Annual Report • Mar 28, 2025
Annual Report
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Bilancio Consolidato
Progetto di Bilancio d'esercizio della Capogruppo


Il presente documento rappresenta una versione supplementare rispetto alla versione ufficiale conforme al Regolamento delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea (Regolamento ESEF – European Single Electronic Format) pubblicata sul sito internet all'indirizzo group.intesasanpaolo.com. Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e
stime sono in genere identificate da espressioni come "è possibile," "si dovrebbe," "si prevede," "ci si attende," "si stima," "si ritiene," "si intende," "si progetta," "obiettivo" oppure dall'uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall'uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data di approvazione del presente documento. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l'osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.


Assemblea ordinaria del 29 aprile 2025
Relazione e bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo dell'esercizio 2024
Relazione e bilancio di Intesa Sanpaolo dell'esercizio 2024
Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza S. Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) N. Iscr. Albo Banche 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo" iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari


| Il Gruppo Intesa Sanpaolo | 7 |
|---|---|
| Cariche sociali | 11 |
| Lettera del Presidente | 13 |
| RELAZIONE E BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO | |
| Introduzione | 17 |
| RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE | |
| Il 2024 in sintesi Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori L'esercizio 2024 in sintesi |
22 24 25 28 |
| Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio | 57 |
| I risultati economici e gli aggregati patrimoniali | 63 |
| I risultati per settori di attività e per aree geografiche | 101 |
| Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità Executive summary Informazioni generali Informazioni ambientali (compresa la rendicontazione ai sensi della Tassonomia UE (Regolamento UE 2020/852)) Informazioni sociali Informazioni sulla governance |
141 146 173 223 294 |
| Corporate Governance e politiche di remunerazione | 383 |
| Il titolo Intesa Sanpaolo | 401 |
| Indicatori Alternativi di Performance e Altre informazioni Indicatori Alternativi di Performance Altre informazioni |
409 414 |
| La prevedibile evoluzione della gestione | 415 |
| BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO | |
| Prospetti contabili consolidati Stato patrimoniale consolidato Conto economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato |
420 422 423 424 |
Rendiconto finanziario consolidato 426

Attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell'art. 154-bis del D.Lgs. n. 58/1998 847 Attestazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità ai sensi dell'art.154-bis del D.Lgs. n. 58/1998 849 Relazione della Società di revisione al Bilancio consolidato 851 Relazione della Società di revisione alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità 861
Allegati del Bilancio consolidato 867
| RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE | |
|---|---|
| Dati di sintesi, Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori | 898 |
| I risultati dell'esercizio di Intesa Sanpaolo | 902 |
| Altre informazioni | 912 |
| La prevedibile evoluzione della gestione | 913 |
| Proposte all'Assemblea | 915 |
| Prospetti contabili | |
|---|---|
| Stato patrimoniale | 920 |
| Conto economico | 922 |
| Prospetto della redditività complessiva | 923 |
| Prospetto delle variazioni del patrimonio netto | 924 |
| Rendiconto finanziario | 926 |
| Parte A - Politiche contabili | 929 |
|---|---|
| Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale | 991 |
| Parte C - Informazioni sul Conto economico | 1044 |
| Parte D - Redditività complessiva | 1061 |
| Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura | 1062 |
| Parte F - Informazioni sul patrimonio | 1117 |
| Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda | 1120 |
| Parte H - Operazioni con parti correlate | 1121 |
| Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali | 1128 |
| Parte L - Informativa di settore | 1132 |
| Parte M - Informativa sul leasing | 1133 |
| Attestazione del Bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 154 bis del D.Lgs. n. 58/1998 | 1137 |
| Relazione della Società di revisione al Bilancio di Intesa Sanpaolo | 1139 |
| Allegati del Bilancio | 1149 |
| Contatti | 1175 |
| Calendario finanziario | 1179 |

Sommario
7

Banche



| NORD OVEST | |
|---|---|
| Filiali | |
| 944 |
| NORD EST | |
|---|---|
| Filiali | |
| 616 |
| CENTRO | ||
|---|---|---|
| Filiali | ||
| 639 | ||
Filiali 567
| Filiali | |
|---|---|
| 205 |
Dati al 31 dicembre 2024
Bancassicurazione e Fondi Pensione
Asset Management Servizi Fiduciari
Credito al Consumo 2
1 Le attività di Factoring e Leasing sono svolte direttamente dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. 2 Le attività di Credito al consumo sono svolte anche direttamente dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.

Banche, Filiali e Uffici di Rappresentanza

Singapore Seoul
Tokyo

| AFRICA | |||
|---|---|---|---|
| Uffici di Rappresentanza | Paese | Controllate | Filiali |
| Il Cairo | Egitto | Bank of Alexandria | 174 |
| Paese | Controllate | Filiali |
|---|---|---|
| Albania | Intesa Sanpaolo Bank Albania | 35 |
| Belgio | Intesa Sanpaolo Wealth Management | 2 |
| Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina | 43 | |
| Croazia | Privredna Banka Zagreb | 138 |
| Federazione Russa Banca Intesa | 22 | |
| Irlanda | Intesa Sanpaolo Bank Ireland | 1 |
| Lussemburgo | Intesa Sanpaolo Wealth Management | 1 |
| Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg | 1 | |
| Moldavia | Eximbank | 17 |
| Repubblica Ceca | VUB Banka | 1 |
| Romania | Intesa Sanpaolo Bank Romania | 34 |
| First Bank | 40 | |
| Serbia | Banca Intesa Beograd | 134 |
| Slovacchia | VUB Banka | 153 |
| Slovenia | Intesa Sanpaolo Bank | 40 |
| Svizzera | Reyl Intesa Sanpaolo | 3 |
| Ucraina | Pravex Bank | 39 |
| Ungheria | CIB Bank | 59 |
Parigi Varsavia
Dati al 31 dicembre 2024 * European Regulatory & Public Affairs
AUSTRALIA/OCEANIA
Sydney
Filiali



| Presidente | Gian Maria GROS-PIETRO |
|---|---|
| Vice Presidente | Paolo Andrea COLOMBO |
| Consigliere delegato e Chief Executive Officer | Carlo MESSINA (a) |
| Consiglieri | Franco CERUTI Roberto FRANCHINI () Anna GATTI Liana LOGIURATO Maria MAZZARELLA Fabrizio MOSCA () Milena Teresa MOTTA () Luciano NEBBIA Bruno Maria PARIGI Bruno PICCA Alberto Maria PISANI () Livia POMODORO Maria Alessandra STEFANELLI Paola TAGLIAVINI Daniele ZAMBONI Maria Cristina ZOPPO () |
| Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari |
Elisabetta STEGHER |
| Società di Revisione | EY S.p.A. |
(a) Direttore Generale
(*) Componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione
(**) Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione


Signore Azioniste, Signori Azionisti,
l'anno appena trascorso è stato particolarmente complesso e caratterizzato da eventi, in parte attesi e in parte imprevisti, che hanno avuto un impatto significativo sullo scenario economico e che continueranno a influenzarne le dinamiche nei prossimi anni.
Nel corso del 2024 le pressioni inflazionistiche dei periodi precedenti si sono attenuate. La crescita economica globale ha mostrato segnali di stabilità, ma sono emersi segnali di rallentamento nel continente europeo, con un andamento dell'industria manifatturiera più debole di quanto originariamente previsto.
Sul piano geopolitico, fattori di instabilità hanno generato repentini cambiamenti, la cui evoluzione rimane ancora incerta. Tra questi, gli effetti del risultato delle elezioni statunitensi sugli equilibri internazionali, l'instabilità politica di alcuni Paesi chiave dell'Unione Europea, l'escalation del conflitto in Medio Oriente con il rischio di un suo allargamento, la caduta del regime di Assad in Siria e le crescenti preoccupazioni derivanti dalla guerra in Ucraina hanno alimentato un clima d'incertezza diffusa. Sono apparsi aspetti di vulnerabilità delle economie occidentali e la potenziale instabilità delle relazioni internazionali, che le rende più fragili e volatili di fronte ai cambiamenti del contesto globale.
In uno scenario economico internazionale complicato e mutevole, l'economia italiana si è dimostrata capace di una notevole resilienza e di stabilità, anche grazie all'attuazione dei progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Se nel periodo 2010-2019 il Pil dell'Italia era cresciuto meno della media dell'eurozona, nella fase post Covid, ossia dal 2021 fino al 2024, la crescita cumulata italiana è stata superiore a quella media europea e a quella della Germania.
Per il 2025 ci si attende una moderata accelerazione del PIL, con una crescita leggermente superiore a quella dell'anno appena terminato, sostenuta dal rafforzamento dei consumi. Tuttavia, l'anno si presenta come sfidante, per le numerose insidie che potrebbero incrinare le certezze costruite in decenni di globalizzazione e di cooperazione. La ridefinizione degli equilibri geopolitici a livello internazionale, e possibili escalation di guerre commerciali tra grandi blocchi economici, potrebbero comportare ripercussioni negative sulla crescita e sull'inflazione, con potenziali effetti dannosi per le fasce più vulnerabili della società e per la transizione verso un'economia sostenibile.
Il mutamento del contesto di riferimento, l'aumento dei rischi a esso associati, la debolezza dell'industria europea e i ritardi accumulati nel campo tecnologico sono aspetti problematici rilevanti per l'Unione Europea e per il rilancio del suo ruolo nel lo scenario internazionale. Solo un rafforzamento politico ed economico dell'Unione potrà consentirle di presentarsi con una voce unitaria sui tavoli internazionali, ottenere le stesse opportunità degli altri attori globali e stimolare gli investimenti pubblici e privati, necessari per l'ammodernamento delle infrastrutture energetiche, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Solo così si potranno affrontare le nuove sfide non come semplici osservatori, ma da protagonisti.
In un contesto caratterizzato da una crescente incertezza e da un rapido progresso tecnologico, lo sviluppo di player nel settore bancario in grado di competere non solo con i giganti del credito americani e cinesi, ma anche con i challenger digitali internazionali, come le Big Tech, le fintech e le banche digitali native, è una condizione prioritaria.
Nel corso del 2024, Intesa Sanpaolo ha rafforzato la propria posizione competitiva, perseguendo una strategia di crescita interna, con il raggiungimento - e per diversi traguardi il superamento - degli obiettivi previsti dal Piano di Impresa 2022-25. Il percorso di trasformazione di Intesa Sanpaolo in una banca efficiente, moderna, con un profilo di rischio contenuto e con un forte impegno nei temi ambientali e sociali ha permesso di conseguire risultati eccellenti, quali il primato, a fine 2024, di maggiore banca dell'Eurozona per capitalizzazione, superando la soglia di 69 miliardi di euro.
Gli investimenti in tecnologia hanno reso possibile il potenziamento della banca digitale Isybank e l'implementazione della trasformazione digitale del Gruppo, integrando di fatto la tecnologia cloud nel business model della banca. La leva tecnologica ha migliorato l'offerta ai clienti con servizi omnicanale, ha sostenuto la redditività e aumentato l'efficienza, conseguendo in tal modo risparmi significativi, che si protrarranno anche nei prossimi anni.
L'elevata redditività del Gruppo ha consentito di mettere a disposizione delle categorie più fragili della società, e a contrasto della povertà, risorse ingenti attraverso molteplici funzioni e progetti di Gruppo, come il Fondo Beneficenza opere sociali e culturali, che ha elargito 22,9 milioni di euro nel 2024, e il "Programma di contrasto alle disuguaglianze", corrispondente a un valore che raggiungerà 1,5 miliardi di euro entro il 2027.
Nell'anno appena concluso Intesa Sanpaolo ha rafforzato il modello di business Wealth Management, Protection & Advisory attraverso il riassetto delle fabbriche prodotto sotto un presidio unitario. In particolare, a conferma dell'attenzione del Gruppo per la tutela delle fasce più fragili come i giovani, le famiglie e gli anziani, dalla riorganizzazione del comparto assicurativo è nata Intesa Sanpaolo Protezione, società operativa nel ramo danni e salute, impegnata nel diffondere la cultura e la sensibilità assicurativa nelle nostre comunità, colpite con sempre più frequenza dalle calamità naturali. Nei fatti, Intesa Sanpaolo ha fornito un contributo reale alla società in termini di inclusione sociale, attenzione all'ambiente e valorizzazione della cultura attraverso il progetto omonimo, e in termini di promozione dell'educazione di qualità e diffusione dell'alfabetizzazione finanziaria, anche attraverso il Museo del Risparmio, che nel 2024 ha superato i 100.000 utenti.

I risultati eccellenti fin qui conseguiti sono stati possibili grazie all'impegno e all'elevata professionalità delle persone di Intesa Sanpaolo e al dialogo sereno e costruttivo con i sindacati su importanti temi come la formazione, la crescita professionale e il ricambio generazionale. La cura per le nostre persone è presente nel nostro Piano d'Impresa ed è comprovata dall'attento monitoraggio condotto sugli impegni presi, anche in materia di equità e inclusione. Per quanto riguarda l'equità di genere, diverse iniziative hanno permesso di raggiungere una presenza bilanciata tra uomini e donne nelle nuove nomine per posizioni di senior leadership. Sulla base di queste iniziative, e del clima positivo che caratterizza la nostra azienda, l'indice di soddisfazione interno ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni e la banca ha ottenuto importanti riconoscimenti, come quello di Top Employer 2025 Europa e Italia, prima banca per diversità e inclusione nel 2024 FTSE Diversity and Inclusion Index – Top 100, e migliore azienda in Italia in cui sviluppare la propria carriera e crescere professionalmente, secondo la classifica Linkedin Top Companies 2024.
In ambito ESG il nostro impegno, dimostrato anche dalla costituzione di un'area di governo dedicata, viene riconosciuto a livello internazionale. Infatti, Intesa Sanpaolo è ai primi posti tra le 100 società più sostenibili - l'unica banca in Italia, la prima in Europa e la seconda al mondo - nella classifica stilata da Corporate Knights delle 100 migliori società quotate e, per il quattordicesimo anno consecutivo, è l'unica banca italiana nei Dow Jones World ed Europe Sustainability Indices (recentemente ridenominati Dow Jones Best-in-Class World e Europe Indices). Inoltre, il suo impegno viene confermato dal sostegno alla transizione energetica e digitale delle imprese, con iniziative complementari alle risorse concesse dallo Stato, come il lancio del programma "Il tuo futuro è la nostra impresa", che rende disponibili 120 miliardi di euro fino al 2026.
Il Bilancio 2024 incorpora per la prima volta la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, il che lo rende una pietra miliare nella storia di Intesa Sanpaolo, in quanto comprova nei fatti quanto gli impegni della banca per la transizione green e digitale siano effettivamente integrati nelle strategie adottate dal Gruppo. Dimostra altresì quanto i brillanti risultati economici e patrimoniali conseguiti siano strettamente connessi con il benessere delle sue persone, dei clienti, delle comunità e dei territori in cui opera.
Intesa Sanpaolo affronterà le sfide che si presenteranno nel 2025 da una posizione di forza e leadership, consapevole delle responsabilità che comporta il ruolo di banca di riferimento del Paese. Tra queste, in primis, la protezione del risparmio delle famiglie e il sostegno alle imprese sui mercati domestici e internazionali.
Per tali motivi, la banca continuerà ad agire con prudenza contenendo i rischi emergenti, curando la qualità dei crediti, mantenendo un elevato livello dei coefficienti patrimoniali e una robusta posizione di liquidità.
Per il 2024, a fronte di un utile netto consolidato del Gruppo pari a 8.666 milioni di euro e di un utile individuale della Capogruppo pari a circa 5.604 milioni di euro, viene proposta all'Assemblea ordinaria la distribuzione per cassa di dividendi per complessivi 6.067 milioni di euro, che, tenendo conto dell'acconto dividendi pagato lo scorso novembre di oltre 3.022 milioni di euro, corrispondente ad un importo unitario di 17 centesimi di euro, porta alla proposta di distribuzione di oltre 3.044 milioni di euro a saldo, corrispondente a un importo unitario di 17,1 centesimi di euro. Il dividendo per azione complessivo proposto per il 2024 è dunque pari a 34,1 centesimi di euro.
Viene inoltre proposta un'operazione di acquisto di azioni proprie destinate all'annullamento per 2 miliardi di euro, già autorizzata dalla BCE, da avviare a giugno 2025 subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea, per effetto della quale i soci, senza dover investire ulteriormente, potranno veder crescere la propria quota dei dividendi totali di Intesa Sanpaolo.
Gian Maria Gros-Pietro



Il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" pubblicate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del D.Lgs. n. 136/2015, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 di emanazione della Circolare n. 262/2005 e successivi aggiornamenti. Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa.
In particolare, il presente bilancio consolidato 2024 è stato redatto secondo gli schemi e le regole di compilazione contenuti nell'8°aggiornamento del 17 novembre 2022, che ha modificato la Circolare 262 per tenere conto del nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2023 e applicato per la prima volta dai bilanci al 31 dicembre 2023. Per la predisposizione del bilancio 2024 trovano applicazione anche le previsioni introdotte da IVASS con il Provvedimento n. 152 del 26 novembre 2024 relativamente ai contratti assicurativi, essendo le disposizioni emanate da IVASS direttamente applicabili anche ai sensi della Circolare 262/2005 della Banca d'Italia per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.
Il bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario, dalla Nota integrativa e dalle relative informazioni comparative ed è inoltre corredato da una Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui il Gruppo opera, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo. La Relazione sull'andamento della gestione contiene informazioni finanziarie estratte dal bilancio consolidato o riconducibili allo stesso ed altre informazioni – quali, a titolo esemplificativo, i dati inerenti all'evoluzione trimestrale e taluni Indicatori Alternativi di Performance – non direttamente riconducibili al bilancio consolidato. Si rinvia al capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" della Relazione per la definizione degli stessi e le relative modalità di calcolo, confermando che, con specifico riferimento al conflitto militare fra Russia e Ucraina, in coerenza con le indicazioni ESMA non sono stati introdotti nuovi indicatori né sono state apportate modifiche agli indicatori utilizzati.
Stante il perdurare del conflitto militare russo-ucraino, anche nel presente Bilancio consolidato viene riportata un'informativa che riprende ed aggiorna quanto già reso noto nel corso dell'anno. In particolare, nella Relazione sull'andamento della gestione uno specifico paragrafo del capitolo introduttivo illustra le azioni di presidio del rischio unitamente all'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo in merito alle principali tematiche contabili connesse. Queste ultime vengono poi sviluppate nella Nota integrativa consolidata, Parte E, rischio di credito, dove vengono dettagliate le esposizioni in essere e illustrate le scelte valutative operate.
A supporto dei commenti sui risultati dell'esercizio, nella Relazione sulla gestione vengono presentati i prospetti di Conto economico e di Stato patrimoniale riclassificati.
Negli schemi riclassificati i dati sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti in termini omogenei. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.
I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Ai sensi del D.Lgs. 125 del 6 settembre 2024 che ha dato attuazione in Italia alla Direttiva 2022/2464/UE sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, a partire dall'esercizio avente inizio il 1° gennaio 2024 Intesa Sanpaolo è tenuta a redigere la "Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità", in quanto ente di interesse pubblico e società madre di un gruppo di grandi dimensioni con un numero medio di dipendenti occupati durante l'esercizio superiore a cinquecento. Come previsto dalla normativa, la rendicontazione è stata inserita in un'apposita sezione della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio consolidato e contiene informazioni per la comprensione dell'impatto dell'impresa sulle questioni di sostenibilità nonchè sul modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull'andamento dell'impresa, sui risultati e sulla sua situazione.
Le informazioni circa il Governo societario e gli assetti proprietari richieste dall'art. 123-bis del TUF (Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) figurano, come consentito, in una relazione distinta, approvata dal Consiglio di amministrazione e pubblicata congiuntamente al presente Bilancio, consultabile nella sezione Governance/Documenti societari del sito internet di Intesa Sanpaolo, all'indirizzo group.intesasanpaolo.com. Una sintesi di tale informativa viene comunque riportata nella Relazione sull'andamento della gestione, nel capitolo "Corporate Governance e politiche di remunerazione".
Vengono altresì pubblicate e rese disponibili sul sito internet, secondo i relativi iter approvativi, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, prevista dall'art. 123-ter del TUF, e l'informativa prevista dal Terzo pilastro di Basilea 3 (il c.d. Pillar 3).


19


21




| 2024 | |
|---|---|
| 2023 |
(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione.




| Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati patrimoniali consolidati (milioni di euro) | assolute | % | ||
| Attività finanziarie dell'operatività bancaria | 184.988 169.904 |
15.084 | 8,9 | |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione | 177.322 173.858 |
3.464 | 2.0 | |
| Finanziamenti verso clientela | 421.512 430.493 |
-8.981 | -2,1 | |
| Totale attività | 933.285 965.313 |
-32.028 | -3,3 | |
| Raccolta diretta bancaria | 584.508 577.582 |
6.926 | 1,2 | |
| Raccolta diretta assicurativa | 177.430 172.746 |
4.684 | 2.7 | |
| Raccolta indiretta: | 788.399 720.392 |
68.007 | 9,4 | |
| di cui: Risparmio gestito | 473.129 442.229 |
30.900 | 7,0 | |
| Patrimonio netto | 65.176 63.963 |
1.213 | 1,9 | |
| Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta bancaria (%) (Loan to deposit ratio) |
72,1% 74,5% |


(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione.



(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione.

| Informazioni sul titolo azionario | 2024 | 2023 |
|---|---|---|
| Numero azioni ordinarie | 17.803.670.501 | 18.282.798.989 |
| Quotazione alla fine del periodo - azione ordinaria (euro) | 3,863 | 2,644 |
| Quotazione media del periodo - azione ordinaria (euro) | 3,481 | 2,438 |
| Capitalizzazione media di borsa (milioni) | 63.323 | 45.144 |
| Patrimonio netto per azione (euro) (*) | 3,682 | 3,520 |
| Rating - Debito a lungo termine (senior preferred unsecured) | 2024 | 2023 |
| Moody's | Baa1 | Baa1 |
| S&P Global Ratings | BBB | BBB |
| Fitch Ratings | BBB | BBB |
| Morningstar DBRS | BBB (high) | BBB (high) |
(*) Il patrimonio netto per azione è calcolato considerando anche il patrimonio dei terzi ed escludendo le eventuali azioni proprie in portafoglio.

2024 (Dati economici) 31.12.2024 (Dati patrimoniali)
2023 (Dati economici) 31.12.2023 (Dati patrimoniali)

| Indicatori di rischiosità consolidati (%) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela netti | 0,3 0,2 |
||||
| Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela netti | 1,2 1,2 |
||||
| Rettifiche di valore accumulate su sofferenze Sofferenze lorde con clientela |
68.0 72,4 |
||||
| Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati / Crediti deteriorati lordi con clientela |
49,5 49,9 |
| Struttura operativa | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni assolute |
|---|---|---|---|
| Numero dei dipendenti (e) | 94.736 | 95.366 | -630 |
| Italia | 71.320 | 72.010 | -690 |
| Estero | 23.416 | 23.356 | 60 |
| Numero dei consulenti finanziari | 5.868 | 5.761 | 107 |
| Numero degli sportelli bancari (f) | 3.925 | 4.259 | -334 |
| Italia | 2.971 | 3.323 | -352 |
| Estero | 954 | 936 | 18 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
(e) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine periodo conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.
(f) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate. Il dato di raffronto non è stato riesposto.
2024 (Dati economici) 31.12.2024 (Dati patrimoniali)
2023 (Dati economici) 31.12.2023 (Dati patrimoniali)

Nel 2024, la crescita globale è rimasta stabile su ritmi moderati del 3% annuo. Il commercio mondiale ha continuato a mostrare un'espansione modesta. I prezzi delle materie prime energetiche hanno registrato una dinamica e una volatilità contenute, malgrado il protrarsi dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Il processo di disinflazione è proseguito, favorendo l'allentamento delle politiche monetarie. La Federal Reserve ha ridotto in tre occasioni l'obiettivo sui fed funds, che a fine anno si collocava al 4,25-4,50%. Negli ultimi mesi dell'anno, si è osservato un notevole aumento dell'incertezza sulle politiche economiche, legato alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, con ripercussioni anche sulle dinamiche di mercato.
Nell'area dell'euro, l'attività economica è rimasta debole sia nell'industria, sia nelle costruzioni; ciò nonostante, il buon andamento della domanda nei servizi ha comunque garantito una crescita congiunturale del PIL fino al terzo trimestre. Nel quarto trimestre, le indagini congiunturali hanno mostrato un peggioramento nell'industria manifatturiera, stabilità su livelli deboli nelle costruzioni e un andamento ancora positivo nei servizi. Secondo le stime preliminari Eurostat, il 2024 si è chiuso con un trimestre stagnante e una variazione media annua del PIL dello 0,7%. Malgrado la modesta crescita economica, il tasso di disoccupazione è ulteriormente calato (6,3% a dicembre). L'inflazione media annua è stata pari al 2,4%.
In Italia, la produzione industriale è calata del 3,5% rispetto a un anno prima, proseguendo la tendenza negativa che aveva caratterizzato anche il 2023. Nelle costruzioni, invece, la produzione è risultata in crescita del 5,0% rispetto all'anno precedente. Le indagini congiunturali hanno fornito indicazioni contrastanti sull'evoluzione dei servizi nel trimestre autunnale, dopo la moderata espansione avvenuta nei primi nove mesi. Secondo la stima preliminare Istat, la crescita media annua del PIL nel 2024 è stata di mezzo punto percentuale. Il tasso di disoccupazione è calato al 6,0% nel quarto trimestre, il livello più basso dal 1981. La crescita dell'occupazione e un aumento delle retribuzioni superiore all'inflazione hanno favorito la ripresa del reddito reale delle famiglie. Fino al secondo trimestre, questa si è tradotta soprattutto in un aumento del risparmio lordo, ma nel terzo trimestre il tasso di risparmio è calato e la crescita dei consumi è accelerata.
Nel 2024, la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso sui depositi di 100 punti base, al 3%. Sui mercati, le attese di tagl io dei tassi ufficiali delle banche centrali hanno avuto andamento oscillante. Dall'estate, il mutamento delle aspettative si è riflesso in un calo dei rendimenti a medio-lungo termine dei titoli di stato, che è proseguito fino a inizio dicembre. In seguito, però, i rendimenti dei titoli di stato a lungo termine sono rimbalzati, in un movimento accentuatosi con l'esito delle elezioni presidenziali americane. Le curve dei rendimenti sono tornate ad assumere una pendenza positiva. Il differenziale Btp-Bund si è ridotto progressivamente in corso d'anno. L'andamento positivo dei titoli del debito italiano riflette anche il miglioramento dei conti pubblici verificatosi nel 2024 e l'impegno a riportare il deficit sotto il 3% entro il 2026. Da ottobre, l'aumento dei differenziali di tasso fra Stati Uniti ed Eurozona e il mutamento delle aspettative sulla politica economica americana si sono accompagnati al rafforzamento del dollaro: il cambio dell'euro ha toccato un minimo di 1,04 a fine anno.
Sul mercato bancario italiano, il 2024 ha visto un andamento alterno dei tassi su prestiti e depositi. Nel primo semestre è proseguita la trasmissione ai tassi bancari dei rialzi attuati fino al 2023 dalla BCE; con l'avvio a giugno dei tagli dei tassi ufficiali, il secondo semestre è stato invece contraddistinto dal calo dei tassi attivi e passivi delle banche, più intenso e veloce per i primi. In media annua, tuttavia, la forbice tra tasso medio sullo stock di prestiti e costo della raccolta è risultata più ampia del 2023, restringendosi moderatamente nel secondo semestre. Nonostante la discesa dei tassi, i prestiti alle imprese sono rimasti in calo, a causa della debolezza della domanda, di riflesso al ricorso all'autofinanziamento e al posticipo degli investimenti. Diversamente, le condizioni finanziarie più accomodanti hanno sostenuto la ripresa delle erogazioni di prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni, tornate in aumento nei mesi primaverili e in accelerazione nel secondo semestre. Il calo dei rendimenti ha contribuito a stemperare l'interesse dei risparmiatori per l'acquisto diretto di titoli di Stato. Si è registrata una moderata ripresa dei depositi e un rallentamento della crescita dei titoli in amministrazione. All'opposto, si è assistito a un recupero del risparmio gestito, con la raccolta netta dei fondi d'investimento di nuovo in positivo grazie agli afflussi verso i fondi obbligazionari. Anche la nuova produzione delle assicurazioni vita ha ritrovato slancio, segnando un significativo incremento in corso d'anno.

Il conto economico consolidato del 2024 si è chiuso con un utile netto di 8.666 milioni, in aumento del 12,2% (+942 milioni) rispetto ai 7.724 milioni realizzati nel 2023. Il progresso è stato possibile in virtù della favorevole evoluzione della gestione operativa – che ha confermato la crescita dei ricavi a fronte di un'efficace gestione dei costi, in modesto aumento pur a fronte di significativi investimenti in tecnologia – di un contenuto costo del rischio, in linea con lo status di Banca Zero-NPL, e nonostante la contabilizzazione di alcuni oneri non ricorrenti.

I proventi operativi netti sono saliti a 27.107 milioni, dai 25.227 milioni del 2023 (+1.880 milioni; +7,5%).
La dinamica dei ricavi continua ad essere alimentata in primis dagli interessi netti, in crescita del 6,9% a 15.718 milioni1 . L'aggregato ha beneficiato delle variazioni positive a doppia cifra di tutte le componenti principali: gli interessi sulle attività finanziarie in portafoglio, sostenuti dagli accresciuti investimenti in titoli governativi, gli interessi sui rapporti con banche, gli altri interessi netti nonché i differenziali sui derivati di copertura, grazie alla significativa riduzione del loro apporto negativo. Soltanto l'intermediazione con clientela è risultata in flessione, per gli aumentati interessi passivi sui titoli in circolazione in relazione all'importante piano di funding progressivamente realizzato a partire dal 2023.
Le commissioni nette hanno evidenziato un progresso del 9,4% a 9.386 milioni trainato dal comparto delle attività di gestione, intermediazione e consulenza che, favorito anche dall'andamento positivo dei mercati, ha registrato un importante incremento dei ricavi sia dall'attività di collocamento, sia dalle gestioni patrimoniali, individuali e collettive (commissioni ricorrenti generate dall'aumento delle masse medie gestite e commissioni di over performance), unitamente ad una migliorata contribuzione della distribuzione di prodotti assicurativi. L'attività bancaria commerciale ha parimenti mostrato una tendenza positiva, che ha accomunato le varie determinanti con la sola eccezione dei conti correnti, in conseguenza di più favorevoli condizioni applicate alla clientela. In aumento sono risultate infine le altre commissioni nette, specificamente quelle connesse con l'attività di finanziamento.
Anche il risultato dell'attività assicurativa ha mostrato un miglioramento a 1.735 milioni (+4,1%), che ha interessato principalmente il ramo danni ed in misura più contenuta il ramo vita (all'interno del quale al significativo recupero del margine finanziario, tornato su valori positivi, si è contrapposta la riduzione del margine tecnico), mentre la produzione premi è complessivamente aumentata di oltre il 17%.
L'apporto congiunto delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa incide in misura pari al 41% dei proventi operativi netti, confermando la diversificazione del modello di business del Gruppo.
Al trend positivo delle sopra descritte voci di ricavo si è contrapposto l'andamento riflessivo del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, sceso del 16,3% a 256 milioni. Si ricorda che tale evoluzione è sempre da leggere in correlazione con l'incremento del margine di interesse relativamente all'accresciuta operatività in certificates, valutati al fair value, che produce effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari in relazione alle dinamiche dei tassi di mercato. La diminuzione si presenta infatti concentrata a livello di "Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option", solo parzialmente compensata dalla migliorata contribuzione delle altre componenti, ad esclusione del riacquisto di passività finanziarie.
Infine, la voce altri proventi (oneri) operativi netti, nella quale sono compendiati gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed altri proventi/oneri della gestione caratteristica, ha mostrato un saldo netto positivo di 12 milioni, che si confronta con i -21 milioni del 2023, avendo beneficiato di aumentati utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (da 52 milioni a 57 milioni) e di altri oneri di gestione in diminuzione.
I costi operativi hanno complessivamente registrato una modesta crescita a 11.570 milioni, dagli 11.420 milioni dell'esercizio precedente (+150 milioni; +1,3%), con dinamiche differenziate a livello di singole categorie di spesa.
Le spese del personale si sono incrementate del 2,3% a 7.185 milioni, nonostante la diminuzione degli organici medi (-774 persone; -0,8%), avendo incorporato gli adeguamenti retributivi derivanti dal rinnovo del contratto nazionale collettivo per le quote aventi decorrenza dal 1° luglio 2023 e dal 1° settembre 2024.
Le spese amministrative si sono ridotte dell'1,8% a 2.979 milioni grazie ai risparmi conseguiti nella gestione immobili, nei servizi informatici e nelle imposte indirette, a fronte di aumenti per tutte le altre voci.
Gli ammortamenti sono infine cresciuti del 3,3% a 1.406 milioni e sintetizzano una variazione positiva per gli ammortamenti di immobilizzazioni immateriali, correlata agli investimenti in tecnologia, ed una riduzione per quelli di immobilizzazioni materiali, riflesso degli interventi di razionalizzazione immobiliare in atto.
1 I due esercizi a raffronto si presentano ancora caratterizzati da livelli dei tassi di interesse di mercato differenti, seppur in avvicinamento per effetto dell'allentamento monetario in atto: la media dell'Euribor a 1 mese è stata infatti pari al 3,56% nel 2024 a fronte del 3,24% registrato nel 2023.

Le descritte dinamiche dei ricavi e dei costi hanno permesso al risultato della gestione operativa di portarsi a 15.537 milioni, dai precedenti 13.807 milioni (+1.730 milioni; +12,5%), e al cost/income ratio di scendere al 42,7%, dal 45,3% del 2023.
Le rettifiche di valore nette su crediti hanno totalizzato 1.274 milioni, in flessione rispetto ai 1.529 milioni registrati nell'esercizio di raffronto (-255 milioni; -16,7%).
Il miglioramento riflette sostanzialmente (i) diminuite rettifiche sulle esposizioni deteriorate in Stage 3 (-107 milioni), concentrate a livello di sofferenze, solo parzialmente fronteggiate da maggiori rettifiche su inadempienze probabili e crediti scaduti/sconfinanti; (ii) aumentate riprese sui crediti in bonis, Stage 1 e Stage 2 (+277 milioni), prevalentemente da ascrivere ai passaggi a Stage 3 e all'andamento gestionale del portafoglio; (iii) aumentati
accantonamenti netti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate (+130 milioni). Il costo del rischio, espresso dal rapporto fra rettifiche di valore nette e crediti netti, si è così attestato a 30 punti base (36 punti base nell'intero 2023).
Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono complessivamente aumentati a 680 milioni, dai 570 milioni dell'anno precedente (+110 milioni; +19,3%). La voce si presenta costituita: (i) per 505 milioni da altri accantonamenti netti (256 milioni nel 2023), fra i quali sono compresi, oltre a 91 milioni di stanziamenti netti per controversie legali e fiscali (96 milioni nel 2023), anche 263 milioni effettuati in sede di consolidamento della partecipata russa (114 milioni nel 2023) al fine di azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato a fronte dell'utile maturato nell'esercizio; (ii) per 175 milioni da rettifiche di valore nette su titoli e altre attività, dei quali 44 milioni su titoli in portafoglio e 131 milioni su altre attività (314 milioni nel 2023, dei quali 117 milioni essenzialmente per rischio di credito su titoli in portafoglio e 197 milioni su altre attività).
Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti, partecipazioni e attività finanziarie al costo ammortizzato diverse dai crediti, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno fornito un contribuito positivo di 153 milioni, avendo beneficiato – nel primo e nel quarto trimestre – di proventi relativi ad accordi commerciali perfezionati dal Gruppo. Tale importo si raffronta con i 348 milioni del 2023, che includevano plusvalenze per 116 milioni dalla cessione a Nexi del ramo acquiring di PBZ Card e per 192 milioni2 dalla cessione della partecipazione in Zhong Ou Asset Management.
Quale effetto delle sopra indicate appostazioni contabili, il risultato corrente lordo è migliorato a 13.736 milioni, dai 12.056 milioni di raffronto (+1.680 milioni; +13,9%).
Le imposte sul reddito dell'esercizio sono state pari 4.048 milioni a fronte dei 3.440 milioni rilevati nel 2023 (+608 milioni; +17,7%). L'evoluzione riflette la crescita della base imponibile in parte compensata dal beneficio dell'iscrizione di imposte differite attive per 499 milioni, riferibili a perdite pregresse delle incorporate UBI Banca e Provis e ad intangibles dell'incorporata ISP Life, avvenuta nel quarto trimestre (352 milioni nel 2023). Il tax rate è risultato pari al 29,5% (28,5% nel 2023).
Al netto delle imposte sono poi stati rilevati oneri di integrazione ed incentivazione all'esodo per 587 milioni (222 milioni nel 2023), fra i quali sono inclusi 295 milioni relativi all'accordo sindacale dell'ottobre 2024 (si veda in proposito quanto riportato nel paragrafo "Altri eventi rilevanti" del presente capitolo), nonché effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione negativi per 94 milioni (-161 milioni nel 2023).
I tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo, considerati al netto delle imposte, si presentano in significativa flessione a 348 milioni (508 milioni al lordo dell'effetto fiscale), dai precedenti 486 milioni (707 milioni lordi).
Trattasi essenzialmente: (i) dell'importo dei contributi per il 2024 al Fondo di garanzia dei depositi per le banche italiane del Gruppo (234 milioni netti; 349 milioni lordi) per i quali è stato previsto un richiamo anticipato dell'ultima rata3 ; (ii) della contribuzione per il 2024 al costituendo Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, di cui alla Legge 30 dicembre 2023 n. 213 (Legge di Bilancio)4 , a carico delle compagnie assicurative e delle società distributrici del Gruppo (57 milioni netti; 83 milioni lordi); (iii) della svalutazione del Fondo Atlante (31 milioni netti, 46 milioni lordi). Nel 2023, invece, erano stati primariamente sostenuti i seguenti oneri: (i) 222 milioni netti (324 milioni lordi) quali contributi ordinari al fondo di risoluzione unico per le banche italiane ed estere del Gruppo, venuti meno nel 20245 ; (ii) 239 milioni netti (356 milioni lordi) quale contribuzione al Fondo di garanzia dei depositi per le banche italiane del Gruppo.
2 Si ricorda che il dato includeva l'importo residuo ricevuto dall'acquirente, a titolo di corrispettivo, successivamente al versamento dell'imposta locale cinese sulla plusvalenza, effettuata da Intesa Sanpaolo nel settembre 2023 e contabilizzata alla voce imposte. Considerata in termini fiscali netti, la contribuzione a livello consolidato della plusvalenza era rimasta invariata a 154 milioni.
3 Lo Statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), in coerenza con la Direttiva DGS, aveva previsto che il Fondo costituisse risorse finanziarie disponibili fino al raggiungimento del livello-obiettivo pari allo 0,8% del totale dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024. Per consentire il raggiungimento del livello-obiettivo nella tempistica definita dalla legge, il FITD ha comunicato il richiamo anticipato della contribuzione 2024 entro il 2 luglio 2024.
4 Il Fondo è un organismo associativo istituito fra le imprese di assicurazione e gli intermediari aderenti con l'obiettivo principale di garantire la tutela degli assicurati entro un limite massimo di 100 mila euro, sostenere la fiducia nel mercato e concorrere alla stabilità finanziaria delle imprese assicurative. La dotazione del Fondo, alimentata da contributi almeno annuali degli aderenti, dovrà raggiungere un ammontare pari ad almeno lo 0,4% delle riserve tecniche dei rami vita detenute dalle imprese aderenti al 31 dicembre dell'anno precedente, in modo graduale, a partire dal 1° gennaio 2024 ed entro il 31 dicembre 2035.
5 Il Single Resolution Board (SRB) aveva infatti annunciato che per il 2024 non avrebbe richiesto alcun contributo al sistema bancario europeo, a meno di circostanze specifiche o azioni di risoluzione che dovessero comportare il ricorso al Single Resolution Fund.

Infine, dopo l'attribuzione dell'utile (perdita) di pertinenza di terzi - che evidenzia una perdita di 7 milioni a fronte di utili netti per 23 milioni rilevati nell'esercizio precedente - il conto economico consolidato del 2024 si è chiuso, come detto, con un utile netto di 8.666 milioni, in crescita del 12,2% rispetto ai 7.724 milioni realizzati nel 2023.
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2024 ha evidenziato un utile netto di 1.499 milioni, in flessione dai 2.401 milioni conseguiti nei tre mesi precedenti (-902 milioni; -37,6%) per la presenza di alcune voci di spesa non ricorrenti contabilizzate nel periodo e per gli effetti delle valutazioni operate in sede di chiusura del bilancio dell'intero esercizio.
Nel confronto con il terzo trimestre, i proventi operativi, pari a 6.668 milioni, hanno mostrato una contenuta diminuzione
(-134 milioni; -2%), riconducibile agli interessi netti (-3,6%), in un contesto di progressiva riduzione dei tassi di mercato6 , e al risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, sostanzialmente azzeratosi per effetto di dinamiche contrapposte fra le diverse componenti. La flessione degli interessi netti ha riguardato l'intermediazione con clientela, i rapporti con banche, per la diminuzione dei depositi in BCE, e i differenziali sui derivati di copertura, tornati ad una contribuzione negativa.
Le altre voci di ricavo sono invece risultate in miglioramento: le commissioni nette sono cresciute del 4,7%, sostenute da tutte le determinanti principali; il risultato dell'attività assicurativa è aumentato del 3,9%, con il margine tecnico che ha più compensato la flessione del margine finanziario; gli altri proventi (oneri) operativi netti hanno fornito un contributo positivo di 22 milioni, a fronte dei precedenti -5 milioni, grazie all'aumento degli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed alla diminuzione degli altri oneri di gestione.
I costi operativi sono complessivamente saliti a 3.584 milioni (+848 milioni; +31%). L'incremento ha riguardato in misura più rilevante le spese per il personale (+36,1%), che hanno incorporato una quota variabile non ricorrente legata ai risultati e gli adeguamenti contrattuali scattati dal 1° settembre 2024, in presenza di un contenuto aumento degli organici medi (+271 risorse; +0,3%). Risentendo del consueto picco di fine esercizio nelle fatturazioni, le spese amministrative hanno evidenziato una crescita del 27,8% che ha interessato, seppur in misura diversa, pressoché tutte le categorie di spesa. Per gli ammortamenti, infine, la variazione è stata del +12,8%, principalmente concentrata a livello di immobilizzazioni immateriali stanti gli importanti investimenti tecnologici in corso.
L'andamento descritto di ricavi e costi ha condizionato il risultato della gestione operativa, pari a 3.084 milioni (-982 milioni; -24,2%) ed il cost/income, attestatosi al 53,7% (40,2% nel terzo trimestre).
Le rettifiche di valore nette su crediti sono salite da 238 milioni a 482 milioni riflettendo principalmente: (i) aumentate rettifiche sulle esposizioni deteriorate in Stage 3 (+185 milioni), in seguito agli ingressi da bonis nel periodo; minori riprese sulle esposizioni in bonis (-17 milioni), anche in relazione agli aggiornamenti metodologici operati in applicazione dell'IFRS 9 (scenario e modelli satellite, serie storiche, aggiustamenti manageriali per scenari estremi/fattori di rischio); (iii) maggiori accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate (+17 milioni).
Sono stati contabilizzati altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività per complessivi 353 milioni (150 milioni nei tre mesi precedenti). La variazione intervenuta (+203 milioni) deriva: (i) per +66 milioni dagli altri accantonamenti netti, saliti a 205 milioni fra i quali sono inclusi 104 milioni (dai 69 milioni del terzo trimestre) per l'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipata russa al bilancio consolidato; (ii) per +137 milioni da maggiori rettifiche di valore nette su titoli (+24 milioni) e altre attività (+113 milioni).
Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti, partecipazioni e attività finanziarie al costo ammortizzato diverse dai crediti, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno evidenziato nel quarto trimestre un apporto netto positivo di 67 milioni (-2 milioni nel trimestre precedente) avendo beneficiato di proventi relativi ad accordi commerciali perfezionati dal Gruppo.
Il risultato corrente lordo si è conseguentemente attestato a 2.316 milioni dai 3.676 milioni del terzo trimestre (-1.360 milioni; -37%).
Le imposte sul reddito del periodo sono risultate pari a 345 milioni, rispetto ai 1.189 milioni dei tre mesi precedenti (-844 milioni; -71%). La dinamica della voce riflette sia l'evoluzione della base imponibile, sia il già richiamato beneficio dell'iscrizione di imposte differite attive per 499 milioni.
Sono stati inoltre contabilizzati, al netto delle imposte, oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 424 milioni (61 milioni nel terzo trimestre) che includono 295 milioni relativi al citato accordo sindacale dell'ottobre 2024, nonché effetti economici dell'allocazione del costo di acquisizione negativi per 12 milioni (-28 milioni nel terzo trimestre).
Sempre al netto delle imposte, i tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo sono ammontati a 55 milioni (79 milioni al lordo dell'effetto fiscale) a fronte di riprese per 1 milione (4 milioni lordi) nel terzo trimestre. Nell'importo sono inclusi 29 milioni (42 milioni al lordo dell'effetto fiscale) quale contribuzione per il 2024 al costituendo Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita a carico del Gruppo, ad integrazione di quanto spesato nel secondo trimestre, e 20 milioni (30 milioni lordi) relativi alla svalutazione del Fondo Atlante.
Infine, l'attribuzione per competenza ai terzi nel quarto trimestre ha riguardato una perdita di 19 milioni (perdita di 2 milioni nei tre mesi precedenti).
6 Nel quarto trimestre del 2024 la media dell'Euribor a 1 mese è stata pari al 3,06% a fronte del 3,55% registrato nei tre mesi precedenti.


Per quanto riguarda i principali aggregati patrimoniali, al 31 dicembre 2024 i finanziamenti verso clientela si presentavano pari a 421,5 miliardi, senza variazioni di rilievo nel quarto trimestre ma in flessione nei dodici mesi (-9 miliardi, -2,1%).
La dinamica annua continua ad essere determinata dai crediti da attività commerciale, i quali, rispecchiando la tendenza in atto dal 2023 a livello di sistema e pur a fronte di una ripresa nel quarto trimestre, si sono complessivamente ridotti a 392,3 miliardi (-10,7 miliardi, -2,7% rispetto a dicembre 2023). In uno scenario di rallentamento congiunturale la domanda di credito da parte delle imprese è infatti rimasta debole, privilegiando il ricorso all'autofinanziamento, mentre nella seconda metà dell'anno è andata rafforzandosi la ripresa da parte delle famiglie, in particolare per i mutui destinati all'acquisto di abitazioni, favoriti dalla riduzione dei tassi. La contrazione degli stock ha interessato
principalmente i finanziamenti a medio-lungo termine (-4,8% a 215 miliardi), per il prevalere di rimborsi/estinzioni rispetto alle nuove erogazioni, e solo parzialmente il comparto dei crediti a più breve scadenza, all'interno del quale i conti correnti hanno registrato una modesta flessione (-2,2% a 21,2 miliardi), mentre le anticipazioni sono risultate in contenuta crescita (+0,5% a 156,1 miliardi), grazie alla ripresa nel quarto trimestre del finanziamento del circolante.
La flessione dei volumi intermediati con la clientela è stata solo parzialmente compensata dall'aumento (i) dei crediti a breve di natura finanziaria, costituiti dalle operazioni pronti c/termine utilizzate nell'ambito della gestione complessiva della tesoreria, salite a 18 miliardi (+1,4 miliardi, +8,1% da dicembre 2023) nonostante una significativa contrazione intervenuta nel quarto trimestre, e (ii) dei crediti rappresentati da titoli, cresciuti a 6,3 miliardi (+0,4 miliardi; +7,5% da fine 2023) pur a fronte di una riduzione negli ultimi tre mesi. I crediti deteriorati netti, avendo beneficiato delle continue iniziative di de-risking e in presenza di un contenuto aumento nel quarto trimestre, si sono ulteriormente ridotti a 4,9 miliardi (-0,1 miliardi rispetto a fine 2023).
Dal punto di vista della qualità del credito, l'incidenza dei crediti deteriorati è rimasta stabile al 2,3% in termini lordi e all'1,2% in termini netti (rispettivamente 2,3% e 1,2% a dicembre 2023)7 . La loro copertura è marginalmente scesa al 49,5%, avendo risentito dell'uscita dei portafogli oggetto di cessione/conferimento, caratterizzati da livelli di copertura più elevati rispetto a quelli medi della categoria (49,9% a fine 2023). La copertura sui crediti in bonis, pari allo 0,53%, registra anch'essa una contenuta flessione rispetto allo 0,58% di dicembre 2023.

Dal lato della provvista, a fine 2024 la raccolta diretta bancaria da clientela aveva totalizzato 584,5 miliardi, in progresso dell'1,2% (+6,9 miliardi) rispetto ai 577,6 miliardi di dodici mesi prima, pur avendo incorporato una modesta flessione nel quarto trimestre derivante dall'andamento contrapposto delle diverse forme tecniche.
In dettaglio, nel confronto con dicembre 2023 i conti correnti e depositi risultano pressoché invariati a 409 miliardi (-0,3 miliardi; -0,1%) anche in virtù della ripresa evidenziata negli ultimi tre mesi (+14,1 miliardi; +3,6%). All'interno della voce, la tendenza riflessiva dei conti correnti è andata attenuandosi – sia dal lato delle imprese, che avevano utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario, sia da parte delle famiglie, che avevano operato una riallocazione dei risparmi – e ha trovato sostanziale compensazione nella crescita dei depositi a scadenza.
L'incidenza dei conti correnti e depositi sul totale della raccolta diretta bancaria da clientela è risultata pari al 70%, confermandosi punto di forza della posizione di liquidità del Gruppo.
Le obbligazioni sono cresciute a 80,4 miliardi (+2,1 miliardi; +2,7% da dicembre 2023) grazie anche al funding istituzionale reso possibile dall'ampio accesso ai mercati internazionali. Le passività subordinate, per contro, sono diminuite a 11,8 miliardi (-0,4 miliardi; -3%) quale sintesi di emissioni per complessivi 2,6 miliardi nominali e scadenze/rimborsi anticipati per 3 miliardi nominali. L'altra raccolta ha sfiorato i 65 miliardi, con un incremento da fine 2023 di 2,6 miliardi (+4,1%) interamente riconducibile alla componente valutata al fair value (+8,5% a 32,5 miliardi), per la quasi totalità costituita dai certificati di investimento (certificates). La raccolta di natura finanziaria rappresentata dai pronti c/termine e prestito titoli, utilizzata nell'ambito della gestione di tesoreria e pertanto soggetta ad oscillazioni di breve periodo, si è più che dimezzata nel quarto trimestre attestandosi a fine esercizio a 15,6 miliardi, comunque in aumento di 2,6 miliardi (+20,2%) rispetto a dicembre 2023. Con riferimento, infine, ai certificati di deposito, saliti a 2,6 miliardi (+0,3 miliardi, +13,5%), tale forma di raccolta riveste un ruolo ormai del tutto marginale nell'ambito della provvista complessiva da clientela del Gruppo.
In conseguenza della diversa dinamica che ha caratterizzato i due aggregati, il rapporto tra i finanziamenti a clientela e la raccolta diretta bancaria da clientela (c.d. loan to deposit ratio) è sceso al 72,1%, dal 74,5% del dicembre 2023.
7 In base alla definizione EBA, al 31 dicembre 2024 l'incidenza dei crediti deteriorati risultava pari al 2% in termini lordi e all'1% in termini netti. Nel confronto con i dati relativi al dicembre 2023 – rispettivamente pari all'1,8% e allo 0,9% – si evidenzia una leggera crescita in conseguenza della diminuzione delle esposizioni complessive considerate al denominatore del rapporto, fra le quali sono incluse anche tutte le esposizioni verso banche (compresi quindi sia la Riserva obbligatoria sia i crediti a vista, ovvero i conti correnti e i depositi a vista).
L'esercizio 2024 in sintesi

Al 31 dicembre 2024 la raccolta diretta assicurativa si quantificava in 177,4 miliardi, stabile nel quarto trimestre ma in aumento di 4,7 miliardi (+2,7%) dalla fine dell'esercizio precedente.
La dinamica annua è stata alimentata dalle passività assicurative che, salite a 126,1 miliardi (+6,2 miliardi, 5,2%) in virtù del progresso nel secondo semestre del ramo vita, sono giunte a rappresentare il 71% dell'aggregato totale, avendo peraltro beneficiato di un'importante crescita della raccolta premi (+16% rispetto al 2023).
Condizionate dall'andamento dei mercati, le passività finanziarie del comparto assicurativo – integralmente rappresentate da contratti di investimento unit linked inclusi fra le Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato – hanno registrato una contenuta flessione a 50,6 miliardi
(-0,8 miliardi, -1,5%) prevalentemente riconducibile al primo semestre, pur a fronte di un incremento della raccolta premi (+26,4% rispetto al 2023). La loro incidenza sul totale è pertanto scesa al 28,6%.
Una quota residuale dello 0,4% è infine rappresentata dall'altra raccolta assicurativa – inclusa fra le Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato e nella quale sono comprese anche le passività subordinate – scesa nell'ultimo trimestre a 703 milioni (-756 milioni; -51,8% da fine 2023).
La raccolta indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, a fine 2024 ha mostrato una consistenza di 788,4 miliardi, evidenziando nei dodici mesi una crescita di 68 miliardi ovvero del 9,4% (+9 miliardi; +1,2% nel quarto trimestre) che ha beneficiato sia del positivo andamento dei flussi netti, sia della favorevole evoluzione delle quotazioni di mercato.
Più in dettaglio, la raccolta amministrata ha raggiunto i 315,3 miliardi (+37,1 miliardi, +13,3% da dicembre 2023), equivalenti al 40% della raccolta indiretta totale, avendo incorporato gli effetti del processo di riposizionamento dei risparmi della clientela verso i titoli obbligazionari e i governativi domestici, attenuatosi nella seconda parte dell'anno con la riduzione dei tassi di mercato.
Il risparmio gestito si è portato a 473,1 miliardi (+30,9 miliardi, +7% da fine 2023), corrispondenti al 60% della raccolta indiretta totale, sostenuto anche da una ripresa dei flussi netti nel terzo e nel quarto trimestre. Tutte le voci hanno evidenziato variazioni annue positive: i fondi comuni d'investimento (+7,5% a 167,2 miliardi), le gestioni patrimoniali (+13,3% a 90,7 miliardi) nonché, pur nella loro contenuta incidenza sul totale, i depositi della clientela istituzionale (+13,6% a 29,8 miliardi) e i fondi pensione (+15,9% a 17,2 miliardi). L'insieme delle passività assicurative e delle passività finanziarie assicurative è invece cresciuto in misura più contenuta (+1,6% a 168,2 miliardi).

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in sei settori di attività: Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking, International Banks, Asset Management, Private Banking e Insurance. Ad essi si aggiunge il Centro di Governo – con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo – cui fanno capo anche le attività di Tesoreria e di ALM.
Come si può notare dal grafico, gli apporti dei proventi operativi netti dei singoli settori di attività (escludendo il Centro di governo) confermano il preponderante contributo dell'attività bancaria commerciale in Italia (il 46,8% dei proventi operativi netti delle aree di business), in presenza di un apporto comunque significativo dell'attività di corporate e investment banking (15,9%), del private banking (13,4%), dell'attività bancaria commerciale all'estero (13,0%), dell'attività assicurativa (6,9%) e dell'asset management (4,0%).
Ove necessario e se materiali, i dati divisionali sono riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit al fine di consentire un confronto omogeneo.


Nel corso del 2024 la Banca dei Territori – che presidia la tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e i servizi finanziari ad essa correlati – ha evidenziato una crescita dei proventi operativi netti del 3,9% a 11.687 milioni. Tale evoluzione è stata alimentata in primis dalle commissioni nette (+6,3%), in particolare nei comparti del risparmio gestito e dell'assicurativo danni, ma anche dagli interessi netti (+2%), in virtù dell'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela. I costi operativi sono invece diminuiti dell'1,7% a 6.444 milioni grazie ai risparmi sulle spese del personale ma soprattutto al contenimento delle spese amministrative, segnatamente quelle di gestione immobili, per servizi informatici e le spese legali. Il risultato della gestione operativa è conseguentemente salito dell'11,7% a 5.243 milioni. Anche il risultato corrente lordo è migliorato (+23,6% a 4.066 milioni), avendo beneficiato di diminuite rettifiche di valore su crediti. La Banca dei Territori ha chiuso l'esercizio con un
risultato netto in crescita del 15,8% a 2.232 milioni.
Al 31 dicembre 2024 le consistenze patrimoniali della Divisione evidenziavano una flessione del 4,6% dei volumi complessivi intermediati di raccolta e di impiego rispetto a dodici mesi prima. In dettaglio, i finanziamenti verso clientela (-4,8% a 221,2 miliardi) hanno continuato a risentire di fattori di domanda legati alle imprese le quali hanno limitato il ricorso al credito bancario privilegiando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento. La raccolta diretta bancaria (-4,4% a 258,8 miliardi) a sua volta è stata condizionata dai citati utilizzi di liquidità da parte delle imprese e dalle scelte di portafoglio della clientela privata che ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking – che presidia le attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in Italia e all'estero – ha realizzato proventi operativi netti pari a 3.959 milioni, in aumento del 4,7% rispetto al 2023. Sono risultati in crescita sia gli interessi netti (+11,9% a 3.075 milioni), grazie all'operatività del Global Markets e del portafoglio titoli, sia le commissioni nette (+19,1% a 1.286 milioni), essenzialmente per il positivo andamento rilevato nei comparti della finanza strutturata e dell'investment banking e nell'ambito dell'International Network. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value è invece divenuto negativo per 402 milioni (era stato parimenti negativo per 48 milioni nel 2023), da attribuire ai risultati dell'attività di trading dell'area Global Markets sulla quale hanno inciso negativamente (i) la gestione dei rischi finanziari correlata alla raccolta in certificates, in seguito alla dinamica dei tassi di mercato, che però ha prodotto effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata,
nonché (ii) il contributo negativo dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates, per il restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo. In presenza di costi operativi in crescita del 5,7% a 1.552 milioni, riconducibili a spese del personale e a spese amministrative, il risultato della gestione operativa è migliorato del 4,2% a 2.407 milioni. Analoga positiva evoluzione ha interessato il risultato corrente lordo (+6,8% a 2.334 milioni) che ha beneficiato della riduzione degli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore su altre attività. L'esercizio si è chiuso con un utile netto di 1.566 milioni, in progresso del 6%.
I volumi complessivamente intermediati dalla Divisione si sono incrementati del 5,9% rispetto a fine 2023. La raccolta diretta bancaria è salita del 10,7% a 125,2 miliardi grazie all'aumento dell'operatività in ambito Global Corporate e Global Markets e allo sviluppo dei certificates. Gli impieghi a clientela hanno evidenziato un aumento dell'1,5% a 126,1 miliardi, sintesi di un'evoluzione positiva rilevata nei confronti di clientela internazionale e istituzionale e di una dinamica cedente del Global Corporate e del Global Markets.

Nel 2024 i proventi operativi netti della Divisione International Banks – che presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail – si sono attestati a 3.239 milioni, in crescita rispetto all'anno precedente (+7,8%; +15% circa a cambi costanti). Tutte le principali voci di ricavo hanno contribuito positivamente: gli interessi netti (+5,8% a 2.525 milioni), le commissioni nette (+7,8% a 648 milioni) e il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value (+34,3% a 133 milioni). Anche i costi operativi, pari a 1.372 milioni, sono aumentati (+8,5%; +13% circa a cambi costanti), essenzialmente per spese del personale e amministrative. Stante la dinamica combinata dei due aggregati, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 7,2% a 1.867 milioni. Il risultato corrente lordo ha evidenziato un miglioramento più contenuto (+5,1%) a 1.688 milioni, in quanto il 2023 aveva beneficiato della plusvalenza derivante dalla vendita del ramo
acquiring di PBZ Card: al netto di tale posta, la variazione del risultato corrente lordo sarebbe del +13,3%. La Divisione ha chiuso l'esercizio con un utile netto in contenuta flessione a 1.146 milioni, (-2,3%). Al 31 dicembre 2024 i volumi complessivamente intermediati evidenziavano una crescita del 3,8% rispetto a dodici mesi prima riconducibile sia ai crediti verso clientela (+5,2% a 45,3 miliardi) sia alla raccolta diretta bancaria (+2,7% a 60,9 miliardi).

La Divisione Private Banking – che ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza – ha realizzato proventi operativi netti in aumento del 5,1% a 3.355 milioni. L'evoluzione è stata sostenuta dalle commissioni nette (+12,7% a 2.094 milioni) – sia quelle ricorrenti, in relazione all'incremento delle masse medie di risparmio gestito, sia quelle correlate alla raccolta ordini e al collocamento di fondi comuni e obbligazioni – a fronte di una flessione degli interessi netti (-6,8% a 1.181 milioni), in particolare su titoli di debito e rapporti interbancari.
I costi operativi sono cresciuti del 5,8% a 1.066 milioni e la tendenza ha riguardato tutte le componenti: le spese amministrative, per maggiori oneri per servizi resi da terzi, le spese del personale e gli ammortamenti. Stanti gli andamenti descritti, il risultato della gestione operativa è migliorato del 4,8% a 2.289 milioni. Beneficiando di minori rettifiche ed accantonamenti,

il risultato corrente lordo è salito del 7,3% a 2.241 milioni. L'esercizio si è chiuso con un utile netto di 1.462 milioni, in progresso del 7%.
A fine 2024 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono risultate pari a 335 miliardi (+31,4 miliardi nei dodici mesi). Tale andamento è riconducibile alla performance di mercato che ha inciso favorevolmente sui patrimoni e, in misura minore alla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si è attestata a 171,4 miliardi (+13,9 miliardi).

La Divisione Asset Management – che ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite Eurizon Capital SGR e le sue partecipate – ha conseguito nel 2024 proventi operativi netti in crescita del 10,7% a 1.005 milioni. La positiva dinamica dei ricavi è principalmente ascrivibile all'andamento degli interessi netti (61 milioni dai precedenti 18 milioni) e delle commissioni nette (+9,6% a 894 milioni), in particolare commissioni di collocamento sui fondi comuni e di incentivo. In presenza di costi operativi che hanno complessivamente registrato una variazione contenuta (+2,4% a 251 milioni), il risultato della gestione operativa è salito a 754 milioni, con un aumento del 13,7%. Significativi miglioramenti si sono registrati anche per il risultato corrente lordo (+17,9% a 782 milioni) e per l'utile netto (+21,9% a 579 milioni).
Al 31 dicembre 2024 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management totalizzava 333,1 miliardi (+21,8 miliardi rispetto a fine 2023) avendo beneficiato della rivalutazione delle masse gestite correlata alla buona intonazione dei mercati e, in misura minore, dei flussi positivi di raccolta netta (+2,5 miliardi).

La Divisione Insurance – che ha la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo – ha generato nel 2024 proventi operativi netti in crescita del 6,6% a 1.719 milioni, pressoché totalmente costituiti dal risultato dell'attività assicurativa (+5,6% a 1.716 milioni) grazie al contributo sia del business vita sia del business danni, il primo prevalentemente per effetto della componente finanziaria, il secondo grazie al contributo tecnico e al margine finanziario. In virtù di una sostanziale stabilità dei costi operativi (+0,3% a 380 milioni), il risultato della gestione operativa è migliorato dell'8,5% a 1.339 milioni. Stante la marginalità degli accantonamenti operati, il risultato corrente lordo si è quantificato in 1.338 milioni (+3,3%). Il conto economico dell'esercizio, che ha inoltre registrato l'onere di 46 milioni per il costituendo Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e l'iscrizione di imposte differite attive per 293 milioni, si è chiuso per la Divisione Insurance con un utile netto in miglioramento del 31,3% a 1.150 milioni.
L'andamento della raccolta diretta assicurativa è stato descritto nel precedente paragrafo di commento ai risultati di Gruppo, al quale si fa pertanto rimando.
Le attività delle strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nel 2024 un risultato della gestione operativa pari a 1.638 milioni, che si confronta con 979 milioni del precedente esercizio. Tale evoluzione è stata favorita dalla crescita dei proventi operativi netti, riconducibile agli interessi netti, che hanno beneficiato di tassi di mercato a breve termine mediamente più elevati, e al risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value. I costi operativi si sono mantenuti stabili. Il risultato corrente lordo si è attestato a 1.287 milioni rispetto ai 927 milioni del 2023. Il conto economico del Centro di Governo ha registrato oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario, al netto delle imposte, per 67 milioni a fronte dei 245 milioni del 2023 che includevano 222 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo, attualmente "funded" per i Paesi UE dell'unione bancaria. L'esercizio si è chiuso con un risultato netto di 531 milioni a fronte dei 428 milioni conseguiti nell'anno precedente.

Il Gruppo è presente in Russia e in Ucraina tramite due società controllate:
Rimangono confermate le considerazioni circa il mantenimento del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, così come riportate nella Sezione 5 - Altri aspetti della Parte A della Nota Integrativa consolidata.
Seppur con i limiti oggettivi dettati dallo scenario contingente, in particolare per Pravex, le due controllate stanno continuando ad operare con il supporto delle strutture di Capogruppo mentre l'esposizione complessiva verso la Federazione Russa è ormai da tre anni in significativa riduzione, come richiesto dai regulator europei e dalle raccomandazioni della BCE, l'ultima delle quali emessa nel dicembre 2024.
Anche nel corso del 2024, a fronte del perdurare del conflitto militare fra Russia e Ucraina, non sono stati allentati i presidi all'interno del Gruppo descritti nelle precedenti informative di Bilancio.
La situazione permane monitorata sia a livello di Capogruppo, sia in tutte le banche del Gruppo coinvolte direttamente dal conflitto o vicine ad esso, con le quali i contatti sono diretti e continui.
Adeguata informativa viene sempre predisposta anche per i Comitati endoconsiliari e il Consiglio di Amministrazione.
Con riguardo al presidio del rischio di credito, nel 2024 non ci sono state novità di rilievo da segnalare: in continuità con quanto avvenuto già a partire dal secondo semestre 2022, non sono state attivate specifiche iniziative nella sfera dell'Action Plan crediti dedicate al conflitto tra Russia e Ucraina. Sono tuttavia ancora in corso, nell'ambito della prevenzione dei flussi a credito deteriorato per le posizioni che manifestano criticità pur in assenza di sconfinamenti, specifiche iniziative diagnostiche sulle aziende dei settori energivori e gasivori particolarmente sensibili alla fluttuazione del costo dell'energia collegata anche al protrarsi del conflitto.
A fronte di ulteriori inasprimenti delle già pesanti sanzioni imposte alla Russia dai paesi occidentali, proseguono le attività di presidio della conformità alle normative attraverso uno specifico cruscotto a livello di Gruppo, volto a presidiare l'evoluzione delle liste dei soggetti sanzionati a livello europeo e internazionale, individuare i soggetti sanzionati al fine del blocco delle posizioni e dei pagamenti, rispettare la specifica disposizione relativa al divieto di accettare depositi oltre alla soglia definita dalla regolamentazione europea, individuare e bloccare gli strumenti finanziari oggetto di sanzione. Al 31 dicembre 2024 l'esposizione verso controparti russe incluse nelle liste OFAC (Office of Foreign Assets Control) SDN e/o EU asset freeze era pari a 219,5 milioni, rispetto ai 237 milioni di fine 2023. Nonostante l'inclusione di nuovi soggetti sanzionati – quale effetto dell'applicazione del tredicesimo, del quattordicesimo e del quindicesimo pacchetto di sanzioni, varati rispettivamente il 23 febbraio, il 24 giugno e il 16 dicembre 2024 – l'esposizione complessiva del Gruppo si è ridotta in considerazione di una serie di rimborsi di prestiti già in essere nei confronti di alcuni soggetti sanzionati EU/OFAC SDN, autorizzati dalle competenti Autorità.
Dall'inizio del conflitto il Gruppo continua, inoltre, a monitorare le possibili ricadute della crisi russo-ucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.
In relazione alle iniziative poste in essere sin dalle prime fasi del conflitto nei confronti dei dipendenti di Pravex, per il supporto all'espatrio degli stessi e/o dei loro familiari qualora richiesto, al 31 dicembre 2024 non risultavano più né dipendenti né familiari ospitati negli appartamenti di proprietà del Gruppo e nelle strutture residenziali messe a disposizione a Bergamo (erano 64 le presenze a fine dicembre 2023, a fronte delle 200 inizialmente accolte nel corso del 2022). Tutti coloro che hanno goduto dell'assistenza da parte della Banca sono diventati indipendenti (alcuni sono rientrati in patria, altri si sono stabiliti autonomamente in Italia) pur continuando a mantenere i contatti con lo staff che si è occupato della loro assistenza.
In merito agli aspetti di Business Continuity in Ucraina, l'operatività è stata garantita nel corso dei tre anni del conflitto anche adottando alcune soluzioni atte ad assicurare il regolare funzionamento in caso di interruzioni di servizi di base. In particolare, per ovviare ai problemi di erogazione di energia elettrica, sono state fornite power bank distribuite alle sedi centrali e al personale con mansioni critiche e strategiche oltre a generatori di corrente in tutte le filiali operative. Nel corso del secondo

semestre si è provveduto inoltre a dotare le filiali anche di generatori inverter, di più agevole ed immediato utilizzo da parte del personale di filiale.
Per quanto riguarda la connettività, sin dall'inizio del 2023 sono stati installati apparati satellitari utili a garantire la connessione dati. Le misure attivate continuano a consentire la fornitura senza interruzioni dei servizi e rimangono valide, e considerate sufficienti, per fronteggiare la situazione anche a fronte di crescenti attacchi russi contro le centrali elettriche ucraine.
A partire dal terzo trimestre il numero delle filiali aperte giornalmente si è assestato costantemente sul totale delle filiali disponibili (era stato superiore al 90% nella prima parte dell'anno). Il processo decisionale in merito all'operatività delle singole filiali si conferma basato su una metodologia di valutazione del rischio concordata con la Capogruppo che prevede l'utilizzo di specifici indicatori, tenendo sempre in massima considerazione la sicurezza del personale. Nel 2024 non si sono registrate filiali temporaneamente danneggiate dagli attacchi russi; si segnala che una filiale di Kharkiv, che aveva subito danni ingenti nel conflitto, è stata chiusa definitivamente nel corso del primo semestre in seguito a valutazioni del mutato scenario di rischio della zona.
Presso Banca Intesa Russia, sin dall'inizio del conflitto, i sistemi hanno sempre funzionato senza problemi operativi.
È proseguito anche nel 2024 il monitoraggio dell'operatività di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, per la quale, pur a fronte di temporanei peggioramenti dello scenario bellico nella zona, continuano a non segnalarsi problemi nell'attività.
Sul fronte della Cybersecurity, procedono le attività di monitoraggio e threat intelligence (intelligence sulle minacce), in parallelo con un continuo rafforzamento dei presidi di cybersecurity su tutto il perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo. Nell'ambito dell'attività di threat intelligence volta al monitoraggio delle possibili minacce informatiche a Pravex, le misure di contenimento adottate hanno permesso di gestire gli attacchi subiti garantendo l'erogazione dei servizi con disagi molto contenuti. Specifiche iniziative di awareness sui rischi cyber, tramite corsi di formazione e approfondimenti su particolari argomenti, vengono regolarmente intraprese con lo scopo di sensibilizzare costantemente tutto il personale del Gruppo.
Si ricorda, come sempre, che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le eventuali perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito del monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.
Nei paragrafi successivi vengono rappresentate sinteticamente le principali tematiche contabili conseguenti al conflitto ancora in corso tra la Federazione Russa e l'Ucraina, nonché l'approccio seguito dal Gruppo Intesa Sanpaolo per affrontarle. Il contesto della crisi russo/ucraina è stato oggetto di stretta attenzione sin dallo scoppio delle ostilità a fine febbraio 2022. Il Gruppo, infatti, presentava significative esposizioni cross-border verso controparti residenti nella Federazione Russa, nonché, come già detto, due controllate operanti nei paesi belligeranti, dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto: Pravex e Banca Intesa Russia.
Agli inizi del 2022, i crediti verso clientela russa rappresentavano circa l'1% (quasi 5 miliardi di euro) dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo (al netto delle esposizioni assistite dalle garanzie di Export Credit Agencies - ECA). Sulla riduzione di tali esposizioni si è quindi concentrata l'attività di de-risking, impostata dal Gruppo già dal secondo semestre del 2022 e continuata nel corso del 2023 e del 2024. In particolare, il business svolto nella Federazione Russa è ormai da tre anni in significativa riduzione, come anche richiesto dai regulator europei. Il totale delle esposizioni lorde (clientela, banche e titoli) al 31 dicembre 2024 verso controparti residenti in Russia e Ucraina risulta pari a soli 1.625 milioni lordi (1.421 milioni al netto delle rettifiche), con un calo di 264 milioni pari al -14% (-159 milioni per i valori netti, -10%) rispetto al 31 dicembre 2023 che vedeva un'esposizione lorda di 1.889 milioni (1.580 milioni per i valori netti). Più nel dettaglio, al 31 dicembre 2024, le esposizioni residue verso clientela ammontano, in termini lordi, a 126 milioni (71 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia e a 421 milioni (338 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross-border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). Ancora con riferimento a esposizioni verso controparti russe, a tali valori si aggiungono esposizioni lorde verso banche per complessivi 759 milioni (751 milioni netti), dei quali 721 milioni (717 milioni netti) vantati da Banca Intesa Russia verso banche centrali, e in titoli per complessivi 1 milione (valore di bilancio nullo in termini netti) 8 . Le esposizioni lorde verso clientela residente in Ucraina ammontano a 193 milioni (138 milioni netti), di cui 54 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex (dati al 30 settembre 2024 come più avanti descritto)9 , oltre a esposizioni verso banche e in titoli governativi ucraini a breve termine per complessivi 125 milioni lordi (123 milioni netti).
Ciò premesso, il contesto di riferimento al 31 dicembre 2024 è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2023 e nella Relazione Semestrale 2024. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha continuato a esercitare il controllo delle due banche, che hanno operato sulla base delle indicazioni della Capogruppo nei rispettivi contesti. Conseguentemente, le scelte metodologiche principali – sia in termini di consolidamento delle due controllate sia in termini di valutazione delle esposizioni creditizie – si pongono in sostanziale continuità con quelle utilizzate nel Bilancio 2023. Prima di trattare sinteticamente le tematiche valutative relative alle due partecipate ed accennare ai temi della valutazione delle esposizioni cross-border, occorre premettere alcune indicazioni in merito alle modalità con cui Pravex e Banca Intesa Russia contribuiscono alla situazione consolidata al 31 dicembre 2024. In particolare, mentre è stato possibile consolidare una situazione contabile allineata a quella della Capogruppo per quanto riguarda Banca Intesa Russia (consolidata, pertanto, con riferimento alle risultanze al 31 dicembre 2024), per Pravex la specifica situazione della città di Kiev (dove ha sede la banca) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno procedere ai fini del consolidamento mediante una situazione contabile al 30 settembre 2024, controvalorizzata al cambio del 31 dicembre 2024. Le risultanze di
8 Sono inoltre presenti rischi di firma lordi verso clientela per 29 milioni (25 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 20 milioni (con impatto nullo in termini di valori netti) cross-border verso clientela residente in Russia (netto ECA). Infine, si registrano 27 milioni (valori lordi e netti) riferibili a posizioni cross-border verso banche residenti russe.
9 Le esposizioni cross-border verso clientela residente in Ucraina sono per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie si riferiscono principalmente ad esposizioni erogate dalla controllata VUB a famiglie ucraine aventi stabile dimora in Slovacchia.

Pravex sono recepite, quindi, mediante il consolidamento linea per linea di un package di consolidamento redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS relativo al trimestre precedente, come già fatto per i Bilanci 2022 e 2023. Va comunque rammentata in questa sede anche la sostanziale immaterialità dei saldi patrimoniali della controllata ucraina nell'ambito di quelli del Gruppo Intesa Sanpaolo. Le suddette modalità di consolidamento sono supportate anche dal riscontro di dati gestionali patrimoniali al 31 dicembre 2024 che non evidenziano – negli aggregati complessivi – significative differenze rispetto a quelli di fine settembre.
Venendo alle scelte valutative, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti di Pravex un approccio specifico, fortemente guidato da razionali di prudenza alla luce del prolungarsi del conflitto e delle conseguenti ricadute sull'economia ucraina. Anche al 31 dicembre 2024, come già nel Bilancio consolidato 2023, si è valutato opportuno confermare la svalutazione totale dei crediti verso clientela per cassa di Pravex, con conseguente classificazione a Stage 3. In conseguenza di tale scelta, ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, l'equity della partecipata risulta sostanzialmente azzerato. Anche per quanto riguarda Banca Intesa Russia si è proceduto a confermare l'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing, che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto, le valutazioni effettuate al 31 dicembre 2024 sui crediti della controllata scontano – come già nel Bilancio 2023 – un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto della ricomposizione del portafoglio a seguito di rimborsi e passaggi a deteriorato, la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 36% sul loro valore lordo, in lieve aumento rispetto al 35% di dicembre 2023. Analogamente alle passate chiusure contabili, si è anche proceduto a confermare l'accantonamento volto ad annullare l'equity della partecipata. Sono state inoltre confermate le importanti rettifiche di valore presenti sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex, le quali riflettono in modo cautelativo la presente condizione di guerra che impone di considerare attentamente il già citato rischio Paese, con adeguata misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti).
Con riferimento alle posizioni cross-border, il Gruppo ha confermato l'approccio valutativo guidato dall'emergere del rischio c.d. "di trasferimento" (approccio applicato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, sia ai fini di calcolo dell'ECL mediante applicazione di aggiustamenti su base manageriale) onde meglio incorporare accantonamenti legati al rischio relativo al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Allo stesso tempo, sono stati mantenuti i rating relativi alla classe di rischio più alta già attribuiti alle controparti più significative esposte al rischio correlato al conflitto.
Nel 2024 il Gruppo ha registrato, al lordo degli effetti fiscali, un impatto economico negativo di 273 milioni relativo alle esposizioni verso controparti russe o ucraine. Tale impatto consegue essenzialmente all'accantonamento per 263 milioni effettuato in sede di consolidamento di Banca Intesa Russia teso ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, mentre trovano sostanziale compensazione gli altri effetti relativi ad incassi e valutazioni delle altre poste verso controparti russe o ucraine, che ammontano complessivamente a -10 milioni di euro. Relativamente all'esercizio 2023, si ricorda che l'andamento degli incassi ed i processi valutativi definiti in sede di chiusura del Bilancio avevano portato alla rilevazione di riprese di valore su crediti e titoli, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi 205 milioni, parzialmente compensati dall'accantonamento effettuato in sede di consolidamento di Banca Intesa Russia per annullare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, pari a 114 milioni, con un impatto complessivo positivo di 91 milioni.
Di seguito si illustrano altri eventi significativi intervenuti nel corso dell'esercizio 2024, nonché alcuni aggiornamenti successivi alla chiusura dello stesso.
Il 18 marzo 2024 ha avuto efficacia giuridica il trasferimento da Intesa Sanpaolo a Isybank del secondo ramo d'azienda costituito dall'insieme di beni e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la gestione di clienti persone fisiche titolari di prodotti transazionali (conti e carte di pagamento), prestiti e mutui (con relative CPI e incendio), rispondenti ad una serie di requisiti tra i quali un'età inferiore ai 65 anni, l'utilizzo prevalente dei canali digitali, il consenso espresso al trasferimento. L'atto di conferimento, stipulato in data 13 marzo, è avvenuto a sottoscrizione e liberazione della seconda tranche dell'aumento di capitale da 700 mila euro deliberato dall'Assemblea straordinaria dell'11 ottobre 2023. Il capitale sociale di Isybank risulta pertanto salito a 31.000.000 di euro. La correlata migrazione informatica è stata completata nel fine settimana del 16 e 17 marzo. Complessivamente, i trasferimenti da Intesa Sanpaolo a Isybank hanno riguardato circa 350 mila clienti. Come più dettagliatamente illustrato nella Parte E – Rischi e politiche di copertura, 1.5 Rischi operativi, della Nota integrativa consolidata, il 12 giugno 2024 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato la chiusura del procedimento avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo e di Isybank accettando gli impegni proposti dalle due banche mentre il successivo 14 giugno 2024 Intesa Sanpaolo, Isybank e l'Associazione Movimento Consumatori hanno reso noto l'accordo transattivo raggiunto alla fine del mese di maggio al fine di superare i rilievi che l'Associazione aveva formulato con l'azione rappresentativa inibitoria a tutela di interessi collettivi dei consumatori avviata nel dicembre 2023. Con provvedimento del 3 gennaio 2025, inoltre, il Garante per la Protezione dei Dati Personali, a conclusione di un'attività istruttoria nell'ambito della quale Intesa Sanpaolo aveva puntualmente riscontrato le richieste informative ricevute, ha notificato delle violazioni al Regolamento generale sulla protezione dei dati personali e l'avvio del relativo procedimento sanzionatorio.
Il 28 marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha adottato, su proposta del Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina, una nuova organizzazione basata sui punti di forza che hanno reso la Banca leader europeo e sulla capacità di innovare l'assetto di Gruppo, per affrontare le sfide del settore in Europa con i migliori nuovi talenti manageriali e

valorizzando le risorse interne, in una prospettiva di lungo termine. I rilevanti e ampi cambiamenti adottati hanno avuto come elemento qualificante il passaggio generazionale in posizioni chiave di nuovi talenti, guidati e supportati da persone di grande esperienza che hanno a lungo ricoperto ruoli di elevata responsabilità nel Gruppo. L'età media di chi ha assunto nuovi incarichi di responsabilità di vertice è di 49 anni. La nuova organizzazione, effettiva dal 2 aprile 2024, rappresenta peraltro un passaggio di particolare valenza nel programma in atto da diversi anni per la valorizzazione del talento femminile.
Si segnala inoltre la creazione di due nuove cabine di regia: la prima, denominata "Fees & Commissions" e presieduta direttamente dal Consigliere Delegato e CEO, è focalizzata sul monitoraggio, presidio e coordinamento delle strategie necessarie a sviluppare i ricavi commissionali del Gruppo; la seconda, avviata a fine maggio e denominata "Accelerazione sinergie international banks", ha invece l'obiettivo di promuovere il trasferimento alle banche operanti a livello internazionale delle migliori pratiche adottate dalla Banca dei Territori e dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.
La nuova organizzazione di Intesa Sanpaolo è stata successivamente completata con la costituzione, deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 17 ottobre 2024, della nuova Area di Governo "Chief Security Officer", a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina ed affidata al Generale Antonio De Vita.
Alla neo costituita Area di Governo è stato affidato il presidio della sicurezza fisica, informatica (cybersecurity) e della continuità operativa (business continuity) in modo da garantire:
Il 19 aprile 2024 Intesa Sanpaolo e COIMA – società specializzata nell'investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari italiani per conto di investitori istituzionali – hanno sottoscritto un accordo per valutare le migliori opportunità nel settore del real estate al fine di valorizzare gli immobili del Gruppo bancario nel mutato contesto di mercato.
Nell'ambito dell'accordo, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il 28 marzo 2024 e che tiene conto dell'evoluzione delle strategie nel real estate rispetto alla forte accelerazione impressa al raggiungimento di obiettivi ESG nel settore, è stato previsto il conferimento a taluni fondi istituiti e gestiti da COIMA SGR di due portafogli di asset immobiliari detenuti da Intesa Sanpaolo del valore complessivo di oltre 0,5 miliardi, individuati in base alla tipologia degli stessi e alla relativa strategia di valorizzazione.
Nel corso del 2024 sono state portate avanti le attività propedeutiche al perfezionamento dell'operazione, atteso nel corso del 2025 a valle dell'avveramento delle condizioni sospensive identificate dalle parti. In dettaglio, i conferimenti, che comporteranno una significativa riduzione del patrimonio immobiliare della Capogruppo, avranno per oggetto (i) 3 asset definiti "prime" situati a Roma, in via dei Crociferi 44, e a Milano, in via Clerici 4-6 / Piazza Ferrari 10 e in Via Verdi 9-11-13; (ii) un portafoglio di immobili non strumentali ubicati in diverse città il cui perimetro, preliminarmente individuato in sede di firma dell'accordo, è stato determinato in via definitiva nel terzo trimestre dell'esercizio.
Alla data del 31 dicembre 2024 risulta pertanto riclassificata fra le attività in via di dismissione la totalità degli immobili che sarà oggetto di conferimento al closing.
L'accordo si inserisce nell'ambito della più ampia strategia di gestione smart degli immobili del Gruppo, definita dal Piano d'Impresa 2022-2025 che prevede, per gli immobili strumentali, una forte accelerazione verso il nuovo modo di lavorare e una significativa modernizzazione degli ambienti lavorativi negli spazi direzionali, mentre per quanto riguarda gli immobili non strumentali, una piena valorizzazione degli asset attraverso cessioni e/o gestioni attive come, ad esempio, locazioni o creazioni di nuovi business.
Il 24 aprile 2024 si è svolta l'Assemblea di Intesa Sanpaolo, regolarmente costituita in unica convocazione e valida a deliberare in quanto partecipanti, per il tramite del rappresentante designato (ai sensi dell'art. 106, comma 4, del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, convertito dalla Legge n. 27 del 24 aprile 2020, i cui effetti sono stati prorogati dalla Legge n. 18 del 23 febbraio 2024), n. 3.598 titolari del diritto di voto per n. 11.256.788.156 azioni ordinarie prive del valore nominale, pari al 61,57038% del capitale sociale. L'Assemblea ha deliberato favorevolmente in merito a tutti i punti all'ordine del giorno (per i dettagli relativi alle maggioranze deliberative si fa rinvio al comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale di Gruppo). In sede ordinaria le deliberazioni hanno riguardato:
– l'approvazione del bilancio d'esercizio 2023 della Capogruppo Intesa Sanpaolo e la destinazione dell'utile dell'esercizio con la distribuzione agli azionisti del dividendo nonché di parte della Riserva sovrapprezzo. È stata approvata la distribuzione cash agli azionisti di un importo a saldo pari a 2.778.985.446,33 euro (corrispondenti a 15,20 centesimi per ciascuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale), di cui 2.373.107.308,77 euro quali dividendi a valere sull'utile d'esercizio (corrispondenti a 12,98 centesimi di euro per ciascuna azione) e 405.878.137,56 euro quale assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzo (corrispondenti a 2,22 centesimi di euro per

ciascuna azione)10. Considerando anche l'acconto dividendi pagato nel novembre 2023, pari a 2.628.985.341,02 euro11 (corrispondenti a 14,40 centesimi di euro per azione), l'importo dei dividendi complessivamente distribuiti, in acconto e a saldo, relativamente all'esercizio 2023 è risultato pari a 5.405.295.975,10 euro, equivalenti ad un payout del 70% dell'utile netto consolidato;
In sede straordinaria l'Assemblea ha approvato la proposta di annullamento delle azioni proprie di Intesa Sanpaolo acquistate e detenute dalla Società in forza dell'autorizzazione assembleare rilasciata in sede ordinaria, conferendo delega al Consiglio di Amministrazione, con facoltà di subdelega al Presidente e al Consigliere Delegato e CEO anche in via disgiunta tra loro, ad eseguire tale annullamento, in una o più volte, entro la data del 25 ottobre 2024 e ad aggiornare conseguentemente l'articolo 5 dello Statuto. La modifica statutaria approvata dall'Assemblea aveva già ottenuto il prescritto provvedimento di accertamento da parte dell'Autorità di Vigilanza.
L'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) – autorizzato dalla BCE con comunicazione pervenuta l'11 marzo 2024 – ha preso avvio il 3 giugno 2024 secondo le modalità e nei termini approvati dalla sopra descritta Assemblea di Intesa Sanpaolo del 24 aprile 2024 ed è terminato il 18 ottobre 202412. Nel periodo sono state complessivamente acquistate n. 479.128.488 azioni, pari a circa il 2,62% del capitale sociale in essere alla conclusione del programma, ad un prezzo medio di acquisto pari a 3,5481 euro per azione, per un controvalore totale di 1.699.999.992,53 euro.
Le transazioni sono avvenute sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana per il tramite dell'intermediario terzo incaricato dell'esecuzione del programma, in piena indipendenza e senza alcun coinvolgimento del Gruppo Intesa Sanpaolo.
L'annullamento delle azioni è avvenuto in data 23 ottobre 2024. A fronte di un capitale sociale rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro, le azioni ordinarie prive di valore nominale che lo compongono sono diminuite da n. 18.282.798.989 a n. 17.803.670.501. Lo Statuto sociale aggiornato in seguito a tale annullamento è stato depositato il 28 ottobre presso il Registro delle Imprese di Torino ed iscritto in data 30 ottobre 2024.
Nel periodo dal 9 settembre all'11 settembre 2024 è stato inoltre realizzato un programma di acquisto di azioni proprie ordinarie Intesa Sanpaolo a servizio dei piani di assegnazione gratuita a dipendenti e Consulenti Finanziari del Gruppo riguardanti (i) principalmente, il sistema di incentivazione del Gruppo Intesa Sanpaolo basato su azioni relativo all'esercizio 2023 e (ii) in proporzione minore, i sistemi di incentivazione, sempre relativi al 2023, di alcune società controllate (Intesa Sanpaolo Private Banking, per quanto concerne la rete in Italia; Gruppo Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, relativamente ai Relationship Manager delle reti commerciali internazionali e ai Consulenti Finanziari non dipendenti). Tali sistemi di incentivazione sono destinati ai Risk Taker che maturino un premio superiore alla c.d. "soglia di materialità" 13, ai percettori di un importo "particolarmente elevato"14 e a coloro i quali, tra Middle Management o Professional non Risk Taker, maturino bonus di importo superiore sia alla c.d. "soglia di materialità"15 sia al 100% della retribuzione fissa. Le azioni acquistate sono altresì a servizio, qualora ricorrano determinate condizioni, della corresponsione di compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).
10 Il saldo del dividendo relativo all'esercizio 2023 messo in pagamento il 22 maggio 2024 (con data stacco 20 maggio e record date 21 maggio) è stato di 2.776.310.634,08 euro, corrispondente a 15,20 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.265.201.540 azioni ordinarie prive di valore nominale in circolazione alla record date (escluse quindi le n. 17.597.449 azioni proprie detenute dalla Banca alla medesima data, cui non spettano dividendi, per un importo pari a 2.674.812,25 euro che è stato girato a Riserva straordinaria).
11 Acconto dividendi considerato al netto della quota non distribuita relativa alle n. 25.956.343 azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo pari ad 3.737.713,40 euro.
12 Gli acquisti sono stati sospesi durante i tre giorni (dal 9 all'11 settembre 2024) di esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie a servizio di piani di assegnazione gratuita di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo ai dipendenti e consulenti finanziari del Gruppo.
13 Pari a 50 mila euro o un terzo della remunerazione totale (salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali).
14 Ai sensi delle Politiche di Remunerazione e Incentivazione del Gruppo, per il triennio 2022-2024 si considera "particolarmente elevata" la remunerazione variabile superiore a 400 mila euro.
15 Ai sensi delle Politiche di Remunerazione e Incentivazione del Gruppo, per il Middle Management e i Professional non Risk Taker la soglia di materialità è di norma pari a 80 mila euro (salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali). Tale soglia è innalzata a 150 mila euro al fine di ridurre significativamente un potenziale fattore di svantaggio competitivo nell'attraction e nella retention delle risorse migliori in paesi diversi dal mercato domestico del Gruppo e business caratterizzati da alta pressione competitiva (i.e. elevato costo della vita, sostenuta dinamica retributiva e alti tassi di dimissioni) sulle risorse e, laddove extra UE, da un contesto normativo meno stringente (o assente) in materia di soglia di materialità.

Gli acquisti sono avvenuti da parte di Intesa Sanpaolo secondo le modalità e nei termini autorizzati dall'Assemblea del 24 aprile 2024, anche per conto delle società controllate interessate che hanno così concluso i programmi di acquisto di azioni della controllante approvati dai rispettivi organi sociali competenti a deliberare e analoghi a quello approvato dall'Assemblea della Capogruppo.
Nei tre giorni di esecuzione del programma sono state complessivamente acquistate – tramite la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, incaricata dell'esecuzione – n. 21.000.000 di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo, corrispondenti allo 0,11% del capitale sociale in essere alla conclusione del programma, ad un prezzo medio per azione pari a 3,7154 euro, per un controvalore totale di 78.023.430,57 euro.
Relativamente alla sola Capogruppo, sono state acquistate n. 10.301.330 azioni ad un prezzo medio unitario di 3,7146 euro, per un controvalore di 38.265.555,39 euro.
Le operazioni sono state effettuate in osservanza delle disposizioni di cui agli articoli 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e dei limiti indicati dalle autorizzazioni dei rispettivi organi sociali competenti a deliberare.
Ai sensi dell'art. 132 del TUF e dell'art. 144-bis, comma 1, lett. b) del Regolamento Emittenti e successive modifiche, gli acquisti sono stati realizzati sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana, secondo le modalità operative stabilite per tali operazioni nei regolamenti di organizzazione e gestione del mercato stesso.
Le modalità di esecuzione sono state inoltre conformi alle condizioni e restrizioni di cui all'art. 5 del Regolamento UE n. 596/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 e agli artt. 2, 3, e 4 del Regolamento Delegato UE 2016/1052 della Commissione dell'8 marzo 2016.
Il numero di azioni acquistate giornalmente non ha superato il 25% del volume medio giornaliero di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo negoziato nel mese di agosto 2024, che è stato pari a 70,2 milioni di titoli, nonché l'ulteriore limite, rispetto al le predette condizioni e restrizioni normative, del 15% del volume negoziato sul mercato Euronext Milan in ciascun giorno di esecuzione degli acquisti.
Si ricorda che l'Assemblea di Intesa Sanpaolo ha autorizzato, ai sensi dell'art. 2357-ter del Codice Civile, l'alienazione sul mercato regolamentato delle azioni proprie ordinarie eventualmente eccedenti il fabbisogno con le medesime modalità previste per gli acquisti e ad un prezzo non inferiore al prezzo di riferimento che il titolo avrà registrato nella seduta di Borsa del giorno precedente ogni singola operazione di alienazione diminuito del 10%, ovvero la loro conservazione a servizio di eventuali futuri piani di incentivazione e/o di compensi da corrispondere in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).
Relativamente all'area di consolidamento, il 31 maggio 2024, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni dalle diverse autorità di vigilanza, è stata perfezionata l'acquisizione, da parte Intesa Sanpaolo S.p.A., del 99,98% delle azioni della banca rumena First Bank S.A. detenute da JCF IV Tiger Holdings S.à R.L. (Lussemburgo). Il relativo accordo di compravendita era stato siglato il 28 ottobre 2023 da Intesa Sanpaolo con il fondo di investimento privato statunitense J.C. Flowers & Co ed era già stato anticipato nel Bilancio 2023.
First Bank è una banca locale di medio piccole dimensioni focalizzata principalmente nei settori SME e Corporate e con una buona presenza nel Retail (consumer lending).
L'acquisizione rafforza la presenza del Gruppo Intesa Sanpaolo nel centro-est Europa ed in particolare in Romania, dove già opera dal 1996 attraverso Banca Comerciala Intesa Sanpaolo Romania S.A. (Intesa Sanpaolo Bank Romania), parte della Divisione International Banks, collocandosi così tra le prime 10 banche del Paese. Sono attese nel contempo sinergie di costo, legate principalmente alla razionalizzazione della rete di filiali, nonché sinergie di ricavo, attraverso un'offerta ampliata di servizi finanziari di alta qualità.
Dal punto di vista contabile, nel corso del secondo semestre è stato completato il processo di Purchase Price Allocation (PPA) previsto dall'IFRS 3 con la determinazione del fair value di attività e passività di First Bank e la verifica dell'esistenza di eventuali intangibili specifici non rilevati in precedenza nel bilancio della stessa. Dal confronto tra il costo di acquisizione ed il patrimonio netto al fair value è emersa una differenza di circa 10 milioni che è stata rilevata quale avviamento negativo fra le componenti positive del conto economico consolidato.
In seguito all'ottenimento delle autorizzazioni di BCE e FINMA (rilasciate rispettivamente il 3 giugno ed il 12 luglio), l'8 agosto 2024 è stato concluso ed iscritto nel Registro delle imprese svizzero l'aumento di capitale di 40 milioni di franchi svizzeri di Alpian S.A., la digital wealth bank in fase di start-up costituita nel 2019 con sede a Ginevra, che al 31 dicembre 2023 risultava partecipata dal Gruppo Intesa Sanpaolo per una quota complessiva pari al 41,626% (di cui il 28,134% detenuto da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ed il 13,492% da Reyl & Cie) ed iscritta nel bilancio consolidato tra le interessenze sottoposte ad influenza notevole ai sensi dello IAS 28.
L'adesione alla ricapitalizzazione di Alpian è stata deliberata dai Consigli di Amministrazione di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking il 26 febbraio 2024 e di Intesa Sanpaolo, per il rilascio del necessario benestare, il successivo 27 febbraio con previsione di totale sottoscrizione dell'inoptato al fine di garantire il buon esito dell'operazione alla luce del valore strategico dell'asset. Nel mese di marzo Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ha sottoscritto l'aumento di capitale per un importo di 38.572.344,52 franchi svizzeri, pari al proprio pro-quota (inclusivo della quota di Reyl & Cie) e al totale dell'inoptato. Le condizioni della ricapitalizzazione hanno consentito di attivare l'esercizio, già autorizzato dai rispettivi organi competenti, dell'opzione antidiluitiva in favore di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e di Reyl & Cie che in data 10 settembre 2024 insieme hanno sottoscritto un ulteriore aumento di capitale al valore nominale per 2.431.349,67 franchi svizzeri.
Al termine dell'operazione complessiva (aumento di capitale ed esercizio dell'opzione antidiluitiva) la percentuale di possesso del Gruppo Intesa Sanpaolo è salita al 61,599% (di cui il 51,141% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ed il 10,458% a Reyl & Cie) determinando l'ottenimento del controllo della società ai sensi dell'IFRS 10 e l'inclusione della stessa nel perimetro di consolidamento integrale.
Dal punto di vista contabile, l'operazione si è qualificata come aggregazione aziendale realizzata in più fasi. Nel corso del quarto trimestre è stato completato il processo di Purchase Price Allocation previsto dall'IFRS 3. Dal confronto tra il costo di acquisizione (derivante dalla somma fra l'aumento di capitale sottoscritto e il fair value dell'interessenza già detenuta) ed il patrimonio netto al fair value pro-quota della società è emersa una differenza residua pari a 28 milioni che è stata imputata ad avviamento.


Il 19 novembre 2024 è stato stipulato l'atto di fusione per l'incorporazione di Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A., compagnia specializzata nell'assicurazione sanitaria, in Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A., compagnia specializzata nella copertura danni alla persona, ai veicoli, alla casa e nella tutela dei finanziamenti. Le Società erano entrambe controllate al 100% da Intesa Sanpaolo Vita S.p.A., Capogruppo del Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita.
L'operazione di fusione è stata deliberata dalle Assemblee straordinarie di Intesa Sanpaolo Assicura e di Intesa Sanpaolo RBM Salute l'11 settembre 2024, in ossequio al progetto di fusione approvato l'8 aprile 2024 dai Consigli di Amministrazione delle due Società ed iscritto presso i Registri delle Imprese di Torino e di Venezia Rovigo il 19 luglio 2024, in seguito al ricevimento del provvedimento autorizzativo n. 173294 del 17 luglio 2024 da parte dell'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni IVASS.
La fusione ha prodotto effetti giuridici a partire dal 1° dicembre 2024. In tale data la società incorporante ha assunto la nuova denominazione di "Intesa Sanpaolo Protezione S.p.A.". Gli effetti civilistici e fiscali hanno invece avuto decorrenza dal 1° gennaio 2024. Trattandosi di fusione in cui sia il capitale sociale della società incorporata che quello della società incorporante erano interamente posseduti dal medesimo socio, il perfezionamento della fusione è avvenuto tramite la procedura semplificata prevista dall'art. 2505 del Codice Civile.
Da un punto di vista strategico, l'operazione societaria – che non ha avuto alcun impatto sulle polizze sottoscritte dalla clientela – si inquadra in una logica di razionalizzazione del comparto assicurativo danni del Gruppo Intesa Sanpaolo attraverso la creazione di un unico polo per la protezione dei beni e delle persone, l'unificazione delle competenze maturate dalle due compagnie per lo sviluppo di un'offerta integrata, una più semplice e più efficiente relazione con le reti (sia del Gruppo ISP, sia extra-captive) in virtù di una standardizzazione e unificazione dei processi, in particolare in fase di postvendita. Sono inoltre attesi i benefici della semplificazione organizzativa, amministrativa ed operativa.
Si segnala che dal 1° dicembre 2024 ha avuto efficacia anche la modifica della denominazione della controllante Intesa Sanpaolo Vita in "Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A." con correlata modifica della denominazione del Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita in "Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni". L'intervento era stato deliberato dall'Assemblea straordinaria della Società tenutasi l'11 aprile 2024 e autorizzato da IVASS con Provvedimento n. 0119676 del 6 maggio 202416 .
Il processo di razionalizzazione ha interessato anche la Divisione Private Banking. In particolare, il 20 novembre 2024 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione di IW Private Investments Società di Intermediazione Mobiliare S.p.A. nella controllante al 100% Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
L'operazione – il cui perfezionamento è avvenuto secondo la modalità semplificata prevista dall'articolo 2505 del Codice Civile con efficacia giuridica dal 2 dicembre 2024 ed effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2024 – è stata deliberata dalle Assemblee straordinarie delle due Società il 24 settembre 2024, sulla base del progetto di fusione approvato dai due Consigli di Amministrazione il 15 maggio 202417 ed in seguito all'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea con lettera del 17 luglio 2024.
Si completa così il processo di integrazione della Società nel modello operativo di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking già a suo tempo avviato con la riconfigurazione di IW Bank (società dell'ex Gruppo UBI Banca) in Società di Intermediazione Mobiliare, salvaguardando i rapporti con la clientela e la rete dei Consulenti Finanziari, il valore del marchio e l'eccellenza del servizio. A valle dell'operazione sono stati infatti mantenuti il catalogo prodotti e servizi offerto alla clientela, il modello distributivo basato sulla rete dei Consulenti Finanziari, passata in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, ed il brand "IW Private Investments", in affiancamento a quello di "Fideuram".
A completamento dell'informativa sull'esercizio 2024, si conferma la prosecuzione del piano di uscite volontarie incentivate ai sensi degli accordi sindacali del 29 settembre 2020 e del 16 novembre 2021.
Nell'anno le uscite volontarie sono state 1.543 (32 nel quarto trimestre, 405 nel terzo trimestre, di cui 377 con decorrenza 1° luglio; 295 nel secondo trimestre, di cui 265 con decorrenza 1° aprile; 811 nel primo trimestre, delle quali 774 con decorrenza 1° gennaio) per un totale da inizio 2021 di 8.661 cessazioni, a fronte delle 9.200 previste entro il primo trimestre 2025 sulla base dei due citati accordi sindacali.
Nel corso del 2024 le assunzioni definite nell'ambito dei medesimi accordi sono state circa 1.550 (con minime differenze nei quattro trimestri), per un totale di circa 4.550 da inizio 2021 rispetto alle 4.600 previste entro la fine del 2025.
Si segnala inoltre che il 1° gennaio 2025 si sono registrate ulteriori uscite volontarie che hanno interessato complessivamente 1.314 persone del Gruppo, delle quali 966 riconducibili al nuovo Accordo sottoscritto nel quarto trimestre 2024.
Si precisa in proposito che in data 23 ottobre 2024 Intesa Sanpaolo e le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto un Accordo finalizzato a consentire un ricambio generazionale senza impatti sociali, anche in seguito agli importanti investimenti in tecnologia, oltre a definire le tappe di un percorso finalizzato ad abilitare modelli di servizio e di offerta orientati ad una maggiore semplicità ed efficacia per i clienti, nonché liberare tempo da dedicare ad attività di sviluppo professionale attraverso un importante piano di formazione per upskilling/reskilling, per affrontare al meglio le necessità di nuove competenze digitali diffuse e di nuovi mestieri.
L'Accordo – rivolto a tutte le persone delle società italiane del Gruppo che abbiano maturato i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2030, compresi i dirigenti – individua le modalità e i criteri per il raggiungimento dell'obiettivo di 4.000 uscite volontarie entro il 2027, con l'accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà. Inoltre, entro giugno 2028 saranno effettuate 3.500 assunzioni a tempo indeterminato di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali della Rete per garantire maggiore vicinanza alla clientela in particolare nel Wealth Management & Protection. Le assunzioni saranno destinate a sostenere la crescita del Gruppo e le nuove attività e si aggiungono alle già citate 4.600 entro il dicembre 2025 previste dal Piano di Impresa 2022-2025, a fronte delle 9.200 uscite che si concluderanno entro il primo trimestre 2025.
16 Si precisa che, relativamente (i) alla fusione per incorporazione di Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. in Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A., (ii) alle modifiche statutarie dell'incorporante Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. connesse alla fusione e al re-branding della stessa, nonché (iii) alle modifiche statutarie conseguenti al re-branding di Intesa Sanpaolo Vita e del Gruppo Assicurativo, il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo aveva rilasciato il proprio preventivo benestare in data 28 marzo 2024.
17 Il preventivo benestare all'operazione era stato rilasciato dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking il 3 maggio 2024.

Entro il 2027 sono inoltre previste, mediante azioni sul turnover naturale, 3.000 uscite per l'Italia e 2.000 uscite nette per le controllate internazionali, queste ultime interamente concentrate sulle funzioni centrali senza alcun impatto sui ruoli commerciali.
Complessivamente, si prevedono per il Gruppo risparmi per le spese del personale a regime (dal 2028), tenendo conto delle predette assunzioni, nell'ordine di 500 milioni annui a fronte di oneri contabilizzati nel quarto trimestre 2024 per 439 milioni al lordo dell'effetto fiscale considerando l'effetto attualizzazione (295 milioni al netto dell'effetto fiscale).
Nell'ambito del progetto Next Way of Working – volto a realizzare un nuovo modello di lavoro basato sul rafforzamento della responsabilizzazione individuale e sul migliore bilanciamento tra vita professionale ed extra-professionale – sono proseguiti per l'intero 2024 e sono tuttora in corso gli interventi immobiliari e tecnologici propedeutici alla rivisitazione degli ambienti di lavoro attraverso la realizzazione di nuovi spazi disegnati per valorizzare i momenti di presenza in sede. A fine 2024 risultavano completati gli interventi sulle piazze di Treviso, Bologna, Padova e Sarmeola di Rubano, Bari, Chieti e Roma via Lamaro. Sono stati invece ultimati nelle prime settimane del 2025 quelli di Milano via Bisceglie e Moncalieri. Sulla piazza di Roma residuano ancora marginali affinamenti per rendere operativo il layout degli spazi di via del Corso. A Cuneo l'avvio dei lavori è stato pianificato per il mese di febbraio 2025.
La rivisitazione degli spazi procede come sempre in parallelo con l'implementazione degli strumenti tecnologici (rilascio del la funzionalità di prenotazione degli spazi all'interno del tool di pianificazione e prenotazione) e dedicate campagne di comunicazione.
In parallelo, con l'obiettivo di aumentare la capillarità sul territorio nazionale, è stato portato avanti il piano di progressivo incremento degli spazi, alternativi alla propria sede, in cui è possibile svolgere l'attività di lavoro (HUB Lavoro Flessibile). A fine 2024 le postazioni di lavoro disponibili risultavano più che raddoppiate (oltre 1.200 rispetto alle circa 600 in essere all'inizio dell'anno). Attualmente spazi HUB prenotabili dal personale della Rete e delle strutture di governance abilitato al lavoro flessibile sono presenti in ogni regione italiana.
Inoltre, nell'ottica di favorire un sempre più diffuso accesso agli strumenti di flessibilità da parte del personale operante in Rete che intenda volontariamente farvi ricorso, a partire dal mese di luglio è stato realizzato un significativo ampliamento del perimetro di applicazione di tali strumenti nelle Divisioni Banca dei Territori e Private Banking.
Infine, si segnala che, nell'ambito delle strategie di Energy Management ed in particolare tra le iniziative volte a migliorare le performance ESG, sia ad agosto 2024 che nel periodo natalizio (23 dicembre 2024 - 3 gennaio 2025) è stata data continuità alla fase pilota del dicembre 2023 con la chiusura temporanea di alcune sedi direzionali, rendendo disponibili su prenotazione altri spazi aziendali in zone limitrofe per garantire comunque la possibilità di lavorare in presenza, in alternativa al ricorso volontario allo smart working.

Il Piano d'Impresa 2022-2025 delinea una strategia basata su quattro cardini fondamentali (i "Pillar" del Piano) e sviluppata grazie alla qualità delle Persone che compongono la Banca:
– forte impegno ESG, con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha confermato negli anni la propria solidità e i propri punti di forza, in particolare la resilienza della redditività, la solida patrimonializzazione, il controllo dei rischi e l'elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi. L'attuazione del Piano procede a pieno ritmo. I risultati raggiunti nel corso del 2024 confermano la capacità del Gruppo Intesa
Sanpaolo di generare una redditività sostenibile, anche in contesti complessi, grazie al modello di business ben diversificato. Nell'anno il Gruppo ha rafforzato la propria posizione competitiva, perseguendo una strategia di crescita interna, con il raggiungimento, e in alcuni casi il superamento, degli obiettivi previsti dal Piano di Impresa 2022-2025.
Con riferimento al forte impegno promosso dal Gruppo in ambito ESG, si precisa che di seguito vengono riportate le informazioni in continuità con i precedenti esercizi, talune delle quali sono riportate anche nella Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, inclusa nella presente Relazione, cui si rimanda per maggiori dettagli.
Nel corso dell'anno il Gruppo Intesa Sanpaolo ha ottenuto un ulteriore miglioramento della qualità dell'attivo, sia con iniziative di trasferimento del rischio di credito che con iniziative di capital efficiency, conseguendo dall'inizio del Piano una riduzione dello stock dei crediti deteriorati lordi di 5,5 miliardi e con valori di NPL ratio lordo e netto, calcolati secondo la metodologia EBA, rispettivamente al 2% e all'1% nel 2024.
Nel 2024 è proseguita l'attività di ampliamento degli schemi di copertura del rischio di credito per l'ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali da parte dell'unità Balance Sheet Optimisation (BSO), che segnala un volume outstanding delle operazioni di cartolarizzazione sintetica incluse nel Programma GARC (Gestione Attiva Rischio di Credito) pari a circa 29 miliardi. Nel corso dell'anno sono state perfezionate diverse nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica, per i cui dettagli si rimanda alla Nota Integrativa del Bilancio consolidato, Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Rischio di credito, Operazioni di cartolarizzazione.
Continua inoltre l'ulteriore rafforzamento delle iniziative di efficientamento del capitale e l'estensione del perimetro di applicazione della strategia creditizia ai criteri ESG, con l'indirizzo di circa 38 miliardi di nuovi prestiti nel biennio 2022-2023 e circa 21 miliardi da inizio 2024 verso settori economici più sostenibili con il miglior profilo rischio/rendimento e allargando il perimetro delle soluzioni di finanziamento alternative per la clientela "high risk".
Il Gruppo ha introdotto un Sectoral Framework, per potenziare le proprie capacità di valutazione del credito, in grado di valutare il profilo prospettico di ciascun settore economico su base trimestrale in diversi Paesi e con la finalità di far evolvere i principali processi del credito (concessione e gestione proattiva) integrandoli con le informazioni settoriali. Attraverso l'approvazione, da parte di uno specifico comitato manageriale, di una visione settoriale in grado di alimentare tutti i processi di credito, viene incrementata l'efficacia delle decisioni creditizie e dei piani d'azione.
Per quanto riguarda la gestione proattiva degli altri rischi, la protezione antifrode in ambito cybersecurity è stata estesa a nuovi prodotti e servizi per la clientela retail, ricorrendo anche a soluzioni di Intelligenza Artificiale. Sono state inoltre adottate soluzioni di Open Source Intelligence per potenziare la capacità di risposta alle minacce informatiche ed è stata aumentata la protezione dagli attacchi informatici (con riferimento alla detection/recovery) e la consapevolezza interna verso gli stessi (i.e. phishing). Nell'ambito del progetto EBA Clearing "Fraud Pattern and Anomaly Detection" (FPAD), Intesa Sanpaolo è tra le prime banche europee ad integrare il risk score fornito da EBA nel sistema antifrode per le transazioni corporate (bonifici bancari e pagamenti istantanei).
Particolare attenzione è stata posta nel miglioramento della sicurezza in ambito 'identity and access management' sia per i dipendenti che per i clienti. Per i primi è stata prevista maggiore protezione sia dell'accesso da remoto alle applicazioni che nelle postazioni di lavoro aziendali, abilitando l'autenticazione a più fattori; i clienti hanno invece beneficiato di un migliorato livello di sicurezza dei servizi digitali, anche attraverso l'adozione di soluzioni e tecnologie avanzate per il riconoscimento biometrico remoto degli utenti, migliorando al contempo la user experience.
La Banca ha costituito nel 2022 l'Anti Financial Crime Digital Hub (AFC Digital Hub), un centro nazionale e internazionale aperto anche ad altre istituzioni finanziarie e intermediari del settore, con l'obiettivo di combattere il riciclaggio di denaro e il terrorismo per mezzo di tecnologie sempre più avanzate. Sfruttando nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale, infatti, il centro ha la finalità di realizzare un modello di collaborazione pubblico-privato che favorisca l'introduzione dell'innovazione nei processi di business attraverso la ricerca applicata.
Relativamente alle iniziative di de-risking, il 15 aprile 2024 è stata realizzata la cessione ad un Fondo di Investimento Alternativo (FIA) di nuova costituzione di un portafoglio di Intesa Sanpaolo avente un Gross Book Value (GBV) complessivo pari a circa 0,2 miliardi, costituito sia da esposizioni deteriorate classificate ad inadempienze probabili (Unlikely To Pay - UTP) sia da posizioni non ancora deteriorate ma considerate ad elevato rischio. L'operazione era stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nel dicembre 2023 ed i crediti identificati, verificata la sussistenza dei requisiti previsti dall'IFRS 5, al 31 dicembre 2023 erano stati riclassificati fra le attività in via di dismissione. Residuano marginali esposizioni a breve termine che saranno cedute nel corso del 2025.
Nel corso del secondo trimestre dell'anno sono state intraprese tre nuove progettualità volte alla cessione di crediti deteriorati di Intesa Sanpaolo principalmente per il tramite di conferimenti a Fondi di Investimento Alternativi (FIA) che investono in esposizioni creditizie, tutte perfezionate nel rispetto delle tempistiche prestabilite. Più in dettaglio le tre operazioni hanno avuto ad oggetto:
– il conferimento ad un FIA di un portafoglio di crediti UTP small ticket per circa 0,2 miliardi di Gross Book Value (GBV);

Il closing delle prime due operazioni è avvenuto nel mese di luglio, mentre la terza si è perfezionata in parte a luglio e in parte ad ottobre18 .
Nel quarto trimestre è stata infine avviata una nuova operazione che prevede la cessione per cassa (true sale) di un portafoglio di sofferenze di Intesa Sanpaolo avente un GBV di 0,3 miliardi. La conclusione dell'operazione è attesa nel corso del 2025. Sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, al 31 dicembre 2024 il portafoglio è stato riclassificato fra le attività in via di dismissione, allineandone il valore contabile al prezzo di cessione.
La razionalizzazione della rete distributiva retail e del patrimonio immobiliare in Italia è proseguita con la chiusura di 1.190 filiali19 (di cui circa 360 nel 2024) e col rilascio di circa 713 mila metri quadrati di proprietà o in locazione20 (di cui circa 227 mila nel 2024); da inizio Piano sono stati venduti 178 immobili di proprietà per un valore di circa 137 milioni. L'attività di razionalizzazione della rete di filiali è stata possibile grazie ai continui investimenti strategici in tecnologia effettuati dal Gruppo, che hanno guidato una profonda trasformazione digitale fortemente orientata alla cura della relazione con il cliente.
La nuova banca digitale del Gruppo, Isybank, è stata lanciata nel corso del 2023 ed è centrale nel modello di servizio alla clientela e nella strategia di sviluppo digitale di Intesa Sanpaolo. La sua creazione è volta all'ulteriore rafforzamento del vantaggio competitivo del Gruppo nella gestione dei costi e al conseguimento della leadership nel panorama europeo per efficienza operativa e innovazione a servizio della clientela. Durante il 2024, in totale rispetto della pianificazione, sono stati portati a termine gli sviluppi tecnologici necessari per completare l'offerta digitale di Isybank relativamente a prestiti, protezione e investimenti.
Continua inoltre lo sviluppo di isytech, nuova piattaforma digitale nativa cloud e infrastruttura tecnologica di Isybank, che è in via di estensione a tutto il Gruppo. Alla fine del 2024, l'avanzamento delle attività di adozione di isytech su Capogruppo è in linea con la pianificazione, che traguarda il completamento del percorso nel 2026, sia per gli ambiti oggetto di ridisegno in ambiente cloud (i.e. App, Finanziamenti, Conti, Pagamenti, Investimenti e Dati) sia per i necessari adeguamenti al restante parco applicativo.
Nel corso dell'anno l'Intelligenza Artificiale si è affermata come fattore abilitante strategico ed è la base su cui Intesa Sanpaolo punta per migliorare la gestione dei rischi, per aumentare l'efficienza operativa e predisporre nuove opportunità di business, grazie ad investimenti specifici. In particolare, si segnalano:
Tra le numerose altre iniziative in ambito tecnologico portate avanti dal Gruppo da inizio Piano, si ricordano inoltre le seguenti:
Da segnalare, infine, come la riduzione del personale dovuta alle uscite volontarie, che ammontano ad oltre 8.650 persone dal 2021, continui ad essere sostenuta e compensata dalla strategia di trasformazione digitale in essere.
18 Alle operazioni descritte si aggiungono cessioni di crediti single name per complessivi 0,1 miliardi realizzate nel corso del 2024.
19 A partire dal quarto trimestre 2021.
20 A partire dal quarto trimestre 2021.

Prosegue l'ampliamento dell'offerta di "Valore Insieme", il servizio di consulenza evoluta dedicato ai clienti Affluent ed Exclusive della Banca dei Territori, con nuovi prodotti assicurativi e di asset management. A fine 2024, lo stock delle attività finanziarie di Valore Insieme ammontava a 81,5 miliardi, a fronte della sottoscrizione di circa 67 mila nuovi contratti e la raccolta di nuovi flussi di attività finanziarie per circa 18,5 miliardi da inizio anno. Da inizio marzo è stata avviata la commercializzazione di fondi comuni Eurizon dedicati ai clienti titolari del Pacchetto Exclusive di Valore Insieme. Nel mese di settembre è stata avviata una campagna di comunicazione rivolta ai clienti potenziali attraverso e-mail dirette e messaggi ATM.
In ambito Private Banking è stato rilasciato We Add, il nuovo servizio di consulenza evoluta per la rete Intesa Sanpaolo Private Banking, e sono state integrate le nuove funzionalità Aladdin Robo4advisory a supporto delle attività di consulenza per la rete Fideuram; sono state sviluppate nuove funzionalità per gli strumenti di consulenza dedicati alla clientela UHNWI (Ultra High Net Worth Individual) ed è stato rafforzato il modello di servizio per i family office. Inoltre, è stato avviato il nuovo contratto SEI per Fideuram, che prevede la possibilità di includere anche il Risparmio amministrato nel perimetro di applicazione.
Continua il rafforzamento di Fideuram Direct, il servizio di digital wealth management di Fideuram per investire su prodotti gestiti e fare trading con servizi evoluti su oltre 50 mercati cash e derivati. Il nuovo servizio di consulenza a distanza, Direct Advisory, consente ai clienti di aprire autonomamente conti e sottoscrivere prodotti di asset management nonché di costruire portafogli di investimento con l'aiuto di direct banker che operano da remoto. Sono stati inoltre inseriti a catalogo i cash deposit, da affiancare alle soluzioni di risparmio gestito, ed è stata ampliata l'offerta di Fideuram Direct di servizi per il trading evoluto e per il Direct Advisory anche ai clienti delle reti tradizionali, coerentemente alle loro preferenze e caratteristiche di operatività.
È stata potenziata l'offerta di Alpian, prima banca private digitale svizzera con una piattaforma mobile-only, che include servizi multi-valuta, gestioni patrimoniali e assistenza di consulenti finanziari esperti, grazie all'introduzione di mandati configurabili in-self e del servizio Apple Pay.
Reyl & Cie, Hub svizzero della Divisione Private Banking, continua a contribuire alla crescita delle commissioni generate all'estero insieme a Intesa Sanpaolo Wealth Management in Lussemburgo. Lo sviluppo della strategia di crescita di Reyl prosegue attraverso sinergie con le reti italiane di Private Banking e le altre società del Gruppo e l'avvio di una progettualità per implementare un modello di distribuzione di selezionati prodotti bancari di Reyl presso le reti italiane. A novembre 2024 è stata annunciata una nuova iniziativa strategica per accelerare la crescita dell'offerta di Digital Wealth Management in Europa (mercati di Belgio e Lussemburgo), in collaborazione con BlackRock. Sarà costituita una nuova Business Unit, completamente digitale, all'interno di Intesa Sanpaolo Wealth Management con lo scopo di ampliare la clientela a livello europeo offrendo soluzioni all'avanguardia.
Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia a offrire, nel corso del 2023, il SoftPOS di Nexi, soluzione che permette l'accettazione di pagamenti digitali contactless da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS. Da giugno 2024 il servizio è stato esteso al sistema operativo iOS ed è stata lanciata su Android la versione evoluta SoftPOS PRO per i clienti corporate di media/grande dimensione.
Inoltre, nel primo trimestre 2024 è stato lanciato il servizio di pagamento wearable tramite anello, in collaborazione con Mastercard e con Tapster, azienda svedese all'avanguardia che opera nel settore dei pagamenti contactless.
Nel 2024 è divenuta operativa la partnership strategica con Man Group in Asteria Investment Managers, che si concentra sulla creazione di una vasta gamma di strategie d'investimento alternative e strettamente long-term che applicano tecnologie all'avanguardia con l'obiettivo di generare opportunità di investimento innovative per i clienti di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. A marzo 2024 è stato lanciato sulle reti italiane il primo fondo classificato come art.8 SFDR, che ha già superato un miliardo di raccolta. Inoltre, è stato acquisito il 100% di Carnegie Fund Services S.A., player attivo nella distribuzione dei fondi, incorporato in Reyl & Cie S.A. con efficacia contabile dal 1° gennaio 2024.
L'ampliamento dell'offerta di Eurizon dedicata alle reti di Gruppo e terze prosegue con il progressivo rafforzamento dell'offerta di prodotti ESG di asset management e assicurativi, che ne ha portato l'incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon a oltre il 76,4%. Continua l'impegno di Eurizon nelle attività in materia di educazione finanziaria, formazione ESG (verso distributori e in ambito accademico) e stewardship.
È inoltre stata avviata la business partnership con Eurobank Asset Management, società di gestione controllata al 100% da Eurobank, che prevede la distribuzione dei fondi Eurizon da parte di Eurobank e il supporto da parte di Eurizon per la crescita dell'asset management mentre a luglio 2024 è stato firmato il 'Memorandum of Understanding' che permetterà ad Eurizon di entrare nel mercato greco.
Dal 1° gennaio 2024 InSalute Servizi, società della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo, è divenuta TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo. La società, che gestisce anche i clienti della Banca dei Territori con polizze salute di Intesa Sanpaolo Protezione, è ad oggi il quarto TPA sul mercato italiano, con oltre 1,5 milioni di pratiche all'anno. Grazie a partnership con strutture sanitarie di rilievo, sono stati rilasciati i nuovi servizi di prenotazione online delle prestazioni sanitarie, con possibilità di ricevere i referti direttamente sull'App, che al momento si rivolgono alla clientela individuale del Gruppo.
Come già descritto nel paragrafo precedente, a dicembre 2024 Intesa Sanpaolo Vita è stata rinominata Intesa Sanpaolo Assicurazioni. Inoltre, nel ramo danni, è stata creata Intesa Sanpaolo Protezione dalla fusione di Intesa Sanpaolo RBM Salute con Intesa Sanpaolo Assicura per consolidare la posizione di leader nel settore assicurativo italiano.
Il Gruppo ha dedicato numerose iniziative alle aziende e alle financial institution, tra cui:

Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, è stata premiata come migliore Investment Bank e migliore Banca per le aziende in Italia in occasione degli Euromoney Awards for Excellence 2024. Premiate anche le controllate del Gruppo in Croazia, Slovacchia e Serbia come migliori banche nei loro rispettivi Paesi.
In qualità di grande Gruppo bancario, Intesa Sanpaolo è consapevole di esercitare un notevole impatto sul contesto sociale e ambientale in cui svolge la propria attività e sceglie di agire non solo in funzione del profitto, ma anche con l'obiettivo di creare valore di lungo periodo per la Banca e per la collettività, sapendo di poter contribuire alla riduzione degli impatti di fenomeni quali il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali.
L'impegno del Gruppo sulle tematiche ESG è garantito dalle numerose iniziative che sta portando avanti per ognuno dei principali driver strategici che ha scelto di seguire:
Nel corso del 2024 Intesa Sanpaolo ha continuato ad espandere il programma "cibo e riparo per i bisognosi" per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e all'estero, con oltre 54 milioni di interventi portati a termine da inizio anno tra pasti, dormitori e letti, capi di abbigliamento e prescrizioni di farmaci. Sono state inoltre rafforzate le iniziative in corso di "Social Housing" in termini di promozione di unità abitative e attraverso l'individuazione di alcune nuove partnership con operatori di primo piano del settore, per il raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Impresa (promozione di 6.000 - 8.000 unità di alloggi sociali e posti letto per studenti).
Proseguono in ambito occupabilità i programmi "Giovani e Lavoro", volto a formare e introdurre più di 3.000 giovani nel mercato del lavoro italiano nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025, e "Digital Restart", dedito a formare e ricollocare nel mercato del lavoro disoccupati di età compresa tra i 40 e i 50 anni, attraverso il finanziamento di un Master in Data Analysis al fine di sviluppare nuove competenze digitali e rimettersi in gioco nel mondo lavorativo.
Il programma di promozione dell'inclusione educativa promosso dal Gruppo ha visto nel 2024 il rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane, sempre sostenendo il merito e la mobilità sociale. Inoltre, dall'inizio del Piano, sono stati lanciati "Futura" – iniziativa promossa da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, con la collaborazione di Intesa Sanpaolo, contro la povertà educativa femminile, il fallimento formativo e l'abbandono scolastico – e "In Action ESG NEET", iniziativa a impatto sociale avviata dalla Divisione Insurance e dedicata alla promozione e inclusione nel mondo del lavoro dei giovani NEET - Not (engaged) in Education, Employment or Training e altre categorie fragili.
Il focus sull'inclusione finanziaria di Intesa Sanpaolo è stato sostenuto nel 2024 dall'erogazione di circa 5,6 miliardi in social lending e urban regeneration e di 271 milioni di finanziamenti a supporto degli enti no-profit, oltre al programma "Fund for Impact" (messi a disposizione con programmi dedicati 110 milioni a sostegno dei bisogni di persone e famiglie, per garantire un accesso più ampio e sostenibile al credito) e al programma per la rigenerazione urbana (assunti impegni per 234 milioni di nuovi investimenti di iniziative in housing, servizi e infrastrutture sostenibili, in aggiunta alle più importanti iniziative di rigenerazione urbana in corso in Italia).
La promozione di arte e cultura è una componente identitaria del Gruppo nel ruolo di attore di primo piano nello sviluppo sociale e culturale del Paese e contribuisce a rendere la Banca una protagonista riconoscibile della scena culturale italiana ed europea. Per un approfondimento delle numerose iniziative del Gruppo in tale ambito si rimanda al paragrafo dedicato.
Intesa Sanpaolo riconosce la promozione dell'innovazione come fattore strategico per essere la forza trainante di un'economia più consapevole, inclusiva e sostenibile. L'impegno costante per la crescita delle startup e per lo sviluppo di ecosistemi d'innovazione trova riscontro con quanto fatto nel corso dell'anno e da inizio Piano.
Si riportano, infatti, 241 progetti d'innovazione lanciati nel 2024 da ISPIC - Intesa Sanpaolo Innovation Center per un totale di 572 progetti lanciati dal 2022; numerose iniziative per la crescita delle startup e lo sviluppo degli ecosistemi di innovazione (dal 2019 più di 230 startup accelerate e oltre 450 proof of concept e altre collaborazioni); lo sviluppo di progetti di ricerca applicata multidisciplinare, con 18 progetti di ricerca in corso e complessivamente 27 progetti lanciati dal 2022; l'implementazione di 5 industrializzazioni e l'ottenimento di un brevetto.
Da segnalare le iniziative di business transformation, con 79 aziende coinvolte in programmi di open innovation dal 2022 di cui 11 coinvolte in progetti in ambito di economia circolare, e di diffusione del mindset e della cultura dell'innovazione, con l'organizzazione di 41 eventi di posizionamento e match-making21 e oltre 12.000 partecipanti nel 2024 (circa 110 eventi e più di 17.000 partecipanti dal 2022); il rilascio da inizio anno di 18 report e pubblicazioni sull'innovazione delle tecnologie (circa 50 dal 2022); infine Neva SGR ha realizzato investimenti a supporto delle startup per oltre 33 milioni nel 2024 (circa 118 milioni dal 2022).
Prosegue il percorso di accelerazione verso "emissioni zero" (neutralità carbonica) in seguito all'adesione del Gruppo alle alleanze Net-Zero (NZBA, NZAOA e FIT, ex NZIA)22, iniziato con la pubblicazione nel Piano Industriale 2022-2025 degli obiettivi intermedi al 2030 su quattro settori ad alta emissione (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining), con gli ulteriori target fissati per settori aggiuntivi (Iron & Steel, Commercial Real Estate, Agriculture - Primary Farming, Aluminium, Cement e Residential Real Estate) e con la revisione di quelli relativi a Power Generation e Automotive, in termini di value chain e di perimetro, per allineamento ai requisiti Science-Based Targets Initiative (SBTi).
Si sottolineano, inoltre, il progetto "Think Forestry" (volto alla riforestazione e alla preservazione del capitale naturale, al fine di favorire la sostenibilità ambientale e la transizione verso un'economia a zero emissioni) e la sottoscrizione della "Finance Leadership Statement on Plastic Pollution" da parte di Intesa Sanpaolo insieme ad altre 160 istituzioni finanziarie, coinvolte in un accordo ambizioso per l'ambiente per porre fine all'inquinamento da plastica.
L'impegno del Gruppo sulle tematiche ESG è garantito anche dal rafforzamento della governance ESG, che ha portato alla trasformazione del Comitato Rischi in Comitato Rischi e Sostenibilità, con l'attribuzione di maggiori responsabilità ESG, e alla
21 In un evento di posizionamento un protagonista illustra i temi dell'innovazione, mentre un evento di match-making favorisce l'incontro tra domanda e offerta d'innovazione.
22 Il 25 aprile 2024, l'UN Environment Programme (UNEP) ha annunciato la creazione del "Forum for Insurance Transition to Net Zero" o FIT, un nuovo forum multistakeholder per un dialogo strutturato, convocato e guidato dalle Nazioni Unite, al fine di sostenere la necessaria accelerazione e il potenziamento dell'azione volontaria in tema di clima da parte del settore assicurativo e dei principali stakeholder. Intesa Sanpaolo Assicurazioni è uno dei Founding FIT Participants. Alla stessa data la NZIA ha cessato di operare. (NZBA = Net-Zero Banking Alliance; NZAOA = Net-Zero Asset Owner Alliance; FIT = Forum for Insurance Transition to Net Zero; NZIA = The Net-Zero Industry Act)

recente nomina di una Chief Sustainability Officer, con la creazione di un'area di governance dedicata che consolida le attività ESG, rafforzando lo steering del business ESG, e con un forte impegno nel sociale e nella lotta alle disuguaglianze, un supporto continuo alla cultura e un contributo significativo alla sostenibilità attraverso progetti di innovazione e investimenti in startup.
Intesa Sanpaolo conferma il suo impegno ad investire per rafforzare il proprio capitale umano con una serie di iniziative dedicate alle proprie Persone, per la loro crescita, valorizzazione e soddisfazione. La creazione di un ecosistema unico di competenze adeguato all'evoluzione della Banca è uno degli obiettivi principali del Gruppo, che punta attivamente sui talenti e sull'incentivazione della diversità e dell'inclusione in quanto è consapevole che le Persone rappresentino la risorsa più importante per il raggiungimento degli obiettivi di Piano, nonché il fattore abilitante per il successo futuro.
Continua il ricambio generazionale, nell'ottica di supportare la crescita del Gruppo e affrontare al meglio le sfide dei prossimi anni attraverso lo sviluppo e il mantenimento di competenze adeguate, con l'assunzione di professional e la riqualificazione e formazione delle risorse interne. Il target in arco Piano è di realizzare 4.600 assunzioni a tempo indeterminato (circa 4.550 professionisti assunti dal 2021).
Il coinvolgimento delle Persone del Gruppo nel raggiungimento degli obiettivi di Piano viene perseguito grazie alla riqualificazione e riconversione delle persone verso iniziative prioritarie e strategiche, oltre che attraverso i piani di incentivazione a lungo termine che favoriscono anche l'imprenditorialità individuale. Inoltre, vanno avanti la terza edizione dell'International Talent Program e le iniziative mirate di sviluppo e formazione dedicate a un selezionato numero di risorse chiave del middle management.
La strategia di formazione del personale, aspetto fondamentale per il Gruppo, viene portata avanti dal nuovo player leader in Italia nella formazione, originato dalla combinazione tra Intesa Sanpaolo Formazione e Digit'Ed (società del Fondo Nextalia). Il contesto attuale richiede continua evoluzione di competenze e flessibilità e, nel 2024, la Banca ha erogato circa 40,7 milioni di ore di formazione dal 2022, a fronte di un obiettivo di 50 milioni di ore previste nell'arco di Piano.
Favorire il benessere e l'equilibrio vita-lavoro delle proprie Persone si conferma tema centrale nella strategia del Gruppo. Infatti, per rispondere alle loro esigenze di flessibilità, è stato realizzato un nuovo quadro organizzativo che prevede una maggiore flessibilità in termini di orario lavorativo giornaliero, smart working ed è stata introdotta la settimana lavorativa di quattro giorni su base volontaria a parità di retribuzione. Parallelamente, per supportare il benessere fisico, emotivo, psicologico e sociale dei dipendenti del Gruppo, è stata attivata una piattaforma dedicata che offre contenuti video, podcast, articoli, strumenti e app, integrati da eventi e iniziative organizzati sia in presenza che in modalità digitale.
Intesa Sanpaolo persegue l'obiettivo di favorire un ambiente di lavoro inclusivo, promuovendo il rispetto e il valore della diversità e potenziando il patrimonio di multiculturalità, esperienze e caratteristiche delle Persone del Gruppo. Si impegna, inoltre, nella promozione di politiche di gestione e sviluppo delle persone basate sull'equità, sulla meritocrazia e sulla valorizzazione del talento di ciascuna persona senza discriminazioni di sorta. A tal fine, infatti, gli obiettivi Diversity, Equity & Inclusion di ciascuna Divisione e Area di Governo sono oggetto di attento monitoraggio ed è stata rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di dipendenti del Gruppo, che oggi include Persone LGBTQ+ e alleate, e avviata la cooperazione con la nuova community interna ARTICOLO19 sui temi della disabilità.
Oltre alla presenza del Gruppo in importanti indici e classifiche sulla sostenibilità, l'attenzione riservata alle proprie Persone si riflette anche in numerosi riconoscimenti ricevuti:
Si mantiene in continua crescita l'indice di soddisfazione delle Persone di Intesa Sanpaolo, che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni (84% nel 2023 a fronte del 79% nel 2021 e del 66% nel 2013).
* * *
La strategia del Gruppo, declinata nel Piano d'Impresa 2022-2025, si fonda sulla consapevolezza che: 1) il capitale intellettuale, inteso come il capitale organizzativo e il valore della conoscenza 2) il capitale umano, inteso come l'insieme delle competenze, delle capacità e dell'esperienza delle persone e la loro motivazione ad innovare nonché 3) il capitale sociale e relazionale cioè le relazioni con i diversi gruppi di stakeholder e la capacità di condividere informazioni, rappresentino risorse immateriali che costituiscono un valore distintivo ed essenziale per il raggiungimento degli obiettivi fissati. Nell'ambito della Relazione sulla Gestione e della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, le citate risorse sono descritte al fine di apprezzarne il contributo fondamentale alle strategie aziendali e la loro capacità di costituire una fonte di creazione del valore per l'impresa.
L'esercizio 2024 in sintesi
Progetto Cultura è il piano pluriennale di iniziative con cui Intesa Sanpaolo esprime il proprio impegno nella promozione di arte e cultura, contribuendo in modo diretto e concreto alla crescita culturale e sociale del Paese. Le attività sono ideate e realizzate dalla struttura Art, Culture and Heritage in dialogo con realtà e istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali.
Per una completa trattazione del tema di seguito esposto, si rimanda anche alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità e in particolare al capitolo ESRS S3 "Comunità interessate".
Gallerie d'Italia è il polo museale di Intesa Sanpaolo in 4 sedi, Milano, Napoli, Torino e Vicenza, frutto della trasformazione di palazzi storici di proprietà in musei aperti alle città per condividere collezioni d'arte, mostre e iniziative di valore culturale e sociale.
Nel 2024 le Gallerie d'Italia hanno registrato complessivamente la presenza di 754 mila visitatori, con ingresso gratuito per under 18 e scuole (131 mila bambini e ragazzi).
Le Gallerie ospitano nuclei di opere dalle raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo in percorsi permanenti, periodicamente rivisitati; nel corso dell'anno, le sezioni dedicate all'arte del Novecento a Milano e Napoli sono state integrate con tre allestimenti di opere di Alighiero Boetti, Robert Ryman e Dan Flavin dalla Collezione Agrati.
Sono state inaugurate 12 principali esposizioni temporanee, realizzate con partner nazionali e internazionali e con la presenza di prestiti da circa 180 musei e collezioni. A Milano: Il genio di Milano, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, a cura di Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti, Paola Zatti, in partnership con Veneranda Biblioteca Ambrosiana (omaggio alla città di Milano come centro di innovazione e di inclusione di artisti stranieri dal Medioevo al Novecento); Felice Carena, a cura di Luca Massimo Barbero, Virginia Baradel, Luigi Cavallo, Elena Pontiggia (progetto di "riscoperta" di un importante pittore del Novecento). A Napoli: Sir William e Lady Hamilton, a cura di Fernando Mazzocca, Francesco Leone, in collaborazione con Ambasciata d'Italia nel Regno Unito e Ambasciata Britannica in Italia (approfondimento sulla figura dell'ambasciatore e collezionista Hamilton nella Napoli del Settecento); Velázquez, in partnership con The National Gallery di Londra (due capolavori dalla National Gallery nell'ambito della rassegna "L'Ospite illustre"; scambio di prestiti in occasione dell'esposizione del Caravaggio di Intesa Sanpaolo a Londra); Andy Warhol, a cura di Luca Massimo Barbero, in dialogo con la sezione museale "Vitalità del Tempo" (prima esposizione che vede insieme le opere di Warhol dalle collezioni del Gruppo). A Torino: progetti fotografici legati a tematiche ESG: Cristina Mittermeier, a cura di Lauren Johnston, in collaborazione con National Geographic (la bellezza e la difesa del pianeta nelle immagini di una delle fotografe attiviste più influenti al mondo); Mitch Epstein, a cura di Brian Wallis (lavori del noto fotografo americano sul rapporto tra società, progresso e natura, in parte realizzati su committenza di Gallerie d'Italia); Antonio Biasiucci, a cura di Roberto Koch (3o appuntamento della rassegna "La Grande Fotografia Italiana"); Non ha l'età a cura di Aldo Grasso, in collaborazione con RAI (foto delle prime edizioni del Festival di Sanremo dall'Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo); Gentileschi e Van Dyck, in partnership con Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma (due capolavori dalla Galleria Corsini nell'ambito della rassegna "L'Ospite illustre"). A Vicenza: Francesco Bertos, a cura di Monica De Vincenti, Fernando Mazzocca (progetto di "riscoperta" di un grande scultore del Settecento presente nelle collezioni della Banca con la sua opera maggiore, La caduta degli angeli ribelli); Javier Jaén a cura di Francesco Poroli (mostra del designer e illustratore spagnolo nell'ambito della sezione "Illustrissimo" del Festival Illustri di Vicenza). Parallelamente sono state organizzate 4 mostre-dossier e, nelle Gallerie di Torino, 8 mostre digitali, tra cui si segnalano Cronache d'acqua (2o capitolo, con focus Sud Italia, del progetto fotografico realizzato su committenza della Banca in collaborazione con Green&Blue sul tema dell'acqua e della crisi climatica) e In viaggio con l'America (racconto per immagini delle elezioni americane in collaborazione con Mario Calabresi). Mostre prodotte da Gallerie d'Italia sono state esposte anche in altre sedi in Italia e all'estero (sia circuitazione di progetti già presentati alle Gallerie, sia nuove produzioni): Mimmo Jodice a Villa Bardini di Firenze, con Fondazione CR Firenze; Luca Locatelli-The Circle allo IED di Milano, con Fondazione Cariplo; Gregory Crewdson al VB Photography Center di Kuopio in Finlandia e al Marubi Museum in Albania; Cronache d'acqua al Festival Internazionale di Fotografia Cortona On The Move; Non solo signorine (foto dall'Archivio Storico e Publifoto) al Salone Internazionale del Libro di Torino; Io sono una forza del passato a Miart di Milano, con Intesa Sanpaolo Private Banking; Le vedute urbane di Olivo Barbieri nelle collezioni Intesa Sanpaolo, ad Artissima di Torino; Il caso Africo (foto dall'Archivio Publifoto) al Trame Festival di Lamezia Terme, Catanzaro. Si segnala la co-organizzazione di esposizioni, frutto di collaborazioni continuative con altre istituzioni: in sinergia con Fondazione CR Cuneo, Canaletto, Van Wittel, Bellotto (con opere dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, 3 a edizione del ciclo di mostre ospitate nel Complesso Monumentale di Cuneo); con Fondazione Costruiamo il Futuro, Caravaggio, il Narciso di Palazzo Barberini a Villa Confalonieri di Merate (con il capolavoro delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, 2a edizione della rassegna "La Grande Arte in Brianza"); si aggiungono le mostre co-organizzate su territori strategici del Paese, dedicate alla valorizzazione di nuclei di opere di proprietà (si veda il paragrafo Patrimonio artistico).
Le Gallerie propongono diversificate attività e iniziative per il pubblico, in linea con la definizione di museo dell'ICOM-International Council of Museums come luogo chiave per favorire partecipazione, crescita, accessibilità e inclusione sociale. Nel 2024 sono state realizzate circa 4.300 attività didattiche (visite e laboratori per studenti delle scuole del territorio di ogni ordine e grado) che hanno coinvolto oltre 97 mila bambini e ragazzi. Sono stati ideati circa 690 percorsi per pubblici con disabilità o esposti a contesti di fragilità, cui hanno partecipato circa 8.300 persone. Tutte le proposte didattiche e inclusive, realizzate in collaborazione con Civita Mostre Musei, sono gratuite. Sono state inoltre organizzate circa 895 visite e attività per adulti e famiglie, registrando circa 14.290 presenze. Sono stati ospitati circa 480 iniziative ed eventi culturali (giornate di

studi, incontri, talk, corsi, presentazioni di libri, conferenze stampa, momenti musicali), con circa 38.490 partecipanti; tra le tante iniziative si segnalano oltre 60 appuntamenti del public program #Inside (incontri di approfondimento sui temi delle mostre), il convegno internazionale di studi dedicato al pittore Velázquez e più di 70 concerti della rassegna È aperto a tutti quanti con gli allievi del Conservatorio di Napoli. Le sedi museali accolgono inoltre eventi a supporto delle altre strutture della Banca.
Nella corte interna delle Gallerie di Torino è stato realizzato il progetto Urban woods-Il bosco urbano in collaborazione con Aboca e Salone Internazionale del Libro, un'area verde e salutare aperta a tutta la città. Alle Gallerie di Vicenza si è conclusa la riqualificazione dell'area ex scuderie, trasformata in una sala polifunzionale per ospitare incontri e piccole esposizioni.
Si ricorda infine che rientra in Progetto Cultura anche il coordinamento delle attività della Galleria di Palazzo degli Alberti a Prato e della Casa Museo della Fondazione Ivan Bruschi ad Arezzo.
Una delle componenti più iconiche di Progetto Cultura, insieme a Gallerie d'Italia, è il programma di restauri Restituzioni dedicato alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e architettonico del Paese, curato dalla Banca in collaborazione con il Ministero della Cultura e gli Enti preposti alla tutela dei beni artistici (Soprintendenze, Direzioni Regionali Musei, Musei Autonomi), sotto la supervisione scientifica di Giorgio Bonsanti e Carla Di Francesco, con Carlo Bertelli nel ruolo di curatore emerito.
Nel 2024 è proseguita l'organizzazione della 20a edizione che riguarda 122 opere provenienti da tutte le 20 Regioni italiane (coinvolgendo il Belgio fra i territori europei), e a cui partecipano 51 enti di tutela, 63 enti proprietari, 57 centri di restauro e centinaia di storici dell'arte. La mostra conclusiva per la condivisione dei risultati dei restauri si terrà a Roma nel corrente anno di Giubileo.
Nell'ambito di Restituzioni monumentali, sono in corso i restauri di due grandi pale sei-settecentesche di Andrea Celesti e di Sebastiano Ricci conservate in due chiese del territorio bresciano, di concerto con la Soprintendenza ABAP Bergamo e Brescia, e dell'importante ciclo di affreschi di Castelseprio di epoca medievale, di concerto con la Direzione Regionale Musei Lombardia. Infine, nel 2024 il progetto Restituzioni è stato oggetto di presentazione al Salone Internazionale del Restauro a Ferrara e alla Conferenza del Consiglio dell'UE a Bruxelles, quale esempio di best practice internazionale nel campo del restauro di opere d'arte.
Le raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo contano oltre 35 mila opere, dall'archeologia all'arte contemporanea. Per completezza e qualità è ritenuta una delle più prestigiose corporate collection al mondo. I beni sono costantemente oggetto di attività di studio, tutela e valorizzazione, con l'obiettivo di una sempre maggiore condivisione con il pubblico, principalmente nelle sedi di Gallerie d'Italia.
Si ricorda che rientrano nella gestione del patrimonio di proprietà (dalla tutela ai prestiti) le opere della Collezione Luigi e Peppino Agrati e della Collezione di Fondazione Cariplo e Cariplo Iniziative (artistic asset under management).
Di seguito le principali attività svolte nel corso dell'anno:
Fondazione Bruschi ad Arezzo e Fondazione CR Jesi, ospitata nelle rispettive sedi espositive e dedicata a un nucleo di opere del Novecento di Intesa Sanpaolo; il percorso espositivo Francesco Trevisani a Palazzo Bisaccioni di Fondazione CR Jesi, con cinque dipinti della Banca in prestito a lungo termine; i progetti di restauro in dialogo con Fondazione CR Mirandola sui dipinti della collezione ex CR Mirandola ricoverati a Firenze in seguito al terremoto in Emilia del 2012.
L'Archivio Storico di Gruppo è uno dei primi e più importanti archivi bancari a livello europeo. Custodisce 20 km lineari di carte, comprese tra gli anni Sessanta del Trecento e il Duemila, provenienti dalle banche confluite nel Gruppo e gestisce l'Archivio Publifoto, un patrimonio di 7 milioni di fotografie valorizzato alle Gallerie d'Italia di Torino. Ai beni archivistici sono dedicate assidue attività di conservazione, restauro, digitalizzazione, inventariazione, catalogazione e valorizzazione, con particolare attenzione a potenziarne l'accesso pubblico, anche attraverso le più avanzate tecnologie digitali disponibili (in particolare la pubblicazione on line nell'innovativo formato LOD-Linked Open Data che garantisce maggiore visibilità e condivisione dei dati, rientrante nelle attività di Intesa Sanpaolo per il PNRR).
Sono proseguite le attività di base, tra cui il restauro di 5.647 documenti; la digitalizzazione di 470 mila pagine di documentazione cartacea (ad oggi, sono oltre un milione le pagine digitalizzate rese disponibili on line, in particolare i verbali dei CdA di molte banche); l'inventariazione della documentazione storica (progetti come Carte dei Vertici dedicato alle carte delle figure apicali del Gruppo, Fondi del Personale dedicato ai fascicoli matricola del personale delle banche, Patrimonio IMI per l'integrazione della banca dati della serie mutui) con oltre 11.000 nuove schede (gli inventari via via conclusi vengono resi disponibili on line e i documenti descritti sono aperti alla consultazione; ad oggi sono decine di migliaia le schede pubblicate).
Significativi risultati hanno ottenuto i progetti di pubblicazione in formato LOD (in particolare Progetto EGELI sui dati del sequestro dei beni ebraici da parte delle banche, Archivi che imprese! sui dati dei finanziamenti alle imprese da parte delle banche, Archivio Publifoto). Nel sito Mappa Storica, con l'inserimento dei profili delle banche ex UBI, è stata completata la pubblicazione di tutti i 629 profili delle banche del Gruppo.
Cresce la fruizione dei siti dell'Archivio (oltre 267 mila utenti e oltre 495 mila visualizzazioni); in relazione alle sale di consultazione (Milano, Roma, Torino), si sono registrate 634 giornate di consultazione, 331 domande di studio, 27 tesi in corso, grazie anche all'apertura di quattro nuovi punti di consultazione, a Milano e ad Arezzo, Bergamo, Jesi per la conservazione sui territori degli archivi ex UBI.
Importanti risultati sono stati ottenuti con il progetto Carte dell'arte, attività di riorganizzazione e ricerca dei documenti comprovanti l'acquisizione e la provenienza delle opere d'arte di pregio del patrimonio di Gruppo (ad oggi sono state recuperate le carte di 10 mila opere di pregio), il Progetto Archivi Digitali ha visto il salvataggio di oltre 12.000 documenti nativi digitali prodotti dall'azienda. Continua l'impegno per favorire l'avvicinamento all'Archivio di studenti universitari e di altri ordini di studio: tra le attività didattiche, si segnalano i due moduli svolti in Archivio per il corso di laurea in Storia dell'Università degli Studi di Milano e il progetto formativo A scuola di impresa per gli studenti della scuola superiore di secondo grado promosso da Museimpresa. Numerosi sono stati i progetti di ricerca e valorizzazione condivisi nell'ambito di collaborazioni con altre istituzioni (dal Progetto EGELI con Fondazione 1563, all'atlante digitale Spatializing Jews and Economy con le Università di Roma, Bologna, Pisa, Milano, ad altre collaborazioni con Comune di Milano-Area Biblioteche, Archivio Flamigni di Roma, Museimpresa, Rete Fotografia, ICCD-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura). Infine, materiali dell'Archivio sono stati valorizzati in occasione di mostre, convegni, documentari, pubblicazioni.
Tra le attività del 2024 si segnalano il restauro di 6.600 negativi; la digitalizzazione di 5.532 foto (ad oggi sono circa 60 mila le foto digitalizzate; è stato predisposto uno spazio alle Gallerie d'Italia di Torino che sarà dedicato al "Digital Archives Hub"); la catalogazione ha prodotto 24.421 nuove schede di singole foto e di servizi e 460 schede authority persona; ad oggi circa 33.000 foto e circa 27.000 schede di foto sono fruibili on line, anche in formato LOD e nella parete interattiva Archivio Vivo alle Gallerie di Torino.
In ambito didattico, l'Archivio è stato protagonista di 130 visite e attività (per scuole, persone con disabilità, pubblici sensibili, famiglie) con il coinvolgimento di 2.246 partecipanti; nuclei di immagini sono stati valorizzati nelle esposizioni di Gallerie d'Italia precedentemente menzionate, ma anche in mostre di altre sedi (come Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Rettorato dell'Università degli Studi di Milano, Biblioteca Nazionale Braidense); tra i progetti speciali, si ricordano il Progetto Stampe dedicato alle stampe originali d'epoca (censite oltre 25 mila stampe e individuati 2.297 nomi di fotografi, da Robert Doisneau a Mario De Biasi) e il Progetto Eva Barret dedicato alla catalogazione delle lastre della fotografa britannica (48 schede servizio e 436 schede per singola foto).
Il patrimonio storico-artistico e archivistico di proprietà è valorizzato anche per favorire il coinvolgimento delle persone del Gruppo, attraverso le iniziative del progetto pluriennale Art & People rivolte ai colleghi e realizzate con i diversi stakeholder

interni, anche nel corso di quest'anno, ponendo al centro temi quali accessibilità, inclusione, valorizzazione delle differenze, multiculturalità, multidisciplinarietà (come le varie iniziative del filone Arte e inclusione progettate con Diversity, Equity and Inclusion): nel 2024 sono state oltre 1.000 le persone del Gruppo raggiunte. Si segnala inoltre che alla tribe Arte e Cultura lanciata a giugno, in collaborazione con Remuneration Policies e Learning, hanno aderito a oggi oltre 2.400 colleghi.
Progetto Cultura, in particolare attraverso le Gallerie d'Italia, costruisce e cura sinergie con attori pubblici e privati, nazionali e internazionali, in una logica di rete che rafforzi il comune obiettivo di promuovere il patrimonio culturale del Paese, prediligendo forme di collaborazione nelle quali il contributo della Banca si concretizza in termini di sostegno e anche di coprogettazione e condivisione di contenuti, spazi e relazioni.
In riferimento al 2024 si segnalano:
In collaborazione con istituzioni e scuole di alta formazione vengono proposti progetti di formazione e di valorizzazione delle competenze e delle professioni nel campo dell'arte e della cultura, rivolti in particolare ai giovani, in considerazione delle potenzialità del patrimonio culturale anche come motore di sviluppo economico e occupazionale. Questi i progetti realizzati nel 2024:
Si ricorda infine che più di 120 giovani storici dell'arte lavorano alle Gallerie d'Italia nell'ambito della collaborazione con Civita Mostre e Musei.
La valorizzazione delle attività di Gallerie d'Italia (mostre, iniziative di accessibilità e inclusione, eventi), del patrimonio artistico e archivistico di proprietà, nonché i progetti di partnership, avviene anche attraverso la produzione e diffusione di contenuti originali sui canali web e social di Gallerie d'Italia e di Gruppo, che integrano l'esperienza "fisica" e favoriscono l'engagement di un pubblico sempre più ampio e diversificato. I contenuti registrano interessanti riscontri in termini di visualizzazioni e interazioni23 .
L'App Gallerie d'Italia, guida digitale che offre un'esperienza di visita arricchita e interattiva, è stata estesa nel 2024 a tutte le 4 sedi museali (ad oggi 61.400 mila download); il ledwall Archivio Vivo alle Gallerie di Torino, che consente ai visitatori di scaricare foto dell'Archivio Publifoto, ad oggi ha registrato 26.322 download.
Parallelamente, è proseguito l'impegno sulla intranet aziendale per favorire il coinvolgimento del personale (156 news; 8 articoli su Mosaico, 14 clip/podcast).
Nell'ambito di Edizioni Gallerie d'Italia-Skira, dedicate alle iniziative di Progetto Cultura, sono state realizzate nel corso dell'anno 15 pubblicazioni (dai cataloghi delle mostre, ai volumi dell'Archivio Storico, alla 20a edizione di Vox Imago dedicata quest'anno a La rondine di Giacomo Puccini nell'allestimento del Teatro alla Scala).
A dicembre è stata annunciata l'acquisizione della Società Editrice Allemandi da parte di Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo e Fondazione CR Cuneo, prestigiosa casa editrice fondata nel 1982, specializzata in libri di arte e cultura ed editore del principale periodico di settore, Il Giornale dell'Arte.
23 Ad esempio, i contenuti digital, social organici e ADV dedicati alle mostre di Gallerie d'Italia inaugurate nel 2023 e concluse nei primi mesi del 2024 (Moroni, Rebell, The Circle, Mimmo Jodice, Le trecce di Faustina) hanno generato una media di 18 milioni di impression (con un picco per The Circe, 27 milioni); in riferimento alle mostre inaugurate e concluse nel 2024, si segnalano 17,2 milioni di impression per Mittermeier, 14,5 per Carena,16,5 per Velázquez, 13,5 per Jaén, 9,5 per Biasiucci; in riferimento alle mostre inaugurate nel 2024 che proseguono nel 2025, si citano i 14,4 milioni di impression raggiunti da Warhol, 14,1 da Il genio di Milano, 13,5 da Epstein, 13,5 da Gentileschi e Van Dyck, 9,3 da Hamilton, 9,2 da Bertos (dati forniti da DC Comunicazione e Immagine).

Le informazioni sui principali rischi e incertezze cui il Gruppo Intesa Sanpaolo è esposto trovano illustrazione nella Relazione sull'andamento della gestione e nella Nota Integrativa consolidata.
In forma sintetica nella parte introduttiva del presente capitolo e con maggior grado di dettaglio nel capitolo "Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio", viene fornita, come di consueto, un'illustrazione dello scenario di riferimento, integrata, nel capitolo "La prevedibile evoluzione della gestione", con indicazioni prospettiche anche relativamente ai principali rischi insiti nello stesso.
Sempre nell'ambito del presente capitolo è inoltre riportato un aggiornamento dell'informativa sul presidio dei principali aspetti di rischio per il Gruppo Intesa Sanpaolo legati al conflitto militare tra Russia e Ucraina. Ulteriori indicazioni in tal senso sono rinvenibili nella Nota integrativa consolidata: (i) nella Parte A - Politiche contabili, Sezione 5 - Altri aspetti, dove vengono trattati alcuni aspetti di rischi e incertezze legati alla situazione bellica; (ii) nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, nella sezione relativa al rischio di credito, dove vengono dettagliate le esposizioni verso i due Paesi ed i correlati aspetti valutativi.
Le informazioni sui rischi in generale e, più in particolare, sui rischi finanziari (rischi di credito e rischi di mercato), sui rischi operativi e sui rischi delle imprese di assicurazione sono come sempre contenute nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
In tema di rischi ESG (Environmental, Social and Governance) e di rischio climatico, nella Parte A, Sezione 5 – Altri aspetti, della Nota integrativa vengono illustrate le caratteristiche e gli aspetti di rischio correlati agli strumenti finanziari nel l'ambito dell'attività di green financing del Gruppo. Vengono inoltre riportate alcune considerazioni in merito all'individuazione ed al presidio delle tematiche legate al clima nel Gruppo Intesa Sanpaolo, da leggersi congiuntamente con la Parte E, Perimetro dei rischi, dove viene trattata l'integrazione dei rischi ESG, ed in particolare del rischio climatico, nell'ambito del framework di risk management.
Ulteriori elementi informativi sono inoltre riscontrabili nella Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
Per quanto riguarda infine la solidità patrimoniale, nella Relazione sull'andamento della gestione è come sempre prevista un'informativa sui fondi propri e sui coefficienti patrimoniali, integrata dalla Parte F della Nota integrativa e dagli ulteriori elementi di dettaglio resi disponibili con l'aggiornamento del Terzo Pilastro di Basilea 3 (il c.d. Pillar 3).
Quanto al presupposto della continuità aziendale, gli Amministratori di Intesa Sanpaolo ribadiscono di avere la ragionevole certezza che la Società e il Gruppo continueranno nella loro esistenza operativa in un futuro prevedibile e che, di conseguenza, il Bilancio 2024 è stato predisposto in questa prospettiva di continuità. Precisano, quindi, di non avere rilevato nella struttura patrimoniale e finanziaria consolidata e nell'andamento operativo del Gruppo sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.

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Nel 2024, la crescita globale è rimasta stabile su ritmi moderati del 3% annuo. Il volume del commercio mondiale, per quanto in ripresa, ha continuato a mostrare un'espansione modesta. I prezzi delle materie prime energetiche hanno registrato una dinamica e una volatilità contenute, malgrado il protrarsi dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Il processo di disinflazione è proseguito, favorendo l'allentamento delle politiche monetarie. Soltanto il Giappone sta attualmente aumentando i tassi ufficiali, ma con grande prudenza e da livelli molto bassi. La Federal Reserve ha ridotto in tre occasioni l'obiettivo sui fed funds, che a fine anno si collocava al 4,25-4,50%. Negli ultimi mesi dell'anno, si è osservato un notevole aumento dell'incertezza sulle politiche economiche, legato alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, con evidenti ripercussioni anche sulle dinamiche di mercato.
Nell'area dell'euro, l'attività economica è rimasta debole sia nell'industria, sia nelle costruzioni; ciò nonostante, il buon andamento della domanda nei servizi ha comunque garantito una crescita congiunturale del PIL fino al terzo trimestre. Nel quarto trimestre, le indagini congiunturali hanno mostrato un peggioramento nell'industria manifatturiera, stabilità su livelli deboli nelle costruzioni e un andamento ancora positivo nei servizi. Secondo le stime preliminari Eurostat, il 2024 si è chiuso con un trimestre stagnante e una variazione media annua del PIL dello 0,7%. Malgrado la modesta crescita economica, il tasso di disoccupazione è ulteriormente calato (6,3% a dicembre). L'inflazione media annua è stata pari al 2,4%.
In Italia, la produzione industriale è calata del 3,5% rispetto a un anno prima, proseguendo la tendenza negativa che aveva caratterizzato anche il 2023. Nelle costruzioni, invece, la produzione è risultata in crescita del 5,0% rispetto all'anno precedente. Le indagini congiunturali hanno fornito indicazioni contrastanti sull'evoluzione dei servizi nel trimestre autunnale, dopo la moderata espansione avvenuta nei primi nove mesi. Secondo la stima preliminare Istat, la crescita media annua del PIL nel 2024 è stata di mezzo punto percentuale. Malgrado la modesta crescita complessiva del PIL, in corso d'anno il tasso di occupazione è salito (62,3% a dicembre) e il tasso di disoccupazione è calato al 6,0% nel quarto trimestre, il livello più basso dal 1981. La crescita dell'occupazione e un aumento delle retribuzioni superiore all'inflazione hanno favorito la ripresa del reddito reale delle famiglie. Fino al secondo trimestre, questa si è tradotta soprattutto in un aumento del risparmio lordo, salito al 10,2% del reddito disponibile, ma nel terzo trimestre il tasso di risparmio è calato al 9,2% e la crescita dei consumi è accelerata.
Nel 2024, la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso sui depositi di 100 punti base, al 3%. Il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento è sceso invece di 135 punti base, in quanto in settembre la Banca centrale ha attuato la decisione di restringere il corridoio dei tassi ufficiali. Di contro, il drenaggio dell'eccesso di riserve si è intensificato: oltre al portafoglio di titoli APP (Asset Purchase Programme), da luglio il mancato reinvestimento delle scadenze è stato parzialmente esteso anche al portafoglio PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme). Inoltre, il rimborso delle TLTRO III non è stato compensato dall'aumento della domanda di liquidità alle aste ordinarie.
Sui mercati, le attese di taglio dei tassi ufficiali delle banche centrali hanno avuto andamento oscillante. Dall'estate, il mutamento delle aspettative si è riflesso in un calo dei rendimenti a medio e lungo termine dei titoli di stato, che è proseguito fino all'inizio di dicembre. In seguito, però, i rendimenti dei titoli di stato a lungo termine sono rimbalzati bruscamente, in un movimento accentuatosi con la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali americane. Le curve dei rendimenti sono tornate ad assumere una pendenza positiva, che è andata estendendosi a tratti sempre più ampi di scadenze. Inoltre, si è osservato un aumento dei differenziali tra rendimenti dei titoli di stato e tassi swap, probabile riflesso delle dinamiche di offerta e della graduale riduzione dei portafogli accumulati in passato dalle Banche centrali. Il differenziale Btp-Bund si è ridotto progressivamente nel corso dell'anno, con una breve pausa a seguito delle tensioni che hanno caratterizzato il debito francese tra fine giugno e inizio luglio. L'andamento positivo dei titoli del debito italiano, pur in un contesto di emissioni nette elevate, riflette anche il miglioramento dei conti pubblici già verificatosi nel 2024 e l'impegno del governo italiano a riportare il deficit sotto il 3% entro il 2026. A partire da ottobre, l'aumento dei differenziali di tasso fra Stati Uniti ed Eurozona e il mutamento delle aspettative sulla politica economica americana si è accompagnato a significativo rafforzamento del dollaro sui mercati valutari: il cambio dell'euro ha toccato un minimo di 1,04 a fine anno.
Nel 2024 i mercati azionari internazionali hanno registrato una tendenza complessivamente rialzista, con differenze tra aree geografiche e fasi di volatilità nel periodo. Nei primi mesi dell'anno, il graduale miglioramento delle prospettive di crescita a livello globale, e le attese di un rapido allentamento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali, hanno stimolato un maggiore appetito per il rischio tra gli investitori. Dopo un picco raggiunto nel mese di maggio, i mercati azionari hanno registrato una fase di consolidamento: la discesa dei prezzi al consumo più lenta del previsto ha portato a rivedere prudenzialmente le aspettative sui tagli dei tassi nel corso dell'anno. L'incertezza successiva all'esito delle elezioni europee ha determinato una prima correzione sui mercati azionari continentali. Nel mese di agosto è poi seguita una più ampia discesa dei prezzi, innescata dalla chiusura di consistenti posizioni speculative (carry-trade) in yen, con conseguente aumento della volatilità sui mercati. Il calo degli indici è stato successivamente recuperato, anche grazie al supporto dell'allentamento monetario, nel frattempo avviato dalla BCE.
Gli annunci dei risultati semestrali hanno evidenziato un rallentamento nella crescita degli utili nel segmento dei titoli Non Finanziari, ed in particolare in settori ciclici come l'Auto; al contrario, il segmento dei Finanziari ha confermato un andamento

positivo della redditività. I dati societari del 3° trimestre, infine, hanno mostrato segnali di stabilizzazione del ciclo degli utili tra i Non Finanziari, con una generale conferma degli obiettivi di fine 2024.
L'indice Euro Stoxx ha chiuso il 2024 in rialzo del 6,6%, il DAX ha realizzato una performance migliore, chiudendo l'anno a +18,9%, così come l'IBEX 35, che è cresciuto del 14,8% nel periodo; il CAC 40 ha invece concluso l'anno in flessione (-2,2%), penalizzato dall'incertezza politica. Al di fuori dell'Area euro, l'indice del mercato svizzero SMI ha chiuso l'anno a +4,2%, mentre l'indice FTSE 100 in UK si è apprezzato del 5,7%.
Il mercato azionario USA ha registrato performance largamente positive nel 2024: l'indice S&P 500 ha messo a segno un rialzo del 23,3%, mentre l'indice dei titoli tecnologici NASDAQ 100 si è apprezzato del 24,9%. Anche i principali mercati azionari in Asia hanno evidenziato performance positive: l'indice NIKKEI 225 ha chiuso l'anno con un +19,2%, mentre l'indice benchmark cinese SSE Composite ha riportato un rialzo del 12,7%.
Il mercato azionario italiano ha ottenuto performance positive nel 2024: l'indice FTSE MIB ha chiuso il periodo a +12,6%, dopo aver registrato un massimo di +16,7% a metà maggio, mentre l'indice FTSE Italia All Share ha chiuso a +12%. I titoli a media capitalizzazione hanno invece sottoperformato, registrando una performance negativa (-5,1%).
I mercati obbligazionari corporate europei hanno registrato nel corso del 2024 un andamento positivo, con i premi al rischio (misurati come asset swap spread-ASW) generalmente in calo rispetto ai livelli di inizio anno. Nel comparto cash, la ricerca di rendimento da parte degli investitori ha portato ad una performance ampiamente positiva dei titoli High Yield (HY). Mentre i titoli Investment Grade (IG) hanno chiuso sostanzialmente in linea con l'anno precedente; lo spaccato per settori evidenzia un andamento positivo per i titoli finanziari, mentre i non finanziari hanno registrato un allargamento degli spreads. Nel corso dell'anno la volatilità è stata più ridotta rispetto al 2023, come evidenziato dall'andamento degli indici di CDS (iTraxx).
Le attese riguardo la normalizzazione delle politiche monetarie delle banche centrali sono state il driver di fondo dei mercati durante l'intero periodo. Dopo un inizio di anno positivo, a partire dal mese di marzo gli indici sono stati caratterizzati da una fase di sostanziale consolidamento, dovuta anche ad aspettative più prudenti riguardo al sentiero di discesa dei tassi. Nella prima metà di giugno, l'esito delle elezioni europee ha prodotto una breve fase di allargamento degli spread, poi parzialmente riassorbito nelle settimane successive. La seconda metà dell'anno è stata caratterizzata da una minore forza, soprattutto per il segmento Investment Grade (IG).
I dati Bloomberg evidenziano un mercato primario in crescita. In questo contesto, le condizioni favorevoli di finanziamento da un lato e la ricerca di rendimento da parte degli investitori dall'altro hanno portato ad un deciso aumento delle emissioni di strumenti ibridi subordinati da parte degli emittenti non finanziari. Anche le emissioni corporate ESG hanno registrato volumi in aumento: lo spaccato per tipologia di bond sostenibile indica che la crescita è stata guidata dai titoli green (circa l'80% del totale emesso).
In termini di performance, i titoli IG hanno chiuso il primo semestre con un asset swap spread-ASW (fonte IHS Markit iBoxx) a 98 punti base rispetto ai 94 di inizio anno, con risultati positivi da parte degli emittenti finanziari (-13 punti base, a 105 punti base), mentre i titoli non finanziari hanno registrato un allargamento degli spread (+14 punti, a 94 punti base). Le attese sui tassi hanno favorito le scadenze più brevi con un irripidimento delle curve. Decisamente migliore l'andamento dei titoli HY, i cui spread hanno chiuso a 290 punti base rispetto ai 331 di inizio anno. Anche in questo caso, i titoli finanziari hanno evidenziato una maggiore forza.
Nei principali Paesi con presenza ISP, nei primi nove mesi del 2024 il PIL dell'Europa Centro-orientale (CEE) è cresciuto dell'1,9% in termini tendenziali (da +0,8% del quarto trimestre 2023). La dinamica economica è stata particolarmente vivace in Polonia (2,7%) e Slovacchia (2,2%), mentre ritmi più modesti sono stati rilevati in Repubblica Ceca e Ungheria (0,7% per entrambi i paesi). Nell'Europa Sud-orientale (SEE), il PIL ha mostrato un progresso pari quasi all'1,9% (dal +2,7% del quarto trimestre 2023) grazie soprattutto alla buona performance di Croazia (+3,8%) e Serbia (+3,9%) che hanno in parte compensato la debolezza dell'economia rumena (+0,8%). Nel medesimo periodo nell'Europa orientale (EE), il PIL è salito in Russia nel secondo e terzo trimestre (+4,1% e +3,1%), si è contratto dello 0,9% nel terzo trimestre in Moldavia – dopo i primi due trimestri positivi (+0,9% e +1,2%) – mentre ha attenuato il suo tasso di crescita in Ucraina (+6,5%, +3,7% e +2% rispettivamente). Infine, l'Egitto è progredito del 3,5% tendenziale nel terzo trimestre, a un ritmo superiore rispetto ai primi due (+2,2% e +2,4% a/a rispettivamente).
In coerenza con lo scenario globale, nel 2024 è stato rilevato un rallentamento dell'inflazione. A dicembre la variazione tendenziale dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo è stata del 4% nell'Area CEE e del 4,4% in quella SEE, con tassi per i singoli paesi che vanno dall'1,8% in Slovenia al 5,0% in Romania. Nell'Est Europa (EE), per effetto del forte peso del dato russo, l'inflazione a novembre è salita del 9,1% anno su anno. In Egitto si è rilevata una moderazione dell'inflazione al 24,1% tendenziale (rispetto al 33,7% del dicembre 2023).
In relazione alle politiche monetarie, si evidenzia uno scenario contrastato che riflette i differenti livelli di inflazione. Tra i paesi CEE e SEE con presenza ISP, il ciclo di allentamento monetario è in una fase di pausa. Nelle ultime riunioni delle rispettive Banche Centrali, i tassi di riferimento sono stati lasciati invariati nella Repubblica Ceca (al 4%), in Polonia (al 5,75%) ed in Ungheria (al 6,5%); mentre tra i paesi SEE al 2,75%, al 6,5% e al 5,75% rispettivamente in Albania, Romania e Serbia. In Russia il tasso di policy è aumentato di 5 punti percentuali nel corso dell'anno al 21% per via delle persistenti pressioni inflazionistiche. Viceversa, in Ucraina la Banca centrale ha tagliato i tassi dal 15% al 13% nel primo semestre per poi aumentarli nuovamente al 13,5% a fine anno per via delle persistenti pressioni inflazionistiche. In Moldavia l'Istituto centrale ha operato quattro tagli dall'inizio del 2024 portando il tasso dal 4,75% al 3,60%. Infine, in Egitto – in ragione dell'obiettivo di ridurre le pressioni sui prezzi – il saggio di riferimento è stato aumentato due volte dal 20,25% al 28,25%.
Con riguardo ai mercati finanziari, nel 2024 l'indice equity MSCI dei Mercati Emergenti, espresso in dollari USA, si è moderatamente apprezzato (+5%). Tra i Paesi con presenza ISP, in area CEE/SEE gli indici azionari in valuta locale hanno registrato per lo più guadagni a due cifre: le maggiori variazioni hanno interessato l'Ungheria, la Serbia, la Slovenia, la Croazia e la Repubblica Ceca. Più contenuti sono stati gli apprezzamenti per la Bosnia Erzegovina, la Romania e la Polonia. Le vendite hanno penalizzato la Slovacchia. I mercati azionari in Russia e in Ucraina restano condizionati dalle difficoltà operative per il conflitto in corso. Nell'area Middle East and North Africa (MENA) la Borsa egiziana ha chiuso l'anno in Relazione sull'andamento della gestione – Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio

Sui mercati valutari, si segnalano in rapporto al Dollaro USA (USD/local currency) diffusi indebolimenti delle principali divise riferite ai paesi CEE/SEE/EE con controllate ISP, in particolare del rublo russo (27,2%). Nell'area MENA il pound egiziano si è ampiamente indebolito. In rapporto all'euro, tra i Paesi CEE/SEE, si segnala il recupero in particolare del lek albanese, mentre, meno evidente è stato il guadagno dello zloty polacco.
Nel 2024, nonostante la presenza di movimenti erratici, sono stati registrati modesti allargamenti degli spread di rendimento tra i titoli governativi dei Paesi emergenti e quelli statunitensi (EMBI Plus +19 punti base) e il costo per la protezione dal rischio di credito è risultato coerente con quello di un anno prima (CDS +6 punti base).
Il 2024 ha visto un andamento alterno dei tassi sui volumi di impieghi e depositi. Nel primo semestre è proseguita la trasmissione ai tassi bancari dei rialzi attuati fino al 2023 dalla BCE; con l'avvio a giugno dei tagli dei tassi ufficiali, il secondo semestre è stato invece contraddistinto dal calo dei tassi sugli stock di impieghi e depositi. Pertanto, mentre nel confronto tra medie annue i tassi sugli stock di prestiti e raccolta sono risultati più alti rispetto al 2023, nel paragone tra i dati di fine anno il calo è quasi generalizzato nel 2024, sebbene con diverse velocità e intensità dal lato dell'attivo e del passivo delle banche. Nel caso delle nuove operazioni, la discesa dei tassi ha preso avvio già nei mesi iniziali del 2024. Il tasso medio sulle erogazioni a società non finanziarie a fine 2024 è risultato più basso di 105 punti base rispetto a dodici mesi prima, al 4,4%. Ancora più marcata è stata la flessione nello stesso periodo del tasso sulle erogazioni di mutui alle famiglie, sceso di 1,3 punti percentuali al 3,1%, minimo da fine 2022. Con maggior gradualità, anche il tasso medio sullo stock di prestiti a famiglie e imprese si è ridotto, benché solo di 31 punti base su fine 2023, al 4,4%.
Dal lato dei depositi, le riduzioni intercorse nel 2024 sono state marginali per i tassi relativi alle consistenze, come contenuti erano stati gli aumenti nei due anni precedenti. Diversamente, i tassi sui nuovi depositi a tempo hanno mostrato reattività, con notevoli cali. La vischiosità dei tassi a vista e l'elevata quota di conti correnti sul totale della raccolta hanno influenzato l'evoluzione del tasso medio sui depositi, sceso in misura molto limitata. La sostanziale stabilità del costo complessivo della raccolta da clientela ha riflesso anche l'invarianza del tasso medio sulle obbligazioni per gran parte dell'anno.
La forbice tra tassi attivi e passivi si è ristretta di poco meno di 30 punti base in dodici mesi; in media annua è risultata più ampia rispetto al 2023, passando dal 3,3% al 3,5%. Nell'anno si è assistito all'inversione di tendenza del mark-down sui depositi a vista che, dopo aver toccato i massimi di sempre sul finire del 2023, ha iniziato una flessione. Diversamente, il mark-up sui tassi attivi a breve si è mosso poco nel 2024, dopo la riduzione registrata con la stretta monetaria del 2022-23, mostrando solo un modesto incremento nell'ultima parte dell'anno, in quanto i ribassi dei tassi di riferimento si sono trasmessi rapidamente ai tassi sui prestiti con durata fino a 1 anno.
Il mercato del credito nel corso del 2024 ha visto i primi miglioramenti dei criteri di concessione, attuati attraverso la riduzione dei tassi, coerentemente con il progredire dell'uscita dalla restrizione monetaria, mentre dal lato dei fattori di bilancio delle banche non sono emersi vincoli all'offerta di prestiti, con la conferma della buona situazione di liquidità e funding, un grado di patrimonializzazione ulteriormente rafforzato e una qualità del credito stabile. Nonostante la riduzione dei tassi, la domanda di prestiti da parte delle imprese è rimasta in calo per gran parte dell'anno, per effetto del ricorso all'autofinanziamento e il posticipo degli investimenti. La domanda di credito ha mostrato una ripresa nell'ultimo trimestre, concentrata presso le grandi imprese e motivata dal fabbisogno per investimenti fissi e per scorte e capitale circolante. Tuttavia, i prestiti alle imprese sono risultati in ulteriore riduzione, dopo la tendenza negativa già registrata nel 2023. Una flessione particolarmente marcata e persistente ha interessato i prestiti a medio-lungo termine, che hanno registrato una variazione negativa costante, del -4,5% in media annua, su cui hanno influito la debolezza degli investimenti e, come nel 2023, i rimborsi di finanziamenti esistenti.
I prestiti alle famiglie, diversamente da quelli alle imprese, hanno mostrato un costante miglioramento nella seconda metà del 2024, con l'interruzione del calo impresso dalla stretta monetaria del 2022-23 e una progressiva ripresa dello stock, sebbene ancora modesta in chiusura d'anno. Tale tendenza è stata guidata dal ritorno alla crescita dei prestiti per l'acquisto di abitazioni e dal proseguimento della dinamica positiva del credito al consumo. Grazie al calo dei tassi sulle nuove operazioni, avviato già a inizio 2024 nel caso del tasso fisso, dal trimestre primaverile si è assistito a una ripresa delle erogazioni di mutui alle famiglie, più decisa nel secondo semestre che ha segnato tassi di crescita a due cifre. Da giugno, lo stock di mutui è tornato in aumento, riportando un +1,2% anno su anno a dicembre.
Dal lato della qualità del credito, continuano a non emergere particolari segni di deterioramento. Il ritmo di formazione di nuovi crediti deteriorati è aumentato leggermente ma si è confermato storicamente basso, all'1,3% a settembre in termini di flusso annuo rapportato ai finanziamenti in bonis, rispetto al livello medio di 1,1% su cui si era attestato per quattro anni. Il lieve aumento del tasso di deterioramento è stato determinato dai prestiti alle imprese, mentre l'indicatore riferito ai prestiti alle famiglie è rimasto stabile sui minimi. In rapporto al totale dei prestiti, per i gruppi bancari significativi, l'incidenza dei crediti deteriorati è risultata stabile a settembre a 2,4% al lordo delle rettifiche di valore, in linea con quanto registrato durante il 2023.

Nel corso del 2024 i depositi bancari sono tornati a crescere, trainati inizialmente da quelli delle società non finanziarie che hanno riportato una ripresa da inizio anno, con successive accelerazioni e un afflusso netto di liquidità. Si è gradualmente attenuato il processo di riallocazione dei risparmi verso i titoli di stato domestici e anche i depositi delle famiglie hanno mostrato una progressiva ripresa, registrando variazioni annue moderatamente positive nel secondo semestre, dopo 18 mesi di riduzioni. Nell'ambito dell'aggregato dei depositi, è rallentata la ricomposizione verso le forme a tempo mentre i conti correnti sono tornati a segnare tassi di crescita, dell'1,4% a dicembre. Anche la forte dinamica delle obbligazioni bancarie ha visto una decelerazione, che fa seguito a oltre un anno di variazioni a due cifre. Tuttavia, il ritmo delle obbligazioni è rimasto robusto, contribuendo a sostenere l'aumento del totale della raccolta da clientela. Sull'andamento della raccolta complessiva, che include il rifinanziamento BCE e i depositi da non residenti e che risulta in calo dal quarto trimestre del 2022, ha inciso in modo marcato la riduzione delle passività verso l'Eurosistema.
Il 2024 ha visto anche il rallentamento della forte dinamica della raccolta amministrata, che è proseguita a un ritmo robusto fino alla prima metà dell'anno. L'avvio del calo dei tassi ha segnato una discontinuità anche nel processo di riallocazione dei portafogli dei risparmiatori verso i titoli di stato domestici e le obbligazioni bancarie. I titoli di debito delle famiglie in custodia presso le banche hanno continuato a registrare variazioni positive fino ad agosto, mostrando successivamente primi flussi netti in uscita, che potrebbero indicare l'inizio di una fase consecutiva di spostamento di risparmi verso le forme gestite. Nel complesso, nei dodici mesi lo stock di risparmio amministrato delle famiglie consumatrici ha registrato un aumento di 47 miliardi, decisamente più contenuto rispetto a quello eccezionale riportato nello stesso periodo del 2023, pari a 149 miliardi. Diversamente, si è assistito a un recupero dell'attività dell'industria del risparmio gestito, con la raccolta netta dei fondi d'investimento aperti di nuovo in positivo grazie ai consistenti afflussi verso i fondi obbligazionari che hanno più che compensato i deflussi dai comparti azionario, bilanciato e flessibile. Anche la raccolta netta delle gestioni patrimoniali è tornata in territorio positivo con la svolta sul finire dell'anno dal lato dei mandati istituzionali, che hanno rivisto gli afflussi dopo un lungo periodo di segno opposto, mentre le gestioni retail hanno registrato continui apporti lungo tutto l'esercizio. Per le assicurazioni vita la raccolta netta è rimasta nel complesso leggermente negativa nell'intero 2024, ma in chiaro miglioramento rispetto al 2023, con il ritorno a valori positivi dal terzo trimestre. A questo risultato hanno contribuito principalmente le polizze tradizionali che lungo tutto il 2024 hanno registrato un calo degli oneri a fronte di premi lordi in continuo incremento e di una nuova produzione anch'essa in crescita. Per le unit-linked, mentre gli oneri sono rimasti in aumento, la raccolta lorda e la nuova produzione hanno ritrovato slancio, segnando una forte ripresa. Complessivamente, nel 2024 la nuova produzione delle assicurazioni vita è cresciuta di circa il 25%.
Relazione sull'andamento della gestione – Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio

63


Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Lo schema presenta, oltre agli importi relativi al periodo di rendicontazione, anche i dati di raffronto riferiti al corrispondente periodo del 2023 e l'evoluzione trimestrale degli stessi.
Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti ai periodi precedenti vengono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per renderli il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Nella presente Relazione sull'andamento della gestione i dati economici consolidati riclassificati relativi ai quattro trimestri del 2023 ed ai primi due trimestri del 2024 sono stati riesposti per tenere conto delle seguenti variazioni dell'area di consolidamento, con la convenzionale attribuzione dell'effetto economico netto alla voce Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi:
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le riclassificazioni e aggregazioni di voci effettuate nel Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

(per gli effetti valutativi) ovvero tra le Commissioni nette o gli Altri proventi (oneri) operativi netti, in funzione della tipologia di polizza assicurativa utilizzata (per gli effetti da realizzo);

| 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 15.718 | 14.700 | 1.018 | 6,9 |
| Commissioni nette | 9.386 | 8.576 | 810 | 9,4 |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.735 | 1.666 | 69 | 4,1 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 256 | 306 | -50 | -16,3 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 12 | -21 | 33 | |
| Proventi operativi netti | 27.107 | 25.227 | 1.880 | 7,5 |
| Spese del personale | -7.185 | -7.026 | 159 | 2,3 |
| Spese amministrative | -2.979 | -3.033 | -54 | -1,8 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.406 | -1.361 | 45 | 3,3 |
| Costi operativi | -11.570 | -11.420 | 150 | 1,3 |
| Risultato della gestione operativa | 15.537 | 13.807 | 1.730 | 12,5 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.274 | -1.529 | -255 | -16,7 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -680 | -570 | 110 | 19,3 |
| Altri proventi (oneri) netti | 153 | 348 | -195 | -56,0 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 13.736 | 12.056 | 1.680 | 13,9 |
| Imposte sul reddito | -4.048 | -3.440 | 608 | 17,7 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -587 | -222 | 365 | |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-94 | -161 | -67 | -41,6 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-348 | -486 | -138 | -28,4 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 7 | -23 | 30 | |
| Risultato netto | 8.666 | 7.724 | 942 | 12,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

| Voci | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 4° trimestre |
3° trimestre |
2° trimestre |
1° trimestre |
4° trimestre |
3° trimestre |
2° trimestre |
1° trimestre |
|
| Interessi netti | 3.801 | 3.942 | 4.028 | 3.947 | 4.009 | 3.826 | 3.597 | 3.268 |
| Commissioni nette | 2.416 | 2.307 | 2.387 | 2.276 | 2.115 | 2.099 | 2.220 | 2.142 |
| Risultato dell'attività assicurativa | 424 | 408 | 448 | 455 | 391 | 419 | 459 | 397 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value |
5 | 150 | 20 | 81 | -90 | 55 | 77 | 264 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 22 | -5 | -2 | -3 | -28 | -11 | 9 | 9 |
| Proventi operativi netti | 6.668 | 6.802 | 6.881 | 6.756 | 6.397 | 6.388 | 6.362 | 6.080 |
| Spese del personale | -2.285 | -1.679 | -1.619 | -1.602 | -2.200 | -1.621 | -1.636 | -1.569 |
| Spese amministrative | -911 | -713 | -725 | -630 | -925 | -718 | -739 | -651 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -388 | -344 | -315 | -359 | -371 | -332 | -322 | -336 |
| Costi operativi | -3.584 | -2.736 | -2.659 | -2.591 | -3.496 | -2.671 | -2.697 | -2.556 |
| Risultato della gestione operativa | 3.084 | 4.066 | 4.222 | 4.165 | 2.901 | 3.717 | 3.665 | 3.524 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -482 | -238 | -320 | -234 | -616 | -354 | -370 | -189 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-353 | -150 | -125 | -52 | -332 | -47 | -121 | -70 |
| Altri proventi (oneri) netti | 67 | -2 | 31 | 57 | 29 | 15 | 203 | 101 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 2.316 | 3.676 | 3.808 | 3.936 | 1.982 | 3.331 | 3.377 | 3.366 |
| Imposte sul reddito | -345 | -1.189 | -1.234 | -1.280 | -288 | -1.067 | -1.000 | -1.085 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) |
-424 | -61 | -46 | -56 | -80 | -56 | -44 | -42 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-12 | -28 | -25 | -29 | -35 | -36 | -44 | -46 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-55 | 1 | -37 | -257 | 18 | -264 | -12 | -228 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 19 | 2 | -1 | -13 | 5 | -8 | -11 | -9 |
| Risultato netto | 1.499 | 2.401 | 2.465 | 2.301 | 1.602 | 1.900 | 2.266 | 1.956 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

In un contesto economico caratterizzato da una crescita debole e da persistente incertezza a livello internazionale, il Gruppo Intesa Sanpaolo nell'esercizio 2024 ha conseguito eccellenti risultati in termini di redditività, liquidità e solidità patrimoniale, che si sono tradotti nella migliore performance relativamente all'utile netto e al risultato lordo di gestione sin dal 2007, anno di nascita del Gruppo. I proventi operativi netti nel 2024 sono ammontati a 27.107 milioni, in crescita del 7,5% rispetto ai 25.227 milioni del 2023. Tale dinamica è stata determinata principalmente dall'aumento degli interessi netti, che hanno beneficiato degli elevati livelli dei tassi di interesse, e dalla favorevole evoluzione delle commissioni nette. Hanno altresì evidenziato una dinamica positiva i proventi derivanti dall'attività assicurativa e la voce altri proventi (oneri) operativi netti. Per contro ha mostrato una flessione il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Rapporti con clientela | 13.934 | 13.798 | 136 | 1,0 | |
| Titoli in circolazione | -4.623 | -3.343 | 1.280 | 38,3 | |
| Intermediazione con clientela | 9.311 | 10.455 | -1.144 | -10,9 | |
| Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 1.836 | 1.638 | 198 | 12,1 | |
| Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
162 | 180 | -18 | -10,0 | |
| Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 2.354 | 1.562 | 792 | 50,7 | |
| Attività e passività finanziarie | 4.352 | 3.380 | 972 | 28,8 | |
| Rapporti con banche | 648 | 466 | 182 | 39,1 | |
| Differenziali su derivati di copertura | -142 | -650 | -508 | -78,2 | |
| Altri interessi netti | 1.549 | 1.049 | 500 | 47,7 | |
| Interessi netti | 15.718 | 14.700 | 1.018 | 6,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Gli interessi netti, pari a 15.718 milioni, hanno presentato un progresso del 6,9% rispetto all'esercizio 2023. In particolare, hanno evidenziato una maggiore contribuzione le attività e passività finanziarie (+28,8%, pari a +972 milioni) grazie agli andamenti positivi delle altre attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+792 milioni) e dei titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti (+198 milioni). Sono risultate in riduzione le altre attività e passività finanziarie al fair value con impatto a conto economico.
Hanno altresì mostrato una dinamica favorevole sia gli interessi netti sui rapporti con banche (+182 milioni), sia i differenziali negativi su derivati di copertura che si sono ridotti del 78,2%.
Per contro l'intermediazione con clientela ha registrato un calo (-10,9%, pari a -1.144 milioni) principalmente riconducibile ai maggiori interessi passivi su titoli in circolazione, solo in parte compensati dall'incremento degli interessi su rapporti con clientela.
Infine, gli altri interessi netti, inclusivi di quelli maturati sulle attività deteriorate ed altra operatività con clientela, hanno raggiunto i 1.549 milioni, mostrando un aumento di 500 milioni.
Si ricorda che la dinamica dei rapporti con banche ha incorporato anche gli effetti dell'evoluzione, in termini sia di consistenze puntuali sia di giacenze medie, delle consistenze impiegate in depositi a vista presso BCE e dei fondi ottenuti con le operazioni TLTRO, nonché del tasso di interesse applicato, puntuale e medio. Più in dettaglio, le operazioni TLTRO III con la BCE hanno dato luogo nel 2024 ad interessi passivi per 526 milioni, rispetto ai 1.958 milioni del 2023, anche in seguito al progressivo rimborso di tutte le operazioni in essere avvenuto nel corso dei primi tre trimestri del 2024. Nel 2023, invece, lo stock medio del TLTRO era stato di circa 58 miliardi in presenza di tassi applicati (Deposit Facility Rate) in progressivo rialzo: il tasso medio ponderato è stato infatti pari al 3,3% nel 2023 rispetto al 3,9% del 2024.
La liquidità impiegata in depositi a vista (overnight) presso la BCE ha invece generato interessi attivi per 1.792 milioni a fronte dei 3.220 milioni contabilizzati nel 2023, esercizio che aveva registrato una giacenza media doppia rispetto a quella del 2024, pur a fronte di tassi applicati (Deposit Facility Rate) inferiori.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre (a) |
trimestre (b) |
trimestre (c) |
trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Rapporti con clientela | 3.413 | 3.472 | 3.497 | 3.552 | -1,7 | -0,7 | -1,5 |
| Titoli in circolazione | -1.180 | -1.176 | -1.165 | -1.102 | 0,3 | 0,9 | 5,7 |
| Intermediazione con clientela | 2.233 | 2.296 | 2.332 | 2.450 | -2,7 | -1,5 | -4,8 |
| Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti |
459 | 456 | 498 | 423 | 0,7 | -8,4 | 17,7 |
| Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
29 | 36 | 38 | 59 | -19,4 | -5,3 | -35,6 |
| Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
614 | 597 | 585 | 558 | 2,8 | 2,1 | 4,8 |
| Attività e passività finanziarie | 1.102 | 1.089 | 1.121 | 1.040 | 1,2 | -2,9 | 7,8 |
| Rapporti con banche | 99 | 166 | 207 | 176 | -40,4 | -19,8 | 17,6 |
| Differenziali su derivati di copertura | -10 | 20 | -76 | -76 | - | ||
| Altri interessi netti | 377 | 371 | 444 | 357 | 1,6 | -16,4 | 24,4 |
| Interessi netti | 3.801 | 3.942 | 4.028 | 3.947 | -3,6 | -2,1 | 2,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Il flusso di interessi netti registrato nel quarto trimestre 2024 ha mostrato un valore di poco inferiore ai trimestri precedenti a fronte della dinamica decrescente dei tassi osservata nel corso dell'intero esercizio.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | ||
| assolute | % | |||
| Banca dei Territori | 6.673 | 6.539 | 134 | 2,0 |
| IMI Corporate & Investment Banking | 3.075 | 2.748 | 327 | 11,9 |
| International Banks | 2.525 | 2.387 | 138 | 5,8 |
| Private Banking | 1.181 | 1.267 | -86 | -6,8 |
| Asset Management | 61 | 18 | 43 | |
| Insurance | - | - | - | - |
| Totale aree di business | 13.515 | 12.959 | 556 | 4,3 |
| Centro di Governo | 2.203 | 1.741 | 462 | 26,5 |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 15.718 | 14.700 | 1.018 | 6,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

La Banca dei Territori, che rappresenta il 49,3% del risultato delle aree di business operative, ha evidenziato interessi netti pari a 6.673 milioni, in aumento rispetto al 2023 (+2%, pari a +134 milioni), grazie all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela.
Hanno apportato un maggior contributo in termini di margine di interesse anche la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+11,9%, pari a +327 milioni), ascrivibile in prevalenza all'operatività del Global Markets e del portafoglio titoli, l'International Banks, già International Subsidiary Banks (+5,8%, pari a +138 milioni), principalmente in relazione alla dinamica favorevole evidenziata dalle controllate operanti in Slovacchia, Serbia, Croazia ed Egitto, e l'Asset Management (+43 milioni).
Per contro ha mostrato un andamento cedente la Divisione Private Banking (-6,8%, pari a -86 milioni), per effetto di maggiori interessi passivi sulla raccolta da clientela, solo in parte compensati dall'aumento degli interessi su titoli di debito e su rapporti interbancari.
Gli interessi netti del Centro di Governo hanno mostrato una forte crescita (+462 milioni) beneficiando di tassi di mercato a breve termine più elevati rispetto all'esercizio precedente.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |||||
| Attive | Passive | Nette | Attive | Passive | Nette | assolute | % | |
| Garanzie rilasciate / ricevute | 508 | -321 | 187 | 483 | -328 | 155 | 32 | 20,6 |
| Servizi di incasso e pagamento | 858 | -147 | 711 | 810 | -141 | 669 | 42 | 6,3 |
| Conti correnti | 1.322 | - | 1.322 | 1.361 | - | 1.361 | -39 | -2,9 |
| Servizio Bancomat e carte di credito | 961 | -542 | 419 | 905 | -495 | 410 | 9 | 2,2 |
| Attività bancaria commerciale | 3.649 | -1.010 | 2.639 | 3.559 | -964 | 2.595 | 44 | 1,7 |
| Intermediazione e collocamento titoli | 1.333 | -283 | 1.050 | 1.040 | -274 | 766 | 284 | 37,1 |
| Intermediazione valute | 17 | -6 | 11 | 14 | -5 | 9 | 2 | 22,2 |
| Gestioni patrimoniali | 3.818 | -1.108 | 2.710 | 3.513 | -993 | 2.520 | 190 | 7,5 |
| Distribuzione prodotti assicurativi | 1.575 | - | 1.575 | 1.513 | - | 1.513 | 62 | 4,1 |
| Altre commissioni intermediazione / gestione | 587 | -201 | 386 | 496 | -207 | 289 | 97 | 33,6 |
| Attività di gestione, intermediazione e consulenza | 7.330 | -1.598 | 5.732 | 6.576 | -1.479 | 5.097 | 635 | 12,5 |
| Altre commissioni nette | 1.292 | -277 | 1.015 | 1.150 | -266 | 884 | 131 | 14,8 |
| Commissioni nette | 12.271 | -2.885 | 9.386 | 11.285 | -2.709 | 8.576 | 810 | 9,4 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le commissioni nette conseguite nel 2024 si sono attestate a 9.386 milioni, in crescita del 9,4% rispetto ai 8.576 milioni registrati nell'esercizio 2023.
Tale risultato è stato determinato dall'incremento delle commissioni sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza (+12,5%, pari a +635 milioni) e, in misura minore, sull'attività bancaria commerciale (+1,7%, pari +44 milioni). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l'apporto dell'intermediazione e collocamento titoli (+37,1%, pari a +284 milioni), sostenuto dai nuovi collocamenti di fondi comuni, delle gestioni patrimoniali (+7,5%, pari a +190 milioni), sia collettive sia individuali, che hanno evidenziato flussi di raccolta netta in accelerazione, delle altre commissioni di intermediazione e gestione (+97 milioni), in particolare correlate alle attività di consulenza, e delle commissioni derivanti dalla distribuzione prodotti assicurativi (+62 milioni), in buona parte riconducibili al ramo danni.
Nell'area bancaria commerciale hanno agito in positivo le commissioni sui servizi di incasso e pagamento (+42 milioni), sulle garanzie rilasciate/ricevute (+32 milioni) e sul servizio bancomat e carte di credito (+9 milioni), in parte controbilanciati dai conti
correnti (-39 milioni), in relazione alla riduzione da parte della Banca delle spese di tenuta conto applicate alla clientela. Infine, sono salite le altre commissioni nette (+131 milioni), principalmente per maggiori commissioni attive su finanziamenti.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2024 Variazioni % |
||||||
| 4° trimestre |
3° trimestre |
2° trimestre |
1° trimestre |
||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Garanzie rilasciate / ricevute | 45 | 44 | 50 | 48 | 2,3 | -12,0 | 4,2 |
| Servizi di incasso e pagamento | 188 | 178 | 178 | 167 | 5,6 | - | 6,6 |
| Conti correnti | 335 | 332 | 328 | 327 | 0,9 | 1,2 | 0,3 |
| Servizio Bancomat e carte di credito | 101 | 102 | 120 | 96 | -1,0 | -15,0 | 25,0 |
| Attività bancaria commerciale | 669 | 656 | 676 | 638 | 2,0 | -3,0 | 6,0 |
| Intermediazione e collocamento titoli | 235 | 230 | 282 | 303 | 2,2 | -18,4 | -6,9 |
| Intermediazione valute | 3 | 2 | 3 | 3 | 50,0 | -33,3 | - |
| Gestioni patrimoniali | 688 | 683 | 679 | 660 | 0,7 | 0,6 | 2,9 |
| Distribuzione prodotti assicurativi | 394 | 404 | 402 | 375 | -2,5 | 0,5 | 7,2 |
| Altre commissioni intermediazione / gestione | 132 | 97 | 84 | 73 | 36,1 | 15,5 | 15,1 |
| Attività di gestione, intermediazione e consulenza | 1.452 | 1.416 | 1.450 | 1.414 | 2,5 | -2,3 | 2,5 |
| Altre commissioni nette | 295 | 235 | 261 | 224 | 25,5 | -10,0 | 16,5 |
| Commissioni nette | 2.416 | 2.307 | 2.387 | 2.276 | 4,7 | -3,4 | 4,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
La voce nel quarto trimestre 2024 ha mostrato un valore superiore a tutti i trimestri precedenti, evidenziando un significativo progresso nel corso dell'esercizio ad eccezione del terzo trimestre che ha risentito dei consueti rallentamenti stagionali dell'operatività nel periodo estivo.
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Banca dei Territori | 4.891 | 4.603 | 288 | 6,3 |
| IMI Corporate & Investment Banking | 1.286 | 1.080 | 206 | 19,1 |
| International Banks | 648 | 601 | 47 | 7,8 |
| Private Banking | 2.094 | 1.858 | 236 | 12,7 |
| Asset Management | 894 | 816 | 78 | 9,6 |
| Insurance | 3 | 3 | - | - |
| Totale aree di business | 9.816 | 8.961 | 855 | 9,5 |
| Centro di Governo | -430 | -385 | 45 | 11,7 |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 9.386 | 8.576 | 810 | 9,4 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Relativamente ai settori di attività, la Banca dei Territori, che rappresenta il 49,9% del risultato delle unità operative, ha evidenziato nell'esercizio 2024 una crescita delle commissioni (+6,3%, pari a +288 milioni), in particolare quelle rivenienti dal comparto del risparmio gestito e, in misura minore, dalla consulenza. Hanno mostrato un incremento dei ricavi commissionali anche le altre Divisioni, in particolare: il Private Banking (+12,7%, pari a +236 milioni), grazie alle commissioni ricorrenti, correlate all'incremento delle masse medie di risparmio gestito, e a quelle di up front, per effetto dei maggiori collocamenti, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+19,1%, pari a +206 milioni), essenzialmente in relazione all'andamento rilevato nei comparti della finanza strutturata e dell'investment banking e nell'ambito dell'International Network, l'Asset Management (+9,6%, pari a +78 milioni), per effetto della crescita delle commissioni di collocamento sui fondi comuni e delle commissioni di incentivo, e l'International Banks (+7,8%, pari a +47 milioni), grazie principalmente al contributo positivo delle controllate
operanti in Slovacchia, Serbia ed Egitto.
Il Centro di Governo ha registrato un aumento del saldo negativo delle commissioni nette, che passa da -385 del precedente esercizio a -430 milioni del 2024.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 31.12.2023 |
Variazioni | ||||||
| Vita | Danni | Totale | Vita | Danni | Totale | assolute | % | |
| MARGINE TECNICO | 838 | 489 | 1.327 | 1.211 | 462 | 1.673 | -346 | -20,7 |
| Rilascio margine sui servizi contrattuali | 1.079 | 65 | 1.144 | 1.152 | 71 | 1.223 | -79 | -6,5 |
| Sinistri, spese attese e altri importi | 637 | 1.219 | 1.856 | 622 | 1.106 | 1.728 | 128 | 7,4 |
| Ricavi assicurativi | 1.716 | 1.284 | 3.000 | 1.774 | 1.177 | 2.951 | 49 | 1,7 |
| Sinistri e spese effettivi totali | -799 | -794 | -1.593 | -704 | -693 | -1.397 | 196 | 14,0 |
| Altri Costi Assicurativi | -79 | -1 | -80 | 141 | -22 | 119 | -199 | |
| Costi assicurativi | -878 | -795 | -1.673 | -563 | -715 | -1.278 | 395 | 30,9 |
| MARGINE FINANZIARIO | 357 | 32 | 389 | -51 | 4 | -47 | 436 | |
| Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
-5.794 | -10 | -5.804 | -5.308 | -10 | -5.318 | 486 | 9,1 |
| Interessi netti | 2.226 | 53 | 2.279 | 2.101 | 31 | 2.132 | 147 | 6,9 |
| Dividendi | 519 | - | 519 | 453 | - | 453 | 66 | 14,6 |
| Utili/perdite da realizzo | 1.107 | -3 | 1.104 | -1.227 | -7 | -1.234 | 2.338 | |
| Utili/perdite da valutazione | 2.070 | - | 2.070 | 3.689 | - | 3.689 | -1.619 | -43,9 |
| Commissioni nette | 229 | -8 | 221 | 241 | -10 | 231 | -10 | -4,3 |
| Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento |
1.195 | 521 | 1.716 | 1.160 | 466 | 1.626 | 90 | 5,5 |
| Effetti da consolidamento | 19 | - | 19 | 40 | - | 40 | -21 | -52,5 |
| RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA | 1.214 | 521 | 1.735 | 1.200 | 466 | 1.666 | 69 | 4,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato dell'attività assicurativa raggruppa le voci di costo e ricavo del business assicurativo, comprensivo della componente in riassicurazione, delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo. Nel 2024 tale risultato si è attestato a 1.735 milioni, in miglioramento del 4,1% rispetto all'esercizio precedente. La dinamica è ascrivibile soprattutto al ramo danni, che ha tratto vantaggio dai maggiori ricavi assicurativi oltre che dalle componenti finanziarie, specificatamente interessi netti. Il ramo vita ha presentato una moderata crescita quale risultante dell'incremento del margine finanziario, per effetto di maggiori utili da realizzo, interessi netti e dividendi, e della flessione del margine tecnico, in gran parte riconducibile all'aumento dei costi assicurativi, nonché alla riduzione del rilascio del margine su servizi contrattuali (CSM) per effetto dell'incremento dei riscatti che ha interessato l'intero settore assicurativo.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | Variazioni % | |||||
| 4° trimestre (a) |
3° trimestre (b) |
2° trimestre (c) |
1° trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| MARGINE TECNICO | 342 | 286 | 356 | 343 | 19,6 | -19,7 | 3,8 |
| Rilascio margine sui servizi contrattuali | 287 | 274 | 290 | 293 | 4,7 | -5,5 | -1,0 |
| Sinistri, spese attese e altri importi | 490 | 471 | 463 | 432 | 4,0 | 1,7 | 7,2 |
| Ricavi assicurativi | 777 | 745 | 753 | 725 | 4,3 | -1,1 | 3,9 |
| Sinistri e spese effettivi totali | -375 | -438 | -416 | -364 | -14,4 | 5,3 | 14,3 |
| Altri Costi Assicurativi | -60 | -21 | 19 | -18 | |||
| Costi assicurativi | -435 | -459 | -397 | -382 | -5,2 | 15,6 | 3,9 |
| MARGINE FINANZIARIO | 78 | 121 | 85 | 105 | -35,5 | 42,4 | -19,0 |
| Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
-1.057 | -1.919 | -894 | -1.934 | -44,9 | -53,8 | |
| Interessi netti | 583 | 579 | 621 | 496 | 0,7 | -6,8 | 25,2 |
| Dividendi | 133 | 118 | 170 | 98 | 12,7 | -30,6 | 73,5 |
| Utili/perdite da realizzo | 902 | -25 | 196 | 31 | |||
| Utili/perdite da valutazione | -546 | 1.313 | -60 | 1.363 | |||
| Commissioni nette | 63 | 55 | 52 | 51 | 14,5 | 5,8 | 2,0 |
| Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento |
420 | 407 | 441 | 448 | 3,2 | -7,7 | -1,6 |
| Effetti da consolidamento | 4 | 1 | 7 | 7 | -85,7 | - | |
| RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA | 424 | 408 | 448 | 455 | 3,9 | -8,9 | -1,5 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Il risultato della gestione assicurativa, comprensivo dei rami vita e danni, nel quarto trimestre 2024 ha mostrato un valore superiore al terzo, grazie al buon andamento del margine tecnico, e inferiore rispetto ai primi due trimestri dell'esercizio 2024, per effetto soprattutto dell'andamento riflessivo del margine finanziario.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Produzione | 31.12.2024 | di cui nuova produzione |
31.12.2023 |
| Rami Vita | 15.417 | 15.108 | 13.165 |
| Premi emessi prodotti tradizionali | 10.734 | 10.613 | 9.693 |
| Premi emessi prodotti Unit Linked | 2.133 | 1.970 | 1.198 |
| Premi emessi prodotti Multiramo | 1.503 | 1.487 | 1.189 |
| Premi emessi Fondi pensione | 1.044 | 1.037 | 1.080 |
| Premi emessi prodotti di Capitalizzazione | 3 | 1 | 5 |
| Rami Danni | 1.516 | 316 | 1.467 |
| Premi emessi | 1.516 | 316 | 1.467 |
| Premi ceduti in riassicurazione | -165 | -33 | -180 |
| Premi netti da prodotti assicurativi | 16.768 | 15.391 | 14.452 |
| Produzione contratti Unit Linked | 2.703 | 2.666 | 2.139 |
| Totale produzione relativa ai contratti di investimento | 2.703 | 2.666 | 2.139 |
| Produzione totale | 19.471 | 18.057 | 16.591 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Nell'esercizio 2024 la produzione totale del comparto assicurativo si è attestata a 19,5 miliardi, su livelli superiori rispetto alla produzione realizzata nel 2023 (16,6 miliardi). La crescita dei premi è stata determinata principalmente dall'aumento del ramo vita, in particolare i prodotti tradizionali (+1 miliardo), delle unit linked di natura prevalentemente assicurativa (+0,9 miliardi), e delle polizze multiramo (+0,3 miliardi), mentre hanno evidenziato una sostanziale stabilità i fondi pensione. Hanno mostrato un progresso le unit linked di natura prevalentemente finanziaria di ramo III (+0,6 miliardi). Nell'ambito del ramo danni

(+49 milioni), si rileva una buona dinamica sia del comparto motor sia del non motor, incluse le CPI – Credit Protection Insurance.
La nuova produzione è complessivamente ammontata a 18,1 miliardi, corrispondente a oltre il 90% della raccolta premi complessiva delle compagnie del Gruppo.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option | -591 | -262 | 329 | |
| Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting | 7 | -59 | 66 | |
| Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico |
366 | 190 | 176 | 92,6 |
| Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato |
478 | 402 | 76 | 18,9 |
| Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie | -4 | 35 | -39 | |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 256 | 306 | -50 | -16,3 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel 2024 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 256 milioni, ha evidenziato un calo di 50 milioni rispetto al 2023. Tale andamento va letto considerando che l'operatività in certificates, valutati al fair value, ha prodotto effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading in relazione alla gestione dei rischi finanziari a seguito delle dinamiche dei tassi di mercato nonché dell'incremento dei volumi medi di raccolta in certificates.
La flessione, pari al 16,3%, è ascrivibile al risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option (-329 milioni), in particolare in relazione alla sopracitata evoluzione riguardante i certificates, nonché all'impatto negativo dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates stessi. Ha inoltre evidenziato una diminuzione il risultato netto da riacquisto di passività finanziarie (-39 milioni). Per contro hanno contribuito in positivo le attività valutate al fair value con impatto a conto economico, con un incremento di 176 milioni, riconducibile ai titoli di capitale e alle quote di OICR, inclusi i dividendi, e ai finanziamenti. Ha mostrato un incremento anche il risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato
(+76 milioni), a seguito degli smobilizzi di titoli HTCS e HTC, prevalentemente governativi. Infine, il risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting è passato da una perdita di 59 milioni del 2023 a un utile di 7 milioni del 2024.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | Variazioni % | ||||||
| 4° trimestre (a) |
3° trimestre (b) |
2° trimestre (c) |
1° trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | ||
| Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option |
-162 | -5 | -190 | -234 | -97,4 | -18,8 | ||
| Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting | 12 | - | -7 | 2 | - | |||
| Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico |
140 | 58 | 107 | 61 | -45,8 | 75,4 | ||
| Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato |
33 | 86 | 123 | 236 | -61,6 | -30,1 | -47,9 | |
| Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie | -18 | 11 | -13 | 16 | ||||
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 5 | 150 | 20 | 81 | -96,7 | -75,3 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato del quarto trimestre 2024 mostra un valore significativamente più contenuto rispetto ai trimestri precedenti, la cui dinamica riflette l'elevata volatilità delle attività valutate al fair value e delle operazioni di trading.
Nell'esercizio 2024 gli altri proventi operativi netti sono stati pari a 12 milioni e si confrontano con oneri per -21 milioni contabilizzati nel 2023. In tale voce confluiscono sia proventi ed oneri di natura operativa – compresi quelli delle entità controllate non soggette a direzione e coordinamento ed operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario – sia gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. La dinamica della voce è riconducibile alla riduzione degli altri oneri di gestione (-28 milioni) e, in misura minore, al maggior contributo dei dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (+5 milioni).
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Salari e stipendi | 5.014 | 4.930 | 84 | 1,7 |
| Oneri sociali | 1.259 | 1.242 | 17 | 1,4 |
| Altri oneri del personale | 912 | 854 | 58 | 6,8 |
| Spese del personale | 7.185 | 7.026 | 159 | 2,3 |
| Spese per servizi informatici | 849 | 876 | -27 | -3,1 |
| Spese di gestione immobili | 348 | 399 | -51 | -12,8 |
| Spese generali di funzionamento | 428 | 407 | 21 | 5,2 |
| Spese legali e professionali | 290 | 280 | 10 | 3,6 |
| Spese pubblicitarie e promozionali | 174 | 166 | 8 | 4,8 |
| Costi indiretti del personale | 177 | 171 | 6 | 3,5 |
| Altre spese | 569 | 564 | 5 | 0,9 |
| Imposte indirette e tasse | 175 | 198 | -23 | -11,6 |
| Recupero di spese ed oneri | -31 | -28 | 3 | 10,7 |
| Spese amministrative | 2.979 | 3.033 | -54 | -1,8 |
| Immobilizzazioni materiali | 531 | 563 | -32 | -5,7 |
| Immobilizzazioni immateriali | 875 | 798 | 77 | 9,6 |
| Ammortamenti | 1.406 | 1.361 | 45 | 3,3 |
| Costi operativi | 11.570 | 11.420 | 150 | 1,3 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel 2024 i costi operativi si sono attestati a 11.570 milioni, valore in moderata crescita rispetto al dato rilevato nel 2023 (+1,3%).
Le spese del personale, pari a 7.185 milioni, hanno mostrato un aumento (+2,3%), principalmente in conseguenza del rinnovo del contratto nazionale del lavoro (CCNL) di fine 2023, parzialmente compensato dai risparmi derivanti dalle uscite per accordi sindacali.
Le spese amministrative sono state pari a 2.979 milioni, in calo del 1,8%. I principali risparmi sono stati registrati nelle spese di gestione immobili (-51 milioni), soprattutto correlate alla contrazione delle tariffe energetiche e alle misure di contenimento dei consumi, nelle spese per servizi informatici (-27 milioni) connesse alla minore onerosità dell'outsourcing, e nelle imposte indirette e tasse (-23 milioni), grazie ai maggiori recuperi.
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che, secondo quanto previsto dal principio IFRS 16, includono anche la quota relativa ai diritti d'uso acquisiti con il leasing operativo, hanno evidenziato un aumento (+3,3%) rispetto al dato del 2023, riconducibile alle immobilizzazioni immateriali a seguito degli investimenti tecnologici incentrati sul software che proseguono il percorso di sviluppo già rilevato nel corso del
precedente esercizio. Nonostante i significativi investimenti tecnologici, il cost/income ratio nel 2024 si attesta al 42,7%, posizionandosi tra i migliori nel panorama bancario europeo, e si confronta con un valore più elevato del 2023 (45,3%).

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | ||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Salari e stipendi | 1.630 | 1.164 | 1.120 | 1.100 | 40,0 | 3,9 | 1,8 |
| Oneri sociali | 404 | 290 | 284 | 281 | 39,3 | 2,1 | 1,1 |
| Altri oneri del personale | 251 | 225 | 215 | 221 | 11,6 | 4,7 | -2,7 |
| Spese del personale | 2.285 | 1.679 | 1.619 | 1.602 | 36,1 | 3,7 | 1,1 |
| Spese per servizi informatici | 241 | 207 | 208 | 193 | 16,4 | -0,5 | 7,8 |
| Spese di gestione immobili | 100 | 86 | 83 | 79 | 16,3 | 3,6 | 5,1 |
| Spese generali di funzionamento | 112 | 108 | 106 | 102 | 3,7 | 1,9 | 3,9 |
| Spese legali e professionali | 106 | 60 | 67 | 57 | 76,7 | -10,4 | 17,5 |
| Spese pubblicitarie e promozionali | 72 | 35 | 45 | 22 | -22,2 | ||
| Costi indiretti del personale | 52 | 41 | 46 | 38 | 26,8 | -10,9 | 21,1 |
| Altre spese | 195 | 141 | 129 | 104 | 38,3 | 9,3 | 24,0 |
| Imposte indirette e tasse | 41 | 44 | 48 | 42 | -6,8 | -8,3 | 14,3 |
| Recupero di spese ed oneri | -8 | -9 | -7 | -7 | -11,1 | 28,6 | - |
| Spese amministrative | 911 | 713 | 725 | 630 | 27,8 | -1,7 | 15,1 |
| Immobilizzazioni materiali | 135 | 131 | 126 | 139 | 3,1 | 4,0 | -9,4 |
| Immobilizzazioni immateriali | 253 | 213 | 189 | 220 | 18,8 | 12,7 | -14,1 |
| Ammortamenti | 388 | 344 | 315 | 359 | 12,8 | 9,2 | -12,3 |
| Costi operativi | 3.584 | 2.736 | 2.659 | 2.591 | 31,0 | 2,9 | 2,6 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
I costi operativi del quarto trimestre 2024 risultano in crescita rispetto ai valori registrati nei precedenti trimestri, a seguito di maggiori spese del personale e degli effetti stagionali delle spese amministrative.
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| Banca dei Territori | 6.444 | 6.555 | -111 | -1,7 | |
| IMI Corporate & Investment Banking | 1.552 | 1.469 | 83 | 5,7 | |
| International Banks | 1.372 | 1.264 | 108 | 8,5 | |
| Private Banking | 1.066 | 1.008 | 58 | 5,8 | |
| Asset Management | 251 | 245 | 6 | 2,4 | |
| Insurance | 380 | 379 | 1 | 0,3 | |
| Totale aree di business | 11.065 | 10.920 | 145 | 1,3 | |
| Centro di Governo | 505 | 500 | 5 | 1,0 | |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 11.570 | 11.420 | 150 | 1,3 | |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.


Con riferimento ai costi operativi, la Banca dei Territori, che contabilizza il 58,3% degli oneri delle aree operative ha mostrato un calo (-1,7%, pari a -111 milioni), soprattutto grazie ai risparmi sulle spese amministrative. Per contro si rilevano aumenti per l'International Banks (+8,5%, pari a +108 milioni) e per IMI Corporate & Investment Banking (+5,7%, pari a +83 milioni), principalmente riconducibili alle spese del personale e amministrative, per la Divisione Private Banking (+5,8%, pari a +58 milioni), correlati a tutte le voci di spesa, e per l'Asset Management (+2,4%, pari a +6 milioni), riferibili in gran parte alle spese del personale. Sono risultati sostanzialmente stabili i costi operativi della Divisione Insurance e quelli del Centro di Governo.
Il risultato della gestione operativa è ammontato a 15.537 milioni, in aumento del 12,5% rispetto al valore contabilizzato nel precedente esercizio, per effetto dell'incremento dei ricavi che ha sopravanzato la moderata crescita dei costi operativi.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Sofferenze | -246 | -536 | -290 | -54,1 | |
| Inadempienze probabili | -795 | -661 | 134 | 20,3 | |
| Crediti scaduti / sconfinanti | -344 | -295 | 49 | 16,6 | |
| Crediti Stage 3 | -1.385 | -1.492 | -107 | -7,2 | |
| di cui titoli di debito | -12 | -3 | 9 | ||
| Crediti Stage 2 | 19 | -79 | 98 | ||
| di cui titoli di debito | 4 | -2 | 6 | ||
| Crediti Stage 1 | 200 | 21 | 179 | ||
| di cui titoli di debito | 13 | 19 | -6 | -31,6 | |
| Rettifiche/Riprese nette su crediti | -1.166 | -1.550 | -384 | -24,8 | |
| Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -28 | -29 | -1 | -3,4 | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
-80 | 50 | -130 | ||
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.274 | -1.529 | -255 | -16,7 | |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.


Le rettifiche di valore nette su crediti si sono attestate a 1.274 milioni, in riduzione rispetto a quelle contabilizzate nel 2023 (1.529 milioni).
Relazione sull'andamento della gestione – I risultati economici
L'evoluzione della voce è imputabile a riprese su crediti in Stage 1 (+179 milioni) e in Stage 2 (+98 milioni) – prevalentemente da ascrivere ai passaggi a Stage 3 e all'andamento gestionale del portafoglio – nonché ad una riduzione delle rettifiche di valore sui crediti non performing in Stage 3 (-107 milioni). Quest'ultima variazione è la risultante di: -290 milioni su sofferenze, +134 milioni di rettifiche su inadempienze probabili, e +49 milioni su crediti scaduti/sconfinanti.
Per contro si registrano nel 2024 accantonamenti netti per impegni e garanzie pari a 80 milioni, che si raffrontano con 50 milioni di riprese di valore riferite all'esercizio precedente.
A dicembre 2024 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,3%, sui medesimi livelli di dicembre 2023. Il costo del credito, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso nel 2024 a 30 punti base, senza rilascio di accantonamenti prudenziali (overlay), e si confronta con un valore dell'esercizio 2023 di 36 punti base. Tale valore, che rappresenta un minimo storico, è stato favorito dalla riduzione
delle rettifiche in presenza di flussi contenuti di ingressi da bonis a crediti deteriorati nel corso del 2024 (2,9 miliardi al netto delle uscite da deteriorati verso bonis).
A dicembre 2024 la copertura sui crediti deteriorati si è attestata al 49,5%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 246 milioni, in riduzione del 54,1% rispetto al dato del 2023 (536 milioni), con un livello di copertura pari al 68%. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 795 milioni risultano in aumento (+20,3%) rispetto ai 661 milioni registrati nel 2023; la copertura su tali posizioni si attesta al 39,8%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti sono ammontate a 344 milioni (295 milioni il dato dell'esercizio precedente) e la loro copertura è pari al 29,8%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 44,8%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,5%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre (a) |
trimestre (b) |
trimestre (c) |
trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Sofferenze | -103 | -47 | -35 | -61 | 34,3 | -42,6 | |
| Inadempienze probabili | -294 | -112 | -227 | -162 | -50,7 | 40,1 | |
| Crediti scaduti / sconfinanti | -36 | -89 | -128 | -91 | -59,6 | -30,5 | 40,7 |
| Crediti Stage 3 | -433 | -248 | -390 | -314 | 74,6 | -36,4 | 24,2 |
| di cui titoli di debito | -11 | - | - | -1 | - | - | |
| Crediti Stage 2 | -74 | 68 | 23 | 2 | |||
| di cui titoli di debito | -2 | 2 | 3 | 1 | -33,3 | ||
| Crediti Stage 1 | 112 | -13 | 51 | 50 | 2,0 | ||
| di cui titoli di debito | 1 | 1 | 5 | 6 | - | -80,0 | -16,7 |
| Rettifiche/Riprese nette su crediti | -395 | -193 | -316 | -262 | -38,9 | 20,6 | |
| Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -23 | 2 | -7 | - | - | ||
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
-64 | -47 | 3 | 28 | 36,2 | -89,3 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -482 | -238 | -320 | -234 | -25,6 | 36,8 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Nel confronto trimestrale, il quarto trimestre 2024 mostra rettifiche superiori rispetto ai trimestri precedenti, in conseguenza delle maggiori rettifiche su crediti in Stage 3 e 2, nonché degli accantonamenti relativi a impegni e garanzie.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |||
| assolute | % | |||||
| Altri accantonamenti netti | -505 | -256 | 249 | 97,3 | ||
| Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-44 | -117 | -73 | -62,4 | ||
| Rettifiche di valore nette su altre attività | -131 | -197 | -66 | -33,5 | ||
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-680 | -570 | 110 | 19,3 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nell'ambito dello schema di conto economico riclassificato, questa voce comprende principalmente gli altri accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e le rettifiche di valore nette su altre attività e su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value. Nel 2024 gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono ammontati a 680 milioni, valore superiore ai 570 milioni contabilizzati nel 2023. L'incremento è da porre in relazione alla voce altri accantonamenti netti che passa dai 256 milioni dell'esercizio 2023 ai 505 milioni del 2024, ed è in buona parte ascrivibile ai maggiori oneri a compensazione del risultato netto della controllata Banca Intesa Russia contabilizzati in sede di consolidamento per annullare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo. Per contro hanno mostrato una riduzione sia le rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva che passano a -44 milioni dai -117 milioni del 2023, riferibili principalmente alla componente di rischio di credito insita in tali portafogli, sia le rettifiche di valore nette su altre attività che si attestano a 131 milioni (197 milioni il dato del 2023).
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre (a) |
trimestre (b) |
trimestre (c) |
trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Altri accantonamenti netti | -205 | -139 | -108 | -53 | 47,5 | 28,7 | |
| Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-31 | -7 | -10 | 4 | -30,0 | ||
| Rettifiche di valore nette su altre attività | -117 | -4 | -7 | -3 | -42,9 | ||
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -353 | -150 | -125 | -52 | 20,0 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
A livello congiunturale, il quarto trimestre 2024 registra accantonamenti significativamente più elevati rispetto ai tre trimestri precedenti. In particolare, crescono le voci altri accantonamenti netti, anche in relazione agli oneri per la scrittura di consolidamento relativa alla sopracitata banca russa, e le rettifiche di valore nette su altre attività.
Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti, partecipazioni e attività finanziarie al costo ammortizzato diverse dai crediti, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno fornito un contribuito positivo di 153 milioni, avendo beneficiato - nel primo e nel quarto trimestre - di proventi relativi ad accordi commerciali perfezionati dal Gruppo. Tale importo si raffronta con i 348 milioni del 2023, che includevano plusvalenze per 116 milioni dalla cessione a Nexi del ramo acquiring di PBZ Card e per 192 milioni dalla cessione della partecipazione in Zhong Ou Asset Management.

Nell'anno 2024 l'utile dell'operatività corrente prima della contabilizzazione delle imposte sul reddito si è attestato a 13.736 milioni, in crescita del 13,9% rispetto ai 12.056 milioni del 2023.
Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 4.048 milioni – comprendenti un beneficio di 499 milioni derivante dall'iscrizione di imposte differite attive (352 milioni nel 2023) riferibili a perdite pregresse delle incorporate UBI Banca e Provis e ad intangibles dell'incorporata ISP Life – corrispondenti ad un tax rate del 29,5%, un punto percentuale superiore a quello registrato nell'esercizio 2023 (28,5%).
La voce comprende gli effetti economici (ammortamenti e/o svalutazioni) riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nel 2024 si è attestata a 587 milioni, che si confrontano con i 222 milioni contabilizzati nel precedente esercizio.
Il cospicuo aumento è da ricondurre essenzialmente agli oneri relativi all'incentivazione all'esodo per il personale in base all'accordo del 23/10/2024.
La voce comprende gli importi riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nel 2024 si è attestata a -94 milioni, che si confrontano con i -161 milioni contabilizzati nel precedente esercizio.
La voce include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e assicurativo e di conseguenza al di fuori del governo aziendale. Nell'esercizio 2024 tali oneri sono ammontati a 348 milioni e si confrontano con i 486 milioni del 2023, che includevano 222 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo che risulta attualmente "funded" per i paesi UE dell'unione bancaria.
I tributi contabilizzati nel periodo in esame sono così ripartiti: 236 milioni riferibili ai fondi di garanzia dei depositi, 2 milioni al fondo di risoluzione europeo, 22 milioni riconducibili ai tributi contabilizzati dalle banche estere, 31 milioni derivanti dalla svalutazione del Fondo Atlante e 57 milioni ascrivibili al nuovo fondo di garanzia assicurativo dei rami vita (di cui 46 milioni inerenti al comparto assicurativo e 11 milioni a quello bancario).
Nel 2024 la voce evidenzia 7 milioni di perdite nette di competenza di terzi relativi a società dell'area di consolidamento integrale, che si raffrontano con 23 milioni di utili netti del 2023.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo chiude l'anno 2024 con un utile netto di 8.666 milioni, in progresso rispetto al 2023 (+12,2%). Tale risultato rappresenta il valore più elevato dal 2007, a conferma di un modello di business diversificato, con una leadership nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory, che ha consentito di cogliere tempestivamente lo sviluppo dei volumi di risparmio gestito. L'incremento a doppia cifra è il risultato del buon andamento dei ricavi, che hanno beneficiato della sostenuta dinamica della componente interessi e della ripresa delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa, delle contenute rettifiche su crediti e dell'attenta gestione dei costi operativi, pur con investimenti significativi in tecnologia.

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali del Gruppo, viene predisposto uno Stato patrimoniale consolidato riclassificato.
Lo schema presenta, oltre agli importi relativi alla data di rendicontazione, anche i dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2023 e l'evoluzione trimestrale degli stessi. Per consentire un confronto omogeneo, i dati dei periodi precedenti vengono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per renderli il più possibile coerenti, soprattutto in relazione alle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Nella presente Relazione sull'andamento della gestione i dati patrimoniali consolidati riclassificati relativi ai quattro trimestri del 2023 ed ai primi due trimestri del 2024 sono stati riesposti per tenere conto delle seguenti variazioni dell'area di consolidamento, con la convenzionale attribuzione del patrimonio delle società oggetto di riesposizione alla voce Patrimonio di pertinenza di terzi:
– l'ingresso della banca rumena First Bank, acquisita il 31 maggio 2024;
– l'ingresso di Alpian S.A., precedentemente consolidata con il metodo del patrimonio netto. In seguito al perfezionamento dell'aumento di capitale (si veda in proposito quanto riportato nel capitolo introduttivo, nell'ambito dell'informativa sugli eventi rilevanti), la quota percentuale di partecipazione del Gruppo nella società è salita dal 41,626% del 31 dicembre 2023 (riconducibile per il 28,134% a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e per il 13,492% a Reyl & Cie) al 61,599% (di cui il 51,141% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ed il 10,458% a Reyl & Cie) determinandone il passaggio al consolidamento integrale.
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nello Stato patrimoniale consolidato riclassificato riguardano:

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività | 31.12.2024 | 31.12.2023 | variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Cassa e disponibilità liquide | 40.533 | 89.717 | -49.184 | -54,8 | |
| Finanziamenti verso banche | 36.128 | 31.299 | 4.829 | 15,4 | |
| Finanziamenti verso clientela | 421.512 | 430.493 | -8.981 | -2,1 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 419.658 | 428.759 | -9.101 | -2,1 | |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico |
1.854 | 1.734 | 120 | 6,9 | |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 62.979 | 60.145 | 2.834 | 4,7 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 45.706 | 42.027 | 3.679 | 8,8 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 76.303 | 67.732 | 8.571 | 12,7 | |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato | 5 | 5 | - | - | |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico |
104.344 | 101.718 | 2.626 | 2,6 | |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
72.973 | 72.135 | 838 | 1,2 | |
| Partecipazioni | 3.036 | 2.490 | 546 | 21,9 | |
| Attività materiali e immateriali | 18.884 | 19.409 | -525 | -2,7 | |
| Attività di proprietà | 17.655 | 18.020 | -365 | -2,0 | |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.229 | 1.389 | -160 | -11,5 | |
| Attività fiscali | 12.916 | 14.536 | -1.620 | -11,1 | |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 667 | 265 | 402 | ||
| Altre voci dell'attivo | 37.299 | 33.342 | 3.957 | 11,9 | |
| Totale attività | 933.285 | 965.313 | -32.028 | -3,3 |
| Passività | 31.12.2024 | 31.12.2023 | variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 45.082 | 92.545 | -47.463 | -51,3 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | 552.029 | 547.652 | 4.377 | 0,8 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 42.866 | 43.487 | -621 | -1,4 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 23.437 | 21.344 | 2.093 | 9,8 |
| Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione | 1.412 | 2.199 | -787 | -35,8 |
| Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | 63 | 90 | -27 | -30,0 |
| Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione | 50.646 | 51.438 | -792 | -1,5 |
| Passività fiscali | 2.097 | 1.947 | 150 | 7,7 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 | 3 | |
| Altre voci del passivo | 18.655 | 15.125 | 3.530 | 23,3 |
| di cui debiti per leasing | 1.097 | 1.232 | -135 | -11,0 |
| Passività assicurative | 126.081 | 119.849 | 6.232 | 5,2 |
| Fondi per rischi e oneri | 5.591 | 5.308 | 283 | 5,3 |
| di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 601 | 525 | 76 | 14,5 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - |
| Riserve | 42.789 | 42.560 | 229 | 0,5 |
| Riserve da valutazione | -2.035 | -1.711 | 324 | 18,9 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | -297 | -298 | -1 | -0,3 |
| Acconti su dividendi | -3.022 | -2.629 | 393 | 14,9 |
| Strumenti di capitale | 8.706 | 7.948 | 758 | 9,5 |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 145 | 364 | -219 | -60,2 |
| Risultato netto | 8.666 | 7.724 | 942 | 12,2 |
| Totale passività e patrimonio netto | 933.285 | 965.313 | -32.028 | -3,3 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

| Attività 2024 |
(milioni di euro) 2023 |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31/12 | 30/9 | 30/6 | 31/3 | 31/12 | 30/9 | 30/6 | 31/3 | |
| Cassa e disponibilità liquide | 40.533 | 56.071 | 55.582 | 51.462 | 89.717 | 85.839 | 80.085 | 77.885 |
| Finanziamenti verso banche | 36.128 | 34.139 | 33.028 | 29.041 | 31.299 | 30.151 | 30.167 | 30.553 |
| Finanziamenti verso clientela | 421.512 | 421.946 | 422.216 | 424.234 | 430.493 | 434.709 | 438.497 | 450.833 |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 419.658 | 419.559 | 420.420 | 421.899 | 428.759 | 432.823 | 436.583 | 448.392 |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto | ||||||||
| sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico |
1.854 | 2.387 | 1.796 | 2.335 | 1.734 | 1.886 | 1.914 | 2.441 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che | ||||||||
| non costituiscono finanziamenti Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a |
62.979 | 62.868 | 60.779 | 62.749 | 60.145 | 57.809 | 60.215 | 58.932 |
| conto economico | 45.706 | 45.608 | 41.914 | 42.029 | 42.027 | 45.654 | 48.436 | 45.990 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
76.303 | 79.500 | 77.018 | 77.230 | 67.732 | 60.366 | 59.430 | 53.377 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato |
5 | 2 | 2 | 5 | 5 | 2 | 3 | 3 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico |
104.344 | 103.872 | 101.961 | 103.265 | 101.718 | 99.226 | 102.480 | 103.096 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla |
||||||||
| redditività complessiva | 72.973 | 72.797 | 69.150 | 70.928 | 72.135 | 69.136 | 71.724 | 72.562 |
| Partecipazioni | 3.036 | 2.799 | 2.621 | 2.495 | 2.490 | 2.554 | 2.593 | 2.387 |
| Attività materiali e immateriali | 18.884 | 18.542 | 18.611 | 18.651 | 19.409 | 18.947 | 18.952 | 19.521 |
| Attività di proprietà | 17.655 | 17.285 | 17.276 | 17.257 | 18.020 | 17.532 | 17.502 | 18.040 |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.229 | 1.257 | 1.335 | 1.394 | 1.389 | 1.415 | 1.450 | 1.481 |
| Attività fiscali | 12.916 | 13.150 | 14.095 | 14.470 | 14.536 | 15.872 | 16.082 | 17.106 |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
667 | 1.024 | 1.139 | 732 | 265 | 258 | 615 | 244 |
| Altre voci dell'attivo | 37.299 | 36.868 | 36.406 | 35.936 | 33.342 | 28.207 | 27.468 | 24.246 |
| Totale attività | 933.285 | 949.186 | 934.522 | 933.227 | 965.313 | 948.730 | 956.747 | 956.735 |
| Passività | 2024 | 2023 | ||||||
| 31/12 | 30/9 | 30/6 | 31/3 | 31/12 | 30/9 | 30/6 | 31/3 | |
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 45.082 | 51.013 | 48.176 | 55.998 | 92.545 | 97.432 | 94.123 | 120.108 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione |
552.029 | 555.320 | 557.052 | 545.019 | 547.652 | 534.466 | 533.734 | 516.604 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 42.866 | 44.528 | 45.078 | 44.737 | 43.487 | 47.428 | 47.639 | 45.682 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 23.437 | 24.088 | 23.314 | 23.218 | 21.344 | 16.388 | 13.608 | 10.893 |
| Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione |
1.412 | 2.247 | 2.185 | 2.222 | 2.199 | 2.422 | 2.326 | 2.275 |
| Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle | ||||||||
| imprese di assicurazione Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza |
63 | 64 | 107 | 67 | 90 | 193 | 96 | 111 |
| delle imprese di assicurazione | 50.646 | 50.685 | 50.775 | 51.748 | 51.438 | 50.715 | 53.160 | 54.099 |
| Passività fiscali | 2.097 | 2.467 | 2.700 | 2.672 | 1.947 | 3.117 | 2.939 | 1.965 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 7 | 17 | 5 | 2 | 13 | - | - |
| Altre voci del passivo | 18.655 | 21.716 | 15.513 | 15.690 | 15.125 | 11.162 | 22.132 | 17.738 |
| di cui debiti per leasing | 1.097 | 1.117 | 1.185 | 1.245 | 1.232 | 1.244 | 1.275 | 1.306 |
| Passività assicurative | 126.081 | 125.232 | 119.676 | 120.561 | 119.849 | 115.616 | 119.381 | 119.815 |
| Fondi per rischi e oneri | 5.591 | 4.589 | 4.520 | 5.161 | 5.308 | 4.909 | 4.956 | 5.645 |
| di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 601 | 536 | 495 | 496 | 525 | 538 | 539 | 673 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | 10.369 | 10.369 | 10.369 | 10.369 | 10.369 | 10.369 |
| Riserve | 42.789 | 42.953 | 43.933 | 50.153 | 42.560 | 42.464 | 42.585 | 45.538 |
| Riserve da valutazione | -2.035 | -1.805 | -2.079 | -1.977 | -1.711 | -1.917 | -1.709 | -1.794 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione |
-297 | -278 | -366 | -302 | -298 | -466 | -375 | -420 |
| Acconti su dividendi | -3.022 | - | - | -2.629 | -2.629 | - | - | -1.400 |
| Strumenti di capitale | 8.706 | 8.682 | 8.652 | 7.889 | 7.948 | 7.939 | 7.217 | 7.214 |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 145 | 142 | 134 | 325 | 364 | 358 | 344 | 337 |
| Risultato netto | 8.666 | 7.167 | 4.766 | 2.301 | 7.724 | 6.122 | 4.222 | 1.956 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | |||
| Conti correnti | 21.188 | 5,0 | 21.663 | 5,0 | -475 | -2,2 |
| Mutui | 214.980 | 51,0 | 225.928 | 52,4 | -10.948 | -4,8 |
| Anticipazioni e finanziamenti | 156.145 | 37,0 | 155.436 | 36,1 | 709 | 0,5 |
| Crediti da attività commerciale | 392.313 | 93,0 | 403.027 | 93,5 | -10.714 | -2,7 |
| Operazioni pronti c/termine | 17.991 | 4,3 | 16.636 | 3,9 | 1.355 | 8,1 |
| Crediti rappresentati da titoli | 6.288 | 1,5 | 5.850 | 1,4 | 438 | 7,5 |
| Crediti deteriorati | 4.920 | 1,2 | 4.980 | 1,2 | -60 | -1,2 |
| Finanziamenti verso clientela | 421.512 | 100,0 | 430.493 | 100,0 | -8.981 | -2,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 31 dicembre 2024 i finanziamenti verso clientela del Gruppo si sono attestati a 421,5 miliardi, registrando un moderato calo (-2,1%) da fine 2023. Tale dinamica è stata determinata dai crediti da attività commerciale (-2,7%, pari a -10,7 miliardi), segnatamente la componente a medio lungo termine rappresentata dai mutui (-10,9 miliardi), soprattutto alle imprese. Gli altri finanziamenti da attività commerciale non hanno mostrato variazioni significative: l'incremento delle anticipazioni e finanziamenti (+0,7 miliardi) ha controbilanciato la diminuzione dei conti correnti attivi (-0,5 miliardi). Relativamente alle imprese la politica del Gruppo Intesa Sanpaolo è stata improntata ad una rigorosa attenzione al rischio, nonché alla difesa della redditività in un contesto altamente concorrenziale. Da parte loro le imprese, a fronte di tassi di interesse elevati, hanno limitato il ricorso al credito bancario utilizzando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento. Inoltre, è proseguita la scadenza dei finanziamenti erogati nel periodo pandemico a sostegno dell'economia grazie agli aiuti statali.
Con riferimento alle altre componenti, che presentano incidenze meno rilevanti sull'aggregato complessivo, sono risultati in crescita le operazioni pronti c/termine (+8,1%, pari a +1,4 miliardi) e i
crediti rappresentati da titoli (+7,5%, pari a +0,4 miliardi). Infine, i crediti deteriorati si sono attestati su livelli di poco inferiori a quelli di fine 2023.
Nel 2024 il Gruppo ha totalizzato erogazioni a medio-lungo termine per 69,8 miliardi, suddivise in 43,4 miliardi per il perimetro Italia e 26,4 miliardi per la parte estero.
Nel mercato domestico, la Banca dei Territori ha fatto registrare finanziamenti per 29,4 miliardi, di cui 17,6 miliardi destinati alle famiglie (segmenti retail ed exclusive), 9,3 miliardi destinati alle imprese (aziende con fatturato fino a 350 milioni), 1,9 miliardi in capo all'agribusiness e 0,6 miliardi riferiti ai comparti terzo settore, reti terze, Prestitalia e Isybank. A questi si aggiungono 13,6 miliardi di erogazioni della Divisione IMI Corporate & Investment Banking e 0,4 miliardi di operatività Originate to Share (OTS).
Per la parte estero, invece, i finanziamenti includono IMI C&IB estero, pari a 15,2 miliardi, e la Divisione International Banks (già International Subsidiary Banks), pari a 11,2 miliardi.
Al 31 dicembre 2024 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 17,8% per gli impieghi totali a clientela; la stima è basata sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia a dicembre, non essendo ancora disponibili i dati del sistema bancario complessivo.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | ||
| assolute | % | |||
| Banca dei Territori | 221.231 | 232.406 | -11.175 | -4,8 |
| IMI Corporate & Investment Banking | 126.059 | 124.215 | 1.844 | 1,5 |
| International Banks | 45.255 | 43.002 | 2.253 | 5,2 |
| Private Banking | 14.022 | 14.373 | -351 | -2,4 |
| Asset Management | 254 | 243 | 11 | 4,5 |
| Insurance | - | - | - | - |
| Totale aree di business | 406.821 | 414.239 | -7.418 | -1,8 |
| Centro di Governo | 14.691 | 16.254 | -1.563 | -9,6 |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 421.512 | 430.493 | -8.981 | -2,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 54,4% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, ha registrato un calo da fine 2023 (-4,8%, pari a -11,2 miliardi), dovuto essenzialmente alla dinamica dei finanziamenti nei confronti delle imprese che, a fronte di tassi elevati, hanno limitato il ricorso al credito bancario utilizzando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento. Hanno mostrato una flessione anche gli impieghi della Divisione Private Banking (-2,4%, pari a -0,4 miliardi), principalmente in relazione alla riduzione dei mutui. Per contro hanno evidenziato una crescita i finanziamenti della Divisione International Banks (+5,2%, pari a +2,3 miliardi), prevalentemente ascrivibile al maggior apporto delle controllate operanti in Slovacchia e Croazia, e della Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+1,5%, pari a +1,8 miliardi), per effetto dell'evoluzione positiva rilevata nei confronti di clientela internazionale e istituzionale, in parte contrastata dalla dinamica cedente del Global Corporate e del Global Markets.
Con riferimento alla Divisione Asset Management, i cui stock sono di entità relativamente modesta in relazione alla specifica operatività, i crediti si sono incrementati del 4,5%.
I finanziamenti sugli asset centrali del Centro di Governo hanno presentato una riduzione del 9,6% (-1,6 miliardi).
Riguardo alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo previste in seguito alla pandemia da COVID-19, si ricorda che Intesa Sanpaolo, prima Banca in Italia a firmare il protocollo d'intesa con SACE, aveva messo a disposizione un plafond di 50 miliardi dedicato ai finanziamenti per le imprese nell'ambito del quale, includendo anche il Fondo PMI, sono stati complessivamente erogati, da inizio pandemia, crediti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 49 miliardi24, dei quali 13,4 miliardi SACE e circa 35,6 miliardi Fondo PMI. I dati relativi al monitoraggio delle garanzie del Fondo Centrale, sebbene presentino tassi di deterioramento superiori al resto dei crediti, non evidenziano rischi rilevanti, frutto di una gestione attenta e tempestiva.
A livello consolidato, considerando anche l'attività negli altri paesi di presenza del Gruppo, a fine 2024 il debito residuo delle esposizioni oggetto di finanziamenti rientranti nell'ambito di schemi di garanzia pubblica totalizzava 15,4 miliardi, a fronte dei 24,5 miliardi del dicembre 2023. La riduzione, essenzialmente riconducibile alla Capogruppo, si correla ai rimborsi e alle parziali estinzioni intervenuti nel periodo.
Nell'ambito delle iniziative della Banca a fronte degli interventi previsti dal "Decreto Rilancio" (D.L. 34/2020) per la ripresa del settore delle costruzioni, Intesa Sanpaolo – tramite le Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking – ha acquistato, dall'inizio dell'operatività e sino al 31 dicembre 2024, crediti fiscali per 37,5 miliardi (27,1 miliardi al 31 dicembre 2023); ad essi vanno ad aggiungersi 1,7 miliardi complessivi per contratti sottoscritti e richieste ricevute che verranno valutate alla luce del mutato quadro di riferimento introdotto dal D.L. n. 39 del 29 marzo 2024 convertito con Legge n. 67 del 23 maggio 2024.
Al netto di variazioni complessivamente in diminuzione per circa 15 miliardi (riconducibili alle compensazioni effettuate nel corso dell'esercizio, ai risconti contabilizzati, alle ricessioni intervenute e all'adeguamento al fair value ove previsto dal business model di riferimento), al 31 dicembre 2024 risultavano iscritti in bilancio crediti fiscali per 22,5 miliardi (20,1 miliardi a fine 2023), inclusi nella voce 130 Altre attività dello Stato patrimoniale consolidato, che nello Stato patrimoniale consolidato riclassificato confluiscono nelle Altre voci dell'attivo.
24 Includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021.

| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazione |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione netta |
Incidenza % |
Esposizione netta |
Incidenza % |
Esposizione netta |
|||
| Sofferenze | 1.120 | 0,3 | 940 | 0,2 | 180 | ||
| Inadempienze probabili | 3.438 | 0,8 | 3.575 | 0,9 | -137 | ||
| Crediti Scaduti / Sconfinanti | 362 | 0,1 | 465 | 0,1 | -103 | ||
| Crediti Deteriorati | 4.920 | 1,2 | 4.980 | 1,2 | -60 | ||
| Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) | 4.889 | 1,2 | 4.932 | 1,2 | -43 | ||
| Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il conto economico |
31 | - | 48 | - | -17 | ||
| Crediti in bonis | 410.230 | 97,3 | 419.568 | 97,4 | -9.338 | ||
| Stage 2 | 33.422 | 7,9 | 36.275 | 8,4 | -2.853 | ||
| Stage 1 | 376.051 | 89,2 | 382.604 | 88,8 | -6.553 | ||
| Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il conto economico |
757 | 0,2 | 689 | 0,2 | 68 | ||
| Crediti in bonis rappresentati da titoli | 6.288 | 1,5 | 5.850 | 1,4 | 438 | ||
| Stage 2 | 188 | - | 339 | 0,1 | -151 | ||
| Stage 1 | 6.100 | 1,5 | 5.511 | 1,3 | 589 | ||
| Crediti detenuti per la negoziazione | 74 | - | 95 | - | -21 | ||
| Totale finanziamenti verso clientela | 421.512 | 100,0 | 430.493 | 100,0 | -8.981 | ||
| di cui forborne performing | 4.168 | 4.797 | -629 | ||||
| di cui forborne non performing | 1.691 | 1.806 | -115 | ||||
| Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in via di dismissione |
39 | 139 | -100 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
Al 31 dicembre 2024 i crediti deteriorati netti del Gruppo si sono attestati a 4.920 milioni, valore inferiore al dato registrato al 31 dicembre 2023 (4.980 milioni), a conferma dell'andamento virtuoso già rilevato nel corso dei trimestri precedenti, coerente con lo status di Banca zero NPL (non performing loans) dichiarato nel Piano di Impresa 2022-2025. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (1% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che è diminuita al 49,5% rispetto al 49,9% di fine 2023.
Più in dettaglio, a dicembre 2024 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 1.120 milioni (+19,1% dal 31 dicembre 2023), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,3% e un livello di copertura al 68%. Le inadempienze probabili, pari a 3.438 milioni, sono diminuite del 3,8%, con un'incidenza sul totale degli impieghi netti a clientela pari allo 0,8% e un livello di copertura del 39,8%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 362 milioni (-22,2% da fine 2023), con una copertura pari al 29,8%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 1,7 miliardi, con una copertura del 44,8%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 4,2 miliardi.
A fine dicembre 2024 i crediti in bonis netti sono risultati pari a 410,2 miliardi, in diminuzione da fine 2023 di 9,3 miliardi (-2,2%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,53%, di cui per i crediti in Stage 2 pari al 4,6% (dal 4,59% di fine 2023), e per quelli in Stage 1 allo 0,15% (0,18% il dato di fine dicembre 2023). In termini di stock, i crediti netti in Stage 1 si sono ridotti dell'1,7% a 376,1 miliardi, quelli in Stage 2 hanno registrato una contrazione del 7,9% a 33,4 miliardi.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazione | ||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Esposizione netta |
|
| Sofferenze | 3.502 | -2.382 | 1.120 | 3.400 | -2.460 | 940 | 180 |
| Inadempienze probabili | 5.715 | -2.277 | 3.438 | 5.889 | -2.314 | 3.575 | -137 |
| Crediti Scaduti / Sconfinanti | 516 | -154 | 362 | 649 | -184 | 465 | -103 |
| Crediti Deteriorati | 9.733 | -4.813 | 4.920 | 9.938 | -4.958 | 4.980 | -60 |
| Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) | 9.666 | -4.777 | 4.889 | 9.860 | -4.928 | 4.932 | -43 |
| Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il conto economico |
67 | -36 | 31 | 78 | -30 | 48 | -17 |
| Crediti in bonis | 412.397 | -2.167 | 410.230 | 422.020 | -2.452 | 419.568 | -9.338 |
| Stage 2 | 35.032 | -1.610 | 33.422 | 38.021 | -1.746 | 36.275 | -2.853 |
| Stage 1 | 376.608 | -557 | 376.051 | 383.310 | -706 | 382.604 | -6.553 |
| Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il conto economico |
757 | - | 757 | 689 | - | 689 | 68 |
| Crediti in bonis rappresentati da titoli | 6.300 | -12 | 6.288 | 5.875 | -25 | 5.850 | 438 |
| Stage 2 | 195 | -7 | 188 | 358 | -19 | 339 | -151 |
| Stage 1 | 6.105 | -5 | 6.100 | 5.517 | -6 | 5.511 | 589 |
| Crediti detenuti per la negoziazione | 74 | - | 74 | 95 | - | 95 | -21 |
| Totale finanziamenti verso clientela | 428.504 | -6.992 | 421.512 | 437.928 | -7.435 | 430.493 | -8.981 |
| di cui forborne performing | 4.465 | -297 | 4.168 | 5.134 | -337 | 4.797 | -629 |
| di cui forborne non performing | 3.061 | -1.370 | 1.691 | 3.230 | -1.424 | 1.806 | -115 |
| Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in via di dismissione |
330 | -291 | 39 | 181 | -42 | 139 | -100 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
Al 31 dicembre 2024 i crediti deteriorati lordi del Gruppo sono scesi a 9,7 miliardi, in diminuzione di 0,2 miliardi (-2,1%) rispetto a dicembre 2023; la dinamica è stata determinata dalle inadempienze probabili (-3%, pari a -174 milioni) e dai crediti scaduti e sconfinati (-20,5%, pari a -133 milioni), a fronte di un aumento delle sofferenze per 102 milioni (+3%).
Tale risultato è ascrivibile, come già descritto, alle continuative iniziative di de-risking e ha beneficiato di contenuti nuovi ingressi da crediti in bonis, grazie alle performance registrate dalle iniziative di prevenzione.
L'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è risultata pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all'1,2% al netto (2% e 1% rispettivamente al lordo e al netto secondo la metodologia EBA).
Nel corso del 2024 gli ingressi lordi sono stati pari a 3,5 miliardi (1,5 miliardi nel primo semestre e 2 miliardi nel secondo), dato di poco superiore a quello registrato nel 2023 (3,3 miliardi). In termini netti, al netto cioè delle uscite verso crediti in bonis, il flusso in entrata è stato di 2,9 miliardi (1,3 miliardi nel primo semestre e 1,6 miliardi nel secondo semestre), a fronte di 2,5 miliardi del 2023.

| Tipologia di strumenti finanziari | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti |
TOTALE attività finanziarie dell'operatività bancaria |
(milioni di euro) Passività finanziarie di negoziazione dell'operatività bancaria (*) |
|---|---|---|---|---|---|
| Titoli di debito emessi da Governi | |||||
| 31.12.2024 | 3.505 | 51.576 | 42.966 | 98.047 | X |
| 31.12.2023 | 5.953 | 44.780 | 38.014 | 88.747 | X |
| Variazione assoluta | -2.448 | 6.796 | 4.952 | 9.300 | X |
| Variazione % | -41,1 | 15,2 | 13,0 | 10,5 | X |
| Altri titoli di debito | |||||
| 31.12.2024 | 4.724 | 23.422 | 20.013 | 48.159 | X |
| 31.12.2023 | 4.379 | 21.660 | 22.131 | 48.170 | X |
| Variazione assoluta | 345 | 1.762 | -2.118 | -11 | X |
| Variazione % | 7,9 | 8,1 | -9,6 | - | X |
| Titoli di capitale | |||||
| 31.12.2024 | 8.070 | 1.305 | X | 9.375 | X |
| 31.12.2023 | 2.385 | 1.292 | X | 3.677 | X |
| Variazione assoluta | 5.685 | 13 | X | 5.698 | X |
| Variazione % | 1,0 | X | X | ||
| Quote OICR | |||||
| 31.12.2024 | 4.272 | X | X | 4.272 | X |
| 31.12.2023 | 3.817 | X | X | 3.817 | X |
| Variazione assoluta | 455 | X | X | 455 | X |
| Variazione % | 11,9 | X | X | 11,9 | X |
| Debiti verso banche e verso clientela | |||||
| 31.12.2024 | X | X | X | X | -7.264 |
| 31.12.2023 | X | X | X | X | -8.713 |
| Variazione assoluta | X | X | X | X | -1.449 |
| Variazione % | X | X | X | X | -16,6 |
| Derivati finanziari | |||||
| 31.12.2024 | 22.083 | X | X | 22.083 | -23.507 |
| 31.12.2023 | 24.218 | X | X | 24.218 | -25.051 |
| Variazione assoluta | -2.135 | X | X | -2.135 | -1.544 |
| Variazione % | -8,8 | X | X | -8,8 | -6,2 |
| Derivati creditizi | |||||
| 31.12.2024 | 3.052 | X | X | 3.052 | -3.053 |
| 31.12.2023 | 1.275 | X | X | 1.275 | -1.137 |
| Variazione assoluta Variazione % |
1.777 | X X |
X X |
1.777 | 1.916 |
| TOTALE 31.12.2024 | 45.706 | 76.303 | 62.979 | 184.988 | -33.824 |
| TOTALE 31.12.2023 | 42.027 | 67.732 | 60.145 | 169.904 | -34.901 |
| Variazione assoluta | 3.679 | 8.571 | 2.834 | 15.084 | -1.077 |
| Variazione % | 8,8 | 12,7 | 4,7 | 8,9 | -3,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) L'importo della voce non comprende i "certificates" che sono inclusi nella tabella della raccolta diretta bancaria.
La tabella sopra riportata evidenzia la composizione delle altre attività e passività finanziarie, escluse quelle di pertinenza delle compagnie assicurative. Le passività finanziarie di negoziazione non comprendono i "certificates", in quanto ricompresi negli aggregati della raccolta diretta bancaria.
Le altre attività finanziarie del Gruppo Intesa Sanpaolo, escluse quelle delle compagnie assicurative, sono state pari a 185 miliardi, in progresso di 15,1 miliardi da fine anno (+8,9%). Le passività finanziarie di negoziazione hanno mostrato una flessione del 3,1%, attestandosi a 33,8 miliardi.
L'incremento del totale attività finanziarie è ascrivibile essenzialmente all'andamento dei titoli di debito (+9,3 miliardi) e, in misura minore, dei titoli di capitale e delle quote OICR (+6,2 miliardi); il calo dei derivati finanziari (-2,1 miliardi) è stato in buona parte compensato da un aumento dei derivati creditizi (+1,8 miliardi).
Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono ammontate a 45,7 miliardi, in crescita di 3,7 miliardi da fine 2023: la dinamica è ascrivibile ad un incremento dei titoli di capitale e delle quote OICR (+6,1 miliardi), solo in parte controbilanciata dalla riduzione dei titoli di debito (-2,1 miliardi).
I titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti sono stati pari a 63 miliardi, segnando un aumento del 4,7%, correlato all'evoluzione dei titoli di debito emessi da Governi. I titoli di debito HTC risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (91%).
Anche le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che hanno raggiunto i 76,3 miliardi, hanno mostrato un progresso da fine 2023 (+12,7%), riconducibile essenzialmente alla dinamica dei titoli di debito. I titoli di debito HTCS risultano quasi interamente classificati a Stage 1 (98%).
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Titoli di debito: stage allocation | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti |
TOTALE |
| Stage 1 | |||
| 31.12.2024 | 73.608 | 57.590 | 131.198 |
| 31.12.2023 | 64.752 | 53.141 | 117.893 |
| Variazione assoluta | 8.856 | 4.449 | 13.305 |
| Variazione % | 13,7 | 8,4 | 11,3 |
| Stage 2 | |||
| 31.12.2024 | 1.390 | 5.381 | 6.771 |
| 31.12.2023 | 1.688 | 6.982 | 8.670 |
| Variazione assoluta | -298 | -1.601 | -1.899 |
| Variazione % | -17,7 | -22,9 | -21,9 |
| Stage 3 | |||
| 31.12.2024 | - | 8 | 8 |
| 31.12.2023 | - | 22 | 22 |
| Variazione assoluta | - | -14 | -14 |
| Variazione % | - | -63,6 | -63,6 |
| TOTALE 31.12.2024 | 74.998 | 62.979 | 137.977 |
| TOTALE 31.12.2023 | 66.440 | 60.145 | 126.585 |
| Variazione assoluta | 8.558 | 2.834 | 11.392 |
| Variazione % | 12,9 | 4,7 | 9,0 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
La riduzione intervenuta da dicembre dei titoli classificati a Stage 2, complessivamente pari a -1,9 miliardi, riguarda per l'84% i titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti e per la parte restante i titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | |||
| Raccolta diretta bancaria | 584.508 | 42,3 | 577.582 | 44,3 | 6.926 | 1,2 |
| Raccolta diretta assicurativa | 177.430 | 12,8 | 172.746 | 13,2 | 4.684 | 2,7 |
| Raccolta indiretta | 788.399 | 57,1 | 720.392 | 55,2 | 68.007 | 9,4 |
| Elisioni (a) | -168.163 | -12,2 | -165.543 | -12,7 | 2.620 | 1,6 |
| Attività finanziarie della clientela | 1.382.174 | 100,0 | 1.305.177 | 100,0 | 76.997 | 5,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(a) Le elisioni si riferiscono a componenti della raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta (passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al fair value e passività assicurative).
Al 31 dicembre 2024 le attività finanziarie della clientela, al netto delle elisioni, si sono cifrate a 1.382 miliardi, registrando un aumento da fine anno (+5,9%, pari a +77 miliardi) determinato dalla raccolta indiretta (+9,4%, pari a +68 miliardi) e, in misura minore, dalla raccolta diretta bancaria (+1,2%, pari a +6,9 miliardi). Anche la raccolta diretta assicurativa è risultata in crescita (+2,7%, pari a 4,7 miliardi) rispetto a fine dicembre.
La tabella che segue include i debiti verso clientela, i titoli in circolazione, compresi quelli valutati al fair value, nonché i certificates, che rappresentano una forma di raccolta alternativa a quella obbligazionaria.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | |||
| Conti correnti e depositi | 409.039 | 70,0 | 409.350 | 70,8 | -311 | -0,1 |
| Operazioni pronti c/termine e prestito titoli | 15.642 | 2,7 | 13.009 | 2,3 | 2.633 | 20,2 |
| Obbligazioni | 80.414 | 13,8 | 78.321 | 13,6 | 2.093 | 2,7 |
| Certificati di deposito | 2.648 | 0,4 | 2.334 | 0,4 | 314 | 13,5 |
| Passività subordinate | 11.791 | 2,0 | 12.158 | 2,1 | -367 | -3,0 |
| Altra raccolta | 64.974 | 11,1 | 62.410 | 10,8 | 2.564 | 4,1 |
| di cui: valutata al fair value (*) | 32.479 | 5,6 | 29.930 | 5,2 | 2.549 | 8,5 |
| Raccolta diretta bancaria | 584.508 | 100,0 | 577.582 | 100,0 | 6.926 | 1,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) Valori riferiti a Certificati di investimento (certificates) ed altre forme di raccolta inclusi nello schema di Stato patrimoniale nelle voci "Passività finanziarie di negoziazione" e "Passività finanziarie designate al fair value". In dettaglio:
milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value.
I titoli al portatore emessi sono convenzionalmente interamente ricondotti alla raccolta da clientela.

La raccolta diretta bancaria del Gruppo è ammontata a 584,5 miliardi, in moderato aumento da fine anno (+1,2%, pari a +6,9 miliardi) per effetto essenzialmente di un aumento delle operazioni pronti c/termine (+2,6 miliardi), delle obbligazioni (+2,1 miliardi) e dell'altra raccolta (+2,6 miliardi), grazie allo sviluppo dei certificates, a fronte di una sostanziale stabilità dei conti correnti e depositi.
La ricomposizione all'interno dell'aggregato della raccolta diretta, in atto già nel corso del 2023, va letta in un contesto di tassi ancora elevati in cui le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi, quali i certificates e i prodotti del risparmio gestito, nonché verso le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato (+37,1 miliardi).
Al 31 dicembre 2024 la quota sul mercato domestico della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) del Gruppo Intesa Sanpaolo è stimata al 21,6%; come descritto in precedenza per gli impieghi, tale stima si fonda sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | ||
| assolute | % | |||
| Banca dei Territori | 258.772 | 270.604 | -11.832 | -4,4 |
| IMI Corporate & Investment Banking | 125.194 | 113.087 | 12.107 | 10,7 |
| International Banks | 60.922 | 59.317 | 1.605 | 2,7 |
| Private Banking | 47.921 | 45.844 | 2.077 | 4,5 |
| Asset Management | 15 | 16 | -1 | -6,3 |
| Insurance | - | - | - | - |
| Totale aree di business | 492.824 | 488.868 | 3.956 | 0,8 |
| Centro di Governo | 91.684 | 88.714 | 2.970 | 3,3 |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 584.508 | 577.582 | 6.926 | 1,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di

Nell'analisi della raccolta per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 52,5% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, si è attestata su livelli inferiori a quelli di fine anno (-4,4%, pari a -11,8 miliardi) in relazione alla flessione dei debiti verso clientela. Le imprese, in presenza di tassi che si sono mantenuti su livelli elevati, hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e le famiglie hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi.
Per contro hanno presentato un progresso della raccolta diretta la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+10,7%, pari a +12,1 miliardi), grazie all'incremento dell'operatività in ambito Global Corporate, Global Markets e allo sviluppo dell'attività in certificates, la Divisione Private Banking (+4,5%, pari a +2,1 miliardi), correlato all'aumento della raccolta in conto corrente, e l'International Banks (+2,7%, pari a +1,6 miliardi), ascrivibile all'evoluzione registrata in Slovacchia, Serbia e Croazia, solo in parte contrastata dall'andamento cedente della controllata
attiva in Egitto.
dismissione.
La crescita della provvista del Centro di Governo (+3 miliardi) è prevalentemente riconducibile all'operatività in titoli wholesale.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | |||
| Fondi comuni di investimento (a) | 167.249 | 21,2 | 155.524 | 21,6 | 11.725 | 7,5 |
| Fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche | 17.215 | 2,2 | 14.855 | 2,1 | 2.360 | 15,9 |
| Gestioni patrimoniali | 90.704 | 11,5 | 80.076 | 11,1 | 10.628 | 13,3 |
| Passività assicurative e passività finanziarie assicurative | 168.163 | 21,3 | 165.543 | 23,0 | 2.620 | 1,6 |
| Rapporti con clientela istituzionale | 29.798 | 3,8 | 26.231 | 3,6 | 3.567 | 13,6 |
| Risparmio gestito | 473.129 | 60,0 | 442.229 | 61,4 | 30.900 | 7,0 |
| Raccolta amministrata | 315.270 | 40,0 | 278.163 | 38,6 | 37.107 | 13,3 |
| Raccolta indiretta | 788.399 | 100,0 | 720.392 | 100,0 | 68.007 | 9,4 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(a) La voce non comprende i fondi detenuti da compagnie assicurative del Gruppo e gestiti da SGR del Gruppo, i cui valori sono inclusi nelle passività assicurative e passività finanziarie assicurative, e i fondi istituiti da terzi e gestiti da società del Gruppo, i cui valori sono inclusi nella raccolta amministrata.


Al 31 dicembre 2024 la raccolta indiretta ha superato i 788 miliardi ed è risultata in aumento del 9,4% rispetto a fine 2023. L'evoluzione è riconducibile sia alla componente amministrata sia a quella gestita, che hanno beneficiato della buona intonazione dei mercati, nonché della raccolta netta positiva.
Il risparmio gestito, che con 473,1 miliardi costituisce il 60% dell'aggregato complessivo, ha mostrato una crescita (+7%, pari a +30,9 miliardi). Il suddetto incremento è ascrivibile ai fondi comuni di investimento (+11,7 miliardi), alle gestioni patrimoniali (+10,6 miliardi), ai rapporti con clientela istituzionale (+3,6 miliardi), alle passività assicurative e passività finanziarie assicurative (+2,6 miliardi) e ai fondi pensione aperti e alle polizze individuali pensionistiche (+2,4 miliardi). Nell'esercizio 2024 la nuova produzione vita delle compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo, comprensiva dei prodotti previdenziali e di quelli aventi natura prevalentemente finanziaria, si è attestata a 17,8 miliardi. La raccolta amministrata, pari a 315,2 miliardi, ha evidenziato un progresso (+13,3%, pari a +37,1 miliardi), concentrato nei titoli e prodotti di terzi affidati in custodia, sui quali i risparmiatori hanno trasferito parte della propria liquidità, per beneficiare di rendimenti più elevati.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Cassa e disponibilità liquide | 36.651 | 85.722 | -49.071 | -57,2 |
| - Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali (*) | 32.531 | 81.881 | -49.350 | -60,3 |
| - Conti correnti e depositi a vista presso altre banche | 4.120 | 3.841 | 279 | 7,3 |
| Crediti verso banche | 36.128 | 31.299 | 4.829 | 15,4 |
| - Riserva obbligatoria (**) | 7.740 | 7.773 | -33 | -0,4 |
| - Depositi a scadenza | 3.719 | 3.949 | -230 | -5,8 |
| - Pronti c/termine | 14.316 | 8.957 | 5.359 | 59,8 |
| - Altri | 10.353 | 10.620 | -267 | -2,5 |
| Totale banche attivo patrimoniale | 72.779 | 117.021 | -44.242 | -37,8 |
| - Raccolta a vista e depositi a scadenza | 7.672 | 6.980 | 692 | 9,9 |
| - TLTRO III | - | 45.060 | -45.060 | |
| - Pronti c/termine | 23.067 | 21.911 | 1.156 | 5,3 |
| - Altri | 14.343 | 18.594 | -4.251 | -22,9 |
| Totale banche passivo patrimoniale | 45.082 | 92.545 | -47.463 | -51,3 |
| POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA | 27.697 | 24.476 | 3.221 | 13,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) Di cui presso Banca Centrale Europea: 26.496 milioni al 31 dicembre 2024 e 75.162 milioni al 31 dicembre 2023.
(**) Di cui presso Banca Centrale Europea: 4.018 milioni al 31 dicembre 2024 e 4.603 milioni al 31 dicembre 2023.
Al 31 dicembre 2024 la posizione interbancaria netta del Gruppo – calcolata considerando tutte le disponibilità a vista, sia presso Banche Centrali che presso altre banche, contabilizzate nella voce "Cassa e disponibilità liquide", e non più soltanto quelle verso BCE – ha presentato uno sbilancio positivo di 27,7 miliardi, in miglioramento rispetto ai 24,5 miliardi registrati a fine 2023.
L'evoluzione riflette una riduzione del 51,3% delle passività, essenzialmente ascrivibile al totale rimborso delle operazioni TLTRO III nel corso dell'anno (36 miliardi nel mese di marzo, 9 miliardi nel mese di giugno e 60 milioni a settembre).
Dal lato degli attivi verso banche, si è altresì registrata una riduzione, ma più contenuta (-37,8%), riconducibile alla liquidità nei depositi a vista presso banche centrali (-49,4 miliardi), ed in particolare presso BCE (-48,7 miliardi). I crediti verso banche hanno complessivamente registrato una crescita del 15,4% determinata dall'operatività in pronti contro termine che ha più che compensato le lievi flessioni delle altre forme tecniche.
| Tipologia di strumenti | Attività finanziarie di | Attività finanziarie di | Attività finanziarie di | TOTALE | (milioni di euro) Debiti verso Banche |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| finanziari | pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico e Derivati di Copertura |
pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione |
e Derivati Finanziari di pertinenza delle imprese di assicurazione (*) |
|
| Titoli di debito emessi da Governi | ||||||
| 31.12.2024 | 5.749 | 54.685 | - | 60.434 | X | |
| 31.12.2023 | 4.536 | 55.834 | - | 60.370 | X | |
| Variazione assoluta | 1.213 | -1.149 | - | 64 | X | |
| Variazione % | 26,7 | -2,1 | - | 0,1 | X | |
| Altri titoli di debito | ||||||
| 31.12.2024 | 3.593 | 18.281 | - | 21.874 | X | |
| 31.12.2023 | 3.185 | 16.294 | - | 19.479 | X | |
| Variazione assoluta | 408 | 1.987 | - | 2.395 | X | |
| Variazione % | 12,8 | 12,2 | - | 12,3 | X | |
| Titoli di capitale | ||||||
| 31.12.2024 | 6.009 | 7 | - | 6.016 | X | |
| 31.12.2023 | 5.523 | 7 | - | 5.530 | X | |
| Variazione assoluta | 486 | - | - | 486 | X | |
| Variazione % | 8,8 | - | - | 8,8 | X | |
| Quote OICR | ||||||
| 31.12.2024 | 88.526 | - | - | 88.526 | X | |
| 31.12.2023 | 87.998 | - | - | 87.998 | X | |
| Variazione assoluta | 528 | - | - | 528 | X | |
| Variazione % | 0,6 | - | - | 0,6 | X | |
| Crediti verso banche e verso clientela | ||||||
| 31.12.2024 | 393 | - | 5 | 398 | X | |
| 31.12.2023 | 425 | - | 5 | 430 | X | |
| Variazione assoluta | -32 | - | - | -32 | X | |
| Variazione % | -7,5 | - | - | -7,4 | X | |
| Debiti verso banche | ||||||
| 31.12.2024 | X | X | X | X | 709 | (**) |
| 31.12.2023 | X | X | X | X | 740 | (**) |
| Variazione assoluta | X | X | X | X | -31 | |
| Variazione % | X | X | X | X | -4,2 | |
| Derivati finanziari | ||||||
| 31.12.2024 | 74 | - | - | 74 | 63 | (***) |
| 31.12.2023 | 51 | - | - | 51 | 90 | (***) |
| Variazione assoluta | 23 | - | - | 23 | -27 | |
| Variazione % | 45,1 | - | - | 45,1 | -30,0 | |
| Derivati creditizi | ||||||
| 31.12.2024 | - | - | - | - | - | (***) |
| 31.12.2023 | - | - | - | - | - | (***) |
| Variazione assoluta | - | - | - | - | - | |
| Variazione % | - | - | - | - | - | |
| TOTALE 31.12.2024 | 104.344 | 72.973 | 5 | 177.322 | 772 | |
| TOTALE 31.12.2023 | 101.718 | 72.135 | 5 | 173.858 | 830 | |
| Variazione assoluta | 2.626 | 838 | - | 3.464 | -58 | |
| Variazione % | 2,6 | 1,2 | - | 2,0 | -7,0 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) L'importo della voce non comprende le "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione" incluse nella tabella della raccolta diretta assicurativa.
(**) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione".
(***) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione".

