioni
5,66 - - - 5,66 -

a b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
+ PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
Di cui
49 C28.9.6 - Fabbricazione di macchine per l'industria delle
materie plastiche e della gomma
43,11 2,33 - - 43,11 2,33
50 C28.9.9 - Fabbricazione di altre macchine per impieghi
speciali n.c.a.
1,17 0,17 - - 1,17 0,17
51 C29.3.2 - Fabbricazione di altre parti ed accessori per
autoveicoli
0,00 - - - 0,00 -
52 C30.1.1 - Costruzione di navi e strutture galleggianti 221,17 30,65 - - 221,17 30,65
53 C30.1.2 - Costruzione di imbarcazioni da diporto e
sportive
29,11 0,05 - - 29,11 0,05
54 C30.2.0 - Costruzione di locomotive e materiale rotabile
ferroviario
1,61 0,83 - - 1,61 0,83
55 C30.3.0 - Costruzione di aeromobili, veicoli spaziali e
relative apparecchiature
51,98 - 51,98 - 103,97 -
56 C30.9.1 - Fabbricazione di motocicli 6,86 0,43 - - 6,86 0,43
57 C32.9.9 - Altre industrie manufatturiere n.c.a. 46,38 - - - 46,38 -
58 C33.1.4 - Riparazione di apparecchiature elettriche 0,21 0,10 - - 0,21 0,10
59 C33.1.7 - Riparazione e manutenzione di altri mezzi di
trasporto
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
60 C33.2.0 - Installazione di macchine ed apparecchiature
industriali
12,57 9,93 - - 12,57 9,93
61 D35.1.1 - Produzione di energia elettrica 167,57 38,87 - - 167,57 38,87
62 D35.1.2 - Trasmissione di energia elettrica 174,25 148,11 - - 174,25 148,11
63 D35.1.4 - Commercio di energia elettrica 0,07 0,01 - - 0,07 0,01
64 D35.2.2 - Distribuzione di combustibili gassosi attraverso
condotte
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
65 D35.2.3 - Commercio di gas distribuito tramite condotte 315,64 3,79 - - 315,64 3,79
66 D35.3.0 - Fornitura di vapore e aria condizionata 0,00 0,00 - - 0,00 0,00
67 E36.0.0 - Raccolta, trattamento e fornitura di acqua 105,82 17,94 8,18 0,02 113,99 17,96
68 E38.1.1 - Raccolta di rifiuti non pericolosi 34,35 9,62 - - 34,35 9,62
69 E38.3.2 - Recupero dei materiali selezionati 0,89 0,09 - - 0,89 0,09
70 F41.1.0 - Sviluppo di progetti immobiliari 0,00 - - - 0,00 -
71 F41.2.0 - Costruzione di edifici residenziali e non
residenziali
13,77 - - - 13,77 -
72 F42.1.1 - Costruzione di strade e autostrade 48,60 0,24 0,01 0,00 48,61 0,24
73 F42.1.2 - Costruzione di linee ferroviarie e metropolitane 34,65 21,64 0,31 0,07 34,96 21,71
74 F42.9.9 - Costruzione di altre opere di ingegneria civile
n.c.a.
0,01 - 0,09 - 0,10 -

a b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
+ PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCA)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
PPC + BIO) PPC + BIO)
75 F43.2.1 - Installazione di impianti elettrici 0,66 0,24 - - 0,66 0,24
76 F43.2.2 - Installazione di impianti idraulici, di
riscaldamento e di condizionamento dell'aria
0,23 0,12 - - 0,23 0,12
77 F43.2.9 - Altri lavori di costruzione e installazione 0,57 0,07 - - 0,57 0,07
78 F43.9.9 - Altri lavori specializzati di costruzione n.c.a. 13,65 6,92 - - 13,65 6,92
79 G45.1.1 - Commercio di autovetture e autoveicoli leggeri 0,06 0,01 0,06 0,01 0,12 0,02
80 G46.1.8 - Intermediari specializzati nel commercio di altri
prodotti particolari
0,00 - - - 0,00 -
81 apparecchiature informatiche periferiche e software
G46.5.1 - Commercio all'ingrosso di computer,
20,98 - - - 20,98 -
82 G46.6.6 - Commercio all'ingrosso di altri macchinari e
attrezzature per ufficio
0,63 - - - 0,63 -
83 G46.6.9 - Commercio all'ingrosso di altri macchinari e
attrezzature
1,73 - - - 1,73 -
84 G46.7.1 - Commercio all'ingrosso di combustibili solidi,
liquidi e gassosi e di prodotti derivati
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
85 G46.7.2 - Commercio all'ingrosso di metalli e minerali
metalliferi
1,44 - - - 1,44 -
86 specializzati con prevalenza di prodotti alimentari,
G47.1.1 - Commercio al dettaglio in esercizi non
bevande o tabacco
78,60 - - - 78,60 -
87 G47.1.9 - Commercio al dettaglio in altri esercizi non
specializzati
26,10 - - - 26,10 -
88 G47.7.4 - Commercio al dettaglio di articoli medicali e
ortopedici in esercizi specializzati
25,17 - - - 25,17 -
89 G47.9.1 - Commercio al dettaglio per corrispondenza o
via internet
0,29 - - - 0,29 -
90 H49.1.0 - Trasporto ferroviario di passeggeri
(interurbano)
1,72 1,01 - - 1,72 1,01
91 H52.1.0 - Magazzinaggio e custodia 0,00 0,00 - - 0,00 0,00
92 H52.2.1 - Attività dei servizi connessi al trasporto terrestre 108,95 33,85 3,94 - 112,89 33,85
93 H53.2.0 - Altre attività postali e di corriere 24,13 0,27 - - 24,13 0,27
94 I55.1.0 - Alberghi e alloggi simili 2,00 0,00 - - 2,00 0,00
95 J58.1.1 - Edizione di libri 0,00 - - - 0,00 -
96 J58.1.3 - Edizione di quotidiani 25,67 - - - 25,67 -
97 J58.1.4 - Edizione di riviste e periodici 5,12 - - - 5,12 -
98 J60.1.0 - Trasmissioni radiofoniche 0,00 - - - 0,00 -
99 J61.1.0 - Telecomunicazioni fisse 15,73 0,19 5,89 0,00 21,61 0,19

a b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
+ PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
PPC + BIO) PPC + BIO)
100 J61.2.0 - Telecomunicazioni mobili 9,14 - - - 9,14 -
101 J61.9.0 - Altre attività di telecomunicazione 28,77 - - - 28,77 -
102 J62.0.1 - Attività di programmazione informatica 20,27 0,00 - - 20,27 0,00
103 J62.0.2 - Attività di consulenza informatica 0,51 - - - 0,51 -
104 J62.0.9 - Altre attività dei servizi connessi alle tecnologie
dell'informazione e dell'informatica
4,86 1,72 0,29 0,08 5,15 1,80
105 J63.1.2 - Portali web 0,08 - 0,02 - 0,10 -
106 K64.2.0 - Attività delle società di partecipazione (holding) 39,15 7,35 24,31 0,74 63,46 8,09
107 L68.1.0 - Compravendita di beni immobili effettuata su
beni propri
5,22 - - - 5,22 -
108 L68.2.0 - Affitto e gestione di beni immobili propri o in
locazione
13,30 - 0,14 - 13,44 -
109 L68.3.2 - Gestione di immobili per conto terzi 0,02 - 0,01 - 0,03 -
110 M70.1.0 - Attività delle sedi centrali 1.284,32 316,24 - - 1.284,32 316,24
111 M70.2.2 - Altre attività di consulenza amministrativo-
gestionale
12,31 - 0,08 - 12,39 -
112 M71.1.2 - Attività degli studi di ingegneria e altri studi
tecnici
0,51 0,13 - - 0,51 0,13
113 M72.1.9 - Altre ricerche e sviluppi sperimentali nel
campo delle scienze naturali e dell'ingegneria
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
114 M73.1.1 - Agenzie pubblicitarie 0,03 - - - 0,03 -
115 M73.1.2 - Attività delle concessionarie pubblicitarie 1,44 - - - 1,44 -
116 N77.1.1 - Noleggio di autovetture e autoveicoli leggeri 0,15 - 0,04 - 0,19 -
117 N78.2.0 - Attività di agenzie di lavoro interinale 33,56 - - - 33,56 -
118 N79.1.1 - Attività delle agenzie di viaggio 1,27 - - - 1,27 -
119 N82.3.0 - Organizzazione di convegni e fiere 11,17 - 0,04 - 11,21 -
120 N82.9.1 - Attività di recupero crediti 60,38 - - - 60,38 -
121 N82.9.9 - Altri servizi di supporto alle imprese n.c.a. 21,61 - 6,66 - 28,27 -
122 Q86.2.2 - Servizi degli studi medici specialistici 32,96 2,65 0,33 - 33,30 2,65
123 Q87.3.0 - Servizi di assistenza residenziale per anziani e
disabili
- 0,24 0,24 - 0,24 0,24
124 S95.1.1 - Riparazione di computer e periferiche 0,22 - - - 0,22 -
125 S96.0.1 - Lavanderia e pulitura (a secco)di articoli tessili e
pelliccia
0,02 - - - 0,02 -

Template 2: GAR - Informazioni sul settore (CapEx)
A b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
+ PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
PPC + BIO)
Di cui
1 A01.1.1 - Coltivazione di cereali (escluso il riso), legumi
da granella e semi oleosi
3,90 0,00 0,59 - 4,50 0,00
2 B06.1.0 - Estrazione di petrolio greggio 37,73 5,55 - - 37,73 5,55
3 B08.1.2 - Estrazione di ghiaia, sabbia; estrazione di
argille e caolino
0,23 0,03 - - 0,23 0,03
4 C10.5.1 - Lavorazione del latte e produzione di latticini 2,84 0,09 - - 2,84 0,09
5 C10.7.3 - Produzione di paste alimentari, couscous e
prodotti farinacei simili
20,48 0,68 - - 20,48 0,68
6 C10.8.6 - Produzione di preparati omogeneizzati e
alimenti dietetici
1,70 0,00 1,70 0,00 3,40 0,00
7 C11.0.1 - Distillazione, rettifica e miscelazione degli
alcolici
144,44 - - - 144,44 -
8 C14.1.3 - Fabbricazione di altri articoli di abbigliamento
esterno
0,03 - - - 0,03 -
9 C14.3.9 - Fabbricazione di altri articoli di maglieria 35,83 - - - 35,83 -
10 C15.2.0 - Fabbricazione di calzature 101,13 2,03 0,55 0,21 101,67 2,24
11 C17.1.2 - Fabbricazione di carta e cartone 2,80 - - - 2,80 -
12 C17.2.3 - Fabbricazione di prodotti cartotecnici 5,80 - - - 5,80 -
13 C19.2.0 - Fabbricazione di prodotti derivanti dalla
raffinazione del petrolio
208,90 42,82 - - 208,90 42,82
14 C20.1.1 - Fabbricazione di gas industriali 61,85 - - - 61,85 -
15 C20.1.4 - Fabbricazione di altri prodotti chimici di base
organici
69,49 10,21 - - 69,49 10,21
16 C20.4.2 - Fabbricazione di profumi e cosmetici 0,60 0,00 0,60 0,00 1,21 0,00
17 C20.6.0 - Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali 21,19 3,39 - - 21,19 3,39
18 C21.2.0 - Fabbricazione di preparati farmaceutici 167,03 - - - 167,03 -
19 C22.2.1 - Fabbricazione di lastre, fogli, tubi e profilati in
materie plastiche
0,00 - - - 0,00 -
20 C22.2.9 - Fabbricazione di altri prodotti in materie
plastiche
21,31 - - - 21,31 -
21 C23.5.1 - Produzione di cemento 5,23 0,74 - - 5,23 0,74
22 C23.7.0 - Taglio, modellatura e finitura della pietra 0,22 0,00 - - 0,22 0,00
23 C24.1.0 - Attività siderurgiche 30,82 4,64 0,00 0,00 30,82 4,64
24 C24.2.0 - Fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e
relative guarnizioni in acciaio
5,01 0,00 0,01 0,00 5,02 0,00

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 239

A b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
+ PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
25 C24.3.3 - Profilatura mediante formatura o piegatura a
freddo
0,02 - - - 0,02 -
PPC + BIO)
PPC + BIO)
26 C25.1.2 - Fabbricazione di porte e finestre in metallo 4,65 0,09 - - 4,65 0,09
27 C25.5.0 - Fucinatura, imbutitura, stampaggio e
profilatura dei metalli; metallurgia delle polveri
4,52 - - - 4,52 -
28 C25.6.2 - Lavori di meccanica generale 0,01 0,00 - - 0,01 0,00
29 C25.9.3 - Fabbricazione di prodotti fabbricati con fili
metallici, catene e molle
0,33 - - - 0,33 -
30 C26.1.2 - Fabbricazione di schede elettroniche integrate 17,15 0,00 - - 17,15 0,00
31 C26.3.0 - Fabbricazione di apparecchiature per
comunicazioni
0,02 0,01 0,55 - 0,56 0,01
32 C26.5.1 - Fabbricazione di strumenti e apparecchi di
misurazione, prova e navigazione
38,17 8,96 - - 38,17 8,96
33 C26.6.0 - Fabbricazione di apparecchiature per
irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed
elettroterapeutiche
0,43 - - - 0,43 -
34 C26.7.0 - Fabbricazione di strumenti ottici e attrezzature
fotografiche
8,09 0,11 8,09 0,11 16,17 0,22
35 C27.2.0 - Fabbricazione di batterie e accumulatori 0,54 0,47 - - 0,54 0,47
36 C27.3.2 - Fabbricazione di altri fili e cavi elettronici ed
elettrici
1,63 - - - 1,63 -
37 C27.4.0 - Fabbricazione di apparecchiature per
illuminazione
0,61 - - - 0,61 -
38 C27.5.1 - Fabbricazione di elettrodomestici 30,37 2,04 - - 30,37 2,04
39 C28.1.1 - Fabbricazione di motori e turbine, esclusi quelli
per aeromobili, veicoli e motocicli
13,20 - 1,97 - 15,17 -
40 C28.1.2 - Fabbricazione di apparecchiature
fluidodinamiche
4,22 - - - 4,22 -
41 C28.1.3 - Fabbricazione di altre pompe e compressori 0,64 - - - 0,64 -
42 C28.1.4 - Fabbricazione di altre valvole e rubinetti 13,17 - 1,24 - 14,41 -
43 C28.2.2 - Fabbricazione di apparecchi di sollevamento e
movimentazione
5,27 2,42 - - 5,27 2,42
44 C28.2.5 - Fabbricazione di attrezzature di uso non
domestico per la refrigerazione e la ventilazione
0,64 0,22 - - 0,64 0,22
45 C28.2.9 - Fabbricazione di altre macchine per impieghi
generali n.c.a.
60,16 5,80 0,00 0,00 60,16 5,80
46 C28.3.0 - Fabbricazione di macchine per l'agricoltura e
la silvicoltura
7,69 - - - 7,69 -
47 C28.9.1 - Fabbricazione di macchine per la metallurgia 0,97 0,34 - - 0,97 0,34
48 C28.9.2 - Fabbricazione di macchine per l'industria
estrattiva e delle costruzioni
5,66 - - - 5,66 -

A b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
+ PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
49 C28.9.6 - Fabbricazione di macchine per l'industria delle 43,11 - - - 43,11 -
PPC + BIO)
PPC + BIO)
50 C28.9.9 - Fabbricazione di altre macchine per impieghi
materie plastiche e della gomma
speciali n.c.a.
1,17 0,03 - - 1,17 0,03
51 C29.3.2 - Fabbricazione di altre parti ed accessori per
autoveicoli
0,00 - - - 0,00 -
52 C30.1.1 - Costruzione di navi e strutture galleggianti 221,17 5,81 - - 221,17 5,81
53 C30.1.2 - Costruzione di imbarcazioni da diporto e
sportive
29,11 0,30 - - 29,11 0,30
54 C30.2.0 - Costruzione di locomotive e materiale rotabile
ferroviario
1,61 0,78 - - 1,61 0,78
55 C30.3.0 - Costruzione di aeromobili, veicoli spaziali e
relative apparecchiature
51,98 2,08 51,98 1,00 103,97 3,08
56 C30.9.1 - Fabbricazione di motocicli 6,86 1,06 - - 6,86 1,06
57 C32.9.9 - Altre industrie manufatturiere n.c.a. 46,38 - - - 46,38 -
58 C33.1.4 - Riparazione di apparecchiature elettriche 0,21 0,18 - - 0,21 0,18
59 C33.1.7 - Riparazione e manutenzione di altri mezzi di
trasporto
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
60 C33.2.0 - Installazione di macchine ed apparecchiature
industriali
12,57 4,40 - - 12,57 4,40
61 D35.1.1 - Produzione di energia elettrica 163,45 72,35 4,11 1,60 167,57 73,96
62 D35.1.2 - Trasmissione di energia elettrica 174,25 172,51 - - 174,25 172,51
63 D35.1.4 - Commercio di energia elettrica 0,07 0,01 - - 0,07 0,01
64 D35.2.2 - Distribuzione di combustibili gassosi attraverso
condotte
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
65 D35.2.3 - Commercio di gas distribuito tramite condotte 315,64 46,40 - - 315,64 46,40
66 D35.3.0 - Fornitura di vapore e aria condizionata 0,00 0,00 - - 0,00 0,00
67 E36.0.0 - Raccolta, trattamento e fornitura di acqua 113,41 26,81 0,58 0,54 113,99 27,36
68 E38.1.1 - Raccolta di rifiuti non pericolosi 34,35 23,36 - - 34,35 23,36
69 E38.3.2 - Recupero dei materiali selezionati 0,89 0,25 - - 0,89 0,25
70 F41.1.0 - Sviluppo di progetti immobiliari 0,00 - - - 0,00 -
71 F41.2.0 - Costruzione di edifici residenziali e non
residenziali
13,77 - - - 13,77 -
72 F42.1.1 - Costruzione di strade e autostrade 1,77 0,75 46,84 0,04 48,61 0,79
73 F42.1.2 - Costruzione di linee ferroviarie e metropolitane 31,62 21,53 3,34 1,09 34,96 22,62
74 F42.9.9 - Costruzione di altre opere di ingegneria civile
n.c.a.
0,00 - 0,10 - 0,10 -

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 241

A b d f h ab
Mitigazione del Cambiamento c Adattamento al Cambiamento
e
g TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
y
z aa
Climatico (CCM) Climatico (CCA) + PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM)
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
(CCA)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
WTR + CE +
Di cui
75 F43.2.1 - Installazione di impianti elettrici 0,66 0,26 - - 0,66 0,26
PPC + BIO)
PPC + BIO)
76 F43.2.2 - Installazione di impianti idraulici, di
riscaldamento e di condizionamento dell'aria
0,23 0,09 - - 0,23 0,09
77 F43.2.9 - Altri lavori di costruzione e installazione 0,57 0,26 - - 0,57 0,26
78 F43.9.9 - Altri lavori specializzati di costruzione n.c.a. 13,33 9,64 0,31 0,30 13,65 9,94
79 G45.1.1 - Commercio di autovetture e autoveicoli leggeri 0,06 0,04 0,06 0,04 0,12 0,08
80 G46.1.8 - Intermediari specializzati nel commercio di altri
prodotti particolari
0,00 - - - 0,00 -
81 apparecchiature informatiche periferiche e software
G46.5.1 - Commercio all'ingrosso di computer,
20,98 - - - 20,98 -
82 G46.6.6 - Commercio all'ingrosso di altri macchinari e
attrezzature per ufficio
0,63 - - - 0,63 -
83 G46.6.9 - Commercio all'ingrosso di altri macchinari e
attrezzature
1,73 - - - 1,73 -
84 G46.7.1 - Commercio all'ingrosso di combustibili solidi,
liquidi e gassosi e di prodotti derivati
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
85 G46.7.2 - Commercio all'ingrosso di metalli e minerali
metalliferi
1,44 - - - 1,44 -
86 specializzati con prevalenza di prodotti alimentari,
G47.1.1 - Commercio al dettaglio in esercizi non
bevande o tabacco
78,60 - - - 78,60 -
87 G47.1.9 - Commercio al dettaglio in altri esercizi non
specializzati
26,10 1,13 - - 26,10 1,13
88 G47.7.4 - Commercio al dettaglio di articoli medicali e
ortopedici in esercizi specializzati
25,17 - - - 25,17 -
89 G47.9.1 - Commercio al dettaglio per corrispondenza o
via internet
0,29 - - - 0,29 -
90 H49.1.0 - Trasporto ferroviario di passeggeri
(interurbano)
1,67 1,41 0,05 0,04 1,72 1,45
91 H52.1.0 - Magazzinaggio e custodia 0,00 0,00 - - 0,00 0,00
92 H52.2.1 - Attività dei servizi connessi al trasporto terrestre 57,93 47,54 54,96 1,44 112,89 48,98
93 H53.2.0 - Altre attività postali e di corriere 24,13 - - - 24,13 -
94 I55.1.0 - Alberghi e alloggi simili 2,00 0,00 - - 2,00 0,00
95 J58.1.1 - Edizione di libri 0,00 - - - 0,00 -
96 J58.1.3 - Edizione di quotidiani 25,67 - - - 25,67 -
97 J58.1.4 - Edizione di riviste e periodici 5,12 - - - 5,12 -
98 J60.1.0 - Trasmissioni radiofoniche 0,00 - - - 0,00 -
99 J61.1.0 - Telecomunicazioni fisse 20,64 0,52 0,97 0,00 21,61 0,52

A b c d e f g h y z aa ab
Mitigazione del Cambiamento
Climatico (CCM)
Adattamento al Cambiamento
Climatico (CCA)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE
+ PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Imprese non finanziarie
(soggette a NFRD)
non soggette a NFRD
PMI e altre imprese
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre
(codice e marchio)
Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo) Valore contabile (lordo)
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
Di cui
in milioni di
EUR
ecosostenibile
(CCM + CCA +
Di cui
(CCM) (CCM) (CCA) (CCA) WTR + CE +
PPC + BIO)
WTR + CE +
PPC + BIO)
100 J61.2.0 - Telecomunicazioni mobili 9,14 0,09 - - 9,14 0,09
101 J61.9.0 - Altre attività di telecomunicazione 28,77 - - - 28,77 -
102 J62.0.1 - Attività di programmazione informatica 20,27 0,00 - - 20,27 0,00
103 J62.0.2 - Attività di consulenza informatica 0,51 - - - 0,51 -
104 J62.0.9 - Altre attività dei servizi connessi alle tecnologie
dell'informazione e dell'informatica
5,02 2,29 0,13 0,11 5,15 2,41
105 J63.1.2 - Portali web 0,08 - 0,02 - 0,10 -
106 K64.2.0 - Attività delle società di partecipazione (holding) 37,76 27,66 25,71 3,05 63,46 30,71
107 L68.1.0 - Compravendita di beni immobili effettuata su
beni propri
5,22 - - - 5,22 -
108 L68.2.0 - Affitto e gestione di beni immobili propri o in
locazione
13,31 - 0,14 - 13,44 -
109 L68.3.2 - Gestione di immobili per conto terzi 0,02 - 0,01 - 0,03 -
110 M70.1.0 - Attività delle sedi centrali 1.180,09 509,75 104,23 3,70 1.284,32 513,45
111 M70.2.2 - Altre attività di consulenza amministrativo-
gestionale
12,31 - 0,08 - 12,39 -
112 M71.1.2 - Attività degli studi di ingegneria e altri studi
tecnici
0,51 0,00 0,00 - 0,51 0,00
113 M72.1.9 - Altre ricerche e sviluppi sperimentali nel
campo delle scienze naturali e dell'ingegneria
0,00 0,00 - - 0,00 0,00
114 M73.1.1 - Agenzie pubblicitarie 0,03 - - - 0,03 -
115 M73.1.2 - Attività delle concessionarie pubblicitarie 1,44 - - - 1,44 -
116 N77.1.1 - Noleggio di autovetture e autoveicoli leggeri 0,15 - 0,04 - 0,19 -
117 N78.2.0 - Attività di agenzie di lavoro interinale 33,56 - - - 33,56 -
118 N79.1.1 - Attività delle agenzie di viaggio 1,27 - - - 1,27 -
119 N82.3.0 - Organizzazione di convegni e fiere 11,21 - - - 11,21 -
120 N82.9.1 - Attività di recupero crediti 60,38 - - - 60,38 -
121 N82.9.9 - Altri servizi di supporto alle imprese n.c.a. 21,61 - 6,66 - 28,27 -
122 Q86.2.2 - Servizi degli studi medici specialistici 17,18 6,16 16,11 6,16 33,30 12,32
123 Q87.3.0 - Servizi di assistenza residenziale per anziani e
disabili
0,24 0,24 - - 0,24 0,24
124 S95.1.1 - Riparazione di computer e periferiche 0,22 - - - 0,22 -
125 S96.0.1 - Lavanderia e pulitura (a secco)di articoli tessili e
pelliccia
0,02 - - - 0,02 -

Template 3: KPI GAR (Turnover stock)
a b c d e f g h Data di riferimento dell'informativa T
i
j k l m n o p q
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acque e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
tassonomia)
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
tassonomia)
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
26,48 2,52 1,96 0,03 0,32 0,04 0,00 - 0,00 0,06 - - - 0,03 - - -
2 Imprese finanziarie 0,47 0,03 - 0,00 0,00 0,01 0,00 - 0,00 0,00 - - - 0,00 - - -
3 Enti creditizi 0,42 0,02 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - 0,00 - - - - - - - -
4 Prestiti e anticipi 0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 0,28 0,02 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - 0,00 - - - - - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale 0,11 0,00 - - 0,00 - - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 0,05 0,01 - 0,00 0,00 0,01 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - -
8 ci cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 0,01 0,00 - 0,00 0,00 0,01 0,00 - - - - - - - - - -
17 Prestiti e anticipi 0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP 0,01 0,00 - 0,00 0,00 0,01 0,00 - - - - - - - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,98 0,53 - 0,03 0,32 0,02 0,00 - 0,00 0,06 - - - 0,03 - - -
21 Prestiti e anticipi 0,82 0,42 - 0,02 0,28 0,00 0,00 - 0,00 0,06 - - - 0,03 - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP 0,16 0,12 - 0,01 0,04 0,02 0,00 - 0,00 - - - - 0,00 - - -
23 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 25,04 1,96 1,96 - - - - - - - - - - - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 20,92 1,96 1,96 - - - - - - - - - - - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 0,03 - - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore 0,10 - - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - -
mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
31 Garanzie ottenute
0,31 - - - - - - - - - - - - - - - -
32 Totale attivi GAR 26,79 2,52 1,96 0,03 0,32 0,04 0,00 - 0,00 0,06 - - - 0,03 - - -

(segue) Template 3: KPI GAR (Turnover stock)
r s u
t
v w x z aa ab ac ad ae af
Data di riferimento dell'informativa T
Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) tassonomia) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
attivi coperti
totale degli
Quota del
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione
ammissibili per il calcolo del GAR
0,00 - - - 0,00 -
-
- 26,61 2,52 1,96 0,03 0,39 22,67
2 Imprese finanziarie 0,00 - - - 0,00 -
-
- 0,48 0,03 - 0,00 0,00 2,15
3 Enti creditizi - - - - - -
-
- 0,42 0,02 - 0,00 0,00 1,14
4 Prestiti e anticipi - - - - - -
-
- 0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,07
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
-
- 0,28 0,02 - 0,00 0,00 0,81
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -
-
- 0,11 0,00 - - 0,00 0,26
7 Altre imprese finanziarie 0,00 - - - 0,00 -
-
- 0,06 0,01 - 0,00 0,00 1,01
8 ci cui imprese di investimento - - - - - -
-
- - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - -
-
- - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
-
- - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -
-
- - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - -
-
- - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - -
-
- - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
-
- - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -
-
- - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - - -
-
- 0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,04
17 Prestiti e anticipi - - - - - -
-
- 0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
-
- 0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,04
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -
-
- - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,00 - - - 0,00 -
-
- 1,10 0,53 - 0,03 0,39 2,49
21 Prestiti e anticipi 0,00 - - - 0,00 -
-
- 0,92 0,42 - 0,02 0,34 2,18
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
-
- 0,18 0,12 - 0,01 0,04 0,31
23 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -
-
- 0,00 - - - - 0,00
24 Famiglie - - - - - -
-
- 25,04 1,96 1,96 - - 17,93
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali - - - - - -
-
- 20,92 1,96 1,96 - - 14,98
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - -
-
- 0,03 - - - - 0,02
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - -
-
- 0,10 - - - - 0,07
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - -
-
- - - - - - 0,10
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - -
-
- - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - -
-
- - - - - - 0,10
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non residenziali - - - - - -
-
- 0,31 - - - - 0,22
32 Totale attivi GAR 0,00 - - - 0,00 -
-
- 26,92 2,52 1,96 0,03 0,39 71,62

Template 3: KPI GAR (Turnover stock)
ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw
Data di riferimento dell'informativa T-1
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Acque e risorse marine (WTR) settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
Economia circolare (CE) settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
che finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti
tassonomia)
tassonomia) che finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti
tassonomia) che finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti
tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
tassonomia (allineati alla tassonomia) impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
tassonomia (allineati alla tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
tassonomia (allineati alla tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
22,59 2,02 - 0,08 0,15 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
2 Imprese finanziarie 0,41 - - - - - - - - - - - - - - - -
3 Enti creditizi 0,39 - - - - - - - - - - - - - - - -
4 Prestiti e anticipi 0,05 - - - - - - - - - - - - - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 0,33 - - - - - - - - - - - - - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale 0,01 - - - - - - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 0,02 - - - - - - - - - - - - - - - -
8 ci cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - -
17 Prestiti e anticipi 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 0,97 0,39 - 0,08 0,15 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
21 Prestiti e anticipi 0,86 0,32 - 0,07 0,12 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP 0,11 0,08 - 0,00 0,03 0,00 - - - - - - - - - - -
23 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 - - - - 0,00 - - - - - - - - - - -
24 Famiglie 21,21 1,63 - - - - - - - - - - - - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 20,95 1,63 - - - - - - - - - - - - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 0,06 - - - - - - - - - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore 0,20 - - - - - - - - - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
0,39 - - - - - - - - - - - - - - - -
Totale attivi GAR
32
22,98 2,02 - 0,08 0,15 0,00 0,00 - - - - - - - - - -

(segue) Template 3: KPI GAR (Turnover stock)

ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk
Data di riferimento dell'informativa T-1
Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori tassonomia) pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota totale
degli attivi
coperti
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione
ammissibili per il calcolo del GAR
- - - - - - - - 22,60 2,02 - 0,08 0,15 19,46
2 Imprese finanziarie - - - - - - - - 0,41 - - - - 2,36
3 Enti creditizi - - - - - - - - 0,39 - - - - 1,40
4 Prestiti e anticipi - - - - - - - - 0,05 - - - - 0,58
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - 0,33 - - - - 0,79
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - 0,01 - - - - 0,03
7 Altre imprese finanziarie - - - - - - - - 0,02 - - - - 0,96
8 ci cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - 0,00
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - 0,00
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
17 Prestiti e anticipi - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie - - - - - - - - 0,98 0,39 - 0,08 0,15 1,98
21 Prestiti e anticipi - - - - - - - - 0,87 0,32 - 0,07 0,12 1,77
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - 0,11 0,08 - 0,00 0,03 0,22
23 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
24 Famiglie - - - - - - - - 21,21 1,63 - - - 15,02
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali - - - - - - - - 20,95 1,63 - - - 14,84
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - 0,06 - - - - 0,04
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - 0,20 - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - 0,10
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - 0,10
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non residenziali - - - - - - - - 0,39 - - - - 0,28
32 Totale attivi GAR - - - - - - - - 22,99 2,02 - 0,08 0,15 70,81

Template 3: KPI GAR (CapEx stock)
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Acque e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al
denominatore)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
finanziano settori pertinenti per la
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
finanziano settori pertinenti per la
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
finanziano settori pertinenti per la
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
tassonomia (allineati alla tassonomia) impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
tassonomia (allineati alla tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
tassonomia (allineati alla tassonomia)
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di
calcolo del GAR
1
26,81 2,82 1,96 0,03 0,54 0,14 0,02 - 0,00 0,09 - - - 0,02 - - -
Imprese finanziarie
2
0,47 0,04 - 0,00 0,01 0,01 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - -
Enti creditizi
3
0,42 0,03 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
4
0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
5
0,28 0,02 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
6
0,11 0,00 - - 0,00 - - - - - - - - - - - -
Altre imprese finanziarie
7
0,05 0,01 - 0,00 0,00 0,01 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - -
ci cui imprese di investimento
8
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
9
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
10
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - - - - - - - - - - -
di cui società di gestione
12
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
13
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
14
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
15
- - - - - - - - - - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione
16
0,01 0,00 - 0,00 0,00 0,01 0,00 - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
17
0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
18
0,01 0,00 - 0,00 0,00 0,01 0,00 - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
19
- - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 1,30 0,83 - 0,03 0,53 0,13 0,01 - 0,00 0,09 - - - 0,02 - - -
Prestiti e anticipi
21
1,06 0,63 - 0,02 0,45 0,08 0,01 - 0,00 0,09 - - - 0,01 - - -
Titoli di debito, compresi UoP
22
0,24 0,20 - 0,01 0,08 0,04 0,00 - 0,00 0,00 - - - 0,00 - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
23
0,00 - - - - - - - - - - - - - - - -
Famiglie
24
25,04 1,96 1,96 - - - - - - - - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
20,92 1,96 1,96 - - - - - - - - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici
26
0,03 - - - - - - - - - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
27
0,10 - - - - - - - - - - - - - - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali
28
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia
29
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali
30
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Garanzie ottenute mediante presa di possesso:
immobili residenziali e non residenziali
31
0,31 - - - - - - - - - - - - - - - -
Totale attivi GAR
32
27,12 2,82 1,96 0,03 0,54 0,14 0,02 - 0,00 0,09 - - - 0,02 - - -

(segue) Template 3: KPI GAR (CapEx stock)
Data di riferimento dell'informativa T
totale degli
Quota del
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
attivi coperti
0,00 - - - 0,01 - - - 27,08 2,84 1,96 0,03 0,54 22,67
0,00 - - - 0,00 - - - 0,49 0,04 - 0,00 0,01 2,15
- - - - - - - - 0,42 0,03 - 0,00 0,00 1,14
- - - - - - - - 0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,07
- - - - - - - - 0,28 0,02 - 0,00 0,00 0,81
- - - - - - - - 0,11 0,00 - - 0,00 0,26
0,00 - - - 0,00 - - - 0,06 0,01 - 0,00 0,00 1,01
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - 0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,04
- - - - - - - - 0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00
- - - - - - - - 0,02 0,00 - 0,00 0,00 0,04
- - - - - - - - - - - - - -
0,00 - - - 0,01 - - - 1,55 0,84 - 0,03 0,53 2,49
0,00 - - - 0,00 - - - 1,25 0,64 - 0,02 0,45 2,18
0,00 - - - 0,01 - - - 0,30 0,20 - 0,01 0,09 0,31
- - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
- - - - - - - - 25,04 1,96 1,96 - - 17,93
- - - - - - - - 20,92 1,96 1,96 - - 14,98
- - - - - - - - 0,03 - - - - 0,02
- - - - - - - - 0,10 - - - - 0,07
- - - - - - - - - - - - - 0,10
- - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - 0,10
- - - - - - - - 0,31 - - - - 0,22
0,00 - - - 0,01 - - - 27,38 2,84 1,96 0,03 0,54 71,62
impiego dei
Inquinamento (PPC)
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Biodiversità ed ecosistemi (BIO)
impiego dei
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
impiego dei tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)

Template 3: KPI GAR (CapEx stock)
ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw
Data di riferimento dell'informativa T-1
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) (CCA) Adattamento ai cambiamenti climatici Acque e risorse marine
(WTR)
Economia circolare (CE)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non
posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
22,65 2,25 - 0,04 0,16 0,03 0,03 - 0,00 - - - - - - - -
2 Imprese finanziarie 0,27 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
3 Enti creditizi 0,26 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
4 Prestiti e anticipi 0,03 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
5 Titoli di debito, compresi UoP 0,23 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 0,01 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
8 ci cui imprese di investimento - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
13 Prestiti e anticipi - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione 0,00 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
17 Prestiti e anticipi 0,00 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
18 Titoli di debito, compresi UoP 0,00 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie 1,17 0,62 - 0,04 0,16 0,03 0,03 - 0,00 - - - - - - - -
21 Prestiti e anticipi 0,99 0,48 - 0,04 0,15 0,02 0,02 - - - - - - - - - -
22 Titoli di debito, compresi UoP 0,17 0,14 - 0,01 0,01 0,01 0,01 - 0,00 - - - - - - - -
23 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
24 Famiglie 21,21 1,63 - - - - -
-
- - - - - - - - -
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 20,95 1,63 - - - - -
-
- - - - - - - - -
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici 0,06 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore 0,20 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - -
-
- - - - - - - - -
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
0,39 - - - - - -
-
- - - - - - - - -
32 Totale attivi GAR 23,04 2,25 - 0,04 0,16 0,03 0,03 - 0,00 - - - - - - - -

(segue) Template 3: KPI GAR (CapEx stock)

ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk
Data di riferimento dell'informativa T-1
Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) Quota totale
degli attivi
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
coperti
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
1 Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
- - - - - - - - 22,68 2,28 - 0,04 0,16 19,46
2 Imprese finanziarie - - - - - - - - 0,27 - - - - 2,36
3 Enti creditizi - - - - - - - - 0,26 - - - - 1,40
4 Prestiti e anticipi - - - - - - - - 0,03 - - - - 0,58
5 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - 0,23 - - - - 0,79
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - 0,03
7 Altre imprese finanziarie - - - - - - - - 0,01 - - - - 0,96
8 ci cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - -
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - - 0,00
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - 0,00
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
16 di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
17 Prestiti e anticipi - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
19 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - -
20 Imprese non finanziarie - - - - - - - - 1,20 0,65 - 0,04 0,16 1,98
21 Prestiti e anticipi - - - - - - - - 1,01 0,50 - 0,04 0,15 1,77
22 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - 0,19 0,15 - 0,01 0,01 0,22
23 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
24 Famiglie - - - - - - - - 21,21 1,63 - - - 15,02
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali - - - - - - - - 20,95 1,63 - - - 14,84
26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - 0,06 - - - - 0,04
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - 0,20 - - - - -
28 Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - 0,10
29 Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - - - -
30 Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - 0,10
31 Garanzie ottenute mediante presa di possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - 0,39 - - - - 0,28
32 Totale attivi GAR - - - - - - - - 23,07 2,28 - 0,04 0,16 70,81

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 251

Template 4: KPI GAR (Turnover flow)
a b c d e f g h i j k l m n o p q
Disclosure reference date T
Climate Change Mitigation (CCM) Climate Change Adaptation (CCA) Acque e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE)
% (compared to flow of total eligible assets) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
alla tassonomia) settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia) che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
GAR - Covered assets in both numerator and denominator
1 Loans and advances, debt securities and equity instruments not HfT eligible for GAR
calculation
16,34 2,45 1,75 0,04 0,44 0,03 0,00 - 0,00 0,05 - - - 0,07 - - -
2 Financial corporations 0,73 - - - - - - - - 0,00 - - - 0,00 - - -
3 Credit institutions 0,67 - - - - - - - - - - - - - - - -
4 Loans and advances 0,04 0,00 - - 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
5 Debt securities, including UoP 0,39 0,03 - - 0,00 0,00 0,00 - 0,00 - - - - - - - -
6 Equity instruments 0,23 0,00 - - 0,00 - - - - - - - - - - - -
7 Other financial corporations 0,07 0,01 - - 0,00 0,02 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - -
8 of which investment firms - - - - - - - - - - - - - - - - -
9 Loans and advances - - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Debt securities, including UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 of which management companies - - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Loans and advances - - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Debt securities, including UoP - - - - - - - - - - - - - - - - -
15 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - - - - -
16 of which insurance undertakings 0,02 - - - - - - - - - - - - - - - -
17 Loans and advances 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - -
18 Debt securities, including UoP 0,02 0,00 - - 0,00 0,02 0,00 - - - - - - - - - -
19 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Non-financial corporations 1,08 0,70 - 0,04 0,44 0,03 0,00 - 0,00 0,05 - - - 0,07 - - -
21 NFCs subject to NFRD disclosure obligations 0,98 0,60 - 0,04 0,41 0,00 0,00 - 0,00 0,05 - - - 0,06 - - -
22 Loans and advances 0,10 0,10 - 0,00 0,03 0,03 0,00 - 0,00 0,00 - - - 0,00 - - -
23 Debt securities, including UoP 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - -
24 Equity instruments 14,53 1,75 1,75 - - - - - - - - - - - - - -
25 Households 11,83 1,75 1,75 - - - - - - - - - - - - - -
26 of which loans collateralised by residential immovable property 0,03 - - - - - - - - - - - - - - - -
27 of which building renovation loans 0,02 - - - - - - - - - - - - - - - -
28 of which motor vehicle loans - - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Local governments financing - - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Other local government financing - - - - - - - - - - - - - - - - -
31 Collateral obtained by taking possession: residential and commercial
immovable properties
0,00 - - - - - - - - - - - - - - - -
32 Total GAR assets 16,34 2,45 1,75 0,04 0,44 0,03 0,00 - 0,00 0,05 - - - 0,07 - - -

(segue) Template 4: KPI GAR (Turnover flow)

r s u
t
v w x z aa ab ac ad ae af
Disclosure reference date T
Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (compared to flow of total eligible assets) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori tassonomia) pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
totale degli
attivi nuovi
Quota del
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
coperti
GAR - Covered assets in both numerator and denominator
1 Loans and advances, debt securities and equity instruments not HfT eligible for GAR calculation 0,00 - - - 0,00 - - - 16,49 2,45 1,75 0,04 0,44 11,34
2 Financial corporations 0,00 - - - 0,00 - - - 0,73 - - - - 1,76
3 Credit institutions - - - - - - - - 0,67 - - - - 1,40
4 Loans and advances - - - - - - - - 0,04 0,00 - - 0,00 0,10
5 Debt securities, including UoP - - - - - - - - 0,39 0,03 - - 0,00 0,92
6 Equity instruments - - - - - - - - 0,23 0,00 - - 0,00 0,38
7 Other financial corporations 0,00 - - - 0,00 - - - 0,09 0,01 - - 0,00 0,37
8 of which investment firms - - - - - - - - - - - - - -
9 Loans and advances - - - - - - - - - - - - - -
10 Debt securities, including UoP - - - - - - - - - - - - - -
11 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - -
12 of which management companies - - - - - - - - - - - - - -
13 Loans and advances - - - - - - - - - - - - - -
14 Debt securities, including UoP - - - - - - - - - - - - - -
15 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - -
16 of which insurance undertakings - - - - - - - - 0,02 - - - - 0,06
17 Loans and advances - - - - - - - - 0,00 0,00 - - 0,00 0,00
18 Debt securities, including UoP - - - - - - - - 0,04 0,01 - - 0,00 0,06
19 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - -
20 Non-financial corporations 0,00 - - - - - - - 1,22 0,70 - 0,04 0,44 1,72
21 NFCs subject to NFRD disclosure obligations 0,00 - - - - - - - 1,09 0,60 - 0,04 0,41 1,49
22 Loans and advances - - - - - - - - 0,13 0,10 - 0,00 0,03 0,23
23 Debt securities, including UoP - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
24 Equity instruments - - - - - - - - 14,53 1,75 1,75 - - 7,83
25 Households - - - - - - - - 11,83 1,75 1,75 - - 6,37
26 of which loans collateralised by residential immovable property - - - - - - - - 0,03 - - - - 0,02
27 of which building renovation loans - - - - - - - - 0,02 - - - - 0,01
28 of which motor vehicle loans - - - - - - - - - - - - - 0,02
29 Local governments financing - - - - - - - - - - - - - -
30 Other local government financing - - - - - - - - - - - - - 0,02
31 Collateral obtained by taking possession: residential and commercial immovable properties - - - - - - - - 0,00 - - - - 0,00
32 Total GAR assets 0,00 - - - 0,00 - - - 16,49 2,45 1,75 0,04 0,44 53,87

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 253

Template 4: KPI GAR (CapEx flow)
a b c d e f g h i j k l m n o q
p
Disclosure reference date T
% (compared to flow of total eligible assets) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Climate Change Mitigation (CCM)
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
Climate Change Adaptation (CCA)
tassonomia)
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
Acque e risorse marine (WTR)
tassonomia)
Economia circolare (CE)
tassonomia)
settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia) che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
GAR - Covered assets in both numerator and denominator
1 Loans and advances, debt securities and equity instruments not HfT eligible for GAR
calculation
16,64 2,76 1,75 0,04 0,73 0,07 0,02 - 0,00 0,06 - - - 0,04 - -
2 Financial corporations 0,74 - - - - - - - - 0,00 - - - 0,00 - -
3 Credit institutions 0,67 - - - - - - - - - - - - - - -
4 Loans and advances 0,04 0,00 - - 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - -
5 Debt securities, including UoP 0,40 0,03 - - 0,01 0,00 0,00 - - - - - - - - -
6 Equity instruments 0,23 0,00 - - 0,00 - - - - - - - - - - -
7 Other financial corporations 0,07 0,02 - - 0,00 0,03 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - -
8 of which investment firms - - - - - - - - - - - - - - - -
9 Loans and advances - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Debt securities, including UoP - - - - - - - - - - - - - - - -
11 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - - - -
12 of which management companies - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Loans and advances - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Debt securities, including UoP - - - - - - - - - - - - - - - -
15 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - - - -
16 of which insurance undertakings 0,02 - - - - - - - - - - - - - - -
17 Loans and advances 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - -
18 Debt securities, including UoP 0,02 0,01 - - 0,00 0,02 0,00 - - - - - - - - -
19 Equity instruments - - - - - - - - - - - - - - - -
20 Non-financial corporations 1,36 1,01 - 0,04 0,73 0,07 0,02 - 0,00 0,06 - - - 0,04 - -
21 NFCs subject to NFRD disclosure obligations 1,20 0,85 - 0,03 0,66 0,02 0,01 - 0,00 0,06 - - - 0,04 - -
22 Loans and advances 0,17 0,16 - 0,01 0,07 0,04 0,01 - 0,00 0,00 - - - 0,00 - -
23 Debt securities, including UoP 0,00 - - - - - - - - - - - - - - -
24 Equity instruments 14,53 1,75 1,75 - - - - - - - - - - - - -
25 Households 11,83 1,75 1,75 - - - - - - - - - - - - -
26 of which loans collateralised by residential immovable property 0,03 - - - - - - - - - - - - - - -
27 of which building renovation loans 0,02 - - - - - - - - - - - - - - -
28 of which motor vehicle loans - - - - - - - - - - - - - - - -
29 Local governments financing - - - - - - - - - - - - - - - -
30 Other local government financing - - - - - - - - - - - - - - - -
31 Collateral obtained by taking possession: residential and
commercial immovable properties
0,00 - - - - - - - - - - - - - - -
32 Total GAR assets 16,64 2,76 1,75 0,04 0,73 0,07 0,02 - 0,00 0,06 - - - 0,04 - -
(segue) Template 4: KPI GAR (CapEx flow)
r s u
t
v w x z aa ab ac ad ae af
Disclosure reference date T
Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (compared to flow of total eligible assets) tassonomia) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia) Quota totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che
tassonomia (allineati alla tassonomia)
finanziano settori pertinenti per la
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori
pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
totale degli
attivi nuovi
Quota del
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
abilitante
Di cui
impiego dei
proventi
Di cui
transizione
Di cui di
abilitante
Di cui
coperti
GAR - Covered assets in both numerator and denominator
1 Loans and advances, debt securities and equity instruments not HfT eligible for GAR calculation 0,00 - - - 0,13 - -
-
16,94 2,78 1,75 0,04 0,73 11,34
2 Financial corporations 0,00 - - - 0,00 - -
-
0,74 - - - - 1,76
3 Credit institutions - - - - - - -
-
0,67 - - - - 1,40
4 Loans and advances - - - - - - -
-
0,04 0,00 - 0,00
-
0,10
5 Debt securities, including UoP - - - - - - -
-
0,40 0,03 - 0,01
-
0,92
6 Equity instruments - - - - - - -
-
0,23 0,00 - 0,00
-
0,38
7 Other financial corporations 0,00 - - - 0,00 - -
-
0,10 0,02 - 0,00
-
0,37
8 of which investment firms - - - - - - -
-
-
-
- - - -
9 Loans and advances - - - - - - -
-
-
-
- - - -
10 Debt securities, including UoP - - - - - - -
-
-
-
- - - -
11 Equity instruments - - - - - - -
-
-
-
- - - -
12 of which management companies - - - - - - -
-
-
-
- - - -
13 Loans and advances - - - - - - -
-
-
-
- - - -
14 Debt securities, including UoP - - - - - - -
-
-
-
- - - -
15 Equity instruments - - - - - - -
-
-
-
- - - -
16 of which insurance undertakings - - - - - - -
-
0,02 - - - - 0,06
17 Loans and advances - - - - - - -
-
0,00 0,00 - 0,00
-
0,00
18 Debt securities, including UoP - - - - - - -
-
0,05 0,01 - 0,00
-
0,06
19 Equity instruments - - - - - - -
-
-
-
- - - -
20 Non-financial corporations 0,00 - - - 0,13 - -
-
1,66 1,02 0,04
-
0,73 1,72
21 NFCs subject to NFRD disclosure obligations 0,00 - - - 0,11 - -
-
1,43 0,86 0,03
-
0,66 1,49
22 Loans and advances 0,00 - - - 0,02 - -
-
0,23 0,17 0,01
-
0,07 0,23
23 Debt securities, including UoP - - - - - - -
-
0,00 - - - - 0,00
24 Equity instruments - - - - - - -
-
14,53 1,75 1,75 - - 7,83
25 Households - - - - - - -
-
11,83 1,75 1,75 - - 6,37
26 of which loans collateralised by residential immovable property - - - - - - -
-
0,03 - - - - 0,02
27 of which building renovation loans - - - - - - -
-
0,02 - - - - 0,01
28 of which motor vehicle loans - - - - - - -
-
-
-
- - - 0,02
29 Local governments financing - - - - - - -
-
-
-
- - - -
30 Other local government financing - - - - - - -
-
-
-
- - - 0,02
31 Collateral obtained by taking possession: residential and commercial immovable
properties
- - - - - - -
-
0,00 - - - - 0,00
32 Total GAR assets 0,00 - - - 0,13 - -
-
16,94 2,78 1,75 0,04 0,73 53,87

Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (Turnover stock)
a b c d e f Disclosure reference date T
g
h i j k l m
Climate Change Mitigation (CCM) Climate Change Adaptation (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
% (compared to total eligible off-balance sheet assets) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy eligible) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy-eligible) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors
(Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned) taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered assets funding
specialised
Of which
lending
transitional
Of which
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
1 Financial guarantees (FinGuar KPI) 1,07 0,02 - 0,00 0,01 0,61 0,00 - 0,00 - - - -
2 Assets under management (AuM KPI) 1,37 0,34 - 0,03 0,19 0,37 0,01 - 0,01 0,01 - - -

(segue) Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (Turnover stock)

n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
Disclosure reference date T
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (compared to total eligible off-balance
sheet assets)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
(Taxonomy-eligible) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors
Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned)
Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-aligned)
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
transitional
Of which
Of which
enabling
1 Financial guarantees (FinGuar KPI) - - - - - - - - - - - - 1,69 0,02 - 0,00 0,01
2 Assets under management (AuM KPI) 0,00 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 1,75 0,35 - 0,03 0,20

Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (CapEx stock)

a b c d e f g h i j k l m
Disclosure reference date T
Climate Change Mitigation (CCM) Climate Change Adaptation (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
% (compared to total eligible off-balance sheet assets) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy eligible) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant
sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant
sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned) taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned) Proportion of total covered assets funding
specialised
Of which
lending
transitional
Of which
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
Financial guarantees (FinGuar KPI)
1
1,03 0,03 - 0,00 0,01 0,84 0,00 - 0,00 0,00 - - -
Assets under management (AuM KPI)
2
1,56 0,66 - 0,04 0,34 0,34 0,03 - 0,00 0,01 - - -

(segue) Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (CapEx stock)

n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
Disclosure reference date T
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (compared to total eligible off-balance
sheet assets)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned)
Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-aligned)
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
transitional
Of which
Of which
enabling
Financial guarantees (FinGuar KPI)
1
- - - - - - - - - - - - 1,88 0,03 - 0,00 0,01
Assets under management (AuM KPI)
2
0,02 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 1,93 0,69 - 0,04 0,34

Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (Turnover flow)

(segue) Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (Turnover flow)

n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
Disclosure reference date T
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (compared to total eligible off-balance
sheet assets)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
(Taxonomy-eligible) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors
Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-aligned)
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
transitional
Of which
Of which
enabling
1 Financial guarantees (FinGuar KPI) - - - - - - - - - - - - 2,71 0,03 - - 0,01
Assets under management (AuM KPI)
2
0,01 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 3,63 0,58 - 0,10 0,36

Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (CapEx flow)

a b c d e f g h i j k l m
Disclosure reference date T
Climate Change Mitigation (CCM) Climate Change Adaptation (CCA) Acque e risorse marine (WTR)
% (compared to total eligible off-balance sheet assets) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy-eligible) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors
(Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors
(Taxonomy-eligible)
(Taxonomy-aligned) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors (Taxonomy-aligned) Proportion of total covered assets funding
specialised
Of which
lending
transitional
Of which
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
Financial guarantees (FinGuar KPI)
1
1,72 0,04 - - 0,02 1,41 0,00 - 0,00 0,01 - - -
Assets under management (AuM KPI)
2
1,81 0,60 - 0,03 0,39 0,62 0,05 - - 0,04 - - -

(segue) Template 5: KPI per le esposizioni fuori bilancio (CapEx flow)

n o p q r s t u v w x z aa ab ac ad ae
Disclosure reference date T
Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
% (compared to total eligible off-balance
sheet assets)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-eligible)
(Taxonomy-eligible) Proportion of total covered assets funding taxonomy relevant sectors
Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned)
Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding
taxonomy relevant sectors (Taxonomy
aligned) Proportion of total covered assets funding taxonomy
relevant sectors (Taxonomy-aligned)
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
Of which
enabling
specialised
Of which
lending
transitional
Of which
Of which
enabling
1 Financial guarantees (FinGuar KPI) - - - - - - - - - - - - 3,14 0,04 - - 0,02
Assets under management (AuM KPI)
2
0,05 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 2,52 0,65 - 0,03 0,39

Allegato XII - Informazioni supplementari sulle attività legate all'energia nucleare e ai gas fossili

Template Annex XII: informativa sulle attività legate al nucleare e ai gas fossili (GAR stock)

Template 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare Sì/No
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di
impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi
nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
Si
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari
per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi
industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori
tecnologie disponibili.
Si
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano
energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la
produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
Si
Attività legate ai gas fossili Sì/No
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di

generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili. Si

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Turnover

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
9,21 0,01 9,21 0,01 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - -
-
-
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,03 0,00 0,03 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,05 0,00 0,05 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche allineate
alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
3.283,38 2,52 3.281,13 2,52 2,25 0,00
8 KPI applicabile totale 3.292,68 2,52 3.290,43 2,52 2,25 0,00

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) – Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche Mitigazione del
TOTALE (CCM + CCA)
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
Importo e quota dell'attività economica allineata alla
1 tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
9,21 0,28 9,21 0,28 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - -
-
-
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,03 0,00 0,03 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,05 0,00 0,05 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
3.283,38 99,72 3.281,13 99,72 2,25 100,00
Importo e quota totali delle attività economiche
8 allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
3.292,68 100,00 3.290,43 100,00 2,25 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,04 0,00 0,04 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
10,96 0,01 10,96 0,01 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
19,22 0,01 19,22 0,01 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,14 0,00 0,14 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
31.665,44 24,27 31.619,95 24,24 45,50 0,03
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
31.695,80 24,30 31.650,31 24,26 45,50 0,03

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia – Turnover

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
2,29 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,93 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
95.455,79 73,18
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
95.459,01 73,18

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) – CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
1,34 0,00 1,34 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
7,86 0,01 7,86 0,01 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,36 0,00 0,36 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
3.692,97 2,83 3.672,12 2,82 20,85 0,02
8 KPI applicabile totale 3.702,57 2,84 3.681,71 2,82 20,85 0,02

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) – CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
1,34 0,04 1,34 0,04 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
7,86 0,21 7,86 0,21 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,36 0,01 0,36 0,01 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
3.692,97 99,74 3.672,12 99,74 20,85 100,00
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
3.702,57 100,00 3.681,71 100,00 20,85 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia – CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,03 0,00 0,03 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
5,08 0,00 4,71 0,00 0,38 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
15,21 0,01 15,21 0,01 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,21 0,00 0,21 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
31.835,04 24,40 31.671,48 24,28 163,56 0,13
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
31.855,58 24,42 31.691,64 24,29 163,94 0,13

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia – CapEx

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
7,15 0,01
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
1,04 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,74 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
94.880,40 72,73
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
94.889,34 72,74

Template Annex XII: informativa sulle attività legate al nucleare e ai gas fossili (GAR flow)

Template 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare Sì/No
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di
impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari
con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
Si
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari
per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi
industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori
tecnologie disponibili.
Si
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano
energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la
produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
Si
Attività legate ai gas fossili Sì/No
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.
Si

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
2,04 0,00 2,04 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,03 0,00 0,03 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
1.479,43 2,45 1.478,58 2,45 0,85 0,00
8 KPI applicabile totale 1.481,52 2,45 1.480,67 2,45 0,85 0,00

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) – Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
2,04 0,14 2,04 0,14 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,03 0,00 0,03 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
1.479,43 99,86 1.478,58 99,86 0,85 100,00
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
1.481,52 100,00 1.480,67 100,00 0,85 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
1,15 0,00 1,15 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
7,01 0,01 7,01 0,01 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,06 0,00 0,06 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6
al denominatore del KPI applicabile
8.393,21 13,90 8.377,75 13,88 15,46 0,03
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia al denominatore del KPI
applicabile
8.401,45 13,92 8.385,99 13,89 15,46 0,03

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia – Turnover

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,43 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,23 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
50.491,85 83,63
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia
al denominatore del KPI applicabile
50.492,51 83,63

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) – CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Mitigazione del
TOTALE (CCM + CCA)
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,28 0,00 0,28 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
1,68 0,00 1,68 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,22 0,00 0,22 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
1.673,96 2,77 1.664,46 2,76 9,49 0,02
8 KPI applicabile totale 1.676,15 2,78 1.666,66 2,76 9,49 0,02

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) – CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche Mitigazione del
TOTALE (CCM + CCA)
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,28 0,02 0,28 0,02 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
1,68 0,10 1,68 0,10 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,22 0,01 0,22 0,01 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
1.673,96 99,87 1.664,46 99,87 9,49 100,00
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
1.676,15 100,00 1.666,66 100,00 9,49 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia – CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,80 0,00 0,73 0,00 0,07 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
3,55 0,01 3,55 0,01 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,06 0,00 0,06 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
8.405,93 13,92 8.375,52 13,87 30,41 0,05
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
8.410,35 13,93 8.379,87 13,88 30,48 0,05

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia – CapEx

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
1,73 0,00
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,22 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,18 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
50.286,84 83,29
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia
al denominatore del KPI applicabile
50.288,97 83,29

Template Annex XII: informativa sulle attività legate al nucleare e ai gas fossili (AUM KPI stock)

Template 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare Sì/No
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di
impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari
con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
Yes
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari
per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi
industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori
tecnologie disponibili.
Yes
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano
energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la
produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
Yes
Attività legate ai gas fossili Sì/No
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Yes
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Yes
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.
Yes

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) – Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,39 0,02 0,39 0,02 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore
del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
6,86 0,33 6,67 0,32 0,19 0,01
8 KPI applicabile totale 7,25 0,35 7,06 0,34 0,19 0,01

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) – Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,39 5,37 0,39 5,51 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
-
-
- - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del
KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle righe
da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
6,86 94,62 6,67 94,48 0,19 100,00
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
7,25 100,00 7,06 100,00 0,19 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia – Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento
climatico (CCM)
Adattamento al
cambiamento
climatico (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,47 0,02 0,47 0,02 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
1,21 0,06 1,21 0,06 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
27,53 1,31 19,95 0,95 7,58 0,36
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
29,22 1,39 21,63 1,03 7,58 0,36

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia – Turnover

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,08 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
2.060,35 98,26
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
2.060,44 98,26

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,09 0,00 0,09 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,46 0,02 0,46 0,02 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
13,92 0,66 13,29 0,63 0,63 0,03
8 KPI applicabile totale 14,47 0,69 13,84 0,66 0,63 0,03

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,09 0,63 0,09 0,66 - -
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,46 3,19 0,46 3,33 - -
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,01 0,00 0,01 - -
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI
applicabile
13,92 96,17 13,29 95,99 0,63 100,00
8 Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
14,47 100,00 13,84 100,00 0,63 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,19 0,01 0,19 0,01 0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,80 0,04 0,80 0,04 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
24,33 1,16 17,84 0,85 6,50 0,31
8 Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
25,34 1,21 18,84 0,90 6,50 0,31

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - CapEx

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,06 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
2.057,03 98,10
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
2.057,10 98,10

Template Annex XII: informativa sulle attività legate al nucleare e ai gas fossili (AUM KPI flow)

Template 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare Sì/No
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di
impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con
una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
No
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la
generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali
quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie
disponibili.
Si
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano
energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di
idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
Attività legate ai gas fossili Sì/No
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.
Si

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
3,98 0,58 3,79 0,55 0,19 0,03
8 KPI applicabile totale 3,98 0,58 3,80 0,55 0,19 0,03

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Turnover

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,04 0,00 0,04 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI
applicabile
3,98 99,96 3,79 99,96 0,19 100,00
8 Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
3,98 100,00 3,80 100,00 0,19 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia – Turnover

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,04 0,01 0,04 0,01 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,32 0,05 0,32 0,05 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
20,46 2,96 15,19 2,20 5,28 0,76
8 Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
20,82 3,02 15,54 2,25 5,28 0,76

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Turnover

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,02 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
665,48 96,40
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia
al denominatore del KPI applicabile
665,50 96,41

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività
economiche allineate alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
4,52 0,65 4,16 0,60 0,36 0,05
8 KPI applicabile totale 4,52 0,65 4,16 0,60 0,36 0,05

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Mitigazione del
Adattamento al
TOTALE (CCM + CCA) cambiamento climatico
(CCM)
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,05 0,00 0,05 - -
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI
applicabile
4,52 99,95 4,16 99,95 0,36 100,00
8 Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
4,52 100,00 4,16 100,00 0,36 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,21 0,03 0,21 0,03 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
12,04 1,74 8,11 1,17 3,93 0,57
8 Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
12,27 1,78 8,34 1,21 3,93 0,57

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - CapEx

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
673,50 97,57
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
673,51 97,57

Template Annex XII: informativa sulle attività legate al nucleare e ai gas fossili (finguar KPI stock)

Template 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare Sì/No
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di
impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con
una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
No
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la
generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali
quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie
disponibili.
Yes
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano
energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di
idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
Yes
Attività legate ai gas fossili Sì/No
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Yes
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Yes
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.
Yes

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
0,14 0,02 0,13 0,02 0,01 0,00
8 KPI applicabile totale 0,15 0,02 0,14 0,02 0,01 0,00

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Turnover

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,01 5,24 0,01 5,44 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI
applicabile
0,14 94,76 0,13 94,56 0,01 100,00
8 Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
0,15 100,00 0,14 100,00 0,01 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - Turnover

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
12,97 1,66 8,21 1,05 4,76 0,61
8 Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
13,00 1,67 8,24 1,06 4,76 0,61

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Turnover

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
-
-
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
767,13 98,31
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
767,13 98,31

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) – CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II
del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II
del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II
del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II
del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II
del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II
del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
0,23 0,03 0,21 0,03 0,02 0,00
8 KPI applicabile totale 0,24 0,03 0,22 0,03 0,02 0,00

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,01 3,11 0,01 3,42 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI
applicabile
0,23 96,89 0,21 96,58 0,02 100,00
8 Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
0,24 100,00 0,22 100,00 0,02 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
14,39 1,84 7,82 1,00 6,56 0,84
8 Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
14,40 1,85 7,84 1,00 6,56 0,84

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - CapEx

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla
tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
765,63 98,12
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
765,64 98,12

Template Annex XII: informativa sulle attività legate al nucleare e ai gas fossili (finguar KPI flow)

Template 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare Sì/No
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di
impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari
con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
No
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per
la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi
industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori
tecnologie disponibili.
Si
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano
energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione
di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
Si
Attività legate ai gas fossili Sì/No
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
Si
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.
Si

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Turnover

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
- - -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
0,13 0,03 0,13 0,03 -
-
8 KPI applicabile totale 0,13 0,03 0,13 0,03 -
-

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Turnover

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,01 5,66 0,01 5,66 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI
applicabile
0,13 94,34 0,13 94,34 -
-
8 Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
0,13 100,00 0,13 100,00 -
-

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - Turnover

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
- - - - -
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 -
-
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
12,45 2,67 7,75 1,66 4,71 1,01
8 Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
12,49 2,68 7,78 1,67 4,71 1,01

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Turnover

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
453,09 97,29
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
453,09 97,29

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - CapEx

a b c d e f
Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali)
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
0,19 0,04 0,19 0,04 0,00 0,00
8 KPI applicabile totale 0,20 0,04 0,20 0,04 0,00 0,00

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
2 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
3 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
0,01 3,79 0,01 3,79 -
-
4 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
5 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
6 Importo e quota dell'attività economica allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
numeratore del KPI applicabile
- - - - -
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI
applicabile
0,19 96,21 0,19 96,21 0,00 100,00
8 Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
0,20 100,00 0,20 100,00 0,00 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - CapEx

a b c d e f
Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali
TOTALE (CCM + CCA) Mitigazione del
cambiamento climatico
(CCM)
Adattamento al
cambiamento climatico
(CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
2 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
3 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
4 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00 0,01 0,00 -
-
6 Importo e quota dell'attività economica ammissibile
alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di
cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI applicabile
-
-
-
-
-
-
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
14,36 3,08 7,80 1,67 6,56 1,41
8 Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia ma
non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
14,38 3,09 7,81 1,68 6,56 1,41

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - CapEx

a b
Attività economiche TOTALE (CCM + CCA)
Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile
alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile
alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile
alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile
alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile
alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile
alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
451,14 96,87
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
451,14 96,87

Template Annex X: modelli per gli indicatori fondamentali di prestazione (KPI) delle imprese di assicurazione e riassicurazione

Template 2: Imprese di Assicurazione

Valore medio ponderato di tutti gli investimenti diretti a finanziare o associati ad attività economiche allineate alla
tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI, con le seguenti ponderazioni per gli investimenti
nell'impresa:
Sulla base del fatturato (%): 0,66
Sulla base delle spese in conto capitale (%): 1,27
Percentuale di attivi coperti dal KPI rispetto al totale degli investimenti (totale attività finanziarie gestite). A
esclusione degli investimenti in entità sovrane.
Copertura (%): 50,01
Valore medio ponderato di tutti gli investimenti diretti a finanziare o associati ad attività economiche allineate alla
tassonomia, con le seguenti ponderazioni per gli investimenti nell'impresa:
Sulla base del fatturato (Mln €): 56,93

Sulla base delle spese in conto capitale (Mln €): 108,87

Valore monetario degli attivi coperti dal KPI. A esclusione degli investimenti in entità sovrane.
Copertura (Mln €): 8.584,00

Informazioni aggiuntive complementari: scomposizione del denominatore del KPI

Percentuale di derivati rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:
Percentuale (%): -
Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie dell'Unione Europea
non soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE
rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:
per le imprese non finanziarie (%): 5,55
per le imprese finanziarie (%): 16,48
Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie di paesi terzi non
soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE
rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:
per le imprese non finanziarie (%): 0,34
per le imprese finanziarie (%): 1,28
Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie soggette
all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE rispetto al
totale degli attivi coperti dal KPI:
per le imprese non finanziarie (%): 3,41
per le imprese finanziarie (%): 3,98
Quota di esposizioni verso altre controparti rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:
Percentuale (%) 0,29
Quota degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi dagli
investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il rischio di
investimento è sopportato dai contraenti, che sono diretti a finanziare o associati ad
attività economiche allineate alla tassonomia:
Percentuale (%) 68,68
Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche non ammissibili alla
tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI:
Sulla base del fatturato (%): 97,02
Sulla base delle spese in conto capitale (%): 96,68
Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche ammissibili ma non
allineate alla tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI:
Sulla base del fatturato (%): 2,32
Sulla base delle spese in conto capitale (%): 2,05
Valore in importi monetari dei derivati
Importo monetario (Mln €): 0,00
Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie dell'Unione
Europea non soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva
2013/34/UE:
per le imprese non finanziarie (Mln €): 476,07
per le imprese finanziarie (Mln €): 1.414,55
Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie di paesi terzi
non soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva
2013/34/UE:
per le imprese non finanziarie (Mln €): 29,58
per le imprese finanziarie (Mln €): 110,02
306 RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ ____________________
-- -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie soggette
all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE:
per le imprese non finanziarie (Mln €): 292,41
per le imprese finanziarie (Mln €): 341,54
Valore delle esposizioni verso altre controparti:
Importo monetario (Mln €) 24,54
Valore degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi dagli
investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il rischio di
investimento è sopportato dai contraenti, che sono diretti a finanziare o associati ad
attività economiche allineate alla tassonomia:
Importo monetario (Mln €) 5.895,29
Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche
non ammissibili alla tassonomia:
Sulla base del fatturato (Mln €): 8.327,89
Sulla base delle spese in conto capitale (Mln €): 8.299,31
Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche
ammissibili ma non allineate alla tassonomia:
Sulla base del fatturato (Mln €): 199,18
Sulla base delle spese in conto capitale (Mln €): 175,82
Informazioni aggiuntive complementari: scomposizione del numeratore del KPI
Quota di esposizioni allineate alla tassonomia verso imprese finanziarie e non
finanziarie soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva
2013/34/UE rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:
per le imprese non finanziarie (fatturato %): 0,51
per le imprese non finanziarie (spese in conto capitale %): 1,10
per le imprese finanziarie (fatturato %): 0,10
per le imprese finanziarie (spese in conto capitale %): 0,12
Quota degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi dagli
investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il rischio di
investimento è sopportato dai contraenti, che sono diretti a finanziare o associati ad
attività economiche allineate alla tassonomia:
Percentuale (fatturato %): 0,05
Percentuale (spese in conto capitale %): 0,05
Quota di esposizioni allineate alla Tassonomia verso altre controparti (immobili)
rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:
Altri Attivi e Altre controparti (fatturato %): -
Altri Attivi e Altre controparti (spese in conto capitale %): -
Valore delle esposizioni allineate alla tassonomia verso imprese finanziarie e non
finanziarie soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva
2013/34/UE rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:
per le imprese non finanziarie (fatturato Mln €):
44,06
per le imprese non finanziarie (spese in conto capitale Mln €): 94,59

per le imprese finanziarie (fatturato Mln €): 8,84

per le imprese finanziarie (spese in conto capitale Mln €): 10,04

Valore degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi
dagli investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il
rischio di investimento è sopportato dai contraenti, che, sulla base dell'attività
principale svolta dall'emittente (attivi finanziari) o sulla natura dell'investimento
(immobili), sono diretti a finanziare o associati ad attività economiche allineate alla tassonomia:
Sulla base del fatturato (Mln €): 4,03
Sulla base delle spese in conto capitale (Mln €): 4,24

Valore delle esposizioni allineate alla Tassonomia verso altre controparti (immobili) rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI:

Altri Attivi e Altre controparti (fatturato Mln €): 0,00

Altri Attivi e Altre controparti (spese in conto capitale Mln €): 0,00

Scomposizione del numeratore del KPI per obiettivo ambientale

Attivitò allineate alla
tassonomia
Fatturato % Fatturato % -
Attività di
transizione
Fatturato % -
Attività
abilitanti
Spese in
conto
capitale %
Spese in
conto
capitale % -
Attività di
transizione
Spese in
conto
capitale % -
Attività
abilitanti
1) Mitigazione dei cambiamenti
climatici (CCM)
0,62 0,01 0,39 1,14 0,05 0,59
2) Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
0,04 - 0,03 0,11 - 0,00
3) Uso sostenibile e protezione delle
acque e delle risorse marine (WTR)
0,01 - - 0,01 - -
4) Transizione verso un'economia
circolare (CE)
0,00 - - 0,00 - -
5) Prevenzione e riduzione
dell'inquinamento (PPC)
- - - - - -
6) Protezione e ripristino della
biodiversità e degli ecosistemi (BIO)
- - - - - -

Template Annex XII: modelli per gli indicatori fondamentali di prestazione (KPI) delle imprese di assicurazione e riassicurazione

Template 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare
1. L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di
impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari
con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
SI
2. L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per
la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi
industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori
tecnologie disponibili.
SI
3. L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano
energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione
di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
SI
Attività legate ai gas fossili
4. L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
SI
5. L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
SI
6. L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di
generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.
SI

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Turnover

Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali) - sulla
base del fatturato
Attività economiche CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
2. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
3. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
4. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
5. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
6. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7. Importo e quota di altre attività
economiche allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
56,41 0,66 53,03 0,62 3,38 0,04
8. KPI applicabile totale 56,41 0,66 53,03 0,62 3,38 0,04

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Turnover

Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali) - sulla
base del fatturato
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
2. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
3. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
4. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
5. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
6. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7. Importo e quota di altre attività
economiche allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al
numeratore del KPI applicabile
56,41 100,00 53,03 100,00 3,38 100,00
8. Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
56,41 100,00 53,03 100,00 3,38 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - Turnover

Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali) - sulla
base del fatturato
Attività economiche CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
2. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
3. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
4. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,10 0,00 0,10 0,00 - -
5. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,04 0,00 0,04 0,00 - -
6. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7. Importo e quota di altre attività
economiche ammissibili alla tassonomia
ma non allineate alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
198,15 2,31 166,52 1,94 31,63 0,37
8. Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia
ma non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
198,30 2,31 166,66 1,94 31,63 0,37

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Turnover

sulla base del fatturato
Attività economiche Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
3. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,01 0,00
4. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
5. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,04 0,00
7. Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
8.327,84 97,02
8. Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
8.327,89 97,02

Template 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - CapEx

Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali) - sulla
base delle spese in conto capitale
Attività economiche Mitigazione dei
CCM + CCA
cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
2. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
3. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
4. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
5. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
6. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7. Importo e quota di altre attività
economiche allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
107,95 1,26 98,14 1,14 9,81 0,11
8. KPI applicabile totale 107,95 1,26 98,14 1,14 9,81 0,11

Template 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - CapEx

Attività economiche Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali) - sulla
base delle spese in conto capitale
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
2. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
3. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
4. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
5. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
- - - - - -
6. Importo e quota dell'attività economica allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al numeratore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7. Importo e quota di altre attività
economiche allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al
numeratore del KPI applicabile
107,95 100,00 98,14 100,00 9,81 100,00
8. Importo e quota totali delle attività
economiche allineate alla tassonomia al
numeratore del KPI applicabile
107,95 100,00 98,14 100,00 9,81 100,00

Template 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - CapEx

Importo e quota
(presentare le informazioni in importi monetari e percentuali) - sulla
base delle spese in conto capitale
Attività economiche CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
2. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
3. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
4. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,05 0,00 0,05 0,00 - -
5. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,02 0,00 0,02 0,00 - -
6. Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati
I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00 0,00 0,00 - -
7. Importo e quota di altre attività
economiche ammissibili alla tassonomia
ma non allineate alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
175,12 2,04 146,39 1,71 28,73 0,33
8. Importo e quota totali delle attività
economiche ammissibili alla tassonomia
ma non allineate alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
175,19 2,04 146,46 1,71 28,73 0,33

Template 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - CapEx

Attività economiche sulla base delle spese
in conto capitale
Importo %
1. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
2. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
3. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
4. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,00
5. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- -
6. Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,03 0,00
7. Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
8.299,27 96,68
8. Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla
tassonomia al denominatore del KPI applicabile
8.299,31 96,68

KPI Consolidato a livello di Gruppo

Ricavi Netti * Quota dei ricavi
totali
KPI Turnover KPI Capex
Banca 9.284.700 93,6% 2,52% 2,84%
Assicurazione 637.076 6,4% 0,66% 1,27%
Totale 9.921.776 100%
KPI sintetico Gruppo Banco

BPM (media ponderata) 2,40% 2,74%

* Si evidenzia che l'ammontare dei ricavi netti rappresentato in tabella fa riferimento ai valori segnaletici dei due specifici business esaminati.

INFORMAZIONI SOCIALI

Forza lavoro propria

La seguente tabella riporta la descrizione di impatti, rischi e opportunità che il Gruppo ha valutato come rilevanti relativamente al tema forza lavoro propria a seguito della sua valutazione di doppia materialità.

Topic, sub topic,
o sub-sub topic ESRS IRO
Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per
valutare le prestazioni e
l'efficacia in relazione a un
IRO rilevante
Occupazione sicura,
Orari di lavoro
Impatto
positivo
Fornire alla propria forza lavoro garanzia di tutela del
lavoro stabile e sicuro (contratto dipendente a tempo
indeterminato) e del rispetto dell'orario di lavoro previsto
dai termini
S1-6 Caratteristiche dei
dipendenti dell'impresa
S1-7 Caratteristiche dei lavoratori
non dipendenti nella forza lavoro
propria dell'impresa
S1-11 Protezione sociale
Salari adeguati Impatto
positivo
Definizione di programmi di retribuzione competitiva
basati sul riconoscimento del merito e su un sistema di
benefits/ welfare per la forza lavoro propria e relative
famiglie (es. incentivi legati alle prestazioni/ risultati
ottenuti, welfare estendibile anche ai componenti della
famiglia)
S1-10 Salari adeguati
Dialogo sociale, Libertà
di associazione,
esistenza di comitati
aziendali e diritti di
informazione,
consultazione e
partecipazione dei
lavoratori,
Contrattazione collettiva
Impatto
positivo
Garantire alla propria forza lavoro il diritto alla libera
associazione (es. previsione e formalizzazione
consultazioni periodiche tra management e rappresentanti
sindacali) e promozione del dialogo a tutti i livelli
aziendali attraverso la definizione di procedure che
garantiscono un maggiore impegno per la rappresentanza
dei lavoratori tramite canali di comunicazione interna
S1-8 Copertura della
contrattazione collettiva e dialogo
sociale
Equilibrio tra vita
professionale e vita
privata
Impatto
positivo
Definizione di iniziative orientate a garantire l'equilibrio
tra vita privata e professionale (es. implementazione di
programmi dedicati al benessere tra cui programmi di
incentivazione ad uno stile di vita salutare, sostegno al
congedo parentale, diritto alla disconnessione)
incrementando il benessere dei dipendenti
S1-15 Metriche dell'equilibrio tra
vita professionale e vita privata
Salute e sicurezza Impatto
negativo
Operazioni
proprie
Eventuali casistiche di infortuni/ near miss/ malattie
professionali/ stress lavoro correlato e potenziale
diminuzione del benessere psicofisico delle persone a
causa di un'applicazione non efficace di procedure e
azioni preventive
S1-14 Metriche di salute e
sicurezza
Parità di genere e parità
di retribuzione per un
lavoro di pari valore
Impatto
negativo
Disparità salariali tra dipendenti S1-16 Metriche di retribuzione
(divario retributivo e retribuzione
totale)
Formazione e sviluppo
Impatto
delle competenze
positivo
Attivazione di iniziative a sostegno della formazione, dello
sviluppo delle competenze e della valorizzazione delle
potenzialità e unicità dei dipendenti, anche tramite la
definizione di programmi di gestione e sviluppo dei talenti,
procedure di feedback e valutazioni regolari
S1-13 Metriche di formazione e
sviluppo delle competenze
Misure contro la
violenza e le molestie
sul luogo di lavoro
Impatto
positivo
Promozione di un clima di rispetto e comunicazione aperta
e attivazione di canali interni di denuncia di qualsiasi atto
discriminatorio/mobbing/molestie
S1-17 Incidenti, denunce e impatti
gravi in materia di diritti umani
Diversità, Occupazione
e inclusione delle
persone con disabilità
Impatto
positivo
Creazione e diffusione della cultura orientata alla Diversity
& Inclusion e alla valorizzazione delle pari opportunità
S1-9 Metriche della diversità
S1-12 Persone con disabilità
Riservatezza Impatto
positivo
Definizione di politiche/sistemi interni volti alla protezione
dei dati delle risorse, al fine di prevenire l'uso improrio
che coinvolge informazioni riservate per scopi di business,
a danno dei dipendenti. Il miglioramento delle
competenze in materia di tutela dei dati e sicurezza
informatica viene garantito grazie a corsi di formazione
erogati ai dipendenti e a un'informativa trasparente
Occupazione sicura,
Orari di lavoro
Opportunità Aumento della produttività del Gruppo, riduzione dei costi
operativi legati al personale e attrazione di giovani talenti
tramite la definizione di programmi di Talent Management
per favorire il ricambio generazionale, assumendo giovani
risorse tra cui specialisti IT-Tech

Impatti, rischi e opportunità rilevanti per i lavoratori propri e loro interazione con la strategia e il modello aziendale

Nell'ambito della presente informativa sono stati considerati tutti i lavoratori su cui il Gruppo Banco BPM potrebbe produrre impatti rilevanti. La quasi totalità dei lavoratori del Gruppo che compongono la forza lavoro propria soggetti a impatti rilevanti sono dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato. Oltre a questi, in quota residuale sono presenti lavoratori non dipendenti che operano presso strutture di sede centrale.

Gli impatti negativi rilevanti individuati nell'ambito dell'analisi di doppia materialità considerano l'interezza della forza lavoro propria (in merito, si segnala che non si rilevano specifiche categorie di lavoratori che per attività e/o contesto in cui operano e/o caratteristiche personali, risultino maggiormente esposti a rischi) e sono riconducibili ai singoli episodi di infortuni sul lavoro e alla disparità salariale, fenomeno da considerarsi sistemico all'interno del più ampio contesto socioeconomico in cui opera il Gruppo.

Le attività implementate dal Gruppo generano impatti positivi rilevanti sui lavoratori dipendenti tramite molteplici iniziative intraprese per le seguenti questioni di sostenibilità:

  • condizioni di lavoro e benessere della forza lavoro propria, attraverso: piani di welfare e wellbeing, promozione dell'equilibrio tra vita privata e professionale, supporto per la genitorialità;
  • salute e sicurezza, tramite: assistenza sanitaria e polizze assicurative, programmi e formazione per la promozione del benessere fisico e mentale;
  • parità di trattamento e di opportunità, attraverso: equità nel reclutamento e nella selezione, promozione di un clima di rispetto e comunicazione aperta, iniziative e formazione a tutela delle diversità e disabilità, canali di ascolto delle aspirazioni personali e sistemi di valutazione delle performance, incentivi legati alle prestazioni, valorizzazione del talento femminile e monitoraggio del c.d. gender pay gap, promozione della crescita per i giovani talenti;
  • tutela della privacy dei dati e delle informazioni dei dipendenti, anche attraverso il Piano annuale di formazione e sensibilizzazione sulla Cyber Security.

Per ulteriori informazioni rispetto alle azioni implementate dal Gruppo, si rimanda ai paragrafi "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria", "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla salute e sicurezza", "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione a parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria" e "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria".

Si segnala che il Gruppo non genera specifici impatti positivi e/o negativi sulla forza lavoro propria derivanti da piani di transizione volti a ridurre gli impatti negativi sull'ambiente e a realizzare operazioni più verdi e climaticamente neutre. Infine, nell'ambito dell'analisi di doppia materialità condotta non sono stati identificati rischi rilevanti per il Gruppo derivanti dagli impatti e dalle dipendenze in termini di forza lavoro propria. Il Gruppo, operando prevalentemente in Italia e non svolgendo attività in Paesi o aree geografiche interessati in modo significativo da fenomeni quali lavoro forzato e coatto o lavoro minorile, non risulta esposto ai relativi rischi. Viceversa, è stata rilevata un'opportunità di aumento della talent attraction e produttività del Gruppo strettamente interconnessa con gli impatti positivi generati sulla forza lavoro propria di cui alle attività sopra citate.

Processi di coinvolgimento della forza lavoro propria e canali che consentono di esprimere preoccupazioni

Tramite le attività di Stakeholder Engagement, le prospettive e gli interessi della forza lavoro propria orientano le decisioni e le attività del Gruppo volte a gestire gli impatti rilevanti. In particolare:

  • il Gruppo prevede momenti di informazione, consultazione e confronti periodici, di norma con cadenza quindicinale, con le Organizzazioni Sindacali, con l'obiettivo di favorire un clima di reciproco ascolto e dialogo nella continua ricerca di proficue relazioni industriali tramite il confronto sindacale costante e sistematico;
    • presso il Gruppo sono attivi canali ad hoc per facilitare le segnalazioni delle violazioni da parte della forza lavoro propria.

In tale ambito, alla funzione Risorse Umane di Capogruppo è assegnata la responsabilità operativa di assicurare che tale coinvolgimento abbia luogo e che i risultati orientino l'approccio del Gruppo.

In aggiunta, il Gruppo attiva misure ad hoc per comprendere meglio le prospettive dei lavoratori propri, inclusi coloro che possono essere particolarmente vulnerabili agli impatti e/o emarginati.

A titolo esemplificativo, oltre al canale di Whistleblowing (si rimanda al capitolo "Condotta delle imprese" per maggiori approfondimenti), è garantita:

  • la messa a disposizione di uno "Spazio di Ascolto" gestito da psicologhe interne abilitate al fine di fornire supporto e accompagnamento per affrontare difficoltà lavorative e/o personali nella massima riservatezza;
  • la costituzione di una casella ([email protected]) dedicata alla segnalazione di molestie e atti discriminatori che vengono gestiti secondo quanto stabilito dalle prescrizioni della normativa interna di riferimento;
  • la messa a disposizione, per ogni dipendente, di un referente della struttura Gestione del Personale con cui è attivo un dialogo costante e continuo.

Il Gruppo si adopera per assicurare la disponibilità di tali canali sul luogo di lavoro. In tal senso, una sezione della intranet aziendale è appositamente dedicata a tali canali (Whistleblowing), periodicamente sono pubblicati carousel tematici ad hoc e news/comunicazioni dedicate.

Con particolare riferimento alle segnalazioni presentate dalle presunte vittime e/o da testimoni utilizzando la casella di posta [email protected], le strutture di Risorse Umane coinvolte nel processo di gestione sono: Diversity, Inclusion e Social (responsabile di comunicare al segnalante la presa in carico della segnalazione e di fornire, mediante contatto telefonico, tutte le indicazioni sul processo e sulla gestione della segnalazione stessa), Politiche del Lavoro, Legale Risorse Umane con l'eventuale supporto di Gestione del Personale e, se ritenuto opportuno, anche con l'ausilio di legali esterni in linea con la normativa interna in materia di provvedimenti disciplinari.

Il Gruppo si riserva di mettere in atto gli opportuni interventi gestionali, tempestivamente e anche prima che siano concluse le attività di analisi e approfondimento della segnalazione, tenuto anche conto della gravità della situazione. Dette attività sono attuate in conformità alle norme e ai regolamenti vigenti e nel pieno rispetto dei principi di riservatezza e correttezza, nonché alla normativa in materia di protezione dei dati personali. In tal senso, tanto la Circolare "Contrasto alle molestie, violenze e a ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro" quanto la Norma di Processo "Sistema interno di segnalazione delle violazioni (Whistleblowing)" prevedono espressamente l'impegno del Gruppo a proteggere il segnalante, la presunta vittima e chiunque sia coinvolto nel processo di gestione della segnalazione da eventuali ritorsioni.

Al fine di monitorare i fenomeni di segnalazione nonché i conseguenti procedimenti e provvedimenti adottati, la struttura Diversity, Inclusion e Social, in coordinamento con le strutture coinvolte nel processo, produce su base anonima e aggregata una specifica reportistica, di cui viene data evidenza alle strutture aziendali interessate e agli Organi interessati nell'ambito della Rendicontazione di Sostenibilità del Gruppo annuale.

La funzione Legale Risorse Umane collabora con la struttura Academy nella progettazione ed erogazione di interventi formativi relativamente a tali tematiche. Infine, al termine delle sessioni formative è prevista la somministrazione di un questionario di valutazione che ha lo scopo di attestare l'effettiva comprensione dei contenuti del corso e valutare il livello di consapevolezza della forza lavoro propria rispetto all'esistenza di canali, strutture e processi cui fare affidamento per comunicare preoccupazioni o esigenze.

Politiche relative alla forza lavoro propria

Le principali politiche adottate dal Gruppo Banco BPM per gestire la forza lavoro propria sono:

  • Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani;
  • Linee Guida in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • Politica in materia di remunerazione;
  • Regolamento in tema di sicurezza informatica;
  • Regolamento in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali (cfr. "Riservatezza e corretto trattamento dei dati").

Il Gruppo, nel predisporre la normativa interna di riferimento per la gestione degli IRO relativi alla forza lavoro propria, si conforma a tutte le normative nazionali e internazionali su tematiche quali tratta degli esseri umani, il lavoro forzato o coatto e il lavoro minorile, peraltro non rilevate all'interno dei contesti in cui opera il Gruppo.

Definizione e monitoraggio di azioni per la forza lavoro propria

Il Gruppo ha adottato e pianificato molteplici azioni al fine di gestire le principali questioni relative al rapporto di lavoro della forza lavoro propria, nonché per raggiungere gli scopi e gli obiettivi delle proprie politiche interne. Le azioni adottate riguardano le questioni di sostenibilità rilevanti individuate dal Gruppo per la forza lavoro propria:

• condizioni di lavoro e benessere della forza lavoro propria;

  • salute e sicurezza;
  • parità di trattamento e pari opportunità;
  • riservatezza e corretto trattamento dei dati.

Le risorse impegnate dal Gruppo per l'implementazione delle differenti azioni afferiscono sia a risorse finanziarie, riconducibili ai budget dedicati e assegnati alle singole strutture, contributi aziendali e finanziamenti ottenuti facendo ricorso a fondi di settore per la formazione finanziata, sia a risorse umane, riconducibili al personale che viene coinvolto nella gestione e organizzazione delle diverse iniziative.

In particolare, le azioni implementate dal Gruppo e descritte nel dettaglio nel seguito favoriscono il perseguimento delle opportunità rilevanti individuate in sede di analisi di doppia materialità, in relazione alla possibilità di aumentare la produttività del Gruppo e attrarre giovani talenti tramite la definizione di programmi di Talent Management e assunzione di giovani risorse per favorire il ricambio generazionale.

Tramite il dialogo costante con i lavoratori della forza lavoro propria, anche con il supporto di apposite figure di riferimento della struttura Gestione del Personale, il Gruppo assicura un'attività di monitoraggio rispetto all'efficacia di tutte le iniziative introdotte per la forza lavoro propria, valutando, fra gli altri, l'idoneità della stessa in caso di azioni poste a mitigazione di impatti negativi.

Processo di definizione degli obiettivi relativi alla forza lavoro propria

Gli obiettivi definiti dal Gruppo riguardano le seguenti questioni di sostenibilità rilevanti individuate per la forza lavoro propria:

  • condizioni di lavoro e benessere della forza lavoro propria;
  • salute e sicurezza;
  • parità ed equità di trattamento e pari opportunità.

La definizione degli obiettivi di sostenibilità rientra nel più complesso processo di redazione del Piano Strategico al quale contribuiscono le diverse funzioni aziendali per specifica sfera di competenza e il top management. In tale processo vengono tenute in considerazione le tematiche e le istanze emerse durante le occasioni di incontro con la forza lavoro propria e i rappresentanti dei lavoratori che sono coinvolti periodicamente attraverso la partecipazione ai tavoli di confronto sindacale, oltre che le performance registrate negli esercizi precedenti e le risorse messe a disposizione nella determinazione degli obiettivi aziendali. Il processo di definizione degli obiettivi di sostenibilità prevede, inoltre, il coinvolgimento del top management.

Il monitoraggio delle performance legate agli obiettivi di sostenibilità inclusi nel Piano Strategico viene realizzato, per i rispettivi ambiti di competenza, dalla funzione Pianificazione e Gestione del valore e dalla funzione Transizione e Sostenibilità con cadenza almeno trimestrale.

Le performance rilevate periodicamente vengono confrontate con gli obiettivi intermedi predeterminati al fine di rilevare eventuali gap. Gli esiti dell'attività di monitoraggio vengono portati all'attenzione degli organi aziendali, anche al fine di indirizzare eventuali azioni di remediation attivate attraverso il coinvolgimento delle strutture aziendali responsabili del perseguimento degli obiettivi aziendali.

Condizioni di lavoro e benessere della forza lavoro propria

Politiche relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria

Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani

Le Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani sono applicate da tutte le Società del Gruppo, sia nell'ambito delle proprie operazioni sia nell'ambito della catena del valore a monte e valle, e disciplinano i principi, i ruoli e le responsabilità in materia di rispetto e tutela dei diritti umani, con particolare attenzione agli impatti diretti e indiretti derivanti da scelte e azioni attuate dalle Società del Gruppo, indirizzandone le scelte strategiche e operative. Gli obiettivi principali delle Linee Guida in oggetto sono la definizione e la promozione di valori a cui il Gruppo si ispira e che mirano a promuovere il rispetto della dignità, l'equità, le pari opportunità, la valorizzazione delle specificità di ciascun individuo, l'inclusività, la protezione dei dati e delle informazioni; valori integrati anche nel Codice Etico del Gruppo e in tutti gli altri regolamenti interni in materia.

I principi delineati dalla Linee Guida favoriscono lo sviluppo di iniziative dedicate all'ascolto, al rispetto e al contrasto di ogni forma di molestia e discriminazione, al riconoscimento del valore della diversità e dell'inclusione per:

________________________________________________________________________________________________________ RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ 319

  • gestire e prevenire gli impatti negativi afferenti ai diritti umani, quali gli episodi di discriminazione e le molestie;
  • favorire gli impatti positivi, come la promozione del dialogo a tutti i livelli aziendali e le iniziative volte a incrementare il benessere dei dipendenti, oltre alla tutela dei diritti economici, sociali e culturali delle comunità e la libertà di espressione della clientela;
  • cogliere le opportunità per rendere il Gruppo quanto più attrattivo nel mercato del lavoro, con particolare riferimento anche ai giovani talenti.

Tramite le suddette Linee Guida, il Comitato ESG garantisce il monitoraggio della realizzazione e dell'allineamento delle strategie e delle iniziative aziendali in materia di tutela dei diritti umani.

Attraverso l'attuazione delle Linee Guida in oggetto, il Gruppo si impegna a rispettare:

  • la Dichiarazione dei diritti dell'uomo dell'ONU;
  • la Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo;
  • la Dichiarazione sui Principi e Diritti fondamentali nel Lavoro dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e successive convenzioni correlate;
  • l'iniziativa del Global Compact delle Nazioni Unite per la promozione di un'economia globale sostenibile, a cui il Gruppo ha aderito formalmente.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione delle Linee Guida coincide con il ruolo dell'Amministratore Delegato.

Un estratto delle Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani è reso disponibile a tutti i portatori di interesse sul sito istituzionale del Gruppo. Per gli Stakeholder interni è possibile consultare la versione integrale del documento nella intranet aziendale.

Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria

Il Gruppo ha adottato e pianificato molteplici azioni dedicate alla tutela delle condizioni di lavoro e al benessere delle sue persone, contribuendo ad aumentare la capacità di attrarre e trattenere talenti, in linea con gli scopi e gli obiettivi delle proprie politiche interne. In particolare, si riportano di seguito le principali azioni adottate nell'esercizio di riferimento in tale ambito:

  • offerta di un Piano Welfare e del servizio gratuito di Welfare Coach;
  • offerta di forme di previdenza complementare, convenzioni e circoli ricreativi aziendali;
  • implementazione di programmi per il benessere lavorativo;
  • implementazione di attività e contributi a supporto della genitorialità;
  • attivazione di percorsi formativi specifici per l'equilibrio tra vita privata e professionale;
  • consolidamento del programma #Respect e redazione di una netiquette per la gestione delle riunioni virtuali.

Offerta di Piano Welfare, servizio gratuito di Welfare Coach, convenzioni e circoli ricreativi aziendali

Con riferimento alle persone dipendenti delle Società1 italiane del settore credito per le categorie Aree Professionali e Quadri Direttivi il Gruppo ha confermato nel 2024 il riconoscimento di un budget welfare e la possibilità di trasformare il premio aziendale in un budget welfare nel 2025.

Il servizio è fruibile tramite una piattaforma di welfare utilizzabile anche via app, dedicata all'acquisto di beni e servizi per la famiglia, la mobilità, il tempo libero, l'assistenza sanitaria, la previdenza complementare e il rimborso delle utenze domestiche.

È stato inoltre attivato, per il biennio 2024-2025, il servizio di Welfare Coach, offerto a tutte le persone dipendenti delle Società2 italiane operanti in ambito creditizio e assicurativo, per un servizio di orientamento, informazione e supporto per la cura dei familiari fragili, di orientamento scolastico dei figli e per la propria crescita personale. Il servizio è accompagnato da un'informativa puntuale che consente di conoscere anche le opportunità offerte in materia di welfare dal servizio pubblico.

In aggiunta, il Gruppo ha previsto la possibilità di usufruire di convenzioni e condizioni agevolate per l'acquisto di beni e servizi e la partecipazione a eventi, anche attraverso i circoli ricreativi aziendali dei lavoratori, che coinvolgono, oltre alle persone dipendenti, anche il personale in quiescenza e i familiari.

1 Banco BPM, Oaklins, Aletti Fiduciaria, Banca Aletti, Banca Akros 2 Banco BPM, Oaklins, Aletti Fiduciaria, Banca Aletti, Banca Akros, Vera Vita e Banco BPM Vita

Offerta di forme di previdenza complementare

Con riferimento a tutte le società italiane operanti in ambito creditizio e assicurativo1 , il Gruppo offre alle persone dipendenti la possibilità di iscriversi a una delle forme di previdenza complementare, individuata in ragione della Società di appartenenza/provenienza e della sede lavorativa, e prevedendo il riconoscimento di un contributo aziendale a fronte della scelta della persona stessa di versare un contributivo individuale calcolato sulla propria retribuzione. Per taluna di dette forme è, inoltre, prevista la possibilità aggiuntiva di iscrizione dei familiari fiscalmente a carico della persona dipendente.

Implementazione del programma "Prendersi cura" per il benessere lavorativo

Il programma "Prendersi cura" è stato implementato dal Gruppo con l'obiettivo di migliorare il benessere lavorativo delle famiglie con figli nelle diverse fasce di età, dei caregiver, delle donne al rientro dal congedo di maternità e dei neopapà. Il programma prevede l'erogazione di corsi e webinar specifici sulle tematiche di cura verso le persone del proprio nucleo familiare e sull'inclusione finanziaria in famiglia. Inoltre, le famiglie aventi figli con disabilità sono coinvolte nel percorso di sostegno alla genitorialità "Ability Parent Care", tarato sulle esigenze del nucleo familiare. La modalità di erogazione del programma, tramite webinar, consente di rendere i corsi facilmente fruibili per tutto il Gruppo Banco BPM.

Implementazione di attività e contributi a supporto della genitorialità

Al fine di migliorare il benessere della propria forza lavoro e favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, sono diverse le attività implementate legate alla genitorialità che hanno riguardato le persone dipendenti delle società del credito.

Durante il periodo estivo, le persone dipendenti possono usufruire di campus dedicati ai figli di età compresa tra i 6 e i 16 anni, con diverse tipologie di soggiorno proposte su differenti turni sia in Italia che all'estero. Per ciascun figlio avente un'età compresa tra 0 e 12 anni, viene inoltre messo a disposizione un budget dedicato per l'acquisto di un regalo in occasione delle festività natalizie.

Per fornire un notevole supporto nell'accudimento dei figli delle persone dipendenti durante l'orario di lavoro, Banco BPM ha attivo, presso la sede di Milano, l'asilo nido aziendale "Il giardino di Bez". Grazie alla convenzione con il Comune di Milano, la struttura accoglie circa 70 bambini ogni anno ed è aperta alle famiglie del quartiere, a dimostrazione dell'impegno del Gruppo nella relazione con la comunità in cui opera.

Attivazione di percorsi formativi specifici per l'equilibrio tra vita privata e professionale

Per l'anno 2024 il Gruppo ha attivato due percorsi formativi incentrati sul miglioramento dell'equilibrio tra vita privata e professionale, contribuendo a mitigare gli impatti negativi legati al rischio di stress lavoro correlato. Nello specifico, il workshop laboratoriale "Bilanciare Vita e Lavoro", rivolto a tutto il personale del Gruppo, ha avuto l'obiettivo di trasmettere nuove competenze nel conciliare la dimensione lavorativa con quella privata per una maggiore efficacia ed efficienza organizzativa. Il workshop laboratoriale manageriale "Facilitare il bilanciamento vita-lavoro", dedicato alle figure che ricoprono ruoli di responsabilità, ha invece avuto l'obiettivo di fornire le competenze di gestione del proprio team per migliorare la produttività nel rispetto della conciliazione della dimensione lavorativa con quella personale, incentivando momenti di feedback regolari, meeting e comunicazioni efficaci.

Consolidamento del programma #Respect e redazione di una netiquette per le riunioni virtuali

In coerenza con il Piano Strategico, il Gruppo si impegna a consolidare e diffondere una cultura fondata sul valore del rispetto e sull'idea di una realtà aziendale più accessibile e inclusiva, che valorizza diversità, equità e inclusione. A questo fine, all'interno del programma #Respect, da ottobre 2024 è stato avviato il #Respect Tour, articolato in una serie di tappe programmate fino a dicembre 2025 su tutto il territorio nazionale, che coinvolgono la popolazione aziendale sia di sede che di rete.

Prendendo spunto dall'Impegno Manifesto del programma #Respect, Banco BPM ha in seguito redatto una netiquette sul comportamento da tenere in materia di riunioni virtuali. Il documento, messo a disposizione dell'intero Gruppo, punta a stimolare comportamenti che assicurino una comunicazione rispettosa e inclusiva, sia nel linguaggio che nelle modalità di utilizzo degli strumenti aziendali.

1 Banco BPM, Oaklins, Aletti Fiduciaria, Banca Aletti, Banca Akros, Vera Vita e Banco BPM Vita

Obiettivi relativi alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria

I principali obiettivi finalizzati a gestire questioni relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria nonché a monitorare l'efficacia delle politiche e delle azioni sono:

  • promozione del ricambio generazionale e investimento sui giovani talenti;
  • incremento della quota di smart working per le persone dipendenti di sede.

Promozione del ricambio generazionale e investimento sui giovani talenti

Al fine di rinnovare la propria forza lavoro e contribuire allo sviluppo delle nuove competenze richieste per supportare la crescita del business - acquisendo, in particolare, nuove competenze in ambito IT tech e Cyber Security - il Gruppo ha previsto nel Piano Strategico 2023-26 l'obiettivo di assumere, entro il 2026, 800 persone under 30 a tempo indeterminato, prevedendo che, all'interno dei nuovi assunti specialist in IT tech1 , il 15% abbia competenze specifiche sulla Cyber Security. Tale obiettivo persegue la finalità di internalizzare competenze chiave per migliorare e potenziare i settori tech innovation, lean banking e Cyber Security. Con la recente approvazione dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, l'obiettivo è stato aggiornato prevedendo l'assunzione - finalizzata al ricambio generazionale - di 800 persone a tempo indeterminato nell'orizzonte temporale 2025-26. L'obiettivo del 15% sui nuovi assunti specialist in IT tech con competenze specifiche sulla Cyber Security è confermato ed esteso al 2027.

L'obiettivo in oggetto è definito tramite specifici processi aziendali di controllo e validazione dei dati e considerando gli esiti di un confronto articolato che ha coinvolto i rappresentanti dei lavoratori in dedicati tavoli sindacali. In tale confronto, il Gruppo ha siglato accordi specifici per l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, che hanno consentito di definire un nuovo obiettivo in termini di assunzioni nell'orizzonte temporale 2025-26, facendo leva sull'accoglimento delle domande di esodo volontario e sulle uscite per l'adesione al piano di pensionamento incentivato.

Il dato al 31 dicembre 2024 evidenzia un ammontare di assunzioni pari a 133 giovani under 30, di cui 4 sono figure specialist in IT tech aventi competenze specifiche sulla Cyber Security.

Incremento della quota di smart working per le persone dipendenti di Sede

Il Gruppo prevede di raggiungere, entro il 2026, una quota di smart working pari al 40% delle ore ordinarie lavorate dalle persone dipendenti di Sede.

L'obiettivo, definito all'interno del Piano Strategico 2023-26 e ripianificato entro il 2027 nel recente aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, persegue diverse finalità in coerenza con le Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani, quali: il miglioramento del work-life balance e l'aumento dell'attrattività del Gruppo verso i talenti (in particolare in ambito IT tech), oltre alla conseguente riduzione delle emissioni di Scope 3 derivanti dal pendolarismo. Il Gruppo ha definito l'obiettivo sulla base dei dati analitici registrati tramite il sistema interno di gestione delle presenze. In particolare, il dato al 31 dicembre 2024, elaborato considerando il perimetro di Gruppo Bancario, evidenzia il raggiungimento di una quota di smart working pari al 33,8% delle ore ordinarie lavorate.

Metriche relative alle caratteristiche dei lavoratori dipendenti e non dipendenti nella forza lavoro propria

Il Gruppo registra al 31 dicembre 2024 un totale di 19.490 dipendenti, conteggiando ogni persona dipendente e/o persona che svolge la maggior parte delle proprie attività in una Società del Gruppo come corrispondente a un cosiddetto "Equivalente a tempo pieno" (di seguito "ETP").

Il Gruppo pubblica il dato sul totale del personale dipendente anche nella Relazione finanziaria annuale nella sezione Relazione sulla gestione consolidata al paragrafo "Risultati-dati economici consolidati".

1 Nello specifico, si intendono specialist IT tech le figure assunte nell'Area Chief Innovation Officer (anche "CIO") oppure laureati in indirizzo STEM (specifico Matematico, Statistico, IT, ecc.). Per il calcolo della percentuale di figure specialist in IT tech aventi competenze specifiche sulla Cyber Security vengono considerate le risorse assunte nella funzione Data Governance e nella struttura Sicurezza Logica e Fisica sul totale delle risorse assunte all'interno dell'Area CIO.

Nella tabella riportata nel seguito si riporta la suddivisione del personale dipendente per tipologia (genere e contratto)

Tipologia dipendenti Donne Uomini Totale
Numero di personale dipendente a tempo indeterminato 9.108 10.379 19.487
Numero di personale dipendente a tempo determinato 2 1 3
Numero di personale dipendente a orario variabile 0 0 0
Totale 9.110 10.380 19.490
Numero di personale dipendente a tempo pieno 5.998 10.157 16.155
Numero di personale dipendente a tempo parziale 3.112 223 3.335

Il Gruppo ha registrato 529 persone dipendenti cessate nel corso del 2024 (e un conseguente tasso di avvicendamento pari al 2,71%), includendo nel conteggio tutte le uscite delle persone dipendenti del Gruppo e/o di coloro che svolgono la maggior parte delle loro attività in un'azienda del Gruppo.

Il Gruppo registra al 31 dicembre 2024 un totale di 32 persone lavoratrici non dipendenti (di cui 2 sono persone lavoratrici autonome e 30 sono fornite dalle imprese che esercitano attività di ricerca, selezione e fornitura del personale), che svolgono la maggior parte delle loro attività in una Società del Gruppo, considerando ogni persona equivalente a un ETP.

Le tipologie più comuni di personale non dipendente che rientra nel conteggio sono le persone collaboratrici, i somministrati e le persone in stage.

Metriche relative ai salari adeguati, la retribuzione e la protezione sociale

Il Gruppo afferma che tutto il personale dipendente (100%) percepisce un salario adeguato, considerando gli esiti delle analisi svolte sui salari della forza lavoro delle Società estere (sulla base delle normative vigenti in ciascun Paese) e considerando che nelle Società italiane a tutti i lavoratori si applicano Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (anche "CCNL"). I Contratti Collettivi sono previsti per il 99,8% dei lavoratori dell'intero Gruppo in quanto solo per i dipendenti assunti in Irlanda e Asia1 è prevista una contrattazione individuale.

La percentuale globale dei dipendenti del Gruppo coperti da rappresentanti dei lavoratori è pari al 99,71%, mentre quella registrata per i dipendenti in Italia ammonta al 99,98% conteggiando tutti coloro che sono assunti dalle Società con sede in Italia per cui è prevista la contrattazione nazionale del settore creditizio e di ANIA o con organico maggiore delle 15 unità.

Il rapporto fra la retribuzione totale annua della persona che riceve la massima retribuzione a livello di Gruppo e la retribuzione totale annua mediana di tutti i dipendenti del Gruppo (esclusa la suddetta persona) è pari a 47,9. Tale rapporto è calcolato considerando per il denominatore la retribuzione totale annua di ciascun dipendente di tutte le Società del Gruppo, ad eccezione di BBPM Life, per la quale viene considerata per ogni dipendente la retribuzione annuale media a livello di Società.

Tutti i lavoratori del Gruppo risultano coperti dalla protezione sociale prevista dagli istituti della normativa nazionale e della contrattazione nazionale che intervengono in caso di perdita di reddito (intesa come perdita del posto di lavoro) dovuta a uno degli eventi importanti della vita elencati di seguito: malattia, disoccupazione a partire dal momento in cui il lavoratore proprio lavora per l'impresa (ad esclusione del personale dipendente presso BBPM Life), infortunio sul lavoro e disabilità acquisita, congedo parentale e pensionamento. Si evidenzia che il Settore del Credito allo stato contempla istituti della contrattazione nazionale che possono soccorrere in caso di riduzione/perdita di lavoro attraverso il Fondo di Solidarietà e il Fondo per l'Occupazione.

Salute e sicurezza

Politiche relative alla salute e sicurezza della forza lavoro propria

In linea con quanto definito dal Codice Etico, tra i valori che guidano le scelte del Gruppo Banco BPM vi è la protezione della salute e della sicurezza delle persone, tramite l'impegno a garantire un ambiente di lavoro conforme agli standard di legge. La definizione di principi, ruoli e responsabilità in materia di salute e sicurezza individuati per la promozione delle politiche, dei processi interni in materia di sicurezza e del benessere sul luogo di lavoro è ispirata:

• ai principali trattati internazionali in materia di tutela dei diritti umani, in riferimento alla tutela della salute e sicurezza e, in particolare:

1 I colleghi assunti in Asia sono personale locale che si occupa di intermediazione finanziaria finalizzata a facilitare le operazioni estere, tra la nostra azienda e aziende locali. Come già esplicitato il loro rapporto di lavoro è regolato da una contrattazione individuale.

  • alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo dell'ONU (articoli 3 e 23);
  • alla Convenzione C155 su salute e sicurezza dei lavoratori emanata dall'OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) il 22 Giugno 1981;
  • ai principi del Global Compact promosso dalle Nazioni Unite (principio 1.06);
  • agli Obiettivi di Sviluppi Sostenibili dell'ONU (Agenda ONU 2030 –obiettivo 8);
  • alle disposizioni di legge vigenti.

Per l'ambito salute e sicurezza, il Gruppo si è dotato sia di politiche di prevenzione, sia di un sistema di gestione degli infortuni sul lavoro.

Linee Guida in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Le Linee Guida in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro disciplinano i principi e i presidi in tema di prevenzione, gestione e riduzione degli impatti negativi sulla salute e sulla sicurezza, garantendo un ambiente di lavoro conforme agli standard di legge.

L'obiettivo generale delle Linee Guida in oggetto, in linea con quanto espresso nel Codice Etico, è la protezione della salute e sicurezza delle persone, ponendo particolare attenzione alle seguenti finalità:

  • consentire al personale e ai collaboratori di porre in atto comportamenti virtuosi nell'ambito dell'attività lavorativa quotidiana, rendendo disponibile e mantenendo aggiornato il materiale informativo sulla sicurezza aziendale;
  • valorizzare le risorse umane attraverso l'offerta di un piano formativo volto al continuo miglioramento delle competenze di tutti i collaboratori, promuovendo il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli stessi sulle tematiche di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • verificare l'idoneità tecnico-professionale delle imprese partner e dei collaboratori autonomi.

L'attuazione delle suddette Linee Guida, con riferimento alle operazioni proprie, garantisce la gestione e mitigazione dell'impatto negativo rilevato in sede di DMA sul tema in oggetto.

Le Linee Guida sono applicate da Banco BPM, Banca Akros S.p.A. (inclusa la controllata Oaklins Italy S.r.l.), Banca Aletti S.p.A. (inclusa la controllata Aletti Fiduciaria S.p.A.), Banco BPM Vita S.p.A. (inclusa la controllata Vera Vita S.p.A.) e Banco BPM Invest SGR S.p.A. a livello di operazioni proprie e di tutta la catena del valore. Nello specifico, si applicano nei confronti di tutti i dipendenti e tutti i soggetti che entrano in contatto con le attività svolte dal Gruppo, oltre a coloro che accedono ai suoi immobili.

Le Linee Guida non si applicano (per definizione) alle società non aventi personale e pertanto non sottoposte al D.Lgs. n. 81/2008 e alla società Ge.Se.So. S.r.l. e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. che assicurano il presidio e la gestione di salute e sicurezza secondo i dettami stabiliti dalla legge e dal Codice Etico.

La società BBPM Life adotta l'"Health and Safety Statement", attraverso il quale si impegna a rispettare le disposizioni di legge vigenti derivanti dal Safety, Health and Welfare at Work Act 2005 in conformità alla normativa irlandese e ai principi delle Linee Guida di Gruppo. La politica si applica nei confronti di tutti i dipendenti e tutti i soggetti che entrano o accedono negli uffici della Società e identifica i rischi e le misure di controllo adottate, suddivise nelle diverse sezioni.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione delle Linee Guida coincide con il ruolo dell'Amministratore Delegato.

La funzione Compliance e il Chief Innovation Officer sono responsabili del monitoraggio delle Linee Guida. In particolare:

  • la struttura Compliance monitora costantemente le evoluzioni della legislazione comunitaria e italiana individuando eventuali necessità di aggiornamento con riferimento ai processi operativi;
  • il Chief Innovation Officer, che rappresenta il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione delle Linee Guida per conto della Capogruppo, e le relative strutture a suo riporto monitorano in merito all'effettiva attuazione delle attività di verifica periodica interna al sistema di gestione salute e sicurezza sul lavoro.

Per un'articolazione sistematica dei processi interni e delle prestazioni di salute e sicurezza integrati con i principi sopra enunciati, il sistema di gestione salute e sicurezza dei luoghi di lavoro di Banco BPM si conforma alla norma UNI EN ISO 45001:2018 – cit. e rispetta le disposizioni di legge vigenti derivanti dal D. Lgs 81/2008.

Le Linee Guida sono rese disponibili a tutti i portatori di interesse esterni tramite il sito istituzionale di Banco BPM. Per gli Stakeholder interni è possibile consultare il documento nella intranet aziendale.

Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla salute e sicurezza

Il Gruppo ha adottato e pianificato molteplici azioni al fine di gestire le questioni di salute e sicurezza rilevanti, nonché per raggiungere gli scopi e gli obiettivi delle proprie politiche interne.

Il sistema di gestione di salute e sicurezza è affidato a una struttura organizzativa che presidia tutti gli aspetti previsti dalla normativa, incluse le attività di sorveglianza sanitaria. Oltre alla struttura centrale, sono presenti medici competenti che coprono tutto il territorio nazionale, uno dei quali collabora attivamente in qualità di coordinatore nella valutazione dei rischi e nell'attuazione delle misure per la tutela della salute e dell'integrità psico-fisica delle persone dipendenti.

Le azioni implementate dal Gruppo in materia di salute e sicurezza illustrate di seguito includono anche le attività implementate in risposta e a mitigazione degli impatti negativi rilevati in sede di analisi di doppia materialità e definite anche all'interno del Piano Strategico. In particolare, a fronte dell'impatto negativo rilevato sui temi della salute e sicurezza, il Gruppo si impegna in azioni volte a:

  • offrire servizi di prevenzione e cura legati alla salute e al benessere delle persone dipendenti e dei loro familiari attraverso diverse forme di assistenza sanitaria, nonché fruire della sospensione volontaria dell'attività lavorativa, parzialmente retribuita a fronte di esigenze personali e familiari;
  • garantire e promuovere il benessere psico-fisico dei lavoratori, incluse le misure di lavoro agile descritte all'interno del paragrafo "Ricorso al lavoro agile e la promozione di iniziative finalizzate a promuovere una mobilità sostenibile".

Assistenza sanitaria e polizze assicurative

A beneficio delle persone dipendenti operanti in Italia nelle società dei settori creditizio e assicurativo, nel Gruppo sono presenti, da molti anni, Fondi e Casse finalizzati a fornire sostegno concreto ai dipendenti e alle loro famiglie. Avere una buona copertura sanitaria permette di affrontare con maggior tranquillità le eventuali necessità legate alla tutela della salute che dovessero emergere. Le forme di assistenza sanitaria offerte dal Gruppo coprono le spese sanitarie e sociosanitarie sostenute dagli iscritti, garantendo ai dipendenti e ai loro familiari la possibilità di usufruire di prestazioni economiche integrative o sostitutive rispetto a quelle fornite dal Servizio Sanitario Nazionale. Il Gruppo Banco BPM contribuisce alle disponibilità dei Fondi e delle Casse con versamenti economici che si uniscono ai contributi versati dagli iscritti.

In aggiunta, il Gruppo prevede una copertura assicurativa in caso di infortunio lavorativo ed extra lavorativo e in caso di invalidità derivante da malattia, oltre alla polizza Long Term Care (anche "LTC") del settore credito per casi di perdita dell'autosufficienza a causa di infortunio o di malattia.

Promozione del benessere fisico e mentale

Con l'obiettivo di promuovere stili di vita sani, il Gruppo ha attivato e sviluppato diverse iniziative rivolte alle persone dipendenti di tutte le Società operanti in territorio italiano. Tra queste:

  • con il progetto W@W (Wellbeing at Work), ha predisposto una sezione dedicata all'interno della intranet aziendale che offre corsi formativi sulla corretta alimentazione, la gestione dello stress, l'attività fisica, l'educazione posturale e il benessere mentale, offrendo inoltre la possibilità di accedere a percorsi gratuiti con specialisti in tali aree;
  • per il proprio benessere mentale, tramite il progetto W@W ha inoltre offerto al personale la possibilità di accedere annualmente a quattro incontri con uno psicologo, che si aggiungono ai cinque già previsti dal progetto "Spazio di Ascolto", l'iniziativa gestita da professioniste interne abilitate e rivolta a chi sente la necessità di supporto e accompagnamento per affrontare una difficoltà lavorativa e/o personale;
  • tramite l'iniziativa OSA, ha attivato una challenge virtuale non competitiva rivolta al personale dipendente del Gruppo, che consiste nel registrare la propria attività fisica su una piattaforma dedicata, permettendo inoltre di monitorare la riduzione delle emissioni di gas serra;
  • per sensibilizzare sull'importanza della donazione di sangue, ha avviato una collaborazione pluriennale con AVIS, con l'obiettivo di ampliare il coinvolgimento delle persone dipendenti di tutte le società del Gruppo operanti in Italia, attraverso campagne periodiche;
  • per promuovere buone prassi in ambito di prevenzione, ha offerto alle persone dipendenti che lavorano a Milano e provincia la possibilità di aderire alla campagna gratuita di promozione dello screening del tumore polmonare presso la struttura di Milano dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO).

Formazione per prevenire e gestire il rischio di aggressioni

Al fine di supportare le persone dipendenti nell'acquisizione di tecniche di gestione e comunicazione efficace con i clienti aggressivi e contribuire a mitigare gli impatti negativi sulla loro salute, il Gruppo ha erogato a tutto il personale in modalità formazione a distanza il corso "Prevenzione e gestione del rischio aggressioni". Il corso, preceduto da comunicazioni sulle modalità di prevenzione e gestione degli eventi intimidatori e/o aggressivi esterni, è incentrato sulla creazione di maggiore consapevolezza riguardo a eventi traumatici, quali rapine e aggressioni, fornendo alcuni accorgimenti che possano aiutare le persone coinvolte in tali eventi e illustrando a tutti i partecipanti il percorso di supporto che è possibile attivare in tali casistiche.

Obiettivi relativi alla salute e sicurezza della forza lavoro propria

Incremento della quota di smart working per le persone dipendenti di sede

L'obiettivo di raggiungimento di una quota di smart working pari al 40% delle ore lavorate per le persone dipendenti di sede al 2027, descritto in dettaglio all'interno del paragrafo "Obiettivi relativi alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria", contribuisce a mitigare il rischio di stress lavoro correlato tramite il miglioramento dell'equilibrio vita privata-lavoro.

Metriche di salute e sicurezza

Il sistema di gestione della salute e della sicurezza copre la totalità del personale dipendente del Gruppo (100%). In particolare, relativamente alla tematica di salute e sicurezza, il Gruppo ha registrato nel 2024:

  • 187 infortuni sul lavoro, con un tasso di infortuni pari a 6,3 (che corrisponde al numero di casi di infortuni per un milione di ore lavorate)1 ;
  • 0 decessi dovuti a lesioni e malattie connesse al lavoro2 ;
  • 1 caso di malattia connessa al lavoro3 riguardante un dipendente della Società Ge.Se.So., esposta a livelli di rischio differenti rispetto a quelli dei settori bancario e assicurativo in quanto operante nel settore della ristorazione;
  • 6.718 giornate perse a causa di lesioni dovute a infortuni sul lavoro o malattie connesse al lavoro4 .

Metriche relative all'equilibrio tra vita professionale e vita privata

Tutte le persone dipendenti di tutte le Società del Gruppo hanno diritto a congedi per motivi familiari in virtù della politica sociale e/o di contratti collettivi. Nella tabella di seguito si riporta evidenza della percentuale del personale dipendente che ha usufruito di congedi per motivi familiari considerando il personale in servizio a fine periodo che abbia fruito di almeno un permesso tra: maternità, paternità, cura dei figli o assistenza a familiare.

Donne Uomini Totale
Percentuale di dipendenti che hanno diritto a prendere congedi per motivi
familiari
100% 100% 100%
Percentuale di dipendenti aventi diritto che hanno usufruito di congedi per
motivi familiari
28% 17% 22%

Parità di trattamento e opportunità per tutti

Politiche relative a parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria

Le Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani, descritte all'interno del paragrafo "Politiche relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria", sono implementate dal Gruppo al fine di eliminare la

1 Nel calcolare il tasso di infortuni connessi al lavoro, l'impresa suddivide il numero di casi di infortuni sul lavoro denunciati all'INAIL per il

numero totale di ore lavorate dai lavoratori nell'anno e moltiplicato per 1.000.000. 2 Per il conteggio dei decessi dovuti a lesioni e malattie connesse al lavoro, il Gruppo prende in considerazione il numero dei decessi per malattie connesse al lavoro e il numero di lesioni connesse al lavoro riconosciuti dall'INAIL (anche se riferiti ad anni precedenti). 3 Per il conteggio di malattie connesse al lavoro, il Gruppo prende in considerazione il numero di malattie connesse al lavoro riconosciuti

dall'INAIL (anche se riferiti ad anni precedenti).

4 Per il conteggio delle giornate perse a causa di lesioni dovuti a infortuni sul lavoro o malattie connesse al lavoro, il Gruppo prende in considerazione le giornate di lavoro perse per infortunio, lesione, decesso o malattia connessa al lavoro) denunciate all'INAIL.

discriminazione e le molestie e promuovere le pari opportunità. Le Linee Guida sono attuate mediante procedure specifiche che garantiscono che la discriminazione sia evitata, attenuata e affrontata una volta rilevata, nonché per sostenere l'inclusione e la valorizzazione della diversità.

In particolare, al fine di promuovere un ambiente di lavoro partecipativo e professionale, in cui tutte le persone sono trattate con dignità e riguardo, il Gruppo contribuisce a diffondere la cultura del rispetto nelle relazioni tra le persone. In tale ottica, il Gruppo considera inaccettabile qualsiasi tipo di comportamento che possa essere considerato come una minaccia per la dignità della persona che lo subisce, potendone compromettere la salute, la fiducia, il morale, la motivazione al lavoro, le prestazioni lavorative, il clima organizzativo. In aggiunta, tramite la diffusione di specifiche Circolari interne il Gruppo garantisce la messa a terra di comportamenti coerenti rispetto ai principi sanciti dalle "Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani" (di cui nel seguito) definendo processi ad hoc, a titolo esemplificativo per la gestione di segnalazioni relative a episodi di violenze, molestie e discriminazioni (affiancando, senza sostituirlo, il canale Whistleblowing).

In linea con il Codice Etico, il Gruppo si impegna quotidianamente, in tutti gli ambiti in cui opera, a rispettare i diritti umani e a promuovere una cultura incentrata su di essi, a contrastare e a rimuovere dalle condotte qualsiasi forma di discriminazione, rispettando e valorizzando le differenze di genere, età, etnia, nazionalità, religione, lingua, diversa abilità, orientamento e identità sessuale, appartenenza politica e sindacale. Tutti i destinatari del Codice Etico possono segnalare qualsiasi violazione del Codice stesso o del Modello ex D. Lgs. n. 231/2001. Il Gruppo si impegna a effettuare accertamenti in relazione a ogni violazione di cui viene a conoscenza e a segnalarle all'Organismo di Vigilanza attraverso la piattaforma informatica dedicata o all'indirizzo che ogni Società del Gruppo pubblicizza sul sito istituzionale. Tutti i destinatari sono inoltre tenuti a cooperare negli accertamenti interni relativi alle violazioni e ai comportamenti non in linea con il Codice Etico.

Il Gruppo implementa controlli di linea e di secondo e terzo livello per verificare il rispetto dei principi espressi nelle Linee Guida sui diritti umani e nelle procedure interne emanate in loro applicazione. I diritti umani sono integrati nel modello di gestione dei rischi di Gruppo e in quanto tali sono oggetto di valutazione periodica nell'ambito della più ampia strategia di sostenibilità aziendale.

Il Gruppo mette a disposizione del personale idonei canali atti a ricevere segnalazioni di presunte violazioni rendicontando annualmente le performance raggiunte nella tutela dei diritti umani in termini di modalità di gestione e monitoraggio, rischi identificati, risultati delle attività di valutazione e azioni di gestione e mitigazione.

In aggiunta, la funzione Risorse Umane attraverso la struttura Diversity, Inclusion e Social, progetta e sviluppa iniziative finalizzate al rispetto delle persone e delle diversità e disabilità di ciascuno, nonché di promozione della parità di genere, età e orientamento affettivo, del benessere organizzativo, dell'inclusione sociale e dell'uguaglianza.

Infine, le esigenze di adeguamento dei processi aziendali derivanti dall'emanazione di nuovi requisiti normativi o dalla modifica di quelli esistenti sono monitorate costantemente.

Politica in materia di remunerazione

La "Politica in materia di remunerazione" (di seguito anche Policy), applicata dall'intero Gruppo a livello delle operazioni proprie, definisce i principi e gli elementi del sistema retributivo del Gruppo garantendo:

  • criteri basati sulle responsabilità agite, le competenze professionali, la seniority maturata, il merito, a prescindere dal genere;
  • una leva gestionale utile ad attrarre, motivare e trattenere il management e il personale;
  • il contenimento dei rischi assunti (inclusi quelli legali e reputazionali) e la tutela e fidelizzazione del cliente, con attenzione alla gestione dei conflitti di interesse;
  • la realizzazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti e nell'interesse degli Stakeholder del Gruppo.

Al contempo, la Policy, con riferimento alle operazioni proprie, rappresenta anche una delle leve attuate dal Gruppo per gestire l'impatto negativo rilevato in sede di DMA sul tema della parità di retribuzione e per favorire l'impatto positivo legato ai salari adeguati.

Attraverso l'attuazione della Policy, il Gruppo si impegna a rispettare:

  • il 37° aggiornamento della circolare n. 285/2013, con cui la Banca d'Italia ha recepito le novità introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRDV) e dagli "Orientamenti per sane politiche di remunerazione", della European Banking Authority (EBA);
  • le "Disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti", con cui la Banca d'Italia, tra l'altro, ha attuato gli "Orientamenti in

materia di politiche e prassi di remunerazione per il personale preposto all'offerta dei prodotti bancari e per i terzi addetti alla rete di vendita" emanati dall'EBA a settembre 2016;

  • il Regolamento Intermediari adottato da Consob con delibera n. 20307/2018 (art. 93) e da ultimo aggiornamento con Delibera del 28 luglio 2022, nonché il Regolamento delegato 2017/565/EU che integra la Direttiva 2014/65/EU (MiFID II). Si rilevano inoltre gli "Orientamenti relativi a taluni aspetti dei requisiti in materia di retribuzione della MiFID II" emanati dalla European Securities and Markets Authority (ESMA);
  • il Regolamento IVASS n. 38 sul governo societario delle imprese e dei gruppi assicurativi, che attua la Direttiva 2009/138/UE (Solvency II), con cui l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) implementa le Linee Guida della European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA) sul sistema di governo societario e che contiene le previsioni relative alla politica di remunerazione;
  • l'atto di modifica del Regolamento di attuazione degli articoli 4-undecies e 6, comma 1, lettere b) e c-bis) del TUF;
  • gli Articoli 123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 e 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999), che hanno recepito le disposizioni contenute nella Shareholder Rights Directive 2 (2017/828/EU). Inoltre, sul piano dell'autoregolamentazione si applica il Codice di Corporate Governance del gennaio 2020.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione della Policy coincide con il Consiglio di Amministrazione. La funzione Audit di Capogruppo verifica la rispondenza delle prassi attuate dal Gruppo e dalle Società del Gruppo bancario rispetto alla Policy approvata e alla normativa vigente.

La medesima attività di controllo è svolta nelle compagnie assicurative dalla funzione Internal Audit.

In sede di definizione della Policy, il Gruppo considera e integra gli interessi dei diversi Stakeholder interni ed esterni al Gruppo nel proprio sistema retributivo e in particolare:

  • azionisti: viene garantito l'allineamento degli interessi di azionisti e management, riconoscendo a questi ultimi parte della remunerazione in azioni;
  • clienti: i criteri utilizzati per valutare gli aumenti della componente fissa e variabile della remunerazione di tutto il personale sono conformi ai requisiti in materia di retribuzione della MiFID II e non creano conflitti di interesse che incoraggino il personale ad agire contro gli interessi dei clienti. In aggiunta, la politica di remunerazione prevede meccanismi di malus e claw-back che agiscono sull'incentivo fino al suo azzeramento, per disincentivare il verificarsi di comportamenti di misconduct, allineare ulteriormente gli interessi del personale a quelli dei clienti e adeguare la remunerazione variabile qualora sia accertata una condotta illecita nei confronti del cliente;
  • forza lavoro: la Policy 2024 prevede meccanismi che, nel rispetto del quadro normativo, consentono di attrarre e mantenere nel Gruppo soggetti con professionalità e capacità adeguate alle esigenze d'impresa, a vantaggio della competitività e del buon governo. Perseguire l'equità interna delle retribuzioni incide profondamente sulla motivazione del personale e quindi sulle prestazioni; valutarla verso il mercato del lavoro esterno consente di trattenere i migliori talenti oltre che attrarne dall'esterno. Con questa finalità il Gruppo si è dotato di un sistema di valutazione delle posizioni effettuata da una primaria società di consulenza con la metodologia internazionale IPE (International Position Evaluation);
  • Parti Sociali: i criteri e le modalità per la determinazione e l'erogazione del premio aziendale, destinato al personale non dirigente delle società del Gruppo bancario che applicano il Contratto Nazionale del Credito, sono oggetto di confronto e negoziazione con le Parti Sociali.

La Policy è resa disponibile a tutti i portatori di interesse sul sito istituzionale del Gruppo. Per gli Stakeholder interni è possibile consultare il documento nella intranet aziendale.

Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione a parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria

Le azioni implementate dal Gruppo in materia di parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria illustrate di seguito includono anche le attività previste in risposta e a mitigazione degli impatti negativi rilevati in sede di analisi di doppia materialità e definite anche all'interno del Piano Strategico. In particolare, a fronte dell'impatto negativo rilevato sui temi dell'equa retribuzione, il Gruppo si impegna in diverse azioni, come descritto di seguito, volte a:

  • promuovere l'equità nel reclutamento e nella selezione del personale;
  • diffondere la cultura del rispetto e della comunicazione aperta e di denuncia di atti discriminatori;

  • promuovere l'accessibilità e la formazione per la gestione di diversità e disabilità;
  • ascoltare le aspirazioni professionali individuali e valutare le prestazioni;
  • implementare programmi di retribuzione competitiva;
  • valorizzare il talento femminile e monitorare il gender pay gap;
  • favorire l'affiancamento dei giovani e i percorsi di crescita accelerata.

Promozione dell'equità nel reclutamento e nella selezione del personale

Nell'ambito della selezione del personale, il Gruppo ha definito un processo standardizzato ed equo, applicando criteri oggettivi e trasparenti di selezione sulla base della competenza e della professionalità dei candidati che garantisca pari opportunità a tutti, oltre a consentire l'individuazione dei candidati più in linea con le posizioni vacanti. Tra le attività implementate per il reclutamento, le iniziative di Employer Branding consentono al Gruppo Banco BPM di interagire con giovani talenti universitari all'interno di programmi di orientamento rispetto al mondo lavorativo, career day, testimonianze e progetti in collaborazione con le principali università, entrando in contatto con un elevato numero di potenziali candidati. Le iniziative sono svolte a beneficio di tutte le Società del Gruppo operanti sul territorio italiano e coprono tutto il territorio nazionale, in coerenza con gli obiettivi di assunzione pubblicati nel Piano Strategico.

Diffusione di un clima di rispetto e comunicazione aperta

Nell'ambito della promozione di un clima di rispetto e comunicazione aperta all'interno del luogo di lavoro, il Gruppo Banco BPM ha messo in campo una serie di azioni e iniziative legate al tema dell'inclusione, dedicate a tutte le persone dipendenti del Gruppo Banco BPM:

  • il progetto "Dialogo tra generazioni", attraverso l'erogazione di un corso avente l'obiettivo di favorire la conoscenza delle caratteristiche delle diverse generazioni che cooperano in azienda;
  • l'evento "Il Viaggio di Inclusione LGBTQAI+", in collaborazione con l'associazione Parks Liberi e Uguali, incentrato sulle strategie per prevenire e affrontare le pratiche discriminatorie, sia sistemiche che occasionali;
  • la formazione e sensibilizzazione attraverso video-pillole pubblicate sulla intranet aziendale sui temi degli stereotipi e dei pregiudizi legati all'inclusione, un corso online sul tema delle molestie e un webinar intitolato "Educazione finanziaria per l'inclusione e la prevenzione della violenza economica";
  • l'accordo con le Organizzazioni Sindacali per il sostegno alle persone vittime di violenza, molestie e discriminazioni.

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Gruppo ha inoltre pubblicato la nuova circolare "Contrasto alle molestie, violenze e a ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro". Oltre al corso "Contrasto alle molestie, alla violenza e a ogni forma di discriminazione", rivolto a tutto il personale dipendente e attivato nel 2024, la circolare prevede che, nel corso del 2025, venga erogata una formazione specifica alle persone dipendenti, oltre a una formazione dedicata alle persone coinvolte nel processo di Gestione delle Segnalazioni. Inoltre, nel 2025 proseguiranno le iniziative di inclusione sul tema dell'orientamento affettivo, sessuale e dell'identità di genere.

Promozione dell'accessibilità e inclusione di disabilità e diversità

Attraverso il progetto "GuardiamOltre", il Gruppo ha avviato l'introduzione dell'approccio Universal Design in diversi ambiti, compreso quello della comunicazione, al fine di renderla accessibile attraverso diversi supporti quali, ad esempio: sottotitoli, interpreti LIS, software di sintesi vocale e video-ingranditori. Tutte le persone dipendenti del Gruppo possono usufruire di queste facilitazioni comunicative e le singole necessità vengono rilevate attraverso un database dedicato alla "Mappatura delle necessità". All'interno del progetto "GuardiamOltre" vengono altresì raccolte le segnalazioni - sia da parte del personale sia da parte dei clienti - sull'eventuale presenza di barriere architettoniche, al fine di consentire l'attivazione delle conseguenti azioni di mitigazione (ad esempio, abbattimento delle barriere o fornitura di accomodamenti ragionevoli). Il Gruppo Banco BPM, per favorire l'inclusione, ha erogato percorsi formativi e interventi personalizzati dedicati ai responsabili e ai lavoratori dei team in cui sono presenti persone con disabilità. Inoltre, il team di psicologhe interne svolge consulenza ai responsabili e ai gestori risorse umane e interventi con i gruppi di lavoro orientati a facilitare l'inclusione delle persone con disabilità.

In aggiunta, nel 2024 sono stati formati - ottenendo la relativa certificazione - 12 Disability Manager che hanno partecipato al corso executive dedicato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e 12 Diversity

Manager che hanno seguito un percorso professionalizzante presso l'ABI. I percorsi formativi avranno seguito per tutto il 2025 con l'obiettivo di aggiornare progressivamente la platea dei destinatari.

Ascolto delle aspirazioni professionali e valutazione delle prestazioni

Il Gruppo ha implementato diverse iniziative dedicate all'aumento della soddisfazione del personale, che contribuiscono alla mitigazione dello stress lavoro-correlato.

Tra queste, dal 2023 ha previsto nel proprio applicativo uno spazio che consente a tutto il personale di condividere i propri obiettivi di sviluppo, con l'obiettivo di intercettare e favorire la soddisfazione delle aspirazioni professionali di ciascuna persona.

Contestualmente, al fine di valutare annualmente le performance qualitative delle proprie persone e misurare la capacità di gestire efficacemente le attività di competenza, il Gruppo ha introdotto un nuovo strumento di valutazione della prestazione professionale rivolto a tutto il personale dipendente delle società che rispondono al CCNL del Credito e di Banco BPM Vita, ad esclusione del top management, che è valutato con un sistema dedicato.

In tale contesto, per accompagnare l'evoluzione del modello di valutazione della prestazione, il Gruppo ha attivato:

  • nuovi percorsi formativi, iniziati nel 2024 e in prosecuzione nel 2025, rivolti a tutti i responsabili e focalizzati sul nuovo performance management;
  • dal 2025 il processo denominato "Continuous Feedback", finalizzato a diffondere feedback evolutivi e costruttivi in maniera continuativa tra responsabili e collaboratori (bidirezionali).

Implementazione di programmi di retribuzione competitiva

Al fine di valorizzare l'impegno e la dedizione del personale dipendente e aumentare la retention dei talenti, il Gruppo ha previsto che la remunerazione del personale si articoli in:

  • componenti fisse, che riflettono l'esperienza professionale, le responsabilità organizzative e le competenze tecniche secondo un principio di pari opportunità ed equità retributiva;
  • componenti variabili, correlate alla performance, che permettono di valorizzare il contributo individuale al raggiungimento dei risultati. In particolare, le componenti variabili si distinguono in componenti di breve termine (STI) destinate a tutto il personale e componenti di lungo termine (LTI) destinate a gruppi specifici. In aggiunta ai piani di incentivazione variabile, si evidenzia in particolare che nel dicembre 2024, a favore del personale destinatario del CCNL Credito, è stata raggiunta un'intesa con le Organizzazioni Sindacali relativa a un premio aziendale e a un premio welfare (per maggiori informazioni si rimanda alla descrizione dell'azione "Attivazione di un Piano Welfare e del servizio gratuito di Welfare Coach") per il personale dipendente. Poiché l'incentivo (sia di breve che di lungo termine) del personale più rilevante identificato nell'anno è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni, l'orizzonte temporale entro il quale l'impresa porta a termine ciascun piano di incentivazione in essere (di breve o lungo termine) in vigore termina, fatto salvo il trattamento in caso di eventi straordinari, nel 2033. L'incentivo Short Term Incentive per il personale non rilevante, il premio aziendale e il premio welfare sono corrisposti nel 2025.

Le risorse finanziarie destinate a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine sono erogate in denaro o in azioni ordinarie di Banco BPM, mentre il premio aziendale è fruibile in denaro o in welfare secondo i criteri e le modalità di scelta individuali stabilite dalle vigenti disposizioni legislative fiscali.

Le risorse finanziarie dedicate ammontano per la componente in denaro per il piano STI a 84,71 milioni di euro e per la componente in azioni del Piano STI 2024 e LTI 2024-2026 a 252 milioni di euro (ammontare attuale e futuro distribuito lungo il periodo di performance e di maturazione dei piani in essere, ossia nel periodo 2024-2031).

L'onere effettivo sarà determinato in base alle performance conseguite nei rispettivi piani di incentivazione. Relativamente al premio aziendale e al premio welfare sono stati destinati 36,63 milioni di euro da usufruire in modalità cash o welfare secondo i criteri e le modalità di scelta individuali stabilite dalle vigenti disposizioni legislative fiscali.

1 Le retribuzioni di competenza dell'esercizio sono ricomprese nel Conto Economico consolidato nella voce "190 a) spese per il personale"

in contropartita della voce "100. Fondi per rischi ed oneri - c) oneri per il personale" dello Stato patrimoniale consolidato; 2 Tale componente della remunerazione è classificata nel Conto economico consolidato nella voce "190 a) spese per il personale" in

contropartita della voce di Patrimonio Netto "150. Riserve" dello Stato Patrimoniale consolidato; 3Tale componente è ricompresa nel Conto Economico consolidato nella voce "190 a) spese per il personale".

Valorizzazione del talento femminile

Al fine di incentivare comportamenti virtuosi e il diffondersi di una cultura inclusiva, il Gruppo ha previsto, all'interno del Piano LTI 2024-2026, l'inserimento di un KPI relativo all'incremento dell'incidenza percentuale del personale femminile in ruoli manageriali sul totale dei ruoli manageriali al 31 dicembre 2026 (rispetto al dato registrato al 31 dicembre 2023). Il monitoraggio mensile del livello di raggiungimento degli obiettivi consente una puntuale calibrazione delle azioni gestionali per traguardare in modo più che eccellente i target che il Gruppo si è prefissato. L'incremento di personale femminile in ruoli manageriali è un elemento strategico per valorizzare la diversità all'interno dell'organizzazione, che riflette l'impegno del Gruppo nel creare un ambiente più inclusivo e nel favorire una cultura aziendale che riconosca e valorizzi il talento in tutte le sue forme. L'ambito cui fa riferimento il KPI riguarda i ruoli manageriali di tutto il Gruppo. Il Piano LTI 2024-2026, comprensivo di tale KPI, è destinato a circa 80 ruoli (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione, all'impatto sul business o per finalità di retention. Al termine del 2026 è attesa una crescita di un ulteriore 20% dell'incidenza percentuale del personale femminile in ruoli manageriali sul totale dei ruoli manageriali (rispetto al dato registrato al 31 dicembre 2023).

Le azioni adottate nei processi della People Strategy del Gruppo hanno contribuito a incrementare significativamente la presenza di donne in ruoli manageriali. In particolare, la rappresentanza delle donne in ruoli manageriali è cresciuta nel tempo pressoché in tutti i livelli manageriali sia di Sede centrale che di Rete Commerciale, a testimonianza dell'impegno profuso da Banco BPM nel creare una pipeline correttamente bilanciata tra entrambi i generi. Nei processi di individuazione e validazione di candidature per i ruoli manageriali, è sempre garantita la presenza di un adeguato numero di profili femminili.

Banco BPM si impegna a implementare azioni e a realizzare progetti per incrementare e valorizzare la partecipazione femminile all'interno del Gruppo: è infatti socio sostenitore di "Valore D", la prima associazione di imprese che promuove l'equilibrio di genere e una cultura inclusiva per la crescita delle aziende e del Paese. A tal proposito, si segnala inoltre che BBPM Life ha aderito al trattato Women In Finance Charter, un impegno per l'equilibrio di genere nei servizi finanziari.

Monitoraggio del gender pay gap e azioni correttive

Con l'intento di contribuire a mitigare l'impatto negativo sulla diversità nella retribuzione salariale tra individui di generi diversi che ricoprono ruoli uguali o di pari valore, il Gruppo ha definito per tutto il personale un processo di misurazione e di monitoraggio del gender pay gap sulla base di quanto previsto dal quadro normativo bancario secondo criteri e approcci delineati in conformità alle linee guida EBA e alla Circolare di Banca d'Italia n. 285/20131 . Considerate, inoltre, le implicazioni della Direttiva (UE) 2023/970 sulla trasparenza retributiva, il Gruppo si è già attivato per affinare il proprio percorso di costruzione e misurazione dell'Equal Pay for Equal Work, che sarà rilevato a partire da una nuova architettura delle professioni in grado di valorizzare un approccio skill-based e considerare le complessità professionali e i livelli di expertise come elementi fondanti, anche con l'obiettivo di garantire equità e trasparenza nei percorsi di progressione di carriera. Infine, a partire dal 2025, il Gruppo si doterà di ulteriori strumenti di analisi per neutralizzare le differenze retributive che derivano da ulteriori fattori oggettivi, a cui possono essere imputati i gap di genere.

Entro giugno 2027 il Gruppo dovrà pubblicare il rapporto sul divario retributivo di genere relativamente ai dati 2026 ai sensi della Direttiva (UE) 2023/970 che richiede di spiegare se i gap retributivi siano dovuti a fattori oggettivi e neutri rispetto al genere caratteristici dell'impresa. Per ulteriori dettagli in merito alle metriche su retribuzione e divario retributivo si rimanda al paragrafo "Metriche relative alla diversità e al divario retributivo".

Attivazione di iniziative dedicate ai giovani: Progetto Mentoring, Progetto Giovani e Programma Boost Your Talent

Il Gruppo, con specifico riferimento alle Società con sede in Italia operanti in ambito creditizio e assicurativo, ha attivato diverse iniziative dedicate alla crescita dei giovani talenti. Per il periodo 2024-2025, è proseguita la terza edizione del "Progetto Mentoring" con l'obiettivo di facilitare e sostenere il percorso di crescita dei giovani neoassunti, supportandoli nel leggere e comprendere l'organizzazione e sviluppare il loro talento, al fine di farli sentire parte

1La differenza a livello complessivo tra la remunerazione media di uomini e donne espressa come percentuale della remunerazione media degli uomini (c.d. raw gap), pur essendo un indicatore rilevante, non tiene conto della tipologia di lavori svolti e risente pertanto della diversa ripartizione di genere nell'organizzazione (diversa distribuzione di donne e uomini tra i ruoli più remunerati). Come previsto dallo stesso quadro normativo che stabilisce che le banche possono individuare modalità ulteriori per rilevare e monitorare il divario retributivo di genere, Banco BPM, in linea con le best practices osservate nel contesto bancario, ha adottato una metodologia di analisi (Equal Pay for Equal Work) che suddivide la popolazione in cluster (Job Class): per i manager si considerano le responsabilità e la complessità gestita (valutate mediante metodologia International Position Evaluation - anche "IPE" -) e per il restante personale la tipologia di attività svolta.

dell'identità aziendale. Inoltre, anche per l'anno 2024 il Gruppo ha rinnovato il "Progetto Giovani", rivolto ai giovani dipendenti che, in base a criteri di età, ruolo e inquadramento, vengono coinvolti in un percorso biennale di sviluppo delle conoscenze professionali e delle soft skill, per valorizzarne le potenzialità individuali.

A queste iniziative si aggiunge il programma "Boost Your Talent", svolto con cadenza annuale, dedicato a persone di talento attualmente inserite in ruoli professionali e commerciali, realizzato per alimentare lo sviluppo dei ruoli decisivi per il futuro del Gruppo e per favorire il ricambio generazionale. Il percorso si articola in diverse tappe che promuovono l'empowerment, lo sviluppo di soft skill e il consolidamento di una nuova visione della propria leadership.

Attivazione di percorsi di crescita accelerata verso ruoli di prima managerialità

Al fine di promuovere e valorizzare i propri talenti, il Gruppo ha predisposto, nel corso del 2024, dei percorsi di crescita accelerata su tutto il territorio nazionale verso ruoli di prima managerialità, rivolti a giovani Gestori di Rete di età inferiore ai 35 anni assunti nell'ultimo triennio e Gestori di Rete professional che si sono distinti per un elevato potenziale di crescita. L'iniziativa è volta a favorire la pianificazione di esperienze professionali a maggiore complessità, offrire formazione specifica dedicata e prevedere degli affiancamenti all'interno della Direzione Territoriale di riferimento. Per quanto concerne i Direttori di Filiale di recente nomina, in aggiunta al percorso formativo di ruolo, viene garantito il supporto prevedendo l'affiancamento a un Direttore di comprovata esperienza manageriale, detto "Supporter". Tale affiancamento consente ai nuovi Direttori un confronto esperienziale immediatamente spendibile sul campo e ai Direttori "Supporter" di accrescere la loro consapevolezza nel ruolo e la capacità di supportare le persone nel percorso di sviluppo professionale. Ai giovani e ai professional in crescita sono anche state dedicate specifiche iniziative di "Affiancamento" e di "Company Visit", il cui obiettivo è sviluppare la visione d'insieme e la consapevolezza organizzativa, favorire le sinergie e le relazioni interfunzionali, oltre ad accrescere conoscenze trasversali e specialistiche. I percorsi descritti, avviati nel 2024, saranno portati avanti con continuità nel corso del 2025.

Obiettivi relativi alla parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria

I principali obiettivi finalizzati a gestire questioni relative alla parità di trattamento e opportunità per la forza lavoro propria nonché a monitorare l'efficacia delle politiche e delle azioni sono:

  • incremento della percentuale di donne che ricoprono ruoli manageriali;
  • erogazione annuale di formazione nei confronti delle persone dipendenti del Gruppo;
  • erogazione di formazione su tematiche ESG.

Incremento della percentuale di donne che ricoprono ruoli manageriali

Il Gruppo1 , in sede di Piano Strategico 2023-26, ha previsto di raggiungere entro il 2026 un incremento del 20% della proporzione di donne in ruoli manageriali rispetto a quanto registrato al 31 dicembre 2023 (in cui l'incidenza era pari al 29,7%), con un obiettivo di incidenza in termini assoluti pari al 35,6%. In seguito alla recente approvazione dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, l'obiettivo in termini assoluti è stato aggiornato al 36% entro il 2027.

L'obiettivo è stato definito in coerenza con le Politiche di remunerazione del personale del Gruppo perseguendo la finalità di migliorare ulteriormente la People Strategy e l'integrazione della strategia ESG nelle politiche del Gruppo. L'indicatore rapporta il numero di donne occupanti ruoli manageriali sul totale dei ruoli manageriali, senza considerare ai fini del calcolo i soggetti preposti appartenenti alla Rete Commerciale. L'obiettivo è stato definito tenendo conto delle eventuali riorganizzazioni aziendali e le evoluzioni organizzative previste in arco Piano, sulla base dei dati raccolti tramite il gestionale aziendale.

Il dato al 31 dicembre 2024 evidenzia un incremento pari al +46,9% nel periodo 2021-2024. La quota di personale femminile in posizioni manageriali è pari al 30,7% a fine 2024.

Erogazione annuale di formazione nei confronti delle persone dipendenti del Gruppo

Il Gruppo si impegna a erogare 140 mila giornate2 annue di formazione al proprio personale dipendente, per l'orizzonte temporale 2024-26.

1 Escluse le società Sagim S.r.l. Società agricola e Terme Ioniche S.r.l..

2 È compresa la formazione ESG menzionata nel seguente obiettivo.

L'obiettivo annuale, definito nel contesto del Piano Strategico 2023-26 e confermato anche per l'anno 2027 nel recente aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, risulta coerente con i valori espressi dalle Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani e persegue, attraverso Academy, le seguenti finalità:

  • formazione per l'inclusione e la crescita professionale dei giovani in azienda;
  • programmi di formazione manageriale volti a diffondere uno stile di leadership basato su fiducia, rispetto e cooperazione;
  • organizzazione della formazione per segmenti di business per aumentarne la customizzazione ed efficacia, con particolare attenzione alla digitalizzazione;
  • supporto a tutte le iniziative interne in ambito ESG e Digital, Privacy & Cyber Security.

L'obiettivo è comprensivo della formazione erogata verso risorse con le quali il rapporto di lavoro risulta cessato durante l'anno ed è stato definito tenendo in considerazione sia i giorni di corso obbligatori previsti per singolo dipendente in compliance con le differenti normative a cui il Gruppo è assoggettato (ad esempio salute e sicurezza, anticorruzione) sia un numero di giornate di formazione volontaria legata ai fabbisogni di ruolo. Per la definizione dell'ammontare totale delle giornate di formazione da erogare sono state effettuate analisi di benchmark di mercato e utilizzati i dati disponibili a sistema in merito al numero delle persone dipendenti destinatarie delle attività previste dal Piano Strategico.

Il dato al 31 dicembre 2024 presenta un valore pari a 140.319 giornate di formazione erogate, confermando il pieno raggiungimento dell'obiettivo annuale per l'esercizio di riferimento.

Erogazione di formazione su tematiche ESG

All'interno dei propri programmi di formazione e in linea con i valori a cui si ispirano le Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani, il Gruppo ha definito all'interno del Piano Strategico 2023-26 l'obiettivo di erogare alle proprie persone dipendenti 200.000 ore cumulate di formazione relativamente a tematiche ESG nell'orizzonte temporale 2024-26. L'obiettivo, ripianificato al 2027 in occasione dell'aggiornamento di Piano Strategico 2024-27, persegue la finalità di aumentare le competenze e la consapevolezza in ambito ESG del personale dipendente, contribuendo a fornire conoscenze utili ai fini della misurazione dei relativi rischi, in coerenza con l'evoluzione della normativa esterna e con la materialità di tali rischi.

Il Gruppo ha determinato l'obiettivo considerando le tipologie di corsi di formazione obbligatori a cui è assoggettato e integrando la formazione prevista su temi ESG rilevanti, sulla base dei dati disponibili a sistema in merito al numero di persone dipendenti destinatarie di tali corsi.

Il dato al 31 dicembre 2024 evidenzia un valore pari a 177.790 ore erogate.

Metriche relative alla diversità e al divario retributivo

Nel seguito viene riportata la suddivisione delle persone dipendenti per fascia d'età e tipologia di impiego. Nel definire e clusterizzare i ruoli riportati nella prima colonna, il Gruppo ha considerato la classificazione prevista dai CCNL applicati per i dipendenti del Paese Italia. I dipendenti presso Società all'estero, per cui non è prevista una contrattazione collettiva o una classificazione dell'inquadramento, rientrano nella categoria degli "impiegati".

Numero di personale dipendente <30 anni 30-50 anni >50 anni Totale personale
Dirigenti 0 40 276 316
% di dirigenti sul personale totale 0,00% 0,21% 1,42% 1,62%
Quadri 5 2.301 6.024 8.330
% di quadri sul personale totale 0,03% 11,81% 30,91% 42,74%
Impiegati 646 4.800 5.357 10.803
% di impiegati sul personale totale 3,31% 24,63% 27,49% 55,43%
Operai 2 14 25 41
% di operai sul personale totale 0,01% 0,07% 0,13% 0,21%
Totale personale 653 7155 11.682 19.490

Al 31 dicembre 2024, i ruoli di alta dirigenza (i.e. coloro che esercitano funzioni esecutive e che sono responsabili della gestione quotidiana, riportando direttamente all'organo di gestione) sono ricoperti da 9 persone, tutte di sesso maschile. I criteri di definizione di alta dirigenza sono stati condivisi con ABI.

Il divario retributivo di genere, calcolato in ottemperanza alle modalità definite allo standard ESRS S1 sezione S1-16 Application Requirements 98 come la differenza tra i livelli retributivi orari medi corrisposti ai lavoratori di sesso femminile e a quelli di sesso maschile espressa in percentuale del livello retributivo orario medio dei lavoratori di sesso maschile ammonta al 16,6%. In particolare, nel calcolare il livello retributivo medio corrisposto, il Gruppo considera la retribuzione oraria lorda dei dipendenti sommando la retribuzione base (RAL) a tutte le altre componenti della remunerazione corrisposte nell'anno (indennità di ruolo, patti, sistemi incentivanti, benefit, una tantum, premio aziendale, ecc.) e suddividendola per il monte ore settimanale previsto dal CCNL di riferimento e le effettive settimane di lavoro dell'anno. Le quote corrisposte in azioni sono valorizzate al prezzo di assegnazione. Il Gruppo ritiene che l'indicatore calcolato secondo le logiche ivi citate (nel seguito anche "raw gap"), seppur significativo, non possa essere ritenuto rappresentativo di potenziali disparità di genere dal momento che non consentirebbe un confronto tra le retribuzioni degli uomini e delle donne che svolgono funzioni simili secondo un principio di Equal Pay for Equal Work.

In tal senso, Banco BPM, in linea con le best practice osservate, si sta muovendo per l'adozione di una metodologia di calcolo e monitoraggio del divario retributivo che, in coerenza con il principio di Equal Pay for Equal Work:

  • suddivide la popolazione del personale dipendente in Job Cluster sulla base di responsabilità, livello di complessità gestita e tipologia di attività svolte;
  • neutralizza gli effetti di eventuali altri fattori "neutri rispetto al genere" che potrebbero influenzare la retribuzione di una persona (ad es. livello di istruzione, seniority nel ruolo, ecc).

Si segnala che l'indicatore calcolato come media del Raw Gap di ogni job class ponderata per il relativo numero di persone presenta valori decisamente più contenuti rispetto al Raw Gap in quanto non risente della diversa ripartizione di genere nell'organizzazione. Ciononostante, anche il Raw Gap del Gruppo risulta in diminuzione sostenuto dal miglioramento della rappresentatività di donne in ruoli manageriali con relativi interventi sulla retribuzione e, nell'ambito del ricambio generazionale, dall'uscita di uomini in numero superiore rispetto alle donne.

Nel seguito si riporta il numero e il genere delle persone dipendenti con disabilità presenti nel Gruppo al 31 dicembre 2024, includendo nella definizione di disabilità da ipotesi di durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali, per le quali l'interazione per la singola persona con una barriera di diversa natura può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con altri.

Personale dipendente con disabilità Numero Incidenza %
rispetto alla
categoria di genere
Donne 637 7,0%
Uomini 689 6,6%
Totale personale con disabilità 1.326 6,8%

Il dato relativo al numero delle persone dipendenti con disabilità è riportato anche all'interno del Prospetto Informativo (i.e. comunicazione fatta dal datore di lavoro al Ministero del Lavoro) dove viene indicata la situazione occupazionale del Gruppo rispetto agli obblighi di assunzione di personale disabile e/o appartenente alle altre categorie protette così come previsto dalla L. n. 68/1999.

Metriche di formazione e sviluppo delle competenze

Il Gruppo prevede per il personale dipendente il processo di Performance Management per la valutazione delle prestazioni (Valutazione professionale e Valutazione top management). In particolare, nel seguito si riporta il numero dei dipendenti che, nel corso del 2024, hanno partecipato a revisioni periodiche delle prestazioni.

Numero di persone
dipendenti che
hanno partecipato
a revisioni
periodiche
Incidenza %
rispetto alla
categoria di
riferimento
Donna 8.645 94,9%
Uomo 9.985 96,2%
Totale 18.630 95,6%

In aggiunta, rispetto alla quota parte di persone dipendenti che ha partecipato alle revisioni periodiche, di cui al punto precedente, si riporta nel seguito anche la suddivisione per categoria (i.e. dirigenti, quadri, impiegati):

Numero di
dipendenti che
hanno partecipato
a revisioni
periodiche
Incidenza %
rispetto alla
categoria di
riferimento
Dirigenti 299 94,6%
Quadri 8.119 97,5%
Impiegati 10.212 94,5%
Totale 18.630 95,6%

In media il personale dipendente del Gruppo ha usufruito di 54 ore di formazione nel corso del 2024 (56 ore medie per persone dipendenti donne e 52 per persone dipendenti uomini), mentre i lavoratori non dipendenti hanno usufruito in media di 12 ore di formazione. Per il calcolo della media sono state considerate le ore effettive di formazione erogate nel corso dell'anno al personale dipendente.

I programmi di formazione erogati prevedono la suddivisione in aree specifiche, identificabili come: obbligatoria, tecnico/professionale, abilitante, relazione/sviluppo capacità/commerciale e manageriale. Tra i temi proposti, ci sono quelli dedicati agli aspetti ESG e alla Cyber Security (prevalentemente classificati come obbligatori).

Metriche relative a incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani

Il Gruppo rende noto che, nel corso del 2024, sono stati segnalati 4 episodi di discriminazione tra la forza lavoro propria.

Nello specifico, due segnalazioni sono state presentate attraverso l'apposita casella di posta [email protected], dedicata alla segnalazione di molestie e atti discriminatori, che è stata attivata dopo la pubblicazione - in data 25 novembre 2024 - della circolare tematica "Contrasto alle molestie, violenze e a ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro".

Le altre due segnalazioni, sono pervenute direttamente all'attenzione della struttura Legale Risorse Umane, rispettivamente, tramite inoltro dalla funzione Gestione del Personale e tramite comunicazione PEC inviata da parte del legale del dipendente segnalante.

In particolare, si rilevano 3 segnalazioni per molestie e una segnalazione per discriminazione di razza o etnia. Il dato viene estratto manualmente dalla struttura Legale Risorse Umane di Banco BPM, unitamente alla struttura Diversity Inclusion e Social.

Ad ogni modo, il Gruppo rende noto che nel corso del periodo di riferimento non è stato registrato alcun incidente grave in materia di diritti umani connessi alla forza lavoro propria e, di conseguenza, non è stato erogato nessun importo per ammende, sanzioni o risarcimento danni in tal senso.

Riservatezza e corretto trattamento dei dati

Politiche relative alla riservatezza e corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria

Regolamento in materia di sicurezza informatica

Il Regolamento in materia di sicurezza informatica, applicato dall'intero Gruppo, disciplina i principi, i ruoli e le responsabilità in materia di sicurezza informatica.

L'obiettivo del Regolamento in oggetto è la prevenzione del rischio informatico e cyber con particolare riferimento a eventuali episodi di fughe e/o perdite di dati legate ad attacchi cyber e incidenti di sicurezza informatica, favorendo impatti positivi relativi alla tutela della riservatezza dei dati e delle informazioni della forza lavoro.

Attraverso l'attuazione del Regolamento, il Gruppo si impegna a rispettare le seguenti normative nazionali ed europee in ambito di servizi finanziari e/o di privacy:

  • la Circolare 285/2013 di Banca d'Italia;
  • le raccomandazioni di BCE;
  • le linee guida di EBA;
  • la normativa PSD2 sui pagamenti;
  • le normative europee e nazionali in materia di privacy (ad esempio, GDPR).

Il Consiglio di Amministrazione, massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento e del complessivo monitoraggio sulla sicurezza informatica a livello di Gruppo, viene tempestivamente informato su possibili eventi gravi relativi al rischio informatico.

Il Regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria

Il Gruppo assicura che le proprie pratiche non causino o contribuiscano a causare impatti negativi rilevanti sulla forza lavoro propria in materia di approvvigionamento, vendite e utilizzo dei dati tramite la formalizzazione e attività di presidio/monitoraggio rispetto alla messa in opera dei principi delineati nel Codice Etico, nelle Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani, nel Regolamento in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali, nella Norma di Processo Privacy - Gestione dei diritti degli interessati e nella Circolare Tematica Privacy - Trattamento e protezione dei dati personali, oltre che in ogni altra eventuale ulteriori normativa interna in materia.

Implementazione di un Piano annuale di formazione e sensibilizzazione sulla Cyber Security

Al fine di garantire che tutte le persone dipendenti del Gruppo, incluse le risorse che rivestono ruoli chiave e i clienti, abbiano un livello adeguato di consapevolezza e di conoscenza in materia di Cyber Security, è stato implementato per l'anno 2024 un "Piano annuale di formazione e sensibilizzazione sulla Cyber Security". Le attività svolte per il raggiungimento di questi obiettivi sono state realizzate attraverso diverse modalità, con lo scopo di sviluppare le competenze essenziali per identificare e ridurre le minacce informatiche e promuovere una cultura solida e consapevole in materia di Cyber Security. In dettaglio sono state previste le seguenti iniziative:

  • erogazione di formazione di base e aggiornamento a carattere obbligatorio a tutte le persone dipendenti del Gruppo, integrata da pillole formative incentrate sul gaming e interactive training;
  • pubblicazione di quattro nuovi corsi on line dedicati alla Cyber Security e un corso dedicato ai neoassunti, oltre alla possibilità di partecipare a Master, Workshop, eventi formativi interaziendali e osservatori e gruppi di ricerca a livello universitario per gli addetti ai lavori;
  • erogazione di campagne di phishing, rivolte alle persone dipendenti delle società bancarie del Gruppo, per simulare le truffe attraverso e-mail contraffatte, diffuse per ottenere informazioni personali in modo ingannevole, a cui seguiranno attività formative mirate su specifici target, in base agli esiti dei test.

Obiettivi relativi alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria

Il Gruppo Banco BPM non ha adottato obiettivi specifici in merito alla tutela della privacy dei dipendenti in quanto la stessa risulta normata tramite l'adozione del "Regolamento in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali" in cui vengono disciplinati i principi, i ruoli e le responsabilità in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali. Tale Regolamento recepisce le disposizioni derivanti dal Regolamento Europeo UE 2016/679 (anche "GDPR"), applicato alle persone fisiche, compresi i liberi professionisti e le ditte individuali e dal D. Lgs. n. 196/2003 come modificato dal D. Lgs. n. 101/2018 (anche "Codice Privacy").

Il tema della tutela dei dati del personale risulta di fondamentale importanza per un Gruppo che gestisce dati e informazioni la cui violazione avrebbe non solo ripercussioni economiche e reputazionali sul Gruppo stesso, ma comprometterebbe la serenità dei propri Stakeholder. Da questo punto di vista, obiettivo prioritario è assicurare la massima sicurezza e riservatezza possibile dei dati gestiti.

A partire dal 2018 regolamenti e procedure sono costantemente aggiornati, in linea con la disciplina GDPR e tutta la normativa di riferimento, presidiati dal Data Protection Officer (anche "DPO", individuato nella persona del responsabile della funzione Compliance, che riporta direttamente all'Amministratore Delegato, con accesso diretto agli Organi Sociali) affiancato da un'unità organizzativa dedicata. Questo presidio, supportato da specifiche soluzioni informatiche, gestisce anche una casella e-mail ([email protected]) dedicata alla raccolta delle istanze sui dati personali avanzate dagli interessati. Il DPO, come previsto dalla normativa interna, effettua verifiche di compliance e indica le azioni di mitigazione del rischio di non conformità in ottica di privacy by design e by default.

Comunità interessate

La seguente tabella riporta la descrizione di impatti, rischi e opportunità che il Gruppo ha valutato come rilevanti relativamente al tema comunità interessate a seguito della sua valutazione di doppia materialità.

Topic, sub topic,
o sub-sub topic
ESRS
IRO Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per valutare le
prestazioni e l'efficacia in relazione
a un IRO rilevante
Diritti economici,
sociali e culturali delle
comunità
Diritti civili e politici
delle comunità
Impatto positivo Operazioni proprie Iniziative territoriali a sostegno della comunità,
donazioni, sponsorizzazioni e presenza sul territorio di
fondazioni dedicate al Terzo Settore
Metrica Entity-Specific - Sponsorizzazioni
ESG e liberalità
Metrica Entity-Specific - (Di cui) Contributo
economico destinato alle fondazioni
secondo quanto previsto dallo Statuto
Metrica Entity-Specific - Volontariato
d'impresa
Metrica Entity-Specific - Educazione
finanziaria alle scuole
Opportunità Catena del
valore a valle
Miglioramento della reputation del Gruppo tramite il
rafforzamento della posizione di leadership come
banca finanziatrice del Terzo Settore
Metrica Entity-Specific - Clienti Terzo
Settore

Impatti, rischi e opportunità rilevanti per le comunità interessate e loro interazione con la strategia e il modello aziendale

Durante l'identificazione degli impatti rilevanti, sono state incluse nell'ambito di applicazione dell'informativa tutte le comunità interessate che possono subire tali impatti da parte del Gruppo.

In particolare, le comunità soggette agli impatti positivi rilevanti sono principalmente quelle presenti sul territorio ove il Gruppo opera e dove concentra i suoi interventi sia di supporto, tramite donazioni e liberalità ad associazioni e fondazioni locali, sia offrendo prodotti e servizi di finanziamento pensati ad hoc per le imprese del Terzo Settore. In particolare, l'attività filantropica riguarda il sostegno alle iniziative in ambiti quali solidarietà e sociale, arte e cultura, sport, istruzione e formazione, ambiente e territorio, oltre che a diversi centri di ricerca ed enti istituzionali. Inoltre, Il Gruppo fornisce un sostegno mirato alle popolazioni colpite da eventi climatici estremi, alle scuole e ai centri ricreativi per i giovani.

In merito all'identificazione degli IRO, durante il processo di doppia materialità, è stato individuato un impatto positivo effettivo derivante dalle donazioni e sponsorizzazioni erogate dal Gruppo verso realtà del Terzo Settore allo scopo di supportare attività e progetti per il miglioramento sociale e la tutela e valorizzazione del territorio nel quale le comunità interessate risiedono.

Per quanto concerne la materialità finanziaria invece, non sono stati identificati dei rischi rilevanti per il Gruppo, ma è stata individuata un'opportunità a valle della catena del valore, relativa al miglioramento della reputazione del Gruppo grazie al rafforzamento della posizione di leadership come banca finanziatrice del Terzo Settore.

L'opportunità rilevata ha impatto su tutte le comunità interessate che beneficiano dei progetti sostenuti dalle attività degli enti Terzo Settore ed enti no-profit finanziati dal Gruppo.

Processi di coinvolgimento delle comunità interessate e canali che consentono di esprimere preoccupazioni

Il Gruppo identifica le proprie attività basandosi sull'ascolto delle proprie comunità di riferimento. Infatti, pur non prevedendo un processo formale (incluse fasi, ruoli e responsabilità) di coinvolgimento e ascolto delle comunità, le attività di engagement avvengono nel continuo grazie al coinvolgimento dei Comitati Territoriali (composti da esponenti del mondo economico, professionale e associativo). Questi raccolgono sia l'opinione delle comunità interessate ad ampia scala, che le istanze di specifici gruppi in situazioni di fragilità economia e sociale, rappresentando un punto di raccordo tra il Gruppo e le comunità e favorendo l'individuazione, la gestione e il monitoraggio di eventuali criticità e malcontenti.

In particolare, pur non prevedendo specifici canali che consentono alle comunità di esprimere preoccupazioni, la Rete Commerciale, facendo leva sulla relazione instaurata con la comunità e la pervasività di diffusione rispetto al territorio di riferimento, è resa pienamente responsabile della raccolta di eventuali segnalazioni e della diffusione delle stesse all'interno del Gruppo. Si rimanda al capitolo "Attività di Stakeholder Engagement" per ulteriori dettagli in merito a interessi e opinioni delle comunità interessate.

Politiche relative alle comunità interessate

Le politiche relative alle comunità interessate, compresi gli impegni in materia di politica dei diritti umani pertinenti e i processi e i meccanismi per monitorare il rispetto di tali principi, sono coerenti con il contenuto del Codice Etico del Gruppo (descritto all'interno del paragrafo "Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese") e delle Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani (descritte all'interno del paragrafo "Politiche relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria"). Tali principi sono conformi alle norme riconosciute a livello internazionale per le comunità e i popoli indigeni, compresi i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani. Inoltre, si specifica che le attività del Gruppo si svolgono prevalentemente sul territorio italiano, svizzero e irlandese, nei quali non sono presenti popoli indigeni e che nelle operazioni proprie o a monte e a valle della catena del valore, non sono stati segnalati casi di inosservanza verso tali principi, né sono pervenute segnalazioni di gravi problemi e incidenti in materia di diritti umani da parte delle comunità interessate.

Le principali politiche adottate dal Gruppo per gestire le tematiche di sostenibilità rilevanti relativamente alle comunità interessate sono:

  • il Regolamento in materia di interventi promozionali e sponsorizzazioni;
  • il Regolamento Comitati Direzionali;
  • le Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani (per ulteriori dettagli, si faccia riferimento al paragrafo "Politiche relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria").

Regolamento in materia di interventi promozionali e sponsorizzazioni

Il Regolamento in materia di interventi promozionali e sponsorizzazioni, applicato dall'intero Gruppo e relativo alla catena del valore a valle, mira a favorire l'impatto positivo relativi alle iniziative territoriali a sostegno della comunità e alle sponsorizzazioni. Inoltre, consente di cogliere l'opportunità relativa miglioramento della reputation del Gruppo, tramite il consolidamento del rapporto con le realtà del Terzo Settore, ambito in cui il Gruppo ricopre posizione di leadership come banca finanziatrice.

I principi che ispirano la gestione delle sponsorizzazioni sono volti a:

  • garantire il rispetto e la compatibilità con la normativa esterna e interna vigente, la prudenza e la proporzionalità nell'assunzione dei rischi (diretti, indiretti e reputazionali), nonché il rispetto del budget approvato;
  • garantire l'allineamento alle politiche interne di comunicazione e la propedeuticità alle azioni di sviluppo commerciale;
  • promuovere l'immagine e la visibilità del nome e del marchio del Gruppo, creando valore positivo e durevole nel tempo, supportando il progresso e il benessere dei territori in cui opera;
  • normare la rotazione delle richieste di sponsorizzazione, la tracciabilità e il reporting delle stesse, oltre a definire i soggetti potenzialmente beneficiari di sponsorizzazione;
  • stabilire i requisiti minimi necessari affinché le sponsorizzazioni possano essere effettuate e individuare le sponsorizzazioni vietate e non ammesse.

Il Regolamento stabilisce inoltre come la gestione degli interventi promozionali e delle iniziative di sponsorizzazione sia soggetta alle modalità di istruttoria e agli iter deliberativi definiti dalla normativa di riferimento in materia di antiriciclaggio e di conflitti di interesse. L'Amministratore Delegato rappresenta il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento, che viene reso disponibile ai portatori di interesse interni tramite la intranet aziendale.

Regolamento Comitati Direzionali

Il Regolamento Comitato Direzionali, applicato dall'intero Gruppo e relativo alla catena del valore a valle, definisce i principi, i criteri, i compiti e le responsabilità in materia di funzionamento di tali comitati, istituiti presso la Capogruppo e operanti a livello di Gruppo. Nello specifico, tenuto conto dell'importanza della relazione diretta con il territorio e dell'opportunità di intervenire prontamente nel sostegno a iniziative in favore dei molteplici bisogni della collettività, il Regolamento favorisce l'impatto positivo relativo alle iniziative territoriali a sostegno della comunità definendo la responsabilità del Comitato Liberalità di deliberare:

  • le erogazioni liberali riferite alle aree non presidiate da Fondazioni, quali le Direzioni Territoriali Tirrenica e Centro-Sud, previo parere favorevole dei Comitati Territoriali di Consultazione, ove presenti;
  • gli interventi di liberalità finalizzati al sostegno di progetti e/o iniziative non riconducibili ad uno specifico territorio di riferimento del Gruppo.

Anche in questo caso, il Consiglio di Amministrazione rappresenta il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento che è reso disponibile ai portatori di interesse interni tramite la intranet aziendale.

Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alle comunità interessate

Il Gruppo ha adottato molteplici azioni al fine di gestire le questioni di sostenibilità rilevanti relative alle comunità interessate, nonché per raggiungere gli scopi e gli obiettivi delle proprie politiche. Le azioni, descritte nel seguito, vengono attuate in coerenza con il Codice Etico del Gruppo che sottolinea l'importanza del ruolo del Terzo Settore in merito alla promozione di comunità sostenibili, coese e resilienti, oltre alla promozione delle attività e delle iniziative dei soggetti operanti attraverso servizi, prodotti e assistenza a loro dedicati.

In particolare, le principali azioni adottate dal Gruppo riguardano:

  • volontariato d'impresa a favore dell'ambiente e del sociale;
  • stipulazione di accordi commerciali a sostegno degli enti religiosi e del Terzo Settore;
  • sponsorizzazioni e donazioni sociali, iniziative per le comunità locali, le scuole e gli studenti;
  • partecipazione a eventi e iniziative per la valorizzazione delle società no-profit e degli enti del Terzo Settore.

Tali azioni perseguono l'obiettivo primario di produrre impatti positivi per le comunità interessate, in coerenza con gli obiettivi del Piano Strategico. Le opportunità rilevanti per il Gruppo vengono, inoltre, perseguite tramite le iniziative rivolte agli enti del Terzo Settore, con l'obiettivo di rafforzare la relazione e sottoscrivere specifici accordi commerciali dedicati. Il monitoraggio di tali azioni avviene tramite le specifiche strutture dedicate alla relazione con le comunità interessate, incaricate anche della gestione degli impatti ad esse connessi.

Volontariato d'impresa a favore dell'ambiente e del sociale

Il Gruppo ha proseguito, anche nel 2024, il suo sostegno al progetto di volontariato d'impresa "Volontariamo" in collaborazione e a supporto delle organizzazioni no-profit e associazioni presenti sul territorio. I volontari e le volontarie del Gruppo Banco BPM hanno partecipato a innumerevoli attività che hanno contribuito, a titolo esemplificativo, alla pulizia di parchi e spazi cittadini, alle attività di manutenzione, pulizia e ripristino di spazi interni ed esterni, orti e naturali, oltre che a servizi mensa e di smistamento di derrate alimentari.

Il progetto "Volontariamo" prevede, inoltre, il volontariato "a distanza" e il supporto ad associazioni operanti nell'ambito sociale, impegnate nell'aiuto e nell'assistenza di persone fragili, bambini, adolescenti, famiglie che vivono in situazioni di difficoltà, marginalità sociale e povertà.

La partecipazione dei dipendenti del Gruppo Banco BPM avviene tramite libera iscrizione e si svolge durante l'orario lavorativo, sulla base della territorialità delle iniziative attivate.

Stipulazione di accordi commerciali a sostegno degli enti religiosi e del Terzo Settore

Anche per il 2024, il Gruppo ha rinnovato e sottoscritto una serie di accordi commerciali che consentono di costruire e mantenere numerose relazioni su tutto il territorio nazionale, rivolti a:

  • associazioni territoriali;
  • consorzi e cooperative sociali associate;
  • Centro Sportivo Italiano e Confcooperative.

Il Gruppo ha, inoltre, supportato diverse iniziative a sostegno di progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), confermando le importanti convenzioni stipulate negli scorsi anni con alcune Arcidiocesi e Diocesi, aventi l'obiettivo di anticipare i contributi loro assegnati e favorire l'apertura di nuovi conti correnti sul territorio. Per il Gruppo Banco BPM, il rilievo dei clienti appartenenti al Terzo Settore trova conferma nell'offerta di prodotti dedicati a tale segmento di clientela, che nel 2024 hanno portato all'apertura di nuovi conti correnti con un tasso di conversione del 27%.

Sponsorizzazioni e donazioni sociali e iniziative per le comunità locali, le scuole e gli studenti

Anche nel 2024 la Capogruppo e le sue fondazioni hanno elargito sponsorizzazioni e donazioni verso associazioni e organizzazioni no-profit, supportando iniziative rivolte alle comunità di riferimento, scuole e studenti in continuità con la linea tracciata negli anni precedenti, intercettando e accogliendo i loro bisogni e mettendo a punto gli strumenti di intervento più adeguati attraverso le elargizioni in oggetto.

I principali ambiti sostenuti dal Gruppo sono:

  • ricerca e salute, attraverso il supporto a progetti, strutture e associazioni di ricerca, l'acquisto di materiale medico e il sostegno a iniziative di prevenzione;
  • solidarietà e ambito sociale, attraverso iniziative per l'aiuto delle fasce più deboli della popolazione;
  • disabilità e mondo dell'infanzia, nonché iniziative volte a valorizzare le diversità e l'inclusione;
  • arte e cultura, attraverso il sostegno a iniziative di letteratura, teatro e arte, nonché la valorizzazione e tutela del patrimonio culturale;
  • ambiente, attraverso iniziative per la sensibilizzazione delle comunità sulle tematiche ambientali;
  • istruzione e formazione, attraverso il sostegno alle scuole e programmi contro l'abbandono scolastico;
  • sport, attraverso il sostegno ad associazioni locali per diffondere i valori sportivi e la promozione dello sport come veicolo di inclusione.

Partecipazione a eventi e iniziative per la valorizzazione delle società no-profit e degli enti del Terzo Settore

Il Gruppo è coinvolto in un continuo dialogo con organizzazioni del Terzo Settore, confermato anche nel 2024 tramite l'organizzazione di eventi e di collaborazioni quali:

  • il Forum Nazionale Terzo Settore, che ha l'obiettivo di favorire l'incontro e la conoscenza reciproca tra gli operatori finanziari ed Enti del Terzo Settore (anche "ETS");
  • Confcooperative, che favorisce un continuo dialogo con cooperative nazionali e locali.

Tali collaborazioni consentono al Gruppo di promuovere e organizzare numerosi eventi sul territorio nazionale, volti, tra gli altri, al fine di promuovere lo scambio di idee e di riflessioni sul ruolo del volontariato, favorendo il coinvolgimento di associazioni del territorio e di operatori e operatrici dei Centri di Servizio per il Volontariato (anche "CSV").

Il Gruppo ha, inoltre, intrapreso una collaborazione basata sul Social Impact Banking insieme a QUID cooperativa sociale, sfociata in un evento a supporto dell'empowerment femminile, delle assunzioni di donne in contesti di fragilità e della promozione dei valori della bellezza, dell'etica e della sostenibilità all'interno delle imprese.

Infine, il Gruppo ha avviato il bando Call4Ideas per promuovere il crowdfunding e sostenere progetti sociali locali, insieme alle fondazioni dei territori di Lodi, Palermo e Modena, con il supporto della piattaforma Rete del Dono e dei Centri di Servizio per il Volontariato dei territori corrispondenti.

Obiettivi relativi alle comunità interessate

I principali obiettivi finalizzati a gestire le questioni di sostenibilità rilevanti relative alle comunità interessate, nonché a monitorare l'efficacia delle politiche e delle azioni, riguardano i seguenti ambiti:

  • erogazione di volontariato d'impresa dedicato ad associazioni senza scopo di lucro;
  • nuove erogazioni alla clientela appartenente al Terzo Settore;
  • erogazione di sponsorizzazioni e liberalità;
  • iniziative sociali supportate per comunità locali, scuole e studenti;
  • erogazione di formazione su consapevolezza ESG ed educazione finanziaria.

La definizione degli obiettivi di sostenibilità su tematiche legate alle comunità interessate tiene in considerazione le istanze raccolte per il tramite della Rete Commerciale e nei momenti di ascolto e confronto diretto pianificati dai i Comitati Territoriali. Le diverse funzioni competenti in materia hanno, inoltre, previsto un passaggio formale di coinvolgimento del top management al fine di condividere le metodologie e gli approcci impiegati.

Erogazione di volontariato d'impresa dedicato ad associazioni senza scopo di lucro

Il Gruppo si impegna a erogare in media più di 2.000 ore annue di volontariato destinato alle comunità, per il tramite delle persone dipendenti e in collaborazione con diverse Associazioni di volontariato, nel periodo tra il 2024 e il 2026.

Il target annuale, definito nel Piano Strategico 2023-26 e confermato nel recente aggiornamento di Piano Strategico 2024-27, risulta coerente con le Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani, in cui viene dichiarato l'impegno profuso dal Gruppo rispetto alla promozione della partecipazione attiva della forza lavoro propria ad iniziative di volontariato d'impresa tramite organizzazioni no-profit.

L'obiettivo è stato definito sulla base dei dati storici relativi alle partecipazioni alle attività di volontariato del Gruppo, oltre che dall'attività di analisi di benchmarking effettuata.

Dall'attività di monitoraggio dell'obiettivo emerge che al 31 dicembre 2024 le ore lavorative dei dipendenti dedicate ad azioni di volontariato risultano pari a 2.288, superando l'obiettivo annuo prefissato.

Nuove erogazioni verso il Terzo Settore

In coerenza con il Codice Etico che sottolinea l'importanza del ruolo del Terzo Settore per la promozione di comunità sostenibili, coese e resilienti, oltre alla promozione di attività e iniziative di soggetti diversi operanti in tal senso offrendo servizi, prodotti e assistenza, il Gruppo all'interno del proprio Piano Strategico 2023-26 ha pianificato di raggiungere, entro il 2026, erogazioni annuali di crediti a medio lungo termine e componenti residuali a breve termine per un ammontare pari a 200 milioni di euro verso la clientela appartenente al segmento del Terzo Settore. Con la recente approvazione dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27, l'obiettivo è stato aggiornato a 255 milioni di euro nel 2027.

L'obiettivo è stato fissato considerando la capacità di origination degli specialisti che supportano le filiali e ipotizzando la messa a terra degli accordi commerciali che il Gruppo ha con le controparti clienti del Terzo Settore.

Le erogazioni del Gruppo nel 2024 hanno superato gli obiettivi definiti, risultando pari a € 257 milioni1 .

Erogazione di sponsorizzazioni e liberalità nei confronti di organizzazioni senza scopo di lucro

In coerenza con il modello di citizenship adottato, anche a livello statutario, basato anche sul sostegno economico e sulla condivisione delle risorse al fine di contribuire alla crescita delle comunità, all'interno del Piano Strategico 2023- 26 il Gruppo ha previsto di erogare un ammontare cumulato di sponsorizzazioni e liberalità pari ad almeno 15 milioni di euro nel periodo tra il 2024 e il 2026, con un target medio annuo pari o superiore a 5 milioni di euro. Si segnala che con la recente approvazione dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27 l'obiettivo di almeno 5 milioni di euro annui di erogazioni è stato confermato anche per l'anno 2027. L'erogazione oggetto di tale obiettivo fa riferimento a sponsorizzazioni e liberalità destinate a sostenere progetti per le comunità locali, associazioni di volontariato e organizzazioni no-profit.

L'obiettivo è stato definito sulla base dei dati storici relativi alle erogazioni del Gruppo e delle previsioni di rilascio del budget e coerentemente con il Regolamento in materia di interventi promozionali e sponsorizzazioni e il Regolamento Comitati Direzionali che sancisce le responsabilità del Comitato Liberalità.

Dalle attività di monitoraggio emerge che nel 2024 l'ammontare di erogazioni del Gruppo ha superato gli obiettivi definiti. Per ulteriori dettagli si faccia riferimento al paragrafo "Metriche entity-specific su IRO relativi alle comunità interessate".

Iniziative sociali supportate per comunità locali, scuole e studenti attraverso le erogazioni

Il Gruppo, all'interno del Piano Strategico 2023-26, ha l'obiettivo di supportare, mediante sponsorizzazioni e liberalità, un numero medio annuo di iniziative sociali destinate alle comunità locali, alle scuole e agli studenti superiore a 100 nell'orizzonte temporale tra il 2024 e il 2026. Si segnala che con la recente approvazione dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27 tale obiettivo annuale è stato confermato anche in riferimento all'anno 2027.

L'obiettivo è stato definito sulla base dei dati storici relativi alle erogazioni del Gruppo e delle previsioni di budget e coerentemente con il Regolamento in materia di interventi promozionali e sponsorizzazioni e il Regolamento Comitati Direzionali.

Dall'attività di monitoraggio emerge che nel 2024 il numero di iniziative sociali supportate dal Gruppo risulta aver superato gli obiettivi definiti, risultando pari a 159.

Erogazione di formazione per la consapevolezza ESG e l'educazione finanziaria

Il Gruppo, all'interno del Piano Strategico 2023-26, ha previsto di erogare, nell'orizzonte temporale tra il 2024 e il 2026, più di 4.000 ore annue di formazione destinate alle comunità e dedicate alla creazione di consapevolezza ESG e all'educazione finanziaria. In particolare, l'iniziativa prevede di svolgere incontri formativi presso gli istituti scolatici e presso le diverse comunità presenti nei territori in cui opera. Si segnala che con la recente approvazione dell'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27 l'obiettivo è stato confermato a più di 4.000 ore annue anche in riferimento all'anno 2027.

1 Le nuove erogazioni alla clientela appartenente al Terzo Settore sono classificate nella voce dell'attivo di Stato Patrimoniale consolidato "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - b) crediti verso clientela".

L'obiettivo è stato definito a partire dal Piano Strategico 2021-24 e dall'analisi dei dati effettivi registrati negli anni precedenti, ottenuti moltiplicando le ore di formazione erogate per il numero dei partecipanti. Dall'attività di monitoraggio, il numero di ore di formazione erogate dal Gruppo nel 2024 risulta aver superato gli obiettivi definiti, essendo pari a 6.283.

Metriche entity-specific su IRO relativi alle comunità interessate

Volontariato d'impresa

Il Gruppo ha erogato, nel 2024, 2.288 ore di volontariato d'impresa per tramite delle attività di volontariato svolte dai suoi dipendenti, aderendo alle attività organizzate in collaborazione con associazioni no-profit. Tale dato viene rendicontato conteggiando tutte le ore lavorative del personale dedicate alle iniziative di volontariato organizzate dal Gruppo.

Sponsorizzazioni ESG e liberalità

Banco BPM ha erogato nell'esercizio di riferimento un importo pari a 6,3 milioni di euro in sponsorizzazioni e liberalità1 . I dati relativi alle sponsorizzazioni vengono estratti attraverso l'applicativo dedicato, tramite la procedura di richiesta d'acquisto e i verbali della Commissione Sponsorizzazioni. La fonte dei dati sulle liberalità è, invece, costituita dai verbali del Comitato Liberalità e dalla procedura di richiesta d'acquisto per quanto concerne i pagamenti.

(Di cui) Contributo economico destinato alle fondazioni secondo quanto previsto dallo Statuto2

Banco BPM ha erogato nel 2024 un importo di 4,2 milioni di euro destinati alle sue Fondazioni. Il dato riportato fa riferimento agli importi destinati alle Fondazioni deliberati dall'Assemblea dei Soci il 18 aprile 2024 e dal Consiglio di Amministrazione il 6 agosto 2024.

Clienti Terzo Settore

Il numero di clienti del Terzo Settore di Banco BPM per l'esercizio 2024 è pari a 36.063. Tra i clienti afferenti al Terzo Settore rientrano tutti i clienti appartenente ai segmenti Terzo Settore ed enti religiosi con un conto corrente commerciale attivo, carte con IBAN e conti di deposito o servizio.

Educazione finanziaria alle scuole

Il Gruppo ha erogato, nel 2024, 2.365 ore di educazione finanziaria alle scuole. Il calcolo delle ore è basato sulla moltiplicazione tra il numero di partecipanti per l'ora di formazione a cui hanno aderito.

1 Tali erogazioni sono ricomprese nel Conto Economico consolidato nella voce "190 b) altre spese amministrative" e nelle destinazioni del risultato dell'esercizio 2023 come deliberato dall'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024.

2 Tali erogazioni sono ricomprese nel Conto Economico consolidato nella voce "190 b) altre spese amministrative" e nelle destinazioni del risultato dell'esercizio 2023 come deliberato dall'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024.

Consumatori e utilizzatori finali

La seguente tabella riporta la descrizione di impatti, rischi e opportunità che il Gruppo ha valutato come rilevanti relativamente al tema consumatori e utilizzatori finali a seguito della sua valutazione di doppia materialità.

Topic, sub topic, o
sub-sub topic ESRS IRO
Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per
valutare le prestazioni e
l'efficacia in relazione a un
IRO rilevante
Riservatezza1 Impatto
positivo
Catena del
valore a monte
Impiego di fornitori che garantiscono la tutela e il corretto
trattamento dei dati personali dei clienti
Metrica Entity-Specific - Numero
degli incidenti che comportano
fughe o perdite di dati presso i
fornitori ICT delle banche del
Gruppo
Metrica Entity-Specific - Fornitori
certificati ICT ISO 27001 o
equivalenti censiti nell'Albo fornitori
della Capogruppo
Impatto
positivo
Operazioni
proprie
Tutela e corretto trattamento dei dati personali dei clienti
attraverso un'informativa trasparente
Opportunità Operazioni
proprie
Miglioramento della reputation del Gruppo tramite una
trasformazione digitale che garantisca una solida gestione
della privacy e della sicurezza informatica anche facendo
leva su competenze e strumenti in ambito Cyber Security
Metrica Entity-Specific - Incidenti
gravi di sicurezza informatica e
perdite di dati o accessi non
autorizzati relativamente alle
banche del Gruppo
Libertà di espressione Impatto positivo Operazioni
proprie
Promozione del diritto di libertà di espressione attraverso
l'implementazione di efficaci canali di comunicazione e
processi di gestione dei reclami/coinvolgimento dei clienti
Metrica Entity-Specific - Reclami
Metrica Entity-Specific - Indagini di
Customer Satisfaction
Accesso a
informazioni di
qualità
Impatto
positivo
Operazioni
proprie
Diffusione della consapevolezza finanziaria attraverso una
comunicazione trasparente e non fuorviante e tramite la
promozione di un'esperienza di acquisto informata
Metrica Entity-Specific - Formazione
obbligatoria sui temi della
trasparenza bancaria verso il
cliente
Accesso a prodotti e
servizi, Pratiche
commerciali
responsabili
Impatto
positivo
Operazioni
proprie
Innovazione e trasformazione digitale, iniziative volte alla
diffusione di una cultura dell'innovazione e
politiche/strategie di finanziamento/investimento per
supportare imprese e start-up il cui business si basa
sull'innovazione digitale e iniziative volte alla promozione di
pratiche commerciali etiche e trasparenti
Metrica Entity-Specific -
Consapevolezza ESG per le
imprese
Opportunità Catena del
valore a valle
Ampliamento della clientela tramite lo sviluppo
dell'omnicanalità per digitalizzare il cliente e le vendite e
tramite sviluppo di nuove soluzioni digitali (nuova App e
Remote Banking), smart e digital lending
Metrica Entity-Specific - Filiale
virtuale Webank per la clientela
"pure digital" e operazioni da
remoto

Impatti, rischi e opportunità rilevanti per i consumatori e loro interazione con la strategia e il modello aziendale

Nell'ambito della presente informativa sono stati considerati tutti i consumatori e utilizzatori finali (nel seguito anche "clienti" o "clientela") che possono subire impatti rilevanti da parte del Gruppo. In particolare, i clienti soggetti agli impatti rilevanti causati dal Gruppo (sono stati rilevati solo impatti positivi) sono sia privati che aziende. Le attività implementate dal Gruppo generano impatti positivi rilevanti sui clienti del Gruppo tramite molteplici iniziative intraprese con riferimento a:

  • garantire i necessari canali e presidi per gestire le richieste ed esigenze della clientela (incl. reclami);
  • garantire una solida gestione della privacy e sicurezza informatica anche facendo leva su competenze e strumenti di Cyber Security;
  • investimenti in innovazione e trasformazione digitale per garantire alla clientela pieno accesso a prodotti e servizi.
  • garantire i necessari canali e presidi per gestire le richieste ed esigenze della clientela (incl. reclami);
  • garantire una solida gestione della privacy e sicurezza informatica anche facendo leva su competenze e strumenti di Cyber Security;
  • investimenti in innovazione e trasformazione digitale per garantire alla clientela pieno accesso a prodotti e servizi.

1 Relativamente alla riservatezza pur essendo stati rilevanti impatti positivi e opportunità, sono state rendicontate tutte le metriche afferenti a questo ambito.

Nell'ambito dell'analisi di doppia materialità condotta non sono stati identificati rischi rilevanti per il Gruppo derivanti dagli impatti e dalle dipendenze in termini di clienti e/o utilizzatori finali. Si rileva comunque l'opportunità di:

  • un miglioramento della brand reputation di Gruppo tramite una solida gestione della privacy e della riservatezza dei propri clienti e tramite lo sviluppo della trasformazione digitale, strettamente interconnessa con gli impatti positivi generati sulla clientela in termini di corretto trattamento dei dati;
  • un ampliamento della clientela, tramite lo sviluppo dell'omnicanalità volta a digitalizzare e facilitare il rapporto commerciale e di nuove soluzioni digitali, smart e digital lending, è strettamente interconnessa con gli impatti positivi generati sulla clientela in termini di innovazione e trasformazione digitale e di sviluppo dell'inclusione sociale e dell'accessibilità.

A esito dell'attività di analisi di doppia materialità non si rilevano rischi e/o impatti negativi rilevanti con riferimento ai clienti del Gruppo.

Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali e canali che consentono di esprimere preoccupazioni

Come citato nel Codice Etico, da sempre "… mettiamo i clienti al centro della nostra attenzione e lavoriamo per creare e sviluppare rapporti duraturi, di fiducia e di reciproca soddisfazione, offrendo prodotti e servizi che ne soddisfino le esigenze, in coerenza con il profilo di rischio individuale. Per questo promuoviamo con loro un dialogo costante, volto a raccoglierne i bisogni e le aspettative, e a impostare una gestione responsabile della relazione e delle eventuali criticità che dovessero presentarsi …". Il punto di vista dei consumatori e degli utilizzatori finali orienta le decisioni e le attività volte a gestire le relazioni con i clienti, mediante un modello di ascolto che mira a monitorare la customer experience in quasi tutti i momenti del customer life-cycle. Le evidenze sono raccolte e costantemente presidiate, grazie anche al supporto di una piattaforma di customer feedback management, dedicata a raccogliere e gestire i feedback dei clienti. Al fine di indirizzare tali pareri e opinioni dei clienti, si utilizza il processo di Close the Loop che attiene a tutte le azioni di miglioramento di prodotti e servizi di un'azienda, si divide in due sottogruppi:

  • l'inner loop: che riguarda il contatto del singolo cliente, al fine di risolvere in tempo reale una problematica specifica;
  • l'outer loop: che riguarda la gestione e risoluzione di problemi estesi a fasce più ampie di clientela, attraverso progetti di miglioramento di processi e piattaforme, attraverso tavoli interfunzionali.

In particolare, la Direzione Marketing e Omnicanalità di Capogruppo è la responsabile operativa delle attività di coinvolgimento, assicurando che i risultati orientino l'approccio del Gruppo.

Tale modello di ascolto e raccolta dei feedback avviene tramite contatto telefonico o online (direttamente in piattaforma o via mail) in diverse fasi:

  • dopo la sottoscrizione di un prodotto (online/filiale);
  • dopo l'esecuzione di un'operazione (online/filiale);
  • dopo aver usufruito del servizio di assistenza (chatbot/operatore);
  • in altri momenti della relazione (customer satisfaction, ricerche ad hoc).

Le attività di indagine circa la customer satisfaction si svolgono con cadenza annuale, mentre le altre survey sono previste circa una ogni tre mesi.

Per le Società del Gruppo impegnate in attività di customer engagement (Banco BPM S.p.A., Banco BPM Vita S.p.A., Vera Vita S.p.A. e BBPM Life) l'efficacia di tale coinvolgimento viene costantemente monitorata per mezzo di opportuni KPI, primo fra tutti: il tasso di risposta alle survey (redemption). Pur non essendo previsti Service Level Agreements con i fornitori in termini di raggiungimento di specifici livelli sui suddetti KPI, i valori risultano in linea con il mercato.

In aggiunta, sono predisposti canali specifici affinché i clienti possano comunicare eventuali preoccupazioni o esigenze e ricevere assistenza in merito.

Il Gruppo rende nota la disponibilità dei canali per la presentazione dei reclami attraverso la pubblicità nelle filiali della Banca e delle compagnie assicurative e tramite apposito banner sui siti internet del Gruppo. Chiunque intenda presentare un reclamo può farlo gratuitamente in forma scritta:

  • mezzo web compilando l'apposito form-web (disponibile sul sito internet della banca o della compagnia assicurativa);
  • mezzo posta elettronica scrivendo a: [email protected] o [email protected] o [email protected];
  • mezzo lettera con consegna a mano (a fronte del rilascio di "ricevuta") presso una delle filiali del Gruppo Banco BPM;

  • tramite posta ordinaria o preferibilmente tramite raccomandata A/R a: Banco BPM S.p.A. Reclami, via Polenghi Lombardo 13, 26900 Lodi oppure a: Banco BPM Vita S.p.A. Gestione Reclami, via Massaua 6, 20146 Milano oppure a: Vera Vita S.p.A. Gestione Reclami, via Massaua 6, 20146 Milano;
  • mezzo posta elettronica certificata scrivendo a: [email protected] o [email protected] o [email protected].

Il Gruppo assicura attività di controllo e monitoraggio delle problematiche sollevate e affrontate nonché la verifica dell'efficacia dei canali messi a disposizione di cui sopra.

In particolare, ciascuna segnalazione è soggetta a censimento tramite apposita procedura "RecLam" in cui l'oggetto dei reclami viene associato al prodotto e a una delle possibili motivazioni di contestazione previste dalla tassonomia ABI. In presenza di tematiche ricorrenti, la procedura prevede l'assegnazione di un ulteriore flag per garantire la possibilità di avviare analisi mirate su tali casistiche. Ad ogni modo, l'applicativo gestionale prevede in ogni momento la possibilità di ottenere, tramite estrazioni parametriche, report contenenti le principali informazioni anagrafiche, gestionali ed economiche di ciascun reclamo.

In tale contesto, l'ufficio reclami di Capogruppo:

  • provvede periodicamente alla produzione e diffusione di report periodici condivisi con gli Organi (Comitato Direzione e Amministratore Delegato) e con le diverse funzioni di controllo di Capogruppo con l'obiettivo di condividere l'andamento dei reclami e le eventuali criticità;
  • pubblica sui siti internet delle Società del Gruppo i rendiconti annuali sulle attività di gestione dei reclami e dei relativi dati;
  • le Compagnie assicurative del Gruppo censiscono i reclami nel proprio Registro Elettronico dei Reclami secondo le disposizioni impartite dall'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) e, per quanto riguarda le forme di previdenza complementare, dalla Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP).

Al fine di verificare nel continuo la capacità dell'ufficio reclami di rispondere alle aspettative della clientela, vengono costantemente monitorati indicatori quali: numero delle repliche e decisioni favorevoli e contrarie dell'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) e dell'Arbitro Controversie Finanziarie (ACF).

Sebbene la gestione dei reclami non assicuri ai clienti, tramite specifiche politiche interne, la protezione da eventuali ritorsioni, l'accesso gratuito e illimitato ai canali rappresenta un fattore stesso di tutela. Inoltre, i processi di gestione implementati in tal senso, oltre ad accogliere le esigenze e le necessità dei clienti, garantiscono il rispetto dei principi di equità e autonomia. Infatti, le istanze ricevute dalla clientela vengono trattate, a parità di casistica, in modo equo, omogeneo ed indipendente dal soggetto reclamante; inoltre, la struttura deputata alla gestione dei reclami è indipendente dalle strutture preposte alla commercializzazione dei prodotti e dei servizi. L'autonomia non è solo di natura organizzativa, ma anche gestionale ed economica (il responsabile dell'unità dispone di autonomia di spesa). Infine, anche la riservatezza e la protezione dei dati personali dei consumatori sono valori fondamentali alla base del processo di gestione dei reclami, in particolare i dati relativi al reclamo sono consultabili esclusivamente dalle strutture centrali e di rete appositamente selezionate (profilatura).

Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali

Le principali politiche adottate dal Gruppo per gestire tematiche di sostenibilità rilevanti legate ai propri clienti sono:

  • Codice Etico (cfr. "Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese")
  • Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani (cfr. "Politiche relative alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria");
  • Regolamento in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali;
  • Regolamento in materia di reclami;
  • Regolamento in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari;
  • Regolamento in materia di approvazione di nuovi prodotti e mercati e di distribuzione di prodotti;
  • Regolamento in materia di governo e controllo del prodotto di Banco BPM Vita;
  • Regolamento in materia di approvazione e distribuzione di nuovi prodotti e servizi di Banco BPM Invest SGR;
  • Regolamento in materia di prevenzione del rischio di usura.

Il Gruppo ritiene di fondamentale importanza, nella relazione con i suoi clienti, garantire il rispetto dei principi enunciati nelle Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani, pubblicate sul sito internet aziendale e

accessibili da tutti gli Stakeholder (compresi collaboratori, fornitori e partner commerciali) affinché vi sia piena consapevolezza e impulso alla promozione dei diritti umani come parte integrante del sistema dei valori del Gruppo. Le suddette Linee Guida improntano la condotta del Gruppo all'integrità, equità e trasparenza, rifiutando in particolare ogni forma di discriminazione nell'accesso ai prodotti e servizi offerti e ponendo la massima attenzione al dialogo e all'ascolto dei reali bisogni del cliente, per la costruzione di rapporti di fiducia e di reciproca soddisfazione basati sul rispetto.

Il Gruppo evita, pertanto, di avviare e gestire rapporti commerciali in contrasto con i principi sopra enunciati e si assicura che i prodotti e i servizi proposti ai clienti rispondano alle loro reali esigenze, vietando il ricorso a pratiche elusive, defatigatorie o comunque tendenti a forzare il giudizio o comportamento di questi ultimi.

I clienti sono informati in modo chiaro e completo sui prodotti e sui servizi offerti, sui rischi connessi alla sostenibilità (quali eventi o condizioni ambientali, sociali e di governance che potrebbero avere impatto negativo sul valore dell'investimento) e sulle condizioni applicate per facilitare la comprensione e l'assunzione di scelte consapevoli. In dettaglio, nell'ambito della prestazione dei servizi di investimento, l'integrazione delle dimensioni ESG avviene mediante la metodologia descritta nelle Linee Guida in materia di integrazione dei rischi di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento (cfr. "Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi") che identifica le opportunità di investimento legate a un modello di sviluppo sostenibile e offre alla clientela prodotti e servizi di qualità, al passo con le evoluzioni del mercato e della società, nel rispetto delle preferenze ESG dei clienti.

Al fine di garantire ai clienti l'accesso ai prodotti e servizi, viene posta particolare attenzione a fornire loro supporto nella valutazione e gestione dei finanziamenti, specialmente nei riguardi di coloro che sono in temporanea difficoltà finanziaria. Nel farlo, il Gruppo tiene in considerazione la sostenibilità del rapporto in termini finanziari, in particolar modo se conseguente a eventi eccezionali ed esogeni rispetto all'attività svolta e alle relazioni con il Gruppo (come meglio dettagliato nella sezione dedicata alle "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione ai consumatori e utilizzatori finali" in cui si fa specifico riferimento all'inclusione finanziaria).

Il Gruppo, inoltre, si impegna ad essere accessibile a tutti grazie all'approccio "design for all" e garantisce il rispetto del diritto alla privacy e alla tutela dei dati e delle informazioni personali di tutti i soggetti coinvolti nelle proprie attività nel rispetto delle normative in vigore.

In tema di rispetto e tutela dei diritti umani, il Gruppo gestisce e monitora l'applicazione del proprio approccio ai clienti attraverso chiare attribuzioni di ruoli e responsabilità, procedure di identificazione e valutazione periodica dei rischi, un sistema di segnalazione delle violazioni, un sistema sanzionatorio e la costante attività di dialogo con gli Stakeholder di riferimento.

Infine, si segnala che le politiche relative ai consumatori e agli utilizzatori finali, in particolare relativamente al Codice Etico e alle Linee Guida in materia di diritti umani, sono conformi alle norme riconosciute a livello internazionale. A tal proposito, si sottolinea che non sono state riscontrate violazioni dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite nella catena del valore a valle nel periodo di riferimento.

In aggiunta, l'attività di produzione e distribuzione di prodotti e servizi del Gruppo è regolata da una solida regolamentazione nazionale ed europea, che mira anche a evitare di causare, o contribuire a causare, impatti negativi rilevanti sui consumatori e sugli utilizzatori finali. Oltre a tale regolamentazione, come evidenzia il Regolamento in materia di approvazione di nuovi prodotti e mercati e di distribuzione di prodotti, il Gruppo si è dotato di principi generali per l'approvazione, assicurandone la conformità alle normative vigenti, di:

  • prodotti e servizi che vengono realizzati e offerti;
  • nuove attività o iniziative che vengono proposte;
  • nuovi canali o mercati in cui si inserisce.

La definizione di prodotti e servizi del Gruppo deve essere fondata sull'analisi degli interessi, dei bisogni e delle caratteristiche della clientela. Nella definizione di proposte di prodotti e servizi destinati ai clienti consumatori, e al dettaglio e alle categorie che meritano il massimo livello di protezione, deve essere tenuto in considerazione il livello di rischio potenziale per il cliente e la complessità del prodotto o del grado di innovazione introdotto nonché i possibili conflitti di interesse, in coerenza con la tipologia di prodotto o servizio. I prodotti e i servizi emessi o distribuiti devono risultare compatibili con le esigenze, gli obiettivi e le caratteristiche della clientela, ovvero di un determinato mercato di riferimento (c.d. target market) a cui sono destinati e devono garantire una corretta gestione dei conflitti di interesse, attenuando ed evitando eventuali pregiudizi per il cliente.

Riservatezza e corretto trattamento dei dati

Regolamento in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali

Il Regolamento in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali, applicato dall'intero Gruppo a livello di tutta la catena del valore, comprese le operazioni proprie, disciplina i principi, i ruoli e le responsabilità in materia di privacy, trattamento e protezione dei dati personali. In particolare, definisce i principi e i valori che guidano il Gruppo in tale ambito, indirizzandone le scelte strategiche e operative.

A tal proposito, il Regolamento individua:

  • i principi generali che devono presidiare le attività di trattamento dei dati personali;
  • i ruoli e i compiti dei soggetti che trattano i dati personali e i compiti del Responsabile per la protezione dei dati (DPO);
  • i principi di privacy by design e by default che devono essere applicati alle attività di trattamento dei dati personali;
  • i ruoli e le responsabilità della Capogruppo, delle altre società del Gruppo e delle Funzioni aziendali.

Inoltre, l'attuazione del presente Regolamento consente di:

  • favorire gli impatti positivi relativi alla tutela della riservatezza dei dati e delle informazioni, sia nelle operazioni proprie sia lungo la catena del valore a monte e a valle;
  • cogliere l'opportunità relativa alla riservatezza dei dati nella gestione delle operazioni proprie e il conseguente beneficio in termini reputazionali, facendo leva su competenze e strumenti in ambito Cyber Security.

All'interno del Gruppo vengono applicate anche le Norme di Processo "Privacy - Gestione dei diritti degli interessati", "Privacy - Tracciatura delle operazioni bancarie" e la Circolare tematica "Privacy e trattamento dei dati personali".

Tali Norme disciplinano rispettivamente le attività da svolgere per garantire i diritti che la normativa in materia di trattamento e protezione dei dati personali riconosce agli interessati e le attività da svolgere per la gestione, la verifica e il monitoraggio degli accessi ai dati bancari dei clienti effettuati, tramite i sistemi informatici, dalle persone autorizzate al trattamento. La Circolare disciplina gli aspetti fondamentali per l'applicazione delle disposizioni previste dalla vigente normativa in materia di protezione dei dati personali, con particolare riferimento alla valutazione di impatto sulla protezione dei dati e alle fasi dell'acquisizione, dell'utilizzo, dell'archiviazione e della cancellazione dei dati personali.

Attraverso l'applicazione del suddetto Regolamento, il Gruppo recepisce le disposizioni derivanti da:

  • il Regolamento Europeo UE 2016/679 ("GDPR"), applicato alle persone fisiche, compresi i liberi professionisti e le ditte individuali;
  • il D. Lgs. n. 196/2003 come modificato dal D. Lgs. n. 101/2018 ("Codice Privacy").

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento è il Consiglio di Amministrazione. Il Regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Libertà di espressione

Regolamento in materia di reclami

Il Regolamento in materia di reclami, applicato alla Capogruppo, nonché a Banca Akros, Banca Aletti, Banco BPM Invest SGR, Aletti Suisse, a tutte le società per cui è attiva la gestione accentrata dei reclami e a quelle che possono ricevere reclami dalla clientela, indipendentemente dal modello organizzativo adottato per la gestione degli stessi (Aletti Fiduciaria e Compagnie assicurative), disciplina il processo di gestione dei reclami definendo gli attori coinvolti e i principi che guidano tale processo. Il Regolamento è predisposto al fine di garantire che, nel caso in cui un cliente ritenga disattese le proprie aspettative e presenti un reclamo, la gestione avvenga secondo principi di correttezza, equità e trasparenza. La sua attuazione consente di favorire l'impatto positivo relativo alla libertà di espressione dei clienti, generato dalle operazioni proprie del Gruppo. Le segnalazioni ricevute dalla clientela sono considerate un'opportunità di miglioramento e come tali gestite nell'ottica di superare le conflittualità, accrescendo al contempo la fiducia e la soddisfazione dei clienti.

Gli obiettivi del regolamento in oggetto sono:

  • assicurare risposte esaustive e tempestive;
  • prevenire contenziosi;

• individuare, caso per caso e in modo continuo, opportunità di miglioramento delle prestazioni e dei servizi.

La struttura aziendale preposta alla gestione dei reclami è indipendente e autonoma rispetto alle strutture preposte alla commercializzazione dei prodotti e alla gestione dei servizi connessi, garantendo imparzialità di giudizio e assicurando l'assenza di situazioni di conflitti di interesse con le strutture e i soggetti il cui comportamento può essere oggetto di reclamo.

Attraverso l'attuazione del suddetto Regolamento, l'ufficio preposto alla gestione delle istanze ricevute si impegna a tenere conto:

  • delle novità normative e giurisprudenziali (a titolo di esempio la Normativa PSD2 e Sentenza Lexitor);
  • degli orientamenti di ABF e ACF;
  • delle indicazioni di Banca d'Italia.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del presente Regolamento coincide con il ruolo dell'Amministratore Delegato.