Le attività finanziarie e i debiti verso banche e derivati finanziari di pertinenza delle imprese assicurative, riepilogati nella tabella sopra riportata, sono ammontati, rispettivamente, a 177,3 miliardi e a 772 milioni. Le attività finanziarie sono risultate in aumento rispetto al valore di fine 2023 (+2%), per effetto principalmente della dinamica crescente rilevata su altri titoli di debito (+2,4 miliardi) e su titoli di capitale e quote OICR (+1 miliardo). Le altre voci non hanno registrato variazioni significative.
| Voci | 31.12.2024 | (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | variazioni | |||||||||
| Vita | Danni | Totale | incidenza % |
Vita | Danni | Totale | incidenza % |
assolute | % | |
| Passività per copertura residua | ||||||||||
| (*) | 123.568 | 1.015 | 124.583 | 70,2 | 117.353 | 944 | 118.297 | 68,5 | 6.286 | 5,3 |
| di cui: Valore attuale dei flussi finanziari |
114.624 | 181 | 114.805 | 64,7 | 108.482 | 193 | 108.675 | 62,9 | 6.130 | 5,6 |
| di cui: Aggiustamento per i rischi non finanziari |
464 | 17 | 481 | 0,3 | 387 | 16 | 403 | 0,2 | 78 | 19,4 |
| di cui: Margine sui servizi contrattuali |
8.480 | 321 | 8.801 | 5,0 | 8.484 | 336 | 8.820 | 5,1 | -19 | -0,2 |
| Passività per sinistri accaduti | 821 | 677 | 1.498 | 0,8 | 667 | 885 | 1.552 | 0,9 | -54 | -3,5 |
| Totale Passività assicurative | 124.389 | 1.692 | 126.081 | 71,0 | 118.020 | 1.829 | 119.849 | 69,4 | 6.232 | 5,2 |
| Contratti di investimento | ||||||||||
| Unit linked (**) | 50.646 | - | 50.646 | 28,6 | 51.438 | - | 51.438 | 29,8 | -792 | -1,5 |
| Totale Passività finanziarie | 50.646 | - | 50.646 | 28,6 | 51.438 | - | 51.438 | 29,8 | -792 | -1,5 |
| Altra raccolta assicurativa (***) | 703 | - | 703 | 0,4 | 1.459 | - | 1.459 | 0,8 | -756 | -51,8 |
| Raccolta diretta assicurativa | 175.738 | 1.692 | 177.430 | 100,0 | 170.917 | 1.829 | 172.746 | 100,0 | 4.684 | 2,7 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) Si evidenzia che il valore delle Passività per copertura residua nelle colonne relative al business "Danni" include anche le passività valutate con l'applicazione del metodo semplificato (c.d. Metodo della ripartizione dei premi) che non prevede l'apertura nelle singole voci di dettaglio.
(**) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione".
(***) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione". La voce comprende le passività subordinate.

La raccolta diretta assicurativa, al 31 dicembre 2024, si è attestata a 177,4 miliardi, mostrando una crescita (+2,7%, pari a +4,7 miliardi) rispetto a fine 2023. La dinamica è ascrivibile alle passività assicurative (+5,2%, pari a +6,2 miliardi), con particolare riferimento alle passività per copertura residua; per contro si rileva una flessione delle passività finanziarie del ramo vita (-1,5%, pari a -0,8 miliardi), costituite dai prodotti unit linked. L'altra raccolta assicurativa, che rappresenta una componente marginale dell'aggregato complessivo ed include le passività subordinate, si è dimezzata rispetto a dicembre 2023.

In questa voce sono appostate le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione.
Al 31 dicembre 2024 sono state rilevate attività in corso di cessione per 667 milioni, costituite principalmente da: (i) la partecipazione in Cronos Vita Assicurazioni, acquisita da Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita) nel contesto dell'operazione di sistema finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita, per la quale sussiste ab origine il manifesto intento da parte delle compagnie socie di detenere la partecipazione in un arco temporale limitato (classificata fra le attività in via di dismissione già a dicembre 2023); (ii) immobili, tra i quali quelli, per un valore complessivo di circa 0,5 miliardi, oggetto dell'operazione di conferimento definita nell'ambito dell'accordo fra Intesa Sanpaolo e COIMA, il cui perfezionamento è atteso nel corso del 2025; (iii) crediti deteriorati per 0,3 miliardi lordi destinati ad essere ceduti per cassa nell'ambito di un'operazione di de-risking approvata nel dicembre 2024. Le passività associate si sono attestate a 5 milioni.
A fine 2023 le attività in corso di cessione erano pari a 0,3 miliardi, fra le quali era compreso un portafoglio, costituito sia da inadempienze probabili sia da posizioni in bonis high-risk per un valore contabile lordo complessivo di circa 0,2 miliardi, perfezionata per la quasi totalità il 15 aprile 2024, residuando marginali esposizioni che saranno cedute nel corso del 2025. Le passività associate erano pari a 2 milioni.
Al 31 dicembre 2024 il patrimonio netto del Gruppo si è attestato a 65.176 milioni, a fronte dei 63.963 milioni rilevati al 31 dicembre 2023. L'aggregato incorpora l'utile maturato nell'esercizio corrente (8.666 milioni) e sconta il saldo dividendi su utili del 2023 pagato a maggio 2024 (-2,8 miliardi) e l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2024 pagato a novembre 2024 (3 miliardi; 2,6 miliardi a novembre 2023).
Il patrimonio netto al 31 dicembre 2024 incorpora anche la deduzione per 1,7 miliardi relativa agli acquisti effettuati nell'ambito del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) che era stato autorizzato dalla BCE con comunicazione pervenuta l'11 marzo 2024. L'esecuzione del programma – secondo le modalità e nei termini approvati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 24 aprile 2024 – ha preso avvio il 3 giugno e si è conclusa il 18 ottobre 2024.
Nel patrimonio di fine esercizio è altresì inclusa l'assegnazione alla Riserva ai sensi dell'art. 26 (imposta straordinaria calcolata sull'incremento del margine di interesse delle banche), comma 5-bis del Decreto Legge 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136 (2,1 miliardi), conformemente a quanto deliberato dalle Assemblee di approvazione del Bilancio 2023 di Intesa Sanpaolo e delle altre banche del Gruppo interessate dal provvedimento in sede di riparto dell'utile 2023.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | Riserva 31.12.2023 |
Variazione del periodo |
Riserva 31.12.2024 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (titoli di debito) |
-1.508 | -464 | -1.972 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (titoli di capitale) |
-476 | 206 | -270 |
| Attività materiali | 1.863 | -16 | 1.847 |
| Copertura di investimenti esteri | -24 | 14 | -10 |
| Copertura dei flussi finanziari | -318 | 199 | -119 |
| Differenze di cambio | -1.248 | -242 | -1.490 |
| Attività non correnti in via di dismissione | - | - | - |
| Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazione del proprio merito creditizio) |
-125 | -65 | -190 |
| Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti | -187 | 9 | -178 |
| Quota delle riserve da valutazione relative alle partecipazioni valutate al patrimonio netto |
1 | 34 | 35 |
| Leggi speciali di rivalutazione | 311 | 1 | 312 |
| Riserve da valutazione (escluse le riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione) |
-1.711 | -324 | -2.035 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | -298 | 1 | -297 |
Le riserve da valutazione bancarie hanno presentato un valore negativo (-2.035 milioni), in aumento di 324 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 (-1.711 milioni). In negativo hanno agito principalmente le riserve sui titoli di debito, le differenze di cambio, correlate in prevalenza alla svalutazione della lira egiziana, e, in misura minore, le passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico. Le riserve da valutazione delle imprese di assicurazione, pari a -297 milioni, sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto a fine 2023.

| Causali | Patrimonio netto |
(milioni di euro) di cui: risultato netto al 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Saldi dei conti della Capogruppo al 31 dicembre 2024 | 54.368 | 5.604 |
| Effetto del consolidamento delle imprese controllate | 4.241 | 6.666 |
| Effetto della valutazione a patrimonio netto delle imprese controllate congiuntamente e delle altre partecipazioni rilevanti |
-260 | 57 |
| Storno svalutazione partecipazioni e rilevazione impairment avviamento | 6.835 | 67 |
| Dividendi incassati nel periodo | - | -3.733 |
| Altre variazioni | -8 | 5 |
| Saldi dei conti consolidati al 31 dicembre 2024 | 65.176 | 8.666 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Fondi propri e coefficienti patrimoniali | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Fondi propri | ||
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari | 39.307 | 41.476 |
| Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) al netto delle rettifiche regolamentari | 7.551 | 7.707 |
| CAPITALE DI CLASSE 1 (TIER 1) | 46.858 | 49.183 |
| Capitale di Classe 2 (T2) al netto delle rettifiche regolamentari | 9.539 | 8.799 |
| TOTALE FONDI PROPRI | 56.397 | 57.982 |
| Attività di rischio ponderate | ||
| Rischi di credito e di controparte | 252.395 | 260.815 |
| Rischi di mercato e di regolamento | 12.690 | 12.621 |
| Rischi operativi | 31.098 | 28.471 |
| Altri rischi specifici (a) | 183 | 203 |
| ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE | 296.366 | 302.110 |
| Coefficienti patrimoniali % | ||
| Common Equity Tier 1 ratio | 13,3% | 13,7% |
| Tier 1 ratio | 15,8% | 16,3% |
| Total capital ratio | 19,0% | 19,2% |
(a) La voce include tutti gli altri elementi non considerati nelle precedenti voci che entrano nel computo dei requisiti patrimoniali complessivi.
I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2024 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD) e nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e successive modifiche, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea), e sulla base delle relative Circolari della Banca d'Italia.
Al 31 dicembre 2024, i Fondi Propri ammontano a 56.397 milioni.
Ancorché si sia concluso il periodo transitorio IFRS 9, i fondi propri tengono conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, la quale ha previsto in via temporanea, fino al 2028, la rateizzazione ai fini fiscali delle rettifiche di valore operate in sede di First Time Adoption del principio contabile, con conseguente rilevazione di DTA, incluse integralmente, lungo lo stesso arco temporale, nel calcolo delle soglie previste dall'art. 48 CRR. Peraltro, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 (in vigore fino al 31 dicembre 2024), né del filtro prudenziale FVOCI, entrambi introdotti dal Regolamento (UE) n. 873/2020 (c.d. "Quick fix") nel contesto dello scenario pandemico.
I fondi propri tengono altresì conto dell'importo applicabile, oggetto di deduzione dal Capitale primario, correlato alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, c.d. Minimum Loss Coverage, sulla base di quanto disciplinato dal Regolamento (UE) n. 630/2019 del 17 aprile 2019.

Inoltre, in conformità con l'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei fondi propri al 31 dicembre 2024 è ricompresa la deduzione volontaria dal CET1 del calendar provisioning25 sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2, pari a circa 31 punti base.
A decorrere dal 30 giugno 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo si conforma alla EBA Q&A 2021_6211, la quale chiarisce che l'ammontare dell'avviamento da dedurre dal CET 1 di un ente deve essere quello relativo alle imprese assicurative controllate direttamente, rilevato alla data di acquisizione dell'investimento significativo in tali imprese, senza tener conto dell'avviamento riferito alle acquisizioni successive dalle stesse effettuate. Quest'ultimo importo è stato incluso nel calcolo degli attivi ponderati per il rischio (RWA), rientrando così nel trattamento ordinario che il Gruppo riserva alle partecipazioni in società assicurative.
Ai fini del calcolo dei fondi propri al 31 dicembre 2024 si è tenuto conto dell'utile dell'esercizio 2024 al netto del relativo dividendo e degli oneri prevedibili26. Si precisa che gli oneri prevedibili tengono altresì conto dell'importo massimo (2 miliardi), autorizzato dalla BCE, per l'acquisto di azioni proprie finalizzato al loro annullamento (share buyback) da avviare a giugno 2025, che il Consiglio d'Amministrazione del 4 febbraio 2025 ha deliberato di proporre all'approvazione dell'Assemblea.
Al 31 dicembre 2024, le attività ponderate per il rischio ammontano a 296.366 milioni, derivanti in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.
Il Capitale primario di Classe 1 e le Attività di rischio ponderate al 31 dicembre 2024 tengono conto dell'impatto dell'applicazione del cosiddetto "Danish Compromise" (art. 49.1 del Regolamento (UE) n. 575/2013), a seguito della specifica autorizzazione ricevuta dalla BCE nel 2019, per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.
Sulla base di quanto esposto in precedenza, i coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2024 si collocano sui seguenti valori: Common Equity ratio 13,3%, Tier 1 ratio 15,8% e Total capital ratio 19,0%.
Si segnala, infine, che il 30 novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).
Il requisito da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta attualmente pari al 9,88%, comprensivo dei requisiti di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer, Countercyclical Capital Buffer27 e Systemic Risk Buffer28 .
25 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche «deducano» con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.
26 Cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1 (406 milioni) e proposta assegnazione al Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale (24 milioni).
27 Il Countercyclical Capital Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 31 dicembre 2024 nei vari paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2026 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il 2024 e per il primo trimestre 2025).
28 A regime. Il 26 aprile 2024 Banca d'Italia ha comunicato l'introduzione del nuovo buffer relativo al Systemic Risk (SyRB) pari all'1% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il tasso obiettivo dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025.
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| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Patrimonio netto di Gruppo | 65.176 | 63.963 |
| Patrimonio netto di terzi | 145 | 164 |
| Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale | 65.321 | 64.127 |
| Acconti su dividendi (a) | 3.022 | 2.629 |
| Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo | ||
| - Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1 | -7.551 | -7.707 |
| - Interessi di minoranza computabili nell'AT1 | - | - |
| - Interessi di minoranza computabili nel T2 | - | - |
| - Interessi di minoranza non computabili a regime | -145 | -164 |
| - Utile di periodo non computabile (b) | -6.217 | -5.787 |
| - Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari (c) | 2.176 | 165 |
| - Acquisto azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) (d) | -2.000 | - |
| - Altre componenti non computabili a regime (e) | -1.247 | -325 |
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari | 53.359 | 52.938 |
| Rettifiche regolamentari (f) | -14.052 | -11.462 |
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari | 39.307 | 41.476 |
(a) Al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023 il Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale non comprende l'acconto su dividendi, rispettivamente pari a 3.022 milioni e a 2.629 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date).
(b) Nel Capitale primario di Classe 1 al 31 dicembre 2024 si è tenuto conto dell'utile maturato alla data, al netto del relativo dividendo, del rateo cedolare sugli strumenti di Additional Tier 1 al netto dell'effetto fiscale e della beneficenza.
(c) L'importo include, oltre all'ammontare di azioni proprie contabili, la quota non utilizzata di plafond per cui la Banca ha ricevuto autorizzazioni al riacquisto.
(d) L'importo al 31 dicembre 2024 si riferisce all'ammontare complessivo del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback), pari a 2 miliardi, essendo pervenuta in data 31 gennaio 2025 la relativa autorizzazione da parte dell'Autorità di Vigilanza, subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea.
(e) Al 31 dicembre 2024 l'importo include una deduzione pari a 1.150 milioni a seguito dell'autorizzazione al riacquisto di due strumenti AT1, ricevuta nel corso del quarto trimestre.
(f) Le rettifiche regolamentari al 31 dicembre 2024 non comprendono più gli impatti derivanti dall'applicazione del filtro transitorio IFRS 9 - la cui applicabilità si è conclusa nel 2022 - mentre includono 941 milioni di deduzione aggiuntiva Art.3 CRR (relativi alla deduzione volontaria del calendar provisioning sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2).
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Voci | |
| Attività di rischio ponderate al 31.12.2023 | 302.110 |
| Rischi di credito e di controparte | -8.420 |
| Rischi di mercato e di regolamento | 69 |
| Rischi operativi | 2.627 |
| Altri rischi specifici | -20 |
| Attività di rischio ponderate al 31.12.2024 | 296.366 |
Nel corso del 2024, le attività ponderate a fronte del rischio di credito e di controparte hanno registrato un decremento di 8,4 miliardi circa, principalmente ascrivibile al miglioramento della qualità creditizia e ad azioni di ottimizzazione del portafoglio, oltreché alle dinamiche sui volumi.
Il dato delle attività ponderate relative ai rischi di mercato (+0,1 miliardi circa) risulta sostanzialmente stabile.
L'incremento delle attività ponderate dei rischi operativi (+2,6 miliardi circa) è riconducibile principalmente all'aggiornamento delle componenti valutate a modelli interni e, in misura minore, all'incremento dell'indicatore rilevante per le componenti valutate ad approccio standard.
Non si registrano variazioni di rilievo per le attività ponderate a fronte degli altri rischi specifici.

Relazione sull'andamento della gestione – Gli aggregati patrimoniali

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Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in Business Unit. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo.
L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per assumere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8. Oltre a riflettere le responsabilità operative sancite dall'assetto organizzativo del Gruppo, i settori di attività sono costituiti dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi venduti.
Nella tabella riportata nel seguito sono indicati i principali dati che sintetizzano l'evoluzione dei settori di attività del Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2024 rispetto ai dati di raffronto omogenei.
Nell'analisi di dettaglio condotta sui settori di attività, cui si fa rinvio, è contenuta una descrizione dei prodotti e dei servizi offerti, della tipologia di clientela servita e delle iniziative realizzate nell'esercizio; sono inoltre illustrati i dati di conto economico e i principali aggregati patrimoniali. Per ogni settore è stato infine calcolato il capitale assorbito in base agli RWA (Risk Weighted Assets), questi ultimi determinati sulla base delle disposizioni in vigore (Circolare n. 285) emanate dalla Banca d'Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificato dal Regolamento (UE) n. 876/2019 del 20 maggio 2019, noto anche come CRR II, che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il capitale assorbito tiene anche conto delle modifiche regolamentari introdotte dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevedono che il requisito di Pillar 2 possa essere rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1. Per ogni Divisione il capitale assorbito viene integrato, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.
Ove necessario e se materiali, i dati divisionali dei periodi posti a confronto sono stati riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit. In particolare, si segnala:

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo |
Totale | |
| Proventi operativi netti | ||||||||
| 2024 | 11.687 | 3.959 | 3.239 | 3.355 | 1.005 | 1.719 | 2.143 | 27.107 |
| 2023 | 11.248 | 3.780 | 3.006 | 3.193 | 908 | 1.613 | 1.479 | 25.227 |
| Variazione % | 3,9 | 4,7 | 7,8 | 5,1 | 10,7 | 6,6 | 44,9 | 7,5 |
| Costi operativi | ||||||||
| 2024 | -6.444 | -1.552 | -1.372 | -1.066 | -251 | -380 | -505 | -11.570 |
| 2023 | -6.555 | -1.469 | -1.264 | -1.008 | -245 | -379 | -500 | -11.420 |
| Variazione % | -1,7 | 5,7 | 8,5 | 5,8 | 2,4 | 0,3 | 1,0 | 1,3 |
| Risultato della gestione operativa |
||||||||
| 2024 | 5.243 | 2.407 | 1.867 | 2.289 | 754 | 1.339 | 1.638 | 15.537 |
| 2023 | 4.693 | 2.311 | 1.742 | 2.185 | 663 | 1.234 | 979 | 13.807 |
| Variazione % | 11,7 | 4,2 | 7,2 | 4,8 | 13,7 | 8,5 | 67,3 | 12,5 |
| Risultato netto | ||||||||
| 2024 | 2.232 | 1.566 | 1.146 | 1.462 | 579 | 1.150 | 531 | 8.666 |
| 2023 | 1.928 | 1.478 | 1.173 | 1.366 | 475 | 876 | 428 | 7.724 |
| Variazione % | 15,8 | 6,0 | -2,3 | 7,0 | 21,9 | 31,3 | 24,1 | 12,2 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo |
Totale | |
| Finanziamenti verso clientela | ||||||||
| 31.12.2024 | 221.231 | 126.059 | 45.255 | 14.022 | 254 | - | 14.691 | 421.512 |
| 31.12.2023 | 232.406 | 124.215 | 43.002 | 14.373 | 243 | - | 16.254 | 430.493 |
| Variazione % | -4,8 | 1,5 | 5,2 | -2,4 | 4,5 | - | -9,6 | -2,1 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||||||
| 31.12.2024 | 258.772 | 125.194 | 60.922 | 47.921 | 15 | - | 91.684 | 584.508 |
| 31.12.2023 | 270.604 | 113.087 | 59.317 | 45.844 | 16 | - | 88.714 | 577.582 |
| Variazione % | -4,4 | 10,7 | 2,7 | 4,5 | -6,3 | - | 3,3 | 1,2 |
| Attività di rischio ponderate | ||||||||
| 31.12.2024 | 76.385 | 106.027 | 38.271 | 12.388 | 2.027 | - | 61.268 | 296.366 |
| 31.12.2023 | 79.502 | 108.183 | 36.071 | 11.924 | 1.990 | - | 64.440 | 302.110 |
| Variazione % | -3,9 | -2,0 | 6,1 | 3,9 | 1,9 | - | -4,9 | -1,9 |
| Capitale assorbito | ||||||||
| 31.12.2024 | 6.943 | 9.663 | 4.311 | 1.195 | 219 | 4.419 | 3.287 | 30.037 |
| 31.12.2023 | 7.227 | 9.861 | 3.943 | 1.167 | 213 | 4.398 | 3.688 | 30.497 |
| Variazione % | -3,9 | -2,0 | 9,3 | 2,4 | 2,8 | 0,5 | -10,9 | -1,5 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2024 | 2023 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Interessi netti | 6.673 | 6.539 | 134 | 2,0 | |
| Commissioni nette | 4.891 | 4.603 | 288 | 6,3 | |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - | |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 120 | 111 | 9 | 8,1 | |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 3 | -5 | 8 | ||
| Proventi operativi netti | 11.687 | 11.248 | 439 | 3,9 | |
| Spese del personale | -3.456 | -3.482 | -26 | -0,7 | |
| Spese amministrative | -2.987 | -3.071 | -84 | -2,7 | |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1 | -2 | -1 | -50,0 | |
| Costi operativi | -6.444 | -6.555 | -111 | -1,7 | |
| Risultato della gestione operativa | 5.243 | 4.693 | 550 | 11,7 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.043 | -1.306 | -263 | -20,1 | |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -151 | -114 | 37 | 32,5 | |
| Altri proventi (oneri) netti | 17 | 17 | - | - | |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | |
| Risultato corrente lordo | 4.066 | 3.290 | 776 | 23,6 | |
| Imposte sul reddito | -1.337 | -1.080 | 257 | 23,8 | |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -287 | -70 | 217 | ||
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -20 | -24 | -4 | -16,7 | |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-190 | -188 | 2 | 1,1 | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - | |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | - | - | - | |
| Risultato netto | 2.232 | 1.928 | 304 | 15,8 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Finanziamenti verso clientela | 221.231 | 232.406 | -11.175 | -4,8 |
| Raccolta diretta bancaria | 258.772 | 270.604 | -11.832 | -4,4 |
| Attività di rischio ponderate | 76.385 | 79.502 | -3.117 | -3,9 |
| Capitale assorbito | 6.943 | 7.227 | -284 | -3,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione Banca dei Territori presidia la tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e i servizi finanziari ad essa correlati, rivolti a clientela Retail, Exclusive e Imprese, compresa quella Agribusiness e non profit.
La Divisione include altresì le attività di leasing, factoring e finanza agevolata, nonché la banca digitale Isybank (che opera anche nell'instant banking tramite Mooney, in partnership con Enel) e Prestitalia (attiva nel comparto del credito al consumo).
Nel 2024 i proventi operativi netti della Banca dei Territori, pari a 11.687 milioni, che rappresentano il 43% dei ricavi consolidati del Gruppo, hanno evidenziato una crescita (+3,9%) rispetto al precedente esercizio.
In dettaglio, gli interessi netti hanno mostrato un incremento (+2%), riconducibile all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela. Anche le commissioni nette hanno registrato un progresso (+6,3%), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito, sostenuto da livelli di collocamento superiori a quelli del 2023, al maggior contributo dell'advisory e al comparto assicurativo danni. Nell'ambito delle commissioni di commercial banking hanno contribuito positivamente le carte e gli altri servizi di pagamento, a fronte di una flessione delle commissioni sui conti correnti, in relazione alla diminuzione delle spese di tenuta conto applicate dalla Banca alla clientela. Tra le altre componenti di ricavo,

che concorrono in misura marginale ai proventi operativi netti della Divisione, si rileva un risultato delle attività e passività finanziarie al fair value pari a 120 milioni (+9 milioni) e altri proventi operativi netti per 3 milioni (a fronte di oneri per 5 milioni dell'esercizio precedente). I costi operativi, pari a 6.444 milioni, sono diminuiti dell'1,7% grazie principalmente al contenimento delle spese amministrative, segnatamente quelle di gestione immobili, per servizi informatici e le spese legali. Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è salito a 5.243 milioni rispetto ai 4.693 milioni del 2023 (+11,7%) e il risultato corrente lordo si è attestato a 4.066 milioni, in progresso del 23,6%, beneficiando di minori rettifiche di valore nette su crediti. Infine, il risultato netto, dopo l'attribuzione alla Divisione di imposte per 1.337 milioni, di oneri di integrazione per 287 milioni, degli effetti dell'allocazione dei costi di acquisizione per 20 milioni e dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo per 190 milioni, si è collocato a 2.232 milioni, in crescita del 15,8% rispetto ai 1.928 milioni del 2023.
Nell'evoluzione trimestrale, si rileva un calo del risultato della gestione operativa rispetto al terzo trimestre 2024, ascrivibile ad un aumento degli oneri operativi, tipico del fine anno, in presenza di un lieve aumento dei ricavi. Hanno mostrato una dinamica cedente anche il risultato corrente lordo, che ha risentito di più elevati accantonamenti e rettifiche di valore su altre attività, e l'utile netto, condizionato da maggiori oneri di incentivazione all'esodo per il personale.
Le consistenze patrimoniali a fine dicembre 2024 hanno evidenziato una flessione dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a fine dicembre 2023 (-4,6%). In dettaglio, i crediti verso clientela, pari a 221.231 milioni, hanno presentato una riduzione (-4,8%, pari a -11,2 miliardi) principalmente riconducibile alla dinamica dei finanziamenti nei confronti delle imprese che, a fronte di tassi elevati, hanno limitato il ricorso al credito bancario utilizzando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento. In un contesto altamente concorrenziale, la Divisione ha difeso la redditività, adottando al contempo una rigorosa attenzione al rischio nell'erogazione del credito. La raccolta diretta bancaria, pari a 258.772 milioni, si è attestata su livelli inferiori a quelli di fine 2023 (-4,4%, pari a -11,8 miliardi) in relazione al calo dei debiti verso clientela. Le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi, quali i certificates Intesa Sanpaolo strutturati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking e i prodotti di risparmio gestito, nonché le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato.
| Tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e servizi finanziari ad essa correlati. | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Missione | Servire la clientela Retail, Exclusive, le Piccole e Medie Imprese, comprese quelle Agribusiness e non profit, creando valore attraverso: – il presidio capillare del territorio; l'attenzione alla specificità dei mercati locali e dei bisogni dei segmenti di clientela servita; – – lo sviluppo del livello di servizio reso alla clientela attraverso i diversi canali, al fine di rendere |
||||
| più efficace l'offerta commerciale; – lo sviluppo e la gestione di prodotti e servizi per la clientela di riferimento e dei prodotti leasing, factoring e finanza agevolata per il Gruppo in Italia; – la centralità delle figure dei responsabili delle Direzioni Regionali, delle Direzioni di Area e delle filiali quali punti di riferimento del Gruppo sul territorio. |
|||||
| Struttura organizzativa | |||||
| Direzioni Sales & Marketing Wealth Management & Protection; Sales & Marketing Digital Retail e Sales & Marketing Imprese |
A presidio del territorio Retail, composto dai segmenti Privati Retail, Affluent e Aziende Retail, del territorio Exclusive (clienti privati con caratteristiche di elevato standing di patrimonio e reddito e bisogni finanziari complessi) e del territorio Imprese (piccole imprese, imprese e imprese top a elevata complessità e potenziale di crescita). |
||||
| Direzione Agribusiness | A servizio dell'agricoltura e dell'agroalimentare. | ||||
| Direzione Impact | Volta allo sviluppo delle iniziative della Impact Bank al servizio degli enti non profit. | ||||
| Isybank | Nuova banca digitale del Gruppo nata per i clienti che usano prevalentemente i canali on line e che potranno soddisfare le proprie esigenze in autonomia e da remoto, tramite App e con il supporto della Filiale Digitale. |
||||
| Società prodotto | Prestitalia: intermediario finanziario operante nel mercato italiano del credito al consumo, specializzato nel comparto della cessione del quinto. |
||||
| Struttura distributiva | 2.700 punti operativi, comprensivi delle filiali Retail, Exclusive e Imprese, capillarmente distribuite sul territorio nazionale, delle filiali Agribusiness dedicate alle imprese che operano |
nell'agroalimentare e delle filiali Impact dedicate al Terzo Settore. La struttura territoriale si articola in 14 Direzioni: Agribusiness, Impact e 12 Direzioni Regionali, con circa 320 aree commerciali. A diretto riporto del Direttore Regionale, sono presenti (per favorire la focalizzazione commerciale e
garantire un miglior presidio del livello di servizio) tre Direttori Commerciali, specializzati per "territorio commerciale" (Retail, Exclusive e Imprese). A queste si aggiungono la struttura Digital Channels Bdt nell'ambito delle iniziative strategiche di sviluppo della nuova Banca Digitale e la Direzione Filiale Digitale a presidio delle attività di relazione commerciale con la clientela attraverso il canale telefonico e gli altri canali a questo collegati (chat, videochiamata) e l'offerta a distanza.

Il servizio di consulenza evoluta a pagamento "Valore Insieme", lanciato nel 2017, propone un modello di consulenza globale su tutto il patrimonio del cliente, incluso quello immobiliare, accompagnandolo anche nella pianificazione del trasferimento della ricchezza ai propri cari. Da marzo, ai clienti che hanno sottoscritto il Pacchetto Exclusive sono stati resi disponibili tre fondi comuni di investimento flessibili Eurizon Exclusive Multimanager Trend, caratterizzati
da una componente prevalentemente multimanager. A partire da aprile è possibile inviare proposte in modalità di offerta a distanza ai clienti sottoscrittori del servizio Valore Insieme per le funzionalità di sottoscrizione e modifiche contrattuali. Inoltre, sempre a partire da aprile, è stata introdotta una "Welcome Letter" per i nuovi clienti del servizio, per valorizzare i contenuti consulenziali su tutti gli ambiti del patrimonio e, da dicembre, è stata rinnovata la reportistica in ambito mobiliare. È stata inoltre arricchita l'offerta in ambito dei prodotti di risparmio gestito, valorizzando oltre alle soluzioni a capitale protetto, anche quelle coerenti con il perseguimento di obiettivi di crescita del capitale su un orizzonte temporale di medio-lungo termine. È stata infatti arricchita la gamma di fondi protetti con i nuovi fondi Epsilon Orizzonte Protetto 5 Anni ed Epsilon Progressione 20 Protetto, il cui lancio ha contribuito nel corso dell'anno ad allungare, in un intervallo compreso tra 2 e 5 anni, l'orizzonte temporale di riferimento. In relazione all'offerta orientata alla diversificazione del portafoglio e alla crescita del capitale è stata completata l'offerta di fondi a ingresso graduale nell'azionario con i fondi Eurizon Bilanciato 25 e Eurizon Bilanciato 50 e, più recentemente, con i fondi Eurizon Progressione 25 ed Eurizon Progressione 50 che prevedono, nel primo anno e prima della fase di ingresso graduale, una gestione obbligazionaria "Buy&Watch" e la distribuzione di un importo predefinito. Sono stati inoltre lanciati il nuovo fondo obbligazionario a 8 anni Epsilon Bond Opportunità e, da aprile, il servizio di gestione di portafogli GP Strategia Valore Opportunità, caratterizzato da un elevato livello di personalizzazione e con il quale il cliente può scegliere tra 18 componenti esclusivamente obbligazionarie che si distinguono per data di scadenza dei titoli, anche di breve termine, e per tipologia di emittente. Per quanto riguarda le persone giuridiche, nel secondo semestre, è stato messo a disposizione il fondo Epsilon Imprese Protezione 1 anno, che prevede la protezione del capitale investito nel
continuo e la distribuzione di un importo prefedinito a scadenza. Tra i prodotti di investimento assicurativi, nella prima parte dell'anno, sono state lanciate due nuove polizze ramo I di Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita): Patrimonio Garanzia 5 anni e Patrimonio Garanzia 3 anni che prevedono la garanzia, da parte della Compagnia, di restituzione dell'importo investito, a scadenza e in caso di riscatto o sinistro. Patrimonio Garanzia 5 anni offre inoltre il riconoscimento al cliente, alla scadenza dei 5 anni, di un bonus pari all'1,5%, al lordo della fiscalità, del capitale rivalutato. Nel secondo semestre l'offerta di Intesa Sanpaolo Assicurazioni si è arricchita e innovata con le polizze Patrimonio Sprint, Traguardo Sicuro 7 Plus e Patrimonio Domani Plus. Patrimonio Sprint ha offerto un rendimento predeterminato sul 30% dell'importo investito durante la prima fase dell'investimento mentre Traguardo Sicuro 7 Plus e Patrimonio Domani Plus prevedono un significativo arricchimento della componente assicurativa grazie alla presenza di coperture assicurative accessorie, obbligatorie al momento della sottoscrizione, per proteggere e sostenere i clienti e i loro cari in caso di eventi imprevisti (morte da infortunio e perdita permanente dell'autosufficienza). Inoltre, alle polizze di ramo I con coperture assicurative accessorie si è affiancata Patrimonio Garanzia 5 anni, sostituita da fine anno da Patrimonio Garanzia Solida 5 anni, per i clienti che non manifestano l'esigenza di coperture aggiuntive. Per quanto riguarda i prodotti di investimento assicurativo di ramo III (unit linked) da fine aprile al 21 giugno è stato reso disponibile all'interno di Prospettiva Dublin Branch e Patrimonio Pro Dublin Branch, nonché nei prodotti a stock, il nuovo fondo interno protetto Base Protetta 100 ed. 04/24 che ha consentito di supportare la consulenza e cogliere le opportunità presenti sui mercati obbligazionari partecipando all'eventuale crescita dei mercati azionari.
Il collocamento dei certificates è proseguito nel corso del 2024 con un'offerta diversificata, distinguendo per struttura, livelli di protezione e durata. Si è privilegiato l'orientamento verso prodotti a capitale protetto a scadenza, selezionando nuovi sottostanti per aumentare la varietà degli strumenti e garantire maggiore diversificazione nel portafoglio. Inoltre, l'evoluzione della politica monetaria, caratterizzata da tassi di interesse più contenuti, ha determinato una tendenza all'allungamento delle durate.
È stata infine confermata l'offerta dei buoni di risparmio, anche abbinati alla sottoscrizione di prodotti di risparmio gestito.
Con l'obiettivo di ampliare le modalità di fruizione della consulenza finanziaria sui canali digitali della Banca è stata attivata, per il target di clienti individuato, la funzionalità di RoboAdvisor, che permette al cliente di ricevere suggerimenti di investimento generati centralmente o di richiederli in autonomia tramite App e Internet Banking. Tale modalità si affianca al Robo4Advisor ad uso dei gestori, il cui utilizzo è in costante crescita da inizio anno.
A partire da giugno è disponibile su tutta la rete il nuovo servizio "Deposito Oro" che offre ai clienti la possibilità di acquistare e vendere lingotti d'oro custoditi nel caveau della Banca o presso terzi depositari. L'iniziativa è rivolta ai clienti che preferiscono i beni fisici e che sono interessati a diversificare il proprio patrimonio con una "asset class" complementare a quelle tradizionali.
Mutui
Nel 2024 Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione dei clienti nuove offerte intese a valorizzare ulteriormente il proprio catalogo, con particolare focalizzazione sul "Green", "Giovani", "Consap" e "Surroghe".
Per gli under 36 che richiedono un finanziamento per l'acquisto della prima casa è proseguita l'offerta dedicata a tasso fisso sui mutui anche ad elevato LTV (oltre l'80%) e con
durata fino a 40 anni. Sono inoltre state confermate le scontistiche, valide per tutte le durate ed i livelli di LTV, che prevedono la gratuità delle spese di incasso rata e avviso scadenza o quietanza di pagamento e di attivazione delle opzioni di flessibilità, mentre per le domande di mutuo a tasso fisso aventi durata 35 o 40 anni ed LTV inferiore all'80%, è stato applicato anche lo sconto del 50% delle spese di istruttoria.
La legge di bilancio 2024 ha confermato fino al 31 dicembre 2024 la possibilità di accedere alla garanzia pubblica del Fondo Garanzia Prima Casa nella misura massima dell'80% per i mutui ad elevato LTV, introducendo una nuova categoria prioritaria per le famiglie numerose (almeno 3 figli). Intesa Sanpaolo ha quindi esteso a tale categoria la possibilità di sottoscrivere il Mutuo a Tasso Fisso Domus Fondo di Garanzia Prima Casa – Consap che prevede uno sconto di tasso di 35 punti base per LTV fino all'80% e di 115 punti base per LTV superiore all'80% oltre all'azzeramento delle spese di istruttoria, delle spese di

incasso rata e di avviso di scadenza, e delle opzioni aggiuntive.
L'andamento dei tassi sui mercati monetari ha offerto l'opportunità di surrogare interessanti volumi erogati, anche recentemente, da altre banche. Intesa Sanpaolo ha quindi predisposto una nuova Promozione Surroga che prevede uno sconto di 40 punti base per LTV fino al 80% per le surroghe a tasso fisso di importo superiore a 100 mila euro. Inoltre la sempre maggiore attenzione dei clienti alle tematiche "Green" e il successo di tale prodotto hanno portato a voler completare le soluzioni finanziarie disponibili in ambito Surroga Green, con i seguenti piani di rimborso: Piano Multiopzione, Piano Cap di Tasso e Piano Bilanciato.
Rimanendo in tema "Green", a partire dal 25 novembre, Intesa Sanpaolo, in linea con gli obiettivi della Banca e con l'esigenza di offrire prodotti sempre più allineati alle indicazioni della Tassonomia Europea, ha rinnovato il prodotto "Mutuo Domus Green" per coloro che acquistano immobili ad elevata efficienza energetica o effettuano una riqualificazione dell'immobile volta ad aumentarne l'efficienza energetica, al fine di valorizzare gli elementi caratteristici del consumo effettivo dell'immobile e del contesto climatico. Infatti, il nuovo Mutuo Domus Green tiene conto del consumo energetico dell'immobile espresso in Kwh/mq (PED), dell'anno di costruzione (ante o post 2020) e dell'ubicazione in una delle sei zone climatiche del nostro Paese. Questo consente di garantire massima trasparenza verso la clientela consentendole di aderire ad un prodotto coerente con la normativa e preservando il proprio immobile da una possibile "svalutazione energetica". Sono state confermate le condizioni agevolate con azzeramento delle spese di istruttoria. La scontistica "Green" è cumulabile con le promozioni Giovani e Consap, ulteriore elemento di valore di tale promozione.
La scelta dell'immobile e del mutuo viene sempre più frequentemente effettuata online, tramite portali di comparazione delle offerte di finanziamento. Per tale ragione Intesa Sanpaolo, a dicembre, ha siglato un accordo con Mutui Master, società di mediazione creditizia attiva nella comparazione online. Le partnership con i broker online consentono alla Banca di intercettare le esigenze del cliente fin dalla fase di nascita del bisogno, oltre che rafforzare la leadership nel mercato dei mutui alle famiglie.
È proseguita l'offerta sui prestiti personali multicanale, con particolare focalizzazione alle vendite digitali supportate da diverse iniziative commerciali. Nell'ambito del processo di evoluzione digitale della Banca, che si basa sui principi dell'omnicanalità e della semplificazione dei prodotti, da ottobre è stata avviata la fase pilota per il rilascio del nuovo prodotto XME Prestito che sostituisce il XME Prestito Facile, ancora a catalogo per il resto
Inoltre per contrastare la perdita di valore del potere di acquisto delle pensioni e favorire l'accesso al credito dei soggetti in condizione di fragilità socioeconomica, da settembre a fine anno, è stata attivata la promozione dedicata ai pensionati fino agli 80 anni di età alla scadenza del finanziamento e con pensione netta mensile inferiore a 1.000 euro, che prevede sul XME Prestito Pensionati INPS un TAN del 5,75% senza spese di istruttoria.
Intesa Sanpaolo ha inoltre continuato l'attività di segnalazione verso Prestitalia, società del Gruppo specializzata nella cessione del quinto, per i prodotti XME Prestito Cessione del Quinto (CQS), XME Prestito Pensionati INPS (CQP) e XME Anticipo TFS (Trattamento di Fine Servizio) per i pensionati del settore pubblico. Per quest'ulimo prodotto, da dicembre, al fine di agevolare la clientela che necessita di finanziamenti di importi elevati per realizzare grandi progetti (ristrutturazione casa, acquisto auto, ecc.), è stato definito un tasso promozionale con TAN e TAEG fissi al 3,45%, per richieste superiori a 50 mila euro.
"XME Protezione" è una soluzione assicurativa flessibile e multigaranzia che permette di acquistare coperture (moduli) nelle aree di bisogno dei clienti relative a Salute, Casa e Famiglia. Nell'ambito Salute sono state ampliate le coperture per i moduli Fisioterapia e Oculistica e benessere visivo, generando un aumento di valore per gli assicurati. Sono stati inoltre avviati servizi innovativi per l'accesso alle prestazioni sanitarie come la prenotazione
diretta nell'agenda della struttura e la telemedicina in alcune strutture convenzionate. In ambito Casa, nel mese di luglio, le coperture sono state oggetto di restyling, al fine di rimanere al passo con l'evoluzione del panorama abitativo e con le esigenze di protezione sia dei proprietari di casa sia degli affittuari. Tra le novità introdotte si evidenziano l'estensione delle coperture anche a proprietari di case costruite in legno lamellare, l'introduzione di un'estensione specifica dedicata agli impianti fotovoltaici e agli impianti solari, e di nuove coperture dedicate ai clienti che esercitano in forma non imprenditoriale l'attività di bed and breakfast o di locazione breve. Anche in ambito Famiglia, il modulo Scippo Rapina e Assistenza a dicembre è stato aggiornato in ottica di miglioramento del valore per il cliente, con l'aumento di massimali e sottolimiti, e l'eliminazione della franchigia ove prevista. Inoltre, tutte le polizze del catalogo (privati e business) che richiedono la compilazione di un questionario sanitario, sono state allineate alla nuova normativa sul c.d. ″diritto all'oblio oncologico".
Inoltre, ancora in ambito Salute, da settembre fino al 17 gennaio 2025 (con proroga fino al 31 marzo), sono state attivate due iniziative, una per i clienti privati e una per i clienti business. La prima iniziativa "XME Protezione Salute e Infortuni", per i privati, consente di proteggere la salute dei clienti e dei loro familiari con uno sconto del 20% sul premio della copertura Infortuni+ per chi acquista un modulo salute e un modulo Infortuni; la seconda iniziativa "Salute Protetta", dedicata a tutta la clientela business già titolare di un prodotto Salute (Piano Sanitario Rimborso Spese Mediche o la polizza Collettiva Malattie Gravi) prevede uno sconto del 20% sul premio della prima annualità del secondo prodotto acquistato tra i due citati.
In ambito Motor sono proseguite fino a luglio 2024 le seguenti promozioni: coloro che hanno acquistato una polizza ViaggiaConMe a Consumo hanno ottenuto l'assistenza gratuita in caso di spostamenti in bicicletta mentre i possessori di una polizza ViaggiaConMe o MotoConMe che hanno acquistato un'altra polizza, per sé o per un amico, hanno ricevuto la garanzia Tutela Legale al prezzo simbolico di 1 euro.
In ambito Business, dal 2024 la Compagnia assicurativa si affianca all'Agenzia ISIA nell'offerta di Prodotti tailor made rafforzando il modello nato per supportare al meglio le aziende clienti con bisogni assicurativi specifici e non standardizzati. Da aprile, i clienti business che hanno sottoscritto una nuova polizza Cyber Protection Business hanno usufruito fino ad ottobre di uno sconto sul premio della prima annualità; inoltre le polizze Tutela Business - Commercio e Manifattura possono essere sottoscritte anche tramite offerta a distanza. Per le polizze Tutela Business (Agricoltura, Commercio, Manifattura, Uffici e Studi), da fine giugno, è disponibile la nuova funzionalità di post-vendita "Sostituzione per Upgrade", che consente ai clienti di ampliare il livello o il tipo di copertura senza attendere la fine dell'annualità di polizza.
Si evidenzia che Intesa Sanpaolo RBM Salute, dal primo dicembre, a seguito della riorganizzazione del Gruppo Assicurativo di Intesa Sanpaolo, è stata fusa per incorporazione in Intesa Sanpaolo Assicura che contestualmente ha preso il nome di Intesa Sanpaolo Protezione. Intesa Sanpaolo Vita ha assunto invece la denominazione di Intesa Sanpaolo Assicurazioni. L'operazione societaria rende il Gruppo Assicurativo un attore più riconoscibile sul mercato con un'offerta completa sia in ambito protezione (previdenza, danni, salute e welfare) sia in ambito gestione investimenti e risparmi.
Intesa Sanpaolo, oltre alle iniziative relative ai mutui sopra citate, ha continuato ad avvicinare i giovani al mondo bancario con soluzioni personalizzate quali "XME Conto UP!", il conto corrente per i minori di 18 anni, mentre per gli under 35 Intesa Sanpaolo e Isybank hanno firmato un accordo di proposizione in filiale del Piano isyLight e del Piano isyPrime in promozione, con canone mensile azzerato e imposta di bollo assolta dalla Banca fino al compimento dei 35 anni di
età. Intesa Sanpaolo aderisce al progetto Carta Giovani Nazionale (CGN), un'iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e rivolta ai giovani italiani ed europei residenti in Italia di età compresa tra 18 e 35 anni (fino al compimento del 36° anno di età) che consente l'accesso agevolato a beni, servizi, esperienze e opportunità. Intesa Sanpaolo permette ai titolari della Carta Giovani Nazionale l'apertura del conto XME Conto monointestato usufruendo della gratuità del canone mensile e del bollo fino al compimento dei 40 anni di età e dell'azzeramento del canone mensile della carta di debito XME Card Plus e della carta di credito Classic Card titolare. Coloro che possiedono la Carta Giovani Nazionale hanno diritto anche alla riduzione del 50% delle spese di istruttoria in caso di richiesta di prestito o mutuo Giovani a tasso fisso o variabile. Prosegue il programma "Giovani e Lavoro", finalizzato a sostenere l'occupazione di giovani tra i 18 e i 29 anni, che offre una formazione qualificata gratuita, sia per i giovani sia per le imprese che aderiscono, favorendo un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro ed il programma Generation4Universities, che aiuta i giovani universitari ad avviare una carriera che rappresenti un'occasione di crescita professionale e personale coinvolgendo circa 50 atenei su tutto il territorio nazionale.
Da febbraio Intesa Sanpaolo ha ampliato la gamma di soluzioni di pagamento disponibili con il lancio del servizio di pagamento tramite anello, in collaborazione con Mastercard e con Tapster, azienda svedese all'avanguardia che opera nel settore dei pagamenti contactless. Il wearable è un vero e proprio anello indossabile al quale si può collegare la propria carta Intesa Sanpaolo del circuito Mastercard, e da dicembre anche quelle del circuito Visa, per
effettuare pagamenti contactless. Intesa Sanpaolo con l'anello smart di Tapster e SoftPOS, la soluzione che trasforma lo smartphone in POS, si è aggiudicata il premio "Prodotto dell'Anno 2024". A partire dal mese di dicembre all'anello di Tapster si è affiancato il nuovo braccialetto che, oltre ad essere un utile strumento per i pagamenti digitali, ha anche l'innovativa funzione "Tapster Share" con la quale è possibile condividere rapidamente le informazioni che il cliente sceglie di caricare e rendere accessibili. Nel mese di giugno è stata rilasciata la possibilità di utilizzare su Apple Pay la carta Bancomat cobadge, con anche il circuito internazionale, e di utilizzare BancomatPay per gli acquisti sul sito Amazon. In ambito issuing è stata rilasciata la soluzione per le carte di credito Commercial Visa per l'integrazione con i sistemi gestionali delle aziende clienti (Visa Business Solution). Sempre in ambito business, è stato reso disponibile Cross Border Account rivolto a clienti aziende stranieri e italiani che vogliono sviluppare il loro business in un Paese differente da quello di residenza e necessitano dell'apertura di un conto corrente. Per loro è stato creato un contratto omologato in lingua inglese per le 27 entità del Gruppo ed è stata semplificata la gestione infragruppo relativa alle richieste di apertura di conto corrente da un Paese all'altro. È stato lanciato il servizio Virtual Account che risponde alle esigenze delle aziende che ricevono o effettuano un elevato numero di pagamenti, tramite bonifico SEPA o estero. Il servizio permette di rendere più efficienti le operazioni amministrative all'interno delle società, avere una rendicontazione più rapida e semplificare la riconciliazione dei pagamenti. Sono proseguite anche le promozioni sui POS, in particolare è stata confermata l'iniziativa Micropagamenti, che supporta i piccoli esercenti consentendo loro di ottenere il rimborso delle commissioni addebitate sulle transazioni di importo fino a 10 euro; inoltre da giugno è stata lanciata la soluzione su Android della versione evoluta SoftPOS PRO per integrazione con i sistemi gestionali dei clienti di media e grande dimensione. Infine, a dicembre si è provveduto ad ampliare i circuiti a disposizione degli esercenti con SoftPOS e SoftPOS PRO che prevedono l'introduzione del circuito American Express.
Nel corso del 2024 è ulteriormente proseguito lo sviluppo dell'attività bancaria multicanale e digitale, in coerenza con gli obiettivi del Gruppo in ambito ESG, con l'introduzione di nuovi Customer Journey in logica multicanale ed il potenziamento di quelli disponibili al fine di migliorare l'offerta e l'experience della clientela, rendendo maggiormente fruibili da remoto i servizi offerti dai canali digitali. L'obiettivo di tale trasformazione risulta quindi essere il
miglior presidio cliente, con una maggiore penetrazione dei prodotti e servizi. In particolare, per la clientela business, grazie all'introduzione della firma digitale su una gamma sempre maggiore di prodotti (POS, richieste di anticipo di fido) sono stati firmati a distanza con processo completamente digitale un numero sempre maggiore di corredi documentali, oltre ad aver ridotto il consumo di carta. Con l'obiettivo di rendere autonomo il cliente sui canali di relazione, evolvendo pertanto la sua esperienza digitale, è stato inoltre rilasciato il nuovo Customer Journey Finanziamenti all'importazione con cui il cliente può richiedere in modalità self sul portale Inbiz l'accensione di finanziamenti all'importazione, in euro e in divisa, con accredito in conto corrente, e monitorarne lo stato di avanzamento. A partire da giugno, Inbiz si è evoluta diventando una vetrina ricca di contenuti, in cui la clientela può reperire tutte le informazioni sull'offerta e le soluzioni disponibili. Inoltre, per abilitare un nuovo modo di comunicare con la Banca e inviare la documentazione, è stata creata una nuova funzionalità all'interno delle aree di lavoro di Inbiz: in tal modo la documentazione, ricevuta e digitalizzata, risulta monitorabile nei suoi stati e archiviata nei sistemi della Banca. Sempre per la clientela business, da novembre è stato aggiunto il prodotto Anticipo Fatture all'interno dello User Journey del Credito, che consente la delibera automatica di una richiesta di credito.
Nel secondo semestre, nell'ambito della trasformazione digitale del Gruppo, è partito il progetto "Isytech" realizzato attraverso l'adozione di una infrastruttura tecnologica e di processi nativi in cloud. La nuova tecnologia, oltre a semplificare le attività a carico della rete, permette il passaggio da un approccio multicanale ad un approccio omnicanale, dove l'esperienza dell'utente è comune tra gestore di filiale e cliente, indipendentemente dal canale utilizzato per acquistare un prodotto (App, sito internet, filiale). Il programma prevede una serie di rilasci graduali di servizi e prodotti, prima testati su filiali pilota e poi gradualmente estesi a tutte le Direzioni Regionali. Il primo passo è stato fatto a ottobre con XME Prestito, il cui rilascio a tutta

la rete avverrà entro il primo trimestre del 2025, insieme alle polizze proteggi prestito. Seguiranno i conti correnti, le carte di credito, i mutui e gli investimenti. Nel corso del 2024 è stato anche rilasciato il nuovo processo di Onboarding Digitale Persone Fisiche, che permette di gestire in modalità digitale e con controlli totalmente automatizzati sia il censimento di clientela prospect, con la sottoscrizione del servizio a distanza My Key, sia le posizioni dei soggetti già censiti. Sempre in ottica di trasformazione digitale, a partire da settembre, sono state realizzate delle migliorie che hanno portato benefici legati ai pagamenti (allineamento delle scadenze per tutti i prodotti che prevedono la possibilità di prenotare un pagamento a data futura, fino a 12 mesi di calendario, il blocco dei fondi solo a data di esecuzione dei pagamenti programmati in data futura e l'introduzione della nuova piattaforma Paym0 per la gestione dei pagamenti di F24, bollettini, CBILL e MAV). A questi si aggiungono i miglioramenti legati ai rilasci nell'App dei nuovi sistemi per la gestione delle credenziali e l'identificazione, l'introduzione di una nuova sezione dell'App chiamata "Operazioni programmate" con le operazioni pianificate, ricorrenti e prenotate e la razionalizzazione del catalogo prodotti rivisitato con interfaccia stile Isybank.
Accordi
Anche per il 2024 Intesa Sanpaolo ha rinnovato il proprio impegno a favore del turismo, grazie alla collaborazione avviata con le principali associazioni di categoria del settore, tra le quali Federalberghi, Faita Federcamping e Confindustria Alberghi. Il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo agli investimenti delle imprese turistico-ricettive, ha accompagnato il settore nelle varie fasi dalla pandemia ad oggi ed è stato recentemente incentivato con la messa a
disposizione di 10 miliardi di nuovo credito per una maggiore riqualificazione dell'accoglienza e della transizione digitale e sostenibile. Una logica che risponde ad un piano più ampio del Gruppo che prevede al 2026 erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi, di cui 120 destinati alle PMI, per accompagnare gli investimenti PNRR. Inoltre Intesa Sanpaolo ha siglato un nuovo Accordo Quadro "Innoviamo le relazioni 3.0 2024 – 2026" con le Associazioni dei Consumatori del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori Utenti) in continuità con i precedenti accordi del 2019 e del 2021, confermando l'impegno reciproco per un dialogo aperto e costruttivo a maggior tutela dei consumatori e della soddisfazione dei clienti. Tra le novità introdotte dal nuovo accordo si evidezia il nuovo programma di educazione al digitale e progetti comuni sui temi della sostenibilità e dell'innovazione tecnologica. Sono stati anche rafforzati gli accordi di collaborazione con le associazioni di categoria Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti. In particolare sono state riservate agevolazioni agli associati in possesso dei requisiti, nell'ambito del Programma CresciBusiness, il programma che accompagna le Aziende Retail e i liberi professionisti in un percorso di crescita digitale e di transizione sostenibile. Sempre nell'ambito dello stesso programma è stato sottoscritto un accordo con Cassa Forense, che rientra nella più ampia strategia di collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Adepp con l'obiettivo di stimolare la crescita professionale e agevolare l'accesso al credito degli iscritti a Cassa Forense. Per favorire gli investimenti delle imprese in sostenibilità ambientale ed energia da fonti rinnovabili, a marzo è stato siglato un accordo con il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) che rappresenta uno dei principali obiettivi del programma Motore Italia Transizione Energetica. Più in particolare, le imprese aderenti al CNCC saranno accompagnate da Intesa Sanpaolo e da partner specializzati con soluzioni specificamente dedicate alla transizione energetica con finanziamenti che prevedono premialità sulle condizioni di tasso al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità condivisi. Inoltre Intesa Sanpaolo, grazie al nuovo accordo con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), mette a disposizione 1 miliardo per linee di credito a favore di aziende specializzate in impianti eolici e di quelle che forniscono ed installano sistemi di interconnessione di tali impianti alle reti elettriche "Made in Europe", avvalendosi di garanzie della BEI per 500 milioni. L'operazione favorisce la filiera dell'eolico in un momento significativo per la transizione green in Europa, per difendere la competitività dei produttori europei degli impianti, spesso limitati nel credito e nelle garanzie. Sempre in tema di sostenibilità ambientale, Intesa Sanpaolo e ACEA, hanno siglato il primo accordo nazionale per la salvaguardia e la gestione sostenibile dell'acqua nei processi produttivi delle aziende anche in relazione delle misure del PNRR. L'obiettivo è sviluppare iniziative di sistema con soluzioni per favorire un uso efficiente della risorsa acqua attraverso forme di advisory tecnologica, insieme a investimenti per il riuso delle acque depurate all'interno delle Comunità idriche. Intesa Sanpaolo mette a disposizione 20 miliardi per supportare le iniziative delle aziende e degli operatori della filiera idrica. Inoltre, è stato siglato un accordo con APE–Associazione Produttori Esecutivi a sostegno delle produzioni esecutive estere sul territorio nazionale, confermando l'impegno della Banca per l'industria cinematografica e per l'intero settore audiovisivo.
Intesa Sanpaolo ha lanciato il nuovo programma "Il tuo futuro è la nostra impresa", che si pone l'obiettivo di supportare la ripartenza e la crescita futura delle imprese italiane, tramite un'offerta in grado di sostenere le imprese di tutte le dimensioni e dei diversi settori merceologici. La Banca si impegna ad offrire un plafond di 120 miliardi per il periodo 2024-2026 per accelerare la ripresa degli investimenti in modo sostenibile ed innovativo. Gli ambiti di intervento prioritari sono:
investimenti per la competitività delle imprese facendo leva sulle opportunità legate a Transizione 5.0 e ad altre iniziative come le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e l'autoconsumo; ricerca e accesso a nuovi mercati di sbocco per lo sviluppo del "Made in Italy"; impulso alla digitalizzazione e protezione dai rischi "cyber" collegati; focus su alcuni settori del Paese, con particolare attenzione all'Agribusiness e al Turismo. Il piano di transizione verso un'industria 5.0 integra l'attuale paradigma 4.0 puntando sull'innovazione per la transizione green. Il nuovo Piano Transizione 5.0 riconosce un credito d'imposta, per le imprese che nel 2024 e nel 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive, su progetti che conseguono una riduzione dei consumi energetici. Intesa Sanpaolo è la prima banca che supporta le aziende per usufruire di questa agevolazione, attraverso benefici economici sul finanziamento dell'investimento, consulenza attraverso Forvalue e un servizio di revisione attraverso un network di revisori contabili Deloitte. Un altro ambito prioritario del programma "Il tuo futuro è la nostra impresa", come detto in precedenza, è favorire il progresso digitale delle imprese, senza dimenticare sistemi di sicurezza adeguati alla tutela del cliente; per questo Intesa Sanpaolo ha messo a punto strumenti finanziari, tra cui il nuovo D-Loan con cui è possibile supportare tutte le tipologie di investimenti destinati alla trasformazione digitale e innovativa delle imprese. Tra le finalità finanziabili ci sono programmi di formazione, fornitura hardware, soluzioni per la cybersecurity e per la robotica. Da febbraio Intesa Sanpaolo ha razionalizzato la gamma S-Loan, facendo confluire sul nuovo prodotto S-Loan Progetti Green, con maggiori benefici economici, le linee Climate Change, Agribusiness e Turismo. S-Loan Progetti Green è un finanziamento flessibile a sostegno di tutte le tipologie di investimenti aziendali in grado di generare un impatto ambientale positivo su processi, infrastrutture, tecnologie, servizi e prodotti. Sono state apportate importanti modifiche alla convenzione che regola la garanzia SACE Green (destinato a progetti finalizzati al perseguimento di obiettivi ambientali come definiti dalla convenzione Green MEF sottoscritta con SACE) alzando l'importo massimo per singolo finanziamento a 50 milioni. Per
supportare le PMI sotto i profili dell'internazionalizzazione, della sicurezza economica e dell'attivazione di processi produttivi e occupazionali in Italia, è stata attivata a gennaio la nuova Convenzione SACE Futuro. Per le imprese non beneficianti di garanzie pubbliche, nel perseguire finalità di investimento destinati alla transizione ecologica, digitalizzazione e internazionalizzazione, da giugno è stata attivata l'iniziativa Plus che prevede un beneficio sui nuovi finanziamenti, applicabile anche in aggiunta agli sconti normalmente previsti dalle convenzioni.
In tema ESG, la Banca ha attivato il finanziamento Condominio per Autoconsumo Collettivo che risponde alle esigenze di credito del condominio per l'acquisto di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, mentre a febbraio Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Intesa Sanpaolo hanno messo a disposizione 800 milioni per gli investimenti a impatto sociale di PMI e Mid-Cap italiane mentre a giugno CDP ha messo a disposizione di Intesa Sanpaolo una nuova linea di provvista dedicata, di 1 miliardo, per finanziare le PMI e le Mid Cap italiane, favorire nuovi investimenti e sostenere il capitale circolante per incentivare lo sviluppo del tessuto produttivo italiano. Intesa Sanpaolo, anche grazie ai fondi della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), ha offerto finanziamenti dedicati a sostenere investimenti e a supportare esigenze di liquidità a condizioni finanziarie normalmente più vantaggiose rispetto a quelle di altre forme ordinarie di finanziamento. In particolare, la BEI, nel secondo semestre, ha messo a disposizione di Intesa Sanpaolo 500 milioni per l'erogazione a PMI e Mid-Cap di finanziamenti e leasing a tariffe agevolate, entro un massimale di 12,5 milioni. Una quota parte della provvista è riservata a investimenti che contribuiscono all'azione per il clima e la sostenibilità ambientale. Inoltre, da giugno è stata ampliata l'operatività delle garanzie FEI InvestEU a sostegno di investimenti in ricerca e innovazione e sostenibilità, grazie all'aumento della percentuale di copertura della garanzia. Il plafond Green e sostenibilità è ora aumentato da 50 a 150 milioni, e i finanziamenti garantiti InvestEU, sui due fondi tematici Innovazione e digitalizzazione e Green e sostenibilità, possono beneficiare di riduzioni di tasso. Sempre in tema di finanza agevolata, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ha rilasciato la nuova misura "Specializzazione intelligente" a sostegno dei progetti di R&S nelle regioni meno sviluppate (Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, Basilicata, Puglia e Molise) cui la Banca ha aderito. Inoltre, nell'ambito della misura agevolativa Beni Strumentali – Nuova Sabatini, il MIMIT ha previsto la concessione di un contributo maggiorato a favore delle PMI, costituite in forma di società di capitali, che intendono realizzare un processo di capitalizzazione a fronte di investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali d'impresa, attrezzature ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali. A partire da novembre i finanziamenti Beni Strumentali –Nuova Sabatini a medio-lungo termine potranno essere supportati anche dalla provvista BEI. Questo permetterà alle imprese di usufruire del vantaggio, in termini di condizioni di costo della provvista, previsto da tali fondi. Intesa Sanpaolo è attiva ad aiutare i clienti a beneficiare del contributo attraverso finanziamenti o leasing strumentali.
Il "Programma Sviluppo Filiere" è volto a supportare le imprese di ogni settore e dimensione favorendo l'accesso al credito e ponendo al centro il rapporto che unisce le aziende capofila e la loro rete dei fornitori diretti e indiretti e/o la loro rete dei rivenditori, consentendo una più accurata comprensione dei fabbisogni finanziari delle singole filiere. A partire da ottobre, in risposta ai crescenti bisogni di protezione dai rischi informatici delle imprese, Intesa Sanpaolo ha sviluppato,
anche con il supporto di aziende partner, una nuova offerta di servizi che vanno dalla diagnostica alla protezione e a soluzioni di finanziamento per abilitare gli investimenti in hardware, software e formazione.
La Direzione Agribusiness è la rete nazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al comparto agroalimentare, realtà che si pone come partner strategico per supportare il settore, contribuendo alla crescita, all'innovazione e alla resilienza delle aziende che rappresentano uno dei settori produttivi più importanti del Paese. La Direzione si avvale di 246 punti operativi distribuiti su tutto il territorio nazionale con professionisti specializzati, concentrati nelle aree a maggior vocazione agricola del Paese, al servizio di oltre 80 mila clienti. La Direzione Agribusiness si propone come interlocutore principale e qualificato per accompagnare gli operatori in tutte le fasi dello sviluppo, sostenendone gli investimenti e promuovendo nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e della Circular Economy. A febbraio è nato il Programma Agribusiness, un insieme di soluzioni volte alla valorizzazione e allo sviluppo dell'offerta dedicata ai clienti del settore. In questo ambito "Crescita Agri" è il nuovo finanziamento per sostenere i programmi di investimento e sviluppo dell'impresa agroalimentare, a cui possono essere abbinate le garanzie statali (ISMEA Diretta, Fondo di garanzia). Inoltre, l'attività della Direzione ha contribuito alla definizione di importanti accordi. In particolare, Intesa Sanpaolo, il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) hanno siglato a maggio un accordo per promuovere politiche creditizie e sinergie destinate allo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare, anche in relazione alle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Banca metterà a disposizione del settore 20 miliardi per il rilancio dell'agricoltura italiana - nell'ambito del più ampio plafond creditizio di 410 miliardi a sostegno delle iniziative del PNRR - anche utilizzando la provvista fornita da CDP. Inoltre, grazie a "Il tuo futuro è la nostra impresa", il nuovo programma per accompagnare la progettualità di PMI e aziende di minori dimensioni, che a livello nazionale mette a disposizione 120 miliardi fino al 2026, Intesa Sanpaolo ha destinato 15 miliardi alle aziende clienti della Direzione Agribusiness. Rilevante, nell'ambito del nuovo programma, risulta il settore agroalimentare che presenta peculiarità uniche e necessita di un accompagnamento specifico nella transizione verso modelli più innovativi, profittevoli e sostenibili.

La Direzione Impact è dedicata alla gestione della clientela del Terzo Settore e al coordinamento dei processi di attivazione e gestione dei fondi ad impatto creati per favorire l'inclusione finanziaria di persone, famiglie ed enti non profit. In particolare, il "Fund for Impact", del valore di 300 milioni, permette di erogare nuovi finanziamenti fino a 1,5 miliardi rivolti in particolare a categorie che hanno difficoltà di accesso al credito e volti a realizzare i loro progetti. I primi beneficiari sono stati gli studenti universitari, le madri lavoratrici, le famiglie impegnate nei percorsi di studio e crescita dei figli, disoccupati in vista della pensione, i caregiver alle prese con l'assistenza a familiari non autosufficienti e i volontari del servizio civile. Ad esso si affianca il "Fondo di Solidarietà e Sviluppo", del valore di oltre 50 milioni, che permette di abilitare finanziamenti a organizzazioni non profit con progettualità rilevanti, che altrimenti sarebbero escluse dal credito ordinario.
È proseguito, inoltre, l'impegno della Direzione nella promozione sulla rete dell'offerta Impact e delle relative iniziative di inclusione creditizia, nello sviluppo di collaborazioni con il mondo del Terzo Settore e nel supporto alle comunità, anche attraverso specifici accordi. Nel corso dell'anno è stata presentata la XIII edizione dell'Osservatorio Finanza e Terzo Settore con il report "Verso Nuovi Strumenti di Economia Sociale" che ha coinvolto 350 realtà tra cooperative, imprese sociali e consorzi per indagare il rapporto con le banche. L'osservatorio ha messo in evidenza come la soddisfazione nei confronti delle persone e dei servizi proposti dalla Banca, insieme a un maggiore supporto alla realizzazione di progetti, siano gli elementi chiave della relazione degli istituti di credito con il territorio. Inoltre, grazie all'Impact Counter, strumento proprietario di rilevazione dell'impatto e all'analisi di 533 questionari, emerge che nel 2023 i 144 milioni di finanziamenti della Banca hanno sostenuto circa 3.300 posti di lavoro, generando un effetto moltiplicatore sull'impatto sociale prodotto sulla comunità. Infine, in ambito donation, anche nel 2024, la piattaforma "For Funding" si conferma protagonista nel crowdfunding italiano,
favorendo l'acquisizione di donazioni da parte delle organizzazioni non profit in tutto il territorio nazionale.
Isybank è la banca digitale di Intesa Sanpaolo, dotata di una tecnologia all'avanguardia che si rivolge sia ai clienti Intesa Sanpaolo, che già non usano le filiali fisiche in quanto fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking, sia ai nuovi clienti. Isybank offre al cliente un'esperienza completa tramite App, il sito internet e con il supporto della Filiale Digitale. Isybank è nata a giugno 2023 aprendo ai nuovi clienti e a ottobre 2023 e a marzo 2024 si sono susseguite due migrazioni di clienti già Intesa Sanpaolo, soltanto dopo che il Gruppo ha risposto positivamente alle osservazioni giunte dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la quale ha chiuso il procedimento avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo e di Isybank accettando gli impegni proposti dalle due banche.
Nel corso dell'esercizio Isybank ha consolidato ulteriormente la propria offerta con l'arricchimento del catalogo prodotti, dei servizi e delle funzionalità. In particolare, da febbraio la Banca ha reso disponibile online il nuovo Internet Banking, che permette ai clienti di gestire i propri rapporti anche da PC e tablet in modo semplice e veloce, oltre che dall'App. Da maggio, sull'App è disponibile, la sezione "Assicurazioni" che permette ai clienti Isybank di sottoscrivere quattro nuove polizze di protezione "small ticket" a loro dedicate: isyProtezione Casa, isyProtezione Smartphone, isyProtezione Sporte isyProtezione Bici&Monopattino. Sempre da maggio, si è arricchito anche il catalogo delle carte con la carta di credito e quella prepagata, realizzate in plastica riciclata ed emesse sul circuito Mastercard. Nell'ambito dei finanziamenti, nel 2024 i prestiti Anticipo Stipendio e Spensierata sono stati proposti alla clientela Isybank attraverso attività di ingaggio digitale, promuovendone sia la conoscenza del prodotto sia le promozioni dedicate. A fine giugno il catalogo Finanziamenti è stato completato con isyPrestito, il prestito personale interamente digitale, anch'esso proposto a condizioni agevolate fino al fine anno. In Isybank particolare attenzione viene rivolta ai Giovani che possono usufruire di una promozione, riservata agli under 35, che prevede l'azzeramento del canone del conto isyPrime, il piano più completo, e l'imposta di bollo a carico della banca. Isybank, come Intesa Sanpaolo, aderisce al progetto Carta Giovani Nazionale (CGN) e, nel mese di dicembre, ha permesso ai titolari l'apertura del piano isyPrime, usufruendo della gratuità del canone mensile del conto e dell'imposta di bollo fino al compimento dei 40 anni di età.
Prestitalia è la "fabbrica prodotto" del Gruppo Intesa Sanpaolo per la cessione del quinto e per l'anticipo del Trattamento di Fine Rapporto.
Società finanziaria che opera nel mercato del credito al consumo, con una forte specializzazione sulla cessione del quinto, è uno dei principali operatori del settore con uno stock medio di circa 2,7 miliardi.
Al 31 dicembre, con 50 mila pratiche finalizzate, ha erogato complessivamente finanziamenti per 1.005 milioni, attraverso tre canali principali: la rete di filiali Intesa Sanpaolo supportate da agenti "leggeri" (agenti monomandatari persone fisiche), le agenzie terze ed il canale online.
La gamma di offerta comprende "Cessione del Quinto per Pensionati", "Anticipo TFS" (prodotto riservato agli ex dipendenti pubblici che vogliono fruire di tutta o parte della propria indennità di buonuscita senza attendere le tempistiche previste dalla Pubblica Amministrazione) e "Cessione del Quinto per dipendenti pubblici e privati".
Inoltre, gli agenti a supporto delle filiali di Intesa Sanpaolo possono proporre ai clienti anche i POS.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2024 2023 |
Variazioni | ||
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 3.075 | 2.748 | 327 | 11,9 |
| Commissioni nette | 1.286 | 1.080 | 206 | 19,1 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | -402 | -48 | 354 | |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | - | - | - | - |
| Proventi operativi netti | 3.959 | 3.780 | 179 | 4,7 |
| Spese del personale | -584 | -541 | 43 | 7,9 |
| Spese amministrative | -952 | -913 | 39 | 4,3 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -16 | -15 | 1 | 6,7 |
| Costi operativi | -1.552 | -1.469 | 83 | 5,7 |
| Risultato della gestione operativa | 2.407 | 2.311 | 96 | 4,2 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -68 | -63 | 5 | 7,9 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -5 | -62 | -57 | -91,9 |
| Altri proventi (oneri) netti | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 2.334 | 2.186 | 148 | 6,8 |
| Imposte sul reddito | -735 | -682 | 53 | 7,8 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -33 | -26 | 7 | 26,9 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | - | - | - |
| Risultato netto | 1.566 | 1.478 | 88 | 6,0 |
| Dati operativi | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Finanziamenti verso clientela Raccolta diretta bancaria (1) |
126.059 125.194 |
124.215 113.087 |
1.844 12.107 |
1,5 10,7 |
| Attività di rischio ponderate | 106.027 | 108.183 | -2.156 | -2,0 |
| Capitale assorbito | 9.663 | 9.861 | -198 | -2,0 |
(1) L'importo della voce comprende i "certificates".
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking presidia le attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in Italia e all'estero.
Nel 2024 la Divisione ha realizzato proventi operativi netti pari a 3.959 milioni (che rappresentano circa il 15% del dato consolidato di Gruppo), in aumento del 4,7% rispetto al precedente esercizio.
In dettaglio, gli interessi netti, pari a 3.075 milioni, hanno mostrato un progresso dell'11,9% ascrivibile principalmente all'operatività del Global Markets e del portafoglio titoli. Le commissioni nette, pari a 1.286 milioni, sono cresciute del 19,1%, essenzialmente per effetto dell'andamento rilevato nei comparti della finanza strutturata e dell'investment banking e nell'ambito dell'International Network. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a -402 milioni, ha evidenziato una forte riduzione in raffronto al valore di -48 milioni del 2023, da attribuire ai risultati dell'attività di trading dell'area Global Markets. Sul comparto hanno inciso negativamente la gestione dei rischi finanziari correlata alla raccolta in certificates a seguito della dinamica dei tassi di mercato, che peraltro ha prodotto effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata, nonché il contributo negativo dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates, che ha risentito del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo.
I costi operativi sono ammontati a 1.552 milioni con un incremento del 5,7% riconducibile essenzialmente alle spese del personale e amministrative. Per effetto delle dinamiche descritte dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa si è attestato a 2.407 milioni, in aumento del 4,2% rispetto al valore del 2023. Analoga evoluzione per il risultato corrente lordo, che è salito a 2.334 milioni (+6,8%), beneficiando di minori accantonamenti e rettifiche di valore su altre attività. Infine, l'utile netto ha raggiunto 1.566 milioni, valore superiore rispetto ai 1.478 milioni realizzati nel 2023 (+6%).
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato nel quarto trimestre 2024 un calo del risultato della gestione operativa rispetto al terzo, riconducibile a maggiori oneri operativi e ad una contenuta flessione dei ricavi. Anche il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno evidenziato una dinamica cedente, condizionati dalle rettifiche di valore su crediti appostate nel trimestre a fronte di riprese contabilizzate nel trimestre precedente.
I volumi intermediati della Divisione si sono incrementati rispetto a fine 2023 (+5,9%). Nel dettaglio, la raccolta diretta bancaria, pari a 125.194 milioni, ha mostrato un progresso (+10,7%, pari a +12,1 miliardi) grazie all'aumento dell'operatività in ambito Global Corporate e Global Markets, e allo sviluppo dell'attività in certificates. Anche gli impieghi a clientela, pari a 126.059 milioni, hanno evidenziato un aumento (+1,5%, pari a +1,8 miliardi) per effetto dell'evoluzione positiva rilevata nei confronti di clientela internazionale e istituzionale, in parte contrastata dalla dinamica cedente del Global Corporate e del Global Markets.
Attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in Italia e all'estero.
Supportare come "partner strategico e globale" lo sviluppo equilibrato e sostenibile delle imprese e delle istituzioni finanziarie, anche a livello internazionale, tramite una rete specializzata di hub, filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono attività di corporate banking. Favorire la collaborazione tra i settori pubblico e privato con l'obiettivo di supportare la realizzazione di infrastrutture ed investimenti sostenibili, anche perseguendo opportunità di sviluppo all'estero in
Paesi strategici per il Gruppo. Mettere a disposizione di tutta la clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo le competenze specialistiche negli ambiti di Investment Banking, Finanza Strutturata, Capital Markets e Transaction Banking.
Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory La struttura sviluppa e gestisce le relazioni con la clientela Global Corporate italiana ed internazionale, avvalendosi a livello centrale dell'azione commerciale delle unità di Industry (Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Energy; Food & Beverage and Distribution; Infrastructure; Real Estate; Retail and Luxury; Telecom, Media and Technology) e a livello territoriale del network italiano ed internazionale dell'Area di Coordinamento Distribution
Platform & GTB. Presidia la relazione commerciale con i clienti istituzionali, sui mercati domestici e internazionali, con un modello di servizio dedicato e organizzato per segmento di clientela (i.e. Banche, Assicurazioni, Asset Managers, Financial Sponsors, Fondi Sovrani e Governi).
Garantisce il presidio e lo sviluppo delle attività di origination e di advisory alla clientela, tra cui M&A, Debt e ambito ESG, anche con unità specificamente dedicate, perseguendo il cross-selling di prodotti e servizi, anche in ottica "Originate to Share", massimizzando le sinergie tra relazioni corporate, investitori istituzionali e desk di prodotto.
| Area di Coordinamento Distribution Platform & Global Transaction Banking |
La struttura presidia lo sviluppo del network italiano e internazionale della Divisione, assicurando la corretta gestione delle attività operative e commerciali per la clientela di riferimento attraverso una rete specializzata di strutture territoriali in Italia e all'estero. Garantisce il presidio, per tutto il Gruppo, di un'ampia gamma di servizi transazionali – come il cash management, trade & export finance, securities services – anche tramite Inbiz, la piattaforma di Corporate Internet Banking. Concorre all'individuazione e alla distribuzione dei loan e di asset marketable tramite un unico |
|---|---|
| polo funzionale alla mobilizzazione e ottimizzazione del balance sheet del credito della Divisione, in linea con il processo "Originate to Share". |
|
| Area di Coordinamento Global Banking & Markets |
Nel perimetro della struttura rientrano le attività di capital markets, finanza strutturata e primary market (equity e debt capital markets) a supporto di tutta la clientela del Gruppo, incluse le medie imprese. Inoltre, viene presidiata la gestione del portafoglio e del rischio di proprietà attraverso l'accesso |
| diretto o indiretto ai mercati. | |
| Struttura distributiva | La Divisione IMI Corporate & Investment Banking, in Italia, si avvale complessivamente di 6 aree territoriali dedicate alla clientela corporate o al servizio della clientela pubblica. A livello internazionale, è presente in 24 Paesi a supporto dell'attività cross-border dei suoi clienti con una rete specializzata costituita da hub, filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono attività di corporate banking. |

In un contesto di mercato in progressivo miglioramento, ma comunque complesso e caratterizzato da un prudente approccio al rischio da parte degli investitori, le strutture dell'Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory hanno continuato ad assistere i propri clienti in operazioni finanziarie complesse e strategiche, confermando il posizionamento di leadership sul mercato e le positive performance in termini di risultati registrate negli ultimi anni. In particolare, le strutture di Relazione, Global Corporate ed Institutional Clients hanno lavorato in costante sinergia con la struttura Corporate Finance & Advisory e i Desk di Prodotto, perseguendo l'obiettivo di favorire e consolidare il dialogo strategico con la clientela di riferimento, consentendo l'identificazione di numerose opportunità di business.
Nel corso del 2024 Intesa Sanpaolo ha continuato a svolgere il ruolo di partner strategico per la propria clientela Global Corporate italiana ed estera, sostenendola attraverso l'organizzazione e partecipazione a numerose operazioni di financing e investment banking, grazie alle competenze specialistiche legate al modello per Industry e alla collaborazione con le altre strutture della Divisione. La Banca ha continuato a svolgere un ruolo attivo per supportare il rilancio dell'economia italiana tramite la valorizzazione delle filiere produttive, propulsore indispensabile del Paese e cuore del sistema economico e imprenditoriale, anche attraverso il sostegno alle diverse iniziative attivate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In questo contesto, Intesa Sanpaolo, insieme ad un pool di banche, ha finalizzato, attraverso una struttura di partnership pubblico-privato (PPP), un importante finanziamento a favore del Polo Strategico Nazionale, pilastro della Strategia Cloud Italia del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per creare un'infrastruttura innovativa al servizio della Pubblica Amministrazione italiana. La Banca ha, inoltre, stipulato un accordo con BEI per supportare gli investimenti finalizzati ad accelerare la transizione energetica, nonché, in linea con gli obiettivi del PNRR, un accordo di collaborazione con Edison Next, società del Gruppo Edison, volto a promuovere l'utilizzo delle energie rinnovabili e la decarbonizzazione delle aziende. Il Gruppo ha partecipato a diversi prestiti sindacati internazionali, tra i quali quelli a favore del Gruppo JAB, LVMH, Kering, Volkswagen Financial Services, General Motors, Nordex, Mercedes-Benz, BIP Miro e, con il ruolo di Global Coordinator, Bookrunner e MLA, al prestito sindacato a favore di Ferrero International.
Nell'ambito della Finanza Sostenibile, sono stati forniti alla clientela servizi di advisory per la strutturazione di prodotti e strumenti Green, Social, Sustainability e Sustainability-linked. L'attività si è sostanziata nell'ottenimento del ruolo di Sustainability/Green Coordinator e ESG Framework Structurer in numerose operazioni riguardanti finanziamenti sindacati ed emissioni obbligazionarie. In particolare, la Banca ha agito nel ruolo di Green o Sustainability Coordinator nelle operazioni sindacate di Italgas, Illy, Ferrovie dello Stato, A2A, Maire, Valentino e Acque Bresciane e, grazie alle competenze sviluppate sulle tematiche ESG, ha partecipato a diversi finanziamenti, tra cui quelli a favore di Enel, Prada, Reno de Medici, Snam, Inwit, Coima, Publiacqua e Axpo Holding. Tra i finanziamenti ESG bilaterali si segnalano quelli a favore di Terna e Ferrovie dello Stato. Inoltre, da inizio 2024 è stato lanciato il servizio di ESG Rating Advisory, per accompagnare i clienti nell'ottenimento o miglioramento del rating ESG. In ambito project financing, la Banca ha partecipato a diverse operazioni, tra cui i finanziamenti a favore di un SPV di Abertis per l'acquisto di quattro tratte autostradali (Porto Rico), di Energia Mayakan del Gruppo ENGIE per l'espansione della capacità di trasporto di gas naturale nella penisola dello Yucatán (Messico), del Consorcio Eléctrico Yapay per supportare due tra i maggiori progetti di trasmissione elettrica in Perù, di Aguas Esperanza per progetti di potenziamento della fornitura di acqua marina ed energia elettrica in Cile, di QTS Richmond per la costruzione di un hyperscale data center in Virginia (USA) e a diverse altre operazioni di finanziamento per la costruzione e lo sviluppo di data center, quali EdgeconneX in Europa, CyrusOne in USA, AdaniconneX in India, quest'ultimo attraverso un Sustainabilitylinked loan (il finanziamento Sustainability-linked più significativo sul mercato indiano). Inoltre, la Banca ha partecipato a operazioni strutturate per lo sviluppo di progetti nel settore delle energie rinnovabili in Europa, con Recurrent Energy, Sonnedix e Lightsource BP. Si evidenzia, infine, il supporto finanziario in importanti operazioni straordinarie realizzate nel periodo, quali il finanziamento a Douglas a seguito della quotazione alla Borsa di Francoforte, il finanziamento a CEZ per l'acquisizione di una quota di GasNet, operatore attivo nella distribuzione gas in Repubblica Ceca, il finanziamento a Tages Capital per l'acquisto di alcuni impianti rinnovabili in Italia e il finanziamento in favore di Prysmian per l'acquisizione del 100% di Encore Wire.
Nel settore immobiliare, il Gruppo ha partecipato in qualità di Bookrunner e MLA all'operazione di finanziamento a mediolungo termine a favore di Central Sicaf (gruppo Covivio), allo scopo di rifinanziare l'indebitamento in essere. Inoltre, la Banca ha partecipato ad un'operazione di rifinanziamento di un portafoglio di alberghi nel segmento upper scale/luxury detenuti dal Fondo Star gestito da Castello SGR.
Per quanto riguarda l'attività di Debt Capital Markets, la Banca ha svolto il ruolo di Global Coordinator e Active Bookrunner nell'emissione di Mundys, di Joint Global Coordinator & Bookrunner per La Doria e di Joint Bookrunner in numerose emissioni, tra cui Metro, El Corte Inglés, Enel, A2A, CNH, LVMH, Swisscom, Cellnex, ENI, CEPSA, General Motors, Pirelli e KPN. Inoltre, ha seguito diverse operazioni di collocamento di obbligazioni di tipo Green o Sustainability-linked, tra cui quelle effettuate da Volkswagen Financial Services, Heidelberg Materials, Terna, Compagnie de Saint Gobain, VMED O2, Air Products and Chemicals, Metlen Energy & Metals, Avangrid, Enel, ERG, Iren e Snam. Inoltre, la Banca ha svolto il ruolo di Joint Lead Manager nell'emissione del bond ibrido di Snam e di Joint Bookrunner nell'emissione ibrida di Abertis.
In ambito M&A, il Gruppo si conferma fra i principali advisor nel mercato italiano e ha prestato i suoi servizi in diverse operazioni, tra cui si menziona A2A in relazione all'acquisizione del 90% di alcuni asset di distribuzione elettrica di Enel in Lombardia, Enel in relazione all'accordo di partnership sottoscritto con Masdar per la gestione di impianti fotovoltaici in Spagna, Edison nell'ambito della cessione di Edison Stoccaggio a SNAM, Verdalia, società di Goldman Sachs Asset Management, nell'acquisizione di alcuni impianti di biometano in Italia, Snam in relazione all'acquisizione di Adriatic LNG, GIP nel processo di vendita di Italo, Antin nel processo di vendita di Grandi Stazioni Retail e Ardian nel processo di vendita di 2i Aeroporti.

Le attività di Equity Capital Markets hanno registrato buoni volumi sui collocamenti secondari, sostenuti dalle elevate valutazioni dei titoli quotati, una parziale ripresa dei volumi delle IPO in Europa e una riapertura degli aumenti di capitale in opzione, mostrando invece una riduzione di volumi delle emissioni Equity-linked, a fronte del buon andamento del mercato primario obbligazionario. Con l'obiettivo di mantenere saldo il posizionamento di leadership sui mercati ECM ed Equity-linked in Italia e di continuare con successo il percorso di internazionalizzazione, l'attività di origination è stata volta a cogliere le migliori opportunità di mercato e a proporre soluzioni strutturate alla clientela. In questo contesto, la Banca ha operato come Joint Global Coordinator nell'aumento di capitale di Fincantieri volto a sostenere l'acquisizione di Wass, nell'emissione di obbligazioni di Salini scambiabili in azioni ordinarie Webuild e nel collocamento da parte di Campari di nuove azioni e di un prestito obbligazionario convertibile in relazione all'acquisizione di Courvoisier, nella cessione di una quota del capitale di Saipem detenuta da ENI e, a livello internazionale, come Joint Bookrunning Manager nell'emissione obbligazionaria convertibile di Southern Company e Co-Bookrunner per l'aumento di capitale di Merlin Properties.
Con riferimento ai clienti del settore bancario, nell'ambito della struttura Institutional Clients, la Banca ha effettuato numerose operazioni di emissione sul mercato primario, rifinanziamento, cartolarizzazione e ottimizzazione dei profili di liquidità. A livello domestico, si segnalano i ruoli di Joint Bookrunner nell'emissione AT1 di BPER Banca e in quella Tier 2 di BP Sondrio, oltre alle operazioni con Credem, Unicredit, ICCREA, Banca Sella e Illimity Bank. È proseguita, inoltre, l'attività di finanziamento senior nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione di attivi performing. Anche sui mercati internazionali, sia negli Stati Uniti sia in Europa, sono state concluse numerose operazioni: il Gruppo ha ricoperto il ruolo di Joint Bookrunner nelle emissioni benchmark Covered Bond in Euro di Toronto Dominion, Commerzbank, Erste Group, Bawag e nelle emissioni Senior di BBVA, Santander, UBS Group, Deutsche Bank e Wells Fargo. Sul mercato francese il Gruppo è stato attivo in numerose transazioni relative a Covered Bond e senior non preferred con le principali banche del Paese. Inoltre, la Banca ha confermato una presenza significativa sul mercato greco, nel quale ha raggiunto una posizione di rilievo su diversi prodotti/servizi quali Debt Capital Markets, Synthetic Securitization e Global Transaction Banking, contribuendo a rafforzare la prossimità e la partnership costruita negli anni con le banche locali. L'attività con le banche nei mercati emergenti nel corso del 2024, in ragione del perdurante difficile contesto di mercato, è stata caratterizzata da un approccio selettivo e dalla assunzione di rischi a breve termine, prevalentemente a supporto di attività commerciali della nostra clientela italiana e internazionale. Continua l'azione di sviluppo dell'operatività in prodotti Global Markets, in particolare in Est Europa, Turchia, Middle East e, selettivamente, in Latin America. L'attività di finanziamento di operazioni di supply chain financing rimane di interesse per la Banca; in tale ambito si è consolidata la strategia di progressivo ampliamento del numero delle controparti e delle geografie target. L'attività con le financial institutions non bancarie ha continuato a conseguire risultati positivi. Nel settore parabancario si segnalano le operazioni di portfolio financing mediante sottoscrizione di tranche senior di cartolarizzazioni, quali IBL Banca, con sottostante finanziamenti assistiti da cessione del quinto dello stipendio o della pensione, Creditis, con sottostante attivi consumer credit e Santander Consumer Bank, con sottostante finanziamenti auto loan e consumer loan, nonché l'estensione del revolving period della cartolarizzazione di crediti commerciali factoring originati da Banca IFIS con la propria clientela PMI italiana. La Banca, inoltre, ha agito con il ruolo di Joint Bookrunner nelle due operazioni pubbliche di cartolarizzazione di attivi (cessione del quinto) di IBL Banca e nell'operazione di cartolarizzazione di crediti al consumo originati da Compass Banca e Agos. Oltre all'asset based financing, la Banca ha continuato a presidiare il mercato dei finanziamenti bilaterali unsecured, perfezionati con i principali operatori del settore del credito al consumo, in particolare con Agos. Da segnalare, inoltre, nell'ambito dell'operazione di acquisizione di Gardant da parte di doValue, gruppo leader nel credit servicing in Italia, la partecipazione con il ruolo di Mandated Lead Arranger e Lender al finanziamento in pool e, con il ruolo di Joint Global Coordinator, all'aumento di capitale a supporto dell'acquisizione.
Per quanto concerne l'operatività con gli asset manager domestici e internazionali, l'attività di flusso ha registrato buoni volumi, sia in ambito equity sia credito. Si segnala, inoltre, una crescente interazione e operatività con il segmento Family Office.
Per quanto riguarda il settore assicurativo, in un difficile contesto di mercato, l'attività della Banca si è principalmente focalizzata su operazioni di repo a supporto della gestione della liquidità, su strutture per prodotti retail di ramo III e su strutture di private placement. Da segnalare il ruolo di Active Lead Manager e Bookrunner nell'emissione Senior Green dualtranche di Generali e il ruolo di Joint Bookrunner nell'emissione Tier 2 di UnipolSai.
In ambito public sector (governi, enti pubblici, enti locali e investitori istituzionali), con particolare riferimento alla gestione del debito pubblico, si segnalano i ruoli di Joint Bookrunner per conto del MEF nel collocamento di emissioni istituzionali BTP e BTP Italia dedicate al mercato retail e, per conto di CDP, nel collocamento di emissioni obbligazionarie Social e in USD. Di rilievo anche i mandati ottenuti dall'Emirato di Sharjah, come Global Coordinator nell'emissione obbligazionaria di debutto in Euro e come Joint Bookrunner nell'emissione Sukuk. Inoltre, la Banca è stata attiva in ambito export finance, partecipando ad un prestito sindacato a favore del Ministero delle Finanze dell'Indonesia. Da segnalare, infine, sul mercato domestico, i ruoli di strutturazione di prestiti obbligazionari, finanziamenti Green e Sustainability-linked per conto di primari operatori nel trasporto pubblico locale e del settore fieristico.
Per quanto concerne l'attività legata ai Fondi di Private Equity, il Gruppo ha registrato un buon numero di operazioni concluse con i propri clienti nel periodo di riferimento, in un contesto di mercato caratterizzato da un miglioramento della liquidità e degli spread, che ha portato a numerose operazioni di rifinanziamento delle strutture di financing in essere, oltre che da nuova operatività supportata da una progressiva ripresa in ambito M&A. Sul mercato italiano si ricordano i ruoli di M&A Advisor degli azionisti e Joint Bookrunner nell'emissione obbligazionaria a supporto di L-Catterton nell'acquisizione di KIKO, primario brand di make-up. Si segnalano, inoltre, i ruoli di M&A Advisor per le acquisizioni di SACMI Beverage, SACMI Labelling e Tecnomaco a supporto di Omnia Technologies, gruppo leader nelle soluzioni automatizzate per settori food, beverage e pharma detenuto da Investindustrial, nonché di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner nell'emissione obbligazionaria per il rifinanziamento del gruppo. Sui mercati internazionali, dove si continua a consolidare la presenza del Gruppo, si ricordano i ruoli di Mandated Lead Arranger e Bookrunner a supporto di KPS Capital nell'operazione di acquisizione di Innomotics, società tedesca leader globale di motori elettrici e sistemi di trasmissione di grandi dimensioni, di Joint Lead
Arranger e Joint Bookrunner a supporto di Blackstone nell'operazione di rifinanziamento di Geosyntec, società di consulenza e servizi ingegneristici negli Stati Uniti, di Mandated Lead Arranger, Bookrunner e Co-Lead Manager a supporto di EQT e Adia nell'operazione di rifinanziamento.
Per quanto riguarda il Fund Financing, si evidenzia la crescita delle operazioni di finanziamento ai principali fondi di investimento alternativi italiani ed internazionali. A livello domestico, si segnala il ruolo di Arranger e Sole Lender nell'operazione di GP (General Partners) financing in relazione al continuation fund Ambienta Water Pumps. Su scala internazionale, si evidenzia la partecipazione del Gruppo, in qualità di Lender e Co-Arranger, ad alcune tra le più importanti subscription lines, tra cui i fondi gestiti da Apollo, Ardian, HIG, KKR, Vista Equity Partners. L'operatività con i sovereign wealth fund e i pension fund è proseguita nei diversi ambiti di attività, quali il supporto diretto ai fondi sovrani, l'assistenza a processi competitivi di investimento ed il financing delle portfolio companies, nei settori TMT, Energy e Infra, privilegiando i progetti con caratteristiche ESG. La relazione consolidata con i principali fondi sovrani ha consentito alla Banca di partecipare a numerose operazioni a supporto diretto dei loro fabbisogni rinnovando le linee di finanziamento dirette, sottoscrivendo obbligazioni e finanziando fondi ad hoc (separately managed account). Di particolare rilievo sono stati i ruoli di Bookrunner assegnati alla Banca nelle ultime emissioni di bond e nei refinancing da parte di ADQ e Mubadala. Nell'attività legata ai processi di investimento, il Gruppo ha partecipato a diversi finanziamenti a beneficio, tra gli altri, di KLP per l'acquisizione della principale società marittima norvegese, di una controllata di Mubadala, per l'acquisizione di minoranza di un portafoglio di impianti fotovoltaici di Endesa, e del fondo pensione canadese Omers, per l'acquisizione di Grandi Stazioni Retail. Numerose sono state anche le operazioni a supporto delle portfolio companies, quali i rifinanziamenti in pool di Caruna (OTPP), Distribution System Operator finlandese, Nexus Water Group (BCI), operatore idrico canadese, Saudi Electricity (PIF), società energetica dell'Arabia Saudita, Spark Infrastructure (OTPP/PSP), portafoglio di asset elettrici in Australia, Associated British Ports (CPPIB/Omers/KIA), operatore marittimo del Regno Unito, e Al Dahra (ADQ), multinazionale attiva nel settore agroalimentare.
Nel corso del 2024, IMI C&IB Italian Network ha confermato il proprio ruolo di partner strategico per la clientela italiana, fornendo prodotti e servizi finanziari di elevata qualità. Grazie a una presenza capillare sul territorio nazionale in 6 Regioni e con 15 Corporate Center, e al supporto del team specializzato in operazioni straordinarie (Italian Specialized Coverage), il network ha sostenuto le aziende clienti attraverso la strutturazione e partecipazione a numerose operazioni di finanziamento e investment banking.
Un elemento distintivo è stato il pieno utilizzo degli strumenti di garanzia pubblica, messi a disposizione nel quadro delle misure di sostegno volte a mitigare le difficoltà legate al contesto geopolitico internazionale. Significativa è stata inoltre l'attività di supporto alle aziende mediante l'emissione di garanzie domestiche e internazionali, facilitando la partecipazione a bandi del PNRR e a gare d'appalto per progetti infrastrutturali sia in Italia sia all'estero.
Tra le principali iniziative del 2024 si distingue la prima edizione di "Obiettivo Italia", un tour organizzato dalla Divisione IMI C&IB per dialogare con le figure apicali di aziende pubbliche e private di primaria importanza. L'iniziativa, articolata in sei tappe (Padova, Rimini, Torino, Lonato del Garda, Napoli e Roma), si è sviluppata nel corso dell'anno per dare continuità al progetto e al dialogo con la clientela. Ha coinvolto oltre 250 rappresentanti aziendali, approfondendo temi di attualità come la twin transition (green e digital), il supporto agli investimenti e la gestione dei rischi finanziari e della liquidità.
A livello internazionale, la Divisione IMI C&IB ha operato in 24 Paesi attraverso una rete estera composta da 16 filiali wholesale (inclusi gli hub), 8 uffici di rappresentanza (cui a livello di Gruppo si aggiunge l'ufficio di Bruxelles facente capo a European Regulatory & Public Affairs e deputato alla gestione dei rapporti con i regolatori sovranazionali), 3 Banche Corporate (Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Brasil S.A.) che svolgono attività di corporate e investment banking, oltre a Intesa Sanpaolo IMI Securities Corporation a New York. La rete ha continuato a supportare la clientela italiana e internazionale, affrontando con attenzione le sfide derivanti dalla crisi geopolitica e dalle evoluzioni normative. In linea con il Piano Industriale 2022-2025, il Network Internazionale ha consolidato l'offerta di prodotti ESG e ha intrapreso iniziative per ottimizzare la piattaforma operativa, migliorando ulteriormente il supporto alla clientela.
Nel corso del 2024, il Global Transaction Banking (GTB) ha accelerato l'innovazione digitale, arricchendo l'offerta tramite il portale InBiz e piattaforme dedicate alla digitalizzazione del trade finance. Le azioni commerciali mirate alla clientela IMI C&IB hanno portato a un incremento significativo delle commissioni in tutte le aree operative (cash management, trade finance, pagamenti e soluzioni digitali). Inoltre, è stata lanciata una nuova versione del sito vetrina di InBiz, con contenuti destinati ai diversi stakeholder aziendali per favorire la crescita digitale. Partnership strategiche, come quella con una fintech leader nel Treasury Management System, hanno permesso di offrire soluzioni innovative per l'ottimizzazione della tesoreria.
A livello internazionale, è stata introdotta una moderna infrastruttura per la gestione dei pagamenti, estesa progressivamente anche alle sedi extra-UE. È proseguito, infine, lo sviluppo di soluzioni ESG, incluse le green guarantees, e la partecipazione a progetti istituzionali come il Central Bank Digital Currency per l'euro digitale e i digital assets. In relazione a questi ultimi, GTB ha sviluppato un servizio di custodia per digital asset, al momento utilizzato solo per la proprietà. All'interno del New Technologies for Wholesale Settlement Contact Group (NTW-CG), nell'ambito della seconda wave dei trial dell'Eurosistema che hanno l'obiettivo di esplorare le nuove tecnologie di Wholesale Central Bank Money Settlement, è stato emesso dal Gruppo un titolo finanziario digitale (Euro Commercial Paper – ECP), con Banca d'Italia e Deutsche Börse.
In relazione alle attività di Syndication & Risk Sharing, nel 2024 si è assistito ad una crescita nelle emissioni di prestiti sindacati in tutte le aree geografiche e in tutti i segmenti (corporate, infrastructure e leveraged finance), grazie al miglioramento delle condizioni di mercato. La struttura Syndication e Risk Sharing ha contribuito alla strutturazione e distribuzione di transazioni di rilievo nei mercati italiani e internazionali in cui Intesa Sanpaolo è attiva, ottenendo ruoli di Bookrunner, in tutte le aree geografiche e le asset class coperte. Oltre che riconfermare il ruolo di leadership nel mercato italiano, Intesa Sanpaolo ha migliorato il proprio posizionamento strategico nei diversi mercati internazionali agendo da banca capofila in numerose transazioni ad alta visibilità.
Nel corso dell'anno, la Divisione IMI C&IB ha implementato una serie di iniziative strategiche finalizzate all'ottimizzazione del capitale e alla riduzione degli RWA del portafoglio. Tali interventi hanno riguardato operazioni di vendita diretta (Loan Stock

Disposal) e l'impiego di strumenti innovativi di trasferimento sintetico del rischio, come la credit risk insurance e le singlename tranched transaction. Questi strumenti sono stati applicati a una gamma diversificata di sottostanti e prodotti caratteristici della Divisione IMI C&IB, tra cui corporate loan, project finance, capital call financing e senior notes ABS. Tra queste, si evidenzia una garanzia finanziaria su un portafoglio di Subscription Lines. Inoltre, è stata completata una copertura assicurativa su posizioni di Corporate e Project Finance con il coinvolgimento di un panel di 12 Lloyds Syndicates. L'attività di innovazione si è concentrata inoltre sullo sviluppo di soluzioni di distribuzione del rischio, inclusa la prima operazione di Tranched Single-Loan, che ha consentito la cessione sintetica del rischio di prima perdita su posizioni di Project e Leverage Finance. Infine, è proseguita l'estensione del modello Originate to Share a nuovi prodotti, tra cui titoli di cartolarizzazione e finanziamenti per Fondi Infrastrutturali e Private Equity.
Il 2024 è stato contraddistinto da un costante calo dei tassi d'interesse correlato alle politiche monetarie espansive adottate dalle Banche Centrali in Europa e negli Stati Uniti. Tale tendenza è stata parzialmente mitigata dai più recenti dati di crescita del PIL statunitense e dalle elezioni presidenziali americane, eventi che hanno spinto a rivedere le previsioni sui prezzi di tutte le principali asset class: Tasso, FX, Equity e Credito.
La riduzione dei tassi ha favorito la strutturazione di Certificate su livelli di collocamento rilevanti e con una durata media superiore rispetto all'anno precedente, con l'obiettivo di garantire una protezione totale del capitale a scadenza.
L'attività di intermediazione obbligazionaria di Market Hub ha registrato un incremento rispetto all'anno precedente. Il mercato FX è stato caratterizzato da una significativa volatilità, principalmente causata dalle elezioni presidenziali americane. I volumi di scambio sono aumentati a seguito delle aspettative di ampliamento del differenziale di tassi tra euro e dollaro. È proseguito l'interesse verso le valute periferiche, le cui caratteristiche di liquidità e le implicazioni geopolitiche hanno avuto un impatto rilevante sulla profittabilità complessiva dell'asset class.
In ambito Equity lo scenario descritto ha sostenuto i mercati azionari nonostante i timori di un ritorno a politiche di dazi e alla persistente crisi immobiliare cinese, con aumenti in termini di controvalore e numero di ordini eseguiti sia nel mercato domestico sia nei mercati esteri, con una performance di rilievo negli Stati Uniti. La Divisione IMI C&IB ha sviluppato attività legate agli asset digitali.
Per quanto riguarda gli investimenti della Divisione IMI C&IB sui portafogli di Banking, sono stati acquistati titoli governativi di Paesi sviluppati e mercati emergenti e covered bonds, mentre nella seconda parte dell'anno sono state implementate alcune azioni di disinvestimento su diversi emittenti, funzionali all'aumento successivo dell'allocazione su nuove emissioni con caratteristiche ESG. La gestione del banking book HTC Emerging Markets ha perseguito una strategia basata sulla diversificazione geografica. Sui portafogli corporate bonds, nel primo trimestre dell'anno, è stata implementata gran parte dei nuovi investimenti pianificati sia su HTC che HTCS grazie a livelli di spread particolarmente interessanti sul mercato primario. Dal punto di vista ESG sono proseguiti gli investimenti su emissioni tematiche (Green, Social) e su titoli di emittenti leader in termini di sostenibilità e impegno nei processi di decarbonizzazione.
La gestione del DVA ha coperto nel primo semestre gran parte del restringimento dello spread senior ISP del periodo. A seguito delle elezioni in Francia è stato ridotto il livello di copertura, favorendo una performance positiva sulla gestione del DVA.
Relativamente al rischio equity si sono colte le opportunità offerte nel corso dell'anno, costruendo esposizioni ai settori bancario, finanziario e tecnologico, con performance molto positive. Oltre a garantire il finanziamento dei portafogli di proprietà e la gestione della liquidità della Divisione IMI C&IB, è stata presidiata l'attività di secured financing con la clientela che ha registrato un significativo incremento e diversificazione.
Con riferimento al market making con la clientela, sono rimasti sostenuti i volumi su prodotti di credito e su certificates, trainati da mercati molto attivi sia sul primario sia sul secondario. Il comparto negoziazione in cambi ed in commodities è tornato a crescere nel secondo semestre sia come flussi sia come volatilità di mercato.
Sul settore Private Investments, l'attività di investimento in fondi di Private Equity e Private Debt è stata rallentata nella seconda parte dell'anno, mentre è proseguita sugli Hedge Fund in formato UCITs. Nonostante lo scenario avverso in termini di cost of funding, il portafoglio ha continuato a dare un risultato positivo su tutte le aree.
Relativamente al mercato primario equity, in un contesto domestico favorevole nei comparti ABB e aumenti di capitale ma con scarsa attività in termini di IPO, la Divisione IMI C&IB ha concluso un numero di operazioni in linea con l'anno precedente con ruoli rilevanti: Joint Global Co-ordinator e Joint Bookrunner negli ABB/collocamenti di Salini-Webuild e Saipem, Co-lead Manager nell'IPO Galderma (Zurigo) e intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni nelle OPA Tod's, Unieuro e Monrif.
Sul mercato obbligazionario, caratterizzato da un incremento rispetto al 2023 dei volumi emessi sia a livello europeo sia domestico, la Divisione IMI C&IB ha registrato una crescita dei volumi emessi e numero di operazioni superiore alla media del mercato, posizionandosi per tali indicatori al primo posto in Italia nelle classifiche generali e corporate (fonte LSEG/Refinitiv).
Nel segmento corporate, la Divisione ha agito in qualità di Joint Bookrunner in numerose emissioni senior da parte di emittenti italiani ed esteri, molte delle quali ESG (Terna, EDF, Unibail, CTP). Nel comparto High Yield la Banca si è distinta nelle emissioni di Neopharmed Gentili, Omnia della Toffola, Rino Mastrotto, Zegona, Ineos e Virgin Media. Ha collocato il private placement in euro di Fincantieri. Nel segmento financial institutions ha seguito, con il ruolo di Joint Bookrunner, numerose emissioni di primarie istituzioni finanziarie, tra cui, Banco BPM, LBBW, D-Bank, TD Bank, Eurobank e NBG (covered, SP, SNP, hybrid). Nel comparto ABS segnaliamo Stella Loans, Golden Bar, Sunrise, Quarzo e Alba Leasing. In ambito Supranational, Sovereigns and Agencies (SSA) si è distinta in qualità Joint Bookrunner nell'emissione del BTP Valore e dei BTP a 7 e 15 anni e nei green private placement di ATM e AGSM. Negli emerging markets la Divisione ha seguito con il ruolo di joint bookrunner le emissioni di PIF, MDGH, e Adani.
Le attività di Finanza Strutturata svolte dalla Divisione IMI C&IB hanno confermato anche nel 2024 la leadership della Banca sul mercato italiano (anche per le tematiche ESG/Circular/Green) e la prosecuzione con successo del business sul mercato internazionale. I finanziamenti corporate concessi alla clientela italiana ed estera (inclusi quelli destinati ad acquisizioni ed investimenti per la crescita, oltre a quelli con garanzia SACE SupportItalia) mostrano volumi al di sopra dei livelli dell'anno precedente, guidati soprattutto dall'attività di rifinanziamento. L'attività di Leverage & Acquisition Finance ha visto una ripresa dei volumi e del numero delle operazioni nel mercato domestico, ma anche l'incremento della partecipazione ad operazioni internazionali. L'attività di Project Finance ha perseguito diverse opportunità nei settori dell'Energy Transition e dei trasporti: si segnalano in particolare il continuo flusso di finanziamenti nel settore delle rinnovabili sia per supportare il piano di investimenti degli operatori sia per operazioni di M&A, ed il rifinanziamento della SPV Metro 4.
L'approccio "originate to share" e la diversificazione geografica hanno condotto alla stipula di numerose operazioni di finanziamento a supporto di operatori industriali e finanziari in diversi settori infrastrutturali e dei servizi di pubblica utilità, italiani ed internazionali, in coerenza con la strategia di crescita della Divisione, sia in termini di volumi sia di posizionamento, con particolare attenzione alle tematiche ESG/Circular/Green.
Le attività di cartolarizzazione svolte dalla Divisione IMI C&IB hanno confermato la posizione di leadership in Italia della Banca, sia nel supporto alla clientela nella gestione dei rischi finanziari, anche con innovative soluzioni ESG-linked, sia nell'attività di asset based financing. Sono state strutturate, finanziate e distribuite soluzioni per la propria clientela e per il Gruppo mirate all'efficientamento del funding ed al miglioramento degli indici di asset quality, all'ottimizzazione del capitale economico e regolamentare, ed al miglioramento della posizione finanziaria netta della clientela. Si è consolidata la presenza estera della Divisione, supportando sia nella gestione rischi sia finanziariamente la clientela corporate e financial institution europea ed extra-europea, nonché importanti investitori esteri nelle loro operazioni di acquisizione di portafogli granulari.
La Divisione ha operato anche come centro di competenza e punto di riferimento del Gruppo per le operazioni di Corporate Finance a favore della clientela della Divisione Banca dei Territori e delle banche della Divisione International Banks. Relativamente a questa attività, tra le operazioni più rilevanti concluse nel 2024, si segnala il ruolo svolto nell'IPO di Next Geosolutions Europe su Euronext Growth Milan, nella cessione di una quota di minoranza del capitale di BF International Best Fields Best Food Limited, nell'acquisizione di WeTransfer NV da parte di Bending Spoons e di Tecnomaco e nell'operazione a supporto dell'OPA lanciata dagli azionisti di Finhold e di Morgan Stanley Infrastructure Partners sulle azioni di Salcef Group.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2024 | 2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 2.525 | 2.387 | 138 | 5,8 |
| Commissioni nette | 648 | 601 | 47 | 7,8 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 133 | 99 | 34 | 34,3 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -67 | -81 | -14 | -17,3 |
| Proventi operativi netti | 3.239 | 3.006 | 233 | 7,8 |
| Spese del personale | -707 | -655 | 52 | 7,9 |
| Spese amministrative | -531 | -482 | 49 | 10,2 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -134 | -127 | 7 | 5,5 |
| Costi operativi | -1.372 | -1.264 | 108 | 8,5 |
| Risultato della gestione operativa | 1.867 | 1.742 | 125 | 7,2 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -134 | -205 | -71 | -34,6 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -46 | -54 | -8 | -14,8 |
| Altri proventi (oneri) netti | 1 | 123 | -122 | -99,2 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 1.688 | 1.606 | 82 | 5,1 |
| Imposte sul reddito | -420 | -332 | 88 | 26,5 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -94 | -49 | 45 | 91,8 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | 8 | -6 | 14 | |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-23 | -35 | -12 | -34,3 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | -13 | -11 | 2 | 18,2 |
| Risultato netto | 1.146 | 1.173 | -27 | -2,3 |
| 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2024 | |||
| assolute | % | |||
| Finanziamenti verso clientela | 45.255 | 43.002 | 2.253 | 5,2 |
| Raccolta diretta bancaria | 60.922 | 59.317 | 1.605 | 2,7 |
| Attività di rischio ponderate | 38.271 | 36.071 | 2.200 | 6,1 |
| Capitale assorbito | 4.311 | 3.943 | 368 | 9,3 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione International Banks presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail.
Nel 2024 i proventi operativi netti della Divisione si sono attestati a 3.239 milioni, in crescita rispetto al precedente esercizio (+7,8%; circa +15% a cambi costanti). L'analisi di dettaglio evidenzia che gli interessi netti sono stati pari a 2.525 milioni (+5,8%), prevalentemente grazie alla dinamica favorevole registrata da VUB Banka (+58 milioni), Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd (+44 milioni), PBZ – incluse Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (+43 milioni) – e Bank of Alexandria (+34 milioni), solo in parte contrastata dalla flessione rilevata da CIB Bank (-60 milioni). Le commissioni nette, pari a 648 milioni, hanno mostrato un progresso (+7,8%) attribuibile principalmente a VUB Banka (+13 milioni), Banca Intesa Beograd (+8 milioni), a Bank of Alexandria (+6 milioni) e a CIB Bank e PBZ (+4 milioni ciascuna). Tra le altre componenti reddituali, si rileva un incremento del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (+34 milioni), essenzialmente riconducibile alle controllate operanti in Ungheria, Serbia e Slovacchia a fronte del minore risultato della partecipata egiziana, e una riduzione degli altri oneri operativi netti (-14 milioni) imputabile prevalentemente a PBZ, a VUB Banka e CIB Bank. I costi operativi, pari a 1.372 milioni, hanno presentato un aumento (+8,5%; circa +13% a cambi costanti) ascrivibile principalmente alle spese del personale e amministrative.

Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 7,2%, attestandosi a 1.867 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.688 milioni, ha evidenziato un incremento del 5,1% rispetto al valore del 2023, mentre il risultato netto si è attestato a 1.146 milioni a fronte di 1.173 milioni dell'anno precedente (-2,3%). Al netto della plusvalenza derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ Card, contabilizzata tra gli altri proventi netti nel 2023, il risultato corrente lordo e l'utile netto risulterebbero in crescita, rispettivamente, del 13,3% e del 6,3%.
Nel confronto trimestrale, il quarto trimestre 2024 ha mostrato una dinamica cedente del risultato della gestione operativa rispetto al terzo, ascrivibile all'aumento degli oneri operativi tipico del fine anno e ad una moderata riduzione dei ricavi. Anche il risultato corrente lordo e l'utile netto si sono attestati su valori inferiori rispetto a quelli del trimestre precedente, condizionati principalmente da maggiori rettifiche su crediti.
I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine dicembre 2024 una crescita (+3,8%) rispetto a fine 2023, riconducibile all'incremento sia dei crediti verso clientela (+5,2%) sia della raccolta diretta bancaria (+2,7%). La dinamica degli impieghi è principalmente riconducibile allo sviluppo rilevato dalle controllate operanti in Slovacchia e Croazia mentre l'aumento della raccolta è essenzialmente ascrivibile all'evoluzione registrata in Slovacchia, Serbia e Croazia, solo in parte contrastata dall'andamento cedente della controllata attiva in Egitto.
Nel 2024, la Divisione International Banks ha continuato il suo percorso di sviluppo delle attività, adottando un modello di business orientato alla crescita delle commissioni nelle principali controllate europee e mantenendo una costante attenzione al wealth management in Cina.
In particolare, è proseguito il consolidamento del modello di servizio nel Wealth Management per i segmenti a più alto valore aggiunto, con un focus sul presidio relazionale e lo sviluppo di un'offerta di prodotti e servizi che rispondano ai bisogni latenti e inespressi dei clienti. Particolare attenzione è stata dedicata all'incremento delle soluzioni con caratteristiche ESG e al la diversificazione dell'asset mix di portafoglio per garantire performance vantaggiose sia per i clienti sia per la rete distributiva. È inoltre in corso di valutazione l'evoluzione del modello di servizio per i clienti Affluent e Private con esigenze finanziarie e di servizio evoluto, in collaborazione con le altre Divisioni del Gruppo e sfruttando la best expertise della Divisione Banca dei Territori.
In ambito bancassurance, prosegue la collaborazione con un primario gruppo assicurativo per la distribuzione di prodotti di bancassurance in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia.
Con riferimento al rafforzamento dei ricavi commissionali, sono continuate le iniziative commerciali sinergiche con la Divisione IMI Corporate & Investment Banking nei settori Global Markets, Structured Finance e Investment Banking nei Paesi identificati come prioritari (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Croazia), con un significativo aumento dell'operatività e della pipeline dall'inizio del piano. È attualmente in corso l'allargamento del perimetro di osservazione ad altri mercati.
In relazione all'evoluzione e al rafforzamento del modello di servizio per la clientela condivisa con la Divisione Banca dei Territori, sono continuate le iniziative commerciali per incrementare le opportunità di business transfrontaliero dei clienti operanti nei Paesi della Divisione. In particolare, si sono sviluppate campagne commerciali congiunte su aziende clienti della Banca dei Territori, in tutte le Direzioni Regionali e Agribusiness, con sussidiarie estere. È stata avviata un'iniziativa specifica per la Romania con il coinvolgimento dei gestori di entrambe le Divisioni, mentre proseguono le campagne commerciali congiunte negli altri Paesi coinvolti, con nuove azioni di sviluppo in Serbia e Croazia.
Nell'ambito delle iniziative di ESG Business Positioning su segmenti Corporate&SME in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia ed Egitto, a seguito dell'identificazione dei settori prioritari, sono continuate le attività di definizione di una strategia commerciale volta a migliorare l'offerta ESG. In tal senso, è stato lanciato un prodotto di finanziamento (multi-country) dedicato al raggiungimento di obiettivi green, nell'ambito dell'offerta S-Loan, in Slovacchia, Ungheria e Serbia, con un progetto di estensione anche a Croazia, Bosnia ed Erzegovina e Slovenia. È stata inoltre completata una survey presso le principali banche della Divisione, con l'obiettivo di individuare i fabbisogni finanziari della clientela in ambito ESG.
Nel contesto delle iniziative di digital banking nel Corporate & SME, a seguito dell'avvio dell'interconnessione Italia-Ungheria e dell'attivazione del prodotto "Confirming" su sei ulteriori geografie della Divisione (Slovacchia, Serbia, Romania, Slovenia, Albania e da ultimo Bosnia ed Erzegovina), è in fase avanzata il processo di estensione in Croazia e Repubblica Ceca. Con riferimento alla nuova "Factoring Digital Platform", è stato selezionato il provider esterno della nuova piattaforma IT e firmato il contratto tra le parti (IVS e CODIX), con una fase pilota presso la filiale di Praga di VUB Banka e successiva estensione graduale ad altre banche; attualmente è in corso la definizione dei requisiti della nuova piattaforma. Sul fronte Retail&WM, è continuata l'espansione delle funzionalità e dei servizi digitali nei principali Paesi dove la Divisione opera. Sono state completate le attività di miglioramento della customer experience dei processi digitali di filiale in Ungheria, Slovenia, Albania e Croazia (ad esempio utilizzo dell'Intelligenza Artificiale e della nuova funzionalità di Navigated Experience della chatbot) ed è stato perfezionato in Serbia il rilascio della funzionalità di Conversational banking per alcuni segmenti di clientela.
In ambito IT, è in corso l'implementazione della nuova strategia che prevede la focalizzazione sulla convergenza delle applicazioni IT a supporto del business.
Infine, con riferimento al Wealth Management in Cina, è proseguita l'attività di business di Yi Tsai attraverso la razionalizzazione del network, il rafforzamento del coverage per la clientela istituzionale e l'ampliamento dell'offerta prodotti.
Presidio dell'attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate.
Indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail. La Divisione è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell'operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche
estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.
| Struttura organizzativa | |
|---|---|
| HUB Europa Sud-Orientale (SEE HUB) |
Presenze in Croazia, Bosnia-Erzegovina, Slovenia. |
| Danube HUB (DNB HUB) |
Presenze in Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca. |
| Altre banche | Presenze in Albania, Ungheria, Serbia, Egitto, Ucraina, Moldavia. |
| Struttura distributiva | 907 filiali in 12 Paesi. |
Nel 2024 i proventi operativi netti del gruppo Privredna Banka Zagreb sono ammontati a 669 milioni, in aumento rispetto al precedente esercizio (+5,9%), grazie alla dinamica favorevole del margine di interesse. I costi operativi, pari a 240 milioni, hanno registrato un incremento (+11,9%). Il risultato della gestione operativa si è attestato a 429 milioni (+2,8%). Il risultato corrente lordo, pari a 421 milioni e l'utile netto, che si è attestato a 340 milioni, sono risultati in contrazione (rispettivamente -16% e -14,4%) rispetto a quelli del 2023; al netto della plusvalenza lorda derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ Card realizzata nel 2023 risulterebbero in crescita, rispettivamente, del 9,2% e del 12,5%.
Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina ha chiuso il 2024 con un risultato della gestione operativa pari a 21 milioni (-7,5%). Tale dinamica è riconducibile all'incremento degli oneri operativi che ha più che compensato l'aumento dei proventi operativi netti. Il risultato corrente lordo, pari a 18 milioni, ha registrato una crescita (+4,9%) mentre l'utile netto, che ammonta a 13 milioni, è risultato sostanzialmente in linea con il valore del 2023.
Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) ha realizzato proventi operativi netti pari a 166 milioni, in crescita rispetto al 2023 (+7,2%), essenzialmente grazie all'evoluzione degli interessi netti. I costi operativi sono risultati in aumento (+10,1%) rispetto al precedente esercizio. Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 5,7%. Il risultato corrente lordo, pari a 100 milioni, ha evidenziato un incremento del 7,5% mentre l'utile netto ha registrato un calo del 4,2%, attestandosi a 69 milioni.

Il gruppo VUB Banka ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 498 milioni, in aumento rispetto al 2023 (+13,2%) per effetto dello sviluppo dei proventi operativi netti (+11,6%), in particolare degli interessi netti, solo in parte attenuato dall'incremento dei costi operativi (+8,7%). Il risultato corrente lordo, pari a 461 milioni, ha evidenziato una crescita rispetto all'anno precedente (+22,6%). Per contro l'utile netto è risultato in flessione (-3,9%) per effetto della nuova tassa straordinaria sugli extra profitti introdotta dal governo slovacco nel 2024.
Intesa Sanpaolo Bank Romania ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 17 milioni, in aumento rispetto al 2023 (+32,2%), grazie a più elevati proventi operativi netti (+13,7%), in particolare degli interessi netti. La società ha chiuso il 2024 con un utile netto di 12 milioni, in crescita del 67,3% rispetto al valore del 2023, beneficiando di riprese di valore nette su crediti.
First Bank. Il 31 maggio 2024 è stato finalizzato il closing relativo all'acquisizione della società First Bank S.A. in Romania, in seguito all'ottenimento dell'autorizzazione da parte della Banca Nazionale Rumena. Per quanto riguarda il risultato della gestione operativa, esso ammonta a 22 milioni, registrando un incremento del 53,8% rispetto al dato omogeneo dell'esercizio precedente, grazie alla crescita dei proventi operativi netti, segnatamente degli interessi netti, e alla riduzione dei costi operativi, in particolare delle spese per il personale. Il risultato corrente lordo ha raggiunto i 26 milioni, segnando un aumento del 78,2% rispetto al 2023, mentre l'utile netto è calato del 60,4%, principalmente a causa degli oneri di integrazione.
Intesa Sanpaolo Bank Albania ha evidenziato un risultato della gestione operativa pari a 45 milioni, in aumento del 13,1% rispetto al 2023, grazie allo sviluppo dei ricavi (+16,6%), in particolare degli interessi netti, che ha più che compensato l'incremento degli oneri operativi. L'utile netto si è attestato a 31 milioni, in crescita del 10,6% rispetto al precedente esercizio.
Il gruppo CIB Bank ha presentato proventi operativi netti pari a 406 milioni, in flessione rispetto al 2023 (-4,6%) per il minor contributo degli interessi netti, da ricondurre ad una dinamica di tassi in calo, in parte attenuato dalla crescita del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value. I costi operativi hanno evidenziato un incremento dell'8,7%. Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato una contrazione dell'11,2% attestandosi a 253 milioni. L'utile netto è salito a 175 milioni, valore superiore rispetto all'anno precedente (+4,5%).
Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd, ha realizzato un risultato della gestione operativa pari a 351 milioni, in aumento del 13,8% rispetto al 2023, sostenuto dall'evoluzione dei proventi operativi netti (+13,6%) che ha più che compensato l'incremento dei costi operativi (+13,2%). Il risultato corrente lordo si è attestato a 302 milioni (+25,4%) e l'utile netto è ammontato a 234 milioni (+27,4%).
Bank of Alexandria, che è stata influenzata negativamente dalla svalutazione della lira egiziana, ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 306 milioni, in progresso del 14,7% rispetto al precedente esercizio (+68% a cambi costanti). I proventi operativi netti, pari a 419 milioni, sono risultati in aumento (+8,3%; circa +59% a cambi costanti grazie alla dinamica degli interessi netti). I costi operativi hanno mostrato un decremento (-5,8%; circa +38% a cambi costanti). Il risultato netto è ammontato a 153 milioni, in crescita del 26,7% rispetto al 2023 (circa +86% a cambi costanti).
Pravex. Nonostante la situazione di estrema gravità/incertezza che caratterizza l'Ucraina, anche a dicembre 2024 si è proceduto con il consolidamento integrale di Pravex. Tuttavia, alla luce delle evidenti difficoltà logistiche e di esecuzione delle strutture amministrative della banca locale, anche con riferimento ai canali informatici, la scelta del Gruppo è stata quella di procedere al consolidamento dei risultati conseguiti fino a settembre 2024 controvalorizzati al cambio del 31 dicembre 2024.
Eximbank ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 2,2 milioni, in diminuzione del 45% rispetto al 2023 per effetto del minor contributo dei proventi operativi netti e della crescita dei costi operativi. L'utile netto, pari a 0,6 mil ioni, si è ridotto del 76,4%.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2024 | 2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 1.181 | 1.267 | -86 | -6,8 |
| Commissioni nette | 2.094 | 1.858 | 236 | 12,7 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 61 | 54 | 7 | 13,0 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 19 | 14 | 5 | 35,7 |
| Proventi operativi netti | 3.355 | 3.193 | 162 | 5,1 |
| Spese del personale | -544 | -530 | 14 | 2,6 |
| Spese amministrative | -416 | -384 | 32 | 8,3 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -106 | -94 | 12 | 12,8 |
| Costi operativi | -1.066 | -1.008 | 58 | 5,8 |
| Risultato della gestione operativa | 2.289 | 2.185 | 104 | 4,8 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -23 | -38 | -15 | -39,5 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -45 | -72 | -27 | -37,5 |
| Altri proventi (oneri) netti | 20 | 14 | 6 | 42,9 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 2.241 | 2.089 | 152 | 7,3 |
| Imposte sul reddito | -718 | -672 | 46 | 6,8 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -42 | -25 | 17 | 68,0 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -20 | -23 | -3 | -13,0 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-22 | -18 | 4 | 22,2 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 23 | 15 | 8 | 53,3 |
| Risultato netto | 1.462 | 1.366 | 96 | 7,0 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Risparmio gestito (1) | 171.385 | 157.436 | 13.949 | 8,9 |
| Attività di rischio ponderate | 12.388 | 11.924 | 464 | 3,9 |
| Capitale assorbito | 1.195 | 1.167 | 28 | 2,4 |
(1) Dati riesposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta consolidata.
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione Private Banking ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza.
La Divisione coordina l'operatività di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, SIREF Fiduciaria, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Asset Management UK, del gruppo bancario svizzero Reyl (presente in Svizzera, Regno Unito, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Malta), di Intesa Sanpaolo Wealth Management, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio e, a decorrere da agosto, di Alpian S.A., banca digitale svizzera in fase di start-up. Inoltre, con l'obiettivo di offrire una gamma di prodotti ampia e dedicata, fruendo di soluzioni digitali che si arricchiranno nel tempo, opera la linea di business Fideuram Direct, nata nel 2023 per rispondere alle esigenze dei clienti che vogliono operare in autonomia sugli investimenti e sul trading on line. A inizio dicembre 2024 si è perfezionata la fusione per incorporazione di IW Private Investments SIM in Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking.
Nel 2024 la Divisione ha realizzato un risultato corrente lordo pari a 2.241 milioni, in crescita di 152 milioni (+7,3%) rispetto al valore del precedente esercizio. Il risultato della gestione operativa ha mostrato una dinamica positiva (+104 milioni), attribuibile ai maggiori proventi operativi netti (+162 milioni) in presenza di un aumento dei costi operativi (+58 milioni). L'evoluzione dei ricavi è da ricondurre principalmente alle commissioni nette (+236 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione all'incremento delle masse medie di risparmio gestito, e quelle di up front, correlate al maggior apporto

dell'attività di raccolta ordini e di collocamento di fondi comuni e obbligazioni Intesa Sanpaolo. Per contro hanno mostrato un calo gli interessi netti che si sono attestati a 1.181 milioni (-86 milioni), per effetto di maggiori interessi passivi sulla raccolta da clientela, solo in parte compensati dall'aumento degli interessi su titoli di debito e su rapporti interbancari. Tra le altre componenti di ricavo hanno evidenziato un progresso gli altri proventi operativi netti (+5 milioni) e il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (+7 milioni). Relativamente ai costi operativi si sono incrementate le spese amministrative, per maggiori oneri per servizi resi da terzi, le spese del personale e gli ammortamenti per il software e i diritti d'uso su beni in leasing. La Divisione ha chiuso il 2024 con un utile netto di 1.462 milioni, in aumento del 7% rispetto all'anno precedente.
Relativamente alle masse gestite e amministrate, si segnala che i valori vengono esposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta utilizzati nel consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare vengono elisi i conti correnti della clientela correlati alle operazioni di investimento, le obbligazioni e i certificates che, pur facendo parte del patrimonio del cliente, trovano già rappresentazione nell'ambito della raccolta diretta. Inoltre, i prodotti di terzi vengono riallocati dal risparmio gestito al risparmio amministrato.
Al 31 dicembre 2024 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono state pari a 335 miliardi (+31,4 miliardi da fine 2023). Tale andamento è riconducibile alla performance di mercato che ha inciso favorevolmente sui patrimoni e, in misura minore, alla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si è attestata a 171,4 miliardi (+13,9 miliardi).
Nel 2024 sono state finalizzate le seguenti operazioni societarie:

| Business | Attività di raccolta e gestione del risparmio attraverso reti di consulenti finanziari e private bankers dipendenti, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio elevato. |
|---|---|
| Missione | Occuparsi del benessere dei clienti e proteggerne l'intero patrimonio con una consulenza di eccellenza. La relazione di ascolto, soddisfazione e fiducia tra cliente e private banker è ciò che rende unico il modello di business della Divisione Private Banking. |
| Struttura organizzativa | |
| Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking (Italia) |
Dedicata alla produzione, gestione e distribuzione di servizi e prodotti finanziari alla clientela di alto profilo attraverso un network di 5.649 consulenti finanziari appartenenti alle reti Fideuram, Sanpaolo Invest e IW Private Investments, e all'erogazione di servizi di consulenza digitale e trading evoluto tramite Fideuram Direct. |
| Intesa Sanpaolo Private Banking (Italia) |
Banca dedicata alla clientela private (attività finanziarie superiori a 1 milione), alla quale eroga servizi finanziari volti a proteggere, valorizzare ed accompagnare nel tempo il patrimonio attraverso una rete di 946 private bankers dipendenti e 133 liberi professionisti con contratto di agenzia. |
| Reyl & Cie (Svizzera) |
Banca svizzera dedicata allo sviluppo della clientela private internazionale che opera tramite un gruppo di società specializzate nel wealth management e nel private banking. Complessivamente opera attraverso una rete di 46 private bankers. |
| Alpian (Svizzera) |
Wealth Tech svizzera con licenza bancaria, caratterizzata da un'offerta digitale incentrata sulle esigenze del segmento upper affluent/low private, che fornisce servizi bancari e di gestione patrimoniale supportati da un'assistenza remota multicanale. |
| Intesa Sanpaolo Wealth Management (Lussemburgo) |
Banca lussemburghese con filiali in Belgio che opera attraverso una rete di 40 private bankers. |
| Fideuram Asset Management SGR (Italia) |
Società di gestione di una vasta gamma di fondi comuni, gestioni individuali e altri strumenti di investimento per investitori privati e istituzionali. |
| Fideuram Asset Management (Ireland) |
Società di gestione dei fondi comuni lussemburghesi e italiani e di prodotti istituiti dalle compagnie di assicurazione del Gruppo. |
| Fideuram Asset Management (UK) |
Società di investimento con sede nel Regno Unito, che ha rilevato le attività in precedenza gestite dalla branch di Londra di Fideuram Asset Management (Ireland). |
| SIREF Fiduciaria (Italia) |
Società specializzata nell'erogazione di servizi fiduciari. |
| Struttura distributiva | Network di 244 filiali in Italia, 6 filiali all'estero e 6.814 consulenti finanziari. |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2024 | 2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 61 | 18 | 43 | |
| Commissioni nette | 894 | 816 | 78 | 9,6 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 2 | 20 | -18 | -90,0 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 48 | 54 | -6 | -11,1 |
| Proventi operativi netti | 1.005 | 908 | 97 | 10,7 |
| Spese del personale | -119 | -114 | 5 | 4,4 |
| Spese amministrative | -123 | -122 | 1 | 0,8 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -9 | -9 | - | - |
| Costi operativi | -251 | -245 | 6 | 2,4 |
| Risultato della gestione operativa | 754 | 663 | 91 | 13,7 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | - | - | - | - |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -2 | - | 2 | - |
| Altri proventi (oneri) netti | 30 | - | 30 | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 782 | 663 | 119 | 17,9 |
| Imposte sul reddito | -196 | -183 | 13 | 7,1 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -3 | - | 3 | - |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -4 | -4 | - | - |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | -1 | -1 | |
| Risultato netto | 579 | 475 | 104 | 21,9 |
| Dati operativi | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Risparmio gestito | 333.070 | 311.291 | 21.779 | 7,0 |
| Attività di rischio ponderate | 2.027 | 1.990 | 37 | 1,9 |
| Capitale assorbito | 219 | 213 | 6 | 2,8 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione Asset Management ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR e le sue partecipate.
I proventi operativi netti del 2024, pari a 1.005 milioni, hanno evidenziato un aumento del 10,7% rispetto all'anno precedente ascrivibile all'andamento degli interessi netti (+43 milioni) e delle commissioni nette (+78 milioni). Queste ultime hanno beneficiato della crescita delle commissioni di collocamento sui fondi comuni e delle commissioni di incentivo, parzialmente compensate dalla riduzione delle commissioni ricorrenti correlata alle scelte di investimento della clientela nel nuovo framework macroeconomico di riferimento caratterizzato da tassi di interessi positivi e all'innovazione di prodotto che Eurizon Capital SGR e le sue controllate hanno sviluppato in tale contesto per rendere i fondi comuni concorrenziali nei confronti di altri prodotti finanziari alternativi. Nell'ambito delle altre componenti di ricavo, il contributo derivante dalla valutazione al fair value del portafoglio finanziario è stato positivo per 2 milioni (20 milioni nel 2023). La partecipata cinese Penghua, consolidata a patrimonio netto, ha fornito un apporto positivo ai proventi operativi netti per 47 milioni, che si raffronta con i 54 milioni registrati nel precedente esercizio. I costi operativi hanno presentato un incremento (+2,4%) riconducibile principalmente alle spese del personale. Dato l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è stato pari a 754 milioni, in crescita del 13,7% rispetto al 2023. La Divisione ha chiuso il 2024 con un risultato netto pari a 579 milioni (+21,9%).

Al 31 dicembre 2024 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è attestato a 333,1 miliardi, in crescita di 21,8 miliardi (+7%) rispetto a fine 2023. Tale dinamica è ascrivibile alla rivalutazione delle masse gestite correlata alla buona intonazione dei mercati e, in misura minore, ai flussi positivi di raccolta netta (+2,5 miliardi). Questi ultimi sono da ricondurre ai fondi comuni (+4,4 miliardi), ai mandati istituzionali da clientela extra-captive (+1,9 miliardi) e alle gestioni patrimoniali per clientela retail e private (+1,3 miliardi), solo parzialmente contrastati dai deflussi sui mandati ricevuti da controparti di Gruppo su prodotti assicurativi e previdenziali (-5,1 miliardi).
Al 31 dicembre 2024 la quota del mercato italiano di Eurizon Capital sul patrimonio gestito è risultata pari al 15,6% (al lordo delle duplicazioni). Escludendo il comparto dei fondi chiusi, in cui la società ha una presenza limitata, la quota di risparmio gestito a fine dicembre sale al 16%.
| Business | Asset management. |
|---|---|
| Missione | Fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo (OICR) e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché sviluppare la presenza nel segmento dell'open market attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. |
| Struttura organizzativa | |
| Eurizon Capital SGR (Italia) |
Specializzata nella gestione attiva del risparmio sia per la clientela retail (fondi comuni di investimento e gestioni patrimoniali) sia per la clientela istituzionale, alla quale offre un'ampia gamma di prodotti e servizi di investimento. |
| Eurizon Capital Real Asset SGR (Italia) |
Specializzata negli investimenti alternativi. È controllata da Eurizon Capital SGR che detiene il 51% dei diritti di voto e il 20% del capitale della società, e partecipata da Intesa Sanpaolo Assicurazioni, già Intesa Sanpaolo Vita (40% del capitale) e dal Gruppo Poste Italiane (40% del capitale). |
| Epsilon SGR (Italia) |
Specializzata nella gestione di portafoglio su basi quantitative. È controllata al 100% da Eurizon Capital SGR. |
| Eurizon Capital S.A. (Lussemburgo) |
La società gestisce e distribuisce OICR di diritto lussemburghese rivolti alla clientela retail e istituzionale e offre un'ampia gamma di servizi dedicati agli investitori istituzionali. È centro di specializzazione nella gestione a limitato tracking error (LTE), factor based e di prodotti monetari. È controllata al 100% da Eurizon Capital SGR. |
| Eurizon Capital Asia Limited (Hong Kong) |
Società controllata al 100% da Eurizon Capital SGR principalmente focalizzata sulle attività di consulenza finanziaria e di distribuzione sul mercato asiatico. |
| Eurizon Asset Management Slovakia (Slovacchia) |
Società di asset management slovacca, controllata al 100% da Eurizon Capital SGR, cui fanno capo l'ungherese Eurizon Asset Management Hungary e la croata Eurizon Asset Management Croatia d.o.o. (polo dell'asset management nell'Est Europa). Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto slovacco destinati al mercato locale. |
| Eurizon Asset Management Croatia d.o.o. (Croazia) |
Società di asset management croata, controllata in via totalitaria dalla società slovacca Eurizon Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto croato e offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela retail e istituzionale. |
| Eurizon Asset Management Hungary (Ungheria) |
Società di asset management ungherese, controllata in via totalitaria dalla società slovacca Eurizon Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto ungherese e offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela istituzionale. |
| Eurizon SLJ Capital (Inghilterra) |
Società di diritto inglese controllata da Eurizon Capital SGR con il 65% del capitale, attiva nella ricerca e nella fornitura di servizi di investimento e consulenza. |
| Penghua Fund Management Company Limited (Cina) |
Fund manager di diritto cinese partecipata da Eurizon Capital SGR per il 49% del capitale. |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2024 | 2023 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | - | - | - | - |
| Commissioni nette | 3 | 3 | - | - |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.716 | 1.625 | 91 | 5,6 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | - | - | - | - |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | - | -15 | -15 | |
| Proventi operativi netti | 1.719 | 1.613 | 106 | 6,6 |
| Spese del personale | -153 | -152 | 1 | 0,7 |
| Spese amministrative | -191 | -195 | -4 | -2,1 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -36 | -32 | 4 | 12,5 |
| Costi operativi | -380 | -379 | 1 | 0,3 |
| Risultato della gestione operativa | 1.339 | 1.234 | 105 | 8,5 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | - | - | - | - |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -1 | 61 | -62 | |
| Altri proventi (oneri) netti | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 1.338 | 1.295 | 43 | 3,3 |
| Imposte sul reddito | -107 | -386 | -279 | -72,3 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -27 | -21 | 6 | 28,6 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -8 | -10 | -2 | -20,0 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-46 | - | 46 | - |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | -2 | -2 | |
| Risultato netto | 1.150 | 876 | 274 | 31,3 |
| Dati operativi | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Raccolta diretta assicurativa (1) | 177.448 | 172.746 | 4.702 | 2,7 |
| Attività di rischio ponderate | - | - | - | - |
| Capitale assorbito | 4.419 | 4.398 | 21 | 0,5 |
(1) Inclusi i titoli subordinati emessi dalle compagnie.
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione Insurance è costituita da Intesa Sanpaolo Assicurazioni, Fideuram Vita e Intesa Sanpaolo Protezione, con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi.
A partire dal 1° dicembre 2024 Intesa Sanpaolo Vita ha assunto il nuovo nome di Intesa Sanpaolo Assicurazioni, compagnia che guida il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Assicurazioni. Contestualmente, è stata ridenominata anche la sede secondaria di Dublino, costituita il 1° dicembre 2023, in Intesa Sanpaolo Assicurazioni Dublin Branch, specializzata nella gestione delle polizze unit linked. È stata inoltre costituita Intesa Sanpaolo Protezione, nata dalla fusione di Intesa Sanpaolo RBM Salute in Intesa Sanpaolo Assicura e controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Assicurazioni, unico polo per la protezione dei beni e delle persone.
Nel 2024 la Divisione ha conseguito un risultato dell'attività assicurativa pari a 1.716 milioni, in aumento (+5,6%, pari a +91 milioni) rispetto al 2023. Sia il business vita sia il business danni sono risultati in crescita, il primo prevalentemente per effetto della componente finanziaria, il secondo grazie sia al contributo tecnico sia al margine finanziario.
Il risultato corrente lordo, pari a 1.338 milioni, ha evidenziato una crescita (+3,3%) per effetto di più elevati proventi operativi netti (+6,6%) in presenza di una sostanziale stabilità dei costi operativi (+0,3%).
Il cost/income, pari al 22,1%, si è mantenuto su ottimi livelli, inferiori a quelli osservati nell'anno precedente.
Infine l'utile netto è ammontato a 1.150 milioni (+31,3%), dopo l'attribuzione delle imposte per 107 milioni (che beneficiano dell'iscrizione di imposte differite attive per 293 milioni), degli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 27 milioni, degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 8 milioni e dei tributi e oneri del sistema bancario e assicurativo per 46 milioni, questi ultimi riguardanti il Fondo di garanzia per le polizze vita di cui alla Legge del 30 dicembre 2023, n. 213.
La raccolta diretta assicurativa, pari a 177.448 milioni, ha mostrato un aumento (+2,7%, pari a +4,7 miliardi) rispetto a fine 2023 ascrivibile alle passività assicurative.
La raccolta premi vita (inclusi i prodotti di natura prevalentemente finanziaria) e previdenza della Divisione, pari a 18,1 miliardi, ha registrato un incremento del 18,4% rispetto al 2023, riconducibile alla crescita della raccolta sui prodotti tradizionali (+11,9%) e sulle unit linked di oltre il 40%. In diminuzione invece la raccolta del comparto previdenza (-3,3%).
I premi del business protezione sono stati pari a 1,5 miliardi, in progresso del 3,3% rispetto al 2023. I premi del comparto non motor (escluse le CPI – Credit Protection Insurance) sono risultati in crescita dell'1,9%, trainati principalmente dalle Line of Business (LoB) Imprese, Casa e Famiglia e Infortuni. In aumento anche la componente motor (+5,2%) e i prodotti legati al credito (+33,8%).
| Business | Insurance ramo vita e ramo danni. |
|---|---|
| Missione | Sviluppare l'offerta di prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. |
| Struttura organizzativa | |
| Intesa Sanpaolo Assicurazioni |
Capogruppo assicurativa specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la tutela della persona e del patrimonio a servizio della Banca dei Territori. A partire dal 1° dicembre 2024 Intesa Sanpaolo Vita ha assunto il nuovo nome di Intesa Sanpaolo Assicurazioni. Contestualmente, è stata ridenominata anche la sede secondaria di Dublino, costituita il 1° dicembre 2023, in Intesa Sanpaolo Assicurazioni Dublin Branch, specializzata nella gestione delle polizze unit linked. La Compagnia controlla al 100% Intesa Sanpaolo Protezione, nata il primo dicembre 2024 dalla fusione di Intesa Sanpaolo RBM Salute in Intesa Sanpaolo Assicura, e Intesa Sanpaolo Insurance Agency e al 65% InSalute Servizi. Infine, detiene il 40% di Eurizon Capital Real Asset SGR, società operativa dal 31 dicembre 2019 controllata da Eurizon Capital SGR (Divisione Asset Management) che detiene il 51% dei diritti di voto e il 20% del capitale. |
| Fideuram Vita | Specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la tutela della persona e del patrimonio a servizio della Divisione Private Banking. |
| Intesa Sanpaolo Protezione | Unico polo per la protezione dei beni e delle persone, con un'identità sempre più riconoscibile sul mercato e in grado di abilitare sinergie di business, operative ed economiche tramite lo sviluppo di un'offerta danni completamente integrata. |
| InSalute Servizi | Dedicata alla gestione delle prestazioni sanitarie. |
| Intesa Sanpaolo Insurance Agency |
Agenzia che svolge attività di intermediazione assicurativa di prodotti sia vita che danni. |

Al Centro di Governo, cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, fanno capo anche la Direzione NPE nonché le attività di Tesoreria e di ALM Strategico.
Le attività delle Strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nel 2024 un risultato della gestione operativa pari a 1.638 milioni, che si confronta con 979 milioni del precedente esercizio. Tale andamento è principalmente riconducibile alla crescita dei proventi operativi netti, attribuibile alla dinamica degli interessi netti, che hanno beneficiato di tassi di mercato a breve termine mediamente più elevati, e al risultato delle attività e passività finanziarie al fair value. I costi operativi si sono mantenuti sostanzialmente stabili. Il risultato corrente lordo si è attestato a 1.287 milioni rispetto ai 927 milioni del 2023. Il 2024 si è chiuso con un risultato netto di 531 milioni a fronte dei 428 milioni dell'anno precedente. Il conto economico del Centro di Governo comprende oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario, al netto delle imposte, per 67 milioni a fronte dei 245 milioni del 2023 che includevano 222 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo che risulta attualmente "funded" per i Paesi UE dell'unione bancaria.
Il 2024 ha visto Intesa Sanpaolo mantenere stabili le proprie quote di mercato in ambito Regolamenti, a livello nazionale ed europeo, confermando così il ruolo di banca sistemica e lo status di "T2 Critical Participant" all'interno dei sistemi di regolamento cash (T2) e titoli (T2S) dell'Eurosistema.
La conclusione del progetto European Collateral Management System (ECMS), il nuovo sistema centralizzato di gestione del collaterale a cui Intesa Sanpaolo ha costantemente lavorato nel corso dell'anno, è stata posticipata a seguito della decisione del Governing Council della BCE di rinviare il passaggio in produzione da novembre 2024 a giugno 2025.
Nel 2024 Intesa Sanpaolo ha avuto un ruolo di primo piano nelle sperimentazioni condotte dalla Banca Centrale Europea per la digitalizzazione dei sistemi di pagamento all'ingrosso che potrebbero portare, nei prossimi anni, a soluzioni di regolamento cash e titoli basate sulle nuove tecnologie quali la DLT (Distributed Ledger Technology).
Dopo il primo allentamento della politica monetaria a giugno 2024, la BCE ha proseguito la riduzione dei tre tassi di riferimento dell'Eurosistema portando, nella riunione di dicembre, il tasso sui depositi presso la Banca Centrale al 3%, al fine di moderare progressivamente il livello di restrizione. Le aspettative di inflazione, le dinamiche dei prezzi ed il grado di trasmissione della politica monetaria hanno determinato le decisioni prese dal Consiglio Direttivo, che ha ribadito come il processo disinflazionistico sia ben avviato. Le azioni future dipenderanno dai dati e saranno prese nel corso delle prossime riunioni per assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. I tassi di mercato hanno incorporato pienamente le misure di politica monetaria adottate nel corso dell'anno.
I tassi di riferimento americani sono rimasti invariati nel range 5,25-5,50% fino alla riunione del 18 settembre in cui la Fed, grazie al significativo miglioramento dell'andamento dell'inflazione di medio periodo verso il target del 2%, ha deciso di ridurli per la prima volta dopo più di due anni, ponendo fine al lungo ciclo di politica monetaria restrittiva iniziato a marzo 2022. Nelle successive riunioni di novembre e dicembre, la Fed ha ulteriormente abbassato i tassi ufficiali, portandoli a fine anno nel range 4,25-4,50%, 100 punti base in meno rispetto al livello di inizio anno.
La posizione di liquidità in euro di Intesa Sanpaolo si è confermata molto solida durante tutto l'anno, con un significativo eccesso di liquidità che permane anche post rimborso dell'ultima tranche della TLTRO avvenuto a fine giugno. Anche per quanto riguarda il dollaro, la posizione di liquidità si è mantenuta abbondante e l'attività di raccolta sui mercati all'ingrosso non ha fatto registrare situazioni di stress.
Nel 2024 l'outstanding di raccolta cartolare di breve termine è aumentato, confermando l'interesse degli investitori per le emissioni della Banca.
Nel periodo l'ammontare complessivo delle emissioni a medio-lungo termine del Gruppo, collocate sul mercato domestico tramite reti proprie e direct listing, è stato pari a 13.429 milioni di cui 11.536 milioni di certificates, 1.753 milioni di emissioni collocate tramite la Divisione Private Banking e 140 milioni di titoli negoziati sul mercato Mot e/o EuroTLX di Borsa Italiana (direct listing).
La composizione delle obbligazioni collocate tramite la Divisione Private Banking riservate a clienti professionali e controparti qualificate è suddivisa in 1.308 milioni di titoli subordinati T2 a tasso fisso e tasso variabile con durata a 10 anni, 374 milioni di titoli senior preferred a tasso fisso con durata a 2 e 5 anni, e 71 milioni di emissioni private placement senior preferred a tasso fisso con durate da 2 a 10 anni.
Nell'ambito dei titoli collocati si è registrata una prevalenza della componente costituita da strumenti finanziari strutturati rappresentati per il 33% da strutture correlate ad indici, per il 28% da strutture correlate a tassi, per il 25% da strutture correlate ad azioni, mentre la componente costituita da emissioni plain vanilla è stata pari al 14%. Nella scomposizione per vita media, il 51% è costituito da strumenti con scadenza da 2 a 4 anni, il 36% con scadenza da 5 a 8 anni ed il restante 13% con scadenza oltre 8 anni.
Nel corso dell'anno sono state perfezionate operazioni di raccolta istituzionale unsecured per un controvalore complessivo di 7.370 milioni di cui 6.819 milioni di titoli obbligazionari emessi dalla Banca e 551 milioni di titoli obbligazionari e certificates emessi dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking su reti terze.
In particolare, con riferimento alla raccolta obbligazionaria, sono state eseguite le seguenti emissioni pubbliche: (i) a marzo titoli senior preferred green a tasso fisso destinati al mercato asiatico per l'importo complessivo di 37,1 miliardi di JPY (corrispondenti a circa 229 milioni di euro) suddivisa in tre tranche: 35 miliardi di JPY con scadenza a 2 anni, 1,9 miliardi di JPY con scadenza a 3 anni e 200 milioni di JPY con scadenza a 7 anni; (ii) ad aprile titoli senior preferred per l'importo
complessivo di 2 miliardi emessi in due tranche: 1 miliardo a tasso fisso, green bond, con scadenza a 6,5 anni e 1 miliardo a tasso variabile con scadenza a 3 anni; (iii) a maggio titoli subordinati AT1, di importo pari a 1 miliardo a tasso fisso. Si tratta di strumenti finanziari perpetui con facoltà di rimborso anticipato esercitabile da parte dell'emittente a partire dall'ottavo anno; (iv) a settembre titoli senior non preferred a tasso fisso per 1,5 miliardi con scadenza a 8 anni rimborsabili anticipatamente da parte dell'emittente al settimo anno; (v) a novembre titoli subordinati T2 per 1,25 miliardi a tasso fisso con scadenza a 12 anni con facoltà di rimborso anticipato esercitabile da parte dell'emittente a partire dal settimo anno.
Inoltre, nel periodo di riferimento, sono stati effettuati i seguenti piazzamenti privati: a febbraio titoli senior preferred social a tasso fisso per 800 milioni con scadenza a 6,5 anni; a novembre titoli senior preferred a tasso variabile per 40 milioni con scadenza a 3 anni.
Le emissioni "green" sono destinate a finanziare tutti i progetti coerenti con le categorie green descritte nel Green, Social and Sustainability Bond Framework di Intesa Sanpaolo: "Energie rinnovabili", "Efficienza energetica", "Green buildings", "Clean transportation" e "Circular Economy". Le emissioni "social" sono destinate a finanziare gli attivi che rientrano nelle categorie social descritte nel Green, Social and Sustainability Bond Framework: "Accesso ai Servizi Essenziali (Enti non profit)", "Progresso e rafforzamento socio-economico" e "Generazione di occupazione e programmi volti a prevenire e/o alleviare la disoccupazione derivante da crisi". Attualmente il portafoglio social è prevalentemente costituito da finanziamenti a PMI operanti in aree svantaggiate (inclusi i prestiti COVID-19) e a soggetti non profit operanti in settori di particolare attenzione sociale (Sanità, Istruzione, Welfare e Solidarietà).
Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nell'ambito del programma di emissione di OBG garantito da ISP CB Pubblico le serie n. 13 e n. 14 (entrambe retained) di importo complessivo pari a 1,85 miliardi sono state estinte anticipatamente nel mese di gennaio.
Propedeutico alla chiusura del suddetto programma, avvenuta in data 2 aprile, nel corso del primo trimestre 2024 è stato perfezionato il riacquisto da parte della Banca dell'intero portafoglio residuo dei crediti segregato nel Veicolo (1,85 miliardi).
Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da ISP CB Ipotecario, a marzo è scaduta la serie n. 25 per un ammontare di 1 miliardo; a maggio è stata estinta anticipatamente la serie retained n. 21 per l'ammontare totale residuo di 1,2 miliardi.
Nel corso dell'anno sono state effettuate cinque emissioni di Covered Bond. A marzo è stata emessa la serie retained n. 34 di 1 miliardo, a tasso variabile e con scadenza a 5 anni; a maggio sono state emesse tre serie retained: la serie n. 36 di 1,4 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 4 anni; la serie n. 37 di 1,7 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 9 anni; la serie n. 38 di 1,7 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 11 anni. A giugno, infine, è stato effettuato un private placement: si tratta dell'emissione della serie n. 35 di 500 milioni, a tasso variabile e con scadenza a 6 anni.
Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da ISP OBG, a febbraio è scaduta la serie retained n. 32 per un ammontare di 1,65 miliardi; a giugno è stata estinta parzialmente la serie retained n. 21 per un ammontare di 500 milioni, successivamente scaduta ad agosto per l'ammontare totale residuo di 1,25 miliardi; a giugno, inoltre, è stata estinta parzialmente la serie retained n. 25 per un ammontare di 50 milioni ed ulteriormente estinta parzialmente a dicembre per un ammontare di 1,2 miliardi (l'importo residuo ammonta pertanto a 500 milioni).
Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da UBI Finance, a febbraio è scaduta la serie n. 14 per un ammontare di 1 miliardo e a luglio è scaduta la serie n. 24 per un ammontare di 750 milioni.
A marzo è stata inoltre effettuata un'emissione di Covered Bond destinata ad investitori istituzionali da parte della controllata VUB Banka. Si tratta di titoli a tasso fisso per un ammontare di 500 milioni con scadenza a 7 anni.
Per quanto concerne la gestione del collateral, Intesa Sanpaolo si avvale da tempo anche della procedura denominata A.Ba.Co. (Attivi Bancari Collateralizzati), che permette l'utilizzo di prestiti bancari – erogati a società non finanziarie – a garanzia delle operazioni di finanziamento con la Banca d'Italia: al 31 dicembre 2024 l'importo outstanding, al lordo degli haircut applicabili agli impieghi costituiti in pegno da parte del Gruppo, ammontava a 16,8 miliardi.
Nel corso del primo trimestre dell'anno la BCE ha progressivamente guidato le aspettative di mercato verso un primo taglio dei tassi di interesse in occasione del meeting di giugno, ma la parte a lungo termine delle curve europee è stata inizialmente influenzata dalla dinamica dei tassi USA, spinti al rialzo dalla forza del mercato del lavoro e dalla discesa della core inflation inferiore alle aspettative. La revisione dell'operational framework BCE non ha alterato la dinamica di breve termine degli swap spreads, mentre la domanda di debito Peripheral è risultata ancora forte, in linea con il tono di risk-on prevalente sui mercati sino al mese di giugno. In seguito, la sorprendente accelerazione dell'incertezza politica in Francia ha causato un brusco rialzo della volatilità. Il secondo semestre è stato contraddistinto da un forte ma breve episodio di volatilità nel corso del mese di agosto, al termine del quale i mercati azionari hanno fatto segnare nuovi massimi grazie anche ai tagli dei tassi ufficiali di Fed e BCE. La narrativa di mercato è tornata a convergere su aspettative di soft landing dell'economia USA, mentre le prospettive dei crediti in Europa hanno sofferto la debolezza strutturale del settore manifatturiero tedesco e delle prospettive fiscali francesi.
Nella prima parte dell'anno la credit sensitivity del portafoglio è stata aumentata in tutte le asset class, rischio Italia compreso. La shift sensitivity è rimasta invece pressoché inalterata rispetto ai livelli di fine 2023, al netto della rotazione di portafoglio indotta dalla volatilità dei tassi. A partire dal mese di aprile l'allocazione sull'emittente governativo spagnolo è stata limata al ribasso, mentre in giugno è stato ridotto il portafoglio di Covered Bond. Nella seconda parte dell'anno, sfruttando la correzione dello spread, la quota di portafoglio collocata sull'emittente governativo francese è stata leggermente incrementata, a partire da un peso estremamente ridotto. A settembre, a seguito della accelerazione al ribasso dei tassi che ha portato le aspettative sul tasso terminale della BCE ben al di sotto del 2%, la sensitivity di tasso è stata drasticamente ridimensionata, in attesa di maggiori evidenze relativamente all'evoluzione del ciclo economico europeo. Successivamente, sono state ridotte le quote di governativi italiani e spagnoli incrementando al contempo la shift sensitivity nel corso degli ultimi giorni di dicembre.
Con riferimento al mercato repo, sui titoli di Stato italiani si sono osservati volumi sensibilmente più elevati rispetto all 'anno precedente, mentre i tassi si sono attestati su livelli leggermente superiori alla depo facility.
Lo spread tra i tassi govies dei paesi core e quelli italiani ha registrato un progressivo restringimento nel corso dell'anno; ha fatto eccezione l'allargamento registrato sullo scavalco di fine anno.

Nel periodo, Intesa Sanpaolo ha posto in essere nuove operazioni di raccolta di liquidità, attraverso l'implementazione di transazioni di Securities Financing con sottostante costituito prevalentemente da propri Covered Bond Retained su differenti scadenze, in prevalenza di medio-lungo termine. A fine anno le operazioni in essere con sottostante emissioni proprie ammontavano a circa 18 miliardi.
Nell'ambito delle attività di Asset & Liability Management (ALM) del Gruppo, la gestione operativa dei rischi finanziari del banking book di Gruppo è svolta dall'area Group Treasury & Capital Management sotto il monitoraggio dell'Area CRO. Il rischio di tasso è monitorato e gestito considerando la sensitività del valore di mercato delle varie poste del banking book agli spostamenti paralleli della curva dei tassi, nonché la sensitività del margine d'interesse a fronte delle view di mercato; sono inoltre utilizzate specifiche analisi di scenario circa l'evoluzione dei tassi, nonché ipotesi comportamentali su alcune poste particolari. Le scelte strategiche in materia di rischio tasso sono definite dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, – sessione Asset & Liability Committee – ALCO, nell'ambito di limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione: Group Treasury & Capital Management svolge un ruolo attivo nella gestione dinamica del rischio tasso nell'ambito dei limiti assegnati e di supporto al le decisioni del Comitato, formulando analisi e proposte. La componente strutturale del rischio di liquidità è gestita, sulla base delle policy di liquidità definite a livello di Gruppo nell'ambito del piano di funding, con il quale si stanno presidiando gli equilibri attuali e prospettici di liquidità, a breve e a lungo termine, definendo il piano di raccolta sui diversi canali e strumenti (domestico/internazionale, retail/corporate, secured/unsecured, preferred/non preferred/subordinati). Il piano di funding ottimizza le diverse forme di funding nel rispetto degli indicatori di liquidità (LCR, NSFR e gli altri indicatori di Risk Appetite Framework), dei target di rating, dei diversi bucket del capitale regolamentare e dei buffer MREL, in coerenza con gli obiettivi di impieghi-raccolta delle Unità di Business. La componente strutturale del rischio di cambio è gestita, sulla base delle policy in materia definite a livello di Gruppo, presidiando la posizione complessiva di Gruppo anche in ottica di ottimizzazione dei ratio patrimoniali.
In linea con il Piano d'Impresa 2022-2025 l'Area Data, A.I. and Technology prosegue il percorso in tema di digitalizzazione, evoluzione tecnologica e omnicanalità.
Nel 2024 l'Area si è confermata in costante trasformazione per rispondere in maniera sempre più efficace alla digitalizzazione attraverso la progressiva e profonda revisione della piattaforma IT, l'efficientamento del modello operativo e la trasformazione verso il cloud.
Dopo il lancio commerciale della nuova Banca Digitale Isybank, avvenuto nel 2023 in partnership con la Fintech leader Thought Machine, nel corso del 2024 è stata rafforzata ulteriormente l'offerta ai clienti grazie all'arricchimento del catalogo prodotti (esempio: carta prepagata, carta di credito, prodotti di protezione, isyPrestito e isySalvadanaio) sempre mantenendo i criteri di semplicità, accessibilità, inclusività e sicurezza di Isybank, mantenendo la possibilità di una relazione diretta grazie alla presenza della Filiale Digitale.
È inoltre proseguita la modernizzazione tecnologica del sistema informativo tramite l'avvio dell'estensione della piattaforma isytech ad Intesa Sanpaolo Capogruppo, in partnership con la leading Fintech Thought Machine, continuando così il percorso di evoluzione per la clientela retail.
Per supportare efficacemente il percorso di trasformazione IT, sono proseguiti i due programmi avviati negli scorsi anni: in ambito New Group Technology è stata completata l'adozione del nuovo modello operativo IT in linea con le best practice delle strutture IT di realtà digitali di mercato, basato su una struttura focalizzata alla delivery e con figure dedicate allo sviluppo dei mestieri IT; in ambito Falcon (che ha l'obiettivo di re-internalizzare le competenze IT) sono state effettuate 615 assunzioni. Inoltre, è proseguito il percorso di formazione a supporto della crescita delle competenze interne ed è stata avviata l'introduzione di soluzioni di Generative AI per aumentare l'efficienza sull'intero ciclo di vita dello sviluppo software.
Nell'ambito dell'accordo siglato con TIM e Google per la migrazione di una parte rilevante del sistema informativo di Intesa Sanpaolo sui servizi cloud di Google, che risponderanno ai più elevati standard internazionali di sicurezza e riservatezza delle informazioni, è proseguita la migrazione delle applicazioni sulla Google Cloud Platform (da inizio Piano migrate 643 applicazioni e create 159 nuove applicazioni direttamente sul cloud, 62% le applicazioni già cloud-based) ed è stato completato il rientro dalle Region europee su quelle italiane di Milano e Torino di tutte le applicazioni migrate.
Grazie a Opening Future, il portale dedicato allo sviluppo delle competenze digitali per la piccola e media impresa, per le startup e per il mondo scolastico sviluppato dal Gruppo in collaborazione con Google Cloud e TIM Enterprise (cloud company del Gruppo TIM), sono state promosse ulteriori iniziative di formazione al fine di accrescere e diffondere una cultura digitale e costruire un IT "green" in Italia. Nel corso del 2024, sono state coinvolte 1.435 PMI, Startup e Fintech e oltre 5.000 persone.
Con l'obiettivo della creazione, estensione e consolidamento di un patrimonio dati unico di Gruppo che possa essere la "Golden Source" dei dati per la governance, per creare una "Data Driven Organization" e per conoscere meglio i nostri clienti, anche grazie all'intelligenza artificiale:
− è stata completata l'attivazione della piattaforma dati di Gruppo (Data Service Hub) su Google Big Query, soluzione in cloud, che diventa l'architettura dati di riferimento per tutte le nuove iniziative del Gruppo; è proseguito il programma AIxeleration, lanciato nel corso del 2023, per portare a scala l'adozione dell'intelligenza artificiale nel Gruppo in modo sostenibile, responsabile e omogeneo su tutte le Divisioni favorendo nuove opportunità di business, aumentando l'efficienza operativa e migliorando ulteriormente la gestione dei rischi. Il programma poggia sulla realizzazione di un ecosistema che ha tra le sue fondamenta: una base dati coerente e comune, il cloud, il rafforzamento delle competenze, la sottoscrizione di accordi con partner tecnologici (es. Microsoft, Google) e accademici (es. CETIF, London University, Fujitsu, Berkeley University), CENTAI (centro di ricerca ISP per l'intelligenza artificiale), Hub Digitale Anti Financial Crime e la diffusione della cultura AI (Artificial Intelligence) all'interno del Gruppo. Nel programma si è anche proseguito nello sviluppo di una piattaforma tecnologica MLOps abilitante gli use case del programma AIxeleration, facilitando in particolare l'utilizzo di tecniche di AI Generativa. Sono stati industrializzati 104 use case, grazie a circa 215 AI Specialist

dedicati e adottate le prime soluzioni Generative AI già sperimentate in laboratorio; in ambito Filiale Digitale sono stati sviluppati nuovi use case dell'IVR conversazionale ed è stato avviato il roll out dell'assistente conversazionale, che sfrutta le feature dell'intelligenza artificiale generativa, per dare supporto informativo ai gestori durante le chiamate con i clienti;
− è stata avviata l'iniziativa volta ad indirizzare le richieste espresse dal Supervisore all'interno della ECB Guide on Risk Data Aggregation and Risk Reporting (RDARR), aggiornare l'attuale Modello di Data Governance e i relativi strumenti in conformità alle aspettative espresse dal Supervisore, ed estendere/applicare il Modello di Data Governance agli Utilizzi in scope previsti dalla Guida: è stato individuato il perimetro prioritario su cui concentrare le prime attività per migliorare il quadro di governance e il processo di gestione dei dati.
Anche nel 2024 sono proseguite le iniziative volte al costante miglioramento dell'interazione con la clientela, con particolare focus sull'evoluzione del modello di servizio per i clienti Isybank, che prevede l'assegnazione di un gestore digitale di riferimento secondo logiche di portafogliazione analoghe a quelle utilizzate per la rete delle filiali fisiche.
Sono state infatti rilasciate ulteriori evolutive per integrare maggiormente i canali di contatto e migliorare l'offerta e la user experience.
Per la clientela business:
Al fine di avere un HUB dei pagamenti centralizzato di Gruppo, è stata adottata la nuova piattaforma Group Payment HUB dalle principali filiali europee.
Il modello di pricing di ottimizzazione e personalizzazione dei prezzi si è evoluto attraverso l'utilizzo di AI, migliorando il supporto al gestore e allo specialista attraverso sistemi di chatbot nella fase di negoziazione con la clientela.
Nell'ambito della Divisione International Banks (IBD), è continuata la progressiva adozione di nuove funzionalità e servizi digitali in Slovacchia con il rilascio della remote offer e la progressiva attivazione dei clienti.
Nell'ambito del programma Global Core HR, iniziativa pluriennale finalizzata a definire un nuovo modello operativo e di servizio HR e a prevedere una gestione centralizzata delle identità digitali del Gruppo, nel 2024 è stata completata l'estensione alle banche e società del Gruppo in perimetro, secondo la roadmap definita.
Nell'ambito del progetto di trasformazione digitale della struttura Legal Affairs - Group General Counsel, è stato attivato il Portale LexGO della Consulenza Legale Territoriale (disponibile per le Filiali Banca dei Territori da febbraio 2024 e per le strutture IMI C&IB da giugno 2024) con cui le filiali e gli uffici abilitati possono gestire le richieste di assistenza legale in sostituzione dei canali tradizionali (telefono e e-mail) attraverso: funzionalità di "auto-consulenza" che il tool è in grado di fornire da solo per i casi più semplici; un'interfaccia tra la Consulenza Legale Territoriale e la filiale/uffici per la gestione delle richieste di parere; un archivio evoluto per recuperare le informazioni delle richieste già gestite.
In relazione agli interventi previsti dall'evoluzione del contesto normativo è proseguita l'iniziativa pluriennale finalizzata a migliorare l'assetto dei presidi antiriciclaggio, riducendo l'esposizione della Banca ai rischi e allineando il modello Anti Financial Crime del Gruppo alle migliori best practice internazionali. Il nuovo modello accentrato del Competence Center di monitoraggio transazionale AML è stato adottato anche dalle Società italiane della Divisione Private Banking ed è in ulteriore estensione alle banche estere. Secondo un approccio progressivo, è proseguita l'applicazione dei nuovi processi e strumenti a supporto delle attività di adeguata verifica in sede di vendita di ulteriori tipologie di prodotti e clienti.
Infine, si è dato corso alle attività per rispondere ai requisiti del nuovo Regolamento europeo Digital Operational Resilience Act (DORA)29 che è pienamente attuativo da gennaio 2025.
29 Regolamento europeo concepito per rafforzare la resilienza operativa digitale di tutti gli operatori attivi nel settore finanziario europeo, il cui obiettivo principale è di garantire che le entità finanziarie possano adattarsi e resistere a eventi inattesi, mantenendo un livello di servizio accettabile per i servizi digitali necessari alle Funzioni di business essenziali o importanti.
Relazione sull'andamento della gestione – I risultati per settori di attività e per aree geografiche
Nell'ambito del Piano d'Impresa 2022-2025 il Gruppo ha deciso di accelerare il percorso di trasformazione necessario per cogliere le opportunità future e a tale fine ha rivisto alcuni elementi chiave della sua organizzazione. Nel 2024 nell'Area di Governo Chief Governance, Operating & Transformation Officer sono state attivate le strutture dell'Area di Governo Chief Transformation & Organisation Officer dedicate a governare gli ambiti di trasformazione, organizzazione e innovazione.
Gli interventi hanno riguardato l'attivazione della struttura Transformation quale importante elemento di impulso al percorso di evoluzione del Gruppo e l'estensione del presidio di Innovation & Business Support Reengineering agli ambiti di innovazione organizzativa, con focus sullo sviluppo del valore della customer centricity.
In questo contesto, è proseguito il Programma di Digital Process Transformation, per individuare ed attivare interventi di trasformazione dei processi End-to-End facendo leva sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Nel corso del 2024 sono stati effettuati molti rilasci significativi sui progetti in perimetro, portando a completamento secondo i piani le trasformazioni digitali progettate e confermando i benefici di efficienza attesi.
In ambito Accessibilità Digitale – in rispondenza alla normativa di riferimento – sono proseguite nel 2024 (e in alcuni casi si sono concluse) le attività di rimedio su alcuni prioritari digital touchpoint (siti e app) del Perimetro Italia di Gruppo. Il progetto ha inoltre completato il rimedio sui componenti architetturali previsti per la progettazione dei digital touchpoint per i clienti e condotto una iniziativa pilota e una POC (Proof of Concept) per definire il miglior approccio di rimedio sulla documentazione non web (es. pdf e altre tipologie di documenti pubblicati e disponibili su siti e app). In aggiunta sono stati messi ulteriormente a punto alcune importanti guide di processo e documenti interni per garantire un framework di "accessibility by design" e sono stati predisposti i contenuti per le pillole formative sull'Accessibilità per tutto il personale del Gruppo Perimetro Italia, conducendo inoltre diversi workshop per il passaggio di know-how a professionalità specifiche di alcune business unit del Gruppo.
Nel contesto degli obiettivi del Piano d'Impresa 2022-2025, Intesa Sanpaolo riconosce la sicurezza informatica come una priorità strategica, essenziale per la protezione delle informazioni aziendali e dei clienti, nonché per il consolidamento della resilienza complessiva del Sistema Paese. In questa prospettiva, nel 2024, è stata costituita l'Area di Governo Chief Security Officer, una struttura che integra in modo organico la sicurezza fisica (corporate & physical security), informatica (cybersecurity) e la continuità operativa (business continuity). Attraverso tale riorganizzazione Intesa Sanpaolo mira ad avere un unico punto di riferimento per la gestione delle soluzioni di sicurezza, assicurando al tempo stesso una chiara governance delle risorse, l'efficace organizzazione delle priorità, il rispetto delle normative e l'aderenza ai migliori standard internazionali in materia di sicurezza.
Il modello di cybersecurity del Gruppo si concretizza attraverso una Strategia e un Piano d'Azione che include iniziative mirate al potenziamento dei presidi contro minacce informatiche e frodi, alla gestione efficace delle vulnerabilità, al miglioramento della resilienza operativa, alla diffusione di una cultura della cybersecurity ed al costante allineamento normativo volto a garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di cybersecurity e business continuity.
Particolare attenzione è stata dedicata all'evoluzione delle tecnologie e dei processi di sicurezza informatica, come il potenziamento delle infrastrutture di backup sicuro, delle regole antifrode e dei sistemi di difesa contro gli attacchi informatici. Oltre a queste iniziative, volte a proteggere i sistemi critici del Gruppo, a contribuire alla prevenzione incidenti con terze parti critiche e a migliorare la gestione complessiva del rischio, Intesa Sanpaolo ha ulteriormente rafforzato le proprie collaborazioni, anche strategiche, con le Authority (es. Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) e con le principali istituzioni europee (es. European Banking Federation) per contribuire attivamente ad innalzare i livelli di cybersecurity dell'intero settore finanziario internazionale.
Nel 2025, con il completamento delle iniziative previste dal Piano di Azione 2024, la Banca proseguirà nel consolidamento dei risultati raggiunti, rafforzando ulteriormente il proprio modello di sicurezza in coerenza agli obiettivi strategici del Piano di Impresa per il triennio 2022-2025. Questo percorso si pone come un elemento chiave per costruire un ecosistema digitale sicuro e resiliente, rafforzando la fiducia della collettività e consolidando il proprio vantaggio competitivo.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Italia | Europa | Resto del Mondo |
Totale | |
| Proventi operativi netti | ||||
| 2024 | 20.463 | 5.485 | 1.159 | 27.107 |
| 2023 | 19.288 | 4.925 | 1.014 | 25.227 |
| Variazione % | 6,1 | 11,4 | 14,3 | 7,5 |
| Finanziamenti verso clientela | ||||
| 31.12.2024 | 328.491 | 69.808 | 23.213 | 421.512 |
| 31.12.2023 | 344.529 | 65.604 | 20.360 | 430.493 |
| Variazione % | -4,7 | 6,4 | 14,0 | -2,1 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||
| 31.12.2024 | 492.322 | 83.270 | 8.916 | 584.508 |
| 31.12.2023 | 489.432 | 79.478 | 8.672 | 577.582 |
| Variazione % | 0,6 | 4,8 | 2,8 | 1,2 |
I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
Con riferimento alla suddivisione per aree geografiche di operatività – effettuata con riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo – l'attività continua ad essere in massima parte concentrata nel mercato domestico. All'Italia sono infatti da ascrivere il 75% dei ricavi, il 78% dei finanziamenti verso clientela e l'84% della raccolta diretta bancaria da clientela.
Per quanto riguarda l'andamento operativo del 2024, i finanziamenti verso clientela hanno evidenziato una flessione in Italia e una crescita in Europa e nel Resto del Mondo. La raccolta diretta bancaria e i ricavi hanno, invece, mostrato un aumento in tutte le aree geografiche: Italia, Europa e Resto del Mondo.
Per indicazioni di dettaglio riguardo alla presenza del Gruppo in Italia e all'estero si rimanda alla rappresentazione riportata all'inizio del presente fascicolo (Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza in Italia - presenza internazionale).

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L'impegno in ambito ESG del Gruppo Intesa Sanpaolo, riconosciuto a livello internazionale, nasce dalla consapevolezza di esercitare con il proprio agire un notevole impatto sul contesto ambientale e sociale in cui svolge la propria operatività. La sostenibilità, in tutte le sue dimensioni, è integrata nelle strategie aziendali e nel modello di creazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder: i risultati economici e patrimoniali sono infatti strettamente connessi con il benessere delle persone del Gruppo, dei clienti, delle comunità e dei territori in cui opera.
L'adozione della nuova direttiva dell'UE in materia di rendicontazione di sostenibilità, Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), segna un passaggio decisivo rispetto ai modelli di rendicontazione precedenti e consente di apprezzare nei fatti quanto gli impegni del Gruppo siano integrati nelle strategie aziendali. Il presente documento (Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità), che sostituisce la Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria, rappresenta la prima disclosure basata sulla nuova normativa e viene inserito all'interno dello stesso fascicolo di bilancio in cui è presente la rendicontazione finanziaria, in un'apposita sezione della Relazione sulla Gestione, sottolineando così come la sostenibilità sia un aspetto fondamentale e inscindibile della performance aziendale, al pari delle informazioni finanziarie. La rendicontazione è inoltre strutturata secondo specifici standard tematici definiti European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che declinano le tre dimensioni ESG della sostenibilità, garantendo un quadro comune e standardizzato anche a favore della comparabilità e della qualità dell'informativa.
L'impegno del Gruppo sulle tematiche ESG è garantito anche dal rafforzamento della governance ESG, che ha portato alla trasformazione del Comitato Rischi in Comitato Rischi e Sostenibilità, e alla nomina della Chief Sustainability Officer, con l'istituzione di un'area di governo per guidare le strategie di sostenibilità del Gruppo. A supporto delle attività ESG, nel 2024 è stata anche rafforzata la Cabina di Regia ESG, con funzioni di supporto strategico al Comitato di Direzione.
Infine, il Gruppo sottolinea la centrale importanza della prospettiva ESG nel Sistema Incentivante tramite la previsione di un KPI dedicato. Nello specifico, la componente ESG è centrale nella remunerazione variabile del Consigliere Delegato e CEO, con un peso del 15% nel Sistema Incentivante annuale. Allo stesso modo, nel Piano di incentivazione a lungo termine (Performance Share Plan – PSP), un KPI composito ESG funge da demoltiplicatore del premio maturato ed è articolato in tre componenti principali: 40% Environmental, 40% Social e 20% Governance.
L'identificazione delle tematiche di sostenibilità più rilevanti per il Gruppo, sulla base delle quali è impostata la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, scaturisce dall'analisi di doppia materialità, che considera da un lato gli impatti del Gruppo su ambiente e società, dall'altro i rischi e le opportunità legati a temi di sostenibilità che influenzano la propria performance finanziaria. Gli impatti, i rischi e le opportunità si estendono lungo l'intera catena del valore e vengono gestiti e monitorati attraverso politiche, azioni, obiettivi e metriche specifiche di cui nel seguito si fornisce una sintesi.
Il Gruppo conferma il proprio impegno a favorire la transizione verso un'economia sostenibile, ponendosi obiettivi concreti e ambiziosi per la riduzione delle emissioni.
Nell'ambito delle operazioni proprie, il Gruppo ha definito un Piano di riduzione delle emissioni (Own Emissions Plan) che prevede una riduzione del 53% delle emissioni Scope 1 e 2 entro il 2030 rispetto al 2019; a fine 2024 è stata già raggiunta una riduzione del 35%. Anche a tal fine, il Gruppo si è posto l'obiettivo di acquistare il 100% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030; tale percentuale è stata del 93% circa a fine 2024. Tra le altre leve volte alla decarbonizzazione si evidenziano inoltre (i) ulteriori interventi finalizzati alla riduzione sia dei consumi energetici sia della dipendenza dai combustibili fossili per gli edifici del Gruppo (ovverosia, installazione di pompe di calore, impianti fotovoltaici e sistemi di gestione e monitoraggio energetico) e (ii) il passaggio a veicoli elettrici e ibridi della flotta aziendale, con installazione di colonnine di ricarica.

Nell'ambito delle emissioni finanziate, il Gruppo è impegnato a perseguire l'obiettivo Net-Zero entro il 2050, e ha fissato target emissivi di portafoglio intermedi al 2030 relativi ai settori a maggiori emissioni (Oil & Gas, Automotive, Power generation, Residential Real Estate, Commercial Real Estate, Agriculture – primary farming, Aluminum, Cement, Iron & Steel e Coal mining, quest'ultimo con un phase out al 2025). Inoltre, il Gruppo ha dato seguito all'impegno contenuto nel Piano di Impresa 2022-2025 e ha sottomesso i propri target Net-Zero a SBTi nel 2024, ottenendone la validazione a gennaio 2025.

All'interno del proprio "Sectoral Transition Plan" e per ciascun settore, il Gruppo definisce azioni strategiche da implementare per il raggiungimento dei target prefissati, tra cui:
Il Gruppo si è dotato inoltre delle "Linee Guida per il governo dei Rischi ESG" che dettagliano il modello di presidio dei rischi basato sulla valutazione di materialità dei fattori ESG rispetto alle diverse famiglie di rischio (rischio di credito, rischio di mercato, rischio operativo, rischio di liquidità e rischio reputazionale) e alla loro integrazione nei vari ambiti di gestione. In merito all'operatività creditizia, si conferma in particolare il presidio sui settori ad alta intensità emissiva, con specifiche
regole relative all'attività nei settori Oil & Gas e Coal (e un phase out relativo alle risorse non convenzionali in ambito Oil & Gas e Coal mining al 2025).
Inoltre, il Gruppo ha definito un ESG/Climate Credit Framework nei processi di concessione del credito articolato su tre livelli: settore, con la definizione di "Strategia settoriale ESG – color coding", che prende in considerazione gli aspetti di rischio/ opportunità e definisce attrattività e relativa strategia settoriale creditizia tramite una "heatmap" settoriale;
controparte, con l'introduzione di un ESG Score definito a livello di controparte, integrato anche all'interno delle strategie di credito e del Credit Risk Appetite (CRA);
transazione, con la definizione di un framework interno per la classificazione dei prodotti e operazioni creditizie sostenibili.
L'attenzione al cambiamento climatico si estende alla catena di fornitura, dove il Gruppo adotta criteri rigorosi di selezione e monitoraggio basati anche su principi ESG. Dal 2024 la compilazione del questionario ESG, che mira a mappare il profilo di sostenibilità dei fornitori su dimensioni ambientali e sociali e a definire piani di miglioramento, è diventata obbligatoria per permettere di partecipare alle gare tramite il Portale Fornitori di Gruppo. L'obiettivo del Gruppo è quello di completare la mappatura ESG di tutti i fornitori attivi entro il 2025, con un livello di avanzamento dell'86% registrato a fine 2024.
Oltre al cambiamento climatico, il Gruppo dimostra un forte impegno anche sulle altre dimensioni ambientali risultate materiali, tra cui inquinamento, biodiversità ed economia circolare.
Il Gruppo ha redatto le "Regole sulla Biodiversità e Natura" nel corso del 2024, adottandole da gennaio 2025, che descrivono l'approccio alle tematiche di biodiversità e natura con riferimento alle attività di finanziamento, all'ambito wealth management and protection e agli impatti diretti.
Tali Regole, che si applicano a tutto il Gruppo, definiscono tra l'altro i criteri di esclusione e di valutazione rafforzata e di monitoraggio del rischio applicabili al finanziamento di nuovi progetti e di controparti. I criteri di esclusione si basano sulla localizzazione di progetti e controparti, sulla loro attività economica e sulla categorizzazione di determinate tipologie di progetto con potenziale impatto negativo in termini di biodiversità e inquinamento. Le Regole stabiliscono inoltre criteri a supporto di nuovi finanziamenti che ambiscono a rafforzare e salvaguardare la biodiversità e natura.
Inoltre, l'ESG score, utilizzato dal Gruppo per valutare il profilo ESG delle imprese clienti e integrato nel framework creditizio, considera anche componenti relative a biodiversità, risorse naturali e inquinamento.
Il Gruppo mette a disposizione diverse soluzioni di finanziamento per supportare le aziende nel loro percorso di transizione ecologica, tra cui gli S-Loan Progetti Green e il Finanziamento con garanzia SACE Green.
Infine, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha riconfermato il proprio impegno sull'economia circolare con il supporto della Fondazione Ellen MacArthur, di cui è Strategic Partner dal 2015, e con il contributo dedicato di Intesa Sanpaolo Innovation Center (ISPIC), società del Gruppo focalizzata sull'innovazione di frontiera nonché centro di competenza in ambito economia circolare. Nello specifico, il Gruppo ha integrato nel processo creditizio principi che favoriscono modelli di business circolari e ha messo a disposizione un plafond di 8 miliardi a supporto dell'economia circolare, in linea con i criteri green e circular del framework interno.
La valorizzazione, la crescita e la soddisfazione costante delle persone restano uno degli obiettivi principali del Gruppo, che continua a promuoverne la tutela e lo sviluppo, il rispetto dei diritti umani, la diversità e l'inclusione, creando così un ecosistema unico di competenze adeguato all'evoluzione della Banca.
In questo ambito, il Gruppo si impegna a promuovere il rispetto dei diritti umani e a favorire una cultura interna basata sul rispetto della persona e della dignità individuale, tutelando i diritti delle collaboratrici e dei collaboratori, contrastando ogni forma – anche indiretta – di lavoro forzato o minorile e proteggendo l'integrità fisica e morale di tutte le persone del Gruppo.


Il Gruppo ha adottato politiche strutturate per garantire la tutela e lo sviluppo del capitale umano, ad esempio implementando un piano di upskilling/reskilling per il miglioramento delle competenze e la riqualificazione professionale valorizzandone il contributo in attività strategiche ad alto valore aggiunto, come definito nel Piano di Impresa 2022 – 2025, con 6.902 persone già coinvolte a fine 2024 in programmi focalizzati su competenze digitali, gestione del cambiamento e sostenibilità.
Il Gruppo ha posto un'attenzione particolare ai temi della diversità e inclusione, come disciplinato all'interno dei Principi in materia di Diversity, Equity and Inclusion (DE&I), approvati dal CdA. Tra gli impegni definiti nel Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo ha previsto che le nuove nomine per posizioni senior - primi e secondi riporti al CEO - siano equilibrate per genere (circa 50% uomini e 50% donne) e il progressivo raggiungimento
del target è monitorato dalla Cabina di Regia DE&I con cadenza trimestrale. Sulla base della struttura organizzativa in essere al 31 dicembre 2024 risultano 25 nomine di genere maschile e 25 di genere femminile nel periodo 2022-2024. La valorizzazione del talento femminile è stimolata tramite programmi di job rotation, percorsi di shadowing, formazione ed empowerment femminile. Attenzione viene riservata anche alla disabilità, garantendo l'accessibilità ai sistemi informatici, oltre
che percorsi di sensibilizzazione tramite attività di formazione. Infine, è stata rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community che riunisce le persone LGBTQ+ (e alleati) del Gruppo.

La formazione e lo sviluppo delle persone rappresentano un pilastro fondamentale su cui il Gruppo continua a investire, con l'obiettivo di creare un ecosistema di competenze unico e allineato alle sfide future. In quest'ottica, il Gruppo ha rafforzato ulteriormente il presidio sulla formazione obbligatoria, regolata da una normativa interna che ne disciplina modalità e criteri di fruizione. Tutte le persone con contratto di lavoro subordinato sono tenute a completare i percorsi formativi previsti, garantendo così il corretto svolgimento delle proprie attività, la piena conoscenza delle normative e dei processi aziendali e il rispetto delle richieste delle Autorità di vigilanza.
A supporto della definizione di un modello coerente di sviluppo e di valorizzazione del contributo professionale fornito, sono state costituite le "job community", gruppi di professionisti con interessi, competenze e percorsi di apprendimento omogenei.
L'obiettivo di raggiungere un valore complessivo di 20.000 persone coinvolte entro dicembre 2025 (definito nel contesto del Piano di Impresa 2022-2025) è stato già superato nel 2024 con 36.775 persone coinvolte.
Il Gruppo è impegnato a perseguire i propri obiettivi, anche attraverso il programma "Leader del Futuro", che mira allo sviluppo di una nuova generazione di manager e leader con una cultura trasversale e internazionale tramite percorsi personalizzati. A fronte del target di circa 1.000 persone coinvolte in questo programma nell'arco del Piano d'Impresa 2022-2025, sono state ad oggi coinvolte già 975 persone.
Continuano a rivestire una crescente importanza i temi di salute e sicurezza e benessere delle persone. In questo contesto, il Gruppo ha rafforzato il presidio della sicurezza sul lavoro e gestisce un programma di sorveglianza sanitaria che coinvolge circa 50 mila persone. È inoltre attivo un servizio di supporto psicologico disponibile 24/7 per tutto il personale, in Italia e all'estero.
Al fine di promuovere e tutelare il benessere delle persone del Gruppo, sono state promosse una serie di iniziative volte a migliorare il work-life balance delle persone. Ne sono un esempio l'adozione di welfare aziendale e nuove modalità di lavoro come Next Way of Working, la settimana corta, le iniziative a supporto della genitorialità e la messa a disposizione della "Banca del Tempo".

Relativamente ai fornitori e in linea con i principi del Gruppo, è stato introdotto un sistema di valutazione ESG che rileva che i fornitori operino nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle condizioni di sicurezza, nonché in conformità con le politiche del Gruppo. Tra queste rientrano il Codice Etico, il Codice Interno di Comportamento di Gruppo, le Linee Guida Anticorruzione, i Principi in materia di Diversity, Equity and Inclusion, il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs 231/2001 e le Condizioni Generali di Fornitura, la cui presa visione è un requisito essenziale per i fornitori iscritti nell'apposito Portale Fornitori di Gruppo.

Inoltre, il Gruppo tiene anche conto dei rischi ESG associati alle attività delle imprese clienti, integrando i criteri ESG nel processo di concessione creditizia. Attraverso criteri generali di esclusione, contenuti all'interno delle Linee Guida per il Governo dei rischi ambientali sociali e di governance (ESG), il Gruppo esclude il finanziamento di aziende e progetti che possano generare impatti sociali particolarmente rilevanti (ad esempio, aziende che adottano pratiche di lavoro forzato o minorile).

Il Gruppo pone grande rilevanza ai progetti che promuovono la crescita e l'inclusione sociale, educativa, culturale e civile delle comunità in cui opera. Il supporto ai gruppi di persone più in difficoltà, ai giovani, alla collettività e al territorio, insieme alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano, sono elementi profondamente radicati nella storia e attività del Gruppo. Tale impegno si riflette anche nell'istituzione dell'Area di Governo del Chief Social Impact Officer.
Tra le iniziative adottate nell'ambito del Piano di Azione del Sociale, riveste particolare importanza il Programma "Cibo e riparo per le persone in difficoltà", il più importante piano di contrasto alla povertà mai attivato da un soggetto privato nel paese e che prevede la distribuzione in modo capillare su tutto il territorio italiano di pasti, posti letto, farmaci e indumenti. A tal fine sono stati ingaggiati molteplici attori del mondo profit e non profit per consentire il raggiungimento di una più ampia platea di beneficiari. Complessivamente, dall'inizio del Piano d'Impresa, il Gruppo ha portato a
termine un totale di 54,1 milioni di interventi, di cui circa 17,3 milioni realizzati nel 2024.
Si evidenziano una serie di ulteriori iniziative volte a sostenere le persone in condizioni di fragilità socioeconomica e favorire la coesione sociale (ad esempio, social housing per studenti e famiglie) e a valorizzare la formazione e inserimento lavorativo delle persone in situazioni di vulnerabilità sociale o economica (ad esempio, Giovani e Lavoro).
Inoltre, anche il Fondo di Beneficenza, che ha erogato circa 23 milioni di euro a sostegno di 814 progetti realizzati da enti senza scopo di lucro nel 2024, contribuisce alla realizzazione degli obiettivi sociali del Piano di Impresa, offrendo sostegno alle persone più fragili.
Infine, allo scopo di diffondere l'arte e la cultura nei territori dove opera, il Gruppo realizza il "Progetto Cultura", un programma di iniziative sviluppate con realtà e istituzioni pubbliche e private per la valorizzazione del patrimonio artistico.
Il Gruppo dedica una particolare attenzione alla soddisfazione della clientela e alla promozione di pratiche di vendita responsabili, adottando una strategia che coniuga qualità del servizio, trasparenza e ascolto continuo dei consumatori. Uno degli strumenti principali utilizzati per misurare il livello di soddisfazione dei clienti è il Net Promoter Score (NPS) che valuta la propensione dei clienti a consigliare i prodotti e i servizi della Banca, sulla base di oltre 657 mila rilevazioni effettuate nel 2024.
In linea con l'obiettivo di garantire un'elevata qualità del servizio, il Gruppo adotta specifiche linee guida a presidio della gestione dei reclami del cliente, assicurando un processo strutturato, trasparente e conforme alla normativa vigente.
Parallelamente, il Gruppo ha rafforzato la propria capacità di prevenzione e risposta agli attacchi informatici, confermando un impegno costante nella protezione dei dati e nella sicurezza del cliente anche in conformità del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). A tal fine, sono state implementate soluzioni avanzate di machine learning e data analytics per la rilevazione e mitigazione proattiva delle minacce, affiancate da programmi obbligatori di formazione sulla data protection awareness.
A ulteriore presidio della sicurezza e della resilienza operativa, nel 2024 è stata istituita l'Area di Governo Chief Security Officer (CSeO), con responsabilità su cybersecurity, continuità operativa e sicurezza fisica. Questa nuova struttura assicura una visione strategica e integrata della protezione del Gruppo, definendo politiche e modelli operativi avanzati per affrontare in modo efficace le sfide emergenti in materia di sicurezza informatica e business resilience.
Nel 2024 in tema di data privacy sono stati valutati 271 casi di perdita o furto di dati di clienti del Gruppo (violazione di dati personali); per 252 non è stato rilevato un rischio per i diritti e le libertà degli interessati e pertanto non è stato necessario procedere con la notifica all'Autorità Garante. Per i restanti 19 casi è stato invece ritenuto necessario o prudenziale procedere alla notifica all'Autorità Garante italiana o del Paese di competenza.
La tutela della salute e della sicurezza dei consumatori rappresenta un altro pilastro fondamentale della strategia di sostenibilità del Gruppo che ha aderito al Protocollo d'Intesa OSSIF (ABI) per la prevenzione della criminalità bancaria, per proteggere sia gli istituti di credito che i loro clienti da fenomeni criminali come le frodi finanziarie e le rapine.
Il Gruppo è anche fortemente impegnato nell'inclusione sociale e nel sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione, tramite azioni volte a garantire un accesso sempre più equo ai servizi finanziari e a sostenere il tessuto produttivo. È stata sviluppata un'ampia gamma di prodotti, includendo soluzioni a forte impatto sociale, tra cui:
Inoltre, è proseguita l'iniziativa dei laboratori ESG che costituiscono un punto di incontro fisico e virtuale per supportare le PMI nella transizione sostenibile, raggiungendo nel 2024 un totale di 16 laboratori e superando quindi l'obiettivo di 12 laboratori entro il 2025.
La condotta aziendale del Gruppo si fonda su una struttura di governance solida, orientata ai principi di integrità, trasparenza e responsabilità. Questi valori sono formalizzati nel Codice Etico, che rappresenta il riferimento per guidare le strategie e i comportamenti delle persone del Gruppo.
In questo contesto, la tolleranza zero verso la corruzione è un principio cardine, in linea con i più elevati standard internazionali (tra cui l'UN Global Compact), formalizzato nelle Linee Guida Anticorruzione e integrato nel Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
A ulteriore garanzia di trasparenza e accountability, il Gruppo ha implementato un sistema di whistleblowing attivo 24/7 che assicura la riservatezza delle segnalazioni e la protezione da eventuali ritorsioni per i segnalanti. La gestione del processo è affidata al Chief Audit Officer. L'attenzione alla trasparenza si estende alla catena di fornitura, dove il Gruppo adotta criteri rigorosi di selezione e monitoraggio basati anche su principi ESG.
Allo stesso tempo, il Gruppo si contraddistingue per una gestione trasparente dei rapporti con le istituzioni e un impegno responsabile nelle attività di lobbying. È in vigore un divieto di finanziamenti a partiti politici.
La presente Rendicontazione di Sostenibilità (di seguito anche "Rendicontazione") è elaborata su base consolidata dal Gruppo Intesa Sanpaolo (di seguito anche "il Gruppo" oppure "il Gruppo ISP") ai sensi del D.lgs. 6 settembre 2024, n. 125, che attua nell'ordinamento nazionale la Direttiva 2022/2464/UE in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità, ed in conformità con gli standard di rendicontazione European Sustainability Reporting Standards (di seguito "ESRS"), di cui al Regolamento Delegato (UE) 2023/2772. Il Dirigente Preposto, congiuntamente al Consigliere Delegato e CEO, attesta con apposita dichiarazione che la presente Rendicontazione di Sostenibilità, inclusa nella Relazione sulla Gestione, è redatta:
La Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità 2024 è sottoposta ad esame limitato da parte della Società di Revisione EY S.p.A., incaricata anche della revisione legale del bilancio, che esprime le proprie conclusioni circa la conformità:
La Rendicontazione di Sostenibilità 2024 assume come base il perimetro del Bilancio Consolidato. Per il primo anno di applicazione del framework normativo sopra richiamato il Gruppo ha adottato un approccio volto a valutare la significatività espressa da ciascuna controllata ai fini della completezza e rappresentatività dell'informativa da rendere anche in considerazione dello sforzo necessario per il recupero delle informazioni e della significatività dell'impatto in termini informativi derivante dalla sua inclusione.
È stata pertanto condotta un'analisi volta ad individuare la significatività degli impatti e dei rischi sociali e ambientali di ciascuna entità in particolare utilizzando le seguenti variabili:
In base a tale analisi si è riscontrato che 62 società rappresentano il 99% degli attivi totali e dei dipendenti full time equivalent (dipendenti FTE) del Gruppo ISP.
Alla luce della scarsa significatività delle entità controllate non incluse nella Rendicontazione di Sostenibilità 2024, si ritiene che il perimetro considerato sia idoneo a garantire la presenza delle informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto del Gruppo sulle questioni di sostenibilità, nonché del modo in cui queste ultime influiscono sull'andamento del Gruppo stesso, sui suoi risultati e sulla sua situazione finanziaria.
La possibile estensione del perimetro di rendicontazione ad altre società controllate sarà valutata ogni anno in coerenza con l'evoluzione del business e del profilo dei rischi a cui il Gruppo risulta esposto.
Di seguito, è rappresentato l'elenco di società che costituiscono il perimetro della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
| Perimetro Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità al 31 dicembre 2024 | |
|---|---|
| Acantus S.p.A. | Intesa Sanpaolo Brasil S.A. - Banco Multiplo |
| Banca Comerciala Eximbank S.A. | Intesa Sanpaolo Harbourmaster III S.A. |
| Banca Intesa AD Beograd | Intesa Sanpaolo House Luxembourg S.A. |
| Bank of Alexandria S.A.E. | Intesa Sanpaolo IMI Securities Corporation |
| Banka Intesa Sanpaolo D.D. | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.c.p.a. |
| CIB Bank Ltd. | Intesa Sanpaolo Insurance Agency S.p.A. |
| CIB Insurance Broker Ltd. | Intesa Sanpaolo International Value Services D.O.O. |
| CIB Leasing Group Ltd. | Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. |
| Epsilon SGR S.p.A. | Intesa Sanpaolo Protezione S.p.A. |
| Eurizon Asset Management Croatia D.O.O. | Intesa Sanpaolo Rent Foryou S.p.A. |
| Eurizon Asset Management Hungary Ltd. | Intesa Sanpaolo Romania S.A. Commercial Bank |
| Eurizon Asset Management Slovakia, správ.spol. A.S. | Intesa Sanpaolo S.p.A. |
| Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A. | Intesa Sanpaolo Servitia S.A. |
| Eurizon Capital S.A. | Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A. |
| Eurizon Capital SGR S.p.A. | Isybank S.p.A. |
| Eurizon Slj Capital Ltd. | Joint-Stock Company Banca Intesa |
| Exetra S.p.A. | Joint-Stock Company Intesa Leasing |
| Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | Pbz Card D.O.O. |
| Fideuram Asset Management (Ireland) DAC | Pbz Leasing D.O.O. |
| Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR | Porta Nuova Gioia |
| S.p.a. | |
| Fideuram Vita S.p.A. | Pravex Bank Joint-Stock Company |
| First Bank S.A. | Prestitalia S.p.A. |
| IMMIT - Immobili Italiani S.r.l. | Private Equity International S.A. |
| Immobiliare Cascina Rubina S.r.l. | Privredna Banka Zagreb D.D. |
| Insalute Servizi S.p.A. | REYL & Cie S.A. |
| Intesa Leasing D.O.O. Beograd | Reyl Finance (MEA) Ltd. |
| Intesa Sanpaolo Albania SH.A. | Risanamento S.p.A. |
| Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | SIREF Fiduciaria S.p.A. |
| Intesa Sanpaolo Bank Ireland Plc. | Vseobecna Uverova Banka A.S. |
| Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A. | VUB Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost A.S. |
| Intesa Sanpaolo Banka D.D. Bosna I Hercegovina | VUB Operating Leasing |
Ai sensi dell'art. 7 del D.lgs. n. 125/2024, che disciplina le regole di esenzione dalla predisposizione della rendicontazione di sostenibilità a livello individuale, si precisa che le società controllate Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. e Vseobecna Uverova Banka A.S. (entrambe emittenti di titoli quotati) sono tenute alla redazione di una propria Rendicontazione di Sostenibilità a livello sub-consolidato in quanto non rientrano nei parametri previsti per l'esenzione.
La Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità rappresenta le informazioni riferibili alle seguenti tre macroaree:
La rendicontazione delle informazioni in merito alle Operazioni proprie comprende le politiche, le azioni, gli obiettivi e le metriche connesse alle questioni di sostenibilità giudicate rilevanti a fronte degli esiti dell'analisi di doppia materialità di Gruppo, incluse informative specifiche dell'organizzazione.
In aggiunta alle richieste informative previste dagli standard ESRS per ciascuna tematica il Gruppo ISP ha infatti individuato delle informazioni cosiddette entity-specific, ovvero ambiti non coperti in modo esaustivo dagli standard ESRS ma che necessitano di una rendicontazione specifica per completare il quadro degli impatti, dei rischi e delle opportunità di sostenibilità del Gruppo messo a disposizione di tutti gli stakeholder. Le informative entity-specific sono state identificate e predisposte in conformità con i principi descritti nell'Appendice A dello standard ESRS 1; la loro collocazione all'interno della presente Rendicontazione è indicata all'interno della sezione "Indice dei contenuti", presente nella parte finale della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
Con riferimento alla Catena del valore, l'informativa esposta nella presente Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità include sia elementi qualitativi relativi alle politiche, alle azioni e agli obiettivi che il Gruppo definisce per la gestione e il monitoraggio delle questioni di sostenibilità rilevanti sulla Catena del valore a monte o a valle, sia dati quantitativi sulle
30 Per ulteriori informazioni in materia si rimanda al successivo paragrafo "Analisi di doppia materialità" e ai capitoli di riferimento delle specifiche questioni di sostenibilità.
31 Per ulteriori informazioni in materia si rimanda al successivo paragrafo "Analisi di doppia materialità" e ai capitoli di riferimento delle specifiche questioni di sostenibilità.

emissioni di gas ad effetto serra (in seguito anche "emissioni GHG32") e su metriche entity-specific di portafoglio (leggasi Catena del valore a valle).
Alla luce delle disposizioni transitorie previste dallo standard ESRS 1, il Gruppo ha scelto di non rendicontare gli obblighi di informativa che sono introdotti gradualmente e possono essere omessi nel primo anno della Rendicontazione ai sensi degli standard ESRS.
In forza delle medesime disposizioni transitorie, il Gruppo ha rendicontato le informazioni su politiche, azioni e obiettivi relativi alla propria Catena del valore utilizzando le informazioni già disponibili internamente o pubblicamente reperibili.
Non si segnalano informazioni omesse in quanto oggetto di proprietà intellettuali, know-how o perché classificate come sensibili.
La Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità include informazioni di natura prospettica per le quali la scelta del Gruppo è stata quella di adottare un orizzonte temporale coerente con quello previsto dalle altre informative regolamentari, quali ad esempio l'informativa di "Pillar 3" o gestionali. Si qualifica medio termine33 un orizzonte temporale di 5 anni e lungo termine34 un orizzonte temporale compreso tra i 5 e i 25 anni. Si precisa che la definizione dell'orizzonte temporale di medio termine risulta allineata con il Piano d'Impresa, mentre la definizione dell'orizzonte lungo termine è allineata agli impegni derivanti dall'adesione del Gruppo agli obiettivi climatici Net Zero di riduzione delle emissioni al 2050.
Nella redazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è avvalso di stime e fonti indirette per la disclosure delle metriche dello standard ESRS E1 – Cambiamenti Climatici riguardanti:
La capacità del Gruppo di ottenere le necessarie informazioni sulla Catena del valore a monte e a valle può variare in funzione di diversi elementi, come la tipologia di accordi contrattuali conclusi dal Gruppo, il suo potere di acquisto e il livello di controllo esercitato sulle operazioni esterne al proprio ambito di consolidamento. Inoltre, il reperimento dei dati potrebbe risultare difficile nel caso in cui le controparti lungo la Catena del valore non rientrino nell'ambito di applicazione della rendicontazione di sostenibilità tempo per tempo vigente.
In accordo con le previsioni normative dello standard ESRS 1, il Gruppo ISP ha compiuto ogni ragionevole sforzo per la raccolta delle informazioni quantitative legate alla sua Catena del valore. Laddove non sia stato possibile raccogliere dati forniti direttamente dagli attori della Catena del valore relativi alle emissioni di gas ad effetto serra, si è provveduto ad effettuare stime sulla base di informazioni derivanti da medie di settore e altre variabili proxy.
Le fonti dato e le modalità di stima applicate per il calcolo dei valori di proxy riflettono la varietà di casistiche e le controparti coinvolte. In linea generale, la preparazione di suddette stime si basa su due principali framework di riferimento rappresentati da:
Sono inoltre considerate le indicazioni metodologiche per la stima delle emissioni Scope 3 provenienti dalle Linee Guida di settore ABI.
L'utilizzo di standard di calcolo riconosciuti a livello nazionale e internazionale, nonché di specifici approcci settoriali, consente di limitare il rischio di inaccuratezza del dato.
Infine, si precisa che il Gruppo valuta nel continuo le possibilità di incrementare la precisione dei dati, sia tramite l'ingaggio diretto delle controparti (aziende in portafoglio e fornitori), sia per mezzo di data provider specializzati nella raccolta di dati ambientali su terze parti.
32 Greenhouse gas emissions.
33 La sezione 6.4 dello standard ESRS 1 definisce l'orizzonte temporale di medio termine dalla conclusione del periodo di rendicontazione fino a 5 anni.
34 La sezione 6.4 dello standard ESRS 1 definisce l'orizzonte temporale di lungo termine superiore a 5 anni.
35 Per ulteriori informazioni in merito alle Emissioni di Scope 3, si rimanda al paragrafo "Metriche sulle emissioni di gas ad effetto serra" all'interno dello Standard E1 – Cambiamenti Climatici.
36 Il Gruppo applica le disposizioni transitorie che consentono un'introduzione graduale dell'obbligo di informativa E1-9 e riporta nella presente Rendicontazione unicamente le informazioni equivalenti rappresentate anche nell'ambito della disclosure "Pillar 3".
37 Partnership for Carbon Accounting Financials.
Per ulteriori informazioni in merito alle metodologie di calcolo, alle stime effettuate e alla quota percentuale di emissioni Scope 3 calcolate da dati ufficiali forniti direttamente dalla controparte si rimanda al paragrafo "Metriche sulle emissioni di gas ad effetto serra" del capitolo ESRS E1 – Cambiamenti climatici.
In merito invece alla quantificazione del rischio fisico sulle esposizioni di portafoglio, la metodologia è in evoluzione sia internamente al Gruppo che nel settore. In particolare, per l'individuazione delle esposizioni soggette al rischio fisico connesso ai cambiamenti climatici, il Gruppo si avvale di uno strumento esterno per la mappatura e misurazione dei rischi a livello di singolo immobile mediante:
Con riferimento alle Operazioni proprie, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è avvalso di stime anche per il calcolo di altre metriche, quali E1-5 (consumi energetici), E1-8 (quota di emissioni coperte da un sistema interno di prezzo del carbonio) e S1-14 (tasso di infortuni). Per ulteriori informazioni in merito alle metodologie di calcolo e alle stime effettuate si rimanda ai paragrafi "Metriche sul consumo di energia" e "Metriche sulle emissioni di gas ad effetto serra" del capitolo ESRS E1 – Cambiamenti climatici e al paragrafo "Metriche relative a salute e sicurezza" del capitolo ESRS S1 – Forza lavoro propria.
Si specifica infine che non sono presenti metriche che siano state sottoposte a processi di assurance ulteriori rispetto a quelli condotti dal revisore della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
La presente Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità del Gruppo Intesa Sanpaolo è la prima redatta in conformità agli standard ESRS, in luogo della precedente Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria predisposta secondo gli standard del Global Reporting Initiative (GRI). Per tale motivo, le informazioni quantitative relative alle metriche sono state esposte con riferimento al solo anno 2024 in quanto il Gruppo si è avvalso della facoltà prevista dalle disposizioni transitorie degli standard ESRS (ESRS 1, par. 136).
Per l'anno di rendicontazione 2024, il Gruppo non si è avvalso dell'opzione di incorporazione tramite riferimento ad altri documenti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha individuato processi di due diligence che consentono l'identificazione e gestione degli impatti negativi derivanti dalle operazioni proprie oppure dalla catena del valore a monte e a valle. Le attività di due diligence condotte dal Gruppo sono incorporate nella strategia e nel modello di business esistente. A fronte dell'identificazione di impatti negativi, il Gruppo valuta e intraprende le azioni adeguate a gestire e contenere tali impatti, anche attraverso i suoi prodotti e le relazioni commerciali.
Nella seguente tabella sono rappresentati i principali elementi del dovere di diligenza che sono descritti nella presente Rendicontazione:

| Elementi fondamentali del dovere di diligenza | Paragrafi della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità |
|---|---|
| Integrare il dovere di diligenza nella governance, nella strategia e nel modello aziendale |
Informazioni generali: Strategia, modello di business e catena del valore Informazioni generali: Struttura di governance Informazioni generali: Analisi di doppia materialità |
| Coinvolgere i portatori di interessi in tutte le fasi fondamentali del dovere di diligenza |
Informazioni generali: Analisi di doppia materialità |
| Individuare e valutare gli impatti negativi | Informazioni generali: Analisi di doppia materialità Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità: E1 / E2 / E4 / E5 / S2 / S3 / G1 |
| Intervenire per far fronte agli impatti negativi | E1 Cambiamenti climatici: Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di portafoglio E2 Inquinamento: Politiche, obiettivi e azioni a livello di portafoglio E4 Biodiversità ed ecosistemi: Politiche, obiettivi e azioni a livello di portafoglio E5 Uso delle risorse ed economia circolare: Politiche, obiettivi e azioni a livello di portafoglio S2 Lavoratori nella Catena del valore: Gestione delle questioni di sostenibilità relative ai lavoratori delle aziende in portafoglio S3 Comunità interessate: Comunità interessate dalle imprese presenti nei portafogli del Gruppo G1 Condotta aziendale: Politiche, obiettivi e azioni relative alla cultura d'impresa |
| Monitorare l'efficacia degli interventi e comunicare | E1 Cambiamenti climatici: Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di portafoglio |
Si specifica che, con riferimento allo standard ESRS E1 – Cambiamenti climatici il monitoraggio degli impatti negativi identificati è correlato con la definizione di specifici obiettivi a livello di portafoglio; per le altre tematiche per le quali sono stati individuati e valutati degli impatti nella Catena del valore a valle il Gruppo non si è ancora dotato di obiettivi quantitativi misurabili ma, tramite le politiche e azioni adottate, e descritte nei successivi capitoli della presente Rendicontazione, dispone di strumenti di presidio per la gestione degli impatti rilevanti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha adottato un modello di business che coniuga generazione di ricavi sostenibili focalizzati sulla crescita delle commissioni e dei ricavi da servizi, alta efficienza e un basso profilo di rischio. Un modello di business distintivo, diversificato, sia in termini di aree di business in cui opera che di presenza internazionale, e che mira a proporre il Gruppo come una "Wealth Management and Protection Company", leader in Italia e in Europa.
Un ulteriore punto di forza del modello di business si può identificare nell'integrazione tra le fabbriche prodotto, riguardanti la gestione patrimoniale, le assicurazioni vita e le assicurazioni danni, e le reti commerciali del Gruppo, che garantiscono elevate sinergie in termini di redditività e una maggiore efficacia e flessibilità nella definizione dell'offerta commerciale.
Inoltre, la strategia si fonda sulla consapevolezza che le Persone rappresentano la risorsa principale del Gruppo, nonché il fattore abilitante al suo successo futuro. Al 31 dicembre 2024, il Gruppo era composto da 93.539 persone, delle quali 71.174 in Italia e i restanti 22.365 all'estero, con una presenza significativa nell'Europa centro-orientale. La continua valorizzazione, la crescita e la soddisfazione delle persone rappresentano obiettivi fondamentali da perseguire tramite investimenti sui talenti, nell'ottica di creazione di un ecosistema unico di competenze adeguato all'evoluzione del Gruppo, del quale i collaboratori sono attori principali. La considerazione del loro punto di vista è testimoniata anche dalla raccolta di idee e proposte di circa 58.000 dipendenti nell'ambito della definizione del Piano di Impresa 2022-2025, nonché nell'individuazione dei pilastri valoriali chiave della Mission aziendale.
Il Piano d'Impresa 2022-2025 si basa su una serie di iniziative strategiche raggruppate in quattro aree di intervento principali (i cosiddetti "Pilastri" del Piano), perseguite nel rispetto dei principi di integrità della condotta aziendale e dei diritti umani lungo l'intera catena del valore:
La strategia del Gruppo Intesa Sanpaolo è strettamente connessa alle questioni di sostenibilità attraverso il quarto pilastro, focalizzato sulle tematiche ESG, i cui obiettivi specifici sono trattati nel seguito nei capitoli predisposti per i vari standard. In tal senso il Gruppo concentra la sua attenzione sui seguenti temi chiave:
− supporto per far fronte ai bisogni sociali: erogazione di donazioni e contributi in natura, promozione dell'inclusione educativa e dell'occupabilità giovanile, sviluppo di infrastrutture e servizi sostenuti localmente, sviluppo di abitazioni in social housing per i giovani in Italia e assistenza alle persone anziane;
L'impegno del Gruppo verso gli obiettivi di sostenibilità si rafforza con la propria offerta di prodotti e servizi, grazie anche all'adesione di tutte le principali linee di business alle rispettive iniziative Net-Zero, così da perseguire la riduzione delle emissioni nel comparto del credito, degli investimenti e delle assicurazioni.
Il supporto alla transizione ecologica si estende quindi a tutte le tipologie di clientela:
Con riferimento alla clientela Retail, per il raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Impresa identificati, assumono particolare importanza mutui e prestiti con la finalità di finanziare la riqualificazione del patrimonio immobiliare (mutui green). Sempre nell'ambito dell'erogazione di credito green, il Piano 2022-2025 prevede anche un'attenzione all'economia circolare, sostenendo le imprese con la diffusione e il finanziamento di tale modello anche con il supporto della Fondazione Ellen MacArthur.
Il sostegno all'inclusione finanziaria tramite erogazione di credito sociale coinvolge categorie di imprese e gruppi di persone vulnerabili che potrebbero non avere accesso ai canali finanziari tradizionali, quali ad esempio studenti universitari, madri lavoratrici, famiglie colpite da calamità naturali, privati o piccole imprese in difficoltà e a rischio usura. A tali categorie il Gruppo propone una vasta gamma di prodotti e servizi finanziari in continua evoluzione. Tale diversificazione è possibile anche grazie a ricerche di mercato e feedback ricevuti dai clienti e adattando la proposta alle esigenze e preferenze degli stessi. Una particolare categoria di clienti destinataria di specifiche offerte è quella degli enti del Terzo Settore, per i quali, tra gli altri, viene predisposto un programma dedicato basato su una piattaforma di crowdfunding. Tali servizi di credito verso clienti più svantaggiati sono erogati anche da parte delle banche estere del Gruppo (facenti parte della "International Banks Division" o "IBD"), tramite iniziative specifiche a livello locale.
Si sottolinea, infine, che gli obiettivi del Piano d'Impresa 2022-2025 relativi ai temi ESG e di sostenibilità presentano una stretta connessione con alcuni UN Sustainable Development Goals (SDGs) fissati dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU. Per ulteriori informazioni sul contributo del Gruppo ISP agli SDGs si rimanda all'apposito report.
Le attività del Gruppo contribuiscono alla creazione di valore per i clienti e includono i processi principali di erogazione dei servizi bancari e finanziari:
38 ISPIC è la società del Gruppo che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti multidisciplinari di ricerca applicata, supporta startup, accelera la business transformation delle imprese secondo i criteri dell'open innovation e della circular economy, favorendo lo sviluppo di ecosistemi innovativi e diffonde la cultura dell'innovazione, per fare del Gruppo Intesa Sanpaolo la forza trainante di un'economia più consapevole, inclusiva e sostenibile

Le attività del Gruppo sono realizzate attraverso sei Divisioni di Business:
Le aree di governo contribuiscono all'efficienza e alla qualità delle attività di business, garantendo che il Gruppo abbia le risorse necessarie per operare con successo:
Il Gruppo si procura le risorse finanziarie necessarie per l'erogazione dei propri prodotti e servizi attraverso la combinazione di fonti interne ed esterne. Nello specifico, i principali modi con cui Intesa Sanpaolo raccoglie risorse finanziarie sono:
Il rapporto tra fonti (risorse finanziarie raccolte) e impieghi (utilizzo di tali risorse, come prestiti e investimenti) è fondamentale per garantire la solidità e la sostenibilità finanziaria della Banca e garantire che sia in grado di fornire servizi ai clienti, anche in condizioni di mercato avverse. Attraverso la gestione della liquidità, il controllo del rischio di tasso di interesse, la regolamentazione del capitale e l'uso di strumenti di gestione del rischio, Intesa Sanpaolo mantiene un equilibrio sostenibile tra risorse raccolte e impieghi.
Nello svolgimento della propria operatività, il Gruppo non opera direttamente nei seguenti settori: combustibili fossili, fabbricazione dei prodotti chimici, armi controverse, coltivazione o produzione di tabacco.
Inoltre, con riferimento alle esposizioni nei portafogli del Gruppo, sono applicate regolamentazioni interne specifiche volte ad introdurre stringenti criteri di esclusione delle controparti attive in settori di attività sensibili sotto il profilo ESG, tra i quali:

controverse e/o bandite da trattati internazionali, quali: armi nucleari, biologiche e chimiche; bombe a grappolo e a frammentazione; armi contenenti uranio impoverito; mine terrestri anti-persona.
Nella consapevolezza della necessità di sostenere la difesa nazionale ed europea, unitamente ai Paesi alleati nella NATO, Intesa Sanpaolo limita la propria attività bancaria e/o di finanziamento alle sole operazioni che riguardino la produzione e/o la commercializzazione di materiali di armamento ai Paesi che appartengono all'Unione europea e/o alla NATO. Sono inoltre consentite, ma soggette a un processo di approvazione straordinario, le operazioni in Paesi che non appartengono all'Unione Europea o alla NATO, subordinatamente alla presenza di programmi intergovernativi con la Repubblica Italiana. Le altre banche e società del Gruppo non sono autorizzate ad effettuare operazioni che riguardino la produzione e/o la commercializzazione di materiali di armamento, fatti salvi i casi di specifiche e preventive autorizzazioni concesse dalla Capogruppo alle banche estere del Gruppo.
Tutti i suddetti documenti sono disponibili sul sito web di Gruppo.
La catena del valore del Gruppo consiste in un insieme di attività declinate in processi interconnessi, come di seguito dettagliato.
Per quanto riguarda la catena del valore a monte, le principali categorie di spesa oggetto di approvvigionamento centralizzato includono:
Con riferimento alla catena del valore a valle, il modello distributivo del Gruppo Intesa Sanpaolo è basato su un approccio multicanale, che combina la rete fisica di filiali con strumenti digitali avanzati per offrire un'ampia gamma di servizi bancari e finanziari, garantendo ai clienti un'esperienza senza soluzione di continuità. In particolare, il modello distributivo è articolato come segue:
Attraverso i suddetti canali, il Gruppo serve una clientela diversificata, che comprende privati, famiglie, PMI, grandi aziende e istituzioni. Per i clienti privati e le famiglie, il Gruppo offre una vasta gamma di prodotti e servizi, che vanno dai conti correnti ai prestiti, ai mutui, fino a soluzioni di risparmio e investimento. Le PMI trovano supporto attraverso servizi finanziari specializzati, come finanziamenti, consulenza e strumenti di pagamento. Le grandi aziende e le istituzioni, invece, beneficiano di un'offerta completa di corporate banking, servizi di investimento, gestione della tesoreria e soluzioni per il commercio internazionale, consolidando il ruolo di Intesa Sanpaolo come partner di riferimento in ogni settore economico.

Le categorie più significative di clienti del Gruppo sono di seguito rappresentate:
Per quanto riguarda i mercati rilevanti, la Capogruppo dispone di una forte presenza capillare su tutto il territorio italiano, con una rete di circa 3 mila filiali. Inoltre, il Gruppo ha una presenza internazionale strategica, con oltre 900 sportelli e 7,5 milioni di clienti, incluse le banche controllate operanti nel commercial banking in 12 Paesi in Europa centro-orientale e nel Medio Oriente e Nord Africa e una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate in 25 Paesi, in particolare nel Medio Oriente e Nord Africa e in quelle aree in cui si registra il maggior dinamismo delle imprese italiane.
La solida performance del Gruppo Intesa Sanpaolo permette la creazione di valore crescente e sostenibile per tutti gli stakeholder. Nel corso dell'anno di rendicontazione 2024, Il Gruppo ha generato un risultato netto di 8,7 miliardi, grazie al quale gli azionisti del Gruppo hanno maturato 6,1 miliardi di dividendi cash39, di cui all'incirca il 40% va direttamente alle famiglie italiane e alle Fondazioni, e 2 miliardi di share buyback, da lanciare a giugno 202540, in aggiunta allo share buyback di 1,7 miliardi finalizzato a ottobre 2024. Le spese del personale ammontano a 7,2 miliardi. Nel corso del 2024 il settore pubblico ha beneficiato di 5,3 miliardi di imposte (dirette e indirette), in crescita di 700 milioni rispetto al 2023. A famiglie e imprese sono stati erogati crediti a medio-lungo termine per 69,8 miliardi (di cui 43,4 in Italia). Circa 144.000 imprese sono state aiutate a tornare in bonis dal 2014, di cui 3.100 nel 2024.
Per quanto riguarda i principali risultati in ambito ESG, rispetto anche agli obiettivi definiti dal Piano di Impresa 2022-2025, a conferma della grande attenzione dedicata dal Gruppo Intesa Sanpaolo al contrasto alla povertà, è proseguito il programma Cibo e Riparo per i bisognosi attraverso il quale, nel 2022-2024, sono stati realizzati di 54,1 milioni di interventi, superando l'obiettivo di Piano. Anche quest'anno il Gruppo ha mantenuto alto l'impegno alla transizione ecologica attraverso l'erogazione di nuovi crediti green a individui raggiungendo un totale di 9 miliardi nel periodo 2022-2024, di cui 4,1 miliardi nel corso del 2024; inoltre, è proseguito il miglioramento dell'offerta di prodotti asset management e assicurativi ESG, con una penetrazione pari circa al 76,4% del totale AuM41. Con riferimento all'accelerazione dell'impegno verso Net-Zero, il Gruppo ha ottenuto l'ottenimento della validazione dei propri target da parte della Science Based Target Initiative42. Infine, il Gruppo è stato riconosciuto come Top Employer Europe 202543, riconfermato Top Employer Italy14 per il quarto anno consecutivo e si è posizionato al primo posto nella classifica LinkedIn Top Companies 2024 come la migliore azienda in Italia in cui sviluppare la propria carriera e crescere professionalmente.
Ai fini della presente Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, il Gruppo ha preliminarmente condotto un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti (di seguito analisi di doppia materialità), tenendo conto degli impatti (sia positivi che negativi, effettivi o potenziali) su economia, ambiente e persone derivanti dalle proprie attività. L'analisi degli impatti include anche una valutazione di rilevanza degli effetti su tematiche connesse ai diritti umani e, più in generale, sugli ambiti per i quali, laddove rilevanti, la disclosure informativa potrebbe risultare funzionale per gli stakeholder e per le loro valutazioni sulle attività del Gruppo. Vengono, inoltre, valutati i rischi e le opportunità che hanno, o che si prevede possano avere, effetti finanziari rilevanti sul Gruppo.
L'analisi di doppia materialità condotta nel 2024 è basata sui requisiti normativi ESRS, sulle linee guida relative alla materialità44, nonché sui dettagli tecnici forniti dal regolatore (ad esempio, le indicazioni fornite nell'ambito delle FAQ - Frequently Asked Question - sulla valutazione della doppia materialità). L'analisi è stata sviluppata in coerenza con il contesto di business del Gruppo, attraverso un dialogo attivo con gli stakeholder.
Rispetto alla rendicontazione del 2023, condotta secondo i GRI Standards – Universal Standards (2021), l'analisi di doppia materialità 2024 del Gruppo è allineata agli ESRS, che integrano il concetto di materialità, richiedendo di considerare sia l'impatto delle attività del Gruppo (materialità d'impatto) sugli stakeholder esterni ed interni sia i rischi e le opportunità esterne che hanno o possono avere implicazioni finanziarie rilevanti sul Gruppo (materialità finanziaria). Nello specifico:
− la materialità d'impatto prende in considerazione gli impatti connessi alle operazioni proprie dell'impresa e alla catena del valore a monte e a valle rilevanti per il Gruppo, sia positivi che negativi, che effettivi o potenziali (logica inside-out), nel breve, medio o lungo periodo. Le fasi di identificazione e valutazione degli impatti del Gruppo sono state condotte in continuità con l'approccio adottato nel 2023;
39 Di cui 3.022 milioni pagati come interim dividend il 20 novembre 2024 (17 centesimi per azione) e 3.044 milioni da pagare a maggio 2025 (17,1 centesimi per azione), pari a 34,1 centesimi per azione nel 2024.
40 Soggetto all'approvazione degli azionisti.
41 Perimetro Eurizon – fondi e prodotti di risparmio gestito ex art. 8 e 9 SFDR 2029/2088.
42 Ottenuta il 27 gennaio 2025.
43 Da Top Employers Institute.
44 Si fa riferimento alle linee guida "IG 1: Materiality Assessment Implementation Guidance" rilasciate da EFRAG.
Il Gruppo ha analizzato entrambe le dimensioni, e rendicontato gli aspetti rilevanti per tali prospettive, al fine di identificare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità materiali, anche definiti IRO (impatti, rischi e opportunità) materiali.
Il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità considerando e valorizzando le peculiarità delle linee di business e delle aree geografiche nelle quali opera e in cui operano le controparti con le quali il Gruppo intrattiene relazioni di business. La tipologia dei fornitori e delle controparti è un ulteriore elemento considerato in fase di analisi e valutazione.
Gli aspetti inerenti alla doppia materialità, oltre a costituire un elemento fondante della rendicontazione di sostenibilità, risultano determinanti in quanto contribuiscono ad orientare la strategia aziendale sui temi rilevanti per il business e per gli stakeholder.
L'analisi di doppia materialità è stata sviluppata secondo le seguenti macro-fasi:
Il processo verrà aggiornato annualmente e rivisto in base alle eventuali modifiche normative.
Le macro-fasi sopra descritte, volte all'identificazione e alla valutazione degli IRO, sono state declinate attraverso il processo operativo di seguito descritto.

Lo stakeholder engagement rappresenta, nell'ambito dell'analisi di doppia materialità, il coinvolgimento dei portatori di interesse del Gruppo.

In tale contesto, la mappa degli stakeholder rappresenta l'universo relazionale del Gruppo, con il quale Intesa Sanpaolo si confronta regolarmente per individuare e monitorare le loro esigenze e prospettive in relazione agli ambiti di impatto, rischio e opportunità da questi considerati prioritari.
Nell'esecuzione del processo di analisi di doppia materialità, in linea con quanto previsto dalle Linee Guida EFRAG in materia, il Gruppo ha utilizzato il seguente approccio di coinvolgimento dei propri stakeholder:
Le categorie di stakeholder, rappresentate nella mappa sopra riportata, sono state coinvolte per identificare e valutare la rilevanza degli IRO associati ai temi di sostenibilità più vicini alle loro esperienze, conoscenze e sensibilità. Ciò ha consentito di valorizzare la conoscenza degli stakeholder dei processi e delle strategie del Gruppo relativi alle tematiche di sostenibilità ad essi più prossime.
Le modalità di ascolto delle singole categorie di stakeholder e una sintesi delle tematiche di sostenibilità approfondite con ciascuna categoria sono rappresentate nella tabella sottostante:
| CATEGORIA STAKEHOLDER |
STAKEHOLDER | MODALITÀ DI ASCOLTO |
SINTESI DELLE TEMATICHE TRATTATE |
|---|---|---|---|
| CLIENTI | Clienti privati | Integrazione di domande dedicate nel questionario clienti privati e intervista con le strutture di Business di BdT |
▪ Iniziative per la salvaguardia ambientale e la riduzione dell'impronta ecologica delle Sedi e Filiali del Gruppo ▪ Governance responsabile, solida e sostenibile, creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder del Gruppo ▪ Impegno per la promozione di uno sviluppo economico sostenibile, anche alla luce degli obiettivi internazionali e comunitari in ambito Climate Change e sostenibilità. In particolare, promozione di un modello economico a basse emissioni di carbonio e basato sull'economia circolare, attraverso lo sviluppo di un'offerta dedicata rivolta alla clientela ▪ Svolgimento dell'attività bancaria nel pieno rispetto delle regole e dei principi di correttezza negli affari ▪ Erogazione di prestiti a categorie che avrebbero difficoltà di accesso al credito, e offerta di prodotti ad alto impatto sociale ▪ Attenzione alla qualità del servizio, alla cura, alla relazione e alla soddisfazione del cliente |
| Clienti imprese | Integrazione di domande dedicate nel questionario clienti imprese e intervista con le strutture di Business di BdT. |
▪ Promozione di una strategia di crescita improntata all''innovazione digitale, in modo da anticipare i nuovi trend ed essere competitivi sul mercato ▪ Impegno ad affermarsi come digital company attraverso una piattaforma multicanale evoluta volta a garantire un'offerta innovativa, sicura ed efficace ▪ Impegno a garantire ai propri clienti la sicurezza informatica ▪ Investimenti sostenibili e integrazione delle tematiche di sostenibilità nell'esercizio dell'attività assicurativa ▪ Valorizzazione dei talenti, sviluppo delle competenze interne, sistemi di valutazione e incentivazione, piani periodici di formazione, diversity management ▪ Supporto alla comunità e impegno per la cultura attraverso iniziative di solidarietà tramite progetti realizzati in partnership, erogazioni liberali e sponsorizzazioni, promozione dell'arte e della cultura in Italia e all'estero |
|
| AMBIENTE/ COMUNITÀ |
Figure rappresentative / esperti di riferimento |
Interviste one to one virtuali con figure rappresentative della Comunità e del territorio e intervista con le Strutture interne |
▪ Aspetti ambientali, in particolare in relazione al cambiamento climatico e alla biodiversità ▪ Evoluzione del contesto normativo (es. CSRD, Standard ESRS) e l'impatto che può generare sulle organizzazioni ▪ Capacità di promuovere un approccio sistemico verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti nel contesto delle Nazioni Unite ▪ Ruolo di leader del Gruppo Intesa Sanpaolo circa le tematiche ESG ▪ Importanza nella comunicazione dei risultati conseguiti e degli obiettivi prefissati in ambito di sostenibilità e ESG ▪ Principali sfide e punti di forza del Gruppo Intesa Sanpaolo per la realizzazione del Piano di Impresa con focus in ambito ESG ▪ Importanza della diversità e dell'inclusione all'interno dell'ambito lavorativo ▪ Rilevanza del concetto di Innovation e relativa soddisfazione delle esigenze della clientela ▪ Fidelizzazione della clientela ▪ Sostegno alle PMI in materia di sostenibilità ▪ Educazione delle nuove generazioni sui temi di sostenibilità |
| AZIONISTI/ INVESTITORI |
Investitori SRI45 | Analisi delle principali domande poste dagli Investitori ESG del Gruppo Intesa Sanpaolo |
▪ Aspetti ambientali, in particolare, in relazione all'adattamento ai cambiamenti climatici, alla biodiversità, risorse naturali e sul tema della decarbonizzazione ▪ Aspetti legati a finanziamenti e investimenti sostenibili ▪ Politiche standard di sostenibilità ▪ Inclusione e diversità ▪ Benessere dei dipendenti ▪ Sviluppo e digitalizzazione ▪ Sostenibilità e integrazione ESG nelle strategie aziendali ▪ Gender pay gap ▪ Diritti dei lavoratori e Corporate Governance |
45 Sustainable and Responsible Investment.
| CATEGORIA STAKEHOLDER |
STAKEHOLDER | MODALITÀ DI ASCOLTO |
SINTESI DELLE TEMATICHE TRATTATE |
|---|---|---|---|
| PERSONE | Persone del Gruppo, in Italia e all'estero |
• Interviste con le strutture interne HR • Survey finalizzata all'ascolto delle opinioni e delle esigenze delle persone del Gruppo tramite erogazione di questionari su indagine di clima interno e domande relative ai temi di sostenibilità a più di 72.000 persone del Gruppo |
▪ Valutazione in merito alla percezione dell'immagine del Gruppo dal punto di vista dei clienti, sulla base delle singole esperienze professionali ▪ Attenzione e cura dei livelli di occupazione nei processi di ristrutturazione ▪ Assunzioni di giovani ▪ Valutazione sulle variabili connesse alla valorizzazione del personale (es. senso di orgoglio e appartenenza, valorizzazione del merito, autonomia e riconoscimenti economici) ▪ Sviluppo e retention dei talenti ▪ Valutazione delle opportunità di formazione e crescita professionale offerte dal Gruppo Intesa Sanpaolo ▪ Benessere delle persone (flessibilità e work-life balance, rapporto con i colleghi e con i responsabili) ▪ Soddisfazione lavorativa delle persone del Gruppo Intesa Sanpaolo ▪ Valutazione sulla trasparenza e oggettività dei sistemi di valutazione delle performance ▪ Valutazione e conoscenza delle Policy presenti nel Gruppo (ad esempio Diversity ed Inclusion) ▪ Valutazione in merito alla soddisfazione dei clienti su aspetti quali l'affidabilità, la trasparenza e chiarezza delle procedure del Gruppo Intesa Sanpaolo ▪ Iniziative e prodotti ESG del Gruppo Intesa Sanpaolo |
| Organizzazioni sindacali |
Focus group virtuale con rappresentanti delle sigle sindacali |
▪ Tutela e futuro del lavoro, anche in considerazione del trend in ambito digitalizzazione dei servizi ▪ Supporto alla comunità ▪ Inclusione finanziaria ▪ Comunicazione delle informazioni di carattere non finanziario ▪ Temi ambientali e biodiversità ▪ Transizione ecologica, importanza dell'utilizzo di energie rinnovabili e promozione della mobilità sostenibile per i dipendenti ▪ Livelli di disoccupazione giovanile del Sud ▪ Gender pay gap |
|
| FORNITORI | Struttura interna dedicata |
Interviste one-to one |
▪ Temi ambientali, biodiversità e circular economy ▪ Tutela del lavoro, salute e sicurezza, diversity & inclusione e benessere delle persone lungo la catena di fornitura ▪ Gestione dei rapporti con i fornitori |
Sono state adottate modalità di coinvolgimento dei Rappresentati dei Lavoratori ai sensi del D.lgs. n. 125/2024, nel rispetto della normativa e degli accordi applicabili in materia, che ne hanno previsto, in particolare, la partecipazione in fase di svolgimento dell'analisi di doppia materialità. Inoltre, è previsto il loro coinvolgimento successivamente all'approvazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità da parte del Consiglio di Amministrazione.
Ai fini della mappatura degli IRO il Gruppo ha analizzato il contesto nel quale definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business. In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti elementi:
Coerentemente con la normativa, l'analisi di doppia materialità è stata declinata per le operazioni proprie e per la catena del valore a monte e a valle.
Le analisi condotte hanno permesso di identificare e valutare, per ciascuno standard ESRS, i possibili IRO del Gruppo, declinati per le operazioni proprie e la catena del valore. La materialità d'impatto e la materialità finanziaria sono interconnesse e metodologicamente sono state svolte contestualmente.
Gli impatti del Gruppo sulle persone o sull'ambiente sono identificati in considerazione delle specificità del modello operativo e di business del Gruppo, dei cambiamenti della strategia e decisioni gestionali prese per affrontare tali impatti e sulla base dei processi interni di analisi e due diligence. Gli impatti sul Gruppo diversi dai temi di sostenibilità nel contesto esterno possono dare origine a rischi e opportunità.
I rischi e le opportunità sono individuati a partire dagli impatti, dalle dipendenze e dalle tematiche di sostenibilità che hanno o potrebbero avere effetti finanziari sul Gruppo. A titolo esemplificativo:
La valutazione di rilevanza degli IRO è stata condotta attraverso un'analisi interna basata su metriche allineate ai requisiti degli standard di rendicontazione ESRS, condivisa e consolidata attraverso le interviste con le strutture operative interne del Gruppo e, come rappresentato in precedenza, mediante un processo di stakeholder management.
La metodologia utilizzata è stata formalizzata in documentazione interna i cui criteri sono dettagliati nell'ambito di specifica normativa interna di Gruppo.
Ai fini della valutazione e della prioritizzazione degli impatti sulle persone e sull'ambiente, l'analisi interna è stata svolta sulla base delle metriche di seguito descritte:
Ai singoli impatti identificati dal Gruppo è assegnato un punteggio, sulla base delle metriche sopra descritte, dove il punteggio massimo rappresenta il maggior beneficio generato nel caso di impatti positivi, oppure il maggior danno generato nel caso di impatti negativi.
L'attività di valutazione degli impatti è stata effettuata considerando le specificità di business del Gruppo. In particolare, con riferimento alla catena del valore a valle, sono stati identificati i settori in cui operano le controparti maggiormente esposti a un rischio di impatto avverso per ciascuna tematica di sostenibilità.
La rilevanza degli impatti è data dal superamento di una determinata soglia di significatività, calcolata come la media dei punteggi attribuiti alle metriche di entità, estensione e carattere di irrimediabilità. In particolare, la rilevanza:

o di un impatto negativo e potenziale è data dal prodotto tra la probabilità e la media dei punteggi attribuiti a entità, estensione e carattere di irrimediabilità.
In caso di impatti negativi potenziali sui diritti umani, la significatività dell'impatto (entità, estensione e carattere di irrimediabilità) assume un'importanza maggiore rispetto alla probabilità, in linea con quanto richiesto dagli ESRS; tale indirizzo è stato recepito nella metodologia di valutazione adottata.
A seguito delle analisi svolte, il Gruppo ha impatti rilevanti come specificato e illustrato nei capitoli dedicati ad ogni singolo standard ESRS, sia attraverso attività dirette (perimetro operazioni proprie), che tramite i rapporti commerciali (perimetro catena del valore a monte e a valle).
In particolare, con riferimento ai perimetri di operazioni proprie e di catena del valore a monte, gli impatti rilevanti incidono sulle persone o sull'ambiente a fronte delle iniziative poste in essere o pianificate (con riferimento agli impatti positivi) e degli effetti negativi derivanti dall'operatività (con riferimento agli impatti negativi). Tale incidenza risulta, invece, con riferimento al perimetro catena del valore a valle, determinata dall'esposizione del portafoglio finanziamenti e investimenti in settori o paesi che possono impattare, a loro volta, persone e/o ambiente.
Gli orizzonti temporali sono stati considerati nella valutazione delle grandezze entità, carattere di irrimediabilità e probabilità secondo la logica definita dagli ESRS di breve, medio e lungo periodo.
La valutazione della rilevanza di ciascuno degli IRO è stata condotta sulla base di informazioni quali-quantitative, anche considerando quanto emerso dall'analisi di contesto e dal processo di stakeholder engagement.
Nel caso di impiego di un approccio quantitativo, il processo ha previsto l'individuazione dei dati utilizzati in processi interni consolidati, alla base della produzione di reportistica verso l'esterno o verso l'interno (ad esempio dati di rischio, proiezioni), e dei dati di natura gestionale derivanti da processi consolidati. In particolare:
Nel caso di approccio qualitativo, la valutazione della rilevanza è stata condotta sulla base di analisi tese a valorizzare le iniziative, le politiche e le strategie interne predisposte dal Gruppo, ivi incluso, a titolo esemplificativo, quanto formalizzato nel Piano d'Impresa 2022-2025.
Ai fini della valutazione della materialità finanziaria, gli effetti finanziari attuali dei rischi e delle opportunità rilevanti del Gruppo sono stati valutati, in coerenza con la normativa di riferimento, considerando esposizioni in termini di asset ed eventuali perdite finanziarie e ricavi attuali o prospettici, secondo approcci coerenti con il massimo livello di granularità disponibile e con le stime e valutazioni effettuate dal Gruppo nell'ambito delle ordinarie attività di pianificazione e di analisi dei rischi. L'analisi della materialità finanziaria è svolta contestualmente alla materialità di impatto, identificando eventuali elementi di interazione e connessione.
In particolare, gli effetti finanziari dei rischi sono valutati considerando l'esposizione del Gruppo verso controparti in portafoglio ed entità finanziarie emittenti titoli di debito e altre forme di asset finanziari che appartengono a settori e paesi potenzialmente esposti ai fattori di rischio ESG. È stato inoltre analizzato l'impatto, in termini di perdite operative, derivante da inadeguatezza dei processi operativi del Gruppo, ivi comprese le attività, le risorse e le relazioni che fanno parte delle operazioni proprie del Gruppo, oppure da sanzioni potenziali o subite con riferimento alle tematiche di sostenibilità.
Le analisi svolte, come richiesto dalla normativa, sono state condotte tenendo conto della logica di rischio inerente, ossia senza considerare potenziali meccanismi di prevenzione o contenimento dei rischi che il Gruppo abbia in alcun modo posto in essere.
Con riferimento alle opportunità, il processo di identificazione e valutazione delle stesse è allineato anche agli indicatori definiti nell'ambito del budget e del Piano di Impresa del Gruppo relativamente all'erogazione di prodotti virtuosi sotto il profilo ESG.
In coerenza con le Linee Guida46, sono stati considerati elementi sia di natura qualitativa, mediante il coinvolgimento delle diverse strutture del Gruppo, che quantitativa, utilizzando ove possibile: metodologie, presidi e metriche già esistenti all'interno del Gruppo (ad esempio nell'ambito dell'analisi di materialità dei rischi). Tali analisi sono state integrate, ove ritenuto necessario, con valutazioni aggiuntive per rispondere puntualmente ai requisiti della normativa per le tematiche di sostenibilità di riferimento.
In particolare:
− i rischi individuati sono stati valutati in conformità e allineamento con l'attuale impianto di monitoraggio del Gruppo e con le normative vigenti. Ciascun rischio tipico (ad esempio Rischio di Credito, di Mercato, di Liquidità, Operativo) degli
46 "EFRAG IG 1: Materiality Assessment Implementation Guidance".
intermediari finanziari vigilati è declinato, ove applicabile, con specifico riferimento alla tematica di sostenibilità indagata al livello più granulare possibile, collegandolo a fattispecie che sono state oggetto di puntuale indagine;
− le opportunità sono state valutate considerando le iniziative, le politiche e le strategie in ambito ESG definite dal Gruppo. Le tipologie di opportunità identificate, come di seguito dettagliato, sono: (i) ampliamento della gamma prodotti e del portafoglio clienti, (ii) miglioramento della brand reputation e aumento della fiducia degli stakeholder, (iii) attrazione dei talenti.
L'analisi interna è stata condotta sulla base delle metriche di valutazione definite dagli standard di rendicontazione ESRS, come di seguito descritte:
Il Gruppo si è dotato di un processo decisionale strutturato volto al consolidamento e verifica degli impatti, rischi e opportunità rilevanti.
A fronte delle analisi svolte, è stata redatta una sintesi della mappatura degli IRO identificati, nonché delle principali evidenze e degli esiti ottenuti a valle dell'esecuzione dell'esercizio di doppia materialità.
La mappatura di IRO è stata rivista, condivisa e consolidata dagli uffici e dalle strutture operative interne del Gruppo, ciascuno dei quali ha esaminato quanto di propria competenza attraverso il processo di stakeholder management sopracitato.
Infine, dopo il completamento delle analisi di materialità d'impatto e finanziaria che identificano gli aspetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che sono rilevanti per il Gruppo, la lista dei temi materiali è stata condivisa con il Comitato di Direzione e con il Comitato Rischi e Sostenibilità che supporta il Consiglio di Amministrazione nella sua successiva approvazione.
La normativa CSRD definisce le tematiche di sostenibilità da indagare (ad esempio forza lavoro propria) fornendo un grado di dettaglio granulare mediante la definizione di sub topic (ad esempio condizioni di lavoro), che approfondiscono un aspetto specifico della stessa, e, ove disponibile, di sub sub topic (ad esempio salari adeguati) che dettagliano ulteriormente un elemento del sottotema.
A fronte delle analisi condotte, tutte le macro-tematiche (di seguito, topic) proposti dagli standard ESRS risultano materiali con esclusione del topic "Acqua e risorse marine".
Tuttavia, come evidenziato in seguito, non tutti i sub topic e sub sub topic risultano rilevanti.
Si fornisce nel seguito una rappresentazione di sintesi degli esiti di doppia materialità, con evidenza dei perimetri rilevanti.
| Esiti della materialità di Impatto | Esiti della materialità finanziaria | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Topic | Sub-Topic / Sub-Sub-Topic | Impatti | Rischi | Opportunità | ||||
| মে | Adattamento ai cambiamenti climatici | |||||||
| 1 Cambiamento climatico |
Mitigazione dei cambiamenti climatici | |||||||
| Energia | ||||||||
| ਨੇਵੀ | Inquinamento dell'aria | |||||||
| E2 Inquinamento |
Inquinamento del suolo | |||||||
| Microplastiche | ||||||||
| 18 E4 Biodiversità ed ecosistemi |
Fattori di impatto diretto sulla perdita di biodiversità |
|||||||
| মুক্ | Afflussi di risorse, compreso l'uso delle risorse |
|||||||
| E5 Economia |
Deflussi di risorse connessi a prodotti e servizi |
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| circolare | Rifiuti |
| Occupazione sicura | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Orario di lavoro | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Salari adeguati | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Dialogo sociale | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| S1 Forza lavoro propria |
Libertà di associazione/ Contrattazione collettiva |
ന.വ. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | |
| Equilibrio tra vita professionale e vita privata |
n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Salute e Sicurezza | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Parità di genere e parità di retribuzione per un lavoro di pari valore |
n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Formazione e sviluppo delle competenze | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Occupazione e inclusione delle persone con disabilità |
n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro |
n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Diversità | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Riservatezza | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | ||
| Ambito rilevante | Ambito rilevante Impatto |
ു Ambito rilevante |
| Salariadeguati | n.a. | n.a. | n.a. | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| S2 Lavoratori nella catena del valore |
Dialogo sociale | n.a. | n.a. | n.a. | |||
| Libertà di associazione / Contrattazione collettiva |
n.a. | n.a. | 9 | n.a. | |||
| Equilibrio tra vita professionale e vita privata |
n.a. | n.a. | n.a. | ||||
| Salute e sicurezza | n.a. | n.a. | n.a. | ||||
| 000 | Alloggi adeguati | ||||||
| ટરૂ Comunità interessate |
Alimentazione adeguata | ||||||
| Impatti legati al territorio | |||||||
| Impatti legati alla sicurezza | |||||||
| Consenso libero, previo e informato / Autodeterminazione / Diritti culturali |
| Sub-Topic / Sub-Sub-Topic | Esiti della materialità di Impatto | Esiti della materialità finanziaria | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Topic | Impatti | Rischi | Opportunità | ||
| ದ್ದಿಗೆ | Riservatezza | ||||
| S4 Consumatori e utilizzatori finali |
Libertà di espressione | ||||
| Accesso a informazioni (di qualità) | |||||
| Salute e sicurezza | |||||
| Sicurezza della persona | |||||
| Non discriminazione | |||||
| Accesso a prodotti e servizi | |||||
| Pratiche commerciali responsabili | |||||
| G1 Condotta delle |
Cultura d'impresa | ||||
| Protezione degli informatori | |||||
| Impegno politico e attività di lobbying | |||||
| imprese | Gestione dei rapporti con i fornitori, comprese le prassi di pagamento |
Nei capitoli successivi, per ciascuna tematica vengono rappresentati gli impatti, i rischi e le opportunità che sono stati identificati e analizzati e che hanno portato alla valutazione di rilevanza dei topic e sub topic sopra illustrata. In sintesi, le analisi condotte hanno permesso di confermare la resilienza della strategia e del modello di business del Gruppo, anche in considerazione del fatto che i potenziali impatti negativi attesi e associati ai fattori di rischio ESG sono gestiti mediante opportune azioni (sviluppate e/o pianificate) volte a mitigare i rischi, a capitalizzare le opportunità e a consentire la sostenibilità del Gruppo con una prospettiva a lungo termine.
La Capogruppo Intesa Sanpaolo adotta il modello di amministrazione e controllo monistico nel quale le funzioni di amministrazione e di controllo sono esercitate rispettivamente dal Consiglio di Amministrazione e dal Comitato per il Controllo sulla Gestione, costituito al suo interno, entrambi nominati dall'Assemblea.
Sul sistema di corporate governance e sulle remunerazioni sono fornite dettagliate informazioni, inclusi riferimenti alla diversity nell'ambito del Consiglio di Amministrazione, rispettivamente nella "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari" e nella "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", disponibili sul sito internet della Banca.
Il Consiglio di Amministrazione esercita le funzioni di indirizzo e di supervisione strategica della Società e delibera tutti i più rilevanti atti aziendali, con il potere di compiere tutte le operazioni necessarie, utili o comunque opportune per il raggiungimento dell'oggetto sociale, sia di natura ordinaria che straordinaria e di adottare tutte le decisioni al medesimo riservate dalla legge, dallo statuto e dalla regolamentazione. Nei casi specifici e con le modalità previsti dalla legge e dallo Statuto, le decisioni più significative di indirizzo della gestione sono sottoposte all'approvazione della Assemblea degli azionisti.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione sovraintende ai lavori del Consiglio, ne organizza e dirige l'attività e svolge tutti i compiti previsti dalla normativa di vigilanza e dallo Statuto. Ha un ruolo non esecutivo e non svolge, neppure di fatto, funzioni gestionali.
Il Consigliere Delegato e CEO è Capo dell'Esecutivo e Direttore Generale e sovrintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli, in conformità con gli indirizzi generali programmatici e strategici determinati dal Consiglio.
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, nominato dall'Assemblea degli azionisti nell'ambito dei componenti del Consiglio di Amministrazione, è composto da cinque Consiglieri, tutti indipendenti ai sensi di Statuto, ed esercita le funzioni di controllo anche in qualità di comitato per il controllo interno e la revisione contabile (di cui al D. Lgs. n. 39/2010).
Nell'ambito del Consiglio di Amministrazione sono costituiti quattro Comitati, i cui membri sono nominati dal Consiglio stesso tra i suoi componenti, con compiti istruttori, consultivi e propositivi:
L'Assemblea ordinaria del 29 aprile 2022 ha determinato in 19 il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, provvedendo alla nomina degli amministratori per il mandato triennale sulla base delle liste presentate dai soci.
Tutti i consiglieri sono non esecutivi, ad eccezione del Consigliere Delegato e CEO (18 componenti non esecutivi e 1 componente esecutivo).
I Consiglieri sono in possesso dei requisiti di idoneità alla carica richiesti dalla normativa di riferimento e dalle disposizioni statutarie. In particolare, tutti i Consiglieri possiedono il requisito di indipendenza di giudizio, così come regolato dalla normativa bancaria, e almeno due terzi dei consiglieri sono in possesso del requisito di indipendenza qualificata, stabilito dalla normativa speciale per le banche e le società quotate e dallo Statuto di Intesa Sanpaolo (nel presente mandato gli amministratori qualificati indipendenti sono 14, pari al 74% di tutti i membri del Consiglio).
Tutti i Comitati di nomina consiliare sono composti da cinque Consiglieri di Amministrazione non esecutivi in maggioranza indipendenti, ad eccezione del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, che risulta integralmente composto da Consiglieri indipendenti. Tutti i Comitati sono presieduti da Consiglieri indipendenti.
Le minoranze azionarie sono adeguatamente rappresentate nel Consiglio di Amministrazione (5 componenti, pari al 26% del totale, sono stati nominati dalla lista presentata dagli azionisti di minoranza) e nell' attuale struttura del Consiglio sono presenti in tutti i Comitati consiliari, con l'ulteriore attribuzione della presidenza del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate. In conformità con quanto previsto dalla legge e dallo Statuto, nel Consiglio non sono nominati rappresentanti dei lavoratori.
Fermo restando il rispetto della normativa in materia di incompatibilità pubbliche, nessun Consigliere ha ricoperto nella pubblica amministrazione, nei due anni antecedenti all'assunzione dell'attuale mandato, una posizione comparabile ad una carica in Organi di amministrazione, direzione e controllo.
In base allo Statuto di Intesa Sanpaolo, il Consiglio adotta le misure necessarie ad assicurare che ciascun Consigliere e il Consiglio nel suo complesso risultino costantemente adeguati a grado di diversificazione, anche in termini di esperienza, età, genere e proiezione internazionale, oltre che per competenza, correttezza, reputazione, autonomia di giudizio e dedizione di tempo.
Nel documento sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione pubblicato sul sito internet della Banca nel mese di marzo 2022 è stato richiesto agli azionisti, in previsione del rinnovo degli Organi avvenuto con l'Assemblea ordinaria del 29 aprile 2022, di assicurare nell'ambito del Consiglio di Amministrazione la più ampia diversità di genere, in presenza di adeguate professionalità, e la diversificazione tra le fasce di età degli amministratori, oltre che un articolato livello di conoscenze ed esperienze.
Al genere meno rappresentato in Consiglio di Amministrazione è riservata almeno la quota di due quinti dei componenti complessivi, in linea con la normativa ad oggi applicabile in materia di parità di accesso agli Organi di amministrazione e controllo delle società quotate. Nell'attuale struttura sono presenti 8 donne per una quota pari al 42% dei Consiglieri, ovvero un rapporto di genere pari a 0,7347; inoltre, il genere femminile è rappresentato nell'ambito di tutti i Comitati consiliari, raggiunge l'80% dei componenti del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate ed esprime la presidenza del Comitato Rischi e Sostenibilità e del Comitato Nomine.
Il Consiglio di Amministrazione ha valutato la propria composizione come adeguata, anche in termini di diversity, e idonea a consentire una composizione dei Comitati consiliari correttamente bilanciata.
Nella designazione degli esponenti delle società controllate, il Consiglio di Amministrazione opera secondo politiche e principi omogenei a livello di Gruppo e, nel rispetto della normativa e delle best practice applicabili a ciascuna controllata, attribuisce specifica rilevanza al grado di diversificazione, anche in termini di età, genere, anzianità di carica, provenienza geografica e proiezione internazionale. Nel definire la composizione degli Organi viene ricercato il mix di profili personali e professionali più adeguato ed efficace in rapporto – per ciascuna controllata – a natura, articolazione delle attività e rischi assunti. Si tiene conto a tal fine delle eventuali indicazioni formulate dall'Organo amministrativo delle singole controllate in sede di autovalutazione annuale.
Con riferimento all'adeguatezza e diversità dei profili professionali richiesti, lo Statuto richiede che almeno quattro componenti siano iscritti nel registro dei revisori legali e abbiano esercitato per un periodo di almeno tre anni l'attività di revisione legale o le funzioni di componente di un organo di controllo di società di capitali. Nell'attuale composizione del Consiglio di Amministrazione tale requisito è soddisfatto da 9 Consiglieri (pari al 47%), inclusi tutti i componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione, per i quali è anche richiesto dallo Statuto un requisito di professionalità qualificato dalla speciale rilevanza delle esperienze acquisite.
Inoltre, nel documento sulla composizione quali-quantitativa è stato delineato, in una "Skills Directory", l'insieme di esperienze, conoscenze e competenze, molto buone o distintive – con una diffusione molto ampia, mediamente ampia o contenuta – considerate opportune per conseguire la composizione qualitativa ottimale complessiva del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo per il mandato 2022-2024.
Ferme restando le generali conoscenze richieste per tutti gli ambiti previsti dalla vigente normativa, le evidenze riportate fanno riferimento alle competenze che i Consiglieri hanno dichiarato di possedere ad un livello molto buono/distintivo in occasione dell'accettazione della candidatura:
Con particolare riferimento alla conoscenza negli ambiti della sostenibilità (ESG), all'atto dell'accettazione della candidatura, l'84% dei Consiglieri ha dichiarato una competenza ad un livello molto buono/distintivo relativamente alle tematiche della sostenibilità e della loro integrazione nelle strategie della Banca.
Diversi Consiglieri hanno inoltre cariche nei Consigli di Amministrazione di primarie Università italiane, nonché nei Consigli di fondazioni ed enti del Terzo Settore, attivi nei campi dell'arte e della cultura, della salute, dell'ambiente, del sostegno alla povertà e dell'economia circolare, del sostegno alle politiche in materia di nutrizione. Inoltre, un Consigliere di amministrazione, nonché Presidente del Comitato Rischi e Sostenibilità, riveste la medesima carica di presidente in un'altra società quotata.
Ad esito del rinnovo degli Organi nel 2022, le caratteristiche dichiarate dai Consiglieri sono state valutate dal nuovo Consiglio come opportunamente diversificate e idonee a consentire una composizione del Consiglio adeguata nonché una composizione dei Comitati Consiliari correttamente bilanciata.
In vista del prossimo rinnovo degli Organi sociali dell'aprile del 2025, sono resi disponibili sul sito internet di Gruppo gli orientamenti sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio ritenuta ottimale, come approvati dal Consiglio stesso in coerenza con la normativa di riferimento.
47 Inteso come numero di donne nel CdA rispetto al numero di uomini.

Le competenze e le conoscenze hanno successivamente trovato rafforzamento e integrazione sulla base dei programmi di inserimento nonché delle articolate attività di induction, dedicate sia ai Consiglieri di nuova nomina (on-boarding) sia all'intero Consiglio
Il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Nomine, assicura l'attuazione di programmi di inserimento e piani di formazione dei componenti del Consiglio stesso. In quest'ambito, su indicazione del Presidente, si provvede a organizzare e a promuovere la partecipazione degli Amministratori a iniziative finalizzate ad accrescere la conoscenza dei settori di attività della Banca e delle società del Gruppo, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione, dei principi di corretta gestione dei rischi, nonché del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento, come pure a incontri, anche informali, tesi all'approfondimento di questioni strategiche.
I piani di induction sono elaborati su base periodica ad esito (i) della prima valutazione effettuata post nomina e (ii) dell'autovalutazione svolta annualmente dal Consiglio di Amministrazione. In ogni caso, ai Consiglieri è assicurata la possibilità di formulare individualmente specifiche richieste di formazione in determinate aree ogniqualvolta lo ritengano necessario.
In sede di autovalutazione annuale, il Consiglio, con il supporto del Comitato Nomine, si esprime in merito all'attuazione e alla qualità del piano di induction svolto, anche nell'ottica di contribuire all'affinamento del procedimento e al rafforzamento della qualità della formazione.
Nel corso del 2024 sono state svolte 11 sessioni di induction a favore dei Consiglieri. Le sessioni di formazione hanno riguardato, tra l'altro, i seguenti ambiti: tematiche rilevanti ESG, Risk Data Aggregation e Risk Reporting, le principali novità di Basilea 4, le nuove Linee Guida EBA in materia AML, Digital Finance - Regolamentazione Market in Crypto Asset.
In esito al processo di autovalutazione relativo all'esercizio 2024, il Consiglio di Amministrazione ha espresso valutazioni estremamente positive sull'attività di induction realizzata nell'anno per ampiezza, profondità e attualità dei temi trattati.
Allo scopo di favorire la migliore conoscenza del contesto aziendale e normativo di riferimento e della relativa evoluzione, è altresì a disposizione dei Consiglieri, mediante una piattaforma informatica dedicata, regolarmente aggiornata, una raccolta dei documenti di governance, dei riferimenti normativi, della principale corrispondenza con le Autorità di vigilanza, delle situazioni contabili e ulteriore documentazione utile allo svolgimento delle proprie funzioni.
Il Consiglio di Amministrazione riceve periodicamente dalle funzioni aziendali di controllo informative sull'attività svolta, che illustrano le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati e le proposte degli interventi da adottare per la loro rimozione nell'ambito delle diverse aree aziendali. Tali relazioni comprendono anche le tematiche relative all'anticorruzione e all'antiriciclaggio.
Di seguito sono indicate le principali responsabilità in materia di ESG che fanno capo agli Organi e alle Strutture di Intesa Sanpaolo, in coerenza con quanto previsto dallo Statuto, dai Regolamenti degli Organi e dalla normativa interna di Gruppo.
| Il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità: | |
|---|---|
| Consiglio di Amministrazione |
• definisce e approva le linee strategiche e le politiche in materia di sostenibilità (ESG), ivi incluso il modello di responsabilità sociale e culturale e il contrasto al cambiamento climatico, tenendo conto degli obiettivi di solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder; • definisce e approva gli obiettivi di rischio, includendo nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio anche i rischi in materia di sostenibilità (ESG), con particolare riferimento ai rischi climatici e ambientali; • approva i risultati dell'analisi della materialità d'impatto e finanziaria che identifica gli aspetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che sono rilevanti avuto riguardo agli impatti, ai rischi e alle opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile; • approva la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, garantendo che la stessa sia redatta e pubblicata in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, previo esame da parte del Comitato per il Controllo sulla Gestione, nonché ogni altra reportistica di particolare rilievo in questo ambito; • esamina l'informativa annuale presentata dal Dirigente Preposto circa le attività di presidio del rischio di informativa di sostenibilità e le relazioni periodiche presentate dalle funzioni aziendali di controllo; • approva gli aggiornamenti al Codice Etico e la Politica contenente i Principi in materia di Diversity, Equity & Inclusion. |
| Il Regolamento del Consiglio precisa il dovere dei Consiglieri di concorrere alla creazione di valore per gli azionisti nell'ottica della sostenibilità nel medio-lungo periodo, tenendo conto anche degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la Società, nel rispetto dei principi di sana e prudente gestione nonché dei principi e dei valori di riferimento adottati dalla Banca. |
|
| Nel corso del 2024 si sono tenute 21 riunioni del Consiglio di Amministrazione, 16 delle quali hanno riguardato anche tematiche ESG. |
| Il Comitato Rischi e Sostenibilità supporta il Consiglio di Amministrazione nell'esercizio di tutti i compiti sopra indicati ed in particolare nei seguenti ambiti: |
|
|---|---|
| Comitato Rischi e Sostenibilità |
• la valutazione e l'approfondimento delle tematiche di sostenibilità (ESG) connesse all'esercizio dell'attività della Banca; • l'approvazione dell'elenco dei settori sensibili sotto il profilo ESG rilevanti ai fini dell'attività di finanziamento del Gruppo; • le valutazioni e le determinazioni da adottare in merito all'analisi della materialità d'impatto e finanziaria in materia di sostenibilità, anche ai fini dell'approvazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità. Tale analisi identifica gli aspetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che sono potenzialmente rilevanti avuto riguardo agli impatti, ai rischi e alle opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile, nonché sulla relativa metodologia; • la verifica del posizionamento del Gruppo rispetto alle best practice nazionali e internazionali nell'ambito della sostenibilità, con particolare riferimento alla partecipazione di Intesa Sanpaolo ai principali indici di sostenibilità. Nel corso del 2024 si sono tenute 47 riunioni del Comitato Rischi e Sostenibilità, 23 delle quali hanno riguardato anche tematiche ESG. |
| Il supporto offerto dal Comitato al Consiglio, nell'esercizio delle funzioni di supervisione strategica in materia di sostenibilità, nonché per la definizione e il monitoraggio degli obiettivi di rischio climatico e ambientale, ha carattere trasversale ed è stato assicurato anche nell'esame delle tematiche che riguardano il governo e gestione dei rischi, il modello di business e indirizzi strategici e le operazioni di maggior rilievo ai fini delle procedure di risk management. |
|
| In particolare, il Comitato ha monitorato l'avanzamento delle attività funzionali alla predisposizione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità in coerenza con la normativa di riferimento, condiviso i KPI ESG per il Budget 2024 e i Target settoriali ai sensi della Net Zero Banking Alliance, nonché l'efficientamento del processo di identificazione e monitoraggio dei rischi climatici e ambientali. |
|
| Ai componenti del Comitato Rischi e Sostenibilità è richiesto il possesso di conoscenze, competenze ed esperienze tali da poter comprendere appieno e monitorare le strategie e gli orientamenti al rischio della Banca, anche sul piano della sostenibilità. |
|
| Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, | |
| Comitato per il Controllo sulla Gestione |
• con il supporto delle funzioni competenti in materia di sostenibilità (ESG) e revisione interna, vigila sul rispetto dei principi e dei valori contenuti nel Codice Etico; • con riferimento alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, vigila sull'osservanza delle disposizioni previste dal D.lgs. 125/2024 e ne riferisce nella relazione annuale all'Assemblea degli Azionisti ed esamina la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, nell'esercizio delle proprie funzioni di vigilanza, in via preventiva rispetto al Consiglio di Amministrazione; • esamina l'informativa annuale presentata dal Dirigente Preposto circa le attività di presidio del rischio d'informativa di sostenibilità e le relazioni periodiche presentate dalle funzioni aziendali di controllo. |
| Inoltre, il Comitato esercita i compiti previsti dal D.lgs. 30/2019, in qualità di Comitato per il Controllo e la Revisione Contabile. |
|
| Il Consigliere Delegato e CEO | |
| Consigliere Delegato e CEO |
• governa le performance di sostenibilità; • esercita il potere di proposta nei confronti del Consiglio di Amministrazione per le deliberazioni di competenza; • assicura la coerenza del processo di gestione dei rischi con la propensione al rischio e le politiche di governo dei rischi in materia; • è informato dal Dirigente Preposto su base annuale circa le attività di presidio del rischio d'informativa di sostenibilità; • provvede, congiuntamente al Dirigente Preposto, alle attestazioni di legge relative all'informazione patrimoniale, economica, finanziaria e di sostenibilità prescritte dalla normativa. |
Di seguito sono riportate le Strutture di governo interno coinvolte nella gestione e nel controllo dei rischi ESG, al fine di garantirne il presidio in rispondenza alle prescrizioni normative e in coerenza con l'operatività aziendale e con il contesto in cui il Gruppo opera.
| A supporto del Consigliere Delegato e CEO, un ruolo di rilievo è svolto dal Comitato di Direzione, che è un organismo manageriale di Gruppo con ruolo deliberativo, informativo e consultivo composto dal Consigliere Delegato e CEO, che lo presiede, e dal top management, inclusi i responsabili delle Aree di Governo e delle Divisioni. |
||
|---|---|---|
| Il Comitato, nell'ambito della Sessione Piano d'Impresa e Sostenibilità (ESG): | ||
| Comitato di Direzione | • collabora, tenendo conto degli obiettivi di solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder, nella definizione delle linee strategiche e delle politiche di sostenibilità (ESG), ivi incluso il modello di responsabilità sociale e culturale e il contrasto al cambiamento climatico, che il Consigliere Delegato e CEO sottopone ai Comitati consiliari competenti e al Consiglio di Amministrazione; • collabora nell'individuazione e aggiornamento delle questioni di sostenibilità ambientale, sociale e di governance potenzialmente rilevanti in relazione agli impatti, rischi e opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile, nell'ambito dell'analisi della materialità d'impatto e finanziaria; • esamina, preventivamente alla presentazione al Consiglio di Amministrazione, la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità e ogni altra reportistica di particolare rilievo sulle tematiche di sostenibilità; |
| • indirizza la coerenza dello sviluppo tecnologico, con specifico riferimento all'artificial intelligence/machine learning, con i principi etici del Gruppo. Il Comitato si riunisce con frequenza almeno trimestrale nell'ambito della sessione Piano d'Impresa e Sostenibilità (ESG). Nel 2024 si sono tenute 26 riunioni del Comitato di Direzione nella sessione "Piano d'Impresa e Sostenibilità (ESG)" nell'ambito delle quali sono state affrontate tematiche con impatti ESG. In particolare, tali sessioni prevedono un monitoraggio su base trimestrale delle iniziative strategiche collegate al Piano d'Impresa 2022- 2025. |
|
|---|---|
| Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo |
Al Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo è riservato l'esame, nella sessione Operational e Reputational Risk, dei principali profili di rischio ESG, che si riflettono o si potrebbero riflettere, sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali. A tale sessione, presieduta dal Chief Risk Officer, partecipano i responsabili delle funzioni aziendali di controllo del Gruppo e delle Aree di Governo interessate, nonché il Dirigente Preposto. |
Il Comitato di Direzione e il Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo riferiscono trimestralmente al Consiglio di Amministrazione in merito all'attività svolta, consentendo al Consiglio di svolgere un ruolo di supervisione sul le principali tematiche di rilievo trattate
Nell'ambito dell'Area di Governo del Chief Financial Officer è posta la responsabilità della predisposizione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, incluso il monitoraggio e l'interpretazione dell'evoluzione della normativa europea e nazionale in materia, nonché la definizione e successivo aggiornamento delle conseguenti regole metodologiche. Ad aprile 2024 è stata istituita l'Area di Governo Chief Sustainability Officer (di seguito anche CSO), a riporto del Consigliere Delegato e CEO, con l'obiettivo di guidare le strategie di sviluppo del Gruppo sul tema della sostenibilità.
L'Area di Governo CSO ha le seguenti principali funzioni:
Nell'ambito dell'Area di Governo CSO è presente anche l'Area di Governo Chief Social Impact Officer (CSIO), che indirizza, governa e realizza iniziative e progetti di impatto sociale, promuove il benessere e l'inclusione delle persone e della Comunità e indirizza, coordina e presidia le iniziative per mitigare gli impatti ambientali diretti generati dal Gruppo.
A supporto dell'esercizio delle attività in ambito ESG del Comitato di Direzione, nel 2024 è stata rafforzata e riorganizzata la Cabina di Regia ESG (di seguito anche "Cabina"), organismo manageriale collegiale con funzioni consultive, di approfondimento e valutazione. La Cabina fornisce specifico supporto al Comitato di Direzione con riferimento alla proposizione strategica di indirizzi, politiche e iniziative su tematiche ESG, nel relativo monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi nonché nell'esame di eventuali azioni che possano rendersi opportune o necessarie ai fini del raggiungimento dei risultati.
Si riportano di seguito le principali funzioni attribuite alla Cabina di Regia ESG:
Partecipano stabilmente alla Cabina i responsabili di alcune delle Aree di Governo/Divisioni ed eventualmente, in base alle tematiche trattate, i responsabili di altre Aree di Governo/Divisioni e/o i responsabili di altre strutture del Gruppo.
Il Presidente della Cabina di Regia ESG riferisce ogniqualvolta se ne manifesti l'esigenza ed almeno con frequenza annuale, direttamente o tramite suoi delegati, al Comitato di Direzione con riguardo alle valutazioni e alle attività svolte dalla Cabina.
La Cabina di Regia ESG nello svolgimento delle attività e nella condivisione delle iniziative e dei temi rilevanti è coadiuvata dai seguenti Tavoli:
I Tavoli ESG si riuniscono ogni qualvolta se ne manifesti l'esigenza, comunque con una frequenza minima che varia da trimestrale a semestrale. Partecipano ai Tavoli i Sustainability Manager ed i rappresentanti delle strutture aziendali coinvolti nei temi affrontati.
La Cabina e i Tavoli si avvalgono, nelle loro attività, dei Sustainability Manager. Queste figure sono nominate dal responsabile di ogni Area di Governo/Divisione di norma tra i suoi primi riporti, e presidiano, nell'ambito delle diverse responsabilità, i temi ESG con riferimento a tutta l'Area di Governo/Divisione di appartenenza, incluse eventuali società del Gruppo che ad essa fanno riferimento.
Il responsabile dell'Area di Governo CSO presiede la Cabina di Regia ESG e i relativi Tavoli, ad eccezione del Tavolo Social Impact presieduto dal responsabile dell'Area di Governo Chief Social Impact Officer. I referenti dell'Area CSO coordinano le attività connesse con le Cabine di Regia ESG ed i Tavoli.
L'Area di Governo Chief Risk Officer (CRO) è responsabile per la definizione, sviluppo e aggiornamento del sistema di gestione e valutazione dei rischi ESG. All'interno del Risk Appetite Framework, e ai fini della successiva presentazione agli Organi Societari, viene proposto un livello di tolleranza al rischio ESG (incluso il cambiamento climatico) e reputazionale, e vengono definiti limiti specifici di esposizione, indicatori di rischio, e azioni da monitorare e aggiornare. L'aggiornamento del Risk Appetite Framework viene approvato in Consiglio di Amministrazione.
L'Area di Governo CRO è inoltre responsabile dei processi di identificazione, valutazione e gestione dei rischi climatici. Infine, all'interno dell'Area di Governo CRO, è attiva una specifica funzione che rendiconta periodicamente lo stato complessivo dei rischi del Gruppo ISP attraverso la produzione del "Tableau de Bord of Risks", il quale include una sezione dedicata ai rischi Reputazionali ed ESG per monitorare il rispetto dei limiti di propensione al rischio e segnalarne l'andamento al Top Management e alle strutture dipartimentali competenti.
Come evidenziato dalle responsabilità in materia ESG precedentemente descritte degli Organi di amministrazione, gli IRO di sostenibilità sono presi in considerazione sia in sede di definizione e monitoraggio della strategia aziendale che nell'ambito dei processi di risk management. Per quanto riguarda gli elementi di valutazione strategica, si evidenzia che nel corso del 2024 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la definizione di nuovi target settoriali48, proseguendo l'impegno del Gruppo nella transizione climatica, e supportato la definizione di nuovi strumenti operativi a sostegno delle comunità per rafforzare il posizionamento del Gruppo Intesa Sanpaolo in termini di responsabilità sociale. In un'ottica invece di compliance e di gestione dei rischi, il Consiglio di Amministrazione ha potuto esaminare e approvare la normativa interna più rilevante in materia di:
La trattazione degli IRO di sostenibilità materiali da parte del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Rischi e Sostenibilità avviene nel continuo durante l'intero anno e viene portata all'attenzione degli Organi da parte di diverse strutture relatrici (ed eventuali strutture assistenti dove necessario) secondo la tipologia di tematica di rilievo. In particolare, nel corso del 2024 il ruolo di relatori su temi di sostenibilità è stato svolto principalmente dalle seguenti strutture:
Di seguito si riporta la lista dei principali IRO di sostenibilità discussi nel corso delle riunioni svolte nel 2024 dal Consiglio di Amministrazione e dai Comitati preposti alla trattazione di tematiche ESG:
48 Per ulteriori informazioni in merito agli obiettivi settoriali definiti dal Gruppo, si rimanda alla sezione "Sectoral Plan" all'interno dello Standard E1 – Cambiamenti Climatici.

In questo contesto, è prevista un'attività di presidio delle performance ESG del Gruppo, con il monitoraggio dei risultati dei principali KPI di sostenibilità e i livelli di raggiungimento dei target ESG fissati nell'ambito del Piano d'Impresa. Tale informativa è stata sottoposta alla valutazione del Comitato Rischi e Sostenibilità nel primo trimestre dell'anno.
Il Consigliere Delegato e CEO è l'unico membro esecutivo del Consiglio di Amministrazione e pertanto il solo ad essere destinatario di un Sistema Incentivante annuale e di un Piano di incentivazione a lungo termine per il suo ruolo di Direttore Generale. Tali sistemi includono anche metriche relative alla sostenibilità.
Il Sistema Incentivante annuale49 è formalizzato attraverso una Performance Scorecard che prevede sia KPI di natura economico-finanziaria, sia KPI non finanziari. Nel dettaglio, i KPI quantitativi (economico-finanziari e non) sono clusterizzati all'interno di 4 driver (Crescita, Redditività, Produttività e Costo del Rischio/Sostenibilità), mentre i KPI qualitativi (non finanziari) sono declinati in azioni strategiche o progetti che rappresentano i fattori abilitanti per il raggiungimento dei KPI finanziari o contribuiscono al conseguimento degli obiettivi del Piano. La rendicontazione di questi ultimi obiettivi è normalmente oggettivata mediante il ricorso all'identificazione di driver definiti ex-ante che orientano il giudizio ex-post. Tra i KPI non finanziari – qualitativi, per il 2024, è assegnato, in continuità con i precedenti esercizi, il KPI trasversale di Gruppo "Environmental, Social and Governance".
A ciascun KPI è attribuito un peso pari almeno al 10% per assicurare la significatività dell'obiettivo e non superiore al 30% per garantire un'adeguata ponderazione dei molteplici obiettivi. Il periodo di valutazione della performance (accrual period) è annuale.
L'importo del premio complessivamente spettante al Consigliere Delegato e CEO è attribuito in base alla valutazione dei risultati della scheda di performance individuale secondo un calcolo deterministico.
In ogni caso il premio è subordinato alla verifica delle condizioni di attivazione e dell'assenza dei c.d. compliance breach individuali, nonché soggetto a meccanismi correttivi.
Il premio è corrisposto parte in contanti e parte in azioni Intesa Sanpaolo ed è riconosciuto su un orizzonte temporale di differimento pari a 5 anni.
Ciascuna quota differita è soggetta a un meccanismo di correzione ex post – cosiddette malus condition.
Inoltre, nei 5 anni successivi al pagamento della singola quota (up-front o differita) di remunerazione variabile, l'azienda si riserva di attivare meccanismi di claw-back.
Il CEO è inoltre beneficiario del Piano di incentivazione a lungo termine (PSP), assegnato anche al restante Management (circa 3.100 beneficiari). Il Piano è basato su azioni riconosciute a termine a fronte del raggiungimento di specifici obiettivi di performance coerenti con il Piano d'Impresa (ovverosia PON/RWA, Cost/Income, NPL ratio e TSR relativo) e i cui livelli target corrispondono a quelli fissati nel Piano stesso.
Sono inoltre previsti due demoltiplicatori del premio:
Il Piano è subordinato alla verifica delle condizioni di attivazione e dell'assenza dei c.d. compliance breach individuali. Il 60% dell'eventuale premio maturato è differito su un orizzonte di 5 anni e, in funzione dell'incidenza sulla remunerazione fissa, il 60%-55% dello stesso è attribuita in azioni soggette a periodo di retention (la restante parte è attribuita invece in azioni non soggette a periodo di retention). Trovano altresì applicazione le condizioni di malus e di claw-back.
Con riferimento alla remunerazione variabile del Consigliere Delegato e CEO, la componente ESG ricopre centrale importanza ed è ricompresa sia nell'ambito del Sistema Incentivante annuale attraverso la previsione di uno specifico KPI, sia nel Piano di incentivazione a lungo termine Performance Share Plan in cui è previsto un KPI composito ESG che agisce come demoltiplicatore del premio eventualmente maturato.
All'interno del Sistema Incentivante annuale il KPI ESG – presente dal 2021 e che rappresenta un'evoluzione rispetto al precedente KPI trasversale "Diversity & Inclusion" – è stato assegnato nella Performance Scorecard del CEO, in coerenza con l'impegno sempre crescente della Banca nella sostenibilità sociale, culturale e ambientale e con l'obiettivo di creare valore di lungo periodo per le sue persone, i suoi clienti, la comunità e l'ambiente nonché in linea con l'attenzione sempre più
49 Per ulteriori dettagli in merito ai sistemi di incentivazione, si rimanda alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, consultabile sul sito web del Gruppo.
rilevante su tali temi da parte di Regolatori, Proxy Advisor, Azionisti e Stakeholder del Gruppo. Inoltre, un KPI trasversale di Gruppo ESG è assegnato anche a circa 3.000 manager del Gruppo in Italia all'estero con peso del 10% o 15%.
Il KPI ESG del CEO (con peso del 15%) è valutato in base a specifici driver:
Nel Piano di incentivazione a lungo termine PSP è previsto un KPI composito che, in logica di sostenibilità, agisce come demoltiplicatore come anticipato nel precedente paragrafo. Il KPI è costituito da un sub-KPI individuato nel Piano d'Impresa per ciascuno dei 3 fattori in cui si articola ESG, ovvero:
Inoltre, si evidenzia che lo stesso KPI composito ESG è ricompreso nell'ambito del Piano LECOIP 3.0, il Piano di incentivazione a lungo termine dedicato ai Professional del perimetro Italia, a cui hanno aderito 45.629 persone (circa il 63% degli aventi diritto) e che si basa su Certificate aventi come sottostante azioni Intesa Sanpaolo. In particolare, in questo caso, il KPI riconosce un rendimento minimo (del 4%) del capitale inizialmente assegnato a fronte del raggiungimento da parte del Gruppo di detto KPI. In caso di mancato raggiungimento dell'indicatore, l'ammontare che sarebbe stato riconosciuto ai dipendenti sarà investito dalla Banca in progetti ESG che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi ESG in questione.
Il Sistema Incentivante annuale e il Piano di incentivazione a lungo termine Performance Share Plan sono approvati dall'Assemblea dei soci, su proposta del Consiglio di Amministrazione supportato dal Comitato Remunerazioni. Inoltre, il Comitato Rischi e Sostenibilità, senza pregiudicare le prerogative del Comitato Remunerazioni, supporta il Consiglio di Amministrazione e li esamina al fine di verificarne il collegamento con i rischi, attuali e prospettici.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta un sistema dei controlli interni basato su tre livelli, in coerenza con le disposizioni normative e regolamentari vigenti. Tale modello prevede le seguenti tipologie di controllo:
Il Gruppo si è dotato pertanto di un sistema strutturato di controlli e responsabilità per garantire la conformità della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità alla normativa vigente secondo un'ottica risk-based, volta alla gestione dei rischi connessi alla rendicontazione verso i terzi delle informazioni di sostenibilità.
Le strutture coinvolte nel sistema di controllo svolgono attività specifiche, dettagliate in documenti interni del Gruppo e finalizzate ad assicurare la qualità e la conformità della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità lungo tutte le fasi del processo. Tali attività di controllo sono direttamente correlate alle principali tipologie di rischi identificati e rappresentano forme di mitigazione di questi ultimi. Nello specifico:
− nella fase di definizione del piano di lavoro e della struttura della Rendicontazione, i controlli si concentrano sull'analisi e interpretazione della normativa rilevante, sulla corretta definizione del perimetro di consolidamento e sulla verifica che l'analisi di doppia materialità sia completa e accurata, con una chiara individuazione dei suoi risultati;

Inoltre, il Dirigente Preposto svolge – attraverso le strutture a proprio riporto – le attività di verifica e monitoraggio atte a garantire che la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità inclusa nella relazione sulla gestione sia stata redatta conformemente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della normativa CSRD.
Tale sistema integrato garantisce una gestione efficace e trasparente della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, allineata ai requisiti normativi e agli standard di qualità definiti dal Gruppo.
La valutazione dei rischi e i controlli interni relativi alla reportistica di sostenibilità sono dunque stati integrati all'interno delle funzioni individuate dal nuovo framework di normativa interna definito dal Gruppo ISP.
Gli esiti delle attività di controlli e valutazione dei rischi saranno successivamente comunicati agli Organi amministrativi, di direzione e di controllo, come previsto dal suddetto framework.
In particolare, il Dirigente Preposto porta all'esame del Consiglio di Amministrazione un'informativa annuale circa le attività di presidio del rischio di informativa di sostenibilità, inserita all'interno della ", Relazione sul sistema dei controlli interni rilevanti per l'informativa finanziaria", mentre le funzioni aziendali di controllo presentano le proprie relazioni periodiche.

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS E1 – Cambiamenti climatici sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business in materia di cambiamento climatico (ad esempio, "Regole in materia di politica ambientale ed energetica", "Linee Guida per il Governo dei rischi Ambientali, Sociali e di Governance (ESG) di Gruppo", Piano d'impresa 2022-2025, documenti interni quali il "Business Environment Scan" e analisi di materialità dei rischi climatici), dei presidi definiti e posti in essere dal Gruppo al fine di contrastare il cambiamento climatico, oltre a una valutazione dei rischi di transizione e fisico ai quali il Gruppo potrebbe essere esposto.
Le analisi sono state condotte valutando la rilevanza degli impatti, rischi ed opportunità identificati per ciascuno dei tre subtopic dell'ESRS E1, ovvero: "Mitigazione del cambiamento climatico", "Adattamento al cambiamento climatico" ed "Energia", con riferimento a tutti i tipi di produzione e al consumo di energia50 . Lo Standard richiede inoltre di identificare, nell'ambito di tali sub- topic, le tematiche legate al clima che possono generare rischi climatici fisici per l'impresa e rischi di transizione derivanti dall'implementazione di misure di adattamento al cambiamento climatico.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne interessate e con gli stakeholder esterni (ad esempio, esperti in ambito comunità o ambiente), nonché mediante un'analisi quali-quantitativa dettagliata, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi svolta sono emersi i seguenti esiti di materialità di impatto rispetto ai suddetti perimetri:
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati in precedenza.
50 "ESRS E1 delegated act 2023 5303 - annex1": la "mitigazione del cambiamento climatico" si riferisce agli sforzi dell'impresa per il processo generale di limitazione dell'aumento della temperatura media globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, in linea con l'Accordo di Parigi. L'"adattamento al cambiamento climatico" si riferisce al processo di adeguamento dell'impresa ai cambiamenti climatici effettivi e previsti.

Con riferimento ai rischi fisici legati al clima, il Gruppo adotta un processo strutturato per l'identificazione e la valutazione, secondo gli step operativi di seguito descritti:
Per la valutazione dei portafogli sono state utilizzate diverse metodologie di analisi e in particolare:
A fronte del sopracitato processo, sono state svolte le seguenti analisi con riferimento al rischio fisico sui tre perimetri identificati nell'ambito dell'analisi di materialità, in particolare, con riferimento a:
Si precisa che le analisi condotte hanno coinvolto molteplici orizzonti temporali (ossia breve, medio e lungo termine51) e che, in base al periodo temporale di analisi, è stata considerata la documentazione interna (ad esempio il Risk Appetite Framework di Gruppo), le proiezioni di piano industriale e le simulazioni e proiezioni utilizzate ai fini dell'analisi dei rischi ai quali il Gruppo è sottoposto.
Sulla base delle analisi condotte, ai fini della materialità finanziaria, con riferimento alla catena del valore a valle, sono emersi come rischi rilevanti, su orizzonti temporali di medio-lungo termine, il rischio di credito ed il rischio reputazionale, a fronte dell'esposizione verso settori associati a controparti potenzialmente sottoposte ad elevato pericolo di assoggettamento ad eventi di rischio fisico.
Con riferimento al rischio di transizione, sono state condotte le seguenti analisi per i diversi perimetri di riferimento identificati:
Con riferimento al portafoglio finanziamenti, l'individuazione dei rischi di transizione e la valutazione dell'esposizione a tali rischi prende in considerazione proiezioni climatiche basate sugli scenari climatici dell'NGFS in linea con l'accordo di Parigi. Per quanto attiene, invece, le esposizioni in titoli di paesi sovrani, il Gruppo ha svolto analisi con l'obiettivo di valutare gli impatti sui rendimenti dei bond sovrani derivanti dal cambiamento climatico e dal processo di decarbonizzazione delle economie. La metodologia di stima si basa sul framework NGFS ed in particolare sulla proiezione dei tassi di interesse nei diversi scenari climatici da cui sono derivati i potenziali shock alle curve di rendimento dei bond sovrani.
A seguito dell'analisi svolta, ai fini della rilevanza finanziaria, con riferimento al perimetro catena del valore a valle, sono emersi come rilevanti nel medio-lungo periodo il rischio di credito, il rischio di mercato e il rischio reputazionale, a fronte dell'esposizione verso settori associati a controparti potenzialmente sottoposte ad elevato rischio di transizione. Risulta altresì
51 Così come già declinati nel capitolo "ESRS 2 – Informazioni generali, Criteri per la redazione e metodologia, Orizzonti temporali"
rilevante il rischio reputazionale, per quanto attiene alla catena del valore a monte, a fronte della sussistenza di controparti che presentano un approccio meno evoluto nella gestione del rischio di transizione.
In ultimo, con riferimento al sub-topic energia, le analisi di rischio si sono incentrate su:
A seguito dell'analisi svolta rispetto al tema energia, ai fini della rilevanza finanziaria sono emersi come rilevanti, per la catena del valore a monte, il rischio reputazionale, mentre rispetto alla catena del valore a valle, considerata l'esposizione verso settori associati a controparti potenzialmente rischiose sotto tale profilo, il rischio di credito e il rischio reputazionale.
Infine, ai fini della valutazione della rilevanza finanziaria, sono state analizzate le opportunità che hanno, o di cui si può prevedere che abbiano, una influenza finanziaria rilevante per il Gruppo.
Con riferimento all'adattamento al cambiamento climatico sono state identificate opportunità esclusivamente sulla catena del valore a valle, risultate non rilevanti sulla base dell'analisi della documentazione interna e del confronto con strutture interne competenti.
Con riferimento alle opportunità legate ai fattori di rischio di transizione nel contesto della mitigazione del cambiamento climatico, sono state condotte le seguenti analisi con riferimento ai seguenti perimetri:
A valle delle analisi condotte, in ottica di rilevanza finanziaria, risultano rilevanti le sopracitate opportunità, in considerazione delle numerose iniziative già avviate dal Gruppo in contrasto al cambiamento climatico con riferimento al perimetro operazioni proprie (ad esempio, azioni volte alla riduzione delle emissioni proprie nell'ambito dell' Own Emissions Plan di Gruppo) e alla catena del valore a valle (ad esempio, il forte impegno del Gruppo in ottica di allineamento ai criteri definiti dal Regolamento Tassonomia Europea) e degli obiettivi definiti dal Gruppo sotto tale profilo in ottica commerciale oltre alla priorità strategica che il Gruppo ha da tempo integrato pienamente nel suo complessivo approccio di business.
Per quanto riguarda le opportunità in ambito energetico, le analisi si sono concentrate sul perimetro delle operazioni proprie in ottica di miglioramento della brand reputation/posizionamento derivanti dalla definizione di obiettivi di efficientamento energetico. L'opportunità identificata, al netto di quelle riconducibili in senso più ampio alla mitigazione del cambiamento climatico (sopra rappresentate), sulla base dell'analisi della documentazione interna e del confronto con strutture interne competenti, risulta non rilevante per la materialità finanziaria.
Attraverso un'analisi approfondita dei fattori esterni, come le tendenze globali di sostenibilità, i cambiamenti nelle politiche pubbliche e l'evoluzione delle aspettative degli stakeholder, le banche possono identificare con precisione i rischi e le opportunità che influenzano la loro operatività e la loro strategia di lungo termine. In questo contesto, il Gruppo ha utilizzato il "Business Environment Scan" (BES), strumento essenziale per rafforzare la capacità delle istituzioni finanziarie di adattarsi a un contesto in continua evoluzione, caratterizzato da cambiamenti normativi, economici e ambientali.
Questo approccio consente di integrare considerazioni economiche, sociali e ambientali nella pianificazione strategica, garantendo una maggiore capacità di adattamento a eventi imprevisti, come crisi di mercato o pressioni normative. Nel contesto bancario, il BES è particolarmente rilevante per valutare le interazioni con il mercato del credito, il rischio climatico e le esigenze di trasparenza richieste dagli stakeholder del Gruppo.
Per questo motivo, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha identificato una serie di variabili, considerate all'interno del "Business Environment Scan" per analizzare le tematiche legate ai rischi climatici (di transizione e fisici):
52 Hot House World: assume l'implementazione solo delle politiche climatiche attuali, risultando in rischi fisici elevati per via di un riscaldamento globale significativo; Orderly Transition: prevede l'adozione anticipata e graduale di politiche climatiche stringenti per limitare il riscaldamento a 1,5°C e raggiungere le zero emissioni nette di CO₂ entro il 2050; Disorderly Transition: caratterizzato da politiche ritardate o divergenti tra settori e Paesi, con un picco di emissioni nel 2030 e misure più drastiche per limitare il riscaldamento sotto i 2°C.
Per ciascuna variabile analizzata, è stato valutato il potenziale impatto ed è indicato l'orizzonte temporale in cui tali effetti potrebbero concretizzarsi. Gli impatti combinati di tutte le dimensioni forniscono un giudizio esplicito su come i rischi e le opportunità legati al clima e all'ambiente potrebbero influenzare il modello di business del Gruppo Intesa Sanpaolo nel breve, medio e lungo termine.
L'analisi ha riguardato 14 aree aziendali:
Nel caso del Centro di Governo, l'area è stata integrata per considerare anche le operazioni proprie. In questo contesto, sono state analizzate le attività dell'area aziendale cui fanno capo le attività di Tesoreria e di Asset Liabilities Management (ALM).
L' esercizio, effettuato nel contesto del "Business Environment Scan", è stato condotto nel 2024.
La fase iniziale dell'analisi di resilienza ha comportato la definizione del framework per il BES, che considera orizzonti temporali a breve, medio e lungo termine, delineando il panorama aziendale nel quale il Gruppo opera dal punto di vista climatico ed ambientale.
In questo contesto, per il "Business Environment Scan" sono stati utilizzati orizzonti temporali di natura manageriale e strategica, allineati all'orizzonte temporale del Business Plan. In particolare:
I risultati dell'analisi sono mostrati in termini di impatti qualitativi attesi (classificati come "bassi", "medi", "alti") per ogni variabile, all'interno di ogni area di business e sui tre orizzonti temporali definiti.
Nel complesso, rispetto alle 14 aree aziendali sopra indicate, 6 aree rilevanti hanno tutte le variabili valutate come a "medio" o "alto" impatto, e almeno una variabile valutata come "alto" impatto. In particolare:
53 Al Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, sono attribuiti oltre ai rischi di credito, i rischi tipici di Corporate Center (in particolare quelli derivanti dalle partecipazioni), i rischi inerenti alle esposizioni in default, il rischio tasso e cambio di Banking Book e i rischi derivanti dalla gestione del portafoglio FVOCI (Fair Value Through Other Comprehensive Income) della Capogruppo.
L'analisi degli impatti svolta sulle variabili identificate ha avuto il seguente esito: si prevede che il 30% degli impatti "medi" o "alti" si manifesteranno nel breve termine, il 60% nel medio termine e il 10% nel lungo termine.
Di seguito si forniscono maggiori dettagli per ciascuna delle dimensioni analizzate:
Oltre all'analisi incentrata sulla valutazione qualitativa, è stata svolta un'analisi dei driver di rischio di transizione e di rischio fisico che quantifica l'impatto di tali driver sui portafogli del Gruppo considerando la loro composizione e le loro caratteristiche specifiche. Da questa analisi emerge che:
Inoltre, per affrontare efficacemente l'evoluzione degli impatti nei diversi orizzonti temporali e nelle dimensioni analizzate, il Gruppo ha definito un insieme di azioni di follow-up, alcune delle quali già implementate, tenendo conto dei risultati del BES. Queste azioni mirano a mitigare i rischi, sfruttare le opportunità e garantire la sostenibilità a lungo termine del Gruppo di fronte alle sfide climatiche e ambientali. Tra le iniziative principali si annoverano, ad esempio:
In questo contesto, riconoscendo gli impatti, attuando le azioni sopra definite e monitorando costantemente il contesto aziendale, il Gruppo Intesa Sanpaolo può continuare a gestire i rischi climatici e ambientali, perseguendo al contempo le opportunità di una crescita sostenibile.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo è consapevole di esercitare un notevole impatto anche sul contesto sociale e ambientale in cui svolge la propria attività, scegliendo di agire non solo in funzione del profitto, ma anche con l'obiettivo di creare valore di lungo periodo per il Gruppo, le sue persone, i suoi clienti, la comunità e l'ambiente.
Con particolare riferimento agli aspetti climatici, questi concorrono alla determinazione della remunerazione variabile del Consigliere Delegato e CEO e della restante popolazione aziendale sia nell'ambito del Sistema Incentivante Annuale sia nei Piani di incentivazione a lungo termine.
Per quanto riguarda il Consigliere Delegato e CEO, la Performance Scorecard 2024 del Sistema Incentivante Annuale include uno specifico e articolato KPI ESG con peso pari al 15% mentre nel Piano di incentivazione a lungo termine "Performance Share Plan" (PSP), basato su azioni riconosciute a termine a fronte del raggiungimento di specifici obiettivi di performance, è previsto un KPI composito che, in logica di sostenibilità, agisce come demoltiplicatore, riducendo del 10/20% il numero delle azioni eventualmente maturate in funzione del grado di raggiungimento. Il KPI composito è costituito da un sub-KPI individuato nel Piano d'Impresa per ciascuno dei 3 fattori ambientale, sociale e di governance.

Il mancato raggiungimento del KPI composito ESG previsto nel Piano di incentivazione a lungo termine Performance Share Plan comporta la decurtazione del premio che sarà eventualmente maturato del 10/20%.
Per il Consigliere Delegato e CEO il KPI ESG ha comportato la maturazione del 16% del premio relativo al Sistema Incentivante annuale 2024.
Per quanto riguarda il Sistema Incentivante Annuale, il driver del KPI ESG assegnato al CEO e collegato al clima è il sostegno alla green economy e all'economia circolare valutato in termini di: i) sviluppo degli impieghi in logica ESG; ii) definizione dei target per la riduzione delle emissioni finanziate sugli ulteriori settori prioritari; iii) riduzione delle esposizioni sui settori a rischio ESG; iv) completamento dell'ESG Credit Framework. È altresì valutato lo sviluppo degli investimenti sostenibili in termini di incidenza degli investimenti ESG sul totale AuM (%).
Con riferimento al Piano di incentivazione a lungo termine PSP, la componente environmental del KPI composito ESG (che agisce come demoltiplicatore come anticipato nel paragrafo che precede) è relativa al nuovo credito per la green/circular economy e la transizione ecologica con particolare focus sul supporto della transizione di imprese Corporate/PMI (questo ultimo aspetto avente un peso del 40%).
Per maggiori dettagliati sul KPI ESG del Sistema Incentivante Annuale e del PSP si veda il paragrafo "La componente ESG nei Piani di incentivazione del CEO (Annuale e a Lungo Termine)" dello Standard ESRS 2.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha sviluppato e adottato una serie di politiche per il presidio e indirizzo delle tematiche legate al cambiamento climatico e all'efficienza energetica.
In primis, si è dotato di un "Codice Etico" che promuove un uso efficiente e consapevole di tutte le risorse, evitando lo spreco e privilegiando sempre scelte sostenibili nel tempo. Inoltre, il documento contiene linee di indirizzo volte a contrastare il cambiamento climatico, a tutelare la natura e la biodiversità e a supportare il percorso di transizione verso un'economia sostenibile, green e circolare.
All'interno del Gruppo, la declinazione dei principi del "Codice Etico" ha permesso lo sviluppo di diverse politiche volte a mitigare gli impatti relativi al cambiamento climatico nell'ambito delle operazioni proprie svolte dal Gruppo.
In questo contesto, si evidenzia la "Politica Ambientale ed Energetica" (in seguito definita Politica) che declina i valori del "Codice Etico" e che si propone di minimizzare gli impatti ambientali e garantire la conformità normativa, in linea con il Codice dell'Ambiente (D.Lgs. 152/06) e in coerenza con il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.lgs. 231/01. Gli obiettivi principali includono la lotta ai cambiamenti climatici, la gestione dei rischi ESG, la prevenzione degli impatti ambientali, l'utilizzo efficiente e consapevole delle risorse, l'attenta selezione dei fornitori con requisiti etici, sociali e ambientali. In questo contesto, tale Politica permette al Gruppo di rispettare le iniziative che promuovono principi di sostenibilità e responsabilità sociale (ad esempio, UN Global Compact).
Il massimo livello dirigenziale responsabile dell'attuazione della Politica è il Responsabile Ambientale, responsabile della struttura Intesa Sanpaolo Ambiente ed Energia, che ha come mission l'indirizzo, il coordinamento ed il controllo delle iniziative volte a mitigare gli impatti ambientali diretti generati dalle operazioni proprie del Gruppo, assicurando il presidio degli adempimenti normativi previsti a tutela dell'ambiente e per l'efficienza energetica. Il Responsabile ambientale delega le strutture specialistiche operative a presidio dei rischi di conformità, quali ad esempio Real Estate Management e Group Technology.
Inoltre, sono presenti delle funzioni competenti in materia di ambiente ed energia che effettuano un attento monitoraggio, coordinano le verifiche di conformità normativa, effettuano controlli periodici, sopralluoghi e audit presso i siti del Gruppo con attenzione alla gestione dei rifiuti, ai consumi energetici rilevati rispetto a quelli attesi, tenendo conto delle caratteristiche dell'immobile (fascia climatica, dimensioni, impianti, numero di addetti). Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha implementato un sistema di gestione ambientale (Certificazione ISO 14001) e dell'energia (Certificazione ISO 50001) certificato da parte di un ente terzo internazionale soggetto a periodici cicli di verifica garantendo così un approccio sistematico alla sostenibilità ed allineato alle best practice internazionali.
Allo stesso modo, vengono gestiti gli aspetti di approvvigionamento delle risorse sulla base delle "Regole di Green Banking Procurement", che forniscono linee guida sugli acquisti in settori come energia, materiali d'ufficio, ristrutturazioni sostenibili e organizzazione di eventi. Gli obiettivi principali includono l'ottimizzazione delle risorse, la promozione di pratiche sostenibili nell'acquisto di beni e servizi, la riduzione delle emissioni di CO2, favorendo l'efficienza e l'economia circolare. Il massimo livello dirigenziale responsabile del documento di "Regole di Green Banking Procurement" è il responsabile della struttura Intesa Sanpaolo Ambiente ed Energia.
In questo contesto, il Gruppo Intesa Sanpaolo rende le politiche sopra citate disponibili a tutti gli stakeholder potenzialmente coinvolti e a quelli che contribuiscono alla relativa attuazione, attraverso canali interni ed esterni, tramite Intranet per i dipendenti del Gruppo e sito web ufficiale per tutti gli stakeholder esterni, applicandole a tutte le società del Gruppo, incluse la Capogruppo e le società controllate.
In linea con il "Piano d'Impresa 2022-2025", il Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2022 ha realizzato un piano per la riduzione delle emissioni proprie, denominato "Own Emissions Plan", seguendo il protocollo Science Based Target Initiative (SBTi) che richiede di mantenere l'aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, come previsto dall'Accordo di Parigi.
Il piano stabilisce una riduzione del 53% delle emissioni Scope 1 e Scope 254 entro il 2030 (-51,427 migliaia di tonnellate di CO2eq) rispetto a quanto registrato nel 2019, considerato come baseline (96,192 migliaia di tonnellate di CO2eq), e pone altresì l'obiettivo di diventare contestualmente carbon neutral, compensando le emissioni residue attraverso l'acquisto di carbon credits55. In questo contesto, il Gruppo si prefigge il raggiungimento del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili acquistata per le proprie operazioni. La definizione dell'obiettivo si basa sui dati del 2019 e sulla valutazione del mercato dei certificati green al 2030, oltre ad altre opzioni contrattuali come i Power Purchase Agreement (PPA).
Si conferma che il calcolo delle emissioni per le attività coperte dal piano considera l'intero ambito del Gruppo e tale aspetto è rimasto invariato dalla sua definizione. Inoltre, la baseline 2019, selezionata in quanto rappresentativa dei consumi del Gruppo e non influenzata dagli eventi eccezionali che hanno caratterizzato gli anni successivi come il 2020 e il 2021, non è stata mai variata, nonostante l'inserimento nel nuovo perimetro oggetto di Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità di ulteriori società controllate, che comunque comportano un impatto residuale in termini di emissioni di CO2eq (inferiore al 1% rispetto al totale).
Per definire il percorso di riduzione delle emissioni proprie, il Gruppo ha adottato un approccio integrato, combinando due metodologie:
Rispetto al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione dichiarati, sono state adottate tre leve che agiscono sia per il perimetro italiano che estero (filiali, banche e società) individuate per l'esercizio 2024 ed i successivi:
In particolare:
Nel corso del 2024, le principali iniziative implementate sono state:
L'implementazione delle azioni previste avviene in collaborazione con le funzioni aziendali competenti, garantendo un'efficace condivisione dei costi e delle risorse necessarie. La disponibilità di risorse umane e finanziarie (queste ultime messe a disposizione attraverso il ciclo di capital budget annuale), impiegate attraverso un approccio integrato e sistemico che unisce
54 Si rimanda alla sezione "Emissioni lorde di gas ad effetto serra – Scope 1, 2, 3 e totali" di questo standard per una descrizione sulla tipologia delle emissioni Scope 1, 2 e 3.
55 Si precisa che il Gruppo, al 31 dicembre 2024, non investe direttamente in assorbimenti e in stoccaggio di GHG, bensì detiene ammontari immateriali diritti di emissione di CO2 (relativi al European Union Emissions Trading System - EU ETS), rivenienti dall'operatività di trading proprietario effettuata dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking».

l'allocazione strategica alla presenza di competenze specifiche, all'accesso a tecnologie adeguate e al supporto di un contesto normativo adeguato, contribuisce all'attuazione delle azioni previste dall'"Own Emissions Plan".
Con riferimento alle OPEX (spese amministrative) ed alle CAPEX (immobilizzazioni materiali), si segnala la loro limitata significatività stante il settore di operatività del Gruppo.
Infine, si specifica che l'aggiornamento dell'"Own Emissions Plan" viene periodicamente condiviso nel corso delle riunioni della Cabina di Regia ESG e del Tavolo di Coordinamento ESG.
Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra
Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento nelle operazioni proprie
| Target: Scope 1 e 2 - % riduzione effettiva emissioni proprie da interventi posti in essere | ||||
|---|---|---|---|---|
| Data | Valore | |||
| Baseline | 31.12.2019 | 96,192 tCO2eq | ||
| Consuntivo | 31.12.2024 | -35% | ||
| Target | 2030 | -53% | ||
| Target: % Acquisto energia elettrica da risorse rinnovabili | ||||
| Data | Valore | |||
| Baseline | 31.12.2019 | 87,7% | ||
| Consuntivo | 31.12.2024 | 92,8% | ||
| Target | 2030 | 100% |
In questo contesto, al 31 dicembre 2024, il Gruppo ha già raggiunto una riduzione delle emissioni pari al 35% rispetto alla baseline del 2019 (96,192 migliaia di t di CO2eq). Questa riduzione corrisponde a 34,256 migliaia di tonnellate di CO2eq, e il Gruppo si conferma in linea con il traguardo previsto per il 2030.
Inoltre, come richiesto dal Regolamento UE/2023/2772, il Gruppo ha identificato informazioni "entity specific" in aggiunta all'informativa obbligatoria, per consentire agli utilizzatori di comprendere gli impatti, i rischi o le opportunità relativi alla sostenibilità con riferimento agli aspetti specifici legati al cambiamento climatico, coerentemente con quanto definito dalla strategia adottata dal Gruppo per contrastare il cambiamento climatico nelle operazioni proprie, descritta nei paragrafi sopra riportati, a cui si rimanda per maggiori dettagli. Nello specifico, la metrica identificata a tal fine è relativa alla percentuale di acquisto di energia elettrica da risorse rinnovabili che si attesta, al 31 dicembre 2024, al 92,8%.
Infine, si ricorda che attualmente il Gruppo Intesa Sanpaolo, come tutte le istituzioni finanziare, non rientra in nessuna delle categorie elencate dalla legislazione europea relativa all'esclusione dall' EU-Paris aligned Benchmark (EU PAB).
Il Gruppo adotta una serie di politiche a presidio degli obiettivi di decarbonizzazione a livello di portafoglio e per il presidio delle tematiche relative all'adattamento climatico a partire dal "Codice Etico" che, fra i suoi principi, prevede una gestione responsabile degli impatti ambientali indiretti, impegnandosi, ad esempio, a promuovere servizi e prodotti per favorire lo sviluppo di un'economia a basse emissioni.
Al fine di assicurare un efficace ed efficiente sistema di gestione e controllo, le decisioni strategiche in materia di gestione del rischio a livello di Gruppo sono rimesse al Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo. In questa prospettiva, esso svolge le proprie funzioni con riferimento non solo alla realtà aziendale della Capogruppo, ma anche valutando l'operatività complessiva del Gruppo e i rischi cui esso è esposto. In particolare, il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità, approva le politiche in materia di contrasto al cambiamento climatico, tra cui le "Linee Guida per il governo dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) di Gruppo" (di seguito "Linee Guida per il governo dei Rischi ESG") in coerenza con gli obiettivi strategici e di sostenibilità del Gruppo. L'Area di Governo Chief Risk Officer (Area CRO) è responsabile, sviluppa e manutiene, di concerto con le altre strutture competenti, tali linee guida suddette e le correlate regole attuative ed è responsabile della progettazione, dello sviluppo e della manutenzione del sistema interno di gestione e valutazione dei rischi reputazionali e ESG di Gruppo.
Nell'ambito del complessivo framework di gestione dei rischi ESG, il documento di "Linee Guida per il governo dei rischi ESG" dedica particolare attenzione al presidio e alla mitigazione dei rischi climatici e all'adattamento al cambiamento climatico. Il contenimento dell'esposizione a tali rischi passa innanzi tutto attraverso un'attività di prevenzione incentrata sullo sviluppo di un quadro normativo che prevede anche la predisposizione e l'attuazione di regole settoriali che limitano l'operatività creditizia in specifici settori e che riescono a identificare e presidiare i rischi derivanti dall'adattamento ai cambiamenti climatici (ad esempio, rischi fisici).
Le linee guida si applicano alle banche e società del Gruppo che le adeguano al proprio contesto di riferimento e, nel caso dell'International Banks Division, alle specificità delle normative locali.
Nella formulazione delle "Linee Guida per il governo dei Rischi ESG" il Gruppo ha fatto riferimento ai principi definiti dalle best practice internazionali e agli sviluppi promossi ed espressi dal regolatore e dal supervisore a livello europeo ed internazionale. In particolare, a livello comunitario si è riferito alla legislazione che ha seguito il Piano d'azione per la finanza e la crescita sostenibile pubblicato nel 2018 dalla Commissione Europea, mentre a livello internazionale si è ispirato alle iniziative volte a promuovere le migliori pratiche di sostenibilità nel settore bancario a cui il Gruppo ha aderito, tra cui UN Global Compact, UN Environment Programme Finance Initiative (UNEP FI), Principles for Responsible Banking, Principles for Responsible Investment, Principles for Sustainable Insurance, Equator Principles e Net-Zero Banking Alliance (NZBA).
Tali linee guida svolgono un ruolo essenziale per la declinazione dei principi di riferimento, la definizione di ruoli e responsabilità degli organi societari, delle strutture di governo interno e delle principali funzioni aziendali che partecipano al presidio di tali rischi.
Le "Linee Guida per il governo dei rischi ESG" delineano il processo di governo dei rischi ESG del Gruppo (anche su tematiche di adattamento ai cambiamenti climatici), che si articola in 5 fasi:
In particolare, con riferimento alla fase di valutazione e misurazione sopra indicata, coerentemente con gli indirizzi strategici in materia, il presidio dei rischi ESG è agito anche attraverso il processo di ESG & Reputational Risk Clearing, che ha l'obiettivo di individuare e valutare ex ante i potenziali rischi ESG e reputazionali (inclusi i rischi climatici e ambientali) connessi alle proposte creditizie, alla selezione dei fornitori/terze parti connesse ad accordi commerciali, agli investimenti partecipativi ed alle operazioni straordinarie.
Il processo di ESG & Reputational Risk Clearing si propone pertanto di rappresentare i potenziali profili di rischio ESG e reputazionali connessi ad una specifica operazione/controparte o iniziativa, abilitando per i processi decisionali interessati un'assunzione consapevole del rischio. Un primo livello di clearing, a cura delle funzioni di linea, è volto ad un'analisi dei principali fattori di rischio ESG e reputazionali ed eseguito dalla struttura che gestisce la relazione con la controparte. In tale contesto, le proposte creditizie sono oggetto di clearing di primo livello con modalità differenziate in funzione delle valutazioni settoriali e delle caratteristiche della singola controparte e operazione. Un secondo livello di clearing, attivato in funzione degli esiti del primo livello, è volto ad approfondire e valutare le criticità eventualmente emerse dal primo livello e prevede un'analisi esperta di tali profili di rischio. Generalmente l'esito della valutazione è costituito da un parere consultivo che include una valutazione delle principali criticità rilevate, dei relativi mitiganti ed il livello di rischio attribuito sulla base di metriche proprietarie. In presenza di classi di rischio non coerenti con la propensione al rischio del Gruppo si attivano appositi meccanismi di escalation.
Sempre all'interno del framework più ampio di valutazione e gestione dei rischi ESG si colloca l'attività di implementazione degli Equator Principles (EP) che definiscono un quadro di gestione del rischio ambientale e sociale nel finanziamento di grandi progetti, rafforzando così l'impegno in tema di gestione degli impatti associati alle attività delle imprese clienti. Gli EP sono linee guida internazionali a cui il Gruppo Intesa Sanpaolo aderisce su base volontaria dal 2007, utilizzandone l'ultima versione aggiornata (gli EP IV) applicabili al finanziamento di infrastrutture e progetti industriali che possono avere effetti negativi sulle persone e sull'ambiente (ad esempio impianti energetici, petrolchimici, miniere, infrastrutture nel campo dei trasporti e delle telecomunicazioni). Questi principi si basano sui criteri dell'International Finance Corporation (IFC) della Banca Mondiale e riguardano, relativamente ai temi di carattere ambientale: la prevenzione dell'inquinamento e la promozione dell'efficienza energetica; la salvaguardia della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse naturali.
La normativa interna in materia di Equator Principles è applicata dalla Capogruppo e dalle società controllate che svolgono attività di finanziamento rientrante nel perimetro di applicazione degli EP, ed è valida in tutti i paesi in cui opera il Gruppo e per tutti i paesi nei quali il Gruppo svolge attività di finanziamento. Gli EP si applicano, indipendentemente dal settore industriale in cui il cliente opera, ai prodotti finanziari di seguito elencati quando sono utilizzati a supporto dello sviluppo di nuovi progetti e soddisfano specifici criteri:
Il processo di valutazione dei progetti inizia con l'assegnazione di una categoria di rischio su tre livelli da parte del Gruppo, che prevede la considerazione integrata di diversi fattori56. Proporzionalmente al livello di rischio assegnato, vengono definiti i requisiti da rispettare in termini sia di documentazione da produrre sia di attività da effettuare da parte del cliente. In questo contesto, il Gruppo incorpora le clausole ambientali e sociali nella documentazione del finanziamento e verifica la corretta implementazione delle clausole pattuite.
56 Per maggiori approfondimenti sul tema si rimanda al "Climate Report".

A livello di portafoglio e con riferimento agli obiettivi di decarbonizzazione, le "Linee Guida per il governo dei Rischi ESG" dettagliano inoltre il modello di presidio dei rischi ESG basato sulla valutazione di materialità dei fattori di rischio ESG rispetto alle diverse famiglie di rischio (rischio di credito, rischio di mercato, rischio operativo, rischio di liquidità e rischio reputazionale) e alla loro integrazione nei vari ambiti di gestione dei rischi. L'analisi di materialità (Climate/ESG Materiality Assessment) è un processo di valutazione dei potenziali impatti dei rischi ESG e climatici per il Gruppo. Tale analisi si basa su un approccio organico e strutturato alla valutazione dei rischi che prevede una declinazione granulare dei driver di rischio e l'integrazione di elementi forward-looking. L'analisi aggregata della materialità a livello settoriale dei fattori di rischio ESG porta alla definizione di un presidio del rischio rafforzato per i settori più esposti ai rischi ESG, alla definizione delle strategie settoriali in materia, e alla declinazione di presidi specifici nell'ambito del Risk Appetite Framework (ossia il RAF). In questo contesto, le Linee Guida definiscono, fra l'altro: i) un elenco di "settori sensibili" con riferimento ai rischi ESG e/o
reputazionali; ii) criteri generali per limitare ed escludere i prestiti; iii) criteri dettagliati applicabili a singoli settori sensibili mediante l'applicazione di norme settoriali specifiche.
In particolare, con riferimento ai criteri generali di esclusione, il Gruppo si impegna a non finanziare aziende e progetti che si caratterizzino per il loro impatto negativo su:
Per quanto riguarda le norme settoriali, il Gruppo ha deciso di regolare la propria operatività nell'Oil & Gas per supportare la transizione energetica attraverso le "Regole per l'operatività nel settore Oil & Gas", la cui sintesi è consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo.
Tale normativa interna si applica a tutto il Gruppo Intesa Sanpaolo con riferimento alle attività di finanziamento e investimento propriamente descritte all'interno del documento. In particolar modo, tali regole si riferiscono al settore nel suo complesso e quindi a tutti i segmenti di operatività:
In tale ambito, il Gruppo si impegna a non finanziare progetti con oggetto nuovi siti di estrazione di petrolio o con impatti ambientali negativi nelle "zone critiche" del pianeta, come la regione Artica e l'Amazon Sacred Headwaters57, e ha identificato specifiche politiche di esclusione per l'estrazione di risorse non convenzionali, prevedendo il phase-out delle esposizioni collegate a tali risorse non convenzionali58 al 2025. Attualmente, tali esposizioni sono in linea con l'obiettivo di phase-out dichiarato.
In questo contesto, la politica di esclusione viene applicata attraverso:
Inoltre, con l'obiettivo di indirizzare le esposizioni in coerenza con gli impegni presi per tale settore, il Gruppo orienta la propria operatività verso le controparti più virtuose impegnate in un percorso di transizione verso business più sostenibili (con un focus sul livello di emissioni di CO2).
Con riferimento al settore del carbone, come indicato nelle "Regole per l'operatività nel settore del carbone", la cui sintesi è consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo, Intesa Sanpaolo si impegna a supportare i clienti del settore nella graduale riduzione dell'uso del carbone per la produzione di energia e nei progetti che adottano tecnologie ad alta efficienza energetica e a basse emissioni di gas serra, attraverso finanziamenti finalizzati, una rigorosa valutazione dei rischi ESG nel processo di Risk Clearing e un limite all'esposizione complessiva verso tale ambito.
Inoltre, il Gruppo si è impegnato a non aumentare la propria esposizione relativa a prodotti e servizi finanziari non finalizzati verso aziende aventi almeno una delle seguenti caratteristiche:
Il Gruppo gestirà le esposizioni in essere verso le aziende sopra indicate in ottica di progressivo disimpegno e si impegna nel phase out entro il 2025 della propria esposizione verso controparti attive nell'estrazione del carbone. Attualmente, tali esposizioni sono in linea con l'obiettivo di phase-out dichiarato.
57 Area intesa come bacino idrografico del Rio delle Amazzoni, e dei fiumi Napo, Pastaza e Marañon.
58 Shale/tight oil, shale/tight gas, tar sands/oil sands, coal bed methane/coal seam gas.
Tali regole si applicano a tutto il Gruppo Intesa Sanpaolo e specificatamente ai seguenti settori:
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è anche dotato di una normativa interna, di competenza dell'Area di Governo Chief Risk Office, per la classificazione dei prodotti e delle operazioni creditizie sostenibili. Tale normativa si applica alle società del Gruppo e definisce, fra le diverse categorie, le attività sostenibili dal punto di vista ambientale, con dei criteri interni diversi dalla Tassonomia Europea, a favore sia della mitigazione del cambiamento climatico, sia dell'adattamento ai cambiamenti climatici. In particolare, queste ultime attività sono quelle volte a ridurre o annullare il rischio fisico, anche grazie all'utilizzo di attività abilitanti come la raccolta di dati e sistemi di allerta precoce. Ad esempio, sono inclusi in questo perimetro le attività finalizzate a:
Le categorie di classificazione dei prodotti creditizi e delle operazioni creditizie sostenibili sono state definite in coerenza con le linee guida internazionalmente riconosciute della Loan Market Association (LMA) in tema di Green Loan, Social Loan e Sustainability-linked Loan Principles. Questi principi forniscono un quadro di riferimento condiviso a livello globale, favorendo la standardizzazione e la trasparenza delle pratiche nel settore finanziario sostenibile.
I macro-processi di classificazione dei prodotti sostenibili (ed anche per la classificazione delle operazioni creditizie sostenibili), che valutano anche eventuali convenzioni/covenant/KPI applicabili, qualora rilevanti, sono differenziati per ciascuna divisione di business e prevedono che l'attribuzione della classificazione di sostenibilità (attributo di sostenibil ità), sulla base della normativa interna, venga valutata dall'Area di Governo Chief Risk Officer in termini di coerenza rispetto al framework di gestione dei rischi ESG.
In generale, le principali linee guida e regole citate in questo paragrafo sono disponibili a tutti gli stakeholder potenzialmente coinvolti e a quelli che contribuiscono alla relativa attuazione, attraverso canali interni ed esterni, tramite Intranet per i dipendenti del Gruppo e sul sito web istituzionale per tutti gli stakeholder esterni.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, consapevole della sfida posta dal cambiamento climatico, si è impegnato a contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici globali, favorendo la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. A tal fine il Gruppo ha scelto di perseguire l'obiettivo Net-Zero entro il 2050, stabilendo anche target intermedi al 2030, anche inclusi nel "Piano d'Impresa 2022-2025", relativamente alle proprie emissioni e alle principali linee di business.
Oltre a far parte della Net-Zero Banking Alliance (NZBA), il Gruppo ha aderito alla Net-Zero Asset Managers Initiative (NZAMI)59 attraverso Eurizon Capital, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.p.a. e Fideuram Asset Management Ireland, e tramite Intesa Sanpaolo Assicurazioni alla Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e al Forum for Insurance Transition to Net-Zero (FIT).
Nel 2022, Intesa Sanpaolo ha redatto il suo primo High-Level Transition Plan relativo alle attività di prestito e investimento, delineandone l'architettura generale. Tale architettura è poi stata soggetta a un progressivo affinamento che ha portato nel 2023 alla definizione del "Sectoral Transition Plan" che incorpora le azioni strategiche da implementare per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti per ciascun settore.
In linea con gli impegni della Net-Zero Banking Alliance e con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha definito negli ultimi anni una serie di target settoriali al 2030.
Nel "Piano d'Impresa 2022-2025" sono stati pubblicati i primi 4 target per i settori Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining.
Nel 2023 sono stati definiti i target di riduzione delle emissioni anche per i settori Iron & Steel e Commercial Real Estate e, infine, nel 2024 sono stati introdotti i target relativi ai settori di Cement, Aluminium, Residential Real Estate e Agriculture – Primary Farming60. Il Gruppo ha valutato di non stabilire target per i settori Shipping e Aviation, in quanto risultati immateriali per emissioni finanziate o per esposizione del portafoglio.
59 Il 13 gennaio 2025, NZAMI ha avviato una revisione dell'iniziativa per garantire la sua adeguatezza al nuovo contesto globale. Durante questa fase di revisione, l'iniziativa sospenderà le attività di monitoraggio dell'implementazione e della rendicontazione da parte dei firmatari.
60 Nello stesso anno è anche stato rivisto il target relativo al Commercial Real Estate, portato a un livello di ambizione coerente con la traiettoria per contenere l'aumento della temperatura ben al di sotto dei 2 gradi.

In termini di processo di definizione dei target, l'Area di Governo CSO, di concerto con le Aree di Governo CRO, CFO e alle Divisioni di Business della Banca, nell'ambito di un progetto dedicato formulano baseline e proiezioni del profilo di emissioni generate da ciascun settore, identificano un possibile target e disegnano la relativa strategia di transizione. Tali target sono esaminati dalla Cabina di Regia ESG e dal Comitato di Direzione e in seguito approvati dal Consiglio di Amministrazione con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità.
I target e il relativo piano di transizione, riportati nella presente Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, sono inclusi più dettagliatamente nel "Climate Report", documento pubblicato annualmente dal Gruppo e dedicato ai temi climatici e alla transizione verso un'economia a basse emissioni, in linea con le richieste derivanti dagli impegni assunti dal Gruppo in ambito climatico. Tale documento è esaminato dal Comitato di Direzione e approvato dal Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità.
Con riferimento alle OPEX (spese amministrative) ed alle CAPEX (immobilizzazioni materiali), si segnala la loro limitata significatività stante il settore di operatività del Gruppo.
Il Gruppo ha dato seguito all'impegno contenuto nel Piano di Impresa 2022-2025 e ha sottomesso i propri target Net-Zero a SBTi nel 2024, ottenendone la validazione a gennaio 2025.
Al fine di raggiungere i target settoriali di riduzione delle emissioni e accompagnare i clienti nel loro percorso verso la decarbonizzazione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha individuato diverse leve che abilitano e supportano la transizione sostenibile:
– prodotti e incentivi dedicati, tra cui:
Per garantire un controllo costante ed esaustivo del raggiungimento dei target definiti, è stato implementato un processo strutturato di monitoraggio dei risultati, articolato in cinque iterazioni annuali. Questi momenti sono volti a monitorare lo stato di avanzamento delle performance rispetto al target prefissato, consentendo al contempo di predisporre la reportistica e il consuntivo di fine anno.
Durante il monitoraggio viene effettuato un confronto rispettivamente tra la performance rendicontata e la baseline, il target e la curva benchmark di riferimento in relazione a ciascun settore con l'obiettivo di quantificare eventuali scostamenti. Ove necessario, vengono convocati tavoli di approfondimento per condividere le eventuali proposte di azioni e iniziative da indirizzare da parte delle divisioni di business per garantire il raggiungimento dei target prefissati. Per ulteriori dettagli sui progressi raggiunti rispetto ai target fissati si rimanda alla successiva sezione "Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra".
Nel presente paragrafo si fornisce una panoramica dei settori per i quali sono stati definiti dei target di riduzione delle emissioni fornendo per ciascuno di essi il contesto di mercato, i fattori abilitanti ed infine la strategia e leve di decarbonizzazione del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Per i target relativi ai Piani di Transizione Settoriali si rimanda alla sezione: "Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento a livello di portafoglio" del presente capitolo.
Contesto di mercato63
– Il settore agricolo è comunemente definito come difficile da decarbonizzare in considerazione delle emissioni generate dai processi fisici, chimici e biologici che lo caratterizzano, contribuendo a oltre il 10% delle emissioni di gas serra nell'Unione Europea. Per rispettare gli obiettivi fissati dall'UE, in Italia, l'agricoltura e i settori dei trasporti, civile, dei rifiuti e degli impianti industriali, dovranno ridurre le emissioni del 43,7% entro il 2030 rispetto al 2005.
61 Il Plafond non segue i criteri tecnici di screening previsti della Tassonomia Europea, essendo stato sviluppato prima della sua entrata in vigore, in stretta partnership con la Fondazione Ellen MacArthur.
62 Per maggiori approfondimenti sui piani di transizione settoriali si rimanda al "Climate Report".
63 Fonte: European Commission, "Study on options for mitigating climate change in agriculture by putting a price on emissions and rewarding carbon farming"; Eleonora Di Cristofaro, Palomba Francesca, ISPRA, "Emissioni di gas serra dall'agricoltura".
– Al fine di abbattere le emissioni del settore agricolo, vengono adottate diverse tecnologie di decarbonizzazione, che includono: pratiche sostenibili per le colture (ad esempio, fertilizzanti a basse emissioni, colture di copertura e bioenergetiche), gestione efficiente del bestiame, promozione di sistemi alimentari sostenibili (ad esempio, proteine vegetali, riduzione degli sprechi, approvvigionamento responsabile) e gestione virtuosa delle foreste per aumentare l'assorbimento di carbonio, produrre energia rinnovabile e sostenere l'economia locale.
Inoltre, nel 2024, il Gruppo ha implementato iniziative con ACEA per sviluppare soluzioni innovative per favorire un uso efficiente dell'acqua e siglato un accordo con Coldiretti e Consorzio Italiano Biogas (CIB) per finanziare impianti agricoli di biometano.
Contesto di mercato64
– L'alluminio è un elemento cruciale per la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio poiché svolge un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni in vari settori, come trasporti, costruzioni e imballaggi per alimenti e bevande. Tuttavia, la sua produzione richiede l'emissione di una quantità significativa di CO₂, con quasi 270 milioni di tonnellate generate nel 2022 a livello globale. Nonostante la pandemia, la produzione globale di alluminio è cresciuta di oltre il 3% dal 2020 al 2022, trainata dalla domanda in settori ad alto valore aggiunto. Il tasso di decarbonizzazione del settore, definito come "hard to abate", è minore del 2% annuo, ben al di sotto del 4% previsto dallo Scenario Net-Zero Emissions by 2050 (NZE) dell'International Energy Agency. Per garantire l'allineamento a questi obiettivi, è necessario sviluppare e adottare tecnologie a emissioni quasi zero e potenziare le azioni di riciclo.
– Per ottenere riduzioni significative delle emissioni è possibile fare affidamento su innovazioni tecnologiche promettenti, come la produzione su scala industriale di alluminio primario attraverso l'utilizzo di anodi inerti e l'uso di fonti energetiche alternative, come idrogeno o elettricità a emissioni quasi zero.
Strategia e leve di decarbonizzazione del Gruppo Intesa Sanpaolo
Contesto di mercato65
– Quello automobilistico è uno dei settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni di CO₂: automobili e furgoni rappresentano rispettivamente circa il 16% e il 3% delle emissioni dell'UE. Il settore sta subendo cambiamenti significativi, anche in conseguenza alle normative europee che puntano a ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e a raggiungere zero emissioni per i nuovi veicoli entro il 2035. Per rispondere a questi requisiti normativi, i produttori di veicoli stanno investendo in tecnologie di elettrificazione, portando ad una crescita della quota di auto elettriche in Europa, che è già quasi triplicata dal 2020 al 2023. In tale contesto, tra il 2019 e il 2022 le emissioni si sono ridotte del 27% per le nuove automobili per il trasporto di passeggeri e del 10% per i nuovi furgoni. Nel 2024 il settore ha attraversato e sta attraversando una fase di incertezza e di riadattamento al nuovo contesto competitivo, in parte legati a fattori esogeni e limitatamente governabili dagli stessi player industriali.
64 Fonte: IEA, "Tracking aluminium", https://www.iea.org/energy-system/industry/aluminium; International Aluminium, "Greenhouse gas emissions decline in aluminium industry", https://international-aluminium.org/wp-content/uploads/2024/09/Emissions-reduction-factsheet-v3.6-1.pdf.
65 Fonte: European Commission, "CO₂ emission performance standards for cars and vans", https://climate.ec.europa.eu/eu-action/transport/roadtransport-reducing-co2-emissions-vehicles/co2-emission-performance-standards-cars-and-vans\_en; European Parliament, "The crisis facing the EU's automotive industry".

– Le strategie governative e l'aumento degli investimenti per l'elettrificazione dell'industria automobilistica sono due fattori abilitanti fondamentali a supporto della transizione. Per esempio, Stati Uniti e Unione Europea stanno investendo nelle infrastrutture di ricarica pubblica per ridurre le preoccupazioni dei consumatori legate all'autonomia dei veicoli e promuovere l'adozione di veicoli elettrici.
Strategia e leve di decarbonizzazione del Gruppo Intesa Sanpaolo
Contesto di mercato66
– Il cemento è un settore "hard to abate", a causa dell'utilizzo di materiali ad alta intensità di carbonio e delle elevate temperature necessarie per la produzione, ed è caratterizzato da tecnologie di decarbonizzazione ancora poco sviluppate. Le emissioni dirette di CO₂ sono rimaste costanti dal 2018 e rappresentano una sfida ancor più grande a fronte della crescente domanda globale. Sulla base dello Scenario Net-Zero Emissions, per allinearsi all'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C, il settore dovrebbe ridurre del 4% l'intensità delle emissioni di carbonio ogni anno fino al 2030.
– I principali elementi abilitanti la decarbonizzazione del settore includono alcune soluzioni realizzabili nel breve termine, come il miglioramento dell'efficienza dei materiali, l'adozione di combustibili a basse emissioni di carbonio nei forni e l'aumento dell'efficienza energetica degli impianti esistenti. Inoltre, le soluzioni di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS), la cui adozione è in aumento, costituiscono un'opzione complementare per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
– Le "Regole per l'operatività creditizia nel settore del carbone" del Gruppo Intesa Sanpaolo (per ulteriori informazioni sul tema, si rimanda al paragrafo Politiche relative alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici) definiscono le limitazioni e i criteri di esclusione per l'operatività creditizia nei segmenti dell'estrazione di carbone e delle centrali termiche a carbone, sostenendo i clienti nel loro percorso di riduzione dell'uso del carbone per la produzione di energia e incoraggiando la transizione verso alternative a bassa intensità di carbonio, come fonti rinnovabili e gas. Il Gruppo si impegna inoltre nel phase-out entro il 2025 della propria esposizione verso controparti appartenenti al settore dell'estrazione del carbone.
Contesto di mercato67
– Il settore dell'acciaio, responsabile di circa il 25% delle emissioni globali di CO₂, riveste un ruolo cruciale nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Sebbene le emissioni si siano stabilizzate negli ultimi anni, sono necessarie riduzioni significative per garantire l'allineamento allo Scenario Net-Zero Emission che prevede un calo di circa un quarto dell'intensità delle emissioni entro il 2030. Il trend di decrescita delle emissioni generate dalla produzione di acciaio è trainato principalmente da regolamentazioni più severe e l'aumento di investimenti sostenibili, supportati da tecnologie per la decarbonizzazione.
Fattori abilitanti
– I principali fattori abilitanti a supporto della transizione sostenibile e decarbonizzazione del settore dell'acciaio includono il disegno di framework normativi internazionali, collaborazioni a livello globale, commitment aziendali e tecnologie avanzate. Ad esempio, i principali produttori di acciaio stanno pubblicando i propri obiettivi di riduzione delle emissioni, dimostrando un forte impegno verso la decarbonizzazione. Per quanto riguarda le collaborazioni internazionali, sono
66 Fonte: IEA, "The Net Zero Emissions by 2050 (NZE) Scenario", https://www.iea.org/reports/global-energy-and-climate-model/net-zero-emissions-by-2050-scenario-nze.
67 Fonte: IEA, "Tracking steel", https://www.iea.org/energy-system/industry/steel; Fondazione Promozione Acciaio, "Performance dell'acciaio: performance economica", https://www.promozioneacciaio.it/aree-tematiche/performance-economica/; Federacciai, "emissioni di CO2 e prevenzione dei cambiamenti climatici", https://federacciai.it/emissioni-di-co2-e-prevenzione-dei-cambiamenti-climatici/.
state avviate diverse iniziative che coinvolgono sia istituzioni pubbliche sia attori del settore privato e non governativo (ad esempio, First Movers Coalition) con l'obiettivo di coordinare e ottimizzare gli sforzi congiunti a livello globale. Infine, tra le innovazioni tecnologiche attualmente in fase di sviluppo e destinate a svolgere un ruolo cruciale nella decarbonizzazione del settore, figurano la produzione di acciaio mediante idrogeno, i forni elettrici ad arco, l'impiego sempre più avanzato delle energie rinnovabili, e, come opzione complementare di decarbonizzazione, le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).
Contesto di mercato68
– Le operazioni nel settore Oil & Gas contribuiscono a quasi il 15% delle emissioni globali legate all'energia. Una quota significativa di queste emissioni è costituita da metano, la cui riduzione risulta essenziale nel settore, insieme ad altre iniziative strategiche come l'elettrificazione degli impianti e l'utilizzo di idrogeno a basse emissioni. Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni in questo settore sono necessari investimenti pari a 600 miliardi di dollari entro il 2030 a livello globale. Si prevede inoltre che la domanda globale di petrolio si stabilizzi intorno ai 106 milioni di barili al giorno entro la fine del decennio, grazie all'aumento delle vendite di veicoli elettrici, al miglioramento dell'efficienza energetica e alla transizione verso fonti di energia rinnovabili, riducendo così l'uso di petrolio nel trasporto e nella generazione di energia.
– Governi e policy makers hanno annunciato l'impegno a supportare i paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni, mentre le aziende attive nel settore Oil & Gas si stanno impegnando a tagliare le emissioni (in particolare quelle relative al metano) e a promuovere la transizione verso energie rinnovabili. Nuove tecnologie come la cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio e le bioraffinerie sono strumentali per la decarbonizzazione delle industrie pesanti e del settore dell'aviazione, specialmente per la produzione di Sustainable Aviation Fuel (SAF).
Contesto di mercato70
– La produzione di energia è un settore al centro della transizione verso le emissioni Net-Zero ed è guidato da una crescita significativa delle rinnovabili. Il settore svolge inoltre un ruolo cruciale per rispondere alle esigenze di elettrificazione del mercato e dovrà crescere rapidamente raggiungendo il 50% del consumo energetico globale entro il 2050. Tecnologie chiave come solare, eolico, nucleare, veicoli elettrici, pompe di calore, idrogeno sono essenziali per il raggiungimento di questi obiettivi di decarbonizzazione.
Fattori abilitanti
– Si prevede che la capacità globale di energia rinnovabile crescerà fino a 2,7 volte rispetto ai livelli del 2022 entro il 2030, sostenuta dagli obiettivi Net-Zero e dalle politiche di sicurezza energetica volte a rendere le rinnovabili competitive in termini di costo. Inoltre, l'utilizzo di elettricità da fonti rinnovabili dovrebbe rappresentare quasi il 20% del consumo energetico globale nei settori dei trasporti, dell'industria e degli edifici entro il 2030 rispetto al 13% registrato nel 2023, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili importati. Nel contesto europeo, la Direttiva sulle Energie Rinnovabili mira a innalzare l'obiettivo di quota di energia rinnovabile ad almeno il 42,5% del consumo totale di energia dell'Unione entro il 2030, supportando la crescita della domanda da parte del settore privato e delle famiglie.
68 Fonte: IEA, "The Oil and Gas Industry in Net Zero Transitions", https://www.iea.org/reports/the-oil-and-gas-industry-in-net-zero-transitions; IEA, "Oil 2024 - Analysis and forecast to 2030", https://iea.blob.core.windows.net/assets/493a4f1b-c0a8-4bfc-be7b-b9c0761a3e5e/Oil2024.pdf.
69 Risorse non convenzionali definite come shale/tight oil, shale/tight gas, tar sands/oil sands, coal bed methane/coal seam gas.
70 Fonte: IEA, "World Energy Outlook 2024", https://www.iea.org/reports/world-energy-outlook-2024/executive-summary; IEA, "World Energy Investment 2024", https://www.iea.org/reports/world-energy-investment-2024/overview-and-key-findings; IEA, "£lectricity", https://www.iea.org/energysystem/electricity.

Contesto di mercato71
– Il settore edilizio rappresenta una quota significativa del consumo energetico e delle emissioni globali. A livello europeo è responsabile del 36% delle emissioni di carbonio e del 40% del consumo di energia. Il patrimonio edilizio esistente in Europa presenta una limitata efficienza energetica, con un tasso di ristrutturazione annuo dell'1%. L'Unione Europea ha introdotto iniziative specifiche per far fronte a questo scenario, come la Direttiva UE sulla prestazione energetica nell'edilizia, che ha come obiettivo quello di ridurre del 60% le emissioni del settore edilizio dell'UE entro il 2030 e raggiungere zero emissioni del patrimonio edilizio entro il 2050. Sebbene le emissioni degli edifici nell'UE siano diminuite del 34% tra il 2005 e il 2022 grazie a strategie di decarbonizzazione e a inverni più miti, la decarbonizzazione del settore è in ritardo rispetto all'obiettivo prefissato.
Fattori abilitanti
– L'abbattimento delle emissioni generate dagli edifici è possibile attraverso l'implementazione di soluzioni quali l'elettrificazione, l'uso di energie rinnovabili, il ricorso a materiali e design energeticamente efficienti (ad esempio, aerogel, ottimizzazione per luce naturale e ventilazione), agevolate dallo sviluppo di un quadro normativo favorevole e incentivi mirati quali l'implementazione di politiche governative per la decarbonizzazione della rete energetica.
Strategia e leve di decarbonizzazione del Gruppo Intesa Sanpaolo per il settore Commercial Real Estate
Strategia e leve di decarbonizzazione del Gruppo Intesa Sanpaolo per il settore Residential Real Estate
– Per supportare la transizione energetica degli edifici residenziali in Italia, Intesa Sanpaolo offre finanziamenti dedicati per l'acquisto, costruzione o riqualificazione (inclusa la sostituzione di finestre, caldaie e l'installazione di pannelli fotovoltaici) di immobili ad alta efficienza energetica (minimo classe B) e che rispettano determinati criteri (es. classe energetica, anno di costruzione, posizione geografica), anche attraverso meccanismi di incentivazione e servizi di consulenza ai clienti.
Per il settore Residential Real Estate, analogamente al settore Commercial Real Estate, il raggiungimento del target dipende in misura rilevante dall'implementazione di politiche governative per la decarbonizzazione della rete energetica.
Per maggiori specifiche si rimanda alla sezione "Azioni e risorse relative al cambiamento climatico a livello di portafoglio".
I settori sopra indicati per i quali sono stati definiti obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030, approvati dal Consiglio di Amministrazione della Banca, sono stati identificati sulla base di un criterio di materialità tra quelli a maggiore intensità emissiva previsti da NZBA.
71 Fonte: IEA, "Buildings", https://www.iea.org/energy-system/buildings; European Environment Agency, "Building renovation: where circular economy and climate meet", https://www.eea.europa.eu/publications/building-renovation-where-circular-economy; European Union, "Energy Performance of Buildings Directive".
72 Per quanto riguarda gli interventi di cui agli artt. 119 121 previsti dal D.L. n. 34/2020, convertito in Legge n. 77/2020 ("Decreto Rilancio") e successive modifiche.
Il periodo di applicazione dei target fissati da Intesa Sanpaolo decorre dal 2021 per i settori Oil&Gas e Coal mining (quest'ultimo con obiettivo di phase-out al 2025) e dal 2022 per i restanti.
Le scelte metodologiche adottate dal Gruppo Intesa Sanpaolo relative a baseline, metriche e definizione dei target sono state definite prendendo in considerazione i) "Guidelines for Climate Target Setting for Banks", emesse dall'UNEP-FI (aprile 2021) e ii) Financial Sector Science-Based Targets Guidance - version 1.1, emesse dal SBTi (agosto 2022). Pertanto, gli obiettivi climatici fissati dal Gruppo perseguono gli obiettivi di temperatura dell'Accordo di Parigi73 e sostengono la transizione verso un'economia a zero emissioni nette entro il 2050. Inoltre, le scelte relative alla selezione del segmento della catena del valore, alle emissioni considerate e alle proxy utilizzate sono in linea con le metodologie PCAF (Partnership for Carbon Accounting Financials). Il Gruppo applica gli scenari di riferimento science-based, come l'IEA Net-Zero 2050, le cui curve sono allineate con gli obiettivi di temperatura dell'Accordo di Parigi.
Le attività di prestito e investimento della Banca considerate in perimetro sono le seguenti:
Le piccole o medie imprese (PMI), definite come specificato dall'articolo 501, paragrafo 2, lettera b), del CRR, che fa riferimento alla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, sono escluse solo se si tratta di società individuali non controllate. La motivazione dell'esclusione delle PMI dipende dalla limitata disponibilità di dati per le imprese più piccole e non quotate in borsa, che implicherebbe un ampio ricorso a proxy settoriali per la stima dei dati di emissioni e produzione e potrebbe portare a una forte convergenza del dato di portafoglio verso la media settoriale.
Per il settore Agriculture – Primary Farming, sono incluse le controparti SME Corporate con fatturato superiore a 10 milioni di euro per definire un perimetro rappresentativo della dimensione tipica delle controparti finanziate in questo settore.
Nel settore Commercial Real Estate, sono incluse le PMI74 (ma non i clienti SME retail), in linea con la Guidance SBTi, mentre il settore Residential Real Estate ricomprende solo esposizioni verso controparti Private Retail.
Al fine di evitare un doppio conteggio dei dati emissivi, per ciascun settore si considerano solo alcuni segmenti della catena del valore. I settori e i relativi segmenti considerati sono definiti secondo la classificazione interna basata sui codici NACE a livello di Gruppo.
Di seguito i segmenti della catena del valore considerati per ogni settore:
Per ogni settore, le categorie di emissioni considerate sono:
Per tutti i settori la Banca utilizza la metodologia "Sectoral Decarbonization Approach" (SDA) volta a misurare e ridurre, per ciascun settore, una metrica di intensità emissiva definita come il rapporto tra emissioni finanziate e produzione finanziata (superficie finanziata per Commercial Real Estate e Residential Real Estate). Per Agriculture – Primary Farming, la Banca ha adottato una metrica "revenue intensity" che misura le emissioni relativamente alle revenue totali della controparte.
In particolare, le metriche di intensità emissiva per i diversi settori sono le seguenti:
– Agriculture – Primary Farming: tCO2eq/€MM;
73 Ad eccezione dell'ambizione del target fissato per il settore Residential Real Estate.
74 Il perimetro Commercial Real Estate include PMI corporates ma non clienti SME retail. Per PMI Corporate si intendono le imprese con indicatore dimensionale individuale/di gruppo compreso fra i 2,5 e 50 milioni o con indicatore dimensionale individuale/di gruppo inferiore ai 2,5 milioni se l'esposizione individuale/di gruppo risulti maggiore o uguale a 1 milione.

Si noti che per l'estrazione del carbone (ovverosia, Coal mining) Intesa Sanpaolo non ha definito un obiettivo basato sull'intensità emissiva, ma ha adottato una politica di phase out entro il 2025, coerentemente con quanto previsto nelle "Regole per l'operatività creditizia nel settore del carbone". Per il settore Oil & Gas il progressivo allineamento del portafoglio agli obiettivi di neutralità climatica è anche disciplinato dalle "Regole per l'operatività nel settore Oil&Gas".
La metodologia qui descritta ha permesso per ogni target definito e rendicontato di identificare una serie di leve propedeutiche al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Le principali leve sono state esplicitate e valorizzate all'interno della sezione relativa al "Sectoral Plan".
In questo contesto, il Gruppo si occupa di monitorare l'evoluzione verso il raggiungimento dei target prefissati, rendicontando il livello di avanzamento al termine di ciascun esercizio di monitoraggio annuale, rendicontando l'intensità fisica, l'intensità economica e le emissioni assolute, queste ultime pubblicate nel "Climate Report". Il Gruppo non ha definito alcun limite massimo di emissioni (in valore assoluto) di GHG nel 2024.
Infine, per i settori Power Generation e Automotive, la metodologia e il perimetro di riferimento sono stati aggiornati nel 2023 in linea con i requisiti SBTi. Tale revisione ha comportato una modifica del target definito per il settore Automotive, mentre non si è reso necessario rivedere il target definito per il settore Power Generation.
Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento ai cambiamenti climatici a livello di portafoglio
| Target: Agriculture – Primary farming - emissioni finanziate in termini di tCO2eq/€MM | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 721 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 675 |
| Target | 2030 | 641 |
| Target: Aluminium - emissioni finanziate in termini di tCO2eq/t Alluminio | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 4,79 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 4,38 |
| Target | 2030 | 4,31 |
| Target: Automotive - emissioni finanziate in termini di gCO2eq/vkm | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 192 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 192 |
| Target | 2030 | 100 |
| Target: Cement - emissioni finanziate in termini di tCO2eq/t Cemento | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 0,65 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 0,64 |
| Target | 2030 | 0,5 |
| Target: Coal Mining - esposizione in €/mld | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 30.06.2021 | 0,2 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 0,01 |
| Target | 2025 | 0 |
| Target: Iron & Steel - emissioni finanziate in termini di tCO2/t steel | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 1,05 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 0,82 |
| Target | 2030 | 0,81 |
| Target: Oil & Gas - emissioni finanziate in termini di gCO2eq/MJ | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 30.06.2021 | 64 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 64 |
| Target | 2030 | 5575 (52-58) |
| Target: Power Generation - emissioni finanziate in termini di kgCO2eq/MWh | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 202 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 123 |
| Target | 2030 | 110 |
75 Valore centrale dell'intervallo target identificato.
| Target: Commercial Real Estate - emissioni finanziate in termini di kgCO2eq/m2 | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 43,16 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 38,94 |
| Target46 | 2030 | 22,11 |
| Target: Residential Real Estate - emissioni finanziate in termini di kgCO2eq/m2 | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2022 | 30,13 |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 28,77 |
| Target76 | 2030 | 19,26 |
Le metriche e i dati possono essere aggiornati nel tempo in base all'evoluzione della metodologia di calcolo delle emissioni, agli aggiornamenti delle Linee Guida NZBA e SBTi, nonché alle fonti di dati aggiornate e alle prassi di mercato consolidate. Inoltre, le metriche e i dati si basano su proiezioni e stime che si fondano su ipotesi settoriali e piani strategici delle entità sottostanti, alcune delle quali possono dipendere in misura rilevante da fattori esterni, quali, ma non solo, miglioramenti tecnologici e/o implementazione di politiche governative. Per il calcolo delle metriche si utilizzano dati la cui qualità e disponibilità è soggetta ad evoluzioni nel tempo.
L'obiettivo del Gruppo relativo all'erogazione di Mutui Green è stato incluso nel "Piano d'Impresa 2022-2025" mediante il coinvolgimento, in particolare, delle divisioni di business che, partendo dall'analisi del contesto economico e commerciale di riferimento e attraverso la definizione di specifiche azioni e iniziative a supporto della clientela, propongono e coordinano l'offerta di soluzioni di prodotti e servizi dedicati, al fine di favorire l'evoluzione in ambito sostenibilità ambientale.
Attraverso l'erogazione di mutui destinati a progetti immobiliari ad alta efficienza energetica e al miglioramento delle prestazioni energetiche esistenti, il Gruppo Intesa Sanpaolo contribuisce alla riduzione delle emissioni di carbonio e promuove l'accesso a soluzioni abitative sostenibili.
Il perimetro dell'obiettivo comprende i mutui a privati erogati sull'intero territorio italiano e nei paesi in cui sono presenti le banche della International Banks Division (IBD). Originariamente focalizzato sul mercato italiano, è stato possibile estendere le regole di classificazione ESG interne al Gruppo anche al perimetro estero. All'interno del piano sono stati anche stabiliti traguardi intermedi per garantire il raggiungimento dell'obiettivo finale. Questi includono l'incremento dell'incidenza dei Mutui Green rispetto al totale dei mutui erogati ogni anno e il progressivo miglioramento delle performance energetiche degli immobili finanziati. In questo contesto, ad oggi, gli obiettivi sono in linea con quanto preventivato.
Il Gruppo, come riportato nella sezione seguente "Azioni e risorse relative al cambiamento climatico a livello di portafoglio", sostiene i progetti green della clientela Retail, tra cui il Mutuo Green, un mutuo ipotecario a condizioni agevolate per finanziare l'acquisto/costruzione di immobili ad alta efficienza energetica o la riqualificazione di immobili esistenti, migliorandone le prestazioni. Il Gruppo, in linea con l'obiettivo definito nel "Piano d'Impresa 2022-2025" contribuisce ad agevolare il rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano e la diffusione di case ad alto risparmio energetico, in sinergia con i criteri EeMAP (iniziativa Europea – alla quale il Gruppo ha aderito - che intende creare un mutuo per l'efficienza energetica standardizzato a livello Europeo).
| Target: Mutui Green Erogato – erogato cumulato in €/mld | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline77 | 31.12.2021 | - |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 9 |
| Target | 31.12.2025 | 12 |
Nello specifico, si evidenzia che il dato di erogato cumulato relativo ai Mutui Green rappresentato nel campo "Consuntivo" della tabella sopra riportata si riferisce per 4,1 miliardi al 2024.
A tal proposito, si precisa che il processo di calcolo per il dato di erogato per l'esercizio 2024 ha previsto fonte di tipo contabile per la componente Capogruppo e di natura gestionale per la componente IBD. Con riferimento al valore rendicontato all'interno del campo "Consuntivo", il dato relativo agli esercizi 2022 e 2023 presenta invece fonte di natura gestionale.
In linea con l'evoluzione normativa in tema di sostenibilità, il Gruppo adotta una strategia di medio-lungo periodo e un approccio trasversale ed olistico alle tematiche ESG, che si fonda su:
76 Il raggiungimento del target dipende in misura rilevante dall'implementazione di politiche governative per la decarbonizzazione della rete energetica.
77 Target di piano che costituisce la pianificazione di una nuova attività che non prevede un valore base.
Le Aree di Governo Chief Risk Officer, Chief Financial Officer e Chief Sustainability Officer, con il supporto delle diverse Aree di Governo e Divisioni, collaborano per individuare e analizzare i rischi e le opportunità ESG con particolare riferimento al cambiamento climatico. Le medesime aree si occupano della definizione degli obiettivi e linee guida volti ad implementare processi di valutazione, presidio e mitigazione dei rischi e di definizione delle strategie creditizie.
Con riferimento alla mitigazione del cambiamento climatico, l'integrazione dei rischi ESG nel framework di Risk Management avviene attraverso diverse azioni. In particolare, il RAF integra e traduce in presidi specifici quanto definito in termini di indirizzi strategici, ESG/Climate Materiality Assessment e ESG Sectoral Color Coding, individuando anno per anno limiti, Key Risk Indicator, e azioni specifiche volte al contenimento dei rischi ESG, con particolare riferimento ai settori più esposti a tali rischi. In tale contesto si inseriscono anche specifici interventi connessi alle scelte strategiche del Gruppo quali, ad esempio, l'adesione agli obiettivi di "Net-Zero". La sezione ESG Climate Change e Reputational Risk del RAF di Gruppo include:
Inoltre, il Climate Scenario Analisys è utilizzato, nel quadro più generale del materiality assessment, al fine di esplorare le potenziali vulnerabilità di portafoglio, in particolare quello creditizio, nell'ambito degli esercizi di stress test regolamentari o del processo Internal Capital Assessment Adequacy Process (ICAAP) e Internal Liquidity Assessment Adequacy Process (ILAAP). Per la conduzione di tale attività, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta un approccio che integra differenti soluzioni dedicate alla verifica degli impatti del rischio di transizione e fisico sul portafoglio Non Financial Corporate (NFC) e sul portafoglio garantito da immobili. Per quanto riguarda il rischio di transizione, la valutazione dell'impatto viene effettuata attraverso lo shock dei bilanci delle singole controparti e del livello di efficienza energetica degli immobili residenziali e commerciali a garanzia.
Il presidio dei rischi legati all'adattamento ai cambiamenti climatici nel framework di risk management avviene attraverso diverse azioni, fra cui:
Inoltre, il Gruppo evidenzia e monitora i rischi fisici, riconosciuti come driver che possono causare danni materiali o un calo della produttività, oppure avere impatti indiretti quali l'interruzione delle catene produttive, indirizzando le scelte di finanziamento e investimento del Gruppo.
Le azioni riportate risultano implementate in quanto parte essenziale della strategia del Gruppo sul presidio dei rischi climatici e non necessitano di specifiche risorse dedicate esclusivamente a tali azioni, in quanto inserite nel contesto generale della strategia ESG del Gruppo.
Con riferimento al framework creditizio, attualmente il Gruppo ha sviluppato un approccio olistico per l'integrazione dei fattori ESG/Climate al suo interno. L'ESG/Climate Credit Framework, che include criteri ESG/Climate per indirizzare, tra gli altri, la gestione strategica del portafoglio di prestiti, opera su tre livelli:
In particolare, lo score ESG di controparte, che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha previsto per le aziende non finanziarie, la cui implementazione sui sistemi IT della Banca è avvenuta nel 2022 con riferimento al portafoglio delle Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking, ed estesa successivamente anche alle banche appartenenti alla Divisione International Banks, che operano nell'Unione Europea, ed alle operazioni di Project Finance della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, include anche componenti relative al rischio climatico (con riferimento al livello di preparazione delle aziende clienti alla gestione del rischio di transizione e fisico). Lo scopo è quello di valutare il profilo ESG dei clienti aziende, adottando il medesimo approccio per l'intero portafoglio, dai grandi clienti quotati alle piccole e medie imprese. Lo score è

costruito utilizzando dati da fonte esterna e interna e riguarda i più importanti indicatori di rischio e opportunità nelle tre dimensioni ESG, tra cui rientrano (a titolo esemplificativo) l'impronta di carbonio per la parte Environmental78. Inoltre, nel corso del 2024, il perimetro del modello di ESG Scoring è stato ampliato per includere anche controparti appartenenti al settore finanziario, banche e per valutare stati, provincie e regioni.
Una quantificazione puntuale della riduzione di emissioni in relazione a ciascuna azione a livello di portafoglio risulta non rappresentabile, a causa della complessa connessione tra azioni intraprese e l'andamento delle emissioni nei settori di riferimento delle controparti.
Inoltre, il "Piano d'Impresa 2022-2025" ha l'obiettivo di supportare la transizione ecologica mediante: (i) iniziative di credito sostenibile per i clienti retail, (ii) supporto alle PMI/Corporate nel percorso verso la sostenibilità, anche attraverso Laboratori ESG, in collaborazione con partner specializzati (per un maggiore livello di dettaglio si rimanda alla sezione "Obiettivi e metriche" dello Standard ESRS S4), e la Piattaforma Skills4ESG per la formazione e il coinvolgimento dei clienti.
Nel 2024 è proseguito l'impegno del Gruppo verso la clientela retail attraverso l'erogazione di mutui e prestiti con finalità ambientali. Le disposizioni della Direttiva Europea sul rendimento energetico nell'edilizia (EPBD) prevedono la progressiva riqualificazione del patrimonio immobiliare dei Paesi dell'UE. In quest'ottica, il sistema bancario è sollecitato a svolgere un ruolo trasformativo nell'indirizzare gli investimenti finanziari verso le attività che possono contribuire a ridurre la dipendenza dell'Unione Europea dai combustibili fossili, favorendo il raggiungimento degli obiettivi climatici dell'UE per le emissioni Netzero entro il 2050. Le soluzioni di finanziamento proposte del Gruppo Intesa Sanpaolo sono disponibili non solo per supportare l'acquisto o la costruzione di un immobile con elevata efficienza energetica, ma anche per chi desidera migliorare il rendimento energetico attraverso, ad esempio, la sostituzione di infissi e di caldaie ad alte rese, l'acquisto di mezzi ecologici e l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici.
In questo contesto, il Gruppo propone "Green - Mutuo Domus": un mutuo ipotecario a condizioni agevolate (riduzione del Tasso Annuo Nominale (TAN) e gratuità della certificazione energetica per le finalità inerenti alla ristrutturazione) che permette l'acquisto e la costruzione di un immobile a uso abitativo nel territorio italiano in classe energetica elevata (uguale o superiore alla B) o la ristrutturazione di un immobile a uso abitativo nel territorio italiano con miglioramento di almeno una classe energetica. Per ulteriori informazioni sui Mutui Green, si invita a consultare il paragrafo "Obiettivi e metriche relativi ai Mutui Green".
L'offerta green è arricchita da una serie di servizi dedicati, alcuni dei quali offerti da aziende partner. Si tratta di servizi accessori e facoltativi che aiutano, ad esempio, a valutare il possibile risparmio derivante da interventi di riqualificazione energetica. In coerenza al contesto normativo definito dal Regolamento EU 2020/852 sulla Tassonomia Europea, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha messo in atto una serie di attività volte a disporre delle informazioni relative al rendimento energetico degli immobili a garanzia delle pratiche di mutuo.
A tal proposito il Gruppo Intesa Sanpaolo partecipa alla coalizione europea per il finanziamento dell'efficienza energetica e al progetto "Energy efficient Mortgages Action Plan" (EeMAP). Nell'ambito di "EeMAP", Intesa Sanpaolo ha inoltre aderito all'"Energy Efficient Mortgage Label" (EEML), un progetto che ha come obiettivo quello di massimizzare l'allineamento normativo del portafoglio con i principali sviluppi giuridici come la tassonomia dell'Unione Europea, la direttiva sul credito ipotecario Mortgage Credit Directive (MCD), il regolamento sui requisiti patrimoniali Capital Requirements Regulation (CRR), o equivalenti a livello internazionale. Nell'ambito del progetto EEML, a partire dal 2021, il Gruppo Intesa Sanpaolo riporta i dati aggregati trimestrali sul portafoglio green e sul portafoglio standard.
Inoltre, tra i principali prodotti proposti alla clientela PMI rientrano i finanziamenti Sustainability-linked "S-Loan" per supportare le piccole e medie imprese che ambiscono a migliorare il profilo di sostenibilità, con l'obiettivo di affiancarle in un percorso di cambiamento strutturale, correlando le decisioni di natura economica e finanziaria anche ai loro impatti ambientali, attraverso precisi impegni presi con il Gruppo mediante specifici indicatori (KPI) ESG soggetti a monitoraggio annuale.
Nel 2024 è stato introdotto il prodotto "S-Loan Progetti Green", un finanziamento a sostegno di tutte le tipologie di investimenti aziendali in grado di generare un impatto ambientale positivo su processi, infrastrutture, tecnologie, servizi e prodotti. L'obiettivo che il Gruppo si pone è incentivare gli investimenti dei clienti imprese per finanziare i loro progetti in ambito sostenibilità ambientale. Nello specifico, relativamente a tematiche di mitigazione e adattamento del cambiamento climatico, gli investimenti finanziabili riguardano:
Inoltre, Intesa Sanpaolo mette a disposizione il finanziamento S-Loan CER a favore delle aziende che decidono di investire in energie rinnovabili: il meccanismo prevede un incentivo in termini di agevolazione sul tasso di interesse, a cui viene riconosciuta un'ulteriore premialità nel caso in cui l'impresa destini parte dell'energia prodotta e non autoconsumata alla Comunità Energetica Rinnovabile79 (CER).
78 Per maggiori approfondimenti sullo score ESG si rimanda al "Climate Report".
79 Una Comunità Energetica è un'associazione che produce e condivide energia rinnovabile, per generare e gestire in autonomia energia verde a costi vantaggiosi, riducendo nettamente le emissioni di CO2 e lo spreco energetico. Ne possono far parte semplici cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese.
Tra i prodotti che supportano professionisti e imprese nella realizzazione di programmi di investimento nel settore energetico esiste da tempo il finanziamento "Energia Impresa", che si articola su diverse linee di intervento:
Inoltre, "NOVA+" è la specifica linea di finanziamento a medio-lungo termine destinata a sostenere le imprese su progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. All'interno della linea Nova+ Ricerca, si citano gli specifici prodotti:
Le iniziative sopra citate sono rivolte a tutte le imprese/gruppi di qualsiasi settore e dimensione del territorio italiano.
In questo contesto, anche il Finanziamento medio lungo termine con garanzia SACE Green è la linea di finanziamento a medio-lungo termine destinata a sostenere il raggiungimento degli obiettivi ambientali, come definiti dalla Convenzione Green-MEF sottoscritta con SACE, tra cui anche legati alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici.
Tale iniziativa si rivolge a società di capitali, incluse società cooperative con sede legale (o sede secondaria) in Italia e con fatturato pari o inferiore a 500 milioni di euro, come risultante dall'ultimo bilancio approvato precedentemente alla data della richiesta di garanzia SACE Green.
Sulla stessa falsa riga, la garanzia InvestEU – Garanzia Sostenibilità può essere concessa su operazioni di finanziamento destinate a sostenere il raggiungimento degli obiettivi legati alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici, ed è rivolta alla clientela rientrante nella dimensione aziendale PMI e Small Mid Cap per operazioni che soddisfano determinati criteri di ammissibilità.
Si evidenzia inoltre, lo sviluppo del programma Think Forestry (avviato a novembre 2023) per accompagnare le aziende clienti nel percorso di transizione ambientale, con il duplice obiettivo di accelerare il percorso di mitigazione dei cambiamenti climatici agendo sulla gestione e riduzione delle emissioni di CO2 delle aziende clienti e salvaguardare e valorizzare la natura.
Il programma fornisce l'accesso a una rete di primarie iniziative forestali nazionali grazie a un accordo con l'organizzazione non profit Rete Clima. È stato avviato un vasto programma di piantumazione con l'obiettivo di contribuire alla "riforestazione" del territorio italiano. La Banca partecipa attivamente al programma eseguendo la piantumazione di alberi in diverse città italiane e incoraggiando la partecipazione dei propri clienti aziendali. Lo sviluppo dell'iniziativa è stato ulteriormente ampliato grazie al coinvolgimento dei consumatori attraverso un'iniziativa specifica di For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo volta a sostenere le iniziative sociali e ambientali a maggiore impatto attraverso sia i contributi dei privati sia le risorse del Gruppo. In particolare, la Banca ha deciso di destinare a questo progetto anche una quota delle commissioni derivanti dalle transazioni con carta di credito. Inoltre, grazie ad un'evoluzione del programma, la Banca potrà offrire strumenti innovativi per supportare gli sforzi delle aziende clienti nella misurazione e riduzione delle proprie emissioni di CO2 e nella gestione delle emissioni residue.
Con particolare riferimento alla tematiche di adattamento al cambiamento climatico, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha confermato un impegno concreto al fianco delle popolazioni colpite da eventi calamitosi che colpiscono il territorio italiano, attivando plafond dedicati, mettendo a disposizione nuovi finanziamenti agevolati destinati al ripristino delle strutture danneggiate (abitazioni, negozi, uffici, laboratori artigianali, aziende), moratorie sui finanziamenti in corso, interventi in ambito tutela e iter preferenziali, semplificati e veloci.
In questo contesto, per quanto riguarda l'offerta assicurativa per il mondo Business, i prodotti "Tutela Business Manifattura" e "Tutela Business Commercio" prevedono la possibilità di estendere la copertura incendio e altri eventi materiali tramite l'acquisto della copertura eventi catastrofali, che prevede la garanzia terremoto e la garanzia aggiuntiva alluvione, inondazione e allagamento.
Rispetto a International Banks Division, si sottolinea un forte impegno a favore della transizione green della propria clientela sia grazie ad un'offerta commerciale dedicata al finanziamento degli interventi volti all'efficientamento energetico, alla crescita dell'economia circolare ed al contenimento dell'impatto climatico, sia attraverso iniziative di consapevolezza per la diffusione della conoscenza e comprensione delle tematiche ESG.
In ambito Retail e microimprese, sono presenti a catalogo soluzioni dedicate come finanziamenti e Mutui Green per l'acquisto, la costruzione e l'efficientamento energetico degli immobili.
Nel terzo trimestre 2024, il prodotto "Green dedicated S-loan" è stato introdotto in tre banche della Divisione: Všeobecná úverová banka (VUB), CIB Bank (CIB) e Banca Intesa Beograd (BIB).
L'offerta finanziaria della Divisione IMI Corporate & Investment Banking si focalizza su soluzioni ESG con particolare attenzione agli aspetti ambientali. Include strumenti sustainability-linked, legati al miglioramento delle prestazioni di sostenibilità del cliente, e finanziamenti con proventi vincolati a progetti dedicati, che possono anche beneficiare del plafond per l'economia circolare, promuovendo decarbonizzazione e riutilizzo delle risorse. In particolare, in termini di soluzioni Sustainability-linked, il Gruppo nel 2024 ha supportato i suoi clienti con loan, bond, garanzie, cartolarizzazioni ed hedging, mentre tra le operazioni con proventi vincolati finalizzate si citano Green loans, Green, Social e Sustainable bonds, Green Convertible bonds oltre al Project Finance dedicato al mondo dell'energia rinnovabile (eolico, fotovoltaico, biomasse, idroelettrico).
Inoltre, la Divisione offre un'ampia gamma di servizi di advisory focalizzati sulla transizione sostenibile. In particolare, nel 2023 è stato istituito un ESG Advisory Team per assistere i clienti serviti da IMI Corporate & Investment Banking nello sviluppo di strumenti ESG personalizzati e legati alle loro strategie e piani di transizione.
Per una più ampia rappresentazione dei Finanziamenti Sostenibili, con riferimento ai temi climatici/ambientali, si rimanda a quanto illustrato all'interno della sezione "Metriche relative ai finanziamenti sostenibili" dello standard ESRS S4.
Infine, con riferimento alla gestione del risparmio, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.p.a., Fideuram Asset Management (Irlanda) ed Eurizon Capital SGR nel 2024 hanno sottoscritto il Global Investor Statement to Governments on the Climate Crisis, un'iniziativa che sollecita i governi a rafforzare le proprie politiche climatiche per contenere l'aumento delle temperature entro 1,5 gradi centigradi.80
Rispetto alla strategia e alle azioni relative al presidio dei rischi climatici e della relativa mitigazione sulla propria catena del valore, il Gruppo, attraverso il proprio "Codice Etico", si impegna a promuovere comportamenti che siano coerenti con i più alti standard etici sia a livello nazionale che internazionale. Questo documento guida le relazioni con i fornitori volte a salvaguardare i principi di responsabilità etica, sociale e ambientale e predilige rapporti commerciali di lungo periodo improntati su fiducia e trasparenza.
Si evidenziano inoltre le linee guida interne che hanno l'obiettivo di definire ruoli e responsabilità degli Organi societari e delle strutture della Capogruppo e delle società del Gruppo nel processo di gestione degli acquisti di Gruppo, nonché i principi e i macro-processi da osservare durante tutte le fasi di gestione degli acquisti di beni e servizi, in aderenza ai principi sanciti dal Codice Etico, in particolare per quanto riguarda:
Tali linee guida si applicano a tutte le società del Gruppo, dove i responsabili dell'approvazione sono il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. in qualità di Capogruppo e i competenti Organi delle società controllate da Intesa Sanpaolo soggette all'attività di direzione e coordinamento ai fini del relativo recepimento, mentre la struttura responsabile del documento è l'Area di Governo Chief Cost Management Officer. In linea con questi valori, il Gruppo si è dotato di "Regole in materia di Green Procurement" che si collocano tra le iniziative dedicate alla protezione dell'ambiente. La politica sugli acquisti mira a favorire un approccio responsabile nel reperimento e nell'utilizzo di beni e servizi, privilegiando quelli che rispondono a criteri ambientali specifici lungo tutte le fasi del processo di approvvigionamento. L'obiettivo è identificare le migliori soluzioni progettuali, prodotti o servizi con il minor impatto ambientale possibile lungo il loro ciclo di vita, tenendo conto delle disponibilità di mercato. Evidenziando come tali regole rappresentino il principale impegno del Gruppo in termini di sostenibilità verso la propria catena del valore, tra i principali aspetti ambientali considerati vi sono la riduzione del consumo di energia e delle conseguenti emissioni di anidride carbonica, la gestione sostenibile dei rifiuti, l'ottimizzazione del consumo di materiali come carta, toner e cancelleria, e l'acquisto di macchinari per ufficio a basso impatto ambientale81. Attraverso queste iniziative, il Gruppo consolida il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale, integrandola come elemento cardine della propria strategia aziendale, coprendo tematiche legate non solo al cambiamento climatico ma anche all'efficienza energetica. Si rimanda alla sezione "Politiche relative alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamento climatici sul portafoglio" per un approfondimento sulle "Regole in materia di Green Procurement". In questo contesto, le Regole devono essere applicate al processo di acquisto dagli enti di Acquisto. I principi guida alla base di una strategia di sourcing riguardano tra gli altri:
80 Per maggiori approfondimenti sulle tematiche di sostenibilità (con specifico riferimento a tematiche ambientali) per le divisioni Wealth Management, si rimanda al Climate Report.
81 Per maggiori approfondimenti sulla tematica si rimanda al "Climate Report".

La scelta del fornitore deve tenere in debita considerazione, oltre che la sua specializzazione nell'ambito merceologico richiesto e la sua solidità economica/patrimoniale, anche il suo profilo reputazionale e di sostenibilità (ESG), verificando l'eventuale presenza di pregiudizievoli esterne (quali procedure giudiziali e concorsuali). In questo contesto, la "Politica Ambientale ed Energetica" definisce l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo nel prevenire, gestire e, ove possibile, ridurre gli impatti ambientali (che comprendono anche quelli correlati ai consumi energetici) generati anche lungo la propria catena del valore. Si rimanda ai riferimenti di dettaglio sulla "Politica ambientale ed energetica" nella sezione relativa alle "Politiche relative alla mitigazione e adattamento al cambiamento climatico" per le proprie operazioni.
Le normative descritte si inseriscono in un contesto più ampio in cui il Gruppo ribadisce il proprio impegno verso i principi dello sviluppo sostenibile. Attraverso l'adesione a iniziative internazionali come l'UN Global Compact, l'UN Environment Programme Finance Initiative (UNEP FI), l'UN Principles for Responsible Investment e altre, il Gruppo promuove il dialogo tra imprese, istituzioni e società civile, anche con l'obiettivo di rispettare l'ambiente, supportando la diffusione della cultura della sostenibilità.
Nel corso del 2023 è stata implementata una nuova piattaforma applicativa, interfacciata con il Supplier Gate82, per la gestione del processo di qualifica e per il monitoraggio delle controparti di interesse, con l'obiettivo di automatizzare la raccolta di tutte le informazioni necessarie alla loro valutazione, determinare uno score di qualifica (Global Score) e focalizzare le attività di controllo sugli aspetti più critici. La valutazione dei fornitori che si sono iscritti, sul portale Supplier Gate, tiene conto non solo delle caratteristiche economico-finanziarie e tecnico-organizzative di ciascuno di essi, ma anche degli aspetti riguardanti l'etica del business, il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori e dell'ambiente, sulla scorta di quanto dichiarato attraverso la compilazione di specifici questionari e/o il possesso di determinate certificazioni (tra cui la ISO 50001 e 14001 e l'adozione di un sistema di gestione dell'energia conforme alle norme ISO 50001). Il punteggio ESG ottenuto, incluso all'interno del Global Score, viene inoltre messo a disposizione tramite gli applicativi e risorse interne e tramite specifiche dashboard direzionali che permettono di ottenere l'informazione aggregata, per numero di fornitori e per valore di spesa, tra quelli che hanno ottenuto un punteggio alto, medio o basso.
I fornitori con un punteggio ESG medio o alto ricevono un miglioramento percentuale crescente del loro Global Score (score che determina la possibilità del fornitore di essere selezionato e utilizzato dal Gruppo). Questo approccio premia i fornitori più virtuosi dal punto di vista ESG, garantendo loro un posizionamento migliore rispetto a concorrenti con prestazioni simili in altri ambiti.
Nel corso del 2024 la compilazione del questionario ESG è stata resa obbligatoria come condizione necessaria per poter partecipare tramite il Portale Fornitori di Gruppo a gare indette dal Gruppo. Questa iniziativa è orientata ad ottenere una mappatura completa del profilo ESG dei fornitori utilizzati, con l'obiettivo, in particolare riferimento alle categorie green e social, di individuare il posizionamento medio, valutare eventuali criticità e definire un piano di miglioramento per condurre tutti i partner più strategici ad un livello di maturità medio alto.
In questo contesto, il Gruppo si è posto l'obiettivo di completare entro il 2025 la mappatura ESG di tutti i fornitori attivi e gestiti. Al termine del 2024, il livello di completamento di questa mappatura è pari all' 86%.
Inoltre, a decorrere dal 2025, per le gare che vertono sulle categorie merceologiche cosiddette "green" (le quali vengono definite dalle "Regole in materia di Green Banking Procurement") e senza alcuna distinzione geografica o di dimensione dei fornitori, si intende divulgare ai referenti interni, che svolgono la valutazione tecnica, anche lo Score ESG a livello di controparte (se già presente nei sistemi del Gruppo) e il punteggio ESG determinato dalla compilazione del questionario con le relative risposte, al fine di condividere i punti di forza e le lacune dei fornitori in gara, quali importanti elementi di valutazione prima dell'assegnazione.
Infine, per i fornitori con score ESG basso, nell'ambito delle categorie "green", il Gruppo intende attivare azioni mirate a favorirne il miglioramento/sensibilizzazione (ad esempio iniziative di formazione, supporto per l'ottenimento di determinate certificazioni) entro il 2030.
Il Gruppo misura e riporta l'efficacia delle proprie politiche relative alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici attraverso le seguenti metriche: "Consumo di energia e mix energetico" ed "Intensità energetica in base ai ricavi netti in settori ad alto impatto climatico".
Nel presente paragrafo vengono rappresentate le metriche inerenti al consumo di energia, nell'ambito delle operazioni proprie del Gruppo.
In particolare, la tabella sottostante riporta i consumi energetici sostenuti dal Gruppo nel corso del 2024 con l'obiettivo di fornire una rappresentazione dettagliata e completa dell'energia consumata dai processi di proprietà del Gruppo o sotto il suo controllo. In particolare, si rappresenta il consumo totale di energia disaggregato per fonti fossili, fonti nucleari ed energia rinnovabile. Viene inoltre riportata la produzione propria di energia rinnovabile e non rinnovabile.
I valori rappresentati di seguito sono espressi in megawattora (MWh).
82 Applicativo utilizzato per l'interazione con i fornitori, quindi i processi di registrazione, aggiornamento documentale, tender management.
| Tabella 583 – Consumo di energia e mix energetico (in MWh) | |||
|---|---|---|---|
| ------------------------------------------------------------ | -- | -- | -- |
| 2024 | |
|---|---|
| Consumo energetico totale | 565.284 |
| Consumo totale di energia da fonti fossili | 233.889 |
| Consumo totale di energia da carbone e prodotti derivati | - |
| Consumo totale di energia da petrolio greggio e prodotti petroliferi | 36.475 |
| Consumo totale di energia da gas naturale | 136.694 |
| Consumo totale di energia da altre fonti fossili | - |
| Consumo di elettricità, calore, vapore e raffreddamento acquistati o acquisiti da fonti fossili | 60.719 |
| Quota di fonti fossili nel consumo energetico totale | 41,4% |
| Consumo da fonti nucleari | 4.661 |
| Quota di consumo da fonti nucleari nel consumo energetico totale | 0,8% |
| Consumo totale di energia rinnovabile | 326.735 |
| Consumo di combustibile da fonti rinnovabili | - |
| Consumo di elettricità, calore, vapore e raffreddamento acquistati o acquisiti da fonti rinnovabili | 325.382 |
| Consumo di energia rinnovabile non derivata da combustibili e autoprodotta | 1.353 |
| Quota di fonti rinnovabili nel consumo energetico totale | 57,8% |
| Produzione di energia non rinnovabile | 23.539 |
| Produzione di energia rinnovabile | 1.353 |
| Consumo energetico totale da attività in settori ad alto impatto climatico | 1.081 |
| Consumo energetico totale da attività in settori ad alto impatto climatico rispetto ai ricavi netti da attività in settori ad alto impatto climatico |
0,00002 |
Il Gruppo, operando anche in settori ad alto impatto climatico, rendiconta in modo disaggregato il proprio consumo di energia da fonti fossili. Rappresenta inoltre, solo per i settori ad alto impatto climatico, le relative informazioni sul consumo di energia e l'intensità energetica (consumo totale di energia rispetto ai ricavi netti) associata alle attività in tali settori.
A tal proposito si segnala che i settori ad alto impatto climatico sono quelli indicati nelle sezioni da A ad H e nella sezione L della Statistical classification of economic activities (NACE), come definiti all'interno del Regolamento Delegato UE 2022/1288 della Commissione: un numero esiguo di società del Gruppo opera nei settori delle sezioni F-Construction, G-Wholesale and Retail Trade e L-Real Estate Activities. Pertanto, all'interno della voce "consumo energetico totale da attività in settori ad alto impatto climatico", il Gruppo espone il consumo energetico totale comprensivo di energia derivante da fonti fossili, fonti nucleari ed energia rinnovabile riconducibile alle proprie attività in tali settori. La voce "Consumo energetico totale da attività in settori ad alto impatto climatico rispetto ai ricavi netti da attività in settori ad alto impatto climatico" è calcolata invece, utilizzando la seguente formula: "consumo energetico totale da attività in settori ad alto impatto climatico (MWh)/ricavi netti delle attività in settori ad alto impatto climatico (euro), che espone al numeratore il dato suddetto e al denominatore i ricavi netti riconducibili alle attività nei settori sopra indicati (ad alto impatto climatico).
La tabella sottostante fornisce informazioni utili a comprendere il denominatore del tasso di intensità energetica. In particolare, si rappresentano i ricavi netti derivanti da attività in settori ad alto impatto climatico (come sopra definiti) in cui opera il Gruppo utilizzati per il calcolo dell'intensità energetica sopra rappresentata, oltre ai ricavi netti84 dettagliati per la componente non riconducibile ad attività in settori ad alto impatto climatico. I valori sono riportati in milioni di euro e si riferiscono all'intero Gruppo.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| 2024 | |
| Ricavi netti da attività in settori ad alto impatto climatico | 65 |
| Ricavi netti da attività in settori diversi da quelli ad alto impatto climatico | 51.893 |
| Ricavi netti | 51.958 |
83 La numerazione fa riferimento alle tabelle XBRL pubblicate da EFRAG.
84 Il Gruppo ha adottato la definizione di "ricavi netti" conformemente a quanto definito dalla direttiva relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari. Nello specifico, ha considerato le seguenti voci dello schema di conto economico 262:10, 40, 70, 80, 90, 100, 110, 230 (solo componenti positive), 250 (solo componenti positive), 280 (solo componenti positive).

Dalla tabella sopra riportata, emerge come i ricavi netti derivanti da attività in settori ad alto impatto climatico e utilizzati per calcolare l'intensità energetica siano pari a 65 milioni; i ricavi netti derivanti da attività in settori non ad alto impatto climatico risultino invece pari a 51.893 milioni rispetto ai ricavi netti totali da bilancio consolidato pari a 51.958 milioni.
Nell'ambito della propria strategia per combattere il cambiamento climatico nelle operazioni proprie e a livello di portafoglio il Gruppo misura e riporta l'efficacia delle proprie politiche inerenti alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici attraverso le metriche di seguito riportate, contribuendo al raggiungimento dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
Le emissioni di gas ad effetto serra che il Gruppo Intesa Sanpaolo rendiconta, in coerenza con lo standard internazionale GHG Protocol Corporate Standard (Greenhouse Gas Protocol), sono relative a:
All'interno del presente paragrafo vengono rappresentate in particolare le metriche inerenti alle emissioni di gas ad effetto serra (cosiddette emissioni GHG), le quali sono riconducibili sia al perimetro delle operazioni proprie sia alla catena del valore a monte e a valle.
A tal fine, nella tabella che segue si riportano le emissioni di gas a effetto serra in tonnellate di CO2 (tCO2eq) totali e per ambito Scope 1, Scope 2 (location-based85 e market-based86) e Scope 3. Nello specifico si rappresentano, con riferimento allo Scope 3, le categorie significative per il Gruppo rispetto alle 15 categorie previste dal GHG Protocol Corporate Standard; per quanto concerne la categoria 15 ("Investimenti" riconducibile alle emissioni finanziate), si segnala che il dato rappresentato risulta coerente con l'informativa Pillar 3.
85 Il metodo location-based calcola le emissioni di gas serra (GHG) associate al consumo di elettricità utilizzando i fattori di emissione medi nazionali dei Paesi in cui l'energia viene acquistata.
86 Il metodo market-based considera i fattori di emissione specifici forniti dai fornitori di elettricità e calore, che riflettono la composizione effettiva del mix energetico acquistato. Quando l'elettricità proviene da fonti rinnovabili certificate, viene assegnato un fattore di emissione pari a zero per lo Scope 2, poiché queste fonti non generano emissioni dirette.
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| 2024 | |
|---|---|
| Emissioni di gas serra (GHG) Scope 1 | |
| Emissioni lorde GHG Scope 1 | 45.280 |
| Percentuale di emissioni Scope 1 da sistemi di scambio di quote di emissione regolamentati | - |
| Emissioni di gas serra (GHG) Scope 2 | |
| Emissioni lorde GHG Scope 2 location-based | 115.789 |
| Emissioni lorde GHG Scope 2 market-based | 16.656 |
| Emissioni di gas serra (GHG) Scope 3 | |
| Emissioni lorde GHG Scope 3 | 59.892.681 |
| Percentuale di emissioni Scope 3 calcolate utilizzando dati primari | 26,4% |
| 1.Beni e servizi acquistati | 7.179 |
| 2.Beni strumentali | 6.432 |
| 3.Attività legate ai combustibili ed energia | 25.645 |
| 4.Trasporto e distribuzione a monte | 13.161 |
| 5.Rifiuti generati nel corso delle operazioni | 254 |
| 6.Viaggi d'affari | 5.959 |
| 7.Pendolarismo dei dipendenti | 33.441 |
| 8.Attivi in leasing a monte | 2.419 |
| 9.Trasporto a valle | - |
| 10.Trasformazione dei prodotti venduti | - |
| 11.Uso dei prodotti venduti | 239 |
| 12.Trattamento di fine vita dei prodotti venduti | - |
| 13.Attivi in leasing a valle | 3.489 |
| 14.Franchising | - |
| 15.Investimenti | 59.794.462 |
| Emissioni totali GHG | |
| Emissioni totali GHG (location- based) | 60.053.750 |
| Emissioni totali GHG (market- based) | 59.954.617 |
(Tonnellata metrica di CO2 equivalente (t CO2eq))
| 2024 | |
|---|---|
| Emissioni lorde di gas serra Scope 1 | 45.280 |
| Emissioni lorde di gas serra Scope 2 (location-based) | 115.789 |
| Emissioni lorde di gas serra Scope 2 (market-based) | 16.656 |
| Emissioni lorde di gas serra Scope 3 | 59.892.681 |
(Tonnellata metrica di CO2 equivalente (tCO2eq))
| Italia | Estero | |
|---|---|---|
| Emissioni totali GHG | 35.128.121 | 24.925.629 |
Nell'ambito dello Scope 3, la categoria 15 risulta inclusiva delle sole esposizioni verso Non-Financial Corporations: la stima di tali emissioni si basa sulle informazioni di controparte e sulle informazioni relative all'intensità media delle emissioni per settore.
Con riferimento al settore Residential Real Estate (RRE), per il quale il Gruppo ha definito un obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 rappresentato all'interno del paragrafo "Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra", la stima
87 All'interno della presente tabella non vengono rappresentate le colonne relative ai target di riferimento, per i quali si rimanda alle sezioni "Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra" e "Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento nelle operazioni proprie".

delle emissioni risulta pari a 2 milioni tCO2 (si precisa che tale dato presenta fonte gestionale). Per maggiori approfondimenti si veda quanto rendicontato all'interno del Climate Report.
In aggiunta a quanto sopra definito, si precisa che le emissioni di Scope 3 categoria 15 fanno riferimento al perimetro di consolidamento prudenziale del Gruppo, comprese le attività finanziarie in società collegate, controllate e joint ventures che non sono integralmente o proporzionalmente consolidate.
Nel preparare le informazioni relative allo Scope 1, 2 e 3 (esclusa la categoria 15), i fattori di emissione utilizzati sono calcolati dal Gruppo Intesa Sanpaolo per singolo paese in modo da avere una situazione il più possibile realistica rispetto alle effettive emissioni prodotte direttamente dal Gruppo stesso, in particolare per lo Scope 1 e 2. Ogni fattore di emissione, moltiplicato per il rispettivo consumo, genera le emissioni di CO2eq.
Il Gruppo ha inoltre scelto di disaggregare e riportare le emissioni di GHG per paese/ubicazione geografica (Italia/Estero), disaggregando le emissioni totali e considerando le emissioni di Scope 2 calcolate con il metodo location-based.
In generale, vengono applicate le metodologie di rendicontazione indicate dalle Linee Guida Associazione Bancaria Italiana (ABI)88 .
In particolare, per quanto riguarda l'energia elettrica:
Per quanto riguarda i combustibili fossili (gas naturale, gasolio, GPL):
Per quanto riguarda il teleriscaldamento, in considerazione della metodologia dettata dal nuovo standard di rendicontazione, si è adottato un approccio più cautelativo. In particolare:
Per quanto riguarda la flotta auto, invece, si fa riferimento a ISPRA.
Infine, con riferimento ai valori di Global Warning Potential (GWP) la fonte di riferimento è l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) (Assessment Report).
Si dettagliano di seguito le metodologie di raccolta e calcolo dei dati in ambito Scope 3, per le categorie significative da 1 a 14 incluse nella Tabella 6 – Emissioni di gas ad effetto serra (in tCO2eq) sopra riportata.
88 Si fa riferimento alle Linee guida sull'applicazione in banca degli ESRS in materia ambientale, ABI Lab, 2024 (Linee guida ABI Lab).
Si segnala che prudenzialmente tutti gli immobili che all'inizio dell'esercizio 2024 non risultavano classificati ai sensi dell'IFRS 5, nonostante siano stati classificati nel corso dell'esercizio stesso come attività in via di dismissione (ad esempio, l'immobile di Via Clerici a Milano), sono stati considerati ai fini della rendicontazione delle relative emissioni di GHG.
Rispetto a quanto rendicontato all'interno della "Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria 2023" del Gruppo, si segnala che sono state rendicontate all'interno dello Scope 3 anche le emissioni:
Complessivamente, la percentuale di emissioni GHG Scope 3 calcolate utilizzando dati primari, ottenuti da fornitori o da altri partner lungo la catena del valore, risulta essere il 26,4% per tutte le categorie significative rendicontate.
Sulla base di quanto riportato anche nella "Tabella 6 – Emissioni di gas ad effetto serra (in t CO2eq)", si segnala che sono state escluse le emissioni Scope 3 relative alle seguenti categorie:
89 Alla luce delle considerazioni incluse all'interno delle Linee Guida Associazione Bancaria Italiana (ABI), l'approccio di rendicontazione delle emissioni di asset di proprietà in affitto a terzi si basa sul principio di controllo operativo.

Si segnala inoltre che, al 31 dicembre 2024, il Gruppo presenta emissioni biogeniche di CO2 derivanti dalla combustione o dalla biodegradazione della biomassa pari a 0 per gli ambiti Scope 1. Per gli ambiti Scope 2 e 3 non sono presenti metodologie nazionali per poter puntualmente identificare tali emissioni indirette.
Per l'esercizio 2024, la percentuale di strumenti contrattuali di cui il Gruppo si avvale per la compravendita di energia con riferimento alle emissioni GHG Scope 2 risulta essere pari all'81,3%; la percentuale di tali strumenti contrattuali "bundled" si attesta al 76,5%, mentre la percentuale degli strumenti "unbundled" si attesta a 4,8%.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ripone particolare attenzione nel rendicontare l'acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile. Attualmente gli strumenti contrattuali per certificare l'uso di questo tipo di energia sono:
Attualmente gli strumenti contrattuali "bundled" per certificare l'uso di energia elettrica da fonte rinnovabile sono quelli elencati sopra, mentre gli strumenti contrattuali "unbundled" sono solamente i certificati i-REC, acquistati per l'Egitto.
Infine, non si rilevano variazioni significative da segnalare circa eventuali effetti di eventi e variazioni significativi delle circostanze (che incidono sulle emissioni di GHG), intervenuti tra la data di riferimento del presente documento e le date di riferimento delle entità rientranti nella catena del valore del Gruppo.
Nell'ambito dello Scope 3 categoria 15, in linea con la metodologia sviluppata da Partnership for Carbon Accounting Financials (PCAF) è stata definita una prioritizzazione delle fonti dei dati sulle emissioni come segue:
Le emissioni finanziate sono calcolate tenendo conto dell'esposizione (prestiti e anticipazioni, titoli di debito e partecipazioni) nei confronti della controparte rispetto al totale delle passività (passività finanziarie e capitale proprio) della controparte. In particolare, il periodo di riferimento dei dati sulle emissioni è aggiornato al 2022 per cui il ritardo tra i dati di esposizione del Gruppo e i dati di emissioni è di due anni.
Infine, non si rilevano variazioni significative da segnalare circa eventuali effetti di eventi e variazioni significativi delle circostanze (che incidono sulle emissioni di GHG), intervenuti tra la data di riferimento del presente documento e le date di riferimento delle entità rientranti nella catena del valore del Gruppo.
All'interno del presente paragrafo viene rappresentata l'intensità delle emissioni di gas ad effetto serra, vale a dire le emissioni totali di GHG in tonnellate metriche di CO2eq rispetto ai ricavi netti.
Nel calcolare tale intensità, il Gruppo applica la seguente formula: emissioni totali di GHG tCO2eq) /ricavi netti.
A tal proposito, i ricavi netti utilizzati ai fini del calcolo risultano pari a 44.798 milioni rispetto al totale dei ricavi di bilancio che, al 31 dicembre 2024 si attestano a 51.958 milioni. La tabella sottostante fornisce informazioni utili alla comprensione del denominatore suddetto e in particolar modo alla riconciliazione dei ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità delle emissioni di gas a effetto serra con i ricavi netti di bilancio. I valori rappresentati sono espressi in milioni di euro.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| 2024 | |
| Ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità di GHG | 44.798 |
| Ricavi netti diversi da quelli utilizzati per il calcolo dell'intensità di GHG | 7.160 |
| Ricavi netti | 51.958 |
Il numeratore dell'intensità delle emissioni di gas ad effetto serra è costituito, invece, dalle emissioni totali, illustrate in precedenza.
Sulla base di quanto suddetto, l'intensità delle emissioni di gas ad effetto serra si attesta a:
Il Gruppo ha adottato la definizione di "ricavi netti" conformemente a quanto definito della direttiva relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari. Nello specifico, ha considerato le seguenti voci dello schema di conto economico 262:10, 40, 70, 80, 90, 100, 110, 230 (solo componenti positive), 250 (solo componenti positive), 280 (solo componenti positive). Si segnala che, coerentemente con il perimetro prudenziale, cui fanno riferimento le emissioni ricomprese all'interno della categoria 15 scope 3 rappresentate dal numeratore, non risultano considerate nel denominatore le voci 160 e 170 afferenti ai "ricavi" del comparto assicurativo. Si precisa inoltre che, alla luce del fatto che la categoria 15 risulta l'addendo più significativo del numeratore dell'intensità delle emissioni di gas ad effetto serra, anche considerando le sole voci di ricavo coerenti con la sola categoria 15 il valore risulterebbe inferiore a 0,003.
Il Carbon pricing interno (o Internal Carbon Pricing, ICP) è uno strumento attraverso il quale un'impresa definisce un valore monetario alle emissioni di GHG ed integra lo stesso (definito, per l'appunto, prezzo) nelle decisioni di investimento e nelle operazioni aziendali. Nello specifico, l'adozione di un sistema di Internal Carbon Pricing utilizza meccanismi di mercato e trasferisce il costo delle emissioni GHG all'emittente, attribuendo un prezzo alle Emissioni di anidride carbonica.
L'applicazione di un sistema di carbon pricing interno da parte del Gruppo costituisce una decisione strategica finalizzata a gestire i rischi aziendali legati al clima ed a promuovere una transizione verso un modello di impresa a zero emissioni.
La tipologia di schema impiegato dal Gruppo per la fissazione del prezzo interno del carbonio di seguito "schema ICP", è rappresentato dallo shadow price (prezzo ombra) e riguarda il Green Banking Procurement, in particolare gli acquisti di attrezzature IT. Difatti, l'ICP è applicato a tutte le attività di procurement che passano per gli acquisti relativi all'information and communication technologies (ICT), i quali sono svolti a livello centralizzato, in linea con la politica in materia di acquisti del Gruppo. In casi residuali (ad esempio aree geografiche specifiche) possono emergere acquisti specifici che non passano per gli acquisti centralizzati; in tali circostanze non si applica l'ICP.
A tal proposito, alle emissioni di GHG generate dall'energia elettrica consumata attraverso le apparecchiature informatiche, viene applicato il prezzo interno del carbonio, sulla base di certificazioni di prodotto (ad esempio, Energy Star) e/o dichiarazioni dei fornitori. Il costo che ne deriva si somma al costo di acquisto e di utilizzo (energia), contribuendo al costo del ciclo di vita delle macchine tale valutazione supporta il Gruppo Intesa Sanpaolo nella scelta della fornitura più vantaggiosa in un'ottica di ciclo di vita. Le principali categorie di strumenti sulle quali è applicato l'ICP riguardano computer portatili 99%, mini-desktop 100%, desktop 100%, cash in-cash out 100%, ATM/MTA 100%, monitor 35%, stampanti 81%.
La fissazione del prezzo è applicabile per l'analisi di impatto ambientale attraverso una valutazione tecnica degli apparati e una fase di valutazione dei consumi energetici e delle caratteristiche ambientali. Nel 2019 il prezzo interno del carbonio è stato fissato a 57 €/tCO2eq, secondo quanto indicato dal metodo Life Cycle Impact Assessment Environmental Prices nella sua versione EU28 del 2018 che calcola l'impronta di carbonio sull'intero ciclo di vita del prodotto in linea con la prassi di mercato. Per il 2023 l'ICP è passato a 100 €/tCO2eq, un valore significativamente più alto dei 64 EUR/tonCO2eq indicati dall'NGFS, in linea con l'invito ad aumentare i prezzi interni in vista dell'obiettivo degli 1,5°C e compreso nell'intervallo 50-160 EUR/tonCO2eq proposto dall'LCIA Environmental Prices. La fissazione del prezzo è applicabile per l'analisi di impatto ambientale attraverso una valutazione tecnica degli apparati e una fase di valutazione dei consumi energetici e delle caratteristiche ambientali.
Si segnala che l'ICP è determinato avvalendosi di uno studio esterno.
Le emissioni incluse nell'ambito di applicazione dell'ICP risultano le emissioni Scope 2 Location Based relative al consumo di energia elettrica (emissioni connesse all'utilizzo dei devices IT in scope), pari a 3.487 tCO2eq nel 2024, mentre la percentuale della quota di emissioni GHG Scope 2 coperte dallo schema ICP rispetto al totale delle emissioni GHG Scope 2 Location Based risulta pari a 3,02%.
| Tabella 11 – Applicazione del prezzo ombra (shadow price) | ||
|---|---|---|
| Volume interessato (tCO2eq) |
Prezzi applicati (€/tCO2eq) |
GHG Scope 1 [%] |
GHG Scope 2 [%] |
GHG Scope 3 [%] |
Descrizione perimetro |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo ombra CapEx | 3.487 | 100 | 3,0 % | |||
| Prezzo ombra investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) |
Tassa interna sul carbonio o fondo interno per il carbonio
Prezzi del carbonio per la verifica della riduzione di valore
All'interno del presente paragrafo si rendicontano gli effetti finanziari attesi dei rischi fisici rilevanti. In particolare, si segnala che il Gruppo ha deciso di fornire disclosure delle sole informazioni già disponibili nell'ambito della rendicontazione Pillar 3, avvalendosi per le altre informazioni richieste nell'ambito del presente obbligo di informativa del regime di phase-in.
(milioni di euro)
La tabella rappresentata di seguito, che risulta pertanto coerente con l'informativa Pillar 3, fornisce informazioni sulle esposizioni del portafoglio bancario, compresi prestiti e anticipazioni, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non detenuti per la negoziazione e per la vendita verso imprese non finanziarie, sui prestiti garantiti da beni immobili e sulle garanzie reali immobiliari recuperate, esposti a rischi cronici e acuti legati al clima, con una ripartizione per settore di attività economica (classificazione NACE) e per ubicazione geografica dell'attività della controparte o delle garanzie reali, per i settori e le aree geografiche soggetti a eventi acuti e cronici connessi ai cambiamenti climatici.
Si dà evidenza separata delle esposizioni sensibili:
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore contabile lordo | ||||||||||
| di cui esposizioni sensibili all'impatto di eventi fisici connessi ai cambiamenti climatici |
||||||||||
| Italia | Ripartizione per durata residua | |||||||||
| <= 5 anni | > 5 anni <= 10 anni |
> 10 anni <= 20 anni |
> 20 anni | Durata media ponderata |
||||||
| A - Agricoltura, silvicoltura e pesca | 2.914 | 250 | 178 | 166 | 13 | 7,21 | ||||
| B - Attività estrattiva | 169 | 3 | - | - | - | 3,20 | ||||
| C - Attività manifatturiera | 38.967 | 1.540 | 503 | 63 | - | 3,53 | ||||
| D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata | 6.446 | 727 | 139 | 46 | 23 | 4,20 | ||||
| E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento |
1.682 | 152 | 82 | 25 | - | 5,44 | ||||
| F - Costruzioni | 10.385 | 960 | 251 | 136 | 147 | 5,96 | ||||
| G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli |
20.790 | 559 | 142 | 35 | 5 | 3,06 | ||||
| H - Trasporto e stoccaggio | 11.177 | 280 | 120 | 44 | - | 4,24 | ||||
| L - Attività immobiliari | 10.284 | 97 | 105 | 169 | 10 | 8,86 | ||||
| Prestiti garantiti da immobili residenziali | 120.769 | 112 | 295 | 4.678 | 10.958 | 22,37 | ||||
| Prestiti garantiti da immobili commerciali | 24.012 | 128 | 200 | 557 | 93 | 11,91 | ||||
| Garanzie escusse | 274 | - | - | - | - | - | ||||
| Altri settori pertinenti | 18.655 | 575 | 394 | 318 | 191 | 8,63 | ||||
| J - Informazione e comunicazione | 3.305 | 83 | 15 | 2 | - | 2,37 |
| Valore contabile lordo | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| di cui esposizioni sensibili all'impatto di eventi fisici connessi ai cambiamenti climatici | |||||||||
| Italia | di cui esposizioni sensibili all'impatto di |
di cui esposizioni sensibili all'impatto di |
di cui esposizioni sensibili all'impatto di |
di cui esposizioni Stage 2 |
di cui esposizioni deteriorate |
Riduzioni di valore accumulate, variazioni negative di fair value cumulate dovute al rischio di credito ed accantonamenti |
|||
| eventi cronici connessi ai cambiamenti climatici |
eventi acuti connessi ai cambiamenti climatici |
eventi sia cronici che acuti connessi ai cambiamenti climatici |
di cui esposizioni Stage 2 |
di cui esposizioni deteriorate |
|||||
| A - Agricoltura, silvicoltura e pesca | 251 | 319 | 37 | 175 | 22 | -27 | -14 | -11 | |
| B - Attività estrattiva | 2 | 1 | - | 2 | - | - | - | - | |
| C - Attività manifatturiera | 1.626 | 466 | 14 | 422 | 67 | -58 | -20 | -34 | |
| D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata |
82 | 838 | 15 | 53 | 1 | -3 | -1 | -1 | |
| E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento |
137 | 111 | 11 | 47 | 4 | -4 | -2 | -2 | |
| F - Costruzioni | 913 | 552 | 29 | 431 | 213 | -140 | -37 | -100 | |
| G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli |
388 | 348 | 5 | 323 | 34 | -34 | -12 | -20 | |
| H - Trasporto e stoccaggio | 357 | 84 | 3 | 84 | 15 | -15 | -5 | -9 | |
| L - Attività immobiliari | 147 | 221 | 13 | 104 | 8 | -12 | -7 | -3 | |
| Prestiti garantiti da immobili residenziali | - | 16.043 | - | 467 | 109 | -64 | -29 | -28 | |
| Prestiti garantiti da immobili commerciali | - | 978 | - | 188 | 79 | -55 | -18 | -35 | |
| Garanzie escusse | - | 50 | - | - | - | -13 | - | - | |
| Altri settori pertinenti | 850 | 604 | 24 | 375 | 102 | -100 | -27 | -67 | |
| J - Informazione e comunicazione | 29 | 70 | 1 | 30 | 4 | -7 | -1 | -3 |

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
(milioni di euro)
| Valore contabile lordo | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| di cui esposizioni sensibili all'impatto di eventi fisici connessi ai cambiamenti climatici |
||||||||||
| Europa - Core | Ripartizione per durata residua | |||||||||
| <= 5 anni | > 5 anni <= 10 anni |
> 10 anni <= 20 anni |
> 20 anni | Durata media ponderata |
||||||
| A - Agricoltura, silvicoltura e pesca | 687 | 122 | 21 | - | - | 2,33 | ||||
| B - Attività estrattiva | 167 | 1 | - | - | - | 8,52 | ||||
| C - Attività manifatturiera | 2.960 | 196 | 46 | 2 | - | 2,29 | ||||
| D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata | 1.499 | 246 | 68 | 18 | - | 3,78 | ||||
| E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento |
210 | 15 | 6 | - | - | 3,01 | ||||
| F - Costruzioni | 1.349 | 225 | 36 | 349 | - | 9,89 | ||||
| G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli |
2.933 | 131 | 21 | 4 | 1 | 2,49 | ||||
| H - Trasporto e stoccaggio | 1.051 | 166 | 50 | 3 | - | 3,62 | ||||
| L - Attività immobiliari | 874 | 27 | 32 | 6 | - | 5,62 | ||||
| Prestiti garantiti da immobili residenziali | 15.560 | 31 | 72 | 456 | 688 | 19,67 | ||||
| Prestiti garantiti da immobili commerciali | 4.606 | 223 | 199 | 61 | 20 | 6,20 | ||||
| Garanzie escusse | 3 | - | - | - | - | 0,00 | ||||
| Altri settori pertinenti | 2.513 | 146 | 75 | 1 | - | 3,84 | ||||
| J - Informazione e comunicazione | 355 | 10 | - | - | - | 1,11 |
| Valore contabile lordo | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| di cui esposizioni sensibili all'impatto di eventi fisici connessi ai cambiamenti climatici | ||||||||||
| Europa - Core | di cui esposizioni sensibili all'impatto di |
di cui esposizioni sensibili all'impatto di |
di cui esposizioni sensibili all'impatto di |
di cui esposizioni Stage 2 |
di cui esposizioni deteriorate |
Riduzioni di valore accumulate, variazioni negative di fair value cumulate dovute al rischio di credito ed accantonamenti |
||||
| eventi cronici connessi ai cambiamenti climatici |
eventi acuti connessi ai cambiamenti climatici |
eventi sia cronici che acuti connessi ai cambiamenti climatici |
di cui esposizioni Stage 2 |
di cui esposizioni deteriorate |
||||||
| A - Agricoltura, silvicoltura e pesca | 111 | 31 | 1 | 21 | 1 | -2 | - | -1 | ||
| B - Attività estrattiva | - | 1 | - | - | - | - | - | - | ||
| C - Attività manifatturiera | 2 | 241 | 1 | 63 | 3 | -5 | -2 | -2 | ||
| D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata |
178 | 154 | - | 4 | - | -1 | - | - | ||
| E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento |
18 | 2 | 1 | 2 | 1 | -1 | - | -1 | ||
| F - Costruzioni | 199 | 401 | 10 | 35 | 5 | -8 | -1 | -4 | ||
| G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli |
1 | 156 | - | 26 | 6 | -7 | -1 | -5 | ||
| H - Trasporto e stoccaggio | 174 | 35 | 10 | 19 | 5 | -5 | -1 | -3 | ||
| L - Attività immobiliari | - | 65 | - | 29 | 1 | -3 | -2 | - | ||
| Prestiti garantiti da immobili residenziali | - | 1.247 | - | 109 | 15 | -19 | -9 | -7 | ||
| Prestiti garantiti da immobili commerciali | - | 503 | - | 139 | 12 | -19 | -10 | -6 | ||
| Garanzie escusse | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Altri settori pertinenti | 90 | 130 | 2 | 80 | 6 | -11 | -7 | -3 | ||
| J - Informazione e comunicazione | - | 10 | - | 3 | - | - | - | - |
Gli attivi esposti a rischio fisico significativo sono situati in Italia e nei territori dove operano le principali partecipate europee del Gruppo (ovverosia Croazia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Serbia, Ungheria).
Per l'individuazione delle esposizioni soggette al rischio fisico connesso ai cambiamenti climatici, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è avvalso di un provider esterno che ha fornito una mappatura e una misurazione dei rischi a livello di singolo immobile, inteso come asset a garanzia o sede legale/sito produttivo dove disponibile per le esposizioni verso le Non Financial Corporations. Il Gruppo ha prudentemente scelto di utilizzare come scenario di riferimento lo scenario "Current Policies" di fonte NGFS (assimilabile ad uno scenario Representative Concentration Pathways (RCP) 6.090), in quanto presuppone che le politiche attuali non siano soggette ad alcun cambiamento da parte dei regolatori, con conseguenti rischi fisici molto elevati. Gli eventi di rischio fisico presi in considerazione si differenziano tra settori di attività delle imprese e prestiti garantiti da beni immobili in virtù delle specificità caratterizzanti ciascuna tipologia di esposizione.
90 Sono i percorsi di cambiamento climatico basati su differenti concentrazioni di gas serra. Lo scenario RCP 6.0 è il percorso che porta nel 2100 al forcing radioattivo di 6.0 W/m2, con livelli di CO2 che raggiungono i 670 ppm e la temperatura globale i +3-4°C.
La tabella seguente mostra le esposizioni garantite da beni immobili commerciali e residenziali e le garanzie reali immobiliari recuperate, comprese le informazioni sul livello di efficienza energetica delle garanzie reali misurato in termini di consumo energetico in kWh/m2 e di classe dell'attestato di prestazione energetica APE.
La rappresentazione è suddivisa in base all'area geografica in cui è collocato l'immobile a garanzia (area UE e fuori dalla UE). Nel caso in cui il livello di efficienza energetica in termini di kWh/m²/anno sia un dato stimato, ne viene fornita informativa nella riga dedicata. La stima viene calcolata esclusivamente per le tipologie di immobili a garanzia che sono soggette all'obbligatorietà di APE (ad esempio, immobili residenziali, fabbricati per funzioni produttive).
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale valore contabile lordo | |||||||||
| Settore controparte | Livello di efficienza energetica (punteggio EP* in kWh/m² di garanzia) | ||||||||
| 0; <= 100 | > 100; <= 200 |
> 200; <= 300 |
> 300; <= 400 |
> 400; <= 500 |
> 500 | ||||
| Totale area UE | 163.994 | 43.031 | 54.499 | 25.549 | 14.146 | 1.794 | 7.789 | ||
| di cui prestiti garantiti da immobili commerciali | 28.381 | 2.207 | 4.863 | 2.748 | 9.915 | 414 | 1.438 | ||
| di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 135.337 | 40.822 | 49.606 | 22.791 | 4.038 | 1.379 | 6.349 | ||
| di cui Garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili residenziali e commerciali |
276 | 2 | 30 | 10 | 193 | 1 | 2 | ||
| di cui livello di efficienza energetica (punteggio EP in kWh/m² di garanzia) stimato |
83.144 | 18.431 | 32.621 | 14.851 | 10.363 | 410 | 6.468 | ||
| Totale area non UE | 3.077 | 31 | 34 | 1.339 | 113 | - | 4 | ||
| di cui prestiti garantiti da immobili commerciali | 1.569 | 26 | 1 | 289 | 113 | - | 4 | ||
| di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 1.488 | 5 | 33 | 1.049 | - | - | - | ||
| di cui Garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili residenziali e commerciali |
20 | - | - | 1 | - | - | - | ||
| di cui livello di efficienza energetica (punteggio EP in kWh/m² di garanzia) stimato |
1.514 | 25 | 33 | 1.339 | 113 | - | 4 | ||
| (*) EP: Energy Performance (performance energetica) |
(milioni di euro)
| Totale valore contabile lordo | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Livello di efficienza energetica (etichetta APE** della garanzia) | Senza etichetta APE** della garanzia |
||||||||
| Settore controparte | A | B | C | D | E | F | G | di cui livello di efficienza energetica (punteggio EP* in kWh/m² di garanzia) stimato |
|
| Totale area UE | 15.472 | 5.169 | 4.423 | 6.718 | 8.758 | 10.637 | 12.487 | 100.330 | 82,87% |
| di cui prestiti garantiti da immobili commerciali di cui prestiti garantiti da |
1.243 | 547 | 499 | 518 | 343 | 251 | 367 | 24.613 | 72,39% |
| immobili residenziali di cui Garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili residenziali e |
14.227 | 4.620 | 3.920 | 6.199 | 8.413 | 10.385 | 12.116 | 75.457 | 86,28% |
| commerciali | 2 | 2 | 4 | 1 | 2 | 1 | 4 | 260 | 85,25% |
| di cui livello di efficienza energetica (punteggio EP in kWh/m² di garanzia) stimato |
83.144 | 100,00% | |||||||
| Totale area non UE | 6 | - | - | - | - | - | - | 3.071 | 49,35% |
| di cui prestiti garantiti da immobili commerciali |
6 | - | - | - | - | - | - | 1.563 | 27,26% |
| di cui prestiti garantiti da immobili residenziali di cui Garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili residenziali e |
- | - | - | - | - | - | - | 1.488 | 73,14% |
| commerciali | - | - | - | - | - | - | - | 20 | 6,59% |
| di cui livello di efficienza energetica (punteggio EP in kWh/m² di garanzia) stimato |
1.514 | 100,00% | |||||||
| (*) EP: Energy Performance (performance energetica) |
(**) APE: Attestato di prestazione energetica

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS E2 – Inquinamento sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business in materia di inquinamento (ad esempio, "Regole in materia di politica ambientale ed energetica, Linee Guida per il Governo dei rischi Ambientali, Sociali e di Governance (ESG) di Gruppo") e dei presidi posti in essere al fine di minimizzare gli impatti negativi connessi alla tematica dell'inquinamento con riferimento alle operazioni proprie e alla catena del valore a monte e a valle, oltre a una valutazione dei rischi legati agli aspetti di inquinamento ai quali il Gruppo potrebbe essere esposto. Si specifica che ai fini dell'analisi di doppia materialità sono state svolte consultazioni con esperti in materia di tematiche ambientali.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne e con stakeholder esterni (ad esempio, interviste con esperti del settore), nonché mediante un'analisi qualiquantitativa dettagliata, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi svolta sono emersi i seguenti esiti di materialità di impatto: con riferimento alla catena del valore a valle, sono stati identificati impatti rilevanti negativi indiretti. Nello specifico, la rilevanza è legata a esposizioni, all'interno del portafoglio del Gruppo, nei confronti di controparti appartenenti a settori che possono impattare negativamente sulla tematica di riferimento.
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati.
Con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi:
Ai fini della materialità finanziaria, attraverso l'analisi svolta con riferimento alla catena del valore a valle, sono emersi come rischi rilevanti il rischio di credito e il rischio reputazionale. Nello specifico, la rilevanza è legata ad esposizioni, all 'interno del portafoglio del Gruppo, nei confronti di controparti appartenenti a settori che possono incidere negativamente sulla tematica di riferimento, in particolare inquinamento dell'aria, del suolo e delle microplastiche.
Per quanto riguarda la valutazione della materialità finanziaria delle opportunità, sono state condotte analisi con riferimento ai seguenti perimetri:

considerazione gli obiettivi e indicatori di performance di Budget e di Piano Industriale relativi ai finanziamenti erogati o pianificati in linea con le tematiche ambientali.
Dall'analisi di materialità finanziaria non sono risultate rilevanti le opportunità mappate, in quanto non ne sono state identificate di mirate o significative atte alla gestione e diminuzione degli elementi relativi all'inquinamento con particolare riferimento alle controparti clienti, né iniziative da considerarsi materiali per le operazioni proprie, data la natura specifica dell'attività del Gruppo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in linea con i principi del "Codice Etico" e con l'adesione a importanti iniziative internazionali, quali il Global Compact e i Principles for Responsible Banking (PRB), è uno dei primari gruppi finanziari europei ad avere aderito a tutte le principali iniziative di sostenibilità delle Nazioni Unite riguardanti il settore finanziario, che si inquadrano nell'ambito del raggiungimento degli "UN Sustainable Development Goals" (ovvero gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite).
In questo contesto, il Gruppo riconosce l'inquinamento, i benefici che si possono ottenere mediante la conservazione e il ripristino della natura, nonché il ruolo cruciale che le istituzioni finanziare possono ricoprire in questo ambito.
Per sottolineare il proprio impegno, il Gruppo Intesa Sanpaolo, in attuazione delle "Linee guida per il governo dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) di Gruppo", ha elaborato il documento "Regole sulla Biodiversità e Natura" (di seguito Regole) nel 2024, adottandolo da gennaio 2025. Tali regole sono dettagliate nello standard E4, per supportare la propria operatività su tali temi, anche attraverso la concessione di credito sostenibile alla clientela per progetti che apportano impatti positivi in queste aree tematiche.
Le Regole, che si applicano all'intero Gruppo, individuano una lista di attività economiche considerate sensibili, con potenziale impatto negativo in termini sia di biodiversità, sia di inquinamento. Tra queste attività vi sono, tra le altre, l'industria mineraria e l'estrazione di risorse, di cui è riconosciuta la potenziale causa di inquinamento del suolo e delle acque, e il settore dei trasporti, inquinante a causa delle emissioni dei veicoli (oltre la CO2, ad esempio, ossidi di azoto, particolati fini). Le Regole vietano il finanziamento di controparti e progetti che svolgono/riguardano tali attività e localizzati in zone particolarmente critiche come aree protette e paesi che non hanno ratificato le convenzioni e i protocolli più importanti in materia, tra cui il Montreal Protocol sulla protezione dell'ozono stratosferico.
In caso di evidenze di potenziale impatto, nell'ambito dei processi di valutazione del rischio ESG e reputazionale è prevista una particolare attenzione ad attività sensibili e localizzate in paesi, diversi dai precedenti, che non hanno ratificato una o più convenzioni internazionali. Tale lista include convenzioni che riguardano anche il tema dell'inquinamento, come la Rotterdam Convention sui prodotti chimici e pesticidi, la Basel Convention sui rifiuti pericolosi e la Stockholm Convention on Persistent Organic Pollutants.
Tali regole si integrano nel framework generale di gestione dei rischi ESG di Gruppo, di "Risk Appetite" e degli indirizzi strategici in materia, e una sintesi del documento di Regole viene reso disponibile pubblicamente dal Gruppo a tutti gli stakeholder sul proprio sito web. In questo contesto, le aree di governo Chief Risk Officer (CRO) e Chief Sustainability Officer (CSO) sono responsabili dell'aggiornamento delle Regole per garantire l'allineamento con i regolamenti, le norme e le migliori pratiche nazionali e internazionali in materia.
Con riferimento ai rischi ambientali, fra cui rientra l'inquinamento, l'obiettivo del Gruppo è attuarne il presidio grazie alla loro integrazione nell'ambito del risk management framework e nei processi decisionali correlati. Va tuttavia evidenziato che l'analisi di materialità condotta, per lo standard in oggetto, relativamente al portafoglio finanziato, si basa su modelli e metriche attualmente disponibili ancora in evoluzione, sia in termini metodologici che di standardizzazione e fattorizza un orizzonte temporale di medio/lungo periodo. Lo sviluppo di standard metodologici di riferimento e la disponibilità di dati sempre più granulari e affidabili consentirà di affinare l'analisi di materialità e introdurre ulteriori presidi specifici.
Fra i presidi introdotti con riferimento ai rischi, rientrano, come anticipato nella precedente sezione, le "Regole sulla Biodiversità e Natura" che contengono un focus specifico su tematiche legate all'inquinamento. Inoltre, come di seguito dettagliato, il Gruppo attua una serie di iniziative ed azioni a supporto dell'inquinamento ancorché non siano stati definiti obiettivi quantitativi puntuali.
In assenza di informazioni quantitative pubbliche e verificabili per la misurazione del rischio in oggetto, necessarie per la definizione di azioni mirate, il Gruppo ha comunque attivato alcune attività e iniziative a supporto e presidio delle tematiche ESG, con riferimenti specifici a tematiche Environmental che includono (con impatti diretti o indiretti) anche temi inerenti all'inquinamento sul portafoglio finanziato. Fra queste attività e iniziative sono presenti il finanziamento "S-Loan Progetti Green" e il "Finanziamento con garanzia SACE Green", che supportano anche investimenti volti alla prevenzione, controllo e riduzione dell'inquinamento, e la "Polizza assicurativa RC Ambientale", che prevede anche la copertura in caso di danno all'ambiente o minaccia imminente di inquinamento e dei servizi di pronto intervento per la messa in sicurezza e il ripristino.
Inoltre, il Gruppo dispone di un modello proprietario di ESG Scoring, utilizzato per valutare il profilo ESG delle imprese clienti considerando anche componenti relative all'inquinamento. In tale ambito vengono considerate informazioni provenienti da fonti esterne relative alla presenza di certificazioni ambientali e, per le controparti incluse nel perimetro di valutazione dei principali info-provider internazionali, tematiche di rifiuti ed inquinamento.
Tale score ESG è integrato nei processi del Gruppo ai fini dell'applicazione del framework creditizio in ottica ESG e delle strategie creditizie, evidenziando come le considerazioni incluse in tale score in ambito di inquinamento rientrino anche in framework e strategie rilevanti per il Gruppo.
Inoltre, il Gruppo riconosce la necessità di coinvolgere tutti gli stakeholder per favorire lo sviluppo di una cultura orientata alla riduzione dell'inquinamento e alla salvaguardia della natura. A tal fine, Intesa Sanpaolo contribuisce a creare occasioni di confronto che favoriscono la cultura del cambiamento in ottica di sostenibilità attraverso iniziative di engagement, partnership, formazione, progetti di ricerca, partecipazione a tavoli di lavoro e iniziative di sensibilizzazione. In questo contesto il Gruppo Intesa Sanpaolo ha sottoscritto il Finance Leadership Statement on Plastic Pollution per porre fine all'inquinamento da plastica, riconoscendo il ruolo del settore finanziario nella relativa gestione dei rischi materiali e promuovendo la transizione ecologica.

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS E3 – Acqua e risorse marine sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business in materia (ad esempio, Regole in materia di politica ambientale ed energetica, Linee Guida per il Governo dei rischi Ambientali, Sociali e di Governance (ESG) di Gruppo) e dei presidi posti in essere dal Gruppo, della sottoscrizione di accordi/partnership con associazioni (ad esempio, One Ocean Foundation impegnata prevalentemente in progetti di ricerca e sviluppo in tale ambito) nonché delle collaborazioni con atenei al fine di sviluppare iniziative sul tema (ad esempio, sviluppo di un osservatorio sui temi della blue economy), oltre a una valutazione dei rischi legati agli aspetti di gestione e utilizzo dell'acqua ai quali il Gruppo potrebbe essere esposto. Si specifica che ai fini dell'analisi di doppia materialità sono state svolte consultazioni con esperti in materia di tematiche ambientali.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne dedicate nonché mediante un'analisi quali-quantitativa, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati.
Con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi:
Con riferimento alla valutazione della materialità finanziaria delle opportunità, le analisi si sono concentrate sulla catena del valore a valle in considerazione della tipologia di business del Gruppo e della peculiarità delle attività di natura finanziaria. In particolare, nella valutazione delle opportunità di sviluppo commerciale è stata valutata l'eventuale presenza di obiettivi e indicatori di performance di Budget e Piano Industriale riconducibili alle tematiche di sostenibilità indagate.
A fronte delle analisi di doppia materialità svolte, i temi trattati dallo standard ESRS E3 – Acqua e risorse marine non sono risultati rilevanti a livello di Gruppo né per la materialità di impatto né per la materialità finanziaria, in quanto da un lato, relativamente alle operazioni proprie, il Gruppo non risulta impattare in maniera significativa nel consumo e gestione dell'acqua, dall'altro, con riferimento alle catene di valore a monte e a valle, la concentrazione di esposizioni e di fornitori che possono presentare criticità relativamente alle tematiche in oggetto non risulta significativa.
Il Gruppo è attivo su business focalizzati al finanziamento di clienti con la specifica finalità di miglioramento della gestione ed efficientamento nell'utilizzo delle risorse idriche, ma attualmente tali iniziative risultano marginalmente rilevanti rispetto al business complessivo e quindi non significative ai fini di disclosure specifica nel presente documento.

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS E4 – Biodiversità ed ecosistemi sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business, dei presidi posti in essere dal Gruppo al fine di favorire e proteggere la biodiversità e gli ecosistemi, anche attraverso iniziative e progetti dedicati, ad esempio, progetti di riforestazione e preservazione del capitale naturale, tra i quali "Think Forestry" (per maggiori approfondimenti si rimanda alla sezione "Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di portafoglio" dello Standard ESRS E1) oltre a una valutazione dei rischi legati agli aspetti di biodiversità ai quali il Gruppo potrebbe essere esposto.
Sono state condotte specifiche analisi per valutare le dipendenze e gli impatti del Gruppo in materia di biodiversità, ecosistemi e i servizi ad essi correlati. In particolare, ai fini della materialità di impatto la valutazione degli impatti identificati è stata condotta mediante interviste con le strutture interne dedicate e con stakeholder esperti, tra cui rilevano esperti in tematiche ambientali, nonché mediante un'analisi quali-quantitativa dettagliata, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, carattere di irrimediabilità e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi svolta sono emersi i seguenti esiti di materialità di impatto: con riferimento alla catena del valore a valle, sono stati indentificati impatti rilevanti negativi indiretti. Nello specifico, la rilevanza è legata a esposizioni, all'interno del portafoglio del Gruppo, verso controparti appartenenti a settori che possono impattare negativamente su aspetti specifici quali cambiamento climatico, intensivo sfruttamento delle risorse naturali, inquinamento e altri, che complessivamente determinano una perdita di biodiversità. Con riferimento alla catena a valle, non sono risultati invece rilevanti impatti negativi o potenzialmente negativi sulle comunità interessate relativamente alla produzione o approvvigionamento di materie prime data la specifica natura di business del Gruppo.
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati.
Con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi:
Nell'ambito delle analisi condotte, ai fini della materialità finanziaria, con riferimento alla catena del valore a valle, è risultato rilevante il rischio di credito, a fronte dell'esposizione creditizia del Gruppo verso controparti appartenenti a settori che possono impattare negativamente, e a settori dipendenti dai servizi ecosistemici, su aspetti specifici quali cambiamento climatico, intensivo sfruttamento delle risorse naturali, inquinamento e altri, che complessivamente determinano una perdita di biodiversità. Conseguentemente, risulta rilevante anche il rischio reputazionale derivante da un eventuale impatto negativo del sopracitato rischio di credito sull'immagine del Gruppo.

Per quanto riguarda la materialità finanziaria delle opportunità, sono state identificate opportunità e condotte analisi con riferimento ai seguenti perimetri:
Dall'analisi di materialità finanziaria, non sono risultate rilevanti le opportunità mappate in quanto non ne sono state identificate di mirate o significative relative alla gestione o diminuzione degli elementi direttamente legati alla perdita di biodiversità con particolare riferimento alle controparti clienti, né iniziative da considerarsi materiali per le operazioni proprie, data la natura specifica dell'attività del Gruppo.
Le analisi dei rischi legati al capitale naturale del Gruppo Intesa Sanpaolo (di seguito anche Analisi di Resilienza), svolte nel 2024 dall'area Chief Risk Officer (CRO), sono state utili ad effettuare una prima valutazione (tramite un esercizio pilota) degli impatti sulla biodiversità e delle dipendenze dai servizi ecosistemici relativi al portafoglio imprese clienti del Gruppo.
Tale esercizio pilota è stato condotto considerando un portafoglio rappresentativo di imprese del Gruppo Intesa Sanpaolo per il core-business del Gruppo, ovvero il portafoglio crediti. Nella scelta delle imprese campione, sono state valutate nell'ordine (i) settori indicati come "prioritari" dagli standard internazionali ad esempio "Task-force on Nature-related Financial Disclosures" (TNFD), (ii) le imprese con maggiori esposizioni all'interno di ciascun settore nei portafogli delle divisioni IMI Corporate & Investment Banking (IMI C&IB) e Banca dei Territori (BdT).
In questo ambito, svolto in assenza di uno standard definito per gli scenari macro-naturali e attualmente in fase di definizione da parte del Network for Greening the Financial System (NGFS), l'analisi si è concentrata sugli impatti e sulle dipendenze attuali, facendo riferimento alle stime settoriali e alle mappe sullo stato degli ecosistemi più aggiornate disponibili a fine 2023.
In ottica evolutiva, l'esercizio di materialità del 2024 ha introdotto considerazioni sul medio-lungo periodo (2030-2050), utilizzando scenari territoriali basati sulla misura del Mean Species Abundance (MSA). Questo ha consentito di integrare l'analisi con valutazioni prospettiche, arricchendo la comprensione della rischiosità territoriale per le aziende clienti.
Infine, l'analisi pilota si è basata esclusivamente su informazioni di pubblico dominio, quali stime settoriali e mappe territoriali, senza il coinvolgimento diretto delle controparti o di esperti locali.
Per ciascuna dimensione sono stati definiti diversi livelli di rischio ed è stata valutata l'esposizione del Gruppo, in termini di valore contabile lordo, verso ognuna di esse. In questo contesto, l'analisi è stata svolta (i) a livello di singola dimensione (di impatto e dipendenza) di rischio (sia di transizione che fisico) e (ii) a livello aggregato.
In particolare, sono stati analizzati gli impatti sulla natura e i relativi indicatori di impatto e di dipendenza dal capitale naturale:
Il Gruppo ha seguito un approccio allineato alle migliori pratiche e alle linee guida fornite da The Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) e il processo "Locate, Evaluate, Assess, Prepare" (LEAP) indicato dalla TNFD stessa. In particolare, è stata valutata l'esposizione del portafoglio crediti alla vulnerabilità rispetto ai rischi ambientali. Questo processo permette di integrare una vista di materialità settoriale "top-down" e di rilevanza territoriale "bottom-up". I principali drivers di "impacts" e "dependencies" sono stati analizzati sulle 1.000 controparti non finanziarie più rilevanti in termini di esposizione e settori prioritari secondo la TNFD.
La rilevanza e la materialità delle operazioni dirette delle controparti sono in seguito state aggiustate tramite matrici inputoutput per l'analisi del rischio nella loro catena del valore a monte. Per ogni azienda (a livello di unità locale) vengono stimati e normalizzati diversi punteggi settoriali e territoriali, in modo da consentire il confronto tra settori e aree geografiche.
I risultati di questa analisi sono mostrati in termini di impatti qualitativi attesi a livello aggregato, considerando cioè una media dei singoli indicatori di impatto e dipendenza in perimetro e classificati come: molto bassi, bassi, medi, alti, molto alti.
Complessivamente, quantificando l'esposizione del portafoglio crediti ai rischi ambientali (top 1.000 imprese considerate all'interno dei settori "prioritari"), svolta combinando i punteggi di vulnerabilità settoriale e territoriale, l'esercizio pilota ha evidenziato solo una piccola porzione del portafoglio analizzato come esposta a rischi settoriali e territoriali medio-alti.
Infine, un insieme di azioni di follow-up (comprese le azioni già sviluppate dal Gruppo) sono state definite per adattare la strategia ai risultati dell'analisi di resilienza, di seguito descritta, rispetto ai cambiamenti nella biodiversità.
Queste azioni mirano a mitigare i rischi, capitalizzare le opportunità e consentire la sostenibilità a lungo termine del Gruppo di fronte alle sfide ambientali. Si riportano alcuni esempi, tra cui l'evoluzione del framework di valutazione per ampliare il perimetro di controparti analizzate ed integrare metriche forward-looking, la definizione delle regole relative alla biodiversità (c.d. sezione dedicata per descrizioni di dettaglio), l'attivo e costante monitoraggio delle normative sul tema, la partecipazione a gruppi di lavoro e iniziative relative al cambiamento climatico, la valutazione di rischi legati a tematiche ESG nell'ambito dei processi del credito, l'integrazione dei rischi ESG nella valutazione di affidabilità creditizia e la mappatura settoriale ESG.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo riconosce i rischi derivanti dalla perdita di biodiversità e dall'inquinamento, i benefici che si possono ottenere attraverso la conservazione e il ripristino della natura, nonché il ruolo cruciale che le istituzioni finanziarie possono ricoprire in questo ambito. In tal senso, il "Codice Etico del Gruppo" prende in considerazione la biodiversità e la protezione della natura in termini di impatti ambientali diretti e indiretti che le attività del Gruppo possono generare.
Attraverso una politica specifica, il Gruppo regolamenta la propria operatività con riferimento ai rischi legati alla biodiversità e agli ecosistemi, stabilendo criteri specifici di limitazione ed esclusione, affinando le procedure di valutazione del rischio e incoraggiando finanziamenti sostenibili volti a indirizzare il mantenimento o il miglioramento della biodiversità e dei servizi ecosistemici, anche per il benessere delle popolazioni locali.
In questo contesto, Il Gruppo ha elaborato il documento "Regole sulla Biodiversità e Natura" (di seguito Regole) nel 2024, adottandolo da gennaio 2025 come già introdotto nel paragrafo sulle "Politiche relative all'inquinamento". Tali Regole descrivono l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo sulle tematiche di biodiversità e natura con riferimento alle attività di finanziamento, in ambito wealth management & protection, impatti diretti e iniziative a favore del percorso di transizione ecologica.
Le Regole si applicano a tutto il Gruppo e definiscono i criteri di esclusione e di valutazione rafforzata e di monitoraggio del rischio applicabili al finanziamento di nuovi progetti e controparti. I criteri di esclusione, che identificano i nuovi progetti e le controparti che il Gruppo si impegna a non finanziare, si basano sulla loro localizzazione, sulla loro attività economica (anche verso l'agricoltura intensiva e verso settori che possono avere un impatto in termini di deforestazione e di utilizzo indiscriminato delle risorse marine), e sulla categorizzazione di determinate tipologie di progetto come "controverso" a causa dei loro impatti o dipendenze da aspetti di biodiversità e natura. In particolare, si considerano a rischio i finanziamenti di nuovi progetti e controparti in paesi che non hanno ratificato le convenzioni più importanti in ambito biodiversità e natura, e le aree geografiche protette secondo le principali convenzioni internazionali.
In considerazione degli indirizzi strategici del Gruppo e coerentemente con il framework di governo dei rischi ESG, il Gruppo Intesa Sanpaolo pone particolare attenzione alla propria operatività su nuovi progetti con attività relative a settori e/o aree geografiche più esposte ai rischi ESG con focus su biodiversità e natura, per cui identifica specifici presidi per la valutazione di tali rischi attraverso il processo di "ESG & Reputational Risk Clearing". In questo ambito, le "Regole sulla Biodiversità e Natura" considerano una serie di convenzioni internazionali volte alla conservazione della biodiversità e alla protezione ambientale, tra cui la Convention on Biological Diversity (CBD), il Cartagena Protocol e la Rotterdam Convention, che forniscono un quadro normativo per promuovere pratiche sostenibili, garantire la biosicurezza e regolare l'uso di sostanze chimiche pericolose. Tali convenzioni supportano anche la tracciabilità di prodotti, componenti e materie prime lungo le catene del valore, rafforzando la sostenibilità delle filiere produttive nei paesi dove tali convezioni sono state implementate. In questo contesto si colloca anche l'attività di implementazione degli Equator Principles che, fra i vari ambiti di analisi, considera anche la salvaguardia della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse naturali. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Processo di Governo dei rischi ESG" dello standard ESRS E1.
Il Gruppo stabilisce, inoltre, criteri a supporto delle aziende che sono concretamente impegnate o vogliono impegnarsi in un percorso di transizione ecologica, anche su temi relativi alla biodiversità. In quest'ottica, sono promossi e sempre consentiti i finanziamenti allineati alla tassonomia europea e sostenibili dal punto di vista "ambientale", in coerenza con le Regole interne di classificazione, con specifico riferimento agli obiettivi di protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Queste regole si integrano nel framework generale di gestione dei rischi ESG di Gruppo, di Risk Appetite e degli indirizzi strategici in materia, e una sintesi delle regole viene resa disponibile pubblicamente dal Gruppo a tutti gli stakeholder sul

proprio sito web. In questo contesto, le aree CSO e CRO sono responsabili dell'aggiornamento delle Regole per garantire l'allineamento con i regolamenti, le norme e le migliori pratiche nazionali e internazionali in materia in continuo aggiornamento.
Con particolare riferimento alla gestione del risparmio, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.p.A., Fideuram Asset Management (Ireland) ed Eurizon Capital SGR prendono in considerazione i principali effetti negativi delle loro decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità (ovverosia, Principal Adverse Impacts - PAI)) e pubblicano periodicamente i risultati nelle relative dichiarazioni.
Eurizon ha adottato la propria "Politica di Impegno" nell'ambito della quale ha definito una metodologia interna di screening che si ispira ai principi contenuti nel "Global Biodiversity Framework" (GBF) di Kunming-Montreal, denominata Eurizon Naturewatch, volta ad identificare gli emittenti che possono generare impatti negativi sulla biodiversità causati (i) dalla localizzazione dei rispettivi siti produttivi in prossimità di aree sensibili e di ecosistemi fragili o (ii) dalle proprie attività. Tale metodologia si pone l'obiettivo di fornire una valutazione dell'eventuale esposizione delle società partecipate alle tematiche connesse allo sfruttamento degli ecosistemi nonché alla potenziale perdita di valore ad esse associate, al fine di prioritizzare le proprie azioni di engagement nei confronti di quelle caratterizzate da maggiore esposizione ai suddetti criteri.
Anche Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.p.A. e Fideuram Asset Management (Ireland) hanno pubblicato le rispettive politiche di impegno e politiche di sostenibilità. In particolare, le politiche di impegno individuano la mitigazione alla perdita di biodiversità tra le quattro "macro-tematiche", trasversali a tutti i settori industriali: i) riduzione delle emissioni di GHG; ii) mitigazione alla perdita di biodiversità; iii) rispetto dei diritti umani e contrasto alla produzione di armi non convenzionali; iv) pratiche di buon governo societario.
Con riferimento ai rischi ambientali, fra cui rientra la biodiversità e gli ecosistemi, l'obiettivo del Gruppo è attuarne il presidio grazie alla loro integrazione nell'ambito del risk management framework e nei processi decisionali correlati. Va tuttavia evidenziato che l'analisi di materialità condotta, per lo standard in oggetto, relativamente al portafoglio finanziato, si basa su modelli e metriche attualmente disponibili ancora in evoluzione, sia in termini metodologici che di standardizzazione e fattorizza un orizzonte temporale di medio/lungo periodo. Lo sviluppo di standard metodologici di riferimento e la disponibilità di dati sempre più granulari e affidabili consentirà di affinare l'analisi di materialità e introdurre ulteriori presidi specifici. Inoltre, come anticipato nella sezione "Politiche relative alla biodiversità e agli ecosistemi", il Gruppo si è dotato delle "Regole sulla biodiversità e natura" a presidio di tali tematiche. Infine, come di seguito dettagliato, il Gruppo attua una serie di iniziative ed azioni a supporto della biodiversità e della tutela degli ecosistemi. ancorché non siano stati definiti obiettivi quantitativi puntuali.
In assenza di informazioni quantitative pubbliche e verificabili per la misurazione del rischio in oggetto, necessarie per la definizione di azioni mirate, il Gruppo ha comunque avviato varie azioni per supportare le aziende nel loro percorso di transizione ecologica promuovendo, ad esempio, la concessione di finanziamenti a medio-lungo termine come il "Finanziamento "S-Loan Progetti Green", o coperti da specifiche garanzie green come il "Finanziamento con garanzia SACE Green", che possono essere utilizzati per finanziare progetti e iniziative anche riguardanti la biodiversità e gli ecosistemi.
In questo contesto, Intesa Sanpaolo ha sviluppato il "Green, Social and Sustainability Bond Framework" in base al quale può emettere bond per finanziare prestiti rientranti nelle categorie green del Framework, fra cui progetti per la gestione delle risorse naturali viventi, del suolo e della biodiversità.
Inoltre, l'ESG Score, utilizzato dal Gruppo Intesa Sanpaolo per valutare il profilo ESG delle imprese clienti, considera anche componenti relative a biodiversità e risorse naturali. In tale ambito vengono considerate informazioni provenienti da fonti esterne relative alla presenza di certificazioni ambientali e, per le controparti incluse nel perimetro di valutazione dei principali info-provider internazionali, informazioni relative alla presenza di iniziative dell'impresa di ripristino, riabilitazione, pulizia e bonifica del territorio, e alla valutazione degli impatti dell'attività dell'impresa stessa su biodiversità e risorse idriche.
Lo score ESG è integrato nei processi del Gruppo ai fini dell'applicazione del framework creditizio in ottica ESG e delle strategie creditizie, evidenziando pertanto come le considerazioni in ambito di biodiversità rientrino anche in framework e strategie rilevanti per il Gruppo.
Inoltre, nel 2023 Eurizon Capital SGR, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.P.A. e Fideuram Asset Management (Ireland) hanno anche aderito a Nature Action 100, un'iniziativa che promuove l'adozione da parte degli investitori istituzionali delle best practice finalizzate a contrastare la perdita di biodiversità e la deforestazione.
Inoltre, il Gruppo Intesa Sanpaolo supporta lo sviluppo in chiave sostenibile anche attraverso partnership, attività di formazione e progetti di ricerca applicata. Al riguardo, si evidenziano, ad esempio, i progetti di ricerca applicata realizzati con Intesa Sanpaolo Innovation Center finalizzati allo studio delle attitudini ambientali e dei loro correlati comportamentali, secondo un approccio neuroscientifico, con l'obiettivo di individuare modalità efficaci per aumentare la consapevolezza e le conseguenti azioni dei cittadini su aspetti legati al cambiamento climatico e biodiversità, oltre alla progettazione di una nuova ricerca applicata volta a misurare il livello di biodiversità negli ambienti urbani attraverso un sistema robotico dotato di diversi sensori e di una telecamera.

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS E5 – Uso delle risorse ed economia circolare sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business (ad esempio, Regole in materia di politica ambientale ed energetica, Linee Guida per il Governo dei rischi Ambientali, Sociali e di Governance (ESG) di Gruppo), dei presidi/interventi posti in essere dal Gruppo per contribuire alla messa a terra di sistemi di riciclo e all'utilizzo di materiali riciclati/riciclabili, del rinnovo di partnership legate a tale tematica (ad esempio, Fondazione Ellen MacArthur, con Cariplo Factory per il Circular Economy Lab), oltre a una valutazione dei rischi legati agli aspetti di economia circolare ai quali il Gruppo potrebbe essere esposto.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne del Gruppo competenti e con stakeholder esperti, tra cui rilevano esperti in tematiche ambientali, nonché mediante un'analisi quali-quantitativa dettagliata, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi svolta, sono emersi i seguenti esiti di materialità di impatto: con riferimento alla catena di valore a valle, sono stati identificati impatti rilevanti positivi attraverso l'adozione di strategie di finanziamento/investimento e l'offerta di prodotti riconducibili a tali tematiche di sostenibilità e impatti indiretti negativi riconducibili ad esposizioni verso controparti operanti in settori ritenuti potenzialmente impattanti sull'ambito rifiuti.
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati.
Con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi:
Dalle analisi condotte, ai fini della materialità finanziaria sono stati identificati rischi di credito e rischi reputazionali rilevanti relativi afferenti alla gestione di rifiuti nel processo produttivo esclusivamente per la catena di valore a valle.
Con riferimento alla materialità finanziaria delle opportunità, sono state condotte analisi relative principalmente alla catena del valore a valle, in considerazione della tipologia di business del Gruppo e della peculiarità delle attività di natura finanziaria. Sono state effettuate analisi e valutazione delle opportunità di natura commerciale in termini di finanziamento delle controparti con la finalità di migliorarne i profili di economia circolare e miglioramento dell'efficienza dei processi produttivi, nonché dell'eventuale presenza di obiettivi e indicatori di performance di Budget e Piano Industriale.
A fronte dell'analisi di materialità finanziaria svolta, sono emerse opportunità rilevanti con particolare riferimento ai plafond di finanziamenti dedicati dal Gruppo a progetti specifici per il miglioramento dell'economia circolare nei processi produttivi della clientela su iniziative imprenditoriali puntualmente identificate.

In linea con l'approccio strategico del Gruppo Intesa Sanpaolo, le politiche relative all'economia circolare adottate stabiliscono i principi, le regole e i processi per perseguire gli obiettivi di Gruppo nella transizione verso un modello di economia circolare, incentrato sull'efficienza delle risorse, sulla riduzione degli sprechi e, in particolare, sulla creazione di valore lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti. L'obiettivo primario è guidare la transizione di imprese e territori verso un'economia circolare inclusiva, un approccio economico in grado di accelerare le politiche di mitigazione del cambiamento climatico, ripristino della biodiversità e riduzione dell'inquinamento, non solo riducendo le emissioni di gas serra, ma anche attraverso l'ottimizzazione della disponibilità ed utilizzo delle materie prime, la rigenerazione delle risorse naturali e l'innovazione tecnologica, contribuendo alla creazione di un sistema economico più sostenibile, equo e resiliente. Questo impegno è in linea con le tendenze globali verso la sostenibilità e con le normative ambientali e contribuisce a ridurre i rischi legati alla volatilità dei prezzi delle risorse. L'ambito di applicazione delle politiche di economia circolare comprende tutte le attività del Gruppo, con particolare attenzione alla gestione delle risorse interne (ad esempio, pratiche di approvvigionamento) e al supporto finanziario di progetti e imprese che promuovono modelli di business circolari. Come indicato all'interno dello Standard ESRS 2, nel paragrafo "Ruolo e composizione degli Organi di amministrazione, gestione e controllo e della governance della sostenibilità", l'Area di Governo Chief Sustainability Officer è responsabile del presidio e dell'attuazione delle politiche di sostenibilità. In questo contesto, per il presidio delle politiche di economia circolare è stato identificato uno specifico centro di competenza rappresentato da Intesa Sanpaolo Innovation Center (ISPIC91).
Il "Codice Etico del Gruppo Intesa Sanpaolo" integra i principi di economia circolare attraverso la tutela dell'ambiente, il sostegno allo sviluppo del paese grazie alla transizione ecologica e all'adozione di modelli di economia circolare, oltre che attraverso una gestione responsabile degli impatti ambientali indiretti.
Inoltre, il Gruppo garantisce trasparenza verso gli stakeholder, mettendo a disposizione le principali politiche in materia di economia circolare in diversi ambiti, tramite i canali di comunicazione aziendali:
Il Gruppo integra i principi di economia circolare nelle proprie politiche all'interno del processo creditizio sulla base sia di specifici criteri di economia circolare definiti insieme alla Ellen MacArthur Foundation (relativi al framework circular), sia di specifici criteri in ambito economia verde (relativi al framework green92). In questo contesto, Intesa Sanpaolo Innovation Center ha la responsabilità di esprimere una valutazione di carattere tecnico relativa al livello di circolarità e al livello di ammissibilità al finanziamento delle iniziative proposte dalle imprese clienti.
Nello specifico, i criteri di ammissibilità del framework circular interno sono:
91 ISPIC è la società del Gruppo che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti multidisciplinari di ricerca applicata, supporta startup, accelera la business transformation delle imprese secondo i criteri dell'open innovation e della circular economy, favorendo lo sviluppo di ecosistemi innovativi e diffonde la cultura dell'innovazione, per fare del Gruppo Intesa Sanpaolo la forza trainante di un'economia più consapevole, inclusiva e sostenibile.
92 Green, Social & Sustainability Bond Framework del Gruppo Intesa Sanpaolo.
trasforma gli scarti in input produttivi; implementazione di modelli di chiusura dei cicli e/o applicazione di principi ecodesign e design sistemico; implementazione di processi basati su principi naturali per la cattura e lo stoccaggio di CO2 e/o la cattura e l'utilizzo di CO2, per supportare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di impatto netzero);
Per il framework green, i criteri di ammissibilità utilizzati sono:
Si precisa che al momento il framework interno non risulta completamente sovrapponibile ai criteri della Tassonomia Europea sulla Circular Economy e pertanto i finanziamenti erogati con tale framework non sono considerati "allineati" ai criteri della tassonomia ai fini del calcolo del Green Asset Ratio.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha confermato il proprio impegno per l'economia circolare promuovendo la diffusione di tale modello, avvalendosi anche del supporto della Fondazione Ellen MacArthur, il principale sostenitore della transizione verso l'economia circolare, di cui il Gruppo è Strategic Partner dal 2015 e con cui è in essere una collaborazione pluriennale. La transizione verso un'economia circolare è perseguita anche grazie al contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center (ISPIC), società del Gruppo dedicata all'innovazione di frontiera nonché centro di competenza in ambito economia circolare, ancorché non siano stati definiti obiettivi quantitativi puntuali.
Tuttavia, come dettagliato nel paragrafo successivo, il Gruppo ha evidenziato un forte impegno nella promozione di pratiche di economia circolare, considerate parte integrante della strategia di sostenibilità.
Una delle principali iniziative messe in atto dal Gruppo in merito all'economia circolare è la messa a disposizione per le imprese di un plafond di 8 miliardi (per ulteriori dettagli si rimanda al documento "Piano di Impresa 2022-2025" consultabile sul sito web del Gruppo), in linea con i criteri green e circular del framework interno ed ampiamente impiegati. Tale impegno è stato rinnovato e incrementato rispetto a quello del "Piano di Impresa 2018-2021" evidenziando l'impegno duraturo e costante verso queste tematiche.
Inoltre, al fine di contribuire all'accelerazione alla transizione verso il paradigma dell'economia circolare, nel corso dell 'anno sono proseguite molteplici iniziative e avviati nuovi progetti, raggruppabili in quattro macroaree: finanza, innovazione, corporate center ed advocacy, ricerca.
Nell'ottica di sostenere concretamente le imprese lungo il processo di transizione circolare, il Gruppo offre l'opportunità di accedere a finanziamenti dedicati all'economia circolare, che possono prevedere specifici incentivi, ai clienti delle Divisioni Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking e International Banks Division (IBD). Tale opportunità è rivolta alle imprese, italiane ed estere, che adottano soluzioni circolari con modalità innovative, concedendo loro le migliori condizioni di accesso al credito.
In generale, sono stati supportati numerosi progetti di aziende per iniziative quali la sostituzione di materiali critici e da fonte fossile con altri da fonte riciclata o biologica, il riutilizzo dei rifiuti organici urbani per la produzione di biometano e di compost e recupero di CO2, il revamping di impianti di energia rinnovabile con allungamento della vita utile e aumento della capacità produttiva, il recupero di scarti di produzione industriale per il riutilizzo in nuove linee di prodotto.
Inoltre, nel 2024 il Gruppo, ha realizzato la seconda operazione di cartolarizzazione sintetica in ambito ESG e Circular Economy con l'obiettivo di ottimizzare il capitale allocato ad un portafoglio di crediti a imprese con un elevato ESG Score e/o rientranti nell'ambito dell'economia circolare. L'operazione, a valere su portafoglio pari a circa 2,5 miliardi, ha consentito di liberare ulteriori risorse a supporto di un'economia circolare e sostenibile, anche grazie alla possibilità di includere finanziamenti di nuova erogazione durante la vita della stessa.

Nell'ambito delle obbligazioni sostenibili, Intesa Sanpaolo è stata la prima banca italiana a emettere un Green Bond da 750 milioni nel 2019 focalizzato sull'economia circolare e destinato a sostenere i finanziamenti concessi dalla Banca nell'ambito dell'offerta creditizia dedicata.
In ultimo, anche nell'ambito della Divisione Wealth Management è proseguito l'impegno del Gruppo a supporto dell'economia circolare. Eurizon Capital SGR si posiziona come leader della transizione circolare, proseguendo la presentazione della strategia sia in Italia, in collaborazione con la divisione Private Banking del Gruppo, e anche all'estero, dove Eurizon ha organizzato un evento in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana a Zurigo. Eurizon promuove la conoscenza dell'economia circolare nel mondo degli investimenti anche con la creazione di supporti formativi digitali, che nel corso del 2024 sono stati oggetto di aggiornamento.
Oltre all'ambito finanziario, il Gruppo implementa la propria strategia per l'economia circolare anche attraverso il supporto specialistico ad iniziative e progetti di innovazione che favoriscano la transizione delle imprese. In tale ambito riveste un ruolo centrale il Circular Economy Lab, iniziativa di innovazione multi-stakeholder costituita nel 2018 a Milano grazie alla collaborazione tra Intesa Sanpaolo, ISPIC, Fondazione Cariplo e Cariplo Factory. Il Circular Economy Lab offre servizi non finanziari a sostegno dell'innovazione, con l'obiettivo di supportare e accompagnare la trasformazione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell'interesse collettivo, accelerando la transizione verso l'economia circolare. L'attività del Circular Economy Lab, che nel corso dell'anno ha sviluppato progetti relativi all'economia circolare che hanno anche trattato tematiche di aumento della circolarità di prodotti e materiali, si sviluppa lungo tre direttrici:
Con l'obiettivo di contribuire alla diffusione e al consolidamento dell'economia circolare, il Gruppo ha proseguito anche nel 2024 l'attività di advocacy sul tema a livello internazionale e nazionale.
Tra le iniziative di rilievo internazionale si evidenzia la collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e la finanza (UNEP FI) volta a promuovere le migliori pratiche di economia circolare nel settore bancario globale.
In particolare, nel 2024 UNEP FI ha citato il Circular Economy Lab come caso studio all'interno del documento di linee guida per le banche denominato "Circular Economy as an Enabler for Responsible Banking: Leveraging the Nexus between Circularity and Sustainability Impact", riconoscendo l'impegno del Gruppo nell'ambito del supporto alle imprese clienti per l'adozione di modelli di business circolari.
All'interno dello stesso documento è stato inoltre citato anche il Green Bond come esempio di prodotti obbligazionari sostenibili focalizzati sull'economia circolare, riconoscendo i significativi risultati in termini di impatti ambientali generati da questa iniziativa e, più in generale, l'impegno del Gruppo nell'ambito della diffusione dei valori dell'economia circolare.
È proseguita anche nel 2024 l'attività del Gruppo nella task force coordinata da UNEP FI e denominata "Circular Economy as an enabler to operationalize the nexus between climate, nature, pollution and healthy & inclusive economies" che mira a orientare i Principles for Responsible Banking (PRB) in ottica di economia circolare, riconoscendo come quest'ultima possa rappresentare la leva strategica per il settore finanziario per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ripristino della biodiversità, riduzione dell'inquinamento e sostegno alle economie locali. La pubblicazione delle prime linee guida non vincolanti per le banche, per la cui redazione il Gruppo ha attivamente contribuito, è avvenuta il 18 luglio 2024 attraverso i due documenti Circular Economy as an Enabler for Responsible Banking: Leveraging the Nexus between Circularity and Sustainability Impact, di carattere generale, e Circular Solutions to Achieve Climate Targets, che include anche approfondimenti sulle interconnessioni tra circular economy e cambiamento climatico per i settori costruzioni e tessile, oltre ad un'introduzione intersettoriale (sector-agnostic).
Sempre in ambito internazionale, grazie al coordinamento dell'Area di Governo Chief Institutional Affairs and External Communication Officer, nel corso del 2024 è stata avviata anche una nuova collaborazione fra Intesa Sanpaolo e ISPIC con l'International Finance Corporation (IFC, World Bank Group) per sviluppare e diffondere nuove linee guida e pratiche di economia circolare nel settore bancario internazionale, con focus particolare per le banche multilaterali di sviluppo. Come prima azione concreta, per il tramite di ISPIC, la Banca ha organizzato un webinar dedicato al tema dal titolo "Circular Finance: Practical Experience from Intesa Sanpaolo", che ha visto la partecipazione di circa 50 persone provenienti prevalentemente dalla IFC, oltre che da altre banche multilaterali.
Tra le iniziative di rilievo nazionale si evidenzia la partecipazione del Gruppo, tramite il Circular Economy Lab, alle attività dell'Alleanza italiana per l'Economia Circolare, di cui è promotrice, la partnership con Freight Leaders Council (FLC) e il rinnovo della sponsorizzazione alla Community Valore Acqua promossa da The European House Ambrosetti. In particolare,
nell'anno 2024 sono state sviluppate attività volte a rafforzare il ruolo e il posizionamento dell'Alleanza per l'Economia Circolare, oltre all'analisi di scenario finalizzata all'individuazione di prospettive e potenzialità dell'economia circolare; con il FLC è proseguita l'attività di networking in eventi dedicati, di cui uno focalizzato sulla presentazione delle attività che ISPIC può mettere a disposizione dei soci, oltre ad aver contribuito alla stesura del "Quaderno tematico" pubblicato annualmente da FLC; infine, per quanto riguarda la "Community Valore Acqua", nell'edizione 2024/2025 la stessa mira ad approfondire il contributo dei diversi comparti della filiera estesa dell'acqua alla transizione da un modello di sviluppo lineare a un model lo circolare.
Con l'obiettivo di promuovere l'adozione di pratiche di economia circolare anche al proprio interno il Gruppo ha proseguito la sperimentazione relativa all'applicazione di modelli innovativi e circolari di gestione degli asset in ambito ICT. Nel corso del 2024 è stato completato il quinto progetto pilota per la vendita di hardware informatico dismesso dal Gruppo, con lo scopo di valorizzare tali asset in ottica circolare (ad esempio, ricondizionamento, riuso), di ridurre i costi legati alla giacenza in magazzino e di contribuire all'abbattimento delle emissioni di CO2 collegate alle relative attività di dismissione e smaltimento, in linea con gli obiettivi dell'"Own Emissions Plan" di Intesa Sanpaolo. In particolare, la vendita ha interessato 600 portatili, per un totale di circa 101 Kg di CO2 risparmiate.
Al fine di promuovere e divulgare il paradigma dell'economia circolare, nel corso dell'anno sono proseguite molteplici iniziative e avviati nuovi progetti, rivolti sia all'interno che all'esterno dell'azienda. Ad esempio, con riferimento alla Divisione International Banks, nel corso del 2024 sono state organizzate quattro sessioni online dedicate ai relationship manager delle banche estere facenti parte del Gruppo, con l'obiettivo di supportare i clienti nel processo di transizione verso un'economia sostenibile e circolare, anche attraverso la condivisione di best practices a livello di Gruppo. Inoltre nel corso dell'anno la sede museale torinese di Gallerie d'Italia si è fatta promotrice per la realizzazione di due iniziative culturali sull'economia circolare e rivolte al pubblico esterno, che hanno dato continuità, sulla piazza di Milano, alla mostra fotografica: "Luca Locatelli: The Circle" esposta in Gallerie d'Italia - Torino dal 21 settembre 2023 al 18 febbraio 2024 e realizzata in collaborazione con Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo e con il sostegno specialistico della EMF e di ISPIC.
Infine, nell'ambito delle iniziative portate avanti tramite il Circular Economy Lab, nel 2024 è proseguita la collaborazione con l'Italian Circular Economy Stakeholder Platform (ICESP) per la divulgazione di buone pratiche di economia circolare. Da ultimo, il Circular Economy Lab è partner tecnico di Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità Ambientale, iniziativa promossa da Cassa Depositi e Prestiti e co-investita, tra gli altri, da Neva SGR, con l'obiettivo di individuare e accelerare i progetti di ricerca favorendo il percorso verso iniziative imprenditoriali.
Sul fronte della ricerca, nel 2024 è proseguita la collaborazione del Gruppo con l'Università Bocconi in ambito Economia Circolare & Finanza, che vede il coinvolgimento del centro di ricerca indipendente GREEN93 dell'università al fine di approfondire la relazione tra economia circolare e sostenibilità, migliorare la metrica di misurazione del grado di circolarità delle imprese (chiamata Circularity Score - CS) e valutare le opportunità offerte al settore finanziario dalla trasformazione circolare dei settori economici, a partire, ad esempio, dalla teoria del de-risking dei portafogli finanziari. Un'ulteriore attività nell'ambito della ricerca è stata la collaborazione di ISPIC, tramite il Circular Economy Lab, con l'Osservatorio Energy & Strategy del Politecnico di Milano per lo sviluppo del "Report annuale sullo stato dell'Economia Circolare in Italia", per ulteriori dettagli, consultabile anche sul sito web del Gruppo.
93 Centre for research on Geography, Resources, Environment, Energy & Networks

Il Regolamento (UE) 2020/852 (c.d. "Regolamento Tassonomia"), introdotto nell'ambito del Piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile dell'Unione Europea, prevede che possano essere definite "ecosostenibili" quelle attività che contribuiscono ad almeno uno dei seguenti obiettivi ambientali, senza arrecare danni significativi agli altri obiettivi e svolte nel rispetto di garanzie minime di salvaguardia94:
Tale Regolamento è stato integrato nel tempo da atti delegati che hanno definito, per ciascuno dei sei obiettivi ambientali, le attività economiche che hanno il potenziale di contribuire a tali obiettivi (c.d. attività "ammissibili alla Tassonomia") e i criteri di vaglio tecnico che consentono di confermare l'effettivo contributo sostanziale di tali attività agli obiettivi stessi (c.d. attività "allineate alla Tassonomia"). I successivi Regolamenti Delegati (UE) 2021/2178 e (UE) 2022/1214 hanno definito gli specifici indicatori per misurare le prestazioni delle imprese in materia di Tassonomia nonché le relative metodologie, modalità e tempistiche di rendicontazione, distinguendo tra imprese non finanziarie, enti creditizi, gestori di attività finanziarie, imprese assicurative e riassicurative e imprese di investimento.
In conformità al quadro normativo vigente e alla luce dei chiarimenti pubblicati tempo per tempo dalla Commissione Europea95, per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha predisposto i seguenti indicatori, utilizzando l'apposito formato tabellare ove previsto:
Per maggiori dettagli in merito alla rappresentazione in formato tabellare dei suddetti indicatori si rimanda all'Allegato I – Template Tassonomia della presente Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
94 Le garanzie minime di salvaguardia sono procedure attuate da un'impresa che svolge un'attività economica al fine di garantire che sia in linea con le linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali e con i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, inclusi i principi e i diritti stabiliti dalle otto convenzioni fondamentali individuate nella dichiarazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro e dalla Carta internazionale dei diritti dell'uomo.
95 Si precisa che nel 2024 il Gruppo ha analizzato quanto previsto dalla Commission Notice dell'8 novembre 2024 pubblicato in GUUE e dall'ulteriore set di chiarimenti pubblicati in formato bozza in data 29 novembre 2024, definendo gli interventi necessari per aderire alle indicazioni di quest'ultime sulla base del best effort possibile in considerazione delle tempistiche e dati a disposizione. Si precisa che le FAQ in formato bozza non sono vincolanti.
96 Come previsto dalla FAQ n. 8 (Commission Notice dell'8 novembre 2024), si riportano di seguito gli indicatori delle società controllate che si sono avvalse dell'esenzione dalla redazione di una propria Rendicontazione di sostenibilità ai sensi dell'articolo 7 del D.lgs n.125/2024 e degli ulteriori atti legislativi di recepimento nei vari ordinamenti nazionali della direttiva 2022/2464 (UE) (c.d. CSRD): Privredna Banka Zagreb: 3,61% GAR Turnoverbased stock; 3,64% GAR CapEx-based stock; 5,54% GAR Turnover-based flow; 6,30% GAR CapEx-based flow; Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia): 1,87% Turnover-based stock; 1,93% CapEx-based stock; 5,51% GAR Turnover-based flow; 6,06% GAR CapEx-based flow; Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking: 2,08% Turnover-based stock; 2,58% CapEx-based stock; 2,70% GAR Turnover-based flow; 3,39% GAR CapEx-based flow; CIB Bank: 0,97% Turnover-based stock; 2,56% CapEx-based stock; 2,00% GAR Turnover-based flow; 7,29% GAR CapEx-based flow.
97 Come previsto dalla FAQ n. 7 (Commission Notice dell'8 novembre 2024).

| Totale degli attivi ecosostenibili98 |
KPI (Turnover based) |
KPI (CapEx based) |
Copertura % (sul totale degli attivi)99 |
% di attivi esclusi dal numeratore del GAR (articolo 7, paragrafi 2 e 3, e punto 1.1.2. dell'allegato V)100 |
% di attivi esclusi dal denominatore del GAR (articolo 7, paragrafo 1, e punto 1.2.4 dell'allegato V)101 |
||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| KPI principale |
GAR (coefficiente di attivi verdi) per lo stock |
20.516 | 3,63% | 4,36% | 73,80% | 44,02% | 26,20% |
| Totale degli attivi ecosostenibili |
KPI (Turnover based) |
KPI (CapEx based) |
Copertura % (sul totale degli attivi) |
% di attivi esclusi dal numeratore del GAR (articolo 7, paragrafi 2 e 3, e punto 1.1.2. dell'allegato V) |
% di attivi esclusi dal denominatore del GAR (articolo 7, paragrafo 1, e punto 1.2.4 dell'allegato V) |
||
| KPI aggiuntivi |
GAR (flusso) Portafoglio di negoziazione102 Garanzie finanziarie Attività finanziarie |
5.859 - 161 |
8,11% - 2,72% |
11,32% - 4,65% |
9,43% | 44,02% | 26,20% |
| gestite Ricavi relativi a commissioni e compensi103 |
4.417 - |
1,97% - |
3,20% - |
Il GAR stock Turnover-based del Gruppo Intesa Sanpaolo, pari a 3,63%, è costituito dalle seguenti esposizioni:
L'indicatore mostra un incremento rispetto all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 pari a ca. il 37% che è riconducibile principalmente alla componente di prestiti alle famiglie garantiti da immobili residenziali; si ricorda che l'allineamento delle esposizioni verso controparti finanziarie contribuisce al numeratore del GAR per la prima volta nell'esercizio corrente.
Con riferimento al KPI relativo alle garanzie finanziarie, sono state considerate le garanzie finanziarie a supporto di prestiti, anticipi e titoli di debito che finanziano attività economiche di imprese finanziarie e non finanziarie. L'indicatore mostra valori sostanzialmente in linea con l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023.
98 Gli importi sono espressi in milioni di euro.
99 Percentuale calcolata come rapporto tra attivi coperti dal KPI (c.d. "covered assets") sul totale degli attivi della Banca.
100 Percentuale calcolata come rapporto degli attivi esclusi dal numeratore del KPI (in particolare: derivati, esposizioni verso imprese non soggette all'obbligo di pubblicare informazioni non finanziarie ai sensi dell'articolo 19 bis o 29 bis della direttiva 2013/34/UE, prestiti interbancari a vista, attività liquide e relative a liquidità, altre categorie di attivi, portafoglio di negoziazione) sul totale dei covered assets. Tale % risulta la medesima anche a livello flow.
101 Percentuale calcolata come rapporto degli attivi esclusi dal denominatore del KPI (in particolare: esposizioni verso amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali, esposizioni verso banche centrali, portafoglio di negoziazione) sul totale degli attivi della Banca. Tale % risulta la medesima anche a livello flow.
102 Il KPI per il portafoglio di negoziazione si applica a decorrere dall'esercizio 2025 (pubblicazione nel 2026).
103 Il KPI per ricavi relativi a commissioni e compensi si applica a decorrere dall'esercizio 2025 (pubblicazione nel 2026).
104 Si precisa che le verifiche di allineamento hanno riguardato anche il rispetto del criterio di DNSH per l'obiettivo ambientale di adattamento ai cambiamenti climatici (i.e. assessment del rischio fisico).

Per il KPI relativo alle attività finanziarie gestite sono stati considerati gli investimenti a livello consolidato di Eurizon Capital SGR105; Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.p.a.106 e VUB107, incluse eventuali masse delegate in gestione a terzi ed escluse invece quelle gestite in delega per conto di imprese finanziarie terze108. Si ricorda che il valore di questo indicatore è da leggersi anche considerando che le attività finanziarie gestite sono costituite in larga parte da esposizioni in derivati e investimenti in società europee ed extra europee non soggette a NFRD/CSRD che risultano escluse dal numeratore.
Con riferimento alle modalità di calcolo degli indicatori rendicontati si segnala in generale che:
Si riportano infine gli indicatori sintetici Turnover-based e CapEx-based di Gruppo che rappresentano la media ponderata dei KPIs EU Taxonomy dei singoli segmenti di business in proporzione ai ricavi generati da ciascuno di essi nell'ambito del bilancio consolidato finanziario (con prevalenza del segmento di business bancario, seguito dall'assicurativo), rispettivamente pari a 3,14% e 4,00%. Rispetto allo scorso anno, gli indicatori registrano un incremento rispettivamente pari a +0,84% e +0,90%, riflettendo l'andamento crescente dei KPIs EU Taxonomy dei singoli segmenti di business.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, attraverso il Piano di Impresa 2022-2025, intende proseguire nella creazione di valore crescente e sostenibile, rafforzando ulteriormente la leadership nelle tematiche ESG con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima.
In particolare, il Gruppo supporta un'accelerazione verso un'economia sostenibile con l'obiettivo net-zero nel 2050 per le emissioni dei portafogli prestiti e investimenti, per l'asset management e l'attività assicurativa, a conferma dell'impegno preso dal Gruppo nell'ambito dell'adesione alle relative iniziative delle Nazioni Unite (NZBA, NZAMI111, NZAOA, e FIT). Nello specifico, per quanto concerne l'attività creditizia sono stati stabiliti target intermedi per tutti i settori prioritari (per ulteriori dettagli si rimanda al Climate Report).
Il Gruppo Intesa Sanpaolo è consapevole che la Tassonomia è stata disegnata nell'ottica di assegnare al sistema bancario europeo un ruolo decisivo di stimolo all'economia reale per perseguire l'ambiziosa strategia dell'Unione Europea per lo sviluppo sostenibile e la transizione verso un'economia a basso contenuto di carbonio (riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e carbon neutrality al 2050), aumentando il livello di trasparenza e comparabilità dei mercati. In tale contesto, il Gruppo ha intrapreso a partire dal 2022 il progetto "EU Taxonomy Green Enhancement" al fine di rispondere alle richieste normative della Tassonomia UE, valutare il livello di allineamento alla normativa dei propri impieghi e indirizzare dinamicamente il portafoglio crediti con particolare attenzione alle nuove erogazioni attraverso l'individuazione di nuove opportunità di business, anche mediante nuovi prodotti, ed una revisione del sistema di incentivazione di pricing.
105 Eurizon Capital Real Asset SGR SPA, Eurizon Capital SA, Eurizon Capital SGR SPA, Epsilon SGR SPA, Eurizon Asset Management Croatia DOO, Eurizon Asset Management Hungary LTD, Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol. AS, Eurizon SLJ Capital Limited
106 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.p.a., Fideuram Asset Management (Ireland) DAC.
107 Vseobecna Uverova Banka A.S., Vub Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost, A.S.
108 Come previsto dalla FAQ n. 41 (Commission Notice dell'8 novembre 2024).
109 Come previsto dalla FAQ n. 3 (Commission Notice dell'8 novembre 2024).
110 Come previsto dalla FAQ n. 3 (Commission Notice dell'8 novembre 2024).
111 Il 13 gennaio 2025, NZAMI ha avviato una revisione dell'iniziativa per garantire che essa rimanga adeguata al nuovo contesto globale. Durante questa fase di revisione, l'iniziativa sospenderà le attività di monitoraggio dell'implementazione e della rendicontazione da parte dei firmatari.

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS S1 – Forza lavoro propria sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business. (ad esempio, Piano d'Impresa 2022-2025, politiche elaborate nei diversi ambiti, ecc.) e dei presidi posti in essere al fine di minimizzare gli impatti negativi connessi alla tematica con riferimento alle operazioni proprie, oltre a una valutazione dei rischi a cui il Gruppo potrebbe essere esposto con riferimento alla forza lavoro propria.
Nell'ambito dell'analisi di doppia materialità, il Gruppo ha preso in considerazione tutti i lavoratori propri (dipendenti e non dipendenti) sui quali produce o potrebbe produrre impatti, rischi e opportunità rilevanti. In particolare, i lavoratori del Gruppo che compongono la forza lavoro propria comprendono dipendenti, ossia i dipendenti con contratto a tempo indeterminato, determinato e apprendistato e i lavoratori autonomi, ossia quelli per i quali sussiste un contratto di somministrazione o a progetto.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne e con stakeholder esterni (ad esempio, interviste con rappresentanti delle organizzazioni sindacali e consultazioni con i rappresentati dei lavoratori sulla sicurezza), nonché mediante un'analisi quali-quantitativa dettagliata svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità) sul perimetro operazioni proprie.
In particolare, la valutazione degli impatti è stata svolta sulla base di driver quali la definizione e messa a terra da parte del Gruppo di presidi in merito alle condizioni di lavoro, alla parità di trattamento ed opportunità per tutti e alla privacy della forza lavoro (ad esempio, piani di assunzione, programmi di sviluppo dei talenti, misure per garantire luoghi di lavoro sicuri e salutari, presidi atti a favorire la diversity e inclusion).
A seguito dell'analisi svolta sono emersi i seguenti esiti di materialità di impatto: con riferimento alle operazioni proprie sono stati identificati impatti positivi rilevanti. Nello specifico, la rilevanza deriva dall'effettivo contributo che il Gruppo genera a tutela della propria forza lavoro, a fronte delle politiche interne e delle strategie aziendali esistenti. Queste si riferiscono alle tematiche dello standard in oggetto, quali condizioni di lavoro (occupazione sicura, orario di lavoro, salari adeguati, dialogo sociale, libertà di associazione, esistenza di comitati aziendali e diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori, contrattazione collettiva, equilibrio tra vita professionale e vita privata, salute e sicurezza), parità di trattamento e di opportunità per tutti (parità di genere e parità di retribuzione per un lavoro di pari valore, formazione e sviluppo delle competenze, occupazione e inclusione delle persone con disabilità, misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro, diversità) e riservatezza.
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato al perimetro operazioni proprie. Si precisa che, nel processo di mappatura e valutazione dei rischi e delle opportunità che hanno o potrebbero avere effetti finanziari, il Gruppo ha preso in considerazione i collegamenti dei suoi impatti e dipendenze con i rischi e le opportunità che possono derivare da detti impatti e dipendenze. A titolo esemplificativo, impatti positivi generati dalla definizione di politiche volte a garantire adeguate condizioni di lavoro, quali occupazione sicura e salari adeguati, e parità di trattamento, quali parità di genere e inclusione, lavoro flessibile, equilibrio tra vita professionale e vita privata, potrebbero contribuire al manifestarsi di opportunità di miglioramento della brand reputation, di aumento della fiducia degli Stakeholder e di attrazione di nuovi talenti.
Con riferimento ai rischi, sono valutati i rischi operativi e di non conformità che potrebbero generarsi a fronte dell'inadeguata predisposizione e attuazione di politiche volte alla tutela dei diritti dei lavoratori. Ciò potrebbe determinare anche elementi di rischio sotto il profilo reputazionale.
Si precisa che il Gruppo è consapevole che la crescente complessità e dinamicità del contesto, oltre che la sempre maggiore rilevanza dei rischi di conformità, di continuità operativa, reputazionali e dei c.d. rischi emergenti legati al Next Way of Working112 e al cambiamento climatico, rendono necessario rinnovare il modello di valutazione dei rischi Health, Safety &
112 Il programma "Next Way of Working" promuove e favorisce l'adozione di comportamenti inclusivi. Con nuovi strumenti tecnologici, supporta le persone nell'utilizzo strutturale, in modo equilibrato e volontario, di una modalità di lavoro ibrida, basata sull'alternanza di lavoro flessibile, di lavoro in ufficio e da remoto, garantendo massima flessibilità nell'organizzazione del tempo e delle attività e nel lavoro in team.
Environment (HSE) in ottica 4.0. È altresì importante sensibilizzare sull'impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e sui luoghi di lavoro e sulle correlate sfide e opportunità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con l'obiettivo di aumentare l'efficienza dei presidi messi in atto e delle azioni di mitigazione. In particolare, al fine di garantire la tutela di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, il Gruppo ha ritenuto di effettuare delle valutazioni approfondite su gruppi omogenei di lavoratori, di volta in volta identificati, che potrebbero essere esposti a "stress lavoro – correlato", specie in occasione dell'introduzione di nuovi modelli (ad esempio, filiali new concept, filiali ad orario esteso, filiali digitali, ecc.). Pertanto, il Gruppo ha tenuto conto dei rischi a cui possono essere esposti i lavoratori nella forza lavoro propria.
Ai fini della materialità finanziaria, i rischi identificati e analizzati secondo le logiche esposte, sulla base dei confronti con le strutture interne e gli stakeholder coinvolti e delle analisi svolte, sono risultati non rilevanti con riferimento allo standard in oggetto.
Infine, ai fini della valutazione della rilevanza finanziaria delle opportunità, sono state analizzate le iniziative, i presidi, le politiche e i processi in essere e/o pianificati dal Gruppo che potrebbero determinare l'opportunità di attrarre talenti dall'esterno e rafforzare la reputazione del Gruppo, nonché la fiducia degli stakeholder con riferimento alla tutela dei diritti della forza lavoro propria.
Dalle analisi svolte, in ottica di rilevanza finanziaria sono emerse opportunità rilevanti riferibili a:
Di seguito si riportano le principali informazioni sulla composizione della propria forza lavoro.
Si segnala che l'organico esposto è coerente con quanto indicato nel Bilancio Consolidato, limitatamente al perimetro societario definito per la presente Rendicontazione, con l'esclusione dei contratti di collaborazione non dipendenti (contratti a progetto e di somministrazione)113. Il dato rappresenta il numero totale di dipendenti (in head count) e si riferisce alla situazione puntuale alla fine del periodo di rendicontazione.
Al 31 dicembre 2024, l'organico del Gruppo riferito al perimetro della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità risulta pari a 93.539 dipendenti: nella tabella che segue si riporta il numero complessivo dei dipendenti, ripartito per genere.
| 2024 | |
|---|---|
| Donne | 50.725 |
| Uomini | 42.814 |
| Altro | - |
| Non comunicato | - |
| TOTALE | 93.539 |
La tabella seguente illustra il numero complessivo dei dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2024, suddivisi per genere (donne e uomini) e per tipologia contrattuale. Come si evince dalla tabella, la quasi totalità dei dipendenti del Gruppo ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
| 2024 | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Donne | Uomini | Altro | Non comunicato | TOTALE | |
| Dipendenti a tempo indeterminato | 49.225 | 41.692 | - | - | 90.917 |
| Dipendenti a tempo determinato | 1.500 | 1.122 | - | - | 2.622 |
| Dipendenti a orario variabile | - | - | - | - | - |
Nel corso dell'esercizio 2024, il numero totale dei dipendenti che hanno lasciato il Gruppo risulta pari a 5.511 e il tasso di turnover nel medesimo periodo si attesta al 5,89%. Si precisa che il tasso di turnover è calcolato rapportando il totale delle cessazioni con l'organico di fine periodo, dove per cessazioni si intendono tutti i rapporti di lavoro cessati in corso d'anno (dimissioni, risoluzioni, pensionamenti, esodi, decessi, etc.).
113 Il numero di dipendenti indicato nella sezione "Indicatori indicativi di performance e altri indicatori" all'interno della Relazione sull'andamento della gestione è pari a 94.736 e fa riferimento al numero puntuale dei dipendenti in head count a fine periodo rispetto al perimetro finanziario consolidato.
Per "rischi emergenti" si intendono le vulnerabilità soggettive, ambientali e organizzative, sia in termini di nuovi rischi sia risultanti dalla trasformazione dei rischi tradizionali, legate alle conseguenze della trasformazione del lavoro basata sul digitale.
Si segnala che l'unico paese in cui il Gruppo è presente con un livello occupazionale significativo (ossia che conta 50 o più dipendenti che rappresentano almeno il 10% del numero totale degli stessi) risulta essere l'Italia con un numero totale di dipendenti pari a 71.174 che costituisce il 76% dell'organico complessivo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si impegna a promuovere il rispetto dei diritti umani e a favorire una cultura interna basata sul rispetto della persona e della dignità individuale, tutelando i diritti delle collaboratrici e dei collaboratori, contrastando ogni forma – anche indiretta – di lavoro forzato o minorile e proteggendo l'integrità fisica e morale di tutte le persone del Gruppo, attraverso una gestione improntata al rispetto della personalità e professionalità di ciascuno, in un quadro di lealtà e fiducia reciproca. La tutela dei diritti dei lavoratori e dei diritti umani è garantita dal rispetto dei principi generali presenti nel Codice Etico e dai Principi in materia di diritti umani. Inoltre, il Gruppo aderisce all'UN Global Compact.
Il Codice Etico si ispira ai principali indirizzi esistenti a livello nazionale e internazionale in tema di rispetto dei diritti umani (ad esempio, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU, UN Covenant on Civil and Political Rights, ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work, OECD Guidelines for Multinational Enterprises), esplicita i valori del Gruppo e mira ad orientare a essi i comportamenti individuali. Tutte le banche e le società del Gruppo adottano questo strumento di autodisciplina come riferimento per integrare considerazioni sociali e ambientali nei processi, nelle prassi e nelle decisioni aziendali, oltre agli obblighi previsti dal Dlgs 231/2001. Il Codice Etico viene aggiornato costantemente in base all'evoluzione del contesto in cui la Banca opera, assicurando la massima trasparenza e coerenza, elementi fondamentali per instaurare un rapporto di fiducia con gli stakeholder.
I principi cardine del Gruppo, sanciti nel Codice Etico e a cui tutte le politiche del Gruppo si allineano, sono i seguenti:
Per assicurarne la massima diffusione, il Codice Etico è pubblicato sia sul sito web istituzionale del Gruppo che sulla Intranet aziendale. È redatto in modo da essere accessibile anche a persone non vedenti e ipovedenti, seguendo le regole di accessibilità certificate dalla Fondazione LIA - Libri Italiani Accessibili. Inoltre, una copia del Codice viene consegnata a ogni consigliere, dipendente o collaboratore esterno al momento della nomina, dell'assunzione o dell'inizio del rapporto di collaborazione.
Al fine di rendere concreti gli impegni e i valori declinati nel Codice Etico, e per garantire il rispetto dei diritti di ogni collaboratore, il Gruppo applica i Principi in materia di diritti umani, approvati dal Consiglio di Amministrazione, che riprendono e sviluppano i valori già presenti nel Codice Etico di Gruppo. Con i Principi in materia di Diritti Umani, il Gruppo, oltre al rispetto della normativa di riferimento cui è soggetto in tutti i paesi in cui opera, si impegna a individuare, mitigare e ove possibile prevenire, le potenziali violazioni dei diritti umani legate alle proprie attività, come raccomandato dal UN Guiding Principles on Business and Human Rights. Nello specifico, i Principi in materia di Diritti Umani tutelano la libertà sindacale e di associazione in organismi rappresentativi dei collaboratori e contrastano ogni forma di lavoro minorile e forzato. Il documento viene portato a conoscenza di tutti i collaboratori ed è pubblicato sul sito web istituzionale del Gruppo.
Inoltre, il Gruppo si è dotato di Principi in materia di Diversity, Equity & Inclusion per rendere più concreto il proprio impegno ad attuare e diffondere, all'interno e all'esterno del Gruppo, una politica a favore dell'inclusione di tutte le forme di diversità. Infine, a dimostrazione del forte impegno sul rispetto dei diritti umani, il Gruppo ISP pubblica annualmente il Modern Slavery Statement, che illustra le azioni intraprese per contrastare il rischio di schiavitù moderna nelle proprie attività e nella catena di

fornitura. Per ulteriori dettagli, si rimanda al documento Modern Slavery Statement Intesa Sanpaolo, consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo.
La tabella seguente presenta un insieme di indicatori che consentono di monitorare la presenza di segnalazioni e incidenti in materia di tematiche sociali e diritti umani relativamente ai propri collaboratori:
| 2024 | |
|---|---|
| Numero totale di incidenti di discriminazione | 9 |
| Numero di segnalazioni presentate attraverso gli appositi canali predisposti per i collaboratori | 39 |
| Numero di segnalazioni presso i Punti di Contatto Nazionali (PCN) per le imprese multinazionali dell'OCSE | - |
| Importo totale di ammende, sanzioni e risarcimenti risultanti dagli incidenti e dalle segnalazioni | 43.742 euro |
| Numero di incidenti gravi in materia di diritti umani | - |
| Numero di incidenti gravi in materia di diritti umani che costituiscono casi di mancato rispetto degli UN Guiding Principles on Business and Human Rights, della ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work o delle OECD Guidelines for Multinational Enterprises |
- |
| Importo totale di ammende, sanzioni e risarcimenti risultanti dagli incidenti sui diritti umani | - |
Di seguito alcune informazioni di contesto rispetto ai dati riportati nella precedente tabella:
La tutela dei diritti dei lavoratori del Gruppo è regolata dai principi generali del Codice Etico, dai Principi in materia di diritti umani, dai Principi in Materia di Diversity, Equity and Inclusion e dal sistema contrattuale collettivo, che opera pienamente su due piani distinti e complementari, il primo a livello nazionale e il secondo a livello di Gruppo.
114 L'importo è stato interamente spesato mediante utilizzo del Fondo Accantonamento Rischi e Oneri.
Il Gruppo è attento a garantire le libertà sindacali e il diritto di associazione in organismi rappresentativi dei lavoratori, adottare misure di protezione complementari e riconoscere a tutte le persone la possibilità di esprimere la propria individualità e creatività nel lavoro, valorizzando la diversità e le specificità di ogni individuo, come spinta all'innovazione e contributo essenziale alla crescita del Gruppo.
In coerenza con l'impegno sancito nel Codice Etico, il modello di gestione si fonda sugli accordi relativi alla contrattazione nazionale e di secondo livello. Il rispetto di tali regole, unitamente a quelle di fonte legale, è funzionale al miglioramento del clima lavorativo in un processo di costante crescita della qualità dei rapporti tra il Gruppo e le persone.
L'organismo di riferimento è la Delegazione Sindacale di Gruppo, a cui sono assegnate tutte le competenze demandate dalla normativa di legge e di settore al secondo livello di contrattazione, quali ad esempio: il premio aziendale o il premio variabile di risultato, la previdenza complementare, l'assistenza sanitaria, inquadramenti e percorsi di sviluppo professionale.
Il dialogo con le Organizzazioni sindacali avviene anche nell'ambito di molteplici organismi bilaterali. Tra questi, il Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile è composto da un'adeguata rappresentanza aziendale e dalle Organizzazioni sindacali, di volta in volta integrate da componenti tecniche in grado di offrire competenze specifiche rispetto all'argomento trattato. Tale Comitato ha la funzione di ricercare soluzioni per migliorare il benessere delle persone del Gruppo e offrire un contributo positivo alla produttività, con risposte evolute e innovative nell'area della previdenza, dell'assistenza e dei servizi a favore delle famiglie, dell'educazione e della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Il Comitato di consultazione è invece destinatario di specifiche sessioni di incontro rivolte a iniziative di lavoro di interesse generale per il Gruppo, con particolare riguardo alle modalità applicative e ai profili interpretativi degli accordi stipulati e, quando necessario, di informative inerenti all'andamento del Piano d'Impresa.
Il Protocollo prevede, inoltre, incontri a livello territoriale come ulteriore occasione di confronto con le Organizzazioni sindacali, con una cadenza indicativa trimestrale. Con l'accordo sindacale del 23 ottobre 2024, è stata prevista la creazione di un nuovo organismo bilaterale con il compito di monitorare gli effetti derivanti dall'evoluzione tecnologica e dalle novità in tema di digitalizzazione nel Gruppo con particolare riferimento all'impatto presso le filiali, le cui risultanze saranno oggetto di confronto al tavolo negoziale di Gruppo.
Lo sviluppo delle politiche del lavoro è gestito da una specifica struttura dell'Area di Governo Chief People & Culture Officer che ha il compito di definire gli accordi sindacali e monitorarne l'implementazione. Il responsabile operativo è il Responsabile di Relations with Workers' Representatives and Welfare.
A livello nazionale, Intesa Sanpaolo aderisce all'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e applica il Contratto Collettivo Nazionale del Credito, il cui rinnovo, al quale la Banca ha fattivamente partecipato, è stato sottoscritto il 23 novembre 2023. Il rapporto di lavoro è regolato, inoltre, per le materie demandate, dalla contrattazione collettiva di secondo livello.
Tale contratto, regola la materia dei trattamenti economici di riferimento in termini di struttura delle voci retributive e di tabelle retributive in base agli inquadramenti contrattuali. Nell'ambito della contrattazione collettiva di secondo livello sono inoltre definite previsioni specifiche relative ai percorsi di sviluppo professionale e di trattamenti integrativi, ad esempio in materia di buono pasto. Lo sviluppo delle politiche retributive è affidato all'Area di Governo Chief People & Culture Officer.
Con riferimento ai collaboratori del perimetro estero, il Gruppo opera secondo accordi di contrattazione collettiva, dove esistenti, oppure sulla base delle legislazioni locali in materia di lavoro. Nei paesi in cui è presente, il Gruppo si impegna ad applicare condizioni uniformi, salvo condizioni migliorative per il top management.
Fin dal 2015 il Gruppo e le Organizzazioni sindacali, sulla base delle previsioni contrattuali collettive e con specifici accordi sindacali, condividono l'introduzione di un Premio Variabile di Risultato (PVR) che integra in un unico premio la componente relativa alla produttività del personale nel suo complesso con i sistemi di incentivazione volti a valorizzare le performance eccellenti, prevedendo riconoscimenti crescenti al conseguimento degli obiettivi previsti.
Per tutte le persone del Gruppo, fatta eccezione per i Risk Taker e il Middle Management, per i quali sono previsti specifici sistemi incentivanti, il 9 maggio 2024 è stato sottoscritto un accordo sindacale per l'erogazione del PVR 2024 con finalità sia distributivo-partecipativa, volto a valorizzare l'apporto collettivo al conseguimento dei risultati dell'anno e alla realizzazione degli obiettivi del Piano d'Impresa 2022-2025, sia incentivante, al fine di premiare il merito e la performance di squadra.
Il PVR 2024 si compone di due quote:
L'importo del premio base riconosciuto va da un minimo di 1.150 euro a un massimo di 2.950 euro, a cui si andranno ad aggiungere le quote del premio d'eccellenza.
Anche per il 2024 è stata prevista la possibilità di partecipare al Premio per le persone che si sono assentate per lunghi periodi, con particolare attenzione alla tutela delle assenze per congedo parentale.
A conferma che l'assistenza, i servizi a favore delle famiglie e la conciliazione dei tempi vita e lavoro costituiscono temi al centro dell'attenzione delle politiche del Gruppo, è stata prevista la possibilità di richiedere il riconoscimento del PVR, in tutto o parte, con servizi welfare, cogliendo le opportunità che, di anno in anno, la normativa fiscale in materia di remunerazioni e di produttività del lavoro riconosce ai collaboratori.
L'adesione a contratti collettivi per i dipendenti del Gruppo assicura uno stipendio adeguato a livello nazionale e in linea con quanto richiesto a livello normativo. L'accordo del 23 novembre 2023 firmato congiuntamente da Intesa Sanpaolo, ABI e le Segreterie Nazionali delle OO.SS. prevede un aumento retributivo medio di 435 euro mensili con decorrenza rispettivamente di 250 euro dal 1° luglio 2023, 100 euro dal 1° settembre 2024, 50 euro dal 1° giugno 2025 e 35 euro dal 1° marzo 2026.
Inoltre, in linea con le Politiche di remunerazione ed incentivazione del Gruppo, in caso di attivazione di un processo di revisione della retribuzione, per il personale con ruolo non normato da contrattazione di secondo livello, vengono definite le linee guida da applicare. Queste evidenziano la necessità di una coerenza complessiva degli interventi e una particolare attenzione all'equità di genere e prevedono una scala di priorità d'intervento che tiene in considerazione i riferimenti retributivi di mercato per il ruolo ricoperto e la performance conseguita dalle risorse. Tale approccio rispetta il principio di "equal pay for equal job" e contribuisce a fare del Gruppo un "Employer of choice" per capacità di attrarre, motivare e trattenere le migliori risorse.
In particolare, il Gruppo garantisce che la definizione dei sistemi di remunerazione e incentivazione, così come le decisioni relative alla remunerazione, siano basati sul merito e sulle competenze professionali, indipendentemente da genere o altre forme di diversità, e siano ispirati a principi di equità. Per ulteriori informazioni sul tema, si rimanda al paragrafo "Politiche relative a una retribuzione equa" del paragrafo "Diversità, equità e inclusione". Sul sito web istituzionale del Gruppo è inoltre consultabile la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti.
Al 31 dicembre 2024, complessivamente l'89% dei dipendenti del Gruppo è coperto da Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (CCNL) applicabili, di cui il 100% sul perimetro italiano. Nei paesi nei quali non è prevista la copertura del contratto collettivo, il Gruppo regola i suoi rapporti con i collaboratori nel costante rispetto di quanto stabilito dalla legislazione locale in materia di lavoro.
Sempre con riferimento al perimetro italiano, il 76% dei dipendenti è iscritto a un sindacato.
Nella seguente tabella è rappresentato il tasso di copertura dei dipendenti coperti da accordi di contrattazione collettiva e la quota di iscritti ai sindacati per i paesi con un livello occupazionale significativo. Come precisato nel paragrafo "Caratteristiche e composizione dei dipendenti del Gruppo" l'unico paese con un livello occupazionale significativo risulta essere l'Italia.
| Tabella 8- Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale | |
|---|---|
| Tasso di copertura | Copertura della contrattazione collettiva | Dialogo sociale | |
|---|---|---|---|
| Lavoratori dipendenti – SEE | Lavoratori dipendenti – non SEE | Lavoratori iscritti al sindacato (soltanto SEE) |
|
| 0-19% | |||
| 20-39% | |||
| 40-59% | |||
| 60-79% | Italia (76%) | ||
| 80-100% | Italia (100%) |
Si specifica infine che non sono presenti accordi che prevedono la rappresentanza dei dipendenti da parte dei seguenti comitati: comitato aziendale europeo (CAE), comitato aziendale di una Società europea (SE) o un comitato aziendale di una Società cooperativa europea (SCE).
Il Gruppo si impegna a garantire un salario adeguato a tutti i suoi collaboratori. A tal proposito si evidenzia che in ogni paese in cui il Gruppo è presente, tutti i collaboratori percepiscono un salario minimo adeguato. Per salario minimo adeguato si intende il salario minimo fissato per legge a livello nazionale oppure definito sulla base degli accordi di contrattazione collettiva115 .
Il modello di relazioni industriali adottato e sviluppato dal Gruppo, di concerto con le Organizzazioni sindacali, ha costantemente promosso il confronto tra le parti quale modalità volta ad individuare le soluzioni e gli strumenti più idonei ad affrontare e gestire le diverse fasi di crescita e riorganizzazione. Come anticipato, le relazioni sindacali si articolano e vengono valorizzate anche tramite l'attività di organismi bilaterali azienda/sindacato, realizzati con lo scopo di analizzare, ricercare e proporre azioni positive, soluzioni e strumenti in materia di pari opportunità, welfare, sicurezza e sviluppo sostenibile. La funzione cui spetta la responsabilità operativa di assicurare il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori è quella di Relations with Workers' Representatives and Welfare all'interno dell'Area di Governo Chief People & Culture Officer.
115 Per i paesi dello spazio economico europeo si fa riferimento alla direttiva (UE) 2022/2041 in materia di salario minimo, mentre, per i paesi al di fuori dello spazio economico europeo si adotta il livello salariale stabilito da norme internazionali, nazionali, subnazionali o da contratti collettivi, purché garantisca un tenore di vita dignitoso.
Il confronto con le OO.SS. nel Gruppo è regolato, oltre che dalle previsioni di settore, anche dal "Protocollo delle Relazioni Industriali", che rende possibile l'attuazione di uno specifico modello di relazioni sindacali.
Gli incontri con le OO.SS. si svolgono a livello di Delegazione di Gruppo e/o di Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile regolarmente, di massima con cadenza settimanale. Il Comitato di Consultazione è convocato in caso di necessità per un'analisi congiunta volta a individuare possibili soluzioni a controversie e per sessioni di incontro su materie di lavoro di interesse generale per il Gruppo. La Commissione paritetica Politiche commerciali e clima aziendale si incontra con cadenza di massima trimestrale. Inoltre, sempre con cadenza indicativa trimestrale, come ulteriore occasione di confronto con le OO.SS. si tengono incontri a livello territoriale.
Il dialogo con le OO.SS. sui progetti aziendali è costante, tempestivo e finalizzato a individuare soluzioni condivise rispetto alle differenti esigenze che si presentano all'attenzione delle parti, anche in coerenza con la rappresentatività sindacale in Italia indicata nei precedenti paragrafi, in linea con quella nazionale di settore. Nel corso del 2024 sono stati sottoscritti oltre 30 accordi.
Il Gruppo mette a disposizione diversi canali aziendali riservati per segnalare istanze, bisogni, disagi ad esempio, la casella del Codice Etico e il canale whistleblowing. La casella del Codice Etico consente di segnalare eventuali inosservanze tramite posta elettronica, garantendo la massima riservatezza e protezione da qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione. Inoltre, il canale di whistleblowing consente a qualsiasi soggetto autorizzato (dipendenti, collaboratori, fornitori, consulenti, ecc.) di segnalare sospette violazioni, sia avvenute che potenziali, attraverso specifici canali disponibili 24 ore su 24. Per ulteriori informazioni sul canale di segnalazione del Codice Etico e sulla procedura di whistleblowing, si rimanda rispettivamente alla sezione di "Politiche, obiettivi e azioni relative al Whistleblowing" e "Politiche, obiettivi e azioni relative alla Cultura d'impresa" nel capitolo ESRS G1 – Condotta aziendale.
Inoltre, la contrattazione collettiva prevede momenti di verifica di eventuali violazioni e meccanismi specifici che intervengono nel caso di una controversia. Qualora sia riscontrata una violazione di legge, il processo non è più gestito a livello aziendale, ma tramite processi legali nazionali/internazionali. Anche il "Protocollo delle Relazioni Industriali" prevede organismi e processi di verifica delle modalità applicative e dei profili interpretativi degli accordi stipulati. Uno di questi è il Comitato di consultazione, cui compete l'analisi congiunta del Gruppo e delle Organizzazioni sindacali finalizzata all'individuazione di possibili soluzioni a controversie emerse anche a livello locale.
La Commissione paritetica politiche commerciali e clima aziendale analizza secondo criteri omogenei, le segnalazioni di comportamenti non coerenti con i valori del Gruppo e con quanto previsto dalla contrattazione collettiva in materia di Politiche commerciali. L'obiettivo è garantire il costante monitoraggio e la formalizzazione di eventuali proposte di azioni positive finalizzate a prevenire situazioni di criticità. Le segnalazioni possono essere trasmesse direttamente dalle persone del Gruppo e/o dalle Organizzazioni sindacali, alla casella di posta elettronica dedicata, garantendone la riservatezza nel trattamento dei dati e il costante monitoraggio, con l'obiettivo di formulare eventuali proposte di azioni positive finalizzate a prevenire situazioni di criticità.
Gli accordi, ove necessario, prevedono momenti di confronto e verifica dell'attuazione degli stessi anche in un'ottica evolutiva dell'organizzazione aziendale, con specifici e tempestivi incontri a livello di Delegazione di Gruppo, Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile e/o Comitato di consultazione.
In linea con il Piano 2022-2025, Intesa Sanpaolo si pone l'obiettivo di riallocare e riconvertire/riqualificare la capacità verso nuove iniziative prioritarie valorizzando i mestieri e le competenze maggiormente strategiche per il Gruppo.
| Target: Reskilled/upskilled people (2022-2025) – Numero di persone che acquisiscono nuove competenze e riqualificati verso nuovi profili | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline116 | 31.12.2021 | - |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 6.902 |
| Target | 2025 | 8.000 |
Con riferimento al target di Piano 2022-2025, si segnala che il numero di persone coinvolte in percorsi di "upskilling" e "reskilling", da inizio piano, risulta pari a 6.902. Questi percorsi, organizzati dal Gruppo, mirano a migliorare le competenze e a riqualificare professionalmente dipendenti e collaboratori, valorizzandone il contributo in attività strategiche e ad alto valore aggiunto per l'operatività del Gruppo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo tutela l'occupazione considerandola uno degli elementi caratterizzanti il Piano d'Impresa 2022- 2025. In questo ambito, accelerando il ricambio generazionale nel quadro della trasformazione tecnologica, con un modello di business resiliente e sostenibile nello scenario di digitalizzazione e intelligenza artificiale, Intesa Sanpaolo, il 23 ottobre 2024, ha sottoscritto un accordo finalizzato ad abilitare modelli di servizio e di offerta orientati ad una maggiore semplicità ed efficacia per i clienti, nonché liberare tempo da dedicare ad attività di sviluppo professionale, attraverso un importante piano di formazione per upskilling/reskilling, per affrontare al meglio le necessità di nuove competenze digitali diffuse e di nuovi mestieri.
L'accordo prevede l'uscita di circa 4 mila dipendenti su base esclusivamente volontaria per pensionamento o per accesso al Fondo di solidarietà di settore, entro la fine del 2027. Al contempo, sempre in forza degli accordi sindacali già definiti, ivi incluso l'accordo siglato il 23 ottobre 2024, è prevista la realizzazione di 4.600 assunzioni a tempo indeterminato entro il 31
116 Target di piano che costituisce la pianificazione di una nuova attività che non prevede un valore base.

dicembre 2025, e di ulteriori 3.500 assunzioni a tempo indeterminato entro il 30 giugno 2028, al fine di perseguire una gestione equilibrata degli effetti derivanti dalle uscite e per supportare la crescita della Banca.
Nel corso del 2024 sono avvenute, in questo contesto, circa 1.550 cessazioni e sono state attuate un numero equivalente di assunzioni. Le politiche occupazionali della Banca comprendono l'ingresso di nuovo personale anche mediante il contratto misto una modalità di svolgimento dell'attività lavorativa caratterizzata dalla presenza contemporanea di due contratti in capo alla medesima persona, uno di lavoro subordinato part-time a tempo indeterminato, e uno di lavoro autonomo da consulente finanziario per svolgere l'offerta fuori sede. Tale contratto coinvolge circa 1.200 persone in servizio a fine 2024.
Coerentemente con la strategia adottata e a fronte di un target di Piano al 2025 di riallocare e riconvertire/riqualificare la capacità verso nuove iniziative prioritarie pari a 8.000 persone, nel corso del 2024 sono state coinvolte più di 3.000 persone (circa 6.900 da inizio Piano del 2022) in attività di riconversione e di upskilling indirizzate principalmente verso la crescita del business (come la Filiale Digitale), alle Funzioni di Controllo (Enabling Integrated anti Financial Crime - ENIF/Know your customer - KYC), verso progetti in ambito tecnologico (Digitalizzazione degli applicativi, Data & Analytics) e la formazione sulle tematiche inerenti i dati, AI e tecnologia (Progetto MATRIX) 117 .
Dal punto di vista geografico, le persone coinvolte nei vari programmi sono dislocate in tutte le aree del territorio nazionale con un concetto di "delocalizzazione" sempre più ampio e attuato anche grazie alle nuove modalità di lavoro, sempre più diffuse e alimentate nell'ottica del "Next Way of Working".
Nell'ambito dell'Area di Governo Chief People & Culture Officer la funzione Group Internal Mobility & Reskilling Center, nel corso del 2024, ha presidiato gli strumenti e i processi di mobilità verificando la disponibilità di personale interno e delle relative competenze necessarie, in funzione dei fabbisogni individuati e garantendo la valorizzazione in nuovi ambiti.
Dall'inizio del Piano d'Impresa nel 2022, le attività vengono monitorate e rendicontate trimestralmente con l'obiettivo di raggiungere gli obiettivi del Piano che si concluderà nel 2025. Alle persone coinvolte nei percorsi di cambiamento vengono inviate periodiche survey anonime per verificarne il livello di soddisfazione, la motivazione e il coinvolgimento nelle attività della nuova realtà; ad oggi i livelli espressi sono elevati su tutti gli ambiti.
Il Gruppo adotta i Principi in materia di Diversity, Equity and Inclusion (di seguito "i Principi DE&I") per concretizzare il proprio impegno nel promuovere e diffondere, sia internamente che esternamente, una politica inclusiva che valorizzi tutte le forme di diversità. In tal senso, nei Principi DE&I il Gruppo Intesa Sanpaolo esplicita il proprio approccio inclusivo verso tutte le forme di diversità, basata sul rispetto di tutte le persone, sulla valorizzazione dei talenti, sulla meritocrazia e sulle pari opportunità, assumendo, inoltre, impegni concreti nella promozione di un ambiente inclusivo e definendo i comportamenti attesi da parte di tutto il personale del Gruppo. Una specifica sezione è dedicata agli impegni sull'equità di genere, finalizzati a garantire eque opportunità nei processi di assunzione, promozione a ruoli di responsabilità, nomine alla dirigenza e nel piano di successione per i ruoli apicali. Nella politica viene esplicitato il principio di non tolleranza di qualsiasi discriminazione e le inosservanze di quanto stabilito vanno segnalate al canale indicato nel documento. Il monitoraggio periodico sugli impegni presi dal Gruppo è affidato alla Cabina di Regia DE&I.
I Principi DE&I mirano a creare un ambiente di lavoro caratterizzato da pluralità e rispetto, tutelando ogni forma di diversità, che si tratti di genere, identità o espressione di genere, orientamento affettivo-sessuale, stato civile e situazione familiare, età, etnia, credo religioso, appartenenza politica e sindacale, condizione socioeconomica, nazionalità, lingua, background culturale, condizioni fisiche e psichiche, aspetto fisico o qualsiasi altra caratteristica della persona anche legata alla manifestazione del pensiero. Tale obiettivo è ritenuto un dovere etico verso tutte le persone del Gruppo e verso ogni stakeholder. È anche una priorità di business e di sostenibilità, poiché l'integrazione di idee e competenze diverse stimola soluzioni innovative e processi decisionali più efficaci. Inoltre, valorizza la reputazione del brand aziendale, migliorando la retention, la motivazione delle persone e l'attrattività verso i migliori talenti. Infine, massimizza la creazione di valore per gli stakeholder, raccogliendo gli spunti di miglioramento da enti certificatori, indici internazionali e stakeholder in generale, che contribuiscono a definire le buone pratiche in materia di inclusione.
Con riferimento all'impegno a garantire l'equità di genere, sono tenuti in considerazione i seguenti principi:
Sono inoltre previsti impegni specifici e azioni positive volte a favorire l'inclusione, tra cui:
117 Per ulteriori informazioni sul progetto, si rimanda al paragrafo Azioni relative alla formazione e allo sviluppo dei dipendenti.
I Principi DE&I si applicano a tutte le persone del Gruppo nell'espressione delle proprie attività con stakeholder interni ed esterni e alle persone che compongono gli Organi societari di amministrazione e controllo. Per quanto attiene alle persone che collaborano con il Gruppo senza un rapporto di lavoro dipendente (ad esempio, agenti/consulenti finanziari non dipendenti, fornitori e sub-fornitori) si richiede il rispetto dei valori e principi qui espressi prendendo conoscenza di una apposita informativa a loro dedicata. Il Gruppo si impegna, inoltre, per supportare e promuovere l'adozione di valori e principi di diversità, equità e inclusione da parte della clientela – in modo particolare della clientela Imprese e Corporate – nel contesto delle proprie policy ESG.
Infine, in linea con i Principi DE&I, il Gruppo si impegna a intensificare il dialogo con gli stakeholder che portano istanze specifiche (ad esempio, gli ERG - Employee Resource Group) e proposte di miglioramento, in un'ottica di apertura e di scambio costruttivo, anche attraverso la progettazione e l'avvio di azioni condivise.
I Principi DE&I sono stati oggetto di aggiornamento nel corso del 2024, e la nuova versione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione. Le modifiche al documento riguardano l'inserimento delle attività di relazione al Consiglio di Amministrazione sul tema pay gap e l'analisi della distribuzione degli interventi di merito in base al genere.
La persona che ricopre il ruolo di Chief People & Culture Officer individua obiettivi e strategia per il loro raggiungimento e verifica che l'impegno di tutte le strutture del Gruppo sia adeguato e coerente con quanto stabilito nei Principi DE&I. Relaziona inoltre annualmente il Consiglio di Amministrazione di Capogruppo e il Comitato Rischi e Sostenibilità sui risultati raggiunti.
Le "Regole per il contrasto alle molestie sessuali" esprimono il forte impegno del Gruppo nella prevenzione e nel contrasto a qualsiasi forma di molestia sessuale per assicurare il pieno rispetto e la massima tutela della dignità della persona. Esprimono inoltre la tolleranza zero verso qualsiasi tipo di molestia. L'obiettivo è la creazione delle condizioni affinché gli episodi di molestia sessuale vengano segnalati, assicurando un processo efficace e dettagliato di gestione delle segnalazioni che garantisca massimo rigore e massima tutela della riservatezza delle persone coinvolte.
Le citate Regole si applicano a: tutto il personale dipendente del Gruppo Intesa Sanpaolo nell'espressione delle proprie attività all'interno e all'esterno del Gruppo; agenti e consulenti finanziari non dipendenti/collaboratori nell'espressione delle proprie attività con interlocutori interni ed esterni; persone con contratto di somministrazione; persone destinatarie di iniziative di tirocinio/stage; partner commerciali del Gruppo in qualsiasi attività di contatto con il Gruppo.
Le Regole si applicano anche in occasione di eventi sociali, viaggi di lavoro, training e momenti che avvengono fuori dai consueti luoghi di lavoro ma che si riferiscono ad attività correlate all'ambito professionale, nonché al di fuori di tale contesto lavorativo nei casi in cui l'autore/autrice della molestia sessuale e la vittima appartengano entrambi alle categorie in scope. Per le Regole, il ruolo di garante del processo di gestione della segnalazione è affidato al responsabile della struttura Diversity, Equity & Inclusion.
Tutte le banche e società del Gruppo devono adottare le Regole, adattandole al proprio contesto previa approvazione della struttura Diversity, Equity & Inclusion di Capogruppo. Se le Regole sono più restrittive delle normative locali, Intesa Sanpaolo richiede comunque il loro rispetto, indipendentemente dal fatto che i comportamenti siano vietati o meno dalle normative locali.
Per ulteriori dettagli, si rimanda al documento i Principi DE&I e alle Regole per il contrasto alle molestie sessuali, consultabili sul sito web istituzionale di Gruppo.
Infine, con riferimento alle tematiche legate al mondo della disabilità e della malattia cronica è attivo in Italia il Gruppo di Lavoro interfunzionale (GdL), creato a seguito dell'accordo di inclusione dell'agosto 2018 e in linea con la successiva pubblicazione dei Principi in materia di Diversity, Equity and Inclusion a ottobre 2020.
Il Gruppo di Lavoro interfunzionale si confronta periodicamente con le Organizzazioni sindacali nell'ambito del Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile per la definizione delle iniziative da intraprendere ed opera in sinergia con la funzione Diversity Equity and Inclusion.
Complessivamente, la politica è coordinata dall'ufficio Workers' Benefit, e conta la partecipazione attiva di circa 80 persone in rappresentanza di molteplici strutture aziendali.
L'obiettivo è quello di unire le professionalità differenti, per sostenere e valorizzare in azienda il contributo di tutte le persone del Gruppo e favorire il più possibile una condizione di benessere e supporto nello svolgimento della vita in azienda, arricchendo anche gli strumenti di welfare a sostegno.
Nella tabella sottostante è riportata la distribuzione dei dipendenti per fascia d'età, in numero di persone e in percentuale, sul totale dei dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2024.

| Numero e percentuale di dipendenti | 2024 | |
|---|---|---|
| Meno di 30 anni | 6.339 | |
| Fra i 30 e i 50 anni | 45.024 | |
| Oltre 50 anni | 42.176 | |
| % meno di 30 anni | 6,8% | |
| % fra i 30 e i 50 anni | 48,1% | |
| % oltre i 50 anni | 45,1% |
In termini di distribuzione di genere tra i dipendenti al livello di top management (livello dirigenziale) al 31 dicembre 2024, il numero totale di dipendenti risulta pari a 26, di cui il 76,9% appartenente al genere maschile e il 23,1% al genere femminile. In particolare, nella tabella sottostante è riportata la distribuzione dei dipendenti in posizioni di top management per genere, in numero di persone e in percentuale, sul totale degli stessi, al 31 dicembre 2024.
Si precisa che rientrano nell'Alta Dirigenza il Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, i suoi primi riporti, il Chief Audit Officer, i Deputy dei Responsabili delle Divisioni e delle Aree di Governo (ad oggi il Deputy del responsabile della Divisione IMI Corporate & Investment Banking e il Deputy del Chief Financial Officer), nonché il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
Tabella 11 - Diversità di genere dei dipendenti a livello di alta dirigenza (numero di dipendenti e percentuale)
| Numero di dipendenti di alta dirigenza | 2024 |
|---|---|
| Donne | 6 |
| % del totale a livello di alta dirigenza | 23,1% |
| Uomini | 20 |
| % del totale a livello di alta dirigenza | 76.9% |
| Altro | - |
| % del totale a livello di alta dirigenza | 0% |
| Non comunicato | - |
| % del totale a livello di alta dirigenza | 0% |
| Totale | 26 |
Nel Piano d'Impresa 2022-2025 è previsto inoltre che le nuove nomine per posizioni senior – considerando un perimetro più ampio rispetto a quello dell'alta dirigenza e che include primi e secondi riporti al CEO – siano equilibrate per genere (circa 50% uomini e 50% donne) e che ciò possa consentire di raggiungere circa il 30% di presenza femminile nelle posizioni di senior leadership entro il 2025. Sulla base della struttura organizzativa in essere al 31 dicembre 2024, il dato di stock per le posizioni senior (-1 e -2 livelli organizzativi sotto il CEO) risulta così composto: 71,7% di presenza maschile e 28,3% di presenza femminile.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta politiche di remunerazione e incentivazione neutrali rispetto al genere, che contribuiscono a perseguire la completa parità tra il personale. Esse assicurano, a parità di attività svolta, che le persone del Gruppo abbiano un pari livello di remunerazione, anche in termini di condizioni per il suo riconoscimento e pagamento.
In particolare, il Gruppo garantisce che la definizione dei sistemi di remunerazione e incentivazione e l'assunzione delle decisioni inerenti alla remunerazione prescindano dal genere (così come da ogni altra forma di diversità quali orientamento affettivo-sessuale, stato civile e situazione familiare, età, etnia, credo religioso, appartenenza politica e sindacale, condizione socioeconomica, nazionalità, lingua, background culturale, condizioni fisiche e psichiche o qualsiasi altra caratteristica della persona anche legata alla manifestazione del proprio pensiero), siano basati sul merito e sulle competenze professionali nonché siano ispirati a principi di equità.
Al fine di rendere possibile l'applicazione di politiche neutrali rispetto al genere e di poterne valutare l'efficacia, il Gruppo adotta:
− sistemi di misurazione delle posizioni organizzative, tenendo conto delle responsabilità e della complessità gestita dai diversi ruoli. In particolare, per la popolazione manageriale il Gruppo ha adottato il sistema di Global Banding che si basa sul raggruppamento in fasce omogenee di posizioni manageriali assimilabili per livelli di complessità/responsabilità gestiti, misurati mediante la metodologia internazionale di valutazione dei ruoli International Position Evaluation (IPE). Mentre la popolazione dei professional è segmentata sulla base del career title attribuito in funzione di determinati criteri (ovverosia seniority, autonomia, complessità ma anche competenze, economics, impatto ed esposizione) - al fine di valorizzare in modo granulare il livello di contributo professionale fornito nella propria operatività e la progressiva specializzazione delle competenze – o della figura professionale di appartenenza, tenuto conto anche del sistema di ruoli definito nella contrattazione collettiva di secondo livello;
Con cadenza annuale il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, con il supporto del Comitato Remunerazioni, analizza la neutralità delle Politiche rispetto al genere e sottopone a verifica il divario retributivo di genere (gender pay gap), e la sua evoluzione nel tempo, secondo la metodologia internamente definita in accordo con la normativa di settore. In sintesi, il gender pay gap preso in considerazione ai fini di tale analisi è calcolato per posizioni di pari valore e paese per paese, distinguendo per: (i) Risk Taker, esclusi i membri del Consiglio di Amministrazione; (ii) i membri del Consiglio di Amministrazione nella sua funzione di gestione; (iii) i membri del Consiglio di Amministrazione nella sua funzione di supervisione; (iv) il restante personale. Si precisa che i motivi del divario retributivo di genere sono opportunamente documentati e, ove necessario, sono adottate azioni correttive.
Le Politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo, sono sottoposte annualmente a votazione vincolante all'Assemblea degli Azionisti, su proposta del Consiglio di Amministrazione. Per ulteriori dettagli in materia, si rimanda alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo.
Il valore di seguito rappresentato indica la misurazione del divario retributivo di genere tra dipendenti di sesso maschile e dipendenti di sesso femminile espressa in percentuale del livello retributivo medio dei lavoratori di sesso maschile, così come richiesto dagli standard ESRS applicati nella presente Rendicontazione.
Il calcolo del valore si basa sul livello medio di retribuzione oraria lorda dei collaboratori del Gruppo, calcolato a partire da tutte le componenti complementari e variabili del pacchetto retributivo, inclusi il salario e gli altri compensi in denaro o in natura che il collaboratore riceve in relazione al proprio impiego su base annualizzata, senza tener conto delle differenti mansioni, del ruolo organizzativo o della seniority.
Per la valorizzazione delle componenti variabili legate ad incentivi pluriennali è stato adottato un approccio basato sul criterio di competenza.
Il calcolo ha previsto l'inclusione di tutti i lavoratori dipendenti appartenenti all'organico aziendale delle società nel perimetro della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità al 31 dicembre 2024, fatta eccezione per le società Risanamento S.p.A. e Banca Intesa Russia.
Nel caso di importi in differente valuta è stata effettuata una conversione in euro secondo il tasso di cambio medio dell'anno.
Per l'esercizio 2024, il Gruppo ha registrato un tasso di remunerazione totale pari a 135,2. Tale tasso è definito come il rapporto tra la remunerazione totale annua della persona che percepisce il salario più elevato e la mediana della remunerazione totale annua di tutti i collaboratori, eccetto la persona più pagata. La persona con il salario più elevato è l'Amministratore Delegato del Gruppo Intesa Sanpaolo; la sua remunerazione include sia il compenso fisso che le componenti variabili. La mediana è stata calcolata secondo i medesimi criteri e rispetto allo stesso perimetro societario descritto in relazione all'indicatore di gender pay gap.
Si precisa che per entrambe le metriche rappresentate in questa sezione non sono applicati fattori di correzione dei compensi erogati che tengano in considerazione il costo della vita nel paese di riferimento.
Il processo di ingaggio della propria forza lavoro, la cui richiesta è sotto la responsabilità operativa della persona responsabile della struttura Diversity, Equity & Inclusion avviene tramite: (i) i rappresentanti sindacali; (ii) il dialogo costante con le Community (Employee Resource Group o gruppi di affinità); (iii) i sondaggi e tramite iniziative di ascolto ad hoc anche a livello individuale.
Per le iniziative DE&I le persone vengono coinvolte a livello individuale (con survey e iniziative di ascolto), sia per il tramite delle rappresentanze sindacali, sia per il tramite delle community ERG (Employee Resource Groups o gruppi di affinità). Vengono effettuati sondaggi su base biennale, tramite domande inserite nell'Analisi di Clima e anche altre survey, senza cadenza fissa prestabilita, su tematiche più specificamente legate ai temi DE&I: nel 2024 è stata somministrata la survey "Stereotipi, molestie e violenza di genere – Cosa ne pensi?". Ulteriori iniziative di ascolto spot della popolazione aziendale sono promosse, come ad esempio tramite le survey post-eventi. Vengono svolte anche survey per sondare la popolazione di una specifica area o divisione su particolari temi o ambiti di intervento, per indirizzare progettualità mirate. Inoltre, le persone del Gruppo hanno la possibilità di indirizzare richieste di contatto o suggerimenti tramite e-mail alla struttura DE&I. Il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali avviene preventivamente per la realizzazione di iniziative e, se del caso, successivamente per rappresentarne gli esiti. La struttura DE&I rimane a disposizione delle community (ERG) nel caso in cui abbiano istanze da avanzare e, nel caso in cui vengano affrontate tematiche di cui la community è centro di interesse, avviene un confronto preliminare alle eventuali iniziative.
L'inclusione è un tema di rilevanza primaria per il Gruppo anche nell'ambito della contrattazione sindacale, che ha definito fin dal 2014, il Protocollo Quadro sull'Inclusione e le pari opportunità, presupposto di uno specifico accordo, parte integrante del Contratto collettivo di secondo livello di Gruppo. In tema di orientamento affettivo e identità di genere, già dal 2014 sono state definite specifiche politiche aziendali che delineano il quadro di riferimento per l'estensione alle unioni tra persone dello stesso genere dei benefici previsti dalla normativa aziendale. L'Accordo Inclusione prevede, oltre alla promozione dello
specifico gruppo di lavoro interfunzionale che si occupa delle problematiche legate al mondo della disabilità e della malattia, l'avvio di progetti sperimentali, con il supporto del Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile, finalizzati a promuovere l'occupabilità di persone con disturbi dello spettro autistico. Tali progetti sono parzialmente finanziati attraverso l'iniziativa "Arrotonda Solidale", che prevede il versamento, su base volontaria da parte di tutte le persone del Gruppo, dell'arrotondamento all'euro inferiore dello stipendio mensile netto; l'Azienda, a sua volta, versa i centesimi mancanti a completamento dell'euro per ciascuna persona del Gruppo aderente all'iniziativa.
Il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali non ha cadenza fissa. Le rappresentanze vengono coinvolte sulle tematiche che rientrano nella contrattazione, ma anche per un confronto su tematiche non incluse nel contratto.
I diversi momenti di ascolto dedicati ai propri lavoratori sono alla base della produzione di report che valutano il tasso di rispondenza e apprezzamento di specifiche iniziative, progetti o eventi. I risultati aggregati e anonimi contribuiscono ad indirizzare successive iniziative. In caso di coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, sono veicolati successivamente all'iniziativa. In caso di coinvolgimento di Community avviene un confronto diretto con le persone della Community stessa.
Le Community (ERG) sono organismi che per loro natura portano istanze e prospettive di gruppi di affinità, come accade per ISPROUD, la Community di persone LGBTQ+ e alleate di Intesa Sanpaolo e "ARTICOLO19 – Disabilità & Cittadinanza" che ha l'obiettivo di elaborare contenuti e idee per migliorare la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, con la prospettiva di fornire ulteriori contributi sulle tematiche della disabilità e dell'inclusione. La diversità e l'inclusione sono, altresì, promosse attraverso canali di divulgazione interna ed esterna: nella intranet aziendale sono disponibili le informazioni per accedere a servizi e opportunità messi a disposizione.
Le persone del Gruppo hanno a disposizione due tipi di canali (casella e-mail del Codice Etico e sistema di Whistleblowing) per la segnalazione di bisogni/dubbi/presunte violazioni dei loro diritti al fine di facilitare l'intervento del Gruppo e per porre rimedio ad impatti negativi su di essi. Per ulteriori informazioni sul canale di segnalazione del Codice Etico e sulla procedura di whistleblowing, si rimanda rispettivamente alle sezioni di "Politiche, obiettivi e azioni relative al Whistleblowing" e "Politiche, obiettivi e azioni relative alla Cultura d'impresa" nel capitolo ESRS G1 – Condotta aziendale.
Inoltre, la struttura DE&I dispone di una casella e-mail alla quale le persone possono scrivere per comunicare esigenze o preoccupazioni sui temi di competenza dell'ufficio. La casella viene controllata da un membro della struttura e viene fornita risposta a tutte le richieste o comunicazioni ricevute anche con l'eventuale coinvolgimento di altre funzioni eventualmente competenti per la questione oggetto della comunicazione. Le segnalazioni sono presidiate secondo quanto previsto per lo specifico canale. In aggiunta, le "Regole per il contrasto alle molestie sessuali" stabiliscono uno specifico canale di segnalazione per questo tema e delineano i ruoli di tutte le strutture coinvolte.
Il tavolo di lavoro dedicato alle segnalazioni di molestia sessuale è attivato dalla struttura DE&I in qualità di garante del processo. Il tavolo di lavoro è composto da diverse funzioni che collaborano per garantire che le segnalazioni di molestia sessuale siano gestite in modo appropriato, riservato e conforme alle politiche aziendali, assicurando il supporto necessario alle vittime e l'adozione di misure correttive. Le aree e figure professionali coinvolte sono:
In caso di segnalazione, sono condotte le verifiche necessarie e, nel caso in cui venga accertata la molestia sessuale o la violazione di altra normativa della banca, la definizione dei provvedimenti disciplinari conseguenti viene lasciata alla competente funzione Labour Proceedings. Ulteriori interventi di rimedio, ad esempio a tutela di chi è vittima, possono essere definiti in base alla situazione specifica. Inoltre, è sempre a disposizione di tutte le persone coinvolte in un evento di molestia sessuale un servizio di assistenza psicologica e prima informazione legale, offerto alle persone anche nel caso in cui le molestie si siano verificate al di fuori del contesto lavorativo (ad esempio nel contesto privato). Per ulteriori informazioni quantitative in merito all'eventuale manifestarsi degli eventi di cui sopra, si rimanda al paragrafo "Metriche relative ai diritti umani nella forza lavoro".
La Banca garantisce la presenza di questi canali anche attraverso le politiche specifiche in materia di DE&I e Regole per il contrasto alle molestie sessuali, che prevedono la presenza di canali specifici (ad esempio, la casella e-mail "[email protected]" per molestie sessuali). Annualmente viene erogato un corso obbligatorio sul tema delle molestie sessuali, con l'obiettivo di sensibilizzare le persone sul significato delle molestie e sulle loro conseguenze. Durante il corso, viene anche specificato il canale di segnalazione.
Le informazioni relative al numero di volte in cui, durante l'anno, è stato attivato il tavolo di lavoro per la gestione delle segnalazioni di molestia sessuale, insieme agli esiti delle relative investigazioni, vengono tracciate in apposito registro. Per quanto riguarda le Regole per il contrasto alle molestie sessuali, l'efficacia del canale viene assicurata attraverso il costante controllo della casella e-mail e attraverso la presa in carico della segnalazione che viene comunicata alla persona segnalante entro il giorno lavorativo successivo alla segnalazione.
La normativa viene pubblicata sulla intranet aziendale e tutte le persone del Gruppo sono tenute, ai sensi anche del Codice interno di comportamento di Gruppo, a prenderne conoscenza rivolgendosi alle strutture preposte in caso di dubbi sulla interpretazione. La tematica delle segnalazioni di molestie sessuali, inoltre, è stata oggetto nel 2024 di apposita survey dedicata, che indaga, tra gli altri aspetti, anche la fiducia nel canale utilizzato.
All'interno dei documenti è esplicitato l'impegno per il rispetto e la salvaguardia della vittima e/o di chi effettua la segnalazione; infatti, sia per le segnalazioni relative a violazione dei Principi in materia di Diversity, Equity and Inclusion che per le segnalazioni di molestie sessuali le persone sono tutelate da eventuali condotte ritorsive.
Inoltre, relativamente alla gestione delle tematiche legate alla disabilità, le persone del Gruppo possono contare sulle Gestioni Risorse Umane come interlocutori di riferimento. Infine, è disponibile una casella e-mail dedicata ([email protected]) e una sezione intranet specifica. Le tematiche relative sono regolarmente discusse con le Organizzazioni sindacali all'interno del Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile.
L'impegno del Gruppo di Lavoro interfunzionale (GdL) si concretizza nella gestione delle singole segnalazioni, nonché in molteplici attività, quali, ad esempio: il presidio dei temi di accessibilità ai sistemi informatici, la formazione dedicata a tutte le Gestioni Risorse Umane, alle figure responsabili di persone con disabilità sensoriali e al Top Management, azioni culturali volte alla sensibilizzazione e coinvolgimento di tutte le persone del Gruppo.
Nel Piano d'Impresa 2022-2025 è previsto che le nuove nomine per posizioni senior - primi e secondi riporti al CEO - siano equilibrate per genere (circa 50% uomini e 50% donne). Il progressivo raggiungimento del target è monitorato dalla Cabina di Regia DE&I con cadenza trimestrale. Per la definizione, il monitoraggio del target e la determinazione di miglioramenti, non è previsto il coinvolgimento della forza lavoro o delle rappresentanze sindacali.
Inoltre, in caso una persona sia nominata per più posizioni senior, ciascuna nomina è conteggiata. Ai fini dell'impegno definito, non sono considerate le "nomine orizzontali", ovvero che non comportino un incremento di livello organizzativo della persona: sia nel caso di "passaggio di posizione" sia nel caso in cui una persona sia chiamata a ricoprire una nuova posizione in aggiunta al suo perimetro di competenza precedente. In caso di periodi di temporanea transizione, che portino una persona ad uscire dal bacino dei primi e secondi riporti, con l'obiettivo di rientrarvi in un secondo momento (ad esempio, in attesa della creazione di posizioni la cui prossima costituzione è già stata definita) tali nomine non saranno conteggiate nel caso in cui portino la persona a "riacquisire" il livello precedente. Di fatto, tale nomina viene considerata equivalente ad una "nomina orizzontale" e il passaggio di uscita e reingresso della persona nel bacino delle posizioni di senior è considerato esclusivamente come funzionale alla creazione o messa a disposizione della casella organizzativa di destinazione. Saranno, viceversa, considerate nomine che portino ad una crescita di livello organizzativo rispetto alla posizione di partenza originale. Vengono conteggiati i livelli organizzativi effettivi da organigramma.
Sulla base della struttura organizzativa in essere al 31 dicembre 2024, si evidenziano i seguenti dati: 25 nomine di genere maschile (50%) e 25 di genere femminile (50%) nel periodo 2022-2024.
Le iniziative e azioni DE&I sono rivolte a tutte le persone del Gruppo e ogni iniziativa ha il proprio cluster di popolazione cui viene indirizzata. Alcune iniziative sono rivolte anche esternamente come a studenti e studentesse di scuole e università. Alcune di esse prevedono una singola erogazione (ad esempio dialogo di sensibilizzazione o formazione), mentre in altri casi sono previste più edizioni per coprire l'intero cluster di popolazione, e possono distribuirsi nei mesi o andare oltre l'anno.
Nel corso del 2024, la struttura Diversity, Equity & Inclusion (DE&I), a diretto riporto del Chief People & Culture Officer, ha proseguito la propria attività di promozione di un ambiente di lavoro inclusivo, in grado di accogliere e valorizzare ogni forma di diversità. La strategia di inclusione del Gruppo costituisce il riferimento per un'efficace governance di coordinamento delle iniziative ed è supportata da un processo di misurazione e valutazione continua dei risultati ottenuti. Il DE&I Working Group, composto da rappresentanti di ogni divisione, area di governo e altre strutture chiave per la progettazione e la realizzazione delle iniziative, ha proseguito la sua attività di allineamento, confronto e condivisione, favorendo un continuo scambio fra la struttura DE&I e tutte le realtà del Gruppo.
È proseguita per tutto il corso dell'anno l'attività della Cabina di Regia Diversity, Equity & Inclusion, dedicata a un continuo monitoraggio del rispetto degli impegni contenuti nei Principi in materia di Diversity, Equity & Inclusion, nello specifico gli impegni sull'equità di genere.
La Cabina di Regia DE&I è stata ridenominata tavolo Diversity, Equity & Inclusion, con un aggiornamento delle funzioni partecipanti e delle responsabilità.
Nel corso dell'anno è proseguito il progetto "Parole di tutto rispetto", dedicato alla comunicazione inclusiva e nato dalla collaborazione tra la struttura Diversity, Equity & Inclusion, le strutture di Comunicazione Interna e con il supporto di un gruppo di lavoro interfunzionale. L'obiettivo principale è quello di definire un documento interno che possa supportare le persone del Gruppo nell'utilizzo di una comunicazione sempre più inclusiva e accessibile attraverso il suggerimento di buone pratiche da adottare. Il progetto si arricchisce con iniziative di sensibilizzazione e di formazione, rivolte al personale del Gruppo, sull'importanza dell'utilizzo di un linguaggio rispettoso di tutte le dimensioni della diversità.
Nel mese di maggio si è svolta la prima edizione del "La settimana dell'Inclusione" di Intesa Sanpaolo per condividere riflessioni e accrescere consapevolezza sul valore della diversità. In cinque giornate, ognuna dedicata a un macro-tema, si sono svolti dieci eventi online che hanno visto la partecipazione di persone del Gruppo e ospiti esterni.
Al fine di valorizzare il talento femminile e favorire la creazione di contesti lavorativi equi e inclusivi, sono proseguite le iniziative di sviluppo per donne professional e manager, tra cui le iniziative finalizzate alla valorizzazione e crescita di donne inserite in percorsi di sviluppo, che prevedono programmi di job rotation, percorsi di shadowing, formazione ed empowerment. È stato avviato il programma "The art of leadership | mastering the future", iniziativa nata per diffondere una cultura della leadership in linea con le sfide tecnologiche, economiche e sociali che caratterizzano il contesto in continuo cambiamento in

cui il Gruppo opera e che ha come obiettivo quello di generare connessioni "virtuose" che possano crescere negli anni. L'iniziativa ha coinvolto la popolazione manageriale e circa 750 colleghe professional (Master) provenienti da diversi contesti aziendali.
È proseguita l'iniziativa di group coaching dedicata a donne che hanno assunto per la prima volta un ruolo di responsabilità al fine di allenare competenze di leadership inclusiva.
Anche il programma rivolto alle persone lungo-assenti del Gruppo ha proseguito la sua attività, arrivando a coinvolgere più di 500 persone in un percorso di accompagnamento a adesione facoltativa, con l'obiettivo di instaurare un rapporto di vicinanza con la persona durante l'assenza e favorire un proficuo rientro al lavoro.
Le iniziative di supporto alla genitorialità sono state rivolte sia alle mamme sia ai papà. Oltre alle attività di formazione volte a promuovere la consapevolezza del valore di essere genitori e professionisti, è proseguita l'erogazione di un percorso di sensibilizzazione che mira a coinvolgere i papà di diverse Aree del Gruppo in una riflessione sugli stereotipi di genere legati alla genitorialità.
In tema di orientamenti affettivi e identità di genere, è proseguita la collaborazione con Parks – Liberi e Uguali, a cui Intesa Sanpaolo è associata e con la quale sono state progettate iniziative di comunicazione e sensibilizzazione per favorire la piena inclusione delle persone LGBTQ+.
È proseguito l'impegno di garantire supporto, all'interno del Gruppo, alle persone che desiderino essere assistite nell'ambiente lavorativo durante il loro percorso di affermazione di genere.
Nel corso dell'anno si è consolidata l'esperienza di ISPROUD, la community (o ERG – Employee Resource Group o gruppo di affinità) di persone LGBTQ+ e alleate, nata spontaneamente nel corso 2021 e cresciuta nel corso degli anni. Nel 2024 la community è arrivata a coinvolgere 1.742 persone in Italia e all'estero che si incontrano periodicamente per confrontarsi, condividere idee ed esperienze da tradurre in idee progettuali concrete da proporre all'azienda. Numerose sono state le iniziative per le quali ISPROUD ha collaborato con la struttura Diversity, Equity & Inclusion e con il resto del Gruppo, offrendo il suo contributo per la progettazione di contenuti interni ed esterni, l'organizzazione di eventi e l'avvio di nuove progettualità.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è classificata come prima banca al mondo tra i 100 luoghi di lavoro più inclusivi e attenti alle diversità presenti nel FTSE diversity and inclusion index – top 100, l'indice internazionale di FTSE Russell (già Refinitiv). Il Gruppo si è classificato al settimo posto a livello globale, primo gruppo bancario in assoluto e unico in Italia.
L'analisi condotta da FTSE Russell valuta, infatti, oltre 15.500 aziende quotate in tutto il mondo in base a 24 parametri riconducibili a quattro categorie chiave: diversità di genere, inclusione, sviluppo delle persone e controversie. FTSE Russell è un fornitore leader a livello mondiale di benchmark, analisi e soluzioni dati con capacità multi-asset.
Intesa Sanpaolo è inoltre la prima banca in Italia e tra le prime in Europa a ricevere la certificazione Gender Equality European & International Standard (GEEIS-diversity). La certificazione internazionale GEEIS-diversity di arborus, valuta e valorizza l'impegno delle società in materia di diversità e inclusione, quali elementi strategici di un'organizzazione. Intesa Sanpaolo è il primo grande gruppo bancario italiano a ottenere la certificazione per la parità di genere prevista dal piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), grazie al suo impegno in materia di diversità e inclusione e nel corso del 2024 si è svolto il secondo audit di sorveglianza. Nello specifico quest'ultima verifica l'implementazione di un sistema di gestione per la parità di genere nelle aziende del territorio italiano.
Il valore dell'inclusione è stato oggetto di diversi contenuti formativi progettati e proposti nel corso dell'anno, personalizzati e rivolti a popolazioni differenti del Gruppo. Nel 2024 sono state avviate iniziative formative dedicate all'ambito dell'interculturalità con specifico focus sull'efficacia e l'importanza di una comunicazione tra culture differenti inclusiva e rispettosa.
L'iniziativa di managerial discussion sui temi della leadership inclusiva, che ha già coinvolto tutte le persone con ruolo di manager in Italia, è stata estesa anche a tutte le persone del Gruppo che ricoprono ruoli manageriali all'estero. Le persone che ricoprono un ruolo di responsabilità sono state coinvolte in un momento formativo dedicato alla creazione di una cultura inclusiva della leadership, partecipando a sessioni formative sulla tematica della disabilità e salute mentale (più di 6.500 persone coinvolte). L'iniziativa sarà estesa in versione pilota a un gruppo di persone rappresentative delle banche della Divisione International Banks per valutare la possibilità di erogazione a tutte le persone che ricoprono ruolo di responsabilità, con gli adeguamenti alle specificità locali. Con le banche della Divisione International Banks è stato avviato un dialogo sui temi DE&I, e in particolare sulla disabilità, con l'obiettivo di creare una progettualità comune.
Sempre a livello di International Banks Division, nell'ambito del programma "people first", è proseguita l'iniziativa denominata "women4Future", ovvero un comitato di donne top manager della Divisione unite dall'obiettivo di collaborare e condividere le loro prospettive in uno spazio ad hoc con lo scopo di guidare l'innovazione e di portare cambiamenti positivi nella Divisione.
Infine, nel 2024, nel Gruppo sono state avviate iniziative formative dedicate al dialogo tra generazioni per favorire una convivenza produttiva all'interno di team di lavoro di persone di differenti età.
Il Gruppo di Lavoro interfunzionale (GdL) gestisce e analizza con la massima attenzione le singole segnalazioni attraverso il processo dell'Accomodamento Ragionevole. Questo processo include modifiche e adattamenti necessari, adottati quando necessario, per garantire alle persone con disabilità di godere ed esercitare tutti i diritti umani e le libertà fondamentali, in condizioni di uguaglianza con gli altri. Inoltre, il GdL lavora su diversi ambiti progettuali: accessibilità, comunicazione, sviluppo di una cultura inclusiva, formazione, co-progettazione che vede il coinvolgimento diretto delle persone di Intesa Sanpaolo.
Tutti i componenti del gruppo e una rappresentanza di tutte le sigle sindacali hanno partecipato al corso di alta formazione "disability manager e mondo del lavoro" organizzata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, al fine di creare le basi per un linguaggio comune, importante strumento di lavoro.
Il 2024 ha visto il rafforzamento identitario di un ulteriore gruppo di affinità rivolto ai temi della disabilità: "ARTICOLO 19 – Disabilità & Cittadinanza". Partito da un piccolo gruppo di persone e cresciuto progressivamente, ha l'obiettivo di elaborare contenuti e idee per migliorare la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie con la prospettiva di fornire ulteriori contributi sulle tematiche della disabilità e dell'inclusione.
In tale ambito, su iniziativa della Fondazione Intesa Sanpaolo Ente Filantropico è stata costituita una società di mutuo soccorso – Ente del Terzo Settore – con l'impegno a prevedere iniziative in favore dei figli con disabilità non autosufficienti delle persone del Gruppo.
Inoltre, vi è un intenso impegno verso l'esterno, con la partecipazione al tavolo di lavoro interaziendale "abilitiamo la disabilità", nel quale Intesa Sanpaolo è presente, per confrontarsi sulle esperienze maturate, con l'obiettivo di approfondire, consolidare e diffondere una cultura avanzata sui temi del disability management, oltre a diversi convegni sul tema.
Tra le altre iniziative rientrano "Visite d'altri sensi" (con il primo pilota avviato nel novembre del 2022) e "Oltre le barriere" (con inizio 2024). La prima, realizzata in collaborazione con "Gallerie d'Italia", coinvolge le persone del Gruppo con disabilità visiva nel ruolo di guide museali sensoriali. L'obiettivo è permettere di apprezzare l'arte da una prospettiva diversa e, soprattutto, favorire l'empatia mettendosi nei panni altrui. La seconda, in collaborazione con Innovation Center, ha visto la realizzazione di un progetto legato all'accessibilità negli spostamenti urbani, finalista del concorso interno "#RealizzAbile", partito come primo pilota con il coinvolgimento del comune di Torino e alcune start up. La partecipazione alle suddette iniziative è stata rispettivamente di circa 70 per le visite museali e 44 team partecipanti al concorso.
Inoltre, Intesa Sanpaolo riceve fin dal 2018 la certificazione Dyslexia friendly company, a conferma del suo impegno di sensibilizzazione sui disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). Tale impegno si sostanzia nell'erogazione di webinar specifici rivolti a tutte le persone del Gruppo, nella presenza sulla intranet di guide, videoclip, infografiche e un questionario di autovalutazione per genitori e famiglie, utili ad approfondire il tema in tutte le sue sfaccettature e gestirne la convivenza, con impatto migliorativo sul benessere e sulla qualità della vita in tutti i contesti.
Nel corso del 2024, al fine di scambiare esperienze e co-progettare iniziative dedicate all'inclusione, con particolare focus sulla disabilità, la International Banks Division (IBD) ha collaborato con la struttura Diversity, Equity & Inclusion di Gruppo in tre incontri in presenza che hanno coinvolto tutte le banche della Divisione.
Formazione e comunicazione sono due leve fondamentali per il coinvolgimento di tutte le persone del Gruppo in un processo di continua crescita e valorizzazione con l'obiettivo di garantirne la migliore esperienza professionale. In linea con il Piano di Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo continua a investire sulle proprie persone, creando un ecosistema unico di competenze adeguato sia al contesto attuale che alla sua evoluzione futura.
Nella convinzione che l'aggiornamento costante e la formazione delle proprie persone rappresentano un importante fattore distintivo e accrescitivo del valore complessivo, il Gruppo si è impegnato a rafforzare ulteriormente il presidio sulla formazione obbligatoria, rispondendo così anche alle richieste delle Autorità di vigilanza.
I criteri in materia di fruizione della formazione obbligatoria sono dettagliati nell'ambito della specifica normativa interna di Gruppo secondo cui, tutte le persone del Gruppo con contratto di lavoro subordinato sono tenute a fruirne al fine di garantire il corretto svolgimento degli incarichi e delle mansioni dei soggetti destinatari, assicurando la conoscenza delle normative e dei processi aziendali. Inoltre, la formazione è oggetto di attenzione anche da parte delle Autorità di vigilanza, che, in determinate circostanze, possono adottare provvedimenti sanzionatori. La normativa interna trova applicazione a livello di Gruppo; a tal fine tutte le funzioni di Governance coinvolte si adoperano, ognuna per gli ambiti di rispettiva competenza, per garantire un'applicazione omogenea della metodologia a livello di Gruppo.
La conoscenza degli obblighi formativi pubblicati a cui il dipendente risulta iscritto avviene tramite l'accesso periodico alle piattaforme formative aziendali. Ogni dipendente è tenuto ad accedere alle piattaforme aziendali per la visualizzazione dei propri obblighi, e a supporto riceve comunicazioni riepilogative periodiche sugli obblighi formativi ancora da completare e relative scadenze.
A beneficio del personale dipendente per il quale non sussistono le condizioni tecniche per l'effettuazione dei corsi secondo le modalità sopra definite (ad esempio, soggetti ipovedenti) sono previste disposizioni specifiche che determinano le modalità e le tempistiche per la fruizione dei corsi obbligatori di cui sono destinatari.
In considerazione degli impatti, rischi e delle opportunità legate all'ambito di operatività del Gruppo, la gestione delle richieste formative è garantita dalla predisposizione del piano di formazione di Capogruppo che prevede iniziative formative differenziate in funzione del ruolo, degli ambiti presidiati e delle responsabilità associate.
Il piano di formazione viene definito annualmente, realizzato e monitorato tramite il coinvolgimento delle competenti strutture aziendali. Questo illustra gli interventi formativi previsti per la Capogruppo, specifica quali saranno estesi anche alle società controllate, e si articola in:
− programmi formativi per tutti gli altri manager e le figure professionali, articolati in iniziative di carattere trasversale e/o specifico in funzione del ruolo svolto, delle attività presidiate o di puntuali previsioni normative;
Le esigenze formative vengono identificate con frequenza annuale dalle strutture di riferimento in base alle normative vigenti e/o di nuova emanazione. Nello specifico, l'Area di Governo Chief People & Culture Officer, con il supporto delle funzioni risorse umane competenti, avvia la raccolta delle esigenze formative dalle strutture di riferimento, che le identificano in base a:
Nell'ambito delle direttive di Gruppo, la struttura preposta alle attività di formazione concorre al rispetto di tutte le norme in materia di antiriciclaggio, contrasto al finanziamento del terrorismo, embarghi, antitrust, correttezza nella relazione con i clienti, ed integrità nella gestione delle tematiche fiscali. La formazione contribuisce altresì alla lotta contro la corruzione, applicando il principio di "tolleranza zero" e promuovendo comportamenti aziendali improntati sulla massima coerenza e trasparenza, e prevenendo, laddove possibile, anche potenziali situazioni di conflitto di interesse.
Le attività formative hanno anche lo scopo di sostenere la diffusione della cultura della sostenibilità, non solo trasmettendo nozioni e conoscenze in ambito ESG, ma facendo in modo che esse si trasformino per le persone del Gruppo nelle competenze necessarie a svolgere il ruolo di "agenti del cambiamento", contribuendo alla realizzazione delle strategie aziendali orientate a generare insieme valore economico, sociale e ambientale.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, infatti, mira a fare in modo che entro il 2025 tutte le persone del Gruppo abbiano ricevuto una formazione in ambito ESG, attraverso una proposta formativa strutturata su due livelli:
Gli argomenti trattati coprono trasversalmente tutti e tre gli ambiti ESG.
In coerenza con i propri impegni per la transizione ecologica, la lotta al cambiamento climatico e la tutela della natura e della biodiversità, il Gruppo si impegna a diffondere valori ambientali, promuovendo il coinvolgimento di tutte le proprie persone nell'attuazione di pratiche ambientali responsabili. Specifici corsi sono obbligatori per il personale direttamente coinvolto nell'attuazione del sistema di gestione ambientale e dell'energia, ma sono anche disponibili per tutti i dipendenti.
Grande attenzione è riservata anche alle tematiche di carattere sociale, con particolare riferimento a Diversità, Equità e Inclusione, al contrasto delle molestie sessuali, ai diritti umani. Per promuovere e incentivare la creazione di ambienti di lavoro equi e inclusivi sono stati organizzati corsi sui pregiudizi inconsci, che è importante riconoscere per non subirli nel lavoro quotidiano. Il tema delle differenze di genere è stato affrontato, per esempio, sia con un corso di aggiornamento obbligatorio per il contrasto alle molestie sessuali, come leva per l'effettiva attuazione delle Regole di Gruppo in materia, sia con un corso sull'Empowerment Femminile, con l'obiettivo di riflettere su come alcuni elementi, tra cui la cultura sui ruoli e sulle differenze di genere, possano influenzare la capacità di ciascuna persona di esprimere al meglio il proprio potenziale e di trasferire competenze utili a liberare risorse inespresse, lavorando sulla decostruzione di stereotipi e pregiudizi autolimitanti.
Il processo di analisi dei bisogni e del modello di erogazione della formazione viene garantito dalla funzione Learning Business Partner che si interfaccia con le funzioni di Risorse Umane e le strutture del Gruppo per la rilevazione e analisi delle esigenze formative.
Il processo si sviluppa attraverso le seguenti fasi:
Per "raccolta dei fabbisogni formativi" si intende l'attività svolta di concerto con le funzioni risorse umane per rilevare le esigenze formative di mestiere, obbligatorie e manageriali, individuate dalle Aree di Governo/Divisioni, nell'ambito delle attività di pianificazione annua e periodica e nel rispetto dei criteri di sostenibilità. Per "analisi dei fabbisogni formativi" si intende la valutazione da parte della funzione Learning Business Partner, di concerto con le strutture risorse umane, di tutti gli elementi necessari per una puntuale disamina delle esigenze formative raccolte, per definire la fattibilità dell'iniziativa di formazione e le possibili aggregazioni trasversali, dando in particolare priorità alla realizzazione delle iniziative di carattere obbligatorio.
Una volta raccolte le esigenze formative da ciascun referente di struttura, l'Area di Governo Chief People & Culture Officer definisce, con il supporto del fornitore dedicato, la modalità di erogazione degli interventi formativi distinguendo tra iniziative in presenza o da remoto in base al canale scelto.
Le attività descritte si inseriscono, inoltre, tra le opportunità di finanziamento previste per lo sviluppo della formazione professionale continua e per le attività di qualificazione e riqualificazione per le figure professionali di specifico interesse. In questo contesto, il piano formativo viene condiviso con il Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile/Organismo Paritetico sulla Formazione (COWESS), un organismo bilaterale composto da rappresentanti aziendali e sindacali, previsto dal vigente Protocollo delle relazioni industriali di Gruppo e in linea con quanto stabilito dal CCNL. Il COWESS ha compiti di studio, analisi e ricerca in materia di formazione, tra cui l'esame del materiale relativo a progetti di finanziamento promossi da soggetti operanti nel campo della formazione professionale.
Inoltre, nel 2024 Intesa Sanpaolo ha sottoscritto con tutte le Organizzazioni sindacali un accordo volto a rafforzare il ruolo della formazione come pilastro della banca del futuro e strumento prioritario per assicurare l'ingaggio e il patto di responsabilità con le persone del Gruppo al fine di aumentare la loro soddisfazione, favorendo lo sviluppo delle competenze, l'occupabilità e la crescita professionale.
Grazie a percorsi continui di upskilling e reskilling, personalizzati e innovativi, adeguati ai nuovi processi organizzativi e con contenuti ad alto valore aggiunto su tematiche trasformative e su filoni strategici come l'intelligenza artificiale (AI), data analytics, ESG, internazionalizzazione, la formazione consentirà di accompagnare le persone del Gruppo attraverso il cambiamento con acquisizione delle professionalità richieste ma anche verso nuovi mestieri.
In linea con il processo sopra descritto, le persone del Gruppo hanno la possibilità di interfacciarsi direttamente con i propri responsabili e con il proprio gestore risorse umane per esprimere i bisogni in ambito formativo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo persegue l'obiettivo di fornire ai propri collaboratori dei percorsi di crescita basati sulla formazione come motore dello sviluppo dei talenti presenti nel Gruppo, nonché della capacità di attrazione di persone dall'esterno. Di conseguenza, si è dotato di obiettivi quali-quantitativi connessi sia all'erogazione di ore di formazione trasversale a tutte le sue persone, sia a specifiche modalità di apprendimento e collaborazione.
A supporto della definizione nel Gruppo di un modello coerente di sviluppo e di valorizzazione del contributo professionale fornito, sono stati identificati dei gruppi di professionisti con competenze, percorsi di apprendimento e titoli omogenei. Tali gruppi, che riuniscono persone del perimetro italiano del Gruppo e sono denominati job community, possono essere formati secondo due differenti logiche. In particolare, sono costituite job community:
Nel Piano d'Impresa 2022-2025 è stato definito un target in relazione alle job community con l'obiettivo di raggiungere un valore complessivo di 20.000 persone coinvolte entro dicembre 2025.
| Target: Numero di persone in "job community" | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline118 | 31.12.2021 | - |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 36.775 |
| Target | 2025 | 20.000 |
Lungo il medesimo orizzonte temporale sono state inoltre fissate delle milestone intermedie di fine anno, che sono sempre risultate raggiunte e superate. Il target è monitorato su base trimestrale attraverso un indicatore definito dalle seguenti componenti:
Il target è stato definito dalle funzioni competenti all'interno dell'Area di Governo Chief People & Culture Officer.
Al 31 dicembre 2024 il numero di persone in job community era pari a 36.775, di cui 22.176 persone con Mestieri e Title omogenei.
Nell'ambito della strategia di Talent Management si sviluppa inoltre il programma "Leader del Futuro", rivolto a tutte le persone del Gruppo Intesa Sanpaolo, sia del perimetro Italia che del perimetro estero, e che rientra anch'esso tra gli obiettivi del Piano d'Impresa 2022-2025.
Il programma si compone di due iniziative progettuali:
118 Target di piano che costituisce la pianificazione di una nuova attività che non prevede un valore base.