Il Regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Accesso a informazioni di qualità

Regolamento in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari

Il Regolamento in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari, applicato da Banco BPM, Banca Aletti, Banca Akros, Banca Aletti Suisse con esclusivo riferimento ai prodotti bancari venduti sul territorio italiano in modalità di libera prestazione di servizi, è finalizzato a rendere l'offerta di prodotti e servizi coerente con le diverse tipologie di clientela e con le loro effettive esigenze, nonché ad attenuare il rischio legale e reputazionale attraverso la piena adozione e l'applicazione dei principi di correttezza e trasparenza nei confronti della clientela, in ogni fase dell'attività di intermediazione. Tutti i documenti informativi in materia di trasparenza devono essere redatti e presentati con modalità che garantiscano correttezza, completezza e comprensibilità delle informazioni allo scopo di consentire al cliente di comprendere e di confrontare con facilità le caratteristiche e i costi del prodotto o del servizio, nonché di adottare decisioni ponderate e consapevoli.

L'attuazione di tale Regolamento consente di cogliere l'opportunità relativa alla diffusione della consapevolezza finanziaria attraverso una comunicazione trasparente e non fuorviante e tramite la promozione di un'esperienza di acquisto informata.

In riferimento al Regolamento vengono, inoltre, applicate le norme di processo "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari - operatività delle strutture centrali" e "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari - operatività di rete". In particolare, tali norme disciplinano le attività e i controlli posti in essere dalle strutture centrali e di rete in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento coincide con il Consiglio di Amministrazione.

Il Regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Accesso a prodotti e servizi

Regolamento in materia di approvazione di nuovi prodotti e mercati e di distribuzione di prodotti

Il Regolamento in materia di approvazione di nuovi prodotti e mercati e di distribuzione di prodotti si applica ad alcune società del Gruppo1 e disciplina i principi generali per l'approvazione di prodotti e servizi che il Gruppo

1 Il Regolamento si applica alle seguenti Società del Gruppo:

Banco BPM; Banca Aletti; Banca Akros; Aletti Fiduciaria; Oaklins Italy; Banco BPM Invest SGR, limitatamente alle premesse, ai principi generali e a quanto coerente con la normativa di riferimento e con la specifica regolamentazione della società relativa all'istruttoria, all'approvazione dei prodotti e all'attribuzione dei ruoli e delle responsabilità;

Banca Aletti & C. (Suisse) (per i prodotti di Banca Aletti & C. (Suisse) promossi o collocati in Italia si applica il presente Regolamento; per i prodotti offerti in Svizzera è previsto il passaggio in Comitato, fermo restando le specificità previste dalla normativa elvetica);

Compagnie assicurative, limitatamente alle premesse, ai principi generali a quanto coerente con la normativa di riferimento dell'ambito assicurativo e con la specifica regolamentazione di Compagnia relativa all'istruttoria, all'approvazione dei prodotti e all'attribuzione dei ruoli e delle responsabilità.

intende realizzare e/o offrire, delle nuove attività o delle iniziative che intende assumere, oltre che dei nuovi canali o mercati in cui intende inserirsi.

Il presente Regolamento ha lo scopo di assicurare la conformità delle nuove iniziative commerciali alle normative vigenti e valutarne gli impatti in termini di costi, ricavi o benefici, risorse, rischi, eventuali competenze interne richieste, nonché ricadute tecniche, operative e informatiche. Le proposte di nuovi prodotti sono supportate da un iter istruttorio che deve necessariamente considerare la descrizione delle caratteristiche delle proposte del target di clientela a cui è rivolta, dei canali di offerta e dei meccanismi di distribuzione, degli esiti delle analisi preventive in termini di costi e benefici. Inoltre, la proposta in oggetto deve attenersi alla corretta gestione dei rischi (compresi quelli di sostenibilità relativi a temi di impatto ambientale, sociale e di governance e in linea con la progressiva entrata in vigore della normativa in materia), oltre che all'idonea rappresentazione contabile, all'adeguatezza del prezzo e, in generale, alla conformità alla normativa interna ed esterna.

Inoltre, poiché nell'ambito di tale Regolamento rientrano le nuove iniziative in materia di omnicanalità e digitalizzazione, che pertanto vengono valutate sotto tutti i profili, incluso quello sociale, la normativa contribuisce non solo al perseguimento delle opportunità di ampliamento della clientela, ma favorisce anche la diffusione della cultura dell'innovazione e dell'inclusione. In riferimento al suddetto Regolamento si applicano le Norme di Processo "Product Governance dei prodotti e servizi bancari, assicurativi e attività connesse" e "Ideazione, approvazione e monitoraggio di prodotti e servizi di investimento". In particolare, tali norme disciplinano rispettivamente i processi afferenti al ciclo di vita dei prodotti (anche di società terze) creati, distribuiti o segnalati dalle società del Gruppo identificate nel perimetro di applicazione e l'ideazione di nuovi prodotti finanziari, partendo dall'analisi delle caratteristiche e delle esigenze della clientela, dal riesame periodico della gamma prodotti, nonché dal contesto di mercato, in applicazione dei principi di product governance.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento è il Consiglio di Amministrazione. Il Regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Pratiche commerciali responsabili

Regolamento in materia di governo e controllo del prodotto di Banco BPM Vita

Il Regolamento in materia di governo e controllo del prodotto, applicato alle compagnie assicurative di diritto italiano del Gruppo, disciplina i principi, i ruoli e le responsabilità per garantire l'elaborazione e l'adozione dei presidi in materia di governo e controllo del prodotto e della distribuzione, regolando le fasi di ideazione, controllo, revisione, distribuzione e monitoraggio nel continuo dei prodotti assicurativi, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con quanto stabilito dal "Regolamento in materia di approvazione di nuovi prodotti e mercati e di distribuzione di prodotti" della Capogruppo.

L'attuazione del presente Regolamento consente di favorire gli impatti positivi relativi a iniziative volte alla promozione di pratiche commerciali etiche e trasparenti.

Coerentemente con quanto definito nel Regolamento, il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento coincide con il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM Vita.

Il Regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Regolamento in materia di approvazione e distribuzione di nuovi prodotti e servizi di Banco BPM Invest SGR

Il Regolamento in materia di approvazione e distribuzione di nuovi prodotti e servizi, che si applica a Banco BPM Invest SGR, definisce i principi generali per l'ideazione, il controllo, la revisione, la distribuzione e il monitoraggio nel continuo dei prodotti e servizi che la SGR intende realizzare, al fine di garantire l'adozione di presidi in materia del loro governo e controllo e della loro distribuzione. La definizione di prodotti e servizi è fondata sull'analisi degli interessi, dei bisogni e delle caratteristiche della clientela in modo tale da ridurre al minimo i potenziali conflitti di interesse.

L'attuazione del presente Regolamento consente di favorire gli impatti positivi relativi a iniziative volte alla promozione di pratiche commerciali etiche e trasparenti.

Coerentemente con quanto definito nel Regolamento, il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento coincide con il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM Invest SGR.

Il Regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Regolamento in materia di prevenzione del rischio di usura

Il Regolamento in materia di prevenzione del rischio di usura si applica a Banco BPM, Banca Akros e Banca Aletti, e disciplina i principi, i ruoli e le responsabilità in materia di prevenzione del rischio di usura ai sensi della legge 7 marzo 1996, n.108 "Disposizioni in materia di usura" e successive modifiche, nonché i criteri messi in atto per evitare il superamento della "soglia usura" sui tassi applicati dalle società del Gruppo sopra citate alle operazioni e nella gestione dei rapporti con la clientela. Attraverso l'attuazione del Regolamento, il Gruppo recepisce ed è conforme alla normativa citata.

Coerentemente con quanto definito nel Regolamento, il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione del Regolamento è il Consiglio di Amministrazione delle singole società.

Il regolamento è consultabile dagli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione ai consumatori e utilizzatori finali

Al fine di migliorare continuamente la relazione con la clientela, preservarne la solidità e condividere informazioni e sfide e al contempo raggiungere gli scopi e gli obiettivi delle politiche interne, il Gruppo ha adottato e pianificato molteplici azioni, le principali riguardano:

  • il programma Digital, Omnichannel Transformation;
  • la formazione del personale dipendente in ambito Cyber Security;
  • la realizzazione di incontri formativi indirizzati ai clienti aziende sulle tematiche ESG;
  • l'accessibilità del servizio e il miglioramento della comunicazione;
  • l'evoluzione del registro dei trattamenti.

Il Gruppo si è dotato di adeguati presidi organizzativi (attraverso l'assegnazione di ruoli e responsabilità a funzioni aziendali dedicate), di un adeguato numero di risorse umane (alle quali viene erogata una formazione specialistica ad hoc) e di risorse economiche sufficienti per l'implementazione delle azioni di cui sopra, al fine di garantire la miglior la gestione degli impatti rilevanti.

Con l'obiettivo di perseguire l'opportunità di miglioramento della reputazione del Gruppo grazie alla trasformazione digitale che garantisce una solida gestione di privacy e sicurezza informatica, anche facendo leva su competenze e strumenti in ambito Cyber Security, l'aggiornamento del Piano Strategico 2024-27 ha confermato gli investimenti in Cyber Security e l'internalizzazione di competenze tecniche specializzate in tale ambito, anche attraverso nuove assunzioni mirate di specialisti IT-tech.

Fra le altre azioni volte a stabilire una relazione duratura con la clientela e a rafforzare la reputazione, Il Gruppo favorisce l'inclusione finanziaria come strumento di contrasto alle situazioni di difficoltà offrendo strumenti e agevolazioni a gruppi di clienti vulnerabili come famiglie e aziende colpite da eventi climatici estremi, studenti privi di mezzi finanziari sufficienti a completare gli studi, donne vittime di violenza che si trovano in situazioni di difficoltà economica.

Il Gruppo ritiene che lo sviluppo economico diffuso e il contrasto a situazioni di difficoltà siano fondamentali per una comunità inclusiva e sostenibile. Per questo motivo l'offerta comprende anche strumenti e agevolazioni che possano mettere i clienti nelle condizioni di disporre di risorse finanziarie per realizzare i loro progetti o superare momenti di difficoltà.

Anche nel 2024, il Gruppo ha confermato il proprio impegno nel:

  • supportare famiglie e aziende colpite da eventi calamitosi tramite, ad esempio, la sospensione delle rate dei mutui e dei prestiti, erogando finanziamenti per la ricostruzione degli immobili / beni danneggiati, ecc;
  • sospendere il pagamento della quota capitale dei mutui ipotecari e dei prestiti per un periodo massimo di 18 mesi nei confronti delle donne vittime di violenza di genere e inserite in percorsi di protezione che si trovano in situazioni di difficoltà economica;
  • supportare i giovani nei propri progetti di vita, quali ad esempio l'acquisto della prima casa offrendo la possibilità di ottenere fino al 100% del valore dell'immobile e condizioni agevolate;
  • sostenere giovani studenti meritevoli, ma privi di mezzi finanziari sufficienti per intraprendere un percorso di studi, offrendo supporto economico rappresentato da un prestito garantito;
  • rendere accessibili a tutti le nostre sedi, le nostre filiali, i nostri servizi e le nostre comunicazioni.

Nel corso del 2024 non sono state individuate azioni di miglioramento relativamente alla tutela e al corretto trattamento dei dati personali della clientela da parte dei fornitori ICT in quanto il processo di selezione dei suddetti fornitori prevede la verifica del possesso di adeguate caratteristiche per garantirne tutela e correttezza.

Programma Digital, Omnichannel Transformation

La ricerca della qualità nella relazione con la clientela è accompagnata dalla consapevolezza che l'introduzione di nuove tecnologie e l'adozione di approcci innovativi giocano un ruolo cruciale nella modifica dell'interazione con la clientela: la digitalizzazione offre l'opportunità di superare i limiti tradizionali, consentendo una maggiore personalizzazione dei servizi, oltre che una risposta più rapida alle esigenze del cliente. Il Gruppo abbraccia questa trasformazione, non solo per adattarsi al cambiamento, ma per sfruttare al massimo le potenzialità offerte dal digitale anche nel consolidare e migliorare la relazione con la propria clientela.

In particolare, nel corso del 2024 la Capogruppo, per migliorare la fruibilità, anche da remoto, dei propri prodotti e servizi ha realizzato diversi interventi che hanno riguardato:

  • l'estensione del perimetro dei prodotti acquistabili a distanza, ad esempio, al conto deposito BBPM e Webank su Web e App e alla carta di credito per i clienti WeBank in offerta a distanza. Inoltre, è stato riattivato il servizio Cardless, che consente di prelevare senza la carta fisica, ma con l'ausilio di app sul cellulare;
  • il miglioramento dell'offerta di prestiti personali sui canali digitali, tramite l'estensione delle soluzioni più evolute di sottoscrizione dei contratti con firma digitale, che consentono di razionalizzare i passaggi a carico del cliente. È stata, inoltre, digitalizzata anche la fase precontrattuale dei prestiti Agos ed è stata rilasciata in produzione anche la funzionalità automatica di liquidazione dei prestiti;
  • l'evoluzione delle piattaforme (APP e WEB) e degli strumenti che consentono ai clienti, sia privati che aziende, di interagire digitalmente a distanza e in Filiale. Ad esempio, sono stati effettuati interventi evolutivi sull'App conversazionale ed è stata attivata una funzionalità di presa appuntamento in Filiale;
  • l'estensione dell'utilizzo della firma digitale in Filiale a ulteriori processi di vendita di prodotti e servizi, il rilascio della funzionalità di upload documenti per Privati da App e Web e per Aziende da Web, l'estensione della video collaboration al Custumer Center e gli interventi di miglioramento delle attuali soluzioni di l'Onboarding di nuovi clienti tramite processi digitali da remoto;
  • gli interventi evolutivi della Custumer Relationship Management (CRM), allo scopo di favorire la massima comprensione dei clienti e garantire che la proposta di prodotti e servizi ad essa indirizzata, sia sempre in linea le loro effettive esigenze;
  • nell'ambito della consulenza finanziaria, lo sviluppo di una funzionalità di compilazione digitale e a distanza, tramite le piattaforme (APP e WEB), del questionario MiFid che raccoglie le informazioni sul cliente in termini di comprensione, preferenze e propensione al rischio in relazione ai servizi di investimento, anche in ambito ESG.

Formazione del personale dipendente in ambito Cyber Security

Al fine di garantire al cliente adeguati livelli di presidio rispetto a potenziali minacce informatiche, il Gruppo offre al personale dipendente formazione continua per acquisire e aggiornare le proprie competenze in ambito Cyber Security. Gli incontri prevedono corsi di formazione obbligatori e a fruizione libera nonché eventi e workshop specialistici dedicati agli addetti ai lavori. Lo scopo primario è che ogni persona dipendente, in funzione del ruolo ricoperto, sviluppi le conoscenze e le abilità essenziali per affrontare le sfide legate alla sicurezza informatica per una migliore protezione dei dati e della clientela. Per ulteriori dettagli in merito al piano di formazione e sensibilizzazione sulla Cyber Security si faccia riferimento al paragrafo "Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla riservatezza e al corretto trattamento dei dati della forza lavoro propria" e in particolare all'azione: "Implementazione di un Piano annuale di formazione e sensibilizzazione sulla Cyber Security".

Realizzazione di incontri formativi indirizzati ai clienti aziende sulle tematiche ESG

Al fine di incrementare la consapevolezza ESG, e sulla scorta delle iniziative intraprese anche nell'ambito dello scorso Piano Strategico, il Gruppo organizza incontri formativi indirizzati alle aziende1 sulle tematiche ESG (offrendo supporto, ad esempio, nella definizione della strategia di sostenibilità, nella redazione di un reporting ESG, nella definizione di policy, etc.).

In particolare, i contenuti condivisi in tale sede sono frutto:

  • dell'ingaggio di formatori esterni specializzati;
  • delle competenze interne sviluppate tramite la formazione dedicata a professionisti interni in grado di soddisfare le diverse esigenze della clientela.

1 I destinatari delle iniziative di consapevolezza ESG non sono solo i clienti imprese del Gruppo Banco BPM ma anche le imprese non ancora clienti del Gruppo che operano sul territorio nazionale.

Tali attività risultano preventivamente pianificare con cadenza annuale in sede di pianificazione strategica (considerando il triennio di riferimento del Piano Strategico). Infatti, sin dal 2021, il Gruppo si è impegnato in un percorso dedicato a diffondere consapevolezza sulle tematiche di sostenibilità e sull'importanza dei fattori ESG nella strategia aziendale. Tale iniziativa, si è andata sempre più strutturando con la formalizzazione del progetto ESG Factory che rappresenta un sostegno concreto alle aziende clienti che si trovano ad intraprendere il processo di trasformazione green.

Il Gruppo, per lo sviluppo e la realizzazione di tali iniziative, ha allocato risorse umane e finanziarie (queste ultime in misura non significativa) destinate sia alla creazione che all'erogazione dei contenuti, oltre alla definizione e implementazione dei diversi aspetti logistici relativi agli incontri.

L'accessibilità del servizio e il miglioramento della comunicazione

Nel corso del 2024 sono state intraprese diverse azioni volte a rendere i processi interni, i documenti e le piattaforme digitali destinati alla clientela privata e aziende, accessibili, chiari e scritti in un linguaggio facilmente comprensibile garantendo comunque contenuti esaustivi per facilitare, da parte del cliente, la lettura sull'andamento del rapporto ed in coerenza con le linee guida in materia (Web Content Accessibility Guidelines). Dagli esiti emersi a seguito di alcune verifiche sull'accessibilità delle piattaforme, le azioni correttive intraprese nel corso del 2024 hanno portato a significativi miglioramenti rispetto agli anni precedenti in termini di accessibilità ai canali digitali.

L'impegno per il miglioramento del livello di accessibilità e dell'utilizzo degli strumenti digitali è stato avviato dal Gruppo sin dal 2022 e include attività di adeguamento delle piattaforme digitali ai requisiti previsti dalla normativa italiana (Agenzia per l'Italia Digitale e relative norme attuative). L'obiettivo primario è di monitorare costantemente e migliorare la fruibilità degli asset digitali del Gruppo (e.g. siti web e app rivolti a clienti privati e aziende) eliminando le barriere in entrata e garantendo un accesso inclusivo, con particolare attenzione alle esigenze delle persone con difficoltà di vario tipo.

In tale contesto, sono state introdotte misure di accessibilità della documentazione contrattuale, con un'estensione prevista ad altre tipologie di documenti nel 2025. Sono stati inoltre avviati programmi specialistici di formazione per il personale più tecnico, finalizzati a promuovere competenze legate all'ambito dell'accessibilità nelle fasi di progettazione, manutenzione e aggiornamento di servizi, documenti e prodotti digitali.

Infine, in ottica di continuo miglioramento, la Banca ha altresì avviato un'attività di aggiornamento e revisione dei documenti per la clientela di Banco BPM che ha compreso:

  • la documentazione prodotta fornita al cliente durante il primo contatto per specifici prodotti di finanziamento (entrata in vigore prevista per la fine del 2025). In tal senso, Banco BPM, in qualità di produttore e distributore di prodotti di finanziamento, mira a creare documenti completi e chiari fin da subito, utili per comprendere e confrontare le offerte sul mercato;
  • il layout e le contabili generate a seguito delle operazioni di pagamento (in vigore già dal primo semestre 2024) per facilitarne la comprensione immediata.

Gruppo ha implementato tali iniziative servendosi di un gruppo di lavoro interfunzionale dedicato, al quale ha allocato risorse finanziarie dedicate (in misura non significativa).

Evoluzione del registro dei trattamenti

Al fine di consentire il miglioramento qualitativo delle informazioni raccolte sulle attività di trattamento dei dati personali del Gruppo e di favorire il rispetto degli obblighi previsti dalla normativa (in particolare dall'art. 30 del GDPR), nel corso del 2024 il Gruppo si è attivato per l'evoluzione del Registro dei trattamenti. In aggiunta, per garantire un adeguato presidio delle tematiche in oggetto, sono state erogate sessioni di formazione ad hoc al personale dipendente che ricopre ruoli di responsabilità su temi relativi alla protezione dei dati personali.

Obiettivi relativi ai consumatori e utilizzatori finali

I principali obiettivi finalizzati a gestire tematiche di sostenibilità rilevanti relative ai clienti del Gruppo, nonché a monitorare l'efficacia delle politiche e delle azioni sono:

  • formazione dedicata alla creazione di consapevolezza ESG nei confronti dei clienti imprese per accompagnare la transizione sostenibile;
  • rafforzamento dei presidi interni per la sicurezza informatica, in particolare tramite l'assunzione di specialist IT tech con competenze di Cyber Security.

La definizione degli obiettivi di sostenibilità rientra nel più complesso processo di pianificazione strategica a cui contribuiscono le diverse funzioni aziendali per competenza e che tengono conto sia delle considerazioni e delle istanze emerse durante le occasioni di incontro con gli Stakeholder sia delle performance passate e delle risorse a disposizione nella determinazione degli obiettivi aziendali.

Il monitoraggio delle performance legate a tali obiettivi viene realizzato dalla funzione Pianificazione e gestione del valore e dalla funzione Transizione e Sostenibilità con cadenza almeno trimestrale.

In tale contesto, le performance periodicamente rilevate vengono confrontate con obiettivi intermedi (ove disponibili) al fine di rilevare eventuali gap e, se del caso, avviare iniziative di rimedio con le strutture aziendali responsabili del perseguimento di tali obiettivi. Gli esiti dell'attività di monitoraggio sopra descritta sono portati all'attenzione degli Organi Aziendali anche al fine di indirizzare eventuali azioni di rimedio

Formazione dedicata alla creazione di consapevolezza ESG nei confronti dei clienti imprese

Il Gruppo prevede di erogare, nell'orizzonte temporale 2024-2026, oltre 3.000 ore di formazione cumulate dedicate alla creazione di consapevolezza ESG presso clienti1 imprese e corporate per accompagnare la transizione sostenibile. L'obiettivo cumulato, definito all'interno del Piano Strategico 2023-26, è stato ripianificato al 2027 in sede di recente aggiornamento.

L'obiettivo è stato fissato sulla base di quanto effettivamente realizzato nel passato e tenendo conto delle risorse a disposizione, oltre che in coerenza con gli impegni assunti e dichiarati dal Gruppo nel supportare i clienti in un percorso di transizione, attraverso attività di comunicazione e di sviluppo delle potenzialità delle imprese e sulla base delle performance registrate negli scorsi anni in ambito di erogazione di formazione ESG alle imprese.

Per tale obiettivo era stato previsto un target intermedio pari a 1.000 ore erogate nel 2024. Dalle attività di monitoraggio emerge che le ore erogate, calcolate come moltiplicazione tra il numero di partecipanti e il numero di ore formative al 31.12.2024, risultano pari a 1.804, quindi ampiamente superiori al target intermedio.

Rafforzamento dei presidi interni, tramite l'assunzione di specialist IT tech con competenze di Cyber Security

Si segnala che l'obiettivo "Promozione del ricambio generazionale e investimento sui giovani talenti" descritto all'interno del paragrafo "Obiettivi relativi alle condizioni di lavoro e al benessere della forza lavoro propria" concorre altresì al rafforzamento del presidio che il Gruppo garantisce sulla sicurezza dei dati e delle informazioni dei clienti.

Metriche entity-specific per la gestione degli IRO

Filiale virtuale Webank per la clientela "pure digital" e operazioni da remoto

Il Gruppo ha messo a disposizione dei propri clienti "pure digital" delle filiali virtuali, conformemente censite in Banca d'Italia e registrate con i Codici di Avviamento Bancario (CAB) univoci. Le filiali sono presenti nel database interno della banca GESTOR (GEstione STruttura ORganizzativa di Gruppo).

La percentuale di operazioni effettuate da remoto sul totale delle operazioni effettuate da parte di clienti privati (persone fisiche) è pari a:

  • 87% per le operazioni svolte online e allo sportello automatico ATM2 ;
  • 79% per le operazioni svolte online e allo sportello3 ;
  • 71% per le operazioni svolte tramite app4 .

1 Oltre che a imprese non clienti operanti sul territorio nazionale

2 Rapporto tra la somma di operazioni online (i.e. movimentazione di conto corrente su web e app di You e We) e movimentazioni eseguite

allo sportello automatico ATM su totale operazioni svolte (online, ATM, filiale). 3 Rapporto tra numero di operazioni online (i.e. movimentazione di conto corrente su web e app di You e We) su totale operazioni svolte

online e in filiale. 4 Rapporto tra numero di operazioni svolte tramite app You e We, su totale operazioni svolte online (i.e. movimentazione di conto corrente su web e app di You e We).

La percentuale di operazioni effettuate da remoto sul totale delle operazioni effettuate da parte di aziende clienti (persone giuridiche) è pari a:

  • 85% per le operazioni svolte online e allo sportello automatico ATM1 ;
  • 80% per le operazioni svolte online2 .

Formazione obbligatoria sui temi della trasparenza bancaria verso il cliente

La percentuale di personale dipendenti che usufruisce di formazione obbligatoria sui temi della trasparenza bancaria verso la clientela è pari al 35% della popolazione target.

Il dato viene calcolato come: rapporto tra le persone dipendenti in servizio a fine periodo che hanno fruito di formazione sulla trasparenza rispetto al totale delle persone dipendenti attive a fine periodo.

Consapevolezza ESG per le imprese

Il Gruppo è impegnato nella divulgazione delle tematiche legate all'ambito ESG tra le proprie imprese clienti e ha erogato un totale di 1.804 ore di formazione dedicate nel 2024. Le ore di formazione erogate sono calcolate moltiplicando il numero dei clienti partecipanti al numero di ore di formazione ricevuta da ciascun cliente.

Reclami

La gestione dei reclami è un'attività cruciale che consente al Gruppo di relazionarsi con i clienti per adempiere alle diverse richieste ed esigenze che possono emergere, mantenendo elevato il grado di soddisfazione della clientela. Tra le metriche entity-specific monitorate dal Gruppo, i reclami rappresentano un importante ambito informativo che annovera, nel 2024, 5.679 reclami ricevuti3 tramite l'applicativo RecLam, di cui:

  • 559 reclami accolti;
  • 1.660 reclami parzialmente accolti;
  • 3.524 respinti.

La gestione dei reclami, per ogni casistica sopra riportata, avviene tramite l'applicativo "RecLam" che consente l'estrazione dei dati richiesti per calcolare le metriche indicate.

Indagini di Customer Satisfaction

I clienti coinvolti nel corso del 2024 in indagini di customer satisfaction sono circa 166 mila. Tali indagini sono state condotte intervistando un campione rappresentativo dei clienti di Banco BPM contattato una volta l'anno via telefono e via mail; combinando entrambi i canali il feedback ricevuto è ritenuto statisticamente solido.

L'indice NPS (Net Promoter Score) ottenuto dalle indagini è un indicatore riconosciuto a livello internazionale che indica quanto i clienti raccomanderebbero Banco BPM ad amici e parenti ed è calcolato come la differenza tra la % di clienti "promotori" e la % di clienti "detrattori"4 in un range tra -100 e +100. L'indice di Banco BPM si attesta nel 2024 a 31, valore convalidato dalla Società esterna BVA Doxa che ha effettuato le indagini sui clienti.

Incidenti gravi di sicurezza informatica e perdite di dati o accessi non autorizzati relativamente alle banche del Gruppo

Nel corso del 2024 si è verificato 1 incidente grave di sicurezza informatica. Il conteggio degli incidenti "gravi" si basa sul valore assegnato alla severity dell'evento. In particolare, viene valutato il grado di impatto in caso di potenziale perdita di dati in termini di:

  • disponibilità dei dati, ossia se ha reso temporaneamente o permanentemente inaccessibili o inutilizzabili i dati su richiesta dell'entità finanziaria, dei suoi clienti o delle sue controparti;
  • autenticità dei dati, ossia se ha compromesso l'affidabilità della fonte dei dati;

1 Rapporto tra la somma di operazioni online (i.e. movimentazione di conto corrente su web e app Youbusiness) e movimentazioni eseguite

allo sportello automatico ATM su totale operazioni svolte (online, ATM, filiale). 2 Rapporto tra numero di operazioni online (i.e. movimentazione di conto corrente su web e app di Youbusiness) su totale operazioni svolte (online, ATM, filiale).

3 I dati dei reclami accolti, parzialmente accolti e respinti sono relativi ai reclami evasi che non coincidono con quelli ricevuti (ad esempio i reclami ricevuti a dicembre 2024 potrebbero essere evasi nel 2025)

4 Il cliente intervistato, alla domanda, può dare una risposta compresa tra 0 e 10. I clienti che associano un valore da 0 a 6 sono considerati detrattori, da 7 a 8 neutrali e da 9 a 10 promotori.

  • integrità dei dati, ossia se ha comportato una modifica non autorizzata dei dati che li ha resi inesatti o incompleti;
  • riservatezza dei dati, ossia se ha comportato l'accesso ai dati da parte di un soggetto o un sistema non autorizzato o la loro divulgazione a tale soggetto o sistema.

Se la valutazione assume il grado di severity potenzialmente grave (soglia di rilevanza normativa) significa che l'incidente ha o avrà un impatto negativo sulla realizzazione degli obiettivi commerciali dell'entità finanziaria, sulla capacità di soddisfare i requisiti normativi, cioè è coinvolta almeno un'applicazione presente nel "Framework di classificazione" nel foglio "Vincoli regolatori" e si sono verificate le condizioni di impatto ivi descritte o nel caso in cui i sistemi informatici e di rete rilevino accessi non autorizzati, dolosi e riusciti, laddove tali accessi possono comportare perdite di dati.

Non sono stati registrati episodi di perdite di dati o accessi non autorizzati di rilevanza tale da comportare comunicazioni al Garante della Privacy o agli interessati.

Numero degli incidenti che comportano fughe o perdite di dati presso i fornitori ICT delle banche del Gruppo

Durante l'anno di rendicontazione, si è verificato 1 incidente che ha comportato fuga o perdita di dati presso i fornitori ICT delle banche del Gruppo. La metodologia per determinare tale dato è basata sul framework normativo che fa riferimento alle Linee Guida contenute nella regolamentazione 285 e che tiene traccia in modo unitario di tutti gli accadimenti legati agli incidenti operativi e a quelli di sicurezza.

Fornitori certificati ICT ISO 27001 o equivalenti censiti nell'Albo fornitori della Capogruppo

Il Gruppo Banco BPM è impegnato nella selezione e nel monitoraggio dei fornitori che possiedono certificazioni in ambito di sicurezza informatica, in particolare ISO 27001 ed equivalenti. La percentuale di fornitori tenuti a possedere tale certificazione rispetto al totale dei censiti nell'Albo fornitori della Capogruppo risulta pari al 31% nel 2024. Nel ricavare il dato sono considerati i fornitori censiti con fatturato positivo e indicazione di detta certificazione, raccolta in sede di censimento degli stessi tramite compilazione di questionari ESG dedicati.

INFORMAZIONI SULLA GOVERNANCE

Condotta delle imprese

La seguente tabella riporta la descrizione di impatti, rischi e opportunità che il Gruppo ha valutato come rilevanti relativamente al tema Condotta delle imprese a seguito della sua valutazione di doppia materialità.

Topic, sub topic,
o sub-sub topic
ESRS
IRO Perimetro Descrizione Metriche utilizzate per
valutare le prestazioni e
l'efficacia in relazione a un
IRO rilevante
Cultura d'impresa Impatto
negativo
potenziale
Impatto
positivo
Potenziali controversie e altri procedimenti giudiziari associati
a frodi, insider trading, antitrust, comportamenti anti
concorrenziali, manipolazione del mercato, negligenza ecc.
Diffusione di una consapevole e adeguata cultura dell'etica e
integrità aziendale che si basa sulla correttezza dei
comportamenti e sul contrasto all'evasione fiscale, al
riciclaggio e ai comportamenti anti competitivi
Protezione degli
informatori
Impatto
positivo
Operazioni Definizione e monitoraggio dei processi di segnalazione e di
protezione del segnalatore (whistleblower)
Gestione dei rapporti
con i fornitori, comprese
le prassi di pagamento
Impatto
positivo
proprie Rispetto delle scadenze dei pagamenti verso la propria
catena di fornitura e sensibilizzazione attraverso procedure di
G1-6 Prassi di pagamento
analisi dei fornitori secondo criteri ESG
Corruzione attiva e
passiva
Impatto
negativo
potenziale
Eventuale verificarsi di fenomeni di corruzione attiva e
passiva
G1-3 Prevenzione e
individuazione della corruzione
attiva e passiva
G1-4 Casi accertati di corruzione
attiva o passiva

Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese

Le principali politiche adottate dal Gruppo Banco BPM per gestire la cultura d'impresa e la condotta della stessa sono:

  • Codice Etico;
  • Regolamento sistema dei controlli interni integrato;
  • Norma di Processo Sistema interno di segnalazione delle violazioni (Whistleblowing);
  • Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. n. 231/2001;
  • Regolamento in materia di anticorruzione;
  • Regolamento antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo;
  • Regolamento gestione degli acquisti di beni e servizi;
  • Linee Guida in materia di operatività nel settore dei materiali e dei sistemi di armamento.

Codice Etico

Il Gruppo Banco BPM riconosce l'importanza del proprio ruolo nell'economia e nelle comunità in cui opera, impegnandosi quotidianamente per una crescita condivisa con tutti gli Stakeholder. Affronta le sfide sociali, ambientali ed economiche integrando la sostenibilità nel proprio modello operativo e nella cultura aziendale sin dalla sua fondazione. Promuove un approccio basato su azioni concrete e sui valori di diversità, inclusione, rispetto e benessere delle persone. Internamente, il Gruppo si impegna a rafforzare il coinvolgimento del personale dipendente, promuovendo la cultura aziendale e condividendo le principali novità tramite strumenti come l'intranet aziendale, la Corporate TV e le newsletter. Questi strumenti supportano sia le persone che l'attività commerciale, rafforzando il senso di appartenenza e partecipazione. Inoltre, il Gruppo valorizza gli interessi e le passioni del personale dipendente, offrendo spazi e iniziative che favoriscono l'inclusione e la coesione, rendendo l'ambiente di lavoro più forte e unito.

Il Gruppo prevede programmi di formazione sulla condotta dell'impresa: la funzione Academy organizza corsi annuali per tutti i dipendenti con un livello di approfondimento che varia da formazione di base a programmi specialistici, garantendo una continua crescita di competenze e di consapevolezza etica all'interno dell'Organizzazione (inclusi corsi di formazione rivolti ai propri Stakeholder con il fine di sviluppare la capacità di riconoscere, analizzare e risolvere i dubbi che possano sorgere nella comune operatività in ordine alle previsioni del Codice Etico).

In tale contesto, il Codice Etico rappresenta lo strumento di governance in cui sono formalizzate le linee di buona condotta ispirate in primo luogo a principi etici, di legalità, di equità, di trasparenza e di rispetto di ogni singola persona, senza alcuna forma di discriminazione. I principi e le disposizioni del Codice sono vincolanti per i consiglieri,

i sindaci, per tutte le persone legate da rapporto di lavoro subordinato con il Gruppo e per tutti coloro che operano per il Gruppo, quale che sia il rapporto che li lega allo stesso.

Il Codice Etico disciplina in particolare i principi guida nelle relazioni con gli Stakeholder quali la clientela, gli investitori e la comunità finanziaria, il personale, i fornitori, le comunità, l'Autorità di Vigilanza, l'Autorità Giudiziaria e la Pubblica Amministrazione nonché il rispetto per l'ambiente.

Il Codice supporta la diffusione di una cultura del rispetto delle regole e di attenzione ai rischi assicurando la qualità delle attività svolte, il miglioramento verso lo sviluppo sostenibile e responsabile del business e favorendo gli impatti positivi relativi alla diffusione di una consapevole e adeguata cultura dell'etica e integrità aziendale che si basa sulla correttezza dei comportamenti e sul contrasto all'evasione fiscale, al riciclaggio e ai comportamenti anti-competitivi. Il Gruppo Banco BPM, anche grazie al rispetto dei valori e dei principi enunciati dal Codice Etico, agisce ponendo al centro il cliente, con il quale costruisce relazioni trasparenti e durature e per il quale lavora costantemente proponendo un'offerta orientata ai suoi bisogni.

Infine, il Gruppo si impegna ad assicurare al mercato finanziario un'informativa delle proprie strategie e dei risultati corretta, trasparente, esaustiva e tempestiva e si pone come obiettivo la creazione di valore sostenibile nel medio e lungo periodo, anche nel miglior interesse degli investitori (azionisti e obbligazionisti). Il Codice pone altresì la dovuta attenzione al rispetto degli accordi contrattuali stipulati con i fornitori e con i partner commerciali. Allo stesso modo mira a valorizzare le persone e a mantenere un sistema di relazioni con i dipendenti volto ad alimentarne la motivazione e il senso di appartenenza al Gruppo.

In caso di comportamenti difformi alle disposizioni del Regolamento, che potrebbero generare in capo al Gruppo responsabilità civili e amministrative, è prevista l'applicazione di sanzioni a carico del Gruppo e dei dipendenti in termini di responsabilità disciplinari e, nei casi più gravi, civili, penali e amministrative.

Il Codice Etico si ispira ai principali trattati internazionali e in particolare alle Linee Guida OCSE per le imprese multinazionali, ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite a cui il Gruppo ha formalmente aderito, alle Convenzioni fondamentali dell'International Labour Organization, alle Linee Guida dell'Organization for Economic Cooperation and Development oltre che alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite e alla Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'approvazione e dell'attuazione del Regolamento è il Consiglio di Amministrazione.

Il Codice Etico e i suoi aggiornamenti sono resi disponibili ai destinatari e al pubblico tramite la pubblicazione nel portale intranet e sui siti internet delle Società del Gruppo, ove presenti. Ciascun destinatario è tenuto a indirizzare i colleghi delle proprie unità organizzative al pieno rispetto del Codice Etico e divulgarlo a tutti coloro che operano direttamente o indirettamente per il Gruppo e per le Società controllate. In aggiunta, anche i fornitori del Gruppo sono tenuti alla sottoscrizione e al rispetto dei principi del Codice Etico (tramite espresso richiamo all'interno dei contratti di fornitura).

Regolamento sistema dei controlli interni integrato

Il Regolamento sistema dei controlli interni integrato disciplina i criteri, i ruoli e le responsabilità in materia dei sistemi di controlli interni del Gruppo Banco BPM (ad esclusione di BBPM Life, la quale adotta un sistema dei controlli interni conformi alla normativa irlandese e coerente con i principi della politica di Gruppo) rappresentando i compiti e le responsabilità degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo nonché le relative modalità di coordinamento e collaborazione in ottemperanza alle disposizioni di legge e di Vigilanza (in particolare con riferimento alla Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e al Regolamento IVASS 38 del 3 luglio 2018 e successive modifiche e integrazioni).

In tale ambito, il Regolamento definisce criteri e linee guida in materia di: sistema interno di segnalazione delle violazioni consentendo il rafforzamento dell'impatto positivo generato tramite la definizione e il monitoraggio di processi di segnalazione e di protezione del segnalatore (whistleblower). Il consiglio di amministrazione, in quanto responsabile dell'attuazione del Regolamento, approva i sistemi interni di segnalazione e nomina il responsabile del sistema di segnalazione interno (che coincide con il responsabile dell'Audit), responsabile di garantire la corretta gestione del processo di segnalazione riferendo direttamente e senza indugio agli organi aziendali pertinenti e/o all'Organismo di Vigilanza le informazioni oggetto di segnalazione, ove ritenute di pertinenza e redige una relazione annuale. Il Regolamento è consultabile da parte degli Stakeholder interni nella intranet aziendale.

Norma di Processo Sistema interno di segnalazione delle violazioni (Whistleblowing)

Il Gruppo prevede meccanismi per individuare e segnalare preoccupazioni riguardanti comportamenti illeciti o in contrasto con il proprio codice di condotta o con regolamenti interni.

In particolare, in coerenza con le prescrizioni della Norma di Processo sistema interno di segnalazione delle violazioni (Whistleblowing), richiede a coloro che sono venuti a conoscenza di un illecito nel contesto lavorativo, anche in fase precontrattuale o successivamente allo scioglimento del rapporto di lavoro, di trasmettere indicazioni circostanziate delle condotte illecite (anche presunte). In particolare, sono previsti canali interni ad hoc per l'invio delle segnalazioni tramite una procedura guidata presente sulla piattaforma informatica dedicata o tramite la compilazione dei moduli di segnalazione allegati alla normativa.

Indipendentemente dal canale di ricezione della segnalazione (piattaforma, canale vocale, incontro diretto, posta fisica), il segnalante riceve conferma della presa in carico della segnalazione entro 7 giorni.

In aggiunta al canale dedicato (Whistleblowing), coloro che ritengono di dover segnalare comportamenti illeciti o ipotesi possono rivolgersi all'Organo di Vigilanza (di seguito anche "OdV") tramite mail alla casella di posta elettronica dedicata o tramite lettera anche anonima inviata all'OdV (inclusi episodi di violazione del Codice Etico). Qualora la segnalazione sia ritenuta meritevole di approfondimenti viene inoltrata alle strutture di Gruppo competenti in materia (in primis funzione Gestione reclami e funzione Audit).

Le attività di gestione delle segnalazioni sono attuate in conformità alle norme e ai regolamenti vigenti e nel rispetto dei principi di riservatezza e correttezza nonché al Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e al Decreto legislativo del 30 giugno 2003 n. 196 come modificato dal Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 e Decreto Legislativo del 10 marzo 2023, n.24.

Nel corso del 2024 sono pervenute 7 segnalazioni, non attinenti a questioni di sostenibilità, che hanno dato luogo a verifiche da parte della Funzione Audit, e un caso in cui le verifiche sono ancora in corso, per il quale non è al momento possibile associare alcuna casistica.

La piattaforma attraverso cui sono gestite le segnalazioni Whistleblowing di Gruppo è gestita in cloud (escl. BBPM Life) da una Società esterna per proteggere gli informatori/segnalanti i quali, per legge e normativa interna, sono preservati da qualsiasi forma di ritorsione o discriminazione in ambito professionale.

In tal senso, ne viene garantita la riservatezza dell'identità nei limiti previsti dalla legge ovvero determinati dalla necessità di tutela della Società. Le attività di gestione delle segnalazioni sono attuate in conformità alle norme e ai regolamenti vigenti e nel rispetto dei principi di riservatezza e correttezza nonché del Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e al Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 come modificato dal Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 e Decreto Legislativo 10 marzo 2023 n.24.

Sono previste sanzioni nei confronti di chi viola le misure di tutela del segnalante e degli altri soggetti interessati, nonché di chi effettua con dolo o colpa grave segnalazioni che si rivelano infondate. Nel 2024 sono pervenute complessivamente 5 segnalazioni, tutte tramite la casella di posta elettronica OdV. L'organismo ha richiesto approfondimenti alle Funzioni competenti per ogni singolo caso e le opportune specifiche.

Nell'ambito delle diverse modalità con cui il Gruppo protegge gli informatori rientrano attività quali: diffusione di informazione e formazione ai propri lavoratori sulle modalità di utilizzo dei canali messi a disposizione nonché programmi di formazione al personale che riceve e processa tali segnalazioni.

In particolare, informazioni dettagliate sull'istituzione di canali interni sono messe a disposizione della forza lavoro propria nella circolare Norma di Processo sistema interno di segnalazione delle violazioni (Whistleblowing) e nel banner presente sulla intranet aziendale ("Whistleblowing Policy" nel caso di BBPM Life), entrambi liberamente accessibili dal personale dipendente. In aggiunta, la funzione Academy e la funzione Audit (in accordo con la funzione Amministrazione e reporting partecipazioni per alcune Società controllate) erogano corsi1 ad hoc sulle tematiche in oggetto rispettivamente al personale dipendente nella sua totalità e a coloro che ricevono e gestiscono le segnalazioni.

A rafforzamento dell'impatto positivo generato tramite la definizione e il monitoraggio di processi di segnalazione e di protezione del segnalatore (whistleblower), la Norma di Processo sistema interno di segnalazione delle violazioni (applicata da tutte le Società del Gruppo ad esclusione di BBPM Life alla quale si applica la "Whistleblowing Policy", conforme alla normativa irlandese e ai principi adottati dalla politica Gruppo) disciplina il sistema di segnalazione interno delle violazioni relative a condotte illecite come previsto dal Decreto Legislativo 10 marzo 2023 n.24, da

1 Per la sola BBPM Life la funzione Compliance (della Società) è responsabile dell'erogazione di un corso annuale e un training al momento dell'assunzione del personale.

discipline specifiche di settore, Banca d'Italia, Ivass e Enti regolatori ANAC e in coerenza con i principi guida del Regolamento (interno) sistema dei controlli interni integrato. Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione della Norma di Processo coincide con il responsabile del sistema di segnalazione interno delle violazioni. La Norma di Processo è resa disponibile agli Stakeholder interni tramite pubblicazione nella intranet aziendale.

Modello di organizzazione, gestione e controllo ex. D. lgs. 231/01

Le Società del Gruppo Banco BPM adottano e attuano un proprio modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire la commissione dei reati di cui al decreto legislativo 231/2001, considerandolo un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo in quanto volto ad assicurare che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

Il modello 231 adottato adempie ai principi del Decreto 231, ai codici di autodisciplina e alle raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza nonché alle Linee Guida emanate da ABI e dalle associazioni di settore a cui la Società appartiene. Le disposizioni contenute nel modello 231 integrano quanto previsto dal Codice Etico, che ne costituisce fondamento essenziale. Con l'adozione del modello, il Gruppo intende rendere più efficace il sistema dei controlli e di corporate governance, con particolare riferimento all'obiettivo di prevenire la commissione dei reati previsti dal Decreto Legislativo 231/200 nonché dalle leggi che espressamente lo richiamano.

Il modello 231 è adottato principalmente al fine di evitare che possa sorgere una responsabilità diretta dell'ente per la commissione di taluni reati da parte di soggetti funzionalmente allo stesso legati e, conseguentemente, evitare l'applicabilità nei confronti dell'ente medesimo di sanzioni. La responsabilità dell'ente sorge solo nei casi e nei limiti espressamente previsti dalla legge e dal decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 che disciplina il sorgere di una responsabilità diretta dell'ente per la commissione di taluni reati da parte di soggetti funzionalmente allo stesso legati e prevede l'applicabilità nei confronti dell'ente medesimo di sanzioni amministrative.

Il modello supporta inoltre la diffusione di una cultura del rispetto delle regole e di attenzione ai rischi favorendo la qualità delle attività svolte e un costante miglioramento verso lo sviluppo sostenibile e responsabile del business. Il Gruppo, anche tramite il modello, riprova e sanziona qualsiasi comportamento difforme, oltre che dalla legge, dalle previsioni del modello stesso e del Codice Etico, e così pure i comportamenti posti in essere al fine di eludere le previsioni del modello stesso, anche qualora la condotta sia realizzata nella convinzione che essa persegua, anche in parte, l'interesse del Gruppo ovvero con l'intenzione di arrecargli un vantaggio.

Il Gruppo, avendo adottato una struttura organizzativa che lo caratterizza come impresa sostanzialmente ed economicamente unitaria, ha indirizzato le scelte per l'attuazione del D.lgs. 231/2001 definendo linee guida e schemi di riferimento per la predisposizione dei modelli 231 di organizzazione, gestione e controllo anche delle Società del Gruppo. La Capogruppo, in relazione a quanto precede, ha predisposto un modello che, ferma restando l'autonomia di ciascuna azienda nell'adozione del proprio, rappresenta il paradigma da adottarsi da parte delle altre Società.

In particolare:

  • le controllate con sede in Italia, avuto presente il profilo di rischio 231 attribuibile alla Società, adottano un proprio modello di organizzazione, gestione e controllo;
  • le strutture con cui il Gruppo opera all'estero, non essendo dotate di autonoma personalità giuridica (representative offices), sono a tutti gli effetti destinatarie del modello 231 della Società, indipendentemente dalle giurisdizioni in cui operano. Dette strutture, nei casi in cui la normativa dei Paesi in cui sono insediate non preveda analoghi livelli di attenzione, sono tenute a conformarsi in particolare ai contenuti del capitolo "Principi generali per la prevenzione dei reati e degli illeciti" del modello 231 di Capogruppo adeguandoli alle peculiarità della propria realtà in coerenza con le normative locali vigenti. Nel caso in cui alcune delle previsioni contenute nel modello fossero meno restrittive rispetto alla normativa locale, le predette strutture adottano la regolamentazione locale;
  • per le controllate di diritto estero, la Capogruppo adotta tutte le iniziative atte a garantire standard di controllo e presidi comparabili a quelli previsti dalle disposizioni di vigilanza italiane, anche nei casi in cui la normativa dei Paesi in cui sono insediate le filiazioni non preveda analoghi livelli di attenzione.

Nell'ambito del modello 231, il Gruppo aggiorna nel continuo la mappatura dei rischi ex D.lgs 231/01 avvalendosi dei responsabili delle strutture organizzative, i quali hanno la responsabilità:

• dell'esecuzione, del buon funzionamento e dell'efficace applicazione nel tempo dei processi, proponendo le modifiche delle procedure di loro competenza, quando tali modifiche appaiano necessarie per l'efficace attuazione del modello;

  • di verificare l'esistenza e proporre rimedi a eventuali carenze nella normativa che potrebbero dar luogo a prevedibili rischi di commissione di reati nell'ambito delle attività di propria competenza;
  • di segnalare all'Organismo eventuali situazioni di irregolarità o comportamenti anomali;
  • di mantenere costantemente aggiornata la scheda di risk assessment rendendola disponibile all'Organismo.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'approvazione e dell'attuazione del modello è il Consiglio di Amministrazione di Capogruppo. Il Regolamento e i suoi aggiornamenti sono resi disponibili ai destinatari e al pubblico tramite la pubblicazione nel portale intranet delle Società del Gruppo e sui siti internet delle Società del Gruppo, ove presenti.

L'aggiornamento del modello prevede, in aggiunta, che sia tracciata la presa visione del documento da parte dei dipendenti. I neoassunti ricevono all'atto dell'assunzione l'indicazione di accedere alla sezione normativa della intranet aziendale per prendere integrale conoscenza del modello 231 e assumono l'impegno ad osservare le relative prescrizioni, sottoscrivendo in tal senso una apposita dichiarazione.

Regolamento in materia di anticorruzione

Il Gruppo ha predisposto procedure per indagare in modo celere, indipendente e obiettivo su incidenti riguardanti la condotta dell'impresa, compresi casi di corruzione attiva e passiva. In particolare, oltre al processo di indagine collegato alle segnalazioni di Whistleblowing, la Funzione Audit di Capogruppo analizza tutte le evidenze a disposizione, anche derivanti da indicatori di anomalia, segnalando alle strutture competenti, interne o esterne, la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti più specifici o eventuali interventi.

La funzione Organizzazione del Gruppo realizza regolarmente degli assessment per verificare l'esposizione di ogni singola attività gestita dalle strutture a eventuali rischi 231/01, fra cui rientra la corruzione attiva e passiva nei confronti dei privati e di soggetti appartenenti/legati alla pubblica amministrazione. Attua, pertanto, un sistema di norme interne e presidi per minimizzare tali rischi che, come emerso dai sopra citati assessment, incidono maggiormente su attività e gestori che intrattengono rapporti economici e relazioni con l'esterno.

Le funzioni aziendali di controllo e gli Organismi di Vigilanza istituiti ai sensi del D. Lgs.231/01 delle Società del Gruppo concorrono alla valutazione periodica e al presidio del rischio e di seguito relazionano gli Organi di amministrazione e controllo

In aggiunta, il Regolamento Anticorruzione costituisce "protocollo" ai sensi della disciplina in materia di responsabilità amministrativa delle Società di cui al D. Lgs. 231/01 ed è adottato da tutte le Società del gruppo, ivi incluse quelle operanti all'estero nel rispetto della normativa locale anche nei casi in cui tale normativa non preveda analoghi livelli di attenzione, in aggiunta, eventuali disposizioni della normativa locale più restrittive di quelle contenute nel Regolamento prevalgono su quest'ultimo e alle fondazioni contemplate dallo Statuto di Banco BPM.

Il Regolamento disciplina i principi, gli indirizzi, i ruoli e le responsabilità fondamentali per prevenire e contrastare comportamenti di corruzione, in conformità con la vigente normativa in materia.

In particolare, si inserisce nell'impianto dei regolamenti e dei presidi organizzativi che mirano a:

  • attribuire responsabilità in materia di prevenzione alla corruzione attiva e passiva;
  • mitigare l'impatto negativo potenziale in materia di fenomeni di corruzione attiva e passiva;
  • definire procedure aziendali e un sistema di gestione delle risorse finanziarie che, in conformità con la vigente normativa esterna e interna, garantisca la tracciabilità delle transazioni e la loro puntuale identificazione e registrazione anche al fine di impedire la creazione di fondi occulti strumentali alla commissione di atti corruttivi.

In tal senso, il Regolamento delinea i presidi organizzativi, informatici e di controllo necessari a prevenire e contrastare la commissione di atti corruttivi in forma diretta e indiretta verso la pubblica amministrazione, i privati, i Pubblici Ufficiali o soggetti incaricati di pubblico servizio, da parte di tutto il personale, compresi i collaboratori, i dipendenti, gli apicali e le controparti che operano per conto o nell'interesse della Capogruppo o delle altre Società del Gruppo sulla base di rapporti professionali che ne determinano l'inserimento nell'organizzazione aziendale ovvero la collaborazione.

Qualunque presunta violazione delle leggi anticorruzione applicabili o del Regolamento in materia di Anticorruzione commessa dal personale del Gruppo deve essere segnalata immediatamente tramite i canali dedicati disciplinati nella normativa interna in materia di segnalazioni delle violazioni.

Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'approvazione e dell'attuazione del Regolamento in materia di Anticorruzione è il Consiglio di Amministrazione.

Il Regolamento e i suoi aggiornamenti sono resi disponibili ai destinatari e al pubblico tramite la pubblicazione sul sito internet del Gruppo Banco BPM e delle Società del Gruppo, ove presenti.

Regolamento antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo

Il Regolamento illustra e motiva le scelte che il Gruppo Banco BPM adotta in materia di prevenzione dai rischi di coinvolgimento in fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale. Tramite il suddetto, il Gruppo risponde alla complessità e pericolosità dei fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale tramite un approccio responsabile e dedicato, prestando particolare attenzione alla qualità e al perfezionamento, nel continuo, degli strumenti di prevenzione e di contrasto ai fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, estendendoli anche a quegli ambiti non direttamente previsti attraverso la piena conoscenza della controparte.

In aggiunta, rappresenta una misura di contrasto all'impatto negativo legato a potenziali controversie e altri procedimenti giudiziari associati a frodi, insider trading, antitrust, comportamenti anti-concorrenziali, manipolazione del mercato, negligenza.

Il Regolamento si applica:

  • agli intermediari finanziari appartenenti al Gruppo aventi sede in Italia (soggetti alla disciplina in materia di antiriciclaggio di cui al D.Lgs. n. 231/2007);
  • agli altri soggetti esercenti attività finanziaria appartenenti al Gruppo aventi sede in Italia (soggetti alla disciplina in materia di antiriciclaggio di cui al D.Lgs. n. 231/2007).

Inoltre, pur non essendo soggette alla disciplina in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo di cui al D.Lgs. n. 231/2007, anche al fine di favorire l'applicazione delle misure previste dal D.Lgs. n. 109/2007 e s.m.i., il Regolamento si applica:

  • a tutte le altre Società appartenenti al Gruppo aventi sede in Italia, limitatamente ai principi di piena conoscenza delle rispettive controparti;
  • alle Banche appartenenti al Gruppo bancario aventi sede all'estero, nel rispetto e compatibilmente con le vigenti normative locali, per il rafforzamento dei presidi organizzativi in materia di antiriciclaggio e di prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo e con il fine di poter valorizzare la specifica esposizione al rischio anche in sede di esercizio di autovalutazione di Gruppo.

La società BBPM Life ha recepito il Regolamento antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo di Banco BPM all'interno dell'Anti-money Laundering and Terrorism Financing Activities Policy.

  • normative nazionali ed europee, incluse le norme di settore applicabili per il contrasto del riciclaggio e finanziamento del terrorismo che mirano ad assicurare l'efficienza dei mercati, la promozione della concorrenza, la correttezza dei comportamenti, l'onorabilità degli esponenti aziendali, la trasparenza degli assetti proprietari e dei rapporti con la clientela, l'efficacia dell'assetto organizzativo e dei controlli interni;
  • "Obiettivi di Sviluppo Sostenibile" delle Nazioni Unite che promuovono la riduzione in modo significativo dei flussi finanziari illeciti e di armi nonché della corruzione e delle tangenti in tutte le loro forme e l'utilizzo dei meccanismi finanziari per operazioni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.

Il Regolamento e le successive modifiche sono soggetti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM; l'Amministratore Delegato è responsabile dell'attuazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo del rischio di riciclaggio, come previsto da disposizioni regolamentari in materia.

Il Regolamento è reso disponibile a tutto il personale tramite pubblicazione nell'intranet aziendale e a tutti i portatori di interessi esterni tramite pubblicazione sul sito istituzionale del Gruppo.

Regolamento gestione degli acquisti di beni e servizi

Il Regolamento di gestione degli acquisti di beni e servizi (applicato a tutte le Società del Gruppo, ivi incluse quelle estere che hanno conferito il mandato e firmato il contratto infragruppo per l'affidamento del servizio acquisti alla struttura di Capogruppo) disciplina i principi, i criteri, i ruoli e le responsabilità in materia di gestione della spesa derivante da acquisti di beni e servizi. In particolare, norma il modello di funzionamento adottato dal Gruppo per la gestione di:

• rapporti con i fornitori;

• richieste di acquisto;

  • processo di selezione del fornitore;
  • processo di negoziazione, contrattualizzazione ed emissione dell'ordine d'acquisto (incluse le attività di monitoraggio e controllo).

Il Regolamento si inserisce nell'ambito dei presidi e processi organizzativi implementati dal Gruppo per favorire l'impatto positivo generato garantendo il rispetto delle scadenze dei pagamenti verso la propria catena di fornitura e rafforzando la sensibilizzazione su tali ambiti. Il Regolamento è approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e recepito dai competenti Organi Amministrativi delle Società controllate, che oltre a deliberare in merito all'adozione del Regolamento, garantiscono che eventuali propri regolamenti interni siano coerenti con quello di Gruppo.

Il Regolamento e i suoi aggiornamenti sono resi disponibili agli Stakeholder interni tramite la pubblicazione sull'intranet del Gruppo.

Linee Guida in materia di operatività nel settore dei materiali e dei sistemi di armamento

Le linee guida disciplinano l'operatività nel settore difesa, e in particolare nei confronti delle controparti che operano nel settore dei materiali e dei sistemi di armamento, prevedendo un iter autorizzativo rafforzato in ottica di sostenibilità.

Le Linee Guida in materia di operatività nel settore dei materiali e dei sistemi di armamento, infatti, prevedono adeguati presidi al fine di valutare i potenziali impatti ESG delle singole operazioni oggetto di approvazione. È previsto che il Consiglio di Amministrazione autorizzi le operazioni di concessione del credito previo parere – non vincolante – del Comitato ESG1

Il Consiglio di Amministrazione definisce, in aggiunta, l'elenco dei Paesi – in particolare extra-NATO ed extra-UE con i quali è possibile operare.

Azioni relative alla gestione degli IRO in relazione alla cultura e alla condotta d'impresa

Il Gruppo ha adottato e pianificato molteplici azioni al fine di gestire le questioni relative alla condotta dell'impresa nonché per raggiungere gli scopi e gli obiettivi delle proprie politiche interne.

In particolare, al fine di raggiungere gli obiettivi definiti nell'ambito della normativa interna, le principali azioni adottate dal Gruppo riguardano:

  • l'attuazione dei processi di gestione dei rischi di corruzione, conformità normativa e operativa alle norme e rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo;
  • l'attivazione di programmi di formazione obbligatoria per i destinatari previsti in materia di antiriciclaggio e anticorruzione e predisposizione di un piano formativo in materia di antiriciclaggio.

L'insieme di tali azioni consente di contribuire positivamente a porre rimedio agli impatti potenziali negativi relativi alle tematiche connesse alla condotta dell'impresa e riferiti alle operazioni proprie del Gruppo. In particolare, le iniziative avviate sono volte a gestire:

  • l'impatto negativo (potenziale) su clienti e forza lavoro propria in caso di controversie, comportamenti illeciti e contenziosi riconducibili ad esempio a frodi, insider trading, comportamenti anti-concorrenziali, ecc.;
  • l'Impatto negativo (potenziale) sulle persone in caso di fenomeni di corruzione attiva e passiva.

Infine, il Gruppo non ha previsto e non prevede (al momento) l'adozione di specifiche azioni in merito a tale ambito in virtù degli elevati standard previsti nelle procedure di analisi dei fornitori secondo criteri ESG, gestione dei rapporti e dei pagamenti verso i fornitori che garantiscono il rispetto delle scadenze dei pagamenti.

Attuazione del processo di gestione dei rischi di corruzione e conformità normativa e operativa alle norme

La funzione Compliance di Banco BPM assicura l'attuazione del processo di gestione dei rischi di corruzione e la conformità normativa e operativa alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione in materia, e svolge le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo per le strutture di conformità delle Società appartenenti al Gruppo che non hanno esternalizzato la funzione medesima presso la Capogruppo.

1 Il Comitato ESG ha facoltà di autorizzazione per le operazioni che non prevedono alcun utilizzo delle linee di credito, riferiti a nominativi di paesi esteri autorizzati dal Consiglio di Amministrazione, ai sensi della legge n. 185 del 1990.

Nell'attività di controllo sulle Società del Gruppo che presidia, la funzione Audit di Banco BPM svolge un'azione di sorveglianza sul rispetto delle regolamentazioni in materia con lo scopo di prevenire o rilevare l'insorgere di comportamenti o situazioni anomale e rischiose e garantisce la coerenza rispetto alle politiche stabilite dagli Organi competenti e alla normativa interna. Con riferimento alle Società escluse dal perimetro di presidio della funzione Audit di Capogruppo, le attività vengono svolte da specifiche funzioni nel rispetto dei medesimi ruoli e responsabilità, tenuto conto delle specificità operative delle singole Società.

Anche con riferimento ai rischi di corruzione attiva e passiva, le funzioni aziendali di controllo predispongono con cadenza annuale la programmazione dell'attività di controllo e presentano agli Organi Aziendali una relazione dell'attività svolta che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati e propongono gli interventi da adottare per la loro rimozione.

Gli Organismi di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 delle Società dotate di impianto, predisposto ai sensi della normativa, vigilano per quanto di competenza sull'osservanza delle prescrizioni previste sulla tematica corruttiva.

Attuazione del processo di gestione del rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo

La funzione Antiriciclaggio di Banco BPM presidia, in piena autonomia di controllo, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo e svolge le funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo per le strutture di antiriciclaggio delle Società appartenenti al Gruppo che non hanno esternalizzato la funzione medesima presso la Capogruppo. Anche con riferimento ai rischi di riciclaggio, le funzioni aziendali di controllo predispongono con cadenza annuale la programmazione dell'attività di controllo e presentano agli Organi Aziendali una relazione dell'attività svolta che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati e propongono gli interventi da adottare per la loro rimozione.

Gli Organismi di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 delle Società dotate di impianto, predisposto ai sensi della normativa, vigilano anch'essi sull'osservanza delle prescrizioni previste in materia di antiriciclaggio, per quanto di competenza.

Formazione obbligatoria per i destinatari previsti in materia di antiriciclaggio e anticorruzione e predisposizione piano formativo in materia di antiriciclaggio

In ottemperanza a quanto previsto dalla normativa di riferimento, il Gruppo, tramite la struttura Academy di Banco BPM, ha predisposto la formazione annuale obbligatoria in materia di antiriciclaggio e anticorruzione per i destinatari previsti al fine di:

  • diffondere una cultura incentrata sul contrasto a tali fenomeni, mitigarne i relativi rischi e aumentare la consapevolezza rispetto ai presidi messi in atto in tali ambiti;
  • sensibilizzare e aggiornare tutto il personale del Gruppo sull'evoluzione dei rischi di riciclaggio e sugli schemi tipici delle operazioni finanziarie criminali.

Obiettivi relativi alla cultura d'impresa e condotta delle imprese

La normativa sui temi di anticorruzione e antiriciclaggio, così come quella su altri ambiti rilevanti per i settori di business del Gruppo, fa parte di un contesto di disciplina che permea tutta l'operatività del Gruppo Banco BPM. Essendo i programmi di formazione in materia obbligatori e coinvolgendo già la totalità della popolazione aziendale, non danno luogo alla definizione di obiettivi specifici. A ogni modo, il Gruppo monitora costantemente l'efficacia delle sue politiche e azioni relative agli impatti, ai rischi e alle opportunità rilevanti legati ai temi in oggetto. In particolare, la fruizione della formazione sui temi della prevenzione della corruzione e del riciclaggio viene costantemente monitorata attraverso la piattaforma Academy che consente di tenere traccia della regolare fruizione dei corsi e del positivo superamento del test di verifica. In aggiunta, considerando la delicatezza delle attività svolte, il Gruppo impone un livello di ambizione massimo sui predetti temi. Come riportato nel Regolamento Anticorruzione "in coerenza con il Codice Etico e con i Modelli di Organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/01 adottati, il Gruppo Banco BPM pone in essere tutti i presidi organizzativi, informatici e di controllo necessari al fine di prevenire e contrastare la commissione di atti corruttivi in forma diretta e indiretta da parte di tutto il personale, compresi i collaboratori, i dipendenti, gli apicali e le controparti che operano per conto o nell'interesse della Capogruppo o delle altre Società del Gruppo".

Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva e casi accertati di corruzione

Con riferimento ai processi e alla catena di gestione delle segnalazioni di casi di corruzione attiva e passiva: le segnalazioni vengono visionate dal Responsabile Audit o da un suo delegato e smistate ai colleghi di Audit di Capogruppo, suddivisi a seconda del tema/problema. Qualora il Responsabile SISV sia:

  • gerarchicamente o funzionalmente subordinato all'eventuale soggetto segnalato ovvero;
  • esso stesso il presunto responsabile della violazione ovvero;
  • abbia o si ritenga che possa avere un potenziale interesse correlato alla segnalazione tale da compromettere l'imparzialità e l'indipendenza di giudizio.

La segnalazione della violazione deve essere effettuata su modulo cartaceo indirizzato per posta ordinaria o interna, al Responsabile della funzione Compliance di Capogruppo o delle Compagnie (o al Collegio Sindacale della Società nel caso di coinvolgimento di uno o più membri del Consiglio di amministrazione) che nell'occasione assume il ruolo di Responsabile del Sistema di Segnalazione delle Violazioni. In tale ipotesi è possibile anche effettuare una segnalazione esterna a ANAC (per le modalità e le condizioni di utilizzo del canale esterno di ANAC vedasi il sito https://www.anticorruzione.it/-/Whistleblowing).

Nel caso della Società BBPM Life: le segnalazioni vengono presentate al manager di riferimento o al Chief Compliance Officer o al Chief of Internal Audit o al Chief Executive Officer. Infine, il rapporto contenente l'esito dell'investigazione e le raccomandazioni è rivisto e approvato dal Chief Executive Officer e successivamente inviato al segnalante. Qualora il segnalante non trovi soddisfacente quanto contenuto nel rapporto o ritenga il fatto segnalato di particolare gravità, potrà rivolgersi direttamente al consigliere, presidente del Comitato Audit. In tale ipotesi è possibile anche effettuare una segnalazione esterna o presso il sito del governo irlandese www.gov.ie oppure al "The Office of the Protected Disclosures Commissioner" sul sito OPDC Home | Protected Disclosures Commissioner | OPDC.ie).

Al termine del processo di gestione delle segnalazioni è prevista la comunicazione dei risultati emersi agli organi di amministrazione, direzione e controllo. In particolare:

  • per la Capogruppo, Banca Akros, Banca Aletti, Banco BPM Vita, Vera Vita e Banco BPM Invest SGR è prevista la rendicontazione annuale tramite relazione ad hoc;
  • per BBPM Life, Ge.Se.So., Sagim, BRF Property, Lido dei Coralli, Partecipazioni Italiane, Sirio Immobiliare, Terme Ioniche, P.M.G. e Agriurbe è prevista una rendicontazione "ad evento" solo in caso di segnalazioni.

I programmi di formazione in ambito di prevenzione e individuazione di fenomeni di corruzione attiva e passiva sono rivolti a tutti i dipendenti delle Società del Gruppo. Sono finalizzati a informare e formare sulla normativa esterna e interna in materia di anticorruzione e sull'importanza del rispetto della stessa al fine di maturare la necessaria consapevolezza dei rischi e delle responsabilità personali e amministrative nonché per rendere edotto il personale circa le azioni da intraprendere per identificare, segnalare e contrastare la corruzione oltreché sulle potenziali sanzioni in caso di violazione delle norme.

Tali programmi sono differenziati per target e adattati ai diversi livelli di responsabilità, garantendo ai ruoli apicali una formazione specialistica e specifica sui rischi e le normative di riferimento e a tutto il restante personale del comparto bancario formazione base o approfondimenti in relazione al ruolo svolto e alle responsabilità attribuite. La formazione si svolge con cadenza annuale o biennale, assicurando che tutti i dipendenti destinatari siano costantemente aggiornati (sono previsti incontri con frequenza indicativamente mensile nel periodo ottobre-giugno per gli esponenti di Banco BPM e delle principali Società controllate).

Nell'ambito del periodico assessment vengono altresì individuate le attività e le responsabilità aziendali a maggior rischio di commissione di reati di corruzione: per il personale che svolge dette attività o che assume tali responsabilità sono definiti specifici percorsi formativi anticorruzione che possono essere modulati in base alla mansione e al ruolo all'interno della Società. In aggiunta, per il personale neoassunto tali percorsi sono previsti nel periodo immediatamente seguente l'assunzione. Ciascun responsabile di struttura, in funzione delle attività e delle responsabilità a maggior rischio, deve assicurare che il proprio personale completi periodicamente i percorsi formativi previsti. Nell'ambito delle sessioni formative al personale maggiormente esposto a rischio corruzione i temi trattati hanno riguardato: la definizione di corruzione attiva e passiva, le procedure in materia di operazioni sospette e le politiche adottate.

Nel seguito si riporta la percentuale di funzioni esposte al rischio contemplate dai programmi di formazione oltre alle modalità di erogazione e la durata dei programmi di formazioni destinati.

Formazione per il personale esposto al
rischio corruzione
Organi
Amministrazione
Direzione e
Controllo (* )
Dirigenti Funzioni a rischio Altri lavoratori
propri
Totale persone a rischio 65 171 185 19.133
Totale destinatari della formazione 43 134 145 17.608
Percentuale di funzioni a rischio contemplate dai
programmi di formazione per categoria di
riferimento 66% 78% 78% 92%
Formazione in aula (ore) 31 3 3 7,5
E-learning (ore) 3 3 3 4
E-learning volontario (ore) 0 1 3 4

(*) Previsti incontri con frequenza (indicativamente) mensile nel periodo ottobre-giugno per gli esponenti di Banco BPM e delle principali controllate.

I dati sul numero di ore di formazione erogate ai soggetti individuati sono stati estratti dal Sistema Informativo HR. Tramite la consultazione da parte della struttura Legale Risorse Umane di Banco BPM della "Suite Legale", applicazione che registra eventuali casi di violazioni del D.Lgs. n. 231/2007 (normativa in materia di antiriciclaggio) e del Modello ex D.Lgs. n. 231/2001 (disciplina in materia di responsabilità amministrative degli enti) da parte dei dipendenti del Gruppo, è stato accertato che nel 2024 non si sono verificati né casi di violazioni delle leggi contro la corruzione attiva e passiva né casi relativi a contratti con partner commerciali che sono stati risolti o non rinnovati a causa di violazioni connesse alla corruzione attiva o passiva.

Gestione dei rapporti con i fornitori e metriche relative alle prassi di pagamento

Nell'ambito della gestione dei rapporti con i propri fornitori, il Gruppo assicura il rispetto dei termini di pagamento tramite un iter procedurale che coinvolge diverse funzioni aziendali ed è descritto in apposita Norma di Processo e nel Regolamento gestione degli acquisti di beni e servizi.

Il rispetto di tale normativa interna e la tracciatura dei processi sulla procedura informatica sono garanzia della puntualità dei pagamenti nei confronti di tutti i fornitori.

Il rapporto con la catena di fornitura del Gruppo è gestito tramite la funzione Gestione Integrata Acquisti al cui interno sono presenti le strutture deputate alle trattative e alla finalizzazione dei contratti/ordini con i fornitori nonché una struttura che si occupa del censimento e della gestione dei fornitori stessi.

Ai fini dell'inserimento nell'Albo Fornitori, il Gruppo richiede la compilazione di un questionario ESG che attribuisce ai fornitori un rating di sostenibilità. L'esito di tale questionario, al momento, non vincola il Gruppo nella selezione del fornitore.

Il rapporto con la catena di fornitura di BRF Property S.p.A., Tecmarket Servizi S.p.A., Agriurbe S.r.l., Ge.Se.So. S.r.l., Sagim S.r.l. Società agricola e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. è gestito di norma direttamente da ciascuna Società (per lo più tramite componenti dell'organo amministrativo) sia per le trattative sia per la finalizzazione di contratti/ordini con i fornitori. Si precisa che i fornitori selezionati vengono poi censiti dalla funzione Gestione Integrata Acquisti di Capogruppo.

Infine, si specifica che il rapporto con la catena di fornitura della società BBPM Life è gestito direttamente tramite il personale deputato alle trattative e alla finalizzazione di contratti/ordini con i fornitori.

Si precisa che le Società sopra dettagliate (BRF Property, Tecmarket, Agriurbe, Ge.Se.So., Sagim, Banca Aletti & C. (Suisse) e BBPM Life) per la selezione dei fornitori al momento non tengono conto di criteri di sostenibilità.

Con particolare riferimento alle prassi di pagamento adottate, il Gruppo prevede termini di pagamento standard con pagamento a 30 o a 60 giorni dalla data fattura che, con riferimento ai pagamenti effettuati nel 2024, da analisi campionaria, sono stati rispettati nel 76% dei casi. In media, il Gruppo ha pagato le fatture verso fornitori alla data coincidente con il termine di pagamento contrattuale o legale (n. 0 giorni).

Si specifica che per il calcolo della media dei giorni impiegati dal Gruppo per il pagamento di una fattura e la percentuale di pagamenti che rispettano le condizioni standard definite per i pagamenti verso i fornitori sono stati considerati i pagamenti effettuati nel 2024 per le fatture registrate nel 2023 e nel 2024 per conto delle Società Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros. Il campione utilizzato è stato ritenuto significativo in quanto le suddette Società

1 Per BBPM Life: prevista formazione obbligatoria di un'ora una volta l'anno

contribuiscono (a livello aggregato) in misura uguale/maggiore al 90% all'aggregato di bilancio consolidato di Banco BPM riferito alle "Altre spese amministrative", alle "Commissioni passive" e agli "Oneri di gestione" (dati al 31 dicembre 2024, al netto delle poste intercompany).

Infine, nel calcolare e indicare il tempo medio impiegato per pagare le fatture verso fornitori, sono stati ricompresi anche eventuali pagamenti effettuati in anticipo (con segno "meno" nel calcolo dei giorni), impattando, di conseguenza, anche la percentuale di pagamenti che rispetta i termini standard, la quale, a sua volta, includerà anche la quota parte di pagamenti effettuati in anticipo rispetto ai termini standard previsti.

Il numero di procedimenti giudiziari attualmente pendenti dovuti a ritardi di pagamento verso fornitori ammontano a n. 9 casi (cause passive in gestione alla struttura Cause e Procedure Legali di Banco BPM relative a "pagamento fatture").

Schemi del bilancio consolidato

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Voci dell'attivo 31/12/2024 31/12/2023 (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 12.124.840 18.297.496
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 15.570.018 12.767.534
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.012.317 4.354.003
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 9.557.701 8.413.531
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 22.682.060 19.679.644
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 131.794.858 135.192.553
a) crediti verso banche 5.842.536 5.926.109
b) crediti verso clientela 125.952.322 129.266.444
50. Derivati di copertura 1.033.292 980.017
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.450) (68.964)
70. Partecipazioni 1.708.439 1.454.249
80. Attività assicurative 7.219 7.968
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 63 53
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 7.156 7.915
90. Attività materiali 2.513.905 2.857.953
100. Attività immateriali 1.256.612 1.253.425
di cui:
- avviamento 56.709 56.709
110. Attività fiscali 3.372.636 4.201.154
a) correnti 253.714 351.374
b) anticipate 3.118.922 3.849.780
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 444.525 468.685
130. Altre attività 5.702.133 5.007.059
Totale dell'attivo 198.209.087 202.098.773

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere gli esiti del completamento del processo di allocazione del costo dell'aggregazione delle compagnie di assicurazione Vera Vita e BBPM Life e per tenere conto di una riclassifica registrata dalla controllata BBPM Life nel proprio bilancio.

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2024 31/12/2023 (*)
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 133.165.852 143.185.876
a) debiti verso banche 6.383.938 21.765.750
b) debiti verso clientela 103.408.494 102.530.321
c) titoli in circolazione 23.373.420 18.889.805
20. Passività finanziarie di negoziazione 22.896.647 20.894.156
30. Passività finanziarie designate al fair value 8.287.982 6.580.165
40. Derivati di copertura 869.068 1.041.678
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (403.870) (710.938)
60. Passività fiscali 471.782 453.929
a) correnti 41.692 63.342
b) differite 430.090 390.587
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 1.215 212.011
80. Altre passività 4.444.573 3.267.654
90. Trattamento di fine rapporto del personale 237.783 246.192
100. Fondi per rischi e oneri 750.842 648.649
a) impegni e garanzie rilasciate 121.328 133.798
b) quiescenza e obblighi simili 83.467 91.743
c) altri fondi per rischi e oneri 546.047 423.108
110. Passività assicurative 12.883.201 12.241.241
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.883.201 12.241.230
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività - 11
120. Riserve da valutazione (188.413) (276.378)
140. Strumenti di capitale 1.608.773 1.465.843
150. Riserve 4.830.455 4.507.110
155. Acconti su dividendi (600.553) -
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (66.712) (22.936)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 69 68
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 1.920.393 1.264.453
Totale del passivo e del patrimonio netto 198.209.087 202.098.773

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere gli esiti del completamento del processo di allocazione del costo dell'aggregazione delle compagnie di assicurazione Vera Vita e BBPM Life e per tenere conto di una riclassifica registrata dalla controllata BBPM Life nel proprio bilancio.

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Voci 2024 2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 7.228.107 6.559.149
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 6.521.928 6.016.868
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.509.654) (3.188.347)
30. Margine di interesse 3.718.453 3.370.802
40. Commissioni attive 2.069.495 1.992.338
50. Commissioni passive (210.781) (202.201)
60. Commissioni nette 1.858.714 1.790.137
70. Dividendi e proventi simili 93.146 79.489
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 129.591 84.615
90. Risultato netto dell'attività di copertura (8.144) (1.246)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (11.759) (26.383)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (61.396) (42.592)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 37.567 14.942
c) passività finanziarie 12.070 1.267
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 60.134 (112.065)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value (235.761) (197.768)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 295.895 85.703
120. Margine di intermediazione 5.840.135 5.185.349
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (405.379) (516.031)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (404.125) (515.231)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.254) (800)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 598 465
150. Risultato netto della gestione finanziaria
160. Risultato dei servizi assicurativi
5.435.354
68.635
4.669.783
31.040
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 191.298 105.019
b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi (119.445) (73.389)
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 2.064 4.390
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione (5.282) (4.980)
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa (540.384) (144.544)
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi (540.482) (145.703)
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 98 1.159
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 4.963.605 4.556.279
190. Spese amministrative: (2.973.626) (2.772.828)
a) spese per il personale (1.921.687) (1.657.170)
b) altre spese amministrative (1.051.939) (1.115.658)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (22.192) (9.689)
a) impegni e garanzie rilasciate 12.474 10.366
b) altri accantonamenti netti (34.666) (20.055)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (152.267) (145.990)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (140.617) (131.717)
230. Altri oneri/proventi di gestione 369.284 357.001
240. Costi operativi (2.919.418) (2.703.223)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 104.254 40.817
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (54.627) (146.847)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 502.428 30.628
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 2.596.242 1.777.654
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (675.860) (513.223)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.920.382 1.264.431
330. Utile (Perdita) d'esercizio 1.920.382 1.264.431
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 11 22
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 1.920.393 1.264.453
EPS Base (euro) 1,27 0,84
EPS Diluito (euro) 1,27 0,84

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 31/12/2024 31/12/2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.920.382 1.264.431
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico 103.346 (71.551)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 67.373 7.498
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio) (12.596) (29.945)
50. Attività materiali 31.392 (53.793)
70. Piani a benefici definiti (569) 1.847
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 17.746 2.842
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (28.730) 160.103
110. Copertura di investimenti esteri 983 (1.331)
120. Differenze di cambio (7.474) 3.081
130. Copertura dei flussi finanziari 19.818 7.174
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 17.448 266.826
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (3.632) 4.713
180. Ricavi o costi di natura finanziaria ai contratti assicurativi emessi (55.873) (120.360)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 74.616 88.552
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 1.994.998 1.352.983
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (11) (22)
230. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 1.995.009 1.353.005
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Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2024 31/12/2023
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2024
Esistenze
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
azioni proprie
Acquisto
Acconti su
dividendi
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva
Redditività
esercizio
2024
31/12/2024
netto al
31/12/2024
Gruppo al
netto del
netto di terzi al
31/12/2024
Capitale: 7.100.060 7.100.060 - - - (10) 7.100.050 7.100.000 50
a) azioni ordinarie 7.100.060 7.100.060 - - - (10) 7.100.050 7.100.000 50
b) altre azioni - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - -
Riserve: 4.507.140 - 4.507.140 416.354 (89.535) (3.474) - - - - - 4.830.485 4.830.455 30
a) di utili 4.157.010 - 4.157.010 416.354 - (339.287) (3.474) - - - 4.230.603 4.230.615 (12)
b) altre 350.130 - 350.130 - 249.752 - - - - - 599.882 599.840 42
Riserve da valutazione (276.378) - (276.378) 13.349 - 74.616 (188.413) (188.413) -
Strumenti di capitale 1.465.843 1.465.843 142.930 1.608.773 1.608.773 -
Acconti su dividendi - - (600.553) (600.553) (600.553) -
Azioni proprie (22.936) (22.936) - 6.263 (50.039) (66.712) (66.712) -
Utile (Perdita) di esercizio 1.264.431 - 1.264.431 (416.332) (848.099) 1.920.382 1.920.382 1.920.393 (11)
Patrimonio netto 14.038.160 - 14.038.160 22 (848.099) (76.186) 2.789 (50.039) (600.553) - 142.930 - - (10) 1.994.998 14.604.012 14.603.943 69
- del Gruppo 14.038.092 - 14.038.092 - (848.099) (76.186) 2.789 (50.039) (600.553) - 142.930 - - - 1.995.009 14.603.943
- di terzi 68 - 68 22 - - - - - - - (10) (11) 69

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio
31 dicembre 2023 31/12/2022
Esistenze al
(*)
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2023
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni Stock options
Derivati su
partecipative
interessenze
Variazioni
esercizio 2023
complessiva
Redditività
31/12/2023
Patrimonio
netto al
31/12/2023
Gruppo al
netto del
netto di terzi al
31/12/2023
Patrimonio
Capitale: 7.100.731 7.100.731 - - - (671) 7.100.060 7.100.000 60
a) azioni ordinarie 7.100.731 7.100.731 - - - (671) 7.100.060 7.100.000 60
b) altre azioni - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - -
Riserve: 4.250.006 - 4.250.006 334.742 (73.262) (4.413) - - - - 67 4.507.140 4.507.110 30
a) di utili 3.905.564 - 3.905.564 334.742 (78.931) (4.413) - - 48 4.157.010 4.156.997 13
b) altre 344.442 - 344.442 - 5.669 - - - - 19 350.130 350.113 17
Riserve da valutazione (390.030) - (390.030) 25.100 - 88.552 (276.378) (276.378) -
Strumenti di capitale 1.389.794 1.389.794 76.049 1.465.843 1.465.843 -
Azioni proprie (18.266) (18.266) - 5.338 (10.008) (22.936) (22.936) -
Utile (Perdita) di esercizio 684.261 - 684.261 (334.742) (349.519) 1.264.431 1.264.431 1.264.453 (22)
Patrimonio netto 13.016.496 - 13.016.496 - (349.519) (48.162) 925 (10.008) - 76.049 - - (604) 1.352.983 14.038.160 14.038.092 68
- del Gruppo 13.015.776 - 13.015.776 - (349.519) (48.162) 925 (10.008) - 76.049 - - 26 1.353.005 14.038.092
- di terzi 720 - 720 - - - - - - - - (630) (22) 68
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Metodo indiretto

A. Attività operativa 31/12/2024 31/12/2023 (*)
1. Gestione 3.375.560 2.423.444
- risultato d'esercizio (+/-) 1.920.382 1.264.431
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (237.348) (126.322)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 8.144 1.246
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 404.781 515.566
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 292.884 277.707
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 33.679 23.363
- ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) 471.749 113.504
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 590.532 498.046
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (109.243) (144.097)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (3.305.858) (7.669.049)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.525.827) 365.181
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (942.413) (3.943.017)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (3.003.670) (6.853.753)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.994.168 3.432.447
- altre attività (828.116) (669.907)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (5.130.001) 3.182.106
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.140.528) (10.993.827)
- passività finanziarie di negoziazione 4.606.494 11.848.767
- passività finanziarie designate al fair value 1.556.913 1.067.124
- altre passività (2.152.880) 1.260.042
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle
cessioni in riassicurazione 170.960 7.956.939
- contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (-/+) 170.212 7.957.651
- cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) 748 (712)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (4.889.339) 5.893.440
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 229.554 203.997
- vendite di partecipazioni 228.000 198.479
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 1.554 5.518
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (256.434) (346.840)
- acquisti di partecipazioni - (157.843)
- acquisti di attività materiali (113.586) (73.535)
- acquisti di attività immateriali (142.848) (115.462)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (26.880) (142.843)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie (50.039) (10.008)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 37.945 (20.080)
- distribuzione dividendi e altre finalità (1.448.652) (349.519)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (1.460.746) (379.607)
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (6.376.965) 5.370.990

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere gli esiti del completamento del processo di allocazione del costo dell'aggregazione delle compagnie di assicurazione Vera Vita e BBPM Life e per tenere conto di una riclassifica registrata dalla controllata BBPM Life nel proprio bilancio.

Riconciliazione 31/12/2024 31/12/2023
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 18.501.805 13.130.815
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (6.376.965) 5.370.990
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -

Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 12.124.840 18.501.805 Si precisa che, nello Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023, l'aggregato "Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio", era rappresentato per 18.297,5 milioni nella voce 10) Cassa e disponibilità liquide e per 204,3 milioni nella voce 120) Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione. Quest'ultimo importo rifletteva le disponibilità liquide correlate al ramo pareggiato della monetica, che è stato oggetto di conferimento a favore di Numia in data 30 settembre 2024, nel contesto della più ampia operazione di riorganizzazione della monetica, come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata.

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
(migliaia di euro) 31/12/2023 Aggregazioni
Flussi di
aziendali/per
cassa
dita di
controllo di
società
Variazione
del fair value
Altro 31/12/2024
Passività derivanti da attività
di finanziamento (voci 10 - 20
- 30 del passivo) 170.660.197 (2.977.121) (3.897.243) 12.318 552.330 164.350.481

Nota integrativa consolidata

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo.

Tra gli allegati al bilancio è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2024.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA), i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), i documenti dell'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile, sul trattamento contabile di particolari operazioni, sulle incertezze del contesto macroeconomico, sugli impatti correlati ai rischi climatici.

Ai fini della redazione della presente Relazione Finanziaria si segnalano, in particolare, gli ultimi richiami di attenzione forniti da ESMA con comunicazione del 24 ottobre 2024 intitolata "European Common Enforcement Priorities for 2024 corporate reporting" e da Consob con comunicazione del 20 dicembre 2024 intitolata "L'informativa sul clima fornita nei bilanci".

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022. Trattasi, in particolare, della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

Ai fini della redazione del bilancio consolidato 2024, in qualità di conglomerato finanziario, si è altresì tenuto conto dell'aggiornamento del Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, richiamato dalla Circolare n. 262, contenente le regole di compilazione del bilancio delle imprese di assicurazione e di riassicurazione tenute all'applicazione dei principi contabili internazionali. L'aggiornamento in esame, introdotto con provvedimento IVASS n. 152 del 26

novembre 2024, ha l'obiettivo di promuovere la comparabilità delle informazioni sul margine dei servizi contrattuali (cosiddetto CSM – Contractual Service Margin) e sul rischio di liquidità dei contratti assicurativi, anche sulla base della disclosure fornita da alcune delle maggiori imprese di assicurazioni europee. In maggior dettaglio, l'informativa sul CSM, già prevista in forma libera, è stata ora standardizzata mediante l'introduzione di specifici scaglioni sui tempi attesi di registrazione nel conto economico, come riportato nel passivo della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato, Sezione 11, 11.5 Elementi sottostanti alla misurazione dei contratti assicurativi emessi iscritti nell'esercizio". Per il rischio di liquidità delle imprese di assicurazione sono state introdotte tre nuove tabelle, di cui due obbligatorie per il bilancio 2024, contenute nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 3 - Rischi delle Imprese di Assicurazione", a cui si fa rinvio.

Da ultimo è stata considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia", per quanto ancora applicabile. In particolare, la suddetta comunicazione richiede che venga fornita, in formato libero, l'informativa sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che è oggetto di illustrazione nella successiva "Sezione 5 – Altri aspetti", Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica".

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2024, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2023, con le riesposizioni illustrate nel successivo paragrafo "Modifiche ai saldi comparativi del prospetto di stato patrimoniale consolidato". In linea con la citata Circolare, nei suddetti schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per il corrente periodo e per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio consolidato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM e delle società controllate, come dettagliato nella successiva "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento". I bilanci utilizzati per la stesura del bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2024, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali dovesse essere ritenuta incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Al riguardo di precisa che per l'esercizio 2024, così come per il precedente esercizio, non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

In aggiunta, qualora le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare fossero ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sarebbero fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo possa continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o un'interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;

  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A - Politiche contabili, B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C - Informazioni sul conto economico consolidato, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio consolidato, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Modifiche ai saldi comparativi del prospetto di stato patrimoniale consolidato

Con riferimento allo stato patrimoniale consolidato si segnala che i saldi comparativi riferiti al 31 dicembre 2023 sono stati interessati da alcune riclassifiche tra le diverse voci dell'attivo e del passivo, rispetto a quanto originariamente pubblicato. Ciò si è reso necessario per riflettere gli esiti del completamento del processo di allocazione del costo dell'aggregazione delle compagnie di assicurazione Vera Vita e BBPM Life, che per l'esercizio 2023 era stato determinato in via provvisoria.

Per ulteriori dettagli sulle citate riclassifiche, nonché per alcune note illustrative utili a consentire un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi, si rimanda all'informativa contenuta nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo, Riorganizzazione dell'attività di bancassurance e relativi impatti contabili".

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale e sull'informativa fornita nella nota integrativa in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

In particolare, lo scenario macroeconomico di riferimento, seppur caratterizzato da una crescita globale con andamenti differenziati fra aree, continua a presentare significativi elementi di incertezza. I delicati equilibri geopolitici, l'annunciato inasprimento della politica commerciale statunitense, la crisi del mercato immobiliare cinese,

le pressioni al rialzo delle quotazioni del gas naturale potrebbero, infatti, ostacolare la crescita dell'economia, traducendosi in un deterioramento della fiducia di famiglie e imprese. La domanda interna potrebbe altresì risentire di condizioni monetarie e finanziarie ancora restrittive, nonché del progressivo ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni non compensato dall'impulso fornito dalle opere del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ulteriore fonte di incertezza è rappresentata dagli effetti conseguenti al cambiamento climatico, le cui manifestazioni stanno diventando sempre più frequenti e di grave impatto.

Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte.

Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata. Da ultimo si segnala che le stime di bilancio sono basate su una prospettiva stand alone del Gruppo e dunque non riflettono i possibili effetti dell'Offerta Pubblica di Scambio totalitaria annunciata da UniCredit S.p.A. in data 25 novembre 2024.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente rilevanti al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2024.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

• la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi

possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;

  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione, potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo, tenendo anche in considerazione i possibili scenari di cessione;
    • dei tempi di recupero;
    • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

In aggiunta, nei contesti di incertezza anche legata allo scenario macroeconomico, stante la limitata disponibilità di informazioni prospettiche ragionevoli e dimostrabili, la misurazione delle perdite attese può essere influenzata da alcuni aggiustamenti manageriali (c.d. management overlay/post model adjustment), introdotti con la finalità di considerare quei fattori di rischio ritenuti non adeguatamente colti dai modelli in uso, quali i rischi climatici e geopolitici.

Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della presente Nota Integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2024 l'inclusione dei fattori climatici è avvenuta sia mediante lo sviluppo di modelli satellite, sensibili agli scenari climatici, sia mediante aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze prodotte dai modelli core.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti, Aspetti climatici ed ambientali e relativi impatti contabili".

Nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli e delle metodologie di calcolo, non si può escludere che lo sviluppo di modelli e metodologie alternativi, in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Determinazione del processo di Purchase Price Allocation (PPA)

Il processo di PPA seguito per la contabilizzazione delle operazioni di aggregazione richiede che la differenza tra il costo dell'aggregazione ed il patrimonio netto contabile sia attribuito agli adeguamenti di fair value delle attività nette identificabili acquisite. L'eventuale eccedenza residua del costo dell'aggregazione è iscritta come avviamento (goodwill); diversamente, il minor costo dell'aggregazione è rilevato a conto economico come ricavo (badwill).

Tenuto conto della complessità del processo di PPA, che richiede di considerare tutte le informazioni disponibili riferite a fatti e circostanze esistenti alla data dell'aggregazione, il principio contabile IFRS 3 concede un periodo di misurazione di un anno per il suo completamento.

Tale processo implica, per definizione, elementi di stima complessi e soggettivi: la ricognizione dei suddetti elementi informativi, l'utilizzo di tecniche di valutazione, la selezione di assunzioni ed input non osservabili ai fini della misurazione del fair value delle attività nette identificabili acquisite richiedono, infatti, un significativo giudizio, influenzando in tal modo il valore del goodwill/badwill risultante dall'aggregazione.

Con particolare riferimento alla recente aggregazione, avvenuta nel mese di dicembre 2023, si fa rinvio a quanto rappresentato nella "Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Al 31 dicembre 2024 le attività in esame ammontano complessivamente a 561,0 milioni, in linea con il precedente esercizio, e si riferiscono:

  • ad avviamenti per 56,7 milioni. Le attività in esame conseguono all'aggregazione della Banca Popolare Italiana nel 2007 (CGU Bancassurance Protezione per 42,9 milioni), all'acquisizione della partecipazione di controllo nella società Oaklins Italy S.r.l. nel 2021 (3,8 milioni), all'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita nel 2022 (10,0 milioni);
  • ai marchi di impresa per 504,3 milioni, rilevati nel contesto dell'operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM nel 2017 (282,1 milioni). Le attività in esame risultano pressoché interamente allocate alla CGU Retail, ad eccezione di un ammontare pari a 18,6 milioni, conseguente alla valorizzazione del marchio di Banca Akros, ed attribuito alla CGU Banca Akros.

In linea con le best practice valutative e con le raccomandazioni dell'ESMA, le proiezioni dei flussi finanziari considerate nella determinazione del valore recuperabile degli intangibili in esame - fatta eccezione per la CGU Bancassurance Protezione - sono state formulate secondo un approccio multiscenario, con l'obiettivo di fattorizzare le incertezze correlate allo scenario macroeconomico in essere alla data di redazione del bilancio.

Più in dettaglio, gli scenari macroeconomici assunti a riferimento per lo sviluppo delle proiezioni dei flussi finanziari sono quelli approvati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM del 12 settembre 2024. Accanto ad uno scenario base ritenuto maggiormente probabile (c.d. "baseline") sono stati elaborati uno scenario uno peggiorativo (c.d. "adverse") ed uno migliorativo (c.d. "favourable"), a cui sono state assegnate, secondo un giudizio esperto, le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 50% per lo scenario base, 30% per lo scenario peggiorativo e 20% per quello migliorativo. Le proiezioni dei flussi finanziari sono quelle approvate dal Consiglio di Amministrazione del 22 ottobre 2024, elaborate a supporto della verifica semestrale di adeguatezza del capitale e di liquidità. Tali proiezioni, sono state confrontate al fine di verificare il risultato del test di impairment e non sono risultate

significativamente diverse, per il primo anno di proiezione, dal budget 2025 e, per il 2026 e 2027, dal Piano Strategico del Gruppo 2023-2026, come aggiornato in data 11 febbraio 2025, estendendolo fino al 2027.

Si segnala che i suddetti flussi e scenari di riferimento, con le relative percentuali di ponderazione, sono stati considerati, per coerenza, ai fini della verifica di recuperabilità delle imposte differite attive.

Al riguardo si segnala che per la valutazione delle attività intangibili in esame, così come per le imposte differite attive, non si è invece ritenuto necessario incorporare gli aggiornamenti degli scenari approvati dal Consiglio di Amministrazione del 17 dicembre 2024, che sono stati invece considerati ai fini della valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2024. I nuovi scenari, infatti, non si discostano significativamente da quelli del 12 settembre né per la parte macroeconomica né per il livello dei tassi; gli impatti che deriverebbero dall'adozione dei nuovi scenari sono stati stimati come non significativi ai fini dell'esito positivo dell'impairment test 2024, anche alla luce delle sensitività sul valore recuperabile rispetto alle proiezioni dei flussi finanziari.

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2024 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, così come illustrato nella "Sezione 10 - Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione.

In maggior dettaglio, i dati previsionali delle CGU sono per loro natura aleatori ed incerti, in quanto sensibili al mutamento di variabili macroeconomiche e a fenomeni esogeni allo stesso, nonché basati su un insieme di assunzioni relative ad eventi futuri che non necessariamente si verificheranno. Deve quindi essere evidenziato che a causa dell'aleatorietà connessa alla realizzazione di eventi futuri, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell'accadimento, sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti tra i valori consuntivati e quelli preventivati potrebbero essere significativi.

Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella "Sezione 10 - Attività Immateriali – Voce 100", della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Valutazione dell'influenza notevole e misurazione del patrimonio netto

La valutazione dell'influenza notevole su un'entità può essere un esercizio complesso che richiede di considerare tutti i fatti e le circostanze rilevanti (quali, a titolo di esempio, i diritti di voto, i patti parasociali, gli accordi contrattuali, i rapporti d'affari) per accertare l'esistenza del potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità.

Elementi di giudizio sono inoltre necessari per allocare la differenza tra il costo di acquisto dell'entità ed il suo patrimonio netto contabile, per effettuare una ricognizione degli eventuali indicatori di impairment nonché per valutarne la recuperabilità di valore, soprattutto in presenza di significativi avviamenti impliciti.

Non è quindi possibile escludere che un diverso apprezzamento dei fatti e delle circostanze analizzate ai fini della verifica dell'influenza notevole, delle evidenze interne ed esterne di impairment, dei parametri e delle assunzioni utilizzati per la stima del valore recuperabile, possano determinare un diverso perimetro o differenti valutazioni rispetto alle evidenze considerate ai fini del bilancio al 31 dicembre 2024.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto contenuto nella "Sezione 7 – Le partecipazioni – voce 70" nell'attivo della Parte B della presente nota integrativa, con particolare riferimento all'informativa contenuta nei paragrafi 7.6 e 7.10.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota Integrativa.

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura. Il mantenimento della convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento di un canone - introdotto con il D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016 - di cui il Gruppo ha deciso di avvalersi con un versamento di un corrispettivo annuo fino al 2030.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con la metodologia di determinazione del premio per il rischio ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle proiezioni reddituali e delle elaborazioni multiscenario approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 22 ottobre 2024, come meglio specificato nel precedente paragrafo "Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita".

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella "Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" contenuta nell'attivo della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ed assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni

societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti – sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo – rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nel passivo della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation"1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 3 milioni2 , a

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

2 Soglia pari a 5 milioni fino al bilancio dell'esercizio 2023.

meno che l'analisi di scenario o gli specifici eventi riguardanti l'immobile siano tale da imporre una revisione anticipata.

In linea con la suddetta policy, gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value rappresentano circa il 66% del patrimonio immobiliare complessivo del Gruppo, tenuto anche conto degli immobili classificati in via di dismissione, il cui valore è stato rivisto per allinearlo ai prezzi di vendita pattuiti, come risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione. A tal proposito, per l'esercizio 2024 si deve segnalare il perfezionamento di un accordo finalizzato alla cessione di un portafoglio rappresentato da più di 330 immobili, come descritto nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo, Razionalizzazione del portafoglio immobiliare (Progetto "Square")", a cui si fa rinvio.

Per gli immobili non classificati in via di dismissione, l'aggiornamento del fair value è stato determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Con particolare riferimento ai terreni e alle iniziative di sviluppo immobiliare, il loro valore è tradizionalmente molto volatile e suscettibile a rapidi cambiamenti. Tali asset si rivolgono, infatti, ad una specifica tipologia di acquirenti e possono subire impatti significativi dovuti a diversi fattori, quali variazioni dei costi di costruzione, disponibilità e costo dei finanziamenti per lo sviluppo, fluttuazione di domanda e offerta del prodotto, a loro volta significativamente influenzati dalla volatilità dello scenario macroeconomico di riferimento.

Tra le assunzioni significative, ai fini della misurazione del fair value, vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili (highest and best use), definito come la condizione che tra tutti gli usi ragionevolmente fattibili sia in grado di conferire il massimo valore alla proprietà. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che il Gruppo continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo nonché dalle strategie con cui il Gruppo potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli, possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2024, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si fa rinvio alla "Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90" ed alla "Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value" , ove sono riportate alcune analisi di sensitività per il portafoglio degli immobili ad uso strumentale.

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socioeconomico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato un incremento delle passività complessivamente pari a 0,8 milioni.

Detto incremento è rilevato in contropartita di una riserva da valutazione ed esposta tra le altre componenti reddituali nel prospetto della redditività complessiva, come evidenziato nella "Parte D – Redditività consolidata complessiva" della presente Nota integrativa consolidata (-0,6 milioni al netto del relativo effetto fiscale, che si confronta con un corrispondente effetto positivo di +1,8 milioni rilevato nell'esercizio precedente).

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, dei relativi impatti, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nella "Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" e nella "Sezione 10 – Fondi rischi e oneri – Voce 100", contenute nel passivo della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

Stima delle passività assicurative per impegni verso gli assicurati

Per le compagnie assicurative del Gruppo, la misurazione delle riserve tecniche previste dalla normativa assicurativa a presidio degli impegni verso gli assicurati richiede lo sviluppo di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie, in grado di influenzare in modo significativo l'ammontare delle passività assicurative.

In particolare, la valutazione delle passività assicurative è influenzata dai rischi tipici del settore, i quali sono opportunamente analizzati e valutati secondo quanto previsto dal framework normativo "Solvency II"; una rappresentazione degli stessi è fornita nella "Relazione sulla Solvibilità e condizione finanziaria" pubblicata annualmente dalle Compagnie.

In maggior dettaglio, i principali rischi relativi al business Vita sono rappresentati dalla modifica delle ipotesi di mortalità e longevità, dall'imprevedibilità delle scelte degli assicurati, nonché dalle incertezze relative alla crescita dei tassi di inflazione e dal conseguente aumento delle spese future. In aggiunta, ai fini delle misurazioni delle riserve, particolare rilevanza assumono le ipotesi utilizzate per la determinazione dei tassi di sconto, nonché i metodi di misurazione dell'aggiustamento per il rischio non finanziario.

Alla luce di quanto sopra illustrato non è possibile escludere che il verificarsi di eventi di rischio differenti rispetto a quelli ipotizzati in sede di costruzione delle tariffe e/o di bilancio possa influenzare l'ammontare degli impegni nei confronti degli assicurati e conseguentemente la stima della passività di bilancio.

Da ultimo, il valore della suddetta passività può risultare influenzato dagli approcci valutativi adottati nell'ambito di quelli consentiti dal principio IFRS 17 sui contratti assicurativi; non è quindi possibile escludere che il ricorso a metodologie alternative possa condurre ad una diversa stima degli impegni verso gli assicurati.

Attività ispettive in corso da parte dell'Organo di Vigilanza

Come rappresentato nella Relazione sulla gestione, nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti. Per le ispezioni terminate, a fronte delle raccomandazioni o decisioni contenute nelle cosiddette "Decision" o "Final followup letter" sono in corso, da parte del Gruppo, le opportune azioni di rimedio.

Sebbene gli elementi informativi acquisiti nelle ispezioni in corso siano attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che potrebbero essere implementate a fronte delle eventuali richieste o raccomandazioni finali espresse dall'Organo di Vigilanza, così come l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione, siano tali da incidere prospetticamente sulle valutazioni delle esposizioni espresse nel bilancio.

Lo stesso dicasi in relazione alle azioni di rimedio in corso, in quanto gli eventuali affinamenti nelle metodologie o nei processi valutativi potrebbero impattare prospetticamente sulle stime di bilancio del Gruppo.

L'illustrazione dei processi valutativi sopra indicati viene fornita al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti, fair value degli strumenti finanziari ed immobili) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n. 4 del 3 marzo 2010, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale. A tal proposito gli Amministratori ritengono che non siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale, giudicando che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di poter continuare ad operare in un futuro prevedibile.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alle incertezze correlate allo scenario macroeconomico di riferimento, tenuto conto delle tensioni geopolitiche in atto, che ragionevolmente potrebbero comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali. L'entità di tali effetti è tuttavia ritenuta tale da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, anche in considerazione della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione consolidata.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10. In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

• lo scopo ed il disegno dell'entità;

  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili (compresi quelli incorporati in opzioni, clausole di way out o strumenti convertibili in azioni) e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

I diritti di voto potenziali sono considerati sostanziali qualora siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

  • siano immediatamente esercitabili o comunque lo siano in tempo utile per l'assemblea societaria;
  • non vi siano barriere legali o economiche all'esercizio;
  • l'esercizio sia economicamente conveniente.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2024, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 31 dicembre 2024, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 31 dicembre 2024 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, diritto potenziale o altra situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio al 31 dicembre 2024 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, se in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;

  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 31 dicembre 2024, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo, come descritto nella successiva parte "A.2, 16 - Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, diverse dalle società veicolo di cartolarizzazione originate dal Gruppo, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento dei patrimoni separati delle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo - a fronte delle operazioni che non hanno comportato alcuna "derecognition" delle attività trasferite dai bilanci separati, si fa rinvio a quanto descritto nella successiva parte A.2, paragrafo "16 - Altre informazioni, Cartolarizzazioni tradizionali – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata, che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale dismissione della partecipazione estera. La dismissione può avvenire per vendita, liquidazione, rimborso del capitale.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo. Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva parte "A.2, 8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative. Al riguardo si precisa che, nel corso dell'esercizio 2024, le scadenze di chiusura del bilancio della collegata Alba Leasing si sono allineate a quelle di Banco BPM; il risultato della valutazione con il metodo del patrimonio netto di Alba Leasing include, in aggiunta alla quota di spettanza del risultato dell'esercizio 2024, il contributo dell'ultimo trimestre del 2023, pari a 1,7 milioni, in quanto per l'esercizio 2023 il progetto di bilancio della collegata era stato approvato successivamente a quello di Banco BPM.

Per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla successiva parte "A.2, 5 – Partecipazioni".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio alla "Sezione 7 – Le Partecipazioni – Voce 70", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
3. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
4. Banca Aletti S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale CHF 35.000.000
6. Banco BPM Invest SGR S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 2.500.000,00
7. Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
8. BBPM Life DAC Dublino Dublino 1 Vera Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 802.884,81
9. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale CHF 7.550.000
10. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
11. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
13. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 99,000% 99,000%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
14. Burgos Leasco S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
15. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
16. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
17. Oaklins Italy S.r.l. Milano Milano 1 Banca Akros 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 109.000,00
18. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
19. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
20. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
21. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
22. Tago LeaseCo S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
23. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 881.924,00
24. Vera Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00
25. BPL Mortgages S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
26. ProFamily SPV S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
(1) Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5

(**) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Le variazioni nel perimetro di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2023 sono riportate nelle tabelle seguenti:

Società consolidate integralmente
Società entrate per acquisizione controllo
Burgos Leasco S.r.l. 100,00%
Tago LeaseCo S.r.l. 100,00%
Società uscita per chiusura operazione di liquidazione
BP Mortgages S.r.l. in liquidazione 0,00%
Società uscita per operazione di cessione
Tecmarket Servizi S.p.A. 100,00%
Società uscita per operazioni di fusione
Società incorporata Società incorporante
Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Terme Ioniche S.r.l.
Società consolidate con il metodo del patrimonio netto
Società entrata
Numia Group S.p.A. 28,57%

Si segnala altresì che le controllate Burgos Leasco S.r.l. e Tago LeaseCo S.r.l contribuiscono alla situazione patrimoniale consolidata nelle voci "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione" dello Stato patrimoniale consolidato, in quanto destinate alla vendita ai sensi dell'IFRS 5 nel più ampio contesto della operazione "Toledo", come più ampiamente rappresentato anche nella Relazione sulla gestione consolidata, a cui si rinvia. Analogamente la collegata SelmaBipiemme Leasing S.p.A., per la quale sono in corso trattative per la vendita, è stata classificata nella medesima voce 120 dell'attivo.

Per maggiori dettagli sulle operazioni riportate nelle tabelle precedenti e sull'ingresso nel perimetro di consolidamento della collegata Numia Group S.p.A. si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata e alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo, Riorganizzazione del business della monetica".

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nell'ambito delle società controllate integralmente l'inclusione nel perimetro del Gruppo è legata al concetto della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, senza casi di esclusione in presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, come precedentemente illustrato, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, il Gruppo dispone dei diritti contrattuali a gestire le attività rilevanti dell'entità ed è esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Al 31 dicembre 2024 non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa; lo stesso dicasi per il bilancio al 31 dicembre 2023.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative, informazioni contabili

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

4. Restrizioni significative

Al 31 dicembre 2024, non esistono vincoli o restrizioni giuridiche o sostanziali in grado di ostacolare il rapido trasferimento di risorse patrimoniali all'interno del Gruppo. Gli unici vincoli sono quelli riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del Codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

Si precisa inoltre che non esistono diritti protettivi detenuti dalle minoranze in grado di limitare la capacità del Gruppo di accedere o di trasferire le attività tra le società del Gruppo o di regolare le passività del Gruppo, anche in relazione al fatto che non esistono società controllate con interessenze di terzi significative, come esposto nel precedente paragrafo.

5. Altre informazioni

Tutte le società controllate predispongono un bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024, pari alla data di chiusura del bilancio consolidato (e del bilancio separato della Capogruppo).

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2024) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (13 marzo 2025). Tali eventi non hanno reso necessaria alcuna rettifica dei saldi in bilancio, ai sensi del principio contabile IAS 10.

Offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Anima Holding

Come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione, in data 12 febbraio 2025 si sono perfezionati gli impegni di adesione all'Offerta tra Banco BPM Vita e Poste Italiane S.p.A. nonché Banco BPM Vita e FSI SGR, aventi ad oggetto azioni di Anima rappresentative complessivamente del 21,3% circa del totale del capitale di Anima che, sommate alla partecipazione già detenuta da Banco BPM del 22% circa, rappresentano complessivamente il 43,3% circa del capitale sociale di Anima. Tali impegni, sono soggetti a condizioni in uso per tali tipologie di impegni assunti da soggetti istituzionali.

In data 20 febbraio 2025 si sono altresì perfezionati gli impegni di adesione all'Offerta Anima tra Banco BPM Vita e alcuni top manager di Anima (tra cui l'Amministratore Delegato), aventi ad oggetto azioni rappresentative dell'1,5% circa del capitale di Anima che, congiuntamente a: (i) le azioni di Anima già detenute da Banco BPM e (ii) le azioni di Anima oggetto degli impegni di adesione sottoscritti da Poste Italiane e da FSI SGR, rappresentano complessivamente il 44,8% circa del totale del capitale di Anima. Anche tali impegni sono soggetti a talune condizioni.

In data 28 febbraio 2025 l'Assemblea dei soci di Banco BPM, convocata in data 13 febbraio 2025, ha deliberato, con il 97,64% dei voti favorevoli, di autorizzare, ai sensi dell'art. 104, comma 1 del TUF, Banco BPM e per essa il Consiglio di Amministrazione a far sì che, in conformità alle direttive impartite da Banco BPM nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento, la controllata Banco BPM Vita, possa: (i) incrementare da 6,20 euro (cum dividendo) a 7,00 euro (cum dividendo) il corrispettivo unitario offerto e (ii) esercitare la facoltà, ove ritenuto opportuno, di rinunciare in tutto o in parte a una o più delle condizioni di efficacia volontarie apposte all'offerta da Banco BPM Vita e non ancora soddisfatte alla data dell'assemblea. Si ricorda infatti che l'Offerta è condizionata, tra l'altro, al raggiungimento di una quota complessiva nel capitale di Anima pari ad almeno il 66,67%, computando nella partecipazione dell'offerente le azioni detenute dalle persone che agiscono di concerto (ivi inclusa la partecipazione detenuta in Anima da Banco BPM e le azioni eventualmente acquistate dall'offerente e da persone che agiscono di concerto al di fuori dell'Offerta in conformità alla normativa applicabile). Banco BPM Vita si è riservata di rinunciare a tale condizione purché, tuttavia, la partecipazione che venga a detenere all'esito dell'Offerta sia comunque almeno pari al 45% più 1 (una) azione del capitale sociale con diritto di voto di Anima (soglia, quest'ultima, non rinunciabile). L'Offerta è altresì condizionata al riscontro positivo da parte della BCE dell'applicabilità all'operazione del trattamento regolamentare del c.d. Danish Compromise.

In esecuzione della deliberazione dell'assemblea, il corrispettivo unitario dell'Offerta è quindi stato incrementato a 7,00 euro (cum dividendo).

Sulla base del nuovo corrispettivo unitario, l'esborso massimo sarà pari a 1.776,3 milioni se tutte le azioni oggetto dell'Offerta saranno portate in adesione e potrà ridursi in base al numero di azioni oggetto dell'Offerta eventualmente acquistate da Banco BPM Vita e/o da Banco BPM, quale persona che agisce di concerto, al di fuori dell'Offerta stessa.

In virtù degli esiti dell'Assemblea dei soci di Banco BPM tenutasi il 28 febbraio 2025, tutte le condizioni di efficacia volontarie apposte all'Offerta e non ancora verificatesi prima di tale data potranno altresì essere rinunciate, in tutto o in parte, dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e Banco BPM Vita nei termini previsti nella comunicazione diffusa da Banco BPM Vita in data 6 novembre 2024 ai sensi dell'art. 102 del TUF.

A tal proposito, in data 11 febbraio 2025, Banco BPM e Banco BPM Vita hanno sottoscritto una modifica agli impegni di capitalizzazione già assunti con la lettera di impegno sottoscritta da Banco BPM in data 6 novembre 2024, mediante la quale Banco BPM ha confermato il proprio impegno a mettere a disposizione di Banco BPM Vita fondi fino all'esborso massimo. Per fare fronte agli impegni finanziari di Banco BPM Vita Banco BPM ha effettuato in data 10 marzo 2025 un versamento in conto futuro aumento di capitale.

Ottenute tutte le autorizzazioni richieste dalla normativa di settore in relazione all'Offerta ai fini e per gli effetti dell'art. 102, comma 4 del TUF, Consob, con delibera del 13 marzo 2025, ha approvato il Documento di Offerta. Il periodo di adesione all'Offerta concordato con Borsa Italiana S.p.A. avrà inizio il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025, con conseguente pagamento del corrispettivo in data 11 aprile 2025, salvo proroghe.

Aggiornamento Piano Strategico 2023-2026

Come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione, nella seduta dell'11 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato l'aggiornamento del Piano Strategico del Gruppo 2023-2026 estendendo l'orizzonte triennale al 2027.

L'esercizio 2024 è stato per Banco BPM un anno di risultati eccellenti senza precedenti, che hanno consentito al Gruppo di raggiungere in anticipo e in alcuni casi di superare gli obiettivi del Piano Strategico 2023-2026. Tali risultati hanno altresì permesso di incrementare la remunerazione agli azionisti ai massimi storici.

Le operazioni straordinarie e le iniziative realizzate nel corso del 2024 e dei precedenti esercizi hanno pertanto reso opportuno un aggiornamento anticipato del Piano stesso, che prevede nuovi obiettivi di performance più ambiziosi e target di remunerazione agli azionisti più elevati.

L'aggiornamento, sviluppato incorporando le nuove prospettive macroeconomiche con ipotesi maggiormente conservative, si fonda sugli stessi 7 pilastri strategici del Piano Strategico 2023-2026, con l'aggiunta di un nuovo pilastro relativo all'integrazione di Anima, a partire dal secondo semestre 2025.

Rimandando alla lettura dei documenti pubblicati da Banco BPM (comunicato stampa del 12 febbraio 2025 e relativa presentazione al mercato) per maggiori dettagli, nel seguito viene sintetizzata la macro-strategia definita per il prossimo triennio che prevede:

  • il consolidamento della vocazione di banca vicina alle imprese e alle PMI;
  • il potenziamento del wealth management e del life insurance;
  • lo sviluppo delle fabbriche prodotto in ottica di rafforzamento di un modello di business maggiormente diversificato e a più alto valore aggiunto;
  • il potenziamento dell'omnicanalità per una banca sempre più digitale;
  • l'innovazione come priorità per rendere la banca più "lean" e più sicura in ambito cyber;
  • l'obiettivo di vicinanza alle persone e alla comunità, supportandone la crescita;
  • l'ulteriore rafforzamento del profilo patrimoniale del Gruppo.

Sono stati inoltre definiti obiettivi ambiziosi in ambito sostenibilità ESG che prevedono un forte impegno nelle azioni di supporto ai percorsi di sostenibilità ESG dei clienti, favorendo i) la decarbonizzazione dei processi produttivi a sostegno della transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas serra, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, ii) il sostegno ai territori nei quali Banco BPM opera e alle comunità ivi presenti, anche attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione alle tematiche di sostenibilità e l'erogazione di contributi per lo sviluppo di progetti sociali e ambientali, iii) la promozione di interventi finalizzati ad assicurare la continuità produttiva e abitativa degli stakeholder e, infine, iv) l'attività di formazione in ambito ESG dei dipendenti del Gruppo, indispensabile veicolo di sviluppo e diffusione della cultura ESG.

Esito favorevole del giudizio di rinvio disposto dalla Corte di Cassazione riguardante la vertenza avviata dalla Banca nei confronti dell'Agenzia delle Entrate per recuperare i crediti di imposta chiesti a rimborso dall'ex Banca Popolare di Novara

In data 8 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza relativa al giudizio di rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado del Piemonte richiesto dalla Corte di Cassazione.

La sentenza ha riconfermato l'esito del giudizio di primo grado, ovvero l'annullamento dei provvedimenti di diniego al rimborso emessi dall'Agenzia oggetto del ricorso presentato dalla Banca.

In data 10 marzo 2025 l'Avvocatura Generale dello Stato ha notificato alla Banca di aver presentato un nuovo ricorso alla Corte di Cassazione finalizzato ad ottenere l'annullamento della sentenza. Nonostante tale ricorso, la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria è immediatamente esecutiva e, per effetto della già avvenuta notifica all'Agenzia delle Entrate, quest'ultima è tenuta a rimborsare il credito d'imposta iscritto in bilancio al 31 dicembre 2024 nella voce "Altre attività" dello Stato patrimoniale.

Conclusa a favore di Banco BPM la storica vertenza fiscale relativa al periodo d'imposta 2005

In data 16 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che pone fine alla vertenza avviata dalla Banca per ottenere l'annullamento degli avvisi di accertamento emessi il 19 dicembre 2011. Oggetto della controversia era la deducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla Banca Popolare Italiana nel tentativo di scalata a Banca Antonveneta.

La Corte ha riconosciuto la fondatezza dei motivi del ricorso presentato dalla Banca, controvertendo la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, e ha accolto il ricorso originario proposto, annullando definitivamente gli avvisi di accertamento.

La sentenza ha consentito a Banco BPM di ottenere, a febbraio 2025, l'integrale restituzione di quanto versato a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo tra il 2012 e il 2015, per un importo complessivo pari a 199,8 milioni. Nel pieno convincimento delle proprie ragioni e della positiva conclusione del contenzioso, il suddetto importo era stato iscritto e mantenuto in bilancio nella voce "Altre attività" dello Stato patrimoniale. La Banca, a seguito del dispositivo della sentenza che ne prevedeva la recuperabilità, ha inoltre richiesto formalmente la corresponsione degli interessi maturati e maturandi ex art. 44, DPR 29 settembre 1973, n. 602 che ammontano a 35,5 milioni. Il relativo

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credito non è presente nel bilancio al 31 dicembre 2024 in quanto la possibilità della sua iscrizione deriva dal deposito della sentenza della Corte di Cassazione.

Scissioni parziali da scorporo di un portafoglio crediti leasing

Come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione, in data 23 e 27 gennaio 2025, a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni rilasciate dalla Banca Centrale Europea, sono stati iscritti, presso i competenti Registri delle Imprese, i progetti delle operazioni di scissione relative alla dismissione del portafoglio leasing non performing della Banca (c.d. Progetto Toledo) a favore di due società di scopo costituite: Tago LeaseCo S.r.l. e Burgos Leasco S.r.l.. Inoltre, in data 25 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e le assemblee dei soci di Tago LeaseCo S.r.l. e Burgos Leasco S.r.l. hanno approvato i progetti di scissione di Banco BPM S.p.A. a favore dei due veicoli.

Il closing dell'operazione è previsto entro il primo semestre 2025.

Operazioni di provvista e di capitale

Come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata, in data 14 gennaio 2025 Banco BPM ha concluso una nuova emissione riservata a investitori istituzionali di titoli Social Senior Preferred per un ammontare pari a 500 milioni, cedola fissa del 3,375% e scadenza 5 anni.

Si tratta del primo Social Bond italiano del 2025 emesso nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bonds Framework che incrementa il totale delle emissioni ESG di Banco BPM a 6,25 miliardi. I proventi sono destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans; in particolare, la raccolta è finalizzata al rifinanziamento di prestiti erogati a PMI italiane, localizzate in aree economicamente svantaggiate.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business della Banca.

Inoltre, nel mese di febbraio 2025, Banco BPM ha concluso una emissione di Social Covered Bond, destinata a investitori istituzionali, per un ammontare di 750 milioni e scadenza 4,5 anni a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite da 10 miliardi.

I proventi di tale emissione sono destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bonds Framework della Banca. In particolare, la raccolta sarà principalmente finalizzata al rifinanziamento di mutui residenziali erogati a persone svantaggiate, con una garanzia statale maggiore o uguale all'80%.

Sezione 5 – Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2024

In data 24 ottobre 2024 l'ESMA ha pubblicato il Public Statement "European common enforcement priorities for 2024 corporate reporting", nel quale sono riportate le aspettative in merito alle aree tematiche maggiormente rilevanti ai fini dell'informativa finanziaria e non finanziaria dell'esercizio 2024.

Le considerazioni ivi formulate sulle tematiche climatiche sono state riprese, in maggiore dettaglio, da CONSOB con la comunicazione "L'informativa sul clima fornita nei bilanci" del 20 dicembre 2024.

Si deve premettere che i suddetti documenti non introducono nuovi obblighi informativi rispetto a quanto indicato nei principi contabili IAS/IFRS, ma hanno l'obiettivo di sottolineare le prescrizioni già in vigore e ritenute prioritarie nel contesto di redazione del bilancio, al fine di promuovere la trasparenza delle informazioni e la conformità delle stesse ai principi contabili internazionali.

Di seguito si fornisce un'illustrazione degli aspetti ritenuti di maggior rilievo dalle suddette Autorità e le valutazioni condotte dal Gruppo ai fini della redazione del presente bilancio.

Considerazioni sulla liquidità

Con riferimento all'informativa sulla liquidità correlata agli accordi di Supplier Finance Arrangement ed ai covenant sui finanziamenti, anche a seguito delle modifiche nei principi contabili introdotte a partire dall'esercizio 2024, non si segnalano impatti per il Gruppo, trattandosi di aspetti rilevanti per le entità che agiscono nella veste di prenditrici di finanziamenti; lo stesso dicasi per i richiami di attenzione sulla modalità di compilazione del rendiconto finanziario.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC", relativamente alle modifiche ai principi IAS 7/IFRS 7 "Accordi di finanziamento per le forniture" ("Supplier Finance Arrangements" - c.d. "SFA"), omologate con Regolamento n. 1317/2024 del 15 maggio 2024 e al principio IAS 1 "Classificazione delle passività come correnti o non correnti e Passività non correnti con clausole", omologate con Regolamento n. 2822/2023 del 19 dicembre 2023.

Considerazioni sulle politiche contabili, sui giudizi e sulle stime significative

Relativamente alla priorità in oggetto, si rinvia al precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", nel quale viene fornita l'informativa sulle politiche contabili rilevanti, sui giudizi, sulle fonti di incertezza nelle stime e relative analisi di sensitività, con rinvio agli specifici dettagli forniti nelle varie sezioni di nota integrativa.

Con riferimento agli elementi di giudizio per la rilevazione dei ricavi correlati ai contratti con la clientela, che prevedono l'esecuzione di prestazioni di lungo periodo, si segnala che la tematica non è rilevante per il Gruppo; per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "16 – Altre informazioni, Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)" contenuto nella Parte A.2 della presente Nota integrativa.

Reporting di sostenibilità

Per quanto concerne l'informativa sulla sostenibilità, tenuto conto della prima applicazione della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), l'ESMA si sofferma sui seguenti tre ambiti che considera cruciali: informativa sulla doppia materialità, perimetro e struttura del reporting, informativa relativa all'articolo 8 del Regolamento sulla tassonomia dell'UE. A tal proposito si fa presente che le raccomandazioni ivi formulate sono state considerate ai fini della redazione della Rendicontazione di sostenibilità, contenuta nella Relazione sulla gestione, a cui pertanto si fa rinvio.

Aspetti climatici ed ambientali e relativi impatti contabili

Con riferimento a quanto in oggetto, ESMA e CONSOB invitano gli emittenti a fornire un'illustrazione di come le tematiche climatiche ed ambientali siano trattate ai fini delle valutazioni di bilancio, concentrando l'informativa in una specifica nota del bilancio, ovvero facendo rinvio alle note in cui le stesse siano rappresentate.

Al riguardo si precisa che le problematiche correlate alle suddette tematiche, e più in generale ai fattori ESG, e le loro implicazioni sulle stime di bilancio non sono esplicitamente trattati dai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore. Tali fattori devono tuttavia essere considerati al fine di stabilire se il loro impatto sia materiale, per le relative valutazioni di bilancio.

Come utili riferimenti vengono richiamati i documenti dello IASB di luglio 2023 "Effects of climate-related matters on financial statements" e quello di luglio 2024 "Exposure Draft on Climate-related and Other Uncertainties in the Financial Statements", che mettono in evidenza i potenziali impatti e le informazioni da includere per riflettere gli effetti delle tematiche legate al clima con alcuni esempi applicativi, nonché le indicazioni contenute nella decisione dell'IFRS Interpretation Committee dell'aprile 2024 sulle modalità di contabilizzazione degli impegni climatici assunti dagli emittenti in relazione ai propri obiettivi di riduzione delle emissioni, ai sensi del principio IAS 37.

Ciò premesso, gli aspetti ambientali e climatici rappresentano un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo, in grado di condizionare le attività operative, gli obiettivi e le modalità di conduzione del business, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici. Nel Piano Strategico del Gruppo 2023-2026, come aggiornato in data 11 febbraio 2025, estendendolo fino al 2027, particolare attenzione viene infatti dedicata alle azioni di supporto ai percorsi di sostenibilità ESG dei clienti, al fine di favorire la decarbonizzazione dei processi produttivi a sostegno della transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas serra, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Nell'arco dell'aggiornamento del suddetto Piano Strategico, il Gruppo ha previsto di incrementare fino a 7 miliardi annui i nuovi finanziamenti a medio e lungo termine finalizzati al supporto di progetti di decarbonizzazione e/o di controparti operanti in settori caratterizzati da bassi livelli di emissione di gas serra, in significativo aumento rispetto a quelli erogati nel 2024 (5,7 miliardi). Inoltre, a testimonianza del contributo del Gruppo nel supporto alla transizione della propria clientela Corporate verso un'economia carbon-free, dopo aver pubblicato ad agosto 2024 gli obiettivi intermedi di decarbonizzazione al 2030 dei propri portafogli crediti e titoli del Banking Book per ognuno dei 5 settori prioritari individuati nell'ambito della first wave Net-Zero Banking Alliance, nel triennio di Piano saranno definiti e pubblicati i

relativi Piani di Transizione, finalizzati a illustrare le modalità attraverso le quali Banco BPM prevede di raggiungere i citati target, oltre a valutare l'eventuale estensione di perimetro e approccio NZBA a ulteriori settori di attività economica caratterizzati da processi produttivi ad alta intensità emissiva di gas serra.

Per una dettagliata illustrazione sulla gestione dei rischi climatici ed ambientali, nell'ambito della strategia e del modello di governance del Gruppo, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Rendicontazione di sostenibilità" contenuta nella Relazione sulla gestione consolidata e nella Parte E della Nota integrativa consolidata ("Rischi climatici e ambientali" e "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi").

Sebbene i fattori ESG - e nello specifico i rischi climatici - possano avere, in linea teorica, un impatto pervasivo su vari aspetti di bilancio, tenuto conto dell'attività svolta dal Gruppo al 31 dicembre 2024, non si segnalano tematiche tali da impattare in modo significativo sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo al 31 dicembre 2024. Ciò premesso, di seguito si fornisce evidenza degli impatti per ciascuna area di azione, principalmente riconducibili alla classificazione e misurazione delle attività finanziarie e alla stima degli investimenti immobiliari.

Classificazione degli strumenti finanziari

Nel corso dell'esercizio 2024, Banco BPM ha ribadito il proprio impegno a favore della "transizione ESG" della clientela come parte integrante dell'offerta commerciale proposta dal Gruppo. Questo impegno si è concretizzato, in particolare, attraverso la continua evoluzione della gamma di prodotti finanziari e servizi dedicati, anche con l'obiettivo di incrementare la consapevolezza e l'importanza delle tematiche ESG della clientela Aziende.

In tale contesto, nel corso del 2024 la banca ha reso disponibili, nell'ambito della finanza strutturata e dell'offerta alla clientela privata, una serie di finanziamenti il cui costo beneficia del raggiungimento di determinati obiettivi (cosiddetti "covenant ESG"), in una misura massima contrattualmente stabilita.

Il catalogo prodotti è stato inoltre integrato con un nuovo prodotto di finanza ordinaria del tipo Sustainability Linked Loan (anche "SLL"), denominato "Impresa Sostenibile", offerto alla clientela a partire dal 2025, il cui valore aggiunto è dato dalla possibilità di definire obiettivi in materia di sostenibilità ambientale specifici per il singolo debitore, il cui raggiungimento è tale da influenzarne il costo, mediante una riduzione dello "spread".

Da un punto di vista contabile, per gli strumenti finanziari non detenuti per finalità di negoziazione, la cui remunerazione dipende da un evento contingente rappresentato dal raggiungimento di obiettivi ESG, il tema di rilievo è rappresentato dall'applicazione del test SPPI (Solely Payment of Principal and Interest) finalizzato a verificare che i flussi di cassa siano compatibili con un accordo base di finanziamento ("basic lending agreement"). Per tali strumenti, la variabilità della remunerazione può prevedere una riduzione dello spread qualora vengano rispettate le clausole ESG oppure un incremento dello spread in caso di mancato rispetto delle suddette clausole.

L'attuale versione dell'IFRS 9 non contiene alcuna guida specifica di come valutare le suddette clausole, tenuto conto che alla data di redazione del citato principio tali strumenti non erano ancora diffusi.

In maggior dettaglio, per gli strumenti detenuti con un business model Hold To Collect (HTC), il mancato superamento del test SPPI non consente la loro misurazione al costo ammortizzato, con la conseguente valutazione dell'intero strumento al fair value con contropartita a conto economico.

Al riguardo si precisa che i prodotti creditizi del Gruppo con "covenant ESG", compreso il nuovo prodotto a catalogo "Impresa sostenibile" che verrà erogato dal 2025 come sopra rappresentato, risultano interamente classificabili nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", in coerenza con il business model HTC, in quanto la variabilità del tasso di interesse, definita in termini di basis point al momento della stipula in funzione del raggiungimento di obiettivi specifici per il debitore, è ritenuta residuale rispetto all'incidenza dei flussi di cassa complessivi della strumento.

Medesime considerazioni sono applicabili agli investimenti effettuati dal Gruppo in titoli con covenant ESG, al fine di consentire la loro classificazione nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva", in funzione del relativo modello di business.

Da ultimo si segnala che nel mese di maggio 2024, ad esito della fase di post implementazione del principio IFRS 9, lo IASB ha pubblicato alcune modifiche relative alla classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, con l'obiettivo, inter alia, di fornire indicazioni ed esempi al fine di valutare se i flussi di cassa contrattuali legati a clausole ESG siano coerenti con un accordo base di finanziamento. A tal proposito, il Gruppo sta valutando gli impatti delle nuove disposizioni, che saranno applicabili a partire dal 1° gennaio 2026, con l'obiettivo di definire coerenti policy contabili, in relazione alle quali non sono tuttavia previsti significativi impatti rispetto agli attuali esiti del test SPPI.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC".

Impairment degli strumenti finanziari

I rischi climatici possono influenzare il rischio di credito e conseguentemente la misurazione dell'impairment sulle esposizioni creditizie.

In maggior dettaglio, gli impatti correlati al rischio fisico - quali incendi, inondazioni – o al rischio di transizione – legato al processo di transizione verso un'economia low-carbon - potrebbero influire negativamente sulla capacità del debitore di adempiere alle obbligazioni assunte. In aggiunta, il verificarsi di eventi ambientali potrebbe comportare un deterioramento delle attività a garanzia del credito (es. immobili, impianti), con conseguenti implicazioni sulla stima dei flussi di cassa recuperabili dall'escussione del collateral.

In aggiunta, nella valutazione delle perdite attese su crediti si deve tenere conto di quelle informazioni ragionevoli e supportabili, disponibili senza costi eccessivi, relative sia ad eventi passati sia a condizioni attuali e previsioni economiche future (forward looking). In questo contesto, assumono rilievo anche i fattori inerenti i rischi climatici, che potrebbero influenzare, ad esempio, gli scenari macroeconomici futuri utilizzati ai fini IFRS 9, la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (SICR) e, più in generale, il calcolo delle perdite attese.

Riconoscendo la crescente importanza dei fattori climatici, il Gruppo ha introdotto, fin dal 2022, una metodologia finalizzata ad incorporare i rischi climatici nella misurazione delle perdite attese delle esposizioni creditizie non deteriorate, che è stata oggetto di successivi affinamenti.

In maggior dettaglio, rispetto al precedente esercizio in cui gli effetti dei rischi climatici venivano inclusi esclusivamente attraverso specifici aggiustamenti post modello (cosiddetti "post model adjustment" o "management overlay"), a partire dall'esercizio 2024 sono stati introdotti nuovi modelli satellite per la stima del parametro PD, in grado di fattorizzare gli impatti dovuti al rischio di transazione e fisico, attraverso l'introduzione di KPI finanziari sensibili agli scenari climatici.

Al 31 dicembre 2024 gli overlay applicati per tenere conto dei rischi climatici, ulteriormente affinati, hanno comportato maggiori rettifiche di valore pari a 25,1 milioni rispetto ai 20,3 milioni al 31 dicembre 2023.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Misurazione del fair value del patrimonio immobiliare

L'IFRS 13 richiede di tenere conto nella stima del fair value delle assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero ai fini della determinazione del prezzo di una attività o passività.

La misurazione del fair value degli immobili, condotta per il tramite di esperti indipendenti, ha tenuto conto dei fattori di sostenibilità, nella misura in cui gli stessi siano considerati rilevanti nelle offerte degli operatori di mercato. In maggior dettaglio, le quattro aree chiave di maggiore impatto, considerate nella stima del fair value, sono relative alla prestazione energetica, alla certificazione "verde", alle fonti del combustibile e fonti di energia rinnovabili, al rischio fisico e climatico.

In particolare, per il segmento corporate, oltre al rischio fisico, sempre maggiore è l'interesse per le tematiche ESG legate alla transizione energetica degli edifici, con riflessi sulla capacità dell'immobile di poter generare reddito, come illustrato nel paragrafo "Comparto immobiliare", contenuto nella Relazione sulla gestione consolidata.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, si segnala che ai fini della misurazione del fair value degli immobili al 31 dicembre 2024 non sono stati apportati aggiustamenti espliciti per tenere conto dei rischi climatici ed ambientali, oltre a quelli già apprezzati dagli indicatori rilevabili nel mercato di riferimento e considerati quali input nella tecnica di valutazione.

Impairment di attività non finanziarie e accantonamenti di passività potenziali

Nella conduzione del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita (marchi ed avviamenti), i flussi finanziari considerati nella stima del valore recuperabile della Cash Generating Unit (CGU) Retail hanno assunto a riferimento le proiezioni reddituali approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 22 ottobre 2024, senza l'introduzione di fattori correttivi per incorporare i rischi climatici ed ambientali. Si è infatti ritenuto che questi ultimi non siano in grado di influenzare gli esiti del test, a motivo della significativa eccedenza del valore recuperabile della CGU rispetto al valore contabile. Al fine di apprezzare la variazione di valore degli intangibili in

oggetto al variare delle proiezioni dei flussi reddituali si rimanda alle specifiche analisi di sensitività fornite nella "Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100" della Parte B della presente Nota integrativa.

In aggiunta, tenuto conto della specifica operatività del Gruppo, non si segnalano passività probabili o potenziali di importo materiale correlate al rischio ambientale, per effetto di contenziosi, impegni nel rimediare a danni ambientali o correlate sanzioni, contratti onerosi o ristrutturazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi di emissioni legate al clima.

Di seguito si rappresentano due fattispecie di operatività per le quali, in linea teorica, si renderebbe necessario descrivere il trattamento contabile. Tenuto conto dell'operatività del Gruppo, non si rileva tuttavia alcun profilo di attenzione nella selezione delle politiche contabili da adottare, come meglio precisato di seguito.

Emissioni GHG Credit

Nel contesto dei programmi di emissioni di Greenhouse Gases Credit (GHG Credit), il Gruppo interviene nella sola veste di acquirente di Carbon Credit, con l'obiettivo di perseguire una strategia net zero.

Il Gruppo considera, infatti, l'efficientamento e la riduzione dei consumi come gli strumenti più importati per contribuire direttamente a ridurre l'impatto ambientale. Nel corso del 2024, oltre a perseguire le attività finalizzate al suddetto efficientamento, sono stati acquistati n. 14.000 Carbon Credit e cancellati n. 13.500 con l'obiettivo di compensare le residue emissioni di CO2 dirette ed indirette (scope 1 e 2), per un costo complessivo pari a circa 170 mila euro, addebitato a conto economico nella voce "190. Spese Amministrative: b) altre spese amministrative".

Il Gruppo ha così raggiunto la Carbon Neutrality in anticipo rispetto a quanto previsto nel piano industriale 2023- 2026.

Attraverso questa azione il Gruppo ha contribuito ad investire in progetti, diversificati per Paese, che favoriscono la conservazione di foreste, habitat e fauna a rischio, la mitigazione del cambiamento climatico, sostenendo l'occupazione delle popolazioni del luogo.

Power Purchase Agreement (PPAs)

Il Gruppo non ha sottoscritto alcun contratto di fornitura riconducibile alla fattispecie PPA; trattasi, in particolare, di accordi di lunga durata stipulati con un produttore per la fornitura di energia elettrica rinnovabile ad un prezzo fisso. Allo stato attuale i contratti di fornitura di energia elettrica stipulati dal Gruppo hanno una durata biennale, senza alcun prezzo predefinito, e con certificazione di provenienza da fonti rinnovabili (Garanzia di Origine (GO)).

Impatti dei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente

Le tensioni geopolitiche in essere alla data di redazione del presente bilancio, relative al conflitto Russia-Ucraina ed al conflitto in Medio Oriente, aggiungono nuove sfide e incertezze all'ambiente macroeconomico, aumentandone il rischio di una limitata predittività. In prospettiva, tali incertezze potrebbero comportare una revisione di stima delle poste di bilancio, sulla base della disponibilità di nuove informazioni, ad oggi tuttavia non prevedibili.

In linea con le raccomandazioni formulate dalle autorità di vigilanza (ESMA e CONSOB)1 , finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dai conflitti in esame ed una completa e trasparente informativa di bilancio, di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie del Gruppo direttamente o indirettamente impattate.

1 In maggior dettaglio si vedano i seguenti documenti:

Public statement ESMA (ESMA71-99-1864) del 14/03/22 intitolato "ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1277) del 13/05/22 intitolato "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1320) del 28/10/22 intitolato "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports";

Richiamo di attenzione CONSOB del 18/03/2022 intitolato "Richiamo di attenzione sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie;

Richiamo di attenzione CONSOB del 19/05/22 intitolato "Conflitto in Ucraina - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti della Russia".

Esposizioni dirette verso Russia e Ucraina

Per il Gruppo Banco BPM gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina risultano del tutto marginali, tenuto peraltro conto che non esistono attività operative localizzate in Russia o Ucraina e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa. Alla data del 31 dicembre 2024 le suddette esposizioni sono interamente rappresentate da finanziamenti, in costante riduzione rispetto al 31 dicembre 2023.

Alla data del 31 dicembre 2024 le suddette esposizioni ammontano a 3,5 milioni (7,8 milioni al 31 dicembre 2023), mentre il valore di bilancio al netto dei fondi rettificativi risulta pari a 1,9 milioni (2,7 milioni al 31 dicembre 2023). La riduzione dell'esposizione lorda rispetto al precedente esercizio, che era pari a 7,8 milioni, è imputabile agli incassi ricevuti nel corso del 2024.

Le esposizioni riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi, bielorussi o ucraini registrano una notevole diminuzione rispetto allo scorso esercizio e si riferiscono ad un'unica controparte italiana, controllata da un gruppo ucraino, che presenta un accordato complessivo pari a 0,8 milioni (46,1 milioni al 31 dicembre 2023); il relativo utilizzo ammonta a 0,5 milioni per crediti di firma (1,1 milioni al 31 dicembre 2023). La riduzione è imputabile alla revoca dell'accordato per 45 milioni.

Le esposizioni lorde dirette nei confronti di banche residenti in Russia - per lettere di credito rilasciate dalle stesse, riferite a lettere confermate e non ancora utilizzate e a lettere confermate e utilizzate con sconto pro soluto e impegno della Banca nei confronti del beneficiario - ammontano complessivamente a 1,8 milioni risultando in riduzione rispetto ai 3,3 milioni del 31 dicembre 2023.

I rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano in ulteriore riduzione e ammontano a 2,9 milioni (7,5 milioni al 31 dicembre 2023).

Impatti indiretti correlati al conflitto Russia-Ucraina – rischio di credito

Con riferimento agli impatti sulla qualità del credito, le campagne di contatto con la clientela appartenente ai settori potenzialmente più vulnerabili al conflitto, in quanto maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà nel reperimento delle materie prime, si sono esaurite già nel corso dell'esercizio 2022.

Nel corso del 2024, in linea con l'esercizio 2023, non sono infatti emersi elementi tali da richiedere interventi differenti rispetto a quelli già previsti nell'ambito dell'ordinaria attività di monitoraggio creditizia.

Esposizioni verso il Medio Oriente

Per quanto concerne la crisi Israelo-Palestinese i rischi inerenti ai Paesi direttamente coinvolti dal conflitto risultano marginali. L'esposizione creditizia verso le controparti dei paesi di Israele e dei territori palestinesi è nulla, a fronte di un accordato di 12 milioni (invariato rispetto al 31 dicembre 2023); l'esposizione in titoli dello Stato di Israele ammonta a 45 milioni (invariato rispetto al 31 dicembre 2023), in termini di valore nominale, mentre quella in titoli azionari e fondi verso controparti israeliane ammonta a 7,5 milioni (9,4 milioni al 31 dicembre 2023). I rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a 3,4 milioni (4 milioni al 31 dicembre 2023), riferiti a controparti israeliane.

Secondo un approccio maggiormente conservativo, l'analisi allargata ai Paesi circostanti potenzialmente coinvolti (Egitto, Libano, Iran, e Qatar), evidenzia una rischiosità effettiva comunque contenuta: l'esposizione diretta verso le controparti dei citati Paesi è di 10,5 milioni (inferiore ai 20 milioni al 31 dicembre 2023), mentre i rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a 72,5 milioni (circa 75 milioni al 31 dicembre 2023).

Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica

Si ricorda che durante il periodo della pandemia Covid-19 il Gruppo aveva concesso una serie di misure di sostegno, rappresentate da moratorie e da finanziamenti garantiti.

Al riguardo si precisa che per le misure di sostegno rappresentate dalle moratorie non risulta attiva alcuna moratoria, essendo ormai decorso, dal 31 dicembre 2023, il periodo di sospensione dei pagamenti.

Per i finanziamenti concessi con garanzia pubblica1 l'esposizione lorda residua al 31 dicembre 2024 ammonta a circa 8,5 miliardi (12,5 miliardi al 31 dicembre 2023), riferiti alla garanzia ricevuta da MCC/Fondo di Gestione Piccole Medie Imprese per 6,9 miliardi e da SACE per 1,5 miliardi. Le garanzie pubbliche ricevute coprono l'84,4% dei volumi accordati.

In termini di qualità creditizia, le suddette esposizioni risultano classificate per 7,7 miliardi tra le esposizioni non deteriorate (di cui 1,5 miliardi nello Stadio 2) e per 0,8 miliardi tra quelle deteriorate. Al netto dei fondi rettificativi, l'esposizione netta di bilancio si riduce a 8,2 miliardi (12,3 miliardi al 31 dicembre 2023).

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione al bilancio di esercizio e la relazione sulla gestione consolidata, comprensiva della specifica sezione dedicata alla rendicontazione di sostenibilità. La relazione finanziaria comprende altresì le attestazioni che il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e l'Amministratore Delegato devono rilasciare per il bilancio d'esercizio e per quello consolidato, nonché per la rendicontazione di sostenibilità, ai sensi dell'articolo 154-bis, commi 5 e 5-ter.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 13 marzo 2025 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 30 aprile 2025.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup "machine readable" XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS).

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel bilancio consolidato secondo le specifiche "Inline XBRL" della tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority).

Al 31 dicembre 2024 il processo di mappatura si è articolato come segue:

  • per gli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e rendiconto finanziario) è stata applicata la marcatura di dettaglio che consiste nel contrassegnare tutti i valori numerici contenuti negli schemi stessi, individuando l'etichetta appropriata nella tassonomia di base;
  • per la nota integrativa consolidata è stata applicata la marcatura di blocco che prevede che per ogni elemento applicabile della tassonomia venga individuata la porzione concettualmente corrispondente della nota integrativa, composta da testo e tabelle (c.d. "bloc tag").

La tassonomia di base da utilizzare per il formato elettronico unico di comunicazione viene aggiornata periodicamente per tenere conto, tra gli altri aspetti, dell'emissione di nuovi IFRS, della modifica di quelli vigenti e dell'analisi delle informazioni pubblicate dagli emittenti.

La tassonomia applicata da Banco BPM per la taggatura degli schemi e della nota integrativa del bilancio consolidato è quella emanata dall'ESMA nel dicembre 2022, applicabile alle relazioni finanziarie annuali degli esercizi aventi inizio il 1° gennaio 20232 .

1 Finanziamenti concessi nell'ambito nelle misure di sostegno Covid-19, ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 8 aprile 2020 convertito in Legge il 5 giugno 2020 (ed entrato in vigore in data 7 giugno 2020).

2 Il 15 gennaio 2025 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la tassonomia 2024, applicabile alle relazioni finanziarie annuali degli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2025.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi).

In aggiunta, in base alla disciplina introdotta dall'art. 8 del D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125, la rendicontazione di sostenibilità contenuta nella relazione sulla gestione è assoggettata ad un esame limitato ("limited assurance engagement") da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., ai sensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39.

La relazione di revisione sul bilancio (d'esercizio e consolidato) e la relazione di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità sono messe integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2024 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2024

Regolamento (UE) n. 2579 del 20 novembre 2023 - Modifiche all'IFRS 16 "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione"

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e di retrolocazione (cosiddette sale&leaseback) che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15, ai fini della contabilizzazione come vendita, ed in presenza di pagamenti variabili. Nello specifico, il riferimento è ai canoni variabili che non dipendono da un indice o da un tasso, come ad esempio quelli basati su una percentuale delle vendite del locatario-venditore generate dall'uso del bene.

La vendita e retrolocazione è un'operazione con la quale un locatario vende un bene ed in seguito lo affitta per un periodo di tempo dal nuovo proprietario. L'IFRS 16 includeva già le informazioni per la contabilizzazione di una vendita e retro-locazione alla data in cui avviene l'operazione, ma non il trattamento successivo.

Le modifiche in oggetto, che riguardano le operazioni concluse dopo il 1° gennaio 2024, non assumono rilevanza per il Gruppo, tenuto conto sia della tipologia di operazioni sia della tipologia di contratti con pagamenti variabili.

Regolamento (UE) n. 2822 del 19 dicembre 2023 - Modifiche allo IAS 1 "Classificazione delle passività come correnti o non correnti e Passività non correnti con clausole"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants".

Le modifiche introdotte dallo IAS 1 attengono ad una revisione della guida sulla loro classificazione tra "passività correnti" e "passività non correnti", che dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. In maggior dettaglio, lo IAS 1 prevede che un'entità classifichi una passività come non corrente solo se la società può evitare di estinguere il debito nei dodici mesi successivi. Tuttavia, il diritto dell'entità di differire l'estinzione di una passività può essere subordinato al rispetto di condizioni previste nel contratto di finanziamento (cosiddetti finanziamenti con clausole di covenants). Le modifiche allo IAS 1 specificano che i covenants da rispettare dopo la data di chiusura

dell'esercizio non devono influire sulla classificazione del debito come corrente o non corrente alla data di bilancio. Di converso, viene richiesto alla società di fornire in nota integrativa informazioni su tali clausole al fine di consentire agli utilizzatori del bilancio di valutare il rischio che le passività possano diventare rimborsabili entro dodici mesi dalla data di riferimento.

Le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano rilevanti per il Gruppo, tenuto conto che l'ambito di applicazione si riferisce ai finanziamenti ricevuti con covenant; in aggiunta, per il Gruppo la rappresentazione nello stato patrimoniale è guidata dagli schemi contenuti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia, che non prevedono alcuna evidenza tra le passività correnti e non correnti.

Regolamento (UE) n. 1317 del 15 maggio 2024 - Modifiche allo IAS 7 e all'IFRS 7 "Accordi di finanziamento per le forniture"

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.

In particolare, per gli accordi di finanziamento con i fornitori (cosiddetti reverse factor), sono introdotti nuovi requisiti informativi relativi al "Rendiconto finanziario", con l'obiettivo di consentire ai lettori di bilancio di poter apprezzare in che misura il capitale circolante e la liquidità dell'entità siano legati a tali accordi e conseguentemente di poter comprendere l'effetto sulla situazione patrimoniale e finanziaria di un eventuale revoca dei suddetti accordi.

I nuovi requisiti di disclosure, applicabili ai finanziamenti ricevuti dai fornitori di beni e servizi, non risultano rilevanti per il Gruppo, che si trova infatti ad agire quale controparte concedente i finanziamenti.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2024

Regolamento (UE) n. 2862 del 12 novembre 2024 - Modifiche allo IAS 21 "Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere"

In data 15 agosto 2023 lo IAS ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2025 o successivamente.

Da tale modifica non sono attesi impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

IFRS 18: "Presentazione e informative di bilancio"

In data 9 aprile 2024 lo IASB ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 "Presentazione e informative di bilancio", in sostituzione dello IAS 1 "Presentazione del bilancio".

Il nuovo standard ha come obiettivi quelli di migliorare il modo in cui le aziende rappresentano al mercato le informazioni del bilancio, con particolare attenzione a quelle relative al conto economico, e di fornire agli utilizzatori di bilancio una base migliore per analizzare e comparare le performance aziendali.

Come il vigente IAS 1, l'IFRS 18 non prescrive degli schemi obbligatori di bilancio o una struttura specifica per le informazioni di nota integrativa, ma indica le informazioni minime richieste, lasciando al redattore del bilancio la discrezionalità in merito alle informazioni da fornire che meglio siano in grado di rappresentare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un'entità.

Il nuovo principio, applicabile a partire dal 1° gennaio 2027, con richiesta di presentare l'informativa comparativa dell'esercizio precedente, si basa sui seguenti tre principi ispiratori:

  • migliorare la comparabilità delle informazioni di conto economico introducendo specifiche categorie di presentazione dei risultati;
  • raggruppare in maniera più utile le informazioni di bilancio;
  • favorire una maggiore trasparenza delle misure di performance definite dal management.

Le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, dovranno trovare opportuno coordinamento con le regole di compilazione del bilancio bancario, disciplinato nella Circolare n. 262 redatta dalla Banca d'Italia.

Oltre agli impatti in termini di una diversa rappresentazione dell'informativa, dall'introduzione del principio in esame non sono attesi impatti sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

IFRS 19: "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures"

Con l'emissione dell'IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures", pubblicato dallo il 9 maggio 2024, si conclude la Disclosure Initiative, progetto lanciato dallo IASB nel 2014 e indirizzato, insieme a quello relativo ai Primary Financial Statements, al miglioramento dell'informativa finanziaria. L'IFRS 19 ha l'obiettivo di semplificare gli adempimenti in termini di informativa da riportare nelle note esplicative per un'ampia platea di società controllate da gruppi che applicano i principi contabili internazionali, favorendo in questo modo anche la transizione a questi standards di società che applicano i principi contabili locali per la redazione dei loro bilanci d'esercizio.

Tale agevolazione è applicabile alle sole controllate che non abbiano "responsabilità pubblica", ossia alle società che non abbiano strumenti ammessi alla negoziazione in un mercato pubblico o che non detengano attività, a titolo fiduciario, per un ampio gruppo di persone come invece si verifica per banche, cooperative di credito, compagnie di assicurazioni, intermediari di valori mobiliari, fondi comuni di investimento e banche d'investimento.

Le entità che presentano le caratteristiche di cui sopra possono, ma non sono obbligate, ad applicare l'IFRS 19 nel proprio bilancio consolidato, separato o individuale.

In relazione all'operatività svolta dal Gruppo e alla composizione dello stesso, non si prevedono impatti significativi correlati all'introduzione del principio in esame.

Modifiche all'IFRS 9 e all'IFRS 7 - "Modifiche alla classificazione e misurazione degli strumenti finanziari"

In data 30 maggio 2024 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche all'IFRS 9 (e di riflesso all'IFRS 7), applicabili a partire dal 1° gennaio 2026, con l'obiettivo di indirizzare alcuni aspetti critici emersi dalla Post Implementation Review del principio IFRS 9.

In particolare, le modifiche riguardano principalmente:

  • la classificazione degli strumenti finanziari, i cui flussi di cassa contrattuali siano dipendenti da clausole ESG. Poiché la presenza delle suddette clausole potrebbe influenzare la valutazione dei finanziamenti al costo ammortizzato o al fair value, le modifiche in esame forniscono indicazioni ed esempi per valutare se i flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria siano coerenti o meno con un accordo base di finanziamento;
  • l'estinzione di una passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento, in deroga a quanto attualmente previsto, se vengono rispettati specifici criteri.

Sono stati altresì introdotti specifici requisiti di informativa per gli strumenti di capitale per i quali è stata esercitata l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value e per gli strumenti finanziari con caratteristiche contingenti, ad esempio caratteristiche legate a obiettivi ESG.

Dai citati emendamenti non sono attesi impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

"Ciclo annuale di miglioramenti - Volume 11"

In data 18 luglio 2024, lo IASB ha emanato le consuete modifiche annuali agli IFRS "Annual Improvements to IFRS Accounting Standards - Volume 11". Il documento racchiude chiarimenti, semplificazioni, correzioni e modifiche volte a migliorare l'efficacia dei principi in essere. Nello specifico tali perfezionamenti riguardano l'IFRS 1, l'IFRS 7, l'IFRS 9, l'IFRS 10 e lo IAS 7.

Le modifiche saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata. Tenuto conto della minor portata di tali modifiche non sono previsti impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

Modifiche all'IFRS 9 e all'IFRS 7 - "Contratti di energia elettrica dipendenti dalla natura"

In data 18 dicembre 2024, lo IASB ha pubblicato alcuni emendamenti finalizzati ad una migliore rappresentazione degli effetti dei contratti di fornitura di energia elettrica dipendenti dalla natura, spesso strutturati sotto forma di accordi di acquisto di energia (PPA). La quantità di elettricità generata nell'ambito di questi contratti può variare in base a fattori non controllabili, come ad esempio le condizioni meteorologiche. Gli attuali requisiti contabili, infatti, potrebbero non cogliere adeguatamente le modalità con le quali questi contratti influenzano le prestazioni di un'azienda. Le modifiche comprendono: i) chiarimenti sull'applicazione dei requisiti per l'uso proprio (cosiddetto "own use"); ii) la possibilità di utilizzare l'hedge accounting qualora tali contratti siano utilizzati come strumenti di copertura; iii) l'aggiunta di nuovi requisiti di informativa per consentire agli investitori di comprendere l'effetto di questi contratti sulla performance finanziaria e sui flussi di cassa di una società.

Per le modifiche in esame, che saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata, non si prevedono impatti significativi per il Gruppo sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Si ricorda che la riforma in oggetto, introdotta con il Regolamento UE 2016/1011 (Regolamento Benchmark Regulation, BMR), ha definito un nuovo quadro normativo europeo, allineando gli indici di mercato e la metodologia con cui vengono calcolati i principi internazionali in materia (benchmark), con l'obiettivo di rafforzare la fiducia degli operatori di mercato.

Con lo scopo di attuare gli interventi necessari per implementare i requisiti del suddetto Regolamento BMR, nel corso del 2019 il Gruppo Banco BPM ha avviato un progetto denominato IBOR Transition; sono stati quindi adeguati i processi e le procedure alla definitiva sostituzione degli indici IBOR con i nuovi tassi Risk Free.

In maggior dettaglio, la prima fase del progetto è terminata nell'esercizio 2023 con l'adeguamento della contrattualistica delle operazioni di finanziamento (introduzione dell'indice sostitutivo in caso di cessazione dell'indice principale) e la chiusura definitiva di tutte le posizioni dei derivati OTC indicizzate al LIBOR (in tutte le valute).

Con l'attesa pubblicazione del Decreto Legislativo 207 (ratificazione della Legge di Delegazione Europea n.127 del 4 agosto 2022) avvenuta in data 7 dicembre 2023, è stata avviata la seconda fase del progetto, riconducibile ai seguenti due elementi di novità:

  • l'introduzione del nuovo articolo 118 bis del TUB, che concede alle banche la possibilità di inserire nei contratti di finanziamento a tasso variabile il rimando ad una fonte esterna al contratto stesso. Più specificamente, prevede che la clausola relativa ai tassi sostitutivi diventi "dinamica", ovvero che in luogo dell'indicazione esplicita di un indice o di un tasso, contenga invece il richiamo al sito della Banca dove sono resi noti al pubblico i tassi sostitutivi previsti per i contratti di finanziamento a tasso variabile. Il decreto prevede anche che ogni modifica del piano venga comunicata ai clienti, che al momento dell'eventuale applicazione (in caso di modifica sostanziale o cessazione dell'indice principale), hanno la facoltà di accettare o meno le nuove condizioni poste dalla Banca;
  • la previsione di una norma transitoria che consente alle banche, con una manovra, di intervenire una tantum sui finanziamenti già in essere, attraverso la comunicazione ai clienti di una proposta di modifica unilaterale. La manovra diventa effettiva con un intervento informatico che storicizza la nuova clausola "dinamica" nei sistemi della Banca. Con questa norma le banche sono state messe in condizioni di sanare larga parte dello stock creatosi prima che venissero realizzati gli interventi necessari per adeguarsi alle nuove normative in tema di tassi sostitutivi (precisamente nel 2021 per il Gruppo Banco BPM).

Oltre al citato D. Lgs. 207, va ricordata anche la "Guidance on Euro Risk Free Rates" del Working Group on Euro Risk-free rates del mese di maggio 2023, che ha introdotto il nuovo Term ESTR come primario indice sostitutivo dell'Euribor, indicando l'ESTR Compounded come seconda scelta di secondo livello.

La differenza sostanziale fra i due indici è che il Term ESTR è un indice forward looking (rif. "Recommendations by the working group on euro risk-free rates" pubblicate nel maggio 2021). Diversamente dai tassi backward looking, come l'ESTR Compounded, i tassi "forward" (previsionali) sono più aderenti all'andamento dei mercati perché sono di fatto proiezioni calcolate sulla base delle transazioni di mercato.

Il progetto che è stato sviluppato nel 2024 ha avuto due fasi distinte successive:

  • sono stati modificati n. 217 moduli contrattuali di finanziamento ad uso della rete per introdurre la nuova clausola "dinamica". Secondo le indicazioni del D. Lgs. 207, come riferimento esterno è stato utilizzato il Piano Solido e Scritto pubblicato sul sito della Banca (https://gruppo.bancobpm.it/riforma-tassi-ibor/), nel quale è stato inserito il "Piano di sostituzione", una tavola che riepiloga sinteticamente gli indici sostitutivi previsti per i tassi derivati dagli indici Euribor e BCE. Ottemperando le indicazioni della nuova Guidance sopracitata, come primo tasso sostitutivo è stato previsto il Term ESTR, relegando al ruolo di seconda scelta l'ESTR Compounded;
  • successivamente sono state poste in atto tutte le attività preparatorie per l'esecuzione della manovra normativa, che è stata eseguita all'inizio di gennaio 2025, con riferimento ai dati del 31 dicembre 2024. L'intervento ha riguardato circa n. 130 mila finanziamenti a tasso variabile indicizzati all'Euribor, ai cui titolari, nell'ottica di contenimento dei costi, la proposta di modifica contrattuale è stata inviata unitamente all'estratto conto mutui di fine anno.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Con riferimento alle esposizioni del Gruppo nei confronti dei tassi IBOR alla data del 31 dicembre 2024 si illustra quanto segue:

  • non ci sono esposizioni in derivati OTC indicizzate al LIBOR in qualsiasi valuta, in quanto interamente chiuse fin dal 31 dicembre 2023;
  • n. 19 conti multidivisa in USD con impieghi per un controvalore totale di 12,2 milioni (al 31 dicembre 2023 erano n. 28 per un controvalore di 11,3 milioni). L'importo è da imputare per la quasi totalità (12,0 milioni) alla posizione verso un cliente Corporate già segnalato a dicembre 2023, classificato UTP da maggio 2023, in quanto i suoi rapporti con le banche risultano bloccati dai tribunali internazionali. Tutti i restanti finanziamenti in divisa sono stati definitivamente traghettati verso i nuovi tassi risk free;
  • in costante riduzione i conti correnti multidivisa di raccolta, che risultano pari a n. 1.046 per un saldo complessivo di 60,6 milioni (al 31 dicembre 2023 erano n. 1.435 per un debito residuo complessivo di 74,5 milioni), di cui n. 936 indicizzati al Libor USD per un controvalore di 50,8 milioni (al 31 dicembre 2023 erano n. 1.225 per un controvalore pari a 63,5 milioni).

Esposizione agli indici cessati "IBOR transition": dati al 31 dicembre 2024 (importi in milioni di Euro / numero di contratti)

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"
Dati al 31 dicembre 2024
Categorie di prodotto
Importi in milioni di euro Attività finanziarie non derivate Passività finanziarie non derivate
Finanziamenti e anticipi c/c e depositi
numero di contratti importo numero di contratti importo
Contratti indicizzati ai tassi IBORs:
LIBOR 19 12,2 1.046 (60,6)
di cui: USD 19 12,2 936 (50,9)
di cui: GBP - - 51 (2,1)
di cui: CHF - - 48 (2,4)
di cui: JPY - - 11 (5,2)

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 31 dicembre 2024 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma.

Rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma IBOR e relative modalità di gestione

La parte più critica della transizione dei tassi IBOR del Gruppo può considerarsi completata già alla fine del 2023, con la completa mitigazione dei rischi collegati alla cessazione degli indici EONIA e LIBOR (incluso il LIBOR USD cessato il 30 giugno 2023).

L'area di potenziale rischio legata al tasso sostitutivo dello stock si è significativamente ridotta con la manovra di gennaio 2024, che ha consentito di applicare la clausola dinamica a circa n. 130 mila finanziamenti privi di clausola sostitutiva valida (debito residuo complessivo pari a 13,8 miliardi).

Residuano n. 21.584 finanziamenti senza tasso sostitutivo per un debito residuo complessivo pari a 1,2 miliardi, rappresentati per la quasi totalità da finanziamenti indicizzati al tasso BCE, di cui appare estremamente improbabile l'eventuale cessazione.

Non si rilevano pertanto rischi significativi residui.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del 2024, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Riorganizzazione dell'attività di bancassurance e relativi impatti contabili

Come riportato nella Relazione sulla gestione al paragrafo "Integrazione del business assicurativo", nel mese di dicembre 2023 è stato completato il riassetto del business assicurativo, con il perfezionamento di alcune transazioni di compravendita con Generali Italia e Crédit Agricole Assurances che hanno portato al controllo totalitario da parte del Gruppo delle compagnie operanti nel ramo Vita (Vera Vita e BBPM Life) e alla partecipazione, con una quota del 35%, nelle compagnie operanti nel ramo Danni (Banco BPM Assicurazioni, Vera Assicurazioni e indirettamente Vera Protezione) in joint venture con Crédit Agricole Assurances.

Di seguito si fornisce un'illustrazione dell'evoluzione intervenuta fino alla data di redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, nonché alcuni chiarimenti utili per una corretta comparazione dei saldi.

Definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto da Generali Italia e di vendita a Crédit Agricole Assurances S.A.

I prezzi delle suddette transazioni di acquisto e di vendita, assunti a riferimento per la redazione del bilancio consolidato 2023 e relativi impatti contabili, riflettevano la migliore stima allora disponibile, in quanto dipendenti dall'evoluzione di determinati parametri la cui quantificazione definitiva, in linea con le previsioni contrattuali, è stata concordata tra le parti solo dopo l'approvazione dei risultati dell'esercizio 2023.

La revisione della stima condotta, conseguentemente alla citata definizione dei prezzi delle transazioni, ha comportato fin dal primo trimestre 2024 un impatto positivo a conto economico pari a 2,5 milioni al netto degli effetti fiscali, i cui dettagli sono riportati nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" cui si fa rinvio. Si ricorda che nell'esercizio 2023, l'impatto stimato dal complesso delle transazioni in oggetto, al netto delle imposte, era complessivamente negativo per -22,2 milioni.

Note per un corretto raffronto dei saldi comparativi

Alla luce della suddetta riorganizzazione, ai fini di un corretto confronto dei saldi comparativi, si deve segnalare che, a partire dal 1° gennaio 2024, il contributo economico delle controllate Vera Vita e BBPM Life confluisce, linea per linea, nel bilancio consolidato, mentre nel conto economico al 31 dicembre 2023 il contributo delle suddette partecipazioni era limitato alla quota del 35% ed esposto nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Diversamente, a partire dal 1° gennaio 2024, il contributo della partecipazione di collegamento Banco BPM Assicurazioni figura nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni", mentre nel 2023, quando la partecipazione era detenuta al 100%, il relativo contributo figurava, linea per linea, nel bilancio consolidato.

Da ultimo, per quanto riguarda invece Vera Assicurazioni, il confronto risulta essere su basi omogenee; qualificandosi come partecipazione di collegamento con la medesima quota partecipativa (35%) sia per l'esercizio 2023 sia per il 2024, il relativo contributo economico è esposto, per tutti i periodi, nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Purchase Price Allocation

Con riferimento all'acquisizione del controllo di Vera Vita e della sua controllata BBPM Life dac, alla data del 31 dicembre 2023 - convenzionalmente assunta come la data dell'aggregazione - si è proceduto ad allocare il costo dell'aggregazione, pari a 417,3 milioni, alle attività nette identificabili acquisite, comprese le eventuali passività potenziali, sulla base dei relativi fair value (c.d. Purchase Price Allocation – PPA). Ad esito di tale processo, svolto con il supporto di esperti indipendenti, non è emersa alcuna differenza residua da rilevare nel bilancio 2023 come goodwill/badwill.

Si ricorda che, come consentito dal principio contabile IFRS 3 al paragrafo 451 , la suddetta PPA al 31 dicembre 2023 doveva considerarsi come provvisoria, tenuto conto che il breve lasso temporale a disposizione rispetto alla data di aggregazione non avrebbe potuto consentire di considerare tutte le necessarie informazioni.

Le analisi svolte nel 2024, con il supporto di esperti indipendenti, non hanno fatto emergere ulteriori o diverse informazioni rispetto a quanto considerato in via provvisoria; al 31 dicembre 2024 la PPA correlata alla riorganizzazione in esame deve quindi intendersi come definitiva. Non è risultato pertanto necessario effettuare alcun restatement rispetto ai saldi di bilancio al 31 dicembre 2023.

Il costo dell'aggregazione si è confermato superiore rispetto al patrimonio netto contabile delle compagnie acquisite al 31 dicembre 2023 per 87,9 milioni, al netto dei preesistenti rapporti infragruppo. La suddetta differenza è risultata interamente allocata alle attività nette identificabili misurate al fair value, senza l'emersione di alcuna differenza residua da rilevare come goodwill/badwill.

Gli unici impatti si riferiscono a mere riclassifiche patrimoniali degli adeguamenti di fair value delle attività nette identificabili; nell'ambito delle attività di verifica della PPA definitiva, è infatti emersa la necessità di effettuare alcune limitate riclassifiche nelle voci di stato patrimoniale interessate dagli adeguamenti di fair value delle attività nette identificabili. Al fine di garantire un confronto omogeneo rispetto al 31 dicembre 2024, i saldi dei periodi precedenti sono stati quindi riesposti; al 31 dicembre 2023 la suddetta riesposizione ha comportato un decremento delle attività per 33,2 milioni ed un corrispondente decremento delle passività.

Di seguito si fornisce evidenza delle voci di bilancio interessate dalle suddette riclassifiche e relativi ammontari:

Voci dell'attivo Saldo originario
2023
(A)
Riclassifica
(B)
Saldo
rideterminato
(A+B)
80. Attività assicurative 37.124 (29.156) 7.968
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 29.209 (29.156) 53
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 7.915 - 7.915
100. Attività immateriali 1.257.425 (4.000) 1.253.425
130. Altre attività 5.007.103 (44) 5.007.059
Totale riclassifiche (33.200)
Voci del passivo e del patrimonio netto Saldo originario
2023
(A)
Riclassifica
(B)
Saldo
rideterminato
(A+B)
80. Altre passività 3.302.454 (34.800) 3.267.654
110. Passività assicurative 12.239.641 1.600 12.241.241
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.239.630 1.600 12.241.230
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 11 - 11
Totale riclassifiche (33.200)

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto riportato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

1 L'IFRS 3, par. 45, prevede che il periodo di misurazione entro il quale ottenere le informazioni necessarie per effettuare la valutazione al fair value delle attività nette acquisite - e completare quindi il processo di allocazione dell'aggregazione - termini non appena l'acquirente abbia ricevuto tutte le informazioni necessarie alla data di acquisizione o abbia appurato che non sia possibile ottenere maggiori informazioni per la misurazione a fair value delle poste acquisite. In ogni caso il periodo di valutazione non può protrarsi per oltre un anno dalla data di acquisizione. Per l'aggregazione in esame il processo di allocazione si è pertanto completato il 31 dicembre 2024.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Nel corso dell'esercizio 2024 sono giunti a scadenza gli ultimi tre tiraggi delle operazioni TLTRO III effettuati dalla Capogruppo nel mese di marzo, settembre e dicembre 2021 per un valore nominale complessivamente pari a 15,7 miliardi. Alla data del 31 dicembre 2024 il valore nominale delle operazioni in essere risulta pertanto nulla.

Le operazioni TLTRO III "Targeted Longer Term Refinancing Operations" sono operazioni di finanziamento agevolate, poste in essere da BCE tra il 2019 ed il 2021 con durata triennale, per consentire alle banche europee di erogare credito a condizioni favorevoli.

La remunerazione dei prestiti è stata oggetto di revisione più volte lungo la durata delle operazioni per tener conto di alcuni eventi rilevanti (in particolare Covid - 19 ed incremento dei tassi di interesse); in particolare, fino al 22 novembre 2022 erano in essere alcuni meccanismi di incentivazione che consentivano di accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark legati alla raccolta netta.

I suddetti meccanismi di remunerazione avevano fatto sorgere alcune questioni relative al trattamento contabile da seguire per il riconoscimento degli interessi lungo la durata dell'operazione, in quanto la fattispecie non risultava riconducibile, in modo diretto, ad alcun principio contabile IAS/IFRS.

A tal proposito, la politica contabile selezionata dal Gruppo Banco BPM è stata quella di applicare le disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile (paragrafo B5.4.5), in linea con il trattamento perseguito in passato per i finanziamenti ottenuti nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO. Gli interessi sono stati quindi rilevati sulla base dei tassi, tempo per tempo in essere ed applicabili per ciascun periodo di riferimento, in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi "benchmark".

In breve, le condizioni favorevoli sono state applicate fino al termine del periodo agevolativo, ossia fino al 22 novembre 2022; a partire dal 23 novembre 2023 le competenze sono state determinate in base al tasso variabile, tempo per tempo in essere, che è pari al Deposit Facility (DF), essendo stati raggiunti fin dai precedenti esercizi tutti gli obiettivi di raccolta netta.

Gli interessi passivi di competenza del 2024 ammontano quindi a -275,8 milioni (-703,5 milioni erano le competenze negative del 2023). La variazione nell'entità degli interessi è riconducibile principalmente ai rimborsi effettuati nei due esercizi e, in misura minore, alla riduzione riscontrata nel tasso DF.

Crediti di imposta connessi con Decreto "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto "Rilancio") sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (c.d. "sismabonus").

Successivamente, il Governo è intervenuto a più riprese - prima con il D.L. n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti") poi con il D.L. n. 39/2024 - con importanti restrizioni, nuovi adempimenti ed ulteriori paletti, tali da limitare significativamente l'accesso ai bonus edilizi e la loro attrattività. Per l'illustrazione dei principali impatti per il Gruppo correlati a questo ultimo Decreto si fa rinvio a quanto illustrato nella Relazione sulla gestione.

In tale contesto, l'operatività del Gruppo consiste nell'acquistare i crediti d'imposta correlati a tali interventi edilizi, che potranno essere recuperati unicamente mediante compensazione con i propri debiti tributari, nel rispetto delle tempistiche previste sull'originaria detrazione d'imposta, piuttosto che mediante operazioni di ricessione.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire autonomamente il trattamento contabile ritenuto il più idoneo per garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.

A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, CONSOB e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9. In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in

questione sono stati ritenuti assimilabili sul piano sostanziale ad un'attività finanziaria alla quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.

In particolare, per i crediti acquistati secondo un modello di business "Hold to Collect", in quanto rientranti nell'ambito della "capacità compensativa" della Banca, si ritiene applicabile la disciplina contabile prevista dall'IFRS 9 per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Pertanto, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i propri debiti tributari, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività"; le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Al 31 dicembre 2024 il valore nominale dei crediti d'imposta HTC complessivamente acquistati ammonta a 4.915,0 milioni, di cui 794,9 milioni per operazioni perfezionate nel corso del 2024 (4.120,1 milioni erano i crediti acquistati al 31 dicembre 2023).

I crediti complessivamente recuperati tramite compensazione ammontano a 1.852,3 milioni (di cui 895,1 milioni nel corso del 2024), pertanto il valore nominale residuo al 31 dicembre 2024 ammonta a 3.062,7 milioni (3.225,0 milioni è il valore riferito al 31 dicembre 2023) compensabili per circa l'82% entro il 2027.

Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 31 dicembre 2024, ammonta a 2.842,0 milioni (2.981,8 milioni al 31 dicembre 2023).

Al 31 dicembre 2024, sono inoltre stati assunti impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta HTC per un ammontare complessivo pari a circa 30 milioni.

L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti nell'ambito del modello HTC, come in precedenza illustrato, è inferiore rispetto alla stima della capacità compensativa prospettica della Banca, tenuto anche conto che il relativo plafond di acquisto, deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, è stato fissato in modo prudenziale, con l'obiettivo di considerare le incertezze connesse alla temporalità di effettivo ingresso dei crediti nel cassetto fiscale e alle effettive caratteristiche dei crediti acquistati dipendenti dall'assunzione di impegni all'acquisto. Alla data del 31 dicembre 2024 non si intravedono quindi rischi di irrecuperabilità sia con riferimento ai crediti d'imposta iscritti in bilancio, sia in relazione ai crediti che saranno eventualmente acquistati a fronte degli impegni di acquisto sottoscritti.

A partire dal 2024, Banco BPM ha attivato una modalità alternativa di acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi, basata sul modello Hold To Collect and Sell (HTCS) con l'obiettivo di sfruttare i margini di prudenza considerati nella stima della capacità contributiva di Banco BPM, assunta a riferimento nella determinazione del plafond del modello HTC, che risulta infatti inferiore rispetto alla capacità compensativa massima della Banca. L'affiancamento del business model HTCS, rispetto all'HTC, ha quindi l'obiettivo di sviluppare ulteriormente l'acquisto di crediti fiscali, consentendo quindi di cogliere opportunità commerciali senza, peraltro, assumere rischi di mancato recupero per incapienza della capacità compensativa. Il business model HTCS intrapreso dal Gruppo permette, infatti, di poter recuperare i crediti fiscali sia tramite la compensazione con i debiti tributari della Banca, sia, eventualmente, tramite la cessione degli stessi ad altri operatori interessati all'acquisto, qualora ritenuto vantaggioso.

Per tali crediti si ritengono applicabili le disposizioni previste dall'IFRS 9 per la categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; in aggiunta alle rilevazioni sopra illustrate per i crediti HTC, si rende necessario determinare un'ulteriore componente reddituale pari alla differenza tra il fair value ed il costo ammortizzato. A tal proposito la misurazione del fair value è ottenuta sulla base della tecnica del Discounted Cash Flow (DCF), ossia attualizzando i flussi di cassa sulla base della curva dei rendimenti di tipo zero coupon per le diverse scadenze di compensazione, costruita sulla base dei tassi Euribor a 6 mesi, maggiorata dello spread commerciale calcolato alla data di iscrizione iniziale. Detto fair value è esposto nella voce residuale "130. Altre Attività"; le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" mentre gli adeguamenti di fair value trovano rappresentazione tra le altre componenti reddituali con riciclo nel conto economico del prospetto della redditività complessiva.

Alla data del 31 dicembre 2024, il valore nominale dei crediti acquistati in base al modello HTCS ammonta a 968,2 milioni. I crediti complessivamente recuperati tramite compensazione a partire dal terzo trimestre 2024 ammontano a 320,6 milioni; pertanto, il valore nominale residuo al 31 dicembre 2024 ammonta a 647,6 milioni compensabili per circa il 93% entro il 2027. Nel corso dell'esercizio detti crediti non sono stati oggetto di alcuna cessione.

Il corrispondente valore di bilancio, che tiene conto del prezzo di acquisto, delle competenze maturate in base al costo ammortizzato e dell'adeguamento al fair value, è pari a 572,2 milioni. Detto valore risulta essere sostanzialmente allineato al costo ammortizzato in quanto l'aggiustamento di fair value, imputabile alla variazione dei tassi di interesse rispetto alla data di acquisto, risulta essere pari a 6,0 milioni.

Al 31 dicembre 2024, sono in essere impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti per un ammontare complessivo pari a circa 667 milioni.

Emissioni di titoli AT1 (Additional Tier 1)

Gli AT1 sono strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi del Regolamento n. 575 del 2013 (CRR), destinati ad investitori istituzionali.

Trattandosi di titoli perpetui prevedono la facoltà di rimborso anticipato, con eventuali richiami successivi in caso di mancato esercizio della call alla prima data fissata.

La cedola, che viene corrisposta con periodicità semestrale, non è cumulativa.

Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Per tali tipologia di emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero accertare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. È inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base a quanto in precedenza illustrato in merito alle caratteristiche dei prestiti, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 - Altre informazioni, Strumenti di capitale" della successiva parte A.2 della presente Nota integrativa.

Al 31 dicembre 2024 Banco BPM ha in essere strumenti Additional Tier 1, emessi nel periodo 2020-2024, per un valore nominale di 1.620,5 milioni; il valore di bilancio delle suddette emissioni, esposto nella voce "140. Strumenti di capitale" ammonta a 1.608,8 milioni, pari al corrispettivo incassato, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili (11,7 milioni al netto degli effetti fiscali).

La variazione rispetto al dato del 31 dicembre 2023 (1.465,8 milioni), positiva per circa 143,0 milioni, dipende dall'emissione effettuata nell'esercizio (397,4 milioni), nonché dai riacquisti effettuati nel periodo per 254,4 milioni, anche a seguito dell'esercizio dell'opzione call.

In coerenza con la natura degli strumenti, sono state rilevate in contropartita delle riserve (voce "150. Riserve" del passivo di stato patrimoniale):

  • le cedole pagate (103,3 milioni), al netto degli effetti fiscali (28,4 milioni);
  • gli effetti negativi correlati ai riacquisti, pari 2,5 milioni, per il maggior corrispettivo pagato rispetto al valore di carico dell'emissione.

Business Model "Hold to Collect" – vendite

Nel corso del 2024 sono state perfezionate cessioni di titoli classificati nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di circa 2,0 miliardi (di cui 1,6 miliardi di Euro e 0,4 miliardi di USD). Tali operazioni, tutte effettuate dalla Capogruppo, hanno generato un utile da cessione pari a 2,6 milioni che trova rappresentazione nella voce di conto economico "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Tale risultato si confronta con un utile realizzato nel corso del 2023 di 2,8 milioni, conseguente al perfezionamento di operazioni di cessioni per un valore nominale complessivo pari a 50 milioni USD.

Si ricorda che per le esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (c.d. Business Model "Hold to Collect" – HTC), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento rilevante del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali.

Al riguardo si rappresenta che le sopra citate operazioni di cessione corrispondono a circa il 7,03% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2024 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, stabilito dalla policy di Gruppo. Risulta altresì rispettata la soglia di frequenza annua (n. 7), definita nei termini di dodici operazioni annue, da intendersi come il numero complesso delle transazioni di cessione (di uno o più titoli), che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dalla prima transazione di vendita.

Per maggiori dettagli sulla declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alla successiva "Parte A.2, 3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Policy di ammissibilità delle vendite coerenti con il Business Model HTC".

Nel corso del 2024 sono state effettuate ulteriori cessioni di titoli a valere del portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per un ammontare pari a 572,0 milioni, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di significatività e frequenza, essendo in parte avvenute in prossimità della scadenza ed in parte oggetto di offerta di riacquisto (fattispecie assimilabile ad un rimborso anticipato).

In aggiunta, nell'ambito del processo di derisking illustrato nella Relazione sulla gestione consolidata, nel corso del 2024 sono proseguire le operazioni di cessione di esposizioni creditizie deteriorate rappresentate da finanziamenti verso la clientela, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, in linea con la disciplina prevista dall'IFRS 9 e dalla policy di Gruppo.

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sell", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso dell'esercizio, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia bancari e assicurativi

Oneri sistemici bancari

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento del livello obiettivo.

Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo

nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

Relativamente al contributo ordinario del Fondo di Risoluzione Unico – FRU (Direttiva 2014/59/UE – Bank Recovery and Resolution Directive –"BRRD"), con il versamento del contributo relativo all'esercizio 2023, pari a 85,4 milioni (57,6 milioni al netto dell'effetto fiscale) addebitato nel conto economico del 1° trimestre 2023, è terminata la fase di contribuzione finalizzata a garantire la costituzione della dotazione finanziaria minima del fondo pari all'1% dei depositi protetti (c.d. target level). Il Single Resolution Board è comunque tenuto a verificare annualmente se i mezzi finanziari disponibili del SRF sono diminuiti al di sotto del target level e, in esito a tale esame, valuterà se sia necessario procedere alla raccolta di ulteriori contribuzioni. Nel corso dell'esercizio 2024, così come nel 2023, non è stato richiesto alcun contributo straordinario.

Per contro, la disciplina del FITD (Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive – "DGSD") prevede che il livello obiettivo (0,8% del totale dei depositi protetti) debba essere raggiunto entro il 3 luglio 2024. Per l'ultimo anno di contribuzione, lo statuto del FITD (art. 42 bis) prevede che l'entità del contributo richiesto alla singola banca sia commisurato alla consistenza dei propri depositi protetti esistenti alla data del 31 marzo 2024 (anziché del 30 settembre come è avvenuto per gli esercizi dal 2015 al 2023) rispetto al totale dei depositi protetti delle banche italiane aderenti al FITD e del grado di rischio relativo della banca rispetto al grado di rischio di tutte le altre banche aderenti al FITD al 31 marzo 2024.

L'importo di competenza del 2024 ammonta a 97,8 milioni; per l'esercizio 2023, invece, la contribuzione al FITD ammontava a 102,2 milioni. Anche per il FITD negli esercizi 2024 e 2023 non è stato richiesto alcun contributo straordinario.

Si precisa che per il 2024, così come per i precedenti esercizi, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di versare il contributo mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Commitments").

Oneri sistemici assicurativi

La Legge n. 213 del 30 dicembre 2023 (cosiddetta Legge di bilancio 2024) ha introdotto all'art. 113 il "Fondo di garanzia assicurativa del ramo vita", organismo associativo privato tra le imprese di assicurazione e gli intermediari aderenti, attraverso il quale le compagnie assicurative sono obbligate a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento dello stesso, tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2035, fino al raggiungimento del livello obiettivo, ovvero lo 0,4% delle riserve tecniche dei rami vita calcolate in base a Solvency II.

La contribuzione annuale dovrà essere pari allo 0,4 per mille delle riserve tecniche dei rami vita detenute dalle compagnie assicurative aderenti riferite al 31 dicembre dell'esercizio precedente.

Per gli intermediari aderenti il contributo, in sede di prima applicazione, sarà pari allo 0,1 per mille delle riserve tecniche intermediate; a regime sarà calcolato in funzione del volume complessivo dei prodotti vita intermediati e dei ricavi ad esso associati.

Con Comunicazione del 18 dicembre 2024 (prot. N. 0273928/24) l'IVASS ha fornito indicazioni sul trattamento contabile da applicare alla fattispecie che risultano essere in linea con quanto in precedenza illustrato per gli oneri sistemici bancari.

Le contribuzioni in esame sono quindi oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Sulla base della citata comunicazione IVASS "per il 2024, con riferimento ai contributi ordinari il fatto vincolante che determina un'obbligazione attuale si è verificato quando l'aderente è stato identificato come soggetto ammesso all'assemblea del Fondo [...] Per gli esercizi successivi, con riferimento ai contributi ordinari e straordinari il momento in cui si verifica il fatto vincolante che determina un'obbligazione attuale sarà definito dallo Statuto del medesimo Fondo".

Tenuto conto che l'identificazione degli aderenti al Fondo è avvenuta in data 13 dicembre 2024, nel mese di dicembre 2024 è stata rilevata la contribuzione annua complessiva a carico del Gruppo, stimata pari a 6,3 milioni lordi, principalmente riconducibile alle compagnie assicurative del Gruppo (5,4 milioni al netto della fiscalità).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 12 – Spese amministrative – voce 190".

Riorganizzazione del business della monetica

Come illustrato nel paragrafo "Riorganizzazione del business della monetica" della Relazione sulla gestione consolidata, con riferimento al comparto relativo ai sistemi di pagamento, in data 30 settembre 2024, Banco BPM S.p.A. - unitamente a Numia S.p.A., Numia Group S.p.A., Iccrea Banca S.p.A., Fondo Strategico Italiano SGR S.p.A. (FSI) e Fondo Strategico Italiano Holding S.p.A. - hanno perfezionato l'operazione avente ad oggetto la partnership strategica, annunciata il 14 luglio 2023, che ha portato alla creazione del secondo player nazionale nel settore della monetica.

A conclusione dell'operazione, avvenuta a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni regolamentari e di legge, Banco BPM detiene una partecipazione di collegamento del 28,57% in Numia Group S.p.A. - società detentrice della totalità del capitale di Numia S.p.A. - unitamente a FSI per il 42,86% e a Iccrea Banca S.p.A. per il restante 28,57%.

In maggior dettaglio, il perfezionamento dell'operazione in esame è avvenuto attraverso le seguenti fasi:

  • acquisizione di una partecipazione di collegamento in Numia S.p.A., pari al 38,162% del capitale sociale, mediante sottoscrizione delle azioni emesse (n. 39.550), a fronte del conferimento del ramo d'azienda relativo alle attività di produzione della monetica di titolarità di Banco BPM, nonché della partecipazione totalitaria in Tecmarket Servizi S.p.A., per un valore complessivo pari a 500 milioni;
  • cessione a Numia Group S.p.A. della totalità delle suddette azioni di Numia S.p.A., per un corrispettivo pari a 500 milioni. Il regolamento della cessione è avvenuto per 228 milioni in denaro e per i residui 272 milioni mediante compensazione con il debito verso la stessa Numia Group S.p.A., a fronte della sottoscrizione dell'aumento di capitale come indicato nel successivo punto;
  • ingresso da parte di Banco BPM S.p.A. nella compagine sociale di Numia Group S.p.A., mediante acquisizione di una partecipazione di collegamento pari al 28,57% del capitale sociale. Il regolamento della sottoscrizione dell'aumento di capitale, pari a 272 milioni, è avvenuto mediante compensazione con il credito di cui al precedente punto.

Per quanto riguarda l'operazione di conferimento, si segnala che il valore contabile delle attività nette conferite è risultato sostanzialmente nullo; gli accordi prevedevano, infatti, che il conferimento del ramo dovesse avvenire a saldi pareggiati, ossia regolando, tramite disponibilità liquide, lo sbilancio tra le attività e le passività del ramo, in base ai saldi in essere alla data di efficacia del conferimento. Alla data del 30 settembre 2024, le passività nette del ramo sono risultate complessivamente pari a 208,6 milioni e principalmente riconducibili ai saldi delle carte prepagate; detto sbilancio è stato pareggiato mediante disponibilità liquide di pari importo, oggetto di regolamento in base alle previsioni contrattuali.

Anche il valore dell'investimento partecipativo detenuto in Tecmarket Servizi S.p.A. risulta essere sostanzialmente nullo, tenuto conto delle distribuzioni avvenute nel corso dei primi nove mesi del 2024 e del risultato economico rilevato nel medesimo periodo.

Al 31 dicembre 2023 il ramo e la partecipazione oggetto di conferimento figuravano, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 5, tra le attività e le passività in via di dismissione; in maggior dettaglio, al 31 dicembre 2023, tra le passività in via dismissione figurava il saldo delle carte prepagate, pari a 204,3 milioni, pareggiato con disponibilità liquide del medesimo importo, classificate tra le attività in via di dismissione.

Al 31 dicembre 2024, a seguito del perfezionamento dell'operazione in esame, nella voce dello stato patrimoniale "70. Partecipazioni" figura l'interessenza di collegamento detenuta in Numia Group S.p.A., qualificandosi come partecipazione di collegamento ai sensi del principio IAS 28. Il valore di bilancio, dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, è pari a 268,8 milioni per l'imputazione della quota-parte di competenza del risultato del quarto trimestre.

Il suddetto valore è stato oggetto di test di impairment al 31 dicembre 2024, anche per tenere conto dell'aggiornamento dei piani approvati da Numia S.p.A. e Numia Group dopo il perfezionamento dell'operazione, ad esito del quale è stata confermata la piena recuperabilità dello stesso.

Al riguardo si precisa che, in linea con la disciplina dello IAS 28 e IFRS 3, l'allocazione figurativa del costo dell'operazione alle attività identificabili di Numia e la conseguente determinazione dell'avviamento implicito verrà

determinata entro il 30 settembre 2025, ossia entro il periodo di misurazione di un anno rispetto alla data di acquisto della partecipazione.

Da ultimo, le verifiche di recuperabilità condotte al 31 dicembre 2024, basate sul valore d'uso della partecipazione, hanno portato a confermare la piena recuperabilità del valore.

L'effetto economico della riorganizzazione è risultato positivo per 500 milioni (rilevato nella voce "280. Utili (perdite) da cessione di investimenti") - ottenuto per differenza tra il valore del business rappresentato dal ramo conferito ed il valore di bilancio delle attività nette conferite – ed attribuito per 475,5 milioni al ramo monetica e per 24,5 milioni alla partecipazione in Tecmarket Servizi S.p.A.1 . Al netto della fiscalità, tenuto conto del regime fiscale c.d. pex, il suddetto risultato è positivo per 493,1 milioni.

Al riguardo si precisa che il riconoscimento dei suddetti effetti economici risulta coerente con la disciplina prevista dal principio contabile IFRS 10 per la fattispecie della "perdita di controllo", in base alla quale deve essere rilevata a conto economico la differenza tra il valore contabile delle attività trasferite ed il fair value delle attività acquisite (IFRS 10§25), che rappresenta la policy choice del Gruppo per la fattispecie in esame.

Si segnalano inoltre le componenti economiche positive correlate alla suddetta operazione rilevate nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione" per 12,6 milioni, quali contributi da parte di Numia S.p.A. e Numia Group, a compensazione dei costi di transazione/migrazione o dei minor ricavi conseguiti dal Gruppo nel corso del 2024 nell'ambito della negoziazione e implementazione della partnership.

Razionalizzazione del portafoglio immobiliare (Progetto "Square")

Come illustrato nel paragrafo "Razionalizzazione del portafoglio immobiliare" della Relazione sulla gestione consolidata, nel contesto del piano industriale 2024-2026 - che prevedeva la dismissione del 50% del patrimonio immobiliare non strumentale - in data 12 settembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato di procedere a un'operazione di cessione di un portafoglio di oltre 330 immobili di proprietà, quasi esclusivamente ad uso non strumentale, per un corrispettivo complessivamente pari a circa 289 milioni (Progetto "Square").

La cessione si realizzerà in tre tranche, entro giugno 2026, a favore di un veicolo di cartolarizzazione (Square SPV, di seguito anche SPV), costituito ex art. 7.2 della Legge n. 130/99, e gestito da Phoenix Asset Management S.p.A. e da SPF Investment Management L.P., società leader rispettivamente nei settori dell'asset management e del credito strutturato.

L'acquisto degli immobili, tempo per tempo trasferiti, sarà finanziato dall'SPV attraverso l'utilizzo di una senior credit facility erogata da Banco BPM per un ammontare massimo di 260 milioni e l'emissione di titoli mezzanine e junior, sottoscritti da un investitore terzo (Phoenix Asset Management S.p.A.), per un corrispettivo complessivamente pari a 29,3 milioni.

In sede di realizzazione dell'operazione sono emerse alcune problematiche correlate all'emissione ed alla gestione delle note mezzanine, nei termini prospettati negli accordi iniziali sottoscritti con la controparte, che hanno richiesto una modifica degli stessi. In maggior dettaglio, rispetto agli accordi iniziali sottoscritti a settembre 2024 - che prevedevano il riconoscimento a favore dell'SPV dei proventi per i canoni percepiti sugli immobili rientranti nel progetto in esame, pari a 15,4 milioni per l'esercizio 2024 – le citate modifiche hanno previsto che le medesime somme siano dovute da Banco BPM sottoscrivendo una tranche mezzanine per un ammontare pari a 15,4 milioni, con il contestuale impegno alla sua cessione all'investitore terzo, per un corrispettivo pari a 1 euro.

Ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2024, il portafoglio immobiliare in oggetto, dopo le cessioni perfezionatesi a dicembre 2024 per un valore pari a 70,9 milioni, risulta esposto per 218,3 milioni tra le "Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione", per un valore allineato al prezzo di cessione. La cancellazione degli immobili dal bilancio avverrà, ai sensi dei principi contabili IAS 40 e IFRS 15, alle date in cui si realizzerà il trasferimento giuridico della proprietà degli stessi, prevista per gli esercizi 2025 e 2026, in corrispondenza delle quali tutti i rischi ed i benefici saranno trasferiti all'SPV, non essendo previste clausole, opzioni o obblighi di riacquisto da parte di Banco BPM, piuttosto che garanzie prestate a favore dell'SPV, finalizzate a limitare le perdite in capo a questo ultimo.

1 Si rappresenta che nel bilancio della Capogruppo l'effetto economico della cessione del ramo monetica è stato rilevato per 475,5 milioni nella voce "250. Utili (perdite) da cessione di investimenti" e per 24,5 milioni nella voce "220. Utili (perdite) delle partecipazioni".

A fronte del citato trasferimento del mese di dicembre 2024, nel bilancio di Banco BPM figura un credito verso la clientela pari a 56,5 milioni, in quanto gli accordi prevedono che il pagamento sia corrisposto dall'SPV per l'80% entro un anno dalla data di cessione.

Tenuto conto che l'acquisto degli immobili da parte dell'SPV è in parte finanziato da Banco BPM, tra le attività finanziarie figura il finanziamento senior erogato nel mese di dicembre per un ammontare pari a 12,7 milioni; il restante tiraggio, pari a 50,8 milioni, necessario per finanziare il pagamento differito della prima tranche di cessione, sarà effettuato entro il mese di dicembre 2025.

Con riferimento agli immobili trasferiti si precisa che nessun obbligo di consolidamento ricorre - o ricorrerà per le future cessioni - in relazione al bilancio di Square SPV o al suo patrimonio separato, in quanto il Gruppo non dispone di alcun potere di dirigere le attività rilevanti dell'SPV che spetterà, in modo esclusivo, all'asset manager.

In termini economici, l'accordo di vendita ha comportato l'addebito di costi al conto economico 2024 di complessivi 32,2 milioni (-27,2 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali). In maggior dettaglio, il suddetto impatto è riconducibile:

  • all'allineamento del valore di bilancio degli immobili rispetto al minor corrispettivo di cessione, per un impatto negativo di 6,6 milioni rilevati nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • agli impegni assunti da Banco BPM per tenere indenne l'SPV dei costi che saranno sostenuti per la realizzazione di una serie prestabilita di interventi su due immobili, stimati pari a 10,2 milioni e rilevati nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – b) altri accantonamenti netti";
  • alla perdita correlata al trasferimento a Phoenix Asset Management S.p.A., della tranche mezzanine sottoscritta in fase di emissione dal Gruppo, pari a 15,4 milioni, come in precedenza illustrato, rilevata nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche

L'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104 - convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023, n. 136 - ha introdotto nell'ordinamento tributario nazionale, per l'anno 2023, un'imposta straordinaria a carico delle banche, commisurato all'incremento del margine di interesse intervenuto tra il 2021 ed il 2023, con un limite massimo calcolato in funzione dell'esposizione al rischio su base individuale ("RWA – Risk Weighted Asset") riferito alla data di chiusura dell'esercizio 2022.

In sede di conversione del citato decreto è stato introdotto il comma 5-bis che ha consentito alle banche, in luogo del versamento dell'imposta entro il 30 giugno 2024, di destinare, in sede di approvazione del bilancio 2023, un importo non inferiore a due volte e mezza l'imposta a una riserva non distribuibile a tal fine individuata.

Qualora la riserva così costituita dovesse essere successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta dovuta dovrà essere pagata integralmente, maggiorata degli interessi maturati sulla base di quanto previsto dalla legge. Tale riserva potrà essere utilizzata per coprire le perdite ed è computabile tra gli elementi del capitale primario di classe 1 (CET1), in linea con quanto previsto dal Regolamento UE n. 575/2013.

Con riferimento all'imposta straordinaria in esame, pari a 151 milioni, si ricorda che l'Assemblea annuale degli azionisti di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato la proposta di destinare una quota parte dell'utile dell'esercizio 2023 alla costituzione di una specifica riserva, pari a due volte e mezza l'ammontare dell'imposta straordinaria e quindi pari a 378,3 milioni. Analoga delibera è stata assunta dall'assemblea degli azionisti di Banca Aletti che ha destinato a specifica riserva un ammontare pari a 2,4 milioni.

Ai fini del bilancio al 31 dicembre 2024, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato di mantenere la suddetta riserva nella sua integralità; di conseguenza, non sussiste alcun "evento vincolante" a fronte del quale rilevare, ai sensi dell'IFRIC 21 e dello IAS 37, una passività ed il relativo onere, per un importo pari all'imposta da pagare.

Piano di pensionamento anticipato

Come riportato in Relazione sulla gestione consolidata, in adempimento a quanto già previsto dal piano industriale 2024-2026 il Gruppo Banco BPM ha avviato un piano di riduzione del personale (pari a circa n. 800 uscite nette) da attuarsi prevalentemente attraverso l'incentivazione all'esodo e i fondi di solidarietà (n. 1.600 unità) abbinato all'assunzione di n. 800 nuove risorse.

In adempimento al citato piano industriale il Gruppo fin dal mese di maggio 2024 ha attivato un piano di pensionamento anticipato destinato ai dipendenti con finestra pensionistica sino al 1° gennaio 2026 (n. 500 aderenti circa); il relativo onere, pari a 17,9 milioni (di cui 17,3 milioni relativi alla Capogruppo), è rilevato nella voce "190. a) Spese per il personale – altri benefici ai dipendenti", in contropartita della voce del passivo di stato patrimoniale "80. Altre passività".

Successivamente, in data 19 dicembre 2024 è stata sottoscritta un'intesa con le Organizzazioni Sindacali avente per oggetto un piano di uscite, su base volontaria, finalizzato all'accompagnamento alla pensione di n. 1.100 dipendenti attraverso il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà del settore del credito. In maggior dettaglio, i suddetti accordi hanno fatto sorgere in capo al Gruppo un'obbligazione implicita alla realizzazione del piano, avendone definiti i dettagli - in termini di numero di persone potenzialmente aderenti, modalità e condizioni di accesso - e creando nel personale dipendente e nel Fondo di solidarietà del settore del credito la valida aspettativa che la ristrutturazione sarà realizzata nei termini annunciati. Si sono quindi realizzati i presupposti richiesti dallo IAS 37 per la rilevazione degli oneri di ristrutturazione; la migliore stima dell'onere da sostenere, sulla base delle informazioni disponibili alla data di bilancio, è pari a 194,1 milioni (di cui 190,6 milioni relativi alla Capogruppo). Detto onere è esposto nella voce di conto economico "190. a) Spese per il personale – altri benefici ai dipendenti", in contropartita della voce del passivo di Stato patrimoniale "100. c) Altri fondi per rischi ed oneri".

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato comparativo al 31 dicembre 2023.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di O.I.C.R. i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta;
  • gli investimenti sottostanti le polizze assicurative unit e index linked.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di O.I.C.R.) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata irrevocabilmente al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch"). Tale categoria non risulta valorizzata dal Gruppo.

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In tale categoria, inoltre, sono classificati gli strumenti finanziari gestiti sulla base del fair value in quanto le informazioni da esso ricavate consentono di valutarne la performance e prendere le decisioni in coerenza con la strategia di gestione del rischio o di investimento.

Tale business model è applicabile alle attività finanziarie, principalmente rappresentate da quote di O.I.C.R., a copertura dei contratti emessi dalle compagnie di assicurazione, per i quali il rischio di investimento è sopportato dagli assicurati. Trattasi, in particolare, delle attività relative a contratti assicurativi del Ramo III (polizze unit linked o index linked), le cui prestazioni sono connesse all'andamento di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento.

In coerenza con il suddetto modello di gestione, le correlate passività dei contratti assicurativi sono oggetto di valutazione al fair value, in applicazione della cosiddetta "fair value option".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono invece imputati direttamente nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata alla voce "20. Passività finanziarie di negoziazione".

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Gli interessi delle tre sottovoci che compongono la categoria in esame sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile (c.d. "OCI election").

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio e delle perdite attese (impairment).

Gli interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati"; eventuali interessi negativi maturati trovano invece rappresentazione nella voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati".

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (c.d. "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto

riportato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati (voce "70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nel precedente paragrafo "1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi.

In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica. In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

• l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");

• i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela ed i crediti verso le banche e le Banche Centrali – in qualsiasi forma tecnica – nonché i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente. Fanno eccezione i crediti "a vista" verso le banche e le Banche Centrali, nelle forme tecniche di depositi e conto correnti, che sono invece rilevati alla voce "10. Cassa e disponibilità liquide".

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti.

Nello specifico, la prima iscrizione di un finanziamento avviene alla data di erogazione, che normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, all'atto dell'iscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

La prima iscrizione avviene sulla base del fair value dello strumento finanziario, che è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, con la conseguente iscrizione di interessi rilevati sulla base del tasso di interesse effettivo lungo la durata dell'attività stessa. Tali interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati"; eventuali interessi negativi maturati trovano invece rappresentazione nella voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati".

Nello specifico in bilancio l'attività finanziaria è riconosciuta sulla base del valore contabile lordo, che è pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca. Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono

infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (c.d. "ECL – Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di

valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come dettagliatamente descritto nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)", prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione – analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio – volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce (voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per

rischio di credito relativo a: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione – determinato in base al tasso di interesse effettivo – rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo (pass through arrangements), senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (c.d. "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Policy di ammissibilità delle vendite coerenti con il Business Model HTC

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali il Gruppo ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

Il Gruppo ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
    • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate. Prossimità dello strumento alla scadenza

Il Gruppo ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a n. 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di n. 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate a livello di singola entità giuridica appartenente al Gruppo e separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività del Gruppo;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non potesse essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento

è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out") per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture).

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. È inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento del Gruppo (euro).

A livello di bilancio consolidato, la designazione del derivato come strumento di copertura è possibile solo se risulta stipulato nei confronti di una controparte esterna al Gruppo. I risultati riconducibili a transazioni interne effettuate tra diverse entità del Gruppo sono eliminati.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura specifica di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura generica (macrohedge), le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio di tasso di interesse sono iscritte, in base al rispettivo saldo, alla voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" (positivo) o alla voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" (negativo), con contropartita economica rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", in coerenza con gli effetti del derivato di copertura. L'inefficacia della copertura, rappresentata dalla differenza tra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto, è comunque ricompresa nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura". In caso di interruzione della copertura, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate, iscritte nella voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" o "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", sono rilevate nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua del portafoglio coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato alla voce "120. Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano

rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dal Gruppo di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico, se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra le attività e le passività finanziarie detenute per la negoziazione.

Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banco BPM ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "7.6 – Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole" dell'attivo della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione. Più in dettaglio, in sede di prima iscrizione della partecipazione, il costo di acquisto è allocato, per la quota di propria spettanza, alle attività nette identificabili della partecipata da rilevare al fair value. L'eventuale eccedenza del costo di acquisto, rispetto alla quota di interessenza nel fair value delle attività nette acquisite, è attribuita idealmente all'avviamento che, come in precedenza illustrato, è incluso nel valore contabile della partecipazione. Diversamente, l'eventuale badwill conseguente all'eccedenza della quota di interessenza del fair value nelle attività nette acquisite rispetto al costo di acquisto è rilevato come provento nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Tale metodo prevede che il valore contabile iniziale venga successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione, in contropartita della voce di conto economico consolidato "250. Utili (perdite) delle partecipazioni". I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo in entità collegate o a controllo congiunto è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa il Gruppo ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata il Gruppo ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "250. Utili (perdite) delle partecipazioni") nel caso in cui il valore recuperabile risulti inferiore rispetto al valore contabile, inclusivo dell'avviamento. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

Il risultato della cessione è rilevato nella voce di conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9, di norma in quello delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sulla base del relativo fair value. La cancellazione dalla voce "70. Partecipazioni" può inoltre avvenire in presenza di circostanze che determinano il conseguimento di una situazione di controllo (cosiddette "step acquisition"). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per fini amministrativi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso (c.d. "Right of Use") di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi, nonché le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (c.d. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata alla voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione

dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale, inclusi gli immobili strumentali valutati al "valore rideterminato", sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

L'ammortamento ha inizio quando l'attività è disponibile per l'uso e cessa alla data più recente tra quella in cui l'attività è classificata come posseduta per la vendita e quella di eliminazione contabile. Per gli immobili strumentali l'ammortamento cessa altresì qualora non siano più utilizzati per l'attività d'impresa, con conseguente riclassifica nella categoria degli immobili ad uso investimento.

Per le attività materiali valutate al costo, l'ammortamento non cessa quando l'attività diventa inutilizzata o è ritirata dall'uso attivo.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

L'ammortamento periodico viene rilevato a conto economico alla voce "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più

breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, il Gruppo ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato nella voce 120 del passivo in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico alla voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali". In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività (voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • del patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione") fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, il Gruppo adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi (voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri (voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, alla voce "280. Utili (perdite) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"): per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve di utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da voce "120. Riserve da valutazione" a voce "150. Riserve " tra le "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing, contabilizzati sulla base di quanto previsto dall'IFRS 16, sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Nella voce sono ricompresi:

  • i costi esterni per lo sviluppo del software, anche acquisito per il tramite di una licenza d'uso a tempo indeterminato o determinato;
  • le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela. Come dettagliato nella "Sezione 10 Attività Immateriali – Voce 100" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato", tali attività sono definite "Client Relationship" se riguardano rapporti di asset under management/asset under custody o altre attività non correlate a prestazione di servizi e "value of business acquired" (c.d. "VoBA") se relative al portafoglio assicurativo non rientrante nell'IFRS 17;
  • le attività immateriali legate alla valorizzazione dei marchi iscritte anch'esse in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali;
  • l'avviamento, pari alla differenza positiva tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela sono originariamente valorizzate attraverso l'attualizzazione dei flussi, che ne rappresentano la redditività nell'arco della durata residua (contrattuale o stimata) dei rapporti in essere al momento dell'operazione di aggregazione, attraverso un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Le attività immateriali rappresentate dalle Client Relationship e dal VoBA, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, vengono ammortizzate in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente.

Il processo di ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente. Gli ammortamenti periodici per le attività immateriali a vita utile definita vengono rilevati nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi. Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'importo dell'avviamento e/o del marchio. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'attività viene monitorata per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'attività ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento e/o il marchio è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico, rispettivamente nella voce "270. Rettifiche di valore dell'avviamento" e, per i marchi, nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali". Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "70. Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle sopra menzionate voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività – riconducibili, ad esempio, a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora attribuibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "120. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività. A tali fini, le differenze temporanee possono essere tassabili o deducibili, qualora negli esercizi futuri ci saranno rispettivamente importi imponibili o deducibili.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi (ad esito del c.d. "probability test"), tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate.

Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel

successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 (pertanto sono riconducibili alle fattispecie IAS 37).

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: b) quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza, costituiti in attuazione di accordi aziendali, per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, derivano dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata e sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "120. Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: c) altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "a) debiti verso banche", "b) debiti verso clientela", "c) titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali riacquisti.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

Per gli strumenti strutturati, qualora sussistano i requisiti previsti dal principio IFRS 9 per la rilevazione separata dei derivati incorporati, quest'ultimi sono separati dal contratto ospite e rilevati al fair value come attività o passività di negoziazione. Il contratto ospite è invece iscritto al costo ammortizzato.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso marginale di finanziamento. Per maggiori dettagli si rinvia al successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Leasing".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Gli interessi sono esposti nel conto economico alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati".

Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito secondo quanto stabilito dall'IFRS 9, ed oggetto di illustrazione nel precedente paragrafo "1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico nella voce "100. Utili/perdite da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e talune proprie emissioni di certificates, gestite nell'ambito di un complessivo portafoglio di strumenti finanziari di negoziazione.

Per ulteriori dettagli sui certificates classificati in tale voce si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", compresi quelli relativi a strumenti derivati passivi connessi con la fair value option.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

• si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");

  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia, non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario attribuibile ad un'unica componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La designazione al fair value riguarda talune obbligazioni emesse, le emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione, nonché i contratti assicurativi emessi classificati come investimento.

I contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo, classificati nella voce in esame, si riferiscono ai prodotti di natura finanziaria che non presentano un rischio assicurativo significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili, non essendo collegati a gestioni separate. In tal caso, la disciplina applicabile è quella contenuta nell'IFRS 9, non rientrando nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

In maggior dettaglio, trattasi delle passività correlate ai prodotti assicurativi di Ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento. Anche gli investimenti sottostanti a tali prodotti sono valutati al fair value, in tal modo eliminando o riducendo in modo significativo possibili "asimmetrie contabili" che altrimenti risulterebbero dalla rilevazione di queste attività e delle relative passività sulla base di differenti criteri contabili.

Per approfondimenti sul perimetro degli strumenti emessi dalle banche del Gruppo classificati tra le passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "120. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o riacquistata. In caso di riacquisto della passività, gli utili o le perdite cumulate rilevate nella specifica riserva da valutazione, attribuiti alla variazione del merito creditizio rispetto alla data di emissione, sono oggetto di riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'entità; quest'ultima rappresenta la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'entità stessa opera.

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta estera diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Per la modalità di conversione dei bilanci delle società controllate estere che adottano una moneta di conto diversa da quella di riferimento della Capogruppo (euro) si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento" contenuta nella precedente parte A.1.

15 - Attività e passività assicurative

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività e passività assicurative che rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi".