Gli obiettivi chiave del programma "Leader del Futuro" sono:
I risultati attesi del programma "Leader del Futuro" sono:
Il valore target di persone coinvolte nel programma Leader del Futuro è di circa 1.000 colleghi in arco Piano d'Impresa 2022- 2025, selezionati sia in Italia che all'estero. L'indicatore include entrambe le popolazioni del programma: "International Talent Program" e "Key People".
| Target: Numero di persone iscritte a programmi dedicati ai talenti | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline119 | 31.12.2021 | - |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 975 |
| Target | 2025 | 1.000 |
Per l'International Talent Program il numero che viene rendicontato rappresenta le persone appartenenti alla talent community alla data della rendicontazione, e comprende sia i talent che stanno svolgendo il percorso di sviluppo che coloro che lo hanno concluso.
Per quanto riguarda il programma Key People, invece, la perimetrazione della popolazione è stata definita per l'intero Piano d'Impresa 2022-2025, ed è quindi stabile.
Dall'avvio del Programma "Leader del Futuro" alla fine del 2024 sono state complessivamente coinvolte 975 persone in attività di gestione e sviluppo dei talenti, attraverso la partecipazione ai due programmi "Talent Program" e "Key People" di cui sopra.
Le attività di formazione sono erogate grazie all'intervento dell'Area di Governo del Chief People & Culture Officer, la quale ha il compito di:
All'Area di Governo Chief People & Culture Officer riporta la Struttura People Attraction, Skills & Learning Strategy che presidia, con il supporto di un fornitore dedicato, nelle fasi che lo richiedono e con le strutture competenti del Gruppo coinvolte, tutte le attività che afferiscono all'analisi dei bisogni, all'individuazione del modello di delivery e alla progettazione ed erogazione di interventi formativi.
Tutta la formazione, compresa quella obbligatoria, viene svolta con il supporto di un fornitore dedicato al fine di garantire elevati standard di qualità e contenuti costantemente aggiornati in funzione delle specifiche esigenze del Gruppo. La collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Digit'Ed S.p.A. (partner di Intesa Sanpaolo nella realizzazione delle iniziative formative), società costituita nel 2022 a seguito del conferimento del ramo d'azienda riferito alla formazione, ha continuato nel corso del 2024. Digit'Ed, facendo leva sulle infrastrutture di apprendimento innovative di Intesa Sanpaolo, si è posizionata sul mercato come soggetto aggregatore dei migliori operatori italiani del settore.
Il principale canale per l'erogazione della formazione, specialmente di quella obbligatoria, è quello digitale che consente:
In alternativa, qualora previsto da specifiche disposizioni normative o per altri motivi organizzativi, la formazione può essere erogata mediante aule Live (fisiche o remote).
La struttura People Attraction, Skills & Learning Strategy, nel corso del 2024 ha proseguito nell'implementazione di modelli e metodologie di formazione innovativi, orientati alle persone del Gruppo e utili a promuovere una formazione multicanale che
119 Target di piano che costituisce la pianificazione di una nuova attività che non prevede un valore base.
massimizza semplicità e flessibilità di apprendimento tramite l'utilizzo delle diverse piattaforme formative aziendali (ad esempio, Apprendo, Myla e Scuola dei Capi e LEA, quest'ultima dedicata alle persone appartenenti alle banche estere coordinate dalla Divisione International Banks).
Nel 2024, in continuità con quanto fatto nell'anno precedente, al fine di rafforzare ulteriormente il presidio sulla formazione obbligatoria, sono stati introdotti dei meccanismi correttivi al sistema incentivante per le persone che non completano la formazione obbligatoria entro le tempistiche stabilite.
Sul piano tematico, l'offerta formativa è stata ampliata e aggiornata con la pubblicazione di nuovi contenuti digitali per recepire gli aggiornamenti normativi in materia di D.lgs. 231, Antiriciclaggio e Anticorruzione. Nel corso del 2024 è stato predisposto uno specifico Piano di formazione sui "Rischi ICT e di Sicurezza" che, nell'attuale contesto caratterizzato da una forte spinta alla digitalizzazione dei processi e degli strumenti, allo sviluppo tecnologico e alla complessa situazione di politica internazionale, ha previsto iniziative di formazione e sensibilizzazione, volte ad accrescere la consapevolezza e il know-how delle persone sui principali rischi di natura ICT. È stata inoltre pubblicata una linea formativa digitale sul Codice di Comportamento.
Le iniziative formative si rivolgono sia a tutte le persone del Gruppo (ad esempio, minacce derivanti dal phishing, cyberfrodi e nuovi trend) che ai cluster di popolazione che presidiano specifici rischi di business. In questo ambito rientra anche il "Progetto MATRIX", disegnato con l'obiettivo di creare un ecosistema di modelli e strumenti per le risorse umane, finalizzati a sostenere con adeguate risorse lo sviluppo tecnologico del Gruppo che, in continuità con il 2023, ha previsto un importante investimento in formazione al fine di rispondere alle esigenze di evoluzione della workforce aziendale e favorire l'acquisizione e il potenziamento delle conoscenze chiave in ambito IT. Il programma di formazione si rivolge sia a colleghi neoassunti, con uno specifico percorso di onboarding che prevede contenuti digitali e live progettati ad hoc, sia ai ruoli professionali già inseriti nel ruolo con specifiche iniziative tecnico/specialistiche e percorsi di certificazione.
Al fine di promuovere a tutti i livelli dell'organizzazione una prudente assunzione dei rischi attuali e prospettici, con particolare focus rispetto a quelli connessi al cambiamento climatico e all'innovazione tecnologica, sono state erogate iniziative di informazione, sensibilizzazione e formazione nell'ambito della cultura e gestione del rischio.
Gli argomenti trattati attraverso la formazione inerente agli ambiti ESG, con particolare riferimento a temi ambientali e sociali, nel 2024, ha coperto argomenti come la Tassonomia UE ed è stata pubblicata una nuova collezione di moduli formativi obbligatori sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Inoltre, è stato previsto un corso formativo obbligatorio per tutti i dipendenti per rafforzare la conoscenza e l'attuazione dei principi e valori sanciti nel Codice Etico, fondamentale strumento di governance.
Con particolare riferimento alla tutela e al rispetto dei diritti umani sono stati realizzati una serie di moduli formativi obbligatori sul Modern Slavery, con lo scopo di diffondere la conoscenza relativa alla responsabilità delle aziende nel prevenire la schiavitù moderna nell'ambito delle loro operazioni e catene di fornitura, rispondendo anche a adempimenti normativi esterni (ad esempio, UK Modern Slavery Act, Australian Commonwealth Modern Slavery Act). A favore dei Chief ed Executive Directors è stato organizzato un compliance talk su "Codice Etico, contrasto a Modern Slavery e molestie sessuali: l'approccio di Intesa Sanpaolo".
Le iniziative sui temi di Diversity, Equity & Inclusion sono proseguite in continuità con quanto realizzato negli anni precedenti, come ad esempio le iniziative dedicate all'empowerment al femminile, alla genitorialità e alla diffusione della cultura sull'aging. A queste sono state aggiunte altre iniziative dedicate ai temi dell'interculturalità, della leadership inclusiva, della disabilità e del linguaggio inclusivo.
Nel corso del 2024 sono stati erogati 31 Digital Talk con testimonianze di esperti di materia su diversi temi, tra cui la circular economy e il benessere organizzativo.
Con riferimento alle azioni svolte a supporto delle persone in job community, nel 2024 sono state realizzate diverse iniziative:
Con queste azioni, al 31 dicembre 2024 erano attive 12 job community (7 di mestiere e 5 di interesse) dedicate ai colleghi del Gruppo del perimetro domestico.
Mentre, per quanto concerne il programma "Leader del Futuro", per tutta la durata del Piano d'Impresa 2022-2025 i partecipanti seguiranno un percorso di sviluppo personalizzato, finanziato attraverso un budget ad hoc: training specialistico e manageriale in lingua inglese in collaborazione con le migliori Business School, iniziative premium di coaching e individual empowerment, workshop internazionali focalizzati sull'innovazione, iniziative di project work fortemente connessi ai business del Gruppo.
I percorsi di sviluppo per i talenti partecipanti al programma "Leader del Futuro" sono, tra gli altri, uno dei fattori qualitativi presi in considerazione per valutare gli impatti della strategia del Gruppo Intesa Sanpaolo sul benessere dei propri lavoratori.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha promosso iniziative finalizzate a riconoscere il ruolo e gli effetti degli stereotipi che frenano l'efficacia delle relazioni interculturali e generazionali al fine di fornire strumenti per superarli e creare ponti per la collaborazione, valorizzando le differenze e il contributo di tutti.
La Divisione ha mantenuto anche per il 2024 interventi di aggiornamento e sensibilizzazione sul posizionamento della Banca in materia ESG a favore della community internazionale "SHAPE", dedicata ai giovani under 36. Alle tematiche ESG è stato confermato ampio spazio anche nel palinsesto del nuovo percorso di Alta Scuola Accademica "IMI CIB Next Generation education Program", promosso dalla Divisione in collaborazione con Digit'Ed e Scuola di Direzione Aziendale Bocconi.
Nel 2024, la Divisione Insurance ha attivato una iniziativa in tema ESG per fornire una panoramica rispetto alle principali tematiche ESG che impattano il mercato e condividere le ultime novità normative e strategiche di sostenibilità, con particolare focus sui rischi ESG, illustrandone sfide, opportunità, relativi impatti e spunti per la loro gestione. Inoltre, la Divisione ha partecipato ad iniziative in tema di promozione delle relazioni interculturali per consentire alle persone del Gruppo assicurativo di acquisire strumenti utili a creare ponti per la collaborazione, valorizzando le differenze e il contributo di tutti.
La Divisione Asset Management ha mantenuto anche per il 2024 il percorso di "Alta Formazione Eurizon", rivolto ad una selezione di giovani under 35 delle società italiane della Divisione, confermando nel percorso con due moduli di formazione ESG: "Il Governo di Eurizon", "Etica e comportamenti", "L'onda ESG", questi due ultimi inerenti all'impatto ESG nella finanza, nell'economia e nella società e sulla politica di sostenibilità della Divisione. Anche la Divisione Asset Management ha partecipato nel 2024 ad iniziative trasversali in tema di promozione delle relazioni interculturali per consentire alle persone di acquisire strumenti utili a creare ponti per la collaborazione, valorizzando le differenze e il contributo di tutti.
Il Chief Audit Officer ha sviluppato, di concerto con Learning Strategy del Gruppo e Digit'Ed, un percorso di approfondimento su tematiche ESG, erogato in collaborazione con AIIA (Associazione italiana Internal Audit) e dedicato ad un gruppo selezionato di collaboratori, con focus su aspetti legati alle attività degli auditors.
In ambito internazionale sono proseguiti i Digital Talks dedicati ai Manager delle banche estere appartenenti alla International Banks Division (IBD), con tre edizioni su temi di trend macroeconomici, leadership e new ways of working e leadership inclusiva.
L'International Banks Division (IBD), in continuità con gli anni precedenti, ha garantito la formazione in ambito ESG su tutte le banche del perimetro, sia trasversalmente su tutto il personale con iniziative online di taglio alto, sia su figure professionali più mirate con iniziative live di taglio più specialistico.
In particolare, è proseguita l'erogazione online del corso obbligatorio riguardante il Codice Etico, così come quella non obbligatoria, con iniziative quali "ISP4ESG, our contribution to the future", "Circular Economy Plafond" e "EU Taxonomy".
Per gli addetti ai lavori di tutte le banche e della Divisione, è stato erogato il corso live: "ESG: Disclosing Sustainability". Infine, anche i manager delle banche estere sono stati coinvolti in due specifici digital talk svolti in lingua inglese: "ESG: Human traces in the environmental evolution" e "Urban Re-generation New purpose for urban spaces through sustainable architecture". Inoltre, è stato istituito il programma "People First" con l'obiettivo di educare e sensibilizzare le persone della Divisione sui temi ESG.
Nel corso dell'anno sono state organizzate molteplici attività che hanno interessato tutto il perimetro della Divisione:
La struttura Health & Safety assicura il presidio del rischio di non conformità con riferimento agli ambiti di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.lgs. 81/08, svolgendo il ruolo di funzione specialistica previsto dalle Linee Guida di compliance di Gruppo.
I principi e le procedure da rispettare e attuare per garantire un ambiente di lavoro sicuro sono normati in Intesa Sanpaolo da tre documenti:
Tali documenti integrano quanto già dichiarato nel Codice Etico del Gruppo, che pone la sicurezza dei propri lavoratori tra i principi fondamentali, al quale si rimanda per la trattazione degli impegni in materia di diritti umani.
Le Regole aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro sintetizzano il "Sistema di Compiti e Responsabilità" che coinvolge una pluralità di soggetti, ciascuno in relazione a specifiche competenze professionali e a determinate funzioni. Inoltre, identificano le principali attività connesse alla gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro. Secondo tali Regole, il responsabile dell'attuazione di queste politiche è il datore di lavoro.
I documenti sopracitati definiscono i principi e le procedure da rispettare e mettere in atto per garantire un ambiente di lavoro sicuro.
Le politiche sopracitate sono conformi agli standard nazionali e internazionali per il rispetto dei diritti umani in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. A conferma di ciò, l'organizzazione si è dotata delle certificazioni ISO 9001, ISO 45001 e ISO 45003. I documenti sono resi disponibili sia tramite il portale intranet per le persone del Gruppo che tramite il sito istituzionale per clienti o stakeholder esterni.
L'impegno del Gruppo nel coinvolgimento delle persone è espresso all'interno del Codice Etico, promuovendo ascolto e dialogo a tutti i livelli. L'ingaggio dei lavoratori è anche garantito tramite i rappresentanti sindacali. Il confronto con le Organizzazioni sindacali è regolato, oltre che dalle previsioni di settore, anche dal Protocollo delle Relazioni Industriali, il quale rende possibile l'attuazione nel Gruppo di uno specifico modello di relazioni sindacali.
Con riferimento al coinvolgimento dei lavoratori in materia di salute e sicurezza, sono presenti le figure di Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), a cui in linea generale è attribuito il compito di comunicazione e ingaggio dei dipendenti al fine di considerare le loro prospettive. Tali rappresentanti sono 96 e ricoprono il 100% dei lavoratori in Italia, di questi 40 fanno parte della delegazione che si riunisce periodicamente con la struttura di Tutela Aziendale e con il delegato del datore di lavoro. In tale occasione vengono riassunte tutte le attività svolte dal Servizio Prevenzione e Protezione avvalendosi di una reportistica dettata da normativa che include attività realizzate e programmi per gli anni successivi. L'informativa relativa a questi temi è resa disponibile tramite il portale intranet e la formazione obbligatoria (piattaforma Apprendo), soggetta a valutazione e monitoraggio.
All'interno delle Guide di Processo viene definito il ruolo e la responsabilità del Preposto della Sicurezza, che include anche l'ingaggio e la comunicazione con i lavoratori.
La gestione degli impatti materiali sulle persone del Gruppo in ambito salute e sicurezza è normato da un'apposita Guida di processo (Guida di Processo Gestione della Conformità - Gestione ambito normativo Sicurezza sul lavoro) che declina l'approccio alla gestione delle anomalie individuate tramite attività di controllo e le eventuali azioni correttive da mettere in atto.
All'interno di tale Guida vengono definiti anche i canali di comunicazione messi a disposizione dei dipendenti per ricevere informazioni e comunicare con le funzioni di riferimento in materia di salute e sicurezza. Questo processo è gestito della funzione del Preposto della sicurezza, che ne assume la responsabilità.
Oltre alle segnalazioni al Codice Etico e in ambito whistleblowing, il canale per la segnalazione di rischi e incidenti è a disposizione di alcune figure aziendali, quali per esempio i direttori di filiale e gli RLS, che hanno diritto di accedere a tutti i luoghi di lavoro ed effettuare segnalazioni sottoposte a verifiche da parte della struttura centrale al fine di stabilire se aprire i fattori di rischio.
Si evidenzia, inoltre, la presenza di canali diretti, dedicati ai direttori di filiale per segnalare rischi ed incidenti. Questa facoltà è prevista anche per la struttura di Medicina del lavoro, che dispone di un canale diretto per richiedere visite mediche aggiuntive. Inoltre, le persone del Gruppo possono usufruire del supporto psicologico post evento traumatico.
Le attività di monitoraggio e valutazione dei rischi per i propri lavoratori in ambito salute e sicurezza sono declinate all'interno della Guida di Processo, che identifica anche le varie strutture responsabili di tali processi (il datore di lavoro è responsabile per la valutazione dei rischi, il Servizio Prevenzione e Protezione deve pianificare ed eseguire i sopralluoghi e gli audit per la valutazione integrata dei rischi e registrare i risultati). In aggiunta, nel caso di apertura di fattori di rischio, questi vengono censiti nei sistemi e un processo di tracking ne verifica la presa in carico e successivamente il completamento dell'intervento.
Per le figure aziendali specificatamente individuate allo scopo (ad esempio, i Preposti), esiste una formazione dedicata per il corretto utilizzo dei canali di segnalazione, disponibili nella intranet aziendale con le relative indicazioni di accesso, garantendo la privacy del segnalante.
Il Gruppo ha predisposto una serie di politiche e azioni a presidio dei propri lavoratori sulle tematiche di salute e sicurezza che permettono di porre in essere un continuo monitoraggio e indirizzamento di tali tematiche, consentendo di poter raggiungere gli standard prefissati a tutela delle persone del Gruppo, anche senza una definizione puntuale di target quantitativi e misurabili.
Relativamente alle tematiche di salute e sicurezza, il Gruppo Intesa Sanpaolo propone diverse iniziative indirizzate alle proprie persone, che vanno al di là di quanto prevede la norma, con un approccio olistico ed integrato, prevedendo per esempio, la somministrazione a cura del medico competente di strumenti mirati ad indagare i rischi emergenti come le nuove forme di stress e, dal corrente anno 2024, le vulnerabilità soggettive derivanti da specifiche condizioni individuali. Inoltre, viene anche incentivata l'attivazione di progetti di ricerca neuroscientifica indirizzati all'individuazione di strategie di intervento
in tema di carico cognitivo, tecnostress, effetto aging (per i quali nel corso del corrente anno si è completata l'industrializzazione dei relativi training). Altri argomenti affrontati sono la Human Computer Interaction o il Benessere Acustico, le quali si affiancano alle tradizionali attività di prevenzione e alla continua formazione rispetto a nuove tematiche rilevanti.
All'interno delle Guide di Processo vengono dettagliate le attività volte all'identificazione dei rischi e i controlli operativi effettuati, oltre a eventuali azioni correttive da mettere in atto (ad esempio, misure di prevenzione e di protezione attuate e dispositivi di protezione individuali).
In particolare, la modalità di valutazione dei luoghi di lavoro e dei connessi Contesti di Rischio (CdR), prevede di effettuare un'analisi tecnica e un'analisi sul campo, mediante sopralluoghi di tutti i luoghi di lavoro. Ove ritenuto necessario, vengono effettuate anche verifiche e misure sul campo a mezzo di apposita strumentazione da parte di personale tecnico qualificato e appositamente formato. Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) tiene conto di tutte le misure messe in atto e le valutazioni di quanto queste misure siano efficaci. In tema di misure di mitigazione, si segnala che in ambito di rischi psicosociali, il Gruppo ha ottenuto per il secondo anno consecutivo la certificazione di conformità ISO 45003 per la "Gestione della salute e sicurezza sul lavoro - Salute e sicurezza psicologica sul lavoro - Linee di indirizzo per la gestione dei rischi psicosociali".
Per ciascuna delle misure di mitigazione individuate vengono peraltro identificati gli ambiti e la significatività del rischio a cui si riferiscono, oltre al livello di intervento in termini di prevenzione primaria, secondaria e/o terziaria.
La sorveglianza sanitaria obbligatoria per legge riguarda ad oggi circa 50 mila persone del Gruppo. I risultati di queste visite, in forma anonima e aggregata, sono alla base dell'indagine epidemiologica che restituisce un quadro generale della salute delle persone del Gruppo.
È stato avviato il Progetto "Vulnerabilità Soggettive" che si propone di
Al 31 dicembre 2024 il 100% dei collaboratori risulta coperto da un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, per quanto attiene la Capogruppo e le società che appartengono al perimetro italiano della Divisione Insurance, tale Sistema di Gestione è certificato secondo la norma ISO 45001. Per tutte le altre società risulta invece presente un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro definito internamente al Gruppo.
Nella tabella che segue sono presentati i principali indicatori in merito ad infortuni e decessi connessi al lavoro avvenuti nel Gruppo durante l'anno.
Tabella 13 - Prestazioni degli indicatori di salute e sicurezza dei collaboratori del Gruppo
| 2024 | |
|---|---|
| Percentuale di lavoratori propri coperti dal sistema di gestione della salute e della sicurezza dell'impresa in base a prescrizioni giuridiche e/o norme od orientamenti riconosciuti |
100% |
| Numero di decessi nella propria forza lavoro a causa di infortuni e malattie professionali | - |
| Numero di decessi per infortuni sul lavoro e malattie professionali di altri lavoratori che operano nei siti dell'impresa | - |
| Numero di infortuni sul lavoro registrabili per la propria forza lavoro | 537 |
| Tasso di infortuni sul lavoro registrabili per la propria forza lavoro | 3,39 |
Il numero di infortuni registrabili è indicato prendendo in considerazione sia gli infortuni occorsi ai collaboratori sul lavoro che quelli in itinere, sulla base delle denunce di infortunio presentate.
Il tasso di infortuni è calcolato come il numero di infortuni nell'anno sul totale di ore lavorate, moltiplicato per un coefficiente pari a 1.000.000. La stima delle ore lavorate avviene sulla base delle ore di lavoro normali o standard, tenendo conto del diritto a periodi di assenza retribuita dal lavoro. Per quanto riguarda il perimetro italiano tale stima segue i criteri di calcolo definiti dalle metodologie INAIL.
Al fine di garantire un buon bilanciamento tra vita privata e vita professionale delle proprie persone, il Gruppo ha stabilito regole e politiche utili anche per gestire impatti, rischi e opportunità relativamente a tale tematica, regolati attraverso il Codice Etico e tramite le Regole in materia di lavoro flessibile, entrambi allineati con standard nazionali e internazionali per il rispetto dei diritti umani legati all'equilibrio tra vita privata e vita professionale (ad esempio, ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work).
Nel Gruppo Intesa Sanpaolo il CCNL, il Codice Etico e la contrattazione di secondo livello individuano soluzioni volte a garantire un buon bilanciamento tra vita personale e vita professionale. Tutta la normativa di riferimento è allineata agli standard nazionali e internazionali per il rispetto dei diritti umani (ad esempio, Dichiarazione sui Principi e Diritti Fondamentali del Lavoro). Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che rappresenta la fonte normativa attraverso cui le Organizzazioni sindacali dei lavoratori e le Associazioni dei datori di lavoro definiscono concordemente le regole che disciplinano il rapporto di lavoro, prevede strumenti fortemente innovativi e dinamici, capaci di bilanciare la vita personale e professionale delle persone, in un contesto di profonda e continua trasformazione. Inoltre, nell'ambito del rinnovo della Contrattazione di secondo livello di Gruppo, è stato confermato l'impegno del Gruppo per la piena valorizzazione e il benessere delle persone del Gruppo tramite iniziative e strumenti rivolti a loro e alle rispettive famiglie. In un ambito di Welfare integrato il contratto collettivo di secondo livello contiene accordi in materia di "conciliazione tempi di vita e lavoro" e organizzazione del lavoro (lavoro e formazione flessibile, settimana corta e flessibilità orarie).
Come precedentemente descritto, nel paragrafo "L'impegno del Gruppo in materia di diritti umani", tra i vari principi del Codice Etico si enuncia il "rispetto delle persone" con l'obiettivo di promuovere politiche che agevolino l'equilibrio fra vita privata e vita professionale, favorendo forme di flessibilità e realizzando iniziative per conciliare impegni lavorativi e privati, nella consapevolezza che tale equilibrio è fondamentale nella ricerca del benessere di ogni persona. Le Regole in materia di lavoro flessibile, la cui responsabilità è in capo alle strutture Relations With Workers' Representatives And Welfare e Labour Affairs & Policies, sono disponibili nella Intranet aziendale, all'interno della sezione normativa HR della piattaforma aziendale interna (#People) e si applica a tutti i dipendenti del Gruppo del perimetro italiano. Le Regole riepilogano tutte le vigenti disposizioni relative al lavoro flessibile e in linea ai principi del Codice Etico, con l'obiettivo di facilitare l'equilibrio fra vita privata e professionale delle persone.
Il Gruppo pone la persona al centro delle politiche attuate, all'interno delle quali assume carattere predominante la tutela dei diritti di ciascun individuo. Tale contesto di attenzione massima alla persona si riflette su tutta la normativa aziendale tempo per tempo emanata, nell'ambito della quale l'orario di lavoro riveste particolare rilievo, avendo l'obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori, favorendone la valorizzazione e la crescita professionale e garantendo al contempo la possibilità di conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro.
La Banca agisce all'interno del quadro normativo e contrattuale definito dalle leggi in materia e dalla contrattazione collettiva di primo livello: la principale normativa di riferimento è costituita dal D.lgs. 8 aprile 2003, n. 66 e successive modifiche nonché dal D. Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 e successive modifiche.
La disciplina di legge è integrata dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i Quadri Direttivi e per le Aree Professionali dipendenti dalle imprese Creditizie, Finanziarie e Strumentali, che regolamenta la tematica dell'orario di lavoro, intervenendo ad esempio nei seguenti ambiti: orario di lavoro a tempo parziale, disconnessione, riposo settimanale, festività e ferie, Banca del Tempo, lavoratrici/lavoratori studenti, modalità di attuazione dell'orario di lavoro extra standard nei casi di disagio sociale, orario settimanale, orario giornaliero, turni. La tematica è altresì oggetto di ulteriori accordi a livello nazionale che costituiscono appendici del suddetto CCNL, tra cui il Verbale di Accordo in tema di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, pari opportunità e responsabilità sociale di impresa.
Infine, va ricordato che recentemente, sulla materia in argomento, l'accordo sottoscritto in data 23 novembre 2023 di rinnovo del CCNL del 19 dicembre 2019, modificandone l'art. 104, ha introdotto l'orario di lavoro settimanale di 37 ore, recepito con decorrenza 1° luglio 2024.
Il Gruppo oltre a riferirsi alla Contrattazione Nazionale ha una sua contrattazione collettiva di secondo livello che disciplina, tra l'altro, la normativa in materia di prestazione lavorativa e orario, inclusa la regolamentazione del rapporto di lavoro a tempo parziale, il lavoro flessibile e altri strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
A livello operativo, per le società del Gruppo del perimetro Italia con contratto di lavoro nel settore del Credito, la materia dell'orario di lavoro è regolata da tre distinte Politiche: le "Regole in materia di orario di lavoro, ferie e permessi", le "Regole in materia di Lavoro Flessibile" e le "Regole in materia di Lavoro a Tempo parziale", le quali si fondano sulle previsioni di legge, contrattuali di I° e II° livello e sulle conseguenti determinazioni aziendali. Le tre Politiche, come tutto l'impianto normativo del Gruppo Intesa Sanpaolo, si ispirano ai principi riportati nei documenti fondamentali che guidano l'azione del Gruppo, ovverosia il già menzionato Codice Etico, i Principi in tema di Diritti Umani e i Principi in tema di Diversity, Equity e Inclusion. Le tre Politiche costituiscono un unico corpo normativo e regolano gli aspetti del rapporto di lavoro attinenti all'orario di lavoro
nel suo complesso e sono costantemente monitorate e aggiornate con l'obiettivo di garantire un tempestivo allineamento alla normativa nazionale e sovranazionale, nonché alla Contrattazione di settore e aziendale.
Tutta la normativa interna viene monitorata nell'ambito dei processi di Compliance al fine di garantirne la conformità anche dal punto di vista dell'applicazione della stessa.
Le "Regole in materia di orario di lavoro, ferie e permessi" si applicano al personale del Gruppo con contratto di lavoro del settore del credito (perimetro Italia) e trattano di istituti aventi carattere generale riguardanti il personale inquadrato nelle categorie dei quadri direttivi e delle aree professionali quali:

− il diritto alla disconnessione (per cui fuori dell'orario di lavoro e nei casi di legittimi titoli di assenza non è richiesto al personale l'accesso e/o connessione ai sistemi informatici aziendali né l'attivazione dei dispositivi di comunicazione aziendale).
Tutti questi istituti, nel rispetto della legge, sono sempre ispirati dalla finalità di evitare qualsiasi discriminazione attiva o passiva delle persone del Gruppo.
Analogamente, le "Regole in materia di Lavoro a Tempo parziale" e le "Regole in materia di Lavoro Flessibile" trattano due particolari strumenti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, definendo rispettivamente l'esercizio della prestazione in modalità part time e in modalità c.d. agile (ovverosia lo svolgimento della prestazione per talune giornate all'anno presso luoghi differenti dalla sede di assegnazione, quali: casa, "hub aziendale" o "cliente").
Le "Regole in tema di orario di lavoro", così come tutte quelle aventi ad oggetto la regolamentazione del rapporto con le persone del Gruppo, rientrano nella competenza del Chief People & Culture Officer - Legal and Labour Advisory.
Le "Regole in tema di orario di lavoro" sono rese disponibili a tutte le persone del Gruppo tramite il portale intranet aziendale ed in particolare nella piattaforma aziendale interna (nella sezione #Normativa), al fine di permettere a tutti un costante allineamento all'evoluzione del quadro normativo aziendale. In occasione di significative modifiche, ad esempio in conseguenza di adeguamenti delle stesse a rilevanti novità legislative o contrattuali, la pubblicazione delle versioni aggiornate delle Regole è segnalata mediante apposite news sul portale aziendale (ad esempio, le recenti modiche apportate a seguito dell'introduzione dell'orario di lavoro settimanale di 37 ore nell'ambito dell'Accordo di Rinnovo del CCNL). Inoltre, sempre con finalità informative, nella piattaforma aziendale interna (#People) sono presenti delle schede normative esplicative dei principali istituti giuslavoristici, tra cui quelli attinenti all'orario di lavoro. Tali schede contengo altresì le informazioni necessarie ad attivare l'iter di richiesta delle misure disciplinate (ad esempio, un permesso o una aspettativa) esplicitando il ruolo dei diversi attori coinvolti (ad esempio, richiedente, responsabile gerarchico e struttura Risorse Umane). L'applicazione delle previsioni contenute nelle politiche riguardanti l'orario di lavoro, così come delle altre politiche riguardanti la gestione delle Risorse Umane del Gruppo è inoltre agevolata dalla presenza di una sezione dedicata presente nella piattaforma aziendale interna (#People), nonché da un'ulteriore sezione del portale aziendale (#Assistenza) mediante la quale è possibile inserire quesiti inerenti ai Servizi Risorse Umane.
Come riportato all'interno della sezione "Tutela dell'occupazione e relazioni industriali", il Gruppo, di concerto con le Organizzazioni sindacali, promuove costantemente il confronto tra le parti. Il dialogo con tali organizzazioni in merito alle progettualità del Gruppo è finalizzato a individuare soluzioni condivise rispetto alle differenti esigenze che si presentano all'attenzione delle parti.
Anche per gli aspetti attinenti all'orario di lavoro, le persone del Gruppo possono innanzitutto rivolgersi al proprio gestore risorse umane di riferimento nonché utilizzare una specifica sezione di assistenza all'interno del portale intranet per ricevere assistenza tecnica circa l'applicazione della relativa normativa. Questo si affianca alla possibilità di utilizzare in autonomia i vari canali di segnalazione messi a disposizione dei dipendenti, ovverosia i cosiddetti sistemi di ascolto attivo, che comprendono:
Ciascuna società del Gruppo garantisce i segnalanti da qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione e assicura la massima riservatezza, fatti salvi gli obblighi di legge.
Il trattamento dei reclami/denunce da parte delle persone del Gruppo viene declinato all'interno della normativa aziendale di riferimento, inclusa quella dedicata a particolari canali (si vedano ad esempio le Regole in materia di Whistleblowing) nonché dal Codice Interno di Comportamento del Gruppo, che specifica le varie modalità con cui è possibile rappresentare anche presunte violazioni, disapplicazioni o applicazioni discriminatorie della normativa riguardante il rapporto di lavoro, incluse le tematiche di orario di lavoro. Periodicamente sono introdotte analisi di clima, volontarie e anonime, per raccogliere e analizzare eventuali impatti anche al fine di attuare le conseguenti azioni di miglioramento.
Il Gruppo ha definito una serie di politiche e azioni a presidio dei propri collaboratori relativamente alle tematiche di equilibrio tra vita professionale e privata al fine di supportarli nel perseguimento del benessere psico-fisico e il soddisfacimento dei loro bisogni. A tal fine, vengono condotte e monitorate iniziative specifiche che permettono di valutare l'efficacia delle soluzioni di welfare destinate alle persone del Gruppo, anche senza una definizione puntuale di target quantitativi e misurabili in un orizzonte temporale limitato.
120 Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Politiche, obiettivi e azioni relative al whistleblowing" nel capitolo ESRS G1 – Condotta Aziendale.
Il CCNL del Credito prevede diverse forme di lavoro a tempo parziale, con più modalità di distribuzione dell'orario di lavoro: verticale, orizzontale, misto, ciclico, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, con orario settimanale che va da un minimo di 15 ore a un massimo di 32 ore e mezzo. Fin dal 2015, il lavoro flessibile è il modello di smart working del Gruppo Intesa Sanpaolo. Dalla fase sperimentale a oggi è stato coinvolto gradualmente un numero sempre crescente di persone, fino a stabilire la disponibilità di un plafond annuale di giorni di lavoro flessibile da casa pari a 120. A partire dal 2023, grazie a un accordo sottoscritto con le Organizzazioni sindacali è stata introdotta la possibilità in Intesa Sanpaolo di utilizzare la cosiddetta settimana corta (4x9) che consente ai propri dipendenti di lavorare tra il lunedì e il venerdì su 4 giorni per 9 ore a parità di retribuzione, e su base volontaria, compatibilmente con l'organizzazione aziendale e le esigenze tecniche e produttive.
A integrazione di quanto stabilito dalla legge e dal contratto collettivo di settore, la contrattazione di secondo livello del Gruppo ha definito nel tempo criteri di priorità nell'accoglimento delle richieste legate a esigenze di carattere personale e/o familiare in un'ottica di sostenibilità. Il contratto collettivo di secondo livello di Gruppo del 2021 prevede strumenti aggiuntivi a sostegno della genitorialità che integrano quanto già previsto a livello normativo. Ad esempio, si segnalano: permessi retribuiti per la partecipazione a corsi di preparazione al parto, per l'inserimento dei figli presso l'asilo nido o la scuola materna, per l'accompagnamento al Pronto Soccorso e ulteriori giorni non retribuiti finalizzati all'assistenza di figli minorenni, ulteriori permessi / iniziative di Welfare a supporto della genitorialità e del caregiving. Per i padri sono disponibili specifici permessi retribuiti aggiuntivi per la nascita dei figli, e il riconoscimento di un'integrazione economica del 10% della quota retribuita prevista per legge per i congedi parentali, nonché la possibilità di fruizione di ulteriori 10 giorni di congedo parentale.
La contrattazione collettiva di secondo livello ha rafforzato l'inclusione e le pari opportunità, estendendo le previsioni a tutela della genitorialità alle unioni civili, alle unioni di fatto e a favore dei figli del coniuge. In questo ambito sono stati introdotti uno specifico congedo straordinario retribuito in occasione della nascita o dell'ingresso in famiglia e un congedo straordinario facoltativo per le necessità di assistenza dei figli del coniuge, dell'unito civilmente o del convivente, fruibile entro il compimento del dodicesimo anno di età con un trattamento economico pari a quello previsto per il congedo parentale dei padri ed interamente a carico del Gruppo (40% o 90% della retribuzione).
Uno degli strumenti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro è la "sospensione volontaria" che permette la fruizione fino a 20 giornate annue di sospensione dell'attività lavorativa fruibili senza doverne motivare l'utilizzo, garantendo una retribuzione pari al 35%, con versamento dei corrispondenti contributi previdenziali. Viene altresì consentito di superare la misura dei 20 giorni annui per esigenze di care giving.
Un ulteriore strumento, previsto dalla contrattazione collettiva nazionale e di secondo livello è la Banca del Tempo, una riserva di tempo messa a disposizione dall'azienda e dalle persone del Gruppo per essere più vicini a quelle persone che si trovano, anche per brevi periodi, in situazioni di difficoltà e per dare loro la possibilità di avere del tempo in più. La Banca del Tempo viene costituita annualmente con un plafond inziale di 65.000 ore e ogni persona ha la possibilità di donare alcuni dei propri permessi o ferie, che l'azienda implementa con un uguale quantitativo di tempo, fino ad un massimo di 100.000 ore complessive. Nel corso del 2024 sono state avviate, nell'ambito dell'iniziativa della Banca del Tempo molteplici attività di volontariato aziendale, che hanno consentito a oltre 400 persone di prestare la propria opera nelle giornate di lavoro presso associazioni ed enti esterni selezionati dal Gruppo sul territorio nazionale. Le ore di permesso sono state complessivamente circa 150.000.
Nel 2024 sono state donate dalle persone del Gruppo oltre 40.000 ore, cui si sono aggiunte le ore messe a disposizione dall'azienda, per un totale complessivo di circa 155.000 ore, tenendo conto anche delle ore messe a disposizione per ferie non fruite da parte del personale cessato ai sensi degli accordi aziendali per le uscite volontarie.
Nel 2024 sono state rafforzate le iniziative di "People Care" per promuovere e diffondere consapevolezza sull'importanza del benessere in coerenza con il Piano d'Impresa 2022-2025 e la strategia per le risorse umane di Gruppo, in una visione sempre più ampia, secondo cui il benessere, non solo personale ma organizzativo, è parte integrante della cultura aziendale, che ne risulta pertanto "plasmata", e può incidere significativamente sulla capacità del Gruppo di attrarre nuovi talenti e consolidare la fiducia degli stakeholder. In ascolto dei bisogni delle persone, rilevati a più livelli nell'organizzazione e nei diversi contesti e modalità di contatto, sono state perciò sviluppate iniziative diversificate per favorire il benessere e migliorare l'equilibrio dei tempi di vita delle persone, in sinergia con il sostegno alla diversità e all'inclusione, con il welfare aziendale e con le nuove modalità di lavoro (Next Way of Working).
È proseguita la rivisitazione degli spazi nelle sedi del territorio italiano, in sinergia con la progettualità Next Way of Working, e dell'offerta alimentare in azienda per promuovere abitudini orientate al benessere e favorire la relazione. Sono stati allestiti nuovi "Energy corner" (lounge attrezzate con spazi di relazione, cibo e bevande) oggi 69 presso 30 sedi aziendali. Inoltre, sono stati rinnovati i ristoranti aziendali e introdotti servizi innovativi e sostenibili, come i locker per l'acquisto di prodotti freschi d'alta qualità. Per favorire il benessere psico-fisico, continua lo sviluppo delle palestre aziendali; infatti, alla sede di Brescia e Milano in via Gioia 22 si aggiunge Torino NCD, raddoppiando il numero complessivo degli utenti registrati al servizio e nel 2025 sono previste ulteriori aperture. Intesa Sanpaolo è stata premiata, per la sede di piazza Ferrari a Milano, tra i "Luoghi di lavoro che promuovono salute", il programma di Rete WHP - Workspace Health Promotion – Lombardia, promosso dalle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) della Regione Lombardia.
L'utilizzo modulare dei nuovi ambienti sopra descritti ha permesso di accogliere attività di benessere in presenza in diverse sedi aziendali: sessioni mattutine di yoga, incontri con esperti wellbeing, iniziative a carattere culturale e sociale come cineforum e teatro. È stata anche organizzata la prima giornata per familiari e amici dei dipendenti nella nuova sede di Milano in via Gioia 22.
Continua l'organizzazione di iniziative, in presenza sul territorio italiano e via streaming, per essere ancora più vicini alle persone e diffondere consapevolezza sul benessere per plasmare la cultura aziendale e mettere sempre più al centro le persone:
In generale, nel corso dell'anno, sono state organizzate oltre 60 iniziative in 17 sedi distribuite sul territorio nazionale che hanno coinvolto un bacino di utenza pari a ca. 22 mila persone. Le iniziative sono state rese disponibili anche in streaming.
Ulteriore aspetto rilevante è rappresentato dall'attenzione del Gruppo nei confronti della salute e del benessere mentale delle persone. In questo contesto, prosegue l'attività di "Ascolto e Supporto", il servizio di sostegno psicologico, disponibile 24/7, 365 giorni l'anno, per tutto il Gruppo in Italia e all'estero. Nel 2024 il servizio si è arricchito in Italia dello strumento Social Care: nell'ambito della consulenza psicologica, può intervenire un Social Care Manager per fornire un aiuto pratico alle persone del Gruppo nella ricerca di servizi sul territorio in ambito caregiving (ad esempio, cura dei figli, assistenza di persone anziane e/o con disabilità). Nel corso del 2024, il servizio di "Ascolto e Supporto" ha registrato circa 3 mila accessi complessivi (Italia ed estero).
Per quanto riguarda CareLab, laboratorio per la promozione del benessere che si articola in un'offerta strutturata di contenuti, strumenti e iniziative, digitali e in presenza, si implementa di nuovi servizi o arricchisce di nuove opportunità:
Al 31 dicembre 2024 si contano 56 mila persone che utilizzano i servizi di CareLab su piattaforme, app e web app.
CareLab continua a ospitare iniziative di apertura e attenzione al tema della disabilità, in collaborazione con Disability Management e Salute e Sicurezza, ad esempio il primo incontro della serie dedicata alle cosiddette "Malattie invisibili".
Nell'ambito della International Banks Division (IBD), è stato completato il processo di estensione della piattaforma CareLab a tutte le persone del Gruppo, secondo il piano di rilascio stabilito per la messa a disposizione del portale risorse umane #People.
Facendo leva sull'esperienza maturata nel periodo emergenziale e con il contributo di survey interne, le banche nel perimetro dell'International Banks Division (IBD) hanno avviato nuove progettualità e modelli di lavoro flessibile, in linea con quanto previsto dalle leggi locali. Elementi comuni a tali iniziative sono l'identificazione di un numero di giorni previsti per il lavoro flessibile, la revisione del layout degli spazi delle sedi aziendali sulla base delle nuove esigenze e l'estensione del lavoro flessibile ad una più ampia popolazione. La situazione nel 2024 vede l'applicazione da parte di tutte le banche nel perimetro International Banks Division di una modalità di lavoro flessibile per gli uffici centrali, con estensione anche alla rete per alcune di esse.
In ottica di miglioramento del rapporto vita-lavoro, è stato realizzato il percorso "Life grafted into work", che ha coinvolto 280 persone degli uffici centrali della Divisione, con l'obiettivo di generare idee seguite da impegni per migliorare il benessere. Le banche nel perimetro International Banks Division hanno sviluppato inoltre diverse attività volte al miglioramento della qualità della vita lavorativa tra cui: l'istituzione del mese sabbatico, disponibile in VUB per 3 mesi nell'anno ed in CIB per 1 mese, l'avvio in VUB del progetto pilota per la sperimentazione della settimana corta in specifiche strutture degli uffici centrali, con la possibilità di richiedere la fruizione dell'orario settimanale di lavoro su quattro giorni per nove ore, per un massimo di 36

settimane in un anno. Sempre in VUB è stato effettuato un pilota su 6 filiali nell'ambito del progetto "Smart Working 2.0" consentendo di lavorare in modo più flessibile anche ai colleghi della rete. È prevista una graduale estensione anche alle altre filiali di VUB a partire da gennaio 2025. Anche Pravex ha implementato da aprile la nuova procedura di Smart Working sulle strutture centrali.
Nell'ambito del programma "People First", programma disegnato in ambito Risorse Umane, che mette al centro le persone e le accompagna verso il cambiamento, sono state realizzate specifiche iniziative di aggregazione e di riflessione per le persone degli uffici centrali della Divisione e per tutto il perimetro International Banks Division.
Con riferimento all'iniziativa "People Make Places", sono state realizzate attività di well-being cross country per estendere alla Divisione obiettivi di benessere in ottica di sostenibilità sociale: in continuità con gli anni precedenti, è stato lanciato su tutte le IBD il programma "Emotionology", all'interno di "BeWell", progetto dedicato al benessere a 360° dei dipendenti delle società. Parte di questo programma sono gli Emotional Talks, webinar mensili dedicati all'esplorazione dell'intelligenza emotiva nelle sue diverse componenti. A conclusione del percorso, i partecipanti, sia degli uffici centrali sia delle banche, hanno avuto la possibilità di rappresentare le proprie emozioni in un manufatto creativo, un'opera d'arte a testimonianza delle proprie scoperte emotive, cogliendo l'occasione di un confronto culturale. Gli elaborati dei colleghi sono stati esposti alla prima IBD Art Exhibition presso Gallerie d'Italia. Sono stati inoltre organizzati, in sinergia con il team People Care di Capogruppo, webinar dedicati alla salute, con un focus su quella mentale, anche grazie al servizio "Care Connect", omologo del Servizio Ascolto e Supporto per le realtà estere.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo mantiene da sempre alto e costante l'impegno nella protezione dei dati personali delle persone con cui il Gruppo interagisce, assicurando la raccolta ed il trattamento dei dati nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti. Il quadro normativo di riferimento per la tutela dei dati personali è rappresentato dal Regolamento (UE) 2016/679 (c.d. General Data Protection Regulation, GDPR) entrato in vigore il 25 maggio 2018, i cui nuovi precetti sono stati assimilati dal Gruppo e formalizzati nei principali documenti interni di governance costituiti dal Codice Etico, che delinea i principi ed i valori su cui il Gruppo basa le proprie scelte e attività, e dal Codice Interno di Comportamento dove sono definite le condotte che i dipendenti ed i collaboratori dello stesso sono chiamati ad osservare per assicurare il corretto trattamento dei dati.
All'atto di instaurazione del rapporto di lavoro, ai dipendenti e collaboratori viene resa l'informativa privacy che dettaglia in modo trasparente e chiaro quali sono i dati trattati, le modalità di raccolta, le basi giuridiche e le finalità del trattamento, i tempi di conservazione, i diritti riconosciuti dal GDPR e i contatti del Data Protection Officer (DPO) al fine di comunicare agli interessati tutte le informazioni necessarie per garantire un trattamento corretto.
Inoltre, ai propri fornitori viene richiesto il rispetto delle policy, dei regolamenti e degli standard inerenti alla protezione dei dati personali, definendone il ruolo soggettivo nelle attività di trattamento, valutando la sussistenza delle garanzie necessarie, formalizzando le condizioni contrattuali, ed attuando una valutazione di conformità e adeguatezza.
In particolare, il GDPR ha introdotto il c.d. principio di accountability che impone al titolare dei dati personali la messa a terra di interventi normativi, organizzativi e tecnologici atti a garantire che il trattamento dei dati personali avvenga in conformità ed alla luce dei criteri definiti nel Regolamento stesso quali: privacy by design, privacy by default, nomina del Data Protection Officer, privacy impact assessment, registro delle attività di trattamento, ruolo soggettivo delle Terze Parti e gestione delle violazioni di dati personali121 .
Il Gruppo, con società localizzate in diversi paesi UE ed Extra-UE, si conforma alle normative locali secondo quanto dalle stesse espressamente previsto in materia di protezione dei dati personali. Il Gruppo ha emanato specifici documenti di governance che impartiscono, puntuali istruzioni sulle condotte che i dipendenti ed i collaboratori devono tenere per assicurare una corretta raccolta, utilizzo e tutela dei dati personali in ottemperanza alla normativa nazionale ed internazionale vigente ed ai principi che guidano il Gruppo, formalizzati nel Codice Etico e nel Codice Interno di Comportamento. Tali prescrizioni sono indicate nelle Linee Guida sulla protezione dei dati personali delle persone fisiche e nelle Regole aziendali per il trattamento e la protezione dei dati personali delle persone fisiche.
Le Linee Guida definiscono il modello di gestione del rischio di non conformità in materia di protezione dei dati personali di tutte le persone fisiche con cui il Gruppo interagisce, inclusi i dipendenti e collaboratori, stabilendo i principi generali e declinando i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle strutture aziendali coinvolte, i macro-processi di presidio e controllo del rischio, nonché il modello di indirizzo e coordinamento di Gruppo. Inoltre, sanciscono gli adempimenti richiesti ai fini del trattamento e della protezione dei dati personali e stabiliscono l'applicazione di sanzioni in caso di inosservanza delle disposizioni.
Sono emanate nel rispetto della normativa esterna, dei documenti di governance interni e in osservanza alle previsioni dell'European Data Protection Board (EDPB), costituito dai rappresentanti delle Autorità nazionali di controllo in materia di protezione dei dati personali dei diversi stati europei. Esse si applicano alla Capogruppo, alle relative filiali estere ed alle società stabilite nell'Unione Europea. I principi in esse contenuti costituiscono un riferimento per le società del Gruppo ubicate al di fuori dell'Unione Europea. Le Linee Guida sono oggetto di riesame di norma su base annuale e, prima di essere approvate dal Consiglio di Amministrazione, vengono sottoposte ad un processo di concordanza che vede il coinvolgimento delle Funzioni aziendali pertinenti.
Ai sensi dell'art.37 GDPR, il Consiglio di Amministrazione provvede anche alla nomina del Data Protection Officer che, nello svolgimento delle proprie attività, è supportato dalla funzione privacy collocata sotto l'Area di Governo del Chief Compliance Officer.
Al Data Protection Officer ed alla funzione privacy sono affidati i seguenti compiti:
121 Con violazione di dati personali ci si riferisce a una 'violazione di sicurezza che comporta accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l'accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati' (Art.4, comma 12 GDPR).

In coerenza con i principi delle Linee Guida, le Regole aziendali per il trattamento e la protezione dei dati personali delle persone fisiche, dettagliano gli argomenti e le disposizioni relative alle attività svolte da tutti i soggetti autorizzati al trattamento dei dati, fornendo precise istruzioni operative per rispondere alle previsioni del GDPR. Le Regole si applicano alla Capogruppo, alle sue filiali estere e alle società del Gruppo operanti in Italia secondo il modello di governo accentrato privacy presso la Capogruppo.
I documenti di normativa interna, incluse le Linee Guida e le Regole, sono pubblicati in un apposito portale interno di Gruppo a cui tutti i dipendenti e collaboratori hanno accesso.
L' informativa privacy rivolta ai dipendenti è stata oggetto di recente restyling al fine di garantire una sua maggiore chiarezza e trasparenza, anche mediante l'ausilio di apposite grafiche che ne agevolano la fruibilità e la facile comprensione. Il documento è stato reso disponibile a tutti i dipendenti tramite la messa a disposizione in un'apposita area riservata. Nel documento è specificato che Intesa Sanpaolo attua il trattamento dei dati personali solo per le finalità descritte ed esplicitamente indicate nell'informativa stessa, resa disponibile agli interessati e che nessun trattamento viene attuato per finalità secondarie non esplicitamente indicate. In occasione degli aggiornamenti dei contenuti dell'informativa privacy, il documento viene trasmesso a tutti i dipendenti e collaboratori per la presa visione.
Il Codice Etico definisce i meccanismi di adozione e di governo finalizzati a integrare le strategie, le politiche e le procedure aziendali con i principi ed i valori etici attraverso la massima condivisione e diffusione dei contenuti del Codice stesso, monitorandone la conoscenza e la consapevolezza. Di norma, il coinvolgimento dei lavoratori avviene in via indiretta ed esso è garantito tramite le rappresentazioni sindacali e regolato da previsioni del settore e dal protocollo delle relazioni industriali. In ambito privacy, è previsto un coinvolgimento dei dipendenti in forma diretta in occasione dell'instaurazione del rapporto di lavoro, mediante la resa dell'informativa privacy a cura delle risorse umane e messa a disposizione sul portale interno di Gruppo. Come previsto dalla normativa e dalle Linee Guida, l'informativa è redatta in forma concisa, trasparente, intelligibile, facilmente accessibile e con un linguaggio semplice e chiaro per comunicare agli interessati le informazioni necessarie per garantire un trattamento corretto e trasparente. In occasione degli aggiornamenti dei contenuti dell'informativa privacy, il documento viene trasmesso a tutti i dipendenti e collaboratori per la presa visione e reso disponibile nel portale interno di Gruppo.
Al fine di ridurre i rischi e assicurare una piena conoscenza delle policy, il Gruppo ha emanato specifici documenti di Governance che impartiscono puntuali istruzioni sulle condotte che i dipendenti ed i collaboratori devono tenere per assicurare una corretta raccolta, utilizzo e tutela dei dati personali, in ottemperanza alla normativa nazionale ed internazionale vigente ed ai principi che guidano il Gruppo, formalizzati nel Codice Etico e nel Codice Interno di Comportamento di Gruppo.
Il Gruppo si è dotato di un modello per la gestione degli eventi critici che definisce le attività finalizzate ad un'efficiente gestione degli incidenti, prevedendo il coinvolgimento di diverse Funzioni a seconda della natura del caso specifico. In questo scenario, il Data Protection Officer gestisce gli eventi di non conformità fornendo assistenza e collaborazione per garantire l'individuazione e l'implementazione delle azioni atte a eliminare o mitigare gli effetti dell'evento. Qualora l'evento configuri una violazione di dati personali, il Data Protection Officer è chiamato a valutarne gli impatti in termini di rischio concreto per i diritti e le libertà delle persone fisiche, attuando i processi aziendali definiti dal Titolare del Trattamento: se il rischio risulta essere elevato, effettua la notifica verso l'Autorità e, in caso di rischio particolarmente elevato, provvede a darne comunicazione anche agli interessati.
Nel 2023 sono state aggiornate le Linee Guida sulla protezione dei dati personali delle persone fisiche e le Regole aziendali per il trattamento e la protezione dei dati personali delle persone fisiche, che delineano il modello di gestione del rischio di non conformità in materia di protezione dei dati personali, stabilendo i principi generali e declinando i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle strutture aziendali coinvolte. Inoltre, sanciscono gli adempimenti richiesti ai fini del trattamento e della protezione e stabiliscono l'applicazione di sanzioni in caso di inosservanza delle disposizioni.
Il mancato rispetto della normativa esterna o interna inerente alla tutela della privacy da parte di un autorizzato al trattamento comporta l'attivazione di un iter volto a verificare l'effettiva condotta illecita. Nel caso di violazioni accertate e non giustificate, vengono sempre informate le Funzioni preposte per l'avvio di un procedimento disciplinare che di norma si conclude comminando uno dei provvedimenti previsti dal Codice Disciplinare nei confronti del soggetto inadempiente.
I dipendenti, in caso di segnalazioni attinenti tematiche privacy o richieste di esercizio dei diritti, possono rivolgersi al DPO, le cui modalità di contatto sono dettagliate sia nell'informativa resa a tutti i dipendenti, sia sul sito web istituzionale di Gruppo sezione Privacy che nelle apposite guide di processo interne pubblicate sul portale interno.
Le richieste possono essere trasmesse in via telematica (mail, pec) oppure cartacea, e vengono trattate con un adeguato livello di riservatezza e di protezione dei dati degli interessati che ne fanno utilizzo. Il monitoraggio della ricezione delle richieste è a capo della funzione privacy che provvede alla gestione delle segnalazioni e richieste ricevute e ne garantisce la puntuale evasione secondo i termini previsti dalla normativa.
Nell'ambito del sistema integrato dei controlli interni, le Funzioni di controllo procedono a verifiche con profondità e periodicità diversificate, inerenti alla conformità delle attività ai requisiti normativi sulla protezione dei dati personali ed al corretto adempimento dei provvedimenti emanati dall'Autorità Garante su questi temi. Gli esiti sono riportati al Consiglio di Amministrazione.
In questo contesto, il Chief Audit Officer svolge attività di controllo periodiche definite, oltre che sulla base degli specifici obblighi normativi in materia (verifiche espletate con periodicità annuale), in ottica risk based, tenendo conto anche delle evidenze riportate dalle altre funzioni aziendali di controllo.
In termini generali, le verifiche indipendenti dell'Internal Audit sono volte ad accertare la completezza, l'adeguatezza e la funzionalità del modello di gestione del rischio di non conformità in materia di data protection, segnalando eventuali irregolarità relative al trattamento dei dati personali alle strutture aziendali responsabili, al DPO e riferendone in Consiglio di Amministrazione. Il DPO, in osservanza del GDPR e delle Linee Guida, ha il compito di predisporre una relazione, almeno annuale, per riferire al Consiglio di Amministrazione le questioni in tema di protezione dei dati di particolare rilevanza. Questo impegno permette, attraverso l'adozione di appropriate misure, la mitigazione dei rischi di reputazione e di non conformità nell'ambito del trattamento dei dati personali anche con riferimento alla liceità e correttezza del trattamento, delle finalità del trattamento e della pertinenza, completezza e non eccedenza dei dati raccolti.
Come anticipato nelle precedenti sezioni, oltre a rendicontare target sulle tematiche di tutela dell'occupazione e relazioni industriali, diversity, equity e inclusion e formazione e sviluppo, il Gruppo evidenzia una serie di politiche e azioni a presidio dei lavoratori propri sulle tematiche inerenti alla Privacy delle persone del Gruppo (ad esempio, Codice etico, Codice Interno di Comportamento, GDPR, attività di sensibilizzazione, etc.).
In questo contesto, i presidi posti in essere dalla Banca permettono un continuo monitoraggio e indirizzamento di tali tematiche, consentendo di poter raggiungere gli obiettivi fissati anche senza una definizione puntuale di target quantitativi e misurabili in un orizzonte temporale limitato.
Come anticipato il Data Protection Officer presidia, secondo un approccio risk-based, il rischio di non conformità garantendo l'applicazione dei principi di Privacy by Design volto a determinare fin dall'origine le logiche di protezione dei dati personali attraverso l'individuazione dei potenziali rischi per i diritti e le libertà degli interessati e delle misure tecniche ed organizzative idonee per mitigare tali rischi, e lo svolgimento di una privacy impact assessment per la valutazione d'impatto sulla protezione dei dati prima di procedere a uno o più trattamenti che possano presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche.
Nel 2024 sono continuate le attività di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti del Gruppo ed inerenti tematiche di data protection. Tale sensibilizzazione avviene tramite l'erogazione di corsi di formazione obbligatori in modalità e-learning che prevedono un test finale e la messa a disposizione di nuovi moduli per consentire al personale un apprendimento pratico della normativa ed un continuo aggiornamento. Il Gruppo, mediante appositi strumenti, monitora la percentuale di fruizione dei corsi e il superamento dei relativi test. Per ulteriori informazioni sulla formazione obbligatoria, si rimanda al paragrafo "Formazione e Sviluppo".

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS S2 – Lavoratori nella Catena del valore sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business (ad esempio, Linee Guida interne in materia di politica ambientale ed energetica, Linee Guida per il Governo dei rischi Ambientali, Sociali e di Governance (ESG) di Gruppo), dei presidi/interventi posti in essere dal Gruppo per contribuire alla tutela dei diritti dei lavoratori nella catena del valore a monte e a valle.
Le tipologie di lavoratori della catena del valore considerate soggette a impatti, rischi e opportunità materiali includono i dipendenti dell'azienda oggetto di finanziamento o nella quale il Gruppo investe, i lavoratori impiegati nella catena di fornitura, il personale precario o flessibile e le risorse esternalizzate. Questi gruppi di persone possono essere influenzati in modo significativo dalle operazioni aziendali dirette e dalle decisioni assunte.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne dedicate, nonché mediante un'analisi quali-quantitativa, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi di materialità di impatto, sono emersi i seguenti esiti: sono stati identificati impatti rilevanti negativi indiretti con riferimento al perimetro catena del valore a valle. Nello specifico, la rilevanza è legata ad esposizioni, all'interno del portafoglio del Gruppo Intesa Sanpaolo, nei confronti di controparti appartenenti a settori che possono contribuire negativamente sulla tematica condizioni di lavoro (salari adeguati, dialogo sociale, libertà di associazione, esistenza di comitati aziendali e diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori, contrattazione collettiva, equilibrio tra vita professionale e vita privata, salute e sicurezza).
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati. Nell'identificazione dei rischi e delle opportunità che hanno o potrebbero avere effetti finanziari, il Gruppo considera anche tutte le dipendenze degli stessi dagli impatti identificati. Ad esempio, un impatto negativo legato al finanziamento/investimento in settori/paesi potenzialmente maggiormente esposti a rischi inerenti alla tutela dei diritti dei propri dipendenti potrebbe comportare un rischio di credito/di mercato derivante dai portafogli ai quali il Gruppo è esposto a fronte dell'elevata concentrazione verso tali settori/paesi.
Con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi per i diversi perimetri di riferimento identificati:
A valle delle analisi condotte ai fini della materialità finanziaria sono stati identificati come rilevanti i rischi di credito e reputazionali associati, con riferimento ai lavoratori nella catena del valore a valle, nello specifico riguardo all'adeguatezza dei salari, al dialogo sociale, libertà di associazione, anche sindacale, equilibrio tra vita professionale e vita privata, salute e sicurezza. Risultano rilevanti altresì rischi reputazionali con riferimento alla catena del valore a monte, riguardo all'adeguatezza salariale e al dialogo sociale, alla libertà di associazione anche sindacale.
A fronte delle analisi di materialità finanziaria svolte e in considerazione del business del Gruppo, non sono state, invece, identificate opportunità specifiche con riferimento allo standard in oggetto.
Il Gruppo ISP, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, instaura relazioni con i fornitori volte a salvaguardare i principi di responsabilità etica, sociale e ambientale e predilige rapporti commerciali basati su fiducia e trasparenza.
L'impegno del Gruppo è formalizzato nel Codice Etico, che incorpora i Principi sui diritti umani a cui il Gruppo si ispira. Questo impegno è in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU, l'ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work, le altre Convenzioni fondamentali sul lavoro, gli UN Guiding Principles on Business and Human Rights, le OECD Guidelines for Multinational Enterprises. Inoltre, il Gruppo aderisce all'UN Global Compact.
Con riferimento al Codice Etico sono stati identificati i seguenti principi, che devono essere osservati durante i processi applicati per regolare le attività di approvvigionamento del Gruppo, secondo un'ottica di trasparenza ed equità nella selezione dei fornitori e nell'esecuzione del processo di sourcing:
Il Gruppo, operando in linea con gli UN Guiding Principles on Business and Human Rights, si impegna a garantire il rispetto dei diritti umani anche in riferimento ai lavoratori lungo la catena di fornitura, nonché a individuare, ridurre e, se possibile, evitare ripercussioni negative delle proprie attività sugli stessi.
I Principi in materia di diritti umani di Gruppo riconoscono quindi la responsabilità di verificare, in fase di selezione, che i fornitori e sub-fornitori:
Il Gruppo ha definito linee guida interne in materia di acquisti che si applicano a tutte le società, con l'obiettivo di definire ruoli e responsabilità degli Organi societari e delle strutture della Banca e delle società del Gruppo nel processo di gestione degli acquisti, nonché i principi e i macro-processi da osservare durante tutte le fasi di gestione degli acquisti di beni e servizi, in aderenza a:
La responsabilità dell'approvazione di tali linee guida risiede nel Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in qualità di capogruppo. La struttura responsabile della loro implementazione è l'Area di Governo Chief Cost Management Officer.
La normativa interna in materia di acquisti descrive, inoltre, le regole operative che devono essere applicate al processo di approvvigionamento degli acquisti classificati accentrati122. I criteri principali alla base della strategia di approvvigionamento riguardano in prima istanza:
Rispetto a quest'ultimo punto, la scelta del fornitore deve tenere in debita considerazione, oltre che la sua specializzazione nell'ambito merceologico richiesto e la sua solidità economica/patrimoniale, anche il suo profilo reputazionale e di sostenibilità (ESG).
Per le categorie di spesa in autonomia le strutture della Capogruppo e le società del Gruppo sono tenute a osservare i principi generali sopra elencati e a adottare metodologie e standard operativi analoghi a quelli previsti dalle linee guida di Gruppo in materia di acquisti; sono altresì chiamate ad operare in osservanza degli indirizzi vigenti nel Gruppo in materia di sostenibilità sociale e ambientale.
Per poter essere censiti nell'Albo Fornitori di Gruppo, i fornitori sono oggetto di una due diligence iniziale che valuta la loro solidità economica/patrimoniale e reputazionale e la loro propensione a tematiche di responsabilità sociale, attraverso la
122 Il modello degli acquisti del Gruppo è articolato in due modelli: (i) nel modello "acquisti accentrati" la struttura centrale preposta svolge direttamente le attività di acquisto per le entità del Gruppo o le assiste, e (ii) nel modello "acquisti in autonomia", le entità del Gruppo svolgono autonomamente le attività di acquisto, secondo i propri processi, relativamente alle categorie merceologiche non coperte dal modello di "acquisti accentrati". Ad entrambi i modelli si applicano i principi e le regole definiti nella normativa interna in materia di acquisti.
compilazione di specifici questionari, determinando l'attribuzione di un punteggio complessivo e di un conseguente stato di qualifica. Il punteggio complessivo è influenzato quindi anche dai temi di sostenibilità. In particolare, il questionario ESG è obbligatorio per tutti i nuovi fornitori; da quando il fornitore è stato qualificato prende avvio la fase di monitoraggio che, tramite interfaccia quotidiana di una serie di fonti alimentanti interne ed esterne al Gruppo, rileva le eventuali variazioni in miglioramento o peggioramento degli indicatori di qualifica, determinando l'aggiornamento del punteggio complessivo e dello stato di qualifica.
All'interno del Portale Fornitori vengono divulgate le principali policy che ciascun fornitore iscritto all'Albo di Gruppo deve adottare in materia di diritti dei lavoratori e diritti umani. L'approccio generale al rispetto di tali diritti è basato sul riconoscimento di valori fondamentali sin dall'origine della relazione contrattuale. I fornitori iscritti nel Portale Fornitori che operano con il Gruppo Intesa Sanpaolo devono infatti dichiarare di aver preso visione del Codice Etico, del Codice Interno di Comportamento di Gruppo, delle Linee Guida Anticorruzione, dell'Informativa Principi in materia di Diversity, Equity and Inclusion, del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo e delle Condizioni Generali di Fornitura. In queste ultime si pone particolare attenzione al rispetto della normativa sul diritto del lavoro, delle leggi sull'immigrazione, di un adeguato trattamento economico, retributivo, normativo, previdenziale, assicurativo e della normativa di sicurezza sui luoghi di lavoro, sia nei confronti dei propri lavoratori che del personale di eventuali subappaltatori. All'avvio della relazione e ad ogni successivo incarico, le Condizioni Generali di fornitura vengono nuovamente sottoposte per la sottoscrizione. La violazione dei principi sopra enunciati costituisce causa di risoluzione contrattuale.
La divulgazione di tali principi all'intera catena di fornitura compete ai fornitori responsabili del contratto che sottoscrivendo le Condizioni Generali di Fornitura, si fanno carico di far rispettare i regolamenti e i principi di riferimento ai propri dipendenti e ad eventuali subfornitori.
Dal 2025 sarà adottato anche un Codice di Condotta Acquisti, da divulgare a tutti i fornitori iscritti all'Albo Fornitori di Gruppo, con impegno a divulgarlo a loro volta a tutti i lavoratori e pervenire entro il 2028 all'accettazione del codice da parte di tutti i fornitori che impattano sulle categorie "green" e "social".
Data la tipologia di beni e servizi acquisiti dal Gruppo Intesa Sanpaolo, i contatti diretti con i singoli lavoratori risultano poco frequenti. Di conseguenza, il loro coinvolgimento avviene in forma indiretta tramite rappresentanti, selezionati di volta in volta in base alla tipologia del servizio acquistato e alla complessità e dimensione dell'azienda fornitrice.
Le clausole contrattuali stabiliscono che ciascuna delle parti nomini un proprio Rappresentante Operativo, il quale sarà l'unico interlocutore autorizzato per la gestione dei rapporti relativi all'esecuzione del contratto.
Relativamente ai servizi acquistati dalla Banca, la valutazione sulla corretta applicazione dei contratti in tema di rispetto dei diritti dei lavoratori è prevista in specifiche clausole contrattuali, che prevedono la possibilità di svolgere controlli a richiesta sulla regolarità retributiva, contributiva e fiscale, tra i quali, ad esempio, la verifica del pagamento delle retribuzioni e dei contributi obbligatori da parte del fornitore. Per i fornitori con sede legale in Italia e qualificati nel Portale fornitori di Gruppo, viene monitorato costantemente il documento attestante la regolarità del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dei propri lavoratori.
L'attenzione viene prestata a tutti i lavoratori della propria catena di fornitura, ivi comprese le categorie più vulnerabili. Tra le clausole contrattuali viene infatti prevista la nomina di un referente del fornitore per la sicurezza, che ha la responsabilità di assicurare il rispetto delle normative di sicurezza, il coordinamento con il Gruppo e di rendere edotto il personale interessato degli eventuali rischi esistenti nell'ambiente in cui opererà e delle procedure e prescrizioni ivi in vigore. Le Condizioni generali standard per la fornitura prevedono inoltre che il fornitore garantisca di svolgere le attività contrattuali nel rispetto dei requisiti di accessibilità di siti web e applicazioni mobili stabiliti dalle normative applicabili. Per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.
A fronte delle attività di monitoraggio degli indicatori di qualifica dei fornitori censiti nell'Albo Fornitori di Gruppo, possono essere rilevati degli eventi di negatività a cui viene associato un livello di rischio che può influenzare il punteggio finale del fornitore fino a renderlo non più utilizzabile. In base alla gravità dei casi, vengono definite le azioni di rimedio da adottare, che possono arrivare fino alla risoluzione contrattuale. Laddove le informazioni raccolte siano valutate come ostative all'avvio di un rapporto di collaborazione, a nuovi ingaggi e/o al mantenimento dei rapporti in essere, è previsto l'inserimento del fornitore in una blacklist, rendendolo non più ingaggiabile.
Il Gruppo mette a disposizione dei propri fornitori, inclusi i loro lavoratori, diversi canali e procedure interne di raccolta, analisi ed indirizzo delle segnalazioni su presunti episodi di non conformità in relazione ai diritti dei lavoratori, inclusi quelli sanciti dai Principi in materia di diritti umani adottati dal Gruppo, così come descritto nei precedenti paragrafi. Con riferimento a tali canali e procedure non sono stati rilevati casi di gravi incidenti riguardanti i diritti umani.
I suddetti canali di segnalazione, tra i quali la casella del Codice Etico e il canale whistleblowing, garantiscono al segnalante riservatezza e assenza di ritorsioni. Come precedentemente riportato, i fornitori iscritti nel Portale Fornitori sono tenuti a prendere visione del Codice Etico del Gruppo e divulgarne i principi all'intera catena di fornitura, ivi inclusi i propri lavoratori. Per ulteriori informazioni sul canale di segnalazione del Codice Etico e sulla procedura di whistleblowing, si rimanda ai paragrafi "Cultura d'impresa" e "Protezione dei segnalanti" nel capitolo ESRS G1 – Condotta aziendale.
Nel corso dell'anno è proseguita la mappatura in materia di sostenibilità sociale, ambientale e di governance allo scopo di rafforzare i criteri di valutazione e scelta dei migliori fornitori.
Le azioni realizzate dal Gruppo nell'ambito della propria catena di fornitura hanno l'obiettivo, ad esempio, di evitare l'impatto negativo generato dalla potenziale esposizione verso fornitori maggiormente esposti a rischi inerenti alla tutela dei diritti dei propri dipendenti.
A partire dal 2023 è stata istituita una piattaforma aziendale interna (Portale Qualifica 2.0) per la gestione del processo di qualifica e per il monitoraggio dei fornitori iscritti all'Albo Fornitori di Gruppo. Tale applicativo consente di automatizzare la raccolta di tutte le informazioni necessarie alla due diligence iniziale e al successivo monitoraggio della controparte, focalizzando le attività di controllo sugli aspetti più critici. Permette, inoltre, di valutare i fornitori anche sugli aspetti riguardanti l'etica del business, il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori e dell'ambiente, sulla scorta di quanto dichiarato attraverso la compilazione di specifici questionari e/o il possesso di determinate certificazioni.
In base alle informazioni raccolte viene assegnato un punteggio ESG che esprime la qualità del fornitore sulle tematiche di sostenibilità e può influenzare la scelta dei migliori fornitori in relazione alle specifiche esigenze di acquisto, anche in ottica risk-based. Ne consegue che, in relazione a specifiche categorie merceologiche a maggior impatto ambientale o sociale, i fornitori che non rispettano i requisiti minimi possono essere esclusi dagli eventi negoziali.
Nel corso del 2024 sono state analizzate complessivamente più di 2.400 segnalazioni di criticità (riconducibile a circa il 13% dei fornitori qualificati in Albo), al fine di scongiurare la selezione di fornitori non in linea con i principi aziendali. Di queste circa 240 sono state valutate di rischio elevato e circa 50 di grado medio, con conseguente riduzione del punteggio complessivo. A seguito delle criticità rilevate, sono stati messi in blacklist più di 30 fornitori; tra essi anche controparti che non hanno fornito i documenti richiesti e/o non hanno provveduto alla compilazione dei questionari richiesti.
Sono state inoltre condotte circa 23.800 verifiche di conformità sui documenti caricati sul Portale Fornitori, tra cui il documento di regolarità contributiva e previdenziale. I fornitori che evidenziano profili di irregolarità subiscono una decurtazione del 30% del punteggio complessivo per tutta la durata di tale condizione e possono conseguentemente subire limitazioni all'assegnazione di nuovi incarichi. Il Gruppo ha inoltre avviato un controllo puntuale anche sulla regolarità e sul corretto aggiornamento delle certificazioni ESG caricate sul Portale Fornitori.
In linea con l'obiettivo di raggiungere entro il 2025 una misurazione completa della sostenibilità ambientale e sociale di tutti i fornitori attivi iscritti all'Albo Fornitori di Gruppo, nel corso del 2024 sono state avviate azioni dirette per sollecitare quanti più fornitori alla compilazione del questionario ESG. Al termine del 2024 la copertura della mappatura sotto il profilo ESG è stata complessivamente pari all'86% del numero di fornitori qualificati e ingaggiati.
Per quanto concerne l'impegno dell'Area di Governo Chief Cost Management Officer a perseguire uno sviluppo economico per mezzo di approvvigionamenti sostenibili, è prassi avviare gare competitive tramite il Portale Fornitori per assegnare nuovi appalti ad alto impatto di forza lavoro; ciò permette di individuare il prezzo target di riferimento, escludendo l'applicazione di tariffe inique, di offrire a ciascun partecipante le medesime opportunità di partecipazione e di garantire la tracciatura dell'intero processo. In determinati contesti, il capitolato di servizio oggetto di gara può riferirsi alle tariffe del contratto collettivo di riferimento.
L'Area di Governo Chief Cost Management Officer concorre all'alimentazione del Risk Appetite Framework (RAF) per i rischi sui rapporti di fornitura: si rilevano ad esempio le forniture assegnate a fornitori con rating del credito ad alto rischio o a rischio di default e i fornitori per i quali la quota di acquisti è superiore al 60%. Tali indicatori sono costantemente monitorati e oggetto di rendicontazione trimestrale al Comitato Rischi e Sostenibilità. Relativamente all'esposizione del Gruppo con riferimento alla dimensione sociale, il RAF evidenzia una soglia di attenzione in relazione all'esposizione del Gruppo verso settori caratterizzati da problematiche rilevanti, soprattutto in riferimento alla dimensione sociale, coerentemente alla strategia ESG settoriale di disincentivazione creditizia ad essi associata.
A fine 2024 è stato introdotto progressivamente un elemento di novità nelle pratiche di valutazione della catena di fornitura: per tutti i fornitori che sono anche clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo ai quali è stato assegnato uno score ESG di controparte, la valutazione di sostenibilità svolta nell'ambito dei processi di qualifica è stata sostituita al fine di valorizzare in fase di selezione gli esiti di tale score. Per ulteriori informazioni in merito allo score ESG di controparte si rimanda al successivo paragrafo sulla Gestione delle questioni di sostenibilità relative ai lavoratori delle aziende in portafoglio, nonché al paragrafo Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di portafoglio nel Capitolo ESRS E1 – Cambiamento Climatico.
Al fine di concretizzare l'impegno del Gruppo nell'ambito della propria catena di fornitura e dei lavoratori in essa coinvolti, e raggiungere gli obiettivi definiti, sono quindi previste per il 2025 le seguenti principali azioni:
Il Gruppo tiene conto dei rischi ESG associati alle attività delle imprese clienti e dedica particolare attenzione all'approfondimento delle tematiche di sostenibilità connesse al processo di concessione creditizia. A tal fine sono stati stabiliti criteri generali di esclusione in modo tale da prevenire il finanziamento di attività e/o progetti con impatti sociali particolarmente rilevanti. Nello specifico, il Gruppo si impegna a non finanziare aziende e progetti qualora, in fase di valutazione dell'operazione, risultassero ubicati in aree di conflitto armato attivo, oppure emergessero evidenze, quali sanzioni, procedimenti giudiziari e sentenze, relativi a violazioni in materia di diritti umani o pratiche di lavoro forzato o minorile. Nella formulazione delle linee guida interne sui rischi ESG si fa riferimento ai principi, definiti dalle best practice
internazionali e agli sviluppi promossi ed espressi dai regolatori e dalle autorità di vigilanza a livello europeo ed internazionale. In particolare, ci si ispira alle iniziative volte a promuovere le migliori pratiche di sostenibilità nel settore bancario a cui il Gruppo ha aderito, tra cui UN Global Compact, UN Environment Programme Finance Initiative (UNEP FI), UN Principles for Responsible Banking, UN Principles for Responsible Investment, UNEP FI Principles for Sustainable Insurance, Equator Principles (EPs).
L'Area di Governo Chief Risk Officer (CRO) sviluppa e manutiene, di concerto con le altre strutture competenti, le Linee Guida per il Governo dei rischi ambientali sociali e di governance (ESG) e le correlate regole attuative ed è responsabile della progettazione, dello sviluppo e della manutenzione del sistema interno di gestione e valutazione dei rischi reputazionali e ESG di Gruppo. Per ulteriori informazioni in merito a tali Linee Guida si rimanda al paragrafo Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di portafoglio nel Capitolo ESRS E1 – Cambiamento Climatico.
Il Gruppo riconosce il rischio associato ai servizi di investimento, finanziamento e prestito verso clienti in settori che presentano più alti rischi sociali nelle loro operazioni e/o catene di approvvigionamento e di conseguenza promuove investimenti tematici e ad impatto attraverso i quali possa svolgere un ruolo attivo nel contribuire a mitigare i problemi sociali quali le disuguaglianze economiche e sociali. Infatti, come emerso dall'analisi di doppia materialità, un impatto negativo legato al finanziamento/investimento in settori/paesi potenzialmente meno virtuosi in merito alla tutela dei diritti dei propri dipendenti potrebbe comportare un rischio di credito/di mercato a fronte dell'elevata concentrazione verso tali settori/paesi. Oltre a emanare la normativa interna di Gruppo per la governance dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), è stato introdotto uno score ESG che mira a valutare anche il profilo sociale delle aziende clienti123 (tra cui la gestione e gli standard del lavoro, la salute e la sicurezza sul lavoro, le politiche di inclusione e valorizzazione delle diversità e lo sviluppo del capitale umano) ed è stato istituito un processo di ESG & Reputational Risk Clearing dedicato alla valutazione di tali rischi. Per ulteriori informazioni in merito al processo Risk Clearing si rimanda al Capitolo ESRS E1 – Cambiamento Climatico.
Dato il contesto, il posizionamento e l'operatività del Gruppo Intesa Sanpaolo come uno dei principali istituti finanziari italiani ed europei, risulta attualmente difficile strutturare e applicare un processo dedicato per il diretto coinvolgimento dei lavoratori impiegati nelle imprese nei portafogli del Gruppo, ovvero la messa a loro disposizione di appositi canali di segnalazione tramite i quali comunicare al Gruppo Intesa Sanpaolo le loro preoccupazioni ed eventuali impatti negativi subiti, così come previsto dagli standard ESRS.
Attualmente, le modalità di ingaggio e rimedio su tematiche di sostenibilità connesse ai lavoratori di tali aziende possono essere condotte dal Gruppo tramite dialogo con la controparte presente in portafoglio. In particolare, forme di rimedio di impatti negativi subiti dai lavoratori nella Catena del valore a valle possono essere considerate le attività di misurazione e monitoraggio del rischio condotte dall'Area di Governo CRO.
Il Gruppo conduce attività e iniziative a supporto e presidio delle tematiche ESG, in particolare quelle sociali, che possono includere (con impatti diretti o indiretti) anche i lavoratori delle aziende in portafoglio, prestando particolare attenzione alle tematiche di sostenibilità correlate a settori sensibili ai rischi ESG e/o reputazionali. Tali progettualità sono condotte anche senza la definizione di obiettivi quantitativi relativi alla gestione di impatti e rischi inerenti ai lavoratori delle aziende in portafoglio, principalmente a causa della limitata disponibilità di informazioni quantitative che consentano di misurare l'efficacia delle proprie azioni. Parimenti, risulta complesso stabilire delle azioni puntuali a supporto dei lavoratori delle aziende in portafoglio, con relativa indicazione di dettaglio sul (i) monitoraggio quali-quantitativo dell'efficacia di tali azioni e (ii) sulla quantificazione di risorse specifiche e dedicate a queste tematiche.
123 A fine dicembre 2024, lo score ESG copre circa 249 mila aziende clienti di Intesa Sanpaolo.
Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS S3 – Comunità interessate sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base di un processo di analisi delle iniziative realizzate dal Gruppo a sostegno, tutela e valorizzazione della Comunità del territorio in cui risiede e dei programmi e presidi posti in essere al fine di minimizzare gli impatti negativi connessi alla tematica in questione, con riferimento alle operazioni proprie e alla catena del valore a monte e a valle, oltre a una valutazione dei rischi legati agli aspetti della Comunità del territorio ai quali il Gruppo potrebbe essere esposto.
Le comunità oggetto di analisi includono prevalentemente le aziende del tessuto sociale nel quale il Gruppo svolge le proprie attività di business, così come le comunità di persone interessate dalle attività principali del Gruppo.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne e con stakeholder esterni, nonché mediante un'analisi quali-quantitativa dettagliata, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi di materialità di impatto, sono emersi i seguenti esiti rispetto ai suddetti perimetri:
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati.
Con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi per i diversi perimetri di riferimento identificati per quanto attiene a:
Dalle analisi condotte, ai fini della materialità finanziaria, con riferimento alla catena del valore a valle sono risultati rilevanti il rischio di credito a fronte dell'esposizione creditizia del Gruppo verso controparti appartenenti a settori che possono contribuire negativamente su aspetti specifici quali gli impatti legati alla sicurezza delle comunità e i diritti dei popoli indigeni. Conseguentemente, risulta rilevante anche il rischio reputazionale derivante da un eventuale impatto negativo sull'immagine del Gruppo del sopracitato rischio di credito.
Infine, ai fini della valutazione della rilevanza finanziaria delle opportunità, con riferimento al perimetro operazioni proprie sono stati effettuati approfondimenti con le strutture dedicate e verificata la presenza di iniziative e KPI nel Piano di Impresa del Gruppo relativi ad attività per il sostegno alla comunità e al territorio.
A seguito dell'analisi svolta, in ottica di rilevanza finanziaria, con riferimento al perimetro operazioni proprie sono emerse opportunità rilevanti legate al miglioramento della brand reputation per iniziative connesse alla tematica alloggi adeguati e all'aumento della fiducia degli stakeholder per quanto attiene alle tematiche alimentazione adeguata e impatti legati al territorio (a titolo di esempio: iniziative a sostegno di giovani, minori e persone vulnerabili per contrastare la povertà educativa e supportare la mobilità sociale, promozione dell'occupabilità giovanile, imprenditorialità femminile, progetti di inclusione sociale, sostegno alle persone in difficoltà attraverso l'accesso agevolato alla sanità pubblica / privata).
L'attenzione del Gruppo agli interessi delle comunità si riflette nell'importanza attribuita ai bisogni sociali della collettività all'interno della strategia aziendale e del Piano di Impresa 2022-2025. In tal senso, il Gruppo ha definito degli obiettivi di supporto alle comunità, per far fronte ai loro bisogni sociali, contrastare le disuguaglianze e favorirne l'inclusione sociale, educativa e culturale. I diritti essenziali di ogni cittadino, quali la disponibilità di pasti e alloggi, l'accesso alle cure e ai farmaci, e le opportunità educative anche di natura finanziaria, vengono sostenuti dal Gruppo per mezzo di una estensiva politica di investimenti nella comunità. Le iniziative territoriali hanno il duplice obiettivo di generare un impatto positivo, rispondendo alle necessità degli stakeholder, e perseguire opportunità rilevanti nella prospettiva di posizionarsi tra le imprese leader globali in termini di impatto sociale, anche tramite collaborazioni con enti del Terzo Settore.
Il Gruppo pone grande importanza ai progetti che promuovono la crescita e l'inclusione sociale, educativa, culturale e civile delle comunità in cui opera, contribuendo allo sviluppo di società più innovative e inclusive. Il supporto ai gruppi di persone più in difficoltà, ai giovani, alla collettività e al territorio, insieme alla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturale italiano, sono elementi fondamentali e profondamente radicati nella storia e nelle pratiche operative del Gruppo.
Quest'ultimo estende il proprio impegno in materia di diritti umani anche nell'ambito delle comunità, in particolare rispetto alla selezione degli enti beneficiari e ai contributi che si intende erogare e promuovendo ascolto e dialogo con la società civile. La formalizzazione del proprio impegno è contenuta all'interno del Codice Etico, il quale integra anche i Principi in materia di diritti umani a cui il Gruppo si ispira, in allineamento con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU, UN Guiding Principles on Business and Human Rights, OECD Guidelines for Multinational Enterprises, ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work e le altre Convenzioni fondamentali in materia di lavoro. Il Gruppo, inoltre, aderisce all'UN Global Compact.
In tal senso, il Codice Etico è lo strumento normativo di riferimento per quanto attiene al rapporto con le comunità locali. In particolare, il Codice Etico e i relativi principi sono connessi agli impatti e alle opportunità considerati rilevanti per il Gruppo, e più precisamente alle tematiche di "Alloggi Adeguati", "Alimentazione adeguata" e "Impatti sul territorio". I principi richiamati al suo interno fanno riferimento al soddisfacimento dei bisogni materiali e culturali della collettività e orientano le relazioni del Gruppo con le comunità del territorio rispetto ai seguenti macro-ambiti:
I principi del Codice Etico si applicano alle attività del Gruppo Intesa Sanpaolo ed interessano tutti gli interventi dedicati alle comunità locali, le persone in difficoltà, i giovani, la collettività e il territorio nonché i rapporti con le imprese sociali e organizzazioni non profit (ONP) – come Associazioni di Volontariato, Associazione di Promozione Sociale (APS), Fondazioni e Consorzi – attraverso attività di co-progettazione e partnership volte all'attivazione di progetti e di iniziative a favore dei territori e della comunità. Per ulteriori informazioni sull'applicazione del Codice Etico e il suo allineamento con i principali indirizzi esistenti a livello nazionale e internazionale in tema di responsabilità sociale d'impresa si rimanda al paragrafo "Politiche, obiettivi e azioni relative alla cultura d'impresa" nel capitolo ESRS G1 – Condotta aziendale.
Nell'attuazione dei principi e valori generali sopra descritti, il Gruppo Intesa Sanpaolo svolge un ruolo attivo di sostegno ai territori e alle comunità in cui opera, attraverso molteplici strumenti, iniziative e programmi.
Lo Statuto della Capogruppo Intesa Sanpaolo prevede la possibilità di destinare una quota degli utili distribuibili alla beneficenza, tramite l'istituzione di un apposito fondo, denominato "Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale" (di seguito "Fondo di Beneficenza") che fa capo alla Presidenza della Banca.
Inoltre, lo Statuto attribuisce al Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, fra le altre, la facoltà di intervenire con erogazioni liberali nel quadro di un piano annuale di interventi a sostegno di iniziative meritevoli, a fronte di eventi emergenziali o a supporto di specifiche situazioni sul territorio. In coerenza con i relativi articoli dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione assicura il coordinamento di tali erogazioni, di cui approva la regolamentazione generale, anche in coerenza con l'attenzione e la responsabilità del Gruppo nei confronti delle tematiche ambientali, sociali e di governance. Il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità, definisce, inoltre, i criteri generali e le linee di intervento delle erogazioni liberali ed esercita tutti i compiti di supervisione strategica.
Le erogazioni a sostegno di tali iniziative si estendono sia al territorio italiano che ai paesi esteri in cui il Gruppo è presente. Le erogazioni liberali sono destinate a enti senza scopo di lucro, inclusi enti religiosi e pubblici non commerciali.
Intesa Sanpaolo, con l'obiettivo di posizionarsi ai vertici mondiali per impatto sociale, ha implementato la propria struttura organizzativa per rafforzare la strategia d'intervento a favore del paese, dei territori e delle comunità e ha istituito nuove Aree di Governo per l'accorpamento delle attività ESG e il potenziamento dell'indirizzo strategico ESG. All'interno della nuova Area Chief Sustainability Officer, l'Area di Governo del Chief Social Impact Officer, istituita nell'aprile 2024, presidia, tramite Intesa Sanpaolo per il Sociale, l'indirizzo, il governo e l'implementazione delle iniziative e delle progettualità in ambito Social Impact svolte dal Gruppo, assicurando la relazione con i principali stakeholder ed attori del sociale in coordinamento con le competenti funzioni di Gruppo.
In tale contesto è stato elaborato il Piano d'Azione del Sociale, che, partendo dall'ambizione sociale, individua le linee di azione funzionali al raggiungimento degli obiettivi sociali di Gruppo. La sua definizione si basa sull'analisi del contesto sociale, dei bisogni attuali e latenti, dei rischi e dei trend emergenti, e di un insieme di sfide sociali individuate anche attraverso il dialogo e confronto continuativo con gli stakeholder rilevanti del sociale. Intesa Sanpaolo per il Sociale, in coerenza con gli obiettivi del Gruppo, ha definito le seguenti 4 direttrici di intervento, definite "Rotte sociali":
Il Piano d'Azione del Sociale, grazie alle 4 direttrici citate, rappresenta un piano di interventi a fronte degli impatti e delle opportunità considerate rilevanti per il Gruppo, con particolare riferimento alle tematiche "alloggi adeguati", "alimentazione adeguata" e "impatti sul territorio". Gli ambiti di intervento del Piano interessano molteplici stakeholder e beneficiari, tra cui giovani e minori, donne, persone in povertà, senior, persone fragili, comunità, immigrati e rifugiati, e coinvolgono istituzioni pubbliche e i diversi attori del sociale, incluse le organizzazioni non profit. La responsabilità della definizione del Piano di Azione del Sociale è affidata a Intesa Sanpaolo per il Sociale, struttura incaricata del presidio strategico delle attività sociali di Gruppo, la quale promuove interventi a favore dei territori e delle comunità locali con particolare riguardo al contrasto del la povertà e delle disuguaglianze e alla definizione di strategie a supporto della educazione inclusiva e della occupabilità di giovani e soggetti. Intesa Sanpaolo per il Sociale ha inoltre la funzione di diffondere la cultura del sociale, assicurare il presidio e l'indirizzo generale del processo di governo della finanza d'impatto, coordinare l'impegno del Gruppo nell'ambito del social housing, gestire le relazioni istituzionali con gli attori coinvolti e realizzare specifici progetti volti al rafforzamento della posizione di leadership del Gruppo in termini di responsabilità sociale. A supporto dell'implementazione del Piano di Azione del Sociale, è stato istituito l'Osservatorio di Intesa Sanpaolo per il Sociale la cui funzione è quella di analizzare e monitorare i principali scenari, trend e bisogni sociali, attuali ed emergenti, anche al fine di orientare l'azione sociale della Banca. Il Piano d'Azione del Sociale e le iniziative che ne scaturiscono sono oggetto di una dedicata strategia di valorizzazione e comunicazione attraverso una divulgazione multicanale della cultura del sociale interna ed esterna al Gruppo, tramite una sezione dedicata del sito, social media, eventi e piattaforme comunicative della rete partner.
L'azione del Fondo di Beneficenza vuole contribuire alla realizzazione degli obiettivi sociali del Piano d'Impresa di Intesa Sanpaolo, offrendo sostegno alle persone più fragili anche nella prospettiva di concorrere al raggiungimento degli UN Sustainable Development Goals (SDGs) fissati dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU.
Il Fondo di Beneficenza opera sulla base di un Regolamento e di Linee Guida. Il Regolamento, approvato ed emanato nel 2016 dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, disciplina la gestione del Fondo di Beneficenza e definisce i meccanismi per la selezione degli enti e dei progetti, nel principio di separazione delle iniziative liberali dal perseguimento di interessi di natura commerciale. Possono accedere alle risorse del Fondo di Beneficenza esclusivamente enti senza scopo di lucro, non coinvolti in controversie giudiziarie note, in questioni che attengano la criminalità organizzata e il mancato rispetto di diritti umani, della convivenza pacifica e della tutela dell'ambiente e i cui valori di riferimento sono coerenti con quelli indicati nel Codice Etico del Gruppo. Il Regolamento esclude, inoltre, dalla categoria dei beneficiari: i privati cittadini; i partiti, i movimenti politici e le loro articolazioni organizzative; le organizzazioni sindacali e di patronato; le regioni, le province e i comuni, salvo specifiche iniziative connotate di particolare rilievo sociale, culturale o scientifico.
In merito alle richieste, vengono valutati solo progetti con un chiaro impatto sociale ed è analizzata la capacità di raggiungere gli obiettivi dichiarati attraverso l'analisi del track record dell'ente proponente. Viene data priorità alle richieste con la migliore articolazione progettuale, con i risultati e l'impatto sociale più significativi e con un più attento ed efficace utilizzo delle risorse. Le erogazioni liberali possono essere di importo differenziato e, in funzione dello stesso, sono distinte in due tipologie:
Le Linee Guida individuano gli obiettivi e le priorità strategiche di alto livello che si intendono perseguire e definiscono gli indirizzi tematici. Identificano, inoltre, alcune tematiche ritenute di particolare rilievo e urgenza rispetto alle problematiche socio-economiche correnti, a cui viene destinata una quota significativa (pari almeno al 25%) delle risorse erogabili annualmente. Le Linee Guida vengono rinnovate ogni biennio e sono sottoposte per approvazione al Consiglio di Amministrazione.
Le Linee Guida per il biennio 2023-2024 sono state redatte dopo un'accurata analisi del contesto nazionale e internazionale e la consultazione di numerose fonti informative prodotte da Banca Mondiale, FAO, ILO, Eurostat, OCSE, ISTAT, Censis, Miur e pubblicazioni specialistiche di enti del Terzo Settore accreditati. È stata, inoltre, realizzata un'attività di stakeholder engagement, che ha dato vita a tre tavoli di confronto con enti specializzati del Terzo Settore. Questi incontri hanno reso possibile un affinamento della stesura del documento.
Il Consiglio di Amministrazione verifica periodicamente la modalità di utilizzo delle risorse allocate e la convergenza delle iniziative programmate con gli obiettivi assunti. La selezione dei progetti spetta al Presidente del Consiglio di Amministrazione (su proposta della Segreteria Tecnica di Presidenza), sentito il Consigliere Delegato, per tutte le iniziative superiori a 5 mila euro e fino a 300 mila euro mentre il Consiglio di Amministrazione approva le iniziative superiori a 300 mila euro. Infine, spetta al Presidente del Consiglio di Amministrazione il monitoraggio di tutte le iniziative supportate. Ogni anno viene sottoposto al Consiglio di Amministrazione anche il Piano annuale delle risorse utilizzabili, successivamente approvato dall' Assemblea degli Azionisti. Una parte delle risorse del Piano viene destinata alla Banca dei Territori per il supporto di iniziative espressione delle comunità locali e di importo non superiore singolarmente a 5 mila euro.
La quota parte di risorse destinata alla Banca dei Territori, a valle dell'approvazione del Piano da parte del Consiglio di Amministrazione e della ratifica dell'Assemblea degli Azionisti, viene assegnata per gestione diretta al Responsabile della Banca dei Territori che delega, successivamente, le Direzioni Regionali interessate. L'estratto del Regolamento e le Linee Guida del Fondo di Beneficenza sono consultabili sul sito web istituzionale del Gruppo. Alle stesse pagine è possibile reperire completa informazione dell'utilizzo del Fondo di Beneficenza disaggregata per nominativo e importo erogato, con riferimento all'anno precedente.
Tradizionalmente il Fondo di Beneficenza concentra la maggior parte delle risorse in Italia, a supporto delle comunità dove Intesa Sanpaolo opera attraverso la propria rete di filiali. Le risorse vengono ripartite in tutte le regioni e, in particolare, dove c'è maggior bisogno: periferie, aree interne e contesti caratterizzati dal degrado e dalla marginalità. Il Fondo di Beneficenza interviene anche a livello internazionale, sostenendo progetti di medio-grandi dimensioni e dando priorità agli interventi finalizzati allo sviluppo delle comunità e dei territori nei quali il Gruppo Intesa Sanpaolo opera con le proprie società, anche attraverso collaborazioni attivate dalla International Banks Division (IBD). La Segreteria Tecnica di Presidenza svolge, inoltre, attività di coordinamento con le Funzioni preposte alla beneficenza e le Fondazioni autonome della divisione IBD per rendere omogenei principi, regole e modalità di rendicontazione.
Per regolare le attività di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni storico-artistici e dei beni archivistici di proprietà del Gruppo, nonché quelli appartenenti a terzi, per garantirne la pubblica fruizione e la condivisione con le comunità di riferimento con il fine ultimo di valorizzare il patrimonio culturale del paese e dei suoi territori, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di strumenti normativi interni. In particolare, sono state definite:
I documenti sono redatti in conformità con la vigente normativa italiana inerente ai Beni Culturali e in particolare con il Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio); per le società del perimetro estero si fa riferimento alla specifica normativa nazionale. I principi e le linee guida enunciati nei documenti si applicano ai beni, di natura storico-artistica e archivistica, di proprietà del Gruppo nonché ai beni, di medesima natura, di terzi in caso di prestito, comodato e restauro, mentre la loro attuazione è di responsabilità della struttura Art, Culture and Heritage all'interno dell'Area di Governo Chief Sustainability Officer.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo impronta la sua relazione con la comunità attraverso momenti di ascolto e dialogo con i diversi ambiti della società civile. Il Gruppo, infatti, favorisce il costante dialogo con le organizzazioni rappresentative delle comunità, riconoscendone l'importanza strategica per sviluppare le proprie attività in modo sostenibile. Per questo si impegna a:
Il Gruppo considera attentamente il punto di vista delle comunità interessate, promuovendo un dialogo ed un confronto strutturati e continui con gli stakeholder ed i rappresentanti delle comunità, inclusi i soggetti dell'economia civile che operano sui territori di riferimento. Tutto ciò al fine di individuare aree d'intervento ed iniziative ad alto impatto sociale, culturale e civile, con le quali agire a contrasto delle disuguaglianze, a sostegno dei giovani e dell'occupabilità e, in generale, a promozione di uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Il coinvolgimento delle comunità da parte del Gruppo si realizza direttamente attraverso incontri, organizzazione di eventi e tramite l'attivazione di collaborazioni, partnership, campagne di ascolto e scambio di informazioni con i principali stakeholder territoriali. La realizzazione delle iniziative avviene in co-progettazione con le organizzazioni non profit, grazie anche alla loro capacità di intercettare i bisogni, attuali e latenti delle comunità locali interessate, di strutturare soluzioni e modelli di intervento inclusivi e sostenibili. Il Gruppo si affianca a tali enti mettendo a disposizione risorse, competenze e la sua rete di relazioni che danno vita a collaborazioni e a veri e propri ecosistemi di solidarietà.
A tal fine, Intesa Sanpaolo per il Sociale ha costituito un "Osservatorio" volto ad intercettare i principali trend sociali, valorizzando anche i contenuti prodotti dagli stakeholder di riferimento (ovverosia partner accademici, scientifici e fondazioni), ed orientando di conseguenza l'azione del Gruppo in ambito sociale. Questo anche grazie all'attività dell'Advisory Committee dell'Osservatorio, composto anche da membri esterni autorevoli con rilevante esperienza in ambito sociale. La responsabilità del processo di coinvolgimento delle comunità interessate, anche attraverso i soggetti del pubblico, del privato e del privato sociale, è di competenza delle singole strutture del Gruppo che attivano le iniziative.
Il Gruppo ISP attiva a beneficio degli stakeholder diversi canali e procedure interne di raccolta, analisi ed indirizzo delle segnalazioni su presunti episodi di non conformità in relazione ai diritti delle comunità, inclusi quelli sanciti dai Principi in materia di diritti umani adottati dal Gruppo, così come descritto nei precedenti paragrafi. Con riferimento a tali canali e procedure non sono stati rilevati casi di gravi incidenti riguardanti i diritti umani.
Tra i suddetti canali, è disponibile la casella del Codice Etico per la segnalazione di presunte inosservanze. Per ulteriori informazioni sul canale di segnalazione del Codice Etico, si rimanda al paragrafo "Politiche, obiettivi e azioni relative alla cultura d'impresa" nel capitolo ESRS G1 – Condotta aziendale.
Il sostegno del Gruppo ai territori e alle comunità avviene attraverso molteplici modalità, in termini di strumenti e iniziative. Tra esse, riveste particolare importanza il Programma "Cibo e riparo per le persone in difficoltà", il più importante piano di contrasto alla povertà mai attivato da un soggetto privato nel paese e che prevede la distribuzione in modo capillare su tutto il territorio italiano di pasti, posti letto, farmaci e indumenti. Nel quadriennio del Piano d'Impresa 2022-2025, il Programma ha consolidato la sua azione di supporto alle persone più fragili, definendo una nuova dimensione dell'intervento sociale con caratteristiche multiprogetto e multistakeholder, e ponendosi l'obiettivo di realizzare 50 milioni di interventi. A tal fine sono stati ingaggiati molteplici attori del mondo profit e non profit per consentire di rivolgersi alla più ampia platea di beneficiari.
| Target: Programma cibo e riparo per i bisognosi – Pasti, Posti Letto, Medicine, Vestiti (numero di interventi in milioni) | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline124 | 31.12.2021 | - |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 54,1 |
| Target | 2025 | 50 |
L'obiettivo di realizzare 50 milioni di interventi è stato stabilito dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo nell'elaborazione del Piano d'Impresa 2022-2025, e ha costituito un'evoluzione rispetto ai target di intervento sociale già fissati nell'ambito del precedente Piano d'Impresa 2018-2021. La messa a terra del Programma avviene attraverso partnership con enti del Terzo Settore di rilevanza nazionale ed in grado di raggiungere ogni zona del paese. Tali enti vengono selezionati di volta in volta sulla base dei bisogni sociali individuati dalle strutture di Intesa Sanpaolo per il Sociale tramite studi di scenario; con essi viene successivamente definita una progettazione congiunta volta allo sviluppo di azioni mirate. In linea generale, il Gruppo definisce preventivamente insieme agli enti coinvolti degli obiettivi specifici a livello di singola iniziativa e ne monitora l'avanzamento attraverso dei format di rendicontazione periodica concordati con ciascun partner. Durante la fase di monitoraggio del target, gli enti del Terzo Settore sono coinvolti nella realizzazione degli interventi e nella rendicontazione degli impatti generati. Nel corso del 2024 sono stati realizzati circa 17,3 milioni di interventi. Complessivamente, dall'inizio del Piano d'Impresa (2022-2024) il Gruppo ha portato a termine una quota totale di 54,1 milioni di interventi, includendo 43,5 milioni di pasti, 3,9 milioni di dormitori/letti, 6,1 milioni di prescrizioni di farmaci e circa 560 mila capi di abbigliamento. Gli interventi condotti hanno riguardato anche attività a sostegno dell'emergenza umanitaria in Ucraina scaturita dal conflitto in corso.
Il dato consuntivato evidenzia il raggiungimento dell'obiettivo in anticipo rispetto alla scadenza di Piano e testimonia l'efficacia delle iniziative messe in atto dal Gruppo per il supporto alle persone in difficoltà sul territorio nazionale.
La finalità della collaborazione tra Intesa Sanpaolo per il Sociale e le organizzazioni non profit e gli enti del Terzo Settore è di promuovere il benessere delle comunità, l'inclusione e la coesione sociale attraverso iniziative mirate a generare un impatto positivo. Il Gruppo dimostra così il proprio impegno verso l'inclusività, sostenendo progetti che puntano a contrastare la povertà nelle sue diverse dimensioni, ridurre le disuguaglianze e incentivare l'occupabilità giovanile e in generale a promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo, anche per mezzo di iniziative di carattere istituzionale. In questo modo, viene offerto un sostegno concreto alle comunità coinvolte, contribuendo al contempo a rafforzare la reputazione del Gruppo. Le azioni intraprese dal Gruppo, descritte nelle sezioni successive, si articolano nei seguenti ambiti principali:
124 Target di piano che costituisce la pianificazione di una nuova attività che non prevede un valore base.

Nell'ambito delle azioni per il contrasto alla povertà, il "Programma cibo e riparo per le persone in difficoltà" prevede iniziative, sviluppate secondo i vari ambiti di intervento lungo tutto il territorio italiano, rivolte alle comunità e, in particolare, ai bambini, agli anziani, alle persone ospiti di comunità di recupero e a soggetti legati al sistema carcerario.
La povertà alimentare è uno degli aspetti più drammatici della condizione di fragilità e indigenza. Intesa Sanpaolo si è attivata per contrastarla con una rete capillare di interventi volti a sostenere le comunità con difficoltà socio-economiche, fornendo cibo e beni di prima necessità a contrasto della povertà alimentare. Al tale scopo, Intesa Sanpaolo ha in essere una partnership con Fondazione Banco Alimentare con l'obiettivo di rafforzare e potenziare le reti del territorio nella loro capacità di recupero e distribuzione di prodotti alimentari destinati agli enti caritatevoli locali. Nell'ambito della collaborazione rientra l'iniziativa "Ri-pescato", che prevede il recupero e la lavorazione del pescato illegale sequestrato in Sicilia dalla Guardia Costiera, destinandolo alla distribuzione presso enti caritatevoli. Inoltre, a supporto degli obiettivi del Piano d'Impresa per il Programma, Intesa Sanpaolo collabora con la Fondazione San Patrignano realizzando il progetto "Sostenere e Prevenire", che ha l'obiettivo di garantire la distribuzione di pasti alle persone ospitate nella comunità. In aggiunta, per offrire supporto ai bambini con disabilità e gravi patologie sono attive la collaborazione tra la Banca e la Fondazione Dynamo Camp, volta ad assicurare pasti gratuiti e posti letto ai bambini ospiti del Camp nel territorio toscano ai quali sono offerti percorsi di terapia ricreativa, e la collaborazione con Vidas ODV, volta ad offrire gratuitamente pasti giornalieri per i piccoli pazienti e le loro famiglie ospitati nell'hospice Casa Sollievo Bimbi di Milano. Con riferimento all'offerta di pasti a persone in stato di necessità, sono attive la collaborazione con la cooperativa Semi di Vita, impegnata nella distribuzione gratuita di parte del raccolto derivante dalle attività di agricoltura sociale e biologica del partner a enti caritatevoli del territorio di Bari, a minori e giovani detenuti presso l'Istituto Penale per Minorenni Fornelli di Bari e ragazzi sottoposti a misure alternative alla detenzione presso comunità del territorio, e la collaborazione con la Fondazione Cometa, per la realizzazione del progetto "A tavola per Crescere Insieme", al fine di garantire pasti e merende ai bambini delle famiglie in difficoltà che frequentano il doposcuola presso il centro diurno della Società Cooperativa Sociale "Il Manto". Grazie al concretizzarsi delle iniziative sostenute dal le collaborazioni di Intesa Sanpaolo per il filone di intervento dedicato alla sicurezza alimentare, nel periodo 2022-2024 tali accordi hanno consentito la distribuzione di 43,5 milioni di pasti. Alla realizzazione del Programma concorre anche il Fondo di Beneficenza per mezzo delle proprie risorse, messe a disposizione dalla Presidenza di Intesa Sanpaolo; complessivamente, sono stati erogati 2,4 milioni per la distribuzione di circa 1,4 milioni di pasti in un anno, ovvero di circa 3.800 pasti al giorno. Le attività del Fondo di Beneficenza in questo ambito non si limitano alla distribuzione di pasti, ma comprendono l'implementazione di una serie di attività aggiuntive volte a favorire il raggiungimento dell'obiettivo finale di uscita dalla povertà dei beneficiari.
Le iniziative volte alla messa a disposizione di posti letto sviluppate e realizzate da Intesa Sanpaolo vogliono consentire un intervento articolato che dia un riparo dignitoso, ma che sia anche in grado di garantire un miglior accesso alle cure e un'accoglienza di sostegno ai caregivers. In tale ambito rientrano le collaborazioni già citate con la Fondazione San Patrignano, per la quale Intesa Sanpaolo supporta l'offerta di posti letto alle persone ospiti della comunità, nonché con le collaborazioni con Fondazione Dynamo Camp e Vidas ODV, volte a supportare ulteriormente le strutture grazie ad iniziative di potenziamento della capacità di accoglienza per bambini e ragazzi ospiti e per le loro famiglie. Inoltre, al fine di contribuire allo sviluppo di strutture a supporto per persone in difficoltà, è attiva la collaborazione con l'associazione Di.Re – Donne in Rete contro la violenza che sostiene le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza e promuove azioni coordinate di prevenzione e sensibilizzazione. Per tale iniziativa, il Gruppo contribuisce all'accoglienza e ospitalità delle donne nelle "Case rifugio" della rete Di.Re sostenendo le prime spese per utenze e affitto, nonché i servizi di babysitting durante la ricerca di un impiego o per l'acquisto di beni utili all'avvio delle attività lavorative. Tali accordi nel periodo 2022-2024 hanno garantito la messa a disposizione di 3,9 milioni di posti letto.
L'accesso alle cure è un diritto di ogni cittadino, anche su questo presupposto si fonda l'azione di raccordo di Intesa Sanpaolo con il Banco Farmaceutico per l'estensione di una rete nazionale di raccolta e distribuzione farmaci. A tale scopo, Il progetto "Pharma Links", nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e la Fondazione Banco Farmaceutico, ha l'obiettivo di far nascere e potenziare in tutta Italia le reti di raccolta e distribuzione dei farmaci rafforzando il modello di intervento "Recupero Farmaci Validi", volto a raccogliere farmaci e medicinali inutilizzati per donarli agli enti caritatevoli del territorio. Un ulteriore obiettivo raggiunto dalla collaborazione con il Banco Farmaceutico è stato il potenziamento della piattaforma "BFOnline", lo strumento gestionale della fondazione che sta alla base del processo di raccolta e distribuzione dei farmaci. Tali collaborazioni hanno consentito la prescrizione di 6,1 milioni di farmaci nel periodo 2022-2024.
La distribuzione di indumenti è diventata l'occasione per progettare un articolato intervento di redistribuzione circolare a conferma del connubio sostenibilità e sociale. In tal senso, Intesa Sanpaolo collabora con Caritas Italiana e alcune aziende clienti della Banca per il progetto "Golden Links", iniziativa volta al recupero e la distribuzione di indumenti, costituita da giacenze, resi, seconde scelte, prodotti difettati ma utilizzabili, a famiglie in stato di impoverimento. Gli indumenti e altri beni distribuiti complessivamente nel triennio 2022-2024 sono circa 560 mila.
L'efficacia delle iniziative che compongono il Programma viene monitorata trimestralmente attraverso le rendicontazioni ricevute dagli enti con cui sono realizzate le partnership.
Il Gruppo valorizza il proprio sostegno alle comunità, anche attraverso iniziative volte allo sviluppo dei territori a favore delle persone in condizione di fragilità socio-economica, con l'obiettivo di garantire la coesione e l'inclusione sociale. Le iniziative sono sostenute concretamente da Intesa Sanpaolo grazie al supporto economico agli enti del Terzo settore e grazie alla coprogettazione e diffusione del know-how, a favore delle persone in stato di bisogno e che faticano a raggiungere quella soglia minima di benessere e dignità che costituisce un diritto di tutte le persone. L'efficacia degli interventi viene monitorata periodicamente dalla Banca in sinergia con gli enti coinvolti nei progetti.
Numerosi progetti di coesione e inclusione sociale si sviluppano in tutto il territorio italiano, seguendo le direttive del Piano d'Impresa 2022-2025. In particolare, diverse sono le iniziative attuate per contrastare la povertà socio-economica dei soggetti più fragili. In tal senso Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Caritas Italiana, sostiene il Programma "Aiutare chi Aiuta" volto a supportare le Diocesi nella promozione dell'inclusione sociale degli anziani e nel contrasto alla povertà giovanile, distribuendo pasti, kit sanitari e indumenti. Nel 2024, Intesa Sanpaolo e Caritas Italiana hanno rafforzato il loro impegno a sostegno di giovani e adulti nel circuito carcerario e delle loro famiglie, distribuendo beni di prima necessità, erogando formazione professionale per acquisire competenze utili nel mercato del lavoro, e sostenendo programmi di inserimento lavorativo per migliorare l'occupabilità. Durante l'anno il programma ha realizzato 31 progetti che si aggiungono a quelli avviati nelle precedenti edizioni, per un totale di 54 progettualità in corso.
In questo contesto si inserisce anche l'iniziativa "QuBì - La ricetta contro la povertà", progetto promosso da Fondazione Cariplo con il sostegno delle fondazioni Vismara, Invernizzi, Fiera Milano e Snam che prevede quattro linee di intervento: individuazione delle famiglie con minori in situazione di povertà tramite l'azione congiunta di reti di Terzo Settore e amministrazione pubblica; messa a disposizione di misure volte ad aumentare l'accesso alla spesa per le famiglie in disagio economico; sostegno alle reti di quartiere che promuovono risposte condivise ai bisogni di minori; realizzazione di azioni specifiche e innovative per contrastare la povertà alimentare a Milano. Nell'ambito dell'iniziativa, durante l'anno è proseguito il sostegno a 3 Empori e 6 Botteghe della Solidarietà di Caritas Ambrosiana. Per il 2024 si è stimato di aver dato supporto alimentare ad almeno circa 7.400 beneficiari (di cui circa 2.700 minori), ovvero circa 2.400 famiglie in situazione di difficoltà economica.
Sempre in ambito di inclusione sociale, è forte l'impegno di Intesa Sanpaolo nel sostenere i bambini di età compresa da 0 a 36 mesi ricoverati presso i reparti di oncoematologia dei principali centri ospedalieri del territorio italiano. In questo contesto, in collaborazione con le Cooperative Sociali aderenti al Consorzio PAN, la Banca ha realizzato e continua a sostenere il "Programma educativo Intesa Sanpaolo per bambini lungodegenti" mettendo a disposizione dei piccoli pazienti un servizio nido, primo nel suo genere, volto ad aiutare i bambini a superare l'isolamento sociale e psicologico derivanti dalla malattia, dalle pesanti cure e dalla lungodegenza, favorendone lo sviluppo cognitivo e affettivo attraverso programmi adeguati seguiti da educatrici qualificate, fornendo il materiale educativo e gli interventi di arredo degli spazi. Complessivamente, dall'inizio del Programma al 2024 oltre 785 bambini – il 100% della fascia di età per il nido – ha frequentato il nido nelle strutture ospedaliere coinvolte.
La Banca promuove la crescita di Comunità inclusive sostenendo il "Progetto Comunità Amiche della Disabilità" con l'obiettivo di definire le caratteristiche che rendono un territorio inclusivo per le persone con disabilità. La partnership prevede un sostegno all'estensione territoriale del progetto e un supporto ai processi di co-programmazione e pianificazione strategica riguardo al tema della disabilità.
Parallelamente, Intesa Sanpaolo è impegnata sul territorio nazionale anche al fine di contrastare la povertà energetica, ovvero la situazione nella quale un nucleo familiare non è in grado di pagare i servizi energetici primari necessari per garantire un tenore di vita dignitoso. In questo ambito, nel Rione Sanità e in quartieri periferici della città di Napoli, è attivo il "Sharing Energy - Rinnoviamo l'energia: produzione e distribuzione di Comunità" che promuove la crescita di un nuovo modello di sostentamento energetico, da fonti rinnovabili, a impatto zero e dai costi contenuti. Il Progetto prevede inoltre la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS) e la distribuzione a persone fragili dell'energia prodotta gratuitamente o a prezzo fortemente calmierato. Allo stesso modo, la partnership tra Intesa Sanpaolo e la Fondazione della Comunità del Mediterraneo Sostenibile e Solidale per l'Inclusione e l'Accoglienza - ente Filantropico si concentra sulle sperimentazioni nel campo delle comunità energetiche solidali, attraverso la riqualificazione del Fondo Saccà, un'ex baraccopoli trasformata grazie a un modello innovativo di capacity building. Le attività mirano a contrastare la povertà energetica tramite processi di stoccaggio e condivisione dell'energia, gestiti attraverso algoritmi sociali. In tema di riqualificazione urbana, la Banca ha sviluppato l'iniziativa "La Bella Piazza", volta a contrastare l'abbandono e il degrado sociale e urbano tramite l'attivazione di un percorso di rigenerazione, valorizzazione e cura degli spazi pubblici nella Piazza Garibaldi a Napoli.
Per intervenire nei contesti di disagio sociale, economico, familiare che colpiscono i giovani e promuovere la loro inclusione nel mondo del lavoro il Gruppo è attivo "In Action ESG NEET", iniziativa che dal 2022, grazie all'offerta di percorsi formativi dedicati, vuole rispondere all'incremento della domanda di operatori attivi nell'ambito dei servizi assistenziali, socioassistenziali e educativi di qualità. L'iniziativa ha coinvolto sinora circa 150 persone, ciascuna delle quali ha frequentato un tirocinio curriculare in strutture socio-sanitarie o educative. In base ai primi dati disponibili, si rileva che il 67% delle persone coinvolte, NEET (Not in Education, Employment or Training, ovvero coloro che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano) o, in senso più ampio, persone in condizione di fragilità sociale, dopo alcuni mesi dalla fine del percorso trova lavoro e/o riprende un percorso di studio. In risposta alle criticità emergenti in tema di disagio minorile e per favorire l'inclusione e lo sviluppo di comportamenti positivi in ambito di educazione civica, è invece attivo "WeBecome", il
programma formativo rivolto ai bambini delle scuole primarie che sviluppa percorsi didattici su diversi temi volti all'inclusione educativa. Il progetto ha complessivamente coinvolto oltre 3.460 scuole e si è proposto come un importante supporto alla didattica raggiungendo oltre 4.000 utenti in piattaforma di cui oltre 2.400 insegnanti.
Alla luce del perdurare di uno scenario macroeconomico di forte incertezza e instabilità che ha ulteriormente accentuato la condizione di fragilità di una quota consistente delle famiglie italiane, e dell'emergenza abitativa per gli studenti fuori sede, Intesa Sanpaolo ha messo in atto un piano di azione per rafforzare il social housing che prevede, in arco di Piano d'Impresa 2022-2025, la promozione di nuove abitazioni e posti letto negli studentati. L'iniziativa che la Banca ha intrapreso è uno dei più estesi programmi di social housing in Italia e rientra tra le iniziative concrete di inclusione e di riduzione delle disuguaglianze. La sua efficacia viene monitorata lungo tutta la fase di implementazione tramite una valutazione dell'impegno economico sottostante e dell'effort manageriale in termini di attrazione di investitori e di realizzazione dei progetti. Allo scopo, sono state avviate nuove partnership con Coima e Redo, primari operatori del settore, che hanno permesso di dare nuovo impulso al progetto "MilanoSesto", il più grande intervento di rigenerazione urbana in Italia, il quale prevede la realizzazione di interventi in edilizia libera, convenzionata e sociale (per circa 27.000mq), in sinergia alla realizzazione della Città della Salute e della Ricerca che fa capo a Regione Lombardia, oltre ad attività commerciali, uffici e un parco urbano. Intesa Sanpaolo ha anche fornito un rilevante supporto finanziario e di advisory alla cordata Coima, Covivio e Prada per il progetto dell'ex scalo ferroviario di Porta Romana in Milano dove è in corso la realizzazione del Villaggio Olimpico che diventerà, successivamente, uno degli studentati realizzati in edilizia residenziale sociale tra i più grandi in Europa, con 1.700 posti letto convenzionati. Inoltre, nel 2024 Intesa Sanpaolo ha ulteriormente rafforzato il suo sostegno alle iniziative di sviluppo di studentati con
investimenti nei fondi iGeneration e Pitagora, gestiti rispettivamente da InvestiRe SGR e da Finint Investimenti SGR, e nell'iniziativa di rigenerazione urbana gestita da Redo SGR sule Caserme Montelungo-Colleoni di Bergamo, che permetteranno lo sviluppo di oltre 4.800 posti letto.
Intesa Sanpaolo si impegna, inoltre, a sostenere la comunità attraverso interventi dedicati alla formazione e all'inserimento lavorativo delle persone in situazioni di vulnerabilità sociale o economica. Questi interventi sono rivolti in particolare ai giovani provenienti da famiglie a basso reddito e che hanno difficoltà ad accedere a un'istruzione e a un lavoro di qualità, e che quindi sono più esposti al rischio di esclusione sociale e di povertà.
L'obiettivo è sostenere e rilanciare il sistema scolastico, promuovendo l'educazione inclusiva, l'orientamento dei giovani in età scolare e la prevenzione dell'abbandono scolastico. Questo approccio mira a garantire pari opportunità di apprendimento e di inserimento lavorativo per tutte le nuove generazioni, indipendentemente dalla loro provenienza socioeconomica, genere e abilità, e a promuovere una cultura del rispetto e della valorizzazione delle diversità.
Durante l'anno, sono diversi gli interventi e le progettualità sviluppate in tal senso dalla Banca in tutto il territorio italiano, secondo gli obiettivi e i principi del Piano d'Impresa 2022-2025. Intesa Sanpaolo sostiene direttamente le iniziative mettendo a disposizione sia risorse sia il proprio know-how e le proprie conoscenze. In particolare, promuovendo la collaborazione tra il settore profit e non profit, nonché mettendo a disposizione materiale didattico, competenze, contenuti e strumenti per implementare nuovi approcci educativi e formativi, finalizzati all'integrazione sociale e lavorativa di giovani e fragili in genere.
In questo contesto per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile e formare i profili maggiormente richiesti dal mercato del lavoro, si inserisce "Giovani e Lavoro". Programma nato dalla partnership tra Intesa Sanpaolo e Fondazione Generation Italy ETS, fondazione non profit di McKinsey & Company, è finalizzato a far incontrare offerta e domanda di lavoro nei settori più richiesti (Hi-Tech, Industria meccanica di precisione, Vendite, Alberghiero e Ristorazione) ed offrire a livello nazionale corsi di formazione, interamente sostenuti da Intesa Sanpaolo, a giovani tra i 18 e i 29 anni che non studiano e non lavorano per sviluppare le loro competenze tecniche, attitudinali e comportamentali, assicurando alle aziende, tra cui quelle clienti, un bacino di persone formate per coprire le posizioni di cui c'è maggiore necessità. Dal 2019, anno di inizio programma, sono stati raggiunti i seguenti risultati (dati a fine 2024): oltre 4.850 studenti formati/in formazione, oltre 2.480 aziende coinvolte e un tasso di placement dei giovani superiore all'80% dopo aver completato il percorso.
Per favorire il reskilling professionale e il riposizionamento sul mercato del lavoro per professionisti over 40 senza lavoro, la Banca realizza il programma "Digital Re-start", iniziativa realizzata in collaborazione con Fideuram e organizzato da Talent Garden. Il programma prevede la formazione e il ricollocamento nel mercato del lavoro di persone disoccupate over 40, domiciliate o residenti in Lombardia, attraverso borse di studio per il master dedicato a sviluppare nuove competenze digitali. Nel 2024 è stata avviata la V edizione che coinvolge 50 beneficiari su Roma e Milano.
Nel 2024, Intesa Sanpaolo, ha avviato nuove collaborazioni con principali attori del sociale per promuovere l'inclusione lavorativa di persone con disabilità fisica e intellettiva. Ha offerto programmi per potenziare le loro competenze e sostenuto progetti rivolti a migranti e rifugiati, favorendo l'integrazione attraverso formazione e lavoro.
Ad ulteriore sostegno dei giovani studenti universitari di talento il cui potenziale di carriera è limitato da elementi esterni diversi dalle proprie capacità, si inserisce il progetto "Generation4Universities", sviluppato dalla Fondazione Generation Italy e McKinsey & Company con il supporto di Intesa Sanpaolo che offre a studenti universitari di talento un percorso di training focalizzato su competenze trasversali, comportamentali, attitudinali e un mentorship individuale, oltre a un bootcamp di due settimane con sessioni mirate sulla occupabilità e seminari professionalizzanti tenuti da Manager e C-Level di importanti aziende. Nel 2024 sono stati coinvolti 90 studenti e studentesse, 50 atenei e 19 aziende partner.
Con i progetti formativi "Zeta Lab" e "Offerta Modulare", collaboratori della Banca svolgono il ruolo di tutor per erogare direttamente nelle scuole dei percorsi dedicati agli studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado. Questi programmi possono anche rientrare nelle attività di sviluppo delle competenze trasversali e di orientamento e includono percorsi di formazione modulari progettati interamente all'interno dell'organizzazione. La progettazione si basa sull'analisi dei fabbisogni
formativi raccolti, integrata da una metodologia di didattica esperienziale che mira a stimolare l'interazione e la collaborazione tra i partecipanti. Nel corso del 2024, complessivamente sono stati coinvolti circa 2.400 studenti in oltre 40 scuole italiane.
Al fine di combattere la povertà educativa femminile e il fallimento formativo o abbandono scolastico, prosegue il "Programma FUTURA" promosso da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, con la collaborazione di Intesa Sanpaolo. Il progetto interviene nelle aree socialmente ed economicamente svantaggiate del territorio e promuove la crescita e l'autonomia con corsi di formazione personalizzati per 300 ragazze e giovani donne tra i 13 e i 24 anni, incluse 50 giovani madri, attraverso il conseguimento di un titolo di studio e/o il reinserimento lavorativo. Sono già stati attivati circa 320 piani educativi. Grazie al contributo di un Comitato Scientifico composto da esperti negli ambiti di azione del progetto, "FUTURA" attiva un piano specifico di valutazione dell'impatto concreto degli interventi sul percorso educativo e di emancipazione delle ragazze e giovani coinvolte, rispetto alle competenze acquisite in contesto formale e informale con l'obiettivo di rendere la metodologia sperimentata nell'arco dei primi due anni, riproducibile e scalabile a livello nazionale.
Il progetto "Ecosistema Educativo per i giovani e le famiglie di Napoli Nord" è un'iniziativa avviata e realizzata dall'Istituto Mater Dei dell'Ordine delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli di Napoli in co-progettazione con la Regione Campania. Il progetto è finalizzato a ridurre la povertà educativa e promuovere l'inclusione sociale dei giovani di età compresa tra i 13 e i 25 anni che vivono nell'area dei comuni di Caivano, Casoria e Salicelle, zone della provincia di Napoli dove il disagio giovanile risulta caratterizzato da un alto tasso di abbandono scolastico e di disoccupazione giovanile, accompagnata da un'elevata criminalità minorile. L'obiettivo è quindi quello di promuovere il recupero sociale e l'inserimento lavorativo dei ragazzi che hanno lasciato prematuramente il percorso di studi. Il progetto, la cui inaugurazione è avvenuta a settembre 2024 in occasione dell'inizio del nuovo anno scolastico, ha previsto la realizzazione di un polo educativo con un ecosistema integrato di servizi formativi, di orientamento e di politiche attive del lavoro nei citati territori della provincia di Napoli. Il Gruppo in particolare ha contribuito a sostenere i lavori di ristrutturazione straordinaria e l'allestimento delle aule e dei laboratori all'interno dell'immobile appartenente all'Istituto religioso. Agli studenti vengono proposti percorsi di istruzione e di formazione professionale triennali ed è previsto anche il coinvolgimento del tessuto economico e produttivo del territorio. L'offerta si completa anche con uno sportello per l'erogazione di servizi orientativi per l'accesso al mondo del lavoro ed uno spazio sperimentale di sostegno psicologico per i ragazzi e le loro famiglie. Il progetto, oltre a dare un sostegno concreto alle comunità interessate, risulta coerente l'impegno del Gruppo per la crescita sostenibile e inclusiva dei territori in cui è presente, attraverso il contrasto alla povertà educativa e alla disoccupazione giovanile. L'efficacia dell'azione è misurabile dal fatto che, grazie al supporto del Gruppo, per l'anno scolastico 2024/2025 sono stati coinvolti nei nuovi percorsi formativi circa 250 studenti, come confermato da un monitoraggio effettuato dall'Istituto Mater Dei.
Inoltre, è stato progettato un Executive Master per operatori del Terzo Settore con 24ore Business School, offrendo 30 borse di studio per affrontare sfide come digitalizzazione e nuove tecnologie. Queste iniziative mirano a creare reti sociali e alleanze strutturali nei territori.
Si stima che in Italia circa 30.000 mila sono ragazzi e ragazze di età inferiore ai 18 anni soffrano di insufficienza renale cronica (IRC), patologia che comporta la perdita progressiva ed irreversibile della funzione dei reni che non riescono a svolgere correttamente le loro funzioni vitali. Nei bambini, l'IRC può essere causata da malattie congenite, infezioni, traumi o malattie del sangue e spesso comporta la necessità di eseguire un trattamento dialitico con un elevato impatto sulla vita quotidiana dei bambini e delle loro famiglie. Per consentire una migliore capacità assistenziale e migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti sottoposti a tale trattamento, il Gruppo nel 2024 ha deciso di sostenere la realizzazione del nuovo reparto di emodialisi pediatrica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa. La realizzazione del progetto, durata 5 mesi e conclusa ad inizio dicembre 2024, ha previsto lavori di ristrutturazione strutturali e di miglioramento dei servizi destinati ai piccoli pazienti e ai loro familiari/accompagnatori. Il progetto risulta coerente con l'impegno del Gruppo verso gli enti operanti nei settori della cura, riabilitazione e assistenza, al fine garantire continuità ed efficientamento delle prestazioni socio-sanitarie nei confronti delle persone fragili. L'efficacia dell'azione è misurabile dal fatto che, grazie al supporto del Gruppo, l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sarà in grado di continuare a garantire un migliorato servizio di dialisi pediatrica ai circa 100 pazienti (su base annua).
Per offrire un contributo diretto alla realizzazione di iniziative sociali delle Organizzazioni del Terzo Settore, il Gruppo promuove diversi strumenti volti alla raccolta fondi.
In tal senso la piattaforma "For Funding" di Intesa Sanpaolo si conferma, anche nel 2024, protagonista del crowdfunding italiano, promuovendo la raccolta di donazioni per le organizzazioni non profit su tutto il territorio nazionale. I progetti supportati su For Funding coprono diversi ambiti di intervento, tra cui emergenza e povertà, assistenza sanitaria, inclusione sociale e welfare di comunità, oltre alla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale. L'utilizzo della piattaforma avviene su richiesta delle organizzazioni non profit. Le ONP richiedenti seguono un iter di selezione ben definito e strutturato da parte della Banca. Tale iter prevede il coinvolgimento della Filiale di riferimento, delle relative strutture Crediti e Risk Management che svolgono una due diligence approfondita prima della pubblicazione delle iniziative sulla piattaforma. I clienti e i donatori possono contribuire facilmente tramite il sito web istituzionale del Gruppo e l'app Intesa Sanpaolo e vengono periodicamente sensibilizzati sulla possibilità di donare tramite i canali di comunicazione della Banca (ad esempio, Direct e-mail marketing, notifiche Push, etc.). Intesa Sanpaolo si fa carico del 100% dei costi operativi, garantendo la gratuità delle donazioni. La durata delle raccolte fondi su For Funding è personalizzabile, in funzione delle esigenze specifiche di ciascun progetto sostenuto.
All'attività di For Funding si affianca il programma "Formula", anch'esso accessibile tramite la piattaforma, che offre un sostegno diretto a bisogni specifici a favore delle comunità locali italiane e a progetti distintivi a livello nazionale. Ogni quattro mesi, con il coinvolgimento delle Direzioni Regionali di Intesa Sanpaolo e con il supporto tecnico di Fondazione CESVI ETS, vengono selezionate 13 organizzazioni non profit che portano avanti iniziative di rilievo sul proprio territorio. Queste

organizzazioni, insieme a CESVI, sviluppano un progetto mirato e, grazie a una raccolta fondi sulla piattaforma, sostenuta anche da Intesa Sanpaolo, ricevono il supporto necessario per raggiungere obiettivi concreti a livello locale. La partecipazione al programma Formula è anche un'occasione per le ONP aderenti di accrescere le proprie capacità di progettazione e rendicontazione delle iniziative anche grazie all'affiancamento tecnico di CESVI. Nel 2024, For Funding ha complessivamente raccolto circa 8,7 milioni di euro in donazioni. Di questi fondi, circa 6,1 milioni di euro sono stati destinati al programma Formula. Per garantire il successo delle campagne, alle organizzazioni non profit è richiesta una rendicontazione dettagliata in merito al progresso delle iniziative, mentre viene attuato un processo di rilevazione dell'impatto per valutare i risultati ottenuti. Le iniziative contribuiscono in maniera diretta ai bisogni delle comunità, accrescendo il sostegno del Gruppo nei territori in cui è presente.
La Segreteria Tecnica di Presidenza assiste il Presidente nella progettazione, nella realizzazione e nel monitoraggio delle iniziative del Fondo di Beneficenza attraverso un ufficio dedicato (Ufficio Fondo di Beneficenza) composto da 8 risorse. Inoltre, all'interno della Divisione Banca dei Territori sono stati individuati Referenti per la beneficenza (23 persone) che assistono i Direttori Regionali nella valutazione e selezione delle iniziative fino a 5 mila euro. In termini di impegno temporale, le erogazioni liberali prevedono un supporto della durata di un anno e possono essere rinnovate - anche non consecutivamente - per un massimo di tre anni. Salvo eventi eccezionali (ad esempio, pandemia), la durata del progetto non può superare i 18 mesi dalla data di avvio comunicata al Fondo di Beneficenza. Nel 2024 il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo ha erogato circa 23 milioni a sostegno di 814 progetti realizzati da enti senza scopo di lucro. Complessivamente, sono stati raggiunti circa 934 mila beneficiari diretti (al netto dei progetti di ricerca medica).
Tre le principali direttrici d'intervento per il 2024, strettamente collegate a problematiche aggravate dalla crisi sanitaria, economica e sociale di questi anni, a cui è stato destinato circa il 40% del totale delle erogazioni:
I progetti di lotta alla povertà educativa e al divario digitale interessano tutto il ciclo scolastico; particolare attenzione è rivolta agli alunni con background migratorio e con bisogni educativi speciali. Numerosi i percorsi di educazione digitale, con il fine di responsabilizzare i minori rispetto all'utilizzo delle piattaforme web, accompagnandoli nel riconoscimento di eventuali rischi. Altrettanto importanti i laboratori e la didattica orientati alle STEAM (Science, Technology, Engineering, Art e Mathematics). Fattore chiave per il successo degli interventi è il sostegno psicologico, per consentire ai giovani di affrontare con il supporto di specialisti le fragilità emotive e le problematiche più delicate. Le metodologie adottate prevedono il recupero di spazi da adibire a luoghi di crescita e formazione; offrono un accompagnamento personalizzato e lavorano al miglioramento delle capacità di apprendimento, allo sviluppo delle soft skill e ai bisogni prioritari dei ragazzi, coinvolgendo le famiglie, gli educatori e il personale scolastico, nell'ottica di rafforzare il sostegno della comunità educante nel lungo periodo. Fondamentale l'ampliamento della rete delle collaborazioni sul territorio che vede consolidarsi le partnership Pubblico-Privato. A livello geografico, gli interventi insistono sulle aree periferiche e sugli ambiti urbani in cui sono evidenti contesti di marginalizzazione socio-economica.
Per quanto concerne la popolazione NEET e ELET, numerosi sono i progetti sostenuti per l'individuazione e l'ingaggio dei beneficiari con l'obiettivo di aiutarli nella riattivazione e nella definizione del loro percorso di vita, attraverso attività di (ri)orientamento, formazione e tutoraggio lavorativo. Fondamentale per il successo delle iniziative è la personalizzazione degli interventi e l'offerta di un supporto individuale. I progetti hanno consentito di affrontare il recupero dei giovani attraverso percorsi di formazione e training on the job in agricoltura sociale, mestieri della comunicazione e professionalità emergenti. Particolare attenzione è stata rivolta alle mamme NEET con interventi gratuiti per favorire la conciliazione vita-lavoro.
L'ultimo focus riguarda il tema della lotta alla violenza e alla discriminazione in tutte le sue forme. I beneficiari dei progetti sono donne vittime di violenza e i loro figli, detenuti, migranti di prima o seconda generazione, individui con disabilità fisica o cognitiva e fragilità psicosociali, persone discriminate per il loro orientamento sessuale. Obiettivo degli interventi è consentire ai beneficiari di affrancarsi dalla violenza, conquistare o riconquistare l'autostima, essere inclusi nelle comunità di appartenenza e raggiungere un'autonomia sociale ed economica. Importanti anche le azioni di sensibilizzazione e di educazione sul tema, in particolare verso le nuove generazioni nelle scuole, e la formazione dedicata agli operatori di prima linea per prevenire i fenomeni discriminatori.
Il Fondo di Beneficenza ha supportato progettualità afferenti anche altri temi sociali, quali povertà sanitaria e lotta alle malattie, disabilità, sport dilettantistico inclusivo e progetti culturali che si caratterizzano per i loro risvolti sociali.
Per quanto concerne la ricerca medica, sono stati sostenuti 14 progetti (donazioni complessive per 1,6 milioni) a cura di primarie istituzioni nazionali. Le iniziative di questa area sono state selezionate avvalendosi del referaggio di esperti esterni che redigono schede valutative di dettaglio su elementi qualitativi e quantitativi quali obiettivi e metodologia, impatto, team di ricerca e budget. Per quanto concerne la ricerca Sociale, sono state effettuate donazioni complessive per 416 mila euro a supporto 4 studi su: violenza di genere nei confronti delle donne straniere in Italia; discriminazioni, molestie e violenza sulle donne e sulle minoranze di genere e sessuali; impatto cardiovascolare della violenza domestica ed effetti dello stress cronico da questa provocati sul cervello e sul cuore; l'effetto del gioco d'azzardo nei giovani.
È continuata la collaborazione con la Divisione International Banks con circa 1,2 milioni erogati (circa la metà delle liberalità internazionali) nei paesi inclusi nel perimetro della Divisione. Sono in corso di elaborazione le nuove Linee Guida che definiranno le priorità per il biennio 2025-2026. Le risorse destinate agli interventi previsti nel corso del 2025 verranno sottoposte al Consiglio di Amministrazione con il Bilancio Consolidato 2024 e successivamente approvate dall'Assemblea degli Azionisti. Le verifiche effettuate sui progetti conclusi hanno restituito un quadro complessivamente molto positivo: la maggior parte degli enti ha raggiunto e, in alcuni, casi superato gli obiettivi prefissati, coinvolgendo attivamente le comunità di riferimento nello sviluppo delle iniziative e ampliando i network locali. I beneficiari delle iniziative sono in linea o, molto spesso, superiori a quelli previsti in fase di sottomissione dei progetti. Numerose le reti di collaborazione tra privato sociale, istituzioni e altri soggetti chiave (scuole, servizi sociali, ecc.) avviate o consolidate, testimonianza dell'appropriazione da parte del territorio delle esperienze attivate e garanzia della sostenibilità degli interventi nel tempo. Esemplificativo, in questo senso, è il caso della Piazza dei Mestieri che ha all'attivo da anni un protocollo di intesa con il MIUR per la messa in opera di iniziative finalizzate a contenere la dispersione scolastica e il disagio giovanile.
Significativo l'impatto dei progetti sostenuti, in termini di occupazione generata, inclusione sociale, influenza sulle politiche pubbliche e rigenerazione dei territori in cui insistono. Di seguito si riportano alcuni esempi:
Le tempistiche di progetto sono state sostanzialmente rispettate, salvo i fisiologici ritardi nell'avvio di iniziative al primo anno di operatività e nel caso della ricerca medica, per la quale vengono spesso richieste proroghe utili alla pubblicazione dei risultati conseguiti.
Qualche difficoltà supplementare è stata riscontrata nella realizzazione di interventi di cooperazione internazionale in contesti socio-politici difficili, superata grazie alla capacità degli enti di riorganizzarsi facendo leva su una presenza di lungo corso in loco e su una solida rete di relazioni intessuta nei territori di riferimento. Le risorse stanziate sono state utilizzate correttamente. Gli aggiustamenti di budget (non di rilievo) in corso di realizzazione delle attività sono sempre stati concordati con il Fondo di Beneficenza.
Il Museo del Risparmio è uno spazio innovativo in cui è possibile avvicinarsi ai concetti di risparmio e investimento con linguaggio chiaro e semplice, al fine di migliorare il livello di alfabetizzazione finanziaria delle persone a cui è rivolto. Non si tratta di un museo tradizionale, ma di un progetto di Edutainment che facilita l'apprendimento attraverso il gioco. Fondato nel 2012 a Torino, grazie al sostegno economico del Gruppo Intesa Sanpaolo, di cui fa parte, è stato pioniere nella diffusione dell'educazione finanziaria in Italia tanto da essere il primo museo al mondo dedicato a questo tema. La sua missione è aiutare le persone a gestire consapevolmente le finanze personali e migliorare di conseguenza il loro livello di benessere complessivo, contrastando situazioni di scarsa alfabetizzazione finanziaria che contribuiscono spesso ad un ben più ampio fenomeno di esclusione sociale. Nel corso del 2024 le iniziative didattiche del Museo hanno raggiunto 100.548 utenti.
Il Museo del Risparmio promuove l'inclusione sociale attraverso la diffusione delle competenze finanziarie e l'inclusione educativa attraverso un programma ricco di iniziative didattiche, pensate sia per bambini e ragazzi che adulti, i quali possono aderirvi su base individuale o in gruppo per il tramite degli Istituti scolastici o delle associazioni del terzo settore.
Per le scuole sono stati aggiunti due programmi in seguito all'obbligatorietà dell'educazione finanziaria nei curriculum scolastici:
Complessivamente, hanno aderito alla proposta di "Percorso per le Competenze Trasversali e l'Orientamento del Risparmio" (PCTO) nel 2024 un totale di 286 classi, pari a 5.640 studenti.
Il Museo del Risparmio si è posto già dal 2017 l'obiettivo di progettare iniziative pilota specificamente rivolte a fasce di popolazione, che, per ragioni differenti, possono essere considerate socialmente vulnerabili, quali donne, migranti, detenuti, studenti provenienti da contesti disagiati, persone affette da lieve disabilità cognitiva. Le principali attività per supportare lo sviluppo di un'educazione finanziaria presso le categorie socialmente più vulnerabili sono state:
− "Welcom-ed": dedicata ai migranti e agli studenti stranieri dei Centri provinciali per l'istruzione degli adulti (C.P.I.A.) e ai giovanissimi delle Comunità per sensibilizzarli su terminologia finanziaria di base, semplici tecniche di budgeting e planning e funzionamento degli strumenti finanziari più diffusi;

Sono state condotte ulteriori attività e collaborazioni di educazione finanziaria per individui affetti da disabilità cognitive o fisiche e per persone con dipendenze dall'uso di droghe o dal gioco d'azzardo. Complessivamente nel 2024 le attività formative del Museo del Risparmio, per i fragili, hanno raggiunto circa 730 persone.
Oltre alle visite guidate e ai percorsi strutturati, il Museo del Risparmio è coinvolto in diversi progetti rivolti al mondo scolastico attraverso una narrazione basata sull'edutainment, le contaminazioni e il gioco. Principalmente sono stati attuati:
Complessivamente circa 8.550 bambini e ragazzi hanno partecipato ad attività in presenza e 80.184 sono stati coinvolti in attività didattiche in remoto, sempre con l'accompagnamento di un tutor, per un totale di oltre 1.070 ore di formazione erogate.
In più, in collaborazione con la rete internazionale "Financial Literacy International Network" (FLITIN), rete di Ambasciatori di Educazione Finanziaria appartenenti alle 11 banche estere del Gruppo Intesa Sanpaolo promosso dal Museo, sono stati organizzati laboratori didattici che hanno coinvolto più di 6.250 studenti con lo scopo di sensibilizzarli sulla cultura finanziaria di base usando una modalità giocosa e coinvolgente. Il Museo è attivo nello scambio di buone pratiche e nel confronto in consessi nazionali ed internazionali specializzati quali il Comitato Nazionale per l'Educazione Finanziaria e l'International Federation of Finance Museums (IFFM). In parallelo, è proseguita l'attività divulgativa per il pubblico adulto con una programmazione di 56 eventi digitali e blended che ha raggiunto circa 3.735 persone e oltre 2.900 visualizzazioni on demand nel periodo considerato. Fra i nuovi progetti si segnala l'avvio della collaborazione tra Museo del Risparmio e Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale, con l'obiettivo di diffondere l'educazione finanziaria ai giovani tra i 18 e i 35 anni, possessori di Carta Giovani. Nel quadro della collaborazione il Museo del Risparmio ha erogato due cicli del percorso formativo online "Riscalda i muscoli" per un totale di 20 appuntamenti e 4.591 partecipanti. In materia di accessibilità, il Museo del Risparmio ha lavorato per predisporre contenuti e visite guidate fruibili da utenti con disabilità uditiva e visiva, in collaborazione con ente Nazionale Sordi e Unione Italiana Cechi. Diverse sono le collaborazioni all'attivo con Università e centri di ricerca, con i quali vengono realizzate attività per valutare l'efficacia delle iniziative introdotte. Società di analisi di mercato sono coinvolte nella periodica attività di rilevazione campionaria disegnata dal Museo del Risparmio per analizzare temi specifici legati all'educazione finanziaria. Le principali azioni attuate consistono nella predisposizione di contenuti e iniziative di diffusione della cultura finanziaria, implementate attraverso visite guidate tematiche, laboratori didattici, percorsi formativi modulari e strutturati, eventi divulgativi svolti presso la sede fisica del Museo del Risparmio a Torino e online.
Le azioni hanno copertura geografica prevalentemente nazionale. Alcune specifiche iniziative didattiche ("Money Master Challenge"; "SAVE Ambassador"; "Cybersecurity Labs") vengono proposte anche in altri paesi europei ed extra europei tramite il network Financial Literacy International Network (FLITIN). Le azioni sono rivolte all'intera comunità, ma modulate in base alle specifiche esigenze dei diversi gruppi di beneficiari: bambini, ragazzi, adulti, scuole, famiglie, gruppi socialmente vulnerabili (ad esempio, migranti, donne vittime di violenza, detenuti ed ex detenuti, ragazzi a rischio dispersione scolastica, persone affette da disabilità cognitive, etc.). La programmazione delle azioni avviene su base annuale e seguendo il calendario dell'anno scolastico di riferimento.
Oltre agli interventi formativi e informativi, il Museo predispone regolarmente nuovi contenuti e format ospitati nella sede fisica, o veicolati tramite il sito web e i social network. L'obiettivo è raggiungere nella maniera più capillare possibile tutte le fasce di pubblico, tramettendo concetti di educazione finanziaria con linguaggio semplice e coinvolgente. Nel 2024, in particolare, sono stati sviluppati:
Le azioni sviluppate dal Museo del Risparmio si basano su indagini scientifiche volte a esplorare i bisogni in termini di alfabetizzazione finanziaria dei diversi target di popolazione. Annualmente il Museo del Risparmio sviluppa indagini in collaborazione con centri di ricerca pubblici e privati, i cui risultati orientano la progettazione e le modalità di somministrazione delle attività formative. La più recente indagine, i cui esiti sono stati rilasciati nel novembre 2024, esplora in che modo ottimismo (o speranza), felicità e capacità di pianificazione influenzino la serenità nell'affrontare questioni economiche personali.
Nella fase pilota, i progetti formativi del Museo vengono in molti casi sottoposti a valutazione di efficacia a cura di enti terzi appositamente incaricati (ad esempio, Università o Centri di Ricerca).
Intesa Sanpaolo si impegna a promuovere una serie di azioni, che supportano un accesso diffuso all'arte e alla cultura, riconoscendo il valore che questi elementi apportano non solo all'individuo, ma alla società nel suo insieme. Attraverso una collaborazione attiva con enti e istituzioni culturali, l'azienda si propone di arricchire il contesto sociale e favorire il benessere della comunità di riferimento, creando opportunità di dialogo, apprendimento e crescita collettiva.
Intesa Sanpaolo sostiene le comunità e i territori in cui opera attraverso una serie di iniziative volte a tutelare e valorizzare il patrimonio storico-artistico e culturale sia del paese, sia del Gruppo, principalmente ai fini della sua fruizione pubblica a beneficio delle comunità. In quest'ottica, la Banca realizza il "Progetto Cultura", un programma di iniziative ideate e realizzate in dialogo con realtà e istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, con cui Intesa Sanpaolo esprime il proprio impegno, diretto e concreto, nella promozione di arte e cultura nei territori in cui è presente, nella consapevolezza del ruolo strategico della cultura nel favorire società più innovative, sostenibili e inclusive. Il Progetto è composto da differenti iniziative, a partire da "Gallerie d'Italia", considerata una delle più importanti realtà museali private in Europa. Inoltre, a seguito di una particolare attenzione alla condivisione dei beni con il pubblico, il Gruppo con il "Progetto Cultura" gestisce le collezioni d'arte di proprietà e i materiali dell'Archivio Storico della Banca. È attivo, inoltre, il programma "Restituzioni" che contribuisce alla tutela e valorizzazione dei beni artistici e architettonici del paese in collaborazione con il Ministero della Cultura. Infine, il Gruppo con il "Progetto Cultura" sostiene partnership, sponsorizzazioni ed erogazioni con l'obiettivo di creare una rete di collaborazione con attori pubblici e privati, nazionali e internazionali, che promuovano il patrimonio culturale del paese. "Progetto Cultura", oltre a portare risvolti positivi nelle comunità locali, in termini di valorizzazione di storia, tradizioni e identità culturale, in cui il Gruppo è presente, rappresenta un'opportunità concreta per la Banca aumentando la fiducia dei propri stakeholder nel Gruppo e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Piano d'Impresa 2022-2025. Infatti, le iniziative del Progetto Cultura sono sviluppate secondo un programma pluriennale in accordo con il Piano d'Impresa 2022-2025.
Una delle componenti principali di "Progetto Cultura" è "Gallerie d'Italia", il polo museale di Intesa Sanpaolo frutto della trasformazione di palazzi storici di proprietà in musei aperti alle città per condividere la corporate collection, mostre e iniziative di valore culturale e sociale, legate al territorio e alle comunità. Il progetto vede coinvolte 4 sedi: Milano, Napoli, Torino e Vicenza, per le quali la Banca ha messo a disposizione i propri edifici, trasformandoli da sedi di lavoro in musei a disposizione della collettività. Complessivamente, nel 2024, le Gallerie d'Italia hanno proposto 12 principali esposizioni con partner nazionali e internazionali (volte in particolare a valorizzare stagioni e autori della storia artistica dei territori in cui hanno sede le Gallerie, o, per le mostra fotografiche di Torino, nate su committenza per approfondire temi di interesse ESG). Sono state organizzate circa 4.300 visite e laboratori didattici gratuiti, con quasi 100 mila bambini e ragazzi partecipanti provenienti dalle scuole del territorio di ogni ordine e grado: l'ampia e articolata proposta didattica offre esperienze interattive e coinvolgenti, con l'obiettivo di avvicinare i più giovani all'arte, facendo loro acquisire maggiore consapevolezza del valore del patrimonio artistico e culturale e l'appartenenza a una storia comune. Le Gallerie svolgono un ruolo attivo anche nell'inclusione e nell'attenzione alle persone esposte a contesti di fragilità, dalla promozione dei diritti delle persone con disabilità (fisica, psichica, cognitiva e linguistica), all'inclusione dei rifugiati e dei cittadini provenienti da altri paesi e culture, all'attenzione ai temi della salute mentale e delle malattie dal forte impatto personale e sociale quali l'Alzheimer e il Parkinson: nell'anno sono stati 690 i percorsi ideati per persone con disabilità o esposte a contesti di fragilità, con 8.300 partecipanti. Tra le numerose iniziative culturali, sono stati realizzati oltre 60 incontri gratuiti nell'ambito del public program #Inside, per approfondire i temi delle mostre ospitate. Inoltre, è stata estesa nelle quattro sedi la App di Gallerie d'Italia, una guida digitale innovativa grazie alla quale l'utente accede a un'esperienza di visita "evoluta", a contenuti audio e video gratuiti.
Intesa Sanpaolo dimostra un forte impegno nella cura e valorizzazione delle raccolte d'arte del Gruppo che, formate da 35 mila opere, costituiscono per ampiezza e qualità una delle più importanti corporate collection in Europa. Le opere sono oggetto di costanti attività di tutela, conservazione, studio e valorizzazione. Nel 2024 la condivisione è avvenuta, oltre che nelle Gallerie d'Italia, attraverso il prestito di 297 opere in 72 mostre in musei italiani e internazionali (dalle Scuderie del Quirinale a Roma alla National Gallery di Londra). Sono stati sottoscritti 10 comodati per un totale di 126 opere affidate a enti territoriali (come musei e Fondazioni) e realizzati 253 interventi di manutenzione e restauro. Infine, sono state realizzate iniziative di valorizzazione in territori italiani di rilevanza strategica per il Gruppo con particolare attenzione a nuclei collezionistici di valore identitario per le comunità, in collaborazione con enti locali, in primis le Fondazioni di origine bancaria (a Pistoia con Fondazione Caript, ad Arezzo con Fondazione Bruschi, a Jesi con Fondazione CR Jesi, a Mirandola con Fondazione CR Mirandola).
Sempre nell'abito del "Progetto Cultura", Intesa Sanpaolo in dialogo con il Ministero della Cultura e gli Enti preposti alla tutela dei beni artistici sostiene e cura sin dal 1989 il programma "Restituzioni", dedicato al restauro e alla valorizzazione del patrimonio nazionale. Nel 2024 è proseguita l'organizzazione della 20ª edizione del programma, che riguarda il restauro di 122 opere d'arte provenienti dalle 20 regioni italiane (oltre ad un caso di collaborazione internazionale Italia-Belgio), appartenenti a 63 enti, tra musei, chiese, luoghi di culto e aree archeologiche; i restauri sono realizzati in collaborazione con 51 enti di tutela del Ministero della Cultura e coinvolgono 57 laboratori di restauro e centinaia di storici dell'arte e conservation scientists. Da 35 anni il progetto promuove due eccellenze italiane, l'arte e il restauro, e ha come obiettivo la "restituzione" alle comunità di beni artistici – ad oggi oltre 2.200 – che appartengono alla storia e all'identità collettiva.
"Progetto Cultura" gestisce inoltre l'Archivio Storico del Gruppo, uno dei primi e più importanti archivi bancari a livello europeo, un patrimonio prezioso per ricostruire la storia non solo della Banca, ma dell'intero paese. L'attività archivistica interessa oltre 20 km lineari di documentazione storica e, tra i fondi fotografici, l'Archivio Publifoto, ai quali sono dedicate assidue attività di tutela, conservazione, digitalizzazione, inventariazione, catalogazione e valorizzazione, con il principale obiettivo di potenziare l'accesso pubblico alle fonti, anche attraverso le più avanzate tecnologie digitali (come l'innovativo formato aperto LinkedOpenData). L'Archivio mette a disposizione anche un portale dedicato alla consultazione dei documenti digitalizzati. Tra i risultati nel 2024, vi sono la digitalizzazione di ulteriori 470 mila pagine di documentazione cartacea (ad oggi
sono oltre un milione le pagine disponibili on line) e la realizzazione di 11 mila nuove schede nell'ambito di progetti di inventariazione (ad oggi sono decine di migliaia le schede pubblicate); sono proseguiti progetti di ricerca e valorizzazione, anche in collaborazione con altre istituzioni (come il "Progetto Egeli" dedicato alle carte sul sequestro dei beni ebraici nel 1939-1945 con Fondazione 1563); importante anche l'attività didattica, per favorire l'avvicinamento all'Archivio e ai suoi documenti di studenti universitari e di altri ordini di studio. Per quanto riguarda l'Archivio Publifoto, sono state digitalizzate oltre 5 mila nuove foto (ad oggi sono circa 60 mila le foto digitalizzate, di cui circa 33 mila fruibili on line) e catalogate circa 24 mila nuove schede.
Intorno alle collezioni d'arte e ai beni archivistici di proprietà sono inoltre realizzate iniziative in collaborazione con altre strutture della Banca che coinvolgono direttamente le persone del Gruppo, con particolare riferimento ai temi di accessibilità, inclusione, valorizzazione delle differenze, multiculturalità (progetto Art & People).
Prosegue anche la produzione di contenuti originali sui siti web e sui social media di Gallerie d'Italia e di Gruppo per potenziare l'accesso, la promozione e condivisione del patrimonio di proprietà, delle mostre e delle iniziative di Progetto Cultura.
La Banca sostiene iniziative artistico-culturali, sociali e di formazione attraverso forme di collaborazioni con realtà pubbliche e private, in cui il suo contributo si concretizza spesso anche in termini di condivisione e co-progettazione di contenuti, spazi e relazioni. Tra le sinergie sviluppate nel 2024 si segnalano: progetti con Fondazioni di origine bancaria (ad esempio, Compagnia di San Paolo, Cariplo, Cariparo, CR Firenze, CR Forlì); main partnership di fiere ed esposizioni internazionali (ad esempio, Miart di Milano, Artissima di Torino, Padiglione della Santa Sede della Biennale di Venezia, Salone Internazionale del Libro di Torino) nonché festival per la promozione di arte, beni archivistici, fotografia, musica (ad esempio, Festival Internazionale di Fotografia a Cortona, Archivissima di Torino, Festival Milano Musica); sinergie con musei del paese (tra cui Museo Egizio di Torino, Museo Poldi Pezzoli di Milano, Palazzo Strozzi di Firenze); sostegno delle mostre natalizie del Comune di Milano e del Comune di Vicenza; co-organizzazione di mostre a Cuneo con Fondazione CR Cuneo e a Merate con Fondazione Costruiamo il Futuro; progetti in modalità Art bonus per il sostegno del patrimonio culturale pubblico (dalla realizzazione della nuova sede del museo GaMec di Bergamo, alla ricostruzione della chiesa di Amatrice danneggiata dal sisma, al rinnovamento della corte interna del Museo Egizio, al restauro della Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi nel Rione Sanità di Napoli, alla valorizzazione del Fondo Storico del Comune di Mondovì).
Nel 2024, Intesa Sanpaolo ha inoltre promosso numerose iniziative istituzionali in collaborazione con enti e istituzioni culturali di primario livello, per avvicinare le nuove generazioni all'opera, alla musica, all'arte e alla cultura. Tra queste, ci sono collaborazioni con importanti teatri italiani come il Teatro alla Scala (ad esempio, il progetto "La Scala UNDER 30"), progetti e mostre fotografiche. Ha anche supportato rassegne culturali, festival di divulgazione scientifica e cinematografici (ad esempio, il Torino Film Festival e BergamoScienza).
Intesa Sanpaolo promuove progetti di formazione e di valorizzazione delle competenze e delle professioni nel campo dell'arte e della cultura, rivolti in particolare ai giovani, in considerazione delle potenzialità del patrimonio culturale anche come motore di sviluppo economico e occupazionale. Nel 2024 si è svolta la IV edizione del corso Executive di Gallerie d'Italia Academy "Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate" in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Ministero della Cultura-Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura: ha coinvolto 29 studenti e circa 60 docenti tra accademici di atenei italiani, professionisti, manager della cultura e d'impresa, direttori e funzionari museali, grazie all'erogazione di 8 borse di studio e 162 ore di lezione in presenza e in modalità webinar. La Banca mette a disposizione le proprie sedi museali (Milano e Torino) che accolgono gli studenti per le lezioni in presenza; l'expertise e il know how di professionisti, della Banca e di istituzioni museali con le quali si collabora; per la docenza durante il corso. Inoltre, la Banca attraverso la community "Alumny" mette a disposizione formazione continua e momenti di networking tra operatori culturali. Nel 2024 si è inoltre concluso il "Progetto Euploos", programma di ricerca interdisciplinare a carattere formativo, sostenuto per tre trienni, volto alla realizzazione del catalogo digitale dei disegni conservati nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, a cura di un gruppo di giovani storici dell'arte, informatici e fotografi (nel 2024 sono state realizzate 2.252 schede scientifiche e 3.250 immagini; complessivamente da inizio progetto, il catalogo rende consultabili più di 73.500 opere, di cui oltre 9.600 con scheda scientifica). Altri progetti sono stati realizzati con studenti di scuole di design (IED-Istituto Europeo di Design, IAAD-Istituto d'Arte Applicata e di Design). Si ricorda infine che alle Gallerie d'Italia lavorano più di 120 giovani storici dell'arte, nell'ambito della collaborazione con Civita Mostre e Musei.
Anche nelle iniziative di partnership e sponsorizzazioni, l'impegno di Intesa Sanpaolo intende essere coerente con i propri valori etici, culturali e sociali, attraverso la selezione di progetti capaci di veicolare messaggi in linea con l'immagine e la reputazione della Banca e dell'intero Gruppo non solo in ambito economico, ma anche civile, culturale e sociale. Le principali aree di intervento nel corso del 2024 hanno riguardato la cultura, l'ambiente e la sostenibilità, il dialogo con il tessuto produttivo, l'inclusione sociale, lo sport e la prevenzione della salute.
Intesa Sanpaolo, oltre che motore dell'economia del paese, è un'istituzione che vuole dare un reale contributo sociale alla comunità in termini di inclusione. Tra le principali iniziative figura il sostegno del "Premio Costruiamo il Futuro", che supporta piccole realtà del Terzo Settore in Lombardia, impegnate quotidianamente nell'attività di inclusione e formazione dei ragazzi attraverso lo sport e la socialità. Nei suoi 20 anni di attività, il Premio ha sostenuto più di 1000 associazioni ed enti del Terzo
Settore. Un'altra iniziativa rilevante è il progetto "Ponti", che promuove la cittadinanza attiva attraverso cultura e teatro. La Banca sostiene anche la Fondazione Rava N.P.H. Italia Onlus per raccogliere fondi per l'ospedale pediatrico NPH Saint Damien ad Haiti, e aderisce alla Fondazione Severino e alla Fondazione Tender To Nave, che combattono le disuguaglianze e i pregiudizi.
Il progetto "META INSIEME" offre opportunità di riscatto ai detenuti minorili attraverso lo sport. Intesa Sanpaolo promuove inoltre il ciclo di dialogo "About Women", ciclo di dialoghi sul ruolo della donna nella società e nel lavoro nell'ambito del la Mostra Internazionale del Cinema, sui temi del salary gap e discriminazioni di genere in ambito professionale e il premio "Women Value Company", promosso dalla Banca con Fondazione Marisa Bellisario, dedicato alle Piccole e Medie Imprese che si sono distinte nell'applicazione di politiche della parità di genere. La Banca partecipa al Progetto "#Tuttomeritomio", promosso da Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo con l'Università di Firenze, Ufficio Regionale Scolastico e Fondazione Golinelli, valorizza il merito degli studenti in condizione di svantaggio socioeconomico. Inoltre, sostiene Concerto per il Giorno della Memoria, evento annuale organizzato dal Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, e il progetto "Metamorfosi" della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, che realizza strumenti musicali in legno delle imbarcazioni utilizzate dai migranti e lavorato dai detenuti di alcune carceri italiane con l'aiuto di esperti liutai. Intesa Sanpaolo supporta la mostra itinerante della Collezione d'arte del "Progetto Genesi", le attività di Special Olympics in Italia e l'iniziativa Campioni di Vita, un tour di eventi dedicato alle scuole medie superiori in 5 tappe sulle tematiche dell'inclusione e del coraggio.
Intesa Sanpaolo si impegna a costruire un futuro sostenibile per l'ambiente, le giovani generazioni e una società inclusiva, promuovendo iniziative come: la collaborazione con il Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI) per il progetto "I Luoghi del Cuore", il restauro dell'Orto Giardino del Convento del Redentore con la Venice Gardens Foundation, e il sostegno al "Sustainable Economy Forum" promosso dalla Fondazione San Patrignano. Inoltre, supporta la One Ocean Foundation per la tutela degli oceani e l'Associazione Daje de Alberi per la riforestazione e rigenerazione urbana della città di Roma.
Intesa Sanpaolo collabora con enti, fondazioni e istituzioni sanitarie per promuovere stili di vita sani e offrire gratuitamente servizi di prevenzione medica per la comunità. Tra le iniziative principali, la Banca sostiene Friends for Health Onlus e altre eccellenze sanitarie italiane impegnate nella realizzazione di "Tennis & Friends", manifestazione che unisce salute, sport e solidarietà, offrendo check-up gratuiti. Intesa Sanpaolo partecipa, inoltre, al "Tour della Salute", un roadshow nazionale con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sull'importanza di uno stile di vita sano, della prevenzione e del controllo della salute. Infine, supporta il convegno europeo contro l'epilessia per promuovere nuove informazioni e contenuti di ricerca in merito all'istruzione e al trattamento di questa patologia.
Fra le altre iniziative, lo sport assume un ruolo sempre più importante come bene comune e patrimonio collettivo da proteggere e condividere. Un esempio significativo è la collaborazione con "CORRI LA VITA", manifestazione sportiva nata per aiutare le donne colpite da tumore al seno e finanziare progetti di prevenzione, diagnosi precoce e la cura di questa malattia.
Intesa Sanpaolo pone grande attenzione ai giovani e al loro diritto all'istruzione, alla formazione e all'accesso al mondo del lavoro, investendo sull'istruzione e sulla ricerca. Tra le iniziative principali, si cita il sostegno a 42Firenze, una scuola di programmazione innovativa, inclusiva e gratuita ideata per sviluppare competenze tecniche e relazionali che rispondano in modo concreto alle aspettative del mercato del lavoro, e il progetto "Young Factor", promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, per promuovere l'educazione finanziaria nelle scuole e avvicinare i giovani ai temi economici attuali. Questi progetti mirano a valorizzare il talento, contrastare la dispersione scolastica e ampliare le opportunità di impiego per i giovani.
Infine, con l'obiettivo di sostenere ulteriormente le comunità locali, attraverso partnership e azioni di sistema con consolidati attori del sociale, Intesa Sanpaolo ha messo in atto una serie di iniziative volte all'adozione di un modello di sviluppo sostenibile e basato sull'economia circolare in tutto il paese. In particolare, attraverso l'iniziativa "Donare per non sprecare", la Banca mette a disposizione in via continuativa arredi e hardware in dismissione, ma ancora funzionanti, agli enti non profit del Terzo Settore per rendere più efficiente la propria organizzazione o il supporto ai propri assistiti. I risultati del progetto mirano a realizzare azioni dal valore sociale e ambientale, istituzionale ed economico. Nel 2024, il progetto ha consentito la distribuzione di 1.092 beni informatici a 133 enti beneficiari e di 3.170 arredi a 70 enti beneficiari.
Nello stesso ambito rientra "Immobili che si muovono per il Bene", l'iniziativa della Banca che prevede, al fine della realizzazione di nuove progettualità la concessione di immobili da parte di Intesa Sanpaolo a organizzazioni no-profit, con formule agevolate - come l'affitto a canone calmierato, il comodato d'uso gratuito - che supportino lo sviluppo di attività capaci di autosostenersi nel medio lungo periodo, la creazione di nuova occupazione, anche favorendo l'inserimento lavorativo di persone con fragilità e, infine, l'infrastrutturazione delle organizzazioni coinvolte.
I due programmi sono continuativi e sono regolamentati dalle guide di processo della Banca.
Per far fronte alle necessità emergenti nei contesti locali di presenza del Gruppo, che interessano in particolar modo le persone più vulnerabili, la International Banks Division (IBD) si impegna attivamente a supportare le comunità locali, concentrandosi sul contrasto alla povertà educativa tra i giovani, sulla promozione dell'inclusione sociale e sul sostegno al settore sanitario, grazie soprattutto a importanti iniziative portate avanti da Nadacia VUB, Fondazioni di VUB Banka in Slovacchia e Intesa Foundation, Fondazione di Banca Intesa Beograd in Serbia.

IBD, per tramite di Nadacia VUB, ha finanziato in Slovacchia progetti per oltre 450 mila euro, tra di essi il programma "Every child has a chance", a sostegno di 5 organizzazione attive nell'assistenza a bambini disabili e alle loro famiglie, e numerose iniziative della ONG "People in need", volte ad assistere persone e municipalità colpite dalle alluvioni in Slovacchia.
In Serbia, tramite Intesa Foundation nata a marzo 2024, sono stati erogati oltre 800 mila euro per interventi volti a migliorare l'assistenza sanitaria, favorire l'apprendimento di bambini con disabilità o in condizione di marginalità e promuovere programmi di sostegno e inclusione sociale di famiglie disagiate, in collaborazione con NGO quali UNICEF e SOS Childen's Villages.
Il monitoraggio dei progetti, volto a verificarne l'effettiva realizzazione e il raggiungimento degli obiettivi di impatto prefissi, si sviluppa nell'ambito del continuo dialogo con gli enti e le strutture coinvolte. Gli interventi promossi non solo rispondono concretamente ai bisogni delle comunità in ambito sanitario, educativo e di inclusione sociale ma rappresentano anche un'opportunità concreta a livello reputazionale per il Gruppo nei confronti dei territori assistiti.
Gli Equator Principles (EP) sono linee guida internazionali a cui il Gruppo Intesa Sanpaolo aderisce su base volontaria dal 2007, applicabili al finanziamento di infrastrutture e progetti industriali che potrebbero avere impatti negativi sull'ambiente e sulle persone, e che pongono particolare attenzione alla consultazione delle comunità locali, alla tutela dei diritti delle popolazioni indigene e alla preservazione del patrimonio culturale locale. Questi principi si basano sui Performance Standard (PS) sulla sostenibilità ambientale e sociale dell'International Finance Corporation della Banca Mondiale, e sulle sue linee guida dedicate ad Ambiente, Salute e Sicurezza (EHS Guidelines).
Le Direttrici in materia di Equator Principles si applicano ai prodotti finanziari125 a supporto dello sviluppo di nuovi progetti emessi da Intesa Sanpaolo e dalle società controllate che svolgono attività di finanziamento rientrante nel perimetro di applicazione degli Equator Principles, e sono valide in tutti i paesi in cui opera il Gruppo e per tutti i paesi nei quali il Gruppo svolge attività di finanziamento. La funzione a presidio dell'implementazione degli Equator Principles, responsabile della revisione e del monitoraggio della loro applicazione, è collocata all'interno dell'Area di Governo Risk Chief Officer. Il processo di implementazione delle Regole in materia di Equator Principles è consultabile sul sito internet del Gruppo.
In aggiunta con quanto stabilito dagli Equator Principles, il Gruppo disciplina tali tematiche anche tramite politiche interne quali Linee Guida per la gestione dei rischi ESG e il processo di ESG & Reputational Risk Clearing. Per maggiori dettagli in merito alle Linee Guida e al processo sopracitati si rimanda allo standard E1 – Cambiamenti Climatici.
L'applicazione degli Equator Principles comprende la valutazione di rischi sociali, tra cui il rispetto dei diritti delle comunità locali e delle popolazioni indigene nell'ambito dei progetti finanziati. In fase di esame dei progetti, Intesa Sanpaolo assegna una valutazione del rischio che tiene in considerazione gli impatti sui diritti umani e le potenziali criticità legate agli aspetti considerati dai suddetti Performance Standard dell'International Finance Corporation (c.d. sensitive issues), che fanno specifico riferimento al rispetto delle comunità indigene. In base al rischio assegnato, oltre a fornire la dovuta documentazione, il cliente è tenuto a coinvolgere la comunità, le popolazioni indigene, i lavoratori e gli stakeholder tramite un processo continuo, strutturato e culturalmente adeguato. Inoltre, il cliente è tenuto a riferire le valutazioni degli impatti potenziali negativi e dei rischi legati ai diritti umani riscontrati, nel rispetto dei UN Guiding Principles. Nel caso di un progetto che influenzi le popolazioni indigene, il processo di applicazione degli Equator Principles da parte di Intesa Sanpaolo nei confronti del cliente prevede che il coinvolgimento condotto da quest'ultimo sia volto ad assicurare che lo sviluppo del progetto promuova il pieno rispetto dei diritti umani, della dignità, delle aspirazioni, della cultura e dei mezzi di sussistenza basati sulle risorse naturali dei popoli indigeni. Inoltre, qualora fossero attuate misure di mitigazione e compensazione, quest'ultime dovranno tenere conto delle leggi, delle istituzioni e dei costumi di queste comunità.
Come sopra descritto, è dunque il cliente, ovvero il soggetto finanziato, ad intrattenere rapporti diretti con le comunità interessate o i loro rappresentanti e a svolgere un engagement costante le cui modalità sono definite in linea con il grado di rischio determinato per l'operazione. La Banca riceve apposita documentazione a supporto dello svolgimento di tali attività di engagement e monitora la correttezza dell'operato del cliente rispetto agli obblighi connessi all'applicazione degli Equator Principles. Nel caso in cui le comunità impattate dal progetto finanziato abbiano l'esigenza di segnalare problematiche gravi o impatti negativi su di esse, la Banca si interfaccia direttamente con il proprio cliente per verificare che sia assicurata la messa in atto e l'efficacia delle necessarie misure di rimedio.
Inoltre, Intesa Sanpaolo è impegnata nel monitoraggio, nell'analisi ed opportuno indirizzo delle segnalazioni che pervengono tramite condivisione di report o comunicazioni dirette da parte di organizzazioni non governative o altri enti che agiscono in qualità di rappresentanti delle comunità interessate.
Non essendo ancora disponibili o reperibili informazioni quantitative relative alle azioni verso le comunità impattate dalle aziende in portafoglio, il Gruppo non si è dotato di specifici obiettivi in merito a questa tematica. Tuttavia, il monitoraggio dell'efficacia delle azioni intraprese è strettamente connesso con l'applicazione degli Equator Principles secondo le modalità sopra descritte.
125 Gli EP si applicano, indipendentemente dal settore industriale in cui il cliente opera, ai prodotti finanziari di seguito elencati quando sono utilizzati a supporto dello sviluppo di nuovi progetti e soddisfano specifici criteri: Servizi di consulenza per la finanza di progetto (Project Finance Advisory Services), Finanza di progetto (Project Finance), Prestiti alle imprese legati a progetti (Project-Related Corporate Loans), Prestiti Ponte (Bridge Loans), operazioni di Rifinanziamento e Acquisizione legate a Progetti.

Come rappresentato nel capitolo "ESRS2 – Informazioni generali, Analisi di doppia materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS S4 – Consumatori e utilizzatori finali sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base di un processo di analisi dei presidi, delle politiche e misure di protezione interne volte alla tutela/protezione e alla garanzia di riservatezza dei dati della clientela, anche al fine di minimizzare gli impatti negativi connessi alla tematica in questione. Tale analisi è stata svolta con riferimento alle operazioni proprie e alla catena del valore a monte e a valle, oltre a includere una valutazione dei rischi e delle opportunità legate agli aspetti dei consumatori e utilizzatori finali ai quali il Gruppo potrebbe essere esposto.
Nell'ambito dell'analisi di doppia materialità, il Gruppo ha preso in considerazione tutte le categorie di clienti e consumatori finali che subiscono o che potrebbero subire impatti rilevanti da parte del Gruppo stesso e dai suoi prodotti.
I clienti e i consumatori finali, che possono essere a vario titolo impattati, includono la clientela istituzionale, la clientela corporate e retail, inclusi i privati.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne e con stakeholder esterni (ad esempio, interviste con esperti del settore), nonché mediante un'analisi qualiquantitativa dettagliata, svolta sulla base dei criteri richiesti dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi svolta, sono emersi i seguenti esiti di materialità di impatto rispetto ai suddetti perimetri:
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri identificati.
Con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi per i diversi perimetri di riferimento identificati:
Nell'ambito delle analisi condotte, ai fini della materialità finanziaria, è risultato rilevante il rischio operativo legato alla tematica "privacy". Conseguentemente, risulta rilevante il rischio reputazionale derivante da un eventuale impatto negativo sull'immagine del Gruppo del sopracitato rischio operativo.
Infine, ai fini della valutazione della rilevanza finanziaria delle opportunità, si è tenuto conto del collegamento di queste ultime con gli impatti in precedenza descritti, in quanto la presenza di impatti positivi, ad esempio in termini di canali di comunicazione, può favorire le opportunità finanziarie.

Per quanto riguarda le opportunità, sono state condotte analisi con riferimento ai seguenti perimetri:
A seguito dell'analisi svolta, in ottica di rilevanza finanziaria, con riferimento al perimetro operazioni proprie sono emerse opportunità rilevanti legate all'adozione di politiche interne e di strategie aziendali volte a tutelare i clienti del Gruppo e la loro libertà di espressione; con riferimento al perimetro catena di valore a valle, sono risultate rilevanti le opportunità afferenti all'offerta e accesso di prodotti/servizi dedicati alla clientela del Gruppo.
Il Gruppo ritiene inoltre fondamentale valorizzare i feedback, inclusi i reclami, che provengono dalla clientela, al fine di rendere più efficace l'offerta commerciale per le diverse tipologie di clienti, sviluppando prodotti e servizi che rispondano alle loro effettive necessità. In questo senso svolgono un ruolo cruciale le attività di ascolto e di monitoraggio della qualità del servizio offerto.
Il Gruppo ritiene che una corretta relazione nei confronti dei clienti debba essere basata sulla condivisione dei valori aziendali e sul rispetto dei diritti umani, in tutte le fattispecie di prodotti e servizi prestati alla clientela.
In virtù di quanto previsto all'interno del Codice Etico, il Gruppo considera essenziale mantenere un dialogo continuo con i clienti, così da comprendere al meglio le loro reali aspettative, tutelando la sicurezza degli stessi, dei loro beni e delle loro informazioni. Il Gruppo impronta la relazione con i clienti ai principi di equità e trasparenza ponendoli al centro della propria considerazione attraverso un costante dialogo al fine di recepirne le reali aspettative, con particolare attenzione all'inclusione finanziaria delle fasce sociali più vulnerabili.
A tal fine, in ottemperanza a quanto previsto nel Codice Etico, il Gruppo si impegna a:
In materia di diritti umani, il Gruppo Intesa Sanpaolo previene le violazioni degli stessi, legate alle proprie attività, promuovendo la protezione dei diritti fondamentali, definendo responsabilità anche verso i clienti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo attiva a beneficio degli stakeholder diversi canali e procedure interne di raccolta, analisi ed indirizzo delle segnalazioni su presunti episodi di non conformità in relazione ai diritti dei consumatori e utilizzatori finali, inclusi quelli sanciti dai Principi in materia di diritti umani adottati dal Gruppo. Tra i suddetti canali, è disponibile la casella del Codice Etico per la segnalazione di presunte inosservanze. Per ulteriori informazioni sul canale di segnalazione del Codice Etico, si rimanda al paragrafo Condotta aziendale nel capitolo ESRS G1 – Condotta aziendale. Con riferimento ai suddetti canali e procedure, non sono stati rilevati casi di gravi incidenti riguardanti diritti umani, o che costituiscano casi di mancato rispetto degli UN Guiding Principles on Business and Human Rights, della ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work o delle OECD Guidelines for Multinational Enterprises.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in un contesto di relazioni corrette e trasparenti tra intermediari e clienti, rende chiara e comprensibile l'esposizione delle informazioni destinate al cliente in tutte le fasi della relazione, attraverso semplicità del linguaggio, informative trasparenti e l'allineamento delle condizioni all'interno dei diversi documenti riferiti ad uno stesso prodotto/servizio. I principali documenti dell'offerta, redatti secondo requisiti di chiarezza e comprensibilità, sono presenti, oltre che in filiale, anche sul sito web istituzionale del Gruppo, nella sezione "Trasparenza bancaria" e, in particolare con riferimento ai fogli Informativi dei prodotti e dei servizi, alle guide specifiche e ai documenti informativi delle condizioni offerte alla generalità della clientela. Il rispetto dei diritti dei clienti in tutte le fasi del rapporto contrattuale è inoltre assicurato attraverso presidi organizzativi e di controllo della conformità alla disciplina in materia di tutela della clientela e attraverso comportamenti improntati a trasparenza e correttezza sia nella fase di collocamento sia durante lo svolgimento del rapporto.
Nell'ambito degli investimenti, il Gruppo offre ai clienti il più alto livello di tutela con il servizio di consulenza. Rispetto a operazioni relative a prodotti finanziari o servizi di investimento sono formulate raccomandazioni personalizzate coerenti con il profilo finanziario del cliente stesso. In tal senso è pienamente operativo un impianto di regole specifiche alle quali il personale del Gruppo deve fare riferimento, in particolare, regole relative alla prestazione del servizio di consulenza e degli altri servizi di investimento, che identificano i comportamenti da tenere e i presidi applicati nella prestazione del servizio di consulenza alla clientela e degli altri servizi di investimento. Tali regole vengono applicate a Intesa Sanpaolo e recepite, per quanto applicato, dalle altre società del Gruppo all'interno del perimetro nazionale. Sono emanate dal CdA su proposta dell'area Compliance preposta, attraverso un processo di concordanza con tutte le principali strutture del Gruppo.
Inoltre, la stesura di queste regole è stata realizzata in coerenza e allineamento con le Direttive Europee e con l'impianto normativo nazionale di recepimento. Infine, tali regole sono disponibili per consultazione dei propri dipendenti e dei principali stakeholder sul portale "#Normativa", accessibile attraverso la Intranet di cui il Gruppo è dotata.
Dall'entrata in vigore della direttiva MiFID II e dei regolamenti europei in tema di protezione degli investitori, l'impianto regolamentare è stato rafforzato al fine di poter offrire un più alto livello di tutela agli investitori e maggiore trasparenza delle negoziazioni sui mercati degli strumenti finanziari. Sulla base di quanto previsto dai principali regolamenti italiani ed europei sul tema, il Gruppo Intesa Sanpaolo prevede adempimenti in termini di governo degli strumenti finanziari, requisiti di conoscenza e competenza delle persone del Gruppo preposte alla prestazione dei servizi di investimento e informativa ex ante ed ex post su costi, oneri e incentivi dei prodotti e servizi offerti. Il modello è stato ulteriormente affinato per introdurre un nuovo profilo di indagine sulle preferenze di sostenibilità volto a verificare la coerenza tra la percentuale dei prodotti finanziari/servizi di investimento ESG rispetto alle preferenze di sostenibilità espresse dal cliente in sede di profilatura, che comprendono, oltre alla percentuale minima di portafoglio da destinare ad investimenti volti a soddisfare tali preferenze, la possibilità di declinarle ulteriormente in adempimento di quanto previsto da ESMA nell'ambito degli "Orientamenti su alcuni aspetti dei requisisti di adeguatezza MiFID". Inoltre, i processi del Gruppo sono stati integrati al fine di mettere a disposizione del personale e del cliente specifiche informazioni relative alla sostenibilità degli strumenti oggetto di investimento e, conseguentemente, è stata integrata la reportistica oggetto di periodico invio alla clientela con informazioni sia relativamente alle preferenze espresse, sia relativamente alla composizione del portafoglio in termini di prodotti sostenibili.
In ambito consulenza, "Valore Insieme" continua a rappresentare un'offerta di consulenza globale erogata dai gestori in filiale avvalendosi di un'innovativa piattaforma di relazione che fornisce un supporto consulenziale evoluto e personalizzato in tutte le fasi di costruzione, protezione e trasmissione dell'intero patrimonio, anche attraverso prodotti di investimento dedicati. È un servizio rivolto a chi cerca un rapporto esclusivo che unisca una piattaforma innovativa al supporto professionale e continuo di un gestore dedicato.
I nuovi prodotti e servizi e le loro successive variazioni sono assoggettati al processo di Product Governance, con il coinvolgimento di tutte le strutture del Gruppo titolate ad esprimere il proprio parere di conformità attraverso la valutazione delle caratteristiche del prodotto, anche per identificarne con chiarezza la platea a cui esso è destinato con un obiettivo di tutela verso il cliente finale. Tale processo è costantemente oggetto di verifica da parte della funzione compliance preposta per garantire il rispetto sostanziale e formale della normativa interna ed esterna e delle valutazioni sottostanti. Il processo di Product Governance permette di gestire e presidiare con accuratezza le singole fasi rappresentate dal concept, l'analisi di fattibilità, il clearing, l'approvazione e il monitoraggio dei prodotti o servizi sottoposti a validazione.
Ogni attività vede la partecipazione di più strutture al fine di valutare e validare i prodotti e servizi, anche sotto il profilo ESG, realizzati sia dal Gruppo sia da produttori terzi, come previsto dalla normativa126. Il monitoraggio periodico successivo alla commercializzazione dei prodotti e dei servizi consente di riscontrare nel tempo la coerenza rispetto ai parametri di target market e alle caratteristiche predefinite.
Le valutazioni di conformità dei processi di Product Governance sono condotte nel rispetto dei principi di correttezza e tutela dell'interesse dei clienti e attengono alla qualità dell'informativa fornita, alla coerenza dei servizi, dei prodotti o delle operazioni con le esigenze della clientela alla quale sono destinati.
L'intero processo è regolato all'interno del Gruppo da un impianto normativo articolato, rappresentato da linee guida, regolamenti e specifiche guide di processo, attraverso il quale sono identificate nel dettaglio attività, modalità e soggetti coinvolti.
La gestione delle istanze della clientela, regolamentata da apposite linee guida di Gruppo in materia di Gestione dei Reclami, degli Esposti ad Autorità di Vigilanza e dei Ricorsi ad Organismi di Risoluzione Alternativa delle Controversie, si ispira a principi di trasparenza e correttezza e si basa sulla verifica delle circostanze riferite dal cliente e dei comportamenti tenuti dal personale intervenuto, mirando alla risoluzione sostanziale delle controversie, nel rispetto dei termini previsti dalla normativa. Le linee guida, disponibili nella sezione #Normativa della Intranet aziendale, sono emanate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e poi recepite dalle banche e società del Gruppo che adottano la normativa necessaria a darne attuazione, tenendo conto delle normative locali e settoriali applicabili. Sul sito web istituzionale del Gruppo sono indicate le modalità con cui il cliente può presentare un reclamo e le tempistiche massime in cui il Gruppo si impegna a fornire un riscontro al cliente. Le conseguenti valutazioni e determinazioni si fondano sulle previsioni normative e regolamentari esterne e interne applicabili e sui principi espressi nel Codice Etico di Gruppo.
Le normative emanate da Banca d'Italia, Consob e IVASS prevedono specifici adempimenti informativi da parte della funzione di conformità preposta all'interno del Gruppo, con lo scopo di riferire agli organi societari e alle autorità stesse - con periodicità almeno annuale - sulla situazione complessiva dei reclami e delle altre istanze ricevute, nonché sull'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative adottate.
126 Banca d'Italia – integrazione nel 2019 delle Istruzioni di vigilanza in materia di "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari" con specifiche previsioni in materia di product governance; IVASS - Lettera "Direttiva UE 2016/97 sulla distribuzione assicurativa e orientamenti preparatori EIOPA sui presidi in materia di governo e controllo del prodotto da parte delle imprese di assicurazione e dei distributori di Prodotti assicurativi" del 4 settembre 2017 e Regolamento 45 recante disposizioni in materia di requisiti di governo e controllo dei prodotti assicurativi in vigore dal 31 marzo 2021; Consob - Reg. Intermediari, modificato dalla Delibera 21466 in vigore dal 31 marzo 2021.

Il Gruppo ha adottato un modello di servizio focalizzato per aree di business, con una struttura organizzativa che assicura il presidio in Italia e negli Stati esteri in cui opera, con il compito di sviluppare la miglior qualità nel livello di servizio tramite vari canali, al fine di rendere più efficace l'offerta commerciale per le diverse tipologie di clientela. La soddisfazione dei clienti e la qualità del servizio offerto sono monitorate e presidiate dalle strutture che si occupano di Customer Satisfaction e Customer Experience nelle diverse Divisioni di business.
A tal proposito, per garantire un alto livello di soddisfazione della clientela, la Divisione Banca dei Territori ha sviluppato un sistema di ascolto articolato, capace di rilevare tempestivamente aree di miglioramento e attivare azioni concrete. Questo sistema si basa su strumenti chiave quali:
Inoltre, il cliente ha la possibilità di contattare il Gruppo anche tramite i canali di reclamo disponibili nelle specifiche sezioni di app e sito web istituzionale del Gruppo "Reclami e risoluzione controversie" e indicati nei fogli informativi forniti ai clienti e nei contratti (indirizzo mail, pec, posta ordinaria, fax).
La gestione dei reclami, l'attività di redazione e aggiornamento di tali documenti e dei contenuti del sito sono regolamentati da specifica normativa interna.
La gestione dei reclami avviene mediante una procedura informatica dedicata, che protocolla le istanze e costituisce il "Registro reclami". Detta procedura traccia tutti i passaggi del processo di gestione del reclamo e consente il monitoraggio del rispetto della normativa vigente con riferimento ai tempi di risposta.
Le procedure in essere e le soluzioni adottate a presidio del processo di gestione delle istanze della clientela risultano strutturate e disciplinate da apposita normativa interna, anche in relazione alle indicazioni fornite dalla Banca d'Italia, in particolare con la comunicazione del 18 marzo 2016 "Organizzazione e funzionamento degli uffici reclami: buone prassi e criticità rilevate nell'attività di controllo".
Ogni reclamo viene adeguatamente esaminato, tenendo conto delle diverse ragioni di insoddisfazione del cliente. La risposta deve essere redatta in un linguaggio semplice, chiaro e comprensibile, e trasmessa tempestivamente, rispettando in ogni caso i termini previsti dalla normativa vigente. All'atto del censimento, il cliente riceve una comunicazione che attesta la presa in carico della segnalazione. Qualora gli approfondimenti necessari alla predisposizione della risposta rendano impossibile rispettare i termini normativi, il cliente deve essere tempestivamente informato mediante apposita comunicazione.
A conclusione della pratica, la funzione preposta provvede ad inviare al reclamante riscontro scritto, redatto secondo i principi esposti in apposite linee guida interne di Gruppo in materia di gestione dei reclami, degli esposti ad Autorità di vigilanza e dei ricorsi ad organismi di risoluzione alternativa delle controversie. Tale riscontro deve prevedere:
Uno degli aspetti fondamentali della cultura della qualità riguarda il continuo processo di miglioramento dell'esperienza del cliente. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha definito pertanto una serie di azioni, oltre che di politiche, a presidio della qualità dei servizi prestati, che permettono di attuare un continuo monitoraggio e indirizzamento di tale tematica, consentendo di poter raggiungere elevati standard in termini di qualità del servizio offerto, anche senza una definizione puntuale di target quantitativi misurabili. Inoltre, il Gruppo si avvale di strumenti chiave quali l'NPS nei propri processi di coinvolgimento dei clienti, come rappresentato all'interno delle sezioni "Processi di coinvolgimento dei clienti" e "Metriche - Net Promoter Score", per monitorare l'efficacia delle proprie azioni.
Il Gruppo svolge attività di monitoraggio delle segnalazioni e delle reiterazioni della clientela. Al riguardo, al fine di intercettare tempestivamente eventuali fenomeni emergenti, la struttura preposta invia mensilmente ai business owner individuati un elenco dettagliato delle segnalazioni di competenza, per ricevere un feedback riguardo le azioni attivate o da attivare al fine di mitigare le criticità riscontrate dalla clientela.
Al fine di garantire il continuo processo di miglioramento dell'esperienza del cliente, nel tempo è stato rafforzato il sistema di "close the loop", ovvero la chiusura del cerchio della qualità tramite l'identificazione e la messa a terra di azioni concrete.
Tra le azioni attuate, rientrano le iniziative di ricontatto dei clienti, che permettono di rafforzare la relazione, valorizzare il dato di NPS raccolto e ridurre il rischio di insoddisfazione e reclami grazie all'ascolto attivo. Ad esempio, i clienti che rispondono ai sondaggi possono richiedere esplicitamente di essere ricontattati. La telefonata rappresenta un'opportunità per instaurare una relazione basata su cura e attenzione verso il cliente, oltre a costituire un'occasione per approfondire le situazioni in cui non sono state soddisfatte le aspettative.
La Divisione Banca dei Territori ha ulteriormente potenziato il presidio dell'eccellenza del servizio, confermando l'importanza della sinergia tra gestione della qualità e controllo, al fine di supportare le filiali nel percorso di sensibilizzazione e nella diffusione della cultura della qualità come valore del servizio offerto al cliente. Ha inoltre ampliato la platea di destinatari della "UnCustomer Experience in Filiale", un portale che offre un quadro di sintesi sulla qualità percepita dai clienti e supporta i gestori nel miglioramento continuo del servizio. Dopo il rilascio del portale nel 2023 per i Territori Commerciali Retail ed Exclusive, dal 2024 è stato esteso anche al Territorio Commerciale Imprese e alle Direzioni Agribusiness e Impact. A novembre 2024, è iniziata la fase di test per la Direzione Filiale Digitale, con rilascio previsto nei primi mesi del 2025.
In merito alla gestione dei reclami viene svolta periodica attività di allineamento e aggiornamento rivolta al personale della struttura preposta; la normativa di riferimento è inoltre a disposizione del personale sulla intranet aziendale.
All'interno di apposita relazione annuale di Gruppo in merito alla situazione complessiva dei reclami, dei disconoscimenti, degli esposti ad Autorità di vigilanza e dei ricorsi a Organismi di risoluzione alternativa delle controversie, vengono illustrati l'impianto organizzativo e le considerazioni sulla sua adeguatezza. Inoltre, si rendiconta l'andamento delle istanze della clientela a livello di Gruppo nel corso dell'esercizio, includendo in tale perimetro i reclami e le loro eventuali reiterazioni (c.d. "ricorsi della clientela"), i ricorsi a organismi di risoluzione stragiudiziale delle controversie (c.d. "ricorsi ad ADR – Alternative Dispute Resolution") e le richieste di chiarimenti formulate dalle autorità di vigilanza a fronte di esposti della clientela (c.d. "esposti"). La relazione reclami di Gruppo viene trasmessa alle autorità di vigilanza e un estratto denominato "Rendiconto attività di gestione dei reclami" è pubblicato sul sito web istituzionale del Gruppo, come previsto dalla normativa di riferimento. La dinamica delle istanze è inoltre oggetto di monitoraggio su base trimestrale, al fine di verificare il rispetto delle soglie di early warning, definite su base annuale a livello di Gruppo.
I tempi di lavorazione dei reclami sono oggetto di costante monitoraggio da parte della funzione preposta per presidiare il rispetto delle previsioni normative di riferimento e oggetto di rendicontazione nella relazione suddetta, oltre che riportati nella successiva sezione "Metriche – Risposta ai reclami dei clienti".
Metriche relative alla soddisfazione del cliente e alla vendita responsabile
Al fine di promuovere la qualità del servizio offerto, il Gruppo Intesa Sanpaolo rappresenta il maggiore gruppo bancario in Italia con circa 3.000 filiali e una presenza internazionale strategica, con oltre 900 sportelli, incluse le banche controllate operanti nel commercial banking e una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate. Di seguito viene rappresentato il numero di filiali suddiviso per area geografica in cui il Gruppo è presente, oltre ai relativi Uffici di Rappresentanza.
| Numero di Sportelli | |
|---|---|
| Italia | 2971 Filiali |
| Altri paesi europei | 770 Filiali + 1 Ufficio di rappresentanza |
| America | 2 Filiali + 1 Ufficio di rappresentanza |
| Asia | 7 Filiali + 6 Uffici di rappresentanza |
| Africa | 174 Filiali + 1 Ufficio di rappresentanza |
| Australia/Oceania | 1 Filiale |
Il Net Promoter Score (NPS) esprime la propensione dei clienti a consigliare un prodotto, un servizio o un'azienda, calcolato in punti indice (tra -100 e + 100) sottraendo la percentuale di detrattori (clienti insoddisfatti) alla percentuale di promotori (clienti fedeli all'azienda) ottenuta. Complessivamente, nel 2024, a livello di Divisione Banca dei Territori i risultati dell'indagine, rappresentati nella tabella che segue, sono riconducibili a circa 657 mila rilevazioni complessive effettuate via telefono, e-mail, app o Internet Banking sui clienti Retail, Exclusive, Imprese, Terzo Settore e Agribusiness.
| Categorie | Indice di soddisfazione della clientela |
|---|---|
| NPS Retail | 38 |
| NPS Exclusive | 34 |
| NPS Imprese | 24 |
| NPS Terzo Settore | 33 |
| NPS Agribusiness | 24 |
Con riferimento ai tempi medi di lavorazione e riscontro dei reclami, a livello di Divisione Banca dei Territori, di seguito sono rappresentate quattro tipologie di reclami: Servizi Bancari (ORD), Servizi d'investimento (SIM), Servizi e prodotti assicurativi (ASS) e Servizi di pagamento (PAG), il cui il tempo medio di risposta rispetto alla normativa di riferimento (NR) viene calcolato attraverso la media dei giorni tra la data di chiusura del reclamo e la decorrenza dello stesso. Tale tempo viene calcolato in termini di giorni di calendario (a tal proposito si precisa che il termine massimo previsto dalla normativa di riferimento risulta in temini di giorni di calendario, ad eccezione dei PAG per i quali vengono indicati i giorni lavorativi).

| Tipo di reclamo | Tempi medi di lavorazione (gg calendario) |
Termine massimo previsto dalla normativa (gg calendario, lavorativi per i PAG) |
|---|---|---|
| Servizi Bancari (ORD) | 16 | 60 |
| Servizi di investimento (SIM) | 35 | 60 |
| Servizi e prodotti assicurativi (ASS) | 18 | 45 |
| Sistemi di pagamento (PAG) | 14 | 15 |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo mantiene da sempre alto e costante l'impegno nella protezione dei dati personali dei clienti, assicurando la raccolta ed il trattamento degli stessi nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti. Il quadro normativo di riferimento per la tutela dei dati personali è rappresentato dal Regolamento (UE) 2016/679 (c.d. General Data Protection Regulation, GDPR) entrato in vigore il 25 maggio 2018, i cui nuovi precetti sono stati assimilati dal Gruppo e formalizzati nei principali documenti interni di Governance costituiti dal Codice Etico di Gruppo, che delinea i principi ed i valori su cui il Gruppo stesso basa le proprie scelte e attività, e dal Codice Interno di Comportamento dove sono definite le condotte che i dipendenti ed i collaboratori del Gruppo sono chiamati ad osservare per assicurare il corretto trattamento dei dati.
In particolare, il GDPR ha introdotto il c.d. principio di accountability che impone al titolare dei dati personali la messa a terra di interventi normativi, organizzativi e tecnologici atti a garantire che il trattamento dei dati personali avvenga in conformità ed alla luce dei criteri definiti nel Regolamento stesso quali: privacy by design, privacy by default, nomina del Data Protection Officer, privacy impact assessment, registro delle attività di trattamento, ruolo soggettivo delle Terze Parti e gestione delle violazioni di dati personali. La protezione dei dati delle persone con cui il Gruppo interagisce è garantita mediante l'applicazione del principio di "privacy by design", volto a determinare fin dall'origine le logiche di protezione dei dati personali, attraverso l'individuazione dei potenziali rischi per i diritti e le libertà degli interessati, le misure tecniche ed organizzative idonee a mitigare tali rischi, e lo svolgimento di un privacy impact assessment per la valutazione d'impatto sulla protezione dei dati, prima di procedere a uno o più trattamenti che possano presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche.
L'informativa privacy è stata oggetto di restyling al fine di garantire una sua maggiore chiarezza e trasparenza, anche mediante l'ausilio di apposite grafiche che ne agevolino la fruibilità e la facile comprensione. Il documento, pubblicato sul sito web istituzionale, specifica che il Gruppo Intesa Sanpaolo attua il trattamento dei dati personali solo per le finalità descritte ed esplicitamente indicate nell'informativa stessa, resa disponibile agli interessati. Nessun trattamento viene attuato per finalità secondarie non esplicitamente indicate. In relazione al trattamento di dati personali per finalità di marketing, è richiesto il consenso libero, esplicito ed inequivocabile da parte dell'interessato; qualora quest'ultimo neghi il consenso o non effettui alcun tipo di scelta, i dati raccolti non saranno in alcun modo trattati e utilizzati per tale scopo.
Il mancato rispetto della normativa esterna o interna inerente alla tutela della privacy da parte di un autorizzato al trattamento comporta l'attivazione di un iter volto a verificare l'effettiva condotta illecita. Nel caso di violazioni accertate e non giustificate, vengono sempre informate le funzioni preposte per l'avvio di un procedimento disciplinare, che di norma si conclude comminando uno dei provvedimenti previsti dal codice disciplinare nei confronti del soggetto inadempiente.
Il Gruppo, con società localizzate in diversi paesi UE ed Extra-UE, si conforma alle normative locali secondo quanto dalle stesse espressamente previsto in materia di protezione dei dati personali. Il Gruppo ha emanato specifici documenti di governance che impartiscono puntuali istruzioni sulle condotte che i dipendenti ed i collaboratori devono tenere per assicurare una corretta raccolta, utilizzo e tutela dei dati personali, in ottemperanza alla normativa nazionale ed internazionale vigente ed ai principi che guidano il Gruppo, formalizzati nel Codice Etico e nel Codice Interno di Comportamento di Gruppo (per ulteriori dettagli, si rimanda al documento Codice Interno di Comportamento di Gruppo consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo). Tali prescrizioni sono inoltre indicate nelle linee guida sulla protezione dei dati personali delle persone fisiche e nelle Regole aziendali per il trattamento e la protezione dei dati delle persone fisiche.
Le linee guida suddette definiscono il modello di gestione del rischio di non conformità in materia di protezione dei dati personali di tutte le persone fisiche con cui il Gruppo interagisce, stabilendo i principi generali e declinando i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle strutture aziendali coinvolte, i macro-processi di presidio e controllo del rischio, nonché il modello di indirizzo e coordinamento di Gruppo. Inoltre, sanciscono gli adempimenti richiesti ai fini del trattamento e della protezione dei dati personali e stabiliscono l'applicazione di sanzioni in caso di inosservanza delle disposizioni. Esse sono emanate nel rispetto della normativa esterna, dei documenti di governance interni ed in osservanza alle previsioni dell'European Data Protection Board (EDPB), costituito dai rappresentanti delle Autorità nazionali di controllo in materia di protezione dei dati personali dei diversi Stati Europei. Tali linee guida si applicano alla Capogruppo, alle relative filiali estere ed alle società stabilite nell'Unione Europea ed i principi in esse contenuti costituiscono un riferimento per le società del Gruppo ubicate al di fuori dell'Unione Europea. Le linee guida sono oggetto di riesame di norma su base annuale e, prima di essere approvate dal Consiglio di Amministrazione, vengono sottoposte ad un processo di concordanza che vede il coinvolgimento delle funzioni aziendali pertinenti.
In coerenza con i principi delle linee guida suddette, le Regole aziendali per il trattamento e la protezione dei dati personali delle persone fisiche dettagliano gli argomenti e le disposizioni relative alle attività svolte da tutti i soggetti autorizzati al trattamento dei dati, fornendo precise istruzioni operative per rispondere alle previsioni del GDPR. Tali regole si applicano alla Capogruppo, alle sue filiali estere e alle società del Gruppo operanti in Italia secondo il modello di governo accentrato Privacy presso la Capogruppo.
Ai sensi dell'art.37 GDPR, il Consiglio di Amministrazione provvede anche alla nomina del Data Protection Officer che, nello svolgimento delle proprie attività, è supportato dalla funzione privacy collocata nell'Area di Governo del Chief Compliance Officer ed articolata in tre uffici che si occupano rispettivamente di consulenza privacy, rapporti garante privacy e interessati e governo privacy.
Al Data Protection Officer ed alla funzione privacy preposta sono affidati i seguenti compiti:
Come precedentemente illustrato, il Gruppo si impegna a garantire la massima protezione delle informazioni e del patrimonio dei clienti, così da consolidarne la fiducia digitale e fornire un servizio sicuro. In tal senso, è stata redatta apposita guida di processo in merito alla cybersecurity, strumento normativo interno che descrive tutti i processi di monitoraggio e gestione di problematiche dei clienti. Per specifiche situazioni, tale guida identifica le strutture coinvolte e disciplina le attività da svolgere. Il perimetro di applicazione della politica è il Gruppo Intesa Sanpaolo e la struttura responsabile del documento e del suo aggiornamento è quella preposta alla gestione dei temi di cybersecurity & business continuity. Tale guida risulta conforme al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo richiesto dal Decreto Legislativo 231/01 poiché include norme e processi specificamente predisposti per la gestione delle aree sensibili, individuando le attività che potrebbero potenzialmente presentare occasioni per la commissione dei reati previsti dalla normativa.
Per promuovere la diffusione dei principi della guida stessa, questa viene messa a disposizione delle persone del Gruppo sulla intranet aziendale.
Inoltre, nel corso del 2024 è stata istituita l'Area di Governo Chief Security Officer (CSeO), cui è affidato il presidio della sicurezza informatica, della continuità operativa e della sicurezza fisica con l'obiettivo di assicurare, per il Gruppo, la definizione della strategia, delle politiche e dei modelli in materia di cybersecurity, business continuity (anche in ottica di business resilience) e corporate e physical security.
Il Gruppo rende disponibile a tutte le persone con cui interagisce l'informativa privacy. Sul sito web istituzionale del Gruppo, infatti, è disponibile l'informativa privacy per i clienti, che fornisce tutte le informazioni necessarie a garantire un trattamento corretto dei dati. Tra queste, sono inclusi i dati trattati, le finalità e base giuridica del trattamento, tempi di conservazione, i destinatari dei dati, i diritti degli interessati e le modalità di esercizio, oltre ai contatti del DPO.
Nell'informativa privacy viene inoltre specificato che il Gruppo attua il trattamento dei dati personali solo per le finalità descritte ed esplicitamente indicate nell'informativa stessa, resa disponibile agli interessati. Nessun trattamento viene attuato per finalità secondarie non esplicitamente indicate.
In relazione al trattamento di dati personali per finalità di marketing, è richiesto il consenso libero, esplicito ed inequivocabile da parte dell'interessato; qualora quest'ultimo neghi il consenso o non effettui alcun tipo di scelta, i dati raccolti non saranno in alcun modo trattati e utilizzati per tale scopo.
Nel 2023 l'informativa clienti è stata oggetto di restyling al fine di garantire una sua maggiore chiarezza e trasparenza, includendo anche l'utilizzo di elementi grafici, realizzati a partire dai feedback raccolti dai clienti stessi attraverso focus group dedicati.
Gli interessati, in caso di segnalazioni attinenti tematiche privacy o richieste di esercizio dei diritti, possono rivolgersi al Data Protection Officer, utilizzando i canali descritti nel paragrafo "Processi di rimedio e canali per presentare reclami".
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di un modello per la gestione degli eventi critici che definisce le attività finalizzate ad un'efficiente gestione degli incidenti, prevedendo il coinvolgimento di diverse funzioni a seconda della natura del caso specifico, contribuendo alla mitigazione dei rischi reputazionali legati al trattamento dei dati personali, anche con riferimento a liceità, correttezza e finalità del trattamento, nonché pertinenza, completezza e non eccedenza dei dati raccolti.
In questo scenario, il Data Protection Officer gestisce gli eventi di non conformità fornendo assistenza e collaborazione per garantire l'individuazione e l'implementazione delle azioni atte a eliminare o mitigare gli effetti dell'evento. Qualora l'evento configuri una violazione di dati personali, il Data Protection Officer è chiamato a valutarne gli impatti in termini di rischio concreto per i diritti e le libertà delle persone fisiche: se il rischio risulta essere elevato, effettua la notifica verso l'Autorità e, in caso di rischio particolarmente elevato, provvede a darne comunicazione anche agli interessati. Per maggiori dettagli in merito, si rimanda alla sezione "Metriche relative alla privacy dei clienti".
Nel 2023 sono state aggiornate le linee guida sulla protezione dei dati personali delle persone fisiche e le regole aziendali per il trattamento e la protezione dei dati delle persone fisiche, che delineano il modello di gestione del rischio di non conformità

in materia di protezione dei dati personali, stabilendo i principi generali e declinati i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle strutture aziendali coinvolte. Inoltre, sanciscono gli adempimenti richiesti ai fini del trattamento e della protezione e stabiliscono l'applicazione di sanzioni in caso di inosservanza delle disposizioni. Gli interessati in caso di segnalazioni attinenti tematiche privacy o richieste di esercizio dei diritti, possono rivolgersi al Data Protection Officer, con le modalità di contatto dettagliate sia nell'informativa resa a tutti gli interessati, sia sul sito web istituzionale del Gruppo. Le richieste possono essere trasmesse in via telematica (mail, pec) oppure cartacea; in entrambi i casi è garantito un adeguato livello di riservatezza e di protezione dei dati degli interessati che ne fanno utilizzo. Il monitoraggio della ricezione delle richieste è a capo della funzione privacy che provvede alla gestione delle segnalazioni e richieste ricevute e ne garantisce la puntuale evasione secondo i termini previsti dalla normativa. L'attenta e tempestiva gestione delle richieste di esercizio dei diritti ha un'importanza cruciale per consolidare il rapporto fiduciario e indirizzare situazioni di criticità. Il Gruppo si è strutturato per rispondere celermente alle richieste della clientela in conformità al requisito indicato dall'art.12 GDPR, che prevede che il titolare del trattamento adotti misure appropriate per fornire all'interessato tutte le informazioni relative al trattamento, senza ingiustificato ritardo e, comunque, al più tardi entro un mese dal ricevimento della richiesta stessa, o entro il termine di due mesi nei casi previsti informandone l'interessato.
Nell'ambito del Sistema Integrato dei Controlli Interni, le Funzioni di Controllo procedono a verifiche con profondità e periodicità diversificate, inerenti alla conformità delle attività ai requisiti normativi sulla protezione dei dati personali ed al corretto adempimento dei provvedimenti emanati dall'Autorità Garante su questi temi. Gli esiti delle verifiche sono riportati, secondo le modalità definite dal sistema dei controlli stesso, al Consiglio di Amministrazione.
In questo contesto, il Chief Audit Officer svolge attività di controllo periodiche definite, oltre che sulla base degli specifici obblighi normativi in materia (verifiche espletate con periodicità annuale), in ottica risk based, tenendo conto anche delle evidenze riportate dalle altre Funzioni aziendali di controllo. In termini generali, le verifiche indipendenti dell'Internal Audit sono volte ad accertare la completezza, l'adeguatezza e la funzionalità del modello di gestione del rischio di non conformità in materia di data protection, segnalando eventuali irregolarità relative al trattamento dei dati personali alle strutture aziendali responsabili, al Data Protection Officer e riferendone in Consiglio di Amministrazione.
Il Data Protection Officer, in osservanza del GDPR e delle linee guida, ha il compito di predisporre una relazione, almeno annuale, per riferire al Consiglio di Amministrazione le questioni in tema di protezione dei dati di particolare rilevanza. Questo impegno permette, attraverso l'adozione di appropriate misure, la mitigazione dei rischi di reputazione e di non conformità nell'ambito del trattamento dei dati personali.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha predisposto una serie di politiche e azioni a presidio della protezione dei dati del cliente, che permettono di attuare un continuo monitoraggio e indirizzamento di tale tematica, consentendo di poter raggiungere elevati standard in termini di tutela del cliente, anche senza una definizione puntuale di target quantitativi e misurabili.
Inoltre, il Gruppo si è dotato di un modello per la gestione degli eventi critici che definisce le attività finalizzate ad un'efficiente gestione degli incidenti e di soluzioni che prevedono un'analisi continua degli eventi intercorsi e delle minacce, avvalendosi di metriche per valutare le prestazioni e l'efficacia delle proprie azioni (rappresentate nelle sezioni "Metriche relative alla privacy dei clienti" e "Metriche relative alla protezione dei clienti contro le transazioni fraudolente").
Il Data Protection Officer presidia, secondo un approccio risk-based, il rischio di non conformità garantendo l'applicazione dei principi di privacy by design, ossia di protezione dei dati fino dalla progettazione, e di privacy by default, ossia di protezione dei dati per impostazione predefinita, per garantire il presidio del rischio di non conformità alla normativa privacy sia nelle fasi di ideazione o di modifica sostanziale di trattamento di dati personali, sia durante il trattamento mediante l'adozione, come impostazione predefinita, delle opportune misure tecniche e organizzative atte a garantire un livello di sicurezza adeguato. Nel 2024 sono continuate le attività di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti del Gruppo ed inerenti tematiche di data protection. Tale sensibilizzazione avviene tramite l'erogazione di corsi di formazione obbligatori in modalità e-learning che
prevedono un test finale e la messa a disposizione di nuovi moduli per consentire al personale un apprendimento pratico della normativa ed un continuo aggiornamento. Il Gruppo, mediante appositi strumenti, monitora la percentuale di fruizione dei corsi e il superamento dei relativi test.
Nel 2024 è proseguito il monitoraggio sulle terze parti in ambito privacy, sia mediante la somministrazione di questionari di self assessment privacy a 106 fornitori che mediante visite on site su 10 fornitori. Nel complesso, entrambe le attività hanno registrato un esito positivo con la maggior parte dei fornitori che ha ottenuto un livello di presidio medio/alto. Nel 2025 è stata attribuita maggiore priorità ed attenzione sia a quei fornitori che non hanno riscontrato alla richiesta di compilazione del questionario privacy, sia a quelle terze parti che nell'ambito del self assessment e delle visite on site hanno ottenuto un livello di presidio basso.
In ambito progettuale, la nascita della nuova Banca Isybank ha comportato l'espletamento degli adempimenti normativi legati agli aspetti di data protection ed il contestuale avvio della messa a target dei processi e dei presidi privacy, che si protrarranno nel 2025.
È proseguita l'elaborazione della nuova piattaforma integrata che aumenterà il presidio sul Registro dei Trattamenti e sui principali processi aziendali della privacy. I lavori di elaborazione, di test e di perfezionamento si protrarranno fino al 2025. In relazione a quanto svolto in perimetro Estero, nei confronti delle società UE è continuata l'attività di indirizzo, coordinamento e controllo tramite lo svolgimento di appositi meeting dedicati alla presentazione dei processi privacy, alla discussione di tematiche rilevanti e l'invio ed analisi di flussi informativi periodici. Nel panorama extra-UE è stato rafforzato il presidio sulle filiali estere caratterizzate da un maggior trattamento di dati personali, con l'obiettivo di ridurre i rischi di non conformità e potenziarne la governance.
Il trend delle transazioni fraudolente nel 2024 evidenzia l'utilizzo da parte dei frodatori di tecniche sempre più evolute e complesse, tra le quali principalmente si annoverano:
Per il contrasto dei fenomeni frodatori sopracitati il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza specifiche soluzioni che, in sintesi, prevedono attività continua di analisi degli eventi intercorsi e delle minacce per la comprensione dei rischi e delle tipologie di frode al fine di incrementare la capacità di rilevazione e prevenzione dei fenomeni; e iniziative e limitazioni per tutelare la clientela più a rischio. Le principali attività che sono state svolte nell'anno sono rappresentate da:
Per quanto riguarda le iniziative nell'ambito di casi di Money Muling, si è provveduto ad una loro espansione strutturata a partire dal 2023. In particolare, le attività in corso, che proseguiranno fino al 2025, hanno l'obiettivo di sensibilizzare la clientela e di intercettare e prevenire casi di Money Muling. Infine, dal 2024 sono state avviate iniziative a livello di sistema o con altri operatori del settore, mirate a rafforzare il presidio antifrode e a prevenire fenomeni di frode a livello internazionale (ad esempio, partecipazione attiva al progetto Fraud Pattern and Anomaly Detection - FPAD).
Nel 2024 sono stati valutati in Italia 186 casi (di cui 78 riferibili a Intesa Sanpaolo) di perdita o furto di dati di clienti del Gruppo (violazione di dati personali) per 171 dei quali (di cui 65 riferibili a Intesa Sanpaolo) non è stato rilevato un rischio per i diritti e le libertà degli interessati e pertanto non è stato necessario procedere con la notificazione all'Autorità Garante. Per i restanti 15 casi (di cui 13 riferibili a Intesa Sanpaolo) è stato invece ritenuto necessario o prudenziale procedere alla notifica all'Autorità Garante; di questi, 4 casi (tutti riferibili a Intesa Sanpaolo, di cui 3 relativi anche a dipendenti del Gruppo) sono stati comunicati anche agli interessati.
Le società estere con sede nell'Unione Europea hanno riportato complessivamente 85 incidenti/eventi di presunta violazione di dati personali, di cui 4 riportati alle Autorità locali; di questi ultimi 2 sono stati comunicati agli interessati. Per i restanti 81 casi, i Data Protection Officer locali non hanno rilevato un rischio per i diritti e le libertà degli interessati, non risultando così necessaria la notifica alla rispettiva Autorità Garante.
Nel corso del 2024, a fronte dei tentativi di attacco che hanno coinvolto il sistema finanziario, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha bloccato transazioni fraudolente127 per circa 76,4 milioni per i clienti privati e circa 20,2 milioni per i clienti imprese. A tal proposito, si segnala che a partire dal 2024, il Gruppo calcola tale dato sulla base di un sistema di monitoraggio che permette di distinguere i casi di frode da quelli di truffa: in particolare, le frodi bloccate ammontano a circa 8,4 milioni per i clienti privati e circa 4,2 milioni per i clienti imprese, mentre le truffe a circa 68 milioni per i clienti privati e circa 16 milioni per i clienti imprese.
La tutela della sicurezza dei clienti, dei loro beni e delle loro informazioni non rappresenta solo un dovere primario in capo al Gruppo ma è alla base del rapporto di fiducia che si vuole continuamente sviluppare nel tempo.
In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo tutela il diritto di salute e sicurezza delle persone, anche clienti o fornitori, agendo su due livelli distinti ma complementari.
A livello istituzionale, il Gruppo aderisce al "Protocollo d'Intesa per la Prevenzione della Criminalità ai danni delle Banche e della Clientela", promosso da OSSIF (il Centro di Ricerca Anticrimine di ABI), condiviso dal Ministero dell'Interno e sottoscritto nelle Prefetture delle principali province italiane.
Il Protocollo definisce le best practice per la prevenzione sia delle principali minacce contro il personale e i beni custoditi dalle banche, sia delle truffe ai danni della clientela, con particolare attenzione alla popolazione di età più avanzata, ovvero con educazione finanziaria contenuta. Il Protocollo individua i livelli adeguati alla prevenzione di queste minacce, in base alle
127 Si precisa che per "transazioni fraudolente" si intendono sia le frodi sia le truffe.
migliori esperienze in materia: il Gruppo si colloca al di sopra delle soglie minime di adeguatezza, costituendo un punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale. In particolare, nel 2024 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha lanciato una forte campagna di formazione e informazione per la prevenzione delle truffe alle categorie più deboli di clientela, che proseguirà anche nel 2025 con l'utilizzo di diversi canali.
A livello di governance di Gruppo, sono state implementate apposite linee guida in materia di corporate and physical security, la cui versione attuale è in vigore dal novembre 2022 dopo l'approvazione del Consiglio di Amministrazione.
Tale documento stabilisce principi chiari, processi e responsabilità, con l'obiettivo di assicurare la protezione del personale e dei beni, in Italia e all'estero. Ciò genera significative esternalità positive, contribuendo tra l'altro alla creazione di un luogo confortevole e sicuro per il cliente, affiancandosi alla definizione di regole operative e all'adozione di misure tecnologiche avanzate per rafforzare i presidi e le misure esistenti che contribuiscono alla integrità fisica e alla tutela della sicurezza delle persone. Il tutto è supportato da iniziative del Gruppo e strumenti informativi per la diffusione di una cultura della sicurezza. La normativa interna suddetta si ispira ai principi costituzionali ed ai dettati normativi che sottolineano il valore e la dignità del lavoro e della persona.
Tra i principi e valori di riferimento del Codice Etico emerge il valore della persona: il Gruppo si prende cura della salute e della sicurezza delle persone ai fini di un'esperienza professionale rispettosa del benessere fisico e psicologico. In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo tutela la salute e sicurezza di tutte le persone che vi operano e transitano implementando regole operative e misure tecnologiche di sicurezza, supportate da strumenti informativi e di diffusione della cultura in materia. La protezione delle persone è essenziale e assumono quindi un ruolo indispensabile i temi della corporate e della physical security, normati da apposite linee guida e regole interne che tutelano anche i clienti, permettendo a tutti di operare in piena efficacia, efficienza e sicurezza.
A tal fine, il Codice Etico prevede la possibilità di indirizzare segnalazioni di presunta inosservanza a quanto da esso stabilito anche da parte della clientela mediante apposita casella di posta elettronica, garantendo un tempestivo riscontro in merito a quesiti e reclami e mirando a una risoluzione sostanziale e non formale delle controversie.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha predisposto una serie di politiche e azioni a presidio della salute e sicurezza del cliente, che permettono di attuare un continuo monitoraggio e indirizzamento di tale tematica, anche senza una definizione puntuale di target quantitativi e misurabili.
Con riferimento alle azioni dirette alla promozione della sicurezza della clientela, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha avviato una capillare attività di informazione per la prevenzione delle truffe ai danni della clientela più debole, ad esempio la clientela anziana e le persone con educazione finanziaria contenuta. In particolare, il Gruppo ha aderito ad una campagna nazionale promossa dall'ABI assieme all'Arma dei Carabinieri, parte di una delle numerose iniziative attivate dalle Autorità per prevenire il fenomeno delle truffe contro le categorie deboli, significativo nei numeri e soprattutto negli impatti sulla clientela vittima, su cui funge spesso da amplificatore di fragilità esistenti, anche con esiti irreversibili.
In particolare, il Gruppo ha diffuso a fine 2024 il materiale informativo, realizzato dall'Arma dei Carabinieri, utilizzando tutti i canali per raggiungere la clientela retail: mailing informativa cartacea, per la clientela ancora affezionata a questa modalità di rendicontazione, app, sito web istituzionale del Gruppo. La campagna è stata estesa a tutta la clientela retail. e non è stata invece segmentata solo sulla popolazione target, per sottolineare e valorizzare l'importanza sociale del fenomeno, il cui eradicamento richiede il coinvolgimento attivo di tutta la popolazione e non solo di quella coinvolta.
L'azione del Gruppo Intesa Sanpaolo proseguirà nel 2025, attraverso un progetto di formazione verso il personale delle filiali per individuare e prevenire le truffe alla clientela debole.
Per quanto concerne le azioni rivolte alla sicurezza del personale e dei beni, ma che hanno un effetto indiretto potenziale anche sulla protezione della clientela, il Gruppo sviluppa le proprie azioni partendo dall'analisi del rischio, attività condotta dalla funzione preposta alla corporate and physical security, sulla base delle Linee Guida ISO 31000.
Tali analisi permettono di definire strategie di prevenzione e misure adeguate, che spaziano dagli interventi formativi e organizzativi all'utilizzo di soluzioni tecnologiche avanzate.
Il campo d'azione della funzione preposta suddetta copre l'intero perimetro del Gruppo, sia con un modello accentrato, sia con un supporto decentrato.
In particolare, nel 2024 sono stati realizzati piani di emergenza di security per il personale all'estero, in collaborazione con le competenti funzioni.
La valutazione dell'efficacia delle azioni è una parte integrante del processo. Il Gruppo traccia i dati relativi tutti gli eventi criminosi, consumati e tentati, sul territorio italiano. I dati dell'anno in corso mostrano sostanziale stabilità di tali eventi rispetto agli anni precedenti, dimostrando l'impatto positivo delle misure adottate.
Altro ambito a cui viene prestata la massima attenzione per l'incolumità fisica delle persone è costituito dalle aggressioni, non a scopo predatorio, tipicamente rivolte verso le persone del Gruppo, per cui sono state avviate da tempo azioni di rilevazione, analisi e contenimento, anche al fine di ridurre il livello di possibile compromissione della clientela nelle attività finanziarie che prevedono il contatto con la stessa.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si impegna a costruire con i propri clienti relazioni basate sulla fiducia e a soddisfare le loro aspettative, offrendo prodotti e servizi di alta qualità, con un approccio fondato sull'ascolto costante e il dialogo. Il Gruppo valorizza l'inclusione e l'accessibilità, evitando ogni forma di discriminazione e promuovendo soluzioni adatte a tutte le fasce sociali.
L'accesso al credito e l'inclusione finanziaria sono strumenti fondamentali per il progresso sociale: il Gruppo è impegnato a supportare i clienti vulnerabili e a favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali, promuovendo la crescita economica e sociale nei paesi in cui opera, supportando innovazione, transizione ecologica e digitale, e lo sviluppo di progetti sostenibili.
Con il lancio di specifiche iniziative, il Gruppo mira, inoltre, a promuovere l'uguaglianza di genere e l'inclusione, riconoscendo il valore sociale e produttivo del ruolo della donna nel contesto economico. Iniziative come queste, volte a ridurre le disuguaglianze e sostenere la parità, contribuiscono a rafforzare il ruolo del Gruppo come punto di riferimento nella sostenibilità sociale a livello europeo.
Inoltre, il Gruppo ISP è impegnato nel garantire un'esperienza inclusiva e personalizzata ai propri clienti, promuovendo l'uso di canali digitali e assicurando un servizio di consulenza trasparente e proattivo.
Anche nel Piano di Impresa 2022-2025, coerentemente con quanto sopra delineato, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha ribadito il proprio impegno verso la creazione di valore economico sostenibile e inclusivo, destinando fondi significativi al social lending per favorire l'accesso al credito alle categorie vulnerabili.
In base a specifica normativa interna di Gruppo relativa ai prodotti creditizi e operazioni creditizie classificate come "sostenibili", questo paragrafo illustra i prodotti e le offerte collegati alla sostenibilità, che comprendono, ad esempio, finanziamenti a supporto dell'avanzamento socioeconomico e dell'empowerment. Tale normativa interna è rivolta a tutte le società che fanno parte del Gruppo.
La definizione dei prodotti e servizi rivolti alla clientela nasce da un processo collaborativo tra diverse funzioni competenti e regolatrici, con l'obiettivo di garantire il rispetto dei diritti, della trasparenza e della privacy. Queste funzioni sono chiamate a valutare e convalidare le proposte degli owner di prodotto/servizio, assicurando che siano conformi ai regolamenti e ai processi interni.
I prodotti e le operazioni creditizie sono definiti secondo specifici processi di classificazione, che comprendono la valutazione delle finalità dell'investimento sottostante, nonché di eventuali convenzioni, covenant e KPI applicabili, distinti per ciascuna Divisione di business. Tali prodotti e operazioni creditizie vengono realizzati in coerenza con il framework ESG che prevede categorie di classificazione specifiche, tra cui: "sostenibilità ambientale", "sostenibilità sociale" e "altra sostenibilità". In particolare, i prodotti creditizi sono classificati come sostenibili quando sono riconosciuti come tali da appositi tavoli di lavoro interni, mentre le operazioni creditizie possono essere classificate come sostenibili se sussiste una delle seguenti condizioni:
L'attributo di sostenibilità viene assegnato durante la fase di istruttoria. Successivamente all'erogazione del finanziamento, è prevista, se rilevante, un'attività di verifica e monitoraggio della permanenza dell'attributo di sostenibilità, a cura delle funzioni operative e di business, per tutta la durata del finanziamento.
Il Gruppo si impegna nel favorire un accesso chiaro e trasparente ai propri canali, incoraggiando la consapevolezza dei clienti nella gestione economico-finanziaria. Attraverso strutture organizzative e in collaborazione con le Associazioni di categoria, sviluppa prodotti e servizi capaci di rispondere alle esigenze della clientela in continua evoluzione, aderendo a iniziative di settore, come ad esempio, nell'ambito dei certificates, l'adesione alle survey annuali organizzate da ACEPI (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento), per garantire una classificazione chiara della complessità degli strumenti e migliorare i servizi di consulenza.
Per rispondere al meglio alle necessità dei clienti, vengono adottati avanzati strumenti di ascolto, approfondendo i bisogni emergenti e valutando il livello di gradimento verso prodotti e servizi esistenti per mantenere un'offerta sempre in linea con le aspettative di imprese e singoli individui. Nella progettazione di convenzioni, finanziamenti e altre iniziative a favore della clientela, vengono organizzati momenti di confronto diretto con i beneficiari, integrando feedback e suggerimenti per migliorare continuamente le proprie iniziative. A titolo di esempio, il Road Show sull'Impatto Sociale del 2024 ha coinvolto clienti e fondazioni partner in sessioni in presenza e a distanza, con l'obiettivo di discutere e rappresentare meglio gli effetti non economici degli interventi posti in essere dal Gruppo.
In particolare, l'impegno della Divisione Banca dei Territori nella creazione di soluzioni di credito a carattere sociale si manifesta attraverso un approccio inclusivo, volto a colmare alcuni dei gap sociali del paese, come il basso numero di laureati tra i giovani. L'analisi delle necessità dei clienti finali si basa su indagini di mercato (ad esempio Istat, Eurostat) e sul supporto di istituti di ricerca, con focus group specifici. I prodotti della Gamma Impact, come quelli rivolti a studenti o disoccupati, sono pensati con condizioni agevolate e tempi di rimborso estesi per facilitare l'accesso al credito anche a chi non possiede i requisiti tradizionali.
Fin dalle fasi di progettazione del prodotto, vengono analizzati i comportamenti della clientela e i benchmark di mercato per identificare bisogni latenti. Le indagini annuali di customer satisfaction e le rilevazioni continue di customer experience dopo

interazioni sui canali fisici e digitali evidenziano le aree di soddisfazione e insoddisfazione, permettendo di intervenire prontamente per ottimizzare l'offerta.
L'ascolto della clientela è arricchito dal contributo delle persone della Divisione suddetta, che forniscono feedback su processi e servizi, suggerendo miglioramenti per una fruibilità più immediata e una relazione più trasparente.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo mantiene un dialogo costante con i clienti per garantire un servizio di eccellenza. Ogni cliente ha la possibilità di presentare un reclamo tramite diverse modalità, come il format online sul sito web istituzionale del Gruppo o tramite applicazione, la posta cartacea (anche consegnata a mano presso i punti operativi) o la posta elettronica. La gestione tempestiva e attenta dei reclami è cruciale per consolidare la fiducia e risolvere eventuali criticità. Le normative vigenti richiedono che la funzione di Compliance preposta fornisca informazioni periodiche, almeno annuali, sulla gestione complessiva dei reclami e sull'efficacia delle procedure adottate.
Inoltre, il Codice Etico prevede la possibilità di indirizzare segnalazioni di presunta inosservanza a quanto da esso stabilito anche da parte della clientela mediante apposita casella di posta elettronica, garantendo un tempestivo riscontro in merito a quesiti e reclami e mirando a una risoluzione sostanziale e non formale delle controversie.
Il Gruppo si è posto l'obiettivo di promuovere le pratiche ESG, inserite come priorità nel Piano d'Impresa 2022-2025, sensibilizzando le imprese e le loro filiere e accompagnandole nel processo di consapevolezza riguardo al proprio livello di sostenibilità, nonché nella definizione di un piano di transizione verso modelli più responsabili e innovativi, in linea con la transizione ecologica del PNRR. A tal fine, prosegue anche nel 2024 l'iniziativa legata ai laboratori ESG, spazi di incontro, fisici e virtuali, che offrono workshop e consulenze da parte di partner qualificati sui temi ESG (ambientali, sociali e di governance).
L'obiettivo di creare almeno un laboratorio per Direzione Regionale è stato ampiamente superato, con più laboratori in alcune aree. Ogni laboratorio definisce obiettivi comuni e modalità operative al fine di proporre un percorso pensato per aiutare le aziende a identificare i propri punti di forza e le aree di miglioramento, stimolando un cambiamento che generi valore non solo per l'impresa, ma anche per la comunità e l'ambiente.
Le attività dei laboratori vengono costantemente promosse tramite i canali tradizionali del Gruppo, come comunicati stampa, sito web istituzionale e canali social, ma anche grazie alle iniziative di comunicazione dei soci fondatori (ad esempio camere di commercio, enti locali, istituzioni, università, ecc.). L'iniziativa continua a espandersi, supportata dalle istituzioni e dai partner tecnici, con l'obiettivo di rendere le pratiche ESG una priorità nelle scelte aziendali e nelle strategie di sviluppo, facendo della transizione ecologica non solo una necessità, ma anche un'opportunità di innovazione e crescita.
Dal 2021, con l'avvio del primo laboratorio a Brescia, sono stati istituiti vari laboratori in tutta Italia, da Padova a Genova, comprese città come Milano, Torino, Bari e Palermo. Al 31 dicembre 2024 i laboratori ESG si attestano a 16, come rappresentato nella seguente tabella.
| Data | Valore | |
|---|---|---|
| Baseline128 | 31.12.2021 | - |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 16 |
| Target | 2025 | 12 |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo mette a disposizione dei propri clienti una vasta gamma di prodotti a medio-lungo termine, con l'obiettivo di contribuire a trovare soluzioni in ambito ESG e opera nella direzione dei soggetti più vulnerabili promuovendo l'accesso al credito mediante progetti specifici e collaborazioni locali. Tra le diverse soluzioni proposte, la Gamma Impact, alimentata dal Fund for Impact, offre soluzioni finanziarie che rispondono ai bisogni sociali del paese, continuamente aggiornate sulla base di analisi e feedback dei clienti.
In relazione alle tematiche dell'inclusione sociale, la Divisione BdT ha sviluppato linee di credito dedicate:
128 Target di piano che costituisce la pianificazione di una nuova attività che non prevede un valore base.

sostegno finanziario ma che tuttavia, secondo i criteri tradizionali di valutazione del merito creditizio, non avrebbero accesso ai finanziamenti. Grazie alle garanzie finanziate dal Fondo per la prevenzione del fenomeno dell'usura, istituito dalla legge suddetta, si favorisce l'erogazione di prestiti che contrastano l'esclusione finanziaria di soggetti vulnerabili, riducendo il rischio che essi si rivolgano a canali di credito illegali. Trattandosi di finanziamenti destinati a persone in grave difficoltà economica, l'impatto sulla vita dei beneficiari e delle loro famiglie è considerevole. Il numero di finanziamenti antiusura concessi nel corso dell'anno viene monitorato da una struttura dedicata mediante una rendicontazione mensile delle posizioni coperte da garanzia. Da questi dati è possibile ottenere una stima del beneficio apportato nei vari territori in cui operano gli enti convenzionati con il Gruppo; i prestiti personali e i mutui antiusura sono destinati a consumatori, professionisti e titolari di ditte individuali che operano per scopi personali o familiari, al di fuori della propria attività imprenditoriale o professionale, e risiedono nelle aree coperte dalle fondazioni e associazioni convenzionate con il Gruppo Intesa Sanpaolo;
Altri prodotti introdotti più recentemente includono "Obiettivo Pensione", che sostiene persone senza lavoro nei contributi pensionistici volontari, "Per Crescere", un finanziamento per famiglie a basso reddito dedicato all'istruzione, "Per avere Cura", per sostenere le spese di cura di persone con disabilità o non autosufficienti, e "Per Esempio", rivolto a giovani che hanno partecipato al Servizio Civile Universale e accedono alla loro prima esperienza lavorativa.
Questi prodotti, sviluppati sotto la gamma Impact, si distinguono per caratteristiche sociali e inclusive, consentendo l'accesso al credito a soggetti che normalmente faticherebbero ad ottenerlo, come studenti e persone disoccupate. L'obiettivo è generare un impatto positivo, aiutando queste categorie a realizzarsi grazie al sostegno finanziario. Inoltre, la Divisione ha introdotto un sistema di misurazione dell'impatto sociale tramite il questionario "rilevatore d'impatto" (RIM), obbligatorio per tutti i prodotti del Fund for Impact, che permette di calcolare l'impatto generato sia qualitativamente che monetariamente.
La Divisione BdT presta particolare attenzione alla clientela retail e alle loro necessità, proponendo linee di mutui dedicate per specifiche esigenze, tra le quali:
Per tutelare i clienti, il Gruppo Intesa Sanpaolo segue scrupolosamente la Normativa sul Credito al Consumo, con l'obiettivo di proteggere il prenditore finale. Sono stati implementati meccanismi automatizzati e sistemi di controllo, come il monitoraggio del tasso di usura e il controllo del rapporto rata-reddito, per garantire la conformità alla normativa e prevenire il sovraindebitamento. Inoltre, il Gruppo ha sviluppato una solida capacità di gestione delle segnalazioni dei clienti, rispondendo prontamente a potenziali impatti negativi sui prodotti e processi. Grazie a un processo strutturato di sviluppo di nuovi prodotti, il Gruppo ISP riduce al minimo i rischi, garantendo l'accesso al credito a categorie specifiche. Questo processo si integra con strumenti e procedure automatizzate per garantire affidabilità e trasparenza dei dati forniti, misurando l'impatto dei prodotti e processi sui clienti finali.
Tra le iniziative della Divisione BdT volte a promuovere l'inclusione finanziaria, è stata sviluppata "Finanza Insieme", una piattaforma web lanciata a settembre 2023, gratuita e aperta a tutti, clienti e non clienti. Con questa iniziativa il Gruppo ISP vuole supportare le persone a migliorare il proprio livello di consapevolezza finanziaria e la loro relazione con il denaro. Attraverso un linguaggio semplice e un approccio interattivo/ di edutainment, Finanza Insieme propone un percorso
personalizzato di apprendimento e allenamento con più di 350 contenuti ed esercitazioni. I percorsi tematici riguardano sette principali ambiti di bancassicurazione: Risparmio, Investimento, Rischio, Assicurazione, Previdenza, Credito, Eredità. I sette percorsi tematici sono inoltre organizzati in diverse sezioni:
− "Per approfondire": contenuti di attualità economico-finanziaria, per comprendere il mercato e come cambia nel tempo.
Accanto alla proposizione commerciale di prodotti e servizi, sopra delineata, la Divisione promuove una serie di iniziative volte a favorire lo sviluppo economico e la diffusione della cultura della sostenibilità e dei diritti sociali:
Sono inoltre messi a disposizione dei clienti imprese le seguenti iniziative per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza dei clienti imprese sui temi ESG:
Tra le iniziative a sostegno di persone fisiche, enti non profit e organizzazioni del Terzo Settore, con particolare attenzione agli impatti sociali positivi, si segnalano:
Per i "prodotti impact", sono attualmente somministrati ai clienti questionari ex ante che valutano il miglioramento atteso rispetto alle possibili alternative, qualora esistenti. In futuro, verranno introdotti anche questionari ex post, per misurare i risultati effettivi rispetto a quanto previsto.
Per il credito destinato al Terzo Settore la valutazione viene condotta al momento della richiesta. Sono attualmente in uso questionari ex ante che raccolgono le aspettative dei clienti riguardo agli effetti sociali delle iniziative finanziate. In questo caso, è già prevista una valutazione ex post per misurare i risultati concreti rispetto alle aspettative iniziali. A conclusione del processo, i clienti coinvolti ricevono una copia delle dichiarazioni rilasciate nei rispettivi questionari.
Inoltre, per quanto riguarda il credito al Terzo Settore, sono state organizzate presentazioni, sia fisiche che virtuali, rivolte a singoli clienti o gruppi selezionati, che illustrano i risultati delle valutazioni. Questi incontri avvengono nell'ambito della normale attività di relazione tra gestore e cliente, oppure durante appositi road show che prevedono momenti di confronto, sia collettivi che individuali.
Il Gruppo ISP ha aderito all'Accordo per le donne vittime di violenza che l'ABI e i principali sindacati hanno sottoscritto a favore delle donne inserite nei percorsi certificati di protezione, che possono richiedere la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e dei prestiti personali per 18 mesi. Il Gruppo, per fornire maggior supporto, ha previsto anche la sospensione dell'intera rata oltre alla quota capitale prevista nell'accordo. L'accordo è già stato oggetto di proroga ed è valido fino al 25 novembre 2025.
La Divisione Banca dei Territori pone particolare attenzione ai giovani e alle loro necessità, offrendo un'ampia gamma di soluzioni dedicate. Di seguito, le principali iniziative e soluzioni proposte:
Inoltre, la Divisione prevede altre iniziative ad hoc per rispondere a specifiche esigenze in ambito sociale, quale ad esempio la gestione delle rimesse. In continuità con il passato, il Gruppo continua a rendere disponibile la possibilità di inviare denaro all'estero per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti migranti del Gruppo ISP con il servizio Money Transfer, in partnership con Western Union.
Per quanto concerne la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, l'offerta finanziaria a disposizione della clientela della Divisione stessa comprende le principali soluzioni ESG: Sustainability-linked, ossia soluzioni senza una destinazione d'uso specifica (c.d. general purpose) con condizioni legate alla prestazione di sostenibilità del contraente e soluzioni con proventi vincolati a specifici investimenti.
In particolare, in termini di soluzioni Sustainability linked, il Gruppo nel 2024 ha supportato i suoi clienti con loan, bond, garanzie, cartolarizzazioni, hedging, mentre tra le operazioni con proventi vincolati finalizzate si citano i Green loan, Green, Social e Sustainable bonds, Green Convertible bonds oltre al Project Finance dedicato al mondo dell'energia rinnovabile (eolico, fotovoltaico, biomasse, idroelettrico). Inoltre, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking offre un'ampia gamma di servizi di advisory focalizzati sulla transizione sostenibile: nel 2023 è stato istituito un ESG Advisory Team per assistere i clienti serviti da IMI Corporate & Investment Banking nello sviluppo di strumenti ESG personalizzati e spesso legati alle loro strategie e piani di transizione.
La International Banks Division (IBD) supporta i soggetti in condizioni di vulnerabilità attraverso un'offerta dedicata. In particolare, Bank of Alexandria (Egitto) pone al centro della propria strategia la microfinanza quale driver per la riduzione della povertà e lo sviluppo socioeconomico del paese. Bank of Alexandria si posiziona come riferimento per l'inclusione finanziaria in Egitto, l'empowerment economico ed il sostegno al reddito delle piccole realtà e dei clienti non bancarizzati, con maggiore focus su piccoli agricoltori, allevatori ed artigiani. Nel 2024 quest'ultima, che offre un catalogo diversificato di prodotti, in particolare in ambito Agribusiness, sviluppato anche in coerenza con le guide della Banca Centrale d'Egitto, ha erogato complessivamente circa 34 milioni, fornendo alla clientela anche servizi di formazione, in collaborazione con il World Food Programme (WFP) ed avvalendosi di partnership e collaborazioni con ONG, Ministeri ed enti privati.
Nel perimetro IBD è inoltre presente un'offerta dedicata ai giovani per l'acquisto dell'abitazione principale, anche avvalendosi di programmi statali a sostegno delle giovani generazioni. Tale offerta è attiva in sei realtà: CIB Bank, Eximbank, ISP Slovenia, ISP Albania, BiH e VÚB Banka; nel 2024 sono stati complessivamente erogati circa 263 milioni.
In aggiunta sono presenti prodotti a sostegno dell'imprenditoria femminile e giovanile, sviluppati anche in collaborazione con banche multinazionali, come Il programma Women in Business della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), attivo nel 2024 in Serbia. L'obiettivo è di sostenere le micro, Piccole e Medie Imprese gestite da donne o da giovani nei Balcani occidentali, tramite agevolazioni economiche, consulenza tecnica e condivisione del know-how. Nel 2024 sono stati erogati circa 22 milioni. In cinque aree geografiche della Divisione (Serbia, Bosnia, Moldavia, Croazia ed Egitto) sono distribuiti prodotti dedicati ai pensionati; l'importo erogato nel corso del 2024 è pari a circa 113 milioni.
Con riferimento alle attività formative verso la rete commerciale ed i clienti, sono state organizzate quattro sessioni del webinar "Circular economy/Green and S-Loan financing" ed un'ulteriore sessione in presenza, con la partecipazione di colleghi del Gruppo provenienti da otto banche della International Banks Division. Inoltre, si sono tenuti workshop aventi ad oggetto l'analisi di allineamento delle transazioni alla Tassonomia Europea e l'impatto della sostenibilità nei settori E-mobility e Food&Beverage.
Inoltre, come rappresentato sopra, nel contesto attuale è fondamentale sostenere iniziative che contribuiscano a supportare il tessuto produttivo, oltre che la crescita economica e sociale delle realtà in cui il Gruppo opera, attraverso l'offerta di prodotti e servizi in ambito sostenibilità ambientale, sociale e altra sostenibilità (per i quali si rimanda alla sezione "Metriche relative ai finanziamenti sostenibili" per dettagli in merito). Per una rappresentazione completa della gamma di prodotti e servizi offerti a tal fine, con particolare riferimento ai temi climate/ambientali, si veda anche quanto illustrato all'interno della sezione "Azioni e risorse relative al cambiamento climatico a livello di portafoglio" dello standard ESRS E1.
Ai fini di una maggiore trasparenza interna ed esterna rispetto ai prodotti ed alle operazioni ritenute sostenibili, il Gruppo ha deciso di redigere apposite regole per la classificazione dei prodotti creditizi e delle operazioni creditizie sostenibili, approvate a fine 2022. Dal 2023, la rendicontazione si conforma a tali regole, includendo nella classificazione i finanziamenti rientranti nelle categorie sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale, altra sostenibilità.
In particolare:

Di seguito viene riepilogato il totale erogato nel corso dell'esercizio 2024 suddiviso per tipologia di finanziamento.
| Tipologia di finanziamento | Credito erogato 2024 | €/mld |
|---|---|---|
| Finanziamenti in ambito sostenibilità ambientale | 7,6 | |
| Finanziamenti in ambito sostenibilità sociale129 | 4,5 | |
| Finanziamenti rientranti nella categoria "altra sostenibilità" | 7,0 |
Di seguito si riporta, inoltre, il dettaglio a livello di stock.
| Tipologia di finanziamento | Stock 2024 | €/mld |
|---|---|---|
| Finanziamenti in ambito sostenibilità ambientale | 20,3 | |
| Finanziamenti in ambito sostenibilità sociale | 20,1 | |
| Finanziamenti rientranti nella categoria "altra sostenibilità" | 15,8 |
I dati di stock ed erogato dei finanziamenti in ambito sostenibilità ambientale sono calcolati utilizzando saldi di natura contabile per la componente Capogruppo (inclusa la Divisione IMI C&IB) e di natura gestionale per la componente IBD. I dati di stock ed erogato dei finanziamenti in ambito sostenibilità sociale e rientranti nella categoria altra sostenibilità sono calcolati utilizzando interamente saldi di natura gestionale.
Il Gruppo considera essenziale mantenere un dialogo continuo con i clienti, quale punto di partenza fondamentale per offrire consulenza, servizi e prodotti, nella consapevolezza di svolgere un ruolo fondamentale nell'assistenza agli investimenti, nella gestione prudente dei risparmi e nell'erogazione responsabile del credito, nonché nell'offrire protezione assicurativa. A tal fine, nei paragrafi che seguono, vengono illustrate le politiche, gli obiettivi, le azioni e le metriche in ambito asset management, private banking e insurance.
Nell'ambito dell'impegno fiduciario nei confronti dei clienti e degli investitori del Gruppo, anche la Divisione Asset Management (di seguito, anche "Divisione AM"), in qualità di partecipante ai mercati finanziari, ha un impegno fiduciario nei confronti dei propri clienti ed investitori e, più in generale, degli stakeholder che richiede di affrontare in modo efficace le tematiche legate alla sostenibilità, con particolare riferimento ai rendimenti dei propri prodotti finanziari e agli emittenti in cui investe per conto dei patrimoni gestiti, ritenendo che gli emittenti che adottano elevati standard a livello ambientale, sociale e di governo societario siano in grado di generare performance sostenibili nel lungo periodo.
A tal proposito, in linea con gli adempimenti previsti dalla disciplina comunitaria sull'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, in particolare il Regolamento (UE) 2019/2088 (di seguito anche "Regolamento SFDR"), la Divisione AM ha definito nell'ambito della propria Politica di Sostenibilità apposite metodologie di selezione e monitoraggio degli strumenti finanziari, finalizzate ad integrare l'analisi e la gestione dei rischi di sostenibilità all'interno del processo di investimento relativo ai servizi di gestione collettiva del risparmio e di gestione di portafogli, oltre alle raccomandazioni effettuate nell'ambito del servizio di consulenza in materia di investimenti. La Divisione AM, inoltre, prende in considerazione i principali effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità, ai sensi degli art. 4 e 7 del Regolamento SFDR e integra i rischi di sostenibilità nelle proprie politiche di remunerazione ai sensi dell'art. 5 dello stesso.
La Politica di Sostenibilità si rivolge a tutte le tipologie di attivi (c.d. "asset class") detenute dai prodotti gestiti - fondi comuni e gestioni di portafogli - che nella rispettiva informativa precontrattuale:
Non rientrano nel perimetro di applicazione i mandati di gestione di portafogli caratterizzati dalla presenza di specifiche indicazioni all'interno delle rispettive politiche di investimento, in considerazione del minor grado di discrezionalità nella selezione degli strumenti finanziari.
Per quanto riguarda le attività di azionariato attivo, i documenti di riferimento sono:
Al fine di promuovere una corretta implementazione delle proprie politiche in materia di sostenibilità, Eurizon Capital SGR S.p.A. ha definito e adottato un apposito modello di governance interna che prevede il coinvolgimento di organi e strutture aziendali a cui sono attribuiti specifici ruoli e responsabilità per il monitoraggio e la gestione dei rischi di sostenibilità. In particolare:
– il Consiglio di Amministrazione (CdA): tra gli altri compiti, definisce, sulla base delle proposte formulate dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale, la Politica di Sostenibilità e ne verifica periodicamente la corretta attuazione;
129 Si segnala che tale dato non ricomprende il credito erogato a sostegno di eventi calamitosi e per la rigenerazione urbana.
Inoltre, al fine di perseguire il miglior interesse dei propri clienti e investitori e per supportare l'implementazione della propria Politica di Sostenibilità, la Divisione Asset Management, anche per tramite della controllante Eurizon Capital SGR S.p.A., partecipa attivamente a:
La Divisione Asset Management partecipa, per il tramite di Eurizon Capital SGR S.p.a, a numerose iniziative e gruppi di lavoro internazionali: è ad esempio, firmataria di CDP (dal 2004), dei Principi Italiani di Stewardship promossi da Assogestioni (dal 2014) e dei Principi di Investimento Responsabile delle Nazioni Unite - UN PRI (dal 2015). Inoltre, è membro di International Corporate Governance Network - ICGN (dal 2016), di Institutional Investors Group on Climate Change – IIGCC (dal 2021), della Net Zero Engagement Initiative (NZEI), promossa da IIGCC e della Net Zero Asset Managers Initiative – NZAMI (dal 2021)130 .
Per ulteriori informazioni riferite alle iniziative sottoscritte si prega di far riferimento alla sezione "Sostenibilità" del sito web istituzionale di Eurizon Capital SGR S.p.A. dove è possibile anche accedere al documento di Sintesi della Politica di Sostenibilità.
Le politiche di sostenibilità sono sottoposte a rivalutazione annuale a cura della struttura preposta ESG & Strategic Activism di Eurizon Capital SGR S.p.A., in coordinamento con la funzione Compliance & AML preposta, con l'obiettivo di valutare la coerenza delle metodologie adottate da Eurizon Capital SGR S.p.A. rispetto all'evoluzione delle best practice sviluppate a livello nazionale e internazionale.
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, in linea con l'impegno del Gruppo Intesa Sanpaolo per uno sviluppo economico sostenibile, in accordo con i principi delineati nel Codice Etico di Gruppo e consapevole dell'importanza che riveste l'allocazione delle risorse secondo criteri di sostenibilità sociale e ambientale per una creazione di valore di lungo periodo, si è dotato di politiche sull'integrazione dei rischi di sostenibilità e informazioni sui principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità nell'ambito dell'attività di selezione degli emittenti, di definizione del catalogo dei prodotti finanziari e dell'erogazione dei servizi di consulenza in materia di investimenti e di distribuzione assicurativa (di seguito tali servizi sono congiuntamente indicati come "Consulenza").
Tali politiche sono rese disponibile a tutti i collaboratori della Divisione tramite la intranet aziendale nella sezione normativa interna; sono inoltre pubblicate sul sito internet della Divisione e consultabili dalla clientela. I contenuti delle politiche sono di seguito descritti.
In relazione al processo decisionale di selezione delle società prodotto, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking prevede un'attività di analisi delle controparti rispetto al rischio di sostenibilità, alla considerazione dei PAI e all'aderenza alle normative di riferimento. In tal senso, essa analizza il grado di conformità e il recepimento delle tematiche relative alla sostenibilità da parte delle società i cui prodotti possono rientrare nel proprio catalogo di offerta, andando a indagare i presidi adottati dagli Asset Manager e dalle Imprese di Assicurazione in relazione alle seguenti tematiche:
130 Il 13 gennaio 2025, NZAMI ha avviato una revisione dell'iniziativa per garantire la sua adeguatezza al nuovo contesto globale. Durante questa fase di revisione, l'iniziativa sospenderà le attività di monitoraggio dell'implementazione e della rendicontazione da parte dei firmatari.

disposizione delle informazioni relative alle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti (ad esempio, mediante compilazione del file European ESG Template - EET);
L'analisi, svolta su tutte le controparti esistenti, è effettuata in sede di "on-boarding" della società prodotto con cui si intende sottoscrivere un nuovo accordo di distribuzione o di intermediazione ed è formalizzata nell'ambito dei processi di Product Governance. Tale analisi è inoltre oggetto di periodico aggiornamento.
In connessione con quanto precede, nell'ambito delle procedure adottate per la prestazione del servizio di Consulenza, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha cura di:
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha adottato un modello di classificazione dei prodotti finanziari inclusi nella propria gamma di offerta, applicato trasversalmente all'operatività di mercato primario e secondario differenziato in base alla tipologia dello strumento finanziario.
Il modello di servizio prevede un controllo volto a verificare la coerenza tra le preferenze indicate dai clienti in sede di profilatura e i prodotti finanziari inclusi nella propria gamma di offerta o negoziati sul secondario. In caso di non coerenza dell'operazione, sono illustrate al cliente le ragioni della medesima, affinché possa valutare se adattare le proprie preferenze di sostenibilità in relazione alla specifica operazione e procedere alla conclusione della stessa.
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, attraverso una Governance della Sostenibilità basata su importanti presidi organizzativi, costruisce e persegue una strategia aziendale integrata che guarda, oltre ai risultati di business, al capitale umano, sociale, relazionale e ambientale. In particolare:
Il responsabile ultimo dell'attuazione delle politiche sull'integrazione dei rischi di sostenibilità e informazioni sui principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti e nell'ambito della distribuzione assicurativa è il Chief Compliance Officer di Intesa Sanpaolo. Fideuram adotta il modello accentrato come previsto dal Regolamento del Sistema dei Controlli Interni Integrato.
Il monitoraggio delle politiche è inserito all'interno dei processi di Product Oversight Governance con specifiche metriche legate sia all'ambito di prodotto e che di coerenza delle proposte di investimento con le preferenze di sostenibilità.
Nell'ambito della definizione del Piano d'Impresa 2022-2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, Eurizon ha contribuito all'impegno espresso dal Gruppo per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali, impegnandosi a favorire la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, a partire dall'evoluzione della propria gamma prodotti. A tal fine, Eurizon ha dichiarato di voler rafforzare e ampliare l'offerta di prodotti attenti alla sostenibilità attraverso l'incremento dei prodotti art. 8 e 9 ex SFDR sul totale degli Asset under Management (AuM), come rappresentato nelle tabelle seguenti.
| Target: AuM OICR ex art. 8 e 9 SFDR su totale AuM OICR (Eurizon) - valore assoluto | ||
|---|---|---|
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2021 | 110 miliardi |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 156,6 miliardi |
| Target | 2025 | 156 miliardi |
| Target: % AuM OICR ex art. 8 e 9 SFDR su totale AuM OICR (Eurizon) | ||
| Data | Valore | |
| Baseline | 31.12.2021 | 46 % |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 76 % |
| Target | 2025 | 60 % |
Per misurare la penetrazione percentuale delle masse gestite orientate alla sostenibilità si è deciso di monitorare l'incidenza percentuale degli Asset Under Management (AUM) dei prodotti classificati come artt. 8 e 9 ex SFDR rispetto alla totalità delle masse gestite detenute dai clienti, come rappresentato di seguito.
| Target: Incidenza % delle masse di prodotti classificati come art. 8 e 9 sul totale delle masse di Risparmio Gestito | |||
|---|---|---|---|
| Data | Valore | ||
| Baseline | 31.12.2021 | 19% | |
| Consuntivo | 31.12.2024 | 78% | |
| Target | 2025 | 70% |
Nell'ambito della propria Politica di Sostenibilità131, la Divisione Asset Management ha definito apposite metodologie di selezione e monitoraggio degli strumenti finanziari volte all'integrazione dei rischi di sostenibilità all'interno del Processo di Investimento dei patrimoni gestiti. Tali metodologie prevedono l'adozione di specifici processi di selezione degli strumenti finanziari, opportunamente graduati in funzione delle caratteristiche dei singoli prodotti gestiti, brevemente riassunti di seguito:
Il rispetto di tali strategie ESG/SRI è monitorato dalla funzione Risk Management con il supporto della funzione Compliance & AML preposte.
A fine 2024, la Divisione Asset Management vanta una ampia e diversificata gamma di fondi attenti alla sostenibilità con un patrimonio pari a circa 156,56 miliardi in prodotti che, nel rispetto delle prassi di buona governance, promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali ai sensi dell'art. 8, o hanno obiettivi di investimento sostenibile ai sensi dell'art. 9 del Regolamento SFDR.
In particolare, nel 2024 la maggior parte degli OICR lanciati da Eurizon Capital SGR S.p.A., Eurizon Capital SA ed Epsilon SGR S.p.A. ha integrato i fattori ESG nel processo di analisi, selezione e monitoraggio degli investimenti; le principali strategie adottate hanno riguardato (i) prodotti con diversi orizzonti temporali che prevedono la protezione del capitale investito, (ii) strategie flessibili "step-in", con diversi livelli di esposizione azionaria target, per investire gradualmente nei mercati azionari e (iii) fondi "buy&watch" per gestire portafogli obbligazionari a duration decrescente.
Anche con riferimento ai mandati istituzionali, il processo di investimento tiene conto dell'integrazione dei criteri ESG nelle scelte di investimento in accordo con quanto previsto dal Regolamento SFDR. In particolare, tutti i mandati rispettano i presidi di selezione negativa. Su un numero elevato di mandati (50 mandati, per un controvalore di oltre 12,5 miliardi gestiti) viene prodotto con regolarità un report ESG specifico in cui è anche dettagliato il posizionamento del portafoglio rispetto al benchmark di riferimento. Inoltre, e su richiesta dei clienti, periodicamente viene proposto un report che riporta gli engagement effettuati nel periodo con gli emittenti inclusi nei portafogli gestiti. La Divisione AM gestisce complessivamente 37 mandati relativi a 22 clienti extra-captive per corrispondenti circa 9,5 miliardi (di cui 7 riconducibili al perimetro della controllata Eurizon Capital Real Assets SGR S.p.A. ed uno riconducibile ad Epsilon SGR S.p.A.), su cui vengono implementate specifiche limitazioni agli investimenti e/o viene fornito supporto ai clienti nell'attività di engagement e di corporate governance. A livello di mandati assicurativi e Fondi Pensione aperti captive, la Divisione AM gestisce complessivamente 82 mandati per corrispondenti circa 48 miliardi in gestioni, su cui vengono implementate specifiche integrazioni ESG classificate come art. 8.
Le evoluzioni normative previste dai regolatori e la continua attenzione rivolta dalla società civile verso la transizione a un'economia più sostenibile, hanno portato il Gruppo a intensificare ulteriormente l'impegno, le iniziative e il miglioramento dell'approccio alla sostenibilità, confermando l'attenzione e l'importanza strategica del Programma ESG avviato a giugno 2021. Il progetto è ambizioso e coinvolge trasversalmente tutte le funzioni aziendali, mirando ad integrare la sostenibilità in tutti gli aspetti di gestione del business e delle attività.
In linea con l'obiettivo dichiarato nel Piano d'Impresa 2022-2025 relativo allo sviluppo di servizi di consulenza ESG, nel 2023 Fideuram ha integrato il proprio modello di servizio basato sulla consulenza personalizzata per gestire le preferenze di sostenibilità dei clienti che, già dal 2021, vengono raccolte attraverso il questionario di profilatura MiFID. Da fine 2024 è stato adottato un nuovo questionario dove le preferenze di sostenibilità sono ulteriormente dettagliate, come previsto dalle politiche.
Per assicurare la diffusione dei prodotti ESG tra la clientela, la Divisione si è posta obiettivi progressivamente più sfidanti nel periodo 2022-2025, sia riguardo il numero di prodotti di risparmio gestito in commercializzazione classificati come artt. 8 e 9 rispetto al totale dei prodotti in collocamento, che rispetto al numero di nuovi prodotti di risparmio gestito classificati come artt. 8 e 9 sul totale dei nuovi prodotti inseriti. Anche nel 2024, la nuova offerta si è fortemente indirizzata su soluzioni che rispecchiassero i criteri adottati dalla Divisione in tema ESG con una incidenza di oltre l'85% dei prodotti ai sensi degli artt. 8 e 9 SFDR sul totale dei nuovi prodotti.
Nell'ambito dei prodotti e servizi della Casa, già in gamma, anche nel 2024 si segnala l'attività svolta da Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR S.p.a. che ha ricondotto 44 linee di gestione patrimoniali all'art. 8 SFDR (2 Fogli Fideuram, 17 Fideuram Omnia e 25 Wealth Collection). Sempre nell'ambito delle Gestioni Patrimoniali, è stato
131 Ultimo aggiornamento novembre 2024.