La classificazione quale attività o passività assicurativa è in funzione del saldo netto del portafoglio di appartenenza dei contratti. Genericamente i contratti assicurativi presentano un saldo passivo (passività assicurative), mentre i contratti di cessione in riassicurazione presentano un saldo attivo (attività assicurative).

In maggior dettaglio, sono inclusi nella voce dell'attivo "80. Attività assicurative":

  • i contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale emessi definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti assicurativi emessi che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, attività;
  • i contratti di cessioni in riassicurazione definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti di cessioni in riassicurazione che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, attività.

Rientrano invece nella voce del passivo "110. Passività assicurative":

  • i contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale emessi definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti assicurativi emessi che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, passività;
  • i contratti di cessioni in riassicurazione definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti di cessioni in riassicurazione che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, passività.

I contratti assicurativi rappresentati nelle suddette voci sono definiti come quei contratti in base ai quali l'emittente accetta un "rischio assicurativo significativo" da parte dell'assicurato, concordando di indennizzarlo nel caso in cui lo stesso subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto (l'evento assicurato).

Le voci in esame includono altresì le passività iscritte a fronte di prodotti di investimento che prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, il perimetro dei contratti del Gruppo da assoggettare alla disciplina del principio IFRS17 è rappresentato dai singoli contratti e/o gruppi di contratti legati a Gestioni Separate, dai contratti di puro rischio e previdenziali e da talune fattispecie di contratti Unit Linked, siano essi stand alone o componenti tipo multiramo, qualora siano rispettate talune valutazioni quali-quantitative.

Diversamente si evidenzia che i prodotti di natura finanziaria emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo - che non presentano un "rischio assicurativo" significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili - sono esposti in bilancio come passività finanziarie e sono contabilizzati ai sensi dell'IFRS 9. In maggior dettaglio, il Gruppo considera come contratti di investimento la maggior parte dei contratti emessi dal Gruppo della tipologia Unit Linked; per tali prodotti, la scarsa significatività del rischio assicurativo consegue alla bassa incidenza del rischio demografico, dipendente anche dall'età dei sottoscrittori.

Determinato il perimetro dei contratti che ricadono nell'ambito IFRS 17, ai fini della valutazione delle passività assicurative, il principio prevede che vengano determinati i limiti contrattuali1 (cosiddetti "contract boundaries") entro i quali considerare i flussi di cassa. In altri termini si tratta di definire se un'opzione contrattuale debba essere considerata nella proiezione dei flussi di cassa sin dall'emissione del contratto oppure se la stessa sia tale da generare un nuovo gruppo di contratti. A tal proposito, nella valutazione delle passività assicurative del Gruppo, le proiezioni dei flussi di cassa includono tutti i premi futuri e le opzioni dipendenti da decisioni dell'assicurato, laddove non sia presente la facoltà di riprezzarli o di rifiutare l'esercizio dell'opzione.

1 Il limite contrattuale è composto dai diritti e dalle obbligazioni sostanziali esistenti nel periodo di riferimento nel quale l'entità può costringere l'assicurato a pagare i premi o nel quale l'entità ha un'obbligazione sostanziale a fornirgli servizi assicurativi.

Criteri di iscrizione

Al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato viene riconosciuta una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore di tutti i flussi di cassa contrattuali attesi (Present Value Future Cash Flow - PVFCF), attualizzati sulla base di un opportuno tasso di sconto, dell'aggiustamento per tenere conto dei rischi di tipo non finanziario (Risk Adjustment) e del Margine dei servizi contrattuali (Contractual Service Margin - CSM), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri.

In sede di rilevazione iniziale, i contratti assicurativi devono essere aggregati in gruppi di contratti e le disposizioni relative alla loro rilevazione, misurazione e presentazione in bilancio devono essere applicate al gruppo di contratti, non contratto per contratto.

Il livello di aggregazione è rilevante ai fini dell'identificazione dei contratti onerosi, con la conseguenza di dover rilevare le perdite attribuibili ai contratti fin dall'inizio (cosiddetto "onerous contract test'").

  • Il livello di aggregazione è determinato in funzione della seguente gerarchia di raggruppamento:
    • portafoglio: trattasi di un gruppo di contratti soggetti a rischi simili e gestiti insieme come un singolo pool;
    • coorti: trattasi di una segmentazione dei portafogli sulla base della data di rilevazione iniziale del contratto;
    • "buckets" di profittabilità: trattasi di un'ulteriore divisione di ogni coorte, a seconda della profittabilità attesa al momento della rilevazione iniziale del contratto, in funzione dei seguenti tre bucket:
      • contratto oneroso che si ritiene non profittevole, e quindi oneroso, al momento della rilevazione iniziale;
      • contratto profittevole al momento della rilevazione iniziale che non presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro;
      • restante fattispecie, ossia contratto profittevole che presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro.

L'IFRS 17 prescrive che un'entità non possa includere contratti emessi a più di un anno di distanza nello stesso gruppo. Pertanto, ogni portafoglio deve essere disaggregato in coorti annue o coorti comprendenti periodi inferiori all'anno ("raggruppamento per coorti"), con l'eccezione dei contratti collegati a gestioni separate per i quali il testo del principio IFRS 17, come omologato dalla Commissione europea1 , ha previsto opzionalmente di derogare a tale requisito (c.d. "carve-out option") che il Gruppo ha esercitato.

I Livelli di aggregazione permettono di definire la granularità con cui viene valutata la redditività di un gruppo di contratti andando a raggruppare nello stesso portafoglio quelli che presentano rischi simili, hanno lo stesso bucket di profittabilità e appartengono alla stessa generazione (coorte annuale).

Il Gruppo, quindi, ha adottato la seguente scelta di aggregazione di gruppi di contratti in un unico portafoglio secondo quanto riportato di seguito:

  • prodotti per Gestione Separata;
  • prodotti multiramo per ciascuna Gestione Separata qualora non valutati separatamente2 ;
  • prodotti collegati a Fondi Pensione;
  • prodotti di puro rischio.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Per la valutazione dei contratti assicurativi sono previste tre tipologie applicabili alle diverse linee di Business: il Building Block Approach (c.d. "BBA"), Premium Allocation Approach (c.d. "PAA") ed il Variable Fee Approach (c.d. "VFA").

Il BBA è il metodo standard di valutazione dei contratti assicurativi strutturato su un approccio a blocchi in base al quale, al momento della sottoscrizione del contratto, la passività assicurativa è pari alla somma algebrica del valore dei flussi di cassa contrattuali attesi attualizzati sulla base di un opportuno tasso di sconto (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF), dell'aggiustamento per tenere conto dei rischi non finanziari correlati all'incertezza nella

1 In fase di omologa del principio contabile IFRS 17 con Regolamento (UE) n. 2036/2021 è stata introdotta la possibilità, non consentita dal principio approvato dallo IASB, di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali. Il Gruppo ha scelto di avvalersi di tale opzione (c.d. "carve out option").

2 Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti multiramo o collegati ad una o più Gestioni Separate, il Gruppo ha deciso di disaggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi dissimili e gestione non unitaria delle componenti; viceversa, di aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili di gestione unitaria e di appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

realizzazione dei flussi di cassa (Risk Adjustment – RA) e del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin - CSM). Tale modello è applicabile a tutti i contratti assicurativi ad eccezione di quelli con elementi di partecipazione diretta per i quali viene applicato il modello VFA o di quelli misurati in base alla metodologia semplificata del PAA.

La misurazione successiva della passività richiede una valutazione dei suddetti elementi, al fine di riflettere le variazioni tra le stime iniziali e quelle in essere alla data di reporting. In particolare:

  • le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa, derivanti da modifiche nel tasso di attualizzazione utilizzato, comportano il corrispondente adeguamento dei primi con contropartita nel conto economico o, qualora ci avvalga della cosiddetta "Opzione OCI" (Other Comprehensive Income), nel prospetto della redditività complessiva;
  • le variazioni nella stima delle passività relative a servizi futuri determinano un adeguamento del CSM, da rilasciare a conto economico in base all'unità di copertura ("coverage unit");
  • le variazioni derivanti dalla differenza tra i flussi di cassa attesi per il periodo, rilevati tra i ricavi per servizi assicurativi, e quelli effettivamente sostenuti nel medesimo periodo, rilevati nei costi per servizi assicurativi, hanno un impatto sul conto economico dell'esercizio.

Il PAA è una metodologia opzionale semplificata prevista dalla normativa per la valutazione della passività per copertura residua denominata Liability for Remaining Coverage (LRC) per i contratti con durata temporanea, con copertura pari o inferiore a 12 mesi o, a determinate condizioni, anche a contratti di maggior durata. Con tale approccio la Passività Assicurativa viene sistematicamente rilasciata a conto economico secondo la durata contrattuale.

Il VFA è il modello di misurazione obbligatorio previsto per contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, ossia dei contratti che, sulla base di un elemento di partecipazione sottostante, forniscono un significativo beneficio addizionale al verificarsi dell'evento assicurato (ad esempio, contratti legati alle Gestioni Separate). Il modello in esame è strutturato per blocchi, in linea con quanto illustrato per il modello standard: in tal caso, il CSM rappresenta il corrispettivo (fee) per il servizio di gestione finanziaria prestato dalla compagnia. In base a tale modello, eventuali variazioni nella stima del CSM, che derivino dalla performance degli attivi finanziari sottostanti e quindi dovute a variabili di mercato, determinano una variazione del CSM stesso, senza comportare impatti diretti sul conto economico o sul prospetto della redditività complessiva come invece accade per il modello BAA.

Di seguito sono riportate le principali metodologie perseguite dal Gruppo per la valutazione dei contratti assicurativi:

  • Variable Fee Approach, per tutti i contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, previa verifica dei criteri di eleggibilità;
  • Premium Allocation Approach per i prodotti danni tendenzialmente di durata entro i 12 mesi;
  • Building Block Approach per i restanti contratti.

Input, parametri e altri elementi sottostanti i modelli di valutazione

I Modelli di valutazione delle passività assicurative si basano su una serie di input e parametri, tra cui i più rilevanti sono il tasso di sconto, il Risk Adjustment e la modalità per il rilascio a conto economico del Contractual Service Margin.

La valutazione della passività assicurativa è basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, in funzione di un tasso di sconto ritenuto adeguato a riflettere il valore temporale del denaro ed il rischio finanziario, qualora quest'ultimo non sia già incorporato nelle stime dei flussi di cassa.

I tassi di sconto devono:

  • riflettere il valore temporale del denaro, le caratteristiche dei flussi finanziari e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi;
  • essere coerenti con i prezzi correnti di mercato osservabili (se ve ne sono) degli strumenti finanziari i cui flussi finanziari hanno caratteristiche corrispondenti a quelle dei contratti assicurativi, per esempio, in termini di scadenze, valuta e liquidità; e
  • escludere l'effetto di fattori che, pur influenzando i prezzi di mercato osservabili, non influenzano i flussi finanziari futuri dei contratti assicurativi.

Al riguardo, l'approccio utilizzato dal Gruppo per la definizione del tasso di sconto è basato su un approccio bottom up, in base al quale la curva di sconto è determinata a partire da una curva risk-free (liquid risk-free yield curve), a cui viene aggiunto un premio di liquidità, stimato sulla base del premio di rischio insito nei portafogli titoli di ciascuna

compagnia assicurativa e quindi in grado di riflettere le differenze tra le caratteristiche di liquidità degli strumenti finanziari che sono alla base dei tassi osservati sul mercato e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi oggetto di valutazione.

Ulteriore aspetto da considerare per la determinazione della passività finanziaria è il cosiddetto "Risk Adjustment" (RA), ossia l'aggiustamento non finanziario che rappresenta, nella sostanza, la remunerazione che l'entità richiede per assumersi il rischio derivante dall'incertezza circa l'importo e la tempistica dei flussi di cassa. I rischi coperti dall'aggiustamento in esame sono il rischio assicurativo e gli altri rischi non finanziari, come il rischio di estinzione anticipata o il rischio di costo.

Tenuto conto che il principio contabile IFRS 17 non definisce una specifica metodologia di calcolo, per il Gruppo, la stima del Risk Adjustment avviene facendo ricorso principalmente ad un approccio di tipo Value At Risk (VAR) che stima l'incertezza dei rischi sulla base del 75° percentile della distribuzione di ciascun rischio considerato.

Pattern di rilascio del CSM

Il Contractual Service Margin rappresenta il profitto atteso dai contratti assicurativi in portafoglio ed è stimato per differenza tra i flussi di cassa spettanti all'entità (premi) ed il complesso degli oneri contrattuali assunti, comprensivo dell'aggiustamento per il rischio. La suddetta marginalità sarà riconosciuta a conto economico lungo l'intero periodo in cui viene prestata la copertura assicurativa; nessun profitto è quindi contabilizzato alla data di rilevazione iniziale dei contratti in quanto relativo a servizi assicurativi che saranno forniti in futuro. Il rilascio del CSM è basato sulla definizione delle unità di copertura (coverage unit), le quali sono determinate identificando per ciascun contratto la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti.

Nel caso in cui il CSM assuma valori negativi, al momento di prima rilevazione o anche successivamente in caso di variazioni avverse nella redditività attesa, la perdita implicita derivante dal contratto assicurativo deve essere rilevata integralmente a conto economico.

Nella metodologia implementata dalle compagnie del Gruppo, le Compagnie al fine di determinare la quota di Rilascio del CSM del periodo per ogni Unit of Account determinano un Release Ratio.

Il CSM viene calcolato in prima istanza a livello di singola compagnia assicurativa e, successivamente, in ambito di Gruppo mediante adeguate rettifiche in sede di consolidamento. Tale scelta è conseguente al fatto che nel Gruppo coesistono entità emittenti contratti assicurativi (le compagnie assicurative) ed entità collocatrici degli stessi (la Capogruppo), che addebitano commissioni di collocamento per il servizio. Nell'ambito del processo di consolidamento, a fronte dell'elisione delle commissioni infragruppo addebitate alle compagnie di assicurazione, viene effettuato un aggiustamento per considerare i costi effettivamente sostenuti dalla Capogruppo per l'attività distributiva delle polizze. Tale operazione può quindi comportare la rilevazione di un CSM consolidato differente rispetto a quello che sarebbe calcolato nei bilanci delle singole compagnie, nella misura in cui i costi sostenuti dal Gruppo verso terzi risultino divergere rispetto alle provvigioni di collocamento pagate alla rete distributiva bancaria.

A tal fine, i costi effettivi sostenuti dal Gruppo sono stimati sulla base di "Cost/income ratio", determinato secondo metriche gestionali, in funzione dell'osservazione storica dei costi effettivi di distribuzione sostenuti dalle reti del Gruppo rispetto alle provvigioni corrisposte alle compagnie assicurative del Gruppo, distinti per categorie omogenee di polizze e modelli distributivi. I suddetti driver gestionali sono altresì considerati al fine di individuare costi rappresentati dalle spese per il personale, dalle altre spese amministrative, dalle rettifiche nette di valore su attività materiali da riclassificare nella voce di bilancio consolidata relativa al risultato della gestione assicurativa.

Componenti reddituali

Nel conto economico le componenti che alimentano la redditività del comparto assicurativo sono:

• il margine assicurativo esposto nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi" pari alla differenza tra: - i ricavi assicurativi relativi ai contratti emessi, che riflettono la quota del corrispettivo ricevuto dall'assicurato che l'assicurazione ritiene sia tenuta a iscrivere in conto economico a fronte dei servizi forniti nell'esercizio. In altri termini, trattasi delle spese che ci si attende di sostenere nel corso dell'esercizio, dall'evoluzione della passività per l'aggiustamento esplicito per il rischio, nonché dall'attribuzione all'esercizio di una quota del CSM in ragione dei servizi prestati;

  • i correlati costi principalmente rappresentati dall'ammontare delle spese per servizi assicurativi effettivamente sostenuti nell'esercizio in corso quali ad esempio i sinistri e le altre spese direttamente attribuibili, le perdite per contratti onerosi, le provvigioni ed altre spese di acquisizione, le spese di gestione degli investimenti sottostanti ai contratti assicurativi cui è applicato il metodo di valutazione Variable Fee Approach;
  • costi e ricavi relativi alle cessioni in riassicurazione;
  • il margine correlato alle componenti finanziarie è invece esposto nella voce "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa". Trattasi, in particolare, degli interessi maturati nell'esercizio per effetto del valore temporale del denaro, degli effetti correlati alle variazioni del valore temporale del denaro e dei rischi finanziari dei contratti assicurativi, delle variazioni di fair value delle attività sottostanti ai contratti assicurativi emessi valutati con l'approccio VFA, diversi da quelli rilevati nel prospetto della redditività complessiva per effetto dell'opzione OCI.

Per quanto riguarda la policy choice relativa alla disaggregazione dei ricavi e dei costi finanziari di assicurazione tra il prospetto di conto economico e quello della redditività complessiva, al fine di ridurre i potenziali disallineamenti contabili conseguenti ai diversi modelli valutativi previsti dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi e dall'IFRS 9 per gli investimenti sottostanti i suddetti contratti e la relativa volatilità di conto economico, il Gruppo ha deciso di ricorrere all'opzione OCI per tutti i portafogli di contratti assicurativi.

Prodotti di natura finanziaria

I prodotti di natura finanziaria che non presentano un rischio assicurativo significativo e non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (non rappresentando quindi polizze collegate a gestioni separate) sono contabilizzati in base all'IFRS 9 e classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie designate al fair value", in base alla "Fair Value Option". Tali prodotti sono sostanzialmente riconducibili alle polizze unit linked.

Per i prodotti in esame, il conto economico non riflette i premi, ma le componenti di ricavo (caricamenti e commissioni), e di costo (provvigioni e altri oneri) sulla base della disciplina stabilita dai principi IFRS 9 e IFRS 15. In particolare, i ricavi ed i costi relativi ai prodotti in esame, riconducibili alle attività svolte nella fase di origination o nella fase di gestione degli investimenti, sono imputati nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento delle obbligazioni, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi". Nel conto economico, figurano inoltre i costi ed i ricavi conseguenti alle variazioni di fair value delle passività correlate ai prodotti in esame.

Si precisa le commissioni passive differite per servizi di gestione degli investimenti relativi a contratti finanziari emessi sono classificate nella voce "130. Altre Attività", mentre le commissioni attive differite che rappresentano i caricamenti di acquisizione delle polizze sono iscritti nella voce "80. Altre passività".

Criteri di modifica e di cancellazione

Un contratto assicurativo deve essere eliminato contabilmente quando, e solo quando, viene estinto, ossia quando l'obbligazione specificata nel contratto assicurativo è scaduta, adempiuta o cancellata.

In aggiunta, l'IFRS 17 prevede la derecognition del contratto originario e la contestuale iscrizione del nuovo contratto nel caso di modifica contrattuale (concordata tra le parti o per variazione regolamentare) che rifletta almeno una delle seguenti condizioni:

  • se la modifica fosse stata inclusa alla rilevazione iniziale avrebbe comportato:
    • l'esclusione del contratto dall'ambito di applicazione dell'IFRS 17;
    • la separazione di componenti diverse del contratto originario determinando un contratto differente,
    • un "limite contrattuale" sostanzialmente diverso;
    • l'attribuzione in un gruppo di contratti distinto;
  • il contratto iniziale rispecchia la definizione di contratto assicurativo con elementi di partecipazione diretta, ma quello modificato non più o viceversa;
  • il contratto originario è valutato con il "premium allocation approach", ma il contratto modificato non ha più le caratteristiche per essere valutato con questo modello o viceversa.

Al contrario, le modifiche contrattuali che non ricadono nelle fattispecie elencate vanno trattate come cambiamento delle ipotesi di valutazione dei flussi di cassa contrattuali attesi e conseguentemente modificano il Risk Adjustment e il Contractual Service Margin precedentemente calcolati.

16 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • i crediti di imposta connessi con i Decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio";
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come, ad esempio, trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita", sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce "190. Spese amministrative: a) Spese per il personale" e includono:

  • per la parte di piano a benefici definiti, gli interessi maturati nell'anno (interest cost);
  • per la quota di piano a contribuzione definita, le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio.

Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione. Per ulteriori dettagli si rinvia alla "Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato".

Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali, che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate o a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata oppure a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"). Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva consolidata".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti che vengono iscritti alla voce "80. Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle attività materiali, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività del Gruppo, al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare, rientrano nella categoria gli strumenti Additional Tier 1 ("AT1") che, coerentemente alle previsioni del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR), prevedono:

  • una durata illimitata e l'assenza di incentivi al rimborso;
  • una piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale. Il relativo richiamo/rimborso può avvenire solo su iniziativa dell'emittente, una volta trascorsi almeno cinque anni dalla data di emissione, anche attraverso l'esercizio dell'opzione call iscritta sullo strumento.

In aggiunta, gli strumenti di AT1 mantengono nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo al trigger event che ne abbia determinato la riduzione (write-down).

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "140. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "150. Riserve".

Capitale, Azioni proprie e Acconti su dividendi

La voce "170. Capitale" include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalle società del Gruppo. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione.

Gli acconti sui dividendi deliberati nel corso dell'esercizio da parte del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, in conformità alla disciplina prevista all'art. 2433-bis del Codice Civile, sono rilevati con il segno negativo nella voce

del passivo dello stato patrimoniale "155. Acconti su dividendi (-)". Tale voce risulterà valorizzata fino alla data di approvazione della destinazione dell'utile dell'esercizio da parte dell'Assemblea dei Soci.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso ("point in time"), quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso (ad esempio, commissioni di collocamento, commissioni di intermediazione, commissioni di negoziazione, commissioni di sottoscrizione); o
  • nel corso del tempo ("over time"), a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso (ad esempio, commissioni su gestioni patrimoniali, commissioni su servizi di custodia).

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito. Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi.

Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa. Il Gruppo non riconosce, pertanto, le commissioni di performance sulle gestioni patrimoniali o i ricavi correlati ad eventi contingenti che sono al di fuori del proprio controllo (es. rappel), fintanto che le incertezze correlate al conseguimento dei suddetti ricavi non saranno risolte.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione

dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Da ultimo, si precisa che le commissioni del Gruppo provengono generalmente da contratti in cui l'obbligazione di fare è di breve periodo. I contratti del Gruppo non presentano quindi una significativa componente finanziaria, così come non prevedono il riconoscimento di significativi crediti o di attività per pagamenti anticipati. Da ultimo, a motivo della breve durata, non esistono costi direttamente correlati al contratto da riconoscere come attività, ai sensi dell'IFRS 15.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. Le componenti negative di reddito maturate su attività finanziarie sono rilevate alla voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati"; le componenti economiche positive maturate su passività finanziarie sono rilevate alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati". La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. "Fair value Option") che generano interessi;
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;
  • gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "190. Spese amministrative: a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "150. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "100. Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto non detenute per finalità di negoziazione, con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto non detenute per finalità di negoziazione, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle sopra menzionate operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Le operazioni di pronti contro termine attive e passive, seppur detenute fino a scadenza, possono essere classificate tra le attività e le passività detenute per la negoziazione qualora gestite sulla base del relativo fair value, mediante la creazione o l'eliminazione di esposizioni lungo la curva dei tassi di interesse, ossia stipulando una serie di operazioni in grado di compensare operazioni già in essere. La suddetta gestione dinamica consentirebbe di realizzare i medesimi risultati che si sarebbero conseguiti acquistando e vendendo le operazioni di pronti contro termine attive e passive, con l'obiettivo di conseguire un utile a breve.

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato, Altre informazioni" della presente Nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni tradizionali – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora il Gruppo non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora il Gruppo abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della Banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla Banca stessa. Nel bilancio consolidato, il consolidamento della società veicolo e del relativo patrimonio della cartolarizzazione, qualora siano rispettati i requisiti del controllo previsti dal principio IFRS 10, ha come principale effetto che, nella situazione patrimoniale consolidata, figureranno i titoli emessi dal veicolo e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione".

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica il Gruppo, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità.

Pertanto, le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche (Junior, Mezzanine e Senior) in funzione della rischiosità del portafoglio.

Per quanto attiene al trattamento contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica stipulate dal Gruppo si configurano come garanzie finanziarie ricevute, in quanto il Gruppo si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito.

Il premio pagato all'investitore per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive", lungo la durata della garanzia. L'eventuale escussione della garanzia finanziaria ricevuta dall'investitore, che ricorre al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. "credit event") e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione, concorre alla complessiva determinazione della voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto d'uso (c.d. ROU - "Right Of Use") di un'attività identificata per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che l'attività sia identificata, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo della stessa e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora il Gruppo agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario. A tale data il locatario rileva:

  • alla voce "90. Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali, intesi come costi incrementali per l'ottenimento del leasing che non sarebbero stati altrimenti sostenuti (ad esempio commissioni di intermediazione per agenti e success fees);
    • canoni di leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing (ad esempio il maxi-canone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • alla voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale di finanziamento ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto, coincidente con quello utilizzato ai fini gestionali (tasso interno di trasferimento – "TIT" – della raccolta). Tale tasso, che esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured proiettato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto, tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo, in linea con quanto richiesto dall'IFRS 16.

Nell'identificare un contratto di leasing, il Gruppo Banco BPM si avvale, laddove non dispone diversamente, della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare:

  • il leasing di contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore o uguale ai 12 mesi; tale scelta va effettuata per classi di attività sottostanti;
  • il leasing di attività "low value" ossia aventi un valore a nuovo inferiore a 5.000 euro. Per tale categoria (che comprende tra le altre PC, monitor e telefoni) la facoltà di esenzione dall'IFRS 16 può essere effettuata anche contratto per contratto.

I costi dei canoni inerenti a tali tipologie di attività vengono registrati direttamente a conto economico alla voce "190. Spese amministrative: b) Altre spese amministrative" al momento della maturazione.

Inoltre, il Gruppo ha optato per non applicare l'IFRS 16 ai leasing di attività immateriali.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro

esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (ad esempio durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (ad esempio successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre, si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 12 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore. Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment, in conformità allo IAS 36, lungo la durata del contratto o la vita utile del bene. Tali componenti reddituali sono iscritti alla voce "210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali";
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi, calcolati al tasso di interesse marginale di finanziamento esistente alla data di stipula, come sopra identificato, e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni (quota capitale e quota interessi).

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in base ai canoni modificati ed al tasso di interesse marginale alla data di modifica, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico, nella medesima voce in cui sono rilevati gli ammortamenti.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora il Gruppo agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al precedente paragrafo "3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito dei paragrafi "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Come rappresentato nel paragrafo "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente). A tal fine il controllo, come evidenziato nella parte "A.1, Sezione 3 – Area e metodi di Consolidamento", si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e, al tempo stesso, ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere decisionale su tale entità.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, c.d. "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva, come appropriato. In maggior dettaglio, qualunque variazione di valore dell'interessenza azionaria già detenuta rilevata in contropartita delle riserve da valutazione deve essere riconosciuta nel prospetto della redditività complessiva o nel conto economico, in base al medesimo trattamento che sarebbe stato perseguito in caso di cessione diretta dell'investimento.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'originarsi di una differenza negativa, ne comporta la rilevazione nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come, ad esempio, le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (c.d. "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime). Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per il Gruppo Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (c.d. "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato).

Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, il Gruppo Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 463

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Nel caso in cui tali criteri sussistano l'attività finanziaria confluisce nello Stage 2 e la conseguente valutazione, seppure in assenza di una perdita di valore acclarata, comporta la rilevazione di rettifiche di valore pari alle perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario, in linea con quanto previsto dai principi contabili internazionali. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di reporting successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso in cui vengano meno gli indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Diversamente laddove non si palesino i suddetti indicatori l'attività finanziaria confluisce nello Stage 1 e la conseguente valutazione prevede la rilevazione di perdite attese, per lo specifico strumento finanziario, nel corso dei dodici mesi successivi.

Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di bilancio successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel in cui dovessero palesarsi indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • EAD (Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica.

Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, come sotto meglio definito, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. A tale riguardo nel corso del 2024 è stato introdotto un intervento correttivo in base al

quale le suddette svalutazioni "forfettarie" replicano gli esiti del modello regolamentare ELBE (Expected Loss Best Estimate) opportunamente adattato ai requisiti IFRS 9, sulla base di un opportuno scaling factor . Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione lorda inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dalle esposizioni lorde "past due" deteriorate inferiori o uguali ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relative al nuovo modello di impairment IFRS 9.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario workout; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime. Si precisa che, a prescindere

dallo stage in cui risultano iscritte, tali attività finanziarie sono rappresentate in maniera distinta rispetto ai tre stadi di rischio di credito.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per il Gruppo Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale; al di fuori di tale circostanza, il Gruppo Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora il Gruppo non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per il Gruppo dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato. In altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per il Gruppo non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo del

Gruppo di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dal Gruppo. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato.

Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico alla voce "140. Utili/Perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Per il Gruppo Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, la Capogruppo emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

Per i suddetti prestiti, il ricorso alla fair value option è giustificato dal fatto che trattasi di strumenti ibridi contenenti derivati incorporati in grado di modificare in modo significativo i flussi finanziari dello strumento ospite (come, ad esempio, le emissioni equity-linked) oppure per eliminare o ridurre l'asimmetria contabile che si verrebbe a creare tra la valutazione dei prestiti in esame ed i correlativi derivati di copertura gestionale.

A tal proposito si deve infatti segnalare che i rischi conseguenti alle suddette emissioni possono essere oggetto di copertura, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4 - Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata dal Gruppo designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" oppure alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;

• gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair Value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

  • "certificates a capitale incondizionatamente protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", piuttosto che quello delle "Passività finanziarie di negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo, come di seguito illustrato in dettaglio;
  • "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Alla luce di quanto sopra illustrato, i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value" sono quelli a capitale incondizionatamente protetto, emessi dalla Capogruppo, a partire dal mese di giugno 2020, principalmente con finalità di raccolta. La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati alla voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value". Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

I certificates a capitale incondizionatamente protetto classificati nel portafoglio contabile delle passività finanziarie di negoziazione si riferiscono alle emissioni effettuate fino al mese di giugno 2020 dalla controllata Banca Akros nell'ambito della propria attività di Investment banking. Tale classificazione è stata mantenuta anche a seguito dell'operazione di scissione del ramo Global Market di Banca Akros a beneficio della Capogruppo, avvenuta in data 1° gennaio 2024, tenuto peraltro conto che il principio IFRS 9 non ammette alcuna riclassifica delle passività finanziarie.

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella parte "A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio del Gruppo delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

La medesima metodologia è applicata per la determinazione degli effetti riconducibili alla variazione del proprio merito creditizio per i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie di negoziazione"; per l'informativa quantitativa dei predetti effetti si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2024, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

  • Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
  • Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione, piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote di O.I.C.R., non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso, piuttosto che sulla base della tecnica valutativa del Discounted Cash Flow, in funzione della stima dei flussi distribuibili dal fondo;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili, utilizzati dal modello di pricing, sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati, in funzione dello status della controparte, ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne), la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e/o patrimoniali.

Investimenti in O.I.C.R., diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge. Nel caso specifico dei fondi di investimento alternativi che investono in crediti deteriorati, la valorizzazione delle quote, di regola detenute a seguito di apporto dei suddetti crediti da parte del Gruppo, è ottenuta in base alla metodologia del Discounted Cash Flow. In maggior dettaglio, il fair value è pari al valore attuale dei previsti flussi distribuiti dai fondi, stimati in base ai business plan dell'operazione, in funzione di un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"), che considera oltre al tasso risk free, la struttura del capitale, nonché un adeguato premio per i rischi associati all'operazione. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, D. Operazioni di cessione, Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento" della presente Nota integrativa.

Contratti di pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustments", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

• il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);

• il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 (cosiddetto "non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati per ogni singola entità giuridica appartenente al Gruppo, in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap Single Name specifici per la controparte, laddove disponibili, o riferiti a controparti comparabili e, in subordine, a CDS su indici selezionati in funzione della liquidità (come ad esempio: iTraxx Europe o iTraxx CrossOver) e delle fasce di rischio delle controparti.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap – Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Derivati su azioni/ Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
indici azionari /
cambi
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, curva di credito retail
Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Gruppo. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad

integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni al Gruppo. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Come illustrato nel precedente Parte A.2 relativa alle principali voci di bilancio, il patrimonio immobiliare del Gruppo è misurato al fair value e più precisamente in base al criterio della rideterminazione di valore, disciplinato dallo IAS 16, per gli immobili detenuti ad uso funzionale e al criterio del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio IAS 40.

Il fair value è definito dal principio IFRS 13 come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione"; di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle metodologie di stima del fair value e sui rilevanti input ed assunzioni, in linea con la disciplina contenuta nel citato principio. Nell'attuale contesto macroeconomico, l'importanza di fornire una chiara e completa disclosure sul fair value degli investimenti immobiliari era stata oggetto di richiamo di attenzione da parte dell'ESMA nel documento del 25 ottobre 2023 intitolato "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports". Si è altresì tenuto conto della comunicazione CONSOB del 18 luglio 2013 "DIE/0061944 - Raccomandazione in materia di valutazione al fair value dei beni immobili delle società immobiliari quotate", con particolare riferimento alle informazioni relative all'incarico conferito agli esperti indipendenti1 .

Tipologia dell'incarico conferito a periti esterni

Per il Gruppo Banco BPM, l'aggiornamento del fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene condotto attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di società indipendenti qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation2 .

Tali standard garantiscono che:

• il fair value venga determinato in conformità alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami

1 Come precisato nella comunicazione in esame le disposizioni ivi contenute trovano particolare applicazione alle società immobiliari con iniziative immobiliari in corso, ma anche alle società diverse dalle società immobiliari che detengono rilevanti investimenti immobiliari e sono tenute a determinarne il fair value. In maggior dettaglio, la comunicazione in esame richiede che venga fornita "indicazione (i) del perimetro immobiliare oggetto di valutazione, della durata dell'incarico, della documentazione trasmessa al perito, dei modelli di valutazione utilizzati e delle principali assunzioni adottate; (ii) delle modalità di svolgimento dell'incarico (verifiche effettuate dal perito sulla documentazione fornita dalla società, esecuzioni di sopralluoghi e/o verifiche strutturali, svolgimento di indagini di mercato, verifica degli adempimenti amministrativi e concessori relativi allo stato attuale dei beni oggetto di valutazione, ricerche svolte in relazione a titoli di proprietà, servitù, vincoli, ipoteche, ecc.) e (iii) delle procedure e degli eventuali criteri adottati per la selezione del perito nonché la modalità di rinnovo degli incarichi".

2 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";

• i periti presentino requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

In conformità agli standard RICS1 , al 31 dicembre 2024 i valutatori coinvolti nell'incarico della perizia e la società incaricata non hanno avuto alcun coinvolgimento effettivo, anche pregresso, con gli immobili oggetto di valutazione o alcun interesse personale nel risultato della valutazione; l'assenza di alcun conflitto di interesse è tale da garantire i livelli richiesti di indipendenza e obiettività.

La policy del Gruppo prevede inoltre un'adeguata rotazione dei periti. L'attuale incarico, conferito nel corso del 2023 ed avente durata biennale, rappresenta infatti il terzo appalto assegnato al terzo esperto indipendente dall'esercizio 2019, ossia dall'esercizio di passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value.

In maggior dettaglio, l'incarico affidato al perito è quello di fornire supporto al Gruppo nella misurazione del fair value delle proprietà immobiliari, ai fini delle valutazioni di bilancio, in conformità ai requisiti del principio contabile IFRS 13, mediante l'emissione di specifici report di valutazione.

Le informazioni considerate dall'esperto indipendente nell'elaborato di perizia si basano sul set documentale messo a disposizione del Gruppo; qualora lo stesso dovesse risultare deficitario, viene seguito un approccio conservativo riflesso - a seconda della tipologia, della location e dello stato di conservazione dell'immobile - nella scelta di parametri prudenziali, quali, a titolo di esempio, di tempi di commercializzazione più lunghi, di tassi di attualizzazione meno favorevoli, di accantonamenti di manutenzione straordinaria e di costi di ristrutturazione più alti.

Le superfici prese a riferimento dal perito per la stima del fair value sono quelle fornite dal Gruppo, già calcolate come ponderazioni delle superfici lorde, salvo alcuni casi in cui è stata chiesta una verifica delle consistenze, sulla base delle planimetrie fornite.

Con riferimento allo stato manutentivo, l'esperto indipendente non ha svolto alcuna indagine, né di tipo strutturale né sugli impianti presenti; è stata invece condotta una limitata indagine visiva al fine di riflettere lo stato manutentivo rilevato ai fini della valutazione, laddove è stato eseguito un sopralluogo. Per le valutazioni desktop è stato assunto un livello manutentivo mediocre, a meno di approfondimenti condotti sulla documentazione eventualmente disponibile (materiale fotografico, due diligence tecnica).

Le valutazioni sono state condotte nell'assunto che tutti gli immobili (edificati o in via di costruzione) siano perfettamente rispondenti ed in linea con le normative vigenti per l'uso cui gli immobili sono destinati alla data di valutazione, a meno che sia stata fornita documentazione a supporto della non trasferibilità dell'immobile e relativa due diligence tecnica, senza tuttavia alcuna verifica di rispondenza urbanistica ed amministrativa.

L'esperto indipendente non ha altresì preso in considerazione l'eventuale esistenza di ipoteche o altri gravami di qualsiasi natura che possano essere collegati agli immobili e generare limitazioni per l'effettivo trasferimento degli stessi, tranne i casi in cui sia stata segnalata la non trasferibilità dell'immobile, in relazione alla quale sono stati considerati i costi necessari per la trasferibilità contenuti nell'eventuale due diligence tecnica, se disponibile.

Tipologia di report di perizia

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 3 milioni, la perizia è di tipo "full". Tale tipologia di perizia richiede un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile per il bene, con specifici sopralluoghi; in particolare, sono analizzati i dati catastali, le planimetrie e tutta la documentazione accessoria, con sopralluogo interno ed esterno dell'immobile, corredato da rilievi fotografici. È richiesto da parte dell'assuntore l'effettuazione di foto aggiornate dell'immobile da inserire nella perizia, le quali devono documentare lo stato generale dell'immobile sia esterno che interno. Per gli immobili di valore superiore ai 10 milioni in aggiunta a quando già illustrato per la perizia full viene richiesto al perito una maggiore esplicitazione di alcuni dei criteri utilizzati nella valutazione, una più dettagliata rappresentazione dell'immobile e del mercato immobiliare in cui l'immobile è inserito (perizia di tipo "full evoluta").

Per i restanti immobili, salvo diversi accordi, è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione tecnica, con l'impiego di banche dati di valori immobiliari e senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore. Per gli immobili con un valore compreso tra i 2 e 3 milioni è richiesto anche un sopralluogo corredato da rilievi fotografici (perizia di tipo "drive-by").

1 Si veda capitolo PS 2 del Red Book.

Periodicità di aggiornamento del fair value

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo al 31 dicembre 2024 prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo alla chiusura dell'esercizio, a meno di evidenze tali da rendere opportuna una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value; per gli immobili di valore superiore a 10 milioni una perizia viene redatta anche in occasione della Relazione semestrale;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio. In maggior dettaglio, per gli immobili in oggetto l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 31 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

Per gli immobili ad uso funzionale, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per gli specifici ambiti di riferimento ove sono ubicati gli immobili, finalizzata ad intercettare, sulla base di banche dati, eventuali variazioni significative dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente. Qualora l'analisi di scenario dovesse fare emergere variazioni significative (superiori alla soglia del +/- 10%) si procede ad aggiornare il fair value in via anticipata rispetto a quanto ordinariamente richiesto.

L'analisi è condotta utilizzando le seguenti tre fonti principali, a cui è attribuita una valenza decrescente:

  • Agenzia delle Entrate/OMI (base dati principali);
  • Nomisma;
  • offerte presenti sul mercato immobiliare (comparativi).

Metodologie di valutazione

Le metodologie applicate dal valutatore, in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards) e con quanto prescritto nel Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS), possono basarsi sul metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow – DCF), sul metodo residuale o della trasformazione con DCF, sul metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA), in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. In maggior dettaglio, la selezione dell'approccio valutativo più opportuno per ciascuna unità immobiliare tiene conto della destinazione d'uso, dello stato occupazionale e più in generale della specifica natura dell'asset oggetto di stima.

Al riguardo si segnala che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il suo massimo e migliore utilizzo, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando eventuali usi alternativi ove rispondenti alle aspettative di mercato. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che il Gruppo continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che il Gruppo continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

1 Soglia pari a 5 milioni fino al bilancio dell'esercizio 2023

Metodo dei flussi di cassa attualizzati - DCF

Il Metodo dei Flussi di cassa attualizzati (DCF) è basato sull'attualizzazione - per un periodo variabile in riferimento alla situazione locativa/occupazionale dell'immobile e alla successiva ottimizzazione - dei futuri ricavi netti derivanti dall'affitto o dalla vendita della proprietà.

L'assunto alla base dell'approccio in esame consiste nel fatto che un acquirente razionale non sia disposto a pagare per l'acquisto del bene un prezzo superiore rispetto al valore attuale dei benefici che il bene sarà in grado di produrre in futuro. Il valore del bene è quindi in funzione dei benefici economici che verranno da questi generati.

Tale metodo è utilizzato per gli immobili con presenza di contratti di locazione in essere, per gli immobili strumentali, per gli immobili che si prestano, per tipologia e caratteristiche del mercato di riferimento, alla locazione o alla vendita in più tempi, per gli immobili a destinazione di hotel.

Più in dettaglio, tale metodologia, utilizzata per la maggior parte degli immobili del Gruppo, è basata sull'attualizzazione dei futuri ricavi netti derivanti dalla proprietà, per un periodo variabile in riferimento all'operazione immobiliare sottostante, solitamente pari a 15 anni. I ricavi netti vengono determinati in funzione dei ricavi lordi, al netto dei costi operativi afferenti la proprietà. I ricavi lordi vengono determinati mediante indicizzazione dei canoni percepiti per le porzioni locate e a quelli di mercato per le porzioni sfitte (vacant), considerando un adeguato orizzonte temporale in funzione della destinazione d'uso dell'immobile e della durata residua dei contratti di locazione. Al termine di tale periodo si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando in perpetuità il reddito operativo dell'ultimo anno ad un tasso di capitalizzazione (Cap Rate) allineato ai rendimenti di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima o attraverso la vendita frazionata, da cui viene detratta la commissione di vendita. Quantificati, quindi, i ricavi netti annuali ed il valore di vendita netto, si procede a calcolare i valori attualizzati all'inizio del primo periodo, mediante un opportuno tasso di attualizzazione (Discount Rate), adeguato in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. I dati di input principali sono: (i) ricavi e relativa indicizzazione (canoni di locazione contrattuali, canoni di locazione di mercato o valori di vendita di mercato espressi come prezzo al mq); ii) tempi di occupazione degli spazi, previsti dal contratto di locazione (piano di utilizzo) o dai tempi di assorbimento degli spazi vacant; iii) costi di gestione (IMU, amministrazione, assicurazione, riserve di manutenzione straordinaria, tassa di registro); (iv) eventuali investimenti necessari all'ottimizzazione all'uso; iv) tassi di attualizzazione e di capitalizzazione.

Al fine di stabilire i canoni di mercato o i valori di vendita, alla base della valutazione del singolo immobile, viene effettuato un confronto con altri simili asset, oggetto di recente compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o su piazze concorrenziali. In mancanza di osservazioni direttamente riferibili alla proprietà da valutare, è stato fatto ricorso a casistiche il più possibile assimilabili alle stesse, apportando le necessarie correzioni, in conformità a quanto di seguito illustrato per il metodo "Approccio Comparativo o del Mercato".

I valori o i canoni ricavati dal mercato sono quindi modificati per tenere conto di parametri quali l'età, l'usura, lo stato di manutenzione, l'ubicazione, lo stato d'uso ipotizzato al concretizzarsi della vendita. Sono stati inoltre considerati altri fattori ritenuti in grado di influire sul valore degli immobili, quali la distribuzione delle superfici, la consistenza edilizia, il tipo di costruzione, la prevedibile durata, le caratteristiche particolari nella sua attuale destinazione.

Nel dettaglio, il DCF a canoni è basato sull'attualizzazione di flussi di cassa netti derivanti dal contratto di locazione in corso, nonché dai flussi determinati nei periodi successivi dalla commercializzazione a canoni di mercato. Al termine di tale periodo, si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando la redditività immobiliare netta annua, calcolata considerando l'annualità successiva alla messa a regime, ad un tasso pari a quello di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima.

Il DCF a vendita è basato, invece, sull'attualizzazione di futuri ricavi netti derivante dal contratto di locazione in corso e dalla successiva vendita della proprietà applicando i valori di vendita unitari derivanti dalle indagini di mercato e attualizzando i flussi di vendita con un opportuno tasso che considera il rischio commerciale del bene. Tale metodo è utilizzato anche nei casi in cui l'immobile, presentandosi vacant alla data di stima e con determinate caratteristiche tipologiche e manutentive, si ritiene possa essere collocato nel mercato di riferimento ipotizzandone una sua vendita. Per la maggior parte degli immobili, sono quasi sempre state prudenzialmente previste delle spese di ristrutturazione (capex), da eseguire o alla fine del contratto di locazione in essere o fin da subito nel caso in cui l'immobile sia libero e disponibile alla data di stima, al fine di rilocare o vendere l'immobile nello stato d'uso ottimale e/o alternativo, in coerenza con i canoni/valori di mercato assunti, oltre che considerare eventuali capex pianificate dal Gruppo.

Per gli immobili a destinazione ricettiva interessati da un contratto di locazione, tenuto conto che il loro valore è strettamente legato alle relative potenzialità da un punto di vista operativo e del business, il perito ha verificato la sostenibilità del canone, stimando il livello di sostenibilità del margine operativo al netto dei costi non distribuibili della struttura alberghiera. Laddove il conduttore non abbia fornito i parametri delle strutture ricettive (n. camere, costo medio, occupancy, ecc), si è proceduto ad effettuare una stima in base ai parametri di mercato comparabili.

Metodo residuale o della trasformazione con DCF

Tale metodo di valutazione è adottato per le proprietà suscettibili di trasformazione, quali terreni edificabili o proprietà con sviluppo incompleto.

Il citato metodo è basato sull'attualizzazione, alla data di stima, dei flussi di cassa generati durante il periodo nel quale si prevede lo svolgimento dell'operazione immobiliare; essendo i flussi di cassa il risultato della differenza tra ricavi e costi, il fair value - misurato con tale metodo – può essere definito come la differenza tra il valore della proprietà trasformata e i costi sostenuti per la sua trasformazione. I ricavi e i costi sono a valori costanti, posizionati nei momenti in cui si verificano e scontati con un opportuno tasso di sconto.

Il metodo della trasformazione viene spesso utilizzato per esprimere giudizi di convenienza economica relativi a interventi di recupero del patrimonio esistente, ma si presta ad essere impiegato come giudizio estimativo mirato a prevedere un valore di stima valido per la generalità degli operatori di mercato.

Affinché il valore del bene immobiliare determinato con il metodo in esame si possa identificare con il suo fair value, risulta tuttavia necessario che l'operazione economica, legata alla trasformazione, faccia riferimento ad un imprenditore "ordinario". Per ordinario si intende l'operatore di buone capacità economiche e organizzative che può accedere ad una leva finanziaria (mezzi propri), per finanziare l'azione di sviluppo, molto prossima a quelle che la maggioranza degli imprenditori otterrebbe e che ha come obiettivo il conseguimento di un guadagno (Profitto sui costi dello sviluppatore) commisurato al rischio dell'iniziativa, ai costi ancora da sostenere per l'acquisto della stessa e per il suo completamento, ai ricavi potenzialmente ottenibili e ai relativi tempi.

Questa analisi determina un "rendimento equivalente", che rappresenta il rendimento che un operatore ordinario si aspetta dall'iniziativa immobiliare oggetto di stima, proporzionalmente al profilo di rischio della stessa (dimensione, ubicazione, qualità del progetto, competizione, contesto del mercato, ecc). In altri termini, il rendimento equivalente è quel tasso di sconto che, applicato al flusso di ricavi netti previsti durante la vita dell'investimento della proprietà, restituisce un valore attuale dei ricavi netti pari all'esborso del capitale inizialmente utilizzato.

In ordinarie condizioni di mercato, le valutazioni effettuate con il metodo in esame risultano molto sensibili alle variazioni di alcuni parametri chiave. Piccoli cambiamenti in tali variabili, quali volumi di vendita o i relativi costi di costruzione, potrebbero infatti avere un effetto sproporzionato sul valore ottenuto; allo stesso modo, i valori della proprietà potrebbero essere soggetti a variazioni, anche notevoli, come risultato di cambiamenti nelle condizioni di mercato. Per tale motivo, il metodo in esame prevede l'elaborazione di analisi di sensitività sui ricavi e sui costi; il valore assunto a riferimento corrisponde al valore "baricentrico" di tale analisi e tiene altresì conto dello stato di avanzamento delle iniziative di sviluppo nonché della presenza/assenza del permesso di costruire. Devono inoltre essere considerati i rischi legati all'ubicazione, alle caratteristiche del sito, ai vincoli e ai rischi urbanistici, alle eventuali problematiche di cantiere (quando applicabili), a costi di sviluppo fuori scala e alle tempistiche dell'intera iniziativa immobiliare (realizzazione e cessione).

Per i terreni, nel caso in cui non sia disponibile un progetto di sviluppo, un business plan o non siano stati rilasciati dalle competenti Autorità i relativi permessi di costruire, la valutazione dell'immobile è stata condotta considerando alcuni fattori di prudenzialità, in funzione di quanto previsto dallo strumento urbanistico disponibile. In aggiunta, sono stati previsti alcuni aggiustamenti prudenziali per tenere conto del maggiore rischio dell'operazione, riflesso in un maggiore tasso di attualizzazione, per tenere conto del rischio di dovere sostenere maggiori costi non prevedibili, nonché per tenere conto di una tempistica di sviluppo più diluita al fine di fattorizzare tempi più lunghi per la progettazione e l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni.

Metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA)

Il metodo comparativo giunge alla stima del valore del bene mediante comparazione con immobili recentemente compravenduti o attualmente offerti in vendita sul mercato, comparabili sotto il profilo tipologico, edilizio e di localizzazione. Tale approccio è scelto qualora l'immobile sia sfitto e si presti, per tipologia e per mercato di riferimento, alla vendita.

Il valore del bene immobile viene quindi ad essere determinato tenendo conto dei prezzi di vendita o dei canoni di locazione (cosiddetti asking price o rent), risultanti da un'approfondita indagine di mercato, a cui vengono applicati specifici fattori di rettifica ritenuti adeguati in relazione alle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del bene oggetto di valutazione, oltre ad ogni altro fattore ritenuto pertinente. In maggior dettaglio, i valori/canoni di mercato ricavati dai dati comparabili raccolti sul mercato di riferimento sono assoggettati ad un processo di "normalizzazione" per tenere conto di parametri quali: la superficie, l'età, l'usura, lo stato di manutenzione e l'ubicazione, in rapporto alle esperienze di mercato recepite. Vengono considerati inoltre i seguenti fattori:

• la distribuzione delle superficie, ovvero apprezzamento o meno della funzionalità degli spazi;

  • la consistenza edilizia, ovvero apprezzamento o meno in termini di appetibilità/commerciabilità (vendita o locazione) dell'immobile;
  • il tipo di costruzione, ovvero apprezzamento o meno dello stato qualitativo complessivo dell'immobile e della sua tipologia costruttiva;
  • le caratteristiche particolari di accesso e fruibilità, ovvero apprezzamento o meno della location e della sua accessibilità.

Principali input:

Rivalutazione dei canoni di locazione

Nei contratti di locazione immobiliare è di regola prevista una clausola per l'adeguamento annuale dei canoni di affitto corrispondente a una percentuale variabile, in funzione degli accordi tra le parti; salvo indicazioni contrarie, di regola è stata quindi assunta una rivalutazione annua del canone pari all'1,93%, corrispondente al 75% della variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) rilevato dall'ISTAT nell'anno precedente la data di adeguamento, pari al 2,57%.

Tasso di attualizzazione dei flussi (Discount Rate)

Il tasso di attualizzazione è determinato in base la metodologia del Costo Medio Ponderato del Capitale d'impresa (WACC – Weighed Average Cost of Capital). Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolato applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E)) + IRP

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del capitale (Ke):

Ke = β*(Mrp)+Rf +Additional Risk Premiun: rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore β, come di seguito meglio illustrato;

β: Coefficiente Beta (unlevered). E' una misura del rischio del settore di riferimento, che misura la reattività del rendimento di un investimento ai movimenti di mercato1 . Tale parametro misura il rischio di mercato dell'immobile senza considerare l'impatto del debito (fonte: Damodaran);

Mrp: Market Risk Premium: si riferisce al rendimento aggiuntivo che l'investimento in uno specifico mercato immobiliare offre rispetto ad un investimento ritenuto privo di rischio, a compensazione dei rischi assunti. L'entità del premio risulta essere variabile in funzione della specifica proprietà immobiliare, e cambia nel tempo a causa delle fluttuazioni del rischio di mercato, dovute ai fattori quali, l'ubicazione, l'illiquidità/dimensione dell'immobile, della rischiosità della tipologia e destinazione dell'immobile, dello stato manutentivo. E' costruito dal perito tramite build up approach del rischio sistematico attribuibile all'immobile;

Rf: è il tasso di remunerazione di un investimento ritenuto privo di rischio, come quello in un titolo di Stato di un Paese con accettabile merito di credito, assunto pari al Rendistato Lordo – indice generale;

Additional Risk premium: è il premio aggiuntivo che un investitore richiederebbe per compensare i rischi inerenti a un immobile target che non sono riflessi dai rischi del mercato o del settore di riferimento (stato locativo, covenant tenant, rischio paese, guerra, supply chain, ecc).

1 Se pari a 1 significa che il mercato immobiliare si muove come il mercato finanziario; se inferiore a 1 significa che la crescita o la decrescita è inferiore rispetto al mercato di riferimento (meno rischio); se maggiore di uno significa che il rischio cresce/decresce maggiormente rispetto al mercato finanziario (maggiore rischio).

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del debito (Kd):

Kd = IRS + Estimated spread: rappresenta il costo del debito, pari al tasso IRS maggiorato di uno spread;

IRS: Interest Rate Swap: indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano swap a copertura del rischio di interesse, e che viene utilizzato come parametro di indicizzazione nei mercati finanziari per la stipula di finanziamenti bancari. Di regola viene considerato l'IRS a 15 anni, in coerenza con l'orizzonte temporale di sviluppo dei flussi;

Estimated Spread: trattasi del delta aggiuntivo che gli istituti di credito sommano all'indice sopra elencato per determinare il tasso a cui concedono i prestiti. Questo parametro dipende dalle garanzie che l'investitore può fornire e dal rischio specifico dell'investimento;

t: rappresenta il tax rate.

I pesi della formula del WACC sono relativi all'incidenza delle singole fonti di finanziamento (equity e debito) sul capitale totale investito nell'impresa, ovvero dipendono dal rapporto d'indebitamento e dall'incidenza del capitale proprio sul capitale totale, in quanto la struttura finanziaria dell'impresa incide in modo significativo sul costo del capitale.

(E/(D+E) e (D/(D+E): rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt).

Al fine di mitigare gli effetti conseguenti ad eventuali fluttuazioni di breve periodo, nell'acquisizione dei dati riferiti ai tassi risk free (indice Rendistato lordo) ed al tasso IRS per il costo del debito sono considerati, anziché i dati puntuali, le relative medie mobili riferite ai dodici mesi precedenti la data di stima.

Di seguito si elencano i dati fondamentali considerati nella formula del WACC ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione al 31 dicembre 2024:

  • Debt/equity ratio: si è assunta una struttura finanziaria pari al 50% di capitale proprio (E) e 50% di debito (D);
  • Tasso risk free: 3,63% pari alla media mobile su 12 mesi dell'indice generale del Rendistato lordo, calcolata come media dei tassi nel periodo intercorrente tra giugno 2023 e maggio 2024;
  • Beta unlevered: pari a 0,43%;
  • IRS: 2,80% pari alla media mobile su 12 mesi dell'IRS a 15 anni, ossia la media su base giornaliera dei dati Macrobond.

Ai fini dell'attualizzazione dei canoni sono previsti due differenti fattori:

  • fattore di attualizzazione canoni (T1): trattasi del tasso di attualizzazione dei flussi di cassa relativi al periodo in cui viene percepito il canone in base ai contratti in essere, tenuto conto del grado di affidabilità del conduttore. Tale tasso è inferiore rispetto al tasso T2, come di seguito definito, considerato che è correlato ad un rischio di tipo locativo;
  • fattore di attualizzazione riconversione/uscita (T2): trattasi del tasso considerato per l'attualizzazione dei flussi di cassa corrispondenti alla fase della rilocazione o dell'uscita.

Tassi di capitalizzazione (Cap Rate)

Trattasi del tasso di capitalizzazione del reddito netto finale ottenibile nell'anno successivo alla locazione stabilizzata a mercato. Tale tasso rappresenta il fattore "sintetico" che permette di convertire un'indicazione di reddito atteso in un'indicazione di valore attuale.

Tale tasso viene dedotto dal mercato in quanto rappresenta il rapporto tra il canone netto ed il prezzo di acquisto della transazione immobiliare, al netto dei costi di acquisizione e delle relative tasse.

Nel dettaglio, il tasso di capitalizzazione netto utilizzato in sede di stima riflette i seguenti parametri:

  • canone stabilizzato: ossia il canone percepibile all'anno successivo alla vendita dell'asset in oggetto;
  • costi non recuperabili: per costi di amministrazione per i contratti attivi, assicurazioni, tasse di proprietà e imposta di registro.

Riepilogo effetti delle valutazioni al fair value dell'esercizio 2024

Al 31 dicembre 2024 il patrimonio immobiliare del Gruppo è complessivamente pari a 2.020,1 milioni, costituito per 1.241,4 milioni da immobili ad uso strumentale (uffici di sede e filiali) e per 778,7 milioni da immobili detenuti ad uso investimento.

In termini di voci di bilancio, il suddetto patrimonio è rappresentato per 1.718,6 milioni nella voce dell'attivo di stato patrimoniale "90. Attività materiali" e, per gli immobili ad uso investimento per i quali sono in essere trattative di vendita, pari 301,5 milioni, nella voce "120. Attività e gruppi di attività in via di dismissione".

L'impatto nell'esercizio 2024 conseguente alla valutazione a fair value è negativo per 7,7 milioni, rilevato per negativi 54,6 milioni in contropartita del conto economico (voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali") e per positivi 46,9 milioni in contropartita delle riserve da valutazione.

Le cause sottostanti tale risultato sono molteplici e riconducibili all'evoluzione intervenuta nei parametri di mercato, ad eventi che hanno interessato alcuni specifici immobili (ad esempio, verifica delle superfici, modifica o conclusione di contratti di locazione, cambio di destinazione dell'immobile) e alle trattative di vendita, in particolare il progetto Square come descritto nella precedente "Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo, Razionalizzazione del portafoglio immobiliare (Progetto "Square")".

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del patrimonio immobiliare di Gruppo, sia in termini di consistenze patrimoniali al 31 dicembre 2024 sia in termini di impatti sul patrimonio netto nell'esercizio 2024.

(in milioni di euro) Valore di
bilancio al
31 dicembre
2024
Totale
impatto
valutazione
fair value
di cui a
conto
economico
(voce 260)
di cui a
patrimonio
netto (*)
Immobili ad uso strumentale 1.241,4 31,2 (15,7) 46,9
Immobili ad uso investimento 778,7 (38,9) (38,9) 0,0
- di cui: immobili ad uso investimento 477,2
- di cui: immobili ad uso investimento in via di dismissione 301,5
Totale patrimonio immobiliare del Gruppo 2.020,1 (7,7) (54,6) 46,9
- di cui "Voce 90 - Attività materiali" 1.718,6
- di cui "Voce 120 - Attività e gruppi di attività in via di dismissione" 301,5

(*) Altre componenti reddituali rappresentate nella voce "50. Attività materiali" del prospetto analitico della redditività complessiva (Parte D).

Perimetro oggetto di aggiornamento peritale al 31 dicembre 2024

In base alla policy di Gruppo in precedenza illustrata, al 31 dicembre 2024, la rivalutazione ha riguardato circa il 66% dell'intero patrimonio immobiliare di Gruppo; in maggior dettaglio, la campagna di aggiornamento peritale ha riguardato tutti gli immobili ad uso investimento rilevati nella voce "90. Attività materiali" e circa il 47% degli immobili ad uso strumentale, rappresentati dagli immobili di ammontare superiore a 3 milioni e inferiore a 5 milioni, per i quali la revisione della policy aziendale divenuta applicabile a partire dal 1° gennaio 2024, prevede una frequenza di aggiornamento delle valutazioni su base biennale, anziché triennale (l'ultimo aggiornamento era avvenuto nel 2022); altri immobili strumentali interessati da alcuni eventi, verificatesi nell'anno, di potenziale impatto sul fair value (quali, ad esempio verifica delle superficie commerciali, cambio di destinazione dell'immobile...).

Tipologia di perizie al 31 dicembre 2024

Nel corso del 2024 sono state effettuate n. 422 perizie, di cui n. 88 "full" o "full evolute", ossia con un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile, in grado di garantire una copertura di circa l'85% rispetto al valore di bilancio oggetto di aggiornamento peritale.

Le restanti perizie, pari a n. 334, sono redatte secondo una modalità "desktop" o "drive by".

Metodo di valutazione al 31 dicembre 2024

Con riferimento al metodo di valutazione del patrimonio immobiliare del Gruppo, quello prevalente è il DCF utilizzato per circa l'81%, seguito dal metodo comparativo (circa il 12%) e, in via residuale, dal metodo della trasformazione (circa il 7%).

Per i metodi DCF e della trasformazione, circa il 92% del valore di bilancio periziato è coperto da perizie "full" o "full evolute"; sempre in termini di valore di bilancio periziato, le perizie condotte con il metodo comparativo sono invece rappresentate per circa l'66% da perizie in modalità "desktop" o "drive by".

Tassi di attualizzazione e di capitalizzazione al 31 dicembre 2024

Per gli immobili valutati in base al metodo di valutazione del DCF, i tassi di attualizzazione dei flussi si collocano nel range compreso tra il 5% e il 12%, con un valore medio pari a circa l'8% (7% se ponderato rispetto al valore di bilancio).

I tassi di capitalizzazione utilizzati per convertire il flusso finale si collocano nel range compreso tra il 4% e il 10%, con un valore medio pari a circa il 7% (6% se ponderato in base al valore di bilancio).

Controllo sulle perizie al 31 dicembre 2024

La qualità delle perizie rilasciate dagli esperti indipendenti è assoggettata ad un processo di monitoraggio da parte delle competenti funzioni aziendali del Gruppo, mediante una serie di controlli campionari, di natura formale e sostanziale.

In aggiunta, per gli immobili più significativi in termini di valore di bilancio, in grado di garantire una copertura superiore al 50% degli immobili oggetto di perizia, è stato chiesto supporto ad altri primari periti indipendenti nel verificare la ragionevolezza di alcuni parametri di mercato utilizzati dal perito incaricato per le valutazioni di bilancio, con particolare riferimento agli input di mercato utilizzati (tasso di attualizzazione, tasso di capitalizzazione, canoni di mercato), alle metodologie di valutazioni adottate e ai comparabili selezionati.

Analisi di sensitivity attività non finanziarie

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, la misurazione del fair value degli immobili, interamente riconducibili al livello 3 della gerarchia di fair value, risulta influenzata dalle tecniche di valutazione utilizzate e dai relativi input. In particolare, per gli immobili valorizzati in base alla tecnica del DCF - che rappresentano circa l'88% del patrimonio immobiliare del Gruppo non classificato in via di dismissione - una variazione dei canoni di mercato da attualizzare pari a +1%/-1% comporterebbe, a parità di tutte le altre condizioni, una variazione del fair value pari rispettivamente a circa +15/-15 milioni.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico-artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato. Nell'esercizio 2025 ricorrerà la periodicità prevista dalla normativa interna per l'aggiornamento; l'ultima valutazione è stata condotta nell'esercizio 2022.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di

impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a causa dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Sebbene sul mercato siano osservabili transazioni di cessioni di crediti deteriorati, i rispettivi prezzi risentono delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value delle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio. Per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disamina delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nei precedenti paragrafi. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 2.396,0 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di O.I.C.R.

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di O.I.C.R., classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 1.718,5 milioni (corrispondente al 71,7% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3, come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity, salvo quanto di seguito precisato.

Per le quote di O.I.C.R. detenute dal Gruppo, a seguito dell'apporto di crediti deteriorati e non qualificate come fondi immobiliari, la misurazione al fair value è stata condotta in base alla tecnica del Discounted Cash Flows. Gli input adoperati sono i seguenti:

  • flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan delle rispettive operazioni;
  • tasso di attualizzazione compreso tra il 7,3% e il 9,6%, in funzione della struttura del capitale e del premio per il rischio dell'operazione.

Per tali fondi, il cui valore di bilancio ammonta a 373,2 milioni1, è stata condotta un'analisi di sensitivity rispetto al tasso di attualizzazione, determinato in base al modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"). La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari rispettivamente a circa -/+ 10 milioni (circa -/+ 2,8% in termini percentuali).

Per maggiori dettagli sui fondi ad apporto di crediti deteriorati si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, D. Operazioni di cessione, Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" della presente Nota Integrativa.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 523,0 milioni (corrispondente al 21,8% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato sia dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali che dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per le principali posizioni, pari a 312 milioni (59,7% rispetto al valore di bilancio), è stata condotta un'analisi di sensitivity del fair value rispetto al tasso di attualizzazione.

La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100 bps, il fair value registrerebbe una variazione riduzione di circa lo 0,5%, mentre una diminuzione di –100 bps comporterebbe un aumento di circa lo 0,8%.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2024 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2024, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene

1 Il complessivo valore di bilancio al 31 dicembre 2024 dei fondi ad apporto, comprensivi dei fondi immobiliari valorizzati in base al NAV, ammonta a 480,2 milioni.

determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2024 31/12/2023
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 8.228.462 5.353.976 1.987.580 7.626.280 3.417.370 1.723.884
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione 2.257.856 3.754.277 184 2.495.994 1.857.805 204
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 5.970.606 1.599.699 1.987.396 5.130.286 1.559.565 1.723.680
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 22.240.017 33.574 408.469 19.222.017 170.632 286.995
3. Derivati di copertura - 1.033.292 - - 980.017 -
4. Attività materiali - - 1.771.545 - - 2.095.358
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 30.468.479 6.420.842 4.167.594 26.848.297 4.568.019 4.106.237
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 742.916 22.153.731 - 213.386 20.680.770 -
2. Passività finanziarie designate al fair value 5.759 8.263.928 18.295 5.966 6.555.904 18.295
3. Derivati di copertura - 869.068 - - 1.041.678 -
Totale 748.675 31.286.727 18.295 219.352 28.278.352 18.295

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2024 le attività finanziarie valutate in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3), sono rappresentate per l'82,9% da strumenti classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per il 17,0% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" figura solo una quota residuale.

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 2.396,0 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 316,2 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 1.402,2 milioni; trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di O.I.C.R. detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, D. Operazioni di

cessione, Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;

  • finanziamenti verso la clientela per 523,0 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale,
  • titoli di debito per 154,6 milioni.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (futures e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 78,9 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 2.739,3 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 89,1 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 653,8 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano principalmente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano in prevalenza il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 19.809,6 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 1.387,2 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti per 956,9 milioni. Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2, figurano principalmente le passività correlate ai prodotti assicurativi di Ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento, per 3.325,8 milioni, ed i titoli di debito strutturati unitamente ai Certificates a capitale incondizionatamente garantito per un valore di bilancio di 4.938,1 milioni (3.761,7 milioni al 31 dicembre 2023); mentre i 18,3 milioni rappresentati a livello 3, sono relativi alle passività rilevate a fronte di Finanziamenti ceduti e non cancellati oggetto di misurazione al fair value.

Attività non finanziarie

Le attività non finanziarie del Gruppo misurate al fair value sono rappresentate dagli immobili ad uso funzionale e ad uso investimento; per le relative analisi di sensitività si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente".

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2024 si è verificato un unico trasferimento, dal livello 1 al livello 2 per 1,1 milioni, relativo ad un titolo obbligazionario appartenente al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2024 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diversi dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA)" e "Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente negative per 0,3 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 4,4 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 4,1 milioni.

Al 31 dicembre 2023 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 10,3 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (1,0 milioni) e rettifiche positive per DVA (11,3 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2024 è risultato quindi negativo per 10,6 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio.

Nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce 90 dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 1.718,6 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 53,0 milioni.

Al riguardo si segnala che, oltre alle attività materiali di cui sopra, il Gruppo detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 301,5 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 1.723.884 204 - 1.723.680 286.995 - 2.095.358 -
2. Aumenti 454.258 15.487 - 438.771 131.540 - 125.933 -
2.1. Acquisti 214.669 15.484 - 199.185 299 - 19.584 -
2.2. Profitti imputati a: 62.367 2 - 62.365 12.150 - 91.530 -
2.2.1. Conto Economico 62.367 2 - 62.365 - - 35.721 -
- di cui plusvalenze 56.407 - - 56.407 - - 27.701 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 12.150 - 55.809 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - 113.525 - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 177.222 1 - 177.221 5.566 - 14.819 -
3. Diminuzioni (190.562) (15.507) - (175.055) (10.066) - (449.746) -
3.1. Vendite (28.027) (122) - (27.905) (1.664) - (3.115) -
3.2. Rimborsi (28.128) - - (28.128) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (69.198) (15.362) - (53.836) (3.867) - (114.839) -
3.3.1. Conto Economico (69.198) (15.362) - (53.836) - - (105.919) -
- di cui minusvalenze (51.704) - - (51.704) - - (87.679) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (3.867) - (8.920) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (65.209) (23) - (65.186) (4.535) - (331.792) -
4. Rimanenze finali 1.987.580 184 - 1.987.396 408.469 - 1.771.545 -

I "Trasferimenti da altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di un titolo per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, si è fatto affidamento al prezzo di transazione che non rispetta i requisiti per l'attribuzione al livello 2.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurate in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value/valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevati in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - 18.295 -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - 18.295 -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o 31/12/2024 31/12/2023
misurate al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 131.794.858 25.594.294 1.042.272 104.502.471 135.192.553 24.701.692 64.254 108.647.755
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 131.794.858 25.594.294 1.042.272 104.502.471 135.192.553 24.701.692 64.254 108.647.755
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 133.165.852 14.279.962 9.311.790 109.793.579 143.185.876 10.997.896 7.875.385 124.299.014
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 133.165.852 14.279.962 9.311.790 109.793.579 143.185.876 10.997.896 7.875.385 124.299.014
VB = Valore di bilancio
Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative i cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare n. 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente nel Gruppo.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D."DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
a) Cassa 738.820 454.398
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 11.005.898 17.410.600
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 380.122 432.498
Totale 12.124.840 18.297.496

La sottovoce "b) Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 11,0 miliardi (17,4 miliardi al 31 dicembre 2023), comprende un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 940.308 44.915 - 388.873 43.132 -
1.1 Titoli strutturati 6.622 44.260 - 1.698 38.478 -
1.2 Altri titoli di debito 933.686 655 - 387.175 4.654 -
2. Titoli di capitale 1.231.835 - 18 1.949.389 - 18
3. Quote di O.I.C.R. 6.812 - 120 9.712 - 121
4. Finanziamenti - 2.003.356 - - 69.944 -
4.1 Pronti contro termine - 2.003.356 - - 69.944 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.178.955 2.048.271 138 2.347.974 113.076 139
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 78.901 1.705.562 46 148.020 1.744.326 65
1.1 di negoziazione 78.901 1.705.413 46 148.020 1.319.599 65
1.2 connessi con la fair value option - 130 - - 424.715 -
1.3 altri - 19 - - 12 -
2. Derivati creditizi - 444 - - 403 -
2.1 di negoziazione - 444 - - 403 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 78.901 1.706.006 46 148.020 1.744.729 65
Totale (A+B) 2.257.856 3.754.277 184 2.495.994 1.857.805 204
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate per 35,2 milioni.

La sottovoce "4. Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, di cui 1,6 miliardi stipulati con Controparti Centrali.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della sottovoce "3. Quote di O.I.C.R.", principalmente riconducibile alla tipologia dei fondi immobiliari.

Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
Fondi Azionari 3.023 1.061
Fondi Immobiliari 3.909 8.772
Totale 6.932 9.833

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 985.223 432.005
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 670.039 164.103
c) Banche 180.194 149.795
d) Altre società finanziarie 86.369 60.528
di cui: imprese di assicurazione 9.775 6.962
e) Società non finanziarie 48.621 57.579
2. Titoli di capitale 1.231.853 1.949.407
a) Banche 39.136 56.046
b) Altre società finanziarie 176.276 146.461
di cui: imprese di assicurazione 83.849 1.049
c) Società non finanziarie 1.016.441 1.746.900
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 6.932 9.833
4. Finanziamenti 2.003.356 69.944
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 1.520.015 48.654
d) Altre società finanziarie 483.341 21.290
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 4.227.364 2.461.189
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 247.338 466.840
b) Altre 1.537.615 1.425.974
Totale (B) 1.784.953 1.892.814
Totale (A+B) 6.012.317 4.354.003

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 329.783 183.779 21.454 193.887 123.142 32.454
1.1 Titoli strutturati - - - - 2 1.000
1.2 Altri titoli di debito 329.783 183.779 21.454 193.887 123.140 31.454
2. Titoli di capitale 217.955 36.347 40.868 245.625 30.476 40.207
3. Quote di O.I.C.R. 5.422.868 1.379.573 1.402.094 4.690.774 1.405.947 1.178.504
4. Finanziamenti - - 522.980 - - 472.515
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 522.980 - - 472.515
Totale 5.970.606 1.599.699 1.987.396 5.130.286 1.559.565 1.723.680
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

Le "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" risultano complessivamente pari a 9.557,7 milioni (8.413,5 milioni al 31 dicembre 2023). La variazione rispetto allo scorso esercizio è principalmente riconducibile all'apporto delle compagnie di assicurazione. Gli attivi di pertinenza delle suddette società ammontano, infatti, a 7.284,7 milioni (6.355,6 milioni al 31 dicembre 2023) e sono principalmente rappresentati da quote di O.I.C.R. (6.553,6 milioni, in incremento rispetto ai 5.824,9 milioni del precedente esercizio). Dette attività sono relative per 5.234,8 milioni (4.510,3 milioni al 31 dicembre 2023) ad investimenti sottostanti ai contratti Unit-linked, come illustrato in dettaglio nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Altre informazioni" della presente Nota integrativa, la cui variazione risente in modo particolare dell'incremento degli investimenti sottostanti ai contratti di BBPM Life.

Per una più completa disamina sulla contribuzione delle compagnie di assicurazione si fa rinvio, inoltre, al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito tra gli "Allegati" al presente bilancio.

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 535,0 milioni (349,5 milioni al 31 dicembre 2023) ed è rappresentata interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie. In particolare, nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" figurano i titoli Asset Backed Securities (ABS) per 21,5 milioni (31,5 milioni nel 2023), tutti con clausole di subordinazione, perfezionati per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV, Tevere SPV, Aurelia SPV e Sun SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione" della presente Nota integrativa.

La sottovoce 2 "Titoli di capitale" ammonta a 295,2 milioni (316,3 milioni nel 2023).

L3 = Livello 3

Nella tabella seguente è illustrata la composizione della sottovoce "3. Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
Fondi Azionari 2.486.030 2.108.685
Fondi Bilanciati 14.413 52.636
Fondi Obbligazionari 4.012.448 3.658.497
Fondi di Liquidità 530.537 498.177
Fondi Flessibili 405.935 359.410
Fondi Hedge 5.337 5.116
Fondi Immobiliari 376.599 383.618
Fondi di Private Debt assimilati 373.236 209.086
Totale 8.204.535 7.275.225

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite al Gruppo nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati. Tali operazioni rientrano tra quelle illustrate nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, D. Operazioni di cessione, Operazioni di cessione multioriginator di crediti a fondi comuni di investimento" della presente Nota integrativa.

2.6 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1.Titoli di capitale 295.170 316.308
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 16.370 23.649
di cui: società non finanziarie 61.175 56.592
2. Titoli di debito 535.016 349.483
a) Banche Centrali 231.874 85.750
b) Amministrazioni pubbliche 43.908 35.647
c) Banche 190.509 146.443
d) Altre società finanziarie 44.807 57.226
di cui: imprese di assicurazione 7.184 7.121
e) Società non finanziarie 23.918 24.417
3. Quote di O.I.C.R. 8.204.535 7.275.225
4. Finanziamenti 522.980 472.515
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.476 2.679
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 105.062 110.904
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 388.848 328.295
f) Famiglie 26.594 30.637
Totale 9.557.701 8.413.531

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Voci/Valori
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 21.808.097 33.574 133.109 19.218.007 57.107 127.785
1.1 Titoli strutturati - - - - 6.333 -
1.2 Altri titoli di debito 21.808.097 33.574 133.109 19.218.007 50.774 127.785
2. Titoli di capitale 431.920 - 275.360 4.010 113.525 159.210
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 22.240.017 33.574 408.469 19.222.017 170.632 286.995
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 21.974,8 milioni (19.402,9 milioni al 31 dicembre 2023) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Al 31 dicembre 2024 non risultano attività subordinate. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 3,9 milioni (4,0 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 707,3 milioni (276,7 milioni al 31 dicembre 2023). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 1 è ricompreso l'investimento in Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. per un valore di bilancio pari a 428,7 milioni pari a n. 62.984.485 azioni;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n.4.541 quote) corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto-legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota. Nell'esercizio precedente era classificata come livello 2. Figurano inoltre le azioni di C.R. Asti S.p.A., Palladio Holding S.p.A. e Astaris S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 50,3 milioni, 41,9 milioni e 12,1 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 24,6 milioni.

L'apporto delle compagnie di assicurazione in questa voce è pari a 9.402,1 milioni (8.986,9 milioni al 31 dicembre 2023). L'incremento rispetto allo scorso esercizio è principalmente riconducibile agli investimenti in obbligazioni emesse da governi e da banche sottostanti ai prodotti tradizionali di Ramo I di Banco BPM Vita.

Per una più completa disamina sulla contribuzione delle compagnie di assicurazione si fa rinvio, inoltre, al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito tra gli "Allegati" al presente bilancio.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Titoli di debito 21.974.780 19.402.899
a) Banche Centrali 72.702 57.059
b) Amministrazioni pubbliche 17.176.740 15.510.435
c) Banche 1.248.020 960.654
d) Altre società finanziarie 2.314.622 2.156.612
di cui: imprese di assicurazione 45.060 -
e) Società non finanziarie 1.162.696 718.139
2. Titoli di capitale 707.280 276.745
a) Banche 592.560 165.985
b) Altri emittenti: 114.720 110.760
- altre società finanziarie 62.736 56.565
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 51.689 54.069
- altri 295 126
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 22.682.060 19.679.644

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3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive Write-off
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
parziali
Titoli di debito 21.752.809 13.155.839 227.472 - (3.206)
-
(2.295) - - -
Finanziamenti -
-
- - -
-
- - - -
Totale 31/12/2024 21.752.809 13.155.839 227.472 - - (3.206) (2.295) - - -
Totale 31/12/2023 19.205.324 11.264.935 202.607 - - (4.002) (1.030) - - -
(*) Valore da esporre a fini informativi.

(*) Valore da esporre a fini informativi.

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.017.014 - - - - 1.017.014 933.326 - - - - 933.326
1. Depositi a scadenza -
-
- X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.014.224 - - X X X 930.779 - - X X X
3. Pronti contro termine -
-
- X X X - - - X X X
4. Altri 2.790 - - X X X 2.547 - - X X X
B. Crediti verso banche 4.825.522 - - 1.571.198 915.838 2.358.953 4.992.783 - - 1.717.634 62.724 3.213.537
1. Finanziamenti 2.345.261 - - - - 2.358.953 3.208.314 - - - - 3.213.537
1.1 Conti correnti -
-
- X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 126.034 - - X X X 277.434 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.219.227 - - X X X 2.930.880 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 195.841 - - X X X 798.375 - - X X X
- Finanziamenti per leasing -
-
- X X X - - - X X X
- Altri 2.023.386 - - X X X 2.132.505 - - X X X
2. Titoli di debito 2.480.261 - - 1.571.198 915.838 - 1.784.469 - - 1.717.634 62.724 -
2.1 Titoli strutturati -
-
- - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 2.480.261 - - 1.571.198 915.838 - 1.784.469 - - 1.717.634 62.724 -
Totale 5.842.536 - - 1.571.198 915.838 3.375.967 5.926.109 - - 1.717.634 62.724 4.146.863
L1 = Livello 1

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3 La sottovoce "B.1.3 Altri finanziamenti – altri" comprende i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 1.028,7 milioni (1.237,7 milioni nel 2023), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine, crediti per operazioni di negoziazione titoli non ancora regolate, nonché crediti per sconto effetti. Nella sottovoce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a circa 4,1 milioni (5,8 milioni nel 2023) riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2024 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

La sottovoce "B.2 Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 14,6 milioni (18,7 milioni nel 2023).

Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito".

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 98.050.867 1.574.779 104.353 - - 99.241.638 102.049.241 1.824.035 141.890 - - 102.464.851
1. Conti correnti 7.726.858 137.446 1.224 X X X 7.455.398 140.610 1.603 X X X
2. Pronti contro termine attivi 2.997.838 - - X X X 4.833.466 - - X X X
3. Mutui 75.157.711 1.043.976 35.298 X X X 77.039.793 1.234.850 71.540 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
465.038 6.351 31 X X X 656.754 9.382 70 X X X
5. Finanziamenti per leasing 299.672 11.354 - X X X 398.795 118.295 1.592 X X X
6. Factoring 70.888 - - X X X 81.271 - - X X X
7. Altri finanziamenti 11.332.862 375.652 67.800 X X X 11.583.764 320.898 67.085 X X X
2. Titoli di debito 25.758.600 463.723 - 24.023.096 126.434 1.884.866 25.251.278 - - 22.984.058 1.530 2.036.041
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 25.758.600 463.723 - 24.023.096 126.434 1.884.866 25.251.278 - - 22.984.058 1.530 2.036.041
Totale 123.809.467 2.038.502 104.353 24.023.096 126.434 101.126.504 127.300.519 1.824.035 141.890 22.984.058 1.530 104.500.892
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 501

L3 = Livello 3

I crediti netti verso la clientela risultano pari a 125.952,3 milioni (129.266,4 milioni al 31 dicembre 2023). Escludendo i titoli di debito, l'analisi del portafoglio per forma tecnica evidenzia un'incidenza preponderante degli impieghi in mutui, che rappresentano il 76,4% del totale (75,3% nel 2023).

Nella sottovoce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine, le sovvenzioni non regolate in conto corrente, i finanziamenti con piani di ammortamento a medio/lungo termine e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 256,4 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2024, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2025 (principalmente relativi all'attività di distribuzione di prodotti di terzi per 177,5 milioni). Nel 2023 erano pari a 234,7 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2024, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della "Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato".

I crediti deteriorati del terzo stadio, al netto dei titoli di debito e delle esposizioni impaired acquisite o originate, ammontano a 1.574,8 milioni, segnando una contrazione del 13,7% rispetto allo scorso esercizio (1.824,0 milioni), anche a seguito delle ulteriori operazioni di derisking perfezionate nell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla "Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile, A. Qualità del credito" e "Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, A. Qualità del credito" di Parte E della presente Nota integrativa.

La sottovoce "2. Titoli di debito", pari a 26.222,3 milioni, è rappresentata per 23.322,0 milioni da titoli emessi da Amministrazione pubbliche.

Figurano altresì titoli Asset Backed Securities - ABS per 1.834,9 milioni (1.924,2 milioni al 31 dicembre 2023) derivanti da operazioni di cartolarizzazioni proprie e di terzi, interamente classificati in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value.

In maggior dettaglio, i titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie di crediti deteriorati ammontano a 1.067 milioni (1.414,1 milioni al 31 dicembre 2023) e sono interamente riconducibili alle tranche senior emesse dalle seguenti società veicolo:

  • Red Sea SPV per 463,7 milioni (592 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Leviticus SPV per 433,6 milioni (550,2 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Titan SPV per 9,4 milioni (14 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Aurelia SPV per 132,8 milioni (202,3 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Tevere SPV per 27,5 milioni (55,6 milioni al 31 dicembre 2023);

Fatta eccezione per l'operazione di cartolarizzazione con il veicolo Tevere SPV, tutte le restanti operazioni sono assistite dalla garanzia dello Stato italiano, ai sensi ai sensi del D.L. 18/2016 (cosiddetta GACS).

Al 31 dicembre 2024 l'esposizione senior verso il veicolo Red Sea, ancorché interamente garantita, risulta classificata nello status "deteriorato" (Stadio 3). La suddetta classificazione si è resa necessaria in quanto la performance registrata nel corso del 2024 e di quella attese fino alla scadenza del titolo (2038), in termini di incassi, è tale da rendere probabile l'escussione della garanzia statale.

Nel corso dell'esercizio 2024 anche la cartolarizzazione con il veicolo Leviticus ha evidenziato segnali di underperformance, confermati anche dal peggioramento del rating di entrambe le agenzie (il rating di Scope è passato da BB- a CCC mentre quello di DBRS è passato da BB- a B). In virtù di tali evidenze al 31 dicembre 2024 l'esposizione figura nello Stadio 2, ancorché interamente garantita dallo Stato italiano.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione" della presente Nota Integrativa.

Sono inoltre comprese cartolarizzazioni di terzi per 767,9 milioni (510,1 milioni nel 2023).

Per l'informativa sui finanziamenti concessi con garanzia pubblica in seguito all'emergenza Covid si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica" della presente Nota integrativa.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 25.758.600 463.723 - 25.251.278 - -
a) Amministrazioni pubbliche 23.321.975 - - 22.409.294 - -
b) Altre società finanziarie 2.067.243 463.723 - 2.548.985 - -
di cui: imprese di assicurazione 20.889 - - - - -
c) Società non finanziarie 369.382 - - 292.999 - -
2. Finanziamenti verso: 98.050.867 1.574.779 104.353 102.049.241 1.824.035 141.890
a) Amministrazioni pubbliche 1.428.850 368 438 1.688.780 484 489
b) Altre società finanziarie 11.276.276 39.888 38 13.274.443 56.322 82
di cui: imprese di assicurazione 37.371 21 - 25.974 27 -
c) Società non finanziarie 53.465.586 1.119.859 86.144 54.199.491 1.202.797 116.328
d) Famiglie 31.880.155 414.664 17.733 32.886.527 564.432 24.991
Totale 123.809.467 2.038.502 104.353 127.300.519 1.824.035 141.890
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 27.759.200 23.267.165 492.590 468.811 - (8.484) (4.445) (5.088) - -
Finanziamenti 92.843.920 - 9.005.924 2.832.669 125.034 (86.527) (350.175) (1.257.890) (20.681) 59.267
Totale 31/12/2024 120.603.120 23.267.165 9.498.514 3.301.480 125.034 (95.011) (354.620) (1.262.978) (20.681) 59.267
Totale 31/12/2023 121.353.384 22.352.280 12.304.630 3.683.283 178.105 (114.108) (317.278) (1.859.248) (36.215) 112.838
(*) Valore da esporre a fini informativi.

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

L'importo esposto alla colonna "di cui: Strumenti con basso rischio di credito", pari a 23.267,2 milioni (22.352,3 milioni nel 2023) riguarda principalmente titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair Value
31/12/2024
VN Fair Value
31/12/2023
VN
L1 L2 L3 31/12/2024 L1 L2 L3 31/12/2023
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 1.003.213 - 34.738.834 - 978.392 - 22.273.063
2) Flussi finanziari - 29.431 - 1.235.716 - 1.625 - 65.000
3) Investimenti esteri - 648 - 27.962 - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 1.033.292 - 36.002.512 - 980.017 - 22.338.063
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

mposizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
5.2 Derivati di copertura: co
Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
Operazioni/Tipo di copertura debito e tassi
di interesse
titoli di
indici azionari
capitale e
titoli di
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 176.106 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 263.198 X - - X X X 14.938 X X
3. Portafoglio X X X X X X 129.507 X 14.493 X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X 648
Totale attività 439.304 - - - - - 129.507 14.938 14.493 648
1. Passività finanziarie 140.285 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 294.117 X - X
Totale passività 140.285 - - - - - 294.117 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X X - X - -

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Totale Totale
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Adeguamento positivo 181.998 204.129
1.1 di specifici portafogli: 181.998 204.129
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 181.998 204.129
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (183.448) (273.093)
2.1 di specifici portafogli: (183.448) (273.093)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (183.448) (273.093)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (1.450) (68.964)

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70

Al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio della voce "70. Partecipazioni" ammonta a 1.708,4 milioni (1.454,2 milioni al 31 dicembre 2023), riferito a:

  • partecipazioni significative per 1.534,7 milioni (1.187,9 milioni al 31 dicembre 2023), come rappresentato, per singola partecipazione, nella seguente tavola 7.2;
  • partecipazioni non significative per 173,7 milioni (266,3 milioni al 31 dicembre 2023), come evidenziato, nel complesso, nella seguente tavola 7.4.

Il perimetro delle "partecipazioni significative" è stato determinato considerando la materialità del valore di carico dell'investimento e della quota parte delle attività della partecipata rispetto alle omogenee grandezze riferite al bilancio consolidato.

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 22,379% 22,379%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Banco BPM Assicurazioni S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 22.000.000,00
6. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
7. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
8. Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
9. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
10. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. (**) Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
11. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
12. Vera Assicurazioni S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
13. Vorvel SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 7.300.000,00
14. Numia Group S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 28,570% 28,570%
Capitale sociale euro 140.000,00

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*) Società sottoposta a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci

(**) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 785.986 - 51.090
Alba Leasing S.p.A. 178.771 - -
Anima Holding S.p.A. 301.116 473.778 17.865
Numia Group S.p.A. 268.825 - -
Totale 1.534.698 473.778 68.955

Si rappresenta che i dividendi percepiti nel corso dell'esercizio sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione (come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa), in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati recepiti per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportati i dati desumibili dai progetti di bilancio al 31 dicembre 2024 approvati dai Consigli di Amministrazione e forniti dalle società collegate o, qualora non disponibili, dalle più recenti situazioni patrimoniali (riferiti al 100% della partecipazione e non alla percentuale detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12). Si precisa che la valutazione a patrimonio netto è stata effettuata sulla base dei suddetti dati.

Denominazioni disponibilità
Cassa e
liquide
finanziarie
Attività
Attività non
finanziarie
finanziarie
Passività
finanziarie
Passività
non
Ricavi totali Margine di
interesse
Rettifiche e
riprese di
valore su
attività
operatività
corrente al
(Perdita)
della
Utile
operatività
corrente al
(Perdita)
della
Utile
operative
(Perdita)
attività
delle
Utile
d'esercizio
(Perdita)
Utile
reddituali al
componenti
netto delle
Altre
complessiva
Redditività
(3) = (1) +
immateriali
materiali e
lordo delle
imposte
netto delle
imposte
netto delle
cessate al
imposte
(1) imposte (2) (2)
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza
notevole
Agos Ducato S.p.A. X 18.280.242 1.899.803 17.616.317 263.274 818.871 X X 286.405 189.603 - 189.603 (168) 189.435
Alba Leasing S.p.A. X 5.214.550 89.392 4.614.480 232.041 102.045 X X 30.453 20.098 - 20.098 50 20.148

Anima Holding S.p.A. X 1.028.246 1.661.693 800.757 244.928 543.618 X X 321.803 227.922 - 227.922 79.184 307.106

Numia Group S.p.A. X 560.513 1.117.238 1.035.679 125.458 144.142 X X 13.830 (5.014) - (5.014) (781) (5.795)

Riconciliazione tra le attività nette ed il valore contabile della partecipata in bilancio

Attività nette (*) Quota di
partecipazione %
Attivo netto
detenuto
Rettifiche Valore
contabile
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 2.300.454 39,000% 897.177 (111.191) 785.986
Alba Leasing S.p.A. 457.421 39,189% 179.259 (488) 178.771
Anima Holding S.p.A. 1.644.254 22,379% 367.968 (66.852) 301.116
Numia Group S.p.A. 516.614 28,570% 147.597 121.228 268.825

(*) L'importo delle attività nette, pari alla somma delle "Attività finanziarie", "Attività non finanziarie" al netto delle "Passività finanziarie", "Passività non finanziarie" indicate nella precedente tabella 7.3, corrisponde al patrimonio netto complessivo della partecipata.

Agos Ducato è una società finanziaria controllata dal gruppo internazionale Crédit Agricole tramite Crédit Agricole Consumer Finance. La società opera nel settore del credito alle famiglie nell'ambito del quale eroga finanziamenti, finalizzati principalmente all'acquisto di beni e servizi, e prestiti personali.

Alba Leasing è una società attiva nel settore leasing nata dalla ristrutturazione dell'ex Gruppo Banca Italease. La società ha per oggetto l'erogazione di finanziamenti sotto forma di contratti di leasing, i cui prodotti sono collocati attraverso il canale bancario, tra cui anche la rete del Banco BPM.

Anima Holding S.p.A. è una holding di partecipazioni Capogruppo del Gruppo Anima, che svolge l'attività di gestione collettiva del risparmio attraverso la gestione di fondi comuni di investimento e dei fondi pensione.

Numia Group S.p.A. rappresenta il secondo player nazionale nel settore della monetica, in grado di offrire tutti i servizi monetica oggi presenti sul mercato, garantendo la piena gestione di tutta la filiera operativa. Per ulteriori dettagli sull'operazione di riorganizzazione della monetica si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni di natura contabile, cumulativamente per tipologia di rapporto partecipativo, con riferimento alle società sottoposte a influenza notevole non significative. Le informazioni sono desunte sulla base dell'ultimo bilancio o dell'ultima situazione contabile disponibile e calcolate con riferimento alla quota di possesso detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12.

Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale
passività
Ricavi
totali
Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile (Perdita)
delle attività
operative
cessate al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3)
= (1) + (2)
A. Imprese controllate in
modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a
influenza notevole
173.741 381.612 267.864 48.323 13.287 - 13.287 748 14.035

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2024 31/12/2023
A. Esistenze iniziali 1.454.249 1.652.548
B. Aumenti 923.689 360.870
B.1 Acquisti 772.000 174.235
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni 151.689 186.635
C. Diminuzioni (669.499) (559.169)
C.1 Vendite (500.000) (223.326)
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni (42.446) -
C.4 Altre variazioni (127.053) (335.843)
D. Rimanenze finali 1.708.439 1.454.249
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali (668.367) (625.921)

Gli acquisti (sottovoce B.1) si riferiscono per 500 milioni all'acquisizione del 38,162% del capitale sociale di Numia S.p.A. e per 272 milioni all'acquisizione del 28,57% del capitale sociale di Numia Group S.p.A., realizzate nell'ambito della riorganizzazione del business della monetica, come rappresentato nella Relazione sulla gestione consolidata e nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri Aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" della presente Nota integrativa.

Le altre variazioni in aumento (sottovoce B.4) includono la quota degli utili d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo per un ammontare complessivo pari a 151,7 milioni; per il relativo dettaglio si fa rinvio alla "Sezione 17- Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 250" della "Parte C – Informazioni sul Conto economico consolidato" della presente Nota integrativa.

Le vendite (sottovoce C.1), pari a 500 milioni, sono relative alla cessione a Numia Group dell'intera interessenza acquisita nel corso dell'esercizio nella società Numia S.p.A., come in precedenza illustrato.

Le svalutazioni (sottovoce C.3) si riferiscono agli impairment rilevati sulle partecipate Gardant Liberty Servicing (-30,6 milioni) e SelmaBipiemme Leasing (-11,8 milioni).

Le altre variazioni in diminuzione (sottovoce C.4) includono:

  • l'effetto della distribuzione dei dividendi sul patrimonio di Agos Ducato (-51,1 milioni), Anima Holding (- 17,9 milioni), Vera Assicurazioni (-5,5 milioni), Gardant Liberty Servicing (-1,9 milioni), Etica SGR (-1,3 milioni), SelmaBipiemme Leasing (-1,9 milioni), Banco BPM Assicurazioni (-1,4 milioni) e Aosta Factor (-0,5 milioni);
  • l'effetto dell'uscita dal perimetro delle "Partecipazioni" del valore di carico di SelmaBipiemme Leasing (- 41,0 milioni) per riclassifica tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5, essendo in corso trattative di vendita;
  • gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (- 4,6 milioni).

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si ha influenza notevole qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità, in virtù dei diritti di voto detenuti o in presenza di particolari accordi contrattuali, come anche descritto nella "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa. Al 31 dicembre 2024, il perimetro delle società sottoposte ad influenza notevole è relativo alle società nelle quali si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto, senza tuttavia avere il potere di dirigere in modo esclusivo le attività rilevanti dell'entità, come si evince dalla precedente tabella 7.1.

Per quanto concerne Etica SGR, pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, si ritiene sussista un'influenza notevole in virtù delle convenzioni di collocamento in essere tra il Gruppo Banco BPM ed Etica SGR.

Al 31 dicembre 2024 non esistono entità controllate in modo congiunto, ossia entità per le quali viene richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione delle decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Personal Finance & Mobility S.A.1 , Crédit Agricole S.A. e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM e successivamente incorporata in Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche hanno previsto, tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Nell'ambito del progetto di evoluzione della Bancassicurazione in Banco BPM che prevede, tra l'altro, l'avvio di una partnership commerciale ventennale con Crédit Agricole Assurances S.A. nel settore dei Danni e Protezione, in data 12 maggio 2023 il termine per l'esercizio della put option era stato prorogato per un periodo di ulteriori due anni, cioè fino al 31 luglio 2025 (tale ulteriore estensione era condizionata all'esecuzione del closing dell'operazione di acquisizione, da parte di Crédit Agricole Assurances, delle partecipazioni in Banco BPM Assicurazioni e in Vera Assicurazioni, perfezionatosi il 14 dicembre 2023).

Da ultimo, alla scadenza del Patto e, precisamente, in data 28 giugno 2024, è stato formalizzato il rinnovo del Patto Parasociale tra Banco BPM, da una parte, e Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Personal Finance & Mobility, dall'altra, relativo alla società Agos Ducato, fino al 28 giugno 2029. In tale ambito è stata prolungato di altri tre anni (con periodo di esercizio dal 1° luglio - 31 luglio 2025 al 1° luglio - 31 luglio 2028) il diritto di Banco BPM di esercitare la put option incondizionata sul 10% del capitale di Agos Ducato, ad un prezzo di esercizio già convenuto in 150 milioni.

Nell'ambito del nuovo Patto Parasociale è stata altresì prevista l'estensione della previgente clausola di change of control, mediante il riconoscimento, a favore di Crédit Agricole Personal Finance & Mobility, di una call option sull'intera quota del 39% di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, nell'ipotesi in cui si verifichi l'acquisizione di una partecipazione di controllo di Banco BPM, mediante qualsiasi operazione straordinaria, da parte di alcune banche specificamente individuate che svolgono attività di credito al consumo, potenzialmente concorrente a quella di Agos Ducato. In caso di esercizio della call option da parte di Crédit Agricole Personal Finance & Mobility, decadranno automaticamente sia l'Accordo Distributivo, e pertanto Banco BPM potrà ritenersi libero dagli impegni di esclusiva con Agos per i prodotti di credito al consumo, sia l'Accordo di Funding.

Il prezzo di esercizio sarà determinato in base al fair market value di Agos al momento dell'esercizio dell'opzione stessa, determinato escludendo l'accordo distributivo con Banco BPM che decade.

1 Già Crédit Agricole Consumer Finance S.A.

Inoltre, il nuovo Patto Parasociale ha semplificato il potenziale processo di quotazione di Agos Ducato, mediante la pattuizione di un'unica procedura da attuarsi su richiesta di Banco BPM a partire dal 1° luglio 2025, fino alla scadenza del Patto Parasociale.

Nell'ambito degli accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo di Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto, fusione di Banco BPM con operatori terzi, acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi, acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore attivo nel settore del credito al consumo), ovvero nel caso in cui l'operazione straordinaria si qualifichi come "BBPM Change of Control" ai sensi del Patto Parasociale, e Crédit Agricole Personal Finance & Mobility abbia trasmesso a Banco BPM una comunicazione scritta in cui abbia dichiarato la propria intenzione di non esercitare l'opzione di acquisto, ovvero Crédit Agricole Personal Finance & Mobility non abbia esercitato l'opzione di acquisto entro i termini previsti dal Patto, le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato, al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore attivo nel settore del credito al consumo; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Crédit Agricole Assurances S.A.

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha proseguito nel processo di integrazione del business assicurativo avviato nel 2022 con l'acquisizione del controllo delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

In particolare, il 14 dicembre 2023 il Gruppo Banco BPM ha completato l'internalizzazione del business Vita attraverso l'acquisizione da Generali Italia, riconoscendo un corrispettivo pari a complessivi 392,4 milioni:

  • del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A., che a sua volta detiene il 100% del capitale di Vera Financial Dac (che contestualmente ha modificato la propria denominazione sociale in BBPM Life Dac);
  • del 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A. (a sua volta titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A.).

Al corrispettivo versato a Generali Italia, è stata sommata una componente differita del prezzo, regolata nel maggio 2024, commisurata al 65% degli utili maturati dalle compagnie dal 1° gennaio 2023 al 14 dicembre 2023, pari a 22,2 milioni quale prezzo differito per l'acquisizione della partecipazione in Vera Assicurazioni e 24,4 milioni quale prezzo differito per l'acquisizione della partecipazione in Vera Vita.

Nella stessa data il Gruppo ha perfezionato la cessione a Crédit Agricole Assurances, per un corrispettivo pari a complessivi 243,6 milioni, delle quote rappresentative del 65% del capitale di Vera Assicurazioni S.p.A. (titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A.) e del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni, precedentemente detenute rispettivamente da Banco BPM e Banco BPM Vita.

Nel marzo 2024, tale prezzo è stato oggetto di conguaglio a favore del Gruppo Banco BPM sulla base dei valori definitivi degli own funds delle compagnie al 31 dicembre 2023; in particolare Crédit Agricole Assurances ha corrisposto a Banco BPM un importo pari a 24,0 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Vera Assicurazioni S.p.A. e Banco BPM Vita ha corrisposto a Crédit Agricole Assurances un importo pari a 2,7 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Banco BPM Assicurazioni S.p.A.. Inoltre, il contratto di compravendita prevede possibili adeguamenti a titolo di earn-out e claw-back al verificarsi rispettivamente di situazioni di "Overperformance" o di "Underperformance" dei livelli di produzione nei termini ed alle condizioni previste dagli accordi tra le parti.

Ciò premesso, il Patto Parasociale relativo alle citate partecipazioni detenute in Banco BPM Assicurazioni S.p.A., in Vera Assicurazioni S.p.A. e, indirettamente, in Vera Protezione S.p.A., contemplato dalla partnership con Crédit Agricole Assurances S.A., prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option in capo a Crédit Agricole Assurances S.A. e di una Call Option a Banco BPM riferite alla totalità delle partecipazioni detenute da Crédit Agricole Assurances S.A. nel capitale delle compagnie, esercitabili al verificarsi di taluni eventi eccezionali (c.d. "triggering events"). In particolare, Crédit Agricole Assurances S.A. e Banco BPM S.p.A. potranno esercitare la Put Option e la Call Option, tra l'altro, nei seguenti casi:

• cambio di controllo della rispettiva controparte (e/o, in relazione a Crédit Agricole Assurances S.A., della società controllante);

  • risoluzione dell'Accordo Distributivo;
  • in caso di Underperformance significativa in relazione alla quale le azioni correttive non abbiano portato ad un miglioramento delle prestazioni aziendali.

I prezzi di esercizio della Put Option e della Call Option saranno determinati secondo prestabiliti meccanismi legati alla valorizzazione del business residuo delle compagnie, previsti dagli accordi tra le parti.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi connessi ai prodotti assicurativi delle Compagnie Vita del gruppo e delle JV nel bancassurance Danni attraverso la rete Banco BPM.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali O.I.C.R. e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

Impegni derivanti dagli accordi con Numia Group S.p.A. nel business sulla monetica

Il 30 settembre 2024 Numia, Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno perfezionato l'operazione relativa alla partnership strategica annunciata al mercato il 14 luglio 2023, che ha portato alla creazione del secondo player nel settore della monetica in Italia. A conclusione dell'operazione, avvenuta a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni regolamentari e di legge, Banco BPM detiene una partecipazione del 28,57% in Numia Group S.p.A., società a sua volta detentrice della totalità del capitale di Numia S.p.A., unitamente a FSI per il 42,86% e a Iccrea Banca S.p.A. per il restante 28,57%.

Nell'ambito dell'operazione Banco BPM ha conferito a Numia S.p.A.: i) il ramo d'azienda costituito dal complesso dei beni, attività, passività, debiti, crediti e rapporti giuridici funzionalmente organizzati per lo svolgimento dell'attività relativa ai servizi di acquiring e di issuing di strumenti di pagamento elettronici; ii) la partecipazione totalitaria in Tecmarket Servizi S.p.A.1 . Contestualmente, Numia ha effettuato un aumento di capitale di 500 milioni, con esclusione del diritto di opzione, da liberarsi a fronte del conferimento in natura da parte di Banco BPM sopra indicato.

Sempre in data 30 settembre, Banco BPM ha ceduto la partecipazione detenuta in Numia a Numia Group per un controvalore complessivo pari a 500 milioni, di cui 228 milioni in denaro e 272 milioni tramite sottoscrizione di un'operazione di aumento di capitale di Numia Group, pervenendo alla detenzione di una partecipazione al capitale di quest'ultima pari al 28,57%. L'operazione ha comportato la rilevazione di una plusvalenza nel conto economico dell'esercizio pari a 500 milioni (493 milioni al netto della specifica fiscalità applicabile).

La partnership in argomento è regolata dall'Accordo Quadro sottoscritto il 24 dicembre 2023 tra Banco BPM, Numia Group, Numia, FSI Holding, FSI SGR S.p.A. e BCC Banca Iccrea, nonché dall'Accordo di collocamento di prodotti acquiring e issuing sottoscritto il 30 settembre 2024 tra Banco BPM, da un lato, e Numia e Tecmarket Servizi dall'altra.

L'Accordo Quadro prevede, tra l'altro, un meccanismo di aggiustamento del prezzo di compravendita della partecipazione in Numia S.p.A., a favore di Banco BPM (Earn Out), fino ad un massimo di 80 milioni, legato al raggiungimento di determinati obiettivi economici da parte di Numia.

1 Si precisa che la partecipazione in Tecmarket Servizi ed il ramo oggetto di conferimento erano stati classificati in dismissione ai sensi dell'IFRS 5 a decorrere dalla situazione contabile al 30 giugno 2023.

L'Accordo di collocamento prevede inoltre che, nel caso in cui uno o più soggetti dovessero acquisire il controllo di Banco BPM per effetto di un'operazione straordinaria realizzata da altre banche, istituti di credito o qualsivoglia altro soggetto (Soggetto Controllante), Banco BPM dovrà far sì che, a seguito del perfezionamento della suddetta operazione, (i) le eventuali reti distributive del Soggetto Controllante siano tenute separate, ai fini contrattuali, dalle reti distributive di Banco BPM e pertanto operino con l'esclusione di qualsiasi divieto o limitazione di integrazione di tipo, fra l'altro, amministrativo e funzionale e (ii) il Soggetto Controllante e le eventuali reti distributive del Soggetto Controllante (a) non sollecitino, con qualsiasi modalità, i clienti delle reti distributive di Banco BPM ad interrompere il rapporto contrattuale con Numia S.p.A. e (b) non sollecitino alcuno dei clienti e/o non forniscano alcun prodotto o servizio di monetica in favore di clienti esclusivi delle reti distributive di Banco BPM alla data di perfezionamento della relativa operazione straordinaria.

I fondi per rischi ed oneri costituiti a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership sono illustrati nel successivo paragrafo 10.6.3 "Altri fondi per rischi ed oneri – altri" del passivo di "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

7.9 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono state individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti delle società del Gruppo Banco BPM, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del Codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

7.10 Altre informazioni

Verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

In applicazione dei principi contabili internazionali, la stima del valore recuperabile e il conseguente confronto con il relativo valore di bilancio deve essere effettuata esclusivamente per le partecipazioni in società collegate o JV per le quali è emerso il segnale di una potenziale perdita durevole di valore (indicatore di impairment). La verifica può essere eseguita anche per le partecipazioni acquisite nel corso dell'anno al fine di testare il valore di prima iscrizione qualora non sia supportato da perizie di valutazione recenti.

Alla data del 31 dicembre 2024 è stato pertanto eseguito il test di impairment sulle partecipazioni del 30% in Gardant Liberty Servicing S.p.A., del 28,57% in Numia Group S.p.A. e del 35% in Banco BPM Assicurazioni S.p.A..

Gardant Liberty Servicing

La prospettata operazione di acquisizione di Gardant S.p.A., controllante di Gardant Liberty Servicing, da parte di doValue (che genera un change of control) ha comportato una modifica dei rapporti tra la stessa Gardant e Banco BPM che, in abbinamento ad una minor produzione di crediti problematici da conferire in gestione ed un mutato orizzonte temporale della partnership (opzione call per doValue), ha comportato la necessità dell'esecuzione di un test volto ad accertare la recuperabilità dei valori di bilancio.

Il valore recuperabile di Gardant Liberty Servicing è stato stimato utilizzando la metodologia del Dividend Discounted Model sulla base di una prima stima di flussi attesi fino al 2029 attualizzati ad un tasso predefinito del 9%.

Ad esito delle verifiche svolte, il valore recuperabile di Gardant Liberty Servicing (stimato in circa 15 milioni) è risultato inferiore al valore di riferimento (pari a 45,4 milioni).

Numia Group

In data 30 settembre 2024 si è perfezionata l'operazione societaria di conferimento in Numia S.p.A. delle attività di issuing e acquiring di Banco BPM, con contestuale cessione della controllata Tecmarket Servizi.

Per effetto di tale operazione Banco BPM ha, tra l'altro, sottoscritto un aumento di capitale con assegnazione di una quota pari al 28,6% di Numia Group.

L'impairment test della partecipazione in Numia Group è stato predisposto nonostante non siano emersi potenziali impairment indicators, ma solo in considerazione del tempo trascorso tra la decisione di acquisizione della partecipazione (luglio 2023) e la sua effettiva realizzazione.

Il valore recuperabile di Numia Group è stato stimato utilizzando la metodologia Discounted Cash Flow (Asset Side), attualizzando i flussi di cassa operativi previsti dalle proiezioni economiche consolidate di Numia Group per il periodo 2024-2032 ad un tasso "WACC" (Weighted Average Cost of Capital) pari al 7,81%.

Ad esito delle verifiche svolte, il test di impairment non ha rilevato la necessità di effettuare alcuna svalutazione evidenziando un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di bilancio.

Banco BPM Assicurazioni

A seguito di una revisione delle proiezioni economiche pluriennali, è stato stimato il valore recuperabile della società applicando la metodologia del Dividend Discount Model nella variante excess capital sui flussi previsti gli anni 2025- 2027 utilizzando un tasso di attualizzazione ("Ke") pari all'8,95%, in linea con quanto utilizzato nel test di impairment degli intangibili a vita indefinita nel comparto assicurativo.

Ad esito delle verifiche svolte, il test di impairment non ha rilevato la necessità di effettuare alcuna svalutazione evidenziando un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di bilancio.

Si precisa che il valore di bilancio della partecipazione detenuta in SelmaBipiemme Leasing è stato allineato al presumibile valore di realizzo, a seguito delle trattative in corso per la cessione della partecipazione stessa all'azionista di maggioranza della società. Tale valutazione, stimata in 41 milioni, ha comportato la rilevazione di una minusvalenza pari a 11,8 milioni. Si precisa che la partecipazione, a decorrere dalla situazione contabile al 31 dicembre 2024, è stata classificata in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

Sezione 8 – Attività assicurative – Voce 80

La voce "80. Attività assicurative" è rappresentata:

  • dai contratti di assicurazione che costituiscono attività per 63 mila euro (53 mila euro al 31 dicembre 2023);
  • dalle cessioni in riassicurazione che costituiscono attività per 7,2 milioni (7,9 milioni al 31 dicembre 2023).

La riassicurazione rappresenta un'attività marginale nell'ambito dell'operatività delle compagnie assicurative del Gruppo ed è principalmente finalizzata a coprire una quota dei rischi di premorienza relativi a polizze legate alla stipula dei mutui.

In ragione dell'irrilevanza della fattispecie si omettono le tabelle quantitative relative a tali voci.

Si rappresenta che i saldi al 31 dicembre 2023 sono stati riesposti a seguito del completamento della PPA relativa alla riorganizzazione della Bancassurance, come illustrato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2024 a 2.513,9 milioni e si confrontano con il dato di 2.858,0 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 742,3 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.294,4 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 477,2 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Attività di proprietà 77.553 67.849
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 9.629 11.142
d) impianti elettronici 62.746 51.034
e) altre 5.178 5.673
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 664.807 694.746
a) terreni - -
b) fabbricati 619.105 665.667
c) mobili - -
d) impianti elettronici 40.584 27.483
e) altre 5.118 1.596
Totale 742.360 762.595
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2024 31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.294.367 - - 1.273.164
a) terreni - - 906.292 - - 889.908
b) fabbricati - - 335.119 - - 330.300
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 52.956 - - 52.956
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 1.294.367 - - 1.273.164
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute - - 18.186 - - 19.707

L1 = Livello 1

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa delle società del Gruppo ed alle opere d'arte di pregio.

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 477.178 - - 822.194
a) terreni - - 277.063 - - 473.944
b) fabbricati - - 200.115 - - 348.250
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 477.178 - - 822.194
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute - - 284.452 - - 414.021
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa del Gruppo Banco BPM.

Al riguardo si deve precisare che il Gruppo non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili classificati tra le attività materiali detenute a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 291,9 milioni.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 889.908 1.644.089 476.328 958.700 354.818 4.323.843
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (648.122) (465.186) (880.183) (294.593) (2.288.084)
A.2 Esistenze iniziali nette 889.908 995.967 11.142 78.517 60.225 2.035.759
B. Aumenti: 40.985 79.176 2.623 65.662 8.214 196.660
B.1 Acquisti 403 32.358 1.727 64.957 5.642 105.087
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 10.011 - - 190 10.201
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a 35.011 22.939 - - - 57.950
a) patrimonio netto 33.395 22.414 - - - 55.809
b) conto economico 1.616 525 - - - 2.141
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento 5.073 1.073 X X X 6.146
B.7 Altre variazioni 498 12.795 896 705 2.382 17.276
C. Diminuzioni: (24.601) (120.919) (4.136) (40.849) (5.187) (195.692)
C.1 Vendite - - - (20) (3) (23)
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (109.103) (3.270) (40.821) (4.102) (157.296)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a - (74) - - - (74)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (74) - - - (74)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (17.818) (8.979) - - - (26.797)
a) patrimonio netto (6.357) (2.563) - - - (8.920)
b) conto economico (11.461) (6.416) - - - (17.877)
C.5 Differenze negative di cambio - (29) - - (2) (31)
C.6 Trasferimenti a: (6.783) (2.266) - - - (9.049)
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento (1.357) (984) X X X (2.341)
b) attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione (5.426) (1.282) - - - (6.708)
C.7 Altre variazioni - (468) (866) (8) (1.080) (2.422)
D. Rimanenze finali nette 906.292 954.224 9.629 103.330 63.252 2.036.727
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (810.054) (465.881) (917.654) (298.185) (2.491.774)
D.2 Rimanenze finali lorde 906.292 1.764.278 475.510 1.020.984 361.437 4.528.501
E. Valutazione al costo 354.461 423.748 - - 10.935 789.144

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico del Gruppo, complessivamente positivi 31,2 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per 46,9 milioni e nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 15,7 milioni;
  • nelle sottovoci "B.7 Altre variazioni" e "C.7 Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle modifiche dei canoni e delle durate dei contratti di leasing, principalmente per tenere conto della facoltà del Gruppo di rinnovare la locazione dei contratti di affitto al

temine del primo periodo o, in assenza di disdetta nei 12 mesi antecedenti il primo periodo, per includere i successivi periodi di rinnovo.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 9.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia.

9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 9.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.185.314 - 63.589 6.346 1.255.249
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (519.647) - (36.106) (4.750) (560.503)
A.2 Esistenze iniziali nette - 665.667 - 27.483 1.596 694.746
B. Aumenti: - 46.182 - 33.235 5.951 85.368
B.1 Acquisti - 30.732 - 32.547 4.685 67.964
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.741 - - - 2.741
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 12.709 - 688 1.266 14.663
C. Diminuzioni: - (92.744) - (20.134) (2.429) (115.307)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (92.173) - (20.134) (2.382) (114.689)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a - (74) - - - (74)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (74) - - - (74)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - (29) - - - (29)
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (468) - - (47) (515)
D. Rimanenze finali nette - 619.105 - 40.584 5.118 664.807
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (603.207) - (56.242) (6.747) (666.196)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.222.312 - 96.826 11.865 1.331.003
E. Valutazione al costo - - - - - -

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 473.944 348.250
B. Aumenti 27.156 30.415
B.1 Acquisti 1.346 7.153
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate 184 1.601
B.3 Variazioni positive di fair value 17.548 13.077
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 1.357 984
B.7 Altre variazioni 6.721 7.600
C. Diminuzioni (224.037) (178.550)
C.1 Vendite (463) (1.068)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (24.941) (44.860)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (198.599) (132.606)
a) immobili ad uso funzionale (5.073) (1.073)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (193.526) (131.533)
C.7 Altre variazioni (34) (16)
D. Rimanenze finali 277.063 200.115
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2024 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 477,2 milioni (822,2 milioni al 31 dicembre 2023).

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 39,2 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • nella sottovoce "C.6 b) Trasferimenti a attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" è rappresentato per circa 290 milioni il trasferimento degli immobili del Progetto Square tra le attività in via di dismissione, come descritto nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa;
  • la sottovoce "E. valutazione al fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Durata indefinita

Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100

Attività/Valori Totale Totale 31/12/2024 31/12/2023 (*) Durata definita Durata indefinita Durata definita A.1 Avviamento X 56.709 X 56.709 A.1.1 di pertinenza del gruppo X 56.709 X 56.709 A.1.2 di pertinenza di terzi X - X - A.2 Altre attività immateriali 695.631 504.272 692.444 504.272 di cui: software 450.759 - 415.302 - A.2.1 Attività valutate al costo: 695.631 504.272 692.444 504.272 a) Attività immateriali generate internamente - - - -

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - a) Attività immateriali generate internamente - - - b) Altre attività - - - - Totale 695.631 560.981 692.444 560.981

b) Altre attività 695.631 504.272 692.444 504.272

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito del completamento della PPA relativa alla riorganizzazione della Bancassurance, come illustrato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

Attività immateriali a durata definita - sintesi

Le attività immateriali a durata definita sono principalmente costituite:

  • dai costi esterni capitalizzati per lo sviluppo/acquisto di software per un importo di 450,8 milioni;
  • dalla valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 215,2 milioni;
  • della valorizzazione del "Value of Business Acquired" (c.d. VoBA), conseguente al processo di PPA delle compagnie assicurative acquisite per complessivi 29,7 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e sulla variazione intervenuta rispetto al precedente esercizio si fa rinvio a quanto di seguito illustrato.

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

La Client Relationship identifica le attività legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela che emergono in sede di Purchase Price Allocation (PPA) a seguito di operazioni di business combination contabilizzate ai sensi dell'IFRS 3.

Tali attività, che si annoverano tra le attività immateriali a vita utile definita, rappresentano la capacità dei rapporti esistenti alla data di business combination di generare flussi reddituali lungo la vita residua attesa di tali rapporti.

Coerentemente con quanto previsto dalle linee guida dell'IFRS 3, per la valorizzazione della Client Relationship vengono considerati solo quei rapporti instaurati prima della data di acquisizione. Non viene pertanto valorizzata la capacità di generazione di nuovi rapporti.

Il metodo di valutazione adottato per stimare alla data della PPA il valore della Client Relationship si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri lungo il periodo che esprime la durata residua stimata dei rapporti in essere alla data in cui è avvenuta l'aggregazione.

Ad ogni attività immateriale rappresentativa di Client Relationship viene attribuita una vita utile con la definizione di percentuali di ammortamento rappresentate dal tasso stimato di smontamento dei volumi.

L'ammortamento viene quindi stimato sulla base della vita utile, che tiene conto di curve di decadimento fisiologicamente osservabile lungo un periodo temporale storico ritenuto significativo.

Le attività immateriali a vita definita sono inoltre soggette a impairment quando si rileva la presenza di indicatori di perdita tali da ritenere non recuperabile il valore iscritto in bilancio.

Ciò premesso le Client Relationship iscritte nel bilancio del Gruppo Banco BPM sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela, per la raccolta gestita ed amministrata (Asset under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), risparmio gestito e amministrato (Asset under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2024 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 84,1 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 11,4 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito e amministrato (Asset under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2024 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 131,1 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 15,6 milioni.

Di seguito per le fattispecie di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si illustrano i rispettivi criteri di valorizzazione e di ammortamento.

Rapporti di conto corrente (Core deposits/Core Overdraft)

L'iscrizione di un'attività immateriale correlata a Core Deposits e Core Overdraft dipende dal fatto che i rapporti di conto corrente hanno generalmente una durata economica superiore a quella contrattuale, risultando in tal modo più convenienti per la Banca rispetto a fonti di finanziamento o investimenti alternativi.

La valorizzazione di tale attività è stata effettuata in base all'evoluzione delle masse stimata considerando la probabilità di chiusura dei rapporti. Tale stima, che si basa su dati storici, permette di identificare una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi (in termini di interessi e commissioni nette), alcuni costi operativi, i costi relativi al rischio credito (per i soli rapporti di conto corrente attivi) ed un effetto fiscale figurativo, con un tasso di sconto determinato sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Asset Management/Asset Under Custody (AuM/AuC)

L'attività legata alla raccolta gestita e amministrata si collega alla relazione che la Banca instaura con la clientela, attraverso contratti che prevedono specifici servizi, cui viene attribuita una durata economica superiore a quella contrattuale, la cui valorizzazione si realizza attraverso le commissioni nette di cui la Banca beneficia in ragione dei prodotti e servizi di risparmio gestito e amministrato che sono forniti alla clientela.

La valorizzazione di tali attività si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri riferibili alla raccolta indiretta e tiene conto dell'evoluzione delle masse amministrate e gestite lungo un orizzonte temporale stimato considerando la probabilità di chiusura dei rapporti sulla base di una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi in termini di commissioni nette, alcuni costi operativi ed un tax rate figurativo, con un tasso di sconto sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Ammortamento della Client Relationship

Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2024 la Client Relationship iscritta in bilancio ammonta a 215,2 milioni, di cui 56,3 milioni di core deposits, interamente riferibili alla PPA Gruppo Banca Popolare Italiana, e 158,9 milioni di AuM/AuC.

Tali attività risultano iscritte nel bilancio di Banco BPM per 187,9 milioni, riconducibili per 81,2 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 106,7 milioni alla PPA Gruppo BPM. Le restanti attività, pari a 27,3 milioni, sono relative alla

controllata Banca Aletti, a seguito dei processi di riorganizzazione aziendali, ed in particolare fanno riferimento per 2,9 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 24,4 milioni alla PPA Gruppo BPM.

La quota di ammortamento di competenza dell'esercizio, iscritta nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", ammonta a 26,9 milioni, al lordo dell'effetto fiscale.

La vita utile residua della Client Relationship della PPA relativa al Gruppo Banca Popolare Italiana, stimata in base ad una curva di chiusura dei rapporti, è pari a 12 anni (scadenza 2036); tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2024 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2029.

Per quanto riguarda le Client Relationship riconducibili alla PPA del Gruppo Banca Popolare di Milano, la vita utile residua, stimata in base alla curva di chiusura dei rapporti, è pari a 17 anni (scadenza 2041). Tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2024 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2030.

(importi in milioni di euro) Core Deposits Core
Overdraft
AuM/AuC PPA BPM
AuM/AuC
Totale
A. Esistenze iniziali 343,4 30,6 154,5 298,6 827,1
A.1 Riduzioni di valore totali nette (279,8) (30,6) (122,6) (151,9) (584,9)
A.2 Esistenze iniziali nette 63,6 - 31,9 146,7 242,2
B. Aumenti - - - - -
C. Diminuzioni (7,4) - (4,0) (15,5) (26,9)
di cui: ammortamenti (7,4) - (4,0) (15,5) (26,9)
D. Rimanenze finali nette 56,3 - 27,8 131,1 215,2
D.1 Rettifiche di valori totali nette (287,2) (30,6) (126,7) (167,4) (611,9)
E. Rimanenze finali 343,4 30,6 154,5 298,6 827,1

Test di impairment e analisi di sensitività

I test di impairment, svolti sulle Client Relationship, hanno evidenziato un differenziale positivo tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento ("margine" del test), confermandone pertanto la recuperabilità. Tali verifiche sono state svolte con metodologia coerente con la valorizzazione delle Client Relationship ed in continuità con gli esercizi precedenti.

Per le Client Relationship (Core Deposit e AuM/AuC) di Banco BPM, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile rispetto al tasso di crescita atteso di lungo periodo per la stima del terminal value (g) ed al costo del capitale (Ke).

Per la modalità di determinazione dei parametri "g" e "ke" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)".

I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento ("margine del test") nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o il tasso di crescita (g) rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Inoltre, la tabella evidenzia come, anche in uno scenario di stress (Ke +200 p.b.), i margini risultino positivi (importi in milioni).

Analisi di sensitività – risultati test su Client Relationship Core Deposit Banco BPM
Ke
9,22%
11,22%
Margine Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,0% 4.746 93,9% 4.234 83,8%
(g) 2,0% 4.998 98,9% 4.441 87,9%
2,5% 5.133 101,6% 4.551 90,0%

Analisi di sensitività – risultati test su Client Relationship AuM/AuC Banco BPM
Ke
9,22%
11,22%
Margine Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,0% 1.359 86,0% 1.187 75,1%
(g) 2,0% 1.448 91,7% 1.260 79,8%
2,5% 1.496 94,7% 1.299 82,2%

Nel caso di utilizzo di un tasso Risk Free ("Rf") basato sulla media, a 3 mesi e 6 mesi anziché un anno, dei rendimenti del BTP italiano decennale, il costo del capitale Ke stimato utilizzando la metodologia descritta nel successivo paragrafo "10.1.1, B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari", sarebbe stato pari rispettivamente a 8,99% e a 9,10%, entrambi inferiori al tasso considerato nel test e, conseguentemente, al tasso che azzera il margine.

Attività immateriali a durata definita – Value of Business Acquired

Le attività in esame, tipiche del settore assicurativo, risultano rilevate in bilancio a seguito del processo di Purchase Price Allocation delle compagnie assicurative, in base al quale è necessario iscrivere al fair value le attività nette identificabili acquisite, anche se non iscritte nel bilancio dell'acquisita.

In dettaglio, il Value of Business Acquired (c.d. VoBA) rappresenta la capacità dei contratti assicurativi stipulati con la clientela, in essere al momento dell'acquisizione degli stessi, di generare ricavi lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti. Tale intangibile è quindi quantificato mediante l'attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini reddituali lungo la durata residua - contrattuale o stimata - dei rapporti in essere alla data dell'operazione di aggregazione. Trattasi pertanto di un'attività intangibile strettamente legata alla specifica relazione contrattuale con la clientela acquisita (le polizze assicurative) che, per sua natura, ha una durata determinata ed è pertanto soggetta ad ammortamento lungo la vita residua stimata dei rapporti acquisiti alla data di acquisizione.

Con l'introduzione dell'IFRS 17, alla data di prima applicazione, si è provveduto a cancellare le attività immateriali iscritte in sede di Purchase Price Allocation che esprimevano la capacità dei contratti assicurativi acquisiti di generare ricavi lungo la loro vita residua, in quanto, ai sensi del citato principio contabile, la redditività incorporata nelle polizze assicurative al momento dell'acquisizione deve essere inclusa nella determinazione del Contractual Service Margin (CSM), espressione degli utili futuri della compagnia.

Pertanto, i valori residui di VoBA riflettono la valorizzazione dei prodotti assicurativi classificati come di investimento e rientranti nell'ambito applicativo dell'IFRS 9.

Al 31 dicembre 2024 il VoBA dei prodotti assicurativi di Ramo III è pari a complessivi 29,7 milioni (39,0 milioni al 31 dicembre 2023) riferito alle aggregazioni di Banco BPM Vita e BBPM Life, dopo aver addebitato una quota di ammortamento di competenza pari a 5,3 milioni rilevato nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

In maggior dettaglio, dall'aggregazione di Banco BPM Vita residua un VoBA al 31 dicembre 2024 pari a 16,6 milioni (20,1 milioni al 31 dicembre 2023) che sconta una quota di ammortamento annua pari a 3,5 milioni.

Il VoBA di BBPM Life, che in sede di aggregazione era stato inizialmente quantificato al 31 dicembre 2023 in 18,9 milioni (PPA provvisoria), è stato oggetto di rideterminazione a seguito di PPA definitiva (14,9 milioni), come descritto nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota Integrativa cui si fa rinvio.

Per BBPM Life, la valorizzazione dei contratti assicurativi qualificati "di investimento" al 31 dicembre 2024 risulta pari a 13,0 milioni, dopo aver contabilizzato una quota di ammortamento annuo pari a 1,9 milioni.

Si precisa che la verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test) è stata condotta per le singole CGU ricomprendendo sia le attività immateriali a vita utile indefinita, sia il VoBA, ove presente. Si fa rinvio al successivo paragrafo 10.1.1 per maggiori dettagli.

Attività immateriali a durata indefinita - sintesi

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 42,9 milioni dall'avviamento riveniente dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione);
  • per 3,8 milioni dall'avviamento derivante dell'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l. da parte di Banca Akros (CGU Oaklins);
  • per 10,0 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU Banco BPM Vita conseguente al completamento del processo di Purchase Price Allocation (PPA) dell'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. da parte della Capogruppo;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni).

Per le suddette attività non si evidenziano variazioni intervenute rispetto all'esercizio precedente.

Attività immateriali a durata indefinita - Avviamento

Gli avviamenti iscritti in bilancio al 31 dicembre 2024 sono pari a 56,7 milioni, valore invariato rispetto all'esercizio precedente. Nello specifico tali attività sono costituite:

  • per 42,9 milioni dall'avviamento riveniente dall'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, relativo alla CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione);
  • per 3,8 milioni dall'avviamento derivante dell'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l. da parte di Banca Akros (CGU Oaklins);
  • per 10,0 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU Banco BPM Vita conseguente al completamento del processo di Purchase Price Allocation (PPA) dell'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. da parte della Capogruppo.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari, legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 del Gruppo Banco BPM risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 504,3 milioni (dei quali 485,6 milioni nel bilancio di Capogruppo), rilevati:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 282,1 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017. In tale importo è ricompreso anche il marchio relativo a Banca Akros per 18,6 milioni.

Nel successivo paragrafo si illustrano le attività condotte al fine di verificare la recuperabilità di valore dei marchi in esame nonché dagli intangibili a vita indefinita rappresentati dagli avviamenti.

10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Nella conduzione del test di impairment al 31 dicembre 2024 si è tenuto conto di quanto segue:

  • dei dettami previsti dal principio contabile internazionale di riferimento IAS 36;
  • delle raccomandazioni emanate con lettera congiunta a firma di Banca d'Italia, Consob e Ivass del 3 marzo 2010;
  • dei suggerimenti dell'Organismo Italiano di Valutazione (O.I.V.) contenuti nei diversi documenti pubblicati sulle modalità di conduzione dei test di impairment in scenari incerti;
  • dei vari statement pubblicati da ESMA sull'argomento;
  • delle raccomandazioni emanate da Consob con la comunicazione n. 3907 del 19 gennaio 2015, nonché dei vari richiami di attenzione sull'informativa, in linea con i suddetti documenti dell'ESMA.

Si segnala inoltre che, come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di Bilancio 2024.

Ciò premesso, ai fini del test di impairment delle attività in esame, lo IAS 36 richiede di determinarne il valore recuperabile, quale maggiore tra il fair value e il valore d'uso. Qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene (di seguito "CGU – Cash Generating Unit"). Ai fini dell'identificazione delle CGU alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre unità identificate.

Con specifico riferimento alla verifica di recuperabilità dell'avviamento acquisito in sede di aggregazione aziendale, il paragrafo 80 del citato principio contabile precisa che lo stesso debba essere allocato, dalla data di acquisizione, ad ogni unità generatrice di flussi finanziari o gruppi di unità generatrici di flussi finanziari, che potranno beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

Ogni unità o gruppo di unità a cui l'avviamento è così allocato deve:

  • rappresentare il livello minimo all'interno dell'entità per il quale l'avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;
  • non essere maggiore di un settore operativo determinato secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 8.

In base ai riferimenti normativi sopra illustrati, al 31 dicembre 2024 le CGU individuate per le quali sono stati allocati intangibili (marchi, avviamenti e VoBA come di seguito specificato) da sottoporre ad impairment test sono le seguenti:

  • CGU Retail, costituita dai segmenti Privati e Imprese Retail sulla base della riportafogliazione dei clienti in essere a fine 2024, in coerenza con il Segment Reporting 2024, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (263,5 milioni);
  • CGU Banca Akros, costituita da Banca Akros S.p.A. coincidente con il segmento Investment Banking del Segment Reporting escludendo impatto Oaklins, per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (18,6 milioni);
  • CGU Oaklins, costituita dalla società Oaklins, controllata in via totalitaria da Banca Akros S.p.A. acquisita nel corso del 2021 (3,8 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, che ammonta a 42,9 milioni al 31 dicembre 2024;

  • CGU Banco BPM Vita, coincidente con Banco BPM Vita, ai fini del test di impairment dell'avviamento (10,0 milioni) e del VoBA (12,0 milioni) riferiti a tale settore operativo, ad esito della PPA effettuata sulla partecipazione conseguente all'acquisizione del controllo totalitario da parte di Banco BPM nel 2022;
  • CGU BBPM Life, coincidente con il perimetro relativo alla società BBPM Life Dac, ai fini dell'impairment test del VoBA (11,1 milioni).

Di seguito si fornisce evidenza della metodologia seguita per la conduzione del test di impairment delle attività in esame, dei relativi esiti ed analisi di sensitività.

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

Il valore contabile della CGU Retail, in continuità con il bilancio 2023, è stato determinato secondo metriche di tipo gestionali basate sugli assorbimenti di capitale regolamentare. In particolare, il valore contabile di riferimento è ottenuto considerando il Common Equity Tier 1 (CET1) capital attribuito alla CGU, ossia il capitale allocato gestionalmente in relazione alle attività di rischio ponderate della stessa. Nel dettaglio, il capitale allocato è ottenuto moltiplicando le attività di rischio ponderate della CGU per il coefficiente patrimoniale "CET1 fully-phased" target delle proiezioni pluriennali utilizzate ai fini della predisposizione dell'ICAAP (15,16,% per il 2024, 13,97% per il 2025,14,55% per il 2026 e 15,30% per il 2027) e aggiungendo l'eventuale componente di shortfall, in quanto ritenuto essere la misura espressiva dell'effettivo capitale utilizzato, in condizioni ordinarie. Al capitale così attribuito sono inoltre sommati le attività materiali, gli avviamenti e le altre attività immateriali, a vita utile indefinita e definita, associate alla CGU.

Per le CGU Bancassurance Protezione, Banco BPM Vita, BBPM Life e Oaklins, che corrispondono rispettivamente alle entità giuridiche Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita, BBPM Life e Oaklins, il relativo valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle citate entità, dei VoBA e degli avviamenti ad esse allocati.

In maggior dettaglio, la CGU Banco BPM Vita è riferita alla situazione della società stessa senza considerare le componenti relative a Vera Vita, Banco BPM Assicurazioni, e Vera Assicurazioni, in coerenza con i flussi reddituali presi in considerazione per l'impairment test dell'avviamento della CGU in esame.

Per quanto riguarda il marchio "Banca Akros", in continuità con gli esercizi precedenti, essendo la metodologia di test utilizzata basata sul metodo delle royalties, che consente di verificare direttamente la recuperabilità del valore di carico del marchio, non è necessario determinare il valore recuperabile dell'intera CGU alla quale il suddetto intangibile risulta allocato.

Nella seguente tabella si riportano i valori contabili di riferimento delle CGU, come sopra determinati, comprensivi degli avviamenti e dei marchi da sottoporre al test di impairment (valori ante eventuali impairment determinati).

C.G.U. Valore
contabile di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
VoBA
di cui:
marchi
Retail 3.460 - - 486
Banca Akros (*) 19 - - 19
Oaklins 6 4 - -
Bancassurance Protezione 157 43 - -
Banco BPM Vita 310 10 17 -
BBPM Life 111 - 13
Totale 4.063 57 30 505

(*) In coerenza con la metodologia valutativa delle royalties, i valori della CGU Banca Akros devono intendersi riferiti al solo marchio "Banca Akros".

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU

I suddetti valori di riferimento delle CGU sono coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili, come di seguito illustrato.

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore.

Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra:

  • la stima del Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • la stima del Fair Value, dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per la CGU Retail, per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathbf{W} = \sum_{\mathfrak{t}=0}^{\mathrm{n}} \frac{\mathbf{D}_{\mathfrak{t}}}{\left(\mathfrak{l} + \mathbf{K}\mathfrak{e}\right)^{\mathfrak{t}}} + \mathrm{TV} + \mathrm{SA}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value (TV) determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke - \text{g}} \text{(l+Ke)}^{-n}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

Per la CGU Banca Akros l'approccio metodologico utilizzato al fine della valutazione del marchio prevede che l'attività immateriale venga valorizzata sulla base delle royalties che il proprietario del marchio percepirebbe a seguito della cessione in uso a terzi dello stesso; il valore attuale del marchio viene espresso pertanto quale valore attuale delle royalties future, stimate facendo riferimento a specifici parametri (royalty rate, percentuale dei ricavi) al netto del relativo effetto fiscale.

La valutazione inoltre include il cosiddetto Tax Amortisation Benefit, ovvero il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa. Nel dettaglio, ai fini della valorizzazione del marchio, è stata utilizzata la seguente formula:

$$W = \left[ \frac{\sum_{t=1}^{n} \mathbf{S}_t \cdot r \cdot (1 - T)}{(1 + ke)^t} + TV \right] + \text{TAB}$$

dove:

W = Valore del marchio

St = Proventi operativi 2025-2027

R = Royalty rate

T = Tax rate

Ke = Tasso di sconto

TV = Terminal Value ottenuto attraverso la capitalizzazione in perpetuità del flusso di royalty atteso nel periodo successivo all'ultimo di previsione, considerando un tasso di crescita di lungo periodo TAB = Tax Amortisation Benefit

Per la CGU Oaklins, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione della metodologia reddituale.

La metodologia reddituale perviene alla stima del valore del capitale economico considerando la redditività che l'azienda è in grado di generare in chiave prospettica, individuando nella contrapposizione tra ricavi e costi di competenza dell'esercizio il driver fondamentale del valore. Con il metodo reddituale, "a tempo definito e con valore a regime", si attualizzano i flussi di reddito previsti anno per anno, fino al termine dell'orizzonte temporale del periodo esplicito di previsione e successivamente aggiungendo la stima di un "Terminal Value".

L'applicazione del metodo reddituale comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathcal{W} = \sum_{t=0}^{n} \frac{R_t}{(1+Ke)^t} + TV$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico.

Ke = Tasso di attualizzazione

Rt = Redditi attesi nel periodo

n = Numero di anni del periodo esplicito.

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale del reddito medio da piano, proiettato per un periodo indefinito negli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita, tenendo conto di un tasso di crescita annuo di lungo periodo ("g").

Per la CGU BBPM Life il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento gli Own Funds della compagnia assicurativa nelle sole componenti di capitale Tier1 Unrestricted e Tier3 al 31 dicembre 2024, che rappresentano una buona stima del Fair Value. Non è risultato necessario il calcolo del Value in Use.

B.1 - La stima dei flussi finanziari

La stima dei flussi finanziari sottostanti la determinazione del Value in Use è effettuata utilizzando l'ultimo piano pubblicamente disponibile o alternativamente mediante la formulazione di un piano previsionale sviluppato internamente da parte del management.

I flussi ai fini dell'impairment test del bilancio 2024 sono stati elaborati sulla base delle proiezioni multiscenario sviluppate internamente a supporto della verifica semestrale di adeguatezza del capitale e di liquidità (ICAAP e ILAAP semestrale), approvate dal Consiglio di Amministrazione e coerenti, per il primo anno di proiezione, con le evidenze del budget 2025 e per il biennio 2026-2027 con il Piano Strategico del Gruppo 2023-2026, come aggiornato in data 11 febbraio 2025, estendendolo fino al 2027.

Con riferimento alle proiezioni multiscenario, in coerenza con le altre elaborazioni effettuate ai fini di bilancio e con gli impairment degli esercizi precedenti, ogni proiezione è stata elaborata con tre distinti scenari macroeconomici, a

cui viene attribuita una diversa probabilità di accadimento, sulla base di quanto definito dallo Scenario Council e approvato dal Consiglio di Amministrazione.

Accanto ad uno scenario base ritenuto maggiormente probabile (c.d. "baseline") sono stati elaborati uno scenario migliorativo (c.d. "favourable") ed uno peggiorativo (c.d. "adverse"), a cui sono state assegnate le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 50% scenario baseline, 30% scenario adverse e 20% scenario favourable, in coerenza con il processo IFRS 9.

La CGU Retail è identificata nelle attività Retail (costituite da famiglie e imprese con fatturato inferiore a 75 milioni) in coerenza con il segment reporting. Con riferimento allo sviluppo numerico, la proiezione baseline del segmento Retail evidenzia proventi operativi per gli anni 2024-2027 sostanzialmente allineati, nonostante uno scenario macroeconomico più penalizzante rispetto a quanto elaborato per il test di impairment 2023.

Il c.d. terminal value è stato stimato avendo a riferimento un tasso di crescita di lungo periodo del 2%, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

I flussi distribuibili nel periodo esplicito (Dt) sono stati determinati a partire dalle proiezioni 2025-2027, come in precedenza illustrate, tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un Common Equity Tier 1 (CET1) rappresentante il livello patrimoniale minimo che la BCE ha richiesto al Gruppo Banco BPM di rispettare in via continuativa a completamento del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), stabilito al 9,18% per il 2025. La scelta di tale valore è ritenuta essere coerente con il modello DDM, in quanto rappresenta la soglia di capitale minimo da mantenere al di sotto della quale non è possibile distribuire i dividendi.

La CGU Banca Akros è costituita, a decorrere dal 1° gennaio 2024, dal c.d. "nuovo perimetro" di Banca Akros, ottenuto scorporando dalla Legal Entity la business line Global Markets, che è confluita nella Direzione Finanza di Capogruppo, senza considerare la partecipazione in Oaklins. I flussi oggetto del test rientrano all'interno del segmento Investment Banking del Segment Reporting e ne rappresentano un sotto-perimetro rispetto all'impairment 2023.

Inoltre, a partire dal test di impairment 2022, viene testata anche la partecipazione in Oaklins, acquisita da Banca Akros nel 2021. In considerazione del risultato 2024, lievemente negativo, per i flussi finanziari prospettici si è fatto riferimento alle stime preliminari contenute nell'aggiornamento del Piano Strategico, più conservative rispetto alle proiezioni a supporto della verifica di adeguatezza del capitale e di liquidità e all'impairment 2023.

La CGU Bancassurance Vita è coincidente con il perimetro relativo alla società Banco BPM Vita, senza considerare le componenti relative alle partecipazioni in Vera Vita, Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni; la CGU rientra nel segmento Insurance del Segment reporting. I valori delle proiezioni sono migliorativi rispetto a quanto elaborato per il test di impairment 2023.

Per il bilancio al 31 dicembre 2024 viene testata anche la CGU BBPM Life Dac, coincidente con il perimetro relativo alla società stessa, il cui controllo è stato acquisito tramite Vera Vita nel dicembre 2023.

Per la CGU Bancassurance Protezione, che coincide con il perimetro della partecipazione Vera Assicurazioni, le previsioni economiche e patrimoniali per la determinazione del Value in Use sono state elaborate utilizzando come base le proiezioni economiche/patrimoniali triennali del Piano Industriale 2024-2027 deliberato dalla società. Ai fini della stima dei dividendi distribuibili si è considerato, quale vincolo, il mantenimento di un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 130%. Ancorché per la CGU in esame lo sviluppo delle proiezioni non sia stato condotto in ottica multiscenario, le analisi di sensitiviy di seguito fornite possono consentire un apprezzamento delle variazioni del valore recuperabile rispetto ai principali parametri (Ke, g, utile, SCR).

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei flussi finanziari è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenendo conto della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\circ} = R_{\circ} + \mathfrak{B} \times (MRP\ )$$

La componente priva di rischio Rf, che ingloba anche il c.d. "Rischio Paese Italia", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per la Relazione finanziaria al 31 dicembre 2023, prendendo a riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni (3,71% ai fini del test di impairment 2024).

Il coefficiente beta ("ß"), che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento, è stato stimato utilizzando le rilevazioni elaborate da Bloomberg con frequenza settimanale su un orizzonte temporale di 5 anni:

  • per la CGU Retail è stato considerato il ß medio di un campione di banche italiane quotate comparabili (1,06 ai fini del test di impairment 2024);
  • per la CGU Banca Akros e Oaklins è stato considerato il ß medio di un campione di società attive nell'Investment Banking (1,11 ai fini del test di impairment 2024);
  • per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita è stato considerato il ß medio di un campione comparabile di società attive nel settore assicurativo (1,007 ai fini del test di impairment 2024).

Il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP-Market Risk Premium) è stato stimato nella misura del 5,2%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa e con un'analisi basata su orizzonte temporale decennale.

C. Sintesi delle metodologie utilizzate e dei principali parametri valutativi

Alla luce di quanto sopra illustrato, nella seguente tabella si riepilogano, per ogni CGU, le metodologie applicate per la determinazione del valore recuperabile ed i relativi parametri di attualizzazione utilizzati (Ke - g):

CGU Criterio di determinazione del
valore recuperabile
"Ke" "g"
Retail Value in use – Dividend Discount Model 9,22% 2,00%
Banca Akros Fair Value – Royalty Rate 9,49% 2,00%
Oaklins Value in use – Reddituale 9,49% 2,00%
Bancassurance Protezione Value in use – Dividend Discount Model 8,95% 2,00%
Banco BPM Vita Value in use – Dividend Discount Model 8,95% 2,00%
BBPM Life Fair Value – Own Funds n.a. n.a.

D. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 31 dicembre 2024 non ha determinato la necessità di rilevare alcuna svalutazione degli intangibili a vita utile indefinita. Al riguardo deve essere segnalato che i parametri e le ipotesi sottostanti la determinazione del valore d'uso risultano significativamente influenzati dal quadro macroeconomico assunto a riferimento.

Come precisato nella Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2024" della presente Nota integrativa, stante la particolare situazione di incertezza del quadro macroeconomico, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. In particolare, l'eventuale peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe incidere negativamente sulle proiezioni dei flussi finanziari stimati, sul costo del capitale e sul fattore di crescita, comportando risultati differenti rispetto a quelli stimati ai fini della presente Relazione Finanziaria Annuale.

E. Analisi di Sensitività

È stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poterne apprezzare la variabilità rispetto a variazioni nei parametri sottostanti.

I dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore di riferimento ("margine" del test), nell'ipotesi di modificare i principali parametri sottostanti le valutazioni (ad esempio Ke, g, flussi) rispetto ai parametri effettivamente utilizzati nel test, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi.

Nello specifico le tabelle riportano il livello dei singoli parametri utilizzati e quello che porterebbe invece ad azzerare il margine positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile.

CGU Retail

Nella seguente tabella si evidenzia per la CGU Retail come l'applicazione di un Ke pari al 48,72% porterebbe all'azzeramento del margine; abbinato ad un tasso di crescita "g" inferiore al 2%, determinerebbe uno scenario di impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Retail
(Ke)
9,22%
48,72%
Margine Margine
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,00% 11.132 69,3% -15 -0,1%
(g) 2,00% 12.596 78,5% 0 0,0%
2,50% 13.492 84,0% 8 0,0%

Nel caso di utilizzo di un tasso Risk Free ("Rf") basato sulla media dei rendimenti del BTP italiano decennale a 3 mesi e 6 mesi, il costo del capitale "Ke" della CGU Retail stimato utilizzando la metodologia descritta, sarebbe stato pari rispettivamente a 8,99% e 9,10%, entrambi inferiori al tasso considerato nel test e conseguentemente, al tasso che azzera il margine.

Nella seguente tabella si evidenzia come un calo dei flussi utilizzati per la valutazione pari a -90,5% comporterebbe un azzeramento del margine del test a parità di Ke utilizzato nel test; tale scenario, abbinato ad un tasso di attualizzazione Ke del 11,16% porterebbe invece ad una completa svalutazione degli intangibili (marchi) associati alla CGU.

Analisi di sensitività Ke/utile – risultati test su CGU Retail
Ke
9,22% 11,16%
Margine
Margine
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
5,00% 13.292 82,8% 10.013 62,4%
Utile 0,00% 12.596 78,5% 9.463 58,9%
-5,00% 11.900 74,1% 8.913 55,5%
-90,5% 0 0,0% -486 -3,0%

Nella seguente tabella si evidenzia come un incremento del CET 1 ratio target (vincolo per la distribuibilità dei dividendi) dal 9,56% a regime utilizzato nel test al 153,56% comporterebbe un azzeramento del margine a parità di flussi.

Analisi di sensitività Ke/utile – risultati test su CGU Retail
CET1
9,56%
153,56%
Margine Margine
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
Utile 5,00% 13.292 82,8% 696 4,3%
0,00% 12.596 78,5% 0 0,0%
-5,00% 11.900 74,1% -696(*) -4,3%

(*) dato puramente aritmetico, superiore agli intangibili associati alla CGU.

CGU Banca Akros

Nella seguente tabella si evidenzia per la CGU Akros come l'applicazione di un Ke pari al 23,28% porterebbe all'azzeramento del margine; abbinato ad un tasso di crescita "g" inferiore al 2%, determinerebbe uno scenario di impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Banca Akros:
(Ke)
9,49%
23,28%
Margine Margine
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,00% 30 55,0% -0,6 -1,1%
(g) 2,00% 35 65,3% 0 0,0%
2,50% 38 71,6% 0,3 0,6%

Nel caso di utilizzo di un tasso Risk Free ("Rf") basato sulla media dei rendimenti del BTP italiano decennale a 3 mesi e 6 mesi, il costo del capitale "Ke" della CGU Banca Akros stimato utilizzando la metodologia descritta, sarebbe stato pari rispettivamente a 9,26% e a 9,36%, entrambi inferiori al tasso considerato nel test e, conseguentemente, al tasso che azzera il margine.

CGU Oaklins

Nella seguente tabella si evidenzia per la CGU Oaklins come l'applicazione di un Ke pari al 14,72% porterebbe all'azzeramento del margine; abbinato ad un tasso di crescita "g" inferiore al 2%, determinerebbe uno scenario di impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su Oaklins
(Ke)
9,49%
14,72%
Margine Margine
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
(g) 1,00% 3 30,8% -0,3 -3,4%
2,00% 4 41,0% 0 0,0%
2,50% 5 47,2% 0,2 1,9%

Nel caso di utilizzo di un tasso Risk Free ("Rf") basato sulla media dei rendimenti del BTP italiano decennale a 3 mesi e 6 mesi, il costo del capitale "Ke" di Oaklins stimato utilizzando la metodologia descritta, sarebbe stato pari rispettivamente a 9,26% e a 9,36%, entrambi inferiori al tasso considerato nel test e, conseguentemente, al tasso che azzera il margine.

CGU Bancassurance Protezione

Nella seguente tabella si evidenzia per la CGU Bancassurance Protezione come l'applicazione di un Ke pari al 9,56% porterebbe all'azzeramento del margine; abbinato ad un tasso di crescita "g" inferiore al 2%, determinerebbe uno scenario di impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
(Ke)
8,95% 9,56%
Margine Margine
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,00% -5 -2,7% -14 -8,3%
(g) 2,00% 12 7,2% 0 0,0%
2,50% 22 13,3% 9 5,1%

Nel caso di utilizzo di un tasso Risk Free ("Rf") basato sulla media dei rendimenti del BTP italiano decennale a 3 mesi e 6 mesi, il costo del capitale "Ke" della CGU Bancassurance Protezione stimato utilizzando la metodologia descritta, sarebbe stato pari rispettivamente a 8,72% e a 8,82%, entrambi inferiori al tasso considerato nel test e, conseguentemente, al tasso che azzera il margine.

Nella seguente tabella si evidenzia come un calo dei flussi utilizzati per la valutazione pari a -8,14% comporterebbe un azzeramento del margine del test a parità di Ke utilizzato nel test; tale scenario, abbinato ad un tasso di attualizzazione Ke del 9,56% porterebbe invece ad una svalutazione degli intangibili associati alla CGU.

Analisi di sensitività Ke/utile – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
(Ke)
8,95%
9,56%
Margine Margine
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
10,00% 27 16,0% 14 8,1%
Utile 0,00% 12 7,2% 0 0,0%
-5,00% 5 2,8% -7 -4,0%
-8,14% 0 0,0% -11 -6,6%

Nella seguente tabella si evidenzia come un incremento del SCR target (vincolo per la distribuibilità dei dividendi) dal 130% utilizzato nel test al 185% comporterebbe un azzeramento del margine a parità di flussi.

Analisi di sensitività SCR/Ke – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
SCR
130% 185%
Margine Margine
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
8,70% 18 10,5% 6 3,4%
Ke 8,95% 12 7,2% 0 0,0%
9,56% 0 0,0% -13 -7,5%

CGU Banco BPM Vita

Nella seguente tabella si evidenzia per la CGU Banco BPM Vita come l'applicazione di un Ke pari al 16,20% porterebbe all'azzeramento del margine; abbinato ad un tasso di crescita "g" inferiore al 2%, determinerebbe uno scenario di impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Banco BPM Vita
(Ke)
8,95% 16,20%
Margine Margine
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,00% 186 33,9% -12 -2,2%
(g) 2,00% 239 43,6% 0 0,0%
2,50% 272 49,5% 7 1,2%

Nel caso di utilizzo di un tasso Risk Free ("Rf") basato sulla media dei rendimenti del BTP italiano decennale a 3 mesi e 6 mesi, il costo del capitale "Ke" della CGU Banco BPM Vita stimato utilizzando la metodologia descritta, sarebbe stato pari rispettivamente a 8,72% e a 8,82%, entrambi inferiori al tasso considerato nel test e, conseguentemente, al tasso che azzera il margine.

Nella seguente tabella si evidenzia come un incremento del SCR target (vincolo per la distribuibilità dei dividendi) dal 130% utilizzato nel test al 402% comporterebbe un azzeramento del margine a parità di flussi.

Analisi di sensitività SCR/Ke – risultati test su CGU Banco BPM Vita
SCR
140%
402%
Margine Margine
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
8,10% 305 55,6% 82 15,0%
Ke 8,95% 239 43,6% 0 0,0%
16,2% 0 0,0% -294(*) -53,5%

(*) dato puramente aritmetico, superiore agli intangibili associati alla CGU.

Nella seguente tabella si evidenzia come un calo dei flussi utilizzati per la valutazione pari a -49,58% comporterebbe un azzeramento del margine del test a parità di Ke utilizzato nel test; tale scenario, abbinato ad un tasso di attualizzazione Ke del 16,20% porterebbe invece ad una svalutazione degli intangibili associati alla CGU.

Analisi di sensitività Ke/utile – risultati test su CGU Banco BPM Vita
(Ke)
8,95%
16,20%
Margine Margine
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
10,00% 288 52,5% 23 4,3%
Utile 0,00% 239 43,6% 0 0,0%
-10,00% 190 34,6% -23(*) -4,3%
-49,58% 0 0,0% -112(*) -20,4%

(*) dato puramente aritmetico, superiore agli intangibili associati alla CGU.

CGU BBPM Life

La tabella seguente evidenzia come una riduzione del 19% degli Own Funds comporterebbe l'azzeramento del margine.

Analisi di sensitività Own Funds - risultati test su CGU BBPM LIFE
Margine
Own Funds
0% 26 137
-5% 19 130
Variazione
Own Funds
-10% 13 123
-19% 0 111

F. Segnali esogeni di Impairment

Le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur essa sia stata tenuta in debito conto.

Al 31 dicembre 2024 il patrimonio netto consolidato del Gruppo risulta pari a 13,0 miliardi (al netto degli strumenti di capitale) a fronte di una capitalizzazione di borsa pari a 11,8 miliardi (sulla base dei prezzi di borsa rilevati a fine dicembre 2024). Tale situazione non è certamente nuova in quanto sussisteva anche nei precedenti esercizi; infatti, pur a fronte di un significativo incremento della capitalizzazione di borsa cresciuta di oltre il 60% nel 2024, le quotazioni mostrano, analogamente alle altre banche italiane, sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile. Le motivazioni sono riconducibili al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria (che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo) e le modalità di usuale conduzione degli impairment test, le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio/lungo. Infatti, le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Altre attività immateriali:
Altre attività immateriali:
generate internamente
altre
Avviamento
Totale
DEF
INDEF
DEF
INDEF
A. Esistenze iniziali (*) 903.107 - - 3.061.949 504.272 4.469.328
A.1 Riduzioni di valore totali nette (*) (846.398) - - (2.369.505) - (3.215.903)
A.2 Esistenze iniziali nette (*) 56.709 - - 692.444 504.272 1.253.425
B. Aumenti - - - 143.965 - 143.965
B.1 Acquisti - - - 142.848 - 142.848
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - 1.117 - 1.117
C. Diminuzioni - - - (140.778) - (140.778)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (140.537) - (140.537)
- Ammortamenti X - - (139.930) - (139.930)
- Svalutazioni - - - (607) - (607)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (607) - (607)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - (1) - (1)
C.6 Altre variazioni - - - (240) - (240)
D. Rimanenze finali nette 56.709 - - 695.631 504.272 1.256.612
D.1 Rettifiche di valori totali nette (846.398) - - (2.506.435) - (3.352.833)
E. Rimanenze finali lorde 903.107 - - 3.202.066 504.272 4.609.445
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2024 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" di altre attività immateriali si riferisce prevalentemente a software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti", che è inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 26,9 milioni e la quota di ammortamento del Value of Business Acquired generato dall'acquisizione delle compagnie assicurative per 5,3 milioni;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni" include perdite di valore per software non più utilizzati (0,6 milioni).

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2024 non ci sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali categorie di DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2024 e delle verifiche condotte a supporto della loro recuperabilità.

A. Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 31 dicembre 2024 le DTA totali ammontano a 3.118,9 milioni (3.849,8 milioni al 31 dicembre 2023), di cui 2.752,7 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 366,2 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 31 dicembre 2024, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 1.140,8 milioni (1.845,1 milioni al 31 dicembre 2023). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2024 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 665,4 milioni (1.275,0 milioni al 31 dicembre 2023);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 475,4 milioni (570,1 milioni al 31 dicembre 2023).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone, cui competenza per l'esercizio 2024 ammonta a 17 milioni.

Al 31 dicembre 2024 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.978,1 milioni (2.004,6 milioni al 31 dicembre 2023) di cui 873,3 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (886,2 milioni al 31 dicembre 2023) e 1.104,8 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (1.118,4 milioni al 31 dicembre 2023).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate.

B. Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti d'imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 1.140,8 milioni e corrispondenti al 36,58% delle DTA totali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2024, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge

214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.978,1 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • recepimento delle novità fiscali introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 con blocco della deduzione delle DTA trasformabili in crediti di imposta ed introduzione del limite del 54% per lo scomputo delle perdite fiscali pregresse per il solo periodo di imposta 2025; rinvio della quota 2025 delle DTA trasformabili e delle quote ECL da FTA ex IFRS 9 in 4 quote costanti dal 2026 al 2029; rinvio della quota 2026 delle DTA trasformabili e delle quote ECL da FTA ex IFRS 9 in 3 quote costanti dal 2027 al 2029;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non contempla un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le più recenti proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2024 – 2027;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2024-2027.

In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate probabilità di accadimento nella misura pari rispettivamente a 50%, 30% e 20%, coerentemente con gli altri processi valutativi.

Al 31 dicembre 2023 le suddette probabilità erano le medesime.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2028, si è preso a riferimento il reddito atteso nel 2027, determinato ponderando i tre scenari indicati, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2029, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari alle previsioni di crescita nominale dell'economia nazionale.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,52%. Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,2%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,061%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,52%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2029. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente "Sezione 10 - Attività immateriali – voce 100".

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 31 dicembre 2024, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società appartenenti al Gruppo, ammontano a 1.585,4 milioni. Le DTA da perdite fiscali sono stimate recuperabili entro 6 anni (2030) in linea con i risultati dello scorso esercizio. Per le rimanenti DTA iscritte in bilancio, derivanti da differenze temporanee e la cui recuperabilità dipende dalla redditività futura, è previsto l'integrale recupero entro la fine dell'esercizio 2035 (11 anni) in lieve incremento rispetto ai risultati al 31 dicembre 2023.

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 31 dicembre 2024, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 245,3 milioni. L'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2035 (11 anni) mentre la recuperabilità delle DTA sulle perdite fiscali pregresse è stimata entro un orizzonte temporale di 7 anni (2031) in linea con i risultati al 31 dicembre 2023.

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM in essere al 31 dicembre 2024, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 123,5 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.585,4 milioni, pari all'80,1% del totale delle DTA IRES non trasformabili).

A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 7,02% e 4,02%) comporterebbe la conferma del recupero entro la fine dell'esercizio 2035;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) non avrebbe significativi impatti sull'orizzonte di recupero che resterebbe confermato entro il 2035;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2029: una riduzione del 15% del suddetto reddito non comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe invariato nell'esercizio 2035 (11 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 31 dicembre 2024 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Risk-adjusted profit approach
Sensitività
Orizzonte previsto di rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
31/12/2024
Fattore
Fattore
sconto
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
periodo esplicito
Previsioni
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-15%)
31/12/2027 (3 anni) 50,6% 50,6% 50,6% 50,6% 50,6% 50,6%
31/12/2029 (5 anni) 75,3% 74,4% 76,2% 75,2% 71,6% 78,8%
31/12/2031 (7 anni) 91,0% 91,0% 91,0% 91,0% 91,0% 91,0%
31/12/2035 (11 anni) 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Le analisi di sensitività dimostrano che, anche in ipotesi di variazioni negative dei parametri sottostanti, il periodo di recupero non si modifichi in modo significativo in quanto i redditi imponibili nei diversi scenari ipotizzati non generano nuove DTA su perdite fiscali, in aggiunta a quelle già iscritte, il cui periodo di recupero è previsto in un orizzonte temporale non superiore al piano di rientro atteso delle altre DTA (pari a 11 anni).

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 31 dicembre 2024 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 873,3 milioni, rispetto all'importo di 886,2 milioni del 31 dicembre 2023.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2024 31/12/2023
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011 1.004.711 136.110 - 1.140.821 1.845.142
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 615.186 50.230 - 665.416 1.275.031
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali
389.525 85.880 - 475.405 570.111
A.2) DTA Altre fattispecie 1.534.309 77.538 40 1.611.887 1.659.942
Perdite fiscali riportabili a nuovo 873.323 - - 873.323 886.173
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 146.336 29.587 - 175.923 219.904
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi 85.720 - - 85.720 91.955
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento
di Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi 121.546 20.136 - 141.682 89.214
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 248.518 15.523 40 264.081 289.772
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali 15.780 3.198 - 18.978 20.900
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 603 - - 603 864
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 42.483 9.094 - 51.577 61.160
Totale A 2.539.020 213.648 40 2.752.708 3.505.084
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 251.829 55.164 - 306.993 285.231
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 49.638 9.583 - 59.221 59.465
Totale B 301.467 64.747 - 366.214 344.696
Totale (A+B) 2.840.487 278.395 40 3.118.922 3.849.780

11.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2024 31/12/2023
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale od a
rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività
immateriali 97.303 19.675 - 116.978 118.657
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili
in esercizi successivi 39.851 861 - 40.712 40.838
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti
finanziari 8.929 3.383 79 12.391 11.852
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di crediti verso la
clientela 4.589 928 - 5.517 8.213
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla Purchase Price Allocation effettuata in
occasione di operazioni di aggregazione aziendale 3.989 1.133 - 5.122 6.188
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in
esercizi successivi - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 92.505 19.384 3.109 114.998 98.188
Totale A 247.166 45.364 3.188 295.718 283.936
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di
proprietà e del patrimonio artistico 75.123 13.827 - 88.950 73.854
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 27.113 10.649 - 37.762 26.827
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 6.403 1.257 - 7.660 5.970
Totale B 108.639 25.733 - 134.372 106.651
Totale (A+B) 355.805 71.097 3.188 430.090 390.587

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 3.505.084 3.915.202
2. Aumenti 236.735 188.975
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 164.037 100.631
a) relative a precedenti esercizi 8.125 12.566
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore 26 -
d) altre 155.886 88.065
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 72.698 88.344
3. Diminuzioni (989.111) (599.093)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (735.951) (576.511)
a) rigiri (734.345) (574.897)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (1.606) (1.614)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: (253.160) (22.582)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (188.669) -
b) altre (64.491) (22.582)
4. Importo finale 2.752.708 3.505.084

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 1.845.142 2.278.228
2. Aumenti 456 -
3. Diminuzioni (704.777) (433.086)
3.1 Rigiri (515.651) (433.086)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (188.669) -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali (188.669) -
3.3 Altre diminuzioni (457) -
4. Importo finale 1.140.821 1.845.142

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2023
31/12/2024
1. Importo iniziale 283.936 210.593
2. Aumenti 34.868 102.070
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 26.111 1.966
a) relative a precedenti esercizi 666 159
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 25.445 1.807
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 8.757 100.104
3. Diminuzioni (23.086) (28.727)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (12.723) (28.452)
a) rigiri (7.934) (15.079)
b) dovute al mutamento di criteri contabili (4.789) -
c) altre - (13.373)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (10.363) (275)
4. Importo finale 295.718 283.936

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 344.696 404.730
2. Aumenti 363.850 592.147
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 300.966 289.405
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 300.966 289.405
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 62.884 302.742
3. Diminuzioni (342.332) (652.181)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (273.135) (319.186)
a) rigiri (273.100) (315.558)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre (35) (3.628)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (69.197) (332.995)
4. Importo finale 366.214 344.696

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2023
31/12/2024
1. Importo iniziale 106.651 55.670
2. Aumenti 49.970 70.738
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 49.947 65.471
a) relative a precedenti esercizi 6 41.746
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 49.941 23.725
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 23 5.267
3. Diminuzioni (22.249) (19.757)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (22.243) (19.071)
a) rigiri (22.243) (19.071)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (6) (686)
4. Importo finale 134.372 106.651

11.8 Altre informazioni

Situazione fiscale del Gruppo

Per una disamina dei rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e della relativa evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2024 (nuovi contenziosi sorti o contenziosi terminati e/o definiti), si fa rinvio a quanto contenuto nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" del passivo, ove risultano contabilizzati gli stanziamenti operati a fronte di passività giudicate come probabili, ai sensi di quanto disposto dal principio contabile di riferimento IAS 37.

Global minimum tax

Le "Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy — Global Anti-Base Erosion Model Rules (Pillar Two)" dell'OCSE e la Direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022 hanno introdotto la normativa volta a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala (c.d. global minimum tax).

La global minimum tax si compone di 3 imposte:

  • imposizione integrativa da parte del Paese in cui le imprese del gruppo multinazionale scontano una bassa imposizione se tale Paese ha scelto di introdurre una imposta minima nazionale qualificata (QDMTT-Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax);
  • imposizione minima integrativa da parte del Paese di localizzazione della partecipante diretta o indiretta, tenendo conto di quanto eventualmente prelevato attraverso una imposta minima nazionale (IIR – Income Inclusion Rule);
  • imposizione minima supplettiva (UTPR Under Tax Payment Rule) da parte dei Paesi che adottano il Globe, in cui il gruppo multinazionale è presente con altre imprese, nelle ipotesi in cui l'imposizione integrativa dovuta in relazione alle imprese del gruppo soggette a bassa imposizione non è stata prelevata o solo in parte.

A partire dal periodo di imposta 2024, il Gruppo Banco BPM, è entrato nell'ambito di applicazione delle regole Pillar 2/GloBE. In particolare, tali regole sono entrate in vigore in Italia il 1° gennaio 2024 ad opera del D.Lgs. n. 209/2023 di recepimento della Direttiva n. 2523/2022/UE.

In estrema sintesi, le regole Pillar 2 prevedono che le entità parte del gruppo (ovunque localizzate) siano soggette ad un livello di imposizione effettiva sui redditi almeno pari al 15%, da determinare sulla base di un articolato conteggio basato sui dati contabili e fiscali di tali entità aggregati per Paese. Ove il livello di imposizione in un determinato

Paese sia inferiore al 15%, ciò determina l'applicazione di un'imposta minima (c.d. "Top-Up Tax") fino a concorrenza di tale valore del 15%.

Come richiesto dal principio contabile IAS 12 (in particolare, dall'"Amendments to IAS 12 Income Taxes-International Tax Reform-Pillar Two Model Rules") nonché dalla versione modificata dell'OIC 25, il Gruppo, con i dati a disposizione alla data del presente bilancio, ha effettuato una analisi, al fine di identificare il perimetro di applicazione ed il potenziale impatto della normativa Pillar 2 sui Paesi presenti nel proprio perimetro di consolidamento, anche avvalendosi dei cosiddetti transitional safe harbours ("TSH") applicabili nel triennio 2024-2026 (c.d. periodo transitorio) come previsto dalla normativa rilevante.

Tali regole prevedono che nessuna imposta integrativa sia dovuta se uno dei seguenti test sia superato (da effettuare relativamente a ciascun Paese in cui il Gruppo è presente):

  • De minimis test: positivamente riscontrato ove i ricavi nella giurisdizione siano inferiori a 10 milioni di euro e l'utile ante imposte aggregato sia inferiore ad un milione di euro;
  • Simplified effective tax rate test: positivamente riscontrato ove il livello di imposizione effettiva sia almeno pari al 15% (per il 2024), come determinato sulla base del rapporto tra i valori aggregati dell'utile/perdita ante imposte (denominatore) e delle imposte sul reddito (numeratore). Al riguardo, il dato del numeratore rappresenta il valore delle imposte sul reddito correnti e differite (con alcuni specifici aggiustamenti) rilevate nei bilanci reporting package delle controllate di una determinata giurisdizione;
  • Routine profit test: positivamente riscontrato ove il valore aggregato dell'"esclusione del reddito in base alla sostanza" ("Substance-based income exclusion" o "SBIE") previsto dalle regole Pillar 2 sia superiore all'ammontare aggregato dell'utile/perdita ante imposte. Come previsto dalle linee guida OCSE, nel caso in cui per una giurisdizione sia presente una perdita ante imposte, il test è considerato come positivamente riscontrato.

Ove nessuno dei test sia superato per una specifica giurisdizione, il gruppo è tenuto ad effettuare il calcolo del livello di imposizione effettiva sulla base dell'intero set di regole Pillar 2, ovvero apportando ai dati contabili e fiscali delle entità localizzate in tale giurisdizione gli specifici "aggiustamenti" (c.d. "adjustments"), anche al fine di determinare ove tale livello di imposizione effettiva sia inferiore al 15% - l'ammontare dell'imposta minima dovuta.

Sulla base degli attuali dati, la società Banco BPM assume il ruolo di "controllante capogruppo" ("Ultimate Parent Entity").

Il Gruppo è presente in 3 giurisdizioni che hanno implementato la normativa Pillar 2 (Italia, Irlanda e Svizzera).

Il Gruppo ha effettuato un'analisi in relazione alla possibile esposizione in termini di imposte Pillar 2 sia in relazione ai dati relativi all'esercizio 2023 sia in relazione ai dati relativi all'esercizio 2024.

In base ai dati disponibili ad oggi, per l'esercizio 2024 (coerentemente con quanto riscontrato per l'esercizio 2023), il Gruppo beneficia dei TSH in Italia (in cui viene verificato il c.d. Simplified ETR Test) ed in Svizzera (in cui viene verificato il c.d. De Minimis Test). Per quanto riguarda l'Irlanda, invece, nessuno dei TSH test è stato verificato. Il Gruppo, tramite i propri consulenti locali, ha quindi effettuato un calcolo per verificare l'eventuale spettanza di imposte Pillar 2 in relazione a tale Paese. Da tale analisi, è emerso che, in relazione all'esercizio 2024, il Gruppo sarà tenuto a versare un importo di circa euro 260.000 a titolo di domestic top-up tax.

Esenzione iscrizione fiscalità differita Pillar 2

Si segnala che il Gruppo Banco BPM ha applicato l'esenzione temporanea prevista dall'amendment allo IAS 12, emanato dall'International Accounting Standards Board ("IASB") lo scorso 23 maggio 2023 (recepito con Regolamento (UE) 2023/2468 della Commissione dell'8 novembre 2023), riguardante la rilevazione e la relativa informativa da fornire in bilancio in merito alle attività e passività per imposte differite derivanti dall'applicazione del livello minimo di imposizione fiscale ("Global Minimum Tax") prevista dalla Direttiva (UE) 2022/2523 del 14 dicembre 2022, nell'ambito del Modello di Regole Globali Anti-Base Erosion (cd. "Pillar Two"). Di conseguenza, il Gruppo non rileverà né comunicherà informazioni sulle attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito del secondo pilastro.

Il regime del Consolidato fiscale su base nazionale

Il Banco BPM e le società controllate di seguito elencate hanno esercitato l'opzione per il regime di tassazione di Gruppo (ai sensi degli articoli 117 e seguenti del D.P.R. 917/1986 - TUIR). Tale opzione si riferisce a tutte le società del Gruppo che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa citata e in particolare:

  • 1) Aletti Fiduciaria S.p.A.
  • 2) Banca Aletti S.p.A.
  • 3) Banca Akros S.p.A.
  • 4) BRF Property S.r.l.

  • 5) Ge.Se.So. S.r.l.
  • 6) Lido dei Coralli S.r.l.
  • 7) P.M.G. S.r.l.
  • 8) Sirio Immobiliare S.r.l.
  • 9) Terme Ioniche S.r.l.
  • 10) Oaklins Italy S.r.l.
  • 11) Banco BPM Invest SGR S.p.A.
  • 12) Banco BPM Vita S.p.A.
  • 13) Vera Vita S.p.A.

Non vi sono società collegate per le quali si sia optato per il regime di trasparenza fiscale di cui agli articoli 115 e seguenti del DPR 917/86.

Gruppo IVA Banco BPM

Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2018 Banco BPM ha deciso di costituire il Gruppo IVA Banco BPM, ai sensi degli artt. da 70-bis a 70-duodecies del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 ("Legge IVA") e del correlato Decreto Ministeriale di attuazione del 6 aprile 2018, con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Nel 2024 le società partecipanti sono le seguenti:

  • 1) Banco BPM S.p.A.
  • 2) Banca Aletti S.p.A.
  • 3) Aletti Fiduciaria S.p.A.
  • 4) Banca Akros S.p.A.
  • 5) BP Covered Bond S.r.l.
  • 6) BPM Covered Bond 2 S.r.l.
  • 7) BPM Covered Bond S.r.l.
  • 8) BRF Property S.p.A.
  • 9) GE.SE.SO Gestione Servizi Sociali S.r.l.
  • 10) Lido dei Coralli S.r.l.
  • 11) Sirio Immobiliare S.r.l.
  • 12) Tecmarket Servizi S.p.A.
  • 13) Oaklins Italy S.r.l.
  • 14) Banco BPM Vita S.p.A.

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 101.996 299.072
A.2 Partecipazioni 41.000 -
A.3 Attività materiali 301.509 158.911
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 113.728 104.744
A.4 Attività immateriali - 126
A.5 Altre attività non correnti 20 10.576
Totale A 444.525 468.685
di cui valutate al costo 143.016 309.988
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 301.509 158.697
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti (1.209) (204.055)
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (6) (7.956)
Totale C (1.215) (212.011)
di cui valutate al costo (1.215) (212.011)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 31 dicembre 2024, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2024 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni (esposte nella sottovoce "A.3 Attività materiali"); in questa voce per 218,3 milioni sono rappresentati gli immobili oggetto di cessione nel "Progetto Square";
  • attività finanziarie riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali è stata deliberata la cessione, pari a 102,0 milioni, esposti nella sottovoce "A.1 Attività finanziarie";
  • partecipazioni nelle società SelmaBipiemme Leasing S.p.A., Burgos Leasco S.r.l. e Tago LeaseCo per la quale sono in corso trattative di vendita.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile "Progetto Square" si fa rinvio a quanto riportato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

Al 31 dicembre 2023, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2023 facevano ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del 2024 (esposte nella sottovoce "A.3 Attività materiali");
  • attività per 215,2 milioni e passività per 212,0 milioni relative al ramo monetica e alla partecipata Tecmarket, a seguito delle trattative finalizzate alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. In maggior dettaglio, il ramo pareggiato della monetica, rappresentato dalle carte prepagate, è esposto per 204,3 milioni all'interno della sottovoce "A.1 Attività finanziarie" e per il medesimo importo nella sottovoce "C.1 Debiti". La cessione delle suddette attività si è perfezionata il 30 settembre 2024. Per i dettagli sull'operazione si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione e a quanto riportato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.
  • attività finanziarie che erano riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali era stata deliberata la cessione, pari a 94,8 milioni, esposti nella sottovoce "A.1 Attività finanziarie".

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello 2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value".

12.2 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

Totale
31/12/2024 31/12/2023 (*)
4.020.947
7.770
108.143
5.098
633.575
13.880
11.154
118.513
2.261
23.348
62.370
5.007.059
Totale
4.647.575
8.631
36.726
6.326
660.735
125.166
1.222
61.422
1.081
53.341
99.908
5.702.133

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito del completamento della PPA relativa alla riorganizzazione della Bancassurance, come illustrato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

Nella voce "130. Altre attività" al 31 dicembre 2024 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 4.647,6 milioni (4.020,9 milioni al 31 dicembre 2023).

La principale componente di tale aggregato è rappresentata per 3.414,2 milioni (2.981,8 milioni al 31 dicembre 2023) da crediti di imposta connessi a bonus edilizi (cosiddetti Superbonus, Sismabonus, ecc.) derivanti da acquisti pro-soluto perfezionati nell'esercizio 2024 e nei precedenti. Si evidenzia che alla data del 31 dicembre 2024 tutte le quote dei crediti acquistati divenute esigibili sono state recuperate mediante compensazione con i debiti tributari e previdenziali di Banco BPM S.p.A.. La quota dei crediti ancora iscritta in bilancio si prevede potrà essere integralmente recuperata mediante compensazione con i debiti tributari di Banco BPM S.p.A. o, eventualmente, mediante cessione a società controllate o acquirenti terzi.

Esclusa la principale componente sopra descritta, i crediti residui verso Amministrazioni Finanziarie ammontano a 1.233,4 milioni (1.039,1 milioni al 31 dicembre 2023) e sono principalmente rappresentati da:

  • crediti derivanti dai maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela che verranno recuperati in compensazione per un importo complessivo di 389,5 milioni;
  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 334,1 milioni principalmente rappresentati da:
    • crediti IRES e IRAP relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 217,7 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 96,6 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. La Corte di Cassazione ha accolto invece i due motivi del ricorso dell'Agenzia delle Entrate volti a far valere, sotto il profilo processuale, la nullità della sentenza di appello in quanto non fornita del necessario supporto motivazionale, disponendo il rinvio della causa davanti al Giudice dell'appello. In data 21 novembre 2024 si è tenuta la discussione in pubblica udienza dinanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado del Piemonte e, come evidenziato anche nel paragrafo dedicato agli eventi successivi alla chiusura dell'esercizio, in data 8 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza che ha confermato l'esito del giudizio di primo grado favorevole alla Banca, ovvero l'annullamento dei provvedimenti di diniego al rimborso emessi dall'Agenzia. L'Avvocatura Generale dello Stato in data 10 marzo 2025 ha notificato la presentazione di un nuovo ricorso alla Corte di Cassazione. Nonostante tale ricorso, la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria è immediatamente esecutiva e, per effetto della già avvenuta notifica all'Agenzia delle Entrate, quest'ultima è tenuta a rimborsare il credito entro 90 giorni dalla data della medesima notifica;
    • crediti per la maggior imposta sostitutiva dell'IRES e dell'IRAP versata per il riallineamento del valore fiscale al valore contabile degli immobili per 11,5 milioni;
    • crediti relativi all'imposta IRAP anno 2006, versata in pendenza di giudizio, e chiesta a rimborso in seguito alla definizione della vertenza relativa all'aliquota dovuta per la Regione Veneto per 5,2 milioni; - crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 3,1 milioni;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 203,5 milioni di cui 199,8 milioni riguardavano la vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 (che impattano anche marginalmente negli anni 2006-2009) dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta. Come evidenziato anche nel paragrafo dedicato agli eventi successivi alla chiusura dell'esercizio, in data 16 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato definitivamente gli avvisi di accertamento. Per effetto della sentenza a febbraio 2025 la Banca ha ottenuto l'integrale restituzione del suddetto importo;
  • crediti d'imposta spettante alle compagnie assicurative del Gruppo a fronte del versamento dell'imposta sulle riserve matematiche dei rami vita (L. n. 265/2002) pari a 145,0 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 90 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 44,9 milioni;
  • crediti per istanze di rimborso IVA e imposte indirette per complessivi 17,7 milioni di cui:
  • 7,4 milioni relativi agli interessi dovuti a fronte dei rimborsi dei crediti IVA relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A. ottenuti a seguito dell'esito favorevole della vertenza attivata

dalla banca: al fine di recuperare il suddetto credito è stata attivata una nuova vertenza il cui esito è pendente presso la Corte di Cassazione;

  • 7,7 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. Di tale importo 4,6 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha prudenzialmente rilevato nel bilancio dell'esercizio 2021, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;
  • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 5 milioni;
  • crediti di imposta nei confronti di Amministrazioni fiscali estere su dividendi incassati per 2,1 milioni.

La sottovoce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, gli importi da regolare in stanza di compensazione, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale Totale
31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2024
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 1.784.564 X X X 17.042.573 X X X
2. Debiti verso banche 4.599.374 X X X 4.723.177 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 414.165 X X X 219.038 X X X
2.2 Depositi a scadenza 218.275 X X X 155.836 X X X
2.3 Finanziamenti 3.374.393 X X X 3.891.523 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 3.361.454 X X X 3.767.949 X X X
2.3.2 Altri 12.939 X X X 123.574 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto
di propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 5 X X X 5.334 X X X
2.6 Altri debiti 592.536 X X X 451.446 X X X
Totale 6.383.938 - - 6.383.938 21.765.750 - - 21.765.750

VB = Valore di bilancio

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La sottovoce "1. Debiti verso banche centrali" è essenzialmente rappresentata dalle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea per nominali 750 milioni in euro e per nominali 1.073 milioni in dollari. Al 31 dicembre 2023 l'importo era riferito principalmente ad operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" (16.070,8 milioni), il cui valore nominale risultava pari a 15.700 milioni, che sono giunti a scadenza nel 2024.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 98.803.182 X X X 98.587.817 X X X
2. Depositi a scadenza 1.449.612 X X X 245.531 X X X
3. Finanziamenti 1.456.511 X X X 1.788.431 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 960.343 X X X 1.290.049 X X X
3.2 Altri 496.168 X X X 498.382 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 648.717 X X X 668.180 X X X
6. Altri debiti 1.050.472 X X X 1.240.362 X X X
Totale 103.408.494 - - 103.408.494 102.530.321 - - 102.530.321

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L1 = Livello 1

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Tipologia
titoli/Valori
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 23.372.273 14.279.962 9.311.790 - 18.886.862 10.997.896 7.875.385 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 23.372.273 14.279.962 9.311.790 - 18.886.862 10.997.896 7.875.385 -
2. altri titoli 1.147 - - 1.147 2.943 - - 2.943
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 1.147 - - 1.147 2.943 - - 2.943
Totale 23.373.420 14.279.962 9.311.790 1.147 18.889.805 10.997.896 7.875.385 2.943

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse dal Gruppo Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 12.237,8 milioni (10.527,2 milioni al 31 dicembre 2023).

Nel corso del 2024 sono state effettuate due emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite collocate sul mercato per nominali 1.250 milioni, a cui si aggiungono due emissioni per nominali 1.900 milioni interamente sottoscritte dalla Capogruppo e destinate ad essere utilizzate come garanzie per operazioni di finanziamento e come sottostante in operazioni di operazioni di pronti contro termine e prestito titoli di raccolta.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Alla data di bilancio, le uniche passività subordinate computabili ai fini di vigilanza emesse dal Gruppo, classificate tra i titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato, si riferiscono a n. 6 emissioni di titoli per un controvalore di bilancio pari a 2.572,4 milioni (1.899,6 milioni al 31 dicembre 2023). L'importo computato nel patrimonio Tier 2 del Gruppo di tali titoli subordinati corrisponde a 2.063,4 milioni (in crescita rispetto a 1.894,5 milioni dello scorso esercizio).

L'attività di negoziazione sugli strumenti subordinati di propria emissione è stata azzerata, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal Regolamento Delegato n. 241/2014 della Commissione Europea e dell'ultima autorizzazione concessa dalla BCE al Gruppo Banco BPM.

Le caratteristiche delle passività subordinate computabili ai fini di vigilanza sono riportate nel documento "Informativa al pubblico da parte degli Enti - Pillar III", cui si fa rinvio.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2024, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

Ripartizione dei flussi contrattuali dei 31/12/2024 31/12/2023
contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
Debiti verso
banche
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 5 30.286 214 28.172
Da 3 mesi a 1 anno - 78.979 960 82.808
Da 1 anno a 5 anni - 362.313 2.576 335.850
Oltre 5 anni - 218.642 1.894 261.178
Totale 5 690.220 5.644 708.008
Effetto tempo - (41.503) (310) (39.828)
Valore attuale dei debiti per leasing 5 648.717 5.334 668.180

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale Totale
Tipologia 31/12/2024 31/12/2023
operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 15.372.855 280.903 13.888.219 - 14.169.122 11.586.525 82.228 10.549.385 - 10.631.613
2. Debiti verso clientela 6.622.754 372.908 5.921.414 - 6.294.321 7.540.190 9.183 6.974.325 - 6.983.508
3. Titoli di debito 953.884 - 956.874 - 938.809 1.552.862 - 1.512.194 - 1.486.726
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 953.884 - 956.874 - 938.809 1.552.862 - 1.512.194 - 1.486.726
3.2.1 Strutturati 953.884 - 956.874 - X 1.552.862 - 1.512.194 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 22.949.493 653.811 20.766.507 - 21.402.252 20.679.577 91.411 19.035.904 - 19.101.847
B. Strumenti
derivati
1. Derivati finanziari - 89.105 1.384.585 - - - 121.975 1.641.821 - -
1.1 Di negoziazione X 89.105 1.384.583 - X X 121.975 1.149.286 - X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - 492.519 - X
1.3 Altri X - 2 - X X - 16 - X
2. Derivati creditizi - - 2.639 - - - - 3.045 - -
2.1 Di negoziazione X - 2.639 - X X - 3.045 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 89.105 1.387.224 - X X 121.975 1.644.866 - X
Totale (A+B) X 742.916 22.153.731 - X X 213.386 20.680.770 - X

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le sottovoci "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi, classificati in corrispondenza del livello 1, e ad operazioni di Pronti contro termine, classificate nel livello 2.

La sottovoce "3.2.1 Altri titoli - strutturati", che al 31 dicembre 2024 è pari a 956,9 milioni, è rappresentata dai certificates che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo

incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Al 31 dicembre 2023 il saldo delle citate emissioni era pari a 1.512,2 milioni.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 18,1 milioni (corrispondente alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"); al 31 dicembre 2023 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 25,5 milioni.

In aggiunta si segnala che per i certificates classificati tra i derivati finanziari (109,9 milioni al 31 dicembre 2024 e 131,3 milioni al 31 dicembre 2023), l'effetto cumulato relativo alla variazione del merito creditizio del Gruppo è sostanzialmente nullo (0,1 milioni a dicembre 2023). Trattasi in particolare dei certificates protetti in modo condizionato o con una quota di protezione incondizionata inferiore rispetto al 50% del premio versato.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2024 sono presenti due titoli in scoperto tecnico per 0,4 milioni.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

Tipologia Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
operazioni/Valori VN L1 Fair value
L2
L3 Fair value * VN L1 Fair value
L2
L3 Fair value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie
rilasciate
- X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 3.344.058 - 3.325.763 18.295 3.429.418 2.812.363 - 2.794.068 18.295 2.812.363
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri 3.344.058 - 3.325.763 18.295 X 2.812.363 - 2.794.068 18.295 X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie
rilasciate
- X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 4.796.729 5.759 4.938.165 - 4.874.405 3.750.884 5.966 3.761.836 - 3.704.471
3.1 Strutturati 4.790.882 - 4.938.077 - X 3.744.831 - 3.761.749 - X
3.2 Altri 5.847 5.759 88 - X 6.053 5.966 87 - X
Totale 8.140.787 5.759 8.263.928 18.295 8.303.823 6.563.247 5.966 6.555.904 18.295 6.516.834

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce "2. Debiti verso clientela" si riferisce per 3.325,8 milioni (2.794,1 milioni al 31 dicembre 2023) alle passività delle compagnie di assicurazione a fronte dell'emissione delle polizze Unit-linked, come illustrato nella successiva sezione "Altre informazioni". La variazione in aumento rispetto allo scorso esercizio è principalmente riconducibile alla maggior raccolta premi sui contratti Unit-Linked di BBPM Life classificati in base all'IFRS 9. Per una

più completa disamina sulla contribuzione delle compagnie di assicurazione si fa rinvio, inoltre, al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito tra gli "Allegati" al presente bilancio.

I restanti 18,3 milioni sono riferiti alle passività a fronte di attività cedute e non cancellate come descritto alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione" della presente Nota Integrativa.

La sottovoce "3. Titoli di debito" si riferisce a talune emissioni obbligazionarie e certificates a capitale protetto, questi ultimi rilevati nella sottovoce 3.1 "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel"Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 – Altre informazioni, Passività Finanziarie designate al fair value" della presente Nota integrativa. Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 69,5 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates. Al 31 dicembre 2023 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 63,3 milioni.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value
31/12/2024
VN Fair value
31/12/2023
VN
L1 L2 L3 31/12/2024 L1 L2 L3 31/12/2023
A. Derivati finanziari - 869.068 - 27.278.651 - 1.041.678 - 27.235.691
1) Fair value - 798.445 - 27.103.651 - 967.962 - 27.031.452
2) Flussi finanziari - 70.623 - 175.000 - 71.848 - 175.000
3) Investimenti esteri - - - - - 1.868 - 29.239
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 869.068 - 27.278.651 - 1.041.678 - 27.235.691
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
128.950 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
95.217 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 224.425 X 70.623 X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
-
Totale attività 224.167 - - - - - 224.425 -
70.623
-
1. Passività finanziarie 49.706 X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 300.147 X - X
Totale passività 49.706 - - - - - 300.147 -
-
-
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X -
X
- -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo 31/12/2024 31/12/2023
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 135.890 43.238
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (539.760) (754.176)
Totale (403.870) (710.938)

Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali rientrano nella "Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della Parte B - Attivo.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo" della Parte B – Attivo.

Sezione 8 - Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2024 31/12/2023 (*)
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 432.601 304.571
Debiti verso il personale 72.669 5.947
Debiti verso enti previdenziali 60.970 67.815
Debiti verso fornitori 216.845 226.279
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 15.512 15.080
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 229.308 250.396
Bonifici da regolare in stanza 740.315 1.150.758
Partite relative ad operazioni in titoli 52.480 141.945
Altre partite in corso di lavorazione 990.839 792.673
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 1.055.059 507
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 66.040 38.060
Altre partite 511.935 273.623
Totale 4.444.573 3.267.654

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito del completamento della PPA relativa alla riorganizzazione della Bancassurance, come illustrato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

La sottovoce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce "60. Passività fiscali".

La sottovoce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La sottovoce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La sottovoce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La sottovoce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento. La sottovoce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" accoglie principalmente movimentazione di incassi commerciali e rimesse dirette, include inoltre gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e "portafoglio proprio").

La sottovoce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 e ad altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2023
31/12/2024
A. Esistenze iniziali 246.192 258.457
B. Aumenti 12.406 20.246
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 8.376 10.300
B.2 Altre variazioni 4.030 9.946
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 801 11
C. Diminuzioni (20.815) (32.511)
C.1 Liquidazioni effettuate (16.568) (18.265)
C.2 Altre variazioni (4.247) (14.246)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale (801) (12)
D. Rimanenze finali 237.783 246.192
Totale 237.783 246.192

La sottovoce "B.1 Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce "190. a) Spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce "B.2 Altre variazioni", sono comprese perdite attuariali per 2,7 milioni (9,9 milioni al 31 dicembre 2023), mentre tra le diminuzioni, nella sottovoce "C.2 Altre variazioni", sono compresi utili attuariali per 2,1 milioni (13,0 milioni al 31 dicembre 2023). Gli utili e le perdite attuariali sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 – Altre Informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, che rappresentano la quasi totalità delle società del Gruppo, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da attuari esterni indipendenti, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2024 rispetto a quella al 31 dicembre 2023.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2024-2023):
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age.-Shifting
Frequenze ed ammontare delle anticipazioni di TFR 0,50%
Frequenze del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative
Ipotesi finanziarie (2024-2023):
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31.12.2024: dal 2,97% al 3,91%
31.12.2023: dal 3,14% al 3,45%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**)
31.12.2024: 1,90%
31.12.2023: 2,00%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2024, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 0,6 milioni pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, che complessivamente rilevano una perdita attuariale, con relativo incremento della passività, per 1,7 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 2,7 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di inflazione per 1,0 milioni;
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, che complessivamente determinano un utile attuariale, con conseguente diminuzione della passività, per 1,1 milioni; il dato è riconducibile, per +1,4 milioni alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali utilizzate e le evidenze riscontrate e per - 0,3 milioni alla modifica delle ipotesi demografiche.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Il Gruppo Banco BPM utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori, tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

La diminuzione dei tassi di attualizzazione è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2024, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente e ha risentito dell'andamento generale dei tassi.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (6.813) (2,87%)
-0,5% 7.139 3,00%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 4.410 1,86%
-0,5% (4.309) (1,81%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 31/12/2024 31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 39.606 41.676
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 81.722 92.122
3. Fondi di quiescenza aziendali 83.467 91.743
4. Altri fondi per rischi ed oneri 546.047 423.108
4.1 controversie legali e fiscali 59.858 68.629
4.2 oneri per il personale 361.731 230.635
4.3 altri 124.458 123.844
Totale 750.842 648.649

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 92.122 91.743 423.108 606.973
B. Aumenti - 4.787 342.392 347.179
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 113 334.945 335.058
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 2.755 2.360 5.115
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 1.198 453 1.651
B.4 Altre variazioni - 721 4.634 5.355
C. Diminuzioni (10.400) (13.063) (219.453) (242.916)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (11.370) (197.707) (209.077)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (3) (3)
C.3 Altre variazioni (10.400) (1.693) (21.743) (33.836)
D. Rimanenze finali 81.722 83.467 546.047 711.236

La sottovoce "C.1 Utilizzo nell'esercizio" include gli utilizzi effettuati in contropartita dei pagamenti di oneri del personale e somme derivanti dalla definizione di azioni revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

La sottovoce "C.3 Altre variazioni" degli altri fondi per rischi ed oneri è principalmente attribuibile a riprese di valore relative agli oneri per il personale (rilevati nella voce "190. a) Spese per il personale)" e ad altri fondi (compresi nella voce "200. b) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – altri accantonamenti netti").

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 7.875 13.142 11.198 94 32.309
Garanzie finanziarie rilasciate 320 1.453 5.524 - 7.297
Totale 8.195 14.595 16.722 94 39.606

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 81,7 milioni (92,1 milioni alla fine dello scorso esercizio) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 83,5 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da attuari indipendenti così come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 – Altre Informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 83,5 milioni (91,7 milioni al 31 dicembre 2023). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 2,9 milioni alla voce "190. a) Spese per il personale" del conto economico e per 0,2 milioni a decremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 93 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;
    • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 37;
    • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 4;
    • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
    • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 46;
    • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;
    • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 51;
    • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 16;
    • impegni verso 30 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
    • impegni verso 17 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
    • impegni verso 11 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
    • impegni verso 95 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale);

  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente 3 e 8;
  • impegni verso 28 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease.
  • Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare:
    • impegni verso 117 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
    • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
    • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
    • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 2 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.
  • Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano:
    • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano: in applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.817;
    • Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria: si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 187;
    • Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara: si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 72;
    • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese: rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio permane un unico beneficiario.

Figura, inoltre, tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,1 milioni.

I rendiconti dei fondi interni di Banco BPM sono riportati in allegato al bilancio separato della Capogruppo.

  1. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso
31/12/2024
A. Esistenze iniziali 91.743
B. Aumenti 4.787
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 113
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 2.755
B.3 Altre perdite attuariali 720
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 1.198
B.5 Altre variazioni in aumento 1
C. Diminuzioni (13.063)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (11.371)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (1.692)
C.4 Altre variazioni in diminuzione -
D. Rimanenze finali 83.467

Le perdite attuariali nette ammontano complessivamente a 0,2 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente "Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" che ha comportato una perdita attuariale pari a 1,2 milioni corrispondente alla sottovoce "B.4 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";
  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato un utile attuariale pari a 0,3 milioni inserito nella sottovoce "C.3 Altre perdite attuariali";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato un utile netto di 0,7 milioni rilevato per 1,4 milioni nella sottovoce "C.3 Altri utili attuariali", al netto di quanto rilevato nella sottovoce "B.3 Altre perdite attuariali" pari a 0,7 milioni.

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2024, così come al 31 dicembre 2023, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce "20. c) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2024, ammonta complessivamente a 0,5 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2024-2023)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2024-2023)
media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
Tasso annuo di attualizzazione 2024: da 2,75% a 3,08% a seconda del piano
2023: da 3,14% a 3,24% a seconda del piano
media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**):
Tasso annuo di inflazione 2024: 1,90%
2023: 2,00%

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (2.367) (2,84%)
tasso attualizzazione -0,5% 2.514 3,01%
tasso di inflazione +0,5% 966 1,16%
tasso di inflazione – 0,5% (891) (1,07%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

  1. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa esposta nel seguito non comprende le informazioni che potrebbero pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

Come indicato nella "Parte A – Politiche contabili, Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" della presente Nota Integrativa, cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e i relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 59,9 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Si informa che, nel corso dell'esercizio si sono concluse la seguenti vertenze:

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti e il giudizio si è concluso con sentenza favorevole alle banche del pool. La sentenza è definitivamente passata in giudicato in data 9 dicembre 2024 in quanto non impugnata con ricorso in cassazione;
  • Ce.De.Sisa Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU si è tenuta in data 24 gennaio 2024; la causa è stata rinviata al 13 marzo 2024 per il prosieguo. A seguito di trattative con l'assuntore del Fallimento è stato raggiunto un accordo transattivo, perfezionato nel mese di luglio 2024,

che prevede il pagamento da parte della Banca di 200 mila euro con abbandono del giudizio a spese compensate. A seguito del perfezionamento dell'accordo il giudice all'udienza dell'11 settembre 2024 ha dichiarato estinto il giudizio nei confronti della Banca.

Si segnala inoltre che per la vertenza avviata in data 18 luglio 2019 relativa alla citazione in giudizio di Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni e la restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni, il Tribunale di Milano, con sentenza del 12 aprile 2024, ha rigettato in ampia parte le domande avversarie limitando la condanna della banca all'importo di 594 mila euro. La sentenza è stata impugnata da controparte riducendo la domanda a circa 5,5 milioni. Pende il giudizio d'appello.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere alla data del 31 dicembre 2024, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • il 5 marzo 2019 Barberini Hotel S.r.l. ha promosso giudizio al fine di ottenere la condanna di Banco BPM al pagamento dell'importo di 19,5 milioni, quale conseguenza dell'intervenuta risoluzione di alcuni contratti di leasing per iniziativa della convenuta e obbligo di procedere alla restituzione dei canoni percepiti e, in subordine, la riduzione della penale contrattuale. La Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza favorevole alla Banca resa dal Tribunale di Milano. Pende giudizio in Cassazione;
  • il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). Con sentenza dell'11 ottobre 2022 il Tribunale di Roma ha condannato le banche, in solido tra loro, al pagamento di 57,1 milioni. Banco BPM ha eseguito la sentenza per la quota di spettanza. Pende il giudizio d'appello promosso da Banco BPM unitamente agli altri istituti coinvolti;
  • il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello;
  • il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario. La causa pende ancora in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma;
  • Atlantia S.p.A. e Autostrade per l'Italia S.p.A. nel 2020 hanno avviato un'azione restitutoria nei confronti di Astaldi S.p.A. in proprio e quale mandataria del raggruppamento di imprese, della ex controllata Bipielle Real Estate e di S.C.C. S.r.l. quali cessionarie delle originarie imprese appaltatrici nella realizzazione di alcuni tratti autostradali nella provincia di Genova in forza di appalto stipulato nel 1991. La causa origina dalla condanna patita dalle odierne attrici in un parallelo contenzioso tuttora pendente, promosso dalle convenute nel 1993 per parziale inadempimento nell'esecuzione dell'appalto. La domanda restitutoria quantificata in 33,2 milioni nel corso del procedimento è stata avanzata in via solidale nei confronti delle sole tre società convenute con esclusione delle altre partecipanti al consorzio. La Corte d'Appello di Roma, con sentenza del 10 gennaio 2025, ha accolto la domanda di restituzione proposta da Atlantia S.p.A. e Autostrade per l'Italia S.p.A., condannando le convenute, in via solidale, alla restituzione dell'importo pari a circa 29,2 milioni oltre interessi. La Banca proporrà ricorso avanti la Corte di Cassazione;
  • il 19 giugno 2023 la società AD Casa S.r.l. ha contestato a Banco BPM il mancato perfezionamento della vendita, in suo favore, di un complesso immobiliare in Firenze con conseguente richiesta di condanna a rogitare al minor prezzo di 21,9 milioni, rispetto ai 35,1 milioni pattuiti, oltre al risarcimento danni quantificati in 3,8 milioni. L'iniziale pattuizione è stata messa in discussione dalla stessa promissaria acquirente alla luce del nuovo piano operativo approvato dal Comune di Firenze. Il giudizio pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano;

• La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale; La sentenza è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato che, in data 4 settembre 2024, con provvedimento divenuto definitivo, ha rigettato il ricorso di Partecipazioni Italiane confermando la legittimità dell'ordinanza emessa dalla Provincia di Pavia.

Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti, ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo che in data 4 settembre 2024 è stato dichiarato improcedibile in seguito al deposito della dichiarazione di sopravvenuta carenza d'interesse a proseguire da parte di Partecipazione Italiane.

Con riferimento ad una delle porzioni del sito, in data 7 marzo 2022 è stato perfezionato un accordo transattivo con uno degli attuali proprietari, in merito alle bonifiche della porzione dell'area ex Necchi di proprietà dello stesso. L'accordo prevede, tra l'altro, la contribuzione di Partecipazioni Italiane al sostenimento dei costi di bonifica per un importo di 1,4 milioni oltre IVA (di cui metà già versati all'atto di perfezionamento dell'accordo e metà da versare alla comunicazione di controparte di avvio delle attività di bonifica), già contabilizzati nel bilancio al 31 dicembre 2021. Ai fini della presentazione dell'analisi di rischio e del progetto operativo di bonifica e messa in sicurezza permanente a cura della controparte, sono in corso ulteriori verifiche e integrazioni al progetto, anche a seguito dell'avvio da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali di un procedimento di dichiarazione di interesse culturale per un immobile ubicato all'interno dell'area Ex-Necchi.

Si precisa infine che a dicembre 2024 il consulente tecnico WSP Italia S.r.l., a seguito di richiesta di Partecipazioni Italiane, ha fornito un aggiornamento dello stato del procedimento ambientale, insieme ad una stima dei costi necessari per la bonifica delle aree incluse nell'ex area Necchi di Pavia, esclusa la porzione per la quale è stato perfezionato il suddetto accordo transattivo. La stima preliminare di eventuali interventi di bonifica, basata su una simulazione di analisi di rischio realizzata dal consulente con i dati ad oggi disponibili, è di circa 1,5 milioni (IVA esclusa), che ha comportato un ulteriore stanziamento di 1,25 milioni nel bilancio della partecipata al 31 dicembre 2024.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 868,7 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 166,5 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 59,9 milioni.

Vertenze fiscali

Come evidenziato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della presente Nota integrativa, in data 16 gennaio è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che pone fine alla vertenza avviata dalla Banca per ottenere l'annullamento degli avvisi di accertamento emessi il 19 dicembre 2011 nei confronti dell'allora Banco Popolare soc. coop. ed aventi per oggetto il periodo di imposta 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana. Gli avvisi di accertamento riguardavano la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si trattava dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta).

I ricorsi contro gli avvisi di accertamento erano stati rigettati dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano con sentenza depositata in data 15 ottobre 2014 e anche il ricorso in appello alla Commissione Tributaria Regionale della Lombardia era stato rigettato con sentenza depositata in data 19 maggio 2015. Per effetto delle suddette sentenze, la Banca aveva già dovuto provvedere al pagamento delle cartelle esattoriali emesse per un ammontare complessivo, interessi ed aggi esattoriali compresi, di 199,8 milioni. Tale importo, avendo la natura di un deposito cauzionale, in pendenza del giudizio definitivo conseguente al ricorso presentato in data 18 dicembre 2005 alla Corte di Cassazione, risultava iscritto nell'attivo patrimoniale nell'ambito della voce "Altre attività".

Per quanto riguarda l'esito della vertenza, la Banca, sulla base dell'approfondita valutazione degli avvisi di accertamento e delle sentenze sfavorevoli in precedenza citate, aveva sempre valutato il rischio di soccombenza come possibile ma non probabile e coerentemente non aveva stanziato alcun fondo a fronte del suddetto rischio.

Tale valutazione ha trovato conferma nella sentenza della Corte di Cassazione che, riconoscendo la fondatezza dei motivi del ricorso presentato dalla Banca, ha cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia e ha accolto il ricorso originario proposto, annullando definitivamente gli avvisi di accertamento.

A seguito della sentenza la Banca ha presentato istanza di sgravio dei ruoli recati dalle suddette cartelle di pagamento ed ha già ottenuto il rimborso integrale della totalità degli importi pagati nel corso del giudizio, a titolo di imposta, interessi, anche di mora e di sospensione, sanzioni e compensi della riscossione. E' altresì stata richiesta la corresponsione degli interessi maturati e maturandi ex art. 44, DPR 29 settembre 1973, n. 602 che ammontano a 35,5 milioni. Il suddetto credito non è presente nel bilancio al 31 dicembre 2024 in quanto la possibilità della sua iscrizione deriva dal deposito della sentenza della Corte di Cassazione.

Considerata la positiva conclusione della vertenza illustrata, l'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 31 dicembre 2024 è pari a 23,3 milioni1 ed evidenzia una riduzione di 200,7 milioni rispetto alla data del 31 dicembre 2023.

Va peraltro evidenziato che, nell'ambito del suddetto importo, risultano incluse le pretese derivanti dagli avvisi di accertamento relativi ai periodi d'imposta 2006 – 2009 che riguardano anch'esse la asserita indeducibilità ai fini IRES dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, DPR 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. Avverso tali avvisi è pendente il ricorso presentato dalla Banca alla Commissione Tributaria Provinciale di Venezia, in quanto la suddetta Commissione aveva sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005.

Alla luce del positivo esito della vertenza relativa al periodo di imposta 2005 già illustrato, si ritiene che il rischio di un esito sfavorevole del giudizio relativo alle suddette annualità successive possa considerarsi remoto. A fronte delle suddette vertenze nella voce "Altre attività" risulta iscritto l'ammontare già versato a titolo di deposito cauzionale a fronte delle cartelle esattoriali emesse, pari a 2,1 milioni.

Di seguito viene fornita una descrizione delle ulteriori principali controversie in essere alla data del 31 dicembre 2024, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • Banca Akros atto di contestazione notificato a dicembre 2021 relativo ad una asserita violazione degli obblighi di trasmissione all'Agenzia delle Entrate previsti dall'articolo 1, del DL 167 del 1990 con applicazione della sanzione minima prevista dall'art. 5, comma 1, per un ammontare di 2,3 milioni. Il 30 novembre 2022 l'Ufficio ha notificato un atto di irrogazione di sanzioni con cui ha respinto le deduzioni difensive formulate dalla Banca ed irrogato a suo carico la sanzione di 2,3 milioni. Ritenendo le motivazioni contenute nell'atto di irrogazione contraddittorie e prive di fondamento, in data 30 gennaio 2023 la Banca ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Milano. In data 16 gennaio 2024 è stata depositata la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Milano che ha confermato l'atto di irrogazione di sanzioni. La Banca, pienamente convinta che le proprie ragioni non siano state tenute in adeguata considerazione da parte dei giudici di prime cure, in data 2 agosto 2024 ha depositato il proprio ricorso alla competente Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia chiedendo l'annullamento della sentenza. A fronte della suddetta vertenza, nella voce "Altre attività" risulta iscritto l'ammontare già versato a titolo di deposito cauzionale a fronte della cartella esattoriale emessa, pari a 1,6 milioni. Alla luce delle valutazioni condotte, nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 non risulta rilevato alcun accantonamento a fronte di un possibile esito sfavorevole alla Banca;
  • Banca Aletti in data 23 gennaio 2024, l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti - ha avviato nei confronti della controllata Banca Aletti una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2018. A

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

conclusione dell'attività di verifica, in data 30 luglio 2024, l'Agenzia delle Entrate ha notificato un processo verbale di constatazione che contiene un'unica contestazione in relazione al trattamento fiscale IRAP del risultato economico del ramo d'azienda Corporate & Investment Banking, ramo che nel corso dell'esercizio 2018 fu oggetto di scissione a favore di Banca Akros. In data 10 settembre 2024 l'Agenzia delle Entrate ha notificato lo Schema d'Atto che quantifica la pretesa complessiva per maggiori imposte e sanzioni in 1,7 milioni. La Banca, ritenendo infondato il rilievo, ha presentato in data 18 novembre 2024 le proprie controdeduzioni. Il 3 marzo 2025 l'Agenzia delle Entrate ha notificato l'avviso di accertamento con il quale viene chiesto alla Banca di pagare l'importo complessivo di 1,9 milioni, interessi compresi. Alla luce delle valutazioni condotte, la Banca ha deciso di presentare ricorso per chiedere l'annullamento dell'avviso di accertamento.

Attività di verifica

A seguito della compilazione di un questionario trasmesso alle Compagnie Assicurative che dall'Irlanda, Lussemburgo e Liechtenstein operano in Italia, la Guardia di Finanza ha avviato un'attività di controllo fiscale nei confronti della compagnia assicurativa controllata BBPM Life Dac.

In data 3 giugno 2024 la Guardia di Finanza ha convertito il modulo ispettivo da controllo a verifica fiscale, ai fini delle Imposte Dirette, per i periodi d'imposta dal 2018 al 2022, con particolare riferimento al controllo del corretto assolvimento degli obblighi in materia di monitoraggio fiscale, inerenti i contratti di assicurazione sulla vita stipulati con i clienti italiani. La verifica si è conclusa con un'unica contestazione riguardante la pretesa omessa comunicazione del trasferimento sui conti esteri della compagnia dei premi relativi alle polizze distribuite da Banca Aletti. L'Agenzia delle Entrate in data 30 dicembre 2024 ha notificato alla Compagnia un atto di contestazione che commina una sanzione di 0,3 milioni.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 361,7 milioni e comprendono l'accantonamento di 194,1 milioni stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali del 19 dicembre 2024 a fronte dell'accompagnamento alla pensione su base volontaria di circa n. 1.100 risorse totali.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 124,5 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (17,6 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (24,7 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (39,1 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2024 (14,7 milioni);
  • e) stima dei probabili oneri derivanti dall'esecuzione di lavori concordati su due immobili rientranti nel perimetro del progetto di razionalizzazione del portafoglio immobili di investimento (c.d. progetto "Square") per un importo di 10,2 milioni.

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Tale operatività ha determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 31 dicembre 2024 risultavano pervenuti 24.497 reclami e notificati 1.434 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 721,5 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 672,5 milioni.

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 31 dicembre 2024 a 17,6 milioni.

L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 392,8 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 375,2 milioni.

Al 31 dicembre 2023 il fondo ammontava a 25,6 milioni; nel corso del 2024 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 8,9 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 0,9 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

Sempre in relazione a tale operatività la Banca ha appreso che, nell'ambito del procedimento penale per l'ipotesi di concorso in bancarotta fraudolenta relativa al fallimento della IDB, pendente presso il Tribunale di Milano, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il rinvio a giudizio di tre ex esponenti aziendali. Alla prima udienza dibattimentale, tenutasi in data 23 gennaio 2025, su richiesta della Curatela del Fallimento IDB, è stata disposta la citazione di Banco BPM quale responsabile civile rispetto alle condotte contestate agli ex esponenti aziendali valorizzate dalla Procura di Milano in totali 5 milioni.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata il 14 dicembre 2023 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni a Crédit Agricole Assurances;
  • conferimento a Numia del ramo d'azienda inerente il comparto "Monetica" e conseguenti accordi di partnership perfezionati in data 30 settembre 2024.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per il periodo gennaio 2020 – febbraio 2025, pari complessivamente a 4,8 miliardi. Tenuto conto dell'evoluzione della raccolta netta al 31 dicembre 2024 e di quella attesa a febbraio 2025, stimata sulla base di una elaborazione multiscenario, che si colloca al di sotto del target obiettivo, è stato effettuato un accantonamento per tenere conto del gap di raccolta netta pari a complessivi 39,1 milioni.

La voce d) si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2024 e nei precedenti esercizi.

La voce e) si riferisce all'importo stanziato a fronte della stima degli oneri relativi ai lavori di ristrutturazione di due immobili rientranti nel più ampio perimetro previsto nell'ambito dell'operazione "Square", finalizzata alla razionalizzazione del comparto degli immobili di proprietà della Banca non destinato ad uso strumentale.

Sezione 11 – Passività assicurative – Voce 110

La voce "110. Passività assicurative" è rappresentata:

  • dai contratti di assicurazione che costituiscono passività per 12.883,2 milioni (12.241,2 milioni al 31 dicembre 2023);
  • dalle cessioni in riassicurazione che costituiscono passività sono rappresentate nella voce 110 b) del passivo per un importo pari a zero (11 mila euro al 31 dicembre 2023).

Si rappresenta che i saldi al 31 dicembre 2023 sono stati riesposti a seguito del completamento della PPA relativa alla riorganizzazione della Bancassurance, come illustrato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

La variazione in aumento rispetto allo scorso esercizio è principalmente riconducibile alla maggior raccolta premi sui contratti Unit-Linked di BBPM Life classificati in base all'IFRS 17.

Per una più completa disamina delle variazioni sui saldi patrimoniali, intervenute nell'esercizio 2024, si fa rinvio al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito tra gli "Allegati" al presente bilancio.

Imposta di bollo per i contratti di assicurazioni vita

La Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024), approvata il 28 dicembre 2024, ha modificato le regole di versamento dell'imposta di bollo sulle comunicazioni inviate ai clienti relative ai prodotti finanziari quali le polizze vita (Ramo III e Ramo V), prevedendo un versamento su base annua, anziché in un'unica soluzione al momento del rimborso o del riscatto1 . In particolare, per i contratti già attivi al momento dell'entrata in vigore della norma (1° gennaio 2025), è previsto il pagamento dell'imposta di bollo su base rateale: il 50% entro il 30 giugno 2025, il 20% entro il 30 giugno 2026, il 20% entro il 30 giugno 2027 e il 10% entro il 30 giugno 2028. Gli importi versati saranno poi detratti dalla prestazione erogata al momento del riscatto o della scadenza della polizza, trasferendo di fatto il costo dell'imposta sul cliente.

1 Legge 30 dicembre 2024, n. 207, art. 88: "Per i contratti di assicurazione sulla vita in corso al 1° gennaio 2025, l'ammontare corrispondente all'importo complessivo dell'imposta di bollo di cui all'articolo 13, comma 2-ter, della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, calcolata per ciascun anno fino al 2024, è versato per una quota pari al 50 per cento entro il 30 giugno 2025, per una quota pari al 20 per cento entro il 30 giugno 2026, per una quota pari al 20 per cento entro il 30 giugno 2027 e per la restante quota del 10 per cento entro il 30 giugno 2028. Per le comunicazioni relative a contratti di assicurazione sulla vita, resta fermo che l'ammontare corrispondente all'imposta di bollo versato annualmente dall'impresa di assicurazione è computato in diminuzione della prestazione erogata alla scadenza o al riscatto della polizza".

La diversa distribuzione dei flussi di cassa, conseguente alla modifica normativa in esame, deve essere considerata, qualora materiale, al fine della misurazione delle passività assicurative riferite ai contratti rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Alla luce di quanto sopra illustrato, le Compagnie del Gruppo hanno quindi effettuato una valutazione di impatto; da tale analisi è emerso che per Banco BPM Vita e Vera Vita gli impatti non sono ritenuti materiali, sia in termini di riclassifica patrimoniale tra "Present Value of Future Cash-flows" e "Contractual Service Margin", sia in termini di risultato di esercizio 2024. Impatti maggiormente significativi sono riconducibili alla compagnia BBPM Life, le cui passività assicurative tengono già conto della diversa distribuzione dei flussi di cassa conseguente alla modifica in esame.

Di seguito vengono illustrati i contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività e passività il cui saldo netto, pari a 12.883,1 milioni, risulta iscritto nelle voci:

  • Passivo 110 a) contratti di assicurazione che costituiscono passività per 12.883,2 milioni (12.241,2 milioni al 31 dicembre 2023), come sopra illustrato;
  • Attivo 80 a) contratti di assicurazione che costituiscono attività per 63 mila euro (53 mila euro al 31 dicembre 2023).

Passività assicurative – ripartizione per modello di misurazione

Totale Totale
Voci/Componenti 31/12/2024 31/12/2023
VFA - Variable Fee Approach 12.873.996 12.231.913
GMM - General Measurement Model (Building Block Approach) 7.242 7.033
PAA - Premium Allocation Approach 1.963 2.284
Totale 12.883.201 12.241.230

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito del completamento della PPA relativa alla riorganizzazione della Bancassurance, come illustrato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi - GMM o VFA - passività per residua copertura e per sinistri accaduti

Il valore di bilancio dei contratti assicurativi contabilizzati con i metodi GMM o VFA è complessivamente pari a 12.881,2 milioni (12.239,0 milioni al 31 dicembre 2023) e si riferisce a:

  • contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta riferiti al segmento Vita per 12.874,0 milioni (12.231,9 milioni al 31 dicembre 2023);
  • contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta riferiti al segmento Vita per 7,2 milioni (7,0 milioni al 31 dicembre 2023), di cui la componente LRC è pari a 3,0 milioni e la componente LIC è pari a 4,2 milioni.

Nella successiva tabella si fornisce la dinamica del valore di bilancio relativo ai contratti emessi con elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 1) relativi al segmento vita.

In ragione della loro irrilevanza si omette la tabella relativa alla dinamica del valore di bilancio dei contratti emessi senza elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 2).

Non sono inoltre presenti contratti di investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali (base di aggregazione 5).

11.1 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Passività per residua copertura Passività per sinistri Passività per residua copertura Passività per sinistri
Voci/Passività 31/12/2024 accaduti 31/12/2024
Totale
31/12/2023 accaduti 31/12/2023
Totale
Al netto della perdita Perdita 31/12/2024 Al netto della perdita Perdita 31/12/2023
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.083.176 1.750 146.987 12.231.913 - - - -
2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività (53) - - (53) - - - -
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 12.083.123 1.750 146.987 12.231.860 4.252.534 - 28.569 4.281.103
B. Ricavi assicurativi (180.604) - - (180.604) (58.224) - - (58.224)
C. Costi per servizi assicurativi
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili 4.127 - 99.807 103.934 - - 35.522 35.522
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti - - 1.196 1.196 - - 66 66
3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi - 106 - 106 - 1.750 - 1.750
4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti 7.267 - - 7.267 988 - - 988
5. Totale 11.394 106 101.003 112.503 988 1.750 35.588 38.326
D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) (169.210) 106 101.003 (68.101) (57.236) 1.750 35.588 (19.898)
E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi 653.885 - - 653.885 320.099 - - 320.099
1.1 Registrati in conto economico 540.433 - - 540.433 145.527 - - 145.527
1.2 Registrati nel conto economico complessivo 113.452 - - 113.452 174.572 - - 174.572
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - - - - - -
3. Totale 653.885 - - 653.885 320.099 - - 320.099
F. Componenti di investimento (2.317.852) - 2.317.852 - (880.734) - 880.734 -
G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto
economico complessivo (D+E+F)
(1.833.177) 106 2.418.855 585.784 (617.871) 1.750 916.322 300.201
H. Altre variazioni - - (25.122) (25.122) 7.660.975 - 123.659 7.784.634
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 2.595.127 - - 2.595.127 793.696 - - 793.696
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti (29.719) - - (29.719) (6.211) - - (6.211)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa (89.104) - (2.393.443) (2.482.547) - - (921.563) (921.563)
4. Altri movimenti (1.387) - - (1.387) - - - -
5. Totale 2.474.917 - (2.393.443) 81.474 787.485 - (921.563) (134.078)
L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) 12.724.863 1.856 147.277 12.873.996 12.083.123 1.750 146.987 12.231.860
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.724.926 1.856 147.277 12.874.059 12.083.176 1.750 146.987 12.231.913
2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività (63) - - (63) (53) - - (53)
3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre 12.724.863 1.856 147.277 12.873.996 12.083.123 1.750 146.987 12.231.860

578 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________________________________________________________________________________________________

Le tre Compagnie Vita gestiscono con il metodo contabile VFA la parte più rilevante del loro business, la cui relativa passività assicurativa si attesta al 31 dicembre 2024 a 12.874,0 milioni (12.231,9 milioni al 31 dicembre 2023). Il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 delle passività per copertura residua è pari a 12.724,9 milioni (12.083,1

milioni al 31 dicembre 2023); l'incremento rispetto al precedente esercizio è principalmente dovuto ai maggiori flussi in entrata e ai ricavi netti di natura finanziaria.

Infine, il valore di bilancio delle passività per sinistri accaduti classificate con lo stesso modello è pari a 147,3 milioni al 31 dicembre 2024 sostanzialmente allineato all'esercizio precedente (147,0 milioni).

11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – PAA - passività per residua copertura e per sinistri accaduti

I contratti emessi valutati con il metodo del PAA costituiscono una fattispecie irrilevante relativa al segmento danni non auto il cui importo risulta pari al 31 dicembre 2024 a 2,0 milioni (2,3 milioni al 31 dicembre 2023). In ragione della loro irrilevanza si omette la tabella relativa alla dinamica di tali contratti.

11.3 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi distinta per elementi sottostanti alla misurazione

Il valore di bilancio dei contratti assicurativi contabilizzati con i metodi GMM o VFA è complessivamente pari a 12.881,2 milioni (12.239,0 milioni al 31 dicembre 2023) come illustrato in dettaglio nel precedente paragrafo "11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi - GMM o VFA - passività per residua copertura e per sinistri accaduti".

Nelle successive tabelle si forniscono le dinamiche del valore di bilancio relativo ai contratti emessi con elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 1) e senza elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 2) relativi al segmento vita.

Non sono inoltre presenti contratti di investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali (base di aggregazione 5).

11.3 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
dei contratti di assicurazione emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
Totale Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
Totale
31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023
A. Valore di bilancio iniziale
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di
assicurazione emessi
11.880.105 59.457 292.351 12.231.913 - - - -
2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività (53) - - (53) - - - -
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 11.880.052 59.457 292.351 12.231.860 4.162.755 58.194 60.154 4.281.103
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico - - (68.408) (68.408) - - (21.042) (21.042)
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - (9.896) - (9.896) - (5.997) - (5.997)
3. Modifiche connesse con l'esperienza 9.030 - (129) 8.901 5.292 - - 5.292
4. Totale 9.030 (9.896) (68.537) (69.403) 5.292 (5.997) (21.042) (21.747)
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali 206.314 (20.493) (185.821) - 154.550 (24.534) (130.016) -
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi 106 - - 106 - - 1.750 1.750
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento (90.370) 1.816 88.554 - (25.707) 2.844 22.863 -
4. Totale 116.050 (18.677) (97.267) 106 128.843 (21.690) (105.403) 1.750
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti 1.196 - - 1.196 99 - - 99
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) 126.276 (28.573) (165.804) (68.101) 134.234 (27.687) (126.445) (19.898)
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi 460.058 1.128 192.699 653.885 147.857 - 172.242 320.099
1.1 Registrati in conto economico 464.794 750 74.889 540.433 148.200 - (2.673) 145.527
1.2 Registrati nel conto economico complessivo (4.736) 378 117.810 113.452 (343) - 174.915 174.572
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - - - - - -
3. Totale 460.058 1.128 192.699 653.885 147.857 - 172.242 320.099
G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e
nel conto economico complessivo (E+F)
586.334 (27.445) 26.895 585.784 282.091 (27.687) 45.797 300.201
H. Altre variazioni (30.022) (3.067) 7.966 (25.123) 7.569.284 28.950 186.400 7.784.634

dei contratti di assicurazione emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
Totale Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
Totale
31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 2.595.127 - - 2.595.127 793.696 - - 793.696
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti (29.719) - - (29.719) (6.211) - - (6.211)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa (2.482.546) - - (2.482.546) (921.563) - - (921.563)
4. Altri movimenti (1.387) - - (1.387) -
-
- -
5. Totale 81.475 - - 81.475 (134.078) - - (134.078)
L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) 12.517.839 28.945 327.212 12.873.996 11.880.052 59.457 292.351 12.231.860
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.517.902 28.945 327.212 12.874.059 11.880.105 59.457 292.351 12.231.913
2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività (63) - - (63) (53) - - (53)
3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre 12.517.839 28.945 327.212 12.873.996 11.880.052 59.457 292.351 12.231.860

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito del completamento della PPA relativa alla riorganizzazione della Bancassurance, come illustrato nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda". Con riferimento al valore attuale dei flussi finanziari al 31 dicembre 2024, pari a 12.517,8 milioni (11.880,1 milioni al 31 dicembre 2023), la voce include sia le passività per copertura residua che quelle per sinistri accaduti.

L'aggiustamento per rischi non finanziari, invece, è pari a 28,9 milioni, in diminuzione rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente quando era pari a 59,5 milioni. Infine, il margine sui servizi contrattuali si attesta a 327,2 milioni al 31 dicembre 2024 (292,4 milioni al 31 dicembre 2023).

11.3 b) Base di aggregazione 2 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
contratti di assicurazione emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei
contratti di assicurazione emessi
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
31/12/2024
Totale
Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
31/12/2023
Totale
31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023
A. Valore di bilancio iniziale
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di
assicurazione emessi
674 6 - 680 -
-
- -
2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività - - - - -
-
- -
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 674 6 - 680 - - - -
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico - - (1.590) (1.590) -
-
- -
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - (321) - (321) -
-
- -
3. Modifiche connesse con l'esperienza 1.006 - - 1.006 -
-
- -
4. Totale 1.006 (321) (1.590) (905) - - - -
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali 1.178 (1.694) 516 - -
-
- -
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi 5 - - 5 -
-
- -
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento 5 1 (6) - -
-
- -
4. Totale 1.188 (1.693) 510 5 - - - -
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti (1.277) - - (1.277) -
-
- -
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) 917 (2.014) (1.080) (2.177) - - - -
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi (318) - 306 (12) -
-
- -
1.1 Registrati in conto economico (285) - 306 21 -
-
- -
1.2 Registrati nel conto economico complessivo (33) - - (33) -
-
- -
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - - -
-
- -
3. Totale (318) - 306 (12) - - - -
G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e
nel conto economico complessivo (E+F)
599 (2.014) (774) (2.189) - - - -
H. Altre variazioni (7.824) 3.589 10.485 6.250 674 6 - 680

contratti di assicurazione emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei
contratti di assicurazione emessi
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
Totale Valore attuale dei
flussi finanziari
Aggiustamento per i
rischi non finanziari
Margine sui servizi
contrattuali
Totale
31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 8.656 - - 8.656 -
-
- -
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti (1) - - (1) -
-
- -
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa (6.154) - - (6.154) -
-
- -
4. Altri movimenti -
-
- - -
-
- -
5. Totale 2.501 - - 2.501 - - - -
L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) (4.050) 1.581 9.711 7.242 674 6 - 680
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 554 1.581 9.711 11.846 674 6 - 680
2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività (4.604) - - (4.604) -
-
- -
3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (4.050) 1.581 9.711 7.242 674 6 - 680

11.4 Dinamica dei ricavi assicurativi e del margine sui servizi contrattuali dei contratti di assicurazione emessi ripartiti in base ai contratti esistenti al momento della transizione all'IFRS 17

11.4 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

31/12/2024 31/12/2023
contratti misurati
dell'applicazione
Nuovi contratti e
transizione con il
retroattiva piena
alla data di
metodo
Contratti misurati
dell'applicazione
transizione con il
alla data di
modificata
retroattiva
metodo
Contratti misurati
transizione con il
metodo del fair
alla data di
value
Contratti oggetto
di carve-out
Totale contratti misurati
Nuovi contratti e
transizione con il
dell'applicazione
retroattiva piena
alla data di
metodo
Contratti misurati
transizione con il
dell'applicazione
alla data di
retroattiva
modificata
metodo
Contratti misurati
transizione con il
metodo del fair
alla data di
value
Contratti oggetto
di carve-out
Totale
Ricavi assicurativi 7.547 - 3.307 169.749 180.603 - - 6.971 58.592 65.563
Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali - - 10.487 281.864 292.351 - - 8.123 52.031 60.154
Variazioni riferite ai servizi attuali (2.875) - (1.566) (63.967) (68.408) - - (1.285) (19.757) (21.042)
- Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i
servizi prestati
(2.875) - (1.566) (63.967) (68.408) - - (1.285) (19.757) (21.042)
Variazioni riferite ai servizi futuri 13.745 - 2.953 (114.094) (97.396) - - 3.369 104.037 107.406
- Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali 9.283 - 2.953 (198.186) (185.950) - - (1.507) 84.896 83.389
- Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento 4.462 - 84.092
-
88.554 - - 4.876 19.141 24.017
Ricavi/costi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi 416 - 130 192.153 192.699 - - 280 145.553 145.833
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - -
-
- - - - - -
3. Totale 416 - 130 192.153 192.699 - - 280 145.553 145.833
Altri movimenti 15.363 - (7.396) - 7.967 - - - - -
Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto
economico complessivo
26.649 - (5.879) 14.092 34.862 - - 2.364 229.833 232.197
Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali 26.649 - 4.608 295.956 327.213 - - 10.487 281.864 292.351

11.4 b) Base di aggregazione 2 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

31/12/2024 31/12/2023
contratti misurati
dell'applicazione
Nuovi contratti e
transizione con il
retroattiva piena
alla data di
metodo
Contratti misurati
dell'applicazione
transizione con il
alla data di
modificata
retroattiva
metodo
Contratti misurati
transizione con il
metodo del fair
alla data di
value
Contratti oggetto
di carve-out
Totale contratti misurati
dell'applicazione
Nuovi contratti e
transizione con il
retroattiva piena
alla data di
metodo
Contratti misurati
dell'applicazione
transizione con il
alla data di
retroattiva
modificata
metodo
Contratti misurati
transizione con il
metodo del fair
alla data di
value
Contratti oggetto
di carve-out
Totale
Ricavi assicurativi 7.058 - - - 7.058 - - - - -
Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali - - - - - - - - - -
Variazioni riferite ai servizi attuali (1.590) - - - (1.590) - - - - -
- Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i
servizi prestati
(1.590) - - - (1.590) - - - - -
Variazioni riferite ai servizi futuri 510 - - - 510 - - - - -
- Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali 516 - - - 516 - - - - -
- Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento (6) - - - (6) - - - - -
Ricavi/costi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi 306 - - - 306 - - - - -
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - - - - - - - -
3. Totale 306 - - - 306 - - - - -
Altri movimenti 10.487 - - - 10.487 - - - - -
Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto
economico complessivo
9.713 - - - 9.713 - - - - -
Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali 9.713 - - - 9.713 - - - - -

11.5 Elementi sottostanti alla misurazione dei contratti di assicurazione emessi iscritti nell'esercizio

11.5 a) Base di aggregazione 1 = Contratti di assicurazione emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Contratti originati Contratti originati
Voci/Gruppi di contratti 31/12/2024 31/12/2023
Contratti
onerosi
Contratti
non onerosi
Totale Contratti
onerosi
Contratti
non onerosi
Totale
A. Stima del valore attuale dei flussi
finanziari futuri in uscita
1. Costi di acquisizione dei contratti -
28.852
28.852 -
-
-
2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente
attribuibili
-
2.198.040
2.198.040 -
-
-
3. Totale -
2.226.892
2.226.892 -
-
-
B. Stima del valore attuale dei flussi
finanziari futuri in entrata
-
2.317.263
2.317.263 -
21.716
21.716
C. Stima del valore attuale netto dei flussi
finanziari futuri (A-B)
-
(90.371)
(90.371) -
(21.716)
(21.716)
D. Stima aggiustamento per i rischi non
finanziari
-
1.816
1.816 -
2.576
2.576
E. Eliminazione contabile di
attività/passività già iscritte a fronte di
flussi finanziari connessi con i contratti di
assicurazione emessi
-
-
- -
-
-
F. Margine sui servizi contrattuali -
88.555
88.555 -
19.140
19.140
G. Aumento incluso nella passività per
contratti di assicurazione emessi
nell'esercizio (C+D+E+F)
-
-
- -
-
-

La tabella accoglie il contributo del "new business" delle compagnie Vita del Gruppo (Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life) che ha generato un Contractual Service Margin al 31 dicembre 2024 pari a 88,6 milioni. Il dato al 31 dicembre 2023, pari a 19,1 milioni, comprendeva i "nuovi contratti" dell'esercizio della sola Banco BPM Vita.

Contratti di assicurazione emessi – Margine sui servizi contrattuali ripartito per tempi attesi di registrazione in conto economico

Basi di
aggregazione/T
empi di attesa
Fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a
2 anni
Da oltre 2
anni fino a 3
anni
Da oltre 3
anni fino a 4
anni
Da oltre 4
anni fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Da oltre 10
anni fino a
20 anni
Oltre 20
anni
Totale
Segmento Vita 58.783 46.537 38.216 33.638 32.973 79.833 33.914 13.029 336.923
Segmento Danni - - - - -
-
- - -

Dalla tabella precedente, che riporta i tempi attesi di registrazione nel conto economico del CSM (336,9 milioni al 31 dicembre 2024), si evince che oltre l'86% del saldo (circa 290 milioni) verrà rilasciato a conto economico in un orizzonte temporale di 10 anni.

11.6 Contratti di assicurazione emessi – Sviluppo dei sinistri al lordo della riassicurazione (Segmento Danni)

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

11.7 Contratti di assicurazione emessi – Sviluppo dei sinistri al netto della riassicurazione (Segmento Danni)

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

11.8 Contratti di assicurazione emessi - Attività connesse con l'acquisizione dei contratti assicurativi - Dinamica del valore di bilancio

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

11.9 Contratti di assicurazione emessi - Attività connesse con l'acquisizione dei contratti assicurativi - Tempi attesi per la cancellazione

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130

12.1 Azioni rimborsabili: composizione

Il Gruppo non detiene azioni rimborsabili né alla data di riferimento del bilancio, né al 31 dicembre 2023.

Sezione 13 - Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2024 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 13.799.807 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 66,7 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.958.684) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.508.223.442 -
B. Aumenti 1.509.136 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 1.509.136 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (8.350.259) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (8.350.259) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.501.382.319 -
D.1 Azioni proprie (+) 13.799.807 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella sottovoce B.2 figurano le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione.

La sottovoce C.2 si riferisce alle azioni acquistate da Banco BPM nel corso dell'esercizio, a servizio dei piani di compensi basati su azioni attuati dalla Capogruppo, in esecuzione delle delibere delle Assemblee dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 20 aprile 2023 e del 18 aprile 2024.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto nella "Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" della presente Nota integrativa.

In entrambe le sottovoci sono rilevate anche n. 69.158 azioni acquistate e vendute con riferimento all'operatività con la clientela del c.d. "conto errori".

13.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.830,5 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • Riserve di utili per 4.230,6 milioni;
  • Riserve altre per 599,9 milioni.

Si rimanda al "Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso dell'esercizio e al prospetto inserito nella Nota integrativa del bilancio separato di Banco BPM per le informazioni previste dall'art. 2427 del Codice civile.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale in essere al 31 dicembre 2024 ammontano a 1.608,8 milioni (1.465,8 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati dalle seguenti emissioni di titoli Additional Tier 1 (AT 1) per complessivi circa 1,6 miliardi nominali:

  • emissione gennaio 2020 per 400 milioni, parzialmente riacquistato nel luglio 2024 per 179,5 milioni (e oggetto di rimborso anticipato nel gennaio 2025);
  • emissione gennaio 2021 per 400 milioni;
  • emissione aprile 2022 per 300 milioni;
  • emissione novembre 2023 per 300 milioni;
  • emissione luglio 2024 per 400 milioni.

Si segnala altresì che nel mese di giugno la Capogruppo ha proceduto al rimborso anticipato della prima emissione di titoli AT 1, avvenuta ad aprile 2019 per 300 milioni, e già oggetto di riacquisto parziale nel novembre 2023 per 223,3 milioni.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, nel corso dell'esercizio sono state rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"):

  • le cedole pagate per un importo pari a 103,3 milioni (74,9 milioni, al netto del relativo effetto fiscale di 28,4 milioni);
  • gli effetti negativi, pari a -2,5 milioni, correlati ai sopra citati riacquisti delle emissioni del gennaio 2019 (76,7 milioni nominali) e del gennaio 2020 (179,5 milioni nominali), per il maggior corrispettivo pagato rispetto al valore di carico dell'emissione e per i costi direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

13.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31/12/2024 31/12/2023
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 69 68
Totale 69 68

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti finanziari emessi da società del Gruppo non oggetto di controllo totalitario.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/
e o
originati/e
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Impegni a erogare fondi 47.856.440 1.419.164 288.773 15.897 49.580.274 49.443.892
a) Banche Centrali - -
-
- - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.995.822 24.899 433 - 2.021.154 2.135.251
c) Banche 1.727.926 16.623 - - 1.744.549 1.872.272
d) Altre società finanziarie 3.695.912 78.353 579 - 3.774.844 3.181.487
e) Società non finanziarie 38.192.122 1.209.150 284.576 15.800 39.701.648 39.926.906
f) Famiglie 2.244.658 90.139 3.185 97 2.338.079 2.327.976
2. Garanzie finanziarie rilasciate 766.538 46.503 20.886 - 833.927 490.160
a) Banche Centrali - -
-
- - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.428 -
-
- 1.428 6.534
c) Banche 49.271 -
-
- 49.271 13.598
d) Altre società finanziarie 128.352 99 14 - 128.465 26.035
e) Società non finanziarie 541.105 42.038 19.398 - 602.541 389.490
f) Famiglie 46.382 4.366 1.474 - 52.222 54.503

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Altre garanzie rilasciate 8.446.811 8.135.560
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 373.810 342.056
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.875 9.074
c) Banche 281.643 290.979
d) Altre società finanziarie 153.645 228.203
e) Società non finanziarie 7.875.513 7.482.908
f) Famiglie 126.135 124.396
2. Altri impegni 13.796.541 4.194.865
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 3.695 3.979
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 15.356 12.718
c) Banche 454.321 129.315
d) Altre società finanziarie 10.909.409 1.540.346
e) Società non finanziarie 704.963 703.733
f) Famiglie 1.712.492 1.808.753

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2024 31/12/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 412.982 879.104
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 7.078.084 5.057.899
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 55.243.939 57.732.164
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 62.735,01 milioni e si riferiscono:

  • per 18.005,8 milioni (17.270,7 milioni nel 2023) a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso la clientela";
  • per 20.863,5 milioni (23.856,3 milioni nel 2023) a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 23.088,2 milioni (21.551,4 milioni nel 2023) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta o prestito titoli garantito da contante;
  • per 219 milioni (219 milioni nel 2023) si riferisce ad attività finanziarie relative ai mutui ceduti alle società veicolo delle operazioni di cartolarizzazione;
  • per 148,4 milioni (178,2 milioni nel 2023) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 19,7 milioni (47,8 milioni nel 2023) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 390,5 milioni (545,7 milioni nel 2023) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dall'istituto. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce "40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In aggiunta a quanto esposto in precedenza per le garanzie di operazioni di finanziamento presso banche centrali, si segnalano le seguenti esposizioni, che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2024 erano costituiti principalmente da operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea per nominali 750 milioni di euro (15,7 miliardi di nominale nel 2023) e 1 miliardo di dollari:

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 0,2 milioni (639 milioni nel 2023);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 0,2 milioni (0,8 milioni nel 2023).

Si evidenzia che l'insieme di queste garanzie sono state solo parzialmente utilizzate a copertura delle operazioni menzionate con una disponibilità per un ulteriore utilizzo di circa 15 miliardi.

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela in funzione della controparte, ammonta a 1.340,1 milioni (1.219,7 milioni nel 2023) con valore nominale di 1.335,5 milioni (1.239,5 milioni nel 2023).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index linked

Importo Importo
31/12/2023
Voci 31/12/2024
Composizione delle attività finanziarie sottostanti polizze unit-linked:
- Quote di O.I.C.R. 5.234.786 4.510.298
- Titoli di capitale 68.468 55.749
- Finanziamenti e titoli di debito 876.570 665.164
Totale 6.179.824 5.231.211
di cui: Finanziamenti infragruppo (372.209) (379.469)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.807.615 4.851.743
Passività finanziarie designate al fair value 3.325.763 2.794.068

Nella tabella precedente è fornita la composizione degli investimenti sottostanti le polizze unit-linked pari a 6.179,8 milioni (5.231,2 milioni al 31 dicembre 2023); nel bilancio consolidato i suddetti investimenti trovano rappresentazione nel portafoglio contabile delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili". Il valore di bilancio al netto degli investimenti infragruppo ammonta a 5.807,6 milioni (4.851,7 milioni al 31 dicembre 2023).

Con riferimento alle passività finanziarie, si precisa che la significativa differenza rispetto al saldo degli attivi è riconducibile ad un differente approccio in termini di classificazione dei contratti sottostanti. Nello specifico, circa 2,5 miliardi di attivo (2,1 miliardi al 31 dicembre 2023), ovvero quelli principalmente riconducibili alle passività sottostanti ai prodotti Unit Linked di Vera Vita e BBPM Life, non trovano immediata rappresentazione nella voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" ma nella voce "110. a) Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività", in linea con quanto consentito dall'IFRS 17.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 102.153.294
1. regolati 101.831.367
2. non regolati 321.927
b) vendite 103.572.729
1. regolate 103.252.122
2. non regolate 320.607
2. Gestioni di portafogli 3.734.504
a) individuali 3.734.504
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria
(escluse le gestioni di portafogli)
-
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 72.203.042
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 6.258.066
2. altri titoli 65.944.976
c) titoli di terzi depositati presso terzi 71.627.369
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 51.768.026
4. Altre operazioni 1.053.091

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 si riferiscono ad alcune operazioni stipulate dalla Capogruppo relative a Pronti contro termine con Banche e ad alcuni derivati finanziari Over the counter OTC con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare, gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 6. e 7., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", ammontano a 1.019,6 milioni di cui 400,0 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. crediti verso banche, compensati per 400,0 milioni;
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, compensate per 400,0 milioni;
    2. titoli in circolazione, compensati per 400,0 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 619,6 milioni relativi a strumenti derivati compensati, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
  • Attività finanziarie di negoziazione, compensate per 397,8 milioni;
    1. Derivati di copertura, compensati per 221,8 milioni;
    1. Passività finanziarie di negoziazione, compensate per 397,8 milioni;
    1. Derivati di copertura, compensati per 221,8 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 6. e 7. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)", " LCH SA" ed "Eurex Clearing AG";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.818,2 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.690,5 milioni (3.310,0 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (95,5% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 6 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 2.345,4 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 1.984,3 milioni (2.603,9 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (84,6% in termini percentuali), come indicato nella tabella 7 (colonne c) ed a)). Le posizioni non rientranti in accordi di netting si riferiscono, in prevalenza, a swap su tassi stipulati con la clientela di Banco BPM, che presentano un fair value negativo pari a 217,5 milioni, ed a certificate a capitale non garantito emessi per 113,1 milioni.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 6. e 7. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Si precisa che nella tabella 7. figurano 8.798,7 milioni (ammontare lordo) di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate che, al netto dei 400,0 milioni compensati come in precedenza riportato, sono rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione" per 8.398,7 milioni (ammontare netto); mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 0,4 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto evidenziato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 6. e 7., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 6. e 7.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare Ammontare
delle passività
Ammontare
netto delle
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Forme tecniche lordo delle
attività
finanziarie
(a)
finanziarie
compensato in
bilancio
(b)
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia
(e)
Ammontare
netto (f=c-d-e)
31/12/2024
Ammontare
netto
31/12/2023
1. Derivati 3.310.045 619.562 2.690.483 1.694.177 884.711 111.595 86.097
2. Pronti contro termine 5.401.214 400.019 5.001.195 4.998.600 2.232 363 -
3. Prestito titoli 195.837 - 195.837 186.837 - 9.000 1.124
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2024 8.907.096 1.019.581 7.887.515 6.879.614 886.943 120.958 X
Totale 31/12/2023 9.453.353 959.929 8.493.424 7.548.377 857.826 X 87.221

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare
lordo delle
Ammontare
delle attività
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare Ammontare
Forme tecniche passività
finanziarie
(a)
finanziarie
compensato in
bilancio
(b)
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante posti
a garanzia
(e)
netto (f=c-d-e)
31/12/2024
netto
31/12/2023
1. Derivati 2.603.887 619.562 1.984.325 1.694.177 193.633 96.515 112.301
2. Pronti contro termine 32.849.347 400.019 32.449.328 31.551.440 883.389 14.499 16.055
3. Prestito titoli 80.375 - 80.375 79.998 - 377 3.759
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31/12/2024 35.533.609 1.019.581 34.514.028 33.325.615 1.077.022 111.391 X
Totale 31/12/2023 32.768.707 959.929 31.808.778 31.383.595 293.068 X 132.115

8. Operazioni di prestito titoli

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dell'operatività del Gruppo in prestito titoli (attivi e passivi), suddivisa in funzione della tipologia di titoli (titoli di stato, titoli bancari, altri), delle controparti di mercato (banche, intermediari finanziari, clientela), della relativa forma tecnica (prestito garantito da contante o da altri titoli).

Detta operatività viene svolta in prevalenza dalla Capogruppo Banco BPM: i titoli presi a prestito vengono, di regola, utilizzati per speculari operazioni di prestito titoli (ove il Gruppo opera in qualità di prestatore) o come sottostanti di operazioni di pronti contro termine di raccolta.

Si segnala che le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante, che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale, ma figurano tra le esposizioni fuori bilancio per il relativo rischio di controparte.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei crediti e dei debiti rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2024 a fronte dei titoli ricevuti e dati in prestito garantiti da contante; le operazioni che non trovano rappresentazione patrimoniale, come illustrato nel precedente paragrafo, sono esposte sulla base del fair value dei titoli ricevuti o dati in prestito.

Tipologia di titoli
Tipologia di operazioni prestito titoli Titoli di Stato Titoli bancari Altri titoli
Titoli ricevuti in prestito garantito da contante - Crediti verso:
a) Banche - 90.461 105.379
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela - - -
Totale crediti per prestito titoli - 90.461 105.379
Titoli ricevuti in prestito garantito da titoli o da contante che
non rientra nella disponibilità del prestatore da:
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela 4.134 43.554 131.752
Totale (fair value) 4.134 43.554 131.752
Titoli dati in prestito garantito da contante - Debiti verso:
a) Banche - 8.448 41.926
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela - 4.514 25.880
Totale debiti per prestito titoli - 12.962 67.806
Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito:
a) Banche 66.651 459.972 231.689
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela 45.281 287 5.674
Totale (fair value) 111.932 460.259 237.363

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabile IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Sezione 1 – Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
40.841 44.701 - 85.542 26.948
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 29.618 36.936 - 66.554 14.210
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
11.223 7.765 - 18.988 12.738
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
548.154 - X 548.154 250.086
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 825.341 5.148.433 - 5.973.774 5.766.782
3.1 Crediti verso banche 80.956 644.263 X 725.219 991.238
3.2 Crediti verso clientela 744.385 4.504.170 X 5.248.555 4.775.544
4. Derivati di copertura X X 476.210 476.210 434.293
5. Altre attività X X 144.410 144.410 80.567
6. Passività finanziarie X X X 17 473
Totale 1.414.336 5.193.134 620.620 7.228.107 6.559.149
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 24.074 115.958 - 140.032 112.512
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 21.921 X 21.921 31.073

Nella sottovoce "4. Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale

Nella sottovoce "5. Altre attività – Altre operazioni" pari a 144,4 milioni figurano, tra l'altro, 6,1 milioni per interessi attivi su crediti d'imposta, 59 milioni per interessi attivi inerenti l'operatività connessa ai crediti "Ecobonus" e 73 milioni per interessi su cessioni di crediti fiscali.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli interessi relativi all'operatività collegata ai crediti ecobonus si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota Integrativa.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare, accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2024 2023
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 354.247 246.716

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2024
Totale
2023
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.668.026) (663.570) (2.331.596) (2.238.691)
1.1 Debiti verso banche centrali (281.959) X X (281.959) (703.543)
1.2 Debiti verso banche (327.792) X X (327.792) (244.694)
1.3 Debiti verso clientela (1.058.275) X X (1.058.275) (863.964)
1.4 Titoli in circolazione X (663.570) X (663.570) (426.490)
2. Passività finanziarie di negoziazione (676.013) - - (676.013) (583.100)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (28.919) - (28.919) (62)
4. Altre passività e fondi X X (2.057) (2.057) (1.026)
5. Derivati di copertura X X (471.062) (471.062) (365.312)
6. Attività finanziarie X X X (7) (156)
Totale (2.344.039) (692.489) (473.119) (3.509.654) (3.188.347)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (9.922) X X (9.922) (8.991)

La sottovoce "1.1 Debiti verso banche centrali", pari a 282,0 milioni, si riferisce interamente ad interessi passivi su operazioni di raccolta da BCE. In maggior dettaglio 275,8 milioni sono da ricondurre alle operazioni di rifinanziamento c.d. TLTRO III (703,5 milioni erano le competenze negative del 2023). La variazione nell'entità delle competenze sui TLTRO III è riconducibile principalmente ai rimborsi effettuati nei due esercizi e, in misura minore, alla riduzione riscontrata nel tasso Deposit Facility.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli interessi di competenza dei finanziamenti TLTRO III si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

La sottovoce "5. Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2024 2023
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (49.506) (34.773)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2024 2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 1.641.190 1.133.937
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (1.636.042) (1.064.956)
C. Saldo (A-B) 5.148 68.981

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Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2024 2023
a) Strumenti finanziari 153.269 131.056
1. Collocamento titoli 32.518 11.389
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 2.283 929
1.2 Senza impegno irrevocabile 30.235 10.460
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 84.112 85.029
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 58.850 58.729
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 25.262 26.300
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 36.639 34.638
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 30.691 27.695
b) Corporate Finance 4.422 6.767
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 3.701 5.748
2. Servizi di tesoreria 721 1.019
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 4.654 2.541
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 14.758 12.628
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 14.758 12.628
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 1.585 1.903
i) Servizi di pagamento (*) 516.697 553.301
1. Conti correnti 226.394 241.859
2. Carte di credito 18.385 25.867
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 72.231 92.661
4. Bonifici e altri ordini di pagamento (*) 196.038 186.731
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 3.649 6.183
j) Distribuzione di servizi di terzi 701.204 650.310
1. Gestioni di portafogli collettive 492.030 446.583
2. Prodotti assicurativi 81.979 95.255
3. Altri prodotti 127.195 108.472
di cui: gestioni di portafogli individuali 1.355 1.141
k) Finanza strutturata 595 587
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 93.719 88.522
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento (*) 249.564 231.966
di cui: per operazioni di factoring (*) 6.995 3.297
p) Negoziazione di valute 3.854 3.078
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 325.174 309.679
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 2.069.495 1.992.338

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

La sottovoce "r) Altre commissioni attive" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 245,6 milioni (246,1 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su operazioni di prestito titoli per 3,1 milioni (2,4 milioni il dato dell'esercizio precedente).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività del Gruppo, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2024 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40" della parte B dell'attivo di Stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota integrativa. Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2024, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 7,9 milioni, e derivano dallo sbilancio tra maggiori ricavi per 6,0 milioni e minori ricavi per 13,9 milioni principalmente riconducibili all'attività di distribuzione di servizi di terzi.

Totale Totale
Tipologia di servizi/Valori 2024 2023
a) Strumenti finanziari (9.841) (14.024)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (7.094) (7.730)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (2.423) (6.294)
di cui: gestione di portafogli individuali (324) -
- Proprie (324) -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (3.684) (3.969)
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (13.565) (13.159)
e) Servizi di incasso e pagamento (47.189) (59.714)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (37.320) (49.878)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (100.551) (70.190)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (6.125) (4.385)
j) Negoziazione di valute (2) (4)
k) Altre commissioni passive (29.824) (36.756)
Totale (210.781) (202.201)

2.2 Commissioni passive: composizione

La riga "h) Garanzie finanziarie ricevute" comprende 85,2 milioni (62,2 milioni nel 2023) per l'acquisto di protezione del rischio credito da parte del Gruppo nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere, come descritto in "Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 – Altre informazioni, Cartolarizzazioni sintetiche" della presente Nota integrativa.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale
2024
Totale
2023
Voci/Proventi Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 38.217 464 45.611 322
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 25.218 21.099 12.252 14.390
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
8.148 - 6.914 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 71.583 21.563 64.777 14.712

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto[(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 83.315 209.076 (74.115) (122.890) 95.386
1.1 Titoli di debito 7.458 27.443 (10.046) (26.436) (1.581)
1.2 Titoli di capitale 75.623 180.062 (63.020) (95.618) 97.047
1.3 Quote di O.I.C.R. 157 315 (472) (630) (630)
1.4 Finanziamenti 77 - (577) - (500)
1.5 Altre - 1.256 - (206) 1.050
2. Passività finanziarie di negoziazione 6.991 13.912 (40.684) (55.780) (75.561)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 6.426 11.523 (425) (26.813) (9.289)
2.3 Altre 565 2.389 (40.259) (28.967) (66.272)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X 68.728
4. Strumenti derivati 712.079 3.444.823 (555.099) (3.534.529) 41.038
4.1 Derivati finanziari: 711.633 3.437.906 (555.099) (3.525.544) 42.660
- Su titoli di debito e tassi di interesse 436.469 1.875.795 (375.482) (1.893.447) 43.335
- Su titoli di capitale e indici azionari 269.722 1.017.775 (174.285) (1.088.461) 24.751
- Su valute e oro X X X X (26.236)
- Altri 5.442 544.336 (5.332) (543.636) 810
4.2 Derivati su crediti 446 6.917 - (8.985) (1.622)
di cui: coperture naturali connesse con la fair value
option X X X X -
Totale 802.385 3.667.811 (669.898) (3.713.199) 129.591

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
2023
Componenti reddituali/Valori 2024
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 610.005 1.276.820
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 2.269.093 2.626.238
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 173.122 68.777
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - 5.737
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 3.052.220 3.977.572
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (431.571) (1.658.306)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.998.848) (1.596.670)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (572.884) (717.219)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari (57.061) (6.623)
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (3.060.364) (3.978.818)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (8.144) (1.246)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2024
Totale
2023
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
113.040 (174.436) (61.396) 60.162 (102.754) (42.592)
1.1 Crediti verso banche 4.894 (4.690) 204 19 (122) (103)
1.2 Crediti verso clientela 108.146 (169.746) (61.600) 60.143 (102.632) (42.489)
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva 49.099 (11.532) 37.567 26.400 (11.458) 14.942
2.1 Titoli di debito 49.090 (11.532) 37.558 26.400 (11.458) 14.942
2.2 Finanziamenti 9 - 9 - - -
Totale attività (A) 162.139 (185.968) (23.829) 86.562 (114.212) (27.650)
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 12.450 (380) 12.070 2.737 (1.470) 1.267
Totale passività (B) 12.450 (380) 12.070 2.737 (1.470) 1.267

Il risultato esposto in corrispondenza della sottovoce "1.2 Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 2,4 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, di cui 1,4 milioni rappresentati da titoli governativi italiani ed esteri.

Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta sottovoce è negativo per 64 milioni per effetto delle operazioni di cessione del portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili.

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

Il risultato della cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferisce prevalentemente alla cessione su titoli di Stato italiani ed esteri.

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - (299) - (299)
1.1 Titoli di debito - - (28) -
(28)
1.2 Finanziamenti - - (271) -
(271)
2. Passività finanziarie 23.892 2.512 (120.788) (141.078) (235.462)
2.1 Titoli in circolazione 23.892 2.512 (120.788) (141.078) (235.462)
2.2 Debiti verso banche - - - -
-
2.3 Debiti verso clientela - - - -
-
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X -
Totale 23.892 2.512 (121.087) (141.078) (235.761)

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie 380.092 105.178 (178.335) (14.643) 292.292
1.1 Titoli di debito 16.897 2.657 (9.965) (9.089) 500
1.2 Titoli di capitale 17.207 25.224 (19.199) (632) 22.600
1.3 Quote di O.I.C.R. 341.292 74.791 (148.435) (2.662) 264.986
1.4 Finanziamenti 4.696 2.506 (736) (2.260) 4.206
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio X X X X 3.603
Totale 380.092 105.178 (178.335) (14.643) 295.895

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2024
Totale
2023
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Crediti verso banche (727) (104) - - - - 810 114 - - 93 (65)
- Finanziamenti (15) (104) - - - - - - - - (119) 344
- Titoli di debito (712) - - - - - 810 114 - - 212 (409)
B. Crediti verso clientela (2.508) (91.514) (26.810) (673.815) (60) (3.311) 25.463 27.617 328.475 12.245 (404.218) (515.166)
- Finanziamenti (202) (87.121) (26.810) (671.226) (60) (3.311) 22.508 27.460 328.475 12.245 (398.042) (513.513)
- Titoli di debito (2.306) (4.393) - (2.589) - - 2.955 157 - - (6.176) (1.653)
Totale (3.235) (91.618) (26.810) (673.815) (60) (3.311) 26.273 27.731 328.475 12.245 (404.125) (515.231)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2024
Totale
2023
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Titoli di debito (2.291) (1.292) - -
-
2.233
-
96 - - (1.254) (800)
B. Finanziamenti - - - -
-
-
-
-
-
- - -
- Verso clientela - - - -
-
-
-
-
-
- - -
- Verso banche - - - -
-
-
-
-
-
- - -
Totale (2.291) (1.292) - - - 2.233
-
96 - - (1.254) (800)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2024
Totale
2023
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al
FV rilevati a CE complessivo
- - - - - -
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato 1.083 (485) 598 3.547 (3.082) 465
Totale 1.083 (485) 598 3.547 (3.082) 465

La voce, positiva per 0,6 milioni, rappresenta l'impatto netto derivante dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

60
0 – Risultato dei servizi assicurativi – Voce 1
Sezione 1

10.1 Ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi - composizione

Base A1 Base A2 Base A3 Base A4 Base A5 Totale Base A1 Base A2 Base A3 Base A4 Base A5 Totale
Voci/Basi di aggregazione 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023 31/12/2023
A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi
valutati in base al GMM e al VFA
A.1 Importi connessi con le variazioni della passività per residua
copertura 173.338 7.058 - - - 180.396 57.604 6.704 - - - 64.308
1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi 1.308.593 5.281 - - - 1.313.874 32.203 5.333 - - - 37.536
2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari 9.896 320 - - - 10.216 5.644 353 - - - 5.997
3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi forniti 68.408 1.590 - - - 69.998 19.757 1.285 - - - 21.042
4. Altri importi (1.213.559) (133) - - - (1.213.692) - (267) - - - (267)
A.2 Costi di acquisizione dei contratti di assicurazione recuperati 7.267 - - - - 7.267 988 - - - - 988
A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione
emessi valutati in base al GMM o al VFA (A.1 + A.2)
180.605 7.058 - - - 187.663 58.592 6.704 - - - 65.296
A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione
emessi valutati in base al PAA
3.638 39.723
- Segmento Vita X X X X X - X X X X X -
- Segmento Danni – auto X X X X X - X X X X X 3.013
- Segmento Danni - non auto X X X X X 3.638 X X X X X 36.710
A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione
emessi (A.3 + A.4)
180.605 7.058 - - - 191.301 58.592 6.704 - - - 105.019
B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione
emessi – GMM o VFA
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili (102.276) (6.155) - - - (108.431) (37.184) (5.829) - - - (43.013)
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti (1.194) 1.275 - - - 81 (66) (33) - - - (99)
3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite (106) (5) - - - (111) (1.750) - - - - (1.750)
4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti di assicurazione (7.267) - - - - (7.267) (988) - - - - (988)
5. Altri importi (870) - - - - (870) - - - - - -
B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di
assicurazione emessi – GMM o VFA
(111.713) (4.885) - - - (116.598) (39.988) (5.862) - - - (45.850)
B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di
assicurazione emessi valutati in base al PAA
(2.850) (27.539)
- Segmento Vita X X X X X - X X X X X -
- Segmento Danni - auto X X X X X - X X X X X (1.185)
- Segmento Danni - non auto X X X X X (2.850) X X X X X (26.354)
B.8 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di
assicurazione emessi (B.6 + B.7)
(111.713) (4.885) - - - (119.448) (39.988) (5.862) - - - (73.389)
C. Totale ricavi/costi netti derivanti dai contratti di assicurazione
emessi (+/-) (A.5 + B.8)
68.892 2.173 - - - 71.853 18.604 842 - - - 31.630
Legenda:

Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita Base di aggregazione 2 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Base di aggregazione 3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Auto Base di aggregazione 4 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto

Base di aggregazione 5 = Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali - Segmento Vita

2023
Altro
X X - - -
Base A3 +
Base A4
2023
(8.702) (9.456) (157) (15.970) (34.285)
Base A4
2023
(8.447) (8.822) X X X
Base A3
2023
(255) (634) X X X
Base A1 +
Base A2
2023
(988) (41.834) - (3.581) (46.403)
Base A2 -
senza DPF
2023
- (5.829) X X X
Base A1 -
con DPF
2023
(988)
X
(36.005)
X
X X X
mposizione 2024
Altro
(1.655)
-
(4.202)
-
(5.857)
Base A3 +
Base A4
2024
(350) (733) (1.083)
Base A4
2024
(350)
-
(715) X X X
Base A3
2024
(18) X X X
Base A1 +
Base A2
2024
(11.457) (105.875) - - X (117.332)
Base A2 -
senza DPF
2024
- (8.878) X X M Vita.
Base A1 -
con DPF
2024
(11.457) (96.997) X X X
Si rappresenta che i dati non sono comparabili con l'esercizio precedente in quanto il perimetro di consolidamento non è omogeneo poiché nel 2023 era presente il solo
Al 31 dicembre 2024 il totale dei ricavi netti derivanti dai contratti di assicurazione emessi ammonta a 71,9 milioni. La quasi totalità dell'ammontare (circa il 96%) è riferibile ai
Come evidenziato nella "Sezione 8 - Attività Assicurative – voce 80" dell'attivo di "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa,
L 'importo complessivo registrato a conto economico è pari a -3,2 milioni (-0,6 milioni nel 2023) ed è iscritto nelle seguenti voci del Conto Economico:
la riassicurazione è assolutamente marginale nell'ambito dell'operatività delle compagnie assicurative e, pertanto, si omettono i relativi dettagli.
voce 160 c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione per 2,1 milioni (4,4 milioni nel 2023);
voce 160 d) costi per servizi derivanti da cessioni in riassicurazione per -5,3 milioni (-5,0 milioni nel 2023).
10.2 Costi e ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione - co
contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta.
M Vita.
contributo di Banco BP
10.3 Ripartizione dei costi per servizi assicurativi e altri servizi Costi/Basi di aggregazione Costi attribuiti all'acquisizione dei Altri costi direttamente attribuibili Spese di gestione degli investimenti Base A2 – senza DPF = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Auto
Base A1 – con DPF = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A1 + Base A2 = Segmento Vita
Base A4 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Non Auto
Base A3 + Base A4 = Segmento Danni
Come già sopra evidenziato, i dati della tabella non sono comparabili con l'esercizio precedente in quanto il perimetro di consolidamento non è omogeneo poiché nel 2023 era
presente il solo contributo di Banco BP

contratti assicurativi Altri costi Legenda:
Totale

70
Sezione 11 - Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa – Voce 1

Si rappresenta che i dati non sono comparabili con l'esercizio precedente in quanto il perimetro di consolidamento non è omogeneo poiché nel 2023 era presente il solo contributo di Banco BPM Vita.

11.1 Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi

Base A1 Base A2 Base A3 Totale Base A1 Base A2 Base A3 Totale
Voci/Basi di aggregazione 2024 2024 2024 2024 2023 2023 2023 2023
1. Interessi maturati - - - - - - - -
2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni
finanziarie - - - - - - - -
3. Variazioni del fair value delle attività sottostanti ai contratti
valutati in base al VFA (540.435) - - (540.435) (145.553) - - (145.553)
4. Effetti della variazione dei tassi di cambio - - - - - - - -
5. Altri - (20) (27) (47) - 26 (176) (150)
6. Totale ricavi/costi di natura finanziaria relativi ai
contratti di assicurazione emessi registrati in conto (540.435) (20) (27) (540.482) (145.553) 26 (176) (145.703)
Legenda:
Base A1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
Base A2 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Base A3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni La tabella precedente rappresenta il saldo netto dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi contabilizzati con il metodo del VFA che al 31 dicembre 2024 ammonta a 540,5 milioni.

11.2 Ricavi e costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione

Come evidenziato nella "Sezione 8 - Attività Assicurative – voce 80" dell'attivo di "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa, la riassicurazione è assolutamente marginale nell'ambito dell'operatività delle compagnie assicurative e, pertanto, si omettono i relativi dettagli.

L'importo complessivo registrato nella voce "170. b): ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione" è pari a 100 mila (1,2 milioni nel 2023).

11.3 Operatività assicurativa - Risultato finanziario netto degli investimenti ripartito per segmento vita e segmento danni

Voci\Segmenti operativi Segmento vita
2024
Segmento
Danni
Totale
2024
Segmento vita
2023
Segmento
Danni
Totale
2023
di cui: DPF 2024 di cui: DPF 2023
A. RISULTATO FINANZIARIO NETTO
DEGLI INVESTIMENTI
626.479 519.114 444 626.923 213.163 - 1.490 214.653
A.1 Interessi attivi da attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato e al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
A.2 Profitti/perdite netti delle attività valutate
209.312 200.339 444 209.756 89.690 - 1.527 91.217
al fair value rilevato a conto economico
A.3 Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito
261.779
1.232
171.517
1.294
-
(2)
261.779
1.230
110.490
(521)
-
-
14
(12)
110.504
(533)
A.4 Altri proventi/costi netti 31.189 22.997 2 31.191 14.404 - (40) 14.364
A.5 Plus/minusvalenze nette delle attività
finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
122.967 122.967 - 122.967 (900) - 1 (899)
B. VARIAZIONE NETTA DEI
CONTRATTI D'INVESTIMENTO EMESSI
IFRS9
- - - - - - - -
C. RISULTATO FINANZIARIO NETTO
TOTALE DEGLI INVESTIMENTI 626.479 519.114 444 626.923 213.163 - 1.490 214.653
di cui: registrati in conto economico 511.286 396.256 444 511.730 214.063 - 1.489 215.552
di cui: registrati nel conto economico
complessivo
Legenda:
122.967 122.967 - 122.967 (900) - 1 (899)

Di cui: DPF = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta

Contratti d'investimento emessi IFRS 9 = Contratti d'investimento emessi senza elementi di partecipazione discrezionali

Il risultato finanziario netto al 31 dicembre 2024 ammonta a 582,1 milioni ed è costituito per il 37% da interessi attivi su titoli obbligazionari, per il 40% dai proventi netti risultanti dalla negoziazione di attività finanziarie e per il restante 23% da altri proventi netti.

11.4 Operatività assicurativa – Sintesi dei risultati economici ripartiti per segmento vita e segmento danni

2024 2023
Sintesi risultati\Segmenti operativi Segmento
vita
Segmento
Danni
Totale Segmento
vita
Segmento
Danni
Totale
A. Risultati finanziari
A.1 Importi registrati in conto economico
1. Risultato finanziario netto totale degli
investimenti 511.286 444 511.730 214.063 1.489 215.552
2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei
contratti assicurativi
(540.363) (19) (540.382) (145.527) (176) (145.703)
3. Totale (29.077) 425 (28.652) 68.536 1.313 69.849
A.2 Importi registrati nel conto economico
complessivo
- - -
1. Risultato finanziario netto totale degli
investimenti 122.967 - 122.967 (900) 1 (899)
2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei
contratti assicurativi
(113.349) - (113.349) - - -
3. Totale 9.618 - 9.618 (900) 1 (899)
B. Risultato netto assicurativo e finanziario - - -
1. Risultato netto dei servizi assicurativi 70.711 642 71.353 (20.945) 6.088 (14.857)
2. Risultato finanziario netto totale degli
investimenti 634.253 444 634.697 213.163 1.489 214.652
3. Risultato netto di natura finanziaria dei contratti
assicurativi
(653.712) (19) (653.731) (145.527) (176) (145.703)
4. Totale 51.252 1.067 52.319 46.691 7.401 54.092

Sezione 12 - Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2024 2023
1) Personale dipendente (1.915.220) (1.650.929)
a) salari e stipendi (1.179.063) (1.136.469)
b) oneri sociali (310.418) (293.401)
c) indennità di fine rapporto (74.602) (68.974)
d) spese previdenziali (425) (274)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (8.405) (10.176)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (3.082) (3.498)
- a contribuzione definita (215) -
- a benefici definiti (2.867) (3.498)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (43.869) (42.078)
- a contribuzione definita (43.869) (42.078)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (11.309) (8.713)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (284.047) (87.346)
2) Altro personale in attività (570) (397)
3) Amministratori e sindaci (5.646) (5.580)
4) Personale collocato a riposo (251) (264)
Totale (1.921.687) (1.657.170)

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

2024 2023
1) Personale dipendente 18.662 18.986
a) dirigenti 290 270
b) totale quadri direttivi 7.741 7.664
3.871
di cui: di 3° e 4° livello 3.815
c) restante personale dipendente 10.631 11.052
2) Altro personale 32 25
Numero medio del personale 18.694 19.011

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2023
2024
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (113) (126)
- Oneri finanziari (2.754) (3.378)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - (2)
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - 8
Totale (2.867) (3.498)

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 12.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 284,0 milioni (87,3 milioni nel 2023) e includono la stima degli oneri che si prevede di sostenere a fronte dell'accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre per l'esodo volontario attraverso l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, nonché l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato nel giugno 2024 per un importo complessivo pari a 212,0 milioni.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli oneri legati al Piano di pensionamento Incentivato si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

In tale voce sono inoltre rilevati i costi relativi al sistema di welfare del Gruppo, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale
2024
Totale
2023
a) Spese relative agli immobili (63.933) (69.208)
- spese condominiali (7.465) (11.381)
- manutenzioni locali (15.631) (14.353)
- spese di pulizia (9.474) (11.592)
- energia, acqua e riscaldamento (31.363) (31.882)
b) Imposte indirette e tasse (338.645) (308.852)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (19.255) (24.333)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (100.545) (100.206)
- canoni (20.571) (18.300)
- manutenzioni (79.974) (81.906)
e) Prestazioni professionali e consulenze (82.779) (86.010)
f) Spese per visure e informazioni (9.105) (8.991)
g) Sorveglianza e scorta valori (14.687) (14.540)
h) Prestazione di servizi da terzi (241.188) (231.149)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (16.260) (15.417)
l) Premi assicurativi (10.548) (10.973)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (6.066) (6.000)
- noleggi (902) (746)
- altre spese (5.164) (5.254)
n) Oneri sistemici (105.032) (187.533)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione - (85.382)
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (98.725) (102.151)
- contributi ordinari al Fondo Garanzia Ivass (6.307) -
o) Altri costi e spese diverse (43.896) (52.446)
Totale (1.051.939) (1.115.658)

Nelle sottovoci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

Oneri sistemici bancari

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo.

Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

Relativamente al contributo ordinario del Fondo di Risoluzione Unico – FRU (Direttiva 2014/59/UE – Bank Recovery and Resolution Directive –"BRRD"), con il versamento del contributo relativo all'esercizio 2023, pari a 85,4 milioni è terminata la fase di contribuzione finalizzata a garantire la costituzione della dotazione finanziaria minima del fondo

pari all'1% dei depositi protetti (c.d. target level). Il Single Resolution Board è comunque tenuto a verificare annualmente se i mezzi finanziari disponibili del SRF sono diminuiti al di sotto del target level e, in esito a tale esame, valuterà se sia necessario procedere alla raccolta di ulteriori contribuzioni.

Per contro, la disciplina del FITD (Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive – "DGSD") prevedeva che il livello obiettivo (0,8% del totale dei depositi protetti) dovesse essere raggiunto entro il 3 luglio 2024. L'importo di competenza del 2024 ammonta a 98,7 milioni; per l'esercizio 2023 la contribuzione al FITD ammontava invece a 102,2 milioni.

Oneri sistemici assicurativi

A partire dall'esercizio 2024 è stato introdotto il nuovo "Fondo di garanzia assicurativa dei rami vita", organismo associativo privato tra le imprese di assicurazione e gli intermediari aderenti, attraverso il quale le compagnie assicurative sono obbligate a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento dello stesso, tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2035, fino al raggiungimento del livello obiettivo, ovvero lo 0,4% delle riserve tecniche dei rami vita calcolate in base a Solvency II.

La contribuzione annuale dovrà essere pari allo 0,4 per mille delle riserve tecniche dei rami vita detenute dalle compagnie assicurative aderenti riferite al 31 dicembre dell'esercizio precedente.

Per gli intermediari aderenti il contributo:

  • in sede di prima applicazione, sarà pari allo 0,1 per mille delle riserve tecniche intermediate;
  • a regime sarà calcolato in funzione del volume complessivo dei prodotti vita intermediati e dei ricavi ad esso associati.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale.

Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato, per il primo anno di applicazione, nel momento in cui l'aderente è stato identificato come soggetto ammesso all'assemblea del fondo (nel 2024 in data 13 dicembre).

Qualora i mezzi finanziari disponibili del Fondo non fossero sufficienti per garantire il pagamento delle prestazioni protette è previsto che gli aderenti debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

La contribuzione complessiva del Gruppo ammonta a 6,3 milioni.

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto-legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto-legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone annuo che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 da entrambi i gruppi partecipanti alla fusione, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte

previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("190. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2024 che ammonta a 17,0 milioni (24,1 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2023).

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riprese di
valore
Totale
2024
Totale
2023
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (8.622) 10.696 2.074 14.257

Gli accantonamenti netti correlati al rischio di credito su impegni a erogare fondi e garanzie rilasciate di natura finanziaria ammontano a 2,1 milioni.

Per il dettaglio dei suddetti impegni e garanzie si fa rinvio alla tabella 1 delle "Altre informazioni" della parte B passivo.

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riprese di Totale Totale
valore 2024 2023
Altri impegni e altre garanzie rilasciate - 10.400 10.400 (3.891)

Gli accantonamenti netti correlati al rischio di credito su altri impegni e altre garanzie rilasciate di natura commerciale ammontano a 10,4 milioni.

Per il dettaglio dei suddetti impegni e garanzie si fa rinvio alla tabella 2 delle "Altre informazioni" della parte B passivo.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riprese di
valore
Totale
2024
Totale
2023
Rischi ed oneri su controversie legali (22.420) 11.378 (11.042) (2.002)
Altri rischi ed oneri (24.583) 959 (23.624) (18.053)
Totale (47.003) 12.337 (34.666) (20.055)

Gli accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri ammontano a 34,7 milioni e sono principalmente riferiti agli impegni correlati ai contratti di cessioni di partecipazione, di rami d'azienda, di portafogli creditizi, come illustrato in maggior dettaglio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri – Voce 100" del passivo di "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

In maggior dettaglio la sottovoce "Altri rischi ed oneri" accoglie gli stanziamenti relativi alla stima dei probabili oneri derivanti dall'esecuzione di lavori concordati su due immobili rientranti nel perimetro del progetto di razionalizzazione del portafoglio immobili di investimento (progetto "Square") per un importo di 10,2 milioni. Per maggiori dettagli sull'operazione si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota Integrativa.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (152.193) (74) - (152.267)
- Di proprietà (37.591) - - (37.591)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (114.602) (74) - (114.676)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (152.193) (74) - (152.267)

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui: software (107.650) - - (107.650)
A.1 Di proprietà (140.010) (607) - (140.617)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (140.010) (607) - (140.617)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (140.010) (607) - (140.617)

Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2024 2023
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.768) (12.859)
Altri (38.892) (38.613)
Totale (52.660) (51.472)

La sottovoce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La sottovoce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 12,1 milioni (16,0 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 3,3 milioni (4,9 milioni nel 2023), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2024 2023
Proventi su c/c e finanziamenti 6.269 6.466
Recuperi di imposte 283.123 260.370
Recuperi di spese 24.940 17.182
Fitti attivi su immobili 34.673 39.156
Altri 72.939 85.299
Totale 421.944 408.473

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

Sezione 17 - Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
2023
Componenti reddituali/Settori 2024
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 153.460 144.199
1. Rivalutazioni 153.460 144.199
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (49.206) (103.382)
1. Svalutazioni (1.771) (102)
2. Rettifiche di valore da deterioramento (42.446) -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri (4.989) (103.280)
Risultato netto 104.254 40.817

Totale 104.254 40.817

Nelle sottovoci "A.1 Rivalutazioni" e "B.1 Svalutazioni" sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole. In particolare, gli utili si riferiscono per 76,7 milioni ad Agos Ducato, per 48,5 milioni ad Anima Holding, per 9,6 milioni ad Alba Leasing, per 7,1 milioni a SelmaBipiemme Leasing, per 5,2 milioni a Vera Assicurazioni, per 2,3 milioni a Gardant Liberty Servicing, per 1,2 milioni a Etica SGR. Le perdite si riferiscono per -1,8 milioni a Numia Group.

L'importo indicato alla sottovoce "B.2 Rettifiche di valore da deterioramento" include le minusvalenze registrate su Gardant Liberty Servicing (-30,6 milioni) e SelmaBipiemme Leasing (-11,8 milioni).

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

18.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Svalutazioni
(b)
Differenze cambio Risultato
Rivalutazioni
(a)
Positive Negative netto
(c) (d) (a-b+c-d)
A. Attività materiali 33.203 (87.830) - -
(54.627)
A.1 Ad uso funzionale: 2.141 (17.877) - -
(15.736)
- Di proprietà 2.141 (17.877) - -
(15.736)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 31.062 (69.953) - -
(38.891)
- Di proprietà 31.062 (69.953) - -
(38.891)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - -
-
B.1 Di proprietà: - - - -
-
B.1.1 Generate internamente dall'azienda - - - -
-
B.1.2 Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 33.203 (87.830) - -
(54.627)

La voce accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Al 31 dicembre 2024 il saldo netto è negativo per 54,6 milioni, pari allo sbilancio tra svalutazioni di -87,8 milioni e rivalutazioni di 33,2 milioni. Al riguardo si segnala che le svalutazioni si riferiscono per 6,6 milioni agli immobili del progetto Square (circa n. 330) la cui quantificazione è ottenuto dallo sbilancio tra il corrispettivo di cessione ed il valore di bilancio del pacchetto immobiliare nel suo complesso, senza dare rilevanza ai prezzi di cessione dei singoli immobili. Per maggiori dettagli sull'operazione si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270

19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati del test di impairment degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche a conto economico.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100" dell'attivo di parte B della presente Nota integrativa.

Sezione 20 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2024 2023
A. Immobili 1.860 721
- Utili da cessione 3.171 1.785
- Perdite da cessione (1.311) (1.064)
B. Altre attività 500.568 29.907
- Utili da cessione 500.593 30.347
- Perdite da cessione (25) (440)
Risultato netto 502.428 30.628

La sottovoce "B. Altre attività – Utili da cessione" include gli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate in data 30 settembre 2024 per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento pari a 500,0 milioni.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla riorganizzazione del business della monetica si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2024 2023
1. Imposte correnti (-) (90.238) (68.681)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (466) 5.332
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 145 -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+) 188.670 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (760.583) (475.924)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (13.388) 26.050
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (675.860) (513.223)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2024 2023
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 2.596.242 1.777.654
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
82.452 293.251
Interessi passivi non deducibili 1.920 1.750
Minusvalenze da realizzo/valutazione partecipazioni /OCI 1.944 4.697
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 9.518 2.546
Perdite su crediti indeducibili 643 1.160
Spese amministrative a deducibilità limitata 4.114 3.601
Altre spese non deducibili 37.508 35.051
Impairment avviamenti - -
Perdite società estere 1.465 985
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - 237.224
Accantonamenti 3.487 2.105
Altro 21.853 4.132
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(611.524) (390.540)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su
partecipazioni/OCI (91.585) (303.640)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (85.827) (105.412)
Elisione dividendi infragruppo 81.464 100.358
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (21.913) -
Altro (493.663) (81.846)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
443 2.055
Altre 443 2.055
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-)
(11.082) (116.528)
Deduzione forfetaria 10% IRAP e deduzione IRAP costo lavoro
dipendente (51) (66)
Quota reddito agevolabile A.C.E. - (84.817)
Altro (11.031) (31.645)
Base di calcolo IRES a conto economico 2.056.531 1.565.892
Aliquota nominale IRES 24% 24%
IRES effettiva (493.567) (375.814)
Tax rate IRES (19,01%) (21,14%)

IRAP 2024 2023
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 2.596.242 1.777.654
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
258.040 468.203
Interessi passivi non deducibili 1.315 1.775
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 29.350 27.699
Altre spese amministrative non deducibili 146.379 162.556
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione
cuneo, disabili, ecc.)
5.456 5.938
Altre rettifiche di valore di cui voce 130 di conto economico 11.392 430
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 23.453 11.812
Altri oneri di gestione - -
Perdite delle partecipazioni 590 966
Impairment avviamenti - -
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - 237.224
Altro 40.105 19.803
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(709.800) (355.460)
Utili delle partecipazioni (83.393) (267.084)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (61.232) (77.267)
Elisione dividendi infragruppo 81.464 100.358
Altri proventi di gestione (43.468) (15.917)
Utili da cessioni di investimenti non rilevanti (475.500) (690)
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (21.913) -
Altro (105.758) (94.860)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
6.655 3.680
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - -
Altro 6.655 3.680
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-)
(32.141) (7.709)
Altre (32.141) (7.709)
Base di calcolo IRAP a conto economico 2.118.996 1.886.368
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,58% 5,60%
IRAP effettiva (118.309) (105.618)
Tax rate IRAP (4,56%) (5,94%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2024 2023
Totale impatto (63.984) (31.791)
IRES - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (236) 16.879
IRES – Addizionale aliquota 3,5% (69.065) (54.946)
IRAP - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 6.810 6.448
Imposte estere - altro (1.493) (172)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (2,46%) (1,79%)
Totale imposte sul risultato lordo 2024 2023
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (675.860) (513.223)

Si precisa che le uniche imposte riferite a Paesi diversi dall'Italia ammontano a 1.493 migliaia di euro (172 migliaia di euro per l'esercizio 2023), come indicato nella precedente tabella, e si riferiscono alle imposte determinate ai sensi della regolamentazione fiscale svizzera dalle controllate Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. con sede in Svizzera e della regolamentazione fiscale irlandese per la controllata BBPM Life dac.

Tax rate complessivo (26,03%) (28,87%)

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320

22.1 Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

22.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile/(perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 2024 2023
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 11 22
Totale 11 22

L'importo si riferisce alla quota di risultato della controllata BRF Property di pertinenza di terzi.

Sezione 24 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 25 - Utile per azione

31/12/2024 31/12/2023
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.505.001.132 1.505.001.132 1.507.882.573 1.507.882.573
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 1.915.393 1.915.393 1.260.453 1.260.453
EPS (euro) 1,273 1,273 0,836 0,836

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2024 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

10. Utile (Perdita) d'esercizio
1.920.382
1.264.431
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
103.346
(71.551)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva:
72.715
a) variazione di fair value
72.522
3.547
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto
193
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio):
(18.817)
a) variazione del fair value
(18.817)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto
-
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva:
-
a) variazione di fair value (strumento coperto)
-
b) variazione di fair value (strumento di copertura)
-
-
50. Attività materiali
46.890
60. Attività immateriali
-
70. Piani a benefici definiti
(748)
80 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
-
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
25.245
100. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi
-
110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
(21.939)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
(28.730)
160.103
120. Copertura di investimenti esteri:
1.308
a) variazioni di fair value
1.308
b) rigiro a conto economico
-
c) altre variazioni
-
130. Differenze di cambio:
(7.474)
a) variazioni di valore
-
b) rigiro a conto economico
-
c) altre variazioni
(7.474)
140. Copertura dei flussi finanziari:
29.606
a) variazioni di fair value
29.606
b) rigiro a conto economico
-
c) altre variazioni
-
di cui: risultato delle posizioni nette
-
150. Strumenti di copertura (elementi non designati):
-
a) variazioni di valore
-
b) rigiro a conto economico
-
c) altre variazioni
-
160. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva:
65.548
a) variazioni di fair value
(609)
b) rigiro a conto economico
(8.405)
- rettifiche per rischio di credito
(345)
- utili/perdite da realizzo
(8.060)
Voci 31/12/2024 31/12/2023
8.096
4.549
(44.332)
(43.948)
(384)
-
-
(27.445)
-
2.549
-
4.035
-
(14.454)
(1.102)
(1.102)
-
-
3.081
-
-
3.081
10.717
10.717
-
-
-
-
-
-
-
339.794
192.137
6.375
(1.446)
7.821
c) altre variazioni 74.562 141.282

Voci 31/12/2024 31/12/2023
170. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
180. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: (5.463) 6.811
a) variazioni di fair value (5.463) 6.811
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
190. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi: (137.369) (120.360)
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni (137.369) (120.360)
200. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
210. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 25.114 (78.838)
220. Totale altre componenti reddituali 74.616 88.552
230. Redditività complessiva (Voce 10 + 220) 1.994.998 1.352.983
240. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (11) (22)
250. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 1.995.009 1.353.005

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Nella presente Parte E si forniscono le informazioni riguardanti i profili di rischio del Gruppo, relativamente alle politiche di gestione e di copertura dei rischi (credito, mercato, liquidità, operativo) messe in atto dal Gruppo, ivi inclusi quelli relativi all'operatività in strumenti finanziari derivati e alle imprese di assicurazione.

Per ulteriori informazioni sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi del Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", in coerenza alla normativa esterna e interna applicabile in materia e reso disponibile, nei termini previsti dalla normativa, nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 491.433 1.442.740 110.022 496.277 129.254.386 131.794.858
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 21.974.780 21.974.780
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
667 279.661 - 172 777.496 1.057.996
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 56.645 35.070 4 - 9.068 100.787
Totale 31/12/2024 548.745 1.757.471 110.026 496.449 152.015.730 154.928.421
Totale 31/12/2023 641.469 1.498.640 67.146 976.437 152.328.521 155.512.213

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2024, le esposizioni nette oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 2.227,0 milioni (di cui 887,4 milioni deteriorate e 1.339,6 milioni non deteriorate) e sono prevalentemente riconducibili al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa rinvio alla successiva tabella "A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti".

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off*
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione netta (esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.323.687 (1.279.492) 2.044.195 59.267 130.204.467 (453.804) 129.750.663 131.794.858
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 21.980.627 (5.847) 21.974.780 21.974.780
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 353.850 (73.522) 280.328 - X X 777.668 1.057.996
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 554.172 (462.453) 91.719 38.912 9.068 - 9.068 100.787
Totale 31/12/2024 4.231.709 (1.815.467) 2.416.242 98.179 152.194.162 (459.651) 152.512.179 154.928.421
Totale 31/12/2023 4.237.669 (2.030.414) 2.207.255 139.339 153.172.394 (438.590) 153.304.958 155.512.213

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.183) 351 4.773.181
2. Derivati di copertura - - 1.033.292
Totale 31/12/2024 (1.183) 351 5.806.473
Totale 31/12/2023 (839) 410 3.374.370

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2024 non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Al 31 dicembre 2024 non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2.2 Altre entità strutturate

Il Gruppo detiene interessenze in O.I.C.R. (fondi e Sicav), primariamente al fine di soddisfare le proprie esigenze di investimento. Sono inoltre comprese le quote di fondi detenute a seguito delle operazioni di cessione multi-originator di esposizioni creditizie deteriorate del Gruppo.

L'esposizione complessiva nei citati investimenti ammonta a 6.831,9 milioni (5.879,1 milioni al 31 dicembre 2023). Per ulteriori dettagli si fa rinvio:

  • all'informativa fornita in corrispondenza delle tabelle di composizione delle voci 20 a) e 20 c) dell'attivo patrimoniale, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa;
  • all'informativa fornita in corrispondenza della tabella 4 della "Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Altre informazioni" della presente Nota integrativa;
  • alla successiva "Sezione 2 Rischi del consolidato prudenziale, D.3 Operazioni di Cessione, Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

Ulteriore coinvolgimento in entità strutturate, che vada oltre alla mera detenzione di quote, è rappresentato dall'attività di collocamento di quote O.I.C.R..

I ricavi netti del Gruppo derivanti dall'attività di collocamento di Fondi di investimento nel 2024 ammontano a 492,0 milioni (446,6 milioni nell'esercizio 2023).

Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Nel corso del primo trimestre del 2024, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF") per gli ambiti di rischio materiali, a cui il Gruppo e le singole Legal Entity rilevanti ai fini RAF (incluse le Compagnie Assicurative) sono o potrebbero essere esposti. L'Organo con

Funzione di Supervisione Strategica (OFSS), attraverso tale strumento, approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici.

Il framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

  • la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
  • il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
  • il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
  • il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
  • il documento metodologico c.d. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le modalità di calcolo delle metriche e delle rispettive soglie;
  • gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le c.d. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entity rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi.

Gli indicatori del RAF sono declinati per ambiti di rischio, che fanno leva sul processo di Risk Identification, e tiene conto delle indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati durante tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework, e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio.

ll perimetro RAF di Gruppo ha permesso di identificare un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale (di Primo e Secondo Pilastro), Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito & Struttura, Redditività, Operativo/di Condotta, ICT, Cyber e Altre tematiche rilevanti.

Il sotto-ambito riferito al rischio "ICT, Cyber e Security" è stato consolidato con il raffinamento di indicatori per il monitoraggio degli incidenti, prevedendo per l'anno successivo un ampliamento del perimetro degli indicatori ad esso riferito. Con riguardo ai fattori ESG, le differenti tematiche sono ricomprese nel perimetro complessivo e vengono monitorate tramite specifiche metriche ricomprese negli ambiti sopra citati.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo per gli ambiti di rischio sopra riportati sono suddivisi in tre livelli, come di seguito riportato:

  • Indicatori Strategici: numero ristretto ed esaustivo di metriche attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo. Tali indicatori, che includono la maggior parte degli indicatori utilizzati al fine di definire le Linee Guida RAF, sono funzionali alla definizione degli obiettivi di Budget e di Piano Industriale;
  • Indicatori Gestionali: metriche che integrano, dettagliano gli indicatori strategici e anticipano l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore rispetto agli indicatori strategici per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • Indicatori Early Warning: costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori strategici e gestionali.

Il sistema delle soglie è strutturato come segue:

  • Target: livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici di medio e lungo termine coerenti con il Piano Strategico di Gruppo;
  • Trigger: soglia il cui superamento da parte degli indicatori strategici e gestionali attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (c.d. "Risk Limits");
  • Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita. La soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza;

• Alert: soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento attiva un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali in sede di rendicontazione periodica. Il valore di Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica. Nel caso di indicatori inclusi nel monitoraggio del Recovery Plan, l'indicatore è oggetto di escalation.

Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo – OMR (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. In ambito creditizio, il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della Funzione Rischi prevede il rilascio di un parere preventivo anche per le Operazioni definite Significative (OS), consentendo la valutazione preventiva di un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio, e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio è stato ampliato nel corso del 2024, includendo le valutazioni relative a proposte di incremento dei fidi operativi superiori a 25 milioni per le operazioni riconducibili a gruppi di clienti connessi, con una concentrazione nella segnalazione Large Exposure superiore al 20%.

Il Gruppo promuove la diffusione di una solida cultura del rischio e a tal fine, nel corso del 2024, è stato promosso un complessivo assessment sulla Risk Culture, che ha coinvolto una platea rilevante del personale, con lo scopo di indagare il profilo di Cultura del Rischio del Gruppo. La valutazione è avvenuta principalmente attraverso una Survey che valuta il percepito e il giudizio sulle dimensioni del fenomeno rilevanti anche per il Regulator, tra cui: (i) Tone from the top and leadership, (ii) effective communication, challenge and diversity, (iii) accountability for risks e (iv) incentivi. I risultati ottenuti hanno evidenziato una diffusa attenzione alle tematiche relative alla Risk Culture e hanno permesso di individuare alcune iniziative volte al suo rafforzamento, tra le quali spiccano quelle di formazione, che garantiscono lo sviluppo e l'aggiornamento delle competenze di tutto il personale o di specifici target, alla luce dell'evoluzione dei rischi, del quadro normativo di riferimento e degli strumenti adottati per il loro presidio.

Annualmente l'unità operativa Academy predispone, in collaborazione con le Funzioni di Controllo e Centrali competenti, i Piani Formativi in ambito Responsabilità Amministrativa degli Enti, Privacy-GDPR, Trasparenza, IVASS, Mifid2 e Antiriciclaggio, a cui si aggiungono Sicurezza Fisica e Cybersecurity. Vengono, inoltre, attivati programmi di formazione a supporto delle principali progettualità Banca.

Con riferimento al 2024, si segnala la pubblicazione dei corsi su Codice Etico e Privacy rivolti a tutto il personale del Gruppo.

Sono state completate le attività formative, a supporto dell'evoluzione delle politiche creditizie e dei processi e degli strumenti per la valutazione del rischio di credito integrati con i fattori ESG, coinvolgendo le Strutture Centrali e di Rete Commerciale maggiormente interessate. Sempre in ambito rischio di credito, è stata completata la formazione a supporto del Progetto RWA Credito, che ha introdotto la ponderazione del rischio in base all'assorbimento di capitale e del nuovo Sistema Interno di Rating, con focus sul Corporate. Sono stati, inoltre, predisposti gli aggiornamenti formativi in ambito metodologie e strumenti per il monitoraggio del rischio di credito.

In ambito finanziario, si segnalano i corsi sull'evoluzione degli strumenti per la consulenza finanziaria in Banco BPM, e sul trattamento delle informazioni privilegiate e la gestione dei conflitti di interesse, previsti nell'offerta formativa annuale IVASS/ESMA.

Da ultimo, nel corso del primo semestre 2024, è stato inoltre attivato il programma formativo rivolto alle Funzioni di Controllo di Capogruppo e a Banco BPM Invest SGR, che ha consentito di fornire indicazioni generali su:

  • il quadro normativo di riferimento per le SGR Alternative;
  • il funzionamento dei fondi chiusi, con focus sui Fondi di Fondi di Private Equity;
  • le aspettative delle Autorità di Vigilanza e le prassi da adottare nella relazione con le stesse.

Sono stati previsti, inoltre, specifici approfondimenti sui Private Markets e alle attività di Compliance, Risk Management e Antiriciclaggio.

Le attività formative sono proseguite nel secondo semestre 2024. Sono stati analizzati i risultati della Survey in ambito Risk Culture, che hanno portato alla definizione di un piano di attività con avvio nel 2025. Tra queste, è prevista un'iniziativa dedicata al Middle Management per rafforzare la conoscenza e la comprensione del RAF e delle sue implicazioni sull'operatività del Gruppo. In tema D.lgs. 231, ha preso avvio il programma formativo sul Whistleblowing per far comprendere il valore dello strumento, e favorire un'evoluzione culturale in tema di presidio e prevenzione del rischio. Il programma ha visto coinvolti in via prioritaria i Direttori di Filiale, e verrà progressivamente esteso a tutta la popolazione aziendale. Sono state predisposte, inoltre, le attività formative di approfondimento sui prodotti SLL - Sustainability Linked Loans, rivolte alla Rete Commerciale, la cui erogazione prenderà avvio nel 2025. Da segnalare, infine, l'attivazione del percorso formativo dedicato alla nuova figura di Gestore di Portafoglio Premium, e l'avvio di campagne di phishing simulato, a cui seguiranno attività formative mirate su specifici target, in base agli esiti dei test.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Legal Entity, il presidio unitario dei rischi, garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, nonché assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente alla predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali, in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entity sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, sulla base del posizionamento dell'indicatore rispetto alle soglie definite nel framework e/o alla dinamica registrata, evidenziando gli eventuali punti di attenzione e le aree di miglioramento, per i quali vengono fornite specifiche analisi che ne spieghino il trend. Va ricordato che, a livello di Compagnie Assicurative l'attività di monitoraggio viene svolta direttamente dalla Funzione Rischi della Compagnia; la Funzione Rischi di Capogruppo integra tali informazioni nella reportistica periodica, al fine di fornire un'informativa completa sull'andamento del Gruppo. Inoltre, almeno trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan, con il supporto della Funzione "Recovery e Resolution Planning".

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento almeno semestrale sul posizionamento del Gruppo, rappresentando differenti viste di comparazione sugli indicatori principali rispetto al sistema bancario individuato dall'EBA Risk Dashboard, o un campione europeo significativo e comparabile con il Gruppo Banco BPM, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard, ECB Supervisory Banking Statistics, e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Al fine di fornire un cruscotto sintetico che consenta di acquisire una view complessiva sull'evoluzione del posizionamento del Gruppo e dei campioni di riferimento (EBA Italia ed Europa), a partire dall'analisi su dati a giugno 2023, è stato calcolato uno score complessivo basato sui principali n. 10 indicatori di rischio della heatmap dell'EBA e le relative soglie di riferimento (indicate dalla stessa Autorità nei Risk Dashboard). In ambito assicurativo, le analisi di posizionamento considerano le principali metriche di solvibilità riportate nei Solvency and Financial Condition Report (SFCR) pubblicati annualmente dalle imprese e dai gruppi di assicurazione in linea con il Pillar 3 del regime Solvency II, nonché i dati presenti nei Quantitative Reporting Templates (QRTs) prodotti dalle compagnie e consultabili nel portale ANIA InfoQRT.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle

regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e delle linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell'ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources (AFR) e fabbisogno di capitale – Economic Capital (ECAP), calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

La valutazione di adeguatezza patrimoniale, rendicontata formalmente con frequenza annuale ai fini di vigilanza, è aggiornata - in allineamento alla normativa esterna (linee guida EBA in ambito SREP e linee guida BCE in ambito ICAAP) ed interna di riferimento - con frequenza semestrale.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza consentendo di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo e definendo, al contempo, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio/lungo termine. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono periodicamente rendicontate agli Organi aziendali della Banca.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Dalle analisi condotte nel corso del 2024 non sono emerse carenze significative nelle metodologie utilizzate dal Gruppo per la misurazione dei rischi.

Adeguatezza della liquidità di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM gestisce l'adeguatezza del profilo di liquidità, sia in ottica attuale che prospettica, in ambito di Primo e di Secondo Pilastro sulla base dell'impianto disciplinare di Basilea 3 e delle linee guida dell'Autorità di Vigilanza.

Relativamente al Primo Pilastro, l'adeguatezza di liquidità del Gruppo viene monitorata nel continuo attraverso due indicatori: (i) il Liquidity Coverage Ratio (LCR), indicatore volto a promuovere la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità della Banca assicurando che essa disponga di sufficienti risorse liquide di alta qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di un mese; (ii) il Net Stable Funding Ratio (NSFR), indicatore volto a favorire la resilienza a più lungo termine fornendo alla Banca maggiori incentivi a finanziare la propria attività attingendo su base strutturale a fonti di provvista più stabili. Questo indicatore strutturale ha un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Tali indicatori sono integrati, nell'ambito del Secondo Pilastro, da metriche sviluppate internamente e complementari agli indicatori di liquidità regolamentare oltre che da analisi di stress.

Il Gruppo si è inoltre dotato di una strategia e di un processo di controllo interno dell'adeguatezza della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process - ILAAP). L'ILAAP è infatti il processo interno con cui il Gruppo Banco BPM gestisce e monitora il rischio di liquidità a livello di Gruppo e valuta l'adeguatezza della liquidità sia nel breve sia nel medio/lungo termine. L'ILAAP prevede inoltre un'autovalutazione interna annuale (self-assessment) del complessivo Liquidity Risk Management Framework volto al continuo miglioramento del processo stesso.

Altri rischi considerati dal Gruppo

Il processo di identificazione dei rischi (c.d. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza dei principali processi strategici di Gruppo (RAF, ICLAAP, Piano Strategico, Piano di risanamento). Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla Funzione Rischi, con il coinvolgimento del top management e delle funzioni di business e controllo, includendo le principali società del Gruppo, e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto. L'output del processo si concretizza nella predisposizione e/o aggiornamento di:

  • Long-list: rappresenta l'elenco dei potenziali rischi e fattori di rischio a cui il Conglomerato Finanziario è o può essere esposto;
  • Risk Inventory: rappresenta l'elenco dei rischi rilevanti a cui il Conglomerato Finanziario è o potrebbe essere esposto, compresi quelli quantificabili e quelli gestiti attraverso presidi organizzativi;
  • Risk Map: rappresenta l'elenco dei soli rischi rilevanti per il Conglomerato Finanziario quantificati attraverso modelli interni o quantificabili con altre misure regolamentari.

Gli esiti del processo rappresentano la base per la definizione degli indicatori di RAF e per i rischi da valutare nell'ambito del processo ICAAP e ILAAP.

La Capogruppo Banco BPM assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio rilevante e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi, in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro. In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo interno di valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP).

In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato, rischio operativo), sono di seguito elencati i rischi identificati dal Gruppo Banco BPM in seguito all'attuazione del processo di Risk Identification (c.d. Inventario dei rischi):

Rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo risultino meno
RESIDUO
efficaci del previsto. Per la sua quantificazione, viene valutata la rilevanza delle diverse tipologie di strumenti di
Credit Risk Mitigation (CRM) in termini di riduzione del requisito patrimoniale ottenuto grazie al loro utilizzo
Rischio che deriva da esposizioni creditizie verso controparti, gruppi di controparti connesse e controparti del
CONCENTRAZIONE CREDITIZIA
medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla medesima area geografica
MERCATO DEL BB
Rischio di perdita derivante da operazioni sul mercato di attività finanziarie classificate nel portafoglio bancario
CREDIT SPREAD RISK DEL BANKING
Rischio di potenziali movimenti avversi del rischio di credito non già colti dal rischio di migrazione o default
BOOK
Rischio di cambiamento del margine di interesse netto (Funding Cost Risk) e del valore economico del Gruppo Banco
BPM a seguito di variazioni inattese nei tassi di interesse, che impattano sulle posizioni classificate nel portafoglio
bancario ai fini regolamentari. Il rischio origina prevalentemente dall'esercizio dell'attività di intermediario nel
TASSO DI INTERESSE DEL BANKING
processo di trasformazione delle scadenze.
BOOK
In particolare, costituisce una fonte di rischio di tasso di interesse il "fair value" di titoli emessi a tasso fisso,
l'erogazione di finanziamenti e prestiti commerciali a tasso fisso e la raccolta attraverso conti correnti rappresenta
una fonte di rischio di tasso di interesse i flussi di cassa dell'attivo e del passivo soggetti a tasso variabile Tale rischio
include la componente di rischio Base
Rischio attuale o prospettico derivante da variazioni di valore degli immobili di proprietà detenuti a causa di
IMMOBILIARE
variazioni nei prezzi nel mercato immobiliare italiano
Rischio derivante da cambiamenti nel valore delle partecipazioni detenute nel portafoglio bancario a causa della
PARTECIPAZIONE
volatilità del mercato o dello stato dell'emittente
Rischio attuale o prospettico legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale dovuto a un inadeguato
posizionamento di mercato o decisioni manageriali errate. Nello specifico, rappresenta il rischio che le scelte di
posizionamento competitivo/strategico non producano i risultati attesi, penalizzando il raggiungimento degli obiettivi
STRATEGICO
economici e patrimoniali di breve e medio lungo periodo, o addirittura provocando indesiderate contrazioni dei
livelli di redditività e delle condizioni di solidità patrimoniale. In tale prospettiva, il rischio strategico attiene alla
possibilità di insuccesso di progetti aziendali che comportino discontinuità gestionale e all'inerzia della Banca di
fronte ad impreviste dinamiche del mercato
Rischio di perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché
EXECUTION
perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori
Rischio legato ad una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte della clientela, degli azionisti, degli
investitori, degli analisti finanziari e delle Autorità di Vigilanza che potrebbe influenzare negativamente la capacità
REPUTAZIONALE
della Banca di mantenere o sviluppare nuove opportunità di business o continuare ad avere accesso alle fonti di
funding
Rischio attuale e prospettico di incorrere in perdite dovute all'inadeguatezza dei servizi finanziari forniti, incluso il
CONDOTTA
rischio di cattiva condotta e trattamento non corretto della clientela
Rischio di operare in violazione alle norme di natura tributaria ovvero in contrasto con i principi o con le finalità
FISCALE
dell'ordinamento tributario

NUOVI PRODOTTI Rischi derivanti dallo sviluppo, implementazione e investimento in nuovi prodotti
ESTERNALIZZAZIONE Rischio derivante da contratti di outsourcing services con partner esterni al Gruppo
ICT, CYBER E SICUREZZA Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto all'utilizzo di tecnologia
informatica e di comunicazione (ICT) e ai presidi cyber e di sicurezza
AI Rischio connesso all'uso dei sistemi AI
NON CONFORMITA' Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in
conseguenza di violazioni di norme imperative (regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (ad es. statuti, codici
di condotta, codici di autodisciplina)
AML Rischio di antiriciclaggio e di finanziamento al terrorismo
ECCESSIVA LEVA FINANZIARIA Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la Banca
vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di
attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività
LIQUIDITA' E FUNDING Rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza
a causa dell'incapacità i) di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione
finanziaria (funding e liquidity risk) ii) di liquidare specifiche attività se non a costo di incorrere in perdite in conto
capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è
necessario realizzare l'operazione (market liquidity risk)
MODELLO Rischio che il modello utilizzato in un processo di misurazione o in base al quale vengono prese decisioni strategiche
dia un output errato a causa di un'errata specificazione, difettosa esecuzione o un uso improprio del modello
REGOLAMENTAZIONE Rischio derivante dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare il perseguimento delle strategie
individuate dal Gruppo
RISCHI ASSICURATIVI Rischi del portafoglio assicurativo ramo vita collegati ai rischi di sottoscrizione di natura biometrica (rischi da
incertezza ipotesi di valutazione delle passività assicurative) e di natura operativa (rischi da incertezza
dell'ammontare delle spese e dell'esercizio delle opzioni contrattuali da parte degli assicurati). Rischi del portafoglio
assicurativo ramo danni relativi ai rischi di sottoscrizione, i quali possono dipendere da una stima non adeguata
delle ipotesi di frequenza e/o della gravità dei sinistri considerati in fase di tariffazione e di riservazione, dal rischio
di riscatto anticipato degli assicurati e da perdite derivanti da eventi estremi o eccezionali. Sono inclusi anche i rischi
finanziari derivanti dall'investimento dei premi raccolti e gli altri rischi del business assicurativo (es. operativo,
liquidità)

Per maggiori dettagli, si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", redatto in coerenza alla normativa esterna e interna applicabile in materia e reso disponibile, nei termini di legge, nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

I rischi climatici e ambientali sono considerati driver di rischio con impatto sui vari rischi.

Rischi climatici e ambientali

Nell'ambito del periodico aggiornamento del processo di Risk Identification, il Gruppo Banco BPM ha individuato e provveduto a declinare in modo analitico i diversi fattori di rischio ESG, suddividendo tra quelli specificatamente legati agli aspetti climatici/ambientali e quelli di governance e social sustainability.

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio-lungo termine, stimolando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi proattivamente per rispondere al crescente interesse su tale ambito da parte dei diversi stakeholders.

Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento (UE) n. 1119 del 30 giugno 2021), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre attività avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) e alla Net-zero Banking Alliance (NZBA) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per ulteriori dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si fa rinvio a quanto illustrato nella Rendicontazione di sostenibilità, inclusa nella Relazione sulla gestione del presente Bilancio consolidato, e nell'Informativa Pillar 3.

Approccio integrato alla misurazione dei driver di rischio climatici e ambientali

L'approccio della Banca alla misurazione dei driver di rischio climatici e ambientali è coerente con le aspettative della Banca Centrale Europea, che ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la gestione e la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico.

Nello specifico, i fattori e i rischi ambientali sono stati integrati nei seguenti macro-ambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

  • Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, il Gruppo Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine, nel Piano Strategico di Gruppo sono indicati i principali obiettivi nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative;
  • Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business, il Gruppo Banco BPM considera l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando nel proprio Risk Appetite Framework (RAF) specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti, al fine di permettere agli Organi aziendali, ai Comitati direzionali e alle principali funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi;
  • Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente nel framework di risk management, sono stati individuati i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti e titoli del Gruppo Banco BPM, ad esempio integrando tali fattori anche nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. Le componenti di rischio ambientale e climatico trovano inoltre adeguata valorizzazione nei processi di definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità;
  • Disclosure: il Gruppo Banco BPM pubblica le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenuti rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative previste dalla specifica normativa in materia.

Le principali iniziative implementate nel 2024

Nel corso del 2024, il Gruppo Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e attuazione delle molteplici iniziative finalizzate all'analisi e gestione dei rischi climatici e ambientali in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, in coerenza con i piani operativi di dettaglio definiti dal Gruppo aggiornati nell'ambito del complessivo processo di revisione tematica (Thematic Review) sui driver di rischio climatici e ambientali.

Più nel dettaglio, Banco BPM ha costantemente affinato il proprio framework di Stress Test, in modo tale da recepire i rischi climatici e ambientali all'interno delle proprie proiezioni, declinando, progressivamente, metodologie e processi secondo la materialità di ciascun rischio specifico. Tra di essi, il rischio di credito rappresenta l'area più esposta in termini di materialità. Per tale motivo, il Gruppo ha deciso di avviare un'attività specifica, iniziata nel 2024 e conclusasi con l'approvazione del resoconto ICAAP 2024, per includere i fattori climatici e ambientali e l'adozione di un approccio di tipo "dynamic balance sheet" applicato a livello settoriale per la proiezione di medio-lungo termine dei volumi creditizi.

Nella prima parte dell'anno, il Gruppo è stato impegnato nella conclusione dell'esercizio di data collection "Fit for 55 climate risk scenario analysis" condotto dall'Autorità Bancaria Europea in collaborazione con BCE; tale esercizio rientra nei mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea. L'obiettivo primario è quello di valutare la complessiva resilienza del settore bancario rispetto ai target definiti con il pacchetto "Fit for 55", e acquisire informazioni sulla capacità degli Enti di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2. Al riguardo, sono stati forniti i valori di starting point, al 31 dicembre 2022. I risultati prospettici di tale modulo sono stati ottenuti utilizzando i modelli di Stress Test del rischio climatico top-down definiti dall'Autorità di Vigilanza. Con riferimento a quanto evidenziato, alla fine del mese di maggio 2024 la BCE ha inviato a ciascun partecipante un report individuale che mostra, per selezionati ambiti, i progressi rispetto ai risultati del 2022 SSM Climate Risk Stress Test, evidenziando un buon posizionamento della Banca rispetto ai peers. A novembre 2024, infine, ESAs, ECB e ESBR hanno pubblicato un report congiunto con i risultati aggregati dell'esercizio, dal quale emerge che, per il settore bancario EU, i costi della transizione dovuti all'applicazione del package "Fit-for-55", pari a circa 340 miliardi (circa il 6% del valore degli asset analizzati pari a 5,9 trilioni di finanziamenti e investimenti delle 110 banche vigilate SSM), permettono sostanzialmente di neutralizzare ulteriori impatti negativi puramente climatici, ma non la loro combinazione con altri shock macroeconomici.

In virtù dell'entrata in vigore della nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), il Gruppo Banco BPM redige e pubblica la Rendicontazione di Sostenibilità ("Sustainability Statement") quale parte integrante della Relazione sulla gestione consolidata.

A seguito della firma della Net Zero Banking Alliance (NZBA) nel marzo 2023, il Gruppo si è impegnato a supportare i propri clienti a rispettare un robusto e scientifico piano di transizione, allineando i portafogli di credito e di investimento sui settori "carbon intensive" maggiormente materiali per Banco BPM in modo da raggiungere l'obiettivo degli Accordi sul Clima di Parigi di emissioni nette pari a zero entro il 2050. Ad agosto 2024 sono stati resi noti gli obiettivi di riduzione al 2030 per i settori prioritari (Automotive, Cement, Coal, Oil & Gas e Power Generation), mentre i piani di transizione saranno pubblicati entro un anno dalla comunicazione degli obiettivi. Nel frattempo, Banco BPM sta lavorando anche su altri settori "carbon intensive", al fine di fissare obiettivi interni per definire e applicare la strategia net-zero.

Inoltre, come più diffusamente illustrato nella Rendicontazione di sostenibilità, il Gruppo Banco BPM è coinvolto nella valutazione dei rischi e delle opportunità connessi al contesto imprenditoriale, poiché i piani di transizione costituiranno uno strumento strategico per identificare potenziali rischi e opportunità sostanziali legati al clima, e per implementare lo sviluppo delle proiezioni e l'estensione dell'orizzonte temporale dei piani aziendali. Coerentemente, per quanto riguarda la gestione del rischio, sin dal 2021 i driver di rischio climatico sono formalizzati all'interno dell'inventario dei rischi e pienamente integrati nel RAF, nell'ICAAP e negli stress test. Fattori climatici e ambientali sono stati considerati anche ai fini del calcolo dell'expected credit loss del modello IFRS 9.

Ai fini della periodica valutazione di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), i fattori climatici e ambientali sono stati anche considerati nelle metodologie di stima definite dal Gruppo con riferimento al rischio operativo e immobiliare; nello specifico, si è tenuto conto sia dell'incidenza di un potenziale danno fisico sul patrimonio immobiliare e artistico della Banca (rischio operativo), sia di una svalutazione aggiuntiva degli asset strumentali e ad uso investimento di proprietà del Gruppo, per l'effetto congiunto di uno stress da rischio fisico acuto e del possibile manifestarsi di un rischio di transizione (rischio immobiliare).

Per l'illustrazione degli impatti dei fattori ESG sui processi creditizi, si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva sezione del Rischio di credito.

Framework dei controlli in ambito Wealth Risk Management

Nel corso del 2024, il Gruppo Banco BPM ha affinato il proprio modello di Product Testing, con modifiche inerenti la misurazione dell'erosione del rendimento atteso per i prodotti emessi o strutturati dal Gruppo, a fronte dei costi, e una revisione dei modelli e dei processi relativi alla stima dei premi al rischio, in coerenza con il contesto di mercato. Nel secondo semestre è stata avviata l'attività a supporto di Banco BPM Vita, in ottica di coordinamento per la ridefinizione del modello di Product Testing a seguito di adeguamento alle richieste dell'autorità di vigilanza. Sono state, infine, condotte le analisi standard di misurazione e monitoraggio riconducibili ai macro-processi della Product Governance, del Pricing e della Best Execution per le singole legal entity, nonché le attività standard di calibrazione dei modelli relativi ai servizi d'investimento. È stato, infine, definito e approvato il framework di gestione dei rischi di Banco BPM Invest SGR, sia con riferimento ai rischi dei patrimoni gestiti, sia con riferimento ai rischi della SGR.

Data Quality & Aggregation

Il framework di data quality si applica a tutte le categorie di rischio di primo pilastro (rischio di mercato, rischio di credito e controparte e rischio operativo), ai rischi di tasso e di liquidità, nonché all'ambito DoD - Nuova definizione di Default. Sono state, inoltre, condotte attività specifiche che hanno riguardato le tabelle (Data Request) funzionali allo sviluppo dei modelli interni per il rischio di credito, anche in ottica di prossima istanza (Next Application AIRB 2025).

Nel corso dell'anno sono state condotte le attività di estensione dei principi BCBS239 al di fuori dell'area rischi e in particolare all'ambito ESG e Recovery/Resolution Plan, mentre sono state completate le attività di estensione di tali principi all'ambito segnaletico (COREP – Large Exposure, Leverage Ratio e Own Funds – FINREP, Asset Encumbrance), all'antiriciclaggio e antiterrorismo (AML/CFT).

Le attività di presidio di secondo livello sulla qualità dei dati sono state condotte utilizzando l'approccio strutturato del KQI-2L (Key Quality Indicator – secondo livello) sulle aree di indagine sopra richiamate, nella misura in cui tale approccio è applicabile a seconda delle specificità del singolo ambito.

Particolare attenzione sarà rivolta alle attività di controllo di secondo livello sui progetti in corso, che riguardano trasversalmente le diverse funzioni Banca, quali ad esempio le metriche del RAF, in particolare per gli indicatori strategici, le istanze per l'autorizzazione ai modelli interni e i modelli di Secondo Pilastro, il datawarehouse del credito, i temi ESG, l'esercizio di stress test e il Pillar 3.

Rischio informatico e CyberRisk

Nel corso del 2024, l'unità operativa ICT & Security Risk ha completato il set-up e la programmazione delle attività della struttura e avviato la rendicontazione trimestrale verso i Comitati manageriali e gli Organi Aziendali sulle attività di controllo di II livello e monitoraggio svolte.

In particolare, è stata completata la redazione dei rapporti annuali "Servizi di pagamento: risultanze dell'analisi dei rischi operativi e di sicurezza" e "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza" relativi all'anno 2023, in collaborazione con le funzioni competenti, come richiesto dalla circolare n. 285 di Banca d'Italia.

È stato prodotto l'aggiornamento della metodologia di analisi del rischio ICT e di Sicurezza rispetto agli standard normativi e di mercato, con l'inclusione dell'analisi del rischio del perimetro delle infrastrutture.

La metodologia di gestione del rischio informatico e di sicurezza, approvata nel 2023, è stata adeguata nel corso del 2024 per rispondere agli aggiornamenti introdotti dal regolamento DORA ed è stata utilizzata sulle applicazioni in perimetro. La metodologia di analisi del rischio prevede la valutazione di rischio residuo delle singole applicazioni, incorporando gli aspetti legati al rischio strategico e reputazionale. La valutazione complessiva in corso sta confermando un rischio residuo complessivo attestabile su un livello basso, in continuità con le precedenti valutazioni. È stata, inoltre, aggiornata la metodologia per l'esecuzione dei controlli di II livello in ambito ICT e Sicurezza, ed è stato rinnovato il framework di controlli. Tali controlli sono stati distribuiti in una pianificazione annuale divisa per trimestre, e sono stati agiti a partire dal secondo semestre dell'anno. Durante l'anno, le attività di controllo hanno portato alla definizione di 7 finding, attualmente in gestione agli uffici di competenza.

A fronte dell'ispezione OSI-2023-ITBPM-0220761 in materia di IT e cybersecurity risk del 2023, è stato effettuato un monitoraggio della predisposizione del piano di remediation ai finding da parte di IT e Sicurezza Logica e Fisica e delle progressive attività di rimedio. In materia regolamentare, è proseguita la gestione centrale dell'esercizio di ECB Cyber Resilience Stress Test.

Durante l'anno sono state proposte delle evoluzioni, in collaborazione con Risk Governance & Insurance e con le funzioni IT e Security, degli indicatori RAF per l'ambito ICT e Security per il 2024, con successivo ampliamento per il 2025.

Nell'ambito del più ampio progetto di Gruppo, sono previsti l'adozione progressiva dei requisiti del regolamento DORA ed il rafforzamento dei presidi legati al Rischio ICT.

È proseguito il processo di razionalizzazione e consolidamento del parco fornitori, attivato a partire dal 2020, che, da un lato, ha portato a una riduzione dei fornitori ritenuti non essenziali e, dall'altro, ha permesso di avvalersi di nuove partnership nelle aree di innovazione digitale e cybersecurity.

Nello stesso arco temporale sono stati inoltre potenziati i presidi sui servizi esternalizzati sia all'interno sia all'esterno del Gruppo, al fine di garantire un controllo adeguato della stabilità e della qualità dei servizi offerti dai fornitori.

In tale contesto, al fine di procedere con l'azione di contrasto e mantenere i livelli di sicurezza acquisiti, è proseguita la strategia di cybersecurity, in coerenza con il piano pluriennale, attraverso interventi trasversali di evoluzione dei presidi di sicurezza.

Sono proseguiti diversi interventi di evoluzione degli strumenti a supporto del modello di analisi del rischio informatico, tra cui un tool a supporto della raccolta degli impatti in ambito rischio strategico e reputazionale.

In un'ottica di evoluzione del capitale umano e delle competenze delle risorse IT, in considerazione dell'innovazione di processo e tecnologica, è in corso un programma di sviluppo volto a supportare la trasformazione IT e rafforzare il ruolo della Data Quality e Sicurezza Informatica di Gruppo, in ottica di up-skilling e re-skillling su competenze professionali e trasversali.

Con riferimento all'IT Risk Questionnaire 2024, per il periodo in esame, in attesa del completamento del processo di valutazione, i primi indicatori portano a prevedere una conferma di tali risultati. Come illustrato nei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione consolidata, si segnala inoltre che, a seguito dell'ispezione OSI su IT e Cyber Security Risks, in data 2 agosto 2024, la Banca ha ricevuto la decisione nella quale sono contenuti n. 5 requisiti giuridicamente vincolanti per i quali sono in corso di predisposizione i relativi interventi correttivi. Le attività saranno oggetto di attento monitoraggio.

Rischi conseguenti alla riforma degli indici di riferimento

Alla luce delle evoluzioni normative intercorse, il Gruppo ha analizzato i rischi collegati alla riforma dei tassi benchmark, con particolare riferimento al rischio connesso alla cessazione del tasso Euribor, che rappresenta il principale indice di riferimento utilizzato dal Gruppo per l'indicizzazione dei contratti di finanziamento e per le attività sottostanti ai contratti derivati su tassi di interesse.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 - Altri Aspetti" della presente Nota integrativa.

Stress test

Il Gruppo Banco BPM ha implementato un articolato framework di stress testing, inteso come l'insieme di tecniche quantitative e qualitative mediante le quali la Banca valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma plausibili. Nell'ambito del framework sono inoltre stabilite le linee guida relative all'applicazione degli scenari di stress oltre ai ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali e degli Organi Sociali. Il framework per le proiezioni di lungo termine e per le prove di stress adottato dal Banco BPM costituisce dunque un insieme coordinato di metodologie, processi, controlli e procedure che definiscono le principali variabili da utilizzare in ottica prospettica per le stime in condizioni ordinarie e avverse finalizzate sia ai processi di pianificazione e risk management sia a fini regolamentari che gestionali e contabili.

Le prove di stress sono volte a valutare gli effetti sui rischi della Banca di eventi specifici (analisi di sensitività) o di movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi (analisi di scenario), con riferimento ai singoli rischi (stress test specifici) o in maniera integrata su più rischi (stress test integrato).

Il processo di analisi si basa sulla quantificazione degli impatti relativi a prove di stress testing di tipo firm-wide che consente una valutazione globale in termini di profilo di rischio del Gruppo.

Attraverso tali analisi è possibile individuare quei fattori di rischio che più di altri contribuiscono a determinare risultati negativi e, conseguentemente, permettono di attuare strategie che consentono di limitare la perdita al realizzarsi di detti scenari.

Lo Scenario Council, costituito nel 2019, ha il compito di confermare o proporre una revisione degli scenari utilizzati nei processi di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità del Gruppo, tenendo anche conto di eventuali considerazioni del Top Management derivanti, ad esempio, da variazioni sostanziali delle stime di rischio e profittabilità, variazioni del mercato o del contesto di riferimento, introduzione di nuovi principi normativi, indicazioni specifiche dell'Autorità di Vigilanza, individuando anche i relativi processi impattati e valutando il loro potenziale aggiornamento. In esso sono esaminati nel continuo, almeno trimestralmente, gli aggiornamenti degli scenari macroeconomici effettuati da differenti provider esterni, valutando di volta in volta se recepirli nei processi strategici ad essi collegati.

Al fine di meglio rafforzare e strutturare l'attività svolta dallo Scenario Council, il Gruppo a partire dal 2021 ha definito un framework per l'aggiornamento degli scenari macroeconomici, supportato anche dalla definizione di una metodologia per l'individuazione di trigger di materialità di variazione degli scenari, il cui superamento richiede la convocazione di uno Scenario Council per un'analisi di dettaglio sulle motivazioni che hanno originato tali sforamenti e una valutazione tecnica circa la loro adozione nei processi strategici del Gruppo.

Nel corso del 2024, lo Scenario Council si è riunito 9 volte al fine di valutare nel continuo l'evoluzione del contesto macroeconomico esterno e gli impatti sui processi strategici e gestionali del Gruppo.

Il Gruppo svolge periodicamente, in coerenza con le finalità di analisi e con il principio di proporzionalità, prove di stress con finalità specifiche legate ai principali processi aziendali, in particolare:

  • Risk Identification, per quanto riguarda la definizione della materialità dei rischi, che viene verificata in condizioni ordinarie e stressate;
  • Definizione del Risk Appetite Framework (RAF);
  • Pianificazione strategica e operativa;
  • Quantificazione dei valori dei limiti operativi in ipotesi di stress (qualora prevista);
  • Calcolo dell'ECL IFRS 9;
  • Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP);
  • Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP);
  • Liquidity Contingency Plan;
  • Recovery Plan.

Nell'ambito di tali prove di stress rientrano anche prove di stress "verticali", condotte a livello di portafogli e rischi individuali, riconducibili ad analisi di sensitivity o di scenario, volte anche a individuare potenziali concentrazioni di rischio.

Specifiche prove di stress sono svolte inoltre con finalità gestionali e regolamentari (Supervisory Stress Test), questi ultimi secondo le tempistiche dettate di volta in volta dall'Autorità di Vigilanza.

Il Gruppo utilizza tali strumenti a supporto di altre tecniche di gestione e di misurazione dei rischi, in ottica di:

  • fornire una visione prospettica dei rischi, dei relativi impatti economici e finanziari, valutando la solidità complessiva della Banca al verificarsi di scenari avversi o alternativi rispetto a quello di riferimento, supportando così la definizione del budget e del piano industriale;
  • contribuire nell'ambito dei più importanti processi di pianificazione e risk management, anche alla definizione delle soglie RAF e alla determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento del Gruppo;
  • valutare lo sviluppo di piani di mitigazione del rischio e di ripristino in concomitanza con determinate situazioni di stress. Le prove di stress sono infatti utilizzate per definire specifiche soglie di trigger interne, al raggiungimento delle quali si attivano i piani di risoluzione come previsto dalla direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) in tema di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e delle imprese di investimento.

Si segnala che il Gruppo nella prima metà del 2024 è stato impegnato nello svolgimento dei seguenti esercizi regolamentari:

  • Data collection degli starting point al 31 dicembre 2022 dei dati climatici richiesta da BCE nell'ambito del primo esercizio "Fit-for-55 climate risk scenario analysis", condotto da EBA con la collaborazione di BCE. L'esercizio, che si è svolto nel primo trimestre del 2024, rientra nei nuovi mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea, con l'obiettivo di valutare la resilienza del settore bancario in linea con il pacchetto "Fit for 55", e di acquisire informazioni sulla capacità di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2 in condizioni di stress;
  • Cyber Resilience Stress Test, primo esercizio condotto da BCE in ambito Business Continuity e Resilienza Operativa proposto da BCE, avviato il 23 novembre 2023 e terminato a fine luglio 2024. L'esercizio, avente l'obiettivo di valutare la resilienza operativa del settore bancario in linea con le più recenti minacce di carattere cyber, ha richiesto al Gruppo di simulare le attività di analisi, recupero e ripristino di un'infrastruttura informatica critica per la Banca in seguito ad un incidente di cybersicurezza grave ma plausibile, e stimarne i presunti impatti economici;
  • in ambito assicurativo, esercizio di Stress Test EIOPA 2024, avviato dall'European Insurance and Occupational Pension Autority (EIOPA) in data 2 aprile, esteso da IVASS alle principali entità assicurative italiane, tra cui anche a Banco BPM Vita, e terminato nel mese di agosto. L'esercizio, volto a valutare la resilienza del settore assicurativo europeo a sviluppi negativi gravi ma plausibili delle condizioni economiche e finanziarie, ha richiesto alle compagnie partecipanti di valutare il proprio profilo di rischio sia in termini di capitale che di liquidità a seguito di shock istantanei di mercato e assicurativi, tenendo conto anche degli impatti derivanti dell'applicazione di "management actions" plausibili e realistiche.

Il sistema di controllo interno dei rischi

Nel seguito è riportata la descrizione delle strutture e dei compiti attribuiti alle funzioni aziendali di controllo del Gruppo Banco BPM. Le principali funzioni aziendali della Capogruppo Banco BPM preposte al controllo dei rischi sono le seguenti:

  • Funzione Audit;
  • Funzione Rischi;
  • Funzione Compliance;
  • Funzione Antiriciclaggio.

La Funzione Audit è a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, svolge l'attività di Revisione Interna prevista dalle Disposizioni di Vigilanza mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio – in loco e a distanza – presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di uno specifico contratto di outsourcing ovvero in qualità di Capogruppo. Il responsabile della Funzione Audit ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare l'efficacia e l'effettività del complessivo Sistema dei Controlli Interni, riportando agli organi aziendali le risultanze delle proprie attività e i necessari interventi che il management deve realizzare al fine di raggiungere la piena adeguatezza dei processi e del sistema dei controlli.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario. Per l'unica entità bancaria estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse),

svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione interna, operando in eventuale coordinamento con la stessa. La Funzione Audit della Capogruppo svolge inoltre il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo delle Funzioni Internal Audit delle compagnie assicurative appartenenti al Conglomerato Finanziario.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit, oltre a quanto previsto dalla normativa interna, tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali internazionali.

La Funzione Audit svolge, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti riguardanti l'assetto dei controlli interni.

La Funzione Rischi è a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco BPM S.p.A.; il suo responsabile accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo, e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Rischi di Capogruppo assume il ruolo di funzione di controllo dei rischi ai sensi della Circolare n. 285/2013 di Banca d'Italia, assicura il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e sovrintende - a livello di Gruppo ed in modo integrato - ai processi di governo e controllo (Enterprise Risk Management), sviluppo e misurazione dei rischi (Risk Models) e al processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (Validazione Interna).

La Funzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare, provvedono a:

  • proporre e sviluppare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi di competenza;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi di competenza da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio e dei relativi assorbimenti di capitale, verificando l'attuazione degli indirizzi e delle politiche definite in materia di gestione dei rischi di competenza e il rispetto delle soglie definite all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo;
  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi - di Primo e Secondo Pilastro, in condizioni ordinarie e stressate - anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci;
  • presidiare il processo di convalida dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • presidiare il processo di verifica, mediante controlli di secondo livello, del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, e di valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero;
  • assicurare che le informazioni utilizzate per le attività di misurazione, monitoraggio e reporting dei rischi di propria competenza siano state sottoposte a un robusto framework di Data Quality e Aggregation;
  • formulare proposte di mitigazione, in particolare attraverso l'utilizzo di coperture assicurative o finanziarie al fine di esternalizzazione del rischio, demandandone la valutazione e l'esecuzione alle funzioni deputate, e monitorandone l'andamento;
  • provvedere allo svolgimento dei controlli di secondo livello relativi al monitoraggio delle funzioni IT e Sicurezza logica e fisica, di crescente rilievo per la strategia aziendale, nonché della verifica dell'aderenza delle operazioni ICT al sistema di gestione dei rischi.

Le attività di competenza del responsabile della Funzione Rischi consistono, inoltre, nell'agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni, attraverso:

  • la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi;
  • una più integrata capacità di elaborare, sistematizzare e contestualizzare le informazioni acquisite e di effettuare valutazioni (sia in termini di rischio che di valore degli asset) in modalità indipendente da altre istanze;
  • una rappresentazione di sintesi (integrata) dei rischi aziendali e, quindi per questa via, una maggiore comprensione, da parte degli Organi Aziendali, delle principali problematiche evidenziate dal sistema dei controlli interni di secondo livello;

• l'adozione di interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le relative priorità evidenziate dalle Funzioni di Controllo interno di secondo livello.

La Funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto del Chief Risk Officer (CRO), presidia in modo indipendente i processi di validazione interna dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi. La Funzione valuta il rischio di modello implicito nelle metodologie utilizzate per la misurazione dei rischi ed effettua controlli finalizzati alla validazione del calcolo dei requisiti patrimoniali con riferimento all'applicazione dei modelli interni validati.

La Funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando, sia in fase di impianto sia di funzionamento, che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Per le norme che riguardano l'esercizio dell'attività bancaria e di intermediazione, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, la Funzione Compliance, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità.

Con riferimento ad altre normative per le quali sono previste forme specifiche di presidio specialistico, i compiti della funzione Compliance, in base ad una valutazione dell'adeguatezza dei controlli specialistici a gestire i profili di rischio di non conformità, sono graduati e la stessa funzione Compliance è comunque responsabile (in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate) della: i) definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità; ii) individuazione delle relative procedure; iii) verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

Per gli ambiti direttamente presidiati dalle altre funzioni di controllo di secondo livello della Capogruppo, o dal Dirigente Preposto, o dalla struttura Compliance delle società del Gruppo che non hanno esternalizzato tale funzione alla Capogruppo, il presidio del rischio di non conformità è attuato da dette funzioni, limitatamente agli aspetti rientranti nelle specifiche responsabilità e nel relativo perimetro operativo. Per gli ambiti non presidiati direttamente dalla funzione Compliance sono previsti meccanismi di coordinamento e flussi informativi verso la stessa.

Tale scambio di flussi informativi costituisce anche strumento fondamentale tramite il quale la funzione Compliance di Capogruppo svolge le proprie funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo per le strutture di conformità alle norme delle società appartenenti al Gruppo che non hanno esternalizzato la funzione medesima presso la Capogruppo.

Al Responsabile della funzione di conformità alle norme (Compliance Manager) di Capogruppo è, altresì, conferito l'incarico di Responsabile per la Protezione dei Dati (Data Protection Officer), ai sensi dell'art. 37, par. 7, Reg. (UE) n. 679/2016 (GDPR), in ambito privacy.

La Funzione Antiriciclaggio di Gruppo esercita le proprie attività con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, presidiando nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni. La struttura assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della Funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS); presso la medesima Funzione sono declinati i ruoli e le responsabilità del Sanction Compliance Officer al fine di garantire l'adeguatezza dei presidi nei confronti di Paesi e controparti soggette a misure restrittive.

L'attività è svolta secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, in fase di impianto come di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione delle vulnerabilità rilevate.

Attività di miglioramento del sistema di gestione e controllo dei rischi

Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di gestione e controllo dei rischi. In particolare, il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di Primo Pilastro:

• rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di Banco BPM. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione A-IRB

permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard. Nel corso del 2017 il Gruppo Banco BPM ha presentato alla Banca Centrale Europea richiesta di estensione, con contestuale model change sulla definizione di default e aggiornamento delle serie storiche, dei modelli interni avanzati (A-IRB) al portafoglio Corporate e Retail di BPM S.p.A. e di uso del modello EAD limitatamente al perimetro Retail, per il relativo calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In tal contesto, il Gruppo ha ricevuto l'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2018, a valere sulle segnalazioni a partire da gennaio 2018.

A partire da marzo 2021, la Banca è stata autorizzata dal Regulator all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD sia per la clientela retail che per quella corporate. Gli effetti di tali nuovi parametri recepiscono la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le linee guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03).

Nel corso del 2021, la Banca ha avviato un importante progetto di revisione del sistema A-IRB volto ad ultimare il processo di allineamento degli attuali modelli di rischio di credito ai dettami normativi derivanti dalle linee guida EBA in ambito sviluppo modelli PD e LGD (EBA/GL/2017/16), stima del downturn (EBA/GL/2019/03, EBA/RTS/2018/04) e tecniche di Credit Risk Mitigation (EBA/GL/2020/05). Le attività progettuali di revisione dei modelli di rischio di credito, dei criteri di valutazione degli stessi (framework di backtesting) e di adeguamento dei vari processi Banca, hanno portato all'invio di un'istanza di model change A-IRB al Regulator nel primo trimestre 2022, che si è concretizzata a dicembre 2023 con la ricezione dell'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2024.

Inoltre, a maggio 2023 la Banca ha avviato l'iter di formale richiesta autorizzativa per l'utilizzo dello Slotting Criteria sulle esposizioni Specialized Lending (come da disposizione dell'Art.147-8 del Regolamento (UE) n. 575/2013) originati e gestiti da finanza strutturata. Contestualmente si è richiesta l'autorizzazione all'estensione dei modelli A-IRB generalisti alle esposizioni Specialized Lending originate e gestite dalla rete commerciale. Il processo ispettivo si è concluso nel quarto trimestre del 2023 con la ricezione dell'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel secondo trimestre 2024.

Nel corso del 2024, la Banca ha avviato un progetto di risviluppo dei modelli A-IRB PD ed LGD Corporate, con l'obiettivo di adeguamento alle attuali normative derivanti da Basilea III finalized, alle linee guida BCE (ECB guide to internal models), nonché al superamento dei finding rilevati dalla BCE per il segmento Corporate. Tale iniziativa porterà ad un'istanza di model change A-IRB per il segmento in esame al Regulator nel secondo trimestre 2025;

• rischio di mercato: il perimetro attualmente validato con modello interno per il calcolo del requisito patrimoniale ai fini di vigilanza è il rischio generico e specifico dei titoli di capitale, il rischio generico di tasso, il rischio specifico di credito dei titoli di debito ed il rischio cambio sia per il portafoglio di negoziazione che bancario, mentre viene misurato con il metodo standard il rischio commodity. A seguito del perfezionamento dell'operazione di scissione del ramo Global Markets di Banca Akros in Banco BPM, con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2024, il nuovo modello operativo ha accentrato nella Capogruppo le attività di capital markets che comportano un'assunzione di rischio mercato.

1.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie per le banche del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello interno di portafoglio di stima del rischio VaR, applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Per una disamina delle principali iniziative e dei correttivi apportati per fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico di riferimento ed altri fattori di rischio non intercettati dai modelli di determinazione della perdita attesa si rimanda a quanto illustrato nel successivo paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese".

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il Gruppo governa il rischio di credito attribuendo specifiche responsabilità agli Organi, alle funzioni e ai Comitati di Capogruppo e delle Società controllate, coerentemente con il proprio Sistema dei Controlli Interni e sulla base di un modello organizzativo che prevede il presidio accentrato presso la Capogruppo al fine di esprimere un indirizzo e un governo unitario nella gestione dei rischi stessi.

Le politiche di governo del rischio di credito rappresentano il quadro di riferimento per l'operatività delle strutture deputate alla gestione del rischio, sono aggiornate annualmente nell'ambito del RAF e indirizzano le politiche creditizie in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale, del profilo di rischio atteso e del contesto esterno.

Come richiesto dalla normativa di vigilanza, il Gruppo ha definito, internamente, il processo di gestione ex-ante delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) e il presidio sulle grandi esposizioni, disciplinato dallo specifico regolamento aziendale in materia.

La Capogruppo definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di budget e in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Per la misurazione del rischio di credito nelle sue diverse accezioni e componenti il Gruppo adotta modelli e metriche sviluppati in conformità con la normativa di vigilanza, orientati ad assicurare una sana e prudente gestione delle posizioni di rischio assunte e a rispettare i requisiti regolamentari, valutando anche l'effetto di variazioni di scenario cui è esposto il portafoglio creditizio.

Tali modelli devono essere sottoposti a backtesting e stress testing periodico al fine di garantirne la robustezza statistica e la prudenzialità, convalidati da una unità operativa indipendente rispetto alla funzione deputata al loro sviluppo, oggetto di revisione almeno annuale da parte della Funzione Audit.

In ottica regolamentare, gli attivi ponderati per il rischio di credito (RWA) sono determinati con metodologia basata su rating interni (A-IRB Approach) sui segmenti/parametri di rischio validati dagli Organi di Vigilanza e con Approccio Standard per le altre esposizioni, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Relativamente al perimetro di Banca Akros e Banca Aletti, vige l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza.

I modelli sono soggetti a calibrazione periodica dei parametri di rischio.

Il processo di sviluppo e aggiornamento "model change" dei modelli di rating è costituito dall'insieme delle attività e procedure volte a definire, in fase iniziale o di successivo aggiornamento, i modelli di rating applicabili alle

esposizioni creditizie, cioè modelli statistici o esperienziali finalizzati a supportare le valutazioni creditizie effettuate dalle Società del Gruppo Bancario e a consentire la determinazione dei requisiti patrimoniali della stessa a fronte del rischio di perdite inattese.

Con riferimento ai segmenti validati, sono presenti:

  • cinque modelli di rating (4 per la clientela Imprese, 1 per i Privati), che utilizzano informazioni di bilancio, andamentali e qualitative (Imprese) e sociologiche/andamentali (Privati), calibrati secondo un approccio di lungo periodo (Through-the-Cycle), allo scopo di neutralizzare possibili impatti derivanti da una fase espansiva o recessiva del ciclo economico;
  • due modelli di LGD performing (1 per la clientela Imprese, 1 per i Privati);
  • due modelli di LGD non performing ELBE (Expected Loss Best Estimate) e Defaulted Asset separati per Imprese e Privati;
  • due modelli EAD rispettivamente per la clientela Corporate e per il portafoglio Privati.

In ottica gestionale, la misurazione della perdita inattesa sul rischio di credito avviene quantificando il capitale economico attraverso l'applicazione di un modello interno di portafoglio Credit VaR.

L'elemento centrale dei modelli di misurazione del rischio di credito è costituito dal Sistema di Rating, ovvero un insieme strutturato e documentato di metodologie, processi organizzativi e di controllo e modalità di organizzazione delle basi dati che consente la raccolta e l'elaborazione delle informazioni rilevanti per la formulazione di valutazioni sintetiche della rischiosità di una controparte e delle singole operazioni creditizie.

Il sistema di rating è integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale, rivestendo una funzione rilevante nei seguenti processi di Gruppo:

  • Politiche creditizie;
  • Pianificazione commerciale;
  • Pianificazione del capitale;
  • Risk Appetite Framework;
  • Pricing dei prodotti;
  • Concessione del credito;
  • Monitoraggio e gestione del credito;
  • Provisioning;
  • Misurazione e controllo del rischio;
  • ICAAP e ILAAP;
  • Gestione del sistema premiante;
  • A.Ba.Co. (altri strumenti di funding).

Le modalità di utilizzo gestionale del rating nei diversi processi aziendali sono disciplinate nelle normative tempo per tempo emanate relative ai suddetti ambiti. L'impianto normativo posto a presidio del rischio di credito, sviluppato in coerenza con gli standard aziendali, si basa su specifici Regolamenti e Norme di Processo, in particolare il Regolamento in materia di rischi di credito e di controparte e il Regolamento dei Limiti di autonomia e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito.

I principi definiti nei Regolamenti emanati sono applicati e inseriti nella scrittura della normativa in forma organica, per i processi compresi nella tassonomia aziendale.

I processi di concessione del credito garantiscono un'adeguata, obiettiva e omogenea valutazione del merito creditizio e dei rischi, attraverso l'utilizzo del rating per indirizzare le fasi decisionali.

In particolare, i rating sono utilizzati per la definizione della competenza deliberativa attraverso una metodologia di ponderazione basata sulla valutazione di merito creditizio di ciascuna controparte, sintetizzata dal rating, nonché sui fattori di contenimento del rischio assunto.

La valutazione dei rischi già assunti o da assumere è effettuata nei confronti del singolo cliente e del Gruppo di Rischio, cioè l'insieme dei soggetti collegati attraverso i legami considerati per il censimento dei Gruppi Economici nonché quelli di cointestazione e di coobbligazione, con riferimento all'intero Gruppo Bancario.

I criteri di attribuzione delle responsabilità ai diversi soggetti/unità organizzative che partecipano al processo di concessione del credito sono ispirati a principi di separatezza al fine di garantire indipendenza di giudizio e prudenza nell'assunzione dei rischi.

A questo fine, nell'ambito delle attività previste nel processo di concessione del credito, sono chiaramente distinti i ruoli del "Proponente", del "Deliberante" e dell'eventuale "Organo intermedio esprimente parere".

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

La Norma "Autorizzazione, monitoraggio e gestione degli sconfinamenti e/o scaduti" definisce le attività di costante monitoraggio che il Gestore deve effettuare nella gestione della relazione con riferimento agli sconfinamenti, alle rate scadute e non pagate ed agli utilizzi a fronte di fidi scaduti o ridotti.

La gestione degli sconfinamenti è accompagnata da apposita procedura che ha reso più efficiente l'accesso ai dati relativi alle posizioni nella situazione definita "past due in corso di formazione", permettendo consultazioni attuali e storiche delle informazioni disponibili sino al dettaglio del singolo rapporto, nonché di ottenere elenchi in funzione di criteri di selezione parametrici a scelta dell'utente.

L'identificazione del credito forborne è effettuata nell'ambito del processo di concessione del credito e, conseguentemente, mediante le funzionalità della PEF (Pratica Elettronica di Fido).

L'individuazione dei crediti forborne è svolta con riferimento sia alle posizioni in bonis inserite nella watch list, sia a quelle classificate a credito deteriorato, per le quali siano riscontrati lo stato di difficoltà finanziaria (tale stato è oggettivo per le posizioni classificate a credito deteriorato) e la concessione di una tolleranza.

Al Gestore della relazione, nel ruolo di "Proponente", è attribuita la responsabilità di:

  • svolgere la valutazione relativa alla situazione di difficoltà finanziaria del cliente. Per formare un giudizio di merito sono utilizzate tutte le informazioni dell'istruttoria impiegate per l'analisi del merito creditizio in PEF, ivi compresa una specifica check list integrativa differenziata tra Imprese e Privati;
  • valutare la concessione in proposta con riferimento alla sua natura di forbearance;
  • attestare nel sistema informativo la propria valutazione in merito alla situazione di difficoltà finanziaria o meno del cliente ed all'identificazione o meno della concessione in proposta come misura di forbearance.

All'Organo intermedio esprimente parere è richiesta la condivisione delle valutazioni del Proponente.

Agli Organi Deliberanti è attribuita la responsabilità di attestare la coerenza o l'incoerenza della valutazione formulata dal Proponente.

L'evidenza espressa in sede di delibera sulla singola linea di credito identifica automaticamente tutti i rapporti ad essa collegati come "forborne".

Una volta classificate come forborne, le esposizioni sono gestite nell'ambito dei processi di riferimento ("Monitoraggio e gestione del credito deteriorato" per le "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" e "Monitoraggio e gestione del credito: watch list" per le "Altre esposizioni oggetto di concessioni").

Le decisioni in merito alla cessata condizione di credito forborne o alla riclassificazione "in bonis" delle "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" sono assistite dal sistema informativo.

In merito sono automaticamente evidenziate le posizioni che superano i parametri oggettivi definiti dalla normativa EBA e le proposte sono oggetto di un processo strutturato che consente l'esame e la storicizzazione di tutti gli elementi di valutazione disponibili.

La riclassificazione a maggior rischio dell'esposizione "in bonis", già precedentemente oggetto di concessione di tolleranza, è automatica al verificarsi degli eventi definiti dalla normativa EBA.

Il Rischio Paese, che identifica i fattori di rischio ascrivibili alla situazione politica, macroeconomica, istituzionale e legale di un Paese estero, viene considerato, con riferimento a tutte le operazioni di natura commerciale e finanziaria, nel caso la controparte sia residente o abbia sede in un Paese estero. Il rischio Paese è incentrato su due elementi principali:

  • il rischio politico, ovvero l'insieme dei fattori riguardanti il sistema politico e istituzionale che possono influenzare la volontà di un Paese di onorare i propri impegni;
  • il rischio di trasferimento, ovvero l'insieme dei fattori economici che possono influenzare la possibilità che un determinato Paese possa stabilire, come elemento della propria politica economica, dei limiti al trasferimento dei capitali, dividendi, interessi, commissioni o royalties nei confronti di creditori e/o investitori stranieri.

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

Con riferimento al Rischio di Trasferimento, si segnala che tale rischio è incluso nei portafogli creditizi che utilizzano rating ECAI (esposizioni verso Stati ed Amministrazioni centrali, Intermediari vigilati e Corporate non residenti). Il perimetro residuale (clientela non residente sprovvista di ECAI), di ampiezza limitata, è monitorato periodicamente dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le strutture organizzative della Funzione Crediti e dei Crediti delle Direzioni Territoriali sono definite in aderenza ai processi di concessione, di monitoraggio e di gestione del credito.

Inoltre, il Responsabile della struttura Crediti di Direzioni Territoriali riporta funzionalmente al Responsabile della Funzione Crediti ed il Responsabile Crediti di Area Affari, a sua volta, riporta funzionalmente al Responsabile della struttura Crediti di Direzione Territoriale.

Sotto il profilo delle procedure e strumenti a supporto dei processi si evidenziano in particolare:

  • nei processi di "Concessione del Credito" la procedura Pratica Elettronica di Fido (PEF) supporta la Rete nelle fasi di istruttoria, proposta, delibera e perfezionamento e calcola automaticamente la competenza deliberativa;
  • la Pratica Elettronica di Fido (PEF) web based supporta il processo di concessione del credito con uno specifico work flow a gestione parametrica e consente la tracciatura di ogni momento del processo di istruttoria – proposta – inoltro agli Organi superiori e delibera, nonché il controllo automatico dei documenti richiesti e della validità degli elementi di valutazione;
  • per gli interventi a favore della clientela "Privati", "Piccole Imprese" e "Piccoli Operatori Economici" sono utilizzati motori decisionali, a supporto della finanziabilità dell'operazione proposta, che definiscono una valutazione sintetica a rischiosità crescente;
  • il processo di monitoraggio e gestione del credito "in bonis" è assistito da apposita procedura, su piattaforma web, dotata di funzionalità che permette, oltre che l'intercettamento automatico delle posizioni e la classificazione in watch list, anche di seguirne la gestione e verificare il rispetto delle decisioni assunte; l'intercettamento delle posizioni avviene sia per il superamento delle soglie riferite a parametri specifici sia attraverso l'utilizzo di un indicatore automatico, calcolato mensilmente, in grado di produrre una valutazione sintetica dell'andamento della relazione; tale indicatore è interrogabile sia con riferimento al singolo mese di elaborazione, sia come indicatore medio di periodo (ultimi sei mesi) ed è integrato nei processi del credito quale parametro di evidenza;
  • a supporto dei processi di monitoraggio e gestione del credito deteriorato, differenziati in funzione dello stato (Past Due e Incagli; Ristrutturati; Sofferenze) è stata creata una nuova procedura "Pratica Elettronica di Gestione - PEG";
  • i processi di valutazione del credito sono attuati mediante procedura informatica "Suite IFRS 9".

La Funzione Crediti, con periodicità trimestrale – in concomitanza con la pubblicazione dei dati trimestrali di bilancio – predispone un report direzionale che contempla una serie di viste di sintesi circa le principali dimensioni del credito; in particolare, la reportistica si compone di focus riferiti a: scenario nazionale; distribuzione impieghi del Gruppo; distribuzione settoriale degli impieghi; distribuzione per classi di rating; evoluzione degli impieghi; focus sui mutui ai Privati – Famiglie consumatrici.

La Funzione Rischi produce con cadenza mensile la reportistica "Rischio di Credito – modello di portafoglio" in cui sono riportate le evidenze con viste di gruppo, per società e settore economico.

È stata avviata inoltre, con frequenza mensile, la produzione di un documento di sintesi relativo all'andamento complessivo dei rischi di Primo e Secondo Pilastro, a supporto della periodica reportistica integrata dei rischi del Gruppo, finalizzato a monitorare l'evoluzione del capitale economico e rendicontare le opportune evidenze agli Organi aziendali.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo

una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità.

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello interno di portafoglio di stima del rischio VaR, applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "E. Consolidato prudenziale – Modelli per la misurazione del rischio di credito".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi

Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.

Già dallo scorso esercizio i fattori ESG sono stati compresi nei processi creditizi del Gruppo; nel corso del 2024 è proseguita l'integrazione nel framework delle Politiche Creditizie della valutazione dei fattori ESG e degli impatti dei potenziali rischi legati al cambiamento climatico sulle prospettive economico-patrimoniali delle aziende verso cui il Gruppo Banco BPM è esposto. A tal proposito è stata estesa la valutazione a tutti i segmenti della Banca, incluso lo Small Business (mediante un modello semplificato) e integrata la valutazione del rischio fisico, sia con riferimento alle controparti che agli asset a garanzia. È stata altresì prevista la valutazione di azioni di mitigazione del rischio messe in atto dalla controparte verso cui il Gruppo è esposto.

Sempre nella prima parte del 2024, anche a seguito dell'adesione della Banca alla Net Zero Banking Alliance, sono stati altresì introdotti indirizzi creditizi più stringenti verso quei settori definiti "prioritari" in quanto caratterizzati da un livello di emissioni più elevato e per i quali sono stati definiti precisi target al 2030.

Sono proseguite, infine, le attività progettuali nell'ambito dell'implementazione della "EU Taxonomy" con l'obiettivo di integrare nei processi e nei prodotti l'allineamento delle esposizioni delle controparti finanziate alla tassonomia.

A partire da dicembre 2022, nella stima delle perdite attese (ECL) sulle esposizioni creditizie non deteriorate, il Gruppo ha introdotto uno specifico aggiustamento con l'intento di fattorizzare i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente. In particolare, sono stati stimati gli impatti sui parametri di rischio PD ed LGD delle controparti, ipotizzando un rischio di transizione ed un rischio fisico elaborati in funzione degli scenari di seguito illustrati.

Con riferimento al rischio di transizione è stato considerato lo scenario Orderly Transition, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS) rilasciato a novembre 2023 (ultimo scenario disponibile). Rispetto ai possibili scenari alternativi (Disorderly Transition e Hot House World), la selezione dello scenario Orderly Transition è risultata quella più prudente avendo a riferimento l'orizzonte temporale delle esposizioni creditizie da valutare, in quanto ipotizza un intervento immediato e stringente delle politiche climatiche, come nel seguito meglio descritto.

Nei parametri di PD tale scenario è stato recepito valutandone l'impatto sulle voci bilancio della clientela imprese non appartenenti al settore agricoltura, su cui vengono calcolati i KPI settoriali, che vengono poi utilizzate come input dei

modelli satellite PD, applicati per stimare le PD forward looking. Inoltre anche il rischio fisico è stato considerato nel parametro PD attraverso lo shock da rischio alluvione (scenario flood del CST2022) quale quota svalutazione che impatta sull'indice dei prezzi degli immobili residenziali e non residenziali. Anche questi fattori entrano in qualità di driver dei modelli satellite PD per le proiezioni del parametro. In tale modo tutta la clientela, ad eccezione della Pubblica Amministrazione, viene impattata dal rischio climatico (sia transizione che fisico).

In maniera speculare ed utilizzando i medesimi scenari climatici, anche il parametro LGD viene stressato in ottica forward looking attraverso i modelli satellite LGD. Il rischio di transizione viene infatti introitato attraverso i KPI settoriali che impattano sulla componente di migrazione a sofferenza, mentre il rischio fisico viene introdotto come per la PD, intervenendo sull'indice dei prezzi degli immobili, quale driver per stressare la componente LGD.

Per ulteriori dettagli sulla metodologia di calcolo degli aggiustamenti in esame e dei relativi impatti si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese", ed in particolare nell'informativa su "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Per una migliore comprensione delle ipotesi sottostanti allo scenario di transizione considerato dal Gruppo rispetto a quelli alternativi, si fornisce di seguito un'illustrazione delle principali assunzioni di ogni scenario.

Lo scenario Orderly Transition si basa sullo scenario NGFS Net Zero 2050, che prevede un aumento massimo della temperatura globale di 1,5°C, raggiunto attraverso l'immediata e gradualmente più stringente introduzione di politiche di riduzioni delle emissioni di anidride carbonica, che si ritengono azzerate nel 2050. In questa tipologia di scenario, il rischio di transizione e il rischio fisico sono contenuti: la graduale transizione assicura, infatti, che i necessari costi e investimenti in innovazione siano minimizzati. Al contempo, l'aumento della temperatura globale massima di 1,5°C riduce il rischio di eventi estremi.

Lo scenario Disorderly Transition, che si basa invece sullo scenario NGFS Delayed Transition, assume un'introduzione ritardata e netta delle politiche climatiche a partire dal 2030, al fine di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2°C; le emissioni di anidride carbonica sono perciò più alte rispetto allo scenario precedente per rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Lo scenario comporta quindi un rischio di transizione più elevato, per i maggior costi richiesti dall'introduzione ritardata delle politiche climatiche mentre l'aumento della temperatura globale fa aumentare il rischio fisico in termini di maggior frequenza e rilevanza degli eventi estremi.

Infine, lo scenario Hot House World è calibrato sullo scenario NGFS Current Policies, che cattura l'impatto nel lungo periodo del rischio fisico sul sistema economico e finanziario derivante dalla mancata introduzione delle misure di riduzione delle emissioni. Anche se le emissioni a livello europeo si riducono gradualmente, quelle globali continuano a crescere fino al 2080 con un aumento della temperatura globale pari a circa 3°C. Ne conseguono maggiori e importanti catastrofi naturali con un rilevante aggravio di costi di assicurazione e ricostruzione legati a questi eventi. In questo scenario, non vi è quindi un rischio di transizione, ma i costi di transizione che si avrebbero nei precedenti scenari sono più che compensati dal forte impatto del rischio fisico estremo nell'economia.

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Nel corso del secondo semestre 2022 è stato inoltre implementato il Financial Forecast Studio, una piattaforma modulare per supportare la fase di valutazione prospettica di un'impresa da parte del gestore. Lo strumento lavora su piattaforma fornita dal provider Cerved.

Gli elementi caratterizzanti tale strumento sono:

  • data set accurati:
    • Cerved su base almeno semestrale elabora delle previsioni per circa 400 settori, utilizzabili come base standard della simulazione prospettica sui dati di bilancio della singola impresa;
    • sono resi disponibili i bilanci storici degli ultimi esercizi;
    • viene adottato lo schema di riclassificazione CeBi della Centrale dei Bilanci di Cerved;
  • assumption e simulazioni business:
    • a partire dalle simulazioni standard proposte dal provider si possono replicare infiniti scenari alternativi modificando le assumption di partenza;
    • sono disponibili oltre 20 parametri (voci di bilancio) utilizzabili come assumption modificabili del modello;
    • tramite un semplice data-entry possono essere valutate anche start-up/bilanci di società di persone;
    • è compreso un modulo addizionale ESG per la stima puntuale degli impatti sul rischio di credito delle variabili legate ai rischi ambientali, social e di governance;
    • lo strumento fornisce un'ampia serie di output previsionali per supportare il gestore e il deliberante nella fase di valutazione e concessione; inoltre permette di confrontare più scenari relativi ad una stessa impresa o ad imprese diverse (ad esempio azienda "best in class" o specifico competitor).

Di seguito si illustrano le integrazioni intervenute nel framework Politiche Creditizie a partire dal 2023:

  • ESG:
    • evoluzione della metodologia di classificazione del rischio di transizione basata maggiormente sulle emissioni;
    • introduzione del rischio fisico;
    • estensione al segmento di aziende large corporate;
    • gestione dei settori prioritari ad elevato rischio emissioni;
    • introduzione di indirizzi creditizi di natura ESG;
  • Real Estate:
    • integrazione KRI (Key Risk Indicator) per la valutazione della sostenibilità nel settore CRE (Commercial Real Estate);
    • allineamento dei requisiti per la classificazione dell'investimento immobiliare green in linea con i requisiti della tassonomia;
  • Evoluzione dell'attuale framework:
    • indirizzi creditizi nell'ambito delle strategie di "disimpegno";
    • affinamento politiche per i settori retail, in particolare per i motori decisionali.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Con riferimento al calcolo delle perdite attese (ECL), nel corso dell'esercizio 2024 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, già intrapreso a partire dal 2020, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla situazione di instabilità politica internazionale. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso. Nei successivi paragrafi è fornita illustrazione, oltre che dei cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese conseguenti agli squilibri legati alla situazione economica, anche delle modifiche introdotte nel corso del 2024 nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento. Si evidenzia che, stante la complessità e pervasività dei cambiamenti nei modelli di stima introdotti, non è risultato possibile isolare gli impatti che gli stessi hanno generato in termini di quantificazione delle perdite attese, rispetto ai modelli di stima precedentemente applicati. Per quanto attiene alle principali evolutive metodologiche, per i Post Model Adjustment si rinvia a quanto illustrato nella successiva sezione "Utilizzo di post model adjustment e management overlays"; le altre evolutive principali, invece, hanno riguardato l'introduzione, nel presente esercizio, dei nuovi modelli satellite per la PD e la LGD, per i quali si rinvia alla successiva sezione "Inclusione dei fattori forward looking".

Misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano in Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano in Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano in Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità di accadimento di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Illustrazione del modello di staging

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A – Politiche contabili, A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa.

Di seguito, con riferimento alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma) si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza di Stage 1 o di Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR). Più precisamente, la metrica scelta si basa sul concetto di PD "Forward". Questo approccio consiste nell'identificare sulla curva di Lifetime PD osservata alla data di origine la curva di forward PD, avente come nodo la reference date e come holding period la durata residua.

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio (Imprese/Privati)2 ;
  • fascia di rischio;
  • vita residua;
  • ageing della posizione (distanza tra la data di origination e la data di reporting).

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontando il parametro definito come logaritmo del "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie, ad eccezione dei casi in cui la PD annualizzata osservata alla data di riferimento risulti inferiore alla soglia dello 0,30% (soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito - Low Credit Risk Exemption), costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito da Stage 1 a Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra Stage 1 e Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo aver calcolato il logaritmo del LPDR per ogni posizione rientrante nel campione di stima, ha selezionato per ogni cluster (dato dall'incrocio delle modalità risk driver ritenuti rilevanti) la soglia ottimale che consentisse di ottimizzare le performance del modello misurate mediante il coefficiente

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

2 Con riferimento alle esposizioni appartenenti al perimetro delle c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) sono applicate le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese.

di correlazione di Matthews (MCC). Le performance mirano a descrivere la capacità del modello di anticipare correttamente, con una classificazione a Stage 2, le posizioni che, entro 12 mesi dalla data di riferimento, presentano segnali di rischio rappresentati non soltanto dal default ma anche da ulteriori elementi che denotano un'alta rischiosità (la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni, la concessione di una misura di forbearance, la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio).

Con riferimento alle esposizioni verso banche, la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR, utilizzando le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese.

Si rileva inoltre che il superamento della soglia SICR - che determina una classificazione a Stage 2 - è osservato su posizioni che presentano, rispetto alla data di origination, un incremento relativo di PD Lifetime compreso mediamente in un range che va dal +100% al + 200% a seconda del segmento di rischio.

In aggiunta al criterio quantitativo in precedenza illustrato, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi e backstop. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta"1 , fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente caso per caso;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media"2 .

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing da Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

A valle del processo di stage assignment e calcolo dell'ECL, si sono effettuati alcuni interventi di Manual Adjustment di Stage:

  • introduzione, a partire da dicembre 2024, di un intervento di ricalcolo dei criteri di classificazione a Stage 2 rappresentati da SICR e Threefold increase a seguito dell'aggiornamento dei valori di PD lifetime misurati alla data di origine dei rapporti in coerenza con quanto fatto con l'aggiornamento delle curve di PD lifetime alla data di riferimento, con l'obiettivo di eliminare potenziali effetti distorsivi dovuti all'introduzione di fine tuning modellistici solo su queste ultime. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 1 pari a 1,16 miliardi, cui corrisponde una contestuale diminuzione di ECL pari a 8,7 milioni;
  • introduzione, a partire da marzo 2024, di un intervento per classificare in Stage 1 i rapporti, non appartenenti a forme tecniche di credito revolving, con durata residua entro l'anno che erano classificati in Stage 2 esclusivamente per threefold increase, in quanto giudicati a basso rischio. L'intervento ha interessato,

1 Si segnala che ai fini dei processi di concessione del credito, le classi di rating previste dal modello interno sono accorpate in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Mediobassa", "Media", "Medioalta", "Alta").

2 Si veda la precedente nota.

al 31 dicembre 2024, un totale di esposizione migrata a Stage 1 pari a 0,82 miliardi, cui corrisponde una contestuale diminuzione di ECL pari a 0,2 milioni;

  • introduzione di una valutazione quantitativa del SICR su posizioni non segmentate (unratable) sfruttando il recupero di informazioni addizionali (ad esempio rating ECAI) al fine di indirizzare uno specifica richiesta di BCE nell'ambito dell'ispezione OSI-IFRS9 SME. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 2 pari a 0,03 miliardi, cui corrisponde un contestuale aumento di ECL pari a 0,4 milioni;
  • classificazione a Stage 2 di singole posizioni, la cui classificazione derivante dall'applicazione di metodologia di staging allocation (SICR + Backstop) è stata considerata non appropriata dalla funzione Crediti. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 2 pari a 0,01 miliardi, cui corrisponde una diminuzione di ECL pari a 2,2 milioni.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo in Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1 . Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di applicazione a dicembre 2024.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Anche per il perimetro crediti si applica un'inibizione dei criteri quantitativi di staging allocation, che riguarda esclusivamente le controparti imprese a basso rischio assimilabile a quello "investment grade" misurato in proxy dai rating interni e relative PD associate. L'inibizione avviene solo nei casi di classificazione in Stage 2, limitatamente ai trigger Delta PD e/o Threefold. Tutti gli altri trigger vengono valutati senza eccezioni e possono determinare la classificazione della controparte in Stage 2.

Nella successiva tabella viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale emerge che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default, e dai criteri qualitativi. Le esposizioni classificate nello Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 rappresenta una quota trascurabile.

Tipologia2 Stage 2 di cui: Large
Corporate
di cui: Mid
Corporate Plus
di cui: Mid
Corporate
di cui:
Small
Business
di cui:
Private
Individuals
di cui:
Banche
di cui: altre
esposizioni
Criteri quantitativi 71,01% 72,72% 84,81% 76,66% 68,04% 33,55% 100,0% 17,97%
Criteri qualitativi 20,76% 24,04% 9,01% 12,88% 22,72% 62,83% 0,00% 53,88%
Esposizioni scadute oltre 30 giorni 0,35% 0,00% 0,00% 0,63% 0,13% 0,24% 0,00% 5,77%
Manual Adjustment (MA) 0,92% 0,02% 2,11% 0,00% 0,56% 0,06% 0,00% 22,35%
Post Model Adjustment (PMA) 6,96% 3,23% 4,07% 9,83% 8,54% 3,33% 0,00% 0,02%

1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's. 2 Nel caso in cui una posizione venga classificata a Stage 2 a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione in Stage 1 o in Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello di deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo l'intera
durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;
  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

Si ricorda che nel corso degli anni 2020 e 2021, in risposta alla crisi sanitaria, sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (ad esempio decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine il Gruppo Banco BPM ha tenuto conto, all'interno del calcolo dell'ECL, della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto, e assegnato un coverage medio associato allo Stato Italia.

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL, calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking. Si deve premettere che i parametri di PD ed LGD, ottenuti al 31 dicembre 2024 per il tramite delle elaborazioni del modello "core", tengono conto di alcune evolutive implementate nel corso del primo semestre 2024 a seguito della revisione dei nuovi modelli interni A-IRB (NAA2021), validati nel mese di dicembre 2023, nonché della rimozione del duplice conteggio delle posizioni rientrate in bonis. Gli effetti di tali evolutive erano comunque già considerati al 31 dicembre 2023, mediante opportuni aggiustamenti a valle dei modelli "core". Tali aggiustamenti sono stati pertanto rimossi, come illustrato nel paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays". Lo stesso dicasi per il passaggio in produzione del metodo slotting criteria per i finanziamenti specializzati, avvenuto nel primo semestre, come di seguito illustrato in maggior dettaglio nei paragrafi dedicati alle stime dei parametri.

Al riguardo si deve inoltre precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare, nel mese di dicembre 2024, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima l'effetto dell'aggiornamento delle serie storiche sui parametri di rischio PD, LGD, EAD e sulle soglie per l'identificazione del SICR.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, attraverso l'applicazione dei modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Per quanto riguarda le c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Object Finance) si segnala che, a partire da giugno 2024, i modelli simulativi sono stati dismessi, con conseguente passaggio al metodo slotting criteria, in coerenza con la formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Il metodo dedicato slotting criteria prevede l'assegnazione di una categoria definita in un range da 1 a 4, successivamente trasformata, attraverso delle tabelle di conversione, in classi di rating e relativo valore di PD del modello Mid Corporate (segmento con caratteristiche di size più affini) relativo al nuovo sistema di rating A-IRB.

I valori di PD così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di PD. Gli effetti di tale evolutiva erano comunque già riflessi in passato mediante l'applicazione di un post model adjustment che, a partire dalla dismissione dei citati modelli simulativi per l'operazione

OFS, non è stato riproposto, come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro.

Come riportato nel paragrafo dedicato alla stima del PD, per quanto riguarda le c.d. "Operazioni di Finanza Strutturata OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Object Finance), a partire da giugno 2024, i modelli simulativi sono stati dismessi, con conseguente passaggio al metodo slotting criteria, in coerenza con la formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Gli effetti di tale evolutiva erano comunque già riflessi in passato mediante l'applicazione di un post model adjustment che, a partire dalla dismissione dei citati modelli simulativi, non è stato riproposto come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Con il metodo slotting criteria si prevede l'assegnazione di specifici valori di LGD a seconda del segmento OFS, definita in funzione di specifiche analisi condotte su specifici portafogli adottando i valori fissi forniti dalla Normativa di Vigilanza.

I valori di LGD così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di LGD.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati opportunamente calibrati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 per la stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking2 , condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Al fine di ovviare alle potenziali incoerenze nei risultati determinati dai modelli satellite ordinariamente utilizzati prima della manifestazione degli effetti del Covid-19, a partire dall'esercizio 2020 sono stati adottati modelli satellite settoriali, con l'obiettivo di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana.

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde

all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%. 2 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.).

Con riferimento al bilancio al 31 dicembre 2024, è da segnalarsi l'evolutiva dell'introduzione dei nuovi modelli satellite settoriali PD e LGD che consentono di rendere forward-looking, in aderenza al principio contabile, le stime dei parametri di rischio (sia PD che LGD) di tutti i settori in applicazione. I nuovi modelli satellite sono stati sviluppati introducendo come driver di rischio i KPI finanziari in aggiunta ai fattori macroeconomici consentendo, con riferimento agli impatti climatici, di meglio cogliere gli effetti legati al rischio fisico e di transizione.

Da ultimo, così come previsto dalla normativa interna, per il calcolo dell'ECL al 31 dicembre 2024 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council 1 . A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo", con alcuni fine tuning per adattarli al rapido evolvere del quadro congiunturale. Con riferimento allo scenario "peggiorativo", in precedenza individuato nello scenario "adverse", a partire dall'elaborazione di dicembre 2024 sono state introdotte alcune modifiche per tenere conto di un'ipotesi più prudenziale delle prospettive macroeconomiche e di un livello più contenuto dei tassi di interesse (scenario "adverse plus"). Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come basi di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto delle caratteristiche dei tre scenari e dell'incertezza correlate agli sviluppi geo-politici – in coerenza con quanto fatto per l'esercizio precedente – di mantenere la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo" al 30%. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

• "Base": 50%;

  • "Peggiorativo": 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

Si evidenzia che il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici ai fini IFRS 9 prevede che gli stessi siano oggetto di aggiornamento come minimo con cadenza semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento potrà avvenire con maggior frequenza (trimestrale), qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL, rispetto a quelle implicite negli scenari in uso, evidenzi il superamento di una determinata soglia2 .

1 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer, dal Chief Lending Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Gestione del Valore, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della Funzione Audit, quest'ultimo come uditore. 2 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori medi annui (espressi in termini di variazioni percentuali annue/valori assoluti per i tassi di rendimento e per il tasso di disoccupazione) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2025-2027, per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite, ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2025 2026 2027
peggiorativo PIL Italia -0,5 0,3 0,3
base PIL Italia 0,8 0,7 0,4
Migliorativo PIL Italia 1,5 1,3 0,8
peggiorativo PIL UEM 0,0 0,3 0,8
base PIL UEM 1,0 1,1 1,1
Migliorativo PIL UEM 1,9 1,7 1,6
peggiorativo Tasso di disoccupazione 7,86 8,39 8,58
base Tasso di disoccupazione 7,14 7,02 6,80
Migliorativo Tasso di disoccupazione 6,91 6,28 5,51
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali -3,5 -1,4 -0,6
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,5 1,7 1,9
Migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 3,7 2,7 2,3
peggiorativo Consumi famiglie -0,6 0,6 0,7
base Consumi famiglie 0,8 0,8 0,7
Migliorativo Consumi famiglie 1,3 1,5 1,1
peggiorativo Investimenti totali -8,2 -3,0 -4,3
base Investimenti totali -1,9 -0,2 -1,3
Migliorativo Investimenti totali 0,3 2,3 0,6
peggiorativo Investimenti in costruzioni -13,4 -7,2 -8,6
base Investimenti in costruzioni -7,9 -4,5 -5,4
Migliorativo Investimenti in costruzioni -5,7 -2,4 -3,7
peggiorativo Euribor 3 mesi 2,33 1,84 1,76
base Euribor 3 mesi 2,47 2,01 2,01
migliorativo Euribor 3 mesi 2,54 2,32 2,26
peggiorativo Tasso BCE 2,40 2,09 1,90
base Tasso BCE 2,53 2,15 2,15
migliorativo Tasso BCE 2,65 2,46 2,40
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,17 4,09 4,30
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 3,63 3,88 4,24
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,09 4,14 4,41
peggiorativo Spread BTP/Bund 2,25 1,97 1,82
base Spread BTP/Bund 1,40 1,55 1,50
migliorativo Spread BTP/Bund 1,64 1,55 1,47
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 2,5 2,1 2,0
base Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 2,0 2,0
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 1,2 1,8 2,0
peggiorativo Importazioni -2,7 -1,0 -0,5
base Importazioni 2,0 2,1 2,1
migliorativo Importazioni 3,9 4,7 3,9
peggiorativo Esportazioni 0,0 0,8 1,5
base Esportazioni 1,9 2,6 2,8
migliorativo Esportazioni 3,2 3,8 3,5
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 1,4 0,1 0,0
base Spesa pubblica amministrazione 0,8 0,2 0,0
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 0,9 0,3 0,1

L'economia mondiale è cresciuta anche nel 2024 ad un ritmo contenuto, analogo a quello del 2023. Hanno pesato principalmente le preoccupazioni legate al perdurare dei conflitti, le incertezze legate ai piani in tema di politica commerciale della nuova amministrazione Trump negli USA, le difficoltà del settore manifatturiero europeo ed infine la scarsa efficacia delle misure governative cinesi nello stimolare la domanda interna. L'inflazione ha smesso di essere un problema primario, permettendo alle banche centrali di iniziare il progressivo allentamento della politica monetaria. Il mercato del lavoro si è mantenuto solido, rafforzando in Europa e negli Stati Uniti la fiducia delle famiglie riuscendo a sostenere, di conseguenza, i consumi privati.

A partire da queste considerazioni consuntive, lo scenario "base" prevede che i conflitti esistenti proseguano con moderati impatti sugli equilibri economici e commerciali mondiali. Il delinearsi di un nuovo assetto politico in alcune delle zone sviluppate del mondo, gli esiti delle elezioni in alcuni paesi dell'UE, focolai di possibili ulteriori tensioni locali ed il risultato delle votazioni negli USA tendono ad alimentare una maggiore viscosità degli scambi mondiali, sia di merci sia di capitali. Barriere tariffarie e politiche volte alla protezione delle produzioni nazionali in questo scenario portano ad una parziale frenata degli investimenti e mettono a rischio la continuità delle catene globali del valore. Nonostante ciò, il cammino di rientro dall'inflazione risulta meno incerto, anche grazie al favorevole andamento dei corsi energetici, e sia FED che BCE proseguono il percorso di taglio dei tassi di policy riducendoli, entrambe, di 100 p.b. nel corso del 2025. L'Italia, dopo aver dimostrato di esser riuscita a fronteggiare con solidità i recenti shock economici, si trova ad affrontare il delicato problema della politica di bilancio, su cui impattano i problemi legati ai costi del superbonus, con necessità di recuperare risorse anche da misure restrittive. Le imprese italiane, nonostante le difficoltà del settore industriale tedesco, vedono un contesto di minore incertezza sulla domanda, spinta in parte significativa da quella interna. Grazie a questa dinamica gli investimenti totali risentono solo parzialmente del brusco calo degli investimenti edilizi. L'evoluzione dei fattori presentati nello scenario base corrisponde a quanto segue:

  • il PIL italiano cresce nel 2025 in modo contenuto (0,8%) e le prospettive sono meno ottimistiche per il biennio successivo, in particolare nel 2027 la crescita si limita allo 0,4%; la dinamica italiana risulta meno performante rispetto a quella dell'area euro che durante tutto il triennio ha una crescita media annua attorno all'1%;
  • il tasso di disoccupazione torna a crescere, seppur in modo contenuto, nel 2025 toccando il 7,14% per poi tornare a ridursi nel biennio seguente, raggiungendo il 6,80% nel 2027;
  • nel 2025 l'inflazione cresce dell'1,8%, avvicinandosi al target rispetto al 2024, quando il tasso è stato ben al di sotto del 2%, per poi assestarsi al valore obiettivo sia nel 2026 che nel 2027;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni continua a calare nel 2025, fino al 3,63%, mentre nel 2026 e nel 2027 torna a salire, raggiungendo il 4,24% nell'ultimo anno; lo spread BTP/Bund nel 2025 (in media d'anno) si assesta ai valori del 2024, attorno ai 140 p.b., per poi tornare anche esso a crescere e stabilizzarsi verso i 150 p.b..

Per quanto riguarda lo scenario "peggiorativo", la situazione geopolitica globale non apre uno spiraglio per possibili evoluzioni positive. L'Europa assiste inerme agli sviluppi e la nuova amministrazione statunitense adotta un progressivo isolazionismo, sia in tema di politica estera che di quella commerciale. La Cina deve affrontare problemi strutturali che le politiche adottate finora non sembrano attenuare. I prezzi dei beni energetici, nonostante le attese di una domanda globale assai più debole e contenuta, crescono in misura rilevante principalmente per i timori legati ad eventuali tensioni nelle catene globali di fornitura. Partendo da queste premesse, in Italia l'inflazione inverte il percorso discendente e rimane al di sopra della soglia obiettivo nel 2025, per poi stabilizzarsi attorno al 2% sia nel 2026 che nel 2027. Le famiglie, per fronteggiare la difficile congiuntura economica, assieme all'aumento del tasso di disoccupazione e al costo d'indebitamento che si mantiene ad alti livelli, si vedono costrette a ridurre i consumi nel 2025, mentre nei due anni successivi li aumentano solo lentamente. Gli investimenti risultano ancora più penalizzati dopo un crollo nel 2025 e continuano a ridursi fino al 2027. L'impatto più consistente alla crescita viene però dalla debolezza del ciclo immobiliare. La produzione industriale prosegue la fase di contrazione iniziata nel 2024; dal 2026 inizia però una progressiva ripresa.

Nel dettaglio, sono previsti i seguenti sviluppi:

  • l'Italia entra in recessione nel 2025 (-0,5%), nel 2026 si evidenzia una flebile ripresa con il PIL che cresce dello 0,3%, dinamica che prosegue nell'anno successivo;
  • il tasso di disoccupazione cresce sensibilmente fino al 7,86% nel 2025. Il mercato del lavoro subisce un rallentamento anche nel 2026 con il tasso che cresce fino all'8,39%, per poi salire ulteriormente all'8,58% nel 2027;
  • il persistere delle tensioni geopolitiche, unito alle difficoltà del settore industriale europeo, colpisce pesantemente l'economia italiana. Ne risentono in particolare gli investimenti che calano dell'8,2% nel

  1. Anche nei due anni successivi si riducono, ma con intensità minore. L'impatto principale è dato dal forte arresto degli investimenti in costruzioni, penalizzati principalmente dal non protrarsi degli incentivi governativi;

• il rallentamento del settore industriale e le preoccupazioni legate alla gestione del bilancio pubblico alimentano lo scetticismo verso i titoli pubblici italiani: il rendimento del BTP a 10 anni sale fino al 4,17% nel 2025 per poi rimanere stabile nei 2 anni seguenti; lo spread BTP/Bund schizza nel 2025 a 225 p.b., per poi ritornare sotto i 200 già nel 2026 e stabilizzarsi a 182 p.b. nel 2027.

Infine, lo scenario "migliorativo" ipotizza invece il rientro delle tensioni internazionali, con effetti positivi sulla congiuntura economica. In questo quadro, il clima geopolitico più disteso favorisce una riduzione del prezzo del petrolio e delle materie prime. Il commercio internazionale trae un importante beneficio da tale dinamica, registrando un'accelerazione rispetto al 2024. Sempre grazie alla riduzione dei prezzi degli input esterni si assiste anche al rallentamento dell'inflazione, che permette alle banche centrali di anticipare il taglio dei tassi di politica monetaria. In Italia il miglioramento del contesto economico si riflette in un clima di maggiore fiducia di famiglie e imprese, da cui scaturisce un aumento della domanda interna. Migliora anche la dinamica degli investimenti, soprattutto grazie ad un'efficace attuazione del PNRR che traina la componente in macchinari e attrezzature. La produzione industriale torna a crescere, sostenuta dal contesto economico più favorevole, che impatta anche sul numero degli occupati, con una costante riduzione del tasso di disoccupazione per tutto il periodo preso in analisi. Tutto ciò contribuisce ad una crescita sostenuta del PIL, favorendo il rientro del rapporto debito pubblico/PIL. Nel dettaglio:

  • il contesto internazionale più favorevole e una migliore attuazione del PNRR favoriscono la crescita economica, il PIL italiano, dopo la modesta dinamica del 2024, nel 2025 torna a crescere apprezzabilmente, +1,5%. La tendenza positiva si protrae sia nel 2026 sia nel 2027;
  • la dinamicità economica che caratterizza questo scenario ha importanti riflessi sul mercato del lavoro, che vede il tasso di disoccupazione scendere progressivamente, passando dal 6,91% del 2025 al 5,51% nel 2027;
  • le famiglie beneficiano del miglioramento del contesto economico e dell'aumento del reddito disponibile; i loro consumi, dopo un 2024 stagnante, tornano a crescere dell'1,3% medio nel triennio 2025-2027;
  • il rendimento dei Titoli di Stato italiani a 10 anni resta pressoché stabile nel 2025 e nel 2026, rispettivamente 4,09% e 4,14%, per poi salire fino al 4,41% nel 2027. Si prevede per lo spread BTP/Bund una dinamica di leggero rientro, dai 164 p.b. del 2025 si passa ai 155 p.b. nel 2026, per poi diminuire di circa 10 p.b. nel 2027.

Utilizzo di post model adjustment e management overlays

Oltre alle modifiche precedentemente illustrate (cosiddetti in-model adjustments), in sede di redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 si è ritenuto opportuno procedere, coerentemente con quanto effettuato nei periodi precedenti, all'applicazione di ulteriori interventi top-down (c.d. "post model adjustments/management overlays").

Tali management overlay, che di fatto riducono significativamente gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati applicando i modelli in uso, trovano la loro principale giustificazione nel fatto che i suddetti modelli potrebbero non catturare tutti i fenomeni ritenuti rilevanti ai fini della determinazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie verso la clientela non deteriorate (finanziamenti per cassa e crediti di firma).

In maggior dettaglio, per le suddette esposizioni, l'applicazione degli overlay in esame ha comportato la rilevazione di maggiori rettifiche di valore per complessivi circa +134,8 milioni, rispetto alle perdite attese quantificate in base ai modelli in uso, che ammontano a circa 341,2 milioni.

La quantificazione di tali importi è stata determinata conducendo specifiche analisi, in ambiente di laboratorio, basate sui seguenti interventi:

• in continuità con i precedenti esercizi, valutazione dei potenziali effetti ESG su staging allocation ed ECL derivanti dall'inclusione del rischio fisico e di transizione sull'evoluzione prospettica dei parametri PD e LGD, sotto l'ipotesi di adottare, rispettivamente, gli scenari Orderly Transition e Flood utilizzando proiezioni finanziarie di breve, medio e lungo periodo come input dei modelli satellite PD entrati in produzione al 31 dicembre 2024 e gestendo gli effetti di sovrapposizione con i nuovi rating gestionali climate (introdotti anch'essi nel corso del 2024), in ottemperanza ai piani operativi ESG comunicati dal Gruppo al Regulator in ambito Targeted Review on Climate-related and Environmental Risks (c.d. "Inclusione effetti ESG"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +25,1 milioni a fronte di un aumento delle esposizioni classificate a Stage 2 pari a +0,39 miliardi. In maggior dettaglio, per il rischio di transizione si è considerato

lo scenario Orderly Transition, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 Phase IV del Network for Greening the Financial System (NGFS); per il rischio fisico è stato valutato l'impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022. Nello specifico il deprezzamento degli immobili è stato misurato attraverso le variazioni degli indici dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali desunti dallo scenario sopra menzionato, ipotizzando un impatto proporzionale sui tassi di recupero sottostanti il calcolo della LGD. Per ulteriori dettagli sugli scenari utilizzati e sulla modalità di incorporazione degli stessi ai fini del calcolo dei parametri di rischio PD e LGD, si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi";

  • approccio collettivo di classificazione in Stage 2 delle posizioni interessate da un rischio emergente legato alle tensioni registratesi nel Canale di Suez a seguito degli attacchi dei ribelli yemeniti (c.d. "Houthi") alle navi mercantili che hanno iniziato a percorrere rotte alternative spostando l'attracco in porti esteri più convenienti e, dunque, penalizzando le attività portuali degli scali italiani. In via prudenziale, a partire dalla situazione trimestrale al 31 marzo 2024, tutte le posizioni appartenenti ai codici Ateco relativi ad attività portuali operanti nel solo Mar Adriatico sono state oggetto di classificazione diretta in Stage 2, attraverso collective assessment, e conseguente assegnazione di un coverage di Stage 2 prudenziale, ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +2,2 milioni a fronte di un aumento dell'esposizione classificata a Stage 2 pari a +0,04 miliardi. In maggior dettaglio, mentre nel primo semestre 2024 la classificazione in Stage 2 riguardava tutte le posizioni riferite ad attività portuali, al 31 dicembre 2024 l'intervento è stato ristretto alle sole posizioni operanti sul Mar Adriatico. Un'analisi approfondita ha infatti evidenziato che solo questo versante è stato significativamente impattato dal fenomeno;
  • a seguito dell'ispezione BCE OSI-IFRS9, a partire dal 31 dicembre 2023, sono stati applicati nel calcolo della ECL gli impatti derivanti dall'applicazione della scadenza comportamentale in luogo di quella contrattuale sulle forme tecniche di credito revolving (c.d. "Applicazione Behavioural Maturity"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +47,8 milioni, a fronte di un aumento delle esposizioni classificata a Stage 2 pari a +0,25 miliardi. In tale impatto è stato considerato anche l'aumento di ECL derivante dall'eventuale passaggio a Stage 2 conseguente a un ricalcolo del SICR per effetto della nuova scadenza;
  • infine, nell'ottica di meglio riflettere sul livello di ECL dei crediti performing del Gruppo gli elementi di significativa incertezza del contesto geopolitico internazionale, si è valutata, a partire dal bilancio al 31 dicembre 2024, l'introduzione di un nuovo PMA conservativo in grado di fattorizzare tali aspetti, così come già avvenuto in passato per la pandemia Covid-19. Tali elementi di incertezza (es. nuove ipotesi di politiche commerciali degli USA, stallo politico in Europa, etc.), per loro stessa natura, non possono essere osservati nelle serie storiche e quindi intercettati nei modelli IFRS 9. A tale scopo lo stesso è stato poi individuato, analizzando le informazioni e i dati attualmente a disposizione e verificando le best practice di mercato nonché le indicazioni del Regolatore su tali novel risk. Tale PMA è stato determinato attraverso una simulazione basata su uno scenario alternativo estremo (calcolato come media ponderata al 50% dello scenario baseline, già in uso ai fini del modello IFRS 9 in produzione, e al 50% dello scenario Severe), utilizzato nel condizionamento dei parametri di rischio attualmente in produzione. Stante gli elementi di incertezza precedentemente richiamati, le informazioni attualmente disponibili ed in attesa di sviluppare un approccio ancora più strutturato, l'intervento in questione rappresenta la migliore stima possibile.

Si evidenzia come tale PMA sia volto ad intercettare scenari caratterizzati da estrema volatilità e che possono essere differenti dagli scenari attesi anche in maniera significativa per mitigare il rischio che lo scenario prospettico possa divergere, in casi estremi, da quello riveniente dalla ponderazione dei tre scenari (favourable, baseline e adverse plus) approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 17 dicembre 2024. Di conseguenza, tale overlay non si presta, per sua natura, a rappresentare anche un indicatore di SICR ai fini della definizione della staging allocation nel framework IFRS 9, essendo la definizione di uno scenario estremo slegata da un concetto di misurazione puntuale della rischiosità prospettica delle singole posizioni creditizie del portafoglio performing del Gruppo. L'impatto in termini di maggiore ECL è pari a +59,6 milioni.

Si segnala come tale approccio rappresenti una prima modalità di quantificazione di tale PMA conservativo e sarà oggetto di affinamento in seguito ad ulteriori analisi ed approfondimenti.

Rispetto a quanto determinato in sede di redazione del bilancio 2023, sono stati dismessi i seguenti PMA:

• introduzione effetti dei nuovi modelli A-IRB NAA21, rimosso a partire dalla situazione semestrale al 30 giugno 2024 a seguito dell'avvenuta modellizzazione;

  • introduzione degli effetti del passaggio al metodo Slotting Criteria con riferimento alla valutazione dei crediti riconducibili a finanziamenti specializzati (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing), rimosso a partire dalla situazione semestrale al 30 giugno 2024 a seguito dell'avvenuta modellizzazione;
  • rimozione dal calcolo della ECL degli effetti di doble counting per i parametri di rischio PD e LGD, generatesi a causa delle posizioni rientrate in bonis, dismesso a partire dalla situazione semestrale al 30 giugno 2024 a seguito dell'avvenuta modellizzazione;
  • rimozione dei potenziali effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia Covid-19 e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese1 , che hanno determinato negli anni 2020 e 2021 una rottura della relazione storica tra condizioni dell'economia e livelli di rischiosità dei prenditori di fondi. A partire da dicembre 2024 è stato dismesso il PMA in quanto i razionali sottostanti non trovano più applicazione. Nello specifico, con l'ultimo aggiornamento delle matrici basate su serie storiche 2022-2024, i dati impattati dal Covid-19 sono usciti dal perimetro di stima Point in Time dei parametri di rischio.

Resta fermo il carattere transitorio dei post model adjustment legati al recepimento in ambito IFRS 9 di fine tuning al framework modellistico in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Secondo quanto previsto dal paragrafo 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio, il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza, figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili, A.1, Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" della presente Nota integrativa, l'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, sia in termini di ECL che di stage allocation. Dette analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

1 La scelta è basata sulle linee guida EBA pubblicate a fine giugno 2024 attraverso le quali si chiede alle banche di rimuovere gli effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese.

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dal fondo ECL, prima dell'applicazione dei management overlays e determinato dai modelli in uso, che ammonta a 341,2 milioni, riferito alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma). Si ritiene comunque che detti aggiustamenti presentino la stessa sensitività alle variazioni dello scenario e, per tale motivo, i risultati rappresentati di seguito possano essere estesi al totale dell'ECL comprensivo dei post model adjustment/management overlays.

Alla luce di quanto illustrato, si riepilogano di seguito i principali risultati delle analisi di sensitivity:

  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario peggiorativo: in tale ipotesi, l'ECL segnerebbe un incremento di +105,5 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+30,9% in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al +1,82%;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario base: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -21,3 milioni rispetto all'importo dell'ECL calcolata adottando l'approccio multiscenario (-6,2% in termini percentuali), a fronte di una riduzione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -0,43%;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario migliorativo: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -76,6 milioni rispetto all'importo delle ECL calcolate adottando l'approccio multiscenario (-22,4% in termini percentuali), a fronte di una riduzione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -1,75%.

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" della presente Nota integrativa. Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione.

Come rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili, A.1, Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" della presente Nota integrativa, la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero. Per quanto riguarda la metodologia di tipo forfettario per i crediti deteriorati (past due, inadempienze probabili e sofferenze di importo inferiore a 1 milione), si segnala che è stato introdotto un intervento correttivo che replica gli impatti derivanti dall'applicazione di una metodologia di calcolo delle svalutazioni basata sull'adozione del modello regolamentare ELBE (Expected Loss Best Estimate) opportunamente adattato ai requisiti IFRS 9. In particolare, la nuova metodologia permette di ottenere un maggiore allineamento a quanto già fatto in ambito performing per la stima del parametro LGD ed è basata su curve di recuperi osservati a storico. Si segnala infine che l'intervento si inserisce nell'ambito del progetto di revisione della metodologia forfettaria avviato nel corso del 2024 e che troverà finalizzazione nel primo semestre del 2025.

Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia. Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con le disposizioni di Vigilanza (art. 178 CRR). In particolare, la classificazione a non performing avviene:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. A seguito del progetto di riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, che aveva portato nel 2019 al completamento della cessione del ramo d'azienda, volto al recupero di crediti in sofferenza, ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi generati per i successivi dieci anni, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato. A seguito della cessione di ramo sopra menzionata, è stato inoltre concordato che la gestione di tutte le esposizioni deteriorate venga unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO").

Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione:

  • la gestione delle posizioni classificate a Past Due e a Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specializzati collocati presso l'area CLO. Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti alle posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, e sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui portafoglio permane collocata la relazione;
  • la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è condotta dalle strutture interne specializzate del CLO, coadiuvate (nell'ambito dell'accordo sopra menzionato) per buona parte delle stesse, dalla società Gardant Liberty Servicing in coordinamento con le strutture del CLO.

Oltre alla gestione del processo di recupero, i gestori sono responsabili della valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita sulle singole posizioni che presentano un'esposizione complessiva superiore alla soglia definita per il c.d. "collective provisioning". Dal 2019 tale soglia è stata innalzata dai precedenti 300 mila euro ad 1 milione. Nell'effettuare tale valutazione, il gestore deve tenere conto di:

  • rischio complessivo del cliente e dei rapporti collegati, nonché dell'eventuale gruppo economico di appartenenza;
  • situazione di Centrale Rischi con particolare attenzione ai loro eventuali impegni a garanzia di terzi;

  • consistenza patrimoniale del debitore e degli eventuali garanti;
  • valore del bene posto a garanzia;
  • tempo necessario per il recupero del credito.

Per supportare le attività relative agli ultimi due punti, la Banca ha stimato su basi statistiche parametri di Haircut, definiti come lo scarto da applicare al valore di mercato dei beni posti a garanzia per allinearli all'importo che l'Istituto verosimilmente riuscirà ad incassare a seguito della loro vendita forzata, e di estensione temporale che il gestore deve tenere in considerazione ai fini della valutazione analitica della singola posizione. Le previsioni di perdita così ottenute sono periodicamente sottoposte a revisione e continuo monitoraggio.

Il processo sopra descritto non viene applicato alle posizioni che presentano un'esposizione complessiva pari o inferiore alla soglia di rilevanza di 1 milione, per le quali si usa il modello di valutazione automatico, sviluppato e manutenuto dalla struttura Risk Models and Methodologies e sottoposto alla validazione delle Funzioni di Convalida Interna e di Risk Control. Nel corso del 2024 il suddetto modello è stato oggetto di alcune modifiche come descritto nel precedente paragrafo 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Strategia di cessione di esposizioni creditizie deteriorate

La strategia di gestione dei crediti deteriorati, oltre all'attività di recupero effettuata da strutture dedicate (c.d. work out interno) come in precedenza illustrato, può prevedere operazioni di cessione massive a controparti terze del Gruppo, finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi di derisking, così come deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Tenuto conto della natura "forward looking" del modello di impairment previsto dall'IFRS 9, la presenza di obiettivi deliberati di cessione deve essere adeguatamente fattorizzata nei modelli di determinazione delle perdite attese, come illustrato in maggior dettaglio nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" della presente Nota Integrativa. Per l'attività di derisking perseguita dal Gruppo nel corso dell'esercizio 2024, ed in particolare per gli obiettivi di cessione massiva di crediti deteriorati in essere al 31 dicembre 2024, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Le attività di derisking" contenuto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata.

Le attività di derisking

Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di 1° livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di seconda istanza, attraverso le strutture del CLO di Monitoraggio e Controllo e Governo del Credito;
  • controlli di 2° livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Credit Risk controls" collocata all'interno della Funzione Rischi - Enterprise Risk Management. I controlli, svolti in via continuativa, attraverso analisi massive sui portafogli creditizi del Gruppo e attraverso la revisione di singole posizioni campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio - in modalità indipendente rispetto alle funzioni deputate allo svolgimento delle attività oggetto di verifica, sono diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero, in linea con la normativa interna ed esterna. La struttura fornisce inoltre pareri sulle OMR/OS in ambito creditizio, estese nel corso del 2024 alle proposte di incremento dei fidi operativi superiori a 25 milioni per le operazioni riconducibili a gruppi di clienti connessi, con una concentrazione nella segnalazione Large Exposures superiore al 20%.

3.2 Write off

Il Gruppo, per tutte le posizioni classificate a sofferenza, valuta se sia opportuno continuare a mantenere in vita il credito a sofferenza in quanto le azioni stragiudiziali o giudiziali in corso permettono di ritenere ragionevole un'aspettativa di recupero, anche parziale, oppure se sia opportuno procedere a una cancellazione o a uno stralcio (write-off), totale o parziale, in virtù, rispettivamente, della conclusione del processo di recupero ovvero della circostanza che non sussista una prospettiva ragionevole di recupero.

Lo stralcio (write off), in coerenza con il principio contabile IFRS 9 e con le "Linee guida per le Banche sui crediti deteriorati (NPL)" emanate da BCE, è la riduzione del valore lordo contabile del credito conseguente alla presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero dello stesso per importi eccedenti quelli considerati incassabili o già incassati.

Esso non implica la rinuncia da parte della Banca al diritto giuridico di recuperare il credito e deve essere effettuato qualora dal complesso delle informazioni disponibili emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare in tutto o in parte l'importo del debito.

Per ulteriori dettagli sulla definizione di write off si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente Nota Integrativa.

I processi di monitoraggio del credito del Gruppo prevedono che, ad integrazione e supporto delle scelte adottate dalle strutture di gestione, vengano identificate con periodicità trimestrale le posizioni da attenzionare ai fini del write off, con l'obiettivo di effettuare una valutazione gestionale delle singole posizioni e di intraprendere o meno i necessari iter deliberativi per il perfezionamento dello stralcio. Tale elenco si riferisce alle esposizioni che presentano fondi rettificativi uguali o superiori ad una determinata soglia e che sono classificati a sofferenza da più di un determinato numero di anni, differenziati a seconda del tipo di garanzia e della presenza o meno di una procedura concorsuale.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

In relazione al trattamento contabile di tali attività e relative modalità espositive si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" della presente Nota Integrativa.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali ed esposizioni oggetto di concessioni

Di seguito si fornisce un'analisi delle esposizioni oggetto di concessione, in base all'anzianità distinguendo tra esposizioni deteriorate e non deteriorate.

Anno dell'ultima concessione Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
2024 588.393 390.956 979.349
2023 381.788 187.270 569.058
2022 88.701 329.475 418.176
2021 260.882 212.619 473.501
2020 50.159 70.172 120.332
2019 11.743 55.504 67.247
2018 21.918 30.275 52.193
2017 14.112 21.798 35.910
2016 5.804 64.511 70.315
2015 3.838 30.304 34.142
2014 11.964 16.014 27.979
2013 373 2.630 3.004
Precedente 1.246 4.962 6.208
Totale 1.440.921 1.416.492 2.857.413

Le suddette esposizioni, riferite al perimetro del consolidamento prudenziale, vengono ripartite nella seguente tabella in funzione del numero di concessioni accordate alla controparte (una sola concessione, due concessioni, più di due concessioni).

Numero di concessioni Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
1 964.177 979.708 1.943.885
2 305.577 285.629 591.206
>2 171.167 151.155 322.322
Totale 1.440.921 1.416.492 2.857.413
ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR

A. Qualità del credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
118.652 26.880 5.603 168.232 157.930 18.170 39.883 72.989 1.030.581 88 322 4.217
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 2.147 264 71.773 - 1.032 755
Totale 31/12/2024 118.652 26.880 5.603 168.232 157.930 18.170 42.030 73.253 1.102.354 88 1.354 4.972
Totale 31/12/2023 398.715 20.433 4.717 407.420 126.835 17.363 91.829 75.479 1.196.893 1.683 467 9.338

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Causali/ stadi di rischio Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Banche Centrali
Crediti verso
banche e
a vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Banche Centrali
Crediti verso
banche e
a vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali 18 114.297 2.699 - - 117.015 - 317.641 515 - - 318.156
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - -
-
-
-
- - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (303) (837) - - (1.140) - (589) (138) - - (727)
Rett/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) - (18.641) 1.341 - - (17.300) - 59.611 1.143 - - 60.754
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - (141) - - - (141) - (208) - - - (208)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - -
-
-
-
- - -
Write-off non rilevati direttamente a conto economico - - - - - -
-
(21.004) - - - (21.004)
Altre variazioni (14) 64 3 - - 53 - 208 - - - 208
Rettifiche complessive finali 4 95.276 3.206 - - 98.487 - 355.659 1.520 - - 357.179
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di
write-off
- - - - - -
-
-
-
- - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - -
-
-
-
- - -
80.030
-
(514.387)
353.922
(598)
-
(152.864)
2.275.894
5.068
(26.870)
2.509.791
Tot.
-
-
(164)
-
-
-
-
-
-
garanzie fin.
acquisiti/e o
258
94
Impegni a
originati/e
impaired
rilasciate
erogare
fondi e
fondi e garanzie finanziarie rilasciate
-
-
(1.308)
-
-
-
-
-
-
Terzo stadio
18.030
16.722
-
-
4.405
-
-
-
-
-
-
10.190
14.595
Secondo
stadio
-
-
(5.008)
-
-
-
-
-
-
13.210
Primo stadio
8.202
X
-
108
-
-
-
-
-
-
4.167
4.059
svalutazioni
collettive
di cui:
X
(3.046)
(9.041)
-
-
(615)
(2.940)
-
(60)
32.156
16.514
svalutazioni
Attività fin. impaired acquisite o originate
individuali
di cui:
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
X
-
-
-
-
-
-
-
-
fair value con
impatto sulla
-
-
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
Attività
X
(3.046)
(8.933)
-
-
(615)
(2.940)
-
(60)
36.215
ammortizzato
20.681
finanziarie
valutate al
Attività
costo
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
svalutazioni
collettive
di cui:
-
(509.474)
321.476
(249)
-
(131.245)
82.709
5.068
(26.810)
1.996.718
1.759.935
svalutazioni
individuali
di cui:
Attività rientranti nel terzo stadio
-
(103.066)
(595)
-
-
(512)
462.711
-
(5.571)
462.453
103.915
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
-
-
-
-
-
-
-
-
-
fair value con
impatto sulla
-
-
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
Attività
-
(406.408)
322.071
(249)
-
(130.733)
(380.002)
5.068
(21.239)
1.892.803
1.297.482
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Crediti verso
-
-
Centrali a
banche e
Banche
vista
Write-off non rilevati direttamente a conto
Recuperi da incasso su attività finanziarie
Cambiamenti della metodologia di stima
Rett/riprese di valore nette per rischio di
Write-off rilevati direttamente a conto
Cancellazioni diverse dai write-off
Rettifiche complessive finali
Modifiche contrattuali senza
oggetto di write-off
Altre variazioni
cancellazioni
credito (+/-)
economico
economico
Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a erogare
Causali/ stadi di rischio
Rettifiche complessive iniziali
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo Trasferimenti tra primo stadio e terzo stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.309.945 4.340.101 652.728 66.247 790.072 13.868
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 6.020 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - 5.506 - 2.017 -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 794.810 937.021 56.975 3.118 57.253 10.816
Totale 31/12/2024 5.104.755 5.283.142 715.209 69.365 849.342 24.684
Totale 31/12/2023 6.752.222 5.224.454 564.008 109.681 435.346 31.530

Per l'informativa sui finanziamenti concessi con garanzia pubblica in seguito all'emergenza Covid si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica" della presente Nota integrativa.

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 11.258.536 11.258.536 - - - - - - - - 11.258.536 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - -
-
b) Non deteriorate 11.258.536 11.258.536 - X - - - - X - 11.258.536 -
A.2 Altre 8.823.061 7.021.842 85.716 - - (19.353) (3.389) (670) - - 8.803.708 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - -
-
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - -
-
b) Inademp. probabili 15.294 X - - - (15.294) X - - - -
-
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - -
-
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - -
-
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - -
-
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - -
-
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - -
-
e) Altre esposizioni non deteriorate 8.807.767 7.021.842 85.716 X - (4.059) (3.389) (670) X - 8.803.708 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - -
-
Totale (A) 20.081.597 18.280.378 85.716 - - (19.353) (3.389) (670) - - 20.062.244 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - -
-
b) Non deteriorate 4.869.458 1.777.197 16.623 X - (140) (29) (13) X - 4.869.318 -
Totale (B) 4.869.458 1.777.197 16.623 - - (140) (29) (13) - - 4.869.318 -
Totale (A+B) 24.951.055 20.057.575 102.339 - - (19.493) (3.418) (683) - - 24.931.562 -
(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.628.064 X - 1.601.001 20.988 (1.079.319) X - (1.055.980) (17.932) 548.745 98.179
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 240.745 X - 232.855 7.890 (142.629) X - (135.663) (6.966) 98.116 27.284
b) Inadempienze probabili 2.481.232 X - 2.142.111 6.640 (722.930) X - (667.996) (2.113) 1.758.302 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.114.302 X - 779.922 4.977 (372.101) X - (319.599) (1.639) 742.201 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 142.454 X - 142.415 39 (32.428) X - (32.422) (6) 110.026 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 61.445 X - 61.445 - (14.382) X - (14.382) - 47.063 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 522.453 151.496 369.857 X 928 (26.004) (359) (25.525) X (120) 496.449 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 64.651 - 63.776 X 875 (6.015) - (5.899) X (116) 58.636 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 137.112.359 126.291.781 9.166.373 X 101.899 (429.767) (94.732) (330.986) X (4.047) 136.682.592 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.376.270 20 1.357.917 X 16.569 (95.268) (2) (94.037) X (1.229) 1.281.002 -
Totale (A) 141.886.562 126.443.277 9.536.230 3.885.527 130.494 (2.290.448) (95.091) (356.511) (1.756.398) (24.218) 139.596.114 98.179
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 689.084 X - 309.658 1.922 (93.614) X - (16.722) (94) 595.470 -
b) Non deteriorate 72.553.495 46.994.286 1.460.163 X 13.975 (27.579) (8.172) (14.581) X - 72.525.916 -
Totale (B) 73.242.579 46.994.286 1.460.163 309.658 15.897 (121.193) (8.172) (14.581) (16.722) (94) 73.121.386 -
Totale (A+B) 215.129.141 173.437.563 10.996.393 4.195.185 146.391 (2.411.641) (103.263) (371.092) (1.773.120) (24.312) 212.717.500 98.179

(*) Valore da esporre a fini informativi

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 671

Per l'informativa sui finanziamenti concessi con garanzia pubblica in seguito all'emergenza Covid si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica" della presente Nota integrativa.

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione - - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.6 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.669.067 2.495.038 93.469
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 222.251 -
B. Variazioni in aumento 517.982 1.502.240 148.796
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 163.823 1.264.094 138.184
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - 24 -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 319.369 56.931 892
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni 30 365 56
B.5 altre variazioni in aumento 34.760 180.826 9.664
C. Variazioni in diminuzione (558.985) (1.516.046) (99.811)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (88.024) (4.344)
C.2 write-off (66.467) (91.461) (802)
C.3 incassi (202.770) (305.437) (17.263)
C.4 realizzi per cessioni (93.927) (414.576) -
C.5 perdite da cessione (47.848) (119.356) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (12) (299.784) (77.396)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni (57) (145) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (147.904) (197.263) (6)
D. Esposizione lorda finale 1.628.064 2.481.232 142.454
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 225.484 -

La dinamica delle esposizioni deteriorate è influenzata dalla strategia di derisking perseguita dal Gruppo, sia mediante operazioni di cessioni di portafoglio, come descritto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata, sia mediante cessioni single name; gli effetti delle suddette operazioni trovano rappresentazione nelle sottovoci "C.4 Realizzi per cessioni", "C.5 Perdite da cessione" e "C.8 Altre variazioni in diminuzione".

A.1.7 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.846.565 1.743.391
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 222.251 -
B. Variazioni in aumento 568.017 660.302
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 208.760 595.924
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 118.452 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 61.260
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 240.805 3.118
C. Variazioni in diminuzione (998.090) (962.772)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (741.408)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (61.260) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (118.452)
C.4 write-off (39.755) -
C.5 incassi (324.522) (102.912)
C.6 realizzi per cessioni (264.662) -
C.7 perdite da cessione (80.880) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (227.011) -
D. Esposizione lorda finale 1.416.492 1.440.921
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 225.484 -

A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali -
-
15.294 - -
-
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
-
-
- - -
-
B. Variazioni in aumento -
-
- - -
-
B.1 rettifiche di valore di attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
-
X
- X -
X
B.2 altre rettifiche di valore -
-
- - -
-
B.3 perdite da cessione -
-
- - -
-
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
-
-
- - -
-
cancellazioni -
-
- - -
-
B.6 altre variazioni in aumento -
-
- - -
-
C. Variazioni in diminuzione -
-
- - -
-
C.1 riprese di valore da valutazione -
-
- - -
-
C.2 riprese di valore da incasso -
-
- - -
-
C.3 utili da cessione -
-
- - -
-
C.4 write-off
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - -
-
C.7 altre variazioni in diminuzione -
-
- - -
-
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
-
-
-
-
15.294
-
-
-
-
-
-
-

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.027.598 135.454 994.755 588.002 26.323 6.442
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 3.251 3.251 - -
B. Variazioni in aumento 471.609 96.135 590.530 275.098 32.025 18.991
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 269.517 33.112 417.401 182.960 29.467 14.290
B.3 perdite da cessione 47.848 15.098 119.356 65.783 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
151.415 47.868 15.913 10.143 307 -
cancellazioni 57 57 145 145 - -
B.6 altre variazioni in aumento 2.772 - 37.715 16.067 2.251 4.701
C. Variazioni in diminuzione (419.888) (88.960) (862.355) (490.999) (25.920) (11.051)
C.1 riprese di valore da valutazione (59.671) (10.719) (206.792) (124.780) (3.004) (431)
C.2 riprese di valore da incasso (41.052) (4.514) (34.324) (7.996) (19) (1)
C.3 utili da cessione (24.943) (6.532) (78.255) (62.048) - -
C.4 write-off (66.467) (9.723) (91.461) (30.032) (802) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - (145.622) (47.448) (22.013) (10.563)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni (30) (30) (365) (365) (56) (56)
C.7 altre variazioni in diminuzione (227.725) (57.442) (305.536) (218.330) (26) -
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non
1.079.319 142.629 722.930 372.101 32.428 14.382
cancellate - - 6.484 6.484 - -

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la sottovoce "C.7 Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili, conseguenti ad operazioni di cessioni.

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.272.659 11.857.560 17.789.934 3.373.753 983.632 162.747 89.521.866 133.962.151
- Primo stadio 10.272.659 11.752.022 17.301.286 2.639.121 608.699 24.085 78.378.153 120.976.025
- Secondo stadio - 105.538 488.648 674.664 307.553 41.053 7.906.821 9.524.277
- Terzo stadio - - - 51.388 67.380 43.600 3.174.447 3.336.815
- Impaired acquisite o originate - - - 8.580 - 54.009 62.445 125.034
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
6.599.772 2.318.625 3.116.854 151.035 - - 391.409 12.577.695
- Primo stadio 6.599.772 2.288.392 3.054.964 151.035 - - 385.862 12.480.025
- Secondo stadio - 30.233 61.890 - - - 5.547 97.670
- Terzo stadio - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 563.240 563.240
- Primo stadio - - - - - - 9.068 9.068
- Secondo stadio - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - 548.713 548.713
- Impaired acquisite o originate - - - - - - 5.459 5.459
Totale (A+B+C) 16.872.431 14.176.185 20.906.788 3.524.788 983.632 162.747 90.476.515 147.103.086
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 671.599 5.544.304 7.288.931 2.726.864 417.055 9.776 33.915.295 50.573.824
- Primo stadio 671.599 5.505.786 7.256.954 2.438.272 331.345 3.452 32.564.075 48.771.483
- Secondo stadio - 38.518 31.977 267.650 85.710 - 1.052.930 1.476.785
- Terzo stadio - - - 15.108 - 6.324 288.227 309.659
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - 5.834 - - 10.063 15.897
Totale (D) 671.599 5.544.304 7.288.931 2.726.864 417.055 9.776 33.915.295 50.573.824
Totale (A+B+C+D) 17.544.030 19.720.489 28.195.719 6.251.652 1.400.687 172.523 124.391.810 197.676.910

Cerved Rating Agency SpA
da A1.1 a A1.3
da A2.1 a A3.1
da B2.1 a B2.2
da B1.1 a B1.2
da BBB+ a BBB-
da AAA a AA-
da BB+ a BB-
da A+ a A-
Poor's
da Baa1 a Baa3
da Aaa a Aa3
da Ba1 a Ba3
da A1 a A3
Moody's
da BBB+ a BBB-
da AAA a AA-
da BB+ a BB-
Ratings
da A+ a A-
BBB+/BBB-
AAA/AA-
BB+/BB-
CLASSE
A+/A-
C1.1 da B+ a B- da B1 a B3 da B+ a B- B+/B-

una delle precedenti agenzie. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso siano presenti più di

due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il

fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore (art. 138 del regolamento (EU) n. 575/2013).

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Inferiore B- CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC+ e inferiori C1.2 e inferiori

Alle esposizioni rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela: Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business – ed uno per la clientela privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating

(undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 597.036 300.553 2.328.256 1.072.406 30.712 - - - 1.516.132 5.845.095
- Primo stadio 597.036 300.553 2.328.256 1.052.188 27.228 - - - 1.514.790 5.820.051
- Secondo stadio - - - 20.218 3.484 - - - 1.342 25.044
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
30.798 92.642 870.801 265.686 - - - - 2.535 1.262.462
- Primo stadio 30.798 92.642 854.981 220.834 - - - - 2.535 1.201.790
- Secondo stadio - - 15.820 44.852 - - - - - 60.672
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 627.834 393.195 3.199.057 1.338.092 30.712 - - - 1.518.667 7.107.557
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 12.431 96.563 940.980 523.520 128.555 110 - - 75.038 1.777.197
- Secondo stadio - - - 10.474 6.048 - - - 101 16.623
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - - - -
Totale (D) 12.431 96.563 940.980 533.994 134.603 110 - - 75.139 1.793.820
Totale (A + B + C + D) 640.265 489.758 4.140.037 1.872.086 165.315 110 - - 1.593.806 8.901.377
Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 33.655.311 30.312.788 14.426.913 3.813.520 2.025.040 2.626.541 303.042 87.163.155
- Primo stadio 33.505.067 29.125.107 11.920.828 1.486.661 61.700 - 285.838 76.385.201
- Secondo stadio 148.600 1.168.853 2.484.769 2.324.377 1.959.262 - 15.530 8.101.391
- Terzo stadio - - - - - 2.605.014 1.674 2.606.688
- Impaired acquisite o originate 1.644 18.828 21.316 2.482 4.078 21.527 - 69.875
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.327.453 184.993 28.022 - - - - 1.540.468
- Primo stadio 1.310.807 177.785 28.022 - - - - 1.516.614
- Secondo stadio 16.646 7.208 - - - - - 23.854
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione 24 339 8.104 133 468 295.380 - 304.448
- Primo stadio 24 339 8.104 133 468 - - 9.068
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - 290.565 - 290.565
- Impaired acquisite o originate - - - - - 4.815 - 4.815
Totale (A + B + C) 34.982.788 30.498.120 14.463.039 3.813.653 2.025.508 2.921.921 303.042 89.008.071
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 25.282.718 11.311.984 4.163.464 308.203 33.120 - 226.800 41.326.289
- Secondo stadio 36.089 150.034 474.773 397.385 230.228 - 3.118 1.291.627
- Terzo stadio - - - - - 307.980 - 307.980
- Impaired acquisiti/e o originati/e 29 8.892 3.280 1.741 5 1.922 - 15.869
Totale (D) 25.318.836 11.470.910 4.641.517 707.329 263.353 309.902 229.918 42.941.765
Totale (A+B+C+D) segmentate 60.301.624 41.969.030 19.104.556 4.520.982 2.288.861 3.231.823 532.960 131.949.836
Totale non segmentate - - - - - 991.253 55.834.444 56.825.697
Totale 60.301.624 41.969.030 19.104.556 4.520.982 2.288.861 4.223.076 56.367.404 188.775.533

Classi di rating interni
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
Large Corporate 19.595.753 4.998.995 1.907.265 399.879 36.716 161.893 5.766 27.106.267
Mid Corporate Plus 9.389.647 9.338.257 4.425.890 1.277.419 451.595 530.351 157.840 25.570.999
Mid Corporate 10.190.865 10.093.845 4.420.352 875.741 345.146 790.167 71.202 26.787.318
Small business 6.186.034 6.551.656 6.239.843 1.369.055 862.694 1.296.138 295.967 22.801.387
Privati 14.939.325 10.986.277 2.111.206 598.888 592.710 453.274 2.185 29.683.865
Totale Esposizioni segmentate 60.301.624 41.969.030 19.104.556 4.520.982 2.288.861 3.231.823 532.960 131.949.836

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 19.595.753 4.998.995 1.907.265 399.879 36.716 161.893 5.766 27.106.267
Mid Corporate Plus 9.389.647 9.338.257 4.425.890 1.277.419 451.595 530.351 157.840 25.570.999
Mid Corporate 10.190.865 10.093.845 4.420.352 875.741 345.146 790.167 71.202 26.787.318
Small business 6.186.034 6.551.656 6.239.843 1.369.055 862.694 1.296.138 295.967 22.801.387
Privati 14.939.325 10.986.277 2.111.206 598.888 592.710 453.274 2.185 29.683.865
Totale Esposizioni segmentate 60.301.624 41.969.030 19.104.556 4.520.982 2.288.861 3.231.823 532.960 131.949.836
A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite
A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia
Garanzie reali Garanzie personali
(2)
Esposizione Esposizione (1) Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili -
ipoteche
finanziamenti
per leasing
Immobili -
Titoli garanzie reali
Altre
Controparti
centrali
CLN
Altre società
finanziarie
Altri derivati
Banche
Altri soggetti Amministra
pubbliche
zioni
Banche Altre società finanziarie Altri soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
1.715.855 1.715.855 - - 1.705.397 - - - - - - - -
-
- 1.705.397
1.1. totalmente garantite 1.715.855 1.715.855 - - 1.705.397 - - - - - - - -
-
- 1.705.397
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - -
-
- -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - -
-
- -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - -
-
- -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
508.499 508.481 - - 443.331 - - - - - 32.296
-
2.317
-
6.275 484.219
2.1. totalmente garantite 454.478 454.473 - - 443.331 - - - - - 7.658
-
925
-
2.559 454.473
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - -
-
- -
2.2. parzialmente garantite 54.021 54.008 - - - - - - - - 24.638
-
1.392
-
3.716 29.746
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - -
-
- -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Esposizione Esposizione Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili -
Ipoteche
finanziamenti
Immobili -
Titoli garanzie
Altre
Altri derivati Amministra Altre società (1)+(2)
per leasing reali CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti pubbliche
zioni
Banche finanziarie Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 74.979.131 73.237.518 39.268.893 368.157 4.929.280 2.133.596 337.736 - 5.963 - 3.720 10.495.282 27.300 384.721 7.409.661 65.364.309
1.1. totalmente garantite 60.807.058 59.364.057 39.265.720 368.157 4.805.142 2.056.540 35.854 - 2.416 - 609 5.027.063 18.179 362.423 7.025.247 58.967.350
- di cui deteriorate 2.797.430 1.650.004 702.862 70.993 3.812 9.857 81 - 31 - - 734.268 104 1.318 115.181 1.638.507
1.2. parzialmente garantite 14.172.073 13.873.461 3.173 - 124.138 77.056 301.882 - 3.547 - 3.111 5.468.219 9.121 22.298 384.414 6.396.959
- di cui deteriorate 585.186 324.615 838 - 985 1.097 514 - 258 - - 255.534 673 192 9.433 269.524
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
22.252.404 22.223.299 627.327 - 10.847.695 898.986 - - - - - 1.634.567 229.653 417.075 6.159.761 20.815.064
2.1. totalmente garantite 19.955.583 19.932.486 627.126 - 10.743.219 791.115 - - - - - 1.203.222 223.210 372.136 5.465.513 19.425.541
- di cui deteriorate 91.530 79.536 1.616 - 1.921 2.081 - - - - - 1.029 37.677 165 34.844 79.333
2.2. parzialmente garantite 2.296.821 2.290.813 201 - 104.476 107.871 - - - - - 431.345 6.443 44.939 694.248 1.389.523
- di cui deteriorate 62.810 57.802 - - 546 5.280 - - - - - 1.105 3.645 - 9.271 19.847
Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle

operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

A.4 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 646.885 701.109 (398.471) 302.638 244
A.1. Ad uso funzionale 53.648 62.697 (44.511) 18.186 -
A.2. A scopo di investimento 593.237 638.412 (353.960) 284.452 244
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (7.078) 8.476 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
219.053 224.092 (110.364) 113.728 -
D.1. Attività materiali 219.053 224.092 (110.364) 113.728 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2024 881.492 940.755 (515.913) 424.842 244
Totale 31/12/2023 1.052.665 1.109.593 (562.270) 547.323 26.414
B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 6 (40) 754 (6.065) 21 (2.628) 433.251 (879.443) 114.734 (193.771)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 12 (141) - - 77.244 (116.999) 20.860 (25.489)
A.2 Inadempienze probabili 278 (567) 495.631 (14.550) - - 988.287 (611.886) 274.106 (95.927)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 89 (140) 4.093 (10.138) - - 605.766 (317.720) 132.253 (44.103)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 84 (60) 7.663 (2.426) - - 66.012 (20.323) 36.267 (9.619)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 84 (60) 7.470 (2.388) - - 31.859 (10.056) 7.650 (1.878)
A.4 Esposizioni non deteriorate 34.395.464 (6.562) 15.590.343 (30.017) 385.544 (271) 55.260.739 (344.246) 31.932.495 (74.946)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 390 (8) 4.484 (372) - - 982.828 (86.676) 351.936 (14.227)
Totale (A) 34.395.832 (7.229) 16.094.391 (53.058) 385.565 (2.899) 56.748.289 (1.855.898) 32.357.602 (374.263)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 417 (23) 1.114 (288) - - 587.003 (92.354) 6.936 (949)
B.2 Esposizioni non deteriorate 2.513.333 (604) 17.368.283 (3.716) 508.436 (149) 48.340.406 (19.521) 4.225.196 (3.738)
Totale (B) 2.513.750 (627) 17.369.397 (4.004) 508.436 (149) 48.927.409 (111.875) 4.232.132 (4.687)
Totale (A+B) 31/12/2024 36.909.582 (7.856) 33.463.788 (57.062) 894.001 (3.048) 105.675.698 (1.967.773) 36.589.734 (378.950)
Totale (A+B) 31/12/2023 37.709.968 (8.351) 23.178.157 (115.601) 654.127 (2.969) 105.494.913 (2.055.648) 37.835.141 (437.467)

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 546.483 (1.069.590) 2.261 (8.202) 1 (623) - (718) - (186)
A.2 Inadempienze probabili 1.754.195 (710.129) 3.937 (12.658) 169 (142) 1 (1) - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 110.008 (32.425) 17 (3) 1 - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 112.574.298 (449.710) 2.867.104 (2.451) 4.719.194 (2.263) 459.633 (364) 16.558.812 (983)
Totale (A) 114.984.984 (2.261.854) 2.873.319 (23.314) 4.719.365 (3.028) 459.634 (1.083) 16.558.812 (1.169)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 595.315 (93.608) 135 (6) 20 - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 69.719.307 (27.473) 1.946.269 (68) 371.409 (22) 50.689 (11) 359.544 (5)
Totale (B) 70.314.622 (121.081) 1.946.404 (74) 371.429 (22) 50.689 (11) 359.544 (5)
Totale (A+B) 31/12/2024 185.299.606 (2.382.935) 4.819.723 (23.388) 5.090.794 (3.050) 510.323 (1.094) 16.918.356 (1.174)
Totale (A+B) 31/12/2023 175.976.083 (2.586.838) 22.184.346 (25.473) 5.057.930 (3.478) 479.914 (948) 519.906 (330)

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 261.880 (476.172) 97.519 (157.841) 122.690 (263.106) 64.394 (172.471)
A.2 Inadempienze probabili 709.244 (350.116) 693.557 (161.127) 272.686 (151.204) 78.708 (47.682)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 41.282 (13.969) 16.823 (5.463) 46.775 (11.653) 5.128 (1.340)
A.4 Esposizioni non deteriorate 52.159.210 (232.946) 20.905.757 (81.025) 33.707.995 (108.903) 5.801.336 (26.836)
Totale (A) 53.171.616 (1.073.203) 21.713.656 (405.456) 34.150.146 (534.866) 5.949.566 (248.329)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 226.457 (49.238) 224.696 (22.729) 127.581 (19.562) 16.581 (2.079)
B.2 Esposizioni non deteriorate 29.085.682 (16.000) 14.022.274 (3.728) 23.901.496 (4.898) 2.709.855 (2.847)
Totale (B) 29.312.139 (65.238) 14.246.970 (26.457) 24.029.077 (24.460) 2.726.436 (4.926)
Totale (A+B) 31/12/2024 82.483.755 (1.138.441) 35.960.626 (431.913) 58.179.223 (559.326) 8.676.002 (253.255)
Totale (A+B) 31/12/2023 82.729.408 (1.295.982) 37.457.542 (446.489) 47.106.422 (576.263) 8.682.711 (268.104)

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - (15.294) - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 14.831.360 (1.355) 4.366.472 (2.156) 360.364 (327) 22.427 (15) 481.621 (206)
Totale (A) 14.831.360 (16.649) 4.366.472 (2.156) 360.364 (327) 22.427 (15) 481.621 (206)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 582.138 (13) 2.978.852 (17) 151.347 (55) 521.551 (33) 240.396 (22)
Totale (B) 582.138 (13) 2.978.852 (17) 151.347 (55) 521.551 (33) 240.396 (22)
Totale (A+B) 31/12/2024 15.413.498 (16.662) 7.345.324 (2.173) 511.711 (382) 543.978 (48) 722.017 (228)
Totale (A+B) 31/12/2023 21.491.738 (17.467) 6.326.858 (1.901) 391.228 (277) 586.519 (138) 293.224 (198)

B.4 Grandi esposizioni

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria.