arricchito l'universo investibile del "Mio Foglio ESG" (art. 8 SFDR); quest'ultimo consente al cliente di costruire il proprio portafoglio a partire da uno specifico elenco di strategie che presentano spiccate caratteristiche ESG (tutte classificate artt. 8 o 9 SFDR) o di utilizzare portafogli modelli predefiniti ("percorsi guidati") declinati per livello di rischio e costruiti secondo l'approccio "High Conviction", legato alla selezione tattica di specifici temi ESG.
Infine, Fideuram Asset Management Ireland dac ha ampliato la sua offerta di fondi classificati art.9 SFDR, lanciando a giugno il fondo Fonditalia Clean Energy Solutions, e ha introdotto la piattaforma ETF D-X caratterizzata da 6 soluzioni (7 ISIN) azionarie e obbligazionarie classificate art.8 SFDR.
Ad integrazione dell'offerta di prodotti del Gruppo secondo l'approccio di Architettura Aperta Guidata per soddisfare anche i bisogni più sofisticati, il cliente può trovare a catalogo anche l'offerta di prodotti ESG di terzi in collaborazione con le primarie case d'investimento a livello internazionale.
L'approccio di investimento ESG rappresenta un fattore distintivo e di qualità dell'industria dell'Asset Management. Allo stesso modo, nella consulenza finanziaria, la comprensione della logica di investimento ESG è fondamentale per condividerne i punti di valore con i clienti. Il Gruppo, anche a supporto dell'ampliamento dell'offerta di prodotti ESG, nel corso dell'anno ha avviato numerose attività di carattere informativo e formativo.
Nell'ambito formativo/informativo è stata creata la figura dell'"ESG Ambassador": consulenti chiamati a promuovere, sui rispettivi territori, la cultura della sostenibilità con una duplice finalità: divulgare le tematiche ESG e i comportamenti sostenibili e prestare ascolto alle esigenze dei clienti e degli altri Private Banker. Nel corso del 2024 si è conclusa la fase pilota con l'implementazione a regime nel 2025.
In particolare, a metà 2024 ha avuto luogo un nuovo evento della fase pilota finalizzato a dare voce agli ESG Ambassador che - suddivisi in gruppi di lavoro - hanno elaborato e presentato la loro proposta di evoluzione del ruolo, di supporti commerciali e di marketing ESG e di supporti di formazione. È stato inoltre effettuato un primo coinvolgimento delle strutture Capogruppo e Divisione Private Banking per l'avvio dell'iniziativa "Fideuram per l'ambiente". A fine anno è stata elaborata la proposta per l'evoluzione del ruolo della fase a regime, poi presentata al Top Management.
In linea con gli obiettivi strategici del Gruppo Intesa Sanpaolo e la rilevanza che l'integrazione dei fattori ESG ha assunto per il settore finanziario ed assicurativo, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni (di seguito anche "Gruppo Assicurativo") ha proseguito negli anni il suo percorso di sviluppo delle tematiche ambientali e sociali, realizzando interventi ed iniziative concrete atte a consolidare sempre di più la governance interna e generare al contempo un impatto concreto e rilevante verso i propri clienti. A questo proposito, il Gruppo Assicurativo ha predisposto strumenti per il presidio della Governance e della gestione dei rischi in ambito ESG tramite l'attribuzione di ruoli e responsabilità, la definizione di politiche, processi ed iniziative dedicate, anche in linea con l'evoluzione della normativa nazionale e internazionale. Il Gruppo Assicurativo si è dotato da tempo della "Politica di Sostenibilità" che definisce apposite linee guida in materia di sostenibilità al fine di garantire l'integrazione dei fattori Environmental, Social e Governance (cd. "fattori ESG") nei processi aziendali, individuando le strategie per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. La politica, oltre a declinare l'assetto complessivo di governance, gestione, controllo e disclosure in materia di sostenibilità, descrive i pilastri di sostenibilità declinandoli in impegni concreti in ambito ambientale, sociale e di governance, con l'obiettivo di rafforzare l'integrazione dei principi di Sostenibilità all'interno della strategia assicurativa. La presente politica è sottoposta alla revisione ed eventuale aggiornamento da parte delle funzioni e strutture aziendali preposte ogni qualvolta esigenze di aggiornamento normativo, interventi dell'Autorità di Vigilanza, strategie di business o modifiche di contesto (modifiche rilevanti di processi aziendali, riorganizzazioni strutturali significative, modifiche rilevanti alle piattaforme informatiche utilizzate) lo richiedano. Inoltre, è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Assicurazioni e viene recepita dai Consigli di Amministrazione di tutte le società del Gruppo Assicurativo. Per ulteriori dettagli, si rimanda al documento "Politica di Sostenibilità del Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni", consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo Assicurativo.
In ambito investimenti, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni si è dotato della "Politica per l'integrazione dei fattori di sostenibilità ESG nel processo d'investimento" che definisce i principi e gli standard di sostenibilità che guidano la gestione responsabile degli investimenti e un presidio degli impatti (in termini di presenza in portafoglio di controparti che non adottano presidi in materia di: adattamento climatico, emissioni di GHG ed utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili) e delle opportunità (in termini di aumento delle opzioni di investimento ESG in gestione) generati dalla propria attività, legate all'ambito degli Investimenti. Tale politica prevede sia attività di engagement con le società emittenti finalizzate a verificare l'adozione di obiettivi e politiche ambientali, con un focus su piani di transizione a lungo termine per la riduzione delle emissioni, sia strategie di esclusione per gli emittenti operanti in settori considerati "non socialmente responsabili" e/o "critici". Inoltre, è soggetta ad un monitoraggio continuo per integrare eventuali nuove iniziative che consentano una sempre maggiore integrazione degli standard di sostenibilità nel processo di investimento; i principi in essa contenuti sono definiti dal Gruppo Assicurativo e più specificatamente dal Consiglio di Amministrazione e si applicano a tutte le società del Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni.
In ambito danni il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni si è dotato della "Politica in materia di Sottoscrizione" che si applica alla compagnia Intesa Sanpaolo Protezione con lo scopo di stabilire i principi ed i macro-processi che guidano le attività di identificazione, valutazione, gestione, monitoraggio e reporting relative ai rischi di sottoscrizione. L'obiettivo della politica è di rappresentare i criteri per indirizzare l'attività di sottoscrizione sotto il profilo del rischio tecnico considerando, tra gli altri, anche i rischi connessi ai fattori ambientali, sociali e di buona governance. L'Alta Direzione è responsabile della complessiva attuazione, del mantenimento e monitoraggio del sistema di governo societario, coerentemente con le direttive del Consiglio di Amministrazione e nel rispetto dei ruoli e dei compiti ad essa attribuiti.
Infine, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni esprime il proprio impegno in ambito ESG, tenendo in considerazione gli UN Sustainable Development Goals (SDGs) e i Principles for Sustainable Insurance (PSI), sottoscritti nel 2019, nonché iniziative
quali UN Global Compact, UNEP FI, Equator Principles. Inoltre, sempre a testimonianza di tale impegno, a fine 2021 il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni ha aderito attraverso la Ultima Società Controllante Italiana - USCI Intesa Sanpaolo Assicurazioni alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e ad aprile 2024 ha aderito al Forum for Insurance Transition to Net Zero (FIT).
Il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni si è impegnato a sostenere la transizione verso un futuro a emissioni nette zero, conformandosi rigorosamente alle indicazioni scientifiche dell'IPCC e agli obiettivi dell'Accordo di Parigi e al Protocollo NZAOA. In tale contesto, è stato definito un obiettivo di riduzione del 50% della Carbon Intensity ponderata sull'EVIC entro il 2030 (rispetto ai livelli del 2021) con l'obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5°C. Questo impegno si basa su percorsi scientifici che garantiscono un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi climatici globali, promuovendo al contempo una transizione equa e inclusiva.
Il Gruppo Assicurativo ha definito strategie di riduzione delle emissioni attraverso le seguenti leve di decarbonizzazione e iniziative formalizzate all'interno della "Politica per l'integrazione dei fattori di sostenibilità ESG nel processo d'investimento":
Le azioni relative alle esclusioni, le opzioni di investimento classificate artt. 8 e 9 ai sensi del Regolamento UE 2019/2088 (SFDR) e l'utilizzo di specifici indicatori, sono applicate in via continuativa.
In ambito danni il Gruppo Assicurativo, in termini di azioni, monitora le emissioni del proprio portafoglio per le imprese per cui sono disponibili dati che ne consentono il calcolo. Inoltre, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni si impegna attivamente, anche attraverso la partecipazione a iniziative di rilievo nazionale e internazionale, a promuovere una maggiore consapevolezza su tematiche ESG e a diffondere best practice che incoraggino la cultura della sostenibilità e l'adozione di strumenti a sostegno della transizione. In particolare, tali iniziative sono orientate a sviluppare nuove soluzioni e a rinforzare i processi attinenti.
Inoltre, si segnala che l'offerta del Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Assicurazioni comprende polizze assicurative riguardanti sia il ramo danni che Vita.
I prodotti del ramo vita possono essere sottoscritti principalmente da persone fisiche e, per specifici prodotti anche da persone giuridiche. Il Gruppo Assicurativo si propone di offrire prodotti che promuovono caratteristiche ambientali o sociali ai sensi del Regolamento SFDR. Il Gruppo Assicurativo offre prodotti assicurativi, previdenziali e finanziari rivolti principalmente alla clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo. In particolare, il modello di business aziendale prevede le due linee di business ramo danni e ramo vita sopracitate. Il ramo vita si basa su prodotti di Investimento Assicurativo, di Previdenza e Protezione mentre il ramo danni unicamente su prodotti di protezione. Nel ramo vita, il Gruppo Assicurativo opera attraverso Intesa Sanpaolo Vita (che dal primo dicembre è stata ridenominata "Intesa Sanpaolo Assicurazioni") e Fideuram Vita, offrendo un'ampia gamma di prodotti con particolare attenzione alla sostenibilità (classificati art. 8 SFDR) integrando criteri ESG e soluzioni mirate per clientela specifica quali ad esempio familiari di persone disabili, minori e soggetti incapaci che hanno necessità di un Giudice Tutelare ed enti del "terzo settore". Nell'ambito del ramo danni, il Gruppo Assicurativo opera attraverso la compagnia Intesa Sanpaolo Protezione, offrendo una vasta gamma di prodotti dedicati alla protezione di persone (malattia e infortunio) con particolare attenzione alle categorie più fragili, abitazioni (furto, incendio, ecc.), veicoli e alle esigenze delle PMI e del segmento Corporate. Tra le soluzioni proposte spiccano quelle pensate per promuovere una mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale, come servizi di soccorso stradale specifici per veicoli elettrici o polizze che premiano un utilizzo ridotto del veicolo, basandosi sui chilometri percorsi. La proposta in ambito danni inoltre comprende già coperture contro rischi catastrofali ed eventi naturali, destinati ai clienti Retail e anche alle piccole e medie imprese, con specifica attenzione ai danni climatici e prodotti dedicati alla tutela degli impianti per la produzione di energie rinnovabili. Grazie alla propria offerta prodotti, il Gruppo Assicurativo supporta inoltre le aziende nel loro percorso di digitalizzazione e di transizione ecologica.
Come rappresentato nel capitolo "ESRS 2 – Informazioni generali, Analisi di materialità", il Gruppo ha condotto l'analisi di doppia materialità, ovvero un'analisi delle principali questioni di sostenibilità rilevanti, secondo una duplice prospettiva:
Gli impatti, i rischi e le opportunità nell'ambito dell'ESRS G1 – Condotta aziendale sono identificati prendendo in considerazione le specificità del Gruppo. In particolare, la mappatura di tali impatti, rischi e opportunità è stata effettuata sulla base del contesto nel quale il Gruppo definisce e implementa le proprie attività e relazioni di business e dei presidi interni in materia, predisposti al fine di minimizzare gli impatti negativi connessi alla tematica indagata con riferimento alle operazioni proprie e alla catena del valore a monte e a valle, oltre a una valutazione dei rischi ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo potrebbe essere esposto.
Ai fini della materialità di impatto, la valutazione degli impatti identificati è stata condotta attraverso interviste con le strutture interne e con stakeholder esterni (ad esempio, interviste con esperti del settore), nonché mediante un'analisi qualiquantitativa dettagliata, svolta sulla base delle metriche richieste dalla normativa di riferimento (ossia entità, portata, natura irrimediabile dell'impatto e probabilità). In particolare, con riferimento a:
A seguito dell'analisi svolta, sono emersi i seguenti esiti di materialità di impatto:
Ai fini della determinazione della materialità finanziaria, la rilevanza dei rischi e delle opportunità è stata valutata tramite un duplice approccio, quantitativo e qualitativo, applicato ai perimetri sopra identificati.
Nello specifico, con riferimento ai rischi, sono state condotte le seguenti analisi:
Si precisa che, specificatamente al processo di identificazione e valutazione dei rischi legati alla condotta d'impresa, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha adottato un approccio integrato che considera criteri specifici relativi all'ubicazione, alla tipologia di attività, al settore e alla struttura delle operazioni eseguite. In particolare, in relazione alle operazioni proprie, sono monitorate le potenziali sanzioni derivanti da violazioni di normative e procedure, in relazione alla catena del valore a monte, i fornitori sono monitorati e selezionati secondo criteri che promuovono la solidità aziendale e la conformità a standard etici e relativamente alla catena del valore a valle viene controllata l'aderenza delle controparti alla normativa preventivamente
all'attivazione di prodotti e servizi. Le analisi appena menzionate hanno preso in considerazione i paesi e gli ambiti di attività in cui operano prevalentemente il Gruppo, i suoi fornitori e le controparti finanziate e sulle quali lo stesso investe.
Dalle analisi condotte, ai fini della materialità finanziaria sono stati identificati come rilevanti:
Per quanto attiene la rilevanza finanziaria delle opportunità le analisi si sono concentrate sulle operazioni proprie in materia di condotta aziendale. Dall'analisi di materialità finanziaria non sono risultate rilevanti le opportunità mappate.
La cultura d'impresa è il fondamento dell'identità e delle strategie del Gruppo Intesa Sanpaolo. Guidata da principi di integrità, sostenibilità e responsabilità sociale, essa orienta le scelte aziendali e i comportamenti quotidiani, creando valore per clienti, dipendenti, azionisti e comunità.
Strumenti come il "Codice Etico" e il "Codice Interno di Comportamento" garantiscono il rispetto di standard internazionali e promuovono un ambiente etico e inclusivo. Investire nella cultura d'impresa permette al Gruppo di affrontare le sfide globali, rafforzando il suo ruolo di leadership nel settore bancario anche sui temi della sostenibilità.
Il "Codice Etico" (di seguito definito anche Codice) è uno strumento di autoregolamentazione volontaria adottato da tutte le società del Gruppo ed è parte integrante del modello di gestione della sostenibilità. Contiene la mission, i valori aziendali e i principi del Gruppo che regolano le relazioni con gli stakeholder, richiamando per alcuni ambiti di particolare rilevanza (ad esempio diritti umani, tutela del lavoro, salvaguardia dell'ambiente e lotta alla corruzione) regole e principi coerenti ai principali standard internazionali.
Il Codice ed ogni suo aggiornamento è approvato, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità (CRS), dal Consiglio di Amministrazione (CdA) di Intesa Sanpaolo S.p.A., in qualità di Capogruppo, e portato all'attenzione degli organi competenti delle società controllate ai fini del recepimento. Il monitoraggio del rispetto dei principi e valori del "Codice Etico" avviene da parte dell'Area Chief Sustainability Officer e da parte delle strutture del Chief Audit Officer, queste ultime sulla base del programma di verifiche annuali pianificate in ottica risk based. Infine, è prevista l'eventuale analisi di una terza parte indipendente sull'applicazione dei principi del "Codice Etico" stesso, in linea con l'implementazione della UNI EN ISO 26000:2020. In questo contesto, si evidenzia che il CdA, il CRS, il Comitato per il Controllo sulla Gestione (CCG) e l'Organismo di Vigilanza, ricevono una relazione sull'attuazione del Codice e dei principi di responsabilità sociale e ambientale (per ulteriori dettagli si rimanda allo standard ESRS 2, paragrafo "Il governo della sostenibilità").
Il "Codice Etico" si ispira anche ai principali indirizzi esistenti a livello nazionale e internazionale in tema di responsabilità sociale d'impresa (oltre a quelli citati nella sezione "L'impegno del Gruppo in materia di diritti umani" nello standard ESRS S1) tra cui:
A fronte di eventuali inosservanze del Codice, segnalate da qualunque stakeholder, il Gruppo si riserva di adottare opportuni provvedimenti, ispirandosi (ove non si configurino comportamenti fraudolenti o attuati in violazione di specifiche normative di legge, contrattuali o regolamentari), a un approccio costruttivo che, anche tramite l'erogazione di interventi formativi, rafforzi la sensibilità e l'attenzione dei singoli circa il rispetto dei valori e dei principi affermati nel Codice.
Per favorire la diffusione dei suoi principi, il "Codice Etico" viene pubblicato sulla intranet aziendale e sul sito web istituzionale del Gruppo in modo da essere accessibile a tutti gli stakeholder. Inoltre, il Codice viene reso noto a ciascun Consigliere, dipendente o collaboratore esterno contestualmente all'atto, rispettivamente, della nomina, dell'assunzione o dell'avvio del rapporto di collaborazione. Contestualmente alla consegna, gli interessati firmano un documento in cui dichiarano di aver ricevuto il Codice, di averne preso visione e di impegnarsi al rispetto dei suoi principi. In questo contesto, come ulteriore garanzia per tutti gli stakeholder è attiva la casella del Codice Etico ([email protected]) alla quale chiunque può segnalare eventuali inosservanze con garanzia di riservatezza e non ritorsione.
L'Area Chief Sustainability Officer (CSO) contribuisce attivamente alle iniziative di sensibilizzazione volte alla diffusione della cultura e dei valori del "Codice Etico" sia all'interno del Gruppo che nei confronti dei diversi stakeholder. Tali valori, principi e impegni contenuti nel Codice sono condivisi all'interno attraverso attività di formazione obbligatoria e specifica che permettono di tradurre i principi etici in scelte strategiche coerenti e in comportamenti concreti durante l'operatività quotidiana. In particolare, le iniziative formative sono realizzate con modalità e contenuti adeguati al ruolo ricoperto in azienda da ciascuna persona e sviluppate secondo un percorso volto a completarne la formazione professionale e ad accrescerne lo sviluppo personale. Inoltre, i contenuti relativi all'attività di formazione sono stati revisionati nel corso del 2024, mantenendo
una parte generale e tre livelli di approfondimenti utili a declinare quanto necessario al fine di operare nel rispetto di tutte le regole aziendali. Per ulteriori dettagli, si rimanda al documento "Codice Etico" consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo.
Il Gruppo si è inoltre dotato di un "Codice Interno di Comportamento" (di seguito definito anche Codice Interno) che è oggetto di presidio e monitoraggio da parte delle competenti funzioni di governo e controllo. Il "Codice Interno" è il documento che, ispirandosi ai valori espressi nel "Codice Etico", indica i comportamenti da tenere o da evitare per perseguire con professionalità, diligenza, onestà e correttezza gli interessi dell'azienda, dei clienti, degli azionisti e della società nel suo complesso, poiché definisce le regole di condotta essenziali che devono guidare tutte le persone del Gruppo. Inoltre, il documento è destinato anche agli organi di amministrazione e di controllo, ai consulenti finanziari non dipendenti, agli agenti, ai collaboratori esterni e agli stagisti. In questo contesto, l'Area Chief People & Culture Officer è responsabile dell'aggiornamento del Codice Interno di Comportamento e del relativo iter approvativo da parte del Comitato Rischi e Sostenibilità (CRS) e del Consiglio di Amministrazione (per ulteriori dettagli si rimanda allo standard ESRS 2, paragrafo "Il governo della sostenibilità").
Alla luce di quanto detto, le società controllate sono chiamate a recepire il "Codice Interno" con delibera degli Organi Sociali competenti e, in tale sede, possono apportare integrazioni e modifiche, contenenti regole più stringenti o più rappresentative delle peculiarità che le contraddistinguono, che sono poi sottoposte preventivamente alle valutazioni della Capogruppo. Per quanto riguarda filiali e uffici del Gruppo Intesa Sanpaolo presenti in paesi esteri, il "Codice Interno", fermi i suoi principi, può subire adattamenti legati ai riferimenti normativi locali. Per ulteriori dettagli, si rimanda al documento "Codice Interno di Comportamento del Gruppo", consultabile sul sito web istituzionale del Gruppo.
Con riferimento agli aspetti di cybersecurity, considerati ai fini della valutazione dell'analisi di materialità finanziaria per il perimetro operazioni proprie, si rimanda allo Standard ESRS S4 - Consumatori e utilizzatori finali, paragrafo Protezione dei dati del Cliente.
Come illustrato nella sezione "Politiche relative alla cultura d'impresa" il Gruppo monitora attentamente le tematiche relative alla cultura d'impresa tramite una serie di politiche e azioni. Nonostante il Gruppo non abbia ancora definito obiettivi quantitativi specifici inerenti alla tematica della cultura d'impresa, al fine di rendere effettive le previsioni del Codice Etico e del Codice Interno di Comportamento sono presenti specifiche e dettagliate attività di formazione dirette ai dipendenti del Gruppo dedicate alla promozione dei valori riconosciuti nei suddetti documenti, oltre che presidi a tutela di ogni violazione degli stessi.
Il "Codice Etico" è redatto partendo da un'analisi di contesto e di benchmarking esterno e coinvolgendo i Sustainability Manager, tutte le funzioni di Governance e le Divisioni di Business della Capogruppo.
Al fine di garantire il rispetto dei valori e principi definiti nel "Codice Etico", il Gruppo eroga su base continuativa corsi di formazione obbligatori in modalità digitale e in aula rivolti alle proprie persone. I corsi sono sempre disponibili sulle piattaforme interne aziendali a tutte le persone del Gruppo (in italiano, inglese e nelle lingue locali)., incluse le banche della International Banks Division (IBD).
Inoltre, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente il presidio sulla formazione, esistono dei meccanismi sul sistema incentivante per le persone che non completano la formazione obbligatoria entro le tempistiche richieste, secondo quanto indicato nelle regole di Gruppo in materia di fruizione della formazione obbligatoria. Per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo "Formazione e sviluppo" dello Standard ESRS S1. In particolare, vengono sistematicamente aggiornati i corsi di formazione su: "Codice Etico", "Codice Interno di Comportamento", "Rischio Corruzione" e "Whistleblowing", rafforzando il messaggio sui valori che contraddistinguono il Gruppo e che ispirano tutti i processi, le iniziative e le relative alla cultura aziendale.
Il Gruppo svolge le proprie attività con l'obiettivo di fornire servizi bancari e finanziari ai propri clienti nel rispetto del valore dell'integrità, che si declina a sua volta, come riportato in precedenza, nei principi di professionalità, diligenza, onestà, correttezza e responsabilità, e in coerenza con i valori e le restrizioni contenuti all'interno del "Codice Etico", del "Codice Interno di Comportamento di Gruppo" e del "Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo" adottato ai sensi del D. Lgs. 231/2001.
In questo contesto, le "Linee Guida Anticorruzione di Gruppo" (in seguito definite "Linee Guida Anticorruzione") individuano i principi, identificano le aree sensibili e definiscono i ruoli, le responsabilità e i macro-processi per la gestione del rischio di corruzione e definiscono l'impegno a rispettare le disposizioni normative volte a contrastare la corruzione in ogni sua forma (principio di "tolleranza zero"). In tal senso, la politica impatta sulla collaborazione attiva alla lotta alla corruzione e alla mitigazione dei rischi che ne derivano. In particolare, queste attività riguardano le aree a maggior rischio individuate dalle "Linee Guida Anticorruzione" con cautele gestionali e organizzative nei rispettivi ambiti di attività. Il Gruppo ha individuato, a partire dagli standard internazionali, le seguenti aree nelle quali è più elevato il rischio di comportamenti corruttivi, ovvero che possono risultare strumentali alla commissione degli stessi:
Inoltre, le Linee Guida sopra citate offrono l'opportunità di approfondire la conoscenza delle controparti con cui il Gruppo si relaziona nello svolgimento delle attività medesime e di salvaguardare al contempo il mantenimento della credibilità e della fiducia nei confronti di tutti gli stakeholders.
Il processo di monitoraggio dei principi delle "Linee Guida Anticorruzione" si sviluppa nelle seguenti attività:
– analisi dell'evoluzione del contesto normativo;
Queste attività consentono al Gruppo di monitorare l'operatività in cui interviene anche come mero esecutore di disposizioni della clientela avvalendosi del sistema di presidio del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, previsto per la gestione degli adempimenti derivanti dal D. Lgs. 231/2007.
Per evidenziare la rilevanza di tale tematica, le "Linee Guida Anticorruzione" devono essere rispettate dagli esponenti aziendali e da tutto il personale del Gruppo e si applicano a tutte le società e i paesi in cui il gruppo opera ad eccezione delle entità che svolgono esclusivamente attività accessorie di servizi e di ricerca. Le "Linee Guida Anticorruzione" si rivolgono altresì ai soggetti esterni (fornitori, agenti, consulenti, professionisti, partner commerciali, lavoratori autonomi o parasubordinati, ecc.) che prestano la loro collaborazione al Gruppo per la realizzazione delle sue attività (ovverosia "terze parti"). Per questo motivo, sono messe a disposizione di tutti gli stakeholder attraverso il sito web istituzionale del Gruppo e alle controparti beneficiarie di iniziative liberali o di sponsorizzazione nonché alle terze parti, che collaborano con il Gruppo, in sede di formalizzazione dei relativi rapporti.
Rispetto invece alle funzioni coinvolte, le "Linee Guida Anticorruzione" vengono approvate dagli Organi Societari. Il presidio della materia è assegnato all'Area di Governo Chief Compliance Officer.
A livello operativo, il personale del Gruppo deve immediatamente segnalare violazioni delle disposizioni delle "Linee Guida Anticorruzione" al proprio Responsabile che a sua volta ha l'obbligo di trasmettere la segnalazione ricevuta al Responsabile aziendale Anticorruzione e alla funzione preposta all'internal audit per le valutazioni del caso. Resta ferma la possibilità di utilizzare i sistemi di segnalazione previsti dalle apposite regole in merito ai sistemi interni di segnalazione delle violazioni (Whistleblowing). Per ulteriori informazioni si veda il paragrafo successivo "Politiche relative al Whisteblowing".
In questo contesto, si evidenzia come l'approccio al contrasto della corruzione del Gruppo si ispiri ai principi fondanti contenuti nelle convenzioni in materia nonché alle best practices internazionali (OECD, Convention on Combating Bribery of Foreign Public Officials in International Business Transactions; Organizzazione delle Nazioni Unite, Convention Against Corruption, Global Compact; Consiglio d'Europa, Criminal Law Convention on Corruption e Civil Law Convention on Corruption Consiglio dell'Unione Europea). Inoltre, il Gruppo è soggetto alla procedura di certificazione UNI ISO 37001:2016 Anti-bribery management systems che costituisce lo standard internazionale in materia (valida sino al 2025) da parte di una società esterna.
Come evidenziato nei paragrafi in questa sezione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha implementato una serie di politiche e azioni a presidio delle tematiche di corruzione, tra cui la politica anticorruzione e le valutazioni dedicate nei processi di ESG & Reputational Risk Clearing, effettuate sul portafoglio, su tematiche sociali e di governance, nonostante non abbia ancora stabilito obiettivi quantitativi specifici in questo ambito di governance.
In questo contesto, i presidi posti in essere dal Gruppo permettono un continuo monitoraggio e indirizzamento mirato di tali tematiche, consentendo di perseguire l'obiettivo di prevenire la corruzione e gli obiettivi di Gruppo con onestà, correttezza e responsabilità, nel pieno e sostanziale rispetto delle regole, dell'etica professionale e dello spirito degli accordi sottoscritti, anche senza una definizione puntuale di target quantitativi e misurabili in un orizzonte temporale limitato.
Le principali azioni attuate nell'ambito della prevenzione della corruzione consistono nella revisione costante delle "Linee Guida Anticorruzione di Gruppo" (ultimo aggiornamento approvato dal CdA nel corso del 2024), nell'aggiornamento delle regole in materia di gestione degli omaggi e delle spese di rappresentanza e nella pianificazione dell'adeguamento alle raccomandazioni dell'organismo di certificazione ai fini ISO 37001:2016. Si precisa che il Gruppo procederà nel corso del 2025 al rinnovo della certificazione suddetta.
La revisione delle "Linee Guida Anticorruzione" avviene con frequenza annuale, usualmente entro il mese di dicembre di ciascun anno.
Al fine di prevenire eventuali casi di corruzione, il Gruppo adotta un modello di risk assessment che tiene conto delle peculiarità operative e di business delle singole realtà, basato su una metodologia quali-quantitativa che deriva da una valutazione del rischio residuo in rapporto al rischio inerente alla vulnerabilità del sistema organizzativo e dei controlli:
– la valutazione del rischio inerente si fonda su sette fattori di rischio coerenti con le aree individuate dalle Linee Guida, oltre che sul fattore geografico, valutati sulla base di un set di indicatori quantitativi (ad esempio, ammontare degli ordini verso terze parti);
Ai fini del rilascio della suddetta certificazione ISO 37001:2016, sono previste verifiche semestrali sulle aree a maggior rischio corruzione da parte dell'Area Chief Compliance Officer, che prevedono sia controlli di primo livello (compresa l'attività di due diligence rafforzata) sia controlli di secondo livello.
In aggiunta, il Gruppo monitora l'operatività in cui interviene come esecutore di disposizioni della clientela avvalendosi del sistema di presidio del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
Allo stesso tempo, i sistemi di segnalazione interna, il relativo responsabile, i processi di analisi delle segnalazioni, le strutture coinvolte e le modalità di reporting agli organi societari sono disciplinati da specifiche regole aziendali di Gruppo relative ai sistemi interni di segnalazione delle violazioni, oltre che dal "Modello di Organizzazione Gestione e Controllo" adottato da ciascuna società del Gruppo ai sensi del D. Lgs. 231/2001, che assicurano la riservatezza del segnalante, escludendo il rischio di comportamenti ritorsivi, sleali o discriminatori.
Il Chief Audit Officer, separato e autonomo rispetto alle strutture interessate, qualora riceva segnalazioni di eventuali condotte illegittime o per le quali vi sia un fondato sospetto di violazione dei principi o della normativa in materia di contrasto alla corruzione, informa tempestivamente il Responsabile aziendale Anticorruzione e si attiva per le azioni ritenute più opportune.
In questo contesto, la rendicontazione agli organi societari in materia di anticorruzione è parte integrante delle relazioni predisposte dall' Area Chief Compliance Officer sulla base dei flussi informativi previsti dal "Regolamento dei Sistemi di Controllo Interno Integrato e delle altre comunicazioni". Questi comprendono, su base annuale, l'identificazione, la valutazione dei rischi e la programmazione degli interventi di gestione nonché, a consuntivo su base semestrale, la descrizione delle attività effettuate, delle criticità rilevate e dei rimedi individuati.
Infine, il Gruppo indirizza specifiche iniziative formative in materia, a favore degli esponenti aziendali e del personale. Le iniziative previste sono obbligatorie e tracciabili; mirano in particolare a sviluppare la capacità di cogliere gli aspetti salienti delle previsioni normative volte al contrasto della corruzione e all'applicazione delle Linee Guida al fine di promuovere comportamenti coerenti con le disposizioni in esse contenute.
A supporto di questo tema, la formazione è erogata anche in occasione di sostanziali revisioni delle "Linee Guida Anticorruzione", ovvero prevedendo specifici contenuti di aggiornamento, e prediligendo il canale digitale, il quale garantisce il raggiungimento dei perimetri e delle funzioni/risorse di tutto il Gruppo, con la modalità di formazione obbligatoria e con impatto sul premio variabile di risultato (PVR) in caso di mancata fruizione.
I contenuti della formazione recepiscono la normativa vigente a livello generale ("Linee Guida Anticorruzione") e in risposta all'operatività delle Business Unit (regole e processi); nel caso di aggiornamenti in corso d'anno si provvede alla messa a disposizione delle integrazioni necessarie. In questo ambito il Gruppo eroga la formazione al 100% delle strutture coinvolte nelle aree sensibili individuate a rischio più elevato di corruzione (sopra identificate).
Inoltre, si evidenzia l'attività di formazione dedicata al top management denominata "Tone from the Top" svolta con cadenza annuale. Gli obiettivi sono analoghi a quelli definiti per tutta la formazione in materia: in particolare il fine è diffondere una cultura aziendale improntata ai valori di onestà e integrità ed al principio di legalità. La tipologia di erogazione consiste in "online session" (aula virtuale con collegamento a distanza). Tale attività di formazione si articola in:
Non si segnalano condanne e/o sanzioni per violazione delle leggi anticorruzione e anti-concussione, di conseguenza non sono state comminate multe e sanzioni a carico del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Nel Gruppo è attivo un sistema interno di segnalazione di violazioni (Whistleblowing) relative a normative sia nazionali sia europee, che ledono l'interesse pubblico o l'integrità di Intesa Sanpaolo e delle società del Gruppo (ad esempio: illeciti amministrativi, contabili, civili o penali; condotte illecite rilevanti ex D.lgs. 231/01; norme disciplinanti l'attività bancaria; condotte che diano luogo a conflitti di interesse) ovvero a politiche e/o procedure interne dell'azienda, di cui si è venuti a conoscenza nell'ambito del contesto lavorativo.
La normativa interna di riferimento in materia, di responsabilità dell'Area Chief Audit Officer, è rappresentata da apposito documento di regole di Gruppo sui sistemi interni di segnalazione delle violazioni ed è consultabile da tutti i soggetti che prestano la loro attività nel Gruppo Intesa Sanpaolo sulla intranet aziendale. Inoltre, un'informativa di sintesi è presente anche sul sito web istituzionale del Gruppo.
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In questo contesto, il sistema è riservato a: lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi che svolgono o hanno svolto la propria attività lavorativa presso il Gruppo; titolari di un rapporto di collaborazione professionale; lavoratori o collaboratori che forniscono beni o servizi o che realizzano opere in favore di terzi e svolgono o hanno svolto la propria attività lavorativa presso il Gruppo; liberi professionisti e consulenti che svolgono o hanno svolto la propria attività lavorativa presso il Gruppo; volontari e tirocinanti; azionisti (persone fisiche); persone con funzione di amministrazione, controllo, vigilanza o rappresentanza.
Tali soggetti possono segnalare una violazione tramite canali disponibili 24 ore su 24 (e-mail o messaggistica vocale) reperibili sul sito web istituzionale del Gruppo e sul portale intranet del Gruppo, in italiano o in inglese (lingua internazionale di riferimento), ovvero con la lingua della nazione di appartenenza.
Inoltre, il Gruppo pone in essere appositi presidi a tutela di tutti i soggetti coinvolti. In particolare, assicura la riservatezza delle informazioni ricevute e dell'identità del segnalante, che è nota solo ai soggetti autorizzati all'accesso ai canali dedicati e può essere rivelata solo con il suo consenso, e protegge il segnalante da condotte ritorsive, discriminatorie, anche solo tentate o minacciate, conseguenti alla segnalazione.
Rispetto al perimetro e alle principali figure coinvolte, il Responsabile dei sistemi interni di segnalazione delle violazioni per la Capogruppo e le società gestite in service è individuato nel Chief Audit Officer. Lo stesso è nominato dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. e si avvale di un Manager Delegato che lo supporta nelle attività di supervisione del processo e reporting e di uno specifico team.
Il Gruppo ha adottato regole, procedure e comportamenti in materia di sistemi interni di segnalazione delle violazioni e, in aggiunta, effettua attività di formazione obbligatoria sulle tematiche di segnalazione di possibili violazioni. Inoltre, il Gruppo provvede alla gestione derivante dagli approfondimenti conseguenti le segnalazioni e fornisce riscontro entro i termini previsti, garantendo allo stesso tempo la tutela del segnalante da possibili ritorsioni. Infine, pur senza una definizione puntuale di target quantitativi in uno specifico orizzonte temporale, l'insieme di politiche e azioni adottate dal Gruppo si dimostra efficace e rispondente allo scopo di proteggere i segnalanti e gestire le segnalazioni in modo efficiente.
Nel corso del 2024 sono stati predisposti ed erogati corsi di formazione obbligatoria (uno dedicato al perimetro Italia, uno dedicato al perimetro Insurance e uno dedicato a una prima parte delle realtà estere). I contenuti dei corsi hanno riguardato caratteristiche, canali e tutele legate alla segnalazione, nonché le fasi di gestione del relativo processo.
Nel 2024 è stata inoltre realizzata una specifica iniziativa formativa, in linea con i dettami del D.lgs. 24/2023, dedicata ai soggetti che gestiscono le segnalazioni, curata da un legale esterno specializzato in materia, nella quale sono stati trattati e approfonditi, con viste trasversali, i diversi ambiti del processo di segnalazione.
Complessivamente i corsi di formazione in materia sono stati fruiti da circa 73.000 dipendenti.
Rispetto alla strategia e alle azioni relative alla gestione della catena di fornitura, il Gruppo evidenzia diverse politiche e regole che applica in modo puntuale.
Mediante il "Codice Etico", il Gruppo mira a orientare comportamenti coerenti con i più alti standard etici internazionali e nazionali nello svolgimento delle sue attività e nella gestione d'impresa. Il Codice include e riconosce come fondamentali anche i principi di sostenibilità per orientare la strategia aziendale ed avere un impatto positivo sul futuro del pianeta e della società, nella consapevolezza che la considerazione delle istanze sociali contribuisce anche a minimizzare l'esposizione ai rischi e a rafforzare la reputazione, in linea con i principi dello sviluppo sostenibile e aderendo a importanti iniziative internazionali (ad esempio, UN Global Compact).
In questo contesto, il "Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo" è un valido strumento di sensibilizzazione di tutti coloro che operano per conto del Gruppo, affinché tengano comportamenti corretti e lineari, e anche un più efficace mezzo di prevenzione contro il rischio di commissione dei reati e degli illeciti amministrativi previsti dalla normativa di riferimento.
L'obiettivo è quello di diffondere, a tutti coloro che operano per conto del Gruppo Intesa Sanpaolo nell'ambito di attività sensibili ai reati di cui al D.Lgs. n. 231/01, la consapevolezza di poter incorrere, in caso di violazione delle disposizioni, in conseguenze disciplinari/contrattuali e ribadire che tali forme di comportamento illecito sono fortemente condannate dal Gruppo.
Il "Codice Interno di Comportamento" richiama il complesso dei valori e dei principi esplicitati nel "Codice Etico" volti ad orientare le condotte dei destinatari, nonché le modalità con cui il Gruppo intende perseguire la propria missione nel rispetto degli obblighi giuridici e sociali. Definisce le norme di comportamento che i destinatari sono tenuti ad osservare sia nei luoghi di lavoro, sia all'esterno, perseguendo con professionalità, diligenza, onestà e correttezza l'interesse del Gruppo, agendo in ogni caso con trasparenza e nel pieno rispetto della dignità e dell'integrità delle persone. L'esercizio dei poteri decisionali e delle attività deve, pertanto, essere sempre improntato ai suddetti valori e principi seguendo criteri di tracciabilità.
Inoltre, nella sezione di "Politiche e processi relativi ai lavoratori della catena di fornitura" nello standard ESRS S2 si rimanda alle Linee Guida interne in materia di acquisti di Gruppo che hanno l'obiettivo di definire ruoli e responsabilità degli Organi societari e delle strutture della Capogruppo e delle società del Gruppo nel processo di gestione degli acquisti di Gruppo, nonché i principi e i macro-processi da osservare durante tutte le fasi di gestione degli acquisti di beni e servizi.
Come illustrato nei paragrafi di questa sezione, grazie a un continuo monitoraggio e indirizzamento di tali tematiche, il Gruppo evidenzia una serie di politiche a presidio delle tematiche di gestione della catena di fornitura come l'adozione di un portale fornitori e le valutazioni ESG dei fornitori, nonostante non abbia ancora stabilito obiettivi quantitativi specifici in questo ambito di governance.
I fornitori iscritti nell'"Albo Fornitori di Gruppo" sono valutati anche in relazione alla propria propensione ESG, grazie alla compilazione di uno specifico questionario ESG, istituito nel 2022. Nel corso del 2024 è proseguita la mappatura dei fornitori in materia di sostenibilità sociale, ambientale e di governance allo scopo di rafforzare i criteri di valutazione e scelta dei migliori fornitori. La compilazione del questionario è obbligatoria per tutti i nuovi fornitori. Il punteggio ESG, che scaturisce dalla compilazione del suddetto questionario e dal possesso di determinate certificazioni in coerenza con i criteri di Gruppo, esprime la qualità del fornitore sulle tematiche ESG e può influenzare la scelta dei migliori fornitori, in relazione alle specifiche esigenze d'acquisto. Ne consegue che, in relazione a specifiche categorie merceologiche a maggior impatto ambientale o sociale, i fornitori che non rispettano i requisiti minimi possono essere esclusi dagli eventi negoziali.
Per ulteriori informazioni, si rimanda alla sezione di "Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di catena di fornitura" dello standard ESRS E1.
Per quanto concerne la misurazione della propensione alle tematiche ESG dei fornitori, l'obiettivo è quello di pervenire a una valutazione globale dei fornitori attivi entro il 2025. In questo contesto, si intende promuovere webinar specifici sulle tematiche "lavoratori nella catena del valore" da sottoporre a tutti i fornitori abilitati sul Portale Fornitori di Gruppo.
Inoltre, il Gruppo ha in programma di adottare, a partire dal 2025, un "Codice di Condotta Acquisti" da divulgare a tutti i fornitori abilitati sul Portale Fornitori di Gruppo e ingaggiati da Group Procurement, con impegno da parte dei fornitori a divulgarlo a tutti i propri lavoratori, con l'obiettivo di pervenire entro il 2028 all'accettazione del codice da parte di tutti i fornitori che impattano sulle categorie "green" e "social".
Infine, il "Codice di Condotta Acquisti" verrà pubblicato sul Portale Fornitori di Gruppo, tra i documenti di cui il fornitore deve dichiarare di aver preso visione in fase di richiesta iscrizione.
Nel corso dell'esercizio 2024, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha registrato un tempo medio di 10 giorni lavorativi per il pagamento delle fatture di propria competenza. Questo dato rappresenta il numero medio di giorni trascorsi dalla decorrenza del termine contrattuale o legale di pagamento fino all'effettiva liquidazione.
A tal proposito si segnala l'assenza di uno standard unico di pagamento: in particolare, per Intesa Sanpaolo e Isybank la prassi prevede che i pagamenti siano soggetti a negoziazione in sede contrattuale e, ove non specificato diversamente, viene previsto il pagamento in 60 giorni.
Si segnala inoltre che il Gruppo Intesa Sanpaolo non è stato coinvolto in alcun procedimento legale avente ad oggetto il ritardo nei pagamenti delle fatture di propria competenza.
Si è ritenuto opportuno considerare, quale campione rappresentativo del Gruppo, quello dei fornitori presenti sulla piattaforma del ciclo acquisti, gestita dalla Capogruppo. Tale campione è costituito dalle società Intesa Sanpaolo S.p.A. e Isybank S.p.A., le cui fatture vengono amministrate attraverso il sistema suddetto, e che rappresentano la maggior parte dei volumi in termini di numero di fatture e importo delle stesse a livello di Gruppo.
Le politiche interne del Gruppo Intesa Sanpaolo prevedono che partiti e movimenti politici non possono essere destinatari di erogazioni liberali e sponsorizzazioni, come definito nelle "Linee Guida Anticorruzione" del Gruppo nella sezione "Politiche relative alla prevenzione della corruzione". In particolare, apposite regole del Gruppo precisano che l'unica forma di nuova concessione creditizia a favore di partiti politici, associazioni collaterali e singoli candidati, riservata alla competenza del Consiglio di Amministrazione, è costituita dall'anticipazione su base annuale della "contribuzione 2x1000" a fronte della cessione, da notificarsi ai sensi di legge, delle somme spettanti ai partiti a valere su tale forma di contribuzione. A tal proposito si segnala che nel 2024 il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha concesso finanziamenti in tale ambito.
Inoltre, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta un sistema strutturato di normative interne per disciplinare la gestione dei rapporti istituzionali in ambito normativo, regolamentare e operativo. Queste regole supportano il coordinamento e la coerenza delle attività del Gruppo, garantendo la conformità alle disposizioni di legge, la tutela degli interessi aziendali e la promozione di
pratiche trasparenti ed efficaci nelle relazioni con istituzioni, autorità regolatorie, partner di mercato e stakeholder rilevanti. Tale approccio contribuisce a rafforzare il posizionamento strategico del Gruppo in un contesto normativo in costante evoluzione.
Nello specifico, si evidenziano le regole che disciplinano le modalità con cui il Gruppo interagisce con le Autorità di Supervisione, Risoluzione e Regolamentazione, con l'obiettivo di garantire la conformità normativa e tutelare il posizionamento strategico del Gruppo. Queste regole coprono l'intero perimetro delle attività del Gruppo, con limitate esclusioni legate a specifiche interazioni operative, i cui criteri sono dettagliati nell'ambito di specifica normativa interna di Gruppo.
La competenza e la conseguente responsabilità nelle interazioni con le autorità di regolamentazione e di supervisione vedono due attori principali:
Nel quadro normativo adottato, il Gruppo aderisce agli standard e alle iniziative di Banca Centrale Europea (BCE), Commissione Europea e il Financial Stability Board.
La definizione delle regole interne considera le esigenze dei principali stakeholder, inclusi consumatori, autorità regolamentari e partner di mercato.
Come riportato nei paragrafi di questa sezione, il Gruppo Intesa Sanpaolo evidenzia una serie di politiche e azioni a presidio delle tematiche di lobbying (ad esempio, politiche in materia di relazione con partiti politici, attività di advocacy), nonostante il Gruppo non abbia ancora stabilito obiettivi quantitativi specifici in questo ambito di governance.
Il Gruppo svolge un ruolo proattivo nei processi normativi, monitorando le proposte di regolamentazione (e, ove opportuno, partecipando attivamente alle relative discussioni con un'attività di advocacy) per le tematiche che possano avere ricadute dirette e indirette per il Gruppo, segnatamente con riferimento alla normativa bancaria, finanziaria e assicurativa e al quadro regolatorio europeo in ambito ESG. In particolare, l'attività di advocacy è stata svolta con riguardo alle iniziative riportate nella sezione metriche sui temi ESG (ad esempio, a livello europeo alcune iniziative legislative riconducibili alla strategia EU Green Deal) e finanziari.
Per tutte le tematiche, incluse quelle della finanza sostenibile e degli impatti diretti ambientali, Intesa Sanpaolo collabora con le associazioni di categoria rilevanti a tutti i livelli (nazionale, europeo o internazionale). A titolo esemplificativo, per gli aspetti di sostenibilità, è attiva la collaborazione continua con l'Associazione Bancaria Italiana (ABI) all'interno degli specifici gruppi di lavoro, con l'obiettivo di sensibilizzare il settore finanziario e non finanziario su temi legati alla sostenibilità ambientale e sull'imminente impatto delle evoluzioni normative, in particolare quelle relative alla ESG disclosure.
A livello europeo, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha interagito con i legislatori, con le principali associazioni di categoria e altri stakeholder per promuovere e rappresentare le diverse iniziative del Gruppo sulla sostenibilità ambientale. Il Gruppo, tramite la struttura European Regulatory and Public Affairs, che fa parte della Direzione Centrale Institutional Affairs, porta le sue best practice all'attenzione dei policy makers, informa i funzionari europei su eventuali aspetti tecnici delle tematiche finanziarie a supporto della sostenibilità e rappresenta le specificità del proprio contesto perché siano tenute in considerazione nel corso del processo legislativo.
Nell'ambito della trasparenza sulle attività e sugli impegni connessi all'esercizio dell'influenza politica del Gruppo, si precisa che al 31 dicembre 2024, nessun Consigliere ha ricoperto nella pubblica amministrazione, nei due anni antecedenti all'assunzione dell'attuale mandato, una posizione comparabile ad una carica in organi di amministrazione, direzione e controllo.
Inoltre, al 31 dicembre 2024, il Gruppo risulta iscritto all'EU Transparency Register (ovverosia il Registro per la Trasparenza dell'Unione Europea), con codice di iscrizione 24037141789-48.
Di seguito, a titolo non esaustivo, si può trovare una selezione di alcune delle principali attività di lobbying seguite dal Gruppo nel corso del 2024, suddivise per normativa ESG e normativa non strettamente legata a tematiche ESG.

La direttiva prevede la decarbonizzazione degli edifici residenziali e non residenziali nei territori degli Stati membri entro il 2050 e aggiorna il quadro normativo esistente per riflettere una maggiore ambizione climatica, combinata con azioni sociali. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ritiene che la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici sostenga il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici nuovi ed esistenti, influenzando positivamente il loro valore e il raggiungimento degli obiettivi ambientali. Il Gruppo, insieme alle associazioni di categoria, ha suggerito alcuni adeguamenti normativi per garantire la capacità del settore bancario di supportare il finanziamento del miglioramento del patrimonio edilizio dell'UE a favore della transizione climatica.
La direttiva impone alle imprese e ai loro partner di prevenire, interrompere o mitigare gli effetti negativi delle loro attività sull'ambiente e sui diritti umani. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha visto con favore tale normativa in quanto promuove comportamenti aziendali sostenibili e responsabili lungo le catene del valore, in materia di diritti umani e ambiente. Il Gruppo ha contribuito, insieme al settore finanziario, alla redazione di un documento con le associazioni di categoria per l'identificazione di potenziali criticità e ha proposto soluzioni pragmatiche.
Il regolamento introduce un approccio normativo comune per rafforzare l'integrità, la trasparenza, la comparabilità ove possibile, la responsabilità, l'affidabilità, la buona governance e l'indipendenza delle attività di rating ESG. Data l'importanza dei rating ESG nelle decisioni di investimento, il Gruppo Intesa Sanpaolo valuta positivamente questa normativa, in quanto contribuisce a promuovere una cultura della trasparenza sull'impatto delle aziende sulle persone e sull'ambiente, riducendo al contempo il fenomeno del greenwashing e favorendo investimenti sostenibili. Il Gruppo ha collaborato con le associazioni di categoria rispondendo a consultazioni e presentando contributi scritti per promuovere un quadro più chiaro di trasparenza e supervisione per i fornitori di rating ESG.
In vista della revisione del regolamento SFDR prevista per il 2025, Il Gruppo ISP nel 2024 ha contribuito alla redazione di una nota delle associazioni di categoria, con la quale si richiede alla Commissione Europea di posticipare l'adozione delle modifiche agli Standard Tecnici Regolamentari (RTS) al fine di evitare un potenziale disallineamento tra gli RTS e il futuro testo rivisto del regolamento.
Il cosiddetto "Environmental Delegated Act" incorpora revisioni del "Disclosure Delegated Act (EU 2021/2178)" e include modelli di rendicontazione obbligatori negli allegati corrispondenti. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha sostenuto generalmente l'adozione dell'Atto Delegato, ma ha individuato alcune criticità, in particolare legate al calcolo del Green Asset Ratio. Il Gruppo, insieme al settore finanziario e alle associazioni di categoria, ha contribuito alla redazione di un documento su questo tema, promuovendo, tra l'altro, una struttura più simmetrica del rapporto tra numeratore e denominatore e l'inclusione delle esposizioni verso società veicolo (Special Purpose Vehicle – SPV) nel calcolo del rapporto.
La CRR III introduce modifiche riguardanti i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l'"output floor". Insieme al settore bancario e alle associazioni di categoria, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha promosso, inter alia, il posticipo di un anno dell'applicazione delle norme riguardanti il rischio di mercato (Fundamental Review of Trading Book – FRTB) al fine di garantire condizioni di parità con le banche che operano in giurisdizioni non appartenenti all'UE.
Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) 2016/1011 per quanto riguarda l'ambito di applicazione delle norme per gli indici di riferimento, l'uso nell'Unione di indici di riferimento forniti da un amministratore ubicato in un paese terzo e taluni obblighi di segnalazione, COM/2023/660 final ("Benchmark Regulation")
Il Regolamento Benchmark disciplina gli indici usati come riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti, e prevede norme sull'uso degli indici di riferimento non UE. Il Gruppo ha accolto con favore gli obiettivi della proposta di riforma di garantire un accesso continuo ai benchmark, mantenendo un livello sufficiente di protezione degli investitori. Insieme all'industria ed alle associazioni di categorie, durante il 2024 il Gruppo ISP ha seguito la fase legislativa del provvedimento, interessandosi in particolare agli sviluppi dei lavori parlamentari.
Il pacchetto normativo "Retail Investment Strategy" prevede la proposta di direttiva omnibus che modifica la direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID), la direttiva sulla distribuzione assicurativa (IDD), la direttiva Solvency II, la direttiva sugli organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e la direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi (GEFIA), e ii) una proposta di regolamento che modifica il regolamento sui PRIIP (prodotti d'investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati). Il Gruppo Intesa Sanpaolo reputa positiva la mancata previsione del divieto totale di inducements e ha svolto attività di advocacy, interloquendo, ove reputato necessario e/o opportuno, con gli stakeholder rilevanti.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il Regolamento (UE) 806/2014 per quanto riguarda le misure di intervento precoce, le condizioni per la risoluzione e il finanziamento dell'azione di risoluzione, COM/2023/226 final; Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la Direttiva 2014/59/UE per quanto riguarda le misure di intervento precoce, le condizioni per la risoluzione e il finanziamento dell'azione di risoluzione, COM/2023/227 final; Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2014/49/UE per quanto riguarda l'ambito di applicazione della protezione dei depositi, l'uso dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi, la cooperazione transfrontaliera e la trasparenza, COM/2023/228 final ("Crisis management and deposit insurance framework - CMDI")
La proposta di riforma dell'attuale quadro normativo in materia di gestione delle crisi bancarie e sistemi di tutela dei depositi consta di tre testi: il Regolamento sul meccanismo di risoluzione unico (SRMR) (Regolamento 806/2014), la Direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (BRRD) (Direttiva 2014/59/UE), e la Direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi (DGSD) (Direttiva 2014/49/UE). Il Gruppo ha accolto con favore gli obiettivi della riforma volti a preservare la stabilità finanziaria e proteggere il denaro dei contribuenti, proteggere l'economia reale dall'impatto del fallimento delle banche, e migliorare la protezione per i depositanti. L'attività di advocacy è stata portata avanti sia in sede associativa, sia interloquendo direttamente con i rappresentanti delle istituzioni. Principale oggetto dell'attività di advocacy sono state le previsioni della normativa rispetto all'istituto degli impegni di pagamento irrevocabili.
In vista della annunciata pubblicazione di una proposta legislativa per riformare il quadro europeo delle cartolarizzazioni prevista per il 2025, il Gruppo ISP nel 2024 ha risposto – direttamente e per il tramite delle associazioni di categoria – alla consultazione pubblicata dalla Commissione Europea su questo tema.
La Commissione Europea ha pubblicato, in data 28 giugno 2023, una proposta legislativa che istituisce il quadro giuridico per un possibile euro digitale a integrazione di banconote e monete in euro. Sarà tuttavia la Banca Centrale Europea (BCE) che dovrà decidere se e quando emetterlo. L'obiettivo della presente proposta, secondo la Commissione Europea, è garantire che la moneta di banca centrale a corso legale rimanga a disposizione del pubblico, offrendo allo stesso tempo mezzi di pagamento all'avanguardia ed efficienti in termini di costi, garantendo un elevato livello di tutela della vita privata nei pagamenti digitali, mantenendo la stabilità finanziaria e promuovendo l'accessibilità e l'inclusione finanziaria. La proposta è attualmente all'esame da parte dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'UE. Il Gruppo Intesa Sanpaolo sta seguendo la proposta di regolamento che avrà, se adottata, rilevanti impatti sul mondo dei pagamenti e prendendo parte al dibattito legislativo, sia direttamente sia attraverso le associazioni di categoria.
Il 28 giugno 2023, la Commissione Europea ha pubblicato una proposta legislativa relativa a un quadro per l'accesso ai dati finanziari (Open finance) che istituisce diritti e obblighi per gestire la condivisione di alcuni dati finanziari dei clienti, con il loro permesso, al di là dei conti di pagamento. Il Gruppo sta monitorando il processo legislativo attualmente in corso e partecipando al dibattito legislativo, in particolare attraverso le associazioni di categoria. Le preoccupazioni che la proposta solleva riguardano la competitività delle banche europee, il tema del level playing field e la sicurezza e protezione dei dati.
Per quanto concerne invece il perimetro Estero (Extra-UE), al 31 dicembre 2024, il Gruppo presidia i temi relativi alle attività di lobbying nei diversi paesi dialogando con le istituzioni nazionali e sovranazionali. In particolare, tra i paesi Extra-UE si citano i seguenti: Algeria, Australia e Kenya.

| OBBLIGO DI INFORMATIVA | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| Informazioni generali ESRS 2 Informazioni generali |
||
| ESRS 2 BP-1 – Criteri generali per la redazione delle dichiarazioni sulla sostenibilità |
Criteri per la redazione e metodologia (Principi di rendicontazione e paragrafi seguenti) |
146 |
| ESRS 2 BP-2 – Informativa in relazione a circostanze specifiche | Criteri per la redazione e metodologia (Orizzonti temporali e paragrafi seguenti) |
146 |
| ESRS 2 GOV-1 – Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo |
Ruolo e composizione degli Organi di amministrazione, gestione e controllo e della governance della sostenibilità |
163 |
| ESRS 2 GOV-2 – Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e questioni di sostenibilità da questi affrontate |
Il governo della sostenibilità | 166 |
| ESRS 2 GOV-3 – Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di incentivazione |
Sistemi di incentivazione legati ai fattori di sostenibilità |
170 |
| ESRS 2 GOV-4 – Dichiarazione sul dovere di diligenza | Dichiarazione sul dovere di diligenza | 149 |
| ESRS 2 GOV-5 – Gestione del rischio e controlli interni sulla rendicontazione di sostenibilità |
Gestione del rischio e controlli interni sul reporting di sostenibilità |
171 |
| ESRS 2 SBM-1 – Strategia, modello aziendale e catena del valore | Strategia, modello di business e catena del valore | 150 |
| ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori di interessi | Strategia, modello di business e catena del valore - Strategia Mappatura degli stakeholder del Gruppo |
150 156 |
| ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale |
Consolidamento e condivisione della lista delle questioni di sostenibilità materiali per il Gruppo |
161 |
| ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti |
Analisi di doppia materialità | 154 |
| ESRS 2 IRO-2 – Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della dichiarazione sulla sostenibilità dell'impresa |
Indice dei contenuti | 304 |
| Informazioni ambientali E1 Cambiamenti climatici |
||
| ESRS 2 GOV-3 – Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione |
Integrazione delle prestazioni legate alla sostenibilità nei sistemi di incentivazione |
177 |
| E1-1 – Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici |
Own Emissions Plan Sectoral Plan Panoramica dei Piani di Transizione Settoriali |
179 181 183 |
| ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale |
Analisi di resilienza | 175 |
| ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati al clima |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
173 |
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti E1-2 – Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi |
Politiche relative alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici (Strategie per contrastare il cambiamento climatico nelle operazioni proprie) x Politiche relative alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici (Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di portafoglio) X Politiche relative alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici nella catena di fornitura |
178 180 195 |

| OBBLIGO DI INFORMATIVA | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti E1-3 – Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti climatici |
Own Emissions Plan X Azioni e risorse relative al cambiamento climatico a livello di portafoglio X Azioni e risorse relative al cambiamento climatico nella catena di fornitura |
179 191 196 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi E1-4 – Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi |
Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (Strategia per combattere il cambiamento climatico a livello di portafoglio) X Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (Strategie per contrastare il cambiamento climatico nelle operazioni proprie) |
188 180 |
| E1-5 – Consumo di energia e mix energetico | Metriche sul consumo di energia | 196 |
| E1-6 – Emissioni lorde di GHG di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di GHG |
Metriche sulle emissioni di gas ad effetto serra | 198 |
| E1-8 – Fissazione del prezzo interno del carbonio | Carbon pricing interno | 203 |
| E1-9 – Effetti finanziari attesi di rischi fisici e di transizione rilevanti e potenziali opportunità legate al clima |
Effetti finanziari attesi dai rischi materiali fisici e di transizione e dalle potenziali opportunità legate al clima |
203 |
| E2 Inquinamento | ||
| ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati all'inquinamento |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
207 |
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti E2-1 – Politiche relative all'inquinamento |
Politiche relative all'inquinamento | 208 |
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti E2-2 – Azioni e risorse connesse all'inquinamento |
Azioni e risorse relative all'inquinamento | 208 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi |
Obiettivi relativi all'inquinamento | 208 |
| E3 Acque e risorse marine | ||
| ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati alle acque e alle risorse marine |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
210 |
| E4 Biodiversità ed ecosistemi | ||
| E4-1 — Piano di transizione e attenzione alla biodiversità e agli ecosistemi nella strategia e nel modello aziendale |
Analisi di Resilienza | 212 |
| ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti connessi alla biodiversità e agli ecosistemi |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
211 |
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti E4-2 — Politiche relative alla biodiversità e agli ecosistemi |
Politiche relative alla biodiversità e agli ecosistemi | 213 |
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti E4-3 — Azioni relative alla biodiversità e agli ecosistemi |
Azioni relative alla biodiversità e agli ecosistemi | 214 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi |
Obiettivi relativi alla biodiversità e agli ecosistemi | 214 |
| emarket sdir scorage |
|---|
| CERTIFIED |
| OBBLIGO DI INFORMATIVA | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| E5 Uso delle risorse ed economia circolare | ||
| ESRS 2 IRO-1 — Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
215 |
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti E5-1 — Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare |
Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare |
216 |
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti E5-2 — Azioni e risorse relative all'uso delle risorse e all'economia circolare |
Azioni relative all'uso delle risorse e all'economia circolare |
217 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi |
Obiettivi relativi all'uso delle risorse e all'economia circolare |
217 |
| La rendicontazione ai sensi della Tassonomia UE (Regolamento UE 2020/852) |
La rendicontazione ai sensi della Tassonomia UE (Regolamento UE 2020/852) + Allegato I |
220 315 |
| Informazioni sociali S1 Forza lavoro propria |
||
| ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi | ESRS 2 – Strategia, modello di business e catena del valore - Strategia |
150 |
| ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
223 |
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti S1-1 – Politiche relative alla forza lavoro propria |
L'impegno del Gruppo in materia di diritti umani X Politiche relative alla tutela dell'occupazione e alle relazioni industriali X Politiche relative alla retribuzione X Politiche relative alla Diversità, Equità e inclusione X Politiche relative a una retribuzione equa X Politiche relative alla formazione e lo sviluppo delle persone del Gruppo X Politiche relative a salute e sicurezza X Politiche relative all'equilibrio tra vita professionale e vita privata X Politiche relative all'orario di lavoro X Politiche relative alla privacy delle persone del |
224 226 227 230 232 237 242 244 245 249 |
| S1-2 – Processi di coinvolgimento dei lavoratori propri e dei rappresentanti dei lavoratori in merito agli impatti |
Gruppo X Tutela dell'occupazione e relazioni industriali Processi di coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti X/ Diversità, equità e inclusione-Processi di coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti X Formazione e sviluppo-Processi di coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti X Salute e sicurezza-Processi di coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti X Benessere delle persone del Gruppo-Processi relativi al coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti X Privacy delle persone del Gruppo-Processi relativi al coinvolgimento dei propri lavoratori e dei loro rappresentanti X |
228 233 238 243 246 250 |
| OBBLIGO DI INFORMATIVA | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| S1-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori propri di sollevare preoccupazioni |
Tutela dell'occupazione e relazioni industriali Processi di rimedio per i propri lavoratori e per i loro rappresentanti e canali per presentare reclami X |
|
| Diversità, equità e inclusione-Processi di rimedio per i propri lavoratori e per i loro rappresentanti e canali per presentare reclami |
229 | |
| X Salute e sicurezza-Processi di rimedio per i propri lavoratori e per i loro rappresentanti e canali per presentare segnalazioni X |
234 243 246 250 |
|
| Benessere delle persone del Gruppo-Processi relativi al rimedio per i propri lavoratori e per i loro rappresentanti e canali per presentare reclami X |
||
| Privacy delle persone del Gruppo-Processi relativi al rimedio per i propri lavoratori e per i loro rappresentanti e canali per presentare reclami |
||
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti S1-4 – Interventi su impatti rilevanti per la forza lavoro propria e approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti e il perseguimento di opportunità rilevanti in relazione alla forza lavoro propria, nonché efficacia di tali azioni |
Azioni relative alla tutela occupazionale e alle relazioni industriali Azioni relative alla diversità, equità e inclusione Azioni relative all'inclusione delle persone con disabilità Azioni relative alla formazione e allo sviluppo delle Persone del Gruppo Azioni relative alle tematiche di salute e sicurezza Azioni relative all'equilibrio tra vita professionale e vita privata Azioni relative alla privacy delle persone del Gruppo |
229 235 236 240 243 247 251 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi S1-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi rilevanti, al potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti |
Obiettivi e metriche relative alla tutela dell'occupazione Obiettivi relativi alla diversità, equità e inclusione Obiettivi e metriche relative allo sviluppo delle persone del Gruppo e alla gestione dei talenti Obiettivi relativi a salute e sicurezza Obiettivi relativi all'equilibrio tra vita professionale e vita privata e relativi all'orario di lavoro Obiettivi relativi alla privacy delle persone del Gruppo |
229 235 239 243 246 251 |
| S1-6 – Caratteristiche dei dipendenti dell'impresa | Caratteristiche e composizione dei dipendenti del Gruppo |
224 |
| S1-8 – Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale | Metriche relative alla Contrattazione collettiva e dialogo sociale |
228 |
| S1-9 – Metriche della diversità | Metriche relative alla diversità per genere ed età | 231 |
| S1-10 – Salari adeguati | Metriche relative ai Salari adeguati | 228 |
| S1-14 – Metriche di salute e sicurezza | Metriche relative a salute e sicurezza | 244 |
| S1-16 – Metriche di retribuzione (divario retributivo e retribuzione totale) |
Metriche relative a una retribuzione equa | 233 |
| S1-17 – Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani | Metriche relative ai diritti umani nella forza lavoro | 226 |
| S2 Lavoratori nella catena del valore | ||
| ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi | Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
252 |
| ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
252 |
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti S2-1 – Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore |
L'impegno del Gruppo in materia di diritti dei lavoratori della catena di fornitura Politiche relative ai lavoratori della catena di fornitura Politiche e processi relativi ai lavoratori delle |
253 253 255 |
| S2-2 – Processi di coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore in merito agli impatti |
aziende del portafoglio Processi di coinvolgimento e rimedio (catena di fornitura) Politiche e processi relativi ai lavoratori delle aziende del portafoglio |
254 255 |

| OBBLIGO DI INFORMATIVA | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| S2-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori nella catena del valore di esprimere preoccupazioni |
Processi di coinvolgimento e rimedio (catena di fornitura) Politiche e processi relativi ai lavoratori delle aziende del portafoglio |
254 255 |
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti S2-4 – Interventi su impatti rilevanti per i lavoratori nella catena del valore e approcci per la gestione dei rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità rilevanti per i lavoratori nella catena del valore, nonché efficacia di tali azioni |
Obiettivi e azioni relative ai lavoratori della catena di fornitura Obiettivi e azioni relative ai lavoratori delle aziende del portafoglio |
254 256 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi |
Obiettivi e azioni relative ai lavoratori della catena di fornitura Obiettivi e azioni relative ai lavoratori delle aziende del portafoglio |
254 256 |
| S3 Comunità interessate | ||
| ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi | Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
257 |
| ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
257 |
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti S3-1 – Politiche relative alle comunità interessate |
Politiche e processi relativi alle comunità interessate dalle operazioni proprie Comunità interessate dalle imprese presenti nei portafogli del Gruppo |
258 272 |
| S3-2 – Processi di coinvolgimento delle comunità interessate in merito agli impatti |
Processi di coinvolgimento e canali di segnalazione Comunità interessate dalle imprese presenti nei portafogli del Gruppo |
260 272 |
| S3-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono alle comunità interessate di esprimere preoccupazioni |
Processi di coinvolgimento e canali di segnalazione Comunità interessate dalle imprese presenti nei portafogli del Gruppo |
260 272 |
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti S3-4 – Interventi su impatti rilevanti sulle comunità interessate e approcci per gestire i rischi rilevanti e conseguire opportunità rilevanti per le comunità interessate, nonché efficacia di tali azioni |
Azioni relative alle comunità interessate dalle operazioni proprie |
261 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi S3-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti |
Obiettivi e metriche relative alle comunità interessate dalle operazioni proprie |
261 |
| S4 Consumatori e utilizzatori finali | ||
| ESRS 2 SBM-2 – Interessi e opinioni dei portatori d'interessi | Processo di analisi di materialità su impatti, rischi e opportunità |
273 |
| ESRS 2 SBM-3 – Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello aziendale |
Processo di analisi di materialità su impatti, rischi e opportunità |
273 |
| OBBLIGO DI INFORMATIVA | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti S4-1 – Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali |
L'impegno del Gruppo in materia di diritti umani Soddisfazione del cliente e vendita responsabile Politiche Protezione dei dati del cliente-Politiche Salute e sicurezza dei clienti-Politiche Inclusione sociale e sostegno al tessuto produttivo Politiche Politiche relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – asset management Politiche relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – private banking Politiche relative ai prodotti di assicurazione attenti alla sostenibilità - Insurance |
274 274 278 281 283 288 289 292 |
| S4-2 – Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli utilizzatori finali in merito agli impatti |
Soddisfazione del cliente e vendita responsabile Processi di coinvolgimento dei clienti Protezione dei dati del cliente-Processi di coinvolgimento dei clienti Salute e sicurezza dei clienti-Processi di coinvolgimento dei clienti, di rimedio e canali per presentare reclami Inclusione sociale e sostegno al tessuto produttivo Processi di coinvolgimento dei clienti |
276 279 282 283 |
| S4-3 – Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai consumatori e agli utilizzatori finali di esprimere preoccupazioni |
Soddisfazione del cliente e vendita responsabile Processi di rimedio e canali per presentare reclami Protezione dei dati del cliente-Processi di rimedio e canali per presentare reclami Salute e sicurezza dei clienti-Processi di coinvolgimento dei clienti, di rimedio e canali per presentare reclami Inclusione sociale e sostegno al tessuto produttivo Processi di rimedio e canali per presentare reclami |
276 279 282 284 |
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti S4-4 – Interventi su impatti rilevanti per i consumatori e gli utilizzatori finali e approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità rilevanti in relazione ai consumatori e agli utilizzatori finali, nonché efficacia di tali azioni |
Soddisfazione del cliente e vendita responsabile Azioni Azioni relative alla privacy dei clienti Azioni relative alla protezione dei clienti contro le transazioni fraudolente Salute e sicurezza dei clienti-Azioni Inclusione sociale e sostegno al tessuto produttivo Azioni Azioni relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – asset management Azioni relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – private banking Azioni relative ai prodotti attenti alla sostenibilità - Insurance |
276 280 281 282 284 291 291 293 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi S4-5 – Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti |
Soddisfazione del cliente e vendita responsabile Obiettivi Protezione dei dati del cliente-Obiettivi Salute e sicurezza dei clienti-Obiettivi Inclusione sociale e sostegno al tessuto produttivo Obiettivi e metriche Obiettivi e metriche relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – asset management Obiettivi e metriche relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – private banking |
276 280 282 284 290 290 |
| Informazioni sulla governance G1 Condotta delle imprese |
||
| ESRS 2 GOV-1 – Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo |
Politiche relative alla cultura d'impresa | 295 |
| ESRS 2 IRO-1 – Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti |
Processo di materialità su impatti, rischi e opportunità |
294 |
| emarket sdir storage |
||
|---|---|---|
| CERTIFIED |
| OBBLIGO DI INFORMATIVA | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| MDR-P – Politiche adottate per gestire questioni di sostenibilità rilevanti G1-1 – Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese |
Politiche relative alla cultura d'impresa Politiche relative alla prevenzione della corruzione Politiche relative al Whistleblowing Politiche relative alla gestione della catena di fornitura Politiche relative all'impegno politico e attività di lobbying |
295 296 298 299 300 |
| G1-2 – Gestione dei rapporti con i fornitori | Politiche relative alla gestione della catena di fornitura |
299 |
| MDR-A – Azioni e risorse relative a questioni di sostenibilità rilevanti |
Azioni relative alla cultura d'impresa Azioni relative alla prevenzione della corruzione Azioni relative al Whistleblowing Azioni relative alla gestione della catena di fornitura Azioni relative all'impegno politico e attività di lobbying |
296 297 299 300 301 |
| G1-3 – Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva |
Azioni relative alla prevenzione della corruzione | 297 |
| MDR-T – Monitoraggio dell'efficacia delle politiche e delle azioni mediante obiettivi |
Obiettivi relativi alla cultura d'impresa Obiettivi relativi alla prevenzione della corruzione Obiettivi relativi al Whistleblowing Obiettivi relativi alla gestione della catena di fornitura Obiettivi relative all'impegno politico e attività di lobbying |
296 297 299 300 301 |
| G1-4 – Casi accertati di corruzione attiva o passiva | Metriche relative alla prevenzione della corruzione | 298 |
| G1-5 – Influenza politica e attività di lobbying | Metriche relative all'impegno politico e attività di lobbying |
301 |
| G1-6 – Prassi di pagamento | Metriche relative alla gestione della catena di fornitura |
300 |

| INFORMATIVA ENTITY-SPECIFIC | PARAGRAFO | PAGINA |
|---|---|---|
| Percentuale di elettricità acquistata da fonti rinnovabili | Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (Strategie per contrastare il cambiamento climatico nelle operazioni proprie) |
180 |
| €/mld Erogato - Mutui Green | Obiettivi e metriche relativi ai Mutui Green | 191 |
| N° persone riqualificate verso attività ad alto valore aggiunto ossia prioritarie e strategiche |
Obiettivi e metriche relative alla tutela dell'occupazione |
229 |
| % presenza femminile nelle posizioni di senior leadership | Metriche relative alla diversità per genere ed età | 232 |
| % donne nei nuovi incarichi senior | Obiettivi relativi alla diversità, equità e inclusione | 235 |
| N° Persone in "job community" | Obiettivi e metriche relative allo sviluppo delle persone del Gruppo e alla gestione dei talenti |
239 |
| N° persone coinvolte in programmi di gestione e sviluppo dei talenti | Obiettivi e metriche relative allo sviluppo delle persone del Gruppo e alla gestione dei talenti |
239 |
| Programma cibo e riparo per i bisognosi: N° di interventi effettuati | Obiettivi e metriche relative alle comunità interessate dalle operazioni proprie |
261 |
| N° sportelli | Numero di sportelli | 277 |
| Giorni/tempi medi di risposta a reclami della clientela: Prodotti e servizi d'investimento /Prodotti e servizi assicurativi /Servizi di pagamento/Ordinari |
Risposta ai reclami dei clienti | 277 |
| Indici di soddisfazione della clientela: NPS | Net Promoter Score | 277 |
| Indici di soddisfazione della clientela: N° rilevazioni NPS su clienti | Net Promoter Score | 277 |
| €/mln transazioni fraudolente bloccate | Metriche relative alla protezione dei clienti contro le transazioni fraudolente |
281 |
| N° casi di perdita o furto di dati di clienti segnalati alle autorità | Metriche relative alla privacy dei clienti | 281 |
| Nº di laboratori ESG | Inclusione sociale e sostegno al tessuto produttivo- Obiettivi e metriche |
284 |
| Finanziamenti in ambito sostenibilità sociale: Stock | Metriche relative ai finanziamenti sostenibili | 287 |
| Finanziamenti in ambito sostenibilità sociale: Credito erogato | Metriche relative ai finanziamenti sostenibili | 287 |
| Finanziamenti rientranti nella categoria «altra sostenibilità»: Stock | Metriche relative ai finanziamenti sostenibili | 287 |
| Finanziamenti rientranti nella categoria «altra sostenibilità»: Credito erogato |
Metriche relative ai finanziamenti sostenibili | 287 |
| Finanziamenti in ambito sostenibilità ambientale: Stock | Metriche relative ai finanziamenti sostenibili | 287 |
| Finanziamenti in ambito sostenibilità ambientale: Credito erogato | Metriche relative ai finanziamenti sostenibili | 287 |
| Eurizon - Patrimonio fondi ex artt. 8 e 9 SFDR | Obiettivi e metriche relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – asset management |
290 |
| Eurizon - % patrimonio fondi ex artt. 8 e 9 SFDR rispetto al patrimonio totale dei fondi |
Obiettivi e metriche relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – asset management |
290 |
| Fideuram - Incidenza % delle masse di prodotti classificati come art. 8 e 9 sul totale delle masse di Risparmio Gestito |
Obiettivi e metriche relative ai prodotti di investimento attenti alla sostenibilità – private banking |
290 |

| OBBLIGO DI INFORMATIVA E INFORMAZIONE CORRISPONDENTE |
SFDR132 | Terzo Pilastro133 |
Regolamento sugli indici di riferimento134 |
Normativa dell'UE sul clima135 |
PAGINA |
|---|---|---|---|---|---|
| ESRS 2 GOV-1 Diversità di genere nel consiglio, paragrafo 21, lettera d) |
x | x | 164 | ||
| ESRS 2 GOV-1 Percentuale di membri indipendenti del consiglio di amministrazione, paragrafo 21, lettera e) |
x | 164 | |||
| ESRS 2 GOV-4 Dichiarazione sul dovere di diligenza, paragrafo 30 |
x | 149 | |||
| ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività collegate ad attività nel settore dei combustibili fossili, paragrafo 40, lettera d), punto i) |
x | x | x | 151 | |
| ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività collegate alla produzione di sostanze chimiche, paragrafo 40, lettera d), punto ii) |
x | x | 151 | ||
| ESRS 2 SBM-1 Partecipazione ad attività connesse ad armi controverse, paragrafo 40, lettera d), punto iii) |
x | x | 151 | ||
| ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività collegate alla coltivazione e alla produzione di tabacco, paragrafo 40, lettera d), punto iv) |
x | 151 | |||
| ESRS E1-1 Piano di transizione per conseguire la neutralità climatica entro il 2050, paragrafo 14 |
x | 179 183 |
|||
| ESRS E1-1 Imprese escluse dagli indici di riferimento allineati con l'accordo di Parigi, paragrafo 16, lettera g) |
x | x | 180 | ||
| ESRS E1-4 Obiettivi di riduzione delle emissioni GHG, paragrafo 34 |
x | x | x | 180 190 |
|
| ESRS E1-5 Consumo di energia da combustibili fossili disaggregato per fonte (solo settori ad alto impatto climatico), paragrafo 38 |
x | 197 | |||
| ESRS E1-5 Consumo di energia e mix energetico, paragrafo 37 |
x | 197 | |||
| ESRS E1-5 Intensità energetica associata con attività in settori ad alto impatto climatico, paragrafi da 40 a 43 |
x | 197 | |||
| ESRS E1-6 Emissioni lorde di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali GHG, paragrafo 44 |
x | x | x | 198 | |
| ESRS E1-6 Intensità delle emissioni lorde GHG, paragrafi da 53 a 55 |
x | x | x | 202 | |
| ESRS E1-7 Assorbimenti di GHG e crediti di carbonio, paragrafo 56 |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS E1-9 Esposizione del portafoglio dell'indice di riferimento verso rischi fisici legati al clima, paragrafo 66 |
x | 203 | |||
| ESRS E1-9 Disaggregazione degli importi monetari per rischio fisico acuto e cronico, paragrafo 66, lettera a) |
x | 203 | |||
| ESRS E1-9 Posizione delle attività significative a rischio fisico rilevante, paragrafo 66, lettera c) |
x | 206 |
132 Regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) (GU L 317 del 9.12.2019, pag. 1).
133 Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (regolamento sui requisiti patrimoniali) (GU L 176 del 27.6.2013, pag. 1).
134 Regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, sugli indici usati come indici di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE e del regolamento (UE) n. 596/2014 (GU L 171 del 29.6.2016, pag. 1).
135 Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 2021, che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 («Normativa europea sul clima») (GU L 243 del 9.7.2021, pag. 1).
| OBBLIGO DI INFORMATIVA E INFORMAZIONE CORRISPONDENTE |
SFDR132 | Terzo Pilastro133 |
Regolamento sugli indici di riferimento134 |
Normativa dell'UE sul clima135 |
PAGINA |
|---|---|---|---|---|---|
| ESRS E1-9 Ripartizione del valore contabile dei suoi attivi immobiliari per classi di efficienza energetica, paragrafo 67, lettera c) |
x | 206 | |||
| ESRS E1-9 Grado di esposizione del portafoglio a opportunità legate al clima, paragrafo 69 |
x | Informativa non rendicontata per il 2024 |
|||
| ESRS E2-4 Quantità di ciascun inquinante che figura nell'allegato II del regolamento E-PRTR (registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti) emesso nell'aria, nell'acqua e nel suolo, paragrafo 28 |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS E3-1 Acque e risorse marine, paragrafo 9 |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS E3-1 Politica dedicata, paragrafo 13 |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS E3-1 Sostenibilità degli oceani e dei mari paragrafo 14 |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS E3-4 Totale dell'acqua riciclata e riutilizzata, paragrafo 28, lettera c) |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS E3-4 Consumo idrico totale in m3 rispetto ai ricavi netti da operazioni proprie, paragrafo 29 |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS 2 IRO-1 – E4 paragrafo 16, lettera a), punto i) |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS 2 IRO-1 – E4 | x | Tema non | |||
| paragrafo 16, lettera b) ESRS 2 IRO-1 – E4 |
x | materiale Tema non |
|||
| paragrafo 16, lettera c) ESRS E4-2 |
materiale | ||||
| Politiche o pratiche agricole/di utilizzo del suolo sostenibili, paragrafo 24, lettera b) ESRS E4-2 |
x | 213136 | |||
| Pratiche o politiche di utilizzo del mare/degli oceani sostenibili, paragrafo 24, lettera c) ESRS E4-2 |
x | 213137 | |||
| Politiche volte ad affrontare la deforestazione, paragrafo 24, lettera d) |
x | 213138 | |||
| ESRS E5-5 Rifiuti non riciclati, paragrafo 37, lettera d) |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS E5-5 Rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi, paragrafo 39 |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS 2- SBM3 - S1 Rischio di lavoro forzato, paragrafo 14, lettera f) |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS 2- SBM3 - S1 | x | Tema non | |||
| Rischio di lavoro minorile, paragrafo 14, lettera g) ESRS S1-1 |
materiale | ||||
| Impegni delle politiche in materia di diritti umani, paragrafo 20 |
x | 225 | |||
| ESRS S1-1 Politiche in materia di dovuta diligenza sulle questioni oggetto delle convenzioni fondamentali da 1 a 8 dell'Organizzazione internazionale del lavoro, |
x | 225 | |||
| paragrafo 21 ESRS S1-1 Procedure e misure per prevenire la tratta di esseri |
x | Tema non materiale |
|||
| umani, paragrafo 22 ESRS S1-1 Politica di prevenzione o sistema di gestione degli |
x | 242 | |||
| infortuni sul lavoro, paragrafo 23 ESRS S1-3 Meccanismi di trattamento delle segnalazioni / |
x | 229 | |||
| denunce, paragrafo 32, lettera c) ESRS S1-14 |
234 | ||||
| Numero di decessi e numero e tasso di infortuni connessi al lavoro, paragrafo 88, lettere b) e c) |
x | x | 244 | ||
| ESRS S1-14 Numero di giornate perdute a causa di infortuni, incidenti mortali o malattie, paragrafo 88, lettera e) |
x | Informativa non rendicontata per il 2024139 |
|||
| ESRS S1-16 Divario retributivo di genere non corretto, paragrafo 97, lettera a) |
x | x | 233 |
136 Con riferimento alle politiche di portafoglio.
137 Con riferimento alle politiche di portafoglio.
138 Con riferimento alle politiche di portafoglio.
139 Tale informativa verrà rendicontata a partire dal 2025.
| emarket sdir scorage |
|---|
| CERTIFIED |
| OBBLIGO DI INFORMATIVA E INFORMAZIONE CORRISPONDENTE |
SFDR132 | Terzo Pilastro133 |
Regolamento sugli indici di riferimento134 |
Normativa dell'UE sul clima135 |
PAGINA |
|---|---|---|---|---|---|
| ESRS S1-16 Eccesso di divario retributivo a favore della persona più pagata, paragrafo 97, lettera b) |
x | 233 | |||
| ESRS S1-17 Incidenti legati alla discriminazione, paragrafo 103, lettera a) |
x | 226 | |||
| ESRS S1-17 Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e OCSE, paragrafo 104, lettera a) |
x | x | 226 | ||
| ESRS 2- SBM3 – S2 Grave rischio di lavoro minorile o di lavoro forzato nella catena del lavoro, paragrafo 11, lettera b) |
x | Tema non materiale |
|||
| ESRS S2-1 Impegni delle politiche in materia di diritti umani, paragrafo 17 |
x | 253 | |||
| ESRS S2-1 Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore, paragrafo 18 |
x | 253 | |||
| ESRS S2-1 Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 19 |
x | x | 253 | ||
| ESRS S2-1 Politiche in materia di dovuta diligenza sulle questioni oggetto delle convenzioni fondamentali da 1 a 8 dell'Organizzazione internazionale del lavoro, paragrafo 19 |
x | 253 | |||
| ESRS S2-4 Problemi e incidenti in materia di diritti umani nella sua catena del valore a monte e a valle, paragrafo 36 |
x | 253 | |||
| ESRS S3-1 Impegni delle politiche in materia di diritti umani, paragrafo 16 |
x | 258 | |||
| ESRS S3-1 Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, dei principi dell'OIL o delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 17 |
x | x | 258 | ||
| ESRS S3-4 Problemi e incidenti in materia di diritti umani, paragrafo 36 |
x | 258 | |||
| ESRS S4-1 Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali, paragrafo 16 |
x | 274 | |||
| ESRS S4-1 Mancato rispetto dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 17 |
x | x | 274 | ||
| ESRS S4-4 Problemi e incidenti in materia di diritti umani, paragrafo 35 |
x | 274 | |||
| ESRS G1-1 Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, paragrafo 10, lettera b) |
x | 296 | |||
| ESRS G1-1 Protezione dei segnalanti, paragrafo 10, lettera d) ESRS G1-4 |
x | 298 | |||
| Ammende inflitte per violazioni delle leggi contro la corruzione attiva e passiva, paragrafo 24, lettera a) |
x | x | 298 | ||
| ESRS G1-4 Norme di lotta alla corruzione attiva e passiva, paragrafo 24, lettera b) |
x | 296 |

(milioni di euro)
| 2024 Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti Acque e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (CCM) Di cui verso settori pertinenti per la |
climatici (CCA) | (WTR) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||||||
| tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
||||||||||||||||||||||||||
| tassonomia) | tassonomia) | tassonomia) | tassonomia) | tassonomia) | ||||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
269.536 156.635 20.510 13.743 | 572 | 2.947 | 117 | 6 | - | 4 | 91 | - | - | - | 161 | - | - | - | 6 | - | - | - | 2 | - | - | - 157.012 20.516 13.743 | 572 2.951 | |||||||
| 2 | Imprese finanziarie | 56.974 | 10.960 | 1.366 | 44 | 42 | 327 | 78 | 2 | - | - | 5 | - | - | - | 33 | - | - | - | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | 11.078 | 1.368 | 44 | 42 | 327 |
| 3 | Enti creditizi | 21.747 | 4.554 | 346 | 22 | 24 | 22 | 9 | 1 | - | - | - | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.566 | 347 | 22 | 24 | 22 |
| 4 | Prestiti e anticipi | 15.484 | 3.277 | 242 | - | 20 | 16 | 8 | 1 | - | - | - | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3.287 | 243 | - | 20 | 16 |
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 6.210 | 1.264 | 103 | 22 | 4 | 6 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.266 | 103 | 22 | 4 | 6 |
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | 53 | 13 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 13 | 1 | - | - | |||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 35.227 | 6.406 | 1.020 | 22 | 18 | 305 | 69 | 1 | - | - | 5 | - | - | - | 30 | - | - | - | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | 6.512 | 1.021 | 22 | 18 | 305 |
| 8 | di cui imprese di investimento | 174 | 88 | 11 | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 88 | 11 | - | - | 3 |
| 9 | Prestiti e anticipi | 157 | 86 | 10 | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 86 | 10 | - | - | 3 |
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | 17 | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | - | - | ||||||||
| 12 di cui società di gestione | 275 | 25 | 8 | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 28 | 8 | - | - | - | |
| 13 Prestiti e anticipi | 56 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | 219 | 25 | 8 | - | - | 2 | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | 28 | 8 | - | - | ||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 9.569 | 2.248 | 252 | - | 5 | 38 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.248 | 252 | - | 5 | 38 | |
| 17 Prestiti e anticipi | 1.287 | 303 | 34 | - | 1 | 5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 303 | 34 | - | 1 | 5 | |
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | 827 | 181 | 20 | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 181 | 20 | - | - | 3 | |
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | 7.455 | 1.764 | 198 | 4 | 30 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.764 | 198 | 4 | 30 | |||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 33.719 | 9.906 | 5.520 | 75 | 530 | 2.620 | 39 | 4 | - | 4 | 86 | - | - | - | 128 | - | - | - | 5 | - | - | - | 1 | - | - | - | 10.165 | 5.524 | 75 | 530 2.624 |

| (milioni di euro) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
climatici (CCA) | Adattamento ai cambiamenti | (WTR) | Acque e risorse marine | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi | (BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
(ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia |
(ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia |
tassonomia) | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia |
(ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
||||||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitante |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | ||||||||||||||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 28.858 | 9.014 | 5.092 | - | 487 | 2.444 | 38 | 3 | - | 3 | 84 | - | - | - | 118 | - | - | - 4 |
- | - - |
1 | - | - | - | 9.259 | 5.095 | - | 487 2.447 | |||||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 4.188 | 725 | 379 | 75 | 43 | 163 | - | - | - | - | 2 | - | - | - | 10 | - | - | - 1 |
- | - - |
- - |
- | - | 738 | 379 | 75 | 43 | 163 | |||||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 673 | 167 | 49 | - | 13 | 1 | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | 168 | 50 | - | 14 | |||||||||||||
| 24 Famiglie | 178.565 135.769 13.624 13.624 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 135.769 13.624 13.624 | - | - | |||||||||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 132.742 132.742 13.615 13.615 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 132.742 13.615 13.615 | - | - | |||||||||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 2.329 | 2.329 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.329 | - | - | - | - | ||||||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | 171 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | 278 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- - |
- | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- - |
- | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 30 | Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali |
278 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- - |
- | - | - | - | - | - | - | ||||||
| 31 | Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non residenziali |
296 | 296 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- - |
- | - | 296 | - | - | - | - | ||||||
| 32 | Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) |
296.109 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- - |
- | - | - | - | - | - | - | ||||||
| 33 Imprese finanziarie e non finanziarie | 224.834 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 34 | PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
120.659 | |||||||||||||||||||||||||||||||||
| 35 Prestiti e anticipi | 119.224 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali | 20.857 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 90 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 38 Titoli di debito | 1.231 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 39 Strumenti rappresentativi di capitale | 204 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 40 | Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
28.795 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti Acque e risorse marine Economia circolare (CE) climatici (CCA) |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| (CCM) | (WTR) | Inquinamento (PPC) | (BIO) | Biodiversità ed ecosistemi | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | ||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
tassonomia) | |||||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
||||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||||
| 41 Prestiti e anticipi | 26.679 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 42 Titoli di debito | 1.972 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 43 Strumenti rappresentativi di capitale | 144 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 44 Derivati | 6.468 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 45 Prestiti interbancari a vista | 3.445 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 46 Disponibilità liquide e attivi in contante | 3.882 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 47 | Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) |
57.480 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 48 Totale attivi GAR | 565.941 156.931 20.510 13.743 | 572 | 2.947 | 117 | 6 | - | 4 | 91 | - | - | - | 161 | - | - | - | 6 | - | - | - | 2 | - | - | - 157.308 20.516 13.743 | 572 2.951 | ||||||||
| 49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR | 200.883 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 50 | Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali |
115.121 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 51 Esposizione verso le banche centrali | 44.297 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 52 Portafoglio di negoziazione | 41.465 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 53 Attivi totali | 766.824 156.931 20.510 13.743 | 572 | 2.947 | 117 | 6 | - | 4 | 91 | - | - | - | 161 | - | - | - | 6 | - | - | - | 2 | - | - | - 157.308 20.516 13.743 | 572 2.951 | ||||||||
| Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
| 54 Garanzie finanziarie | 5.936 | 400 | 161 | - | 6 | 63 | 2 | - | - | - | 1 | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 405 | 161 | - | 6 | 63 | |
| 55 Attività finanziarie gestite | 223.769 | 11.960 | 4.295 | - | 331 | 2.179 | 614 | 122 | - | 42 | 35 | - | - | - | 893 | - | - | - | 567 | - | - | - | 82 | - | - | - | 14.151 | 4.417 | - | 331 2.221 | ||
| 56 Di cui titoli di debito | 69.241 | 7.804 | 2.376 | - | 184 | 982 | 318 | 62 | - | 17 | 14 | - | - | - | 190 | - | - | - | 160 | - | - | - | 11 | - | - | - | 8.497 | 2.438 | - | 184 | 999 | |
| 57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale | 87.263 | 3.313 | 1.407 | - | 113 | 922 | 261 | 49 | - | 19 | 13 | - | - | - | 567 | - | - | - | 276 | - | - | - | 50 | - | - | - | 4.480 | 1.456 | - | 113 | 941 |

(milioni di euro)
| 2023 Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti Acque e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (CCM) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
climatici (CCA) | (WTR) | (BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | |||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | tassonomia) | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
tassonomia) | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
tassonomia) | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
tassonomia) | ||||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
||||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
260.318 133.139 14.934 | 9.949 | 252 | 2.242 | - | 18 | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 151.389 14.952 | 9.949 | 252 2.242 | ||||||
| 2 | Imprese finanziarie | 47.994 | - | 320 | - | 1 | 134 | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 7.864 | 320 | - | 1 | 134 | |
| 3 | Enti creditizi | 17.949 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3.345 | - | - | - | - | |
| 4 | Prestiti e anticipi | 11.296 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.084 | - | - | - | - | |
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 6.653 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.261 | - | - | - | - | |
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 30.045 | - | 320 | - | 1 | 134 | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.519 | 320 | - | 1 | 134 | |
| 8 | di cui imprese di investimento | 51 | - | 3 | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 33 | 3 | - | - | 3 | |
| 9 | Prestiti e anticipi | 34 | - | 3 | - | - | 3 | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 33 | 3 | - | - | 3 | |
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | 17 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| 12 di cui società di gestione | 341 | - | 13 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 46 | 13 | - | - | - | ||
| 13 Prestiti e anticipi | 93 | - | 13 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 46 | 13 | - | - | - | ||
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | 248 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 8.082 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.127 | - | - | - | - | ||
| 17 Prestiti e anticipi | 735 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 225 | - | - | - | - | ||
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | 547 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 148 | - | - | - | - | ||
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | 6.800 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.754 | - | - | - | ||||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 34.230 | - | 4.691 | 26 | 251 | 2.108 | - | 18 | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10.386 | 4.709 | 26 | 251 2.108 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
| Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti (CCM) Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
climatici (CCA) | (WTR) | Acque e risorse marine | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
|||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato | alla tassonomia) | Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi Di cui abilitante |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | ||||||||||||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 30.473 | - | 4.439 | - | 228 | 1.988 | - | 18 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 9.555 | 4.457 | - | 228 1.988 | ||||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 3.284 | - | 214 | 26 | 23 | 98 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 675 | 214 | 26 | 23 | 98 | |||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 473 | - | 38 | - | 22 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 156 | 38 | - | 22 | ||||||||||||
| 24 Famiglie | 177.896 133.139 | 9.923 | 9.923 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 133.139 | 9.923 | 9.923 | - | - | ||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 132.942 132.942 | 9.923 | 9.923 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 132.942 | 9.923 | 9.923 | - | - | ||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 168 | 168 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 168 | - | - | - | - | |||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | 144 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | 198 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 30 | Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali |
198 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 31 | Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non residenziali |
321 | 321 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 321 | - | - | - | - |
| 32 | Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) |
303.394 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 33 Imprese finanziarie e non finanziarie | 232.799 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 34 | PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
133.601 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 35 Prestiti e anticipi | 131.295 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali | 23.757 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 101 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 38 Titoli di debito | 1.647 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 39 Strumenti rappresentativi di capitale | 659 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 40 | Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
25.232 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti tassonomia (ammissibile alla per la tassonomia tassonomia) (ammissibile alla tassonomia) |
Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
|||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
||||||||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile | Di cui ecosostenibile | (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile | (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitante |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||||
| 41 Prestiti e anticipi | 23.523 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 42 Titoli di debito | 1.573 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 43 Strumenti rappresentativi di capitale | 136 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 44 Derivati | 6.980 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 45 Prestiti interbancari a vista | 3.076 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 46 Disponibilità liquide e attivi in contante | 3.934 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 47 | Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) |
56.607 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 48 Totale attivi GAR | 564.034 133.460 14.934 | 9.949 | 252 | 2.242 | - | 18 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 151.710 14.952 | 9.949 | 252 2.242 | ||||||
| 49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR | 235.295 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 50 | Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali |
103.364 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 51 Esposizione verso le banche centrali | 93.720 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 52 Portafoglio di negoziazione | 38.211 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 53 Attivi totali | 799.329 133.460 14.934 | 9.949 | 252 | 2.242 | - | 18 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 151.710 14.952 | 9.949 | 252 2.242 | ||||||
| Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
| 54 Garanzie finanziarie | 5.843 | - | 142 | - | 14 | 72 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 407 | 142 | - | 14 | 72 | ||
| 55 Attività finanziarie gestite | 256.310 | - | 3.458 | - | 59 | 1.543 | 108 | - | 70 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 13.829 | 3.566 | - | 59 1.613 | |||
| 56 Di cui titoli di debito | 74.728 | - | 1.800 | - | 32 | 467 | 55 | - | 32 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 7.181 | 1.855 | - | 32 | 499 | ||
| 57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale | 92.364 | - | 1.337 | - | 20 | 908 | 42 | - | 33 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 5.209 | 1.379 | - | 20 | 941 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile Di cui impiego dei 461 84 246 7 12 3 11 2 1 1 - - 234 4 - - - - - - - - 6 - - - - - 6 - - - - - - - |
2024 | |||||||||||||||||||||||||||||
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile | Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | proventi | Di cui abilitante | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitante |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
269.536 160.694 24.592 13.754 | 766 | 5.734 | - | 2 | 2 | - | - | - 176 |
- | - - |
16 | - - |
- | 3 | - | - | - 161.352 24.676 | 13.754 | 766 5.736 | |||||||||
| 2 | Imprese finanziarie | 56.974 | 11.631 | 2.348 | 44 | 110 | 948 | - | 1 | - | - | - | - 27 |
- | - - |
11 | - - |
- | 2 | - | - | - | 11.917 | 2.355 | 44 | 110 | 949 | |||
| 3 | Enti creditizi | 21.747 | 4.646 | 409 | 22 | 34 | 40 | - | 1 | - | - | - | - | 3 | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 4.661 | 412 | 22 | 34 | 41 | ||
| 4 | Prestiti e anticipi | 15.484 | 3.357 | 292 | - | 29 | 29 | - | 1 | - | - | - | - | 3 | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 3.371 | 294 | - | 29 | 30 | ||
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 6.210 | 1.276 | 115 | 22 | 5 | 11 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 1.277 | 116 | 22 | 5 | 11 | ||
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | 53 | 13 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 13 | 2 | - | - | |||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 35.227 | 6.985 | 1.939 | 22 | 76 | 908 | - | - | - | - | - | - 24 |
- | - - |
11 | - - |
- | 2 | - | - | - | 7.256 | 1.943 | 22 | 76 | 908 | |||
| 8 | di cui imprese di investimento | 174 | 90 | 20 | - | 2 | 18 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 90 | 20 | - | 2 | 18 | ||
| 9 | Prestiti e anticipi | 157 | 88 | 19 | - | 2 | 18 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 88 | 19 | - | 2 | 18 | ||
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | 17 | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | - | - | ||||||||
| 12 di cui società di gestione | 275 | 88 | 55 | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 95 | 55 | - | 1 | - | |||
| 13 Prestiti e anticipi | 56 | 56 | 41 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 56 | 41 | - | - | - | |||
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | 219 | 32 | 14 | 1 | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | 39 | 14 | 1 | - | ||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 9.569 | 2.248 | 315 | - | 5 | 80 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 2.248 | 315 | - | 5 | 80 | |||
| 17 Prestiti e anticipi | 1.287 | 303 | 43 | - | 1 | 11 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 303 | 43 | - | 1 | 11 | |||
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | 827 | 181 | 25 | - | - | 6 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | 181 | 25 | - | - | 6 | |||
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | 7.455 | 1.764 | 247 | 4 | 63 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.764 | 247 | 4 | 63 | ||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 33.719 | 13.294 | 8.620 | 86 | 656 | 4.786 | 215 | 77 | - | 1 | 2 | - | - | - 149 |
- | - - |
5 | - - |
- | 1 | - | - | - | 13.666 | 8.697 | 86 | 656 4.787 |

| (milioni di euro) | |||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||
| Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti (CCM) Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
climatici (CCA) | Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla |
tassonomia) | Di cui verso settori pertinenti | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile | tassonomia) | Di cui ecosostenibile (allineato alla |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitante |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | ||||||||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 28.858 | 12.171 | 7.979 | 11 | 606 | 4.508 | 186 | 68 | - | 1 | 2 | - | - - |
148 | - | - - |
3 | - | - - |
1 | - | - - |
12.511 | 8.047 | 11 | 606 4.509 | |||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 4.188 | 962 | 574 | 75 | 50 | 244 | 13 | - | - | - | - | - | - - |
1 | - | - - |
2 | - | - - |
- | - | - - |
978 | 574 | 75 | 50 | 244 | ||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 673 | 161 | 67 | - | 34 | 16 | 9 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 177 | 76 | - | 34 | ||||||
| 24 Famiglie | 178.565 135.769 13.624 13.624 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
135.769 13.624 13.624 | - | - | ||||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 132.742 132.742 13.615 13.615 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
132.742 13.615 13.615 | - | - | ||||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 2.329 | 2.329 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
2.329 | - | - | - | - | |||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | 171 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | 278 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - | - | - | ||
| 30 | 29 Finanziamento dell'edilizia Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali |
- 278 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - - - |
- - |
- - |
- - - - |
- - |
- - |
- - - - |
- - |
- - |
- - - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
|
| 31 | Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non residenziali |
296 | 296 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - - |
296 | - | - | - | - | |
| 32 | Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) |
296.109 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - - |
- | - | - | - | - | |
| 33 Imprese finanziarie e non finanziarie | 224.834 | ||||||||||||||||||||||||||||
| 34 | PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
120.659 | |||||||||||||||||||||||||||
| 35 Prestiti e anticipi | 119.224 | ||||||||||||||||||||||||||||
| 36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali | 20.857 | ||||||||||||||||||||||||||||
| 37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 90 | ||||||||||||||||||||||||||||
| 38 Titoli di debito | 1.231 | ||||||||||||||||||||||||||||
| 39 Strumenti rappresentativi di capitale | 204 | ||||||||||||||||||||||||||||
| 40 | Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
28.795 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
| Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti (CCM) climatici (CCA) Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti tassonomia (ammissibile alla per la tassonomia |
Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | (BIO) | Biodiversità ed ecosistemi | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | tassonomia) | tassonomia) | (ammissibile alla | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile | Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||||
| 41 Prestiti e anticipi | 26.679 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 42 Titoli di debito | 1.972 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 43 Strumenti rappresentativi di capitale | 144 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 44 Derivati | 6.468 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 45 Prestiti interbancari a vista | 3.445 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 46 Disponibilità liquide e attivi in contante | 3.882 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 47 | Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) |
57.480 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 48 Totale attivi GAR | 565.941 160.990 24.592 13.754 | 766 | 5.734 | 461 | 84 | - | 2 | 2 | - | - | - | 176 | - | - | - | 16 | - | - | - | 3 | - | - | - 161.648 24.676 13.754 | 766 5.736 | ||||||||
| 49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR | 200.883 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 50 | Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali |
115.121 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 51 Esposizione verso le banche centrali | 44.297 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 52 Portafoglio di negoziazione | 41.465 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 53 Attivi totali | 766.824 160.990 24.592 13.754 | 766 | 5.734 | 461 | 84 | - | 2 | 2 | - | - | - | 176 | - | - | - | 16 | - | - | - | 3 | - | - | - 161.648 24.676 13.754 | 766 5.736 | ||||||||
| Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
| 54 Garanzie finanziarie | 5.936 | 483 | 272 | - | 15 | 69 | 8 | 4 | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | 493 | 276 | - | 15 | 69 | |
| 55 Attività finanziarie gestite | 223.769 | 15.292 | 6.840 | - | 450 | 3.134 | 877 | 318 | - | 131 | 65 | - | - | - | 643 | - | - | - | 504 | - | - | - | 20 | - | - | - | 17.401 | 7.158 | - | 450 3.265 | ||
| 56 Di cui titoli di debito | 69.241 | 9.301 | 3.736 - 219 1.436 395 |
- | 63 | 30 | - | - | - | 148 | - | - | - | 112 | - | - | - | 7 | - | - | - | 9.993 | 3.915 | - | 219 1.499 | |||||||
| 57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale | 87.263 | 4.830 | 2.302 | - | 176 | 1.318 | 431 | 113 | - | 58 | 22 | - | - | - | 400 | - | - | - | 267 | - | - | - | 11 | - | - | - | 5.961 | 2.415 | - | 176 1.376 |

(milioni di euro)
| 2023 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile |
tassonomia) | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui ecosostenibile |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile |
|||||||||||||||||||||||
| alla tassonomia) | (allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) |
(allineato alla tassonomia) | ||||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
260.318 133.139 18.658 | 9.955 | 280 | 4.737 | - | 78 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 154.888 18.736 | 9.955 | 280 4.737 | |||||
| 2 | Imprese finanziarie | 47.994 | - | 1.002 | - | 11 | 716 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 7.207 | 1.002 | - | 11 | 716 |
| 3 | Enti creditizi | 17.949 | - | 4 | - | - | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.275 | 4 | - | - | 4 |
| 4 | Prestiti e anticipi | 11.296 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.465 | - | - | - | - |
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 6.653 | - | 4 | - | - | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 809 | 4 | - | - | 4 |
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 30.045 | - | 998 | - | - | 712 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.933 | 998 | - | 11 | 712 |
| 8 | di cui imprese di investimento | 51 | - | 7 | - | 1 | 7 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 34 | 7 | - | 1 | 7 |
| 9 | Prestiti e anticipi | 34 | - | 7 | - | 1 | 7 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 34 | 7 | - | 1 | 7 |
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | 17 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||||
| 12 di cui società di gestione | 341 | - | 44 | - | 6 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 59 | 44 | - | 6 | 2 | |
| 13 Prestiti e anticipi | 93 | - | 44 | - | 6 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 58 | 44 | - | 6 | 2 | |
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | 248 | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | ||||||||||||||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 8.082 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.039 | - | - | - | - | |
| 17 Prestiti e anticipi | 735 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 162 | - | - | - | - | |
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | 547 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 137 | - | - | - | - | |
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | 6.800 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.741 | - | - | - | ||||||||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 34.230 | - | 7.733 | 32 | 269 | 4.021 | - | 78 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 14.542 | 7.809 | 32 | 269 4.021 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti Acque e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (CCM) climatici (CCA) (WTR) (BIO) Di cui verso settori pertinenti per la Di cui verso settori pertinenti Di cui verso settori pertinenti Di cui verso settori pertinenti Di cui verso settori pertinenti |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile | tassonomia) | per la tassonomia (ammissibile alla Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitante |
Di cui impiego dei | proventi | Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | ||||||||||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 30.473 | - | 7.322 | 6 | 250 | 3.858 | - | 47 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 13.454 | 7.369 | 6 | 250 3.858 | ||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 3.284 | - | 366 | 26 | 19 | 142 | - | 31 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 938 | 397 | 26 | 19 | 142 | |
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 473 | - | 45 | - | 21 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 150 | 45 | - | 21 | ||||||||
| 24 Famiglie | 177.896 133.139 | 9.923 | 9.923 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 133.139 | 9.923 | 9.923 | - | - | ||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 132.942 132.942 | 9.923 | 9.923 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 132.942 | 9.923 | 9.923 | - | - | ||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 168 | 168 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 168 | - | - | - | - | |||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | 144 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | 198 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 30 | 29 Finanziamento dell'edilizia Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali |
- 198 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
| 31 | Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non residenziali |
321 | 321 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 321 | - | - | - | - |
| 32 | Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel denominatore) |
303.394 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 33 Imprese finanziarie e non finanziarie | 232.799 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 34 | PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
133.601 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 35 Prestiti e anticipi | 131.295 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 36 di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali | 23.757 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 37 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 101 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 38 Titoli di debito | 1.647 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 39 Strumenti rappresentativi di capitale | 659 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 40 | Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi di informativa NFRD |
25.232 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti Acque e risorse marine (CCM) climatici (CCA) (WTR) |
2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
|||||||||||||||||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) totale | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti | tassonomia) | Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||
| Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) |
||||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitante | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione |
Di cui abilitante | |||||||||||||||||
| 41 Prestiti e anticipi | 23.523 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 42 Titoli di debito | 1.573 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 43 Strumenti rappresentativi di capitale | 136 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 44 Derivati | 6.980 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 45 Prestiti interbancari a vista | 3.076 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 46 Disponibilità liquide e attivi in contante | 3.934 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 47 | Altre categorie di attivi (ad esempio, avviamento, merci, ecc.) |
56.607 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 48 Totale attivi GAR | 564.034 133.460 18.658 | 9.955 | 280 | 4.737 | - | 78 | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 155.209 18.736 | 9.955 | 280 4.737 | |||||||
| 49 Attivi non inclusi per il calcolo del GAR Amministrazioni centrali ed emittenti |
235.295 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 50 | sovranazionali | 103.364 | ||||||||||||||||||||||||||||||
| 51 Esposizione verso le banche centrali | 93.720 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 52 Portafoglio di negoziazione | 38.211 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| 53 Attivi totali | 799.329 133.460 18.658 | 9.955 | 280 | 4.737 | - | 78 | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 155.209 18.736 | 9.955 | 280 4.737 | |||||||
| Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD) | ||||||||||||||||||||||||||||||||
| 54 Garanzie finanziarie | 5.843 | - | 279 | - | 19 | 117 | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 528 | 279 | - | 19 | 117 | ||
| 55 Attività finanziarie gestite | 256.310 | - | 6.782 | - | 138 | 2.632 | - | 314 | - | 171 | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 18.823 | 7.096 | - | 138 2.803 | |||
| 56 Di cui titoli di debito | 74.728 | - | 3.305 | - | 56 | 801 | - | 136 | - | 64 | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 8.835 | 3.441 | - | 56 | 865 | ||
| 57 Di cui strumenti rappresentativi di capitale | 92.364 | - | 2.873 | - | 63 | 1.558 | - | 159 | - | 93 | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 7.817 | 3.033 | - | 63 1.652 |

| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
|
| Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
|
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CCM) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CCA) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CCA) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (WTR) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (WTR) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (PPC) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (PPC) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (BIO) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (BIO) |
Di cui ecosostenibile (CCM + CCA in milioni di EUR + WTR + CE + PPC + BIO) |
Di cui ecosostenibile (CCM + CCA in milioni di EUR + WTR + CE + PPC + BIO) |
| C20.11 Produzione di gas industriali | 25 5 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
25 5 |
|||||||
| C22.11 Fabbricazione di pneumatici e camere d'aria in gomma; ricostruzione di pneumatici in gomma |
1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
|||||||
| C22.19 Fabbricazione di altri prodotti in gomma | 1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
|||||||
| C22.22 Fabbricazione di articoli da imballaggio in plastica |
1 1 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 1 |
|||||||
| C23.32 Fabbricazione di mattoni,piastrelle e prodotti da costruzione in argilla cotta |
25 25 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
25 25 |
|||||||
| C23.51 Fabbricazione di cemento | 34 5 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
34 5 |
|||||||
| C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l'edilizia |
38 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
38 - |
|||||||
| C23.63 Produzione di calcestruzzo preconfezionato | 3 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
3 - |
|||||||
| C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra | 1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
|||||||
| C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e di ferroleghe |
120 112 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
120 112 |
|||||||
| C24.20 Fabbricazione di tubi, profili cavi e relativi accessori di acciaio |
5 3 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
5 3 |
|||||||
| C25.12 Fabbricazione di porte e finestre in metallo C25.30 Fabbricazione di generatori di vapore ad |
8 2 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
8 2 |
|||||||
| eccezione delle caldaie per il riscaldamento centrale ad acqua calda |
1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
|||||||
| C25.50 Forgiatura, pressatura, stampaggio e profilatura dei metalli; metallurgia delle polveri |
20 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
20 - |
|||||||
| C25.62 Lavorazione meccanica | 12 6 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
12 6 |
|||||||
| C25.99 Fabbricazione di altri prodotti in metallo n.c.a. |
45 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
45 - |
|||||||
| C26.20 Fabbricazione di computer e apparecchiature periferiche |
14 10 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
14 10 |
|||||||
| C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, test e navigazione |
19 13 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
19 13 |
|||||||
| C26.60 Fabbricazione di apparecchi per l'irradiazione, elettromedicali ed elettroterapeutiche |
5 1 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
5 1 |

| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | CE + PPC + BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + | ||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| NFRD) | Imprese non finanziarie (soggette a |
imprese non finanziarie non NFRD |
PMI e altre soggette a |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
NFRD) | Imprese non finanziarie (soggette a |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
|||||||||||
| (lordo) | Valore contabile | Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
(lordo) | Valore contabile | Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
||||||||||||
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CE) | in milioni di EUR | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
| C27.11 Fabbricazione di motori elettrici, generatori e trasformatori |
8 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 8 | 1 | |||||||||||||
| C27.12 Fabbricazione di apparecchi per la distribuzione e il controllo dell'elettricità |
2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | |||||||||||||
| C27.20 Produzione di batterie e accumulatori C27.32 Fabbricazione di altri fili e cavi elettronici ed |
65 | 61 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 65 | 61 | |||||||||||||
| elettrici | 8 | 5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 8 | 5 | |||||||||||||
| C27.33 Produzione di dispositivi di cablaggio C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per uso domestico |
1 58 |
1 3 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 58 |
1 3 |
|||||||||||||
| C27.90 Fabbricazione di altre apparecchiature elettriche |
4 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | 2 | |||||||||||||
| C28.14 Fabbricazione di altri rubinetti e valvole | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | |||||||||||||
| C28.15 Fabbricazione di cuscinetti, cuscinetti ed elementi di guida |
1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | |||||||||||||
| C28.22 Fabbricazione di apparecchi di sollevamento e movimentazione C28.25 Fabbricazione di apparecchiature di |
1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | |||||||||||||
| raffreddamento e ventilazione per uso non domestico |
42 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 42 | 1 | |||||||||||||
| C28.29 Fabbricazione di altre macchine di impiego generale n.c.a. |
1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | |||||||||||||
| C28.49 Fabbricazione di altre macchine utensili | 22 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 22 | - | |||||||||||||
| C28.91 Fabbricazione di macchine per la metallurgia C28.92 Fabbricazione di macchine per l'estrazione mineraria e costruzione |
16 1 |
5 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
16 1 |
5 - |
|||||||||||||
| C28.93 Fabbricazione di macchine per l'industria alimentare, lavorazione di bevande e tabacco |
5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 5 | - | |||||||||||||
| C28.99 Fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali n.c.a. |
1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | |||||||||||||
| C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore | 460 | 51 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 460 | 51 | |||||||||||||
| C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti C30.12 Costruzione di imbarcazioni da diporto e |
245 | 56 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 245 | 56 | |||||||||||||
| sportive C30.20 Fabbricazione di locomotive e materiale rotabile ferroviario |
74 9 |
- 3 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
74 9 |
- 3 |

| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | CE + PPC + BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + | |||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
NFRD | PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
NFRD | PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
NFRD) | Imprese non finanziarie (soggette a |
NFRD | PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
|||||||||||
| Valore contabile (lordo) |
(lordo) | Valore contabile | Valore contabile (lordo) |
(lordo) | Valore contabile | Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
(lordo) | Valore contabile | (lordo) | Valore contabile | Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
|||||||||||
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) in milioni di EUR |
Di cui ecosostenibile (CE) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CE) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
|
| C30.91 Fabbricazione di motocicli | 25 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 25 | 2 | ||||||||||||||
| C33.17 Riparazione e manutenzione di altri mezzi di trasporto |
1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | ||||||||||||||
| D35.11 Produzione di energia elettrica | 846 | 818 | - | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - | 848 | 818 | ||||||||||||||
| D35.12 Trasmissione di energia elettrica | 48 | 30 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 48 | 30 | ||||||||||||||
| D35.13 Distribuzione di energia elettrica | 334 | 232 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 334 | 232 | ||||||||||||||
| D35.21 Produzione di gas | 14 | 13 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 14 | 13 | ||||||||||||||
| D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi tramite condotte |
13 | 13 | - | - | 6 | - | - | - | - | - | - | - | 19 | 13 | ||||||||||||||
| E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura dell'acqua | 99 | 65 | 1 | - | 23 | - | - | - | - | - | - | - | 123 | 65 | ||||||||||||||
| E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | ||||||||||||||
| E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi |
5 | 5 | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | 6 | 5 | ||||||||||||||
| E38.32 Recupero dei materiali selezionati | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | ||||||||||||||
| F41.10 Sviluppo di progetti edilizi | 27 | 8 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 27 | 8 | ||||||||||||||
| F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non residenziali |
23 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 23 | 3 | ||||||||||||||
| F42.11 Costruzione di strade e autostrade | 308 | 185 | 1 | 1 | - | - | 9 | - | - | - | - | - | 318 | 186 | ||||||||||||||
| F42.12 Costruzione di ferrovie e metropolitane | 92 | 76 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 92 | 76 | ||||||||||||||
| F42.13 Costruzione di ponti e tunnel | 93 | 17 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 93 | 17 | ||||||||||||||
| F42.22 Costruzione di progetti di utilità per l'elettricità e le telecomunicazioni |
49 | 15 | 4 | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 54 | 15 | ||||||||||||||
| F43.21 Installazione elettrica | 13 | 11 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 13 | 11 | ||||||||||||||
| F43.22 Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento |
4 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | 3 | ||||||||||||||
| F43.99 Altre attività di costruzione specializzate n.c.a. |
33 | 29 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 33 | 29 | ||||||||||||||
| H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri interurbano |
240 | 200 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 240 | 200 |

| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
|
| Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
|
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) in milioni di EUR |
Di cui ecosostenibile (CCM) in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CCA) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CCA) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (WTR) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (WTR) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (PPC) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (PPC) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (BIO) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (BIO) |
Di cui ecosostenibile (CCM + CCA in milioni di EUR + WTR + CE + PPC + BIO) |
Di cui ecosostenibile (CCM + CCA in milioni di EUR + WTR + CE + PPC + BIO) |
| H49.20 Trasporto ferroviario di merci | 132 25 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
132 25 |
|||||||
| H49.31 Trasporto terrestre urbano ed extraurbano di passeggeri |
127 39 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
127 39 |
|||||||
| H49.39 Altri trasporti terrestri di passeggeri n.c.a. | 21 21 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
21 21 |
|||||||
| H49.41 Trasporto merci su strada | 1 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
||||||
| H49.50 Trasporto tramite conduttura | 139 5 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
139 5 |
|||||||
| H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti terrestri |
4 2 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
4 2 |
|||||||
| H53.10 Attività postali con obbligo di servizio universale |
368 47 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
368 47 |
|||||||
| J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo | - | - | 1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
||||||
| J61.20 Attività di telecomunicazione senza fili | 7 | - | 1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
8 - |
||||||
| J61.90 Altre attività di telecomunicazione | 28 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
28 - |
||||||
| J62.01 Attività di programmazione informatica | 9 1 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
9 1 |
|||||||
| J62.02 Attività di consulenza informatica | 1 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
||||||
| J62.09 Altre attività di servizi informatici e di tecnologia dell'informazione |
8 4 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
8 4 |
|||||||
| J63.11 Elaborazione dati, hosting e attività correlate | - | - | 1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
||||||
| L68.10 Compravendita di immobili di proprietà | 40 9 |
1 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
41 9 |
|||||||
| L68.20 Affitto e gestione di beni immobili propri o in leasing |
173 39 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
173 39 |
|||||||
| M71.12 Attività di ingegneria e consulenza tecnica connessa |
17 12 |
- - |
- - |
1 - |
- - |
- - |
18 12 |
|||||||
| M72.19 Altre ricerche e sviluppi sperimentali nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria |
1 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
||||||
| N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli leggeri a motore |
195 31 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
195 31 |
|||||||
| N77.39 Noleggio e leasing di macchinari, attrezzature e beni materiali n.c.a. |
1 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
330

| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
|
| Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
|
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) in milioni di EUR |
Di cui ecosostenibile (CCM) in milioni di EUR |
Di cui ecosostenibile (CCA) in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CCA) |
Di cui ecosostenibile (WTR) in milioni di EUR |
Di cui ecosostenibile (WTR) in milioni di EUR |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (PPC) |
in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (PPC) |
Di cui ecosostenibile (BIO) in milioni di EUR |
Di cui ecosostenibile (BIO) in milioni di EUR |
Di cui ecosostenibile (CCM + CCA in milioni di EUR + WTR + CE + PPC + BIO) |
Di cui ecosostenibile (CCM + CCA in milioni di EUR + WTR + CE + PPC + BIO) |
| C20.11 Produzione di gas industriali | 12 | 4 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
12 4 |
||||||
| C22.11 Fabbricazione di pneumatici e camere d'aria in gomma; ricostruzione di pneumatici in gomma |
1 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
1 - |
||||||
| C22.19 Fabbricazione di altri prodotti in gomma | 4 | 3 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
4 3 |
||||||
| C22.22 Fabbricazione di articoli da imballaggio in plastica |
3 | 3 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
3 3 |
||||||
| C23.32 Fabbricazione di mattoni, piastrelle e prodotti da costruzione in argilla cotta |
27 | 26 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
27 26 |
||||||
| C23.51 Fabbricazione di cemento | 37 | 10 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
37 10 |
||||||
| C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l'edilizia |
48 | 10 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
48 10 |
||||||
| C23.63 Produzione di calcestruzzo preconfezionato | 4 | 1 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
4 1 |
||||||
| C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e di ferroleghe |
91 | 83 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
91 83 |
||||||
| C24.20 Fabbricazione di tubi, profili cavi e relativi accessori di acciaio |
6 | 3 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
6 3 |
||||||
| C25.12 Fabbricazione di porte e finestre in metallo C25.30 Fabbricazione di generatori di vapore ad eccezione delle caldaie per il riscaldamento centrale ad acqua calda |
4 2 |
- - |
- - - - |
- - - - |
- - - - |
- - - - |
- - - - |
4 - 2 - |
||||||
| C25.50 Forgiatura, pressatura, stampaggio e profilatura dei metalli; metallurgia delle polveri |
27 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
27 - |
||||||
| C25.62 Lavorazione meccanica | 12 | 6 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
12 6 |
||||||
| C25.99 Fabbricazione di altri prodotti in metallo n.c.a. |
37 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
37 - |
||||||
| C26.11 Fabbricazione di componenti elettronici | 3 | - | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
3 - |
||||||
| C26.20 Fabbricazione di computer e apparecchiature periferiche |
16 | 7 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
16 7 |
||||||
| C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, test e navigazione |
18 | 14 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
18 14 |
||||||
| C26.60 Fabbricazione di apparecchi per l'irradiazione, elettromedicali ed elettro terapeutiche |
4 | 1 | - - |
- - |
- - |
- - |
- - |
4 1 |

| Mitigazione dei cambiamenti | climatici (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | CE + PPC + BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + | |||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
||||||||||||||
| Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
||||||||||||||
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CE) | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
| C27.11 Fabbricazione di motori elettrici, generatori e trasformatori |
6 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 6 | 1 | |||||||||||||
| C27.12 Fabbricazione di apparecchi per la distribuzione e il controllo dell'elettricità |
2 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 2 | |||||||||||||
| C27.20 Produzione di batterie e accumulatori | 67 | 66 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 67 | 66 | |||||||||||||
| C27.32 Fabbricazione di altri fili e cavi elettronici ed elettrici |
17 | 13 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 17 | 13 | |||||||||||||
| C27.33 Produzione di dispositivi di cablaggio C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per uso |
2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | |||||||||||||
| domestico C27.90 Fabbricazione di altre apparecchiature |
49 | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 49 | 4 | |||||||||||||
| elettriche | 4 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | 2 | |||||||||||||
| C28.14 Fabbricazione di altri rubinetti e valvole C28.15 Fabbricazione di cuscinetti, cuscinetti ed |
2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | |||||||||||||
| elementi di guida C28.22 Fabbricazione di apparecchi di sollevamento |
2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 1 | |||||||||||||
| e movimentazione C28.25 Fabbricazione di apparecchiature di raffreddamento e ventilazione per uso non domestico |
1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | |||||||||||||
| C28.29 Fabbricazione di altre macchine di impiego generale n.c.a. |
36 1 |
1 1 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
36 1 |
1 1 |
|||||||||||||
| C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e forestali |
1 | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | - | |||||||||||||
| C28.49 Fabbricazione di altre macchine utensili | 10 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10 | - | |||||||||||||
| C28.91 Fabbricazione di macchine per la metallurgia | 13 | 6 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 13 | 6 | |||||||||||||
| C28.92 Fabbricazione di macchine per l'estrazione mineraria e costruzione |
1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | |||||||||||||
| C28.93 Fabbricazione di macchine per l'industria alimentare, lavorazione di bevande e tabacco |
3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3 | - | |||||||||||||
| C28.99 Fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali n.c.a. |
1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | |||||||||||||
| C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore | 464 | 168 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 464 | 168 | |||||||||||||
| C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti C30.12 Costruzione di imbarcazioni da diporto e |
120 | 15 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 120 | 15 | |||||||||||||
| sportive | 71 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 71 | 1 |

| climatici (CCM) | Mitigazione dei cambiamenti | climatici (CCA) | Adattamento ai cambiamenti | Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | CE + PPC + BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| NFRD) | Imprese non finanziarie (soggette a |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
||||||||||||
| (lordo) | Valore contabile | Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
||||||||||||
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (WTR) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CE) | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
| C30.20 Fabbricazione di locomotive e materiale rotabile ferroviario |
9 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 9 | 3 | ||||||||||||
| C30.91 Fabbricazione di motocicli C33.17 Riparazione e manutenzione di altri mezzi di trasporto |
26 1 |
5 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
26 1 |
5 - |
||||||||||||
| D35.11 Produzione di energia elettrica | 1.272 | 1.223 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.272 | 1.223 | ||||||||||||
| D35.12 Trasmissione di energia elettrica | 53 | 34 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 53 | 34 | ||||||||||||
| D35.13 Distribuzione di energia elettrica | 557 | 455 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 557 | 455 | ||||||||||||
| D35.21 Produzione di gas D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi tramite |
28 | 15 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 28 | 15 | ||||||||||||
| condotte D35.30 Fornitura di vapore e aria condizionata |
36 2 |
35 2 |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
36 2 |
35 2 |
||||||||||||
| E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura dell'acqua | 134 | 101 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 135 | 101 | ||||||||||||
| E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | ||||||||||||
| E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi |
6 | 5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 6 | 5 | ||||||||||||
| E38.32 Recupero dei materiali selezionati | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 | ||||||||||||
| F41.10 Sviluppo di progetti edilizi | 30 | 7 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 31 | 7 | ||||||||||||
| F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non residenziali |
8 | 5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 8 | 5 | ||||||||||||
| F42.11 Costruzione di strade e autostrade | 257 | 175 | 43 | 13 | - | - | 35 | - | - | - | - | - | 335 | 188 | ||||||||||||
| F42.12 Costruzione di ferrovie e metropolitane | 87 | 70 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 87 | 70 | ||||||||||||
| F42.13 Costruzione di ponti e tunnel | 46 | 14 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 46 | 14 | ||||||||||||
| F42.22 Costruzione di progetti di utilità per l'elettricità e le telecomunicazioni |
61 | 27 | 11 | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 73 | 27 | ||||||||||||
| F43.21 Installazione elettrica | 15 | 15 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 16 | 15 | ||||||||||||
| F43.22 Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento |
7 | 5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 7 | 5 |

| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
climatici (CCA) | Adattamento ai cambiamenti | Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | CE + PPC + BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
NFRD) | Imprese non finanziarie (soggette a |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
Imprese non finanziarie (soggette a NFRD) |
PMI e altre imprese non finanziarie non soggette a NFRD |
||||||||||
| Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
(lordo) | Valore contabile | Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
Valore contabile (lordo) |
||||||||||
| Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice e marchio) |
in milioni di EUR | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CCM) |
Di cui ecosostenibile (CCM) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCA) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (WTR) | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (WTR) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CE) | in milioni di EUR | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (CE) |
Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (PPC) | in milioni di EUR Di cui ecosostenibile (BIO) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (BIO) | in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
in milioni di EUR | Di cui ecosostenibile (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
| F43.99 Altre attività di costruzione specializzate n.c.a. |
48 | 48 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
48 | 48 | |||||||||||
| H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri interurbano |
327 | 232 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
327 | 232 | |||||||||||
| H49.20 Trasporto ferroviario di merci | 145 | 33 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
145 | 33 | |||||||||||
| H49.31 Trasporto terrestre urbano ed extraurbano di passeggeri |
135 | 60 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
135 | 60 | |||||||||||
| H49.39 Altri trasporti terrestri di passeggeri n.c.a. | 21 | 21 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
21 | 21 | |||||||||||
| H49.41 Trasporto merci su strada | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
1 | 1 | |||||||||||
| H49.50 Trasporto tramite conduttura | 159 | 29 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
159 | 29 | |||||||||||
| H50.10 Trasporto marittimo e costiero di passeggeri | 8 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
8 | 1 | |||||||||||
| H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti terrestri |
18 | 7 | 30 | - | - | - | - | - | - | - | - - |
48 | 7 | |||||||||||
| H53.10 Attività postali con obbligo di servizio universale |
225 | 183 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
225 | 183 | |||||||||||
| J61.20 Attività di telecomunicazione senza fili | 7 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
7 | - | |||||||||||
| J61.90 Altre attività di telecomunicazione | 18 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
18 | - | |||||||||||
| J62.01 Attività di programmazione informatica | 23 | 6 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
23 | 6 | |||||||||||
| J62.02 Attività di consulenza informatica | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
1 | 1 | |||||||||||
| J62.09 Altre attività di servizi informatici e di tecnologia dell'informazione |
8 | 5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
8 | 5 | |||||||||||
| L68.10 Compravendita di immobili di proprietà | 49 | 16 | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - - |
53 | 16 | |||||||||||
| L68.20 Affitto e gestione di beni immobili propri o in leasing |
203 | 64 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
203 | 64 | |||||||||||
| M71.12 Attività di ingegneria e consulenza tecnica connessa |
44 | 34 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
44 | 34 | |||||||||||
| M72.19 Altre ricerche e sviluppi sperimentali nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria |
2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
2 | - | |||||||||||
| N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli leggeri a motore |
246 | 58 | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
246 | 58 | |||||||||||
| N77.39 Noleggio e leasing di macchinari, attrezzature e beni materiali n.c.a. |
1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
1 | - |

| 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | (BIO) | Biodiversità ed ecosistemi | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
|||||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | |||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei | proventi | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la |
|||||||||||||||||||||||||||||||
| negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR | 27,68% | 3,63% 2,43% 0,10% 0,52% 0,02% | - | - | - 0,02% | - | - | - 0,03% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 27,75% | 3,63% 2,43% 0,10% 0,52% 35,15% | ||||||||||||
| 2 | Imprese finanziarie | 1,95% | 0,25% 0,01% | - 0,06% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,97% | 0,25% 0,01% | - 0,06% | 7,43% | ||||||
| 3 | Enti creditizi | 0,81% | 0,06% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,81% | 0,06% 0,01% | - | - | 2,84% | ||
| 4 | Prestiti e anticipi | 0,59% | 0,04% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,59% | 0,04% | - | - | - | 2,02% |
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 0,22% | 0,02% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,22% | 0,02% 0,01% | - | - | 0,81% | ||
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | |||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 1,14% | 0,19% | - | - 0,06% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,16% | 0,19% | - | - 0,06% | 4,59% | ||||
| 8 | di cui imprese di investimento | 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | - | - | - | - | 0,02% |
| 9 | Prestiti e anticipi | 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | - | - | - | - | 0,02% |
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| 12 di cui società di gestione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,04% | |
| 13 Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | |
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% |

| 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | |||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | |||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli finanziano settori tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | ||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | |||||||||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 0,40% | 0,04% | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,40% | 0,04% | - | - 0,01% | 1,25% | |||
| 17 Prestiti e anticipi | 0,05% | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,05% | 0,01% | - | - | - | 0,17% | |
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | 0,03% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% | - | - | - | - | 0,11% | |
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | 0,32% | 0,03% | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,32% | 0,03% | - 0,01% | 0,97% | ||||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 1,74% | 0,97% 0,01% 0,10% 0,46% | 0,01% | - | - | - 0,02% | - | - | - 0,02% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,79% | 0,97% 0,01% 0,10% 0,46% | 4,40% | ||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 1,58% | 0,89% | - 0,09% 0,43% | 0,01% | - | - | - 0,02% | - | - | - 0,02% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,63% | 0,89% | - 0,09% 0,43% | 3,76% | ||||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 0,13% | 0,07% 0,01% 0,01% 0,03% | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,13% | 0,07% 0,01% 0,01% 0,03% | 0,55% | |||||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 0,03% | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% | 0,01% | - | - | 0,09% | ||||||
| 24 Famiglie | 23,99% | 2,41% 2,41% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 23,99% | 2,41% 2,41% | - | - 23,28% | |||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 23,45% | 2,41% 2,41% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 23,45% | 2,41% 2,41% | - | - 17,31% | |||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 0,41% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 0,41% | - | - | - | - | 0,30% | ||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | ||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,04% | |
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni 30 locali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,04% | |
| Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non 31 residenziali |
0,05% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,05% | - | - | - | - | 0,04% | |
| 32 Totale attivi GAR | 27,73% | 3,63% 2,43% 0,10% 0,52% | 0,02% | - | - | - 0,02% | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - 27,80% | 3,63% 2,43% 0,10% 0,52% 73,80% |

| 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | ||||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | |||||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | |||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
|||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
23,60% | 2,65% 1,76% 0,05% 0,40% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - 26,84% | 2,65% 1,76% 0,05% 0,40% 32,56% | ||||||||
| 2 | Imprese finanziarie | - | 0,06% | - | - 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,39% | 0,06% | - | - 0,02% | 6,00% | ||
| 3 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,59% | - | - | - | - | 2,24% |
| 4 | Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,37% | - | - | - | - | 1,41% |
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,22% | - | - | - | - | 0,83% |
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | - | 0,06% | - | - 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,80% | 0,06% | - | - 0,02% | 3,76% | ||
| 8 | di cui imprese di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | 0,01% |
| 9 | Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - |
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 12 di cui società di gestione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | 0,04% | |
| 13 Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | 0,01% | |
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% |

| 2023 | ||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | ||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | |||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | ||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | |||||||||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,38% | - | - | - | - | 1,01% |
| 17 Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,04% | - | - | - | - | 0,09% |
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% | - | - | - | - | 0,07% |
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,31% | - | - | - | 0,85% | ||||||||
| 20 Imprese non finanziarie | - | 0,83% | - 0,04% 0,38% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,85% | 0,83% | - 0,05% 0,38% | 4,28% | ||||
| 21 Prestiti e anticipi | - | 0,78% | - 0,04% 0,35% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,69% | 0,78% | - 0,04% 0,35% | 3,81% | ||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | - | 0,04% | - 0,01% 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,12% | 0,04% | - 0,01% 0,02% | 0,41% | ||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% | 0,01% | - | - | 0,06% | ||||||
| 24 Famiglie | 23,60% | 1,76% 1,76% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 23,60% | 1,76% 1,76% | - | - 22,26% | |||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 23,56% | 1,76% 1,76% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 23,56% | 1,76% 1,76% | - | - 16,63% | |||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 0,03% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 0,03% | - | - | - | - | 0,02% | ||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | ||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% |
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni 30 locali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% |
| Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non 31 residenziali |
0,06% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,06% | - | - | - | - | 0,04% |
| 32 Totale attivi GAR | 23,66% | 2,65% 1,76% 0,05% 0,40% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - 26,90% | 2,65% 1,76% 0,05% 0,40% 70,56% |

| 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | ||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi | attivi coperti che pertinenti per la alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli finanziano settori tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | |||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitanti |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitanti |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | |||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
28,40% | 4,35% 2,43% 0,14% 1,01% 0,08% 0,01% | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - 28,51% | 4,36% 2,43% 0,14% 1,01% 35,15% | ||||||||||
| 2 | Imprese finanziarie | 2,07% | 0,42% | - 0,02% 0,16% 0,04% | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
2,11% | 0,42% | - 0,02% 0,16% | 7,43% | ||||||
| 3 | Enti creditizi | 0,82% | 0,07% | - 0,01% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
0,82% | 0,07% | - 0,01% 0,01% | 2,84% | |||||
| 4 | Prestiti e anticipi | 0,59% | 0,05% | - 0,01% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
0,59% | 0,05% | - 0,01% 0,01% | 2,02% | |||||
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 0,23% | 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
0,23% | 0,02% | - | - | - | 0,81% | |
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | |||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 1,25% | 0,35% | - 0,01% 0,15% 0,04% | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
1,29% | 0,35% | - 0,01% 0,15% | 4,59% | ||||||
| 8 | di cui imprese di investimento | 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
0,02% | - | - | - | - | 0,02% | |
| 9 | Prestiti e anticipi | 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
0,02% | - | - | - | - | 0,02% | |
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | ||
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||
| 12 di cui società di gestione | 0,02% | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
0,02% | 0,01% | - | - | - | 0,04% | ||
| 13 Prestiti e anticipi | 0,01% | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
0,01% | 0,01% | - | - | - | 0,01% | ||
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | ||
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | 0,03% |

| 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | |||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi | coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | ||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | ||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | |||||||||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 0,40% | 0,06% | - | - 0,01% | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,40% | 0,06% | - | - 0,01% | 1,25% | ||||
| 17 Prestiti e anticipi | 0,05% | 0,01% | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,05% | 0,01% | - | - | - | 0,17% | ||
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | 0,03% | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% | - | - | - | - | 0,11% | ||
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | 0,32% | 0,05% | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,32% | 0,05% | - 0,01% | 0,97% | ||||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 2,34% | 1,52% 0,02% 0,12% 0,85% | 0,04% 0,01% | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 2,41% | 1,53% 0,02% 0,12% 0,85% | 4,40% | ||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 2,14% | 1,41% | - 0,11% 0,80% | 0,04% 0,01% | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 2,21% | 1,42% | - 0,11% 0,80% | 3,76% | ||||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 0,17% | 0,10% 0,02% 0,01% 0,04% | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,17% | 0,10% 0,02% 0,01% 0,04% | 0,55% | ||||||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 0,03% | 0,01% | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% | 0,01% | - 0,01% | 0,09% | ||||||||
| 24 Famiglie | 23,99% | 2,41% 2,41% | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | 23,99% | 2,41% 2,41% | - | - 23,28% | ||||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 23,45% | 2,41% 2,41% | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | 23,45% | 2,41% 2,41% | - | - 17,31% | ||||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 0,41% | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | 0,41% | - | - | - | - | 0,30% | |||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | ||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,04% | ||
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni 30 locali |
- | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,04% | ||
| Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non 31 residenziali |
0,05% | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,05% | - | - | - | - | 0,04% | ||
| 32 Totale attivi GAR | 28,45% | 4,35% 2,43% 0,14% 1,01% | 0,08% 0,01% | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - 28,56% | 4,36% 2,43% 0,14% 1,01% 73,80% |

| 2023 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | ||||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | ||||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | ||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | |||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
||||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
23,60% | 3,31% 1,77% 0,05% 0,84% | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 27,45% | 3,32% 1,77% 0,05% 0,84% 32,56% | |||||||||
| 2 | Imprese finanziarie | - | 0,18% | - | - 0,13% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,28% | 0,18% | - | - 0,13% | 6,00% | ||
| 3 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,40% | - | - | - | - | 2,24% |
| 4 | Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,26% | - | - | - | - | 1,41% |
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,14% | - | - | - | - | 0,83% |
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | - | 0,18% | - | - 0,13% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,87% | 0,18% | - | - 0,13% | 3,76% | ||
| 8 | di cui imprese di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | 0,01% |
| 9 | Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - |
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||||
| 12 di cui società di gestione | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | 0,01% | - | - | - | 0,04% | |
| 13 Prestiti e anticipi | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | 0,01% | - | - | - | 0,01% | |
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% |

| Mitigazione dei cambiamenti climatici | 2023 | ||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | |||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi | coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi tassonomia (ammissibili |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | |||||||||||||||||||||
| % (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | |||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | 0,36% | - | - | - | - | 1,01% | ||||
| 17 Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | 0,03% | - | - | - | - | 0,09% | ||||
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | 0,02% | - | - | - | - | 0,07% | ||||
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,31% | - | - | - | 0,85% | |||||||
| 20 Imprese non finanziarie | - | 1,37% 0,01% 0,05% 0,71% | - 0,01% | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | 2,58% | 1,38% 0,01% 0,05% 0,71% | 4,28% | ||||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | - | 1,30% | - 0,04% 0,68% | - 0,01% | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | 2,38% | 1,31% | - 0,04% 0,68% | 3,81% | ||||||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | - | 0,06% | - 0,01% 0,03% | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | 0,17% | 0,06% | - 0,01% 0,03% | 0,41% | ||||||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,03% | 0,01% | - | - | 0,06% | |||||||
| 24 Famiglie | 23,60% | 1,76% 1,76% | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | 23,60% | 1,76% 1,76% | - | - 22,26% | |||||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 23,56% | 1,76% 1,76% | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | 23,56% | 1,76% 1,76% | - | - 16,63% | |||||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici | 0,03% | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - - |
- | 0,03% | - | - | - | - | 0,02% | ||||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | |||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | ||||
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 30 | Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali |
- | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,02% | |||
| 31 | Garanzie ottenute mediante prese di possesso: immobili residenziali e non residenziali |
0,06% | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - | 0,06% | - | - | - | - | 0,04% | |||
| 32 Totale attivi GAR | 23,66% | 3,31% 1,77% 0,05% 0,84% | - 0,01% | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - - |
- | - | - | - 27,51% | 3,32% 1,77% 0,05% 0,84% 70,56% |

| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | climatici (CCA) | Adattamento ai cambiamenti | Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | (BIO) | Biodiversità ed ecosistemi | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | ||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
alla tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | ||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del flusso di attivi totali ammissibili) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | ||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitanti |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
|||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
32,67% | 8,11% 4,32% 0,35% 1,96% 0,12% | - | - | - 0,08% | - | - | - 0,10% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - 32,97% | 8,11% 4,32% 0,35% 1,96% 9,43% | |||||||||||
| 2 | Imprese finanziarie | 7,97% | 1,05% 0,06% 0,03% 0,20% 0,10% | - | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 8,10% | 1,05% 0,06% 0,03% 0,20% 4,13% | |||||||||
| 3 | Enti creditizi | 3,72% | 0,28% 0,03% 0,01% 0,01% 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 3,74% | 0,28% 0,03% 0,01% 0,01% 1,63% | ||||||||
| 4 | Prestiti e anticipi | 2,62% | 0,18% | - 0,01% 0,01% 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 2,64% | 0,18% | - 0,01% 0,01% 1,16% | ||||||
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 1,10% | 0,10% 0,03% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,10% | 0,10% 0,03% | - | - 0,47% | |||
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 4,25% | 0,77% 0,03% 0,02% 0,19% 0,08% | - | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 4,36% | 0,77% 0,03% 0,02% 0,19% 2,50% | |||||||||
| 8 | di cui imprese di investimento | 0,08% | 0,01% | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,08% | 0,01% | - | - 0,01% 0,01% | |||
| 9 | Prestiti e anticipi | 0,08% | 0,01% | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,08% | 0,01% | - | - 0,01% 0,01% | |||
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 12 di cui società di gestione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | ||
| 13 Prestiti e anticipi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | ||
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 0,31% | 0,03% | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,31% | 0,03% | - | - 0,01% 0,13% |

| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (CCM) | Mitigazione dei cambiamenti climatici | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | ||||||||||||||||||||||
| tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi | coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | ||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del flusso di attivi totali ammissibili) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
Quota del totale degli tassonomia (allineati |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | |||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| 17 Prestiti e anticipi | 0,31% | 0,03% | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,31% | 0,03% | - | - 0,01% 0,12% | |||||
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | |||
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 5,34% | 2,87% 0,07% 0,32% 1,76% 0,02% | - | - | - 0,08% | - | - | - 0,07% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 5,51% | 2,87% 0,07% 0,32% 1,76% 1,83% | |||||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 4,84% | 2,58% | - 0,29% 1,63% 0,02% | - | - | - 0,08% | - | - | - 0,06% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 5,00% | 2,58% | - 0,29% 1,63% 1,60% | |||||||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 0,40% | 0,24% 0,07% 0,03% 0,11% | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,41% | 0,24% 0,07% 0,03% 0,11% 0,21% | |||||||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 0,10% | 0,05% | - 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,10% | 0,05% | - 0,02% 0,02% | ||||||||||
| 24 Famiglie | 19,36% | 4,19% 4,19% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 19,36% | 4,19% 4,19% | - | - 3,46% | ||||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 18,86% | 4,19% 4,19% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 18,86% | 4,19% 4,19% | - | - 1,78% | ||||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per ristrutturazione edilizia | 0,46% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 0,46% | - | - | - | - 0,04% | ||||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | |||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | |||
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 30 | Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | ||
| 31 | Garanzie reali ottenute tramite presa di possesso: immobili residenziali e non residenziali |
0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - | |
| 32 Totale attivi GAR | 32,68% | 8,11% 4,32% 0,35% 1,96% 0,12% | - | - | - 0,08% | - | - | - 0,10% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - 32,98% | 8,11% 4,32% 0,35% 1,96% 9,43% |

| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | climatici (CCA) | Adattamento ai cambiamenti | Acque e risorse marine (WTR) |
Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | (BIO) | Biodiversità ed ecosistemi | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + | PPC + BIO) | |||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla |
tassonomia) | |||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del flusso di attivi totali ammissibili) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi nuovi coperti | ||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore |
|||||||||||||||||||||||||||||||
| 1 | Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR |
35,34% 11,29% 4,32% 0,50% 3,67% 0,40% 0,03% | - | - | - | - | - | - 0,05% | - - |
- 0,01% | - | - | - | - | - | - | - 35,80% 11,32% 4,32% 0,50% 3,67% 9,43% | ||||||||||||||
| 2 | Imprese finanziarie | 8,33% | 2,02% 0,06% 0,09% 0,81% 0,30% | - | - | - | - | - | - | - 0,02% | - - |
- 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | 8,66% | 2,02% 0,06% 0,09% 0,81% 4,13% | ||||||||||
| 3 | Enti creditizi | 3,79% | 0,33% 0,03% 0,02% 0,03% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 3,80% | 0,33% 0,03% 0,02% 0,03% 1,63% | ||||||||
| 4 | Prestiti e anticipi | 2,71% | 0,22% | - 0,02% 0,02% 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 2,72% | 0,22% | - 0,02% 0,02% 1,16% | ||||||
| 5 | Titoli di debito, compresi UoP | 1,08% | 0,11% 0,03% | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1,08% | 0,11% 0,03% | - 0,01% 0,47% | |||||
| 6 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||||
| 7 | Altre Imprese finanziarie | 4,54% | 1,69% 0,03% 0,07% 0,78% 0,29% | - | - | - | - | - | - | - 0,02% | - - |
- 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | 4,86% | 1,69% 0,03% 0,07% 0,78% 2,50% | ||||||||||
| 8 | di cui imprese di investimento | 0,08% | 0,02% | - | - 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,08% | 0,02% | - | - 0,02% 0,01% | |||
| 9 | Prestiti e anticipi | 0,08% | 0,02% | - | - 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,08% | 0,02% | - | - 0,02% 0,01% | |||
| 10 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 11 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 12 di cui società di gestione | 0,10% | 0,07% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,10% | 0,07% | - | - | - 0,01% | ||
| 13 Prestiti e anticipi | 0,10% | 0,07% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,10% | 0,07% | - | - | - 0,01% | ||
| 14 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 15 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 16 di cui imprese di assicurazione | 0,31% | 0,04% | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,31% | 0,04% | - | - 0,01% 0,13% |

| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine | (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) |
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) Quota del totale degli attivi |
||||||||||||||||||||||||
| % (a fronte del flusso di attivi totali ammissibili) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la alla tassonomia) |
tassonomia (allineati | attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei | proventi Di cui abilitanti |
Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Quota del totale degli attivi nuovi coperti | |||||||||||||||
| 17 Prestiti e anticipi | 0,31% | 0,04% | - | - 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,31% | 0,04% | - | - 0,01% 0,12% | ||||
| 18 Titoli di debito, compresi UoP | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | ||
| 19 Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||||||
| 20 Imprese non finanziarie | 7,65% | 5,08% 0,07% 0,41% 2,86% 0,10% 0,03% | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 7,78% | 5,11% 0,07% 0,41% 2,86% 1,83% | |||||||||||
| 21 Prestiti e anticipi | 7,05% | 4,66% | - 0,39% 2,65% 0,08% 0,01% | - | - | - | - | - | - 0,03% | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 7,16% | 4,67% | - 0,39% 2,65% 1,60% | |||||||||
| 22 Titoli di debito, compresi UoP | 0,51% | 0,35% 0,07% 0,02% 0,17% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,51% | 0,35% 0,07% 0,02% 0,17% 0,21% | ||||||||
| 23 Strumenti rappresentativi di capitale | 0,09% | 0,07% | - 0,04% 0,02% 0,02% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,11% | 0,09% | - 0,04% 0,02% | ||||||||||||
| 24 Famiglie | 19,36% | 4,19% 4,19% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 19,36% | 4,19% 4,19% | - | - 3,46% | ||||||||||||||||
| 25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali | 18,86% | 4,19% 4,19% | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 18,86% | 4,19% 4,19% | - | - 1,78% | ||||||||||||||||
| 26 di cui prestiti per ristrutturazione edilizia | 0,46% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | 0,46% | - | - | - | - 0,04% | ||||||||||||||
| 27 di cui prestiti per veicoli a motore | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | |||||||||||||||||||||
| 28 Finanziamento delle amministrazioni locali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | ||
| 29 Finanziamento dell'edilizia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 30 locali |
Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni Garanzie reali ottenute tramite presa di |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - 0,01% | |
| 31 | possesso: immobili residenziali e non residenziali |
0,01% | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - |
| 32 Totale attivi GAR | 35,35% 11,29% 4,32% 0,50% 3,67% 0,40% 0,03% | - | - | - | - | - | - 0,05% | - - |
- 0,01% | - | - | - | - | - | - | - 35,81% 11,32% 4,32% 0,50% 3,67% 9,43% |

| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | + BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC | |||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| % (rispetto al totale delle attività fuori bilancio ammissibili) |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla |
||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| 1 | Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) |
6,73% | 2,71% | - | 0,10% | 1,06% | 0,04% | 0,01% | - | 0,01% | 0,02% | - | - | - | 0,03% | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | 6,83% | 2,72% | - | 0,10% | 1,07% |
| 2 | Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) |
5,34% | 1,92% | - | 0,15% | 0,97% | 0,27% | 0,05% | - | 0,02% | 0,02% | - | - | - | 0,40% | - | - | - | 0,25% | - | - | - | 0,04% | - | - | - | 6,32% | 1,97% | - | 0,15% | 0,99% |
| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici | (CCM) | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | + BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC | |||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| % (rispetto al totale delle attività fuori bilancio ammissibili) |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
tassonomia) | Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla |
||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| 1 | Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) |
8,15% | 4,58% | - | 0,25% | 1,17% | 0,13% | 0,07% | - | - | - | - | - | - | 0,01% | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | 8,30% | 4,65% | - | 0,25% | 1,17% |
| 2 | Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) |
6,83% | 3,06% | - | 0,20% | 1,40% | 0,39% | 0,14% | - | 0,06% | 0,03% | - | - | - | 0,29% | - | - | - | 0,23% | - | - | - | 0,01% | - | - | - | 7,78% | 3,20% | - | 0,20% | 1,46% |
| 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ammissibili) | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| % (rispetto al totale delle attività fuori bilancio |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
attivi coperti che pertinenti per la tassonomia) |
Quota del totale degli finanziano settori tassonomia (allineati alla |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | ||||||||||||||||
| 1 | Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) |
7,92% | 2,90% | - | 0,37% | 1,91% | 0,03% | - | - | - | 0,01% | - | - | - | 0,02% | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - | 7,99% | 2,90% | - | 0,37% | 1,91% |
| 2 | Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) |
2,23% | 0,88% | - | 0,08% | 0,47% | 0,14% | 0,03% | - | 0,01% | 0,01% | - | - | - | 0,18% | - | - | - | 0,12% | - | - | - | 0,02% | - | - | - | 2,70% | 0,91% | - | 0,08% | 0,48% |
| 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
Acque e risorse marine (WTR) | Economia circolare (CE) | Inquinamento (PPC) | Biodiversità ed ecosistemi (BIO) | TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO) |
||||||||||||||||||||||||||
| Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) |
||||||||||||||||||||||||||
| % (rispetto al totale delle attività fuori bilancio ammissibili) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) |
|||||||||||||||||||||||||
| Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui abilitanti | Di cui impiego dei proventi |
Di cui di transizione | Di cui abilitanti | |||||||||||||||||
| 1 | Garanzie finanziarie (KPI relativo alle garanzie finanziarie) |
7,71% | 3,72% | - | 0,58% | 1,49% | 0,12% | 0,04% | - | - | - | - | - | - | 0,05% | - | - | - | 0,01% | - | - | - | - | - | - | - 7,89% |
3,76% | - | 0,58% | 1,49% | ||
| 2 | Attività finanziarie gestite (KPI relativo alle attività finanziarie gestite) |
2,93% | 1,40% | - | 0,11% | 0,67% | 0,21% | 0,07% | - | 0,04% | 0,01% | - | - | - | 0,13% | - | - | - | 0,11% | - | - | - | - | - | - | - 3,39% |
1,47% | - | 0,11% | 0,71% |
| Attività legate all'energia nucleare | ||
|---|---|---|
| 1 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile |
SI |
| 2 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili |
SI |
| 3 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza |
SI |
| Attività legate ai gas fossili | ||
| 4 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
| 5 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
| 6 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili |
SI |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
|||
| Importo | % | Importo | % | Importo % |
||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
40 0,01% | 40 0,01% | - - |
||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
20.476 3,62% | 20.470 3,62% | 6 - |
||
| 8 | KPI applicabile totale | 20.516 3,63% | 20.510 3,63% | 6 - |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
4 | - | 4 | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
26 | - | 26 | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
4 | - | 4 | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
24.640 4,36% | 24.556 4,35% | 84 0,01% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 24.676 4,36% | 24.592 4,35% | 84 0,01% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
40 | 0,20% | 40 | 0,20% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
20.476 | 99,80% | 20.470 99,78% | 6 0,02% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
20.516 100,00% | 20.510 99,98% | 6 0,02% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
4 | 0,02% | 4 | 0,02% | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
26 | 0,10% | 26 | 0,10% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
4 | 0,01% | 4 | 0,01% | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
2 | 0,01% | 2 | 0,01% | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
24.640 | 99,86% | 24.556 99,52% | 84 0,34% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
24.676 100,00% | 24.592 99,66% | 84 0,34% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
212 | 0,04% | 212 | 0,04% | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
343 | 0,06% | 343 | 0,06% | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
25 | - | 25 | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
135.950 24,02% | 135.839 24,00% | 111 0,02% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
136.532 24,12% | 136.421 24,10% | 111 0,02% |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
135 | 0,02% | 131 | 0,02% | 4 | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
283 | 0,05% | 283 | 0,05% | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
48 | 0,01% | 48 | 0,01% | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
136.307 24,09% | 135.934 24,02% | 373 0,07% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
136.775 24,17% | 136.398 24,10% | 377 0,07% |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
19 | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
36 | 0,01% |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
3 | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
408.835 72,24% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
408.893 72,25% |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
25 | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
21 | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
404.443 71,47% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
404.490 71,47% |

| Attività legate all'energia nucleare | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile |
NO | ||||
| 2 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili |
SI | ||||
| 3 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza |
SI | ||||
| Attività legate ai gas fossili | ||||||
| 4 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI | ||||
| 5 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili SI
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
|||
| Importo | % | Importo | % | Importo % |
||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
21 0,03% | 21 0,03% | - - |
||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
5.838 8,08% | 5.836 8,08% | 2 - |
||
| 8 | KPI applicabile totale | 5.859 8,11% | 5.857 8,11% | 2 - |
||
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
3 | - | 3 | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
15 | 0,02% | 15 | 0,02% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
4 | - | 4 | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
8.156 11,30% | 8.132 11,27% | 24 0,03% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 8.180 11,32% | 8.156 11,29% | 24 0,03% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
21 | 0,36% | 21 | 0,36% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
5.838 | 99,64% | 5.836 99,60% | 2 0,04% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
5.859 100,00% | 5.857 99,96% | 2 0,04% |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
3 | 0,03% | 3 | 0,03% | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
15 | 0,18% | 15 | 0,18% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
4 | 0,04% | 4 | 0,04% | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
2 | 0,02% | 2 | 0,02% | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
8.156 | 99,73% | 8.132 99,43% | 24 0,30% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
8.180 100,00% | 8.156 99,70% | 24 0,30% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
121 | 0,17% | 121 | 0,17% | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
184 | 0,26% | 184 | 0,26% | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
8 | 0,01% | 8 | 0,01% | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
17.527 24,25% | 17.442 24,13% | 85 0,12% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
17.842 24,69% | 17.757 24,57% | 85 0,12% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | - | 1 | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
84 | 0,12% | 82 | 0,12% | 2 | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
147 | 0,20% | 147 | 0,20% | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
18 | 0,02% | 18 | 0,02% | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
17.395 24,09% | 17.129 23,72% | 266 0,37% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
17.645 24,43% | 17.377 24,06% | 268 0,37% |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | ||||
| Importo | % | |||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
19 | 0,03% | |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
14 | 0,02% | |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
3 | - | |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
48.541 67,15% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
48.577 67,20% |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
15 | 0,02% |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
10 | 0,01% |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
46.427 64,22% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
46.453 64,25% |
| 1 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della |
NO SI |
|---|---|---|
| 2 | loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili | |
| 3 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza |
SI |
| Attività legate ai gas fossili | ||
| 4 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | - | 1 | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
102 0,05% | 102 0,05% | - | - | ||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
4.314 1,92% | 4.192 1,87% | 122 0,05% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 4.417 1,97% | 4.295 1,92% | 122 0,05% |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
13 0,01% | 13 0,01% | - | - | ||
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
75 0,03% | 75 0,03% | - | - | ||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
7.066 3,16% | 6.748 3,02% | 318 0,14% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 7.158 3,20% | 6.840 3,06% | 318 0,14% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
1 | 0,02% | 1 | 0,02% | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
102 | 2,32% | 102 | 2,32% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
4.314 | 97,66% | 4.192 94,90% | 122 2,76% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
4.417 100,00% | 4.295 97,24% | 122 2,76% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
13 | 0,18% | 13 | 0,18% | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
75 | 1,04% | 75 | 1,04% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
2 | 0,03% | 2 | 0,03% | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
2 | 0,03% | 2 | 0,03% | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
7.066 | 98,72% | 6.748 94,27% | 318 4,45% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
7.158 100,00% | 6.840 95,55% | 318 4,45% |
| Attività economiche | CCM + CCA (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | |
| Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
3 | - | 3 | - | - | - |
| Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | ||||
| Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | ||||
| Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
7 | - | 7 | - | - | - |
| Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
492 0,22% | |||||
| Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
492 0,22% | |||||
| 248 0,11% 314 0,14% 7.585 3,39% 8.157 3,64% |
Mitigazione dei cambiamenti climatici 248 0,11% 314 0,14% 7.093 3,17% 7.665 3,42% |
(milioni di euro) |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA Mitigazione dei (CCM) |
cambiamenti climatici | Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
|||||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | |||||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |||
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |||
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - | |||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
214 0,10% | 211 0,09% | 3 | - | |||||
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
211 0,09% | 211 0,09% | - | - | |||||
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
11 | - | 11 | - | - | - | |||
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
8.573 3,83% | 8.017 3,59% | 556 0,25% | ||||||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
9.011 4,02% | 8.452 3,77% | 559 0,25% |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
23 | 0,01% |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
39 | 0,02% |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
211.132 94,36% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
211.195 94,39% |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
72 | 0,03% |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
29 | 0,01% |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
207.499 92,74% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
207.600 92,78% |

| Attività legate all'energia nucleare | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile |
NO | ||||
| 2 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili |
SI | ||||
| 3 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza |
SI | ||||
| Attività legate ai gas fossili | ||||||
| 4 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI | ||||
| 5 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili SI
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | - | 1 | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
31 0,01% | 31 0,01% | - | - | ||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
2.700 0,90% | 2.615 0,87% | 85 0,03% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 2.732 0,91% | 2.647 0,88% | 85 0,03% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
4 | - | 4 | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
22 0,01% | 22 0,01% | - | - | ||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
4.389 1,46% | 4.178 1,39% | 211 0,07% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 4.415 1,47% | 4.204 1,40% | 211 0,07% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
1 | 0,02% | 1 | 0,02% | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
31 | 1,14% | 31 | 1,14% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
2.700 | 98,84% | 2.615 95,75% | 85 3,09% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
2.732 100,00% | 2.647 96,91% | 85 3,09% |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
4 | 0,08% | 4 | 0,08% | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
22 | 0,49% | 22 | 0,49% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 7 |
Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
- 4.389 |
- 99,43% |
- | - 4.178 94,65% |
- | - 211 4,78% |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
4.415 100,00% | 4.204 95,22% | 211 4,78% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
136 0,05% | 136 0,05% | - | - | ||
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
150 0,05% | 150 0,05% | - | - | ||
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
4.132 1,36% | 3.782 1,25% | 350 0,11% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
4.422 1,46% | 4.072 1,35% | 350 0,11% | |||
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | - | 1 | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
119 0,04% | 117 0,04% | 2 | - | ||
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
96 0,03% | 96 0,03% | - | - | ||
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
2 | - | 2 | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
4.810 1,60% | 4.400 1,46% | 410 0,14% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
5.028 1,67% | 4.616 1,53% | 412 0,14% |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
7 | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
18 | 0,01% |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
294.175 97,62% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
294.200 97,63% |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
21 | 0,01% |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
14 | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
291.875 96,85% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
291.910 96,86% |

| 1 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile |
NO |
|---|---|---|
| 2 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili |
SI |
| 3 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza |
SI |
| Attività legate ai gas fossili | ||
| 4 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
| 5 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili SI
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| cambiamenti climatici (CCM) |
cambiamenti climatici (CCA) |
|||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | |
| Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | ||||
| Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | ||||
| KPI applicabile totale | - | |||||
| Attività economiche | CCM + CCA 2 0,03% 159 2,69% 161 2,72% |
Mitigazione dei 2 0,03% 159 2,69% |
Adattamento ai 161 2,72% - |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 0,01% | 1 0,01% | - | - | ||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
275 4,64% | 271 4,57% | 4 0,07% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 276 4,65% | 272 4,58% | 4 0,07% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
2 | 0,98% | 2 | 0,98% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
159 | 99,02% | 159 | 99,02% | - | - |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
161 100,00% | 161 100,00% | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
1 | 0,20% | 1 | 0,20% | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 7 |
Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
- 275 |
- 99,80% |
- | - 271 98,37% |
- | - 4 1,43% |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
276 100,00% | 272 98,57% | 4 1,43% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 0,01% | 1 0,01% | - | - | ||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
8 0,14% | 8 0,14% | - | - | ||
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 0,02% | 1 0,02% | - | - | ||
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
231 3,88% | 229 3,85% | 2 0,03% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
241 4,05% | 239 4,02% | 2 0,03% |

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | ||
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | ||
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 0,01% | 1 0,01% | - | - | ||||
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
4 0,07% | 4 0,07% | - | - | ||||
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 0,02% | 1 0,02% | - | - | ||||
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | ||
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
209 3,53% | 205 3,47% | 4 0,06% | |||||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
215 3,63% | 211 3,57% | 4 0,06% |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
3 | 0,05% |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | 0,02% |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
5.530 93,16% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
5.534 93,23% |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività economiche | |||
| Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | 0,02% |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
5.444 91,70% | |
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
5.445 91,72% |

| Attività legate all'energia nucleare | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 1 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile |
NO | |||
| 2 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle migliori tecnologie disponibili |
SI | |||
| 3 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idrogeno a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza |
SI | |||
| Attività legate ai gas fossili | |||||
| 4 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI | |||
| 5 | L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili |
SI |
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualificazione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/freddo utilizzando combustibili gassosi fossili SI
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
|||
| Importo | % | Importo | % | Importo % |
||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
143 2,90% | 143 2,90% | - - |
||
| 8 | KPI applicabile totale | 143 2,90% | 143 2,90% | - - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
|||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
186 3,76% | 184 3,72% | 2 0,04% | |||
| 8 | KPI applicabile totale | 186 3,76% | 184 3,72% | 2 0,04% |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
|||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | |||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - | |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
143 100,00% | 143 100,00% | - | - | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
143 100,00% | 143 100,00% | - | - |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/ 2139 al numeratore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile |
186 100,00% | 184 99,02% | 2 0,98% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche allineate alla tassonomia al numeratore del KPI applicabile |
186 100,00% | 184 99,02% | 2 0,98% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
3 0,07% | 3 0,07% | - | - | ||
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
17 0,35% | 17 0,35% | - | - | ||
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
230 4,63% | 228 4,60% | 2 0,03% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
250 5,05% | 248 5,02% | 2 0,03% |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | CCM + CCA | Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) |
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) |
||||
| Importo | % | Importo | % | Importo | % | ||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
4 0,07% | 4 0,07% | - | - | ||
| 5 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
12 0,24% | 12 0,24% | - | - | ||
| 6 | Importo e quota dell'attività economica ammissibile alla tassonomia ma non allineata alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | - | - | - | - |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
184 3,76% | 180 3,68% | 4 0,08% | |||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
200 4,07% | 196 3,99% | 4 0,08% |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | ||||
| Importo | % | |||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | 0,03% | |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | 0,02% | |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
4.536 92,00% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
4.538 92,05% |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | ||||
| Importo | % | |||
| 1 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 2 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 3 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
1 | 0,02% | |
| 4 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 5 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 6 | Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile |
- | - | |
| 7 | Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile |
4.544 92,15% | ||
| 8 | Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile |
4.545 92,17% |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | ||||||
| Valore medio ponderato di tutti gli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diretti a finanziare o associati ad attività economiche allineate alla tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI, con le seguenti ponderazioni per gli investimenti nell'impresa: sulla base del fatturato: 2,01% sulla base delle spese in conto capitale: 3,42% |
Valore medio ponderato di tutti gli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diretti a finanziare o associati ad attività economiche allineate alla tassonomia, con le seguenti ponderazioni per gli investimenti nell'impresa: sulla base del fatturato: 1.867 sulla base delle spese in conto capitale: 3.187 |
|||||
| Percentuale di attivi coperti dal KPI rispetto al totale degli investimenti delle imprese di assicurazione o riassicurazione (totale attività finanziarie gestite). A esclusione degli investimenti in entità sovrane. Coefficiente di copertura: 50,82% |
Valore monetario degli attivi coperti dal KPI. A esclusione degli investimenti in entità sovrane. Copertura: 93.080 |
|||||
| Informazioni aggiuntive complementari: scomposizione del denominatore del KPI | ||||||
| Percentuale di derivati rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI. | Valore in importi monetari dei derivati. | |||||
| 0,86% | 805 | |||||
| Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie non | Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie non | |||||
| soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva | soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva | |||||
| 2013/34/UE rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: 56,48% | 2013/34/UE: 52.569 | |||||
| per le imprese non finanziarie: 40,37% | per le imprese non finanziarie: 37.571 | |||||
| per le imprese finanziarie: 16,11% | per le imprese finanziarie: 14.998 | |||||
| Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie di paesi | Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie di paesi | |||||
| terzi non soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della | terzi non soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della | |||||
| direttiva 2013/34/UE rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: 46,09% | direttiva 2013/34/UE: 42.902 | |||||
| per le imprese non finanziarie: 33,76% | per le imprese non finanziarie: 31.426 | |||||
| per le imprese finanziarie: 12,33% | per le imprese finanziarie: 11.476 | |||||
| Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie soggette | Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie soggette | |||||
| all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/ 34/UE | all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE: | |||||
| rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: 27,70% | 25.780 | |||||
| per le imprese non finanziarie: 12,23% | per le imprese non finanziarie: 11.383 | |||||
| per le imprese finanziarie: 15,47% | per le imprese finanziarie: 14.397 | |||||
| Quota di esposizioni verso altre controparti e altri attivi rispetto al totale degli | Valore delle esposizioni verso altre controparti e altri attivi: | |||||
| attivi coperti dal KPI: 14,96% | 13.926 | |||||
| Quota degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi | Valore degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi | |||||
| dagli investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il | dagli investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il | |||||
| rischio di investimento è sopportato dai contraenti, che sono diretti a | rischio di investimento è sopportato dai contraenti, che sono diretti a | |||||
| finanziare o associati ad attività economiche allineate alla tassonomia: | finanziare o associati ad attività economiche allineate alla tassonomia: | |||||
| 37,02% | 34.454 | |||||
| Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche non | Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche non | |||||
| ammissibili alla tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI: | ammissibili alla tassonomia: | |||||
| sulla base del fatturato: 91,42% | sulla base del fatturato: 85.096 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 90,21% | sulla base delle spese in conto capitale: 83.965 | |||||
| Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche ammissibili alla tassonomia, ma non allineate alla tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI: sulla base del fatturato: 6,57% sulla base delle spese in conto capitale: 6,37% |
Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia: sulla base del fatturato: 6.117 sulla base delle spese in conto capitale: 5.928 |
|||||
| Informazioni aggiuntive complementari: scomposizione del numeratore del KPI | ||||||
| Quota di esposizioni allineate alla tassonomia verso imprese finanziarie e | Valore delle esposizioni allineate alla tassonomia verso imprese finanziarie | |||||
| non finanziarie soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della | e non finanziarie soggette all'applicazione degli articoli 19 bis e 29 bis della | |||||
| direttiva 2013/34/UE rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: | direttiva 2013/34/UE: | |||||
| per le imprese non finanziarie: | per le imprese non finanziarie: | |||||
| sulla base del fatturato: 1,62% | sulla base del fatturato: 1.508 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 2,96% | sulla base delle spese in conto capitale: 2.753 | |||||
| per le imprese finanziarie: | per le imprese finanziarie: | |||||
| sulla base del fatturato: 0,39% | sulla base del fatturato: 359 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 0,47% | sulla base delle spese in conto capitale: 434 | |||||
| Quota degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi | Valore degli investimenti dell'impresa di assicurazione o riassicurazione diversi | |||||
| dagli investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il | dagli investimenti detenuti in relazione a contratti di assicurazione vita in cui il | |||||
| rischio di investimento è sopportato dai contraenti, che sono diretti a | rischio di investimento è sopportato dai contraenti, che sono diretti a | |||||
| finanziare o sono associati ad attività allineate alla tassonomia: | finanziare o sono associati ad attività allineate alla tassonomia: | |||||
| sulla base del fatturato: 1,06% | sulla base del fatturato: 986 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 1,79% | sulla base delle spese in conto capitale: 1.666 | |||||
| Quota di esposizioni allineate alla tassonomia verso altre controparti e altri | Valore delle esposizioni allineate alla tassonomia verso altre controparti e | |||||
| attivi rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: | altri attivi rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: | |||||
| sulla base del fatturato: 0,00% | sulla base del fatturato: - | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 0,00% | sulla base delle spese in conto capitale: - |
| Scomposizione del numeratore del KPI per obiettivo ambientale | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività allineate alla tassonomia — con riserva di una valutazione positiva in relazione al principio «non arrecare un danno significativo» e alle salvaguardie sociali: |
||||||
| 1) Mitigazione dei cambiamenti climatici | Fatturato: 1,84% Spese in conto capitale: 3,04% |
Attività di transizione: 0,16%; 0,21% (fatturato; spese in conto capitale) Attività abilitanti: 0,89%; 1,32% (fatturato; spese in conto capitale) |
||||
| 2) Adattamento ai cambiamenti climatici | Fatturato: 0,05% Spese in conto capitale: 0,17% |
Attività abilitanti: 0,03%; 0,09% (fatturato; spese in conto capitale) | ||||
| 3) Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine |
Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) | ||||
| 4) Transizione verso un'economia circolare | Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) | ||||
| 5) Prevenzione e riduzione dell'inquinamento | Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) | ||||
| 6) Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi |
Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) |
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività economiche | Contributo sostanziale all'adattamento ai cambiamenti climatici |
Non arrecare danno significativo (DNSH) | ||||||||
| Premi assoluti, anno t |
Quota di premi, anno t |
Quota di premi, anno t-1 |
Mitigazione dei cambiamenti climatici |
Acque e risorse marine |
Economia circolare |
Inquinamento | Biodiversità ed ecosistemi |
Garanzie minime di salvaguardia |
||
| Valuta | % | % | Sì/No | Sì/No | Sì/No | Sì/No | Sì/No | Sì/No | ||
| A.1. Sottoscrizioni assicurazione e riassicurazione non vita – Attività allineate alla tassonomia (ecosostenibili) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| A.1.1 Di cui riassicurate A.1.2 Di cui derivanti dall'attività di |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| riassicurazione A.1.2.1 Di cui riassicurate (retrocessione) |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
|
| A.2 Sottoscrizioni assicurazione e riassicurazione non vita – Attività ammissibili alla tassonomia ma non ecosostenibili (attività non allineate alla tassonomia) |
41 | 2,75% | 2,12% | - | - | - | - | - | - | |
| B. Sottoscrizioni assicurazione e riassicurazione non vita – Attività non ammissibili alla tassonomia |
1.474 | 97,25% | 97,88% | - | - | - | - | - | - | |
| Totale (A.1 + A.2 +B) | 1.515 100,00% | 100,00% |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | ||||||
| Valore medio ponderato di tutti gli investimenti diretti a finanziare o associati ad attività | Valore medio ponderato di tutti gli investimenti diretti a finanziare o | |||||
| economiche allineate alla tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI, con le seguenti ponderazioni per gli investimenti nell'impresa: |
associati ad attività economiche allineate alla tassonomia, con le seguenti ponderazioni per gli investimenti nell'impresa: |
|||||
| sulla base del fatturato: 2,08% | sulla base del fatturato: 4.402 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 3,37% | sulla base delle spese in conto capitale: 7.127 | |||||
| Percentuale di attivi coperti dal KPI rispetto al totale degli investimenti (totale attività | Valore monetario degli attivi coperti dal KPI. A esclusione degli | |||||
| finanziarie gestite). A esclusione degli investimenti in entità sovrane. | investimenti in entità sovrane. | |||||
| Tasso di copertura: 60,14% | Copertura: 211.680 | |||||
| Informazioni aggiuntive complementari: scomposizione del denominatore del KPI | ||||||
| Percentuale di derivati rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: | Valore dei derivati in importi monetari: | |||||
| 0,84% | 1.785 | |||||
| Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie dell'UE non soggette | Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non | |||||
| agli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE rispetto al totale degli attivi coperti | finanziarie dell'UE non soggette agli articoli 19 bis e 29 bis della | |||||
| dal KPI: | direttiva 2013/34/UE: | |||||
| per le imprese non finanziarie: 7,28% | per le imprese non finanziarie: 15.400 | |||||
| per le imprese finanziarie: 1,87% | per le imprese finanziarie: 3.963 | |||||
| Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie di paesi terzi non | Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non | |||||
| soggette agli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/ UE rispetto al totale degli | finanziarie di paesi terzi non soggette agli articoli 19 bis e 29 bis | |||||
| attivi coperti dal KPI: | della direttiva 2013/34/UE: | |||||
| per le imprese non finanziarie: 49,07% | per le imprese non finanziarie: 103.861 | |||||
| per le imprese finanziarie: 2,53% | per le imprese finanziarie: 5.362 | |||||
| Quota di esposizioni verso imprese finanziarie e non finanziarie soggette agli articoli | Valore delle esposizioni verso imprese finanziarie e non | |||||
| 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: | finanziarie soggette agli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva | |||||
| per le imprese non finanziarie: 13,52% | 2013/34/UE: | |||||
| per le imprese finanziarie: 11,52% | per le imprese non finanziarie: 28.624 | |||||
| per le imprese finanziarie: 24.384 | ||||||
| Quota di esposizioni verso altre controparti e altri attivi rispetto al totale degli attivi | Valore delle esposizioni verso altre controparti e altri attivi: | |||||
| coperti dal KPI: 13,37% | 28.301 | |||||
| Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche non ammissibili alla | Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche | |||||
| tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI: | non ammissibili alla tassonomia: | |||||
| sulla base del fatturato: 91,49% | sulla base del fatturato: 193.676 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 90,26% | sulla base delle spese in conto capitale: 191.069 | |||||
| Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche ammissibili alla tassonomia | Valore di tutti gli investimenti che finanziano attività economiche | |||||
| ma non allineate alla tassonomia rispetto al valore di tutti gli attivi coperti dal KPI: | ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia: | |||||
| sulla base del fatturato: 6,43% | sulla base del fatturato: 13.602 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 6,37% | sulla base delle spese in conto capitale: 13.484 | |||||
| Informazioni aggiuntive complementari: scomposizione del numeratore del KPI | ||||||
| Quota di esposizioni allineate alla tassonomia verso imprese finanziarie e non | Valore delle esposizioni allineate alla tassonomia verso imprese | |||||
| finanziarie soggette agli articoli 19 bis e 29 bis della direttiva 2013/34/UE rispetto al | finanziarie e non finanziarie soggette agli articoli 19 bis e 29 bis | |||||
| totale degli attivi coperti dal KPI: | della direttiva 2013/34/UE: | |||||
| per le imprese non finanziarie: | per le imprese non finanziarie: | |||||
| sulla base del fatturato: 1,82% | sulla base del fatturato: 3.855 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 3,07% | sulla base delle spese in conto capitale: 6.504 | |||||
| per le imprese finanziarie: | per le imprese finanziarie: | |||||
| sulla base del fatturato: 0,26% | sulla base del fatturato: 547 | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 0,30% | sulla base delle spese in conto capitale: 623 | |||||
| Quota di esposizioni allineate alla tassonomia verso altre controparti e altri attivi | Valore delle esposizioni allineate alla tassonomia verso altre | |||||
| rispetto al totale degli attivi coperti dal KPI: | controparti e altri attivi: | |||||
| sulla base del fatturato: 0,00% | sulla base del fatturato: - | |||||
| sulla base delle spese in conto capitale: 0,00% | sulla base delle spese in conto capitale: - | |||||
| Scomposizione del numeratore del KPI per obiettivo ambientale | ||||||
| Attività allineate alla tassonomia: | ||||||
| 1) Mitigazione dei cambiamenti climatici Fatturato: 2,02% |
Attività di transizione: 0,15%; 0,21% (fatturato; spese in conto capitale) | |||||
| Spese in conto capitale: 3,22% | Attività abilitanti: 1,03%; 1,47% (fatturato; spese in conto capitale) | |||||
| Spese in conto capitale: 3,22% | Attività abilitanti: 1,03%; 1,47% (fatturato; spese in conto capitale) | |
|---|---|---|
| 2) Adattamento ai cambiamenti climatici | Fatturato: 0,06% Spese in conto capitale: 0,15% |
Attività abilitanti: 0,02%; 0,06% (fatturato; spese in conto capitale) |
| 3) Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine |
Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) |
| 4) Transizione verso un'economia circolare |
Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) |
| 5) Prevenzione e riduzione dell'inquinamento |
Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) |
| 6) Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi |
Fatturato: Spese in conto capitale: |
Attività abilitanti: (fatturato; spese in conto capitale) |


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Intesa Sanpaolo adotta il sistema di governance "monistico", con le disposizioni normative, anche di vigilanza, in linea con i principi contenuti nel Codice di Corporate Governance nonché, in generale, con le best practice nazionali e internazionali, assicurando effettive e trasparenti ripartizioni di ruoli e responsabilità dei propri Organi sociali nonché un corretto equilibrio tra funzioni di supervisione strategica, di gestione e di controllo.
Per una descrizione puntuale del sistema di governo societario si rinvia alla "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari" – disponibile nel sito internet della Società (sezione Governance) – redatta sulla base di quanto previsto dall'art.123-bis del Testo Unico della Finanza, ai sensi del quale gli emittenti devono annualmente fornire al mercato dettagliate informazioni relative agli assetti proprietari, all'adesione a un codice di comportamento in materia di governo societario nonché alla struttura e al funzionamento degli organi sociali e alle pratiche di governance effettivamente applicate.
Sulla base delle risultanze del Libro Soci e delle informazioni a disposizione, la situazione al 31 dicembre 2024 degli azionisti titolari di quote superiori al 3% del capitale rappresentato da azioni con diritto di voto, soglia oltre la quale la normativa italiana attualmente in vigore (art. 120 TUF) prevede l'obbligo di comunicazione alla società partecipata ed alla Consob140, è illustrata nella tabella che segue141 .
| Azionista | N. Azioni ordinarie |
% di possesso |
|---|---|---|
| Fondazione Compagnia di San Paolo | 1.153.947.304 | 6,482% |
| Fondazione Cariplo | 961.333.900 | 5,400% |
Intesa Sanpaolo adotta il modello di governance monistico ed opera, pertanto, tramite un Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del quale convergono funzioni di indirizzo e supervisione strategica; le funzioni di controllo sono esercitate dal Comitato per il Controllo sulla Gestione, costituito all'interno del Consiglio, composto integralmente da Consiglieri indipendenti nominati dall'Assemblea degli azionisti; il Consigliere Delegato e CEO-Chief Executive Officer sovrintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli in conformità con gli indirizzi generali programmatici e strategici determinati dal Consiglio.
Il modello di governance adottato dalla Banca è connotato da una chiara ripartizione di ruoli e responsabilità tra gli Organi:
140 Ai sensi dell'art 119-bis, comma 7, del Regolamento Emittenti, le società e i soggetti abilitati che detengono azioni a titolo di gestione del risparmio possono avvalersi dell'esenzione dalla segnalazione per le partecipazioni gestite superiori al 3% e inferiori al 5%.
141 Si richiama inoltre quanto già riportato nel Bilancio 2023:
- nel dicembre 2020 BlackRock Inc. aveva dichiarato di detenere una partecipazione nel capitale sociale di Intesa Sanpaolo pari al 5,005% (mod. 120 A del 9 dicembre 2020) ed una partecipazione aggregata pari al 5,066% (mod. 120 B del 4 dicembre 2020) e non ha comunicato aggiornamenti di tali quote in seguito alle variazioni intervenute successivamente nel numero di azioni in cui è suddiviso il capitale sociale di Intesa Sanpaolo;
- JP Morgan Chase & Co. in data 21 dicembre 2021 aveva dichiarato (mod. 120 B) di detenere una partecipazione aggregata pari al 4,571%, della quale solo lo 0,963% rappresentato da diritti di voto riferibili ad azioni.

Nel modello monistico adottato dalla Banca, l'Assemblea ordinaria delibera, tra l'altro, in merito:
Il Consiglio di Amministrazione è composto da un minimo di 15 ad un massimo di 19 membri, anche non soci, nominati dall'Assemblea sulla base di liste di candidati presentate dai soci secondo modalità coerenti con la normativa per le società quotate. I Consiglieri restano in carica per tre esercizi sino alla data della successiva Assemblea chiamata ad approvare il bilancio e la proposta di distribuzione degli utili ai sensi dell'art. 2364 C.C. e sono rieleggibili.
L'Assemblea del 29 aprile 2022 ha determinato il numero dei componenti del Consiglio in 19 e ha nominato il Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2022/2023/2024, eleggendone Presidente Gian Maria Gros-Pietro e Vice-Presidente Paolo Andrea Colombo. La nomina è avvenuta sulla base delle liste di candidati in possesso dei requisiti previsti dalla legge e dallo Statuto.
Al Consiglio di Amministrazione compete l'esercizio delle funzioni di indirizzo e supervisione strategica della Società e la deliberazione di tutti i più rilevanti atti aziendali, con il potere di compiere tutte le operazioni necessarie, utili o comunque opportune per il raggiungimento dell'oggetto sociale, di natura sia ordinaria sia straordinaria e di adottare tutte le decisioni al medesimo riservate dalla legge, dallo statuto e dalla regolamentazione. Per quanto riguarda la funzione di gestione dell'impresa, il Consiglio, ferme le sue competenze riservate, delega al Consigliere Delegato i poteri necessari ed opportuni ad assicurare unitarietà alla gestione corrente, in attuazione degli indirizzi deliberati dal Consiglio stesso. Il Consiglio, nell'attribuire la delega al Consigliere Delegato, ne ha determinato il contenuto, i limiti e le modalità di esercizio, definendo anche come deve essere assicurata al Consiglio l'informativa sull'attività delegata, su base trimestrale.
Il Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 2022, in continuità con il precedente mandato, ha confermato all'unanimità nella carica di Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina, al quale sono conferiti tutti i poteri necessari e opportuni ad assicurare unitarietà alla gestione corrente, in attuazione degli indirizzi deliberati dal Consiglio stesso.
Il Consigliere Delegato è Capo dell'Esecutivo e Direttore Generale e sovraintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli in conformità con gli indirizzi generali, programmatici e strategici determinati dal Consiglio. Egli determina e impartisce le direttive operative ed è preposto alla gestione del personale.
Il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno quattro Comitati, le cui prerogative e funzioni rispondono alle previsioni dello Statuto e della normativa di Vigilanza vigenti:
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, nominato dall'Assemblea nell'ambito del Consiglio di Amministrazione, è composto da 5 Consiglieri di Amministrazione eletti dall'Assemblea del 29 aprile 2022, che ne ha nominato Presidente Alberto Maria Pisani. Tutti i componenti del Comitato sono in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto.
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione svolge i compiti assegnati dalla normativa vigente all'organo di controllo di una capogruppo bancaria al vertice di un conglomerato finanziario ed emittente azioni quotate ed opera anche in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ai sensi dell'art. 19, comma 2, lett. c), del D. Lgs. n. 39/2010.

Tra le altre attività, il Comitato vigila:
Il Comitato può, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, convocare l'Assemblea qualora ciò sia necessario per l'esercizio delle proprie funzioni o nel caso in cui, nell'espletamento del proprio incarico, ravvisi fatti censurabili di rilevante gravità e vi sia urgente necessità di provvedere.
La struttura della Capogruppo è articolata in Divisioni - costituite dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili in relazione alla tipologia di prodotti e servizi offerti e al contesto normativo di riferimento – e in Strutture Centrali raggruppate in Aree di Governo, a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, che esercitano funzioni di indirizzo, coordinamento, controllo, supporto e servizio a livello di Gruppo, come indicato in dettaglio nel seguito:
Oltre a tali strutture, il Chief Audit Officer risponde direttamente al Consiglio di Amministrazione al fine di garantirne la necessaria autonomia e indipendenza.
Si riportano di seguito le funzioni attribuite alle Aree di Governo:
L'Area di Governo Chief Governance, Operating & Transformation Officer (C-GOTO) ha la funzione di:

All'Area di Governo Chief Governance, Operating & Transformation Officer riportano le Strutture Chief of CEO Staff e Corporate Bodies and Corporate Affairs, oltre alle tre Aree di Governo le cui funzioni sono descritte di seguito:
L'Area di Governo Chief Sustainability Officer (CSO) ha la funzione di:
All'Area di Governo Chief Sustainability Officer riporta l'Area di Governo Chief Social Impact Officer, che ha la funzione di:
L'Area di Governo Chief Security Officer (CSeO) ha la funzione di:
L'Area di Governo Chief Cost Management Officer (CCMO) ha la funzione di:

− assicurare, attraverso gli opportuni meccanismi operativi di controllo, il rispetto degli indirizzi e delle politiche nei suddetti ambiti, garantendo, in coerenza con il Piano d'Impresa, il raggiungimento dei risultati di cost management nonché dei livelli di servizio offerti in ambito immobili, logistica e acquisti.
L'Area di Governo Chief Lending Officer (CLO) ha la funzione di:
L'Area di Governo Chief Financial Officer (CFO) ha la funzione di:
Nell'ambito dell'Area di Governo Chief Financial Officer è inoltre inserita la figura del Dirigente Preposto, che assicura la corretta e tempestiva informativa di carattere finanziario della Banca e dell'intero Gruppo, nonché l'assolvimento dei relativi adempimenti contabili e di vigilanza, esercitando il controllo di qualità sui processi che sovrintendono all'informativa amministrativo-finanziaria ai mercati ai sensi della normativa di riferimento.
Medesima attività e presidio viene garantito con riferimento alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.
L'Area di Governo Chief Risk Officer (CRO) ha la funzione di:
L'Area di Governo Chief Compliance Officer (CCO) ha la funzione di:
Il Chief Audit Officer (CAO), posto alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione (e per esse del relativo Presidente), che riporta funzionalmente anche al Comitato per il Controllo sulla Gestione, fermi restando gli opportuni raccordi con il Consigliere Delegato e CEO, ha la funzione di:

valore aggiunto e migliorare l'efficacia dei processi di controllo, di gestione dei rischi, della conformità e di internal governance;
Gli organismi internazionali e i regolatori negli ultimi anni hanno dedicato crescente attenzione alla materia delle remunerazioni in diversi settori, tra cui, in particolare, quello delle società quotate, quello delle banche e dei gruppi bancari, nonché quello assicurativo, quello del risparmio gestito e quello delle imprese di investimento, con l'obiettivo di orientare gli operatori verso l'adozione di politiche di remunerazione e sistemi retributivi coerenti con i principi – che sono stati rafforzati anche a seguito della crisi economica e finanziaria – riguardanti il processo di elaborazione e approvazione delle politiche di remunerazione e incentivazione, la struttura dei compensi e la loro trasparenza.
Il quadro normativo è stato oggetto di una rilevante evoluzione – tuttora in corso – sia a livello europeo che a livello nazionale, in ciascuno dei summenzionati settori142 .
Con riferimento alle società quotate, l'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza (D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, "TUF") prevede l'obbligo di predisporre e mettere a disposizione del pubblico una relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, articolata in due sezioni (la prima che illustra la politica della società in materia di remunerazioni e le procedure utilizzate per l'adozione e l'attuazione di tale politica, la seconda che fornisce informazioni sui compensi corrisposti), da redigere includendo le informazioni indicate nel Regolamento Emittenti e da sottoporre alla deliberazione dell'Assemblea. L'Assemblea è chiamata ad esprimere un voto vincolante sulla prima sezione della relazione e a deliberare in senso favorevole o contrario sulla seconda sezione. Quest'ultima deliberazione non è vincolante. Nel settore bancario, le politiche e le prassi di remunerazione e incentivazione sono oggetto di una specifica disciplina a livello europeo e nazionale. Tale disciplina ha subito una rilevante evoluzione nel tempo. In particolare, e tra l'altro, in recepimento della c.d. CRD III (Direttiva 2010/76/UE) e tenendo conto degli indirizzi e criteri definiti in sede internazionale (tra cui, i principi e gli standard del Financial Stability Board, le metodologie del Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria, le Guidelines a suo tempo emanate dal CEBS), la Banca d'Italia, con provvedimento del 30 marzo 2011, ha emanato Disposizioni di vigilanza contenenti una disciplina armonizzata delle politiche, dei sistemi e delle prassi di remunerazione nelle banche e nei gruppi bancari, relative al processo di elaborazione e controllo, alla struttura dei compensi e agli obblighi di informativa al pubblico, prevedendo, tra il resto, l'approvazione delle politiche di remunerazione e incentivazione da parte dell'Assemblea, con il fine di pervenire a sistemi di remunerazione che siano in linea con le strategie e gli obiettivi aziendali di lungo periodo, collegati con i risultati aziendali, opportunamente corretti per tener conto di tutti i rischi, coerenti con i livelli di capitale e di liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese e, in ogni caso, tali da evitare incentivi distorti che possano indurre a violazioni normative o ad un'eccessiva assunzione di rischi per la banca e il sistema nel suo complesso.
La Banca d'Italia è nuovamente intervenuta in materia con le raccomandazioni contenute nelle comunicazioni del 2 marzo 2012 e del 13 marzo 2013, evidenziando in via generale l'opportunità che le banche definiscano una linea di azione coerente con l'obiettivo di preservare, anche in chiave prospettica, l'equilibrio della situazione aziendale nonché il mantenimento di condizioni di adeguatezza patrimoniale e di prudente gestione del rischio di liquidità. Successivamente, nel 2014 le Disposizioni di vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione – contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 – sono state oggetto di revisione, per recepire la disciplina contenuta nella c.d. CRD IV (Direttiva 2013/36/UE). In attuazione della CRD IV, nel 2014, sono inoltre state emanate dalla Commissione Europea, le "Norme Tecniche di Regolamentazione" (Regulatory Technical Standards - RTS), relative ai criteri qualitativi e quantitativi per identificare le categorie di personale le cui attività professionali hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell'ente (c.d. "Risk Taker"). A dicembre 2015, EBA, sulla base delle previsioni contenute nella CRD IV, ha pubblicato l'aggiornamento delle "Guidelines on sound remuneration policies", elaborate dal predecessore CEBS, definendo nel dettaglio le regole relative alla struttura della remunerazione, alle politiche di remunerazione ed ai relativi processi di governance e implementazione. Le indicazioni di tali Guidelines sono state recepite da Banca d'Italia che, nel 2018, ha aggiornato la disciplina in materia di politiche e prassi di remunerazione di cui alla Circolare 285/2013. Nel 2019, sono stati emanati la c.d. CRD V (Direttiva 2019/878/UE), nonché il Regolamento (UE) 2019/876 (c.d. CRR II). A seguito dell'adozione della CRD V, EBA ha rivisto (i) le norme tecniche di regolamentazione che specificano i criteri per l'identificazione dei Risk Taker (RTS), confluite nel Regolamento Delegato (UE) 2021/923 pubblicato il 9 giugno 2021; nonché (ii) le Guidelines on sound remuneration policies, pubblicandone una nuova versione a luglio 2021 e prevedendone l'applicazione a decorrere dal 31 dicembre 2021; in conseguenza, invece, dell'emanazione della CRR II, la Commissione Europea ha pubblicato il Regolamento UE n. 2021/637 – c.d. Implementing Technical Standards – che disciplina, tra le altre, le modalità di disclosure dell'informativa in materia di
142 Si specifica che il quadro normativo di riferimento descritto nel paragrafo è aggiornato alla data di approvazione del presente documento mentre i paragrafi che seguono fanno riferimento alle previsioni delle Politiche di remunerazione e incentivazione di Gruppo 2024 approvate dall'Assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo in data 24 aprile 2024.
remunerazione. La Banca d'Italia ha recepito la CRD V e i contenuti essenziali delle nuove Guidelines di EBA nonché i c.d. Implementing Technical Standards con il 37° aggiornamento della Circolare 285/2013 pubblicato il 24 novembre 2021.
Per quanto attiene al settore assicurativo, l'ISVAP (oggi IVASS), con Regolamento n. 39 del 9 giugno 2011, ha dettato i principi relativi ai processi decisionali, alla struttura e agli obblighi informativi delle politiche di remunerazione delle imprese di assicurazione. Il Regolamento n. 39/2011 è stato successivamente sostituito dal Regolamento IVASS n. 38 del 3 luglio 2018 sul governo societario delle imprese e dei gruppi assicurativi, che attua la c.d. Solvency II (Direttiva 2009/138/UE), implementa le Linee Guida emanate da European Insurance and Occupational Pensions Authority (c.d. EIOPA) sul sistema di governo societario e riprende le previsioni del Regolamento ISVAP n. 39/ 2011 relativamente alle politiche di remunerazione. Inoltre, il 5 luglio 2018 IVASS ha inviato una Lettera al mercato relativamente agli orientamenti sull'applicazione del principio di proporzionalità nel sistema di governo societario.
Quanto al settore del risparmio gestito, le disposizioni in materia di remunerazioni, inizialmente contenute nel Regolamento Congiunto Banca d'Italia – CONSOB (emanato ai sensi dell'articolo 6, comma 2-bis del TUF) aggiornato il 27 aprile 2017 per recepire la Direttiva 2014/91/UE (c.d. "Direttiva UCITS V"), e confluite, da dicembre 2019, nel Regolamento della Banca d'Italia di attuazione degli articoli 4-undecies e 6, comma 1, lettere b) e c-bis) del TUF – si applicano anche ai gestori appartenenti a gruppi bancari, in modo distinto a seconda che la SGR si caratterizzi come significativa o meno.
Quest'ultimo Regolamento è stato aggiornato in data 23 dicembre 2022 al fine, principalmente e per quanto qui di rilievo, di dare attuazione alle nuove regole in materia di remunerazione applicabili alle SIM introdotte dalla Direttiva 2019/2034/UE e dagli Orientamenti in materia di politiche di remunerazione (EBA/GL/2021/13) adottati dall'EBA in consultazione con l'ESMA. Completa il quadro normativo in materia di remunerazione applicabile alle SIM, inter alia, il Regolamento Delegato (UE) 2021/2154 il quale prevede le norme tecniche di regolamentazione che specificano i criteri per individuare le categorie di personale la cui attività professionale ha un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell'impresa di investimento (c.d. "risk takers"), in vigore dal 12 dicembre 2021.
Infine, rilevano, con riferimento, inter alia, alla prestazione di servizi e attività di investimento da parte di banche, SIM, SGR, anche le disposizioni in materia di remunerazione di cui alla direttiva 2014/65/UE (c.d. MiFID II) e al Regolamento delegato (UE) 2017/565 (c.d. Regolamento delegato MiFID II), nonché gli "Orientamenti relativi a taluni aspetti dei requisiti in materia di retribuzione della MiFID II" emanati dall' ESMA e da ultimo aggiornati ad aprile 2023. Tali disposizioni mirano a rafforzare la tutela del cliente, tra il resto, prevenendo i conflitti di interesse che possono determinarsi anche in materia di remunerazione e incentivazione.
Ciò premesso, Intesa Sanpaolo ha sempre dato ampio spazio al tema delle remunerazioni, al rispetto della relativa normativa e alla massima trasparenza al mercato.
Lo Statuto prevede che l'Assemblea approvi le politiche di remunerazione dei Consiglieri di Amministrazione e del personale, nonché i piani basati su strumenti finanziari.
L'Assemblea approva, altresì, i criteri per la determinazione dei compensi da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica, ivi compresi i limiti fissati a detti compensi secondo quanto previsto dalla normativa vigente ed ha altresì facoltà di deliberare, con le maggioranze qualificate definite dalla normativa di vigilanza vigente, un rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al rapporto di 1:1 e comunque non eccedente quello massimo stabilito dalla medesima normativa.
L'Assemblea determina il compenso per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione ed il compenso per le cariche di Presidente e vice Presidente del Consiglio di Amministrazione e di Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione.
Inoltre, l'Assemblea delibera con voto non vincolante l'informativa annuale sui compensi corrisposti ex art. 123-ter TUF.
In aggiunta al compenso fisso determinato dall'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione, in coerenza con le politiche di remunerazione approvate dall'Assemblea, può stabilire la remunerazione dei propri componenti cui il Consiglio stesso attribuisca ulteriori particolari cariche in conformità allo Statuto, ivi inclusa quella di Consigliere Delegato e Direttore Generale. Spetta al Consiglio l'elaborazione della politica di remunerazione e incentivazione del Gruppo da sottoporre all'Assemblea e la definizione dei sistemi di remunerazione e incentivazione dei soggetti per i quali la normativa di vigilanza riserva tale compito all'organo con funzione di supervisione strategica, ivi inclusa l'individuazione dei parametri da utilizzare per la valutazione degli obiettivi di performance e la definizione del compenso variabile conseguente all'applicazione di tali sistemi. Compete al Consiglio di Amministrazione la determinazione del compenso spettante al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ai sensi dell'art. 154 bis del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, così come di tutti gli altri Risk Taker Apicali di Gruppo e del personale di livello più elevato delle Funzioni Aziendali di Controllo, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Il Comitato Remunerazioni è stato istituito dal Consiglio di Amministrazione al fine di supportare tale Organo in tutte le attività concernenti le remunerazioni.
Il Comitato supporta il Consiglio di Amministrazione nella preparazione delle proposte da sottoporre all'Assemblea.
Spetta al Comitato formulare le proposte in merito alla remunerazione per il Consigliere Delegato e CEO e per i componenti del Consiglio di Amministrazione cui sono attribuite ulteriori particolari cariche in conformità allo Statuto, nonché le proposte in merito ai sistemi di remunerazione per i Risk Taker Apicali di Gruppo e del personale di livello più elevato delle Funzioni Aziendali di Controllo, tenendo conto anche del parere del Comitato Rischi e Sostenibilità e del Comitato per il Controllo sulla Gestione per quanto di competenza.
Infine, il Comitato si esprime sul raggiungimento degli obiettivi di performance cui sono legati i Sistemi di Incentivazione e sull'accertamento delle altre condizioni poste per l'erogazione dei compensi.
Il Comitato Rischi e Sostenibilità, senza pregiudicare le prerogative del Comitato Remunerazioni, supporta il Consiglio di Amministrazione esaminando le Politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo al fine di verificarne il collegamento con i rischi, attuali e prospettici, il grado di patrimonializzazione e i livelli di liquidità del Gruppo, con particolare riferimento agli obiettivi di performance assegnati ai Risk Taker Apicali di Gruppo, ad esclusione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e di coloro che appartengono alle Funzioni Aziendali di Controllo.
Inoltre, al fine di rafforzare l'indipendenza delle Funzioni Aziendali di Controllo, il Comitato Rischi e Sostenibilità (anche a seguito di esame in seduta congiunta con il Comitato per il Controllo sulla Gestione) esprime un parere in merito ai Sistemi di Incentivazione del Chief Risk Officer e del Responsabile della struttura Internal Validation & Controls.
Al fine di rafforzare l'indipendenza delle Funzioni Aziendali di Controllo, il Comitato per il Controllo sulla Gestione esprime un parere in merito ai Sistemi di Incentivazione dei Risk Taker Apicali appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo e del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Tale parere è espresso in seduta congiunta con il Comitato Rischi e Sostenibilità per quanto attiene ai Sistemi di Incentivazione del Chief Risk Officer e del Responsabile della Struttura Internal Validation & Controls.
Come sopra ricordato, il compito di approvare le politiche di remunerazione del personale spetta all'Assemblea, su proposta del Consiglio di Amministrazione e con il coinvolgimento del Comitato Remunerazioni.
La predisposizione delle suddette politiche di remunerazione da sottoporre al previsto iter approvativo compete al Chief People & Culture Officer che provvede a coinvolgere, per quanto di rispettiva competenza, come previsto dalla Normativa:
Il Chief Audit Officer, in coerenza con le indicazioni dell'Autorità di Vigilanza, verifica annualmente la conformità delle prassi attuative di remunerazione alle politiche, informando il Consiglio di Amministrazione e l'Assemblea circa l'esito delle verifiche condotte.
Lo Statuto della Banca prevede che ai componenti del Consiglio di Amministrazione spetti, oltre al rimborso delle spese sostenute per ragione del loro ufficio, un compenso che viene determinato in misura fissa per l'intero periodo di carica dall'Assemblea all'atto della loro nomina. All'atto della nomina, l'Assemblea determina, inoltre, il compenso additivo delle cariche di Presidente e Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione.
A favore dei Consiglieri di Amministrazione, è prevista la stipula di una polizza di assicurazione per la responsabilità amministrativa nei termini deliberati dall'Assemblea.
A norma di Statuto, il Consigliere Delegato ricopre anche la carica di Direttore Generale di Intesa Sanpaolo.
Al Consigliere Delegato e Direttore Generale compete una remunerazione fissa e variabile determinata dal Consiglio di Amministrazione in coerenza con le politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo approvate dall'Assemblea.
Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazioni, ha determinato il compenso fisso spettante al Consigliere Delegato. Tale importo si cumula con quello spettante in qualità di Consigliere di Amministrazione. Al Consigliere Delegato in qualità di Direttore Generale spettano la retribuzione annua lorda, il sistema di incentivazione di breve e lungo termine e il trattamento previdenziale integrativo, nonché gli ulteriori fringe benefit previsti per il ruolo che vengono determinati dal Consiglio di Amministrazione nel rispetto delle Politiche di remunerazione e incentivazione dei dipendenti.

Lo Statuto prevede che l'Assemblea determini, all'atto della nomina del Comitato per il Controllo sulla Gestione e per l'intero periodo della carica, un compenso specifico per i Consiglieri di Amministrazione che compongono il Comitato, determinato esclusivamente in misura fissa ed in uguale misura per ciascun Consigliere, ma con un'apposita maggiorazione per il Presidente.
In relazione alle attività che i Consiglieri sono chiamati a svolgere quali componenti degli ulteriori Comitati endo-consiliari, il Consiglio di Amministrazione, a norma di Statuto, determina, su proposta del Comitato Remunerazioni, un compenso fisso aggiuntivo per tali Consiglieri, in coerenza con le Politiche di remunerazione e incentivazione approvate dall'Assemblea. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito, in aggiunta all'emolumento previsto per la carica di Consigliere, un gettone di presenza in relazione all'effettiva partecipazione dei membri ai lavori dei Comitati e un ulteriore compenso fisso lordo annuo per i presidenti dei Comitati stessi.
Le politiche di remunerazione del Gruppo Intesa Sanpaolo si ispirano ai seguenti principi:
143 Il Sistema di Global Banding adottato dal Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sul raggruppamento in fasce omogenee di posizioni manageriali assimilabili per livelli di complessità/responsabilità gestiti, misurati mediante la metodologia internazionale di valutazione dei ruoli IPE (International Position Evaluation).

La retribuzione del personale del Gruppo si articola in:
La componente fissa del personale dipendente è definita sulla base di criteri prestabiliti e non discrezionali quali l'inquadramento contrattuale, il ruolo ricoperto, le responsabilità assegnate, la particolare esperienza e le competenze maturate dal dipendente.
Nel pieno rispetto delle disposizioni normative, rientrano nella componente fissa:
Per i Consulenti Finanziari non dipendenti (di seguito anche "Consulenti Finanziari") e gli Agenti in attività finanziaria, la componente "ricorrente" è costituita dalle provvigioni che rappresentano la parte stabile e ordinaria della remunerazione.
In particolare, con riferimento ai Consulenti Finanziari, le provvigioni consentono di remunerare l'attività di collocamento, gestione e assistenza della clientela, nonché di compensare le spese sostenute autonomamente per lo svolgimento della propria attività. Per quanto riguarda i Consulenti Finanziari con incarico accessorio di coordinamento e supervisione commerciale di specifiche attività e/o gruppi di Consulenti Finanziari, la remunerazione "ricorrente" è costituita dalle provvigioni di supervisione, per l'attività di coordinamento e supervisione di un gruppo di Consulenti Finanziari che operano nell'area di competenza, e dalle provvigioni di sviluppo, per l'attività di sviluppo e crescita dimensionale del gruppo di Consulenti Finanziari supervisionato.
Quanto agli Agenti in attività finanziaria di Prestitalia, la remunerazione ricorrente è differenziata in funzione della macro-categoria dei prodotti come dettagliato nella Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti. In particolare, con riferimento ai prodotti erogati da Prestitalia (es. Cessione del Quinto) la remunerazione ricorrente è distinta in 3 componenti: provvigioni ordinarie, recurring e integrative costanti per fasce di produzione. Per quanto riguarda invece i prodotti offerti in base all'accordo distributivo con Intesa Sanpaolo (es. prodotti e servizi bancari) la remunerazione ricorrente è determinata per tipologia di prodotto come quota parte dei corrispettivi riconosciuti da Intesa Sanpaolo a Prestitalia per l'attività di promozione e collocamento disciplinata dall'accordo.
Inoltre, con riferimento agli Agenti in attività finanziaria con incarico accessorio (c.d. Team Leader) è altresì composta da un compenso fisso mensile di coordinamento per lo svolgimento dell'incarico di supervisione dell'attività commerciale nonché dalle provvigioni di supervisione calcolate sulla base delle provvigioni generate dagli agenti coordinati.
La componente variabile è collegata alle prestazioni fornite dal personale e simmetrica rispetto ai risultati effettivamente conseguiti e ai rischi prudenzialmente assunti, ed è composta da:
144 Perimetro Italia, Slovacchia e Croazia, Ungheria e Lussemburgo.
145 Perimetro Italia, Svizzera, Serbia, New York, Egitto e Cina.
146 Non rientra la quota di utile pro rata attribuita ai membri del personale in ragione di eventuali investimenti da questi effettuati nell'OICVM o nel FIA, purché proporzionale all'effettiva percentuale di partecipazione all'OICVM o FIA e non superiore al ritorno riconosciuto agli altri investitori. Per una corretta applicazione della disciplina, i gestori devono quindi essere in grado di individuare chiaramente le quote di utile che eccedono l'utile pro rata degli investimenti e che si configurano come carried interest.
Relazione sull'andamento della gestione – Corporate Governance e politiche di remunerazione
Non è prevista l'attribuzione di bonus garantiti, con la sola eccezione, prevista per limitati casi di neo-assunti (bonus d'ingresso), fatta salva attenta valutazione ed analisi delle prassi di mercato, esclusivamente per il primo anno.
La distinzione della componente variabile della remunerazione in una quota a breve termine ed in una quota a lungo termine favorisce l'attraction e la retention delle risorse, consente di orientare le performance su un periodo di accrual più che annuale e di condividere i risultati di medio-lungo termine conseguenti alla realizzazione del Piano d'Impresa.
Per i Consulenti Finanziari non dipendenti, la componente "non ricorrente" è rappresentata dalle provvigioni corrisposte a fini di incentivazione annuale, per indirizzare l'attività commerciale al raggiungimento di specifici obiettivi, tenendo in debita considerazione sia le strategie e gli obiettivi aziendali di lungo periodo delle Reti a cui appartengono sia la correttezza nella relazione con il cliente.
Inoltre:
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel pieno rispetto delle indicazioni normative, adotta tradizionalmente un pay mix opportunamente "bilanciato" tra la componente fissa (o ricorrente) e la parte variabile (o non ricorrente) al fine di:
Per conseguire le finalità sopra esposte è prassi del Gruppo stabilire ex ante limiti massimi ed equilibrati alla retribuzione variabile, attraverso la definizione di specifici cap applicati ai premi in relazione a eventuali over-performance.
A tratto generale, tale limite massimo alla retribuzione variabile è stato determinato:
Nel computo della remunerazione variabile, rilevano la componente a breve termine relativa al Sistema Incentivante o al PVR, la componente a lungo termine assegnata tramite i Piani di incentivazione a lungo termine (il Piano PSP e il Piano LECOIP 3.0), eventuali altri piani di incentivazione a lungo termine, eventuali componenti variabili legate alla permanenza in azienda o eccezionali e i compensi in caso di risoluzione del rapporto di lavoro o cessazione anticipata dalla carica (c.d. severance)147 . In particolare, i Piani PSP e LECOIP 3.0 incidono sulla remunerazione variabile pro quota per tutto il periodo di maturazione.
Il limite massimo previsto nei criteri generali (1:1) è stato incrementato a 2:1, come previsto da CRD IV, consentito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia e approvato dall'Assemblea, per i Risk Taker di Gruppo148 non appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo e ai ruoli assimilati per la popolazione di specifiche e limitate filiere professionali e segmenti di business ad alta redditività149 nonché ai Consulenti Finanziari non dipendenti destinatari dell'offerta di reclutamento al fine di attrarre dal mercato nuove risorse fondamentali per la crescita e lo sviluppo delle Reti in quanto questi incidono significativamente sulla raccolta netta totale media annua del Gruppo.
Inoltre, a partire dal 2019, in conformità con la facoltà accordata dalle Disposizioni di Vigilanza, il limite massimo alla retribuzione variabile è stato incrementato oltre il 2:1 e fino ad un massimo del 4:1 per il personale della filiera "Investimenti" delle Società del risparmio gestito del Gruppo, che svolgono la propria attività esclusivamente per il Gestore stesso.
Nell'ambito del rispetto del cap tra remunerazione fissa e variabile (1:1), sono state, comunque, individuate opportune differenziazioni del pay mix con riferimento alle diverse famiglie professionali, ovvero per ambito di business, coerentemente con i riscontri ottenuti attraverso specifiche analisi di benchmarking riferite alle principali banche universali europee che garantiscono inoltre il rispetto del criterio di equità interna, stante l'utilizzo di riferimenti comuni a ciascuna fascia di popolazione.
147 Con l'esclusione degli importi pattuiti e riconosciuti: (i) in base ad un patto di non concorrenza, per la quota che, per ciascun anno di durata del piano, non eccede l'ultima annualità di remunerazione fissa; (ii) nell'ambito di un accordo tra la Banca e il personale, in qualunque sede raggiunto, per la composizione di una controversia attuale o potenziale, se calcolato sulla base di una formula predefinita.
148 Esclusi i membri non esecutivi del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo e i Risk Taker di Gruppo operanti in Slovacchia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Moldavia e Romania.
149 Le filiere del Private Banking dell'Investment Banking, dei gestori investimenti Insurance e Private Banking, della Tesoreria e Finanza, la filiera commerciale della Divisione Asset Management dedicata al mercato non captive, i Responsabili della gestione e sviluppo prodotti della Divisione Insurance, i Responsabili delle strutture di Institutional Clients, la struttura Corporate Finance & Advisory, la struttura Syndication & Risk Sharing, i Global Relationship Manager delle strutture Global Institutional Client, i Responsabili dei Desk Corporate e Financial Institutions di determinate filiali ex Hub presenti nella struttura IMI CIB International Network nonché, nell'ambito del Network di Všeobecná Úverová Banka (VUB), i Mortgage Specialists, i Magnifica Relationship Managers e i Premium Relationship Managers.

L'adeguatezza degli importi è ulteriormente verificata rispetto alle prassi di mercato, con la continua partecipazione a indagini retributive a carattere nazionale e internazionale; per i ruoli a contenuto manageriale e altre particolari posizioni di business il riscontro avviene selezionando specifici Peer Group al fine di valutare l'allineamento competitivo con il mercato di riferimento più appropriato.
In rapporto ai dati di mercato, il Gruppo Intesa Sanpaolo si pone l'obiettivo di allineare le retribuzioni complessive ai valori mediani, fermo restando la possibilità di apportare opportune differenziazioni per posizioni di particolare criticità e/o risorse di elevata qualità manageriale.
La correlazione tra remunerazione, performance e rischi è assicurata per tutta la popolazione aziendale da:
È fatto esplicito divieto al singolo dipendente di effettuare strategie di copertura personale o di assicurazioni sulla remunerazione (hedging strategies) o su altri aspetti che possano alterare o inficiare gli effetti di allineamento al rischio aziendale insiti nei meccanismi di remunerazione descritti.
La remunerazione non può essere corrisposta in forme, strumenti o modalità elusivi delle disposizioni normative.
La cessazione dal servizio di personale in possesso del diritto alla pensione di vecchiaia o di anzianità e/o dei trattamenti pensionistici dell'A.G.O. non fa venir meno il diritto alla corresponsione delle quote di spettanza, anche differite. In tutti gli altri casi, è facoltà dell'azienda riconoscere eventuali interventi, in funzione delle specifiche situazioni, in sede di risoluzione del rapporto di lavoro, anche attraverso accordi individuali di natura consensuale, realizzati mediante la sottoscrizione di apposite transazioni. Possono, inoltre, essere raggiunti accordi individuali ex ante per la definizione dei compensi da accordare in caso di cessazione anticipata del rapporto, fermo che tali accordi devono rispettare tutte le condizioni previste nelle Politiche di Remunerazione e nelle Disposizioni di Vigilanza151 . Peraltro, negli ultimi anni, la Società ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali specifici accordi relativi al cosiddetto "fondo di solidarietà", applicabili per i dipendenti di ogni ordine e grado, ivi
150 Si precisa che tale principio trova applicazione anche per i Consulenti Finanziari non dipendenti in quanto, in analogia con le modalità definite per il bonus pool ex commissioni a livello di Gruppo, i Sistemi di Incentivazione dei Consulenti Finanziari si autofinanziano attraverso una percentuale dei ricavi lordi realizzati dalla Società cui appartengono.
151 Si segnala che nel 2022 a seguito di delibera favorevole del Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazioni e tenuto conto del parere del Chief Compliance Officer, in linea con le prassi diffuse tra i competitor e le principali società quotate italiane, è stato concluso con il Consigliere Delegato e CEO un accordo contenente una specifica disciplina convenzionale della cessazione del rapporto. In particolare, tale accordo, in aderenza alle previsioni delle Politiche di Remunerazione, prevede, in casi di c.d. Good Leaver l'erogazione, in aggiunta all'indennità sostitutiva del periodo di preavviso dovuto per legge e contratto collettivo, di un importo a titolo di severance compreso tra 12 e 24 mensilità della retribuzione fissa in funzione della media del punteggio complessivo delle Performance Scorecard relative al Sistema di Incentivazione annuale del Gruppo dei tre anni precedenti la data di risoluzione del rapporto. Ove tale media sia inferiore all'80%, nulla sarà dovuto al Consigliere Delegato e CEO a titolo di severance.
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compresi i dirigenti, attraverso i quali è stato tra l'altro disciplinato il trattamento da erogare al personale a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, in caso di operazioni straordinarie e/o processi di ristrutturazione aziendale152 .
Secondo quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazioni, i compensi pattuiti a qualunque titolo e/o forma in vista o in occasione della conclusione anticipata del rapporto di lavoro o per la cessazione anticipata della carica per la quota eccedente le previsioni del CCNL in merito all'indennità di mancato preavviso, costituiscono la c.d. severance, includendo tra questi anche gli eventuali compensi corrisposti in base al patto di non concorrenza limitatamente alla quota eccedente l'ultima annualità di remunerazione fissa.
I principi per la definizione di tali compensi nel Gruppo Intesa Sanpaolo, ispirati ai criteri della correlazione della severance pay alla performance continuativa fornita nel tempo e del contenimento del potenziale contenzioso, sono:
– irreprensibilità dei comportamenti individuali (consistenza con la logica dei compliance breaches).
In ottemperanza a tali criteri e a quanto richiesto dalle Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazioni, in caso di pattuizione di un compenso che rientra in questa fattispecie, il Gruppo ha previsto che tale compenso:
152 Al riguardo, si rammenta che nella Sezione III, par. 2.2.3 delle Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione sono previste specifiche deroghe alla disciplina applicabile con riferimento a importi pattuiti in vista o in occasione della conclusione anticipata del rapporto di lavoro o cessazione della carica ovvero a incentivi all'esodo, nell'ambito di operazioni straordinarie o processi di ristrutturazione aziendale, purché vengano rispettate le condizioni ivi descritte.

Relazione sull'andamento della gestione – Corporate Governance e politiche di remunerazione

401


Nel 2024 il comparto bancario ha beneficiato del graduale miglioramento dell'economia, dei solidi risultati e delle politiche di distribuzione del capitale (dividendi e buyback), che hanno portato l'indice bancario europeo a chiudere l'anno con una performance positiva del 23,4% che è risultata superiore a quella dell'Euro Stoxx (+6,6%).
Guidato dall'effetto positivo sulla redditività delle banche di un livello di tassi di mercato superiore a quanto atteso all'inizio dell'anno, dall'assenza di chiari segnali di deterioramento della qualità dell'attivo e dalle generose politiche di remunerazione degli azionisti, l'indice bancario italiano nei dodici mesi ha registrato un progresso del 52,7%, un trend di crescita più accentuato rispetto sia al già citato indice europeo di settore che all'indice FTSE MIB (+12,6%).
La quotazione dell'azione ordinaria Intesa Sanpaolo nel 2024 ha registrato una dinamica correlata a quella degli indici relativi al settore bancario, con una marcata tendenza al rialzo fino a metà maggio, un andamento flettente nei successivi trenta giorni, un progressivo recupero fino alla fine di luglio, un forte calo nella prima settimana di agosto, una ripresa fino ai primi di novembre, quando è stato raggiunto il punto di massimo, e un andamento fluttuante nell'ultimo bimestre, chiudendo l'anno in crescita del 46,1% rispetto a fine 2023.
La capitalizzazione di Intesa Sanpaolo è salita a 68,8 miliardi a fine 2024 da 48,3 miliardi a fine 2023.


Il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è costituito interamente da azioni ordinarie.
Il risultato netto loro attribuibile è determinato tenendo conto del valore dei dividendi unitari attribuiti, ripartendo poi la quota residua dell'utile netto – nell'ipotesi teorica di una sua totale assegnazione – in egual misura tra tutte le azioni in circolazione. L'indicatore Utile per azione (EPS – Earnings Per Share) viene presentato sia nella configurazione "base", sia in quella "diluita": l'EPS base è calcolato rapportando l'utile teoricamente attribuibile ai portatori delle azioni alla media ponderata delle azioni stesse in circolazione (escluse le azioni proprie riacquistate), mentre l'EPS diluito tiene conto anche degli effetti di eventuali future emissioni.
| Azioni ordinarie | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | 31.12.2022 | 31.12.2021 | 31.12.2020 | ||
| Media ponderata azioni in circolazione (numero) (*) | 18.017.340.115 | 18.370.426.095 | 19.315.541.610 | 19.377.549.407 | 18.240.491.151 | |
| Risultato attribuibile (milioni di euro) (**) | 8.666 | 7.724 | 4.379 | 4.185 | 3.277 | |
| Utile base per azione (basic EPS) (euro) | 0,48 | 0,42 | 0,23 | 0,22 | 0,18 | |
| Utile diluito per azione (diluted EPS) (euro) | 0,48 | 0,42 | 0,23 | 0,22 | 0,18 |
(*) La media ponderata delle azioni in circolazione è calcolata escludendo le azioni proprie riacquistate.
(**) Il risultato attribuibile relativo al 2022 differisce da quanto pubblicato nel Bilancio 2022 in conseguenza delle modifiche che i dati comparativi 2022 hanno subito in seguito all'applicazione retrospettiva, a partire dal 1° gennaio 2022, del nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi e del principio IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle compagnie assicurative del Gruppo.
L'indicatore riflette il valore attribuito dal mercato al capitale sociale di un'azienda quotata e, quindi, indirettamente, al complesso delle attività ad essa riconducibili. Pur misurando il grado di apprezzamento che operatori ed analisti finanziari attribuiscono alle potenzialità reddituali ed alla solidità patrimoniale dell'azienda, il rapporto risente in misura significativa dei fattori esogeni che influiscono sulle quotazioni azionarie.
Anche per il Gruppo Intesa Sanpaolo il livello e l'evoluzione dell'indicatore – al 31 dicembre 2024 calcolato sia su dati medi annui che su quelli di fine esercizio – risultano influenzati dalla dinamica dei mercati e del settore di appartenenza. I dati di raffronto relativi agli esercizi dal 2020 al 2023 presentati in tabella sono dati medi annui.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 2024 | 2023 | 2022 | 2021 | 2020 | |
| Capitalizzazione di borsa | 68.776 | 63.323 | 45.144 | 38.433 | 44.535 | 34.961 |
| Patrimonio netto del Gruppo | 65.176 | 64.570 | 62.533 | 62.715 | 64.823 | 60.920 |
| Price / book value | 1,06 | 0,98 | 0,72 | 0,61 | 0,69 | 0,57 |
Il rapporto esprime la proporzione tra quanto destinato alla remunerazione degli azionisti e l'ammontare complessivo degli utili prodotti.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | 2023 | 2022 | 2021 | 2020 | |
| Risultato d'esercizio consolidato (*) | 8.666 | 7.724 | 4.354 | 4.185 | 3.505 |
| Dividendi (**) | 6.067 | 5.405 | 3.046 | 2.931 | 2.626 |
| Payout ratio | 70% | 70% | 70% | 70% | 75% |
(*) Ai fini del calcolo del payout, il risultato contabile consolidato dell'esercizio 2020, pari a 3.277 milioni, è stato rettificato escludendo le componenti relative all'acquisizione di UBI Banca costituite dagli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione incluso il goodwill negativo (+2.062) e dagli oneri di integrazione (-1.378 milioni), nonché l'azzeramento del goodwill della Banca dei Territori (-912 milioni).
(**) Per gli esercizi 2024, 2023, 2021 e 2020 gli importi proposti/distribuiti sono in parte a carico di riserve. A partire dal 2021 gli importi sono stati in parte distribuiti a titolo di acconto, a seguito di specifiche delibere del Consiglio di Amministrazione in occasione dell'approvazione dei risultati al 30 settembre di ogni anno.
I dati relativi agli esercizi precedenti sono riportati al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date. Per il 2022 l'importo tiene conto delle differenze di arrotondamento emerse in sede di determinazione dell'importo definitivo del dividendo (in seguito all'annullamento delle azioni proprie acquistate in esecuzione del programma di buyback).

In conformità con le disposizioni dell'autorità di Vigilanza ed in coerenza con le previsioni del Piano d'Impresa 2022-2025 – nell'ambito del quale è stato previsto un payout del 70% dell'utile netto consolidato in ciascun anno di Piano – per il 2024 si evidenzia quanto segue:
Il dividendo complessivo proposto per l'esercizio 2024 è pertanto pari a 34,10 centesimi di euro per azione per un monte dividendi complessivo di 6.066.823.968,30 euro, equivalenti al 70% dell'utile netto consolidato.
Relativamente all'esercizio 2023, si ricorda che:
Il dividendo totale distribuito per l'esercizio 2023 era stato quindi pari a 29,60 centesimi di euro per azione, per un monte dividendi complessivo di 5.405 milioni di euro, equivalenti al 70% dell'utile netto consolidato.
Con riferimento invece all'esercizio 2022:
Il dividendo totale distribuito per l'esercizio 2022 era stato pertanto pari a 16,39 centesimi di euro, per un monte dividendi complessivo di 3.046 milioni, corrispondenti a un payout ratio pari al 70% dell'utile netto consolidato.
Per quanto concerne l'esercizio 2021:
Sulla base di quanto sopra, il dividendo relativo all'esercizio 2021 si era determinato in complessivi 15,10 centesimi per azione, per un monte dividendi di 2.931 milioni ed un payout pari al 70% dell'utile netto consolidato.
153 L'importo complessivo del dividendo pagato è stato di 1.646.462.490,59 euro a fronte di 1.765.623,70 euro girati a Riserva straordinaria in relazione alla quota di dividendo non distribuita sulle n. 9.075.453 azioni in portafoglio alla record date (817.698,32 euro) e alle differenze di arrotondamento emerse in sede di determinazione dell'importo definitivo del dividendo (947.925,38 euro).
Infine, relativamente all'esercizio 2020, l'Assemblea del 28 aprile 2021 aveva deliberato la distribuzione alle n. 19.430.463.305 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale di un dividendo cash di 3,57 centesimi di euro per azione per un monte dividendi complessivo di 693.667.539,99 euro, pari al massimo consentito dalla Raccomandazione della Banca Centrale Europea del 15 dicembre 2020, nel limite di 20 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 ratio consolidato al 31 dicembre 2020. Di essi: (i) 532.394.694,56 euro erano a valere sull'utile dell'esercizio 2020 (corrispondenti a 2,74 centesimi di euro per azione) ed i restanti (ii) 161.272.845,43 euro quale assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzi di emissione (corrispondenti a 0,83 centesimi per azione).
A tale assegnazione era andata poi a sommarsi una distribuzione cash aggiuntiva, deliberata dall'Assemblea del 14 ottobre 2021, per un totale di 1.935.274.145,18 euro, corrispondenti ad un importo unitario di 9,96 centesimi di euro per azione da assegnare a ciascuna delle n. 19.430.463.305 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale. La distribuzione a ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione era avvenuta il 20 ottobre 2021 (con stacco della cedola il 18 ottobre e record date il 19 ottobre) per l'importo di 1.932.155.896,67 euro (al netto della quota non distribuita relativa alle azioni proprie in portafoglio alla record date, pari a 3.118.248,51 euro). Complessivamente pertanto il dividendo unitario corrisposto a valere sul risultato dell'esercizio 2020 era stato di 13,53 centesimi di euro per azione per complessivi 2.626 milioni che, rapportati all'utile netto consolidato 2020 – rettificato per tenere conto delle componenti relative all'acquisizione di UBI Banca, nonché della correlata rettifica dell'avviamento della Banca dei Territori – aveva dato luogo ad un payout per il 2020 pari al 75%.
Si ricorda che il ritorno per gli Azionisti deve essere valutato anche alla luce delle operazioni di buyback poste in essere da Intesa Sanpaolo in virtù delle quali l'Azionista, senza dover investire ulteriormente, vede accrescere la propria quota di partecipazione ai dividendi totali della Banca.
L'indicatore misura il rendimento percentuale dell'azione, valorizzata al prezzo di mercato dell'esercizio di riferimento, in rapporto al dividendo attribuito. Tale rendimento, determinato sulla base dei prezzi annui medi, evidenzia nel tempo un livello sostenibile, tenuto anche conto della dinamica dei mercati finanziari, e come più sopra richiamato, deve essere valutato anche con riferimento alle operazioni di buyback poste in essere a partire dal 2022.
| 2024 | 2023 | 2022 | 2021 | 2020 | |
|---|---|---|---|---|---|
| Dividendo per azione (centesimi di euro) (*) | 34,10 | 29,60 | 16,39 | 15,10 | 13,53 |
| Prezzo medio del titolo (euro) | 3,481 | 2,438 | 2,024 | 2,292 | 1,799 |
| Dividend yield | 9,8% | 12,1% | 8,1% | 6,6% | 7,5% |
(*) L'importo a saldo del dividendo per azione relativo al 2022 ha subito una variazione in aumento rispetto a quanto deliberato dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 28 aprile 2023 (da 8,68 centesimi di euro a 9,01 centesimi di euro) in seguito all'annullamento, avvenuto in data 2 maggio 2023, di tutte le azioni proprie acquistate in esecuzione del programma di buyback avviato il 13 febbraio e conclusosi il 4 aprile 2023.
Si sintetizzano di seguito le azioni sui principali rating della banca intraprese dalle Agenzie internazionali nel corso del 2024:
Si riportano di seguito i giudizi di rating assegnati a Intesa Sanpaolo dalle principali agenzie internazionali, inalterati alla data di approvazione del presente Bilancio.
| AGENZIE DI RATING | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Morningstar DBRS |
Fitch Ratings |
Moody's | S&P Global Ratings |
||
| Debito a breve termine | R-1 (low) (1) | F2 | P-2 | A-2 | |
| Debito a lungo termine (senior preferred unsecured) | BBB (high) | BBB | Baa1 | BBB | |
| Outlook / Trend sul debito a lungo termine | Positivo | Positivo | Stabile | Stabile | |
| Viability | - | bbb | - | - |
(1) Con trend stabile.
Per la situazione sempre aggiornata dei rating di Intesa Sanpaolo si rinvia al sito istituzionale di Gruppo, nella sezione Investor Relations/Rating.
154 L'Agenzia aveva precedentemente confermato rating e outlook del sovrano italiano in data 3 maggio 2024.

407
Indicatori Alternativi di Performance e Altre informazioni


L'European Securities and Markets Authority - ESMA ha emanato, ai sensi dell'articolo 16 del Regolamento n. 1095/2010/EU, specifici Orientamenti155 in merito ai criteri per la presentazione di Indicatori Alternativi di Performance (IAP) inseriti dagli emittenti europei nelle informazioni regolamentate (tra le quali la Relazione sulla gestione del Bilancio, la Relazione intermedia sulla gestione della semestrale e le Relazioni sull'andamento della gestione dei Resoconti infrannuali), quando tali indicatori non risultano definiti o previsti dalla disciplina sull'informativa finanziaria. Tali orientamenti, in vigore dal 3 luglio 2016, sono volti a promuovere l'utilità e la trasparenza degli IAP inclusi nelle informazioni regolamentate, confermando un approccio comune verso l'utilizzo di questi ultimi, al fine di migliorarne la comparabilità, l'affidabilità, la comprensibilità e la coerenza nel tempo, con conseguenti benefici per gli utilizzatori finali. Consob156 ha recepito in Italia gli Orientamenti e li ha incorporati nelle proprie prassi di vigilanza.
Secondo la definizione contenuta negli Orientamenti ESMA, un Indicatore Alternativo di performance è un indicatore di performance finanziaria, posizione finanziaria o flussi di cassa storici o futuri, diverso da un indicatore finanziario definito o specificato nella disciplina applicabile sull'informativa finanziaria. Gli IAP sono solitamente ricavati dalle poste di bilancio redatte conformemente alla disciplina vigente sull'informativa finanziaria. Ciò che li distingue è che gli IAP non sono definiti nel quadro dell'informativa finanziaria, ma il loro uso è comunque diffuso e il loro ruolo è quello di trasmettere una visione della performance dell'entità più vicina alla visione del management rispetto a ciò che risulterebbe dall'uso delle sole misure definite.
Non rientrano strettamente nella definizione di IAP gli indicatori pubblicati in applicazione di misure prudenziali, comprese le misure definite nel Regolamento e nella Direttiva sui requisiti patrimoniali (CRR/CRD IV), gli indicatori fisici o non finanziari, e gli indicatori sociali ed ambientali.
Intesa Sanpaolo redige il proprio bilancio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards - Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia (Circolare 262/2005 e successivi aggiornamenti), come indicato in dettaglio nella Parte A della Nota integrativa.
Per facilitare la comprensione delle dinamiche economiche e patrimoniali Intesa Sanpaolo si avvale anche di diversi Indicatori Alternativi di Performance (IAP), con la finalità di una rappresentazione chiara, sintetica ed immediata delle risultanze reddituali, delle consistenze patrimoniali e delle performance ottenute. Gli IAP di Intesa Sanpaolo – di impiego diffuso in ambito bancario e finanziario – sono anche utilizzati nel processo decisionale, sia operativo che strategico, da parte del Management.
Si sottolinea in proposito che gli Indicatori Alternativi di Performance utilizzati rappresentano informazioni supplementari rispetto alle misure definite in ambito IFRS. Gli indicatori – illustrati nel seguito in conformità ai sopra indicati Orientamenti ESMA – includono i margini del Conto economico riclassificato, gli aggregati dello Stato patrimoniale riclassificato ed altri indicatori calcolati a partire dai valori presenti nel bilancio. Le grandezze impiegate sono puntualmente riconciliabili con le relative misure definite in ambito IFRS attraverso le indicazioni fornite nell'ambito della Relazione sulla gestione e i prospetti di riconciliazione inclusi negli Allegati al Bilancio. I dati utilizzati sono normalmente riesposti per omogeneità di confronto ove la riesposizione risulti necessaria e di importo materiale.
Con riferimento al conflitto militare fra Russia e Ucraina si conferma che, in coerenza con le indicazioni ESMA, non sono stati introdotti nuovi indicatori, né sono state apportate modifiche agli indicatori normalmente utilizzati.
155 Guidelines on Alternative Performance Measures - ESMA/2015/1415en. Orientamenti Indicatori alternativi di performance - ESMA/2015/1415it.
156 Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Con riferimento al conto economico riclassificato sono stati identificati quali Indicatori Alternativi di Performance gli aggregati e i margini di seguito descritti.
Proventi operativi netti: in questo aggregato vengono ricompresi i proventi caratteristici ed altri proventi/oneri strettamente correlati alla gestione operativa. Sono dati dalla somma delle seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
Costi operativi: aggregato nel quale sono compendiati i costi e gli oneri riferiti all'attività operativa inclusi nelle seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
Risultato della gestione operativa: margine calcolato come differenza tra i Proventi operativi netti e i Costi operativi sopra descritti che rappresenta il risultato dell'attività operativa.
Risultato corrente lordo: margine che quantifica il risultato della gestione tenendo conto degli effetti da valutazione e realizzo riferiti ai crediti e ad altre attività. Viene ottenuto sottraendo/aggiungendo al Risultato della gestione operativa le seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
Concorrono infine alla formazione del risultato netto le componenti economiche al di fuori del governo aziendale (imposte, tributi e oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema), gli elementi di natura "contabile" (effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione e rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili), nonché gli oneri correlati a processi di ristrutturazione/riorganizzazione. Si tratta delle seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
Per le informazioni di dettaglio sulla composizione delle singole voci del conto economico riclassificato sopra citate, si rinvia al capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali" della presente Relazione sulla gestione. Le riconciliazioni tra le singole voci dello schema di conto economico riclassificato e le voci dei prospetti contabili sono invece riportate in allegato al bilancio, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006. Nel caso di riesposizioni dei dati di raffronto e/o del periodo chiuso alla data di riferimento, gli allegati al bilancio riportano puntualmente i relativi elementi di raccordo.
Con riferimento allo Stato patrimoniale riclassificato, la cui logica è prevalentemente di sintesi rispetto agli schemi di bilancio, si indicano nel seguito gli aggregati individuati quali Indicatori Alternativi di Performance, rinviando al capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali" di questa Relazione per le rimanenti voci dello schema di Stato patrimoniale riclassificato direttamente riconducibili agli schemi di bilancio. Le riconciliazioni tra le singole voci dello schema di Stato patrimoniale riclassificato e le voci dei prospetti contabili sono riportate in allegato al bilancio, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006. Nel caso di riesposizioni dei dati di raffronto, gli allegati al bilancio riportano puntualmente i relativi elementi di raccordo.
L'aggregato comprende le poste tipiche dell'intermediazione creditizia con clientela dal lato dell'attivo relative al comparto bancario.
Si presenta principalmente costituito da Crediti verso clientela classificati fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, riconducibili a finanziamenti verso clientela e, in misura più contenuta, a esposizioni in titoli (emessi da imprese non finanziarie, enti pubblici ed altri) rappresentativi di finanziamenti verso clientela. Sono inoltre qui ricompresi gli eventuali finanziamenti verso clientela classificati fra le Attività finanziarie detenute per la negoziazione, le Attività finanziarie designate al fair value, le Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

L'aggregato riunisce le poste finanziarie attive e passive dell'operatività bancaria (sono escluse quindi le attività e le passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative) diverse dai finanziamenti. In dettaglio, vengono ricomprese le seguenti voci dell'Attivo patrimoniale riclassificato, secondo le definizioni di seguito riportate: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti; Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Rientra nell'aggregato anche la voce Passività finanziarie di negoziazione del Passivo patrimoniale riclassificato, di pertinenza del comparto bancario, considerata al netto dei certificati di investimento (certificates), in quanto inclusi nella raccolta diretta bancaria.
L'aggregato include la quota di Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (sia Crediti verso banche che Crediti verso clientela) del comparto bancario che non sono detenute con finalità di finanziamento. Trattasi, nella sostanza, dei titoli di debito di banche, governi, imprese finanziarie ed assicurazioni. La composizione della voce è riportata nella tabella di dettaglio inclusa nel capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali".
Comprendono le Attività finanziarie detenute per la negoziazione, designate al fair value e obbligatoriamente valutate al fair value di pertinenza del comparto bancario diverse da quelle rappresentative di finanziamenti verso clientela e finanziamenti verso banche, le quali vengono ricondotte agli specifici aggregati in precedenza descritti. La composizione della voce è riportata nella tabella di dettaglio inclusa nel capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali".
Comprendono le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva del comparto bancario, ad eccezione delle eventuali quote rappresentative di finanziamenti verso clientela e finanziamenti verso banche, ricondotte agli specifici aggregati precedentemente descritti. La composizione della voce è riportata nella tabella di dettaglio inclusa nel capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali".
L'aggregato rappresenta la totalità delle disponibilità finanziarie depositate dalla clientela del Gruppo nelle diverse forme tecniche sia di raccolta diretta, bancaria e assicurativa, che indiretta, così come più sotto definite. Al fine di evitare duplicazioni, l'aggregato è costruito elidendo quelle componenti di raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta.
L'aggregato riunisce le poste relative alla provvista da clientela. Oltre alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate dai Debiti verso clientela (al netto dei debiti per leasing riclassificati fra le Altre voci del passivo) e dai Titoli in circolazione, è ricompresa anche la raccolta – nella forma tecnica dei certificati di investimento (certificates) e, in misura del tutto marginale, in altri strumenti – classificata nelle voci Passività finanziarie di negoziazione e Passività finanziarie designate al fair value.
L'aggregato, che raggruppa le voci di raccolta relative al comparto assicurativo, si presenta costituito dalle Passività assicurative dello Stato patrimoniale, dalle Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato, e dall'Altra raccolta assicurativa. Quest'ultima è rappresentata da titoli in circolazione e debiti verso clientela inclusi fra le Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato, e comprende anche le passività subordinate.
L'aggregato rappresenta l'attività di investimento e distribuzione – di titoli, fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni – svolta per conto terzi o in connessione con l'attività di gestione di patrimoni mobiliari. La valorizzazione degli stock è a prezzi di mercato. La raccolta indiretta è suddivisa in Risparmio Gestito (fondi comuni, gestioni patrimoniali, prodotti assicurativi, fondi pensione e polizze individuali pensionistiche) e Raccolta Amministrata (tutti i titoli in custodia e amministrazione non riconducibili a forme di raccolta gestita: titoli di Stato, Azioni, Obbligazioni di terzi, ecc.).
I crediti e debiti verso banche includono le poste tipiche dell'intermediazione interbancaria dal lato dell'attivo e del passivo relativamente al comparto bancario.
L'aggregato dei crediti verso banche si presenta principalmente costituito dai Crediti verso banche inclusi fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e, in via residuale, dagli eventuali finanziamenti verso banche classificati nell'ambito delle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, delle Attività finanziarie designate al fair value, delle Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
I debiti verso banche includono la corrispondente voce delle Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, al netto della quota rappresentata dai debiti per leasing, riclassificati fra le Altre voci del passivo.
La posizione interbancaria netta – che rappresenta il saldo netto fra crediti e debiti verso banche – viene calcolata considerando dal lato dell'attivo anche i depositi a vista presso Banche Centrali e altre banche, che dal settembre 2022 vengono contabilizzati nella voce Cassa e disponibilità liquide coerentemente con le previsioni contenute nella Circolare 262 di Banca d'Italia.

Oltre agli Indicatori Alternativi di Performance rappresentati dai margini del Conto economico riclassificato e dagli aggregati dello Stato patrimoniale riclassificato sopra descritti, Intesa Sanpaolo pubblica anche i seguenti IAP.
L'indicatore è calcolato rapportando i costi operativi (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti) ai proventi operativi netti dello schema di Conto economico riclassificato riferito all'esercizio/periodo, ed esprime sinteticamente l'efficienza della gestione operativa. Per informazioni sulla composizione delle voci al numeratore e al denominatore di tale rapporto si rimanda a quanto in precedenza indicato nonché agli schemi di raccordo allegati al bilancio per una loro puntuale riconciliazione.
L'indicatore è calcolato come rapporto tra il risultato netto e il patrimonio netto, ed esprime la redditività generata dal patrimonio a disposizione. In particolare:
L'indicatore è calcolato rapportando il risultato netto al totale delle attività, fornendo un'indicazione di sintesi circa la redditività degli asset aziendali. In particolare:
L'indicatore, che riflette il valore attribuito dal mercato ad Intesa Sanpaolo e, quindi, indirettamente al complesso delle attività ad essa riconducibili, è calcolato rapportando la capitalizzazione di borsa all'ammontare del patrimonio netto. Viene pubblicato sulla base di una serie storica rappresentata dai dati medi degli ultimi 5 esercizi/periodi, cui si aggiunge il calcolo sui valori puntuali alla data di reporting. Più in dettaglio:
In aggiunta alla capitalizzazione media, viene pubblicata anche la capitalizzazione di fine esercizio/periodo, utilizzata ai fini del calcolo del price/book value su dati puntuali. La capitalizzazione di fine esercizio/periodo è calcolata moltiplicando il prezzo di chiusura delle contrattazioni di Borsa Italiana dell'ultimo giorno di mercato aperto per il numero di azioni alla fine dell'esercizio/periodo;
L'indicatore, pubblicato in forma tabellare nel Bilancio annuale sulla base di una serie storica rappresentata dai dati degli ultimi 5 esercizi, esprime la proporzione tra quanto destinato alla remunerazione degli azionisti e l'ammontare complessivo degli utili prodotti. In particolare:
L'indicatore, pubblicato in forma tabellare nel Bilancio annuale sulla base di una serie storica rappresentata dai dati degli ultimi 5 esercizi, misura il rendimento percentuale dell'azione, valorizzata al prezzo di mercato, in rapporto al dividendo. In dettaglio:
L'indicatore rapporta i finanziamenti in sofferenza all'ammontare complessivo dei Finanziamenti verso clientela in essere a fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa la qualità del portafoglio crediti. I valori sono quelli di bilancio, al netto cioè delle relative rettifiche di valore e non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in via di dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela, si rinvia a quanto in precedenza esposto. L'indicatore viene calcolato anche con riferimento ai valori lordi, prima cioè dell'applicazione delle rettifiche di valore.
L'indicatore rapporta l'ammontare dei Crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti/sconfinanti) all'ammontare complessivo dei Finanziamenti verso clientela in essere a fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa la qualità del portafoglio crediti. I valori sono quelli di bilancio, al netto cioè delle relative rettifiche di valore, e non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in via di dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela, si rinvia a quanto in precedenza esposto. L'indicatore viene calcolato anche con riferimento ai valori lordi, prima cioè dell'applicazione delle rettifiche di valore.
L'indicatore rapporta l'ammontare complessivo delle rettifiche di valore accumulate sui Finanziamenti verso clientela in sofferenza all'ammontare dei Finanziamenti verso clientela in sofferenza al lordo di tali rettifiche in essere a fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa il loro livello di copertura. I valori non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in via di dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela si rinvia a quanto in precedenza esposto.
L'indicatore rapporta l'ammontare complessivo delle rettifiche di valore accumulate sui Crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti/sconfinanti) all'ammontare dei Crediti deteriorati al lordo di tali rettifiche in essere a fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa il loro livello di copertura. I valori non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela si rinvia a quanto in precedenza esposto.
L'indicatore rapporta l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti dell'esercizio/periodo del Conto economico riclassificato all'ammontare dei Finanziamenti verso clientela di fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa l'incidenza nell'esercizio/periodo delle rettifiche di valore sul portafoglio. Al fine di consentire una valutazione più strettamente correlata alla gestione ordinaria, l'indicatore può essere affiancato da una versione dello stesso calcolata isolando elementi non ricorrenti di particolare significatività, puntualmente specificati.
Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela si rinvia a quanto in precedenza esposto. Nelle situazioni infraannuali, il numeratore viene annualizzato (ad esclusione di eventuali componenti non ricorrenti, non annualizzate).
L'indicatore rapporta i Finanziamenti verso clientela netti all'ammontare della Raccolta diretta bancaria, fornendo indicazioni sintetiche sulla struttura dell'intermediazione con la clientela. Per la definizione degli aggregati Finanziamenti verso clientela e Raccolta diretta bancaria si rinvia a quanto in precedenza esposto.
Il capitale assorbito è una misura del capitale di rischio associato ad ogni Divisione del Gruppo in relazione alla specifica operatività. Il capitale è calcolato in base agli RWA (Risk Weighted Asset) misurati coerentemente con la normativa vigente e integrati, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico"157 per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.
157 Il capitale economico consiste nella stima interna della massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un determinato orizzonte temporale e considerando il livello di confidenza desiderato. Esso mira a quantificare le potenziali perdite economiche connesse ai singoli rischi cui il Gruppo è esposto.

In relazione ad informazioni da produrre nel fascicolo di bilancio in quanto richieste da specifiche disposizioni si segnala quanto segue:

Le più recenti stime di consenso per il 2025 vedono una crescita del PIL moderata e positiva per Italia, Eurozona e Stati Uniti, ma ancora con un ampio divario di crescita a favore dell'economia americana. In Italia, si prevede una modesta accelerazione della crescita economica trainata dai consumi delle famiglie. Vi sono diffuse aspettative che l'inflazione si avvicini ulteriormente agli obiettivi delle Banche centrali, favorendo nuovi tagli dei tassi ufficiali. Al momento, i mercati scontano da 75 a 100 punti base di riduzione nella zona euro, oltre ai 25 già attuati il 30 gennaio, e circa 40 punti base negli Stati Uniti. Le prospettive sono soggette a un inusuale livello di incertezza a causa del residuo rischio di allargamento del conflitto mediorientale, che potrebbe causare improvvisi rialzi dei prezzi di gas e petrolio, e della brusca discontinuità che ha caratterizzato le politiche economiche americane con l'insediamento del presidente Trump. In particolare, si paventa che siano introdotte significative restrizioni sulle importazioni dall'estero e che la proroga degli sgravi fiscali non trovi adeguata compensazione, portando a un maggiore aumento del debito e a tensioni sui tassi e sui rendimenti dei titoli di stato americani.
Le prospettive economiche dei Paesi con controllate Intesa Sanpaolo riflettono un contesto eterogeneo. In Europa Centrale e Sud-Orientale (CEE e SEE), la crescita dovrebbe essere trainata dai consumi e dagli investimenti infrastrutturali finanziati da fondi UE, ma limitata dalla debolezza della domanda estera e dalla stagnazione tedesca. Nell'Europa Orientale (EE), il PIL dovrebbe risentire del quadro geopolitico e della scarsa fiducia degli investitori, mentre in Egitto le pressioni sui prezzi al consumo potrebbero riflettersi sulle decisioni della Banca centrale e, di conseguenza, sui ritmi di crescita del PIL. Sul fronte inflazionistico, si prevede un calo nei Paesi CEE e SEE. Viceversa, maggiori tensioni sono attese nell'Europa Orientale – per via del conflitto in Ucraina – e in Egitto dove dovrebbe permanere un atteggiamento restrittivo di politica monetaria. I Paesi CEE e SEE tenderanno a un allentamento graduale dei tassi, in linea con la discesa dell'inflazione. Al contrario, nell'Europa Orientale e in Egitto, il contesto geopolitico e le pressioni inflazionistiche imporranno un approccio più cauto e restrittivo. Nel complesso, il 2025 si prefigura come un anno di equilibrio tra sostegno alla crescita e stabilità macroeconomica, in un contesto internazionale complicato.
Il sistema bancario italiano vedrà una domanda di credito da parte delle imprese ancora debole nel 2025, a causa del ricorso all'autofinanziamento e delle incertezze sul commercio mondiale, sull'evoluzione dei maggiori partner esteri dell'Italia e di alcuni settori dell'industria. Grazie alle condizioni finanziarie più accomodanti, in chiusura d'anno si potrebbe assistere a una stabilizzazione dei prestiti alle imprese. La ripresa dei mutui alle famiglie è attesa proseguire, per effetto di un mix di buona domanda e disponibilità dell'offerta, nella prospettiva che il tasso di deterioramento permanga sui minimi. La domanda di mutui resterà sostenuta dai tassi più bassi, dalle attese di proseguimento della ripresa delle transazioni immobiliari e dell'andamento positivo dei prezzi delle case.
Per i depositi si prevede una normalizzazione, dopo i consistenti deflussi nel 2023 verso strumenti più remunerativi e la ripresa nel 2024. Assumendo che sia pressoché terminata la riallocazione dell'eccesso di liquidità sui conti correnti, i depositi nel complesso vedranno una fase di consolidamento. I depositi delle famiglie continueranno a risentire dell'attrattività dei titoli di Stato, sebbene meno forte rispetto al 2023 e decrescente. I depositi delle imprese tenderanno a mostrare segni di inversione di rotta, di riflesso alla diminuzione della redditività aziendale. Il proseguimento del calo dei tassi determinerà una riduzione del differenziale positivo tra i tassi sui depositi a tempo e quelli sulle forme a vista, che indurrà un ulteriore rallentamento dei primi. Per le obbligazioni, la crescita più moderata è attesa proseguire nel 2025, sostenendo il complesso della raccolta da clientela.
I tassi sui prestiti vedranno un'accelerazione del calo mentre il profilo discendente dei tassi passivi sarà caratterizzato da vischiosità, soprattutto dei tassi sui conti correnti. Il costo complessivo della raccolta da clientela risentirà anche del maggior peso delle forme più onerose. Pertanto, la forbice bancaria si restringerà in misura significativa rispetto al 2024, di circa mezzo punto percentuale, ma resterà elevata nel confronto storico.
A seguito del proseguimento del taglio dei tassi, si prevede una moderata ripresa dei volumi di attività dell'asset management e delle assicurazioni vita. I flussi di risparmio verso questi comparti potranno essere alimentati dal bacino delle disponibilità confluite negli anni passati sui depositi e sui titoli in amministrazione, in un contesto che dovrebbe vedere un interesse stemperato verso l'investimento diretto in titoli a reddito fisso.
Con riferimento al Gruppo Intesa Sanpaolo, l'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi di euro.
Per il 2025 si prevede:

Si prevede una forte distribuzione di valore:
Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio – confermando l'obiettivo superiore al 12% nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 – pari nel 2025 a oltre il 14% ante Basilea 4, a circa il 13,7% post impatto di Basilea 4 nel 2025 pari a circa 40 centesimi di punto e a circa il 14,5% post impatto complessivo di Basilea 4 pari a circa 60 centesimi di punto (di cui circa 20 nel 2026-2033, inclusi circa 10 nel 2026 relativi a FRTB) e includendo l'assorbimento delle DTA successivo al 2025 pari a circa 100 centesimi di punto (per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa, del buyback da avviare a giugno 2025 e non considerando un'ulteriore distribuzione per il 2025.
Il Consiglio di Amministrazione
Torino, 27 febbraio 2025
159 Cfr nota precedente.
158 Subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea.

417


419

| Voci dell'attivo | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 40.533 | 89.270 | -48.737 | -54,6 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 150.943 | 144.594 | 6.349 | 4,4 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 41.439 | 38.163 | 3.276 | 8,6 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 6 | 1 | 5 | ||
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 109.498 | 106.430 | 3.068 | 2,9 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 150.269 | 140.753 | 9.516 | 6,8 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.702 | 518.950 | -248 | -0,0 |
| a) crediti verso banche | 38.460 | 32.899 | 5.561 | 16,9 | |
| b) crediti verso clientela | 480.242 | 486.051 | -5.809 | -1,2 | |
| 50. Derivati di copertura | 6.505 | 7.006 | -501 | -7,2 | |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.602 | -5.695 | -2.093 | -36,8 |
| 70. | Partecipazioni | 3.036 | 2.501 | 535 | 21,4 |
| 80. | Attività assicurative | 693 | 813 | -120 | -14,8 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 444 | 412 | 32 | 7,8 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 249 | 401 | -152 | -37,9 | |
| 90. | Attività materiali | 9.024 | 9.825 | -801 | -8,2 |
| 100. | Attività immateriali | 9.860 | 9.524 | 336 | 3,5 |
| di cui: | |||||
| - avviamento | 3.697 | 3.672 | 25 | 0,7 | |
| 110. | Attività fiscali | 12.916 | 14.533 | -1.617 | -11,1 |
| a) correnti | 1.650 | 1.932 | -282 | -14,6 | |
| b) anticipate | 11.266 | 12.601 | -1.335 | -10,6 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 667 | 264 | 403 | |
| 130. | Altre attività | 33.739 | 31.232 | 2.507 | 8,0 |
| Totale dell'attivo | 933.285 | 963.570 | -30.285 | -3,1 |

| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||||||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 599.620 | 642.119 | -42.499 | -6,6 | ||||
| a) debiti verso banche | 45.794 | 93.242 | -47.448 | -50,9 | |||||
| b) debiti verso clientela | 443.457 | 440.449 | 3.008 | 0,7 | |||||
| c) titoli in circolazione | 110.369 | 108.428 | 1.941 | 1,8 | |||||
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 42.882 | 43.493 | -611 | -1,4 | ||||
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 74.083 | 72.782 | 1.301 | 1,8 | ||||
| 40. | Derivati di copertura | 4.410 | 5.188 | -778 | -15,0 | ||||
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -1.819 | -3.967 | -2.148 | -54,1 | ||||
| 60. | Passività fiscali | 2.097 | 1.946 | 151 | 7,8 | ||||
| a) correnti | 383 | 458 | -75 | -16,4 | |||||
| b) differite | 1.714 | 1.488 | 226 | 15,2 | |||||
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 | 3 | |||||
| 80. | Altre passività | 15.014 | 12.741 | 2.273 | 17,8 | ||||
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 706 | 767 | -61 | -8,0 | ||||
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.885 | 4.523 | 362 | 8,0 | ||||
| a) impegni e garanzie rilasciate | 601 | 524 | 77 | 14,7 | |||||
| b) quiescenza e obblighi simili | 98 | 98 | - | - | |||||
| c) altri fondi per rischi e oneri | 4.186 | 3.901 | 285 | 7,3 | |||||
| 110. | Passività assicurative | 126.081 | 119.849 | 6.232 | 5,2 | ||||
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 126.013 | 119.674 | 6.339 | 5,3 | |||||
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 68 | 175 | -107 | -61,1 | |||||
| 120. | Riserve da valutazione | -2.332 | -2.009 | 323 | 16,1 | ||||
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | |||||
| 140. | Strumenti di capitale | 8.706 | 7.948 | 758 | 9,5 | ||||
| 150. | Riserve | 15.367 | 14.697 | 670 | 4,6 | ||||
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -3.022 | -2.629 | 393 | 14,9 | ||||
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 27.601 | 28.003 | -402 | -1,4 | ||||
| 170. | Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - | ||||
| 180. | Azioni proprie (-) | -179 | -140 | 39 | 27,9 | ||||
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 145 | 164 | -19 | -11,6 | ||||
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 8.666 | 7.724 | 942 | 12,2 | ||||
| Totale del passivo e del patrimonio netto 933.285 963.570 -30.285 -3,1 |

| 2024 | 2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 34.602 | 32.525 | 2.077 | 6,4 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 29.438 | 28.482 | 956 | 3,4 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -16.512 | -15.589 | 923 | 5,9 |
| 30. | Margine di interesse | 18.090 | 16.936 | 1.154 | 6,8 |
| 40. | Commissioni attive | 11.392 | 10.528 | 864 | 8,2 |
| 50. | Commissioni passive | -2.781 | -2.727 | 54 | 2,0 |
| 60. | Commissioni nette | 8.611 | 7.801 | 810 | 10,4 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 800 | 660 | 140 | 21,2 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 493 | 513 | -20 | -3,9 |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | 7 | -59 | 66 | |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 57 | -467 | 524 | |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 50 | -58 | 108 | ||
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva c) passività finanziarie |
10 -3 |
-445 36 |
455 -39 |
||
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a | |||||
| 110. | conto economico | 2.635 | 2.367 | 268 | 11,3 |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | -5.342 | -3.619 | 1.723 | 47,6 | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 7.977 | 5.986 | 1.991 | 33,3 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 30.693 | 27.751 | 2.942 | 10,6 |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | -1.139 | -1.416 | -277 | -19,6 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.131 | -1.359 | -228 | -16,8 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -8 | -57 | -49 | -86,0 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -28 | -29 | -1 | -3,4 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 29.526 | 26.306 | 3.220 | 12,2 |
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 1.653 | 2.038 | -385 | -18,9 |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 3.169 | 3.118 | 51 | 1,6 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | -1.446 | -1.090 | 356 | 32,7 | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 99 | 177 | -78 | -44,1 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | -169 | -167 | 2 | 1,2 | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
-5.804 -5.805 |
-5.318 -5.319 |
486 486 |
9,1 9,1 |
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | 1 | 1 | - | - | |
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 25.375 | 23.026 | 2.349 | 10,2 |
| 190. | Spese amministrative: | -11.997 | -11.505 | 492 | 4,3 |
| a) spese per il personale | -7.422 | -6.781 | 641 | 9,5 | |
| b) altre spese amministrative | -4.575 | -4.724 | -149 | -3,2 | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -667 | -326 | 341 | |
| a) impegni e garanzie rilasciate | -80 | 50 | -130 | ||
| b) altri accantonamenti netti | -587 | -376 | 211 | 56,1 | |
| 210. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | -647 | -684 | -37 | -5,4 |
| 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | -1.111 | -973 | 138 | 14,2 |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 1.161 | 910 | 251 | 27,6 |
| 240. | Costi operativi | -13.261 | -12.578 | 683 | 5,4 |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | -32 | 163 | -195 | |
| 260. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -23 | -33 | -10 | -30,3 |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -1 | 168 | -169 | |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 12.058 | 10.746 | 1.312 | 12,2 |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -3.399 | -2.994 | 405 | 13,5 |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 8.659 | 7.752 | 907 | 11,7 |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - | |
| 330. | Utile (Perdita) d'esercizio | 8.659 | 7.752 | 907 | 11,7 |
| 340. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | 7 | -28 | 35 | |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo | 8.666 | 7.724 | 942 | 12,2 |
| Utile base per azione (basic EPS) - euro | 0,48 | 0,42 | |||
| Utile diluito per azione (diluted EPS) - euro | 0,48 | 0,42 |

| 2024 | 2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 8.659 | 7.752 | 907 | 11,7 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | 133 | -133 | 266 | ||
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 206 | -218 | 424 | |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
-65 | -80 | -15 | -18,8 |
| 40. | Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - | - | |
| 50. | Attività materiali | -20 | 113 | -133 | |
| 60. | Attività immateriali | - | - | - | |
| 70. | Piani a benefici definiti | 12 | 52 | -40 | -76,9 |
| 80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - | - | |
| 100. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | - | - | - | |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | -492 | 500 | -992 | ||
| 110. | Copertura di investimenti esteri | 14 | -14 | 28 | |
| 120. | Differenze di cambio | -281 | -27 | 254 | |
| 130. | Copertura dei flussi finanziari | 225 | 205 | 20 | 9,8 |
| 140. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - | - | |
| 150. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
610 | 3.388 | -2.778 | -82,0 |
| 160. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 170. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 34 | -38 | 72 | |
| 180. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | -1.094 | -3.024 | -1.930 | -63,8 |
| 190. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | - | 10 | -10 | |
| 200. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | -359 | 367 | -726 | |
| 210. | Redditività complessiva (Voce 10+200) | 8.300 | 8.119 | 181 | 2,2 |
| 220. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | -42 | 4 | -46 | |
| 230. | Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo | 8.342 | 8.115 | 227 | 2,8 |

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Capitale azioni ordinarie |
altre azioni |
Sovrap prezzi di emissione |
Riserve di utili |
altre | Riserve da valutazione |
31.12.2024 Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) d'esercizio |
Patrimonio netto |
Patrimonio netto del Gruppo |
Patrimonio netto di terzi |
|
| ESISTENZE AL 31.12.2023 | 10.491 | - | 28.019 | 13.711 | 1.132 | -2.157 | 7.948 | -2.629 | -140 | 7.752 | 64.127 | 63.963 | 164 |
| Modifica saldi apertura | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| ESISTENZE AL 1.1.2024 | 10.491 | - | 28.019 | 13.711 | 1.132 | -2.157 | 7.948 | -2.629 | -140 | 7.752 | 64.127 | 63.963 | 164 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
|||||||||||||
| Riserve | - | - | - | 2.721 | - | - | - | - | - | -2.721 | - | - | - |
| Dividendi e altre destinazioni | - | - | - | - | - | - | - | 2.629 | - | -5.031 | -2.402 | -2.392 | -10 |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO | |||||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | - | - | 172 | - | - | - | - | - | 172 | 172 | - |
| Operazioni sul patrimonio netto | |||||||||||||
| Emissione nuove azioni | - | - | 4 | - | - | - | - | - | 1.766 | - | 1.770 | 1.770 | - |
| Acquisto azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.806 | - | -1.806 | -1.805 | -1 |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | -3.022 | - | - | -3.022 | -3.022 | - |
| Distribuzione dividendi | - | - | -406 | - | - | - | - | - | - | - | -406 | -406 | - |
| Variazione strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | 758 | - | - | - | 758 | 758 | - |
| Derivati su proprie azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazioni interessenze partecipative | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Altre variazioni | 17 | - | 27 | -2.215 | - | 1 | - | - | - | - | -2.170 | -2.204 | 34 |
| Redditività complessiva esercizio 2024 | - | - | - | - | - | -359 | - | - | - | 8.659 | 8.300 | 8.342 | -42 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2024 | 10.508 | - | 27.644 | 14.217 | 1.304 | -2.515 | 8.706 | -3.022 | -180 | 8.659 | 65.321 | 65.176 | 145 |
| del Gruppo | 10.369 | - | 27.601 | 14.063 | 1.304 | -2.332 | 8.706 | -3.022 | -179 | 8.666 | 65.176 | ||
| di terzi | 139 | - | 43 | 154 | - | -183 | - | - | -1 | -7 | 145 |

Prospetti contabili consolidati
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | |||||||||||||
| Capitale | Sovrap prezzi |
Riserve | Riserve da |
Strumenti di |
Acconti su |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) |
Patrimonio netto |
Patrimonio netto |
Patrimonio netto |
|||
| azioni | altre | di emissione |
di utili | altre | valutazione | capitale | dividendi | d'esercizio | del Gruppo |
di terzi | |||
| ordinarie | azioni | ||||||||||||
| ESISTENZE AL 31.12.2022 | 10.537 | - | 28.068 | 14.254 | 904 | -2.583 | 7.211 | -1.400 | -124 | 4.402 | 61.269 | 61.103 | 166 |
| Modifica saldi apertura | - | - | - | -59 | - | 59 | - | - | - | - | - | - | - |
| ESISTENZE AL 1.1.2023 | 10.537 | - | 28.068 | 14.195 | 904 | -2.524 | 7.211 | -1.400 | -124 | 4.402 | 61.269 | 61.103 | 166 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
|||||||||||||
| Riserve | - | - | - | 1.338 | - | - | - | - | - | -1.338 | - | - | - |
| Dividendi e altre destinazioni | - | - | - | - | - | - | - | 1.400 | - | -3.064 | -1.664 | -1.664 | - |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO | |||||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | -57 | - | 228 | - | - | - | - | - | 171 | 171 | - |
| Operazioni sul patrimonio netto | |||||||||||||
| Emissione nuove azioni | - | - | 7 | - | - | - | - | - | 1.764 | - | 1.771 | 1.771 | - |
| Acquisto azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.780 | - | -1.780 | -1.780 | - |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | -2.629 | - | - | -2.629 | -2.629 | - |
| Distribuzione dividendi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazione strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | 737 | - | - | - | 737 | 737 | - |
| Derivati su proprie azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazioni interessenze partecipative | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Altre variazioni | -46 | - | 1 | -1.822 | - | - | - | - | - | - | -1.867 | -1.861 | -6 |
| Redditività complessiva esercizio 2023 | - | - | - | - | - | 367 | - | - | - | 7.752 | 8.119 | 8.115 | 4 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2023 | 10.491 | - | 28.019 | 13.711 | 1.132 | -2.157 | 7.948 | -2.629 | -140 | 7.752 | 64.127 | 63.963 | 164 |
| del Gruppo | 10.369 | - | 28.003 | 13.565 | 1.132 | -2.009 | 7.948 | -2.629 | -140 | 7.724 | 63.963 | ||
| di terzi | 122 | - | 16 | 146 | - | -148 | - | - | - | 28 | 164 |
(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 12.476 | 10.739 |
| Risultato d'esercizio (+/-) | 8.659 | 7.752 |
| Plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value con | ||
| impatto a conto economico (-/+) | 1.155 | -1.802 |
| Plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) | -7 | 59 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) | 1.568 | 1.780 |
| Rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) | 1.758 | 1.657 |
| Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | 1.764 | 995 |
| Ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) | 4.151 | 3.281 |
| Imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 1.817 | 1.297 |
| Rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) | - | - |
| Altri aggiustamenti (+/-) | -8.389 | -4.280 |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | -11.890 | -12.263 |
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione | -2.706 | 5.386 |
| Attività finanziarie designate al fair value | -20 | -2.794 |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 4.910 | 7.163 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -10.013 | -21.957 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 35 | 7.468 |
| Altre attività | -4.096 | -7.529 |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (*) | -47.124 | -17.427 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -43.832 | -27.971 |
| Passività finanziarie di negoziazione | -688 | -3.449 |
| Passività finanziarie designate al fair value | -4.022 | 8.949 |
| Altre passività | 1.418 | 5.044 |
| 4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in riassicurazione | 6.351 | 1.613 |
| Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (+/-) | 6.308 | 1.719 |
| Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) | 43 | -106 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | -40.187 | -17.338 |
| B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO | ||
| 1. Liquidità generata da | 304 | 1.200 |
| Vendite di partecipazioni | 168 | 421 |
| Dividendi incassati su partecipazioni | 53 | 73 |
| Vendite di attività materiali | 79 | 633 |
| Vendite di attività immateriali | 4 | 73 |
| Vendite di società controllate e di rami d'azienda | - | - |
| 2. Liquidità assorbita da | -1.551 | -1.788 |
| Acquisti di partecipazioni | -35 | -133 |
| Acquisti di attività materiali | -286 | -334 |
| Acquisti di attività immateriali | -1.383 | -1.321 |
| Acquisti di società controllate e di rami d'azienda | 153 | - |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento | -1.247 | -588 |
| C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA | ||
| Emissioni/acquisti di azioni proprie | -1.736 | -1.709 |
| Emissione/acquisti di strumenti di capitale | 355 | 417 |
| Distribuzione dividendi e altre finalità | -5.830 | -4.293 |
| Vendita/acquisto di controllo di terzi | 23 | -7 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | -7.188 | -5.592 |
| LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO | -48.622 | -23.518 |
| RICONCILIAZIONE | ||
| Voci di bilancio | ||
| Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio | 89.270 | 112.924 |
| Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio | -48.622 | -23.518 |
| Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi | -115 | -136 |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO | 40.533 | 89.270 |
LEGENDA: (+) generata (–) assorbita
(*) Con riferimento all'informativa prevista dal par. 44 B dello IAS 7, si precisa che le variazioni delle passività derivanti da attività di finanziamento ammontano a 47.124 milioni (liquidità assorbita) e sono riferibili per -45.522 milioni a flussi finanziari, per -4.221 milioni a variazioni nette positive di fair value e per +2.619 milioni ad altre variazioni.
Prospetti contabili consolidati

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Il Bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del D. Lgs. n. 136/2015160, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/2005 con i successivi aggiornamenti. In particolare, il presente bilancio consolidato è predisposto secondo gli schemi e le regole di compilazione dell'8° aggiornamento del 17 novembre 2022161 .
Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa.
Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi contabili IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31 dicembre 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato tra gli allegati del presente bilancio.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali e le modifiche ai principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, entrati in vigore nell'esercizio 2024.
| Regolamento omologazione |
Modifiche a principi/interpretazioni | Data di entrata in vigore |
|---|---|---|
| 2579/2023 | Modifiche all'IFRS 16 Leasing - Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione |
01/01/2024 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2024 o successiva |
| 2822/2023 | Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio - Classificazione delle passività come correnti e non correnti e passività non correnti con clausole |
01/01/2024 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2024 o successiva |
| 1317/2024 | Modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: Informazioni integrative - Accordi di finanziamento per le forniture |
01/01/2024 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2024 o successiva |
Come evidenziato nella precedente tabella, per la predisposizione del Bilancio 2024 trovano applicazione le disposizioni del Regolamento n. 2579/2023 Modifiche all'IFRS 16 Leasing – Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione del 20 novembre 2023, il Regolamento n. 2822/2023 Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio – Classificazione delle passività come correnti e non correnti e passività non correnti con clausole del 19 dicembre 2023 e il Regolamento n. 1317/2024 Accordi di finanziamento per le forniture – Modifiche allo IAS 7 e all'IFRS 7 del 15 maggio 2024 per i quali non si riscontrano aspetti di particolare rilievo per il Gruppo. Di seguito si riporta una breve sintesi di quanto previsto.
160 L'Art. 43 del D. Lgs. n.136/2015 ha confermato alla Banca d'Italia i poteri in materia di forme tecniche dei bilanci già precedentemente attribuiti alla stessa Autorità dal D. Lgs. n. 38/2005.
161 L'8° aggiornamento del 17 novembre 2022 - che ha modificato la Circolare n. 262 per tener conto del nuovo principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi che è entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2023 - si applica a partire dai bilanci al 31 dicembre 2023. Per la predisposizione del Bilancio 2024 trovano applicazione anche le previsioni introdotte da IVASS con il Provvedimento n. 152 del 26 novembre 2024 con riferimento ai contratti assicurativi, essendo le disposizioni emanate da IVASS direttamente applicabili anche ai sensi della Circolare 262/2005 della Banca d'Italia per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Il Regolamento n. 2579/2023 del 20 novembre 2023 modifica l'IFRS 16 Leasing con riferimento alle modifiche relative alle "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione", pubblicate dallo IASB in data 22 settembre 2022.
Le limitate modifiche introdotte riguardano la contabilizzazione delle operazioni di vendita e retro-locazione (c.d. sale and leaseback)162 da parte del locatario-venditore, in caso di pagamenti variabili e se il trasferimento dell'attività soddisfa i requisiti ai sensi dell'IFRS 15 per essere contabilizzato come una vendita del bene.
La modifica era stata sollecitata dall'IFRS-IC che aveva riscontrato un vuoto normativo in merito alle modalità di rilevazione del diritto d'uso (o right of use) e delle passività del leasing nelle transazioni di vendita e retrolocazione in presenza di canoni variabili. Nello specifico, il riferimento è ai canoni variabili che non dipendono da un indice o da un tasso, ad esempio quelli basati su una percentuale delle vendite del locatario-venditore generate dall'uso del bene.
Con gli emendamenti apportati si chiarisce che:
Il locatario-venditore può adottare differenti approcci che consentano di conseguire quanto indicato dalle nuove previsioni. Infatti, in risposta ai feedback ricevuti a seguito della pubblicazione dell'Exposure Draft, lo IASB ha deciso di non introdurre requisiti specifici per la valutazione della passività derivante dalla retrolocazione, lasciando alle singole entità la definizione di una accounting policy.
Le modifiche sono obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2024, con applicazione retrospettiva secondo le previsioni dello IAS 8 alle transazioni di vendita e retrolocazione stipulate successivamente alla data di prima applicazione dell'IFRS 16, ovvero dal 1° gennaio 2019.
Le modifiche introdotte al principio non assumono particolare rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo, alla luce delle caratteristiche dei contratti di vendita e retrolocazione in essere che non presentano pagamenti variabili oppure che presentano pagamenti variabili poco significativi.
Il Regolamento n. 2822 del 19 dicembre 2023 introduce alcune limitate modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio. I chiarimenti mirano a promuovere la coerenza nell'applicazione dello IAS 1 tra le società per determinare se, nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, i debiti e le altre passività con una data di regolamento incerta, debbano essere classificati come correnti (dovuti o potenzialmente da liquidare entro un anno) o non correnti.
Nello specifico, lo IAS 1 prevede che una società classifichi una passività come non corrente solo se la società può evitare di estinguere il debito nei dodici mesi successivi. Tuttavia, il diritto dell'entità di differire l'estinzione di una passività può essere subordinato al rispetto di condizioni previste nel contratto di finanziamento (cosiddetti finanziamenti con clausole o covenants). Le modifiche allo IAS 1 specificano che i covenants da rispettare dopo la data di chiusura dell'esercizio (ad esempio, una clausola basata sulla situazione patrimoniale-finanziaria dell'entità a sei mesi dalla data di chiusura dell'esercizio) non influiscono sulla classificazione del debito come corrente o non corrente alla data di bilancio.
Di converso, viene richiesto alla società di fornire in nota integrativa informazioni su tali clausole che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività possano diventare rimborsabili entro dodici mesi dalla data di chiusura del bilancio.
Per le banche – in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia – le limitate modifiche allo IAS 1 non risultano rilevanti.
Le modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative sono finalizzate ad introdurre nuovi requisiti di trasparenza in merito agli accordi di finanziamento per le forniture (denominati anche "supply chain finance" o reverse factoring). I nuovi obblighi sono intesi a fornire agli utilizzatori del bilancio informazioni che consentano loro di valutare l'impatto di tali accordi sulle passività e sui flussi finanziari di un'impresa, di comprenderne l'effetto sull'esposizione di quest'ultima al rischio di liquidità e di capire il modo in cui l'impresa stessa possa risentire dell'eventuale indisponibilità di detti accordi.
Le modifiche introdotte con il Regolamento n. 1317 del 15 maggio 2024 interessano le entità che, in qualità di acquirenti, stipulano gli accordi di finanziamento e non i soggetti finanziatori. Pertanto, la casistica non risulta di interesse diretto per il Gruppo Intesa Sanpaolo che agisce esclusivamente in qualità di finanziatore in accordi di finanziamento per le forniture.
Nella tabella che segue sono, invece, riportati i nuovi principi contabili internazionali e le modifiche di principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 2024 e rispetto ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo non si è avvalso di un'applicazione anticipata.
162 Le operazioni di vendita e retrolocazione (sale and leaseback) sono operazioni per le quali una società vende un bene e successivamente prende in locazione lo stesso bene dal nuovo proprietario.

| Regolamento omologazione |
Modifiche a principi/interpretazioni | Data di entrata in vigore | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2862/2024 | Modifiche allo IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere - Impossibilità di cambio |
01/01/2025 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2025 o successiva |
Regolamento n. 2862/2024 del 12 novembre 2024 Modifiche allo IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere – Impossibilità di cambio
Con il Regolamento n. 2862/2024 del 12 novembre 2024 vengono introdotte alcune modifiche allo IAS 21 per specificare quando una valuta è scambiabile con un'altra valuta e, se non lo è, in che modo l'impresa determina il tasso di cambio da applicare e le informazioni integrative che deve fornire.
Nello specifico le modifiche riguardano:
Le modifiche sono applicabili a partire dagli esercizi annuali che avranno inizio dal 1° gennaio 2025.
Come evidenziato anche dallo IASB, la casistica oggetto di intervento normativo non è frequente e pertanto nell'attuale contesto non ci si aspetta che le modifiche assumano particolare rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche ai principi contabili già in vigore non ancora omologati da parte della Commissione Europea.
| Nuovi principi/interpretazioni | Data di pubblicazione | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| IFRS 18 | Presentation and Disclosure in Financial Statements | 09/04/2024 | ||||
| IFRS 19 | Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures | 09/05/2024 | ||||
| Modifiche a principi/interpretazioni | ||||||
| IFRS 9 | Amendments to the Classification and Measurements of Financial Instruments | 30/05/2024 | ||||
| IFRS 7 | Amendments to the Classification and Measurements of Financial Instruments | 30/05/2024 | ||||
| Vari IAS/IFRS (*) | Annual Improvements - Volume 11 | 18/07/2024 | ||||
| IFRS 9 | Contracts Referencing Nature-dependent Electricity | 18/12/2024 | ||||
| IFRS 7 | Contracts Referencing Nature-dependent Electricity | 18/12/2024 |
(*) Gli Annual Improvements riguardano: Cost Method (Amendments to IAS 7), Credit Risk Disclosures (Amendments to Illustrative Examples accompanying IFRS 7), Determination of a 'De Facto Agent' (Amendments to IFRS 10), Disclosure of Deferred Difference between Fair Value and Transaction Price (Amendments to Illustrative Guidance accompanying IFRS 7), Gain or Loss on Derecognition (Amendments to IFRS 7), Hedge Accounting by a First-time Adopter (Amendments to IFRS 1), Lessee Derecognition of Lease Liabilities (Amendments to IFRS 9), Transaction Price (Amendments to IFRS 9)
163 IAS 21.8: "Una valuta è scambiabile con un'altra valuta quando l'entità è in grado di ottenere l'altra valuta entro un lasso di tempo che ammetta un normale ritardo amministrativo e attraverso un mercato o un meccanismo di cambio in cui un'operazione di cambio creerebbe diritti e obbligazioni legalmente esercitabili."

Per quanto riguarda i documenti dello IASB che introducono nuovi principi contabili o modificano principi contabili esistenti e sono ancora in attesa di omologazione si segnala quanto segue:
In data 9 aprile 2024 lo IASB ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 Presentation and Disclosure in Financial Statements che entrerà obbligatoriamente in vigore dal 1° gennaio 2027, con possibilità di applicazione anticipata, previa conclusione del processo di omologazione europea. È richiesta la presentazione di informazioni comparative dell'esercizio precedente.
Il principio non influirà sul modo in cui le aziende misurano la propria performance finanziaria, ma solo sulle modalità di presentazione, prevedendo:
L'IFRS 18 richiede obbligatoriamente alle aziende di classificare i costi e i ricavi in 5 categorie: operativi, di investimento e di finanziamento - oggetto di nuova definizione con l'IFRS 18 - a cui si aggiungono le imposte sul reddito e le attività operative cessate, che non presentano aspetti di novità.
Per particolari settori di attività, quali quello bancario, assicurativo e dei conglomerati finanziari, proventi e oneri che sarebbero normalmente classificati nelle categorie di investimento o di finanziamento contribuiscono al risultato operativo in considerazione del fatto che per queste società l'attività di investimento o di finanziamento della clientela rappresentano la "main business activity".
Per misure di performance alternative – dette anche management-defined performance measures o MPM – si intendono i subtotali di conto economico diversi da quelli previsti dall'IFRS 18 o specificatamente richiesti da altri principi contabili IFRS che un'azienda utilizza nelle comunicazioni pubbliche fuori dal bilancio (inteso come Financial Statement, e quindi anche nella relazione sulla gestione) per rappresentare agli investitori il punto di vista del management su aspetti specifici della performance finanziaria dell'azienda (c.d. management view). Per gli MPM così definiti, l'IFRS 18 richiede di fornire specifica disclosure in una sezione dedicata della nota integrativa, fornendo alcune informazioni utili alla loro comprensione.
L'IFRS 18 fornisce infine alcune indicazioni sul raggruppamento delle informazioni sia negli schemi ufficiali che in nota integrativa, che sono considerati tra loro complementari. Con riferimento alle spese da presentare nell'ambito dalla categoria operating, l'IFRS 18 richiede che le poste siano rappresentate nel modo più fruibile possibile, scegliendo tra una classificazione "per natura" o "per funzione", ma è ammessa anche la rappresentazione "mista", per natura e per funzione, fornendo in questo caso in nota integrativa un'evidenza per natura di specifiche spese.
Pur non essendo imminente la prima applicazione obbligatoria, che decorre dal 1° gennaio 2027, sono in corso le analisi sulle previsioni del principio al fine di verificarne la rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare, con riferimento alla rappresentazione delle voci di conto economico (ufficiale e riclassificato). Per le banche italiane occorrerà in ogni caso attendere le iniziative di adeguamento al nuovo principio di Banca d'Italia, in particolare, con riferimento alla Circolare 262/2005, anche per valutare le implicazioni sui sistemi applicativi.
In data 30 maggio 2024 sono stati pubblicati gli "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments - Amendments to IFRS 9 and IFRS 7" a valle della conclusione delle attività della Post Implementation Review (PIR) dei requisiti di classificazione e misurazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari.
Le modifiche riguardano i seguenti aspetti:
Sono introdotti alcuni chiarimenti nella guida applicativa per la verifica delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali, il cosiddetto SPPI test che, se superato, consente la classificazione delle attività al costo ammortizzato.
In quest'ambito sono incluse le modifiche volte a chiarire il trattamento ai fini dell'SPPI test delle attività finanziarie con caratteristiche ESG che, al raggiungimento (o al mancato raggiungimento) di determinati KPI ESG, prevedono una variabilità contrattualmente definita del tasso di interesse (tipicamente l'incremento e/o la riduzione di un determinato numero di basis points). L'approccio proposto prevede che per i contratti in cui il contingent event non è direttamente correlato a modifiche nei basic lending risk and cost (ad esempio una riduzione contrattualmente definita delle carbon emission del debitore), l'entità debba definire una policy interna al fine di valutare che i flussi di cassa dello strumento non siano significativamente differenti da quelli di uno strumento identico ma senza la contingent feature.
Con gli amendment viene precisato che le passività finanziarie sono cancellate alla data di regolamento, salvo che l'entità opti per l'applicazione delle nuove previsioni che consentono di cancellare una passività finanziaria regolata attraverso sistemi di pagamento elettronici prima della data di regolamento, se specifici criteri sono rispettati. La modifica introdotta dallo IASB prevede la possibilità (e non l'obbligo) di adottare una policy contabile da applicare in maniera uniforme a tutti i regolamenti effettuati attraverso uno specifico sistema di pagamento elettronico.
L'IFRS 7 è stato modificato per introdurre nuovi requisiti di informativa con riferimento a:
Le modifiche saranno obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2026 previa conclusione del processo di omologazione europea. È inoltre prevista la possibilità di applicazione anticipata di tutte le modifiche o, in alternativa a scelta dell'entità, delle sole modifiche relative alla classificazione delle attività finanziarie, congiuntamente con la relativa informativa. L'applicazione delle modifiche è retroattiva ai sensi dello IAS 8, ma senza obbligo di riesposizione del periodo comparativo (come fu già previsto per la prima applicazione dell'IFRS 9). Per le tematiche di maggior interesse per il Gruppo – l'SPPI test per i prodotti con caratteristiche ESG e la relativa disclosure – sono in corso le relative attività di analisi con l'obiettivo di definire le modalità applicative e aggiornare i processi aziendali nell'ambito di una specifica progettualità che vede il coinvolgimento di tutte le strutture impattate.
In data 18 dicembre 2024 lo IASB ha pubblicato le modifiche all'IFRS 9 e all'IFRS 7 – Contracts Referencing Naturedependent Electricity, volte ad aiutare le aziende a meglio rendicontare gli effetti finanziari dei contratti di acquisto di energia elettrica prodotta da fonti naturali (c.d. "nature-dependent") che sono spesso strutturati come power purchase agreements (PPA)164. Lo IASB è intervenuto tempestivamente alla luce del crescente utilizzo di questi contratti che aiutano le aziende a garantire l'approvvigionamento elettrico da fonti rinnovabili, come l'energia eolica e solare, ad un prezzo fisso per unità di energia acquistata o venduta. La quantità di elettricità generata nell'ambito di questi contratti può variare in base a fattori non controllabili come le condizioni metereologiche e in alcuni momenti (ad esempio nel week-end o durante la notte) la società può non consumare tutta l'energia acquistata, con la conseguente necessità di rivenderla sul mercato, dato che l'energia non può essere immagazzinata.
Si evidenzia che il tema dei PPA era citato anche da ESMA nelle Priorities 2023 in considerazione della rilevanza che tali strumenti possono avere, in particolare in certe industry, nell'ambito delle politiche climate related. Con riferimento al Gruppo Intesa Sanpaolo al momento non sono in essere casistiche di rilievo.
Nel corso del mese di maggio 2024 lo IASB ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 19 Subsidiaries without public accountability: Disclosure che consente su base volontaria alle società partecipate che hanno specifici requisiti, di fornire una disclosure semplificata rispetto a quanto richiesto dagli altri IAS/IFRS.
L'IFRS 19 non risulta applicabile per la predisposizione del bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, né del bilancio individuale di Intesa Sanpaolo. Più in generale, la portata del principio risulta ridimensionata per le banche, gli intermediari finanziari e le assicurazioni (che spesso soddisfano il criterio della "public accountability").
In data 18 luglio 2024 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche di portata limitata (cosiddetti "narrow scope amendments") ad alcuni principi IAS/IFRS nell'ambito del periodico aggiornamento dei principi contabili. Tutti gli amendments sono applicabili dal 1° gennaio 2026, con applicazione anticipata ammessa a conclusione del processo di omologazione europea.
Le modifiche, in considerazione della loro natura limitata, non rivestono particolare interesse per il Gruppo Intesa Sanpaolo.
164 In particolare, i contratti di PPA possono riguardare:
– la sottoscrizione di un contratto di acquisto di energia rinnovabile (physical PPA) con il quale una società si impegna ad acquistare per un determinato numero di anni (anche molto lungo, ad es. 20 anni) una quantità determinata dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (ad es. potrebbe trattarsi di tutta l'energia prodotta da una pala eolica) ad un prezzo fisso predeterminato;
– i contratti virtuali (o virtual PPA) in cui, invece, non ci sono consegne fisiche di energia; si tratta di contratti in cui si regola la differenza tra il prezzo fisso determinato nel PPA e il prezzo spot a cui l'energia può essere acquistata/venduta nel mercato.

Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario, dalla Nota integrativa e dalle relative informazioni comparative ed è inoltre corredato da una Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Intesa Sanpaolo. In conformità a quanto disposto dall'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto.
Gli importi dei Prospetti contabili e della Nota integrativa, così come quelli indicati nella Relazione sulla gestione, sono espressi – qualora non diversamente specificato – in milioni di Euro.
Il bilancio è redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione Europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa, nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio elaborato dallo IASB. Non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.
Nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d'Italia, dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Consob e dall'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati - ESMA, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie ai fini di una rappresentazione corretta e veritiera della situazione del Gruppo.
Tra le componenti riclassificate in via di dismissione, sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, risultanti dai prospetti contabili di Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 e dai relativi dettagli di Nota integrativa figurano principalmente: (i) la partecipazione in Cronos Vita Assicurazioni, posseduta al 22,5% da Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita) nel contesto dell'operazione di sistema, finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita, che ha visto coinvolte le cinque primarie compagnie assicurative italiane, per la quale sussiste ab origine il manifesto intento da parte delle compagnie socie di detenere la partecipazione in un arco temporale limitato (classificata fra le attività in via di dismissione già a dicembre 2023 e confermata anche a fine 2024); (ii) immobili, tra i quali quelli oggetto dell'operazione di conferimento definita nell'ambito dell'accordo fra Intesa Sanpaolo e COIMA sottoscritto il 19 aprile 2024, per un valore complessivo di circa 0,5 miliardi ed il cui perfezionamento è atteso nel corso del 2025; (iii) crediti deteriorati per 0,3 miliardi lordi destinati ad essere ceduti per cassa nell'ambito di un'operazione di de-risking approvata nel dicembre 2024.
Con riferimento invece ai crediti deteriorati che figuravano fra le attività in via dismissione al 31 dicembre 2023, rappresentati da inadempienze probabili e posizioni in bonis high-risk per un valore lordo complessivo di circa 0,2 miliardi, la cessione della quasi totalità del portafoglio è stata perfezionata il 15 aprile 2024, residuando marginali esposizioni che saranno cedute nel corso del 2025.
I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 2023.
Negli Allegati vengono presentati i prospetti di raccordo con i dati di Stato patrimoniale e di Conto economico originariamente pubblicati nel Bilancio 2023, oltre a specifici schemi di raccordo tra questi ultimi e i prospetti riclassificati (riesposti) inclusi nella Relazione sulla gestione che correda il presente bilancio.
Gli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e sottovoci).
Per completezza si segnala che con riferimento agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono preceduti dal segno meno.
Il prospetto della redditività complessiva, partendo dall'utile (perdita) d'esercizio, espone le componenti reddituali rilevate in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale, in conformità ai principi contabili internazionali. La redditività complessiva consolidata è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che non saranno in futuro riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Il prospetto distingue inoltre la quota di redditività di pertinenza della Capogruppo da quelle di pertinenza dei soci di minoranza. Come per lo Stato patrimoniale ed il Conto economico, rispetto agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Gli importi negativi sono preceduti dal segno meno.
Nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato economico. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto. Il prospetto è presentato invertendo le righe e le colonne rispetto al medesimo prospetto previsto dall'aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia.
Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.
I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno.
La Nota integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia emanata il 22 dicembre 2005 e dai successivi aggiornamenti applicabili per la redazione del presente bilancio ed è integrata secondo le indicazioni dell'IVASS con gli aggiornamenti del Regolamento n. 7 del 13 luglio 2007 direttamente applicabili anche ai sensi della Circolare 262/2005 per la disclosure richiesta dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Il bilancio consolidato include Intesa Sanpaolo e le società da questa direttamente o indirettamente controllate, comprendendo nel perimetro di consolidamento – come specificamente previsto dai principi contabili IAS/IFRS – anche le società operanti in settori di attività dissimili da quello di appartenenza della Capogruppo, nonché le partecipazioni di private equity. Analogamente, sono incluse anche le entità strutturate quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.
Sono considerate controllate le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.
Il controllo può configurarsi solamente con la presenza contemporanea dei seguenti elementi:
Sono considerate controllate congiuntamente le entità nelle quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra la Capogruppo, direttamente o indirettamente, e uno o più altri soggetti esterni al Gruppo, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato.
Sono escluse dall'area di consolidamento, e classificate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 9, alcune interessenze superiori al 20%, in quanto di importo contenuto oppure in quanto Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.
Sono inoltre escluse dall'area di consolidamento integrale le interessenze partecipative detenute, direttamente o attraverso fondi, in società che svolgono attività di venture capital. Tali interessenze partecipative sono incluse nella categoria delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Sono, infine, escluse dall'area di consolidamento le società non partecipate delle quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto superiore al 20%, in considerazione della finalità di tale strumento che è quella di tutela del credito concesso e non di esercizio del controllo e di indirizzo delle politiche finanziarie ed economiche, al fine di usufruire dei benefici economici da esse derivanti.
Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da questa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti.
Rispetto al 31 dicembre 2023, le variazioni nel perimetro di consolidamento integrale hanno riguardato l'ingresso di:
Infine, per completezza, si segnala che Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. ha cambiato denominazione in Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. con correlata modifica della denominazione del Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita in Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni.
Nel prospetto che segue sono indicate le partecipazioni controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2024.
| Denominazione imprese | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 1 | Acantus S.p.A. Capitale Eur 1.000.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 80,00 | |
| 2 | Alpian S.A. | Ginevra | Ginevra | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 51,14 | |
| Capitale Chf 43.087.601 | REYL & Cie S.A. | 10,46 | |||||
| 61,60 | |||||||
| 3 | Alpian Technologies LTD (c) Capitale Gbp 100.000 |
Londra | Londra | 1 | Alpian S.A. | 100,00 | |
| 4 | Alpian Technologies S.r.l. (c) Capitale Eur 10.000 |
Roma | Roma | 1 | Alpian Technologies LTD | 100,00 | |
| 5 | Anti Financial Crime Digital HUB S.c.a.r.l. (c) | Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| Capitale Eur 100.000 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. | 10,00 | |||||
| 70,00 | |||||||
| 6 | Banca Comerciala Eximbank S.A. Capitale Mdl 1.250.000.000 |
Chisinau | Chisinau | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 7 | Banca Intesa AD Beograd | Novi Beograd | Beograd | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| Capitale Rsd 21.315.900.000 | |||||||
| 8 | Bank of Alexandria S.A.E. Capitale Egp 5.000.000.000 |
Il Cairo | Il Cairo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 80,00 | |
| 9 | Banka Intesa Sanpaolo d.d. (d) | Koper | Koper | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 48,13 | |
| Capitale Eur 22.173.218 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 51,00 99,13 |
|||||
| Intesa Sanpaolo Wealth Management (Luxembourg) | |||||||
| 10 | CBP Quilvest PE Fund GP S.a r.l. (c) | Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | S.A. | 100,00 | |
| Capitale Usd 20.000 | |||||||
| 11 | Centai Institute S.p.A. (c) | Torino | Torino | 2 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 49,00 | |
| Capitale Eur 50.000 | |||||||
| 12 | Cib Bank Ltd. | Budapest | Budapest | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Huf 50.000.000.003 | |||||||
| 13 | CIB Insurance Broker Ltd. in liquidation | Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| Capitale Huf 10.000.000 | |||||||
| 14 | CIB Leasing Ltd. | Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| Capitale Huf 53.000.000 | |||||||
| 15 | CIB Rent Operative Leasing Ltd. | Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| Capitale Huf 5.000.000 | |||||||
| 16 | Colline e oltre S.p.A. (c) | Pavia | Pavia | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 51,00 | |
| Capitale Eur 100.000 | |||||||
| 17 | Consorzio Studi e ricerche fiscali Gruppo Intesa Sanpaolo (c) | Roma | Roma | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 80,00 | |
| Capitale Eur 258.228,45 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | 7,50 | |||||
| Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 7,50 | ||||||
| Eurizon Capital SGR S.p.A. | 5,00 | ||||||
| 100,00 | |||||||
| 18 | Duomo Funding Plc (e) | Dublino | Dublino | 2 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | - | |
| 19 | Epsilon SGR S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 5.200.000 | Eurizon asset Management Slovakia Sprav. Spol. | ||||||
| 20 | Eurizon Asset Management Croatia D.O.O. | Zagabria | Zagabria | 1 | A.S. | 100,00 | |
| Capitale Eur 663.614 | Eurizon asset Management Slovakia Sprav. Spol. | ||||||
| 21 | Eurizon Asset Management Hungary Ltd. | Budapest | Budapest | 1 | A.S. | 100,00 | |
| Capitale Huf 600.000.000 | |||||||
| 22 | Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol. A.S. | Bratislava | Bratislava | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 4.093.560 | |||||||
| 23 | Eurizon Capital Asia Limited (c) | Hong Kong | Hong Kong | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Hkd 95.000.000 | |||||||
| 24 | Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | 40,01 | 24,50 (*) |
| Capitale Eur 4.166.667 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 19,98 | 51,00 (*) | ||||
| 59,99 | 75,50 (*) | ||||||
| 25 | Eurizon Capital S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 7.974.600 |

| Denominazione imprese | Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE |
Disponib. | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 26 | Eurizon Capital SGR S.p.A. Capitale Eur 99.000.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 27 | Eurizon Slj Capital Ltd. Capitale Gbp 1.001.000 |
Londra | Londra | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 65,00 | |
| 28 | Exelia S.r.l. (c) Capitale Ron 8.252.600 |
Brasov | Brasov | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 29 | Exetra S.p.A. (g) Capitale Eur 158.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 85,00 | |
| 30 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. Capitale Eur 300.000.000 |
Roma | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 31 | Fideuram Asset Management (Ireland) Dac Capitale Eur 1.000.000 |
Dublino | Dublino | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 32 | Fideuram Asset Management SGR S.p.A. Capitale Eur 25.870.000 |
Milano | Milano | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 33 | Fideuram Asset Management Uk Ltd (c) Capitale Gbp 1.000.000 |
Londra | Londra | 1 | Fideuram Asset Management (Ireland) Dac | 100,00 | |
| 34 | Fideuram Vita S.p.A. Capitale Eur 357.446.836,42 |
Roma | Roma | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. |
80,01 19,99 |
|
| 100,00 | |||||||
| 35 | First Bank S.A. Capitale Ron 1.196.088.695 |
Bucarest | Bucarest | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,98 | |
| 36 | Fondo Sviluppo ecosistemi di Innovazione (c) Capitale Eur 26.000.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. | 100,00 | |
| 37 | Gap Manco Sarl (c) Capitale Eur 12.500 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| 38 | Iberia Distressed Assets Manager Sarl (c) Capitale Eur 12.500 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | REYL Finance (MEA) Ltd. | 100,00 | |
| 39 | IMI Capital Market USA Corp. Capitale Usd 5.000 |
New York | New York | 1 | IMI Investments S.A. | 100,00 | |
| 40 | IMI Finance Luxembourg S.A. (c) Capitale Eur 100.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 41 | IMI Investments S.A. Capitale Eur 21.660.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 42 | IMMIT - Immobili Italiani S.r.l. | Bergamo | Bergamo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 43 | Capitale Eur 185.680.000 Immobiliare Cascina Rubina S.r.l. (f) Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 44 | InSalute Servizi S.p.A. (h) Capitale Eur 909.091 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | 65,00 | |
| 45 | Intesa Invest A.D. Beograd (c) Capitale Rsd 236.975.800 |
Beograd | Beograd | 1 | Banca Intesa AD Beograd | 100,00 | |
| 46 | Intesa Leasing Joint-Stock Company Capitale Rub 3.000.000 |
Mosca | Mosca | 1 | Joint-Stock Company Banca Intesa | 100,00 | |
| 47 | Intesa Leasing d.o.o. Beograd Capitale Rsd 960.374.301 |
Beograd | Beograd | 1 | Banca Intesa AD Beograd | 100,00 | |
| 48 | Intesa Sanpaolo (Qingdao) Service Company Ltd (c) Capitale Cny 80.000.000 |
Qingdao | Qingdao | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 49 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. Capitale Eur 320.422.509 |
Milano | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,99 | |
| 50 | Intesa Sanpaolo Bank Albania Sh.A. Capitale All 5.562.517.674 |
Tirana | Tirana | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 51 | Intesa Sanpaolo Bank Ireland Plc | Dublino | Dublino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 52 | Capitale Eur 400.500.000 Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A. |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 53 | Capitale Eur 1.389.370.555,36 Intesa Sanpaolo Banka d.d. Bosna I Hercegovina Capitale Bam 44.782.000 |
Sarajevo | Sarajevo | 1 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 99,99 | 100,00 (**) |

| Denominazione imprese | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 54 | Intesa Sanpaolo Brasil S.A. - Banco Multiplo | San Paolo | San Paolo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,90 | |
| Capitale Brl 1.015.480.421,02 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 0,10 | |||||
| 100,00 | |||||||
| 55 | Intesa Sanpaolo Expo Institutional Contact S.r.l. (c) Capitale Eur 50.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 56 | Intesa Sanpaolo Funding LLC Capitale Usd 25.000 |
New York | Wilmington Delaware |
1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 57 | Intesa Sanpaolo Harbourmaster III S.A. Capitale Eur 5.500.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 58 | Intesa Sanpaolo Highline S.r.l. (c) Capitale Eur 500.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 59 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. Capitale Eur 2.157.957.270 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 60 | Intesa Sanpaolo House Luxembourg S.A. Capitale Eur 24.990.317 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 61 | Intesa Sanpaolo Imi Securities Corp. Capitale Usd 44.500.000 |
New York | New York | 1 | IMI Capital Market USA Corp. | 100,00 | |
| 62 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. | Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,99 | |
| Capitale Eur 9.254.940 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | 0,01 | |||||
| 100,00 | |||||||
| 63 | Intesa Sanpaolo Insurance Agency S.p.A. Capitale Eur 500.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | 100,00 | |
| 64 | Intesa Sanpaolo International Value Services d.o.o. Capitale Eur 13.270 |
Zagabria | Zagabria | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 65 | Intesa Sanpaolo Private Argentina S.A. (c) | Buenos Aires | Buenos Aires | 1 | REYL & Cie S.A. | 95,01 | |
| Capitale Ars 29.379.506 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 4,99 | |||||
| 100,00 | |||||||
| 66 | Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. Capitale Eur 117.497.424 |
Milano | Milano | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 67 | Intesa Sanpaolo Protezione S.p.A. Capitale Eur 27.912.258 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | 100,00 | |
| 68 | Intesa Sanpaolo RE.O.CO. S.p.A. Capitale Eur 1.000.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 69 | Intesa Sanpaolo Rent FORYOU S.p.A. Capitale Eur 630.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 70 | Intesa Sanpaolo Romania S.A. | Bucarest | Bucarest | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,73 | |
| Capitale Ron 1.216.639.410 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 0,27 | |||||
| 71 | Intesa Sanpaolo Servicos e Emprendimentos Ltda. em Liquidacao (c) |
San Paolo | San Paolo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 100,00 |
|
| Capitale Brl 3.283.320 | |||||||
| 72 | Intesa Sanpaolo Servitia S.A. Capitale Eur 1.500.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 73 | Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 123.813.000 | |||||||
| 74 | ISP CB Ipotecario S.r.l. (c) | Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| 75 | Capitale Eur 120.000 ISP CB Pubblico S.r.l. (c) |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 120.000 |

| Denominazione imprese | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 76 | ISP OBG S.r.l. (c) Capitale Eur 42.038 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| 77 | Isybank S.p.A. Capitale Eur 31.000.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 78 | Joint-Stock Company Banca Intesa | Mosca | Mosca | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 46,98 | |
| Capitale Rub 10.820.180.800 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 53,02 | |||||
| 100,00 | |||||||
| 79 | MSG Comparto Secondo S.r.l. (f) Capitale Eur 50.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 80 | Neva II (c) | Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 94,85 | |
| Capitale Eur 168.686.869 | Neva S.G.R. S.p.A. (già Imi Fondi Chiusi S.p.A.) (c) | 0,96 | |||||
| 95,81 | |||||||
| 81 | Neva II Italia (c) | Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,00 | |
| Capitale Eur 40.404.040 | Neva S.G.R. S.p.A. (già Imi Fondi Chiusi S.p.A.) (c) | 1,00 | |||||
| 100,00 | |||||||
| 82 | Neva S.G.R. S.p.A. (c) Capitale Eur 2.000.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. | 100,00 | |
| 83 | Oro Italia Trading S.p.A. in liquidazione (c) | Arezzo | Arezzo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 500.000 | |||||||
| 84 | PBZ Card d.o.o. | Zagabria | Zagabria | 1 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 100,00 | |
| Capitale Eur 5.763.110 | |||||||
| 85 | PBZ Leasing d.o.o. | Zagabria | Zagabria | 1 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 100,00 | |
| Capitale Eur 1.990.840 | |||||||
| 86 | Porta Nuova Gioia (i) | Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 90,00 | |
| Capitale Eur 50.472.500 | |||||||
| 87 | Pravex Bank Joint-Stock Company | Kiev | Kiev | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Uah 1.254.155.348,64 | |||||||
| 88 | Prestitalia S.p.A. | Bergamo | Bergamo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 205.722.715 | |||||||
| 89 | Private Equity International S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 101.000.000 | |||||||
| 90 | Privredna Banka Zagreb d.d. | Zagabria | Zagabria | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 243.954.711 | |||||||
| 91 | Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd. | Qingdao | Qingdao | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Cny 691.000.000 | |||||||
| 92 | RB Participations S.A. | Ginevra | Ginevra | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Chf 100.000 | |||||||
| 93 | Recovery Property Utilisation and Services Zrt. | Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| Capitale Huf 20.000.000 | |||||||
| 94 | REYL & Cie (Malta) Holding Ltd. (c) | Valletta | Valletta | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 730.000 | |||||||
| 95 | REYL & Cie (Malta) Ltd. (c) | Valletta | Valletta | 1 | REYL & Cie (Malta) Holding Ltd. | 100,00 | |
| Capitale Eur 730.000 | |||||||
| 96 | REYL & Cie S.A. (j) | Ginevra | Ginevra | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 46,00 | |
| Capitale Chf 31.500.001 | RB Participations S.A. | 30,00 | |||||
| 76,00 | |||||||
| 97 | REYL & CO (UK) Llp. (c) | Londra | Londra | 1 | REYL & CO Holdings Ltd. | 100,00 | |
| Capitale Gbp 2.500.000 | |||||||
| 98 | REYL & CO Holdings Ltd. (c) | Londra | Londra | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| Capitale Gbp 2.400.000 | |||||||
| 99 | REYL Finance (MEA) Ltd. | Dubai | Dubai | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| Capitale Usd 2.875.000 | |||||||
| 100 | REYL Overseas AG (c) | Zurigo | Zurigo | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| Capitale Chf 2.000.000 | |||||||
| 101 | REYL Private Office Luxembourg Sarl (c) | Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| Capitale Eur 50.000 | |||||||
| 102 | REYL Singapore Holding Pte. Ltd. (c) | Singapore | Singapore | 1 | REYL & Cie S.A. | 75,00 | |
| Capitale Sgd 1.201 |

| Denominazione imprese | Sede operativa |
Sede legale |
Tipo rapporto (a) |
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Impresa partecipante |
quota % |
Disponib. voti % (b) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 103 | REYL Singapore Pte. Ltd. (c) Capitale Sgd 500.000 |
Singapore | Singapore | 1 | REYL & Cie S.A. REYL Singapore Holding Pte. Ltd. |
76,00 24,00 100,00 |
|
| 104 | RI Ambiente S.r.l. (f) Capitale Eur 20.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 105 | RI Immobiliare Due S.r.l. (f) Capitale Eur 20.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 106 | RI Immobiliare Uno S.r.l. (f) Capitale Eur 20.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 107 | RI Infrastrutture S.r.l. (f) Capitale Eur 20.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 108 | RI Rental S.r.l. (f) Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 109 | Risanamento S.p.A. (f) Capitale Eur 107.689.512 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 48,88 | |
| 110 | Romulus Funding Corporation (e) | New York | New York | 2 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | - | |
| 111 | Società Benefit Cimarosa 1 S.p.A. (c) (l) Capitale Eur 100.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 112 | Società Italiana di Revisione e Fiduciaria – S.I.RE.F. S.p.A. Capitale Eur 2.600.000 |
Milano | Milano | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 113 | SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (c) Capitale Eur 90.000 |
Napoli | Napoli | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | 14,29 (*) |
| 114 | UBI Finance S.r.l. (c) Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| 115 | Vseobecna Uverova Banka A.S. Capitale Eur 510.819.064 |
Bratislava | Bratislava | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 116 | Vub Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost A.S. (k) Capitale Eur 10.090.976 |
Bratislava | Bratislava | 1 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 55,26 | |
| 117 | Vub Operating Leasing Capitale Eur 25.000 |
Bratislava | Bratislava | 1 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 100,00 |
1 - maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria;
2 - altre forme di controllo.
(b) Ove differente dalla quota % viene indicata la disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo, ove applicabile, tra diritti di voto effettivi (*) e potenziali (**).
(c) Società consolidata con il metodo del patrimonio netto in considerazione della limitata materialità.
(d) Si segnala la presenza di un impegno di legge nei confronti degli azionisti di minoranza per l'acquisto dello 0,7% del capitale sociale.
(e) Società per la quale si ha il controllo ai sensi dell'IFRS10 pur non detenendo una quota di interessenza sociale.
(f) Società non soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e segg. C.C.
(g) In caso di messa in liquidazione della partecipazione, il socio di minoranza ha la facoltà di vendere, ed Intesa Sanpaolo dovrà acquistare l'intera partecipazione di minoranza.
(h) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 35,00% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
(i) Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da COIMA SGR S.p.A.
(j) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 24% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
(k) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 44,74% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
(l) Intesa Sanpaolo S.p.A. detiene anche il 100% di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata.

Come indicato in precedenza sono considerate controllate le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.
Nello specifico il Gruppo considera i seguenti fattori per valutare l'esistenza di controllo:
Inoltre, al fine di valutare l'esistenza del controllo, sono prese in considerazione le potenziali relazioni principale-agente. Per valutare se opera come principale o come agente, il Gruppo prende in considerazione i seguenti fattori:
L'IFRS 10 identifica come "attività rilevanti" solo le attività che influenzano significativamente i rendimenti della società partecipata.
In termini generali, quando le attività rilevanti sono gestite attraverso diritti di voto, i seguenti fattori forniscono evidenza di controllo:
Per esercitare il potere è necessario che i diritti vantati dal Gruppo sull'entità partecipata siano sostanziali; per essere sostanziali tali diritti devono essere praticamente esercitabili quando le decisioni sulle attività rilevanti devono essere prese. L'esistenza e l'effetto di diritti di voto potenziali, ove sostanziali, sono presi in considerazione all'atto di valutare se sussiste il
potere o meno di dirigere le politiche finanziarie e gestionali di un'altra entità. Può accadere talvolta che il Gruppo eserciti un "controllo di fatto" su talune entità quando, pur in assenza della maggioranza dei diritti di voto, si possiedono diritti tali da consentire l'indirizzo in modo unidirezionale delle attività rilevanti dell'entità partecipata.
Di contro possono emergere casistiche dove il Gruppo, pur possedendo oltre la metà dei diritti di voto, non controlla le entità oggetto di investimento in quanto, a seguito di accordi con altri investitori, l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con tali entità non è considerata significativa.
Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non rappresentano gli elementi determinanti per la valutazione del controllo, ivi incluse società veicolo (SPE/SPV) e fondi di investimento. Le entità strutturate sono considerate controllate laddove:

| Denominazioni imprese | Interessenze dei terzi % |
Disponib. dei voti di terzi % (1) |
Dividendi distribuiti a terzi |
|
|---|---|---|---|---|
| 1 | Acantus S.p.A. | 20,00 | 20,00 | |
| 2 | Alpian S.A. | 36,07 | 36,07 | |
| 3 | Bank of Alexandria | 20,00 | 20,00 | 6 |
| 4 | Banka Intesa Sanpaolo D.D. | 0,87 | 0,87 | |
| 5 | Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A. | 40,01 | 24,50 | |
| 6 | Eurizon SLJ Capital Limited | 35,00 | 35,00 | |
| 7 | Exetra S.p.A. | 15,00 | 15,00 | |
| 8 | First Bank S.A. | 0,02 | 0,02 | |
| 9 | Fondo Porta Nuova Gioia | 10,00 | 10,00 | |
| 10 | Insalute Servizi S.p.A. | 35,00 | 35,00 | |
| 11 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. | 0,01 | 0,01 | |
| 12 | Intesa Sanpaolo Banka D.D. Bosna I Hercegovina | 0,01 | ||
| 13 | Reyl & Cie S.A. | 24,00 | 24,00 | 1 |
| 14 | Risanamento S.p.A. | 51,12 | 51,12 | |
| 15 | VUB Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost A.S. | 44,74 | 44,74 | 3 |
| (1) | Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria |
| Denominazioni | Totale attivo |
Cassa e disponibilità liquide |
Attività finanziarie |
Attività materiali e immateriali |
Passività finanziarie |
Patrimonio netto |
Margine di interesse |
Margine di intermediazione |
Costi operativi |
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte |
Utile (perdita) d'esercizio (1) |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte (2) |
(milioni di euro) Redditività complessiva (3) = (1) + (2) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Bank of Alexandria |
4.154 | 62 | 3.869 | 115 | 3.302 | 569 | 400 | 440 | -153 | 230 | 153 | - | 153 | 38 | 191 |
In termini di restrizioni significative si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo è soggetto alla disciplina prudenziale prevista dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR II), e controlla istituti finanziari soggetti alla medesima disciplina o a discipline analoghe volte comunque a preservare l'adeguata patrimonializzazione in funzione dei rischi assunti; pertanto la capacità delle banche o delle entità finanziarie controllate di distribuire capitale o dividendi è vincolata al rispetto di dette discipline in termini di requisiti patrimoniali.
Ciò premesso, con riferimento all'informativa da rendere ai sensi dell'IFRS 12, si rammentano in questa sede le limitazioni attualmente poste dalla normativa russa che – nella sostanza – impone restrizioni a rimborsi e pagamenti verso soggetti residenti in Paesi "unfriendly" che gravano anche sulla controllata Banca Intesa Russia. Al riguardo va sottolineato come le attuali restrizioni legali al trasferimento di risorse monetarie oltre confine non pregiudichino in alcun modo né la titolarità delle somme (di spettanza delle banche creditrici) né tantomeno costituiscano un elemento ostativo al mantenimento del controllo sulla partecipata russa. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla successiva "Sezione 5 – Altri aspetti – Rischi, incertezze e impatti della crisi Russia / Ucraina.
Infine, nell'ambito del Gruppo sono presenti società assicurative soggette ai Requisiti Patrimoniali di Solvibilità delle compagnie assicurative prescritti dalla normativa Solvency II.
Non risultano bilanci di società controllate utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo riferiti ad una data diversa da quella del bilancio consolidato stesso, ad eccezione di quanto sotto riportato per la controllata ucraina Pravex Bank e Risanamento nel successivo paragrafo Metodi di consolidamento.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di Stato patrimoniale e di Conto economico delle società controllate. Dopo l'attribuzione ai terzi, in voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico, il valore della partecipazione viene annullato in contropartita al valore residuo del patrimonio della controllata.
Le differenze risultanti da questa operazione, se positive, sono rilevate – dopo l'eventuale imputazione ad elementi dell'attivo o del passivo della controllata – nella voce Attività immateriali come avviamento o come altre attività intangibili. Le differenze negative sono imputate al conto economico.
Le attività, passività, proventi ed oneri tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.
Le acquisizioni di società sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione" previsto dall'IFRS 3, in base al quale le attività identificabili acquisite e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione. Inoltre, per ogni aggregazione aziendale, eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili della società acquisita. L'eventuale eccedenza del corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi) e della eventuale rilevazione al fair value delle quote di minoranza rispetto al fair value delle attività e passività acquisite viene rilevata come avviamento; qualora il prezzo risulti inferiore, la differenza viene imputata al conto economico.
Il "metodo dell'acquisizione" viene applicato a partire dalla data dell'acquisizione, ossia dal momento in cui si ottiene effettivamente il controllo della società acquisita. Pertanto, i risultati economici di una controllata acquisita nel corso del periodo di riferimento sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data della sua acquisizione. Parimenti, i risultati economici di una controllata ceduta sono inclusi nel bilancio consolidato fino alla data in cui il controllo è cessato. La differenza tra il corrispettivo di cessione e il valore contabile alla data di dismissione (ivi incluse le differenze di cambio rilevate tempo per tempo nel patrimonio netto in sede di consolidamento) è rilevata nel conto economico.
Ove necessario – e fatti salvi casi del tutto marginali – i bilanci delle società consolidate eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi sono resi conformi ai principi del Gruppo.
Relativamente alla controllata ucraina Pravex Bank, il permanere della situazione critica nella città di Kiev (dove ha sede la controllata) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno mantenere nel consolidamento di dicembre 2024 la situazione contabile prodotta da Pravex per il consolidamento di settembre 2024. In sede di bilancio al 31 dicembre 2024, quindi, le risultanze patrimoniali ed economiche di Pravex sono state recepite sulla base di un package di consolidamento, redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS come declinati nelle Regole Contabili di Gruppo, relativo al 30 settembre 2024, utilizzando peraltro nella conversione in euro il tasso di cambio al 31 dicembre 2024. La scelta di utilizzare i dati al 30 settembre 2024 per il consolidamento integrale di Pravex, valutata anche alla luce della scarsa materialità della partecipata, oltre che motivata da oggettivi vincoli operativi, trova altresì riferimento - ancorché per
fattispecie distinte - nelle indicazioni dell'IFRS 10165 .
Con riferimento alla controllata Risanamento, su cui Intesa Sanpaolo non esercita l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti, tenuto conto che entro la data di approvazione del bilancio di Intesa Sanpaolo non si sono tenute sedute consiliari della società che hanno approvato i relativi dati contabili al 31 dicembre 2024, non è stato possibile includere questi ultimi nel bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo, coerentemente con la policy di Gruppo che prevede che i dati economici e patrimoniali delle società controllate, per potere essere recepiti nel bilancio consolidato di Gruppo, debbano essere stati preventivamente approvati dai rispettivi Consigli di Amministrazione. Conseguentemente, ai fini della contribuzione al bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2024 sono stati utilizzati i dati al 30 settembre 2024 del Gruppo Risanamento rettificati, in termini prudenziali e sulla base delle informazioni allo stato disponibili, per cogliere la situazione di incertezza riferita principalmente ai costi aggiuntivi per le opere di bonifica, in ogni caso con effetti non materiali sul conto economico consolidato di Intesa Sanpaolo.
165 L'IFRS 10 prevede che, qualora non risulti possibile utilizzare i dati della controllata aggiornati alla stessa data di riferimento del bilancio consolidato, è consentito utilizzare dati contabili precedenti, purché tale data anteriore non sia superiore a 3 mesi. Per maggiori dettagli si vedano i seguenti paragrafi dell'IFRS 10: IFRS 10.B92 "I bilanci della capogruppo e delle sue controllate utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato devono recare la stessa data di riferimento. Quando la data di chiusura dell'esercizio della controllante è diversa da quella della controllata, quest'ultima prepara, a fini di consolidamento, informazioni finanziarie aggiuntive alla stessa data del bilancio della capogruppo, così da consentire alla capogruppo di consolidare le informazioni finanziarie della controllata, a meno che ciò non sia fattibile"; IFRS 10.B93 "Se questo non è fattibile, la controllante deve consolidare le informazioni finanziarie della controllata utilizzando il suo bilancio più recente rettificato per tenere conto dell'effetto di operazioni o eventi significativi che si verificano tra la data di tale bilancio e la data del bilancio consolidato. In ogni caso, la differenza tra la data del bilancio della controllata e quella del bilancio consolidato non deve essere superiore a tre mesi; inoltre, la lunghezza degli esercizi di riferimento e le differenze tra le date del bilancio dovranno essere uguali di esercizio in esercizio".
Sono consolidate con il metodo sintetico del patrimonio netto le imprese collegate e le imprese sottoposte a controllo congiunto.
Il metodo del patrimonio netto prevede l'iscrizione iniziale della partecipazione al costo ed il suo successivo adeguamento di valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto della partecipata.
Le differenze tra il valore della partecipazione ed il patrimonio netto della partecipata di pertinenza sono incluse nel valore contabile della partecipata.
Nella valorizzazione della quota di pertinenza non vengono considerati eventuali diritti di voto potenziali.
La quota di pertinenza dei risultati d'esercizio della partecipata è rilevata in specifica voce del conto economico consolidato. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico.
Per il consolidamento delle società sottoposte a controllo congiunto e delle partecipazioni in società collegate sono stati utilizzati i bilanci (annuali o infra-annuali) più recenti approvati dalle società. In alcuni marginali casi le società non applicano i principi contabili IAS/IFRS e pertanto per tali società è stato verificato che l'eventuale applicazione dei principi contabili IAS/IFRS non avrebbe prodotto effetti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo.
I bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'euro sono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura dell'esercizio e alle voci di conto economico i cambi medi dell'esercizio.
Le differenze di cambio da conversione dei bilanci di queste imprese, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, sono imputate alla voce Riserve da valutazione del patrimonio netto. Le differenze cambio sui patrimoni netti delle partecipate vengono anch'esse rilevate nella voce Riserve da valutazione.
Tutte le differenze di cambio vengono riversate nel conto economico nell'esercizio in cui la partecipazione viene dismessa.
Il 4 febbraio 2025, in sede di approvazione dei risultati d'esercizio e consolidati al 31 dicembre 2024, il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria del 29 aprile 2025 un acquisto di azioni proprie destinate all'annullamento (buyback) per 2 miliardi di euro, già autorizzato dalla BCE, da avviare a giugno 2025 subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea.
Il 28 gennaio 2025 è stata resa nota la sottoscrizione, da parte di Intesa Sanpaolo, di una partnership industriale nel noleggio operativo di beni strumentali con Grenke AG, leader in Italia nel settore attraverso la controllata Grenke Locazione S.r.l. Trattasi di una tipologia di noleggio che integra strategicamente l'offerta finanziaria tradizionale in quanto consente all'impresa di rinnovare la propria dotazione operativa senza appesantire la struttura finanziaria e la deducibilità degli oneri.
La partnership prevede, a valle delle necessarie autorizzazioni, il conferimento in Grenke Locazione dell'intera partecipazione (pari al 100% del capitale sociale) detenuta da Intesa Sanpaolo in Intesa Sanpaolo Rent Foryou S.p.A. A valle del conferimento, Intesa Sanpaolo deterrà una quota di circa il 17% della società controllata dal Gruppo Grenke AG, che manterrà il restante 83% del capitale, dando vita ad un nuovo player leader del mercato grazie alla rete di filiali e alla base clienti di Intesa Sanpaolo e al forte posizionamento competitivo di Grenke.

La situazione di assoluta gravità determinatasi a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina il 24 febbraio 2022 è stata da subito strettamente monitorata e valutata da Intesa Sanpaolo, anche alla luce delle indicazioni che sono state fornite dai regulator sul tema, avendo Il Gruppo:
– una presenza diretta con due controllate nei Paesi belligeranti, Pravex Bank Joint-Stock Company (Pravex) e Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto;
– esposizioni cross-border erogate nell'ambito della sua attività di corporate e investment banking.
Nella sua attività di lending, infatti, la Divisione IMI CIB aveva nel tempo finanziato controparti residenti nella Federazione Russa. Oltre due terzi dei crediti verso la clientela russa erogati prima del conflitto riguardavano primari gruppi industriali, contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con clienti appartenenti alle principali filiere internazionali e da una quota rilevante derivante da export di materie prime.
I crediti a clientela russa rappresentavano, allo scoppio delle ostilità, circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies - ECA. La presenza di tali garanzie permette infatti di considerare il rischio di credito su tali esposizioni come non riferibile alla Russia o all'Ucraina.
Ciò premesso, si rammentano in questa sede alcune informazioni relative alle controllate russa ed ucraina:
Seppur con i limiti oggettivi dettati dallo scenario contingente, in particolare per Pravex, le due controllate stanno continuando ad operare con il supporto delle strutture di Capogruppo, mentre l'esposizione complessiva verso la Federazione Russa è ormai da tre anni in significativa riduzione, come richiesto dai regulator europei e dalle raccomandazioni della BCE, l'ultima delle quali emessa nel dicembre 2024 ("Decision establishing prudential requirements relating to further reduction of the risks connected with the Supervised Entity's business in Russia"). La Decision Letter impone ad Intesa Sanpaolo limitazioni rivolte direttamente all'operatività di Banca Intesa Russia, oltre ad una raccomandazione sull'operatività cross-border del Gruppo in Russia. Le misure individuate con riguardo a Banca Intesa Russia prevedono la riduzione i) del portafoglio crediti; ii) del volume dei depositi della clientela; iii) del collocamento di depositi presso istituti finanziari domiciliati in Russia; iv) dell'attività di pagamento originata dalla Russia, in valuta diversa dal rublo.
Anche ai fini del Bilancio 2024, come già illustrato nel Bilancio 2023, si conferma la permanenza del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, riscontrabile sotto diversi profili di osservazione:
Peraltro, si aggiunge che le conclusioni in merito al mantenimento del controllo su Banca Intesa Russia non sono inficiate dalle limitazioni attualmente poste dalla normativa russa che – nella sostanza – impone restrizioni a rimborsi e pagamenti verso soggetti residenti in Paesi "unfriendly". Consapevole dei vincoli imposti dal particolare contesto normativo, Banca Intesa Russia ha accreditato in specifici conti russi, come legalmente previsto, le risorse monetarie per il rimborso delle esposizioni infragruppo nel frattempo giunte a scadenza. Il potenziale utilizzo delle risorse accreditate su questi conti – pari ad un controvalore, a fine dicembre 2024, di circa 24 milioni – è limitato ad alcune definite finalità, interne alla Russia. In questo contesto, va considerato come le attuali limitazioni non configurino in alcun modo un "esproprio" delle somme (né, tantomeno, siano indicatori di una perdita del controllo sugli asset della Partecipata) quanto, piuttosto, derivino dal temporaneo "congelamento" legale della libera disponibilità di somme che sarebbero, in forza dei diritti economici, altrimenti disponibili per il soggetto proprietario.
Inoltre, pur precisando come gli approcci "valutativi" delle esposizioni creditizie verso le controparti russe ed ucraine adottati ai fini del Bilancio 2024 siano in sostanziale continuità metodologica con quelli del Bilancio 2023, si rimanda alla Parte E (Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale") del presente Bilancio consolidato per una più completa disamina dei profili quantitativi e degli aspetti di valutazione delle esposizioni vantate dal Gruppo verso controparti russe ed ucraine, per le quali si è proseguito nel corso del 2024 il de-risking già avviato nel biennio 2022 / 2023.

Infine, si ricorda altresì che, attesa la rilevanza dei temi in questione, anche nella Relazione sull'andamento della gestione è stata dedicata un'apposita sezione a "Il conflitto militare fra Russia e Ucraina" che riassume - tra le altre tematiche - anche gli aspetti relativi al quadro sanzionatorio verso la Federazione Russa ed alla Cybersecurity.
Nella presente sezione, sulla base delle indicazioni della Circolare 262, è riportata l'informativa di cui all'IFRS 7, paragrafo 24 I e 24 J relativa alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (Interest rate benchmark reform o IBOR Reform).
Si informa che al 31 dicembre 2024 non sono più in essere strumenti finanziari - attività finanziarie, passività finanziarie e contratti derivati – indicizzati a tassi di interesse che devono ancora passare ad un tasso di riferimento alternativo. Nello specifico si sono concluse in modo positivo le transizioni per le ultime posizioni residuali su LIBOR USD (la cui cessazione della pubblicazione in forma sintetica è avvenuta a fine settembre 2024) e sul Canadian Offered Rate (CDOR – cessato il 28 giugno 2024).
Si ricorda che gli strumenti finanziari indicizzati all'Euribor sono già stati oggetto di riforma a novembre 2019, attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO.
Alla luce degli interventi normativi e delle attività intraprese sin dal 2016, il Gruppo ha completato la transizione entro le scadenze previste. In particolare, per la gestione dello stock degli strumenti in essere, il Gruppo ha previsto, da un lato l'adozione massiva dei nuovi Risk Free Rates (RFR) sugli strumenti finanziari di nuova stipula, abbandonando quindi l'utilizzo dei benchmark impattati dalla riforma e stabilizzando lo stock delle operazioni da transare, e dall'altro predisponendo le soluzioni per il passaggio ai nuovi RFR, definite sulla base delle principali raccomandazioni internazionali, in grado di minimizzare gli impatti finanziari della transizione.
Al 31 dicembre 2024 il Gruppo non detiene in portafoglio derivati di copertura indicizzati a benchmark impattati dalla riforma.
Con riferimento alle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento, l'informativa richiesta dall'IFRS 17 Contratti assicurativi nei paragrafi da 117 a 120 sui giudizi significativi formulati ai fini dell'applicazione del principio, per uniformità di trattazione, è fornita nelle Politiche contabili A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio nell'ambito della voce delle attività e passività assicurative in cui sono illustrate, tra le altre, le metodologie utilizzate per la definizione dei tassi di sconto, per l'aggiustamento del rischio non finanziario e per la stima dei flussi di cassa futuri per l'adempimento dei contratti assicurativi. Si evidenzia, inoltre, che le informazioni quantitative sulla curva dei rendimenti utilizzata per attualizzare i flussi finanziari, richieste del paragrafo 120 dell'IFRS 17, sono rappresentate in Parte E nell'ambito dei Rischi assicurativi.
Il tema dei possibili impatti delle tematiche climate-related sulle poste di bilancio è molto sentito dai vari Regulator che chiedono alle aziende una sempre maggiore attenzione alle tematiche ESG e, in particolare, climate-related per la predisposizione del bilancio e una maggiore connettività tra l'informativa finanziaria e quella fornita nel report di sostenibilità. Ai fini della predisposizione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha come di consueto tenuto conto delle raccomandazioni di ESMA "European common enforcement priorities for 2024 annual financial reports" pubblicate a ottobre 2024.
In particolare, come raccomandato nelle ESMA Priorities pubblicate a partire dal 2021 – e richiamato anche in quelle del 2024 – gli emittenti sono chiamati a tenere in considerazione i possibili impatti che le tematiche climate-related potrebbero avere sulle poste di bilancio e a darne disclosure quando materiali. I contenuti delle ESMA Priorities sono stati ripresi anche dal la CONSOB nel Richiamo di attenzione del 20 dicembre 2024 che invita gli emittenti ad indicare gli impatti dei fattori climatici laddove rilevanti e stimabili con affidabilità - fornendo informazioni utili a far comprendere le considerazioni svolte e le cause di incertezza nelle stime - e a promuovere la coerenza tra informativa finanziaria e di sostenibilità.
Nelle sue comunicazioni ESMA ha richiamato anche quanto divulgato per finalità educative dallo IASB che ha evidenziato in modo esemplificativo alcune potenziali implicazioni finanziarie dei rischi legati al clima. Nel framework IFRS non sono presenti espliciti riferimenti alle tematiche ESG, tuttavia, come chiarito nell'Educational Material - Effects of climate-related matters on financial statements, le aziende devono considerare le questioni legate al clima nell'applicazione dei principi contabili IFRS quando l'effetto di tali questioni è rilevante.
Più recentemente, ad aprile 2024, è stata pubblicata l'Agenda Decision "Climate-related Commitments (IAS 37)" dell'IFRIC che chiarisce che gli impegni delle imprese in tema di sostenibilità vanno rilevati in bilancio soltanto quando si traducono in atti concreti che comportano l'insorgere di una effettiva obbligazione. Inoltre, nel mese di luglio 2024 lo IASB ha pubblicato un Exposure Draft "Climate related and Other Uncertainties in Financial Statement" con il quale propone di inserire nei principi contabili IAS/IFRS alcuni esempi per aiutare le entità nella predisposizione dell'informativa di bilancio, fornendo indicazioni su come applicare i principi contabili IFRS esistenti per rilevare in bilancio l'effetto delle incertezze climatiche e di altre incertezze.
Data la loro crescente importanza, i rischi ESG, ed in particolare il rischio climatico, sono oggetto di costante attenzione da parte del Gruppo Intesa Sanpaolo nell'ottica di possibili ulteriori evoluzioni, anche nell'ambito del framework complessivo di Risk Management che, come più ampiamente descritto nella Parte E, prevede un'analisi di materialità, la definizione di specifici presidi nell'ambito del RAF, la conduzione di analisi di scenario e il presidio dei rischi ESG declinato secondo le diverse famiglie di rischio (es. credito, mercato, liquidità). L'analisi di materialità ha concorso alla definizione della materialità finanziaria prevista dalla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, inclusa nella Relazione sulla Gestione alla quale si rimanda per analisi di dettaglio, ai fini di identificare i rischi materiali a cui il gruppo è esposto e che possono anche incidere nell'ambito della valutazione delle varie poste di bilancio potenzialmente impattate dai rischi climatici e della correlata

informativa. Il Gruppo Intesa Sanpaolo riconosce infatti la priorità di sviluppare tecniche tali da identificare con sempre maggiore accuratezza come e in quale misura i rischi ambientali, ed in particolare quelli climate related, possano tradursi in rischi finanziari, incorporando nei propri modelli valutativi informazioni forward looking di natura ambientale.
Si precisa inoltre che, ai fini dell'individuazione dell'orizzonte temporale durante il quale i rischi ambientali possono generare un impatto, va considerata l'incertezza di collocare con ragionevole sicurezza i correlati effetti: a tale riguardo, EBA nel suo "Report on the role of enviromental and social risks in the prudential framework" dell'ottobre 2023 evidenzia come i rischi fisici cronici potrebbero impattare ragionevolmente su un periodo relativamente lungo e solo alcuni rischi fisici acuti nonché rischi di transizione potrebbero materializzarsi in un orizzonte breve/medio. Le risultanze delle valutazioni d'impatto finora condotte dal Gruppo Intesa Sanpaolo (Materiality Assessment, Climate Scenario Analysis) hanno evidenziato, stante il settore di attività, che il Gruppo non è esposto nel breve termine in misura materiale ai rischi climatici.
Con riferimento all'iscrizione e alla valutazione delle poste di bilancio ai sensi dei principi contabili IFRS, il Gruppo Intesa Sanpaolo monitora attentamente i cambiamenti e gli sviluppi rilevanti, sebbene ad oggi l'ampiezza delle iniziative intraprese vari in base alla materialità del possibile impatto, che nel complesso rimane al momento non significativo. Si evidenzia comunque che la tematica è ancora in corso di divenire e in alcuni ambiti non è ancora maturato un solido approccio di mercato e/o accademico per incorporare gli effetti delle variabili climatiche nelle valutazioni di alcune poste di bilancio (ad esempio per la valutazione del fair value degli strumenti di capitale).
Data la natura delle poste iscritte in bilancio e in considerazione dell'operatività del Gruppo, la categoria per cui il rischio climatico risulta potenzialmente più significativo per il Gruppo Intesa Sanpaolo è quella dei crediti riguardo i quali, come esposto in Parte E, il Gruppo persegue la continua evoluzione dei propri modelli valutativi interni al fine di ponderare, nell'ambito del rischio di credito, la presenza di elementi correlati agli ambiti "ESG" e climate che, al momento, non risultano avere un effetto apprezzabile sulle valutazioni dagli stessi espresse. In particolare, nella valutazione dell'ECL (Expected Credit Loss) dei crediti il Gruppo Intesa Sanpaolo si è attrezzato per includere anche il rischio climatico tra i fattori di rischio emergente nel risk sensitive overlay, come evidenziato nella Parte E, Rischio di Credito, 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese.
Ai fini della valutazione delle poste del Bilancio 2024 è stato inoltre rafforzato il framework metodologico, con riferimento ai rischi climatici, adottato per il calcolo del fair value degli strumenti finanziari e degli immobili, senza peraltro che siano emersi impatti significativi.
In parallelo alla gestione dei potenziali rischi climatici sopra esposti, il Gruppo ha intrapreso una serie di azioni gestionali il cui obiettivo principale è quello di indirizzare i finanziamenti erogati alla clientela verso attività che supportino la transizione ecologica come dettagliato di seguito.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo supporta la clientela nella transizione ESG mediante l'erogazione di nuovo credito e l'apertura di linee di credito verso progetti nell'ambito della green economy, della circular economy e transizione climatica, come meglio illustrato nell'ambito della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, da quest'anno inclusa nella Relazione sulla Gestione. Con riferimento ai finanziamenti finalizzati a supportare la transizione ESG è stato sviluppato uno specifico framework di incentivi/benefici in termini di tasso applicato, in virtù delle finalità dell'iniziativa e dell'allineamento alla Tassonomia Europea, che possono comportare una variazione successiva del tasso in funzione del raggiungimento, o meno, di specifici KPI ESG da parte del debitore, o che sono definitivamente acquisiti in sede di stipula e non comportano, pertanto, una variabilità successiva del tasso di interesse.
Con riguardo ai finanziamenti con una possibile variabilità successiva del tasso di interesse, l'offerta del Gruppo è articolata attraverso prodotti caratterizzati da un'elevata standardizzazione, offerti principalmente dalla Divisione Banca dei Territori (al 31 dicembre la relativa esposizione residua è pari a circa 5 miliardi) oppure da più ampio livello di personalizzazione, offerti principalmente dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking (al 31 dicembre la relativa esposizione residua è pari a circa 10 miliardi).
Tali finanziamenti risultano caratterizzati da una variabilità successiva ritenuta non significativa, a valle di analisi volte a verificare la natura e l'incidenza, in termini assoluti e relativi, di dette clausole sui flussi contrattuali.
Il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo nella fase di transizione della propria clientela è ulteriormente comprovato dagli investimenti in titoli sostenibili classificati nei business model Hold to Collect e Hold to Collect and Sell.
Con riferimento all'esposizione in titoli, si segnala la presenza di sustainable linked bond, caratterizzati da una possibile variabilità (in aumento) del tasso di interesse, con valore nominale non significativo al 31 dicembre 2024. Gli impatti attesi sul margine di interesse degli esercizi successivi, derivanti dal mancato raggiungimento dei KPI da parte degli emittenti, risultano residuali.
In merito al test SPPI degli strumenti finanziari caratterizzati da una possibile variabilità successiva del tasso di interesse in funzione del raggiungimento, o meno, di specifici KPI ESG da parte del debitore o dell'emittente, si segnala che tali clausole non sono ritenute critiche in presenza di analisi quali-quantitative deputate a verificare la residualità della relativa incidenza sui flussi contrattuali complessivi dello strumento.
Infine, sotto il profilo del funding istituzionale di Intesa Sanpaolo, si segnala che al 31 dicembre 2024 sono presenti nel passivo dello stato patrimoniale emissioni green e social aventi un nominale complessivo pari a circa 11 miliardi. Le stesse non comportano una variabilità successiva del tasso di interesse collegata a specifici KPI propri del soggetto emittente.
Intesa Sanpaolo e le società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. "consolidato fiscale nazionale", disciplinato dagli artt. 117-129 del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal D. Lgs. n. 344/2003. Esso consiste in un regime opzionale, in virtù del quale il reddito complessivo netto o la perdita fiscale di ciascuna società controllata partecipante al consolidato fiscale – unitamente alle ritenute subite, alle detrazioni e ai crediti di imposta – sono trasferiti alla società controllante, in capo alla quale è determinato un unico reddito imponibile o un'unica perdita fiscale riportabile (risultanti dalla somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle società controllate partecipanti) e, conseguentemente, un unico debito/credito di imposta. In virtù di questa opzione, le imprese del Gruppo che hanno aderito al "consolidato fiscale nazionale" determinano l'onere fiscale di propria pertinenza ed il corrispondente reddito imponibile viene trasferito alla Capogruppo.
Intesa Sanpaolo e la totalità delle società del Gruppo che hanno i requisiti per parteciparvi hanno optato per la costituzione del Gruppo IVA, disciplinato dagli articoli da 70-bis a 70-duodecies del DPR n. 633/1972.
L'opzione è efficace dal 1° gennaio 2019 e ha durata triennale, con rinnovo automatico di anno in anno, salvo revoca.
Per effetto dell'opzione, sia le prestazioni di servizi sia le cessioni di beni tra soggetti partecipanti non sono rilevanti, tranne poche eccezioni, ai fini del tributo. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto partecipante ad un soggetto esterno, si considerano effettuate dal Gruppo; le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto esterno ad un soggetto partecipante, si considerano effettuate al Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha chiesto ed ottenuto dall'Agenzia delle Entrate di essere ammessa al regime di "adempimento collaborativo" previsto dal D. Lgs. n. 128/2015. L'adesione ha effetto dal periodo d'imposta 2017.
Tale regime ha la finalità di promuovere l'adozione di forme di comunicazione e di cooperazione rafforzate basate sul reciproco affidamento tra Amministrazione finanziaria e contribuente, nonché di favorire nel comune interesse la prevenzione e la risoluzione delle controversie in materia fiscale.
Il regime prevede, a fronte del dovere di Intesa Sanpaolo di mantenere un adeguato sistema di rilevazione, misurazione e gestione del rischio fiscale nonché di agire in maniera collaborativa e trasparente, il dovere dell'Agenzia delle Entrate di promuovere una relazione improntata a principi di trasparenza, collaborazione e correttezza.
Oltre ad Intesa Sanpaolo, hanno richiesto di essere ammesse e sono state ammesse al regime anche Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking (con effetto dal 2018) nonché Intesa Sanpaolo Assicurazioni (ex Intesa Sanpaolo Vita), Intesa Sanpaolo Protezione (ex Intesa Sanpaolo Assicura), Fideuram Vita, Eurizon SGR ed Epsilon SGR (con effetto dal 2019). Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram Asset Management SGR e SIREF sono state ammesse nel 2021 con effetto dal 2020.
Il bilancio consolidato è sottoposto a revisione contabile da parte della Società EY S.p.A., in esecuzione della Delibera dell'Assemblea del 30 aprile 2019, che ha attribuito a questa società l'incarico per gli esercizi dal 2021 al 2029 compreso.
Nell'articolo 35 del Decreto Legge n. 34/2019 (Decreto "Crescita"), convertito dalla Legge n. 58/2019, è stata introdotta una riformulazione della disciplina di trasparenza delle erogazioni pubbliche contenuta nell'articolo 1, commi 125-129 della Legge n. 124/2017. La riformulazione ha indicato come oggetto degli obblighi di trasparenza le informazioni relative a sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, "non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria", effettivamente erogati dalle pubbliche amministrazioni nonché dai soggetti di cui all'articolo 2-bis del Decreto Legislativo n. 33/2013.
Alla luce di tale riformulazione, ulteriori chiarimenti interpretativi intervenuti con la circolare Assonime n. 32 del 23 dicembre 2019 hanno confermato che oggetto dell'obbligo di trasparenza sono le attribuzioni di vantaggi economici derivanti da un rapporto bilaterale tra un soggetto pubblico e uno specifico beneficiario. Sono espressamente escluse le somme percepite dall'impresa a titolo di corrispettivo per una prestazione svolta o a titolo di retribuzione per un incarico ricevuto oppure dovute a fine risarcitori. Sono altresì esclusi i vantaggi economici ricevuti in applicazione di un regime generale, quali ad esempio agevolazioni fiscali o contributi accessibili a tutti i soggetti che soddisfano determinate condizioni. In considerazione di quanto sopra, nell'esercizio 2024 non risultano per le Società italiane del Gruppo fattispecie da segnalare.
Per completezza informativa, si rinvia anche al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, pubblicamente consultabile sul relativo sito internet, nel quale sono pubblicate le misure di Aiuto e i relativi Aiuti individuali concessi e registrati nel sistema dai Soggetti gestori, ancorché per le società italiane del Gruppo le fattispecie ivi indicate per l'anno 2024 non rappresentino, alla luce di quanto sopra, oggetto degli obblighi di trasparenza in bilancio di cui ai commi 125 e 125-bis.

Al fine di garantire l'omogeneità dei criteri di redazione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di un corpo normativo interno di regole e policy relativo ai vari ambiti operativi ed organizzativi.
Il documento metodologico di riferimento per l'applicazione dei principi contabili è rappresentato dalle "Regole Contabili di Gruppo", nelle quali vengono descritti i modelli applicativi adottati dal Gruppo, nel contesto di quanto statuito dai principi contabili di riferimento e dalle legislazioni applicabili alle diverse Società/Entità controllate, esplicitando le scelte operate nei casi in cui la normativa preveda dei regimi contabili alternativi od opzionali.
Con riferimento ai processi valutativi, il Gruppo ha formalizzato nel documento "Linee Guida per la valutazione delle Poste Patrimoniali di Bilancio" i principi e il quadro normativo di riferimento per la valutazione delle poste patrimoniali, i ruol i e le responsabilità degli Organi Societari, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e delle funzioni aziendali della Capogruppo che intervengono nel processo di valutazione; i presupposti su cui si basano i processi di valutazione e il sistema dei controlli posti in essere per garantire una corretta valutazione; i macro-processi di valutazione basati sui principi contabili declinati nelle diverse categorie di poste patrimoniali valutate (attive e passive); le regole di indirizzo e coordinamento delle società del Gruppo in materia di valutazione delle poste patrimoniali.
Tra le linee guida e le policy si segnalano inoltre, le "Regole in materia di Business Model", le "Regole in materia di valutazione dell'Expected Credit Loss secondo il principio IFRS 9 ("Impairment Policy")" e le Linee Guida e "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" (ex. Fair Value Policy) alle quali si aggiungono documenti più specifici nell'ambito dei crediti deteriorati, degli equity investment e della gestione degli strumenti finanziari di copertura.
Con riferimento, infine, alle tematiche di vigilanza prudenziale il Gruppo ha redatto uno specifico documento denominato "Regole di vigilanza prudenziale armonizzata".
In linea generale tali documenti vengono approvati da parte degli Organi Societari competenti. L'aggiornamento avviene a cura delle strutture manageriali per esigenze originate sia da fattori esogeni (ad esempio, cambiamento della normativa) che endogeni al Gruppo (ad esempio, nuova operatività e prodotti) e, in funzione della rilevanza e pervasività delle modifiche apportate, tali documenti sono soggetti ad uno specifico iter approvativo.
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:
Trovano quindi evidenza in questa voce:

La voce accoglie inoltre i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. È possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.
Fra i derivati sono inclusi anche quelli incorporati in contratti finanziari complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:
gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a Conto economico. Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell'applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali, al momento della rilevazione iniziale, è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
In particolare, vengono inclusi in questa voce:
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie.
In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l'attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto economico.
Gli strumenti di capitale per cui è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.
Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle Attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. Più in particolare, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie al momento dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario.
Viceversa non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale. Si rinvia al successivo paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" per approfondimenti.
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:
Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal TUB e dal TUF (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing).
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
In particolare, per quel che attiene ai crediti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione del credito avviene sulla base del fair value dello stesso, pari all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. In questi termini, l'attività è riconosciuta in Bilancio per un ammontare pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, più o meno l'ammortamento cumulato (calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra tale importo iniziale e l'importo alla scadenza (riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente alla singola attività) e rettificato dell'eventuale fondo a copertura delle perdite. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria medesima. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi direttamente attribuibili ad un'attività finanziaria lungo la sua vita residua attesa.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività – valorizzate al costo storico – la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica dell'attualizzazione, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.
I criteri di valutazione, come meglio indicato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", sono strettamente connessi all'inclusione degli strumenti in esame in uno dei tre stages (stadi di rischio creditizio) previsti dall'IFRS 9, l'ultimo dei quali (stage 3) comprende le attività finanziarie deteriorate e i restanti (stage 1 e 2) le attività finanziarie in bonis.
Con riferimento alla rappresentazione contabile dei suddetti effetti valutativi, le rettifiche di valore riferite a questa tipologia di attività sono rilevate nel Conto economico:
Le attività finanziarie in esame, ove risultino in bonis, sono sottoposte ad una valutazione, volta a definire le rettifiche di valore da rilevare in bilancio, a livello di singolo rapporto creditizio (o "tranche" di titolo), in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD), derivati dai modelli AIRB e opportunamente corretti per tener conto delle previsioni del principio contabile IFRS 9.
Se, oltre ad un incremento significativo del rischio di credito, si riscontrano anche oggettive evidenze di una perdita di valore, l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività – classificata come "deteriorata", al pari di tutti gli altri rapporti intercorrenti con la medesima controparte – e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita, da rilevare a Conto economico, è definito sulla base di un processo di valutazione analitica o determinato per categorie omogenee e, quindi, attribuito analiticamente ad ogni posizione e tiene conto, come dettagliato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", di informazioni forward looking e dei possibili scenari alternativi di recupero.
Rientrano nell'ambito delle attività deteriorate gli strumenti finanziari ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi e del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.
Il tasso effettivo originario di ciascuna attività rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati nel margine di interesse.
In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria dovranno pertanto considerare:

l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
Viceversa, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali (sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile ("derecognition"), ma sono considerate contabilmente come una modifica ("modification"). Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite, attribuibili ad un determinato rischio, e rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti:
Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dal Gruppo di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).

Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value. Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:
I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:
L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.
La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:
La contabilizzazione delle coperture di fair value cessa prospetticamente nei seguenti casi:
Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, ferma restando la verifica che ne sussistano i presupposti.
In ciascuna delle seguenti circostanze un'impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura di flussi finanziari:
– lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un altro strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale sostituzione o riporto è parte della documentata strategia di copertura dell'impresa). In tal caso, l'utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura rimane rilevato direttamente nel patrimonio netto fino all'esercizio in cui la copertura era efficace e resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione, oggetto di copertura, si verifica;
Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.
La voce include le interessenze detenute in società controllate congiuntamente e collegate.
Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures) le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra il Gruppo e uno o più altri soggetti, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate società sottoposte ad una influenza notevole (collegate), le entità in cui il Gruppo possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali - pur con una quota di diritti di voto inferiore - ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.
Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali il Gruppo detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela degli interessi patrimoniali.
Le partecipazioni sono rilevate al costo e contabilizzate in base al metodo del patrimonio netto. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico di pregio, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi nonché le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
Le attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività ad uso funzionale" secondo lo IAS 16. Gli immobili posseduti con finalità di investimento (per conseguire canoni di locazione o per l'apprezzamento del capitale investito) sono classificati come "attività detenute a scopo di investimento" in base allo IAS 40.
La voce accoglie anche attività materiali classificate in base allo IAS 2 Rimanenze, che si riferiscono sia a beni derivanti dall'attività di escussione di garanzie o dall'acquisto in asta che l'impresa ha intenzione di vendere nel prossimo futuro, senza effettuare rilevanti opere di ristrutturazione, e che non hanno i presupposti per essere classificati nelle categorie precedenti, sia al portafoglio immobiliare delle Società immobiliari del Gruppo, comprensivo di aree edificabili, immobili in costruzione, immobili ultimati in vendita e iniziative di sviluppo immobiliare, detenuto in un'ottica di dismissione.
Sono, infine, inclusi i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale (per le società locatarie) e le attività concesse in leasing operativo (per le società locatrici).
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto economico.

Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad eccezione degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio che sono valutati secondo il metodo della rideterminazione del valore. Gli immobili detenuti a scopo di investimento sono valutati con il metodo del fair value.
Per le attività materiali soggette alla valutazione secondo il metodo della rideterminazione del valore:
Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni (o dal valore netto rideterminato qualora il metodo adottato per la valutazione sia quello della rideterminazione del valore) al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, se significativo. Gli immobili vengono ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono portate ad incremento del valore dei cespiti. Ai fini della determinazione della vita utile delle diverse tipologie di cespiti e dei corrispondenti coefficienti di ammortamento, il patrimonio immobiliare del Gruppo è stato segmentato in quattro cluster: (i) Immobili di particolare prestigio e storici (vita utile pari a 65 anni), (ii) Immobili cielo-terra (vita utile pari a 33 anni), (iii) Filiali bancarie (vita utile pari a 20 anni) e (iv) Altri immobili (vita utile pari a 20 anni). Da tali cluster, esula il Nuovo Centro Direzionale Intesa Sanpaolo a Torino, per il quale il periodo di vita utile è stato stimato tramite un'analisi specifica che ha considerato le peculiari caratteristiche architettoniche dell'opera. Le altre attività materiali sono ammortizzate sulla base delle seguenti vite utili: i mobili da 5 a 10 anni, gli impianti da 4 a 10 anni, l'hardware e le apparecchiature IT in un periodo da 4 a 8 anni e, infine, gli altri beni da 3 a 13 anni.
Non vengono invece ammortizzati:
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività materiale valutata al costo possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a Conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.
Per quel che attiene alle attività materiali rilevate ai sensi dello IAS 2, le stesse sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, fermo restando che si procede comunque al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero ove esista qualche indicazione che dimostri che il bene possa aver subito una perdita di valore. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a Conto economico.
Ai sensi dell'IFRS 16 il "leasing" è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.
Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.
Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.
In particolare il diritto d'uso acquisito con il leasing è rilevato come somma del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale, dei pagamenti per leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing, degli eventuali incentivi ricevuti, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi stimati per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.
La passività finanziaria iscritta corrisponde al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing.
In merito al tasso di attualizzazione, sulla base dei requisiti IFRS 16, il Gruppo utilizza per ogni contratto di leasing il tasso di interesse implicito, laddove sia disponibile. Per quanto riguarda i contratti di leasing dal punto di vista del locatario, in alcuni casi, ad esempio con riferimento ai contratti di affitto, il tasso di interesse implicito non può essere sempre determinato prontamente senza ricorrere a stime e assunzioni (il locatario non ha abbastanza informazioni sul valore residuo non garantito del bene locato). In questi casi, il Gruppo ha sviluppato una metodologia per definire il tasso di interesse incrementale in alternativa al tasso di interesse implicito ed ha deciso di adottare il tasso interno di trasferimento (TIT) della raccolta. Si tratta di una curva tassi non garantita (unsecured) e amortizing, prevedendo il contratto di leasing dei canoni,
tipicamente costanti, lungo la durata del contratto, e non un unico pagamento a scadenza. Tale tasso tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo e pertanto è in linea con quanto richiesto dal principio.
La durata del leasing viene determinata tenendo conto di:
In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.
Un'attività materiale è eliminata dallo Stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
Le attività immateriali comprendono l'avviamento e le altre attività immateriali disciplinate dallo IAS 38. Possono includere i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività immateriale (per i locatari) e le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).
Le attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali. Tra le attività immateriali è anche iscritto l'avviamento che rappresenta la differenza positiva tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività di pertinenza di un'impresa acquisita.
Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a Conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.
Per le attività a vita utile definita, il costo è ammortizzato in quote costanti o in quote decrescenti determinate in funzione dell'afflusso dei benefici economici attesi dall'attività. Le attività a vita utile indefinita non sono invece soggette ad ammortamento sistematico, bensì ad un test periodico di verifica dell'adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio.
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa avere subìto una perdita di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a Conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.
In particolare tra le attività immateriali sono incluse:
Infine, tra le attività immateriali è incluso l'avviamento.
L'avviamento può essere iscritto, nell'ambito di operazioni di aggregazione, quando la differenza positiva fra il corrispettivo trasferito e l'eventuale rilevazione al fair value della quota di minoranza ed il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti è rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione (goodwill).
Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell'ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future della partecipata, la differenza stessa viene iscritta direttamente a Conto economico.
Con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore) viene effettuato un test di verifica dell'adeguatezza del valore dell'avviamento. A tal fine viene identificata l'Unità generatrice di flussi finanziari (o Cash Generating Unit, CGU) cui attribuire l'avviamento. Nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo le Unità generatrici di flussi finanziari corrispondono alle divisioni operative rappresentate nel segment reporting. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'Unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a Conto economico.
Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati, si procede ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente; qualora il fair value del brand name non risulti superiore al suo valore contabile, si procede alla stima del valore recuperabile della CGU, calcolato sulla base dei flussi di cassa prospettici.
Si precisa, inoltre, che qualora una CGU a cui sono allocati sia avviamento che brand name presenti un valore d'uso inferiore al relativo valore di carico contabile per un importo che eccede il valore complessivo degli intangibili a vita indefinita allocati, fermo restando la svalutazione integrale dell'avviamento, si procede ad una autonoma valutazione del brand name sulla base del fair value risultante da apposita perizia.
Un'attività immateriale è eliminata dallo Stato patrimoniale al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri.
Le altre attività accolgono essenzialmente partite in attesa di sistemazione e poste non riconducibili ad altre voci dello Stato patrimoniale, tra cui si ricordano i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari, le partite fiscali diverse da quelle rilevate a voce propria (ad esempio, connesse con l'attività di sostituto di imposta), l'oro, l'argento e i metalli preziosi, i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" e i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15, paragrafi 116 e successivi. Come previsto dai paragrafi 91 e successivi dell'IFRS 15, i costi sostenuti per l'acquisizione e l'adempimento dei contratti con la clientela aventi durata pluriennale sono capitalizzati e ammortizzati nella misura in cui siano incrementali e si preveda di recuperarli.
Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza. Le attività che ai sensi dei principi contabili IAS/IFRS sono soggette al periodico processo di ammortamento cessano di essere ammortizzate allorquando classificate tra le attività (o gruppi di attività) in via di dismissione.
È possibile che tra le attività non correnti e gruppi di attività in dismissione siano inclusi portafogli di attività per cui non esistono quotazioni in un mercato attivo. In tale evenienza, si procede ad una loro valutazione al fair value facendo riferimento, in presenza di un accordo raggiunto con la controparte acquirente, ai prezzi di cessione risultanti da tale accordo; in assenza di un accordo, applicando specifiche tecniche valutative in funzione dell'attività e ricorrendo eventualmente a fairness opinion esterne.
I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel Conto economico in voce separata.

Le imposte sul reddito166, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono contabilizzate come costo in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente e differita167 relativa al reddito dell'esercizio. Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono il saldo netto delle posizioni delle società del Gruppo nei confronti delle Amministrazioni finanziarie italiana ed estere riconducibili all'ambito della fiscalità diretta. In particolare, tali poste accolgono il saldo netto tra le passività fiscali di anni pregressi e correnti dell'esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti, dalle ritenute d'acconto subite o da altri crediti d'imposta. Il rischio insito nei suddetti procedimenti – allo stesso modo dei rischi insiti in procedimenti che non hanno richiesto versamenti a titolo provvisorio – viene valutato secondo le logiche dello IAS 37, in relazione alle probabilità di impiego di risorse economiche per il loro adempimento.
Tenuto conto dell'adozione del consolidato fiscale nazionale da parte del Gruppo, le posizioni fiscali riferibili alle società italiane del Gruppo sono gestite in modo distinto sotto il profilo amministrativo.
La fiscalità differita viene determinata in base al criterio del cosiddetto balance sheet liability method, tenuto conto dell'effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività ed il loro valore fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali fini, si intendono "differenze temporanee tassabili" quelle che nei periodi futuri determineranno importi imponibili e "differenze temporanee deducibili" quelle che negli esercizi futuri determineranno importi deducibili.
La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote di imposizione stabilite dalle disposizioni di legge in vigore alle differenze temporanee tassabili per cui esiste la probabilità di un effettivo sostenimento di imposte ed alle differenze temporanee deducibili per cui esiste una ragionevole certezza che vi siano ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la relativa deducibilità fiscale (c.d. probability test). Le imposte anticipate e differite relative alla medesima imposta e scadenti nel medesimo periodo vengono compensate.
Qualora le Attività e Passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il Conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il Conto economico (quali le rettifiche di prima applicazione dei principi IAS/IFRS, le valutazioni degli strumenti finanziari rilevati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto (es. riserve da valutazione).
La fiscalità latente sulle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili in ogni caso di utilizzo" è iscritta in bilancio in riduzione del patrimonio netto. La fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione" non viene iscritta in bilancio, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che ne comportino la tassazione.
La fiscalità differita riferita alle società italiane incluse nel consolidato fiscale viene rilevata in bilancio dalle stesse, in applicazione del criterio di competenza economica ed in considerazione della valenza del consolidato fiscale limitata agli adempimenti di liquidazione delle posizioni fiscali correnti.
La fiscalità latente sulle componenti di patrimonio netto delle società consolidate non viene iscritta in bilancio qualora non si ritenga probabile il verificarsi dei presupposti per la relativa tassazione, e ciò anche in relazione alla natura durevole dell'investimento.
166 Tra le imposte sul reddito rientrano, come espressamente previsto dallo IAS 12, anche quelle derivanti da normative fiscali emanate per attuare le regole relative alla c.d. Global Minimum Tax.
167 In materia di fiscalità differita è utile precisare che, ai sensi delle previsioni dello IAS 12, non si devono rilevare né comunicare informazioni sulle attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito di cui alla c.d. Global Minimum Tax.

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
L'aggregato accoglie, peraltro, anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.
I Fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinati sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l'attualizzazione è determinato in base ai rendimenti di mercato rilevati alle date di valutazione di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano.
Gli utili e le perdite attuariali (ovvero le variazioni nel valore attuale dell'obbligazione derivanti dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata) sono riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva.
Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l'esborso di risorse economiche per l'adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.
Conseguentemente, la rilevazione di un accantonamento avviene se e solo se:
L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a Conto economico.
L'accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione oppure quando si estingue l'obbligazione.
Nella voce sono inclusi anche i benefici a lungo termine ai dipendenti, i cui oneri vengono determinati con i medesimi criteri attuariali descritti per i fondi di quiescenza. Gli utili e le perdite attuariali vengono rilevati tutti immediatamente nel Conto economico.

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dall'impresa in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito.
La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
I debiti per leasing vengono iscritti al valore attuale dei pagamenti di leasing futuri, attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, attraverso il tasso marginale di finanziamento.
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.
I debiti per leasing vengono rideterminati quando vi è una lease modification (es. una modifica del contratto che non è contabilizzata/considerata come contratto separato); l'effetto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per diritto d'uso.
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistarla viene registrata a Conto economico.
Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi.
In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati impliciti con fair value negativo oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato.
Inoltre, sono incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e i certificates rientranti nel business model di trading.
Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel Conto economico.
Le Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in Conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dall'IFRS 9 e nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.
Con riferimento alle passività finanziarie delle compagnie assicurative controllate, che non rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 17, il Gruppo si è avvalso della possibilità di designare come passività al fair value i prodotti di natura finanziaria privi di un rischio assicurativo significativo e che non sono inclusi in gestioni separate e non prevedono, quindi, elementi di partecipazione discrezionale agli utili. Anche gli investimenti relativi a tali forme di raccolta, come già precedentemente esposto, sono valutati al fair value a Conto Economico in quanto gestiti secondo un Business Model "Other".
In tale categoria di passività sono, inoltre, inclusi i certificates rientranti nel business model di banking book.
L'iscrizione di tali passività avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded e al netto delle commissioni di collocamento pagate.
Tali passività sono valutate al fair value con imputazione del risultato secondo le seguenti regole previste dall'IFRS 9:
Gli importi rilevati nel Prospetto della redditività complessiva non rigirano successivamente a conto economico. Tale modalità di contabilizzazione non deve essere applicata qualora la rilevazione degli effetti del proprio merito di credito a Patrimonio netto determini o accentui un accounting mismatch a conto economico. In questo caso gli utili o le perdite legate alla passività, incluse quelle che si determinano come effetto della variazione del proprio merito creditizio, devono essere rilevate a conto economico.
Le passività finanziarie designate al fair value vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'impresa, che a sua volta è la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'impresa stessa opera.
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: - le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.
Relativamente alla tematica della "Conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro" ai fini del consolidamento ed al trattamento delle relative differenze cambio si rimanda, invece, allo specifico paragrafo della Parte A: Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento della presente nota integrativa.
Sono classificate in questa categoria le attività e passività assicurative che rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 Contratti assicurativi.
Nello specifico, nella voce passività assicurative trovano evidenza le passività iscritte dal Gruppo a fronte dei contratti per i quali il rischio assicurativo è valutato significativo e che comprendono: le polizze di ramo primo temporanee caso morte, le polizze di rendita e miste con coefficienti di conversione in rendita garantiti al momento dell'emissione, alcune tipologie di polizze unit linked, i fondi pensione assicurativi e le polizze danni, nonché le componenti di riassicurazione.
La voce include anche le passività iscritte a fronte di prodotti di investimento che prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (gestioni separate) nonché le polizze miste di ramo primo e le polizze di capitalizzazione di ramo quinto. Si evidenzia che i prodotti di natura finanziaria emessi dalle compagnie assicurative che non presentano un rischio assicurativo significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili, sono esposti in bilancio come passività finanziarie e sono contabilizzati ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico, il Gruppo valuta tali prodotti al fair value, esercitando l'opzione prevista dal principio (Fair Value Option) al fine di evitare i mismatch contabili rispetto ai correlati investimenti valutati al fair value. Questi prodotti finanziari comprendono sostanzialmente le polizze unit linked senza clausole di extra rendimento.
La classificazione quale attività o passività assicurativa è funzione del saldo netto del portafoglio di appartenenza dei contratti. Genericamente i contratti assicurativi presentano un saldo passivo (passività assicurative) mentre i contratti di cessione in riassicurazione presentano un saldo attivo (attività assicurative).
Al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato viene riconosciuta una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale di tutti i flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), attualizzati e inclusivi anche di un opportuno Risk Adjustment (per i rischi di tipo non finanziario) e del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri.
La contabilizzazione avviene per gruppi di contratti ("Unit of Account") e non contratto per contratto. Ai fini dell'identificazione delle "Unit of Account" i contratti emessi vengono dapprima suddivisi in "portafogli", ovvero in gruppi di contratti che condividono rischi simili e che vengono gestiti unitariamente; ciascun portafoglio viene ulteriormente suddiviso in bucket di profittabilità distinguendo tra contratti onerosi al momento della rilevazione iniziale, contratti che al momento della rilevazione iniziale non hanno alcuna possibilità significativa di diventare onerosi in seguito e il gruppo costituito dagli altri contratti del portafoglio. Per definire le classi di profittabilità è previsto lo svolgimento di uno specifico test (test di onerosità).
Infine, i gruppi di contratti non devono contenere contratti emessi a più di 12 mesi di distanza (raggruppamento per "coorti") con l'eccezione dei contratti collegati a gestioni separate per i quali l'endorsement del principio IFRS 17 da parte della Commissione Europea ha previsto opzionalmente di derogare a tale requisito (c.d. "carve-out").
Il Gruppo Intesa Sanpaolo aggrega i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza; per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene per i prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata o in caso di prodotti Multigestione nella stessa combinazione di Gestioni Separate, prodotti Multiramo collegati alla stessa Gestione Separata, prodotti di tipo Unit, prodotti collegati a Fondi Pensione e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte).
Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una o più Gestioni Separate, il Gruppo esercita l'opzione di non applicare il requisito della "coorte annuale" (c.d. "carve-out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggrega queste tipologie contrattuali solo con riferimento al concetto di condivisione dei rischi simili e alla gestione unitaria nonché all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.
Per limiti del contratto (o Contract Boundaries) si intendono i flussi di cassa attesi da considerare nella proiezione dei flussi di cassa di un contratto assicurativo. La determinazione dei Contract Boundaries viene utilizzata per definire se una determinata opzione contrattuale debba essere inclusa nella proiezione dei flussi di cassa già dall'emissione del contratto oppure se l'esercizio della stessa comporti la generazione di un nuovo gruppo di contratti. Vengono incluse nei Contract Boundaries IFRS 17 tutte le opzioni contrattuali che prevedono, già all'emissione dei contratti, condizioni di esercizio predefinite in termini di pricing. Qualora l'esercizio dell'opzione non abbia condizioni prestabilite all'emissione, ma queste vengono definite solo in un secondo momento oppure al momento stesso dell'esercizio da parte dell'assicurato, queste sono escluse dai Contract Boundaries IFRS 17 e non vengono proiettate nei flussi di cassa del contratto principale; l'esercizio dell'opzione genera un gruppo di contratti differente da quello del contratto principale.
Il principio IFRS 17 prevede la valutazione delle passività (o attività se di segno opposto) assicurative sulla base di informazioni aggiornate, che riflettano le condizioni esistenti alla data di misurazione. In particolare, il principio prevede:
Il principio prevede per il General Model e per il Variable Fee Approach, alla data di valutazione inziale, la misura di un gruppo di contratti come la somma dei flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), il Risk Adjustment – una passività che riflette l'incertezza dei flussi di cassa dovuta ai rischi non finanziari – e del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) che rappresenta l'utile non maturato che l'entità riconoscerà man mano che fornisce il servizio previsto dal gruppo di contratti assicurativi.

Le passività assicurative si dividono tra:
Per la determinazione dei flussi di cassa attesi vengono presi in considerazione tutti i flussi direttamente collegati all'adempimento dei contratti assicurativi. Poiché nel Gruppo Intesa Sanpaolo i prodotti assicurativi sono distribuiti prevalentemente da società del Gruppo non appartenenti alla Divisione Insurance, ai fini della quantificazione dei flussi di cassa e quindi del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) a livello consolidato si tiene conto esclusivamente dei reali costi sostenuti dal Gruppo verso soggetti terzi.
Dopo la rilevazione iniziale, il valore contabile di un gruppo di contratti assicurativi ad ogni data di reporting deve essere rivisto sulla base delle ipotesi più aggiornate sia operative (i.e. costi dei sinistri, spese) sia finanziarie (i.e. tasso di interesse). Ad ogni chiusura contabile è quindi necessario effettuare un aggiornamento dei saldi di flussi di cassa contrattuali attesi e del Risk Adjustment. In tale contesto, il General Model di misurazione prevede:
Una volta recepite le variazioni ascrivibili a ipotesi operative di flussi di cassa contrattuali attesi e Risk Adjustment, il Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) viene rilasciato a conto economico per la porzione stimata di servizio erogato nel periodo di copertura. La modalità di rilascio segue il servizio reso lungo la durata del contratto (c.d. "coverage unit"), calcolato dal Gruppo tramite l'utilizzo delle somme assicurate proiettate e attualizzate per il business vita e i premi di competenza per il business danni.
Per i prodotti del business vita valutati al Variable Fee Approach, al rilascio del Margine sui Servizi Contrattuali calcolato con le Coverage Unit si aggiunge un ulteriore rilascio definito anche come Varianza Economica Sistematica (VES) che viene determinato dalla differenza tra il Margine sui Servizi Contrattuali prospettico di fine periodo prima del rilascio in ipotesi Real World ed il Margine sui Servizi Contrattuali prospettico di fine periodo prima del rilascio in ipotesi Risk Neutral.
In caso di gruppi di contratti onerosi il principio prevede la rilevazione immediata a conto economico della perdita complessiva stimata sull'intera vita delle polizze.
Concorrono inoltre all'aggiustamento del Margine sui Servizi Contrattuali le differenze rilevate tra i flussi di cassa attesi nel periodo (expected) e il corrispondente dato di consuntivo (actual). In particolare, per quanto riguarda le prestazioni previste dal contratto, deve essere quantificata:
Per i contratti assicurativi con caratteristiche di partecipazione diretta agli utili (prodotti vita il cui valore è influenzato dagli attivi sottostanti), il principio prevede l'applicazione obbligatoria di una versione modificata del General Model denominata Variable Fee Approach. Un contratto è partecipativo diretto se i termini del contratto prevedono che:
Il Variable Fee Approach ha le stesse regole di iscrizione iniziale del General Model ma prevede alcune varianti sulle movimentazioni nelle misurazioni successive.
Infatti, nel Variable Fee Approach il Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) comprende, in aggiunta a quanto previsto dal modello generale, gli utili finanziari di competenza del Gruppo derivanti dalla gestione degli attivi sottostanti i contratti valutati al Variable Fee Approach.
Per determinare se la partecipazione discrezionale agli utili è significativa, il Gruppo esegue un test sia di natura qualitativa che quantitativa per verificare i requisiti previsti. Nell'ambito dei prodotti della Divisione Insurance vengono misurati con il Variable Fee Approach tutti i contratti assicurativi di tipo "Linked" e i fondi pensione, nonché tutti i contratti collegati ad una gestione separata, sia individuali che di tipo Multiramo.
Infine, il principio contabile IFRS 17 prevede l'applicazione del metodo della ripartizione dei premi (Premium Allocation Approach) per semplificare la valutazione di un gruppo di contratti assicurativi se il periodo di copertura di ciascun contratto del gruppo (compresi i servizi assicurativi derivanti da tutti i premi compresi entro il limite contrattuale) non supera i 12 mesi o se l'applicazione di tale approccio non presenta risultati che si discostano in modo significativo rispetto all'applicazione del General Model.
Tale modello non prevede l'identificazione delle singole componenti delle passività per copertura futura (flussi di cassa contrattuali attesi, Risk Adjustment e Margine sui Servizi Contrattuali) ma l'identificazione di una passività assicurativa
"complessiva". Il Gruppo Intesa Sanpaolo applica tale modello al solo Business Danni, definendo come regola generale quella di utilizzare il modello della ripartizione dei premi per le polizze assicurative con durata non superiore all'anno.
In alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle correlate attività finanziarie. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e il prospetto della Redditività Complessiva.
La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta per i gruppi di contratti in ambito di applicazione di IFRS 17 con le seguenti modalità:
Coerentemente con le scelte di classificazione dei titoli dell'attivo a copertura dei prodotti assicurativi e al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta la disaggregazione sopra illustrata (anche intesa come "opzione OCI") su tutti i portafogli di contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.
Secondo il principio IFRS 17 il contratto assicurativo va eliminato contabilmente quando, e solo quando, il contratto è estinto, ossia quando l'obbligazione specificata nel contratto assicurativo è scaduta, adempiuta o cancellata.
Peraltro, a seguito di modifiche contrattuali (concordate tra le parti o per cambiamenti normativi) che riflettono almeno una delle seguenti condizioni:
L'IFRS 17 richiede la derecognition del contratto originario e la contestuale iscrizione del nuovo contratto. Al contrario, se le modifiche contrattuali non ricadono nelle fattispecie in precedenza elencate, vanno trattate come cambiamento delle ipotesi di valutazione dei flussi di cassa contrattuali attesi e conseguentemente modificano il Risk Adjustment e il Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) precedentemente calcolati.
In conformità a quanto enunciato dal principio contabile IFRS 17, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha definito una metodologia di derivazione dei tassi di sconto per la valutazione dei contratti assicurativi.
In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo segue un approccio bottom up, definendo una struttura di tassi di sconto inclusiva sia dei tassi di interesse privi di rischio che di un aggiustamento per le caratteristiche di illiquidità dei prodotti assicurativi.
Al fine di determinare la struttura dei tassi di interesse privi di rischio, il Gruppo parte dall'osservazione dei dati di mercato relativi ai tassi di interesse che vengano reputati sufficientemente liquidi. Attualmente il Gruppo Intesa Sanpaolo considera sufficientemente liquide le osservazioni relative ai tassi swap fino alla scadenza di 20 anni (LLP o Last Liquid Point). Per garantire l'utilizzo di una struttura priva di rischio, il Gruppo procede poi a escludere dalla valorizzazione dei tassi swap la componente di rischio di credito, quantificata (in analogia a quanto previsto da EIOPA) tramite il calcolo di credit risk adjustment (CRA).
I tassi privi di rischio calcolati quindi come swap meno CRA, vengono estrapolati oltre il LLP, attraverso specifiche metodologie di mercato andando a definire anche un tasso di interesse risk free su scadenze lunghe della curva (60y), valutato osservando anche le attese di inflazione168 .
Per quanto concerne invece il premio di liquidità da aggiungere ai tassi privi di rischio così calcolati, il Gruppo Intesa Sanpaolo definisce in prima istanza, per ogni contratto assicurativo oggetto di valutazione, quale sia un portafoglio attivi di riferimento adeguato al fine di quantificare tale premio. Il Gruppo ha definito di utilizzare i seguenti portafogli di riferimento per le diverse tipologie di contratti assicurativi:
168 Le scelte del Gruppo, sia per la componente di analisi sulla liquidità dei tassi di interesse, che per l'aggiustamento relativo al CRA e l'estrapolazione dei tassi di lungo periodo, sono in linea con quanto previsto dal principio IFRS 17 relativamente alla definizione della struttura dei tassi risk free ed alla practice assicurativa.
Una volta identificato il portafoglio attivi di riferimento, il Gruppo procede al calcolo del premio di liquidità medio degli attivi nel portafoglio, quantificato come differenza fra lo spread osservabile alla data di valutazione per ogni singolo attivo e la sua probabilità di default. Tale deduzione della componente di default viene svolta in linea a quanto previsto dal principio contabile IFRS 17 riguardo alla Credit Risk Correction.
I flussi di cassa futuri rappresentano le passività prospettiche che la Compagnia apposta per far fronte ai propri impegni relativi alla gestione assicurativa. Essi includono i flussi di cassa verso gli assicurati ponderati con la loro probabilità di accadimento, inclusivi dei rendimenti prospettici dei prodotti assicurativi, e le spese da sostenere per il business in force.
I flussi di cassa del business Vita sono calcolati tramite il motore attuariale, utilizzando logiche di proiezione dei flussi di cassa futuri analoghe a quanto già definito in ambito Solvency II, con un livello di granularità maggiore rispetto alla Unit of Account, al fine di raggiungere un livello di stima il più aderente possibile alla realtà. Il numero di scenari utilizzati ai fini del le elaborazioni stocastiche è pari a 200.
Le logiche di gestione degli attivi appartenenti alle gestioni separate, utilizzate ai fini delle proiezioni ed implementate nel motore attuariale, sono definite Future Misure di Gestione (FMG) e comprendono tra le altre: il rendimento obiettivo della gestione separata, l'asset allocation strategica, le politiche di reinvestimento/realizzo, le strategie di mitigazione dei rischi e le azioni commerciali.
Con riferimento al business Danni i flussi di cassa futuri relativi alla Liability for Incurred Claims (LIC) sono determinati nel complesso, senza dover distinguere tra le diverse componenti incluse nel calcolo (i.e. non è necessaria la scomposizione dei flussi nelle diverse componenti relative a indennizzi, Incurred But Not Reported, spese di liquidazione esterne, etc.).
Con riferimento ai flussi di cassa futuri relativi alla Liability for Remaining Coverage (LRC) valutati con il General Model, il calcolo si basa sulla logica di definizione dei flussi di cassa futuri in ambito Solvency II, opportunamente modificati per tenere in considerazione le eventuali differenze esistenti con riferimento al perimetro dei flussi di cassa futuri da considerare (i.e. contract boundary) e alla granularità richiesta dall'IFRS 17.
Per la Liability for Remaining Coverage valutata secondo il Premium Allocation Approach, il calcolo non richiede proiezioni future e si basa sul metodo semplificato previsto dal principio.
Per stimare tutti i flussi di cassa futuri attesi all'interno del perimetro di ciascun gruppo di contratti il Gruppo rispetta i seguenti criteri:
In particolare, il principio contabile definisce le variabili non finanziarie (c.d. ipotesi operative) come tutte le variabili che non possono essere osservate o derivate direttamente dai mercati.
Le ipotesi operative hanno impatto principalmente su:
Laddove i flussi di cassa contengano garanzie finanziarie ed opzioni contrattuali (che non si muovono simmetricamente con i movimenti di mercato), la metodologia adottata dal Gruppo Intesa Sanpaolo prevede un'appropriata modellizzazione dell'impatto delle garanzie finanziarie e delle opzioni contrattuali, mediante l'utilizzo, all'interno della piattaforma attuariale, di scenari finanziari stocastici.
Le Società appartenenti alla Divisione Insurance mantengono e aggiornano regolarmente l'elenco di tutti i fattori operativi che possono influenzare le future passività.
Per ogni fattore operativo selezionato e ritenuto materiale, si identifica la serie più adeguata, completa e precisa di dati (interni o esterni, o un insieme dei due) per essere usata come base oggettiva, stabile e robusta per la definizione delle ipotesi di Migliore Stima. Per ciascuno dei fattori operativi selezionati, viene identificato il metodo più affidabile, oggettivo, appropriato e stabile per derivare le ipotesi di Migliore Stima, facendo un uso appropriato delle informazioni disponibili, eventualmente considerando l'impatto degli "outliers" e di potenziali trend futuri. Infine, viene verificata la validità e monitorata attivamente e regolarmente l'adeguatezza dei metodi utilizzati per derivare le ipotesi di Migliore Stima.
Per le ipotesi operative ritenute più significative le Società appartenenti alla Divisione Insurance effettuano opportune analisi di sensitività.
Per quanto riguarda l'identificazione del perimetro delle spese che ricadono nello scope IFRS 17, si prendono a riferimento i costi al netto di alcune voci di spesa (ad es. spese di formazione, erogazioni liberali, sanzioni, ecc.) in coerenza con quanto previsto dal Principio. In particolare, le spese comprendono quelle direttamente attribuibili ai gruppi di contratti, compresa l'allocazione delle spese generali fisse e variabili. Inoltre, nell'ambito di alcuni metodi utilizzati per valutare i sinistri sostenuti per i contratti Danni/Infortuni, le stime dei futuri pagamenti dei sinistri sono rettificate per tener conto dell'inflazione. Con riferimento agli Insurance Acquisition Cash Flow sostenuti in un'unica soluzione all'emissione dei nuovi contratti, essi non fanno parte dei flussi di cassa futuri ma sono inseriti nella valutazione del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) del New Business a riduzione dello stesso, in virtù del fatto che a fronte del pagamento del premio vi è stato il pagamento di tali costi.
Nella definizione dei flussi di cassa proiettati, il Gruppo Intesa Sanpaolo proietta i costi reali sostenuti verso soggetti terzi, eliminando i costi infragruppo che vengono sostenuti dalle società assicurative.

Per quanto riguarda le ipotesi sui tassi di mortalità si prendono in considerazione le tavole di mortalità nazionali pubblicate dall'ISTAT. Viene effettuata un'indagine sull'esperienza del Gruppo negli ultimi dieci anni e vengono utilizzati metodi statistici per aggiustare le tavole di mortalità al fine di produrre i tassi di mortalità attesi differenziati per macro-tipologia di prodotto (Credit Protection Insurance, Temporanee caso morte, Risparmio/Investimento/Previdenza) e per classi di età e sesso.
Anche le altre ipotesi tecniche sono ricavate a partire dai dati storici desumibili dagli applicativi gestionali. In particolare, per i tassi di riscatto viene effettuata un'analisi statistica per antidurata delle frequenze storiche registrate dalle singole Compagnie, opportunamente aggiustate in base ad expert judgement in particolare con riferimento alle antidurate non oggetto ancora di osservazioni.
Per valutare i flussi di cassa futuri relativi alla passività per sinistri avvenuti (Liability for Incurred Claims) il Gruppo fa ricorso alle metodologie più comunemente utilizzate nel settore, anche sulla base della disponibilità dei dati e serie storiche sui sinistri. La stima della passività per sinistri avvenuti include la stima per risarcimenti e spese dirette per sinistri avvenuti e denunciati, per sinistri avvenuti e non ancora denunciati, spese di liquidazione dirette e spese di gestione e liquidazione allocate.
L'aggiustamento per il rischio non finanziario (Risk Adjustment) è la compensazione richiesta per sopportare l'incertezza sull'importo e sulla tempistica dei flussi di cassa derivanti dal rischio non finanziario al momento dell'adempimento del contratto assicurativo. Poiché l'aggiustamento per il rischio rappresenta una compensazione per l'incertezza, vengono effettuate stime su un approccio proporzionale di calcolo del Risk Adjustment come prodotto di una percentuale media applicata ai flussi di cassa contrattuali attesi, dove la percentuale viene ottenuta facendo leva su un approccio VaR Ex-Ante su base trimestrale, sulla base del 75° percentile della distribuzione specifica di ciascun rischio considerato. L'analisi dei requisiti del Principio ha comportato la scelta ai fini del calcolo del Risk Adjustment per il Business Vita e per il Busines s Danni dei seguenti rischi di sottoscrizione (Underwriting), in particolare:
La misura del VaR Ex-Ante è calcolata a livello complessivo di Compagnia, beneficiando degli effetti di diversificazione tra i rischi e tra i portafogli. Tale misura è poi "ri-allocata" a ciascun Macro-Portafoglio (per il business vita: Gestioni Separate, Multiramo, Unit Linked, Fondi pensione e prodotti di puro rischio; per il business danni i Macro-Portafogli corrispondono alle Linee di Business Solvency 2) in maniera proporzionale in base al contributo individuale di ciascun Macro-Portafoglio al Var ex-Ante.
Le eventuali azioni proprie detenute sono portate in riduzione del patrimonio netto. Analogamente, il costo originario delle stesse e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.
I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e passività sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.
I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono capitalizzati in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. I suddetti costi, classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d'Italia, vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto.
Il trattamento di fine rapporto si configura come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come:
Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione.
I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale, mentre gli utili e le perdite attuariali sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva.

I piani di remunerazione del personale basati su azioni vengono rilevati nel Conto economico, con un corrispondente incremento del patrimonio netto, sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione, suddividendo l'onere lungo il periodo previsto dal piano.
In presenza di opzioni, il fair value delle stesse è calcolato utilizzando un modello che considera, oltre ad informazioni quali il prezzo di esercizio e la vita dell'opzione, il prezzo corrente delle azioni e la loro volatilità attesa, i dividendi attesi e il tasso di interesse risk-free, anche le caratteristiche specifiche del piano in essere. Nel modello di valorizzazione sono valutate in modo distinto l'opzione e la probabilità di realizzazione delle condizioni in base alle quali le opzioni sono state assegnate. La combinazione dei due valori fornisce il fair value dello strumento assegnato.
L'eventuale riduzione del numero di strumenti finanziari assegnati è contabilizzata come cancellazione di una parte degli stessi.
Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra:
Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:
Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione che rispettano i requisiti in precedenza illustrati la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione anche tra i derivati di negoziazione e i derivati di copertura, prevedendo una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.
In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:
I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Il Governo è nuovamente intervenuto sul tema attraverso il Decreto Legge n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti") principalmente rimodulando la platea dei potenziali ricessionari attraverso il Decreto Legge n. 11/2023 che vieta, sia pure con talune deroghe allo stesso, di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per lo sconto in fattura o per la cessione del credito e, infine, attraverso il Decreto Legge 39/2024 la cui principale novità per i soggetti qualificati (intermediari finanziari e assicurazioni) è quella di limitare la possibilità di utilizzo in compensazione dei debiti contributivi e previdenziali.
Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono: i) la possibilità di utilizzo in compensazione; ii) la cedibilità a terzi acquirenti; e iii) la non rimborsabilità da parte dell'Erario.
La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

A tal fine il Gruppo Intesa Sanpaolo, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità nel documento "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" pubblicato in data 5 gennaio 2021 dal Tavolo di coordinamento fra Banca d'Italia, Consob ed IVASS in materia di applicazione dei principi contabili IAS/IFRS, si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, applicandone in via analogica le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione.
Il Gruppo riconduce:
In tutte le casistiche sopra richiamate si ritiene che il valore di iscrizione iniziale corrisponda al fair value alla data di acquisto, non dando luogo perciò a registrazione di day one profit/loss.
Non si ritiene applicabile alla specifica casistica il framework contabile previsto dall'IFRS 9 per il calcolo delle perdite attese. Su questi crediti d'imposta non deve essere calcolata ECL (Expected Credit Loss), in quanto non è atteso alcun rimborso da parte dell'Erario essendo l'estinzione dello strumento legata alla compensazione dei debiti fiscali del portatore. Peraltro, nei casi in cui ne è prevista la ricessione, la vendita si perfeziona previo incasso del prezzo dello strumento, ovvero senza la rilevazione di un credito verso il cessionario.
Infine, considerate le modalità operative poste in essere dal Gruppo, si ritiene che possano essere considerati ragionevolmente non sussistenti i rischi di mancato utilizzo dei crediti fiscali, ovvero i rischi che la Banca non abbia la capacità di conseguire i benefici associati all'attività. Infatti:
Come specificato dal documento congiunto delle Autorità sopra richiamato, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale fra le Altre Attività dello Stato patrimoniale.
A partire dal 2016, le banche di tutti i paesi dell'Area Euro sono entrate a far parte del Meccanismo Unico di Risoluzione (SRM) nell'ambito del quale è stato istituito il Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund - SRF) con lo scopo di avere a disposizione risorse sufficienti da utilizzare nel caso di crisi bancarie. La dotazione iniziale del fondo prevista dalla normativa, da raggiungere nell'arco temporale di 8 anni (2016-2023) è pari ad almeno l'1% dell'ammontare dei depositi protetti presso tutti gli enti autorizzati nell'Unione bancaria. Il contributo, determinato annualmente dal Single Resolution Board (SRB) e comunicato alle singole banche aderenti, può essere corrisposto in contanti e, parzialmente, anche tramite la sottoscrizione di impegni di pagamento irrevocabili (Irrevocable Payment Commitments – IPC), non superiori al 30% del contributo complessivo e integralmente coperti dalla garanzia reale di attività a basso rischio. L'utilizzo degli impegni irrevocabili è a discrezione delle singole banche. Il Gruppo ISP ha optato per l'utilizzo degli IPC - a fronte dei quali sono stati rilevati impegni fuori bilancio - versando, in relazione agli stessi, un cash collateral di pari importo a titolo di deposito, remunerato in base alle condizioni previste contrattualmente ed applicate uniformemente a tutte le banche europee che utilizzano il meccanismo previsto per gli IPC.
L'impegno iscritto fuori bilancio – che, ai fini prudenziali viene integralmente dedotto dal CET1 sulla base delle disposizioni dettate dalla BCE nell'ambito del provvedimento SREP - è valutato ad ogni chiusura di bilancio e/o ogniqualvolta si verifichino elementi che possano far ritenere probabile la sua escussione. In proposito, il Gruppo ha attivato uno specifico monitoraggio, svolto con il supporto di primaria società di ricerca, al fine di verificare l'assenza di indicatori di criticità nelle banche aderenti che potrebbero far ritenere possibile l'intervento del SRF e quindi il richiamo dell'IPC. Sulla base delle analisi effettuate si ritiene che il rischio di richiamo degli IPC al 31 dicembre 2024 sia remoto. Si evidenzia inoltre che dal momento della sua costituzione nel 2016 il Fondo di Risoluzione Unico non ha mai richiamato gli IPC sottoscritti dalle banche, non avendo effettuato interventi che prevedevano l'utilizzo di risorse raccolte.
Si evidenzia infine che a fronte dei contributi richiesti nel periodo 2016-2023, il Gruppo ISP ha sottoscritto impegni irrevocabili di pagamento (IPC) per un importo complessivo pari a 382 milioni, a fronte dei quali il Gruppo ha costituito il deposito a titolo di cash collateral iscritto tra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Nel 2024, stante il raggiungimento della capacità minima richiesta dal Regolamento UE 806/2014, l'SRB non ha richiesto ulteriori contributi.

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, la rilevazione dei ricavi avviene tramite l'applicazione di un modello che deve soddisfare i seguenti criteri:
Il prezzo dell'operazione rappresenta l'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di aver diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e servizi promessi. Esso può includere importi fissi, variabili o entrambe le casistiche. I ricavi configurati da corrispettivi variabili vengono rilevati a Conto economico se attendibilmente stimabili e unicamente se è altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere, in periodi successivi, in tutto o in una sua parte significativa, stornato dal Conto economico. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta.
I ricavi possono essere riconosciuti:
Il bene è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.
In particolare:
I costi sono rilevati a Conto economico secondo il principio della competenza; i costi relativi all'ottenimento e l'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi.
La predisposizione dell'informativa finanziaria richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi i valori iscritti in bilancio possano variare anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
In presenza di incertezze più significative e/o di attività oggetto di misurazione di particolare materialità la valutazione è supportata, con il ricorso a periti/esperti esterni, da specifiche fairness opinion.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:
Per talune delle fattispecie appena elencate possono essere identificati i principali fattori che sono oggetto di stime da parte del Gruppo e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività. Senza pretesa di esaustività, si segnala che:
Ciò premesso, detto che valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono utilizzate, tra l'altro, anche per la stima della vita utile di immobilizzazioni materiali e immateriali soggette al processo di ammortamento periodico quali gli immobili strumentali ed il software oggetto di valutazione, da parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, rispettivamente secondo il metodo della rideterminazione del valore e al costo, con riferimento a tali attivi si specifica che:
− per gli immobili strumentali, come previsto dalle regole interne e dai principi contabili IAS/IFRS, il Gruppo procede periodicamente a verificare la congruità della vita utile di tali attivi, prendendo in considerazione anche la stretta relazione tra la vita utile di un cespite e la misura degli interventi di riqualificazione e modernizzazione finalizzati a preservarne livelli qualitativi e funzionali in linea con gli standard di mercato. La rivalutazione della vita utile degli immobili strumentali è stata operata con il supporto di periti terzi indipendenti e ha riguardato, più in dettaglio, i cluster relativi agli immobili c.d. "cieloterra" nonché agli immobili adibiti a filiale per i quali si sono riscontrate condizioni idonee al mantenimento della vita utile originaria. In considerazione dell'aggiornamento della vita utile, nel Conto economico del Bilancio 2024 è stato rilevato, nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali", un impatto positivo conseguente ai minori ammortamenti, per circa 20 milioni;

− per il software, nell'attuale contesto digitale, le risorse informatiche stanno diventando un asset sempre più strategico, anche in ambito bancario, a supporto dello sviluppo del business aziendale. Conseguentemente, gli investimenti sostenuti in soluzioni digitali e/o sistemi innovativi e trasformativi di Information Technology hanno assunto una rilevanza quantitativa sempre maggiore. Ciò premesso, coerentemente con quanto previsto dalle policy interne e dai principi contabili IAS/IFRS, si è proceduto a rivedere la stima della vita utile del parco software aziendale. Per una quota parte dello stesso, in funzione dei recenti investimenti operati, in termini di nuove funzionalità ed evolutive tecnologiche innovative, si sono riscontrate le condizioni idonee alla revisione della relativa vita utile, che ha comportato la rilevazione nel Conto economico del Bilancio 2024, nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali", di un impatto positivo conseguente ai minori ammortamenti pari a circa 68 milioni.
La classificazione delle attività finanziarie nelle tre categorie previste dal principio dipende da due criteri, o driver, di classificazione: il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari (o Business Model) e le caratteristiche contrattuali dei flussi finanziari delle attività finanziarie (o SPPI Test).
Dal combinato disposto dei due driver sopra menzionati discende la classificazione delle attività finanziarie, secondo quanto di seguito evidenziato:
Affinché un'attività finanziaria possa essere classificata al costo ammortizzato o a FVOCI - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali dell'attività stessa prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire ("solely payment of principal and interest" - SPPI). Tale analisi deve essere effettuata, in particolare, per i finanziamenti e i titoli di debito.
Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition contabile) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.
Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le definizioni di:
Nel valutare se i flussi contrattuali di un'attività finanziaria possono essere definiti come SPPI, l'IFRS 9 fa riferimento al concetto generale di "contratto base di concessione del credito" (basic lending arrangement), che è indipendente dalla forma legale dell'attività. Quando le clausole contrattuali introducono l'esposizione a rischi o volatilità dei flussi finanziari contrattuali non coerente con la definizione di basic lending arrangement, come ad esempio l'esposizione a variazione dei prezzi di azioni o di merci, i flussi contrattuali non soddisfano la definizione di SPPI. L'applicazione del driver di classificazione basato sui flussi di cassa contrattuali richiede talvolta un giudizio soggettivo e, pertanto, la definizione di policy interne di applicazione.
Nei casi in cui il valore temporale del denaro sia modificato ("modified time value of money") - ad esempio, quando il tasso di interesse dell'attività finanziaria è rideterminato periodicamente, ma la frequenza della rideterminazione o la frequenza del pagamento delle cedole non rispecchiano la natura del tasso di interesse (ad esempio il tasso di interesse è rivisto mensilmente sulla base di un tasso a un anno) oppure quando il tasso d'interesse è rideterminato periodicamente sulla base di una media di particolari tassi di breve o medio-lungo termine - l'impresa deve valutare, sia utilizzando elementi quantitativi che qualitativi, se i flussi contrattuali rispondano ancora alla definizione di SPPI (c.d. benchmark cash flows test). Qualora dal test emerga che i flussi di cassa contrattuali (non attualizzati) risultano "significativamente differenti" rispetto ai flussi di cassa (anch'essi non attualizzati) di uno strumento benchmark (ovvero senza l'elemento di time value modificato) i flussi di cassa contrattuali non possono essere considerati come rispondenti alla definizione di SPPI.
Analisi particolari (c.d. "look through test") sono richieste dal principio e vengono di conseguenza poste in essere anche per gli strumenti multipli legati contrattualmente ("contractually linked instruments" – CLI) che creano concentrazioni di rischio di credito per il ripianamento del debito e per i non recourse asset, ad esempio nei casi in cui il credito può essere fatto valere solo in relazione a determinate attività del debitore o ai flussi finanziari derivanti da determinate attività.
Anche la presenza di clausole contrattuali che possono modificare la periodicità o l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali deve essere considerata per valutare se tali flussi soddisfano i requisiti per essere considerati SPPI (ad esempio opzioni di prepagamento, possibilità di differire i flussi di cassa previsti contrattualmente, strumenti con derivati incorporati, strumenti subordinati, eccetera).

Tuttavia, come previsto dall'IFRS 9, una caratteristica dei flussi finanziari contrattuali non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria qualora possa avere solo un effetto de minimis sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria (in ciascun esercizio e cumulativamente). Analogamente, se una caratteristica dei flussi finanziari non è realistica (not genuine), ovvero se influisce sui flussi finanziari contrattuali dello strumento soltanto al verificarsi di un evento estremamente raro, molto insolito e molto improbabile, essa non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria.
Ai fini dell'effettuazione del test SPPI, per l'operatività in titoli di debito il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale dei servizi forniti da noti info-provider. Tale scelta, da un lato, permette agli operatori di front office che operano in titoli di avere un esito immediato per lo svolgimento del test, consentendo uno snellimento delle pratiche in sede di acquisto, dall'altro, consente di avvalersi di impostazioni di mercato condivise da molteplici operatori e società di revisione. Solo nel caso in cui i titoli non siano gestiti dagli info-provider, il test è effettuato manualmente tramite l'utilizzo di un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).
Viceversa, per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito si è sviluppato un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali). In particolare, date le caratteristiche significativamente differenti, è prevista una gestione differenziata per i prodotti riconducibili a uno standard contrattuale (tipicamente portafoglio crediti retail) e i finanziamenti tailor made (tipicamente portafoglio crediti corporate).
Per i prodotti standard, il test SPPI è effettuato in sede di strutturazione dello standard contrattuale, attraverso il processo «Coordinamento Nuovi Prodotti» e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Invece per i prodotti tailor made, il test SPPI è effettuato per ogni nuova linea di credito / rapporto sottoposta all'organo deliberante attraverso l'utilizzo del tool proprietario.
Gli alberi decisionali - inseriti nel tool proprietario - sono stati predisposti internamente (sia per i titoli di debito che i finanziamenti) e catturano le possibili caratteristiche non SPPI compliant. Tengono conto delle indicazioni fornite dall'IFRS 9, oltre a recepire le interpretazioni del principio definite dal Gruppo. Gli alberi sono utilizzati sia per l'implementazione delle regole del tool proprietario, sia per la verifica e per la validazione della metodologia adottata dagli info-provider.
Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:
Il business model riflette le modalità con le quali le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa a beneficio dell'entità e viene definito dal top management mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business. Viene osservato considerando la modalità di gestione delle attività finanziarie e, come conseguenza, la misura in cui i flussi di cassa del portafoglio derivano dall'incasso di flussi contrattuali, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambe queste attività. La valutazione non avviene sulla base di scenari che, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non sono destinati a verificarsi, come i cosiddetti scenari «worst case» o «stress case». Per esempio, se l'entità prevede di vendere un determinato portafoglio di attività finanziarie solo in uno scenario «stress case», tale scenario non influisce sulla valutazione del modello di business dell'entità per tali attività se tale scenario, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non è destinato a verificarsi.
Il modello di business non dipende dalle intenzioni che il management ha con riferimento ad un singolo strumento finanziario, ma fa riferimento alle modalità con le quali gruppi di attività finanziarie vengono gestiti ai fini del raggiungimento di un determinato obiettivo di business.
In sintesi, il business model:

In termini operativi l'assessment del modello di business viene effettuato in coerenza con l'organizzazione aziendale, la specializzazione delle funzioni di business, il modello di risk cascading e l'assegnazione dei poteri delegati (limiti). Nell'effettuare l'assessment del business model si utilizzano tutti i fattori rilevanti disponibili alla data dell'assessment. Le evidenze sopra richiamate comprendono la strategia, i rischi e la loro gestione, le politiche di remunerazione, il reporting e l'ammontare delle vendite. Nell'analisi del business model è essenziale che gli elementi indagati mostrino tra di loro coerenza ed in particolare siano coerenti rispetto alla strategia perseguita. L'evidenza di attività non in linea con la strategia deve essere analizzata e adeguatamente giustificata.
A tale proposito ed in relazione agli intenti gestionali per cui le attività finanziarie sono detenute, è stato redatto un apposito documento "Regole in materia di business model" (approvato dai competenti livelli di governance), destinato alla Capogruppo e alle società del Gruppo Bancario. Esso definisce e declina gli elementi costitutivi del business model in relazione alle attività finanziarie inserite nei portafogli gestiti nello svolgimento dell'operatività sulle strutture di business per il Gruppo Intesa Sanpaolo. Più in dettaglio, la mappatura del modello di business adottato dalle diverse strutture attraverso cui il Gruppo opera, con riferimento sia ai crediti che ai titoli di debito, tiene conto dell'articolazione del modello Divisionale e del Centro di Governo; tale articolazione è stata individuata come il livello rilevante per la definizione e la rappresentazione dei diversi modelli di business applicati dai Risk Taking Center del Gruppo.
Nell'ambito dell'Area Chief Risk Officer, la struttura Market & Financial Risk Management della Capogruppo sovraintende, ad alto livello, la procedura necessaria per determinare il modello di business di un determinato insieme di attività e verifica la necessità di eventuali aggiornamenti (da riportare, con cadenza almeno annuale, nel documento di Regole in materia di business model).
Il monitoraggio del business model di riferimento delle diverse strutture attraverso cui il Gruppo opera è effettuato dalla struttura Market & Financial Risk Management che utilizza indicatori aventi l'obiettivo di verificare la coerenza tra strategia dichiarata e quella perseguita all'interno dei modelli di business; tali indicatori, differenziati per i diversi business model, sono stati sviluppati in linea con l'IFRS 9 e in coerenza con policy e regole aziendali.
Per i portafogli Hold to Collect, il Gruppo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, si sono stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito o per titoli prossimi alla scadenza.
Più nel dettaglio, nell'ambito di un modello di business HTC le vendite sono ammesse:
Con riferimento alla determinazione dei "Rischi" e del "Reporting" sui modelli di business HTCS e Trading si applica in linea di principio quanto normato dal RAF e dal Market Risk Charter, nonché da policy interne nell'ambito dei controlli sui rischi di mercato e contestualmente sono definite talune misure volte a monitorare la coerenza del modello di business HTCS e Other/Trading.
Con riferimento al business model HTCS, il principio IFRS 9 non prevede la necessità di limiti alla frequenza o al valore delle vendite, tuttavia il Gruppo ha stabilito per i soli titoli di debito degli indicatori al fine di garantirne nel tempo la corretta attribuzione al business model scelto. Gli stessi sono definiti come:
Holding Period - misura la giacenza temporale di un determinato strumento in portafoglio;
Indice di Turnover - misura la velocità di rotazione delle posizioni in portafoglio su un predefinito arco temporale.
Nell'ambito del monitoraggio degli indicatori sopra definiti sono previsti dei limiti e soglie di early warning a seconda del complesso delle strategie perseguite dal portafoglio classificato Hold to Collect and Sell.
Con riferimento, infine, ai titoli di debito o di capitale detenuti con finalità di trading è prevista una misura della coerenza di inclusione nel business model scelto, rappresentata dall'indicatore di "permanenza media attesa" (c.d. Vintage) che misura la giacenza temporale osservata di ogni titolo in portafoglio.
Le misure di monitoraggio relative ai diversi business model sono oggetto di regolare reporting in comitati tecnici.

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata, alla rilevazione iniziale, l'attività o la passività finanziaria al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall'ammortamento complessivo, calcolato usando il metodo dell'interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore.
Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un'attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti lungo l'intera vita utile dell'attività o passività finanziaria o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio revisione dei tassi di mercato).
Successivamente alla rilevazione iniziale, il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l'intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile e – in quest'ultimo caso – a seconda che la variabilità del tasso sia nota o meno a priori. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per fasce temporali, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto (unico o variabile) durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (ad esempio perché legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell'ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L'aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel Conto economico.
La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché per le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all'ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.
Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni o esterni attribuibili all'emissione, all'acquisizione o alla dismissione di uno strumento finanziario e non riaddebitabili al cliente. Tali commissioni, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi i costi/proventi relativi indistintamente a più operazioni e le componenti correlate ad eventi che possono verificarsi nel corso della vita dello strumento finanziario, ma che non sono certi all'atto della definizione iniziale, quali ad esempio: commissioni per retrocessione, per mancato utilizzo, per estinzione anticipata. Inoltre non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che l'impresa dovrebbe sostenere indipendentemente dall'operazione (es. costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione), quelli che, pur essendo specificatamente attribuibili all'operazione, rientrano nella normale prassi di gestione del finanziamento (ad esempio, attività finalizzate all'erogazione del fido), nonché le commissioni per servizi incassate a seguito dell'espletamento di attività di Finanza Strutturata che si sarebbero comunque incassate indipendentemente dal successivo finanziamento dell'operazione (quali ad esempio le commissioni di facility e di arrangement).
Con particolare riferimento ai crediti, si considerano costi riconducibili allo strumento finanziario le provvigioni pagate ai canali distributivi, i compensi pagati per consulenza/assistenza per l'organizzazione e/o la partecipazione ai prestiti sindacati ed infine le commissioni up front correlate a crediti erogati a tassi superiori a quelli di mercato; mentre i ricavi considerati nel calcolo del costo ammortizzato sono le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato, quelle di partecipazione alle operazioni sindacate e le commissioni di brokeraggio collegate a provvigioni riconosciute da società di intermediazione.
Per quanto riguarda i titoli non valutati al fair value con impatto a conto economico, sono considerate costi di transazione le commissioni per contratti con broker operanti sui mercati azionari italiani, quelle erogate agli intermediari operanti sui mercati azionari e obbligazionari esteri definite sulla base di tabelle commissionali. Non si considerano attratti dal costo ammortizzato i bolli, in quanto non significativi.
Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori ed i compensi pagati ai revisori per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione, mentre non si considerano attratte dal costo ammortizzato le commissioni pagate ad agenzie di rating, le spese legali e di consulenza/revisione per l'aggiornamento annuale dei prospetti informativi, i costi per l'utilizzo di indici e le commissioni che si originano durante la vita del prestito obbligazionario emesso.
Il costo ammortizzato si applica anche per la valutazione della perdita di valore degli strumenti finanziari sopra elencati nonché per l'iscrizione di quelli emessi o acquistati ad un valore diverso dal loro fair value. Questi ultimi vengono iscritti al fair value, anziché per l'importo incassato o pagato, calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri ad un tasso uguale al tasso di rendimento effettivo di strumenti simili (in termini di merito creditizio, scadenze contrattuali, valuta, ecc.), con contestuale rilevazione nel Conto economico di un onere o di un provento finanziario; successivamente alla valorizzazione iniziale, sono valutati al costo ammortizzato con l'evidenziazione di interessi effettivi maggiori o minori rispetto a quelli nominali. Infine, sono valutate al costo ammortizzato anche le passività strutturate che non sono valutate al fair value con imputazione al Conto economico in quanto si è provveduto a scorporare e rilevare separatamente il contratto derivato incorporato nello strumento finanziario.

Come indicato dall'IFRS 9, in alcuni casi, un'attività finanziaria è considerata deteriorata al momento della rilevazione iniziale poiché il rischio di credito è molto elevato e, in caso di acquisto, è acquistata con grossi sconti (rispetto al valore di erogazione iniziale). Nel caso in cui le attività finanziarie in oggetto, sulla base dell'applicazione dei driver di classificazione (ovvero SPPI test e Business model), siano classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le stesse sono qualificate come "Purchased or Originated Credit Impaired Asset" (in breve "POCI") e sono assoggettate ad un trattamento peculiare per quel che attiene al processo di impairment. Inoltre, sulle attività finanziarie qualificate come POCI, si calcola, alla data di rilevazione iniziale, un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "credit-adjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica, quindi, tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.
Con riferimento ai crediti deteriorati rivenienti da operazioni di aggregazioni aziendali, la differenza tra il valore di prima iscrizione (il fair value determinato in sede di PPA) dei POCI e il precedente valore di carico contabile presso il soggetto acquisito viene suddivisa in due componenti: una legata ai minori flussi recuperabili stimati in sede di determinazione del fair value, che pertanto scontano le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua, e l'altra legata all'attualizzazione di tali minori flussi recuperabili. Si precisa che l'effetto reversal dell'attualizzazione (relativa alla stima dei flussi recuperabili attribuiti ai crediti deteriorati in sede di PPA) viene contabilizzato, pro-rata temporis, fra gli interessi attivi in modo da integrare il tasso di interesse contrattuale con il maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai flussi recuperabili che, come detto in precedenza, tengono conto delle perdite attese lungo l'intera durata residua delle attività POCI.
Il criterio di valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie coperte per le quali è prevista la rilevazione delle variazioni di fair value relative al rischio coperto a Conto economico. Lo strumento finanziario viene però nuovamente valutato al costo ammortizzato in caso di cessazione della copertura, momento a partire dal quale le variazioni di fair value precedentemente rilevate sono ammortizzate, calcolando un nuovo tasso di interesse effettivo di rendimento che considera il valore del credito aggiustato del fair value della parte oggetto di copertura, fino alla scadenza della copertura originariamente prevista. Inoltre, come già ricordato nei paragrafi relativi alle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto economico dell'attualizzazione né per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni data di bilancio, ai sensi dell'IFRS 9, le attività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con impatto a conto economico sono sottoposte ad una valutazione volta a verificare se esistano evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Un'analisi analoga viene effettuata anche per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro da assoggettare ad impairment ai sensi dell'IFRS 9. Propedeuticamente alla determinazione delle perdite di valore, ad ogni data di reporting occorre procedere con l'allocazione
degli strumenti finanziari (c.d. "Stage Assignment" o "Staging"), nelle seguenti categorie:
Le esposizioni deteriorate (impaired), sono rappresentate dalle attività finanziarie classificate nelle categorie delle sofferenze, delle inadempienze probabili ("unlikely to pay" – UTP) e delle esposizioni scadute da oltre novanta giorni, definite nella Circolare di Banca d'Italia n. 272/2008.
Per le attività finanziarie per cui non sussistono evidenze di impairment (strumenti finanziari non deteriorati), occorre verificare se esistono indicatori tali per cui il rischio creditizio della singola operazione risulti significativamente incrementato rispetto al momento di iscrizione iniziale. Le conseguenze di tale verifica, dal punto di vista della classificazione (o, più propriamente, dello staging) e della valutazione, sono le seguenti:

Per quel che attiene alla valutazione delle attività finanziarie e, in particolare, all'identificazione del "significativo incremento" del rischio di credito (condizione necessaria e sufficiente per la classificazione dell'attività oggetto di valutazione nello stage 2), gli elementi che - ai sensi del principio e della sua declinazione operativa effettuata dal Gruppo Intesa Sanpaolo costituiscono le determinanti principali da prendere in considerazione sono i seguenti:
Da ultimo è presente anche un effetto di staging allocation nell'ambito dell'in-model adjustment legato all'identificazione di scenari "estremi" (descritto nel proseguo di questo paragrafo), che comporta la classificazione a stage 2 delle controparti ritenute più vulnerabili ai citati scenari estremi in relazione al rating assegnato.
Focalizzando l'attenzione sul principale dei trigger sopra evidenziati (la variazione di probabilità di default lifetime), il significativo incremento del rischio di credito ("SICR") è determinato mettendo a confronto la variazione relativa della Probabilità di Default lifetime registrata tra la data di prima iscrizione del rapporto e quella di osservazione (Delta PD lifetime) con soglie di significatività predeterminate. L'attribuzione di una PD lifetime ai singoli rapporti viene effettuata tramite riconduzione alla masterscale dei rating per singolo segmento sia alla data di prima iscrizione sia all'osservazione. I rating sono determinati sulla base di modelli interni ove disponibili o gestionali. In assenza di rating vengono assegnate le PD Benchmark sul tipo di controparte valutata.
La determinazione di significativo deterioramento è data pertanto dall'incremento della PD lifetime causata dai downgrade della posizione tra l'origination della stessa e la data di reporting ("observation") nonché dalla variazione della previsione dei fattori macroeconomici futuri.
La suddetta variazione "relativa" di PD lifetime si configura come l'indicatore dell'incremento o del decremento del rischio di credito riscontrato nel periodo di riferimento. Per poter stabilire se, ai sensi di quanto richiesto dall'IFRS 9, un eventuale incremento di rischio creditizio possa considerarsi "significativo" (e comportare, quindi, il passaggio tra stages), è necessario definire apposite soglie. Gli incrementi di PD lifetime inferiori a tali soglie non sono considerati significativi e, di conseguenza, non comportano il trasferimento di singole linee di credito/tranches di titoli di debito dallo stage 1 allo stage 2; tale spostamento è, invece, necessario in presenza di incrementi relativi di PD superiori alle soglie in questione. Le soglie utilizzate sono stimate sulla base di un processo di simulazioni ed ottimizzazioni di performance predittive, sviluppate utilizzando dati storici granulari di portafoglio. Sono definite soglie puntuali per i modelli Corporate, Retail, Large Corporate e SME Retail ed estese per affinità metodologica agli altri modelli. Le soglie si differenziano per durata residua, granularità annuale e classe di rating.
La determinazione delle soglie è stata calibrata al fine di trovare un corretto bilanciamento tra gli indicatori di performance relativi alla capacità delle soglie stesse di:
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, è prevista inoltre una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla metodologia principale. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade".
Alcune considerazioni peculiari valgono poi per il c.d. "staging" dei titoli. A differenza dei crediti, infatti, per questa tipologia di esposizioni, operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, si è ritenuto che l'utilizzo della metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) contribuisca ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.

Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB/Gestionale, basata sui parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne la compliance con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9.
Per PD, LGD ed EAD valgono le seguenti definizioni:
Come già sopra evidenziato, per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 si è reso necessario effettuare specifici interventi di adeguamento sui suddetti fattori, tra cui si ricordano in particolare:
In relazione all'EAD multiperiodale, in linea con il dettato dell'IFRS 9, il Gruppo Intesa Sanpaolo fa riferimento ai piani al costo ammortizzato per quel che riguarda sia i crediti che i titoli di debito, a prescindere dalle relative modalità di valutazione (costo ammortizzato o fair value con impatto sulla redditività complessiva). Per gli impegni ad erogare fondi (margini), l'EAD è, invece, assunta pari al valore nominale ponderato per un apposito Fattore di Conversione Creditizia (CCF).
La valutazione delle attività finanziarie riflette, inoltre, la miglior stima degli effetti delle condizioni correnti e future, prime tra tutte quelle di contesto economico, sulla base delle quali vengono condizionate le PD e LGD forward looking. Nell'ambito dell'IFRS 9, anche in base alle indicazioni dei Regulators internazionali, assumono rilevanza, in particolare, le informazioni sugli scenari macroeconomici futuri in cui la Banca può trovarsi ad operare e che influenzano, di tutta evidenza, la situazione dei debitori con riferimento sia alla "rischiosità" di migrazione delle esposizioni verso classi di qualità inferiore (riguardando quindi lo "staging") sia agli ammontari recuperabili (riguardando quindi la determinazione della perdita attesa sulle esposizioni). Da un punto di vista metodologico, sono stati analizzati diversi possibili approcci alternativi al fine di prendere in considerazione tali elementi. Rispetto alle diverse alternative considerate, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di adottare è rappresentato dal c.d. "Most-Likely scenario + Add-on". Secondo tale approccio, il condizionamento macroeconomico di PD e LGD viene effettuato tramite uno scenario base ("Most-Likely", coerente con quanto utilizzato per altre finalità aziendali quali, a titolo esemplificativo, budget e piani di impresa) e poi corretto con un Add-On volto ad includere le eventuali differenze rispetto a scenari peggiorativi e migliorativi. Qualora l'impatto dell'Add-On risulti complessivamente positivo sui parametri di rischio, è stato scelto di sterilizzarne l'effetto sia per finalità di staging che di calcolo dell'ECL.
Lo scenario macroeconomico è determinato dalla struttura Research della Banca tramite modelli previsivi portati poi in condivisione con il mercato per determinare il consenso. Gli scenari alternativi migliorativi e peggiorativi sono determinati tramite stress delle variabili in input ai modelli previsivi.
In particolare, la determinazione dello scenario "Most-Likely" e di quelli alternativi avviene utilizzando un complesso di strumenti analitici e previsionali stand-alone che determinano il sentiero previsionale per alcuni blocchi di variabili, in dettaglio:
indici di borsa (DJ Eurostoxx 50 e S&P 500);
prezzo del Brent;
alcuni dati di dettaglio per l'economia italiana (produzione industriale, prezzi degli immobili, occupazione, saldi di finanza pubblica).
Tali previsioni vengono poi elaborate tramite il modello strutturale multi-paese "Global Economic Model" di Oxford Economics, ove sostituiscono i percorsi previsionali dello scenario base fornito dalla società con l'aggiornamento periodico del database. Il modello viene quindi risolto per ricavare un quadro previsionale globale coerente, inclusivo di variabili per le quali non sono stati sviluppati modelli ad hoc, e per disporre di un ambiente di simulazione utilizzabile per generare eventuali scenari alternativi. Tale passo può richiedere alcune iterazioni, soprattutto qualora il quadro previsionale atteso mediante ricorso ad elaborazioni interne si discosti significativamente da quello di Oxford Economics. In tal caso, può essere necessario procedere a interventi ulteriori di fine tuning su specifiche variabili secondarie che gli analisti ritengono non coerenti con lo scenario di previsione o che risultino caratterizzate da una volatilità trimestrale non spiegabile.
La selezione dei percorsi alternativi viene effettuata con il ricorso a informazioni esterne. In particolare:
A partire dal valore di percentile identificato, per lo scenario Most-Likely, vengono identificate le variazioni corrispondenti a uno scarto di probabilità, calcolato attraverso l'analisi statistica della distribuzione storica delle osservazioni. Le due variazioni (positiva e negativa) rispetto allo scenario Most-Likely, vengono quindi utilizzate per il calcolo del livello dei singoli indici identificati, ricostruendo - per ognuno - i due sentieri alternativi (uno positivo e uno negativo) che rappresentano l'input per la determinazione del fattore di Add-On. Lo scarto di probabilità adottato viene identificato sulla base delle caratteristiche di variabilità della serie, in modo da ottenere uno scostamento dallo scenario Most-Likely di ampiezza significativa.
In aggiunta alla definizione dei percorsi alternativi, viene mantenuta una mappa di possibili additional factors, cioè eventi o scenari idiosincratici avversi, non esplicitamente incorporati nelle serie storiche utilizzate per la definizione dello scenario Most-Likely o nei percorsi alternativi, che possono generare ulteriori effetti significativi sulle perdite attese.
Di tali eventi/scenari si valutano:
La mappa di additional factors attinge anche agli elenchi di fattori di rischio contenuti nei rapporti previsionali di IMF (World Economic Outlook) e Commissione Europea e può mutare nel tempo.
Nella valutazione del time-frame per gli additional factors, si evidenzia se il fattore è impossibile da collocare in uno specifico orizzonte temporale, caratteristica che rende poco praticabile la sua incorporazione nello scenario Most-Likely o nei percorsi alternativi.
Le valutazioni effettuate tengono conto del fatto che le stime di consenso potrebbero includere previsioni che già incorporano nelle proprie stime la realizzazione, totale o parziale, di uno o più fattori di rischio, sicché i percorsi alternativi potrebbero già incorporare in qualche misura tali fattori addizionali.
In condizioni di incertezza marcata delle proiezioni macroeconomiche nazionali ed internazionali e in presenza di scostamenti significativi in senso migliorativo delle proiezioni rispetto allo scenario TTC, possono essere introdotti elementi di prudenzialità con riferimento agli scostamenti dei valori minimi e massimi delle variabili basati sul Consensus o storici sopradescritti.
I suddetti scenari macroeconomici (Most-Likely e alternativi) vengono utilizzati dai modelli interni per determinare i parametri point-in-time (PIT).
Nello specifico, le serie storiche dei tassi di default acquisite da Banca d'Italia sono differenziate sui principali macro-settori economici (es. Famiglie consumatrici, Famiglie produttrici, Costruzioni, …) e, per ciascuno di essi, specifici modelli satellite stabiliscono le relazioni con le variabili macroeconomiche e permettono di ottenere i tassi di default prospettici. Questi consentono a loro volta di condizionare le matrici di transizione TTC tra classi di rating e di ottenere così le matrici di transizione PIT per ciascuno scenario (Most-Likely e alternativi); da queste ultime si ottengono le PD condizionate lifetime.
In particolare, ai fini della determinazione delle matrici TTC per i segmenti Corporate, SME Retail e Retail vengono utilizzati i tassi di default interni, mentre per i segmenti Low Default, per i quali la profondità delle serie storiche interne è più esigua, si utilizzano i tassi di sistema di Banca d'Italia. Ai fini della determinazione delle matrici Point in Time forward-looking vengono, invece, utilizzati i tassi di default di sistema per tutti i segmenti.
Un analogo processo viene utilizzato per determinare le griglie di LGD PIT.
Tenendo conto del piano di rimborso dei singoli finanziamenti, delle loro PD e LGD condizionate, della maturity residua e dello staging si determinano le perdite di valore delle attività finanziarie performing.
Infine, con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle attività finanziarie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggiustamenti (aggravi alle valutazioni) rispetto agli esiti della modellistica adottata. Tale evenienza può nascere, a titolo indicativo, a seguito di eventi esogeni, di natura inattesa, non controllabili ad opera della banca, e con conseguenze potenziali, anche su vasta scala, sulla misurazione della ECL dei portafogli per effetto di elementi altrimenti non colti adeguatamente all'interno del framework IFRS 9. Va ricordato, infatti, che le metodologie di stima IFRS 9 si fondano su assunzioni basate sull'esperienza ed hanno un forte ancoraggio alle osservazioni storiche, che vengono considerate su un arco temporale congruo e in un contesto di riferimento sufficientemente stabile. Pertanto, al fine di cogliere compiutamente gli effetti di particolari volatilità o di possibili e congiunturali deviazioni significative dagli scenari macroeconomici attesi, anche in relazione ai c.d. "rischi emergenti", è stato identificato un apposito framework di riferimento entro cui agire tali interventi – opportunamente approvati dai competenti Organi manageriali – tesi a fattorizzare nel calcolo dell'ECL ulteriori elementi non ancora e/o non sufficientemente colti dalla modellistica in uso. Più specificatamente, la misura dell'ECL in tali situazioni viene adeguata (in incremento), tramite i due seguenti elementi:
− un primo impatto (in-model adjustment) sul complesso delle posizioni performing, in presenza di specifici momenti congiunturali caratterizzati da rischi di deviazione significativa dagli scenari attesi, stimato – attraverso la modellistica di condizionamento forward-looking - con impatto sui singoli parametri di rischio (PD ed LGD), mediante l'identificazione di scenari "estremi", connotati da una probabilità di accadimento decisamente contenuta e tipica solo di eventi estremi (quindi al di fuori dei range di consensus), rispetto allo scenario macroeconomico di lungo periodo. L'approccio descritto produce anche un effetto di staging allocation con la classificazione a stage 2 delle controparti ritenute più vulnerabili agli scenari estremi in relazione al rating assegnato;

− un ulteriore impatto (post-model adjustment) connesso agli effetti – su perimetri di clientela "vulnerabile" ed al contempo appartenente a sottosettori del portafoglio creditizio particolarmente esposti a conseguenze da fattori di rischio c.d. "emergenti" – della combinazione di rischi strutturali in evoluzione e di nuovi rischi. Si valorizzano in questo modo le informazioni rivenienti dai processi di monitoraggio della qualità creditizia. Quest'ultimo aggravio valutativo viene quindi determinato, per la clientela vulnerabile dei sottosettori a maggior rischio, attraverso la determinazione di un incremento di ECL correlato alla maggiore rischiosità stimata. L'approccio descritto produce anche un effetto di staging allocation con la classificazione a stage 2 delle posizioni più vulnerabili.
I crediti deteriorati sono rappresentati dalle posizioni in sofferenza, dalle inadempienze probabili e dalle posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni.
I crediti deteriorati classificati a sofferenza sono assoggettati alle seguenti modalità di valutazione:
Anche la valutazione delle inadempienze probabili (Unlikely to Pay – UTP) è operata sulla base di differenti approcci:
Per le società del Gruppo, il valore soglia per la valutazione analitico-statistica è fissato da parte dei competenti Organi delle singole società, di concerto con le strutture di Intesa Sanpaolo, ad un livello in ogni caso non superiore a quello fissato dalla Capogruppo.
Indipendentemente dalla suddivisione di tali esposizioni tra quelle oggetto di valutazione analitico-statistica e quelle oggetto di valutazione analitico-specifica (come sopra identificate), tra gli Add-On previsti sono inclusi gli scenari di vendita per i crediti deteriorati cedibili qualora il piano d'impresa e la pianificazione di riduzione dei crediti deteriorati prevedano operazioni di cessione e tali operazioni non comportino una riclassifica ai sensi del principio IFRS 5. La valutazione dei crediti deteriorati cedibili, quindi, considera la possibilità di realizzo di tali crediti anche attraverso la vendita.
I crediti deteriorati classificati nella categoria dei crediti scaduti e/o sconfinanti sono, invece, oggetto di valutazione analitica su basi statistiche indipendentemente dall'ammontare dell'esposizione. Anche in questo caso, comunque, la rettifica definita sulla base delle griglie statistiche di LGD è integrata per tener conto della componente di Add-On ascrivibile all'effetto dell'evoluzione delle condizioni correnti e degli scenari macroeconomici futuri.
Le esposizioni creditizie devono continuare a essere rilevate come deteriorate sino a quando non siano trascorsi almeno tre mesi dal momento in cui non soddisfano più le condizioni per essere classificate come tali (c.d. probation period). Tali esposizioni sono mantenute, sino al maturare delle condizioni per l'uscita dal credito deteriorato, nelle rispettive classi di rischio e valutate in modalità analitico-statistica o analitico-specifica tenendo conto della loro minore rischiosità.
Di seguito viene fornita una breve descrizione delle modalità con cui vengono poste in essere la valutazione analiticospecifica ed analitico-statistica:
In particolare, per le sofferenze, assumono rilevanza una serie di elementi, diversamente presenti a seconda delle caratteristiche delle posizioni, e da valutare con la massima accuratezza e prudenza, tra i quali si citano a mero titolo esemplificativo:

Ai fini della determinazione del presumibile valore di realizzo dei crediti garantiti da beni immobili, per tenere conto sia delle serie storiche dei recuperi, sia di considerazioni forward-looking in coerenza con l'IFRS 9, viene applicato un approccio incentrato sulla valutazione dei beni immobili con riferimento all'asta media attesa ed al relativo abbattimento del prezzo osservato, determinando degli haircut medi differenziati per tipologia di garanzia immobiliare (abitativa, commerciale, industriale e terreni). Per le sofferenze ipotecarie in valutazione analitico-specifica non viene, quindi, applicato un Add-On da scenario macroeconomico, al fine di evitare duplicazioni, in quanto la componente forward looking è già tenuta in considerazione tramite l'haircut.
Con riferimento alle sofferenze immobiliari rivenienti da contratti di leasing, alla luce delle peculiarità del prodotto (assenza di aste), l'haircut è stimato come deprezzamento del bene osservato tra il valore di perizia al momento dell'ingresso in sofferenza e l'effettivo prezzo di vendita.
Con riferimento alle inadempienze probabili, inoltre, la valutazione si basa sull'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore e su una puntuale verifica della situazione di rischio.
La determinazione della perdita da impairment presuppone la valutazione dei flussi di cassa futuri che si ritiene il debitore sia in grado di produrre e che saranno destinati anche al servizio del debito finanziario. Tale stima deve essere effettuata sulla base di due approcci alternativi:
Con riferimento alle sofferenze, la valutazione analitico-statistica si basa sulle griglie di LGD Sofferenza, dove il modello LGD Defaulted Asset si caratterizza prevalentemente per la differenziazione dei tassi di perdita in funzione, oltre che del segmento regolamentare, della permanenza nello stato di rischio ("vintage") e per l'eventuale attivazione di procedure di recupero giudiziali. Le griglie risultano inoltre differenziate per gli altri assi di analisi significativi in sede di stima del modello (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.). Le griglie dei tempi di recupero si articolano principalmente per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi significativi in sede di modellistica (es. procedure di recupero, fascia di esposizione, forma tecnica).
Con riferimento alle inadempienze probabili, la valutazione è effettuata mediante l'applicazione di griglie di LGD statistica stimate appositamente per le posizioni classificate come Inadempienze Probabili, in coerenza con le griglie di LGD stimate per le sofferenze. Il modello di stima della griglia di LGD per le Inadempienze Probabili è infatti analogo a quello descritto in precedenza per le sofferenze e calcola il tasso di perdita atteso del rapporto oggetto di valutazione in funzione delle caratteristiche dello stesso. La LGD per le Inadempienze Probabili è ottenuta tramite ricalibrazione della LGD sofferenza attraverso il modulo Danger Rate. Il Danger Rate è un fattore correttivo moltiplicativo da applicare alla LGD sofferenza, al fine di tener conto dei tassi di perdita registrabili nei diversi status di default (stato di Inadempienza Probabile e/o scaduto/sconfinante). Il Danger Rate è stimato utilizzando la probabilità di migrazione a Sofferenza per le posizioni già in default, i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che migrano a Sofferenza e i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che rientrano in Bonis o si estinguono. Inoltre, per le due sottoclassi dello stato rischio "Inadempienze Probabili" ("Inadempienze Probabili Non Forborne" e "Inadempienze Probabili Forborne"), sono stimate griglie differenziate per tenere in opportuna considerazione le
caratteristiche dei crediti Forborne, che, oltre a presentare livelli medi di perdita più contenuti per effetto delle "Forbearance Measures", risentono anche dei vincoli normativi che ne impediscono il rientro in bonis prima dei 12 mesi dalla data dell'avvenuta rinegoziazione.
Con riferimento ai crediti scaduti e/o sconfinanti, le metodologie di determinazione delle griglie sono analoghe a quelle descritte per le Inadempienze Probabili (Framework Danger Rate). Il fattore vintage è in questo caso colto dall'introduzione di una differenziazione in funzione della durata dello scaduto (Past Due a 90 giorni/180 giorni) che determina una significativa variazione dei tassi di perdita delle griglie che si articolano inoltre, in maniera differenziata, per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.) comuni alle altre categorie del credito deteriorato.

Anche nei modelli di stima della LGD utilizzati nella valutazione analitico-statistica delle esposizioni non performing, vengono effettuati gli interventi di rimozione di alcune componenti aggiuntive specificatamente introdotte per i modelli regolamentari, analogamente a quanto già evidenziato per le esposizioni performing.
Per quel che attiene all'inclusione di informazioni correnti e forward looking, si segnala che, per le esposizioni deteriorate, viene considerata anche una componente stimata statisticamente (Add On da scenario macroeconomico) legata agli scenari Most-Likely e peggiorativi previsti nell'orizzonte temporale dei successivi tre anni, secondo i criteri già descritti.
Come richiesto dall'IFRS 9, occorre, infatti, considerare anche gli effetti dello scenario forward looking rispetto alle stime di LGD e la componente sopra richiamata è volta a catturare la non linearità della relazione tra le variabili macroeconomiche e la misurazione dell'ECL, tramite analisi dell'incertezza previsionale delle variabili utilizzate per la predisposizione dello scenario Most-Likely. Essa si basa sul medesimo framework metodologico impiegato per i crediti performing, ma ignora in ottica prudenziale lo scenario migliorativo, considerando i soli scenari peggiorativi e Most-Likely medi sull'orizzonte dei tre anni successivi.
Alle valutazioni analitico/statistiche, inoltre, è applicato un fattore aggiuntivo ancorato a variabili gestionali interne, in particolare il livello di NPL ratio passato e prospettico che, sulla base dell'osservazione di lungo periodo, risulta statisticamente correlato con la dinamica delle perdite. Tale fattore rende la stima dell'LGD maggiormente sensibile alle variazioni del contesto economico/gestionale corrente e prospettico.
Sempre in relazione a scenari prospettici, con riferimento alla categoria delle inadempienze probabili, che racchiude posizioni ancora vive ma con segnali di criticità, sia per le posizioni con valutazione analitico-specifica, sia per quelle con valutazione analitico-statistica, qualora non siano presenti misure di forbearance efficaci, è prevista l'applicazione in un'ulteriore componente aggiuntiva (oltre al citato Add on da scenario macroeconomico) finalizzata a ridurre il valore recuperabile delle posizioni in funzione dell'anzianità nello stato di rischio e dell'assenza di movimentazione e/o recuperi per un determinato periodo di tempo.
Passando ad analizzare gli scenari alternativi di recupero, si evidenzia come il Gruppo Intesa Sanpaolo, in relazione agli obiettivi di riduzione dello stock di crediti non performing in essere, inclusi nei piani aziendali, ed agli impegni assunti con gli Organi di Vigilanza, con specifico riferimento alla c.d. NPL Strategy, considera la vendita di determinati portafogli come la strategia che può, in determinate condizioni, massimizzare il recupero dei cash flow, anche in considerazione dei tempi di recupero.
Conseguentemente, allo scenario "ordinario", che ipotizza una strategia di recupero basata sull'incasso del credito tipicamente attraverso azioni legali, mandati a società di recupero, realizzo delle garanzie ipotecarie, viene affiancato – ove applicabile come strategia di recupero alternativa – anche lo scenario di vendita del credito medesimo.
Qualora i piani aziendali e le strategie del Gruppo identifichino specifici obiettivi di dismissione e conseguentemente un portafoglio di crediti deteriorati che può essere oggetto di cessione, i crediti inclusi in tale portafoglio sino al raggiungimento degli obiettivi di cessione sono valutati tenendo conto sia del valore recuperabile attraverso la gestione operativa, sia di valutazioni di mercato (sulla base di perizie esterne) e/o di prezzi di vendita se già definiti.
In particolare, qualora si identifichi un più ampio portafoglio di crediti oggetto di potenziale cessione rappresentato da crediti di proprietà del Gruppo che hanno caratteristiche di cedibilità (quindi, ad esempio, posizioni che non presentano situazioni di contenzioso, come da indicazione puntuale delle strutture gestionali e che non siano oggetto di cartolarizzazione sintetica), rispetto agli obiettivi di vendita, il valore di bilancio del suddetto portafoglio viene determinato ponderando il valore recuperabile attraverso la gestione operativa con il valore recuperabile attraverso la cessione.
Più in dettaglio, il valore recuperabile dei crediti deteriorati cedibili è quantificato come valore medio tra (i) il "valore in ipotesi di cessione" (fair value) e (ii) il "valore in ipotesi di collection", assumendo come peso di ponderazione, la percentuale dei crediti cedibili - determinata come rapporto tra il target di volume di crediti da cedere ed i rispettivi portafogli "aggredibili" per caratteristiche similari, ovvero come percentuale che riflette la probabilità di vendita dei portafogli la cui dismissione è ritenuta altamente probabile. Si osserva che il "valore in ipotesi di collection" è determinato secondo le logiche ordinarie seguite dal Gruppo per l'impairment dei crediti deteriorati, vale a dire sulla base di una valutazione analitica per le esposizioni superiori a una definita soglia e sulla base di una valutazione analitico-statistica per le altre. La valutazione del "valore in ipotesi di cessione" è effettuata sulla base di valutazioni di mercato attraverso il ricorso a valutatori indipendenti.
Qualora, invece, si identifichino in modo specifico le posizioni da cedere, tali posizioni vengono valutate esclusivamente tenendo conto dei valori di mercato stabiliti da periti esterni sulla base di un'apposita fairness opinion o, se già definito attraverso un accordo vincolante con l'acquirente, del prezzo di cessione. Tali crediti vengono anche riclassificati tra le attività in via di dismissione.
Come già anticipato, si segnala, inoltre, che le attività finanziarie acquistate o originate già deteriorate (POCI) presentano delle particolarità in tema di impairment. In proposito, a fronte delle stesse, sin dalla data di rilevazione iniziale e per tutta la vita degli strumenti in questione, devono essere contabilizzate rettifiche di valore pari all'ECL lifetime. A ogni data di riferimento successiva del bilancio, deve, quindi, essere adeguato l'ammontare dell'ECL lifetime, rilevando a conto economico l'importo dell'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito come utile o perdita per riduzione di valore. Alla luce di quanto esposto, le attività finanziarie POCI sono inizialmente iscritte nello stage 3, ferma restando la possibilità di essere spostate successivamente fra i crediti performing, sui quali, però, continuerà ad essere rilevata una perdita attesa pari all'ECL lifetime.

Per quel che attiene ai crediti deteriorati, si ricorda, infine, che il Gruppo Intesa Sanpaolo ricorre allo stralcio/cancellazione – integrale o parziale – di partite contabili inesigibili (c.d. "write-off") e procede alla conseguente imputazione a perdite del residuo non ancora rettificato nei seguenti casi:
È poi possibile procedere alla definizione di portafogli da stralciare con caratteristiche omogenee diverse da quelle sopra indicate, ma riferibili a esposizioni che presentino marginali possibilità di recupero della quota accantonata e in presenza di una quota di accantonamento minima (calcolata tenendo conto degli stralci accumulati sulla posizione, secondo la stessa regola prevista a livello prudenziale dal framework del cosiddetto "Calendar Provisioning") almeno pari al complemento a 1 del fair value stimato sulla base dei prezzi rilevati nelle ultime cessioni di crediti a sofferenza operate dal Gruppo.
Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono assoggettate ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.
Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili riduzioni di valore e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi e indicatori quantitativi.
Tra quelli qualitativi si segnalano:
Tra gli indicatori quantitativi si segnalano:
La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione.
Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso.
Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nella Sezione specifica "A.4 Informativa sul fair value".
Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività; esso riflette la stima dei flussi finanziari attesi dalla attività, la stima delle possibili variazioni nell'ammontare e/o nella tempistica dei flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità dell'attività ed altri fattori che possano influenzare l'apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività.
Nella determinazione del valore d'uso si utilizza il metodo dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri.

Le attività materiali ed immateriali con vita utile definita sono soggette a test di impairment se esiste un'indicazione che il valore contabile del bene non può più essere recuperato. Il valore recuperabile viene determinato con riferimento al fair value dell'attività materiale o immateriale al netto degli oneri di dismissione o al valore d'uso se determinabile e se esso risulta superiore al fair value.
Per le immobilizzazioni materiali diverse dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio e le immobilizzazioni immateriali (diverse da quelle rilevate a seguito di operazioni di aggregazione) si assume che il valore di carico corrisponda normalmente al valore d'uso, in quanto determinato da un processo di ammortamento stimato sulla base dell'effettivo contributo del bene al processo produttivo e risultando estremamente aleatoria la determinazione di un fair value. I due valori si discostano, dando luogo a impairment, in caso di danneggiamenti, uscita dal processo produttivo o altre circostanze similari non ricorrenti.
Come precisato nell'ambito dell'illustrazione delle "Attività materiali ed immateriali", il Gruppo valuta gli immobili ad uso funzionale e il patrimonio artistico di pregio secondo il metodo della rideterminazione del valore; in tal caso, qualsiasi perdita per riduzione di valore di un'attività rivalutata deve essere trattata come una diminuzione della rivalutazione fino a concorrenza della stessa, dopodiché qualunque differenza è imputata a conto economico.
Come illustrato nell'ambito dell'Informativa sul fair value "Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio", per gli immobili strumentali annualmente viene effettuata un'analisi di scenario sui trend del mercato immobiliare, al fine di valutare se si sono presentati scostamenti di rilievo nel valore dei cespiti. Qualora siano state riscontrate variazioni di particolare entità (+ o – 10%), si procede con la predisposizione di una perizia aggiornata per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare. In assenza di scostamenti significativi si procede alla rideterminazione del valore attraverso una nuova perizia ogni due anni per gli immobili cosiddetti "trophy asset" (ovvero gli immobili di particolare prestigio utilizzati da funzioni Direzionali ubicati nelle principali città sede della banca oppure di particolare interesse storico artistico perché vincolati dal Ministero della Cultura) e ogni tre anni per gli altri immobili strumentali.
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una nuova perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa. Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un possibile scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere di autori presenti nelle collezioni della banca e confrontabili in base a criteri oggettivi (dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, etc.), è necessario commissionare nuove perizie di stima.
Le attività immateriali rilevate a seguito di operazioni di acquisizione ed in applicazione del principio IFRS 3 ad ogni data di bilancio sono sottoposte ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che l'attività possa aver subito una riduzione di valore. Le attività immateriali a vita definita, rappresentate dal valore del portafoglio di asset management, dai core deposits e dal valore del portafoglio assicurativo, in presenza di indicatori di impairment vengono sottoposte ad un nuovo processo valutativo per verificare la recuperabilità dei valori iscritti in bilancio. Il valore recuperabile viene determinato sulla base del valore d'uso, ovvero del valore attuale, stimato attraverso l'utilizzo di un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività, dei margini reddituali generati dai rapporti in essere alla data della valutazione lungo un orizzonte temporale esprimente la durata residua attesa degli stessi.
Le attività immateriali a vita indefinita, rappresentate dalla valorizzazione del marchio ("brand name") e dall'avviamento, non presentando flussi finanziari autonomi, sono annualmente sottoposte ad una verifica dell'adeguatezza del valore iscritto tra le attività con riferimento alla Cash Generating Unit (CGU) a cui i valori sono stati attribuiti in occasione delle operazioni di aggregazione aziendale. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore contabile della CGU e il valore recuperabile della stessa rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto di eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso.
Il valore contabile delle CGU deve essere determinato in maniera coerente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile delle stesse. Nell'ottica di un'impresa bancaria non è possibile individuare i flussi generati da una CGU senza considerare i flussi derivanti da attività/passività finanziarie, posto che queste ultime integrano il core business aziendale.
In altri termini, il valore recuperabile delle CGU è influenzato dai suddetti flussi e pertanto il valore contabile delle stesse deve essere determinato coerentemente al perimetro di stima del valore recuperabile e deve, quindi, includere anche le attività/passività finanziarie. A tal fine, queste attività e passività devono essere opportunamente allocate alle CGU di riferimento.
Seguendo questa impostazione, il valore contabile delle CGU di Intesa Sanpaolo può essere determinato in termini di contributo al patrimonio netto consolidato inclusa la parte di pertinenza di terzi.
Pertanto, il valore di carico delle CGU composte da società che appartengono ad una singola divisione operativa o coincidono con una singola legal entity (Asset Management, Private Banking, Insurance e International Banks) è determinato attraverso la sommatoria dei singoli valori contabili di ogni società nel bilancio consolidato, intesi come contributo al patrimonio netto consolidato e corrispondenti al loro patrimonio netto contabile, tenendo conto di eventuali avviamenti e intangibles registrati in sede di acquisizione (al netto dei successivi ammortamenti e di eventuali svalutazioni) e delle scritture di consolidamento. Per la determinazione del valore di carico delle altre due divisioni (Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking), poiché la Capogruppo e altre banche contribuiscono gestionalmente ad entrambe e tale suddivisione non è rappresentata nelle informazioni contabili, non è possibile determinare il valore di carico complessivo delle CGU sulla base di valori contabili. Di conseguenza è necessario ricorrere a fattori gestionali per operare la suddivisione dopo aver attribuito in maniera analitica gli intangibles e gli avviamenti alle due CGU in coerenza con le informazioni contabili disponibili. Il driver gestionale è identificato nel "capitale regolamentare", determinato dalle strutture della struttura Market & Financial Risk Management, per ogni divisione operativa: esso rappresenta l'assorbimento patrimoniale necessario per fronteggiare le fattispecie di rischio previste dalle vigenti disposizioni di vigilanza regolamentare. I valori contabili così determinati tengono già conto degli effetti di eventuali impairment effettuati sulle singole attività, ivi inclusi quelli eventualmente relativi ad attività immateriali a vita definita.
Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nella Sezione "A.4 Informativa sul fair value".

Il valore d'uso di una CGU è determinato attraverso la stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede possano essere generati dalla CGU. Tali flussi finanziari sono determinati utilizzando l'ultimo piano d'impresa pubblico disponibile ovvero, in mancanza, attraverso la formulazione di un piano previsionale interno da parte del management o attraverso altre evidenze esterne disponibili. Normalmente il periodo di previsione analitico comprende un arco temporale massimo di cinque anni. Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità, attraverso un appropriato tasso di crescita "g" ai fini del cosiddetto "Terminal value". Il tasso "g" viene determinato assumendo come fattore di crescita il minore tra il tasso medio di crescita rilevato nel periodo di previsione analitica ed il tasso medio di sviluppo del Prodotto Interno Lordo nei Paesi in cui i flussi si generano.
Nella determinazione del valore d'uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione utilizzati incorporano la componente risk free e premi per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati. Inoltre, per ogni CGU, in considerazione della diversa rischiosità dei rispettivi ambiti operativi, sono utilizzati coefficienti Beta differenziati. Tutti i tassi così determinati sono corretti per tenere conto del cosiddetto "Rischio Paese".
I flussi finanziari prodotti dalle partecipate estere sono stimati nella valuta nella quale essi si generano e convertiti in euro utilizzando il tasso di cambio a pronti alla data di determinazione del valore d'uso.
Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati e, conseguentemente, non risulti possibile attrarre la verifica del valore recuperabile dell'intangible specifico nel contesto dell'impairment test dell'avviamento basato sui flussi di cassa complessivi della CGU, si procede ad una sua valutazione autonoma e specifica sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente.
In tema di Aggregazioni aziendali il principio contabile di riferimento è l'IFRS 3.
Il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente) configura un'operazione di aggregazione aziendale.
A tal fine il controllo si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.
L'IFRS 3 richiede che per tutte le operazioni di aggregazione venga individuato un acquirente. Quest'ultimo deve essere identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità o gruppo di attività. Nel caso in cui non si sia in grado di identificare un soggetto controllante seguendo la definizione di controllo sopra descritta, come per esempio nel caso di operazioni di scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve avvenire con l'utilizzo di altri fattori quali: l'entità il cui fair value è significativamente maggiore, l'entità che eventualmente versa un corrispettivo in denaro, l'entità che emette le nuove azioni.
L'acquisizione, e quindi il primo consolidamento dell'entità acquisita, deve essere contabilizzata nella data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa o attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio, la data dello scambio normalmente coincide con la data di acquisizione. Tuttavia, è sempre necessario verificare l'eventuale presenza di accordi tra le parti che possano comportare un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.
Il corrispettivo trasferito nell'ambito di un'operazione di aggregazione deve essere determinato come sommatoria del fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo.
Nelle operazioni che prevedono il pagamento in denaro (o quando è previsto il pagamento mediante strumenti finanziari assimilabili alla cassa) il prezzo è il corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato nel caso in cui sia previsto un pagamento rateale con riferimento ad un periodo superiore al breve termine; nel caso in cui il pagamento avvenga tramite uno strumento diverso dalla cassa, quindi mediante l'emissione di strumenti rappresentativi di capitale, il prezzo è pari al fair value del mezzo di pagamento al netto dei costi direttamente attribuibili all'operazione di emissione di capitale. Per le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rimanda a quanto indicato nella Sezione "A.4 Informativa sul fair value", con l'accortezza che, in presenza di azioni quotate su mercati attivi, il fair value è rappresentato dalla quotazione di Borsa alla data dell'acquisizione o, in mancanza, dall'ultima quotazione disponibile.
Sono inclusi nel corrispettivo dell'aggregazione aziendale alla data di acquisizione gli aggiustamenti subordinati ad eventi futuri, se previsti dagli accordi e solo nel caso in cui siano probabili, determinabili in modo attendibile e realizzati entro i dodici mesi successivi alla data di acquisizione del controllo mentre non vengono considerati gli indennizzi per riduzione del valore delle attività utilizzate in quanto già considerati o nel fair value degli strumenti rappresentativi di capitale o come riduzione del premio o incremento dello sconto sull'emissione iniziale nel caso di emissione di strumenti di debito.
I costi correlati all'acquisizione sono gli oneri che l'acquirente sostiene per la realizzazione dell'aggregazione aziendale; a titolo esemplificativo questi comprendono i compensi professionali corrisposti a revisori, periti, consulenti legali, i costi per perizie e controllo dei conti, predisposizione di documenti informativi richiesti dalle norme, nonché le spese di consulenza sostenute per identificare potenziali target da acquisire se è contrattualmente stabilito che il pagamento sia effettuato solo in caso di esito positivo dell'aggregazione, nonché i costi di registrazione ed emissione di titoli di debito o titoli azionari.
L'acquirente deve contabilizzare i costi correlati all'acquisizione come oneri nei periodi in cui tali costi sono sostenuti e i servizi sono ricevuti, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari o di titoli di debito che devono essere rilevati secondo quanto disposto dallo IAS 32.
Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione", in base al quale le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'impresa acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione.
Inoltre, come espressamente previsto dall'IFRS 3, per ogni aggregazione aziendale eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value (con conseguente incremento del corrispettivo trasferito) o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili delle società acquisite.
Se il controllo viene realizzato attraverso acquisti successivi, l'acquirente deve ricalcolare l'interessenza che deteneva in precedenza nella società acquisita al rispettivo fair value alla data di acquisizione e rilevare nel conto economico l'eventuale differenza rispetto al precedente valore di carico.
L'eccedenza tra il corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute o degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente), eventualmente integrato dal valore delle quote di minoranza (determinato come sopra esposto) e dal fair value delle interessenze già possedute dall'acquirente, ed il fair value delle attività e passività acquisite deve essere rilevata come avviamento; qualora queste ultime risultino, invece, superiori alla sommatoria del corrispettivo, delle quote di minoranza e del fair value delle quote già possedute, la differenza deve essere imputata a conto economico.
La contabilizzazione dell'operazione di aggregazione può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di acquisizione.
Le contabilizzazioni di ulteriori quote di partecipazione in società già controllate sono considerate, ai sensi dell'IFRS 10, come operazione sul capitale, ossia operazioni con soci che agiscono nella loro qualità di soci. Pertanto le differenze tra i costi di acquisizione ed il valore contabile delle quote di minoranza acquisite sono imputate al patrimonio netto di Gruppo; parimenti, le vendite di quote di minoranza senza perdita del controllo non generano utili/perdite nel conto economico ma variazioni del patrimonio netto di Gruppo.
Non configurano aggregazioni aziendali le operazioni finalizzate al controllo di una o più imprese che non costituiscono un'attività aziendale o al controllo in via transitoria o, infine, se l'aggregazione aziendale è realizzata con finalità riorganizzative, quindi tra due o più imprese o attività aziendali già facenti parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, e che non comporta cambiamento degli assetti di controllo indipendentemente dalla percentuale di diritti di terzi prima e dopo l'operazione (cosiddette aggregazioni aziendali di imprese sottoposte a controllo comune). Tali operazioni sono considerate prive di sostanza economica. Pertanto, in assenza di specifiche indicazioni previste dai principi contabili IAS/IFRS e in aderenza con le presunzioni dello IAS 8 che richiede che – in assenza di un principio specifico – l'impresa debba fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile che fornisca un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione, esse sono contabilizzate salvaguardando la continuità dei valori nel bilancio dell'acquirente.
Le fusioni rientrano tra le operazioni di concentrazione tra imprese, rappresentando la forma di aggregazione aziendale più completa, in quanto comportano l'unificazione sia giuridica che economica dei soggetti che vi partecipano.
Le fusioni, siano esse proprie, cioè con la costituzione di un nuovo soggetto giuridico oppure "per incorporazione" con la confluenza di un'impresa in un'altra impresa già esistente, sono trattate secondo i criteri precedentemente illustrati, in particolare:

L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per prendere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8.
Il modello organizzativo del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in sei settori di attività con specifiche responsabilità operative e caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi offerti: Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking, International Banks, Asset Management, Private Banking e Insurance. Ai suddetti settori operativi si aggiunge, inoltre, il Centro di Governo cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo. Rientrano nel Centro di Governo strutture di supporto rappresentate da Group Treasury & Capital Management, dalla Direzione Centrale NPE nonché le attività di Asset & Liability Management (ALM) Strategico.
Ai fini della predisposizione del Segment Reporting i risultati economici e patrimoniali attribuiti ai diversi settori di attività sono determinati in base ai principi contabili utilizzati nella redazione e presentazione del bilancio consolidato. L'utilizzo degli stessi criteri di rendicontazione consente una più agevole riconciliazione dei dati settoriali con quelli consolidati. Al fine di rappresentare più efficacemente i risultati e per meglio comprendere le componenti che li hanno generati, per ciascun settore oggetto di informativa viene presentato il conto economico riclassificato con valori che esprimono il contributo al risultato di Gruppo.
Il contributo delle diverse Divisioni e del Centro di Governo al risultato economico complessivo di Gruppo è determinato secondo le metodologie descritte di seguito:
Il risultato netto delle Business Unit è indicato al netto degli effetti fiscali, calcolati applicando le principali componenti di determinazione del tax rate effettivo in coerenza con la politica fiscale del Gruppo.
I risultati economici dei segmenti operativi di business sono rappresentati al netto dei rapporti infragruppo interni ad essi e al lordo dei rapporti tra diversi segmenti operativi di business.
Per ogni Divisione e per il Centro di Governo viene inoltre calcolato il capitale assorbito in base ai RWA (Risk Weighted Assets) determinati coerentemente con la normativa vigente e integrati, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.
A completamento dell'informativa per segmenti operativi di business viene anche fornita un'illustrazione dei dati economici e degli aggregati patrimoniali più rilevanti riferiti alle aree geografiche in cui il Gruppo opera. Le aree geografiche sono definite sulla base dell'articolazione territoriale dell'attività del Gruppo. Tali segmenti operativi di business sono riconducibili a tre principali raggruppamenti geografici definiti in base al criterio di residenza delle entità giuridiche costituenti il Gruppo: Italia, Europa e Resto del mondo.

Successivamente all'adozione dell'IFRS 9, il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha effettuato cambiamenti di business model per la gestione delle proprie attività finanziarie e, conseguentemente, non sono avvenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica) non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il modello di business per la gestione di tali attività finanziarie. È atteso che tali modifiche siano altamente infrequenti e devono essere determinate dal management a seguito di rilevanti cambiamenti esterni o interni, dimostrabili a soggetti esterni.
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.
A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva
L'informativa non è dovuta in quanto nell'esercizio 2024 non sono stati effettuati trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento del modello di business e tasso di interesse effettivo L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.
Il quadro delle valutazioni finanziarie al fair value si articola su tre pilastri: la misurazione del fair value secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS), la verifica indipendente dei prezzi (IPV – Independent Price Verification) e la misurazione del prudent value, gli ultimi due stabiliti dalla Capital Requirements Regulation (CRR). I successivi paragrafi descrivono le modalità con cui gli elementi citati sono stati recepiti ed utilizzati dal Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza la misurazione del fair value degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documento predisposto a cura della struttura Market & Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate oggetto di consolidamento, ivi comprese le compagnie assicurative.
Le "Linee Guida di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" sono oggetto di esame, revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla struttura Market & Financial Risk Management.
Le "Regole per la valutazione degli Equity Investments non quotati", elaborate dalla struttura Group Shareholdings e approvate dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, disciplinano invece la misurazione del fair value dei titoli di capitale non quotati e degli strumenti finanziari aventi come sottostante titoli di capitale non quotati.
Il principio contabile IFRS 13 che armonizza le regole di misurazione e la relativa informativa, definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato (ossia non in una liquidazione forzosa o in una vendita sottocosto) alla data di valutazione. Il fair value è un criterio di valutazione di mercato, non specificatamente riferito alla singola Banca. Sottostante la definizione di fair value c'è la presunzione che la banca si trovi nel normale esercizio della sua attività senza alcuna intenzione di liquidare i propri beni, di ridurre in via significativa il livello delle proprie attività ovvero di procedere alla definizione di transazioni a condizioni sfavorevoli.
La Banca valuta il fair value di un'attività o passività adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che essi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico. La valutazione del fair value suppone che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo:
a. nel mercato attivo principale dell'attività o passività;
b. in assenza di un mercato principale, nel mercato attivo più vantaggioso per l'attività o passività.
La Banca non deve effettuare una ricerca esaustiva di tutti i possibili mercati per identificare il mercato principale o, in assenza del mercato principale, il mercato più vantaggioso, ma deve prendere in considerazione tutte le informazioni che sono ragionevolmente disponibili. In assenza di un'evidenza contraria, si presume che il mercato nel quale normalmente l'entità opera per vendere l'attività o trasferire la passività sia il mercato principale o, in assenza di un mercato principale, il mercato più vantaggioso. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ritiene che il mercato principale di un'attività o passività finanziaria possa essere identificato con il mercato nel quale normalmente opera il Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il Gruppo considera, coerentemente con l'IFRS 13, un mercato attivo come un mercato in cui le operazioni relative all'attività o alla passività si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa. Più precisamente uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili tramite un listino, operatore, intermediario, settore industriale, agenzia di determinazione del prezzo, autorità di regolamentazione, e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.
In specifiche casistiche, disciplinate dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e pur in presenza di quotazioni su mercati regolamentati, vengono effettuati appositi approfondimenti, tesi a verificare la significatività delle quotazioni espresse dal mercato ufficiale. Nel caso di significativa riduzione nel volume o nel livello di operatività rispetto al consueto per l'attività o passività (o per attività o passività similari) evidenziata da alcuni indicatori (numerosità delle transazioni, scarsa significatività dei prezzi espressi dal mercato, incremento significativo dei premi impliciti per il rischio di liquidità, allargamento o incremento dello spread bid-ask, riduzione o assenza totale di mercato per nuove emissioni, scarsità di informazioni di dominio pubblico), devono essere effettuate analisi delle transazioni o dei prezzi quotati. Una diminuzione del volume e del livello di attività da sola potrebbe non indicare che il prezzo di una transazione o il prezzo quotato non rappresenta il fair value o che la transazione in quel mercato non sia ordinaria. Se un'entità determina che una transazione o un prezzo quotato non rappresenta il fair value (es. transazioni non ordinarie), è necessario un aggiustamento ai prezzi delle

transazioni o ai prezzi quotati se l'entità usa quei prezzi come base per la valutazione al fair value e tale aggiustamento può essere significativo rispetto alla valutazione al fair value nel suo complesso.
L'esistenza di quotazioni in un mercato attivo costituisce la miglior evidenza del fair value; tali quotazioni rappresentano quindi i prezzi da utilizzare in via prioritaria per la valutazione delle attività e delle passività finanziarie. In assenza di un mercato attivo, il fair value viene determinato utilizzando tecniche di valutazione volte a stabilire, in ultima analisi, quale prezzo avrebbe avuto il prodotto, alla data di valutazione, in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La scelta tra le suddette metodologie di valutazione non è opzionale, dovendo le stesse essere applicate in ordine gerarchico:
la disponibilità di un prezzo espresso da un mercato attivo impedisce di ricorrere ad uno degli altri approcci valutativi.
Si definiscono input le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività, incluse le assunzioni circa il rischio quali, ad esempio, il rischio inerente a una particolare tecnica di valutazione utilizzata per misurare il fair value o il rischio inerente agli input della tecnica di valutazione. Gli input possono essere osservabili o non osservabili.
Sono input osservabili quelli elaborati utilizzando dati di mercato, come le informazioni disponibili al pubblico su operazioni o fatti effettivi, e che riflettono le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività.
Sono input non osservabili quelli per i quali non sono disponibili informazioni di mercato e che sono elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività.
L'IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value che classifica in tre livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate per valutare il fair value. Tale gerarchia attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e minima priorità agli input non osservabili (dati di Livello 3). In particolare:
Nel caso in cui differenti input siano utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività, la classificazione nella gerarchia è determinata in base all'input di più basso livello utilizzato per la valutazione. Per assegnare la gerarchia del fair value viene data priorità agli input delle tecniche di valutazione piuttosto che alle tecniche di valutazione stesse.
L'allegato "Gerarchia del Fair Value" delle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" definisce, con riferimento ai rispettivi modelli/input di valutazione degli strumenti finanziari, le regole minimali che devono soddisfare gli input di mercato per essere classificati a livello 2, e le soglie di significatività che, qualora superate, portino ad una attribuzione al livello 3.
Per gli strumenti finanziari di livello 1 viene utilizzato il prezzo "corrente" offerto ("denaro") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera") per le passività finanziarie, rilevato sul mercato principale al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento.
Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all'ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto.
Sono considerati strumenti finanziari di livello 1 i titoli obbligazionari contribuiti (ovvero per i quali è disponibile il Composite Bloomberg Bond Trader sull'Information Provider Bloomberg o, in alternativa, una quotazione sul circuito EuroMTS o almeno tre quotazioni eseguibili sull'Information Provider Bloomberg), titoli azionari contribuiti (ovvero quotati sul mercato ufficiale di riferimento), i fondi comuni di investimento contribuiti UCITS (rientranti nell'ambito di applicazione delle direttive comunitarie), le operazioni in cambi spot, i contratti derivati per i quali siano disponibili quotazioni su un mercato attivo (per esempio futures e opzioni exchanged traded) e i fondi "hedge" UCITS.
Per differenza, tutti gli altri strumenti finanziari che non appartengono alle categorie sopra descritte o che non presentano la profondità di contribuzione definita dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value non sono considerati strumenti di livello 1.
In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, spread denaro-lettera e volatilità non sufficientemente contenuti, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all'utilizzo di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stabilire il prezzo al quale, in una transazione ordinaria l'attività sarebbe venduta o la passività trasferita tra partecipanti al mercato, alla data di valutazione, in condizioni attuali di mercato.
Nel caso di strumenti classificati a livello 2 la valutazione è basata su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di valutazione). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. Le metodologie di calcolo classificate di livello 2 consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.
Sono valutati secondo modelli che utilizzano input di livello 2:
Nel caso di strumenti classificati a livello 3, per la determinazione del fair value è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri di input non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. In particolare, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:
Sono valutati secondo tale metodologia:
Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, avviene, come definito dall'IFRS 13, come segue: il trasferimento tra i livelli 2 e 3 si determina a fronte di una variazione nell'osservabilità o nella significatività di un input alle valutazioni; il trasferimento tra i livelli 1 e 2 o 3 si determina a fronte di una variazione della disponibilità dei prezzi su un mercato attivo.
Per i derivati OTC, la scelta iniziale del livello di gerarchia di fair value dipende dal grado di osservabilità e significatività dei parametri utilizzati per la valutazione della componente "risk free". Il calcolo della componente legata al rischio di insolvenza della controparte/emittente può comportare il trasferimento a livello 3 quando l'esposizione corrente è positiva per la banca e la controparte è in status creditizio deteriorato, oppure quando la determinazione del rischio di insolvenza richiede input non osservabili e la componente di bilateral Credit Value Adjustment (bCVA) sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set, oppure quando la sensitivity al downgrading della controparte sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set.
Per gli strumenti di capitale non contribuiti il trasferimento di livello avviene:
Il processo di valutazione degli strumenti finanziari si articola in diverse fasi che vengono brevemente riassunte qui di seguito: - individuazione delle fonti per le valutazioni: le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value stabiliscono, per ogni categoria di riferimento (asset class), i processi necessari all'identificazione dei parametri di mercato e le modalità secondo le quali tali dati devono essere recepiti e utilizzati;

Il processo di calcolo del fair value e la necessità di distinguere tra prodotti valutabili in base a prezzi effettivi di mercato, piuttosto che tramite l'applicazione di tecniche di valutazione, evidenzia la necessità di stabilire dei principi univoci nella determinazione dei parametri di mercato. A tal fine le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value, stabiliscono i processi necessari all'identificazione dei parametri di mercato, le fonti di contribuzione ritenute idonee e le modalità secondo cui tali dati devono essere recepiti (cut off) ed utilizzati per la valutazione degli strumenti finanziari detenuti a vario titolo nei portafogli di proprietà della Capogruppo e delle società controllate. Le stesse fonti vengono utilizzate nel caso di valutazioni effettuate a favore di terze parti secondo accordi di Service Level Agreement, preventivamente formalizzati. L'idoneità dei dati di input alle valutazioni è garantita dal rispetto dei requisiti di riferimento: comparabil ità, reperibilità e trasparenza del dato, ovvero alla possibilità di reperire il dato su uno o più sistemi di infoproviding, misura del bid-ask di contribuzione e, infine, relativamente ai prodotti OTC, verifica della comparabilità delle fonti di contribuzione.
L'utilizzo di tutti i parametri di mercato in Intesa Sanpaolo è subordinato alla loro certificazione da parte della struttura Market & Financial Risk Management, in termini di controllo puntuale (rilevando l'integrità del dato storicizzato sulla piattaforma proprietaria rispetto alla fonte di contribuzione), di test di verosimiglianza (congruenza di ogni singolo dato con dati simi li o comparabili) e di verifica delle concrete modalità applicative.
Le metodologie di valutazione utilizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo sono certificate dalla struttura IMI CIB Risk Management, con il coinvolgimento di tutte le strutture competenti. La certificazione è volta a verificare la consistenza delle metodologie con la prassi di mercato corrente, ad evidenziare eventuali criticità o limiti ed a determinare eventuali aggiustamenti al fair value, coerentemente con quanto stabilito dalla normativa vigente. Il processo di certificazione considera tutti gli aspetti della metodologia di valutazione (assunzioni di base, derivazione matematica, eventuali approssimazioni, algoritmi numerici utilizzati, input e output) ma anche tutti gli elementi di contesto che sono rilevanti ai fini della valutazione, fra cui le caratteristiche dei prodotti associati (payoff, clausole di estinzione anticipata, ecc.), degli eventuali accordi accessori (ad es. accordi di netting o collaterale), del mercato su cui i prodotti vengono negoziati, le modalità di utilizzo da parte degli utenti finali (ad es. precisione vs performance, calcolo delle misure di rischio, ecc.). Tali aspetti sono oggetto di analisi qualitative e quantitative e sono opportunamente riportati nella documentazione interna.
In casi di elevata complessità e/o in presenza di turbolenza nei mercati (c.d. market dislocation) è possibile ricorrere ad una validazione indipendente da parte di accreditate società di servizi finanziari.
A conclusione del processo di certificazione, la metodologia di valutazione viene censita nel documento Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
Come richiesto dalla normativa vigente, le metodologie di valutazione in corso di utilizzo sono sottoposte ad un processo di costante monitoraggio delle loro performance rispetto alle evoluzioni degli strumenti finanziari, dei mercati ed alle innovazioni metodologiche sviluppate dalla comunità scientifica di riferimento, al fine di garantire la loro continua aderenza al mercato, evidenziare tempestivamente eventuali inadeguatezze ed avviare le necessarie verifiche ed interventi. Le Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value dettagliano tutti gli elementi considerati per il monitoraggio periodico e la revisione delle metodologie di valutazione. Le funzioni coinvolte nel processo di monitoraggio sono le stesse funzioni coinvolte nel processo di certificazione delle metodologie di valutazione sopra citato e nel processo IPV disciplinato dalle Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo definisce il rischio di valutazione come il rischio di perdite derivanti dall'incertezza valutativa del prezzo di uscita degli strumenti finanziari al fair value, a causa di eventuali limiti delle tecniche di valutazione applicate o di particolari condizioni del mercato.
La principale misura di rischio di valutazione associato ad uno strumento finanziario sono gli aggiustamenti al fair value, volti a tenere in considerazione l'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie, e possono essere riferiti ad un singolo strumento finanziario oppure alla posizione netta per un dato fattore di rischio. Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Essi sono rivisti periodicamente, anche alla luce dell'evoluzione dei mercati, ovvero dell'eventuale introduzione di nuovi strumenti liquidi, di diverse metodologie di calcolo e, in generale, di affinamenti metodologici, che possono portare anche a modifiche sostanziali nelle metodologie di valutazione prescelte e nelle loro implementazioni.
In particolare il Gruppo Intesa Sanpaolo considera aggiustamenti al fair value per le seguenti categorie di incertezza valutativa:

includono il Bilateral Credit Value Adjustment (bCVA) e il Funding Value Adjustment (FVA). Il bCVA tiene in considerazione il premio al rischio di controparte legato alla possibilità che le controparti possano non onorare i propri mutui impegni (ad esempio in caso di fallimento). A sua volta, essa è data da due componenti, dette Credit Value Adjustment (CVA, di segno negativo) e Debt Value Adjustment (DVA, di segno positivo), che considerano, rispettivamente, gli scenari in cui la Controparte fallisce prima della Banca (e la Banca presenta un'esposizione positiva nei confronti della Controparte), e viceversa gli scenari in cui la Banca fallisce prima della Controparte (e la Banca presenta un'esposizione negativa nei confronti della Controparte). Il Funding Value Adjustment (FVA, di segno negativo) tiene invece in considerazione il premio al rischio di finanziamento legato ai costi di finanziamento dei flussi di cassa (cedole, dividendi, collaterale, ecc.) generati dal complessivo portafoglio di derivati OTC della Banca. Il calcolo degli XVA dipende dal profilo di esposizione complessiva fra le due controparti, calcolata tramite tecniche di simulazione dei fattori di rischio sottostanti alle operazioni considerate, tenendo in considerazione eventuali accordi di mitigazione del rischio di controparte (in particolare accordi di netting e di collateralizzazione), nonché eventuali clausole contrattuali. Il calcolo degli XVA dipende inoltre dalle Loss Given Default (LGD) basate sul valore stimato del recupero atteso in caso di fallimento delle controparti e dalle probabilità di default delle controparti (PD). LGD e PD sono ottenute dalle quotazioni di mercato dei Credit Default Swap oppure si basano sulle stime interne per settore/rating utilizzate per il rischio di credito. Inoltre, il calcolo del FVA si basa su una curva di finanziamento rappresentativa delle migliori controparti di mercato con cui la Banca potrebbe rinegoziare le operazioni, secondo il principio IFRS 13 del mercato più vantaggioso, non ravvisando, al momento, un reale mercato principale per tali transazioni.
Il processo di gestione degli aggiustamenti al fair value è formalizzato nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e nelle Regole per la valutazione degli Equity Investments non quotati in appropriate metodologie di calcolo a seconda del diverso configurarsi dei punti sopra indicati, ed avviene nel modo più oggettivo, consistente e sistematico possibile a cura delle strutture IMI CIB Risk Management e Group Shareholdings. L'introduzione ed il rilascio degli aggiustamenti al fair value dipendono dalla dinamica dei fattori sopra indicati. Tali processi sono una combinazione di elementi quantitativi, rigidamente specificati, e di elementi qualitativi, valutati in base alla diversa configurazione nel tempo dei fattori di rischio che hanno generato gli aggiustamenti; quindi le stime successive alla prima iscrizione sono sempre guidate dalla mitigazione o dal venir meno di detti rischi.
Per i nuovi prodotti la decisione di applicare degli aggiustamenti viene presa in sede di processo di approvazione nuovi prodotti su proposta della struttura IMI CIB Risk Management.
L'applicazione degli aggiustamenti è sottoposta ad una procedura autorizzativa che, al di sopra di una determinata soglia di rilevanza definita per specifiche casistiche, coinvolge sia l'area del Chief Risk Officer che il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
I paragrafi che seguono riepilogano, per tipologia di strumento finanziario (titoli, derivati, prodotti strutturati, hedge fund, finanziamenti), le informazioni sui modelli di valutazione utilizzati.
La valutazione del fair value dei titoli di debito non contribuiti viene effettuata utilizzando il metodo reddituale ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato premio al rischio rappresentato dallo spread di credito, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti da cui attingere tale misura sono le seguenti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority del titolo da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
Nel caso degli emittenti pubblici italiani viene costruita una matrice di rating/durata sulla base dei livelli di spread delle emissioni governative cui vengono applicati i differenziali tra le varie classi di rating/durata rispetto ad emissioni pubbliche (regioni, province, comuni, enti governativi).
In fase di applicazione dello spread per il pricing dello strumento non contribuito, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, nel caso di titoli obbligazionari non quotati su mercati attivi, al fine di tenere in considerazione il maggior premio richiesto dal mercato rispetto ad un titolo similare contribuito, si aggiunge al credit spread "fair" una ulteriore componente stimata sulla base dei bid/ask spread rilevati sul mercato.
Infine, nel caso in cui lo strumento includa una componente opzionale si provvede ad un ulteriore aggiustamento dello spread aggiungendo una componente volta a cogliere i costi di copertura e l'eventuale illiquidità dei sottostanti. Tale componente è determinata in base alla tipologia di opzione utilizzando i corrispondenti modelli di valutazione dei derivati citati nel seguito.
Similarmente, per la determinazione e misurazione del credit spread di Intesa Sanpaolo delle passività finanziarie del Gruppo Bancario designate al fair value, si fa riferimento a titoli obbligazionari emessi dalla Capogruppo, con cedole periodiche regolari, scadenza oltre un anno e quotati su un mercato attivo sulla base di quanto prescritto dai principi contabili IAS/IFRS. Dalle quotazioni di mercato si desume il merito creditizio implicito, che viene poi perfezionato attraverso modelli di interpolazione, che generano curve di credit spread differenziate per tipo di cedola, scadenza e livello di subordinazione. Analogamente i Certificates emessi sono valutati al fair value scomponendoli nelle due seguenti componenti: titolo obbligazionario emesso, valutato come sopra descritto, ed una componente opzionale, valutata tramite i corrispondenti modelli di pricing dei derivati descritti nel seguito.
Infine, la valutazione delle passività finanziarie designate al fair value delle compagnie assicurative (principalmente passività collegate a contratti di investimento di tipo Unit Linked che non presentano un rischio assicurativo significativo)

riflette il valore di mercato degli asset sottostanti per la cui definizione si applicano le diverse metodologie qui descritte.
La valutazione al fair value dei finanziamenti viene effettuata tramite le contribuzioni da parte di info provider qualora disponibili, ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato credit spread, individuato a partire dalle seguenti fonti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority dello strumento da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
In fase di applicazione dello spread per il pricing del finanziamento, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, qualora per la determinazione dello spread creditizio dei finanziamenti si faccia riferimento alle curve create attraverso titoli obbligazionari, occorrerà applicare una base Loan – Bond, volta a catturare l'eventuale differente struttura del mercato e la diversa forma tecnica.
Al fine di tenere in considerazione il premio richiesto dal mercato per strumenti illiquidi e/o strutturati, si applicano alcuni aggiustamenti allo spread creditizio.
I finanziamenti con rischio sottostante equity non quotato (rientrano in tale fattispecie gli strumenti finanziari che, ai sensi dello IAS 32, non sono equiparabili a equity, ad esempio finanziamenti convertibili in azioni) vengono di regola valutati tramite l'attualizzazione dei flussi previsti dal contratto. Trattandosi di titoli di debito, per l'attualizzazione dei flussi si utilizza di regola un tasso costituito dalla somma di: un tasso risk free, uno spread derivante dal CDS o misurato su titoli quotati o su erogazioni analoghe, e di un eventuale ulteriore premio per il rischio.
Nel caso di finanziamenti non performing, il fair value è determinato in funzione del valore recuperabile della posizione. Tale stima è sviluppata tenendo conto degli elementi contrattuali che caratterizzano il credito e può comportare, ad esempio, la valutazione dei flussi di cassa rivenienti dalla vendita degli immobili posti a garanzia oppure la valutazione di eventuali strumenti di capitale acquisibili a seguito dell'introduzione di una clausola di conversione di equity della posizione.
Gli strumenti derivati laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), ovvero negoziati bilateralmente con controparti di mercato, e la loro valutazione è effettuata mediante apposite metodologie di valutazione e parametri di input (quali, ad esempio, le curve di tasso di interesse, tassi di cambio e volatilità) sottoposte ai processi di certificazione e monitoraggio illustrati in precedenza.
Il fair value di un derivato OTC viene calcolato tenendo in considerazione il premio al rischio legato ai diversi fattori di rischio sottostanti. In particolare, si distinguono due casi rilevanti, a seconda che lo strumento sia soggetto o meno ad accordi di collateralizzazione (CSA), volti a mitigare il rischio di controparte e finanziamento:
In considerazione della numerosità e complessità dei contratti derivati OTC, è stato individuato un quadro sistematico di riferimento che rappresenta le linee comuni (algoritmi di calcolo, modelli di elaborazione, dati di mercato utilizzati, assunzioni di base del modello) sulle quali si fonda la loro valutazione.

La tabella seguente illustra le principali metodologie utilizzate per la valutazione dei derivati OTC in funzione della classe di appartenenza del sottostante.
| Classe del Sottostante |
Modelli di Valutazione Utilizzati | Principali dati di mercato e parametri di input dei modelli |
|---|---|---|
| Tasso d'interesse | Net Present Value, Shifted-Black, Shifted-SABR, Libor Market Model, Hull-White, Lognormale Bivariato, Hagan formula esatta per CMS |
Curve dei tassi d'interesse (depositi, FRA, Futures, OIS, swap, basis swap, CMS), volatilità opzioni cap/floor/swaption, correlazioni tra tassi d'interesse |
| Tasso di cambio | Net present Value FX, Garman-Kohlhagen, Mixture, Stochastic Local Volatility, Local Volatility |
Curve dei tassi d'interesse, curve FX spot e forward, volatilità FX, volatilità e correlazioni quanto |
| Equity | Accrual, Net present Value Equity, Black-Scholes generalizzato, Heston, Local Volatility, Jump Diffusion |
Curve dei tassi di interesse, prezzi spot dei sottostanti, dividendi attesi, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Inflazione | Inflation NPV, Inflation SABR, Inflation Jarrow Yildirim |
Curve dei tassi d'interesse nominali e di inflazione, volatilità dei tassi d'interesse e di inflazione, coefficienti di stagionalità dell'indice dei prezzi al consumo, correlazione dei tassi di inflazione |
| Commodity | Net present Value Commodity, Black-Scholes Commodity, Independent Forward, Local Volatility, 2-Factors Jump Diffusion |
Curve dei tassi d'interesse, prezzi spot, forward e futures dei sottostanti, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Credito | Net present Value, CDS Option (o modello lognormale), Contingent CDS |
Probabilità di default, Recovery rate, volatilità dell'indice di credito. |
Come previsto dall'IFRS 13, per pervenire alla determinazione del fair value, il Gruppo Intesa Sanpaolo considera anche l'effetto del rischio di inadempimento (non-performance risk) nella determinazione del fair value. Tale rischio include sia le variazioni del merito creditizio della controparte che le variazioni del merito di credito dell'emittente stesso (own credit risk).
Con riferimento agli ABS (asset backed securities), nel caso in cui non siano disponibili prezzi significativi, si fa ricorso a tecniche di valutazione che tengano conto di parametri desumibili da mercato attivo (input di livello 2) o, se non osservabili, stimati (input di livello 2 o 3 se non significativo o significativo).
In questo caso i cash flow sono acquisiti da info provider o piattaforme specializzate, qualora disponibili, oppure sono desunti dal business plan dell'operazione integrata dall'informativa periodica, come nel caso di cartolarizzazioni di Non Perfoming Loans (NPL) e Unlikely To Pay (UTP); gli spread sono desunti dai prezzi disponibili sul mercato/info provider di mercato, rafforzati da un'analisi qualitativa relativa alla performance dei sottostanti desumibili dai periodici investor reports e volta ad evidenziare aspetti strutturali non (o non pienamente) ricompresi nelle analisi precedentemente descritte, relativi all'effettiva futura capacità di pagare i flussi di cassa attesi e ad analisi di relative value rispetto ad altre strutture similari.
Per le Cartolarizzazioni di Loans verso Corporate Europei High Yield (CLO HY) la valutazione tramite Valuation technique prevede il calcolo del net present value dei cash flow attesi, determinati tramite piattaforme specializzate, scontati utilizzando gli spread espressi dal mercato. Nella modellizzazione dei flussi attesi futuri si tiene conto di tutti gli aspetti contrattuali dei CLO HY che possono influenzare la waterfall, cioè la ripartizione dei cash flow derivanti dal collaterale sulle note.
A valle di questa valutazione, sono affinate le analisi creditizie dei sottostanti per incorporare ulteriori elementi valutativi non ricompresi nei modelli quantitativi. In particolare, è prevista una Qualitative Credit Review che consta di un'analisi accurata degli aspetti creditizi riguardanti sia la struttura stessa del CLO HY che il collaterale presente. Questa ha lo scopo di identificare elementi di debolezza presenti o futuri, che emergono dalle caratteristiche dei sottostanti, che potrebbero non essere stati colti dalle agenzie di rating e pertanto non pienamente considerati nelle valutazioni al punto precedente.

Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 2 rientrano:
Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 3, per i quali, non risultando applicabili in termini significativi i modelli "relativi" descritti sopra, vengono quindi utilizzati modelli valutativi "assoluti", rientrano:
Eventuali valori ritenuti rappresentativi del fair value del titolo azionario derivanti da clausole pattizie (ad esempio, opzioni) vengono classificati al livello 2 o 3 della gerarchia del fair value a seconda dell'osservabilità degli input utilizzati nella valutazione. Nello specifico, se la negoziazione della clausola ha determinato prezzi d'esercizio, o algoritmi e multipli predefiniti, il titolo viene classificato a livello 2.
Il criterio del costo quale stima del fair value si utilizza in via residuale, in caso di non applicabilità di tutti i metodi precedenti per mancanza di sufficienti informazioni e nei casi in cui vi è un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value e non risulta possibile individuare tra queste un valore più appropriato.
Nella fattispecie qui trattata rientrano anche gli Strumenti Finanziari Partecipativi che, ai sensi dello IAS 32, hanno le caratteristiche per essere considerati titoli di capitale.
Il fair value di un fondo hedge corrisponde al Net Asset Value (NAV) fornito dall'amministratore del fondo a cui può essere applicato un aggiustamento derivante da un processo di valutazione volto a cogliere i principali fattori di rischio ai quali è soggetta la gestione dei fondi, riconducibili alle due seguenti tipologie:
Tali rischi sono valutati sulla base delle informazioni presenti nella documentazione ricevuta periodicamente dai gestori o dagli amministratori dei fondi.
Il livello della gerarchia del fair value è pari a 2, verificato che gli strumenti di livello 3 non superino una predeterminata soglia.
Per i fondi Private Debt, il processo di autorizzazione degli investimenti prevede una due diligence iniziale volta a verificare la coerenza tra la policy di valutazione degli asset di ciascun fondo e le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value. Successivamente la valutazione del fondo avviene al NAV. Il livello della gerarchia del fair value è posto pari a 3.
I fondi chiusi di private equity sono di regola valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value approvato dalla S.G.R. (pubblicato con cadenza semestrale o trimestrale), rettificato solo per considerare gli eventi non ancora verificatisi alla data di riferimento del NAV quali:
I fondi immobiliari chiusi sono valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value disponibile, corretto per eventuali richiami o distribuzioni successive e applicando, ove ritenuto necessario, uno sconto determinato con modello interno, con il supporto di un esperto indipendente. In particolare tale modello permette la determinazione di uno sconto sul Net Asset Value sulla base di cinque diverse variabili: (i) la dimensione della S.G.R. che gestisce il fondo; (ii) la numerosità dei sottoscrittori; (iii) il rendimento storico del fondo; (iv) il rendimento di periodo del fondo e (v) il livello di indebitamento. Tali variabili sono tarate diversamente a seconda del business model e del conseguente profilo di rischio del fondo, distinguendo a tal fine tra fondi core, value added ed opportunistici.
Relativamente ai fondi chiusi derivanti da cessioni di crediti deteriorati, laddove sia disponibile un set informativo idoneo per effettuare un'analisi del business plan delle posizioni possedute del fondo, singolarmente o per cluster omogenei, per determinare il fair value delle quote del fondo la Banca in genere si avvale del supporto di un esperto indipendente, il quale effettua, tra le altre cose, un confronto andamentale dei business plan delle esposizioni sottostanti e dichiara, nella propria relazione, che il fair value, determinato dall'esperto, risulta conforme alle indicazioni dei principali regulators169 .
169 Cfr. Documento Banca d'Italia/Consob/Ivass n.8 "Trattamento in bilancio delle operazioni di vendita pro-soluto di crediti unlikely to pay in cambio di quote di fondi di investimento", pubblicato nell'aprile 2020.
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Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili
Qualora non sia possibile applicare l'approccio poc'anzi richiamato, per ciascun fondo viene effettuato un confronto tra il rendimento atteso del fondo ed un tasso "benchmark", definito tramite un modello che fattorizza diversi elementi quali i) le policy di valutazione del fondo, verificando se esse siano o meno compliant con criteri coerenti con la definizione di Fair Value ai sensi dell'IFRS 13, ii) verifica sulla presenza di un business plan aggiornato e sulle performance del fondo rispetto al business plan disponibile, iii) le caratteristiche dell'attivo del fondo, iv) il livello del cost of funding sul mercato per l'emissione di strumenti liquidi, v) la completezza ed esaustività delle informazioni messe a disposizione dal fondo e
vi) le modalità di gestione del fondo. Ove il rendimento atteso del fondo risulti superiore al tasso "benchmark" così definito, il NAV comunicato dalla S.G.R. viene assunto come misura di fair value; ove invece il tasso "benchmark" risulti superiore al rendimento atteso del fondo, il fair value è determinato sulla base del NAV ridotto di uno sconto che tiene conto dello spread tra tasso "benchmark" e rendimento atteso del fondo e della vita media residua del fondo stesso (Weighted Average Life o WAL).
Si precisa che per i fondi della specie classificati tra le Partecipazioni, l'impairment test ai sensi dello IAS 28 è condotto secondo i medesimi criteri valutativi sopra esposti con riferimento alla determinazione del fair value dei fondi classificati tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL).
Infine, per gli strumenti finanziari attivi e passivi valutati al costo ammortizzato, il cui fair value è determinato ai soli fini informativi di nota integrativa, si precisa:
il fair value dei titoli obbligazionari viene determinato applicando le medesime metodologie esposte in precedenza;
la valutazione del fair value degli altri strumenti finanziari attivi e passivi a medio e lungo termine viene effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri basata sul discount rate adjustment approach, che prevede che i fattori di rischio creditizio siano considerati nel tasso di attualizzazione dei cash flow futuri;
Per maggiori informazioni si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo A.4.5.4.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, l'informativa quantitativa sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione del fair value.
| (migliaia di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/passività finanziarie | Tecnica di valutazione |
Principali input non osservabili |
Valore minimo del range di variazione |
Valore massimo del range di variazione |
Unità | Cambiamenti di FV favorevoli |
Cambiamenti di FV sfavorevoli |
||
| Titoli e Finanziamenti | Discounting Cash Flows | Credit Spread | -3 | 4 | % | 1.683 | -2.527 | ||
| Titoli e Finanziamenti strutturati | JD model | JD parameters | -46 | 14 | % | 281 | -611 | ||
| Titoli e Finanziamenti strutturati | Modello a due fattori di tasso |
Correlazione | -33 | 29 | % | 12.343 | -9.172 | ||
| ABS | Discounting Cash Flows | Credit Spread | -2 | 2 | % | 468 | -516 | ||
| CLO Cash | Discounting Cash Flows | Credit Spread | -6 | 6 | % | 240 | -250 | ||
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Loss Given Default Rate (LGD) | - | 100 | % | 433 | -1.338 | ||
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Probabilità di default (PD) in funzione del rating interno della controparte |
CCC | A | rating interno |
775 | -690 | ||
| Derivati OTC - Equity basket option | Modello di Black - Scholes | Correlazione in basket equity | 92 | 99 | % | 12 | -9 | ||
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Black - Scholes | Volatilità storica | 8 | 37 | % | 544 | -1.732 | ||
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Marshall Olkin | Correlazione storica | 4 | 67 | % | 63 | -44 | ||
| Fondi hedge | Discounting Cash Flows | Net Asset Value | -1 | 2 | % | 70 | -48 | ||
| Titoli di capitale non contribuiti | Valore attuale netto | Cost of Equity | -100 | 100 | bp | 6.245 | -5.027 | ||
| Titoli di capitale non contribuiti | Vari | Valore di carico/Net Asset Value |
-0,90 | 0,90 | % | 4.661 | -4.661 | ||
| Quote di OICR derivanti da cessioni di crediti non performing e asset assimilabili |
Nav rettificato su base IRR / Valore Attuale Netto |
IRR benchmark / Cost of Equity |
-100 | 100 | bp | 40.493 | -42.979 | ||
| Quote di OICR non derivanti da cessioni di crediti non performing e asset assimilabili |
Net Asset Value | Net Asset Value | -1 | 1 | % | 16.108 | -16.108 |

Per quanto riguarda la descrizione dei processi valutativi utilizzati dal Gruppo per gli strumenti valutati a livelli 3 in maniera ricorrente e non ricorrente, si rinvia a quanto riportato, rispettivamente, nei paragrafi A.4.1 e A.4.5.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività e le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, gli effetti del cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili significativi utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Si precisa che in tabella sono valorizzati soltanto gli effetti complessivamente materiali a fine esercizio.
| Attività/passività finanziarie | Parametri non osservabili | Sensitivity (migliaia di euro) |
Variazione parametro non osservabile |
|---|---|---|---|
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Credit spread | -96 | 1 bp |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | JD parameters | -23 | 1% |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Correlazione | -160 | 1% |
| Derivati OTC - Equity | Correlazione tra sottostanti basket equity | -32 | 10% |
| Derivati OTC - Equity | Volatilità storica | 825 | 10% |
| Derivati OTC - Equity CPPI | Correlazione storica | -17 | 10% |
| Fondi Hedge | Net Asset Value | 42 | 1% |
Per i crediti fiscali detenuti nei business model Hold to Collect and Sell e Other/Trading, la cui iscrizione iniziale e misurazione successiva è prevista al fair value, si segnala che le oscillazioni di fair value sono principalmente funzione dell'andamento dei tassi risk free. In particolare, ad un movimento in aumento (in diminuzione) dei tassi di 1 punto base, si stima corrisponda una oscillazione negativa (positiva) pari a:
1.304 migliaia di euro per i crediti fiscali classificati nel business model Other/Trading;
546 migliaia di euro per i crediti fiscali classificati nel business model Hold to Collect and Sell.
Con riferimento alla descrizione dei principi adottati per stabilire quando si verificano i trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value (cfr. IFRS 13, par.95) si rimanda a quanto descritto in precedenza (cfr. "Gerarchia del fair value").
Il Gruppo Intesa Sanpaolo fa riferimento alle posizioni nette in derivati di ciascuna controparte ai fini del calcolo del bCVA (per maggiori dettagli in merito alla valutazione dei derivati si rimanda al precedente paragrafo A.4.1). Il Gruppo non si avvale, invece, per altre fattispecie, della possibilità prevista dall'IFRS 13, par. 48, che consente di "valutare il fair value di un gruppo di attività e passività finanziarie sulla base del prezzo che si percepirebbe dalla vendita di una posizione netta lunga (ossia un'attività) per una particolare esposizione al rischio o dal trasferimento di una posizione netta corta (ossia una passività) per una particolare esposizione al rischio in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti".
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili
Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza il processo di verifica indipendente dei prezzi, attraverso le Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi di Gruppo, documenti coordinati a cura della struttura Market & Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Verifica Indipendente dei Prezzi", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi (Independent Price Verification) di I e II livello" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla struttura Market & Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), art. 4, par. 1.70 e 105, par. 8 il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina il processo di verifica Indipendente dei Prezzi (IPV – Independent Price Verification), che consiste nella verifica regolare dell'esattezza e dell'indipendenza dei prezzi di mercato degli strumenti finanziari o dei dati immessi nei modelli di pricing, effettuata da un'unità organizzativa indipendente dalle funzioni di business, con frequenza commisurata all'attività di negoziazione svolta e alla natura del mercato.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha strutturato un processo IPV articolato su 3 livelli di controllo coerentemente con quanto indicato dalla Circolare Banca d'Italia 285/2013 (Disposizioni di vigilanza per le banche), recepita nel Sistema dei Controlli Interni Integrati, che richiede l'integrazione dei processi di gestione dei rischi con i processi e le metodologie di valutazione, anche a fini contabili, delle attività aziendali.
In ambito IPV le funzioni di controllo di I, II e III livello hanno le seguenti responsabilità principali:
I controlli IPV di I e II livello sono controlli di tipo qualitativo e quantitativo e si distinguono in base alla tipologia degli strumenti sottoposti al controllo. Si applicano coerentemente sia ai dati di input sottostanti alle valutazioni, sia alle valutazioni stesse, e garantiscono la coerenza fra valutazioni gestionali e valutazioni contabili effettuate sui diversi sistemi. Sono caratterizzati da completezza e adeguatezza di applicazione, assenza di sovrapposizioni, sequenzialità e complementarietà nell'esecuzione. Gli strumenti di controllo IPV utilizzano, per quanto possibile, appositi applicativi o procedure informatiche, che consentono analisi dati estensive con frequenza anche giornaliera. In particolare:
Le risultanze del processo IPV sono analizzate, valutate e coordinate dal Tavolo Valutazioni Finanziarie, organo tecnico appositamente costituito, con l'obiettivo di favorire l'integrazione ed il confronto tra le funzioni di business e le funzioni di controllo.

Il quadro delle valutazioni finanziarie si completa con la Valutazione Prudente delle poste valutate al fair value, che prevede il calcolo di ulteriori rettifiche alle valutazioni, rilevanti a soli fini prudenziali senza impatti sul fair value calcolato ai fini contabili in accordo con i principi contabili IFRS.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza la misurazione del valore prudente degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documenti predisposti a cura della struttura Market & Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla struttura Market & Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), la valutazione prudente comporta il calcolo di specifiche rettifiche di valore supplementari (Additional Valuation Adjustment – AVA) per gli strumenti finanziari valutati al fair value, volti ad intercettare diverse fonti di incertezza valutativa garantendo il raggiungimento di un adeguato grado di certezza nella valutazione delle posizioni. Il valore totale degli AVA viene detratto dal capitale primario di classe 1, senza impatto sul fair value contabile.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in linea con i criteri indicati nel Regolamento Delegato (UE) 101/2016, è soggetto all'applicazione del metodo di base per la determinazione degli AVA sia a livello individuale sia a livello consolidato per tutte le posizioni valutate al fair value. In particolare sono considerati i seguenti AVA:
Il valore prudente corrisponde al valore di uscita dalla posizione ("exit price") con un livello di certezza pari al 90%. Laddove possibile, tale valore viene determinato sulla base di una distribuzione di exit price osservati sul mercato. In tutti gli altri casi viene utilizzato un approccio basato su esperti, facendo riferimento alle informazioni qualitative e quantitative disponibili.
Il valore di AVA associato alla singola posizione ed alla singola fonte di incertezza valutativa corrisponde quindi alla differenza fra il valore prudente ed il fair value. L'AVA totale si ottiene aggregando i singoli AVA tenendo conto dei corrispondenti coefficienti di ponderazione.
Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" declinano, per ciascun AVA, la definizione ed interpretazione, il perimetro di applicazione, i dati di input e la metodologia dettagliata di calcolo per ciascuna classe di strumenti finanziari.
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili

Come già ampiamente illustrato nella prima parte relativa alle politiche contabili, il Gruppo adotta il criterio della rideterminazione di valore per la valutazione del patrimonio immobiliare ad uso funzionale contabilizzato in base al principio contabile IAS 16 e del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio contabile IAS 40.
Il metodo della rideterminazione del valore applicato agli immobili ad uso funzionale prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. Per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto il metodo di valutazione al fair value, secondo il quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.
L'IFRS 13 definisce il fair value come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione".
L'approccio valutativo è stato definito sulla base della valenza strumentale e del piano di utilizzo degli immobili, che possono essere individuati secondo tre gruppi principali:
Le proprietà sono valutate individualmente ("asset by asset") senza considerare alcuno sconto, o premio, che possa essere negoziato in fase di trattativa commerciale se tutto, o parte del portafoglio, venisse ceduto in blocco o per lotti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di affidare l'attività di valutazione a società esterne con struttura internazionale, professionalmente qualificate, e in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation170 che garantiscono:
Per determinare il valore dei beni vengono utilizzate le seguenti metodologie di determinazione del valore in funzione delle caratteristiche del bene e delle condizioni del mercato di riferimento; il valutatore determina il metodo più idoneo per ogni singolo immobile:
12+6 anni senza break option, il cui canone annuo viene determinato applicando un opportuno tasso di rendimento lordo all'ammontare dei costi diretti e indiretti capitalizzati dalla proprietà comprensivi dei costi di acquisto del terreno.
Ai fini della valutazione, se del caso e dove rilevante, le assunzioni includono sia le considerazioni relative a legislazioni specifiche (ad esempio in tema di sicurezza, accessibilità e l'abbattimento delle barriere architettoniche) che considerazioni di sostenibilità, connesse a fattori di cambiamento climatico e di efficienza energetica. In conclusione, a fronte delle valutazioni effettuate dal perito indipendente, si può affermare che le variabili climatiche non hanno allo stato comportato sostanziali impatti ai fini del Bilancio 2024.
170 Standard contenuti nel documento della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito intitolato "RICS Valuation – Global Standard" (anche detto "Red Book"): la versione in vigore al 31 dicembre 2024 è stata emessa a novembre 2021 ed è efficace dal 31 gennaio 2022.

Le rideterminazioni di valore devono essere effettuate con regolarità tale da assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.
La frequenza delle rideterminazioni del valore dipende dalle oscillazioni di fair value delle attività materiali oggetto di rivalutazione. Quando il fair value dell'attività rivalutata differisce in modo rilevante dal suo valore contabile, è richiesta un'ulteriore rideterminazione del valore.
In dettaglio, sulla base dell'andamento fatto registrare dai mercati, è stata individuata una differente periodicità di valutazione che in funzione delle caratteristiche dei beni e della loro localizzazione, si ritiene funzionale a cogliere le variazioni significative del valore dei beni stessi.
Per gli immobili classificati come immobili ad uso funzionale viene effettuata la seguente distinzione:
Qualora dall'analisi di scenario vengano riscontrate variazioni di particolare entità (+/– 10%), è necessario effettuare perizie puntuali e aggiornate per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare.
Per gli immobili destinati a scopo di investimento il valore viene determinato sulla base di nuove perizie ogni anno.
Sulla base delle regole richiamate, nel 2024 sono stati oggetto di valutazione periodica gli immobili ad uso investimento unitamente agli immobili ad uso strumentale che, sulla base dell'analisi di scenario, hanno evidenziato variazioni rispetto alla soglia definita.
Nell'ambito dell'aggiornamento annuale del fair value degli immobili strumentali, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per i diversi paesi di ubicazione degli immobili finalizzata alla rilevazione sulla base di banche dati, degli scostamenti dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente.
In particolare, per gli immobili situati in Italia, la definizione delle variazioni avviene attraverso l'utilizzo di almeno 3 fonti tra loro differenti. La fonte principale è quella fornita dalla Agenzia delle Entrate secondo le relative zone OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare); la seconda fonte di pubblicazione è rappresentata da Nomisma per cui, per le relative zonizzazioni, sono eseguite le medesime interrogazioni svolte per OMI (base dati principale) e la terza analisi si basa sulle analisi delle variazioni intercorse nell'anno di interrogazione per quanto espresso dalle offerte presenti sul mercato immobiliare.
Pertanto, l'attività seguita dai periti è quella di definire per ogni immobile gli scostamenti su base annuale dei canoni e/o dei prezzi per asset class di riferimento.
Gli immobili localizzati all'estero vengono raggruppati, per ogni nazione, nei diversi cluster in base alla località e all'asset class di ciascuno. Vengono predisposte analisi di mercato puntuali sulla base delle conoscenze locali e nazionali del particolare mercato immobiliare di riferimento.
Lo studio di mercato tiene conto, inoltre, dei seguenti drivers macroeconomici:
Sulla base dell'indagine di mercato summenzionata e sulla base di una adeguata ponderazione qualitativa dei key-drivers macroeconomici, viene definito un range di scostamento percentuale rispetto all'ultima perizia effettuata che viene confrontato con la soglia di target definita, individuando un fattore sintetico percentuale, per ogni singolo immobile e inserito in un unico foglio di lavoro.
Questa attività viene svolta in prossimità della chiusura di fine anno così da esprimere un range di scostamento rispetto ad una soglia di riferimento e poter pianificare per tempo l'aggiornamento di stima puntuale per quegli immobili il cui scostamento sia oltre tale soglia.
La soglia di variazione ammessa è pari a +/-10%.
Nel caso gli scostamenti rilevati dovessero essere superiori a tale soglia viene effettuata una nuova valutazione entro la fine dell'anno.
Analogamente agli strumenti finanziari, sono assoggettate ad analisi di sensitività quelle attività e passività non finanziarie valutate al fair value di livello 3 per le quali, in funzione del modello valutativo in uso per la determinazione del fair value, ne sia possibile l'esecuzione ed i cui risultati siano significativi. L'analisi ha riguardato essenzialmente gli immobili della Capogruppo Intesa Sanpaolo, che rappresentano il perimetro Core del patrimonio immobiliare del Gruppo.
Si precisa che l'analisi di sensitività è stata condotta identificando le variabili di maggiore rilevanza nell'ambito del modello di valutazione utilizzato per la valutazione delle diverse classi di immobili, rappresentato dal metodo dei flussi di cassa attualizzati. In particolare, tenuto conto del trend registrato dal mercato immobiliare delle diverse asset class e dei parametri caratterizzati da maggiore volatilità/variabilità, per gli immobili ad uso strumentale si è fatto riferimento al tasso netto di capitalizzazione (yield) e al tasso medio d'inflazione di medio/lungo periodo, mentre per gli immobili detenuti a scopo di investimento al c.d. "exit value". In conformità alle assunzioni di stima applicate al patrimonio immobiliare, ai fini dell'analisi, sono stati utilizzati i range di variazione coerenti con le potenziali dinamiche del mercato alla data di riferimento. Per gli immobili ad uso strumentale si è ipotizzata una variazione pari a +/- 25 punti base per il tasso netto di capitalizzazione ed una contestuale variazione del -/+20% per il tasso di inflazione a fronte della quale si è rilevato uno scostamento medio del fair value del +4,4% e dello -3,8%. Per gli Immobili ad uso investimento si è ipotizzata una variazione del +/- 5% dell'exit value a fronte della quale si evidenzia uno scostamento medio del fair value pari al +4,5% e -4,4%.
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili
Anche il patrimonio artistico di pregio della Banca viene valutato secondo il metodo della rideterminazione del valore che prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore.
Le opere d'arte incluse nella classe di cespiti "patrimonio artistico di pregio" sono beni di particolare rilevanza, riconosciuti in campo scientifico nell'ambito storico-artistico e conformi alle linee guida ministeriali evidenziate in particolare nel D.M. 537 del 6 dicembre 2017 sull'esportazione delle opere d'arte quali: lo stato di conservazione, l'importanza storica dell'artista, l'importanza critica/storico artistica dell'opera, la provenienza illustre, la qualità e attribuzione certa, la dichiarazione di interesse dello Stato italiano.
L'attività valutativa si esplica per mezzo dell'accertamento del valore tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
I valori vengono acquisiti dalle banche dati online con oltre 100 milioni di opere come Artnet e Artprice, che monitorano i risultati delle principali case d'aste italiane e internazionali. Sono parametri oggettivi che vanno confrontati con il mercato nel suo complesso, in un'analisi che prevede di monitorare anche le gallerie e le mostre‐mercato.
In dettaglio, ai fini della determinazione del fair value, si considerano sia fattori oggettivi, relativi a valenza storico-critica e artistica dell'autore, stato di conservazione, tecnica di esecuzione, dimensioni e qualità dell'opera, rilevanza dell'opera nella produzione dell'artista, pubblicazione dell'opera su cataloghi specializzati, periodo di esecuzione dell'opera, diffusione internazionale delle opere dell'artista, provenienza illustre, certezza dell'attribuzione, garanzia dell'autenticità di un'opera, sia fattori soggettivi (che possono mutare nel tempo, in funzione dell'evoluzione e dei gusti del mercato), quali la reputazione del museo che ospita l'opera dell'artista, il prestigio di fiere/mostre/gallerie/case d'asta che intermediano l'opera, la reputazione della critica che ne parla e dei collezionisti, nonché la qualità della comunicazione sull'opera dell'artista.
Una volta identificati tali fattori rilevanti, la determinazione del fair value avviene per comparazione, in prima istanza con opere paragonabili a quelle in esame (per periodo di realizzazione/anno, tecnica, dimensioni, tipicità del soggetto e stato di conservazione), dello stesso autore e medesimo periodo, se disponibili (tale evenienza è più facilmente praticabile nel caso delle opere del comparto moderno e contemporaneo), ed in seconda istanza con opere di artisti o di scuole e ambiti prossimi per stile, poetica e per importanza della medesima epoca storica. Nel caso siano disponibili più opere similari, si considerano valori medi per tenere conto della volatilità dei prezzi.
Oltre a considerare l'andamento degli scambi in asta, partendo da quelle più recenti e includendo nell'analisi anche gli invenduti, che rappresentano un possibile indicatore di perdita di valore tendenziale dell'opera/autore nel mercato, la valutazione considera anche l'attenzione corrente del mercato nei confronti di un'opera o un autore, misurata dal numero e dalla qualità di mostre temporanee allestite in spazi museali di rilevanza internazionale e corredate da pubblicazioni specifiche.
Inoltre, si tiene conto anche della presenza della dichiarazione di interesse storico-artistico formalmente espressa dal Ministero della Cultura (MiC) (comunemente detta "notifica"), che lega al territorio italiano parte delle opere d'arte in collezione e ne vincola la circolazione al territorio nazionale, riducendo la quotazione ottenibile sul mercato internazionale.
La determinazione dei prezzi è influenzata anche dall'importanza degli acquirenti/venditori (ad esempio, i prezzi corrisposti da collezionisti celebri o noti investitori possono assumere maggiore rilevanza).
L'approccio valutativo è impostato sul monitoraggio degli oggettivi valori di mercato delle opere comprese nella classe oggetto di indagine, che segue tre principi metodologici:
Tale metodo risulta applicabile su tutto il comparto del "patrimonio artistico di pregio".
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa.
Sulla base delle regole richiamate, nel 2024 sono state oggetto di valutazione le opere che, sulla base dell'analisi di scenario, hanno evidenziato variazioni rispetto alla soglia definita.

Al fine di individuare ed apprezzare le variazioni del mercato delle opere oggetto di valutazione, viene effettuato un monitoraggio dell'andamento del mercato volto a cogliere i segnali di variazione significativa che richiedano di anticipare le perizie rispetto alle periodicità stabilite.
Tale monitoraggio ha duplice natura:
Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un potenziale scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere/collezioni di autori presenti nelle collezioni Intesa Sanpaolo e confrontabili in base a criteri oggettivi (quali periodo di realizzazione/anno, dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, ecc.), si procede a commissionare le perizie di stima secondo le consuete procedure interne al fine di allineare il valore di carico.
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività misurate al fair value | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto | |||||||
| a conto economico | 112.812 | 28.322 | 9.809 | 107.488 | 27.918 | 9.188 | |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 14.948 | 26.337 | 154 | 11.546 | 26.487 | 130 | |
| di cui: titoli di capitale | 7.588 | - | 1 | 1.892 | - | 23 | |
| di cui: OICR | 440 | - | 37 | 444 | - | 6 | |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | 2 | 4 | - | 1 | - | |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate | |||||||
| al fair value | 97.864 | 1.983 | 9.651 | 95.942 | 1.430 | 9.058 | |
| di cui: titoli di capitale | 6.090 | 296 | 104 | 5.578 | 205 | 210 | |
| di cui: OICR | 83.884 | 201 | 8.236 | 83.672 | 192 | 7.501 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto | |||||||
| sulla redditività complessiva | 139.665 | 9.792 | 812 | 130.591 | 9.489 | 673 | |
| di cui: titoli di capitale | 542 | 122 | 648 | 458 | 497 | 344 | |
| 3. Derivati di copertura | - | 6.505 | - | - | 7.006 | - | |
| 4. Attività materiali | - | - | 6.607 | - | - | 7.222 | |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 252.477 | 44.619 | 17.228 | 238.079 | 44.413 | 17.083 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 6.890 | 35.982 | 10 | 7.829 | 35.614 | 50 | |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | 1.488 | 72.519 | 76 | 91 | 72.660 | 31 | |
| 3. Derivati di copertura | - | 4.410 | - | - | 5.188 | - | |
| Totale | 8.378 | 112.911 | 86 | 7.920 | 113.462 | 81 |
Osservando la tabella, con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 5,5% sul totale delle attività (5,7% al 31 dicembre 2023).
Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e per la maggior parte sono ascrivibili ai fondi obbligazionari ed azionari delle compagnie assicurative. Per quanto concerne il comparto bancario, le quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value sono principalmente ascrivibili alla Capogruppo e in termini di composizione si riferiscono, in ordine di rilevanza, ai fondi immobiliari, fondi di private equity, fondi di private debt, fondi per le infrastrutture, hedge fund, fondi di venture capital. La voce include altresì 197 milioni riferibili alle interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.
La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 38,4% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.
L'80,3% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.
Il 93% delle passività al fair value è imputabile al livello 2 e prevalentemente alle Passività finanziarie designate al fair value.

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Gruppo Bancario e Altre imprese)
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività misurate al fair value | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto | ||||||
| a conto economico | 15.136 | 27.244 | 4.255 | 11.703 | 27.257 | 3.940 |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 14.910 | 26.337 | 154 | 11.521 | 26.485 | 130 |
| di cui: titoli di capitale | 7.588 | - | 1 | 1.892 | - | 23 |
| di cui: OICR | 440 | - | 37 | 444 | - | 6 |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | 2 | 4 | - | 1 | - |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate | ||||||
| al fair value | 226 | 905 | 4.097 | 182 | 771 | 3.810 |
| di cui: titoli di capitale | 172 | 296 | 13 | 137 | 205 | 128 |
| di cui: OICR | 54 | 201 | 3.540 | 45 | 192 | 3.130 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto | ||||||
| sulla redditività complessiva | 69.754 | 6.810 | 732 | 61.003 | 7.135 | 480 |
| di cui: titoli di capitale | 542 | 122 | 641 | 458 | 490 | 344 |
| 3. Derivati di copertura | - | 6.469 | - | - | 6.982 | - |
| 4. Attività materiali | - | - | 6.600 | - | - | 7.214 |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 84.890 | 40.523 | 11.587 | 72.706 | 41.374 | 11.634 |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 6.882 | 35.974 | 10 | 7.825 | 35.611 | 50 |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | 1.488 | 21.873 | 76 | 91 | 21.222 | 31 |
| 3. Derivati di copertura | - | 4.363 | - | - | 5.105 | - |
| Totale | 8.370 | 62.210 | 86 | 7.916 | 61.938 | 81 |
Con riferimento alle attività del Gruppo Bancario e delle Altre imprese, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 8,5% sul totale delle attività (9,3% al 31 dicembre 2023).
Il 62% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.
La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 57% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.
Con riferimento alle passività, queste sono per l'88% imputabili al livello 2 e la quota di strumenti di livello 3 è inferiore all'1% rispetto al totale delle passività.
Al 31 dicembre 2024, l'impatto del rischio di non performance (Credit Value Adjustment e Debt Value Adjustment) nella determinazione del fair value dei contratti derivati è pari a 101 milioni in riduzione del fair value positivo ed a 2 milioni in riduzione del fair value negativo.
L'impatto del Funding Value Adjustment in riduzione del fair value è pari a 43 milioni e corrisponde al costo di finanziamento dei flussi di cassa generati dal complessivo portafoglio dei derivati OTC della Capogruppo.
La determinazione quantitativa dei menzionati aggiustamenti valutativi prescinde dalla misurazione degli effetti delle correlate strategie di copertura gestionale, ove presenti.
Si segnala infine che nella voce "Altre attività", non direttamente inclusa nella tabella sopra riportata, al 31 dicembre 2024 figurano crediti fiscali iscritti e misurati al fair value per 11,2 miliardi, di cui 3,3 miliardi detenuti nel business model Hold to Collect and Sell e 7,9 miliardi detenuti nel business model Other/Trading. Il fair value di tali crediti è determinato con riferimento alle variazioni dei tassi di interesse. Stante la peculiarità dei crediti in oggetto, agli stessi è attribuito un livello pari a 3, peraltro in coerenza con le considerazioni con la nota di chiarimenti emanata da Banca d'Italia in data 24 luglio 2023 ("Nota di chiarimenti in materia di rischio di credito").
Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2024 si sono avuti trasferimenti:
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili

I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.
Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento, verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nella Fair Value Policy di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività misurate al fair value | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
97.676 | 1.078 | 5.554 | 95.785 | 661 | 5.248 | |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 38 | - | - | 25 | 2 | - | |
| di cui: titoli di capitale | - | - | - | - | - | - | |
| di cui: OICR | - | - | - | - | - | - | |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
97.638 | 1.078 | 5.554 | 95.760 | 659 | 5.248 | |
| di cui: titoli di capitale | 5.918 | - | 91 | 5.441 | - | 82 | |
| di cui: OICR | 83.830 | - | 4.696 | 83.627 | - | 4.371 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
69.911 | 2.982 | 80 | 69.588 | 2.354 | 193 | |
| di cui: titoli di capitale | - | - | 7 | - | 7 | - | |
| 3. Derivati di copertura | - | 36 | - | - | 24 | - | |
| 4. Attività materiali | - | - | 7 | - | - | 8 | |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 167.587 | 4.096 | 5.641 | 165.373 | 3.039 | 5.449 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 8 | 8 | - | 4 | 3 | - | |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | - | 50.646 | - | - | 51.438 | - | |
| 3. Derivati di copertura | - | 47 | - | - | 83 | - | |
| Totale | 8 | 50.701 | - | 4 | 51.524 | - |
Con riferimento alle attività delle Imprese di Assicurazioni, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota molto contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 3,2% sul totale delle attività (3,1% al 31 dicembre 2023).
Il 94,5% delle attività finanziarie valutate al fair value del comparto assicurativo è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.
Le passività al fair value sono quasi interamente misurate con input di livello 2 e sono riferibili alle Passività finanziarie designate al fair value.
Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2024 si sono avuti trasferimenti:
– da livello 1 a livello 2 di:
– da livello 2 a livello 1 di:
o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 143 milioni (valore di bilancio al 31 dicembre 2024).
I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.
Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento, verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività valutate al fair value con impatto a conto economico | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
|||||||
| TOTALE | di cui: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) Attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
||||||||
| 1. Esistenze iniziali | 9.188 | 130 | - | 9.058 | 673 | - | 7.222 | - | |||
| 2. Aumenti | 2.374 | 82 | 4 | 2.288 | 541 | - | 305 | - | |||
| 2.1 Acquisti | 1.503 | 37 | 1 | 1.465 | 34 | - | 114 | - | |||
| 2.2 Profitti imputati a: | 401 | 10 | - | 391 | 9 | - | 55 | - | |||
| 2.2.1 Conto economico | 401 | 10 | - | 391 | - | - | 8 | - | |||
| - di cui plusvalenze | 379 | 8 | - | 371 | - | - | 8 | - | |||
| 2.2.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | 9 | - | 47 | - | |||
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | 14 | 12 | - | 2 | 378 | - | - | - | |||
| 2.4 Altre variazioni in aumento | 456 | 23 | 3 | 430 | 120 | - | 136 | - | |||
| 3. Diminuzioni | -1.753 | -58 | - | -1.695 | -402 | - | -920 | - | |||
| 3.1 Vendite | -1.021 | -19 | - | -1.002 | -118 | - | -10 | - | |||
| 3.2 Rimborsi | -8 | -1 | - | -7 | -42 | - | - | - | |||
| 3.3 Perdite imputate a: | -389 | -9 | - | -380 | -25 | - | -161 | - | |||
| 3.3.1 Conto economico | -389 | -9 | - | -380 | -3 | - | -136 | - | |||
| - di cui minusvalenze | -384 | -8 | - | -376 | -2 | - | -136 | - | |||
| 3.3.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | -22 | - | -25 | - | |||
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli | -27 | -6 | - | -21 | -48 | - | - | - | |||
| 3.5 Altre variazioni in diminuzione |
-308 | -23 | - | -285 | -169 | - | -749 | - | |||
| 4. Rimanenze finali | 9.809 | 154 | 4 | 9.651 | 812 | - | 6.607 | - |
La voce 2.3 "Trasferimenti da altri livelli" delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva pari a 378 milioni, è riferita per 375 milioni al passaggio da Livello 2 a Livello 3 delle azioni della Banca d'Italia. Al riguardo si segnala che per la relativa valutazione, in assenza di transazioni dirette recenti sulle quote, si è fatto riferimento ad un metodo basato sull'attualizzazione dei futuri dividendi derivanti dall'investimento (DDM – Dividend Discount Model) che ha confermato il valore di iscrizione in bilancio. L'utilizzo di tale metodologia ha determinato, inoltre, la classificazione al livello 3, rispetto al livello 2 del Bilancio 2023, nell'ambito della gerarchia del fair value.
Relativamente alle Attività materiali, nelle voci "Altre variazioni in aumento" e "Altre variazioni in diminuzione", sono inclusi i trasferimenti delle Attività materiali da scopo investimento a uso funzionale e viceversa. Sono inoltre inclusi i trasferimenti delle attività in via di dismissione. In particolare, nelle "Altre variazioni in diminuzione" è incluso un portafoglio di immobili riclassificato nelle attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5 a seguito di un'operazione di conferimento di asset immobiliari in fondi gestiti da Coima per un valore di 506 milioni rivenienti da Intesa Sanpaolo S.p.A. ed ulteriori 10 milioni da Immit – Immobili Italiani S.r.l.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
|||||
| TOTALE | di cui: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) Attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
|||||
| 1. Esistenze iniziali | 3.940 | 130 | - | 3.810 | 480 | - | 7.214 | - |
| 2. Aumenti | 1.336 | 82 | 4 | 1.250 | 533 | - | 305 | - |
| 2.1 Acquisti | 781 | 37 | 1 | 743 | 34 | - | 114 | - |
| 2.2 Profitti imputati a: | 176 | 10 | - | 166 | 8 | - | 55 | - |
| 2.2.1 Conto economico | 176 | 10 | - | 166 | - | - | 8 | - |
| - di cui plusvalenze | 154 | 8 | - | 146 | - | - | 8 | - |
| 2.2.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | 8 | - | 47 | - |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | 14 | 12 | - | 2 | 371 | - | - | - |
| 2.4 Altre variazioni in aumento | 365 | 23 | 3 | 339 | 120 | - | 136 | - |
| 3. Diminuzioni | -1.021 | -58 | - | -963 | -281 | - | -919 | - |
| 3.1 Vendite | -588 | -19 | - | -569 | -8 | - | -10 | - |
| 3.2 Rimborsi | -8 | -1 | - | -7 | -42 | - | - | - |
| 3.3 Perdite imputate a: | -230 | -9 | - | -221 | -24 | - | -161 | - |
| 3.3.1 Conto economico | -230 | -9 | - | -221 | -2 | - | -136 | - |
| - di cui minusvalenze | -225 | -8 | - | -217 | -2 | - | -136 | - |
| 3.3.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | -22 | - | -25 | - |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli | -7 | -6 | - | -1 | -38 | - | - | - |
| 3.5 Altre variazioni in diminuzione |
-188 | -23 | - | -165 | -169 | - | -748 | - |
| 4. Rimanenze finali | 4.255 | 154 | 4 | 4.097 | 732 | - | 6.600 | - |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività valutate al fair value con impatto a conto economico | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
||||
| TOTALE | di cui: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) Attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
|||||
| 1. Esistenze iniziali | 5.248 | - | - | 5.248 | 193 | - | 8 | - |
| 2. Aumenti | 1.038 | - | - | 1.038 | 8 | - | - | - |
| 2.1 Acquisti | 722 | - | - | 722 | - | - | - | - |
| 2.2 Profitti imputati a: | 225 | - | - | 225 | 1 | - | - | - |
| 2.2.1 Conto economico | 225 | - | - | 225 | - | - | - | - |
| - di cui plusvalenze | 225 | - | - | 225 | - | - | - | - |
| 2.2.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | 1 | - | - | - |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | - | - | - | - | 7 | - | - | - |
| 2.4 Altre variazioni in aumento | 91 | - | - | 91 | - | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -732 | - | - | -732 | -121 | - | -1 | - |
| 3.1 Vendite | -433 | - | - | -433 | -110 | - | - | - |
| 3.2 Rimborsi | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.3 Perdite imputate a: | -159 | - | - | -159 | -1 | - | - | - |
| 3.3.1 Conto economico | -159 | - | - | -159 | -1 | - | - | - |
| - di cui minusvalenze | -159 | - | - | -159 | - | - | - | - |
| 3.3.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | - | - | - | - |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli | -20 | - | - | -20 | -10 | - | - | - |
| 3.5 Altre variazioni in diminuzione |
-120 | - | - | -120 | - | - | -1 | - |
| 4. Rimanenze finali | 5.554 | - | - | 5.554 | 80 | - | 7 | - |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Passività finanziarie detenute per la negoziazione |
Passività finanziarie designate al fair value |
Derivati di copertura |
|
| 1. Esistenze iniziali | 50 | 31 | - |
| 2. Aumenti | 5 | 53 | - |
| 2.1 Emissioni | 1 | 51 | - |
| 2.2 Perdite imputate a: | - | 2 | - |
| 2.2.1 Conto economico | - | 2 | - |
| - di cui minusvalenze | - | 2 | - |
| 2.2.2 Patrimonio netto | X | - | - |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | 4 | - | - |
| 2.4 Altre variazioni in aumento | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -45 | -8 | - |
| 3.1 Rimborsi | - | - | - |
| 3.2 Riacquisti | - | -8 | - |
| 3.3 Profitti imputati a: | -2 | - | - |
| 3.3.1 Conto economico | -2 | - | - |
| - di cui plusvalenze | -2 | - | - |
| 3.3.2 Patrimonio netto | X | - | - |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli | -43 | - | - |
| 3.5 Altre variazioni in diminuzione | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali | 10 | 76 | - |
La voce trasferimenti ad altri livelli è riferita a Certificates di Capogruppo.
È presente un'unica tabella in quanto il comparto assicurativo non ha la casistica.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| o misurate al fair value su base non ricorrente | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.702 | 44.095 | 298.969 | 167.742 | 518.950 | 38.622 | 296.383 | 174.096 | |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
667 | - | - | 667 | 264 | - | - | 264 | |
| Totale | 519.369 | 44.095 | 298.969 | 168.409 | 519.214 | 38.622 | 296.383 | 174.360 | |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 599.620 | 58.993 | 499.952 | 42.411 | 642.119 | 60.128 | 538.963 | 43.238 | |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | - | - | 5 | 2 | - | - | 2 | |
| Totale | 599.625 | 58.993 | 499.952 | 42.416 | 642.121 | 60.128 | 538.963 | 43.240 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| o misurate al fair value su base non ricorrente | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.697 | 44.095 | 298.964 | 167.742 | 518.945 | 38.622 | 296.378 | 174.096 | |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
617 | - | - | 617 | 214 | - | - | 214 | |
| Totale | 519.314 | 44.095 | 298.964 | 168.359 | 519.159 | 38.622 | 296.378 | 174.310 | |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 598.205 | 58.993 | 498.634 | 42.411 | 639.914 | 60.128 | 537.323 | 42.886 | |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | - | - | 5 | 2 | - | - | 2 | |
| Totale | 598.210 | 58.993 | 498.634 | 42.416 | 639.916 | 60.128 | 537.323 | 42.888 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| o misurate al fair value su base non ricorrente | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 5 | - | 5 | - | 5 | - | 5 | - | |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
50 | - | - | 50 | 50 | - | - | 50 | |
| Totale | 55 | - | 5 | 50 | 55 | - | 5 | 50 | |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.415 | - | 1.318 | - | 2.205 | - | 1.640 | 352 | |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 1.415 | - | 1.318 | - | 2.205 | - | 1.640 | 352 |

Per quanto riguarda le attività e le passività finanziarie non valutate al fair value (crediti e crediti rappresentati da titoli, debiti e titoli in circolazione), la prassi adottata dal Gruppo prevede la determinazione del fair value attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi di cassa futuri, ad un tasso che incorpora la stima dei principali rischi e delle incertezze associati allo strumento finanziario oggetto di valutazione (il cosiddetto "discount rate adjustment approach").
In particolare, il tasso di interesse utilizzato per l'attualizzazione dei cash flow futuri è determinato tenendo in considerazione i seguenti fattori di rischio:
Nel caso di strumenti a tasso fisso, i flussi di cassa sono pari a quelli previsti dal contratto. Per gli strumenti a tasso variabile, i flussi di cassa futuri sono determinati sulla base dei tassi di interesse forward, impliciti nelle curve di tassi zero coupon osservati in corrispondenza delle diverse date di fixing e differenziate per tipologia di indicizzazione.
Il valore del premio per il rischio (credit spread) è determinato a livello di singola posizione, tramite l'acquisizione della classe di rischio (LGD) e del rating (PD). Queste grandezze, unitamente alla durata media finanziaria residua, costituiscono il criterio guida per l'acquisizione del credit spread. Per i titoli emessi, la costruzione della curva di spread segue le regole disciplinate nelle Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
Nel determinare i fair value esposti nella tabella A.4.5.4 sono state utilizzate le seguenti assunzioni:
L'IFRS 9 stabilisce che l'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value. Normalmente il fair value di uno strumento finanziario alla data di rilevazione iniziale in bilancio è pari al "prezzo di transazione", in altre parole all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. L'affermazione che all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario di norma coincide con il prezzo della transazione è intuitivamente generalmente riscontrabile nel caso di transazioni del cosiddetto livello 1 della gerarchia del fair value. Eventuali differenze tra prezzo e fair value sono normalmente da attribuire ai cosiddetti margini commerciali, che si ritiene di non far rientrare nel la casistica del Day One Profit (DOP). I margini commerciali transitano, dunque, a conto economico al momento della prima valutazione successiva dello strumento finanziario. Anche nel caso del livello 2, che si basa su prezzi derivati indirettamente dal mercato (comparable approach), l'iscrizione iniziale vede in molti casi sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Le residue differenze riscontrabili, come nel caso precedente, sono di norma da attribuire ai cosiddetti margini commerciali. Nel caso del livello 3 sussiste una discrezionalità parziale dell'operatore nella valutazione dello strumento e, pertanto, proprio per la maggior soggettività nella determinazione del fair value, manca un inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione. Per lo stesso motivo risulta difficile determinare con precisione anche un eventuale margine commerciale da imputare a conto economico. In tal caso l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo, prescindendo dalla possibile identificazione di margini commerciali. La successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrata all'atto della prima valutazione, definita anche come DOP. Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi (incluso l'effetto tempo). Nel caso in cui input non osservabili, utilizzati ai fini della stima del fair value, diventino osservabili, i residui DOP sospesi patrimonialmente vengono iscritti a conto economico in un'unica soluzione. Analogamente, nel caso di operazioni gestite "a libro" nell'ambito dell'operatività della divisione d'investimento, i DOP registrati sulle operazioni - incluse nella suddetta gestione a libro - sono rilevati a conto economico nel momento in cui sono poste in essere operazioni che nella sostanza eliminano i rischi legati a parametri non osservabili dello strumento che ha generato il DOP.
A fine 2024, l'ammontare del DOP precedentemente sospeso nello Stato patrimoniale risultava interamente rilasciato a conto economico a seguito della chiusura delle transazioni a cui era associato.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| a) Cassa | 3.882 | 3.934 |
| b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali | 32.531 | 81.582 |
| c) Conti correnti e depositi a vista presso banche | 4.120 | 3.754 |
| Totale | 40.533 | 89.270 |
La sottovoce b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali si riferisce ai depositi a vista (overnight), per un ammontare pari a 32.531 milioni in riduzione rispetto all'importo di 81.582 milioni al 31 dicembre 2023; tale variazione riflette principalmente la riduzione delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per il rimborso delle operazioni TLTRO III intervenuto nel corso dell'anno.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| A. Attività per cassa | ||||||
| 1. Titoli di debito | 6.759 | 1.285 | 82 | 9.071 | 1.044 | 68 |
| 1.1 Titoli strutturati | 31 | 4 | - | 775 | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 6.728 | 1.281 | 82 | 8.296 | 1.044 | 68 |
| 2. Titoli di capitale | 7.588 | - | 1 | 1.892 | - | 23 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 440 | - | 37 | 444 | - | 6 |
| 4. Finanziamenti | - | 65 | 9 | - | 95 | - |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 65 | 9 | - | 95 | - |
| Totale (A) | 14.787 | 1.350 | 129 | 11.407 | 1.139 | 97 |
| B. Strumenti derivati | ||||||
| 1. Derivati finanziari | 161 | 21.935 | 25 | 139 | 24.073 | 33 |
| 1.1 di negoziazione | 161 | 21.910 | 25 | 139 | 24.057 | 33 |
| 1.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 1.3 altri | - | 25 | - | - | 16 | - |
| 2. Derivati creditizi | - | 3.052 | - | - | 1.275 | - |
| 2.1 di negoziazione | - | 3.052 | - | - | 1.275 | - |
| 2.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 2.3 altri | - | - | - | - | - | - |
| Totale (B) | 161 | 24.987 | 25 | 139 | 25.348 | 33 |
| TOTALE (A+B) | 14.948 | 26.337 | 154 | 11.546 | 26.487 | 130 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie detenute per la negoziazione al 31 dicembre 2024, pari a 41.439 milioni (38.163 milioni al 31 dicembre 2023), è attribuibile per 41.401 milioni al "Gruppo bancario" e per 38 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a 38.136 milioni e 27 milioni.
I Titoli strutturati al 31 dicembre 2024 si compongono per 19 milioni di titoli di debito convertibili in azioni e per 16 mil ioni di titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli altri Titoli di debito figurano i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 1.017 milioni (962 milioni Livello 2 e 55 milioni Livello 3), di cui 832 milioni senior, 177 milioni mezzanine e 8 milioni junior.
I titoli di capitale al 31 dicembre 2024 includono investimenti correlati a derivati finanziari di negoziazione su titoli di capitale e indici azionari.
Il fair value lordo positivo degli Strumenti derivati posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. - soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42 - è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto rispettivamente tra le Passività finanziarie di negoziazione e le Attività finanziarie di negoziazione.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| A. Attività per cassa | ||
| 1. Titoli di debito | 8.126 | 10.183 |
| a) Banche Centrali | 220 | 77 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 3.517 | 5.963 |
| c) Banche | 2.347 | 2.536 |
| d) Altre società finanziarie | 1.653 | 1.274 |
| di cui: imprese di assicurazione | 156 | 125 |
| e) Società non finanziarie | 389 | 333 |
| 2. Titoli di capitale | 7.589 | 1.915 |
| a) Banche | 399 | 64 |
| b) Altre società finanziarie | 1.200 | 243 |
| di cui: imprese di assicurazione | 173 | 132 |
| c) Società non finanziarie | 5.990 | 1.608 |
| d) Altri emittenti | - | - |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 477 | 450 |
| 4. Finanziamenti | 74 | 95 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | 7 | 34 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | 67 | 61 |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale A | 16.266 | 12.643 |
| B. Strumenti derivati | ||
| a) Controparti centrali | 5.058 | 6.934 |
| b) Altre | 20.115 | 18.586 |
| Totale B | 25.173 | 25.520 |
| TOTALE (A+B) | 41.439 | 38.163 |
Le quote di OICR in portafoglio a fine esercizio includono principalmente hedge fund per 245 milioni.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1.Titoli di debito | - | 2 | 1 | - | 1 | - |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | 2 | 1 | - | 1 | - |
| 2.Finanziamenti | - | - | 3 | - | - | - |
| 2.1 Strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 2.2 Altri | - | - | 3 | - | - | - |
| Totale | - | 2 | 4 | - | 1 | - |
La voce è interamente riferita al "Gruppo bancario".
In tale categoria sono inclusi i titoli di debito correlati con strumenti finanziari valutati al fair value in contropartita del conto economico, quali derivati finanziari. A fronte dei titoli di debito non sono state attivate coperture per il tramite di derivati creditizi o strumenti similari ad attenuazione del relativo rischio di credito.
La variazione del fair value attribuibile alla misurazione del rischio di credito delle attività finanziarie designate al fair value è risultata essere, sia nell'esercizio che cumulativamente, poco significativa.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Titoli di debito | 3 | 1 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 2 | 1 |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | 1 | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| 2. Finanziamenti | 3 | - |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | 3 | - |
| d) Altre società finanziarie | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale | 6 | 1 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 31.12.2023 |
|||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 7.890 | 1.119 | 431 | 6.692 | 723 | 453 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | 5 | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 7.890 | 1.119 | 431 | 6.692 | 718 | 453 |
| 2. Titoli di capitale | 6.090 | 296 | 104 | 5.578 | 205 | 210 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 83.884 | 201 | 8.236 | 83.672 | 192 | 7.501 |
| 4. Finanziamenti | - | 367 | 880 | - | 310 | 894 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 367 | 880 | - | 310 | 894 |
| Totale | 97.864 | 1.983 | 9.651 | 95.942 | 1.430 | 9.058 |

L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value al 31 dicembre 2024, pari a 109.498 milioni (106.430 milioni al 31 dicembre 2023), è attribuibile per 5.228 milioni al "Gruppo bancario" e per 104.270 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a 4.763 milioni e 101.667 milioni.
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione".
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | - | 41 | 57 | - | 64 | 83 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | 5 | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | 41 | 57 | - | 59 | 83 |
| 2. Titoli di capitale | 172 | 296 | 13 | 137 | 205 | 128 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 54 | 201 | 3.540 | 45 | 192 | 3.130 |
| 4. Finanziamenti | - | 367 | 487 | - | 310 | 469 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 367 | 487 | - | 310 | 469 |
| Totale | 226 | 905 | 4.097 | 182 | 771 | 3.810 |
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 74 milioni (17 milioni Livello 2 e 57 milioni Livello 3), di cui 11 milioni senior, 45 milioni mezzanine e 18 milioni junior.
2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica (di cui: Imprese di assicurazioni)
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 7.890 | 1.078 | 374 | 6.692 | 659 | 370 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 7.890 | 1.078 | 374 | 6.692 | 659 | 370 |
| 2. Titoli di capitale | 5.918 | - | 91 | 5.441 | - | 82 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 83.830 | - | 4.696 | 83.627 | - | 4.371 |
| 4. Finanziamenti | - | - | 393 | - | - | 425 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | - | 393 | - | - | 425 |
| Totale | 97.638 | 1.078 | 5.554 | 95.760 | 659 | 5.248 |

| Voci | 31.12.2024 | Di cui: | (milioni di euro) 31.12.2023 |
||
|---|---|---|---|---|---|
| Gruppo | Imprese di | Altre | |||
| bancario | assicurazione | imprese | |||
| 1.Titoli di capitale | 6.490 | 481 | 6.009 | - | 5.993 |
| di cui: banche | 536 | - | 536 | - | 494 |
| di cui: altre società finanziarie | 409 | 211 | 198 | - | 324 |
| di cui: società non finanziarie | 5.545 | 270 | 5.275 | - | 5.175 |
| 2. Titoli di debito | 9.440 | 98 | 9.342 | - | 7.868 |
| a) Banche Centrali | 74 | - | 74 | - | 77 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 5.763 | - | 5.763 | - | 4.577 |
| c) Banche | 1.591 | - | 1.591 | - | 1.281 |
| d) Altre società finanziarie | 995 | 98 | 897 | - | 943 |
| di cui: imprese di assicurazione | 641 | - | 641 | - | 640 |
| e) Società non finanziarie | 1.017 | - | 1.017 | - | 990 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 92.321 | 3.795 | 88.526 | - | 91.365 |
| 4. Finanziamenti | 1.247 | 854 | 393 | - | 1.204 |
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - |
| c) Banche | 458 | 65 | 393 | - | 467 |
| d) Altre società finanziarie | 113 | 113 | - | - | 95 |
| di cui: imprese di assicurazione | 7 | 7 | - | - | 11 |
| e) Società non finanziarie | 328 | 328 | - | - | 324 |
| f) Famiglie | 348 | 348 | - | - | 318 |
| Totale | 109.498 | 5.228 | 104.270 | - | 106.430 |
Con riferimento al Gruppo bancario, le quote di OICR sono principalmente ascrivibili alla Capogruppo e in termini di composizione si riferiscono, in ordine di rilevanza, ai fondi di private equity, fondi immobiliari, fondi di private debt, fondi per le infrastrutture, hedge fund, fondi di venture capital. La voce include, altresì 196 milioni relativi alle interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), quali fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.
Con riferimento invece alle Imprese di assicurazione le quote di OICR sono ascrivibili a Intesa Sanpaolo Assicurazioni e Fideuram Vita e in termini di composizione si riferiscono prevalentemente, e in ordine di rilevanza, ai fondi obbligazionari, azionari e flessibili.
Inoltre i finanziamenti includono le esposizioni creditizie classificate tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per il mancato superamento del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (SPPI Test) previsto dal principio contabile internazionale IFRS 9.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Titoli di debito | 139.123 | 8.760 | 81 | 130.133 | 8.187 | 232 | |
| 1.1 Titoli strutturati | 970 | - | - | 654 | - | - | |
| 1.2 Altri titoli di debito | 138.153 | 8.760 | 81 | 129.479 | 8.187 | 232 | |
| 2. Titoli di capitale | 542 | 122 | 648 | 458 | 497 | 344 | |
| 3. Finanziamenti | - | 910 | 83 | - | 805 | 97 | |
| Totale | 139.665 | 9.792 | 812 | 130.591 | 9.489 | 673 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva al 31 dicembre 2024, pari a 150.269 milioni (140.753 milioni al 31 dicembre 2023), è attribuibile per 77.296 milioni al "Gruppo bancario" e per 72.973 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a 68.618 milioni e 72.135 milioni. Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione".
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Titoli di debito | 69.212 | 5.778 | 8 | 60.545 | 5.840 | 39 | |
| 1.1 Titoli strutturati | 970 | - | - | 654 | - | - | |
| 1.2 Altri titoli di debito | 68.242 | 5.778 | 8 | 59.891 | 5.840 | 39 | |
| 2. Titoli di capitale | 542 | 122 | 641 | 458 | 490 | 344 | |
| 3. Finanziamenti | - | 910 | 83 | - | 805 | 97 | |
| Totale | 69.754 | 6.810 | 732 | 61.003 | 7.135 | 480 |
I finanziamenti inclusi nella presente voce, come illustrato nella parte A - Politiche contabili, sono riferiti alle quote dei prestiti sindacati sottoscritti e destinati alla successiva cessione.
I Titoli strutturati al 31 dicembre 2024 sono interamente costituiti da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 2.203 milioni (interamente di Livello 2), di cui 2.152 milioni senior e 51 milioni mezzanine.
Tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (voce 2. Titoli di capitale – Livello 3) sono incluse le quote di partecipazione nel capitale di Banca d'Italia per un ammontare di 375 milioni. Al riguardo si segnala che per la relativa valutazione, in assenza di transazioni dirette recenti sulle quote, si è fatto riferimento ad un metodo basato sull'attualizzazione dei futuri dividendi derivanti dall'investimento (DDM – Dividend Discount Model) che ha confermato il valore di iscrizione in bilancio. L'utilizzo di tale metodologia ha determinato, inoltre, la classificazione al livello 3, rispetto al livello 2 del Bilancio 2023, nell'ambito della gerarchia del fair value.
Il valore di bilancio dei titoli di capitale rivenienti dal recupero delle attività finanziarie impaired ammonta a 11 milioni.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 69.911 | 2.982 | 73 | 69.588 | 2.347 | 193 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 69.911 | 2.982 | 73 | 69.588 | 2.347 | 193 |
| 2. Titoli di capitale | - | - | 7 | - | 7 | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 69.911 | 2.982 | 80 | 69.588 | 2.354 | 193 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | Di cui: | 31.12.2023 | |||||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
||||||
| 1. Titoli di debito | 147.964 | 74.998 | 72.966 | - | 138.552 | |||
| a) Banche Centrali | 717 | 459 | 258 | - | 1.103 | |||
| b) Amministrazioni pubbliche | 108.772 | 53.858 | 54.914 | - | 102.516 | |||
| c) Banche | 20.679 | 11.590 | 9.089 | - | 18.618 | |||
| d) Altre società finanziarie | 6.299 | 5.396 | 903 | - | 5.817 | |||
| di cui: imprese di assicurazione | 551 | 60 | 491 | - | 520 | |||
| e) Società non finanziarie | 11.497 | 3.695 | 7.802 | - | 10.498 | |||
| 2. Titoli di capitale | 1.312 | 1.305 | 7 | - | 1.299 | |||
| a) Banche | 746 | 739 | 7 | - | 618 | |||
| b) Altri emittenti: | 566 | 566 | - | - | 681 | |||
| - altre società finanziarie | 214 | 214 | - | - | 256 | |||
| di cui: imprese di assicurazione | 3 | 3 | - | - | 3 | |||
| - società non finanziarie | 341 | 341 | - | - | 414 | |||
| - altri | 11 | 11 | - | - | 11 | |||
| 3. Finanziamenti | 993 | 993 | - | - | 902 | |||
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - | |||
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - | |||
| c) Banche | - | - | - | - | - | |||
| d) Altre società finanziarie | 251 | 251 | - | - | 162 | |||
| di cui: imprese di assicurazione | - | - | - | - | - | |||
| e) Società non finanziarie | 742 | 742 | - | - | 740 | |||
| f) Famiglie | - | - | - | - | - | |||
| Totale | 150.269 | 77.296 | 72.973 | - | 140.753 |
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | ||||||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
||||
| Titoli di debito | 145.216 | 170 | 2.854 | 36 | - | -54 | -52 | -36 | - | - | |||
| Finanziamenti | 927 | - | 64 | 11 | - | -3 | -2 | -4 | - | - | |||
| Totale | 31.12.2024 | 146.143 | 170 | 2.918 | 47 | - | -57 | -54 | -40 | - | - | ||
| Totale | 31.12.2023 | 135.821 | 276 | 3.738 | 36 | - | -49 | -56 | -36 | - | - |
3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired, si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | ||||||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
||||
| Titoli di debito | 73.628 | 170 | 1.401 | 36 | - | -20 | -11 | -36 | - | - | |||
| Finanziamenti | 927 | - | 64 | 11 | - | -3 | -2 | -4 | - | - | |||
| Totale | 31.12.2024 | 74.555 | 170 | 1.465 | 47 | - | -23 | -13 | -40 | - | - | ||
| Totale | 31.12.2023 | 65.493 | 276 | 1.910 | 36 | - | -32 | -45 | -36 | - | - |
3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive (di cui: Imprese di assicurazioni)
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | Write-off | |||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
||
| Titoli di debito | 71.588 | - | 1.453 | - | - | -34 | -41 | - | - | - | |
| Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 31.12.2024 | 71.588 | - | 1.453 | - | - | -34 | -41 | - | - | - |
| Totale | 31.12.2023 | 70.328 | - | 1.828 | - | - | -17 | -11 | - | - | - |

| (milioni di euro) | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||||||||
| Valore di bilancio | Fair value | Valore di bilancio | Fair value | ||||||||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
||||
| A. Crediti verso Banche centrali | 10.903 | - | - | - | 9.107 | 1.796 | 10.923 | - | - | - | 9.278 | 1.645 | |||
| 1. Depositi a scadenza | 1.639 | - | - | X | X | X | 1.771 | - | - | X | X | X | |||
| 2. Riserva obbligatoria | 7.740 | - | - | X | X | X | 7.701 | - | - | X | X | X | |||
| 3. Pronti contro termine | 1.418 | - | - | X | X | X | 1.362 | - | - | X | X | X | |||
| 4. Altri | 106 | - | - | X | X | X | 89 | - | - | X | X | X | |||
| B. Crediti verso banche | 27.498 | 59 | - | 2.120 | 18.623 | 6.789 | 21.884 | 92 | - | 1.569 | 14.991 | 5.420 | |||
| 1. Finanziamenti | 25.190 | 59 | - | - | 18.480 | 6.767 | 20.239 | 92 | - | - | 14.971 | 5.402 | |||
| 1.1 Conti correnti | - | - | - | X | X | X | - | - | - | X | X | X | |||
| 1.2 Depositi a scadenza | 2.079 | - | - | X | X | X | 2.173 | - | - | X | X | X | |||
| 1.3 Altri finanziamenti: | 23.111 | 59 | - | X | X | X | 18.066 | 92 | - | X | X | X | |||
| - Pronti contro termine attivi | 12.898 | - | - | X | X | X | 7.595 | - | - | X | X | X | |||
| - Finanziamenti per leasing | 4 | - | - | X | X | X | 4 | - | - | X | X | X | |||
| - Altri | 10.209 | 59 | - | X | X | X | 10.467 | 92 | - | X | X | X | |||
| 2. Titoli di debito | 2.308 | - | - | 2.120 | 143 | 22 | 1.645 | - | - | 1.569 | 20 | 18 | |||
| 2.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2.2 Altri titoli di debito | 2.308 | - | - | 2.120 | 143 | 22 | 1.645 | - | - | 1.569 | 20 | 18 | |||
| TOTALE | 38.401 | 59 | - | 2.120 | 27.730 | 8.585 | 32.807 | 92 | - | 1.569 | 24.269 | 7.065 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso banche – è interamente riferita al Gruppo bancario.
La sottovoce "Altri finanziamenti - Altri" include crediti di funzionamento, ossia per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 129 milioni. Tali esposizioni sono rappresentate essenzialmente da crediti in bonis classificati in Stage 1 e rettificate sulla base del principio IFRS 9.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||||
| Valore di bilancio | Fair value | Valore di bilancio | Fair value | |||||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
|
| 1. Finanziamenti | 408.409 | 4.751 | 193 | - | 257.245 | 151.054 | 416.952 | 4.772 | 219 | - | 259.148 | 155.757 |
| 1.1. Conti correnti | 21.187 | 428 | 5 | X | X | X | 21.486 | 430 | 9 | X | X | X |
| 1.2. Pronti contro termine attivi | 17.991 | - | - | X | X | X | 16.636 | - | - | X | X | X |
| 1.3. Mutui | 214.627 | 2.924 | 96 | X | X | X | 225.252 | 2.855 | 120 | X | X | X |
| 1.4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto |
20.375 | 273 | 3 | X | X | X | 19.742 | 298 | 2 | X | X | X |
| 1.5 Finanziamenti per leasing | 6.467 | 223 | 79 | X | X | X | 7.123 | 252 | 75 | X | X | X |
| 1.6. Factoring | 10.265 | 63 | - | X | X | X | 10.102 | 59 | - | X | X | X |
| 1.7. Altri finanziamenti | 117.497 | 840 | 10 | X | X | X | 116.611 | 878 | 13 | X | X | X |
| 2. Titoli di debito | 66.860 | 29 | - | 41.975 | 13.994 | 8.103 | 64.067 | 41 | - | 37.053 | 12.966 | 11.274 |
| 2.1. Titoli strutturati | 3.778 | - | - | 2.270 | 930 | 49 | 4.922 | - | - | 3.362 | 321 | 633 |
| 2.2. Altri titoli di debito | 63.082 | 29 | - | 39.705 | 13.064 | 8.054 | 59.145 | 41 | - | 33.691 | 12.645 | 10.641 |
| Totale | 475.269 | 4.780 | 193 | 41.975 | 271.239 | 159.157 | 481.019 | 4.813 | 219 | 37.053 | 272.114 | 167.031 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso clientela al 31 dicembre 2024 pari a 480.242 milioni (486.051 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 472.543 milioni al "Gruppo bancario", per 5 milioni alle "Imprese di assicurazione" e per 7.694 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 476.230 milioni, 5 milioni e 9.816 milioni.
La sottovoce "Altri finanziamenti" include crediti di funzionamento, ossia per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 846 milioni. Tali esposizioni sono rappresentate essenzialmente da crediti in bonis classificati in Stage 1 rettificate sulla base del principio IFRS 9.
L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 2.1 è interamente costituito da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di circa 7.720 milioni di cui circa 7.704 milioni riguardano titoli senior, 16 milioni titoli mezzanine.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
|||
| 1. Titoli di debito | 66.860 | 29 | - | 64.067 | 41 | - | ||
| a) Amministrazioni pubbliche | 45.621 | 6 | - | 40.596 | 8 | - | ||
| b) Altre società finanziarie | 17.606 | 8 | - | 20.383 | 22 | - | ||
| di cui: imprese di assicurazione | 23 | - | - | 2 | - | - | ||
| c) Società non finanziarie | 3.633 | 15 | - | 3.088 | 11 | - | ||
| 2. Finanziamenti verso: | 408.409 | 4.751 | 193 | 416.952 | 4.772 | 219 | ||
| a) Amministrazioni pubbliche | 15.450 | 194 | - | 15.987 | 221 | - | ||
| b) Altre società finanziarie | 52.391 | 203 | - | 50.918 | 153 | - | ||
| di cui: imprese di assicurazione | 232 | - | - | 173 | - | - | ||
| c) Società non finanziarie | 166.065 | 2.880 | 116 | 176.408 | 2.838 | 129 | ||
| d) Famiglie | 174.503 | 1.474 | 77 | 173.639 | 1.560 | 90 | ||
| TOTALE | 475.269 | 4.780 | 193 | 481.019 | 4.813 | 219 |
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | ||||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
||
| Titoli di debito | 63.709 | - | 5.684 | 104 | - | -19 | -114 | -75 | - | - | |
| Finanziamenti | 409.794 | - | 36.789 | 9.507 | 270 | -559 | -1.614 | -4.697 | -77 | 1.683 | |
| Totale | 31.12.2024 | 473.503 | - | 42.473 | 9.611 | 270 | -578 | -1.728 | -4.772 | -77 | 1.683 |
| Totale | 31.12.2023 | 469.138 | 15 | 47.274 | 9.810 | 317 | -722 | -1.864 | -4.905 | -98 | 1.795 |
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, in formato libero, in calce alla presente tabella.
A tal riguardo, si segnala che il valore lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19 al 31 dicembre 2024 ammonta a 15.416 milioni, di cui 12.361 milioni riferiti al primo stadio, 2.076 milioni al secondo stadio e 979 milioni al terzo stadio.
Le rettifiche di valore complessive ammontano a 415 milioni, di cui 13 milioni riferiti al primo stadio, 33 milioni al secondo stadio e 369 milioni al terzo stadio.