A luglio 2022 è entrato in vigore il Regolamento delegato n. 1011/2022 che disciplina la rilevazione delle esposizioni indirette in derivati per i contratti che, anche se non stipulati direttamente con un cliente, vengono comunque ricondotti al cliente stesso in quanto emittente dello strumento di debito o capitale sottostante. Laddove si tratti di strumenti multi-sottostante e non sia possibile o eccessivamente oneroso individuare i singoli sottostanti, l'esposizione va ricondotta al cliente ignoto.

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dall'Art. 14 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR 2", articolo 392). Costituiscono comunque oggetto di segnalazione consolidata i clienti o gruppi di clienti con un'esposizione superiore a 300 milioni anche se non costituiscono grande esposizione.

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente: tale limite può essere fissato per gli enti a 150 milioni qualora il 25% del capitale ammissibile risultasse inferiore.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA/GL/2017/15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Alla data del 31 dicembre 2024 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare del Capitale di classe 1. Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 34 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 820.741,6 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 21.362,0 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

  • il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 35.085,3 milioni (560,0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio, dalle garanzie rilasciate e dalle attività di natura fiscale. Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;
  • Euronext per 29.486,7 milioni (521,2 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 19.259,3 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 12.221,4 milioni (113,6 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria.

Le restanti 27 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2024 31/12/2023
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 820.741.556 750.347.023
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 21.361.988 17.387.764
c) Numero 34 34
(*) dati in migliaia di euro

C. Operazioni di cartolarizzazione

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sull'esposizione del Gruppo verso le cartolarizzazioni, sia per quelle in cui il Gruppo riveste il ruolo di originator dei crediti, sia per quelle di terzi in cui il Gruppo opera in qualità di investitore.

Cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di originator

Il perfezionamento delle operazioni in oggetto, aventi come sottostanti le attività cedute dal Gruppo in qualità di originator, si pone come principale obiettivo la diversificazione delle fonti di raccolta e la riduzione del costo di funding del Gruppo, piuttosto che la realizzazione di azioni di derisking relative ad esposizioni creditizie deteriorate (sofferenze e inadempienze probabili).

In maggior dettaglio, per le cartolarizzazioni finalizzate al funding, per le quali il Gruppo agisce anche in qualità di Servicer, la strutturazione è seguita da una funzione di Finanza di Banco BPM, che svolge altresì l'attività di monitoraggio dell'operazione, mediante appositi report mensili e trimestrali contenenti l'andamento degli incassi in linea capitale e interessi e lo status dei crediti.

Per le cartolarizzazioni con finalità di derisking, la strutturazione viene effettuata da una funzione appartenente all'area Chief Lending Officer di Banco BPM, che si occupa altresì di effettuare un monitoraggio, sulla base di report mensili e trimestrali forniti dai Servicer esterni al Gruppo.

Di seguito viene fornita informativa sui principali eventi intervenuti nell'esercizio e sulle operazioni in essere. In linea con le istruzioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262, per le operazioni di "auto-cartolarizzazione" in cui il Gruppo ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dal veicolo si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "1.4 - Rischio di liquidità".

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella seguente tabella sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024, con evidenza del relativo trattamento contabile – cancellazione o meno dal bilancio delle attività cedute alla società veicolo – in funzione del significativo trasferimento dei rischi e dei benefici, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
Lilium SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2022 Progetto Wolf Crediti UTP
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza
Tevere SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2022 Progetto Argo Crediti UTP e in sofferenza

Di seguito si fornisce illustrazione delle operazioni in essere alla data del 31 dicembre 2024 e di quelle chiuse nel corso dell'esercizio.

Operazioni di cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2024

Operazioni di cartolarizzazione chiuse nell'esercizio 2024

BP Mortgages 2 (giugno 2007)

A seguito del perfezionamento della chiusura dell'operazione di cartolarizzazione "BP Mortgages 2007-2" attraverso la sottoscrizione in data 27 marzo 2024 del Termination Agreement, l'Assemblea dei Soci della società Veicolo BP Mortgages S.r.l. (i) in data 24 aprile 2024 ha deliberato lo scioglimento anticipato della società e la messa in liquidazione con efficacia giuridica dal giorno 1° maggio 2024 e (ii) in data 11 dicembre 2024 ha approvato il bilancio finale di liquidazione al 29 novembre 2024 corredato dal relativo piano di riparto.

Nel mese di gennaio 2025, a conclusione del processo di liquidazione, la società BP Mortgages S.r.l. in liquidazione è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese.

Lilium SPV S.r.l. (Progetto Wolf)

Nel mese di dicembre 2022 il Gruppo aveva perfezionato una complessa operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie classificate ad inadempienza probabile per un valore nominale di 495,8 milioni (comprensivo degli interessi di mora), realizzata per il tramite di una cessione pro-soluto ad un veicolo di cartolarizzazione (Lilium SPV S.r.l.).

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei titoli emessi dalla società veicolo Lilium SPV S.r.l. e della quota detenuta dal Gruppo al 31 dicembre 2024, invariata rispetto all'anno precedente.

Classe Partly paid Valore
nominale
Notes sottoscritte
e trattenute
da Banco BPM
Notes inizialmente
sottoscritte da Banco
BPM poi cedute a terzi
Notes
sottoscritte
da terzi
AS – Senior Yes 142.500 11.859
AJ – Mezzanine Yes 7.125 1.065
AX – Mezzanine Yes 375 56
B1 – Mezzanine Yes 17.680 17.680
B2 – Mezzanine No 3.120 3.120
C1 – Mezzanine No 31.790 31.790
C2– Mezzanine No 5.610 5.610
D1 – Mezzanine No 24.735 24.735
D2 – Mezzanine No 4.365 4.365
E1 – Junior No 326.804 326.804
E2 – Junior No 81.701 81.701
TOTALE 645.805 401.009 94.796 12.980

In maggior dettaglio Banco BPM aveva sottoscritto integralmente le notes delle classi di tipo B, C, D e E, per un valore nominale complessivo pari a quello dei crediti trasferiti; il relativo obbligo di pagamento da parte di Banco BPM era stato oggetto di compensazione con gli obblighi di pagamento da parte della società veicolo per i crediti acquistati. Ad esito dell'accordo di ristrutturazione delle esposizioni creditizie trasferite al veicolo le sub-classi B2, C2, D2, E2, erano state successivamente cedute a investitori terzi.

L'operazione aveva previsto altresì l'emissione di notes di classe A (sottoscritte da investitori terzi a Banco BPM) finalizzate a finanziare gli interventi sugli immobili a garanzia delle esposizioni creditizie (c.d. capex), in esecuzione di quanto previsto dagli accordi di ristrutturazione.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del valore nominale delle notes detenute dal Gruppo al 31 dicembre 2024, della relativa remunerazione e del valore di iscrizione (fair value) sulla base dei flussi recuperabili previsti a seguito dell'accordo di ristrutturazione:

Classe Tipologia Valore nominale Valore al
31/12/2024
Scadenza Rating Tasso di interesse
Class B1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 17.680 17.770 31/12/2032 Unrated Fixed @ 3,00%
Class C1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 31.790 32.113 31/12/2032 Unrated Fixed @6,00%
Class D1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 24.735 25.049 31/12/2032 Unrated Fixed @7,50%
Class E1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Junior 326.804 126.500 31/12/2032 Unrated n.a.
Totale 401.009 201.432

Trattandosi di un'operazione senza cancellazione contabile, si precisa che i suddetti titoli non trovano rappresentazione nell'attivo, ma sono esposti a riduzione della passività iscritta a fronte dei crediti ceduti e non cancellati. Per l'operazione in oggetto, infatti, si è ritenuto che il Gruppo trattenga in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite. Alla data del 31 dicembre 2024, il fair value delle esposizioni cedute e non cancellate ammonta a 219,0 milioni; mentre le corrispondenti passività, esposte già al netto del fair value dei titoli di Lilium SPV sopra esposti, ammontano a 18,3 milioni.

Da ultimo, l'operazione ha previsto altresì il rilascio da parte di Banco BPM di una linea di credito di 10 milioni a favore del veicolo, il cui rimborso è antergato rispetto alle tranche più senior.

La linea di finanziamento è rotativa e remunerata sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari al 4,5%. L'utilizzo al 31 dicembre 2024 è pari a 3,3 milioni.

Tevere SPV S.r.l. (Progetto Argo)

Nel mese di giugno 2022 era stata perfezionata la cessione pro-soluto, a titolo oneroso ed in blocco di un portafoglio di crediti classificati a UTP (unlikely to pay) e sofferenza originati da Banco BPM S.p.A., (di seguito anche la "Cedente" o l'"Originator") per un valore lordo complessivamente pari 656,0 milioni, successivamente incrementato di 0,7 milioni.

In particolare, il perfezionamento dell'operazione era avvenuto tramite la vendita dei crediti alla società Tevere SPV S.r.l., società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e non appartenente al Gruppo Banco BPM, ai sensi della Legge 130/99.

L'acquisto dei crediti da parte della Società Veicolo era stato regolato in parte in contanti per 24 milioni e in parte mediante l'emissione di 4 tranche di titoli (Senior, Mezzanine, Mezzanine Lower e Junior), che sono state sottoscritte dall'Originator e da terzi investitori afferenti al Fondo Elliott, per un valore nominale effettivamente sottoscritto e pagato pari a 149,5 milioni. I titoli Senior, Mezzanine e Lower Mezzanine sono stati integralmente sottoscritti. Solo il titolo Junior risulta partly paid rispetto al valore nominale all'emissione come illustrato nella successiva tabella.

La Banca, nel rispetto della normativa sulla retention rule, aveva sottoscritto all'origine il 100% delle notes Senior e il 5% delle altre categorie di notes sottoscritte e pagate.

Le società del fondo Elliott avevano direttamente sottoscritto il 95% delle notes Mezzanine e Junior.

Classe Partly paid Valore nominale
all'emissione
Valore nominale
sottoscritto
Retention %
Banco BPM
A – Senior No 104.658 104.658 100%
B1 – Mezzanine No 22.427 22.427 5%
B2 - Lower Mezzanine No 11.214 11.214 5%
J – Junior Yes 18.684 11.214 5%
Totale 156.983 149.513

Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2024 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Classe Tipologia Valore
nominale
Valore
nominale
sottoscritto
da Banco
BPM
Valore
nominale
outstanding
al
31/12/2024
Valore
al
31/12/2024
Scadenza Rating Tasso di interesse
Class A Asset-Backed
Fixed Rate Notes due
December 2041
Senior 104.658 104.658 30.001 27.430 05/12/2041 Unrated Fixed @ 2%
Class B1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2041
Mezzanine 22.427 1.122 457 434 05/12/2041 Unrated Euribor 3M (floor 0%) +
6% + Detachable
coupon @3%
Class B2 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2041
Mezzanine 11.214 561 525 525 05/12/2041 Unrated Euribor 3M (floor 0%) +
9% +
Detachable coupon
@3%
Class J Partly Paid Asset
Backed Variable Return
Notes due December
2041
Junior 18.684 935 525 525 05/12/2041 Unrated n.a.
Totale 156.983 107.276 31.507 28.914

Aurelia SPV S.r.l. (Progetto Rockets)

Nel mese di giugno 2021 era stata perfezionata la cessione pro-soluto, a titolo oneroso ed in blocco, di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza originati da Banco BPM S.p.A. (di seguito anche la "Cedente" o l'"Originator") per un valore lordo complessivamente pari a 1.509,5 milioni.

In particolare, il perfezionamento dell'operazione è avvenuto tramite la vendita dei crediti alla società Aurelia SPV S.r.l., società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e non appartenente al Gruppo Banco BPM, ai sensi della Legge 130/99.

L'acquisto dei crediti da parte della Società Veicolo era stato finanziato mediante l'emissione di tre tranche di titoli (Senior, Mezzanine e Junior), che erano state interamente sottoscritte pro-quota dall'Originator, per un valore nominale complessivamente pari a 394 milioni, come illustrato nella tabella di seguito riportata.

Classi - Tipologia Valore emissione
Class A – Senior con Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS") 342.000
Class B – Mezzanine 40.000
Class J -Junior 12.000
Totale 394.000

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Aurelia SPV, per un valore iniziale pari a 15,6 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,75%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti, nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli Senior e Mezzanine. Al 31 dicembre 2024 il debito residuo risulta pari a 7,2 milioni.

I titoli interamente sottoscritti da Banco BPM erano stati successivamente parzialmente lceduti, per una quota pari al 95% dei titoli Mezzanine e Junior, ad un terzo investitore.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2024 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
oustanding
Banco BPM al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Senior 342.000 131.223 132.819 30/07/2047 DBRS: A
Scope: BBB+
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Mezzanine 2.000 2.000 679 30/07/2047 Unrated Euribor 6M + 8%
Class J Asset Backed
Floating Rate and Variable
Return Notes due luglio
2047
Junior 600 600 - 30/07/2047 Unrated Euribor 6M +
10%
Totale 344.600 133.823 133.498

Nel corso del 2024 entrambe le società di rating hanno migliorato il proprio rating sul titolo senior (Scope da BBB a BBB+ e DBRS da BBB+ a A-).

Tiberina SPV S.r.l. (Progetto Django)

Nel mese di dicembre 2020 era stato stipulato il contratto di cessione di crediti tra Banco BPM e la società veicolo Tiberina SPV, nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione, ai sensi della legge n. 130/99. La cessione aveva riguardato un portafoglio di 40 posizioni classificate ad inadempienza probabile e 1 posizione classificata a sofferenza, per un valore lordo pari a 288 milioni.

L'acquisto del portafoglio crediti era stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale complessivo di 120,0 milioni:

Classi - Tipologia Valore emissione
Class A – Senior 84.000
Class B1 – Mezzanine 18.000
Class B – Mezzanine 9.000
Class J -Junior 9.000
Totale 120.000

La tranche Senior era stata interamente sottoscritta da Banco BPM, unitamente al 5% delle tranche Mezzanine e della tranche Junior – in conformità alla retention rule prevista dalla normativa regolamentare - per un valore nominale complessivo di 85,8 milioni.

Le tranche Mezzanine e Junior erano invece state sottoscritte per il restante 95% da Credito Fondiario.

Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che erano pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Nel corso del 2023 la tranche Senior è stata integralmente rimborsata. Nel corso del 2024 sono state rimborsate anche le tranche mezzanine B1 e B2.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2024 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Senior 84.037 - Rimborsata 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+2%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 901 - Rimborsata 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+9%
Class B2 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 451 - Rimborsata 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+12%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due ottobre 2040
Junior 451 91 91 01/10/2040 Unrated n.a.
Totale 85.840 91 91

Titan SPV S.r.l. (Progetto Titan)

Nel mese di dicembre 2020 era stata stipulata un'operazione di cartolarizzazione multioriginator (Banco BPM S.p.A., Release S.p.A. e Alba Leasing S.p.A.), con sottostante un portafoglio di Leasing NPL per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a 335,4 milioni (valore riferito alla data di valutazione che in base al contratto corrispondeva al 31 dicembre 2019).

L'acquisto del portafoglio crediti era stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale di 115,6 milioni, comprensivo dell'emissione per finanziare Alba Leasing:

Classi – Tipologia Valore emissione
Class A – Senior con Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS") 90.500
Class B – Mezzanine 15.000
Class J -Junior (*) 10.100
Totale 115.600
(*) L'emissione della tranche in esame, oltre a finanziare l'acquisto dei crediti, è stata destinata a finanziare per 6,5 milioni le spese iniziali della

cartolarizzazione.

Alla data di emissione i titoli erano stati integralmente sottoscritti pro-quota dai cedenti; nel dettaglio, la quota parte dei titoli emessi per finanziare il portafoglio del Gruppo ammontava a 41,7 milioni (22,3 milioni relativi alla Capogruppo e 19,4 milioni a Release). Successivamente, il 95% dei titoli Mezzanine e Junior del Gruppo era stato collocato presso un investitore terzo e Release aveva ceduto alla Capogruppo le tranche dei titoli da essa sottoscritti. Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che erano stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2024 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Senior 32.343 9.283 9.418 01/01/2041 DBRS: BBB+
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Mezzanine 269 269 78 01/01/2041 Unrated Euribor 6M + 8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due gennaio 2041
Junior 200 200 - 01/01/2041 Unrated n.a.
Totale 32.812 9.752 9.496

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Titan SPV, per un valore iniziale pari a 7,6 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,50%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti, nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli senior e mezzanine. Al 31 dicembre 2024 il debito residuo risulta pari a 4,8 milioni.

Nel corso del 2024 il rating DBRS sul titolo senior ha avuto un upgrade da BBB a BBB+.

Leviticus SPV S.r.l. (Progetto Ace)

Nel dicembre 2018 era stata avviata un'operazione di cessione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (Legge n. 130/99). Alla data di cessione il valore lordo del portafoglio ceduto ammontava a circa 6 miliardi, al netto di stralci per circa 1,1 miliardi (7,4 miliardi era il valore nominale, al lordo degli stralci, riferito alla data di godimento stabilita contrattualmente il 30 giugno 2018).

L'operazione era stata finalizzata in data 6 febbraio 2019 mediante l'emissione, da parte di Leviticus SPV S.r.l., delle seguenti classi di titoli, interamente sottoscritti da parte di Banco BPM:

Classi - Tipologia Valore emissione
Class A – Senior con Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS") 1.440.000
Class B – Mezzanine 221.500
Class J -Junior 248.800
Totale 1.910.300

Successivamente si era perfezionata la vendita a terzi del 95% delle tranche Mezzanine e del 95% delle tranche Junior. Nel rispetto della retention rule stabilita dalle disposizioni di vigilanza, Banco BPM aveva mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. Banco BPM aveva mantenuto anche la proprietà del 100% dei titoli Senior.

Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che erano stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2024 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Senior 1.440.033 431.726 433.567 31/07/2040 DBRS: B; Scope: CCC Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Mezzanine 11.078 11.078 546 31/07/2040 Unrated Euribor 6M+8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due Luglio 2040
Junior 12.443 12.443 - 31/07/2040 Unrated n.a.
Totale 1.463.554 455.247 434.113

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Leviticus SPV, per un valore iniziale pari a 66,5 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,50%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti, nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli senior e mezzanine. Al 31 dicembre 2024 il debito residuo risulta pari a 27,5 milioni.

Nel corso del 2024 entrambe le società di rating hanno aggiornato il loro rating sul titolo senior con un downgrade: il rating di Scope è passato da BB- a CCC, il rating di DBRS è passato da BB- a B.

AL 31 dicembre 2024 le notes Senior di Leviticus sono state classificate come esposizioni in Stage 2, in virtù dell'evoluzione registrata nell'esercizio 2024 e del potenziale peggioramento delle performance nel prossimo futuro (attuale Cumulated Collection Ratio vicino alla soglia limite per l'avvio dell'accelerazione dei pagamenti).

Tenuto conto che l'evoluzione della cartolarizzazione possa comportare, in tempi brevi, un evento di subordinazione del pagamento degli interessi della tranche mezzanine rispetto al capitale della tranche senior, il valore della tranche mezzanine è stato interamente svalutata (-4,1 milioni) ad eccezione della quota relativa al rateo interessi che è stato incassato dalla Banca nel 2025 (0,5 milioni).

Red Sea SPV S.r.l. (Progetto Exodus)

Nel mese di giugno 2018 Banco BPM aveva perfezionato la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore nominale lordo di circa 5,1 miliardi alla società veicolo Red Sea SPV S.r.l..

L'operazione era stata realizzata mediante l'emissione, da parte della società veicolo, di titoli per complessivi 1,9 miliardi circa, così ripartiti:

Classi – Tipologia Valore emissione
Class A – Senior con Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS") 1.656.500
Class B – Mezzanine 152.900
Class J -Junior 51.000
Totale 1.910.300

I titoli interamente sottoscritti da Banco BPM erano stati successivamente ceduti, per una quota pari al 95% dei titoli mezzanine e junior, ad un terzo investitore. Con il collocamento dei titoli mezzanine e junior, si erano realizzati i presupposti per poter procedere alla cancellazione contabile (derecognition) dei crediti in sofferenza ceduti al veicolo.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2024 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Senior 1.656.504 463.585 463.723 29/10/2038 Moody's: BA2; Scope: B Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Mezzanine 7.646 7.646 78 29/10/2038 Unrated Euribor 6M+6%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due October 2038
Junior 2.549 2.549 - 29/10/2038 Unrated n.a.
1.666.699 473.780 463.801

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Red Sea SPV, per un valore iniziale pari a 72,4 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,50%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti, nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli senior e mezzanine. Al 31 dicembre 2024 il debito residuo risulta pari a 26,4 milioni.

Nel corso del 2024 entrambe le società di rating hanno aggiornato il loro rating sul titolo senior con un downgrade: il rating di Scope è passato da BB+ (del 2023) a B, il rating di Moody's è passato da Baa2 (2022) a Ba2.

Al 31 dicembre 2024 le notes senior di Red Sea sono state classificate come esposizioni in Stage 3, in quanto l'evoluzione registrata nel corso del 2024 e quella attesa per il futuro, in termini di flussi incassati, potrebbe rendere necessario uno scenario di escussione della garanzia dello Stato italiano (GACS).

Alla luce di ciò, il valore di bilancio della tranche mezzanine è stato interamente svalutato (-2,9 milioni) ad eccezione della quota relativa al rateo interessi che è stato incassato dalla Banca nel 2025 (78 migliaia).

Cartolarizzazioni sintetiche con ruolo di originator

Le cartolarizzazioni sintetiche prevedono, attraverso la stipula di contratti di garanzia, l'acquisto di protezione del rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità. Tali operazioni sono quindi finalizzate a trasferire il rischio di credito dall'Originator ad una controparte esterna, senza derecognition degli attivi che pertanto sono mantenuti nel bilancio dell'Originator.

Le caratteristiche di queste operazioni consentono la liberazione di capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante ("Significant Risk Transfer" ai sensi della normativa prudenziale), contribuendo in tal modo alla creazione di valore attraverso l'ottimizzazione dell'uso del capitale stesso. La normativa di riferimento per tali transazioni è il Regolamento UE n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, "CRR"), che all'art. 245 stabilisce le condizioni in base alle quali è soddisfatto il criterio del Significant Risk Transfer (SRT) ovvero il trasferimento significativo del rischio a terzi mediante una protezione del credito di tipo reale o di tipo personale. Tali condizioni dovranno essere oggetto di costante monitoraggio nel corso dell'intera durata dell'operazione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere al 31 dicembre 2024.

Operazione Garante Originator Data
operazione
Tipologia di
cartolarizzazione
Project Audrey Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis
Project Brigitte Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis
Project Greta Investitori di mercato e compagnia assicurativa Banco BPM dicembre 2022 Finanziamenti in bonis
Project Sofia Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2022 Finanziamenti in bonis
Project Grace Investitori di mercato Banco BPM giugno 2023 Finanziamenti in bonis
Project Marlene Investitori di mercato Banco BPM dicembre 2023 Finanziamenti in bonis
Tranched Cover
– 2001
Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese Banco BPM dicembre 2023 Finanziamenti in bonis
Project Aretha Investitori di mercato Banco BPM agosto 2024 Finanziamenti in bonis
Tranched Cover
– 2002, 2003
& 2004
Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese Banco BPM agosto
novembre
dicembre 2024
Finanziamenti in bonis

Nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica dell'esercizio

Cartolarizzazione sintetica Large 2024 – Project Aretha

Ad inizio del mese di agosto 2024 Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con il coinvolgimento di sei investitori di mercato.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 3,5 miliardi di finanziamenti in bonis erogati a favore di oltre 200 imprese Corporate.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in due tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio junior da parte degli investitori.

Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a 3 miliardi e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 2,4 miliardi.

Cartolarizzazione sintetica Tranched Cover – 2002, 2003 & 2004

Nel corso dei mesi di agosto, novembre e dicembre 2024 Banco BPM ha concluso tre operazioni di cartolarizzazione sintetica Tranched Cover, caratterizzate dal rilascio da parte del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese di una garanzia personale diretta per la copertura delle prime perdite di tre portafogli di circa 300 milioni ciascuno di nuove erogazioni a favore di PMI e Mid Cap.

Al 31 dicembre 2024 i portafogli oggetto delle tre operazioni, inclusa la retention, ammonta complessivamente a circa 790 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 630 milioni.

Operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere

Di seguito si riportano le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere a dicembre 2024:

  • Fondo Europeo per gli Investimenti 2021- Project Audrey: operazione perfezionata a dicembre 2021 che prevede la copertura del rischio junior da parte del Fondo Europeo degli Investimenti. Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 550 milioni di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 500 milioni;
  • Large Corporate 2021- Project Brigitte: nel corso del mese di dicembre 2021 Banco BPM ha finalizzato la prima operazione conclusa tramite il coinvolgimento di un investitore di mercato per la copertura della tranche junior. Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 600 milioni di finanziamenti verso la clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 450 milioni;
  • Specialised Lending 2022 Project Sofia: operazione perfezionata a dicembre 2022 che prevede la copertura del rischio junior da parte di investitori di mercato e del rischio mezzanine tramite una polizza assicurativa. Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 1 miliardo di finanziamenti Project Finance e Real Estate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 650 milioni;
  • SME 2022 Project Greta: operazione finalizzata a dicembre 2022 che prevede la copertura della tranche mezzanine da parte di un investitore di mercato. Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 850 milioni di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 750 milioni;
  • Large Corporate 2023 Project Grace: operazione finalizzata a giugno 2023 che prevede la copertura della tranche junior da parte di due investitori di mercato. Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 2,3 miliardi di finanziamenti verso clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 1,6 miliardi;
  • SME 2023 Project Marlene: operazione finalizzata a dicembre 2023 che prevede la copertura della tranche mezzanine da parte di tre investitori di mercato. Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 1,2 miliardi di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 1,1 miliardi;
  • Tranched Cover 2001: operazione finalizzata a dicembre 2023 che prevede la copertura della tranche junior da parte del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. Al 31 dicembre 2024 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 200 milioni di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 160 milioni.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

Cartolarizzazione sintetica Large 2021 – Project Brigitte

Nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica perfezionate nei precedenti esercizi, aventi ad oggetto finanziamenti erogati a corporate italiane, nel corso del mese di gennaio 2025 è stata chiusa l'operazione finalizzata nel 2021, esercitando l'opzione di early termination da parte della Banca.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor

Il Gruppo è inoltre attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) n. 2017/2402, e di investitore senior.

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INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nuove operazioni dell'esercizio

Nel corso dell'esercizio non sono state realizzate nuove operazioni di cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor.

Operazioni in essere

Cartolarizzazione nel settore energetico – Sun SPV – lotto 1

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 50 milioni originati da un cliente del Gruppo, operante nel settore della distribuzione energetica, e derivanti dall'attività di fornitura di gas naturale ed energia elettrica. Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l. è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior, ed il 5% dei titoli Mezzanine e Junior, per un valore complessivo di 43,0 milioni iniziali, incrementati successivamente a 67,0 milioni nel 2022 e ridotti a 41,9 milioni nel corso del 2024. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 31 dicembre 2024 è pari a 31,9 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 41.460 41.460 31.576 31.578
Titolo Mezzanine 6.787 341 260 260
Titolo Junior 1.500 75 75 77
Totale 49.747 41.876 31.911 31.915

Cartolarizzazione nel settore del commercio all'ingrosso di componenti elettronici – Sun SPV – lotto 4

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 20 milioni originati da un cliente del Gruppo, derivanti dall'attività del commercio all'ingrosso di apparecchiature elettroniche per telecomunicazioni e di altri componenti elettronici.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l. è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior ed il 5% dei titoli Mezzanine e Junior, per un valore complessivo di 16,7 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 31 dicembre 2024 è pari a 16,6 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 16.535 16.535 16.431 16.425
Titolo Mezzanine 2.864 144 143 143
Titolo Junior 736 37 37 39
Totale 20.135 16.716 16.611 16.607

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il Gruppo detiene titoli ABS relativi ad una serie di operazioni di cartolarizzazione strutturate a partire dal 2021 per la maggior parte delle quali Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger e Banco BPM è intervenuto acquistando in tutto o in parte la sola tranche Senior.

Nuove operazioni dell'esercizio

Cartolarizzazione nel settore del noleggio a medio/lungo termine - Venere SPV

L'operazione di cartolarizzazione ha per oggetto un "patrimonio destinato" costituito ai sensi dell'art. 4-bis Legge 162/2019, pari a 561 milioni, costituito da crediti derivanti da canoni di noleggio a medio/lungo termine, dai relativi contratti e veicoli sottostanti, originati da un primario gruppo operante nel settore del noleggio autoveicoli a medio lungo termine, i cui flussi e proventi sono destinati a rimborsare un finanziamento a ricorso limitato ottenuto da parte di una SPV ex Art. 7 comma 1 lettera a) e comma 2 octies della L.130/99.

Banco BPM ha acquistato una quota dei Titoli Senior per un valore nominale complessivo di 196 milioni. L'operazione prevede 18 mesi di revolving period durante il quale i Titoli ABS non ammortizzano e i proventi del portafoglio sono usati per ricostituire il patrimonio destinato su base mensile. L'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 196 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 400.000 196.000 196.000 196.468
Titolo Junior 188.777 - - -
Totale 588.777 196.000 196.000 196.468

Real Estate SPV Project 2307

L'operazione di cartolarizzazione immobiliare ex art 7.2 L. 130/99 ha per oggetto l'acquisto di un immobile cieloterra situato nel centro di Milano e il finanziamento delle relative capex per le opere di rifacimento delle facciate e delle parti comuni, attraverso un finanziamento ipotecario senior, erogato da Banco BPM alla SPV ex art 7.2 L.130/99, garantito da ipoteca di primo grado sull'immobile per un ammontare totale di 10 milioni ed emissione di titoli asset backed partly paid junior notes per 11 milioni. Gli sponsor dell'iniziativa mantengono i principali rischi e benefici relativi all'operazione attraverso la sottoscrizione della totalità dei Titoli Junior emessi. Banco BPM ricopre i ruoli di senior lender, account bank ed hedging counterparty.

Nella successiva tabella sono evidenziati la totalità del finanziamento, nonché la parte sottoscritta da Banco BPM e dei titoli emessi dal veicolo.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Finanziamento ipotecario Senior 10.000 9.000 8.000 7.703
Class Junior J1 2.000 - - -
Class Junior J2 7.700 - - -
Class Junior J3 1.300 - - -
Totale 21.000 9.000 8.000 7.703

Alba 14 SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis originati da Alba Leasing S.p.A., partecipata da Banco BPM S.p.A., e derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli con un differente grado di subordinazione nell'assorbimento di eventuali perdite del portafoglio, dotati di rating attribuito da Moody's e DBRS ad esclusione della classe junior.

Banco BPM ha sottoscritto circa il 19,9% del valore nominale della classe senior per un valore complessivo di 60 milioni. L'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 53,7 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 550.300 60.000 53.688 54.024
Titolo Mezzanine 175.100 - - -
Titolo Junior 115.639 - - -
Totale 841.039 60.000 53.688 54.024

Siderurgica Futura SPV S.r.l.

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo pari a 50,0 milioni, originati dalle controllate italiane di un primario gruppo industriale internazionale operante nel settore siderurgico, e derivanti dall'attività di produzione e commercializzazione di ferro, acciaio e ferroleghe nei confronti di clientela corporate e PMI.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder e account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di Siderurgica Futura SPV S.r.l. è avvenuto attraverso l'emissione di un titolo ABS Senior, privo di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior per un valore complessivo di 41,1 milioni. L'emissione dei titoli è avvenuta il 9 luglio 2024 e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 è pari a 21,6 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving.

La tranche di rischio di prima perdita ha la forma di prezzo di acquisto differito a carico degli originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 41.061 41.061 21.557 21.557
Totale 41.061 41.061 21.557 21.557

Civetta IV SPV S.r.l.

L'operazione di cartolarizzazione riguarda crediti in bonis, originati da Sigla S.r.l., derivanti da finanziamenti con cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione e da delegazioni di pagamento.

L'operazione prevede un portafoglio iniziale di 4,7 milioni, a cui si aggiungeranno, durante i 18 mesi del periodo progressivo investimento (nel seguito "ramp-up"), ulteriori cessioni di portafoglio al fine di costituire al termine del periodo di ramp-up un portafoglio complessivo pari a circa 80 milioni.

Il finanziamento del prezzo di acquisto dei portafogli ceduti durante il periodo di ramp-up da parte di Civetta IV SPV S.r.l. avviene con i tiraggi di due tranche di titoli ABS (di classe Senior e Junior), privi di rating ed emessi il 20 novembre 2024.

Banco BPM ricopre i ruoli di senior noteholder, account bank ed hedging counterparty.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior per un valore complessivo di 70 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase ramp-up e l'investimento al 31 dicembre 2024 è pari a 7,3 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 70.000 70.000 7.323 7.331
Titolo Junior 11.000 - - -
Totale 81.000 70.000 7.323 7.331

BP Fondi RMBS SPV S.r.l.

L'operazione ha per oggetto un portafoglio di crediti in bonis derivanti da mutui residenziali concessi a persone fisiche ed assistiti da ipoteca di primo grado economico sul relativo immobile, originati da Banca Popolare di Fondi Soc. Coop.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe Senior e una classe Junior. Banco BPM ricopre i ruoli di senior noteholder ed account bank.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe Senior per un valore complessivo di 54,8 milioni. L'operazione non prevede un ramp-up e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 54,8 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 54.821 54.821 54.821 54.907
Titolo Junior 14.822 - - -
Totale 69.643 54.821 54.821 54.907

Cartolarizzazione nel settore dell'economia circolare – Sun Spv – lotto 6

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 25 milioni originati dalle controllate di un primario gruppo industriale operante nel business nel settore dell'economia circolare. Banco BPM ricopre i ruoli di senior noteholder ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l. è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior per un valore complessivo di 20,7 milioni. L' emissione dei titoli è avvenuta il 20 dicembre 2024. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 31 dicembre 2024 è pari a 10,5 milioni.

Gli originator hanno trattenuto il 5% del valore nominale di ciascun credito ceduto nella cartolarizzazione.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore al
31/12/2024
Titolo Senior 20.664 20.664 10.491 10.498
Titolo Mezzanine 3.580 - - -
Titolo Junior 920 - - -
Totale 25.164 20.664 10.491 10.498

Operazioni in essere

Alba 13 SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis originati da Alba Leasing S.p.A., partecipata da Banco BPM S.p.A., derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di quattro tranche di titoli con un differente grado di subordinazione nell'assorbimento di eventuali perdite del portafoglio, dotati di rating attribuito da Moody's, Scope e DBRS ad esclusione della classe Junior.

Banco BPM ha acquistato il 9,57% del valore nominale della classe Senior A1 per un valore complessivo di 50,0 milioni. L'operazione è di tipo statico (ossia non è presente la fase di ramp-up). L'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 8,7 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Banco BPM
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior A1 – A2 785.700 50.000 8.692 8.689
Titolo Mezzanine 267.600 - - -
Titolo Junior 196.407 - - -
Totale 1.249.707 50.000 8.692 8.689

Tricolore 2019 S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis concesso a PMI originati da Banca Privata Leasing S.p.A. e derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati, di cui circa il 30% è assistito da garanzia del Fondo di Garanzia per una percentuale media ponderata di garanzia pari a circa l'80% dell'importo del finanziamento.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di quattro tranche di titoli: classe Senior A1, classe Senior A2, classe Mezzanine e classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe Senior A2 per un valore complessivo di 50 milioni. L'operazione prevede una fase di ramp-up di 12 mesi e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 15,1 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Banco BPM
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior A1 130.000 - - -
Titolo Senior A2 50.000 50.000 15.116 15.122
Titolo Mezzanine 45.000 - - -
Titolo Junior 65.000 - - -
Totale 290.000 50.000 15.116 15.122

Pontormo SME 2023 S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti originati da Banca Cambiano 1884 S.p.A. e concesso a piccole e medie imprese, assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe Senior e una classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe Senior per un valore complessivo di 100 milioni. L'operazione non prevede una fase di ramp-up e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 66,3 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Banco BPM
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior 100.000 100.000 66.314 66.838
Titolo Junior 25.000 - - -
Totale 125.000 100.000 66.314 66.838

San Felice Finance S.r.l.

L'operazione ha per oggetto un portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali erogati a persone fisiche da Banca San Felice 1893 S.C.p.A..

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe Senior e una classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe Senior per un valore complessivo di 66,1 milioni. L'operazione non prevede una fase di ramp-up e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 57,9 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior 66.120 66.120 57.858 57.858
Titolo Junior 29.681 - - -
Totale 95.801 66.120 57.858 57.858

Golem SPV S.r.l.

L'operazione ha per oggetto un portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali erogati a persone fisiche da Banca Valsabbina S.C.p.A..

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe Senior e una classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe senior per un valore complessivo di 100 milioni. L'operazione non prevede una fase di ramp-up e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 ammonta a 82,0 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior 100.000 100.000 82.036 82.048
Titolo Junior 27.257 - - -
Totale 127.257 100.000 82.036 82.048

Cartolarizzazione nel settore energetico – Sun SPV – lotto 5

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali di importo massimo rotativo pari a 24,2 milioni, originati da clienti del Gruppo, operanti nel settore energetico, e derivanti dall'attività di fornitura di energia elettrica e gas a utenti consumer, small business e-business. Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder e account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di Sun SPV S.r.l. è avvenuto con l'emissione della tranche del titolo ABS Senior, privo di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior per un valore complessivo di 24,2 milioni. I titoli sono stati emessi in data 22 dicembre 2023 e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 è pari a 9,8 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving. La tranche di rischio di prima perdita ha la forma di prezzo di acquisto differito a carico degli originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Valore nominale
emissione
Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior 24.193 24.193 9.848 9.847
Totale 24.193 24.193 9.848 9.847

Cartolarizzazione General SPV

Il programma della cartolarizzazione riguarda la cessione pro-soluto di crediti derivanti da contratti di factoring originati da una società operante nel settore finanziario nell'ambito dell'attività di factor. Banco BPM ricopre il ruolo di senior noteholder insieme ad un pool di banche.

L'operazione General SPV prevede l'emissione di tre tranche di titoli ABS diverse in ragione del grado di subordinazione nell'assorbimento delle perdite: i titoli Senior aventi natura variable funding, titoli Mezzanine e i titoli Junior, entrambi aventi natura partly paid.

Banco BPM a dicembre 2022 aveva sottoscritto il 100% della classe di Titoli Senior A3 di nuova emissione per l'importo massimo pari a 50 milioni (corrispondente al massimo impegno di linea di credito) per una classe avente valore nominale di 100 milioni, a seguito di un emendamento dell'operazione originaria volto ad accrescerne la dimensione globale. Nel corso del 2024 è avvenuto il rinnovo del programma per ulteriori 3 anni in cui Banco BPM ha incrementato l'importo della linea di credito senior da 50 milioni a 70 milioni (di cui 50 milioni committed) in condizioni di pieno utilizzo del programma. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 31 dicembre 2024 è pari a 50 milioni. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dalla società veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior – Class A1, A2 400.000 - - -
Titolo Senior – Class A3 100.000 70.000 50.000 49.925
Titolo Mezzanine – Class B1, B2, B3 53.000 - - -
Titolo Junior 37.000 - - -
Totale 590.000 70.000 50.000 50.000

SPV Project 2011 S.r.l.

L'operazione riguarda alcuni finanziamenti di Project Finance erogati a società operanti nel settore eolico e fotovoltaico. L'operazione è attualmente in fase di ammortamento e il titolo Senior detenuto da Banco BPM è stato rimborsato parzialmente.

Banco BPM ha originariamente sottoscritto 15,7 milioni nominali della tranche Senior. La cartolarizzazione è attualmente in fase di rimborso dei titoli e l'investimento residuo al 31 dicembre 2024 ammonta a 3,0 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Valore nominale
emissione
Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior 16.500 15.675 2.958 3.021
Titolo Junior 9.068 - - -
Totale 25.568 15.675 2.958 3.021

Perseveranza SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Nel corso del 2022 l'importo emesso è stato aumentato per tutte le classi di titoli. Si tratta di un'obbligazione ABS di tipo "partly paid", che prevede, da parte dell'investitore, il versamento di quanto sottoscritto in diverse tranche, a chiamata dell'emittente. Banco BPM ha investito esclusivamente nella classe A – Senior, che ha concluso nel 2022 la fase di ramp-up. Al 31 dicembre 2024 l'operazione è in ammortamento e l'investimento residuo di Banco BPM ammonta a 30,9 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Classe A – Senior 285.000 51.600 30.870 29.230
Classe B – Mezzanine 28.000 - - -
Classe C – Junior 35.000 - - -
Totale 348.000 51.600 30.870 29.230

Igloo SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e mid-cap, assistiti da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese o di SACE, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Banco BPM ha sottoscritto 35 milioni nominali della tranche Senior. Nel corso del 2022 e dei primi sei mesi del 2023 è proseguita la fase di accumulo (ramp up). L'operazione al 31 dicembre 2024 è in ammortamento e l'investimento residuo di Banco BPM ammonta euro 18,4 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore
nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco BPM
alla data di emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Class A1, A2 – Senior 134.700 35.000 18.386 18.386
Class B – Upper Mezzanine 23.300 - -
Class Y – Lower Mezzanine 7.800 - -
Class J -Junior 4.200 - - -
Totale 170.000 35.000 18.386 18.386

Cartolarizzazione nel settore energetico – Sun Spv – lotto 3

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali di importo massimo rotativo pari a 25 milioni, originati da un cliente del Gruppo, operante nel mercato energetico per la vendita di energia elettrica e gas a utenti finali consumer (utenti residenziali), condomini e small business e nel settore delle telecomunicazioni. Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder e account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l. è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli ABS (classe Senior e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior per un valore complessivo di 21,2 milioni, mentre il titolo Junior è stato interamente sottoscritto dall'Originator. L'emissione dei titoli è avvenuta il 7 marzo 2023 e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2024 è pari a 21,0 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving. I Titoli Junior sono stati sottoscritti dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2024
Valore
al 31/12/2024
Titolo Senior 21.250 21.250 20.964 20.964
Titolo Junior 3.850 - - -
Totale 25.100 21.250 20.964 20.964

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale cancellazione
dal bilancio
1.133.130 (5.698) 2.349 - 616 -
Attività deteriorate:
A.1 Finanziamenti 1.133.130 (5.698) 2.349 - 616 -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
- - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 7.703.879 (16.409) 74.932 - 138.836 (375)
Attività deteriorate:
C.1 Finanziamenti 3.321 (3) 74.932 126.500 -
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali - - - - 188 -
C.3 Prestiti verso imprese (*) 7.700.558 (16.406) 12.148 (375)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa alle operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2024 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 2.128,4 milioni.

Linee di credito

Linee di credito
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
Rettif/ripr.
bilancio
di valore
Valore di
Rettif/ripr.
bilancio
di valore
Valore di
Rettif/ripr.
bilancio
di valore
A. Oggetto di integrale cancellazione
dal bilancio
- - -
-
-
-
Attività deteriorate:
A.1 Finanziamenti -
-
-
-
-
-
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing -
-
-
-
-
-
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
- - -
-
-
-
C. Non cancellate dal bilancio 6.698 (3) -
-
-
-
Attività deteriorate:
C.1 Finanziamenti 6.698 (3) -
-
-
-
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali -
-
-
-
-
-
C.3 Prestiti verso imprese -
-
-
-
-
-

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

C.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
sottostanti / Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV 13.302
Mutui ipotecari FV
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 688
Altro FV
A.3 PHARMA FIN.EUR TV 28 3.979
Altro FV
A.4 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 13.583 (1.475)
Crediti
A.5 SUN SPV 21-28 TV A 31.578 (2)
Crediti
A.6 SUN SPV 23-30 TV A 20.975 (23)
Crediti
A.7 GENER. SPV TV 22-31A3 49.925 (201)
Crediti
A.8 SUN SPV 21-28 TV B 260
Crediti
A.9 SUN SPV 21-28 TV J 77
Crediti
A.10 SUN SPV 23-30 TV B 143
Crediti
A.11
SUN SPV 23-30 TV J
39
Crediti
A.12 PERSEVER. 21-31 TV A 29.230 (1.938)
Crediti
A.13 IGLOO 21-31 TV A1 16.502 (1.884)
Crediti
A.14 SPV PROJ 21-28 TV A 3.021 (3)
Crediti
A.15 TRICOLORE 19 SPV A2 15.122 (10)
Crediti
A.16 SIDERURGICA F.TV 44A 21.557 (4)
Crediti
A.17 CIVETTA IV 24-41 TV 7.331 (5)
Crediti
A.18 BP FONDI RMBS A64 TV 54.907 (35)
Crediti
A.19 ALBA 13 SPV TV 22 A1 8.689 (6)
Crediti
A.20 ALBA 14 SPV TV 44 A 54.024 (34)
Crediti
A.21 LUMEN SR ABS 20-26TV 791
Crediti
A.22 LUMEN SR ABS 20-26TV 198
Crediti
A.23 SUN SPV 23-30 TV A 16.425 (8)
Crediti

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
sottostanti / Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.24 SUN SPV 23-31 TV J 9.847
Crediti
A.25 SUN SPV 6 24-32 TV A 10.498
Crediti
A.26
PONTORMO A 43 TV
66.838 (13)
Crediti
A.27
SANFELICE F. TV 63 A
58.324 (19)
Crediti
A.28 VENERE CL A 30 TV 196.469 (125)
Crediti
A.29 GOLEM CL A 63 TV 82.048 (25)
Crediti
A.30 REAL ESTATE SPV PROJECT 2307 SRL 7.703 (336)
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Linee di credito
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
sottostanti / Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.4 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 1.249 (1)
Crediti
A.30 REAL ESTATE SPV PROJECT 2307 SRL 967 (33)
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

Le esposizioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazioni di terzi ammontano a 794,1 milioni (530,4 milioni al 31 dicembre 2023), e sono classificate, per 18,5 milioni, nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per 775,6 milioni nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Per le principali esposizioni si rimanda ai precedenti paragrafi "Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor" e "Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali".

Per l'esposizione in "BNT Port 14-42 TV", classificata tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si fa invece rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

C.3 Consolidato prudenziale - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Il Gruppo bancario non detiene interessenze in società veicolo coinvolte nell'attività di strutturazione delle operazioni, essendo stata cancellata nel corso del 2024 dal Registro delle Imprese la società BP Mortgages S.r.l.

Si segnala comunque l'interessenza detenuta nella società "BNT Portfolio SPV". Trattasi del veicolo costituito nel 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titolo per un valore nominale di 397,8 milioni sottoscritta dalle banche pattiste di Banca della Nuova Terra, tra cui l'ex Banco Popolare. In base agli accordi intervenuti, l'ex Banco Popolare aveva sottoscritto il citato titolo per un valore nominale pari a 84,6 milioni; al 31 dicembre 2024, il fair value di tale titolo, esposto tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è pari a 13,3 milioni al netto degli incassi intervenuti.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del complesso delle attività e delle passività, così come figurano nel patrimonio separato del veicolo.

Nome Attività Passività
Cartolarizzazione/
Denominazione società
veicolo
Sede
legale
Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 68.918 - 14.419 - -
225.992

Si omette l'esposizione della parte di tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Tra le società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate vengono rappresentati i veicoli nei quali il Gruppo non detiene alcuna partecipazione al capitale. Per ogni veicolo di questi, utilizzati per operazioni in cui il Gruppo opera come originator, vengono riportate nella tabella sottostante le attività e le passività del Gruppo nei confronti dei suddetti veicoli, principalmente riconducibili ai titoli senior sottoscritti dal Gruppo, classificati nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela".

Si precisa, in proposito, che non sono presenti nei confronti delle società stesse, esposizioni fuori bilancio, linee di credito non revocabili o garanzie finanziarie; pertanto, l'esposizione massima al rischio di perdita corrisponde alla differenza fra le attività e le passività detenute nei confronti del veicolo. Unica eccezione il veicolo Lilium a favore del quale è stata erogata una linea di credito di 10 milioni, utilizzata al 31 dicembre 2024 per 3,3 milioni.

(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV Aurelia SPV Tevere SPV Lilium SPV (*)
Totale attività 490.228 461.739 91 14.330 140.788 28.946 3.321
Attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value 78 546 91 78 679 1.494 -
Crediti verso clientela 490.139 461.178 - 14.252 140.109 27.452 3.321
Altre voci dell'attivo 12 15 - - - -
Totale passività 2.756 - - - 33 - 18.295
Garanzie rilasciate e
impegni - - - - - - 6.698
(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV Aurelia SPV Tevere SPV Lilium SPV *
Margine d'interesse 24.493 12.204 573 689 4.316 934 131

(*) La passività verso il veicolo Lilium pari a 18,3 milioni è rappresentata dal debito iscritto a fronte dei crediti ceduti al veicolo ma non cancellati dal bilancio per il sostanziale mantenimento dei rischi e dei benefici, al netto dei titoli detenuti da Banco BPM alla data del 31 dicembre 2024 Alla luce di quanto rappresentato, nel portafoglio dell'attivo non si rileva alcuna esposizione in titoli verso il veicolo.

C.5 Consolidato prudenziale - Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2024 il Gruppo non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

C.6 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Non vi sono società veicolo per la cartolarizzazione facenti parte del Gruppo Bancario.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2024, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (219 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegua ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta Nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator e trasferite allo stesso veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA D.1 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
cartolarizzazione
di cui: oggetto di
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
vendita con patto
cartolarizzazione di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 170.620 - 170.620 X 170.579 - 170.579
1. Titoli di debito 153.597 - 153.597 X 153.572 - 153.572
2. Titoli di capitale 17.023 - 17.023 X 17.007 - 17.007
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 7.078.084 - 7.078.084 - 7.122.888 - 7.122.888
1. Titoli di debito 7.078.084 - 7.078.084 - 7.122.888 - 7.122.888
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.839.481 - 15.839.481 - 15.537.796 - 15.537.796
1. Titoli di debito 15.839.481 - 15.839.481 - 15.537.796 - 15.537.796
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale 31/12/2024 23.307.185 219.000 23.088.185 219.000 22.849.558 18.295 22.831.263
Totale 31/12/2023 21.769.375 219.000 21.550.375 219.000 21.214.050 18.295 21.195.575

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2024 non sono presenti attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nella presente tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per il Gruppo nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento dei titoli emessi.

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2024 31/12/2023
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 219.000 - 219.000 219.000
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti 219.000 - 219.000 219.000
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value) - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
Totale attività finanziarie 219.000 - 219.000 219.000
Totale passività finanziarie associate 18.295 - X X
Valore netto al 31/12/2024 200.705 - 200.705 X
Valore netto al 31/12/2023 200.705 - X 200.705

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La fattispecie non è presente per il Gruppo alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi effettuate dal Gruppo, nel corso dell'esercizio 2024 ed in quelli precedenti,

riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote al Gruppo stesso.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Principali obiettivi

In linea generale, l'obiettivo industriale e strategico delle operazioni della specie è quello di affidare la gestione di alcune esposizioni classificate come ad alto rischio ad operatori professionali specializzati ed indipendenti (rappresentati da società di gestione del risparmio, di seguito anche "SGR"), i quali, attraverso azioni di discontinuità manageriale, dovrebbero consentire un più efficace turnaround aziendale rispetto a quanto perseguibile dalla Banca mediante una gestione in proprio della propria esposizione. Le strategie perseguite dalla SGR, infatti, puntano su leve gestionali difficilmente attivabili dalle singole banche, quali, a mero titolo di esempio, la conversione in equity dei crediti, l'ingresso negli organi di gestione delle società per realizzare un effettivo turnaround operativo, lo sviluppo di operazioni di distressed M&A volte a salvaguardare il valore delle imprese attraverso partnership industriali, il reimpossessamento diretto dell'immobile nel caso di operatori real estate e, da ultimo, l'apporto di nuova finanza da parte di investitori terzi finalizzata al rilancio delle imprese.

In tale ottica, l'intervento di una SGR consente l'istituzione di adeguati meccanismi di salvaguardia dei diritti delle banche conferenti, mediante i poteri attribuiti ad appositi comitati degli investitori. In aggiunta, al fine di allineare gli interessi della SGR con quelli delle banche conferenti, la struttura commissionale a favore della SGR prevede, di regola, oltre alle commissioni di gestione, parametrate sulle attività nette del fondo, anche commissioni di performance o un carried interest sull'extra rendimento dell'operazione.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto il Gruppo non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività, che è stato invece assunto dalla società di gestione del fondo. In particolare, i rischi ed i benefici che il Gruppo potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multi-originator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Con riferimento alla necessità di dover consolidare i fondi comuni di investimenti sottoscritti - in linea con quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" in merito ai requisiti richiesti dal principio contabile IFRS 10 per la detenzione del controllo su un'entità - si rappresenta che non è stato individuato alcun fondo da dover consolidare. Sulla base dei poteri attribuiti agli organi costitutivi del fondo (Consiglio di Amministrazione, Comitato degli investitori, Assemblea degli investitori) e alle maggioranze richieste per assumere le relative deliberazioni, non è stato individuato alcun fondo per il quale si ritiene che il Gruppo detenga il potere di dirigere le attività rilevanti.

Nuove operazioni dell'esercizio

Fondo UTP Corporate Restructuring (Sagitta SGR)

L'operazione multi-originator denominata UTP Corporate Restructuring (di seguito "UCR") si è perfezionata in due distinte wave in data 15 luglio 2024 e 23 dicembre 2024, mediante la cessione dei crediti al Fondo UCR gestito da Sagitta SGR – primo Fondo in Italia lanciato dal gruppo Arrow che investe in esposizioni UTP e in generale in crediti verso aziende in tensione finanziaria con prospettive di turnaround e rilancio - e la contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il Fondo UCR è un fondo mono-comparto con due classi di quote, Quote A1 per gli investitori

conferenti e Quote A2 riservate alla SGR e al team di gestione, le cui quote assegnano il diritto a percepire il carried interest.

Il Fondo ha una durata di 8 anni (estendibile di un anno).

In maggior dettaglio, l'operazione in esame ha per oggetto la cessione di un portafoglio di crediti di tipo "Corporate Large & Medium Size" classificati quali Unlikely To Pay (di seguito anche "UTP") derivanti da finanziamenti concessi a società in tensione finanziaria, che presentano profili di rischio differenti in termini di distribuzione territoriale, destinazione d'uso e ciclo di vita delle attività sottostanti.

L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti attraverso: i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento societario; ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la governance e guidando processi di ristrutturazione; iii) un migliore e più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

I partecipanti alle wave hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie per un valore lordo complessivo pari a circa 293 milioni per un NAV complessivo di circa 236 milioni.

Banco BPM ha ceduto al veicolo due esposizioni, classificate a UTP, per un valore lordo pari a 40,7 milioni corrispondente ad una valorizzazione del conferimento iniziale pari a 35,7 milioni. A fronte della citata operazione, Banco BPM ha ricevuto 35.379,33 quote del Fondo UCR. In particolare, questi conferimenti hanno avuto in alcuni casi ad oggetto alcune controparti verso cui Sagitta SGR aveva già acquistato quote di crediti da altre banche: il conferimento di Banco BPM ha avuto quindi tra gli altri anche l'obiettivo di accrescere la share of wallet di UCR nei confronti delle controparti cedute, aumentando così il potere negoziale ai tavoli di ristrutturazioni con l'obiettivo di accrescere la recovery per i quotisti.

Al 31 dicembre 2024 il fair value complessivo delle quote del Fondo detenute da Banco BPM è pari a 31,9 milioni.

Trattamento contabile

La stima del fair value delle quote del fondo, in base alla disciplina prevista dal principio IFRS 13, è stata condotta con la tecnica del Discounted Cash Flows; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value" , ove sono riportate anche alcune analisi di sensitività.

Fondo Retail & Leisure (IQ EQ Fund Management)

L'operazione multi-originator denominata Retail & Leisure (di seguito "RL") si è perfezionata in data 15 aprile 2024 mediante la cessione dei crediti al Fondo RL gestito da IQ EQ Fund Management – Fondo dedicato ad esposizioni Real Estate prevalentemente verso centri commerciali in tensione finanziaria e sponsorizzato da Pillarstone che agisce in qualità di servicer - e la contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il Fondo RL è un fondo monocomparto con un'unica classi di Quote A per gli investitori conferenti.

Il Fondo ha una durata di 7 anni (estendibile di un anno).

In maggior dettaglio, l'operazione in esame ha per oggetto la cessione di un portafoglio di crediti di tipo "Real Estate" classificati quali Unlikely To Pay (di seguito anche "UTP") derivanti da finanziamenti concessi a società immobiliari in tensione finanziaria, che presentano profili di rischio differenti in termini di distribuzione territoriale.

L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti attraverso: i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per effettuare capex di sviluppo e/o riequilibrare l'indebitamento societario; ii) la possibilità di intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la governance e guidando processi di ristrutturazione; iii) un migliore e più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

I partecipanti alle wave hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie per un valore lordo complessivo pari a circa 238 milioni per un NAV complessivo di circa 224 milioni.

Banco BPM ha ceduto al veicolo 3 esposizioni, classificate a UTP, per un valore lordo pari a 74,7 milioni corrispondente ad una valorizzazione del conferimento iniziale pari a 71,1 milioni. A fronte della citata operazione, Banco BPM ha ricevuto 71.129.115 quote del Fondo RL. In particolare, questi conferimenti hanno avuto in alcuni casi ad oggetto alcune controparti verso cui il Fondo aveva già acquistato quote di crediti da altre banche: il conferimento

di Banco BPM ha avuto quindi tra gli altri anche l'obiettivo di accrescere la share of wallet di RL nei confronti delle controparti cedute, aumentando così il potere negoziale ai tavoli di ristrutturazioni con l'obiettivo di accrescere la recovery per i quotisti.

Al 31 dicembre 2024 il fair value complessivo delle quote del Fondo detenute da Banco BPM è pari a 51,2 milioni.

Trattamento contabile

La stima del fair value delle quote del fondo, in base alla disciplina prevista dal principio IFRS 13, è stata condotta con la tecnica del Discounted Cash Flows; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value" , ove sono riportate anche alcune analisi di sensitività.

Fondo City Regeneration – Classe C (Redo SGR Società benefit)

Facendo seguito all'operazione già perfezionata nel corso del 2023 con Redo SGR - in relazione al progetto di rigenerazione urbana delle ex aree industriali "ex Falk" a seguito della quale Banco BPM aveva ricevuto quote del Fondo City-Regeneration Classe B - in data 11 giugno 2024 Banco BPM ha conferito al fondo in esame, gestito dalla medesima SGR, l'esposizione performing detenuta verso la società EuroMilano Fund, per un valore lordo pari a 12,9 milioni. Trattasi, in particolare, di una società di sviluppo immobiliare che svolge attività concentrate sulla rigenerazione urbana e ambientale e offre servizi di pianificazione e riqualificazione di aree urbane, con l'obiettivo di valorizzare aree esistenti e garantire la realizzazione di edifici funzionali ed ecosostenibili.

La suddetta cessione si inquadra in una più ampia e complessa operazione, che vede coinvolti alcuni primari istituti di credito italiani finanziatori di EuroMilano, tra cui Banco BPM, finalizzata al completamento del progetto di rigenerazione urbana dell'area di Cascina Merlata a Milano. L'operazione contempla sia una manovra finanziaria, attraverso la progressiva esdebitazione di EuroMilano, sia una manovra industriale realizzata mediante il completamento dei lotti previsti sull'area di Cascina Merlata.

La detenzione delle classi di quote del Fondo sopra riportato rappresenta l'apporto conseguito da Banco BPM a fronte della cessione pro-soluto di esposizioni creditizie verso la società EuroMilano S.p.A. (di seguito anche EuroMilano o la società).

Il valore di conferimento delle quote, supportato dalla fairness opinion redatta dal perito incarico dalla SGR, è risultato pari al valore nominale dei crediti, tenuto conto che il valore del compendio immobiliare costituito a garanzia dei crediti è stato ritenuto ampiamente capienze rispetto al valore dei crediti ceduti.

Al 31 dicembre 2024 il fair value delle Quote B e Quote C del Fondo detenute da Banco BPM è pari al NAV di 58,5 milioni.

Trattamento contabile

La stima del fair value delle quote del fondo, in base alla disciplina prevista dal principio IFRS 13, è stata condotta sulla base del metodo patrimoniale Net Asset Value Method, che riconduce il valore di un'azienda al valore di mercato degli asset sottostanti, da questa posseduti o ad essa riconducibili.

Nel caso di specie, il NAV del fondo allocato alla classe di quota detenuta da Banco BPM (classe C), in base alla waterfall prevista al Regolamento, è risultato in linea con il valore nominale del credito apportato pari a 12,8 milioni. Il suddetto valore di prima iscrizione è stato confermato anche per il 31 dicembre 2024, in assenza di nuove informazioni nel breve lasso temporale intervenuto rispetto al perfezionamento dell'operazione.

Per maggiori informazioni sulla modalità di determinazione del fair value si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value"

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2024

Al 31 dicembre 2024 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 480,2 milioni (313,7 milioni al 31 dicembre 2023), interamente riferito alla Capogruppo.

La variazione intervenuta nell'esercizio 2024 è imputabile al saldo netto tra le nuove sottoscrizioni per 170,8 milioni, le distribuzioni ricevute dalle SGR (-11,7 milioni) e gli effetti valutativi, complessivamente positivi per 7,4 milioni.

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2024(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successi
vi conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
122 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target.
IDeA Corporate
Credit Recovery II
72.028 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
4 aprile 2023
23 dicembre 2024
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target.
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
USD
5.375 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti
da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target.
Clessidra
Restructuring Fund
23.120 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing,
in bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti
finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle
suddette, crediti erogati nella forma di operazioni di debtor in possession
financing a sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di
ristrutturazione del debito erogato.
Back2bonis 57.919 Prelios SGR 23 dicembre 2019
20 dicembre 2021
27 dicembre 2023
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di
operazioni di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99,
il cui sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili
quali "inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori
consumatori, nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto
di operazioni di ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around
e/o operazioni similari piuttosto che nel contesto di operazioni di
reimpossessamento e simili dei beni a garanzia.
Fondo iCCT
Classe A
Classe A1
36.324 Illimity SGR 3 ottobre 2022
24 marzo 2023
18 dicembre 2023
26 giugno 2024
17 dicembre 2024
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate
Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in
tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più
proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare
il business e/o riequilibrare l'indebitamento societario, ii) possibilità di
intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la
governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e
più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria.
Fondo Efesto 51.314 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre 2022
22 dicembre 2023
26 giugno 2024
20 dicembre 2024
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela
di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti
concessi a società in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in
operazioni straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza
e gestione in stile private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e
nella strutturazione di procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 29.430 Sagitta SGR 11 novembre 2022 Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei
confronti di clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti
concessi a soggetti retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha
l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti
garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto
necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento
della controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del borrower,
sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria e
iii) una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i principi di
gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework.
Lendlease Msg
Heartbeat (**)
48.500 Lendlease
Italy Sgr
30 giugno 2023 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti del gruppo Risanamento.
L'operazione ha lo scopo di sbloccare la realizzazione dell'iniziativa
immobiliare nell'area Santa Giulia di proprietà di Risanamento. Il
progetto MSG promosso da Risanamento rappresenta una delle principali
iniziative di riqualificazione urbana e prevede lo sviluppo di edifici di
diverse destinazioni, con il coinvolgimento del Gruppo Lendlease (LL).
________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 719
Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2024(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successi
vi conferimenti
Politica di investimento del fondo
Fondo Eleuteria 14.482 Prelios SGR 18 novembre 2023
19 gennaio 2024
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Small
Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in
stress finanziario. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più
proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare
il business e/o riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un
migliore e più efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria e iii) risanamento delle
condizioni economiche grazie a un sostegno nel turnaround aziendale.
Fondo City
Regeneration –
Classe B
Classe C (**)
58.447 Redo SGR
Società benefit
10 novembre 2023
12 giugno 2024
Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo
riservato ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare investimenti
sostenibili ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (cosiddetto "Fondo
ex art. 9 SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana
e aventi impatto sociale. La gestione è affidata a Redo SGR Società
benefit, società leader nell'affordable housing e nella rigenerazione
urbana a impatto sociale.
Fondo R&L 51.232 IQ EQ Fund
Management
15 aprile 2024 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target.
Fondo UCR 31.890 Sagitta SGR 15 luglio 2024 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed

23 dicembre 2024 eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target.

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

(**) Fondi immobiliari in funzione dello sviluppo immobiliare sotteso al perfezionamento dell'operazione.

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Da ultimo, per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione".

Eventi di rilievo dell'esercizio

Fondo iCCT – Credit & Corporate Turnaround Fund (Illimity SGR)

In data 26 giugno 2024 Banco BPM ha effettuato un conferimento per un controvalore di 5,9 milioni a fronte di un valore lordo complessivamente ceduto pari a 10,1 milioni relativo ad un credito Large Corporate classificato a UTP. Il valore di prima iscrizione è pari a 5,9 milioni a fronte di un controvalore iscritto in quote per 7,3 milioni.

In data 17 dicembre 2024 Banco BPM ha effettuato un ulteriore conferimento per un controvalore di circa 3,2 milioni a fronte di un valore lordo complessivamente ceduto pari a 5,5 milioni relativi a crediti a breve termine verso un Gruppo Corporate classificato a UTP.

Il valore di prima iscrizione è pari a 3,2 milioni a fronte di un controvalore iscritto in quote per 4,0 milioni.

Al 31 dicembre 2024 il fair value delle quote di tale Fondo detenute dalla Banca è pari a 36,3 milioni.

IDeA Corporate Credit Recovery II (Dea Capital Alternative Funds SGR)

In data 23 dicembre 2024 Banco BPM ha effettuato una cessione di un credito in pool pari a 61,6 milioni, detenuto tra gli altri da Banco BPM, utile al consolidamento dell'esposizione e alla ristrutturazione del debitore sottostante. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato 54,8 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 47,2 milioni.

Al 31 dicembre 2024 il fair value delle quote di tale Fondo detenute dalla Banca è pari a 72,0 milioni.

Fondo Efesto (Finint SGR)

In data 26 giugno 2024 Banco BPM ha effettuato una cessione di crediti verso un Gruppo Corporate, utile alla ristrutturazione dei debitori sottostanti. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato 5,7 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 4,9 milioni.

In data 20 dicembre 2024 Banco BPM ha effettuato una cessione di un portafoglio di crediti classificati a UTP ed NPL prevalentemente verso PMI. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato pari a 18,9 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 16,7 milioni.

Al 31 dicembre 2024 il fair value delle quote di tale Fondo detenute dalla Banca è pari a 51,3 milioni.

Fondo Eleuteria (Prelios SGR)

In data 19 gennaio 2024 Banco BPM ha effettuato una cessione di un portafoglio di crediti classificati a UTP ed NPL prevalentemente verso PMI. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato 7,2 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 6,2 milioni.

Al 31 dicembre 2024 il fair value delle quote di tale Fondo detenute dalla Banca è pari a 14,5 milioni.

D. Operazioni di covered bond

Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi strategici

L'emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") si inserisce nel Piano Strategico del Gruppo Banco BPM quale strumento di diversificazione delle fonti di raccolta, di riduzione del relativo costo e di allungamento delle scadenze del passivo.

Alla data del presente bilancio il Gruppo Banco BPM ha in essere due Programmi di emissione di OBG, nello specifico i Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2".

Per l'ex Gruppo BPM, in data 13 novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano ha autorizzato un programma di emissione di OBG ("BPM OBG1") per un importo massimo di 10 miliardi, avente ad oggetto esclusivamente mutui fondiari ed ipotecari residenziali, ma strutturato per poter ricomprendere anche mutui commerciali. Successivamente, in data 10 marzo 2015, il Consiglio di Gestione dell'ex Gruppo BPM ha approvato un secondo programma di emissione di OBG ("BPM OBG2") strutturato per ammettere esclusivamente la cessione di mutui fondiari e ipotecari residenziali per un ammontare massimo pari a 10 miliardi.

Nel corso del 2024, in un'ottica di razionalizzazione dei programmi OBG del Gruppo Banco BPM, si è provveduto allo smontaggio anticipato del Programma di emissione di OBG avviato nel corso del 2010 dall'ex Gruppo Banco Popolare avente ad oggetto mutui residenziali ("OBG Residenziale" o "BP OBG1"), il cui valore nominale era stato incrementato dagli iniziali 5 miliardi a 10 miliardi nel febbraio 2011.

Struttura dei programmi

A seguito della fusione per incorporazione in Banco BPM di BPM S.p.A., perfezionatasi nel mese di novembre 2018, Banco BPM, per tutti i programmi OBG del Gruppo, oltre al ruolo di Banca Emittente delle OBG, ha assunto il ruolo di unica Banca Cedente degli attivi ai sensi dell'art. 7-bis della legge 30 aprile 1999, n.130, come successivamente modificata ed integrata, e di unica Banca Finanziatrice.

Con riferimento ai Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", i crediti pecuniari derivanti da mutui fondiari e ipotecari residenziali aventi le caratteristiche di cui all'art. 2 del Decreto MEF, come successivamente sostituito dall'Articolo 7 novies "Attivi idonei" della Legge 130/99 e relative disposizioni attuative di Banca d'Italia, unitamente ai mutui commerciali, solo per il Programma "BPM OBG1", sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l.

(partecipata all'80% da Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG1" e alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. (partecipata all'80% da Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG2".

Con riferimento al Programma "BP OBG1", chiuso anticipatamente nel corso del 2024, Banco BPM ha effettuato cessioni pro-soluto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. (partecipata al 60% da Banco BPM) dei relativi crediti pecuniari derivanti da mutui ipotecari aventi le caratteristiche di cui all'art. 2, comma 1, lett. a) del Decreto MEF (Mutui Ipotecari), come successivamente sostituito dall'Articolo 7-novies "Attivi idonei" della Legge 130/99 e relative disposizioni attuative di Banca d'Italia.

Si ricorda che nel corso del precedente esercizio, a seguito dell'entrata in vigore in Italia della Covered Bond Directive (CBD) conseguente al nuovo regolamento di Banca d'Italia che ha modificato la Circolare n.285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" in materia di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG), la documentazione contrattuale dei programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2" è stata allineata al nuovo quadro normativo di riferimento e ai nuovi requisiti introdotti dalla CBD.

Pertanto, i covered bond emessi nell'esercizio a valere dei due programmi sono commercializzati con il marchio "European Covered Bond (Premium)".

Finanziamento subordinato

Per tutti i programmi OBG del Gruppo Banco BPM, a fronte della cessione degli attivi, le Banche Originator, ora solo Banco BPM, hanno erogato un Prestito Subordinato a favore delle società veicolo al fine di dotarle delle disponibilità finanziarie necessarie per poter acquisire i relativi crediti (tranne nel caso in cui la società veicolo abbia provveduto al pagamento diretto degli attivi acquistati); le Società Veicolo dovranno rimborsare i finanziamenti subordinati all'ultima data di rimborso finale tenuto conto della estensione della data di rimborso in caso di inadempimento dell'Emittente, in conformità all'ordine di priorità dei pagamenti applicabile e nei limiti dei fondi disponibili. È in ogni caso prevista, ad ogni data di pagamento degli interessi, la possibilità di procedere al rimborso anticipato dei finanziamenti subordinati a condizione che l'ammontare residuo in linea capitale dei finanziamenti sia pari o superiore al debito residuo delle OBG in circolazione e che i test previsti ai sensi della normativa e quelli contrattuali siano rispettati. Sui prestiti subordinati vengono corrisposti interessi a tasso fisso pari al tasso di interesse delle rispettive Serie di OBG emesse più l'eventuale excess spread generato dalla struttura.

Contratti derivati

In nessuno dei Programmi OBG del Gruppo Banco BPM sono in essere contratti di derivati di copertura sul cover pool (c.d. "Mortgages Pool Swap").

Il Programma di emissione "BPM OBG2" ha invece in essere un contratto derivato denominato "Covered Bond Swap" sottoscritto dalla società veicolo e da una controparte di mercato; questo swap, appartenente alla tipologia interest rate swap, consente di coprire, a livello consolidato, anche in caso di default dell'Emittente, il rischio di tasso derivante dal disallineamento tra i flussi di interessi del portafoglio di attivi ceduti al veicolo ed i flussi di interessi sulle OBG emesse. Il derivato in questione risulta rispettare i requisiti previsti dalla nuova normativa di vigilanza per essere qualificato attivo idoneo. Nessun contratto di "Covered Bond Swap" è in essere per il Programma "BPM OBG1".

Garanzie

Le Società Veicolo al fine di garantire il rimborso delle OBG, nell'ipotesi in cui l'Emittente fosse inadempiente ai propri obblighi di pagamento, hanno rilasciato una garanzia primaria, incondizionata ed irrevocabile a valere sugli attivi segregati a beneficio degli investitori che sottoscriveranno le OBG. L'ammontare garantito è pari al totale degli interessi e del capitale che deve essere corrisposto agli investitori sulle singole serie di OBG. La normativa stabilisce che l'integrità della garanzia vada assicurata durante la vita delle OBG e a tale scopo sono previsti degli specifici test che tengono conto dell'ammontare e delle caratteristiche sia degli attivi ceduti che delle OBG emesse. I test sono effettuati su base trimestrale dalla struttura Finanza di Gruppo e sono sottoposti a verifica dalla struttura di controllo rischi. L'accuratezza dei test effettuati al momento dell'emissione delle singole serie di OBG e su base trimestrale viene inoltre verificata da un soggetto esterno, l'Asset Monitor che, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, deve essere una società di revisione diversa da quella incaricata per la revisione del bilancio. L'Asset Monitor deve anche verificare la qualità e l'integrità degli attivi ceduti e predispone una relazione annuale con i risultati dei controlli svolti.

Il sistema dei controlli si avvale anche dell'Internal Audit che verifica l'adeguatezza delle verifiche svolte internamente, basandosi anche sulla relazione annuale predisposta dall'Asset Monitor.

L'attuale sistema di controllo previsto per le operazioni di covered bond è stato opportunamente aggiornato, per prevedere i nuovi presidi di controllo relativi al nuovo framework sulle cessioni, al nuovo requisito minimo di copertura del 5%, ai requisiti di liquidità, ai limiti previsti sulle attività liquide presenti nel patrimonio separato e alla riserva di liquidità.

Test normativi e contrattuali (requisiti di copertura)

I test normativi, effettuati su base trimestrale sui portafogli di ciascuno dei programmi di emissione ed adeguati rispetto alle nuove disposizioni di vigilanza, sono i seguenti:

  • il Nominal Value Test verifica che il valore nominale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere;
  • l'NPV Test verifica che il valore attuale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore attuale delle OBG in essere;
  • l'Interest Coverage Test verifica che gli interessi incassati e gli interessi da incassare al netto dei costi della Società Veicolo siano maggiori degli interessi da riconoscere ai portatori delle OBG.

Qualora tutti i test siano rispettati si potrà procedere ad effettuare i pagamenti secondo l'ordine indicato nella relativa "cascata". Ai sensi della documentazione contrattuale dei programmi occorre rispettare anche l'"Asset Coverage Test" sul portafoglio, che verifica che il valore nominale dei crediti, ponderato sulla base di eventuali ritardi nei pagamenti di questi ultimi e del livello di over-collateralisation previsto dai contratti, sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere. La violazione dei test normativi e dei test contrattuali fa sorgere in capo alle banche cedenti un obbligo di integrazione del portafoglio.

Le nuove disposizioni attuative prevedono un livello minimo (pari al 5%) di copertura delle passività (c.d. Overcollateralisation Test), misurato dal rapporto tra gli attivi inclusi nel cover pool e le obbligazioni emesse. La documentazione contrattuale dei programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", che già stabilisce un livello minimo di eccesso di garanzia pari al 7,5%, è stata aggiornata al fine di prevedere la possibilità di utilizzare un livello di overcollateralisation più basso del 7,5%, ma comunque non inferiore al requisito di copertura del 5%.

Requisiti di liquidità: attività liquide e nuova riserva di liquidità

Oltre ai mutui residenziali e commerciali e ai contratti derivati che rispettano le condizioni previste dalla Legge, il patrimonio separato può comprendere anche attività liquide aventi i requisiti previsti dalle disposizioni di vigilanza. Tali attività liquide sono computabili secondo predeterminate percentuali, che dipendono dalla classe di merito creditizio della Banca che le detiene, e calcolate rispetto al valore nominale delle obbligazioni bancarie garantite in essere.

Nell'ambito dei citati requisiti previsti per le attività liquide, le nuove disposizioni prevedono che la Banca detenga una riserva di liquidità (Liquidity Buffer) in modo che sia assicurato in via continuativa, per l'intera durata del programma, che le attività facenti parte del patrimonio separato includano un buffer di attività liquide ed esposizioni verso banche (queste ultime rispettando i limiti e i requisiti di rating previsti dalla normativa) che sia pari almeno al deflusso netto cumulativo massimo di liquidità dei successivi 180 giorni.

Integrazione degli attivi idonei

Per quanto riguarda le attività di controllo previste per le cessioni, siano esse integrative o finalizzate a supportare nuove emissioni, non vengono più richiamate le percentuali massime di cessione di attivi idonei riferite ai limiti patrimoniali di CET1 e Tier 1 della Banca cedente. Le nuove disposizioni prevedono che le banche fissino dei limiti operativi interni all'ammontare delle attività idonee che possono essere impegnate in programmi di covered bond e che questi limiti siano coerenti con gli obiettivi di rischio e le soglie di tolleranza definiti nel RAF (Risk Appetite Framework), con particolare riferimento a quelli relativi al rischio di liquidità (LCR Liquidity Coverage Requirement, NSFR Net Stable Funding Requirement), al livello complessivo di attività vincolate (encumbered assets) e di crediti deteriorati (NPL Non Performing Loans ratio).

Con riferimento alle cessioni realizzate nel mese di dicembre 2024, la funzione di controllo dei rischi di Banco BPM ha evidenziato che tali cessioni sono coerenti con i limiti operativi proposti e le soglie di tolerance previste dal Risk Appetite Framework approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM per il 2024. Inoltre, la funzione Compliance ha altresì rilasciato un parere di conformità delle suddette cessioni al nuovo quadro normativo di riferimento.

Si segnala, inoltre, che la cessione diretta di attivi dal Garante BP Covered Bond S.r.l. al Garante BPM Covered Bond S.r.l., realizzata nel mese di giugno 2024, non si è configurata come una cessione di "nuovi" attivi (intendendo con "nuovi" gli attivi non impegnati in operazioni di cessione nel contesto di transazioni di funding secured), bensì come una riallocazione interna di mutui già impegnati e segregati, pertanto non sono state necessarie alcune operatività tipiche delle cessioni di nuovi attivi (quali ad esempio la procedura dei controlli sui limiti interni alla cessione).

Emissioni di OBG

Entrambi i Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite del Gruppo Banco BPM in essere sono conformi al nuovo quadro regolamentare contenuto nel Titolo I-bis della legge n. 130/1999 e relative disposizioni attuative previste dalla circolare n. 285 di Banca d'Italia, capitolo 3, parte terza. Pertanto, i titoli emessi nel corso dell'esercizio a valere dei due Programmi sono commercializzati con il marchio "European Covered Bond (Premium)".

Attività di incasso e gestione amministrativa

Per ciascun programma OBG del Gruppo, l'attività d'incasso e di gestione dei crediti ceduti viene effettuata da Banco BPM che agisce in qualità di unico Servicer. In particolare, con riferimento a ciascun programma OBG del Gruppo, le somme incassate sono versate sui conti intestati alle rispettive Società Veicolo (BPM Covered Bond S.r.l. per il Programma "BPM OBG1" e BPM Covered Bond 2 S.r.l. per il Programma "BPM OBG2") aperti presso Banco BPM e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti delle rispettive Società Veicolo aperti sempre presso Banco BPM.

Banco BPM svolge anche il ruolo di Administrative Servicer, ovvero presta servizi di carattere amministrativo ed adempimenti di natura fiscale per conto di tutte e tre le Società Veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Programmi chiusi nell'esercizio 2024

Programma Banco OBG Residenziale ("BP OBG1")

Nell'ambito del Programma OBG Residenziale ("BP OBG1"), alla scadenza del 31 marzo 2024, è stata interamente rimborsata da Banco BPM la Settima Serie di OBG per un valore nominale pari a 1 miliardo di Euro. Successivamente, in un'ottica di razionalizzazione dei programmi OBG del Gruppo Banco BPM, nel corso del 2024 si è provveduto allo smontaggio anticipato del Programma "BP OBG1". In particolare, nel mese di giugno 2024 è stato effettuato (i) il trasferimento diretto al Programma BPM OBG1 dell'intero portafoglio crediti nella titolarità del Programma BP OBG1 (escluse le posizioni in sofferenza ed altre esposizioni non idonee che sono state riacquistate dal Banco BPM con un'operazione distinta) e del relativo finanziamento subordinato utilizzato dalla società veicolo BP Covered Bond S.r.l. per l'acquisto dei singoli portafogli di attivi ed (ii) il trasferimento dal Programma BP OBG1 al Programma BPM OBG1 del Covered Bond retained in essere (Serie 12), del valore nominale di 1.000 milioni, mediante la sostituzione del garante.

In data 26 giugno 2024 è stata effettuata una Guarantor Payment Date straordinaria nella quale la Società Veicolo ha proceduto ad effettuare i pagamenti finali e il rimborso integrale del finanziamento subordinato ancora in essere. Nel mese di luglio 2024 è stato sottoscritto un Termination Agreement con il quale sono stati chiusi tutti i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto del programma.

Programmi in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2024

Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. complessivamente tredici portafogli di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 16,7 miliardi.

Nel mese di giugno 2024, nel contesto dell'unwinding del Programma "BP OBG1", è stato sottoscritto un contratto di "Cessione di Attivi tra Garanti" con il quale il Garante BP Covered Bond S.r.l. ha trasferito, in blocco, a titolo oneroso e pro-soluto al Garante BPM Covered Bond S.r.l., che ha acquistato, l'intero portafoglio crediti di propria titolarità, per un debito residuo complessivo pari a 2.330 milioni, escluse le posizioni in sofferenza ed altre esposizioni non idonee riacquistate da Banco BPM con un'operazione distinta. Trattasi di un portafoglio di attivi idonei costituito da mutui residenziali ipotecari e fondiari (quattordicesima cessione alla Società Veicolo).

Inoltre, nel mese di dicembre 2024, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a 1.251 milioni ("Settimo Portafoglio Banco BPM", quindicesima cessione alla Società Veicolo).

La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa dei Finanziamenti Subordinati concessi dalle Banche Cedenti, ora Banco BPM, e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso Banco BPM. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2024:

Banca Valore al
31/12/2024
Valore al
31/12/2023
Banco BPM 9.873.628 7.478.355

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2024
Valore al
31/12/2023
Banco BPM 56.258 82.174

Nel corso dell'esercizio 2024 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 1.320 milioni, di cui 1.037 milioni come incassi in linea capitale e 283 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte di Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG1", Banco BPM ha emesso quattordici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per complessivi 13.650 milioni, più 1.000 milioni relativi alla Serie 14 trasferita da altro programma, sottoscritti in origine da investitori istituzionali o da Banco BPM stesso, complessivamente rimborsati per 6.700 milioni.

Alla data del 31 dicembre 2024 sono in essere otto Serie di obbligazioni bancarie garantite, interamente riacquistate da Banco BPM e utilizzate per operazioni di rifinanziamento con la BCE o per operazioni di Repo con controparti di mercato, per un totale di 7.950 milioni così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(**)
19/11/2015 7° Serie 900.000 Euribor 3 mesi + 60 bps 19/11/2027 (1) 100,00 Aa3
07/11/2016 8° Serie 1.000.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 07/11/2025 (2) 100,00 Aa3
26/04/2018 9° Serie 1.900.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 26/04/2025 (3) 100,00 Aa3
25/09/2019 11° Serie 650.000 Euribor 3 mesi + 80 bps 25/03/2025 100,00 Aa3
21/12/2023 12° Serie (Premium) 600.000 Euribor 3 mesi + 75 bps 21/12/2027 100,00 Aa3
28/02/2024 13° Serie (Premium) 900.000 Euribor 3 mesi + 75 bps 28/02/2028 100,00 Aa3
28/03/2018 14° Serie (*) 1.000.000 Euribor 1 mese + 30 bps 30/06/2025 (4) 100,00 Aa3
26/07/2024 15° Serie (Premium) 1.000.000 Euribor 3 mesi + 60 bps 26/07/2028 100,00 Aa3
Totale 7.950.000

(1) Nel mese di novembre 2022 è stata prolungata la scadenza dal 19 novembre 2022 al 19 novembre 2027.

(2) Nel mese di ottobre 2021 è stata prolungata la scadenza dal 7 novembre 2021 al 7 novembre 2025.

(3) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 26 aprile 2021 al 26 aprile 2025.

(4) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2025.

(*) Titolo trasferito in data 21 giugno 2024 dal Programma BP OBG1(già Serie 12) al Programma BPM OBG1.

(**) Rating al 31 dicembre 2024.

Altre informazioni

Nei mesi di giugno e dicembre 2024, Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco, tra gli altri, (i) delle posizioni che alla data rispettivamente del 31 maggio 2024 e del 30 novembre 2024 risultavano classificate a sofferenza e (ii) al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come idonei. I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo rispettivamente nel mese di giugno e dicembre 2024.

Nell'ambito del programma, Banco BPM ha emesso (i) in data 28 febbraio 2024, la Tredicesima Serie retained di OBG per un valore nominale pari a 900 milioni e (ii) in data 26 luglio 2024, la Quindicesima Serie retained di OBG per un valore nominale pari a 1.000 milioni. Si tratta della seconda e terza emissione di European Covered Bond (Premium) nell'ambito del programma BPM OBG1.

Inoltre, nel mese di giugno 2024, con la firma della relativa documentazione contrattuale, è stato perfezionato il trasferimento della passività del Covered Bond retained Serie 12, ridenominata Serie 14, del valore nominale di 1.000 milioni, dal Programma di emissione originario "BP OBG1" al Programma "BPM OBG1".

In occasione delle Guarantor Payment Date del 15 gennaio, 15 aprile, 15 luglio e 15 ottobre 2024, il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 725 milioni.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 15 gennaio 2025 il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 450 milioni.

Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. dodici portafogli di mutui residenziali ipotecari e fondiari per un importo totale di circa 13,5 miliardi.

Nel mese di dicembre 2024, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo e compresi mutui erogati da Webank, per un debito residuo complessivo pari a 1.612 milioni ("Ottavo Portafoglio Banco BPM", tredicesima cessione alla Società Veicolo).

Per il pagamento del prezzo di acquisto dei portafogli la Società Veicolo ha utilizzato una linea di credito subordinata concessa dalle Banche Cedenti. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2024:

Banca Valore al
31/12/2024
Valore al
31/12/2023
Banco BPM 8.132.137 7.297.428
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione,
costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2024
Valore al
31/12/2023
Banco BPM 23.167 63.611

Nel corso dell'esercizio 2024 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 881 milioni, di cui 724 milioni come incassi in linea capitale e 157 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte di Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG2" Banco BPM ha emesso undici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per un valore nominale complessivo di 7.750 milioni, di cui rimborsati per 2.250 milioni, più un Registered Covered Bond da 100 milioni trasferito da altro programma di emissione. Tutti i titoli emessi dal programma sono stati collocati sul mercato dei capitali.

Alla data del 31 dicembre 2024 sono in essere nove Serie di obbligazioni bancarie garantite per un totale di 5.600 milioni così dettagliati:

Data
Emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's (*)
24/01/2011 Registered CB (1) 100.000 5,250% 03/04/2029 96,590 Aa3
02/12/2015 2° Serie 750.000 1,500% 02/12/2025 98,946 Aa3
23/01/2018 4° Serie 750.000 1,000% 23/01/2025 99,792 Aa3
05/12/2019 6° Serie (2) 500.000 0,500% 05/12/2025 100,000 Aa3
15/03/2022 7° Serie Green 750.000 0,750% 15/03/2027 99,868 Aa3
27/06/2023 8° Serie (Premium) 750.000 3,750% 27/06/2028 99,879 Aa3
18/09/2023 9° Serie (Premium)
prima tranche
500.000 3,875% 18/09/2026 99,764 Aa3
29/09/2023 9° Serie (Premium)
seconda tranche
250.000 3,875% 18/09/2026 99,430 Aa3
24/01/2024 10° Serie (Premium) 750.000 3,375% 24/01/2030 99,781 Aa3
28/05/2024 11° Serie (Premium) 500.000 3,250% 28/05/2031 99,348 Aa3
Totale 5.600.000

(1) I titoli sono stati collocati sotto forma di private placement presso investitori del mercato; sono stati trasferiti in data 27 aprile 2023 dal programma di emissione originario BP OBG1.

(2) Private placement presso la Banca Europea per gli investimenti (BEI)

(*) Rating al 31 dicembre 2024.

Altre informazioni

Nell'ambito del programma, Banco BPM (i) in data 24 gennaio 2024, ha emesso la "Decima Serie" di OBG per un valore nominale pari a 750 milioni e (ii) in data 28 maggio 2024, ha emesso l'"Undicesima Serie" di OBG per un valore nominale pari a 500 milioni. Si tratta della terza e della quarta emissione di European Covered Bond (Premium) nell'ambito del programma BPM OBG2.

Nei mesi di giugno e dicembre 2024, Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco, tra gli altri (i) delle posizioni che alla data rispettivamente del 31 maggio 2024 e del 30 novembre 2024 risultavano classificate a sofferenza e (ii) al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come

idonei. I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo rispettivamente nel mese di giugno e dicembre 2024.

In occasione delle Guarantor Payment Date del 18 gennaio e 18 aprile 2024, il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 380 milioni; nessun rimborso è stato effettuato nelle GPD dei mesi di luglio e ottobre 2024.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 20 gennaio 2025 il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 300 milioni.

Alla scadenza del 23 gennaio 2025, Banco BPM ha provveduto al rimborso totale, per estinzione naturale, della Quarta Serie di OBG emesse per un valore nominale di 750 milioni.

Rappresentazione contabile

Nel bilancio consolidato Banco BPM S.p.A. (in qualità di Capogruppo Emittente e banca cedente) e le Società Veicolo fanno parte del Gruppo e sono incluse nell'area di consolidamento con il metodo integrale.

Di seguito si fornisce la rappresentazione contabile delle principali poste patrimoniali connesse all'emissione di OBG:

  • i mutui ceduti dalle banche cedenti alle Società Veicolo continuano ad essere rilevati nell'attivo dello Stato Patrimoniale nella voce "40. b) - Crediti verso clientela", ed i relativi interessi attivi sono iscritti nella voce del conto economico "10. Interessi attivi e proventi assimilati". Al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio dei mutui è pari a (i) 9.872 milioni per il programma BPM OBG1 e (ii) 8.129 milioni per il programma BPM OBG2. Tale valore è oggetto di specifica evidenza tra le "Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni" nel passivo della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, Altre informazioni" della presente nota integrativa;
  • le OBG emesse sono iscritte tra i titoli in circolazione (voce 10 c) del Passivo) e valutate secondo le regole contabili del fair value hedge con il derivato di copertura del rischio tasso stipulato dalle Società Veicolo ("Covered Bond Swap"). Tra i titoli emessi figurano anche le operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine sulle serie di OBG riacquistate, in linea con i chiarimenti forniti al riguardo dall'Organo di Vigilanza. Il valore di bilancio delle OBG al 31 dicembre 2024 ammonta a (i) 6.545 milioni riferiti al programma BPM OBG1 e (ii) 5.693 milioni riferiti al programma BPM OBG2. Si precisa che le emissioni di parte del programma BPM OBG1 non trovano rappresentazione in quanto riacquistate ed utilizzate quale collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema, come in precedenza descritto;
  • i contratti di Covered Bond Swap, tra i veicoli e le controparti di mercato esterne al Gruppo, sono classificati alla voce "50. Derivati di copertura" dell'attivo e/o alla voce "40. Derivati di copertura" del passivo.

Il conto economico consolidato consta delle seguenti componenti:

  • alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" sono contabilizzati gli interessi sui mutui ceduti (cover pool), come sopra già citato;
  • alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati" sono rilevati gli interessi sui Covered Bond emessi;
  • tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati", a seconda del saldo, i differenziali relativi al derivato di copertura (che trasformano il tasso del Covered Bond da fisso a variabile);
  • nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura" il delta fair value dei contratti di copertura e degli item coperti.

E. Consolidato prudenziale - modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio. Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio, tenendo conto delle diverse componenti di concentration, migration e default risk, anche nell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un contesto predefinito di correlazioni tra le esposizioni in portafoglio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza pari al 99,9%. In particolare, al fine di ricavare

tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti. La perdita massima potenziale del portafoglio viene calcolata in termini di variazione del Fair Value degli impieghi in ipotesi sia di migrazione, sia di default della clientela.

Per le altre esposizioni residuali non rientranti nel modello di portafoglio, il calcolo del capitale economico ai fini del controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza.

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni dei fattori economico-finanziari e/o climatici.

Al 31 dicembre 2024 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,49% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (misurata con la metodologia C-Var al 99,9° percentile, ultimo dato disponibile con riferimento al perimetro del modello di portafoglio performing) ammonta al 1,61% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della funzione di Validazione Interna e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta, ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo, stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sul perimetro dei default, soprattutto con riferimento agli unlikely to pay.

Con riferimento ai CCF, sono state condotte le attività di verifica. Validazione Interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere i modelli maggiormente compliant con le richieste normative.

1.2 RISCHI DI MERCATO

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il rischio di mercato è il rischio che il Gruppo realizzi minori ricavi rispetto a quelli previsti, subisca perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi, delle commodities e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio di default) o che comunque comportino una variazione della solvibilità dell'emittente stesso (rischio spread di credito). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie contabilizzate diversamente da quelle costituenti il trading book.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede l'accentramento nella Finanza di Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di proprietà.

Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, si ricorda che, a partire dalla data di reporting del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso a tutti i fattori di rischio per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC.

In data 14 aprile 2023 BCE ha inoltre concesso l'autorizzazione ad estendere l'approccio del modello IMA al rischio di cambio delle posizioni del Banking Book.

A seguito del perfezionamento dell'operazione di scissione del ramo Global Markets di Banca Akros in Banco BPM, con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2024, il nuovo modello operativo ha accentrato nella Capogruppo le attività di capital markets che comportano un'assunzione di rischio mercato.

Portafoglio di proprietà della Capogruppo

Il portafoglio di negoziazione della Capogruppo è detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank.

La Capogruppo detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi dal Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Finanza della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate della Banca, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. La Capogruppo opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC.

Entrando nel merito della composizione del portafoglio, a fine dicembre, l'esposizione obbligazionaria netta, escluse le emissioni Banco BPM, risulta pari a circa 176 milioni di nominale, costituita da 169 milioni di titoli Finanziari italiani, da 72 milioni di titoli Corporate, da 9 milioni di governativi tedeschi, da 3 milioni di titoli Supranational e da una posizione corta in titoli Governativi italiani (-72 milioni) e Finanziari esteri (-5 milioni), questi ultimi costituiti prevalentemente da CDS Itraxx finanziari, utilizzati a copertura delle posizioni in titoli finanziari.

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa +50 mila Euro (al netto delle emissioni Banco BPM), considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli governativi italiani (credit spread sensitivity: circa +91 mila Euro) e compensato dai titoli finanziari (circa -18 mila Euro), prevalentemente italiani, dai governativi esteri (circa -12 mila Euro) e dai titoli corporate (circa -10 mila Euro).

La sensitivity (delta) al rischio tasso di interesse complessiva a fine dicembre, nettando le esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è pari a +42 mila Euro, ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 basis point. Le maggiori esposizioni al rischio tasso si registrano sulle curve EUR (+57 mila Euro rho positivo), USD (-12 mila Euro rho negativo) e CHF (-3 mila Euro rho negativo).

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare, rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso e credit spread che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

L'esposizione al rischio di corso complessiva del portafoglio azionario equivale ad una posizione delta equivalente lunga di circa +12,6 milioni, suddivisa tra Area Euro (+5,3 milioni) e USA (+7,2 milioni). Con riferimento all'indicatore Vega (sensibilità rispetto a variazioni della volatilità implicita del sottostante), relativamente alla classe di rischio equity, a fine dicembre l'esposizione risulta negativa, pari a circa -501 mila Euro, considerato uno shock parallelo dell'1% sui livelli di volatilità. Tale esposizione origina prevalentemente da indici azionari liquidi e da azioni single stock "Large Cap".

Infine, la sensitivity al fattore di rischio dividendi, considerato uno shock parallelo del 10% sui livelli di tale parametro, al 31 dicembre risulta essere pari a circa +383 mila euro, concentrata principalmente nei settori Oil&Gas e Utilities ed Health Care.

Le suddette esposizioni di rischio sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, determinati in coerenza con i limiti RAF fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischio, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e indicatori riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza.

L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici dei fattori di rischio applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Nell'ambito del modello Interno (IMA) utilizzato per la quantificazione del Requisito Patrimoniale Regolamentare, oltre al VaR Ordinario calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR in condizioni di stress (Stressed VaR) che

adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra agosto 2008 e agosto 2009. Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.

Il modello VaR a Historical Simulation è utilizzato sia per il calcolo del requisito patrimoniale, come previsto dalla normativa prudenziale per il rischio di mercato, sia per finalità gestionali.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

VaR Gestionale

La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso d'interesse, il rischio azionario, il rischio cambio del trading e del banking book e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio del trading e del banking book, il rischio tasso di interesse ed il rischio specifico di credito, mentre viene misurato con il metodo standard il fattore di rischio commodity.

A seguire, si riportano una tavola contenente i dati di VaR gestionale e il grafico andamentale relativi al 2024, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banco BPM.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2024
(in milioni di euro) 31 dicembre media massimo minimo
Rischio Tasso 0,785 0,383 1,126 0,146
Rischio Cambio del trading e del banking book 0,478 0,210 0,810 0,067
Rischio Azionario 1,193 1,328 2,813 0,614
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,267 0,587 1,405 0,050
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,596 0,386 0,763 0,202
Totale non correlato 3,318
Effetto diversificazione -1,758
Rischio Congiunto (*) 1,560 1,549 2,615 0,735

(*) VaR gestionale complessivo.

La componente di rischio prevalente nel 2024 è quella relativa al rischio azionario (livelli e volatilità), seguita in ordine d'importanza dal rischio tasso d'interesse. La componente di rischio specifico sui titoli di debito è bassa, seppure in aumento nel secondo semestre, coerentemente con una bassa esposizione verso il comparto obbligazionario.

In linea con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi sul portafoglio di negoziazione di vigilanza (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Viene di seguito riportato il backtesting riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio incluse nel modello.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, al contrario dell'applicazione di un fattore di decadimento, che viene utilizzato, invece, in ambito gestionale.

Backtesting Effettivo

Nelle ultime 250 osservazioni, Banco BPM ha registrato 2 sconfini di backtesting ipotetico (15 luglio 2024 e 5 agosto 2024), generati da movimenti avversi del mercato.

FRTB (Fundamental Review of the Trading Book)

Per far fronte alle numerose criticità emerse durante la crisi finanziaria globale del 2008, è entrata in vigore nel 2013 la CRR (Capital Requirements Regulation), regolamento europeo che adotta gli standard Basilea II e III al fine di garantire la stabilità finanziaria delle istituzioni attraverso la definizione di requisiti patrimoniali robusti per i rischi di credito, operativo e mercato.

Da allora, la regolamentazione bancaria in materia di gestione del rischio di mercato è stata oggetto di ulteriori revisioni, con una prima implementazione del framework FRTB (Fundamental Review of the Trading Book) all'interno della CRR II nel 2019, l'introduzione di requisiti di segnalazione incrementali a partire dal 2021 e una successiva integrazione degli standard FRTB con l'entrata in vigore a luglio 2024 del nuovo testo CRR III. In particolare, il nuovo framework ha introdotto le seguenti novità:

  • definizione di regole più stringenti per la classificazione e movimentazione degli strumenti all'interno del trading e banking book;
  • le metriche di misurazione del requisito di capitale per il rischio di mercato mediante approccio standard sono state rese più prudenziali e sensibili ai movimenti di mercato;
  • i modelli interni rimangono consentiti, ma devono soddisfare requisiti più stringenti e sono soggetti ad approvazione da parte del Regulator.

Al fine di garantire un level playing field tra istituzioni finanziarie UE e di altre giurisdizioni, il 24 luglio 2024 la Commissione ha modificato, mediante un atto delegato, la data di applicazione del testo normativo, posticipandola dal 1° gennaio 2025 al 1° gennaio 2026.

A tal proposito, Gruppo Banco BPM lavora attivamente agli sviluppi e agli allineamenti dei sistemi, strutture e attività alle novità normative introdotte. In particolare, si precisa che:

  • nell'ambito del modello Standard (FRTB SA), è stata accolta da parte del Regulator la richiesta di utilizzo di sensitivity alternative (come reso possibile da art.325t), in quanto considerate maggiormente precise rispetto a quelle previste da normativa;
  • nell'ambito del modello Interno (FRTB IMA), data la complessità di calcolo delle nuove misure e il recente riassetto organizzativo delle strutture del trading book, Gruppo Banco BPM ha deciso di non chiedere autorizzazione per l'applicazione del modello (potrà eventualmente farne richiesta successivamente).

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonti temporali per Banca Akros (fino a dicembre 2023) e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, tenuto conto anche dell'andamento dei mercati.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing, a campione, ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Su base periodica Validazione Interna verifica, inoltre, la robustezza del framework dei rischi non modellati (RNIME), così come richiesto dalla normativa di vigilanza.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista, mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e/o del framework dei limiti operativi e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del secondo semestre 2024 sono state svolte le consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni.

Si segnala, inoltre, che sono state trasmesse in continuità le segnalazioni di Vigilanza (ad hoc collection) richieste dalle nuove linee guida EBA del 2022: CSRBB e NII+FV Changes in ambito STE, SOT EV e SOT NII , avviate a partire dal 31 dicembre 2023. Inoltre, a partire da settembre 2024, sono state introdotte le segnalazioni di vigilanza ITS anche a livello individuale (comprendendo le legal entities), come richiesto dal Regulator.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, le misure di rischio utilizzate in ambito RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso su un orizzonte temporale di dodici mesi, in accordo con una prospettiva di bilancio sia statico sia dinamico, nello scenario Costant Balance Sheet – CBS, a seguito di uno shock parallelo istantaneo delle curve dei tassi spot pari a +/- 100 p.b. per il monitoraggio statico e +/- 200 p.b. per il monitoraggio dinamico, equiparando la misura al SOT NII static (prospettiva reddituale);
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 p.b., nello scenario Run-off Balance Sheet, in relazione al Tier 1 (prospettiva patrimoniale);
  • il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk), su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9% monitorato come indicatore RAF di early warning (prospettiva patrimoniale).

Per quanto riguarda le analisi di valore economico, il Gruppo Banco BPM ha mantenuto la frequenza mensile di applicazione delle prove di stress sulle divise rilevanti, rendicontando i risultati al Comitato Finanza, seguendo comunque anche la normale prassi gestionale, nonché la normativa interna, di effettuare le stesse prove di stress applicando shock istantanei, paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi a tutte le divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario.

Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP, viene valutato l'impatto di variazioni estreme, ma plausibili, dei fattori di rischio sul VaR, secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 29.484.434 54.058.361 8.730.682 3.838.812 21.955.307 20.620.727 12.647.765 -
1.1 Titoli di debito 275.187 2.172.666 4.634.982 940.885 12.268.704 14.623.411 2.124.229 -
- con opzione di rimborso anticipato 41.712 1.208.218 121.952 79.047 865.991 584.124 89.472 -
- altri 233.475 964.448 4.513.030 861.838 11.402.713 14.039.287 2.034.757 -
1.2 Finanziamenti a banche 11.664.861 2.569.678 13.962 176.763 2.146 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 17.544.386 49.316.017 4.081.738 2.721.164 9.684.457 5.997.316 10.523.536 -
- c/c 7.678.755 161.419 1.965 20.462 39.939 292 - -
- altri finanziamenti 9.865.631 49.154.598 4.079.773 2.700.702 9.644.518 5.997.024 10.523.536 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.620.666 44.659.321 3.820.453 2.517.963 8.964.531 5.935.343 10.484.304 -
- altri 6.244.965 4.495.277 259.320 182.739 679.987 61.681 39.232 -
2. Passività per cassa 100.032.566 11.716.476 467.313 3.022.925 14.503.258 2.420.737 267.783 -
2.1 Debiti verso clientela 98.761.680 1.248.768 305.357 218.075 649.860 323.242 261.605 -
- c/c 97.707.244 135.746 6 - 6 - - -
- altri debiti 1.054.436 1.113.022 305.351 218.075 649.854 323.242 261.605 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 1.054.436 1.113.022 305.351 218.075 649.854 323.242 261.605 -
2.2 Debiti verso banche 72.535 1.282.455 2.197 2.214 1.661.010 1.260 1.017 -
- c/c 9.210 - - - - - - -
- altri debiti 63.325 1.282.455 2.197 2.214 1.661.010 1.260 1.017 -
2.3 Titoli di debito 1.198.344 9.185.253 159.759 2.802.636 12.192.388 2.096.235 5.161 -
- con opzione di rimborso anticipato 172.413 6.522.105 58 501.685 4.442.671 846.904 - -
- altri 1.025.931 2.663.148 159.701 2.300.951 7.749.717 1.249.331 5.161 -
2.4 Altre passività 7 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 7 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 8.451.600 48.138.913 5.207.233 9.568.438 30.997.952 14.623.135 2.485.151 -
3.1 Con titolo sottostante 1.891.325 538.771 - 86.630 10.000 - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati 1.891.325 538.771 - 86.630 10.000 - - -
+ Posizioni lunghe 1.140.678 26.055 - 86.630 10.000 - - -
+ Posizioni corte 750.647 512.716 - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 6.560.275 47.600.142 5.207.233 9.481.808 30.987.952 14.623.135 2.485.151 -
- Opzioni 132 50.848 24.928 185 48.268 21.436 6.084 -
+ Posizioni lunghe 132 50.433 24.901 85 68 38 283 -
+ Posizioni corte - 415 27 100 48.200 21.398 5.801 -
- Altri derivati 6.560.143 47.549.294 5.182.305 9.481.623 30.939.684 14.601.699 2.479.067 -
+ Posizioni lunghe 1.295.143 18.808.600 4.357.600 8.184.180 22.531.385 2.850.000 370.000 -
+ Posizioni corte 5.265.000 28.740.694 824.705 1.297.443 8.408.299 11.751.699 2.109.067 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 43.007.813 43.007.813 - - - - - -
+ Posizioni lunghe 32.540.967 10.466.846 - - - - - -
+ Posizioni corte 10.466.846 32.540.967 - - - - - -

Valuta di denominazione: altre divise diverse dall'Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 206.592 712.654 54.150 67.517 647.129 3.424.007 215.740 -
1.1 Titoli di debito 32.552 20.293 - 41.956 574.234 3.377.293 208.323 -
- con opzione di rimborso anticipato 1.807 1.957 - - 76.632 70.131 - -
- altri 30.745 18.336 - 41.956 497.602 3.307.162 208.323 -
1.2 Finanziamenti a banche 92.202 95.147 94 14 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 81.838 597.214 54.056 25.547 72.895 46.714 7.417 -
- c/c 18.340 - - - - - - -
- altri finanziamenti 63.498 597.214 54.056 25.547 72.895 46.714 7.417 -
- con opzione di rimborso anticipato 59.655 276.848 13.793 23.181 71.937 46.714 7.417 -
- altri 3.843 320.366 40.263 2.366 958 - - -
2. Passività per cassa 1.029.800 4.672.116 26.935 36.423 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 911.379 681.242 24.269 29.685 - - - -
- c/c 775.392 8.259 24.269 29.685 - - - -
- altri debiti 135.987 672.983 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 135.987 672.983 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 118.421 3.990.874 2.666 6.738 - - - -
- c/c 3.202 - - - - - - -
- altri debiti 115.219 3.990.874 2.666 6.738 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari 19.251 2.231.092 395.648 859.770 1.696.382 1.867.020 192.623 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 19.251 2.231.092 395.648 859.770 1.696.382 1.867.020 192.623 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati 19.251 2.231.092 395.648 859.770 1.696.382 1.867.020 192.623 -
+ Posizioni lunghe 19.251 2.231.092 390.835 845.332 144.383 - - -
+ Posizioni corte - - 4.813 14.438 1.551.999 1.867.020 192.623 -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 131.111 1.394 1.873 - - - -
+ Posizioni lunghe - 63.922 1.394 1.873 - - - -
+ Posizioni corte - 67.189 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sugli aggregati gestionali del margine finanziario e del valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne l'impatto sull'aggregato gestionale del margine finanziario, che rappresenta una ragionevole proxy del margine di interesse di bilancio, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri (Tier 1).

Ai fini delle analisi di sensitivity, le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi che, tuttavia, risulta attualmente non rilevante a fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dal repentino innalzamento dei tassi privi di rischio dopo anni di tassi negativi.

Nel corso del 2024, l'esposizione al rischio di tasso di interesse a livello consolidato, sia dal punto di vista reddituale (NII) sia dal punto di vista patrimoniale (EV), si è mantenuta generalmente entro i limiti di rischio stabiliti nel Risk Appetite Framework alle date delle chiusure trimestrali di bilancio.

Con riferimento alle rilevazioni infra-trimestrali, si sono registrati due superamenti del limite dell'indicatore RAF SOT NII (maggio e novembre 2024), con relativa attivazione del processo di escalation previsto e implementazione delle remedial actions che hanno prontamente ricondotto l'indicatore in area di adeguatezza.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine del 2024, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2023
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre media
massimo
minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario 6,30% 6,35% 8,27% 4,20% 6,0% 4,6%
Per shift - 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario -6,73% -7,04% -8,74% -7,40% -6,8% -6,3%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale -6,43% -5,01% -6,43% -5,90% -3,1% -3,9%
Per shift - 100 bp
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale 3,32% 0,88% -1,61% -1,60% -1,0% -1,2%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso. Le analisi effettuate nel 2024 non hanno evidenziato criticità.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'Unità Money Market & Forex, presso cui è accentrata la gestione del rischio di cambio della Capogruppo, opera in copertura delle esposizioni valutarie, sia relative ad altri desk sia rivenienti dalla propria attività di market making, nell'ottica di una gestione unitaria e dinamica "a libro" del rischio cambio e volatilità su cambio, con la possibilità quindi di effettuare coperture "in monte" ed assumere i rischi entro i limiti predefiniti previsti dalle policy interne. L'esposizione complessiva netta del Gruppo a fine esercizio, sommando tutte le posizioni a tassi di cambio contro Euro, risulta pari a circa +1,2 milioni di euro (lungo divisa estera, corto Euro), concentrata principalmente nelle divise USD (Dollaro USA: esposizione -2,8 milioni di euro), JPY (Yen giapponese: esposizione +2,2 milioni di euro) e HKD (Hong Kong dollaro: esposizione +1 milione di euro).

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Le esposizioni al rischio cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte dai vari desk in modo da rispettare i limiti di rischio definiti dal Gruppo.

Si ricorda che, a seguito del perfezionamento dell'operazione di scissione del ramo Global Markets di Banca Akros in Banco BPM, con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2024, il nuovo modello operativo ha accentrato nella Capogruppo le attività di capital markets che comportano un'assunzione di rischio di cambio.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nella seguente tabella si fornisce la distribuzione, per valuta di denominazione, delle attività, delle passività e dei derivati del Gruppo, sulla base delle regole di compilazione previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 e successive modifiche.

Al riguardo si precisa che lo sbilancio risultante dalla suddetta distribuzione non necessariamente deve intendersi rappresentativo dell'effettiva posizione in cambi del Gruppo, così come desumibile dalle evidenze di rischio su base gestionale. Ciò deriva principalmente dal fatto che nella tabella trovano rappresentazione taluni strumenti in divisa gestionalmente correlati ad altri strumenti che, pur avendo parte dei flussi finanziari dipendenti dal rischio di cambio, non sono oggetto di esposizione in quanto denominati in euro.

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci USD CHF JPY GBP CNY ALTRE
A. Attività finanziarie 5.569.804 189.460 112.630 171.184 7.797 208.792
A.1 Titoli di debito 4.029.065 98.178 - 120.160 - 8.122
A.2 Titoli di capitale 587.007 43.181 106.353 37.111 1.847 155.507
A.3 Finanziamenti a banche 113.404 22.058 2.015 5.481 3.178 41.321
A.4 Finanziamenti a clientela 840.328 26.043 4.262 8.432 2.772 3.842
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 62.297 6.158 2.041 33.413 12 4.179
C. Passività finanziarie 5.638.884 17.649 12.208 53.617 2.983 42.271
C.1 Debiti verso banche 4.096.208 - - 12.062 - 10.431
C.2 Debiti verso clientela 1.542.676 17.649 12.208 41.555 2.983 31.840
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 28.735 2.407 12 1.554 237 3.595
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 202.624 5.160 3.227 1.837 - 690
+ Posizioni corte 136.681 8.660 423 - 915 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 14.519.906 26.622 19.366 83.411 36.776 80.698
+ Posizioni corte 14.357.175 165.570 14.791 241.683 38.146 85.762
Totale attività 20.354.631 227.400 137.264 289.845 44.585 294.359
Totale passività 20.161.475 194.286 27.434 296.854 42.281 131.628
Sbilancio (+/-) 193.156 33.114 109.830 (7.009) 2.304 162.731

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione e dal portafoglio bancario è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Gli strumenti derivati

A fronte dell'operatività in strumenti finanziari derivati, il Gruppo Banco BPM si è dotato di specifici e robusti processi di validazione e controllo dei modelli di pricing e dei relativi parametri di mercato.

Processo di validazione e controllo dei Parametri di Mercato

Il Gruppo Banco BPM si è dotato di una Fair Value Policy che definisce le regole contabili per la valorizzazione dei parametri di mercato. Per l'adempimento di tale Policy è in vigore un processo rigoroso di censimento, validazione e controllo dei parametri di mercato utilizzati per la misurazione del valore di mercato e per la stima del rischio delle posizioni in derivati. Tale processo è implementato dalla Funzione CRO della Capogruppo e prevede, in particolare:

  • l'aggiornamento costante del Manuale Parametri, in cui sono riportati i principali parametri utilizzati e le loro caratteristiche più significative, con la definizione della fonte alimentante;
  • l'aggiornamento continuo delle metodologie di controllo dei parametri;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri quotati/listati, alimentati in automatico dagli infoprovider esterni;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri illiquidi utilizzati ai fini gestionali.

A supporto delle attività di controllo, il Gruppo si è dotato di un sistema applicativo evoluto (alimentato dal sistema di front office e, con finalità di benchmarking, da infoprovider alternativi ed altamente specializzati) al fine di poter monitorare nel tempo l'andamento dei parametri, con funzionalità di analisi statistica degli scostamenti e di warning operativi.

Processo di validazione dei modelli di pricing dei prodotti derivati OTC

Il Gruppo Banco BPM opera in strumenti derivati OTC utilizzando, ai fini della loro valutazione, modelli quantitativi di pricing allineati alle best practices di mercato e già inclusi nell'applicativo di Front Office oppure, per particolari strutture, modelli sviluppati internamente.

Al fine di assicurare un governo preciso e rigoroso del processo di adozione di nuovi modelli di pricing – siano essi di mercato o sviluppati internamente - è operativo un processo di validazione che prevede:

  • validazione modelli svolta dall'Unità Rischio di Mercato della Funzione CRO;
  • validazione dei modelli tramite il ricorso a rigorosi test di consistenza e di robustezza;
  • validazione ufficiale dei nuovi modelli di pricing da parte del Comitato Rischi di Capogruppo e, nel caso comportino la creazione di un nuovo prodotto, anche da parte del Comitato Innovazione Prodotti con il coinvolgimento dei principali esponenti del management aziendale.

Da evidenziare che l'attuale politica prudenziale perseguita dal Gruppo prevede che la stipula di strumenti finanziari con caratteristiche innovative sia consentita dopo un'attenta verifica in merito all'attendibilità ed accuratezza dei relativi modelli di pricing.

In materia di misurazione del fair value ai fini della valutazione contabile degli strumenti finanziari, la Capogruppo stima inoltre le rettifiche del fair value (Valuation Adjustment), al fine di riflettere il rischio relativo ai modelli di pricing utilizzati per la valutazione degli strumenti finanziari.

Gli aggiustamenti sono ritenuti necessari per includere tutti i fattori considerati rilevanti per i partecipanti del mercato, nonché per tenere conto di eventuali incertezze nella misurazione del fair value. Al riguardo tali aggiustamenti devono avere l'unica finalità di riflettere al meglio il prezzo di una possibile transazione di mercato e non devono invece rappresentare rettifiche aventi natura meramente prudenziale, in quanto non coerenti con gli obiettivi del fair value. In relazione alla tipologia di strumento/modello utilizzato, possibili aggiustamenti sono rappresentati da:

  • rischio modello: tale aggiustamento deve essere operato al fine di fronteggiare il rischio che i modelli valutativi, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato;
  • rischio di liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo in mercato scarsamente efficienti;
  • rischio di controparte e del mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali.

I risultati dei modelli di valutazione utilizzati devono essere sottoposti costantemente ad un'attività di calibrazione al fine di valutare la capacità predittiva del modello di riprodurre i prezzi di mercato disponibili sullo stesso strumento o su strumenti simili; inoltre sono sottoposti a continua revisione a seguito della disponibilità di nuove informazioni, della sopraggiunta impossibilità di informazioni in precedenza utilizzate, del miglioramento delle tecniche di valutazione o di mutamento delle condizioni di mercato.

Derivati finanziari e creditizi OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE n. 575/2013), il Gruppo utilizza, sia ai fini segnaletici di Vigilanza sia a fini gestionali interni, metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento relativo a derivati e securities financing transactions (pronti contro termine e prestito titoli).

Per quanto riguarda l'operatività in derivati, il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte viene effettuato sulla base della metodologia standard SA-CCR (Standardized Approach for Counterparty Credit Risk) (Rif. Regolamento UE 2019/876) che permette di riflettere meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

A partire da marzo 2023, la metodologia interna (Shortcut Method), utilizzata in precedenza a fini gestionali per la stima delle esposizioni a rischio in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA), è stata sostituita prudenzialmente dall'approccio standard (SA-CCR) adottato anche in ambito segnaletico di Vigilanza, entrato in vigore a giugno 2021 ed applicato all'intero perimetro dell'operatività in derivati.

La metodologia interna sopra citata rimane implementata nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo per l'operatività in derivati OTC collateralizzati, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

L'adesione alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk), tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli articoli 306-308 del Regolamento UE n. 575/2013.

La determinazione del rischio controparte complessivo avviene applicando, alle misure di esposizione definite come sopra, i parametri creditizi (PD, LGD, ponderazioni) previsti (modello interno AIRB o Standard).

Sull'intero perimetro viene verificato mensilmente il rispetto del limite operativo, determinato in coerenza con il limite RAF fissato dal Consiglio di Amministrazione.

In materia di misurazione del fair value ai fini della valutazione contabile degli strumenti finanziari, la Capogruppo stima inoltre le rettifiche del fair value (Valuation Adjustment), al fine di riflettere il rischio di controparte sulle esposizioni in strumenti derivati OTC.

I suddetti aggiustamenti sono effettuati sia con riferimento alle esposizioni creditorie (CVA - Credit Valuation Adjustment) sia sulle esposizioni debitorie (DVA – Debit Valuation Adjustment), per tenere conto rispettivamente delle probabilità di fallimento della controparte e della Banca Segnalante. Ai fini della determinazione dell'esposizione, alla base della quantificazione del CVA e DVA, viene adottato un approccio di calcolo di tipo simulativo avanzato (Monte Carlo), in linea con la best practice di mercato.

Il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE 2016/2251) scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM (Standard Initial Margin Model), il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivities aggregate per classe di rischio e di prodotto.

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Controparti Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 41.684.928 36.380.797 12.009.177 2.941.300 43.673.488 32.148.054 12.163.452 55.216
a) Opzioni - 26.942.337 2.176.899 112.700 - 18.795.583 1.987.454 -
b) Swap 41.684.928 9.438.460 9.832.278 - 43.673.488 11.145.971 9.885.998 -
c) Forward - - - - - - 290.000 -
d) Futures - - - 2.828.600 - 2.206.500 - 55.216
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - 6.087.867 368.021 4.605.331 - 10.794.253 880.908 1.124.328
a) Opzioni - 6.087.867 358.021 4.165.496 - 10.571.629 880.908 1.077.270
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 10.000 - - - - -
d) Futures - - - 439.835 - 222.624 - 47.058
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 27.826.814 865.272 - - 35.295.614 894.273 -
a) Opzioni - 214.190 392.868 - - 376.237 214.903 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 27.612.624 468.731 - - 34.919.377 668.448 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - 3.673 - - - 10.922 -
4. Merci - 174.993 18.284 - - 168.889 8.902 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 41.684.928 70.470.471 13.260.754 7.546.631 43.673.488 78.406.810 13.947.535 1.179.544

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale
31/12/2024
Over the counter Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 316.565 14.142 202.543 -
666.299
12.257 38.212
b) Interest rate swap 644.619 260.945 103.652 - 933.661 319.307 52.734 -
c) Cross currency swap - - - - -
-
- -
d) Equity swap - - - - -
-
- -
e) Forward - 622.945 8.041 - -
344.332
9.340 -
f) Futures - - - - -
-
- -
g) Altri - 3.418 1.066 - -
8.340
187 -
Totale 644.619 1.203.873 126.901 202.543 933.661 1.338.278 74.518 38.212
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 231.897 129.089 151.369 -
645.411
160.084 32.225
b) Interest rate swap 402.437 105.088 217.451 - 515.675 175.746 388.643 -
c) Cross currency swap - - - - -
-
- -
d) Equity swap - - - - -
-
- -
e) Forward - 624.402 8.044 - -
346.893
5.341 -
f) Futures - - - - -
-
- -
g) Altri - 3.952 176 - -
7.686
686 -
Totale 402.437 965.339 354.760 151.369 515.675 1.175.736 554.754 32.225

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale
X - 289.367 11.719.810
- fair value positivo X - 2.211 108.355
- fair value negativo X - 2.038 226.013
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 247.641 120.380
- fair value positivo X - 11 600
- fair value negativo X - 3.121 109.933
3) Valute e oro
- valore nozionale X 9.064 60.265 795.943
- fair value positivo X 2 50 14.627
- fair value negativo X 259 2.270 10.969
4) Merci
- valore nozionale X - - 18.284
- fair value positivo X - - 1.045
- fair value negativo X - - 157
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 41.684.928 25.188.448 8.472.931 2.719.418
- fair value positivo 644.619 237.633 95.676 18.415
- fair value negativo 402.437 55.195 37.516 46.803
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 2.927.477 3.160.390 -
- fair value positivo - 85.943 138.146 -
- fair value negativo - 121.065 75.202 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 24.970.779 2.504.769 351.266
- fair value positivo - 544.731 76.253 3.659
- fair value negativo - 583.821 35.983 5.804
4) Merci
- valore nozionale - 96.931 5.903 72.159
- fair value positivo - 1.000 - 2.417
- fair value negativo - 3.217 474 259
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 39.260.616 42.129.759 8.684.527 90.074.902
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 1.215.934 4.297.244 942.710 6.455.888
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 28.567.708 124.378 - 28.692.086
A.4 Derivati finanziari su merci 193.277 - - 193.277
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 69.237.535 46.551.381 9.627.237 125.416.153
Totale 31/12/2023 74.054.868 52.935.699 9.037.266 136.027.833

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 30.000 53.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2024 30.000 53.000
Totale 31/12/2023 - 91.000
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - 5.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2024 - 5.000
Totale 31/12/2023 - 8.000

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale Totale
Tipologie derivati 31/12/2024 31/12/2023
1. Fair value positivo
a) Credit default products 444 403
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 444 403
2. Fair value negativo
a) Credit default products 2.639 3.045
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 2.639 3.045

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale 53.000 30.000 - -
− fair value lordo positivo 46 - - -
− fair value lordo negativo 2.332 307 - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale 5.000 - - -
− fair value lordo positivo 398 - - -
− fair value lordo negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
1 Vendita di protezione - 5.000 - 5.000
2 Acquisto di protezione 5.000 78.000 - 83.000
Totale 31/12/2024 5.000 83.000 - 88.000
Totale 31/12/2023 - 99.000 - 99.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

1.3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Attività di copertura del fair value

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata, e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia). Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli. Per quanto riguarda il trattamento contabile di tali relazioni di copertura:

  • le poste a vista sono coperte attraverso relazioni di fair value hedge;
  • i prestiti obbligazionari collocati presso la clientela ordinaria sono coperti attraverso la fair value option, mentre è utilizzato il fair value hedge per le emissioni collocate presso gli operatori istituzionali;

  • il portafoglio titoli è coperto usualmente attraverso relazioni di fair value hedge (oppure, in alcuni casi specifici, di cash flow hedge);
  • i finanziamenti sono coperti attraverso relazioni di fair value hedge.

Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto contenuto nella "Parte A – Politiche contabili, A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota integrativa.

Il rischio di prezzo della componente rappresentata dal portafoglio di asset alternativi è monitorato su base giornaliera e non è oggetto di copertura.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura di flussi finanziari è molto limitata e riguarda alcuni titoli presenti nell'attivo (principalmente si tratta di titoli indicizzati all'inflazione).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

L'unica attività di copertura di investimenti esteri posta in essere dal Gruppo si riferisce alla partecipazione detenuta da Banca Aletti nella società controllata Banca Aletti & C. (Suisse) S.A., il cui valore di carico è espresso in divisa diversa dall'Euro (franchi svizzeri). Nel bilancio individuale la copertura è direttamente riferita alla partecipazione iscritta nel bilancio di Banca Aletti, mentre a livello di bilancio consolidato, a seguito del processo di consolidamento, la copertura è riferita alle attività e passività nette della controllata.

D. Strumenti di copertura

Le principali fonti di inefficacia che potrebbero modificare la relazione di copertura durante il relativo periodo di validità sono le seguenti:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo "fair value hedge".

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate condizioni che abbiano determinato l'inefficacia delle coperture.

Il Gruppo nel corso dell'esercizio non ha posto in essere coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

In merito ai rischi coperti e ai relativi strumenti di copertura utilizzati si rimanda ai precedenti punti A e B.

Come evidenziato nella Parte A della Nota integrativa, gli strumenti derivati sono designati di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

Successivamente all'iscrizione iniziale con riferimento all'inefficacia parziale o totale delle relazioni di copertura:

• nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina,

lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;

• nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato alla voce "120. Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

Con riferimento agli impatti correlati all'ambiente macroeconomico sull'efficacia delle relazioni di copertura del Gruppo in essere al 31 dicembre 2024 non sono emersi particolari elementi di criticità.

A tal proposito, il rischio che la relazione di copertura possa essere interrotta per l'aumento del rischio di inadempimento della controparte appare remoto, tenuto conto che la quasi totalità dei contratti derivati di copertura è stipulato con controparti centrali, come evidenziato nelle successive tabelle.

In aggiunta, per le macro coperture di fair value non si segnalano elementi di attenzione correlati al rischio di eventuali prepayment, anche inattesi, risultando tale rischio già incluso nel modello. Ad ulteriore presidio di inattesi prepayment vi è la circostanza che la quota coperta rappresenta una frazione di quella potenzialmente copribile.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologi Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
e derivati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
61.181.273 1.071.928 1.000.000 - 48.082.972 461.543 1.000.000 -
a) Opzioni - - - - - 5.000 - -
b) Swap 61.181.273 446.527 1.000.000 - 48.082.972 429.201 1.000.000 -
c) Forward - 625.401 - - - 27.342 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - 27.962 - - - 29.239 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 27.962 - - - 29.239 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 61.181.273 1.071.928 1.027.962 - 48.082.972 461.543 1.029.239 -
A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti
Fair value positivo e negativo per rilevare l'inefficacia della
Variazione del valore usato
copertura
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Senza controparti centrali
organizzati
Mercati
Controparti
centrali
Senza controparti centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
Mercati
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Totale
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - -
-
- - - - - -
b) Interest rate swap 1.235.418 2.234 -
-
1.335.296 3.270 - - - -
c) Cross currency swap - - -
-
- - - - - -
d) Equity swap - - -
-
- - - - - -
e) Forward - 16.802 648
-
- - - - - -
f) Futures - - -
-
- - - - - -
g) Altri - - -
-
- - - - -
1.235.418 19.036 - 648 1.335.296 3.270 - - - -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - -
-
- - - - -
b) Interest rate swap 1.003.719 78.529 8.451 - 1.296.835 80.566 20.701 - -
c) Cross currency swap - - -
-
- - - - -
d) Equity swap - - -
-
- - - - -
e) Forward - 207 -
-
- 358 1.868 - -
f) Futures - - -
-
- - - - -
g) Altri - - -
-
- - - - - -
1.003.719 78.736 8.451 - 1.296.835 80.924 22.569 - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 1.000.000 - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X 8.451 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - 27.962
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 61.181.273 836.928 235.000 -
- fair value positivo 1.235.418 19.036 - -
- fair value negativo 1.003.719 28.087 50.649 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 12.075.494 32.037.297 19.140.410 63.253.201
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro 27.962 - - 27.962
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 12.103.456 32.037.297 19.140.410 63.281.163
Totale 31/12/2023 6.812.044 23.749.873 19.011.837 49.573.754

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche: valore
di bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - copertura di:
10.219.506 - (104.535) -
-
-
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 10.219.506 - (104.535) -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato -copertura di: 9.764.799 - (79.080) -
-
6.070.945
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 9.764.799 - (79.080) -
-
X
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
2.3 Valute e oro - - - -
-
X
2.4 Crediti - - - -
-
X
2.5 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2024 19.984.305 - (183.615) -
-
6.070.945
Totale 31/12/2023 14.307.313 - (516.275) -
-
9.008.620
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
8.914.238 - 49.717 -
-
24.916.000
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 8.914.238 - 49.717 -
-
X
1.2 Valute e oro - - - -
-
X
1.3 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2024 8.914.238 - 49.717 -
-
24.916.000
Totale 31/12/2023 7.735.620 - (32.684) -
-
15.996.000

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da
copertura
Cessazione
della copertura:
valore residuo
delle riserve di
copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 2.492 (1.829)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 2.492 (1.829)
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
2.2 Valute e oro - - -
2.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2024 - (2.492) 1.829
Totale (A) 31/12/2023 - (22.867) 2.386
B. Copertura degli investimenti esteri X (1.823) -
Totale (A+B) 31/12/2024 - (4.315) 1.829
Totale (A+B) 31/12/2023 - (25.673) 2.386

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri
Esistenze iniziali (20.481) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) 29.605 - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - -
X
X X X X
Altre variazioni (9.787) - - - -
-
- - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile
iniziale degli strumenti coperti
- - - - -
X
X X X X
Rimanenze finali (663) - - - -
-
- - - -

Si omette la tabella relativa agli Strumenti di copertura (elementi non designati) in quanto la fattispecie non è presente per il Gruppo.

F. INFORMATIVA PREVISTA DALL'IFRS 7 CONNESSA CON LA RIFORMA DEGLI INDICI DI RIFERIMENTO

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 31 dicembre 2024 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma IBOR, ai sensi del paragrafo 24H del principio IFRS 7.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 51.546.828 - - -
- fair value netto positivo 363.910 - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 1.823 1.850 -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

1.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Sfide e impatti derivanti dall'attuale contesto macroeconomico

Nonostante il contesto macroeconomico sia stato caratterizzato da elevata volatilità a fronte della dinamica di inflazione e tassi di interesse e delle tensioni geopolitiche, il profilo di rischio del Gruppo ha evidenziato livelli robusti di liquidità e funding ampiamente superiori rispetto alle soglie regolamentari e ai limiti interni. In aggiunta si evidenzia che lo scenario e i relativi impatti sulla posizione di liquidità e funding del Gruppo sono oggetto di costante monitoraggio e di reporting agli organi aziendali competenti.

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità:

  • il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente;
  • il Market Liquidity Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan, e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo attraverso il quale il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM), sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del 2024, il profilo di liquidità e funding del Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni. È stato mantenuto il presidio di tutte le attività ordinarie legate alla misurazione, monitoraggio e reporting dell'esposizione del Gruppo ai rischi di liquidità e funding, incluse le Segnalazioni di Vigilanza e l'interlocuzione periodica con il JST. Nel corso del secondo trimestre 2024 il Gruppo è stato sottoposto ad una verifica ispettiva – inclusa nel Supervisory Evaluation Plan annuale - in materia di "Liquidity and Funding risk" (on-site inspection OSI-2024-ITBPM-0241688). Tale ispezione si è articolata in macroaree quali: Funding Plan, Liquidity Contingency Plan, Regulatory Reporting (LCR/NSFR/ALMM) e Liquidity Stress Testing. Sulla base delle evidenze preliminari condivise, l'ispezione ha avuto esito sostanzialmente positivo. Una volta ricevuto da parte di BCE il Final Report, il Gruppo pianificherà la risoluzione dei finding emersi.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding. Le analisi effettuate nel 2024, non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR
minazione: Euro
mporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di deno
1. Distribuzione te
Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 Da oltre 6 Da oltre 1 Durata
Voci/ Scaglioni temporali A vista giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mese fino a 3
mesi
mesi fino a 6
mesi
anno
mesi fino a 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Indeterminata
Attività per cassa 18.760.018 4.199.970 692.911 2.178.476 4.038.300 6.282.887 10.706.087 52.615.314 49.197.805 1.390.694
A.1 Titoli di Stato 167.239 - 240.538 3.347 205.075 720.997 800.806 11.988.428 16.695.982 -
A.2 Altri titoli di debito 124.773 44.119 3.000 106.514 114.437 151.146 210.229 3.135.543 5.028.558 78
A.3 Quote OICR 1.597.152 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 16.870.854 4.155.851 449.373 2.068.615 3.718.788 5.410.744 9.695.052 37.491.343 27.473.265 1.390.616
- Banche 780.867 1.163.685 166.872 842.305 42.937 120.312 291.083 562.152 - 1.014.224
- Clientela 16.089.987 2.992.166 282.501 1.226.310 3.675.851 5.290.432 9.403.969 36.929.191 27.473.265 376.392
Passività per cassa 100.469.457 19.704.200 867.134 1.658.839 2.868.238 3.444.777 3.608.494 15.391.172 6.557.478 -
B.1 Depositi e conti correnti 98.400.371 56.146 96.714 266.032 546.789 272.291 166.693 6.020 619 -
- Banche 315.654 14.005 - - - - - - - -
- Clientela 98.084.717 42.141 96.714 266.032 546.789 272.291 166.693 6.020 619 -
B.2 Titoli di debito 1.198.414 70 66 1.236.505 1.717.003 2.995.159 3.348.731 12.918.064 5.609.884 -
B.3 Altre passività 870.672 19.647.984 770.354 156.302 604.446 177.327 93.070 2.467.088 946.975 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 512.716 898.196 1.279.173 2.161.563 4.072.243 3.449.623 2.371.718 167.411 - -
- Posizioni corte 122.685 1.149.785 1.299.555 2.086.079 3.926.673 3.378.896 2.721.181 74.014 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.476.137 22.581 36.512 78.155 155.018 156.712 251.851 - - -
- Posizioni corte 1.155.630 76.589 68.734 67.066 143.492 150.473 351.732 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 32.540.967 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 32.540.967 - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 10.466.847 - - - - - - - -
- Posizioni corte 10.466.847 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 79.190 163 889 1.321 24.742 102.416 281.197 238.726 70.284 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 444 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 2.639 - - - - - - - - -

Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 Da oltre 6 Da oltre 1
Voci/ Scaglioni temporali A vista giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mese fino a 3
mesi
mesi fino a 6
mesi
mesi fino a 1
anno
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 211.383 35.090 33.982 225.501 153.792 73.618 116.185 869.717 4.363.513 2.449
A.1 Titoli di Stato 24.722 - - - - - 6.738 261.172 3.957.249 -
A.2 Altri titoli di debito 7.844 - - - 9.626 - 35.188 292.529 304.595 -
A.3 Quote OICR 55.279 - - - - - - - -
-
A.4 Finanziamenti 123.538 35.090 33.982 225.501 144.166 73.618 74.259 316.016 101.669 2.449
- Banche 90.406 26.690 18.875 48.347 1.281 94 14 - -
-
- Clientela 33.132 8.400 15.107 177.154 142.885 73.524 74.245 316.016 101.669 2.449
Passività per cassa 1.027.109 107.403 2.044.633 1.989.669 533.565 28.406 38.058 - 2.302 -
B.1 Depositi e conti correnti 871.904 107.403 1.113.990 14.172 3.233 28.406 38.058 - -
-
- Banche 98.511 107.403 1.113.214 9.830 1 2.815 7.077 - -
-
- Clientela 773.393 - 776 4.342 3.232 25.591 30.981 - -
-
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - -
-
B.3 Altre passività 155.205 - 930.643 1.975.497 530.332 - - - 2.302 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 1.218.057 1.138.398 1.990.374 4.119.332 3.524.123 2.883.952 65.108 -
-
- Posizioni corte - 976.225 1.438.441 2.266.449 4.263.764 3.602.992 2.408.520 56.519 -
-
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 26.948 - - 55 63 90 283 - -
-
- Posizioni corte 32.455 1.453 9.751 6.747 15.852 4.162 14.122 - -
-
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 11.551 - - - - - - -
-
- Posizioni corte - 11.551 - - - - - - -
-
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - 22.004 30.367 1.394 1.873 - -
-
- Posizioni corte - 55.638 - - - - - - -
-
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 173 - - - 188 - 18.381 10.733 -
-
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - -
-
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - -
-
- Posizioni corte - - - - - - - - -
-
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - -
-
- Posizioni corte - - - - - - - - -
-

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 759

Rischio di liquidità dei contratti assicurativi

Flussi finanziari netti non attualizzati/attualizzati dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione che costituiscono passività: distribuzione temporale

Voci/Scaglioni temporali Fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a
2 anni
Da oltre 2
anni fino a 3
anni
Da oltre 3
anni fino a 4
anni
Da oltre 4
anni fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
Segmento Vita
1. Contratti assicurativi emessi con
elementi di partecipazione diretta
2.223.991 1.860.162 1.545.467 1.454.999 1.385.602 5.790.716 14.260.937
2. Contratti d'investimento emessi
con elementi di partecipazione
discrezionale
- - - - - - -
3. Contratti assicurativi emessi
senza elementi di partecipazione
diretta
(2.313) (1.821) (1.456) (1.134) (878) 2.649 (4.953)
4. Cessioni in riassicurazione 61 137 200 255 299 4.530 5.482
Segmento Danni
1. Contratti di assicurazione emessi - - - - - - -
2. Cessioni in riassicurazione - - - - - - -

Contratti di assicurazione emessi e cessioni in riassicurazione che costituiscono passività con clausole di riscatto: importi pagabili a richiesta e valore di bilancio

Voci/Valori Importi pagabili a
richiesta
Valori di bilancio
1. Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta 12.258.471 12.786.092
2. Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionale - -
3. Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - 558
4. Cessioni in riassicurazione - -

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Come descritto nella "Parte E - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione", Banco BPM, a fronte di operazioni di "auto-cartolarizzazione" generate da banche o società del Gruppo, ha sottoscritto titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento in BCE o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "auto-cartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2024.

Società Veicolo
Originator
Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex ProFamily) febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM aprile 2022 BPL Mortgages 8 Mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri
presiti erogati a piccole e medie imprese
in bonis

Operazioni di auto cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2024

Cartolarizzazione crediti ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese - BPL Mortgages 8 (aprile 2022)

In data 29 marzo 2022, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a favore di piccole e medie imprese per un valore di cessione (ratei inclusi) pari a 2.459,5 milioni, realizzando una nuova operazione di cartolarizzazione denominata "BPL Mortgages 8". In data 27 aprile 2022 la Società Veicolo, per finanziare l'acquisto dei crediti, ha emesso due classi di titoli: (i) Classe A (Senior Notes), dotati di rating, quotati presso il segmento ExtraMOT PRO, ora Euronext Access Milan Professional, della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes), non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli sono state sottoscritte da Banco BPM ed i Titoli Senior sono attualmente utilizzati da Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema e come fonte di raccolta in operazioni di REPOs con controparti istituzionali.

Nel mese di dicembre 2024, si è proceduto con la ristrutturazione dell'operazione mediante (i) il riacquisto da parte di Banco BPM dei crediti non-performing e di altri crediti non coerenti con la normativa europea sulle cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (STS) nonché con la CRR, precedentemente ceduti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione e (ii) la cessione da parte di Banco BPM alla Società Veicolo di un ulteriore portafoglio di crediti erogati da Banco BPM da finanziarsi mediante l'emissione di nuove classi di Titoli asset-backed, prevista nel mese di febbraio 2025 in aggiunta alle emissioni in essere, come rappresentate nella tabella sotto riportata.

Nell'ambito dell'operazione l'Originator Banco BPM ha assunto l'incarico di Servicer, gestendo l'incasso dei crediti, e riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2024
Valore
31/12/2023
Banco BPM 3.889.000 1.288.190

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2024
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A Senior 1.800.000 390.689 Euribor 3 mesi + 0,7% (1) Ottobre 2064 Aa3/AA low
J Junior (2) 656.397 656.397 Additional Return Ottobre 2064 unrated
Totale 2.456.397 1.047.086

(1) In ogni caso tale tasso di interesse non potrà essere più alto dell'1,7%.

(2) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2024.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione ha previsto la costituzione di una Cash Reserve iniziale di 72 milioni, costituita alla data di emissione dei titoli principalmente tramite l'erogazione da parte di Banco BPM di un prestito subordinato per un importo complessivo di 67 milioni. Successivamente alla data di emissione, il Target Cash Reserve Amount corrisponde al 4% dell'ammontare oustanding dei titoli di classe A (con un importo minimo pari a 7,2 milioni). Nel corso del precedente esercizio, il veicolo ha rimborsato integralmente l'importo residuo in linea capitale del prestito subordinato e ha liquidato tutti gli interessi maturati sul finanziamento subordinato (sia pregressi impagati che maturati nel periodo). Nell'Interest Payment Date di gennaio 2024, il veicolo ha ripagato l'importo residuo di 0,2 milioni ancora da riconoscere all'Originator per la quota ratei sui mutui ceduti inizialmente. Alla data del 31 dicembre 2024 la Cash Reserve ammonta a circa 18,4 milioni (livello target).

Altre informazioni

In data 26 aprile 2024 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating del Titolo di Classe A ("Titolo Senior") da "A high" ad "AA low".

Cartolarizzazione crediti fondiari e ipotecari residenziali – BPL Mortgages 5 (dicembre 2012)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata da Banco Popolare e da Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, e si è perfezionata in più fasi. In data 7 dicembre 2012, con la firma dei relativi contratti, le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. un primo portafoglio di mutui ipotecari e fondiari residenziali in bonis per un valore di cessione (ratei inclusi) pari a 2.505,2 milioni e in data 21 dicembre 2012 la società veicolo ha emesso due classi di titoli obbligazionari.

Successivamente, negli esercizi 2016, 2019 e 2024, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione/riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes. In particolare, nel contesto della ristrutturazione del 2024, per finanziare l'acquisto, avvenuto nel mese di giugno, del nuovo portafoglio di crediti del valore di cessione pari a 1.807 milioni, al netto dei crediti riacquistati per un valore pari a 442 milioni, nel mese di agosto la Società Veicolo ha emesso una Quarta Serie di Titoli asset-backed con una sola Classe A4 ("Titoli Senior") per un valore nominale di 1.365 milioni.

Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte da Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati da Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema e come fonte di raccolta in operazioni di REPOs con controparti istituzionali.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore Valore
31/12/2024 31/12/2023
Banco BPM 3.079.125 2.019.871

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2024
Tasso di interesse Scadenza (*) Rating
Moody's/DBRS
(**)
A1 Senior 2.440.400 207.040 Euribor 1 mese + 0,3% Gennaio 2062 Aa3/AA
B1 Junior (1) 1.148.455 392.765 Additional Return Gennaio 2062 unrated
A2 Senior 995.100 179.742 Euribor 1 mese + 0,25% Gennaio 2062 Aa3/AA
A3 Senior 1.504.300 401.746 Euribor 1 mese + 0,25% Gennaio 2062 Aa3/AA
B3 Junior (1) 69.670 69.670 Additional Return Gennaio 2062 unrated
A4 Senior 1.365.000 1.319.270 Euribor 1 mese + 0,80% Gennaio 2062 Aa3/AA
Totale 7.522.925 2.570.233

(1) Titoli Junior non quotati.

(*) Nel mese di agosto 2024, in concomitanza con l'emissione della Quarta Serie, la Final Maturity Date delle precedenti Serie A1, A2 e A3 è stata posticipata dal 30 ottobre 2058 al 31 gennaio 2062.

(**) Rating al 31 dicembre 2024.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevede la costituzione di una Cash Reserve il cui importo iniziale era pari a 64 milioni ed era stata costituita principalmente tramite l'erogazione da parte delle Banche Originator, ora Banco BPM, avvenuta in data 21 dicembre 2012, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 60 milioni.

In occasione della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del 2019, in data 14 marzo 2019 la Cash Reserve è stata incrementata per 24,6 milioni attraverso l'erogazione da parte di Banco BPM di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

In occasione dell'Interest Payment Date del 28 aprile 2023, l'ammontare della Cash Reserve ha raggiunto il suo livello target pari a 40 milioni.

Nel contesto della terza ristrutturazione dell'operazione, nel mese di agosto 2024, la riserva di cassa è stata incrementata per 25,4 milioni attraverso l'erogazione da parte di Banco BPM di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo, portando il saldo del Cash Reserve Account al nuovo livello target di 65,4 milioni.

Altre informazioni

Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione, in data 7 agosto 2024 (i) l'agenzia di rating DBRS ha assegnato un rating pari a "AA" ai nuovi Titoli Senior Classe A4 e contestualmente ha diminuito il rating dei Titoli Senior Classe A1, Classe A2 e Classe A3 da "AAA" a "AA", mentre l'agenzia Moody's ha assegnato il rating pari a "Aa3" ai nuovi Titoli Senior Classe A4, confermando il medesimo rating "Aa3" già in essere alle Classi A1, A2 e A3. Inoltre, nel mese di agosto 2024, i Titoli Senior Classe A1, Classe A2 e Classe A3 dell'operazione sono stati ritirati dall'Irish Stock Exchange (Euronext Dublin) e sono stati ammessi alla negoziazione sul segmento Euronext Access Milan Professional (MTF) di Borsa italiana. Pertanto, al 31 dicembre 2024, tutti i Titoli Senior emessi nel contesto dell'operazione sono negoziati sul segmento Euronext Access Milan Professional (MTF). Infine, in concomitanza con l'emissione della Quarta Serie, la Final Maturity Date delle precedenti Serie A1, A2 e A3 è stata posticipata dal 30 ottobre 2058 al 31 gennaio 2062.

Cartolarizzazione crediti al consumo – ProFamily SPV (febbraio 2021)

In data 16 dicembre 2020 ProFamily S.p.A., ora Banco BPM, con la firma dei relativi contratti, ha ceduto alla società veicolo Profamily SPV S.r.l. un portafoglio di crediti al consumo in bonis per un valore pari a 958,5 milioni. La società veicolo ha emesso in data 24 febbraio 2021 due classi di Titoli: (i) Classe A (Senior Notes), dotati di rating, quotati presso il segmento ExtraMOT PRO, ora Euronext Access Milan Professional, della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes), non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli risultano interamente sottoscritte dall'Originator ProFamily, ora Banco BPM.

Durante il periodo revolving, la società veicolo ha acquistato da ProFamily, ora Banco BPM, ulteriori quattro portafogli di crediti al consumo in bonis.

Nell'ambito dell'operazione l'Originator ProFamily, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2024
Valore
31/12/2023
Banco BPM (ex ProFamily S.p.A.) 102.946 247.899
Gli importi indicati rappresentano i finanziamenti di credito al consumo classificati nello status di bonis, inadempienze probabili, scaduti deteriorati e sofferenze,

al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2024
Tasso di interesse Scadenza Rating
DBRS/Fitch (*)
A Senior 860.000 10.993 1% annuo Dicembre 2040 AAA/AA
J Junior (1) 100.932 101.086 5% annuo Dicembre 2040 unrated
Totale 960.932 112.079

(1) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2024.

1.5 GRUPPO BANCARIO - RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite

derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato, anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative, un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate) e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (ad esempio formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2015.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

Composizione per impatto

Composizione per numerosità eventi

Dall'analisi dei grafici emerge che le categorie di eventi prevalenti in termini di impatto riguardano i fenomeni relativi a:

  • pratiche commerciali, con perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato. La categoria in oggetto comprende gli impatti da rischio operativo connessi alla vicenda dei diamanti;
  • processi, con perdite relative a errori/inefficienze/ritardi nell'esecuzione, consegna e gestione dei processi;
  • illeciti esterni, con perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca, compresi i fenomeni di cyber risk.

Attività di validazione

In ambito Rischio Operativo, l'unità di Validazione Interna presidia il framework di gestione e il calcolo di rischi di Secondo Pilastro attraverso verifiche annuali su metodologie di misurazione e scenari di stress applicati sull'intero perimetro di Gruppo.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione

3.1 RISCHI ASSICURATIVI

Premessa

Il Gruppo Assicurativo Banco BPM Vita (nel seguito "Gruppo Assicurativo") rappresenta il risultato della conclusione del processo di internalizzazione del business assicurativo Vita previsto dal Piano Strategico di Banco BPM. Nello specifico, tale obiettivo è stato raggiunto tramite il conseguimento del controllo esclusivo su Vera Vita e Vera Financial (successivamente rinominata BBPM Life DAC) da parte di Banco BPM Vita e nella contestuale attivazione di una partnership strategica di lungo periodo con Crédit Agricole Assurances S.A. nel settore Danni/Protezione tramite la cessione alla stessa della partecipazione di controllo nel capitale di Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni. Nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025 sono proseguite le attività di internalizzazione delle attività di Vera Vita che fino al mese di aprile 2025 saranno svolte da Generali Italia nell'ambito del contratto di fornitura di servizi stipulato contestualmente all'acquisizione del controllo. Al fine di procedere a tale migrazione, le attività di insourcing si sono sostanziate nell'implementazione di un nuovo sistema di portafoglio (Universo) nonché al porting dei sistemi contabili (SAP 4Hana) ed attuariali (Prophet) in modo da allineare anche Vera Vita all'architettura tecnologica già in uso presso il Gruppo Assicurativo.

Il Gruppo Assicurativo si prefigge l'obiettivo di creare valore attraverso la gestione dei rischi inerenti alla sua attività. I rischi ai quali il Gruppo Assicurativo è esposto sono gestiti e monitorati in conformità con il Risk Appetite Framework. Il portafoglio delle passività assicurative, il portafoglio di attività finanziarie, l'organizzazione e lo scenario economico, normativo e finanziario delle diverse compagnie assicurative appartenenti al Gruppo Assicurativo costituiscono le fonti dei rischi a cui il Gruppo è esposto. Tali aspetti vengono analizzati e monitorati in modo permanente come parte del sistema di gestione e controllo del rischio del Gruppo Assicurativo.

Tale sistema di gestione dei rischi, proporzionato alla natura, alla portata e alla complessità dell'attività esercitata, consente l'identificazione, la valutazione, anche prospettica, ed il controllo dei rischi maggiormente significativi, intendendosi per tali, i rischi le cui conseguenze possono minare la solvibilità delle singole compagnie assicurative e del Gruppo o costituire un serio ostacolo alla realizzazione degli obiettivi aziendali.

In tale ambito, si raccolgono in via continuativa informazioni sui rischi, interni ed esterni, esistenti e prospettici e che possono interessare l'attività complessiva del Gruppo Assicurativo.

Il sistema di gestione dei rischi è basato sull'attività congiunta di cinque attori principali: Consiglio di Amministrazione, Alta Direzione, Risk Owner, Funzione di Risk Management e Funzione Attuariale.

Tra questi, cruciale è il ruolo svolto dalla funzione di Risk Management delle differenti compagnie che ha il compito di assicurare una valutazione integrata dei rischi ed è responsabile dell'efficacia del sistema di gestione dei rischi. Nello specifico, in conformità a quanto indicato dal Regolamento IVASS n. 38/2018 e sue successive modifiche ed integrazioni:

  • sottopone periodicamente al Consiglio di Amministrazione, anche per il tramite del Comitato per il Controllo interno e i Rischi, gli esiti dei controlli e delle analisi effettuate, nonché i risultati della valutazione annuale dei rischi operativi e l'evidenza degli incidenti operativi;
  • concorre alla definizione della "Politica di gestione dei rischi e di valutazione attuale e prospettica dei rischi e della solvibilità" e ne monitora l'attuazione;
  • organizza incontri con i responsabili delle funzioni aziendali e con l'Amministratore Delegato per raccogliere informazioni in merito ai rischi censiti;
  • effettua di concerto con l'Amministratore Delegato una selezione dei rischi attuali e potenziali da sottoporre ad analisi di scenario e di stress test, sulla base dei rischi individuati, in collaborazione con le funzioni competenti a riporto del Chief Risk Officer della Capogruppo Banco BPM;
  • effettua i calcoli e le valutazioni relativi ai rischi di propria competenza in ottica attuale e prospettica, aggrega i risultati dei calcoli e delle valutazioni forniti per quanto di competenza dalle altre funzioni aziendali e determina il Solvency Capital Ratio;
  • predispone la reportistica relativa alla posizione di rischio complessiva che include le valutazioni relative al Solvency Ratio, al Solvency Capital Requirement e agli Own Funds;
  • predispone un piano di stress test che riguarda sia la situazione attuale di solvibilità che un'analisi di scenario da effettuare in ottica prospettica, da effettuare con il contributo delle altre funzioni aziendali per quanto di competenza;

  • effettua il monitoraggio continuo della solvibilità, verificando che i rischi considerati non pregiudichino la stabilità delle Compagnie e gli interessi degli assicurati, rendicontando periodicamente gli esiti delle proprie valutazioni attraverso il Risk Appetite Monitoring (RAM);
  • è responsabile della valutazione del processo globale dell'ORSA e della sua convalida.

Nello svolgimento del suo ruolo, la funzione di Risk Management deve ovviamente essere in grado di comprendere la natura dei rischi individuati, la loro origine, la possibilità o necessità di controllarli e gli effetti che ne possono derivare, sia in termini di perdite che di opportunità. Il processo di analisi include sia una valutazione qualitativa sia, per i rischi quantificabili, l'adozione di metodologie di misurazione dell'esposizione al rischio, inclusi, ove appropriati, sistemi di determinazione dell'ammontare della massima perdita potenziale.

Nella misurazione dei rischi la Funzione considera, ove possibile, le interrelazioni tra i rischi, valutandoli sia singolarmente sia su base aggregata. Le politiche di assunzione, misurazione e gestione dei rischi sono definite e implementate avendo a riferimento la visione integrata delle attività e delle passività di bilancio, considerando che lo sviluppo di tecniche e modelli di asset-liability management è fondamentale per la corretta comprensione e gestione delle esposizioni al rischio che possono derivare dalle interrelazioni e dal mancato equilibrio tra attività e passività.

I processi di individuazione e valutazione dei rischi sono effettuati su base continuativa, per tenere conto sia delle intervenute modifiche nella natura e dimensione degli affari e nel contesto di mercato, sia dell'insorgenza di nuovi rischi o del cambiamento di quelli esistenti. Particolare attenzione è posta alla valutazione dei rischi nascenti dall'offerta di nuovi prodotti o dall'ingresso in nuovi mercati.

I processi vengono definiti per permettere di evidenziare con tempestività l'insorgere di rischi che possono danneggiare la situazione patrimoniale ed economica o il superamento delle soglie fissate nel Risk Appetite Framework. Per le maggiori fonti di rischio identificate si predispongono adeguati piani di emergenza.

I rischi del Gruppo vengono quantificati nel contesto del calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità effettuato sulla base della formula standard, secondo la metodologia e i parametri definiti dalla normativa di riferimento. Le analisi condotte dalla funzione di Risk Management mostrano l'adeguatezza della formula standard alla valutazione del profilo di rischio del Gruppo.

Il profilo di rischio del Gruppo include anche quei rischi non misurati dalla formula standard, ma comunque monitorati e gestiti sotto il sistema di gestione e controllo dei rischi.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I principali fattori di rischio del portafoglio assicurativo ramo vita (Banco BPM Vita e Vera Vita) sono collegati ai rischi di sottoscrizione.

Il rischio di sottoscrizione è il rischio derivante dalla sottoscrizione dei contratti di assicurazione, associato agli eventi coperti, ai processi seguiti per la tariffazione e selezione dei rischi, all'andamento sfavorevole della sinistralità effettiva rispetto a quella stimata (rischio assuntivo) e alla quantificazione di riserve tecniche non sufficienti rispetto agli impegni assunti verso assicurati e danneggiati (rischio di riservazione).

Tale rischio può essere distinto nelle seguenti tipologie:

  • Rischio di mortalità, ossia il rischio di perdite o di cambiamenti sfavorevoli nel valore delle passività assicurative, derivante da un cambiamento nel livello, nel trend o nella volatilità dei tassi di mortalità, nel caso in cui un aumento della mortalità conduca a un incremento delle riserve tecniche;
  • Rischio di longevità, che riguarda il rischio di perdite, o di cambiamenti avversi nel valore delle passività assicurative, derivante da un cambiamento nel trend o nella volatilità dei tassi di mortalità, dove un decremento della mortalità conduca a un incremento delle riserve;
  • Rischio disabilità / morbilità, è il rischio di perdite, o di cambiamenti avversi nel valore delle passività assicurative, derivante da un cambiamento nel livello, nel trend o nella volatilità dei tassi di disabilità e morbilità. Il Gruppo Assicurativo non è esposto a tale tipologia di rischio;
  • Rischio di estinzione anticipata, ossia il rischio di perdita o di variazione delle passività assicurative a causa di una modifica dei tassi di esercizio di tale opzione da parte degli assicurati;
  • Rischio spese, riguarda il rischio di perdita, o di variazione sfavorevole nel valore delle passività assicurative risultante da cambiamenti nel livello, nella tendenza o nella volatilità delle spese sostenute a fronte della gestione dei contratti di assicurazione;
  • Rischio revisione, rappresenta il rischio di variazione sfavorevole del valore delle passività derivante da oscillazioni del livello, del trend o della volatilità, dei tassi di revisione delle rendite. Il Gruppo Assicurativo non risulta esposto a tale tipologia di rischio;

• Rischio catastrofale, ovvero il rischio di perdita o di variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative, derivante dall'incertezza significativa delle ipotesi relative alla determinazione dei premi e alla costituzione delle riserve in rapporto al verificarsi di eventi estremi ed eccezionali legati ad eventi naturali o causati dall'uomo.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il modulo di rischio include i rischi connessi con tutte le tipologie di contratti sulla vita, fatta eccezione per i contratti di assicurazione sulla salute. Il Gruppo determina il requisito di capitale per il Rischio di sottoscrizione Vita aggregando, mediante i coefficienti di correlazione della Formula standard, gli SCR determinati per ciascuno dei sotto moduli (Mortality Risk, Longevity Risk, Lapse Risk, Expense Risk, Catastrophe Risk). Il calcolo dei requisiti di capitale per i sotto moduli di rischio che impattano sulla situazione patrimoniale delle Compagnie è ottenuto, coerentemente con l'impostazione descritta negli Atti Delegati, mediante il ricorso all'approccio Scenario Based.

Da tale valutazione emerge che l'esposizione al rischio di riscatto massivo (Lapse Mass Risk) contribuisce in misura preponderante al Rischio di sottoscrizione Vita ante diversificazione tra i sotto moduli come rappresentato nella tabella che segue:

Peso % su SCR
Underwriting
Peso % su SCR
Complessivo
Mortality risk 5,3% 2,7%
Longevity risk 3,3% 1,7%
Disability morbidity risk 0,0% 0,0%
Life Lapse risk 71,6% 36,5%
Expense risk 17,2% 8,8%
Revisionary risk 0,0% 0,0%
CAT risk 2,6% 1,3%

Si riporta la concentrazione dei premi lordi diretti distinti per Ramo I, Ramo III e Ramo VI al 31 dicembre 2024 con riferimento al business Vita del Gruppo Assicurativo.

Premio lordo 31/12/2024 %
RAMO I 2.068.009 61,7%
RAMO III 1.285.111 38,3%
RAMO VI 155 0,0%
Totale 3.353.275 100,0%

3.2 RISCHI FINANZIARI

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nell'esercizio della propria attività in ambito Vita, il Gruppo Assicurativo è chiamato ad investire i premi raccolti in una varietà di attività finanziarie, perlopiù a lungo termine, con l'obiettivo principale di garantire il rendimento atteso dagli assicurati, onorandone gli impegni futuri. I principali rischi a cui risultano essere esposte le diverse compagnie derivano, dunque, dai rischi di mercato, i quali possono determinare perdite o cambiamenti sfavorevoli della situazione finanziaria a causa di oscillazioni nel valore di mercato delle attività in bilancio.

Il rischio di mercato concerne il rischio di perdite causate da variazioni dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei tassi di cambio e dei prezzi degli immobili.

Tale rischio può essere distinto nelle seguenti tipologie:

  • Rischio di tasso di interesse: deriva dalle variazioni sfavorevoli e dalla volatilità dei tassi di interesse.
  • Rischio azionario: riflette le possibili variazioni sfavorevoli del livello e della volatilità del valore di mercato degli strumenti finanziari e di capitale.
  • Rischio immobiliare: riflette le possibili variazioni avverse del livello e della volatilità dei prezzi di mercato dei beni immobili.
  • Rischio valutario: deriva dalle variazioni avverse del livello e della volatilità dei tassi di cambio delle valute

  • Rischio di spread: dipende dalla sensibilità del valore degli attivi ai cambiamenti nel livello o nella volatilità dei titoli corporate, covered bonds, strutturati, derivati od obbligazionari emessi da paesi sovrani rispetto alla struttura a scadenza dei tassi di interesse privi di rischio;
  • Rischio di concentrazione: deriva da una variazione in attesa del valore delle esposizioni verso emittenti su cui si ha un accumulo di esposizione con la stessa controparte o con un gruppo di soggetti interconnessi appartenenti ad uno stesso settore o ad una medesima area geografica.

Relativamente ai rischi di mercato, le diverse compagnie non fanno ricorso ad alcuna specifica tecnica di mitigazione, ma bensì applicano un'attività di monitoraggio di tali fattori di rischio tramite il calcolo e successivo controllo di indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF).

In particolare, data la composizione del portafoglio di attivo, il Gruppo Assicurativo è principalmente esposto al rischio Azionario, al rischio di Spread ed all'esposizione ai titoli governativi italiani.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nella seguente tabella si riporta la composizione per asset class del portafoglio di investimenti complessivo relativo al business vita al 31 dicembre 2024.

Attività finanziarie 31/12/2024 %
Government bond 8.579.228 50,3%
Corporate bond 1.706.074 10,0%
Equity 217.947 1,3%
OICR, Private Equity, Hedge Fund 6.543.999 38,4%
Totale 17.047.249 100,0%

Analizzando la composizione del portafoglio titoli si nota come il peso percentuale degli investimenti in titoli governativi sia assolutamente preponderante, attestandosi a poco più del 50%, ed è seguito dagli investimenti in quote di fondi di investimento il cui peso è pari ad oltre il 38%. Con riferimento a quest'ultima tipologia di attivi, si evidenzia come la maggior parte di questi strumenti sia collegata a prodotti di tipo unit-linked commercializzati dalle diverse compagnie assicurative.

Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (incluse nella voce 20 c) dell'attivo di Stato patrimoniale) sia per composizione merceologica (tabella A) sia per composizione per debitori/emittenti (tabella B):

Tabella A Totale
31/12/2024
Voci/Valori L1 L2 L3
1. Titoli di debito 329.784 540.699 -
1.1 Titoli strutturati - 31.633 -
1.2 Altri titoli di debito 329.784 509.066 -
2. Titoli di capitale 217.625 - -
3. Quote di O.I.C.R. 4.827.151 1.389.822 351.296
4. Finanziamenti - 8.940 10.828
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - 8.940 10.828
Totale 5.374.560 1.939.461 362.124
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Tabella B Totale
Voci/Valori 31/12/2024
1.Titoli di capitale 217.625
di cui: banche -
di cui: altre società finanziarie -
di cui: società non finanziarie -
2. Titoli di debito 870.483
a) Banche Centrali 231.874
b) Amministrazioni pubbliche 43.908
c) Banche 547.430
d) Altre società finanziarie 23.353
di cui: imprese di assicurazione 7.184
e) Società non finanziarie 23.918
3. Quote di O.I.C.R. 6.568.269
4. Finanziamenti 19.768
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche 19.768
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 7.676.145

Infine, si riporta il dettaglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (incluse nella voce 30 dell'attivo di Stato patrimoniale) sia per composizione merceologica (Tabella C) che per composizione per debitori/emittenti (Tabella D):

Tabella C Totale
31/12/2024
Voci/Valori L1 L2 L3
1. Titoli di debito 9.250.199 31.490 133.109
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 9.250.199 31.490 133.109
2. Titoli di capitale 295 - -
3. Finanziamenti - - -
Totale 9.250.494 31.490 133.109

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tabella D Totale
Voci/Valori 31/12/2024
1. Titoli di debito 9.414.798
a) Banche Centrali 72.702
b) Amministrazioni pubbliche 8.202.760
c) Banche -
d) Altre società finanziarie 1.139.335
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
2. Titoli di capitale 295
a) Banche -
b) Altri emittenti: 295
- altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
- società non finanziarie -
- altri 295
3. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 9.415.094

3.3 ALTRI RISCHI

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dall'incapacità di fare fronte, in maniera efficiente, agli impegni di cassa previsti ed imprevisti, ovvero di essere in grado di farvi fronte solamente tramite l'accesso a condizioni peggiorative al mercato del credito o tramite la liquidazione di attivi finanziari a forte sconto.

Il governo del rischio di liquidità, su un orizzonte temporale di breve-medio periodo, assicura il mantenimento di un livello di risorse adeguate volte a garantire tutti gli impegni a cui il Gruppo Assicurativo è chiamato a rispondere anche mediante politiche di mantenimento del rischio e opportune tecniche di mitigazione dello stesso.

La gestione del rischio di liquidità include la valutazione dei diversi elementi che influenzano il fabbisogno di liquidità, tra cui l'eventuale disallineamento delle entrate e delle uscite di cassa sia delle attività che delle passività, compresi i

flussi di cassa previsti per le operazioni di assicurazione diretta e per le riassicurazioni, la quantificazione dei costi potenziali o dalle perdite finanziare derivanti da una realizzazione forzosa ecc. Il monitoraggio nel continuo delle diverse fattispecie permette di individuare il fabbisogno di liquidità globale a breve e medio termine con l'obiettivo di garantire il fabbisogno necessario compresa una riserva di liquidità, ben definita in relazione al totale degli attivi, atta a far fronte ad eventuali eventi non previsti.

Il governo del rischio di liquidità prende in considerazione quindi sia le necessità legate ai processi operativi core e non core sia degli investimenti. L'analisi e il monitoraggio di tale rischio viene effettuato periodicamente prendendo in considerazioni le esigenze di liquidità nel breve periodo (successivi tre mesi rispetto alla data di monitoraggio) e nel medio periodo (oltre i tre mesi successivi). Il rischio di liquidità è uno degli ambiti di rischio rilevanti nel Risk Appetite Framework della Compagnia (RAF) per cui viene effettuato periodicamente un monitoraggio che prevede delle soglie di tolerance e capacity a cui sono legati processi di governance ben definiti all'interno del RAF verso gli organi interni, tra cui il Consiglio di Amministrazione. La Compagnia inoltre monitora il rischio di liquidità anche tramite il reporting periodico verso l'Autorità di Vigilanza ove richiesto da indagini ad hoc.

Di seguito si riporta una tabella sintetica relativa al Gruppo Assicurativo inerente il Rischio di liquidità dei contratti assicurativi. In particolare, si riporta la distribuzione temporale dei flussi finanziari di adempimento dei contratti assicurativi emessi e delle cessioni in riassicurazione che costituiscono passività.

Voci/Scaglioni temporali Fino a 1 Da oltre 1 Da oltre 2 Da oltre 3 Da oltre 4 Oltre 5
Segmento Vita anno anno fino a 2
anni
anni fino a
3 anni
anni fino a
4 anni
anni fino
a 5 anni
anni Totale
Contratti assicurativi emessi con elementi di
partecipazione diretta - Flussi finanziari netti
non attualizzati (1.283.013) (1.176.569) (837.794) (814.813) (940.946) (3.610.792) (8.663.927)
Contratti di investimento emessi con elementi di
partecipazione discrezionale - Flussi finanziari
netti non attualizzati (940.978) (683.593) (707.673) (640.186) (444.656) (2.179.924) (5.597.011)
Contratti assicurativi emessi senza elementi di
partecipazione diretta - Flussi finanziari netti
non attualizzati 2.313 1.821 1.456 1.134 878 (2.649) 4.954
Cessioni in riassicurazione - Flussi finanziari
netti non attualizzati (61) (137) (200) (255) (299) (4.530) (5.482)

Rischi Operativi

Il rischio operativo è il rischio di perdite derivante da inefficienze di persone, processi e sistemi, inclusi quelli utilizzati per la vendita a distanza, o da eventi esterni, quali la frode o l'attività di fornitori esterni. In generale, i rischi operativi possono avere degli effetti anche su aspetti di carattere reputazionale per cui si ritiene che la gestione dei rischi operativi possa avere un impatto anche sulla mitigazione dei rischi reputazionali.

La gestione dei rischi operativi a livello di singola compagnia assicurativa si realizza mediante l'identificazione e la valutazione qualitativa e, se possibile, quantitativa, su base annuale, delle diverse categorie di rischi operativi (ad esempio, mancanze legate all'esternalizzazione delle attività, violazioni della sicurezza dei sistemi informatici da parte di terzi, insufficienza di risorse umane interne o esterne, inadempienza degli obblighi regolamentari, errori o omissioni in operazioni contabili o finanziarie, violazione dell'obbligo della qualità del dato, furto, frode e uso improprio di beni da parte di terzi).

In funzione della frequenza e dell'impatto dell'accadimento, i diversi fattori di rischio operativo identificati vengono quantificati sulla base di una scala di valori standardizzata prevedendo l'attuazione di opportune attività di mitigazione del rischio laddove necessario.

Rischi di sostenibilità

L'esposizione delle Compagnie assicurative vita ai rischi di sostenibilità, in particolare ai rischi climatici, risulta poco materiale ed è principalmente da ricondursi ai potenziali rischi di Transizione sul portafoglio attivi.

Alla luce di quanto sopra, nella seguente tabella si riporta la composizione complessiva del Requisito di Solvibilità del Gruppo Assicurativo al 31 dicembre 2024, sulla base di quanto fornito all'European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA) per rispondere alla survey di Financial Stability.

(in milioni di euro) 31/12/2024
Market Risk 303
Counterparty Default Risk 10
Life Risk 163
Health Risk 1
Diversification Effects (95)
Totale BSCR Net 381

A tal proposito, si precisa che non si può escludere che i risultati definitivi del processo di consuntivazione dei dati Solvency II, la cui conclusione è prevista per la metà di maggio 2025, possano comportare una stima più puntuale degli ammontari.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese

del requisito patrimoniale regolamentare a fronte del rischio immobiliare.

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alle società immobiliari del Gruppo, incluse quelle acquisite a seguito di accordi di ristrutturazione del credito, si precisa che il valore di bilancio a cui gli immobili sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni, anche in considerazione del fatto che gli stessi sono valutati al fair value in coerenza con le politiche e metodologie valutative del Gruppo e meglio dettagliate nella Parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa consolidata, cui si fa rinvio. Il rischio di una perdita di valore del patrimonio immobiliare è comunque coperto da uno specifico requisito patrimoniale - in ambito rischio di credito - che il Gruppo calcola in accordo alle metodologie di vigilanza. Inoltre la Funzione Rischi provvede trimestralmente alla verifica, tramite metodologie interne di tipo gestionale, della congruità

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale
  • Sovrapprezzi di emissione
  • Riserve

  • Acconti su dividendi

  • Riserve da valutazione
  • Strumenti di capitale
  • Azioni proprie
  • Risultato dell'esercizio.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il patrimonio consolidato alla data del 31 dicembre 2024 ammonta a 14.604,0 milioni (di cui 14.603,9 milioni del Gruppo e 0,1 milioni di terzi) ed evidenzia un incremento netto di 565,8 milioni rispetto ai 14.038,2 milioni (di cui 14.038,1 milioni del Gruppo e 0,1 milioni di terzi) rappresentanti il patrimonio consolidato al 31 dicembre 2023.

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da
consolidamento
Totale
1. Capitale 7.100.008 179.125 3.058 (182.141) 7.100.050
2. Sovrapprezzi di emissione - - 4 (4) -
3. Riserve 4.822.849 664.445 15.937 (672.746) 4.830.485
3.5. (Acconti su dividendi) (600.553) - - - (600.553)
4. Strumenti di capitale 1.608.773 - - - 1.608.773
5. (Azioni proprie) (66.712) - - - (66.712)
6. Riserve da valutazione: (188.413) (13.420) 24 13.396 (188.413)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
57.475 117 - - 57.592
- Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
(504.927) 6.052 - - (498.875)
- Attività materiali 351.782 - - - 351.782
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri (1.823) - - - (1.823)
- Copertura dei flussi finanziari (663) - - - (663)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio 11.976 - - - 11.976
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
(46.559) - - - (46.559)
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (59.084) 38 24 - (59.022)
- Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
3.410 - - 13.396 16.806
- Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi
emessi
- (19.627) - - (19.627)
- Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in
riassicurazione
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 1.925.134 43.171 (2.987) (44.936) 1.920.382
Totale 14.601.086 873.321 16.036 (886.431) 14.604.012

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di assicurazione Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 34.497 (543.467) 1.010.942 (699.712) -
-
- - 1.045.439 (1.243.179)
2. Titoli di capitale 100.813 (43.338) 199 (21) -
-
- - 101.012 (43.359)
3. Finanziamenti 6.040 (1.997) - - -
-
- - 6.040 (1.997)
Totale 31/12/2024 141.350 (588.802) 1.011.141 (699.733) - - - - 1.152.491 (1.288.535)
Totale 31/12/2023 71.133 (573.943) - (28.147) - - - - 71.133 (602.090)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli
di debito
Titoli di capitale Finanziamenti
-
1. Esistenze iniziali (488.176) (14.634)
2. Variazioni positive 73.862 75.904 6.040
2.1 Incrementi di fair value 60.172 70.143 6.040
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.931 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 10.055 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 5.761 -
2.5 Altre variazioni 1.704 - -
3. Variazioni negative (94.656) (3.795) (1.997)
3.1 Riduzioni di fair value (64.623) (3.069) (1.997)
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (921) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (18.652) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (726) -
3.5 Altre variazioni (10.460) - -
4. Rimanenze finali (508.970) 57.475 4.043

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2024
1. Esistenze iniziali (58.468)
2. Variazioni positive 4.649
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 316
2.2 Altri utili attuariali 2.792
2.3 Altre variazioni 1.541
3. Variazioni negative (5.203)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (2.884)
3.2 Altre perdite attuariali (1.063)
3.3 Altre variazioni (1.256)
4. Rimanenze finali (59.022)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)", disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Nel corso del 2024 non sono state poste in essere operazioni di aggregazione aziendale, come definite dall'IFRS 3.

Tuttavia, come descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, è stata conclusa la complessa operazione di integrazione del bancassurance che aveva portato al controllo totalitario da parte del Gruppo delle compagnie operanti nel ramo Vita (Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life) e alla partecipazione con una quota del 35% nelle compagnie operanti nel ramo danni (Banco BPM Assicurazioni, Vera Assicurazioni e indirettamente Vera Protezione) in joint venture con Crédit Agricole Assurances.

In particolare, nel mese di maggio 2024 è stato effettuato il conguaglio dei prezzi per determinare gli impatti complessivi del perfezionamento del riassetto della bancassurance tenuto conto degli own funds e degli utili realizzati dalle compagnie, rilevando un effetto positivo di 2,5 milioni.

La seguente tabella riepiloga gli impatti definitivi, rilevando gli effetti sulle singole voci di conto economico interessate:

Impatto calcolato su prezzo definitivo Impatto
stimato
Impatto
bilancio
conguaglio
2023
bilancio
Voci del conto economico
(lordo fiscalità)
Valore lordo
definitivo
Fiscalità Valore netto Valore netto 2024
(A) Totale impatto
acquisizione controllo Vera
Vita:
(76.708) 3.202 (73.506) (79.676) 6.170
- Misurazione a fair value della
quota già detenuta (35%)
(104.544) - (104.544) (104.544) - 250. Utili (perdite) delle
partecipazioni
- Effetto economico della
cancellazione dei preesistenti
rapporti infragruppo
(10.388) 3.202 (7.186) (7.186) - 250. Utili (perdite) delle
partecipazioni
- Utile attribuito all'esercizio
dell'opzione call di Vera Vita (65%)
38.224 - 38.224 32.054 6.170 80. Risultato netto dell'attività di
negoziazione
(B) Totale impatto
compravendita Vera
Assicurazioni:
6.996 4.530 11.526 14.902 (3.376)
- Utile da cessione del 65% di Vera
Assicurazioni a CAA
6.996 4.530 11.526 14.902 (3.376) 250. Utili (perdite) delle
partecipazioni
(C) Totale impatto per
perdita controllo Banco BPM
Assicurazioni:
- Utile da cessione del 65% di
Banco BPM Assicurazioni a CAA
29.955
19.520
(254)
(254)
29.701
19.266
30.029
19.478
(328)
(212)
280. Utili (perdite) da cessione di
investimenti
- Utile da misurazione al FV della
quota trattenuta (35%) per perdita
del controllo
10.435 - 10.435 10.551 (116) 280. Utili (perdite) da cessione di
investimenti
(D) Rilascio fondo per accordi
partnership con Generali
Italia:
12.500 - 12.500 12.500 -
- Rilascio fondo per accordi di
partnership
12.500 - 12.500 12.500 - 200. Accantonamenti netti ai fondi
per rischi ed oneri
Totale impatto dal riassetto
bancassurance
(A)+(B)+(C)+(D)
(27.257) 7.478 (19.779) (22.245) 2.466

Infine, al 31 dicembre 2024 è stato completato il processo di Purchase Price Allocation, come di seguito illustrato.

Con riferimento all'acquisizione del controllo di Vera Vita e della sua controllata BBPM Life alla data del 31 dicembre 2023 - convenzionalmente assunta come data dell'aggregazione ai fini contabili - il costo dell'aggregazione, pari a 417,3 milioni, era stato allocato alle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali, sulla base

dei relativi fair value (c.d. Purchase Price Allocation – PPA). Ad esito di tale processo, svolto con il supporto di esperti indipendenti, non era emersa alcuna differenza residua da rilevare nel bilancio 2023 come goodwill/badwill. Si ricorda che, come consentito dal principio contabile IFRS 31, la suddetta PPA doveva considerarsi come provvisoria, tenuto conto che il breve lasso temporale a disposizione rispetto alla data di aggregazione non avrebbe potuto consentire di considerare tutte le necessarie informazioni.

Le analisi svolte nel 2024, con il supporto di esperti indipendenti, non hanno fatto emergere ulteriori o diverse informazioni rispetto a quanto considerato in via provvisoria; al 31 dicembre 2024 la PPA correlata alla riorganizzazione in esame deve quindi intendersi come definitiva.

Il costo dell'aggregazione si è confermato superiore rispetto al patrimonio netto contabile delle compagnie acquisite al 31 dicembre 2023 per 87,9 milioni, al netto dei preesistenti rapporti infragruppo. La suddetta differenza è risultata interamente allocata alle attività nette identificabili misurate al fair value, senza l'emersione di alcuna differenza residua da rilevare come goodwill/badwill.

Al riguardo si precisa che, nell'ambito delle attività di verifica della PPA definitiva, è emersa la necessità di effettuare alcune limitate riclassifiche nelle voci di stato patrimoniale interessate dagli adeguamenti di fair value delle attività nette identificabili. Al fine di garantire un confronto omogeneo rispetto al 31 dicembre 2024, i saldi dei periodi precedenti sono stati quindi riesposti; al 31 dicembre 2023 la suddetta riesposizione ha comportato un decremento delle attività per 33,2 milioni ed un corrispondente decremento delle passività. Nessun impatto è stato invece registrato sulle contribuzioni economiche trimestrali dell'esercizio 2024.

Nella seguente tabella si fornisce il riepilogo del processo della PPA al 31 dicembre 2023, come determinata in via provvisoria ed in via definitiva, con evidenza degli impatti delle riclassifiche patrimoniali sopra illustrate e delle relative voci impattate del prospetto di stato patrimoniale.

PPA
(provvisoria)
31/12/2023
PPA
(definitiva)
31/12/2023
Delta Voci impattate stato
patrimoniale
Costo di acquisizione complessivo
al 31 dicembre 2023
A 417.270 417.270 -
Patrimonio netto contabile Vera Vita e BBPM Life B 322.178 322.178 -
Differenza da allocare (al netto dei rapporti
intercompany)
C= D+E+F
+G+H+I+L
87.906 87.906 -
- Adeguamento al FV delle passività assicurative D 102.469 100.869 (1.600) 110. Passività assicurative:
a) contratti di assicurazione
emessi che costituiscono passività
- Eliminazione Deferred Income Reserve (DIR) E - 34.800 34.800 80. Altre passività
- Eliminazione Deferred Acquisition Cost (DAC) F - (29.156) (29.156) 80. Attività assicurative:
a) contratti di assicurazione
emessi che costituiscono attività
- Eliminazione Deferred Acquisition Cost (DAC) F - (44) (44) 130. Altre attività
- Rilevazione Value of Business Acquired (VoBA) G 18.900 14.900 (4.000) 100. Attività immateriali
- Adeguamento al FV delle passività finanziarie H 7.810 7.810 -
- Altri adeguamenti minori I (2.945) (2.945) -
- Effetti fiscali differiti complessivi L (38.328) (38.328) -
Patrimonio netto al fair value al 31
dicembre 2023
Perdita da elisione dei preesistenti rapporti
I=B+C 410.084 410.084 -
tra Vera Vita e Banco BPM al netto degli
effetti fiscali
M (7.186) (7.186) -
Differenza residua per goodwill/badwill N=A-I+M - - -

1 L'IFRS 3, paragrafo 45, prevede che il periodo di misurazione entro il quale ottenere le informazioni necessarie per effettuare la valutazione al fair value delle attività nette acquisite - e completare quindi il processo di allocazione dell'aggregazione - termini non appena l'acquirente abbia ricevuto tutte le informazioni necessarie alla data di acquisizione o abbia appurato che non sia possibile ottenere maggiori informazioni per la misurazione a fair value delle poste acquisite. In ogni caso il periodo di valutazione non può protrarsi per oltre un anno dalla data di acquisizione. Per l'aggregazione in esame il processo di allocazione si è pertanto completato il 31 dicembre 2024.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Con decorrenza contabile e fiscale 1° gennaio 2024 si è perfezionata l'operazione di scissione parziale semplificata, con l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros che comprende le relative attività e passività finanziarie, l'interessenza partecipativa del 20% in Vorvel SIM, i rapporti con le banche depositarie, i broker e le controparti, oltre al rapporto di lavoro con 60 dipendenti.

Inoltre nell'esercizio si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione di Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l., entrambe controllate da Banco BPM, con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2024 e senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro.

Infine si segnala, con decorrenza 1° luglio 2024, l'operazione di apporto mediante la quale Banco BPM ha trasferito a Banco BPM Invest SGR il ramo d'azienda rappresentato dal complesso di beni e persone afferenti la struttura organizzativa "Alternative Investments e Fondi" dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi della Capogruppo.

Le descritte operazioni sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute, non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione fra società appartenenti al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Le informazioni si riferiscono a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle società del Gruppo.

Nella tabella che segue sono riportati i compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche (direttori generali e altri dirigenti aventi le predette caratteristiche).

Complessivamente si tratta di 138 incarichi affidati a 104 persone (di cui 31 dirigenti).

(migliaia di euro) 2024 2023
Totale retribuzione lorda 18.900 17.416
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 5.141 4.877
Amministratori esecutivi non dipendenti 125 105
Amministratori esecutivi dipendenti 5.442 4.900
Dipendenti 8.192 7.534
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza
sanitaria) (*)
223 207
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo
previdenziale) (*)
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine
233 232
rapporto, altre indennità) 95 -

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella "Sezione 7 – Le Partecipazioni – Voce 70" Parte B della presente Nota integrativa;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione di gestione del rischio, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2024 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilit
à strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 6.825 - - 4 6.829 0,11%
Crediti verso clientela - 2.841.802 - 8.971 69.237 2.920.010 2,93%
Altre voci dell'attivo - 10.062 - - 6 10.068 0,07%
Debiti verso clientela - 274.653 - 8.307 61.143 344.103 0,33%
Titoli in circolazione - 3.248 - - - 3.248 0,01%
Passività finanziarie designate al fair
value - - - 1.249 613 1.862 0,02%
Altre voci del passivo - 49.782 - 52 22 49.856 0,27%
Garanzie rilasciate e impegni - 133.578 - 1.691 8.902 144.171 0,20%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Dirigenti con
Joint
responsabilit
venture
à strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 120.599 139 (1.039) 119.699 3,22%
Commissioni nette - 528.436 -
10
301 528.747 28,45%
Spese amministrative/recuperi di
spesa - (15.655) -
(15.824)
(544) (32.023) 1,08%
Altri costi/ricavi - 11.084 -
-
(1) 11.083 1,43%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella voce "Spese amministrative/recuperi di spesa" della precedente tabella, in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e vendite
di beni e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata, collegata o soggetta a influenza notevole dai
soggetti di cui alle lettere a) e b)
579 135 1.171

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate, del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche), nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del 2024, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività1 .

Iniziative nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") del Gruppo: rinnovo scadenza dei plafond annuali per il riacquisto periodico di attivi ceduti

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 novembre 2023 ha deliberato il rinnovo, per il periodo gennaio dicembre 2024, dei rispettivi plafond annuali per il riacquisto periodico, fino ad un massimo di 100 milioni a valere su ciascuno dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite in essere e sulla base dei criteri ivi stabiliti, di attivi ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nonché la sottoscrizione dei Documenti dei Riacquisti relativi a ciascun programma. Successivamente, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 26 novembre 2024, il plafond annuale relativo al veicolo BPM Covered Bond S.r.l. è stato incrementato di 50 milioni.

Si segnala che per il periodo gennaio – dicembre 2024 i plafond annuali, quali delibere quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, per i riacquisti periodici di attivi ceduti sono stati utilizzati rispettivamente per 24,4 milioni, 105 milioni e 49,5 milioni.

Emissione da parte di Banco BPM S.p.A. di investment certificates da collocare presso Reti terze: (i) stanziamento di un plafond massimo; (ii)attività di promozione e marketing da parte di Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023, ha deliberato di approvare lo stanziamento di un plafond massimo complessivo fino a 600 milioni, fungibile per l'emissione di certificates e prestiti obbligazionari da collocarsi presso le reti terze esterne al Gruppo, per il periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024, riconoscendo a Banca Akros, per il medesimo intervallo temporale, un flusso commissionale, quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, di ammontare complessivo fino a 6 milioni, in relazione all'attività di promozione e marketing e di approvare il conseguente aggiornamento dell'accordo quadro in essere per la prestazione di servizi tra il Banco BPM e Banca Akros; si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 1 milione.

Successivamente il Consiglio di Amministrazione del 26 novembre 2024, ha deliberato di approvare per il periodo 1° gennaio 2025 – 31 dicembre 2025, lo stanziamento di un plafond fungibile per l'emissione di certificates da collocarsi presso le reti terze esterne al Gruppo, anche in formato private placement, destinate ai clienti di Banca Akros, per un importo massimo complessivo fino a 300 milioni, riconoscendo a Banca Akros, per il medesimo intervallo temporale, un flusso commissionale, quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, di ammontare complessivo fino a 2 milioni in relazione all'attività di promozione e marketing.

1 Nella presente sezione sono riportate le operazioni di minore rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione, per l'esercizio 2024, aventi ad oggetto: (i) delibere quadro con/fra società controllate/collegate in materia di finanza/commerciale; (ii) fusioni/scissioni/cessioni di rami d'azienda con/fra società controllate; (iii) operazioni diverse da quelle dei precedenti punti (i) e (ii) di importo pari o superiore a 300 milioni.

Esternalizzazione a Banca Akros di attività aziendali della Capogruppo

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023, ha deliberato di (i) approvare l'esternalizzazione a Banca Akros di attività relative alle Cartolarizzazioni "Corporate" e "Financial Institutions", riconoscendo alla controllata un corrispettivo annuo pari a 1,5 milioni, ratificandone l'operato per le attività già avviate da Banca Akros nel corso dell'esercizio 2023; (ii) autorizzare lo stanziamento di un plafond, quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, di 1,5 milioni per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024 – da riconoscere a Banca Akros a titolo di corrispettivo per lo svolgimento delle attività oggetto di esternalizzazione. Si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2024 il plafond è stato interamente utilizzato.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti S.p.A. e Banca Akros S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023, ha deliberato di autorizzare il rinnovo, per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024, della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini da parte di Banca Akros S.p.A., a fronte della quale (i) il Banco BPM ha stimato di riconoscere alla controllata un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni; (ii) Banca Aletti S.p.A. ha stimato di riconoscere a Banca Akros un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni; si segnala che per il periodo gennaio – dicembre 2024 i plafond sono stati utilizzati rispettivamente per circa 13,3 milioni e circa 2,8 milioni. Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 dicembre 2024, ha autorizzato il rinnovo, per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2025, della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros S.p.A., a fronte della quale (i) Banco BPM ha stimato di riconoscere alla suddetta controllata un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni; (ii) Banca Aletti S.p.A. ha stimato, a sua volta, di riconoscere a Banca Akros S.p.A. un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni.

Attività di emissione di certificates e/o prestiti obbligazionari da parte di Banco BPM: collocamento tramite la Rete di Banca Aletti

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 16 gennaio 2024, ha deliberato di approvare, per il periodo 1° febbraio 2024 – 31 gennaio 2025, il flusso commissionale da riconoscere a Banca Aletti per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari emessi da Banco BPM e collocati tramite la Rete della suddetta controllata, per un importo complessivo massimo fino a 5,0 milioni; si segnala che per il periodo febbraio - dicembre 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 1,5 milioni.

BPL Mortgages S.r.l.: (i) ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages Serie 5; (ii) revisione degli affidamenti con incremento degli stessi da 4,8 miliardi a 5,0 miliardi al fine di consentire il perfezionamento della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione BPL5

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 16 aprile 2024, ha deliberato (i) la cessione del Portafoglio Successivo BPL 5 per un importo stimato in massimi 2 miliardi; (ii) il riacquisto, da parte di Banco BPM, dei crediti non performing ed eventualmente non coerenti con la normativa STS oggi facenti parte del portafoglio BPL 5 per un importo stimato in circa 200 milioni; (iii) l'emissione dei nuovi titoli senior e dei nuovi titoli junior e la relativa sottoscrizione degli stessi da parte di Banco BPM, il cui ammontare massimo complessivo è stimato in 1,8 miliardi; (iv) l'esecuzione di un eventuale interest rate swap a copertura parziale o totale del rischio tasso dei nuovi titoli senior, tenuto conto che l'eventuale affidamento di linee di credito specifiche per suddetto swap sarà oggetto di specifica proposta di delibera da parte dell'Area CLO.

Successivamente il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato la revisione al 31 maggio 2025 degli affidamenti concessi a favore della società BPL Mortgages S.r.l. con incremento degli stessi da 4,8 miliardi a 5,0 miliardi, al fine di consentire il perfezionamento della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione BPL5 deliberata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 aprile 2024. Nello specifico è stata accordata: (i) la sostituzione della linea di credito Banking Book in essere di 2,2 miliardi con una nuova per un importo di 3,4 miliardi, (ii) un nuovo finanziamento subordinato di 70 milioni, (iii) una nuova linea di credito per derivati di 200 milioni, (iv) la riduzione di un'ulteriore linea di credito Banking Book da 2,5 miliardi a 1,3 miliardi. In esecuzione a tali delibere, con riferimento all'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 5", nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, (i) è stata perfezionata la cessione da parte di Banco BPM di un

ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui fondiari e mutui ipotecari residenziali per un debito residuo complessivo (ratei esclusi) pari a 1,8 miliardi e (ii) la Società Veicolo ha ceduto al Banco BPM, tra gli altri, i crediti non performing e quei crediti non coerenti con la normativa europea sulle cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (STS), precedentemente ceduti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, per un debito residuo complessivo pari a 449,5 milioni. Per finanziare l'acquisto del terzo portafoglio successivo, la Società Veicolo nel mese di agosto 2024 ha emesso un'ulteriore serie di titoli asset-backed pari a circa 1,4 miliardi.

Progetto di fusione per incorporazione di Terme Ioniche società agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 16 aprile 2024, ha deliberato di (i) approvare l'operazione di fusione per incorporazione di Terme Ioniche società agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l., da attuarsi con procedura semplificata ex art. 2505 cod. civ., applicato in via analogica, (ii) rinunciare, in qualità di socio unico di Terme Ioniche società agricola S.r.l. e di Terme Ioniche S.r.l., ai termini previsti dagli art. 2501 ter, quarto comma, e 2501 septies cod. civ., nonché alla formazione di qualsiasi ulteriore documento relativo alla fusione diverso dal relativo progetto. Come controvalore dell'operazione è stato indicato il valore dell'attivo delle società oggetto di fusione al 31 dicembre 2023 pari a 8,2 milioni.

Gruppo di rischio Alba Leasing: conferma del plafond di affidabilità per rischi diretti, riduzione del monte fidi e nuova scadenza di revisione

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (i) la conferma del plafond di affidabilità per rischi diretti di 1.100 milioni, di cui 100 milioni con vincolo di utilizzo entro i 6 mesi; (ii) la proroga della linea di cassa a breve termine, conto corrente e sovvenzione denaro caldo di 897 milioni; (iii) la riduzione del monte fidi da 1.063,2 milioni a 1.060,2 milioni, a cui si affiancano rischi di evidenza per 15 milioni; (iv) la nuova scadenza di revisione al 30 giugno 2025.

Programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite: (i) attività finalizzate alla chiusura anticipata (unwinding) del programma BP Covered Bond; (ii) riacquisti di attivi non idonei dalle società veicolo nell'ambito dei programmi di emissione del Gruppo

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato (i) il trasferimento in blocco a BPM OBG1 (Cessione di Attivi tra Garanti) dei mutui ceduti nell'ambito del programma BP CB, per un importo pari a circa 2,4 miliardi, escluse le posizioni non performing che, unitamente ad altri attivi non idonei di BPM OBG1 e BPM OBG2, sono riacquistati dalla Banca in un'operazione distinta; (ii) il trasferimento nel programma BPM OBG1 del covered bond retained serie 12 perfezionato tramite la modifica delle relative Final Terms, per recepire il cambio del garante e l'accettazione dei termini e delle condizioni del programma BPM OBG1; (iii) la sottoscrizione della documentazione relativa alla Cessione tra Garanti, alla Written Resolution per la modifica delle Final Terms del covered bond retained serie 12 e ai Documenti di Unwinding.

Inoltre, anche nell'esercizio delle attività di direzione e coordinamento che competono alla Capogruppo ai sensi dell'art. 2497 e seguenti cod. civ., il Consiglio ha approvato: (i) il riacquisto dalle rispettive società veicolo di mutui non idonei per l'ammontare complessivo massimo stimato in 45 milioni e precisamente; (ii) la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG1 per un importo massimo di 20 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (iii) la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG2 per un importo massimo di 10 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (iv) la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BP OBG per un importo massimo di 15 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (v) la negoziazione e la sottoscrizione di tutti i Documenti di Riacquisto.

In esecuzione di tale delibera, nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, al fine di procedere con la chiusura anticipata ("Unwinding") del Programma "BP OBG1" è stato effettuato (i) il trasferimento diretto al Programma BPM OBG1 dell'intero portafoglio di attivi ceduti di volta in volta da Banco BPM al Programma BP OBG1, mediante la sottoscrizione di un "Contratto di cessione tra Garanti" (escluse le posizioni in sofferenza e altre esposizioni non idonee precedentemente riacquistate da Banco BPM), e del relativo finanziamento subordinato utilizzato dalla Società BP Covered Bond S.r.l. per l'acquisto dei singoli portafogli di attivi ed (ii) il trasferimento dal Programma BP OBG1 al Programma BPM OBG1 del Covered Bond retained in essere Serie 12, ridenominata Serie 14, per un valore nominale

di 1 miliardo, mediante la sostituzione del Garante dal veicolo BP Covered Bond S.r.l. al veicolo BPM Covered Bond S.r.l.

Inoltre, nel mese di giugno 2024, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che, alla data del 31 maggio 2024, risultavano classificate a sofferenza (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle Società Veicolo e non più classificabili come idonei in quanto presentavano garanzia ipotecaria in scadenza entro il 30 giugno 2024 e (iii) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili. Nel mese di giugno 2024, Banco BPM ha effettuato il regolamento a favore delle Società Veicolo dei corrispettivi dei riacquisti di sofferenze e mutui.

Si fa presente, inoltre, che in data 4 giugno 2024 il Comitato Crediti di Banco BPM ha deliberato, in esecuzione delle delibere del Consiglio di Amministrazione del 28 maggio 2024 e 19 dicembre 2023 che attribuiscono al medesimo la facoltà ad operare nell'ambito del plafond creditizio assegnato in favore di BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., la concessione a BP Covered Bond S.r.l. di una nuova linea di credito Sovvenzioni Covered Bond per un importo di 1,5 miliardi.

Progetto Alternative investments Banco BPM Invest SGR S.p.A.: conferimento del ramo d'azienda dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi di Banco BPM a titolo di incremento del patrimonio netto della beneficiaria Banco BPM Invest SGR S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta dell'11 giugno 2024, ha deliberato di approvare l'operazione di conferimento a titolo di apporto a patrimonio del ramo d'azienda dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi di Banco BPM a favore della controllata Banco BPM Invest SGR, il cui valore economico è stato determinato dall'esperto indipendente nominato ai sensi dell'art. 2343 ter cod. civ. in 1,3 milioni. A seguito dell'operazione, che ha avuto decorrenza 1° luglio 2024, Banco BPM Invest SGR ha incrementato il proprio patrimonio netto nella misura pari a 100 mila euro, corrispondente allo sbilancio contabile evidenziato dal ramo d'azienda alla data di riferimento del 31 dicembre 2023, mentre Banco BPM ha incrementato il valore di carico della partecipazione detenuta in Banco BPM Invest SGR di pari importo.

Sottoscrizione del contratto di gestione di portafogli di Banco BPM con Banco BPM Invest SGR S.p.A.

In data 11 giugno 2024, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato il conferimento con decorrenza 1° luglio 2024 della struttura "Alternative Investments" di Banco BPM a Banco BPM Invest SGR. Successivamente il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 2 luglio 2024, ha deliberato, al fine di continuare a beneficiare delle competenze e dell'esperienza della struttura "Alternative Investments" in materia di fondi alternativi, di conferire alla SGR la gestione del Portafoglio attuale di Private Markets attraverso un contratto di gestione di portafoglio denominato "Proposta di Contratto di gestione di portafogli" sottoscritto tra le parti con efficacia dal 1° luglio 2024, riconoscendo alla SGR per l'anno 2024, quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, un corrispettivo per l'attività di gestione pari a circa 1,7 milioni; il plafond è stato utilizzato per circa 1,5 milioni. Successivamente il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 dicembre 2024, ha rinnovato la delibera quadro in oggetto prevedendo il riconoscimento alla SGR per l'anno 2025 di un corrispettivo per l'attività di gestione pari a circa 3,1 milioni.

Versamento in conto futuro aumento di capitale a favore di Banco BPM Vita S.p.A. nell'ambito dell'operazione strategica avente ad oggetto l'offerta pubblica di acquisto da parte di Banco BPM Vita finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding S.p.A.

I Consigli di Amministrazione di Banco BPM e Banco BPM Vita, nelle sedute del 6 novembre 2024, hanno approvato i termini e le condizioni dell'offerta pubblica di acquisto volontaria ai sensi e per le finalità degli artt. 102, comma 1 e 106, comma 4 del TUF da parte di Banco BPM Vita finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding S.p.A., dedotte le azioni detenute da Banco BPM e incluse le azioni proprie, nonché le azioni che verranno eventualmente emesse, entro la fine del periodo di adesione all'Offerta, nell'ambito dei piani di compensi in essere basati su strumenti finanziari. A tale riguardo Banco BPM, al fine di dotare Banco BPM Vita delle risorse finanziarie necessarie al perfezionamento dell'operazione, si è impegnato irrevocabilmente ad effettuare, in favore della controllata Banco BPM Vita, un versamento, anche in più tranche, di importo massimo complessivo pari a 2.026,1 milioni corrispondente alla somma tra: (i) l'esborso massimo che Banco BPM Vita dovrebbe sostenere qualora tutte le azioni oggetto dell'Offerta fossero portate in adesione alla medesima (1.583,1 milioni); e (ii) l'esborso che Banco BPM Vita dovrebbe sostenere per l'acquisto delle azioni Anima Holding detenute da Banco BPM, assumendo un corrispettivo per azione pari al corrispettivo riconosciuto agli azionisti di Anima nel contesto dell'Offerta (443,0

milioni). La dotazione di risorse finanziarie avverrebbe a titolo di versamento in conto futuro aumento di capitale, da imputarsi, in tutto o in parte, a liberazione (sia per la parte di capitale sia per la parte di sovrapprezzo) di una o più tranches di un futuro aumento di capitale di Banco BPM Vita da deliberarsi nel contesto dell'offerta, entro e non oltre il 31 dicembre 2025.

Partecipazione a possibili operazioni di mercato con assunzione di garanzia

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 13 novembre 2024, ha approvato, in relazione alla potenziale partecipazione di Banca Akros S.p.A., quale global coordinator e bookrunner, al collocamento privato di una quota del capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., l'assunzione di una garanzia a favore di Banca Akros stessa connessa all'operazione sopra citata fino all'importo massimo di 600 milioni.

Ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages Serie 8 (BPL8). Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo: (i) cessione di nuovi portafogli (ii) riacquisti di attivi non idonei e(iii) incremento del plafond annuale di riacquisti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione "OBG1"

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 26 novembre 2024, ha deliberato:

  • con riferimento alla ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages Serie 8" (BPL8): (i) la cessione di crediti riferiti al Portafoglio Successivo BPL 8, da Banco BPM a BPL Mortgages, per un importo stimato in massimi 3,6 miliardi, entro la fine di dicembre 2024; (ii) il riacquisto, da parte di Banco BPM, dei crediti non performing ed eventualmente non coerenti con la normativa STS e CRR facenti parte del portafoglio BPL 8 per un importo stimato in circa 200 milioni, contestualmente alla cessione al punto che precede; (iii) la sottoscrizione, da parte di Banco BPM, dei nuovi titoli senior e dei nuovi titoli junior emessi da BPL Mortgages, indicativamente entro il primo trimestre 2025, il cui ammontare massimo complessivo è stato stimato in 3,4 miliardi anche in conformità agli obblighi di risk retention ai sensi della SECR; (iv) la corresponsione, da parte di BPL Mortgages a Banco BPM, delle commissioni di servicing e delle competenze per lo svolgimento dei servizi amministrativi, stimate complessivamente in un importo annuo inferiore ad 2 milioni; (v) l'esecuzione di un eventuale interest rate swap a copertura parziale o totale del rischio tasso dei nuovi titoli senior, tenuto conto che l'eventuale affidamento di linee di credito specifiche per suddetto swap sarà oggetto di specifica delibera proposta dell'Area CLO; (vi) la modifica della documentazione contrattuale necessaria per il perfezionamento della Ristrutturazione BPL 8; (vii) la negoziazione e la sottoscrizione di tutti i contratti, atti, documenti e certificati necessari o opportuni ai fini della realizzazione della Ristrutturazione BPL 8 e di quanto sopra menzionato (ivi inclusi a titolo esemplificativo e non esaustivo, i nuovi contratti nonché ogni ulteriori atto e contratto ritenuto opportuno e /o necessario per il buon esito della Ristrutturazione BPL8); (vii) la sottoscrizione degli incarichi alle controparti coinvolte nella Ristrutturazione BPL 8 come, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le Agenzie di Rating, il consulente legale esterno e il terzo verificatore per la certificazione della conformità della Ristrutturazione BPL8 alla normativa sulle cartolarizzazioni STS; (ix) di approvare l'adeguamento del plafond creditizio in capo a BPL Mortgages nei termini descritti, autorizzando il Comitato Crediti a:
    • adeguare la linea di credito di banking book accordata in capo a BPL Mortgages per l'importo di 1,3 miliardi, fino al nuovo importo di 4,9 miliardi;
    • concedere un nuovo finanziamento subordinato, quantificabile entro l'importo massimo di 140 milioni, finalizzato all'adeguamento della cash reserve dell'operazione BPL8;
    • concedere (eventualmente) una nuova linea di credito per derivati;
  • nell'ambito dei Programmi OBG del Gruppo, con riferimento alle cessioni di nuovi portafogli, riacquisto di finanziamenti non idonei e incremento del plafond annuale di riacquisti di posizioni non performing nell'ambito del programma OBG1: (i) la cessione da parte di Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond S.r.l. dei crediti del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituito da mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 1,3 miliardi e la firma dei Documenti della Cessione di BPM OBG1; (ii) la cessione da parte di Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. dei crediti del Nuovo Portafoglio BPM OBG2 costituito esclusivamente da mutui residenziali, compresi mutui erogati da Webank ed escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo, per un importo pari a circa 1,6 miliardi e la firma dei Documenti della Cessione di BPM OBG2; (iii) la corresponsione da parte di BPM Covered Bond S.r.l. a Banco BPM delle commissioni di servicing, stimate complessivamente in un importo annuo inferiore a 2,5 milioni; (iv) la corresponsione da parte di BPM Covered Bond 2 S.r.l. a Banco BPM delle commissioni di servicing, stimate complessivamente in un importo annuo inferiore a 2 milioni; (v) il riacquisto dalle rispettive società veicolo di mutui non idonei e la

sottoscrizione dei Documenti di Riacquisto, e precisamente la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG1 per un importo massimo di 50 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo e la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG2 per un importo massimo di 10 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (vi) di approvare la revisione e la riarticolazione delle linee di credito accordate a BPM Covered Bond e BPM Covered Bond 2 nei termini descritti, autorizzando il Comitato Crediti a provvedere:

  • alla revisione e riarticolazione delle linee di credito in capo a BPM Covered Bond con aumento delle stesse per 700 milioni (ovvero da complessivi 10,3 miliardi a complessivi 11 miliardi);
  • alla revisione e riarticolazione delle linee di credito accordate in capo a BPM Covered Bond 2 con riduzione delle linee per finanziamenti subordinati da complessivi 9,2 miliardi a complessivi 8,9 miliardi: nell'ambito di tale riarticolazione è stato concesso un aumento di una linea di credito per un importo di 500 milioni;
  • alla revisione del plafond creditizio per complessivi 21 miliardi accordato con delibera del 19 dicembre 2023;
  • l'incremento fino a 150 milioni del plafond annuale di riacquisto di posizioni non performing dal programma OBG1.

In esecuzione di tale delibera, nel mese di dicembre 2024, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto (i) alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a 1,25 miliardi e (ii) alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo e compresi mutui erogati da Webank, per un debito residuo complessivo pari a 1,6 miliardi. Inoltre, nel mese di dicembre 2024, nell'ambito dei Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che, alla data del 30 novembre 2024, risultavano classificate a sofferenza (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle Società Veicolo e non più classificabili come idonei in quanto presentavano garanzia ipotecaria in scadenza entro il 31 dicembre 2024 e (iii) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili. Nel mese di dicembre 2024, Banco BPM ha effettuato il regolamento a favore delle Società Veicolo dei corrispettivi dei riacquisti di sofferenze e mutui.

Stanziamento di un plafond massimo complessivo per l'emissione di prestiti obbligazionari "Skew Notes" da collocare presso investitori istituzionali, per il periodo dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025; flussi commissionali da riconoscere alla controllata Banca Akros S.p.A. in relazione al ruolo di lead manager

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 17 dicembre 2024, ha deliberato di (i) approvare lo stanziamento di un plafond massimo complessivo fino a 300 milioni, destinato all'emissione di prestiti obbligazionari "Skew Notes" (i Titoli) da collocare presso investitori istituzionali, per il periodo dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025; (ii) approvare la pubblicazione di un Drawdown Prospectus per ciascuna emissione dei titoli e di avvalersi dell'assistenza delle controparti necessarie, previa presentazione del Drawdown Prospectus sopra richiamato all'approvazione dell'Autorità di Vigilanza lussemburghese Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF); (iii) riconoscere, per il medesimo intervallo temporale, alla controllata Banca Akros, che svolgerà il ruolo di lead manager dei titoli con la funzione di individuare i potenziali investitori, un flusso commissionale, quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, pari a massimi 15 milioni.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, per attrarre, motivare e trattenere il management e il personale. Essa orienta i comportamenti verso il contenimento dei rischi assunti (inclusi quelli legali e reputazionali) e la tutela e fidelizzazione del cliente, con attenzione alla gestione dei conflitti di interesse. La Policy inoltre persegue il successo sostenibile che produce valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti nell'interesse degli stakeholder del Gruppo.

La Policy 2024 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione per perseguire le strategie, gli obiettivi e i risultati di lungo periodo, in coerenza con le politiche di governo e di gestione dei rischi. La correlazione tra la remunerazione variabile del personale e i fattori ESG è uno degli elementi della Policy 2024. La remunerazione variabile è quindi correlata alle azioni strategiche che riguardano temi ambientali, salute e sicurezza, gestione delle risorse umane. La politica di remunerazione è neutrale rispetto al genere del personale.

In accordo alla Policy 2024, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Dopo la verifica dei cancelli, ma prima delle eventuali erogazioni, l'ammontare effettivo delle risorse economiche disponibili è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario) e degli indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2024 è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia inferiore a 435 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia pari o superiore a 435 mila euro.

Il valore di 435 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia2 . Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM. Le quote differite sono costituite da:

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo o della singola Legal Entity. 2 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale, indipendentemente dall'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta, e per i responsabili delle linee di business principali di Banca Akros o di Banca Aletti diretti riporti dell'Amministratore Delegato o dell'alta dirigenza di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta sia pari o superiore a 435 mila euro;
  • quattro quote annue di pari importo, differite nel periodo quadriennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e allo stesso tempo inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo è erogato in contanti e in un'unica soluzione.

L'Assemblea dei Soci del 7 aprile 2022 ha approvato un piano Long Term Incentive correlato alle performance da conseguire nel triennio 2022-2024.

Il 12 dicembre 2023 è stato approvato il Piano Strategico 2023-2026.

Per supportare il Piano Strategico 2023-2026 e perseguire risultati che creino valore nel lungo termine per gli azionisti e tutti gli stakeholder rilevanti, la Banca ha deciso di sottoporre all'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024 un piano Long Term Incentive (piano LTI 2024- 2026) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2024-2026.

Il perimetro dei destinatari dei piani LTI include circa 80 ruoli (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione, all'impatto sul business o per finalità di retention. Tra i ruoli destinatari sono inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo.

L'incentivo correlato al piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM, è riconosciuto al termine del periodo di performance triennale ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.

L'incentivo LTI 2024-2026 è corrisposto in una quota up-front pari al 40% e in quote differite annue di pari importo, secondo quanto previsto per il piano Short Term Incentive 2024, subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Con riferimento ai Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dalla maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre ai piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A., relativi al Piano Short Term Incentive 2024 e al Piano Long Term Incentive 2024-2026, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione 2024 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM – 2024;
  • la relazione sui compensi corrisposti nel 2023 Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM – 2024 (voto consultivo);
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio del piano di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A..

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Banco BPM 2024 (Sezione I e Sezione II), Documento Informativo sul piano di compensi basati su azioni - Piano Short Term Incentive 2024, Documento Informativo sul piano di compensi basati su azioni - Piano Long Term Incentive 2024-2026, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 8 febbraio 2024 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2024, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, golden parachute) che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,9 milioni di euro (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro avviene alla cessazione ed è subordinato alla positiva verifica di condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità. L'importo è determinato considerando ogni elemento rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche per evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;

• il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back). La valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo e/o delle controllate e/o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo (o un suo delegato), ciascuno per quanto di competenza; tale valutazione avviene dal momento della maturazione delle quote fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del magazzino titoli al 1° gennaio 2024, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 6.958.684 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 2024, in attuazione della politica di remunerazione, sono state consegnate a 95 beneficiari complessivamente n. 1.439.978 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A..

1.1 Programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei Piani di attribuzione di azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Banco BPM

Si rammenta che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 20 aprile 2023 e l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 18 aprile 2024 avevano approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, e che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 – Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere che prevedono quote differite.

In particolare, si evidenzia, come da comunicati stampa diffusi da ultimo rispettivamente il 4 marzo 2024, il 24 giugno 2024 e il 19 settembre 2024, che Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Euronext Milan, nella giornata del 4 marzo 2024 complessive n. 905.286 azioni proprie (pari allo 0,06% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 5,52, per un controvalore totale pari a circa 5 milioni, nel periodo dal 19 al 24 giugno 2024 complessive n. 4.911.328 azioni proprie (pari allo 0,32% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,11, per un controvalore totale pari a circa 30 milioni, e nel periodo dal 17 al 18 settembre 2024 complessive n. 2.464.487 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,09, per un controvalore totale pari a circa 15 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate e tenuto conto della pregressa giacenza di azioni proprie oltre alle consegne di azioni effettuate nel corso del 2024 avvenute nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione, al 31 dicembre 2024 Banco BPM possiede direttamente n. 13.799.807 azioni proprie.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 12 marzo 2024 relativamente al piano di compensi basati su azioni Short Term Incentive approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2023, sono state complessivamente riconosciute n. 663.743 azioni a 59 beneficiari di cui (i) n. 324.475 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 339.268 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei quattro o cinque anni successivi al 2024, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 575.198 azioni, di cui n. 279.391 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 295.807 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2018, 2019, 2020, 2021 e 2022) per complessive n. 496.194 azioni Banco BPM a 78 beneficiari, di cui 442.822 azioni maturate a favore di beneficiari della Capogruppo.

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 12 marzo 2024 relativamente al piano di compensi basati su azioni Long Term Incentive 2021-2023 approvato dall'Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021, sono state complessivamente riconosciute n. 6.330.479 azioni a 48 beneficiari di cui (i) n. 2.532.191 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 3.798.288 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2024, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 5.771.543 azioni, di cui n. 2.308.620 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 3.462.923 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

2.1 Impatti economici 2024

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante, nel 2024 l'onere addebito tra le spese del personale ammonta a 11,3 milioni. Gli importi più rilevanti sono da ricondursi ai piani di incentivazione a breve termine per 3,8 milioni e ai piani a lungo termine per 7,3 milioni (1,7 milioni per il piano 2021-2023, 1,1 milioni per il piano 2022-2024 e 4,5 milioni per il piano 2024-2026). Si precisa che l'importo riconducibile alla Capogruppo, a fronte di tali Sistemi di Incentivazione, ammonta a 9,9 milioni.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del

Gruppo. L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance, così come modificata nel corso del 2024 a seguito delle operazioni di riorganizzazioni societarie illustrate nel seguito.

Si precisa che, a seguito dell'operazione di scissione del ramo Global Markets dalla controllata Banca Akros a favore della Capogruppo, a decorrere dall'esercizio 2024 il contributo dell'operatività del suddetto ramo viene esposto nella business unit Finanza.

In aggiunta sono state apportate le seguenti ulteriori modifiche alla struttura dell'informativa di settore, in coerenza con la nuova struttura societaria e con la reportistica interna:

  • creazione di una business unit denominata Direzione Commercial, che raggruppa le attività dei segmenti Retail, Istituzionali e Private della Rete Commerciale;
  • creazione di una business unit, denominata Corporate and Investment Banking, che include il segmento Corporate della Rete Commerciale ed il contributo di Banca Akros e della sua controllata Oaklins Italy.

Pertanto, per l'esercizio 2024, le business unit, assunte a riferimento per la fornitura dell'informativa di settore, sono le seguenti:

  • Direzione Commercial;
  • Corporate and Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Finanza;
  • Corporate Center.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi settori operativi:

  • la business unit "Direzione Commercial" include, come sopra accennato, i segmenti Retail, Istituzionali e Private. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (O.I.C.R., SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
    • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • la business unit "Corporate and Investment Banking" include, come sopra accennato, l'operatività Corporate della Rete Commerciale ed il contributo di Banca Akros e della sua controllata Oaklins Italy. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il segmento "Investment Banking" comprende le attività di ricerca di soluzioni per la gestione efficiente delle attività e passività della clientela, anche al fine di ridurne i rischi finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati in ambito Corporate Finance. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;

  • la business unit "Insurance" include il contributo di Banco BPM Vita, BBPM Life e Vera Vita, nonché l'apporto al consolidato delle partecipazioni detenute nelle società Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni;
  • la business unit "Partnership Strategiche" include il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing, Anima Holding e Numia Group;
  • la business unit "Finanza" include, oltre alla citata operatività di Global Markets, le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali;
  • la business unit "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al business del leasing, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per settore di attività" della Relazione sulla gestione consolidata.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 31 dicembre 2024 comparati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente.

Come previsto dal paragrafo 29 del principio contabile IFRS 8, i dati riferiti all'esercizio 2023 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 per riflettere la modifica introdotta nella composizione dei settori operativi sopra indicata, in modo da consentire un confronto su basi omogenee. Più in dettaglio:

  • il contributo riferito ai segmenti Retail, Istituzionali e Private viene esposto in forma aggregata nella nuova business unit "Direzione Commercial";
  • il contributo riferito al segmento Investment Banking, al netto dell'apporto riferito all'attività di Global Markets di Banca Akros, e al segmento Corporate della Rete Commerciale viene esposto nella nuova business unit "Corporate and Investment Banking";
  • il contributo riferito all'attività di Global Markets di Banca Akros, precedentemente incluso nel settore operativo Investment Banking, viene esposto nella business unit "Finanza".

Inoltre, i dati comparativi dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per tenere conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato.

In maggior dettaglio, i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, svolte dalla controllata Tecmarket Servizi, nonché i proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023, originariamente esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati nella voce "Commissioni nette". Inoltre la plusvalenza registrata per effetto del riassetto dei sistemi di pagamento trova rappresentazione nella nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatto monetica al netto delle imposte".

Risultati di settore - dati economici

2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 3.440.045 2.576.854 660.322 (1.431) (9.893) 130.093 84.100
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 151.689 - - 7.485 142.397 - 1.807
Margine finanziario 3.591.734 2.576.854 660.322 6.054 132.504 130.093 85.907
Commissioni nette 2.003.846 1.684.272 429.328 - - (32.456) (77.298)
Altri proventi netti di gestione 23.360 6.019 70 (1.656) - - 18.927
Risultato netto finanziario (8.843) (31.724) 10.945 - - 20.397 (8.461)
Risultato dell'attività assicurativa 93.432 - - 93.432 - - -
Altri proventi operativi 2.111.795 1.658.567 440.343 91.776 - (12.059) (66.832)
Proventi operativi 5.703.529 4.235.421 1.100.665 97.830 132.504 118.034 19.075
Spese per il personale (1.745.204) (1.176.357) (115.138) (4.253) (1.858) (18.166) (429.432)
Altre spese amministrative (644.781) (730.973) (180.774) (19.703) (739) (109.616) 397.024
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (265.715) (94.887) (4.122) (266) (41) (507) (165.892)
Oneri operativi (2.655.700) (2.002.217) (300.034) (24.222) (2.638) (128.289) (198.300)
Risultato della gestione operativa 3.047.829 2.233.204 800.631 73.608 129.866 (10.255) (179.225)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (461.475) (308.683) (157.881) - - - 5.089
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(54.627) - - - - - (54.627)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (8.567) - - - - (2.200) (6.367)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.192) (17.836) 7.599 444 - - (12.399)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 2.427 - - - - - 2.427
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.503.395 1.906.685 650.349 74.052 129.866 (12.455) (245.102)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (789.594) (635.600) (215.660) (19.887) 4.129 3.383 74.041
Risultato netto dell'operatività corrente 1.713.801 1.271.085 434.689 54.165 133.995 (9.072) (171.061)
Oneri sistemici al netto delle imposte (71.011) (62.779) (4.727) (3.505) - - -
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle
imposte
(141.868) (89.911) (8.550) - - (1.405) (42.002)
Impatto Monetica al netto delle imposte 493.125 - - - - - 493.125
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 2.466 - - 5.842 - - (3.376)
Impairment su partecipazioni (42.446) - - - (42.446) - -
Impatto della variazione del merito creditizio sulle
emissioni di certificates (OCR) al netto delle imposte
1.213 - - - - - 1.213
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle
imposte
(34.898) (20.229) (1.563) - - - (13.106)
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 11 - - - - - 11
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
1.920.393 1.098.166 419.849 56.502 91.549 (10.477) 264.804

2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 3.289.228 2.327.541 589.226 (95) (1.764) 263.557 110.763
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 144.097 - - 28.440 113.597 - 2.060
Margine finanziario 3.433.325 2.327.541 589.226 28.345 111.833 263.557 112.823
Commissioni nette 1.919.571 1.595.279 366.011 - - 5.036 (46.755)
Altri proventi netti di gestione 21.724 7.655 49 3.955 - (222) 10.287
Risultato netto finanziario (79.029) (21.377) 19.229 - - (85.002) 8.121
Risultato dell'attività assicurativa 45.851 - - 45.851 - - -
Altri proventi operativi 1.908.117 1.581.557 385.289 49.806 - (80.188) (28.347)
Proventi operativi 5.341.442 3.909.098 974.515 78.151 111.833 183.369 84.476
Spese per il personale (1.671.952) (1.140.807) (102.318) (2.026) (1.639) (17.994) (407.168)
Altre spese amministrative (652.393) (734.147) (170.881) (11.873) (701) (91.888) 357.097
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (246.818) (96.953) (3.052) (7) (40) (209) (146.557)
Oneri operativi (2.571.163) (1.971.907) (276.251) (13.906) (2.380) (110.091) (196.628)
Risultato della gestione operativa 2.770.279 1.937.191 698.264 64.245 109.453 73.278 (112.152)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (558.594) (333.156) (165.103) - - - (60.335)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(146.847) - - - - - (146.847)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.986) - 17 - - 2.064 (4.067)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.189) (30.600) 5.636 (34) - - 2.809
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 342 - - - - - 342
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.041.005 1.573.435 538.814 64.211 109.453 75.342 (320.250)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (604.751) (525.012) (178.914) (7.926) 1.357 (22.224) 127.968
Risultato netto dell'operatività corrente 1.436.254 1.048.423 359.900 56.285 110.810 53.118 (192.282)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (126.577) (106.690) (13.946) - - (5.941) -
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori
contabili
8.802 - - - - - 8.802
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (22.245) - - - - - (22.245)
Impatto della variazione del merito creditizio sulle
emissioni di certificates (OCR) al netto delle imposte
(3.463) - - - - - (3.463)
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle
imposte
(28.340) (24.075) 92 - - - (4.357)
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 22 - - - - - 22
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
1.264.453 917.658 346.046 56.285 110.810 47.177 (213.523)

(*) dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2024 e per tenere conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato precedentemente descritte.

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive dell'esercizio 2024 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

2024
Commissioni attive -
Tipologia servizi/valori
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 763.176 738.727 1.426 - - 4.152 18.871
di cui:
Upfront 258.942 254.823 78 - - 1.684 2.357
Amministrata 68.832 65.235 33 - - 1.684 1.880
Gestioni e Fondi 145.449 145.695 44 - - - (290)
Vita 44.661 43.893 1 - - - 767
Running 504.234 483.904 1.348 - - 2.468 16.514
Amministrata 81.614 74.276 530 - - 2.468 4.340
Gestioni e Fondi 376.868 368.204 794 - - - 7.870
Vita 45.752 41.424 24 - - - 4.304
Altre commissioni 1.442.392 1.021.420 460.139 - - - (39.167)
Commissioni attive 2.205.568 1.760.147 461.565 - - 4.152 (20.296)
Commissioni passive (201.722) (75.875) (32.237) (36.608) (57.002)
Commissioni nette 2.003.846 1.684.272 429.328 - - (32.456) (77.298)
2023 (*)
Commissioni attive -
Tipologia servizi/valori
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 702.924 674.510 1.391 - - 17.694 9.329
di cui:
Upfront 219.794 205.337 65 - - 15.055 (663)
Amministrata 76.182 63.752 14 - - 15.055 (2.639)
Gestioni e Fondi 106.846 106.976 30 - - - (160)
Vita 36.766 34.609 21 - - - 2.136
Running 483.130 469.173 1.326 - - 2.639 9.992
Amministrata 74.075 67.373 514 - - 2.639 3.549
Gestioni e Fondi 366.609 360.444 772 - - - 5.393
Vita 42.446 41.356 40 - - - 1.050
Altre commissioni 1.410.361 1.056.413 398.490 - - - (44.542)
Commissioni attive 2.113.285 1.730.923 399.881 - - 17.694 (35.213)
Commissioni passive (193.714) (135.644) (33.870) - - (12.658) (11.542)
Commissioni nette 1.919.571 1.595.279 366.011 - - 5.036 (46.755)

(*) dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2024 e per tenere conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato precedentemente descritte.

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" dell'esercizio 2024 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:

2024
Altre commissioni
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Investment Banking 52.956 - 100.529 - - - (47.573)
Protezione Assicurativa 63.824 64.476 16 - - - (668)
Tenuta e gestione dei C/C 227.287 216.453 11.411 - - - (577)
Finanziamenti 579.905 308.582 270.356 - - - 967
Commissioni attive disponibilità creditizia (CDC) 245.592 199.962 45.648 - - - (18)
Commissioni su finanziamenti 194.710 28.388 164.235 - - - 2.087
Commissioni su crediti di firma 90.239 30.868 60.473 - - - (1.102)
Credito al Consumo 49.364 49.364 - - - - -
Altri servizi imprese 123.297 63.828 59.775 - - - (306)
Ecobonus e crediti fiscali 49.241 14.152 35.089 - - - -
Crediti Commerciali 16.492 4.693 12.711 - - - (912)
Portafoglio 57.564 44.983 11.975 - - - 606
Servizi di incasso e pagamento, monetica 394.396 369.528 18.501 - - - 6.367
Servizi di incasso e pagamento 164.895 151.449 7.883 - - - 5.563
Estero (commissioni valutarie e commissioni su
bonifici)
21.969 17.310 4.982 - - - (323)
Monetica 207.532 200.769 5.636 - - - 1.127
Cartolarizzazioni sintetiche - - - - - - -
Altri servizi: 727 (1.447) (449) - - - 2.623
Rimborsi commerciali (5.718) (4.051) (1.369) - - - (298)
Altro 6.445 2.604 920 - - - 2.921
Totale 1.442.392 1.021.420 460.139 - - - (39.167)
2023 (*)
Altre commissioni
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Investment Banking 35.823 - 63.280 - - - (27.457)
Protezione Assicurativa 54.130 55.708 18 - - - (1.596)
Tenuta e gestione dei C/C 242.825 230.646 12.129 - - - 50
Finanziamenti 542.385 306.695 237.207 - - - (1.517)
Commissioni attive disponibilità creditizia (CDC) 246.133 202.204 43.929 - - - -
Commissioni su finanziamenti 167.291 29.366 136.533 - - - 1.392
Commissioni su crediti di firma 84.815 31.255 56.745 - - - (3.185)
Credito al Consumo 44.146 43.870 - - - - 276
Altri servizi imprese 146.904 76.359 67.662 - - - 2.883
Ecobonus e crediti fiscali 61.464 15.761 45.703 - - - -
Crediti Commerciali 11.815 5.280 7.513 - - - (978)
Portafoglio 73.625 55.318 14.446 - - - 3.861
Servizi di incasso e pagamento, monetica 389.409 390.266 18.465 - - - (19.322)
Servizi di incasso e pagamento 141.535 134.090 5.637 - - - 1.808
Estero (commissioni valutarie e commissioni su
bonifici) 20.968 16.719 5.049 - - - (800)
Monetica 226.906 239.457 7.779 - - - (20.330)
Cartolarizzazioni sintetiche - - - - - - -
Altri servizi: (1.115) (3.261) (271) - - - 2.417
Rimborsi commerciali (5.067) (3.939) (465) - - - (663)
Altro 3.952 678 194 - - - 3.080
Totale 1.410.361 1.056.413 398.490 - - - (44.542)

(*) dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2024 e per tenere conto delle modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato precedentemente descritte.

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Risultati di settore - dati patrimoniali
31/12/2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Crediti verso clientela: 125.952.322 65.124.860 29.700.470 2.725 - 27.189.611 3.934.656
• finanziamenti verso
clientela
99.729.999 64.730.425 29.185.194 2.725 - 2.996.039 2.815.616
• titoli di debito 26.222.323 394.435 515.276 - - 24.193.572 1.119.040
31/12/2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Crediti verso clientela: 129.266.444 66.860.554 29.759.065 2.510 - 29.453.390 3.190.925
• finanziamenti verso
clientela
104.015.166 66.481.131 29.518.896 2.510 - 4.821.704 3.190.925
• titoli di debito 25.251.278 379.423 240.169 - - 24.631.686 -

(*) dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2024.

31/12/2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Raccolta diretta 126.149.114 92.542.655 8.445.954 - - 24.452.934 707.571
31/12/2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Raccolta diretta 120.770.064 92.321.619 7.352.969 - - 19.627.852 1.467.624

(*) dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2024.

31/12/2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Partecipazioni 1.708.439 - - 138.313 1.549.798 - 20.328
31/12/2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Partecipazioni 1.454.249 - - 136.892 1.296.992 - 20.365

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2024.

Si precisa che le attività e i proventi operativi sono prevalentemente conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. L'incidenza delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è da ritenersi trascurabile.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano più del 90% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali e al diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore (5 mila euro) sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella "12.5 Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatario, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo Sezione 9 tabella "9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e tabella "9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo Sezione 1 tabella "1.6 Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C Sezione 1 tabella "1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamenti dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella Parte B, Attivo – Sezione 9, tabella "9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della sottovoce "C.2 Ammortamenti".

Alla data di bilancio non si rilevano importi materiali relativi a impegni per contratti di leasing sottoscritti aventi una data di decorrenza futura.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Il Gruppo ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti delle ex Banca Italease e Release (confluiti nella Capogruppo Banco BPM), risulta essere in run-off in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda le locazioni commerciali connesse agli immobili non utilizzati per l'attività di impresa, principalmente riferiti ad immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie o ad immobili in precedenza utilizzati per attività amministrative/commerciali per i quali è intervenuto un cambio di destinazione (es. chiusura di una filiale).

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatore, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo Sezione 4 tabella "4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella "4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo Sezione 9 in calce alla tabella "9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte C Sezione 1 tabella "1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C Sezione 16 tabella "16.2 Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Il totale dei pagamenti da ricevere corrisponde alla sommatoria dei pagamenti minimi dovuti in linea capitale ed in linea interessi e di qualsiasi valore residuo non garantito spettante al locatore.

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 72.231 223.269
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 69.034 70.246
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 47.600 77.629
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 50.154 54.368
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 34.247 52.308
Da oltre 5 anni 72.724 112.715
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 345.990 590.535
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (48.902) (71.852)
Valore residuo non garantito 13.938 -
Finanziamenti per leasing 311.026 518.683

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento. I pagamenti non includono quelli relativi ai finanziamenti deteriorati per leasing legati al progetto Toledo, che figurano tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

La tabella espone la classificazione per fasce temporali delle previsioni in merito ai pagamenti da ricevere per gli immobili affittati dal Gruppo, riferiti al valore non attualizzato del canone di locazione (senza l'IVA, qualora dovuta), in funzione della durata iniziale dei contratti o del periodo di rinnovo determinati secondo le medesime linee guida per l'identificazione della durata dei contratti di leasing passivi per il Gruppo, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 16 - Altre informazioni, Leasing" della presente Nota integrativa.

I canoni che saranno percepiti dal Gruppo, in funzione dell'effettiva durata contrattuale, sono rilevati in bilancio nella voce di conto economico "230. Altri oneri/proventi di gestione", in base al criterio della competenza.

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Fasce temporali Totale Totale
31/12/2023
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
31/12/2024
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 26.236 38.060
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 17.676 33.520
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 16.191 32.509
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 15.265 31.119
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 14.914 21.825
Da oltre 5 anni 67.528 62.455
Totale 157.810 219.488

Si segnala che la riduzione dei pagamenti da ricevere per gli immobili affittati dalle società del Gruppo rispetto allo scorso esercizio, è principalmente da ricondursi all'operazione di razionalizzazione del portafoglio immobiliare (Progetto Square) in parte già realizzata nel mese di dicembre 2024. Per i restanti immobili del Progetto Square la durata considerata per i pagamenti da ricevere è pari alle date in cui è previsto avvenire il loro trasferimento (giugno 2025 e giugno 2026), che risulta anticipata rispetto alla durata contrattuale dell'affitto considerata al fine dell'informativa al 31 dicembre 2023. Nel contesto della citata operazione è altresì previsto che gli affitti che verranno percepiti dal Gruppo fino alle date di trasferimento (circa 7 milioni per il 2025 e 0,3 milioni per il 2026), dovranno essere retrocessi al cessionario al netto dei costi di gestione degli immobili.

Per ulteriori dettagli sugli impatti del "Progetto Square" si fa rinvio a quanto riportato nella "Parte A – Politiche contabili, A.1, Sezione 5 – Altri aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota integrativa.

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2024 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi
incassati
nell'esercizio
2024
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 2.850.524
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FONDIR (Fondo paritetico interprofessionale
nazionale per formazione continua dei
dirigenti)
10.000
Banco BPM Contributi per l'assunzione e
la stabilizzazione del personale
derivanti dall'applicazione del CCNL
del Credito
FOC (Fondo Nazionale per il sostegno
dell'occupazione nel settore del credito)
1.989.600
Banco BPM Contributi per neoassunti e
stabilizzazioni, introdotto dalla legge
di stabilità 2018 (legge n.205/2017)
INPS (Istituto nazionale della Previdenza
Sociale)
143.679
Banca Aletti Contributi per l'assunzione e
la stabilizzazione del personale
derivanti dall'applicazione del CCNL
del Credito
FOC (Fondo Nazionale per il sostegno
dell'occupazione nel settore del credito)
26.400
Banca Aletti Contributi per neoassunti e
stabilizzazioni, introdotto dalla legge
di stabilità 2018 (legge n.205/2017)
INPS (Istituto nazionale della Previdenza
Sociale)
60.445
Banca Akros Contributi per l'assunzione e
la stabilizzazione del personale
derivanti dall'applicazione del CCNL
del Credito
FOC (Fondo Nazionale per il sostegno
dell'occupazione nel settore del credito)
65.760
Banca Akros Contributi per neoassunti e
stabilizzazioni, introdotto dalla legge
di stabilità 2018 (legge n.205/2017)
INPS (Istituto nazionale della Previdenza
Sociale)
102.853
Sagim S.r.l. Società
Agricola
Contributi all'agricoltura (**) Erogati dall'Unione Europea per il tramite di
Artea (l'Agenzia Regionale Toscana per le
Erogazioni in Agricoltura), in qualità di
organismo pagatore
219.095

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2023 e corrisposti nel 2024.

(**) Trattasi, in particolare, di risorse pubbliche di fonte comunitaria, in cui la pubblica amministrazione italiana ha assunto un ruolo di pagatore, di cui euro108.566 a valere sul 2023 ed euro 110.529 a valere sul 2024.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2024, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Attestazioni dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

  • -
    -

-

Relazioni della Società di Revisione

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo Banco BPM (il Gruppo), costituito dallo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall' International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA (la Banca) in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa consolidata: Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Sezione 4 dell'attivo Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 8 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2024 ammontano a Euro 98.051 milioni e rappresentano il 77,9 per cento della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso la clientela", che mostra un saldo pari a Euro 125.952 milioni, corrispondente al 63,5 per cento circa del totale attivo del bilancio consolidato.

Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame, risultano pari a Euro 37 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio consolidato, sulla base dei principi contabili internazionali applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk – SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio (Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input utilizzati nei modelli di calcolo della perdita attesa (Expected Credit Loss – ECL).

Per l'esercizio in corso, oltre a procedere all'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e di affinamento dei parametri di rischio, il Gruppo ha rivisitato le metodologie e

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto della rivisitazione delle metodologie e dei criteri introdotti nell'esercizio, nonché degli adattamenti apportati ai modelli in uso per la valutazione del portafoglio crediti non deteriorati.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dal Gruppo ai fini della valutazione di tali crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di taluni controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;

revisione.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
i criteri adottati rispetto all'esercizio
verifica, su base campionaria, della
precedente, introducendo alcune evolutive ai ragionevolezza della classificazione tra
modelli e facendo, altresì, ricorso a "post model i crediti non deteriorati (primo e
adjustments/management overlays". Tali secondo stadio) sulla base delle
interventi sono stati ritenuti necessari al fine di differenti informazioni disponibili in
migliorare la capacità predittiva dei modelli in merito allo stato del debitore, ivi
uso, di fattorizzare le incertezze nel contesto incluse quelle esterne;
macroeconomico oltre ad alcuni ulteriori comprensione e verifica
elementi di rischio non adeguatamente dell'appropriatezza delle politiche,

intercettati dai modelli utilizzati, ivi incluso il rischio di credito legato al cambiamento climatico e alle tensioni geopolitiche.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di

  • dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta agli interventi di modifica introdotti nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle modalità di determinazione dei "post model adjustments/management overlays" applicati ed alla ragionevolezza dei medesimi;
  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne, nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite, anche alla luce delle incertezze del contesto macroeconomico;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti, della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL, nonché delle elaborazioni effettuate al di fuori delle procedure informatiche ("ambiente di laboratorio");

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave

procedure di analisi comparativa dei
crediti verso la clientela per
finanziamenti non deteriorati e dei
relativi indici di copertura anche
mediante confronto con i dati dei
periodi precedenti e con i dati dei
principali operatori di settore
comparabili;
esame delle analisi di sensitività della

ECL agli scenari macroeconomici che
condizionano i parametri di rischio dei
modelli utilizzati;
verifica della completezza e

dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa consolidata: Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Sezione 4 dell'attivo Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 8 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2024 sono pari a Euro 1.575 milioni. Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per i crediti in esame ammontano a Euro 370 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio, sulla base dei principi contabili internazionali applicabili.

I processi di stima e le modalità di valutazione sia di tipo analitico che di tipo forfettario, risultano inevitabilmente caratterizzati da un'elevata complessità, da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate alle circostanze.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

● analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti deteriorati;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
numerose variabili. Il ricorso a significative
assunzioni rileva, in particolare, per la stima
dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative
tempistiche e del valore di realizzo delle
eventuali garanzie. In particolare, laddove la
strategia del Gruppo preveda il recupero, anche
attraverso piani di dismissione di portafogli, la
stima riflette i flussi derivanti non solo
dall'attività di gestione interna, ma anche dalla
cessione sul mercato di tali crediti secondo un
approccio multiscenario.
Per l'esercizio in corso, il Gruppo ha rivisitato
le metodologie e i criteri sottostanti il modello
forfettario, introducendo, rispetto all'esercizio
precedente, un "post model adjustment" al fine
di migliorare la capacità predittiva del modello
in uso.
In considerazione della significatività del valore
di bilancio dei crediti deteriorati, della
complessità dei processi di stima adottati,
nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e
delle assunzioni richieste per la determinazione
delle variabili rilevanti, la valutazione dei
crediti in oggetto è stata considerata un aspetto
chiave dell'attività di revisione.
comprensione e valutazione del

disegno dei controlli rilevanti in
ambito monitoraggio, classificazione e
valutazione del credito e verifica
dell'efficacia operativa di taluni
controlli;
comprensione e verifica

dell'appropriatezza delle politiche,
delle procedure e dei modelli utilizzati
per la determinazione della ECL, ivi
inclusa la modalità di determinazione
del "post model adjustment" applicato
al modello forfettario ed alla
ragionevolezza del medesimo;
verifica della corretta applicazione dei

criteri valutativi definiti e della
completezza ed accuratezza delle basi
dati utilizzate ai fini della
determinazione della ECL;
verifica su base campionaria della

ragionevolezza della classificazione tra
le diverse categorie regolamentari
previste, anche sulla base delle
informazioni disponibili in merito allo
stato del debitore e di altre evidenze
informative, ivi incluse quelle esterne;
verifica della modalità di definizione

degli scenari alternativi di recupero
ipotizzati (vendita o recupero interno),
della coerenza degli stessi con gli
obiettivi di vendita definiti dagli
amministratori e delle relative
probabilità assegnate, nonché verifica
della corretta determinazione della
ECL sulla base della media ponderata
dei flussi di cassa stimati dagli scenari
di recupero interno e di vendita;

● in relazione allo scenario di recupero interno, per ciascuna categoria prevista dal quadro normativo e regolamentare applicabile, per i crediti valutati analiticamente, verifica su base campionaria della ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero. Per i crediti

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
deteriorati valutati su base forfettaria,
verifica della corretta determinazione
dei principali parametri di stima
nell'ambito del modello utilizzato,
della completezza ed accuratezza dei
dati che alimentano il modello,
nonché dell'applicazione del post
model adjustment introdotto
nell'esercizio;
procedure di analisi comparativa dei

crediti verso la clientela per
finanziamenti deteriorati e dei relativi
indici di copertura anche mediante
confronto con i dati dei periodi
precedenti e con i dati dei principali
operatori di settore comparabili;
analisi degli eventi successivi alla data

di chiusura del bilancio;
verifica della completezza e

dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Valutazione degli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi e valutati al fair value su base ricorrente

Nota integrativa consolidata: Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Sezione 2 dell'attivo, Sezione 2 del passivo Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 4

Gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi, il cui fair value è stato determinato mediante ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili e non osservabili sul mercato (rispettivamente strumenti di livello di fair value 2 e 3 della gerarchia del fair value), mostrano un valore attivo complessivo pari a Euro 3.754 milioni ed un valore passivo pari a Euro 22.154 milioni, corrispondenti rispettivamente a circa l'1,9 per cento dell'attivo ed a circa l'11,2 per cento del passivo di bilancio consolidato.

Tali valori rappresentano la migliore stima del fair value degli strumenti, alla data di riferimento del bilancio, determinata sulla base dei principi contabili internazionali applicabili.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato attenzione alla valutazione degli strumenti finanziari in esame detenuti dal Gruppo e, in particolare, a quelli caratterizzati da elevata complessità (titoli strutturati e derivati).

In considerazione della significatività dei valori, della molteplicità e della complessità dei modelli valutativi utilizzati, nonché in ragione del significativo ricorso a stime ed assunzioni a tal fine necessarie, la valutazione degli strumenti finanziari in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione. Infatti, i modelli di valutazione utilizzati, oltre ad essere numerosi e differenti in relazione

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione degli strumenti finanziari;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti per l'identificazione, misurazione e supervisione del rischio connesso alla valutazione ed alla contabilizzazione degli strumenti finanziari, nonché verifica dell'efficacia operativa di taluni controlli;
  • comprensione ed analisi critica delle politiche adottate in materia di determinazione del fair value degli strumenti finanziari al fine di verificarne l'appropriatezza;
  • analisi delle tecniche di valutazione e dei modelli utilizzati, nonché delle modalità di determinazione delle assunzioni significative e dei dati di input necessari e verifica della coerenza e della rispondenza con la prassi prevalente di settore e con la

alla tipologia di strumenti, richiedono la formulazione di specifiche assunzioni qualitative e quantitative suscettibili di determinare risultati significativamente differenti.

Gli stessi modelli, per quanto consolidati e riconosciuti nella prassi prevalente, possono risultare, inoltre, estremamente sensibili ai dati di input ed alle assunzioni utilizzate e, per loro natura, incorporano un rischio di non corretta valutazione.

letteratura finanziaria;

  • svolgimento di specifiche procedure di validità sui relativi saldi contabili, tra le quali la verifica indipendente del fair value per un campione di strumenti finanziari al fine di verificare la ragionevolezza delle valutazioni effettuate dagli amministratori. In tale ambito, oggetto di particolare attenzione sono state le assunzioni qualitative e quantitative formulate ed i dati di input utilizzati (curve dei tassi di interesse, spread di credito e di liquidità, aggiustamenti per merito creditizio, parametri di volatilità, altre informazioni di mercato);
  • verifica della completezza ed adeguatezza dell'informativa strettamente correlata all'aspetto chiave in oggetto anche in relazione a quanto previsto dai principi contabili internazionali di riferimento.

Valutazione delle passività assicurative per residua copertura (ramo vita)

Nota integrativa consolidata: Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Sezione 11 del passivo Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 10 e Sezione 11 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Le passività assicurative ammontano a Euro 12.883 milioni, corrispondenti a circa il 6,5 per cento del passivo del bilancio consolidato, di cui Euro 12.730 milioni sono riconducibili alle passività per residua copertura relative al ramo vita, afferenti le controllate Banco BPM Vita SpA, Vera Vita SpA e BBPM Life DAC ("Compagnie Assicurative").

Le passività assicurative per residua copertura comprendono i flussi di cassa attesi attualizzati (Present value of future cash flow – "PVFCF"), corretti per tenere conto dei rischi non finanziari (Risk Adjustment) e il Margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin – "CSM") che rappresenta il valore attuale degli utili futuri sui contratti assicurativi che viene rilasciato a conto economico secondo logiche coerenti con il servizio assicurativo prestato nel periodo.

Il principio contabile internazionale IFRS 17 si caratterizza per un'elevata complessità interpretativa e operativa, dovuta alla presenza di numerosi aspetti che richiedono l'applicazione di un elevato grado di soggettività, tra i quali:

● la valutazione delle passività per residua copertura dei contratti assicurativi valutati con il "general model" o il "variable fee approach". Tale misurazione presuppone l'utilizzo di metodologie e modelli di calcolo di tipo statistico-attuariale

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate alle circostanze.

In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalle Compagnie Assicurative ai fini della valutazione delle passività per residua copertura;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione delle passività assicurative e verifica dell'efficacia operativa di taluni controlli;
  • verifica dell'accuratezza e della completezza delle basi dati mediante lo svolgimento di procedure di validità per un campione di premi, confrontando le informazioni presenti nel sistema informatico delle Compagnie Assicurative con le evidenze a supporto ottenute dalle stesse;
  • analisi critica delle metodologie e delle assunzioni adottate dagli amministratori nel rispetto del

caratterizzati da un elevato grado di soggettività nella scelta dei parametri utilizzati (quali, ad esempio, ipotesi di riscatto, mortalità, versamenti aggiuntivi, ipotesi di spesa, sinistralità attesa e tasso di sconto) per lo sviluppo della stima dei flussi finanziari futuri e per l'aggiustamento per il rischio non finanziario;

● la valutazione del rilascio del CSM sui servizi contrattuali quale riconoscimento degli utili a conto economico sui servizi assicurativi erogati. La determinazione delle modalità di rilascio è caratterizzata da un elevato grado di soggettività nell'identificazione delle unità di copertura.

In considerazione della significatività del valore di bilancio della voce, della complessità dei processi di stima adottati, la valutazione delle passività assicurative è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

principio contabile internazionale IFRS 17;

● il confronto delle metodologie e delle assunzioni, di cui al punto precedente, con le prassi di mercato.

Inoltre, con il supporto degli esperti in scienze attuariali appartenenti alla rete PwC, abbiamo effettuato le seguenti attività:

  • verifica delle metodologie e delle ipotesi sottostanti il calcolo delle passività assicurative per residua copertura per ciascuna componente anche attraverso l'analisi dei principali indicatori di performance;
  • il ricalcolo indipendente del PVFCF delle passività assicurative per residua copertura per un campione di polizze;
  • l'analisi dei criteri di valutazione delle unità di copertura ai fini del rilascio del CSM sui servizi contrattuali a conto economico;
  • l'analisi dei movimenti delle passività assicurative per residua copertura tra inizio e fine periodo su base campionaria;
  • la verifica dell'onerosità dei contratti ("Onerous contract test" o "OCT") e della relativa definizione delle Unit of Account quali livello minimo di aggregazione dei contratti assicurativi.

Infine, abbiamo verificato la completezza e l'adeguatezza dell'informativa strettamente correlata all'aspetto chiave in oggetto anche in relazione a quanto previsto dai principi contabili internazionali di riferimento.

Valutazione della riorganizzazione del business della monetica

Nota integrativa consolidata Parte A – Politiche Contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Sezione 7 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 20

Il Gruppo Banco BPM ha perfezionato, in data 30 settembre 2024, le operazioni societarie aventi ad oggetto la riorganizzazione del business della monetica (di seguito, l'"Operazione").

In maggior dettaglio, l'Operazione è avvenuta mediante diverse fasi. In primo luogo, Banco BPM ha conferito a Numia SpA il compendio delle attività e passività relative al c.d. "business monetica", inclusivo della partecipazione di controllo in Tecmarket Servizi SpA; tali attività e passività erano già classificate nel bilancio dell'esercizio precedente tra quelle in via di dismissione ai sensi del principio contabile internazionale l'IFRS 5 – "Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate". A seguito di tale conferimento, Banco BPM ha ricevuto azioni di Numia SpA (per un controvalore di Euro 500 milioni) le quali sono state, poi, oggetto di successiva cessione a Numia Group SpA; a fronte di quest'ultima operazione, Banco BPM ha ricevuto Euro 228 milioni in denaro ed Euro 272 milioni in azioni di Numia Group SpA.

L'Operazione ha comportato la rilevazione, nel conto economico consolidato dell'esercizio, di una plusvalenza pari ad Euro 500 milioni, oltre all'iscrizione della partecipazione di collegamento in Numia Group SpA per il 28,57 per cento.

In considerazione della significatività dei valori di bilancio, della complessità dei contratti sottesi all'Operazione, la stessa è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività di revisione, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione della struttura dell'Operazione anche mediante ottenimento ed analisi di supporti documentali, nonché di discussioni con la Direzione aziendale;
  • comprensione e valutazione dei controlli posti in essere dalla Direzione aziendale relativamente all'Operazione;
  • verifica della ragionevolezza delle assunzioni alla base dell'attività svolta dal valutatore incaricato dalla Banca in merito alla determinazione del fair value del compendio delle attività e delle passività relative al "business monetica" nonché della partecipazione in Tecmarket Servizi SpA;
  • verifica della correttezza dei criteri di rilevazione, classificazione e misurazione degli effetti patrimoniali ed economici dell'Operazione;
  • verifica della completezza ed adeguatezza dell'informativa fornita nella nota integrativa secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali di riferimento.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banco BPM SpA o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF - European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizio e dichiarazione ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettere e), e-bis) ed e-ter) del DLgs 39/10 e ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di:

  • esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato;
  • esprimere un giudizio sulla conformità alle norme di legge della relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità, e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98;
  • rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione e in alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono coerenti con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2024.

Inoltre, a nostro giudizio, la relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e-ter), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Il nostro giudizio sulla conformità alle norme di legge non si estende alla sezione della relazione sulla gestione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità. Le conclusioni sulla conformità di tale sezione alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852 sono formulate da parte nostra nella relazione di attestazione ai sensi dell'articolo 14-bis del DLgs 39/10.

Milano, 31 marzo 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

Raffaella Preziosi (Revisore legale)

Relazione della società di revisione indipendente sull'esame limitato della rendicontazione consolidata di sostenibilità aisensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Conclusioni

Ai sensi degli artt. 8 e 18, comma 1, del D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125 (di seguito anche il "Decreto"), siamo stati incaricati di effettuare l'esame limitato ("limited assurance engagement") della rendicontazione consolidata di sostenibilità del gruppo Banco BPM (di seguito anche il "Gruppo") relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 predisposta ai sensi dell'art. 4 del Decreto, presentata nella specifica sezione della relazione sulla gestione consolidata.

Sulla base del lavoro svolto, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che:

  • la rendicontazione consolidata di sostenibilità del gruppo Banco BPM relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità ai principi di rendicontazione adottati dalla Commissione Europea ai sensi della Direttiva (UE) 2013/34/UE (European Sustainability Reporting Standards, nel seguito anche "ESRS");
  • le informazioni contenute nel paragrafo "Tassonomia a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852" della rendicontazione consolidata di sostenibilità non siano state redatte, in tutti gli aspetti significativi, in conformità all'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852 del 18 giugno 2020 (nel seguito anche "Regolamento Tassonomia").

Elementi alla base delle conclusioni

Abbiamo svolto l'incarico di esame limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia). Le procedure svolte in tale tipologia di incarico variano per natura e tempistica rispetto a quelle necessarie per lo svolgimento di un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole e sono altresì meno estese.

Conseguentemente, il livello di sicurezza ottenuto in un incarico di esame limitato è sostanzialmente inferiore rispetto al livello di sicurezza che sarebbe stato ottenuto se fosse stato svolto un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole. Le nostre responsabilità ai sensi di tale Principio sono ulteriormente descritte nella sezione "Responsabilità della società di revisione per l'attestazione sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità" della presente relazione.

PriceivaterhonseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Tom 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Tolti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gimma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Panni 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestro 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Siamo indipendenti in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili all'incarico di attestazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità nell'ordinamento italiano.

La nostra società di revisione applica il Principio internazionale sulla gestione della qualità (ISQM Italia 1) in base al quale è tenuta a configurare, mettere in atto e rendere operativo un sistema di gestione della qualità che includa direttive o procedure sulla conformità ai principi etici, ai principi professionali e alle disposizioni di legge e regolamentari applicabili.

Riteniamo di aver acquisito evidenze sufficienti e appropriate su cui basare le nostre conclusioni.

Altri aspetti

La rendicontazione consolidata di sostenibilità dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 contiene, nello specifico paragrafo "Tassonomia a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852", le informazioni comparative di cui all'art. 8 del Regolamento Tassonomia riferite all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, che non sono state sottoposte a verifica.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale di Banco BPM SpAper la rendicontazione consolidata di sostenibilità

Gli amministratori sono responsabili per lo sviluppo e l'implementazione delle procedure attuate per individuare le informazioni incluse nella rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità a quanto richiesto dagli ESRS (nel seguito il "processo di valutazione della rilevanza") e per la descrizione di tali procedure nel paragrafo "Processo di individuazione e valutazione di impatti, rischi e opportunità" della rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Gli amministratori sono inoltre responsabili per la redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità, che contiene le informazioni identificate mediante il processo di valutazione della rilevanza, in conformità a quanto richiesto dall'alt. 4 del Decreto, inclusa:

  • la conformità agli ESRS;
  • la conformità all'art. 8 del Regolamento Tassonomia delle informazioni contenute nel paragrafo "Tassonomia a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852".

Tale responsabilità comporta la configurazione, la messa in atto e il mantenimento, nei termini previsti dalla legge, di quella parte del controllo interno ritenuta necessaria dagli amministratori al fine di consentire la redazione di una rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità a quanto richiesto dall'art. 4 del Decreto, che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Tale responsabilità comporta altresì la selezione e l'applicazione di metodi appropriati per elaborare le informazioni nonché l'elaborazione di ipotesi e stime in merito a specifiche informazioni di sostenibilità che siano ragionevoli nelle circostanze.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sull'osservanza delle disposizioni stabilite nel Decreto.

Limitazioni intrinseche nella redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità

Come indicato nel paragrafo denominato "Informativa in relazione a circostanze specifiche" della sezione "Informazioni generali", ai fini della rendicontazione delle informazioni prospettiche in conformità agli ESRS, agli amministratori è richiesta l'elaborazione di tali informazioni sulla base di ipotesi, descritte nella rendicontazione consolidata di sostenibilità, in merito a eventi che potranno accadere in futuro e a possibili future azioni da parte del Gruppo. A causa dell'aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell'accadimento sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti fra i valori consuntivi e le informazioni prospettiche potrebbero essere significativi.

Come indicato nel paragrafo denominato "Stime riguardanti la catena del valore" della sezione "Informazioni generali", l'informativa fornita in merito alle emissioni di Scope 3 è soggetta a maggiori limitazioni intrinseche rispetto a quelle Scope 1 e 2, a causa della scarsa disponibilità e della precisione relativa delle informazioni utilizzate per definire le informazioni sulle emissioni Scope 3, sia di natura quantitativa sia di natura qualitativa, relative alla catena del valore.

Responsabilità della società direvisione per l'attestazione sulla rendicontazione consolidata disostenibilità

I nostri obiettivi sono pianificare e svolgere procedure al fine di acquisire un livello di sicurezza limitato che la rendicontazione consolidata di sostenibilità non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, ed emettere una relazione contenente le nostre conclusioni. Gli errori possono derivare da frodi 0 da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente 0 nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni degli utilizzatori prese sulla base della rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Nell'ambito dell'incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata dell'incarico.

Le nostre responsabilità includono:

• la considerazione dei rischi per identificare l'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo, sia dovuto a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali;

  • la definizione e lo svolgimento di procedure per verificare l'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • la direzione, la supervisione e lo svolgimento dell'esame limitato della rendicontazione consolidata di sostenibilità e l'assunzione della piena responsabilità delle conclusioni sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Riepilogo del lavoro svolto

Un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato comporta lo svolgimento di procedure per ottenere evidenze quale base per la formulazione delle nostre conclusioni.

Le procedure svolte si sono basate sul nostro giudizio professionale e hanno compreso colloqui, prevalentemente con il personale di Banco BPM SpA responsabile per la predisposizione delle informazioni presentate nella rendicontazione consolidata di sostenibilità, nonché analisi di documenti, ricalcoli e altre procedure volte all'acquisizione di evidenze ritenute utili.

Abbiamo svolto le seguenti principali procedure:

  • comprensione del modello di business, delle strategie del Gruppo e del contesto in cui opera con riferimento alle questioni di sostenibilità;
  • comprensione dei processi che sottendono alla generazione, rilevazione e gestione delle informazioni qualitative e quantitative incluse nella rendicontazione consolidata di sostenibilità;
  • comprensione del processo posto in essere dal Gruppo per l'identificazione e la valutazione degli impatti, rischi ed opportunità rilevanti, in base al principio di doppia rilevanza, in relazione alle questioni di sostenibilità e, sulla base delle informazioni ivi acquisite, svolgimento di considerazioni in merito ad eventuali elementi contraddittori emersi che possano evidenziare l'esistenza di questioni di sostenibilità non considerate dall'impresa nel processo di valutazione della rilevanza;
  • identificazione dell'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo;
  • definizione e svolgimento delle procedure, basate sul nostro giudizio professionale, per rispondere ai rischi di errore significativi identificati;
  • comprensione del processo posto in essere dal Gruppo per identificare le esposizioni ammissibili e determinarne la quota allineata in base alle previsioni del Regolamento Tassonomia, e verifica della relativa informativa inclusa nella rendicontazione consolidata di sostenibilità;

  • riscontro delle informazioni riportate nella rendicontazione consolidata di sostenibilità con le informazioni contenute nel bilancio consolidato ai sensi del quadro sull'informativa finanziaria applicabile o con i dati contabili utilizzati per la redazione del bilancio stesso o con i dati gestionali di natura contabile;
  • verifica della struttura e della presentazione dell'informativa inclusa nella rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità con gli ESRS;
  • ottenimento della lettera di attestazione.

Milano, 31 marzo 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

Sara Bottoni (Revisore legale)

Allegati

Elenco dei principi contabili IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea al 31 dicembre 2024

Principi contabili Regolamento omologazione (*)
modifiche
IAS 1 Presentazione del bilancio 1803/2023 2822/2023
IAS 2 Rimanenze 1803/2023
IAS 7 Rendiconto finanziario 1803/2023 1317/2024
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori 1803/2023
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1803/2023
IAS 12 Imposte sul reddito 1803/2023 2468/2023
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1803/2023
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1803/2023
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull'assistenza pubblica 1803/2023
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1803/2023 2862/2024 (***)
IAS 23 Oneri finanziari 1803/2023
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate 1803/2023
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi pensione 1803/2023
IAS 27 Bilancio separato 1803/2023
IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture 1803/2023
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate 1803/2023
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1803/2023
IAS 33 Utile per azione 1803/2023
IAS 34 Bilanci intermedi 1803/2023
IAS 36 Riduzione di valore delle attività 1803/2023
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1803/2023
IAS 38 Attività immateriali 1803/2023
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad eccezione di talune disposizioni relative alla
contabilizzazione delle operazioni di copertura) (**)
1803/2023
IAS 40 Investimenti immobiliari 1803/2023
IAS 41 Agricoltura 1803/2023
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1803/2023 2862/2024 (***)
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni 1803/2023
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1803/2023
IFRS 4 Contratti assicurativi 1803/2023
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate 1803/2023
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1803/2023
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1803/2023 1317/2024
IFRS 8 Settori operativi 1803/2023
IFRS 9 Strumenti finanziari 1803/2023
IFRS 10 Bilancio consolidato 1803/2023
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1803/2023
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1803/2023
IFRS 13 Valutazione del fair value 1803/2023
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1803/2023
IFRS 16 Leasing 1803/2023 2579/2023
IFRS 17 Contratti assicurativi 1803/2023

(*) Il Regolamento (UE) n. 1803 del 13 agosto 2023 ha abrogato il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione, che adotta i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008. Tale regolamento è stato modificato al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002. Avendo subito numerose modifiche, al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, è stato ritenuto appropriato, per motivi di chiarezza e trasparenza, sostituire il regolamento n.1126/2008.

(**) Con l'entrata in vigore dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" lo IAS 39 rimane in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

(***) Regolamenti omologati alla data di approvazione del bilancio, ma applicabili successivamente al 1° gennaio 2025.

Interpretazioni Regolamento omologazione (*)
modifiche
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini, e passività similari 1803/2023
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1803/2023
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali 1803/2023
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche
ed elettroniche
1803/2023
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione del valore dello IAS 29 – Rendicontazione contabile in
economie iperinflazionate
1803/2023
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore 1803/2023
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 1803/2023
IFRIC 14 IAS 19 – Il limite relativo a un'attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di
contribuzione minima e la loro interazione
1803/2023
IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera 1803/2023
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide 1803/2023
IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale 1803/2023
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera a cielo aperto 1803/2023
IFRIC 21 Tributi 1803/2023
IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi 1803/2023
IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito 1803/2023
SIC 7 Introduzione dell'euro 1803/2023
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con le attività operative 1803/2023
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1803/2023
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione fiscale di un'entità o dei suoi azionisti 1803/2023
SIC 29 Accordi per servizi in concessione: informazioni integrative 1803/2023
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1803/2023

(*) Il Regolamento (UE) n. 1803 del 13 agosto 2023 ha abrogato il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione, che adotta i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008. Tale regolamento è stato modificato al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002. Avendo subito numerose modifiche, al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, è stato ritenuto appropriato, per motivi di chiarezza e trasparenza, sostituire il regolamento n.1126/2008.

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2024

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2024
10. Cassa e disponibilità liquide 12.124.840
Cassa e disponibilità liquide 12.124.840
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.842.536
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (2.480.261)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche (8)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.362.267
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 125.952.322
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (26.222.323)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela (2.725)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 99.727.274
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 15.570.018
50. Derivati di copertura 1.033.292
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di
assicurazione (7.284.747)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 9.318.563
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 22.682.060
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di
assicurazione
(9.402.106)
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 13.279.954
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 28.702.584
Attività finanziarie valutate al CA 28.702.584
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche 8
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela 2.725
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione 7.284.747
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione 9.402.106
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 16.689.586
70. Partecipazioni 1.708.439
Partecipazioni 1.708.439
90. Attività materiali 2.513.905
Attività materiali 2.513.905
100. Attività immateriali 1.256.612
Attività immateriali 1.256.612
110. Attività fiscali 3.372.636
Attività fiscali 3.372.636
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 444.525
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 444.525
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.450)
80. Attività assicurative 7.219
130. Altre attività 5.702.133
Altre voci dell'attivo 5.707.902
Totale attivo 198.209.087
838 ALLEGATI _______________________

Voci del passivo
(migliaia di euro)
31/12/2024
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 103.408.494
meno: debiti per leasing verso clientela (646.203)
meno: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (4.892)
Debiti verso clientela 102.757.399
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 23.373.420
30. Passività finanziarie designate al fair value 8.287.982
meno: certificates a capitale protetto (4.938.077)
meno: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione (3.331.610)
Titoli e passività finanziarie designate al fair value 23.391.715
Raccolta diretta bancaria 126.149.114
più: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione 3.331.610
110. Passività assicurative 12.883.201
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 16.214.811
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 6.383.938
meno: debiti per leasing verso banche (5)
meno: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (51.211)
Debiti verso banche 6.332.722
più: debiti per leasing verso banche 5
più: debiti per leasing verso clientela 646.203
Debiti per leasing 646.208
20. Passività finanziarie di negoziazione 22.896.647
più: certificates a capitale protetto 4.938.077
40. Derivati di copertura 869.068
Altre passività finanziarie valutate al fair value 28.703.792
più: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione 4.892
più: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione 51.211
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 56.103
90. Trattamento di fine rapporto del personale 237.783
100. Fondi per rischi ed oneri 750.842
Fondi del passivo 988.625
60. Passività fiscali 471.782
Passività fiscali 471.782
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 1.215
Passività associate ad attività in via di dismissione 1.215
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (403.870)
80. Altre passività 4.444.573
Altre voci del passivo 4.040.703
Totale passività 183.605.075
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 69
Patrimonio di pertinenza di terzi 69
120. Riserve da valutazione (188.413)
140. Strumenti di capitale 1.608.773
150. Riserve 4.830.455
155. Acconti su dividendi (600.553)
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (66.712)
200. Utile/Perdita d'esercizio (+/-) 1.920.393
Patrimonio netto del Gruppo 14.603.943
Totale passivo e patrimonio netto 198.209.087

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2024

2024
(migliaia di euro)
Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 3.440.045
10. Interessi attivi e proventi assimilati 7.228.107 6.393 (a)
(282.160) (h)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.509.654) (2.641) (h)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 151.689
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 151.689 (b)
Margine finanziario 3.591.734
Commissioni nette 2.003.846
40. Commissioni attive 2.069.495 47.749 (c)
49.331 (h)
38.993 (r)
50. Commissioni passive (210.781)
9.059 (h)
Altri proventi netti di gestione 23.360
230. Altri oneri/proventi di gestione 369.284 (303.671) (d)
(4.392) (e)
432 (h)
(38.993) (r)
700 (a)
Risultato netto finanziario (8.843)
70. Dividendi e proventi simili 93.146
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 129.591 (47.749) (c)
(1.812) (f)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (8.144)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie
(11.759) 64.031 (g)
valutate al fair value con impatto a conto economico 60.134 (286.281) (h)
Risultato dell'attività assicurativa 93.432
160. Risultato dei servizi assicurativi 68.635
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi
alla gestione assicurativa (540.384)
11.377 (a)
559.974 (h)
(6.170) (q)
Altri proventi operativi 2.111.795
Proventi operativi 5.703.529
Spese per il personale (1.745.204)
190 a) Spese per il personale (1.921.687) (6.144) (i)
(33.695) (h)
4.392 (e)
211.930 (p)
Altre spese amministrative (644.781)
190 b) Altre spese amministrative (1.051.939) 6.144 (i)
303.671 (d)
105.032 (l)
(7.689) (h)

2024
(migliaia di euro)
Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (265.715)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (152.267) (5.100) (h)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (140.617) 32.269 (a)
Oneri operativi (2.655.700)
Risultato della gestione operativa 3.047.829
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (461.475)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato (404.125) 119 (m)
(212) (n)
6.176 (o)
(64.031) (g)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni 598
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (54.627)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
(54.627)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (8.567)
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (1.254) (119) (m)
212 (n)
(6.176) (o)
(1.230) (h)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.192)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.192)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 2.427
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 104.254 (151.689) (b)
4.988 (q)
(500.000) (r)
42.446 (s)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 502.428
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.503.395
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (789.594)
300. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (675.860) (34.021) (l)
(15.841) (a)
599 (f)
(70.062) (p)
(1.284) (q)
6.875 (r)
Risultato netto dell'operatività corrente 1.713.801
Oneri sistemici al netto delle imposte (71.011) (l) (71.011)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (141.868) (p) (141.868)
Impatto Monetica al netto delle imposte 493.125 (r) 493.125
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 2.466 (q) 2.466
Impairment su partecipazioni (42.446) (s) (42.446)
Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle
emissioni di certificates (OCR) al netto delle imposte 1.213 (f) 1.213
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle
imposte
(34.898) (a) (34.898)
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 11
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 11
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo 1.920.393 - 1.920.393

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, nel seguito vengono illustrate le principali riclassifiche:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 6,4 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte", e degli interessi attivi (282,2 milioni) e passivi (2,6 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposti nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" (h);
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 151,7 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 47,7 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione". La voce in esame inoltre è esposta al netto delle commissioni attive (49,3 milioni) e passive (9,1 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" (h). Infine nell'aggregato in esame sono ricondotti i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica rilevati in bilancio nella voce "Altri proventi netti di gestione" per 39,0 milioni (r);
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230. Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 303,7 milioni (d), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", dal recupero dei costi per la formazione pari a 4,4 milioni (e) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale", dalla quota di oneri netti (0,4 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h), dai proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, pari a 39,0 milioni (r), ricondotti tra le "commissioni nette come in precedenza descritto, e dalla quota di ammortamento di alcuni intangibles relativi alle imprese di assicurazione raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte", per 0,7 milioni (a);
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica degli importi relativi alle commissioni sul collocamento di Certificates per 47,7 milioni (c), ricondotti tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 1,8 milioni (f), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates (OCR), al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 64,0 milioni (g), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono altresì escluse le voci del risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, pari a 286,3 milioni (h), esposte nella voce "Risultato dell'attività assicurativa";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" corrisponde alle voci di bilancio "160. Risultato dei servizi assicurativi" e "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa", incrementate della quota relativa agli interessi attivi e passivi, alle commissioni attive e passive, agli altri proventi ed oneri e al risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, come descritto in precedenza (h). L'aggregato include inoltre la quota di spese per il personale, delle altre spese amministrative, delle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali e degli altri proventi ed oneri riconducibili all'attività assicurativa, inclusa nel Contractual Service Margin ai sensi dell'IFRS 17, ricondotta a voce propria nello schema del conto economico riclassificato: l'apporto complessivo alla voce in esame è pari a 560,0 milioni (h). Dalla voce in esame è escluso l'effetto della PPA relativa alle passività assicurative delle compagnie, pari a 11,4 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte". Infine, sono esclusi da tale aggregato gli effetti riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, esposti nella

voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte" per 6,2 milioni (q);

  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190. a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 6,1 milioni (i), rilevati in bilancio nella voce "190. b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 4,4 milioni (e) compresi nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto. La voce in esame comprende inoltre la quota di spese per il personale riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (33,7 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h). Da tale aggregato è invece escluso l'ammontare degli oneri da sostenere a fronte del Piano di incentivi all'esodo attivato dalla Capogruppo pari a 211,9 milioni (p) esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce dedicata del conto economico riclassificato "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 303,7 milioni (d), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 6,4 milioni (i). Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 105,0 milioni (l) rappresentati dall'ultima quota del contributo ordinario al FITD e dalla prima quota contributiva dovuta al nuovo Fondo di Garanzia del settore assicurativo Vita esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri sistemici al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle altre spese amministrative riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (7,7 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h);
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship e value of business acquired), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte", per 32,3 milioni (a). L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle rettifiche di valore riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (5,1 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e "140. Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 404,1 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 64,0 milioni (g) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 6,2 milioni (o) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (m) e (n) per complessivi 0,1 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (m) e (n) per complessivi 0,1 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (o) per 6,2 milioni. La voce in esame include infine le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" per 1,2 milioni (h);
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 151,7 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato

"Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto". Tale voce è stata depurata degli effetti riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, esposti nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti Bancassurance al netto delle imposte" per 5,0 milioni (q), dell'impatto positivo pari a complessivi 500,0 milioni (r), riconducibile alle operazioni perfezionate in data 30 settembre 2024 per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento, esposto nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impatto Monetica al netto delle imposte", e delle minusvalenze registrate su alcune quote partecipative, pari a 42,4 milioni (s), esposte nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impairment su partecipazioni";

  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 34,0 milioni (l), alla PPA per 15,8 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 0,6 milioni (f). L'aggregato in esame non comprende inoltre gli effetti fiscali correlati agli impatti derivanti dal riassetto dei comparti dei sistemi di pagamento (6,9 milioni (r)) e del bancassurance (1,3 milioni (q)), e di quelli relativi agli oneri per l'incentivazione all'esodo del personale, pari a 70,1 milioni (p), esposti nelle voci del conto economico riclassificato denominate rispettivamente "Impatto Monetica al netto delle imposte", "Impatti Bancassurance al netto delle imposte" e "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte";
  • nella voce "Oneri sistemici al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri per complessivi 105,0 milioni (l), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 34,0 milioni (l);
  • nella voce "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte" è rilevato l'ammontare degli oneri da sostenere a fronte del Piano di incentivi all'esodo del personale attivato dalla Capogruppo pari a 211,9 milioni (p) esposti, al netto del relativo effetto fiscale, pari a 70,1 milioni (p);
  • la voce "Impatto Monetica al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili al riassetto del comparto dei sistemi di pagamento originariamente rilevati nelle voci 250 e 300 del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato (r);
  • la voce "Impatti Bancassurance al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili al riassetto dell'attività di bancassurance originariamente rilevati nelle voci 170, 250 e 300 del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato (q);
  • nella voce "Impairment su partecipazioni" sono rilevate le minusvalenze relative ad alcune quote partecipative, originariamente rilevate nella voce 250 del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato (s);
  • nella voce "Impatto della Variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates (OCR), al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per 1,8 milioni (f), al netto del relativo effetto fiscale, pari a -0,6 milioni (f);
  • infine, nella voce "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa agli interessi su crediti verso clientela, pari a -6,4 milioni (a), all'ammortamento di client relationship e VoBA per -32,3 milioni (a), all'ammortamento di altri intangibles per 0,7 milioni (a), ai reversal effect sulle passività assicurative per -11,4 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 15,8 milioni (a).

Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2024 di cui
contribuzione
Imprese di
Assicurazione
10. Cassa e disponibilità liquide 12.124.840 25.269
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 15.570.018 7.284.747
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.012.317 -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 9.557.701 7.284.747
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 22.682.060 9.402.106
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 131.794.858 (269.717)
a) crediti verso banche 5.842.536 8
b) crediti verso clientela 125.952.322 (269.725)
50. Derivati di copertura 1.033.292 -
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.450) -
70. Partecipazioni 1.708.439 138.313
80. Attività assicurative 7.219 7.219
90. Attività materiali 2.513.905 2.621
100. Attività immateriali 1.256.612 40.478
110. Attività fiscali 3.372.636 149.487
a) correnti 253.714 84.513
b) anticipate 3.118.922 64.974
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 444.525 -
130. Altre attività 5.702.133 228.296(*)
Totale dell'attivo 198.209.087 17.008.819

(*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2024 di cui
contribuzione
Imprese di
Assicurazione
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 133.165.852 (338.974)
a) debiti verso banche 6.383.938 44.545
b) debiti verso clientela 103.408.494 (52.600)
c) titoli in circolazione 23.373.420 (330.919)
20. Passività finanziarie di negoziazione 22.896.647 (32.123)
30. Passività finanziarie designate al fair value 8.287.982 3.331.610
40. Derivati di copertura 869.068 -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (403.870) -
60. Passività fiscali 471.782 136.080
a) correnti 41.692 29.320
b) differite 430.090 106.760
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 1.215 -
80. Altre passività 4.444.573 149.329
90. Trattamento di fine rapporto del personale 237.783 1.532
100. Fondi per rischi ed oneri 750.842 2.451
a) impegni e garanzie rilasciate 121.328 (2)
b) quiescenza e obblighi simili 83.467 -
c) altri fondi per rischi e oneri 546.047 2.453
110. Passività assicurative 12.883.201 12.883.201
120. Riserve da valutazione (188.413) (16.902)
140. Strumenti di capitale 1.608.773 -
150. Riserve 4.830.455 844.896
155. Acconti su dividendi (600.553) -
170. Capitale 7.100.000 -
180. Azioni proprie (-) (66.712) -
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 69 -
200. Utile/Perdita d'esercizio (+/-) 1.920.393 47.719(*)
Totale del passivo e del patrimonio netto 198.209.087 17.008.819

(*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

Conto economico consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione

Voci
(migliaia di euro)
31/12/2024 di cui
contribuzione
Imprese di
Assicurazione
10. Interessi attivi e proventi assimilati 7.228.107 282.160
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.509.654) 2.641
30. Margine di interesse 3.718.453 284.801
40. Commissioni attive 2.069.495 (49.331)
50. Commissioni passive (210.781) (9.059)
60. Commissioni nette 1.858.714 (58.390)
70. Dividendi e proventi simili 93.146 23.482
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 129.591 6.170
90. Risultato netto dell'attività di copertura (8.144) -
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: (11.759) 9.265
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (61.396) -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 37.567 (1.063)
c) passività finanziarie 12.070 10.328
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 60.134 247.364
a) attività e passività finanziarie designate al fair value (235.761) (8.545)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 295.895 255.909
120. Margine di intermediazione 5.840.135 512.692
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (405.379) 1.331
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (404.125) 101
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.254) 1.230
140. Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 598 -
150. Risultato netto della gestione finanziaria 5.435.354 514.023
160. Risultato dei servizi assicurativi 68.635 68.635
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa (540.384) (540.384)
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 4.963.605 42.274
190. Spese amministrative: (2.973.626) 12.791
a) spese per il personale (1.921.687) 30.016
b) altre spese amministrative (1.051.939) (17.225)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.192) 444
a) impegni e garanzie rilasciate 12.474 -
b) altri accantonamenti netti (34.666) 444
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (152.267) 4.884
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (140.617) (5.369)
230. Altri oneri/proventi di gestione (*) 369.284 (2.793)
240. Costi operativi (2.919.418) 9.716
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 104.254 9.661
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (54.627) -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 502.428 -
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 2.596.242 61.892
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (675.860) (14.173)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.920.382 47.719
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - -
330. Utile (Perdita) d'esercizio 1.920.382 47.719
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 11 -
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 1.920.393 47.719

(*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by Country Reporting)

La disciplina dell'informativa al pubblico Stato per Stato ("country by country reporting"), introdotta con l'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), recepita nell'ordinamento italiano con il 4° aggiornamento della circolare della Banca D'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo III, capitolo 2), prevede l'obbligo annuale delle informazioni con riferimento alle lettere a), b),c), d), e) ed f) dell'art.89 della CRD IV.

A tale fine, vengono riportate le informazioni richieste, suddivise per singola lettera.

(A) Denominazione delle società insediate e natura dell'attività

Le attività svolte dal Gruppo Banco BPM sono rappresentate nella seguente tabella che fa riferimento a quella riportata nell'articolo 317 del Regolamento n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (CRR), integrata con ulteriori specifiche attività.

Tali attività sono raccordate, secondo criteri di prevalenza, con i settori di attività che, in sintesi, fanno riferimento all'assetto gestionale interno del Gruppo e vengono richiamati nella Relazione sulla Gestione (paragrafo "Risultati per settore di attività" ed anche nella "Parte L - Informativa di settore" della Nota Integrativa Consolidata al 31 dicembre 2024.

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Direzione
Commercial
Corporate
&
Investment
banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Servizi finanziari per l'impresa
(corporate finance)
Assunzione a fermo di strumenti finanziari o
collocamento di strumenti finanziari sulla base
di un impegno irrevocabile
Servizi connessi con l'assunzione a fermo
Consulenza in materia di investimenti
Ricerca in materia di investimenti e analisi
finanziaria e altre forme di consulenza
generale riguardanti le operazioni relative a
strumenti finanziari
Negoziazione per conto proprio
Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti
uno o più strumenti finanziari
Negoziazioni e vendite (trading Esecuzione di ordini per conto dei clienti
and sales) Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Gestione di sistemi multilaterali di
negoziazione
Intermediazione al dettaglio
(retail brokerage) (Attività con
Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti
uno o più strumenti finanziari
persone fisiche o con PMI che Esecuzione di ordini per conto dei clienti
soddisfano i criteri di cui
all'articolo 123 per la classe
delle esposizioni al dettaglio)
Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabili
Servizi bancari a carattere Operazioni di prestito
Commerciale (commercial
banking)
Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Servizi bancari al dettaglio Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabili
(retail banking) (Attività con
persone fisiche o con PMI che
Operazioni di prestito
soddisfano i criteri di cui
all'articolo 123 per la classe
delle esposizioni al dettaglio)
Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Pagamenti e regolamenti Servizi di pagamento
(payment and settlement) Emissione e gestione di mezzi di pagamento
Gestioni fiduciarie (agency
services)
Custodia e amministrazione di strumenti
finanziari per conto dei clienti, inclusi la
custodia e i servizi connessi come la gestione
di contante/garanzie reali

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Direzione
Commercial
Corporate
&
Investment
banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Gestioni patrimoniali (asset
management)
Gestione di portafogli
Gestione di OICVM
Altre forme di gestioni patrimoniali
Altri servizi e attività di supporto Gestione della tesoreria e funding in conto
proprio
Gestione del portafoglio partecipazioni
Gestione attività IT
Gestione e manutenzione del patrimonio
immobiliare

Con riferimento ai principali contenuti, il settore di attività:

  • "Direzione Commercial" include i segmenti Retail, Istituzionali e Private. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (O.I.C.R., SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
    • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • "Corporate and Investment Banking" include l'operatività Corporate della Rete Commerciale ed il contributo di Banca Akros e della sua controllata Oaklins Italy. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il segmento "Investment Banking" comprende le attività di ricerca di soluzioni per la gestione efficiente delle attività e passività della clientela, anche al fine di ridurne i rischi finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati in ambito Corporate Finance. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;
  • "Insurance" comprende il contributo di Banco BPM Vita e di Vera Vita, nonché l'apporto al consolidato delle partecipazioni detenute nelle società Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni;
  • "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding;
  • "Finanza" comprende, oltre alla citata operatività di Global Markets, le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali;
  • "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al business del leasing del Gruppo, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare.

In misura marginale rispetto ai volumi complessivi del Gruppo, alcune attività di dettaglio rientranti nelle suddette classificazioni sono svolte anche dalla controllata estera Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (servizi finanziari specializzati per la clientela "private"). Con riferimento al 31 dicembre 2024 l'incidenza delle attività estere, sia sul totale attivo consolidato, sia sul totale proventi consolidati, è da ritenersi trascurabile.

(B)Fatturato

Il fatturato fa riferimento al Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato, che al 31 dicembre 2024 ammonta a 5.840,1 milioni (5.185,3 milioni al 31 dicembre 2023). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2024.

In termini di risorse full-time equivalent, il dato al 31 dicembre 2024, che include anche i contratti a Co.Co.Pro. e di Stage, è pari a 18.490 (18.754 al 31 dicembre 2023).

(D)Utile o perdita prima delle imposte

L'utile/perdita prima delle imposte del Gruppo corrisponde alle voci 290 e 320 dello schema di conto economico consolidato pari a +2.596,2 milioni (+1.777,6 milioni al 31 dicembre 2023). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2024.

(E) Imposte sull'utile o sulla perdita

Le imposte sull'utile del Gruppo dell'esercizio 2024 sono pari all'importo esposto alla voce 300 dello schema di conto economico consolidato ed ammontano all'importo negativo di -675,9 milioni (-513,2 milioni al 31 dicembre 2023). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2024.

Nella successiva tabella viene fornito il dettaglio delle imposte sul reddito dell'esercizio ripartito per Paese.

Imposte sull'utile del Gruppo – suddivisione per Paese
(in milioni di euro)
2024 2023
Italia (674,4) (513,0)
Irlanda (1,4) -
Svizzera (0,1) (0,2)
Altri Paesi - -
Totale (675,9) (513,2)

Come evidenziato nella Nota integrativa consolidata, Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300, si precisa che le imposte relative a stati esteri si riferiscono alle imposte determinate ai sensi della regolamentazione fiscale svizzera per le controllate Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. con sede in Svizzera, pari a 0,1 milioni (0,2 milioni al 31 dicembre 2023) e della regolamentazione fiscale irlandese per la controllata BBPM Life dac.

(F) Contributi pubblici ricevuti

Il Gruppo Banco BPM nel corso dell'esercizio 2024 ha ricevuto contributi pubblici per l'effettuazione di corsi di formazione del personale per complessivi 2,9 milioni (3,3 milioni al 31 dicembre 2023) e 2,4 milioni per l'assunzione e stabilizzazione del personale.

Al riguardo si precisa che, nel novero di tali contributi, in ottemperanza alle disposizioni previste per la compilazione dell'informativa in oggetto, sono escluse le operazioni poste in essere con le banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

Relazioni e bilancio dell'Impresa

Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella presente Relazione.

Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

Le definizioni degli indicatori e delle principali grandezze patrimoniali ed economiche oggetto di commento nella presente relazione sono illustrate nella successiva sezione "Risultati" cui si rimanda per maggiori dettagli.

Negli allegati al bilancio viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

(milioni di euro) 2024 2023 (*) Variaz.
Dati economici
Margine finanziario 3.559,8 3.437,0 3,6%
Commissioni nette 1.782,1 1.736,8 2,6%
Proventi operativi 5.357,0 5.078,4 5,5%
Oneri operativi (2.450,8) (2.342,8) 4,6%
Risultato della gestione operativa 2.906,2 2.735,6 6,2%
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.362,0 2.012,4 17,4%
Risultato netto dell'esercizio 1.850,2 1.447,3 27,8%

(*) I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

(milioni di euro) 31/12/2024 31/12/2023 (*) Variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 181.474,0 185.318,0 (2,1%)
Finanziamenti verso clientela (netti) 99.344,4 103.455,9 (4,0%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 51.288,8 41.961,1 22,2%
Patrimonio netto 14.274,1 13.802,4 3,4%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 123.162,2 119.867,4 2,7%
Raccolta diretta con certificates a capitale protetto 128.100,0 123.693,0 3,6%
Raccolta indiretta 100.080,9 92.594,4 8,1%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 96.076,8 88.203,3 8,9%
- Risparmio gestito 54.625,7 51.278,5 6,5%
- Fondi comuni e Sicav 38.983,5 36.647,1 6,4%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 736,2 603,4 22,0%
- Polizze assicurative 14.906,0 14.028,0 6,3%
- Risparmio amministrato 45.455,2 41.315,9 10,0%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 41.451,1 36.924,8 12,3%

(*) I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

31/12/2024 31/12/2023 Variaz.
Assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 17.798 18.100 (302)
Numero degli sportelli bancari 1.379 1.382 (3)

(*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della Società.

Indici economici, finanziari e altri dati

31/12/2024 31/12/2023 (*)
Indici di redditività (%)
Return on Equity (ROE) 16,21% 13,29%
Return on tangible equity (ROTE) 17,86% 14,70%
Return on asset (ROA) 1,02% 0,78%
Margine finanziario / Proventi operativi 66,5% 67,68%
Commissioni nette / Proventi operativi 33,3% 34,20%
Oneri operativi / Proventi operativi (cost/income ratio) 45,7% 46,13%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (1) 5.581,8 5.715,8
Proventi operativi per dipendente (1) 301,0 280,6
Oneri operativi per dipendente (1) 137,7 129,4
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,5% 0,61%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 1,0% 1,13%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 3,4% 4,54%
Texas Ratio 11,96% 14,60%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 28,26% 22,64%
Derivati attivi / Totale attivo 1,55% 1,30%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,98% 0,78%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,57% 0,53%
Derivati di negoziazione netti / Totale attivo 0,17% 0,03%
Loan to deposit (Impieghi netti / Raccolta diretta) 80,66% 86,31%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (2) 15,59% 14,79%
Tier 1 capital ratio (2) 17,87% 17,04%
Total capital ratio (2) 20,93% 19,80%
Indice di leva finanziaria 5,32% 5,36%
Titolo azionario BANCO BPM SPA
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 7,812 4,781
- Massimo 7,960 5,324
- Minimo 4,732 3,403
- Media 6,109 4,259

(*) I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

(1) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(2) I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2024 stati calcolati includendo il risultato netto dell'esercizio 2024 al netto dei dividendi proposti e delle altre destinazioni dell'utile.

Relazione sulla gestione dell'Impresa

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Per l'illustrazione dei principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 si rimanda all'informativa contenuta nella Relazione sulla Gestione del Bilancio Consolidato.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico nel seguito esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento della Banca fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile comprensione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione applicati in sede di predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2023, salvo quanto di seguito precisato.

Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato

Con riferimento al prospetto di stato patrimoniale, nel corso del quarto trimestre si sono rese necessarie alcune riclassifiche dei saldi comparativi per riflettere una diversa esposizione di alcune attività finanziarie.

In maggior dettaglio, a partire dal 31 dicembre 2024, per consentire una più immediata e facile comprensione dell'evoluzione della qualità creditizia degli impieghi verso la clientela, l'aggregato dei titoli di debito senior rivenienti dalle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, con sottostanti crediti deteriorati, precedentemente classificati tra i "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato – finanziamenti verso clientela", sono ricondotti nella voce "Altre attività finanziarie – al costo ammortizzato".

Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dei periodi precedenti sono stati conseguentemente riclassificati.

Modifiche espositive dello schema di conto economico riclassificato

Con riferimento al prospetto di conto economico, nel corso del 2024 si sono rese necessarie alcune riclassifiche dei saldi comparativi:

  • i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, svolte dalla controllata Tecmarket Servizi S.p.A., che risultavano esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati tra le "Commissioni nette";
  • i proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023, figurano nella voce "Commissioni nette" del conto economico riclassificato. Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dei precedenti periodi, che risultavano esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati tra le "Commissioni nette".

Tale rappresentazione consente un confronto più omogeneo con le commissioni attive percepite dal Gruppo per la distribuzione dei servizi connessi alla monetica1 , a seguito del perfezionamento del progetto di valorizzazione del business della monetica stessa, avvenuto in data 30 settembre 2024;

• la plusvalenza registrata per effetto del riassetto dei sistemi di pagamento trova rappresentazione nella nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatto monetica al netto delle imposte"; trattasi di una voce creata ad hoc, dopo l'aggregato relativo al risultato dell'operatività corrente, con l'obiettivo di semplificare l'illustrazione dei risultati economici e garantire un confronto, più immediato e su basi omogenee, dei risultati comparativi.

1 Servizi relativi sia al Merchant Acquiring e gestione dei POS, sia all'Issuing e distribuzione di carte di pagamento.

Prospetti contabili riclassificati

Stato Patrimoniale riclassificato

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2024 31/12/2023 (*) Var. ass. Var. %
Cassa e disponibilità liquide 11.967.877 19.768.619 (7.800.742) (39,5%)
Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 102.673.650 107.451.042 (4.777.392) (4,4%)
- Finanziamenti verso banche 3.329.231 3.995.135 (665.904) (16,7%)
- Finanziamenti verso clientela 99.344.419 103.455.907 (4.111.488) (4,0%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 51.288.815 41.961.090 9.327.725 22,2%
- Valutate al fair value con impatto a conto economico 9.317.574 4.648.720 4.668.854 100,4%
- Valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.279.952 10.336.841 2.943.111 28,5%
- Valutate al costo ammortizzato 28.691.289 26.975.529 1.715.760 6,4%
Partecipazioni 2.804.332 3.106.621 (302.289) (9,7%)
Attività materiali 2.417.894 2.769.336 (351.442) (12,7%)
Attività immateriali 1.166.375 1.155.043 11.332 1,0%
Attività fiscali 3.176.823 4.006.828 (830.005) (20,7%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 443.439 454.089 (10.650) (2,3%)
Altre voci dell'attivo 5.534.817 4.645.374 889.443 19,1%
Totale attività 181.474.022 185.318.042 (3.844.020) (2,1%)
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2024 31/12/2023 Var. ass. Var. %
Raccolta diretta 123.162.172 119.867.412 3.294.760 2,7%
- Debiti verso clientela 101.290.821 99.854.279 1.436.542 1,4%
- Titoli e passività finanziarie designate al fair value 21.871.351 20.013.133 1.858.218 9,3%
Debiti verso banche 9.536.941 23.411.868 (13.874.927) (59,3%)
Debiti per leasing 637.626 664.916 (27.290) (4,1%)
Altre passività finanziarie valutate al fair value 28.728.111 23.924.955 4.803.156 20,1%
Fondi del passivo 940.462 845.098 95.364 11,3%
Passività fiscali 307.378 271.382 35.996 13,3%
Passività associate ad attività in via di dismissione 1.209 204.318 (203.109) (99,4%)
Altre voci del passivo 3.885.995 2.325.660 1.560.335 67,1%
Totale passività 167.199.894 171.515.609 (4.315.715) (2,5%)
Patrimonio netto 14.274.128 13.802.433 471.695 3,4%
Totale passività e Patrimonio Netto 181.474.022 185.318.042 (3.844.020) (2,1%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Conto Economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate 2024 2023 (*) Var. ass. Var. %
(migliaia di euro)
Margine di interesse 3.380.116 3.194.458 185.658 5,8%
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 179.706 242.584 (62.878) (25,9%)
Margine finanziario 3.559.822 3.437.042 122.780 3,6%
Commissioni nette 1.782.128 1.736.839 45.289 2,6%
Altri proventi netti di gestione 23.278 22.729 549 2,4%
Risultato netto finanziario (8.274) (118.239) (109.965) (93,0%)
Altri proventi operativi 1.797.132 1.641.329 155.803 9,5%
Proventi operativi 5.356.954 5.078.371 278.583 5,5%
Spese per il personale (1.646.132) (1.573.070) 73.062 4,6%
Altre spese amministrative (542.063) (526.961) 15.102 2,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (262.594) (242.779) 19.815 8,2%
Oneri operativi (2.450.789) (2.342.810) 107.979 4,6%
Risultato della gestione operativa 2.906.165 2.735.561 170.604 6,2%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (462.907) (558.533) (95.626) (17,1%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (52.098) (143.921) (91.823) (63,8%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (8.566) (2.083) 6.483 311,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (22.455) (18.787) 3.668 19,5%
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 1.846 201 1.645 n.s.
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.361.985 2.012.438 349.547 17,4%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (735.116) (567.620) 167.496 29,5%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.626.869 1.444.818 182.051 12,6%
Oneri sistemici al netto delle imposte (66.967) (123.682) (56.715) (45,9%)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (139.178) - (139.178) n.s.
Impatto Monetica al netto delle imposte 493.125 - 493.125 n.s.
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 8.802 (8.802) n.s.
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (5.883) 140.608 (146.491) n.s.
Impairment su partecipazioni (38.845) - (38.845) n.s.
Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni
di certificates (OCR) al netto delle imposte
1.213 - 1.213 n.s.
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (20.166) (23.272) (3.106) (13,3%)
Risultato netto dell'esercizio 1.850.168 1.447.274 402.894 27,8%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione".

Nota metodologica

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale di Banco BPM S.p.A. fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura". Come in precedenza illustrato, sono inoltre esclusi i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, esposti tra le "Altre attività finanziarie e derivati di copertura";
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei

finanziamenti verso clientela. Tale aggregato include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato e dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati in precedenza citati;

• l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e "120. Altre attività".

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta" si compone delle voci "10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato), "10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e "30. Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value";
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce "10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci "20. Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e "40. Derivati di copertura";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci "90. Trattamento di fine rapporto del personale" e "100. Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e "80. Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci "110. Riserve da valutazione", "130. Strumenti di capitale", "140. Riserve", "145. Acconti su dividendi , "160. Capitale", "170. Azioni proprie (-) e "180. Utile/Perdita d'esercizio".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • gli utili/perdite da cessione partecipazioni, nonché gli effetti delle rivalutazioni e svalutazioni delle partecipate valutate a patrimonio netto, che trovano rappresentazione nella voce 220, sono riclassificati all'interno del "Margine finanziario";
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • i dividendi su azioni detenute in società collegate (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Margine Finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività rappresentate dai certificates, che nel conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 trova esposizione nelle voci "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" e "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento;
  • I recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 200) sono stati portati a diretta riduzione delle "Altre spese amministrative", dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri sistemici al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • gli oneri connessi al Piano di incentivazione all'esodo, rilevati nella voce "Spese per il personale", sono ricondotti in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte";

  • gli effetti contabili riconducibili alle operazioni finalizzate alla riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto Monetica al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Utili/Perdite delle partecipazioni", "Utili/Perdite da cessioni di investimenti" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili";
  • gli impatti economici complessivi correlati al riassetto dell'attività di bancassurance sono esposti in una voce ad hoc denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte", comprensiva dei relativi effetti fiscali;
  • l'impatto derivante dall'impairment test condotto sulle partecipazioni in imprese collegate è esposto nella voce ad hoc denominata "Impairment su partecipazioni";
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" viene esposto nella voce ad hoc "Impatto della Variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates (OCR), al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività;
  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 190 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

In aggiunta all'informativa finanziaria predisposta sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, la presente relazione contiene alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione della Banca.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

In particolare si precisa che gli indicatori alternativi di performance:

  • si basano esclusivamente su dati storici e non sono indicativi di performance future;
  • non sono determinati in base ai principi contabili IFRS e non sono soggetti a revisione contabile;
  • sono calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, se non diversamente specificato, e devono essere letti congiuntamente alle informazioni finanziarie contenute nella presente relazione;
  • poiché non tutte le società calcolano gli IAP in modo omogeneo, gli indicatori utilizzati da Banco BPM potrebbero non essere coerenti con parametri simili utilizzati da altre società;
  • sono calcolati in modo coerente e omogeneo per i periodi cui si riferiscono le informazioni finanziarie della presente relazione.

Nel seguito si fornisce un elenco dei principali IAP contenuti nella presente relazione, con indicazione della metodologia di calcolo1 :

  • raccolta diretta: comprende la provvista da clientela rappresentata da depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito e altri titoli, debiti e certificates a capitale protetto. Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, a decorrere dall'esercizio 2024 la raccolta diretta bancaria totale include anche le operazioni di pronti contro termine a breve termine. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo;
  • raccolta indiretta: dato gestionale che comprende la provvista derivante da risparmio gestito e amministrato, al netto della raccolta sottostante i certificates a capitale protetto, inclusi nella raccolta diretta;

1 Gli indicatori alternativi di performance relativi agli impieghi si riferiscono, ove non diversamente specificato, all'aggregato dei crediti verso clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

  • impieghi/crediti netti verso clientela: aggregato rappresentato dai finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato al netto dei crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Come descritto in precedenza, a decorrere dalla situazione contabile al 31 dicembre 2024 sono inoltre esclusi i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, esposti tra le attività finanziarie;
  • esposizioni nette deteriorate: aggregato che include sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate;
  • NPE ratio lordo: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde e quelle totali lorde riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • NPE ratio netto: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate nette e quelle totali nette riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • costo del credito o costo del rischio: calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette su crediti verso la clientela ed il totale delle esposizioni per cassa verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi;
  • indice di copertura delle sofferenze: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde;
  • indice di copertura delle inadempienze probabili: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su inadempienze probabili e l'importo delle inadempienze probabili lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni scadute: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su esposizioni scadute e l'importo delle esposizioni scadute lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni in bonis: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette sul totale delle esposizioni in bonis e l'importo delle esposizioni totali lorde in bonis;
  • sofferenze nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • inadempienze probabili nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle inadempienze probabili nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • sofferenze nette/patrimonio netto: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul patrimonio netto;
  • Texas ratio: calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati e il patrimonio netto tangibile (al netto dei relativi effetti fiscali);
  • patrimonio netto tangibile: differenza tra l'ammontare del patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e l'importo delle attività immateriali (al netto dei relativi effetti fiscali differiti);
  • attività finanziarie e derivati di copertura/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato delle attività finanziarie e derivati di copertura desumibile dallo stato patrimoniale riclassificato e il totale attivo;
  • derivati attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione e di copertura esposti nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di negoziazione esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di copertura attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di copertura esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione netti/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione netti (corrispondente allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione") ed il totale attivo;
  • loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta): calcolato come rapporto tra gli impieghi netti verso clientela e l'aggregato della raccolta diretta da clientela;
  • cost/income ratio: calcolato come rapporto tra le oneri operativi e proventi operativi risultanti dallo schema del Conto economico riclassificato;
  • ROE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto (ad esclusione del risultato dell'esercizio e degli strumenti di capitale AT 1 e dell'anticipo su dividendi);
  • ROTE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio, gli strumenti di capitale AT 1, l'anticipo su dividendi e le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali;
  • ROA: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e totale attivo;

  • margine finanziario/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati del margine finanziario e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • commissioni nette/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati delle commissioni nette e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • crediti a clientela (netti) per dipendente: calcolato come rapporto tra i crediti netti verso clientela e il numero medio dei dipendenti;
  • proventi operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra i proventi operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • oneri operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra gli oneri operativi e il numero medio dei dipendenti.

Gli indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità contenuti nella presente relazione sono calcolati applicando le specifiche disposizioni normative e regolamentari.

Componenti non ricorrenti del conto economico riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che la policy adottata dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio "Hold to Collect" (HtC) alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia da valutazione, sia per perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2024 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

• la voce "risultato netto finanziario" include la perdita, pari a -15,4 milioni, conseguita per effetto della cessione dei titoli mezzanine sottoscritti da Banco BPM nell'ambito della revisione degli accordi contrattuali relativi alla riorganizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo (c.d. progetto Square);

  • la voce "rettifiche nette su crediti verso clientela" include l'impatto, pari a -34,1 milioni, derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate svalutazioni nette per -52,1 milioni, per tenere conto degli aggiornamenti di valore peritali piuttosto che dei prezzi desunti da trattative di vendita in corso, di cui -6,6 milioni riconducibili al portafoglio immobiliare relativo al progetto Square;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" è rilevato lo stanziamento, pari a -10,2 milioni, relativo alla stima degli oneri che Banco BPM si è impegnato a rifondere all'acquirente con riferimento a due immobili inclusi nel portafoglio oggetto di cessione (c.d. progetto Square). Sono inoltre ricompresi stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per -1 milioni. L'impatto complessivo sulla voce in esame ammonta pertanto a -11,3 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" positivo per 1,8 milioni;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +31 milioni;
  • nella voce "oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte" è rilevata la stima degli oneri che si prevede di sostenere a fronte dell'accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre per l'esodo volontario attraverso l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, pari a -127,6 milioni (-190,6 milioni lordi). La voce in esame include inoltre l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo e pari a -11,6 milioni al netto del relativo effetto fiscale (-17,3 milioni lordi). L'impatto complessivo sulla voce in esame ammonta pertanto a -139,2 milioni (-207,9 milioni lordi);
  • nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impatto monetica, al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti, positivi e pari a complessivi 493,1 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate il 30 settembre per la riorganizzazione del business della monetica;
  • nella voce "impatti Bancassurance al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti, per complessivi 5,9 milioni negativi, riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, al netto del relativo effetto fiscale;
  • la voce "impairment su partecipazioni" include la minusvalenza registrata su alcune quote partecipative, pari a -38,8 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto dell'esercizio 2024 positivo e pari a 229 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che gli eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari della Banca, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Le componenti non ricorrenti riferite all'esercizio 2023, determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati e considerando quanto scritto in premessa sui dati comparativi, risultavano le seguenti:

  • la voce "spese per il personale" include lo stanziamento relativo agli oneri che si prevede di sostenere a fronte degli accordi con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'esodo anticipato del personale per complessivi 10,2 milioni, al netto dei rilasci di passività rilevate nei precedenti esercizi per 20,2 milioni;
  • La voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include un effetto positivo di 16,9 milioni, considerato di natura non ricorrente, in quanto correlato alla sistemazione di alcune anomalie nella contabilizzazione dei contratti di leasing in precedenti esercizi, che ne avevano comportato l'addebito di maggiori ammortamenti principalmente riconducibili ai contratti di affitto passivi;
  • la voce "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela", negativa per 91,7 milioni, include gli impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati;
  • la voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a -143,9 milioni, rappresenta l'effetto economico negativo derivante dalle valutazioni al 31 dicembre 2023 del patrimonio immobiliare della Banca che tiene conto sia dell'aggiornamento delle perizie, sia dei valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso;

  • gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" include lo stanziamento relativo alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 14,4 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per 0,2 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti e sono positive per 73,7 milioni;
  • nella voce "impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato l'effetto, positivo per 8,8 milioni, derivante dalla scadenza del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento operato in precedenti esercizi;
  • nella voce "impatti Bancassurance al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti positivi, per complessivi 140,6 milioni, riconducibili alle operazioni straordinarie perfezionate nel mese di dicembre nell'ambito della riorganizzazione dell'attività di bancassurance nel Gruppo.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto dell'esercizio 2023 positivo e pari a 0,09 milioni.

Dati patrimoniali

L'attività di intermediazione creditizia

Cassa e disponibilità liquide

La voce presenta un decremento di 7.800,7 milioni, passando dai 19.768,6 milioni del 2023 agli 11.967,9 milioni del 2024. La variazione è imputabile al minor importo del deposito a breve termine presso Banca d'Italia, passato dai 17,4 miliardi del 2023 ai 11,0 miliardi del 2024.

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 98.623.800 80,1% 97.515.131 81,4% 1.108.669 1,1%
- conti correnti e depositi a vista 97.174.188 78,9% 97.269.620 81,1% (95.432) (0,1%)
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.449.612 1,2% 245.511 0,2% 1.204.101 n.s.
Titoli 21.853.056 17,7% 19.994.838 16,7% 1.858.218 9,3%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 21.851.909 17,7% 19.991.895 16,7% 1.860.014 9,3%
- certificati di deposito e altri titoli 1.147 0,0% 2.943 0,0% (1.796) (61,0%)
Pronti contro termine 1.160.918 0,9% 1.250.930 1,0% (90.012) (7,2%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.524.398 1,2% 1.106.513 0,9% 417.885 37,8%
Raccolta diretta 123.162.172 100,0% 119.867.412 100,0% 3.294.760 2,7%
Altra raccolta (Certificates a capitale
protetto e altre passività al fair value) (*)
4.938.077 3.825.549 1.112.528 29,1%
Totale raccolta diretta con certificates 128.100.249 123.692.961 4.407.288 3,6%

(*) Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, a decorrere dall'esercizio 2024 la raccolta diretta totale include anche le operazioni di pronti contro termine. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo.

Al 31 dicembre 2024 la raccolta diretta totale è pari a 128.100,2 milioni, in aumento del 3,6% rispetto al 31 dicembre 2023. Si evidenzia un incremento della componente conti correnti e depositi a vista per 1,1 miliardi e della componente rappresentata dai titoli obbligazionari emessi per effetto delle nuove emissioni che hanno superato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza. In aumento anche la raccolta in certificates (+29,1%).

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 54.625.664 54,6% 51.278.479 55,4% 3.347.185 6,5%
fondi comuni e SICAV 38.983.458 39,0% 36.647.088 39,6% 2.336.370 6,4%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 736.221 0,7% 603.411 0,7% 132.810 22,0%
polizze assicurative 14.905.985 14,9% 14.027.981 15,1% 878.004 6,3%
Raccolta amministrata 45.455.233 45,4% 41.315.900 44,6% 4.139.333 10,0%
Totale raccolta indiretta 100.080.897 100,0% 92.594.379 100,0% 7.486.518 8,1%
Raccolta sottostante certificates a capitale
protetto 4.004.145 4.391.107 (386.962) (8,8%)
Totale raccolta indiretta senza certificates 96.076.752 88.203.273 7.873.479 8,9%

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto1 ammonta al 31 dicembre 2024 a 96,1 miliardi, in aumento dell'8,9% rispetto agli 88,2 miliardi del 31 dicembre 2023.

La componente della raccolta gestita ammonta a 54,6 miliardi, in aumento rispetto ai 51,3 miliardi del 31 dicembre 2023 (+6,5%) principalmente grazie al contributo dei fondi comuni e Sicav, che registrano un incremento del 6,4%; in aumento anche la raccolta riferita al comparto bancassurance.

La raccolta amministrata, è pari a 45,5 miliardi, evidenziando un aumento di 4,1 miliardi rispetto a fine 2023.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 76.430.662 76,9% 78.439.904 75,8% (2.009.242) (2,6%)
Conti correnti 7.201.901 7,2% 7.062.201 6,8% 139.700 2,0%
Pronti contro termine 2.997.838 3,0% 4.829.319 4,7% (1.831.481) (37,9%)
Leasing finanziario 311.026 0,3% 518.682 0,5% (207.656) (40,0%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni
del quinto 471.420 0,5% 666.206 0,6% (194.786) (29,2%)
Altre operazioni 11.931.572 12,0% 11.939.595 11,5% (8.023) (0,1%)
Totale crediti netti verso la clientela 99.344.419 100,0% 103.455.907 100,0% (4.111.488) (4,0%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Al 31 dicembre 2024 i crediti netti verso clientela sono pari a 99.344,4 milioni, registrando una decremento del 4,0% rispetto al 2023. La contrazione è riferibile sia alle esposizioni performing (-3,8%), sia alle esposizioni non performing (-15,1%). L'unica voce in controtendenza è quella relativa ai conti correnti, in aumento del 2%.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto.

La qualità del credito

Le successive tabelle evidenziano distintamente l'esposizione lorda ed i fondi rettificativi.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2024 31/12/2023 (*) Variazione
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% ass. %
Sofferenze 491.225 0,5% 626.229 0,61% (135.004) (21,6%)
Inadempienze probabili 979.745 1,0% 1.169.692 1,1% (189.947) (16,2%)
Esposizioni scadute deteriorate 110.021 0,11% 67.133 0,1% 42.888 63,9%
Esposizioni deteriorate 1.580.991 1,6% 1.863.054 1,8% (282.063) (15,1%)
Finanziamenti non deteriorati 97.763.428 98,4% 101.592.853 98,2% (3.829.425) (3,8%)
Esposizioni in bonis 97.763.428 98,4% 101.592.853 98,2% (3.829.425) (3,8%)
Totale crediti verso la clientela 99.344.419 100,0% 103.455.907 100,0% (4.111.488) (4,0%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 dicembre 2024, a 1.581,0 milioni in calo rispetto ai 1.863,1 milioni del 31 dicembre 2023. Le operazioni di cessione realizzate nell'esercizio hanno portato l'incidenza delle attività deteriorate nette all'1,6%, rispetto all'1,8% del 2023.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela
31/12/2024 31/12/2023 (*)
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 1.158.745 (667.520) 491.225 57,61% 1.601.345 (975.116) 626.229 60,89%
Inadempienze probabili 1.587.312 (607.567) 979.745 38,28% 2.090.666 (920.974) 1.169.692 44,05%
Esposizioni scadute deteriorate 142.426 (32.405) 110.021 22,75% 93.453 (26.320) 67.133 28,16%
Esposizioni deteriorate 2.888.483 (1.307.492) 1.580.991 45,27% 3.785.464 (1.922.410) 1.863.054 50,78%
di cui: forborne 996.909 (413.553) 583.356 41,48% 1.457.624 (656.381) 801.243 45,03%
Finanziamenti non deteriorati 98.203.974 (440.546) 97.763.428 0,45% 102.017.044 (424.191) 101.592.853 0,42%
Esposizioni in bonis 98.203.974 (440.546) 97.763.428 0,45% 102.017.044 (424.191) 101.592.853 0,42%
di cui: primo stadio 89.187.638 (85.743) 89.101.895 0,10% 89.825.297 (103.616) 89.721.681 0,12%
di cui: secondo stadio 9.016.336 (354.803) 8.661.533 3,94% 12.191.747 (320.575) 11.871.172 2,63%
di cui: forborne 1.439.157 (101.283) 1.337.874 7,04% 1.736.371 (65.457) 1.670.914 3,77%
Totale crediti verso la clientela 101.092.457 (1.748.038) 99.344.419 1,73% 105.802.508 (2.346.601) 103.455.907 2,22%
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione. I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello stato patrimoniale riclassificato e alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 1.158,7 milioni ed a 491,2 milioni con una percentuale di copertura pari al 57,61%.

Le inadempienze probabili al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 1.587,3 milioni ed a 979,7 milioni con una percentuale di copertura pari al 38,28%. Le esposizioni scadute deteriorate al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 142,4 milioni ed a 110,0 milioni con una percentuale di copertura pari al 22,75%. La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,45% (nel 2023 era pari allo 0,42%).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2024 31/12/2023 (*) Var. ass. Var. %
Titoli di debito 42.270.926 37.202.405 5.068.521 13,6%
- Attività detenute per la negoziazione 985.214 111.791 873.423 n.s.
- Attività designate al FV - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 21.454 54.860 (33.406) (60,9%)
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 12.572.969 10.060.225 2.512.744 25,0%
- Attività valutate al CA 28.691.289 26.975.529 1.715.760 6,4%
Titoli di capitale e quote di OICR 3.673.308 1.799.183 1.874.125 104,2%
- Attività detenute per la negoziazione 1.238.781 30.643 1.208.138 n.s.
- Attività designate al FV - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 1.727.544 1.491.924 235.620 15,8%
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 706.983 276.616 430.367 155,6%
Finanziamenti 2.526.336 542.459 1.983.877 365,7%
Strumenti derivati 2.818.245 2.417.043 401.202 16,6%
- Derivati finanziari di negoziazione 1.785.597 1.438.073 347.524 24,2%
- Derivati finanziari di copertura 1.032.648 978.970 53.678 5,5%
Totale 51.288.815 41.961.090 9.327.725 22,2%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio al precedente paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione.

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a 51,3 miliardi e sono in crescita del 22,2% rispetto a 42,0 miliardi del 31 dicembre 2023. L'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+13,6%).

Nella voce Finanziamenti sono ricompresi i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value per effetto delle risultanze dell'SPPI test (523,0 milioni) e le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione per 2.003,3 milioni. Nel 2023 ammontavano rispettivamente a 472,5 milioni e 69,9 milioni.

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2024 ammonta a 32.852,7 milioni. I titoli di stato emessi da Italia, Francia, Spagna e Germania rappresentano l'86% del totale. Da rilevare poi l'ammontare, tra le esposizioni verso paesi non UE, dei titoli USA per 3.430,5 milioni.

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 1.017.014 30,5% 933.326 23,4% 83.688 9,0%
Crediti verso altre banche 2.312.217 69,5% 3.061.809 76,6% (749.592) (24,5%)
Depositi a scadenza 92.672 2,8% 246.590 6,2% (153.918) (62,4%)
Pronti contro termine 201.913 6,1% 779.396 19,5% (577.483) (74,1%)
Altri finanziamenti 2.017.632 60,6% 2.035.823 51,0% (18.191) (0,9%)
Totale crediti (A) 3.329.231 100,0% 3.995.135 100,0% (665.904) (16,7%)

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 1.784.564 18,7% 17.042.573 72,8% (15.258.009) (89,5%)
Operazioni di rifinanziamento 2.598.884 27,3% 16.070.829 68,6% (13.471.945) (83,8%)
Altri debiti (814.320) (8,5%) 971.744 4,2% (1.786.064) n.s.
Debiti verso altre banche 7.752.377 81,3% 6.369.295 27,2% 1.383.082 21,7%
Conti correnti e depositi a vista 1.927.786 20,2% 1.244.551 5,3% 683.235 54,9%
Depositi a scadenza 247.414 2,6% 204.199 0,9% 43.215 21,2%
Pronti contro termine 5.014.965 52,6% 4.189.849 17,9% 825.116 19,7%
Altri debiti 562.212 5,9% 730.696 3,1% (168.484) (23,1%)
Totale debiti (B) 9.536.941 100,0% 23.411.868 100,0% (13.874.927) (59,3%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (6.207.710) (19.416.733) (13.209.023) (68,0%)
Debiti verso banche centrali:
operaz. di rifinanz.
(2.598.884) (16.070.829) (13.471.945) (83,8%)
Saldo interbancario
(escl. operaz. di rifinanz.)
(3.608.826) (3.345.904) 262.922 7,9%
Sbilancio v/banche centrali
(escl. operaz. di rifin.)
1.831.334 (38.418) 1.869.752 n.s.
Saldo interbancario verso altre
banche
(5.440.160) (3.307.486) 2.132.674 64,5%

L'esposizione interbancaria netta è negativa per 6.207,7 milioni in calo del 68,0% rispetto al dato del 31 dicembre 2023. L'impatto negativo è da attribuire alla scadenza di tre operazioni di rifinanziamento presso BCE, TLTRO III, di cui la più rilevante quella di 10 miliardi scaduta a marzo.

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -5.440,2 milioni (-3.307,5 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Le partecipazioni

L'importo comprende partecipazioni controllate in via esclusiva per 1.573,3 milioni e partecipazioni in società collegate per 1.231,0 milioni. Le partecipazioni in SelmaBipiemme Leasing S.p.A., per 41 milioni, in Burgos Leasco S.r.l. e Tago LeaseCo S.r.l. trovano rappresentazione tra le "Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione" in virtù degli accordi di vendita.

Nel mese di settembre si è perfezionata l'operazione relativa alla riorganizzazione del business della monetica per il quale si rimanda ai paragrafi "Riorganizzazione del business della monetica" contenuti nella Relazione sulla gestione consolidata e nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2024 31/12/2023 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 1.990.111 1.991.235 (1.124) (0,1%)
- valutate al costo 729.799 752.471 (22.672) (3,0%)
- valutate al fair value 1.260.312 1.238.764 21.548 1,7%
Attività materiali a scopo di investimento 427.783 778.101 (350.318) (45,0%)
- valutate al costo - - -
- valutate al fair value 427.783 778.101 (350.318) (45,0%)
Totale attività materiali (voce 80) 2.417.894 2.769.336 (351.442) (12,7%)
Attività materiali in dismissione (voce 110) 366.609 148.727 217.882 146,5%
Totale attività materiali 2.784.503 2.918.063 (133.560) (4,6%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al fair
value
31/12/2024 31/12/2023
1. Attività di proprietà 76.278 1.260.312 1.336.590 1.305.429
- terreni - 878.772 878.772 862.388
- fabbricati - 328.584 328.584 323.420
- altre 76.278 52.956 129.234 119.621
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 653.521 - 653.521 685.806
- terreni - - - -
- fabbricati 608.481 - 608.481 657.080
- altre 45.040 - 45.040 28.726
Totale 729.799 1.260.312 1.990.111 1.991.235

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento Valutate al
Valutate al fair
(migliaia di euro) costo value 31/12/2024 31/12/2023
1. Attività di proprietà - 427.783 427.783 778.101
- terreni - 243.676 243.676 446.523
- fabbricati - 184.107 184.107 331.578
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
- terreni - - - -
- fabbricati - - - -
Totale - 427.783 427.783 778.101

Al 31 dicembre 2024 le attività materiali detenute ammontano a 2.784,5 milioni (2.918,1 milioni il dato al 31 dicembre scorso) ed includono attività in via di dismissione per 366,6 milioni (148,7 milioni al 31 dicembre 2023), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

La valutazione al fair value degli immobili al 31 dicembre 2024 ha comportato un adeguamento negativo per 52,1 milioni, di cui 6,6 milioni riconducibili al portafoglio immobiliare relativo al progetto Square. Tale adeguamento è attribuibile al processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili e si riferisce principalmente a immobili detenuti a scopo di investimento.

Per maggiori dettagli sull'operazione Square si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 940,5 milioni (845,1 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 229,5 milioni (237,1 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 83,5 milioni (91,7 milioni al 31 dicembre 2023), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 121,3 milioni (133,8 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 506,2 milioni (382,5 milioni il dato di fine 2023).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 340,6 milioni (210,8 milioni al 31 dicembre 2023) e fondi per controversie legali e fiscali per 58,7 milioni (67,4 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale, Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100" si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, ai principali contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e alle principali vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2024, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato d'esercizio, ammonta a 14.274,1 milioni rispetto ai 13.802,4 milioni del precedente esercizio.

L'incremento complessivo di 471,7 milioni è da imputare principalmente alla redditività complessiva, in particolare all'utile registrato nell'esercizio, pari a 1.850,2 milioni.

I principali eventi avvenuti nel corso del 2024 sono stati l'erogazione del dividendo per - 848 milioni, l'acconto sul dividendo 2025 per – 606 milioni, l'emissione di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 400 milioni, il parziale riacquisto di due Additional Tier 1, emessi nell'aprile 2019 e nel gennaio 2020 per un valore nominale complessivo di – 256 milioni e il pagamento delle cedole relative agli stessi strumenti, emessi negli anni precedenti, per un valore al lordo dell'impatto fiscale pari a – 103,3 milioni.

I ratio patrimoniali

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2024 i ratio patrimoniali sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 15,59%;
  • Tier 1 Capital Ratio pari al 17,87%;
  • Total Capital Ratio pari al 20,93%.

Dati economici

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2024.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 1.119.461 768.161 351.300 45,7%
Interessi netti verso clientela 3.420.453 3.371.579 48.874 1,4%
Interessi netti verso banche (10.359) 3.947 (14.306) n.s.
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (677.911) (523.153) (154.758) 29,6%
Derivati di copertura (saldo netto) 20.801 81.674 (60.873) (74,5%)
Interessi netti su altre attività/passività (492.329) (507.750) 15.421 (3,0%)
Totale 3.380.116 3.194.458 185.658 5,8%

Il margine di interesse dell'esercizio è pari a 3.380,1 milioni in aumento del 5,8% rispetto al dato di fine 2023, principalmente grazie alle iniziative manageriali poste in essere per contrastare la contrazione dello spread commerciale, conseguente alla discesa dei tassi di interesse.

Dividendi e risultato delle partecipazioni

La diminuzione rispetto al precedente esercizio è da imputare al contributo dei risultati delle partecipazioni controllate in via esclusiva (valutate con il metodo del patrimonio netto) e dal minor apporto dei dividendi sulle partecipazioni collegate per i minori importi erogati da Agos S.p.A. e Anima Holding S.p.A..

Margine finanziario

Il margine finanziario dell'esercizio è pari a 3.559,8 milioni, in incremento del 3,6% rispetto al 2023.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2024 2023 (*) Var. ass. Var. %
Commissioni nette Prodotti di Risparmio 613.885 549.961 63.924 11,6%
- Indiretta upfront - gestionale 234.870 170.833 64.037 37,5%
- Indiretta running - gestionale 379.015 379.128 (113) 0,0%
Commissioni nette Altre 1.168.243 1.186.878 (18.635) (1,6%)
Investment Banking 5 25 (20) (80,0%)
Protezione Assicurativa (altro) 63.824 54.129 9.695 17,9%
Tenuta e gestione dei c/c 227.190 242.730 (15.540) (6,4%)
Finanziamenti (incluso credito al consumo e factoring) e crediti di
firma
568.364 540.374 27.990 5,2%
Servizi di incasso e pagamento e monetica 315.501 308.781 6.720 2,2%
Altri servizi imprese 114.558 109.189 5.369 4,9%
Commissioni passive su cartolarizzazioni sintetiche (85.205) (62.164) (23.041) 37,1%
Altri servizi (35.994) (6.186) (29.808) n.s.
Totale 1.782.128 1.736.839 45.289 2,6%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione".

Le commissioni nette dell'esercizio si attestano a 1.782,1 milioni, rispetto ai 1.736,8 milioni del 2023.

Altri proventi/oneri netti di gestione

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 6.269 6.466 (197) (3,0%)
Fitti attivi 34.672 38.675 (4.003) (10,4%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.768) (12.859) (909) 7,1%
Altri proventi ed oneri (*) (3.895) (9.553) 5.658 (59,2%)
Totale 23.278 22.729 549 2,4%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione".

Il saldo degli altri proventi netti di gestione è positivo per 23,3 milioni rispetto ai 22,7 milioni del 2023.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 75.344 10.980 64.364 n.s.
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 41.265 18.791 22.474 119,6%
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 69.520 24.213 45.307 187,1%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie 1.725 (1.438) 3.163 n.s.
Risultato netto dell'attività di copertura (7.013) (1.586) (5.427) 342,2%
Risultato delle attività e passività al fair value (189.115) (169.199) (19.916) 11,8%
Totale (8.274) (118.239) 109.965 (93,0%)

Il risultato netto finanziario è negativo e pari a -8,3 milioni, rispetto al dato di -118,2 milioni registrato al 31 dicembre 2023. L'aggregato in esame include dividendi per 69,5 milioni (24,2 milioni al 31 dicembre 2023), il risultato netto dell'attività di negoziazione per 75,3 milioni (11,0 milioni al 31 dicembre 2023) e da cessione di attività finanziarie per 41,3 milioni (18,8 milioni al 31 dicembre 2023) che hanno trovato parziale compensazione nel contributo negativo delle attività e passività designate al fair value e relativi derivati, pari a -189,1 milioni (-169,2 milioni al 31 dicembre 2023) ascrivibile principalmente al maggior costo della raccolta tramite certificates conseguente al rialzo dei tassi.

La voce include inoltre effetti non ricorrenti per 15,4 milioni derivanti dalla cessione dei titoli mezzanine sottoscritti da Banco BPM nell'ambito della revisione degli accordi contrattuali relativi al "progetto Square".

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2024 2023 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.646.132) (1.573.070) (73.062) 4,6%
Altre spese amministrative (542.063) (526.961) (15.102) 2,9%
- Imposte e tasse (305.509) (278.983) (26.526) 9,5%
- Servizi e consulenze (304.805) (300.364) (4.441) 1,5%
- Immobili (62.747) (65.782) 3.035 (4,6%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (18.346) (23.534) 5.188 (22,0%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (99.107) (98.804) (303) 0,3%
- Pubblicità e rappresentanza (15.151) (14.414) (737) 5,1%
- Altre spese amministrative (77.538) (83.594) 6.056 (7,2%)
- Recuperi di spese 341.140 338.514 2.626 0,8%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (262.594) (242.779) (19.815) 8,2%
- Rettifiche di valore su attività materiali (154.353) (144.303) (10.050) 7,0%
- Rettifiche di valore su attività immateriali (107.560) (97.332) (10.228) 10,5%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (681) (1.144) 463 (40,5%)
Totale (2.450.789) (2.342.810) (107.979) 4,6%

Le spese per il personale sono pari a 1.646,1 milioni, in aumento del 4,6% rispetto all'esercizio precedente. L'aumento è attribuibile ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del CCNL.

Le altre spese amministrative dell'esercizio sono pari a 542,1 milioni, in calo rispetto ai 527,0 milioni del precedente esercizio.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano complessivamente a 262,6 milioni contro i 242,8 milioni dell'esercizio precedente che includeva effetti non ricorrenti positivi per 16,9 milioni.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa si attesta nell'esercizio corrente a 2.906,2 milioni contro i 2.735,6 milioni del 2023.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2024 2023 (*) Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti al CA
verso clientela (399.474) (513.452) 113.978 (22,2%)
Terzo stadio (370.434) (489.125) 118.691 (24,3%)
Secondo stadio (60.046) (72.651) 12.605 (17,4%)
Primo stadio 22.132 45.242 (23.110) (51,1%)
Impaired acquisite o originate 8.874 3.082 5.792 187,9%
Utili/(perdite) da cessione di crediti (64.031) (45.546) (18.485) 40,6%
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni 598 465 133 28,6%
Totale (462.907) (558.533) 95.626 (17,1%)

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 462,9 milioni, in calo rispetto ai 558,5 milioni del 2023.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali risulta negativo per 52,1 milioni, rispetto ai -143,9 milioni del 2023, a seguito dell'adeguamento del valore di alcuni immobili.

Le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono pari a 8,6 milioni (nel 2023 erano pari a 2,1 milioni).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 22,5 milioni (18,8 milioni nel precedente esercizio).

La voce utili/perdite su partecipazioni e investimenti ammonta a +1,8 milioni (+0,2 milioni al 31 dicembre 2023).

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2024 sono negative per 735,1 milioni.

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 1.626,9 milioni e risulta in crescita del 12,6% rispetto al dato di 1.444,8 milioni dell'esercizio 2023.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati Oneri sistemici, al netto delle imposte per 67,0 milioni (123,7 milioni nel 2023) rappresentati dal contributo pagato al Fondo Interbancario Tutela Depositi (FITD), pari a 98,0 milioni lordi, e dall'ammontare stimato della prima quota contributiva dovuta al nuovo Fondo di Garanzia del settore assicurativo Vita, pari a 1,2 milioni lordi. Nell'esercizio precedente erano invece state addebitate la contribuzione al FITD, pari a 101,4 milioni lordi e l'ultima quota contributiva annuale dovuta al Single Resolution Fund, pari a 81,9 milioni lordi.

La voce oneri relativi all'incentivazione all'esodo, al netto delle imposte include la stima degli oneri che si prevede di sostenere a fronte dell'accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre per l'esodo volontario attraverso l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, nonché l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato a giugno 2024. L'impatto complessivo, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a -139,2 milioni (-207,9 milioni lordi).

Nella voce impatto monetica, al netto delle imposte, sono rilevati gli effetti positivi e pari a complessivi 493,1 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate in data 30 settembre 2024 per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento.

Nella voce impatti bancassurance, al netto delle imposte sono rilevati gli effetti, per complessivi -5,9 milioni, riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, al netto del relativo effetto fiscale.

La voce impairment su partecipazioni include la minusvalenza registrata su alcune quote partecipative, pari a - 38,8 milioni.

Nell'esercizio l'impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates (OCR), al netto delle imposte, è positivo per 1,2 milioni.

La voce del conto economico riclassificato, denominata Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte è negativa per 20,2 milioni rispetto ai - 23,3 milioni del 2023.

Il risultato netto dell'esercizio 2024 si chiude con un utile pari a 1.850,2 milioni rispetto a 1.447,3 milioni del precedente esercizio.

ALTRE INFORMAZIONI

A partire dal 1° gennaio 2017, il Banco BPM S.p.A. esercita, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario.

La presente Relazione di bilancio comprende il solo commento dei risultati della gestione della Capogruppo Banco BPM S.p.A.. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e specifiche normative, si rinvia a quanto esposto nella Nota integrativa del presente bilancio separato, nella Relazione sulla gestione consolidata e nella Nota integrativa consolidata.

In particolare, si rinvia alla nota integrativa del presente bilancio separato per quanto attiene:

  • le informazioni relative all'operatività e ai rapporti della Banca nei confronti di parti correlate (Parte H Operazioni con parti correlate);
  • l'elenco delle società controllate in via esclusiva, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole (Parte B – Attivo, Sezione 7 – Le Partecipazioni);
  • l'informativa relativa al possesso ed alla compravendita di azioni proprie (Parte B Passivo --- Sezione 12 Patrimonio dell'impresa);
  • la disamina degli eventi successivi intervenuti alla data di riferimento del bilancio (Parte A Politiche contabili);
  • le altre informazioni sul patrimonio (Parte F Informazioni sul patrimonio);
  • le operazioni di carattere straordinario (Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda).

Si rinvia invece alla relazione sulla gestione consolidata per quanto riguarda:

  • Il contesto economico;
  • Fatti di rilievo dell'esercizio;
  • Risultati per settore di attività;
  • La gestione dei rischi;
  • Attività di indirizzo, controllo e supporto;
  • Attività di ricerca e sviluppo;
  • Altre informazioni;
  • Evoluzione prevedibile della gestione.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123 bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonché pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.gruppo.bancobpm.it), sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

EVOLUZIONE DELLA RISERVA DI UTILI INDISPONIBILE AI SENSI DELL'ART. 6 DEL D. LGS. 28 FEBBRAIO 2005 N. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6 comma 1 lettera a) e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Non rientrano in tale prescrizione per espressa disposizione dell'articolo citato:

  • le plusvalenze iscritte nel conto economico come conseguenza della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di negoziazione;
  • le plusvalenze iscritte nel conto economico connesse all'operatività in cambi e di copertura.

In caso di utili di esercizio di importo inferiore a quello delle plusvalenze, la riserva è integrata, per la differenza, utilizzando le riserve di utili disponibili o, in mancanza, accantonando gli utili degli esercizi successivi.

In base al disposto dell'art. 6, comma 3, la riserva di cui al comma 2 si riduce in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate, anche attraverso l'ammortamento, o divenute insussistenti per effetto della svalutazione. L' articolo 6, comma 1 lettera b), dispone inoltre che non possono essere distribuite le riserve del patrimonio netto costituite e movimentate in contropartita diretta della valutazione al fair value di strumenti finanziari ed attività.

In sede di esame della bozza di guida predisposta dall'OIC in tema di distribuibilità degli utili e delle riserve, in data 30 settembre 2009 la CONSOB, d'intesa con Banca d'Italia e Isvap, ha infine evidenziato che "a suo avviso, in assenza di specifiche disposizioni di legge, la distribuibilità di utili non esplicitamente menzionati nel D. Lgs. n. 38/2005 deve ricondursi ai principi generali stabiliti dall'art. 6 del medesimo decreto. Tale articolo individua due categorie di plusvalenze da fair value iscritte nel conto economico: quelle "distribuibili", espressamente richiamate dalla norma (portafoglio di negoziazione, operatività in cambi e di copertura), e quelle "non distribuibili" (ivi incluse quelle connesse con l'utilizzo della fair value option), costituite da tutte le altre plusvalenze le quali possono essere distribuite solo quando sono realizzate.

Al 31 dicembre 2023, l'importo complessivo della riserva in oggetto ammontava a euro 679.054.258,55.

All'interno di tale riserva è ricompresa la "Riserva di utili su partecipazioni valutate al patrimonio netto" formatasi a partire dal 2020 a seguito della modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate, passate dal criterio del costo a quello del patrimonio netto. Per la sua natura tale riserva è soggetta al vincolo di indisponibilità previsto dal D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

Al 31 dicembre 2023 tale riserva risultava pari a euro 355.543.878,93; a seguito dell'incremento del vincolo determinato in sede di riparto dell'utile 2023 – come da delibera assembleare del 18 aprile 2024 – e delle altre movimentazioni dell'esercizio 2024 – principalmente dovute alla scissione del ramo Global Market di Banca Akros e alla distribuzione intercompany dei dividendi dalle controllate alla Capogruppo – tale riserva si è ridotta a euro 262.292.534,26. Per effetto del risultato complessivo rilevato nel conto economico 2024 a seguito della valutazione ad equity delle controllate – che è risultato positivo per euro 105.137.089,09 – tale riserva deve essere incrementata – in sede di riparto dell'utile 2024 - ad euro 367.429.623,35.

Con riferimento a tutte le altre plusvalenze per le quali si rende necessario costituire la riserva indisponibile in oggetto, al 31 dicembre 2023 l'importo è stato determinato in euro 323.510.649,62; a seguito della quota accantonata in sede di riparto dell'utile 2023 – come da delibera assembleare del 18 aprile 2024 – e delle altre movimentazioni dell'esercizio 2024, tale riserva si è ridotta a euro 266.087.047,74. Per effetto dell'evoluzione intervenuta a seguito delle movimentazioni registrate dalle attività e passività valutate al fair value nell'esercizio 2024, il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi deve essere ridotto – in sede di riparto dell'utile 2024 - per euro - 18.732.276,44 in modo da portare l'importo delle riserve di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 a euro 247.354.771,30.

Pertanto, in relazione alle complessive movimentazioni registrate nel corso dell'esercizio dalle attività e passività valutate al fair value e dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto e tenendo conto della quota da vincolare in sede di riparto dell'utile 2024 pari a euro 86.404.812,65, la riserva di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 deve essere portata ad euro 614.784.394,65.

Di seguito il prospetto di riepilogo dei dati sopra riportati:

Esistenze al
31/12/2023
Variazione
vincolo di
indisponibilità
come da riparto
utile 2023
deliberato
dall'Assemblea
dei Soci del 18
aprile 2024
Variazioni
esercizio 2024
Esistenze al
31/12/2024
Variazione
vincolo di
indisponibilità
come da
proposta riparto
utile 2024
Esistenze post
riparto utile
2024
Riserva di utili su partecipazioni
valutate al patrimonio netto 355.543.878,93 142.226.000,00 (235.477.344,67) 262.292.534,26 105.137.089,09 367.429.623,35
Altre plusvalenze non realizzate ai
sensi del D.Lgs. 38/2005 323.510.649,62 (58.340.145,09) 916.543,21 266.087.047,74 (18.732.276,44) 247.354.771,30
Riserva indisponibile ex art. 6,
comma 2, D.Lgs. 28 Febbraio 2005,
n.38 679.054.528,55 83.885.854,91 (234.560.801,46) 528.379.582,00 86.404.812,65 614.784.394,65

VINCOLO FISCALE EX D.L.104/2020

Vincolo fiscale relativo a Banco BPM

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020 convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, nel corso del 2021 Banco BPM ha esercitato la facoltà di riallineamento del valore fiscalmente riconosciuto degli immobili di proprietà ai rispettivi maggiori valori contabili.

Il valore complessivo degli immobili affrancati risultante a fine esercizio 2024 e rettificato degli effetti della c.d. "recapture" relativa alla cessione degli immobili riallineati ceduti fino al 31 dicembre 2023 è pari ad un importo netto di euro 467.692.553 corrispondente ad un ammontare lordo riallineato pari a euro 482.157.271 al netto dell'imposta sostitutiva del 3% pari a euro 14.464.718.

Si ricorda inoltre che il suddetto art. 110 prevede l'obbligo di iscrizione di un vincolo fiscale su una riserva patrimoniale per un importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva.

Alla luce di quanto sopra illustrato e tenendo conto delle indicazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate con varie circolari, l'Assemblea dei soci del 7 aprile 2022 ha identificato nella riserva legale, ammontante ad euro 1.420.000.000, la riserva su cui apporre il vincolo fiscale conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento in oggetto.

Con riferimento alle società controllate Bipielle Real Estate e Release incorporate nell'esercizio 2022 è presente un vincolo fiscale, sempre a valere sulla riserva legale, pari a euro 2.771.780.

Conseguentemente, il vincolo fiscale complessivo posto sulla riserva legale, al 31 dicembre 2024, ammonta a complessivi euro 470.464.333.

Vincolo fiscale ex D.L. 104/2020 relativo alle Attività immateriali deliberato in precedenti esercizi

Nel corso dell'esercizio 2020, sempre nell'ambito di quanto previsto dall'art. 110 comma 8 bis del Decreto Legge 14/08/2020 n. 104 così aggiunto dall'art. 1 comma 83 della Legge 30/12/2020 n. 178 (c.d. Legge Bilancio 2021), Banco BPM aveva deliberato l'affrancamento fiscale relativamente ad alcuni cespiti rappresentati da marchi e c.d. "Client Relationship" iscritte in bilancio alla voce "Attività Immateriali" per un importo complessivo di euro 426.892.216, tramite il pagamento di un'imposta sostitutiva del 3%.

Il vincolo pari a euro 414.085.450 (corrispondente all'ammontare dei valori riallineati, al netto dell'imposta sostitutiva) è stato posto a carico della riserva costituita dagli avanzi di fusione emersi a seguito dell'incorporazione di società controllate (principalmente Banca Popolare di Milano).

IMPOSTA STRAORDINARIA SUGLI EXTRA PROFITTI DELLE BANCHE

L'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104 - convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023, n. 136 - ha introdotto nell'ordinamento tributario nazionale, per l'anno 2023, un'imposta straordinaria a carico delle banche, commisurata all'incremento del margine di interesse intervenuto tra il 2021 ed il 2023, con un limite massimo calcolato in funzione dell'esposizione al rischio su base individuale ("RWA – Risk Weighted Asset") riferito alla data di chiusura dell'esercizio 2022.

In sede di conversione del citato decreto è stato introdotto il comma 5-bis che ha consentito alle banche, in luogo del versamento dell'imposta entro il 30 giugno 2024, di destinare, in sede di approvazione del bilancio 2023, un importo non inferiore a due volte e mezza l'imposta a una riserva non distribuibile a tal fine individuata.

Qualora la riserva così costituita dovesse essere successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta dovuta dovrà essere pagata integralmente, maggiorata degli interessi maturati sulla base di quanto previsto dalla legge. Tale riserva potrà essere utilizzata per coprire le perdite ed è computabile tra gli elementi del capitale primario di classe 1 (CET1), in linea con quanto previsto dal Regolamento UE n. 575/2013.

Con riferimento all'imposta straordinaria in esame, pari a 151 milioni, si ricorda che l'Assemblea annuale degli azionisti di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato la proposta di destinare una quota parte dell'utile dell'esercizio 2023 alla costituzione di una specifica riserva, denominata "Riserva indisponibile ex art. 26 D.L. 10/08/2023 n. 104, convertito nella Legge 09/10/2023, n. 136", pari a due volte e mezza l'ammontare dell'imposta straordinaria e quindi pari a euro 378.333.590.

Ai fini del bilancio al 31 dicembre 2024, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato di mantenere la suddetta riserva nella sua integralità; di conseguenza, non sussiste alcun "evento vincolante" a fronte del quale rilevare, ai sensi dell'IFRIC 21 e dello IAS 37, una passività ed il relativo onere, per un importo pari all'imposta da pagare.

PROPOSTE DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO

Signori Soci,

il bilancio dell'esercizio 2024 si chiude con un utile netto di euro 1.850.168.245,25. Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto:

  • della delibera del 6 novembre 2024, in merito alla distribuzione di un acconto sul dividendo 2024 pari a 40 centesimi per azione che ha comportato la distribuzione di complessivi euro 600.552.927,60 alle n. 1.501.382.319 azioni in circolazione alla data di pagamento dell'acconto;
  • dell'evoluzione sopra ricordata in merito alla Riserva di utili indisponibili ex art. 6 del D. Lgs. 38/2005;
  • della convenienza di mantenere nella sua integralità la riserva indisponibile creata a seguito della destinazione del risultato dell'esercizio 2023 e pari a 2,5 volte l'imposta straordinaria sull'incremento del margine di interesse introdotta dall'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104;
  • del fatto che la Riserva Legale risulta già costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del Capitale Sociale.

Vi propone, il seguente riparto dell'utile:

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 1.850.168.245,25
Quota da vincolare alla riserva indisponibile ex art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n. 38
relativo alle plusvalenze che discendono dall'applicazione del valore equo (fair value)
(86.404.812,65)
Acconto sul dividendo dell'esercizio 2024 di 40 centesimi di euro, deliberato dal CDA del 6 novembre
2024 e distribuito il 20 novembre 2024 alle n. 1.501.382.319 azioni in circolazione alla record
date del 19 novembre 2024 (600.552.927,60)
Dividendo dell'esercizio 2024 di 60 centesimi di euro, alle n. 1.515.182.126 azioni costituenti il
capitale sociale (*)
(909.109.275,60)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi dell'art.
5.2 dello Statuto Sociale (5.000.000,00)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 249.101.229,40

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo.

Milano, 13 marzo 2025

Schemi del bilancio dell'Impresa

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo
(euro)
31/12/2024 31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 11.967.877.483 19.768.619.148
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 8.284.926.230 3.669.750.060
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.012.948.132 1.650.451.429
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value 2.271.978.098 2.019.298.631
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 13.279.952.353 10.336.840.610
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 131.364.938.779 134.426.571.383
a) crediti verso banche 5.802.016.758 5.723.378.827
b) crediti verso clientela 125.562.922.021 128.703.192.556
50. Derivati di copertura 1.032.647.945 978.970.255
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) (1.450.463) (68.964.391)
70. Partecipazioni 2.804.331.760 3.106.620.603
80. Attività materiali 2.417.894.231 2.769.335.812
90. Attività immateriali 1.166.374.508 1.155.042.742
di cui:
- avviamento 42.968.000 42.968.000
100. Attività fiscali 3.176.823.015 4.006.828.079
a) correnti 167.897.800 267.469.617
b) anticipate 3.008.925.215 3.739.358.462
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 443.439.113 454.088.758
120. Altre attività 5.536.266.912 4.714.338.788
Totale dell'attivo 181.474.021.866 185.318.041.847

Voci del passivo e del patrimonio netto
(euro)
31/12/2024 31/12/2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 133.318.444.201 143.925.900.802
a) debiti verso banche 9.537.453.943 23.420.800.798
b) debiti verso clientela 101.927.934.180 100.510.262.258
c) titoli in circolazione 21.853.056.078 19.994.837.746
20. Passività finanziarie di negoziazione 22.929.416.566 19.075.608.461
30. Passività finanziarie designate al fair value 4.956.372.275 3.843.843.573
40. Derivati di copertura 860.617.357 1.023.796.749
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (403.870.293) (710.938.167)
60. Passività fiscali 307.377.953 271.382.172
a) correnti 10.805.947 -
b) differite 296.572.006 271.382.172
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 1.208.730 204.318.424
80. Altre passività 4.289.866.637 3.036.599.190
90. Trattamento di fine rapporto del personale 229.511.579 237.070.670
100. Fondi per rischi e oneri 710.949.168 608.026.520
a) impegni e garanzie rilasciate 121.315.712 133.827.883
b) quiescenza e obblighi simili 83.460.849 91.735.597
c) altri fondi per rischi e oneri 506.172.607 382.463.040
110. Riserve da valutazione (205.386.876) (278.829.710)
130. Strumenti di capitale 1.608.370.532 1.465.440.813
140. Riserve 4.588.240.478 4.091.483.393
145. Acconti su dividendi (600.552.928) -
160. Capitale 7.100.000.000 7.100.000.000
170. Azioni proprie ( - ) (66.711.758) (22.935.531)
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 1.850.168.245 1.447.274.488
Totale del passivo e del patrimonio netto 181.474.021.866 185.318.041.847

CONTO ECONOMICO

Voci del conto economico
(euro)
31/12/2024 31/12/2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.924.566.890 6.448.601.587
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 6.227.293.575 5.922.137.210
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.550.844.478) (3.263.360.069)
30. Margine di interesse 3.373.722.412 3.185.241.518
40. Commissioni attive 1.963.586.740 1.875.392.585
50. Commissioni passive (240.156.093) (206.535.947)
60. Commissioni nette 1.723.430.647 1.668.856.638
70. Dividendi e proventi simili 144.089.401 124.572.151
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 123.092.514 59.287.180
90. Risultato netto dell'attività di copertura (7.012.832) (1.586.361)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: (21.040.916) (28.193.209)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (61.396.433) (42.595.030)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 38.630.026 15.839.672
c) passività finanziarie 1.725.491 (1.437.851)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico (187.303.606) (169.199.697)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value (227.216.466) (197.767.643)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 39.912.860 28.567.946
120. Margine di intermediazione 5.148.977.620 4.838.978.220
130. Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di: (408.039.960) (515.535.673)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (405.556.460) (515.218.223)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (2.483.500) (317.450)
140. Utili / perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 598.256 464.727
150. Risultato netto della gestione finanziaria 4.741.535.916 4.323.907.274
160. Spese amministrative: (2.839.772.336) (2.625.223.461)
a) spese per il personale (1.852.341.400) (1.572.589.874)
b) altre spese amministrative (987.430.936) (1.052.633.587)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.455.328) (6.286.075)
a) impegni e garanzie rilasciate 12.512.170 10.392.441
b) altri accantonamenti netti (34.967.498) (16.678.516)
180. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (154.426.985) (144.302.617)
190. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (131.899.970) (124.026.147)
200. Altri oneri / proventi di gestione 378.674.172 384.353.048
210. Costi operativi (2.769.880.447) (2.515.485.252)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni 83.392.680 267.084.563
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali (52.097.654) (143.920.805)
240. Rettifiche di valore dell'avviamento - -
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 477.581.750 200.449
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 2.480.532.245 1.931.786.229
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (630.364.000) (484.511.741)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.850.168.245 1.447.274.488
300. Utile (Perdita) d'esercizio 1.850.168.245 1.447.274.488

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci
(euro)
31/12/2024 31/12/2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.850.168.245 1.447.274.488
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 67.255.553 7.498.246
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazione del proprio merito creditizio) (12.596.316) (29.945.831)
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
50. Attività materiali 31.391.534 (52.645.243)
70. Piani a benefici definiti (611.476) 1.797.749
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto 174.000 (1.098.000)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
120. Copertura flussi finanziari 19.817.792 7.173.753
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (16.750.920) 133.246.341
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39)
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
a patrimonio netto (28.401.000) 79.310.000
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 60.279.167 145.337.015
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 1.910.447.412 1.592.611.503

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2024

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni su patrimonio netto
(euro) Esistenze al
31/12/2023
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2024
Esistenze
Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di
riserve
Emissione nuove
azioni
Acquisto azioni
proprie
Acconti su
dividendi
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su azioni
proprie
Stock options esercizio 2024
complessiva
Redditività
Patrimonio netto
al 31/12/2024
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.091.483.393 - 4.091.483.393 599.175.600 - (98.944.601) (3.473.914) - - - - - - - 4.588.240.478
a) di utili 3.468.787.798 - 3.468.787.798 599.175.600 - (91.892.674) (3.473.914) - - - - - - - 3.972.596.810
b) altre 622.695.595 - 622.695.595 - - (7.051.927) - - - - - - - - 615.643.668
Riserve da valutazione (278.829.710) - (278.829.710) - - 13.163.667 - - - - - - - 60.279.167 (205.386.876)
Strumenti di capitale 1.465.440.813 - 1.465.440.813 - - - - - - - 142.929.719 - - - 1.608.370.532
Acconti su dividendi - - - - - - - - (600.552.928) - - - - - (600.552.928)
Azioni proprie (22.935.531) - (22.935.531) - - - 6.263.762 (50.039.989) - - - - - - (66.711.758)
Utile (Perdita) di esercizio 1.447.274.488 - 1.447.274.488 (599.175.600) (848.098.888) - - - - - - - - 1.850.168.245 1.850.168.245
Patrimonio netto 13.802.433.453 - 13.802.433.453 - (848.098.888) (85.780.934) 2.789.848 (50.039.989) (600.552.928) - 142.929.719 - - 1.910.447.412 14.274.127.693

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2023

Variazioni dell'esercizio
(euro) Esistenze al Modifica saldi Esistenze Allocazione risultato esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio netto al
31/12/2022 apertura all'1/01/2023 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve nuove azioni
Emissione
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione strumenti
di capitale
azioni proprie
Derivati su
Stock options esercizio 2023
complessiva
31/12/2023
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - -
-
- - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 7.100.000.000 - - - - -
-
- - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - -
-
- - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - -
-
- - - - -
Riserve: 4.002.275.770 - 4.002.275.770 174.085.493 - (80.465.051) (4.412.819) -
-
- - - - 4.091.483.393
a) di utili 3.385.248.319 3.385.248.319 174.085.493 - (86.133.195) (4.412.819) -
-
- - - - 3.468.787.798
b) altre 617.027.451 617.027.451 - - 5.668.144 - -
-
- - - - 622.695.595
Riserve da valutazione (420.629.752) (420.629.752) - - (3.536.973) - -
-
- - - 145.337.015 (278.829.710)
Strumenti di capitale 1.389.391.986 1.389.391.986 - - - - -
-
76.048.827 - - - 1.465.440.813
Azioni proprie (18.265.776) (18.265.776) - - - 5.338.302 (10.008.057) - - - - - (22.935.531)
Utile (Perdita) di esercizio 523.604.365 523.604.365 (174.085.493) (349.518.872) - - -
-
- - - 1.447.274.488 1.447.274.488
Patrimonio netto 12.576.376.593 12.576.376.593 - (349.518.872) (84.002.024) 925.483 (10.008.057) - 76.048.827 - - 1.592.611.503 13.802.433.453

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo indiretto (in euro)

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2024 31/12/2023
1. Gestione 2.250.906.720 2.286.830.450
- risultato d'esercizio (+/-) 1.850.168.245 1.447.274.488
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (394.888.853) 273.636.909
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (537.004.793) (279.670.722)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 530.669.226 525.566.733
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 286.327.042 260.636.347
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 25.322.821 9.781.905
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 643.510.000 498.641.251
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (153.196.968) (449.036.461)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (4.364.073.934) (925.987.393)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.706.387.132) 97.641.724
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (184.477.042) (40.655.108)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.242.063.625) (741.903.474)
- attività finaziarie valutate al costo ammortizzato 3.300.658.084 1.975.689.578
- altre attività (3.531.804.219) (2.216.760.113)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (4.492.511.466) 4.915.140.046
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (10.766.853.759) (9.388.952.365)
- passività finanziarie di negoziazione 2.207.493.311 11.965.635.898
- passività finanziarie designate al fair value 1.032.441.483 1.148.141.052
- altre passività 3.034.407.499 1.190.315.461
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (6.605.678.680) 6.275.983.103
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 316.677.959 591.674.584
- vendite di partecipazioni 241.823.999 489.621.812
- dividendi incassati su partecipazioni 74.568.960 100.358.772
- vendite di attività materiali 285.000 1.694.000
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (255.303.000) (378.854.089)
- acquisti di partecipazioni (20.000) (180.209.763)
- acquisti di attività materiali (112.490.000) (83.357.000)
- acquisti di attività immateriali (142.793.000) (115.287.326)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 61.374.959 212.820.495
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA (1.460.747.169) (379.607.429)
- emissioni/acquisti di azioni proprie (50.039.989) (10.008.057)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 37.944.636 (20.080.500)
- distribuzione dividendi e altre finalità (1.448.651.816) (349.518.872)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (1.460.747.169) (379.607.429)
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (8.005.050.890) 6.109.196.169

Riconciliazione 31/12/2024 31/12/2023
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 19.972.928.373 13.863.732.204
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (8.005.050.890) 6.109.196.169
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -

Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 11.967.877.483 19.972.928.373 Si precisa che, nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 l'aggregato "Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio era rappresentato per 19.768,7 milioni nella voce 10) Cassa e disponibilità liquide e per 204,3 milioni nella voce 110) Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione. Quest'ultimo importo rifletteva le disponibilità liquide correlate al ramo pareggiato della monetica, che è stato oggetto di conferimento a favore di Numia in data 30 settembre 2024, nel contesto della più ampia operazione di riorganizzazione della monetica, come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata.

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Flussi di Cassa Variazioni non monetarie
31/12/2023 Aggregazioni
aziendali/Perd
ita di controllo
di società
Variazione del
fair value
Altro 31/12/2024
Passività derivanti da attività di
finanziamento
(Voci 10 - 20 - 30 del passivo)
166.845.352.836 (7.526.918.965) 1.347.749.000 (123.780.491) 661.830.662 161.204.233.042

Nota integrativa dell'Impresa

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio, sono quelli in vigore al 31 dicembre 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Banca. Tra gli allegati al bilancio consolidato è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2024.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA), i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), i documenti dell'Organismo Italiano di Valutazione (OIV) con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni, sulle incertezze del contesto macroeconomico, sugli impatti correlati ai rischi climatici.

Ai fini della redazione della presente Relazione Finanziaria si segnalano, in particolare, gli ultimi richiami di attenzione forniti da ESMA con comunicazione del 24 ottobre 2024 intitolata "European Common Enforcement Priorities for 2024 corporate reporting" e da Consob con comunicazione del 20 dicembre 2024 intitolata "L'informativa sul clima fornita nei bilanci.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio d'esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022. Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

E' stata altresì considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia", per quanto ancora applicabile. In particolare, la suddetta comunicazione richiede che venga fornita, in formato libero, l'informativa sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che è oggetto di illustrazione nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica" della Nota integrativa consolidata.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2024, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2023. In linea con la citata Circolare, nei suddetti schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per il corrente periodo e per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio d'esercizio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali dovesse essere ritenuta incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Al riguardo di precisa che per l'esercizio 2024 così come per il precedente esercizio, non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

In aggiunta, qualora le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare fossero ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sarebbero fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che la Banca possa continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o un'interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una

interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Redditività complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore, M-Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio d'esercizio

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale e sull'informativa fornita nella nota integrativa in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare.

In particolare, lo scenario macroeconomico di riferimento, seppur caratterizzato da una crescita globale con andamenti differenziati fra aree, continua a presentare significativi elementi di incertezza. I delicati equilibri geopolitici, l'annunciato inasprimento della politica commerciale statunitense, la crisi del mercato immobiliare cinese, le pressioni al rialzo delle quotazioni del gas naturale potrebbero, infatti, ostacolare la crescita dell'economia, traducendosi in un deterioramento della fiducia di famiglie e imprese. La domanda interna potrebbe altresì risentire di condizioni monetarie e finanziarie ancora restrittive, nonché del progressivo ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni non compensato dall'impulso fornito dalle opere del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ulteriore fonte di incertezza è rappresentata dagli effetti conseguenti al cambiamento climatico, le cui manifestazioni stanno diventando sempre più frequenti e di grave impatto.

Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Da ultimo si segnala che le stime di bilancio sono basate su una prospettiva stand alone della Banca e dunque non riflettono i possibili effetti dell'Offerta Pubblica di Scambio totalitaria annunciata da Unicredit S.p.A. in data 25 novembre 2024.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente rilevanti al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2024.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dalla Banca in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, la Banca gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima

delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti della Banca, tenendo anche in considerazione i possibili scenari di cessione;
    • dei tempi di recupero;
    • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

In aggiunta, nei contesti di incertezza anche legata allo scenario macroeconomico, stante la limitata disponibilità di informazioni prospettiche ragionevoli e dimostrabili, la misurazione delle perdite attese può essere influenzata da alcuni aggiustamenti manageriali (c.d. management overlay/post model adjustment), introdotti con la finalità di considerare quei fattori di rischio ritenuti non adeguatamente colti dai modelli in uso, quali i rischi climatici e geopolitici.

Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Nota integrativa consolidata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2024 l'inclusione dei fattori climatici è avvenuta sia mediante lo sviluppo di modelli satellite, sensibili agli scenari climatici, sia mediante aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze prodotte dai modelli core.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Aspetti climatici ed ambientali e relativi impatti contabili", contenuta nella Nota integrativa consolidata.

Nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli e delle metodologie di calcolo, non si può escludere che lo sviluppo di modelli e metodologie alternativi, in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Al 31 dicembre 2024 le attività in esame ammontano complessivamente a 528,6 milioni, in linea con il precedente esercizio, e si riferiscono:

  • ai marchi di impresa per 485,6 milioni, rilevati nel contesto delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM nel 2017 (263,4 milioni). Le attività in esame risultano interamente allocate alla CGU Retail;
  • ad avviamenti per 42,9 milioni, conseguenti all'aggregazione della Banca Popolare Italiana nel 2007 (CGU Bancassurance Protezione).

In linea con le best practice valutative e con le raccomandazioni dell'ESMA, le proiezioni dei flussi finanziari considerate nella determinazione del valore recuperabile degli intangibili in esame - fatta eccezione per la CGU Bancassurance Protezione - sono state formulate secondo un approccio multiscenario, con l'obiettivo di fattorizzare le incertezze correlate allo scenario macroeconomico in essere alla data di redazione del bilancio.

Più in dettaglio, gli scenari macroeconomici assunti a riferimento per lo sviluppo delle proiezioni dei flussi finanziari sono quelli approvati dal Consiglio di Amministrazione del 12 settembre 2024. Accanto ad uno scenario base ritenuto maggiormente probabile (c.d. "baseline") sono stati elaborati uno scenario uno peggiorativo (c.d. "adverse") ed uno migliorativo (c.d."favourable"), a cui sono state assegnate, secondo un giudizio esperto, le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 50% per lo scenario base, 30% per lo scenario peggiorativo e 20% per quello migliorativo. Le proiezioni dei flussi finanziari sono quelle approvate dal Consiglio di Amministrazione del 22 ottobre 2024, elaborate a supporto della verifica semestrale di adeguatezza del capitale e di liquidità. Tali proiezioni sono state confrontate al fine di verificare il risultato del test di impairment e non sono risultate significativamente diverse, per il primo anno di proiezione, dal budget 2025 e, per il 2026 e 2027, dal Piano Strategico del Gruppo 2023- 2026, come aggiornato in data 11 febbraio 2025, estendendolo fino al 2027.

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Si segnala che i suddetti flussi e scenari di riferimento, con le relative percentuali di ponderazione, sono stati considerati, per coerenza, ai fini della verifica di recuperabilità delle imposte differite attive.

Al riguardo si segnala che per la valutazione delle attività intangibili in esame, così come per le imposte differite attive, non si è invece ritenuto necessario incorporare gli aggiornamenti degli scenari approvati dal Consiglio di Amministrazione del 17 dicembre 2024, che sono stati invece considerati ai fini della valutazione delle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2024. I nuovi scenari, infatti, non si discostano significativamente da quelli del 12 settembre né per la parte macroeconomica né per il livello dei tassi; gli impatti che deriverebbero dall'adozione dei nuovi scenari sono stati stimati come non significativi ai fini dell'esito positivo dell'impairment test 2024, anche alla luce delle sensitività sul valore recuperabile rispetto alle proiezioni dei flussi finanziari.

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2024 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, così come illustrato nella "Sezione 10 - Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione.

In maggior dettaglio, i dati previsionali delle CGU sono per loro natura aleatori ed incerti, in quanto sensibili al mutamento di variabili macroeconomiche e a fenomeni esogeni allo stesso, nonché basati su un insieme di assunzioni relative ad eventi futuri che non necessariamente si verificheranno. Deve quindi essere evidenziato che a causa dell'aleatorietà connessa alla realizzazione di eventi futuri, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell'accadimento, sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti tra i valori consuntivati e quelli preventivati potrebbero essere significativi.

Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella "Sezione 10 - Attività Immateriali – Voce 100", della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

La Banca presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura. Il mantenimento della convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento di un canone - introdotto con il D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016 - di cui la Banca ha deciso di avvalersi con un versamento di un corrispettivo annuo fino al 2030.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con la metodologia di determinazione del premio per il rischio ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle proiezioni reddituali e delle elaborazioni multiscenario approvate dal Consiglio di Amministrazione in data 22 ottobre 2024, come meglio specificato nel precedente paragrafo "Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita".

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, mentre nella "Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ed assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Banco BPM è soggetto passivo in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali ed è altresì esposto a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo - rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore della Banca. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dalla Banca in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche dell'orizzonte temporale a disposizione affinché la Banca possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nel passivo della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili della Banca prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation" 4 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili della Banca prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 3 milioni5, a meno che l'analisi di scenario o gli specifici eventi riguardanti l'immobile siano tale da imporre una revisione anticipata.

In linea con la suddetta policy, gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value rappresentano circa il 66% del patrimonio immobiliare complessivo della Banca, tenuto anche conto degli immobili classificati in via di dismissione, il cui valore è stato rivisto per allinearlo ai prezzi di vendita pattuiti, come risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione. A tal proposito, per l'esercizio 2024 si deve segnalare il perfezionamento di un accordo finalizzato alla cessione di un portafoglio rappresentato da più di 330 immobili, come descritto nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Razionalizzazione del portafoglio immobiliare (Progetto "Square")" della Nota integrativa consolidata, a cui si fa rinvio.

Per gli immobili non classificati in via di dismissione, l'aggiornamento del fair value è stato determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

4 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

5 Soglia pari a 5 milioni fino al bilancio dell'esercizio 2023.

Con particolare riferimento ai terreni e alle iniziative di sviluppo immobiliare, il loro valore è tradizionalmente molto volatile e suscettibile a rapidi cambiamenti. Tali asset si rivolgono, infatti, ad una specifica tipologia di acquirenti e possono subire impatti significativi dovuti a diversi fattori, quali variazioni dei costi di costruzione, disponibilità e costo dei finanziamenti per lo sviluppo, fluttuazione di domanda e offerta del prodotto, a loro volta significativamente influenzati dalla volatilità dello scenario macroeconomico di riferimento.

Tra le assunzioni significative ai fini della misurazione del fair value vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili (highest and best use), definito come la condizione che tra tutti gli usi ragionevolmente fattibili sia in grado di conferire il massimo valore alla proprietà. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte della Banca, in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che la Banca continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di dodici anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per la Banca nonché dalle strategie con cui la Banca potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2024, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica della Banca.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si fa rinvio alla "Sezione 8 - Attività materiali – Voce 80" ed alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni Sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value" ", ove sono riportate alcune analisi di sensitività per il portafoglio degli immobili ad uso strumentale.

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socioeconomico in cui Banco BPM si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato un incremento delle passività complessivamente pari a 0,8 milioni.

Detto incremento è rilevato in contropartita di una riserva da valutazione ed esposta tra le altre componenti reddituali nel prospetto della redditività complessiva, come evidenziato nella "Parte D – Redditività complessiva" della presente Nota integrativa (-0,6 milioni al netto del relativo effetto fiscale, che si confronta con un corrispondente effetto positivo di +1,8 milioni rilevato nell'esercizio precedente).

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, dei relativi impatti, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nella "Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" e nella "Sezione 10 – Fondi rischi e oneri – Voce 100", contenute nella "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale" della presente Nota integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

Attività ispettive in corso da parte dell'Organo di Vigilanza

Come rappresentato nella Relazione sulla gestione consolidata, nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti. Per le ispezioni terminate, a fronte delle raccomandazioni o decisioni contenute nelle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter" sono in corso, da parte della Banca, le opportune azioni di rimedio.

Sebbene gli elementi informativi acquisiti nelle ispezioni in corso siano attentamente considerati dalla Banca al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che potrebbero essere implementate a fronte delle eventuali richieste o raccomandazioni finali espresse dall'Organo di Vigilanza, così come l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione, siano tali da incidere prospetticamente sulle valutazioni delle esposizioni espresse nel bilancio.

Lo stesso dicasi in relazione alle azioni di rimedio in corso, in quanto gli eventuali affinamenti nelle metodologie o nei processi valutativi potrebbero impattare prospetticamente sulle stime di bilancio della Banca.

§§§

L'illustrazione dei processi valutativi sopra indicati viene fornita al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti, fair value degli strumenti finanziari ed immobili) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n. 4 del 3 marzo 2010, il bilancio al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

A tal proposito, gli Amministratori ritengono che non siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale, giudicando che la Banca abbia la ragionevole aspettativa di poter continuare ad operare in un futuro prevedibile.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alle incertezze correlate allo scenario macroeconomico di riferimento, tenuto conto delle tensioni geopolitiche in atto, che ragionevolmente potrebbero comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali. L'entità di tali effetti è tuttavia ritenuta tale da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, anche in considerazione della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria della Banca.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi di Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa e della Nota integrativa consolidata, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione consolidata.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2024) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (13 marzo 2025). Tali eventi non hanno reso necessaria alcuna rettifica dei saldi in bilancio, ai sensi del principio contabile IAS 10.

Offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Anima Holding

Come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata, in data 12 febbraio 2025 si sono perfezionati gli impegni di adesione all'Offerta tra Banco BPM Vita e

Poste Italiane S.p.A. nonché Banco BPM Vita e FSI SGR, aventi ad oggetto azioni di Anima rappresentative complessivamente del 21,3% circa del totale del capitale di Anima che, sommate alla partecipazione già detenuta da Banco BPM del 22% circa, rappresentano complessivamente il 43,3% circa del capitale sociale di Anima. Tali impegni, sono soggetti a condizioni in uso per tali tipologie di impegni assunti da soggetti istituzionali.

In data 20 febbraio 2025 si sono altresì perfezionati gli impegni di adesione all'Offerta Anima tra Banco BPM Vita e alcuni top manager di Anima (tra cui l'Amministratore Delegato), aventi ad oggetto azioni rappresentative dell'1,5% circa del capitale di Anima che, congiuntamente a: (i) le azioni di Anima già detenute da Banco BPM e (ii) le azioni di Anima oggetto degli impegni di adesione sottoscritti da Poste Italiane e da FSI SGR, rappresentano complessivamente il 44,8% circa del totale del capitale di Anima. Anche tali impegni sono soggetti a talune condizioni.

In data 28 febbraio 2025 l'Assemblea dei soci di Banco BPM, convocata in data 13 febbraio 2025, ha deliberato, con il 97,64% dei voti favorevoli, di autorizzare, ai sensi dell'art. 104, comma 1 del TUF, Banco BPM e per essa il Consiglio di Amministrazione a far sì che, in conformità alle direttive impartite da Banco BPM nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento, la controllata Banco BPM Vita, possa: (i) incrementare da 6,20 euro (cum dividendo) a 7,00 euro (cum dividendo) il corrispettivo unitario offerto e (ii) esercitare la facoltà, ove ritenuto opportuno, di rinunciare in tutto o in parte a una o più delle condizioni di efficacia volontarie apposte all'offerta da Banco BPM Vita e non ancora soddisfatte alla data dell'assemblea. Si ricorda infatti che l'Offerta è condizionata, tra l'altro, al raggiungimento di una quota complessiva nel capitale di Anima pari ad almeno il 66,67%, computando nella partecipazione dell'offerente le azioni detenute dalle persone che agiscono di concerto (ivi inclusa la partecipazione detenuta in Anima da Banco BPM e le azioni eventualmente acquistate dall'offerente e da persone che agiscono di concerto al di fuori dell'Offerta in conformità alla normativa applicabile). Banco BPM Vita si è riservata di rinunciare a tale condizione purché, tuttavia, la partecipazione che venga a detenere all'esito dell'Offerta sia comunque almeno pari al 45% più 1 (una) azione del capitale sociale con diritto di voto di Anima (soglia, quest'ultima, non rinunciabile). L'Offerta è altresì condizionata al riscontro positivo da parte della BCE dell'applicabilità all'operazione del trattamento regolamentare del c.d. Danish Compromise.

In esecuzione della deliberazione dell'assemblea, il corrispettivo unitario dell'Offerta è quindi stato incrementato a 7,00 euro (cum dividendo).

Sulla base del nuovo corrispettivo unitario, l'esborso massimo sarà pari a 1.776,3 milioni se tutte le azioni oggetto dell'Offerta saranno portate in adesione e potrà ridursi in base al numero di azioni oggetto dell'Offerta eventualmente acquistate da Banco BPM Vita e/o da Banco BPM, quale persona che agisce di concerto, al di fuori dell'Offerta stessa.

In virtù degli esiti dell'Assemblea dei soci di Banco BPM tenutasi il 28 febbraio 2025, tutte le condizioni di efficacia volontarie apposte all'Offerta e non ancora verificatesi prima di tale data potranno altresì essere rinunciate, in tutto o in parte, dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e Banco BPM Vita nei termini previsti nella comunicazione diffusa da Banco BPM Vita in data 6 novembre 2024 ai sensi dell'art. 102 del TUF.

A tal proposito, in data 11 febbraio 2025, Banco BPM e Banco BPM Vita hanno sottoscritto una modifica agli impegni di capitalizzazione già assunti con la lettera di impegno sottoscritta da Banco BPM in data 6 novembre 2024, mediante la quale Banco BPM ha confermato il proprio impegno a mettere a disposizione di Banco BPM Vita fondi fino all'esborso massimo. Per fare fronte agli impegni finanziari di Banco BPM Vita Banco BPM ha effettuato in data 10 marzo 2025 un versamento in conto futuro aumento di capitale.

Ottenute tutte le autorizzazioni richieste dalla normativa di settore in relazione all'Offerta ai fini e per gli effetti dell'art. 102, comma 4 del TUF, Consob, con delibera del 13 marzo 2025, ha approvato il Documento di Offerta. Il periodo di adesione all'Offerta concordato con Borsa Italiana S.p.A. avrà inizio il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025, con conseguente pagamento del corrispettivo in data 11 aprile 2025, salvo proroghe.

Aggiornamento Piano Strategico 2023-2026

Nella seduta dell'11 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato l'aggiornamento del Piano Strategico del Gruppo 2023-2026 estendendo l'orizzonte triennale al 2027.

L'esercizio 2024 è stato per Banco BPM un anno di risultati eccellenti senza precedenti, che hanno consentito al Gruppo di raggiungere in anticipo e in alcuni casi di superare gli obiettivi del Piano Strategico 2023-2026. Tali risultati hanno altresì permesso di incrementare la remunerazione agli azionisti ai massimi storici.

Le operazioni straordinarie e le iniziative realizzate nel corso del 2024 e dei precedenti esercizi hanno pertanto reso opportuno un aggiornamento anticipato del Piano stesso, che prevede nuovi obiettivi di performance più ambiziosi e target di remunerazione agli azionisti più elevati.

L'aggiornamento, sviluppato incorporando le nuove prospettive macroeconomiche con ipotesi maggiormente conservative, si fonda sugli stessi 7 pilastri strategici del Piano Strategico 2023-2026, con l'aggiunta di un nuovo pilastro relativo all'integrazione di Anima, a partire dal secondo semestre 2025.

Rimandando alla lettura dei documenti pubblicati da Banco BPM (comunicato stampa del 12 febbraio 2025 e relativa presentazione al mercato) per maggiori dettagli, nel seguito viene sintetizzata la macro-strategia definita per il prossimo triennio che prevede:

  • il consolidamento della vocazione di banca vicina alle imprese e alle PMI;
  • il potenziamento del wealth management e del life insurance;
  • lo sviluppo delle fabbriche prodotto in ottica di rafforzamento di un modello di business maggiormente diversificato e a più alto valore aggiunto;
  • il potenziamento dell'omnicanalità per una banca sempre più digitale;
  • l'innovazione come priorità per rendere la banca più "lean" e più sicura in ambito cyber;
  • l'obiettivo di vicinanza alle persone e alla comunità, supportandone la crescita;
  • l'ulteriore rafforzamento del profilo patrimoniale del Gruppo.

Sono stati inoltre definiti obiettivi ambiziosi in ambito sostenibilità ESG che prevedono un forte impegno nelle azioni di supporto ai percorsi di sostenibilità ESG dei clienti, favorendo i) la decarbonizzazione dei processi produttivi a sostegno della transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas serra, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, ii) il sostegno ai territori nei quali Banco BPM opera e alle comunità ivi presenti, anche attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione alle tematiche di sostenibilità e l'erogazione di contributi per lo sviluppo di progetti sociali e ambientali, iii) la promozione di interventi finalizzati ad assicurare la continuità produttiva e abitativa degli stakeholder e, infine, iv) l'attività di formazione in ambito ESG dei dipendenti del Gruppo, indispensabile veicolo di sviluppo e diffusione della cultura ESG.

Esito favorevole del giudizio di rinvio disposto dalla Corte di Cassazione riguardante la vertenza avviata dalla Banca nei confronti dell'Agenzia delle Entrate per recuperare i crediti di imposta chiesti a rimborso dall'ex Banca Popolare di Novara

In data 8 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza relativa al giudizio di rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado del Piemonte richiesto dalla Corte di Cassazione.

La sentenza ha riconfermato l'esito del giudizio di primo grado, ovvero l'annullamento dei provvedimenti di diniego al rimborso emessi dall'Agenzia oggetto del ricorso presentato dalla Banca.

In data 10 marzo 2025 l'Avvocatura Generale dello Stato ha notificato alla Banca di aver presentato un nuovo ricorso alla Corte di Cassazione finalizzato ad ottenere l'annullamento della sentenza. Nonostante tale ricorso, la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria è immediatamente esecutiva e, per effetto della già avvenuta notifica all'Agenzia delle Entrate, quest'ultima è tenuta a rimborsare il credito d'imposta iscritto in bilancio al 31 dicembre 2024 nella voce "Altre attività" dello Stato patrimoniale.

Conclusa a favore di Banco BPM la storica vertenza fiscale relativa al periodo d'imposta 2005

In data 16 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che pone fine alla vertenza avviata dalla Banca per ottenere l'annullamento degli avvisi di accertamento emessi il 19 dicembre 2011. Oggetto della controversia era la deducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla Banca Popolare Italiana nel tentativo di scalata a Banca Antonveneta.

La Corte ha riconosciuto la fondatezza dei motivi del ricorso presentato dalla Banca, controvertendo la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, e ha accolto il ricorso originario proposto, annullando definitivamente gli avvisi di accertamento.

La sentenza ha consentito a Banco BPM di ottenere, a febbraio 2025, l'integrale restituzione di quanto versato a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo tra il 2012 e il 2015, per un importo complessivo pari a 199,8 milioni. Nel pieno convincimento delle proprie ragioni e della positiva conclusione del contenzioso, il suddetto importo era

stato iscritto e mantenuto in bilancio nella voce "Altre attività" dello Stato patrimoniale. La Banca, a seguito del dispositivo della sentenza che ne prevedeva la recuperabilità, ha inoltre richiesto formalmente la corresponsione degli interessi maturati e maturandi ex art. 44, DPR 29 settembre 1973, n. 602 che ammontano a 35,5 milioni. Il relativo credito non è presente nel bilancio al 31 dicembre 2024 in quanto la possibilità della sua iscrizione deriva dal deposito della sentenza della Corte di Cassazione.

Scissioni parziali da scorporo di un portafoglio crediti leasing

In data 23 e 27 gennaio 2025, a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni rilasciate dalla Banca Centrale Europea, sono stati iscritti, presso i competenti Registri delle Imprese, i progetti delle operazioni di scissione relative alla dismissione del portafoglio leasing non performing della Banca (c.d. Progetto Toledo) a favore di due società di scopo costituite: Tago LeaseCo S.r.l. e Burgos Leasco S.r.l.. Inoltre, in data 25 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e le assemblee dei soci di Tago LeaseCo S.r.l. e Burgos Leasco S.r.l. hanno approvato i progetti di scissione di Banco BPM S.p.A. a favore dei due veicoli. Il closing dell'operazione è previsto entro il primo semestre 2025.

Operazioni di provvista e di capitale

In data 14 gennaio 2025 Banco BPM ha concluso una nuova emissione riservata a investitori istituzionali di titoli Social Senior Preferred per un ammontare pari a 500 milioni, cedola fissa del 3,375% e scadenza 5 anni.

Si tratta del primo Social Bond italiano del 2025 emesso nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bonds Framework che incrementa il totale delle emissioni ESG di Banco BPM a 6,25 miliardi. I proventi sono destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans; in particolare, la raccolta è finalizzata al rifinanziamento di prestiti erogati a PMI italiane, localizzate in aree economicamente svantaggiate.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business della Banca.

Inoltre, nel mese di febbraio 2025, Banco BPM ha concluso una emissione di Social Covered Bond, destinata a investitori istituzionali, per un ammontare di 750 milioni e scadenza 4,5 anni a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite da 10 miliardi.

I proventi di tale emissione sono destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bonds Framework della Banca. In particolare, la raccolta sarà principalmente finalizzata al rifinanziamento di mutui residenziali erogati a persone svantaggiate, con una garanzia statale maggiore o uguale all'80%.

Sezione 4 – Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2024

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura della "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 Altri aspetti" della Nota Integrativa consolidata.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione al bilancio di esercizio e la relazione sulla gestione consolidata, comprensiva della specifica sezione dedicata alla rendicontazione di sostenibilità. La relazione finanziaria comprende altresì le attestazioni che il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e l'Amministratore Delegato devono rilasciare per il bilancio d'esercizio e per quello consolidato, nonché per la rendicontazione di sostenibilità, ai sensi dell'articolo 154-bis, commi 5 e 5-ter.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 13 marzo 2025 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 30 aprile 2025.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup "machine readable" XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS).

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel solo bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) e nella nota integrativa consolidata secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority). Tenuto conto che la relazione Finanziaria annuale è comprensiva anche del bilancio separato della Capogruppo, l'intero documento è redatto in formato XHTML.

La Relazione finanziaria annuale, redatta in conformità a quanto previsto dal Regolamento ESEF è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 13 marzo 2025 e sarà resa pubblica nei termini di legge. Per approfondimenti si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti" della Nota integrativa consolidata.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi).

In aggiunta, in base alla disciplina introdotta dall'art. 8 del D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125, la rendicontazione di sostenibilità contenuta nella relazione sulla gestione è assoggettata ad un esame limitato ("limited assurance engagement") da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., ai sensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39.

La relazione di revisione sul bilancio (d'esercizio e consolidato) e la relazione di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità sono messe integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti" della Nota integrativa consolidata.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Per l'informativa qualitativa circa lo stato del progetto nel Gruppo Banco BPM, i rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma IBOR e le relative modalità di gestione, si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti" della Nota integrativa consolidata.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Con riferimento all'esposizione di Banco BPM ai tassi IBOR alla data del 31 dicembre 2024 si illustra quanto segue:

  • non ci sono esposizioni in derivati OTC indicizzate al LIBOR in qualsiasi valuta, in quanto interamente chiuse fin dal 31 dicembre 2023;
  • n. 19 conti multidivisa in USD con impieghi per un controvalore totale di 12,2 milioni (al 31 dicembre 2023 erano n. 28 per un controvalore di 11,3 milioni). L'importo è da imputare per la quasi totalità (12,0 milioni) alla posizione verso un cliente Corporate già segnalato a dicembre 2023, classificato UTP da maggio 2023,

in quanto i suoi rapporti con le banche risultano bloccati dai tribunali internazionali. Tutti i restanti finanziamenti in divisa sono stati definitivamente traghettati verso i nuovi tassi risk free;

• in costante riduzione i conti correnti multidivisa di raccolta, che risultano pari a n. 1.046 per un saldo complessivo di 60,6 milioni (al 31 dicembre 2023 erano n. 1.435 per un debito residuo complessivo di 74,5 milioni), di cui n. 936 indicizzati al Libor USD per un controvalore di 50,8 milioni (al 31 dicembre 2023 erano n. 1.225 per un controvalore pari a 63,5 milioni).

Esposizione agli indici cessati "IBOR transition": dati al 31 dicembre 2024 (importi in milioni di Euro / numero di contratti)

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"
Dati al 31 dicembre 2024
Categorie di prodotto
Importi in milioni di euro Attività finanziarie non derivate Passività finanziarie non derivate
Finanziamenti e anticipi c/c e depositi
numero di contratti importo numero di contratti importo
Contratti indicizzati ai tassi IBORs:
LIBOR 19 12,2 1.046 (60,6)
di cui: USD 19 12,2 936 (50,9)
di cui: GBP - - 51 (2,1)
di cui: CHF - - 48 (2,4)
di cui: JPY - - 11 (5,2)

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 31 dicembre 2024 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili

Per la disclosure sugli "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti" della Nota integrativa consolidata.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2023.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

• i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");

  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di O.I.C.R. i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di O.I.C.R.) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata irrevocabilmente al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch"). Tale categoria non risulta valorizzata dalla Banca.

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei

flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono invece imputati direttamente nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata alla voce "20. Passività finanziarie di negoziazione".

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa). Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Gli interessi delle tre sottovoci che compongono la categoria in esame sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile (c.d. "OCI election").

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio e delle perdite attese (impairment).

Gli interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati"; eventuali interessi negativi maturati trovano invece rappresentazione nella voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati".

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (c.d. "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte

a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto (voce "140. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati (voce "70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nel precedente paragrafo "1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica. In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela ed i crediti verso le banche e le Banche Centrali – in qualsiasi forma tecnica – nonché i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente. Fanno eccezione i crediti "a vista" verso le banche e le Banche Centrali, nelle forme tecniche di depositi e conto correnti, che sono invece rilevati alla voce "10. Cassa e disponibilità liquide".

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti.

Nello specifico, la prima iscrizione di un finanziamento avviene alla data di erogazione, che normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, all'atto dell'iscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

La prima iscrizione avviene sulla base del fair value dello strumento finanziario, che è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, con la conseguente iscrizione di interessi rilevati sulla base del tasso di interesse effettivo lungo la durata dell'attività stessa. Tali interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati"; eventuali interessi negativi maturati trovano invece rappresentazione nella voce "20.Interessi passivi e oneri assimilati".

Nello specifico in bilancio l'attività finanziaria è riconosciuta sulla base del valore contabile lordo, che è pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca. Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono

infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (c.d. "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" relativo a: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come dettagliatamente descritto nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)", prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La

ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce (voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo - rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo (pass through arrangements), senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (c.d. "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Policy di ammissibilità delle vendite coerenti con il Business Model HTC

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali la Banca ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

La Banca ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
    • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

La Banca ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a n. 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di n. 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non potesse essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento

è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out") per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture).

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. È inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento della Banca (euro).

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

• test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;

• test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura specifica di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura generica (macrohedge), le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio di tasso di interesse sono iscritte, in base al rispettivo saldo, alla voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" (positivo) o alla voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" (negativo), con contropartita economica rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", in coerenza con gli effetti del derivato di copertura. L'inefficacia della copertura, rappresentata dalla differenza tra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto, è comunque ricompresa nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura". In caso di interruzione della copertura, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate, iscritte nella voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" o "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", sono rilevate nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua del portafoglio coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato alla voce "110. Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dalla Banca di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei

titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico, se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra le attività e le passività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate, collegate, sottoposte a controllo congiunto, nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo.

Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banco BPM ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "7.6 – Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole" dell'attivo della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della Nota integrativa consolidata.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento al costo d'acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le partecipazioni in società controllate in via esclusiva sono valutate in base al metodo del patrimonio netto, mentre le società collegate e le joint ventures sono contabilizzate in base al metodo del costo.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del costo

Il valore di iscrizione iniziale (costo d'acquisto maggiorato dei costi di transazione) non deve essere oggetto di misurazione successiva, salvo la necessità di registrare perdite di valore in base alla disciplina prevista dallo IAS 36.

Se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "220. Utili (perdite) delle partecipazioni") nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui la stessa presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma sulla singola CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo in base a tale procedimento è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che si tratti di dividendi generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico possa comportare una sopravalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatisi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del patrimonio netto

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore della partecipazione è aumentato o ridotto della quota corrispondente:

  • dei risultati economici di periodo della controllata, opportunamente rettificati, per tener conto degli effetti della PPA (Purchase Price Allocation) rilevata in sede di acquisizione dell'investimento, così come iscritti nel bilancio consolidato. Tali variazioni vanno imputate in contropartita del conto economico, nella voce "utili/perdite delle partecipazioni";
  • delle altre componenti reddituali dal prospetto della redditività complessiva non contabilizzate nel conto economico (ad esempio le variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di titoli di debito iscritti tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, gli utili/perdite attuariali dei piani a benefici definiti).

Il valore della partecipazione deve essere diminuito dei dividendi che sono periodicamente distribuiti dalla controllata, in quanto gli utili che hanno contribuito alla formazione di tali dividendi sono già stati portati ad incremento del valore della partecipazione.

Nel bilancio separato l'investimento partecipativo contabilizzato sulla base del metodo del patrimonio netto deve essere sottoposto alla verifica di impairment, secondo la disciplina prevista dal principio contabile IAS 28 §§ 41A-41C. In particolare, se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si rende necessario sottoporre l'investimento partecipativo al test di impairment sulla base delle disposizioni previste dallo IAS 36.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza della Capogruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "110. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della partecipata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio della controllante. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dalla Capogruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa la Banca ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata la Banca ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "220. Utili (perdite) delle partecipazioni") nel caso in cui il valore recuperabile sia inferiore rispetto al valore contabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. Il risultato della cessione è rilevato nella voce di conto economico "220. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per fini amministrativi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;

• gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso (c.d. "Right of Use") di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi, nonché le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (c.d. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata alla voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale, inclusi gli immobili strumentali valutati al "valore rideterminato", sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

L'ammortamento ha inizio quando l'attività è disponibile per l'uso e cessa alla data più recente tra quella in cui l'attività è classificata come posseduta per la vendita e quella di eliminazione contabile. Per gli immobili strumentali l'ammortamento cessa altresì qualora non siano più utilizzati per l'attività d'impresa, con conseguente riclassifica nella categoria degli immobili ad uso investimento.

Per le attività materiali valutate al costo, l'ammortamento non cessa quando l'attività diventa inutilizzata o è ritirata dall'uso attivo.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

L'ammortamento periodico viene rilevato a conto economico alla voce "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, la Banca ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

• se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato nella voce 110 del passivo in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a

conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico alla voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali". In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;

  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività (voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • del patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione") fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, Banco BPM adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi (voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri (voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, alla voce "250. Utili (perdite) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"): per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve di utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da voce "110. Riserve da valutazione" a voce "140. Riserve" tra le "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing, contabilizzati sulla base di quanto previsto dall'IFRS 16, sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Nella voce sono ricompresi:

  • i costi esterni per lo sviluppo del software, anche acquisito per il tramite di una licenza d'uso a tempo indeterminato o determinato;
  • le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela. Come dettagliato nella "Sezione 9 – Attività Immateriali – Voce 90" della "Parte B Informazioni sullo Stato patrimoniale" tali attività sono definite "Client Relationship" e riguardano rapporti di asset under management/asset under custody o altre attività non correlate a prestazione di servizi;
  • le attività immateriali legate alla valorizzazione dei marchi iscritte anch'esse in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali;
  • l'avviamento, pari alla differenza positiva tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "15 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela sono originariamente valorizzate attraverso l'attualizzazione dei flussi, che ne rappresentano la redditività nell'arco della durata residua (contrattuale o stimata) dei rapporti in essere al momento dell'operazione di aggregazione, attraverso un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente. Il processo di ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente. Gli ammortamenti periodici per le attività immateriali a vita utile definita vengono rilevati nella voce "190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'importo dell'avviamento e/o del marchio. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'attività viene monitorata per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'attività ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value

dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento e/o il marchio è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico, rispettivamente nella voce "240. Rettifiche di valore dell'avviamento" e, per i marchi, nella voce "190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali". Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "70. Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle sopra menzionate voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili, ad esempio, a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora attribuibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea. Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente

a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "110. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività. A tali fini, le differenze temporanee possono essere tassabili o deducibili, qualora negli esercizi futuri ci saranno rispettivamente importi imponibili o deducibili.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi (ad esito del c.d. "probability test"), tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate.

Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 (pertanto sono riconducibili alle fattispecie IAS 37).

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: b) quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza, costituiti in attuazione di accordi aziendali, per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, derivano dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata e sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "110. Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: c) altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "a) debiti verso banche", "b) debiti verso clientela", "c) titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali riacquisti.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

Per gli strumenti strutturati, qualora sussistano i requisiti previsti dal principio IFRS 9 per la rilevazione separata dei derivati incorporati, quest'ultimi sono separati dal contratto ospite e rilevati al fair value come attività o passività di negoziazione. Il contratto ospite è invece iscritto al costo ammortizzato.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso marginale di finanziamento. Per maggiori dettagli si rinvia al successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Leasing".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Gli interessi sono esposti nel conto economico alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati".

Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nel precedente paragrafo "1 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico nella voce "100. Utili/perdite da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e talune proprie emissioni di certificates, gestite nell'ambito di un complessivo portafoglio di strumenti finanziari di negoziazione. Per ulteriori dettagli sui certificates classificati in tale voce si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", compresi quelli relativi a strumenti derivati passivi connessi con la fair value option.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia, non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad un'unica componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La designazione al fair value riguarda talune obbligazioni emesse e le emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro degli strumenti emessi da Banco BPM classificati tra le passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "15 – Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "110. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o riacquistata. In caso di riacquisto della passività, gli utili o le perdite cumulate rilevate nella specifica riserva da valutazione, attribuiti alla variazione del merito creditizio rispetto alla data di emissione, sono oggetto di riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'entità; quest'ultima rappresenta la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'entità stessa opera.

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta estera diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

15 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • i crediti di imposta connessi con i Decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio";
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

• gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;

  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come, ad esempio, trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita", sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce "160. Spese amministrative: a) Spese per il personale" e includono:

  • per la parte di piano a benefici definiti, gli interessi maturati nell'anno (interest cost);
  • per la quota di piano a contribuzione definita, le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio.

Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione. Per ulteriori dettagli si rinvia alla "Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" della "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale".

Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali, che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata oppure a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"). Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti che vengono iscritti alla voce "80. Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura dei flussi finanziari, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, alle attività materiali, alla quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della Banca, al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare, rientrano nella categoria gli strumenti Additional Tier 1 ("AT1") che, coerentemente alle previsioni del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR), prevedono:

  • una durata illimitata e l'assenza di incentivi al rimborso;
  • una piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale. Il relativo richiamo/rimborso può avvenire solo su iniziativa dell'emittente, una volta trascorsi almeno cinque anni dalla data di emissione, anche attraverso l'esercizio dell'opzione call iscritta sullo strumento.

In aggiunta, gli strumenti di AT1 mantengono nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo al trigger event che ne abbia determinato la riduzione (write-down).

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "130. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "140. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "140. Riserve".

Capitale, Azioni proprie e Acconti su dividendi

La voce "160. Capitale" include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione.

Gli acconti sui dividendi deliberati nel corso dell'esercizio da parte del Consiglio di Amministrazione, in conformità alla disciplina prevista all'art. 2433-bis del Codice Civile, sono rilevati con il segno negativo nella voce del passivo dello stato patrimoniale "145. Acconti su dividendi (-)". Tale voce risulterà valorizzata fino alla data di approvazione della destinazione dell'utile dell'esercizio da parte dell'Assemblea dei Soci.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso ("point in time"), quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso (ad esempio. commissioni di collocamento, commissioni di intermediazione, commissioni di negoziazione, commissioni di sottoscrizione); o
  • nel corso del tempo ("over time"), a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso (ad esempio commissioni su gestioni patrimoniali, commissioni su servizi di custodia).

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito. Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi.

Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa. La Banca non riconosce, pertanto, le commissioni di performance sulle gestioni patrimoniali o i ricavi correlati ad eventi contingenti che sono al di fuori del proprio controllo (es. rappel), fin tanto che le incertezze correlate al conseguimento dei suddetti ricavi non saranno risolte.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Da ultimo, si precisa che le commissioni della Banca provengono generalmente da contratti in cui l'obbligazione di fare è di breve periodo. I contratti del Gruppo non presentano quindi una significativa componente finanziaria, così come non prevedono il riconoscimento di significativi crediti o di attività per pagamenti anticipati. Da ultimo, a motivo della breve durata, non esistono costi direttamente correlati al contratto da riconoscere come attività, ai sensi dell'IFRS 15.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. Le componenti negative di reddito maturate su attività finanziarie sono rilevate alla voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati"; le componenti economiche positive maturate su passività finanziarie sono rilevate alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati". La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. "Fair value Option") che generano interessi;
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;

• gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "160. Spese amministrative: a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "140. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto non detenute per finalità di negoziazione, con le quali la Banca vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto non detenute per finalità di negoziazione, con le quali la Banca acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle sopra menzionate operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Le operazioni di pronti contro termine attive e passive, seppur detenute fino a scadenza, possono essere classificate tra le attività e le passività detenute per la negoziazione qualora gestite sulla base del relativo fair value, mediante la creazione o l'eliminazione di esposizioni lungo la curva dei tassi di interesse, ossia stipulando una serie di operazioni in grado di compensare operazioni già in essere. La suddetta gestione dinamica consentirebbe di realizzare i medesimi risultati che si sarebbero conseguiti acquistando e vendendo le operazioni di pronti contro termine attive e passive, con l'obiettivo di conseguire un utile a breve.

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale, Altre informazioni" della presente Nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni tradizionali – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dalla Banca, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora la Banca non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora la Banca abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione".

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica la Banca, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità.

Pertanto, le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche (Junior, Mezzanine e Senior) in funzione della rischiosità del portafoglio.

Per quanto attiene al trattamento contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica stipulate da Banco BPM si configurano come garanzie finanziarie ricevute, in quanto la Banca si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito.

Il premio pagato all'investitore per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive", lungo la durata della garanzia. L'eventuale escussione della garanzia finanziaria ricevuta dall'investitore, che ricorre al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. "credit event") e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione, concorre alla complessiva determinazione della voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto d'uso (c.d. ROU - "Right Of Use") di un'attività identificata per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che l'attività sia identificata, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo della stessa e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora la Banca agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • alla voce "80. Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali, intesi come costi incrementali per l'ottenimento del leasing che non sarebbero stati altrimenti sostenuti (ad esempio commissioni di intermediazione per agenti e success fees);
    • canoni di leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing (ad esempio il maxi-canone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • alla voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale di finanziamento ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto, coincidente con quello utilizzato ai fini gestionali (tasso interno di trasferimento – "TIT" – della raccolta). Tale tasso, che esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured proiettato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto, tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo, in linea con quanto richiesto dall'IFRS 16.

Nell'identificare un contratto di leasing, Banco BPM si avvale, laddove non dispone diversamente, della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare:

  • il leasing di contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore o uguale ai 12 mesi; tale scelta va effettuata per classi di attività sottostanti;
  • il leasing di attività "low value" ossia aventi un valore a nuovo inferiore a 5.000 euro. Per tale categoria (che comprende tra le altre PC, monitor e telefoni) la facoltà di esenzione dall'IFRS 16 può essere effettuata anche contratto per contratto.

I costi dei canoni inerenti a tali tipologie di attività vengono registrati direttamente a conto economico alla voce "160. Spese amministrative: b) Altre spese amministrative" al momento della maturazione.

Inoltre, la Banca ha optato per non applicare l'IFRS 16 ai leasing di attività immateriali.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui la Banca non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte della Banca, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo la Banca considera la durata iniziale del contratto di affitto (ad esempio durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (ad esempio successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre, si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 12 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment, in conformità allo IAS 36, lungo la durata del contratto o la vita utile del bene. Tali componenti reddituali sono iscritti alla voce "180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali";
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi, calcolati al tasso di interesse marginale di finanziamento esistente alla data di stipula, come sopra identificato, e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni (quota capitale e quota interessi).

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in base ai canoni modificati ed al tasso di interesse marginale alla data di modifica, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico, nella medesima voce in cui sono rilevati gli ammortamenti.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora la Banca agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al precedente paragrafo "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce "200. Altri oneri/proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito dei paragrafi "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nel paragrafo "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Come rappresentato nel paragrafo "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente). A tal fine il controllo, come evidenziato nella parte "A.1, Sezione 3 – Area e metodi di Consolidamento" della Nota integrativa consolidata, si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e, al tempo stesso, ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere decisionale su tale entità.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per le quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, c.d. "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva, come appropriato. In maggior dettaglio, qualunque variazione di valore dell'interessenza azionaria già detenuta rilevata in contropartita delle riserve da valutazione deve essere riconosciuta nel prospetto della redditività complessiva o nel conto economico, in base al medesimo trattamento che sarebbe stato perseguito in caso di cessione diretta dell'investimento.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed

• il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'originarsi di una differenza negativa, ne comporta la rilevazione nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come, ad esempio, le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore sugli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (c.d. "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime). Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (c.d. "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato).

Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Nel caso in cui tali criteri sussistano l'attività finanziaria confluisce nello Stage 2 e la conseguente valutazione, seppure in assenza di una perdita di valore acclarata, comporta la rilevazione di rettifiche di valore pari alle perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario, in linea con quanto previsto dai principi contabili internazionali. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di reporting successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso in cui vengano meno gli indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Diversamente laddove non si palesino i suddetti indicatori l'attività finanziaria confluisce nello Stage 1 e la conseguente valutazione prevede la rilevazione di perdite attese, per lo specifico strumento finanziario, nel corso dei dodici mesi successivi.

Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di bilancio successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel in cui dovessero palesarsi indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della Nota Integrativa consolidata in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza

tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica.

Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, come sotto meglio definito, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. A tale riguardo nel corso del 2024 è stato introdotto un intervento correttivo in base al quale le suddette svalutazioni "forfettarie" replicano gli esiti del modello regolamentare ELBE (Expected Loss Best Estimate) opportunamente adattato ai requisiti IFRS 9, sulla base di un opportuno scaling factor . Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione lorda inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dalle esposizioni lorde "past due" deteriorate inferiori o uguali ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche della Banca, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL della Banca preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG6 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni della Banca classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

6 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dalla Banca in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che la Banca si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile, in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario workout; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui

è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime. Si precisa che, a prescindere dallo stage in cui risultano iscritte, tali attività finanziarie sono rappresentate in maniera distinta rispetto ai tre stadi di rischio di credito.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale; al di fuori di tale circostanza, il Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

• introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al

debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o

• sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la Banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la Banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato. In altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la Banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della Banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla Banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato.

Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico alla voce "140. Utili/Perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Per Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, vengono emesse diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

Per i suddetti prestiti, il ricorso alla fair value option è giustificato dal fatto che trattasi di strumenti ibridi contenenti derivati incorporati in grado di modificare in modo significativo i flussi finanziari dello strumento ospite (come, ad esempio, le emissioni equity-linked) oppure per eliminare o ridurre l'asimmetria contabile che si verrebbe a creare tra la valutazione dei prestiti in esame ed i correlativi derivati di copertura gestionale.

A tal proposito si deve infatti segnalare che i rischi conseguenti alle suddette emissioni possono essere oggetto di copertura, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4 - Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" oppure alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair Value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value.

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

  • "certificates a capitale incondizionatamente protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", piuttosto che quello delle "Passività finanziarie di negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo, come di seguito illustrato in dettaglio;
  • "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Alla luce di quanto sopra illustrato, i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value" sono quelli a capitale incondizionatamente protetto, emessi da Banco BPM, a partire dal mese di giugno 2020, principalmente con finalità di raccolta. La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati alla voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

• l'intera marginalità correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value" Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta

eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";

• i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

I certificates a capitale incondizionatamente protetto classificati nel portafoglio contabile delle passività finanziarie di negoziazione si riferiscono alle emissioni effettuate fino al mese di giugno 2020 dalla controllata Banca Akros nell'ambito della propria attività di Investment banking. A partire dal 1° gennaio 2024 tali emissioni sono confluite nel bilancio di Banco BPM, a seguito dell'operazione di scissione del ramo Global Market di Banca Akros. La classificazione nel portafoglio contabile di Banco BPM è avvenuta in continuità rispetto alla controllata, in quanto il principio IFRS 9 non ammette alcuna riclassifica delle passività finanziarie.

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella parte "A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

La medesima metodologia è applicata per la determinazione degli effetti riconducibili alla variazione del proprio merito creditizio per i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie di negoziazione"; per l'informativa quantitativa dei predetti effetti si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2024, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" di Banco BPM, ossia delle modalità con le quali la Banca gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, Banco BPM si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

• Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;

• Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote di O.I.C.R., non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso, piuttosto che sulla base della tecnica valutativa del Discounted Cash Flow, in funzione della stima dei flussi distribuibili dal fondo;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario. Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e/o patrimoniali.

Investimenti in O.I.C.R., diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge. Nel caso specifico dei fondi di investimento alternativi che investono in crediti deteriorati, la valorizzazione delle quote, di regola detenute a seguito di apporto dei suddetti crediti da parte del Gruppo, è ottenuta in base alla

metodologia del Discounted Cash Flow. In maggior dettaglio, il fair value è pari al valore attuale dei previsti flussi distribuiti dai fondi, stimati in base ai business plan dell'operazione, in funzione di un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"), che considera oltre al tasso risk free, la struttura del capitale, nonché un adeguato premio per i rischi associati all'operazione. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, D. Operazioni di cessione, Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento" della Nota integrativa consolidata.

Contratti di pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustments", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di

copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 (cosiddetto "non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap Single Name specifici per la controparte, laddove disponibili, o riferiti a controparti comparabili e, in subordine, a CDS su indici selezionati in funzione della liquidità (come ad esempio: iTraxx Europe o iTraxx CrossOver) e delle fasce di rischio delle controparti.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap – Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Derivati su azioni/ Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
indici azionari /
cambi
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata da Banco BPM. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad

integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni alla Banca. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista un'adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Come illustrato nel precedente Parte A.2 relativa alle principali voci di bilancio, il patrimonio immobiliare del Gruppo è misurato al fair value e più precisamente in base al criterio della rideterminazione di valore, disciplinato dallo IAS 16, per gli immobili detenuti ad uso funzionale e al criterio del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio IAS 40.

Il fair value è definito dal principio IFRS 13 come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione"; di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle metodologie di stima del fair value e sui rilevanti input ed assunzioni, in linea con la disciplina contenuta nel citato principio. Nell'attuale contesto macroeconomico, l'importanza di fornire una chiara e completa disclosure sul fair value degli investimenti immobiliari è stata oggetto di richiamo di attenzione da parte dell'ESMA nel documento del 25 ottobre 2023 intitolato "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports". Si è altresì tenuto conto della comunicazione CONSOB del 18 luglio 2013 "DIE/0061944 - Raccomandazione in materia di valutazione al fair value dei beni immobili delle società immobiliari quotate", con particolare riferimento alle informazioni relative all'incarico conferito agli esperti indipendenti7 .

Tipologia dell'incarico conferito a periti esterni

Per il Banco BPM, l'aggiornamento del fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene condotto attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di società indipendenti qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation8 .

Tali standard garantiscono che:

• il fair value venga determinato in conformità alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami

7 Come precisato nella comunicazione in esame le disposizioni ivi contenute trovano particolare applicazione alle società immobiliari con iniziative immobiliari in corso, ma anche alle società diverse dalle società immobiliari che detengono rilevanti investimenti immobiliari e sono tenute a determinarne il fair value. In maggior dettaglio, la comunicazione in esame richiede che venga fornita "indicazione (i) del perimetro immobiliare oggetto di valutazione, della durata dell'incarico, della documentazione trasmessa al perito, dei modelli di valutazione utilizzati e delle principali assunzioni adottate; (ii) delle modalità di svolgimento dell'incarico (verifiche effettuate dal perito sulla documentazione fornita dalla società, esecuzioni di sopralluoghi e/o verifiche strutturali, svolgimento di indagini di mercato, verifica degli adempimenti amministrativi e concessori relativi allo stato attuale dei beni oggetto di valutazione, ricerche svolte in relazione a titoli di proprietà, servitù, vincoli, ipoteche, ecc.) e (iii) delle procedure e degli eventuali criteri adottati per la selezione del perito nonché la modalità di rinnovo degli incarichi".

8 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";

• i periti presentino requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

In conformità agli standard RICS9 , al 31 dicembre 2024 i valutatori coinvolti nell'incarico della perizia e la società incaricata non hanno avuto alcun coinvolgimento effettivo, anche pregresso, con gli immobili oggetto di valutazione o alcun interesse personale nel risultato della valutazione; l'assenza di alcun conflitto di interesse è tale da garantire i livelli richiesti di indipendenza e obiettività.

La policy del Gruppo prevede inoltre un'adeguata rotazione dei periti. L'attuale incarico, conferito nel corso del 2023 ed avente durata biennale, rappresenta infatti il terzo appalto assegnato al terzo esperto indipendente dall'esercizio 2019, ossia dall'esercizio di passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value.

In maggior dettaglio, l'incarico affidato al perito è quello di fornire supporto alle società del Gruppo nella misurazione del fair value delle proprietà immobiliari, ai fini delle valutazioni di bilancio, in conformità ai requisiti del principio contabile IFRS 13, mediante l'emissione di specifici report di valutazione.

Le informazioni considerate dall'esperto indipendente nell'elaborato di perizia si basano sul set documentale messo a disposizione dalla Banca; qualora lo stesso dovesse risultare deficitario, viene seguito un approccio conservativo riflesso - a seconda della tipologia, della location e dello stato di conservazione dell'immobile - nella scelta di parametri prudenziali, quali, a titolo di esempio, di tempi di commercializzazione più lunghi, di tassi di attualizzazione meno favorevoli, di accantonamenti di manutenzione straordinaria e di costi di ristrutturazione più alti.

Le superfici prese a riferimento dal perito per la stima del fair value sono quelle fornite dalla Banca, già calcolate come ponderazioni delle superfici lorde, salvo alcuni casi in cui è stata chiesta una verifica delle consistenze, sulla base delle planimetrie fornite.

Con riferimento allo stato manutentivo, l'esperto indipendente non ha svolto alcuna indagine, né di tipo strutturale né sugli impianti presenti; è stata invece condotta una limitata indagine visiva al fine di riflettere lo stato manutentivo rilevato ai fini della valutazione, laddove è stato eseguito un sopralluogo. Per le valutazioni desktop è stato assunto un livello manutentivo mediocre, a meno di approfondimenti condotti sulla documentazione eventualmente disponibile (materiale fotografico, due diligence tecnica).

Le valutazioni sono state condotte nell'assunto che tutti gli immobili (edificati o in via di costruzione) siano perfettamente rispondenti ed in linea con le normative vigenti per l'uso cui gli immobili sono destinati alla data di valutazione, a meno che sia stata fornita documentazione a supporto della non trasferibilità dell'immobile e relativa due diligence tecnica, senza tuttavia alcuna verifica di rispondenza urbanistica ed amministrativa.

L'esperto indipendente non ha altresì preso in considerazione l'eventuale esistenza di ipoteche o altri gravami di qualsiasi natura che possano essere collegati agli immobili e generare limitazioni per l'effettivo trasferimento degli stessi, tranne i casi in cui sia stata segnalata la non trasferibilità dell'immobile, in relazione alla quale sono stati considerati i costi necessari per la trasferibilità contenuti nell'eventuale due diligence tecnica, se disponibile.

Tipologia di report di perizia

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 3 milioni, la perizia è di tipo "full". Tale tipologia di perizia richiede un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile per il bene, con specifici sopralluoghi; in particolare, sono analizzati i dati catastali, le planimetrie e tutta la documentazione accessoria, con sopralluogo interno ed esterno dell'immobile, corredato da rilievi fotografici. È richiesto da parte dell'assuntore l'effettuazione di foto aggiornate dell'immobile da inserire nella perizia, le quali devono documentare lo stato generale dell'immobile sia esterno che interno. Per gli immobili di valore superiore ai 10 milioni in aggiunta a quando già illustrato per la perizia full viene richiesto al perito una maggiore esplicitazione di alcuni dei criteri utilizzati nella valutazione, una più dettagliata rappresentazione dell'immobile e del mercato immobiliare in cui l'immobile è inserito (perizia di tipo "full evoluta").

Per i restanti immobili, salvo diversi accordi, è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione tecnica, con l'impiego di banche dati di valori immobiliari e senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore. Per gli immobili con un valore compreso tra i 2 e 3 milioni è richiesto anche un sopralluogo corredato da rilievi fotografici (perizia di tipo "drive-by").

9 Si veda capitolo PS 2 del Red Book.

Periodicità di aggiornamento del fair value

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo al 31 dicembre 2024 prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo alla chiusura dell'esercizio, a meno di evidenze tali da rendere opportuna una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value; per gli immobili di valore superiore a 10 milioni una perizia viene redatta anche in occasione della Relazione semestrale consolidata;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio. In maggior dettaglio, per gli immobili in oggetto l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 310milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

Per gli immobili ad uso funzionale, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per gli specifici ambiti di riferimento ove sono ubicati gli immobili, finalizzata ad intercettare, sulla base di banche dati, eventuali variazioni significative dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente. Qualora l'analisi di scenario dovesse fare emergere variazioni significative (superiori alla soglia del +/- 10%) si procede ad aggiornare il fair value in via anticipata rispetto a quanto ordinariamente richiesto.

L'analisi è condotta utilizzando le seguenti tre fonti principali, a cui è attribuita una valenza decrescente:

  • Agenzia delle Entrate/OMI (base dati principali);
  • Nomisma;
  • offerte presenti sul mercato immobiliare (comparativi).

Metodologie di valutazione

Le metodologie applicate dal valutatore, in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards) e con quanto prescritto nel Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS), possono basarsi sul metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow – DCF), sul metodo residuale o della trasformazione con DCF, sul metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA), in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. In maggior dettaglio, la selezione dell'approccio valutativo più opportuno per ciascuna unità immobiliare tiene conto della destinazione d'uso, dello stato occupazionale e più in generale della specifica natura dell'asset oggetto di stima.

Al riguardo si segnala che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il suo massimo e migliore utilizzo, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando eventuali usi alternativi ove rispondenti alle aspettative di mercato. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che la Banca continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che Banco BPM continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

10 Soglia pari a 5 milioni fino al bilancio dell'esercizio 2023.

Metodo dei flussi di cassa attualizzati - DCF

Il Metodo dei Flussi di cassa attualizzati (DCF) è basato sull'attualizzazione - per un periodo variabile in riferimento alla situazione locativa/occupazionale dell'immobile e alla successiva ottimizzazione - dei futuri ricavi netti derivanti dall'affitto o dalla vendita della proprietà.

L'assunto alla base dell'approccio in esame consiste nel fatto che un acquirente razionale non sia disposto a pagare per l'acquisto del bene un prezzo superiore rispetto al valore attuale dei benefici che il bene sarà in grado di produrre in futuro. Il valore del bene è quindi in funzione dei benefici economici che verranno da questi generati.

Tale metodo è utilizzato per gli immobili con presenza di contratti di locazione in essere, per gli immobili strumentali, per gli immobili che si prestano, per tipologia e caratteristiche del mercato di riferimento, alla locazione o alla vendita in più tempi, per gli immobili a destinazione di hotel.

Più in dettaglio, tale metodologia, utilizzata per la maggior parte degli immobili della Banca, è basata sull'attualizzazione dei futuri ricavi netti derivanti dalla proprietà, per un periodo variabile in riferimento all'operazione immobiliare sottostante, solitamente pari a 15 anni. I ricavi netti vengono determinati in funzione dei ricavi lordi, al netto dei costi operativi afferenti la proprietà. I ricavi lordi vengono determinati mediante indicizzazione dei canoni percepiti per le porzioni locate e a quelli di mercato per le porzioni sfitte (vacant), considerando un adeguato orizzonte temporale in funzione della destinazione d'uso dell'immobile e della durata residua dei contratti di locazione. Al termine di tale periodo si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando in perpetuità il reddito operativo dell'ultimo anno ad un tasso di capitalizzazione (Cap Rate) allineato ai rendimenti di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima o attraverso la vendita frazionata, da cui viene detratta la commissione di vendita. Quantificati, quindi, i ricavi netti annuali ed il valore di vendita netto, si procede a calcolare i valori attualizzati all'inizio del primo periodo, mediante un opportuno tasso di attualizzazione (Discount Rate), adeguato in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. I dati di input principali sono: i) ricavi e relativa indicizzazione (canoni di locazione contrattuali, canoni di locazione di mercato o valori di vendita di mercato espressi come prezzo al mq); ii) tempi di occupazione degli spazi, previsti dal contratto di locazione (piano di utilizzo) o dai tempi di assorbimento degli spazi vacant; iii) costi di gestione (IMU, amministrazione, assicurazione, riserve di manutenzione straordinaria, tassa di registro); iv) eventuali investimenti necessari all'ottimizzazione all'uso; iv) tassi di attualizzazione e di capitalizzazione.

Al fine di stabilire i canoni di mercato o i valori di vendita, alla base della valutazione del singolo immobile, viene effettuato un confronto con altri simili asset, oggetto di recente compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o su piazze concorrenziali. In mancanza di osservazioni direttamente riferibili alla proprietà da valutare, è stato fatto ricorso a casistiche il più possibile assimilabili alle stesse, apportando le necessarie correzioni, in conformità a quanto di seguito illustrato per il metodo "Approccio Comparativo o del Mercato".

I valori o i canoni ricavati dal mercato sono quindi modificati per tenere conto di parametri quali l'età, l'usura, lo stato di manutenzione, l'ubicazione, lo stato d'uso ipotizzato al concretizzarsi della vendita. Sono stati inoltre considerati altri fattori ritenuti in grado di influire sul valore degli immobili, quali la distribuzione delle superfici, la consistenza edilizia, il tipo di costruzione, la prevedibile durata, le caratteristiche particolari nella sua attuale destinazione.

Nel dettaglio, il DCF a canoni è basato sull'attualizzazione di flussi di cassa netti derivanti dal contratto di locazione in corso, nonché dai flussi determinati nei periodi successivi dalla commercializzazione a canoni di mercato. Al termine di tale periodo, si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando la redditività immobiliare netta annua, calcolata considerando l'annualità successiva alla messa a regime, ad un tasso pari a quello di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima.

Il DCF a vendita è basato, invece, sull'attualizzazione di futuri ricavi netti derivante dal contratto di locazione in corso e dalla successiva vendita della proprietà applicando i valori di vendita unitari derivanti dalle indagini di mercato e attualizzando i flussi di vendita con un opportuno tasso che considera il rischio commerciale del bene. Tale metodo è utilizzato anche nei casi in cui l'immobile, presentandosi vacant alla data di stima e con determinate caratteristiche tipologiche e manutentive, si ritiene possa essere collocato nel mercato di riferimento ipotizzandone una sua vendita. Per la maggior parte degli immobili, sono quasi sempre state prudenzialmente previste delle spese di ristrutturazione (capex), da eseguire o alla fine del contratto di locazione in essere o fin da subito nel caso in cui l'immobile sia libero e disponibile alla data di stima, al fine di rilocare o vendere l'immobile nello stato d'uso ottimale e/o alternativo, in coerenza con i canoni/valori di mercato assunti, oltre che considerare eventuali capex pianificate dalla Banca.

Per gli immobili a destinazione ricettiva interessati da un contratto di locazione, tenuto conto che il loro valore è strettamente legato alle relative potenzialità da un punto di vista operativo e del business, il perito ha verificato la sostenibilità del canone, stimando il livello di sostenibilità del margine operativo al netto dei costi non distribuibili della struttura alberghiera. Laddove il conduttore non abbia fornito i parametri delle strutture ricettive (n. camere, costo medio, occupancy, ecc), si è proceduto ad effettuare una stima in base ai parametri di mercato comparabili.

Metodo residuale o della trasformazione con DCF

Tale metodo di valutazione è adottato per le proprietà suscettibili di trasformazione, quali terreni edificabili o proprietà con sviluppo incompleto.

Il citato metodo è basato sull'attualizzazione, alla data di stima, dei flussi di cassa generati durante il periodo nel quale si prevede lo svolgimento dell'operazione immobiliare; essendo i flussi di cassa il risultato della differenza tra ricavi e costi, il fair value - misurato con tale metodo – può essere definito come la differenza tra il valore della proprietà trasformata e i costi sostenuti per la sua trasformazione. I ricavi e i costi sono a valori costanti, posizionati nei momenti in cui si verificano e scontati con un opportuno tasso di sconto.

Il metodo della trasformazione viene spesso utilizzato per esprimere giudizi di convenienza economica relativi a interventi di recupero del patrimonio esistente, ma si presta ad essere impiegato come giudizio estimativo mirato a prevedere un valore di stima valido per la generalità degli operatori di mercato.

Affinché il valore del bene immobiliare determinato con il metodo in esame si possa identificare con il suo fair value, risulta tuttavia necessario che l'operazione economica, legata alla trasformazione, faccia riferimento ad un imprenditore "ordinario". Per ordinario si intende l'operatore di buone capacità economiche e organizzative che può accedere ad una leva finanziaria (mezzi propri), per finanziare l'azione di sviluppo, molto prossima a quelle che la maggioranza degli imprenditori otterrebbe e che ha come obiettivo il conseguimento di un guadagno (Profitto sui costi dello sviluppatore) commisurato al rischio dell'iniziativa, ai costi ancora da sostenere per l'acquisto della stessa e per il suo completamento, ai ricavi potenzialmente ottenibili e ai relativi tempi.

Questa analisi determina un "rendimento equivalente", che rappresenta il rendimento che un operatore ordinario si aspetta dall'iniziativa immobiliare oggetto di stima, proporzionalmente al profilo di rischio della stessa (dimensione, ubicazione, qualità del progetto, competizione, contesto del mercato, ecc). In altri termini, il rendimento equivalente è quel tasso di sconto che, applicato al flusso di ricavi netti previsti durante la vita dell'investimento della proprietà, restituisce un valore attuale dei ricavi netti pari all'esborso del capitale inizialmente utilizzato.

In ordinarie condizioni di mercato, le valutazioni effettuate con il metodo in esame risultano molto sensibili alle variazioni di alcuni parametri chiave. Piccoli cambiamenti in tali variabili, quali volumi di vendita o i relativi costi di costruzione, potrebbero infatti avere un effetto sproporzionato sul valore ottenuto; allo stesso modo, i valori della proprietà potrebbero essere soggetti a variazioni, anche notevoli, come risultato di cambiamenti nelle condizioni di mercato. Per tale motivo, il metodo in esame prevede l'elaborazione di analisi di sensitività sui ricavi e sui costi; il valore assunto a riferimento corrisponde al valore "baricentrico" di tale analisi e tiene altresì conto dello stato di avanzamento delle iniziative di sviluppo nonché della presenza/assenza del permesso di costruire. Devono inoltre essere considerati i rischi legati all'ubicazione, alle caratteristiche del sito, ai vincoli e ai rischi urbanistici, alle eventuali problematiche di cantiere (quando applicabili), a costi di sviluppo fuori scala e alle tempistiche dell'intera iniziativa immobiliare (realizzazione e cessione).

Per i terreni, nel caso in cui non sia disponibile un progetto di sviluppo, un business plan o non siano stati rilasciati dalle competenti Autorità i relativi permessi di costruire, la valutazione dell'immobile è stata condotta considerando alcuni fattori di prudenzialità, in funzione di quanto previsto dallo strumento urbanistico disponibile. In aggiunta, sono stati previsti alcuni aggiustamenti prudenziali per tenere conto del maggiore rischio dell'operazione, riflesso in un maggiore tasso di attualizzazione, per tenere conto del rischio di dovere sostenere maggiori costi non prevedibili, nonché per tenere conto di una tempistica di sviluppo più diluita al fine di fattorizzare tempi più lunghi per la progettazione e l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni.

Metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA)

Il metodo comparativo giunge alla stima del valore del bene mediante comparazione con immobili recentemente compravenduti o attualmente offerti in vendita sul mercato, comparabili sotto il profilo tipologico, edilizio e di localizzazione. Tale approccio è scelto qualora l'immobile sia sfitto e si presti, per tipologia e per mercato di riferimento, alla vendita.

Il valore del bene immobile viene quindi ad essere determinato tenendo conto dei prezzi di vendita o dei canoni di locazione (cosiddetti asking price o rent), risultanti da un'approfondita indagine di mercato, a cui vengono applicati specifici fattori di rettifica ritenuti adeguati in relazione alle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del bene oggetto di valutazione, oltre ad ogni altro fattore ritenuto pertinente. In maggior dettaglio, i valori/canoni di mercato ricavati dai dati comparabili raccolti sul mercato di riferimento sono assoggettati ad un processo di "normalizzazione" per tenere conto di parametri quali: la superficie, l'età, l'usura, lo stato di manutenzione e l'ubicazione, in rapporto alle esperienze di mercato recepite. Vengono considerati inoltre i seguenti fattori:

• la distribuzione delle superficie, ovvero apprezzamento o meno della funzionalità degli spazi;

  • la consistenza edilizia, ovvero apprezzamento o meno in termini di appetibilità/commerciabilità (vendita o locazione) dell'immobile;
  • il tipo di costruzione, ovvero apprezzamento o meno dello stato qualitativo complessivo dell'immobile e della sua tipologia costruttiva;
  • le caratteristiche particolari di accesso e fruibilità, ovvero apprezzamento o meno della location e della sua accessibilità.

Principali input

Rivalutazione dei canoni di locazione

Nei contratti di locazione immobiliare è di regola prevista una clausola per l'adeguamento annuale dei canoni di affitto corrispondente a una percentuale variabile, in funzione degli accordi tra le parti; salvo indicazioni contrarie, di regola è stata quindi assunta una rivalutazione annua del canone pari all'1,93%, corrispondente al 75% della variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) rilevato dall'ISTAT nell'anno precedente la data di adeguamento, pari al 2,57%.

Tasso di attualizzazione dei flussi (Discount Rate)

Il tasso di attualizzazione è determinato in base la metodologia del Costo Medio Ponderato del Capitale d'impresa (WACC – Weighed Average Cost of Capital). Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolato applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E)) + IRP

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del capitale (Ke):

Ke = β*(Mrp)+Rf +Additional Risk Premiun: rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore β, come di seguito meglio illustrato;

β: Coefficiente Beta (unlevered). E' una misura del rischio del settore di riferimento, che misura la reattività del rendimento di un investimento ai movimenti di mercato11. Tale parametro misura il rischio di mercato dell'immobile senza considerare l'impatto del debito (fonte: Damodaran);

Mrp: Market Risk Premium: si riferisce al rendimento aggiuntivo che l'investimento in uno specifico mercato immobiliare offre rispetto ad un investimento ritenuto privo di rischio, a compensazione dei rischi assunti. L'entità del premio risulta essere variabile in funzione della specifica proprietà immobiliare, e cambia nel tempo a causa delle fluttuazioni del rischio di mercato, dovute ai fattori quali, l'ubicazione, l'illiquidità/dimensione dell'immobile, della rischiosità della tipologia e destinazione dell'immobile, dello stato manutentivo. E' costruito dal perito tramite build up approach del rischio sistematico attribuibile all'immobile;

Rf: è il tasso di remunerazione di un investimento ritenuto privo di rischio, come quello in un titolo di Stato di un Paese con accettabile merito di credito, assunto pari al Rendistato Lordo – indice generale;

Additional Risk premium: è il premio aggiuntivo che un investitore richiederebbe per compensare i rischi inerenti a un immobile target che non sono riflessi dai rischi del mercato o del settore di riferimento (stato locativo, covenant tenant, rischio paese, guerra, supply chain, ecc).

11 Se pari a 1 significa che il mercato immobiliare si muove come il mercato finanziario; se inferiore a 1 significa che la crescita o la decrescita è inferiore rispetto al mercato di riferimento (meno rischio); se maggiore di uno significa che il rischio cresce/decresce maggiormente rispetto al mercato finanziario (maggiore rischio).

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del debito (Kd):

Kd = IRS + Estimated spread: rappresenta il costo del debito, pari al tasso IRS maggiorato di uno spread;

IRS: Interest Rate Swap: indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano swap a copertura del rischio di interesse, e che viene utilizzato come parametro di indicizzazione nei mercati finanziari per la stipula di finanziamenti bancari. Di regola viene considerato l'IRS a 15 anni, in coerenza con l'orizzonte temporale di sviluppo dei flussi;

Estimated Spread: trattasi del delta aggiuntivo che gli istituti di credito sommano all'indice sopra elencato per determinare il tasso a cui concedono i prestiti. Questo parametro dipende dalle garanzie che l'investitore può fornire e dal rischio specifico dell'investimento;

t: rappresenta il tax rate.