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia all'informativa fornita nell'ambito della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 - Rischi di mercato.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair value | 31.12.2024 | Valore nozionale |
Fair value | 31.12.2023 | Valore nozionale |
|||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2024 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2023 | |
| A. Derivati finanziari | ||||||||
| 1. Fair Value | - | 6.352 | - | 302.837 | - | 6.960 | - | 209.858 |
| 2. Flussi Finanziari | - | 153 | - | 18.385 | - | 46 | - | 2.690 |
| 3. Investimenti esteri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | ||||||||
| 1. Fair Value | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Flussi Finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 6.505 | - | 321.222 | - | 7.006 | - | 212.548 |
L'ammontare complessivo dei derivati di copertura al 31 dicembre 2024, pari a 6.505 milioni (7.006 milioni al 31 dicembre 2023), è attribuibile per 6.469 milioni al "Gruppo bancario" e per 36 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a 6.980 milioni, 24 milioni e 2 milioni.
Con riferimento al Gruppo bancario il fair value lordo positivo delle attività in Derivati di copertura poste in essere con il compensatore legale LCH Ltd., soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto tra le Passività finanziarie di negoziazione.
La variazione annua in diminuzione del fair value dei Derivati finanziari di copertura è ascrivibile alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta negli ultimi mesi del 2024.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | Fair Value | Flussi finanziari | ||||||||
| Specifica | Generica | Specifica | Generica | |||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | |||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
609 | - | 163 | - | X | X | X | 36 | X | X |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.570 | X | 1 | - | X | X | X | 28 | X | X |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 2.099 | X | 89 | X |
| 4. Altre operazioni | - | - | 2 | - | - | - | X | - | X | - |
| Totale attività | 2.179 | - | 166 | - | - | - | 2.099 | 64 | 89 | - |
| 1. Passività finanziarie | 471 | X | 125 | - | - | - | X | - | X | X |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 1.312 | X | - | X |
| Totale passività | 471 | - | 125 | - | - | - | 1.312 | - | - | - |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie |
X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value positivo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di crediti erogati nonché nella copertura specifica di fair value dei titoli di debito dell'attivo.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Adeguamento positivo | 1.357 | 16 |
| 1.1 di specifici portafogli: | 1.315 | 16 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.315 | 16 |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 1.2 complessivo | 42 | - |
| 2. Adeguamento negativo | -4.959 | -5.711 |
| 2.1 di specifici portafogli: | -4.906 | -5.666 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -4.906 | -5.666 |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 2.2 complessivo | -53 | -45 |
| Totale | -3.602 | -5.695 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle attività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione il Gruppo si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione "Carve-out".
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2023 dell'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta negli ultimi mesi del 2024.

| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Tipo di rapporto (a) |
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Impresa partecipante |
Quota % |
Disponi bilità voti % (b) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO Apside S.p.A. (c) Capitale Euro 50.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 7 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 50,00 | |
| 2 | Augusto S.r.l. Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 7 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 3 | Diocleziano S.r.l. Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 7 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 4 | Mir Capital Management S.A. in liquidazione Capitale Euro 31.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 7 | Private Equity International S.A. | 50,00 | |
| 5 | Mir Capital S.C.A. SICAR in liquidazione Capitale Euro 65.365.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 7 | Private Equity International S.A. | 50,00 | |
| 6 | Mooney Group S.p.A. Capitale Euro 10.050.000 suddiviso in azioni da Euro 0,20 |
Milano | Milano | 7 | Isybank S.p.A. | 50,00 | |
| 7 | PBZ Croatia Osiguranje Public Limited Company for Compulsory Pension Fund Management Capitale Euro 7.488.000 suddiviso in azioni da Euro 133 |
Zagabria | Zagabria | 7 | Privredna Banka Zagreb D.D. | 50,00 | |
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | |||||||
| 1 | 1875 Finance Holding AG Capitale Chf 500.000 suddiviso in azioni da Chf 1 |
Sarnen | Sarnen | 4 | Reyl&Cie S.A. | 40,00 | |
| 2 | Asteria Investment Managers S.A. Capitale Chf 2.300.000 suddiviso in azioni da Chf 10 |
Ginevra | Ginevra | 4 | Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. |
49,00 | |
| 3 | Back2Bonis Capitale Euro 1.062.413.350 suddiviso in azioni da Euro 500.000 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 42,47 | 35,00 (*) |
| 4 | Brera Sec S.r.l. (d) Capitale EUR 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 5 | Camfin S.p.A. (e) Capitale EUR 110.000.000 suddiviso in azioni da Euro 0,2 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 4,60 | 8,53 (*) |
| 6 | Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A. Capitale EUR 39.241.088 suddiviso in azioni da Euro 51,65 |
Fermo | Fermo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 33,33 | |
| 7 | Clara Sec S.r.l. (d) Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 8 | Compagnia Aerea Italiana S.p.A. Capitale Euro 3.526.846 suddiviso in azioni da Euro 0,00004 |
Roma | Fiumicino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 27,49 | |
| 9 | Destination Gusto S.r.l. (f) Capitale Euro 20.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 49,00 | |
| 10 | Digit'ed Holding S.p.A. (g) Capitale Euro 2.254.389 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 19,04 | 19,40 (*) |
| 11 | ECRA Private Debt Fund Capitale Euro 155.556.000 suddiviso in azioni da Euro 1.000 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 9,64 | |
| 12 | Efesto | Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 43,19 | |
| Capitale Euro 1.353.774.696 suddiviso in azioni da Euro 1 | |||||||
| 13 | Equiter S.p.A. Capitale Euro 150.004.017 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 32,88 | |
| 14 | Europrogetti & Finanza S.r.l. in liquidazione Capitale Euro 5.636.400 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Roma | Roma | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 15,97 | |
| 15 | Eusebi Holdings B.V. Capitale Euro 100 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Amsterdam | Amsterdam | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 47,00 | |
| 16 | FI.NAV Comparto A crediti (h) Capitale USD 405.821.168 suddiviso in azioni da USD 1 |
Roma | Roma | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 50,54 |
| Denominazioni | Sede | Sede Tipo |
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponi | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| legale operativa |
di rapporto |
Impresa partecipante | Quota % |
bilità voti |
|||
| (a) | % (b) |
||||||
| 17 | Fondo Basket Eque Capitale Euro 20.500.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 24,39 | |
| 18 | Fondo di Rigenerazione Urbana Sicilia S.r.l. (i) Capitale Euro 50.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Palermo | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 19 | Fondo per la ricerca e l'innovazione S.r.l. RIF (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 20 | Fondo Sardegna Energia S.r.l. (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Cagliari | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 21 | Fondo Tematico Piani Urbani Integrati S.r.l. (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 22 | Fondo Tematico Turismo S.r.l. (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 23 | Fondo UTP Italia Comparto Crediti Capitale Euro 521.784.930 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 55,02 | 35,00 (*) |
| 24 | Giada Sec S.r.l. (d) Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 25 | IDEA CCR (Corporate Credit Recovery) II Comparto Crediti Capitale Euro 1.002.550.691 suddiviso in azioni da Euro 25.285,33 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 35,23 | |
| 26 | Indaco Venture Partners SGR S.p.A. Capitale Euro 750.000 suddiviso in azioni da Euro 0,50 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 24,50 | |
| 27 | Iniziative Immobiliari Industriali S.p.A. in liquidazione Capitale Euro 510.000 suddiviso in azioni da Euro 0,51 |
Arquà Polesine | Arquà Polesine | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 20,00 | |
| 28 | International Care Company S.p.A. Capitale Euro 5.434.089 suddiviso in azioni da Euro 1,14 |
Monza | Monza | 4 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. |
10,00 | |
| 29 | Intrum Italy S.p.A. Capitale Euro 600.000 suddiviso in azioni da Euro 0,02 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 49,00 | |
| 30 | Ism Investimenti S.p.A. Capitale Euro 6.654.902 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Mantova | Mantova | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 27,36 | |
| 31 | Lendlease MSG Heartbeat Capitale Euro 667.219.331 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. Risanamento S.p.A. |
56,80 0,01 |
40,00 (*) |
| 32 | Leonardo Technology S.r.l. in liquidazione Capitale Euro 242.081 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 56,81 26,60 |
40,00 (*) |
| 33 | Marketwall S.r.l. Capitale Euro 2.380.409 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 33,00 | |
| 34 | Materias S.r.l. Capitale Euro 31.418 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Napoli | Napoli | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 13,66 | |
| 35 | Misr Alexandria for Financial Investments Mutual Fund Co. in liquidazione Capitale EGP 30.708.000 suddiviso in azioni da EGP 1000 |
Il Cairo | Il Cairo | 4 | Bank of Alexandria S.A.E. | 25,00 | |
| 36 | Misr International Towers Co. Capitale EGP 50.000.000 suddiviso in azioni da EGP 10 |
Il Cairo | Il Cairo | 4 | Bank of Alexandria S.A.E. | 27,86 | |
| 37 | Monilogi SRO Capitale Euro 2.250.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Bratislava | Bratislava | 4 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 33,00 | |
| 38 | Montefeltro Sviluppo Soc.cons. A.r.l. Capitale Euro 73.000 suddiviso in azioni da Euro 10 |
Urbania | Urbania | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 26,37 | |
| 39 | Network Impresa S.p.A. in concordato preventivo Capitale Euro 562.342 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Limena | Limena | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 28,95 | |
| 40 | Neva First - FCC Capitale Euro 237.323.232 suddiviso in azioni da Euro 99,80 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. |
42,59 | |
| 41 | Penghua Fund Management Co. Ltd. Capitale CNY 150.000.000 suddiviso in azioni da CNY 1 |
Shenzhen | Shenzhen | 4 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 49,00 |
| Denominazioni | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponi | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| legale | operativa | di rapporto (a) |
Impresa partecipante | Quota % |
bilità voti % (b) |
||
| 42 | R.C.N. Finanziaria S.p.A. Capitale Euro 1.000.000 suddiviso in azioni da Euro 0,50 |
Mantova | Mantova | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 23,96 | |
| 43 | Retail & Leisure Fund (h) Capitale Euro 224.368.515 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Roma | Roma | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 68,30 | |
| 44 | Rexer S.p.A. (j) Capitale Euro 2.900.000 suddiviso in azioni da Euro 0,01 |
Monza | Monza | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 48,98 | 49,17 (*) |
| 45 | RSCT FUND - COMPARTO CREDITI (h) Capitale Euro 383.363.831 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 70,07 | |
| 46 | S.F. Consulting S.r.l. Capitale Euro 93.600 suddiviso in azioni da Euro 0,52 |
Bergamo | Bergamo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 35,00 | |
| 47 | Sicily Investments S.a.r.l. Capitale Euro 12.500 suddiviso in azioni da Euro 25 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 25,20 | |
| 48 | Slovak Banking Credit Bureau S.r.o. Capitale Euro 9.958,17 suddiviso in azioni da Euro 3.319,39 |
Bratislava | Bratislava | 4 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 33,33 | |
| 49 | Società Editrice Allemandi a r.l. Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 49,00 | |
| 50 | Sviluppo Como - Comonext S.p.A. Capitale Euro 15.325.851 suddiviso in azioni da Euro 0,97 |
Como | Lomazzo (Como) |
4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 25,16 | |
| 51 | Sviluppo Industriale S.p.A. in Liquidazione Capitale Euro 628.444 suddiviso in azioni da Eur 22,26 |
Pistoia | Pistoia | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 28,27 | |
| 52 | Trinacria Capital S.a.r.l. Capitale Euro 12.500 suddiviso in azioni da Euro 25 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 25,20 | |
| 53 | UTP Restructuring Corporate Capitale Euro 235.875.126 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 58,07 | 35 (*) |
| 54 | Warrant Hub S.p.A. Capitale Euro 82.628 suddiviso in azioni da Euro 0.58 |
Correggio | Correggio | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 9,52 | |
| 55 | Yolo Group S.p.A. Capitale Euro 126.486,63 suddiviso in azioni da Euro 0,01 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. |
0,99 |
L'illustrazione dei criteri e dei metodi di determinazione dell'area di consolidamento e delle motivazioni per cui una partecipata è sottoposta a controllo congiunto o influenza notevole, è contenuta nella Parte A – Politiche contabili, alla quale si fa rinvio.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Denominazioni | Valore di bilancio | Fair value | Dividendi percepiti | |
| (a) | ||||
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | ||||
| 1 | Mooney Group S.p.A. | 94 | - - |
|
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | ||||
| 1 | Penghua Fund Management Co. Ltd. | 359 | - 29 |
|
| 2 | BACK2BONIS | 344 | - - |
|
| 3 | EFESTO | 336 | - - |
|
| 4 | RSCT FUND - Comparto Crediti | 257 | - - |
|
| 5 | FONDO UTP ITALIA COMPARTO CREDITI | 229 | - - |
|
| 6 | IDEA CCR (CORPORATE CREDIT RECOVERY) II COMPARTO CREDITI |
226 | - - |
|
| 7 | Intrum Italy S.p.A. | 191 | - 8 |
|
| 8 | UTP RESTRUCTURING CORPORATE | 136 | - - |
|
| 9 | LENDLEASE MSG HEARTBEAT | 132 | - - |
|
| 10 | RETAIL & LEISURE FUND | 124 | - - |
|
| 11 | Equiter S.p.A. | 104 | - 5 |
|
| 12 | NEVA FIRST - FCC | 86 | - - |
|
| TOTALE | 2.618 | - 42 |
a) I dividendi sono pagati da società del Gruppo valutate con il metodo del patrimonio netto, e benché non rientrino nella voce "250 Utili (Perdite) delle partecipazioni", in quanto rappresentano una variazione negativa della voce "70 Partecipazioni" dell'Attivo, sono esposti comunque in tabella come previsto dalla normativa di riferimento.
| Denominazioni | Cassa e disponibilità liquide |
Attività finanziarie |
Attività non finanziarie |
Passività finanziarie |
Passività non finanziarie |
Ricavi totali |
Margine di interesse |
Rettifiche e riprese di valore su attività materiali e immateriali |
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte |
Utile (perdita) d'esercizio (1) |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte (2) |
(milioni di euro) Redditività complessiva (3) = (1) + (2) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | ||||||||||||||
| Mooney Group S.p.A. | X | 452 | 916 | 1.443 | 279 | 309 | X | X | -66 | -52 | - | -52 | - | -52 |
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | ||||||||||||||
| Penghua Fund Management Co. Ltd. |
X | 878 | 180 | 259 | 206 | 458 | X | X | 125 | 96 | - | 96 | - | 96 |
| BACK2BONIS | X | 870 | 56 | 51 | 1 | 18 | X | X | -23 | -23 | - | -23 | - | -23 |
| EFESTO | X | 496 | 28 | - | 3 | 16 | X | X | 9 | 9 | - | 9 | - | 9 |
| RSCT FUND - Comparto Crediti FONDO UTP ITALIA |
X | 315 | 72 | - | 15 | - | X | X | - | - | - | - | - | - |
| COMPARTO CREDITI | X | 383 | 4 | - | - | 7 | X | X | 7 | 7 | - | 7 | - | 7 |
| IDEA CCR (CORPORATE CREDIT RECOVERY) II COMPARTO CREDITI |
X | 41 | 352 | - | 21 | 19 | X | X | 10 | 10 | - | 10 | - | 10 |
| Intrum Italy S.p.A. | X | 95 | 63 | 10 | 59 | 152 | X | X | 57 | 42 | - | 42 | - | 42 |
| UTP RESTRUCTURING CORPORATE |
X | - | - | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - | - |
| LENDLEASE MSG HEARTBEAT |
X | - | 625 | 75 | 7 | - | X | X | -20 | -20 | - | -20 | - | -20 |
| RETAIL & LEISURE FUND |
X | 222 | - | - | 2 | - | X | X | - | - | - | - | - | - |
| Equiter S.p.A. | X | 285 | 30 | - | 5 | 28 | X | X | 20 | 16 | - | 16 | - | 16 |
| NEVA FIRST - FCC | X | 181 | - | - | - | 3 | X | X | 1 | 1 | - | 1 | - | 1 |

I dati delle società sono aggiornati a dicembre 2024 per Intrum e Penghua; al 30 settembre 2024 per Idea CCR II Comparto Crediti, Efesto e Mooney; al 30 giugno 2024 per Back2Bonis, RSCT Fund, Fondo UTP Italia Comparto crediti, Lendlease Msg Heartbeat, Retail & Leisure Fund e Neva First-FCC; al 31 dicembre 2023 per Equiter.
Per Mooney Group S.p.A. i dati sopra esposti si riferiscono al 30 settembre 2024 benché ai fini del bilancio consolidato del Gruppo siano stati utilizzati i dati al 31 dicembre 2024. Questi ultimi infatti saranno resi pubblici successivamente all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti della società.
Si precisa inoltre che per il fondo UTP Restructuring Corporate non sono riportati valori in quanto trattasi di un fondo di nuova costituzione che alla data di pubblicazione del presente documento non ha ancora reso disponibile la Relazione.
| Denominazioni | Patrimonio netto complessivo |
Pro quota patrimonio |
Avviamento | Altre variazioni |
(milioni di euro) Valore di bilancio consolidato |
|---|---|---|---|---|---|
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | |||||
| Mooney Group S.p.A. | - | - | 94 | - | 94 |
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | |||||
| Penghua Fund Management Co. Ltd. | 614 | 301 | 58 | - | 359 |
| BACK2BONIS | 883 | 375 | - | -31 | 344 |
| EFESTO | 778 | 336 | - | - | 336 |
| RSCT FUND - Comparto Crediti | 367 | 257 | - | - | 257 |
| FONDO UTP ITALIA COMPARTO CREDITI | 450 | 247 | - | -18 | 229 |
| IDEA CCR (CORPORATE CREDIT RECOVERY) II COMPARTO CREDITI |
642 | 226 | - | - | 226 |
| Intrum Italy S.p.A. | 89 | 44 | 147 | - | 191 |
| UTP RESTRUCTURING CORPORATE | 234 | 136 | 136 | ||
| LENDLEASE MSG HEARTBEAT | 232 | 132 | 132 | ||
| RETAIL & LEISURE FUND | 181 | 124 | - | - | 124 |
| Equiter S.p.A. | 295 | 97 | 7 | - | 104 |
| NEVA FIRST - FCC | 212 | 91 | - | -5 | 86 |
| 4.977 | 2.366 | 306 | -54 | 2.618 |
Per quanto riguarda UTP Restructuring Corporate i dati rappresentano il valore al costo in quanto, come sopra indicato, si tratta di un fondo di nuova costituzione.
Con riferimento ai fondi di investimento classificati tra le interessenze sottoposte ad influenza notevole, il "Patrimonio netto complessivo" è determinato attraverso un processo di valutazione periodica e tiene conto delle variazioni del NAV, eventualmente rettificato secondo le policy valutative applicate dal Gruppo.
| Denominazioni | Valore di bilancio delle partecipazioni |
Totale attivo |
Totale passività |
Ricavi totali |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte |
Utile (perdita) d'esercizio (1) |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte (2) |
(milioni di euro) Redditività complessiva (3) = (1) + (2) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | 26 | 70 | 4 | 11 | 1 | - | 1 | - | 1 |
| IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE (a) | 392 | 5.378 | 3.937 | 512 | 26 | - | 26 | 9 | 35 |
(a) In tale voce sono incluse alcune controllate escluse dall'area di consolidamento, in quanto di importo contenuto.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| A. Esistenze iniziali | 2.501 | 2.013 |
| B. Aumenti | 1.055 | 953 |
| B.1 acquisti | 625 | 168 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| B.2 riprese di valore | - | - |
| B.3 rivalutazioni | 136 | 129 |
| B.4 altre variazioni | 294 | 656 |
| C. Diminuzioni | -520 | -465 |
| C.1 vendite | - | -136 |
| C.2 rettifiche di valore | -55 | -91 |
| C.3 svalutazioni | -164 | -92 |
| C.4 altre variazioni | -301 | -146 |
| D. Rimanenze finali | 3.036 | 2.501 |
| E. Rivalutazioni totali | 468 | 355 |
| F. Rettifiche totali | -507 | -291 |
La sottovoce B.1 Acquisti, comprende principalmente le seguenti acquisizioni riferibili a conferimento di portafogli di crediti:
– Efesto per 194 milioni;
– UTP Restructuring Corporate per 137 milioni;
– Retail & Leisure S.p.A. per 126 milioni.
La sottovoce B.3 Rivalutazioni, comprende principalmente gli utili delle società valutate al Patrimonio netto (tra cui Penghua Fund Management Co. Ltd. per 47 milioni e Intrum Italy S.p.A. per 20 milioni).
La sottovoce B.4 Altre variazioni positive, comprende principalmente le seguenti operazioni:
– riclassifica da altri portafogli di Idea CCR II Comparto Crediti per 235 milioni;
– utile da cessione di Bancomat per 17 milioni.
La sottovoce C.2 Rettifiche di valore, comprende principalmente l'impairment della seguente partecipazione:
La sottovoce C.4 Altre variazioni negative, comprende principalmente:
– il pagamento di dividendi da parte di Penghua Fund Management Co. Ltd per 30 milioni;
Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures), le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra il Gruppo e uno o più altri soggetti, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate società sottoposte ad una influenza notevole (collegate), le entità in cui il Gruppo possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato. Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali il Gruppo detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.

Al 31 dicembre 2024 si segnalano impegni sul capitale riferiti a Mir Capital S.C.A. Sicar, per complessivi 35,5 milioni; Mooney Group S.p.A., per complessivi 10 milioni; Apside S.p.A., per complessivi 14,4 milioni relativi alla sottoscrizione di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla Società.
Al 31 dicembre 2024 si segnalano i seguenti impegni: il commitment assunto da Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. e Neva SGR S.p.A. a versare le somme corrispondenti ai richiami del Fondo Neva First FCC per residui 21,2 milioni; un commitment a versare le somme a fronte di eventuali richiami del Fondo ECRA Private Debt Fund per 11,9 milioni; un commitment a versare le somme a fronte di eventuali richiami del Fondo Lendlease MSG Heartbeat per 7,9 milioni; un commitment a versare le somme a fronte di eventuali richiami del Fondo Basket Eque per 5 milioni; un impegno a sottoscrivere Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata Destination Gusto S.r.l. per massimi 1,6 milioni e infine si segnala un impegno residuo su Leonardo Technology S.r.l. di modesta entità.
In termini di restrizioni significative non ci sono segnalazioni.
Per la maggior parte delle società sottoposte a controllo congiunto o influenza notevole le tempistiche di disponibilità del bilancio di fine esercizio non sono compatibili con le tempistiche di chiusura del bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo; a tal proposito per l'applicazione del metodo del patrimonio netto si fa riferimento all'ultima reportistica contabile disponibile, rappresentata, nella maggior parte dei casi, dal resoconto intermedio di gestione dei 9 mesi per le partecipate quotate o dall'ultimo bilancio o relazione semestrale disponibili per le altre partecipate. In ogni caso, quando la reportistica contabile della società collegata o della joint venture utilizzata nell'applicazione del metodo del patrimonio netto è riferita a una data diversa dal bilancio di Intesa Sanpaolo, vengono effettuate rettifiche per tener conto degli effetti di operazioni o fatti significativi che siano intervenuti tra quella data e la data di riferimento del bilancio di Intesa Sanpaolo.
Come richiesto dai principi contabili IAS/IFRS le partecipazioni sono state sottoposte al test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi, quali il conseguimento di risultati economici negativi o comunque un significativo scostamento rispetto ad obiettivi di budget o previsti da piani pluriennali comunicati al mercato, l'annuncio/avvio di procedure concorsuali o di piani di ristrutturazione, la revisione al ribasso del "rating" di oltre due classi; indicatori quantitativi rappresentati da una riduzione del fair value al di sotto del valore di bilancio di oltre il 30% ovvero per un periodo superiore a 24 mesi, da una capitalizzazione di borsa inferiore al patrimonio netto contabile della società, nel caso di titoli quotati su mercati attivi, ovvero da un valore contabile della partecipazione nel bilancio separato superiore al valore contabile nel bilancio consolidato dell'attivo netto e dell'avviamento della partecipata o dalla distribuzione da parte di quest'ultima di un dividendo superiore al proprio reddito complessivo. In presenza di indicatori di impairment viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il Valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore di iscrizione si procede alla rilevazione dell'impairment. Qualora il valore recuperabile dovesse, successivamente, risultare superiore al nuovo valore contabile ed i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, si procede alla rilevazione di riprese di valore, con imputazione a conto economico, fino a concorrenza della rettifica precedentemente registrata.
Con riferimento alle partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto, laddove siano stati rilevati indicatori di impairment, sono state effettuate valutazioni basate in via prioritaria su metodologie di mercato (transazioni dirette o comparabili e multipli di mercato) o in alternativa su valutazioni "fondamentali", basate principalmente sulla stima dei flussi di cassa attesi attualizzati attraverso il metodo "discounted cash flow" o sul patrimonio netto rettificato (c.d. ANAV).
I risultati di tali valutazioni hanno comportato la necessità di operare rettifiche di valore principalmente riferite alla partecipazione in Intrum Italy S.p.A. (54 milioni).
A partire dal 1° gennaio 2023 le attività e le passività assicurative sono rilevate in bilancio secondo il principio contabile IFRS 17. I dati al 31 dicembre 2024 sono confrontati con i dati al 31 dicembre 2023.
In questa sezione sono riportate le tabelle secondo le indicazioni dell'IVASS con gli aggiornamenti del Regolamento n. 7 del 13 luglio 2007 direttamente applicabili anche ai sensi della Circolare 262/2005 per la disclosure richiesta dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.
Nel dettaglio formano oggetto di illustrazione la voce dell'attivo 80 b) Attività assicurative - cessioni in riassicurazione che costituiscono attività, 249 milioni al 31 dicembre 2024 (401 milioni al 31 dicembre 2023), e la voce del passivo 110 b) Passività assicurative - cessioni in riassicurazione che costituiscono passività, 68 milioni al 31 dicembre 2024 (175 milioni al 31 dicembre 2023). Il saldo delle cessioni in riassicurazione è positivo per 181 milioni al 31 dicembre 2024 (226 milioni al 31 dicembre 2023).
Sono presentate riconciliazioni che mostrano in che modo il valore contabile netto dei contratti di cessioni in riassicurazione è variato nel periodo di riferimento a causa dei flussi finanziari e dei ricavi e dei costi rilevati nel prospetto del risultato economico. In particolare, le tabelle riportano:
Per le scelte metodologiche adottate dal Gruppo si rimanda alla Parte A - Politiche Contabili.
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa delle dinamiche esposte nella seguente sezione con la relativa riconduzione alle voci di schema di bilancio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 80. ATTIVITA' ASSICURATIVE | ||
| b) Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 249 | 401 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Vita |
43 | 57 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni |
12 | 6 |
| di cui 8.2 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – PAA – attività per la residua copertura e per sinistri accaduti - Segmento Danni |
194 | 338 |
| 110. PASSIVITA' ASSICURATIVE | ||
| b) Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 68 | 175 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Vita |
7 | 14 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni |
3 | 3 |
| di cui 8.2 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – PAA – attività per la residua copertura e per sinistri accaduti - Segmento Danni |
58 | 158 |
171 Le basi di aggregazione per le cessioni in riassicurazione sono costituite dal Segmento Vita e dal Segmento Danni.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Scomposizione valore di bilancio | Attività per residua copertura | 31.12.2024 Attività per Totale sinistri |
31.12.2023 Attività per residua copertura Attività per sinistri |
||||||
| Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
accaduti | Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
accaduti | ||||
| A. Valore di bilancio iniziale | |||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
45 | - | 12 | 57 | 47 | - | 13 | 60 | |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-14 | - | - | -14 | -14 | - | - | -14 | |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 31 | - | 12 | 43 | 33 | - | 13 | 46 | |
| B. Effetti economici connessi con le cessioni in riassicurazione | |||||||||
| 1. Costo della riassicurazione | -10 | - | - | -10 | -4 | - | - | -4 | |
| 2. Sinistri e altri costi recuperati | - | - | 4 | 4 | - | - | 4 | 4 | |
| 3. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti | - | - | -1 | -1 | - | - | -1 | -1 | |
| 4. Cessioni in riassicurazione che coprono contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4.1 Ricavi connessi con l'iscrizione di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4.2 Rilasci della componente di recupero perdite diversi dalle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4.3 Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Effetti del cambiamento del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 6. Totale | -10 | - | 3 | -7 | -4 | - | 3 | -1 | |
| C. Risultato dei servizi assicurativi (Totale B) | -10 | - | 3 | -7 | -4 | - | 3 | -1 | |
| D. Ricavi/costi netti di natura finanziaria | |||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | 1 | - | - | 1 | - | - | - | - | |
| 1.1. Registrati in conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
1 | - | - | 1 | - | - | - | - | |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | 1 | - | - | 1 | - | - | - | - | |
| E. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (C+D+E) |
-9 | - | 3 | -6 | -4 | - | 3 | -1 | |
| G. Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| H. Movimenti di cassa | |||||||||
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi | |||||||||
| con i sinistri recuperati dai riassicuratori 2. Importo dei sinistri recuperato dai |
3 | - | - | 3 | 2 | - | - | 2 | |
| riassicuratori | - | - | -4 | -4 | - | - | -4 | -4 | |
| 3. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Totale I. Valore di bilancio netto al 31 dicembre |
3 | - | -4 | -1 | 2 | - | -4 | -2 | |
| (A.3+F+G+H.4) | 25 | - | 11 | 36 | 31 | - | 12 | 43 | |
| L. Valore di bilancio finale | |||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
32 | - | 11 | 43 | 45 | - | 12 | 57 | |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-7 | - | - | -7 | -14 | - | - | -14 | |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | 25 | - | 11 | 36 | 31 | - | 12 | 43 |

| Voci/Scomposizione valore di bilancio | 31.12.2024 | (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività per residua copertura | Attività per Totale sinistri |
31.12.2023 Attività per residua copertura Attività per sinistri |
|||||||
| Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
accaduti | Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
accaduti | ||||
| A. Valore di bilancio iniziale | |||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
- | - | 6 | 6 | 7 | - | 7 | 14 | |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-3 | - | - | -3 | - | - | - | - | |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | -3 | - | 6 | 3 | 7 | - | 7 | 14 | |
| B. Effetti economici connessi con le cessioni in riassicurazione | |||||||||
| 1. Costo della riassicurazione | -5 | - | - | -5 | 1 | - | - | 1 | |
| 2. Sinistri e altri costi recuperati | - | - | 4 | 4 | - | - | 1 | 1 | |
| 3. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti | - | - | - | - | - | - | -1 | -1 | |
| 4. Cessioni in riassicurazione che coprono contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4.1 Ricavi connessi con l'iscrizione di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4.2 Rilasci della componente di recupero perdite diversi dalle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4.3 Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Effetti del cambiamento del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 6. Totale | -5 | - | 4 | -1 | 1 | - | - | 1 | |
| C. Risultato dei servizi assicurativi (Totale B) | -5 | - | 4 | -1 | 1 | - | - | 1 | |
| D. Ricavi/costi netti di natura finanziaria | |||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.1. Registrati in conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| E. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (C+D+E) |
-5 | - | 4 | -1 | 1 | - | - | 1 | |
| G. Altre variazioni | - | - | - | - | -21 | - | - | -21 | |
| H. Movimenti di cassa | |||||||||
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
11 | - | - | 11 | 10 | - | - | 10 | |
| 2. Importo dei sinistri recuperato dai riassicuratori |
- | - | -4 | -4 | - | - | -1 | -1 | |
| 3. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Totale I. Valore di bilancio netto al 31 dicembre |
11 | - | -4 | 7 | 10 | - | -1 | 9 | |
| (A.3+F+G+H.4) | 3 | - | 6 | 9 | -3 | - | 6 | 3 | |
| L. Valore di bilancio finale 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono |
|||||||||
| attività 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono |
6 | - | 6 | 12 | - | - | 6 | 6 | |
| passività | -3 | - | - | -3 | -3 | - | - | -3 | |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | 3 | - | 6 | 9 | -3 | - | 6 | 3 |
| Voci/scomposizione valore di | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| bilancio | Attività per la residua Attività per sinistri accaduti |
Totale | Attività per la residua Attività per sinistri accaduti |
Totale | ||||||
| copertura | copertura | |||||||||
| Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
|||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
197 | - | 136 | 5 | 338 | 25 | - | 32 | 2 | 59 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-158 | - | - | - | -158 | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° | ||||||||||
| gennaio B. Effetti economici connessi con le cessioni in riassicurazione |
39 | - | 136 | 5 | 180 | 25 | - | 32 | 2 | 59 |
| 1. Costo della riassicurazione | -154 | - | - | - | -154 | -164 | - | - | - | -164 |
| 2. Sinistri e altri costi recuperati | - | - | 160 | - | 160 | - | - | 105 | - | 105 |
| 3. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti |
- | - | -65 | -3 | -68 | - | - | 67 | 2 | 69 |
| 4. Cessioni in riassicurazione che coprono contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.1 Ricavi connessi con l'iscrizione di contratti |
||||||||||
| assicurativi sottostanti onerosi 4.2 Rilasci della componente di recupero perdite diversi dalle variazioni dei flussi finanziari |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| dei contratti di cessione in riassicurazione 4.3 Variazioni dei flussi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6. Totale | -154 | - | 95 | -3 | -62 | -164 | - | 172 | 2 | 10 |
| C. Risultato dei servizi assicurativi (Totale B) |
-154 | - | 95 | -3 | -62 | -164 | - | 172 | 2 | 10 |
| D. Ricavi/costi netti di natura finanziaria |
||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione |
-2 | - | - | - | -2 | - | - | 1 | - | 1 |
| 1.1. Registrati in conto economico |
1 | - | - | - | 1 | - | - | 1 | - | 1 |
| 1.2. Registrati nel conto | ||||||||||
| economico complessivo 2. Effetti connessi con le |
-3 | - | - | - | -3 | - | - | - | - | - |
| variazioni dei tassi di cambio | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | -2 | - | - | - | -2 | - | - | 1 | - | 1 |
| E. Componenti di investimento F. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| complessivo (C+D+E) | -156 | - | 95 | -3 | -64 | -164 | - | 173 | 2 | 11 |
| G. Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| H. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
180 | - | - | - | 180 | 178 | - | - | - | 178 |
| 2. Importi recuperati dai riassicuratori |
- | - | -160 | - | -160 | - | - | -69 | - | -69 |
| 3. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Totale | 180 | - | -160 | - | 20 | 178 | - | -69 | - | 109 |
| I. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+F+G+H.4) |
63 | - | 71 | 2 | 136 | 39 | - | 136 | 5 | 180 |
| L. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
121 | - | 71 | 2 | 194 | 197 | - | 136 | 5 | 338 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-58 | - | - | - | -58 | -158 | - | - | - | -158 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
63 | - | 71 | 2 | 136 | 39 | - | 136 | 5 | 180 |
Coerentemente con quanto richiesto dal paragrafo 97 dell'IFRS 17, il modello del PAA è stato utilizzato dal Gruppo ISP per le tipologie di contratti assicurativi che prevedono una durata non superiore a 12 mesi e per i quali la valutazione della passività misurata secondo tale approccio semplificato (PAA) conduce a risultati in linea con quelli derivanti dall'applicazione del General Measurement Model (GMM). Inoltre, nell'ambito della valutazione della passività non è stato considerato alcun aggiustamento per riflettere il valore temporale del denaro e il rischio finanziario, in quanto la componente di finanziamento è stata ritenuta non significativa. Ai fini della rilevazione dei costi di acquisizione, è stato deciso di non utilizzare l'opzione prevista per i contratti annuali dal paragrafo 59 a) dell'IFRS 17. La rilevazione di questi costi è stata effettuata sulla base della competenza così come previsto dal paragrafo B.125 dello Standard.

8.3 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione distinta per elementi sottostanti alla misurazione – Segmento Vita (1/2)
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | ||
| A. Valore di bilancio iniziale | |||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
45 | 4 | 8 | 57 | 33 | 3 | 24 | 60 | |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-14 | - | - | -14 | -14 | - | - | -14 | |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 31 | 4 | 8 | 43 | 19 | 3 | 24 | 46 | |
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | |||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -4 | -4 | - | - | - | - | |
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti | - | -1 | - | -1 | - | -1 | - | -1 | |
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | -1 | - | - | -1 | 4 | - | - | 4 | |
| 4. Totale | -1 | -1 | -4 | -6 | 4 | -1 | - | 3 | |
| C. Variazioni relative a sevizi futuri | |||||||||
| 1. Cambiamenti di stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
5 | -2 | -3 | - | 12 | 1 | -16 | -3 | |
| 2. Effetti dei contratti iscritti nell'esercizio | -6 | - | 6 | - | - | - | - | - | |
| 3. Aggiustamento del margine sui servizi contrattuali connesso con recuperi relativi all'iscrizione iniziale di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Rilasci della componente di recupero perdite diversi da quelli delle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 6. Totale | -1 | -2 | 3 | - | 12 | 1 | -16 | -3 | |
| D. Variazioni relative a servizi passati | -1 | - | - | -1 | -1 | - | - | -1 | |
| 1. aggiustamenti all'attività per sinistri accaduti |
-1 | - | - | -1 | -1 | - | - | -1 | |
| E. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D+E) |
-3 | -3 | -1 | -7 | 15 | - | -16 | -1 | |
| G. Ricavi/costi netti di natura finanziaria | |||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | 1 | - | - | 1 | - | - | - | - | |
| 1.1 Registrati in conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
1 | - | - | 1 | - | - | - | - | |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | 1 | - | - | 1 | - | - | - | - | |
| H. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (F+ G) |
-2 | -3 | -1 | -6 | 15 | - | -16 | -1 | |
| I. Altre variazioni | - | - | - | - | -1 | 1 | - | - |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
|||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| L. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
3 | - | - | 3 | 2 | - | - | 2 | ||
| 2. Importi recuperati dai riassicuratori | -4 | - | - | -4 | -4 | - | - | -4 | ||
| 3. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4. Totale | -1 | - | - | -1 | -2 | - | - | -2 | ||
| M. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+H+I+L.4) |
28 | 1 | 7 | 36 | 31 | 4 | 8 | 43 | ||
| N. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
35 | 1 | 7 | 43 | 45 | 4 | 8 | 57 | ||
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-7 | - | - | -7 | -14 | - | - | -14 | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | 28 | 1 | 7 | 36 | 31 | 4 | 8 | 43 |

8.3 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione distinta per elementi sottostanti alla misurazione – Segmento Danni (1/2)
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
|||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
-5 | 1 | 10 | 6 | 5 | 1 | 8 | 14 | ||
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-3 | - | - | -3 | - | - | - | - | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | -8 | 1 | 10 | 3 | 5 | 1 | 8 | 14 | ||
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | ||||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -2 | -2 | - | - | -3 | -3 | ||
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | 1 | - | - | 1 | 5 | - | - | 5 | ||
| 4. Totale | 1 | - | -2 | -1 | 5 | - | -3 | 2 | ||
| C. Variazioni relative a sevizi futuri | ||||||||||
| 1. Cambiamenti di stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
1 | - | -1 | - | -2 | - | 2 | - | ||
| 2. Effetti dei contratti iscritti nell'esercizio | -1 | - | 1 | - | -3 | - | 3 | - | ||
| 3. Aggiustamento del margine sui servizi contrattuali connesso con recuperi relativi all'iscrizione iniziale di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4. Rilasci della componente di recupero perdite diversi da quelli delle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5. Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 6. Totale | - | - | - | - | -5 | - | 5 | - | ||
| D. Variazioni relative a servizi passati | - | - | - | - | -1 | - | - | -1 | ||
| 1. aggiustamenti all'attività per sinistri accaduti |
- | - | - | - | -1 | - | - | -1 | ||
| E. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| F. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D+E) |
1 | - | -2 | -1 | -1 | - | 2 | 1 | ||
| G. Ricavi/costi netti di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | -1 | - | 1 | - | - | - | - | - | ||
| 1.1 Registrati in conto economico | -1 | - | 1 | - | - | - | - | - | ||
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | -1 | - | 1 | - | - | - | - | - | ||
| H. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (F+ G) |
- | - | -1 | -1 | -1 | - | 2 | 1 | ||
| I. Altre variazioni | - | - | - | - | -21 | - | - | -21 |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
|||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| L. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
11 | - | - | 11 | 10 | - | - | 10 | ||
| 2. Importi recuperati dai riassicuratori | -4 | - | - | -4 | -1 | - | - | -1 | ||
| 3. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4. Totale | 7 | - | - | 7 | 9 | - | - | 9 | ||
| M. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+H+I+L.4) |
-1 | 1 | 9 | 9 | -8 | 1 | 10 | 3 | ||
| N. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
2 | 1 | 9 | 12 | -5 | 1 | 10 | 6 | ||
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-3 | - | - | -3 | -3 | - | - | -3 | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | -1 | 1 | 9 | 9 | -8 | 1 | 10 | 3 |

| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | ||
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali |
4 | - | 4 | - | 8 | 6 | - | 18 | - | 24 | |
| Variazioni riferite ai servizi attuali |
-3 | - | -1 | - | -4 | - | - | - | - | - | |
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi ricevuti |
-3 | - | -1 | - | -4 | - | - | - | - | - | |
| Variazioni riferite ai servizi futuri |
3 | - | - | - | 3 | -2 | - | -14 | - | -16 | |
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
-3 | - | - | - | -3 | -2 | - | -14 | - | -16 | |
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
6 | - | - | - | 6 | - | - | - | - | - | |
| Ricavi/costi netti di natura finanziaria |
|||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
- | - | -1 | - | -1 | -2 | - | -14 | - | -16 | |
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali |
4 | - | 3 | - | 7 | 4 | - | 4 | - | 8 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |||
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali |
8 | - | 2 | - | 10 | 5 | - | 3 | - | 8 | ||
| Variazioni riferite ai servizi attuali - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico |
-2 | - | - | - | -2 | -3 | - | - | - | -3 | ||
| per riflettere i servizi ricevuti |
-2 | - | - | - | -2 | -3 | - | - | - | -3 | ||
| Variazioni riferite ai servizi futuri |
- | - | - | - | - | 6 | - | -1 | - | 5 | ||
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
-1 | - | - | - | -1 | 3 | - | -1 | - | 2 | ||
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
1 | - | - | - | 1 | 3 | - | - | - | 3 | ||
| Ricavi/costi netti di natura finanziaria |
||||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione |
1 | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | ||
| Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
-1 | - | - | - | -1 | 3 | - | -1 | - | 2 | ||
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali |
7 | - | 2 | - | 9 | 8 | - | 2 | - | 10 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Contratti senza componente di recupero perdite |
31.12.2024 Contratti originati Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | Contratti senza componente di recupero perdite |
31.12.2023 Contratti originati Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | |
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
1 | - | 1 | - | - | - |
| di cui: Flussi finanziari connessi con l'acquisizione dei contratti assicurativi |
- | - | - | - | - | - |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
7 | - | 7 | - | - | - |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
-6 | - | -6 | - | - | - |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | - | - | - | - | - |
| E. Eliminazione contabile di già iscritti flussi finanziari |
- | - | - | - | - | - |
| F. Margine sui servizi contrattuali | 6 | - | 6 | - | - | - |
| G. Incremento dell'attività per cessioni in riassicurazione registrato nell'esercizio per effetto dell'iscrizione di nuovi contratti (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Contratti senza componente di recupero perdite |
31.12.2024 Contratti originati Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | Contratti senza componente di recupero perdite |
31.12.2023 Contratti originati Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | |
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
2 | - | 2 | -7 | - | -7 |
| di cui: Flussi finanziari connessi con l'acquisizione dei contratti assicurativi |
- | - | - | - | - | - |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
3 | - | 3 | -4 | - | -4 |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
-1 | - | -1 | -3 | - | -3 |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | - | - | - | - | - |
| E. Eliminazione contabile di già iscritti flussi finanziari |
- | - | - | - | - | - |
| F. Margine sui servizi contrattuali | 1 | - | 1 | 3 | - | 3 |
| G. Incremento dell'attività per cessioni in riassicurazione registrato nell'esercizio per effetto dell'iscrizione di nuovi contratti (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Basi di aggregazione/Tempi attesi |
Fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 2 anni |
Da oltre 2 anni fino a 3 anni |
Da oltre 3 anni fino a 4 anni |
Da oltre 4 anni fino a 5 anni |
Da oltre 5 anni fino a 10 anni |
Da oltre 10 anni fino a 20 anni |
Oltre 20 anni |
Totale |
| Segmento Vita | 1 | 1 | 1 | - | 1 | 2 | 1 | - | 7 |
| Segmento Danni | 2 | 2 | 1 | 1 | 1 | 2 | - | - | 9 |
Nella tabella sopra esposta, come richiesto dall'IFRS 17, si espone lo smontamento del CSM per fasce temporali.
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Attività materiali ad uso funzionale, valutate al costo | 2.132 | 2.317 |
| Di cui - Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.229 | 1.372 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento, valutate al costo | - | - |
| 3. Attività materiali ad uso funzionale, rivalutate | 5.837 | 6.335 |
| Di cui - Attività materiali ad uso funzionale, rivalutate - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 4. Attività materiali detenute a scopo di investimento, valutate al fair value | 770 | 887 |
| Di cui - Attività materiali a scopo di investimento - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 5. Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2 | 285 | 286 |
| Totale Attività materiali voce 90 | 9.024 | 9.825 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Attività di proprietà | 903 | 945 |
| a) terreni | - | - |
| b) fabbricati | - | - |
| c) mobili | 218 | 212 |
| d) impianti elettronici | 639 | 682 |
| e) altre | 46 | 51 |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.229 | 1.372 |
| a) terreni | 1 | 1 |
| b) fabbricati | 990 | 1.120 |
| c) mobili | 35 | - |
| d) impianti elettronici | 85 | 23 |
| e) altre | 118 | 228 |
| Totale | 2.132 | 2.317 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 1 | 1 |
Non sono presenti Attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al costo nel Gruppo Intesa Sanpaolo.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività di proprietà | - | - | 5.837 | - | - | 6.335 |
| a) terreni | - | - | 2.326 | - | - | 2.634 |
| b) fabbricati | - | - | 3.213 | - | - | 3.399 |
| c) patrimonio artistico di pregio | - | - | 298 | - | - | 302 |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - |
| e) altre | - | - | - | - | - | - |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - |
| c) mobili | - | - | - | - | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - |
| e) altre | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE | - | - | 5.837 | - | - | 6.335 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 3 | - | - | 1 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività di proprietà | - | - | 770 | - | - | 887 |
| a) terreni | - | - | 237 | - | - | 309 |
| b) fabbricati | - | - | 533 | - | - | 578 |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE | - | - | 770 | - | - | 887 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 64 | - | - | 100 |
Relativamente alle previsioni di cui allo IAS 40 paragrafo 75, lettera c), g), h) non si segnalano informazioni degne di nota.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | Di cui: | 31.12.2023 | ||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
168 | 168 | - | - | 161 |
| a) terreni | 7 | 7 | - | - | 7 |
| b) fabbricati | 160 | 160 | - | - | 154 |
| c) mobili | - | - | - | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - |
| e) altre | 1 | 1 | - | - | - |
| 2. Altre rimanenze di attività materiali | 117 | 18 | - | 99 | 125 |
| Totale | 285 | 186 | - | 99 | 286 |
| di cui: valutate al fair value al netto dei costi di vendita | 3 | 3 | - | - | 4 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | Totale | |
| A. Esistenze iniziali lorde | 2.635 | 5.448 | 2.139 | 6.698 | 302 | 458 | 17.680 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -929 | -1.927 | -5.993 | - | -179 | -9.028 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 2.635 | 4.519 | 212 | 705 | 302 | 279 | 8.652 |
| B. Aumenti: | 37 | 557 | 94 | 249 | - | 49 | 986 |
| B.1 Acquisti | 8 | 97 | 43 | 205 | - | 26 | 379 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | 14 | 2 | 2 | - | 1 | 19 |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 64 | - | 1 | - | - | 65 |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: | 21 | 28 | - | - | - | - | 49 |
| a) patrimonio netto | 21 | 28 | - | - | - | - | 49 |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti | |||||||
| a scopo di investimento | 7 | 21 | X | X | X | X | 28 |
| B.7 Altre variazioni | 1 | 347 | 51 | 43 | - | 23 | 465 |
| C. Diminuzioni: | -345 | -873 | -53 | -230 | -4 | -164 | -1.669 |
| C.1 Vendite | - | -1 | - | - | - | -4 | -5 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | -293 | -46 | -223 | - | -67 | -629 |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: | - | -3 | -1 | - | - | -11 | -15 |
| a) patrimonio netto | - | -3 | - | - | - | - | -3 |
| b) conto economico | - | - | -1 | - | - | -11 | -12 |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: | -20 | -6 | - | - | -4 | - | -30 |
| a) patrimonio netto | -14 | -5 | - | - | -3 | - | -22 |
| b) conto economico | -6 | -1 | - | - | -1 | - | -8 |
| C.5 Differenze negative di cambio | -9 | -37 | -2 | -3 | - | -2 | -53 |
| C.6 Trasferimenti a: | -316 | -176 | - | - | - | - | -492 |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento | -29 | -60 | X | X | X | X | -89 |
| b) attività in via di dismissione | -287 | -116 | - | - | - | - | -403 |
| C.7 Altre variazioni | - | -357 | -4 | -4 | - | -80 | -445 |
| D. Rimanenze finali nette | 2.327 | 4.203 | 253 | 724 | 298 | 164 | 7.969 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -1.046 | -1.950 | -6.113 | - | -315 | -9.424 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 2.327 | 5.249 | 2.203 | 6.837 | 298 | 479 | 17.393 |
| E. Valutazione al costo | 1.429 | 2.319 | - | - | 115 | - | 3.863 |
Nella tabella sopra esposta sono rappresentati i valori della attività di proprietà nonché quelli dei diritti d'uso acquisiti con il leasing.
Come illustrato nella Parte A - Fair Value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, sulla base delle regole di periodicità di valutazione, si segnala che gli immobili classificati ad uso funzionale e il patrimonio artistico di pregio sono stati oggetto di valutazione nell'ambito dell'analisi di scenario, tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
Nelle sottovoci B.4 e C.4 sono riportate le variazioni, rispettivamente, positive e negative di fair value relative agli immobili (terreni e fabbricati) ad uso funzionale e ai beni artistici di pregio, per i quali la Banca applica il criterio della rideterminazione del valore.
Le sottovoci B.7 e C.7 relative rispettivamente alle Altre variazioni in aumento e in diminuzione si riferiscono principalmente a rinegoziazioni e chiusure anticipate avvenute nel corso dell'anno sui contratti di locazione (IFRS 16) e, per la sola parte di variazioni in diminuzione, agli ammortamenti contabilizzati nell'esercizio su cespiti rivenienti dall'acquisizione dei rami d'azienda delle ex Banche Venete, fronteggiati dal fondo per rischi ed oneri a suo tempo appositamente costituito.
La sottovoce E. Valutazione al costo è valorizzata per le sole attività materiali valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | Totale | |
| A. Esistenze iniziali lorde | 1 | 1.962 | - | 42 | - | 265 | 2.270 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -842 | - | -19 | - | -37 | -898 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 1 | 1.120 | - | 23 | - | 228 | 1.372 |
| B. Aumenti: | - | 416 | 48 | 93 | - | 29 | 586 |
| B.1 Acquisti | - | 78 | - | 50 | - | 23 | 151 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | 13 | - | - | - | 1 | 14 |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti | |||||||
| a scopo di investimento | - | 1 | X | X | X | X | 1 |
| B.7 Altre variazioni | - | 337 | 48 | 43 | - | 6 | 434 |
| C. Diminuzioni: | - | -546 | -13 | -31 | - | -139 | -729 |
| C.1 Vendite | - | -1 | - | - | - | - | -1 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | -188 | -13 | -31 | - | -59 | -291 |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze negative di cambio | - | -3 | - | - | - | -2 | -5 |
| C.6 Trasferimenti a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | X | X | X | X | - |
| b) attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Altre variazioni | - | -354 | - | - | - | -78 | -432 |
| D. Rimanenze finali nette | 1 | 990 | 35 | 85 | - | 118 | 1.229 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -778 | - | -35 | - | -38 | -851 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 1 | 1.768 | 35 | 120 | - | 156 | 2.080 |
| E. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - | - |
Le sottovoci B.7 e C.7 relative rispettivamente alle Altre variazioni in aumento e in diminuzione si riferiscono principalmente a rinegoziazioni e chiusure anticipate avvenute nel corso dell'anno sui contratti di locazione (IFRS 16).

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| TOTALE | ||||
| Terreni | Fabbricati | |||
| A Esistenze iniziali | 309 | 578 | ||
| B. Aumenti | 39 | 90 | ||
| B.1 Acquisti | 6 | 12 | ||
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | 6 | ||
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 11 | ||
| B.3 Variazioni positive di fair value | 3 | 5 | ||
| B.4 Riprese di valore | - | - | ||
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | ||
| B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale | 29 | 60 | ||
| B.7 Altre variazioni | 1 | 2 | ||
| C. Diminuzioni | -111 | -135 | ||
| C.1 Vendite | -4 | -6 | ||
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | ||
| C.2 Ammortamenti | - | - | ||
| C.3 Variazioni negative di fair value | -5 | -18 | ||
| C.4 Rettifiche di valore da deterioramento | - | - | ||
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | ||
| C.6 Trasferimenti a | -96 | -97 | ||
| a) immobili ad uso funzionale | -7 | -21 | ||
| b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | -89 | -76 | ||
| C.7 Altre variazioni | -6 | -14 | ||
| D. Rimanenze finali | 237 | 533 | ||
| E. Valutazione al fair value | - | - |
Nella tabella sopra esposta sono rappresentati i valori della attività di proprietà nonché quelli dei diritti d'uso acquisiti con il leasing.
Le attività materiali detenute a scopo di investimento, costituite da terreni e fabbricati, sono valutate al fair value, in conformità allo IAS 40.
Nelle sottovoci B.3 Variazioni positive di fair value e C.3 Variazioni negative di fair value sono rilevati gli effetti dell'aggiornamento delle perizie del patrimonio degli immobili ad uso investimento. Si rinvia alla Parte A - Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio per maggiori informazioni circa i criteri di valutazione.
Al 31 dicembre 2024 le attività materiali detenute a scopo di investimento – Diritti d'uso acquisiti con il leasing risultano di importo non significativo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
Altre rimanenze di attività |
TOTALE | |||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | materiali | ||
| A. Esistenze iniziali | 7 | 154 | - | - | - | 125 | 286 |
| B. Aumenti | - | 19 | - | - | 8 | 2 | 29 |
| B.1 Acquisti | - | 3 | - | - | 7 | - | 10 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Differenze di cambio positive | - | 1 | - | - | - | - | 1 |
| B.4 Altre variazioni | - | 15 | - | - | 1 | 2 | 18 |
| C. Diminuzioni | - | -13 | - | - | -7 | -10 | -30 |
| C.1 Vendite | - | -5 | - | - | -7 | -3 | -15 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | -5 | - | - | - | -1 | -6 |
| C.3 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Altre variazioni | - | -3 | - | - | - | -6 | -9 |
| D. Rimanenze finali | 7 | 160 | - | - | 1 | 117 | 285 |
| Altre | (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute rimanenze di |
TOTALE | ||||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | attività materiali |
||
| A. Esistenze iniziali | 7 | 154 | - | - | - | 26 | 187 |
| B. Aumenti | - | 19 | - | - | 8 | 2 | 29 |
| B.1 Acquisti | - | 3 | - | - | 7 | - | 10 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Differenze di cambio positive | - | 1 | - | - | - | - | 1 |
| B.4 Altre variazioni | - | 15 | - | - | 1 | 2 | 18 |
| C. Diminuzioni | - | -13 | - | - | -7 | -10 | -30 |
| C.1 Vendite | - | -5 | - | - | -7 | -3 | -15 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | -5 | - | - | - | -1 | -6 |
| C.3 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Altre variazioni | - | -3 | - | - | - | -6 | -9 |
| D. Rimanenze finali | 7 | 160 | - | - | 1 | 18 | 186 |
9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue (di cui: Imprese di assicurazioni)
Non sono presenti Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2 di pertinenza delle imprese di assicurazione del Gruppo Intesa Sanpaolo.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie Altre ricevute rimanenze di |
TOTALE | ||||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | attività materiali |
||
| A. Esistenze iniziali | - | - | - | - | - | 99 | 99 |
| B. Aumenti | - | - | - | - | - | - | - |
| B.1 Acquisti | - | - | - | - | - | - | - |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Diminuzioni | - | - | - | - | - | - | - |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | - |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | - | - | - | - | - | - |
| C.3 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali | - | - | - | - | - | 99 | 99 |
Gli impegni per acquisto di attività materiali in essere al 31 dicembre 2024 ammontano a circa 2 milioni, riferiti principalmente a interventi di efficientamento delle strutture impiantistiche dei palazzi direzionali del Gruppo.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | Gruppo bancario |
Di cui: Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
31.12.2023 | |||||
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|
| A.1 Avviamento | X | 3.697 | X | 2.690 | X | 1.007 | X | - | X | 3.672 |
| A.1.1 Di pertinenza del gruppo | x | 3.697 | x | 2.690 | x | 1.007 | x | - | x | 3.672 |
| A.1.2 Di pertinenza di terzi | x | - | x | - | x | - | x | - | x | - |
| A.2 Altre attività immateriali | 4.281 | 1.882 | 4.102 | 1.882 | 170 | - | 9 | - | 3.970 | 1.882 |
| di cui: software | 3.680 | - | 3.541 | - | 139 | - | - | - | 3.307 | - |
| A.2.1 Attività valutate al costo: | 4.281 | 1.882 | 4.102 | 1.882 | 170 | - | 9 | - | 3.970 | 1.882 |
| a) Attività immateriali generate | ||||||||||
| internamente | 2.399 | - | 2.290 | - | 109 | - | - | - | 2.308 | - |
| b) Altre attività | 1.882 | 1.882 | 1.812 | 1.882 | 61 | - | 9 | - | 1.662 | 1.882 |
| A.2.2 Attività valutate al fair value: | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) Attività immateriali generate | ||||||||||
| internamente | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| b) Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 4.281 | 5.579 | 4.102 | 4.572 | 170 | 1.007 | 9 | - | 3.970 | 5.554 |
Si segnala che al 31 dicembre 2024 l'ammontare del software, pari a 3.680 milioni, è prodotto internamente per 2.399 milioni e acquistato all'esterno per 1.281 milioni.
Nella tabella che segue viene riportata l'allocazione dell'avviamento tra le diverse "Cash Generating Unit".
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| CGU/Avviamenti | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Banca dei Territori | - | - |
| IMI Corporate & Investment Banking | 56 | 56 |
| Insurance | 1.007 | 1.007 |
| Asset Management | 1.061 | 1.060 |
| Private Banking | 1.573 | 1.549 |
| International Banks | - | - |
| Bank of Alexandria (Egitto) | - | - |
| Pravex Bank (Ucraina) | - | - |
| TOTALE GRUPPO | 3.697 | 3.672 |
Con riferimento alla composizione delle CGU si rinvia a quanto esposto nel successivo capitolo delle "Informazioni sulle attività intangibili e sull'avviamento".
| Avviamento Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
(milioni di euro) TOTALE |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|||
| A. Esistenze iniziali | 20.870 | 9.014 | - | 11.585 | 2.386 | 43.855 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -17.198 | -6.706 | - | -9.923 | -504 | -34.331 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 3.672 | 2.308 | - | 1.662 | 1.882 | 9.524 |
| B. Aumenti | 28 | 812 | - | 623 | - | 1.463 |
| B.1 Acquisti | 28 | 7 | - | 583 | - | 618 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | 28 | - | - | 17 | - | 45 |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | 760 | - | 5 | - | 765 |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Altre variazioni | - | 45 | - | 35 | - | 80 |
| C. Diminuzioni | -3 | -721 | - | -403 | - | -1.127 |
| C.1 Vendite | - | - | - | -4 | - | -4 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -721 | - | -390 | - | -1.111 |
| - Ammortamenti | X | -706 | - | -373 | - | -1.079 |
| - Svalutazioni | - | -15 | - | -17 | - | -32 |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| conto economico | - | -15 | - | -17 | - | -32 |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | ||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | -3 | - | - | -7 | - | -10 |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | -2 | - | -2 |
| D. Rimanenze finali nette | 3.697 | 2.399 | - | 1.882 | 1.882 | 9.860 |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -17.198 | -7.427 | - | -10.313 | -504 | -35.442 |
| E. Rimanenze finali lorde | 20.895 | 9.826 | - | 12.195 | 2.386 | 45.302 |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
La sottovoce B.1 include l'incremento per l'Avviamento derivante dall'operazione di acquisizione di Alpian S.A., realizzata nel 2024.
| Avviamento | Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
(milioni di euro) Totale |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|||
| A. Esistenze iniziali | 19.109 | 8.863 | - | 9.900 | 2.386 | 40.258 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -16.444 | -6.651 | - | -8.329 | -504 | -31.928 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 2.665 | 2.212 | - | 1.571 | 1.882 | 8.330 |
| B. Aumenti | 28 | 796 | - | 616 | - | 1.440 |
| B.1 Acquisti | 28 | 2 | - | 577 | - | 607 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | 28 | - | - | 17 | - | 45 |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | 760 | - | 5 | - | 765 |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Altre variazioni | - | 34 | - | 34 | - | 68 |
| C. Diminuzioni | -3 | -718 | - | -375 | - | -1.096 |
| C.1 Vendite | - | - | - | -4 | - | -4 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -718 | - | -364 | - | -1.082 |
| - Ammortamenti | X | -703 | - | -347 | - | -1.050 |
| - Svalutazioni | - | -15 | - | -17 | - | -32 |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| conto economico | - | -15 | - | -17 | - | -32 |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | ||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | -3 | - | - | -7 | - | -10 |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali nette | 2.690 | 2.290 | - | 1.812 | 1.882 | 8.674 |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -16.444 | -7.369 | - | -8.693 | -504 | -33.010 |
| E. Rimanenze finali lorde | 19.134 | 9.659 | - | 10.505 | 2.386 | 41.684 |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |

| Avviamento | Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
(milioni di euro) Totale |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|||
| A. Esistenze iniziali | 1.743 | 151 | - | 1.573 | - | 3.467 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -736 | -55 | - | -1.497 | - | -2.288 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 1.007 | 96 | - | 76 | - | 1.179 |
| B. Aumenti | - | 16 | - | 7 | - | 23 |
| B.1 Acquisti | - | 5 | - | 6 | - | 11 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | - | - | - | - | - |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Altre variazioni | - | 11 | - | 1 | - | 12 |
| C. Diminuzioni | - | -3 | - | -22 | - | -25 |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -3 | - | -22 | - | -25 |
| - Ammortamenti | X | -3 | - | -22 | - | -25 |
| - Svalutazioni | - | - | - | - | - | - |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| conto economico | - | - | - | - | - | - |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | ||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali nette | 1.007 | 109 | - | 61 | - | 1.177 |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -736 | -58 | - | -1.519 | - | -2.313 |
| E. Rimanenze finali lorde | 1.743 | 167 | - | 1.580 | - | 3.490 |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
| Avviamento | Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
(milioni di euro) Totale |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
||||
| A. Esistenze iniziali | 18 | - | - | 112 | - | 130 | |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -18 | - | - | -97 | - | -115 | |
| A.2 Esistenze iniziali nette | - | - | - | 15 | - | 15 | |
| B. Aumenti | - | - | - | - | - | - | |
| B.1 Acquisti | - | - | - | - | - | - | |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | - | - | - | - | - | |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - | |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - | |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | |
| B.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | |
| C. Diminuzioni | - | - | - | -6 | - | -6 | |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | |
| C.2 Rettifiche di valore | - | - | - | -4 | - | -4 | |
| - Ammortamenti | X | - | - | -4 | - | -4 | |
| - Svalutazioni | - | - | - | - | - | - | |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| conto economico | - | - | - | - | - | - | |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - | |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | |||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | -2 | - | -2 | |
| D. Rimanenze finali nette | - | - | - | 9 | - | 9 | |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -18 | - | - | -101 | - | -119 | |
| E. Rimanenze finali lorde | 18 | - | - | 110 | - | 128 | |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
Al 31 dicembre 2024 si segnalano impegni riferibili ad investimenti in attività immateriali, prevalentemente software, pari a circa 73 milioni.

L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.
Nel caso del Gruppo Intesa Sanpaolo, la fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI e le successive operazioni di acquisizione hanno comportato la rilevazione di significativi importi per attività immateriali e per avviamento.
Con riferimento alla movimentazione delle attività intangibili e dell'avviamento, nel corso del 2024 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha perfezionato l'acquisizione di First Bank S.A., banca commerciale rumena focalizzata sui servizi alle PMI ed ai clienti retail e, per il tramite di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, di Alpian S.A., digital bank svizzera attiva nel private banking e nella consulenza finanziaria, già partecipata dal Gruppo con una quota del 41,6%.
I processi di Purchase Price Allocation (PPA) relativi a tali operazioni di aggregazione, perfezionati in via definitiva nel Bilancio 2024, hanno condotto alla rilevazione di un avviamento negativo (badwill) di 10 milioni, imputato fra le componenti positive del conto economico con riferimento all'acquisizione di First Bank e di un avviamento di 28 milioni, allocato alla CGU Private Banking, con riferimento all'acquisizione di Alpian. Per maggiori dettagli sulle due operazioni, si rimanda alla Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della presente Nota Integrativa.
Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori delle attività intangibili e dell'avviamento iscritti nel Bilancio consolidato con la relativa dinamica nel corso dell'esercizio, suddivisi per Cash Generating Unit (CGU), che rappresentano le aggregazioni di attività al cui livello devono essere effettuati gli impairment test delle attività intangibili per la verifica del valore recuperabile.
| CGU | Bilancio Acquisizione |
Ammortamento | Rettifiche di valore | Altre | (milioni di euro) Bilancio |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 | Alpian | variazioni | 2024 | |||||
| (1) | ||||||||
| DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI | 1.693 | - | -15 | - | - | 1.678 | ||
| - Intangibile asset management - distribuzione | 173 | - | -14 | - | - | 159 | ||
| - Intangibile brand name | 1.507 | - | - | - | - | 1.507 | ||
| - Intangible under administration distribuzione | 13 | - | -1 | - | - | 12 | ||
| DIVISIONE IMI CORPORATE & INVESTMENT BANKING | 56 | - | - | - | - | 56 | ||
| - Avviamento | 56 | - | - | - | - | 56 | ||
| DIVISIONE ASSET MANAGEMENT | 1.154 | - | -6 | - | 1 | 1.149 | ||
| - Intangibile asset management - produz. e distribuz. | 94 | - | -6 | - | - | 88 | ||
| - Avviamento | 1.060 | - | - | - | 1 | 1.061 | ||
| DIVISIONE PRIVATE BANKING | 2.172 | 28 | -20 | - | -5 | 2.175 | ||
| - Intangibile asset management - produz. e distribuz. | 202 | - | -16 | - | -1 | 185 | ||
| - Intangibile Core Deposits | 27 | - | -2 | - | - | 25 | ||
| - Intangibile brand name | 375 | - | - | - | - | 375 | ||
| - Intangible under administration distribuzione | 19 | - | -2 | - | - | 17 | ||
| - Avviamento | 1.549 | 28 | - | - | -4 | 1.573 | ||
| DIVISIONE INSURANCE | 1.048 | - | -10 | - | - | 1.038 | ||
| - Intangibile assicurativo - produzione | 41 | - | -10 | - | - | 31 | ||
| - Avviamento | 1.007 | - | - | - | - | 1.007 | ||
| DIVISIONE INTERNATIONAL BANKS | 71 | - | -3 | - | - | 68 | ||
| - Intangible asset management - produzione | 71 | - | -3 | - | - | 68 | ||
| BANK OF ALEXANDRIA (Egitto) | - | - | - | - | - | - | ||
| PRAVEX BANK (Ucraina) | - | - | - | - | - | - | ||
| TOTALE CGU | 6.194 | 28 | -54 | - | -4 | 6.164 | ||
| - Intangibile asset management | 540 | - | -39 | - | -1 | 500 | ||
| - Intangibile assicurativo | 41 | - | -10 | - | - | 31 | ||
| - Intangibile Core Deposits | 27 | - | -2 | - | - | 25 | ||
| - Intangible asset under administration | 32 | - | -3 | - | - | 29 | ||
| - Intangibile brand name | 1.882 | - | - | - | - | 1.882 | ||
| - Avviamento | 3.672 | 28 | - | - | -3 | 3.697 |
(1) Differenze cambio su avviamento riferito a Eurizon Capital SLJ e su avviamento e quota di ammortamento su intangibili riferiti a Reyl & Cie SA.
Le attività intangibili a vita definita rilevate fanno riferimento ai rapporti con la clientela e si riferiscono alla valorizzazione dei prodotti assicurativi (Value of Business Acquired) classificati come di investimento e rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9, della raccolta amministrata (Asset Under Administration, AuA) e gestita (Asset Under Management, AuM) e dei Core Deposits. A fronte delle attività immateriali a vita utile definita, si è provveduto ad imputare a conto economico la quota di ammortamento di competenza dell'anno (incluso nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali") per un ammontare complessivo pari a 54 milioni al lordo dell'effetto fiscale.

È inoltre valorizzato il c.d. "brand name", attività immateriale legata al marketing, rappresentata dalla valorizzazione del marchio; tale attività è considerata a vita indefinita in quanto si ritiene che possa contribuire per un periodo indefinito alla formazione dei flussi reddituali.
In base al principio IAS 36, devono essere sottoposte annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore sia le attività immateriali a vita utile indefinita sia l'avviamento. Inoltre, per le attività immateriali a vita utile definita l'impairment test deve essere svolto quando sia rilevata la presenza di indicatori di perdita. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair value, al netto dei costi di vendita.
Si segnala, infine, che lo IAS 36, ai fini della determinazione del Valore d'Uso degli intangibili soggetti ad impairment test, dispone che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi all'intangibile nelle sue condizioni correnti (alla data di impairment test), senza distinzione tra i flussi di cassa riferiti all'asset originariamente rilevato in sede di applicazione dell'IFRS 3 e quelli relativi agli asset in essere al momento dell'impairment test; questo in quanto risulterebbe difficile, specie in caso di operazioni straordinarie tra business o modifiche dell'asset a seguito di significativi turnover delle masse, dei clienti, dei contratti, ecc., distinguere i flussi riferiti all'asset originario dagli altri.
Tale concetto è replicabile anche per la determinazione, ai fini dell'impairment test degli avviamenti, del Valore d'Uso delle CGU, i cui flussi di cassa devono essere considerati con riferimento a tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per le attività e passività a fronte delle quali è stato rilevato un avviamento in sede di applicazione dell'IFRS 3.
Ai sensi dello IAS 36 il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair Value, al netto dei costi di vendita. Anche con riferimento agli impairment test per il Bilancio 2024, come già avvenuto per i precedenti bilanci, ai fini della determinazione del valore recuperabile si è fatto riferimento al Valore d'uso che rappresenta il valore attuale dei flussi finanziari netti futuri ricavabili dall'attività (o business) oggetto di valutazione, ancorché il fair value, rappresentato dal prezzo di borsa del titolo Intesa Sanpaolo, potrebbe teoricamente già di per sé costituire una solida evidenza circa la recuperabilità degli avviamenti iscritti, in considerazione della capitalizzazione di mercato del Gruppo che, al 31 dicembre 2024, presenta livelli superiori al patrimonio netto contabile, evidenziando multipli P/BV e P/TBV superiori all'unità. Occorre tuttavia considerare che il fair value, identificato nel prezzo di borsa, è disponibile solo per il Gruppo Intesa Sanpaolo nel suo complesso e non per singola CGU che rappresenta, invece, il livello a cui deve essere svolto il test ai sensi dello IAS 36; inoltre, le quotazioni di borsa possono scontare fattori estranei all'andamento delle politiche d business impostate dal Gruppo e rappresentano valori riferiti alla dismissione di quote di minoranza che, quindi, non incorporano un premio per il controllo, secondo un orizzonte di investimento di breve periodo, contrariamente alle logiche che sottendono l'impairment test. Viceversa, il valore d'uso risponde ad una logica generale, secondo la quale il valore di un'attività è diretta espressione dei flussi finanziari che è in grado di generare lungo il periodo del suo utilizzo.
Pertanto, per il bilancio al 31 dicembre 2024, in continuità con quanto fatto per i precedenti bilanci, la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento è stata svolta con l'applicazione del metodo DCF – Discounted Cash Flow model – a cui si è aggiunta, come attività di controllo della coerenza delle risultanze emerse dal metodo DCF, l'applicazione del metodo DDM – Dividend Discounted Model; entrambi i metodi si sono basati sulle stime analitiche predisposte internamente per il periodo 2025-2029 che si basano, per l'esercizio 2025, sulle previsioni risultanti dai dati di budget, mentre i flussi per gli esercizi 2026- 2029 sono stati stimati attraverso un trascinamento inerziale dei flussi del 2025, sulla base delle proiezioni interne relative allo scenario macroeconomico.
Si segnala che le verifiche menzionate in precedenza non hanno riguardato le CGU Banca dei Territori, International Banks, Bank of Alexandria e Pravex Bank in considerazione dell'assenza, alla data di verifica, di avviamenti allocati su tali CGU da sottoporre ad impairment test.
A tali verifiche si è ulteriormente aggiunta una verifica autonoma, attraverso il ricorso ad un esperto indipendente, del fair value del brand name per la componente attribuita alla Banca dei Territori, CGU alla quale è allocata la parte prevalente di tale attività intangibile e che al 31 dicembre 2024 non presenta avviamenti allocati.
Gli esiti dell'impairment test al 31 dicembre 2024, non hanno determinato la necessità di operare delle rettifiche di valore dell'avviamento o delle attività intangibili a vita indefinita (brand name) con riferimento a nessuna delle CGU appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Si precisa, infine, che le metodologie, gli assunti e gli esiti della procedura di impairment test delle attività intangibili e dell'avviamento, definiti dal management, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione preliminarmente all'approvazione del progetto del Bilancio 2024.
Con riferimento alle attività intangibili legate ai prodotti assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9, esse continuano ad essere rilevate in bilancio e ammortizzate secondo l'originario piano di ammortamento. Poiché lo IAS 36 dispone che l'impairment test non debba limitarsi ai soli flussi di cassa rivenienti dalle polizze acquisite, ma debba tenere conto di tutti i flussi di cassa legati alle polizze della CGU di riferimento, tenuto conto dell'assoluta marginalità dei contratti sottostanti la valorizzazione iniziale di tali attività intangibili rispetto al totale dei contratti della CGU Insurance nel suo complesso, si conferma l'assenza di segnali di perdita di valore per le attività intangibili in oggetto.
Al 31 dicembre 2024, considerando la quota ammortizzata nell'anno pari a 10 milioni, il valore complessivo delle attività intangibili legate ai prodotti assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 ammonta a 31 milioni ed è interamente allocato alla CGU Insurance.

L'attività immateriale iscritta nel Bilancio di Intesa Sanpaolo è considerata "a vita definita". Pertanto, per il Bilancio 2024 sono state effettuate analisi sui principali indicatori del valore dell'attività medesima, comunque monitorati in corso d'esercizio, rappresentati principalmente dall'andamento delle masse. Tali analisi hanno avuto a riferimento la componente dell'intangibile legata alla raccolta amministrata e gestita (Asset Under Administration, AuA e Asset under Management, AuM) rappresentata dalla capacità dei rapporti esistenti alla data di acquisizione di generare flussi reddituali lungo la vita utile residua di tali rapporti – iscritta in bilancio a seguito delle operazioni di acquisizione che si sono susseguite nel tempo.
Più precisamente si tratta del portafoglio di asset management delle ex Banche Venete acquisite nel corso del 2017 e del Gruppo Morval acquisito da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking nel corso del 2018. A seguire, nell'ambito dell'operazione di acquisizione del Gruppo UBI, nel corso del 2020, sono state valorizzate le attività intangibili legate alla raccolta indiretta ed in particolare l'attività immateriale inerente la raccolta amministrata e gestita (Asset under Administration, AuA e Asset Under Management, AuM), mentre nel corso del 2021 era stata rilevata l'attività immateriale inerente la raccolta amministrata e gestita di Reyl & Cie S.A., banca private svizzera con presenza internazionale. Nel corso del 2022 sono infine state rilevate nuove attività intangibili legate alla clientela, inerenti alla raccolta indiretta di Compagnie de Banque Privée Quilvest (CBPQ) e di VUB Generali.
Come indicato in precedenza, lo IAS 36 dispone che l'impairment test non debba limitarsi ai soli flussi di cassa rivenienti dalle masse acquisite, ma deve tenere conto dei flussi di cassa legati a tutte le masse della CGU di riferimento, comprendendo anche i flussi di cassa riferiti alle masse generatesi successivamente alla valorizzazione iniziale delle attività intangibili; a tale proposito si evidenzia che i volumi delle masse sottostanti alla valorizzazione delle attività intangibili iscritte in bilancio risultano assolutamente trascurabili se confrontati con le masse complessive delle CGU di riferimento.
Pertanto, alla luce di quanto sopra riportato si può confermare l'assenza di segnali di perdita di valore per le attività intangibili iscritte in bilancio e legate ai rapporti di Asset under Management e Asset under Administration.
Al 31 dicembre 2024, tenuto conto della quota parte nel frattempo ammortizzata, l'attività intangibile AuM è complessivamente pari a 500 milioni e risulta allocata alla CGU Banca dei Territori (159 milioni), alla CGU Private Banking (185 milioni), alla CGU Asset Management (88 milioni) e alla CGU International Banks (68 milioni). Analogamente, l'attività intangibile AuA, tenuto conto della componente di ammortamento registrata nel corso dell'esercizio, è pari a 29 milioni e risulta allocata alla CGU Banca dei Territori per 12 milioni e alla CGU Private Banking per 17 milioni.
Nella tabella che segue sono sintetizzati i valori delle attività intangibili AuM e AuA, attribuiti alle diverse del Gruppo per le componenti "produzione" e "distribuzione".
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| CGU | Bilancio 2023 |
Ammortamento | Altre variazioni (1) |
Rettifiche di valore |
Bilancio 2024 |
| DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI | |||||
| Intangibile asset management - distribuzione | 173 | -14 | - | - | 159 |
| Intangible under administration distribuzione | 13 | -1 | - | - | 12 |
| DIVISIONE PRIVATE BANKING | |||||
| Intangibile asset management - produz. e distribuz. | 202 | -16 | -1 | - | 185 |
| Intangible under administration distribuzione | 19 | -2 | - | - | 17 |
| DIVISIONE ASSET MANAGEMENT | - | ||||
| Intangibile asset management - produz. e distribuz. | 94 | -6 | - | - | 88 |
| DIVISIONE INTERNATIONAL BANKS | |||||
| Intangibile asset management - distribuzione | 71 | -3 | - | - | 68 |
| TOTALE GRUPPO | 572 | -42 | -1 | - | 529 |
(1) Differenze cambio su attività intangibili riferite a REYL & Cie S.A.
I "Core Deposits" rappresentano un'attività immateriale legata alle relazioni con la clientela ("customer related intangible"), generalmente rilevata in aggregazioni in campo bancario. Il valore di tale intangibile è di fatto riconducibile ai benefici futuri impliciti nella raccolta a vista in quanto di natura stabile e a costi inferiori a quelli di mercato. In sostanza l'acquirente può disporre di una massa di raccolta per la propria attività creditizia e per investimenti il cui tasso di remunerazione è inferiore ai tassi del mercato interbancario. L'attività immateriale consiste nella valorizzazione di questo margine futuro denominato "deposit premium", che rappresenta un asset il cui valore è correlato all'evoluzione dei tassi di mercato e alla dinamica delle masse raccolte.
Tale attività intangibile è stata rilevata nel 2022 nell'ambito dell'acquisizione di Compagnie de Banque Privée Quilvest (CBPQ) da parte di Fideuram Bank Luxembourg, per un importo complessivo pari a 30 milioni.
Relativamente alla verifica sulla tenuta del valore dei core deposits non sono stati individuati indicatori di impairment, considerando l'attuale contesto dei tassi di interesse rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'attività intangibile. Difatti, nonostante la riduzione dei tassi di riferimento operate da parte della BCE nel corso del 2024, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale (MRO) si attesta ad un livello ancora superiore al tasso registrato al momento dell'acquisizione della banca e utilizzato per la determinazione dell'attività intangibile.
Il "brand name" rientra tra le attività immateriali legate al marketing identificate dall'IFRS 3 quale potenziale attività immateriale rilevabile in sede di purchase price allocation (PPA).
Al riguardo si rileva che il termine "brand" non è usato nei principi contabili in una accezione restrittiva come sinonimo di "logo" e "nome", ma piuttosto come termine generale di marketing che definisce quell'insieme di asset intangibili fra loro complementari (tra cui, oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.) che concorrono a definire il c.d. "brand equity".
Con riferimento all'acquisizione del Gruppo Sanpaolo IMI si era ritenuto opportuno limitare l'analisi a due soli brand: quello corporate Sanpaolo IMI, inteso come brand "ombrello" al quale erano legati anche gli altri delle banche rete, ed il brand della controllata Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (già Banca Fideuram) in quanto brand autonomo e fortemente conosciuto sul mercato con riferimento all'attività di collocamento di prodotti finanziari attraverso una rete di promotori. Si tratta in entrambi i casi di un'attività immateriale a vita utile indefinita, in quanto si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali. Per la valorizzazione dei due marchi erano stati utilizzati sia metodi di mercato sia metodi basati sui flussi e, dunque, sull'analisi fondamentale. Il valore era stato determinato come media dei valori ottenuti attraverso i diversi metodi.
Il valore iscritto nel Bilancio 2024 risulta pari a 1.882 milioni ed è allocato per 1.507 milioni alla CGU Banca dei Territori e per 375 milioni alla CGU Private Banking.
In genere il brand name è considerato un'attività immateriale che non presenta flussi reddituali autonomi e, quindi, da sottoporre ad impairment test nell'ambito delle attività volte a verificare la tenuta del valore degli avviamenti delle diverse CGU. Ai fini del presente impairment test, con riferimento al brand name allocato alla CGU Banca dei Territori, si è tenuto conto che la CGU di riferimento non presenta più alcun avviamento allocato e, coerentemente con quanto effettuato per i precedenti bilanci, è stato ritenuto opportuno procedere ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile specifico sulla base del fair value risultante da apposita perizia commissionata ad un esperto terzo.
In assenza di transazioni specifiche su marchi comparabili bancari, la stima del fair value del brand name allocato alla CGU Banca dei Territori è stata effettuata mediante ricorso ai seguenti metodi:
− Royalty Relief;
− Hirose.
I criteri di valutazione del marchio adottati dall'esperto, fatta eccezione per il criterio delle PPA comparabili, pur mantenendo continuità di metodo rispetto alle valutazioni precedenti, hanno tenuto conto del posizionamento del Gruppo in ambito ESG. Le analisi compiute si sono fondate sui rating score ESG dell'info provider Refinitiv.
Il criterio del Royalty Relief desume il valore del brand sulla base del valore attuale dei redditi rivenienti dal marchio, stimati come prodotto tra un tasso di royalty ricostruito sulla base di tassi impliciti in PPA comparabili ed il valore di fatturato netto (nel caso delle banche i proventi operativi).
Il criterio del valore implicito in stime di brand da PPA comparabili desume il valore del brand sulla base dei multipli "Fair Value del Marchio / Proventi operativi" rilevati in sede di PPA e delle loro determinanti fondamentali.
Il multiplo, calcolato rispetto ai proventi operativi netti, è ricavato dai fair value dei brand rilevati in sede di PPA di banche commerciali dalla banca dati Markables.
Brand Finance è una società inglese specializzata nella stima del valore dei marchi. Brand Finance pubblica ogni anno la stima aggiornata del valore dei marchi delle prime 500 banche mondiali.
La valorizzazione dei marchi effettuata da Brand Finance è coerente con il criterio relief from royalties, diffuso nella prassi valutativa per la stima di valore dei marchi, secondo cui il valore del marchio corrisponde al valore attuale dei flussi di royalty risparmiate. I saggi di royalty sono ricavati sulla base degli accordi di licenza d'uso di marchi di società comparabili ed applicati allo specifico brand bancario sulla base della forza del marchio stimata ed attualizzati ad un costo opportunità del capitale coerente con il brand rating assegnato.
Il criterio si fonda sul confronto tra la marginalità dell'impresa branded (in questo caso la CGU Banca dei Territori) ed imprese unbranded concorrenti. La metodologia reddituale adottata è riconducibile al criterio del profit-split.
Al fine di una verifica dei valori risultanti dai quattro metodi citati, è stato inoltre stimato il valore del brand fondato sul criterio del Residual Income Model, il quale esprime il valore di una banca in funzione del patrimonio netto e del valore attuale degli extra-redditi, calcolati come differenza tra l'utile netto ed il prodotto tra costo opportunità del capitale e patrimonio netto.
Dalle analisi effettuate, tutti i metodi utilizzati hanno restituito un valore del brand Intesa Sanpaolo relativo alla CGU Banca dei Territori superiore al valore di bilancio di tale intangibile a testimonianza del valore del marchio del Gruppo e del conseguente vantaggio competitivo che lo stesso permette di mantenere rispetto ai concorrenti.
Per quanto riguarda, invece, il brand name allocato alla CGU Private Banking, lo stesso è stato oggetto di impairment test nell'ambito delle attività finalizzate alla verifica del valore recuperabile dell'avviamento allocato alla CGU medesima.

Poiché gli avviamenti sono attività intangibili che non generano flussi finanziari autonomi se non con il concorso di altre attività aziendali, nell'effettuazione dell'impairment test lo IAS 36 richiede la preliminare attribuzione di tali attività intangibili a specifiche Cash Generating Units (CGU), rappresentanti unità organizzative relativamente autonome nel profilo gestionale, in grado di generare flussi di risorse finanziarie largamente indipendenti da quelle prodotte da altre aree di attività, ma interdipendenti all'interno dell'unità organizzativa che li genera. Solo una volta definite le CGU e gli avviamenti ad essi allocati, si potrà quindi procedere con il calcolo dei valori d'uso da porre a confronto con i relativi valori contabili.
Secondo quanto previsto dallo IAS 36, l'identificazione delle CGU deve avvenire in modo tale da rispecchiare la realtà operativa e gestionale dell'impresa. In particolare, è necessario correlare il livello al quale l'avviamento è testato con il livello di reporting interno al quale la direzione controlla le dinamiche accrescitive e riduttive di valore. Sotto questo profilo, la definizione del livello al quale ancorare le CGU dipende strettamente dai modelli organizzativi e dall'attribuzione delle responsabilità gestionali ai fini della definizione degli indirizzi dell'attività operativa e del conseguente monitoraggio.
Nel caso del Gruppo ISP, l'identificazione delle CGU è influenzata dal modello organizzativo centralizzato adottato, che riflette le modalità con cui vengono formulate le politiche aziendali, pianificati i flussi di ricavi e monitorate le performance operative. Questo modello organizzativo non si basa sulle entità giuridiche attraverso le quali il Gruppo svolge la propria attività, ma piuttosto sulle divisioni operative, che rappresentano il livello di analisi e gestione delle performance del Gruppo. Pertanto, sulla base delle considerazioni svolte, e con le sole eccezioni delle società controllate Pravex Bank e Bank of Alexandria, ai sensi dello IAS 36 ed in considerazione del significato dell'impairment test dell'avviamento, le CGU sono state identificate nei segmenti operativi, così come definiti ai sensi dell'IFRS 8:
Ciò sulla base di alcuni specifici drivers, in linea con quanto previsto dallo IAS 36:
In linea con le scelte operate nei precedenti esercizi, in considerazione del difficile contesto geopolitico e finanziario che ha condizionato e potrebbe condizionare ancora in futuro i relativi flussi finanziari della Divisione, le controllate Pravex Bank e Bank of Alexandria sono state enucleate dalla Divisione International Banks e considerate CGU autonome. Si ricorda in ogni caso che gli avviamenti relativi alle due società sono stati azzerati rispettivamente nel 2008 e nel 2011 per cui l'identificazione delle due partecipate come CGU autonome non ha alcun impatto sull'esito dell'impairment test.
Analogamente, anche le CGU Banca dei Territori e International Banks non presentano avviamenti allocati al 31 dicembre 2024.
Con riferimento alla partecipata russa Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), si segnala che, oltre a non presentare avviamenti allocati, tenendo conto della confermata intenzione del Gruppo di ridurre la propria presenza societaria dalla Russia, anche in linea con le aspettative dei regulator, si è provveduto a sterilizzarne il contributo alla redditività prospettica del Gruppo, coerentemente con il relativo contributo patrimoniale che viene periodicamente azzerato in sede di consolidamento con uno specifico accantonamento.
Il valore contabile delle CGU deve essere determinato in modo coerente con il criterio con cui è stimato il valore recuperabile delle stesse. Nell'ottica di un'impresa bancaria non è possibile individuare i flussi generati da una CGU senza considerare i flussi derivanti da attività/passività finanziarie, posto che queste ultime rappresentano il core business aziendale. In altri termini, il valore recuperabile delle CGU è influenzato dai suddetti flussi e pertanto il valore contabile delle stesse deve essere determinato coerentemente al perimetro di stima del valore recuperabile e deve, quindi, includere anche le attività/passività finanziarie.
A tal fine, queste attività e passività devono essere opportunamente allocate alle CGU di riferimento. Seguendo questa impostazione (cosiddetta "equity side"), il valore contabile delle CGU del Gruppo Intesa Sanpaolo può essere determinato in termini di contributo al patrimonio netto consolidato inclusa la parte di pertinenza di terzi.
Pertanto, il valore di carico delle CGU composte da società che appartengono ad una singola divisione operativa è stato determinato attraverso la sommatoria dei singoli contributi patrimoniali.
Dove invece la Capogruppo o altre società del Gruppo contribuiscono gestionalmente a più CGU, e tale ripartizione non è rappresentata nelle informazioni contabili, è necessario ricorrere a valori gestionali. Per il caso specifico il driver gestionale è

stato identificato nel "capitale regolamentare" delle singole divisioni, che rappresenta l'assorbimento patrimoniale necessario per fronteggiare le fattispecie di rischio previste dalle vigenti disposizioni di vigilanza regolamentare.
Nella tabella che segue sono riportati i valori contabili delle CGU e le quote di avviamento e del "brand name" allocate ad ognuna di esse; i valori, essendo finalizzati allo svolgimento dell'impairment test, sono comprensivi della quota di avviamento attribuibile ai terzi (inclusa nell'ultima colonna assieme al patrimonio netto di pertinenza delle minoranze).
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valori al 31 dicembre 2024 | |||||||
| CGU | Valore contabile |
di cui avviamento quota Gruppo |
di cui "brand name" |
di cui di pertinenza di terzi |
|||
| Banca dei Territori | 17.334 | - | 1.507 | 5 | |||
| IMI Corporate & Investment Banking | 22.317 | 56 | - | 6 | |||
| Insurance | 7.536 | 1.007 | - | 1 | |||
| Asset Management | 2.688 | 1.061 | - | 6 | |||
| Private Banking | 7.045 | 1.573 | 375 | 1 | |||
| International Banks | 7.831 | - | - | - | |||
| Bank of Alexandria (Egitto) | 581 | - | - | 126 | |||
| Pravex Bank (Ucraina) | - | - | - | - | |||
| TOTALE | 65.332 | 3.697 | 1.882 | 145 | |||
Il Valore d'Uso delle CGU è determinato attraverso la stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede possano essere generati dalle CGU. Tali flussi finanziari sono di norma stimati utilizzando l'ultimo piano d'impresa pubblico disponibile, ovvero, in mancanza, attraverso la formulazione di un piano previsionale interno da parte del management.
Normalmente il periodo di previsione analitica comprende un arco temporale massimo di cinque anni. Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità (tramite il ricorso a formule di rendita perpetua o alternativamente temporanea qualora non risulti realistico che le attività oggetto di valutazione siano idonee a produrre flussi finanziari positivi in un arco temporale di lungo periodo), attraverso un appropriato tasso di crescita "g" ai fini del cosiddetto "Terminal Value". Il tasso "g" viene determinato assumendo come fattore di crescita il tasso di sviluppo del Prodotto Interno Lordo nei Paesi in cui i flussi si generano.
Alternativamente, il Terminal Value potrebbe essere determinato ricorrendo ad un valore finale di vendita o di liquidazione.
Nella determinazione del Valore d'Uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione da utilizzare devono incorporare i valori correnti di mercato con riferimento alla componente risk free e premio per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati.
Inoltre, per ogni CGU, in considerazione della diversa rischiosità dei rispettivi ambiti operativi, devono essere utilizzati coefficienti Beta differenziati. Tutti i tassi così determinati sono corretti per tenere conto del cosiddetto "rischio Paese".
Con riferimento alla determinazione del Valore d'Uso delle CGU, il primo passaggio per la definizione dei flussi di cassa prospettici per le diverse aree di business è rappresentato dalle previsioni inerenti allo scenario macroeconomico e di settore. Lo scenario economico di riferimento è quello elaborato dalla struttura Research di Intesa Sanpaolo e si presenta incerto, influenzato da fattori politici e macroeconomici rilevanti. Il ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti introduce nuovi elementi di instabilità, con possibili politiche protezionistiche e di deregulation che avranno impatti globali ancora difficili da quantificare.
L'assunzione sottostante lo scenario elaborato dalla struttura Research è che l'amministrazione Trump attui soltanto in parte l'agenda elettorale, le cui conseguenze necessiteranno comunque di tempo per svilupparsi: nel primo semestre 2025 gli impatti saranno trasmessi al resto del mondo soprattutto attraverso il canale della fiducia (che potrebbe essere negativamente influenzata dal rischio di guerre commerciali) e dei mercati finanziari (caratterizzati da spinte contrastanti, al momento più positive che negative); tali effetti potrebbero essere in parte compensati da una più robusta dinamica della domanda americana.
Lo scenario ipotizza una crescita mondiale sugli stessi livelli del 2024 e l'inflazione è prevista.in calo. I mercati delle materie prime rimangono esposti a rischi geopolitici, mentre le politiche fiscali nei paesi avanzati si stanno rivelando insufficienti per stabilizzare i livelli di debito pubblico, che continuerà a crescere in diversi paesi, inclusa l'Italia. Per quanto riguarda il fattore geopolitico rilevante (i conflitti in Medio-Oriente ed Ucraina) si ipotizza che questi non compromettano la disponibilità di combustibili fossili e che non impattino in modo più negativo, rispetto ad oggi, sul clima di fiducia in Europa.
Per l'Area Euro, le previsioni sulla crescita del PIL sono state ridotte su tutto l'orizzonte previsionale. La revisione riflette non soltanto le conseguenze negative per gli investimenti del cambiamento politico avvenuto negli Stati Uniti, ma anche il peggioramento delle prospettive dell'industria europea (ridimensionamento strutturale dei comparti energivori, difficoltà dei produttori di autoveicoli, maggiore esposizione alla concorrenza cinese). Più specificatamente, nel 2025 e nei prossimi anni si prevede una modesta accelerazione della crescita economica su base media annua; il rafforzamento della crescita è legato alla ripresa dei consumi privati, che dovrebbero beneficiare sia dell'aumento del reddito disponibile reale (già osservabile), sia di un calo della propensione al risparmio (per il calo dei tassi di interesse e la ricostituzione dei buffer di liquidità dopo la crisi inflattiva). Si prevede una crescita del PIL dello 0,9% nel 2025 e dell'1,2% nel 2026. Negli anni seguenti, condizioni finanziarie

accomodanti e l'esaurimento della fase di riequilibrio nell'industria dovrebbero consentire tassi di espansione pari o superiori a quelli del 2026.
L'inflazione media annua è calata al 2,4% nel 2024, in linea con le previsioni. La discesa dell'inflazione dovrebbe continuare nel 2025, quando il raffreddamento dei prezzi si estenderà anche al comparto dei servizi. Si prevede che l'inflazione diventi coerente con l'obiettivo BCE da metà 2025, a meno di shock avversi nel settore energetico.
In Italia, la crescita media annua del PIL è stimata a 0,5% nel 2024, cioè due decimi meno della proiezione di un anno fa. Tuttavia, il confronto è alterato dalla profonda revisione dei conti nazionali operata dall'Istat. Come per l'eurozona, la crescita è avvenuta esclusivamente nei servizi; dal lato della domanda, hanno contribuito in misura uguale la domanda finale interna e le esportazioni nette. Diversamente dal resto della zona euro, gli investimenti fissi in costruzioni hanno dato ancora un marginale contributo positivo alla crescita del PIL, ma derivante in larga misura da effetti di trascinamento. Per quanto si desume dalla reportistica ufficiale, il contributo del PNRR all'aumento della domanda è stato poco rilevante: secondo quanto pubblicato dal MEF nei documenti di programmazione finanziaria, infatti, la spesa complessiva difficilmente aumenterà rispetto al 2023 e ha perciò mancato largamente le stime proposte in sede di programmazione.
Con l'inflazione in calo più rapido delle previsioni e il materializzarsi di alcuni rischi negativi per la crescita reale, nel corso del 2025 la riduzione dei tassi ufficiali BCE è attesa essere più rapida e profonda delle aspettative precedenti.
Lo scenario incorpora un andamento positivo dello spread BTP-Bund nel biennio 2024-25 legata all'andamento calante del rapporto deficit/PIL; tuttavia, resta la previsione di un allargamento nel medio/lungo termine a causa della dinamica relativa sfavorevole del debito pubblico.
Lo scenario bancario sta mostrando primi segnali di ripresa del credito dopo un periodo di contrazione. Nel corso del 2024 sono migliorati i criteri di concessione e le condizioni, attraverso la riduzione dei tassi, coerentemente con il progredire dell'uscita dalla restrizione monetaria. Nonostante il miglioramento dell'offerta di credito e la riduzione dei tassi, la domanda di prestiti da parte delle imprese è rimasta in calo, per effetto del ricorso all'autofinanziamento e il posticipo degli investimenti. Diversamente, i finanziamenti alle famiglie, hanno mostrato un costante miglioramento nella seconda metà del 2024, con l'interruzione dal calo impresso dalla stretta monetaria del biennio 2022-23 e una progressiva ripresa dello stock, sebbene ancora modesta. Tale tendenza è stata guidata dal ritorno alla crescita dei prestiti per l'acquisto di abitazioni e dal proseguimento della dinamica positiva del credito al consumo. Relativamente alla raccolta, anche i depositi bancari sono tornati a crescere nel 2024, sebbene con una dinamica più contenuta rispetto al passato.
Lo scenario prevede per il 2025 una stabilizzazione dei prestiti alle imprese, mentre la domanda di mutui da parte delle famiglie dovrebbe continuare a crescere ed i depositi dovrebbero consolidarsi su tassi di variazione modesti.
La crescita dei mutui, e di conseguenza del complesso dei prestiti alle famiglie, è vista proseguire anche negli anni successivi ad un ritmo moderato, leggermente più sostenuta fino al 2026, e in modesto rallentamento l'anno successivo, a causa del contenuto aumento dei tassi ufficiali dell'Eurosistema nel 2027, incorporato nello scenario base, e della minore crescita dei prezzi delle case negli anni fino al 2029. Dal 2026, il possibile dissiparsi dei maggior fattori di incertezza dovrebbe consentire l'avvio di una modesta ripresa dei prestiti alle imprese, la cui dinamica è attesa proseguire a un ritmo ancora contenuto, dell'1,5% medio annuo nell'orizzonte di previsione 2026-29. Infine, nell'ambito del risparmio gestito lo scenario prevede una ripresa della raccolta netta dei fondi d'investimento e delle assicurazioni vita, grazie anche a una minore concorrenza dei titoli a reddito fisso.
Nel corso del 2024 i depositi bancari sono tornati a crescere, trainati inizialmente da quelli delle società non-finanziarie. Si è gradualmente attenuato il processo di riallocazione dei risparmi verso i titoli di stato domestici e anche i depositi delle famiglie hanno registrato una progressiva ripresa, con variazioni annue di nuovo moderatamente positive nel secondo semestre, dopo 18 mesi di riduzioni. La forte dinamica delle obbligazioni bancarie ha visto una decelerazione, che fa seguito a oltre un anno di variazioni a due cifre. Tuttavia, il ritmo delle obbligazioni è rimasto robusto, contribuendo a sostenere l'aumento del totale della raccolta da clientela. Per i depositi si prevede una tendenziale normalizzazione nel 2025, dopo i consistenti deflussi nel 2023 verso strumenti obbligazionari più remunerativi e la ripresa nel 2024. Assumendo che sia pressoché terminata la riallocazione dell'eccesso di liquidità sui conti correnti, i depositi nel complesso vedranno una fase di consolidamento, mantenendo un modesto tasso di crescita, nell'ordine dell'1%. Nel 2024 si è assistito all'inversione di tendenza del markdown sui depositi a vista che, dopo aver toccato i massimi di sempre sul finire del 2023, ha iniziato una flessione che si attende prosegua con maggior velocità e intensità nel 2025. Dato il profilo assunto per i tassi ufficiali e monetari, il mark-down è atteso stabilizzarsi nel 2026 per risalire moderatamente nel 2027 e consolidarsi successivamente. Diversamente, il mark-up sui tassi attivi a breve si è mosso poco nel 2024, dopo la riduzione registrata con la stretta monetaria del 2022-23, mostrando solo un modesto incremento nell'ultima parte dell'anno, in quanto i ribassi dei tassi di riferimento si sono trasmessi rapidamente ai tassi sui prestiti con durata fino a 1 anno. Una moderata ripresa del mark-up è attesa nel 2025, seguita da sostanziale stabilizzazione nel 2026, per poi posizionarsi su un livello leggermente più basso negli ultimi tre anni dell'orizzonte previsivo.
Nella tabella seguente sono illustrate le variabili macroeconomiche attese nel periodo 2025-2029 per la sola Italia in quanto le CGU operanti in Paesi esteri non presentano avviamenti iscritti.
| (valori in percentuale) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Italia | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | 2028 | 2029 |
| ECONOMIA REALE | ||||||
| PIL reale Italia | 0,5 | 1,0 | 1,0 | 0,6 | 0,6 | 0,6 |
| Prezzi al consumo Italia | 1,0 | 1,7 | 1,8 | 1,8 | 1,8 | 1,9 |
| Tasso Depo BCE (puntuale) | 3,00 | 2,00 | 2,00 | 3,00 | 2,75 | 2,75 |
| Tasso Euribor 3m (valore medio) | 3,58 | 2,14 | 2,02 | 2,49 | 2,77 | 2,80 |
| IRS 10 anni | 2,59 | 2,63 | 2,92 | 3,29 | 3,45 | 3,65 |
| BTP 10 anni | 3,66 | 3,72 | 4,17 | 4,75 | 4,97 | 5,22 |
| Spread vs. Bund (basis points) | 132 | 120 | 140 | 160 | 168 | 170 |
| SETTORE BANCARIO | ||||||
| Impieghi | -2,6 | -0,4 | 1,5 | 1,9 | 1,7 | 1,7 |
| Raccolta diretta | 2,4 | 1,4 | 1,4 | 1,6 | 1,6 | 1,4 |
| Spread medio clientela | 3,48 | 2,97 | 2,82 | 2,86 | 2,90 | 2,89 |
| Fondi comuni | 8,4 | 4,8 | 3,1 | 2,0 | 3,2 | 3,1 |
| Gestioni patrimoniali | 2,8 | 4,0 | 2,6 | 1,5 | 2,6 | 2,5 |
| Riserve tecniche vita | 2,2 | 2,3 | 3,0 | 3,6 | 4,2 | 4,2 |
Scenario elaborato a dicembre 2024 da CFO-Research. Dati previsionali (per il 2024 stime).
Le stime dei flussi finanziari attesi dalle diverse CGU sottoposte ad impairment test tengono conto dello scenario macroeconomico descritto in precedenza e sono state operate seguendo due stadi di valutazione.
Nello specifico, con riferimento al primo periodo di previsione, in linea con le scelte effettuate per i precedenti bilanci, è stato considerato un arco temporale di 5 esercizi, vale a dire il quinquennio 2025-2029; per tale periodo, con riferimento al 2025 le stime si basano sulle previsioni di budget, sostanzialmente allineate a quelle approvate dal Consiglio di Amministrazione del 4 febbraio 2025. I flussi degli esercizi successivi sono stati invece stimati attraverso un trascinamento inerziale dei flussi del 2025, sulla base delle previsioni relative all'aggiornato scenario macroeconomico, senza quindi considerare l'effetto di ulteriori leve manageriali.
Gli utili previsti per gli esercizi di previsione del piano pluriennale sono stati rettificati, come richiesto dal principio IAS 36, per tenere conto delle componenti non monetarie e delle quote di utili di pertinenza di terzi e per escludere gli effetti di eventuali operazioni di riorganizzazione o di ristrutturazione e di plusvalenze derivanti da future dismissioni di asset aziendali. Inoltre, i flussi finanziari sono comprensivi dell'attribuzione alle diverse CGU dei flussi correlati ai corporate assets centrali. Coerentemente con la logica "equity side", già citata in relazione alla determinazione del valore contabile delle CGU, i flussi utilizzati ai fini dell'impairment test sono comprensivi dei flussi correlati alle attività e passività finanziarie, posto che queste ultime rappresentano il core business aziendale.
Nell'ambito dei criteri di valutazione di matrice finanziaria, quale è quello impiegato ai fini della determinazione del Valore d'Uso, il valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi (il cosiddetto "Terminal Value") è generalmente determinato capitalizzando all'infinito, ad un appropriato tasso "g", il flusso di cassa conseguibile "a regime". Tale tasso può essere assunto, anche in via differenziata nel tempo, costante ovvero decrescente (o in più rare circostanze crescente).
In alternativa alla metodologia di stima del Terminal Value illustrata, la dottrina prevede anche (i) l'approccio basato sull'impiego di multipli di uscita (o "exit multiple") e (ii) l'approccio basato sulla stima del valore di liquidazione dell' impresa. In particolare, con riguardo all'approccio sub (i) si segnala che la stima di un multiplo a termine presenta elementi di complessità (e, potenzialmente, di soggettività), mentre l'approccio sub (ii) è valido unicamente per le imprese destinate a cessare al termine del periodo di previsione analitica e, pertanto, non è utilmente impiegabile in presenza di prospettive di continuità aziendale.
Ai fini del "Terminal Value", ossia il secondo stadio di valutazione, quale flusso di cassa conseguibile a regime, è stato considerato quello previsto al 2029, ultimo anno di proiezioni analitiche.
Coerentemente con quanto effettuato negli impairment test degli esercizi precedenti, il tasso g è stato determinato come tasso medio di crescita del PIL nominale dell'Italia, osservato e previsto nel periodo 2008-2029 (si rammenta infatti che, in considerazione delle svalutazioni operate nei bilanci precedenti, alle CGU Banca dei Territori, International Banks, Bank of Alexandria e Pravex Bank non risulta allocato alcun avviamento e, conseguentemente, non risulta necessario determinare il tasso "g" ai fini del test dell'avviamento per i Paesi esteri in cui il Gruppo opera). In particolare, il PIL nominale risulta dalla somma del tasso di crescita del PIL reale e del tasso d'inflazione. I dati attesi di PIL reale e di inflazione, utilizzati per il calcolo del tasso g, sono stati desunti dalle proiezioni della struttura Research di Intesa Sanpaolo descritte in precedenza. Ciascuna componente è stata calcolata quale media del periodo 2008-2029. La scelta effettuata in relazione al periodo di osservazione dei tassi di crescita, considerato l'attuale particolare contesto macroeconomico, è ascrivibile alle dinamiche del PIL reale degli ultimi anni, risultate spesso negative, e principalmente influenzate dalle diverse crisi economiche e finanziarie che hanno assoggetto le economie mondiali negli ultimi due decenni; conseguentemente, il periodo 2008-2029 è stato ritenuto sufficientemente ampio per includere, e dunque mediare, sia periodi di forte crisi, sia un periodo prospettico di ritorno ad un contesto di moderata crescita economica e quindi in grado di esprimere un tasso di crescita di lungo periodo.
Inoltre, in un'ottica prudenziale, è stato verificato che il tasso g non risultasse superiore al tasso di crescita del PIL nominale dell'Italia nel 2029 o, per ciascuna CGU, al tasso di crescita dell'ultimo anno di previsioni analitiche.

Nella determinazione del Valore d'Uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del mercato, del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività.
Nella pratica, la prima caratteristica (condizioni correnti di mercato) si traduce nella determinazione di tutti i parametri in base alle informazioni più aggiornate disponibili alla data di riferimento della stima, al fine di considerare al meglio le valutazioni correnti del mercato. La seconda caratteristica (coerenza tra rischi/flussi e tassi) deve essere declinata in relazione con le specificità dei flussi utilizzati per l'impairment test delle CGU. Il tasso (nelle sue diverse componenti) deve, dunque, essere scelto osservando le specificità dei flussi utilizzati nella valutazione di ognuna delle CGU, in modo da risultare congruo e consistente rispetto a tali flussi. In particolare, la coerenza assume importanza con riguardo all'inflazione, al rischio Paese e agli altri fattori di rischio che potrebbero essere espressi, secondo lo IAS 36, nei flussi o nel tasso. Occorre evidenziare che una caratteristica comune a tutte le CGU contenenti avviamenti (e, in generale, intangibili a vita indefinita) è la prospettiva di lungo periodo dei flussi utilizzati nella stima del Valore d'Uso delle CGU medesime. Infatti, l'avviamento ha per definizione vita utile indefinita e, dunque, i flussi di cassa attesi dal medesimo sono normalmente proiettati in perpetuità.
Tale prospettiva di lungo periodo dovrebbe essere riflessa in tutti i parametri del tasso di attualizzazione tramite una opportuna scelta di ciascuno dei medesimi, in modo tale che essi esprimano condizioni "normali" nel lungo termine.
Normalmente il tasso di attualizzazione deve comprendere il costo delle diverse fonti di finanziamento dell'attività da valutare e cioè il costo dell'equity ed il costo del debito (si tratta del cosiddetto WACC, cioè il costo medio ponderato del capitale).
Tuttavia, nel caso di un'impresa bancaria, esso è stimato nell'ottica "equity side" cioè considerando solamente il costo del capitale proprio (Ke), coerentemente con le modalità di determinazione dei flussi che, come già rilevato, sono comprensivi dei flussi derivanti dalle attività e passività finanziarie.
Il costo del capitale è stato determinato utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM), quale somma del rendimento di investimenti privi di rischio e di un premio per il rischio, a sua volta dipendente dalla rischiosità specifica dell'attività.
Il costo del capitale è determinato al netto delle imposte, per coerenza con i flussi finanziari oggetto di attualizzazione.
Poiché le diverse CGU del Gruppo Intesa Sanpaolo operano in comparti di business diversi e con fattori di rischio differenziati, sono stati identificati costi specifici del capitale per ognuna delle CGU. Si segnala che, poiché i flussi finanziari sono stati determinati in termini nominali, anche i tassi di attualizzazione sono stati determinati in termini nominali, ossia incorporando le attese di inflazione.
Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti che contribuiscono alla determinazione dei tassi di attualizzazione si segnala che:
Coerentemente con quanto esposto sopra, anche per il Country Risk Premium (CRP) si è considerata una metodologia che prevede l'utilizzo di valori differenziati. Si ricorda inoltre che – non sussistendo avviamenti allocati a CGU diverse da quelle operanti (prevalentemente) in Italia – il "rischio Paese" coincide nella sostanza con il "rischio Italia". Il CRP, dunque, nelle scelte metodologiche per l'impairment test dell'avviamento ai fini del Bilancio 2024 è stato calcolato come segue:
L'approccio del duplice tasso di attualizzazione risulta coerente anche a fronte dell'attuale contesto di mercato, il quale vede ancora tassi correnti inferiori rispetto ai tassi prospettici incorporati nel citato scenario macroeconomico di riferimento. In particolare, le previsioni di Intesa Sanpaolo sui rendimenti prospettici dei Bund e dei BTP tengono conto della progressiva riduzione da parte della BCE delle consistenze dei titoli di stato dei paesi UE in portafoglio, acquistati nell'ambito del programma di Quantitative Easing avviato nel 2015; in proposito si prevede che la nuova politica della BCE comporti il riposizionamento della curva dei tassi su pendenze più ripide, più in linea con gli andamenti osservati storicamente. L'approccio utilizzato è quindi caratterizzato da principi di prudenza, anche considerata la volatilità delle previsioni riferite allo scenario dei tassi a medio-lungo termine;

Nella tabella che segue vengono sintetizzati per ogni CGU oggetto di impairment test i parametri rilevanti ai fini della determinazione del Valore d'Uso: i tassi di crescita medi ponderati 2025-2029 dei flussi delle diverse CGU comprensivi dell'attribuzione dei flussi correlati ai corporate assets centrali, i tassi di crescita "g" ai fini del Terminal Value, i diversi tassi di attualizzazione ed i tassi di inflazione.
| TASSI/PARAMETRI | Tassi di crescita nominali per impairment test (periodo 2025 - 2029) |
TASSI DI ATTUALIZZAZIONE NOMINALI | TASSI DI CRESCITA "G" NEL LUNGO PERIODO |
TASSI DI INFLAZIONE |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 flussi |
2024 Terminal Value |
2023 flussi |
2023 Terminal Value |
2024 | 2023 | 2024 | 2023 | ||
| CGU | |||||||||
| CGU oggetto di impairment test | |||||||||
| IMI Corporate & Investment Banking |
3,32% | 10,17% | 12,02% | 10,44% | 11,89% | 1,97% | 2,00% | 1,88% | 1,92% |
| Insurance | 1,97% | 9,76% | 11,61% | 10,12% | 11,57% | 1,97% | 2,00% | 1,88% | 1,92% |
| Asset Management | 2,06% | 9,93% | 11,79% | 10,12% | 11,58% | 1,97% | 2,00% | 1,88% | 1,92% |
| Private Banking | 4,29% | 9,30% | 11,16% | 9,80% | 11,26% | 1,97% | 2,00% | 1,88% | 1,92% |
Gli esiti dell'impairment test hanno evidenziato come i Valori d'Uso di ciascuna delle CGU su cui risulta allocato dell'avviamento al 31 dicembre 2024 siano superiori ai rispettivi valori contabili. Non è stato dunque necessario procedere ad alcuna svalutazione degli avviamenti o dei brand name a queste allocati.
Si segnala altresì che, per completezza di analisi, si è proceduto a calcolare il Valore d'Uso complessivo di Gruppo che si è confermato superiore alla sommatoria dei valori contabili delle singole CGU.
Poiché il valore di una società o di un ramo d'azienda può essere determinato anche attraverso l'attualizzazione dei flussi finanziari distribuibili, intendendo per tali i flussi finanziari futuri che si stima saranno generati dall'area di business (le singole CGU) al netto della quota di reddito che deve essere mantenuta nel patrimonio per preservare i requisiti regolamentari di vigilanza, è stata verificata la recuperabilità del valore contabile degli avviamenti allocati alle CGU anche attraverso l'attualizzazione dei suddetti flussi finanziari secondo il modello Dividend Discounted Model (DDM) nella versione con excess capital.
Con riferimento ai requisiti regolamentari di vigilanza, è stato utilizzato un Common Equity Tier 1 ratio del 10,50% così come risultante dal Risk Appetite Framework di Gruppo. Per la CGU Insurance si è inoltre tenuto conto di un Solvency Ratio pari al 170%, così come risultante dal RAF menzionato in precedenza.
Integrando, quindi, i flussi finanziari attesi determinati come illustrato in precedenza - per tenere conto in aumento delle eccedenze di capitale rispetto ai suddetti limiti minimi di capitale, o in diminuzione delle quote di reddito necessarie per coprire i fabbisogni derivanti dalla dinamica crescente stimata delle attività di rischio ponderate - si sono ottenuti i flussi finanziari distribuibili. Questi flussi, stimati per ogni CGU, sono stati attualizzati applicando i medesimi tassi di attualizzazione e tassi di crescita "g" utilizzati nell'applicazione del metodo Discounted Cash Flow (DCF).
I risultati di questa metodologia hanno confermato le risultanze emerse in base al calcolo effettuato con il metodo del DCF.
La quotazione del titolo Intesa Sanpaolo, nel corso 2024, ha subito un significativo incremento (+46% circa) sottoperformando lievemente l'andamento registrato dall'indice settoriale italiano (FTSE It All-Shr Banks, +53% circa) e sovraperformando il principale indice di riferimento della Borsa Italiana (FTSE MIB Index, +13% circa). Il titolo Intesa Sanpaolo ha inoltre fatto registrare una performance superiore a quella dell'indice Stoxx 600 banks che ha subito un incremento annuo pari a circa il 26%.
In particolare, nel corso dell'anno si è assistito ad un sostenuto e costante incremento della quotazione, con un percorso di crescita, particolarmente evidente nell'ultimo trimestre dell'anno, che ha portato il prezzo di borsa ad un valore di 3,86 euro a fine dicembre 2024 rispetto ai 2,64 euro di fine 2023. Si segnala che, nel corso del mese di gennaio 2025, il titolo Intesa Sanpaolo ha subito un ulteriore apprezzamento, con una quotazione, a fine gennaio, di circa 4,1 euro p.a. e una capitalizzazione di borsa di circa 75 miliardi (con un multiplo P/BV di circa 1,3x).
Le valutazioni e i report degli analisti finanziari prodotti nel corso del 2024 hanno visto una significativa revisione al rialzo dei target price a 12 mesi, con un andamento sostanzialmente in linea con il rialzo delle quotazioni del titolo Intesa Sanpaolo, registrando un valore medio nell'ultima parte dell'anno e nel mese di gennaio 2025 di circa 4,6 euro p.a.
Gli analisti sottolineano, tra i punti di forza di Intesa Sanpaolo, la solidità del brand e un management altamente qualificato e apprezzato dal mercato. Intesa Sanpaolo è inoltre in grado di generare una redditività tra le più elevate nel settore, beneficiando anche di business model diversificato con una significativa presenza nel settore del wealth management, e continua a mantenere una forte posizione patrimoniale. Inoltre, negli ultimi anni ha condotto una strategia di de-risking di grande successo che consente di affrontare, con maggiore tranquillità, un eventuale deterioramento dello scenario macroeconomico.

In ogni caso, occorre rimarcare che le valutazioni espresse dagli analisti finanziari presentano caratteristiche che le differenziano da una valutazione "fondamentale" rappresentata dal Valore d'Uso. Su tali valutazioni si possono fare le seguenti osservazioni:
Con riferimento agli obiettivi delle valutazioni espresse dagli analisti, occorre evidenziare che esse sono destinate agli investitori finanziari e dunque con una prospettiva di definizione di prezzi e di valori di breve periodo. Tali valutazioni rappresentano il valore potenzialmente ottenibile dalla cessione in Borsa di limitati quantitativi di titoli ovvero dalla dismissione di quote di minoranza e quindi sono strettamente ancorate ai prezzi ed alle condizioni di mercato correnti.
La differenza tra i valori risultanti dalle stime degli analisti rispetto al valore del Gruppo Intesa Sanpaolo ai fini dell'impairment test, che si riflette in una differenza metodologica tra Fair Value e Valore d'Uso, può essere spiegata, con i seguenti fattori:
In conclusione, si ritiene che i test di impairment debbano essere svolti con la consapevolezza che l'attuale situazione economica presenti elementi di incertezza che potrebbero incidere sui flussi finanziari attesi dalle attività operative nel breve e medio periodo, senza però intaccare le primarie fonti di generazione di reddito ed i vantaggi competitivi di cui il Gruppo Intesa Sanpaolo dispone, come peraltro hanno dimostrato sia i risultati degli ultimi anni, con il costante raggiungimento degli obiettivi previsionali, che le dinamiche reddituali dell'esercizio 2024.
Peraltro, nello sviluppo del modello valutativo sono state adottate le seguenti cautele:
Si segnala, infine, che, i parametri e le informazioni utilizzati per la verifica della recuperabilità dei valori intangibili a vita indefinita sono significativamente influenzati dal quadro macroeconomico e dalle dinamiche dei mercati finanziari che potrebbero registrare mutamenti ad oggi non prevedibili. Qualora il quadro macroeconomico mostrasse nel futuro peggioramenti rispetto a quanto ipotizzato, potrebbero emergere impatti sulle principali assunzioni adottate per la definizione dei flussi finanziari delle diverse CGU che potrebbero condurre nei bilanci dei prossimi esercizi a risultati diversi da quelli prospettati ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2024. In proposito preme sottolineare che le assunzioni e le ipotesi adottate ai fini del presente impairment test sono state formulate in un contesto ancora caratterizzato da incertezza, anche in considerazione dell'attuale contesto geopolitico mondiale, che potrebbe incidere su consumatori e imprese in misura maggiore di quanto al momento incorporato nelle stime, rallentando la ripresa dell'attività economica. Va tuttavia osservato che le divisioni operative che presentano ancora significativi valori di avviamento (Insurance, Asset Management e Private Banking) hanno da sempre, e si aspetta avranno anche in futuro, redditività tali da giustificare ampiamente i valori di avviamento iscritti.
Poiché il Valore d'Uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte, come richiesto dai principi contabili IAS/IFRS, delle analisi di sensitività finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri e ipotesi di fondo, con riferimento al metodo DCF.
Per le CGU che presentano valori residui di avviamenti, è stato verificato l'impatto sul Valore d'Uso di una variazione sino a 50 punti base in aumento per tassi di attualizzazione o in diminuzione per il tasso di crescita ai fini del Terminal Value. Per nessuna delle CGU oggetto di verifica emergerebbero casistiche di impairment nei casi analizzati anche in considerazione di un aumento di 50 punti base dei tassi di attualizzazione o di una diminuzione di pari entità del tasso g.

Nella tabella che segue è riportata la sensitivity (in termini percentuali) del Valore d'Uso delle CGU per le quali residuano avviamenti, alla variazione del tasso di crescita "g" o del tasso di attualizzazione di, rispettivamente, -/+ 10 punti base, nonché alla variazione in diminuzione del 10% dei flussi finanziari utilizzati ai fini del Terminal Value.
| Sensitivity | VARIAZIONE VALORE D'USO | |||
|---|---|---|---|---|
| tasso di tasso di crescita "g" attualizzazione Terminal value - 10 bps + 10 bps |
||||
| CGU | ||||
| IMI Corporate & Investment Banking | -0,64% | -0,90% | -8,80% | |
| Insurance | -0,68% | -0,94% | -6,05% | |
| Asset Management | -0,67% | -0,94% | -6,09% | |
| Private Banking | -0,75% | -1,02% | -6,39% |
In base a quanto riportato nella tabella precedente, variazioni dei Ke (in incremento) o dei g (in riduzione) contenute nei 10 punti base comporterebbero un decremento generale dei Valori d'Uso ricompreso nell'intorno dell'1%. Per ciò che concerne il flusso finanziario considerato ai fini del Terminal Value, un decremento del 10% dello stesso comporterebbe riduzioni dei Valori d'Uso ricomprese nell'intorno del 6-8%. In ogni caso, per nessuna CGU emergerebbero problematiche di impairment in corrispondenza di tale sensitivity.
Sempre in un'ottica di stress test sono state eseguite analisi volte ad evidenziare i valori limite dei principali input, oltre i quali l'impairment test delle CGU richiederebbe di registrare un impairment; in proposito si riportano nella tabella che segue i tassi di crescita "g" ed i tassi di attualizzazione per ciascuna CGU che porterebbero, a parità di flussi da attualizzare, a Valori d'Uso allineati ai valori di iscrizione in bilancio.
| Sensitivity CGU |
Tasso di crescita "g" |
Differenza rispetto al tasso "g" utilizzato |
Tasso di attualizzazione del TV |
Differenza rispetto al tasso di attualizzazione del TV utilizzato |
|---|---|---|---|---|
| IMI Corporate & Investment Banking | 0,62% | -135 bps | 13,06% | 104 bps |
| Insurance | -4,99% | -696 bps | 16,61% | 500 bps |
| Asset Management | -34,63% | -3660 bps | 34,00% | 2221 bps |
| Private Banking (1) | n.s. | n.s. | n.s. | n.s. |
(1) Per la CGU Private Banking i flussi attualizzati lungo l'orizzonte di previsione esplicito risultano sostanzialmente già superiori rispetto al valore di carico e, conseguentemente, l'analisi di sensitivity sui parametri che modificano il valore attualizzato del Terminal Value, a parità di flusso, risulta non applicabile, in quanto non si perverrebbe mai ad una riduzione del Terminal Value tale da ricondurre il Valore d'Uso della CGU a valori prossimi al valore di carico contabile.
Come evidente dai dati contenuti nella tabella, i Valori d'Uso delle CGU si ridurrebbero fino ai valori contabili, con conseguenti problematiche di impairment, solo in corrispondenza di significativi peggioramenti dei tassi di attualizzazione (Ke) e dei tassi di crescita "g".
Infine, nell'ambito delle analisi circa le possibili variazioni dei flussi finanziari delle CGU a fronte di scenari alternativi rispetto a quello utilizzato ai fini del presente impairment test, è stato considerato l'impatto sui flussi di cassa prospettici derivante dall'applicazione di uno scenario macroeconomico alternativo, coerente con quello "sfavorevole" incorporato nei modelli di Expected Credit Loss utilizzati per la valutazione dei crediti ai sensi dell'IFRS 9. In tale scenario peggiorativo, la crescita economica è penalizzata dall'avvio di guerre commerciali da parte degli Stati Uniti e da shock di offerta dovuti all'escalation del conflitto in Medio Oriente. Inoltre, si prevede un'implementazione più aggressiva dell'agenda Trump con un aumento delle barriere commerciali, un calo della fiducia in Europa e Asia, restrizioni all'immigrazione con impatto sulla forza lavoro e un deficit pubblico più elevato. Lo scenario prevede anche effetti negativi sui mercati azionari e immobiliari, mentre in Europa si ipotizza un declassamento della Francia di un notch da parte di tutte le agenzie di rating entro la fine dell'orizzonte previsionale. Lo scenario sopra rappresentato si traduce in una riduzione dei flussi di cassa a livello di Gruppo pari mediamente al 7% lungo l'orizzonte previsionale, con impatti sostanzialmente distribuiti su tutte le CGU. La riduzione dei flussi lungo l'orizzonte previsionale 2025-2029 in funzione di tale scenario non comporterebbe in ogni caso situazioni di impairment per nessuna delle CGU del Gruppo.

Le imposte anticipate, contabilizzate con riferimento alle differenze temporanee deducibili ammontano a 11.266 milioni e si riferiscono per 9.936 milioni ad imposte rilevate in contropartita del conto economico e per 1.330 milioni ad imposte rilevate in contropartita del patrimonio netto. Le prime attengono a perdite portate a nuovo, alla quota non compensata dei benefici connessi alla deducibilità in esercizi futuri di rettifiche su crediti e accantonamenti a fondi rischi e oneri, nonché al beneficio riveniente dal riallineamento del valore fiscale degli avviamenti, dei marchi e delle altre attività immateriali ex art. 15, comma 10, 10-bis e 10-ter del D.L. n. 185/2008. Le attività per imposte anticipate in contropartita del patrimonio netto attengono quasi esclusivamente alla fiscalità su riserve da valutazione negative relative ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle coperture dei flussi finanziari ed alla rilevazione di perdite attuariali su fondi del personale.
Le imposte differite ammontano a 1.714 milioni e sono rilevate in contropartita del conto economico per 1.375 milioni, oltre a 339 milioni rilevati in contropartita del patrimonio netto.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | Di cui: | 31.12.2023 | |||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Importo iniziale | 11.434 | 10.934 | 484 | 16 | 12.880 |
| 2. Aumenti | 1.408 | 1.056 | 346 | 6 | 1.407 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 1.204 | 866 | 332 | 6 | 1.173 |
| a) relative a precedenti esercizi | 343 | 343 | - | - | 375 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) riprese di valore | - | - | - | - | - |
| d) altre | 861 | 523 | 332 | 6 | 798 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - | - | - | 4 |
| 2.3 Altri aumenti | 204 | 190 | 14 | - | 230 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -2.906 | -2.790 | -116 | - | -2.853 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | -2.237 | -2.130 | -107 | - | -2.249 |
| a) rigiri | -2.106 | -2.106 | - | - | -2.077 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | -14 | -14 | - | - | - |
| c) mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| d) altre | -117 | -10 | -107 | - | -172 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -669 | -660 | -9 | - | -604 |
| a) trasformazioni in crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 |
-470 | -470 | - | - | -391 |
| b) altre | -199 | -190 | -9 | - | -213 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 4. Importo finale | 9.936 | 9.200 | 714 | 22 | 11.434 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce a) relative a precedenti esercizi si riferisce per 206 milioni all'iscrizione della fiscalità anticipata su una quota parte delle perdite fiscali pregresse delle incorporate UBI Banca e Provis. Alle citate imposte differite attive iscritte nel quarto trimestre se ne aggiungono ulteriori 130 milioni iscritte nel conto economico al 30 giugno in corrispondenza del pagamento (fiscalmente indeducibile) di un pari importo al Fondo nazionale di Risoluzione iscritto tra gli Altri Proventi/oneri.
Sempre nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce d) altre è riferibile principalmente all'iscrizione di attività per imposte anticipate convertibili sulla quota di perdita fiscale che è riconducibile al reversal delle quote di rettifiche su crediti e avviamenti e alle differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ad accantonamenti a fondi per rischi e oneri, oltre a 293 milioni riferiti all'iscrizione della fiscalità anticipata su intangibles di ISP Life (incorporata dal 1° dicembre 2023 in Intesa Sanpaolo Vita, quest'ultima ridenominata dal 1° dicembre 2024 in Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A.).
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le passività fiscali differite effettuata al 31 dicembre 2023.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce 3.1 a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento di imposte anticipate di cui alla Legge n. 214/2011 e di imposte anticipate, precedentemente iscritte a fronte di accantonamenti a fondi per rischi e oneri, a seguito del relativo utilizzo avvenuto nell'esercizio.
Nell'ambito delle Altre diminuzioni, per la sottovoce a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Legge 214/2011 si fa rinvio a quanto riportato nella Parte C, tabella 21.1.
Sempre nell'ambito delle Altre diminuzioni, la sottovoce b) altre si riferisce alla compensazione con le passività fiscali differite effettuata nell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 1. Importo iniziale | 6.092 | 7.495 |
| 2. Aumenti | 105 | 506 |
| 3. Diminuzioni | -1.992 | -1.909 |
| 3.1 Rigiri | -1.500 | -1.488 |
| 3.2 Trasformazione in crediti d'imposta | -470 | -391 |
| a) derivante da perdite di esercizio | - | - |
| b) derivante da perdite fiscali | -470 | -391 |
| 3.3 Altre diminuzioni | -22 | -30 |
| 4. Importo finale | 4.205 | 6.092 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | Di cui: | 31.12.2023 | |||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Importo iniziale | 1.201 | 478 | 719 | 4 | 1.470 |
| 2. Aumenti | 514 | 267 | 247 | - | 244 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 337 | 106 | 231 | - | 139 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - | - | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) altre | 337 | 106 | 231 | - | 139 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 177 | 161 | 16 | - | 105 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -340 | -318 | -22 | - | -513 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -22 | -19 | -3 | - | -303 |
| a) rigiri | -15 | -14 | -1 | - | -55 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) altre | -7 | -5 | -2 | - | -248 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | -1 | -1 | - | - | -2 |
| 3.3 Altre diminuzioni | -317 | -298 | -19 | - | -208 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 4. Importo finale | 1.375 | 427 | 944 | 4 | 1.201 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio in relazione al processo di ammortamento fiscale del brand name.
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate effettuata al 31 dicembre 2023.
La voce Altre diminuzioni si riferisce principalmente alla compensazione con le attività fiscali effettuata nell'esercizio.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | Di cui: | 31.12.2023 | |||
| Gruppo | Imprese | Altre | |||
| bancario | di | imprese | |||
| assicuraz. | |||||
| 1. Importo iniziale | 1.167 | 1.146 | 21 | - | 1.730 |
| 2. Aumenti | 492 | 454 | 38 | - | 315 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 393 | 358 | 35 | - | 217 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - | - | - | 3 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) altre | 393 | 358 | 35 | - | 214 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 97 | 94 | 3 | - | 98 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | 2 | 2 | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -329 | -305 | -24 | - | -878 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | -198 | -198 | - | - | -463 |
| a) rigiri | -189 | -189 | - | - | -370 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - | - | - | - |
| c) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| d) altre | -9 | -9 | - | - | -93 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -131 | -107 | -24 | - | -415 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 4. Importo finale | 1.330 | 1.295 | 35 | - | 1.167 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ai risultati valutativi delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e dei derivati di copertura di flussi finanziari.
La voce Altri aumenti si riferisce principalmente allo storno della compensazione con le passività fiscali differite effettuata al 31 dicembre 2023.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento delle imposte anticipate precedentemente iscritte in relazione alla valutazione al fair value di strumenti derivati di copertura di flussi finanziari e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva a seguito dell'adeguamento degli effetti valutativi ovvero del relativo realizzo avvenuti nell'esercizio.
La voce 3.3 Altre diminuzioni si riferisce principalmente alla compensazione con le passività fiscali differite effettuata nell'esercizio.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | Di cui: | 31.12.2023 | |||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Importo iniziale | 287 | 245 | 42 | - | 248 |
| 2. Aumenti | 380 | 329 | 51 | - | 337 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 210 | 184 | 26 | - | 176 |
| a) relative a precedenti esercizi | 1 | 1 | - | - | 1 |
| b) dovute al mutamento dei criteri contabili | - | - | - | - | 11 |
| c) altre | 209 | 183 | 26 | - | 164 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - | - | - | 1 |
| 2.3 Altri aumenti | 155 | 130 | 25 | - | 157 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | 15 | 15 | - | - | 3 |
| 3. Diminuzioni | -328 | -289 | -39 | - | -298 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -147 | -144 | -3 | - | -127 |
| a) rigiri | -137 | -137 | - | - | -123 |
| b) dovute al mutamento dei criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) altre | -10 | -7 | -3 | - | -4 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -181 | -145 | -36 | - | -171 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 4. Importo finale | 339 | 285 | 54 | - | 287 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio connesse alla valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e alla valutazione al fair value delle attività materiali.
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate effettuata al 31 dicembre 2023.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è riferibile all'annullamento delle imposte differite precedentemente iscritte a fronte della valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e dei derivati di copertura di flussi finanziari.
La voce 3.3 Altre diminuzioni si riferisce principalmente alla compensazione con le attività fiscali anticipate effettuata nell'esercizio.
Come indicato nell'ambito delle politiche contabili con riferimento alla fiscalità corrente e differita, si segnala che non viene iscritta in Bilancio la fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione", in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che comportino la tassazione delle citate riserve in sospensione.
Il principio contabile internazionale IAS 12 prevede che la rilevazione delle passività e attività fiscali differite deve essere effettuata sulla base dei seguenti criteri:
Le imposte anticipate si distinguono poi in imposte anticipate "qualificate" e imposte anticipate "non qualificate".
Per le prime, come meglio precisato nel prosieguo, la normativa prevede un particolare meccanismo di conversione in crediti d'imposta che legittima di per sé la loro iscrizione in bilancio.
L'ammontare delle imposte anticipate "non qualificate" iscritto in bilancio deve essere invece sottoposto a test, per verificare se sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero (c.d. "probability test").
Le imposte anticipate "qualificate" ammontano a 4.205 milioni mentre le imposte anticipate "non qualificate" sottoposte al probability test ammontano a 7.061 milioni (a cui si affiancano 1.714 milioni di imposte differite).
Il probability test relativo alle imposte anticipate "non qualificate" iscritte nel Bilancio 2024 è stato svolto avendo separato riguardo - in ragione delle diverse condizioni di utilizzo delle sottostanti differenze temporanee e in continuità con i precedenti esercizi - alle seguenti fattispecie:

− imposte anticipate scaturenti da differenze temporanee deducibili ai fini IRAP ("imposte anticipate IRAP").
Nel Bilancio 2024 sono iscritte imposte anticipate relative a perdite fiscali pregresse della controllante Intesa Sanpaolo per complessivi 2.982172 milioni, di cui 2.258 milioni corrispondenti all'aliquota IRES base del 24% e 724 milioni all'aliquota IRES addizionale del 3,5%. Di tali imposte anticipate, 336 milioni sono state iscritte per la prima volta nel 2024 a fronte di perdite fiscali pregresse della ex UBI Banca (310 milioni, di cui 152 milioni al 24% e 158 milioni al 3,5%; "Nuove DTA UBI") e della ex Intesa Sanpaolo Provis (26 milioni al 3,5%; "Nuove DTA Provis" e, con le "Nuove DTA UBI", "Nuove DTA"; vedi infra). Il probability test sulle imposte anticipate relative alle perdite fiscali è stato effettuato considerando la posizione individuale di
Intesa Sanpaolo. La possibilità di utilizzo su base esclusivamente individuale da parte di Intesa Sanpaolo scaturisce (i) per le perdite delle ex Banche Venete, dalle norme che ne hanno stabilito il trasferimento (l'art. 7, comma 3, del D.L. n. 99/2017, convertito con modificazioni dalla L. n. 121/2017, e l'art. 15 del D.L. n. 18/2016) in concomitanza con l'acquisizione dei rami aziendali di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca (avvenuta nel 2017) e dalla successiva incorporazione delle loro ex controllate Banca Nuova e Banca Apulia (con decorrenza, rispettivamente, dal 1° gennaio 2018 e dal 1°gennaio 2019); (ii) per le perdite di UBI Banca e delle altre società dell'ex Gruppo UBI incorporate in Intesa Sanpaolo, dalla incorporazione di tali società in Intesa Sanpaolo nel corso del 2021 e del 2022; (iii) per le perdite di Intesa Sanpaolo Provis, dalla incorporazione di tale società in Intesa Sanpaolo nel corso del 2023.
Ai fini del probability test, le prospettive reddituali di Intesa Sanpaolo sono state stimate, in linea con le scelte effettuate per il Bilancio 2023, su un arco temporale di 5 esercizi, vale a dire il quinquennio 2025-2029; per tale periodo, l'esercizio 2025 rappresenta il Budget annuale relativo all'ultimo anno del Piano di impresa 2022-2025; gli esercizi dal 2026 al 2029 rappresentano un trascinamento "inerziale" del nuovo scenario, a partire dal Budget 2025, senza tener conto di ulteriori leve manageriali; per gli esercizi successivi al 2029, si è assunto in via prudenziale che il risultato lordo si mantenga costante, pari dunque a quello stimato per l'esercizio 2029 (senza quindi considerare un tasso di crescita "g"). Dalle analisi condotte è emerso che il totale assorbimento delle imposte anticipate in questione – anche delle "Nuove DTA" – potrà realizzarsi in un orizzonte temporale ritenuto compatibile con il requisito di "probabilità" del recupero richiesto dallo IAS 12.
Al fine di raggiungere un sufficiente grado di confidenza in merito all'iscrivibilità di "Nuove DTA" relative alle perdite pregresse sono stati ipotizzati anche (i) uno scenario "base" con analisi di sensitività basata su una decurtazione del 10% delle basi imponibili degli esercizi 2030 e oltre, non coperti da previsioni analitiche, nonché (ii) uno scenario coerente con quello "sfavorevole" incorporato nei modelli di Expected Credit Loss utilizzati per la valutazione dei crediti ai sensi dell'IFRS 9, elaborato, in estrema sintesi, assumendo previsioni di crescita del PIL più basse tra quelle riportate nel sondaggio di Consensus Economics per i principali paesi avanzati (con coerenti effetti sui consumi e investimenti fissi), uno shock negativo anche all'andamento di indici di borsa e prezzi immobiliari, nonché le ipotesi più aggressive dell'implementazione dell'agenda Trump (marcato aumento delle barriere commerciali da parte degli Stati Uniti, minor dinamica della forza lavoro per le restrizioni più intense all'immigrazione e aumento del deficit pubblico degli Stati Uniti di circa un punto percentuale rispetto allo scenario base).
Dalle analisi condotte è emerso che, anche in tali scenari peggiorativi, il totale assorbimento delle imposte anticipate in questione – anche delle "Nuove DTA" iscritte nel Bilancio 2024 – potrà realizzarsi in un orizzonte temporale ritenuto compatibile con il requisito di "probabilità" del recupero richiesto dallo IAS 12.
Con particolare riguardo alle "Nuove DTA UBI" iscritte nel 2024 (quanto al tema generale delle DTA UBI cfr., per maggiori dettagli, Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 - Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Attivo – Sezione 11 Le attività fiscali e le Passività fiscali), si dà conto dei seguenti eventi manifestatisi nel corso dell'anno.
Nel conto economico consolidato al 30 giugno 2024 è stato contabilizzato l'importo, pari a 130 milioni, corrisposto al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) a titolo di Profit Sharing nell'ambito dell'accordo transattivo ("Accordo") sottoscritto da Intesa Sanpaolo S.p.A. (quale incorporante di UBI Banca) e dalla Banca d'Italia (in qualità di ente gestore del FNR). L'Accordo è volto a porre fine alle divergenze interpretative sorte tra le parti sull'interpretazione letterale del contratto, denominato "Share Purchase Agreement", sottoscritto il 18 gennaio 2017 tra UBI Banca e il FNR, avente a oggetto la cessione dal FNR a UBI Banca dell'intero capitale sociale di Nuova Banca delle Marche S.p.A., Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio S.p.A. e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti S.p.A. Contestualmente alla rilevazione di tale onere, si sono ravvisate le condizioni per iscrivere, previa verifica di sufficiente tax capacity, una corrispondente quota delle DTA residue, pari al correlato onere corrisposto al FNR, e quindi a 130 milioni, pertanto con effetto nullo sul risultato netto.
Nel bilancio al 31 dicembre 2024 è stata operata l'iscrizione della residua quota (180 milioni) delle DTA residue, sulla base di un probability test effettuato in forma analitica con dati contabili e previsionali aggiornati alla data di riferimento. Ciò con l'effetto che, al 31 dicembre 2024, risultano iscritte nel bilancio dell'incorporante Intesa Sanpaolo imposte anticipate corrispondenti all'intero ammontare delle perdite fiscali pregresse dell'incorporata UBI Banca.
Con riferimento alle Nuove DTA Provis, si segnala che il diritto al pieno utilizzo da parte di Intesa Sanpaolo delle perdite fiscali della società incorporata è stato confermato dall'Agenzia delle Entrate il 14 agosto 2024, in risposta ad apposita istanza di interpello presentata dalla Capogruppo. Su tali presupposti, si sono quindi manifestate le condizioni per iscrivere le Nuove DTA Provis nel bilancio al 31 dicembre 2024, assoggettandole al pertinente probability test.
Si segnala che al 31 dicembre 2024 risultano integralmente riassorbite le perdite fiscali pregresse della controllata lussemburghese Intesa Sanpaolo Holding International (ISPHI) e, conseguentemente, integralmente assorbite le imposte anticipate iscritte nei bilanci dei precedenti esercizi (6 milioni residui al 31 dicembre 2023).
Nello svolgimento del probability test sulle "altre imposte anticipate IRES" e sulle "imposte anticipate IRAP", iscritte nel bilancio di Gruppo al 31 dicembre 2024 sono state considerate separatamente dalle altre imposte anticipate quelle derivanti da differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni e perdite su crediti (diverse da quelle scaturenti dalla prima applicazione del principio contabile internazionale IFRS 9; cfr. infra), nonché, se iscritte in bilancio entro l'esercizio 2014,
172 Tale importo è già al netto del beneficio derivante dalla trasformazione in crediti di imposta di complessivi 220 milioni (di cui 110 milioni relativi al 2020 e 110 milioni al 2021) di imposte anticipate relative a perdite fiscali, per effetto della cessione, rispettivamente realizzata entro il 31 dicembre 2020 ed entro il 31 dicembre 2021, di crediti deteriorati ai sensi dell'art. 55, D.L. n. 18/2020 (Decreto "Cura Italia") e dell'art. 19, D.L. n. 73/2021 (Decreto "Sostegni bis").

quelle relative all'avviamento e alle altre attività immateriali a vita indefinita173 (imposte anticipate "qualificate" e differenze temporanee "qualificate"). Rileva al riguardo che, a decorrere dal periodo di imposta chiuso al 31 dicembre 2011, è consentita la conversione in crediti di imposta delle imposte anticipate IRES iscritte in bilancio a fronte di perdite fiscali derivanti dalla deduzione differita di differenze temporanee "qualificate" (art. 2, comma 56-bis, D.L. 29 dicembre 2010 n. 225, introdotto dall'art. 9, D.L. 6 dicembre 2011 n. 201). A decorrere dal periodo di imposta 2013, analoga possibilità di conversione è prevista, qualora dalla dichiarazione IRAP emerga un valore della produzione netta negativo, anche per le imposte anticipate IRAP afferenti a differenze temporanee "qualificate" che abbiano concorso alla determinazione del valore della produzione netta negativo (art. 2, comma 56-bis.1, D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, introdotto dalla L. n. 147/2013). Tali forme di convertibilità – che si aggiungono a quella già prevista per il caso in cui dal bilancio individuale risulti una perdita di esercizio (art. 2, commi 55 e 56, D.L. n. 225/2010, come da ultimo modificato dalla L. n. 147/2013) – costituiscono una modalità di recupero aggiuntiva e integrativa, che risulta idonea ad assicurare il recupero delle imposte anticipate "qualificate" in ogni situazione, indipendentemente dalla redditività futura dell'impresa. Infatti, qualora in un determinato esercizio si verificassero eccedenze delle differenze temporanee "qualificate" rispetto al reddito imponibile o al valore della produzione netta, il recupero delle relative imposte anticipate non si manifesterebbe in una riduzione delle imposte correnti, ma mediante l'iscrizione di imposte anticipate sulla perdita fiscale o sul valore della produzione netta negativo, convertibili in crediti d'imposta ai sensi dell'art. 2, commi 56-bis e 56-bis.1, D.L. n. 225/2010. La convertibilità delle imposte anticipate su perdite fiscali e valore della produzione netta negativo che siano determinate da differenze temporanee "qualificate" si configura pertanto quale presupposto idoneo e sufficiente per l'iscrizione in bilancio delle imposte anticipate "qualificate", consentendo di escluderle dall'ambito applicativo del probability test reddituale.
Un limite alla convertibilità tout court delle imposte anticipate "qualificate" è stato introdotto dall'art. 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, modificato dal D.L. n. 237 del 23 dicembre 2016, che ha subordinato la trasformabilità in credito di imposta delle imposte anticipate "qualificate" alle quali non abbia corrisposto un effettivo pagamento anticipato di imposte ("DTA di tipo 2") alla corresponsione di un canone annuo, pari all'1,5% del loro valore complessivo, per gli esercizi 2016-2030. Nessun canone è dovuto per la trasformabilità in credito di imposta delle imposte anticipate "qualificate" alle quali abbia invece corrisposto un effettivo pagamento anticipato di maggiori imposte ("DTA di tipo 1"). Tenuto conto che le imposte anticipate "qualificate", sia quelle iscritte nel tempo dalle Società facenti parte del consolidato fiscale di Intesa Sanpaolo sia quelle confluite nel bilancio della Capogruppo a seguito dell'acquisizione dei rami aziendali delle ex Banche Venete sia da ultimo quelle dell'ex Gruppo UBI, sono risultate tutte "DTA di tipo 1", il Gruppo non è in concreto al momento tenuto alla corresponsione del canone.
La Legge di Bilancio 2019 (L. 30 dicembre 2018, n. 145), all'art. 1, commi 1067 e 1068, ha previsto la deducibilità (sia ai fini IRES che IRAP) in dieci periodi di imposta, a partire da quello in corso al 31 dicembre 2018, delle rettifiche di valore sui crediti verso la clientela iscritte nei bilanci delle banche e degli enti finanziari in occasione della prima applicazione del principio contabile internazionale IFRS 9174. Secondo quanto chiarito nella Relazione illustrativa del Provvedimento, le imposte anticipate iscritte in bilancio a fronte del differimento della citata deduzione non sono convertibili in crediti di imposta in base alle citate disposizioni del D.L. n. 225/2010. Tali imposte, pertanto, debbono essere assoggettate al probability test. Ciò premesso, con riferimento alle altre imposte anticipate IRES, si segnala quanto segue.
Nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 (e in quello individuale e consolidato di Intesa Sanpaolo Assicurazioni), sono state iscritte per la prima volta imposte anticipate, pari a 260,5 milioni, relative agli Intangibles (Value in Force e Avviamento) scaturenti dalla fusione per incorporazione di Intesa Sanpaolo Life ("ISP Life") in Intesa Sanpaolo Assicurazioni ("ISP Assicurazioni" o "Compagnia"), perfezionata con effetto giuridico, contabile e fiscale 1° dicembre 2023. A seguito dell'operazione, le attività e le passività di ISP Life sono confluite presso la neo-costituita stabile organizzazione di Dublino di ISP Assicurazioni.
La Fusione è stata contabilizzata nel bilancio d'esercizio e consolidato di Intesa Sanpaolo Assicurazioni (e nel bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo) in "continuità di valori" contabili, in quanto operazione tra entità "under common control", iscrivendo le attività e le passività di ISP Life ai medesimi valori contabili ai quali esse erano iscritte nella contabilità dell'incorporata.
Sotto il profilo fiscale, in applicazione delle disposizioni dell'art. 166-bis, D.P.R. n. 917/1986 ("TUIR"), la fusione ha determinato il riconoscimento fiscale del valore di mercato ("Valori di Ingresso") delle attività e delle passività dell'incorporata, ivi inclusi gli Intangibles (Value in Force o anche "VIF" e Avviamento o anche "Goodwill") ad essa ascrivibili.
I suddetti Valori di Ingresso sono stati oggetto di un accordo con l'Agenzia delle Entrate ("Accordo") ai sensi del combinato disposto dell'art. 166-bis, TUIR, e dell'art. 31-ter, comma 1, lett. a), del D.P.R. n. 600/1973. L'Accordo è stato sottoscritto il 17 dicembre 2024, in esito ad articolate interlocuzioni iniziate con la presentazione dell'istanza il 15 maggio 2023.
Tenuto conto che i Valori di Ingresso fiscalmente riconosciuti come sopra determinati risultano superiori a quelli contabili, dall'operazione di fusione sono scaturite differenze temporanee deducibili, nella specie riferibili al valore attribuito al patrimonio intangibile relativo ai contratti assicurativi in essere (VIF) e al Goodwill (con il Value in Force, "Intangibles Life"). Ciò con la conseguenza che il (maggiore) valore fiscale degli Intangibles Life, rispetto al relativo valore contabile (pari a zero, stante la contabilizzazione dell'operazione di fusione in continuità di valori), sarà deducibile in 18 periodi di imposta a partire da quello di perfezionamento della fusione (2023), con un beneficio fiscale complessivamente pari a 293,1 milioni. Nessun beneficio fiscale è invece riconosciuto ai fini IRAP, stante l'esito dell'istanza di interpello presentata al riguardo da ISP Assicurazioni.
Le Nuove DTA Life, iscritte per la prima volta nel Bilancio al 31 dicembre 2024, anno di conclusione dell'Accordo, pari come detto a 260,5 milioni, sono iscritte a fronte delle quote di ammortamento degli Intangibles Life non ancora dedotte alla data del 31 dicembre 2024 e verranno riassorbite in quote annuali costanti nei successivi 16 periodi di imposta, a partire dal 2025 (il beneficio fiscale corrispondente alle quote di competenza del 2023 e del 2024, pari a 16,3 milioni per ciascun anno, è stato invece già assorbito).
173 Con l'art. 17, D.L. 27 giugno 2015, n. 83, è stata esclusa la convertibilità in crediti d'imposta (a qualunque titolo prevista dal D.L. 29 dicembre 2010, n. 225) delle attività per imposte anticipate relative "al valore dell'avviamento e delle altre attività immateriali iscritte per la prima volta a partire dai bilanci relativi all'esercizio in corso alla data di entrata in vigore" della disposizione, cioè a partire dal 2015.
174 Il periodo di rateizzazione decennale, che avrebbe dovuto originariamente concludersi nel 2027, a seguito degli interventi operati dalla Legge di bilancio 2020 (L. 27 dicembre 2019, n. 160) e dalla Legge di Bilancio 2025 (L. 30 dicembre 2024, n. 207) si concluderà nel 2029.

L'effettuazione del probability test sulle altre imposte anticipate IRES si è articolata come segue:
L'elaborazione svolta ha evidenziato una base imponibile IRES capiente, in grado di assorbire la fiscalità differita iscritta relativamente all'IRES nel bilancio al 31 dicembre 2024.
Anche per le "imposte anticipate IRAP", il probability test è stato effettuato in forma analitica con riferimento alle sole imposte anticipate "non qualificate" (per quelle convertibili in crediti verso l'Erario, come detto, le prospettive certe di utilizzo sulla base delle ipotesi di conversione in crediti di imposta previste dai commi 56-bis e 56-bis.1, art. 2, D.L. n. 225/2010, si configurano, infatti, quale presupposto sufficiente per l'iscrizione in bilancio, rendendo implicitamente superato il probability test ad esse relativo). Il test è stato effettuato confrontando gli imponibili prospettici IRAP di Intesa Sanpaolo, stimati sulla base dei medesimi dati previsionali assunti ai fini del probability test sulle perdite fiscali, con i rientri delle variazioni temporanee non qualificate riscontrate al 31 dicembre 2024 e determinando, per ciascun esercizio, la base imponibile IRAP residua.
Tenuto conto che ai fini IRAP, diversamente da quanto previsto per le perdite fiscali IRES, non opera un regime di carry forward degli imponibili negativi né la possibilità di compensarli nell'ambito di un consolidato fiscale, qualora in uno o più esercizi la base imponibile residua fosse per ipotesi negativa, le imposte anticipate IRAP iscrivibili in bilancio dovrebbero essere limitate alle sole corrispondenti alle differenze temporanee assorbibili in ciascun esercizio considerato.
Dalle elaborazioni svolte emerge una base imponibile residua IRAP positiva in ciascuno degli esercizi compresi nell'orizzonte temporale di riferimento del test.
A supporto dei positivi esiti del probability test sulle DTA iscritte per ciascuna delle fattispecie di cui sopra si rileva che:
Pertanto, le prospettive di recupero che emergono dalle stime sono da ritenere compatibili con il requisito di "probabilità di recupero" richiesto dallo IAS 12.
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.
| Voci | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|---|---|---|
| A. Attività possedute per la vendita | ||
| A.1 Attività finanziarie | 42 | 139 |
| A.2 Partecipazioni | 50 | 50 |
| A.3 Attività materiali | 575 | 75 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 15 | 4 |
| A.4 Attività immateriali | - | - |
| A.5 Altre attività non correnti | - | - |
| Totale A | 667 | 264 |
| di cui valutate al costo | 91 | 213 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | 576 | 51 |
| B. Attività operative cessate | ||
| B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | - | - |
| - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Attività finanziarie designate al fair value |
- - |
- - |
| - Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - |
| B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| B.4 Partecipazioni | - | - |
| B.5 Attività materiali | - | - |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
| B.6 Attività immateriali | - | - |
| B.7 Altre attività | - | - |
| Totale B | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| C. Passività associate ad attività possedute per la vendita | ||
| C.1 Debiti | - | - |
| C.2 Titoli | - | - |
| C.3 Altre passività | -5 | -2 |
| Totale C | -5 | -2 |
| di cui valutate al costo | -5 | -2 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| D. Passività associate ad attività operative cessate | ||
| D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| D.2 Passività finanziarie di negoziazione | - | - |
| D.3 Passività finanziarie designate al fair value | - | - |
| D.4 Fondi | - | - |
| D.5 Altre passività | - | - |
| Totale D | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |

Nella tabella in esame figurano le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione.
La voce A.1 Attività finanziarie, pari a 42 milioni netti, oltre a 3 milioni presenti nella voce C.3 Altre passività, si riferisce a crediti deteriorati (329,3 milioni lordi, 41,7 milioni netti) che saranno oggetto di cessione nell'ambito di operazioni in programma per il 2025.
Tale importo si confronta con l'importo di 139 milioni rilevato al 31 dicembre 2023 che includeva principalmente: portafogli classificati a UTP e in misura residuale a crediti in bonis, che sono stati oggetto di cessione nel corso del 2024.
La voce A.2 Partecipazioni, pari a 50 milioni al 31 dicembre 2024 è riferita alla partecipazione in Cronos Vita S.p.A.
La voce A.3 Attività materiali include un'operazione di conferimento ai Fondi Coima di asset immobiliari per un valore di 506 milioni rivenienti da Intesa Sanpaolo S.p.A. ed ulteriori 10 milioni da Immit – Immobili Italiani S.r.l. e da singoli immobili in via di dismissione per 29 milioni.
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Voci | |
| Partite verso l'Erario | 27.417 |
| Partite in corso di lavorazione | 952 |
| Assegni e altri valori in cassa | 405 |
| Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi | 125 |
| Partite viaggianti | 18 |
| Partite varie | 4.822 |
| TOTALE 31.12.2024 |
33.739 |
| TOTALE 31.12.2023 |
31.232 |
Nella sottovoce "Partite verso l'Erario" sono inclusi 22,5 miliardi di crediti fiscali acquistati dalla clientela, di cui 11,3 miliardi nel business model Hold to Collect, 3,3 miliardi nel business model Hold to Collect and Sell e 7,9 miliardi nel business model Other/Trading.
La sottovoce "Partite varie" include le seguenti principali componenti: (i) ratei e risconti non ricondotti pari a 396 milioni; ii) i costi sostenuti per l'ottenimento e l'esecuzione dei contratti con la clientela per un ammontare pari a 680 milioni, riferito prevalentemente ai costi per bonus capitalizzati da Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (e pertanto soggetti a ammortamento per 85 milioni); (iii) come previsto dal paragrafo 116 e successivi dell'IFRS 15, i crediti di funzionamento, ossia i crediti per operazioni connesse con la prestazione di attività e servizi non finanziari, sono pari a 94 milioni.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Valore di |
Fair value | Valore di bilancio |
Fair value | |||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Debiti verso banche centrali | 1.231 | X | X | X | 48.089 | X | X | X |
| 2. Debiti verso banche | 44.563 | X | X | X | 45.153 | X | X | X |
| 2.1 Conti correnti e depositi a vista | 4.546 | X | X | X | 3.526 | X | X | X |
| 2.2 Depositi a scadenza | 3.127 | X | X | X | 3.409 | X | X | X |
| 2.3 Finanziamenti | 28.102 | X | X | X | 27.817 | X | X | X |
| 2.3.1 Pronti contro termine passivi | 23.067 | X | X | X | 21.911 | X | X | X |
| 2.3.2 Altri | 5.035 | X | X | X | 5.906 | X | X | X |
| 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
- | X | X | X | - | X | X | X |
| 2.5 Debiti per leasing | 3 | X | X | X | 4 | X | X | X |
| 2.6 Altri debiti | 8.785 | X | X | X | 10.397 | X | X | X |
| Totale | 45.794 | - | 33.581 | 12.139 | 93.242 | - | 78.724 | 14.351 |
L'illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A – Politiche contabili.
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – debiti verso banche - al 31 dicembre 2024 pari a 45.794 milioni (93.242 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 44.944 milioni al "Gruppo bancario", per 710 milioni alle "Imprese di assicurazione" e per 140 milioni ad "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 92.345 milioni, 741 milioni e 156 milioni.
All'interno della voce "Debiti verso Banche Centrali", al 31 dicembre 2023 era ricompreso il saldo delle operazioni di finanziamento TLTRO per complessivi 45 miliardi.
Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività cedute e non cancellate dal bilancio sono dettagliate nella Parte E -Sezione E - Operazioni di cessione della Nota Integrativa.
Tra i pronti contro termine passivi del Gruppo, esposti in tabella risultano inclusi long term repo per un valore di bilancio complessivo di 200 milioni, riconducibili a Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking per operazioni di de-risking perfezionate in esercizi precedenti al duplice scopo di finanziare, da un lato, l'attività della banca (con le operazioni di repo) e di ridurre, dall'altro, i rischi creditizi connessi al portafoglio titoli in essere (prevedendo anche l'acquisizione di garanzie finanziarie). Le operazioni hanno come sottostante un portafoglio non sostituibile di titoli di Stato italiani (con scadenza compresa tra il 2031 ed il 2033) coperti dal rischio tasso mediante contratti interest rate swap e dal rischio di credito mediante contratti credit default swap, già presenti in bilancio al momento della stipula delle operazioni di repo ed iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Il valore nominale dei repo coincide con quello dei titoli ed anche la data di scadenza.
Ai fini della rilevazione in bilancio è stata effettuata una valutazione delle finalità sottostanti al complesso degli accordi contrattuali, tenendo conto delle indicazioni fornite dall'Autorità di Vigilanza nel Documento Banca d'Italia / Consob / IVASS n.6 dell'8 marzo 2013 – Trattamento contabile di operazioni di "repo strutturati a lungo termine".
L'analisi ha riguardato la struttura, i flussi di cassa ed i rischi connessi con le operazioni al fine di verificare se la fattispecie descritta in precedenza sia assimilabile alle operazioni di term structured repo descritte nel suddetto Documento e se, ai fini del rispetto del principio della prevalenza della sostanza sulla forma, ricorrano gli indicatori di cui al paragrafo B.6 della Guidance on Implementing dell'IFRS 9, in base ai quali l'operazione posta in essere potrebbe risultare sostanzialmente assimilabile a quella di un contratto derivato e, in particolare, ad un credit default swap.
La fattispecie descritta si articola in operazioni di pronti contro termine passivi che non risultano essere contestuali alle operazioni di acquisto dei titoli in quanto gli stessi erano già presenti in portafoglio. Inoltre, l'acquisto dei titoli e la stipula dei relativi derivati a copertura sono avvenuti con controparti di mercato differenti da quelle con cui sono stati conclusi i repo. Peraltro, anche il rischio di credito è stato chiuso con garanzie finanziarie.
Dall'analisi svolta sono pertanto emersi elementi di differenziazione rispetto alle operazioni di term structured repo descritte nel citato Documento, a supporto dell'inapplicabilità delle linee guida previste al paragrafo B.6 della Guidance on Implementing dell'IFRS 9, conseguendo che le operazioni devono essere rilevate in bilancio considerando separatamente le singole componenti contrattuali.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Valore di bilancio |
Fair value | Valore di bilancio |
Fair value | ||||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||||
| 1. Conti correnti e depositi a vista | 360.537 | X | X | X | 364.906 | X | X | X | |
| 2. Depositi a scadenza | 48.502 | X | X | X | 43.004 | X | X | X | |
| 3. Finanziamenti | 22.094 | X | X | X | 18.042 | X | X | X | |
| 3.1 Pronti contro termine passivi | 15.642 | X | X | X | 13.009 | X | X | X | |
| 3.2 Altri | 6.452 | X | X | X | 5.033 | X | X | X | |
| 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
183 | X | X | X | 199 | X | X | X | |
| 5. Debiti per leasing | 1.094 | X | X | X | 1.213 | X | X | X | |
| 6. Altri debiti | 11.047 | X | X | X | 13.085 | X | X | X | |
| Totale | 443.457 | - | 414.134 | 29.102 | 440.449 | - | 413.014 | 27.304 |
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – debiti verso clientela - al 31 dicembre 2024 pari a 443.457 milioni (440.449 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 443.339 milioni al "Gruppo bancario" e per 118 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 440.312 milioni e 137 milioni.
Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività finanziarie cedute e non cancellate sono dettagliate nella Parte E – Sezione E Operazioni di cessione della Nota integrativa.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia titoli / Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Valore di | Fair value | Valore di | Fair value | ||||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| A. Titoli | |||||||||
| 1. obbligazioni | 92.793 | 58.993 | 35.831 | - | 91.805 | 60.128 | 32.185 | - | |
| 1.1 strutturate | 852 | 182 | 697 | - | 1.199 | 109 | 1.111 | - | |
| 1.2 altre | 91.941 | 58.811 | 35.134 | - | 90.606 | 60.019 | 31.074 | - | |
| 2. altri titoli | 17.576 | - | 16.406 | 1.170 | 16.623 | - | 15.040 | 1.583 | |
| 2.1 strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2 altri | 17.576 | - | 16.406 | 1.170 | 16.623 | - | 15.040 | 1.583 | |
| Totale | 110.369 | 58.993 | 52.237 | 1.170 | 108.428 | 60.128 | 47.225 | 1.583 |
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – titoli in circolazione - al 31 dicembre 2024 pari a 110.369 milioni (108.428 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 109.764 milioni al "Gruppo bancario", per 587 milioni alle "Imprese di assicurazione" e 18 milioni "altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 107.092 milioni, 1.327 milioni e 9 milioni.
Al 31 dicembre 2024 si rilevano debiti subordinati per 608 milioni, ascrivibili interamente alle Imprese di assicurazione ed in particolare ad Intesa Sanpaolo Assicurazioni.
Alla data di riferimento si rilevano titoli in circolazione subordinati per 12.378 milioni, ascrivibili alla Capogruppo per 11.791 milioni ed alle Imprese di assicurazione per 587 milioni.
Al 31 dicembre 2024 non risultano in essere debiti strutturati.
Al 31 dicembre 2024 risultano in essere debiti per leasing per 1.097 milioni, di cui 221 milioni in scadenza entro un anno, 560 milioni in scadenza tra 1 e 5 anni e 316 milioni in scadenza oltre i 5 anni.
I debiti per leasing si riferiscono per 1.094 milioni a controparti clientela e per 3 milioni a controparti banche.
Gli stessi derivano dall'applicazione, con decorrenza 1° gennaio 2019, del principio contabile IFRS 16 relativo al Leasing.
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie di negoziazione - al 31 dicembre 2024 pari a 42.882 milioni (43.493 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 42.866 milioni al "Gruppo bancario" e per 16 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano riferibili al "Gruppo Bancario" per 43.486 milioni e per 7 milioni alle "Imprese di assicurazione".
I Debiti verso banche e clientela rappresentano, per l'intero ammontare, le posizioni in "scoperti tecnici" sui titoli.
L'aggregato 3.2.1 Altri Titoli – strutturati rappresenta, per l'intero ammontare, i derivati cartolarizzati (certificates) che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione di Banca d'Italia del 21 ottobre 2014, emessi dal Gruppo fino a tutto il 2019.
Gli strumenti derivati includono per 7.650 milioni i certificates aventi caratteristiche assimilabili a derivati finanziari in ragione della prevalenza dei rischi di mercato rispetto alla restituzione dei premi versati.
Le variazioni di fair value rilevate nell'esercizio per il cambiamento del proprio merito di credito sono risultate positive per 5 milioni e si riferiscono a Strumenti derivati ed a Titoli di debito - Altri titoli.
I valori al 31 dicembre 2024 degli Strumenti derivati includono i risultati della compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi dei derivati di copertura posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. in quanto soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
L'aggregato Passività finanziarie di negoziazione include passività subordinate rappresentate da Debiti verso banche per 383 milioni e Debiti verso clientela per 46 milioni.
Al 31 dicembre 2024 i debiti strutturati classificati nella voce Passività finanziarie di negoziazione ammontano a 1 milione verso clientela e 9 milioni verso banche, da riferire per 4 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione e per 6 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari convertibili.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
|||||
| Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | |||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 2. Debiti verso clientela | 50.652 | - | 50.651 | - | 50.651 | 51.443 | - | 51.442 | - | 51.442 |
| 2.1 Strutturati | 6 | - | 5 | - | X | 5 | - | 4 | - | X |
| 2.2 Altri | 50.646 | - | 50.646 | - | X | 51.438 | - | 51.438 | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 3. Titoli di debito | 23.404 | 1.488 | 21.868 | 76 | 23.159 | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | 21.165 |
| 3.1 Strutturati | 23.404 | 1.488 | 21.868 | 76 | X | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | X |
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| Totale | 74.056 | 1.488 | 72.519 | 76 | 73.810 | 73.168 | 91 | 72.660 | 31 | 72.607 |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie designate al fair value – al 31 dicembre 2024 pari a 74.083 milioni (72.782 milioni al 31 dicembre 2023) – è attribuibile per 23.437 milioni al "Gruppo bancario" e per 50.646 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: per 21.344 milioni e 51.438 milioni.
Il Gruppo ha classificato nei Debiti verso clientela il piano di Co-Investimenti LECOIP 3.0 per rapporti di lavoro cessati anzitempo di dipendenti di società del Gruppo e le polizze vita collegate ad iniziative sociali, che la Banca gestisce sulla base del fair value.
La sottovoce 3.1 Titoli di debito – Strutturati accoglie i certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto). Questi, se emessi successivamente al 1° gennaio 2020, sono classificati tra le Passività finanziarie designate al fair value (c.d. Fair Value Option), a seguito dell'implementazione in Banca di un modello di business improntato a logiche di banking book con l'obiettivo di generare una raccolta stabile.
I certificates rappresentativi di Passività finanziarie designate al fair value rilevano le relative variazioni di fair value attribuibili alle variazioni del proprio merito creditizio nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto). Nell'esercizio le variazioni del proprio merito creditizio sono risultate negative per 98 milioni.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
|||||
| Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | |||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 2. Debiti verso clientela | 6 | - | 5 | - | 5 | 5 | - | 4 | - | 4 |
| 2.1 Strutturati | 6 | - | 5 | - | X | 5 | - | 4 | - | X |
| 2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 3. Titoli di debito | 23.404 | 1.488 | 21.868 | 76 | 23.159 | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | 21.165 |
| 3.1 Strutturati | 23.404 | 1.488 | 21.868 | 76 | X | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | X |
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| Totale | 23.410 | 1.488 | 21.873 | 76 | 23.164 | 21.730 | 91 | 21.222 | 31 | 21.169 |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
||||||
| Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | |||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 2. Debiti verso clientela | 50.646 | - | 50.646 | - | 50.646 | 51.438 | - | 51.438 | - | 51.438 |
| 2.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 2.2 Altri | 50.646 | - | 50.646 | - | X | 51.438 | - | 51.438 | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 3. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| Totale | 50.646 | - | 50.646 | - | 50.646 | 51.438 | - | 51.438 | - | 51.438 |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
Al 31 dicembre 2024 il Gruppo non ha in essere passività subordinate classificate nella voce Passività finanziarie designate al fair value.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore nozionale |
Valore nozionale |
|||||||
| Fair value | Fair value | |||||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2024 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2023 | |
| A. Derivati finanziari | - | 4.410 | - | 210.950 | - | 5.188 | - | 226.301 |
| 1) Fair value | - | 4.315 | - | 204.427 | - | 4.978 | - | 214.267 |
| 2) Flussi finanziari | - | 95 | - | 6.523 | - | 210 | - | 12.034 |
| 3) Investimenti esteri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1) Fair value | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2) Flussi finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 4.410 | - | 210.950 | - | 5.188 | - | 226.301 |
L'ammontare complessivo dei derivati di copertura al 31 dicembre 2024 pari a 4.410 milioni (5.188 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 4.363 milioni al "Gruppo bancario" e per 47 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 5.105 milioni e 83 milioni.
Il fair value lordo negativo delle passività in Derivati di copertura poste in essere con il compensatore legale LCH Ltd., soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto tra le Passività finanziarie di negoziazione.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | FAIR VALUE | FLUSSI FINANZIARI | INVESTIM. ESTERI |
|||||||
| Specifica Generica |
Specifica | Generica | ||||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | |||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
597 | - | 20 | - | X | X | X | 47 | X | X |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.242 | X | 195 | - | X | X | X | - | X | X |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 976 | X | 3 | X |
| 4. Altre operazioni | - | - | - | - | - | - | X | - | X | - |
| Totale attività | 1.839 | - | 215 | - | - | - | 976 | 47 | 3 | - |
| 1. Passività finanziarie | 238 | X | 292 | - | - | - | X | - | X | X |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 755 | X | 45 | X |
| Totale passività | 238 | - | 292 | - | - | - | 755 | - | 45 | - |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie |
X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value negativo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta e alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di passività rappresentate da poste a vista nonché di contratti derivati di copertura specifica delle passività emesse e dei titoli di debito dell'attivo. La copertura dei flussi finanziari si riferisce a raccolta in titoli in circolazione a tasso variabile e, in particolare, quella generica nella misura in cui è utilizzata per finanziare impieghi a tasso fisso.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie | 1.625 | 13 |
| 2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie | -3.444 | -3.980 |
| Totale | -1.819 | -3.967 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione ci si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione Carve-out.
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2023 dell'adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta nel 2024.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella Sezione 11 dell'Attivo.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella Sezione 12 dell'Attivo.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | ||
| Partite in corso di lavorazione | 2.944 | |
| Partite verso l'Erario | 2.669 | |
| Debiti verso fornitori | 1.752 | |
| Somme a disposizione di terzi | 288 | |
| Somme da erogare al personale | 251 | |
| Debiti verso enti previdenziali | 241 | |
| Partite varie | 6.869 | |
| TOTALE | 31.12.2024 | 15.014 |
| TOTALE | 31.12.2023 | 12.741 |
La sottovoce "Partite varie" include le seguenti principali componenti: (i) ratei e risconti passivi non ricondotti pari a 537 milioni; (ii) debiti verso Private Banker pari a 801 milioni.
La sottovoce include inoltre, come previsto dal paragrafo 116 a) dell'IFRS 15, le passività derivanti da contratti con clienti pari a 129 milioni.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| A. Esistenze iniziali | 767 | 852 |
| B. Aumenti | 70 | 70 |
| B.1 Accantonamenti dell'esercizio | 27 | 31 |
| B.2 Altre variazioni | 43 | 39 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| C. Diminuzioni | -131 | -155 |
| C.1 Liquidazioni effettuate | -85 | -100 |
| C.2 Altre variazioni | -46 | -55 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| D. Rimanenze finali | 706 | 767 |
| Totale | 706 | 767 |
La sottovoce C.1. si riferisce agli utilizzi del fondo al 31 dicembre 2024.
Per maggiori informazioni sulle risultanze dei conteggi attuariali si rimanda alla successiva Sezione 10.5 - Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita.
Il valore attuale del trattamento di fine rapporto, che è inquadrabile tra i piani a benefici definiti non finanziati, è pari, a dicembre 2024, a 706 milioni, mentre a fine 2023 ammontava a 767 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 601 | 524 |
| 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate | - | - |
| 3. Fondi di quiescenza aziendali | 98 | 98 |
| 4. Altri fondi per rischi ed oneri | 4.186 | 3.901 |
| 4.1 controversie legali e fiscali | 795 | 882 |
| 4.2 oneri per il personale | 2.146 | 2.042 |
| 4.3 altri | 1.245 | 977 |
| Totale | 4.885 | 4.523 |
Non vi sono fattispecie riconducibili alla voce "2 – Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate". Il contenuto della voce "4 - Altri fondi per rischi ed oneri" è illustrato al successivo punto 10.6.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate |
Fondi di quiescenza |
Altri fondi per rischi ed oneri |
Totale |
| A. Esistenze iniziali | - | 98 | 3.901 | 3.999 |
| B. Aumenti | - | 31 | 2.221 | 2.252 |
| B.1 Accantonamento dell'esercizio | - | 10 | 2.114 | 2.124 |
| B.2 Variazioni dovute al passare del tempo | - | 2 | 45 | 47 |
| B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | 14 | 14 |
| B.4 Altre variazioni | - | 19 | 48 | 67 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | 16 | 16 |
| C. Diminuzioni | - | -31 | -1.936 | -1.967 |
| C.1 Utilizzo nell'esercizio | - | -11 | -1.825 | -1.836 |
| C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | - | - |
| C.3 Altre variazioni | - | -20 | -111 | -131 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali | - | 98 | 4.186 | 4.284 |
Come specificato nel commento alla precedente tabella, non vi sono fattispecie riconducibili alla voce "Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate".
Negli "Altri fondi per rischi ed oneri" sono inclusi accantonamenti netti a voce 200 lettera b) di conto economico per 587 milioni e, per il residuo, accantonamenti netti ad altre voci di conto economico, tra questi si segnalano quelli relativi all'incentivazione all'esodo del personale inclusi quelli correlati all'accordo sottoscritto con le OO.SS. lo scorso 23 ottobre 2024. Gli utilizzi si riferiscono quasi integralmente a pagamenti.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
|||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Totale | |
| 1. Impegni a erogare fondi | 58 | 54 | 49 | - | 161 |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 124 | 38 | 278 | - | 440 |
| Totale | 182 | 92 | 327 | - | 601 |
Al 31 dicembre 2024 non risultano fondi su altri impegni e garanzie rilasciate.

Con riferimento ai fondi a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un Attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method), come evidenziato in dettaglio nella parte A – Politiche contabili. La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano di ciascun Fondo pensione e gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.
I fondi di previdenza complementare a prestazione definita, nei quali le società del Gruppo Intesa Sanpaolo risultano coobbligate, si possono distinguere in:
– il Fondo Pensione a Prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo, denominazione assunta dall'ex Fondo Pensione Complementare per il Personale del Banco di Napoli – Sezione A, individuato come collettore di altre forme a "prestazione definita" nell'ambito del processo di riordino e razionalizzazione dei regimi previdenziali esistenti nel Gruppo Intesa Sanpaolo, con salvaguardia dei diritti degli iscritti (attivi e pensionati). A tal fine sono state conferite al "Fondo" - in sezioni virtualmente separate - le appostazioni patrimoniali presenti nei bilanci delle forme previdenziali preesistenti, per assicurare la piena copertura delle prestazioni integrative. Per tale motivo, con riferimento a questo Fondo Pensione la determinazione della passività da iscrivere in bilancio (al netto delle attività a servizio del piano) è effettuata, in considerazione delle specificità di ciascuna platea, sezione per sezione. Il Fondo, ente con personalità giuridica e gestione patrimoniale autonoma, include le seguenti gestioni: dipendenti iscritti e altri beneficiari di provenienza ex Banco di Napoli; personale in quiescenza beneficiario dell'Assegno Integrativo di Quiescenza, già fondo interno di Sanpaolo IMI; personale in quiescenza ex Banca Nazionale delle Comunicazioni; personale dipendente e in quiescenza proveniente dalla Cassa di Risparmio in Bologna, già iscritto al Fondo di Previdenza Complementare per il Personale della citata Cassa, confluito nel Fondo in argomento nel corso del 2004; personale in quiescenza proveniente dal Fondo di Previdenza Complementare ex Fin.Opi e confluito nel Fondo in argomento il 1° giugno 2005; personale dipendente ed in quiescenza proveniente dall'ex Banca Popolare dell'Adriatico, già iscritto al Fondo di Previdenza del Personale della Banca Popolare dell'Adriatico, confluito nel Fondo in argomento il 30 giugno 2006; personale in quiescenza proveniente dalla Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone già iscritto nel Fondo di Previdenza Complementare per il personale della predetta Cassa, confluito nel Fondo in argomento nel corso del 2006; personale in quiescenza proveniente dalla Cassa di Risparmio di Forlì già iscritto nel Fondo di Previdenza Complementare per il personale della citata Cassa, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2007; personale in quiescenza proveniente dal Fondo interno ex Carive, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2008; personale in quiescenza proveniente dal Fondo Interno ex FIP di CR Firenze, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2010; personale in quiescenza proveniente dal Fondo Interno della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2012; personale esattoriale in quiescenza proveniente dal Fondo Oneri Integrativi Previdenziali per il Personale Esattoriale già dipendente Cariplo, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2015; personale in quiescenza già iscritto al Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Mediocredito Lombardo S.p.A., confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2015; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione dei Dirigenti, ex Dirigenti e aventi diritto dell'ex Comit, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2015; personale in quiescenza già iscritto presso i Fondi Pensione delle "Casse del Centro", in particolare gli iscritti al Fondo integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti per il personale della Cassa di Risparmio di Città di Castello, Fondo integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti per il personale della Cassa di Risparmio di Foligno, Fondo aziendale pensione complementare dell'AGO per il Personale della Cassa di Risparmio di Spoleto, Fondo pensione integrativo/complementare del trattamento pensionistico obbligatorio per i dipendenti della Cassa di Risparmio di Rieti, Fondo di Previdenza per il Personale della Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo e Fondo Pensionistico Integrativo aziendale per i dipendenti della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, confluiti nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2015; personale in quiescenza già iscritto al Fondo di Previdenza Aziendale Complementare delle prestazioni INPS a favore del Personale dipendente della Cassa di Risparmio di Civitavecchia, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2015; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Integrativo della SIL - Società Italiana Leasing S.p.A., confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2015; personale in quiescenza già iscritto al Fondo

Pensione Complementare per il Personale della Banca Monte Parma, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2016; personale dipendente ed in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione per il Personale ex Crediop assunto sino al 30 settembre 1989, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2016; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Integrativo Pensionistico della Cassa di Risparmio di Mirandola, confluito nel Fondo in argomento il 1° aprile 2016; personale in quiescenza già iscritto al Fondo di Previdenza per il Personale dell'ex Cassa di Risparmio di Prato confluito nel Fondo in argomento il 1° maggio 2018; personale in quiescenza già iscritto al Fondo a prestazione definita dell'ex Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana confluito nel Fondo in argomento il 1° maggio 2018; personale dipendente ed in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario Sanpaolo di Torino, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2019; personale in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza del Personale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, confluito nel Fondo in argomento il 1° luglio 2019; personale dipendente e in quiescenza già iscritto ai Fondi interni ex UBI Banca - nel cui ambito si distinguono i Fondi relativi ad ex Centrobanca (già Fondo di previdenza integrativo per il personale della società Centrobanca - ex Banca Centrale di Credito Popolare S.p.A.), ad ex Banca Regionale Europea (già Fondo per il personale della Banca Regionale Europea proveniente dalla ex Banca del Monte di Lombardia e dalla ex Cassa di Risparmio di Cuneo), ad ex Carime (già Fondo della ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Fondo della ex Cassa di Risparmio di Puglia, Fondo della ex Cassa di Risparmio Salernitana) e ad ex Banca Adriatica (già Fondo di quiescenza del personale ramo credito ex Cassa di Risparmio di Macerata S.p.A., Fondo di quiescenza del personale della ex Banca Ca.Ri.Ma. passati alla Se.Ri.Ma. - ora Equitalia Servizi di Riscossione S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ex Mediocredito Fondiario Centro Italia S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro, Fondo di quiescenza del personale della ex Cassa di Risparmio di Jesi, Fondo di quiescenza del personale del ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro S.p.A. passati alla ex SE.RI.T. S.p.A.) - confluiti nel Fondo in argomento il 1° luglio 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione dell'ex Gruppo UBI Banca della ex Banca Popolare di Bergamo e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione per il Personale della ex Banca Popolare di Ancona e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale dipendente e in quiescenza già iscritto all'ex Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2023.
È necessario precisare che lo statuto del Fondo pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo prevede il ripianamento immediato, da parte delle Banche coobbligate, qualora le sezioni del Fondo presentino un disavanzo tecnico determinato secondo la metodologia civilistica (salvo diverse previsioni contenute negli Accordi sindacali). Gli eventuali esborsi per ripianamento del disavanzo tecnico da effettuarsi nel prossimo esercizio) saranno determinati nel momento dell'approvazione del bilancio del Fondo stesso, che avverrà nel prossimo mese di giugno;
In data 5 dicembre 2017 Intesa Sanpaolo S.p.A., anche in qualità di Capogruppo, ha sottoscritto un accordo con le Organizzazioni Sindacali, in qualità di Fonti Istitutive, per l'integrazione della Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino nell'ex Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli (oggi, come precedentemente riferito, "Fondo pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo"). Tale accordo ha previsto anche la formulazione agli iscritti di un'offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa, che si è concretizzata a partire dal secondo semestre del 2018. Le adesioni pervenute hanno determinato nel tempo una flessione dell'obbligazione, che, nel corrente esercizio, ammonta a circa 2 milioni, fronteggiata in parte dal patrimonio del Fondo, in parte attraverso l'utilizzo dei Fondi appositamente costituiti presso la Banca, in forza della garanzia prestata.
Con riferimento alle politiche di investimento e di gestione integrata dei rischi, da parte dei Fondi viene verificato il grado di copertura e le possibili evoluzioni in diversi scenari. Allo scopo vengono studiate diverse configurazioni di universi investibili e di mix e allocazione di portafoglio, al fine di rispondere nel modo più adeguato possibile agli obiettivi previdenziali e reddituali.

| Passività del piano pensionistico | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| obbligazioni a benefici definiti | TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
| Esistenze iniziali | 767 | 154 | 1.089 | 853 | 176 | 1.152 |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | 4 | 2 | 9 | 4 | 2 | 7 |
| Costo previdenziale per prestazioni di lavoro passate | - | - | -1 | - | - | - |
| Interessi passivi | 23 | 14 | 32 | 27 | 12 | 35 |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi finanziarie | 10 | - | 28 | - | 3 | 8 |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi demografiche | 1 | 1 | 1 | - | - | 21 |
| Perdite attuariali basate sull'esperienza passata | - | 15 | 11 | 2 | 2 | 2 |
| Differenze positive di cambio | - | 5 | 1 | - | 2 | 9 |
| Aumenti - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | - | - | - |
| Contributi dei partecipanti al piano | X | - | 14 | X | - | 13 |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi finanziarie | - | -7 | -2 | -19 | -16 | -31 |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi demografiche | - | -1 | -21 | -1 | - | - |
| Utili attuariali basati sull'esperienza passata | -6 | -6 | -21 | -8 | -3 | -1 |
| Differenze negative di cambio | - | -20 | -3 | - | -16 | -1 |
| Indennità pagate | -85 | -9 | -116 | -100 | -8 | -115 |
| Diminuzioni - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | - | - | - |
| Effetto riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Effetto estinzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Altre variazioni in aumento | 32 | - | 10 | 36 | - | - |
| Altre variazioni in diminuzione | -40 | - | - | -27 | - | -10 |
| Rimanenze finali | 706 | 148 | 1.031 | 767 | 154 | 1.089 |
| Passività del piano pensionistico obbligazioni a benefici definiti |
31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
|
| Piani non finanziati | 706 | 33 | - | 767 | 60 | - |
| Piani finanziati parzialmente | - | - | - | - | - | - |
| Piani finanziati pienamente | - | 115 | 1.031 | - | 94 | 1.089 |
Gli utili attuariali rilevati per variazioni delle ipotesi demografiche dipendono principalmente dall'aggiornamento delle tavole di mortalità della popolazione generale italiana. Le perdite attuariali rilevate per variazioni delle ipotesi finanziarie sono dovute principalmente alla flessione del tasso di sconto.
Nelle tabelle successive sono riportate la movimentazione delle attività a servizio del piano presenti per alcuni fondi a benefici definiti e la composizione delle stesse.
| Attività a servizio del piano | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Piani interni |
Piani esterni |
Piani interni |
Piani esterni |
|||
| Esistenze iniziali | 124 | 1.075 | 137 | 1.066 | ||
| Rendimento delle attività al netto degli interessi | -3 | 50 | -21 | 35 | ||
| Interessi attivi | 5 | 29 | 4 | 31 | ||
| Differenze positive di cambio | 6 | 1 | 3 | 8 | ||
| Aumenti - operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | ||
| Contributi versati dal datore di lavoro | 2 | 10 | 3 | 42 | ||
| Contributi versati dai partecipanti al piano | - | 14 | - | 13 | ||
| Differenze negative di cambio | - | -2 | - | - | ||
| Diminuzioni - operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | ||
| Indennità pagate | -3 | -116 | -3 | -115 | ||
| Effetto riduzione del fondo | - | - | - | - | ||
| Effetto estinzione del fondo | - | - | - | - | ||
| Altre variazioni | 1 | 13 | 1 | -5 | ||
| Rimanenze finali | 132 | 1.074 | 124 | 1.075 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| integrative | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% |
| Strumenti di capitale - di cui livello 1 di fair value |
- - |
- | 291 261 |
27,1 | - - |
- | 311 282 |
28,9 |
| Fondi comuni di investimento - di cui livello 1 di fair value |
- - |
- | 72 30 |
6,7 | - - |
- | 65 17 |
6,0 |
| Titoli di debito - di cui livello 1 di fair value |
132 132 |
100,0 | 349 349 |
32,5 | 121 121 |
97,6 | 271 271 |
25,2 |
| Immobili e partecipazioni in società immobiliari |
- | - | 243 | 22,6 | - | - | 300 | 27,9 |
| - di cui livello 1 di fair value Gestioni assicurative |
- - |
- | - - |
- | - - |
- | - - |
- |
| - di cui livello 1 di fair value Altre attività - di cui livello 1 di fair value |
- - - |
- | - 119 - |
11,1 | - 3 - |
2,4 | - 128 - |
12,0 |
| TOTALE ATTIVITA' | 132 | 100,0 | 1.074 | 100,0 | 124 | 100,0 | 1.075 | 100,0 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| integrative | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% |
| Strumenti di capitale | - | - | 291 | 27,1 | - | - | 311 | 28,9 |
| - di cui società finanziarie | - | 77 | - | 65 | ||||
| - di cui società non finanziarie | - | 214 | - | 246 | ||||
| Fondi comuni di investimento | - | - | 72 | 6,7 | - | - | 65 | 6,0 |
| Titoli di debito | 132 | 100,0 | 348 | 32,4 | 121 | 97,6 | 271 | 25,2 |
| Titoli di stato | 100 | 218 | 81 | 168 | ||||
| - di cui rating investment grade | 100 | 217 | 81 | 168 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | 1 | - | - | ||||
| Società finanziarie | 32 | 79 | 40 | 51 | ||||
| - di cui rating investment grade | 32 | 75 | 40 | 50 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | 4 | - | 1 | ||||
| Società non finanziarie | - | 51 | - | 52 | ||||
| - di cui rating investment grade | - | 47 | - | 44 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | 4 | - | 8 | ||||
| Immobili e partecipazioni in società immobiliari | - | - | 243 | 22,6 | - | - | 300 | 27,9 |
| Gestioni assicurative | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Altre attività | - | - | 120 | 11,2 | 3 | 2,4 | 128 | 12,0 |
| TOTALE ATTIVITA' | 132 | 100,0 | 1.074 | 100,0 | 124 | 100,0 | 1.075 | 100,0 |
La differenza tra le passività nette a benefici definiti (si veda precedente informativa 10.5, punto 2) e le attività al servizio del piano (cfr. precedente informativa 10.5, punto 3) trova rilevazione contabile, in base ai criteri illustrati nel precedente paragrafo 10.5, punto 1.) nei fondi di quiescenza aziendali e, per alcune fattispecie, negli altri fondi per rischi ed oneri. Ai piani in essere presso la Filiale di Londra è applicato l'effetto della limitazione del massimale di attività, determinato ai sensi dell'IFRIC 14, pari a 16 milioni al 31 dicembre 2024 (30 milioni al 31 dicembre 2023).
Nella tabella che segue sono riportate le ipotesi attuariali ed i tassi di riferimento utilizzati dai diversi fondi.
| Ipotesi attuariali | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tasso di sconto |
Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
Tasso di sconto |
Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
|
| TFR | da 2,58% a 3,73% |
X | da 2,53% a 2,63% |
1,9% | da 3,1% a 3,9% |
X | da 2,6% a 2,8% |
2,1% |
| PIANI INTERNI | ||||||||
| - di cui Egitto | 24,0% | - | 7,8% | 7,8% | 25,3% | - | 14,4% | 14,4% |
| - di cui Inghilterra | 5,3% | - | 2,9% | 2,9% | 5,3% | - | 2,9% | 2,9% |
| - di cui Serbia | 6,2% | - | 7,6% | - | 6,3% | - | 7,0% | - |
| PIANI ESTERNI | ||||||||
| da 2,9% a | da 3,1% a | da 2,1% a | ||||||
| - di cui Italia | 3,1% | 4,6% | 2,7% | 2,0% | 3,4% | 5,1% | 3,2% | 2,7% |
| - di cui Stati Uniti | 5,0% | 5,0% | - | - | 5,0% | 5,0% | - | - |
| - di cui Svizzera | 0,8% | 1,0% | - | 1,0% | 1,5% | 1,0% | - | 1,3% |
| (a) Al netto degli sviluppi di carriera |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA ponderata in base al rapporto tra i pagamenti e gli anticipi riferiti a ciascuna scadenza da un lato, e l'ammontare complessivo dei pagamenti e degli anticipi che devono essere sostenuti fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione, dall'altro. In particolare, nel caso di piani a benefici definiti, il tasso utilizzato corrisponde al tasso medio che riflette i parametri di mercato cui si riferisce il piano. La curva Eur Composite AA è ricavata giornalmente tramite l'information provider di Bloomberg e fa riferimento ad un paniere di titoli emessi da emittenti corporate "investment grade" compresi nella classe "AA" di rating residenti nell'area euro e appartenenti a diversi settori.
Analogamente il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di inflazione la curva europea dei tassi Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap ponderata in base al rapporto tra l'importo pagato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitivity | 31.12.2024 | |||||||
| TFR | PIANI INTERNI | PIANI ESTERNI | ||||||
| +100 bps | -100 bps | +100 bps | -100 bps | +100 bps | -100 bps | |||
| Tasso di attualizzazione | 662 | 753 | 133 | 168 | 945 | 1.134 | ||
| Tasso di incrementi retributivi | 705 | 705 | 159 | 140 | 1.040 | 1.023 | ||
| Tasso di inflazione | 735 | 677 | 154 | 143 | 1.080 | 985 |
L'analisi di sensitivity sul tasso di rendimento atteso non viene effettuata in quanto non ha effetti sul calcolo della passività
L'analisi di sensitivity è stata effettuata sulle passività nette a benefici definiti (di cui alla precedente informativa 10.5, punto 2). I dati esposti, in valore assoluto, indicano quale sarebbe l'ammontare delle passività nette a benefici definiti in presenza di una variazione di +/- 100 punti base di tasso.
La duration media dell'obbligazione a benefici definiti è pari a 10,33 anni per i fondi pensione e 6,86 anni per il TFR.
Nel gruppo sono presenti i seguenti piani a benefici definiti, relativi a più datori di lavoro:
Il Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo è un piano a benefici definiti che condivide i rischi tra diverse società del Gruppo. Tali Società rilasciano, per i propri dipendenti e pensionati iscritti, garanzia solidale nei confronti degli enti previdenziali in argomento.
La passività in capo ad ogni Società coobbligata viene determinata da un Attuario Indipendente attraverso il metodo della "proiezione unitaria del credito" ed è iscritta in bilancio al netto delle attività a servizio del piano. Analogamente, il current service cost, che rappresenta il valore attuale medio alla data della valutazione delle prestazioni maturate dai lavoratori in servizio nel corso dell'esercizio, viene calcolato per ogni Società dal medesimo Attuario.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2024 | Di cui: | 31.12.2023 | ||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| Altri fondi | |||||
| 1. controversie legali e fiscali | 795 | 780 | 5 | 10 | 882 |
| 2. oneri per il personale | 2.146 | 2.108 | 38 | - | 2.042 |
| oneri per iniziative di incentivazione all'esodo |
1.055 | 1.049 | 6 | - | 945 |
| premi per anzianità ai dipendenti | 63 | 54 | 9 | - | 162 |
| altri oneri diversi del personale | 1.028 | 1.005 | 23 | - | 935 |
| 3. altri rischi e oneri | 1.245 | 1.168 | 4 | 73 | 977 |
| indennità diverse agli agenti della rete distributiva |
451 | 451 | - | - | 360 |
| altri | 794 | 717 | 4 | 73 | 617 |
| Totale | 4.186 | 4.056 | 47 | 83 | 3.901 |
Gli Altri fondi sono distinti in:
– Controversie legali e fiscali: il fondo è costituito essenzialmente per fronteggiare le previsioni di esborso sulle cause passive, sulle revocatorie fallimentari e contenziosi fiscali;
– Oneri per il personale: il fondo include gli oneri per l'incentivazione all'esodo e per premi di anzianità del personale dipendente (determinati in base a valutazioni attuariali), nonché gli accantonamenti per bonus e altri esborsi relativi ai dipendenti; gli oneri per l'incentivazione all'esodo dell'esercizio 2024 includono quelli relativi all'accordo sottoscritto con le OO.SS. lo scorso 23 ottobre 2024;
– Altri rischi e oneri: si riferiscono principalmente a indennità private bankers, agli oneri connessi alla cessione di portafogli di crediti NPL e altri oneri riferiti a obbligazioni diverse, nonché al fondo rischi per gli accantonamenti effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia, finalizzati ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.
A partire dal 1° gennaio 2023 le attività e le passività assicurative sono rilevate in bilancio secondo il principio contabile IFRS 17. I dati al 31 dicembre 2024 sono confrontati con i dati al 31 dicembre 2023.
In questa sezione sono riportate le tabelle secondo le indicazioni dell'IVASS con gli aggiornamenti del Regolamento n. 7 del 13 luglio 2007 direttamente applicabili anche ai sensi della Circolare 262/2005 per la disclosure richiesta dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.
Nel dettaglio formano oggetto di illustrazione la voce dell'attivo 80 a) Attività assicurative - contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività, 444 milioni al 31 dicembre 2024 (412 milioni al 31 dicembre 2023), e la voce del passivo 110 a) Passività assicurative - contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività, 126.013 milioni al 31 dicembre 2024 (119.674 milioni al 31 dicembre 2023). Il saldo dei contratti di assicurazione emessi è negativo per 125.569 milioni al 31 dicembre 2024 (119.262 milioni al 31 dicembre 2023).
Sono presentate riconciliazioni che mostrano in che modo il valore contabile netto dei contratti di assicurazione emessi è variato nel periodo di riferimento a causa dei flussi finanziari e dei ricavi e dei costi rilevati nel prospetto del risultato economico. In particolare, le tabelle riportano:
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa delle dinamiche esposte nella seguente sezione con la relativa riconduzione alle voci di schema di bilancio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 80. ATTIVITA' ASSICURATIVE | ||
| a) Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 444 | 412 |
| di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti di assicurazione emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita |
12 | 37 |
| di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti di assicurazione emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita |
1 | 1 |
| di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti di assicurazione emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto |
125 | 128 |
| di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Auto |
101 | 90 |
| di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Non Auto |
205 | 156 |
| 110. PASSIVITA' ASSICURATIVE | ||
| a) Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 126.013 | 119.674 |
| di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti di assicurazione emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita |
123.671 | 117.249 |
| di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti di assicurazione emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita |
711 | 758 |
| di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti di assicurazione emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto |
590 | 594 |
| di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Auto |
183 | 171 |
| di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Non Auto |
858 | 902 |
175 Le basi di aggregazione per i contratti di assicurazione emessi sono costituite da (i) Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita; ii) Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita; iii) Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita; iv) Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Auto; v) Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto. Per le tabelle in cui è richiesta l'apertura del segmento vita per le basi di aggregazione i) e iii), il Gruppo ISP, coerentemente con quanto previsto dal Regolamento ISVAP n.7 del 13 luglio 2007, ha deciso di includere nella base di aggregazione "Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita" anche i "Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali".

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Passività | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Passività per residua copertura |
Passività per sinistri Totale accaduti |
Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | ||||
| Al netto della perdita |
Perdita | Al netto della perdita |
Perdita | |||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi | ||||||||
| che costituiscono passività 2. Contratti di assicurazione emessi |
116.500 | 135 | 614 | 117.249 | 114.330 | 57 | 641 | 115.028 |
| che costituiscono attività | -37 | - | - | -37 | -1 | - | - | -1 |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
116.463 | 135 | 614 | 117.212 | 114.329 | 57 | 641 | 115.027 |
| B. Ricavi assicurativi | -1.595 | - | - | -1.595 | -1.635 | - | - | -1.635 |
| C. Costi per servizi assicurativi 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 269 | 269 | - | - | 39 | 39 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | 184 | 184 | - | - | -108 | -108 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
17 | -16 | - | 1 | - | 85 | - | 85 |
| 4. Ammortamento dei costi di | ||||||||
| acquisizione dei contratti | 45 | - | - | 45 | 41 | - | - | 41 |
| 5. Totale | 62 | -16 | 453 | 499 | 41 | 85 | -69 | 57 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-1.533 | -16 | 453 | -1.096 | -1.594 | 85 | -69 | -1.578 |
| E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria |
||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione | ||||||||
| emessi 1.1 Registrati in conto economico |
7.335 5.790 |
- - |
- - |
7.335 5.790 |
9.609 5.306 |
- - |
- - |
9.609 5.306 |
| 1.2 Registrati nel conto economico | ||||||||
| complessivo 2. Effetti connessi con le variazioni dei |
1.545 | - | - | 1.545 | 4.303 | - | - | 4.303 |
| tassi di cambio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale F. Componenti di investimento |
7.335 -15.140 |
- - |
- 15.140 |
7.335 - |
9.609 -19.108 |
- - |
- 19.108 |
9.609 - |
| G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-9.338 | -16 | 15.593 | 6.239 | -11.093 | 85 | 19.039 | 8.031 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | - | -7 | 12 | 5 |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||
| 1. Premi ricevuti | 15.665 | - | - | 15.665 | 13.227 | - | - | 13.227 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | - | - | -15.457 | -15.457 | - | - | -19.078 | -19.078 |
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | 15.665 | - | -15.457 | 208 | 13.227 | - | -19.078 | -5.851 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
122.790 | 119 | 750 | 123.659 | 116.463 | 135 | 614 | 117.212 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
122.802 | 119 | 750 | 123.671 | 116.500 | 135 | 614 | 117.249 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-12 | - | - | -12 | -37 | - | - | -37 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
122.790 | 119 | 750 | 123.659 | 116.463 | 135 | 614 | 117.212 |
Ai fini di migliorare l'informativa proposta in tabella, la colonna perdita è stata alimentata per esporre la sola componente di perdita e non l'intera passività per residua copertura ad essa riferita. I dati comparativi al 31 dicembre 2023 sono stati modificati di conseguenza.
L'incremento delle passività assicurative rispetto al 31 dicembre 2023 è attribuibile principalmente a:
– riduzione delle plusvalenze sui titoli FVOCI (voce E.1.2) da riconoscere ai clienti per effetto principalmente della riduzione della curva dei tassi (il portafoglio è prevalentemente a tasso fisso);
– raccolta netta positiva per 208 milioni.

Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Passività | Passività per residua copertura |
31.12.2024 Passività per sinistri Totale accaduti |
Passività per residua copertura |
31.12.2023 Passività per sinistri accaduti |
Totale | |||
| Al netto della perdita |
Perdita | Al netto della perdita |
Perdita | |||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
676 | 48 | 34 | 758 | 871 | 5 | 75 | 951 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | -17 | - | - | -17 |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
675 | 48 | 34 | 757 | 854 | 5 | 75 | 934 |
| B. Ricavi assicurativi | -131 | - | - | -131 | -143 | - | - | -143 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 76 | 76 | - | - | 125 | 125 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | -8 | -8 | - | - | -14 | -14 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
5 | -34 | - | -29 | - | 43 | - | 43 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
3 | - | - | 3 | 4 | - | - | 4 |
| 5. Totale | 8 | -34 | 68 | 42 | 4 | 43 | 111 | 158 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-123 | -34 | 68 | -89 | -139 | 43 | 111 | 15 |
| E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria |
||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi |
27 | - | - | 27 | 32 | - | - | 32 |
| 1.1 Registrati in conto economico | 4 | - | - | 4 | 2 | - | - | 2 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
23 | - | - | 23 | 30 | - | - | 30 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 27 | - | - | 27 | 32 | - | - | 32 |
| F. Componenti di investimento | -20 | - | 20 | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-116 | -34 | 88 | -62 | -107 | 43 | 111 | 47 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | -351 | - | 2 | -349 |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||
| 1. Premi ricevuti | 67 | - | - | 67 | 279 | - | - | 279 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | - | - | -52 | -52 | - | - | -154 | -154 |
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | 67 | - | -52 | 15 | 279 | - | -154 | 125 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
626 | 14 | 70 | 710 | 675 | 48 | 34 | 757 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
627 | 14 | 70 | 711 | 676 | 48 | 34 | 758 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | -1 | - | - | -1 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
626 | 14 | 70 | 710 | 675 | 48 | 34 | 757 |
Ai fini di migliorare l'informativa proposta in tabella, la colonna perdita è stata alimentata per esporre la sola componente di perdita e non l'intera passività per residua copertura ad essa riferita. I dati comparativi al 31 dicembre 2023 sono stati modificati di conseguenza.

| Voci/Passività | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Passività per residua copertura |
Passività per sinistri Totale accaduti |
Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | ||||
| Al netto della perdita |
Perdita | Al netto della perdita |
Perdita | |||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi | ||||||||
| che costituiscono passività | 550 | 4 | 40 | 594 | 568 | 5 | 59 | 632 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-128 | - | - | -128 | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
422 | 4 | 40 | 466 | 568 | 5 | 59 | 632 |
| B. Ricavi assicurativi | -132 | - | - | -132 | -154 | - | - | -154 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 58 | 58 | - | - | 34 | 34 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | 9 | 9 | - | - | -11 | -11 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
1 | - | - | 1 | - | -1 | - | -1 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
1 | - | - | 1 | 2 | - | - | 2 |
| 5. Totale | 2 | - | 67 | 69 | 2 | -1 | 23 | 24 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-130 | - | 67 | -63 | -152 | -1 | 23 | -130 |
| E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria |
||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione | ||||||||
| emessi 1.1 Registrati in conto economico |
8 2 |
- - |
- - |
8 2 |
28 8 |
- - |
1 - |
29 8 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
6 | - | - | 6 | 20 | - | 1 | 21 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 8 | - | - | 8 | 28 | - | 1 | 29 |
| F. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto economico |
||||||||
| complessivo (D+E+F) | -122 | - | 67 | -55 | -124 | -1 | 24 | -101 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | -43 | - | - | -43 |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||
| 1. Premi ricevuti 2. Pagamenti connessi con i costi di |
87 | - | - | 87 | 21 | - | - | 21 |
| acquisizione dei contratti 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa |
- - |
- - |
- -33 |
- -33 |
- - |
- - |
- -43 |
- -43 |
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | 87 | - | -33 | 54 | 21 | - | -43 | -22 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
387 | 4 | 74 | 465 | 422 | 4 | 40 | 466 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
512 | 4 | 74 | 590 | 550 | 4 | 40 | 594 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-125 | - | - | -125 | -128 | - | - | -128 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
387 | 4 | 74 | 465 | 422 | 4 | 40 | 466 |
Ai fini di migliorare l'informativa proposta in tabella, la colonna perdita è stata alimentata per esporre la sola componente di perdita e non l'intera passività per residua copertura ad essa riferita. I dati comparativi al 31 dicembre 2023 sono stati modificati di conseguenza.
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| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Passività | Passività per residua | 31.12.2024 | Passività per sinistri accaduti | Totale | Passività per residua | 31.12.2023 | Passività per sinistri accaduti | Totale | ||
| copertura Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
copertura Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
|||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
38 | - | 130 | 3 | 171 | 37 | - | 141 | 4 | 182 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-90 | - | - | - | -90 | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
-52 | - | 130 | 3 | 81 | 37 | - | 141 | 4 | 182 |
| B. Ricavi assicurativi | -103 | - | - | - | -103 | -92 | - | - | - | -92 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 96 | - | 96 | - | - | 81 | - | 81 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | 1 | -1 | - | - | - | -23 | -1 | -24 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | - | - | 97 | -1 | 96 | - | - | 58 | -1 | 57 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-103 | - | 97 | -1 | -7 | -92 | - | 58 | -1 | -35 |
| E. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi |
6 | - | -2 | - | 4 | - | - | 3 | - | 3 |
| 1.1 Registrati in conto economico | 1 | - | - | - | 1 | - | - | 1 | - | 1 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
5 | - | -2 | - | 3 | - | - | 2 | - | 2 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 6 | - | -2 | - | 4 | - | - | 3 | - | 3 |
| F. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-97 | - | 95 | -1 | -3 | -92 | - | 61 | -1 | -32 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi ricevuti | 94 | - | - | - | 94 | 3 | - | - | - | 3 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | - | - | -90 | - | -90 | - | - | -72 | - | -72 |
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | 94 | - | -90 | - | 4 | 3 | - | -72 | - | -69 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
-55 | - | 135 | 2 | 82 | -52 | - | 130 | 3 | 81 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
46 | - | 135 | 2 | 183 | 38 | - | 130 | 3 | 171 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-101 | - | - | - | -101 | -90 | - | - | - | -90 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
-55 | - | 135 | 2 | 82 | -52 | - | 130 | 3 | 81 |
| Voci/Passività | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti | Totale | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti | Totale | |||||
| Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
|||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
355 | 1 | 529 | 17 | 902 | 285 | 76 | 392 | 15 | 768 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-156 | - | - | - | -156 | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
199 | 1 | 529 | 17 | 746 | 285 | 76 | 392 | 15 | 768 |
| B. Ricavi assicurativi | -1.208 | - | - | - | -1.208 | -1.094 | - | - | - | -1.094 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 814 | - | 814 | - | - | 714 | - | 714 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | -69 | -5 | -74 | - | - | 116 | 2 | 118 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
1 | -1 | - | - | - | - | -75 | - | - | -75 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | 37 | - | - | - | 37 |
| 5. Totale | 1 | -1 | 745 | -5 | 740 | 37 | -75 | 830 | 2 | 794 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-1.207 | -1 | 745 | -5 | -468 | -1.057 | -75 | 830 | 2 | -300 |
| E. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi |
8 | - | 1 | - | 9 | - | - | 2 | - | 2 |
| 1.1 Registrati in conto economico | 8 | - | - | - | 8 | - | - | 2 | - | 2 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | 1 | - | 1 | - | - | - | - | - |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 8 | - | 1 | - | 9 | - | - | 2 | - | 2 |
| F. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-1.199 | -1 | 746 | -5 | -459 | -1.057 | -75 | 832 | 2 | -298 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi ricevuti | 1.189 | - | - | - | 1.189 | 971 | - | - | - | 971 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | - | - | -823 | - | -823 | - | - | -695 | - | -695 |
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | 1.189 | - | -823 | - | 366 | 971 | - | -695 | - | 276 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
189 | - | 452 | 12 | 653 | 199 | 1 | 529 | 17 | 746 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
394 | - | 452 | 12 | 858 | 355 | 1 | 529 | 17 | 902 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-205 | - | - | - | -205 | -156 | - | - | - | -156 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
189 | - | 452 | 12 | 653 | 199 | 1 | 529 | 17 | 746 |
Coerentemente con quanto richiesto dal paragrafo 97 dell'IFRS 17, il modello del PAA è stato utilizzato dal Gruppo ISP per le tipologie di contratti assicurativi che prevedono una durata non superiore a 12 mesi e per i quali la valutazione della passività misurata secondo tale approccio semplificato (PAA) conduce a risultati in linea con quelli derivanti dall'applicazione del General Measurement Model (GMM). Inoltre, nell'ambito della valutazione della passività non è stato considerato alcun aggiustamento per riflettere il valore temporale del denaro e il rischio finanziario, in quanto la componente di finanziamento è stata ritenuta non significativa. Ai fini della rilevazione dei costi di acquisizione, è stato deciso di non utilizzare l'opzione prevista per i contratti annuali dal paragrafo 59 a) dell'IFRS 17. La rilevazione di questi costi è stata effettuata sulla base della competenza così come previsto dal paragrafo B.125 dello Standard.

Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che | ||||||||||
| costituiscono passività | 108.650 | 368 | 8.231 | 117.249 | 106.416 | 246 | 8.366 | 115.028 | ||
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-37 | - | - | -37 | -1 | - | - | -1 | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 108.613 | 368 | 8.231 | 117.212 | 106.415 | 246 | 8.366 | 115.027 | ||
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | ||||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -1.035 | -1.035 | - | - | -1.105 | -1.105 | ||
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti | - | -51 | - | -51 | - | -27 | - | -27 | ||
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | -195 | - | - | -195 | 3.236 | - | - | 3.236 | ||
| 4. Totale | -195 | -51 | -1.035 | -1.281 | 3.236 | -27 | -1.105 | 2.104 | ||
| C. Variazioni relative a servizi futuri | ||||||||||
| 1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali | -283 | 60 | 223 | - | -2.243 | 87 | -1.503 | -3.659 | ||
| 2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi |
1 | - | - | 1 | -906 | 3 | 1.000 | 97 | ||
| 3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
-1.974 | 38 | 1.936 | - | -1.224 | 26 | 1.186 | -12 | ||
| 4. Totale | -2.256 | 98 | 2.159 | 1 | -4.373 | 116 | 683 | -3.574 | ||
| D. Variazioni relative a servizi passati | ||||||||||
| 1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti | 184 | - | - | 184 | -108 | - | - | -108 | ||
| E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D.1) | -2.267 | 47 | 1.124 | -1.096 | -1.245 | 89 | -422 | -1.578 | ||
| F. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi | 8.518 | 31 | -1.214 | 7.335 | 9.298 | 24 | 287 | 9.609 | ||
| 1.1 Registrati in conto economico | 6.988 | 16 | -1.214 | 5.790 | 5.007 | 12 | 287 | 5.306 | ||
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo | 1.530 | 15 | - | 1.545 | 4.291 | 12 | - | 4.303 | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di | ||||||||||
| cambio | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | 8.518 | 31 | -1.214 | 7.335 | 9.298 | 24 | 287 | 9.609 | ||
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (E+F) |
6.251 | 78 | -90 | 6.239 | 8.053 | 113 | -135 | 8.031 | ||
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | -4 | 9 | - | 5 | ||
| I. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi ricevuti 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione |
15.665 | - | - | 15.665 | 13.227 | - | - | 13.227 | ||
| dei contratti 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa |
- -15.457 |
- - |
- - |
- -15.457 |
- -19.078 |
- - |
- - |
- -19.078 |
||
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5. Totale | 208 | - | - | 208 | -5.851 | - | - | -5.851 | ||
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
115.072 | 446 | 8.141 | 123.659 | 108.613 | 368 | 8.231 | 117.212 | ||
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
115.084 | 446 | 8.141 | 123.671 | 108.650 | 368 | 8.231 | 117.249 | ||
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-12 | - | - | -12 | -37 | - | - | -37 | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | 115.072 | 446 | 8.141 | 123.659 | 108.613 | 368 | 8.231 | 117.212 |
Nel corso dell'esercizio il Valore attuale dei flussi finanziari aumenta rispetto all'anno 2023 principalmente per effetto del miglioramento della raccolta netta (la raccolta netta è infatti positiva per 208 milioni, come si evince dalla voce "I. Movimenti di cassa").

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi | ||||||||
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | ||
| A. Valore di bilancio iniziale | |||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
486 | 19 | 253 | 758 | 553 | 12 | 386 | 951 | |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | -17 | - | - | -17 | |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 485 | 19 | 253 | 757 | 536 | 12 | 386 | 934 | |
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | |||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -48 | -48 | - | - | -47 | -47 | |
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti | - | -3 | - | -3 | - | -2 | - | -2 | |
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | -1 | - | - | -1 | 40 | - | - | 40 | |
| 4. Totale | -1 | -3 | -48 | -52 | 40 | -2 | -47 | -9 | |
| C. Variazioni relative a servizi futuri | |||||||||
| 1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali | -82 | - | 82 | - | 65 | 3 | -73 | -5 | |
| 2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi |
-29 | - | - | -29 | 70 | 4 | -31 | 43 | |
| 3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
-50 | - | 50 | - | -16 | - | 16 | - | |
| 4. Totale | -161 | - | 132 | -29 | 119 | 7 | -88 | 38 | |
| D. Variazioni relative a servizi passati | |||||||||
| 1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti | -8 | - | - | -8 | -14 | - | - | -14 | |
| E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D.1) | -170 | -3 | 84 | -89 | 145 | 5 | -135 | 15 | |
| F. Costi/ricavi di natura finanziaria | |||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi | 24 | 1 | 2 | 27 | 28 | 2 | 2 | 32 | |
| 1.1 Registrati in conto economico | 2 | - | 2 | 4 | - | - | 2 | 2 | |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo | 22 | 1 | - | 23 | 28 | 2 | - | 30 | |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | 24 | 1 | 2 | 27 | 28 | 2 | 2 | 32 | |
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico |
|||||||||
| complessivo (E+F) | -146 | -2 | 86 | -62 | 173 | 7 | -133 | 47 | |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | -349 | - | - | -349 | |
| I. Movimenti di cassa | |||||||||
| 1. Premi ricevuti | 67 | - | - | 67 | 279 | - | - | 279 | |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | -52 | - | - | -52 | -154 | - | - | -154 | |
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Totale | 15 | - | - | 15 | 125 | - | - | 125 | |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
354 | 17 | 339 | 710 | 485 | 19 | 253 | 757 | |
| M. Valore di bilancio finale | |||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
355 | 17 | 339 | 711 | 486 | 19 | 253 | 758 | |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | -1 | - | - | -1 | |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | 354 | 17 | 339 | 710 | 485 | 19 | 253 | 757 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi | |||||||
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
241 | 17 | 336 | 594 | 269 | 17 | 346 | 632 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-128 | - | - | -128 | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 113 | 17 | 336 | 466 | 269 | 17 | 346 | 632 |
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | ||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -67 | -67 | - | - | -74 | -74 |
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti | - | -4 | - | -4 | - | -3 | - | -3 |
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | -2 | - | - | -2 | -29 | - | - | -29 |
| 4. Totale | -2 | -4 | -67 | -73 | -29 | -3 | -74 | -106 |
| C. Variazioni relative a servizi futuri | ||||||||
| 1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali | 18 | 5 | -23 | - | -38 | 1 | 25 | -12 |
| 2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi |
1 | - | - | 1 | -1 | - | - | -1 |
| 3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
-72 | 2 | 70 | - | -38 | 2 | 36 | - |
| 4. Totale | -53 | 7 | 47 | 1 | -77 | 3 | 61 | -13 |
| D. Variazioni relative a servizi passati | ||||||||
| 1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti | 10 | -1 | - | 9 | -9 | -2 | - | -11 |
| E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D.1) | -45 | 2 | -20 | -63 | -115 | -2 | -13 | -130 |
| F. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi | 3 | - | 5 | 8 | 25 | 2 | 2 | 29 |
| 1.1 Registrati in conto economico | -3 | - | 5 | 2 | 5 | 1 | 2 | 8 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo | 6 | - | - | 6 | 20 | 1 | - | 21 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 3 | - | 5 | 8 | 25 | 2 | 2 | 29 |
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (E+F) |
-42 | 2 | -15 | -55 | -90 | - | -11 | -101 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | -44 | - | 1 | -43 |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||
| 1. Premi ricevuti | 87 | - | - | 87 | 21 | - | - | 21 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | -33 | - | - | -33 | -43 | - | - | -43 |
| 4. Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | 54 | - | - | 54 | -22 | - | - | -22 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.5) |
125 | 19 | 321 | 465 | 113 | 17 | 336 | 466 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
250 | 19 | 321 | 590 | 241 | 17 | 336 | 594 |
| 2. Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
-125 | - | - | -125 | -128 | - | - | -128 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | 125 | 19 | 321 | 465 | 113 | 17 | 336 | 466 |
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |
| Ricavi assicurativi | 219 | - | 82 | 1.294 | 1.595 | 650 | 171 | 803 | 11 | 1.635 |
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali |
1.150 | 571 | 3.669 | 2.841 | 8.231 | 861 | 606 | 3.912 | 2.987 | 8.366 |
| Variazioni riferite ai servizi attuali | -218 | - | -46 | -771 | -1.035 | -171 | -80 | -518 | -336 | -1.105 |
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi prestati |
-218 | - | -46 | -771 | -1.035 | -171 | -80 | -518 | -336 | -1.105 |
| Variazioni riferite ai servizi futuri | 1.284 | - | 178 | 697 | 2.159 | 344 | 35 | 175 | 129 | 683 |
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
1.183 | -1 | 262 | -1.221 | 223 | 44 | -40 | -322 | -185 | -503 |
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
101 | 1 | -84 | 1.918 | 1.936 | 300 | 75 | 497 | 314 | 1.186 |
| Ricavi/costi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi | -55 | - | -39 | -1.120 | -1.214 | 116 | 10 | 100 | 61 | 287 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | -55 | - | -39 | -1.120 | -1.214 | 116 | 10 | 100 | 61 | 287 |
| Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
1.011 | - | 93 | -1.194 | -90 | 289 | -35 | -243 | -146 | -135 |
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali |
2.161 | 571 | 3.762 | 1.647 | 8.141 | 1.150 | 571 | 3.669 | 2.841 | 8.231 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |||
| Ricavi assicurativi | 83 | - | 48 | - | 131 | 98 | - | 45 | - | 143 | ||
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali |
263 | - | -10 | - | 253 | 358 | - | 28 | - | 386 | ||
| Variazioni riferite ai servizi attuali | -47 | - | -1 | - | -48 | -47 | - | - | - | -47 | ||
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi prestati |
-47 | - | -1 | - | -48 | -47 | - | - | - | -47 | ||
| Variazioni riferite ai servizi futuri | 129 | - | 3 | - | 132 | -50 | - | -38 | - | -88 | ||
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
85 | - | -3 | - | 82 | -65 | - | -39 | - | -104 | ||
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
44 | - | 6 | - | 50 | 15 | - | 1 | - | 16 | ||
| Ricavi/costi di natura finanziaria | ||||||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi | 2 | - | - | - | 2 | 2 | - | - | - | 2 | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | 2 | - | - | - | 2 | 2 | - | - | - | 2 | ||
| Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
84 | - | 2 | - | 86 | -95 | - | -38 | - | -133 | ||
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali |
347 | - | -8 | - | 339 | 263 | - | -10 | - | 253 |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | ||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |
| Ricavi assicurativi | 87 | 16 | 29 | - | 132 | 81 | 5 | 68 | - | 154 |
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali |
224 | 81 | 31 | - | 336 | 230 | 81 | 35 | - | 346 |
| Variazioni riferite ai servizi attuali | -45 | -13 | -9 | - | -67 | -54 | -8 | -12 | - | -74 |
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi prestati |
-45 | -13 | -9 | - | -67 | -54 | -8 | -12 | - | -74 |
| Variazioni riferite ai servizi futuri | 49 | - | -2 | - | 47 | 46 | 8 | 8 | - | 62 |
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
-24 | - | 1 | - | -23 | 10 | 8 | 8 | - | 26 |
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
73 | - | -3 | - | 70 | 36 | - | - | - | 36 |
| Ricavi/costi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi | 5 | - | - | - | 5 | 2 | - | - | - | 2 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 5 | - | - | - | 5 | 2 | - | - | - | 2 |
| Altri movimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
9 | -13 | -11 | - | -15 | -6 | - | -4 | - | -10 |
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali |
233 | 68 | 20 | - | 321 | 224 | 81 | 31 | - | 336 |
Coerentemente con quanto richiesto dal paragrafo 116 dell'IFRS 17 si riporta di seguito la riconciliazione del saldo di apertura e di chiusura degli importi cumulati inclusi nelle altre componenti di conto economico complessivo per le attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevati tra le altre componenti di conto economico complessivo correlate ai gruppi di contratti di assicurazione.
Riserva da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva relative a contratti assicurativi Variable Fee Approach (VFA) che in sede di transition sono stati valutati con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata e con il metodo del fair value
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Totale | Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Totale | |
| Riserva OCI su attività finanziarie relative ai prodotti VFA - Importi di inizio esercizio (al lordo dell'effetto fiscale) |
-3.279 | -228 | -3.507 | -6.672 | -549 | -7.221 |
| Utili/perdite riconosciute in OCI nell'esercizio | 896 | 50 | 946 | 2.878 | 266 | 3.144 |
| Rigiro a conto economico | 151 | -9 | 142 | 515 | 55 | 570 |
| Riserva OCI su attività finanziarie relative ai prodotti VFA - Importi di fine esercizio (al lordo dell'effetto fiscale) |
-2.232 | -187 | -2.419 | -3.279 | -228 | -3.507 |

Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| Voci/Gruppi di contratti | Contratti originati | Contratti originati | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | |||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
||||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | 50 | 343 | 393 | 4 | 367 | 371 | ||
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili | 1.901 | 11.961 | 13.862 | 267 | 10.218 | 10.485 | ||
| 3. Totale | 1.951 | 12.304 | 14.255 | 271 | 10.585 | 10.856 | ||
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
1.845 | 14.384 | 16.229 | 284 | 11.796 | 12.080 | ||
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
106 | -2.080 | -1.974 | -13 | -1.211 | -1.224 | ||
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari | 5 | 33 | 38 | 1 | 25 | 26 | ||
| E. Eliminazione contabile di attività/passività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti di assicurazione emessi |
- | - | - | - | - | - | ||
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 1.936 | 1.936 | - | 1.186 | 1.186 | ||
| G. Aumento incluso nella passività per contratti di assicurazione emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
111 | -111 | - | -12 | - | -12 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Gruppi di contratti | Contratti originati | Contratti originati | |||||
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
|||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | - | 7 | 7 | - | 5 | 5 | |
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili | - | 11 | 11 | - | 10 | 10 | |
| 3. Totale | - | 18 | 18 | - | 15 | 15 | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
- | 68 | 68 | - | 31 | 31 | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
- | -50 | -50 | - | -16 | -16 | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari | - | - | - | - | - | - | |
| E. Eliminazione contabile di attività/passività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti di assicurazione emessi |
- | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 50 | 50 | - | 16 | 16 | |
| G. Aumento incluso nella passività per contratti di assicurazione emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - |
Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto
| Voci/Gruppi di contratti | (milioni di euro) Contratti originati Contratti originati |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
|||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | - | 27 | 27 | - | 36 | 36 | |
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili | - | 16 | 16 | - | 15 | 15 | |
| 3. Totale | - | 43 | 43 | - | 51 | 51 | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
- | 115 | 115 | - | 89 | 89 | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
- | -72 | -72 | - | -38 | -38 | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari | - | 2 | 2 | - | 2 | 2 | |
| E. Eliminazione contabile di attività/passività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti di assicurazione emessi |
- | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 70 | 70 | - | 36 | 36 | |
| G. Aumento incluso nella passività per contratti di assicurazione emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Basi di aggregazione/Tempi attesi |
Fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 2 anni |
Da oltre 2 anni fino a 3 anni |
Da oltre 3 anni fino a 4 anni |
Da oltre 4 anni fino a 5 anni |
Da oltre 5 anni fino a 10 anni |
Da oltre 10 anni fino a 20 anni |
Oltre 20 anni |
Totale |
| Segmento Vita | 950 | 861 | 767 | 679 | 593 | 2.102 | 1.817 | 711 | 8.480 |
| Segmento Danni | 51 | 43 | 37 | 31 | 25 | 72 | 50 | 12 | 321 |
Nella tabella sopra esposta, come richiesto dall'IFRS 17 si espone lo smontamento del CSM per fasce temporali.

| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Sinistri/Fasce temporali | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Totale |
| 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2018 | 31.12.2019 | 31.12.2020 | 31.12.2021 | 31.12.2022 | 31.12.2023 | 31.12.2024 | ||
| A. Sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento |
284 | 269 | 277 | 353 | 475 | 329 | 558 | 410 | 360 | 274 | X |
| 2. Un anno dopo | 108 | 157 | 201 | 201 | 174 | 204 | 310 | 254 | 356 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 30 | 29 | 34 | 33 | 35 | 35 | 51 | 42 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 7 | 10 | 9 | 9 | 11 | 13 | 15 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 4 | 3 | 4 | 6 | 4 | 7 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 4 | 2 | 2 | 4 | 4 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 1 | 1 | 4 | 3 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 3 | 1 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | -1 | 1 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | - | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Totale dei sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati (Totale A) |
438 | 475 | 532 | 609 | 703 | 588 | 934 | 706 | 716 | 274 | 5.977 |
| B. Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati (importo al lordo delle cessioni in riassicurazione e non attualizzato) | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento |
284 | 269 | 277 | 353 | 475 | 329 | 558 | 410 | 360 | 695 | X |
| 2. Un anno dopo | 108 | 157 | 201 | 201 | 174 | 204 | 310 | 254 | 480 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 30 | 29 | 34 | 33 | 35 | 35 | 51 | 82 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 7 | 10 | 9 | 9 | 11 | 13 | 43 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 4 | 3 | 4 | 6 | 4 | 22 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 4 | 2 | 2 | 4 | 19 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 1 | 1 | 4 | 14 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 3 | 7 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | -1 | 5 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | 3 | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Stima del costo ultimo dei sinistri | |||||||||||
| cumulati lordi non attualizzato alla data del bilancio (Totale B) |
441 | 479 | 538 | 620 | 718 | 603 | 962 | 746 | 840 | 695 | 6.644 |
| C. Passività per sinistri accaduti lorda non attualizzata - anno di accadimento da T a T-9 (Totale B - Totale A) |
3 | 4 | 6 | 11 | 15 | 15 | 28 | 40 | 124 | 421 | 667 |
| D. Passività per sinistri accaduti lorda non attualizzata - anni precedenti a T-9 |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 16 |
| E. Effetto attualizzazione | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | -23 |
| F. Effetto della rettifica per i rischi non finanziari |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 15 |
| G. Passività per sinistri accaduti lorda dei contratti di assicurazione emessi |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 675 |

| Sinistri/Fasce temporali | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | (milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2018 | 31.12.2019 | 31.12.2020 | 31.12.2021 | 31.12.2022 | 31.12.2023 | 31.12.2024 | ||
| A. Sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati al netto della riassicurazione | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento |
208 | 176 | 177 | 234 | 361 | 268 | 441 | 385 | 325 | 251 | X |
| 2. Un anno dopo | 100 | 149 | 189 | 197 | 163 | 146 | 213 | 227 | 245 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 29 | 26 | 33 | 32 | 34 | 34 | 47 | 38 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 6 | 10 | 9 | 9 | 10 | 12 | 14 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 4 | 3 | 4 | 6 | 4 | 6 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 2 | 2 | 2 | 3 | 4 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 1 | 1 | 3 | 3 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 2 | 1 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | 1 | 1 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | - | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Totale dei sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati al netto della riassicurazione (Totale A) |
352 | 370 | 418 | 484 | 576 | 466 | 715 | 650 | 570 | 251 | 4.852 |
| B. Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati (importo al netto delle cessioni in riassicurazione e non attualizzato) | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento |
208 | 176 | 177 | 234 | 361 | 268 | 441 | 385 | 325 | 253 | X |
| 2. Un anno dopo | 100 | 149 | 189 | 197 | 163 | 146 | 213 | 227 | 248 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 29 | 26 | 33 | 32 | 34 | 34 | 47 | 43 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 6 | 10 | 9 | 9 | 10 | 12 | 23 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 4 | 3 | 4 | 6 | 4 | 20 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 2 | 2 | 2 | 3 | 18 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 1 | 1 | 3 | 26 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 2 | 34 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | 1 | 108 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | 379 | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Stima del costo ultimo dei sinistri | |||||||||||
| cumulati lordi non attualizzato alla data del bilancio (Totale B) |
731 | 477 | 451 | 507 | 590 | 480 | 724 | 655 | 573 | 253 | 5.441 |
| C. Passività per sinistri accaduti netta non attualizzata - anno di accadimento da T a T-9 (Totale B - Totale A) |
379 | 107 | 33 | 23 | 14 | 14 | 9 | 5 | 3 | 2 | 589 |
| D. Passività per sinistri accaduti lorda non attualizzata - anni precedenti a T-9 |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 15 |
| E. Effetto attualizzazione | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | -21 |
| F. Effetto della rettifica per i rischi non finanziari |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 13 |
| G. Passività per sinistri accaduti netta dei contratti di assicurazione emessi |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 596 |
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.

Tale fattispecie non è presente per il Gruppo.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione si rimanda al successivo punto 13.3.
| Voci/Tipologie | Ordinarie |
|---|---|
| A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio | 18.282.798.989 |
| - interamente liberate | 18.282.798.989 |
| - non interamente liberate | - |
| A.1 Azioni proprie (-) | -25.946.143 |
| A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali | 18.256.852.846 |
| B. Aumenti | 18.289.439 |
| B.1 Nuove emissioni | - |
| - a pagamento: | - |
| - operazioni di aggregazioni di imprese | - |
| - conversione di obbligazioni | - |
| - esercizio di warrant | - |
| - altre | - |
| - a titolo gratuito: | - |
| - a favore dei dipendenti | - |
| - a favore degli amministratori | - |
| - altre | - |
| B.2 Vendita di azioni proprie | 18.289.439 |
| B.3 Altre variazioni | - |
| C. Diminuzioni | -497.100.842 |
| C.1 Annullamento | -479.128.488 |
| C.2 Acquisto di azioni proprie | -17.972.354 |
| C.3 Operazioni di cessione di imprese | - |
| C.4 Altre variazioni | - |
| D. Azioni in circolazione: rimanenze finali | 17.778.041.443 |
| D.1 Azioni proprie (+) | 25.629.058 |
| D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio | 17.803.670.501 |
| - interamente liberate | 17.803.670.501 |
| - non interamente liberate | - |
Si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2024, il capitale è stato interessato dall'annullamento di 479.128.488 azioni ordinarie a seguito dell'acquisto di azioni proprie nel periodo dal 3 giugno al 18 ottobre 2024 in esecuzione del programma di buyback comunicato al mercato il 27 maggio 2024. Nel periodo indicato sono state acquistate complessivamente 479.128.488 azioni prive del valore nominale, pari a circa il 2,62% del capitale sociale ante annullamento, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 3,5481, per un controvalore totale di 1.699.999.992,53. L'annullamento delle azioni ha avuto luogo il 23 ottobre; quale effetto degli annullamenti, il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro.
La voce "Acquisto di azioni proprie" include gli acquisti a servizio del piano di incentivazione gratuita destinato al personale. Il programma è stato avviato il 9 settembre 2024 e si è concluso l'11 settembre 2024 e ha comportato l'acquisto di 21.000.000 azioni ordinarie della Banca a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 3,7154 euro per un controvalore di 78.023.430,57 euro; la sola Capogruppo ha acquistato 10.301.330 azioni a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 3,7146 euro per un controvalore di 38.265.555,39 euro. Gli acquisti sono stati effettuati in osservanza delle disposizioni di cui agli articoli 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e nei termini autorizzati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 24 aprile 2024.
Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
Al 31 dicembre 2024, il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è pari a 10.369 milioni, suddiviso in numero 17.803.670.501 azioni ordinarie, prive di valore nominale. Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto nell'Assemblea. Il capitale risulta interamente versato e liberato. Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene azioni proprie Intesa Sanpaolo per un ammontare pari a 179 milioni, dei quali circa 80 milioni riferibili alla Capogruppo ed i restanti 99 milioni alle altre società del Gruppo.
Le riserve di Gruppo ammontano a 12.343 milioni e includono: la riserva legale, la riserva straordinaria, le riserve da concentrazione (L. 30/7/1990, art. 7, comma 3, n. 218 e L. 30/7/1990, art. 7, n. 218) e le altre riserve, nonché la riserva da consolidamento.
La riserva legale, costituita a norma di legge, deve essere almeno pari ad un quinto del capitale sociale; essa è stata costituita in passato tramite accantonamenti degli utili netti annuali per almeno un ventesimo degli stessi. Nel caso in cui la riserva dovesse diminuire, occorre reintegrarla tramite l'obbligo di destinarvi un ventesimo dell'utile.
Le riserve da concentrazione ex L. 30 luglio 1990 n. 218 sono state costituite in occasione di operazioni di riorganizzazione o concentrazione effettuate ai sensi della citata legge.
Le altre riserve comprendono le riserve di pertinenza delle filiali estere ed altre riserve costituite nel passato a fronte di specifiche disposizioni normative.
Le riserve da consolidamento si sono generate a seguito dell'eliminazione del valore contabile delle partecipazioni in contropartita alla corrispondente frazione del patrimonio netto di ciascuna partecipata.
Le riserve da valutazione risultano negative per 2.332 milioni ed includono le riserve da valutazione delle attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per -2.242 milioni, le riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione per -297 milioni, le riserve su contratti derivati di copertura di flussi finanziari per -119 milioni, le riserve da valutazione in cambi (relative a investimenti in partecipazioni consolidate integralmente) per -1.490 milioni, le riserve relative alla copertura di investimenti esteri per -10 milioni, le riserve da rivalutazioni di attività materiali e leggi speciali di rivalutazione per 2.159 milioni, le riserve da valutazione relative a passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) per -190 milioni, nonché la riserva negativa su utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti per -178 milioni, oltre a circa 35 milioni di riserve da valutazione connesse ad investimenti partecipativi di minoranza.
| Emittente Concedente |
Tasso di interesse | Step up |
Data di emissione |
Data di scadenza |
Rimborso anticipato a partire dal |
Val. | Importo originario in unità di valuta |
Valore di bilancio (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Intesa Sanpaolo | 7,70% fisso | no | 17-set-2015 | perpetuo | 17-set-2025 | USD | 1.000.000.000 | 878 |
| Intesa Sanpaolo | 7,75% fisso | no | 11-gen-2017 | perpetuo | 11-gen-2027 | Eur | 1.250.000.000 | 1.251 |
| Intesa Sanpaolo | 5,875% fisso pagabile semestralmente |
no | 20-gen-2020 | perpetuo | 20-gen-2025 | Eur | 400.000.000 | 400 |
| Intesa Sanpaolo | 3,75% fisso | no | 27-feb-2020 | perpetuo | 27-feb-2025 | Eur | 750.000.000 | 713 |
| Intesa Sanpaolo | 4,125% fisso | no | 27-feb-2020 | perpetuo | 27-feb-2030 | Eur | 750.000.000 | 733 |
| Intesa Sanpaolo | 5,875% fisso pagabile semestralmente |
no | 01-set-2020 | perpetuo | 01-set-2031 | Eur | 750.000.000 | 743 |
| Intesa Sanpaolo | 5,5% fisso pagabile semestralmente |
no | 01-set-2020 | perpetuo | 01-mar-2028 | Eur | 750.000.000 | 744 |
| Intesa Sanpaolo | 6,375% fisso pagabile semestralmente |
no | 30-mar-2022 | perpetuo | 30-set-2028 | Eur | 1.000.000.000 | 982 |
| Intesa Sanpaolo | 9,125% fisso | no | 07-set-2023 | perpetuo | 07-mar-2029 | Eur | 1.250.000.000 | 1.249 |
| Intesa Sanpaolo | 7% fisso pagabile semestralmente |
no | 20-mag-2024 | perpetuo | 20-mag-2032 | Eur | 1.250.000.000 | 995 |
| REYL & Cie SA | 4,75% | no | 30-nov-2018 | perpetuo | 30-nov-2023 | CHF | 12.000.000 | 6 |
| REYL & Cie SA | 4,75% | no | 30-nov-2019 | perpetuo | 30-nov-2024 | CHF | 15.000.000 | 12 |
| Totale | 8.706 |

Ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 4 del Codice Civile, Intesa Sanpaolo ha distribuito un acconto dividendi sull'esercizio 2024 ad ognuna delle n. 17.803.670.501 azioni ordinarie che costituiscono il capitale sociale. L'importo complessivamente erogato è stato pari a 3.022.396.312,63 euro176, corrispondente ad un importo unitario di 17 centesimi di euro per ciascuna azione ordinaria. Il relativo pagamento è avvenuto il 20 novembre 2024 (con stacco cedole il 18 novembre e record date il 19 novembre).
Per i dettagli relativi alla composizione del patrimonio di pertinenza di terzi si fa rimando alla sezione F "Parte B.1. Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa".
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Denominazioni imprese | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative | 141 | 158 | |
| 1 | Bank of Alexandria | 114 | 126 |
| 2 | Alpian S.A. | 20 | - |
| 3 | Eurizon SLJ Capital Limited | 3 | 3 |
| 4 | Eurizon Capital Real Asset S.p.A. | 3 | 3 |
| 5 | Risanamento S.p.A. | 1 | 26 |
| Altre partecipazioni | 4 | 6 | |
| TOTALE | 145 | 164 |
Non si segnalano strumenti di capitale di pertinenza di terzi.
176 Non ricomprende l'acconto dividendo sulle n. 24.868.662 azioni proprie detenute in portafoglio alla record date, pari ad euro 4.227.672,54.
| Valore nominale su impegni e garanzie | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisiti/e o originati/e |
||||
| 1. Impegni a erogare fondi | 225.772 | 15.597 | 837 | 1 | 242.207 | 238.482 | |
| a) Banche Centrali | 1.255 | 24 | - | - | 1.279 | 1.190 | |
| b) Amministrazioni pubbliche | 11.630 | 699 | 5 | - | 12.334 | 11.873 | |
| c) Banche | 28.960 | 401 | 12 | - | 29.373 | 31.839 | |
| d) Altre società finanziarie | 20.634 | 4.607 | 14 | - | 25.255 | 22.138 | |
| e) Società non finanziarie | 149.804 | 9.153 | 773 | 1 | 159.731 | 156.618 | |
| f) Famiglie | 13.489 | 713 | 33 | - | 14.235 | 14.824 | |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 45.352 | 3.194 | 1.156 | - | 49.702 | 48.049 | |
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | |
| b) Amministrazioni pubbliche | 504 | 12 | - | - | 516 | 482 | |
| c) Banche | 4.355 | 52 | 1 | - | 4.408 | 3.987 | |
| d) Altre società finanziarie | 559 | 489 | 2 | - | 1.050 | 1.009 | |
| e) Società non finanziarie | 39.353 | 2.608 | 1.148 | - | 43.109 | 42.051 | |
| f) Famiglie | 581 | 33 | 5 | - | 619 | 520 |
Nella presente tabella - secondo le indicazioni della Circolare 262 - tra gli Impegni a erogare fondi figurano gli impegni che possono dar luogo a rischi di credito soggetti alle regole di determinazione della perdita attesa secondo quanto previsto dall'IFRS 9, inclusi i margini revocabili disponibili su linee di credito concesse alla clientela e alle banche (per un importo complessivo pari a 147.100 milioni nel 2024).
Al 31 dicembre 2024 tale fattispecie non è presente.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Portafogli | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 1.893 | 1.734 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 17.891 | 18.353 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 193.703 | 205.993 |
| 4. Attività materiali | - | - |
| di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze | - | - |
Si segnala che sono stati oggetto di elisione depositi infragruppo per 93 milioni costituiti a servizio dell'operatività in prestito titoli con soggetti esterni al Gruppo.

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | Prestazioni connesse con fondi di investimento e indici di mercato |
Prestazioni connesse alla gestione dei fondi pensione |
31.12.2024 |
| Attività in bilancio | -77.975 | -8.768 | -86.743 |
| Attività infragruppo | -208 | -20 | -228 |
| Totale Attività | -78.183 | -8.788 | -86.971 |
| Passività finanziarie in bilancio | 51.484 | - | 51.484 |
| Riserve tecniche in bilancio | 10.717 | 9.064 | 19.781 |
| Passività infragruppo | - | 15 | 15 |
| Totale Passività | 62.201 | 9.079 | 71.280 |
| 5. Gestione e intermediazione per conto terzi | |
|---|---|
| Tipologia servizi | (milioni di euro) 31.12.2024 |
| 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela | |
| a) Acquisti | 397.997 |
| 1. regolati | 397.997 |
| 2. non regolati | - |
| b) Vendite | 393.382 |
| 1. regolate | 393.382 |
| 2. non regolate | - |
| 2. Gestioni di portafogli | |
| a) individuali | 90.704 |
| b) collettive | 184.464 |
| 3. Custodia e amministrazione di titoli | |
| a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafoglio) | 6.391 |
| 1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento | - |
| 2. altri titoli | 6.391 |
| b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri | 650.736 |
| 1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento | 49.430 |
| 2. altri titoli | 601.306 |
| c) titoli di terzi depositati presso terzi | 639.021 |
| d) titoli di proprietà depositati presso terzi | 82.729 |
| 4. Altre operazioni | 756.639 |
In relazione al punto 3: "Principio IFRS 7 – Clausole contrattuali dei debiti finanziari", del Documento Banca d'Italia / Consob /Isvap n. 4 del marzo 2010, si precisa quanto segue:
– nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo è incorsa nel mancato rispetto di clausole contrattuali previste in emissioni obbligazionarie, contratti di finanziamento a medio-lungo termine ricevuti da Organismi finanziari ed in altri contratti di debito, che abbiano comportato o possano comportare la decadenza del beneficio del termine;
– le emissioni obbligazionarie, i finanziamenti a medio-lungo termine da Organismi Sovrannazionali ovvero altri contratti di debito delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo possono prevedere clausole di negative pledges e di covenants, di contenuto standard in base alle prassi normalmente in uso.
La natura degli impegni assunti, in linea con la prassi dei mercati, e le remote probabilità che gli eventi di default si verifichino, consentono di considerare tali clausole come non significative.
6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Forme tecniche | Ammontare lordo delle attività finanziare |
Ammontare delle passività finanziarie |
Ammontare netto delle attività finanziarie |
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio |
Ammontare netto |
Ammontare netto | ||
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| (a) | compensato in bilancio (b) |
riportato in bilancio (c=a b) |
Strumenti finanziari (d) |
Depositi di contante ricevuti in garanzia (e) |
(f=c-d-e) | |||
| 1. Derivati | 81.938 | 56.469 | 25.469 | 15.290 | 9.503 | 676 | 971 | |
| 2. Pronti contro termine | 30.901 | - | 30.901 | 30.700 | 80 | 121 | 134 | |
| 3. Prestito titoli | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Altre | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | 31.12.2024 | 112.839 | 56.469 | 56.370 | 45.990 | 9.583 | 797 | X |
| TOTALE | 31.12.2023 | 115.963 | 63.337 | 52.626 | 41.931 | 9.590 | X | 1.105 |
7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Forme tecniche | Ammontare lordo delle passività finanziarie |
Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b) |
Ammontare netto delle passività finanziarie riportato in bilancio (c=a-b) |
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio |
Ammontare netto 31.12.2024 |
Ammontare netto 31.12.2023 |
||
| (a) | Strumenti finanziari (d) |
Depositi di contante posti a garanzia (e) |
(f=c-d-e) | |||||
| 1. Derivati | 81.980 | 56.469 | 25.511 | 16.266 | 8.589 | 656 | 1.015 | |
| 2. Pronti contro termine | 38.733 | - | 38.733 | 38.292 | - | 441 | 170 | |
| 3. Prestito titoli | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Altre | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | 31.12.2024 | 120.713 | 56.469 | 64.244 | 54.558 | 8.589 | 1.097 | X |
| TOTALE | 31.12.2023 | 126.471 | 63.337 | 63.134 | 53.634 | 8.315 | X | 1.185 |
Il principio contabile IFRS 7, modificato nel corso del 2013, richiede di fornire specifica informativa circa gli strumenti finanziari che sono stati compensati nello Stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 o che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma vengono esposti nello Stato patrimoniale senza effettuare compensazioni in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o similari" che non rispettano tutti i criteri stabiliti dallo IAS 32 paragrafo 42.
Al riguardo, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha in essere accordi che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio.
Per quanto riguarda gli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi, e da esporre nelle tabelle 6 e 7, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie relative a derivati finanziari e creditizi, nonché delle operazioni di tipo SFT (Securities Financing Transactions). In particolare sono presenti accordi tipo ISDA (per operazioni in derivati), GMRA (per pronti contro termine) e GMSLA (per prestito titoli).
Con riferimento alle operazioni di prestito titoli, sempre nelle tabelle 6 e 7 occorre riportare esclusivamente le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto si tratta dell'unica tipologia di operazioni che trova rappresentazione nello Stato patrimoniale. Il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha in essere al 31 dicembre 2021 operazioni della specie.
Ai fini della compilazione delle tabelle e in linea con quanto previsto dall'IFRS 7 e dalle nuove disposizioni che regolano i l bilancio delle banche, si segnala che:
Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra descritte, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e le relative garanzie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto".
Si segnala la presenza del servizio bancario accessorio di prestito titoli offerto alla clientela (persone fisiche, persone giuridiche ed enti commerciali) prevalentemente dalla Capogruppo e da Intesa Sanpaolo Private Banking (ISPPB). Il contratto comporta il trasferimento della proprietà di un certo quantitativo di titoli di una data specie con l'obbligo per ISPPB di restituirli, a fronte di un corrispettivo a titolo di remunerazione per la disponibilità degli stessi. L'operatività ha per oggetto titoli di Stato che ISPPB, a sua volta, trasferisce alla Capogruppo Intesa Sanpaolo per finalità non speculative. Al 31 dicembre 2024, il collateral dell'operatività, riferito principalmente a ISPPB, è pari a 93 milioni.
Con riferimento all'informativa richiesta nel presente paragrafo, il Gruppo Intesa Sanpaolo detiene Mooney Group S.p.A. quale entità rilevante a controllo congiunto. Per i dettagli relativi a tale entità si rimanda alla sezione 7 dell'Attivo.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2024 | 2023 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
163 | 52 | - | 215 | 243 |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 125 | 5 | - | 130 | 167 |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 38 | 47 | - | 85 | 76 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
4.815 | 85 | X | 4.900 | 4.099 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 2.095 | 22.443 | X | 24.538 | 24.383 |
| 3.1 Crediti verso banche | 82 | 4.159 | X | 4.241 | 5.323 |
| 3.2 Crediti verso clientela | 2.013 | 18.284 | X | 20.297 | 19.060 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | 3.661 | 3.661 | 3.027 |
| 5. Altre attività | X | X | 1.287 | 1.287 | 772 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | 1 | 1 |
| Totale | 7.073 | 22.580 | 4.948 | 34.602 | 32.525 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | 1 | 545 | - | 546 | 502 |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | 427 | X | 427 | 437 |
Gli interessi attivi includono anche quelli su titoli di debito utilizzati in operazioni di pronti contro termine.
Gli interessi su attività finanziarie impaired includono anche gli interessi dovuti al trascorrere del tempo, pari a 168 milioni riferibili alla clientela (c.d. time value) che nel 2023 erano risultati pari a 172 milioni.
Nella voce "Derivati di copertura" figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce Passività finanziarie sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di raccolta con tassi negativi.
Si evidenzia infine che nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", sottovoce "Crediti verso banche", sono ricompresi gli interessi sui crediti a vista verso banche e banche centrali classificati nello Stato patrimoniale alla voce "Cassa e disponibilità liquide".
L'ammontare complessivo degli Interessi attivi e proventi assimilati al 31 dicembre 2024 pari a 34.602 milioni (32.525 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 31.700 milioni al "Gruppo bancario", per 2.469 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 433 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 29.652 milioni, 2.457 milioni e 416 milioni). Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione".