I pesi della formula del WACC sono relativi all'incidenza delle singole fonti di finanziamento (equity e debito) sul capitale totale investito nell'impresa, ovvero dipendono dal rapporto d'indebitamento e dall'incidenza del capitale proprio sul capitale totale, in quanto la struttura finanziaria dell'impresa incide in modo significativo sul costo del capitale.

(E/(D+E) e (D/(D+E): rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt).

Al fine di mitigare gli effetti conseguenti ad eventuali fluttuazioni di breve periodo, nell'acquisizione dei dati riferiti ai tassi risk free (indice Rendistato lordo) ed al tasso IRS per il costo del debito sono considerati, anziché i dati puntuali, le relative medie mobili riferite ai dodici mesi precedenti la data di stima.

Di seguito si elencano i dati fondamentali considerati nella formula del WACC ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione al 31 dicembre 2024:

  • Debt/equity ratio: si è assunta una struttura finanziaria pari al 50% di capitale proprio (E) e 50% di debito (D);
  • Tasso risk free: 3,63% pari alla media mobile su 12 mesi dell'indice generale del Rendistato lordo, calcolata come media dei tassi nel periodo intercorrente tra giugno 2023 e maggio 2024;
  • Beta unlevered: pari a 0,43%;
  • IRS: 2,80% pari alla media mobile su 12 mesi dell'IRS a 15 anni, ossia la media su base giornaliera dei dati Macrobond.

Ai fini dell'attualizzazione dei canoni sono previsti due differenti fattori:

  • fattore di attualizzazione canoni (T1): trattasi del tasso di attualizzazione dei flussi di cassa relativi al periodo in cui viene percepito il canone in base ai contratti in essere, tenuto conto del grado di affidabilità del conduttore. Tale tasso è inferiore rispetto al tasso T2, come di seguito definito, considerato che è correlato ad un rischio di tipo locativo;
  • fattore di attualizzazione riconversione/uscita (T2): trattasi del tasso considerato per l'attualizzazione dei flussi di cassa corrispondenti alla fase della rilocazione o dell'uscita.

Tassi di capitalizzazione (Cap Rate)

Trattasi del tasso di capitalizzazione del reddito netto finale ottenibile nell'anno successivo alla locazione stabilizzata a mercato. Tale tasso rappresenta il fattore "sintetico" che permette di convertire un'indicazione di reddito atteso in un'indicazione di valore attuale.

Tale tasso viene dedotto dal mercato in quanto rappresenta il rapporto tra il canone netto ed il prezzo di acquisto della transazione immobiliare, al netto dei costi di acquisizione e delle relative tasse.

Nel dettaglio, il tasso di capitalizzazione netto utilizzato in sede di stima riflette i seguenti parametri:

  • canone stabilizzato: ossia il canone percepibile all'anno successivo alla vendita dell'asset in oggetto;
  • costi non recuperabili: per costi di amministrazione per i contratti attivi, assicurazioni, tasse di proprietà e imposta di registro.

Riepilogo effetti delle valutazioni al fair value dell'esercizio 2024

Al 31 dicembre 2024 il patrimonio immobiliare di Banco BPM è complessivamente pari a 1.935,6 milioni, costituito per 1.207,4 milioni da immobili ad uso strumentale (uffici di sede e filiali) e per 728,2 milioni da immobili detenuti ad uso investimento.

In termini di voci di bilancio, il suddetto patrimonio è rappresentato per 1.635,1 milioni nella voce dell'attivo di stato patrimoniale "80. Attività materiali" e, per gli immobili ad uso investimento per i quali sono in essere trattative di vendita, pari 300,4 milioni, nella voce "110. Attività e gruppi di attività in via di dismissione".

L'impatto nell'esercizio 2024 conseguente alla valutazione a fair value è negativo per 5,2 milioni, rilevato per -52,1 milioni in contropartita del conto economico (voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali") e per +46,9 milioni in contropartita delle riserve da valutazione.

Le cause sottostanti tale risultato sono molteplici e riconducibili all'evoluzione intervenuta nei parametri di mercato, ad eventi che hanno interessato alcuni specifici immobili (ad esempio, verifica delle superfici, modifica o conclusione di contratti di locazione, cambio di destinazione dell'immobile) e alle trattative di vendita, in particolare il progetto Square come descritto nella "Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo, Razionalizzazione del portafoglio immobiliare (Progetto "Square")" della Nota integrativa consolidata.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del patrimonio immobiliare di Banco BPM, sia in termini di consistenze patrimoniali al 31 dicembre 2024 sia in termini di impatti sul patrimonio netto nell'esercizio 2024.

(in milioni di euro) Valore di
bilancio al 31
dicembre
2024
Totale impatto
valutazione
fair value
di cui a conto
economico
(voce 230)
di cui a
patrimonio
netto (*)
Immobili ad uso strumentale 1.207,4 31,2 (15,7) 46,9
Immobili ad uso investimento 728,2 (36,4) (36,4) 0,0
- di cui: immobili ad uso investimento 427,8
- di cui: immobili ad uso investimento in via di dismissione 300,4
Totale patrimonio immobiliare del Gruppo 1.935,6 (5,2) (52,1) 46,9
- di cui "Voce 90 - Attività materiali" 1.635,2
- di cui "Voce 120 - Attività e gruppi di attività in via di
dismissione"
300,4

(*) Altre componenti reddituali rappresentate nella voce "50. Attività materiali" del prospetto analitico della redditività complessiva (Parte D).

Perimetro oggetto di aggiornamento peritale al 31 dicembre 2024

In base alla policy di Gruppo in precedenza illustrata, al 31 dicembre 2024, la rivalutazione ha riguardato circa il 66% dell'intero patrimonio immobiliare di Banco BPM; in maggior dettaglio, la campagna di aggiornamento peritale ha riguardato tutti gli immobili ad uso investimento rilevati nella voce "80. Attività materiali" e circa il 48% degli immobili ad uso strumentale, rappresentati dagli immobili di ammontare superiore a 3 milioni e inferiore a 5 milioni, per i quali la revisione della policy aziendale, divenuta applicabile a partire dal 1 gennaio 2024, prevede una frequenza di aggiornamento delle valutazioni su base biennale, anziché triennale (l'ultimo aggiornamento era avvenuto nel 2022); altri immobili strumentali interessati da alcuni eventi, verificatesi nell'anno, di potenziale impatto sul fair value (quali, ad esempio verifica delle superficie commerciali, cambio di destinazione dell'immobile...).

Tipologia di perizie al 31 dicembre 2024

Nel corso del 2024 sono state effettuate n. 412 perizie, di cui n. 82 "full" o "full evolute", ossia con un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile, in grado di garantire una copertura di circa l'85% rispetto al valore di bilancio oggetto di aggiornamento peritale. Le restanti perizie, pari a n. 330, sono redatte secondo una modalità "desktop" o "drive by".

Metodo di valutazione al 31 dicembre 2024

Con riferimento al metodo di valutazione del patrimonio immobiliare, quello prevalente è il DCF utilizzato per circa l'80%, seguito dal metodo comparativo (circa il 10%) e, in via residuale, dal metodo della trasformazione (circa il 6%).

Per i metodi DCF e della trasformazione, circa il 92% del valore di bilancio periziato è coperto da perizie "full" o "full evolute"; sempre in termini di valore di bilancio periziato, le perizie condotte con il metodo comparativo sono invece rappresentate per circa l'75% da perizie in modalità "desktop" o "drive by".

Tassi di attualizzazione e di capitalizzazione al 31 dicembre 2024

Per gli immobili valutati in base al metodo di valutazione del DCF, i tassi di attualizzazione dei flussi si collocano nel range compreso tra il 5% e il 12%, con un valore medio pari a circa l'8% (7% se ponderato rispetto al valore di bilancio).

I tassi di capitalizzazione utilizzati per convertire il flusso finale si collocano nel range compreso tra il 4% e il 10%, con un valore medio pari a circa il 7% (6% se ponderato in base al valore di bilancio).

Controllo sulle perizie al 31 dicembre 2024

La qualità delle perizie rilasciate dagli esperti indipendenti è assoggettata ad un processo di monitoraggio da parte delle competenti funzioni aziendali, mediante una serie di controlli campionari, di natura formale e sostanziale. In aggiunta, per gli immobili più significativi in termini di valore di bilancio, in grado di garantire una copertura superiore al 50% degli immobili oggetto di perizia, è stato chiesto supporto ad altri primari periti indipendenti nel verificare la ragionevolezza di alcuni parametri di mercato utilizzati dal perito incaricato per le valutazioni di bilancio, con particolare riferimento agli input di mercato utilizzati (tasso di attualizzazione, tasso di capitalizzazione, canoni di mercato), alle metodologie di valutazioni adottate e ai comparabili selezionati.

Analisi di sensitivity attività non finanziarie

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, la misurazione del fair value degli immobili, interamente riconducibili al livello 3 della gerarchia di fair value, risulta influenzata dalle tecniche di valutazione utilizzate e dai relativi input. In particolare, per gli immobili valorizzati in base alla tecnica del DCF - che rappresentano circa il 90% del patrimonio immobiliare della Banca non classificato in via di dismissione - una variazione dei canoni di mercato da attualizzare pari a +1%/-1% comporterebbe, a parità di tutte le altre condizioni, una variazione del fair value pari rispettivamente a circa +15/-15 milioni.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico-artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato. Nell'esercizio 2025 ricorrerà la periodicità prevista dalla normativa interna per l'aggiornamento; l'ultima valutazione è stata condotta nell'esercizio 2022.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a causa dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value.
  • Sebbene sul mercato siano osservabili transazioni di cessioni di crediti deteriorati, i rispettivi prezzi risentono delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value delle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio. Per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disamina delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nei precedenti paragrafi.

Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.910,7 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di O.I.C.R.

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di O.I.C.R., classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 1.366,2 milioni (corrispondente al 71,5% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity, salvo quanto di seguito precisato.

Per le quote di O.I.C.R. detenute dalla Banca, a seguito dell'apporto di crediti deteriorati e non qualificate come fondi immobiliari, la misurazione al fair value è stata condotta in base alla tecnica del Discounted Cash Flows. Gli input adoperati sono i seguenti:

  • flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan delle rispettive operazioni;
  • tasso di attualizzazione compreso tra il 7,3% e il 9,6%, in funzione della struttura del capitale e del premio per il rischio dell'operazione.

Per tali fondi, il cui valore di bilancio ammonta a 373,2 milioni12, è stata condotta un'analisi di sensitivity rispetto al tasso di attualizzazione, determinato in base al modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"). La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari rispettivamente a circa -/+ 10 milioni (-/+ 2,8% in termini percentuali).

Per maggiori dettagli sui fondi ad apporto di crediti deteriorati si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1 Rischio di credito, E. Operazioni di cessione, Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" della presente Nota Integrativa.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 523,0 milioni (corrispondente al 27,4% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato sia dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali che dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per le principali posizioni, pari a 312 milioni (59,7% rispetto al valore di bilancio), è stata condotta un'analisi di sensitivity del fair value rispetto al tasso di attualizzazione.

La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100 bps, il fair value registrerebbe una variazione riduzione di circa lo 0,5%, mentre una diminuzione di –100 bps comporterebbe un aumento di circa lo 0,8%.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2024 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2024, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

12 Il complessivo valore di bilancio al 31 dicembre 2024 dei fondi ad apporto, comprensivi dei fondi immobiliari valorizzati in base al NAV, ammonta a 480,2 milioni.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2024 31/12/2023
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
2.858.350 3.791.249 1.635.327 746.546 1.534.073 1.389.131
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.257.843 3.754.921 184 146.640 1.503.611 200
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
600.507 36.328 1.635.143 599.906 30.462 1.388.931
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
13.002.510 2.084 275.358 10.064.109 113.525 159.207
3. Derivati di copertura - 1.032.648 - - 978.970 -
4. Attività materiali - - 1.688.095 - - 2.016.865
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 15.860.860 4.825.981 3.598.780 10.810.655 2.626.568 3.565.203
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 742.916 22.186.501 - 59.868 19.015.741 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 4.938.077 18.295 - 3.825.549 18.295
3. Derivati di copertura - 860.617 - - 1.023.797 -
Totale 742.916 27.985.195 18.295 59.868 23.865.087 18.295

Legenda: L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2024 le attività finanziarie valutate in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3), sono rappresentate per l'85,6% da strumenti classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per il 14,4% da titoli classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" figura solo una quota residuale.

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.910,7 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 316,3 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 1.050,0 milioni, trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa,

una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di O.I.C.R. detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1 Rischio di credito, E. Operazioni di cessione, Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" della presente Nota Integrativa;

  • finanziamenti verso la clientela per 523,0 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 21,4 milioni riferiti a titoli strutturati di credito.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (futures e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 78,9 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 2.739,3 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 89,1 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 653,8 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano principalmente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano in prevalenza il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 19.809,6 milioni, ai Certificates a capitale incondizionatamente garantito per 985,9 ed ai derivati finanziari e creditizi per 1.391,0 milioni. Le "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2 sono rappresentate quasi interamente da titoli di debito strutturati e Certificates a capitale incondizionatamente garantito per un valore di bilancio di 4.938,1 milioni (3.825,5 milioni a dicembre 2023); mentre i 18,3 milioni rappresentati a livello 3 sono relativi alle passività rilevate a fronte di Finanziamenti ceduti e non cancellati oggetto di misurazione al fair value.

Attività non finanziarie

Le attività non finanziarie misurate al fair value sono rappresentate dagli immobili ad uso funzionale e ad uso investimento; per le relative analisi si sensitività si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente".

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2024 si è verificato un unico trasferimento, dal livello 1 al livello 2 per 1,1 milioni, relativo ad un titolo obbligazionario appartenente al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2024 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diversi dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA)" e "Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente negative per 0,3 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 4,4 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 4,1 milioni.

Al 31 dicembre 2023 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 10,0 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (0,8 milioni) e rettifiche positive per DVA (10,8 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2024 è risultato quindi negativo per 10,3 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio valorizzate con il criterio del valore rideterminato/fair value.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce "80. Attività materiali" dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e detenuti a scopo di investimento per un importo pari a 1.635,1 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 53,0 milioni.

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, Banco BPM detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 30,4 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 1.389.131 200 - 1.388.931 159.207 - 2.016.865 -
2. Aumenti 426.224 15.487 - 410.737 125.975 - 111.825 -
2.1. Acquisti 214.669 15.484 - 199.185 299 - 19.357 -
2.2. Profitti imputati a: 62.303 2 - 62.301 12.150 - 86.465 -
2.2.1. Conto Economico 62.303 2 - 62.301 - - 30.656 -
- di cui plusvalenze 56.343 - - 56.343 - - 27.701 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 12.150 - 55.809 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - 113.525 - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 149.252 1 - 149.251 1 - 6.003 -
3. Diminuzioni (180.028) (15.503) - (164.525) (9.824) - (440.595) -
3.1. Vendite (28.027) (122) - (27.905) (1.664) - (1.909) -
3.2. Rimborsi (28.128) - - (28.128) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (69.198) (15.362) - (53.836) (3.867) - (106.900) -
3.3.1. Conto Economico (69.198) (15.362) - (53.836) - - (97.980) -
- di cui minusvalenze (51.704) - - (51.704) - - (80.085) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (3.867) - (8.920) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (54.675) (19) - (54.656) (4.293) - (331.786) -
4. Rimanenze finali 1.635.327 184 - 1.635.143 275.358 - 1.688.095 -

I "Trasferimenti da altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di un titolo per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, si è fatto affidamento al prezzo di transazione che non rispetta i requisiti per l'attribuzione al livello 2.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurate in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value /valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevati in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - 18.295 -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - 18.295 -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al 31/12/2024 31/12/2023
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 131.364.939 25.592.000 1.033.271 104.084.116 134.426.571 24.699.229 7.273 107.943.974
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
3. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - -
Totale 131.364.939 25.592.000 1.033.271 104.084.116 134.426.571 24.699.229 7.273 107.943.974
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 133.318.444 14.298.367 7.780.424 111.466.535 143.925.901 11.052.959 8.959.021 123.934.006
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- -
Totale 133.318.444 14.298.367 7.780.424 111.466.535 143.925.901 11.052.959 8.959.021 123.934.006
VB = Valore di bilancio
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative i cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare n. 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D."DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari della Banca, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
a) Cassa 738.683 454.255
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 11.000.000 17.403.867
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 229.194 1.910.497
Totale 11.967.877 19.768.619

La sottovoce "b) Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 11,0 miliardi (17,4 miliardi al 31 dicembre 2023), comprende un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 940.299 44.915 - 111.791 - -
1.1 Titoli strutturati 6.622 44.260 - - - -
1.2 Altri titoli di debito 933.677 655 - 111.791 - -
2. Titoli di capitale 1.231.831 - 18 29.568 - 14
3. Quote di O.I.C.R. 6.812 - 120 940 - 121
4. Finanziamenti - 2.003.356 - - 69.944 -
4.1 Pronti contro termine - 2.003.356 - - 69.944 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.178.942 2.048.271 138 142.299 69.944 135
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 78.901 1.706.206 46 4.341 1.433.667 65
1.1 di negoziazione 78.901 1.706.076 46 4.341 1.008.952 65
1.2 connessi con la fair value option - 130 - - 424.715 -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - 444 - - - -
2.1 di negoziazione - 444 - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 78.901 1.706.650 46 4.341 1.433.667 65
Totale (A+B) 2.257.843 3.754.921 184 146.640 1.503.611 200
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate per 35,2 milioni.

La sottovoce "4. Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, di cui 1,6 miliardi stipulati con Controparti Centrali.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della sottovoce "3. Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
Fondi Azionari 3.023 1.061
Fondi Immobiliari 3.909 -
Totale 6.932 1.061

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 985.214 111.791
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 670.031 111.756
c) Banche 180.193 32
d) Altre società finanziarie 86.369 -
di cui: imprese di assicurazione 9.775 -
e) Società non finanziarie 48.621 3
2. Titoli di capitale 1.231.849 29.582
a) Banche 39.136 4.591
b) Altre società finanziarie 176.276 3.587
di cui: imprese di assicurazione 83.849 478
c) Società non finanziarie 1.016.437 21.404
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 6.932 1.061
4. Finanziamenti 2.003.356 69.944
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 1.520.015 48.654
d) Altre società finanziarie 483.341 21.290
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 4.227.351 212.378
B. STRUMENTI DERIVATI - -
a) Controparti Centrali 247.338 4.323
b) Altre 1.538.259 1.433.750
Totale (B) 1.785.597 1.438.073
Totale (A+B) 6.012.948 1.650.451

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - - 21.454 22.406 - 32.454
1.1 Titoli strutturati - - - - - 1.000
1.2 Altri titoli di debito - - 21.454 22.406 - 31.454
2. Titoli di capitale 330 36.328 40.868 9.558 30.462 40.207
3. Quote di O.I.C.R. 600.177 - 1.049.841 567.942 - 843.755
4. Finanziamenti - - 522.980 - - 472.515
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 522.980 - - 472.515
Totale 600.507 36.328 1.635.143 599.906 30.462 1.388.931

L1 = Livello 1

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 21,5 milioni (59,9 milioni al 31 dicembre 2023) ed è rappresentata interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie. In particolare, nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" figurano:

• titoli Asset Backed Securities (ABS) per 21,5 milioni (31,5 milioni nel 2023), tutti con clausole di subordinazione, perfezionati per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV, Tevere SPV, Aurelia SPV e Sun SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione" della presente Nota Integrativa.

La sottovoce 2 "Titoli di capitale" ammonta a 77,5 milioni (80,2 milioni nel 2023). Al 31 dicembre 2024 i principali investimenti classificati al livello 2 sono rappresentati dalle interessenze azionarie nel capitale di S.a.c.b.o. S.p.A. per 28 milioni e Visa Inc per 6,8 milioni; l'importo iscritto al livello 3 comprende l'investimento nel capitale di Autostrada del Brennero S.p.A. per 18,2 milioni, Crif S.p.A. per 12,1 milioni e Bancomat S.p.A. per 7,7 milioni.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della sottovoce "3. Quote di O.I.C.R.":

Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
Fondi Azionari 474.181 408.022
Fondi Obbligazionari 642.523 637.199
Fondi Hedge 2.914 2.720
Fondi Immobiliari 157.164 154.670
Fondi di Private Debt assimilati 373.236 209.086
Totale 1.650.018 1.411.697

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite a Banco BPM S.p.A. nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati. Tali operazioni rientrano tra quelle illustrate nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1 Rischio di credito, E. Operazioni di cessione, Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento" della presente Nota integrativa, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1.Titoli di capitale 77.526 80.227
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 16.351 23.635
di cui: società non finanziarie 61.175 56.592
2. Titoli di debito 21.454 54.860
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - 22.406
d) Altre società finanziarie 21.454 31.454
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - 1.000
3. Quote di O.I.C.R. 1.650.018 1.411.697
4. Finanziamenti 522.980 472.515
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.476 2.679
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 105.062 110.904
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 388.848 328.295
f) Famiglie 26.594 30.637
Totale 2.271.978 2.019.299

Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 12.570.885 2.084 - 10.060.225 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 12.570.885 2.084 - 10.060.225 - -
2. Titoli di capitale 431.625 - 275.358 3.884 113.525 159.207
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 13.002.510 2.084 275.358 10.064.109 113.525 159.207
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 12.573,0 milioni (10.060,2 milioni al 31 dicembre 2023) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Al 31 dicembre 2024 non risultano attività subordinate. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 3,9 milioni (4,0 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 707,0 milioni (276,6 milioni al 31 dicembre 2023).

In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 1 è ricompreso l'investimento in Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. per un valore di bilancio pari a 428,7 milioni pari a n. 62.984.485 azioni;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote) corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto-legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota. Nell'esercizio precedente era classificata come livello 2.

Figurano inoltre le azioni di C.R. Asti S.p.A., Palladio Holding S.p.A. e Astaris S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 50,3 milioni, 41,9 milioni e 12,1 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 24,6 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Titoli di debito 12.572.969 10.060.225
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 8.973.979 7.617.718
c) Banche 1.261.007 950.923
d) Altre società finanziarie 1.175.287 773.445
di cui: imprese di assicurazione 45.060 -
e) Società non finanziarie 1.162.696 718.139
2. Titoli di capitale 706.983 276.616
a) Banche 592.560 165.985
b) Altri emittenti: 114.423 110.631
- altre società finanziarie 62.735 56.564
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 51.688 54.067
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 13.279.952 10.336.841
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 12.480.025 8.917.659 97.670 - (3.206)
-
(1.520) - -
-
Finanziamenti - - - - -
-
- - -
-
Totale 31/12/2024 12.480.025 8.917.659 97.670 - (3.206)
-
(1.520) - - -
Totale 31/12/2023 9.989.116 7.605.478 74.307 - (2.683)
-
(515) - - -
(*) Valore da esporre a fini informativi.

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

980 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ___________________________________________________________________________________________________________

Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
1.017.014 - - - - 1.017.014 933.326 - - - - 933.326
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.014.224 - - X X X 930.779 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri 2.790 - - X X X 2.547 - - X X X
B. Crediti verso banche 4.785.003 - - 1.571.198 908.363 2.325.853 4.790.053 - - 1.717.634 7.273 3.067.179
1. Finanziamenti 2.312.217 - - - - 2.325.853 3.061.809 - - - - 3.067.179
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 92.672 - - X X X 246.590 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.219.545 - - X X X 2.815.219 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 201.913 - - X X X 779.396 - - X X X
- Finanziamenti per leasing - - - X X X - - - X X X
- Altri 2.017.632 - - X X X 2.035.823 - - X X X
2. Titoli di debito 2.472.786 - - 1.571.198 908.363 - 1.728.244 - - 1.717.634 7.273 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 2.472.786 - - 1.571.198 908.363 - 1.728.244 - - 1.717.634 7.273 -
Totale 5.802.017 - - 1.571.198 908.363 3.342.867 5.723.379 - - 1.717.634 7.273 4.000.505
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2

___________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 981

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

La sottovoce "B.1.3 Altri finanziamenti – altri" comprende principalmente i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 1.051,7 milioni (1.217,6 milioni nel 2023), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 760,4 milioni (708,3 milioni nel 2023), nonché crediti per sconto effetti per 35,9 milioni (40,2 milioni nel

L3 = Livello 3

2023). Nella sottovoce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a 5,1 milioni (15,3 milioni nel 2023), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2024 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 97.664.768 1.575.298 104.353 - - 98.856.383 101.488.586 1.825.431 141.890 - - 101.907.428
1.1. Conti correnti 7.062.412 138.265 1.224 X X X 6.918.579 142.019 1.603 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 2.997.838 - - X X X 4.829.319 - - X X X
1.3. Mutui 75.351.388 1.043.976 35.298 X X X 77.133.514 1.234.850 71.540 X X X
personali e cessioni del quinto
1.4. Carte di credito, prestiti
465.038 6.351 31 X X X 656.754 9.382 70 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 299.672 11.354 - X X X 398.795 118.295 1.592 X X X
1.6. Factoring 70.888 - - X X X 81.271 - - X X X
1.7. Altri finanziamenti 11.417.532 375.352 67.800 X X X 11.470.354 320.885 67.085 X X X
2. Titoli di debito 25.754.780 463.723 - 24.020.802 124.908 1.884.866 25.247.285 - - 22.981.595 - 2.036.041
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 25.754.780 463.723 - 24.020.802 124.908 1.884.866 25.247.285 - - 22.981.595 - 2.036.041
Totale 123.419.548 2.039.021 104.353 24.020.802 124.908 100.741.249 126.735.871 1.825.431 141.890 22.981.595 - 103.943.469
L1 = Livello 1

La sottovoce "B.2 Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 14,6 milioni (18,7 milioni nel 2023).

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

982 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ___________________________________________________________________________________________________________

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Nella sottovoce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi e sconti su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine per 4.077,5 milioni (4.453,8 milioni nel 2023), le sovvenzioni non regolate in conto corrente, finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 6.527,1 milioni (6.352,2 milioni nel 2023) e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 233,3 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2024, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2025 (principalmente relativi all'attività di distribuzione di prodotti di terzi per 175,0 milioni). Nel 2023 erano pari a 227,5 milioni. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della "Parte C – Informazioni sul conto economico".

I crediti deteriorati, escludendo la sottovoce "2. Titoli di debito" terzo stadio comprensivi della quota esposta tra Impaired acquisite o originate, ammontano a 1.581 milioni (1.863,1 milioni nel 2023) e sono frutto del proseguimento delle azioni di derisking effettuate dalla Banca nel corso dell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1 Rischio di credito, A. Qualità del credito" della presente Nota integrativa.

La sottovoce "2. Titoli di debito", pari a 26.218,5 milioni, è rappresentata per 23.319,7 milioni da titoli emessi da Amministrazione pubbliche.

Figurano altresì titoli Asset Backed Securities - ABS per 1.834,9 milioni (1.924,2 milioni al 31 dicembre 2023) derivanti da operazioni di cartolarizzazioni proprie e di terzi, interamente classificati in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value.

In maggior dettaglio, i titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie di crediti deteriorati ammontano a 1.067 milioni (1.414,1 milioni al 31 dicembre 2023) e sono interamente riconducibili alle tranche senior emesse dalle seguenti società veicolo:

  • Red Sea SPV per 463,7 milioni (592 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Leviticus SPV per 433,6 milioni (550,2 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Titan SPV per 9,4 milioni (14 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Aurelia SPV per 132,8 milioni (202,3 milioni al 31 dicembre 2023);
  • Tevere SPV per 27,5 milioni (55,6 milioni al 31 dicembre 2023);

Fatta eccezione per l'operazione di cartolarizzazione con il veicolo Tevere SPV, tutte le restanti operazioni sono assistite dalla garanzia dello Stato italiano, ai sensi ai sensi del D.L. 18/2016 (cosiddetta GACS).

Al 31 dicembre 2024 l'esposizione senior verso il veicolo Red Sea, ancorché interamente garantita, risulta classificata nello status "deteriorato" (Stadio 3). La suddetta classificazione si è resa necessaria in quanto la performance registrata nel corso del 2024 e di quella attese fino alla scadenza del titolo (2038), in termini di incassi, è tale da rendere probabile l'escussione della garanzia statale.

Nel corso dell'esercizio 2024 anche la cartolarizzazione con il veicolo Leviticus ha evidenziato segnali di underperformance, confermati anche dal peggioramento del rating di entrambe le agenzie (il rating di Scope è passato da BB- a CCC mentre quello di DBRS è passato da BB- a B). In virtù di tali evidenze al 31 dicembre 2024 l'esposizione figura nello Stadio 2, ancorché interamente garantita dallo Stato italiano.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione" della Nota Integrativa consolidata.

Sono inoltre comprese cartolarizzazioni di terzi per 767,9 milioni (510,1 milioni nel 2023).

Non sono presenti alla data di bilancio titoli provvisti di clausole di subordinazione.

I finanziamenti subordinati, ammontano a 264,6 milioni e sono principalmente rappresentati da società veicolo di assicurazione e finanziarie.

Per l'informativa sui finanziamenti concessi con garanzia pubblica in seguito all'emergenza Covid si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica" della Nota integrativa consolidata.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 25.754.780 463.723 - 25.247.285 - -
a) Amministrazioni pubbliche 23.319.683 - - 22.406.833 - -
b) Altre società finanziarie 2.067.241 463.723 - 2.548.983 - -
di cui: imprese di assicurazione 20.889 - - - - -
c) Società non finanziarie 367.856 - - 291.469 - -
2. Finanziamenti verso: 97.664.768 1.575.298 104.353 101.488.586 1.825.431 141.890
a) Amministrazioni pubbliche 1.420.771 368 438 1.688.017 484 489
b) Altre società finanziarie 11.518.082 39.888 38 13.235.255 56.311 82
di cui: imprese di assicurazione 308.302 21 - 176.530 27 -
c) Società non finanziarie 53.267.737 1.120.379 86.144 54.084.174 1.204.206 116.328
d) Famiglie 31.458.178 414.663 17.733 32.481.140 564.430 24.991
Totale 123.419.548 2.039.021 104.353 126.735.871 1.825.431 141.890

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali
complessivi
*
Titoli di debito 27.747.905 23.267.165 492.590 468.811 - (8.484) (4.445) (5.088) - -
Finanziamenti 92.513.073 - 8.918.336 2.866.275 125.034 (86.602) (350.808) (1.290.977) (20.681) 59.267
Totale 31/12/2024 120.260.978 23.267.165 9.410.926 3.335.086 125.034 (95.086) (355.253) (1.296.065) (20.681) 59.267
Totale 31/12/2023 120.591.239 22.352.280 12.299.471 3.718.185 178.105 (113.965) (317.495) (1.892.754) (36.215) 112.838

(*) Valore da esporre a fini informativi.

I titoli di debito con basso rischio di credito, pari a 23.267,2 milioni (22.352,3 milioni nel 2023), riguardano prevalentemente titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 5 Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair Value
31/12/2024
VN Fair Value
31/12/2023
VN
L1 L2 L3 31/12/2024 L1 L2 L3 31/12/2023
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 1.003.217 - 34.138.834 - 977.345 - 21.742.448
2) Flussi finanziari - 29.431 - 1.235.716 - 1.625 - 65.000
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 1.032.648 - 35.374.550 - 978.970 - 21.807.448
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L3 = Livello 3

L2 = Livello 2

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale
e indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
176.106 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
263.198 X - - X X X 14.938 X X
3. Portafoglio X X X X X X 129.511 X 14.493 X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 439.304 - - - - - 129.511 14.938 14.493 -
1. Passività finanziarie 140.285 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 294.117 X - X
Totale passività 140.285 - - - - - 294.117 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Adeguamento positivo 181.998 204.129
1.1 di specifici portafogli: 181.998 204.129
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 181.998 204.129
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (183.448) (273.093)
2.1 di specifici portafogli: (183.448) (273.093)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (183.448) (273.093)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (1.450) (68.964)

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione
diretta %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Akros S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Aletti & C. S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Bipielle Bank Suisse SA in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 100,00% 100,00%
Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 60,00% 60,00%
BPM Covered Bond Roma Roma 80,00% 80,00%
BPM Covered Bond 2 Roma Roma 80,00% 80,00%
BBPM Invest SGR S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
BRF Property S.p.A. Parma Parma 99,00% 99,00%
Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 100,00% 100,00%
P.M.G. s.r.l. in liquidazione Milano Milano 84,00% 84,00%
Partecipazioni Italiane in liquidazione Milano Milano 99,97% 100,00%
Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 100,00% 100,00%
Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
Terme Ioniche S.r.l. Lodi Cosenza 100,00% 100,00%
Burgos Leasco S.r.l. Conegliano Conegliano 100,00% 100,00%
Tago LeaseCo S.r.l. Conegliano Conegliano 100,00% 100,00%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos-Ducato S.p.A. Milano Milano 39,00% 39,00%
Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 39,19% 39,19%
Anima Holding S.p.A. Milano Milano 22,38% 22,38%
Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 20,69% 20,69%
Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 50,00% 50,00%
Etica S.G.R. S.p.A. Milano Milano 19,44% 19,44%
Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 30,00% 30,00%
GEMA S.P.A Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 33,33% 33,33%
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 40,00% 40,00%
S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. Milano Milano 32,50% 32,50%
Numia GROUP Milano Milano 28,57% 28,57%
Vorvel Sim S.p.A. Milano Milano 20,00% 20,00%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nessuna informativa da riportare nelle sezioni 7.2, 7.3 e 7.4 in quanto non richiesta per le banche che redigono il bilancio consolidato.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
A. Esistenze Iniziali 3.106.621 2.754.696
B. Aumenti 894.091 927.136
B.1 Acquisti 773.720 180.210
di cui: operazioni di aggregazione aziendale 1.700 -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre Variazioni 120.371 746.926
C. Diminuzioni (1.196.380) (575.212)
C.1 Vendite (1.008.537) (491.398)
di cui: operazioni di aggregazione aziendale (495.225) (1.776)
C.2 Rettifiche di valore (38.844)
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni (148.998) (83.814)
D. Rimanenze Finali 2.804.332 3.106.621
E. Rivalutazioni totali 61.278 61.278
F. Rettifiche totali (752.718) (1.093.926)

Nel rimandare alla Parte A del Bilancio Consolidato per l'illustrazione dei dettagli riguardanti l'operazione "Monetica", si indicano di seguito le principali variazioni della tabella sopra riportata.

La sottovoce "B.1 Acquisti" è riferita principalmente a:

  • sottoscrizione azioni Numia S.p.A per complessivi 500 milioni a seguito del conferimento del ramo d'azienda "Monetica". Tali azioni sono state contestualmente cedute a Numia Group (cfr. voce "C.1 vendite") nell'ambito del complessivo accordo che ha portato alla partnership nel settore "Monetica";
  • sottoscrizione dell'aumento riservato dal capitale di Numia Group a favore di Banco BPM, per 272 milioni corrispondente ad una quota del capitale di Numia Group pari al 28,57%.

Nella sottovoce "B.4 Altre Variazioni" è incluso principalmente il risultato economico relativo alle partecipate controllate valutate con il metodo del patrimonio netto (110,9 milioni).

Nella sottovoce "C.1 Vendite" è rilevata la cessione delle azioni Numia S.p.A. per 500 milioni nell'ambito della complessiva operazione "Monetica" sopra ricordata. Inoltre è stata rilevata la riduzione del capitale sociale di Bipielle Suisse tramite rimborso alla Capogruppo. Nel "di cui: operazioni di aggregazione aziendale" è rilevato l'effetto dell'operazione di scissione del ramo Global Market effettuato da Banca Akros a favore della Capogruppo (494,7 milioni), oltre ad un importo residuale di 512 mila euro dovuto all'incorporazione di Terme Ioniche Società Agricola.

La sottovoce "C.2 rettifiche di valore" riguarda:

  • impairment di 27,8 milioni sulla partecipazione Gardant Liberty Servicing ad esito del test condotto a seguito della revisione degli accordi fra la partecipata e Banco BPM, come descritto nel paragrafo 7.9;
  • rettifica di 11,1 milioni su SelmaBipiemme Leasing ai fini dell'adeguamento al valore concordato per la cessione della partecipazione.

Nella sottovoce "C.4 Altre variazioni" sono incluse fra l'altro:

  • il trasferimento alla voce "Attività in via di dismissione" delle partecipate per le quali è stata deliberata la cessione (41,0 milioni):
  • la diminuzione del valore delle partecipazioni al patrimonio netto conseguenti alla distribuzione dei dividendi o delle riserve patrimoniali (72,1 milioni)
  • i risultati negativi rilevati a Conto Economico per le partecipazioni controllate valutate a patrimonio netto (5,8 milioni) e la variazione negativa delle riserve di valutazione sulle stesse partecipate (28,2 milioni).

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Alla data di riferimento non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.8 Restrizioni significative

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.9 Altre informazioni

Verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

In applicazione dei principi contabili internazionali, la stima del valore recuperabile e il conseguente confronto con il relativo valore di bilancio deve essere effettuata esclusivamente per le partecipazioni in società collegate o JV per le quali è emerso il segnale di una potenziale perdita durevole di valore (indicatore di impairment). La verifica può essere eseguita anche per le Partecipazioni acquisite nel corso dell'anno al fine di testare il valore di prima iscrizione qualora non sia supportato da perizie di valutazione recenti.

È stato pertanto eseguito tale test sulle partecipazioni del 30% in Gardant Liberty Servicing S.p.A. (di seguito "GLS") e del 28,57% in Numia Group S.p.A. (di seguito "Numia Group").

Gardant Liberty Servicing

La prospettata operazione di acquisizione di Gardant S.p.A., controllante di Gardant Liberty Servicing, da parte di doValue (che genera un change of control) ha comportato una modifica dei rapporti tra la stessa Gardant e Banco BPM che, in abbinamento ad una minor produzione di crediti problematici da conferire in gestione ed un mutato orizzonte temporale della partnership (opzione call per doValue), ha comportato la necessità dell'esecuzione di un test volto ad accertare la recuperabilità dei valori di bilancio.

Il valore recuperabile di Gardant Liberty Servicing è stato stimato utilizzando la metodologia del Dividend Discounted Model sulla base di una prima stima di flussi attesi fino al 2029 attualizzati ad un tasso predefinito del 9%.

Ad esito delle verifiche svolte, il valore recuperabile di Gardant Liberty Servicing (stimato in 15,1 milioni) è risultato inferiore al valore di iscrizione della partecipazione nel bilancio separato di Banco BPM (pari a 42,9 milioni). E' stata pertanto effettuata una rettifica di valore pari a 27,8 milioni (cfr. par. 7.5 sopra riportato).

Numia Group

In data 30 settembre 2024 si è perfezionata l'operazione societaria di conferimento in Numia S.p.A. delle attività di issuing e acquiring di Banco BPM, con contestuale cessione della controllata Tecmarket Servizi.

Per effetto di tale operazione Banco BPM ha, tra l'altro, sottoscritto un aumento di capitale con assegnazione di una quota pari al 28,6% di Numia Group.

L'impairment test della partecipazione in Numia Group è stato predisposto nonostante non siano emersi potenziali impairment indicators, ma solo in considerazione del tempo trascorso tra la decisione di acquisizione della partecipazione (luglio 2023) e la sua effettiva realizzazione.

Il valore recuperabile di Numia Group è stato stimato utilizzando la metodologia Discounted Cash Flow (Asset Side), attualizzando i flussi di cassa operativi previsti dalle proiezioni economiche consolidate di Numia Group per il periodo 2024-2032 ad un tasso "WACC" (Weighted Average Cost of Capital) pari al 7,81%.

Ad esito delle verifiche svolte, il test d'impairment non ha rilevato la necessità di effettuare alcuna svalutazione evidenziando un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di bilancio.

Sezione 8 Attività materiali – Voce 80

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2024 a 2.417,9 milioni e si confrontano con il dato di 2.769,3 milioni dell'esercizio precedente.

Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 729,8 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.260,3 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 427,8 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Attività di proprietà 76.278 66.665
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 9.329 10.863
d) impianti elettronici 62.498 50.700
e) altre 4.451 5.102
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 653.521 685.806
a) terreni - -
b) fabbricati 608.481 657.080
c) mobili - -
d) impianti elettronici 40.550 27.483
e) altre 4.490 1.243
Totale 729.799 752.471

di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Vita utile (in anni)
Terreni indefinita
Fabbricati (*) Da perizia
Mobili e arredi 7 - 9
Impianti 3 – 7

(*) La vita utile dei Fabbricati è determinata dalla Perizia di valutazione periodica.

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Banco BPM S.p.A. non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.260.312 - - 1.238.764
a) terreni - - 878.772 - -
862.388
b) fabbricati - - 328.584 - -
323.420
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - 52.956 - -
52.956
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
-
a) terreni - - - - -
-
b) fabbricati - - - - -
-
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - - - -
-
Totale - - 1.260.312 - - 1.238.764
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 18.186 - -
19.707

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa della Banca ed alle opere d'arte di pregio.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 427.783 - - 778.101
a) terreni - - 243.676 - - 446.523
b) fabbricati - - 184.107 - - 331.578
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 427.783 - - 778.101
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 284.452 - - 414.021

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa della Banca.

Al riguardo si deve precisare che Banco BPM S.p.A. non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili classificati tra le attività materiali detenute a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 274,8 milioni.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Non sono presenti attività materiali disciplinate dallo IAS 2.

L3 = Livello 3

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 862.388 1.613.501 466.391 949.199 346.427 4.237.906
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (633.001) (455.528) (871.016) (287.126) (2.246.671)
A.2 Esistenze iniziali nette 862.388 980.500 10.863 78.183 59.301 1.991.235
B. Aumenti: 40.985 77.667 1.682 65.590 6.112 192.036
B.1 Acquisti 403 31.906 1.682 64.902 5.098 103.991
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 9.992 - - - 9.992
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a 35.011 22.939 - - - 57.950
a) patrimonio netto 33.395 22.414 - - - 55.809
b) conto economico 1.616 525 - - - 2.141
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento 5.073 1.073 X X X 6.146
B.7 Altre variazioni 498 11.757 - 688 1.014 13.957
C. Diminuzioni: (24.601) (121.102) (3.216) (40.725) (3.516) (193.160)
C.1 Vendite - - - (20) - (20)
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (106.916) (3.216) (40.705) (3.516) (154.353)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a - (74) - - - (74)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (74) - - - (74)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a (17.818) (8.979) - - - (26.797)
a) patrimonio netto (6.357) (2.563) - - - (8.920)
b) conto economico (11.461) (6.416) - - - (17.877)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (6.783) (2.266) - - - (9.049)
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
(1.357) (984) X X X (2.341)
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
(5.426) (1.282) - - - (6.708)
C.7 Altre variazioni - (2.867) - - - (2.867)
D. Rimanenze finali nette 878.772 937.065 9.329 103.048 61.897 1.990.111
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (793.756) (455.357) (908.434) (289.633) (2.447.180)
D.2 Rimanenze finali lorde 878.772 1.730.821 464.686 1.011.482 351.530 4.437.291
E. Valutazione al costo 343.674 409.695 - - 10.935 764.304

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico della Banca, complessivamente positivi per 31,2 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per 46,9 milioni e nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 15,7 milioni;
  • nella sottovoce "B.7 Altre variazioni" in corrispondenza della colonna "fabbricati", trova rappresentazione l'incremento dei diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle modifica dei canoni e della durata di alcuni contratti di locazione (IFRS 16), principalmente per tenere conto della facoltà di Banco BPM di rinnovare la locazione dei contratti di affitto al temine del primo periodo o, in assenza di disdetta nei 12 mesi antecedenti il primo periodo, per includere i successivi periodi di rinnovo.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 8.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia.

8.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 8.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.168.734 - 63.589 5.383 1.237.706
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (511.654) - (36.106) (4.140) (551.900)
A.2 Esistenze iniziali nette - 657.080 - 27.483 1.243 685.806
B. Aumenti: - 44.673 - 33.200 5.288 83.161
B.1 Acquisti - 30.280 - 32.512 4.273 67.065
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.722 - - - 2.722
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 11.671 - 688 1.015 13.374
C. Diminuzioni: - (93.272) - (20.133) (2.041) (115.446)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (90.331) - (20.133) (2.041) (112.505)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a - (74) - - - (74)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (74) - - - (74)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (2.867) - - - (2.867)
D. Rimanenze finali nette - 608.481 - 40.550 4.490 653.521
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (594.381) - (56.241) (6.179) (656.801)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.202.862 - 96.791 10.669 1.310.322
E. Valutazione al costo - - - - - -

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 446.523 331.578
B. Aumenti 18.891 24.484
B.1 Acquisti 1.346 7.153
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.558
B.3 Variazioni positive di fair value 12.483 13.077
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 1.357 984
B.7 Altre variazioni 3.705 1.712
C. Diminuzioni (221.738) (171.955)
C.1 Vendite (167) (98)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (22.972) (39.235)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (198.599) (132.606)
a) immobili ad uso funzionale (5.073) (1.073)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (193.526) (131.533)
C.7 Altre variazioni - (16)
D. Rimanenze finali 243.676 184.107
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2024 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutate al fair value, ammontano a 427,8 milioni (778,1 milioni al 31 dicembre 2023).

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 36,6 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • nella sottovoce "C.6 b) Trasferimenti a attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" è rappresentato per circa 290 milioni il trasferimento degli immobili del "Progetto Square" tra le attività in via di dismissione, come descritto nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata;
  • la sottovoce "E. valutazione al fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Non sono presenti attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 9 Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2024 31/12/2023
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 42.968 X 42.968
A.2 Altre attività immateriali 637.766 485.641 626.434 485.641
di cui: software 449.849 - 414.784 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 637.766 485.641 626.434 485.641
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 637.766 485.641 626.434 485.641
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 637.766 528.609 626.434 528.609

Attività immateriali a durata definita - sintesi

Le attività immateriali a durata definita sono principalmente costituite:

  • dai costi esterni capitalizzati per lo sviluppo/acquisto di software per un importo di 449,8 milioni;
  • dalla valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 187,9 milioni.

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

Le Client Relationship iscritte nel bilancio separato di Banco BPM S.p.A. sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela per la raccolta gestita ed amministrata (Asset Under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1°luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits) e risparmio gestito ed amministrato (Asset Under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2024 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 81,2 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 11,1 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2024 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 106,7 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 12,7 milioni.

Per quanto riguarda i criteri di valorizzazione e di ammortamento delle fattispecie sopra indicate di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali – Voce 100" della Nota integrativa consolidata.

Attività immateriali a durata indefinita - sintesi

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 42,9 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione);
  • per 485,6 milioni da marchi di impresa a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (263,4 milioni).

Per le suddette attività non si evidenziano variazioni intervenute rispetto all'esercizio precedente.

Attività immateriali a durata indefinita - Avviamento

L'avviamento iscritto in Banco BPM S.p.A., derivante dall'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, è relativo alla CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo.

Al 31 dicembre 2024 l'avviamento riferito a tale settore operativo ammonta a 42,9 milioni, al pari dello scorso esercizio.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio separato di Banco BPM S.p.A. risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 485,6 milioni:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 263,4 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017.

9.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'esistenza di perdite durevoli di valore (Impairment Test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. La Banca ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Le analisi e i risultati del test di impairment condotto ai fini della redazione del bilancio consolidato sono considerate valide anche nella prospettiva del bilancio separato.

Pertanto per quanto riguarda: i criteri di identificazione e le modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU, i criteri utilizzati per determinarne il valore recuperabile e le relative assunzioni alla base dei modelli valutativi utilizzati e per le analisi di sensitività si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali – Voce 100" della Nota integrativa consolidata, le cui considerazioni sono integralmente applicabili anche al bilancio separato di Banco BPM S.p.A.. Fanno eccezione le seguenti attività immateriali che sono iscritte solo nel bilancio consolidato: il marchio di Banca Akros, allocato alla CGU Banca Akros, l'avviamento relativo all'acquisizione di Oaklins allocato alla CGU Oaklins e quello relativo all'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita S.p.A., allocato allo CGU Banco BPM Vita S.p.A..

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali: generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 889.366 - - 2.898.377 485.641 4.273.384
A.1 Riduzioni di valore totali nette (846.398) - - (2.271.943) - (3.118.341)
A.2 Esistenze iniziali nette 42.968 - - 626.434 485.641 1.155.043
B. Aumenti - - - 143.232 - 143.232
B.1 Acquisti - - - 142.793 - 142.793
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - 439 - 439
C. Diminuzioni - - - (131.900) - (131.900)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (131.900) - (131.900)
- Ammortamenti X - - (131.293) - (131.293)
- Svalutazioni - - - (607) - (607)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (607) - (607)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 42.968 - - 637.766 485.641 1.166.375
D.1 Rettifiche di valori totali nette (846.398) - - (2.401.815) - (3.248.213)
E. Rimanenze finali lorde 889.366 - - 3.039.581 485.641 4.414.588
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2024 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" fa riferimento ai software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti", inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 23,7 milioni;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni" include e perdite di valore per software non più utilizzati (0,6 milioni).

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 31 dicembre 2024, così come nell'esercizio precedente, non vi sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 10 Attività fiscali e le passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Per le informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità si rinvia alla "Sezione 11 Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della Nota integrativa consolidata.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2024 31/12/2023
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011 1.004.486 136.095 - 1.140.581 1.844.264
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 614.961 50.215 - 665.176 1.274.153
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 389.525 85.880 - 475.405 570.111
A.2) DTA Altre fattispecie 1.466.320 65.261 - 1.531.581 1.566.465
Perdite fiscali riportabili a nuovo 873.311 - - 873.311 886.162
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 146.336 29.587 - 175.923 219.904
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi 82.025 - - 82.025 87.745
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di
Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi 115.363 18.937 - 134.300 82.132
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 240.634 15.447 - 256.081 282.030
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività
immateriali
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
- - - - -
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 576 - - 576 785
Imposte anticipate su plusvalenze infragruppo eliminate in
sede di consolidamento - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 8.075 1.290 - 9.365 7.707
Totale A 2.470.806 201.356 - 2.672.162 3.410.729
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 231.124 49.280 - 280.404 272.132
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 47.362 8.997 - 56.359 56.497
Totale B 278.486 58.277 - 336.763 328.629
Totale (A+B) 2.749.292 259.633 - 3.008.925 3.739.358

10.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre
imposte 31/12/2024 31/12/2023
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale od a
rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività immateriali 90.707 18.340 -
109.047
110.524
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti
finanziari 8.929 3.383 -
12.312
11.846
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di crediti verso la
clientela 4.589 928 -
5.517
8.213
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in
esercizi successivi 39.539 810 -
40.349
40.349
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla Purchase Price Allocation effettuata in
occasione di operazioni di aggregazione aziendale - - - -
-
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in esercizi
successivi - - - -
-
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 755 113 -
868
-
Totale A 144.519 23.574 -
168.093
170.932
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di
proprietà e del patrimonio artistico 74.926 13.795 -
88.721
73.629
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 27.113 10.649 -
37.762
26.821
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 1.661 335 -
1.996
-
Totale B 103.700 24.779 -
128.479
100.450
Totale (A+B) 248.219 48.353 -
296.572
271.382

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10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 3.410.729 3.861.690
2. Aumenti 216.104 134.454
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 145.092 90.519
a) relative a precedenti esercizi 7.331 10.952
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 137.761 79.567
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 71.012 43.935
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 934 -
3. Diminuzioni (954.671) (585.415)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (725.731) (565.495)
a) rigiri (725.731) (564.128)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre - (1.367)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: (228.940) (19.920)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (188.669) -
b) altre (40.271) (19.920)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 2.672.162 3.410.729

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011

Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Importo iniziale 1.844.264 2.276.919
2. Aumenti 456 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 456 -
3. Diminuzioni (704.139) (432.655)
3.1 Rigiri (515.470) (432.655)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (188.669) -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali (188.669) -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 1.140.581 1.844.264

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2023
31/12/2024
1. Importo iniziale 170.932 186.024
2. Aumenti 4.343 6.210
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 3.732 2.428
a) relative a precedenti esercizi 666 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 3.066 2.428
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 611 3.782
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 6 -
3. Diminuzioni (7.182) (21.302)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (7.182) (21.302)
a) rigiri (7.182) (12.501)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - (8.801)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 168.093 170.932

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Importo iniziale 328.629 383.771
2. Aumenti 311.418 289.405
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 300.966 289.405
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 300.966 289.405
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 10.452 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 2.463 -
3. Diminuzioni (303.284) (344.547)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (273.100) (315.422)
a) rigiri (273.100) (315.422)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (30.184) (29.125)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 336.763 328.629

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2023
31/12/2024
1. Importo iniziale 100.450 54.961
2. Aumenti 49.947 64.808
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 49.941 64.789
a) relative a precedenti esercizi - 41.746
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 49.941 23.043
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 6 19
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 6 -
3. Diminuzioni (21.918) (19.319)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (21.918) (19.054)
a) rigiri (21.918) (19.054)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (265)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 128.479 100.450

10.7 Altre informazioni

Le passività fiscali correnti al 31 dicembre 2024 sono pari a 10,8 milioni e si riferiscono al debito IRAP.

Per l'informativa inerente l'analisi della "tax capability", l'iscrivibilità in bilancio delle attività per imposte anticipate, l'informativa sul regime del consolidato fiscale su base nazionale e sulle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011, si rimanda alla "Sezione 11 – Attività e le passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della Nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda la situazione dei rischi connessi ai contenziosi in essere con l'amministrazione finanziaria si rimanda alla "Sezione 10 - Fondi per rischi ed oneri – voce 100" della presente Nota integrativa.

Sezione 11 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 101.996 299.072
A.2 Partecipazioni 41.014 6.290
A.3 Attività materiali 300.429 148.727
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 113.728 104.744
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 443.439 454.089
di cui valutate al costo 143.010 305.362
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 300.429 148.727
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti (1.209) (204.055)
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - (263)
Totale C (1.209) (204.318)
di cui valutate al costo (1.209) (204.318)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 31 dicembre 2024, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2024 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni (esposte nella sottovoce "A.3 Attività materiali"); in questa voce per 218,3 milioni sono rappresentati gli immobili oggetto di cessione nel "Progetto Square";
  • attività finanziarie riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali è stata deliberata la cessione, pari a 102,0 milioni, esposti nella sottovoce "A.1 Attività finanziarie";
  • partecipazioni nelle società Selmabipiemme Leasing S.p.A., Burgos Leasco S.r.l. e Tago LeaseCo per la quale sono in corso trattative di vendita.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile "Progetto Square" si fa rinvio a quanto riportato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Al 31 dicembre 2023 tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso facevano ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del 2024, esposti nella sottovoce "A.3 Attività materiali";
  • attività e passività relative al ramo monetica e alla partecipazione in Tecmarket, a seguito delle trattative finalizzate alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà nel settore dei pagamenti digitali. In maggior dettaglio, il ramo pareggiato della monetica, rappresentato dalle carte prepagate, era esposto per 204,3 milioni all'interno della sottovoce "A.1 Attività finanziarie" e per il medesimo importo nella sottovoce "C.1 Debiti". La cessione delle suddette attività si è perfezionata il 30 settembre 2024. Per i dettagli sull'operazione si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione e nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.;
  • attività finanziarie riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali era stata deliberata la cessione, pari a 94,8 milioni, esposti nella sottovoce "A.1 Attività finanziarie".

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello 2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value".

11.2 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 12 Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 14.513 9.489
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 4.454.783 3.835.223
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 6.326 5.098
Partite in corso di lavorazione 681.663 649.092
Partite viaggianti tra filiali 125.166 13.880
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 1.222 11.154
Titoli e cedole da regolare 53.452 55.845
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 59.697 22.801
Altre partite 139.445 111.756
Totale 5.536.267 4.714.338

Nella voce "120. Altre attività" al 31 dicembre 2024 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 4.454,8 milioni (3.835,2 milioni al 31 dicembre 2023).

La principale componente di tale aggregato è rappresentata per 3.414,2 milioni (2.981,8 milioni al 31 dicembre 2023) da crediti di imposta connessi a bonus edilizi (cosiddetti Superbonus, Sismabonus, ecc.) derivanti da acquisti pro-soluto perfezionati nell'esercizio 2024 e nei precedenti. Si evidenzia che alla data del 31 dicembre 2024 tutte le quote dei crediti acquistati divenute esigibili sono state recuperate mediante compensazione con i debiti tributari e previdenziali di Banco BPM S.p.A.. La quota dei crediti ancora iscritta in bilancio si prevede potrà essere integralmente recuperata mediante compensazione con i debiti tributari di Banco BPM S.p.A. o, eventualmente, mediante cessione a società controllate o acquirenti terzi.

Esclusa la principale componente sopra descritta, i crediti residui verso Amministrazioni Finanziarie ammontano a 1.040,6 milioni (853,4 milioni al 31 dicembre 2023) e sono principalmente rappresentati da:

  • crediti derivanti dai maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela che verranno recuperati in compensazione per un importo complessivo di 356,8 milioni;
  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 334,0 milioni principalmente rappresentati da:
    • crediti IRES e IRAP relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 217,7 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 96,6 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. La Corte di Cassazione ha accolto invece i due motivi del ricorso dell'Agenzia delle Entrate volti a far valere, sotto il profilo processuale, la nullità della sentenza di appello in quanto non fornita del necessario supporto motivazionale, disponendo il rinvio della causa davanti al Giudice dell'appello. In data 21 novembre 2024 si è tenuta la discussione in pubblica udienza dinanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado del Piemonte e, come evidenziato anche nel paragrafo dedicato agli eventi successivi alla chiusura dell'esercizio, in data 8 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza che ha confermato l'esito del giudizio di primo grado favorevole alla Banca, ovvero l'annullamento dei provvedimenti di diniego al rimborso emessi dall'Agenzia. L'Avvocatura Generale dello Stato in data 10 marzo 2025 ha notificato la presentazione di un nuovo ricorso alla Corte di Cassazione. Nonostante tale ricorso, la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria è immediatamente esecutiva e, per effetto della già avvenuta notifica all'Agenzia delle Entrate, quest'ultima è tenuta a rimborsare il credito entro 90 giorni dalla data della medesima notifica;
    • crediti per la maggior imposta sostitutiva dell'IRES e dell'IRAP versata per il riallineamento del valore fiscale al valore contabile degli immobili per 11,5 milioni;
    • crediti relativi all'imposta IRAP anno 2006, versata in pendenza di giudizio, e chiesta a rimborso in seguito alla definizione della vertenza relativa all'aliquota dovuta per la Regione Veneto per 5,2 milioni; - crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 3,1 milioni;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 201,9 milioni di cui 199,8 milioni riguardavano la vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 (che impattano anche marginalmente negli anni 2006-2009) dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta. Come evidenziato anche nel paragrafo dedicato agli eventi successivi alla chiusura dell'esercizio, In data 16 gennaio 2025 è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato definitivamente gli avvisi di accertamento. Per effetto della sentenza a febbraio 2025 la Banca ha ottenuto l'integrale restituzione del suddetto importo;
  • crediti diversi verso l'Erario per 80 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 44,9 milioni;
  • crediti per istanze di rimborso IVA e imposte indirette per complessivi 17,7 milioni di cui:
    • 7,4 milioni relativi agli interessi dovuti a fronte dei rimborsi dei crediti IVA relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A. ottenuti a seguito dell'esito favorevole della vertenza attivata dalla banca: al fine di recuperare il suddetto credito è stata attivata una nuova vertenza il cui esito è pendente presso la Corte di Cassazione;
    • 7,7 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. Di tale importo 4,6 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha

prudenzialmente rilevato nel bilancio dell'esercizio 2021, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;

  • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 5 milioni.

La sottovoce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, importi da regolare in stanza di compensazione nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

Nella sottovoce "Altre partite" sono ricomprese principalmente crediti per fatture emesse, stanziamenti per servizi di outsourcing verso società controllate e collegate e altri crediti generici.

PASSIVO

Sezione 1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 1.784.564 X X X 17.042.573 X X X
2. Debiti verso banche 7.752.890 X X X 6.378.228 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 1.927.786 X X X 1.244.551 X X X
2.2 Depositi a scadenza 247.414 X X X 204.199 X X X
2.3 Finanziamenti 5.049.705 X X X 4.249.832 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 5.014.965 X X X 4.189.849 X X X
2.3.2 Altri 34.740 X X X 59.983 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto
di propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 513 X X X 8.933 X X X
2.6 Altri debiti 527.472 X X X 670.713 X X X
Totale 9.537.454 - - 9.537.454 23.420.801 - - 23.420.801

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce "1. Debiti verso banche centrali" è essenzialmente rappresentata dalle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea per nominali 750 milioni in euro e 1.073 milioni in dollari. Al 31 dicembre 2023 l'importo era riferito principalmente ad operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" (16.070,8 milioni), il cui valore nominale risulta pari a 15.700 milioni, che sono giunti a scadenza nel 2024.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 97.174.188 X X X 97.269.620 X X X
2. Depositi a scadenza 1.449.612 X X X 245.511 X X X
3. Finanziamenti 1.657.086 X X X 1.749.312 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.160.918 X X X 1.250.930 X X X
3.2 Altri 496.168 X X X 498.382 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 637.113 X X X 655.983 X X X
6. Altri debiti 1.009.935 X X X 589.836 X X X
Totale 101.927.934 - - 101.927.934 100.510.262 - - 100.510.262

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Tipologia titoli/Valori Totale Totale 31/12/2024 31/12/2023 VB Fair Value VB Fair Value L1 L2 L3 L1 L2 L3 A. Titoli 1. obbligazioni 21.851.909 14.298.367 7.780.424 - 19.991.895 11.052.959 8.959.021 - 1.1 strutturate - - - - - - - - 1.2 altre 21.851.909 14.298.367 7.780.424 - 19.991.895 11.052.959 8.959.021 - 2. altri titoli 1.147 - - 1.147 2.943 - - 2.943 2.1 strutturati - - - - - - - - 2.2 altri 1.147 - - 1.147 2.943 - - 2.943 Totale 21.853.056 14.298.367 7.780.424 1.147 19.994.838 11.052.959 8.959.021 2.943

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse da Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 12.239,8 milioni (10.536,2 milioni al 31 dicembre 2023).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

I titoli subordinati in circolazione sono costituiti da n. 6 emissioni, per un controvalore di bilancio pari 2.572,4 milioni (n. 5 emissioni per un controvalore di bilancio pari 1.899,6 milioni nel 2023).

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato all'omologo paragrafo della Parte B della Nota integrativa consolidata.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2024, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

31/12/2024 31/12/2023
Ripartizione dei flussi contrattuali dei contratti di
leasing in base alla durata contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 27 29.841 373 27.773
Da 3 mesi a 1 anno 79 77.708 1.119 81.693
Da 1 anno a 5 anni 424 353.798 5.446 326.850
Oltre 5 anni - 216.857 2.531 259.066
Totale 530 678.204 9.469 695.382
Effetto tempo (17) (41.091) (536) (39.399)
Valore attuale dei debiti per leasing 513 637.113 8.933 655.983
Sezione 2 Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20
merceologica
mposizione
2.1 Passività finanziarie di negoziazione: co
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 15.372.855 280.903 13.888.219 14.169.122
-
11.582.892 49.064 10.549.385 10.598.449
-
2. Debiti verso clientela 6.622.754 372.908 5.921.414 6.294.321
-
7.538.500 7.451 6.974.325 6.981.776
-
3. Titoli di debito 986.264 - 985.876 967.050
-
- - - -
-
3.1 Obbligazioni - - - -
-
- - - -
-
3.1.1 Strutturate - - - X
-
- - - X
-
3.1.2 Altre obbligazioni - - - X
-
- - - X
-
3.2 Altri titoli 986.264 - 985.876 967.050
-
- - - -
-
3.2.1 Strutturati 986.264 - 985.876 X
-
- - - X
-
3.2.2 Altri - - - X
-
- - - X
-
Totale (A) 22.981.873 653.811 20.795.509 21.430.493
-
19.121.392 56.515 17.523.710 17.580.225
-
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 89.105 1.388.353 -
-
- 3.353 1.492.031 -
-
1.1 Di negoziazione X 89.105 1.388.353 X
-
X 3.353 999.512 X
-
1.2 Connessi con la fair value option X - - X
-
X - 492.519 X
-
1.3 Altri X - - X
-
X - - X
-
2. Derivati creditizi - - 2.639 -
-
- - - -
-
2.1 Di negoziazione X - 2.639 X
-
X - - X
-
2.2 Connessi con la fair value option X - - X
-
X - - X
-
2.3 Altri X - - X
-
X - - X
-
Totale (B) X 89.105 1.390.992 - X X 3.353 1.492.031 X
-
Totale (A+B) X 742.916 22.186.501 X
-
X 59.868 19.015.741 X
-
VN = valore nominale o nozionale
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3 Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione Le sottovoci "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi, classificati in corrispondenza del livello 1, e ad operazioni di Pronti contro termine, classificate nel livello 2.

La sottovoce "3.2.1 Altri titoli - strutturati", che al 31 dicembre 2024 è pari a 985,9 milioni, è rappresentata dai certificates che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la

rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 18,8 milioni (corrispondente alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair Value*").

Si segnala inoltre che esistono certificates classificati tra i derivati finanziari per un importo pari a 109,9 milioni al 31 dicembre 2024. Trattasi in particolare dei certificates protetti in modo condizionato o con una quota di protezione incondizionata inferiore rispetto al 50% del premio versato.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2024 sono presenti due titoli in scoperto tecnico per 0,4 milioni. Nel precedente esercizio non erano presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2024, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti strutturati.

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 Fair value * VN L1 L2 L3 Fair value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 18.295 - - 18.295 18.295 18.295 - - 18.295 18.295
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri 18.295 - - 18.295 X 18.295 - - 18.295 X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 4.790.882 - 4.938.077 - 4.868.524 3.808.597 - 3.825.549 - 3.761.152
3.1 Strutturati 4.790.882 - 4.938.077 - X 3.808.597 - 3.825.549 - X
3.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale 4.809.177 - 4.938.077 18.295 4.886.819 3.826.892 - 3.825.549 18.295 3.779.447
VN = valore nominale
L1 = Livello 1

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Sezione 3 Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

La sottovoce "2. Debiti verso clientela" si riferisce alle passività a fronte di attività cedute non cancellate, come descritto alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, 1.1 Rischio di credito, C. Operazioni di cartolarizzazione" della Nota integrativa consolidata

La sottovoce "3. Titoli di debito" si riferisce a titoli di debito strutturati e certificates a capitale protetto rilevati nella sottovoce 3.1. "Titoli di debito strutturati", come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 15 – Altre informazioni, Passività Finanziarie designate al fair value" della presente Nota integrativa.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 69,6 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"). Al 31 dicembre 2023 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 64,4 milioni.

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2024, così come nel precedente esercizio, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

Fair value
31/12/2024
VN Fair value
31/12/2023
VN
L1 L2 L3 31/12/2024 L1 L2 L3 31/12/2023
A. Derivati finanziari - 860.617 - 26.778.651 - 1.023.797 - 26.637.067
1) Fair value - 789.994 - 26.603.651 - 951.949 - 26.462.067
2) Flussi finanziari - 70.623 - 175.000 - 71.848 - 175.000
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 860.617 - 26.778.651 - 1.023.797 - 26.637.067

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
128.950 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
95.217 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 224.425 X 70.623 X
4. Altre operazioni -
-
- - - - X - X -
Totale attività 224.167 - - - - - 224.425 - 70.623 -
1. Passività finanziarie 41.255 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 300.147 X - X
Totale passività 41.255 - - - - - 300.147 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

Totale Totale
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 135.890 43.238
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (539.760) (754.176)
Totale (403.870) (710.938)

Sezione 6 Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali rientrano nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della Parte B – Attivo.

Sezione 7 Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo" della Parte B – Attivo.

Sezione 8 Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Debiti verso società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 17.447 3.137
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 393.639 280.404
Debiti verso il personale 69.188 4.087
Debiti verso enti previdenziali 57.918 64.469
Debiti verso fornitori 189.014 205.692
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 11.267 3.564
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 209.569 224.559
Bonifici da regolare in stanza 723.998 1.147.349
Partite relative ad operazioni in titoli 41.810 78.532
Altre partite in corso di lavorazione 990.900 792.841
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 1.055.059 507
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 51.523 37.797
Altre partite 478.533 193.660
Totale 4.289.865 3.036.598

La sottovoce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce "60. Passività fiscali".

La sottovoce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La sottovoce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La sottovoce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La sottovoce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" accoglie principalmente movimentazione di incassi commerciali e rimesse dirette, include inoltre gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e " portafoglio proprio").

La sottovoce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento. La sottovoce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 per circa 433,1 milioni (136,1 milioni nel 2023) e da altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
A. Esistenze iniziali 237.071 248.387
B. Aumenti 11.678 20.079
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 7.930 9.461
B.2 Altre variazioni 3.748 10.618
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 801 797
C. Diminuzioni (19.237) (31.395)
C.1 Liquidazioni effettuate (15.968) (17.468)
C.2 Altre variazioni (3.269) (13.927)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
D. Rimanenze finali 229.512 237.071
Totale 229.512 237.071

La sottovoce "B.1 Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce "160. a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce "B.2 Altre variazioni" sono comprese perdite attuariali per 2,6 milioni (9,9 milioni al 31 dicembre 2023), mentre tra le diminuzioni nella sottovoce "C.2 Altre variazioni" sono compresi utili attuariali per 2,0 milioni (12,9 milioni al 31 dicembre 2023). Gli utili e le perdite attuariali, sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 15 – Altre Informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce per le società che come Banco BPM avevano in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico - finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2024 rispetto a quella al 31 dicembre 2023.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2024-2023)
Probabilità di decesso degli attivi IPS55 con Age-Shifting
Frequenza delle anticipazioni di TFR 0,50%
Frequenza del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative
Ipotesi finanziarie (2024-2023)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31/12/2024: 2,97%
31/12/2023: 3,14%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed
Swap (**)
31/12/2024: 1,90%
31/12/2023: 2,00%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata; (**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della

popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2023, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente una diminuzione del fondo di 0,6 milioni pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, che complessivamente rilevano una perdita attuariale, con relativo incremento della passività, per 1,6 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 2,6 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di inflazione per 1,0 milioni;
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, che complessivamente rilevano un utile attuariale con relativa diminuzione della passività per 1,0 milioni, riconducibili, per un utile di 1,3 milioni alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato e per una perdita di 0,3 milioni alla modifica delle ipotesi demografiche.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Banco BPM utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori, tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

La diminuzione del tasso di attualizzazione di 17 basis point (2,97% al 31 dicembre 2024 contro 3,14% al 31 dicembre 2023) è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2024, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR Variazione TFR
in termini in termini
assoluti (*) percentuali
Tasso attualizzazione +0,5% (6.540) (2,85%)
Tasso attualizzazione -0,5% 6.849 2,98%
Tasso di inflazione +0,5% 4.243 1,85%
Tasso di inflazione -0,5% (4.147) (1,81%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

Sezione 10 Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 39.594 41.706
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 81.722 92.122
3. Fondi di quiescenza aziendali 83.461 91.736
4. Altri fondi per rischi ed oneri 506.173 382.463
4.1 controversie legali e fiscali 58.704 67.389
4.2 oneri per il personale 340.588 210.772
4.3 altri 106.881 104.302
Totale 710.950 608.027

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 92.122 91.736 382.463 566.321
B. Aumenti - 4.787 321.589 326.376
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 113 316.620 316.733
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 2.755 2.342 5.097
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 1.198 453 1.651
B.4 Altre variazioni - 721 2.174 2.895
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 1 1.313 1.314
C. Diminuzioni (10.400) (13.062) (197.879) (221.341)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (11.370) (182.253) (193.623)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (3) (3)
C.3 Altre variazioni (10.400) (1.692) (15.623) (27.715)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
D. Rimanenze finali 81.722 83.461 506.173 671.356

La sottovoce "B.1 Accantonamento dell'esercizio" degli altri fondi include per 272,4 milioni gli accantonamenti per gli oneri per il personale e per 44,2 milioni altri accantonamenti, imputati rispettivamente alle voci "160. a) Spese per il personale" e "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

La sottovoce "C.1. Utilizzo nell'esercizio" degli altri fondi per rischi e oneri include gli utilizzi effettuati in contropartita al pagamento degli oneri per il personale per 141,2 milioni ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti per 41,1 milioni.

Nella sottovoce "C.3 Altre variazioni" degli altri fondi per rischi e oneri sono incluse riprese di valore per 15,3 milioni di cui: 3,7 milioni relative agli oneri per il personale e 11,6 milioni agli altri fondi, inclusi rispettivamente nella voce "160. a) Spese per il personale" e nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 7.883 13.140 11.198 94 32.315
Garanzie finanziarie rilasciate 302 1.453 5.524 - 7.279
Totale 8.185 14.593 16.722 94 39.594

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 81,7 milioni (92,1 milioni nel 2023) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 83,5 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella parte "Parte A – Politiche contabili, A.2, 15 – Altre Informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 83,5 milioni (91,7 milioni al 31 dicembre 2023). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 2,9 milioni alla voce "160. a) Spese per il personale" del conto economico e per 0,2 milioni a decremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 93 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni

di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;

  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 37;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 4;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 46;
  • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 51;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 16;
  • impegni verso 30 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 17 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 11 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 95 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale);
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente 3 e 8;
  • impegni verso 28 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease.
  • Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare:
    • impegni verso 117 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
    • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire

una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;

  • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 2 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.
  • Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano:
    • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano: in applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.817;
    • Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria: si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 187;
    • Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara: si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 72;
    • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese: rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio permane un unico beneficiario.

Figura inoltre, tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,1 milioni.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2024
A. Esistenze iniziali 91.736
B. Aumenti 4.787
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 113
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 2.755
B.3 Altre perdite attuariali 720
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 1.198
B.5 Altre variazioni in aumento 1
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale 1
C. Diminuzioni (13.062)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (11.370)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (1.692)
C.4 Altre variazioni in diminuzione -
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
D. Rimanenze finali 83.461

Le perdite attuariali nette ammontano complessivamente a 0,2 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente "Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" che ha comportato una perdita attuariale pari a 1,2 milioni corrispondente alla sottovoce "B.4 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";
  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato un utile attuariale pari a 0,3 milioni inserito nella sottovoce "C.3 Altre perdite attuariali";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato un utile netto di 0,7 milioni rilevato per 1,4 milioni nella sottovoce "C.3 Altri utili attuariali", al netto di quanto rilevato nella sottovoce "B.3 Altre perdite attuariali" pari a 0,7 milioni.

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2024, così come al 31 dicembre 2023, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce "20. c) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2024, ammonta complessivamente a 0,5 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2024-2023)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age-Shifting
Ipotesi finanziarie (2024-2023)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
2024: da 2,75% a 3,08% a seconda del piano
2023: da 3,14% a 3,24% a seconda del piano
media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Tasso annuo di inflazione Indexed Swap (**):
2024: 1,90%
2023: 2,00%

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione
fondi a
prestazione
definita
in termini
assoluti (*)
Variazione
fondi a
prestazione
definita
in termini
percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (2.367) (2,84%)
tasso attualizzazione -0,5% 2.514 3,01%
tasso di inflazione +0,5% 966 1,16%
tasso di inflazione – 0,5% (891) (1,07%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Banco BPM opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi,

dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte della Banca, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dalla Banca in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, la Banca reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un obbligazione attuale che può portare all'impegno di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. È in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa riportata nel seguito non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione della Banca nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alle vertenze in essere.

Come indicato nella "Parte A – Politiche contabili , Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" della Nota integrativa consolidata, cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dalla Banca siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 58,7 milioni. Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Si informa che, nel corso dell'esercizio si sono concluse le seguenti vertenze:

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti e il giudizio si è concluso con sentenza favorevole alle banche del pool. La sentenza è definitivamente passata in giudicato in data 9 dicembre2024 in quanto non impugnata con ricorso in cassazione;
  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei

confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU si è tenuta in data 24 gennaio 2024; la causa è stata rinviata al 13 marzo 2024 per il prosieguo. A seguito di trattative con l'assuntore del fallimento è stato raggiunto un accordo transattivo, perfezionato nel mese di luglio 2024,che prevede il pagamento da parte della Banca di 200 mila euro con abbandono del giudizio a spese compensate. A seguito del perfezionamento dell'accordo il giudice all'udienza dell'11 settembre 2024 ha dichiarato estinto il giudizio nei confronti della Banca.

Si segnala inoltre la vertenza avviata in data 18 luglio 2019 relativa alla citazione in giudizio di Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni e la restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni, il Tribunale di Milano, con sentenza del 12 aprile 2024, ha rigettato in ampia parte le domande avversarie limitando la condanna della banca all'importo di 594 mila euro. La sentenza è stata impugnata dalla controparte riducendo la domanda a circa 5,5 milioni. Pende il giudizio in appello.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere alla data del 31 dicembre 2024, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). Con sentenza dell'11 ottobre 2022 il Tribunale di Roma ha condannato le banche, in solido tra loro, al pagamento di 57,1 milioni. Banco BPM ha eseguito la sentenza per la quota di spettanza .Pende l giudizio d'appello promosso da Banco BPM unitamente agli istituti coinvolti;
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello;
  • Il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario. La causa pende ancora in fase iniziale dinnanzi il Tribunale di Roma;,
  • Il 5 marzo 2019 Barberini Hotel S.r.l. ha promosso giudizio al fine di ottenere la condanna di Banco BPM al pagamento dell'importo di 19,5 milioni, quale conseguenza dell'intervenuta risoluzione di alcuni contratti di leasing per iniziativa della convenuta e obbligo di procedere alla restituzione dei canoni percepiti e, in subordine, la riduzione della penale contrattuale. La Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza favorevole alla Banca resa dal Tribunale di Milano. Pende ricorso in Cassazione;
  • Atlantia S.p.A. e Autostrade per l'Italia S.p.A. nel 2020 hanno avviato un'azione restitutoria nei confronti di Astaldi S.p.A. in proprio e quale mandataria del raggruppamento di imprese, della ex controllata Bipielle Real Estate e di S.C.C. S.r.l. quali cessionarie delle originarie imprese appaltatrici nella realizzazione di alcuni tratti autostradali nella provincia di Genova in forza di appalto stipulato nel 1991. La causa origina dalla condanna patita dalle odierne attrici in un parallelo contenzioso tuttora pendente, promosso dalle convenute nel 1993 per parziale inadempimento nell'esecuzione dell'appalto. La domanda restitutoria quantificata in 33,2 milioni nel corso del procedimento è stata avanzata in via solidale nei confronti delle sole tre società convenute con esclusione delle altre partecipanti al consorzio. La Corte d'Appello di Roma, con sentenza del 10 gennaio 2025, ha accolto la domanda di restituzione proposta da Atlantia S.p.A. e Autostrade per l'Italia S.p.A., condannando le convenute, in via solidale, alla restituzione dell'importo pari a circa 29,2 milioni oltre interessi. La Banca proporrà ricorso avanti la Corte di Cassazione;
  • Il 19 giugno 2023 la società AD Casa S.r.l. ha contestato a Banco BPM il mancato perfezionamento della vendita, in suo favore, di un complesso immobiliare in Firenze con conseguente richiesta di condanna a rogitare al minor prezzo di 21,9 milioni, rispetto ai 35,1 milioni pattuiti, oltre al risarcimento danni quantificati in 3,8 milioni. L'iniziale pattuizione è stata messa in discussione dalla stessa promissaria

acquirente alla luce del nuovo piano operativo approvato dal Comune di Firenze. Il giudizio pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano;

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 857,4 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 165,4 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 58,7 milioni.

Vertenze fiscali

Come evidenziato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della presente Nota integrativa, in data 16 gennaio è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che pone fine alla vertenza avviata dalla Banca per ottenere l'annullamento degli avvisi di accertamento emessi il 19 dicembre 2011 nei confronti dell'allora Banco Popolare soc. coop. ed aventi per oggetto il periodo di imposta 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana. Gli avvisi di accertamento riguardavano la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si trattava dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta).

I ricorsi contro gli avvisi di accertamento erano stati rigettati dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano con sentenza depositata in data 15 ottobre 2014 e anche il ricorso in appello alla Commissione Tributaria Regionale della Lombardia era stato rigettato con sentenza depositata in data 19 maggio 2015. Per effetto delle suddette sentenze, la Banca aveva già dovuto provvedere al pagamento delle cartelle esattoriali emesse per un ammontare complessivo, interessi ed aggi esattoriali compresi, di 199,8 milioni. Tale importo, avendo la natura di un deposito cauzionale, in pendenza del giudizio definitivo conseguente al ricorso presentato in data 18 dicembre 2005 alla Corte di Cassazione, risultava iscritto nell'attivo patrimoniale nell'ambito della voce "Altre attività".

Per quanto riguarda l'esito della vertenza, la Banca, sulla base dell'approfondita valutazione degli avvisi di accertamento e delle sentenze sfavorevoli in precedenza citate, aveva sempre valutato il rischio di soccombenza come possibile ma non probabile e coerentemente non aveva stanziato alcun fondo a fronte del suddetto rischio.

Tale valutazione ha trovato conferma nella sentenza della Corte di Cassazione che, riconoscendo la fondatezza dei motivi del ricorso presentato dalla Banca, ha cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia e ha accolto il ricorso originario proposto, annullando definitivamente gli avvisi di accertamento.

A seguito della sentenza la Banca ha presentato istanza di sgravio dei ruoli recati dalle suddette cartelle di pagamento ed ha già ottenuto il rimborso integrale della totalità degli importi pagati nel corso del giudizio, a titolo di imposta, interessi, anche di mora e di sospensione, sanzioni e compensi della riscossione. E' altresì stata richiesta la corresponsione degli interessi maturati e maturandi ex art. 44, DPR 29 settembre 1973, n. 602 che ammontano a 35,9 milioni. Il suddetto credito non è presente nel bilancio al 31 dicembre 2024 in quanto la possibilità della sua iscrizione deriva dal deposito della sentenza della Corte di Cassazione.

Considerata la positiva conclusione della vertenza illustrata, l'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 31 dicembre 2024 è pari a 23,3 milioni1 ed evidenzia una riduzione di 200,7 milioni rispetto alla data del 31 dicembre 2023.

Va peraltro evidenziato che, nell'ambito del suddetto importo, risultano incluse le pretese derivanti dagli avvisi di accertamento relativi ai periodi d'imposta 2006 – 2009 che riguardano anch'esse la asserita indeducibilità ai fini IRES dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, DPR 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. Avverso tali avvisi è pendente il ricorso presentato dalla Banca alla Commissione Tributaria Provinciale

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

di Venezia, in quanto la suddetta Commissione aveva sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005.

Alla luce del positivo esito della vertenza relativa al periodo di imposta 2005 già illustrato, si ritiene che il rischio di un esito sfavorevole del giudizio relativo alle suddette annualità successive possa considerarsi remoto. A fronte delle suddette vertenze nella voce "Altre attività" risulta iscritto l'ammontare già versato a titolo di deposito cauzionale a fronte delle cartelle esattoriali emesse, pari a 2,1 milioni.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 340,6 milioni e comprendono l'accantonamento di 190,6 milioni stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali del 19 dicembre 2024 a fronte dell'accompagnamento alla pensione su base volontaria di circa n. 1.100 risorse totali a livello di Gruppo.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 106,9 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (15 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (24,7 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (28,9 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati (14,7 milioni);
  • e) stima dei probabili oneri derivanti dall'esecuzione di lavori concordati su due immobili rientranti nel perimetro del progetto di razionalizzazione del portafoglio immobili d'investimento (c.d. progetto "Square") per un importo di 10,2 milioni.

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Tale operatività ha determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 31 dicembre 2024 risultavano pervenuti a livello di Gruppo 24.497 reclami e notificati 1.434 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 721,5 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 672,5 milioni (dei quali 631,6 milioni riferiti a Banco BPM).

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 31 dicembre 2024 a 17,6 milioni (dei quali 15 milioni riferiti a Banco BPM).

L'accantonamento complessivo relativo a Banco BPM effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 368 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 353 milioni. Al 31 dicembre 2023 il fondo ammontava a 20,8 milioni; nel corso del 2024 sono stati effettuati utilizzi a fronte dei rimborsi per 6,8 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 0,9 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

Sempre in relazione a tale operatività la Banca ha appreso che, nell'ambito del procedimento penale per l'ipotesi di concorso in bancarotta fraudolenta relativa al fallimento della IDB, pendente presso il Tribunale di Milano, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il rinvio a giudizio di tre ex esponenti aziendali. Alla prima udienza dibattimentale, tenutasi in data 23 gennaio 2025, su richiesta della Curatela del Fallimento IDB, è stata disposta la citazione di Banco BPM quale responsabile civile rispetto alle condotte contestate agli ex esponenti aziendali valorizzate dalla Procura di Milano in totali 5 milioni.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate, e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, per il cui dettaglio si rimanda alla relativa sezione di bilancio consolidato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata il 14 dicembre 2023 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni a Credit Agricole Assurances;
  • conferimento a Numia del ramo d'azienda inerente il comparto "Monetica" e conseguenti accordi di partnership perfezionati in data 30 settembre 2024.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per il periodo gennaio 2020 – febbraio 2025, pari complessivamente a 4,8 miliardi. Tenuto conto dell'evoluzione della raccolta netta al 31 dicembre 2024 e di quella attesa a febbraio 2025, stimata sulla base di una elaborazione multiscenario, che si colloca al di sotto del target obiettivo, è stato effettuato un accantonamento per tenere conto del gap di raccolta netta pari a complessivi 28,9 milioni.

La voce d) si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2022 e nei precedenti esercizi.

La voce e) si riferisce all'importo stanziato a fronte degli oneri stimati relativi ai lavori di ristrutturazione di n. 2 immobili rientranti nel più ampio perimetro previsto nell'ambito dell'operazione "Square", finalizzata alla razionalizzazione del comparto degli immobili di proprietà della Banca non destinato ad uso strumentale.

Sezione 11 Azioni rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Alla data di bilancio, così come nel precedente esercizio, non vi sono azioni rimborsabili.

Sezione 12 Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2024 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

Le azioni proprie in portafoglio alla data di bilancio sono pari a n. 13.799.807, per un controvalore di bilancio di 66,7 milioni.

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.958.684)
-
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.508.223.442 -
B. Aumenti 1.509.136 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 1.509.136
-
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (8.350.259) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (8.350.259) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.501.382.319 -
D.1 Azioni proprie (+) 13.799.807 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella sottovoce B.2 figurano, per n. 1.509.136 azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa consolidata.

Nella sottovoce C.2 risultano iscritte n. 8.350.259 azioni riacquistate nell'ambito del programma di acquisto azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione ai dipendenti.

Nelle sottovoci B.2 e C.2 sono rilevate anche n. 69.158 azioni acquistate e vendute con riferimento all'operatività con la clientela del c.d. "conto errori".

12.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei tre precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

12.4.rmativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile manuale

Possibilità di
Quota
31/12/2024
utilizzazione
Utilizzi negli ultimi tre esercizi
Voci disponibile Copertura
perdite
Altri utilizzi
Capitale 7.100.000
Sovrapprezzi di emissione -
Strumenti di capitale 1.608.371
Azioni proprie (66.712)
Acconto su dividendi (660.553)
Riserve 4.588.241 4.490.804
- Riserva legale 1.420.000 B 1.420.000
- Riserva per azioni proprie 66.712
- Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs. 38/2005 266.087 B(1) 266.087
- Riserva indisponibile ex art.26 D.L. 10/08/23 N.104
convertito nella legge 09/10/23 n.136 relativa all'imposta
straordinaria sull'incremento del margine di interesse
- Riserva indisponibile da valutazione Partecipazioni valutate
378.334 A,B (1) 378.334
al PN 262.293 B(1) 262.293
- Riserva straordinaria disponibile (*) 1.685.199 A,B,C 1.390.086
- Riserva First Time Adoption (FTA) - Rivalutazione Immobili 13.675 A,B,C 13.675
- Riserva da aggregazioni aziendali 760.329 A,B,C 760.329
- Riserva per cedole strumenti AT1 (295.113)
- Altre riserve 30.725
Riserve da valutazione: (205.387)
- Riserva da valutazione - FVOCIE 58.967 (2)
- Riserva da valutazione - FVOCID (504.928) (2)
- Riserva da valutazione – Partecipazioni valutate al PN 902 (2)
- Riserva da valutazione - CFH (663) (2)
- Riserva da valutazione - Attività materiali 346.254 (2)
- Riserva da valutazione - Utili(Perdite) attuariali (59.360) (2)
- Riserva da valutazione - Variazione proprio merito creditizio (46.559) (2)
Totale 12.423.960 4.490.804
- Risultato d'esercizio 1.850.168 (1.484.878)
Totale Patrimonio 14.274.128 4.490.804 (1.484.878)
A = per aumento gratuito di capitale
B = per copertura perdite

C = per distribuzione ai soci

(1) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(2) Le riserve sono soggette a vincolo di indisponibilità ai sensi del art. 6 del D.Lgs. n. 38/05.

(*) La quota disponibile della Riserva è al netto della Riserva per cedole strumentali AT1 negativa per 295,1 milioni.

Dal prospetto sopra riportato risulta che le riserve disponibili per la distribuzione ai soci (c.d. "Distributable Items") indicate con la lettera C nella colonna "Possibilità di utilizzazione" sono pari a 2.164,1 milioni.

Nel caso in cui l'Assemblea approvi le delibere riportate nella Relazione sulla Gestione al paragrafo "Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio" (riportate di seguito nella tabella 12.4.2) e tenendo conto dell'evoluzione della riserva indisponibile ex D.L. 38/2005, l'ammontare dei Distributable items si attesterà a 2.413,2 milioni.

Si ricorda che:

  • a seguito della delibera assembleare del 15 aprile 2021, sulla "Riserva da aggregazioni aziendali" è stato posto un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali per l'importo di euro 414.085.450;
  • a seguito della delibera assembleare del 7 aprile 2022 è stato posto un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali sulla "Riserva Legale" che, alla data del 31 dicembre 2024, ammonta a euro 470.464.333.

Tali vincoli conseguono alla decisione di riallineare i valori fiscali a quelli contabili per le attività immateriali costituite da marchi e client relationship (da cui discende il vincolo di 414,1 milioni) e sulle attività materiali costituite da immobili (da cui discende il vincolo di 470,5 milioni).

Con riferimento alla "Riserva indisponibile ex art.26 D.L. 10/08/23 N.104 convertito nella legge 09/10/23 n.136 relativa all'imposta straordinaria sull'incremento del margine di interesse", si ricorda che l'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104 - convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023, n. 136 - ha introdotto nell'ordinamento tributario nazionale, per l'anno 2023, un'imposta straordinaria a carico delle banche, commisurata all'incremento del margine di interesse intervenuto tra il 2021 ed il 2023, con un limite massimo calcolato in funzione dell'esposizione al rischio su base individuale ("RWA – Risk Weighted Asset") riferito alla data di chiusura dell'esercizio 2022.

In sede di conversione del citato decreto è stato introdotto il comma 5-bis che ha consentito alle banche, in luogo del versamento dell'imposta entro il 30 giugno 2024, di destinare, in sede di approvazione del bilancio 2023, un importo non inferiore a due volte e mezza l'imposta a una riserva non distribuibile a tal fine individuata.

Qualora la riserva così costituita dovesse essere successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta dovuta dovrà essere pagata integralmente, maggiorata degli interessi maturati sulla base di quanto previsto dalla legge. Tale riserva potrà essere utilizzata per coprire le perdite ed è computabile tra gli elementi del capitale primario di classe 1 (CET1), in linea con quanto previsto dal Regolamento UE n. 575/2013.

Con riferimento all'imposta straordinaria in esame, pari a 151 milioni, si ricorda che l'Assemblea annuale degli azionisti di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato la proposta di destinare una quota parte dell'utile dell'esercizio 2023 alla costituzione di una specifica riserva, denominata "Riserva indisponibile ex art. 26 D.L. 10/08/2023 n. 104, convertito nella Legge 09/10/2023, n. 136", pari a due volte e mezza l'ammontare dell'imposta straordinaria e quindi pari a Euro 378.333.590.

Ai fini del bilancio al 31 dicembre 2024, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato di mantenere la suddetta riserva nella sua integralità; di conseguenza, non sussiste alcun "evento vincolante" a fronte del quale rilevare, ai sensi dell'IFRIC 21 e dello IAS 37, una passività ed il relativo onere, per un importo pari all'imposta da pagare.

Per tale motivo tale riserva non viene indicata fra quelle ricomprese alla lettera "C = per distribuzione ai soci".

12.4.2 Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 22-septies del codice civile manuale

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 1.850.168.245,25
Quota da vincolare alla riserva non distribuibile ex art.26, D.L. 10 agosto 2023 n. 104 convertito
nella Legge 9 ottobre 2023 n. 136 relativo all'imposta straordinaria sull'incremento del margine di
interesse) (86.404.812,65)
Acconto sul dividendo dell'esercizio 2024 di 40 centesimi di euro, deliberato dal CDA del 6 novembre
2024 e distribuito il 20 novembre 2024 alle n. 1.501.382.319 azioni in circolazione alla record
date del 19 novembre 2024 (660.552.927,60)
Dividendo dell'esercizio 2024 di 60 centesimi di euro, alle n. 1.515.182.126 azioni costituenti il
capitale sociale (*)
(909.109.275,60)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi dell'art.
5.2 dello Statuto Sociale (5.000.000,00)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 249.101.229,40

(*)Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo.

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nel mese di luglio Banco BPM ha realizzato la sesta emissione di strumenti Additional Tier 1, per un importo pari a 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali.

L'emissione è classificabile come strumento di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, è stato rilevato a voce "130. Strumenti di capitale" per un ammontare pari a 397,4 milioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili pari a 3,9 milioni, al netto dell'effetto fiscale.

Inoltre, nel mese di giugno, è arrivato a scadenza il prestito obbligazionario emesso nel 2019, per un nominale residuo pari a 76,6 milioni e nel mese di luglio Banco BPM ha completato l'offerta di riacquisto per cassa del prestito obbligazionario emesso nel 2020, per nominali 179,5 milioni.

Pertanto al 31 dicembre 2024 risultano in essere le seguenti emissioni di Additional Tier 1 classificati come strumenti di capitale:

  • Banco BPM 6,125% emissione 21/01/2020 valore nominale 220,5 milioni valore di bilancio 219 milioni. Tale emissione è stata oggetto nel corso dell'esercizio di una offerta di riacquisto per cassa che ha raccolto adesioni per 179,5 milioni pari al 100% del nominale offerto ed è stata oggetto di rimborso anticipato nel gennaio 2025;
  • Banco BPM 6,5% emissione 19/01/2021 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,4 milioni;
  • Banco BPM 7% emissione 12/04/2022 valore nominale 300 milioni valore di bilancio 296,6 milioni;
  • Banco BPM 9,5% emissione 24/11/2023 valore nominale 300 milioni valore di bilancio 298 milioni;
  • Banco BPM 7,25% emissione 16/07/2024 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,4 milioni

per un valore di bilancio complessivo pari a 1.608,4 milioni.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

12.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisiti/e o
originati/e
31/12/2024 31/12/2023
1. Impegni a erogare fondi 48.874.369 1.380.372 288.773 15.897 50.559.411 49.721.609
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.995.822 24.899 433 - 2.021.154 2.135.251
c) Banche 2.853.525 16.623 - - 2.870.148 2.286.039
d) Altre società finanziarie 3.798.539 77.036 579 - 3.876.154 3.225.474
e) Società non finanziarie 38.148.013 1.172.678 284.576 15.800 39.621.067 39.895.091
f) Famiglie 2.078.470 89.136 3.185 97 2.170.888 2.179.754
2. Garanzie finanziarie rilasciate 746.718 34.603 20.886 - 802.207 476.903
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.428 - - - 1.428 6.534
c) Banche 54.806 - - - 54.806 19.133
d) Altre società finanziarie 128.352 99 14 - 128.465 26.035
e) Società non finanziarie 524.155 30.138 19.398 - 573.691 380.340
f) Famiglie 37.977 4.366 1.474 - 43.817 44.861

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
1. Altre garanzie rilasciate 8.441.186 8.132.356
di cui: deteriorati 373.810 342.056
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.875 9.074
c) Banche 281.823 291.159
d) Altre società finanziarie 153.560 228.118
e) Società non finanziarie 7.874.636 7.482.701
f) Famiglie 121.292 121.304
2. Altri impegni 13.794.472 4.195.393
di cui: deteriorati 3.695 3.979
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 15.356 12.718
c) Banche 454.637 132.606
d) Altre società finanziarie 10.909.419 1.540.356
e) Società non finanziarie 704.938 703.720
f) Famiglie 1.710.122 1.805.993

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2024 31/12/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 412.982 318.360
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 7.078.084 5.057.899
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 55.266.939 57.652.885
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 62.758,01 milioni e si riferiscono:

  • per 18.005,8 milioni (17.270,7 milioni nel 2023) a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso la clientela";
  • per 219 milioni (219 milioni nel 2023) si riferisce ad attività finanziarie relative ai mutui ceduti alle società veicolo delle operazioni di cartolarizzazione;
  • per 20.886,5 milioni (23.882,3 milioni nel 2023) a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 23.088,2 milioni (20.990,7 milioni nel 2023) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta o prestito titoli garantito da contante;
  • per 148,4 milioni (178,2 milioni nel 2023) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 19,7 milioni (47,8 milioni nel 2023) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 390,5 milioni (440,5 milioni nel 2023) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dall'istituto. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce "40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta a quanto esposto in precedenza per la garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali, si segnalano le seguenti esposizioni, che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2024

erano costituiti principalmente da operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea per nominali 750 milioni (15,7 miliardi di nominale nel 2023) e 1 miliardo in dollari:

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 0,2 milioni (639 milioni nel 2023);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 0,2 milioni (0,8 milioni nel 2023).

Si evidenzia che l'insieme di queste garanzie sono state solo parzialmente utilizzate a copertura delle operazioni menzionate con una disponibilità di un ulteriore utilizzo per circa 15 miliardi.

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela in funzione della controparte, ammonta a 1.340,1 milioni (1.219,7 milioni nel 2023) con valore nominale di 1.335,5 milioni (1.239,5 milioni nel 2023).

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite 67.209
1. regolate 67.201
2. non regolate 8
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 76.492.077
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 6.268.723
2. altri titoli 70.223.354
c) titoli di terzi depositati presso terzi 75.263.313
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 50.458.040
4. Altre operazioni -

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 5. e 6., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", ammontano a 1.019,6 milioni di cui 400,0 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. crediti verso banche compensati per 400,0 milioni;
    1. Passività finanziarie valutate la costo ammortizzato compensate per 400,0 milioni;
  • titoli in circolazione compensati per 400,0 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 619,6 milioni si riferiscono ad alcuni derivati Over the counter OTC stipulati con la controparte London Clearing House (LCH), rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
  • Attività finanziarie di negoziazione, compensate per 397,8 milioni;
    1. Derivati di copertura, compensati per 221,8 milioni;
    1. Passività finanziarie di negoziazione, compensate per 397,8 milioni;
    1. Derivati di copertura, compensati per 221,8 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 5. e 6. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)", " LCH SA" ed "Eurex Clearing AG";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.818,2 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.690,5 milioni (3.310,1 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (95,5% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 5 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 2.345,4 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 1.984,3 milioni (2.603,9 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (84,6% in termini percentuali), come indicato nella tabella 6. (colonne c) ed a)).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 5. e 6. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari, si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi", esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e clientela, e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale. Si precisa che nella tabella 6. figurano 6.554,6 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 0,4 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto evidenziato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 5. e 6., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 5. e 6.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle
Ammontare
netto delle
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto
31/12/2023
lordo delle
attività
finanziarie
(a)
passività
finanziarie
compensato
in bilancio
(b)
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia
(e)
Ammontare
netto (f=c-d-e)
31/12/2024
1. Derivati 3.310.060 619.562 2.690.498 1.694.178 884.711 111.609 27.546
2. Pronti contro termine 5.401.214 400.019 5.001.195 4.998.600 2.232 363 -
3. Prestito titoli 201.909 - 201.909 192.890 - 9.019 -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2024 8.913.183 1.019.581 7.893.602 6.885.668 886.943 120.991 X
Totale 31/12/2023 8.471.890 454.493 8.017.397 7.494.614 495.237 X 27.546

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle attività
finanziarie
compensato
in bilancio
(b)
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
lordo delle
passività
finanziarie
(a)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
posti a
garanzia
(e)
Ammontare
netto (f=c-d-e)
31/12/2024
Ammontare
netto
31/12/2023
1. Derivati 2.603.888 619.562 1.984.326 1.694.178 193.633 96.515 96.292
2. Pronti contro termine 32.849.347 400.019 32.449.328 31.551.440 883.389 14.499 16.055
3. Prestito titoli 80.375 - 80.375 79.998 - 377 10.709
4. Altri - - - - - -
Totale 31/12/2024 35.533.610 1.019.581 34.514.029 33.325.616 1.077.022 111.391 X
Totale 31/12/2023 31.652.106 454.493 31.197.613 30.876.149 198.408 X 123.056

7. Operazioni di prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Al 31 dicembre 2024 le operazioni della specie sono esposte tra i Crediti verso Banche per 201,9 milioni (7,3 milioni nel 2023) e tra i Debiti verso Banche o clientela per 80,8 milioni (216 milioni nel 2023) di cui 50,4 milioni verso Banche (214,3 milioni nel 2023) in corrispondenza della forma tecnica "Pronti contro termine".

Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore o privi di garanzia, non trovano alcuna esposizione patrimoniale. Al 31 dicembre 2024 il fair value dei titoli presi a prestito con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore è pari a 173,4 milioni (1.069 milioni nel 2023), mentre l'importo dei titoli dati a prestito senza aver ricevuto garanzie, è pari a 809,6 milioni (1.404,1 milioni nel 2023).

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio non sono presenti attività a controllo congiunto.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico: 35.515 44.701 - 80.216 16.370
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 29.617 36.936 - 66.553 3.632
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.898 7.765 - 13.663 12.738
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
258.860 - X 258.860 155.063
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 825.086 5.143.349 - 5.968.435 5.767.074
3.1 Crediti verso banche 80.789 643.448 X 724.237 1.014.241
3.2 Crediti verso clientela 744.297 4.499.901 X 5.244.198 4.752.833
4. Derivati di copertura X X 476.210 476.210 434.293
5. Altre attività X X 140.832 140.832 75.387
6. Passività finanziarie X X X 14 415
Totale 1.119.461 5.188.050 617.042 6.924.567 6.448.602
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 24.074 115.955 - 140.029 112.490
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 21.921 X 21.921 31.073

Nella sottovoce "4. Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella sottovoce "5. Altre attività – Altre operazioni" pari a 140,8 milioni figurano per 6,1 milioni interessi attivi su crediti d'imposta, per 59 milioni interessi attivi inerenti l'operatività connessa ai crediti "Ecobonus" e per 73 milioni interessi su cessioni di crediti fiscali.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli interessi relativi all'operatività collegata ai crediti ecobonus si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2024 2023
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 272.009 244.784

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2024
Totale
2023
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.739.648) (648.992) (2.388.640) (2.327.127)
1.1 Debiti verso banche centrali (281.959) X X (281.959) (703.543)
1.2 Debiti verso banche (371.848) X X (371.848) (266.409)
1.3 Debiti verso clientela (1.085.841) X X (1.085.841) (834.084)
1.4 Titoli in circolazione X (648.992) X (648.992) (523.091)
2. Passività finanziarie di negoziazione (676.012) - - (676.012) (582.488)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (28.919) - (28.919) (62)
4. Altre passività e fondi X X (1.857) (1.857) (989)
5. Derivati di copertura X X (455.409) (455.409) (352.619)
6. Attività finanziarie X X X (7) (75)
Totale (2.415.660) (677.911) (457.266) (3.550.844) (3.263.360)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (9.716) X X (9.716) (8.953)

La sottovoce "1.1 Debiti verso banche centrali", pari a 282,0 milioni, si riferisce interamente ad interessi passivi su operazioni di raccolta da BCE. In maggior dettaglio 275,8 milioni sono da ricondurre alle operazioni di rifinanziamento c.d. TLTRO III (703,5 milioni erano le competenze negative del 2023). La variazione nell'entità delle competenze sui TLTRO III è riconducibile principalmente ai rimborsi effettuati nei due esercizi e, in misura minore, alla riduzione riscontrata nel tasso Deposit Facility.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli interessi competenza dei finanziamenti TLTRO III si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

La sottovoce "5. Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2024 2023
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (45.465) (34.513)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2024 2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 1.633.690 1.126.439
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (1.612.889) (1.044.765)
C. Saldo (A-B) 20.801 81.674

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2024 2023
a) Strumenti finanziari 63.984 56.675
1. Collocamento titoli 11.181 2.395
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 1.684 -
1.2 Senza impegno irrevocabile 9.497 2.395
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 49.613 50.390
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 49.555 50.023
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 58 367
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 3.190 3.890
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance 5 25
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 5 -
2. Servizi di tesoreria - 25
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 5 20
d) Compensazione e regolamento - -
e) Custodia e amministrazione 13.873 10.833
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 13.873 10.833
f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
g) Attività fiduciaria - -
h) Servizi di pagamento (*) 530.218 575.127
1. Conto correnti 226.274 241.720
2. Carte di credito 18.385 25.867
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 72.231 92.661
4. Bonifici e altri ordini di pagamento (*) 196.122 186.658
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 17.206 28.221
i) Distribuzione di servizi di terzi 707.929 629.494
1. Gestioni di portafogli collettive 433.504 394.356
2. Prodotti assicurativi 147.443 127.063
3. Altri prodotti 126.982 108.075
di cui: gestioni di portafogli individuali 1.090 759
j) Finanza strutturata - -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
l) Impegni a erogare fondi - -
m) Garanzie finanziarie rilasciate 93.625 88.491
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento (*) 249.564 231.966
di cui: per operazioni di factoring (*) 6.995 3.297
o) Negoziazione di valute 2.966 2.498
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 301.418 280.264
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.963.587 1.875.393

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

La sottovoce "q) Altre commissioni attive" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 245,4 milioni (245,9 milioni il dato dell'esercizio precedente), commissioni attive su prestito titoli per 3,1 milioni (1,4 milioni il dato dell'esercizio precedente) e per 23,3 milioni da commissioni attive per servizi telematici della monetica (you web, you business, you invoice).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività della Banca, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2024 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi principalmente di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40" della parte B dell'attivo di Stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri – Voce 100" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota integrativa. Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2024, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono complessivamente negativi per 8,1 milioni, e derivano dallo sbilancio tra maggiori ricavi per 5,7 milioni e minori ricavi per 13,8 milioni principalmente riconducibili all'attività di distribuzione di servizi di terzi (il cui saldo netto è pari a 8,4 milioni).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Totale Totale
Canali/Valori 2024 2023
a) presso propri sportelli: 719.110 631.889
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 11.181 2.395
3. servizi e prodotti di terzi 707.929 629.494
b) offerta fuori sede: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) altri canali distributivi: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -

2.3 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Tipologia di servizi/Valori 2024 2023
a) Strumenti finanziari (25.066) (18.753)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (14.134) (12.346)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (9.131) (6.407)
di cui: gestione di portafogli individuali (1.800) -
- Proprie (1.800) -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (2.660) (1.846)
c) Custodia e amministrazione (7.197) (4.750)
d) Servizi di incasso e pagamento (47.172) (59.697)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (37.305) (49.863)
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute (102.006) (71.633)
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (5.696) (3.688)
i) Negoziazione di valute (2) (4)
j) Altre commissioni passive (50.357) (46.165)
Totale (240.156) (206.536)

La riga "g) Garanzie finanziarie ricevute" comprende 87,6 milioni (62,2 milioni nel 2023) per l'acquisto di protezione del rischio credito da parte del Gruppo nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere, come descritto in "Parte A – Politiche contabili, A.2, 15 – Altre informazioni, Cartolarizzazioni sintetiche" della presente Nota integrativa.

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale Totale
2023
Voci/Proventi 2024
Dividendi Proventi
simili
Proventi
Dividendi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 38.073 464 1.756 25
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.736 21.099 1.335 14.183
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
8.148 - 6.914 -
D. Partecipazioni 74.569 - 100.358 -
Totale 122.526 21.563 110.363 14.208

La sottovoce "B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" include per 0,7 milioni i dividendi relativi ad Autostrade del Brennero, 0,3 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Crif S.p.A. e 0,5 milioni di dividendi relativi a S.A.C.B.O S.p.A.. I Proventi simili si riferiscono ai proventi incassati per 1,1 milioni dal Fondo Adrian Exp FD IV A, per 3,8 milioni al Fondo Alcedo IV A, per 3,1 milioni al Fondo Euroknights VII, per 1,9 milioni dal Fondo Wisequity IV B e per 0,6 milioni dal Fondo Clessidra P 3 A.

La sottovoce "C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include per 5,1 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Banca d'Italia e per 2,1 milioni quelli relativi a C.R. Asti.

La sottovoce "D. Partecipazioni" è riferita esclusivamente a proventi incassati da società non controllate in via esclusiva. Gli importi più rilevanti sono riferiti a Agos Ducato S.p.A. per 51,1 milioni e a Anima Holding per 17,9 milioni.

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenz
e (C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 83.314 209.000 (74.115) (122.870) 95.329
1.1 Titoli di debito 7.458 27.371 (10.046) (26.427) (1.644)
1.2 Titoli di capitale 75.622 180.058 (63.020) (95.608) 97.052
1.3 Quote di O.I.C.R. 157 315 (472) (629) (629)
1.4 Finanziamenti 77 - (577) - (500)
1.5 Altre - 1.256 - (206) 1.050
2. Passività finanziarie di negoziazione 6.991 13.855 (40.684) (55.779) (75.617)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 6.426 11.466 (425) (26.812) (9.345)
2.3 Altre 565 2.389 (40.259) (28.967) (66.272)
3. Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio X X X X 68.513
4. Strumenti derivati 705.909 3.444.822 (555.099) (3.534.518) 34.868
4.1 Derivati finanziari: 705.463 3.437.905 (555.099) (3.525.533) 36.490
- Su titoli di debito e tassi di interesse 436.469 1.875.795 (375.482) (1.893.443) 43.339
- Su titoli di capitale e indici azionari 263.552 1.017.774 (174.285) (1.088.454) 18.587
- Su valute e oro X X X X (26.246)
- Altri 5.442 544.336 (5.332) (543.636) 810
4.2 Derivati su crediti 446 6.917 - (8.985) (1.622)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 796.214 3.667.677 (669.898) (3.713.167) 123.093

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori 2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 610.005 1.276.820
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 2.269.468 2.626.378
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 173.122 68.777
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - 5.737
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 3.052.595 3.977.712
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (430.815) (1.658.786)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.998.848) (1.596.670)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (572.884) (717.219)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari (57.061) (6.623)
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (3.059.608) (3.979.298)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (7.013) (1.586)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale
2024
Totale
2023
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 113.040 (174.436) (61.396) 60.159 (102.754) (42.595)
1.1 Crediti verso banche 4.894 (4.690) 204 19 (122) (103)
1.2 Crediti verso clientela 108.146 (169.746) (61.600) 60.140 (102.632) (42.492)
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva 44.824 (6.194) 38.630 26.398 (10.558) 15.840
2.1 Titoli di debito 44.824 (6.194) 38.630 26.398 (10.558) 15.840
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 157.864 (180.630) (22.766) 86.557 (113.312) (26.755)
B. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 2.122 (397) 1.725 32 (1.470) (1.438)
Totale passività (B) 2.122 (397) 1.725 32 (1.470) (1.438)

Il risultato esposto in corrispondenza della sottovoce "1.2 Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 2,4 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, di cui 1,4 milioni rappresentati da titoli governativi italiani ed esteri.

Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta sottovoce è negativo per 64 milioni per effetto delle operazioni di cessione del portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili.

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono per 34,1 milioni agli utili da cessione su titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenz
e (C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 32.138 2.512 (120.788) (141.078) (227.216)
2.1 Titoli in circolazione 32.138 2.512 (120.788) (141.078) (227.216)
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X -
Totale 32.138 2.512 (120.788) (141.078) (227.216)

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenz
e (C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie 84.639 5.621 (51.816) (2.134) 36.310
1.1 Titoli di debito 419 1.698 (9.232) (107) (7.222)
1.2 Titoli di capitale 7.421 112 (1.180) (2) 6.351
1.3 Quote di O.I.C.R. 72.341 1.783 (40.726) - 33.398
1.4 Finanziamenti 4.458 2.028 (678) (2.025) 3.783
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio X X X X 3.603
Totale 84.639 5.621 (51.816) (2.134) 39.913
-
-
328.592
-
-
-
-
328.592
328.592
Terzo stadio
Terzo stadio
Riprese di valore (2)
8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con i
-
114
27.346
157
96
-
114
27.617
27.503
Secondo
Secondo
stadio
stadio
1
810
22.302
2.955
353
-
Primo stadio
25.257
Primo stadio
26.068
811
-
-
(3.311)
-
-
-
-
(3.311)
(3.311)
Impaired acquisite o
Impaired acquisite o
Altre
Altre
originate
originate
-
-
(60)
-
-
-
-
(60)
(60)
Write-off
Write-off
-
-
(672.216)
(2.589)
-
-
-
(674.805)
(674.805)
Rettifiche di valore (1)
Altre
Altre
Terzo stadio
Terzo stadio
-
-
(26.810)
-
-
-
-
(26.810)
(26.810)
Write-off
Write-off
(104)
-
(87.392)
(4.393)
(1.239)
-
(104)
(91.785)
(91.889)
Secondo
Secondo
stadio
stadio
(15)
(712)
(170)
(2.306)
(1.694)
-
Primo stadio
(727)
(2.476)
(3.203)
Primo stadio
Operazioni/Componenti reddituali
Operazioni/Componenti reddituali
B. Crediti verso clientela
A. Crediti verso banche
mplessiva:
(118)
212
(399.474)
(6.176)
(2.484)
94
(405.650)
(405.556)
mpatto sulla redditività co
Totale
Totale
2024
2024
-
-
12.245
-
-
-
12.245
12.245
acquisite o
acquisite o
Impaired
Impaired
originate
originate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
96
353
-
-
-
-
(1.239)
(1.694)
(2.484)
-
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2024
Totale
2023
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Titoli di debito (1.694) (1.239) - - - 353
-
96 - - (2.484) (317)
B. Finanziamenti - - - - - -
-
- - - - -
- Verso clientela - - - - - -
-
- - - - -
- Verso banche - - - - - -
-
- - - - -
Totale (1.694) (1.239) - - - 353
-
96 - - (2.484) (317)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2024
Totale
2023
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al FV
rilevati a CE complessivo - - - - - -
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato 1.083 (485) 598 3.547 (3.082) 465
Totale 1.083 (485) 598 3.547 (3.082) 465

La voce, positiva per 0,6 milioni, rappresenta l'impatto netto derivante dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2024 2023
1) Personale dipendente (1.854.640) (1.575.329)
a) salari e stipendi (1.115.367) (1.073.461)
b) oneri sociali (294.144) (276.514)
c) indennità di fine rapporto (71.433) (65.927)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (7.930) (9.461)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (2.867) (3.496)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (2.867) (3.496)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (42.222) (40.500)
- a contribuzione definita (42.222) (40.500)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (9.895) (7.599)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (310.782) (98.371)
2) Altro personale in attività (232) (125)
3) Amministratori e sindaci (3.967) (4.030)
4) Personale collocato a riposo (251) (264)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 10.136 9.861
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (3.387) (2.703)
Totale (1.852.341) (1.572.590)

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Numero medio 2024 2023
1) Personale dipendente 17.779 18.088
a) dirigenti 248 227
b) quadri direttivi 7.293 7.184
di cui: di 3° e 4° livello 3.500 3.532
c) restante personale dipendente 10.238 10.677
2) Altro personale 19 12
Totale 17.798 18.100

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

10.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2024 2023
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (113) (126)
- Oneri finanziari (2.754) (3.378)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - 8
Totale (2.867) (3.496)

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 10.1 al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 310,8 milioni (98,4 milioni nel 2023) e includono la stima degli oneri che si prevede di sostenere a fronte dell'accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre per l'esodo volontario attraverso l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, nonché l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Banca nel giugno 2024 per un importo complessivo pari a 207,9 milioni.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli oneri legati al Piano di pensionamento Incentivato si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

10.5 Altre spese amministrative: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2024 2023
a) Spese relative agli immobili (62.747) (65.782)
- spese condominiali (7.324) (9.233)
- manutenzioni locali (15.436) (14.088)
- spese di pulizia (9.293) (11.265)
- energia, acqua e riscaldamento (30.694) (31.196)
b) Imposte indirette e tasse (305.509) (278.983)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (18.346) (23.534)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (99.107) (98.804)
- canoni (19.284) (16.992)
- manutenzioni (79.823) (81.812)
e) Prestazioni professionali e consulenze (71.364) (80.097)
f) Spese per visure e informazioni (8.865) (8.737)
g) Sorveglianza e scorta valori (14.378) (14.226)
h) Prestazione di servizi da terzi (233.441) (220.267)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (15.151) (14.414)
l) Premi assicurativi (10.248) (10.737)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (5.579) (5.500)
- noleggi (801) (633)
- altre spese (4.778) (4.867)
n) Oneri sistemici (99.216) (183.244)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione - (81.891)
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (98.017) (101.353)
- contributi ordinari al Fondo Garanzia Ivass (1.199) -
o) Altri costi e spese diverse (43.480) (48.309)
Totale (987.431) (1.052.634)

Nelle sottovoci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

Oneri sistemici bancari

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo.

Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "160. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

Relativamente al contributo ordinario del Fondo di Risoluzione Unico – FRU (Direttiva 2014/59/UE – Bank Recovery and Resolution Directive –"BRRD"), con il versamento del contributo relativo all'esercizio 2023, pari a 81,9 milioni è terminata la fase di contribuzione finalizzata a garantire la costituzione della dotazione finanziaria minima del fondo pari all'1% dei depositi protetti (c.d. target level). Il Single Resolution Board è comunque tenuto a verificare annualmente se i mezzi finanziari disponibili del SRF sono diminuiti al di sotto del target level e, in esito a tale esame, valuterà se sia necessario procedere alla raccolta di ulteriori contribuzioni.

Per contro, la disciplina del FITD (Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive – "DGSD") prevedeva che il livello obiettivo (0,8% del totale dei depositi protetti) dovesse essere raggiunto entro il 3 luglio 2024. L'importo di competenza del 2024 ammonta a 98,0 milioni; per l'esercizio 2023 la contribuzione al FITD ammontava invece a 101,4 milioni.

Oneri sistemici assicurativi

A partire dall'esercizio 2024 è stato introdotto il nuovo "Fondo di garanzia assicurativa dei rami vita", organismo associativo privato tra le imprese di assicurazione e gli intermediari aderenti, attraverso il quale le compagnie assicurative sono obbligate a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento dello stesso, tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2035, fino al raggiungimento del livello obiettivo, ovvero lo 0,4% delle riserve tecniche dei rami vita calcolate in base a Solvency II.

La contribuzione annuale dovrà essere pari allo 0,4 per mille delle riserve tecniche dei rami vita detenute dalle compagnie assicurative aderenti riferite al 31 dicembre dell'esercizio precedente.

Per gli intermediari aderenti il contributo:

  • in sede di prima applicazione, sarà pari allo 0,1 per mille delle riserve tecniche intermediate;
  • a regime sarà calcolato in funzione del volume complessivo dei prodotti vita intermediati e dei ricavi ad esso associati.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "160. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale.

Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato, per il primo anno di applicazione, nel momento in cui l'aderente è stato identificato come soggetto ammesso all'assemblea del fondo (nel 2024 in data 13 dicembre).

Qualora i mezzi finanziari disponibili del Fondo non fossero sufficienti per garantire il pagamento delle prestazioni protette è previsto che gli aderenti debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

La contribuzione complessiva della Banca ammonta a 1,2 milioni.

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone annuo che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 dalla Banca, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base"

ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("160. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2024 che ammonta a 17,0 milioni (24,1 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2023).

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riprese di
valore
Totale
2024
Totale
2023
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (8.621) 10.733 2.112 14.282

Gli accantonamenti netti correlati al rischio di credito su impegni a erogare fondi e garanzie rilasciate di natura finanziaria ammontano a 2,1 milioni.

Per il dettaglio dei suddetti impegni e garanzie si fa rinvio alla tabella 1 delle "Altre informazioni" della parte B passivo.

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riprese di
valore
Totale
2024
Totale
2023
Altri impegni e altre garanzie rilasciate - 10.400 10.400 (3.890)

Gli accantonamenti netti correlati al rischio di credito su altri impegni e altre garanzie rilasciate di natura commerciale ammontano a 10,4 milioni.

Per il dettaglio dei suddetti impegni e garanzie si fa rinvio alla tabella 2 delle "Altre informazioni" della parte B passivo.

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riprese di
valore
Totale
2024
Totale
2023
Rischi ed oneri su controversie legali (22.405) 11.378 (11.027) (1.824)
Altri rischi ed oneri (24.192) 252 (23.940) (14.855)
Totale (46.597) 11.630 (34.967) (16.679)

Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri, al netto delle riprese di valore, ammontano a 35,0 milioni. In maggior dettaglio la sottovoce "Altri rischi ed oneri" accoglie gli stanziamenti relativi alla stima dei probabili oneri derivanti dall'esecuzione di lavori concordati su due immobili rientranti nel perimetro del progetto di razionalizzazione del portafoglio immobili di investimento (progetto "Square") per un importo di 10,2 milioni.

Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri – Voce 100" del passivo "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale" della presente Nota integrativa e, limitatamente al progetto "Square", alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (154.353) (74) - (154.427)
- Di proprietà (41.848) - - (41.848)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (112.505) (74) - (112.579)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (154.353) (74) - (154.427)

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui: software (107.561) - - (107.561)
A.1 Di proprietà (131.293) (607) - (131.900)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (131.293) (607) - (131.900)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (131.293) (607) - (131.900)

Sezione 14 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2024 2023
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.768) (12.859)
Altri (31.632) (30.438)
Totale (45.400) (43.297)

La sottovoce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La sottovoce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 11,8 milioni (13,2 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 3,3 milioni (4,8 milioni nel 2023), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2024 2023
Proventi su c/c e finanziamenti 6.269 6.466
Recuperi di imposte 251.839 232.877
Recuperi di spese 92.608 109.072
Fitti attivi su immobili 34.672 38.675
Altri 38.685 40.560
Totale 424.073 427.650

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

Sezione 15 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale
2023
2024
A. Proventi 135.544 267.085
1. Rivalutazioni 110.913 142.226
2. Utili da cessione 24.631 124.859
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (52.152) -
1. Svalutazioni (6.143) -
2. Rettifiche di valore da deterioramento (38.845) -
3. Perdite da cessione (7.164) -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 83.392 267.085

Nelle sottovoci "A.1 Rivalutazioni" e "B.1 Svalutazioni" sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di controllo per 104,8 milioni.

Gli utili da cessione (sottovoce A.2) si riferiscono, per 24,5 milioni alla cessione della controllata Tecmarket nell'ambito della riorganizzazione del comparto della monetica.

L'importo indicato alla sottovoce "B.2 Rettifiche di valore da deterioramento" include le minusvalenze registrate su Gardant Liberty Servicing (-27,7 milioni) e SelmaBipiemme Leasing (-11,1 milioni).

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Svalutazioni
(b)
Differenze cambio Risultato
Rivalutazioni
(a)
Positive
(c)
Negative
(d)
netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 28.138 (80.236) - -
(52.098)
A.1 Ad uso funzionale: 2.141 (17.877) - -
(15.736)
- Di proprietà 2.141 (17.877) - -
(15.736)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 25.997 (62.359) - -
(36.362)
- Di proprietà 25.997 (62.359) - -
(36.362)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - -
-
B.1 Di proprietà: - - - -
-
- Generate internamente dall'azienda - - - -
-
- Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 28.138 (80.236) - -
(52.098)

La voce accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Al 31 dicembre 2024 il saldo netto è negativo per 52,1 milioni, pari allo sbilancio tra svalutazioni di -80,2 milioni e rivalutazioni di 28,1 milioni. Al riguardo si segnala che le svalutazioni si riferiscono per 6,6 milioni agli immobili del progetto Square (circa n. 330) la cui quantificazione è ottenuto dallo sbilancio tra il corrispettivo di cessione ed il valore di bilancio del pacchetto immobiliare nel suo complesso, senza dare rilevanza ai prezzi di cessione dei singoli immobili. Per maggiori dettagli sull'operazione si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240

17.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati del test di impairment degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche a conto economico.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100" dell'attivo di parte B della Nota integrativa consolidata.

Sezione 18 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Totale Totale
Componente reddituale/Valori 2024 2023
A. Immobili 1.645 579
- Utili da cessione 2.956 1.605
- Perdite da cessione (1.311) (1.026)
B. Altre attività 475.937 (379)
- Utili da cessione 475.962 61
- Perdite da cessione (25) (440)
Risultato netto 477.582 200

La sottovoce "B. Altre attività – Utili da cessione" include gli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate in data 30 settembre 2024 per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento pari a 475,5 milioni.

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla riorganizzazione del business della monetica si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri Aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione -

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori 2024 2023
1. Imposte correnti (-) (52.589) (33.410)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (587) 5.000
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+) 188.670 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (769.308) (474.976)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 3.450 18.874
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (630.364) (484.512)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2024 2023
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 2.480.532 1.931.786
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 56.081 41.842
Minusvalenze da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI 1.120 3.473
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 8.446 1.111
Perdite su crediti indeducibili 643 641
Spese amministrative a deducibilità limitata 3.379 2.698
Altre spese amministrative non deducibili 36.780 31.036
Impairment avviamenti - -
Accantonamenti 1.981 1.739
Perdita delle partecipazioni - -
Altro 3.732 1.144
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (618.385) (381.060)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI (91.584) (282.816)
Quota non rilevante dei dividendi (75.076) (98.244)
Altro (451.725)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato lordo (+) 271 2.446
Altre 271 2.446
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (-) (9.754) (105.834)
Quota reddito agevolabile A.C.E. - (76.460)
Altro (9.754) (29.374)
Base di calcolo IRES a conto economico 1.908.745 1.489.180
Aliquota nominale IRES 24,00% 24,00%
IRES effettiva (458.099) (357.403)
Tax rate IRES (18,47%) (18,50%)
2024
IRAP
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte
2.480.532 2023 1.931.786
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 210.396 181.390
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 28.633 26.833
Altre spese amministrative non deducibili 131.912 146.309
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione cuneo,disabili,ecc.) - -
Altre rettifiche di valore non rilevanti 11.391 430
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 22.455 6.286
Impairment avviamenti - -
Perdita delle partecipazioni - -
Altri 16.005 1.532
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (658.544) (336.148)
Quota non rilevante dei dividendi (50%) (61.150) (55.182)
Altri proventi di gestione (38.502) (13.681)
Utili delle partecipazioni (83.392) (267.085)
Utili da cessione di investimenti (475.500) (200)
Ripresa di valore su crediti - -
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato lordo (+) - -
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - -
Altro
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato
- -
lordo (-) (25.926) (6.922)
Recapture componenti negativi irrilevanti di esercizi precedenti
Recapture cuneo fiscale
-
-
-
-
Base di calcolo IRAP a conto economico 2.006.458 1.770.106
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,56% 5,56%
IRAP effettiva (111.559) (98.418)
Tax rate IRAP (5,09%) (5,09%)

IRES e IRAP non di competenza e Addizionale Ires 2024 2023
Totale impatto (60.706) (28.691)
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (699) 17.058
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (66.806) (52.122)
Ires - Addizionale 3,5% 6.799 6.373
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (2,44%) (1,49%)
Totale imposte sul risultato lordo 2024 2023
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (630.364) (484.512)
Tax rate complessivo (25,41%) (25,08%)

Sezione 20 - Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290

20.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

20.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 21 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 22 - Utile per azione

Si rinvia all'esposizione presente nella corrispondente sezione della Nota Integrativa consolidata.

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci 31/12/2024 31/12/2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.850.168 1.447.274
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 85.613 (74.393)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 72.546 8.096
a) variazione di fair value 72.353 3.547
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto 193 4.549
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito
creditizio): (18.817) (44.333)
a) variazione del fair value (18.817) (43.949)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - (384)
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali 46.889 (32.258)
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (844) 2.476
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 174 (1.098)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (14.335) (7.276)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (25.334) 219.730
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: 29.606 10.717
a) variazioni di fair value 29.606 10.717
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva:
(25.023) 199.054
a) variazioni di fair value (608) 184.628
b) rigiro a conto economico (11.334) 6.424
- rettifiche per rischio di credito 1.509 (1.397)
- utili/perdite da realizzo (12.843) 7.821
c) altre variazioni (13.081) 8.002
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: (28.401) 79.310
a) variazioni di fair value (28.401) 79.310
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.516) (69.351)
190. Totale altre componenti reddituali 60.279 145.337
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 1.910.447 1.592.611

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il documento che riguarda gli adempimenti relativi alla disciplina del Terzo Pilastro (o Pillar 3) recante le informazioni finalizzate a fornire disclosure sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi relative al Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, è reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Le informazioni quantitative contenute nella presente parte includono tutte le attività e passività finanziarie verso banche e clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa dei rischi di credito si rimanda alla parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del Credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienz
e probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 491.224 1.443.469 110.021 485.849 128.834.376 131.364.939
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 12.572.969 12.572.969
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 667 279.661 - 172 263.934 544.434
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 56.645 35.070 4 - 9.068 100.787
Totale 31/12/2024 548.536 1.758.200 110.025 486.021 141.680.347 144.583.129
Totale 31/12/2023 641.469 1.500.049 67.133 969.916 141.930.367 145.108.934

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi*
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.357.293 (1.312.579) 2.044.714 59.267 129.774.731 (454.506) 129.320.225 131.364.939
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 12.577.695 (4.726) 12.572.969 12.572.969
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 353.850 (73.522) 280.328 - X X 264.106 544.434
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 554.172 (462.453) 91.719 38.912 9.068 - 9.068 100.787
Totale 31/12/2024 4.265.315 (1.848.554) 2.416.761 98.179 142.361.494 (459.232) 142.166.368 144.583.129
Totale 31/12/2023 4.272.571 (2.063.920) 2.208.651 139.339 143.062.470 (438.718) 142.900.283 145.108.934

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità creditizia riferita alle esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.183) 351 4.773.816
2. Derivati di copertura - - 1.032.648
Totale 31/12/2024 (1.183) 351 5.806.464
Totale 31/12/2023 (839) 410 2.598.369
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
108.258 26.880 5.602 168.207 157.923 18.169 39.883 72.989 1.030.274 88 322 4.217
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - -
-
- -
-
- -
-
- -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - -
-
- 2.147
-
264 71.773 - 1.032 755
Totale 31/12/2024 108.258 26.880 5.602 168.207 157.923 18.169 42.030 73.253 1.102.047 88 1.354 4.972
Totale 31/12/2023 393.146 20.433 4.715 406.591 126.834 17.243 91.829 75.479 1.196.867 1.683 467 9.338

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
finanziarie
valutate al
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
finanziarie
valutate al
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali - 113.965 2.683 - - 116.648 - 317.495 515 - - 318.010
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - -
-
- - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (303) (837) - - (1.140) - (589) (138) - - (727)
Rett/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
- (18.606) 1.341 - - (17.265) - 59.351 1.143 - - 60.494
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - (141) - - - (141) - (208) - - - (208)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - -
-
- - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - (21.004) - - - (21.004)
Altre variazioni - 171 19 - - 190 - 208 - - - 208
Rettifiche complessive finali - 95.086 3.206 - - 98.292 - 355.253 1.520 - - 356.773
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - -
-
- - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - -
-
- - -

_______________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 1059

80.167
2.509.248
-
(514.387)
352.292
(598)
-
(152.864)
2.273.858
5.068
(26.870)
Tot.
-
-
(164)
-
-
-
-
-
-
acquisiti/e o
258
94
Impegni a
originati/e
garanzie
impaired
rilasciate
erogare
fondi e
fin.
-
-
(1.308)
-
-
-
-
-
-
Terzo stadio
18.030
16.722
-
-
4.403
-
-
-
-
-
-
10.190
14.593
Secondo
stadio
-
-
(5.043)
-
-
-
-
-
-
13.228
8.185
Primo stadio
X
-
108
-
-
-
-
-
-
svalutazioni
4.167
4.059
collettive
di cui:
X
(3.046)
(9.041)
-
-
(615)
(2.940)
-
(60)
svalutazioni
32.156
16.514
individuali
di cui:
finanziarie in
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
dismissione
corso di
Attività
X
-
-
-
-
-
-
-
-
con impatto
-
-
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
X
(3.046)
(8.933)
-
-
(615)
(2.940)
-
(60)
36.215
ammortizzato
20.681
finanziarie
valutate al
Attività
costo
-
-
-
-
-
-
-
-
-
svalutazioni
-
-
collettive
di cui:
-
(509.474)
320.108
(249)
-
(131.245)
82.709
5.068
(26.810)
svalutazioni
1.996.669
1.758.518
individuali
di cui:
finanziarie in
-
(103.066)
(595)
-
-
(512)
462.711
-
(5.571)
103.915
462.453
dismissione
corso di
Attività
-
-
-
-
-
-
-
-
-
con impatto
-
-
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
-
(406.408)
320.703
(249)
-
(130.733)
(380.002)
5.068
(21.239)
1.892.754
ammortizzato
1.296.065
finanziarie
valutate al
Attività
costo
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Crediti verso
-
-
Centrali a
banche e
Banche
vista
Attività rientranti nel terzo stadio Rettifiche di valore complessive Attività fin. impaired acquisite o originate Accantonamenti complessivi su impegni a erogare
fondi e garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio
Rettifiche complessive iniziali
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
Cancellazioni diverse dai write-off
Rett/riprese di valore nette per rischio di
Modifiche contrattuali senza cancellazioni
Cambiamenti della metodologia di stima
Write-off non rilevati direttamente a conto
Altre variazioni
Rettifiche complessive finali
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
Write-off rilevati direttamente a conto

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.290.942 4.322.448 652.723 66.247 790.072 13.868
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 6.020 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - 5.506 - 2.017 -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 788.617 931.951 56.975 3.118 57.253 10.816
Totale 31/12/2024
Totale 31/12/2023
5.079.559
6.734.733
5.260.419
5.179.570
715.204
564.008
69.365
109.681
435.346
849.342
24.684
31.530

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 11.229.194 11.229.194 - - - - - - - - 11.229.194 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 11.229.194 11.229.194 - X - - - - X - 11.229.194 -
A.2 Altre 8.782.585 6.981.367 85.716 - - (19.353) (3.389) (670) - - 8.763.232 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili 15.294 X - - - (15.294) X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 8.767.291 6.981.367 85.716 X - (4.059) (3.389) (670) X - 8.763.232 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
Totale (A) 20.011.779 18.210.561 85.716 - - (19.353) (3.389) (670) - - 19.992.426 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 6.001.068 2.908.330 16.623 X - (142) (31) (13) X - 6.000.926 -
Totale (B) 6.001.068 2.908.330 16.623 - - (142) (31) (13) - - 6.000.926 -
Totale (A+B) 26.012.847 21.118.891 102.339 - - (19.495) (3.420) (683) - - 25.993.352 -
(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.626.550 X - 1.599.487 20.988 (1.078.014) X - (1.054.675) (17.932) 548.536 98.179
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 240.745 X - 232.855 7.890 (142.629) X - (135.663) (6.966) 98.116 27.284
b) Inadempienze probabili 2.481.021 X - 2.141.900 6.640 (722.821) X - (667.887) (2.113) 1.758.200 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.114.302 X - 779.922 4.977 (372.101) X - (319.599) (1.639) 742.201 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 142.450 X - 142.411 39 (32.425) X - (32.419) (6) 110.025 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 61.445 X - 61.445 - (14.382) X - (14.382) - 47.063 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 511.986 141.065 369.821 X 928 (25.965) (323) (25.522) X (120) 486.021 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 64.651 - 63.776 X 875 (6.015) - (5.899) X (116) 58.636 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 136.334.895 125.627.640 9.053.058 X 101.899 (429.210) (94.578) (330.583) X (4.047) 135.905.685 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.376.270 20 1.357.917 X 16.569 (95.268) (2) (94.037) X (1.229) 1.281.002 -
Totale (A) 141.096.902 125.768.705 9.422.879 3.883.798 130.494 (2.288.435) (94.901) (356.105) (1.754.981) (24.218) 138.808.467 98.179
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 689.084 X - 309.658 1.922 (93.614) X - (16.722) (94) 595.470 -
b) Non deteriorate 72.201.933 46.712.757 1.398.353 X 13.975 (27.559) (8.154) (14.579) X - 72.174.374 -
Totale (B) 72.891.017 46.712.757 1.398.353 309.658 15.897 (121.173) (8.154) (14.579) (16.722) (94) 72.769.844 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

Totale (A+B)

213.987.919

172.481.462

10.821.232

4.193.456

146.391

(2.409.608)

(103.055)

(370.684)

(1.771.703)

(24.312)

211.578.311

98.179

_______________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 1063

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione - - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.8 bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2024, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.669.067 2.494.756 93.455
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 222.251 -
B. Variazioni in aumento 516.468 1.502.054 148.792
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 162.309 1.263.934 138.180
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 319.369 56.931 892
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni 30 365 56
B.5 altre variazioni in aumento 34.760 180.824 9.664
C. Variazioni in diminuzione (558.985) (1.515.789) (99.797)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (88.024) (4.341)
C.2 write-off (66.467) (91.461) (802)
C.3 incassi (202.770) (305.180) (17.252)
C.4 realizzi per cessioni (93.927) (414.576) -
C.5 perdite da cessione (47.848) (119.356) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (12) (299.784) (77.396)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni (57) (145) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (147.904) (197.263) (6)
D. Esposizione lorda finale 1.626.550 2.481.021 142.450
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 225.484 -

La dinamica delle esposizioni deteriorate è influenzata dalla strategia di derisking perseguita dalla Banca, sia mediante operazioni di cessioni di portafoglio, come descritto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata, sia mediante cessioni single name; gli effetti delle suddette operazioni trovano rappresentazione nelle sottovoci "C.4 Realizzi per cessioni", "C.5 Perdite da cessione" e "C.8 Altre variazioni in diminuzione".

A.1.9 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.846.305 1.743.391
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 222.251 -
B. Variazioni in aumento 568.017 660.302
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 208.760 595.924
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 118.452 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 61.260
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 240.805 3.118
C. Variazioni in diminuzione (997.830) (962.772)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (741.408)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (61.260) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (118.452)
C.4 write-off (39.755) -
C.5 incassi (324.262) (102.912)
C.6 realizzi per cessioni (264.662) -
C.7 perdite da cessione (80.880) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (227.011) -
D. Esposizione lorda finale 1.416.492 1.440.921
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 225.484 -

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali -
-
15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - - -
B. Variazioni in aumento -
-
- - - -
B.1 rettifiche di valore di attività
finanziarie impaired acquisite o originate
B.2 altre rettifiche di valore
-
X
-
-
-
-
X
-
-
-
X
-
B.3 perdite da cessione -
-
- - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
- - - -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - - -
B.6 altre variazioni in aumento -
-
- - - -
C. Variazioni in diminuzione -
-
- - - -
C.1 riprese di valore da valutazione -
-
- - - -
C.2 riprese di valore da incasso -
-
- - - -
C.3 utili da cessione -
-
- - - -
C.4 write-off -
-
- - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
- - - -
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione -
-
- - - -
D. Rettifiche complessive finali -
-
15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - - -

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.027.598 135.454 994.707 587.974 26.322 6.442
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - 3.251 3.251 - -
B. Variazioni in aumento 470.304 96.135 590.436 275.098 32.022 18.991
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 268.212 33.112 417.308 182.960 29.464 14.290
B.3 perdite da cessione 47.848 15.098 119.356 65.783 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
151.415 47.868 15.913 10.143 307 -
cancellazioni 57 57 145 145 - -
B.6 altre variazioni in aumento 2.772 - 37.714 16.067 2.251 4.701
C. Variazioni in diminuzione (419.888) (88.960) (862.322) (490.971) (25.919) (11.051)
C.1 riprese di valore da valutazione (59.671) (10.719) (206.792) (124.780) (3.003) (431)
C.2 riprese di valore da incasso (41.052) (4.514) (34.291) (7.968) (19) (1)
C.3 utili da cessione (24.943) (6.532) (78.255) (62.048) - -
C.4 write-off (66.467) (9.723) (91.461) (30.032) (802) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - (145.622) (47.448) (22.013) (10.563)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
(30) (30) (365) (365) (56) (56)
C.7 altre variazioni in diminuzione (227.725) (57.442) (305.536) (218.330) (26) -
D. Rettifiche complessive finali 1.078.014 142.629 722.821 372.101 32.425 14.382
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - 6.484 6.484 - -

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la sottovoce "C.7 Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write off contabili.

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.272.153 11.805.373 17.803.317 3.364.079 891.778 162.747 88.832.577 133.132.024
- Primo stadio 10.272.153 11.699.835 17.314.669 2.629.578 608.699 24.085 77.711.959 120.260.978
- Secondo stadio - 105.538 488.648 674.533 215.699 41.053 7.885.455 9.410.926
- Terzo stadio - - - 51.388 67.380 43.600 3.172.718 3.335.086
- Impaired acquisite o originate - - - 8.580 - 54.009 62.445 125.034
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
6.599.772 2.318.625 3.116.854 151.035 - - 391.409 12.577.695
- Primo stadio 6.599.772 2.288.392 3.054.964 151.035 - - 385.862 12.480.025
- Secondo stadio - 30.233 61.890 - - - 5.547 97.670
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 563.240 563.240
- Primo stadio - - - - - - 9.068 9.068
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - 548.713 548.713
- Impaired acquisite o originate - - - - - - 5.459 5.459
Totale (A+B+C) 16.871.925 14.123.998 20.920.171 3.515.114 891.778 162.747 89.787.226 146.272.959
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 671.599 5.535.793 8.416.954 2.719.759 362.194 9.776 33.645.543 51.361.618
- Primo stadio 671.599 5.497.275 8.384.977 2.431.167 331.345 3.452 32.301.272 49.621.087
- Secondo stadio - 38.518 31.977 267.650 30.849 - 1.045.981 1.414.975
- Terzo stadio - - - 15.108 - 6.324 288.227 309.659
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - 5.834 - - 10.063 15.897
Totale (D) 671.599 5.535.793 8.416.954 2.719.759 362.194 9.776 33.645.543 51.361.618

A.2 Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Il Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A.. Sul perimetro delle cartolarizzazioni, le valutazioni del merito creditizio possono in aggiunta essere rilasciate anche dalle seguenti agenzie esterne: DBRS e Scope e AM Best Rating Services. Su tale perimetro la valutazione viene richiesta sulla singola operazione da Banco BPM ad una delle precedenti agenzie. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso siano presenti più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore (art. 138 del regolamento (EU) n. 575/2013). Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

Totale (A+B+C+D) 17.543.524 19.659.791 29.337.125 6.234.873 1.253.972 172.523 123.432.769 197.634.577

Classi di rating interni
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default Unrated Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 597.036 300.553 2.358.518 1.072.406 30.712 - - - 1.445.395 5.804.620
- Primo stadio 597.036 300.553 2.358.518 1.052.188 27.228 - - - 1.444.053 5.779.576
- Secondo stadio - - - 20.218 3.484 - - - 1.342 25.044
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
30.798 92.642 870.801 265.686 - - - - 2.535 1.262.462
- Primo stadio 30.798 92.642 854.981 220.834 - - - - 2.535 1.201.790
- Secondo stadio - - 15.820 44.852 - - - - - 60.672
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 627.834 393.195 3.229.319 1.338.092 30.712 - - - 1.447.930 7.067.082
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 12.431 96.563 2.072.114 523.520 128.555 110 - - 75.038 2.908.331
- Secondo stadio - - - 10.474 6.048 - - - 101 16.623
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - - - -
Totale (D) 12.431 96.563 2.072.114 533.994 134.603 110 - - 75.139 2.924.954
Totale (A + B + C + D) 640.265 489.758 5.301.433 1.872.086 165.315 110 - - 1.523.069 9.992.036

Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 33.276.856 30.249.446 14.309.328 3.803.115 1.930.445 2.626.510 295.091 86.490.791
- Primo stadio 33.126.612 29.062.797 11.815.127 1.481.937 61.700 - 279.561 75.827.734
- Secondo stadio 148.600 1.167.821 2.472.885 2.318.696 1.864.667 - 15.530 7.988.199
- Terzo stadio - - - - - 2.604.983 - 2.604.983
- Impaired acquisite o originate 1.644 18.828 21.316 2.482 4.078 21.527 - 69.875
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.327.453 184.993 28.022 - - - - 1.540.468
- Primo stadio 1.310.807 177.785 28.022 - - - - 1.516.614
- Secondo stadio 16.646 7.208 - - - - - 23.854
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione 24 339 8.104 133 468 295.380 - 304.448
- Primo stadio 24 339 8.104 133 468 - - 9.068
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - 290.565 - 290.565
- Impaired acquisite o originate - - - - - 4.815 - 4.815
Totale (A + B + C) 34.604.333 30.434.778 14.345.454 3.803.248 1.930.913 2.921.890 295.091 88.335.707
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - -
- Primo stadio 25.123.748 11.259.735 4.128.565 307.981 33.120 - 226.800 41.079.949
- Secondo stadio 36.089 149.807 469.956 396.215 174.651 - 3.118 1.229.836
- Terzo stadio - - - - - 307.980 - 307.980
- Impaired acquisiti/e o originati/e 29 8.892 3.280 1.741 5 1.922 - 15.869
Totale (D) 25.159.866 11.418.434 4.601.801 705.937 207.776 309.902 229.918 42.633.634
Totale (A+B+C+D) segmentate 59.764.199 41.853.212 18.947.255 4.509.185 2.138.689 3.231.792 525.009 130.969.341
Totale non segmentate - - - - - 991.253 55.681.947 56.673.200
Totale 59.764.199 41.853.212 18.947.255 4.509.185 2.138.689 4.223.045 56.206.956 187.642.541

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 19.559.347 4.998.995 1.907.265 399.681 36.716 161.893 - 27.063.897
Mid Corporate Plus 9.389.565 9.285.025 4.394.354 1.274.281 304.680 530.351 157.840 25.336.096
Mid Corporate 10.187.289 10.054.686 4.377.326 869.522 344.877 790.141 71.202 26.695.043
Small business 6.181.053 6.548.574 6.192.097 1.368.566 862.102 1.296.138 295.967 22.744.497
Privati 14.446.945 10.965.932 2.076.213 597.135 590.314 453.269 - 29.129.808
Totale Esposizioni segmentate 59.764.199 41.853.212 18.947.255 4.509.185 2.138.689 3.231.792 525.009 130.969.341

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

Crediti di firma
Unrated
161.893
530.351
790.141
1.296.138
3.231.792
453.269
Amministrazio
Default
Garanzie personali
36.716
304.680
344.877
862.102
590.314
2.138.689
(2)
ALTO
Altri derivati
4.509.185
399.681
1.274.281
869.522
1.368.566
597.135
Derivati su crediti
MEDIO ALTO
18.947.255
1.907.265
4.394.354
4.377.326
6.192.097
2.076.213
A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia
MEDIO
41.853.212
4.998.995
9.285.025
10.054.686
6.548.574
10.965.932
MEDIO BASSO
Altre
A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite
19.559.347
9.389.565
10.187.289
6.181.053
14.446.945
59.764.199
Garanzie reali
BASSO
(1)
Immobili -
Immobili -
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Totale Esposizioni segmentate
Mid Corporate Plus
Large Corporate
Mid Corporate
Small business
Esposizioni
Privati
-
-
-
-
-
2.317
925
-
Altre società
finanziarie
525.009
-
157.840
71.202
295.967
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Banche
-
-
-
-
-
32.296
7.658
-
130.969.341
27.063.897
25.336.096
26.695.043
22.744.497
29.129.808
1.711.447
1.711.447
-
(1)+(2)
Totale
Totale
-
-
-
soggetti
Altri
ni pubbliche
soggetti
Altri
Altre società
finanziarie
Banche
Controparti
centrali
CLN
garanzie
reali
Titoli
finanziamenti
per leasing
ipoteche
-
-
-
-
-
-
- 1.711.447
-
1.721.927
1.721.927
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
-
-
-
-
-
-
- 1.711.447
-
1.721.927
1.721.927
1.1. totalmente garantite
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- di cui deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2. parzialmente garantite
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- di cui deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
443.331
-
-
508.481
508.499
2. Esposizioni creditizie fuori
bilancio garantite:
484.219
6.275
-
-
-
-
-
-
443.331
-
-
454.473
454.478
2.1. totalmente garantite
454.473
2.559
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- di cui deteriorate
-
-
-
24.638
-
-
-
-
-
-
-
-
-
54.008
54.021
2.2. parzialmente garantite
1.392 29.746
3.716
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- di cui deteriorate
- -
-
A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Esposizione Esposizione Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili - Altre Altri derivati Altre (1)+(2)
Immobili -
Ipoteche
finanziame
leasing
nti per
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
Amministrazio
ni pubbliche
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
74.313.617 72.572.488 39.268.893 362.391 4.291.946 2.112.582 337.736 - 5.963 - 3.720 10.495.282 26.994 384.721 7.409.660 64.699.888
1.1. totalmente garantite 60.153.361 58.710.836 39.265.720 362.391 4.175.238 2.039.296 35.854 - 2.416 - 609 5.027.063 17.873 362.423 7.025.246 58.314.129
- di cui deteriorate 2.797.430 1.650.004 702.862 70.993 3.812 9.857 81 - 31 - - 734.268 104 1.318 115.181 1.638.507
1.2. parzialmente garantite 14.160.256 13.861.652 3.173 - 116.708 73.286 301.882 - 3.547 - 3.111 5.468.219 9.121 22.298 384.414 6.385.759
- di cui deteriorate 585.186 324.615 838 - 985 1.097 514 - 258 - - 255.534 673 192 9.433 269.524
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
21.917.624 21.888.524 627.327 - 10.525.635 891.960 - - - - - 1.634.567 227.009 417.075 6.158.261 20.481.834
2.1. totalmente garantite 19.629.299 19.606.207 627.126 - 10.422.823 787.982 - - - - - 1.203.222 221.960 372.136 5.464.013 19.099.262
- di cui deteriorate 91.530 79.536 1.616 - 1.921 2.081 - - - - - 1.029 37.677 165 34.844 79.333
2.2. parzialmente garantite 2.288.325 2.282.317 201 - 102.812 103.978 - - - - - 431.345 5.049 44.939 694.248 1.382.572
- di cui deteriorate 62.810 57.802 - - 546 5.280 - - - - - 1.105 3.645 - 9.271 19.847

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 646.885 701.109 (398.471) 302.638 244
A.1. Ad uso funzionale 53.648 62.697 (44.511) 18.186 -
A.2. A scopo di investimento 593.237 638.412 (353.960) 284.452 244
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (7.078) 8.476 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
219.053 224.092 (110.364) 113.728 -
D.1. Attività materiali 219.053 224.092 (110.364) 113.728 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2024 881.492 940.755 (515.913) 424.842 244
Totale 31/12/2023 1.052.665 1.109.593 (562.270) 547.323 26.414
B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela
Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 6 (40) 754 (6.065) 21 (2.628) 433.042 (878.138) 114.734 (193.771)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - 12 (141) - - 77.244 (116.999) 20.860 (25.489)
A.2 Inadempienze probabili 278 (567) 495.631 (14.550) - - 988.185 (611.777) 274.106 (95.927)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 89 (140) 4.093 (10.138) - - 605.766 (317.720) 132.253 (44.103)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 84 (60) 7.663 (2.426) - - 66.012 (20.323) 36.266 (9.616)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 84 (60) 7.470 (2.388) - - 31.859 (10.056) 7.650 (1.878)
A.4 Esposizioni non deteriorate 34.387.377 (6.562) 15.456.484 (29.647) 384.025 (271) 55.041.572 (344.058) 31.506.273 (74.908)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 390 (8) 4.484 (372) - - 982.828 (86.676) 351.936 (14.227)
Totale (A) 34.387.745 (7.229) 15.960.532 (52.688) 384.046 (2.899) 56.528.811 (1.854.296) 31.931.379 (374.222)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 417 (23) 1.114 (288) - - 587.003 (92.354) 6.936 (949)
B.2 Esposizioni non deteriorate 2.513.333 (604) 17.322.977 (3.716) 508.436 (149) 48.216.979 (19.502) 4.042.387 (3.738)
Totale (B) 2.513.750 (627) 17.324.091 (4.004) 508.436 (149) 48.803.982 (111.856) 4.049.323 (4.687)
Totale (A+B) 31/12/2024 36.901.495 (7.856) 33.284.623 (56.692) 892.482 (3.048) 105.332.793 (1.966.152) 35.980.702 (378.909)
Totale (A+B) 31/12/2023 37.365.601 (8.339) 21.912.179 (115.562) 645.848 (2.969) 105.231.914 (2.055.401) 37.258.857 (437.308)

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 546.274 (1.068.285) 2.261 (8.202) 1 (623) - (718) - (186)
A.2 Inadempienze probabili 1.754.093 (710.020) 3.937 (12.658) 169 (142) 1 (1) - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 110.007 (32.422) 17 (3) 1 - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 111.829.020 (449.117) 2.825.301 (2.448) 4.719.194 (2.263) 459.379 (364) 16.558.812 (983)
Totale (A) 114.239.394 (2.259.844) 2.831.516 (23.311) 4.719.365 (3.028) 459.380 (1.083) 16.558.812 (1.169)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 595.315 (93.608) 135 (6) 20 - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 69.370.658 (27.453) 1.944.513 (68) 371.409 (22) 49.576 (11) 359.519 (5)
Totale (B) 69.965.973 (121.061) 1.944.648 (74) 371.429 (22) 49.576 (11) 359.519 (5)
Totale (A+B) 31/12/2024 184.205.367 (2.380.905) 4.776.164 (23.385) 5.090.794 (3.050) 508.956 (1.094) 16.918.331 (1.174)
Totale (A+B) 31/12/2023 174.315.755 (2.586.384) 21.404.704 (25.470) 5.050.576 (3.478) 478.535 (948) 518.981 (330)

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:
Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 261.671 (474.867) 97.519 (157.841) 122.690 (263.106) 64.394 (172.471)
A.2 Inadempienze probabili 709.153 (350.023) 693.557 (161.127) 272.686 (151.204) 78.697 (47.666)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 41.282 (13.968) 16.823 (5.463) 46.775 (11.653) 5.127 (1.338)
A.4 Esposizioni non deteriorate 51.845.564 (232.445) 20.592.951 (80.956) 33.619.781 (108.887) 5.770.724 (26.829)
Totale (A) 52.857.670 (1.071.303) 21.400.850 (405.387) 34.061.932 (534.850) 5.918.942 (248.304)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 226.457 (49.238) 224.696 (22.729) 127.581 (19.562) 16.581 (2.079)
B.2 Esposizioni non deteriorate 28.917.250 (15.980) 13.896.437 (3.728) 23.862.499 (4.898) 2.694.472 (2.847)
Totale (B) 29.143.707 (65.218) 14.121.133 (26.457) 23.990.080 (24.460) 2.711.053 (4.926)
Totale (A+B) 31/12/2024 82.001.377 (1.136.521) 35.521.983 (431.844) 58.052.012 (559.310) 8.629.995 (253.230)
Totale (A+B) 31/12/2023 82.000.687 (1.295.666) 37.173.208 (446.425) 46.492.401 (576.246) 8.649.459 (268.047)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - (15.294) - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 14.877.174 (1.355) 4.258.683 (2.156) 352.522 (327) 22.427 (15) 481.620 (206)
Totale (A) 14.877.174 (16.649) 4.258.683 (2.156) 352.522 (327) 22.427 (15) 481.620 (206)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.713.731 (15) 2.978.867 (17) 151.347 (55) 521.551 (33) 240.396 (22)
Totale (B) 1.713.731 (15) 2.978.867 (17) 151.347 (55) 521.551 (33) 240.396 (22)
Totale (A+B) 31/12/2024 16.590.905 (16.664) 7.237.550 (2.173) 503.869 (382) 543.978 (48) 722.016 (228)
Totale (A+B) 31/12/2023 24.108.196 (17.344) 5.657.272 (1.901) 372.473 (277) 586.519 (138) 292.899 (198)

B.4 Grandi esposizioni

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria

A luglio 2022 è entrato in vigore il Regolamento delegato n. 1011/2022 che disciplina la rilevazione delle esposizioni indirette in derivati che se non stipulati direttamente con un cliente vanno comunque a lui ricondotti in quanto emittente dello strumento di debito o capitale sottostante. Laddove si tratti di strumenti multi-sottostante e non sia possibile o eccessivamente oneroso individuare i singoli sottostanti, l'esposizione va ricondotta al cliente ignoto.

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dall'Art. 14 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR 2", articolo 392).

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente: tale limite può essere fissato per gli enti a 150 milioni qualora il 25% del capitale ammissibile risultasse inferiore.

Alla data del 31 dicembre 2024 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare del Capitale di classe 1.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA/GL/2017/15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 34 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 882.920,6 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 22.341,3 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

• il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 35.090,5 milioni (560,0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio, dalle garanzie rilasciate e dalle attività di natura fiscale.

Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;

  • Euronext per 29.451,9 milioni (513,1 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 19.259,3 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 12.221,4 milioni (113,5 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria.

Le restanti 28 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2024 31/12/2023
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 822.920.650 711.807.175
di cui: Infragruppo 2.344.336 5.065.132
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 22.341.282 17.537.090
di cui: Infragruppo 52.562 935.517
c) Numero 35 34
(*) dati in migliaia di euro.

C. Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024.

Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella parte E della Nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
Lilium SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2022 Progetto Wolf Crediti UTP
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza
Tevere SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2022 Progetto Argo Crediti UTP e in sofferenza

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Esposizione derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
1.133.130 (5.698) 2.349 - 616 -
Attività deteriorate:
A.1 Finanziamenti 1.133.130 (5.698) 2.349 - 616 -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
- - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 7.703.879 (16.409) 74.932 - 138.836 (375)
Attività deteriorate:
C.1 Finanziamenti 3.321 (3) 74.932 126.500 -
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali - - - - 188 -
C.3 Prestiti verso imprese (*) 7.700.558 (16.406) 12.148 (375)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa alle operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2024 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 2.128,4 milioni.

Linee di credito

Linee di credito
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
-
-
-
-
-
-
Attività deteriorate:
A.1 Finanziamenti -
-
-
-
-
-
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing -
-
-
-
-
-
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio -
-
-
-
-
-
C. Non cancellate dal bilancio 6.698 (3) -
-
-
-
Attività deteriorate:
C.1 Finanziamenti 6.698 (3) -
-
-
-
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali -
-
-
-
-
-
C.3 Prestiti verso imprese -
-
-
-
-
-

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
sottostanti / Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV 13.302
Mutui ipotecari FV
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 688
Altro FV
A.3 PHARMA FIN.EUR TV 28 3.979
Altro FV
A.4 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 13.583 (1.475)
Crediti
A.5 SUN SPV 21-28 TV A 31.578 (2)
Crediti
A.6 SUN SPV 23-30 TV A 20.975 (23)
Crediti
A.7 GENER. SPV TV 22-31A3 49.925 (201)
Crediti
A.8 SUN SPV 21-28 TV B 260
Crediti
A.9 SUN SPV 21-28 TV J 77
Crediti
A.10 SUN SPV 23-30 TV B 143
Crediti
A.11 SUN SPV 23-30 TV J 39
Crediti
A.12 PERSEVER. 21-31 TV A 29.230 (1.938)
Crediti
A.13 IGLOO 21-31 TV A1 16.502 (1.884)
Crediti
A.14 SPV PROJ 21-28 TV A 3.021 (3)
Crediti
A.15 TRICOLORE 19 SPV A2 15.122 (10)
Crediti
A.16 SIDERURGICA F.TV 44A 21.557 (4)
Crediti
A.17 CIVETTA IV 24-41 TV 7.331 (5)
Crediti
A.18 BP FONDI RMBS A64 TV 54.907 (35)
Crediti
A.19 ALBA 13 SPV TV 22 A1 8.689 (6)
Crediti
A.20 ALBA 14 SPV TV 44 A 54.024 (34)
Crediti
A.21 LUMEN SR ABS 20-26TV 791
Crediti
A.22 LUMEN SR ABS 20-26TV 198
Crediti
A.23 SUN SPV 23-30 TV A 16.425 (8)
Crediti
A.24 SUN SPV 23-31 TV J 9.847
Crediti
A.25 SUN SPV 6 24-32 TV A 10.498
Crediti
A.26 PONTORMO A 43 TV 66.838 (13)
Crediti
A.27 SANFELICE F. TV 63 A 58.324 (19)

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
sottostanti / Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Crediti
A.28 VENERE CL A 30 TV 196.469 (125)
Crediti
A.29 GOLEM CL A 63 TV 82.048 (25)
Crediti
A.30 REAL ESTATE SPV PROJECT 2307 SRL 7.703 (336)
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Linee di credito
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
sottostanti / Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.4 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 1.249 (1)
Crediti
A.30 REAL ESTATE SPV PROJECT 2307 SRL 967 (33)
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Si omette l'esposizione della parte di tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

Per ulteriori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel medesimo paragrafo della parte E della Nota integrativa consolidata.

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome Attività Passività
Cartolarizzazione/
Denominazione società
veicolo
Sede
legale
Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzani
ne
Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 68.918 - 14.419 -
-
225.992

Si omette l'esposizione della parte di tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Si omette l'informativa in quanto già fornita nella Nota integrativa consolidata.

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2024 Banco BPM non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda al medesimo punto inserito nella Parte E, Sezione 1, della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della Nota integrativa consolidata.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2024, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (219 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passivi su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegue ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta Nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, per i cui dettagli si rimanda nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" e al medesimo paragrafo della Nota integrativa consolidata, la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della Banca, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo alla stessa, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite.

A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator e trasferite allo stesso veicolo.

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
cartolarizzazione
di cui: oggetto di
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
vendita con patto
cartolarizzazione di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 170.620 - 170.620 X 170.579 170.579
-
1. Titoli di debito 153.597 - 153.597 X 153.572 153.572
-
2. Titoli di capitale 17.023 - 17.023 X 17.007 17.007
-
3. Finanziamenti - - - X - -
-
4. Derivati - - - X - -
-
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
1. Titoli di debito - - - - - -
-
2. Titoli di capitale - - - X - -
-
3. Finanziamenti 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
-
1. Titoli di debito - - - - - -
-
2. Finanziamenti - - - - - -
-
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 7.078.084 - 7.078.084 - 7.122.888 7.122.888
-
1. Titoli di debito 7.078.084 - 7.078.084 - 7.122.888 7.122.888
-
2. Titoli di capitale - - - X - -
-
3. Finanziamenti - - - - - -
-
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.839.481 - 15.839.481 - 15.537.796 15.537.796
-
1. Titoli di debito 15.839.481 - 15.839.481 - 15.537.796 15.537.796
-
2. Finanziamenti - - - - - -
-
Totale 31/12/2024 23.307.185 219.000 23.088.185 219.000 22.849.558 18.295 22.831.263
Totale 31/12/2023 21.209.691 219.000 20.990.691 219.000 20.896.709 18.295 20.878.414

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2024 non figurano attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2024 31/12/2023
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value 219.000 - 219.000 219.000
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti 219.000 - 219.000 219.000
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - - -
(fair value)
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
Totale attività finanziarie 219.000 - 219.000 219.000
Totale passività finanziarie associate 18.295 - X X
Valore netto al 31/12/2024 200.705 0 200.705 X
Valore netto al 31/12/2023 200.705 0 X 200.705

Nella presenta tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per la Banca nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento delle notes emesse.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La fattispecie non è presente alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Banco BPM, nel corso dell'esercizio e degli esercizi precedenti, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto e per la disclosure sugli obiettivi generali delle operazioni realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento si rimanda alla "Parte E, Sezione 2, 1.1 Rischio di credito, D – Operazioni di cessione, Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2024

Al 31 dicembre 2024 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 480,2 milioni (313,7 milioni al 31 dicembre 2023).

La variazione intervenuta nell'esercizio 2024 è imputabile al saldo netto tra le nuove sottoscrizioni per 170,8 milioni, le distribuzioni ricevute dalle SGR (-11,7 milioni) e gli effetti valutativi, complessivamente positivi per 7,4 milioni.

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2024(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successi
vi conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
122 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target.
IDeA Corporate
Credit Recovery II
72.028 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
4 aprile 2023
23 dicembre 2024
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target.
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
USD
5.375 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti
da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target.
Clessidra
Restructuring Fund
23.120 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing,
in bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti
finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle
suddette, crediti erogati nella forma di operazioni di debtor in possession
financing a sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di
ristrutturazione del debito erogato.
Back2bonis 57.919 Prelios SGR 23 dicembre 2019
20 dicembre 2021
27 dicembre 2023
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di
operazioni di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99,
il cui sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili
quali "inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori
consumatori, nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto
di operazioni di ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around
e/o operazioni similari piuttosto che nel contesto di operazioni di
reimpossessamento e simili dei beni a garanzia.
Fondo iCCT
Classe A
Classe A1
36.324 Illimity SGR 3 ottobre 2022
24 marzo 2023
18 dicembre 2023
26 giugno 2024
17 dicembre 2024
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate
Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in
tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più
proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare
il business e/o riequilibrare l'indebitamento societario, ii) possibilità di
intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la
governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e
più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria.

_______________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 1087

Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2024(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successi
vi conferimenti
Politica di investimento del fondo
Fondo Efesto 51.314 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre 2022
22 dicembre 2023
26 giugno 2024
20 dicembre 2024
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela
di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti
concessi a società in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in
operazioni straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza
e gestione in stile private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e
nella strutturazione di procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 29.430 Sagitta SGR 11 novembre 2022 Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei
confronti di clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti
concessi a soggetti retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha
l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti
garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto
necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento
della controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del borrower,
sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria e
iii) una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i principi di
gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework.
Lendlease Msg
Heartbeat (**)
48.500 Lendlease
Italy Sgr
30 giugno 2023 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti del gruppo Risanamento.
L'operazione ha lo scopo di sbloccare la realizzazione dell'iniziativa
immobiliare nell'area Santa Giulia di proprietà di Risanamento. Il
progetto MSG promosso da Risanamento rappresenta una delle principali
iniziative di riqualificazione urbana e prevede lo sviluppo di edifici di
diverse destinazioni, con il coinvolgimento del Gruppo Lendlease (LL).
Fondo Eleuteria 14.482 Prelios SGR 18 novembre 2023
19 gennaio 2024
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Small
Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in
stress finanziario. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più
proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare
il business e/o riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un
migliore e più efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria e iii) risanamento delle
condizioni economiche grazie a un sostegno nel turnaround aziendale.
Fondo City
Regeneration –
Classe B ()
Classe C (
)
58.447 Redo SGR
Società benefit
10 novembre 2023
12 giugno 2024
Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo
riservato ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare investimenti
sostenibili ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (cosiddetto "Fondo
ex art. 9 SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana
e aventi impatto sociale. La gestione è affidata a Redo SGR Società
benefit, società leader nell'affordable housing e nella rigenerazione
urbana a impatto sociale.
Fondo R&L 51.232 IQ EQ Fund
Management
15 aprile 2024 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target.
Fondo UCR 31.890 Sagitta SGR 15 luglio 2024
23 dicembre 2024
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target.

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

(**) Fondi immobiliari in funzione dello sviluppo immobiliare sotteso al perfezionamento dell'operazione.

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" e al medesimo paragrafo della Nota integrativa consolidata.

D. Operazioni di Covered Bond

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente sezione della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente sezione della nota integrativa consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio, tenendo conto delle diverse componenti di concentration, migration e default risk, anche nell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un contesto predefinito di correlazioni tra le esposizioni in portafoglio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza pari al 99,9%.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La perdita massima potenziale del portafoglio viene calcolata in termini di variazione del Fair Value degli impieghi in ipotesi sia di migrazione, sia di default della clientela.

Per le altre esposizioni residuali non rientranti nel modello di portafoglio, il calcolo del capitale economico ai fini del controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza. Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari e/o climatici.

Al 31 dicembre 2024 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,49% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var al 99,9° percentile, ultimo dato disponibile con riferimento al perimetro del modello di portafoglio performing) ammonta a 1,61% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della funzione di Validazione Interna e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD, di LGD e di EAD per i portafogli Imprese e Privati.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio - AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. I diversi moduli ottengono performance in linea con quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Sezione 2 - Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (Euro)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa 283.448 2.051.717 120.909 36.168 190.617 20.822 269.512 -
1.1 Titoli di debito - 331.763 120.909 36.168 190.617 20.822 269.512 -
- con opzione di rimborso anticipato - 10.075 13.345 17.187 55.041 3.423 650 -
- altri - 321.688 107.564 18.981 135.576 17.399 268.862 -
1.2 Altre attività 283.448 1.719.954 - - - - - -
2. Passività per cassa 191.694 20.297.555 1.104 357.379 580.230 - - -
2.1 P.C.T. passivi 191.694 19.617.939 - - - - - -
2.2 Altre passività - 679.616 1.104 357.379 580.230 - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 27.900 21.020 16.000 106.264 - - -
+ Posizioni corte - 40.687 30.680 6.806 15.365 - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - 270 270 - - -
+ Posizioni corte - - - 2.059 455 - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 28.452 43.308 77.830 41.062 3.928 271 -
+ Posizioni corte - 57.440 53.523 89.608 54.694 4.072 303 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 6.841.775 29.200.864 10.011.262 9.528.682 17.953.647 3.220.019 454.622 -
+ Posizioni corte 11.391.487 27.011.979 9.357.548 9.470.635 16.334.232 3.094.605 435.845 -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (altre valute)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino
a 10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa - - - 2 - 861 4 -
1.1 Titoli di debito - - - 2 - 861 4 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - 251 - -
- altri - - - 2 - 610 4 -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 3.793 - - - - - -
+ Posizioni corte - 7.809 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - 296 - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 57.602 52.432 83.357 20.149 - - -
+ Posizioni corte - 29.712 40.085 71.313 5.569 - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 52.217 8.495.585 3.485.648 2.989.164 282.465 - - -
+ Posizioni corte 44.918 9.017.451 3.578.241 2.520.307 253.581 - - -

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Quotati
Tipologia operazioni/Indice quotazione ITALIA ALTRI PAESI Non quotati
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 166.566 1.060.005 886
- posizioni corte 8.010 8.315 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale
- posizioni lunghe 2.139 240 8
- posizioni corte 2.849 1.308 14
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 95.995 9.686 50.761
- posizioni corte 75.883 6.450 318.284
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 609.213 783.272 778.766
- posizioni corte 117.655 512.425 240.666

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Per le informazioni di natura qualitativa sui modelli interni utilizzati nella misurazione dei rischi finanziari e le altre metodologie di analisi della sensitività si rimanda alla parte E della Nota integrativa consolidata.

2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio bancario si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (Euro)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 28.704.493 54.051.562 8.729.941 3.838.812 21.946.304 20.620.727 12.647.765 -
1.1 Titoli di debito 275.187 2.172.666 4.634.982 940.885 12.259.701 14.623.411 2.124.229 -
- con opzione di rimborso anticipato 41.712 1.208.218 121.952 79.047 865.991 584.124 89.472 -
- altri 233.475 964.448 4.513.030 861.838 11.393.710 14.039.287 2.034.757 -
1.2 Finanziamenti a banche 11.666.596 2.562.879 13.962 176.763 2.146 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 16.762.710 49.316.017 4.080.997 2.721.164 9.684.457 5.997.316 10.523.536 -
- c/c 6.979.396 161.419 1.965 20.462 39.939 292 - -
- altri finanziamenti 9.783.314 49.154.598 4.079.032 2.700.702 9.644.518 5.997.024 10.523.536 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.620.666 44.659.321 3.820.453 2.517.963 8.964.531 5.935.343 10.484.304 -
- altri 6.162.648 4.495.277 258.579 182.739 679.987 61.681 39.232 -
2. Passività per cassa 99.838.332 11.741.562 466.954 3.022.229 14.499.092 2.426.305 262.564 -
2.1 Debiti verso clientela 97.068.584 1.248.371 304.972 217.328 645.283 321.605 261.547 -
- c/c 96.052.693 135.746 6 - 6 - - -
- altri debiti 1.015.891 1.112.625 304.966 217.328 645.277 321.605 261.547 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 1.015.891 1.112.625 304.966 217.328 645.277 321.605 261.547 -
2.2 Debiti verso banche 2.422.903 1.307.190 2.223 2.265 1.661.421 1.260 1.017 -
- c/c 1.528.728 - - - - - - -
- altri debiti 894.175 1.307.190 2.223 2.265 1.661.421 1.260 1.017 -
2.3 Titoli di debito 346.838 9.186.001 159.759 2.802.636 12.192.388 2.103.440 - -
- con opzione di rimborso anticipato 172.413 6.522.105 58 501.685 4.442.671 846.904 - -
- altri 174.425 2.663.896 159.701 2.300.951 7.749.717 1.256.536 - -
2.4 Altre passività 7 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 7 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 7.195.676 47.638.913 5.207.233 9.068.438 30.997.952 14.623.135 2.485.151 -
3.1 Con titolo sottostante 635.401 538.771 - 86.630 10.000 - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati 635.401 538.771 - 86.630 10.000 - - -
+ Posizioni lunghe 512.716 26.055 - 86.630 10.000 - - -
+ Posizioni corte 122.685 512.716 - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 6.560.275 47.100.142 5.207.233 8.981.808 30.987.952 14.623.135 2.485.151 -
- Opzioni 132 50.848 24.928 185 48.268 21.436 6.084 -
+ Posizioni lunghe 132 50.433 24.901 85 68 38 283 -
+ Posizioni corte - 415 27 100 48.200 21.398 5.801 -
- Altri derivati 6.560.143 47.049.294 5.182.305 8.981.623 30.939.684 14.601.699 2.479.067 -
+ Posizioni lunghe 1.295.143 18.808.600 4.357.600 7.684.180 22.531.385 2.850.000 370.000 -
+ Posizioni corte 5.265.000 28.240.694 824.705 1.297.443 8.408.299 11.751.699 2.109.067 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 43.007.813 43.007.813 - - - - - -
+ Posizioni lunghe 32.540.967 10.466.846 - - - - - -
+ Posizioni corte 10.466.846 32.540.967 - - - - - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (altre valute)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 178.496 686.092 53.738 67.517 647.129 3.424.007 215.740 -
1.1 Titoli di debito 32.552 20.293 - 41.956 574.234 3.377.293 208.323 -
- con opzione di rimborso anticipato 1.807 1.957 - - 76.632 70.131 - -
- altri 30.745 18.336 - 41.956 497.602 3.307.162 208.323 -
1.2 Finanziamenti a banche 67.386 68.585 94 14 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 78.558 597.214 53.644 25.547 72.895 46.714 7.417 -
- c/c 15.060 - - - - - - -
- altri finanziamenti 63.498 597.214 53.644 25.547 72.895 46.714 7.417 -
- con opzione di rimborso anticipato 59.655 276.848 13.793 23.181 71.937 46.714 7.417 -
- altri 3.843 320.366 39.851 2.366 958 - - -
2. Passività per cassa 1.004.828 4.676.544 26.935 36.423 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 870.359 681.242 24.269 29.685 - - - -
- c/c 734.372 8.259 24.269 29.685 - - - -
- altri debiti 135.987 672.983 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 135.987 672.983 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 134.469 3.995.302 2.666 6.738 - - - -
- c/c 19.249 - - - - - - -
- altri debiti 115.220 3.995.302 2.666 6.738 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari 19.251 2.231.092 395.648 859.770 1.696.382 1.867.020 192.623 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 19.251 2.231.092 395.648 859.770 1.696.382 1.867.020 192.623 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati 19.251 2.231.092 395.648 859.770 1.696.382 1.867.020 192.623 -
+ Posizioni lunghe 19.251 2.231.092 390.835 845.332 144.383 - - -
+ Posizioni corte - - 4.813 14.438 1.551.999 1.867.020 192.623 -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 131.111 1.394 1.873 - - - -
+ Posizioni lunghe - 63.922 1.394 1.873 - - - -
+ Posizioni corte - 67.189 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo, viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sugli aggregati gestionali del margine finanziario e del valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne l'impatto sull'aggregato gestionale del margine finanziario, che rappresenta una ragionevole proxy del margine di interesse di bilancio, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore del Tier 1 Capital.

Ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor (determinato dall'EBA) allo sviluppo dei tassi che, sulla base dei recenti movimenti al ribasso dei tassi di interesse.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2024, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2024
Variazione dei proventi da interessi netti (MM/€) SOT MODE (solo divisa
rilevante EUR)
ALL CURRENCIES
Per shift + 200 bp "Parallel Up" 257,47 224,49
% T1 2,37% 2,06%
Per shift - 200 bp "Parallel down" (343,71) (309,66)
% T1 -3,16% -2,84%

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le esposizioni al rischio cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte dai vari desk in modo da rispettare i limiti di rischio definiti dal Gruppo.

L'Unità Money Market & Forex, presso cui è accentrata la gestione del rischio di cambio della Capogruppo, opera in copertura delle esposizioni valutarie, sia relative ad altri desk sia rivenienti dalla propria attività di market making, nell'ottica di una gestione unitaria e dinamica "a libro" del rischio cambio e volatilità su cambio, con la possibilità quindi di effettuare coperture "in monte" ed assumere i rischi entro i limiti predefiniti previsti dalle policy interne.

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" della Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Valute
Voci USD GBP CHF JPY CNY ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 5.550.140 168.188 196.108 112.236 7.797 178.163
A.1 Titoli di debito 4.029.065 120.160 98.178 8.122
A.2 Titoli di capitale 587.006 37.111 43.181 106.353 1.847 155.507
A.3 Finanziamenti a banche 94.585 2.548 20.799 1.621 3.178 13.348
A.4 Finanziamenti a clientela 839.484 8.369 25.914 4.262 2.772 1.186
A.5 Altre attività finanziarie 8.036
B. Altre attività 62.237 33.386 5.412 2.039 12 3.252
C. Passività finanziarie 5.629.656 50.900 23.316 12.845 2.983 27.366
C.1 Debiti verso banche 4.110.657 14.374 1.602 1.017 11.525
C.2 Debiti verso clientela 1.518.999 36.526 21.714 11.828 2.983 15.841
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 28.724 1.554 2.117 12 237 1.481
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 202.624 1.837 5.160 3.227 690
+ Posizioni corte 136.681 8.660 423 915
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 14.523.857 83.705 54.735 19.402 36.776 80.803
+ Posizioni corte 14.361.646 242.025 166.175 14.791 38.146 85.857
Totale attività 20.338.858 287.116 261.415 136.904 44.585 262.908
Totale passività 20.156.707 294.479 200.268 28.071 42.281 114.704
Sbilancio (+/-) 182.151 (7.363) 61.147 108.833 2.304 148.204

2. Modelli interni ed altre metodologie per l'analisi di sensitività

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" della Parte E della Nota integrativa consolidata.

Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per quanto riguarda l'informativa circa i processi di validazione e controllo dell'operatività in strumenti finanziari derivati si rimanda al medesimo paragrafo della parte E della Nota integrativa consolidata.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati organizzati Senza controparti centrali Mercati organizzati
Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Controparti centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 41.684.928 36.380.796 12.009.177 2.941.300 77.000 31.205.994 11.796.949 55.216
a) Opzioni - 26.942.337 2.176.899 112.700 - 11.733.421 1.630.951 -
b) Swap 41.684.928 9.438.459 9.832.278 - 77.000 19.472.573 9.875.998 -
c) Forward - - - - - - 290.000 -
d) Futures - - - 2.828.600 - - - 55.216
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - 6.087.867 368.021 4.605.331 - 4.102.323 728 270.193
a) Opzioni - 6.087.867 358.021 4.165.496 - 4.102.323 728 236.793
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 10.000 - - - - -
d) Futures - - - 439.835 - - - 33.400
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 27.828.407 917.523 - - 34.584.805 790.246 -
a) Opzioni - 214.190 392.868 - - 471.046 214.903 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 27.614.217 524.655 - - 34.113.759 575.343 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - 174.993 18.284 - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 41.684.928 70.472.063 13.313.005 7.546.631 77.000 69.893.122 12.587.923 325.409

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Over the counter Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati organizzati Senza controparti centrali Mercati organizzati
Controparti centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
Controparti centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 316.565 14.142 202.543 - 510.465 9.339 4.323
b) Interest rate swap 644.619 265.200 104.300 -
-
510.448 54.320 -
c) Cross currency swap - - - -
-
- -
-
d) Equity swap - - - -
-
- -
-
e) Forward - 622.960 8.041 -
-
338.248 10.866 -
f) Futures - - - -
-
- -
-
g) Altri - 3.418 1.045 -
-
- -
-
Totale 644.619 1.208.143 127.528 202.543 - 1.359.161 74.525 4.323
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 231.897 129.089 151.369 - 70.201 28.228 3.353
b) Interest rate swap 402.437 105.089 217.451 14
-
659.023 388.643 -
c) Cross currency swap - - - -
-
- -
-
d) Equity swap - - - -
-
- -
-
e) Forward - 624.403 9.340 -
-
341.501 4.421 -
f) Futures - - - -
-
- -
-
g) Altri - 3.950 157 -
-
- -
-
Totale 402.437 965.339 356.037 151.369 14 1.070.725 421.292 3.353

_______________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 1097

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - 289.367 11.719.810
- fair value positivo X - 2.211 108.355
- fair value negativo X - 2.038 226.013
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 247.641 120.380
- fair value positivo X - 11 600
- fair value negativo X - 3.121 109.933
3) Valute e oro
- valore nozionale X 35.203 58.415 823.905
- fair value positivo X - 31 15.275
- fair value negativo X 650 2.268 11.857
4) Merci
- valore nozionale X - - 18.284
- fair value positivo X - - 1.045
- fair value negativo X - - 157
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 41.684.928 25.188.448 8.472.931 2.719.417
- fair value positivo 644.619 237.633 99.931 18.415
- fair value negativo 402.437 55.195 37.515 46.803
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - 2.927.477 3.160.390 -
- fair value positivo - 85.943 138.146 -
- fair value negativo - 121.065 75.202 -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - 24.972.372 2.504.769 351.266
- fair value positivo - 544.746 76.253 3.659
- fair value negativo - 583.822 35.983 5.804
4) Merci -
- valore nozionale - 96.931 5.903 72.159
- fair value positivo - 1.000 - 2.417
- fair value negativo - 3.217 474 259
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

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A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 39.260.616 42.129.760 8.684.525 90.074.901
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 1.215.934 4.297.244 942.710 6.455.888
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 28.621.551 124.379 - 28.745.930
A.4 Derivati finanziari su merci 193.277 - - 193.277
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 69.291.378 46.551.383 9.627.235 125.469.996
Totale 31/12/2023 49.805.914 26.618.972 6.133.159 82.558.045

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 30.000 53.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2024 30.000 53.000
Totale 31/12/2023 - -
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - 5.000
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2024 - 5.000
Totale 31/12/2023 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale Totale
Tipologie derivati 31/12/2024 31/12/2023
1. Fair value positivo
a) Credit default products 444 -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 444 -
2. Fair value negativo
a) Credit default products 2.639 -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 2.639 -

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale 53.000 30.000 - -
− fair value lordo positivo 46 - - -
− fair value lordo negativo 2.332 307 - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale 5.000 - - -
− fair value lordo positivo 398 - - -
− fair value lordo negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1
anno
Oltre 1
anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
1. Vendita di protezione - 5.000 - 5.000
2. Acquisto di protezione 5.000 78.000 - 83.000
Totale 31/12/2024 5.000 83.000 - 88.000
Totale 31/12/2023 - - - -

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente; si omette pertanto la relativa tabella.

3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulle attività di copertura si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Attività sottostanti/Tipologie Over the counter Over the counter
derivati Controparti centrali Senza controparti centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Senza controparti centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 61.181.273 971.928 -
-
47.762.972 681.543 -
a) Opzioni - - - -
-
5.000 -
b) Swap 61.181.273 346.527 - 47.762.972
-
649.201 -
c) Forward - 625.401 - -
-
27.342 -
d) Futures - - - -
-
- -
e) Altri - - - -
-
- -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - -
-
- - -
a) Opzioni - - - -
-
- -
b) Swap - - - -
-
- -
c) Forward - - - -
-
- -
d) Futures - - - -
-
- -
e) Altri - - - -
-
- -
3. Valute e oro - - -
-
- - -
a) Opzioni - - - -
-
- -
b) Swap - - - -
-
- -
c) Forward - - - -
-
- -
d) Futures - - - -
-
- -
e) Altri - - - -
-
- -
4. Merci - - -
-
- - -
5. Altri - - -
-
- - -
Totale 61.181.273 971.928 -
-
47.762.972 681.543 -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti
Fair value positivo e negativo rilevare l'inefficacia della copertura
Variazione del valore usato per
Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Controparti Senza controparti centrali Mercati Controparti Senza controparti centrali Mercati 31/12/2024 31/12/2023
centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
organizzati centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - -
-
- -
-
- -
-
-
b) Interest rate swap 1.235.418 2.265 - 1.335.296
-
2.324 - -
-
-
c) Cross currency swap - -
-
- -
-
- -
-
-
d) Equity swap - -
-
- -
-
- -
-
-
e) Forward 16.801
-
- - -
-
- -
-
-
f) Futures - -
-
- -
-
- -
-
-
g) Altri - -
-
- -
-
- -
-
-
Totale 1.235.418 19.066 - 1.335.296
-
2.324 - -
-
-
2. Fair value negativo
a) Opzioni - -
-
- -
-
- -
-
-
b) Interest rate swap 1.003.719 78.529 - 1.296.835
-
85.254 - -
-
-
c) Cross currency swap - -
-
- -
-
- -
-
-
d) Equity swap - -
-
- -
-
- -
-
-
e) Forward 207
-
- - 358
-
- -
-
-
f) Futures - -
-
- -
-
- -
-
-
g) Altri - -
-
- -
-
- -
-
-
Totale 1.003.719 78.736 - 1.296.835
-
85.612 - -
-
-

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 61.181.273 836.928 135.000 -
- fair value positivo 1.235.418 19.066 - -
- fair value negativo 1.003.719 28.057 50.679 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 11.575.494 31.437.297 19.140.410 62.153.201
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2024 11.575.494 31.437.297 19.140.410 62.153.201
Totale 31/12/2023 6.785.480 22.662.352 18.996.683 48.444.515

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi di copertura.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi di copertura.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi di copertura.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi di copertura.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

Alla data di bilancio non sono presenti strumenti di copertura diversi dai derivati.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di fair
value dello
strumento
coperto
Cessazione
della copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - copertura di:
10.219.506 - (104.535) - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 10.219.506 - (104.535) - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato -copertura di:
9.764.799 - (79.080) - - 6.070.945
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 9.764.799 - (79.080) - - x
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
2.3 Valute e oro - - - - - x
2.4 Crediti - - - - - x
2.5 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2024 19.984.305 - (183.615) - - 6.070.945
Totale 31/12/2023 14.307.313 - (516.275) - - 9.008.620
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
8.421.144 - 42.190 - - 24.916.000
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 8.421.144 - 42.190 - - x
1.2 Valute e oro - - - - - x
1.3 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2024 8.421.144 - 42.190 - - 24.916.000
Totale 31/12/2023 7.286.406 - (53.597) - - 15.996.000

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da
copertura
Cessazione
della copertura:
valore residuo
delle riserve di
copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 2.492 (1.829)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 2.492 (1.829)
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
2.2 Valute e oro - - -
2.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2024 - (2.492) 1.829
Totale (A) 31/12/2023 - (22.867) 2.386
B. Copertura degli investimenti esteri X - -
Totale (A+B) 31/12/2024 - (2.492) 1.829
Totale (A+B) 31/12/2023 - (22.867) 2.386

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (20.481) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) 29.605 - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - X
-
X X X X
Altre variazioni (9.787) - - - -
-
- - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale
degli strumenti coperti
X X X X X
Rimanenze finali (663)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- - - -

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 31 dicembre 2024 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma IBOR, ai sensi del paragrafo 24H del principio IFRS 7.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 51.546.828 - - -
- fair value netto positivo 363.910 - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

Sezione 4 – Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella Parte E della nota integrativa consolidata.

Sfide e impatti derivanti dall'attuale contesto macroeconomico

Nonostante il contesto macroeconomico sia stato caratterizzato da elevata volatilità a fronte della dinamica di inflazione e tassi di interesse e delle tensioni geopolitiche, il profilo di rischio del Gruppo ha evidenziato livelli robusti di liquidità e funding ampiamente superiori rispetto alle soglie regolamentari e ai limiti interni. In aggiunta si evidenzia che lo scenario e i relativi impatti sulla posizione di liquidità e funding del Gruppo sono oggetto di costante monitoraggio e di reporting agli organi aziendali competenti.

ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
Da oltre 7
giorni a 15
Da oltre 15
giorni a 1
Da oltre 1
mese fino a 3
Da oltre 3
mesi fino a 6
Da oltre 6
mesi fino a 1
Da oltre 1
anno fino a 5
Oltre 5 anni Durata
giorni giorni mese mesi mesi anno anni Indeterminata
A. Attività per cassa 17.975.326 4.193.171 692.911 2.178.476 4.038.300 6.282.146 10.706.087 52.606.303 49.197.805 1.390.694
A.1 Titoli di Stato 167.239 - 240.538 3.347 205.075 720.997 800.806 11.988.419 16.695.982 -
A.2 Altri titoli di debito 124.773 44.119 3.000 106.514 114.437 151.146 210.229 3.126.541 5.028.558 78
A.3 Quote OICR 1.596.195 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 16.087.119 4.149.052 449.373 2.068.615 3.718.788 5.410.003 9.695.052 37.491.343 27.473.265 1.390.616
- Banche 780.802 1.156.886 166.872 842.305 42.937 120.312 291.083 562.152 - 1.014.224
- Clientela 15.306.317 2.992.166 282.501 1.226.310 3.675.851 5.289.691 9.403.969 36.929.191 27.473.265 376.392
B. Passività per cassa 100.275.220 19.713.203 867.134 1.658.839 2.884.326 3.444.418 3.607.798 15.389.050 6.555.784 -
B.1 Depositi e conti correnti 98.243.393 65.149 96.714 266.032 562.499 272.291 166.693 6.020 619 -
- Banche 1.813.227 23.008 - - 15.710 - - - - -
- Clientela 96.430.166 42.141 96.714 266.032 546.789 272.291 166.693 6.020 619 -
B.2 Titoli di debito 346.908 70 66 1.236.505 1.717.753 2.995.159 3.348.731 12.920.108 5.609.884 -
B.3 Altre passività 1.684.919 19.647.984 770.354 156.302 604.074 176.968 92.374 2.462.922 945.281 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 512.716 903.723 1.279.173 2.161.625 4.072.603 3.449.779 2.372.993 167.411 - -
- Posizioni corte 122.685 1.152.728 1.299.555 2.116.953 3.926.917 3.378.896 2.722.395 74.469 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.476.187 22.581 36.512 78.155 155.018 156.712 251.851 - - -
- Posizioni corte 1.155.656 76.589 68.734 67.066 142.566 150.473 351.732 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 32.540.967 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 32.540.967 - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 10.466.847 - - - - - - - -
- Posizioni corte 10.466.847 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 84.725 163 889 1.321 24.742 102.036 281.197 207.422 64.713 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 444 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 2.639 - - - - - - - - -
A vista Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1
mese fino a 3
Da oltre 3
mesi fino a 6
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno fino a 5
Da oltre 1
Oltre 5 anni Durata
Voci/ Scaglioni temporali giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mesi mesi anno anni Indeterminata
A. Attività per cassa 185.085 8.528 33.982 225.501 153.792 73.206 116.185 869.717 4.363.513 2.449
A.1 Titoli di Stato 24.722 - - - - - 6.738 261.172 3.957.249 -
A.2 Altri titoli di debito 7.844 - - - 9.626 - 35.188 292.529 304.595 -
A.3 Quote OICR 55.279 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 97.240 8.528 33.982 225.501 144.166 73.206 74.259 316.016 101.669 2.449
- Banche 67.390 128 18.875 48.347 1.281 94 14 - - -
- Clientela 29.850 8.400 15.107 177.154 142.885 73.112 74.245 316.016 101.669 2.449
B. Passività per cassa 1.002.134 111.833 2.044.633 1.989.669 533.565 28.406 38.058 - 2.302 -
B.1 Depositi e conti correnti 848.218 111.833 1.113.990 14.172 3.233 28.406 38.058 - - -
- Banche 114.556 111.833 1.113.214 9.830 1 2.815 7.077 - - -
- Clientela 733.662 - 776 4.342 3.232 25.591 30.981 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 153.916 - 930.643 1.975.497 530.332 - - - 2.302 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 1.221.001 1.138.398 2.019.780 4.119.481 3.524.123 2.883.952 65.108 - -
- Posizioni corte - 981.738 1.438.441 2.266.449 4.263.764 3.602.992 2.408.520 56.815 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 27.033 - - 55 63 90 283 - - -
- Posizioni corte 32.480 1.453 9.751 6.747 15.852 4.162 14.122 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 11.551 - - - - - - - -
- Posizioni corte - 11.551 - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - 22.004 30.367 1.394 1.873 - - -
- Posizioni corte - 55.638 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 173 - - - 188 - 18.381 10.733 - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: altre valute

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di auto-cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella medesima sezione della parte E della Nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex ProFamily) febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM aprile 2022 BPL Mortgages 8 Mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri
presiti erogati a piccole e medie imprese
in bonis

Sezione 5 - Rischi operativi

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per quanto concerne l'informativa circa gli aspetti qualitativi e quantitativi dei rischi operativi si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell'impresa è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale;
  • Sovrapprezzi di emissione;
  • Riserve;

  • Acconti su dividendi;

  • Strumenti di capitale;
  • Azioni proprie;
  • Riserve da valutazione;
  • Risultato dell'esercizio.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2024, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 14.274,1 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2023, pari a 13.802,4 milioni, con un incremento di 471,7 milioni.

Le principali variazioni si riferiscono alla destinazione del risultato dell'esercizio 2023 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024 (-848,1 milioni), al pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 (-74,9 milioni), al pagamento dell'acconto sui dividendi dell'esercizio 2024 deliberato nel mese di novembre (-600,6 milioni), all'acquisto di azioni proprie effettuato da Banco BPM a servizio dei piani di incentivazione del personale, al netto delle assegnazioni effettuate nell'esercizio (-43,8 milioni) e alla variazione degli strumenti di capitale registrata nell'esercizio (+142,9 milioni) per effetto di una emissione di titoli Additional Tier 1 per 400 milioni nominali e dal riacquisto di due emissioni Additional Tier 1 per 256,2 milioni nominali.

La redditività complessiva è positiva per 1.910,5 milioni per effetto di un utile netto dell'esercizio pari a 1.850,2 milioni e della variazione positiva delle riserve da valutazione pari a +60,3 milioni, riferita in particolare alla riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, come conseguenza delle dinamiche dei mercati finanziari osservate nell'esercizio, e a quella relativa ai ricavi e costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Importo Importo
Voci/Valori 31/12/2024 31/12/2023
1. Capitale 7.100.000 7.100.000
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 4.588.241 4.091.484
- di utili 3.972.597 3.468.788
a) legale 1.420.000 1.420.000
b) statutaria - 74
c) azioni proprie 66.712 22.936
d) altre 2.485.885 2.025.778
- altre 615.644 622.696
3.5. (Acconti su dividendi) (600.553) -
4. Strumenti di capitale 1.608.371 1.465.441
5. (Azioni proprie) (66.712) (22.936)
6. Riserve da valutazione: (205.387) (278.830)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 58.967 (13.109)
- Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(504.927) (483.289)
- Attività materiali 346.254 315.685
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (663) (20.481)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(46.559) (43.107)
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (59.360) (58.371)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto 901 23.842
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 1.850.168 1.447.274
Totale 14.274.128 13.802.433

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Attività/Valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 34.489 (543.459) 36.689 (519.978)
2. Titoli di capitale 102.305 (43.338) 35.939 (49.048)
3. Finanziamenti 6.040 (1.997) - -
Totale 142.834 (588.794) 72.628 (569.026)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (483.289) (13.109) -
2. Variazioni positive 73.862 75.893 6.040
2.1 Incrementi di fair value 60.172 70.132 6.040
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.931 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 10.055 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 5.761 -
2.5 Altre variazioni 1.704 - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 13 - -
3. Variazioni negative (99.543) (3.817) (1.997)
3.1 Riduzioni di fair value (64.623) (3.069) (1.997)
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (921) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (18.652) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (726) -
3.5 Altre variazioni (15.347) (22) -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale (4.900) (22) -
4. Rimanenze finali (508.970) 58.967 4.043

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2024
1. Esistenze iniziali (58.371)
2. Variazioni positive 4.119
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 316
2.2 Altri utili attuariali 2.733
2.3 Altre variazioni 1.070
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne -
3. Variazioni negative (5.108)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (2.842)
3.2 Altre perdite attuariali (1.051)
3.3 Altre variazioni (1.215)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne (378)
4. Rimanenze finali (59.360)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)",disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nel corso dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazione fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Con decorrenza contabile e fiscale 1° gennaio 2024 si è perfezionata l'operazione di scissione parziale semplificata, con l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros che comprende le relative attività e passività finanziarie, l'interessenza partecipativa del 20% in Vorvel SIM, i rapporti con le banche depositarie, i broker e le controparti, oltre al rapporto di lavoro con 60 dipendenti.

Si riporta la situazione del ramo d'azienda alla data di efficacia dell'operazione:

Voci dell'attivo 01/01/2024
10. Cassa e disponibilità liquide 9.698
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 6.015.102
a)Attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.977.335
c)Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 37.767
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 355.875
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 1.021.467
a)Crediti verso banche 804.793
b)Crediti verso clientela 216.674
70. Partecipazioni 1.700
100. Attività fiscali 3.398
b) anticipate 3.398
120. Altre attività 757
Totale dell'attivo 7.407.997
Voci del passivo e del patrimonio netto 01/01/2024
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 3.503.857
a) Debiti verso banche 2.856.697
Di cui Sbilancio del ramo oggetto di scissione 335.721
b) Debiti verso la clientela 647.160
20. Passività finanziarie di negoziazione 3.407.223
60. Passività fiscali 13
80. Altre passività 51
90. Trattamento di fine rapporto del personale 801
100. Fondo per rischi ed oneri: 1.339
b) quiescenza e obblighi simili 1
c) altri fondi per rischi ed oneri 1.338
Totale del passivo 6.913.284
110. Riserve da valutazione (5.287)
140.
150. Riserve e sovrapprezzi azioni
500.000
Totale del patrimonio netto 494.713

Infine si segnala, con decorrenza 1° luglio 2024, l'operazione di apporto mediante la quale Banco BPM ha trasferito a Banco BPM Invest SGR il ramo d'azienda rappresentato dal complesso di beni e persone afferenti la struttura organizzativa "Alternative Investments e Fondi" dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi della Capogruppo.

Le descritte operazioni sono avvenute secondo la forma semplificata per le società interamente possedute; non rientra nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e non ha comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Dopo la chiusura dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Le informazioni sui compensi, sulle stock options e stock grant e sui possessi azionari e obbligazionari dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono incluse nella "Relazione sulla Remunerazione", redatta ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Retribuzione dei consiglieri, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Di seguito viene riportata l'informativa relativa ai compensi dei consiglieri e sindaci (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) e dei dirigenti con responsabilità strategiche del 2024.

2024 2023
12.569 12.261
3.404 3.326
- -
2.900 2.823
6.292 6.112
128 124
145
- -
153

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Banco BPM ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24". Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

  • società controllate: le società controllate da parte di Banco BPM, in via diretta ed indiretta, ed oggetto di consolidamento integrale, ai sensi del principio contabile IFRS 10. Trattasi, in particolare, del perimetro indicato nella tabella "Partecipazioni in società controllate in via esclusiva" riportata nella Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della contenuta nella "Parte A – Politiche contabili, Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento";
  • società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitano influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitato un controllo congiunto, ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi, in particolare, delle "Imprese sottoposte a influenza notevole" e delle "Imprese controllate in modo congiunto" indicate nella "Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70" della Nota integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della "Parte B – Attivo";
  • dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali di Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione di gestione del rischio, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM;

  • stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco BPM o le Società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM o di qualsiasi altra entità controllata.
0,1%
0,9%
(1,9%)
% sul Bilancio
0,1%
3,3%
0,9%
15.925
6.844
30.262
3.319.568
141.682
3.514.281
TOTALE
-
4
-
6
69.247
69.237
Altre Parti
-
8.891
-
-
8.891
-
Dirigenti con
Responsabilità Str
(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.
-
-
-
-
-
-
Entità che
esercitano
-
6.825
-
2.837.153
9.750
2.853.728
Partecipazioni
rilevanti valutate a
15.925
15
30.262
131.926
582.415
404.287
Società del
Gruppo
(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.
40. b) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Clientela
40. a) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Banche
Altre voci dell'attivo (voci 10-60-80-90-100-110-120-130)
20. a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
10. Cassa e disponibilità liquide
(migliaia di euro)
Totale
(migliaia di euro) Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti valutate a
PN (Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
ategiche (2)
Responsabilità Str
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul Bilancio
(migliaia di euro) Gruppo
(Consolidate)
rilevanti valutate a
PN (Collegate)
un'influenza
notevole (1)
ategiche (2)
Responsabilità Str
Correlate TOTALE % sul Bilancio
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO -
10. a) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso banche 1.569.895 - - - - 1.569.895 16,5%
10. b) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso clientela 49.396 268.921 - 7.680 59.475 385.472 0,4%
10. c) Passività finanziarie valutate al CA: Titoli in circolazione 331.678 3.248 - - - 334.926 1,5%
20. Passività finanziarie di negoziazione 32.772 - - - - 32.772 0,1%
30. Passività finanziarie designate al fair value - - - 38 72 110 0,0%
Altre voci del passivo (voci 50-60-70-80--90-100-110-120) 18.667 38.529 - 1 22 57.219 1%
Totale 2.002.408 310.698 - 7.719 23.333 2.344.158 1,4%
Garanzie rilasciate e impegni ad erogare fondi 1.291.286 133.578 - 1.688 8.902 1.435.454 2,0%

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

(migliaia di euro) Società del Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti valutate a
PN (Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
tegiche (2) Altre Parti Correlate
Dirigenti con
Responsabilità Stra
TOTALE % sul Bilancio
CONTO ECONOMICO -
10. Interessi attivi e proventi assimilati 18.653 123.256 - 181 254 142.344 2,1%
20. Interessi passivi e oneri assimilati (73.542) (2.927) - (34) (1.149) (77.652) 2,2%
40. Commissioni attive 101.351 514.239 - 9 40 615.639 31,4%
50. Commissioni passive (53.758) (1.256) - - - (55.014) 22,9%
70. Dividendi e proventi simili - 74.569 - - - 74.569 51,8%
Risultato finanziario (voci 80-90-100-110) - 158 - - (1) 157 (0,2%)
Margine di intermediazione (7.296) 708.039 - 156 (856) 700.043 13,6%
Rettifiche / Riprese di valore (voci 130-210-220-270) (1.909) (1.013) - - - (2.922) 0,4%
Spese amministrative (190) (16.029) (15.313) - (12.877) (526) (44.745) 1,6%
di cui: Spese per il personale 2.490 1.415 - (12.877) - (8.972) 0,5%
di cui: Altre spese amministrative (18.519) (16.728) - - (526) (35.773) 3,6%
Altri proventi / oneri di gestione (voce 160-170-200-230) 70.768 11.749 - - - 82.517 23,2%
Utile/perdita d'esercizio (330) 45.534 703.462 - (12.721) (1.382) 734.893 39,7%
(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.
(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 19974 del 27 aprile 2017) si fa rinvio, per la parte relativa al bilancio separato del Banco BPM, a quanto riportato nella "Parte H –Operazioni con parti correlate" della Nota integrativa del bilancio consolidato.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Si rimanda alla corrispondente sezione della Nota integrativa consolidata.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

Per l'informativa di settore si rimanda alla Parte L della Nota integrativa consolidata.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 di Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano più del 90% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali e al diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore (5 mila euro) sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella "10.5 Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locataria, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 tabella 8.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e tabella 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale -. Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo Sezione 1 tabella "1.6 Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C Sezione 1 tabella "1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamenti dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella Parte B, Attivo – Sezione 8 - tabella "8.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della sottovoce "C.2 Ammortamenti".

Alla data di bilancio non si rilevano importi materiali relativi a impegni per contratti di leasing sottoscritti aventi una data di decorrenza futura.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

La Banca ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti delle ex Banca Italease e Release, risulta essere in run-off in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda le locazioni commerciali connesse agli immobili non utilizzati per l'attività di impresa, principalmente riferiti ad immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie o ad immobili in precedenza utilizzati per attività amministrative/commerciali per i quali è intervenuto un cambio di destinazione (es. chiusura di una filiale).

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locatrice, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo Sezione 4 tabella "4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella "4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo Sezione 8 in calce alla tabella "8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte C Sezione 1 tabella "1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C Sezione 16 tabella "16.2 Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Il totale dei pagamenti da ricevere corrisponde alla sommatoria dei pagamenti minimi dovuti in linea capitale ed in linea interessi e di qualsiasi valore residuo non garantito spettante al locatore.

Fasce temporali Totale
31/12/2024
Pagamenti da
Totale
31/12/2023
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 72.231 223.269
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 69.034 70.246
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 47.600 77.629
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 50.154 54.368
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 34.247 52.308
Da oltre 5 anni 72.724 112.715
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 345.990 590.535
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (48.902) (71.852)
Valore residuo non garantito 13.938 -
Finanziamenti per leasing 311.026 518.683

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento. I pagamenti non includono quelli relativi ai finanziamenti deteriorati per leasing legati al progetto Toledo, che figurano tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

La tabella espone la classificazione per fasce temporali delle previsioni in merito ai pagamenti da ricevere per gli immobili affittati dalla Banca, riferiti al valore non attualizzato del canone di locazione (senza l'IVA, qualora dovuta), in funzione della durata iniziale dei contratti o del periodo di rinnovo determinati secondo le medesime linee guida per l'identificazione della durata dei contratti di leasing passivi per la Banca, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili, A.2, 15 - Altre informazioni, Leasing" della presente Nota integrativa.

I canoni che saranno percepiti da Banco BPM, in funzione dell'effettiva durata contrattuale, sono rilevati in bilancio nella voce di conto economico "200. Altri oneri/proventi di gestione", in base al criterio della competenza.

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale Totale
31/12/2024 31/12/2023
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 26.236 38.060
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 17.676 33.520
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 16.191 32.509
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 15.265 31.119
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 14.914 21.825
Da oltre 5 anni 67.528 62.455
Totale 157.810 219.488

Si segnala che la riduzione dei pagamenti da ricevere per gli immobili affittati da Banco BPM rispetto allo scorso esercizio, è principalmente da ricondursi all'operazione di razionalizzazione del portafoglio immobiliare (Progetto Square) in parte già realizzata nel mese di dicembre 2024. Per i restanti immobili del Progetto Square la durata considerata per i pagamenti da ricevere è pari alle date in cui è previsto avvenire il loro trasferimento (giugno 2025 e giugno 2026), che risulta anticipata rispetto alla durata contrattuale dell'affitto considerata al fine dell'informativa al 31 dicembre 2023. Nel contesto della citata operazione è altresì previsto che gli affitti che verranno percepiti dalla Banca fino alle date di trasferimento (circa 7 milioni per il 2025 e 0,3 milioni per il 2026), dovranno essere retrocessi al cessionario al netto dei costi di gestione degli immobili.

Per ulteriori dettagli sugli impatti del "Progetto Square" si fa rinvio a quanto riportato nella "Parte A – Politiche contabili, A.1, Sezione 5 – Altri aspetti, Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2024 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio
2024
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 2.850.524
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FONDIR (Fondo paritetico
interprofessionale nazionale per
formazione continua dei dirigenti)
10.000
Banco BPM Contributi per l'assunzione e
la stabilizzazione del personale
derivanti dall'applicazione del CCNL
del Credito
FOC (Fondo Nazionale per il sostegno
dell'occupazione nel settore del credito)
1.989.600
Banco BPM Contributi per neoassunti e
stabilizzazioni, introdotto dalla legge
di stabilità 2018 (legge n.205/2017)
INPS (Istituto nazionale della Previdenza
Sociale)
143.679

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2023 e corrisposti nel 2024.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2024, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Signori Soci,

il Collegio Sindacale (di seguito anche solo "Collegio" o "Organo di Controllo") è chiamato a riferire all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM" o "Banca" o "Capogruppo") sull'attività di vigilanza svolta nell'esercizio e sulle omissioni e sui fatti censurabili rilevati, ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58/1998 (di seguito anche "TUF"). Il Collegio Sindacale può, altresì, fare osservazioni e proposte in ordine al Bilancio, alla sua approvazione e alle materie di sua competenza. Le informazioni fornite di seguito tengono anche conto delle indicazioni contenute nella Comunicazione Consob n. 1025564/2001 e successive modifiche e/o integrazioni.

Il Progetto di Bilancio d'esercizio e il Bilancio consolidato sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 13 marzo 2025; tenuto conto della convocazione dell'Assemblea dei Soci prevista per il 30 aprile 2025, il Collegio Sindacale conferma che gli stessi sono stati messi a disposizione nei termini prescritti dall'articolo 154-ter del TUF.

Nel corso dell'esercizio 2024 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali, di seguito rappresentati, nel rispetto della normativa di riferimento, delle disposizioni dello Statuto sociale e di quelle emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo in considerazione le norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (anche "CNDCEC").

1. Nomina e attività del Collegio Sindacale

In data 20 aprile 2023 l'Assemblea dei Soci di Banco BPM ha provveduto alla nomina del Collegio Sindacale, cessato dalla carica per compiuto triennio, eleggendo, fino all'approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2025, i suoi componenti effettivi nelle persone del prof. Marcello Priori (con il ruolo di Presidente), del prof. Elbano de Nuccio, del dott. Maurizio Lauri, della dott.ssa Silvia Muzi e della dott.ssa Nadia Valenti, nonché i componenti supplenti nelle persone della dott.ssa Sara Antonelli, della dott.ssa Marina Scandurra e del dott. Mario Tagliaferri. Il Presidente prof. Marcello Priori e i Sindaci effettivi dott. Maurizio Lauri, dott.ssa Silvia Muzi e dott.ssa Nadia Valenti erano già presenti nella precedente composizione del Collegio.

In data 7 maggio 2024 il Collegio Sindacale ha provveduto, in conformità alle disposizioni normative vigenti, anche interne, sulla base delle dichiarazioni rese dagli interessati e delle informazioni a disposizione della Banca, alla valutazione annuale dei requisiti individuali per l'esercizio dell'incarico, accertando: (i) per tutti i componenti effettivi l'adeguatezza delle disponibilità di tempo dedicate per lo svolgimento del mandato e il rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi; (ii) in capo a tutti i Sindaci, effettivi e supplenti, la sussistenza del requisito di indipendenza ai sensi dell'articolo 33.4 dello Statuto

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sociale e dell'articolo 14 del D.M. n. 169/2020 nonché di essere in grado di svolgere il proprio mandato con autonomia di giudizio, rendendo noto lo stesso giorno l'esito della verifica tramite comunicato stampa; (iii) l'insussistenza, in capo a ciascun componente effettivo, di situazioni riconducibili all'ambito di applicazione dell'articolo 36 del D.L. n. 201/2011 ("divieto di interlocking").

Nel corso del 2024, ad evento, il Collegio ha inoltre vigilato sul rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi e dell'impegno totale dichiarato in caso di variazioni intervenute nelle cariche di ciascun componente.

Nell'anno 2024 il Collegio ha tenuto n. 34 riunioni, di cui n. 14 sino al 18 aprile 2024 (data dell'Assemblea) e n. 20 successivamente a tale data, della durata media di circa 3 ore ciascuna. Nel corso del 2025, fino alla data della presente Relazione, il Collegio si è riunito n. 10 volte.

All'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 18 aprile 2024 (in sede ordinaria e "a porte chiuse", avvalendosi della facoltà di prevedere che l'intervento ed il diritto di voto fossero esercitati dagli aventi diritto esclusivamente tramite il Rappresentante Designato ex articolo 135-undecidecies del TUF), tutti i componenti del Collegio Sindacale hanno partecipato mediante mezzi di telecomunicazione. Alla più recente adunanza dell'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 28 febbraio 2025 (in sede ordinaria), per il Collegio Sindacale, hanno partecipato il Presidente nonché i componenti effettivi, ad eccezione di un Sindaco per giustificato motivo.

Nel rammentare che l'Assemblea tenutasi in data 20 aprile 2023 ha nominato il Consiglio di Amministrazione ad oggi in carica, si dà atto che l'Organo di Controllo, nell'ambito dei compiti ad esso attribuiti dalla legge e dalle disposizioni statutarie vigenti in materia di vigilanza sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario alle quali la Società dichiara di attenersi, ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni collegialmente espresse dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che i criteri e le procedure da quest'ultimo adottati per la valutazione annuale dell'indipendenza dei propri membri fossero stati correttamente applicati, in conformità a quanto previsto dal Codice di Corporate Governance cui la Banca aderisce.

Il Collegio ha altresì verificato la conduzione da parte del Consiglio di Amministrazione – nel rispetto della normativa vigente – del processo annuale di autovalutazione con riferimento all'esercizio 2024, i cui esiti hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo in relazione sia alla composizione che al funzionamento del Consiglio. I punti di miglioramento emersi sono stati oggetto di discussione con individuazione di specifiche azioni correttive, tra le quali il proseguimento e l'integrazione del piano ordinario di induction (alle cui sessioni sono invitati tutti gli esponenti delle principali Società del Gruppo Banco BPM, di seguito anche "il Gruppo"), con il fine di un rafforzamento nel continuo delle competenze, nonché alcuni affinamenti organizzativi per un ancor più efficiente funzionamento, utili ad una migliore gestione delle attività e volti a favorire il confronto tra i

Consiglieri.

Nell'anno 2024 il Collegio Sindacale ha partecipato a tutte le n. 20 sedute del Consiglio di Amministrazione, di cui n. 6 antecedenti al 18 aprile 2024 e n. 14 successive a tale data. Nel corso del 2025, fino alla data della presente Relazione, l'Organo di Controllo ha partecipato a n. 6 sedute consiliari.

Nel corso dell'esercizio in esame e nel 2025 fino alla data della presente Relazione, per il tramite del proprio Presidente o di un Sindaco da quest'ultimo designato, secondo quanto previsto dalla normativa interna, l'Organo di Controllo ha presenziato alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi (di seguito anche "CCIR", n. 21 sedute nel 2024 e n. 5 nel 2025), del Comitato Sostenibilità (n. 17 sedute nel 2024 e n. 6 nel 2025), del Comitato Remunerazioni (n. 23 sedute nel 2024 e n. 8 nel 2025), del Comitato Parti Correlate (n. 3 sedute nel 2024 e n. 1 nel 2025) e del Comitato Nomine (n. 21 sedute nel 2024 e n. 4 nel 2025), istituiti all'interno del Consiglio, e ha ottenuto, nel rispetto delle disposizioni di legge e di Statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle Società da questa controllate.

Nel 2024 i componenti del Collegio Sindacale hanno altresì partecipato a tutte le sessioni formative (n. 10) del piano di training e induction dedicato agli esponenti delle Società del Gruppo, svolto in taluni casi con il supporto di consulenti esterni, di cui n. 2 antecedenti al 18 aprile 2024 e n. 8 successive a tale data. Nel corso del 2025, fino alla data della presente Relazione, l'Organo di Controllo ha partecipato a n. 2 sessioni formative.

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, nonché da appositi Regolamenti interni adottati in autoregolamentazione (tra cui il "Regolamento del Collegio Sindacale", aggiornato, da ultimo, nel maggio 2022), il Collegio Sindacale ha effettuato la propria autovalutazione con riferimento all'esercizio 2024, redigendo l'apposito Documento conclusivo, approvato in data 24 febbraio 2025. Gli esiti dell'esercizio autovalutativo – per il quale il Collegio si è avvalso di risorse interne alla Banca – hanno evidenziato una pervasiva adeguatezza, tanto della composizione del Collegio Sindacale – con riferimento ai singoli membri e all'Organo nel suo complesso – quanto del suo funzionamento, confermando altresì l'idoneità della sua composizione collettiva. Nel riconoscere i progressi raggiunti da tutti i Sindaci nonché il superamento dell'unica area di miglioramento che era stata identificata a valle della precedente autovalutazione, il Collegio ha valutato l'opportunità di proseguire, attraverso il programma formativo promosso dalla Banca ed in ottica di continuous improvement, il rafforzamento e l'aggiornamento delle conoscenze e competenze complessivamente espresse dal Collegio Sindacale in particolare su talune specifiche tematiche, peraltro in continua evoluzione. Tale Documento è stato trasmesso all'Autorità di Vigilanza ai sensi della vigente normativa aziendale.

Nel corso dell'esercizio in esame, il Collegio ha acquisito le informazioni necessarie all'adempimento dei propri doveri mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali Funzioni Aziendali interessate e dalla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers S.p.A. (di seguito anche "PwC" o "Società di revisione" o "Revisore").

L'Organo di Controllo ha svolto le proprie verifiche sul Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi (di seguito anche "Sistema dei Controlli Interni" o "SCI"), avvalendosi della presenza del Responsabile della funzione di revisione interna alle riunioni collegiali, cui hanno sovente partecipato anche i Responsabili delle funzioni di conformità alle norme, antiriciclaggio, controllo e gestione dei rischi (quest'ultima affidata al Chief Risk Officer, di seguito anche "CRO") e convalida interna, nonché i loro collaboratori diretti, assicurando in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo e sugli esiti delle pertinenti attività.

Tutto quanto sopra considerato, si espongono di seguito le risultanze delle attività svolte dal Collegio per ciascun ambito di intervento.

2. Attività di vigilanza sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione

Il Collegio ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo Statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, non in conflitto di interessi o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Oltre a quanto rappresentato nella presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata e alla Nota integrativa consolidata.

Tenuto conto delle attività svolte, come di seguito descritte, il Collegio Sindacale non ha osservazioni da formulare sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione.

2.1. Operazioni di sviluppo delle attività del Gruppo e altre operazioni

Il Collegio Sindacale ritiene utile fornire alcune informazioni inerenti al contesto che ha caratterizzato l'anno 2024, per taluni aspetti in continuità con quello precedente.

La situazione geopolitica internazionale è stata ancora influenzata dal conflitto russo-ucraino, che perdura da febbraio 2022, con effetti sulle principali variabili macroeconomiche (crescita, produzione industriale, inflazione, ecc.) nonché sui mercati finanziari, valutari, delle fonti energetiche e delle materie prime. Il Collegio Sindacale ha monitorato che gli impatti direttamente correlati al conflitto russo-ucraino risultassero sostanzialmente marginali per Banco BPM, riservando attenzione

all'evoluzione della situazione nel corso del 2024 per un rafforzamento dei presìdi da parte delle Funzioni Aziendali, operative e di controllo, in ragione dei possibili rischi sottesi, specie per quanto attiene agli impatti indiretti sull'attività della Banca, inclusi quelli derivanti da eventuali attacchi cyber al sistema finanziario ovvero quelli correlati al rispetto dei divieti e delle restrizioni all'operatività con controparti e paesi sottoposti a misure restrittive, raccomandando, in tale contesto, un attento e continuo monitoraggio degli scenari di riferimento a supporto dei processi aziendali, al fine di cogliere tempestivamente eventuali significative variazioni.

La situazione geopolitica internazionale ha inoltre continuato a risentire del protrarsi del conflitto nell'area mediorientale.

I fattori di incertezza e di instabilità sopra richiamati non hanno comunque ostacolato una modesta accelerazione dell'economia europea nel 2024, grazie in particolare ad una diversificazione di approvvigionamento delle fonti di gas e petrolio. L'avvio del processo di normalizzazione delle politiche monetarie nell'eurozona ha inoltre avuto un impatto positivo sulle aspettative di famiglie e imprese, unitamente ad un percorso di rallentamento dell'inflazione. Più di recente l'esito delle elezioni presidenziali statunitensi ha tuttavia introdotto nuove incertezze sulle politiche commerciali e fiscali a livello globale.

In tale contesto macroeconomico il sistema bancario dell'area dell'Euro nel 2024 è rimasto resiliente e, in media, gli istituti di credito hanno confermato solide posizioni patrimoniali e di liquidità, ampiamente al di sopra dei requisiti normativi.

Come indicato nella Relazione sulla gestione consolidata (cui si rinvia per un dettaglio delle operazioni), le attività di Banco BPM nel 2024, pur se impattate dal contesto descritto, sono state orientate alla realizzazione degli obiettivi strategici individuati dal Piano 2023-2026, approvato nella seduta consiliare dell'11 dicembre 2023, in una logica stand alone e articolato su sette pilastri, consolidando in particolare l'integrazione del business assicurativo, dopo il riconoscimento per il Gruppo da parte della Banca Centrale Europea (di seguito anche "BCE"), in data 7 marzo 2023, dello status di conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC e, quindi, l'accesso, ai sensi dell'articolo 49 del Regolamento (UE) n. 575/2013, ai benefici conseguenti all'applicazione del c.d. "Danish Compromise", la cui autorizzazione è pervenuta in data 3 novembre 2023 con decorrenza dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre 2023.

In tale percorso di crescita si inseriscono:

  • sulla base delle delibere consiliari assunte in data 6 novembre 2024 da Banco BPM e Banco BPM Vita S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM Vita"), la promozione da parte di quest'ultima, mediante fondi messi a disposizione dalla Capogruppo, di un'offerta pubblica di acquisto volontaria ai sensi e per le finalità degli articoli 102, comma 1, e 106, comma 4, del TUF e delle relative disposizioni di attuazione sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding S.p.A. (di

seguito anche "Anima") al prezzo unitario di Euro 6,20 per azione. In data 28 febbraio 2025, ai sensi dell'articolo 104, comma 1, del TUF, l'Assemblea dei Soci di Banco BPM ha deliberato di autorizzare il Consiglio di Amministrazione ad incrementare a Euro 7,00 (cum dividendo) il corrispettivo unitario offerto e a esercitare la facoltà, ove ritenuto opportuno, di rinunciare in tutto o in parte a una o più delle condizioni di efficacia volontarie apposte all'offerta e non ancora soddisfatte alla data dell'Assemblea. In merito si precisa che: (i) dopo l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari, Consob, con Delibera n. 23474 del 13 marzo 2025, ha approvato, ai sensi dell'articolo 102, comma 4, del TUF, il documento di offerta relativo, che è stato quindi pubblicato in data 14 marzo 2025, prevedendo come periodo di adesione, concordato con Borsa Italiana S.p.A., dalle 8:30 (ora italiana) del 17 marzo 2025 e alle 17:30 (ora italiana) del 4 aprile 2025 (salvo proroghe); (ii) in data 27 marzo 2025, i Consigli di Amministrazione di Banco BPM e Banco BPM Vita hanno deliberato, per quanto di rispettiva competenza, la rinuncia alla "Condizione BCE", come definita nel documento di offerta sopra richiamato, confermando quindi la forte valenza strategica dell'operazione anche in assenza di tale condizione;

  • l'acquisto in data 13 novembre 2024 da parte di Banco BPM di una partecipazione azionaria pari al 5% del capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. nell'ambito di una procedura di accelerated bookbuilding offering promossa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, operazione che si inserisce nel contesto più ampio dell'offerta pubblica di acquisto volontaria sopra illustrata in coerenza con la strategia del Gruppo di rafforzamento delle fabbriche prodotto;
  • l'aggiornamento del Piano Strategico, nella seduta consiliare dell'11 febbraio 2025, con nuovi obiettivi di performance al 2027, a fronte dei risultati finanziari registrati nel corso dell'anno 2024 e valutati al di sopra dei target 2026 fissati per i principali indicatori.

Dato atto di quanto poc'anzi rappresentato, sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, il Collegio ha individuato taluni eventi che hanno caratterizzato l'esercizio 2024 – anche in continuità con il 2023 – nonché i primi mesi del 2025 che ritiene opportuno richiamare, tenuto conto della loro rilevanza nell'ambito delle valutazioni inerenti alla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM e della coerenza delle determinazioni gestionali assunte, rinviando alla Relazione sulla gestione consolidata per i dettagli:

  • riorganizzazione del business della monetica;
  • razionalizzazione del portafoglio immobiliare;
  • attività di derisking;
  • conclusione di rilevanti operazioni di provvista e di capitale.

In relazione alle più recenti modifiche intervenute nell'articolazione del Gruppo, si rammenta che in data 13 marzo 2024 Banca d'Italia ha trasmesso il Provvedimento di autorizzazione all'esercizio del servizio di gestione collettiva del risparmio e del servizio di gestione di portafogli ai sensi dell'articolo 34 del TUF per la Società Controllata, costituita nel 2023, Banco BPM Invest SGR S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM Invest SGR"). In data 25 giugno 2024 Banco BPM e Banco BPM Invest SGR hanno sottoscritto l'atto di apporto, con decorrenza 1° luglio 2024, del ramo d'azienda rappresentato dal complesso di beni e persone afferenti alla struttura organizzativa "Alternative Investments e Fondi", dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi della Capogruppo. Quest'ultima ha altresì conferito a Banco BPM Invest SGR la gestione del portafoglio in essere di Private Markets attraverso un contratto di gestione di portafoglio individuale.

Con specifico riferimento alle operazioni societarie realizzate nel corso del 2024, il Collegio Sindacale è stato informato circa i relativi profili organizzativi, societari e fiscali nonché, ove rilevante, in merito al processo di integrazione nel Gruppo delle Società interessate e nell'ambito dei periodici flussi informativi scambiati con i rispettivi Collegi Sindacali, ciò anche al fine di tenere conto di eventuali impatti sul Sistema dei Controlli Interni definito a livello di Gruppo.

Quanto ai rapporti con le Autorità di Vigilanza, si evidenzia che Banco BPM è stato sottoposto nel corso del 2024 a visite ispettive condotte, anche on site, nell'esercizio delle prerogative di verifica e supervisione di ciascuna Autorità, in particolare da BCE nell'ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (di seguito anche "SREP").

In proposito, si rappresenta che la Banca ha ricevuto, a dicembre 2024, la notifica della decisione prudenziale (c.d. "SREP decision"), contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale a valere sul 2025, nella quale sono riportate alcune raccomandazioni al fine di indirizzare le aree di miglioramento individuate per la Banca. Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate, BCE ha determinato per il 2025 un requisito di Common Equity Tier 1 (di seguito anche "CET 1") ratio da rispettare su base consolidata pari al 9,18%, portando al 2,25% il requisito "Pillar 2 additional own funds Requirement", in miglioramento rispetto a quello dell'anno precedente (pari al 2,52%), come meglio dettagliato nella comunicazione diffusa al mercato. Tutti i requisiti patrimoniali risultano ampiamente rispettati da Banco BPM.

Si rammenta inoltre che, in data 25 novembre 2024, UniCredit S.p.A. ha comunicato, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 102 del TUF e all'articolo 37 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (di seguito anche "Regolamento Emittenti"), la promozione di un'offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria su Banco BPM, che ha comportato l'effetto di assoggettare la Banca alla c.d. "passivity rule" ai sensi dell'articolo 104 del TUF, come più diffusamente rendicontato nella Relazione sulla gestione consolidata, cui si rinvia per gli elementi informativi di dettaglio.

2.2. Operazioni infragruppo, con parti correlate, atipiche o inusuali e rientranti tra le obbligazioni degli esponenti bancari

Sulla base dell'attività svolta nel 2024 e nei primi mesi del 2025, di quanto esposto nella Relazione Finanziaria Annuale, delle informazioni ricevute nel corso delle sedute del Consiglio di Amministrazione e di quelle fornite dal Presidente del Collegio, dall'Amministratore Delegato, dal Management, dal Responsabile della Funzione Audit, dai Collegi Sindacali delle Società Controllate e da PricewaterhouseCoopers S.p.A., quale Revisore unico di Gruppo, l'Organo di Controllo non ha avuto evidenza dell'esistenza di operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con Società del Gruppo o con Parti Correlate, fermo quanto rappresentato nella presente Relazione. Le operazioni infragruppo e con Parti Correlate effettuate nel 2024 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo. Le operazioni in potenziale conflitto di interesse sono state deliberate in conformità alle disposizioni normative interne ed esterne in materia e sono state peraltro oggetto di specifica attenzione, di monitoraggio e, ove richiesto, di distinto esame da parte del Comitato Parti Correlate, alle cui riunioni partecipa un Sindaco designato. Sulla base delle informazioni disponibili, il Collegio Sindacale può ragionevolmente ritenere che le operazioni siano state congrue nel corrispettivo e rispondenti all'interesse della Banca e/o del Gruppo.

Banco BPM ha adottato una Policy unitaria predisponendo il "Regolamento in materia di gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (di seguito anche "Policy" o "Regolamento") che definisce i princìpi, i ruoli e le responsabilità diretti a presidiare il rischio di potenziali conflitti di interesse nella gestione delle operazioni: (i) con Parti Correlate ai sensi della Delibera di Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche; (ii) con Soggetti Collegati, di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5; (iii) che prevedano obbligazioni degli esponenti bancari ai sensi dell'articolo 136 del D.Lgs. n. 385/1993 (di seguito anche "TUB"); (iv) che riscontrino interessi degli amministratori, in conformità alle previsioni del codice civile; (v) con Parti Correlate IAS 24 relativamente all'informativa di bilancio sulle operazioni con Parti Correlate; (vi) che prevedano prestiti agli esponenti e alle loro Parti Correlate di cui all'articolo 88 della Direttiva (UE) 2013/36.

La suddetta Policy è stata approvata a dicembre 2023 dal Consiglio di Amministrazione della Banca, previo parere favorevole del Comitato Parti Correlate e del Collegio Sindacale, e successivamente dai competenti Organi Amministrativi delle Società Controllate, per quanto di rispettiva pertinenza e garantendo la coerenza di eventuali documenti normativi interni con il Regolamento. La Policy è stata pubblicata sul sito internet delle Banche del Gruppo.

Il Regolamento si applica pertanto a Banco BPM e a tutte le Società Controllate, direttamente o indirettamente, secondo le specificità di ciascuna disciplina, e sarà aggiornato periodicamente secondo le previsioni delle normative di riferimento.

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In materia il Collegio Sindacale ha vigilato sulla conformità della disciplina interna adottata dalla Banca, sulla complessiva idoneità delle procedure aziendali nonché sul rispetto della disciplina ex articolo 136 del TUB e delle Disposizioni di Vigilanza nelle operazioni compiute dai soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo.

Nelle Relazioni sulla gestione e nelle Note integrative specifiche a corredo sia del Bilancio dell'impresa sia del Bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi, infragruppo e con Parti Correlate, anche in conformità alla Delibera di Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, in particolare evidenziando che nel corso del 2024 sono state concluse operazioni sia di maggiore rilevanza sia di minore rilevanza, di cui il Collegio Sindacale ha verificato, per quanto di competenza, la conformità alla legge, allo Statuto ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti.

Il Collegio Sindacale ha altresì esaminato, nel periodo, gli esiti delle attività di verifica condotte in materia dalle Funzioni Aziendali di Controllo (di seguito anche "FAC", come meglio individuate nel prosieguo) per i rispettivi ambiti di competenza, che hanno registrato una situazione di sostanziale adeguatezza.

3. Attività di vigilanza sulla revisione legale

Si rammenta preliminarmente che, nel rispetto della normativa nazionale ed europea che definisce i requisiti specifici dello svolgimento dell'attività di revisione legale per i c.d. "Enti di Interesse Pubblico" (di seguito anche "EIP"), il Bilancio dell'impresa e il Bilancio consolidato di Banco BPM al 31 dicembre 2024 sono sottoposti a revisione legale a cura della società PricewaterhouseCoopers S.p.A., in esecuzione dell'incarico conferito con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (n. 9 esercizi). I Bilanci delle Società del Gruppo sono sottoposti (tranne rare eccezioni, prevalentemente riconducibili a Società Collegate) alla revisione legale da parte della stessa PwC o di altre società del suo network. In argomento si segnala che il D.Lgs. n. 125/2024, entrato in vigore in data 25 settembre 2024, ha recepito nell'ordinamento italiano la Direttiva 2022/2464/UE (anche "Corporate Sustainability Reporting Directive" o "CSRD"), in virtù della quale, a partire dal 31 dicembre 2024, la Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario (di seguito anche "DCNF") è sostituita dalla Rendicontazione consolidata di sostenibilità, che è inclusa nell'ambito della Relazione sulla gestione consolidata. Tale nuova disciplina prevede, ai sensi del novellato articolo 14-bis del D.Lgs. n. 39/2010, che il Revisore della rendicontazione di sostenibilità esprima, con apposita relazione di attestazione, le proprie conclusioni circa la conformità di tale rendicontazione.

Alla luce di tale novità normativa, si è quindi reso necessario per la Banca integrare e modificare i termini dell'incarico a suo tempo conferito a PricewaterhouseCoopers S.p.A. per la revisione limitata della DCNF redatta ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 (abrogato con il Decreto sopra citato), al fine di adeguarlo ai nuovi compiti assegnati al Revisore della rendicontazione di sostenibilità. Si dà pertanto atto che, con valutazione preventiva, per i profili di competenza, da parte del Collegio Sindacale, è stato approvato in data 6 novembre 2024 un adeguamento dell'incarico in ragione delle maggiori attività da svolgere per effettuare la revisione limitata della Rendicontazione consolidata di sostenibilità relativa agli esercizi 2024 e 2025.

Il Collegio Sindacale – nel proprio ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (di seguito anche "CCIRC") e in conformità alle previsioni dell'articolo 150, comma 3, del TUF – ha monitorato nel continuo l'attività posta in essere dalla Società di revisione, incontrando periodicamente i Partner (anche in ragione dell'avvicendamento intervenuto in corso d'anno per uno di questi) e i Manager responsabili di PwC, al fine di assicurare un adeguato scambio di flussi informativi. Più in dettaglio, il Collegio ha esaminato il Piano di revisione predisposto con riferimento ai Bilanci dell'impresa e consolidato 2024, nonché in relazione alla revisione limitata della Rendicontazione consolidata di sostenibilità 2024, confrontandosi con i referenti della stessa circa i rischi significativi e gli aspetti chiave identificati, oltre che in merito all'approccio metodologico di revisione. Successivamente – anche mediante confronti su singoli temi o aspetti valutativi – il Collegio ha mantenuto una costante interazione in merito all'approccio di revisione utilizzato per le diverse aree rilevanti di bilancio nonché della rendicontazione di sostenibilità, condividendo le problematiche relative ai rischi aziendali e ricevendo aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle attività di revisione e sui principali aspetti all'attenzione del Revisore, acquisendo i risultati delle verifiche svolte sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili.

Il Revisore, nei periodici incontri sopra richiamati, non ha evidenziato al Collegio Sindacale atti o fatti ritenuti censurabili né irregolarità che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'articolo 155, comma 2, del TUF.

Alla luce di quanto precede, il Collegio Sindacale ritiene adeguato e trasparente il processo di interazione con la Società di revisione.

Si rammenta che, con l'approvazione dei Bilanci dell'impresa e consolidato di Banco BPM al 31 dicembre 2025 da parte dell'Assemblea che verrà convocata nel 2026, andranno a scadenza l'incarico di revisione legale dei conti conferito in data 15 ottobre 2016, nonché quello relativo alla revisione limitata della Rendicontazione consolidata di sostenibilità, come sopra dettagliati. Sulla base della normativa vigente il primo incarico non è rinnovabile e, considerate le dimensioni e l'articolazione del Gruppo, il Collegio Sindacale, d'intesa con le Funzioni Aziendali competenti, ha ritenuto opportuno

avviare sin da luglio 2023 il processo di selezione per l'assegnazione dell'incarico di revisione legale per gli esercizi 2026-2034, in linea con una prassi diffusa tra le principali società quotate che consente un più proficuo e graduale passaggio di consegne tra il revisore uscente e il nuovo revisore, il rispetto dei limiti temporali posti a salvaguardia dell'indipendenza del revisore (c.d. "cooling-in period"), nonché la nomina da parte delle altre Società del Gruppo.

Si dà quindi atto che con delibera assembleare del 18 aprile 2024, su proposta motivata del Collegio Sindacale, è stato conferito alla società Deloitte & Touche S.p.A. (di seguito "Deloitte"), la cui offerta è risultata preferita in ragione dei contenuti sia tecnico-qualitativi sia quantitativi, l'incarico di revisione legale del Bilancio dell'impresa e del Bilancio consolidato di Banco BPM per gli esercizi 2026-2034, in conformità alla durata prevista dalla legge (n. 9 esercizi), determinandone il corrispettivo per l'intera durata dell'incarico e i criteri per il suo adeguamento. Contestualmente e con riferimento agli stessi esercizi, è stato conferito, tra gli altri, anche l'incarico per rilascio delle attestazioni di conformità aventi per oggetto le rendicontazioni di sostenibilità previste dalla CSRD, al tempo non ancora recepita in Italia, determinandone il corrispettivo per l'intera durata dell'incarico e i criteri per il suo adeguamento. Tale determinazione è risultata conforme alle previsioni in materia introdotte dal D.Lgs. n. 125/2024. Si segnala al riguardo che nel mese di giugno 2024 il Presidente del Collegio ha incontrato a scopo conoscitivo il partner di riferimento di Deloitte, in vista del periodo di affiancamento da svolgersi con l'attuale Revisore nel corso del 2025.

In coerenza con il modello del "revisore unico" adottato da Banco BPM e confermato nel 2023, le Società Controllate hanno recepito tale determinazione e assunto, nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di riferimento, le iniziative idonee ad allineare la scelta del revisore per gli esercizi 2026-2034, interessando, ove necessario, la competente Autorità di Vigilanza. Il Collegio Sindacale, nel rispetto del ruolo, dell'autonomia e delle competenze di ciascun Organo di Controllo, ha supervisionato le determinazioni inerenti e conseguenti assunte dalle Società Controllate interessate per il tramite dei Sindaci comuni e dei flussi informativi periodici previsti tra Collegi e tra Organi Sociali. Con riferimento all'esercizio 2024, si dà quindi atto che PwC ha rilasciato in data 31 marzo 2025:

alla Banca, ai sensi dell'articolo 14 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014, le Relazioni di revisione sui Bilanci dell'impresa e consolidato chiusi al 31 dicembre 2024, messe integralmente a disposizione del pubblico insieme alla Relazione Finanziaria Annuale, ai sensi dell'articolo 154-ter del TUF. La Società di revisione ha espresso in entrambe un giudizio senza rilievi e senza richiami d'informativa, in base al quale: (i) risulta che le Relazioni sulla gestione (esclusa la sezione della Rendicontazione consolidata di sostenibilità, oggetto di altra Relazione) che corredano il Bilancio dell'impresa e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123 bis, comma 4, del TUF (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono

coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, ha dichiarato di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente ai Bilanci dell'impresa e consolidato. Le stesse Relazioni contengono, altresì, il giudizio di conformità espresso dal Revisore sulla predisposizione dei Bilanci dell'impresa e consolidato chiusi al 31 dicembre 2024 alle disposizioni del Regolamento delegato (UE) 2019/815;

  • alla Banca, ai sensi dell'articolo 14-bis del D.Lgs. n. 39/2010, la Relazione della società di revisione indipendente sull'esame limitato della Rendicontazione consolidata di sostenibilità al 31 dicembre 2024, messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla Relazione Finanziaria Annuale, ai sensi dell'articolo 154-ter del TUF. La Società di revisione ha attestato che non sono pervenuti alla sua attenzione elementi che facciano ritenere che: (i) la Rendicontazione consolidata di sostenibilità non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità ai princìpi di rendicontazione di riferimento; (ii) le informazioni contenute nel paragrafo "Tassonomia a norma dell'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852" della stessa Rendicontazione non siano state redatte, in tutti gli aspetti significativi, in conformità all'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852;
  • al Collegio Sindacale, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, la Relazione al CCIRC (c.d. "Relazione aggiuntiva") relativa all'esercizio 2024, dalla quale non sono risultate carenze significative sul Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento, valutate dal Revisore come "non significative", sono state oggetto di confronto con il Collegio, anche ai fini dell'elaborazione delle proprie osservazioni da trasmettere al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1, lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo della Relazione aggiuntiva per gli approfondimenti e l'adozione delle misure correttive di competenza dell'Organo di Amministrazione.

Si informa che, con riferimento all'esercizio 2023, in data 26 marzo 2024 il Collegio Sindacale ha provveduto ad inoltrare al Consiglio di Amministrazione la relativa Relazione aggiuntiva corredata dalle proprie osservazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì esaminato la Lettera di Suggerimenti (di seguito anche "Management Letter"), indirizzata al Management della Banca dalla Società di revisione con il fine di formulare alcune raccomandazioni ad esito della propria attività di revisione sul Bilancio dell'esercizio 2023, prendendo atto delle attività di remediation avviate dalle Strutture aziendali competenti, riferite anche agli esercizi precedenti (sulla realizzazione delle quali il Collegio Sindacale ha opportunamente vigilato convocando, se del caso, le Strutture responsabili degli interventi di indirizzo). Le osservazioni formulate dalla Società di

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revisione nella propria Management Letter sono ricomprese nella rendicontazione integrata sull'andamento delle azioni di risoluzione, fornita ai Sindaci dalle FAC con cadenza trimestrale (c.d. "Tableau de Bord integrato").

La Società di revisione ha inoltre emesso in data 27 giugno 2024 la Relazione ai sensi dell'articolo 23, comma 7, del Regolamento di Banca d'Italia del 5 dicembre 2019 con riferimento all'esercizio 2023. La Relazione ha avuto ad oggetto il Documento Descrittivo predisposto da Banco BPM contenente le soluzioni organizzative, procedurali e i relativi controlli adottati per l'esercizio di riferimento relativamente al deposito e sub-deposito dei beni della clientela e della conformità degli stessi alle disposizioni normative. L'Organo di Controllo ha riscontrato che non sono emersi nuovi aspetti nel corso delle verifiche svolte con riferimento all'esercizio 2023.

4. Attività di vigilanza sull'indipendenza del Revisore legale

Nel corso dell'esercizio in esame, il Collegio ha verificato e monitorato, ai sensi dell'articolo 19 del D.Lgs. n. 39/2010, come modificato dal D.Lgs. n. 125/2024, l'indipendenza di PwC, non rilevando aspetti critici. In merito si dà atto che in data 28 marzo 2025 la Società di revisione ha rilasciato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento (UE) n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possano comprometterne l'indipendenza. Il Collegio ha altresì preso atto della Relazione di Trasparenza per l'esercizio sociale chiuso il 30 giugno 2024, predisposta dalla Società di revisione e pubblicata sul sito della stessa ai sensi dell'articolo 13 del predetto Regolamento europeo.

Ai fini di una corretta applicazione della poc'anzi richiamata normativa europea, la Banca ha adottato una normativa interna che disciplina le modalità di attribuzione di incarichi non vietati per la prestazione di servizi diversi dalla revisione legale alla società che opera come revisore legale o alle società appartenenti al suo network. Tale normativa si applica a Banco BPM e a tutte le Società del Gruppo ed è stata oggetto di modifica a dicembre 2021, in ottica maggiormente prudenziale rispetto alle previsioni della normativa esterna di riferimento con l'intento di formalizzare, precisandole, prassi operative già in uso. Al fine di verificare la sussistenza di potenziali rischi per l'indipendenza del Revisore e le eventuali salvaguardie applicate, secondo la normativa interna in parola, la formalizzazione di tali servizi, prestati a favore di Società del Gruppo da parte della Società di revisione incaricata o di altra società appartenente al medesimo gruppo economico, deve essere preventivamente autorizzata dal Collegio Sindacale della singola Banca/Società, in qualità di CCIRC; successivamente, nel caso di Banca/Società controllata da Banco BPM, deve essere fornita informativa al Collegio Sindacale di Banco BPM. Per le Società del Gruppo non qualificate EIP, il conferimento degli incarichi per servizi accessori non vietati deve essere preventivamente autorizzato dal Collegio Sindacale di Banco BPM. Inoltre, con periodicità trimestrale è predisposta un'informativa che evidenzia il totale dei corrispettivi impegnati nel periodo di riferimento verso la Società di revisione o altra società appartenente al suo

network per verifica da parte del Collegio e, a decorrere dal 2020 (essendosi consolidato il triennio normativamente previsto dal conferimento dell'incarico a PwC nel contesto del Gruppo Banco BPM), è stato attivato un monitoraggio volto a verificare il rispetto del limite quantitativo dei corrispettivi per incarichi non di revisione previsto dall'articolo 4 del richiamato Regolamento europeo.

Nel corso del 2024 ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni in materia di revisione legale, l'Organo di Controllo ha pertanto preventivamente approvato per Banco BPM – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network.

Nel rammentare che, in conformità alle previsioni del citato Regolamento europeo, (i) i corrispettivi resi per i servizi non di revisione consentiti, forniti all'EIP, alla sua impresa madre o a imprese da esso controllate, non possono superare il 70% della media dei corrispettivi resi negli ultimi tre esercizi consecutivi per l'attività di revisione legale (di seguito anche "fee cap"), e che, (ii) per la determinazione del fee cap per l'esercizio 2024, il periodo rilevante ai fini del calcolo è rappresentato dal triennio 2021-2023, si evidenzia come per l'esercizio in esame il fee cap sia stato ampiamente rispettato.

Con il fine di garantire un quadro informativo completo, si rappresenta che nell'esercizio 2024 sono stati riconosciuti a PwC, nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione legale pari ad Euro 2.905.407 dalla Capogruppo Banco BPM e a complessivi Euro 2.368.974 dalle altre Società del Gruppo. Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi per servizi di attestazione per Euro 1.280.460 dalla Banca nonché per Euro 628.399 dalle altre Società del Gruppo. Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio dell'impresa e consolidato di

Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Emittenti.

A società facenti parte del network cui appartiene PwC sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2024 compensi per:

  • revisione legale a favore di altre Società del Gruppo per Euro 207.395;
  • altri servizi a favore della Banca per Euro 82.500.

Il dettaglio di tali compensi viene ripreso in allegato al Bilancio dell'impresa e consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Emittenti.

5. Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile e sul processo di informativa finanziaria

Ai fini della vigilanza sul processo di informativa finanziaria, il Collegio Sindacale, oltre ai già citati approfondimenti effettuati con la Società di revisione, dai quali non sono emerse significative criticità del Sistema dei Controlli Interni inerente al processo di informativa finanziaria, ha effettuato i previsti e periodici incontri con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito

anche "Dirigente Preposto") e le competenti strutture della funzione Amministrazione e Bilancio e dell'Area Chief Risk Officer, secondo i rispettivi ambiti di attività.

Le procedure amministrative e contabili per la formazione delle Relazioni Finanziarie (Annuale e Semestrale), come per ogni altra comunicazione finanziaria, sono state predisposte sotto la responsabilità del Dirigente Preposto che, congiuntamente all'Amministratore Delegato, ne attesta l'adeguatezza e l'effettiva applicazione (a livello di impresa e consolidato).

Nel corso dei citati periodici incontri, il Dirigente Preposto non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il giudizio di complessiva adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti di gestione in conformità ai princìpi contabili internazionali vigenti.

Nel dare atto che la Banca disciplina in normativa interna gli aspetti del Sistema dei Controlli Interni inerenti al processo di informativa finanziaria, il Collegio Sindacale precisa che non sono intervenuti aggiornamenti portati alla sua attenzione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato la "Relazione sulle attività svolte dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari del Gruppo Banco BPM ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154 bis del TUF sulla relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2024", sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 13 marzo 2025. Al riguardo si rappresenta che il perimetro delle Società rilevanti, come illustrato nella Relazione in parola, non è stato rivisto nel corso del 2024. Il Dirigente Preposto ha precisato che dall'esame delle attestazioni ricevute dalle Società Controllate (n. 23) non sono emersi punti di attenzione ritenuti ostativi al fine dell'espressione di un giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili. In aggiunta, i dati riferiti alla situazione patrimoniale ed economica, trasmessi dalle Società Controllate con le attestazioni in esame, sono stati riscontrati con quelli presenti nella procedura di consolidamento considerati ai fini della redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 senza riscontrare anomalie.

Il Collegio Sindacale ha rilevato con favore che, in coerenza con l'ampliamento degli ambiti di competenza, a seguito del recepimento della CSRD in Italia, la funzione Amministrazione e Bilancio è stata oggetto di una riorganizzazione che ha previsto la creazione di due uffici dedicati, rispettivamente, ai controlli sull'informativa finanziaria e al presidio del processo di rendicontazione di sostenibilità, con l'apporto, ove necessario, di nuove risorse specializzate.

Nell'ambito della propria Relazione, il Dirigente Preposto ha quindi espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del Bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei macro-ambiti analizzati e degli interventi di mitigazione

identificati. Per la formulazione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati in conseguenza delle evidenze dallo stesso rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di ulteriori aree di miglioramento che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa e che sono state condivise e approfondite con il Collegio nel corso dell'anno, nonché da quest'ultimo monitorate nel continuo nell'ambito del Tableau de Bord integrato trimestrale.

Si segnala che la Società di revisione ha individuato (e segnalato nella Relazione aggiuntiva fornita al Collegio Sindacale, sopra commentata) alcune aree di miglioramento che non sono state valutate come carenze significative del Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Le stesse verranno portate all'attenzione della Direzione della Banca dalla stessa Società di revisione e rappresentate al Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio Sindacale per le determinazioni di competenza.

Per quanto riguarda le attività connesse al rafforzamento del governo dei dati e delle informazioni e della relativa qualità nonché dei presìdi al servizio dei processi decisionali e di controllo dei rischi (aspetti da tempo attenzionati dal Collegio Sindacale), nel corso del 2024 l'Organo di Controllo ha esaminato la rendicontazione presentata dalla Funzione di controllo dei rischi, con periodicità trimestrale, in tema di data quality, integrata con una sezione dedicata alle attività di estensione dei princìpi BCBS 239 (oggetto fin dal 2017 di una specifica progettualità), prendendo altresì atto delle indicazioni formulate dall'Autorità di Vigilanza in materia di risk data aggregation and risk reporting (anche "RDARR") ad esito di analisi mirate condotte in linea che le aspettative illustrate nel documento "Guide on effective risk data aggregation and risk reporting", adottato a maggio 2024, nonché con le priorità di vigilanza, confermate anche per il periodo 2025-2027.

Alla luce delle informazioni ricevute e delle analisi effettuate, come sopra nonché di seguito richiamate, il Collegio Sindacale non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nei Bilanci dell'impresa e consolidato al 31 dicembre 2024 di Banco BPM, va osservato che sono state rese le attestazioni senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto ai sensi dell'articolo 81-ter del vigente Regolamento Emittenti.

Si segnala che, secondo quanto previsto dal Regolamento delegato (UE) 2019/815, Banco BPM ha predisposto la Relazione Finanziaria Annuale nel formato ESEF (European Single Electronic Format), che rappresenta una combinazione fra il linguaggio XHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language). Le informazioni contenute negli schemi del Bilancio consolidato (Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività Complessiva, Prospetto delle Variazioni di Patrimonio Netto e

Rendiconto Finanziario) e nella Nota integrativa consolidata sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" (anche "iXBRL") contenute nella tassonomia di base emanata dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (di seguito anche "ESMA"). Si precisa altresì che, per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. "Direttiva Transparency"), la Relazione Finanziaria Annuale predisposta dalla Banca, nel formato sopra descritto, verrà resa pubblica nei termini di legge.

Oltre ai già citati approfondimenti effettuati con la Società di revisione, con il Dirigente Preposto e con la Funzione di controllo dei rischi, il Collegio ha proceduto a verificare ed approfondire il processo di formazione dei Bilanci dell'impresa e consolidato dell'esercizio 2024 di Banco BPM, nonché la sua conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione, tenendo altresì conto delle indicazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza, richiamando in particolare le raccomandazioni fornite, da ultimo, da ESMA nello Statement del 24 ottobre 2024 intitolata "European common enforcement priorities for 2024 corporate reporting" e da Consob con il Richiamo di attenzione n. 2/24 del 20 dicembre 2024.

Relativamente a tali attività il Collegio Sindacale ha, tra l'altro:

(i) verificato l'adeguatezza, sotto il profilo metodologico, del processo di impairment test cui sono stati sottoposti gli attivi di bilancio interessati, raccomandando l'adozione di un approccio prudenziale. In particolare, il Collegio ha accertato che – già in occasione della redazione della Relazione Finanziaria Semestrale ed in conformità alle indicazioni di ESMA e Consob elaborate in argomento – le analisi valutative venissero condotte, tra l'altro, mediante l'utilizzo di un approccio multiscenario e considerando, in un contesto di incertezza sui futuri scenari macroeconomici, il rischio inerente all'effettiva realizzazione delle proiezioni dei flussi di cassa assunte alla base della determinazione del valore d'uso. In ragione degli elementi di incertezza che caratterizzano l'attuale contesto e che possono influenzare le metodologie valutative adottate, la Banca ha inoltre (a) acquisito un parere esterno sulla ragionevolezza e non arbitrarietà delle metodologie e dei parametri utilizzati e (b) condotto delle analisi di sensitività, al fine di poter apprezzare la tenuta del valore recuperabile determinato rispetto ad ipotesi e assunzioni alternative, il tutto come meglio illustrato nella Nota integrativa consolidata, cui si rinvia per i dettagli. Più specificamente si precisa che per le proiezioni dei flussi finanziari considerate nella determinazione del valore recuperabile degli intangibili, nonché ai fini della verifica di recuperabilità delle imposte differite attive (di seguito anche "DTA") la Banca ha tenuto conto delle previsioni e degli obiettivi del Piano Strategico 2023-2026, provvedendo altresì a confrontarli, per il primo anno di proiezione, con il Budget 2025 e, per il 2026 e 2027, con l'aggiornamento del Piano Strategico 2024-2027, oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione in data 11 febbraio 2025.

Si rammenta che gli scenari e le proiezioni pluriennali, utilizzati per questo e per gli altri principali

processi aziendali di stima, sono stati (a) definiti dallo Scenario Council (cui partecipano, tra l'altro, il Chief Risk Officer, il Chief Financial Officer, il Chief Lending Officer e i responsabili delle Funzioni Pianificazione e Gestione del Valore, Amministrazione e Bilancio e Audit, quest'ultimo come uditore) secondo un framework strutturato che prevede trigger di materialità, (b) esaminati dal CCIR e (c) sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, come previsto dalla Policy del Gruppo.

Gli scenari in commento sono stati utilizzati anche ai fini del test di sostenibilità delle DTA, che il Collegio ha approfondito con la funzione Amministrazione e Bilancio, test che ha confermato, anche ad esito di specifiche analisi di sensitività, la recuperabilità entro la fine dell'esercizio 2035, come meglio illustrato nella Nota integrativa consolidata. Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, che la Banca ha valutato, allo stato attuale, non prevedibili;

  • (ii) esaminato gli scenari macroeconomici sopra richiamati anche ai fini del loro utilizzo per il calcolo dei parametri di rischio di credito con riferimento alle esposizioni creditizie. Il relativo modello di impairment IFRS 9, basato sulle perdite attese, richiede infatti di implementare adeguati sistemi di monitoraggio, volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, sul quale il Collegio ha svolto una continua supervisione. In merito è opportuno precisare che, come illustrato nella Nota integrativa consolidata, nel corso dell'esercizio 2024 il Gruppo ha proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni performing, anche in conseguenza delle incertezze economiche correlate alla situazione di instabilità politica internazionale. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (c.d. "post model adjustment") – approvati dagli Organi in conformità alle previsioni normative interne – al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso (come, ad esempio, i rischi climatici e geopolitici). I miglioramenti apportati al processo in parola, al quale contribuiscono, per i rispettivi ambiti di competenza, le Aree Chief Risk Officer e Chief Lending Officer (di seguito anche "Area CRO" e "Area CLO"), hanno tenuto conto anche delle indicazioni formulate dalla Vigilanza, in particolare ad esito di specifici interventi, nonché delle aree di miglioramento segnalate dal Dirigente Preposto e dalla Società di revisione. Il Collegio ha tuttavia rinnovato la raccomandazione di ridurre al minimo possibile gli interventi di post model adjustment, pur comprendendone la necessità;
  • (iii) preso atto degli impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberati dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito della strategia di derisking,

tenuto conto delle operazioni perfezionate nel corso dell'anno. In merito si precisa che la strategia in parola è definita dal Consiglio di Amministrazione mediante un piano pluriennale basato su proiezioni coerenti con il Piano Strategico e con quelle definite in ambito ICAAP/ILAAP;

(iv) accertato l'applicazione dei princìpi contabili di nuova introduzione o modificati, aventi decorrenza obbligatoria dall'esercizio 2024, riscontrando il sostanziale allineamento a quelli seguiti ai fini della predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2023 e l'assenza di impatti particolari sulla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM, fatte salve le integrazioni che si sono rese necessarie per effetto dell'estensione del perimetro di operatività del Gruppo al settore assicurativo.

In argomento si fa altresì presente che, oltre alle comunicazioni diramate dalle diverse Autorità di Vigilanza nel corso del 2024 relativamente alle principali tematiche contabili per la predisposizione degli Schemi di Bilancio ed il contenuto della Nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 di Banca d'Italia del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, compreso l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022. Ai fini della redazione del Bilancio consolidato, in qualità di conglomerato finanziario, si è tenuto conto dell'aggiornamento del Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, richiamato dalla predetta Circolare n. 262, contenente le regole di compilazione del bilancio delle imprese di assicurazione e di riassicurazione tenute all'applicazione dei principi contabili internazionali. È stata altresì considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 «Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione» aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia", che ha abrogato l'informativa, prevista fin dal Bilancio 2021, sui finanziamenti assistiti da moratorie Covid-19, tenuto conto della scadenza del periodo di sospensione, richiedendo, in formato libero, le sole informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che la Banca ha riportato in un paragrafo dedicato nella Nota integrativa consolidata;

(v) monitorato il processo di aggiornamento della valutazione al fair value del patrimonio immobiliare della Banca, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato – per gli immobili ad uso funzionale. Tale processo, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposite perizie rilasciate da primaria società, con la periodicità prevista dalla normativa interna di riferimento. Il Collegio Sindacale ha riservato particolare attenzione al processo in parola, tenendo conto delle indicazioni formulate dall'Autorità di Vigilanza, anche ad esito di una specifica attività ispettiva,

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e dalla Società di revisione, sollecitando qualità, puntualità e tracciabilità degli esercizi valutativi, nell'assunzione di fondo che non si possa escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti nonché le future dinamiche dei prezzi del mercato immobiliare possano comportare impatti economici per la Banca. Il Collegio ha altresì supervisionato i profili economico-patrimoniali dell'operazione definita nel secondo semestre 2024 per la razionalizzazione del portafoglio immobiliare non strumentale (Progetto "Square"), per i cui elementi informativi di dettaglio si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata ed alla Nota integrativa consolidata;

  • (vi) esaminato ulteriori poste di bilancio che potrebbero essere influenzate nella loro valutazione da rischi ed incertezze, in particolare richiamando i rischi connessi: (a) ad impegni assunti dal Gruppo nell'ambito degli accordi di partnership e alle garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività, che hanno comportato, per l'esercizio in esame, stanziamenti ad altri fondi per rischi e oneri, tenendo conto dell'evoluzione della raccolta netta al 31 dicembre 2024 e di quella attesa a febbraio 2025 (termine rilevante ai fini dell'accordo con il Gruppo Anima), stimata sulla base di un'elaborazione multiscenario; (b) all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A., secondo gli aggiornamenti dettagliati nella Nota integrativa consolidata che, a fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, ormai residuali, supportano lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze;
  • (vii) constatato la disclosure, contenuta nella Nota integrativa consolidata, degli aspetti considerati come prioritari da ESMA nel richiamato Statement, tra cui si richiamano le considerazioni sulla liquidità;
  • (viii) preso atto degli aggiornamenti forniti circa uno dei principali contenziosi fiscali gestito dalla Banca, risalente ad una vicenda che ha interessato l'ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop., conclusosi positivamente innanzi alla Corte di Cassazione dopo l'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio, come più in dettaglio rappresentato nella puntuale informativa resa in Nota integrativa. Si fa inoltre rinvio alla stessa Nota per un'analisi dei rischi derivanti da pendenze legali o fiscali, in merito ai quali il Collegio Sindacale è stato periodicamente aggiornato dal Dirigente Preposto a presidio delle eventuali passività e costi connessi.

6. Attività di vigilanza sul processo di rendicontazione di sostenibilità

Ai fini della vigilanza sul processo di rendicontazione di sostenibilità, si richiamano preliminarmente le disposizioni contenute nel D.Lgs. n. 125/2024, entrato in vigore in data 25 settembre 2024, che ha recepito nell'ordinamento italiano la CSRD prevedendo, a partire dall'esercizio chiuso al 31 dicembre

2024, la redazione da parte della Banca della Rendicontazione consolidata di sostenibilità (in luogo della DCNF), inclusa nell'ambito della Relazione sulla gestione consolidata.

La prima Rendicontazione consolidata di sostenibilità è stata pertanto approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 13 marzo 2025 e messa a disposizione dell'Organo di Controllo nei termini di legge per essere, quindi, resa pubblica in conformità alla normativa di riferimento.

Il Collegio Sindacale, nell'ambito dello svolgimento delle funzioni ad esso attribuite, ha vigilato anche nel corso del 2024 sulle iniziative assunte dalla Banca per il progressivo adeguamento alle previsioni della CSRD e delle disposizioni normative europee collegate, nelle more del formale recepimento di tale disciplina nell'ordinamento italiano. L'Organo di Controllo ha più in dettaglio: (i) vigilato sull'adeguatezza della Funzione (Transizione e Sostenibilità) preposta alla stesura della rendicontazione, unità costituita nel 2024 con delibera consiliare, in conformità alle previsioni statutarie; (ii) supervisionato sul complessivo assetto organizzativo delineato per il processo in parola, mediante la definizione di procedure, ruoli e responsabilità, formalizzati in apposita normativa interna; (iii) vigilato sull'adeguatezza del Sistema di Controllo Interno definito per la nuova rendicontazione, per il quale, in assenza di una specifica normativa in materia, sono stati assunti a riferimento i principi generali previsti dallo standard internazionale pubblicato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (anche "COSO") e massimizzate le sinergie con il Sistema di Controllo Interno dell'informativa finanziaria, secondo un approccio di adozione c.d. "progressivo e modulare", presidiando altresì l'idonea configurazione della Struttura (Controllo Reporting di Sostenibilità) costituita per tale compito nell'ambito della Funzione Amministrazione e Bilancio.

A supporto dei propri compiti il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente, ricevendo adeguati flussi informativi per le attività di competenza, i referenti della Funzione Transizione e Sostenibilità, della Funzione Amministrazione e Bilancio, il Dirigente Preposto e la Società di revisione, esaminando altresì, per i profili di rilievo, le risultanze delle attività di verifica condotte dalle FAC nonché le indicazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza, richiamando in particolare le raccomandazioni già citate fornite da ESMA nello Statement del 24 ottobre 2024 e da Consob con il Richiamo di attenzione n. 2/24 del 20 dicembre 2024. L'Organo di Controllo ha altresì approfondito il processo di analisi della c.d. "doppia materialità" e i razionali di definizione del sistema di controllo interno dedicato.

Il Collegio Sindacale ha esaminato la "Relazione sulle attività svolte dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari del Gruppo Banco BPM ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154 bis del TUF sulla relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2024", sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 13 marzo 2025, per gli aspetti attinenti alla Rendicontazione consolidata di sostenibilità, in conformità alle nuove previsioni del comma 5-ter della disposizione richiamata. Al riguardo si rappresenta che il perimetro delle Società rilevanti è lo stesso di quello utilizzato per redigere il Bilancio consolidato.

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Nell'ambito della propria Relazione, il Dirigente Preposto ha quindi espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza del complessivo processo di predisposizione della Rendicontazione consolidata di sostenibilità al 31 dicembre 2024, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei macro-ambiti analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Per la formulazione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, del fatto che alcuni processi sono stati implementati ed agiti per la prima volta in occasione della predisposizione della Rendicontazione in parola, rilevando inoltre alcuni punti di miglioramento che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa, che sono stati approfonditi con il Collegio e saranno da quest'ultimo monitorati nel continuo nell'ambito del Tableau de Bord integrato trimestrale.

Per quanto riguarda le attività connesse al rafforzamento del governo dei dati e delle informazioni e della relativa qualità nonché dei presìdi al servizio dei processi decisionali e di controllo dei rischi (aspetti da tempo attenzionati dal Collegio Sindacale), nel corso del 2024 l'Organo di Controllo ha esaminato, anche per questa materia, la rendicontazione presentata dalla Funzione di controllo dei rischi, con periodicità trimestrale, in tema di data quality, in precedenza già citata, prendendo atto in particolare dei controlli di secondo livello svolti sulla qualità dei dati e delle informazioni di sostenibilità e delle attività condotte per l'applicazione e l'estensione del framework definito dal Gruppo in linea con i principi BCBS 239 ai dati ESG oggetto di rendicontazione.

Alla luce delle informazioni ricevute e delle analisi effettuate, come sopra nonché di seguito richiamate, il Collegio Sindacale non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione in materia di sostenibilità. Con riferimento all'informativa contenuta nella Rendicontazione consolidata di sostenibilità al 31 dicembre 2024 di Banco BPM, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto ai sensi dell'articolo 81-ter del vigente Regolamento Emittenti di Consob, come emendato dalla Delibera n. 23463 del 12 marzo 2025.

Si segnala che, secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 125/2024, Banco BPM ha predisposto la Rendicontazione consolidata di sostenibilità, inclusa nella Relazione Finanziaria Annuale, nel formato ESEF (European Single Electronic Format), in conformità al Regolamento delegato (UE) 2019/815.

Al riguardo, esaminata la Relazione emessa dalla Società di revisione ai sensi dell'articolo 14-bis del D.Lgs. n. 39/2010 in data 31 marzo 2025, assumendo come ragionevoli le scelte compiute dalla Banca in considerazione della prima applicazione dalla normativa in materia, il Collegio non ha rilevato elementi di non conformità e/o di violazione delle normative di riferimento.

7. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi

Si rappresenta nel seguito, preliminarmente, che il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi

nel Gruppo Banco BPM è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che, al fine di contribuire al successo sostenibile della Banca, mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • - verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • - contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio di Gruppo (Risk Appetite Framework, di seguito anche "RAF");
  • - salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • - efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • - affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • - prevenzione dei rischi cui il Gruppo è esposto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • - conformità operativa e normativa rispetto alla legge, alla normativa di vigilanza nonché alle politiche, ai piani, ai regolamenti e alle procedure interne.

Il SCI riveste per il Gruppo un ruolo centrale e strategico nell'organizzazione aziendale e rappresenta un elemento fondamentale di conoscenza per gli Organi Aziendali in modo da garantire piena consapevolezza e responsabilità dell'efficace presidio dei rischi aziendali e delle loro interrelazioni. Inoltre, orienta le linee strategiche, le politiche aziendali e l'assetto organizzativo e presidia la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale, favorendo la condivisione di una corretta cultura dei rischi, oggetto di particolare attenzione da parte degli Organi Sociali e della Vigilanza, oltre che la diffusione della legalità e dei valori aziendali.

In tale contesto, il SCI del Gruppo si articola attraverso:

  • - Organi e Funzioni di Controllo, coinvolgendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, i Comitati endoconsiliari, l'Amministratore Delegato, il Collegio Sindacale, il Chief Risk Officer, nonché le Funzioni Aziendali e di Controllo e i Comitati Direzionali con specifici compiti al riguardo;
  • - flussi informativi e modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti;
  • - meccanismi di governance di Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha competenza esclusiva nella costituzione delle FAC, determinando i relativi compiti, le responsabilità nonché le modalità di loro coordinamento e collaborazione, i flussi informativi tra tali Funzioni e gli Organi Aziendali. Compete allo stesso Consiglio la valutazione, con cadenza almeno annuale, dell'adeguatezza, dell'efficacia e dell'effettivo funzionamento del SCI.

Nel precisare che l'Amministratore Delegato di Banco BPM è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione quale "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" per il mandato in corso, in continuità con i precedenti e in conformità a quanto stabilito dal

Codice di Corporate Governance (cui la Banca aderisce), si fa rinvio alla "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" per una descrizione puntuale del SCI, precisando che dal punto di vista tecnico-operativo quest'ultimo contempla, oltre ai controlli di linea effettuati dalle strutture operative e/o incorporati nelle procedure informatiche (controlli di primo livello), le FAC di secondo livello (individuate, anche ai sensi della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, in: Rischi, Validazione Interna, Compliance, Antiriciclaggio e, con riferimento alle Imprese Assicurative del Gruppo, Attuariale) e di terzo livello (Audit). Si precisa che i compiti della funzione di controllo dei rischi Information and Communication Technology (di seguito anche "ICT") e di sicurezza sono assegnati, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza, alle Funzioni Rischi e Compliance, in relazione ai ruoli, alle responsabilità e alle competenze proprie di ciascuna.

Le FAC di secondo e terzo livello sono tra loro separate, nonché gerarchicamente indipendenti dalle Funzioni Aziendali che svolgono le attività assoggettate ai controlli. Riportano all'Amministratore Delegato, fatta eccezione per la Funzione Audit che è collocata alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione, a cui riferisce, previa informativa al Presidente del Consiglio di Amministrazione. I responsabili delle FAC sono nominati dal Consiglio di Amministrazione su proposta del CCIR, previo parere del Collegio Sindacale, in conformità alla normativa regolamentare e alle disposizioni statutarie. In aggiunta alle FAC come sopra descritte, in linea con le previsioni regolamentari, ai fini del SCI rientrano tra le Funzioni di Controllo anche le funzioni che per disposizioni normative o di autoregolamentazione hanno compiti di controllo (come il Dirigente Preposto).

Secondo un approccio di coordinamento e controllo, per le FAC che le Società Controllate hanno esternalizzato presso la Capogruppo (salvo vincoli derivanti dalla normativa esterna applicabile alle singole Società) è stato nominato un referente interno. La nomina e la revoca di tali referenti competono, con preventivo parere del proprio Collegio Sindacale, al Consiglio di Amministrazione della Società del Gruppo interessata, previa determinazione del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, seconda un'autonoma valutazione documentata, in una logica di Gruppo.

I principi, i criteri, i ruoli e le responsabilità in materia di SCI integrato del Gruppo Banco BPM sono disciplinati in un documento di normativa interna ("Regolamento Sistema dei controlli interni integrato", aggiornato da ultimo a febbraio 2025), che rappresenta in modo organico i compiti e le responsabilità degli Organi Aziendali e delle Funzioni di Controllo nonché le relative modalità di coordinamento e collaborazione in ottemperanza alle disposizioni di legge e di Vigilanza. Tale normativa si applica a tutte le Società del Gruppo, con la precisazione che BBPM Life Dac adotta un SCI conforme alla normativa irlandese e coerente con i principi della politica di Gruppo.

Si segnala altresì il costante collegamento tra le FAC attuato nell'ambito del Comitato di Coordinamento del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo (dei cui verbali un Sindaco è delegato alla disamina, al fine di rendicontarne le evidenze di interesse al Collegio), all'interno del quale sono

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condivisi la pianificazione delle attività, i risultati emersi, la valutazione dei rischi residui ed in generale la valutazione dell'adeguatezza del SCI. Nel corso dell'esercizio sono stati consolidati gli affinamenti introdotti nel corso degli ultimi anni, in particolare in ragione della variazione del perimetro del Gruppo, oltre che degli interventi evolutivi in ambito metodologico e per gli applicativi di supporto. A tale ultimo riguardo, il Collegio ha rilevato come la Banca, in linea con le best practice di mercato, abbia intrapreso un importante percorso evolutivo, teso ad investire in misura crescente in strumenti di analisi predittiva dei rischi e personale esperto, con l'obiettivo di sviluppare un sistema di controlli e monitoraggi dinamico, flessibile e tempestivo, in grado, non solo di intercettare, ma di prevenire i rischi in un contesto sempre più sfidante e mutevole.

Alla luce di quanto sopra esposto, l'Organo di Controllo dà atto di aver effettuato con le sopramenzionate FAC un periodico e continuo scambio di informazioni rilevanti nel periodo di riferimento, riscontrando come le Funzioni di Controllo citate abbiano adempiuto ai relativi obblighi informativi nei confronti del Collegio come delineati nella normativa esterna di riferimento, nonché in appositi regolamenti interni disciplinanti i flussi informativi. Si rammenta che, al fine di garantire un continuo e tempestivo confronto con la funzione Audit, il Responsabile è inoltre invitato permanente alle riunioni del Collegio.

Nell'ambito della propria attività, più in dettaglio, l'Organo di Controllo ha esaminato, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • - il Tableau de Bord integrato, che rendiconta trimestralmente a livello di Gruppo i gap rilevati dalle FAC (compreso il Dirigente Preposto e il Tax Control Manager), dalla Società di revisione e dalle Autorità di Vigilanza, unitamente ad una relazione di sintesi delle attività del periodo per ciascuna FAC;
  • - le Relazioni annuali delle attività svolte dalle FAC, le relative pianificazioni e l'ulteriore reportistica periodica focalizzata su controlli e monitoraggi per specifici ambiti di intervento;
  • - i report relativi a singole verifiche svolte dalle FAC, sulla base dei criteri e/o valutazioni di rilevanza fissati nel Regolamento Sistema dei Controllo Interni Integrato (Allegato Flussi Informativi), aggiornato da ultimo a febbraio 2025;
  • - le Relazioni annuali relative a specifici ambiti di intervento di ciascuna FAC.

Il Collegio Sindacale, secondo un approccio risk based di prioritizzazione, nonché in ottica di semplificazione, prevede, per i flussi più rilevanti o con particolari criticità, l'illustrazione e il confronto con la Funzione di Controllo competente e, per i restanti, la disamina in autonomia e l'acquisizione agli atti della documentazione.

Nel richiamare per quanto di rilievo, anche in conformità alla normativa di Vigilanza, i contenuti del paragrafo relativo al processo di informativa finanziaria, con riferimento alle singole FAC (le cui attività, in termini generali, si estendono anche alle Società del Gruppo che hanno affidato il servizio in

outsourcing mentre sono svolte in coordinamento con le corrispondenti Funzioni di Controllo ove già presenti presso le Controllate), il Collegio Sindacale osserva, in particolare, quanto segue:

Funzione Compliance: posto che il Responsabile della Funzione Compliance svolge altresì l'incarico di Data Protection Officer (di seguito anche "DPO") a livello di Gruppo e sono attivi tre Presìdi Specialistici (per gli ambiti Fiscale, Normativa del Lavoro e Previdenziale e Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro), la Funzione è stata impegnata, oltre che nell'attività di verifica ex post, in una costante attività di verifica ex ante (su normative e proposte commerciali), consulenziale (anche per la conduzione di specifiche gap analysis) e in uno sforzo specifico in ragione della necessità di supportare diverse progettualità aziendali. Il Collegio ha, peraltro, più volte riconosciuto l'importanza delle attività ex ante svolte dalla Funzione, che permettono di indirizzare preventivamente i lavori ed i progetti (oltre che documenti e prodotti) sugli aspetti di conformità, attività che sono state inoltre nel tempo valorizzate anche dal punto di vista metodologico, in quanto integrate nel Compliance Risk Assessment ai fini della valutazione dei presìdi.

Il Compliance Plan 2024 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – è stato completato e la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza sul SCI e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di non conformità alle norme del Gruppo Banco BPM.

La Funzione Compliance ha condotto, anche nel corso del 2024, un monitoraggio dei reclami, sia al fine di una rilevazione tempestiva di eventuali anomale pratiche commerciali, sia come fonte informativa utile per avviare verifiche in ottica risk based. Ad esito di tale attività, sia in materia di prestazione dei servizi di investimento (analizzando anche gli atti di citazione e i procedimenti stragiudiziali, come mediazioni o ricorsi all'Arbitro delle Controversie Finanziarie) che in ambito bancario (esaminando altresì gli esposti presentati a Banca d'Italia, gli atti di citazione e i procedimenti stragiudiziali, come mediazioni o ricorsi all'Arbitro Bancario Finanziario) e assicurativo, la Funzione ha formulato un giudizio di sostanziale conformità, non avendo rilevato dalla disamina delle contestazioni pervenute dalla clientela significative carenze organizzative o comportamentali nei processi adottati dalla Banca che richiedano un intervento tempestivo.

Nel precisare che il perimetro societario di riferimento della Funzione (compreso il DPO) è rappresentato da Banco BPM e dalle Società Controllate per le quali è stata esternalizzata l'attività sulla Capogruppo, si rammenta che a partire dal 2023 è stato progressivamente esteso il modello metodologico e operativo alla Funzione Compliance di Banco BPM Vita (anche in qualità di Capogruppo del Gruppo assicurativo), con l'obiettivo di assicurare un modello di controllo integrato. Oltre all'avvenuta attuazione di meccanismi di coordinamento tra le due Funzioni tramite appositi flussi informativi formalizzati in regolamenti interni e in uno specifico protocollo di collaborazione, è stato definito un modello Rulemap integrato per la definizione della tassonomia normativa applicabile alla Controllata in base a quella in uso in Banco BPM. Tale attività ha

consentito la completa integrazione dei processi inerenti ai rischi di non conformità alle norme a cui è esposta Banco BPM Vita, la cui Funzione Compliance ha espresso la propria valutazione del SCI del Gruppo assicurativo (confluita nella Relazione SCI di Gruppo) basandosi sui risultati delle verifiche svolte e sulla conoscenza degli ambiti di operatività aziendale, per quanto di competenza, rappresentandone gli esiti alla Funzione Compliance di Banco BPM. Il modello Rulemap in uso include pertanto le valutazioni della Funzione in ordine ai rischi residui di conformità per ciascun ambito normativo e per ciascuna delle principali Società del Gruppo.

In corso d'anno, la Funzione Compliance ha inoltre portato avanti lo sviluppo di alcune iniziative di specifico interesse, quali: (i) il progetto Compliance Universe, finalizzato al continuo rafforzamento del proprio modello metodologico ed operativo, che, nel corso del 2024, è stato esteso a Banco BPM Invest SGR; (ii) il progetto "Indicatori a distanza" per l'automatizzazione dei flussi di Key Risk Indicators (di seguito anche "KRI") monitorati contestualmente ad una loro revisione, anche con il supporto di una società di consulenza esterna, al fine di verificare la loro completezza e adeguatezza nonché il grado di copertura degli ambiti normativi rispetto al perimetro di controllo. La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale per la revisione dei materiali di supporto con contenuti normativi.

Con riferimento alle specifiche attività del DPO (puntualmente rendicontate nella Relazione annuale della Funzione), il Collegio ha preso atto delle stesse, rilevando che, seppur in aumento, nessuno dei data breach occorsi nel 2024 è stato caratterizzato dalla presenza dei presupposti di obbligatorietà della segnalazione. Con riguardo alle attività di verifica della circolazione delle informazioni in ambito bancario e del tracciamento delle operazioni bancarie (ambito Garante 2), il Collegio ha preso atto che, nel corso del terzo trimestre del 2024, è stata avviata la revisione del sistema di alerting degli accessi anomali con il supporto della Funzione Information Technology e Sicurezza che ne ha pianificato il progressivo rilascio, da concludersi entro il primo semestre del 2025. Considerati i potenziali rischi sottesi a tale delicato profilo, anche alla luce delle recenti vicende che hanno interessato il sistema bancario italiano, il Collegio proseguirà a riservare particolare attenzione alla realizzazione delle attività evolutive in parola, ritenendo che il processo di rivisitazione delineato dovrebbe permettere di ottimizzare il monitoraggio mensile e agevolare, di conseguenza, l'individuazione di comportamenti potenzialmente anomali.

Il Collegio, alla luce di quanto sopra esposto nonché dei riscontri ricevuti in occasione dei periodici incontri con il Responsabile, ha potuto verificare l'adeguatezza dell'attuale assetto quali-quantitativo della Funzione Compliance rispetto alle attività che è chiamata a svolgere, sottolineando comunque l'importanza di garantire attenzione agli interventi di rafforzamento nel continuo della qualità delle risorse alla stessa assegnate;

Funzione Antiriciclaggio (di seguito anche "AML"): il perimetro societario di riferimento della Funzione AML è rappresentato da Banco BPM e dalle Società Controllate per le quali è stata esternalizzata l'attività nonché quelle con le quali è attivo un accordo di collaborazione (Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. – di seguito anche "Banca Aletti Suisse" – e Banco BPM Vita, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo assicurativo) che regola l'obbligo di predisporre e trasmettere alla Funzione di Banco BPM flussi informativi ad hoc, nonché le modalità di reciproco scambio informativo su segnalazioni di operazioni sospette relative a clienti comuni. Tale articolazione permette di assicurare un modello di controllo integrato.

L'attività svolta nel corso del 2024 dalla Funzione AML, dal 2022 posta a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, ha riguardato, tra l'altro: (i) con riferimento al sistema sanzionatorio internazionale, gli aspetti applicativi connessi (a) all'adozione di provvedimenti da parte delle Autorità competenti correlati al contesto socio-economico e geopolitico, influenzato dai conflitti ancora in corso in Ucraina e Medioriente, (b) al consolidamento dei presìdi e all'aggiornamento del framework normativo e di governance interno, nonché (c) all'intensificazione dei flussi informativi verso gli Organi Aziendali; (ii) l'esecuzione di un piano di adeguamento della normativa interna in ragione delle novità legislative e regolamentari intervenute in materia (tra le quali l'introduzione dell'obbligo di nomina dell'Esponente Responsabile per l'Antiriciclaggio, evidenziando la nomina intervenuta in Banca Aletti S.p.A. – di seguito anche "Banca Aletti" -, Aletti Fiduciaria S.p.A. – di seguito anche "Aletti Fiduciaria" - e Banco BPM Invest SGR); (iii) il continuo confronto con le altre FAC, sia attraverso il contributo fornito nella predisposizione del Tableau de Bord integrato, che in termini di efficientamento delle sinergie di tipo operativo che nascono dalle attività di rispettiva competenza, nonché in relazione agli esiti di specifici interventi di verifica; (iv) la proficua interlocuzione con le Direzioni Territoriali della Banca e con le rispettive Strutture Controlli, resa sempre più incisiva anche grazie a specifici incontri del Coordinamento Controlli (un tavolo di lavoro coordinato dal Condirettore Generale - Chief Business Officer), iniziative volte al continuo affinamento di un modello di diffusa conoscenza e consapevolezza dei rischi connessi all'utilizzo del sistema finanziario con finalità di riciclaggio o finanziamento del terrorismo; (v) le diverse iniziative di formazione, tutoring e confronto, molte delle quali gestite direttamente dalla Funzione, rivolte alla Rete Commerciale così come alle risorse di Sede Centrale nonché le specifiche sessioni rivolte agli Organi Sociali (come board induction rivolte a tutti o percorsi formativi dedicati agli Esponenti Responsabili di recente nomina), unitamente ai percorsi formativi specialistici fruiti dalle risorse della Funzione, anche finalizzati al conseguimento di certificazioni ACAMS; (vi) le attività ordinarie, fra le quali i monitoraggi sull'adeguata verifica e la profilatura della clientela, la conservazione dei dati, il processo di individuazione e segnalazione delle operazioni sospette, le sanzioni finanziarie internazionali antiterrorismo; (vii) l'attività di

validazione della normativa interna, di analisi delle evoluzioni normative e regolamentari in materia (richiamando in particolare la gap analysis sulle "Disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo" del 26 marzo 2019, così come aggiornate dal Provvedimento in materia emanato da Banca d'Italia in data 27 novembre 2024, recepito nel Regolamento di Gruppo in materia nel mese di settembre 2024), di assistenza, consulenza e rilascio di pareri in ambito di processo del credito; (viii) le iniziative di natura progettuale avviate dalla Funzione con il fine di ottimizzare il framework AML con un approccio che integri le esigenze di conformità, innovazione tecnologica ed efficienza del modello AML. Nel corso del 2024 sono proseguite le progettualità strategiche coordinate dalla Funzione Antiriciclaggio in materia di: (i) processo di autovalutazione; (ii) transaction monitoring evoluto; (iii) adeguamento alla normativa regolamentare; (iv) modulo KYC; (v) titolare effettivo. Il Collegio ne ha monitorato lo sviluppo, attesa la relativa significatività ai fini dell'ulteriore rafforzamento dei presìdi e dei processi di controllo in ambito antiriciclaggio, anche in considerazione dell'attenzione riservata dalle Autorità di Vigilanza ad alcune delle tematiche selezionate.

Al riguardo, nel richiamare le risultanze delle recenti attività ispettive condotte da Banca d'Italia (meglio dettagliate nella Relazione sulla gestione consolidata), il Collegio Sindacale dà atto di aver monitorato l'attuazione dei rispettivi Piani di interventi correttivi delineati, riservandosi di accertare, nell'ambito dell'informativa periodica presentata dalla Funzione, lo stato di avanzamento delle attività e il rispetto delle tempistiche definite. In termini generali, l'Organo di Controllo ha sollecitato la Funzione AML a cogliere dalle evidenze emerse dagli interventi ispettivi, così come dalle attività di verifica dirette o condotte da altre FAC, gli elementi utili per esplorare ulteriori e sempre più efficaci iniziative di affinamento del modello AML di Gruppo.

Il Piano AML 2024 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – è stato completato, sono proseguiti i monitoraggi nel continuo e la Funzione ha potuto esprimere un giudizio di sostanziale adeguatezza sul SCI e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo.

Ciò risulta confermato dagli esiti dell'esercizio di autovalutazione condotto al riguardo e che in corso d'anno è stato ulteriormente affinato, in conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza in materia nonché allineato alle più recenti Linee Guida dell'Autorità Bancaria Europea (di seguito anche "EBA"). In proposito, si evidenzia che gli esiti dell'autovalutazione, sia su Banco BPM (considerando le linee di business Retail, Corporate, Istituzionali, oltre agli elementi di rischio Assicurativo – come richiesto da IVASS – e OFAC) sia a livello di Gruppo (secondo un perimetro che per l'esercizio in esame comprende Banco BPM Invest SGR e il Gruppo assicurativo) confermano un rischio residuo "basso".

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Dato atto del consolidamento della struttura organizzativa della Funzione Antiriciclaggio nel corso degli ultimi anni, tenuto anche conto di alcuni avvicendamenti in ruoli di responsabilità intervenuti nel 2024, il Collegio ha potuto riscontrare la previsione di un effort adeguato, pur ribadendo l'importanza di proseguire nel percorso di aggiornamento delle competenze del relativo personale, comunque già pianificato;

Funzione di controllo e gestione dei rischi (esclusa la Funzione Validazione Interna): si rammenta preliminarmente che: (i) il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato con decorrenza 1° gennaio 2023 l'istituzione del CRO, posto a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, al fine di rafforzare l'area che si occupa del controllo dei rischi in considerazione dell'ampliamento delle attività attribuite/da attribuire alla stessa, in particolare nell'ambito del rischio di credito, anche in riscontro alle aspettative della Vigilanza; (ii) a seguito della predetta modifica organizzativa, spetta al CRO e alle Funzioni che lo supportano presidiare, a livello di Gruppo e in modo integrato, i processi di governo dei rischi (tramite la funzione Enterprise Risk Management, di seguito anche "ERM"), di sviluppo e misurazione dei rischi (tramite la funzione Risk Models e Methodologies, di seguito anche "RMM") e di convalida (tramite la Funzione Validazione Interna, oggetto di separata trattazione) dei modelli interni di misurazione dei rischi. Con riferimento all'attività svolta dalle Società Controllate operanti nel settore assicurativo si precisa che è presente una funzione di controllo dei rischi che dipende funzionalmente dal CRO di Capogruppo e dalle Funzioni che lo supportano. Nel corso del 2023, la Banca ha inoltre rafforzato l'articolazione organizzativa delle Funzioni ERM e RMM, individuando le ulteriori unità a riporto di queste ultime, nel rispetto degli ambiti di attività di ciascuna e in recepimento delle indicazioni formulate da BCE nonché delle più recenti Disposizioni di Vigilanza in materia di gestione dei rischi.

Nel corso del 2024 e fino ai primi mesi del 2025 l'Area CRO è stata interessata da importanti avvicendamenti nei ruoli, anche a seguito del passaggio in quiescenza del Responsabile, con la nomina, secondo il processo già descritto: (i) nel mese di luglio 2024, di un nuovo Responsabile della funzione RMM, individuato in una risorsa interna; (ii) a fine novembre 2024, con decorrenza dal 1° dicembre 2024, del Chief Risk Officer, valorizzando l'esperienza di una risorsa interna; (iii) a febbraio 2025, di un nuovo Responsabile della funzione ERM, con l'assunzione di una risorsa esterna.

Per quanto attiene alle attività svolte nel corso dell'esercizio in esame, si dà atto che il Collegio Sindacale ha esaminato, tra l'altro, le informative relative alla definizione del RAF e il relativo report di monitoraggio trimestrale (Risk Appetite Monitoring), nonché il Modello e l'Informativa al Pubblico (Pillar III).

Con riferimento all'ulteriore reportistica contenente informazioni sul SCI, nel corso del 2024 il Collegio Sindacale, ad esito dell'esame delle valutazioni di adeguatezza della dotazione di capitale di Gruppo (di seguito anche "ICAAP") e della funzionalità complessiva del processo interno e del sistema di gestione dei rischi di liquidità (di seguito anche "ILAAP"), relative all'esercizio 2023, ha riscontrato per entrambi i processi che, nel rispetto delle disposizioni normative in materia, le principali indicazioni formulate da BCE, in termini di aspettative nonché ad esito di una specifica attività ispettiva in ambito ICAAP, o dalle FAC sono state considerate e/o ricomprese in idonei piani di azione, in particolare valutando gli impatti dei driver climatici e del rischio assicurativo sul profilo di rischio del Gruppo.

Con riguardo all'esercizio 2024 il Collegio Sindacale ha preso atto, alla data della presente Relazione, sia del framework definito per i due processi sia delle relative valutazioni, i cui Package sono stati predisposti secondo la nuova scadenza, fissata dall'Autorità di Vigilanza, al 15 marzo 2025. In merito il Collegio ha potuto riscontrare un ulteriore irrobustimento sia della governance, anche in ottica di risoluzione dei profili di miglioramento segnalati dalla Vigilanza ad esito dell'attività sopra citata, sia di aspetti di processo e metodologia, nonché a livello di conglomerato finanziario e di integrazione dei rischi climatici e ambientali. È stato inoltre svolto un self assessment qualitativo per entrambi i processi con esito (secondo la tassonomia standard BCE) "Mostly Adequate", tenendo conto delle indicazioni delle FAC, di quelle di BCE (anche relative ad una più recente attività ispettiva in ambito ILAAP) e predisponendo due Action Plan per il 2025, che saranno oggetto di monitoraggio e rendicontazione almeno trimestrale. Con particolare riferimento all'operatività della funzione RMM, nel corso del 2024:

  • gran parte della capacity è stata impiegata per attività evolutive e di adeguamento dei modelli interni, pianificate nell'ambito di specifiche progettualità, come ad esempio: (i) il progetto "NAA-2021" relativo a modifiche materiali ai modelli interni di calcolo dei parametri di rischio di credito; (ii) il progetto "NAA-2022" dedicato all'implementazione dell'approccio Slotting Criteria per la valutazione della rischiosità dei finanziamenti specializzati; (iii) il progetto "NAA-2024" finalizzato alla presentazione di un pre-application package inerente ai nuovi modelli di stima e calibrazione del fattore di conversione; (iv) il progetto "NAA-2025" per i modelli di PD e LGD dei segmenti Corporate;
  • sono state svolte le attività utili all'esecuzione di esercizi regolamentari, come ad esempio il c.d. "Joint Liquidity Exercise" in ambito rischio di liquidità e funding, nonché alla preparazione di nuovi adempimenti segnalatori;
  • sempre in ambito regolamentare, la funzione è stata impegnata: (i) a supportare i team ispettivi di BCE nelle attività di verifica on site, ad esempio in tema di "Climate and environmental risks", "Liquidity e funding risk" e "IFRS9 - Portafoglio Retail"; (ii)

nell'implementazione delle azioni di rimedio necessarie ad adempiere alle richieste formulate dall'Autorità di Vigilanza ad esito di attività ispettive o tramite iniziative dedicate (quali, ad esempio, gli esercizi "Cyber Resilience Stress test" e "One-off Fit-for-55 Climate Risk").

L'Organo di Controllo ha vigilato su tutte le citate attività di miglioramento dei modelli sviluppati ai fini regolamentari, volte a garantirne la funzionalità e la puntuale applicazione all'interno del Gruppo, apprezzando altresì la prosecuzione delle attività di models inventory e model risk management anche con riferimento ai modelli utilizzati a fini gestionali.

Per quanto riguarda la funzione ERM, nel corso del 2024 la stessa:

  • ha curato processi trasversali come la Risk Identification, il rafforzamento e l'aggiornamento del RAF e l'elaborazione dell'Informativa al pubblico (Pillar III);
  • ha completato le principali attività pianificate che hanno consentito, in ottica di miglioramento continuo, di rafforzare i presìdi di controllo e contenimento dei rischi in modalità ex ante ed ex post. Si segnalano importanti miglioramenti nei modelli e nei processi di misurazione e monitoraggio dei rischi, in particolare di credito, in ambito servizi di investimento, ICT e di sicurezza e sulla qualità dei dati;
  • ha curato le attività di integrazione, indirizzo, controllo e gestione del rischio per le Società Controllate operanti nel settore assicurativo, mediante l'affinamento di processi e strumenti, quali la Risk Identification e la Risk Map, propedeutici alla predisposizione del RAF 2024, nonché lo sviluppo del reporting, oltre a supportare interventi specifici in materia di capitale e liquidità, unitamente alle interlocuzioni con la competente Autorità di Vigilanza;
  • ha curato la definizione del Piano Assicurativo annuale e la gestione dei rinnovi delle polizze assicurative;
  • ha portato avanti le attività propedeutiche alla risoluzione dei requisiti indicati da BCE ad esito di attività ispettive, come ad esempio in relazione allo SREP o all'ispezione in materia di capital adequacy;
  • ha fornito supporto ai team ispettivi di BCE nelle attività di verifica on site (ad esempio in materia di "Climate and environmental risks" e in tema "IFRS9 - Portafoglio Retail");
  • è stata in particolare coinvolta in attività/esercizi regolamentari (come "One-off Fit-for-55 Climate Risk", "EIOPA 2024 Stress Test", "Leverage Transaction self assessment", "Targeted Review in materia RDARR" nonché in preparazione dell'"EU-wide EBA Stress Test 2025");
  • ha assicurato il coordinamento delle attività volte al rafforzamento della cultura del rischio in linea con le aspettative di Vigilanza.

Il particolare contesto macroeconomico degli ultimi anni e, più di recente, geopolitico con cui la Banca si è dovuta confrontare ha reso, a parere del Collegio, di sensibile rilevanza, soprattutto in chiave strategica, le iniziative e le attività di previsione e monitoraggio nel continuo delle

dinamiche patrimoniali ed economiche, di capitale e di liquidità condotte e sviluppate dalle Funzioni dell'Area CRO, relativamente alle quali l'Organo di Controllo ha raccomandato venga prestata costante attenzione anche in ottica di dimensionamento quali-quantitativo a supporto di una sana, prudente e sostenibile gestione della Banca;

Funzione Validazione Interna (di seguito anche "IVU"): posta a diretto riporto del CRO, la terzietà e l'autonomia di IVU sono assicurate sia dall'indipendenza della stessa dalle Strutture deputate allo sviluppo dei modelli e all'integrazione dei rischi sia dall'accesso diretto agli Organi Aziendali. Dal punto di vista dell'articolazione della Funzione si segnala in corso d'anno l'avvicendamento nel ruolo del Responsabile (individuato in una risorsa interna alla stessa Funzione, già Responsabile di una struttura di terzo livello), per la cui nomina il Collegio Sindacale ha supervisionato il processo di selezione, esprimendo altresì uno specifico parere in conformità alla normativa regolamentare e interna, nonché alle previsioni statutarie in argomento. Per quanto riguarda il dimensionamento quantitativo (poste le skills correlate alla relativa mission che assicurano già un livello professionale qualitativamente alto), la struttura è valutata adeguata rispetto alle attività pianificate (come accertato dal Collegio anche mediante confronto diretto con il Responsabile), nella consapevolezza: (i) della necessità di un'appropriata prioritizzazione delle attività, (ii) dell'attività di continuo recruiting con la collaborazione della Funzione Risorse Umane, nonché (iii) della possibilità di ricorrere al supporto di consulenze specialistiche esterne su specifiche attività e analisi.

Il perimetro di riferimento delle attività di IVU comprende tutti i modelli utilizzati all'interno del Gruppo per la misurazione dei rischi sia con finalità regolamentare che gestionale, coinvolgendo in particolare Banco BPM e le Società Controllate che hanno esternalizzato l'attività di convalida interna alla stessa Funzione. Sino al 2024 questo perimetro non ha formalmente incluso le Società Controllate del Gruppo assicurativo, che saranno tuttavia interessate, nel corso del 2025, sulla base della pianificazione recentemente approvata, da attività di verifica da parte di IVU in merito al processo ORSA e a quello di stima delle riserve.

A seguito delle verifiche condotte nel 2024, secondo il Piano delle attività approvato – come modificato ad esito della revisione infrannuale – e nel complesso completato (per le attività previste in emissione nel corso dello stesso anno), la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza in merito ai modelli ed ai processi utilizzati dal Gruppo nella gestione dei rischi a cui è esposto, pur in presenza di alcuni interventi evolutivi richiesti e indirizzati mediante la previsione di idonee azioni di rimedio. Nel merito, oltre allo svolgimento delle attività di analisi e di backtesting di carattere ricorrente, IVU ha posto in essere specifiche verifiche con riferimento: (i) alla modellistica utilizzata per la quantificazione dei rischi di Primo Pilastro, con particolare riguardo al rischio di credito (con la finalizzazione dei controlli sui nuovi modelli EAD, sul passaggio in produzione

dei modelli NAA e sulla proposta di modifica ex ante al modello LGD default con riferimento ai crediti di firma, oltre all'esecuzione di un assessment specifico sulle modifiche relative all'entrata in vigore della nuova disciplina ex Regolamento (UE) 2024/1623 o "CRR 3") e al rischio di mercato (con le ultime attività di verifica relative alla scissione parziale di Banca Akros S.p.A. e con la verifica di adeguatezza del calcolo del Sensitivities based Method, in ambito Fundamental Review of the Trading Book, attualmente utilizzato per finalità di reporting); (ii) ai modelli utilizzati a fini gestionali, soprattutto in ambito rischio di credito (con la conduzione di attività di backtesting con riferimento ai parametri di rischio applicati in Suite IFRS9 e all'approccio gone automatizzato, oltre ad attività di validazione preventiva dei nuovi modelli satellite PD e della proposta di rating climate) e tasso (con la revisione del modello Non Maturing Products associato alle poste a vista ed utilizzato esclusivamente ai fini della stima del rischio di tasso del Banking Book).

La Funzione ha inoltre effettuato le attività di verifica sui Package ICAAP e ILAAP nel corso del primo trimestre del 2025, con particolare riferimento alle metodologie utilizzate per la quantificazione dei rischi, esprimendo un giudizio di sostanziale coerenza, in continuità con quello rilasciato all'inizio del 2024 sui Packages approvati lo scorso anno. Nell'ambito della normativa MiFID II, IVU ha coordinato le attività per la predisposizione delle Relazioni annuali di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob, previa valutazione delle Funzioni Audit e Compliance, che per l'anno 2024 hanno riguardato sia Banco BPM (per l'attività in conto proprio) sia Banca Akros (per l'attività in conto terzi). L'esisto delle valutazioni è risultato adeguato per entrambe le Relazioni.

Tutte le indicazioni e le richieste di intervento elaborate dalla Funzione sono state prese in carico dalle Strutture deputate alla realizzazione delle azioni correttive e vengono dalla stessa attentamente monitorate, non rilevando in corso d'anno un incremento del numero complessivo dei rilievi aperti, principalmente riconducibili all'ambito rischio di credito in ragione degli interventi eseguiti sui modelli, anche su richiesta dell'Autorità di Vigilanza.

Il Collegio, nel riconoscere la specifica importanza delle verifiche e delle analisi svolte dalla Funzione IVU (spesso impattata dalla necessità di condurre attività mirate, anche non pianificate, finalizzate alla verifica dell'adeguatezza di specifici processi volti alla valutazione dei rischi, alla luce di istanze formulate dalla Vigilanza, dagli Organi Aziendali o dalle stesse Strutture interne nell'ambito di appositi tavoli di lavoro), ha richiamato le Funzioni di sviluppo e di business a che venga sempre garantito alla stessa idoneo lasso temporale per la realizzazione dei puntuali controlli attesi in relazione, in particolare, alle evoluzioni modellistiche;

Funzione Audit: a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, la Funzione Audit copre l'intero perimetro delle Società del Gruppo secondo il modello di governance che ha accentrato su Banco BPM l'attività di revisione interna per tutte le Società Controllate, fatta eccezione per Banca Aletti

Suisse e Banco BPM Vita (con le sue Controllate) che sono dotate di autonome funzioni di revisione interna comunque integrate sotto la direzione, il controllo e il coordinamento di quella di Capogruppo.

La Funzione Audit verifica il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, portando all'attenzione degli Organi competenti i possibili miglioramenti al processo di gestione degli stessi. Oltre a sviluppare un Piano di audit definito attraverso un approccio risk based e process driven, incentrato sull'identificazione dei principali fattori di rischio (e rischi emergenti) ai quali il Gruppo risulta o potrebbe risultare esposto, la Funzione Audit prende in considerazione i cambiamenti organizzativi significativi, le principali operazioni societarie, le ispezioni sulla Rete Commerciale e gli accertamenti su irregolarità operative e frodi esterne, ed anche nel corso del 2024 ha valutato nel continuo la tenuta complessiva del Sistema dei Controlli Interni Integrato di Gruppo.

La Funzione ha operato avvalendosi di risorse adeguate in termini di dimensionamento quantitativo, opportunamente presidiato con il supporto della Funzione Risorse Umane e con idonei processi di sostituzione per far fronte al fisiologico turn over. Il Collegio osserva peraltro che, in ottica prospettica, anche per effetto del recente accordo concluso dalla Banca per l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, potrebbero manifestarsi esigenze specifiche circa il dimensionamento della Funzione per: (i) finalizzare il Piano pluriennale delle attività e (ii) assicurare, sotto un profilo qualitativo, l'intervento in specifici ambiti (ad esempio, processi del credito), anche in relazione a richieste dell'Autorità di Vigilanza. Il Collegio avrà pertanto cura di vigilare affinché l'organico della Funzione venga adeguatamente rimodulato, sia in termini quantitativi che sotto profili qualitativi, con tempistiche congrue ad assicurare la completa realizzazione delle attività programmate in perimetro.

La Funzione Audit ha svolto le attività definite nel Piano 2024 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – analizzando i processi di governo, controllo e gestione del rischio, commerciale, finanza, credito, supporto, ICT e assicurativo ed eseguendo gli interventi ispettivi sulla Rete anche on site. Contestualmente ha proseguito le attività evolutive del Sistema dei Controlli a Distanza, nell'assunto, condiviso dal Collegio, che l'implementazione di avanzati framework di controlli, con leva sulle nuove tecnologie e strumentazioni per l'analisi/elaborazione dei dati, sia alla base di una sempre maggiore efficacia e capacità predittiva dello stesso. In tale contesto si inserisce anche l'attivazione (da fine 2022) della procedura GRC (Governance, Risk & Compliance), piattaforma applicativa integrata che garantisce un approccio industriale alla raccolta e condivisione del patrimonio informativo di ciascuna FAC e l'automatizzazione di diverse reportistiche, tra cui in particolare il Tableau de Bord integrato.

La Funzione Audit sovrintende altresì al Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni (di seguito anche "SISV", noto come "whistleblowing"), in merito al quale sono stati consolidati i presìdi di

garanzia dell'anonimato e aggiornata la normativa interna di riferimento, quest'ultima al fine di recepire le novità introdotte dal D.Lgs. n. 24/2023 e, in particolare, le segnalazioni da parte di terzi, estendendo contestualmente il sistema alle Società Controllate che operano nel settore assicurativo sotto il presidio della Funzione Audit di Banco BPM Vita. Il Responsabile SISV, nominato dal Consiglio di Amministrazione, è il Responsabile della Funzione Audit, al quale compete la ricezione, l'esame e la valutazione delle segnalazioni, nonché la rendicontazione annuale in merito al funzionamento del sistema di whistleblowing e alle segnalazioni delle violazioni ricevute dall'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 e/o dalle Funzioni di Controllo delle Società estere del Gruppo, ai sensi del "Regolamento in materia di Anticorruzione" adottato da Banco BPM. Al riguardo il Collegio, anche tenuto conto dell'irrilevante numero delle segnalazioni pervenute negli ultimi anni, ha rinnovato la raccomandazione ad attuare specifici interventi conoscitivi e formativi, volti ad incentivarne l'utilizzo quale importante strumento di prevenzione di condotte illecite.

Ciò evidenziato, in un contesto di verifiche e approfondimenti svolti nel continuo sui processi core in una logica risk based, il 2024 è stato ancora caratterizzato da un particolare impegno profuso dalla Funzione Audit per lo svolgimento di attività volte ad accertare l'efficacia delle iniziative adottate dal Gruppo per la realizzazione degli interventi previsti nei Remedial Action Plan via via approvati dal Consiglio di Amministrazione ad esito di processi ispettivi (in termini di certificazione delle azioni correttive e di conduzione di verifiche mirate previste dai Piani stessi), oltreché ad evadere specifiche richieste formulate dalla Vigilanza nell'ambito o ad esito degli stessi processi. Il Collegio ritiene che anche tali attività costituiscano ovviamente occasione per indagare la solidità dei processi della Banca e, conseguentemente, per poter opportunamente indirizzare eventuali ulteriori indagini.

Il Collegio ha potuto apprezzare inoltre: (i) l'attività di coordinamento delle FAC svolta dalla Funzione, anche in relazione alla metodologia di valutazione dei gap e alla promozione di una maggiore integrazione ed omogeneizzazione delle rendicontazioni delle stesse Funzioni, oltre che all'individuazione di aree di possibile sinergia con le altre FAC, consentendo di efficientare le attività rispetto alle risorse disponibili, fermo restando il rispetto dell'indipendenza delle Funzioni stesse; (ii) l'impegno profuso non solo nelle citate attività di certificazione connesse ai Piani di rimedio post ispezione (ivi incluse le attività finalizzate al rilascio delle assurance sui Piani stessi prima dell'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione) ma anche nel monitoraggio assicurato nel continuo sulla risoluzione delle criticità elevate dalla Vigilanza (e nel relativo reporting agli Organi).

In qualità di destinatario di una puntuale rendicontazione periodica delle attività poste in essere e di un numero significativo di audit report, l'Organo di Controllo ha potuto rilevare la costante attenzione mantenuta dalla Funzione Audit: (i) sui processi creditizi, anche (oltre a quanto già

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riferito) con riferimento alle evoluzioni della modellistica interna e delle progettualità inerenti all'adeguamento a disposizioni normative e al rafforzamento del Sistema dei Controlli per specifici ambiti operativi (come, ad esempio, il processo di concessione dei finanziamenti a privati o le operazioni con leva finanziaria), rilevando che le attività di verifica sono state sovente svolte mediante credit file review e nell'ambito degli accertamenti necessari alla certificazione di chiusura delle azioni di rimedio individuate ad esito di interventi ispettivi; (ii) in area Finanza e Mercati (ad esempio in tema di classificazione e profilazione degli strumenti finanziari e dei prodotti d'investimento); (iii) in ambito Governance, soprattutto su processi primari per la Banca, quali ad esempio ICAAP/ILAAP e RAF nonché quelli attinenti al presidio dei rischi ICT e di sicurezza.

Con specifico riferimento alla Rete Commerciale, il Collegio – oltre a partecipare tramite un Sindaco designato a taluni exit meeting, organizzati a conclusione delle verifiche effettuate – ha esaminato periodicamente gli esiti sia delle ispezioni sia degli accertamenti, questi ultimi volti ad approfondire comportamenti anomali (anche di natura fraudolenta) dei dipendenti. Al riguardo, è emersa una situazione di sufficiente conformità operativa, pur in presenza di aree di miglioramento, soprattutto, per il periodo in esame, in ambito Servizi di Investimento, per le quali la Funzione Audit ha proattivamente attivato un confronto con le competenti Funzioni aziendali per possibili affinamenti a livello di processo.

Nel ricordare che il modello adottato dalla Banca prevede controlli di primo livello seconda istanza radicati sulle Strutture di Rete, articolato sulle figure dei Referenti Controlli presso le unità operative e sulle Strutture Controlli presso le Direzioni Territoriali, anche alla luce degli esiti delle verifiche e degli accertamenti condotti dalla Funzione Audit, il Collegio ha rinnovato la raccomandazione di prestare specifica attenzione alla sostanzialità dei controlli agiti al primo livello. In tale contesto, l'Organo di Controllo ritiene opportuno rimarcare come permanga fondamentale un'adeguata diffusione – anche da parte dei Vertici della Banca – della cultura del rischio, in particolare sulla Rete Commerciale, in una logica di continuo rafforzamento dei presìdi che possono apportare benefici al business, promuovendo l'adozione di comportamenti conformi anche sulla scorta di strumenti che dovrebbero esercitare una funzione di deterrenza (come, ad esempio, il SISV). Il Collegio dà inoltre atto di aver potuto apprezzare le iniziative di sensibilizzazione assunte dall'Area Commerciale con il coinvolgimento di un'ampia platea di operatori della Rete per diffondere un corretto approccio all'operatività, nel rispetto di regole, procedure e controlli conformi con le normative interne ed esterne e con le strategie aziendali.

Più in dettaglio, si dà atto che, in ottica di promozione della diffusione di una solida cultura del rischio, nel corso del 2024 è stato promosso un complessivo assessment in argomento che ha coinvolto un'ampia parte del personale mediante la somministrazione di una survey focalizzata sulla valutazione del rischio percepito e sull'espressione di un giudizio su dimensioni del fenomeno

rilevanti anche per la Vigilanza (in linea con le aspettative espresse da BCE nella "Draft guide on governance and risk culture", pubblicata nell'ambito di un processo di consultazione realizzato nel corso del 2024). I risultati ottenuti hanno evidenziato una diffusa attenzione alle tematiche relative alla cultura del rischio e hanno permesso alla Banca di individuare alcune iniziative finalizzate al relativo ulteriore rafforzamento, tra le quali ad esempio quelle in ambito formativo, volte ad assicurare lo sviluppo e l'aggiornamento delle competenze di tutto il personale, secondo un piano che sarà sviluppato nel corso del 2025. Il Collegio Sindacale ha supervisionato tale processo, anche partecipando attivamente, per il tramite del Presidente, ad uno degli incontri con le Direzioni Territoriali della Rete Commerciale.

Per quanto attiene agli accertamenti di anomalie comportamentali, il Collegio ha constatato che, al ricorrere dei presupposti, sono stati adottati dalla Banca gli opportuni provvedimenti disciplinari, ricevendo periodici aggiornamenti in argomento dalla Funzione Risorse Umane.

Ad esito delle attività complessivamente svolte nel corso del 2024 e dei follow up condotti su quelle completate in periodi precedenti, la Funzione Audit ha concluso – per il proprio perimetro di competenza – che non sono emersi elementi che possano far ritenere che il SCI non sia nel complesso sostanzialmente adeguato alle necessità del Gruppo. Benché non siano emerse significative irregolarità, la Funzione Audit ha comunque rilevato la presenza di alcuni gap (la risoluzione dei quali è monitorata nel continuo, anche mediante interventi di follow up), la cui tempestiva sistemazione è necessaria al fine di una corretta mitigazione dei rischi cui il Gruppo potrebbe risultare esposto.

Per offrire una rappresentazione completa del SCI è opportuno precisare che, per quanto riguarda la variabile fiscale, il Gruppo ha delineato in apposita normativa interna i propri obiettivi e princìpi (di integrità e trasparenza) nonché la propria propensione al rischio. In proposito, al fine di conseguire gli obiettivi definiti e assicurare una gestione fiscale allineata con la propria propensione al rischio, il Gruppo si impegna a promuovere e mantenere, come parte integrante del proprio SCI, un adeguato sistema di controllo a presidio del rischio fiscale attraverso il disegno e l'implementazione di un efficace Tax Control Framework (di seguito anche "TCF"). Il TCF è inteso come l'insieme di strumenti, strutture organizzative, norme e regole aziendali volti a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi fiscali, una conduzione del Gruppo tale da minimizzare il rischio di operare in violazione di norme di natura tributaria, ovvero in contrasto con i princìpi o con le finalità dell'ordinamento. Il TCF si applica a Banco BPM e alle Società Controllate che l'hanno adottato (allo stato, Banca Aletti, Banca Akros e Aletti Fiduciaria).

La Banca ha pertanto individuato un Tax Risk Manager che coordina le attività per la gestione del rischio fiscale secondo una Risk & Control Matrix, svolgendo verifiche ex ante ed ex post (predisponendo un Piano annuale) di cui ne rendiconta le risultanze, contribuendo anche al sistema

di monitoraggio dei gap (Tableau de Bord integrato) e relazionandosi con la Funzione Compliance in un'ottica di tax risk assessment continuativo.

Per il 2024 il Collegio dà atto che sono state completate tutte le verifiche programmate nell'ambito del TCF e del protocollo di collaborazione con la Funzione Compliance, evidenziando una situazione di sostanziale adeguatezza per i processi indagati.

In considerazione delle modifiche intervenute nell'articolazione del Gruppo, il Collegio Sindacale ha rinnovato la raccomandazione di estendere il perimetro del TCF alle altre Società Controllate (in particolare a quelle del comparto assicurativo), al fine di attuare una gestione integrata anche del rischio fiscale. Tale indicazione risulta altresì in linea con la determinazione assunta dal Consiglio di Amministrazione il 16 aprile 2024 circa l'avvio del percorso di adesione di Banco BPM al regime di adempimento collaborativo o di "Cooperative compliance", istituito dal D.Lgs. n. 128/2015, come modificato dal D.Lgs. n. 221/2023. In merito si dà atto che nel corso dell'anno sono state svolte alcune attività propedeutiche alla definizione dei presìdi necessari per assolvere agli impegni di collaborazione e trasparenza nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria che deriveranno dal regime in parola.

Ad integrazione di quanto sin qui rappresentato con riferimento alle singole Funzioni di Controllo, il Collegio si riserva di proseguire nel monitoraggio dell'evoluzione dell'assetto organizzativo, del dimensionamento quali-quantitativo, oltre che nella relativa indipendenza delle stesse.

Nell'ambito della propria più ampia supervisione del SCI, l'Organo di Controllo ha inoltre esaminato la "Valutazione di sintesi del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banco BPM", predisposta dalla Funzione Audit con riferimento al primo e al secondo semestre 2024, al fine di accertare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle diverse componenti che caratterizzano tale Sistema, tenendo conto delle valutazioni espresse in corso d'anno nonché di quelle formulate dalle altre FAC e dalle Funzioni di Controllo delle Società Controllate (in perimetro) che operano nel settore assicurativo. Nelle due Relazioni relative all'anno in esame la Funzione Audit dà atto che le attività svolte dalle FAC nel periodo di riferimento e i follow up su quelle svolte nei periodi precedenti non hanno fatto emergere elementi che possano far ritenere che il SCI non sia nel complesso sostanzialmente adeguato alle necessità del Gruppo. Nel prendere atto del giudizio finale, il Collegio Sindacale ha condiviso le azioni di intervento sulle aree di miglioramento individuate, peraltro riconducibili agli esiti delle verifiche condotte e portate all'attenzione dello stesso in corso d'anno. Con riferimento più in generale alla gestione delle azioni di rimedio, si riscontra un incremento dei processi aventi valutazione "Alta" rispetto a dicembre 2023, unitamente ad un aumento dello stock dei gap aperti (in particolare delle Autorità di Vigilanza per effetto della conclusione di alcune ispezioni). Si precisa che il Collegio Sindacale ha vigilato nel continuo sulla ragionevolezza delle azioni di rimedio definite a fronte dei gap di maggiore severità e sulle relative tempistiche di attuazione,

nonché, tramite le FAC, sulla loro efficacia, chiedendo, ove ritenuto opportuno, aggiornamenti sull'implementazione di specifiche attività, anche con il coinvolgimento diretto delle Strutture owner degli interventi. L'Organo di Controllo dà atto di aver comunque sollecitato una maggiore responsabilizzazione delle stesse strutture e una crescente incisività delle FAC nel promuovere la chiusura dei rilievi, anche per quelli che prevedono azioni di rimedio con un livello di urgenza "Basso" o "Medio". In tal senso ha apprezzato sia la prassi di convocare in seno al Comitato di Coordinamento Sistema dei Controlli Interni di Gruppo le Strutture owner di rilievi ripianificati o caratterizzati da aging elevato per discutere le motivazioni sottese ai ritardi sia la previsione di uno specifico Key Performance Indicator nel sistema incentivante.

Il Collegio ha comunque raccomandato che le FAC continuino ad impegnarsi in un costruttivo e sfidante confronto con le altre Strutture manageriali della Banca, rendendo sempre più effettiva la loro autorevolezza nell'analisi delle diverse fattispecie oggetto di esame.

Nell'ambito dell'assetto del SCI, si evidenzia il collegamento funzionale ed informativo tra il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza di Banco BPM, istituito ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che un Sindaco è componente dell'Organismo medesimo. In questo contesto il Collegio ha preso atto dell'adeguatezza ed efficacia del Modello Organizzativo adottato ai sensi della normativa di riferimento (aggiornato nel corso del 2024 per recepire le novità normative intervenute), nonché dell'assenza di segnalazioni (tra quelle pervenute) attinenti alla sua violazione per l'esercizio in esame, come attestato nella Relazione annuale dell'Organismo, illustrata dal suo Presidente nell'incontro tenutosi in data 4 marzo 2025.

Tra le attività espletate nel corso dell'esercizio 2024, anche al fine di operare in stretto raccordo e favorire il confronto nell'ambito del Sistema dei Controlli della Banca e del Gruppo, ai sensi dell'articolo 151, comma 2, del TUF e delle Disposizioni di Vigilanza, il Collegio ha mantenuto un periodico scambio di flussi informativi con gli Organi di Controllo delle principali Società del Gruppo (Banca Aletti, Banca Akros, Banco BPM Invest SGR e Banco BPM Vita), ricevendo aggiornamenti anche in merito alle Società da queste controllate. Tale iniziativa è stata agevolata anche dal fatto che il Presidente del Collegio e due componenti effettivi ricoprono cariche anche nei Collegi delle altre due Banche, della Società di gestione del risparmio e delle due Imprese di Assicurazione con sede in Italia, appartenenti al Gruppo. Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle predette Società Controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle FAC della Capogruppo, in particolare Audit, Rischi, Compliance e Antiriciclaggio, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione.

Sempre mantenendo l'attenzione sul SCI, è opportuno richiamare gli "Orientamenti in materia di governance interna ai sensi della direttiva (UE) 2019/2034" (EBA/GL/2021/14) pubblicate dall'EBA il 22 novembre 2021, unitamente a comunicazioni più recenti di BCE (come la già citata "Draft guide on governance and risk culture" o le Priorità di vigilanza 2025-27), che hanno portato in evidenza il

legame tra una forte cultura del rischio e la solidità delle banche. Nell'ambito del dialogo con l'Autorità di Vigilanza è emersa dal 2023 l'opportunità per Banco BPM di rafforzare i presìdi in materia, anche in relazione ai controlli interni e al ruolo degli Organi Sociali. In tale contesto la Banca ha attivato una specifica progettualità volta al rafforzamento della "cultura del rischio" nel Gruppo, al fine di soddisfare appieno le aspettative di Vigilanza. Questa progettualità è stata sviluppata nel corso del 2024, come in parte già rappresentato, anche con il supporto di un consulente esterno, e il Collegio Sindacale è stato coinvolto per fornire il proprio contributo alla luce del ruolo rivestito e delle competenze dei suoi componenti, nonché della conoscenza del SCI della Banca. La progettualità descritta, di cui le iniziative conseguenti saranno realizzate anche nel corso del 2025, potrà certamente contribuire ad un ulteriore rafforzamento dei presìdi per un'adeguata e consapevole gestione dei rischi sottesi ai diversi ambiti di operatività del Gruppo. In merito il Collegio ha raccomandato il rispetto delle tempistiche definite per ciascuna iniziativa e il periodico aggiornamento circa il relativo stato di avanzamento a favore degli Organi Sociali, suggerendo di riservare adeguata attenzione (i) al rafforzamento del raccordo dei controlli di primo e secondo livello in ambito rischi, con focalizzazione sul primo livello, anche con riferimento alla Rete Commerciale, nonché (ii) al coinvolgimento delle Società Controllate nelle progettualità in parola, al fine di assicurare un'efficace governance del sistema dei controlli a livello di conglomerato finanziario.

Tenuto conto delle attività svolte e delle evidenze raccolte, come sin qui descritte, il Collegio Sindacale non ha rilevato situazioni o fatti critici che possano far ritenere non adeguato il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi nel suo complesso, ancorché siano emerse situazioni che hanno richiesto la pianificazione e l'indirizzamento di specifici interventi correttivi, in alcuni casi ancora in corso.

8. Altre tematiche di interesse

Ad integrazione di quanto riportato nei precedenti paragrafi, il Collegio ritiene opportuno rappresentare taluni specifici ambiti di operatività ai quali ha riservato attenzione nel corso del 2024 e sino alla data di redazione della presente Relazione, ritenuti particolarmente sensibili o potenzialmente forieri di rischi per la Banca e/o il Gruppo e per i quali ha richiesto focus mirati ovvero momenti di confronto e/o di approfondimento con i referenti delle Strutture aziendali competenti, come di seguito meglio descritto.

8.1. Integrazione dei rischi in ambito conglomerato finanziario

Tenuto conto dello status di conglomerato finanziario, nel corso del 2024 Banco BPM ha rafforzato il consolidamento del Gruppo, in particolare mediante l'integrazione del business assicurativo, nella consapevolezza che i benefici conseguenti all'applicazione del c.d. "Danish Compromise"

richiedono di assicurare e mantenere nel continuo una governance integrata nonché una gestione dei rischi e dei Sistemi di Controllo Interno adeguati a garantire la stabilità e la conformità del Gruppo.

In tale contesto, il Collegio Sindacale ha vigilato sull'effettiva integrazione dei rischi a livello di conglomerato, riscontrando nell'ambito delle proprie verifiche:

  • la revisione del modello organizzativo e di governance, anche ai fini del SCI, con (i) la previsione di una linea di riporto funzionale delle Funzioni Audit, Compliance e Rischi di Banco BPM Vita alle rispettive FAC di Banco BPM, (ii) l'istituzione della nuova Funzione Bancassicurazione a riporto del Condirettore Generale – Chief Business Officer e (iii) l'esternalizzazione presso Banco BPM di Funzioni aziendali di Banco BPM Vita e Vera Vita S.p.A. (di seguito anche "Vera Vita"). A supporto di tale revisione è stato definito un progressivo adeguamento dei processi e dei flussi informativi aziendali nonché del framework normativo interno;
  • ad esito del processo di identificazione dei rischi (c.d. "Risk Identification"), la rilevazione e la rappresentazione, in termini di long-list, risk inventory e risk map, dei rischi e dei fattori di rischio identificati a livello di Gruppo, considerando tutte le componenti dello stesso;
  • la rilevanza degli esiti dell'attività sopra descritta ai fini dei principali processi strategici di Gruppo (come RAF, ICAAP/ILAAP, ORSA, Piano Strategico, Piano di risanamento, Piano di emergenza), nell'ambito dei quali è stato riservato uno specifico approfondimento e definita un'idonea declinazione per le principali Società Controllate secondo le relative peculiarità, prevedendo altresì processi di monitoraggio ed escalation dedicati;
  • l'elaborazione di una valutazione su base semestrale, messa a disposizione della Vigilanza, dell'appropriatezza di strategie, appetito per il rischio e quadro di gestione dello stesso a livello di conglomerato finanziario per supportare l'evoluzione e lo sviluppo delle attività;
  • la gestione coordinata delle interlocuzioni e delle iniziative promosse (di tipo ispettivo o informativo, come ad esempio l'esercizio di Stress Test EIOPA 2024) dalle Autorità di Vigilanza competenti in base ai processi specifici di ciascun ambito di business del Gruppo;
  • la gestione integrata delle segnalazioni a fini di vigilanza delle concentrazioni dei rischi e delle operazioni infragruppo in conformità alla normativa di riferimento nonché ai requisiti relativi alla vigilanza supplementare;
  • la predisposizione a cura dell'Area CRO di flussi informativi trimestrali dedicati all'approfondimento dei profili di rischio propri del business assicurativo, in termini operativi sia correnti sia prospettici, diretti agli Organi Sociali di Banco BPM, indirizzando gli aspetti chiave afferenti alla gestione delle imprese assicurative controllate, con particolare riferimento alle tematiche tipiche del settore (come produzione, riscatti, solvibilità e liquidità), e attivando, ove

necessario, iniziative di presidio (come l'intervento di rafforzamento patrimoniale a favore di Vera Vita a luglio 2024).

8.2. Processo di gestione e monitoraggio del credito

Si rammenta preliminarmente che la Capogruppo: (i) definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di Budget ed in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione; (ii) si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio, anche proattivamente tramite specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché specifico modello di scoring andamentale, finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default; (iii) utilizza appropriate metodologie per la stima, tra l'altro, dei parametri di rischio "PD" (Probability of Default), "LGD" (Loss Given Default), "EAD" (Exposure At Default), per la valutazione della controparte (in base ad un framework comprensivo dell'"Analisi ESG") in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, per la svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, secondo il processo delineato in ottemperanza al principio contabile IFRS 9 e ai fini prudenziali ovvero (per le esposizioni diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis) mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Il quadro operativo descritto è peraltro oggetto di verifiche nel continuo, anche mirate e tramite analisi di "Credit File Review", da parte delle competenti FAC che ne valutano il livello di adeguatezza, conformità ed efficacia – in particolare con riguardo ai processi di definizione delle politiche creditizie, concessione, classificazione, valutazione e rating, cessione di crediti non performing, gestione dei gruppi di clienti connessi e delle garanzie ipotecarie e governative – eventualmente formalizzando la necessità e/o l'opportunità di implementare definite azioni di rimedio con la finalità di affinare progressivamente i processi creditizi e di rafforzare il framework in essere, sotto i profili normativo, organizzativo e di credit risk management, anche in coerenza con le specifiche raccomandazioni formulate dall'Autorità di Vigilanza a valle degli accessi ispettivi condotti.

In tale contesto ed in continuità con i precedenti esercizi, il Collegio Sindacale ha posto la propria attenzione sugli interventi sviluppati dalla Banca in ottica di continuous improvement, sia mediante la disamina delle proposte evolutive (specialmente in relazione ai correlati sviluppi IT), sia mediante l'esame dell'integrata reportistica di monitoraggio (svolto dalle strutture di primo livello) e di controllo (condotto soprattutto dalla Funzione ERM, facente capo al CRO, e dalla Funzione Audit). Al riguardo, il Collegio ha rinnovato la raccomandazione ad un attento presidio sulla celere realizzazione delle attività individuate a risoluzione dei findings formulati ad esito delle attività di controllo condotte (sia dalle FAC che dalle preposte Autorità di Vigilanza nonché dal Revisore per i profili di competenza),

particolarmente con riferimento a quelli con scoring più significativo.

Più specificamente, il Collegio ha proseguito ad effettuare incontri di aggiornamento periodico sulle principali problematiche e sulla complessiva tenuta dei presìdi attinenti al rischio di credito, coinvolgendo in tali sessioni i referenti dell'Area CLO e dell'Area CRO nonché delle Funzioni IVU, Compliance, Audit e Amministrazione e Bilancio, con l'intento di poter disporre di una visione olistica dell'ambito creditizio con evidenza:

  • - delle aree di miglioramento dei presìdi del SCI;
  • - delle principali iniziative progettuali in corso correlate al Piano Strategico e/o afferenti ad ulteriori interventi programmati – da parte della Banca sulle tematiche creditizie che, in particolare, presentano attinenza con i rilievi delle Autorità di Vigilanza o delle FAC;
  • - delle più significative iniziative previste per l'adeguamento alle novità normative e regolamentari in materia nonché per l'indirizzo dei rilievi o per la chiusura di aspettative di Vigilanza.

Tutto ciò considerato, il Collegio ha comunque rinnovato l'invito alla Banca a proseguire nelle attività di ulteriore affinamento dei framework metodologici, organizzativi e di processo – ivi incluse quelle correlate all'implementazione delle indicazioni della Vigilanza in materia di sostenibilità e al preventivo coinvolgimento dell'Area CRO nella valutazione delle operazioni secondo criteri di materialità – oltre che di continuo rafforzamento dei sistemi di monitoraggio (e relativo puntuale reporting) delle posizioni, assicurando altresì il presidio sul rispetto delle procedure aziendali in vigore.

8.3. Processi di aggiornamento ed estensione dei modelli interni di misurazione dei rischi

In considerazione degli impatti patrimoniali connessi al consolidamento della modellistica interna, nel corso del 2024 il Collegio ha proseguito la propria supervisione sugli sviluppi dei risk models interessati da processi di estensione ed evoluzione in coerenza con la normativa di riferimento e con le aspettative della Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha mantenuto costanti flussi informativi con le Strutture della Banca (in particolare, con le Funzioni RMM e IVU) relativamente alle attività progressivamente svolte, anche al fine di indirizzare i rilievi formulati da BCE ad esito del processo volto all'autorizzazione delle istanze di modifica/estensione dei modelli interni utilizzati per la misurazione dei rischi ai fini segnalatori.

Per quanto riguarda la modellistica interna utilizzata per la misurazione dei rischi ai fini gestionali, le competenti Strutture (in particolare RMM) hanno proseguito, anche nel 2024, le attività di manutenzione ed aggiornamento nel continuo, in specie in ambito rischio di credito, di mercato e di liquidità.

Al Collegio Sindacale sono state rappresentate le istanze di modifica della modellistica, in specie di quella regolamentare, nonché le notifiche ex ante ed ex post di modifiche non materiali ai modelli interni di valutazione dei rischi validati. In tale contesto il Collegio ha, tra l'altro, esaminato le verifiche

svolte dalle FAC di secondo (in particolare, IVU) e terzo livello (Audit) nonché le decisioni finali della Vigilanza sulle istanze stesse, le relative richieste e i conseguenti Action Plan correttivi approvati dal Consiglio di Amministrazione (sottoposti ad assurance della Funzione Audit).

In relazione a quanto sopra descritto, nell'ambito della propria azione di supervisione del SCI, il Collegio ha ribadito l'esigenza di stimare adeguatamente i tempi necessari nella pianificazione delle attività inerenti ad interventi modellistici, per lo svolgimento di puntuali controlli da parte delle Funzioni agli stessi preposte (in primis, IVU e Audit).

8.4. Servizi di investimento

Con riferimento alla prestazione dei servizi di investimento, il Collegio Sindacale si è avvalso dei flussi informativi curati dalle FAC, al fine di approfondire gli aspetti di conformità e correttezza di processi e comportamenti. Più in dettaglio, a titolo esemplificativo e non esaustivo, l'Organo di Controllo ha esaminato nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025 gli esiti delle attività di controllo condotti:

- dalla Funzione Compliance, riepilogati: (i) nella reportistica trimestrale che rendiconta l'analisi di indicatori a distanza (anche "KRI") atti a rilevare aspetti di Product Governance per l'ambito in parola e presso la Rete Commerciale di Banco BPM eventuali macrofenomeni rappresentativi di diffuse pratiche operative potenzialmente non conformi alle Policies aziendali. Tali analisi nell'anno 2024 hanno evidenziato un trend in prevalenza conforme, tenuto altresì conto di specifici approfondimenti svolti dalla stessa Funzione, anche a seguito di confronto con lo stesso Collegio, finalizzati a realizzare interventi migliorativi e di sensibilizzazione della Rete Commerciale rispetto ad alcuni approcci comportamentali non del tutto conformi al modello in uso, pure attraverso l'organizzazione – con il supporto della Funzione Commerciale – di incontri mirati presso le strutture territoriali. In questo contesto si ritiene opportuno richiamare le raccomandazioni formulate dal Collegio Sindacale in termini di "cultura del rischio" quale elemento imprescindibile per una positiva e costruttiva relazione con la clientela, aspetto che l'Organo di Controllo ha rimarcato altresì in occasione di un incontro di approfondimento, anche su aspetti attinenti alla prestazione dei servizi di investimento da parte della Rete, avuto con il Condirettore Generale – Chief Business Officer a novembre 2024; (ii) nella Relazione annuale resa anche ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento Intermediari ed in quella relativa ai Reclami sulla Prestazione dei Servizi di investimento – entrambe inoltrate a Consob – che non hanno evidenziato aspetti di criticità ulteriori rispetto a quelli già indirizzati mediante specifiche iniziative e/o progettualità. Dalle analisi svolte, infatti, la Funzione Compliance non ha rilevato significative carenze organizzative o comportamentali che richiedano un intervento tempestivo, sia perché non si sono manifestate concentrazioni di lamentele nei servizi prestati o in specifici territori, sia perché le principali cause di contestazione risultano di carattere eterogeneo e riconducibili

all'ambito operativo o amministrativo. Il numero di reclami registrati nel 2024 risulta in diminuzione, sia rispetto all'anno precedente che rispetto al biennio 2021-2022;

  • - dall'Area Chief Risk Officer, rappresentati: (i) nella reportistica trimestrale della funzione ERM che rendiconta le verifiche di secondo livello sui profili di rischiosità degli strumenti emessi, sulla propensione al rischio della clientela, sulle dinamiche di adeguatezza dei portafogli e sulle preferenze ESG, evidenziando nel 2024 una sostanziale adeguatezza degli stessi; (ii) nella Relazione annuale relativa al 2024, redatta ai sensi del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob del 29 ottobre 2007 e successive modificazioni ed inoltrata a Consob, che, nel confermare la sostanziale adeguatezza dei processi, ha rendicontato, oltre alle attività sopra dettagliate, (a) gli interventi di aggiornamento sui modelli di rischio in uso, (b) l'integrazione del ramo bancassurance nei processi di Product Governance del Gruppo dei prodotti a contenuto finanziario, (c) l'avvio del framework di gestione dei rischi per Banco BPM Invest SGR, (d) l'efficacia della politica di esecuzione e trasmissione degli ordini (oggetto di una specifica "Relazione sulla strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini - Gruppo Banco BPM"), (e) il presidio sulle misure di rischio dei fornitori esterni e (f) la gestione del rischio operativo per il Gruppo derivante dai servizi di investimento;
  • - dalla Funzione Audit, raffigurati: (i) nella rendicontazione semestrale delle ispezioni svolte sulla Rete Commerciale per l'ambito servizi di investimento, che nel 2024 ha evidenziato una situazione di sostanziale adeguatezza, pur riscontrando alcune aree di miglioramento nell'operatività delle filiali, oltre a limitati casi di comportamenti non conformi che sono stati oggetto di approfondimento da parte del Collegio e di assunzioni di idonei provvedimenti da parte della Banca; (ii) nella Relazione annuale relativa al 2024, redatta ai sensi del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob del 29 ottobre 2007 e successive modificazioni ed inoltrata a Consob, che non ha rilevato elementi che possano far ritenere che il Sistema dei Controlli a presidio dei rischi inerenti alla prestazione dei servizi di investimento non sia nel complesso sostanzialmente adeguato alle necessità del Gruppo.

Il Collegio ha altresì preso atto del giudizio di adeguatezza espresso, ad esito del processo di autovalutazione, con la Relazione di Convalida dalle Funzioni Compliance, Validazione Interna e Audit con riferimento all'attività di negoziazione mediante algoritmi automatizzati (c.d. "negoziazione algoritmica"), svolta da Banco BPM (per l'operatività in conto proprio) e Banca Akros (per l'operatività in conto terzi), in conformità alla normativa di riferimento e oggetto di trasmissione a Consob nel 2024.

Nel corso dell'anno l'Organo di Controllo ha esaminato anche le richieste di dati e notizie pervenute da Consob e i riscontri forniti dalla Banca, approfondendo in particolare lo stato di realizzazione delle progettualità ancora in corso per affinare processi e procedure nell'ottica di integrare gli aspetti di

novità introdotti dalla normativa e dalle aspettative di Vigilanza, quali ad esempio quelle in materia di sostenibilità.

8.5. Trasparenza, tutela del consumatore e usura

Nell'ambito delle prerogative di vigilanza, il Collegio Sindacale ha riservato particolare attenzione alle tematiche in oggetto, esaminando periodicamente gli esiti dell'attività di monitoraggio svolta dalle FAC, per quanto di rispettiva competenza.

Al riguardo, si rappresenta che le periodiche attività di controllo a distanza atte a rilevare tramite l'analisi di indicatori eventuali profili di non conformità, condotte dalla Funzione Compliance su Banco BPM per gli ambiti normativi di rilievo, pur non riscontrando indici di specifiche rischiosità, hanno evidenziato taluni profili di attenzione, sui quali la predetta Funzione mantiene opportuno presidio, anche su indicazione del Collegio Sindacale. Gli esiti di tali monitoraggi sono altresì trasmessi alle competenti Funzioni della Banca per gli ambiti di rispettiva competenza, al fine di valutare l'adozione di eventuali interventi di indirizzo delle anomalie riscontrate.

Dalla disamina della Relazione predisposta dalla Funzione Compliance, in merito all'analisi sull'attività di gestione dei reclami bancari e assicurativi e all'adeguatezza delle procedure interne adottate dalla Banca, come in precedenza già commentato, non sono emersi specifici fattori di rischiosità o indici di preoccupazione. Rispetto all'esercizio precedente, nel 2024 si è riscontrato un decremento nel numero dei reclami ricevuti in ambito bancario ed una sostanziale stabilità in quello afferente ai prodotti assicurativi (non IBIPS). Come in passato, è stata riscontrata una stabilità nei dati afferenti ai reclami di entrambi gli ambiti (i) sia rispetto agli esiti, per quelli esitati in senso favorevole alla clientela (accolti e parzialmente accolti) come per quelli respinti (oltre il 60%), (ii) sia per i tempi medi di evasione, mentre gli esborsi sono risultati in riduzione in ambito bancario e in aumento per quelli assicurativi (per un importo complessivo comunque contenuto). In continuità con i precedenti esercizi, le contestazioni sono risultate insistere sui prodotti di più ampia diffusione tra la clientela, in particolare i conti correnti e i prodotti afferenti alla concessione del credito e ai servizi di pagamento. Le motivazioni prevalenti alla base delle contestazioni attengono principalmente all'esecuzione delle operazioni e alle comunicazioni/informazioni alla clientela.

Con riferimento all'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative adottate per la gestione dei reclami, la Funzione Compliance esprime un giudizio di conformità sia sotto il profilo della normativa interna che dal punto di vista del presidio dei processi operativi. Nel merito, si evidenzia che la Banca ha proseguito nel 2024 – anche in risposta alle richieste formulate dall'Autorità di Vigilanza nell'ambito di verifiche ispettive e agli esiti dei controlli della stessa Funzione Compliance – nell'affinamento dei presìdi volti al rafforzamento delle prassi adottate nella gestione dei reclami o di processi che possono esporla ad azioni di reclamo.

Dalle analisi degli esiti delle verifiche condotte dalla Funzione Audit sulla Rete Commerciale non sono emerse anomalie rilevanti riconducibili al rispetto della normativa in materia di Trasparenza. Quelle riscontrate sono per lo più riconducibili ad aspetti di completezza documentale di tipo cartaceo. Per quanto riguarda i processi attinenti alla gestione delle relazioni con la clientela in ambito Trasparenza, sono proseguite le iniziative intraprese per assicurare che le informative ai clienti in occasione di eventuali manovre unilaterali fossero pienamente in linea con le aspettative di Banca d'Italia, come richiesto dalla stessa con comunicazione del 23 settembre 2021 nonché con successive interlocuzioni nel corso del 2023 e del 2024 con riferimento a specifiche iniziative. In merito le FAC hanno svolto specifici approfondimenti, portati all'attenzione dell'Autorità: (i) la Funzione Compliance su singole manovre unilaterali per le quali sono stati riscontrati i profili di tutela previsti nei confronti della clientela impattata e la coerenza con la disciplina di settore; (ii) la Funzione Audit sul completamento delle azioni rimediali definite per gli aspetti di processo e sulla corretta esecuzione del Piano di restituzioni a favore della clientela adottato. Il Collegio ha vigilato (i) sulle descritte interlocuzioni, verificando l'accoglimento da parte della Banca di tutte le indicazioni formulate da Banca d'Italia, nonché (ii) nel continuo sulla gestione delle manovre unilaterali assunte dalla Banca, ricevendo, come previsto dalla normativa interna dedicata, periodiche informative di monitoraggio a cura della competente Struttura aziendale con l'analisi di estinzioni / recessi dai rapporti in perimetro per ciascuna manovra nonché sui relativi ritorni economici e sull'esercizio delle deroghe da parte delle Strutture commerciali di Rete.

In relazione ai processi di gestione dell'informativa precontrattuale dei prodotti di credito e di credito immobiliare ai consumatori, le verifiche svolte dalla Funzione Compliance nel 2023, con esito in prevalenza conforme, hanno evidenziato comunque la necessità di rafforzare i presìdi in essere, attività già indirizzate con specifiche azioni di rimedio a cura delle competenti Strutture. Il tema è stato altresì oggetto di un intervento ispettivo di Banca d'Italia, condotto da novembre 2023 a febbraio 2024 e focalizzato sulla verifica dell'adeguatezza degli assetti organizzativi e di controllo, delle policy e delle procedure in tema di concessione dei prestiti, per la tutela del consumatore in difficoltà e la prevenzione del rischio da sovra-indebitamento. Banco BPM ha ricevuto gli esiti in data 16 aprile 2024, provvedendo alla definizione di un piano di interventi per la realizzazione dei profili di miglioramento in termini di procedure e di prassi, in particolare nella gestione della fase precontrattuale, individuati dall'Autorità. Il Collegio Sindacale ha vigilato su tale processo ispettivo e sulle iniziative assunte dalla Banca, raccomandando di riservare particolare attenzione agli adempimenti in materia e realizzare con celerità gli interventi definiti, assicurando contestualmente anche un'adeguata e aggiornata formazione del personale. L'Organo di Controllo ha mantenuto altresì un opportuno monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività previste dal piano, tramite le competenti Funzioni Aziendali.

In continuità con quanto sopra esposto, si segnala che nel corso del 2024 Banca d'Italia ha svolto a livello di sistema un esercizio pilota di mystery shopping per finalità di vigilanza di tutela del cliente, esercizio che ha interessato anche alcune filiali della Banca, evidenziando la necessità di migliorare l'utilizzo della documentazione di trasparenza. Il Collegio ha vigilato sulle iniziative assunte da Banco BPM con l'intento di monitorare l'efficacia degli interventi definiti e implementati tempo per tempo e conseguentemente adottare, laddove necessario, gli opportuni ed ulteriori accorgimenti. L'Organo di Controllo ha altresì esaminato la corrispondenza con l'Autorità in argomento, corredata dalle autonome valutazioni sia della Funzione Compliance, che ha ritenuto la realizzazione delle iniziative assunte idonea a perseguire un allineamento dei processi operativi interessati alle indicazioni espresse dalla Vigilanza, sia della Funzione Audit, che ha riconosciuto le stesse nel complesso coerenti con le indicazioni fornite dall'Autorità. Il Collegio Sindacale accerterà il completamento delle attività nel corso del 2025 con il supporto della funzione di revisione interna.

In materia di operazioni di pagamento non autorizzate e disconoscimenti, Banca d'Italia ha avviato nel 2023 un'attività ricognitiva al fine di analizzare l'efficacia degli assetti organizzativi interni e la correttezza delle prassi aziendali a tutela degli utenti e Banco BPM ha contribuito a tale iniziativa. In merito il Collegio Sindacale ha vigilato sulla corrispondenza intercorsa e, a fronte di ulteriori richieste formulate dall'Autorità nel 2024, sulle iniziative correttive definite dalla Banca nell'ambito di un dettagliato piano di interventi che le Funzioni Compliance e Audit hanno valutato nel complesso coerente con le indicazioni fornite dalla Vigilanza. L'Organo di Controllo ha altresì monitorato, nel corso dell'esercizio in esame ed entro la data della presente Relazione, lo stato di avanzamento delle attività con periodicità trimestrale, prendendo atto del posticipo dei termini di risoluzione per talune delle azioni programmate nonché degli esiti dell'autovalutazione condotta dalla Banca in conformità ad un'ulteriore comunicazione di Banca d'Italia diffusa a giugno 2024 a tutto il sistema in materia di disconoscimenti di operazioni di pagamento non autorizzate. Il Collegio ha raccomandato alle competenti Funzioni aziendali il rispetto delle scadenze fissate e comunicate all'Autorità per la realizzazione degli interventi complessivamente previsti, come integrati ad esito della citata autovalutazione nonché di ulteriori verifiche condotte dalla Funzione Compliance, e monitorerà gli sviluppi delle attività nel corso del 2025, accertandone il completamento con il supporto della Funzione Audit.

Tra gli ambiti operativi attenzionati da Banca d'Italia ancora nel corso del 2024 è opportuno richiamare, in relazione al processo di collocamento dei mutui ipotecari, i presìdi di controllo in merito all'operato della Rete Commerciale e, nello specifico, dei Mediatori Creditizi nonché l'abbinamento dei prodotti assicurativi. In argomento il Collegio evidenzia come le tematiche indagate siano state approfondite dall'Autorità avvalendosi delle attività di verifica svolte nel continuo dalle Funzioni Aziendali di Controllo, in particolare Compliance e Audit, già all'attenzione, quindi, dell'Organo di

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Controllo e presidiate nell'ambito del costante confronto con le stesse FAC. Il Collegio ha preso atto della corrispondenza intercorsa in argomento tra la Banca e la Vigilanza, anche a fronte di ulteriori chiarimenti richiesti da quest'ultima, pure mediante lo svolgimento di uno specifico esercizio di autovalutazione a cura della Funzione Compliance. L'Organo di Controllo, nel ribadire che le tematiche approfondite da Banca d'Italia sono attenzionate e vigilate nel continuo, ha allo stesso modo sollecitato le competenti Strutture ad assicurare il massimo impegno per il completamento degli interventi di rimedio individuati entro le scadenze previste, rilevando positivamente la scelta della Banca di rivolgere a tutta la Rete le azioni di sensibilizzazione definite ma invitando contestualmente le stesse Strutture a valutare ulteriori strumenti di indagine circa la conformità dell'operatività in argomento, riservandosi in ultimo di monitorare la realizzazione degli interventi programmati e verificarne l'efficacia in conformità alle indicazioni formulate dall'Autorità di Vigilanza.

Si rappresenta inoltre che, nel corso del 2024 e sino alla data della presente Relazione, il Collegio ha ricevuto altresì periodici aggiornamenti dalle competenti Strutture aziendali circa lo stato di avanzamento delle attività progettuali definite in ambito:

  • - Product Governance per i prodotti bancari e assicurativi (non IBIPs) al fine di assicurare la piena conformità dei processi della Banca alle indicazioni formulate dalla Vigilanza, richiamando in particolare il documento "Orientamenti per gli intermediari relativi ai dispositivi di governance e di controllo sui prodotti bancari al dettaglio (POG)" inviata a Banco BPM a marzo 2021 e diffusa al pubblico da Banca d'Italia ad aprile 2021. Il Collegio Sindacale dà atto che tali attività sono state costantemente allineate alle più recenti aspettative di Vigilanza attinenti ai profili gestiti, espresse anche nell'ambito di altre interlocuzioni come, ad esempio, l'accertamento ispettivo sopra commentato in tema di concessione dei prestiti, per la tutela del consumatore in difficoltà e la prevenzione del rischio da sovra-indebitamento;
  • - usura, avviate ad esito di un assessment condotto nel 2021 con il supporto di consulenti esterni, finalizzato ad effettuare una ricognizione dei processi e del sistema dei controlli in argomento, anche alla luce delle evoluzioni normative, in specie con riguardo ad un'opportuna revisione dei criteri per il calcolo delle soglie di usura e verifica dell'adeguatezza delle procedure interne per il presidio di tale rischio. Tenuto conto degli interventi frattanto conclusi, anche asseverati da una società esterna, e soprattutto di quelli residui (numericamente limitati) o revisionati ancora da finalizzare, il Collegio Sindacale ha rimarcato la forte attenzione da riservare nel continuo al tema, raccomandando il monitoraggio delle ultime attività al fine di pervenire alla loro conclusione entro i termini previsti.

Pur riconoscendo l'impegno profuso dalla Banca in relazione alle tematiche sin qui dettagliate, il Collegio ha raccomandato, anche in ottica prospettica, alle competenti Funzioni di:

  • continuare a riservare particolare attenzione agli adempimenti di Trasparenza, anche in relazione ai necessari interventi di aggiornamento/coordinamento della regolamentazione interna, in recepimento dell'evoluzione normativa esterna e degli orientamenti di settore, tenuto altresì conto dell'analisi dei reclami e delle doglianze pervenute dalla clientela;
  • proseguire con celerità l'allineamento dei processi operativi interessati con idonee implementazioni informatiche, a presidio dei rischi e per un rafforzamento del complessivo SCI;
  • assicurare adeguata ed aggiornata formazione del personale in materia.

8.6. Integrazione delle dimensioni ESG nei processi aziendali

Nel richiamare preliminarmente quanto esposto al paragrafo della presente Relazione in tema di rendicontazione di sostenibilità, il Collegio sottolinea come, alla luce delle attività condotte e dei flussi informativi ricevuti nel corso del 2024, si possa rilevare l'impegno profuso dalla Banca per una graduale integrazione delle dimensioni ESG nei processi aziendali, in particolare ai fini della definizione di un adeguato SCI per la gestione dei rischi correlati alla rendicontazione in materia nonché a supporto del perseguimento di un successo sostenibile, nell'ambito di una sana e prudente gestione della Banca e del Gruppo, secondo gli obiettivi strategici definiti.

È infatti opportuno sottolineare la centralità delle tematiche ESG per la Banca e per il Gruppo, in linea con la previsione statutaria in tema di successo sostenibile, tenuto conto della relativa declinazione nel Piano Strategico 2023-2026, come aggiornato al 2027. Il Collegio Sindacale, che considera le tematiche di sostenibilità un aspetto imprescindibile e cruciale per la creazione di valore sul lungo periodo, ha avuto modo di constatare – anche mediante l'attiva partecipazione del Presidente o di altro Sindaco designato, al Comitato endoconsiliare Sostenibilità – la crescente attenzione profusa dalla Banca in argomento.

Nel riconoscere che il percorso intrapreso dalla Banca già dal 2021, finalizzato all'integrazione dei diversi profili di sostenibilità nelle strategie aziendali del Gruppo, si è gradualmente irrobustito, l'Organo di Controllo rimarca come lo stesso non possa considerarsi concluso, anche alla luce di recenti attività di verifica condotte dall'Autorità di Vigilanza, delle evoluzioni regolamentari in merito, delle opportunità di mercato e della complessità collegata ad una compiuta integrazione dei fattori ESG in tutti i processi della Banca.

Il Collegio Sindacale ha quindi focalizzato parte della propria azione di vigilanza su tali materie, anche in ragione dei crescenti livelli di capacity dedicati dalle Strutture aziendali (direttamente e/o indirettamente coinvolte) alle attività inerenti all'inclusione dei rischi legati a clima e ambiente – e, in senso ampio, delle tematiche ESG – all'interno del processo di gestione dei rischi agito dal Gruppo, rilevando in particolare, come meglio descritto nella Relazione Finanziaria Annuale, cui si fa rinvio:

  • l'individuazione e la declinazione analitica dei diversi fattori di rischio ESG nell'ambito del periodico aggiornamento del processo di Risk Identification del Gruppo, distinguendo quelli specificatamente legati agli aspetti climatici/ambientali e quelli di governance e social sustainability, ricompresi nel perimetro complessivo degli ambiti di rischio identificati e monitorati tramite specifiche metriche;
  • un rafforzamento di competenze e strategie in materia di sostenibilità, anche ad esito: (i) di esercizi e iniziative regolamentari svolti negli ultimi anni, richiamando in particolare la c.d. "Thematic Review" di BCE o la data collection "Fit for 55 climate risk scenario analysis" di EBA in collaborazione con BCE; (ii) più recentemente, di attività ispettive dedicate, come quella di BCE in materia di "Climate and environmental risks", il cui processo è in fase conclusiva; (iii) di approfondimenti specifici, come quelli condotti in continuità da Consob in relazione all'adeguamento agli obblighi in materia di "finanza sostenibile" nella prestazione dei servizi di investimento;
  • il consolidamento dell'ambito ESG nel Framework di Risk Appetite mediante indicatori dedicati (definiti su tre diversi livelli di analisi: strategico, gestionale ed early warning), in coerenza con gli obiettivi e le progettualità definiti dal Gruppo e prevedendone anche di specifici riferiti alle singole Società nonché declinati a livello di singola Business Line;
  • l'affinamento dell'inclusione dei fattori ESG nelle politiche creditizie, estendendo a tutti i segmenti della Banca la relativa valutazione, considerando anche la componente di rischio fisico per le controparti e per i beni a garanzia e valorizzando le azioni di mitigazione;
  • la correlazione tra la remunerazione variabile di breve e lungo termine del personale e i fattori ESG, quale elemento cardine della Politica di Remunerazione adottata dalla Banca;
  • l'integrazione dei fattori ESG nei diversi ambiti di operatività della Banca, tra i quali si richiama a titolo esemplificativo: (i) l'attenzione riconosciuta nella selezione e distribuzione di prodotti di investimento, anche in ambito assicurativo, in linea con le disposizioni dell'articolo 8 del Regolamento (UE) 2019/2088 relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, nonché nella raccolta delle preferenze di sostenibilità della clientela con apposito questionario e nella classificazione dei prodotti sostenibili, definendo una metodologia e i relativi processi di calibrazione del modello; (ii) l'offerta di prodotti di finanziamento volti a supportare sia i privati che le imprese nella transizione verso un'economia sostenibile, favorendo la trasformazione energetica e gli investimenti in impianti di energia rinnovabile, anche mediante supporto specialistico di Specialised Lending e Project Finance nonché incontri formativi dedicati;
  • gli interventi evolutivi attuati a livello: (i) di governance, con l'aggiornamento delle "Linee Guida in materia di operatività nel settore dei materiali e dei sistemi di armamento " e delle "Linee Guida in materia di integrazione dei rischi di sostenibilità nella prestazione dei servizi di investimento" nonché l'adozione delle "Linee guida per l'integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie di

investimento del portafoglio di proprietà"; (ii) di iniziative formative rivolte a tutti i dipendenti o a specifici target in ambito tecnico, commerciale e manageriale, tese a diffondere i criteri del successo sostenibile, anche in termini di inclusività; (iii) istituzionale, consolidando gli impegni assunti con l'adesione a Net-Zero Banking Alliance (iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del sistema bancario attraverso l'impegno dei partecipanti ad allineare i propri portafogli crediti e investimenti al raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, in linea con i target fissati dall'Accordo di Parigi sul clima) mediante l'individuazione di n. 5 settori prioritari e la fissazione di specifici obiettivi di decarbonizzazione al 2030.

Il Collegio ha inoltre monitorato, in particolare attraverso la disamina degli esiti delle attività svolte dalle FAC, gli impatti di tale processo evolutivo intrapreso dalla Banca nei diversi ambiti di operatività (ad esempio Crediti, Finanza, Operations), in un contesto che, dal punto di vista normativo e regolamentare, risulta ancora in fase di sviluppo e consolidamento, riservandosi di presidiare la puntuale attuazione delle azioni di miglioramento individuate nel rispetto delle tempistiche pianificate, avendone sollecitato, ove ritenuto opportuno, un'accelerazione.

In proposito il Collegio ha riconosciuto: (i) l'adeguatezza della scelta di rivedere l'assetto organizzativo assegnando ad una funzione dedicata (Transizione e Sostenibilità), a riporto del Condirettore Generale Chief Financial Officer, il coordinamento e l'integrazione delle dimensioni ESG nelle strategie, nei modelli di business e nei processi di governance del Gruppo; (ii) l'efficacia del rafforzamento e della formalizzazione di processi e controlli in materia di sostenibilità, in particolare in termini di qualità e tracciatura dei dati, alla luce della trasversalità degli stessi e della necessità di assicurarne la misurabilità e la confrontabilità ai fini dei nuovi obblighi di rendicontazione nonché la relativa coerenza con quanto oggetto di disclosure in altri contesti rilevanti, come ad esempio l'informativa finanziaria o le politiche di remunerazione e incentivazione.

Il Collegio Sindacale ha altresì richiamato l'attenzione delle Funzioni Aziendali sui rischi operativi sottesi, di tipo reputazionale e legale, alla produzione e gestione delle informazioni e dei dati in materia di sostenibilità, in particolare tenuto conto: (i) dei più recenti interventi di armonizzazione adottati dall'Unione Europea, (ii) del ruolo della Banca sul mercato e (iii) dell'attenzione riservata dall'Autorità di Vigilanza, richiamando, ad esempio, (a) le aspettative in argomento formalizzate ("Final Report Guidelines on the management of environmental, social and governance (ESG) risks" di EBA dell'8 gennaio 2025) o in fase di consultazione ("Consultation Paper - Draft Guidelines on ESG Scenario Analysis" di EBA del 16 gennaio 2025, procedura che si concluderà il 16 aprile 2025), nonché (b) le attività ispettive dedicate (di cui una, come sopra esposto, in fase conclusiva) e (c) le Priorità di vigilanza 2025-2027 di BCE.

Da ultimo, si ritiene utile evidenziare come tale percorso evolutivo si inserisca in un quadro normativo e regolamentare in costante aggiornamento nonché in un più recente contesto politico internazionale

di minor convergenza sugli obiettivi di sostenibilità sin qui individuati. La Banca dovrà pertanto curare e governare nei prossimi anni tali fattori di incertezza mantenendo un costante monitoraggio per un'effettiva e coerente integrazione delle strategie aziendali, nonché per fronteggiare le difficoltà che dovessero emergere da una diffusa carenza di informazioni attendibili e misurabili.

In considerazione dei significativi impatti della nuova rendicontazione di sostenibilità e, più in generale, della continua evoluzione della disciplina in materia, il Collegio Sindacale ha ribadito l'importanza di riservare risorse e mezzi idonei, stante la complessità delle attività da svolgere per soddisfare le richieste della nuova normativa ed al fine di assicurare un'opportuna strutturazione di processi e presìdi per garantire la qualità dei dati e un adeguato e robusto Sistema dei Controlli a supporto.

8.7. Information and Communication Technology e Sicurezza Informatica

Per l'ambito in esame è opportuno richiamare preliminarmente l'articolato quadro normativo e regolamentare di riferimento (citando, ad esempio, il Regolamento (UE) 2022/2554, di seguito anche "Digital Operational Resilience Act" o "DORA", e i Regolamenti delegati collegati, nonché il 40° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, la Direttiva 2022/2555, anche "Network and Information System Security" o "NIS2", recepita con il D.Lgs. n. 138/2024, nonché il Regolamento (UE) 2024/1689, anche "AI Act"), le correlate aspettative di Vigilanza (gli Orientamenti dell'EBA sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e di sicurezza nonché gli aspetti di rilievo delle Priorità di vigilanza 2024-2026 di BCE, richiamati in continuità con gli anni precedenti e confermati per il periodo 2025-2027, e la strategia definita dalla stessa Autorità per la resilienza cibernetica dei sistemi di pagamento e delle altre infrastrutture di mercato finanziario) nonché il contesto operativo (gli obiettivi di Piano Strategico in termini di diffusione di un modello distributivo omnicanale e digitale) e geopolitico (conflitti russo-ucraino e mediorientale) per comprendere più compiutamente la rilevanza per la Banca e il Gruppo della definizione di un adeguato assetto organizzativo per il presidio dei rischi ICT e di sicurezza. A febbraio 2024, BCE è inoltre intervenuta (Supervisory Newsletter) per rimarcare l'importanza di assicurare una maggiore competenza dei consigli di amministrazione delle banche in materia, definendo una specifica policy che riprende i princìpi formalizzati nel documento "Guide on effective risk data aggregation and risk reporting", allora in versione draft, poi adottato a maggio 2024. Da ultimo, è opportuno richiamare il più recente documento "Orientamenti recanti modifiche agli orientamenti ABE/2019/04 sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology - ICT) e della sicurezza" di EBA dell'11 febbraio 2025.

In tale contesto il Collegio Sindacale ha riservato, in continuità con il passato, specifica attenzione al sistema di Information and Communication Technology (anche "ICT") del Gruppo ed alla sua complessiva evoluzione, quale elemento essenziale a supporto delle attività di business e di controllo.

Oltre alla disamina delle rendicontazioni periodiche e delle pianificazioni previste in conformità a disposizioni normative esterne e regolamentari interne attinenti a tale ambito (come ad esempio in tema di Business Continuity e Disaster Recovery), nel corso del 2024, anche in considerazione del contesto operativo già descritto, il Collegio ha prestato particolare attenzione alla valutazione dei rischi connessi alla sicurezza informatica (di seguito anche "cybersecurity"), al fine di accertare l'adozione da parte della Banca di adeguati ed efficaci presìdi organizzativi e tecnici volti alla mitigazione di tali rischi, anche mediante un rafforzamento dei flussi informativi da parte delle competenti Funzioni, in linea con le raccomandazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza (in primis, Consob e Banca d'Italia).

Nel 2024 il Collegio ha esaminato il "Documento di indirizzo strategico" e il "Piano d'azione per l'attuazione della strategia ICT" predisposto dall'Area Chief Innovation Officer (di seguito anche "Area CIO") unitamente ad un'informativa sul "Piano di formazione e sensibilizzazione sulla sicurezza dell'informazione", in conformità alle Disposizioni di Vigilanza, rilevando l'allineamento della strategia ICT agli obiettivi del Piano Strategico 2023-2026 mediante la previsione di maggiori investimenti IT, soprattutto in cybersecurity, digitalizzazione e Artificial Intelligence (di seguito anche "AI"), e di un programma pluriennale di iniziative che sarà declinato in piani operativi con orizzonte annuale. L'Organo di Controllo ha: (i) valutato positivamente anche l'individuazione di indicatori per misurare e monitorare il grado di raggiungimento degli obiettivi per ogni ambito della strategia ICT definita, raccomandando che gli stessi siano periodicamente rendicontati agli Organi Sociali; (ii) sottolineato l'importanza di riservare particolare attenzione, in specie sotto il profilo della mitigazione dei rischi, con attivazione di adeguati controlli e presìdi: (a) all'adozione di soluzioni cloud, sollecitando un puntuale adeguamento della governance interna e un'adeguata valutazione dei rischi connessi e dell'idoneità dei presìdi esistenti per la relativa mitigazione; (b) al rafforzamento della cybersecurity; (c) alla strategia di sourcing, assicurando che siano adeguatamente predisposti i contratti di fornitura e monitorati i livelli di servizio, in linea con le Disposizioni di Vigilanza in materia; (iii) riscontrato (a) un rafforzamento quali-quantitativo dell'Area CIO, realizzato con i nuovi ingressi di personale qualificato; (b) le linee guida e il piano di intervento formativo, definiti a supporto della strategia ICT e del Piano d'azione.

Nel corso dell'esercizio in esame e nei primi mesi del 2025, il Collegio ha altresì esaminato le risultanze delle attività svolte dalle FAC in argomento e più in dettaglio, a titolo esemplificativo ma non esaustivo:

  • la "Relazione sulle risultanze dell'analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento", riferita al 2023, predisposta sotto il coordinamento dell'Area CRO con il supporto delle ulteriori Funzioni aziendali, anche di controllo, competenti, rilevando la conferma di una valutazione sintetica di rischio residuo "basso";

  • il "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza", riferito all'anno 2023, predisposto dall'Area CRO, prendendo atto della conferma di una valutazione complessiva del rischio residuo sulle applicazioni attestabile su un livello "basso";
  • la "Relazione annuale sulla sicurezza informatica", relativa al 2024, predisposta a cura della Funzione Audit, tenendo anche conto delle risultanze delle singole verifiche oggetto di rendicontazione, i cui report sono stati, per la maggior parte, esaminati singolarmente dall'Organo di Controllo. Il Collegio Sindacale ha fatto proprie le considerazioni espresse dalla funzione di revisione interna ritenendo necessari, anche in un contesto aziendale che non ha evidenziato casi di incidenti rilevanti, interventi di rafforzamento del complessivo framework a presidio dei rischi, con riferimento a processi, sistemi e risorse, raccomandando pertanto alla stessa Funzione Audit di assicurare un attento monitoraggio dell'attuazione degli interventi correttivi concordati nei diversi ambiti di indagine, nonché del rispetto delle tempistiche previste per la loro finalizzazione, auspicandone l'anticipazione laddove possibile;
  • la pianificazione e la rendicontazione trimestrale dei controlli svolti dall'unità organizzativa ICT & Security Risk, costituita nell'ambito della Funzione ERM.

L'Organo di Controllo ha inoltre vigilato nel continuo sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo per il presidio dei rischi ICT e di sicurezza mediante la disamina: (i) degli sviluppi dell'attività ispettiva condotta on site da BCE in tema "IT e Cyber Security Risks", più di recente esaminando il Piano di rimedio predisposto e ricevendo un aggiornamento trimestrale sullo stato di avanzamento degli interventi; (ii) del piano dei lavori inerente agli adeguamenti conseguenti alla normativa DORA, quale riferimento normativo prevalente, in vigore dal 17 gennaio 2025, definito a livello di Gruppo con la previsione di rilasci progressivi nei diversi ambiti impattati (IT, Sicurezza, Terze Parti, Framework normativo e organizzativo, Rischi ICT e di sicurezza), in sinergia, anche in termini di periodicità del flusso, con il Piano di rimedio sopra citato, come condiviso con l'Autorità di Vigilanza; in tale contesto il Collegio ha preso atto dell'analisi dei rischi correlati all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel contesto del Gruppo e delle iniziative di adeguamento della normativa interna in argomento; (iii) delle risultanze del "Cyber Resilience Stress Test", primo esercizio condotto da BCE in ambito Business Continuity e Resilienza Operativa (avviato il 23 novembre 2023 e terminato a luglio 2024) nonché, più di recente, della compilazione dell'"ECB IT Risk Questionnaire 2025", rilevando un miglioramento (rispetto alla precedente indagine) in taluni degli ambiti indagati, reso possibile dalle iniziative progettuali realizzate nel 2024; (iv) della sezione del RAF dedicata ("ICT, cyber & security"), riscontrando una progressiva evoluzione nonché un ampliamento e un rafforzamento della struttura degli indicatori a presidio di questo ambito; (v) dello stato di avanzamento delle iniziative assunte a fronte delle indicazioni formulate dalle FAC, sollecitando il rispetto delle tempistiche pianificate e un adeguato stanziamento di risorse a supporto, al fine di assicurare la piena conformità di processi e

procedure aziendali, ritenendo che le aree di miglioramento indicate costituiscano un ulteriore impulso e strumento in termini di progressivo rafforzamento delle procedure di gestione e dei presìdi operativi interni, nella prospettiva di ulteriori avanzamenti del processo di digitalizzazione e innovazione avviato dalla Banca e confermato nel nuovo Piano Strategico quale fondamentale pilastro.

In una prospettiva più generale, il Collegio ha sottolineato l'esigenza di prestare massima attenzione nell'adozione di soluzioni che prevedono l'acquisizione di risorse applicative e infrastrutturali da fornitori esterni o di soluzioni cloud o di Artificial Intelligence, in quanto ritenute iniziative potenzialmente foriere di rischi maggiori, esortando a comportamenti di estrema prudenza e rispettosi dei previsti presìdi e sistemi di controllo sempre più rigorosi, nel presupposto che la sicurezza informatica è fortemente dipendente dall'atteggiamento degli individui, a partire dal Top Management. In punto si fa inoltre rinvio a quanto esposto nel paragrafo a seguire.

8.8. Rischio derivante da contratti di outsourcing/services con partner esterni al Gruppo

Il Collegio ha mantenuto una costante attenzione al presidio dei rischi connessi all'esternalizzazione di Funzioni Aziendali e quindi alle misure adottate dalla Banca per mitigarli nell'ambito di un modello organizzativo che prevede l'accentramento delle funzioni operative e di quelle di controllo presso la Capogruppo, nel rispetto delle disposizioni e degli orientamenti di vigilanza in materia.

Nel corso del 2024 l'Organo di Controllo ha esaminato la Relazione annuale delle attività svolte nell'anno 2023 sulle Funzioni Essenziali o Importanti fuori dal Gruppo (anche "FEI") rilevando la positiva valutazione espressa dalla Funzione Audit e richiamando contestualmente l'attenzione sulla rilevanza di una puntuale attuazione del framework definito per la gestione delle esternalizzazioni (in particolare se FEI) nel rispetto della normativa di riferimento e in linea con le indicazioni di vigilanza. Alla data della presente Relazione, il Collegio è in attesa di ricevere la Relazione annuale delle attività svolte nell'anno 2024 sulle FEI per la disamina di competenza.

Si sottolinea che, allo stato, il presidio dei rischi connessi all'esternalizzazione dei servizi risulta rilevante sia (i) per le variazioni intervenute nell'articolazione del Gruppo, anche in relazione ai rami di business assicurativo (in particolare nelle more del completamento dell'internalizzazione di Vera Vita) e di gestione del risparmio (con il recente avvio delle attività per Banco BPM Invest SGR) sia (ii) per il contesto in cui il Gruppo opera, caratterizzato da tensioni geopolitiche e rischi informatici. Entrambi gli aspetti sono stati individuati come significativi anche ad esito del processo di Risk Identification svolto dalla funzione di controllo dei rischi nel 2024.

In stretto raccordo con quanto esposto al precedente paragrafo, è opportuno richiamare le priorità di vigilanza individuate da BCE per il periodo 2024-2026, tra le quali (in continuità con i precedenti e anche per l'orizzonte 2025-2027) sono inclusi i rischi di esternalizzazione dei servizi informatici e di

sicurezza informatica/cibernetica come importanti fattori di rischio operativo per le banche. In tale contesto, la Vigilanza ha previsto una raccolta di dati e analisi orizzontale dei registri delle attività di esternalizzazione e ispezioni mirate sulla gestione dell'esternalizzazione e della sicurezza cibernetica, nonché la prova di stress sulla resilienza cibernetica sistemica in precedenza già citata. Il Collegio ha vigilato sugli adempimenti assolti dalla Banca in materia, prendendo altresì atto del suo coinvolgimento nel corso del 2024 in un'analisi dedicata condotta da BCE in tema "Targeted Review on Outsourcing", iniziativa che ha interessato simultaneamente diverse banche vigilate allo scopo di identificare natura e misura dei rischi derivanti dalle esternalizzazioni, anche IT, e le misure di mitigazione.

Tenuto conto della rilevanza assegnata dall'Autorità al tema della resilienza operativa (anche mediante un processo di consultazione sulla "ECB Guide on outsourcing cloud services to cloud service providers") nonché delle specificità dell'attuale contesto operativo, nel richiamare quanto già esposto nel precedente paragrafo, il Collegio si riserva di vigilare sui profili di rischio correlati alla strategia di esternalizzazione attuata dalla Banca, in particolare in ottica evolutiva.

8.9. Segnalazioni/Reporting alle Autorità di Vigilanza

In un contesto di architettura dei controlli valutato, dalla Funzione Compliance, di complessiva solidità, è stata rilevata nel corso del 2024 la necessità di interventi di ulteriore rafforzamento dei presìdi di controllo a mitigazione del rischio di non conformità alle norme con riferimento al processo relativo alle segnalazioni alle diverse Autorità di Vigilanza. Tenuto conto di quanto emerso, la Funzione ha monitorato mediante gli indicatori di rischio (anche "KRI") in ambito "Segnalazioni alle Autorità di Vigilanza", già in uso, l'efficacia degli interventi definiti dalla Banca.

In punto si segnala che proseguono anche le attività di estensione dei princìpi BCBS 239, in coerenza con le indicazioni di vigilanza, all'ambito segnalatorio, includendo allo stato quanto oggetto di Management Report verso BCE per i template COREP, FINREP e Asset Encumbrance. Ad esito dei controlli svolti dall'Area Chief Risk Officer è emersa nel corso del 2024 una valutazione di sostanziale adeguatezza dei presìdi, individuando comunque alcune aree di miglioramento già indirizzate.

Il Collegio di Banco BPM – così come gli Organi di Controllo delle Società Controllate, in particolare Banca Akros e Banca Aletti -– ha riservato specifica attenzione agli aspetti sopra dettagliati, procedendo, ove ritenuto utile, a mirati approfondimenti con il supporto delle competenti Strutture aziendali.

8.10.Action Plan tematici

Nel corso del 2024 la Banca è stata chiamata a definire ed approvare Piani di intervento su determinati ambiti (anche definiti "Action Plan"), al fine di programmare misure correttive o di miglioramento, così come identificate prevalentemente a seguito di ispezioni (on site o a distanza),

condotte di norma nell'ambito della già richiamata supervisione nel continuo a cura delle Autorità di Vigilanza o in relazione a specifiche istanze avanzate alle stesse dalla Banca. Il Collegio ha ricevuto ed esaminato periodici aggiornamenti circa lo stato di attuazione degli stessi (primariamente tramite il report predisposto dalla Funzione Audit "Monitoring of remedial actions relating to the recommendations from Supervisory Authorities" nonché mediante la rendicontazione trimestrale a cura della Funzione Legale e Regulatory Affairs). Tale monitoraggio trova il presupposto nello strutturato processo per l'assegnazione alle Funzioni della Banca della gestione e risoluzione dei rilievi individuati sia dalle Autorità di Vigilanza e/o dalla Società di revisione sia dalle FAC.

Il Collegio Sindacale ha esaminato inoltre, in ottica risk based, alcune certificazioni (rilasciate dalla Funzione Audit) sul completamento e sulla verificata efficacia delle azioni correttive previste nei citati Remedial Action Plan. Tali verifiche risultano particolarmente significative per il Collegio Sindacale (che si aspetta un sempre maggiore challenge da parte della Funzione di Revisione Interna nei confronti delle Strutture responsabili delle attività di rimedio), in quanto permettono di assicurare un approccio sostanziale rispetto ad una mera attestazione formale di finalizzazione degli interventi. Al riguardo il Collegio ha raccomandato in più occasioni una puntuale esecuzione delle azioni di rimedio nel rispetto delle tempistiche rappresentate alla Vigilanza, ritenendo che eventuali ripianificazioni debbano avere carattere necessariamente residuale.

9. Attività di vigilanza sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo

Si dà preliminarmente atto che il Gruppo Banco BPM è strutturato con diverse Società, articolate tra Capogruppo, Banche Controllate, Società "prodotto" e Società "strumentali", struttura nella quale Banco BPM esercita l'attività di direzione e coordinamento, nel rispetto delle specificità di ciascuna componente, al fine di assicurare una governance accentrata di business e prodotti ed un presidio generale sulla gestione dei rischi, in conformità agli obiettivi strategici e operativi definiti, compiti attuati anche mediante la gestione unitaria di funzioni e servizi.

In tale contesto il Collegio Sindacale ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo e sulla sua evoluzione, particolarmente per quanto attiene all'adeguamento alle disposizioni normative e ai correlati interventi di modifica e consolidamento dell'impianto regolamentare interno.

Al riguardo, sia sulla base delle informative rese nel contesto delle riunioni di Comitati endoconsiliari e del Consiglio di Amministrazione nonché di confronti diretti intercorsi con i Responsabili delle Funzioni Aziendali deputate in occasione degli incontri via via avuti in corso d'anno, sia in relazione alle evidenze emerse ad esito dei controlli condotti dalle FAC e dall'Autorità di Vigilanza, il Collegio Sindacale ha rilevato una sostanziale adeguatezza dell'assetto organizzativo e normativo della Banca. In particolare, in uno specifico incontro tenutosi ad inizio 2025, i Responsabili aziendali di riferimento hanno confermato per l'esercizio 2024 la complessiva coerenza tra organigramma, funzionigramma

(Regolamento aziendale), sistema delle deleghe e delle procure e disposizioni organizzative, attesa la necessità di garantire omogeneità tra ruoli e responsabilità organizzative e i sottostanti processi aziendali, anche tenendo conto dell'ampliamento del perimetro del Gruppo al settore assicurativo, dell'accentramento in Banco BPM delle attività di finanza proprietaria e dell'avvio operativo di Banco BPM Invest SGR. Il Collegio ha ricevuto rassicurazioni circa il fatto che nei prossimi mesi sarà garantito un ulteriore allineamento alle più recenti determinazioni assunte per la revisione del modello organizzativo e di governance della Banca citate nella presente Relazione.

Nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025 la struttura organizzativa di Banco BPM ha registrato, oltre agli interventi già richiamati in questa Relazione o descritti con riferimento alle FAC, le modifiche di seguito sintetizzate:

  • con riferimento alle Strutture di Sede Centrale, talune funzioni sono state oggetto di riorganizzazione/ridenominazione, al fine di una miglior razionalizzazione dei perimetri operativi e di un maggior presidio delle attività di competenza (Area Chief Innovation Officer e primi riporti, Area Chief Financial Officer e primi riporti, Organizzazione, Antiriciclaggio, Risorse Umane);
  • in relazione alla Rete Commerciale:
    • sono stati consolidati gli interventi definiti ad inizio 2024, per i quali: (i) il Large Corporate è stato articolato in due nuove strutture operative per un miglior presidio operativo e commerciale; (ii) nell'ambito Corporate vi è stata una riarticolazione dei Centri Corporate all'interno degli attuali Mercati Corporate, nonché l'attivazione di portafogli a concentrazione prevalente di tipologie di clientela operante in specifici settori; (iii) in area Retail, sono stati effettuati interventi di affinamento con riguardo ai centri imprese ed ai relativi poli territoriali con l'obiettivo di potenziare il presidio sul segmento imprese coerentemente con gli obiettivi di Piano Strategico ed è stata introdotta la figura del Referente Bancassicurazione presso le strutture Commerciale DT in seno alle Direzioni Territoriali, per il coordinamento operativo delle figure degli Specialisti Bancassicurazione;
    • sono state realizzate ulteriori modifiche organizzative in area Retail con: (i) la definizione della figura del Gestore Personal Premium; (ii) l'avvio di una sperimentazione sulla Rete focalizzata su (a) filiali con servizio di cassa attivo a giorni alterni all'interno del medesimo nucleo e (b) filiali di sola consulenza finanziaria, prive cioè del servizio di cassa; (iii) una revisione dell'articolazione delle filiali che ha interessato n. 76 unità nell'ottica di offrire un miglior servizio alla clientela, attraverso filiali più strutturate e un focus commerciale omogeneo e coerente con il territorio;
  • con riguardo alle altre Società del Gruppo sono stati consolidati gli interventi definiti ad inizio 2024, per i quali: (i) in Banca Akros – in coerenza con l'operazione di scissione parziale già richiamata – sono stati realizzati interventi di riorganizzazione/ridenominazione, con un ulteriore affinamento in

corso d'anno per la Struttura Cross Asset Product & Solutions, deputata allo sviluppo e alla gestione della clientela non-captive; (ii) in Banco BPM Vita vi è stata un'evoluzione dell'iniziale assetto organizzativo della Società, con specifico riguardo alla Struttura Amministrazione e Bilancio, per garantire un più efficace presidio dei processi di competenza; (iii) in Banca Aletti sono stati realizzati interventi finalizzati a scorporare le attività di advisory lato servizi di investimento a beneficio delle Direzioni Territoriali di Banco BPM.

In tale contesto è altresì opportuno richiamare le iniziative realizzate dalla Banca a livello di Gruppo, anche sulla base di intese con le Organizzazioni Sindacali, circa il ricambio generazionale dei dipendenti, in linea con quanto previsto dal Piano Strategico 2023-2026. Più in dettaglio si fa riferimento:

  • al piano di pensionamento incentivato, con comunicazione di adesione entro il 30 giugno 2024, destinato a tutti coloro che avessero già maturato o avrebbero maturato il primo requisito pensionistico per pensione anticipata o di vecchiaia, con accesso (diritto alla percezione) al relativo trattamento entro il 1° gennaio 2026. Tale iniziativa, come meglio dettagliato in Relazione Finanziaria Annuale, alla data del 30 giugno 2024 ha registrato adesioni effettive per n. 500 persone;
  • all'accordo concluso in data 19 dicembre 2024 tra Banco BPM e le Organizzazioni Sindacali per l'accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, con possibilità di accogliere 1.100 domande di esodo volontario che, unitamente alle adesioni al citato piano di pensionamento incentivato, dovrebbero portare all'uscita di n. 1.600 persone. Tale intesa prevede l'ingresso di n. 800 nuove risorse, in aggiunta alle n. 150 assunzioni già effettuate nel corso del 2024 per contribuire allo sviluppo di nuove competenze a supporto della crescita del business.

Rispetto a tali iniziative il Collegio Sindacale ha approfondito, in occasione di un incontro dedicato, con le Funzioni Organizzazione e Risorse Umane gli impatti delle uscite programmate o stimate per l'assetto complessivo del Gruppo e con particolare attenzione all'adeguatezza delle Funzioni di Controllo, ricevendo riscontro sulla previsione di idonei interventi di presidio in termini non solo del dimensionamento quali-quantitativo di ciascuna Funzione e in generale delle singole realtà aziendali del Gruppo, ma anche di aspetti trasversali come, a titolo esemplificativo, il ricambio generazionale, la crescita della rappresentatività delle donne in ruoli manageriali e il miglioramento delle condizioni lavorative, in linea con gli obiettivi strategici fissati dalla Banca.

Il Collegio ha altresì ribadito in più occasioni come l'adeguatezza quali-quantitativa delle Strutture aziendali debba essere garantita e valutata anche alla luce degli investimenti intrapresi nel rafforzamento e/o implementazione di supporti di carattere informatico e di processi di automazione, finalizzati al miglioramento dell'efficienza e della qualità dell'operatività.

In continuità con la considerazione riservata dal Collegio nei precedenti esercizi in merito al framework delle esternalizzazioni infra ed extra Gruppo, anche nel 2024 i Sindaci hanno mantenuto attenzione all'adeguamento alle Linee Guida EBA e all'evoluzione del business del Gruppo esaminando (i) sia le

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verifiche svolte dalla Funzione Audit, anche sollecitando la celere attuazione degli interventi di miglioramento individuati, (ii) che le risultanze del monitoraggio periodico delle attività esternalizzate presentate al Consiglio di Amministrazione.

Tutto ciò rappresentato e tenuto conto di quanto evidenziato nella presente Relazione, tanto con riferimento alle progettualità e iniziative interne, quanto alle già richiamate numerose attività connesse agli accessi ispettivi e alle richieste della Vigilanza (anche in ambito SREP), il Collegio Sindacale ha vigilato sulla progressiva adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo e assetti organizzativi interni adeguati a garantire una corretta applicazione dei processi operativi. Al riguardo, pur nella consapevolezza che, in un Gruppo dimensionalmente e strutturalmente significativo come Banco BPM, tale assetto organizzativo e normativo richiede continui interventi evolutivi e di costante rafforzamento, il Collegio ha constatato la sua sostanziale conformità.

Con specifico riferimento all'assetto organizzativo del SCI, nel 2024 l'Area CRO (come già descritto nella presente Relazione) è stata interessata da alcuni avvicendamenti che comunque non hanno impedito, anche in prosecuzione di quanto avviato nel 2022, ulteriori affinamenti in ruoli e responsabilità, anche in recepimento di indicazioni formulate da BCE, utili ad un rafforzamento del compito di coordinamento che, per tutte le FAC, riviene dal consolidamento dell'attuale configurazione del Gruppo come conglomerato finanziario. In proposito, si rammenta che le corrispondenti Funzioni di Controllo delle Imprese di Assicurazione del Gruppo riportano funzionalmente alle FAC di Capogruppo.

Nell'esercizio dei propri doveri di supervisione sull'adeguatezza del SCI, il Collegio Sindacale ha mantenuto un costante confronto con i Responsabili delle FAC al fine, tra l'altro, di verificare eventuali esigenze di rafforzamento quali-quantitativo delle stesse, svolgendo altresì, in corso d'anno, pure su impulso dell'Autorità di Vigilanza, specifici approfondimenti, anche in ottica prospettica tenuto conto della programmazione pluriennale delle attività. Sulla base delle analisi condotte, l'Organo di Controllo ha raccomandato, ove ritenuto opportuno, alle Funzioni Organizzazione e Risorse Umane, oltre che allo stesso Consiglio di Amministrazione, di definire opportuni interventi.

Il Collegio ha quindi accertato la complessiva sostanziale adeguatezza quali-quantitativa di ciascuna FAC per l'adempimento dei compiti di competenza e ai fini del completamento delle attività pianificate o resesi necessarie nel corso dell'esercizio.

In termini generali, l'Organo di Controllo proseguirà nel proprio compito di vigilare sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo della Banca, riservando particolare attenzione al presidio di quella delle FAC, nonché della loro indipendenza.

10. Politica in materia di remunerazione

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Il Collegio Sindacale ha preso atto che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 13 marzo 2025, ha approvato, per quanto di competenza ai sensi della normativa vigente, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Bancario Banco BPM (di seguito anche "Remuneration Policy"), comprensiva della sezione "Politica in materia di remunerazione 2025" e della sezione "Compensi corrisposti", nonché la relativa Relazione Illustrativa all'Assemblea dei Soci, a cui i documenti verranno sottoposti.

Al riguardo, si rappresenta come, nel prendere atto che la Remuneration Policy predisposta per il 2025 conferma sostanzialmente l'impianto dell'esercizio 2024, il Collegio abbia rilevato, tra l'altro:

  • (i) l'attivazione del Piano Long Term Incentive correlato alle performance da conseguire nel triennio 2025-2027 (LTI 2025-2027), per supportare il perseguimento degli obiettivi al 2027 declinati nell'aggiornamento del Piano Strategico approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta dell'11 febbraio 2025, prendendo altresì atto che risulta allo studio un meccanismo incentivante di lungo termine per la Società di gestione del risparmio Banco BPM Invest SGR;
  • (ii) in merito agli obiettivi di performance del Piano Short Term Incentive, un'assegnazione degli obiettivi ESG in maniera capillare, prevedendone in particolare di specifici per la filiera commerciale che gestisce sia clientela retail che clientela corporate/imprese nonché la previsione di indicatori correlati al completamento delle attività previste nell'ambito del progetto "Cultura del rischio";
  • (iii) la conferma della metodologia utilizzata nel 2024 al fine dell'analisi da parte del Consiglio di Amministrazione della neutralità della politica di remunerazione rispetto al genere, con la prosecuzione delle iniziative atte a riconoscere e valorizzare le diversità in tutte le sue accezioni, con particolare attenzione alla valorizzazione del talento femminile, coerentemente al Piano Strategico 2023-2026, come aggiornato al 2027;
  • (iv) l'informativa resa circa la misurazione e il monitoraggio del c.d. "Gender Pay Gap", effettuati sulla base di quanto previsto dal quadro normativo bancario secondo criteri e approcci delineati in conformità alle Linee Guida EBA in materia e alla Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, aspetto trattato in maggior dettaglio nell'ambito della Rendicontazione consolidata di sostenibilità;
  • (v) il rispetto dei princìpi e delle raccomandazioni previsti in materia di politiche di remunerazione dal Codice di Corporate Governance, cui la Banca ha aderito. In particolare, la Remuneration Policy risulta funzionale al perseguimento del successo sostenibile della stessa.

In punto si precisa che la Remuneration Policy viene elaborata a livello di Gruppo bancario ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, esercitando la deroga prevista dal paragrafo 8.1 delle stesse (Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione I). Nell'esercizio delle attività di direzione e coordinamento, Banco BPM ne assicura la complessiva coerenza, fornisce gli indirizzi necessari alla

sua attuazione e ne verifica la corretta applicazione e conseguentemente il Consiglio di Amministrazione di ciascuna società controllata in perimetro recepisce e l'Assemblea dei Soci di ciascuna banca controllata approva, per quanto di rispettiva competenza, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti.

Per quanto attiene alle Controllate:

  • Banco BPM Invest SGR, società di gestione del risparmio, il Consiglio di Amministrazione definisce la propria politica di remunerazione, in coerenza con i criteri e principi stabiliti dalla Capogruppo e nel rispetto delle disposizioni europee e nazionali che regolamentano il settore, e la sottopone all'approvazione della propria Assemblea;
  • Banco BPM Vita e Vera Vita, imprese di assicurazione con sede in Italia, i rispettivi Consigli di Amministrazione definiscono la propria politica di remunerazione in coerenza con i criteri e principi stabiliti dalla Capogruppo e nel rispetto delle disposizioni europee e nazionali che regolamentano il settore. Le rispettive Assemblee dei Soci approvano la politica di remunerazione per quanto di competenza.

Il Collegio Sindacale ha inoltre esaminato:

  • - la relazione della Funzione Audit che rendiconta le risultanze delle verifiche dalla stessa condotte nel corso del 2024 sull'attuazione del sistema di remunerazione del Gruppo, ad esito delle quali è stata accertata la coerenza delle iniziative assunte in materia di remunerazione del personale con i princìpi e le regole declinate nella normativa interna ed esterna di riferimento, il cui compendio è rappresentato dalle "Politiche di remunerazione" approvate annualmente dal Consiglio d'Amministrazione e dall'Assemblea dei Soci, secondo le rispettive competenze;
  • - l'opinion (ex ante) rilasciata dalla Funzione Compliance circa la conformità alla normativa di riferimento della Politica in materia di remunerazione 2025 del Gruppo.

Ad integrazione di quanto già riferito, si precisa che, nell'ambito delle proprie prerogative, il Collegio Sindacale ha partecipato, per il tramite di un Sindaco designato dal Presidente, alle riunioni del Comitato Remunerazioni, prendendo atto dell'attività (a seconda del caso, istruttoria, consultiva e propositiva) svolta dal predetto Comitato endoconsiliare, anche al fine del rilascio dei pareri previsti dalla normativa in materia.

I Sindaci hanno inoltre espresso voto favorevole, ai sensi dell'articolo 136 del TUB, alle determinazioni, definite su proposta del Comitato Remunerazioni e approvate dal Consiglio di Amministrazione (nella seduta dell'11 febbraio 2025), conseguenti al raggiungimento delle performance da parte dell'Amministratore Delegato in relazione al Piano Short Term Incentive 2024 e al Piano Long Term Incentive 2022-2024.

Il Collegio Sindacale, in conformità all'articolo 2389 del codice civile, ha esaminato e, dopo aver circostanziato le proprie riflessioni e considerazioni in merito, ha rilasciato il proprio parere favorevole

alla proposta, formulata dal Comitato Remunerazioni e approvata – ai sensi dell'articolo 136 del TUB e, quindi, anche con il voto favorevole dei Sindaci – dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 13 marzo 2025, relativa all'intervento sulla retribuzione annua lorda (RAL) e sulla remunerazione variabile di breve e lungo termine dell'Amministratore Delegato.

Il Collegio Sindacale viene altresì sentito, in conformità alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 e su indicazioni espresse da BCE: (i) in merito alle schede personali relative ai piani di incentivazione dei soggetti appartenenti al personale più rilevante delle FAC Audit, Compliance, Antiriciclaggio, Validazione Interna e in ambito CRO, con particolare riferimento all'assenza di conflitti di interesse; (ii) nell'ambito della valutazione condotta dal Comitato Remunerazioni, in coordinamento con il Comitato Controllo Interno e Rischi, circa la corretta applicazione delle regole stabilite dalla Remuneration Policy per la remunerazione variabile degli stessi Responsabili.

11. Ulteriore attività del Collegio Sindacale e informativa richiesta da Consob

A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, non già sopra esposti e resi sulla base dell'attività svolta nel 2024 e nei primi mesi del 2025 dal Collegio Sindacale di Banco BPM:

  • il Collegio Sindacale non è stato destinatario di alcuna segnalazione ai sensi dell'articolo 2408 del codice civile;
  • oltre a quanto indicato al punto precedente, è pervenuta al Collegio Sindacale, per il tramite di Banca d'Italia, una comunicazione potenzialmente qualificabile come esposto, in cui vengono segnalate asserite scorrettezze comportamentali ascritte a dipendenti/Strutture aziendali nell'ambito dello svolgimento dell'attività. Tale esposto è stato oggetto di opportuni approfondimenti, in linea con le indicazioni ricevute dall'Autorità di Vigilanza, da parte delle Funzioni Audit e Antiriciclaggio e il Collegio Sindacale ha esaminato le relative risultanze, accertando che le stesse fossero portate all'attenzione di Banca d'Italia. Le analisi condotte non hanno evidenziato fattispecie degne di menzione e, ad oggi, non si è avuta notizia di alcun seguito;
  • sono stati rilasciati da parte del Collegio Sindacale i pareri richiesti dalla legge e dallo Statuto, in parte già esposti in questa Relazione. Il Collegio ha inoltre formulato le osservazioni, le valutazioni e i pareri prescritti dalla normativa di Vigilanza nonché quelli tempo per tempo richiesti da BCE e dalle Autorità di Vigilanza nazionali con apposite Comunicazioni (relativi prevalentemente ai diversi profili della gestione e del controllo dei rischi cui la Banca è risultata esposta nello svolgimento della propria attività), oltre che dalla normativa aziendale;

il Collegio Sindacale ha condotto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle Società Controllate, anche ai sensi dell'articolo 114, comma 2, del TUF, e non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza della normativa interna che le regolamenta al fine di acquisire i flussi informativi necessari per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

Il Collegio ha peraltro promosso la conduzione annuale di una specifica verifica di conformità in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di scambio di flussi informativi tra le varie Società del Gruppo interessate, i cui esiti hanno mostrato una complessiva conformità, attestando un corretto funzionamento del processo analizzato oltreché un impianto dei presìdi in termini di normativa interna e di procedura informatica completo e allineato alle Linee Guida emanate da Consob nell'ottobre 2017.

Tra le attività espletate nel corso dell'esercizio 2024, anche al fine di operare in stretto raccordo e favorire il confronto nell'ambito del Sistema dei Controlli della Banca e del Gruppo, ai sensi dell'articolo 151, comma 2, del TUF e delle Disposizioni di Vigilanza, il Collegio ha mantenuto un periodico scambio di flussi informativi con gli Organi di Controllo delle principali Società del Gruppo (Banca Aletti, Banca Akros, Banco BPM Invest SGR e Banco BPM Vita), ricevendo aggiornamenti anche in merito alle Società da queste controllate. Tale iniziativa è stata agevolata anche dal fatto che il Presidente del Collegio e due componenti effettivi ricoprono cariche anche nei Collegi di altre Società del Gruppo, come dettagliato in precedente paragrafo. Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle predette Società Controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle FAC della Capogruppo, in particolare Audit, Compliance e Antiriciclaggio, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;

per quanto attiene alle regole di governo societario, si rammenta che Banco BPM ha aderito al Codice di Corporate Governance promosso dal Comitato per la Corporate Governance, come comunicato al mercato attraverso la pubblicazione sul sito aziendale della "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", redatta ai sensi dell'articolo 123-bis del TUF e successive modifiche ed integrazioni. Tale Relazione illustra le modalità ed i comportamenti con cui i princìpi ed i criteri applicativi del Codice sono stati effettivamente applicati. Il Collegio ha preso atto dei contenuti della Relazione in parola nonché della "Relazione 2024 sull'evoluzione della corporate governance delle società quotate" trasmessa dal Presidente del Comitato (anche Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM) con lettera del 17 dicembre 2024, unitamente alle "Raccomandazioni del Comitato per il 2025", acquisendone le indicazioni nel corso di una propria seduta;

  • nei primi mesi del 2025 il Presidente del Collegio Sindacale ha incontrato, in conformità alle normative e alle prassi in uso, il Joint Supervisory Team di BCE al fine di un proficuo scambio informativo, anche in merito a tematiche specifiche illustrate nella presente Relazione;
  • a seguito dell'attività di vigilanza svolta, come sopra descritta, non sono emersi omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di menzione in questa sede;
  • in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, il Collegio Sindacale di Banco BPM, preso atto della dichiarazione di continuità aziendale espressa dagli Amministratori e del giudizio di appropriatezza espresso dalla Società di revisione in merito all'utilizzo di tale presupposto, non ritiene necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del TUF in merito all'approvazione del Bilancio separato di Banco BPM al 31 dicembre 2024 e alle materie di propria competenza. Il Collegio, eseguiti gli opportuni approfondimenti, tenuto conto della delibera consiliare del 6 novembre 2024 in merito alla distribuzione di un acconto sul dividendo 2024 pari a Euro 0,40 per azione (a cui è stata data esecuzione il 20 novembre 2024) e dell'evoluzione della Riserva di utili indisponibili ex articolo 6 del D.Lgs. n. 38/2005, non ha osservazioni da formulare in merito alla proposta all'Assemblea di distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,60 per azione.

Milano, 31 marzo 2025

Il Collegio Sindacale

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Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

  1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A. e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Banco BPM S.p.A., altestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. · l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e

  3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. nel corso dell'esercizio 2024.

  1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2024 si è basata su un modello interno definito da Banco BPM S.p.A., sviluppato utilizzando quale riferimento l' "Internal Control – Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.

  2. Si attesta, inoltre, che:

  3. 3.1 il bilancio dell'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2024:

    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b} corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e e finanziaria dell'emittente.

3.2 la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato di gestione nonché della situazione dell'emittente Banco BPM S.p.A., unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Milano, 13 marzo 2025

Giuseppe Castag Amministratore De

Gianpietro Val

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della Società di Revisione

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA (la Banca), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n° 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa: Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 4 dell'attivo Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2024 ammontano a Euro 97.665 milioni e rappresentano il 77,8 per cento della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso la clientela", che mostra un saldo pari a Euro 125.563 milioni, corrispondente al 69,2 per cento circa del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame, risultano pari a Euro 38 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili internazionali applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk – SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio (Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input utilizzati nei modelli di calcolo della perdita attesa (Expected Credit Loss – ECL).

Per l'esercizio in corso, oltre a procedere all'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e di affinamento dei parametri di rischio, la Banca ha rivisitato le metodologie e i criteri adottati rispetto all'esercizio precedente, Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto della rivisitazione delle metodologie e dei criteri introdotti nell'esercizio, nonché degli adattamenti apportati ai modelli in uso per la valutazione del portafoglio crediti non deteriorati.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione di tali crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di taluni controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
introducendo alcune evolutive ai modelli e
facendo, altresì, ricorso a "post model
verifica, su base campionaria, della

ragionevolezza della classificazione tra

adjustments/management overlays". Tali interventi sono stati ritenuti necessari al fine di migliorare la capacità predittiva dei modelli in uso, di fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico oltre ad alcuni ulteriori elementi di rischio non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati, ivi incluso il rischio di credito legato al cambiamento climatico e alle tensioni geopolitiche.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

  • ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) sulla base delle differenti informazioni disponibili in merito allo stato del debitore, ivi incluse quelle esterne;
  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta agli interventi di modifica introdotti nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle modalità di determinazione dei "post model adjustments/management overlays" applicati ed alla ragionevolezza dei medesimi;
  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne, nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite, anche alla luce delle incertezze del contesto macroeconomico;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti, della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL, nonché delle elaborazioni effettuate al di fuori delle procedure informatiche ("ambiente di laboratorio");
  • procedure di analisi comparativa dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
periodi precedenti e con i dati dei
principali operatori di settore
comparabili;
esame delle analisi di sensitività della

ECL agli scenari macroeconomici che
condizionano i parametri di rischio
dei modelli utilizzati;
verifica della completezza e

dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa: Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 4 dell'attivo Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2024 sono pari a Euro 1.575 milioni. Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per i crediti in esame ammontano a Euro 370 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio, sulla base dei principi contabili internazionali applicabili.

I processi di stima e le modalità di valutazione sia di tipo analitico che di tipo forfettario, risultano inevitabilmente caratterizzati da un'elevata complessità, da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. In particolare, laddove la

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate alle circostanze.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti deteriorati;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
strategia della Banca preveda il recupero, anche
attraverso piani di dismissione di portafogli, la
stima riflette i flussi derivanti non solo
dall'attività di gestione interna, ma anche dalla
cessione sul mercato di tali crediti secondo un
approccio multiscenario.
Per l'esercizio in corso, la Banca ha rivisitato le
metodologie e i criteri sottostanti il modello
forfettario, introducendo, rispetto all'esercizio
precedente, un "post model adjustment" al fine
di migliorare la capacità predittiva del modello
in uso.
In considerazione della significatività del valore
di bilancio dei crediti deteriorati, della
complessità dei processi di stima adottati,
nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e
delle assunzioni richieste per la determinazione
delle variabili rilevanti, la valutazione dei
crediti in oggetto è stata considerata un aspetto
chiave dell'attività di revisione.
dell'efficacia operativa di taluni
controlli;
comprensione e verifica

dell'appropriatezza delle politiche,
delle procedure e dei modelli utilizzati
per la determinazione della ECL, ivi
inclusa la modalità di determinazione
del "post model adjustment" applicato
al modello forfettario ed alla
ragionevolezza del medesimo;
verifica della corretta applicazione dei

criteri valutativi definiti e della
completezza ed accuratezza delle basi
dati utilizzate ai fini della
determinazione della ECL;
verifica su base campionaria della

ragionevolezza della classificazione tra
le diverse categorie regolamentari
previste, anche sulla base delle
informazioni disponibili in merito allo
stato del debitore e di altre evidenze
informative, ivi incluse quelle esterne;
verifica della modalità di definizione

degli scenari alternativi di recupero
ipotizzati (vendita o recupero interno),
della coerenza degli stessi con gli
obiettivi di vendita definiti dagli
amministratori e delle relative
probabilità assegnate, nonché verifica
della corretta determinazione della
ECL sulla base della media ponderata
dei flussi di cassa stimati dagli scenari
di recupero interno e di vendita;
in relazione allo scenario di recupero

interno, per ciascuna categoria
prevista dal quadro normativo e
regolamentare applicabile, per i crediti
valutati analiticamente, verifica su
base campionaria della ragionevolezza
delle assunzioni formulate con
riferimento all'identificazione e
quantificazione dei flussi di cassa
futuri attesi dalle attività di recupero,
alla valutazione delle garanzie che
assistono tali esposizioni ed alla stima
dei tempi di recupero. Per i crediti
deteriorati valutati su base forfettaria,
verifica della corretta determinazione
dei principali parametri di stima

nell'ambito del modello utilizzato,

Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
della completezza ed accuratezza dei
dati che alimentano il modello,
nonché dell'applicazione del post
model adjustment introdotto
nell'esercizio;
procedure di analisi comparativa dei

crediti verso la clientela per
finanziamenti deteriorati e dei relativi
indici di copertura anche mediante
confronto con i dati dei periodi
precedenti e con i dati dei principali
operatori di settore comparabili;
analisi degli eventi successivi alla data

di chiusura del bilancio;
verifica della completezza e

dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Valutazione degli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi e valutati al fair value su base ricorrente

Nota integrativa: Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 2 dell'attivo, Sezione 2 del passivo Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 4

Gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi, il cui fair value è stato determinato mediante ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili e non osservabili sul mercato (rispettivamente strumenti di livello di fair value 2 e 3 della gerarchia del fair value), mostrano un valore attivo complessivo pari a Euro 3.755 milioni ed un valore passivo pari a Euro 22.187 milioni, corrispondenti rispettivamente a circa il 2,1 per cento dell'attivo ed a circa il 12,2 per cento del passivo di bilancio.

Tali valori rappresentano la migliore stima del fair value degli strumenti, alla data di riferimento del bilancio, determinata sulla base dei principi contabili internazionali applicabili.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato attenzione alla valutazione degli strumenti finanziari in esame detenuti dalla Banca e, in particolare, a quelli caratterizzati da elevata complessità (titoli strutturati e derivati).

In considerazione della significatività dei valori, della molteplicità e della complessità dei modelli valutativi utilizzati, nonché in ragione del significativo ricorso a stime ed assunzioni a tal fine necessarie, la valutazione degli strumenti finanziari in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione. Infatti, i modelli di valutazione utilizzati, oltre ad essere numerosi e differenti in relazione alla tipologia di strumenti, richiedono la formulazione di specifiche assunzioni qualitative e quantitative suscettibili di determinare risultati significativamente differenti.

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione degli strumenti finanziari;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti per l'identificazione, misurazione e supervisione del rischio connesso alla valutazione ed alla contabilizzazione degli strumenti finanziari, nonché verifica dell'efficacia operativa di taluni controlli;
  • comprensione ed analisi critica delle politiche adottate in materia di determinazione del fair value degli strumenti finanziari al fine di verificarne l'appropriatezza;
  • analisi delle tecniche di valutazione e dei modelli utilizzati, nonché delle modalità di determinazione delle assunzioni significative e dei dati di input necessari e verifica della coerenza e della rispondenza con la prassi prevalente di settore e con la letteratura finanziaria;

Gli stessi modelli, per quanto consolidati e riconosciuti nella prassi prevalente, possono risultare, inoltre, estremamente sensibili ai dati di input ed alle assunzioni utilizzate e, per loro natura, incorporano un rischio di non corretta valutazione.

  • svolgimento di specifiche procedure di validità sui relativi saldi contabili, tra le quali la verifica indipendente del fair value per un campione di strumenti finanziari al fine di verificare la ragionevolezza delle valutazioni effettuate dagli amministratori. In tale ambito, oggetto di particolare attenzione sono state le assunzioni qualitative e quantitative formulate ed i dati di input utilizzati (curve dei tassi di interesse, spread di credito e di liquidità, aggiustamenti per merito creditizio, parametri di volatilità, altre informazioni di mercato);
  • verifica della completezza ed adeguatezza dell'informativa strettamente correlata all'aspetto chiave in oggetto anche in relazione a quanto previsto dai principi contabili internazionali di riferimento.

Valutazione della riorganizzazione del business della monetica

Nota integrativa Parte A – Politiche Contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 7 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 18

Banco BPM ha perfezionato, in data 30 settembre 2024, le operazioni societarie aventi ad oggetto la riorganizzazione del business della monetica (di seguito, l'"Operazione"). In maggior dettaglio, l'Operazione è avvenuta mediante diverse fasi. In primo luogo, Banco BPM ha conferito a Numia SpA il compendio delle attività e passività relative al c.d. "business monetica", inclusivo della partecipazione di controllo in Tecmarket Servizi SpA; tali attività e passività erano già classificate nel bilancio dell'esercizio precedente tra quelle in via di dismissione ai sensi del principio contabile internazionale l'IFRS 5 – "Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate". A seguito di tale conferimento, Banco BPM ha ricevuto azioni di Numia SpA (per un

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività di revisione, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione della struttura dell'Operazione anche mediante ottenimento ed analisi di supporti documentali, nonché di discussioni con la Direzione aziendale;
  • comprensione e valutazione dei controlli posti in essere dalla Direzione aziendale relativamente all'Operazione;
  • verifica della ragionevolezza delle assunzioni alla base dell'attività svolta dal valutatore incaricato dalla Banca in merito alla determinazione del fair

controvalore di Euro 500 milioni) le quali sono state, poi, oggetto di successiva cessione a Numia Group SpA; a fronte di quest'ultima operazione, Banco BPM ha ricevuto Euro 228 milioni in denaro ed Euro 272 milioni in azioni di Numia Group SpA.

L'Operazione ha comportato la rilevazione, nel conto economico dell'esercizio, di una plusvalenza pari ad Euro 500 milioni, oltre all'iscrizione della partecipazione di collegamento in Numia Group SpA per il 28,57 per cento.

In considerazione della significatività dei valori di bilancio, della complessità dei contratti sottesi all'Operazione, la stessa è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

value del compendio delle attività e delle passività relative al "business monetica" nonché della partecipazione in Tecmarket Servizi SpA;

  • verifica della correttezza dei criteri di rilevazione, classificazione e misurazione degli effetti patrimoniali ed economici dell'Operazione;
  • verifica della completezza ed adeguatezza dell'informativa fornita nella nota integrativa secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali di riferimento.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n° 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF - European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizi e dichiarazione aisensi dell'articolo 14, comma 2, lettere e), e-bis) ed e-ter), del DLgs 39/10 e aisensi dell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di:

  • esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio;
  • esprimere un giudizio sulla conformità alle norme di legge della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98;
  • rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione e in alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2024.

Inoltre, a nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e-ter), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 31 marzo 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

Raffaella Preziosi (Revisore legale)

Allegati

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2024

Voci dell'attivo 31/12/2024
(migliaia di euro)
10. Cassa e disponibilità liquide 11.967.877
Cassa e disponibilità liquide 11.967.877
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.802.017
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (2.472.786)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.329.231
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 125.562.922
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (26.218.503)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 99.344.419
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 8.284.926,00
50. Derivati di copertura 1.032.648
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 9.317.574
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.279.952
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 13.279.952
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 28.691.289
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 28.691.289
70. Partecipazioni 2.804.332
Partecipazioni 2.804.332
80. Attività materiali 2.417.894
Attività materiali 2.417.894
90. Attività immateriali 1.166.375
Attività immateriali 1.166.375
100. Attività fiscali 3.176.823
Attività fiscali 3.176.823
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 443.439
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 443.439
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.450)
120. Altre attività 5.536.267
Altre voci dell'attivo 5.534.817
Totale dell'attivo 181.474.022

______________________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGATI 1219

emarket
sdir storage
CERTIFIED
Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2024
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 101.927.934
meno: debiti verso clientela per leasing (637.113)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 21.853.056
30. Passività finanziarie designate al fair value 4.956.372
meno: certificates a capitale protetto (4.938.077)
Raccolta diretta 123.162.172
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 9.537.454
meno: debiti verso banche per leasing (513)
Debiti verso banche 9.536.941
Debiti verso clientela per leasing 637.113
Debiti verso banche per leasing 513
Debiti per Leasing 637.626
20. Passività finanziarie di negoziazione 22.929.417
più: certificates a capitale protetto 4.938.077
40. Derivati di copertura 860.617
Altre passività finanziarie valutate al FV 28.728.111
90. Trattamento di fine rapporto del personale 229.512
100. Fondi per rischi e oneri 710.950
Fondi del passivo 940.462
60. Passività fiscali 307.378
Passività fiscali 307.378
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 1.209
Passività associate ad attività in via di dismissione 1.209
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (403.870)
80. Altre passività 4.289.865
Altre voci del passivo 3.885.995
Totale passività 167.199.894
Patrimonio netto 14.274.128
Totale passività e del patrimonio netto 181.474.022

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2023

Voci dell'attivo
(migliaia di euro) 31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 19.768.619
Cassa e disponibilità liquide 19.768.619
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.723.379
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.728.244)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.995.135
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 128.703.192
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (25.247.285)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 103.455.907
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 3.669.750
50. Derivati di copertura 978.970
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 4.648.720
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.336.841
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 10.336.841
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 26.975.529
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 26.975.529
70. Partecipazioni 3.106.621
Partecipazioni 3.106.621
80. Attività materiali 2.769.336
Attività materiali 2.769.336
90. Attività immateriali 1.155.043
Attività immateriali 1.155.043
100. Attività fiscali 4.006.828
Attività fiscali 4.006.828
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 454.089
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 454.089
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (68.964)
120. Altre attività 4.714.338
Altre voci dell'attivo 4.465.374
Totale dell'attivo 185.318.042

______________________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGATI 1221

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2023
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 100.510.262
meno: debiti verso clientela per leasing (655.983)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 19.994.838
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.843.844
meno: certificates a capitale protetto (3.825.549)
Raccolta diretta 119.867.412
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 23.420.801
meno: debiti verso banche per leasing (8.933)
Debiti verso banche 23.411.868
Debiti verso clientela per leasing 655.983
Debiti verso banche per leasing 8.933
Debiti per Leasing 664.916
20. Passività finanziarie di negoziazione 19.075.609
più: certificates a capitale protetto 3.825.549
40. Derivati di copertura 1.023.797
Altre passività finanziarie valutate al FV 23.924.955
90. Trattamento di fine rapporto del personale 237.071
100. Fondi per rischi e oneri 608.027
Fondi del passivo 845.098
60. Passività fiscali 271.382
Passività fiscali 271.382
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 204.318
Passività associate ad attività in via di dismissione 204.318
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (710.938)
80. Altre passività 3.036.598
Altre voci del passivo 2.325.660
Totale passività 171.515.609
Patrimonio netto 13.802.433
Totale passività e del patrimonio netto 185.318.042

Si precisa che le tabelle sopra esposte evidenziano la riconciliazione tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2023 rispetto alla situazione pubblicata nella relazione finanziaria annuale dello scorso esercizio, i dati sono stati riesposti. Per maggiori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Modifiche espositive dello schema di stato patrimoniale riclassificato" della relazione sulla gestione.

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2024

Margine di interesse
3.380.116
10 Interessi attivi e proventi assimilati
6.924.567
6.393
a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati
(3.550.844)
Dividendi e Risultato delle partecipazioni
179.706
70 Dividendi e proventi simili
74.569
b)
105.137
n)
Margine finanziario
3.559.822
Commissioni nette
1.782.128
40 Commissioni attive
1.963.587
47.749
c)
10.948
r)
50 Commissioni passive
(240.156)
Altri proventi netti di gestione
23.278
200 Altri oneri / proventi di gestione
378.673
(341.140)
d)
(3.307)
e)
(10.948)
r)
Risultato netto finanziario
(8.274)
70 Dividendi e proventi simili
144.089
(74.569)
b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione
123.093
(47.749)
c)
(1.812)
p)
90 Risultato netto dell'attività di copertura
(7.013)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato
2.635
f)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
38.630
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie
1.725
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico - designate al fair value
(227.216)
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente
valutate al fair value
39.913
Altri proventi operativi
1.797.132
Proventi operativi
5.356.954
Spese per il personale
(1.646.132)
160 a) Spese per il personale
(1.852.341)
207.914
m)
160 b) Altre spese amministrative
(5.012)
g)
200 Altri oneri / proventi di gestione
3.307
e)
Altre spese amministrative
(542.063)
160 b) Altre spese amministrative
(987.431)
5.012
g)
200 Altri oneri / proventi di gestione
341.140
d)
99.216
h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali
(262.594)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali
(154.427)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali
(131.900)
23.733
a)
Oneri operativi
(2.450.789)
Risultato della gestione operativa
2.906.165
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela
(462.907)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
(61.396)
(2.635)
f)
valutate al costo ammortizzato
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(405.556)
6.082
i)
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
598
Esercizio 2024 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato

______________________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGATI 1223

Esercizio 2024 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (52.098)
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (52.098)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (8.566)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(6.082) i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (2.484)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.455)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.455)
Utili (Perdite) su partecipazioni ed investimenti 1.846
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni 83.392 (105.137) n)
7.164 o)
(24.500) l)
38.845 q)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 477.582
(475.500) l)
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.361.985
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (735.116)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (630.364) (32.249) h)
(9.960) a)
6.875 l)
(68.736) m)
(1.281) o)
599 p)
Risultato netto dell'operatività corrente 1.626.869
Oneri sistemici al netto delle imposte (66.967) h) (66.967)
Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte (139.178) m) (139.178)
Impatto Monetica al netto delle imposte 493.125 l) 493.125
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (5.883) o) (5.883)
Impairment su partecipazioni (38.845) q) (38.845)
Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di
certificates (OCR) al netto delle imposte
1.213 p) 1.213
240.
Rettifiche di valore dell'avviamento
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (20.166) a) (20.166)
Risultato di pertinenza della Capogruppo 1.850.168 - 1.850.168

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 6,4 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 74,6 milioni (b) e il risultato della valutazione delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto per 105,1 (n) milioni iscritti nella voce "220. Utili (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates (per 47,7 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Infine nell'aggregato in esame sono ricondotti i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica rilevati in bilancio nella voce "Altri oneri/proventi di gestione" per 10,9 milioni (r);
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "200. Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari

complessivamente a 341,1 milioni (d), esposti nella voce "Altre spese amministrative", dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,3 milioni (e) classificati a riduzione delle "Spese per il personale" e dai proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, pari a 10,9 milioni (r), ricondotti tra le "commissioni nette come in precedenza descritto;

  • il "Risultato netto finanziario" include "Dividendi e proventi simili" (voce 70) al netto della riclassifica dei dividendi su partecipazioni (per 74,6 (b)), ricondotti alla voce di conto economico riclassificato "Dividendi e risultato delle partecipazioni", il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica degli importi relativi alle commissioni sul collocamento di Certificates per 47,7 milioni (c), ricondotti tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 1,8 milioni (p), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100), al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 2,6 milioni (f), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110).
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "160. a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 5,0 milioni (g), rilevati in bilancio nella voce "160. b) Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,3 milioni (e) compreso nella voce "200. Altri oneri/proventi di gestione". Da tale aggregato è invece escluso l'ammontare degli oneri da sostenere a fronte del Piano di incentivi all'esodo pari a 207,9 milioni (m) esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce dedicata del conto economico riclassificato "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo, al netto delle imposte";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio "160. b) Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 341,1 milioni (d), comprese nella voce "200. Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 5,0 milioni (g), rilevati nella voce "Spese per il personale". Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 99,2 milioni (h) rappresentati dall'ultima quota del contributo ordinario al FITD e dalla prima quota contributiva dovuta al nuovo Fondo di Garanzia del settore assicurativo Vita esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri sistemici, al netto delle imposte";
  • le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato nella voce "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte" per 23,7 milioni (a);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio "100. a) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 2,6 milioni negativi (f), iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla "130. a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 6,1 milioni (i), rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie", nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico).
  • la voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio "130. b) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce "130. a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 6,1 milioni (i);
  • la voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri";
  • gli "Utili (Perdite) su partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce "220. Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurata dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni controllate in via esclusiva (pari a 105,1 milioni (n)), che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni". Tale voce è stata depurata inoltre degli effetti riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, esposti nella voce del conto economico riclassificato

denominata "Impatti Bancassurance, al netto delle imposte" per 7,2 milioni (o), dell'impatto positivo pari a complessivi 500,0 milioni (l), riconducibile alle operazioni perfezionate in data 30 settembre 2024 per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento, esposto nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impatto Monetica, al netto delle imposte", e delle minusvalenze registrate su alcune quote partecipative, pari a 38,8 milioni (q), esposte nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impairment su partecipazioni";

  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 32,2 milioni (h), alla PPA per 10,0 milioni (a) e all'impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 0,6 milioni (p). L'aggregato in esame non comprende inoltre gli effetti fiscali correlati agli impatti derivanti dal riassetto dei comparti dei sistemi di pagamento (6,9 milioni (l)), del bancassurance (1,3 milioni (o)) e di quelli relativi agli oneri per l'incentivazione all'esodo del personale, pari a 68,7 milioni (m), esposti nelle voci del conto economico riclassificato denominate rispettivamente "Impatto Monetica, al netto delle imposte", "Impatti Bancassurance al netto delle imposte" e "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo, al netto delle imposte";
  • nella voce "Oneri sistemici al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri per complessivi 99,2 milioni (h), rilevati contabilmente nella voce 160 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 32,2 milioni (h);
  • nella voce "Oneri relativi all'incentivazione all'esodo al netto delle imposte" è rilevato l'ammontare degli oneri da sostenere a fronte del Piano di incentivi all'esodo del personale attivato dalla Capogruppo pari a 207,9 milioni (m) esposti, al netto del relativo effetto fiscale, pari a 68,7 milioni (m);
  • la voce "Impatto Monetica al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili al riassetto del comparto dei sistemi di pagamento originariamente rilevati nelle voci 220, 250 e 270 del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato (l);
  • la voce "Impatti Bancassurance al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili al riassetto dell'attività di bancassurance originariamente rilevati nelle voci 220 e 270 del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato (o);
  • nella voce "Impairment su partecipazioni" sono rilevate le minusvalenze relative ad alcune quote partecipative, originariamente rilevate nella voce 220 del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato (q);
  • nella voce "Impatto della Variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates (OCR), al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per 1,8 milioni (p), al netto del relativo effetto fiscale, pari a -0,6 milioni (p);
  • infine, nella voce "Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa agli interessi su crediti verso clientela, pari a -6,4 milioni (a), all'ammortamento della client relationship per -23,7 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 10,0 milioni (a).

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2023

Esercizio 2023 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
Margine di interesse 3.194.458
10 Interessi attivi e proventi assimilati 6.448.602 9.216 a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati (3.263.360)
70 Dividendi e proventi simili 10.358 b) 100.358
142.226 n) 142.226
Margine finanziario 3.437.042
Commissioni nette 1.736.839
40 Commissioni attive 1.875.393 48.307 c)
19.675 p)
50 Commissioni passive (206.536)
Altri proventi netti di gestione 22.729
200
Altri oneri / proventi di gestione
384.353 (338.514) d)
(3.435) e)
(19.675) p)
Risultato netto finanziario (118.239)
70 Dividendi e proventi simili 124.571 (100.358) b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 59.287 (48.307) c)
90 Risultato netto dell'attività di copertura (1.586)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato 2.951 f)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie
15.840
(1.438)
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico - designate al fair value (197.768)
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente
valutate al fair value 28.569
Altri proventi operativi
Proventi operativi
1.641.329
5.078.371
Spese per il personale (1.573.070)
160 a) Spese per il personale (1.572.590)
160 b) Altre spese amministrative (3.915) g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 3.435 e)
Altre spese amministrative (526.961)
160 b) Altre spese amministrative (1.052.634) 3.915 g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 338.514 d)
183.244 h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (242.779)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (144.303)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (124.026) 25.550 a)
Oneri operativi (2.342.810)
Risultato della gestione operativa 2.735.561
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
(558.533)
valutate al costo ammortizzato (42.595) (2.951) f)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato (515.218) 1.766 i)
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 465
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (143.921)
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (143.921)

______________________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGATI 1227

emarket
sdir scorage
CERTIFIED
Esercizio 2023 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (2.083)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.766) i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (317)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (18.787)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (6.287) (12.500) l)
Rettifiche di valore su partecipazioni
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 201
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni 267.085 (142.226) n)
(124.858) l)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 200
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.012.438
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (567.620)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (484.512) (59.562) h)
(11.495) a)
(3.250) l)
(8.802) m)
Risultato netto dell'operatività corrente 1.444.818
290 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
delle imposte
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (123.682) h) (123.682)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 m) 8.802
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 140.608 l) 140.608
240. Rettifiche di valore dell'avviamento
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (23.272) a) (23.272)
Risultato di pertinenza della Capogruppo 1.447.274 - 1.447.274

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" corrisponde al margine del conto economico ufficiale dello schema civilistico al netto del reversal PPA dei crediti in bonis, per 9,2 milioni, iscritta nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultati delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 100,4 milioni e il risultato della valutazione delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto per 142,2 milioni iscritti nella voce 220 "Utile (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" include commissioni attive relative al collocamento dei Certificates attraverso le rete propria per 48,3 milioni iscritte nelle voci del risultato netto finanziario e per 19,7 milioni i proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023;
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 338,5 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative", depurata dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,4 milioni classificata nelle "Spese per il personale" e dei 19,7 milioni dei proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023.
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di 3,0 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli

di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono state riclassificate inoltre nelle "Commissioni nette" le commissioni, implicite negli strumenti finanziari, relative al collocamento dei Certificates rete propria (48,3 milioni);

  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a)"Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 3,9 milioni, rilevati in bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,4 milioni compreso nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 338,5 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 3,9 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 183,2 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" per 25,6 milioni;
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 3,0 milioni negativi, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130 a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 1,8 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie";
  • la voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 1,8 milioni;
  • la voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri", al netto degli effetti, pari a 12,5 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance, esposti in una nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte";
  • gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurato dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni controllate in via esclusiva (pari a 142,2 milioni), che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" e dal risultato dell'operazione avvenuta a fine 2023 relativa alla riorganizzazione della bancassurance, positivo per 124,9 milioni, che trova rappresentazione nella voce riclassificata "Impatti Bancassurance al netto delle imposte";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" , depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 59,6 milioni, alla PPA per 11,5 milioni. L'aggregato in esame non comprende inoltre l'impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili, pari a 8,8 milioni, e gli effetti fiscali relativi alla citata riorganizzazione del bancassurance, pari a 3,2 milioni, esposti nelle nuove voci del conto economico riclassificato denominate rispettivamente "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" e "Impatti bancassurance al netto delle imposte";
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" per 183,2 milioni al netto del relativo impatto fiscale per complessivi 59,6 milioni;
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato l'effetto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili (pari a 8,8 milioni) derivante dalla scadenza a fine 2023 del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento effettuato in precedenti esercizi;

  • La voce "Impatti bancassurance al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance originariamente rilevati nelle voci 170., 220. e 270. del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato;
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -9,2 milioni e alla client relationship per -25,6 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 11,5 milioni.

Rendiconti dei Fondi Interni di quiescenza del personale

Fondi di quiescenza a prestazione definita interni

2024
A. Esistenze iniziali 91.736
B. Incrementi 4.787
Accantonamenti dell'esercizio 2.868
Perdite attuariali 1.918
Altre variazioni in aumento 1
C. Decrementi (13.062)
Pagamenti effettuati (11.370)
Utili attuariali (1.692)
Altre variazioni in diminuzione -
D. Rimanenze finali 83.461

I fondi di previdenza complementare interni a prestazione definita del Banco BPM sono esposti in bilancio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" dello stato patrimoniale passivo ed alla data di bilancio ammontano a 83,5 milioni.

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili" della nota integrativa.

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Relativamente all'esercizio 2024 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati:

Tipologia di servizi Pricewaterhouse
Coopers S.p.A.
Altre società del network PwC
(importi in euro) Banco BPM Società
controllate
Banco BPM Società
controllate
Totale
Revisione Contabile 2.905.407 2.368.974 - 207.395 5.481.776
Servizi di attestazione 1.280.460 628.399 - - 1.908.859
Altri servizi - - 82.500* - 82.500
Totale 4.185.867 2.997.373 82.500 207.395 7.473.135

(*) Comprendono Due diligence per l'acquisizione di crediti IVA, supporto metodologico in ambito cybersecurity e questionari di vigilanza e supporto metodologico alla Funzione Rischi nell'ambito dell'ispezione BCE in tema di Capital Adequacy.

I corrispettivi indicati sono al netto di IVA, spese e contributo Consob.

Al 31 dicembre 2024 la società Grant Thornton è stata incaricata per la Revisione di BBPM Life DAC per un corrispettivo pari a euro 264.000.

Indirizzo

Banco BPM S.p.A. Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia

Investor Relations

tel. +39-02.77002057 | +39-045.8675537 [email protected] www.bancobpm.it www.gruppo.bancobpm.it

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