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2024 | 2023 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
163 | 52 | - | 215 | 243 |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 125 | 5 | - | 130 | 167 |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 38 | 47 | - | 85 | 76 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
2.353 | 85 | X | 2.438 | 1.650 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 1.705 | 22.414 | X | 24.119 | 23.986 |
| 3.1 Crediti verso banche | 82 | 4.150 | X | 4.232 | 5.316 |
| 3.2 Crediti verso clientela | 1.623 | 18.264 | X | 19.887 | 18.670 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | 3.644 | 3.644 | 3.006 |
| 5. Altre attività | X | X | 1.283 | 1.283 | 766 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | 1 | 1 |
| Totale | 4.221 | 22.551 | 4.927 | 31.700 | 29.652 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | 1 | 545 | - | 546 | 502 |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | 427 | X | 427 | 437 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2024 | 2023 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
- | - | - | - | - |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - | - | - |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | - |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
2.462 | - | X | 2.462 | 2.449 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | - | 7 | X | 7 | 6 |
| 3.1 Crediti verso banche | - | 7 | X | 7 | 6 |
| 3.2 Crediti verso clientela | - | - | X | - | - |
| 4. Derivati di copertura | X | X | - | - | - |
| 5. Altre attività | X | X | - | - | 2 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | - | - |
| Totale | 2.462 | 7 | - | 2.469 | 2.457 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | - | - | - | - | - |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | - | X | - | - |
Al 31 dicembre 2024 il saldo del conto accoglie 5.869 milioni relativi ad attività finanziarie in valuta.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Debiti | Titoli | Altre operazioni |
2024 | 2023 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 7.666 | 4.530 | X | 12.196 | 11.367 |
| 1.1 Debiti verso banche centrali | 654 | X | X | 654 | 2.052 |
| 1.2 Debiti verso banche | 2.757 | X | X | 2.757 | 2.558 |
| 1.3 Debiti verso clientela | 4.255 | X | X | 4.255 | 3.511 |
| 1.4 Titoli in circolazione | X | 4.530 | X | 4.530 | 3.246 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 1 | - | - | 1 | 1 |
| 3. Passività finanziarie designate al fair value | 1 | - | - | 1 | 9 |
| 4. Altre passività e fondi | X | X | 201 | 201 | 144 |
| 5. Derivati di copertura | X | X | 3.845 | 3.845 | 3.742 |
| 6. Attività finanziarie | X | X | X | 268 | 326 |
| Totale | 7.668 | 4.530 | 4.046 | 16.512 | 15.589 |
| di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing | 25 | X | X | 25 | 24 |
La voce "Debiti verso banche centrali" include, al 31 dicembre 2024, interessi passivi su operazioni di finanziamento TLTRO per 526 milioni rispetto all'importo di 1.958 milioni del 2023, anche in seguito al progressivo rimborso di tutte le operazioni in essere avvenuto nel corso dei primi tre trimestri del 2024.
Nelle voci "Debiti verso banche" e "Debiti verso clientela" sono inclusi anche gli interessi su operazioni di pronti contro termine anche se effettuate a fronte di titoli iscritti nell'attivo.
Si segnala che nella voce "Derivati di copertura" figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono gli interessi passivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce "Attività finanziarie" sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di impiego con tassi negativi.
L'ammontare complessivo degli Interessi passivi e oneri assimilati al 31 dicembre 2024 pari a 16.512 milioni (15.589 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 16.157 milioni al "Gruppo bancario", per 330 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 25 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 15.174 milioni, 392 milioni e 23 milioni.
Nel 2024 tra gli interessi passivi e oneri assimilati sono stati contabilizzati 3.595 milioni relativi a passività finanziarie in valuta.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 2024 | 2023 |
| A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura | 9.160 | 8.852 |
| B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura | -9.344 | -9.567 |
| C. Saldo (A-B) | -184 | -715 |
Tali importi sono sostanzialmente riferibili al "Gruppo bancario".

| Tipologia di servizi/Valori | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
|---|---|---|
| a) Strumenti finanziari | 1.936 | 1.556 |
| 1. Collocamento titoli | 706 | 449 |
| 1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile | 3 | 28 |
| 1.2 Senza impegno irrevocabile | 703 | 421 |
| 2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti | 295 | 255 |
| 2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari | 149 | 124 |
| 2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti | 146 | 131 |
| 3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari | 935 | 852 |
| di cui: negoziazione per conto proprio di cui: gestione di portafogli individuali |
2 933 |
2 850 |
| b) Corporate Finance | 4 | 6 |
| 1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni | 4 | 6 |
| 2. Servizi di tesoreria | - | - |
| 3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance | - | - |
| c) Attività di consulenza in materia di investimenti | 368 | 285 |
| d) Compensazione e regolamento | - | - |
| e) Gestione di portafogli collettive | 2.193 | 2.049 |
| f) Custodia e amministrazione | 110 | 107 |
| 1. Banca depositaria | 6 | 4 |
| 2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione | 104 | 103 |
| g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive | - | - |
| h) Attività fiduciaria | 10 | 9 |
| i) Servizi di pagamento | 3.176 | 3.103 |
| 1. Conti correnti | 1.319 | 1.359 |
| 2. Carte di credito | 685 | 632 |
| 3. Carte di debito ed altre carte di pagamento | 316 | 305 |
| 4. Bonifici e altri ordini di pagamento | 435 | 408 |
| 5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento | 421 | 399 |
| j) Distribuzione di servizi di terzi | 770 | 641 |
| 1. Gestioni di portafogli collettive | 578 | 492 |
| 2. Prodotti assicurativi | 79 | 51 |
| 3. Altri prodotti | 113 | 98 |
| di cui: gestioni di portafogli individuali | 46 | 36 |
| k) Finanza strutturata | 28 | 24 |
| l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | 5 | 6 |
| m) Impegni a erogare fondi | 22 | 18 |
| n) Garanzie finanziarie rilasciate | 509 | 483 |
| di cui: derivati su crediti | 1 | 1 |
| o) Operazioni di finanziamento | 914 | 779 |
| di cui: per operazioni di factoring | 78 | 78 |
| p) Negoziazione di valute | 17 | 14 |
| q) Merci | - | - |
| r) Altre commissioni attive | 1.330 | 1.448 |
| di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione |
- - |
- - |
| Totale | 11.392 | 10.528 |
La sottovoce "Altre commissioni attive" accoglie le commissioni incassate dalle Imprese di assicurazione pari a 989 milioni. L'importo complessivo delle Commissioni attive al 31 dicembre 2024 pari a 11.392 milioni (10.528 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 10.397 milioni al "Gruppo bancario", per 989 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 6 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 9.400 milioni, 1.122 milioni e 6 milioni.
Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni includono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti. In linea con il paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 2 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di servizi/valori | 2024 | 2023 |
| a) Strumenti finanziari | 266 | 250 |
| di cui: negoziazione di strumenti finanziari | 49 | 38 |
| di cui: collocamento di strumenti finanziari | 209 | 202 |
| di cui: gestione di portafogli individuali | 8 | 10 |
| - Proprie | 8 | 10 |
| - Delegate a terzi | - | - |
| b) Compensazione e regolamento | 35 | 35 |
| c) Gestione di portafogli collettive | 55 | 50 |
| - Proprie | 12 | 10 |
| - Delegate a terzi | 43 | 40 |
| d) Custodia e amministrazione | 96 | 82 |
| e) Servizi di incasso e pagamento | 676 | 633 |
| di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento | 530 | 494 |
| f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | - | - |
| g) Impegni a ricevere fondi | - | - |
| h) Garanzie finanziarie ricevute | 343 | 351 |
| di cui: derivati su crediti | 20 | 21 |
| i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi | 1.007 | 941 |
| j) Negoziazione di valute | 6 | 6 |
| k) Altre commissioni passive | 297 | 379 |
| Totale | 2.781 | 2.727 |
Nella sottovoce "Altre commissioni passive" sono inclusi 34 milioni per collocamento prodotti assicurativi di investimento, 155 milioni per servizi bancari riferiti a filiali italiane, 61 milioni per servizi bancari riferiti a filiali estere e 47 milioni per altri servizi residuali.
L'importo complessivo delle Commissioni passive al 31 dicembre 2024 pari a 2.781 milioni (2.727 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 2.728 milioni al "Gruppo bancario", per 50 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 3 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 2.573 milioni, 145 milioni e 9 milioni.
Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni includono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti.
In linea con il paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 8 milioni.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci/Proventi | 2024 | 2023 | ||
| Dividendi | Proventi simili |
Dividendi | Proventi simili |
|
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 70 | 3 | 32 | - |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 526 | 141 | 457 | 100 |
| C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 57 | 3 | 62 | - |
| D. Partecipazioni | - | - | 9 | - |
| Totale | 653 | 147 | 560 | 100 |
L'importo complessivo dei Dividendi e proventi simili al 31 dicembre 2024 pari a 800 milioni (660 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 281 milioni al "Gruppo bancario", per 519 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a 207 milioni e 453 milioni.
I "proventi simili" pari a 147 milioni sono riferiti a proventi su quote di O.I.C.R.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da | Minusvalenze | Perdite da | Risultato |
| negoziazione | negoziazione | netto | |||
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | 442 | 621 | -299 | -564 | 200 |
| 1.1 Titoli di debito | 70 | 328 | -43 | -374 | -19 |
| 1.2 Titoli di capitale | 229 | 241 | -229 | -186 | 55 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 43 | 48 | -1 | -3 | 87 |
| 1.4 Finanziamenti | - | 2 | -2 | - | - |
| 1.5 Altre | 100 | 2 | -24 | -1 | 77 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 68 | 8 | -114 | -39 | -77 |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti | 53 | - | -45 | - | 8 |
| 2.3 Altre | 15 | 8 | -69 | -39 | -85 |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio | X | X | X | X | 652 |
| 4. Strumenti derivati | 27.722 | 59.716 | -30.900 | -56.579 | -282 |
| 4.1 Derivati finanziari: | 25.049 | 57.348 | -28.275 | -54.447 | -566 |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | 24.187 | 47.278 | -24.510 | -47.224 | -269 |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 425 | 8.958 | -3.428 | -6.032 | -77 |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | -241 |
| - Altri | 437 | 1.112 | -337 | -1.191 | 21 |
| 4.2 Derivati su crediti | 2.673 | 2.368 | -2.625 | -2.132 | 284 |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option |
X | X | X | X | - |
| Totale | 28.232 | 60.345 | -31.313 | -57.182 | 493 |
Gli utili e le perdite delle Attività finanziarie di negoziazione sono esposti per singola operazione di compravendita, conformemente alle modalità di rilevazione contabile in uso presso la Banca, e includono il risultato sia delle posizioni lunghe sia delle posizioni corte.
Nella colonna Risultato netto sono inclusi gli utili, perdite, plusvalenze e minusvalenze da operazioni su valute e da derivati su valute e oro.
Il risultato netto delle differenze di cambio su Attività e passività finanziarie, esposto nella sottovoce 3, trova correlazione nel risultato della sottovoce 4.1 riferito agli Strumenti derivati - Derivati finanziari su valute e oro, la quale accoglie tra l'altro i risultati delle relative coperture gestionali attivate dalla Banca sul rischio cambio attraverso derivati finanziari di negoziazione. Nello stesso modo, il risultato in Derivati finanziari su titoli di debito e tassi deve essere letto congiuntamente ai risultati rispettivamente delle Attività finanziarie di negoziazione in Titoli di debito e delle Passività finanziarie di negoziazione in Debiti (posizioni in scoperti tecnici sui titoli) trattandosi di operatività gestionalmente correlate tra loro.
Per quanto riguarda i prodotti strutturati di credito ed i loro effetti sul conto economico, si rinvia per più dettagliate informazioni alla Parte E di questa Nota Integrativa – Informazioni sui rischi e politiche di copertura.
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da | Minusvalenze | Perdite da | Risultato |
| negoziazione | negoziazione | netto | |||
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | 442 | 621 | -299 | -564 | 200 |
| 1.1 Titoli di debito | 70 | 328 | -43 | -374 | -19 |
| 1.2 Titoli di capitale | 229 | 241 | -229 | -186 | 55 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 43 | 48 | -1 | -3 | 87 |
| 1.4 Finanziamenti | - | 2 | -2 | - | - |
| 1.5 Altre | 100 | 2 | -24 | -1 | 77 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 68 | 8 | -114 | -39 | -77 |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti | 53 | - | -45 | - | 8 |
| 2.3 Altre | 15 | 8 | -69 | -39 | -85 |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio | X | X | X | X | 647 |
| 4. Strumenti derivati | 27.712 | 59.688 | -30.878 | -56.538 | -258 |
| 4.1 Derivati finanziari: | 25.045 | 57.320 | -28.253 | -54.420 | -550 |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | 24.187 | 47.263 | -24.510 | -47.223 | -283 |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 421 | 8.945 | -3.406 | -6.006 | -46 |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | -242 |
| - Altri | 437 | 1.112 | -337 | -1.191 | 21 |
| 4.2 Derivati su crediti | 2.667 | 2.368 | -2.625 | -2.118 | 292 |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option |
X | X | X | X | - |
| Totale | 28.222 | 60.317 | -31.291 | -57.141 | 512 |

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da | Minusvalenze | Perdite da | Risultato |
| negoziazione | negoziazione | netto | |||
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Titoli di capitale | - | - | - | - | - |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | - | - | - | - | - |
| 1.4 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 1.5 Altre | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti | - | - | - | - | - |
| 2.3 Altre | - | - | - | - | - |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio | X | X | X | X | 5 |
| 4. Strumenti derivati | 10 | 28 | -22 | -41 | -24 |
| 4.1 Derivati finanziari: | 4 | 28 | -22 | -27 | -16 |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | - | 15 | - | -1 | 14 |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 4 | 13 | -22 | -26 | -31 |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | 1 |
| - Altri | - | - | - | - | - |
| 4.2 Derivati su crediti | 6 | - | - | -14 | -8 |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option |
X | X | X | X | - |
| Totale | 10 | 28 | -22 | -41 | -19 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | 2024 | 2023 |
| A. Proventi relativi a: | ||
| A.1 Derivati di copertura del fair value | 4.305 | 7.172 |
| A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | 2.968 | 7.297 |
| A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | 215 | 19 |
| A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | - |
| A.5 Attività e passività in valuta | 14 | 8 |
| Totale proventi dell'attività di copertura (A) | 7.502 | 14.496 |
| B. Oneri relativi a: | ||
| B.1 Derivati di copertura del fair value | -4.022 | -8.001 |
| B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | -837 | -115 |
| B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | -2.621 | -6.431 |
| B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | -1 | - |
| B.5 Attività e passività in valuta | -14 | -8 |
| Totale oneri dell'attività di copertura (B) | -7.495 | -14.555 |
| C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) | 7 | -59 |
| di cui: risultato delle coperture su posizioni nette | - | - |
La voce è principalmente riferita al "Gruppo bancario".
Il Gruppo si avvale della facoltà, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione "carve-out" omologata dalla commissione europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture). Per questa ragione, nella tabella "5.1 risultato netto dell'attività di copertura: composizione", non è valorizzata la riga "di cui: risultato delle coperture su posizioni nette" prevista per i soggetti che applicano il principio contabile IFRS 9 anche per le coperture.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2024 | 2023 | ||||
| Utili | Perdite | Risultato | Utili | Perdite | Risultato | |
| netto | netto | |||||
| A. Attività finanziarie | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 223 | -173 | 50 | 204 | -262 | -58 |
| 1.1 Crediti verso banche | 7 | -22 | -15 | 5 | -5 | - |
| 1.2 Crediti verso clientela | 216 | -151 | 65 | 199 | -257 | -58 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla | ||||||
| redditività complessiva | 368 | -358 | 10 | 429 | -874 | -445 |
| 2.1 Titoli di debito | 368 | -356 | 12 | 429 | -838 | -409 |
| 2.2 Finanziamenti | - | -2 | -2 | - | -36 | -36 |
| Totale attività (A) | 591 | -531 | 60 | 633 | -1.136 | -503 |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | ||||||
| 1. Debiti verso banche | 26 | -25 | 1 | 1 | -1 | - |
| 2. Debiti verso clientela | - | -7 | -7 | - | - | - |
| 3. Titoli in circolazione | 87 | -84 | 3 | 50 | -14 | 36 |
| Totale passività (B) | 113 | -116 | -3 | 51 | -15 | 36 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2024 | 2023 | ||||
| Utili | Perdite | Risultato | Utili | Perdite | Risultato | |
| netto | netto | |||||
| A. Attività finanziarie | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 223 | -173 | 50 | 204 | -262 | -58 |
| 1.1 Crediti verso banche | 7 | -22 | -15 | 5 | -5 | - |
| 1.2 Crediti verso clientela | 216 | -151 | 65 | 199 | -257 | -58 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla | ||||||
| redditività complessiva | 326 | -88 | 238 | 379 | -200 | 179 |
| 2.1 Titoli di debito | 326 | -86 | 240 | 379 | -164 | 215 |
| 2.2 Finanziamenti | - | -2 | -2 | - | -36 | -36 |
| Totale attività (A) | 549 | -261 | 288 | 583 | -462 | 121 |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | ||||||
| 1. Debiti verso banche | 26 | -25 | 1 | 1 | -1 | - |
| 2. Debiti verso clientela | - | -7 | -7 | - | - | - |
| 3. Titoli in circolazione | 87 | -84 | 3 | 50 | -14 | 36 |
| Totale passività (B) | 113 | -116 | -3 | 51 | -15 | 36 |
Il Risultato netto delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato della sottovoce 1.2 Crediti verso clientela, Utili, riconducibile prevalentemente a Capogruppo, attiene principalmente alla cessione sul mercato di titoli di debito governativi. La sottovoce Perdite, anche essa riconducibile prevalentemente a Capogruppo, è pressoché interamente riferibile a finanziamenti.
Il Risultato netto delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva della sottovoce 2.1, Titoli di debito anch'esso riconducibile prevalentemente a Capogruppo, attiene agli utili e perdite derivanti principalmente dalla cessione di titoli di debito governativi.
Gli utili e le perdite delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate da titoli di debito sono esposti per singola operazione di compravendita.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2024 | 2023 | ||||
| Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
|
| A. Attività finanziarie | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Crediti verso banche | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Crediti verso clientela | - | - | - | - | - | - |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
42 | -270 | -228 | 50 | -674 | -624 |
| 2.1 Titoli di debito | 42 | -270 | -228 | 50 | -674 | -624 |
| 2.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - | - |
| Totale attività (A) | 42 | -270 | -228 | 50 | -674 | -624 |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | ||||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - |
| 3. Titoli in circolazione | - | - | - | - | - | - |
| Totale passività (B) | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | 160 | 2 | -4.767 | -718 | -5.323 |
| 2.1 Titoli in circolazione | 160 | 2 | -427 | -718 | -983 |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | - | - | -4.340 | - | -4.340 |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di | |||||
| cambio | X | X | X | X | -19 |
| Totale | 160 | 2 | -4.767 | -718 | -5.342 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da | Minusvalenze | Perdite da | Risultato |
| realizzo | realizzo | netto | |||
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | 160 | 2 | -427 | -718 | -983 |
| 2.1 Titoli in circolazione | 160 | 2 | -427 | -718 | -983 |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | - | - | - | - | - |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di | |||||
| cambio | X | X | X | X | -19 |
| Totale | 160 | 2 | -427 | -718 | -1.002 |
Nella voce 2.1 Passività finanziarie Titoli in circolazione, figura il risultato netto dei certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto), emessi successivamente al 1° gennaio 2020.
Le plusvalenze e minusvalenze esposte in tabella si riferiscono alla valutazione al fair value di tali strumenti finanziari, determinato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del proprio merito creditizio rilevato nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto).
Gli Utili e le Perdite da realizzo si riferiscono alle liquidazioni riconosciute ai possessori dei certificates ove contrattualmente previste, nonché ai riacquisti dei certificates perfezionati dall'emittente quale market maker.
Per quanto attiene alle modalità di misurazione del rischio di controparte si rinvia a quanto descritto nella Parte A della Nota integrativa consolidata nella sezione A.4 – Informativa sul fair value.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | - | - | -4.340 | - | -4.340 |
| 2.1 Titoli in circolazione | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | - | - | -4.340 | - | -4.340 |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di | |||||
| cambio | X | X | X | X | - |
| Totale | - | - | -4.340 | - | -4.340 |
La tabella sopra esposta rappresenta gli effetti economici relativi ai contratti di assicurazione o di investimento, di tipo unit linked, rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17, emessi dalle Imprese di assicurazione.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | 7.472 | 3.042 | -939 | -2.065 | 7.510 |
| 1.1 Titoli di debito | 302 | 269 | -79 | -28 | 464 |
| 1.2 Titoli di capitale | 881 | 402 | -298 | -105 | 880 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 6.181 | 1.755 | -458 | -188 | 7.290 |
| 1.4 Finanziamenti | 108 | 616 | -104 | -1.744 | -1.124 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | 467 |
| Totale | 7.472 | 3.042 | -939 | -2.065 | 7.977 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da | Minusvalenze | Perdite da | Risultato |
| realizzo | realizzo | netto | |||
| 1. Attività finanziarie | 370 | 77 | -230 | -20 | 197 |
| 1.1 Titoli di debito | 80 | 5 | -51 | -2 | 32 |
| 1.2 Titoli di capitale | 75 | 13 | - | -10 | 78 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 124 | 4 | -141 | -1 | -14 |
| 1.4 Finanziamenti | 91 | 55 | -38 | -7 | 101 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | 48 |
| Totale | 370 | 77 | -230 | -20 | 245 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | 7.102 | 2.965 | -709 | -2.045 | 7.313 |
| 1.1 Titoli di debito | 222 | 264 | -28 | -26 | 432 |
| 1.2 Titoli di capitale | 806 | 389 | -298 | -95 | 802 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 6.057 | 1.751 | -317 | -187 | 7.304 |
| 1.4 Finanziamenti | 17 | 561 | -66 | -1.737 | -1.225 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | 419 |
| Totale | 7.102 | 2.965 | -709 | -2.045 | 7.732 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti | RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2024 | 2023 | ||||||||||
| reddituali | Primo stadio |
Secondo Terzo stadio Impaired Primo Secondo stadio acquisite o stadio stadio originate |
Terzo Impaired stadio acquisite o originate |
|||||||||||
| Write off |
Altre | Write off |
Altre | |||||||||||
| A. Crediti verso banche | -12 | -6 | - | -2 | - | - | 15 | 7 | 4 | - | 6 | 13 | ||
| - Finanziamenti | -8 | -6 | - | -2 | - | - | 11 | 6 | 4 | - | 5 | 12 | ||
| - Titoli di debito | -4 | - | - | - | - | - | 4 | 1 | - | - | 1 | 1 | ||
| B. Crediti verso clientela | -430 | -990 | -67 | -2.332 | -5 | -10 | 642 | 1.026 | 990 | 39 | -1.137 | -1.372 | ||
| - Finanziamenti | -422 | -962 | -67 | -2.316 | -5 | -10 | 615 | 1.014 | 986 | 39 | -1.128 | -1.309 | ||
| - Titoli di debito | -8 | -28 | - | -16 | - | - | 27 | 12 | 4 | - | -9 | -63 | ||
| Totale | -442 | -996 | -67 | -2.334 | -5 | -10 | 657 | 1.033 | 994 | 39 | -1.131 | -1.359 |
La voce è interamente riferita al "Gruppo bancario".
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | |||||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
||||||
| Write off |
Altre | Write off |
Altre | originate | |||||||||
| A. Titoli di debito | -33 | -47 | - | - | - | - | 45 | 27 | - | - | -8 | -71 | |
| B. Finanziamenti | -8 | -4 | - | -4 | - | - | 6 | 10 | - | - | - | 14 | |
| - Verso clientela | -8 | -4 | - | -4 | - | - | 6 | 10 | - | - | - | 14 | |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | -41 | -51 | - | -4 | - | - | 51 | 37 | - | - | -8 | -57 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | 2024 | 2023 | |||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
|||||
| Write off |
Altre | Write off |
Altre | originate | ||||||||
| A. Titoli di debito | -11 | -43 | - | - | - | - | 12 | 4 | - | - | -38 | -42 |
| B. Finanziamenti | -8 | -4 | - | -4 | - | - | 6 | 10 | - | - | - | 14 |
| - Verso clientela | -8 | -4 | - | -4 | - | - | 6 | 10 | - | - | - | 14 |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | -19 | -47 | - | -4 | - | - | 18 | 14 | - | - | -38 | -28 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2024 | 2023 | ||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
|||||
| Write off |
Altre | Write off |
Altre | originate | ||||||||
| A. Titoli di debito | -22 | -4 | - | - | - | - | 33 | 23 | - | - | 30 | -29 |
| B. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Verso clientela | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | -22 | -4 | - | - | - | - | 33 | 23 | - | - | 30 | -29 |
Nell'ambito degli utili (perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni sono state rilevate perdite per 28 milioni, interamente riferibili al "Gruppo bancario". Nel 2023 le perdite erano pari a 29 milioni.
Nella sezione 10 sono riportate le tabelle secondo le indicazioni dell'IVASS con gli aggiornamenti del Regolamento n. 7 del 13 luglio 2007 direttamente applicabili anche ai sensi della Circolare 262/2005 per la disclosure richiesta dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.
In particolare nelle tabelle sono riportati ricavi e costi assicurativi riferibili alle Imprese di assicurazione suddivisi per basi di aggregazione.
| 10.1 Ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi - Composizione | |
|---|---|
| ------------------------------------------------------------------------------------------------- | -- |
| Voci/Basi di aggregazione | (milioni di euro) 31.12.2024 |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Base A1 | Base A2 | Base A3 | Base A4 | Base A5 | Totale | ||
| A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al GMM e al VFA | |||||||
| A.1 Importi connessi con le variazioni della passività per residua copertura |
1.551 | 127 | - | 131 | - | 1.809 | |
| 1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi |
449 | 66 | - | 63 | - | 578 | |
| 2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari |
51 | 3 | - | 4 | - | 58 | |
| 3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi forniti |
1.035 | 48 | - | 67 | - | 1.150 | |
| 4. Altri importi | 16 | 10 | - | -3 | - | 23 | |
| A.2 Costi di acquisizione dei contratti di assicurazione recuperati |
44 | 4 | - | 1 | - | 49 | |
| A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al GMM o al VFA (A.1+A.2) |
1.595 | 131 | - | 132 | - | 1.858 | |
| A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al PAA |
1.311 | ||||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - | |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | 103 | |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | 1.208 | |
| A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi (A.3+A.4) |
1.595 | 131 | - | 132 | - | 3.169 | |
| B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA | |||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente | |||||||
| attribuibili | -211 | -75 | - | -59 | - | -345 | |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
-184 | 8 | - | -9 | - | -185 | |
| 3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite |
-1 | 29 | - | -1 | - | 27 | |
| 4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti di assicurazione |
-45 | -3 | - | -1 | - | -49 | |
| 5. Altri importi | -58 | -1 | - | 1 | - | -58 | |
| B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione |
|||||||
| emessi – GMM o VFA | -499 | -42 | - | -69 | - | -610 | |
| B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al PAA |
-836 | ||||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - | |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | -96 | |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | -740 | |
| B.8 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi (B.6 + B.7) |
-499 | -42 | - | -69 | - | -1.446 | |
| C. Totale ricavi/costi netti derivanti dai contratti di assicurazione emessi (+/-) (A.5 + B.8) |
1.096 | 89 | - | 63 | - | 1.723 | |
Base A1 (Base di aggregazione 1): Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A2 (Base di aggregazione 2): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A3 (Base di aggregazione 3): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Auto
Base A4 (Base di aggregazione 4): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto Base A5 (Base di aggregazione 5): Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita
GMM – General Measurement Model
VFA – Variable Fee Approach
PAA – Premium Allocation Approach
| emarket sdir storage |
|---|
| CERTIFIED |
| Voci/Basi di aggregazione | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Base A1 | Base A2 | Base A3 | Base A4 | Base A5 | Totale | |
| A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al GMM e al VFA | ||||||
| A.1 Importi connessi con le variazioni della passività per residua copertura |
1.594 | 139 | - | 152 | - | 1.885 |
| 1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi |
453 | 82 | - | 50 | - | 585 |
| 2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari |
27 | 2 | - | 3 | - | 32 |
| 3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi forniti |
1.105 | 47 | - | 74 | - | 1.226 |
| 4. Altri importi | 9 | 8 | - | 25 | - | 42 |
| A.2 Costi di acquisizione dei contratti di assicurazione recuperati |
41 | 4 | - | 2 | - | 47 |
| A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al GMM o al VFA (A.1+A.2) |
1.635 | 143 | - | 154 | - | 1.932 |
| A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al PAA |
1.186 | |||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | 92 |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | 1.094 |
| A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi (A.3+A.4) |
1.635 | 143 | - | 154 | - | 3.118 |
| B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA | ||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
-353 | -126 | - | -14 | - | -493 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
108 | 14 | - | 11 | - | 133 |
| 3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite |
-85 | -43 | - | 1 | - | -127 |
| 4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti di assicurazione |
-41 | -4 | - | -2 | - | -47 |
| 5. Altri importi | 314 | 1 | - | -20 | - | 295 |
| B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA |
-57 | -158 | - | -24 | - | -239 |
| B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al PAA |
-851 | |||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | -57 |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | -794 |
| B.8 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi (B.6 + B.7) |
-57 | -158 | - | -24 | - | -1.090 |
| C. Totale ricavi/costi netti derivanti dai contratti di assicurazione emessi (+/-) (A.5 + B.8) |
1.578 | -15 | - | 130 | - | 2.028 |
Base A1 (Base di aggregazione 1): Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A2 (Base di aggregazione 2): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A3 (Base di aggregazione 3): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Auto
Base A4 (Base di aggregazione 4): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto
Base A5 (Base di aggregazione 5): Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita
GMM – General Measurement Model
VFA – Variable Fee Approach
PAA – Premium Allocation Approach
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Segmento Vita | Segmento Danni |
Totale | Segmento Vita | Segmento Danni |
Totale | |
| A. Allocazione dei premi pagati relativi alle cessioni in riassicurazione valutate in base al GMM | ||||||
| A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua copertura |
||||||
| 1. Importo dei sinistri e altri costi recuperabili attesi | -8 | -2 | -10 | -5 | -3 | -8 |
| 2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari |
-1 | - | -1 | -1 | - | -1 |
| 3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi ricevuti |
-4 | -2 | -6 | - | -3 | -3 |
| 4. Altri importi | 3 | -1 | 2 | 2 | 7 | 9 |
| 5. Totale | -10 | -5 | -15 | -4 | 1 | -3 |
| A.2 Altri costi direttamente attribuibili alle cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - |
| B. Allocazione dei premi pagati relativi alle cessioni in riassicurazione valutate in base al PAA |
- | -154 | -154 | - | -164 | -164 |
| C. Totale costi derivanti dalle cessioni in riassicurazione (A.1+A.2+B) |
-10 | -159 | -169 | -4 | -163 | -167 |
| D. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - |
| E. Importo dei sinistri e altre spese recuperato | 4 | 164 | 168 | 5 | 107 | 112 |
| F. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti | -1 | -68 | -69 | -1 | 68 | 67 |
| G. Altri recuperi | - | - | - | -1 | -1 | -2 |
| H. Totale costi/ricavi netti derivanti dalle cessioni in riassicurazione (C+D+E+F+G) |
-7 | -63 | -70 | -1 | 11 | 10 |
GMM – General Measurement Model PAA – Premium Allocation Approach
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi/Basi di aggregazione | 31.12.2024 | ||||||
| Base A1 - con DPF |
Base A2 - senza DPF |
Base A1 + Base A2 |
Base A3 | Base A4 | Base A3 + Base A4 |
Altro | |
| Costi attribuiti all'acquisizione dei contratti assicurativi |
-44 | -4 | -48 | - | -1 | -1 | X |
| Altri costi direttamente attribuibili | -414 | -56 | -470 | -14 | -295 | -309 | X |
| Spese di gestione degli investimenti | X | X | - | X | X | - | -22 |
| Altri costi | X | X | - | X | X | - | -87 |
| Totale | X | X | -518 | X | X | -310 | -109 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi/Basi di aggregazione | 31.12.2023 | ||||||
| Base A1 - con DPF |
Base A2 - senza DPF |
Base A1 + Base A2 |
Base A3 | Base A4 | Base A3 + Base A4 |
Altro | |
| Costi attribuiti all'acquisizione dei contratti assicurativi |
-68 | -5 | -73 | -7 | -197 | -204 | X |
| Altri costi direttamente attribuibili | -305 | -123 | -428 | -11 | -371 | -382 | X |
| Spese di gestione degli investimenti | X | X | - | X | X | - | -34 |
| Altri costi | X | X | - | X | X | - | -2 |
| Totale | X | X | -501 | X | X | -586 | -36 |
Base A1 – con DPF (Direct Participation Features) = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A2 – senza DPF (Direct Participation Features) = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A1 + Base A2 = Segmento Vita
Base A3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Auto Base A4 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Non Auto
Base A3 + Base A4 = Segmento Danni
Altre informazioni Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.

Nella sezione 11 sono riportate le tabelle secondo le indicazioni dell'IVASS con gli aggiornamenti del Regolamento n. 7 del 13 luglio 2007 direttamente applicabili anche ai sensi della Circolare 262/2005 per la disclosure richiesta dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento. In particolare nelle tabelle sono riportati ricavi e costi di natura finanziaria riferibili alle Imprese di assicurazione suddivisi per basi di aggregazione.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Base A1 | Base A2 | Base A3 | Totale | Base A1 | Base A2 | Base A3 | Totale | |
| 1. Interessi maturati | - | -1 | -4 | -5 | - | -2 | -3 | -5 |
| 2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni finanziarie |
- | -2 | -6 | -8 | - | - | -8 | -8 |
| 3. Variazioni del fair value delle attività sottostanti ai contratti valutati in base al VFA |
-5.790 | -1 | -1 | -5.792 | -5.306 | - | - | -5.306 |
| 4. Effetti della variazione dei tassi di cambio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6. Totale ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi registrati in conto economico |
-5.790 | -4 | -11 | -5.805 | -5.306 | -2 | -11 | -5.319 |
Base A1= Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A2= Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A3= Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni
VFA – Variable Fee Approach
L'aggregato accoglie l'effetto del mirroring, meccanismo introdotto da IFRS 17, per il tramite del quale il risultato finanziario viene attribuito agli assicurati. Al 31 dicembre 2024 l'aggregato rappresenta oneri finanziari pari a 5.805 milioni (5.319 milioni al 31 dicembre 2023).
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Segmento Vita | Segmento Danni |
Totale | Segmento Vita | Segmento Danni |
Totale | ||
| 1. Interessi maturati | - | 1 | 1 | - | 1 | 1 | |
| 2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni finanziarie |
- | - | - | - | - | - | |
| 3. Effetti della variazione dei tassi di cambio | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Altri | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Totale ricavi/costi netti di natura finanziaria delle cessioni in riassicurazione |
- | 1 | 1 | - | 1 | 1 |
| danni | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | ||||||||
| Voci\Segmenti operativi | Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | ||
| 31.12.2024 | 31.12.2024 | 31.12.2024 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | |||
| di cui: DPF |
di cui: DPF |
|||||||
| A. RISULTATO FINANZIARIO NETTO DEGLI INVESTIMENTI |
12.629 | 5.438 | 61 | 12.690 | 13.208 | 6.894 | 96 | 13.304 |
| A.1 Interessi attivi da attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
2.410 | 1.162 | 59 | 2.469 | 2.416 | 1.329 | 41 | 2.457 |
| A.2 Profitti/perdite netti delle attività valutate al fair value rilevato a conto economico |
7.713 | 3.169 | - | 7.713 | 5.926 | 2.858 | 2 | 5.928 |
| A.3 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
30 | 15 | - | 30 | -29 | -15 | - | -29 |
| A.4 Altri proventi/costi netti | 925 | 341 | -25 | 900 | 445 | 276 | -31 | 414 |
| A.5 Plus/minusvalenze nette delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.551 | 751 | 27 | 1.578 | 4.450 | 2.446 | 84 | 4.534 |
| B. VARIAZIONE NETTA DEI CONTRATTI D'INVESTIMENTO EMESSI IFRS9 |
-4.340 | - | - | -4.340 | -2.820 | -450 | - | -2.820 |
| C. RISULTATO FINANZIARIO NETTO TOTALE DEGLI INVESTIMENTI |
8.289 | 5.438 | 61 | 8.350 | 10.388 | 6.444 | 96 | 10.484 |
| di cui: registrati in conto economico | 6.738 | 4.687 | 34 | 6.772 | 5.938 | 3.998 | 12 | 5.950 |
| di cui: registrati nel conto economico complessivo | 1.551 | 751 | 27 | 1.578 | 4.450 | 2.446 | 84 | 4.534 |
DPF(Direct Participation Features) = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta
Contratti d'investimento emessi IFRS 9 = Contratti d'investimento emessi senza elementi di partecipazione discrezionali
Il risultato finanziario netto del comparto assicurativo risulta positivo per 8.350 milioni al 31 dicembre 2024 rispetto ai 10.484 milioni al 31 dicembre 2023. L'andamento è principalmente riconducibile alle componenti degli investimenti, prevalentemente a tasso fisso, che hanno risentito del contesto di mercato caratterizzato da tassi decrescenti nel corso del 2024.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Sintesi risultati\Segmenti operativi | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | |
| A. Risultati finanziari | ||||||
| A.1 Importi registrati in conto economico | ||||||
| 1. Risultato finanziario netto totale degli investimenti | 6.738 | 34 | 6.772 | 5.938 | 12 | 5.950 |
| 2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei contratti assicurativi | -5.794 | -10 | -5.804 | -5.308 | -10 | -5.318 |
| 3. Totale | 944 | 24 | 968 | 630 | 2 | 632 |
| A.2 Importi registrati nel conto economico complessivo | ||||||
| 1. Risultato finanziario netto totale degli investimenti | 1.551 | 27 | 1.578 | 4.450 | 84 | 4.534 |
| 2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei contratti assicurativi | -1.567 | -13 | -1.580 | -4.333 | -23 | -4.356 |
| 3. Totale | -16 | 14 | -2 | 117 | 61 | 178 |
| B. Risultato netto assicurativo e finanziario | ||||||
| 1. Risultato netto dei servizi assicurativi | 1.179 | 474 | 1.653 | 1.562 | 476 | 2.038 |
| 2. Risultato finanziario netto totale degli investimenti | 8.289 | 61 | 8.350 | 10.388 | 96 | 10.484 |
| 3. Risultato netto di natura finanziaria dei contratti assicurativi | -7.361 | -23 | -7.384 | -9.641 | -33 | -9.674 |
| 4. Totale | 2.107 | 512 | 2.619 | 2.309 | 539 | 2.848 |
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di spese | 2024 | 2023 |
| 1) Personale dipendente | 7.387 | 6.744 |
| a) salari e stipendi | 4.794 | 4.692 |
| b) oneri sociali | 1.208 | 1.192 |
| c) indennità di fine rapporto | 36 | 47 |
| d) spese previdenziali | 8 | 10 |
| e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | 27 | 31 |
| f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: | 12 | 14 |
| - a contribuzione definita | - | - |
| - a benefici definiti | 12 | 14 |
| g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | 397 | 361 |
| - a contribuzione definita | 394 | 358 |
| - a benefici definiti | 3 | 3 |
| h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali | 148 | 158 |
| i) altri benefici a favore dei dipendenti | 757 | 239 |
| 2) Altro personale in attività | 19 | 20 |
| 3) Amministratori e sindaci | 16 | 17 |
| 4) Personale collocato a riposo | - | - |
| Totale | 7.422 | 6.781 |
La voce non include le spese del personale del settore assicurativo e del personale delle reti collocatrici dedito al collocamento dei prodotti assicurativi che in applicazione del principio IFRS 17 sono ricondotte per destinazione alla voce "160. Risultato dei servizi assicurativi".
Si precisa che la sottovoce 3 "Amministratori e Sindaci" include i compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ai membri dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali delle diverse società del Gruppo.
| 2024 | 2023 | |
|---|---|---|
| Personale dipendente | 88.215 | 88.500 |
| a) dirigenti | 1.829 | 1.792 |
| b) quadri direttivi | 34.169 | 34.315 |
| c) restante personale dipendente | 52.217 | 52.393 |
| Altro personale | 120 | 99 |
| TOTALE | 88.335 | 88.599 |
L'organico medio 2024 (per la cui determinazione i part time vengono conteggiati come da prassi in misura pari a 0,5 unità lavorative) risulta in lieve riduzione rispetto al 2023 principalmente a seguito dell'applicazione delle previsioni ex accordi intervenute nel corso dei 2 anni.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | 2023 | |||||
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
|
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | -4 | -2 | -9 | -4 | -2 | -7 |
| Interessi passivi | -23 | -14 | -32 | -27 | -12 | -35 |
| Interessi attivi | - | 5 | 29 | - | 4 | 31 |
| Rimborso da terzi | - | - | - | - | - | - |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate | - | - | 1 | - | - | - |
| Riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Estinzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
Nella presente tabella sono illustrate le componenti economiche relative al "Fondo di Trattamento di fine rapporto" – voce 90 del passivo dello Stato patrimoniale e ai "Fondi per rischi ed oneri - quiescenza ed obblighi simili" - voce 100b del passivo dello Stato patrimoniale.
Il saldo della voce nell'esercizio 2024 ammonta a 757 milioni ed è relativo principalmente ad oneri per incentivazione all'esodo del personale fra i quali quelli relativo all'accordo sottoscritto con le OO.SS. lo scorso 23 ottobre 2024. La voce accoglie in misura minore contributi sanitari, contributo mensa inclusi i buoni pasto, nonché l'adeguamento dei premi di anzianità.
| Tipologia di spesa/valori | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
|---|---|---|
| Spese di manutenzione servizi informatici e apparecchiature elettroniche | 748 | 768 |
| Spese telefoniche, teletrasmissioni e trasmissione dati | 60 | 63 |
| Spese per servizi informatici | 808 | 831 |
| Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali | 37 | 45 |
| Spese di vigilanza | 43 | 42 |
| Spese per pulizia locali | 46 | 47 |
| Spese per manutenzione immobili, mobili e impianti | 73 | 68 |
| Spese energetiche | 128 | 177 |
| Spese diverse immobiliari | 7 | 8 |
| Spese di gestione immobili | 334 | 387 |
| Spese per stampati, cancelleria, materiali di consumo e pubblicazioni | 25 | 24 |
| Spese per trasporti ed altri servizi collegati (incluso conta valori) | 90 | 78 |
| Spese per visure ed informazioni | 261 | 247 |
| Spese postali e telegrafiche | 49 | 50 |
| Spese generali di funzionamento | 425 | 399 |
| Spese per consulenze professionali | 158 | 135 |
| Spese legali e giudiziarie | 103 | 114 |
| Premi di assicurazione banche e clientela | 56 | 54 |
| Spese legali e professionali | 317 | 303 |
| Spese pubblicitarie e promozionali | 207 | 190 |
| Servizi resi da terzi | 403 | 336 |
| Costi indiretti del personale | 174 | 170 |
| Altre spese | 198 | 230 |
| Contributi a fondi di risoluzione e schemi di garanzia | 435 | 696 |
| Imposte indirette e tasse | 1.312 | 1.217 |
| Recuperi imposte e tasse | -7 | -7 |
| Recuperi spese diverse | -31 | -28 |
| Totale | 4.575 | 4.724 |
La voce non include le altre spese amministrative del settore assicurativo e delle reti collocatrici imputabili alla gestione e collocamento dei prodotti assicurativi che in applicazione del principio IFRS 17 sono ricondotti per destinazione alla voce "160. Risultato dei servizi assicurativi".
Con riferimento alla sottovoce Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali, l'importo è relativo ai contratti con durata complessiva inferiore o uguale ai 12 mesi e ai contratti con valore del bene sottostante, quando nuovo, inferiore o uguale a 5.000 euro ("low value"). In questi casi, come consentito dall'IFRS 16, i canoni relativi a tali contratti di leasing sono rilevati come costo con un criterio a quote costanti per la durata del contratto.
La sottovoce "Contributi a fondi di risoluzione e schemi di garanzia" include 83 milioni di oneri di contribuzione al costituendo Fondo di garanzia assicurativo per le polizze vita di cui alla Legge del 30 dicembre 2023, n. 213, contabilizzati ai sensi dell'IFRIC 21 "Tributi" come dalle indicazioni fornite dall'IVASS nella lettera al mercato del 18 dicembre 2024. Al 31 dicembre 2023 l'importo includeva 323 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo. Tale fondo per i paesi UE dell'unione bancaria risulta attualmente "funded".
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Accantonamenti | Riattribuzioni | Accantonamenti netti | |
| Stage1 | -122 | 90 | -32 |
| Stage2 | -84 | 85 | 1 |
| Stage3 | -123 | 74 | -49 |
| Totale | -329 | 249 | -80 |
La voce è interamente riferita al "Gruppo bancario".
Per quanto riguarda gli accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate, non si rilevano importi al 31 dicembre 2024.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Accantonamenti | Riattribuzioni | Accantonamenti netti |
|
| Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali | -168 | 76 | -92 |
| Accantonamenti netti ai fondi oneri diversi per il personale | - | - | - |
| Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi | -540 | 45 | -495 |
| Totale | -708 | 121 | -587 |
La voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri", il cui saldo è negativo per 587 milioni, accoglie gli stanziamenti dell'esercizio a fronte di controversie legali e fiscali, nonché altri rischi ed oneri, al netto delle riattribuzioni. Tale voce è attribuibile per 544 milioni al "Gruppo bancario" e per 43 milioni alle "Altre imprese".
Nella sottovoce "Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali" figurano gli stanziamenti per cause passive, incluse le revocatorie fallimentari e altri contenziosi, al netto dei rilasci dell'esercizio.
La voce "Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi" include 263 milioni per l'accantonamento effettuato in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia, teso ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.
L'ammontare complessivo delle Rettifiche di valore nette su attività materiali al 31 dicembre 2024 pari a 647 milioni è attribuibile per 562 milioni al "Gruppo bancario", per 1 milione alle "Imprese di assicurazione", per 84 milioni alle "Altre imprese".
Con riferimento alla revisione della vita utile delle attività materiali, si rinvia a quanto descritto nella Parte A – Politiche contabili della Nota Integrativa al paragrafo "17. Altre informazioni - Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione dell'informativa finanziaria".
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento |
Riprese di valore | (milioni di euro) Risultato netto |
|---|---|---|---|---|
| A. Attività immateriali | ||||
| di cui: software | -1.021 | -32 | - | -1.053 |
| A.1 Di proprietà | -1.079 | -32 | - | -1.111 |
| - Generate internamente dall'azienda | -706 | -15 | - | -721 |
| - Altre | -373 | -17 | - | -390 |
| A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - |
| B. Attività possedute per la vendita | X | - | - | - |
| Totale | -1.079 | -32 | - | -1.111 |
L'ammontare complessivo delle Rettifiche di valore nette su attività immateriali al 31 dicembre 2024 pari a 1.111 milioni è attribuibile per 1.082 milioni al "Gruppo bancario", per 25 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 4 milioni alle "Altre imprese".
Con riferimento alla revisione della vita utile delle attività immateriali, si rinvia a quanto descritto nella Parte A – Politiche contabili della Nota Integrativa al paragrafo "17. Altre informazioni - Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione dell'informativa finanziaria".
Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sui valori intangibili e delle relative rettifiche di valore iscritte a conto economico si rimanda a quanto esposto nella "Parte B – Sezione 10 – Attività immateriali" della presente Nota Integrativa.

| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Tipologia di spesa/Valori | |
| Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi | 38 |
| Altri oneri per operazioni di credito al consumo e leasing | 16 |
| Altri oneri | 564 |
| Totale 2024 |
618 |
| Totale 2023 |
509 |
La sottovoce "Altri oneri" include le perdite derivanti dalla negoziazione dei metalli preziosi e oro e i risultati della loro valutazione per circa 53 milioni, oltre all'importo corrisposto al Fondo Nazionale di Risoluzione a titolo di Profit Sharing nell'ambito dell'accordo transattivo sottoscritto da Intesa Sanpaolo S.p.A. (quale incorporante di UBI Banca S.p.A.) e dalla Banca d'Italia per 130 milioni.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | |
| Recupero di spese | 1.114 |
| Attività di credito al consumo e leasing | 39 |
| Fitti attivi ed altri proventi da gestione immobiliare | 22 |
| Recuperi per servizi resi a terzi | 12 |
| Negative Goodwill | 10 |
| Altri proventi | 582 |
| Totale 2024 |
1.779 |
| Totale 2023 |
1.419 |
La Voce "Negative Goodwill" è riferita all'operazione di acquisizione di First Bank. Per maggiori dettagli in merito alla contabilizzazione dell'operazione di acquisizione si rinvia a quanto descritto nella parte G della presente Nota integrativa e nella Relazione sulla Gestione che accompagna il presente Bilancio.
La sottovoce "Altri proventi" include gli utili derivanti dalla negoziazione dei metalli preziosi e oro e i risultati della loro valutazione per circa 73 milioni, nonché proventi relativi ad accordi commerciali perfezionati dalla Capogruppo.
Come richiesto dal paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, si specifica che sono inclusi ricavi derivanti da performance obligation adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 19 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Settori | 2024 | 2023 |
| 1) Imprese a controllo congiunto | ||
| A. Proventi | 31 | 2 |
| 1. Rivalutazioni | 1 | 2 |
| 2. Utili da cessione | 30 | - |
| 3. Riprese di valore | - | - |
| 4. Altri proventi | - | - |
| B. Oneri | -32 | -35 |
| 1. Svalutazioni | -32 | -35 |
| 2. Rettifiche di valore da deterioramento | - | - |
| 3. Perdite da cessione | - | - |
| 4. Altri oneri | - | - |
| Risultato netto | -1 | -33 |
| 2) Imprese sottoposte a influenza notevole | ||
| A. Proventi | 156 | 344 |
| 1. Rivalutazioni | 135 | 127 |
| 2. Utili da cessione | 21 | 217 |
| 3. Riprese di valore | - | - |
| 4. Altri proventi | - | - |
| B. Oneri | -187 | -148 |
| 1. Svalutazioni | -132 | -57 |
| 2. Rettifiche di valore da deterioramento | -55 | -91 |
| 3. Perdite da cessione | - | - |
| 4. Altri oneri | - | - |
| Risultato netto | -31 | 196 |
| Totale | -32 | 163 |
L'ammontare complessivo degli Utili (Perdite) delle partecipazioni al 31 dicembre 2024 pari a -32 milioni (163 milioni al 31 dicembre 2023) è attribuibile per 49 milioni al "Gruppo bancario" e per -81 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2023 erano pari rispettivamente a: 217 milioni e -54 milioni.
Per le imprese sottoposte a controllo congiunto e sottoposte ad influenza notevole sono inclusi, nella riga "Rivalutazioni", i proventi derivanti dalla valutazione al patrimonio netto e, nella riga "Svalutazioni", gli oneri derivanti dalla valutazione al patrimonio netto delle partecipazioni stesse.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Componenti reddituale | Rivalutazioni Svalutazioni |
Differenze cambio | ||||
| Positive | Negative | netto | ||||
| A. Attività materiali | 8 | -31 | - | - | -23 | |
| A.1 Ad uso funzionale: | - | -8 | - | - | -8 | |
| - Di proprietà | - | -8 | - | - | -8 | |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | |
| A.2 Detenute a scopo di investimento: | 8 | -23 | - | - | -15 | |
| - Di proprietà | 8 | -23 | - | - | -15 | |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | |
| A.3 Rimanenze | - | - | - | - | - | |
| B. Attività immateriali | - | - | - | - | - | |
| B.1 Di proprietà: | - | - | - | - | - | |
| B.1.1 Generate internamente dall'azienda | - | - | - | - | - | |
| B.1.2 Altre | - | - | - | - | - | |
| B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | |
| Totale | 8 | -31 | - | - | -23 |
L'ammontare complessivo del Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali al 31 dicembre 2024 pari a -23 milioni sono attribuibili interamente al "Gruppo bancario".
I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche di valore per l'anno 2024. Si rinvia a quanto illustrato nella parte A - Politiche contabili per l'approfondimento delle modalità di determinazione delle perdite di valore dell'avviamento.
Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Parte B – Sezione 10 – Attività immateriali" della presente Nota Integrativa.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componente reddituale/Valori | 2024 | 2023 |
| A. Immobili | -2 | 51 |
| - Utili da cessione | 2 | 65 |
| - Perdite da cessione | -4 | -14 |
| B. Altre attività (a) | 1 | 117 |
| - Utili da cessione | 5 | 123 |
| - Perdite da cessione | -4 | -6 |
| Risultato netto | -1 | 168 |
(a) Inclusi utili e perdite da cessione di società controllate.
L'ammontare complessivo degli Utili (Perdite) da cessione investimenti al 31 dicembre 2024 pari a -1 milione è interamente attribuibile al "Gruppo bancario". L'importo di 168 milioni al 31 dicembre 2023 era attribuibile per 128 milioni al "Gruppo bancario" e per 40 milioni alle "Altre imprese. L'utile da cessione di cui alla sottovoce A. Immobili nel 2023 era principalmente ascrivibile ad Altre imprese (Risanamento S.p.A.).L'utile da cessione di cui alla sottovoce B. Altre attività nel 2023 era principalmente riconducibile alle plusvalenze rilevate per 116 milioni con riferimento alla cessione dell'acquiring di PBZ Card a Nexi, nel primo trimestre.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Settori | 2024 | 2023 |
| 1. Imposte correnti (-) | -2.154 | -2.173 |
| 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) | 98 | 84 |
| 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) | 4 | 1 |
| 3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. | ||
| 214/2011 (+) | 470 | 391 |
| 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) | -1.503 | -1.463 |
| 5. Variazione delle imposte differite (+/-) | -314 | 166 |
| 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) | -3.399 | -2.994 |
Le Imposte correnti dell'esercizio comprendono 17 milioni relativi alla Top-up Tax dovuta dalle società del Gruppo ai sensi della disciplina relativa alla Global Minimum Tax.
La riduzione delle imposte correnti dell'esercizio, valorizzata per 470 milioni, evidenzia, così come richiesto dalla Lettera "Roneata" di Banca d'Italia del 7 agosto 2012, la trasformazione in crediti verso l'Erario delle imposte differite attive di cui alla Legge n. 214/2011 per effetto della perdita fiscale di Intesa Sanpaolo S.p.A. in relazione all'esercizio 2024. Tale effetto è interamente compensato dal corrispondente decremento della voce Variazione delle imposte anticipate con conseguente impatto nullo sul Conto economico.
La sottovoce relativa alla variazione delle imposte anticipate include una variazione positiva per 499 milioni, avvenuta nel quarto trimestre, riferibile a perdite pregresse delle incorporate UBI Banca e Provis e ad intangibles di ISP Life (incorporata dal 1° dicembre 2023 in Intesa Sanpaolo Vita, quest'ultima ridenominata dal 1° dicembre 2024 in Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A.). Alle citate imposte differite attive iscritte nel quarto trimestre se ne aggiungono ulteriori 130 milioni iscritte nel conto economico al 30 giugno correlate al pagamento (fiscalmente indeducibile) di pari importo al Fondo nazionale di Risoluzione iscritto tra gli Altri Proventi/oneri.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2024 | 2023 | |
| Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 12.058 | 10.746 |
| Utile (perdita) delle attività operative cessate al lordo delle imposte | - | - |
| Utile imponibile teorico | 12.058 | 10.746 |
| Imposte (a) |
Incidenza % su utile imponibile teorico |
|
|---|---|---|
| Imposte sul reddito - onere fiscale teorico (b) | 3.986 | 33,1 |
| Variazioni in aumento delle imposte | 456 | 3,7 |
| Costi indeducibili | 295 | 2,4 |
| Altre | 161 | 1,3 |
| Variazioni in diminuzione delle imposte | -1.043 | -8,6 |
| Effetti della participation exemption | -32 | -0,3 |
| Effetti delle minori aliquote società estere | -801 | -6,6 |
| Altre | -210 | -1,7 |
| Totale variazioni delle imposte | -587 | -4,9 |
| Onere fiscale effettivo di bilancio | 3.399 | 28,2 |
| di cui: - onere (provento) fiscale effettivo sull'operatività corrente - onere (provento) fiscale effettivo sulle attività operative |
3.399 | 28,2 |
| cessate | - | - |
| (a) L'onere fiscale è indicato con segno positivo e il provento fiscale con segno negativo. | ||
| (b) Comprende l'aliquota IRES ordinaria 24%, l'addizionale IRES 3,5% e l'aliquota media ponderata IRAP 5,56%. |

Al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023 non si sono rilevati utili (perdite) delle attività operative cessate al netto delle imposte.
Al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023 non si sono rilevate imposte sul reddito relative alle attività operative cessate.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Denominazioni imprese | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||
| Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative | ||||
| 1 | Bank of Alexandria S.A.E. | -31 | -24 | |
| 2 | Vub Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost, A.S. | -2 | - | |
| 3 | Alpian S.A. | 6 | - | |
| 4 | Reyl & CIE S.A. | 10 | - | |
| 5 | Risanamento S.p.A. | 25 | - | |
| 6 | Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. | - | -2 | |
| 7 | InSalute Servizi S.p.A. | - | -1 | |
| Altre Partecipazioni | -1 | -1 | ||
| TOTALE 7 |
-28 |
Riguardo ad Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A., si precisa che Il 19 novembre 2024 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione della stessa in Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. (quest'ultima ridenominata in "Intesa Sanpaolo Protezione S.p.A.").
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
| Azioni ordinarie | |||
|---|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||
| Media ponderata azioni in circolazione (numero) (*) | 18.017.340.115 | 18.370.426.095 | |
| Risultato attribuibile (milioni di euro) | 8.666 | 7.724 | |
| Utile base per azione (basic EPS) (euro) | 0,48 | 0,42 | |
| Utile diluito per azione (diluted EPS) (euro) | 0,48 | 0,42 | |
(*) La media ponderata delle azioni in circolazione è calcolata escludendo le azioni proprie riacquistate.
L'utile diluito per azione coincide con l'utile base per azione in quanto non sono state individuate potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo.
Non si segnalano ulteriori informazioni.

| (milioni di euro) Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva 2024 |
|||
|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 8.659 | 2023 7.752 |
| Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | 133 | -133 | |
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | 238 | -253 |
| a) variazione di fair value | 172 | -248 | |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | 66 | -5 | |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): | -97 | -119 |
| a) variazione del fair value | -97 | -119 | |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | - | - | |
| 40. | Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | - | - |
| a) variazione di fair value (strumento coperto) | - | - | |
| b) variazione di fair value (strumento di copertura) | - | - | |
| 50. | Attività materiali | -19 | 161 |
| 60. | Attività immateriali | - | - |
| 70. | Piani a benefici definiti | 14 | 76 |
| 80 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - |
| 90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - |
| 100. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | - | - |
| 110. | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | -3 | 2 |
| Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | -492 | 500 | |
| 120. | Copertura di investimenti esteri: | 14 | -14 |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | 14 | -14 | |
| 130. | Differenze di cambio: | -281 | -27 |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | -281 | -27 | |
| 140. | Copertura dei flussi finanziari: | 334 | 303 |
| a) variazioni di fair value | 473 | 287 | |
| b) rigiro a conto economico | -139 | 16 | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| di cui: risultato delle posizioni nette | - | - | |
| 150. | Strumenti di copertura (elementi non designati): | - | - |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico c) altre variazioni |
- - |
- - |
|
| 160. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | 856 | 4.870 |
| a) variazioni di fair value | 877 | 4.394 | |
| b) rigiro a conto economico | -33 | 466 | |
| - rettifiche per rischio di credito | -38 | 4 | |
| - utili/perdite da realizzo | 5 | 462 | |
| c) altre variazioni | 12 | 10 | |
| 170. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 180. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: | 33 | -38 |
| a) variazioni di fair value | 8 | 2 | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| - rettifiche da deterioramento | - | - | |
| - utili/perdite da realizzo | - | - | |
| c) altre variazioni | 25 | -40 | |
| 190. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | -1.580 | -4.367 |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | -1.580 | -4.367 | |
| 200. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | - | 11 |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | 11 | |
| 210. | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | 132 | -238 |
| 220. | Totale altre componenti reddituali | -359 | 367 |
| 230. | Redditività complessiva (Voce 10+220) | 8.300 | 8.119 |
| 240. 250. |
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo |
-42 8.342 |
4 8.115 |

Nella presente Parte E l'informativa qualitativa e quantitativa è esposta secondo l'ordine stabilito dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, che disciplina in modo puntuale – oltre che la forma delle esposizioni tabellari – anche la sequenza dei diversi argomenti, ad eccezione della sezione relativa ai rischi di mercato in relazione all'applicazione dei modelli interni.
A complemento dell'informativa sulle azioni di presidio e sulle principali tematiche contabili connesse al rischio Russia-Ucraina contenuta nel capitolo introduttivo della Relazione sull'andamento della gestione, nella presente Parte E, in ambito rischio di credito, viene fornita un'illustrazione di dettaglio delle esposizioni verso Russia e Ucraina unitamente ad una disamina dei connessi aspetti valutativi, in particolare per quanto riguarda le scelte operate ai fini del calcolo delle ECL sulle esposizioni cross-border.
Nel successivo paragrafo "Principi di base" sono invece esposte le evidenze in merito ai limitati impatti, ove presenti, connessi al conflitto in corso con riferimento alle altre principali tipologie di rischio.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo attribuisce una forte rilevanza alla gestione e al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato.
La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico e geopolitico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo.
Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il RAF viene definito per garantire che le attività di assunzione del rischio rimangano in linea con le aspettative degli azionisti, tenendo conto della posizione di rischio in cui si trova il Gruppo e della congiuntura economica. Il framework definisce sia i principi generali di massima propensione al rischio sia i presidi del profilo di rischio complessivo e dei principali rischi specifici.
I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo Intesa Sanpaolo sono sintetizzabili nei seguenti punti:
I principi generali sono applicabili sia a livello di Gruppo sia a livello di business unit o società. In caso di crescita verso l'esterno, tali principi generali saranno applicati considerando le specifiche caratteristiche del mercato e del contesto competitivo in cui avviene la crescita.
Il Risk Appetite Framework rappresenta quindi la cornice complessiva entro cui si sviluppa la gestione dei rischi assunti dal Gruppo con la definizione dei principi generali di propensione al rischio e la conseguente articolazione del presidio:
Il presidio del profilo di rischio complessivo discende dalla definizione dei principi generali e si articola in una struttura di limiti per assicurare che il Gruppo, anche in condizioni di stress severo, rispetti dei livelli minimi di solvibilità, liquidità, resolvability capacity e redditività, e contenga entro limiti adeguati anche i rischi non finanziari, il rischio modello, nonché i rischi reputazionali, ESG e di Climate Change.
Nota integrativa consolidata – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
In particolare, il presidio del rischio complessivo intende mantenere adeguati livelli di:
In conformità con quanto previsto dalla normativa di riferimento e in particolare nelle Linee Guida EBA (EBA/GL/2021/11) in termini di "Recovery plan indicators", il Gruppo include anche indicatori di qualità dell'attivo, mercato e macroeconomici, al fine di garantire coerenza con il proprio Recovery Plan.
Il presidio dei rischi specifici è realizzato con la definizione di limiti ad hoc e azioni di mitigazione da porre in essere al fine di limitare l'impatto sul Gruppo di scenari futuri particolarmente severi. Tali limiti e azioni riguardano i rischi tipici dell'attività del Gruppo quali i rischi di credito, mercato e tasso, oltre che le concentrazioni di rischio più significative quali, ad esempio, su singole controparti, sul rischio sovrano e sul settore pubblico, nonché altre tipologie di operatività ritenute meritevoli di particolare attenzione da parte degli Organi Societari (es: operatività esposta a valuation risk, esposizione verso soggetti collegati177).
Nell'ambito del presidio dei rischi specifici, il Credit Risk Appetite (CRA) Framework, uno specifico Risk Appetite Framework (RAF) per il rischio di credito, identifica aree di crescita per i crediti e aree da tenere sotto controllo, utilizzando un approccio basato sui rating e su altri indicatori statistici predittivi, allo scopo di orientare la crescita degli impieghi ottimizzando la gestione dei rischi.
I limiti definiti nell'ambito del RAF si distinguono in due categorie: Hard Limit e Soft Limit, che differiscono per il processo di escalation innescato da una loro eventuale violazione. In particolare, con riferimento ai limiti di Gruppo, la cui governance è dettagliatamente disciplinata nelle Linee Guida del Risk Appetite Framework di Gruppo, la responsabilità di approvare il piano di rientro è attribuita:
Oltre ai limiti propriamente detti, possono essere definite delle soglie di Early Warning, al superamento delle quali si prevede una tempestiva discussione nell'ambito del Comitato manageriale competente178 .
La definizione del Risk Appetite Framework è un processo articolato guidato dal Chief Risk Officer, che prevede una stretta interazione con il Chief Financial Officer ed i Responsabili delle varie Divisioni, si sviluppa in coerenza con i processi di Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP), Recovery Plan, Capital Plan e Liquidity Plan e rappresenta la cornice di rischio all'interno della quale vengono sviluppati i l Budget ed il Piano d'Impresa. In questo modo si garantisce coerenza tra la strategia e la politica di assunzione dei rischi e il processo di Pianificazione e di Budget.
Nell'ambito del processo di aggiornamento annuale del RAF è possibile individuare alcune fasi principali:
– definizione del perimetro dei rischi RAF: l'attività di identificazione dei rischi viene svolta all'interno del Gruppo in modo continuativo al fine di mantenere un costante allineamento con il mutevole contesto interno ed esterno e di garantire l'adeguatezza dei presidi e dei vincoli posti in essere a salvaguardia della continuità aziendale nel lungo periodo, e viene formalizzata all'interno del processo di Risk identification del Gruppo. Il perimetro dei rischi RAF viene quindi definito a
177 Per quanto concerne i "Soggetti Collegati" si fa riferimento al "Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con parti correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A. e soggetti collegati del Gruppo", che fissa le regole sui rapporti con soggetti che presentano elementi speciali di "prossimità" ai centri decisionali della Banca e del Gruppo bancario, qualificati come Soggetti Collegati, in adempimento delle disposizioni in materia emanate dalla Banca d'Italia e coerenti con i dettami CONSOB. In tale contesto si prevede che almeno una volta all'anno, nell'ambito del Risk Appetite Framework, vengano proposti al Consiglio di Amministrazione, previo coinvolgimento delle strutture di Capogruppo interessate, appositi massimali di esposizione di Gruppo. Tali massimali, definiti in coerenza con i limiti applicabili, sono ripartiti in sub-limiti di esposizione tra le strutture di Capogruppo interessate e ciascuna società del Gruppo, tenendo conto delle componenti creditizie, partecipative e finanziarie di mercato.
178 Il Comitato manageriale competente varia a seconda delle metriche RAF considerate:
– per le metriche riferite al rischio modello, la competenza è del Comitato Modelli Interni Rischi di Credito e di Pillar 2;
– per le metriche relative ai rischi non finanziari e ai rischi reputazionali, la competenza è del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo;
– per le metriche relative ai rischi di liquidità, mercato, tasso di interesse di banking book, partecipazioni, cambio strutturale e al rischio assicurativo, la competenza è del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo;
– per le metriche di adeguatezza patrimoniale, resolvability capacity, stabilità degli utili, ESG & climate change, asset quality, rischio di credito, rischio paese, wealth management e per tutte quelle non esplicitamente indicate nei punti precedenti, la competenza è del Comitato di Direzione.
in un quadro strutturato di limiti e procedure di governo e di controllo.

partire da tale processo, ponendo particolare attenzione all'evoluzione dei rischi per i quali si ritiene necessario definire specifici limiti e/o azioni di risk strategy;
Il RAF è aggiornato con cadenza annuale in vista della predisposizione del Budget annuale e/o del Piano d'Impresa. In corso d'anno, al verificarsi di avvenimenti di rilievo, quali variazioni eccezionali del contesto di mercato in cui il Gruppo opera, evoluzioni significative della configurazione del Gruppo stesso e/o del suo approccio strategico o su diretta indicazione del Consiglio di Amministrazione, anche per il tramite del Comitato Rischi e Sostenibilità, l'Area di Governo Chief Risk Officer valuta il persistere dell'adeguatezza del framework RAF e, se del caso, propone revisioni anche parziali del RAF stesso.
La definizione del RAF e i conseguenti limiti operativi sui principali rischi specifici, l'utilizzo di strumenti di misurazione del rischio nell'ambito dei processi gestionali del credito e di controllo dei rischi operativi, l'impiego di misure di capitale a rischio per la rendicontazione delle performance aziendali e la valutazione dell'adeguatezza del capitale interno del Gruppo rappresentano i passaggi fondamentali della declinazione operativa della strategia di rischio, definita dal Consiglio d'Amministrazione, lungo tutta la catena decisionale del Gruppo, fino alla singola unità operativa e al singolo desk. Il Gruppo articola quindi tali principi generali in politiche, limiti e criteri applicati alle diverse categorie di rischio ed aree d'affari,
Nell'ambito di una corretta valutazione dei rischi e della realizzazione di un adeguato sistema di presidi e controlli per la loro mitigazione, il Chief Risk Officer, con il supporto del Chief Compliance Officer e Chief Governance, Operating & Transformation Officer laddove previsto, effettua un risk assessment preventivo delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) – intese quali operazioni di particolare rilevanza, di tipo proprietario o con singoli clienti o controparti, potenzialmente in grado di determinare un impatto significativo sul profilo di rischio complessivo e/o sui rischi specifici del Gruppo come definiti nel RAF al fine di assicurare l'assunzione di un livello di rischiosità accettabile per il Gruppo e coerente con il RAF stesso. Il modello di governo delle OMR prevede, altresì, che il Chief Risk Officer effettui un reporting semestrale agli Organi Societari avente ad oggetto le attività svolte.
La valutazione dei profili di adeguatezza patrimoniale e di liquidità del Gruppo viene effettuata annualmente con l'ICAAP e con l'ILAAP, che rappresentano i processi di autovalutazione secondo regole interne al Gruppo, le cui risultanze sono poi oggetto di discussione e analisi anche da parte del Supervisore.
Relativamente all'ICAAP, in ottemperanza ai dettami BCE, il processo di autovalutazione di adeguatezza patrimoniale incorpora due prospettive complementari, entrambe analizzate sia in ottica di consuntivazione, sia in ottica prospettica, in uno scenario di base e in uno scenario di stress:
Il perimetro di analisi comprende anche il comparto assicurativo, al fine di cogliere al meglio le peculiarità del modello di business del Gruppo (conglomerato finanziario).
La riconciliazione quantitativa tra requisiti regolamentari e stime gestionali di adeguatezza patrimoniale viene riportata in un documento dedicato annesso all'ICAAP nel quale sono evidenziate le differenze di perimetro e di definizione dei rischi considerati nei due ambiti, nonché le differenze, ove apprezzabili, tra quanto considerato nelle due viste in termini di principali parametri (ad esempio intervallo di confidenza e periodo di detenzione) e di assunzioni (quali ad esempio quelle relative alla diversificazione degli effetti).
L'ILAAP è il processo interno di autovalutazione dell'adeguatezza della posizione di liquidità di breve termine e strutturale del Gruppo, parimenti basato su due pilastri complementari, la prospettiva economica e la prospettiva normativa, finalizzati a supportare una chiara valutazione dei rischi di liquidità nonché il loro governo efficace, basato su una strategia di gestione ben ponderata in tutti i suoi aspetti con la definizione di un adeguato sistema di limiti all'assunzione dei rischi.
Il Gruppo redige inoltre un piano di Recovery secondo le indicazioni degli organismi di vigilanza. Il Recovery Plan è disciplinato dalle direttive europee Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD - 2014/59/UE, recepita in Italia il 16 novembre 2015 con D.Lgs. n.180 e n.181, e Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD II - Direttiva (UE) 2019/879, recepita in Italia con D.Lgs. 8 novembre 2021 n.193, in vigore dal 1° dicembre 2021 e stabilisce le modalità e le misure con cui intervenire per ripristinare la sostenibilità economica a lungo termine di un'istituzione in caso di grave deterioramento della propria situazione finanziaria.
Nell'annuale processo di redazione del Recovery Plan del Gruppo, l'Area di Governo Chief Risk Officer provvede ad identificare gli scenari di stress in grado di evidenziare le principali vulnerabilità del Gruppo e del suo modello di business (es. rilevante esposizione verso il mercato domestico) nonché a misurarne il potenziale impatto sul profilo di rischio del Gruppo.
Per il 2024, in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha sviluppato quattro scenari di stress, di cui: uno puramente idiosincratico e con evoluzione molto rapida e tre di "natura combinata", in quanto basati su uno scenario macroeconomico e resi più severi dall'introduzione di eventi specifici. Con particolare riferimento agli scenari combinati, si evidenzia che uno di essi è stato sviluppato ipotizzando una crisi globale generata dall'inasprimento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
A seguito della pubblicazione dell'European Banking Authority's Final Report on Recommendation on the coverage of entities in a group recovery plan (EBA/Rec/2017/02), datato 1° novembre 2017, Intesa Sanpaolo ha adottato specifici criteri per la classificazione delle società del Gruppo tra:
L'applicazione di tali criteri al perimetro di Gruppo ha comportato la classificazione tra le Group relevant entities della Capogruppo nonché di Fideuram ISPB Group, VUB Group, Banka Intesa Sanpaolo d.d., Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, CIB Group, PBZ Group, Banca Intesa Beograd e Intesa Sanpaolo Romania. Le restanti società sono rientrate nella categoria not relevant entities. La sopra descritta ripartizione risulta coerente con il perimetro coperto dal Recovery Plan del 2023.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo assicura piena coerenza del modello di business e del sistema dei controlli interni con il Piano d'Impresa e il Budget, il RAF, il Recovery Plan, l'ICAAP e l'ILAAP, come illustrato nel seguente schema.

Gli esercizi di stress rappresentano uno strumento fondamentale di risk management che consente alle banche di adottare una prospettiva forward-looking nelle proprie attività di risk management, pianificazione strategica e capital planning.
Il Gruppo effettua periodicamente esercizi di stress nell'ambito dei principali processi aziendali (RAF, ICAAP/ILAAP, Recovery Plan, Budget/Capital Plan, …) con l'obiettivo di valutare l'adeguatezza patrimoniale e di liquidità.
In coerenza con le normative vigenti, il Gruppo dispone di un articolato framework di stress testing volto a disciplinare le attività di stress test con riferimento sia agli aspetti organizzativi e di governance sia a quelli metodologici e relativi all'infrastruttura dati. Esso costituisce parte integrante dei sistemi aziendali di gestione dei rischi e rappresenta un supporto fondamentale per i processi e le decisioni aziendali, in particolare quelli strategici legati alla gestione del capitale e della liquidità. Consente inoltre di valutare, in ottica forward-looking, i rischi materiali potenziali e le principali vulnerabilità cui il Gruppo è esposto anche nell'ipotesi di scenari di stress, sia attraverso analisi di scenario che analisi di sensitivity a seconda dell'obiettivo dell'esercizio.
Il framework di stress testing definisce:

Con particolare riferimento al macroprocesso, la conduzione degli esercizi di stress test prevede tre fasi fondamentali:
Relativamente alle iniziative di stress regolamentari, il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel corso del 2024, ha svolto i seguenti esercizi:
Nel corso del 2025 il Gruppo Intesa Sanpaolo parteciperà all'esercizio regolamentare 2025 EU-wide stress test condotto dall'Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority - EBA) in collaborazione con il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (CERS). I risultati dell'esercizio saranno pubblicati dall'EBA a inizio agosto. Come per i precedenti esercizi, non è prevista alcuna soglia minima di capitale da rispettare e i risultati saranno utilizzati come input nel processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP).

La Cultura del Rischio è oggetto di crescente attenzione, in quanto strumento essenziale per promuovere la solidità come valore irrinunciabile, in un contesto di riferimento in rapida evoluzione. Essa ha un duplice volto, in quanto espressione dei princìpi che guidano il Gruppo (top-down), da un lato, e dei valori e delle attitudini delle persone dall'altro (bottom-up). Particolare attenzione è riservata alla diffusione dei principi guida, anche attraverso l'aggiornamento sistematico ed accurato della documentazione di riferimento sul rischio (per esempio: Tableau de Bord dei rischi, ICAAP, RAF) e del set informativo funzionale all'esercizio delle attività operative. Inoltre, nel corso del 2024 sono state promosse numerose iniziative volte a rafforzare la consapevolezza e la responsabilità nei confronti del rischio, tra cui:
Le politiche relative all'assunzione e i processi di gestione dei rischi ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto sono approvati dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, Organo con funzioni di controllo, vigila sull'adeguatezza, efficienza, funzionalità e affidabilità del processo di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework (RAF).
Il Consigliere Delegato e CEO esercita il potere di proposta di adozione delle delibere che riguardano il sistema dei rischi e cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio di Amministrazione, con particolare riguardo all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi. Inoltre, in quanto Organo con funzione di gestione, è individuato quale Esponente responsabile per l'antiriciclaggio.
Gli Organi societari beneficiano anche dell'azione di alcuni Comitati manageriali in tema di presidio dei rischi. Tali Comitati operano nel rispetto delle responsabilità primarie degli Organi sul sistema dei controlli interni e delle prerogative delle funzioni aziendali di controllo ed in particolare della funzione di controllo dei rischi. In particolare:
179 Nel perimetro sono esclusi i modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi finanziari di Banking Book, già rientranti nell'ambito del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, e i modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi operativi e reputazionali, che rientrano invece nelle competenze del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi non Finanziari di Gruppo; sono invece ricompresi i modelli utilizzati nell'ambito degli esercizi di Stress Testing e delle valutazioni prospettiche di Conto economico.

reputazionali, agevolandone un'efficace gestione;
Alle sessioni del Comitato partecipano, tra gli altri, i Responsabili delle Funzioni aziendali di controllo nonché, quale membro permanente, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Ciò contribuisce all'assolvimento degli obblighi di legge a questo assegnati e alle attribuzioni previste nei Regolamenti aziendali in materia di sorveglianza sul processo di informativa finanziaria e consente altresì di promuovere, per quanto di competenza, il coordinamento e l'integrazione interfunzionale delle attività di controllo;
L'Area di Governo Chief Risk Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, nella quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi, e di validazione interna, costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di supporto al business.
L'Area ha la responsabilità di governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte, nonché di coadiuvare gli Organi societari nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi del Gruppo e ne coordina e verifica l'attuazione da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari; garantisce la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio; attua i controlli di II livello sia sul credito sia sugli altri rischi, diversi da quelli creditizi, oltre ad assicurare la convalida dei sistemi interni per la misurazione e gestione dei rischi.
A tali scopi, l'Area di Governo Chief Risk Officer si articola nelle seguenti Strutture:
L'Area di Governo Chief Risk Officer declina operativamente gli orientamenti strategici e gestionali lungo tutta la catena decisionale della Banca, fino alla singola unità operativa. Ad essa riportano le funzioni di controllo dei rischi delle Società controllate con modello di gestione decentrata e gli eventuali referenti della funzione di controllo dei rischi di Capogruppo presso le Società controllate con modello di gestione accentrata.
L'Area di Governo Chief Compliance Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, in posizione di indipendenza e autonomia dalle strutture operative e di separatezza dalla revisione interna, assicura il presidio del rischio di non conformità alle norme a livello di Gruppo, ivi incluso il rischio di condotta. Nell'ambito del Risk Appetite Framework, l'Area di Governo Chief Compliance Officer (i) propone gli statement e i limiti con riferimento al rischio di non conformità, e (ii) collabora con l'Area di Governo Chief Risk Officer nel monitoraggio e controllo dei rischi non finanziari per l'ambito compliance, e, in caso di violazione dei limiti previsti, nell'identificazione/analisi degli eventi ascrivibili alla mancata conformità alle norme e nell'individuazione degli opportuni interventi correttivi.
L'Area di Governo Chief Compliance Officer si articola nelle seguenti Strutture:

La Capogruppo svolge nei confronti delle società del Gruppo un ruolo di indirizzo e coordinamento180, mirato a garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello di Gruppo, esercitando la responsabilità nella definizione delle linee guida e delle regole metodologiche inerenti al processo di gestione dei rischi, perseguendo, in particolare, l'informativa integrata a livello di Gruppo nei confronti degli Organi societari della Capogruppo, in merito alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento alle Funzioni aziendali di controllo, all'interno del Gruppo si distinguono due tipologie di modelli adottati in funzione delle specifiche caratteristiche delle Società controllate e dei vincoli normativi locali: (i) il Modello di gestione accentrata basato sull'accentramento delle attività presso la Capogruppo e (ii) il Modello di gestione decentrata che prevede la presenza di Funzioni aziendali di controllo istituite localmente, che svolgono l'attività sotto l'azione di indirizzo e coordinamento delle omologhe Funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, cui riportano funzionalmente.
Gli Organi aziendali delle società del Gruppo, indipendentemente dal modello di controllo adottato all'interno della propria Società, sono consapevoli delle scelte effettuate dalla Capogruppo e sono responsabili dell'attuazione, nell'ambito delle rispettive realtà aziendali, delle strategie e politiche perseguite in materia di controlli, favorendone l'integrazione nell'ambito dei controlli di gruppo.
180 In proposito, si specifica che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle sue controllate attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile.

Intesa Sanpaolo, per garantire una sana e prudente gestione, coniuga la profittabilità dell'impresa con un'assunzione dei rischi consapevole e con una condotta operativa improntata a criteri di correttezza.
Pertanto, la Banca, in linea con la normativa di legge e di Vigilanza ed in coerenza con le indicazioni del Codice di Autodisciplina delle società quotate, si è dotata di un sistema di controllo interno idoneo a rilevare, misurare e verificare nel continuo i rischi tipici dell'attività sociale.
Il sistema dei controlli interni di Intesa Sanpaolo è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
Il sistema dei controlli interni riveste un ruolo cruciale e coinvolge tutta l'organizzazione aziendale (organi, strutture, livelli gerarchici, tutto il personale). In ottemperanza alle previsioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n. 285/2013 (Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 3) è stato formalizzato il "Regolamento del sistema dei controlli interni integrato" che ha l'obiettivo di definire le linee guida del sistema dei controlli interni di Intesa Sanpaolo, in qualità di Banca e di Capogruppo di Gruppo bancario, attraverso la declinazione dei principi di riferimento e la definizione delle responsabilità degli Organi e delle funzioni con compiti di controllo che contribuiscono, a vario titolo, al corretto funzionamento del sistema dei controlli interni, nonché l'individuazione delle modalità di coordinamento e dei flussi informativi che favoriscono l'integrazione del sistema.
Il sistema dei controlli interni è delineato da una infrastruttura documentale (impianto normativo) che permette di ripercorrere in modo organico e codificato le linee guida, le procedure, le strutture organizzative, i rischi ed i controlli presenti in azienda, recependo, oltre agli indirizzi aziendali e alle indicazioni degli Organi di Vigilanza, anche le disposizioni di legge, ivi compresi i principi dettati dal Decreto Legislativo 231/2001.
L'impianto normativo è costituito da Documenti di Governance, tempo per tempo adottati, che sovraintendono al funzionamento della Banca (Statuto, Codice Etico, Codice Interno di Comportamento di Gruppo, Regolamento di Gruppo, Regolamento dei Comitati di Gruppo, Regolamento delle operazioni con parti correlate, Regolamento del sistema dei controlli interni integrato, Facoltà e poteri, Linee guida, Funzionigrammi delle Strutture Organizzative, ecc.) e da norme più strettamente operative che regolamentano i processi aziendali, le singole attività e i relativi controlli (Regole, Guide di processo, Schede Controllo, ecc.).
Più nello specifico le regole aziendali disegnano soluzioni organizzative che:
– garantiscono adeguati livelli di continuità operativa. Inoltre, le soluzioni organizzative aziendali prevedono attività di controllo a ogni livello operativo che consentano l'univoca e formalizzata individuazione delle responsabilità, in particolare nei compiti di controllo e di correzione delle irregolarità riscontrate.
A livello di Corporate Governance, Intesa Sanpaolo ha adottato il modello monistico di amministrazione e controllo, ai sensi degli artt. 2409-sexiesdecies e seguenti del Codice Civile. Essa opera quindi tramite un Consiglio di Amministrazione, alcuni componenti del quale fanno altresì parte del Comitato per il Controllo sulla Gestione.
In base al modello citato:
Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i propri componenti, al di fuori del Presidente del Consiglio stesso, dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del numero minimo di Consiglieri Indipendenti, un Consigliere Delegato.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta un sistema dei controlli interni basato su tre livelli, in coerenza con le disposizioni normative e regolamentari vigenti.
Tale modello prevede le seguenti tipologie di controllo:

Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive e concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi. Presso il Gruppo Intesa Sanpaolo, rientrano nel II livello le seguenti strutture di Capogruppo e le omologhe unità locali delle società del Gruppo, ove costituite:
Presso il Gruppo Intesa Sanpaolo, l'attività di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer di Capogruppo e dalle omologhe unità locali delle società del Gruppo ove costituite.
Inoltre, al sistema dei controlli interni concorre anche il Dirigente Preposto, che ai sensi dell'art.154 bis del TUF, esercita, a livello di Gruppo, il presidio del sistema dei controlli interni funzionali all'informativa contabile e finanziaria e di sostenibilità. Il sistema dei controlli interni è periodicamente soggetto a ricognizione e adeguamento in relazione all'evoluzione dell'operatività aziendale e al contesto di riferimento.
Intesa Sanpaolo presenta una struttura dei controlli aderente alle indicazioni dettate dagli Organi di Vigilanza.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo riconosce il rilievo strategico del presidio del rischio di compliance, nella convinzione che il rispetto delle norme e la correttezza negli affari costituiscano elementi fondamentali nello svolgimento dell'attività bancaria, che per sua natura è fondata sulla fiducia.
Le responsabilità ed i compiti della funzione di conformità sono attribuiti al Chief Compliance Officer, che è indipendente e autonomo rispetto alle strutture operative, riferisce direttamente agli Organi Sociali e ha accesso a tutte le attività della Banca nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti.
Il Modello di Compliance di Gruppo è declinato nelle Linee guida approvate dagli Organi Sociali di Intesa Sanpaolo, che indicano le responsabilità delle diverse strutture aziendali e i macro processi per la mitigazione del rischio di non conformità:
Nell'ambito della funzione di conformità opera anche la funzione data protection officer che svolge i compiti attribuiti dalle disposizioni normative in materia di privacy secondo il modello di governo descritto nelle Linee Guida sulla protezione dei dati personali delle persone fisiche.
Il perimetro normativo, comprensivo delle tematiche Environmental, Social e Governance (c.d. fattori ESG), e le modalità di presidio degli ambiti normativi che presentano rischi di non conformità apprezzabili per il Gruppo sono declinati nelle citate Linee guida. Il Chief Compliance Officer presenta agli Organi Sociali relazioni periodiche sull'adeguatezza del presidio della conformità, con riferimento a tutti gli ambiti normativi applicabili al Gruppo che presentino rischi di non conformità. Tali relazioni comprendono, su base annuale, l'identificazione e la valutazione dei principali rischi di non conformità cui il Gruppo è esposto e la programmazione dei relativi interventi di gestione e, su base semestrale, la descrizione delle attività effettuate, delle criticità rilevate e dei rimedi individuati. Specifica informativa viene inoltre fornita al verificarsi di eventi di particolare rilevanza.
Relativamente alle modalità di indirizzo, coordinamento e controllo del Gruppo, le Linee Guida di Compliance di Gruppo prevedono l'adozione di due distinti modelli, declinati per tenere conto dell'articolazione operativa e territoriale del Gruppo stesso.
In particolare:
per le Banche e le Società italiane specificamente individuate, la cui operatività è connotata da un elevato livello di integrazione con la Capogruppo, le attività di presidio della conformità sono accentrate presso la Capogruppo;
per le altre Società, per cui sussiste un obbligo normativo o specificamente individuate in ragione dell'attività svolta, nonché per le Filiali estere, è prevista la costituzione di una funzione di conformità interna e la nomina di un Compliance Officer locale, cui sono attribuite le responsabilità in materia di compliance; i Compliance Officer delle Società controllate riportano funzionalmente alle strutture dell'Area di Governo Chief Compliance Officer, mentre per quelli delle Filiali estere, salvo che la normativa locale non lo consenta, è prevista una dipendenza gerarchica dalle strutture dell'Area di Governo Chief Compliance Officer. Il riporto funzionale è previsto anche per i Data Protection Officer locali delle società del Gruppo stabilite nell'Unione Europea.
I compiti e le responsabilità della funzione antiriciclaggio, come previsti dalla normativa, sono attribuiti alla Direzione Centrale Anti Financial Crime che riporta al Chief Compliance Officer risultando in tal modo indipendente e autonoma rispetto alle strutture operative, riferisce direttamente agli Organi Sociali e ha accesso a tutte le attività della Banca nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti.
In particolare, come previsto dalle Linee Guida per il contrasto ai fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo e per la gestione degli embarghi e dalle Linee Guida Anticorruzione di Gruppo, la Direzione Centrale Anti Financial Crime assicura il presidio del rischio di non conformità in materia di riciclaggio, finanziamento del terrorismo, violazione degli embarghi, armamenti e corruzione (c.d. Financial Crime), attraverso:
La Direzione Centrale Anti Financial Crime svolge inoltre il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo del Gruppo secondo un modello analogo a quello descritto per la funzione di compliance.
L'Area di Governo del Chief Risk Officer declina operativamente gli orientamenti strategici e gestionali in materia di rischi lungo tutta la catena decisionale della Banca, fino alla singola unità operativa. I compiti e le funzioni sono ampiamente trattati nei capitoli successivi della presente Parte.
Tramite l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls, l'Area di Governo del Chief Risk Officer svolge controlli di II livello a presidio del credito e della data governance.
Le attività sul credito sono volte a verificare la corretta classificazione, la congruità degli accantonamenti e l'adeguatezza del processo di gestione e recupero su singole esposizioni (c.d. Single name).
In via generale, lo sviluppo delle attività di controllo prevede l'esame dei singoli processi del credito, anche al fine di verificare la presenza di idonei presidi di controllo di I livello, ivi comprese le modalità di esecuzione e tracciabilità. Le potenziali aree di indagine da approfondire mediante i controlli Single name considerano anche le risultanze dei monitoraggi agiti dalle Funzioni di Controllo di I livello nell'ambito dei differenti cluster creditizi.
L'Area di Coordinamento esegue, nell'ambito del complessivo processo di gestione dei rischi, i controlli di secondo livello connessi con la qualità dei dati, coerentemente con la normativa interna ed esterna in materia, riservando particolare attenzione ai dati in alimentazione ai modelli interni. In accordo con le evoluzioni del contesto regolamentare, l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls è responsabile dello sviluppo, della manutenzione e del presidio di un framework per il governo del rischio modello finalizzato ad assicurare l'identificazione, la valutazione, il monitoraggio e la mitigazione del rischio per tutti i Sistemi Interni, ivi inclusi i sistemi di misurazione dei rischi di Primo e Secondo Pilastro e i sistemi utilizzati ai fini contabili. A tal fine l'Area di Coordinamento, di concerto con le Funzioni interessate, si occupa principalmente delle seguenti attività: a) definire ed evolvere il modello di governo del model risk e il framework metodologico per l'identificazione dei modelli, l'assegnazione della relativa priorità, la valutazione e la mitigazione del rischio modello, ivi inclusa la metodologia di quantificazione del capitale economico a fronte del rischio modello; b) definire, gestire ed evolvere la piattaforma di Model Management del Gruppo (Group Model Inventory) con l'obiettivo di assicurare un inventario completo ed aggiornato dei modelli e la tracciatura dei processi collegati alle varie fasi del loro ciclo di vita; c) assicurare la periodica identificazione e valutazione del rischio modello e contribuire al calcolo del capitale economico a fronte del rischio modello; d) presidiare il processo per l'assegnazione della priorità ai modelli (Tier) con l'obiettivo di indirizzare in modo efficiente il loro governo, con particolare riferimento al livello di profondità, analiticità e frequenza delle attività di convalida e di sviluppo; e) per la componente relativa al rischio modello, contribuire alla proposta di aggiornamento annuale del RAF di Gruppo e al monitoraggio periodico degli indicatori di model risk appetite; f) fornire una periodica informativa sul Model Risk Management Framework e sulle risultanze delle valutazioni del rischio modello al Responsabile dell'Area Chief Risk Officer, ai comitati manageriali competenti ed agli Organi Societari.
Inoltre, all'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls è assegnata la funzione di convalida, volta ad assicurare la validazione a livello di Gruppo dei sistemi interni di misurazione dei rischi, utilizzati sia per la determinazione dei requisiti patrimoniali sia a fini non regolamentari, con la finalità di valutarne l'adeguatezza rispetto ai requisiti normativi, alle esigenze operative aziendali e a quelle del mercato di riferimento181 .
181 Regolamento UE n. 575/2013 (CRR), EBA guidelines, Direttiva UE n. 2013/36 (CRD IV), Circ. Banca d'Italia n. 285/2013.

I sistemi interni adottati dal Gruppo sono validati in fase di prima adozione (sulla base dei piani di estensione progressiva definiti dal Gruppo) ovvero in occasione di modifiche agli stessi, in conformità al processo di sviluppo e di convalida approvato dagli Organi Societari. La funzione di convalida garantisce inoltre il riesame periodico dei sistemi interni in termini di modelli, processi, dati utilizzati e implementazioni nei sistemi IT, valutandone l'adeguatezza, la capacità predittiva e le performance, nonché la rispondenza nel tempo alle prescrizioni normative, alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.
Nella convalida dei modelli interni di rischio di credito di Primo Pilastro, in fase di First Adoption, sono stati definiti due approcci: lo Stage Gate Approach e il Waterfall Approach, dove quest'ultimo coincide con la validazione tradizionalmente effettuata al termine dello sviluppo del modello. Sostanzialmente l'approccio Stage Gate configura una serie di step intermedi in cui la funzione di Sviluppo rilascia il materiale alla funzione di Convalida (Internal Validation & Model Risk Management) in momenti successivi formalizzati, a seguito dei quali la funzione di Convalida produce report intermedi, che includono la valutazione dal punto di vista sia del rispetto della normativa sia dei controlli di validazione formalizzati (in normativa interna). Il motivo per cui è stato introdotto lo Stage Gate approach è quello di consentire che le osservazioni della Convalida possano già essere fattorizzate nel nuovo modello, in modo da renderlo più solido.
Tra i compiti della funzione di Regulatory Requirements on Internal Risk Systems, oltre a quello di seguire dal punto di vista normativo i modelli di rischio di credito di Pillar I, in particolare dando assurance normativa in fase di model change, rientra anche la valutazione di tipo consulenziale su problemi e interpretazioni di tipo normativo a più ampio spettro, in risposta a richieste che sorgono in ambito dell'Area Chief Risk Officer.
Nel corso del 2024 il perimetro di applicazione si è esteso anche alla normativa ESG. A supporto delle attività di assurance normativa è stato, inoltre, sviluppato uno strumento di Generative AI.
Le verifiche di convalida sono svolte in linea con la pianificazione delle attività della funzione, definita in coerenza a quanto previsto dalla normativa interna ed esterna di riferimento e presentata ai competenti Organi aziendali. Tra i criteri rilevanti che definiscono la tipologia di validazione da applicare (Standard o Full) e la relativa frequenza vi è anche la rilevanza del modello e dei suoi usi (c.d. Tier), così come attribuita nell'ambito del framework del Model Risk Management.
Si specifica che per i rischi di Primo Pilastro, la frequenza di validazione è in ogni caso definita nel rispetto della normativa esterna di riferimento.
Al fine di assicurare periodica informativa circa gli esiti del processo di convalida svolto nel continuo agli Organi aziendali competenti e, con riferimento ai sistemi interni di misurazione dei rischi di Primo Pilastro, all'Autorità di Vigilanza, la funzione di convalida predispone le Relazioni annuali di convalida relative rispettivamente ai sistemi interni di Primo Pilastro e ai sistemi interni utilizzati per fini gestionali, nelle quali sono riassunti i risultati delle analisi svolte nel corso dell'anno di riferimento sui sistemi interni in uso presso la Capogruppo e le società del Gruppo ed il relativo giudizio formulato; sono inoltre evidenziate le principali aree di miglioramento identificate ed il relativo livello di criticità assegnato. Inoltre, la funzione di convalida predispone un aggiornamento dell'andamento dei modelli interni in termini di performances e di risoluzione dei rilievi formulati dalla funzione che viene presentato semestralmente agli Organi Aziendali competenti. Nello svolgimento del processo di convalida a livello di Gruppo, la funzione interagisce con le Autorità di Vigilanza, con gli Organi Aziendali di riferimento e con le funzioni responsabili dei controlli di terzo livello previsti dalla normativa; adotta un approccio decentrato per le società dotate di funzioni di convalida locali (le principali società italiane ed estere), coordinando e supervisionando le attività di queste ultime, ed un approccio accentrato per le altre società. Le metodologie adottate sono state sviluppate in attuazione dei principi che ispirano le Disposizioni di Vigilanza per le banche, le direttive e i regolamenti comunitari, gli orientamenti generali dei comitati internazionali, le best practice in materia e si sostanziano in analisi documentali, quantitative e di prassi operativa.
La funzione di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer, posto alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione (e per esse del relativo Presidente), che riporta funzionalmente anche al Comitato per il Controllo sulla Gestione, fermi restando gli opportuni raccordi con il Consigliere Delegato e CEO. Il Chief Audit Officer non ha alcuna responsabilità diretta di aree operative.
La funzione ha una struttura e un modello di controllo articolato in coerenza con l'evoluzione dell'assetto organizzativo di Intesa Sanpaolo e del Gruppo.
Il Chief Audit Officer - al quale riportano funzionalmente le Strutture di Internal Audit delle società italiane ed estere del Gruppo - è dotato della necessaria autonomia e indipendenza dalle Strutture operative; la Funzione ha accesso a tutte le attività svolte sia presso gli uffici centrali sia presso le strutture periferiche. La funzione di audit della Banca non può essere affidata a soggetti esterni; in caso di attribuzione a soggetti terzi di attività rilevanti per il funzionamento del sistema dei controlli interni (ad es., dell'attività di elaborazione dei dati), la Funzione di revisione interna deve poter accedere anche alle attività svolte da tali soggetti.
La struttura valuta, in un'ottica di terzo livello, la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità, l'affidabilità delle componenti del sistema dei controlli interni, del processo di gestione dei rischi e dei processi aziendali, avendo riguardo anche alla capacità di individuare e prevenire errori ed irregolarità. In tale contesto, sottopone, tra l'altro, a verifica le funzioni aziendali di controllo dei rischi e di conformità alle norme anche attraverso la partecipazione a progetti, al fine di creare valore aggiunto e migliorare l'efficacia dei processi di controllo e la governance dell'organizzazione.
Alla Funzione di revisione interna compete anche la valutazione dell'efficacia del processo di definizione del RAF, della coerenza interna dello schema complessivo e della conformità dell'operatività aziendale al RAF medesimo. Nell'ambito del RAF, il Chief Audit Officer elabora il proprio contributo al Risk Assessment Integrato condotto dalle funzioni aziendali di controllo e dal Dirigente Preposto.
La struttura opera con personale dotato delle adeguate conoscenze e competenze professionali utilizzando come riferimento le best practice e gli standard internazionali per la pratica professionale dell'internal auditing definiti dall'Institute of Internal Auditors (IIA). Gli internal auditor svolgono la propria attività in linea con i principi contenuti nel Codice Deontologico dell'Internal Auditor, ispirato a quello proposto dall'Institute of Internal Auditors. La Funzione, come previsto dagli standard internazionali, viene sottoposta almeno ogni cinque anni a una Quality Assurance Review esterna; la più recente verifica è stata avviata a fine 2021, dopo tre anni dalla precedente review sulla base di una frequenza concordata con il Comitato per il

Controllo sulla Gestione e si è conclusa nel primo trimestre 2022 con la conferma della massima valutazione prevista ("Generalmente Conforme"). A fine 2024 è stata avviata una nuova verifica che si concluderà nel primo trimestre 2025.
La Funzione di revisione interna utilizza metodologie strutturate di risk assessment, per individuare le aree di maggiore attenzione e i principali nuovi fattori di rischio. In funzione delle valutazioni emerse dal risk assessment e delle priorità che ne conseguono, nonché delle eventuali richieste specifiche di approfondimento espresse dal Vertice e dagli Organi societari, predispone e sottopone al vaglio preventivo del Comitato per il Controllo sulla Gestione e alla successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione, un Piano Annuale degli interventi sulla base del quale poi opera nel corso dell'esercizio oltre che un Piano Pluriennale.
In corso d'anno il Piano può subire variazioni per eventi di natura straordinaria, derivanti anche dalla possibile evoluzione dei rischi, nonché per nuove richieste da parte degli Organi societari.
Il Chief Audit Officer assicura il corretto svolgimento del processo interno di gestione delle segnalazioni delle violazioni (c.d. whistleblowing).
Il Chief Audit Officer supporta la governance aziendale e assicura al Vertice Operativo, agli Organi Societari e alle competenti Autorità (Banca Centrale Europea, Banca d'Italia, Consob, ecc.) una tempestiva e sistematica informativa sullo stato del sistema dei controlli, sulle risultanze dell'attività svolta e sull'avanzamento delle azioni correttive. Inoltre, contribuisce alla diffusione della cultura del rischio all'interno della Banca e del Gruppo.
Nel corso dell'esercizio l'azione di audit ha riguardato in modo diretto la Capogruppo nonché le altre partecipate per le quali l'attività è stata fornita in "service"; per le altre entità del Gruppo dotate di proprie funzioni interne di audit sono state esercitate attività di indirizzo e coordinamento funzionale delle strutture locali, al fine di garantire omogeneità nei controlli e adeguata attenzione alle diverse tipologie di rischio, verificandone altresì i livelli di efficacia ed efficienza sia sotto il profilo strutturale che operativo. Su tali società, come già più sopra richiamato, sono stati svolti anche interventi diretti di revisione e verifica in veste di Capogruppo.
I punti di debolezza rilevati sono sistematicamente segnalati alle Funzioni aziendali interessate per una sollecita azione di miglioramento cui segue adeguata attività di follow-up atta a verificarne l'efficacia.
Le valutazioni di sintesi sul sistema di controllo interno derivate dagli accertamenti svolti sono state portate periodicamente a conoscenza del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del Consiglio di Amministrazione.
Gli esiti degli accertamenti conclusisi con giudizio negativo o che evidenziano carenze di rilievo sono stati trasmessi al Consiglio di Amministrazione, al Consigliere Delegato e CEO e al Comitato per il Controllo sulla Gestione nonché ai Consigli di Amministrazione e ai Collegi Sindacali delle entità controllate interessate.
I principali punti di debolezza riscontrati e la loro relativa evoluzione sono stati inseriti nel Tableau de Bord Audit, con l'evidenza delle azioni di mitigazione in corso nonché dei relativi responsabili e delle scadenze previste, in modo da effettuare un sistematico monitoraggio.
Il Chief Audit Officer coordina la sessione "Sistema dei Controlli Interni Integrato" del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo; supporta l'Organismo di Vigilanza 231 nell'assicurare una costante e indipendente azione di sorveglianza sul regolare andamento dell'operatività e dei processi, al fine di prevenire o rilevare l'insorgere di comportamenti o situazioni anomale e rischiose e nel vigilare sul rispetto e sull'adeguatezza delle regole contenute nel Modello 231; partecipa infine alle sessioni Plenaria, Piano d'Impresa e Sostenibilità (ESG), Analisi dei Rischi di Gruppo e Supervisory Remediation Plans del Comitato di Direzione nonché, su specifica richiesta, anche alla sessione Investimenti.
La Funzione di revisione interna ha assicurato un'attività continuativa di auto-valutazione della propria efficienza ed efficacia, in linea con un proprio piano interno di "assicurazione e miglioramento qualità" redatto conformemente a quanto raccomandato dagli standard internazionali per la pratica professionale di Audit. In tale ambito, nel 2024, è proseguito il programma di evoluzione strategica dell'audit denominato Strategic Audit Innovation Line-up (SAIL) per il periodo 2022-2025, in allineamento con il nuovo Piano d'Impresa.

Il presidio sull'affidabilità dei documenti contabili societari, sul processo d'informativa finanziaria e sulla conformità della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità agli standard di rendicontazione previsti dalla normativa CRSD, è assicurato dal Dirigente Preposto, nel rispetto delle previsioni di cui all'art 154-bis TUF e delle relative disposizioni attuative.
Tale presidio è altresì assicurato con riferimento alle controllate regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea, secondo le regole di vigilanza sul sistema amministrativo contabile ex art. 15 Reg. Mercati Consob n. 20249/2017 (e successive modifiche e integrazioni).
Ai fini degli adempimenti richiesti dalle disposizioni citate, il Dirigente Preposto:
In particolare, con specifico riferimento all'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto:
Con riferimento all'informativa di sostenibilità, il Dirigente Preposto:
Il Dirigente Preposto contribuisce alle attività di vigilanza sulle condizioni d'indipendenza della Società di revisione legale dei conti secondo le modalità disciplinate dall'apposito Regolamento aziendale, in coerenza ai disposti di legge (D. Lgs. 39/2010 modificato dal D. Lgs. 135/2016 in recepimento della Direttiva 2014/56/UE e del Regolamento Europeo 537/2014). Il citato Regolamento aziendale attribuisce al Dirigente Preposto un ruolo di supervisione, presidio e monitoraggio degli incarichi di revisione contabile e degli altri servizi conferiti dalle strutture della Capogruppo e dalle società del Gruppo a società di revisione, alle loro reti e a soggetti alle stesse collegati, e il compito di informare regolarmente a tale riguardo il Comitato per il Controllo sulla Gestione.
Il Dirigente Preposto assicura, inoltre, informative periodiche al Consiglio di Amministrazione in ordine alle responsabilità di legge e regolamentari attribuite a quest'Organo in materia di vigilanza sull'adeguatezza dei poteri e mezzi conferiti allo stesso Dirigente Preposto e sul rispetto effettivo delle procedure amministrative e contabili. Tali informative sono preliminarmente discusse con il Comitato per il Controllo sulla Gestione e gli altri Comitati endoconsiliari, per i profili di rispettiva competenza.

In relazione alle funzioni di sorveglianza e di presidio attribuitegli, con riferimento all'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto:
Particolare attenzione viene posta nell'esaminare l'adeguatezza delle impostazioni di controllo contabile e del regolare svolgimento delle attività funzionali al processo d'informativa finanziaria; il focus degli accertamenti è rappresentato dalle fasi di lavoro che, nell'ambito dei diversi processi aziendali, comportano la registrazione, l'elaborazione, la valutazione e la rappresentazione dei dati e delle informazioni che alimentano il financial reporting e il relativo sistema dei controlli interni.
Con riguardo al presidio delle architetture e delle applicazioni informatiche strumentali alla gestione di tali informazioni, i processi elaborativi e gli interventi di sviluppo sui sistemi di sintesi assumono speciale rilievo.
Il modello organizzativo a presidio dell'adeguatezza delle procedure amministrative, contabili, d'informativa finanziaria e del relativo sistema dei controlli interni è disciplinato dalle "Linee Guida di Governo Amministrativo Finanziario" e dalle correlate regole attuative. In particolare, il modello prevede il ricorso ad approcci di verifica differenziati tenuto conto da un lato della rischiosità potenziale dei processi rilevanti ai fini dell'informativa contabile e finanziaria e dall'altra della necessità di assicurare un'attività di controllo integrata e sinergica con quella svolta dalla Funzione Internal Auditing e dalle altre Funzioni aziendali di controllo.
A tale scopo la verifica delle procedure può avvalersi di analisi approfondite, condotte secondo metodologie specifiche funzionali alla verifica della correttezza dell'informativa contabile e finanziaria, svolte dalle strutture a supporto del Dirigente Preposto (approccio analitico) nonché, qualora presenti, delle evidenze rilevate dalle funzioni aziendali di controllo o da enti esterni quali Società di revisione, Autorità di vigilanza, ecc. (approccio sintetico).
Ai fini della valutazione dell'adeguatezza dei processi rilevanti per l'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto si avvale pertanto delle risultanze delle attività di controllo svolte dalle strutture a diretto riporto, dalla Funzione Internal Auditing e dalle altre Funzioni aziendali di controllo. A tale scopo, nell'ambito del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo previsto dal Sistema dei Controlli Interni Integrato, le Funzioni aziendali di controllo e il Dirigente Preposto condividono i piani annuali di verifica e le relative risultanze. Le criticità derivanti da ispezioni condotte da enti esterni (Società di revisione, Autorità di vigilanza) sono inoltre raccolte e valutate, sotto il profilo del rischio d'informativa finanziaria.
Ad esito della predisposizione dei documenti contabili societari secondo le regole ed i criteri declinati nella Parte A della Nota Integrativa e delle attività di vigilanza esercitate sui processi d'informativa finanziaria secondo le impostazioni testé descritte, il Consigliere Delegato e CEO e il Dirigente Preposto sottoscrivono le attestazioni previste dall'art. 154-bis TUF, comma 5.
Tali attestazioni sono incluse nel fascicolo dei bilanci d'esercizio e consolidato e rese al pubblico secondo il modello stabilito con regolamento Consob.
Con riferimento all'informativa di sostenibilità, il Dirigente Preposto sottoscrive, unitamente al Consigliere Delegato e CEO, l'attestazione ai sensi dell'art. 154-bis TUF comma 5-ter che la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, inclusa nella Relazione sulla gestione, è stata redatta:
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, in tema di tutela del risparmio e disciplina dei mercati finanziari, ha fissato alcune condizioni per la quotazione delle società controllanti di società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea (art. 15 del Regolamento Mercati). Intesa Sanpaolo ha provveduto di conseguenza, con un piano di azioni finalizzate ad assicurare l'esistenza delle condizioni richieste per le società controllate che rivestono significativa rilevanza, individuate in osservanza dei criteri stabiliti dal citato art. 15:
Ad esito delle attività svolte e degli accertamenti condotti, si conferma il rispetto delle condizioni ex art 15 Reg. Mercati Consob n. 20249/2017 (e successive modifiche e integrazioni).
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione ed il Consiglio di Amministrazione sono stati informati, in ordine al rispetto di tali

previsioni normative riferite alle società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea, nell'ambito della citata "Relazione sul sistema dei controlli interni rilevanti per l'informativa finanziaria" predisposta al fine di illustrare il complesso delle attività di governo e controllo condotte in attuazione delle diverse disposizioni di legge e regolamenti di Gruppo in materia di presidio dell'informativa finanziaria, organicamente coordinate dal Dirigente Preposto.
Il perimetro dei rischi individuati, presidiati e integrati nel Capitale Economico, si articola come segue:
La copertura dei rischi, siano essi inclusi o meno nella quantificazione del Capitale Economico, a seconda della loro natura, frequenza e dimensione potenziale d'impatto, è affidata ad una costante combinazione tra azioni e interventi di attenuazione/immunizzazione, procedure/processi di controllo e protezione patrimoniale anche tramite stress test. Il Gruppo Intesa Sanpaolo presta particolare attenzione:
Nel corso degli anni il Gruppo ha sviluppato e implementato i necessari miglioramenti strutturali e operativi di una reportistica integrata dei rischi il più possibile completa, precisa e su base periodica, col fine di supportare il senior management.

I processi di monitoraggio dei rischi sono stati interessati da un progressivo rafforzamento dei presidi di Data & Reporting Governance, anche in ottemperanza alla normativa di riferimento ('Principi per un'efficace aggregazione e reportistica dei dati di rischio – BCBS239'). L'importanza di una diffusa e robusta applicazione della Data Governance lungo tutto il ciclo di vita dei dati è stata ribadita con l'emanazione a maggio 2024 dell'aggiornamento della "Guide on effective Risk Data Aggregation and Risk Reporting". Il framework di riferimento, disegnato e normato dalla struttura Data & Artificial Intelligence Office, garantisce l'adozione di tassonomie condivise e di prassi uniformi per la descrizione del ciclo di vita del dato, nonché l'adozione degli standard di Data Quality sulle varie Aree di Rischio al fine di aumentare l'accuratezza dei dati del Gruppo. Viene altresì posta attenzione ai processi di aggregazione dei dati e reporting affinché risultino adeguati a fronteggiare le richieste normative ovvero a soddisfare richieste ad hoc, anche in ambito di situazioni di stress/crisi. Ciò in linea con le aspettative espresse dagli Organi di Supervisione.
Più in generale, il rafforzamento dei presidi di Data & Reporting Governance ha interessato gli elementi di seguito schematizzati.


Il Gruppo ha altresì rafforzato l'attenzione sul presidio della qualità del dato attivando all'interno dell'Area Chief Risk Officer un presidio di controlli di II livello sulla data governance.
Le misurazioni relative alle singole tipologie di rischio del Gruppo sono integrate in una grandezza di sintesi, rappresentata dal Capitale Economico, che consiste nella massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte di un anno, ad un determinato livello di confidenza. Esso rappresenta una metrica chiave per definire l'assetto finanziario e la tolleranza del Gruppo al rischio e per orientare l'operatività, assicurando l'equilibrio tra i rischi assunti e il ritorno per gli azionisti. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework approvato, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale economico insieme al capitale a rischio calcolato secondo l'ottica regolamentare costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo nell'ambito del processo ICAAP. La valutazione del capitale è inclusa nel reporting aziendale ed è sottoposta trimestralmente al Comitato di Direzione, al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo.
Oltre al governo dei rischi sopra descritti, Intesa Sanpaolo presta molta attenzione all'identificazione e al presidio di specifici ambiti di rischio emergenti, che potrebbero compromettere, nel medio periodo, il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo o influenzare in modo sensibile l'evoluzione della situazione economica e patrimoniale.

Per le finalità sopra descritte, il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza un vasto insieme di tecniche e strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi, diffusamente descritto in questa Parte E della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato, con riferimento alle tipologie di rischio di seguito indicate e secondo le modalità previste dalla informativa qualitativa di cui alla Circolare 262 di Banca d'Italia. La tabella seguente riporta la mappatura della disclosure sui rischi secondo tali modalità con riferimento al Bilancio con l'indicazione aggiunta – ove pertinente – delle corrispondenti sezioni dell'informativa Pillar 3.
| BILANCIO | PILLAR 3 | ||
|---|---|---|---|
| Sezione/Capitolo | Paragrafo | Sezione | |
| RISCHI DEL GRUPPO BANCARIO | PARTE E - SEZIONE 2 | ||
| - Rischio di credito | Capitolo 1.1 | Sezioni 6-7-8-9-10 | |
| - Operazioni di cartolarizzazione | Capitolo 1.1 | Paragrafo C | Sezione 12 |
| - Rischio di mercato | Capitolo 1.2 | Sezione 13 | |
| - Portafoglio di negoziazione di vigilanza | Paragrafo 1.2.1 | ||
| - Portafoglio bancario | Paragrafo 1.2.2 | ||
| - Rischio di controparte | Capitolo 1.3 | Sezione 11 | |
| - Derivati Finanziari | Paragrafo 1.3.1 | ||
| - Derivati Creditizi | Paragrafo 1.3.1 | ||
| - Le coperture contabili | Paragrafo 1.3.2 | ||
| - Rischio di Liquidità | Capitolo 1.4 | Sezione 5 | |
| - Rischi Operativi | Capitolo 1.5 | Sezione 14 | |
| RISCHI DELLE IMPRESE DI ASSICURAZIONE | PARTE E - SEZIONE 3 | ||
| - Rischi assicurativi | Capitolo 3.1 | ||
| - Rischi finanziari | Capitolo 3.2 | ||
| RISCHI DELLE ALTRE IMPRESE | PARTE E - SEZIONE 4 |
Il Gruppo, oltre al rischio di credito, di mercato di trading book, finanziario di banking book, di liquidità, operativo e delle imprese di assicurazione, ampiamente trattati nei paragrafi successivi, ha individuato e presidia i seguenti altri rischi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo definisce il rischio strategico, attuale o prospettico, come il rischio legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
Il rischio strategico è fronteggiato innanzitutto da policy e procedure che prevedono che le decisioni più rilevanti siano riportate al Consiglio di Amministrazione supportate dalla valutazione attuale e prospettica dei rischi e dell'adeguatezza patrimoniale. Il forte accentramento delle decisioni strategiche, con il coinvolgimento dei massimi Organi di governo aziendale e il supporto delle diverse Funzioni aziendali, assicura la mitigazione della componente legata agli eventuali impatti discendenti da errate decisioni aziendali e scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
Per quanto riguarda la componente riferibile più direttamente al rischio di business, ovvero legata al rischio di potenziale flessione degli utili, derivante da inadeguata attuazione di decisioni e da cambiamenti del contesto operativo e da variazioni inattese nel costo del rifinanziamento, viene fronteggiata, oltre che dai sistemi di regolazione della gestione aziendale, anche con apposito capitale interno, valutato in base ad un approccio simulativo alla volatilità del margine, delle commissioni, dei costi operativi e di rifinanziamento, ancorato al business mix del Gruppo e delle sue Business Unit.
Il rischio strategico, inoltre, è valutato anche nell'ambito delle prove di stress a valere su un modello a più fattori che descrive le relazioni tra variazioni dello scenario economico e il business mix risultante dalle ipotesi di pianificazione, con analisi mirate alla valutazione degli impatti sia sulla componente margine di interesse sia sui margini derivanti dall'andamento delle commissioni nette.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo riconosce grande rilevanza al rischio di reputazione, ossia al rischio attuale e prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo persegue la gestione attiva della propria immagine presso tutti gli stakeholder, attraverso il coinvolgimento di tutte le Unità Organizzative e ricercando una crescita robusta e sostenibile, in grado di creare valore per tutti i portatori di interesse. Inoltre, il Gruppo si propone di minimizzare i possibili effetti negativi sulla propria reputazione attraverso la governance rigorosa e dettagliata, la gestione proattiva dei rischi e l'indirizzo e il controllo delle attività.
La gestione complessiva dei rischi reputazionali viene anzitutto perseguita attraverso:

Tali processi, che coinvolgono a diverso titolo funzioni di controllo, specialistiche e di business, includono in particolare:
Il modello di governance del rischio reputazionale include inoltre un sistema integrato di presidio dei rischi di conformità, nella convinzione che il rispetto delle norme e la correttezza negli affari costituiscano elementi fondamentali nello svolgimento dell'attività bancaria, che per sua natura è fondata sulla fiducia.
Nell'ambito dello svolgimento dell'attività di Servizio di Investimento per la Clientela, si configurano per il Gruppo una serie di potenziali rischi legati all'attività medesima, di tipo reputazionale, legale, strategico e operativo.
Al fine di minimizzare le dimensioni di rischio sopra citate, anche in ottemperanza delle Normative di riferimento, il Gruppo si è da tempo dotato di opportuni processi volti a coglierne gli aspetti salienti. In particolare, si segnalano i seguenti processi:
La commercializzazione dei prodotti finanziari è quindi disciplinata da specifiche valutazioni preventive dei rischi sia dal punto di vista della Banca (insieme dei rischi con diretto impatto proprietario, siano essi di credito, finanziari e operativi) sia dal punto di vista del cliente (rischio del portafoglio, complessità e frequenza delle operazioni, concentrazione su emittenti o su divisa estera, coerenza con gli obiettivi e i profili di tolleranza al rischio, conoscenza e consapevolezza dei prodotti e dei servizi proposti), al fine di una corretta individuazione e mitigazione di ogni potenziale fonte di rischio implicita nell'attività medesima.
La sostenibilità, termine riferito alla capacità di non recare danno all'ambiente e alle comunità in modo da supportare un equilibrio economico, sociale e ambientale di medio-lungo termine, è un fattore di grande e crescente importanza per la società nel suo complesso. La gestione delle tematiche ESG richiede quindi che siano tenuti in considerazione non solo l'impatto dei rischi ad esse connessi sull'organizzazione della Banca, ma anche il potenziale impatto sugli stakeholder e i rischi a cui la Banca espone i propri stakeholder e l'ambiente con la propria operatività. Il Gruppo Intesa Sanpaolo, consapevole dell'importanza di una allocazione corretta e responsabile delle risorse e dell'influenza che un gruppo bancario può avere in termini di sostenibilità sia nel breve sia nel lungo periodo, rivolge particolare attenzione alla gestione dei rischi ESG sia con riferimento alla propria operatività che in relazione alle attività delle imprese clienti e ai settori considerati sensibili, caratterizzati cioè da un significativo profilo di rischio ESG.
I rischi ESG sono quindi inclusi nel framework complessivo di Risk Management in quanto rappresentano potenziali impatti negativi che una organizzazione o un'attività possono comportare sull'ambiente, sulle persone e sulle comunità, comprendendo i rischi connessi alla condotta aziendale (corporate governance), sulla redditività, sul profilo reputazionale e sulla qualità del credito con possibili conseguenze legali. Fra i rischi ESG particolare rilievo assume il climate risk, ovvero il rischio finanziario derivante dall'esposizione al rischio fisico e di transizione connesso al cambiamento climatico. I rischi e le opportunità correlati ai cambiamenti climatici sono identificati e analizzati in modo coordinato dalle diverse funzioni aziendali, con l'obiettivo di includerli nei processi ordinari di identificazione, valutazione e monitoraggio del rischio, nelle strategie creditizie e nell'offerta commerciale del Gruppo.
Il Gruppo è pertanto impegnato nel ricomprendere l'impatto degli aspetti legati al clima nei rispettivi processi decisionali strategici per integrarli completamente nel quadro di gestione del rischio con lo scopo di mantenere un profilo a rischio contenuto. Ciò comprende il monitoraggio e la gestione dei rischi ESG, compresi i rischi derivanti dal cambiamento climatico (di credito, operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità) e l'attuazione di standard etici e ambientali nei processi interni, nei prodotti e servizi offerti ai clienti e nella selezione delle controparti e dei fornitori.
Nell'ambito del Risk Appetite framework (RAF), che rappresenta il quadro generale all'interno del quale è sviluppata la gestione del rischio d'impresa, una specifica sezione viene dedicata ai rischi ESG, climate change e reputazionali. Tale sezione include elementi qualitativi e quantitativi. In particolare, con riferimento ai rischi ESG & Climate, il Gruppo riconosce l'importanza strategica dei fattori ESG e l'urgenza di contenimento del cambiamento climatico.

Nello specifico, i rischi di cambiamento climatico possono essere suddivisi in rischi fisici e di transizione.
I rischi fisici rappresentano l'impatto finanziario negativo derivante dai cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione. Questi rischi – che solitamente possono manifestarsi sia nel breve/medio che nel lungo periodo – possono essere suddivisi in rischi acuti e cronici:
I rischi di transizione sono rappresentati dagli impatti finanziari negativi in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale, derivanti da:
La probabilità e l'entità dell'impatto dei fattori di rischio climatico possono essere influenzate da una serie di variabili aggiuntive quali ad esempio il settore di appartenenza, il modello di business, la posizione geografica dell'azienda o dell'asset. Le interazioni e le interdipendenze tra i canali di trasmissione e i fattori di rischio climatico possono tradursi in un'amplificazione dei correlati impatti. Quanto detto vale anche in relazione alla più ampia categoria e ai canali di trasmissione dei rischi ambientali, dove le principali fonti di rischio per le controparti di Intesa Sanpaolo e, di conseguenza, per il Gruppo stesso derivano da:
L'integrazione nel framework di risk management dei rischi climatici / ambientali sopradescritti e più in generale dei rischi ESG si articola in:
L'analisi di materialità Climate/ESG Materiality Assessment è un processo finalizzato a identificare i settori di attività economica, le aree geografiche e i portafogli (e.g. corporates, households, sovereigns) che presentano una maggior vulnerabilità ai rischi da cambiamento climatico e ESG sulla base di approcci qualitativi e quantitativi, dando così priorità ai controlli del rischio da implementare. I risultati del Materiality Assessment sono elemento fondante per:
L'analisi di materialità sopra descritta concorre alla definizione della materialità finanziaria per la componente Environmental che, insieme alla materialità d'impatto, è alla base della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità inclusa nella Relazione sulla gestione.
ll RAF integra e traduce in presidi specifici quanto definito in termini di indirizzi strategici, Climate/ESG Materiality Assessment e ESG Sectoral Color Coding, individuando anno per anno limiti, Key Risk Indicator (KRI) e azioni specifiche volte al contenimento dei rischi ESG, in particolare con riferimento ai settori più esposti a tali rischi. In tale contesto si inseriscono anche specifici interventi connessi alle scelte strategiche del Gruppo quali, ad esempio, l'adesione agli obiettivi di "Net-Zero". In particolare, per i settori a maggiore intensità di emissione, nell'ambito del Piano Industriale sono stati definiti target settoriali intermedi al 2030 oggetto di un piano di transizione come da indicazioni della Net-Zero Banking Alliance (NZBA), a mitigazione del potenziale rischio prospettico. Ai settori Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining, già coperti
da target, si sono aggiunti i settori Iron & Steel, Commercial Real Estate, Agriculture - Primary Farming, Aluminium, Cement e Residential Real Estate, in coerenza con gli impegni sottoscritti con l'adesione alla NZBA e con la validazione da parte della Science Based Target initiative (SBTi), richiesta nel 2024 e ottenuta a gennaio 2025.
La sezione ESG Climate Change e Reputational Risk del RAF di Gruppo include:
Sempre nell'ambito del RAF sono identificate le principali limitazioni ed esclusioni al finanziamento verso settori/controparti maggiormente esposti ai rischi ESG che vengono poi integrate in policy di autoregolamentazione e/o nei processi aziendali. In particolare, Intesa Sanpaolo ha emanato le "Regole per l'operatività creditizia nel settore del carbone", le "Regole per l'operatività nel settore Oil & Gas" e le "Linee Guida in materia di operatività con soggetti attivi nel settore dei materiali di armamento", volte a definire criteri generali e specifici di limitazione ed esclusione dell'operatività creditizia verso controparti appartenenti a questi settori. Inoltre, il Gruppo, attraverso le "Regole sulla biodiversità e natura", regolamenta la propria operatività con riferimento ai rischi legati alla biodiversità e agli ecosistemi, stabilendo criteri specifici di limitazione ed esclusione, affinando le procedure di valutazione del rischio e incoraggiando finanziamenti sostenibili volti a indirizzare il mantenimento o il miglioramento della biodiversità e dei servizi ecosistemici.
Le politiche e le azioni sopra descritte trovano ampia rappresentazione nella sezione Environmental della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità inclusa nella Relazione sulla gestione.
Un elemento fondamentale per integrare nelle strategie aziendali i rischi e le opportunità connessi al cambiamento climatico considerando le implicazioni anche di medio lungo termine, è costituito dall'analisi di scenario. La Climate Scenario Analysis è utilizzata, nel quadro più generale del materiality assessment, al fine di esplorare potenziali vulnerabilità di portafoglio, in particolare quello creditizio, nell'ambito degli esercizi di stress test regolamentari o del processo Internal Capital Assessment Adequacy Process (ICAAP) e Internal Liquidity Assessment Adequacy Process (ILAAP).
Per la conduzione del processo ICAAP Intesa Sanpaolo adotta un approccio che integra soluzioni dedicate alla verifica degli impatti del rischio di transizione e fisico sul portafoglio Non Financial Corporate (NFC) e sul portafoglio garantito da immobili. Per quanto riguarda il rischio di transizione, la valutazione dell'impatto viene effettuata attraverso lo shock dei bilanci delle singole controparti e del livello di efficienza energetica degli immobili residenziali e commerciali a garanzia. La stima dell'impatto del rischio fisico, invece, viene determinata in base alla geolocalizzazione degli immobili a garanzia o dei siti produttivi clientela NFC e in funzione delle differenti tipologie di eventi climatici. Nell'ambito dell'ILAAP particolare attenzione viene dedicata all'analisi d'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali che potrebbero compromettere le posizioni di liquidità in chiave forward-looking su orizzonti di medio-termine (1-4 anni).
Quando previsto, il Gruppo partecipa agli esercizi di stress test svolti dalla European Banking Authority (EBA).
Le risultanze delle valutazioni d'impatto finora condotte (Materiality Assessment, Climate Scenario Analysis) hanno evidenziato che il Gruppo non è esposto nel breve termine in misura materiale ai rischi climatici. Nell'orizzonte di medio e lungo termine l'esposizione a tali rischi potrebbe intensificarsi in maniera limitata e concentrata nei settori già oggetto di controllo e monitoraggio. In particolare, con riferimento al rischio di transizione sui settori del Banking Book a maggiore intensità di emissione (Oil & Gas, Power Gen ed Automotive), si segnala che nell'ambito del Piano Industriale sono stati definiti target settoriali intermedi al 2030 - allineati all'obiettivo Net-Zero entro il 2050 - oggetto di un piano di transizione come da indicazioni della NZBA, a mitigazione del potenziale rischio prospettico. Il monitoraggio è stato esteso progressivamente ad altri settori, in coerenza con gli impegni sottoscritti con l'adesione alla NZBA e con la validazione da parte dell'SBTi.
Il framework di risk management di Intesa Sanpaolo prevede l'integrazione dei fattori di rischio climatici e ambientali rispetto alle diverse famiglie di rischio impattate. Tale scelta tiene in considerazione il fatto che l'impatto dei rischi climatici e ambientali può essere diretto, ad esempio per effetto di una minore redditività delle imprese o della svalutazione delle attività, o indiretto, ad esempio a causa di azioni legali (rischio legale) o danni reputazionali che emergano qualora il pubblico, le controparti dell'ente e/o gli investitori associno l'ente a effetti ambientali avversi (rischio reputazionale).
Con riferimento al rischio di credito, nella componente qualitativa dei modelli attualmente validati ed utilizzati dal Gruppo, diversi aspetti ed elementi correlati agli ambiti ESG e "Climate" sono presi in considerazione. Per le imprese di maggiore dimensioni (Large Corporate) è stato incorporato nel modello anche un modulo specifico che considera dati quantitativi di tipo

ESG forniti da provider esterni, mentre nel modello Corporate (imprese o gruppi con dimensione inferiore ai 500 milioni di euro) oltre a domande qualitative che considerano anche i rischi socio-ambientali, al fine di tener conto dell'esposizione della controparte a rischi fisici derivanti da eventi catastrofali (ad esempio, danni agli stabilimenti produttivi e/o ai magazzini) è stato definito un modulo ad hoc che statisticamente, a partire dalle evidenze storiche e pubbliche di eventi catastrofali osservati a livello di area geografica, individua potenziali deterioramenti della Probabilità di default. Più in dettaglio, tale modulo fornisce, per le controparti domestiche, una valutazione del rischio di danni connesso a calamità naturali (alluvioni, incendi, terremoti) a cui un'impresa è potenzialmente esposta in funzione della regione (e/o comune) nella quale opera e/o conduce prevalentemente il proprio business. Complessivamente il peso di tali moduli sul rating finale è contenuto, per cui si ritiene che non sia osservabile, al momento, un effetto apprezzabile su "larga scala" ascrivibile a essi, sulle valutazioni espresse dai modelli interni e, quindi, sulle metriche a valle che li utilizzano (e.g. ECL).
Nella gestione del rischio di mercato, Intesa Sanpaolo valuta anche gli effetti dei fattori climatici e ambientali sulle proprie posizioni correnti esposte al rischio di mercato. In particolare, il Gruppo:
Nell'ambito del modello di gestione dei rischi di mercato, la valutazione dell'esposizione ai rischi ESG prevede inoltre lo svolgimento di esercizi di Stress Test che permettano di indagare la sensibilità dei portafogli ai fattori di rischio ESG e stimare l'impatto che tali fattori, in particolare i rischi climatici e ambientali, possono avere sulla rischiosità effettiva delle esposizioni.
Nella gestione del rischio di controparte, si effettua mensilmente un'analisi di concentrazione dell'esposizione del portafoglio di derivati OTC e SFT, misurata con le metriche Potential Future Exposure e Current Exposure, utilizzando gli indicatori ESG disponibili internamente (ad es. ESG Sectoral Assessment, ESG Sectoral Color Coding).
Per quanto riguarda il rischio di liquidità, rilevanti rischi climatici e ambientali possono comportare un aumento dei deflussi di cassa netti o intaccare le riserve di liquidità disponibili. Sebbene, come da generale consenso dell'industria bancaria, il legame tra i rischi C&E e la liquidità risulti principalmente di tipo indiretto e con manifestazioni potenzialmente più sul lungo termine, si ritiene importante non trascurare questi rischi e la loro potenziale trasmissione, incorporando opportunamente la valutazione dei loro potenziali effetti sulla posizione di liquidità del Gruppo, corrente e prospettica.
A tal fine, dopo la preventiva identificazione dei fattori di rischio climatico e ambientale, che potrebbero influenzare negativamente le posizioni di liquidità del Gruppo, sono effettuate specifiche analisi e monitoraggi delle esposizioni per la valutazione di materialità dei fattori di rischio individuati, mantenendo stretto raccordo con le valutazioni qualitative adottate:
– dalla Banca a livello di settore e di sotto-settore (es. ESG Sectoral Assessment) ai fini del rischio creditizio; – per la valutazione dei titoli ai fini del rischio di mercato.
Nella valutazione dei diversi scenari, inclusi quelli di stress, sui flussi temporali in entrata e uscita e sull'adeguatezza quantitativa e qualitativa delle riserve di liquidità, particolare attenzione viene inoltre dedicata all'analisi d'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali che potrebbero compromettere le posizioni di liquidità in chiave forward-looking. Tali analisi sono incorporate nel resoconto annuale di "Internal Liquidity Adequacy Assessment Process" (ILAAP) coerentemente all'orizzonte di analisi dell'esercizio (1-4 anni), evidenziando assorbimenti relativamente contenuti di riserve di liquidità del Gruppo.
Nella gestione dei rischi operativi, Intesa Sanpaolo considera anche il possibile impatto avverso di eventi climatici e ambientali sulle sue proprietà immobiliari, sulla continuità operativa nonché sul rischio legale (c.d. 'litigation risk'). In particolare, il Gruppo:
A partire dal 2023 vengono valutati, tramite uno scenario dedicato, gli impatti per la Banca di un evento climatico estremo che colpisca un fornitore essenziale compromettendone la capacità di fornire il servizio per cui è ingaggiato.
In relazione al rischio di contenzioso climatico/ambientale, Intesa Sanpaolo ha attivato un monitoraggio delle controversie di mercato (domestiche e internazionali), ha affinato il processo di monitoraggio del proprio contenzioso e previsto un'apposita iniziativa formativa per il personale dedicato.
Le perdite operative rilevate con riferimento a rischi climatici e ambientali e i risultati (in termini di perdita attesa e di VaR) del processo di Autodiagnosi riferibili alla valutazione dei possibili impatti di tali rischi, contribuiscono al calcolo del requisito patrimoniale a livello individuale e consolidato del perimetro di Gruppo che adotta approccio avanzato e sono inclusi nella reportistica in materia di rischi operativi presentata periodicamente al Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo.
Nella gestione del rischio reputazionale il Gruppo valuta ex-ante i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni di business e alla selezione dei fornitori/partner del Gruppo tramite il processo di ESG & Reputational Risk Clearing.
Con particolare riferimento al processo di concessione creditizia corporate, tale processo è volto a valutare preventivamente i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni creditizie riguardanti controparti operanti nei settori sensibili ai rischi ESG e/o reputazionali. Come anticipato nel precedente paragrafo sul Rischio di Reputazione, il processo di ESG & Reputational risk clearing viene applicato, in coerenza con il principio di proporzionalità, in maniera differenziata in funzione della complessità delle controparti/transazioni e prevede meccanismi di escalation differenziati in funzione della classe di rischio ESG/reputazionale assegnata all'operazione/controparte. Il Gruppo, inoltre, monitora la propria web and press reputation integrando valutazioni specifiche sugli eventi legati ai rischi ambientali/cambiamenti climatici (es. eventi derivanti da proteste o campagne avverse derivanti dall'attività di finanziamento della Banca). Infine, specifici scenari inerenti ai temi ESG e climate sono inclusi nel processo di valutazione annuale del rischio reputazionale da parte del top management.
Nell'ambito dei rischi legati all'attività di Servizio di Investimento per la Clientela, il Gruppo ha attivato una serie di presidi centralizzati volti da un lato a un monitoraggio del rischio di sostenibilità implicito nella dimensione dello score ESG fornito da infoprovider specializzato a livello di strumento e di portafoglio, dall'altro ad un'opportuna valorizzazione dello stress sui fattori SDG (Sustainable Development Goals) nell'ambito delle analisi svolte nel processo di Product Governance sugli strumenti di risparmio amministrato emessi dalla Capogruppo collocati sulle reti captive.
Con riferimento ai rischi ambientali diretti in considerazione della sempre maggiore rilevanza strategica rivestita dal tema delle emissioni di CO2, Intesa Sanpaolo nel 2022 ha redatto un nuovo piano, denominato Own Emission Plan che fissa al 2030 l'obiettivo di Carbon Neutrality per le emissioni proprie attraverso azioni di efficienza energetica, di maggior utilizzo dell'energia da fonte rinnovabile e di acquisto di crediti di carbonio per le emissioni residue. Intesa Sanpaolo, inoltre, è impegnata ad analizzare e contenere i possibili rischi sui propri immobili nonché ad affrontare con azioni immediate le eventuali emergenze ambientali che si possono verificare. A tale scopo, in coerenza con quanto stabilito nel Piano d'Impresa, dal 2023 è disponibile uno specifico tool che consente di elaborare il grado di esposizione ai principali rischi territoriali e climate change degli asset immobiliari di Intesa Sanpaolo. Tale piattaforma geolocalizza ogni singolo asset e calcola l'indice di esposizione per ciascun rischio, sulla base dei dati delle principali fonti certificate nazionali e internazionali, quali ad esempio: SwissRE, Copernicus, IGNV, ISPRA, Protezione Civile ecc. In relazione al rischio idrogeologico (alluvioni e frane) legato anche al climate change e al potenziale accadimento di scenari di crisi in Italia che possono avere ripercussioni sugl i immobili di Intesa Sanpaolo, è prevista l'attivazione di una serie di strutture aziendali. In particolare, la piattaforma supporta la gestione di eventi emergenziali, generando allarmi basati su bollettini meteo e altre fonti, e fornendo informazioni dettagliate sugli eventi, inclusi asset coinvolti e comunicazioni correlate. In caso di allerta meteo, il CEM (Critical Events Management) viene attivato per monitorare la situazione e coordinare le azioni necessarie, in costante collegamento con le strutture centrali e territoriali. In situazioni di grave emergenza, viene attivato anche il Centro Operativo di Gestione delle Emergenze del Dipartimento di Business Continuity Management.
Nel 2024 la piattaforma è stata ulteriormente sviluppata e oggi considera una varietà di rischi fisici e territoriali, quali ad esempio terremoti, alluvioni, frane, siccità e incendi boschivi. La piattaforma valuta anche rischi come fulmini, mareggiate, tsunami e altri fenomeni costieri, utilizzando modelli digitali del terreno e dati attinti dalle fonti scelte. La piattaforma permette anche di identificare gli edifici del Gruppo situati all'interno delle aree incluse nel World Database on Protected Areas (WDPA), il più completo database globale sulle aree protette terrestri e marine, inclusi i siti Natura 2000.
Ulteriori implementazioni sono in corso, al fine di fornire un indice complessivo di esposizione ai rischi territoriali e climatici per ciascun asset immobiliare.
Gli impatti potenziali, il relativo orizzonte temporale (a breve, medio e lungo termine) e le azioni identificate per ciascun rischio potenziale osservato, che vengono aggiornati annualmente, con riferimento ai rischi sia indiretti che diretti, sono rappresentati nelle tabelle che seguono.
| RISCHI INDIRETTI – Impatti potenziali | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di | Orizzonte temporale | Area di Business | Impatti Potenziali | |||||||||||||
| rischio | BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | BdT | C&IB PB IBD AM INS | CC | |||||||||||||
| Famiglie e clienti retail: Controparti - società non finanziarie: |
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| Rischio di cambiamento climatico: disallineamento |
Rischio di Credito |
Il mancato rispetto delle normative o i cambiamenti delle preferenze verso L'introduzione di politiche climatiche e di cambiamenti abitazioni a basso consumo energetico possono incidere sul valore dei beni di tecnologici può indebolire la competitività delle aziende, garanzia o renderli obsoleti. Inoltre, l'aumento dei prezzi dell'energia o le incidendo sui loro bilanci mediante la riduzione degli utili, politiche di promozione della mobilità sostenibili potrebbero incidere sui l'alterazione dei costi aziendali, la necessità di investimenti, costi delle famiglie, sulla loro capacità di spesa e di conseguenza sulla loro con impatti sulla loro affidabilità creditizia e sulla loro affidabilità creditizia e sulla loro solvibilità solvibilità. |
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| degli attori | Emittenti - società non finanziarie: Emittenti governativi: |
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| Rischi di Transizione | economici rispetto ad azioni volte a ridurre le loro emissioni di CO2 |
Rischio di Mercato | L'introduzione di politiche climatiche e di cambiamenti L'impatto sull'economia reale e sul sistema finanziario, insieme agli tecnologici può indebolire la competitività delle aziende, adeguamenti sociali per sostenere la transizione, potrebbe incidendo sui loro bilanci attraverso la riduzione degli utili, comportare costi più elevati per i Paesi ad alto impatto emissivo, il l'alterazione dei costi aziendali, la necessità di investimenti, che, a sua volta, potrebbe avere un impatto sulla loro affidabilità con impatti sulla loro affidabilità creditizia, sulla solvibilità e creditizia, sulla solvibilità e sul valore degli strumenti finanziari sul valore dei loro strumenti finanziari negoziati sui mercati scambiati sui mercati finanziari. finanziari. Asset management/Assicurazioni : Conseguenze del cambiamento climatico sulle aziende presenti in portafoglio con conseguente possibile riduzione del valore degli asset gestiti o degli investimenti. |
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| Condotta: Contenzioso: |
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| attraverso: • Rischi di politiche e di regolamentazio |
Rischio Operativo |
Perdite derivanti dall'inosservanza involontaria o da negligenza nel Costi legali e responsabilità associate agli investimenti e alle rispettare un obbligo professionale nei confronti dei clienti (inclusi i attività di business sensibili al clima. requisiti fiduciari e di adeguatezza), o dalla natura o dalla progettazione di un prodotto o di un impegno (ad esempio, greenwashing). |
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| ne | Esposizioni di mercato/finanziarie: Esposizioni creditizie: Raccolta: |
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| • Rischi tecnologici • Preferenze dei consumatori |
Rischio di Liquidità |
Gli impatti della transizione sugli emittenti e L'impatto dei rischi di transizione sulle esposizioni I fattori di rischio di transizione possono sui loro strumenti finanziari potrebbero dei clienti potrebbe influire sulla posizione di influenzare i clienti e quindi la loro ridurre la capacità della Banca di negoziare o liquidità del Gruppo (ad esempio, linee impegnate capacità di finanziare il Gruppo. liquidare le attività computate nelle riserve non utilizzate/default delle controparti). di liquidità. |
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| • Rischi reputazionali |
Rischio Reputazionale |
Deterioramento dell'immagine del Gruppo a causa di aspettative non soddisfatte nella gestione dei rischi climatici e ambientali o nell'adattamento del business • Percezione negativa da parte degli stakeholder e in particolare degli investitori ESG a causa di una gestione nulla o inadeguata di tali rischi. • Possibile esclusione dagli indici di sostenibilità (ESG) o posizione peggiore in termini di sostenibilità o rating ESG più basso. |
Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve, medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management. Aree di business: BdT = Banca dei Territori; C&IB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; IBD = International Banks Division; AM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al Risk Management.
| RISCHI INDIRETTI – Azioni e Opportunità | ||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di rischio |
Orizzonte temporale | Area di Business | Opportunità Azioni implementate |
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| BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | BdT | C&IB PB IBD AM INS | CC | |||||||||||||||
| Rischi di Transizione | Rischio di cambiamento climatico: disallineamento degli attori economici rispetto ad |
Rischio di Credito |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio creditizio attraverso l'analisi di • Finanza sostenibile: aumentare il materialità, l'analisi di scenario, l'esercizio di Business Environment Scan e il supporto ai clienti per la processo di valutazione del rischio delle transazioni transizione energetica offrendo • Definizione di obiettivi legati all'intensità emissiva delle controparti finanziate prodotti e soluzioni finanziarie appartenenti a settori specifici dedicate (ad esempio prodotti • Limiti e soglie di monitoraggio stabiliti nell'ambito del Risk Appetite Framework per l'economia green e • Identificazione di prodotti e transazioni sostenibili dal punto di vista ambientale (ad circolare) esempio, prestiti net zero e finanziamenti a medio-lungo termine con garanzie green di SACE),sociali, di governance e di altro tipo • Attuazione di politiche di autoregolamentazione (portafoglio crediti) |
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| azioni volte a ridurre le loro emissioni di CO2 attraverso: • Rischi di politiche e di |
Rischio di Mercato |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio d'investimento attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di scenario e l'esercizio di Business Environment Scan; • Aumento e ampliamento della • Definizione di limiti e di soglie di attenzione all'interno del Risk Appetite Framework. gamma di prodotti e servizi di • Identificazione di investimenti green, sociali e sostenibili investimento • Attuazione di politiche di autoregolamentazione (portafoglio di investimento). • Ribilanciamento del portafoglio titoli |
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| Rischio Operativo |
• Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di scenario, l'esercizio di Business Environment Scan e il monitoraggio delle perdite operative |
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| regolamentazio ne • Rischi tecnologici |
Rischio di Liquidità |
• Aumento dell'emissione di obbligazioni Green ed ESG • Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso la valutazione di materialità e l'analisi • Aumento di obbligazioni Green e ESG di scenario provenienti da controparti terze nel portafoglio |
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| • Preferenze dei consumatori • Rischi reputazionali |
Rischio Reputazionale |
• Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso il processo di valutazione del rischio delle • Miglioramento della transazioni percezione/immagine del Gruppo sia • Partecipazione a gruppi di lavoro internazionali sui temi del cambiamento climatico per gli investitori che per i clienti (ad esempio UNEP FI, Iniziative Net Zero) • Iniziative di coinvolgimento degli stakeholder • Monitoraggio della percezione del mercato e del posizionamento del rating ESG |
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| Azioni trasversali ai rischi | • Monitoraggio attivo delle normative ESG in evoluzione e implementazione/integrazione delle politiche interne • Collaborazione attiva con i policy maker per evidenziare la necessità di normative ambientali ed ESG stabili e chiare • Inclusione del rischio climatico nei sistemi di gestione del rischio |
Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve, medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management. Aree di business: BdT = Banca dei Territori; C&IB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; IBD = International Banks Division; AuM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al Risk Management.
| RISCHI INDIRETTI – Impatti potenziali | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di rischio (1) |
Orizzonte temporale | Area di Business | Impatti potenziali | |||||||||||||
| Rischio di Credito |
BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | BdT C&IB PB IBD AM INS(2) | CC | Controparti - società non finanziarie: Famiglie e clientela retail: Gli eventi meteorologici gravi, sia acuti che cronici, possono Eventi climatici acuti o cronici possono danneggiare o avere un impatto sull'affidabilità creditizia e sulla solvibilità delle distruggere gli immobili, diminuendone il valore e imprese, con impatti che variano a seconda del settore di attività aumentando il rischio di credito. e della loro localizzazione, incidendo potenzialmente sulla loro redditività. |
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| Rischio fisico | Rischio di cambiamento climatico: Rischi legati agli impatti fisici del cambiamento climatico |
Rischio di Mercato | Emittenti governativi: Emittenti – società non finanziarie: Eventi meteorologici gravi, sia acuti che cronici, possono avere Gli eventi meteorologici gravi, sia acuti che cronici, un impatto sull'economia reale e sui sistemi finanziari, insieme possono avere un impatto sull'affidabilità creditizia e sulla agli adeguamenti sociali per sostenere le imprese e la solvibilità delle imprese, con impatti che variano a seconda popolazione in caso di eventi climatici. Ciò potrebbe comportare del settore di attività e della loro localizzazione, incidendo un aumento dei costi per le nazioni più inclini ai rischi fisici, che a potenzialmente sulla loro redditività e sul valore dei loro loro volta potrebbe avere un impatto sulla loro affidabilità strumenti finanziari negoziati sui mercati finanziari. creditizia, sulla solvibilità e sul valore degli strumenti finanziari scambiati sui mercati finanziari. Asset Management / Assicurazioni: Possibili eventi meteorologici estremi, acuti e cronici, possono causare perdite sui titoli dei portafogli gestiti. |
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| Cronico Acuto |
Rischio di Liquidità |
Raccolta: Esposizioni di mercato/finanziarie: Esposizioni creditizie: I fattori di rischio fisico possono Gli impatti fisici sugli emittenti e sulle L'impatto del rischio fisico sulle esposizioni colpire i clienti e quindi la loro attività sottostanti i loro strumenti dei clienti potrebbe influire sulla posizione capacità di finanziare il Gruppo. finanziari potrebbero ridurre la capacità di liquidità del Gruppo (ad esempio, linee della Banca di negoziare o liquidare le impegnate non utilizzate/default delle attività computate nelle riserve di controparti). liquidità. |
(1) Nella sezione dei rischi fisici non sono stati considerati potenziali impatti e azioni direttamente collegati al rischio reputazionale. Inoltre, nel contesto dei rischi fisici, il rischio operativo può essere considerato un «rischio diretto", si veda la tabella successiva. (2) Gli eventi catastrofici possono incidere negativamente sulla redditività dell'attività assicurativa con conseguente aumento dei sinistri e possono superare le stime delle compagnie assicurative sui rischi e le perdite attese, determinando un aumento dei premi assicurativi con
conseguente possibile diminuzione della domanda di assicurazioni. Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve, medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management.
Aree di business: BdT = Banca dei Territori; C&IB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; IBD = International Banks Division; AuM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al Risk Management.
| RISCHI INDIRETTI – Azioni e opportunità | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di | Orizzonte temporale | Area di Business | Azioni implementate Opportunità |
||||||||||
| rischio (1) | BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | BdT C&IB PB IBD AM INS(2) | CC | |||||||||||
| Rischio di Credito |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio • Rafforzamento delle relazioni con i clienti. Nuovi creditizio attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di prestiti agevolati per il ripristino delle strutture scenario, l'esercizio di Business Environment Scan e il danneggiate • Finanziamento di edifici e infrastrutture resilienti processo di valutazione del rischio delle transazioni • Limiti e definizione di soglie di attenzione all'interno per l'adattamento al cambiamento climatico • Polizze assicurative a copertura dei rischi fisici del Risk Appetite Framework |
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| Rischio di cambiamento climatico: Rischi legati agli impatti fisici del cambiamento climatico |
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| Rischio Fisico | Rischio di Mercato |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio d'investimento attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di scenario e l'esercizio di Business Environment Scan |
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| Cronico Acuto |
Rischio di Liquidità |
• Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso l'analisi di materialità e l'analisi di scenario |
(1) Nella sezione dei rischi fisici non sono stati considerati potenziali impatti e azioni direttamente collegati al rischio reputazionale. Inoltre, nel contesto dei rischi fisici, il rischio operativo può essere considerato un «rischio diretto", si veda la tabella successiva. (2) Assicurazione: i potenziali impatti, definiti nella nota 2 della precedente tabella, aprono ad opportunità di sviluppo di polizze specifiche per eventi catastrofici estremi. Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve, medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management. Aree di business: BdT = Banca dei Territori; C&IB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; IBD = International Banks Division; AuM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al risk management.
| Rischi potenziali | Tipologia di | Orizzonte temporale | Impatti potenziali | Azioni implementate | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| rischio (1) | BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | |||||||
| Rischi di Transizione | Cambiamenti nelle normative ambientali Introduzione di nuovi limiti di emissione di gas a effetto serra o di nuovi sistemi di rendicontazione correlati Aumento del costo delle materie prime Cambiamenti nelle normative e negli standard ambientali a cui il Gruppo aderisce volontariamente (standard ISO) |
Rischi operativi & Altri |
• Possibili sanzioni in caso di mancato rispetto delle nuove regolamentazioni • Costi per l'adeguamento degli impianti di riscaldamento e condizionamento e per i nuovi strumenti di monitoraggio • Costi relativi a potenziali tasse legate alle emissioni di gas serra • Aumento dei costi di approvvigionamento energetico • Costi di modifica dei processi di certificazione in caso di cambiamenti degli standard |
• Monitoraggio costante e preventivo di eventuali modifiche alla normativa nazionale ed europea • Partecipazione a corsi di formazione o workshop dedicati • Implementazione e monitoraggio del proprio piano di emissioni • Azioni di efficientamento energetico • Incremento dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili • Azioni preventive di sostituzione dei vecchi impianti con sistemi di nuova generazione a basso impatto ambientale, nonché sistemi di monitoraggio dei consumi in fase di ristrutturazione di filiali ed edifici • Monitoraggio continuo e precauzionale di eventuali modifiche degli standard |
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| Acuto Eventi meteorologici estremi (inondazioni, frane, valanghe, smottamenti, forti piogge, |
Rischi | • Continuità operativa: eventi meteorologici estremi possono causare danni materiali e interruzioni delle attività del Gruppo • Beni propri: eventi meteorologici estremi possono causare danni materiali ai beni del Gruppo |
• Valutazione cautelativa dei rischi idrogeologici per gli edifici • Adozione di un piano di continuità operativa e di misure per prevenire/mitigare/gestire i danni fisici alle strutture della banca • Creazione di una piattaforma per identificare il livello di rischio di ogni asset immobiliare del Gruppo • Assicurazione a copertura dei rischi e dei loro impatti |
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| Rischi Fisici | grandinate, nevicate, piogge, grandinate, forti nevicate, trombe d'aria, uragani, cicloni, tempeste) Aumento o riduzione delle temperature medie, innalzamento del livello del mare, stress idrico e siccità Cronico |
operativi & Altri |
• Aumento dei costi di approvvigionamento energetico legato al maggior consumo di calore o elettricità • Rischio di interruzione della corrente elettrica a causa dell'aumento della domanda di energia • Innalzamento del livello del mare con conseguente impatto sugli edifici vicini • Potenziali incendi dovuti all'aumento della temperatura nelle aree vicine agli edifici della Banca |
• Azioni di efficientamento energetico • Aumento dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili • Azioni preventive per la sostituzione dei vecchi impianti con sistemi di nuova generazione a basso impatto ambientale, nonché sistemi di monitoraggio dei consumi durante la ristrutturazione degli edifici di proprietà delle filiali • Valutazione preventiva del rischio di innalzamento del livello del mare • Adozione di un piano di continuità operativa e di azioni per mitigare/gestire eventuali interruzioni di corrente. • Certificazioni ISO 14001, ISO 50001 e ISO 45001 che tengano conto dei rischi legati al cambiamento climatico • Creazione di una piattaforma per identificare il livello di rischio di ogni asset immobiliare del Gruppo |
(1) Nell'ambito dei rischi diretti, sono stati presi in considerazione sia i rischi operativi sia altri tipi di rischi non direttamente collegati al quadro prudenziale del Gruppo.

Ulteriori informazioni circa il presidio dei rischi ambientali e climatici sono contenute nella Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità - che, come noto, a partire dal Bilancio 2024 è inclusa in apposita sezione della Relazione consolidata sull'andamento della Gestione - nel Terzo Pilastro di Basilea 3 e nel Climate Report182 .
Il rischio sugli immobili di proprietà viene definito come il rischio legato alla possibilità di subire perdite economiche in base ad una variazione sfavorevole del valore degli stessi ed è quindi ricompreso nella categoria dei rischi finanziari di Banking Book. La gestione degli immobili è fortemente accentrata e costituisce investimento prevalentemente strumentale alle attività aziendali. Al fine di rappresentare la rischiosità del portafoglio immobiliare di proprietà, viene calcolato un capitale economico basandosi sulla volatilità storicamente osservata degli indici di prezzi immobiliari (principalmente italiani, tipologia di esposizione prevalente nel portafoglio immobiliare del Gruppo), con granularità di indicazione geografica e di destinazione d'uso appropriata al portafoglio immobiliare alla data di riferimento.
Il rischio sul portafoglio partecipativo è legato alla possibilità di subire perdite economiche dovute alla variazione sfavorevole dei valori degli investimenti non integralmente consolidati.
Il perimetro considerato comprende gli strumenti di capitale detenuti in società finanziarie e non finanziarie; sono inclusi gli strumenti di partecipazione finanziaria, gli impegni per l'acquisto e derivati aventi come sottostanti strumenti di capitale e i fondi azionari.
Il modello utilizzato per la stima del Capitale Economico è basato su un approccio PD/LGD, analogo al modello di portafoglio del rischio di credito, a valere sul portafoglio partecipativo stand-alone, integrato con valutazioni di mercato per la parte quotata. La LGD di riferimento è quella regolamentare, mentre gli altri parametri del modello sono i medesimi utilizzati nel modello di portafoglio del rischio di credito.
Il rischio relativo ai fondi pensione a benefici definiti viene ricondotto alla possibilità di dover incrementare la riserva che Intesa Sanpaolo Capogruppo mantiene a garanzia delle prestazioni dei detti fondi pensione, in base ad una variazione sfavorevole nel valore delle attività e/o passività delle Casse di Previdenza coinvolte. Tale rischio viene compiutamente considerato nell'ambito della valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, misurato e controllato dal punto di vista del capitale economico, e, con un modello econometrico a valere sulle principali variabili macroeconomiche, anche negli scenari prospettici di base e di stress.
Il rischio modello è definito come la perdita potenziale che un ente potrebbe subire a seguito di decisioni principalmente basate sui risultati di modelli interni, a causa di errori nello sviluppo, nell'attuazione o nell'utilizzo degli stessi. In continuità con gli anni precedenti, nell'ambito del Resoconto ICAAP 2024, l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls ha aggiornato la valutazione del rischio modello (sinteticamente espressa attraverso uno score) delle metodologie a supporto della misurazione dei rischi di Primo e Secondo Pilastro che concorrono anche al calcolo del Capitale Economico e ha fornito alla struttura Enterprise Risk Management i parametri funzionali alla quantificazione del capitale economico a fronte del rischio di modello.
Il rafforzamento del complessivo sistema di governo dei rischi passa anche attraverso l'identificazione, la comprensione e il presidio dei cosiddetti rischi emergenti, ossia quei rischi caratterizzati da componenti poco conosciute o in rapida evoluzione, potenzialmente rilevanti nel medio termine rispetto alla posizione finanziaria e al modello di business del Gruppo, ancorché le loro ricadute non siano facilmente valutabili e non siano ancora compiutamente integrabili nei framework di gestione dei rischi più consolidati.
L'individuazione di tali fattispecie deriva in prima battuta dall'analisi costante del contesto esterno e delle principali evidenze raccolte dalla funzione di risk management nell'ambito dell'attività di identificazione dei rischi, svolta all'interno del Gruppo in modo continuativo al fine di mantenere un costante allineamento con il mutevole contesto interno ed esterno e di garantire l'adeguatezza dei presidi e dei vincoli posti in essere a salvaguardia della "Long term viability". Tale attività, oltre a es sere svolta nell'ambito dei processi caratteristici di identificazione e valutazione, passa anche per il confronto con i propri peer e con le best practice di mercato, oltre che con le altre funzioni di controllo/di business della Banca.
Eventuali rischi emergenti, per i quali non sia stato ancora sviluppato un modello di calcolo del capitale economico, vengono comunque valutati mediante approcci expert-based oppure utilizzando proxy o modelli di calcolo semplificati al fine di garantire una prudente valutazione del capitale economico assorbito.
In tale contesto, la crescente digitalizzazione dell'infrastruttura tecnologica e dell'offerta commerciale, la maggiore automazione dei processi (es. mediante l'introduzione della robotica e/o dell'intelligenza artificiale) e l'introduzione di nuove modalità di lavoro hanno indotto una modifica della morfologia di alcuni rischi. In particolare, pur non rappresentando rischi intrinsecamente nuovi, è verosimile aspettarsi una potenziale significativa esposizione a:
182 In precedenza TCFD Report.

operativo (es. costi del processo di digitalizzazione, obsolescenza dei sistemi di legacy, frammentazione del framework regolamentare);
Inoltre, considerata la rapida evoluzione del contesto dei Digital Asset, il Gruppo ha avviato una serie di iniziative progettuali e partecipato ad iniziative consortili finalizzate allo studio, alla sperimentazione ed alla graduale implementazione di use case relativi all'offerta di servizi in tema di asset digitali e all'applicazione delle tecnologie ad essi connessi (Blockchain, Distributed Ledger Technology - DLT, Metaverso). Dalle analisi effettuate sulla rischiosità associata al comparto, emerge che l'operatività in digital asset e l'utilizzo delle nuove tecnologie presentano le stesse famiglie di rischio dei prodotti di finanza tradizionale, ma con una rilevanza accresciuta a causa dei seguenti fattori:
I rischi connessi alle iniziative in corso sono stati oggetto di valutazione negli ordinari processi di clearing e sono monitorati nell'ambito del Risk Appetite Framework (overview complessiva delle iniziative in fase di studio e implementazione, limitazioni in termini di segmenti di clientela potenzialmente interessati dalle iniziative, limiti operativi molto stringenti, rischi identificati nell'ambito dei progetti in corso).
La continua evoluzione del contesto operativo, interno ed esterno, impone il continuo aggiornamento degli attuali framework di analisi (es. politiche di sviluppo del portafoglio, sistema dei controlli interni, sistemi di pagamento, presidi di cybersecurity, presidi antiriciclaggio e contrasto del finanziamento al terrorismo, trattamento contabile, fiscale e prudenziale degli asset) in modo da tener conto della nuova/mutata operatività e massimizzare l'efficacia dei presidi di identificazione e mitigazione della potenziale esposizione del Gruppo. In tal senso, proseguono le iniziative progettuali volte ad ottimizzare il profilo di resilienza del Gruppo.
Dall'inizio del conflitto il Gruppo Intesa Sanpaolo sta continuando a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russo-ucraina – così come di altre situazioni di tensione geopolitica – sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.
Con particolare riferimento al presidio dei rischi, nel rimandare al paragrafo "Gli impatti valutativi per il Gruppo ISP del conflitto militare tra Russia e Ucraina" per quanto concerne il rischio di credito, si evidenzia che continuano a non segnalarsi impatti significativi del conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di controparte e dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione e del portafoglio bancario del Gruppo. Analogamente, alla luce delle contenute esposizioni verso controparti russe e ucraine, la posizione consolidata di liquidità del Gruppo non ha subito impatti apprezzabili. Per quanto riguarda il rischio cambio, continuano a non registrarsi impatti significativi a fronte di esposizioni contenute. Relativamente ai rischi operativi, si precisa che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le eventuali perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito del monitoraggio dell'esposizione al rischio, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework. Per quanto attiene infine al monitoraggio dei rischi assicurativi, l'attenzione permane rivolta alle esposizioni verso i paesi coinvolti nel conflitto, che mantengono carattere del tutto residuale rispetto al totale degli attivi.

Di seguito viene riportata l'articolazione del Capitale Economico di Gruppo per tipologia di rischio e per Business Unit.

L'assorbimento del Capitale Economico per Business Unit riflette la distribuzione delle diverse attività del Gruppo e le specializzazioni delle aree d'affari.
La parte preponderante dei rischi si concentra nella Business Unit IMI Corporate & Investment Banking (32,3% del Capitale Economico totale): ciò è dovuto sia alla tipologia di clientela servita (Corporate e Financial Institutions) sia all'attività di Capital Market. A questa Business Unit, infatti, è attribuita una significativa quota dei rischi creditizi e dei rischi di trading book. La Business Unit "Banca dei Territori" (18,6% del Capitale Economico totale) rappresenta una fonte di assorbimento rilevante di Capitale Interno coerentemente con la sua connotazione di core business del Gruppo a servizio della clientela Retail, Private e Small/Middle Corporate. Ad essa viene allocata una parte consistente del rischio creditizio e dei rischi operativi. Alla Business Unit "Insurance" (14,4% del Capitale Economico totale) viene allocata la maggior parte dei rischi assicurativi. Alla Business Unit "International Banks" è attribuito l'8,1% dei rischi complessivi, principalmente rischio di credito. Al "Centro di Governo" sono attribuiti, oltre ai rischi di credito, i rischi tipici di Corporate Center, in particolare quelli derivanti dalle partecipazioni, i rischi inerenti alle esposizioni in default, il rischio tasso e cambio di Banking Book e i rischi derivanti dalla gestione del portafoglio FVOCI della Capogruppo (21,8% del Capitale Economico complessivo).
L'assorbimento del Capitale Economico delle Business Unit "Private Banking" e "Asset Management" risulta marginale (rispettivamente 3,8% e 1,0%), per la natura di business prevalentemente orientata ad una operatività di asset management.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, per garantire nel continuo la compliance normativa agli accordi del Comitato di Basilea, nel corso del 2024 ha intrapreso adeguate iniziative progettuali al fine di migliorare i sistemi di misurazione e i connessi sistemi di gestione dei rischi.
Per quanto riguarda i rischi creditizi, non si segnalano variazioni rispetto a dicembre 2023 nell'applicazione dei modelli interni. L'aggiornamento periodico e il relativo allineamento all'evoluzione della normativa dei sistemi IRB nonché la loro estensione procedono in accordo con la Regulatory Roadmap condivisa con i Supervisori.
Con riferimento allo stato di avanzamento del piano di estensione dei modelli interni per il rischio di credito (IRB regulatory Roadmap), la quota di esposizioni autorizzate al sistema IRB è pari all'87% del portafoglio crediti; non vi sono autorizzazioni in itinere su portafogli non ancora validati, mentre le istanze da avanzare per i rimanenti portafogli di banche italiane ed estere del Gruppo rappresentano il 3,8% del portafoglio. Per la componente residuale, pari al 9,2%, è stato comunicato l'utilizzo permanente del metodo Standardizzato agli Organi di Vigilanza e per il 5,9% è stata ricevuta l'autorizzazione, mentre per il restante 3,3% non ancora.

Per quanto riguarda il rischio di controparte, il Gruppo bancario ne ha migliorato la misurazione e il monitoraggio, affinando gli strumenti richiesti nell'ambito della normativa di "Basilea 3". Ai fini segnaletici Capogruppo è autorizzata alla segnalazione del requisito a fronte di rischio di controparte sia per derivati che SFT (Securities Financing Transactions, ossia repo/reverse repo e security lending/borrowing) tramite la metodologia dei modelli interni. Tale autorizzazione è stata ottenuta per i derivati a partire dal primo trimestre del 2014, per gli SFT a partire dalla segnalazione del 31 dicembre 2016.
Ai fini gestionali le metodologie avanzate di misurazione del rischio sono implementate per i derivati OTC di Capogruppo a partire dal 2010 e successivamente estese nel corso del 2015 alle Securities Financing Transactions.
Rispetto al 31 dicembre 2023 si segnala che, a seguito della Targeted Review sul Rischio di Controparte per derivati OTC e SFT, avviata nel 2022 e conclusa a novembre 2024, sono stati introdotti e formalizzati i nuovi processi di "active management" del rischio di controparte. In particolare, è stato creato un sistema di early warning specifico per il CCR, che prevede il monitoraggio giornaliero di indicatori del possibile deterioramento creditizio (spread CDS, valore dell'equity e rating) e di altri alert. In caso di superamento delle soglie stabilite è previsto che le strutture di Risk Management contattino gli altri uffici coinvolti e, se necessario, in base alla gravità della situazione, organizzino una "Stakeholder Conference Call" per valutare il rischio, laddove possibile mitigandolo e, se opportuno, dichiarando il default della controparte. Inoltre, è stato formalizzato il processo di gestione del default per il rischio di controparte, ed è stato introdotto il monitoraggio trimestrale delle controparti Non Banking Financial Institutions (NBFI) e delle controparti "High Risk", identificate mediante analisi di stress.

Per quanto attiene ai rischi operativi, il Gruppo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo del Metodo Avanzato AMA (modello interno) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale a partire dalla segnalazione al 31 dicembre 2009. Al 31 dicembre 2024 il perimetro relativo al Metodo Avanzato è costituito da Intesa Sanpaolo (incluse le banche e società in essa incorporate) e dalle principali banche e società delle Divisioni Private Banking e Asset Management, da VUB Banka e Privredna Banka Zagreb.
Il progetto di riforma Basilea 4, avviato dal Regolatore nel corso del 2021 e culminato nella recente approvazione del Regolamento CRR3, ha comportato una profonda revisione del framework prudenziale, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2025, con la prima segnalazione di Vigilanza sulla data di riferimento di marzo 2025.
In accordo ai principi e linee guida formalizzati dal Comitato di Basilea, la Commissione Europea ha avanzato nel 2021 una coerente proposta legislativa (i.e. pacchetto CRRIII/CRDIV) allo scopo di dare attuazione agli standard previsti dal nuovo framework di Basilea 4, tenendo conto delle specificità del settore bancario europeo e armonizzando i regimi di vigilanza adottati dagli Stati membri; la direttiva mira ad irrobustire il livello di fiducia nella rappresentatività dei coefficienti patrimoniali e nella solidità del settore bancario, anche mediante provvedimenti mirati al contenimento della volatilità dei risultati dei modelli interni utilizzati dalle istituzioni. La formulazione del testo conclusivo è stata promulgata il 6 dicembre 2023, ad esito del perfezionamento del processo di negoziazione nell'ambito del trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio Europei, con successiva pubblicazione del Regolamento (UE) 2024/1623 nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea nel mese di giugno 2024.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha predisposto gli interventi di adeguamento per recepire le previsioni regolamentari mediante una progettualità dedicata (Progetto Basilea 4) nella quale sono state identificate e sviluppate le impostazioni procedurali funzionali alla gestione delle informazioni richieste per il sistema di misure, con adattamenti coerenti ai processi di governance.
Intesa Sanpaolo ha realizzato un programma di lavoro pluriennale secondo una specifica roadmap progettuale, avviata con un'attività ricognitiva per identificare le principali modifiche introdotte dalle disposizioni normative e definire le coerenti impostazioni metodologiche, organizzative e architetturali da adottare in prospettiva. Le attività sono proseguite regolarmente lungo tutto l'esercizio 2024, anche mediante un sistematico confronto con i Regolatori, le Associazioni di categoria, le ECAI riconosciute, i peers, le società di consulenza, per introdurre organicamente il sistema di regole e di criteri di misurazione richiesto, con interventi sulle architetture informatiche, le procedure applicative, i processi organizzativi, la normativa interna e i rapporti contrattuali verso la clientela. Il programma di lavoro, costantemente monitorato e con avanzamenti periodici rappresentati alla Direzione del Progetto, alle Funzioni di Controllo, agli Organi amministrativi procede regolarmente in linea con le tempistiche previste.
La nuova direttiva interviene a rimodulare il calcolo dei requisiti di capitale per tutte le principali tipologie di rischio (rischio di credito, rischio di mercato e controparte, rischio operativo), nonché i processi di regulatory reporting, introducendo inoltre il concetto di "Output Floor", comune a tutte le tipologie di rischio, che comporta l'applicazione di una soglia minima ai valori degli RWA calcolati mediante l'applicazione di modelli interni rispetto a quelli determinati mediante l'applicazione della metodologia standard.
Con riferimento alle disposizioni concernenti la determinazione dei requisiti di capitale per il rischio di credito, le principali modifiche introdotte comportano la riduzione del perimetro di utilizzo dei modelli interni e l'introduzione di un processo di validazione, mediante esecuzione di Due Diligence interna, dei rating acquisiti da ECAI.
Per quanto riguarda il rischio di controparte, si segnala che verrà impattato dalle modifiche relative alle ponderazioni creditizie delle controparti in derivati e SFT. Sono inoltre in corso di finalizzazione gli sviluppi per l'implementazione del nuovo framework per il rischio CVA previsto dalla nuova regolamentazione.
Relativamente ai rischi operativi, le nuove norme modificheranno le modalità di calcolo del requisito patrimoniale di Vigilanza, nonché i criteri di rappresentazione dei principali aggregati del comparto.
Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull'utilizzo esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di marzo 2024.
Nell'ambito dell'adozione di "Basilea 3", il Gruppo pubblica le informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione e gestione nel documento denominato Terzo Pilastro di Basilea 3 o "Pillar 3".
Il documento viene pubblicato sul sito Internet (www.group.intesasanpaolo.com) con cadenza trimestrale.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, oltre ai sopracitati rischi, valuta con attenzione la tematica di seguito esposta.
Avviata nel 2016, a seguito della pubblicazione del Regolamento dell'Unione Europea (Benchmark Regulation, Regolamento UE n. 2016/1011), la riforma dei tassi benchmark in Europa può considerarsi conclusa con la presenza ad oggi di due tassi pubblicati giornalmente e pienamente aderenti alla Regulation: il tasso Euribor per le scadenze fino a 12 mesi, amministrato da EMMI (European Money Market Institute) ed il tasso €STR per la scadenza overnight, rilevato e pubblicato dalla BCE. Anche al di fuori dell'Eurozona sono stati ormai identificati e sono operativi per tutte le principali divise dei tassi risk free (RFR – Risk Free Rates) che hanno progressivamente sostituito il tasso LIBOR. Nello specifico, si è conclusa a fine settembre 2024 la pubblicazione dello USD LIBOR in forma sintetica.
Il quadro di sintesi dei principali tassi risk free è il seguente:
| IBOR | Risk Free Rate | Administrator | Secured or Unsecured | Transaction |
|---|---|---|---|---|
| GBP LIBOR | SONIA | Bank of England | Unsecured | o/n wholesale deposits |
| USD LIBOR | SOFR | New York Fed | Secured | o/n UST repo |
| JPY LIBOR | TONAR | Bank of Japan | Unsecured | o/n call rate |
| CHF LIBOR | SARON | SIX Swisse Exchange Ltd. | Secured | interbank o/n report |
| EUR LIBOR | €STR | ECB | Unsecured | o/n wholesale deposits |
Fonte: ICE Benchmark Administration, Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo, che dal 2016 aveva costantemente lavorato per seguire ed implementare quanto necessario per seguire le evoluzioni in ambito benchmark, ha chiuso le attività progettuali a fine 2023 e, nel corso del 2024, ha concluso l'ordinaria gestione delle ultime posizioni da transare nell'ambito delle diverse funzioni aziendali coinvolte.
Con riferimento agli ultimi benchmark, oggetto di cessazione entro il 31 dicembre 2024, le corrispondenti attività di transizione si sono concluse in modo positivo per tutti i rispettivi benchmark (USD LIBOR sintetico e Canadian Offered Rate - CDOR).
Nella presente Sezione le informazioni sono fornite con riferimento alle imprese incluse nel consolidato contabile.
Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.116 | 3.472 | 362 | 3.282 | 510.470 | 518.702 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | 7 | - | 76 | 148.874 | 148.957 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | 6 | 6 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 4 | 27 | - | 25 | 10.631 | 10.687 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 34 | 8 | - | - | - | 42 |
| Totale 31.12.2024 |
1.154 | 3.514 | 362 | 3.383 | 669.981 | 678.394 |
| Totale 31.12.2023 |
937 | 3.807 | 457 | 3.884 | 658.531 | 667.616 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.116 | 3.457 | 362 | 3.282 | 502.786 | 511.003 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | 7 | - | - | 75.984 | 75.991 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | 6 | 6 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 4 | 27 | - | 25 | 896 | 952 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 34 | 8 | - | - | - | 42 |
| Totale 31.12.2024 |
1.154 | 3.499 | 362 | 3.307 | 579.672 | 587.994 |
| Totale 31.12.2023 |
937 | 3.758 | 457 | 3.785 | 568.584 | 577.521 |
A.1.1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) (di cui: Imprese di assicurazione)
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - | - | - | 5 | 5 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | 76 | 72.890 | 72.966 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | 9.735 | 9.735 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
- | - | - | 76 | 82.630 | 82.706 |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | - | 99 | 80.180 | 80.279 |
A.1.1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) (di cui: Altre imprese)
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | 15 | - | - | 7.679 | 7.694 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
- | 15 | - | - | 7.679 | 7.694 |
| Totale 31.12.2023 |
- | 49 | - | - | 9.767 | 9.816 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE | |||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
(esposizione netta) |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
9.794 | -4.844 | 4.950 | 1.683 | 516.063 | -2.311 | 513.752 | 518.702 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
47 | -40 | 7 | - | 149.061 | -111 | 148.950 | 148.957 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | 6 | 6 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
67 | -36 | 31 | - | X | X | 10.656 | 10.687 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 329 | -287 | 42 | - | - | - | - | 42 |
| Totale 31.12.2024 |
10.237 | -5.207 | 5.030 | 1.683 | 665.124 | -2.422 | 673.364 | 678.394 |
| Totale 31.12.2023 |
10.303 | -5.102 | 5.201 | 1.795 | 656.090 | -2.700 | 662.415 | 667.616 |
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | (milioni di euro) ALTRE ATTIVITÀ |
||
|---|---|---|---|---|
| Minusvalenze cumulate | Esposizione netta | Esposizione netta | ||
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | -15 | 19 | 33.354 | |
| 2. Derivati di copertura | - | - | 6.505 | |
| Totale 31.12.2024 |
-15 | 19 | 39.859 | |
| Totale 31.12.2023 |
-19 | 17 | 42.787 |

A.1.2. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) (di cui: Gruppo bancario)
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE | |||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
(esposizione netta) |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
9.779 | -4.844 | 4.935 | 1.683 | 508.369 | -2.301 | 506.068 | 511.003 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
47 | -40 | 7 | - | 76.020 | -36 | 75.984 | 75.991 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | 6 | 6 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
67 | -36 | 31 | - | X | X | 921 | 952 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 329 | -287 | 42 | - | - | - | - | 42 |
| Totale 31.12.2024 |
10.222 | -5.207 | 5.015 | 1.683 | 584.389 | -2.337 | 582.979 | 587.994 |
| Totale 31.12.2023 |
10.254 | -5.102 | 5.152 | 1.795 | 574.153 | -2.663 | 572.369 | 577.521 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | ||||
| Minusvalenze cumulate | Esposizione netta | ||||
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | -15 | 19 | 33.316 | ||
| 2. Derivati di copertura | - | - | 6.469 | ||
| Totale 31.12.2024 |
-15 | 19 | 39.785 | ||
| Totale 31.12.2023 |
-19 | 17 | 42.734 |
A.1.2. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) (di cui: Imprese di assicurazione)
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE | |||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
(esposizione netta) |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | - | - | - | 5 | - | 5 | 5 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 73.041 | -75 | 72.966 | 72.966 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | X | X | 9.735 | 9.735 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
- | - | - | - | 73.046 | -75 | 82.706 | 82.706 |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | - | - | 72.161 | -28 | 80.279 | 80.279 |
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | (milioni di euro) ALTRE ATTIVITÀ |
||
|---|---|---|---|---|
| Minusvalenze cumulate Esposizione netta |
Esposizione netta | |||
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | 38 | |
| 2. Derivati di copertura | - | - | 36 | |
| Totale 31.12.2024 |
- | - | 74 | |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | 51 |
A.1.2. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) (di cui: Altre imprese)
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE | |||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
(esposizione netta) |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
15 | - | 15 | - | 7.689 | -10 | 7.679 | 7.694 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | X | X | - | - |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
15 | - | 15 | - | 7.689 | -10 | 7.679 | 7.694 |
| Totale 31.12.2023 |
49 | - | 49 | - | 9.776 | -9 | 9.767 | 9.816 |
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | (milioni di euro) ALTRE ATTIVITÀ |
|
|---|---|---|---|
| Minusvalenze cumulate | Esposizione netta | Esposizione netta | |
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - |
| 2. Derivati di copertura | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
- | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | 2 |
Nota integrativa consolidata – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
CARTOLARIZZAZIONE) Il Gruppo, coerentemente con quanto stabilito dall'IFRS 12, considera entità strutturate le entità costituite per raggiungere un obiettivo limitato e ben definito attraverso accordi contrattuali che spesso impongono rigidi vincoli alle facoltà decisionali degli Organi direttivi dell'entità; in tale senso le entità strutturate sono configurate in modo che i diritti di voto, o diritti similari, non rappresentano il fattore preponderante per stabilire il soggetto che controlla l'entità, in quanto si riferiscono a materie di natura amministrativa, mentre le relative attività operative sono dirette mediante accordi contrattuali condivisi in sede di strutturazione dell'entità strutturata e che difficilmente possono essere modificati; tra le caratteristiche che contraddistinguono le entità strutturate vi sono:
Il Gruppo risulta operativo attraverso entità strutturate principalmente per il tramite di Special Purpose Entities (SPEs) e OICR.
Non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.
Non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.
Come indicato in precedenza, l'operatività del Gruppo attraverso entità strutturate si svolge anche per il tramite di SPEs. A tale fine, per SPEs si intendono le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato: – raccogliere fondi sul mercato emettendo appositi strumenti finanziari;
Ai fini della presente sezione non rileva l'operatività attraverso società veicolo di cartolarizzazione, ovvero costituite per acquisire, cedere e gestire determinati assets, separandoli dal bilancio della società originante (Originator), sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di autocartolarizzazione o di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG). Per tali tipologie di società veicolo si rimanda alle sezioni C. Operazioni di cartolarizzazione e D. Operazioni di cessione della parte E della Nota Integrativa consolidata.
In taluni casi il Gruppo risulta sponsor della SPE attraverso la strutturazione dell'operazione al fine di raggiungere determinati obiettivi, quali la raccolta di fondi, la cartolarizzazione di proprie attività anche ai fini di provvista o l'offerta di un servizio finanziario alla clientela.
Nello specifico l'operatività del Gruppo si articola attraverso le seguenti tipologie di entità strutturate rappresentate da società veicolo (SPEs).
Sono strumenti di finanziamento di progetti "capital intensive", che si basano sulla validità economica e finanziaria dell'operazione industriale o infrastrutturale che viene posta in essere, rimanendo indipendente dal grado di affidabilità/capacità di credito degli sponsor che hanno sviluppato l'idea imprenditoriale. Il finanziamento dell'iniziativa è basato sulla capacità del progetto di generare flussi di cassa positivi, sufficienti a ripagare i prestiti ottenuti e a garantire un'adeguata remunerazione del capitale investito, coerentemente con il grado di rischio assunto.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo finanzia entità della specie, come normali clienti affidati, senza ricoprirne il ruolo di sponsor.
Si tratta di operazioni finalizzate all'acquisizione/costruzione/gestione di determinati asset fisici da parte di SPE finanziate da uno o più soggetti, le cui prospettive di recupero del credito dipendono principalmente dai cash flow generati dagli asset stessi. Si tratta perciò di attività che per loro natura generano flussi di cassa derivanti dalla gestione ordinaria (ad esempio canoni di affitto o di noleggio, contratti di trasporto merci, ecc.) oppure da un'attività di gestione straordinaria (ad esempio un piano di sviluppo o dismissione di un patrimonio immobiliare). Gli stessi asset costituiscono generalmente oggetto di garanzia reale a fronte del finanziamento erogato al veicolo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo finanzia entità della specie, come normali clienti affidati, senza detenere forme di partecipazione azionaria diretta né interessenze tali da configurare il ruolo di sponsor. Il rischio assunto è sempre un normale rischio di credito e i benefici sono rappresentati dalla remunerazione del finanziamento concesso.

In questa categoria sono ricomprese le esposizioni (affidamenti ed utilizzi in relazione a operazioni di finanziamento strutturate, abitualmente a medio/lungo termine) verso soggetti giuridici in cui la maggioranza del capitale sociale è detenuta da fondi di private equity.
Si tratta per lo più di posizioni volte a supportare progetti di Leveraged Buy Out (quindi ad elevata leva finanziaria), connesse cioè all'acquisizione di aziende o parti di esse anche attraverso il ricorso a veicoli appositamente creati (SPE). Questi, in un momento successivo all'acquisizione del pacchetto azionario/quote della società target, normalmente si fondono per incorporazione con quest'ultima. Le società target dell'operazione sono generalmente caratterizzate da buone prospettive di sviluppo e di valorizzazione, da cash flow stabili nel medio periodo e da bassi livelli di indebitamento originari. Il Gruppo Intesa Sanpaolo finanzia entità della specie, come normali clienti affidati, senza ricoprirne il ruolo di sponsor.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta investimenti/esposizioni anche verso entità strutturate rappresentate da OICR.
Tra le principali fattispecie figurano gli investimenti effettuati dal Gruppo in alcuni fondi chiusi e riservati di Private Equity e di Venture e Seed Capital.
Tra le esposizioni verso OICR figurano anche gli investimenti in quote di fondi immobiliari derivanti da operazioni di conferimento di porzioni del portafoglio immobiliare del Gruppo.
Sono altresì presenti investimenti in OICR derivanti da operazioni di recupero crediti o da apporti di Non Performing Loans, congiuntamente ad altri soggetti bancari, a fondi gestiti da soggetti specializzati.
Gli investimenti in OICR ricomprendono anche le quote possedute in Fondo Atlante e Italian Recovery Fund, fondi di investimento alternativi gestiti dalla SGR Quaestio Capital Management, impegnati in operazioni di valorizzazione di Non Performing Loans di banche italiane.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta infine investimenti in hedge fund per cui si rimanda alla specifica sezione della parte E della Nota Integrativa consolidata.
Ulteriori investimenti in OICR sono effettuati dal Gruppo, per il tramite della controllata Eurizon Capital SGR e delle società da questa a sua volta controllate, nell'ambito delle politiche di gestione del portafoglio finanziario emanate dalla stessa SGR e società controllate, in accordo con quanto stabilito dalle Linee Guida del Gruppo Intesa Sanpaolo. Nello specifico la SGR e relative controllate sono caratterizzate dalla presenza sia temporanea che strutturale di disponibilità liquide rivenienti dal patrimonio aziendale, non stabilmente investito in partecipazioni o altre attività immobilizzate, e dalla dinamica ordinaria dei flussi di cassa. In base a quanto definito nelle Linee Guida per la gestione del portafoglio finanziario, nell'ambito delle attività di gestione della liquidità, le disponibilità strutturali e quelle temporanee legate alla dinamica dei flussi di cassa a breve termine e a vista compongono il portafoglio di liquidità al netto di quanto mantenuto in conto corrente o investito in depositi a termine. In relazione alle attività svolte dalla SGR e dalle relative controllate e alle caratteristiche delle disponibilità in esame, le eccedenze di liquidità devono essere investite in attività che presentino un rischio moderato e siano facilmente liquidabili. Nell'ambito di tale portafoglio rientrano gli investimenti in fondi monetari e fondi obbligazionari a breve termine, entrambi specializzati nell'area euro istituiti e/o gestiti da Eurizon Capital SGR o da società da questa controllate. L'investimento da parte del Gruppo negli OICR gestiti da società controllate non pregiudica l'autonomia gestionale e la capacità delle SGR di agire nell'esclusivo interesse degli investitori, in considerazione delle specifiche disposizioni previste dalla normativa di settore e dalle Autorità di Vigilanza.
Nella tabella che segue sono riepilogati i portafogli contabili in cui sono allocati i rapporti attivi e passivi intrattenuti con le entità strutturate non consolidate.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci di bilancio / Tipologia di entità strutturata |
Portafogli contabili dell'attivo | Totale attività (A) |
Portafogli contabili del passivo |
Totale passività (B) |
VALORE CONTABILE NETTO (C = A-B) |
Esposizione massima al rischio di perdita (D) |
Differenza tra esposizione al rischio di perdita e valore contabile (E = D - C) |
|
| 1. | Società veicolo | 2.217 | 551 | 1.666 | 2.607 | 941 | ||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
98 | Debiti vs clientela | 462 | |||||
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | Passività finanziarie di negoziazione |
89 | |||||
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
19 | |||||||
| Attività valutate a costo ammortizzato Crediti verso clientela |
2.100 | |||||||
| 2. | OICR | 4.456 | 161 | 4.295 | 4.634 | 339 | ||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
480 | Debiti vs clientela | 159 | |||||
| Attività finanziarie designate al fair value | 3.795 | Passività finanziarie di negoziazione |
2 | |||||
| Attività valutate a costo ammortizzato Crediti verso clientela |
181 |
L'esposizione massima al rischio, rappresentante la massima esposizione del Gruppo alle perdite derivanti dalle proprie interessenze in entità strutturate, coincide, in genere, con il valore contabile netto a cui vengono sommate, ove applicabile, talune tipologie di esposizioni fuori bilancio (es. linee di credito non revocabili o garanzie rilasciate); il valore contabi le netto corrisponde all'esposizione di bilancio al netto delle rettifiche di valore registrate nell'esercizio in corso o in quelli precedenti. Per gli OICR l'esposizione massima al rischio comprende anche gli impegni del Gruppo, non ancora richiamati dal fondo, a sottoscrivere ulteriori quote.
Nella tabella seguente si riportano l'ammontare e la tipologia dei ricavi percepiti nel corso dell'esercizio da entità strutturate; la componente principale dei ricavi rilevati è relativa a commissioni derivanti dall'attività di gestione e collocamento degli OICR sponsorizzati e gestiti da SGR del Gruppo e collocati presso la clientela. Le commissioni in oggetto sono addebitate dalla SGR ai fondi oggetto di gestione e retrocesse in parte alla rete distributrice per il servizio di collocamento.
| Tipologia di entità strutturata sponsorizzata | Interessi | Commissioni | Dividendi | Altri proventi |
(milioni di euro) TOTALE |
|---|---|---|---|---|---|
| OICR | 112 | 2.182 | 148 | -79 | 2.363 |
| Società veicolo | 144 | 5 | - | -20 | 129 |

Nella presente sezione i dati vengono indicati al lordo dei rapporti intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio; tali dati includono convenzionalmente, in proporzione all'interessenza detenuta, anche le attività e le passività delle società bancarie, finanziarie e strumentali controllate congiuntamente e consolidate proporzionalmente ai fini di vigilanza. Laddove il contributo dei rapporti intercorrenti fra le società appartenenti al consolidato prudenziale e le altre società incluse nel perimetro del consolidamento del bilancio sia rilevante, in calce alle informative interessate viene fornito il relativo dettaglio.

La tabella che segue riporta la riconciliazione dei dati di Stato patrimoniale consolidato con i dati di Stato patrimoniale riferiti al perimetro di vigilanza bancaria.
| Voci dell'attivo | 31.12.2024 | Effetti del deconsolidamento e del consolidamento |
(milioni di euro) 31.12.2024 |
||
|---|---|---|---|---|---|
| Bilancio | di controparti diverse da quelle incluse nel gruppo bancario (*) |
Vigilanza | |||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 40.533 | -676 | 39.857 | |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 150.943 | -103.478 | 47.465 | |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 41.439 | 26 | 41.465 | ||
| b) attività finanziarie designate al fair value | 6 | - | 6 | ||
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 109.498 | -103.504 | 5.994 | ||
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 150.269 | -72.973 | 77.296 | |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.702 | 1.368 | 520.070 | |
| a) Crediti verso banche | 38.460 | 3 | 38.463 | ||
| b) Crediti verso clientela | 480.242 | 1.365 | 481.607 | ||
| 50. | Derivati di copertura | 6.505 | -36 | 6.469 | |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.602 | - | -3.602 | |
| 70. | Partecipazioni | 3.036 | 7.614 | 10.650 | |
| 80. | Attività assicurative | 693 | -693 | - | |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 444 | -444 | - | ||
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 249 | -249 | - | ||
| 90. | Attività materiali | 9.024 | -514 | 8.510 | |
| 100. | Attività immateriali | 9.860 | -516 | 9.344 | |
| di cui: | |||||
| - avviamento | 3.697 | -424 | 3.273 | ||
| 110. | Attività fiscali | 12.916 | -877 | 12.039 | |
| a) correnti | 1.650 | -150 | 1.500 | ||
| b) anticipate | 11.266 | -727 | 10.539 | ||
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 667 | -51 | 616 | |
| 130. | Altre attività | 33.739 | -3.239 | 30.500 | |
| Totale dell'attivo | 933.285 | -174.071 | 759.214 |
| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2024 Bilancio |
Effetti del deconsolidamento e del consolidamento di controparti diverse da quelle incluse nel gruppo bancario (*) |
31.12.2024 Vigilanza |
|
|---|---|---|---|---|
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 599.620 | 4.689 | 604.309 |
| a) debiti verso banche | 45.794 | -819 | 44.975 | |
| b) debiti verso la clientela | 443.457 | 2.851 | 446.308 | |
| c) titoli in circolazione | 110.369 | 2.657 | 113.026 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 42.882 | 24 | 42.906 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 74.083 | -50.645 | 23.438 |
| 40. | Derivati di copertura | 4.410 | -47 | 4.363 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -1.819 | - | -1.819 |
| 60. | Passività fiscali | 2.097 | -1.017 | 1.080 |
| a) correnti | 383 | -33 | 350 | |
| b) differite | 1.714 | -984 | 730 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | - | 5 |
| 80. | Altre passività | 15.014 | -879 | 14.135 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 706 | -4 | 702 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.885 | -109 | 4.776 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 601 | 1 | 602 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 98 | - | 98 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 4.186 | -110 | 4.076 | |
| 110. | Passività assicurative | 126.081 | -126.081 | - |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 126.013 | -126.013 | - | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 68 | -68 | - | |
| 120. | Riserve da valutazione | -2.332 | - | -2.332 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - |
| 140. | Strumenti di capitale | 8.706 | - | 8.706 |
| 150. | Riserve | 15.367 | - | 15.367 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -3.022 | - | -3.022 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 27.601 | - | 27.601 |
| 170. | Capitale | 10.369 | - | 10.369 |
| 180. | Azioni proprie (-) | -179 | - | -179 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 145 | -2 | 143 |
| 200. | Utile (Perdita) di periodo (+/-) | 8.666 | - | 8.666 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 933.285 | -174.071 | 759.214 |
(*) Gli effetti sono riconducibili al:
deconsolidamento delle società non facenti parte del Gruppo Bancario;
consolidamento con il metodo proporzionale delle società controllate congiuntamente e consolidate con il metodo del patrimonio netto in Bilancio.

Il costante monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene perseguito attraverso l'adozione di precise modalità operative in tutte le fasi gestionali della relazione di affidamento.
Occorre poi sottolineare che il Piano d'Impresa 2022-2025 contempla – tra le altre – specifiche iniziative mirate alla riduzione massiva dello stock di NPL e alla continua prevenzione attraverso una strategia modulare.
Stante il massivo de-risking realizzato negli scorsi esercizi, nel 2024 sono state realizzate alcune operazioni straordinarie di cessione a valere su portafogli per 1,2 miliardi in termini di Gross Book Value (GBV), di cui 0,2 miliardi erano già stati riclassificati a IFRS 5 a dicembre 2023. A questi si aggiungono circa 0,1 miliardi di GBV di cessioni di crediti single name. Inoltre nel mese di dicembre 2024 è stato classificato in attività in via di dismissione un portafoglio per circa 0,3 miliardi di GBV, per il quale è prevista la cessione nel 2025.
In proposito si veda anche quanto riportato nel paragrafo "Il Piano d'Impresa 2022-2025" della Relazione sull'andamento della gestione.

Sono di seguito illustrati gli aspetti quali-quantitativi relativi alle esposizioni creditizie verso controparti residenti nei Paesi in conflitto, in portafoglio alle due controllate residenti in Russia ed Ucraina, Banca Intesa Russia e Pravex Bank (banca ucraina) o erogati da altre realtà del Gruppo (esposizioni cross border), con particolare riguardo alla loro valutazione.
Al 31 dicembre 2024 il Gruppo presenta le seguenti esposizioni per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina (al netto delle garanzie ECA e al lordo/netto delle rettifiche di valore effettuate).
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2024 (*) | 31.12.2023 (**) | ||||||||
| Esposizione lorda |
Esposizione netta |
Esposizione lorda |
Esposizione netta |
||||||
| Russia | Ucraina | Russia | Ucraina | Russia | Ucraina | Russia | Ucraina | ||
| Crediti verso clientela | 547 | 193 | 409 | 138 | 872 | 186 | 643 | 123 | |
| Banca Intesa Russia | 126 | - | 71 | - | 197 | - | 117 | - | |
| Pravex | - | 54 | - | - | - | 62 | - | - | |
| Esposizioni cross-border | 421 | 139 | 338 | 138 | 675 | 124 | 526 | 123 | |
| Crediti verso banche | 759 | 72 | 751 | 72 | 707 | 59 | 696 | 59 | |
| Banca Intesa Russia | 744 | - | 737 | - | 691 | - | 683 | - | |
| Pravex | - | 72 | - | 72 | - | 59 | - | 59 | |
| Esposizioni cross-border | 15 | - | 14 | - | 16 | - | 13 | - | |
| Titoli | 1 | 53 | - | 51 | 12 | 53 | 10 | 49 | |
| Banca Intesa Russia | - | - | - | - | 11 | - | 10 | - | |
| Pravex | - | 46 | - | 46 | - | 48 | - | 47 | |
| Divisione IMI C&IB | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Divisione Insurance | 1 | 7 | - | 5 | 1 | 5 | - | 2 |
(*) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 29 milioni (25 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 33 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 20 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 8 milioni (valore lordo e netto) verso clientela residente in Ucraina.
Sono altresì presenti 27 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Russia e 9 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Ucraina.
Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie sia le consistenze al 31 dicembre 2024 che l'incremento di circa 15 milioni registratosi rispetto al 31 dicembre 2023 sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.
(**) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 46 milioni (39 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 34 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 24 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 25 milioni (24 milioni netti) verso clientela residente in Ucraina.
Sono altresì presenti 66 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Russia e 10 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Ucraina.
Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.
A partire da marzo 2022, tra gli ambiti di maggiore attenzione in tema di valutazioni creditizie nel contesto emergenziale innestato dal conflitto in Ucraina, un focus particolare è stato dedicato all'esposizione del Gruppo verso controparti residenti in Russia e Ucraina. In particolare, sono state adottate iniziative ad hoc volte a rafforzare il presidio del rischio di credito, anche attraverso l'aggiornamento della valutazione del merito creditizio, delle controparti aventi residenza o casa madre residente nella Federazione Russa, in Bielorussia ed in Ucraina. In tale contesto si è altresì preso atto del deterioramento di specifiche posizioni che sono state classificate tra i crediti deteriorati e conseguentemente sottoposte a valutazione analitica.
Come si può notare dalla tabella, a fine esercizio le esposizioni residue per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina ammontano, in termini di valori lordi, a 126 milioni (71 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia e a 421 milioni (338 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche e titoli di debito per complessivi 760 milioni (751 milioni netti). Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 193 milioni (138 milioni netti), di cui 54 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank. A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per 72 milioni (72 milioni netti) e in titoli per complessivi 53 milioni (51 milioni netti). La pluralità delle esposizioni verso controparti russe183 ed ucraine è essenzialmente rappresentata da crediti alla clientela soggetti a valutazione secondo il principio IFRS 9 "Strumenti finanziari".
Nel corso dell'esercizio, l'esposizione lorda per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina (clientela, banche e titoli) si è ridotta di 264 milioni (-14%). Tale riduzione ha interessato principalmente le esposizioni verso clientela residente in Russia per 254 milioni, quale effetto prevalente di rimborsi su diverse esposizioni e le esposizioni verso clientela
183 Le marginali esposizioni verso controparti bielorusse sono per semplicità - a questi fini - trattate e indicate congiuntamente alle esposizioni verso la Federazione Russa.

della partecipata Banca Intesa Russia per 71 milioni ed è stata in parte compensata dall'incremento dei crediti verso banche per 65 milioni (di cui 53 milioni della partecipata Banca Intesa Russia sostanzialmente con controparte Banca centrale russa). L'esposizione netta complessiva (clientela, banche e titoli) verso controparti residenti in Russia e Ucraina, pari a 1.421 milioni, si riduce di 159 milioni (-10%) rispetto ai 1.580 milioni del 31 dicembre 2023.
Al 31 dicembre 2024 si rilevano complessivamente, nelle società del Gruppo diverse da quelle dei paesi in conflitto, 9 milioni di crediti deteriorati per cassa verso controparti residenti in Russia, in calo rispetto al precedente esercizio di 15 milioni per la diminuzione di alcune esposizioni.
I crediti deteriorati della partecipata russa ammontano a 35 milioni (40 milioni al 31 dicembre 2023), mentre la classificazione integrale a sofferenze del portafoglio della partecipata ucraina ha portato a rilevare 54 milioni di sofferenze (62 milioni al 31 dicembre 2023).
Stante quanto sopra, con specifico riferimento alle posizioni cross border, ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2024 sono confermate le principali scelte in tema di staging assignment e calcolo dell'ECL adottate dal Gruppo per i crediti performing nel corso del 2022 e del 2023 sulla base di un approccio fortemente guidato dall'emergere del rischio geopolitico, quindi applicato in base al Paese di residenza delle controparti, sia ai fini della determinazione del SICR che ai fini di calcolo dell'ECL.
In particolare, quanto concerne i profili metodologici di determinazione della ECL sul perimetro Core è applicata la PD through the cycle associata al rating attribuito, senza procedere al condizionamento forward-looking. Tale approccio è stato ritenuto più prudente in quanto la metodologia di condizionamento, in relazione alle logiche attualmente adottate nei modelli satellite, non sarebbe stata rappresentativa del rischio specifico legato ai paesi in conflitto. Inoltre, è stato calcolato un buffer prudenziale applicato alla LGD, tale da determinare un'equivalenza con l'utilizzo di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del paese di residenza della modellistica Pillar II (LGD fissa da modello transfer risk pari al 55%, non condizionata). Infine, su una controparte permangono aggiustamenti (aumenti della ECL come sopra calcolata) volti a cogliere potenziali perdite attese non adeguatamente misurate dalle stime.
Le banche della Divisione IBD adottano, sui clienti cross-border comuni del Gruppo, i rating della Capogruppo e il parametro di LGD "transfer risk" definito centralmente. Sulle altre esposizioni i rating sono determinati da modelli locali, in coerenza con le istruzioni ricevute dal Group Rating Desk di Capogruppo.
Con riferimento ai crediti verso clientela erogati da Pravex Bank, è stata mantenuta la scelta adottata a partire dal Bilancio 2022 relativa alla classificazione dei crediti verso clientela della partecipata ucraina tra i crediti deteriorati (sofferenze), con svalutazione integrale della componente cassa.
Per quanto riguarda Banca Intesa Russia, in continuità con gli esercizi precedenti, si è proceduto all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto le valutazioni effettuate sui crediti della controllata, previa classificazione degli stessi a Stage 2, scontano un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto delle ricadute del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 36,3% (35% a dicembre 2023) sul valore lordo degli stessi. Si segnala che la Capogruppo e due controllate avevano anche erogato a Banca Intesa Russia finanziamenti a supporto dell'operatività della stessa per un valore lordo residuo al 31 dicembre 2024 di 124 milioni.
Relativamente alla valutazione delle altre poste patrimoniali, si specifica che le residue e marginali posizioni in titoli sono state valutate in coerenza a quanto fatto in sede di bilancio 2023. Esse sono riferibili essenzialmente a Pravex a fronte dell'acquisto di titoli governativi o emessi da banche centrali a breve termine, quale investimento di parte della liquidità riveniente dal la riduzione del portafoglio crediti. Anche con riferimento al limitato patrimonio immobiliare delle due controllate si è proceduto in continuità con gli esercizi precedenti.
Il portafoglio titoli della partecipata Banca Intesa Russia si è azzerato (11 milioni al 31 dicembre 2023), a causa della scadenza e rimborso dei titoli. Il portafoglio titoli della partecipata Pravex, pari a 46 milioni (48 milioni a dicembre 2023), è costituito da titoli governativi e titoli emessi da banche centrali a breve termine quale investimento di parte della liquidità riveniente dalla riduzione del portafoglio crediti.
Sulle esposizioni russe ed ucraine al 31 dicembre 2024 si sono registrati impatti economici, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi oneri netti pari a 273 milioni. Tali oneri sono riferibili essenzialmente agli ulteriori accantonamenti a fondi per rischi ed oneri effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, risultato positivo al termine dell'intero esercizio 2024 per il positivo andamento gestionale delle partecipate con un fondo complessivo al 31 dicembre 2024 pari a circa 382 milioni.
Nota integrativa consolidata – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo, un ruolo fondamentale nella gestione e controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi societari che, secondo le proprie competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni e strutture aziendali coinvolte nei processi.
Il presidio e governo del credito assicurato dagli Organi societari è riflesso nell'attuale assetto organizzativo che individua specifiche aree di responsabilità centrale riconducibili a:
che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle funzioni di gestione e l'attuazione delle attività di controllo del rischio, nonché la definizione dei processi e degli applicativi a supporto.
L'Area di Governo Chief Lending Officer, avvalendosi delle proprie strutture:
L'Area di Governo Chief Risk Officer ha la responsabilità di declinare il Risk Appetite Framework nell'ambito della gestione dei rischi di credito, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali ed assicurare la misurazione e il controllo delle esposizioni di rischio di Gruppo. Specificamente, l'Area di Governo Chief Risk Officer:
Le attività sono condotte direttamente dall'Area di Governo Chief Risk Officer sia per la Capogruppo che per le principali società controllate per le quali si applica il modello accentrato.
Con riferimento alle politiche di gestione del rischio di credito, l'Area di Governo Chief Financial Officer:
– coadiuva gli Organi Societari nel definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche di Gruppo in materia di amministrazione e fiscalità, pianificazione e controllo di gestione, tesoreria e finanza, studi e ricerche, ottimizzazione delle poste patrimoniali in ottica rischio-rendimento, relazioni con gli investitori e con le agenzie di rating;
Il Chief Data, A.I. and Technology Officer definisce il modello e presidia il sistema di Data Governance e di Data Quality del Gruppo, assicurandone la diffusione e l'implementazione e coordinando le attività degli attori coinvolti.
Infine, come per tutti gli ambiti di rischio ed in primis per quello creditizio, il Chief Audit Officer svolge l'attività di revisione interna, volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura ed all'intensità dei rischi.
Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, ha stabilito delle linee di comportamento in merito all'assunzione di rischio creditizio, al fine di evitare l'eccessiva concentrazione delle esposizioni, di limitare le potenziali perdite negli scenari avversi, di preservare una qualità del credito coerente agli obiettivi di equilibrio patrimoniale ed economico.
Elementi fondamentali per la gestione, misurazione e controllo del rischio di credito sono dati da Perdita Attesa e Risk Weighted Assets, che incorporano gli effetti della dimensione dell'esposizione (Exposure At Default - EAD), della rischiosità relativa del cliente (Probability of Default - PD), della previsione di perdita ove ricorrano condizioni di insolvenza – tenuto conto delle garanzie che mitigano l'assunzione di rischio correlata all'affidamento (Loss Given Default - LGD) – e la durata dell'esposizione (maturity), come dettagliato nel Paragrafo 2.3.
Le componenti che concorrono alla determinazione dei Risk Weighted Assets costituiscono gli elementi centrali per la determinazione dei livelli di Facoltà di Concessione del credito, dei limiti del Credit Risk Appetite (CRA), del pricing del credito, del calcolo delle rettifiche di valore sulle esposizioni performing e delle rettifiche di valore analitico-statistiche sulle esposizioni non performing, nonché del calcolo del capitale economico e regolamentare.

Il Credit Risk Appetite ha la finalità di ottimizzare il profilo rischio-rendimento degli attivi. Mediante le "Regole in materia di Credit Risk Appetite" vengono definite le modalità di applicazione del CRA e le modalità di calcolo della classe di colore di CRA, cui sono associati limiti di esposizione al fine di perseguire una crescita degli impieghi coerente con l'appetito per i l rischio definito per il Gruppo.
Il calcolo del pricing delle operazioni ha come obiettivo la definizione di adeguatezza delle condizioni economiche in considerazione della generazione di valore rispetto alla rischiosità espressa e a tutte le componenti che rientrano nel calcolo del valore, comprensivo anche dei costi imputati alle strutture.
Il capitale a rischio viene definito come la massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte di un anno, ad un determinato livello di confidenza. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework approvato dal Gruppo, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale a rischio costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo e nell'ambito del processo ICAAP viene calcolato sia in ottica

regolamentare che in ottica gestionale.
I livelli di Facoltà fissati in termini di RWA delimitano il potere di delibera nella fase di concessione, specificando le figure professionali delegate e gli iter deliberativi per gli affidamenti per le singole controparti. In particolare, nel caso in cui la concessione di crediti da parte delle controllate del Gruppo ecceda determinate soglie è prevista la richiesta del "Parere di Conformità" agli Organi competenti della Capogruppo.
La fase di concessione del credito è disciplinata anche da metriche complementari agli RWA che definiscono meccanismi di coordinamento e strumenti di supporto per l'esercizio continuativo delle responsabilità di indirizzo, coordinamento e controllo, in attuazione delle disposizioni di governo societario. In particolare, la normativa aziendale contempla le Regole di Concessione del Credito, che specificano le modalità attraverso le quali assumere il rischio di credito verso la clientela e le Regole in materia di Strategie Creditizie che rispondono allo scopo di orientare, indirizzare la nuova produzione (steering power) e la gestione dinamica degli impieghi, quale strumento proattivo di ribilanciamento del portafoglio, tramite una visione unica e forward looking in coerenza con i Target di Piano, l'appetito per il rischio e gli obiettivi ESG.
I processi di gestione del rischio di credito prevedono inoltre che le posizioni creditizie siano oggetto di un riesame periodico svolto dalle strutture centrali o periferiche competenti e che la clientela non sia valutata solo in fase di primo affidamento ma anche nel continuo, mediante un processo di monitoraggio periodico che interagisce con i processi e le procedure di gestione e di controllo del credito al fine di assicurare una valutazione tempestiva dell'insorgere di eventuali segnali di deterioramento, con riflesso sul grado di rischiosità delle esposizioni. È attivo, infatti, con evoluzioni introdotte nel Piano d'Impresa 2022-2025, il sistema di intercettamento e classificazione denominato Early Warning System (EWS), applicato ai portafogli Corporate, SME Retail, Retail e Institutions. I modelli sono stati sviluppati valorizzando anche gli indicatori individuati nell'Asset Quality Review e sono composti da una parte statistica, una parte qualitativa e un'integrazione di trigger manuali a evento. L'aggiornamento degli indicatori è giornaliero e laddove gli stessi confermino una potenziale situazione di anomalia nella gestione del rapporto, le relative posizioni sono intercettate e segnalate negli specifici processi gestionali. I modelli di EWS, come menzionato in precedenza, dalla seconda metà del 2021 sono stati oggetto di ulteriori sviluppi per un progressivo inserimento nei processi del credito. Più in generale il Gruppo ha proseguito l'evoluzione di propri modelli gestionali a supporto dei processi di concessione, monitoraggio e gestione del credito (es. affordability, motori di concessione automatica e previsionali), in coerenza con il Piano d'Impresa 2022-2025, con i progetti di digitalizzazione del credito e con le normative di riferimento. Infine, a supporto di molteplici processi aziendali quali il RAF, le strategie creditizie e per attività/strumenti di concessione e monitoraggio del credito, nonché della definizione di aggiustamenti manageriali ai modelli IFRS 9, sono attivi i modelli di previsione settoriale.
La valutazione delle rettifiche di valore delle esposizioni performing e delle esposizioni non performing si basa su metodologie coerenti con il principio contabile internazionale IFRS 9, dettagliatamente descritte nella Parte A - Sezione "A. 2 – Parte relativa alle principali voci di Bilancio" ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore". Nel successivo paragrafo "2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese" vengono rappresentati i principali profili applicativi ai fini del Bilancio 2024.
Il rischio Paese rappresenta una componente aggiuntiva del rischio di insolvenza dei singoli prenditori, misurato nell'ambito dei sistemi di controllo dei rischi creditizi. Tale componente è collegata alle perdite potenzialmente derivanti dall'attività di finanziamento internazionale causate da eventi in un determinato Paese che sottostanno, almeno in parte, al controllo del relativo Governo, ma non a quello dei singoli soggetti residenti nello stesso Paese. Il rischio Paese si sostanzia, pertanto, sia in rischio di trasferimento per le controparti non sovrane, determinato dal blocco dei pagamenti verso l'estero, sia in rischio sovrano che viene invece misurato attraverso il giudizio sul merito creditizio dello Stato sovrano. In questa definizione rientrano tutte le forme di prestito cross-border verso i soggetti residenti in un determinato Paese.
La componente di rischio Paese viene utilizzata nell'ambito della concessione di credito a soggetti non residenti, al fine di valutare in via preliminare la capienza dei limiti per il rischio paese stabiliti ex ante. Tali limiti, espressi in termini di capitale economico, identificano il massimo rischio accettabile per il Gruppo, definito su base annua nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo. Si ricorda, inoltre, che in conseguenza della situazione eccezionale determinatasi con l'avvento del conflitto Russia/Ucraina la stima del rischio di trasferimento del paese Federazione Russa è stata presa a riferimento per la definizione della LGD attribuita alle controparti "cross-border" come descritto nel paragrafo "1.1 Gli impatti valutativi per il Gruppo ISP del conflitto militare fra Russia e Ucraina".
Il rischio di controparte è una particolare fattispecie di rischio di credito, relativo ai contratti derivati e SFT (Securities Financing Transactions ossia repo/reverse repo e security lending/borrowing), che si riferisce all'eventuale insolvenza della controparte prima della scadenza del contratto. Tale rischio, sovente denominato rischio di sostituzione, è connesso all'eventualità che il valore di mercato della posizione sia divenuto positivo e, dunque, che, in caso di insolvenza della controparte, la parte solvente sia costretta a sostituire la posizione sul mercato, sopportando una perdita.
Per quanto riguarda il rischio di controparte, il Gruppo bancario si è dotato di un modello interno per la misurazione del rischio a livello regolamentare (solo per Capogruppo) e gestionale.
Ai fini della misurazione gestionale degli utilizzi delle linee di credito per i derivati e SFT, l'intero Gruppo bancario adotta il metodo dell'esposizione potenziale futura (stimata con la PFE – Potential Future Exposure – effettiva media). L' Area di Coordinamento Business Units, Market & Financial Risks Management provvede giornalmente alla stima delle misure di rischio di controparte, ai fini della misurazione degli utilizzi delle linee di credito per derivati e SFT per Capogruppo e Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. Si precisa che anche per le altre banche del Gruppo viene applicata la misurazione a modello interno, in modalità semplificata, tramite l'utilizzo di Add-on stimati internamente.
Inoltre, a completamento del processo di analisi di rischio sulle misure di esposizione attivato nel tempo a seguito degli sviluppi sopra riportati, sono stati attivati i seguenti processi aziendali:
– definizione e calcolo periodico di prove di stress su scenari di mercato e scenari congiunti mercato/credito sulle misure di rischio controparte;
Il rischio di concentrazione deriva dall'esposizione a controparti, gruppi di controparti connesse e controparti nello stesso settore economico o che svolgono la stessa attività o che operano nella stessa regione geografica. Nell'ambito dell'aggiornamento annuale del Risk Appetite Framework, queste sono oggetto di appositi stress test volti a identificare e a valutare le minacce per il Gruppo e le azioni di mitigazione più appropriate:
L'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls, nell'ambito dell'Area di Governo Chief Risk Officer, svolge specifiche attività di controllo di II livello a presidio del credito e della data governance.
Le attività sul credito sono volte a verificare la corretta classificazione e l'adeguatezza del processo di gestione su singole esposizioni (c.d. Single name).
In via generale lo sviluppo delle attività di controllo, nonché di indirizzo e coordinamento, prevede l'esame dei singoli processi del credito, anche al fine di verificare la presenza di idonei presidi di controllo di I livello, ivi comprese le modalità di esecuzione e tracciabilità. Le potenziali aree di indagine da approfondire mediante i controlli Single name considerano anche le risultanze dei monitoraggi agiti dalle Funzioni di Controllo di I livello nell'ambito dei differenti cluster creditizi.
Valuta inoltre la rispondenza nel tempo dei sistemi interni di misurazione e gestione dei rischi per la determinazione dei requisiti patrimoniali alle prescrizioni normative, alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.
L'attività creditizia del Gruppo risulta orientata verso la clientela italiana (quasi l'80% del totale) ed è prevalentemente rivolta a famiglie e a piccole medie imprese.
L'interscambio dei flussi informativi di base tra le diverse entità del Gruppo è assicurato dalla Centrale Rischi di Gruppo e dalla "Posizione Complessiva di Rischio", che consentono di evidenziare ed analizzare i rischi creditizi in capo ad ogni controparte/gruppo economico, sia verso il Gruppo nel suo complesso, sia nei confronti delle singole realtà che lo compongono.
Dalla mensilità di settembre 2018 - a seguito della predisposizione dell'architettura di alimentazione e generazione della segnalazione Anacredit finalizzata a supportare la "raccolta di dati granulari sul credito e sul rischio di credito" così come definita dal Regolamento (UE) n. 2016/867 del 18 maggio 2016 - è operativo il nuovo impianto segnaletico nel rispetto delle disposizioni regolamentari definite dalla BCE e poste in essere dalle Banche Centrali Nazionali di riferimento.
La perdita attesa risulta dal prodotto di esposizione, probabilità di default e Loss Given Default.
In Intesa Sanpaolo la probabilità di default è misurata attraverso modelli di rating differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte (Corporate, SME Retail, Retail, Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico e Banche). Tali modelli consentono di sintetizzare la qualità creditizia della controparte in una misura, il rating, che ne riflette la probabilità di insolvenza con un orizzonte temporale di un anno, calibrata su un livello medio del ciclo economico.
Al segmento Corporate sono applicati una pluralità di modelli di rating caratterizzati dall'utilizzo di tutte le fonti informative disponibili e dall'integrazione del giudizio di analisti del credito e gestori della relazione. In particolare:
Per quanto concerne il portafoglio Retail, l'articolazione dei modelli è la seguente:
Relativamente al portafoglio Institutions:
– i modelli per le banche (banche delle economie mature e banche dei Paesi emergenti) si compongono di una parte quantitativa e una parte qualitativa, differenziate a seconda dell'appartenenza a Paesi maturi o emergenti e una componente rischio Paese che valuta, in funzione della connessione banca/Paese, l'eventuale effetto negativo del Paese sul rischio di credito della controparte o, viceversa, la capacità di supporto in caso di difficoltà finanziarie della banca oggetto di valutazione;

– i modelli per Comuni e Province sono di tipo default model, e per le Regioni sono di tipo "shadow" basati sui rating di agenzia. Sulle ASL e gli altri Enti del settore è stato adottato un approccio di estensione (con applicazione di un downgrading) del rating dell'Ente di riferimento (es: Regione). Relativamente al portafoglio Sovereign, la struttura del modello di rating prevede un modulo quantitativo che tiene conto del rating strutturale assegnato dalle principali agenzie internazionali, del rischio implicito nelle quotazioni di mercato del debito sovrano, della valutazione macroeconomica stimata con un modello econometrico e di una componente di giudizio qualitativo, che integra il giudizio quantitativo con elementi rilevabili dal più ampio perimetro di informazioni pubblicamente disponibili sull'assetto politico ed economico dei singoli Stati sovrani. Il modello di rating Sovereign è utilizzato esclusivamente a fini gestionali.
Per le banche estere del Gruppo sono adottati modelli PD che possono essere:
Alcuni di questi modelli sono utilizzati ai fini di segnalazione, altri solo a fini gestionali.
I modelli di Loss Given Default (LGD) sono basati sulla nozione di "Economic LGD", ovvero il valore attuale dei flussi di cassa ricavati nelle varie fasi del processo di recupero al netto degli eventuali costi amministrativi di diretta imputazione oltre che di quelli indiretti di gestione sostenuti dal Gruppo e si compone, in sintesi, dei seguenti elementi:
La determinazione della LGD si avvale di modelli differenziati e specializzati per segmento di operatività (Corporate, SME Retail, Retail, Factoring, Leasing, Enti pubblici e Banche). Come per la PD, per la LGD nelle banche estere del Gruppo sono adottati modelli sviluppati dalle banche stesse, in estensione da Capogruppo con utilizzo dei parametri locali quando necessario o mutuati da Capogruppo con adattamenti alla realtà di ciascuna banca estera.
Per il modello Banche la metodologia di determinazione della LGD si discosta in parte dai modelli sviluppati per gli altri segmenti in quanto il modello di stima utilizzato si basa sul prezzo degli strumenti di debito osservati 30 giorni dopo la data ufficiale di default e relativi ad un campione di banche che hanno subito il default di tutto il mondo, acquisito da fonte esterna. Il modello si completa con una stima econometrica per la determinazione dei driver più significativi, in linea con quanto effettuato per gli altri modelli, e una ricalibrazione sui livelli di LGD osservati sui default interni della banca.
La LGD Sovereign è stimata analizzando i tassi di recupero storici sui default sovrani e differenziata su cinque categorie a seconda dei livelli di reddito e di altre specificità che caratterizzano i singoli paesi.
Il modello LGD Sovereign è esclusivamente utilizzato a fini gestionali.
Il calcolo dell'esposizione al default (EAD) si avvale di modelli differenziati e specializzati per segmento di operatività (Corporate, SME Retail e Retail). Specificamente, la metodologia si basa sui dati dei 12 mesi precedenti l'evento di default e si differenzia in base alla presenza o meno di un margine disponibile alla data di osservazione. In ogni caso vengono applicati fattori correttivi in adempimento ai dettami regolamentari e al fine di introdurre un margine di conservativismo sulle stime. Per i segmenti low default Banche ed Enti Pubblici e per i prodotti Leasing e Factoring del Portafoglio Corporate sono ad oggi utilizzati parametri regolamentari.

1) ISP autorizzata FIRB dal dicembre 2008, LGD AIRB dal dicembre 2010 ed EAD dal 2017, Banca IMI (2012, dal 2020 incorporata in Capogruppo), ISP Ireland (2010), VUB (2010), Intesa Sanpaolo Bank (2017), ISP Luxembourg (2017). Dal 2017 il modello Corporate è utilizzato anche per calcolare il rischio sul portafoglio Equity di Banking book con LGD 65%/90%.
2) VUB autorizzata da giugno 2012 con riferimento ai modelli PD ed LGD Mutui Retail e da dicembre 2022 con riferimento ai modelli PD-LGD-EAD Other Retail.
3) VUB autorizzata da giugno 2014.
4) ISP e Banca IMI (incorporata in Capogruppo nel 2020) autorizzate dal 2017.
Per le società del Gruppo che rientrano nel piano di roll out, i modelli interni di rating (PD), di LGD e EAD sono sottoposti ad un processo di controllo di secondo livello di adeguatezza dell'impianto metodologico esistente da parte della funzione di Convalida con cadenza annuale conformemente alle regole stabilite dalla Vigilanza e ad un controllo di terzo livello da parte della funzione di Revisione Interna. Le funzioni di controllo producono per il Supervisor le relazioni annuali di conformità dei modelli alla normativa di Vigilanza, nell'ambito delle quali si verifica lo scostamento tra le stime effettuate e i valori realizzati e, in occasione di modifiche sostanziali apportate ai modelli, rilasciano un giudizio di conformità. Tali relazioni, approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, attestano il permanere dei requisiti di conformità.
La metodologia di stima della Expected Credit Loss (ECL) adottata ai fini della determinazione delle perdite di valore sulle esposizioni creditizie in coerenza con il principio internazionale IFRS 9 è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB dei parametri di Probability of Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), sulla quale sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne la coerenza con le prescrizioni del principio. La descrizione dettagliata delle metodologie adottate dal Gruppo è riportata nella Parte A - Sezione "A. 2 – Parte relativa alle principali voci di Bilancio" ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore" cui si fa riferimento.
In particolare, la valutazione delle attività finanziarie riflette la miglior stima degli effetti delle condizioni future, prime tra tutte quelle di contesto economico, sulla base delle quali vengono condizionate le PD e LGD forward looking. Nell'ambito dell'IFRS 9, anche in base alle indicazioni dei Regulators internazionali, assumono rilevanza, in particolare, le informazioni sugli scenari macroeconomici futuri in cui la Banca può trovarsi ad operare e che influenzano, di tutta evidenza, la situazione dei debitori con riferimento sia alla "rischiosità" di migrazione delle esposizioni verso classi di qualità inferiore (riguardando quindi lo "staging") sia agli ammontari recuperabili (riguardando quindi la determinazione della perdita attesa sulle esposizioni). Da un punto di vista metodologico, sono stati analizzati diversi possibili approcci alternativi al fine di prendere in considerazione tali elementi. Rispetto alle diverse alternative considerate, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di adottare è rappresentato dal c.d. "Most likely scenario + Add-On". Secondo tale approccio, il condizionamento macroeconomico di PD e LGD viene effettuato tramite uno scenario base ("Most Likely", coerente con quanto utilizzato per altre finalità aziendali quali, a titolo esemplificativo, budget e piani di impresa) e poi corretto con un Add-On calcolato in funzione della distanza tra scenario centrale e scenari alternativi. Qualora l'impatto dell'Add-On risulti complessivamente positivo sui parametri di rischio, è stato scelto di sterilizzarne l'effetto sia per finalità di staging che di calcolo dell'ECL. Al 31 dicembre 2024 si è proceduto, come di consueto, all'aggiornamento delle serie storiche e all'affinamento dei modelli satellite adottati nel perimetro Core per i quali, a seguito dell'aggiornamento, rimangono confermate le variabili più significative e l'impianto metodologico adottato nei precedenti esercizi.

L'efficacia dei modelli IFRS 9 viene monitorata dalla funzione di Convalida con cadenza periodica conformemente alle regole interne attraverso specifiche attività di backtesting dei parametri di rischio (criteri di staging, modelli di PD, LGD, EAD e haircut). Inoltre, conformemente alla normativa interna, la funzione di Convalida effettua verifiche preventive in caso di modifiche significative dei modelli rilevanti. Gli esiti delle verifiche della funzione di Convalida sono rappresentati ai Comitati manageriali competenti e alle funzioni owner del modello e sono rendicontati nella relazione annuale sui modelli interni utilizzati ai fini gestionali, condivisa con il Supervisore.
La policy di Intesa Sanpaolo prevede, ai fini del condizionamento forward-looking dei parametri di stima della ECL - secondo la metodologia descritta nella Parte A – Politiche Contabili ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore" - l'utilizzo dello scenario macroeconomico definito ed aggiornato dalla struttura Research di Area Chief Financial Officer.
Nella tabella si dà evidenza delle principali variabili di scenario macroeconomico utilizzate per la determinazione delle perdite attese su crediti in prospettiva forward-looking, declinate per gli scenari base, migliorativo e peggiorativo. Tali scenari sono stati applicati nella valutazione dei crediti secondo il modello "Most-Likely scenario + Add-On" descritto in precedenza.
| Base | Migliorativo | Peggiorativo | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | ||
| Area euro | PIL Reale Area euro (variazione annua) |
0,7% | 0,9% | 1,2% | 1,4% | 0,7% | 1,1% | 1,4% | 1,7% | 0,7% | 0,6% | 0,4% | 0,9% |
| Inflazione Area euro (variazione annua) |
2,4% | 1,8% | 2,0% | 2,0% | 2,4% | 1,9% | 2,1% | 2,0% | 2,4% | 2,9% | 1,6% | 1,0% | |
| Euribor 3M | 3,58 | 2,14 | 2,02 | 2,49 | 3,60 | 2,20 | 2,20 | 2,80 | 3,60 | 2,00 | 1,60 | 1,60 | |
| EurIRS 10Y | 2,59 | 2,63 | 2,92 | 3,29 | 2,60 | 2,70 | 3,00 | 3,50 | 2,60 | 2,60 | 2,60 | 2,90 | |
| Euro/USD | 1,08 | 1,05 | 1,08 | 1,09 | 1,08 | 1,05 | 1,07 | 1,09 | 1,08 | 1,04 | 1,05 | 1,06 | |
| Italia | PIL Reale Italia (variazione annua) |
0,5% | 1,0% | 1,0% | 0,6% | 0,5% | 1,1% | 1,2% | 1,1% | 0,5% | 0,5% | 0,6% | 0,5% |
| Inflazione Italia (variazione annua) |
1,0% | 1,7% | 1,8% | 1,8% | 1,0% | 1,7% | 1,9% | 1,9% | 1,0% | 3,6% | 1,0% | 0,1% | |
| Prezzi immobili Italia (variazione annua) |
2,3% | 2,3% | 2,0% | 2,1% | 2,3% | 3,4% | 3,7% | 3,9% | 2,3% | 0,7% | -0,8% | -0,5% | |
| Rendimento BOT 6 mesi | 3,35 | 1,94 | 2,16 | 2,83 | 3,35 | 2,01 | 2,32 | 3,16 | 3,35 | 1,83 | 1,70 | 1,99 | |
| Rendimento BTP 10 anni | 3,66 | 3,72 | 4,17 | 4,75 | 3,70 | 3,70 | 4,20 | 4,90 | 3,70 | 3,80 | 4,00 | 4,60 | |
| BTP-Bund Spread 10 anni (basis points) |
132 | 120 | 140 | 160 | 132 | 109 | 131 | 153 | 132 | 130 | 149 | 187 | |
| Tasso % di disoccupazione | 6,4 | 6,2 | 6,7 | 6,9 | 6,4 | 6,2 | 6,6 | 6,7 | 6,4 | 6,2 | 6,8 | 7,1 | |
| Beni | Prezzo gas naturale (€/MWh) | 32 | 28 | 26 | 23 | 32 | 28 | 26 | 23 | 32 | 47 | 33 | 21 |
| Prezzo petrolio (BRENT) | 80 | 78 | 76 | 74 | 80 | 78 | 77 | 75 | 80 | 77 | 72 | 68 | |
| USA | PIL Reale (variazione annua) | 2,7% | 2,0% | 2,3% | 1,9% | 2,7% | 2,7% | 2,2% | 2,3% | 2,7% | 1,9% | 1,2% | 1,3% |
| Tasso % di disoccupazione | 4,1 | 4,2 | 4,2 | 4,3 | 4,1 | 4,0 | 4,1 | 4,1 | 4,1 | 4,2 | 4,5 | 4,7 |
Scenari elaborati a dicembre 2024 da CFO-Research. Dati previsionali per il quarto trimestre 2024 (PIL, disoccupazione, prezzi immobiliari) o il mese di dicembre 2024 (tassi di interesse, inflazione, cambio, indici di borsa, spread) e per gli anni 2025, 2026 e 2027.
L'incertezza geo-politica condiziona lo scenario 2025. L'assunzione sottostante lo scenario base è che l'Amministrazione Trump attui soltanto in parte l'agenda elettorale, con conseguenze sulla crescita mondiale che necessiteranno comunque di tempo per svilupparsi. Nel primo semestre 2025 gli effetti della politica statunitense saranno trasmessi al resto del mondo soprattutto attraverso il canale della fiducia (che potrebbe essere negativamente influenzata dal rischio di guerre commerciali) e dei mercati finanziari (caratterizzati da spinte contrastanti); tali effetti potrebbero essere in parte compensati da una più robusta dinamica della domanda americana. Per quanto riguarda l'altro fattore geopolitico rilevante, i conflitti in Medio-Oriente ed Ucraina, si ipotizza che non comprometteranno la disponibilità di combustibili fossili e che non impatteranno in modo più negativo, rispetto ad oggi, sul clima di fiducia in Europa.
Lo scenario prevede una crescita del PIL dell'Area Euro a 0,9% nel 2025 e all'1,2% nel 2026, stante l'incertezza derivante dalla politica commerciale della prossima amministrazione statunitense, le difficoltà strutturali che pesano sull'industria tedesca, i segnali di rallentamento del mercato del lavoro nonché l'instabilità politica in Francia. La ripartenza dei consumi, seppur a ritmi meno sostenuti rispetto a quanto stimato a giugno, dovrebbe, tuttavia, impedire, insieme all'allentamento della politica monetaria, sviluppi recessivi. I rischi per la crescita sono rivolti verso il basso e dipendono soprattutto dall'evoluzione delle tensioni commerciali. Tra le principali economie si prevede che nel 2025 la Spagna possa continuare a sovraperformare (con una crescita del PIL del 2,2%), seguita dall'Italia (1%); più deboli Germania (0,4%) e Francia (0,7%). Con l'inflazione in calo più rapido delle previsioni e il materializzarsi di alcuni rischi negativi per la crescita reale, nei prossimi mesi la riduzione dei tassi ufficiali BCE è attesa arrivare al 2%, ipotizzando un taglio di 25 punti base a ogni riunione fino a giugno 2025. Per quanto concerne i tassi di interesse a lungo termine, rispetto a quelli previsti a giugno, i livelli proiettati sulle curve euro sono più bassi. Le politiche fiscali saranno un po' meno accomodanti, ma in diversi paesi il debito pubblico continuerà a crescere. In Italia, l'economia è tornata a registrare una stagnazione nel trimestre estivo 2024. Per l'intero 2024, la stima di crescita del PIL inclusa nello scenario base è pari allo 0,5%, livello che coincide con la stima preliminare Istat successivamente
pubblicata. La crescita, stimata pari all'1% di media annua sul periodo di previsione, è trainata principalmente dai consumi privati, sostenuti dalla ripresa dei redditi reali (già in corso) e da una flessione della propensione al risparmio. Il contributo degli investimenti fissi sarà marginale, malgrado l'attesa di un incremento dei flussi di spesa legati al PNRR. Gli investimenti in capitale produttivo saranno frenati dalle prospettive incerte di domanda e dalla minaccia di politiche commerciali protezionistiche.
Sul fronte del PNRR prosegue il rispetto formale delle scadenze richieste dal piano, ma al contempo persistono ritardi di implementazione, che ne frenano il contributo alla domanda interna. Il commercio estero dovrebbe frenare il PIL nel 2025. I rischi sull'export sono al ribasso. L'inflazione potrebbe scendere stabilmente all'obiettivo BCE già nel primo semestre 2025, con dinamiche più moderate per beni industriali, energia e alimentari rispetto ai servizi. Lo scenario incorpora valutazioni positive sull'andamento dello spread BTP-Bund nel biennio 2024-25 legate al miglioramento del rapporto deficit/PIL; tuttavia, resta la previsione di un allargamento nel medio/lungo termine a causa della sfavorevole dinamica relativa del debito.
La prospettiva di politiche commerciali protezionistiche negli Stati Uniti e le revisioni dei differenziali di tasso implicano un dollaro più forte sull'orizzonte 2025-28 rispetto a giugno.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le stime di crescita del PIL, pur effettuate nell'ipotesi di una implementazione "moderata" della piattaforma elettorale di Trump, sono state riviste al rialzo per il 2025 al 2%, per il 2026 al 2,3% e per il 2027 a 1,9%, per effetto delle politiche della nuova amministrazione. Le conseguenze al rialzo per l'inflazione riguardano invece tutto l'orizzonte prevedibile e derivano dall'annunciata stretta sull'immigrazione e dagli eventuali dazi. Stante le previsioni sull'inflazione, è stato rivisto al rialzo il punto di arrivo dei tassi FED nel 2025 a 3,75%-4,00%.
La metodologia adottata dal Gruppo prevede, come descritto nella Parte A - Politiche Contabili della presente Nota integrativa, in particolare nella sezione "Modalità di determinazione delle perdite di valore", di tenere in considerazione anche gli scenari alternativi (migliorativo/peggiorativo), per i quali si utilizzano principalmente informazioni esterne (tra le altre, le previsioni minime e massime di una variabile fondamentale come il PIL sulla base di quanto rilevato da Consensus Economics).
Lo scenario migliorativo è elaborato secondo la metodologia standard a partire dalle previsioni più elevate di crescita del PIL rilevate nel sondaggio di Consensus Economics pubblicato a novembre 2024. Anche lo scenario peggiorativo è stato definito con tale metodologia (cioè a partire dalle previsioni meno elevate di crescita del PIL di Consensus Economics), tuttavia sono stati introdotti alcuni elementi di shock aggiuntivo con effetti negativi sulla crescita economica legati all'avvio di guerre commerciali da parte degli Stati Uniti e a shock di offerta negativi dovuti a un'escalation del conflitto in Medio Oriente, anche derivati da una più aggressiva implementazione dell'agenda Trump.
Per quanto riguarda lo scenario migliorativo, le ipotesi adottate restituiscono uno scenario caratterizzato da tassi di crescita reale più elevati (la distanza dei tassi di crescita dallo scenario base è moderata tra 0,3% e 0,5%, ma stabilmente positiva), inflazione moderatamente più elevata, tasso di disoccupazione più basso; sono ipotizzati shock specifici imposti su indici azionari e sui prezzi immobiliari, in linea con l'approccio metodologico previsto, il cui andamento ha un esito più robusto che nello scenario di base. I tassi di interesse sono più elevati su tutte le scadenze: si ipotizza che la maggiore crescita induca la BCE a riprendere la fase di restrizione prima di quanto accade nello scenario base. I tassi a lungo termine sono significativamente più elevati che nello scenario base.
Per quanto riguarda lo scenario sfavorevole, le ipotesi precedentemente descritte restituiscono crescita del PIL inferiore a quella dello scenario base in tutto l'orizzonte previsionale. Nell'Area Euro la crescita si avvicina a uno scenario di stagnazione protratta con crescita intorno al mezzo punto percentuale nel biennio 2025-26. L'Italia registra inizialmente una crescita stabile su livelli molto ridotti ma in seguito lo scenario evolve verso una marginale contrazione del PIL e un significativo aumento del tasso di disoccupazione, in quanto si crea un circolo vizioso tra peggioramento dei conti pubblici, fiducia e performance economica. La peggiore dinamica del debito pubblico si traduce in un'erosione del rating e in un allargamento dello spread BTP-Bund verso i 200 punti base. L'inflazione scende significativamente sotto l'obiettivo della BCE nel triennio 2026-28 inducendo la Banca Centrale a mantenere i tassi ufficiali in territorio leggermente espansivo (1,5%) lungo tutto l'orizzonte, con una significativa deviazione rispetto allo scenario base soprattutto alla fine del periodo previsivo. Le condizioni monetarie più accomodanti si trasferiscono in parte ai tassi a lungo termine: il tasso IRS decennale è di 20-30 punti base più basso rispetto allo scenario base nel periodo 2026-28. Il cambio Euro/Dollaro è più debole rispetto allo scenario base nel biennio 2026-27. La bassa crescita dell'attività economica globale si riflette in un livello dei prezzi delle materie prime più basso rispetto allo scenario base, in particolare per il petrolio.
A fine esercizio anche le banche della Divisione International Banks hanno aggiornato le stime sulla base degli scenari previsionali delle geografie di riferimento.
L'ECL, determinata nella logica del principio IFRS 9, è stata oggetto di analisi di sensitività al fine di analizzarne la variabilità relativamente ai singoli scenari alternativi nel rispetto delle raccomandazioni di ESMA.
Tale analisi è stata condotta sul portafoglio crediti in bonis (Stage 1 e Stage 2) e relativamente al perimetro rappresentativo del Gruppo (include Banche e società del perimetro Italia, Intesa Sanpaolo Lux e Intesa Sanpaolo Ireland che rappresentano circa il 90% dell'esposizione complessiva del Gruppo).
Come evidenziato nei paragrafi precedenti, la metodologia di stima dell'ECL adottata dal Gruppo per il condizionamento macroeconomico di PD e LGD prevede l'utilizzo di uno scenario base ("Most Likely") poi corretto con un Add-On calcolato in funzione della distanza tra scenario centrale e scenari migliorativo/peggiorativo. Questi ultimi vengono in buona parte determinati a partire dalla selezione delle ipotesi più ottimistiche/pessimistiche delle variabili macroeconomiche di Consensus Economics, pertanto essi accolgono previsioni attese.
L'analisi di sensitivity è la differenza tra la ECL determinata assumendo come ipotesi di riferimento quelle proprie dei singoli scenari alternativi (rispettivamente migliorativo e peggiorativo) e la ECL derivante dal modello sopra richiamato, che include quindi già le previsioni alternative fattorizzate attraverso la distanza delle stesse dallo scenario base.
Sulla base di quanto premesso e del fatto che la distanza degli scenari peggiorativo e migliorativo rispetto allo scenario base è contenuta e sostanzialmente simmetrica, l'applicazione dello scenario peggiorativo comporterebbe lo scivolamento in Stage 2 di 0,8 miliardi di esposizione, un incremento dell'ECL di circa 28,4 milioni e una leggera crescita dell'indice di copertura. La sensitivity del portafoglio allo scenario migliorativo vedrebbe invece una diminuzione di 17 milioni della ECL,

con rientro in Stage 1 di 0,3 miliardi di esposizione. L'indice di copertura delle esposizioni in bonis rimarrebbe sostanzialmente stabile.
Si evidenzia che il Gruppo, al fine di tener conto del rischio di previsione evidenziato sia dalla struttura Research che dagli altri previsori, nonché della maggiore incertezza che caratterizza gli scenari previsionali, ha incluso nella ECL dei crediti performing rilevata nel Bilancio 2024 un aggiustamento (più dettagliatamente descritto nel paragrafo successivo) teso a cogliere tali elementi di incertezza attraverso la considerazione di ipotesi di scenari alternativi più estremi che incorporano ipotesi di deviazioni significative rispetto alle aspettative di evoluzione del quadro macroeconomico. L'aggiustamento relativo agli scenari alternativi estremi, che ha determinato un peggioramento dell'ECL di circa 260 milioni, non è incorporato nell'esercizio di sensitivity sopra descritto. Un ulteriore intervento, anch'esso descritto nel seguito, ha la finalità di cogliere vulnerabilità che colpiscono in modo asimmetrico i singoli settori economici, non intercettate dai modelli in uso e, pertanto, non direttamente collegabili alle componenti forward-looking oggetto di analisi di sensitivity.
Con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle esposizioni creditizie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggravi alle valutazioni, correlati a contesti macroeconomici particolarmente complessi e volatili, rispetto agli esiti della modellistica adottata. Tale evenienza può nascere a seguito di eventi o rischi nuovi, di natura inattesa, non osservati nelle serie storiche alla base della predisposizione dei modelli e non proiettabili con affidabilità ai fini della componente forward looking richiesta dal principio IFRS 9.
Tali aggravi sono stati applicati dal Gruppo Intesa Sanpaolo con il sorgere della pandemia COVID 19 a partire dall'esercizio 2020 e negli esercizi successivi mantenuti, seppure con dimensioni differenti, in relazione al conflitto russo-ucraino e alle conseguenze sui prezzi dell'energia e delle materie prime e sullo scenario di crescita di inflazione e di politica monetaria che ne sono derivate. Nel corso del 2023, in considerazione del prolungarsi di forti elementi di incertezza e volatilità delle stime, il Gruppo ha rafforzato il framework metodologico a supporto dell'adozione e della gestione di aggiustamenti manageriali applicati alla valutazione statistica dei crediti performing.
Si ricorda che il framework adottato a partire da dicembre 2023 si compone di due elementi complementari:
A luglio 2024, BCE ha pubblicato un esercizio di benchmarking in tema di overlays e model-adjustments ("BCE - IFRS 9 overlays and model improvements for novel risks. Identifying best practices for capturing novel risks in loan loss provisions"). Da un'analisi svolta dalle competenti strutture del Gruppo sul posizionamento di Intesa Sanpaolo rispetto alle best practice evidenziate dall'Autorità di Vigilanza nel citato documento è emersa la sostanziale conformità dell'attuale framework alle aspettative del Regolatore per gli aspetti di maggior rilievo. Cionondimeno, le competenti strutture hanno approfondito nel corso del 2024 gli aspetti maggiormente sollecitati dalla BCE al sistema bancario nel documento - quali la considerazione del rischio climatico e la attesa maggiore sensibilità della staging allocation.
In esito all'analisi, ai fini del Bilancio 2024, a fronte dell'esperienza maturata nell'anno di utilizzo e in linea con le aspettative dell'Autorità di Vigilanza, sono stati apportati, oltre agli ordinari aggiornamenti, alcuni affinamenti al framework:
Le banche della Divisione International Banks hanno nella sostanza confermato gli aggiustamenti manageriali già agiti nei precedenti esercizi, sulla base di valutazioni specifiche del contesto corrente e prospettico e delle caratteristiche dei loro portafogli.
Nell'insieme, nei fondi rettificativi delle esposizioni performing, riferite sia a esposizioni per cassa che di firma, al 31 dicembre 2024 insistono aggiustamenti manageriali per 0,9 miliardi. In tale dato non sono compresi gli accantonamenti integrativi operati su esposizioni verso controparti russe e ucraine, relative alle posizioni cross-border e a quelle di Banca Intesa Russia e di Pravex, già rappresentati nel capitolo 1.1 della presente Parte E.

Nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, viene incentivata l'acquisizione di fattori mitiganti a fronte di controparti con un rating non investment grade, ovvero di alcune tipologie di operazioni a medio lungo termine.
Tra i fattori mitiganti a più alto impatto rientrano i pegni su attività finanziarie e le ipoteche su immobili residenziali; altre forme di mitigazione del rischio sono i pegni su attività non finanziarie e le ipoteche su immobili non residenziali.
La forza delle garanzie personali rilasciate da soggetti rated, tipicamente banche/assicurazioni, Confidi e imprese, viene invece graduata sulla base della tipologia della garanzia e della qualità creditizia del garante.
Processi di dettaglio disciplinano la materiale acquisizione delle singole garanzie, individuando le strutture responsabili nonché le modalità per il loro corretto perfezionamento, per l'archiviazione della documentazione e per la completa e tempestiva rilevazione negli applicativi delle pertinenti informazioni.
L'insieme della regolamentazione interna, dei controlli organizzativi e procedurali, è volto ad assicurare che:
– siano previsti tutti gli adempimenti per la validità ed efficacia della protezione del credito;
Le linee guida per la gestione delle garanzie sono uniche per tutto il Gruppo. La gestione delle garanzie attive per la Capogruppo e le controllate Italiane è su una piattaforma unica ed integrata con l'anagrafe dei beni e con il portale che gestisce le valutazioni immobiliari.
L'erogazione del credito con acquisizione di garanzie reali è soggetta a norme e processi interni per la valutazione del bene, il perfezionamento della garanzia e il controllo del valore. L'eventuale realizzo forzoso della garanzia è curato da strutture specialistiche deputate al recupero del credito.
La presenza di garanzie reali non esime, in ogni caso, da una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità del prenditore di far fronte alle obbligazioni assunte indipendentemente dall'accessoria garanzia.
Nell'ambito del processo di concessione la valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato, o diversamente, quale valore di presunto realizzo. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia. Mentre per le garanzie immobiliari si considera, invece, il valore di mercato prudenziale o, per gli immobili in corso di realizzazione, il costo di costruzione, al netto di scarti prudenziali distinti sulla base della destinazione dell'immobile.
La valutazione dei beni è effettuata da tecnici interni ed esterni. I tecnici esterni sono inseriti in apposito elenco di professionisti accreditati sulla base di una verifica individuale della capacità, professionalità ed esperienza. La valutazione di immobili residenziali posti a garanzia di mutui a privati è affidata principalmente a società specializzate. L'operato dei periti è costantemente monitorato, tramite riscontri statistici e controlli a campione effettuati centralmente.
I tecnici devono redigere le stime sulla base di rapporti di perizia standardizzati e differenziati secondo la metodologia di valutazione da applicare e le caratteristiche del bene, nel rispetto delle Regole sulle valutazioni immobiliari ai fini creditizi redatte dalla Banca. Le regole interne sono coerenti con le principali disposizioni regolamentari di vigilanza in materia di valutazioni immobiliari, tra cui per citarne alcune le "Linee Guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie" promosse da ABI, le "Guidelines Loan Origination and Monitoring (EBA)", gli "Standard globali di valutazione" (RICS) e con gli European Valuation Standards (TEGOVA).
La gestione delle valutazioni immobiliari si avvale di un'apposita piattaforma integrata che presidia l'intera fase dell'istruttoria tecnica, garantendo un corretto conferimento degli incarichi, con modalità indipendenti e sulla base di criteri obiettivi, un completo monitoraggio del workflow, una puntuale applicazione degli standard valutativi e la conservazione di tutte le informazioni e dei documenti attinenti ai beni immobili.
Il valore di mercato prudenziale dell'immobile dato a garanzia viene ricalcolato periodicamente attraverso varie metodologie di valutazione che si avvalgono di prezzi/coefficienti acquisiti da un fornitore esterno che presenta comprovate capacità e reputazione nella rilevazione e misurazione dei prezzi di mercato del patrimonio immobiliare italiano.
Il valore dei beni è soggetto ad un monitoraggio costante. Per gli immobili in corso di costruzione, i periti eseguono sopralluoghi e verificano lo stato di avanzamento lavori. Un aggiornamento puntuale della valutazione è effettuato nei casi di restrizione o frazionamento dell'ipoteca, in presenza di danni all'immobile, a fronte di significative svalutazioni evidenziate dagli indicatori di mercato utilizzati per la sorveglianza del fair value e, in ogni caso, secondo scadenze stabilite per le esposizioni di maggior rilievo o a fronte di garanzie immobiliari che assistono crediti deteriorati.
Al fine di limitare i rischi di insussistenza o cessazione della protezione sono previste specifiche tutele, quali: il reintegro del pegno in presenza di una diminuzione del valore iniziale dei beni o, per le garanzie immobiliari, l'obbligo della copertura assicurativa contro i danni da incendio nonché la presenza di un'adeguata sorveglianza del valore del bene immobile. È inoltre operante una polizza assicurativa "ombrello" che, salvo limitate eccezioni, copre i danni sull'intero portafoglio di immobili ipotecati a garanzia dei finanziamenti concessi. Le garanzie sono sottoposte a un puntuale e periodico controllo mediante un apposito applicativo, il c.d. "motore CRM", all'interno del quale sono stati implementati una serie di test per appurare l'effettivo rispetto dei requisiti richiesti dalla regolamentazione in materia di Vigilanza prudenziale.
L'applicativo di supporto consente di accertare se le garanzie ricevute risultano eleggibili o meno con riferimento ai metodi ammessi dalla normativa in relazione alle diverse categorie di garanzie per il calcolo del requisito patrimoniale (Standardised e Internal Rating Based). In accordo con le peculiarità proprie di ciascuna categoria, l'esito di eleggibilità è definito a l ivello di singola garanzia per quelle unfunded (tipicamente le garanzie personali) ovvero, nel caso di garanzie reali, per ciascun bene o strumento finanziario.
La Banca utilizza due sistemi integrati di gestione di tutti i beni e garanzie (PGA – Portale Garanzie Attive e ABS – Archivio Beni di Sistema) al fine di rendere più efficiente la gestione dei collaterali. Parallelamente è stato sviluppato uno specifico sistema dedicato alla gestione delle sofferenze, per la tracciatura delle principali azioni giudiziarie, in particolare quelle connesse all'escussione delle garanzie reali immobiliari (EPC - Ex Parte Creditoris).
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Per quanto riguarda la mitigazione del rischio di controparte per i derivati OTC (non regolamentati) e per le operazioni di tipo SFT (Securities Financing Transactions, ossia repo/reverse repo e security lending/borrowing), il Gruppo utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie.
Questo avviene tramite la sottoscrizione di accordi di tipo ISDA (International Swap Derivatives Association) e ISMA/PSA (International Securities Market Association / Public Securities Association), che permettono, nel rispetto della normativa di vigilanza, anche la riduzione degli assorbimenti di capitale regolamentare.
Inoltre, il Gruppo ha in essere accordi di scambio di collaterale, principalmente con frequenza giornaliera, per la copertura dell'operatività in derivati OTC (Credit Support Annex), anche in virtù dell'obbligo di marginazione dei derivati non compensabili centralmente, previsto dalla normativa European Market Infrastructure Regulation (EMIR); anche per l'operatività in SFT la Banca pone in essere accordi di marginazione giornaliera (GMRA - Global Master Repurchase Agreements e GMSLA - Global Master Securities Lending Agreement).
A mitigazione dell'esposizione verso le controparti, principalmente verso la clientela corporate, e della volatilità derivante dagli aggiustamenti creditizi alle valutazioni dei derivati (CVA - Credit Value Adjustment), la Banca acquista inoltre protezione tramite Credit Default Swap, che forniscono garanzia sulle singole società o su indici di credito.
Nel corso del 2024 in Capogruppo sono proseguite le attività relative al Progetto "GARC" (Gestione Attiva Rischi di Credito), piattaforma utilizzata per il presidio del rischio di credito di portafogli "in bonis". L'iniziativa prevede l'acquisizione in via sistematica di garanzie (di tipo personale e reale) a supporto dell'attività di lending verso le imprese.
Le garanzie acquisite consentono la copertura dal rischio di default (past due, unlikely to pay, bad loan) di portafogli granulari e consentono la liberazione di capitale economico e regolamentare, così come previsto dalla vigente disciplina di Vigilanza in materia (tra gli altri Regolamento UE n. 575/2013 e Circolare della Banca d'Italia n. 285/2013).
Per i dettagli delle operazioni effettuate nel corso del 2024 in seno al Progetto GARC, si rimanda a quanto illustrato nell'ambito del presente capitolo al paragrafo C. Operazioni di cartolarizzazione.
In ottica di ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali sono state inoltre perfezionate operazioni di copertura del rischio di credito tramite financial guarantees, polizze assicurative e acquisizione di garanzia reale (i.e. pegno su contante) su posizioni presenti nel Banking Book del Gruppo e rinnovate operazioni di copertura del rischio di espropriazione delle riserve obbligatorie e libere detenute da alcune banche del Gruppo che operano in Egitto, Moldavia e Serbia.
Il 14 marzo 2024 è stata prodotta l'informativa per il Consiglio di Amministrazione riguardante la revisione annuale del Piano NPL di Gruppo, effettuata sulla base delle Linee guida per le banche sui crediti deteriorati della BCE, conforme con lo scenario macroeconomico base e con il processo di budget. Il Piano NPL 2022-2025 è coerente sia con il Piano d'Impresa 2022-2025, approvato dal Consiglio di Amministrazione a febbraio 2022, che con il Risk Appetite Framework e tiene conto delle osservazioni e raccomandazioni dell'Organo di Vigilanza.
Il Piano NPL di Gruppo include i target degli stock dei crediti deteriorati, le iniziative di dettaglio e i fattori abilitanti, nonché i relativi costi e investimenti necessari per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Nel Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo intende perseguire una strategia strutturale di de-risking, già significativamente avviata nello scorso Piano d'Impresa, collocandosi tra i migliori in Europa per ratio e stock di crediti deteriorati e generando un netto calo del costo del rischio.
A fine 2024 i crediti deteriorati al lordo delle rettifiche di valore si sono attestati a 9,7 miliardi mantenendo stabile l'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all'1,2% al netto nel confronto con dicembre 2023. Considerando la metodologia adottata dall'EBA, l'incidenza dei crediti deteriorati è risultata pari al 2% al lordo delle rettifiche di valore e all'1% al netto. Tale risultato è ascrivibile, come già descritto, alle continuative iniziative di de-risking e riflette anche un ammontare di crediti deteriorati classificati tra le attività in via di dismissione, sussistendone i presupposti di applicabilità in base al principio contabile IFRS 5, pari a 0,3 miliardi lordi a dicembre 2024, per il quale è prevista la cessione nel 2025 (si veda in proposito anche quanto riportato nel capitolo introduttivo della Relazione sull'andamento della gestione con riferimento alle iniziative di de-risking). Tale dinamica ha continuato, peraltro, a beneficiare di contenuti nuovi ingressi da crediti in bonis, grazie alle performance registrate dalle iniziative di prevenzione.
A partire da novembre 2019, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta la Nuova Definizione di Default secondo quanto previsto dalle Linee Guida EBA 2016/07 del 18/01/2017 sull'applicazione della Definizione di Default contenuta nell'art. 178 del Regolamento 575/2013 (CRR) ed in linea con le ulteriori precisazioni introdotte dalla Circolare 272 della Banca d'Italia. Tale definizione dei crediti deteriorati converge con la definizione di attività finanziarie "impaired" contenuta nel principio contabile IFRS 9, con conseguente iscrizione di tutti i crediti deteriorati nell'ambito dello Stage 3.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta, nell'identificazione delle esposizioni deteriorate, un approccio "per debitore". Pertanto, è l'intera controparte nel rapporto di credito a venir valutata e successivamente classificata, e non le singole linee di credito concesse alla medesima controparte.
Sulla base del quadro regolamentare, secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea, integrato dalle disposizioni interne attuative, le attività finanziarie deteriorate sono classificate in funzione del loro stato di criticità in una delle tre citate categorie:
– esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: in tale categoria rientrano le esposizioni per cassa diverse da quelle definite come sofferenze o inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti continuativamente da oltre 90 giorni. L'esposizione complessiva verso un debitore deve essere rilevata come scaduta e/o sconfinante qualora, alla data di riferimento della segnalazione, l'ammontare del capitale, degli interessi e/o

delle commissioni non pagato alla data in cui era dovuto, superi entrambe le seguenti soglie (di seguito congiuntamente definite "Soglie di Rilevanza"):
È inoltre prevista la tipologia delle "esposizioni oggetto di concessioni – forbearance", riferita alle esposizioni oggetto di rinegoziazione e/o di rifinanziamento per difficoltà finanziaria (manifesta o in procinto di manifestarsi) del cliente che, di fatto, costituisce un sottoinsieme sia dei crediti deteriorati (Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate), che di quelli in bonis (Altre esposizioni oggetto di concessioni).
Le Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate non formano una categoria a sé stante di attività deteriorate, ma costituiscono un sottoinsieme delle precedenti categorie di attività deteriorate.
Le attività deteriorate sono oggetto di un processo di valutazione cui consegue la determinazione della previsione di perdita per categorie omogenee (individuate in funzione dello stato di rischio, della durata dello stato di rischio nonché della rilevanza dell'esposizione rappresentata) e l'attribuzione della rettifica di valore per ogni posizione.
I crediti deteriorati sono valutati secondo due metodologie:
Oltre alla componente di valutazione determinata attraverso modelli statistici o attraverso la valutazione esperta individuale, viene calcolata una componente finalizzata a tenere conto dell'evoluzione delle variabili gestionali correnti, dei futuri scenari macroeconomici, della rischiosità incrementale della controparte al permanere nello specifico stato di rischio per le inadempienze probabili (vintage), nonché delle prospettive di vendita, se presenti.
La valutazione delle posizioni deteriorate classificate tra le attività in dismissione viene effettuata sulla base degli attesi prezzi di vendita al netto degli oneri accessori alla vendita stessa, supportati da apposite fairness opinion.
Le modalità di valutazione dei crediti deteriorati sono descritte dettagliatamente nella Parte A - Sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota integrativa ed in particolare nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie non performing" cui si fa rimando.
Le valutazioni sono effettuate in occasione della classificazione delle esposizioni tra i crediti deteriorati e sono comunque oggetto di revisione con cadenza periodica.
La valutazione dei crediti è altresì oggetto di revisione ogni qualvolta intervenga un nuovo evento suscettibile di incidere sulle prospettive di recupero (es. variazione del valore dei beni sui quali è stata acquisita una garanzia, sviluppi dei contenziosi in corso, ecc.).
Affinché tali eventi possano essere tempestivamente recepiti, si procede ad un monitoraggio periodico del patrimonio informativo relativo ai debitori e ai garanti e ad un costante controllo sull'andamento degli accordi stragiudiziali e sulle diverse fasi delle procedure giudiziali in essere.
La gestione del credito deteriorato del Gruppo può essere effettuata direttamente da strutture organizzative interne o essere effettuata da/con partner esterni opportunamente incaricati (outsourcer), nei cui confronti l'Area Chief Lending Officer svolge un ruolo di supervisione nella gestione degli stock e dei flussi affidati in gestione esterna e di interfaccia per le attività di delibera oltre i limiti di facoltà agli stessi delegati e per le attività di carattere amministrativo e tecnico-operativo previste nei processi di interazione con i medesimi outsourcer. Le strutture organizzative interne sono individuate, sulla base di prefissate soglie di rilevanza, in Unità organizzative territoriali (a livello regionale), che svolgono attività specialistica, ovvero strutture di Direzione Centrale, alle quali competono altresì funzioni di indirizzo e coordinamento dell'intera materia.
La classificazione delle posizioni tra le attività finanziarie deteriorate è effettuata su proposta sia delle Strutture territoriali proprietarie della relazione commerciale, sia delle funzioni specialistiche periferiche e centrali preposte al controllo e alla gestione dei crediti deteriorati. La classificazione avviene anche tramite automatismi qualora si verifichino predeterminate condizioni oggettive di inadempienza. Ci si riferisce, ad esempio, ai crediti scaduti e/o sconfinanti continuativamente sopra determinate soglie e per determinati periodi e alle posizioni in bonis oggetto di concessione di misure di forbearance (posizioni forborne performing provenienti da forborne non performing) per le quali non è stato ancora superato il cosiddetto

"probation period" di 24 mesi, qualora le stesse vengano a rilevare i presupposti previsti dalla normativa di riferimento per la riallocazione tra i crediti deteriorati mediante la verifica di parametri oggettivi e in particolare, per i rapporti già oggetto di targatura forborne, la c.d. reiterazione (ovvero concessione di una ulteriore misura di forbearance) e/o la presenza di sconfinamenti continuativi oltre 30 giorni sopra determinate soglie assolute ed a operazioni soggette a ristrutturazione onerosa, concesse su posizioni in bonis che presentano una perdita superiore all'1%.
Inoltre, automatismi di sistema, nell'evidenziare eventuali disallineamenti, garantiscono ai crediti deteriorati significativi di controparti condivise tra diversi intermediari del Gruppo, la necessaria univoca convergenza degli indirizzi gestionali. La significatività è rappresentata dal superamento di una prestabilita soglia di rilevanza dei crediti classificati a maggior rischio, rispetto alla complessiva esposizione.
Sempre attraverso automatismi di sistema, è altresì assicurata l'allocazione delle posizioni nello stato rischio più rappresentativo del loro merito creditizio (sofferenze escluse), nel perdurare dell'inadempienza di rilievo.
Il ritorno in bonis delle esposizioni deteriorate, disciplinato dall'Organo di Vigilanza nonché da specifica normativa interna, avviene su iniziativa delle Strutture preposte alla gestione, previo accertamento del venir meno delle condizioni di criticità e dello stato di insolvenza.
Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate e le inadempienze probabili, non soggette a misure di forbearance, devono continuare ad essere classificate come tali sino a quando non siano trascorsi almeno 3 mesi dal momento in cui non soddisfano più le condizioni per essere classificate come tali. Durante tale probation period dovrà essere valutato il comportamento della controparte alla luce della relativa situazione finanziaria (in particolare, mediante verifica dell'assenza di sconfini sopra le soglie di rilevanza).
Per le controparti classificate ad inadempienza probabile forborne prevale l'applicazione del c.d. "cure period" di almeno 12 mesi, al termine del quale la posizione potrà essere riclassificata in bonis, a condizione che non siano presenti sconfini in capo al debitore e il debitore abbia pagato un ammontare significativo di capitale o interessi e che, più in generale, siano comunque soddisfatti i criteri per il rientro in bonis delle controparti.
Per quanto attiene alle esposizioni classificate tra i crediti scaduti e/o sconfinanti, il passaggio in bonis è effettuato in via automatica trascorso il suddetto probation period di 90 giorni; lo stesso meccanismo è applicato alle esposizioni di modesta entità, già automaticamente classificate a inadempienze probabili, qualora, sempre per verifica automatica, sia rilevato il superamento delle condizioni che ne hanno determinato la classificazione.
L'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls dell'Area di Governo Chief Risk Officer effettua attività di controllo di secondo livello su singole controparti nei diversi stati di credito deteriorato, selezionate a campione con criteri prevalentemente risk based, al fine di verificarne la corretta classificazione e/o l'adeguato provisioning, nonché l'adeguatezza dei processi gestionali e di recupero.
Per quel che attiene ai crediti deteriorati, si ricorda, infine, che il Gruppo Intesa Sanpaolo ricorre allo stralcio/cancellazione – integrale o parziale - di partite contabili inesigibili (c.d. "write-off") e procede alla conseguente imputazione a perdite del residuo non ancora rettificato nei seguenti casi:
È poi possibile procedere alla definizione di portafogli da stralciare con caratteristiche omogenee diverse da quelle sopra indicate, ma riferibili a esposizioni che presentino marginali possibilità di recupero della quota accantonata e in presenza di una quota di accantonamento minima (calcolata tenendo conto degli stralci accumulati sulla posizione, secondo la stessa regola prevista a livello prudenziale dal framework del cosiddetto "Calendar Provisioning") almeno pari al complemento a 1 del fair value stimato sulla base dei prezzi rilevati nelle ultime cessioni di crediti a sofferenza operate dal Gruppo.
Nel corso del 2024 il Gruppo ha effettuato circa 744 milioni di stralci di crediti deteriorati lordi. Di questi, circa 571 mi lioni riguardano crediti in sofferenza, per la maggior parte con utilizzo del fondo già accantonato. Tali stralci sono riferibili per oltre il 57% a posizioni cancellate che sono ancora soggette a procedure di escussione, per le quali gli eventuali recuperi da incasso successivi al write-off saranno rilevati fra le riprese di valore del conto economico.

In base al principio IFRS 9, i crediti considerati deteriorati già dal momento della rilevazione iniziale in bilancio, in ragione dell'elevato rischio di credito associato, vengono definiti Purchased or Originated Credit Impaired Asset (POCI). Tali crediti, qualora rientrino nel perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9, vengono valutati appostando – sin dalla data di rilevazione iniziale – fondi a copertura delle perdite che coprano l'intera vita residua del credito (c.d. Expected Credit Loss lifetime). Trattandosi di crediti deteriorati, ne è prevista l'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3, ferma restando la possibilità di essere classificati, nel corso della vita, a Stage 2 nel caso in cui, sulla base dell'analisi del rischio creditizio, non risultino più impaired.
I crediti POCI iscritti nel bilancio del Gruppo possono derivare da singole operazioni di rinegoziazione di esposizioni deteriorate svolte nell'ambito della routinaria attività creditizia, oppure essere rilevati a seguito di operazioni di Business Combinations. Relativamente a quest'ultima fattispecie, l'acquisizione dell'ex Gruppo UBI avvenuta nel corso del 2020 aveva comportato la rilevazione di un cospicuo portafoglio di crediti deteriorati, che sono stati, pertanto, inizialmente rilevati come POCI ai sensi del principio contabile IFRS 9 ed iscritti in bilancio al fair value determinato in sede di Purchase Price Allocation, quale valore di prima iscrizione. Più in dettaglio, alla data di acquisizione (4 agosto 2020) le risultanze contabili del Gruppo UBI presentavano un ammontare di crediti deteriorati lordi di circa 6,5 miliardi (8 miliardi in termini di credito vantato). Alla luce delle dismissioni effettuate, i crediti POCI riferibili all'ex Gruppo UBI iscritti nel bilancio di Capogruppo al 31 dicembre 2024 residuano fra le attività valutate al costo ammortizzato per importi sostanzialmente residuali e in ulteriore riduzione rispetto a fine 2023, ammontando complessivamente a 131 milioni, riferibili per 78 milioni a crediti deteriorati e per 53 milioni a posizioni in bonis (141 milioni complessivamente, con 80 milioni deteriorati e 61 milioni in bonis al 31 dicembre 2023).
Le misure di concessione ("forbearance measures") rappresentano quelle concessioni nei confronti di un debitore che affronta, o potrebbe trovarsi ad affrontare, situazioni di difficoltà nel rispetto dei propri impegni contrattuali tali da non consentirgli di far fronte agli originari impegni di pagamento ("troubled debt").
Con il termine "concessioni" si indicano sia le modifiche contrattuali accordate al debitore in difficoltà finanziaria ("modification"), sia l'erogazione di un nuovo finanziamento per consentire il soddisfacimento dell'obbligazione preesistente ("refinancing"). Rientrano nelle "concessioni" anche le modifiche contrattuali, liberamente richiedibili da un debitore nel contesto di un contratto già sottoscritto, ma solamente allorché il creditore ritenga che esistano i presupposti perché quel debitore risulti in difficoltà finanziaria (c.d. "embedded forbearance clauses"). Sono pertanto da escludere dalla nozione di forborne le rinegoziazioni effettuate per motivi/prassi commerciali, che prescindono dalle difficoltà finanziarie del debitore.
In molti casi, una situazione di difficoltà finanziaria è accompagnata da una situazione di squilibrio economico del debitore, rappresentata dalla inadeguatezza della gestione tipica a remunerare, attraverso le consuete fonti di cassa e alle normali condizioni di mercato, tutti i fattori produttivi di cui l'impresa ha bisogno.
L'individuazione delle esposizioni oggetto di misure di concessione ("forborne assets" o "esposizioni forborne"), coerentemente con quanto previsto dalla normativa EBA e a differenza dell'approccio "per debitore" utilizzato dal Gruppo Intesa Sanpaolo per la classificazione delle esposizioni deteriorate, avviene necessariamente secondo un approccio "per transazione". Con il termine "esposizione", in questo contesto, si fa riferimento al singolo contratto rinegoziato e non al complesso delle esposizioni nei confronti del medesimo debitore.
Più in generale, la policy del Gruppo Intesa Sanpaolo, muovendo dalle indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, prevede degli elementi per l'identificazione della difficoltà finanziaria (del debitore performing) che, in presenza di rinegoziazione/rifinanziamento, comportano la classificazione di una (o più) linea/linee di credito tra quella/e oggetto di concessione nel caso si verifichi almeno una delle seguenti condizioni:
Lo stato di difficoltà finanziaria si presume sempre nel caso in cui il debitore sia classificato tra le attività deteriorate.
La definizione di esposizione forborne risulta essere "trasversale" alle macro-categorie di classificazione dei crediti (performing e non performing). I forborne assets, possono essere ricompresi nello Stage 2 (performing) o nello Stage 3 (non performing – c.d. operazioni oggetto di concessioni deteriorate).
Le misure di forbearance concesse vengono monitorate per periodi minimi, differenziati in base allo stato amministrativo di rischio assegnato alla controparte, in dettaglio:
All'atto della concessione di una misura di Forbearance ad una controparte performing, vengono effettuate verifiche quantitative (indicatore di obbligazione finanziaria ridotta stabilito nella misura dell'1%) e/o qualitative previste dalle Linee Guida EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del regolamento (UE) n. 575/2013 che potrebbero determinare l'eventuale classificazione tra i crediti deteriorati.
L'identificazione di un'esposizione come forborne implica necessariamente, secondo le interpretazioni del Gruppo Intesa Sanpaolo, l'esistenza di un "incremento significativo" della rischiosità rispetto all'origination del credito (e, quindi, una classificazione – in sede di assegnazione dell'attributo "forborne" – negli Stage 2 o 3).
A differenza delle misure di forbearance, che riguardano crediti relativi a controparti in difficoltà finanziaria, le rinegoziazioni per motivi commerciali vedono coinvolti debitori che non versano in condizioni di difficoltà finanziaria e includono tutte le operazioni volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato.

Le operazioni aventi per oggetto le rinegoziazioni commerciali comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene in genere ad aspetti connessi alla onerosità del debito (o alla sua durata), con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, se non fosse effettuata, il cliente si finanzierebbe presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti.
Tali operazioni, a determinate condizioni, sono contabilmente assimilate ad un'estinzione anticipata del debito originario e all'apertura di un nuovo finanziamento.
Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.
Con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione). I crediti a vista verso banche e Banche Centrali rientrano nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle della Sezione 1, salvo i casi espressamente indicati in cui occorre considerarli.
Con il termine "esposizioni creditizie fuori bilancio" si intendono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie finanziarie rilasciate, impegni revocabili e irrevocabili, derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc.). Tra le esposizioni creditizie fuori bilancio, è altresì incluso il rischio di controparte connesso con le eventuali operazioni di prestito titoli. Va anche segnalato il rischio di controparte connesso con le esposizioni relative a operazioni pronti contro termine passive, di concessione o assunzione di merci in prestito, nonché con i finanziamenti con margini rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" (Securities Financing Transactions) definita nella normativa prudenziale.
Le esposizioni creditizie deteriorate (per cassa e fuori bilancio) non includono le attività finanziarie detenute per la negoziazione e i derivati di copertura, che sono pertanto, convenzionalmente, rilevati tra le esposizioni creditizie non deteriorate.
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | PRIMO STADIO | SECONDO STADIO | TERZO STADIO | IMPAIRED ACQUISITE O ORIGINATE |
|||||||||
| Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.540 | 208 | 246 | 758 | 352 | 173 | 246 | 196 | 2.782 | 10 | 1 | 84 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | 33 | - | - | - | |
| Totale | 31.12.2024 | 1.540 | 208 | 246 | 758 | 352 | 173 | 246 | 196 | 2.815 | 10 | 1 | 84 |
| Totale | 31.12.2023 | 1.695 | 192 | 202 | 928 | 617 | 140 | 328 | 266 | 2.806 | 5 | 2 | 99 |
I valori di attività scadute da oltre 90 giorni relativi alle esposizioni classificate al primo e secondo stadio si riferiscono a crediti per i quali non ricorrono le condizioni per la classificazione tra le esposizioni scadute deteriorate (al di sotto della sogl ia di materialità).
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE | ||||||||||||
| Attività rientranti nel primo stadio | Attività rientranti nel secondo stadio | ||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
||
| Rettifiche complessive iniziali | - | 750 | 31 | - | 563 | 218 | - | 1.839 | 45 | 1 | 1.418 | 467 | |
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | 269 | 8 | - | 277 | - | - | 11 | - | - | 11 | - | |
| Cancellazioni diverse dai write off |
- | -112 | -13 | - | -125 | - | - | -100 | -30 | -1 | -131 | - | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | -321 | -3 | - | -324 | - | - | -50 | -1 | - | -51 | - | |
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | 3 | - | - | 3 | - | - | 31 | - | - | 31 | - | |
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Altre variazioni | - | -7 | - | - | 211 | -218 | - | -30 | - | - | 437 | -467 | |
| Rettifiche complessive finali | - | 582 | 23 | - | 605 | - | - | 1.701 | 14 | - | 1.715 | - | |
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | 4 | - | - | 4 | - | - | - | - | - | - | - | |
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Causali/stadi di rischio | (milioni di euro) RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE |
||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività rientranti nel terzo stadio | Attività finanziarie impaired acquisite o originate | ||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
|||
| Rettifiche complessive iniziali | - | 4.892 | 36 | 41 | 4.349 | 620 | 98 | - | - | 91 | 7 | ||
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | 2 | - | - | 2 | - | X | X | X | X | X | ||
| Cancellazioni diverse dai write-off | - | -874 | - | -41 | -915 | - | -8 | - | - | -8 | - | ||
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | 1.371 | 5 | - | 1.376 | - | -11 | - | - | -11 | - | ||
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | 3 | - | - | 3 | - | -2 | - | - | -2 | - | ||
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | -659 | - | - | -659 | - | -14 | - | - | -14 | - | ||
| Altre variazioni | - | 45 | -1 | 287 | 951 | -620 | 14 | - | 1 | 22 | -7 | ||
| Rettifiche complessive finali | - | 4.780 | 40 | 287 | 5.107 | - | 77 | - | 1 | 78 | - | ||
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | 36 | - | - | 36 | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | -67 | - | - | -67 | - | -4 | - | - | -4 | - |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | Primo stadio | GARANZIE FINANZIARIE RILASCIATE Secondo stadio |
ACCANTONAMENTI COMPLESSIVI SU IMPEGNI A EROGARE FONDI E Terzo stadio |
Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate impaired acquisiti/e o originati/e |
TOTALE |
| Rettifiche complessive iniziali | 134 | 113 | 278 | - | 8.258 |
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate | 29 | 1 | - | - | 320 |
| Cancellazioni diverse dai write-off | -8 | -6 | -4 | - | -1.197 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | -2 | -9 | 53 | - | 1.032 |
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | 35 |
| Cambiamenti della metodologia di stima | - | - | - | - | - |
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -673 |
| Altre variazioni | 25 | -2 | - | - | 332 |
| Rettifiche complessive finali | 178 | 97 | 327 | - | 8.107 |
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off | - | - | - | - | 40 |
| Write-off rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -71 |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo non si avvale del metodo semplificato per la valutazione del fondo a copertura perdite in relazione ai crediti commerciali, alle attività derivanti da contratto e ai crediti impliciti nei contratti di leasing (metodo previsto dall'IFRS 9 paragrafo 5.5.15).
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | VALORI LORDI/VALORE NOMINALE | |||||||||
| secondo stadio | Trasferimenti tra primo stadio e |
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo stadio |
Trasferimenti tra primo stadio e terzo stadio |
|||||||
| Da primo a secondo stadio |
Da secondo stadio a primo stadio |
Da secondo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a secondo stadio |
Da primo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a primo stadio |
|||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 20.478 | 11.359 | 1.508 | 369 | 1.458 | 84 | ||||
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
129 | 117 | 8 | - | - | - | ||||
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | ||||
| 4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | 10.894 | 6.465 | 322 | 14 | 309 | 11 | ||||
| Totale | 31.12.2024 | 31.501 | 17.941 | 1.838 | 383 | 1.767 | 95 | |||
| Totale | 31.12.2023 | 38.315 | 22.347 | 1.673 | 558 | 1.591 | 146 |
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio, in forma libera, sui trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito che hanno interessato i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19.
A tal riguardo, si segnala che i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 valutati al costo ammortizzato che nell'anno 2024 sono passati da primo a secondo stadio ammontano a 1.269 milioni, mentre quelli che sono passati da secondo a primo stadio ammontano 477 milioni. I trasferimenti di stage da secondo a terzo stadio sono stati pari a 160 milioni, da terzo a secondo stadio sono stati pari a 13 milioni, da primo a terzo stadio sono stati pari a 320 milioni e, infine, da terzo a primo stadio sono stati pari a 3 milioni.
| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti | Esposizione | (milioni di euro) Write-off |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
complessivi Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Netta | parziali complessivi |
|||
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA |
||||||||||||
| A.1 A VISTA | 35.976 | 35.719 | 257 | - | - | - | - | - | - | - | 35.976 | - |
| a) Deteriorate | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Non deteriorate | 35.976 | 35.719 | 257 | X | - | - | - | - | X | - | 35.976 | - |
| A.2 ALTRE | 53.189 | 48.467 | 2.010 | 76 | - | -42 | -7 | -18 | -17 | - | 53.147 | - |
| a) Sofferenze | 4 | X | - | 4 | - | -4 | X | - | -4 | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Inadempienze probabili | 72 | X | - | 72 | - | -13 | X | - | -13 | - | 59 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
71 | X | - | 71 | - | -13 | X | - | -13 | - | 58 | - |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
32 | 32 | - | X | - | - | - | - | X | - | 32 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
53.081 | 48.435 | 2.010 | X | - | -25 | -7 | -18 | X | - | 53.056 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (A) | 89.165 | 84.186 | 2.267 | 76 | - | -42 | -7 | -18 | -17 | - | 89.123 | - |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 13 | X | - | 13 | - | - | X | - | - | - | 13 | - |
| b) Non deteriorate | 79.473 | 34.434 | 476 | X | - | -105 | -104 | -1 | X | - | 79.368 | - |
| TOTALE (B) | 79.486 | 34.434 | 476 | 13 | - | -105 | -104 | -1 | - | - | 79.381 | - |
| TOTALE (A+B) | 168.651 | 118.620 | 2.743 | 89 | - | -147 | -111 | -19 | -17 | - | 168.504 | - |

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione Netta |
Write-off parziali complessivi |
||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
|||||
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA |
||||||||||||
| a) Sofferenze | 3.871 | X | - | 3.757 | 106 | -2.716 | X | - | -2.668 | -44 | 1.155 | 1.213 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
898 | X | - | 868 | 30 | -610 | X | - | -598 | -12 | 288 | 138 |
| b) Inadempienze probabili | 5.775 | X | - | 5.639 | 77 | -2.328 | X | - | -2.268 | -29 | 3.447 | 337 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
2.220 | X | - | 2.157 | 47 | -843 | X | - | -829 | -13 | 1.377 | 76 |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
516 | X | - | 514 | 2 | -154 | X | - | -154 | - | 362 | 133 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
48 | X | - | 47 | - | -14 | X | - | -13 | - | 34 | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
3.426 | 1.978 | 1.419 | X | 5 | -151 | -15 | -136 | X | - | 3.275 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
216 | - | 215 | X | 1 | -23 | - | -23 | X | - | 193 | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
546.800 | 499.251 | 40.223 | X | 82 | -2.149 | -583 | -1.561 | X | -5 | 544.651 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
4.249 | - | 4.207 | X | 24 | -274 | - | -272 | X | -2 | 3.975 | - |
| TOTALE (A) | 560.388 | 501.229 | 41.642 | 9.910 | 272 | -7.498 | -598 | -1.697 | -5.090 | -78 | 552.890 | 1.683 |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 2.010 | X | - | 2.000 | - | -327 | X | - | -327 | - | 1.683 | - |
| b) Non deteriorate | 388.241 | 242.822 | 18.299 | X | 1 | -170 | -74 | -96 | X | - | 388.071 | - |
| TOTALE (B) | 390.251 | 242.822 | 18.299 | 2.000 | 1 | -497 | -74 | -96 | -327 | - | 389.754 | - |
| TOTALE (A+B) | 950.639 | 744.051 | 59.941 | 11.910 | 273 | -7.995 | -672 | -1.793 | -5.417 | -78 | 942.644 | 1.683 |
I rapporti intercorrenti tra il Gruppo Bancario e le altre Società non bancarie incluse nel perimetro di consolidamento contabile ammontano a:
10.073 milioni, rettificati per 7 milioni, inclusi tra le esposizioni per cassa verso clientela lorde non deteriorate;
19 milioni, rettificati per 3 milioni, inclusi tra le esposizioni fuori bilancio verso clientela lorde deteriorate;
7.468 milioni, rettificati per 15 milioni, inclusi tra le esposizioni fuori bilancio verso clientela lorde non deteriorate.
Le esposizioni comprendono anche le attività finanziarie allocate nel portafoglio contabile delle attività in via di dismissione.
Tra le Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela classificate come "Secondo stadio" (o anche Stage 2) sono incluse principalmente le posizioni per cui si è rilevata una variazione (oltre soglie determinate) della probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Rilevano altresì ai fini della classificazione a Stage 2 la presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni o la presenza di misure di forbearance. L'attivazione di una misura di forbearance implica una permanenza di almeno 24 mesi (c.d. probation period) del credito a Stage 2. Inoltre, per il perimetro accentrato (principali realtà italiane e banche Corporate estere), sono considerati – ai fini del passaggio tra "stage" – anche alcuni degli indicatori dei sistemi di monitoraggio del credito (sistemi di "early warning"). Ove siano identificati segnali di rischiosità elevata (c.d. esiti semaforici) per almeno tre mesi consecutivi da tali sistemi, viene definito un perimetro di controparti potenzialmente più rischiose, da classificare a Stage 2.
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, è poi prevista una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla metodologia principale, ovvero la variazione della probabilità di default lifetime. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a Stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a Stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade", identificati tenendo presenti le definizioni interne del Gruppo.
Da ultimo è presente anche un effetto di staging allocation nell'ambito dell'in-model adjustment legato all'identificazione di scenari "estremi", che comporta la classificazione a stage 2 delle controparti ritenute più vulnerabili ai citati scenari estremi in relazione al rating assegnato.
L'ammontare lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 al 31 dicembre 2024 è risultato pari a 15.460 milioni, comprensivi delle attività finanziarie deteriorate allocate nel portafoglio contabile delle attività in via di dismissione (pari a 44 milioni). L'aggregato presenta esposizioni non deteriorate pari a 14.437 milioni lordi con 46 milioni di rettifiche di valore ed esposizioni deteriorate pari a 1.023 milioni lordi con 402 milioni di rettifiche di valore. Le esposizioni non deteriorate si suddividono in (i) finanziamenti scaduti non deteriorati per 148 milioni lordi con 3 milioni di rettifiche e (ii) finanziamenti non deteriorati non scaduti per 14.289 milioni lordi con 43 milioni di rettifiche.

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 4 | 108 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| B. Variazioni in aumento | 3 | 9 | - |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | - | - | - |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | 3 | 9 | - |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | |||
| C. Variazioni in diminuzione | -3 | -45 | - |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | - | - | - |
| C.2 write-off | - | - | - |
| C.3 incassi | - | -45 | - |
| C.4 realizzi per cessioni | - | - | - |
| C.5 perdite da cessione | - | - | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -3 | - | - |
| D. Esposizione lorda finale | 4 | 72 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| Causali/Qualità | Esposizioni | (milioni di euro) Esposizioni |
|---|---|---|
| oggetto di | oggetto di | |
| concessioni: | concessioni: | |
| deteriorate | non deteriorate | |
| A. Esposizione lorda iniziale | 107 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |
| B. Variazioni in aumento | 6 | - |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | - | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | - |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | 6 | - |
| C. Variazioni in diminuzione | -42 | - |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | - |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | - | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | - |
| C.4 write-off | - | - |
| C.5 incassi | -42 | - |
| C.6 realizzi per cessioni | - | - |
| C.7 perdite da cessione | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | - | - |
| D. Esposizione lorda finale | 71 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 3.442 | 6.091 | 626 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 101 | 549 | 247 |
| B. Variazioni in aumento | 1.966 | 3.709 | 663 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | 328 | 2.912 | 583 |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | 1.361 | 415 | 18 |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | 9 | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | 277 | 373 | 62 |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.537 | -4.025 | -773 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | -32 | -373 | -96 |
| C.2 write-off | -571 | -161 | -12 |
| C.3 incassi | -569 | -1.084 | -104 |
| C.4 realizzi per cessioni | -68 | -743 | -16 |
| C.5 perdite da cessione | -1 | -14 | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | -31 | -1.252 | -511 |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | -23 | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -265 | -375 | -34 |
| D. Esposizione lorda finale | 3.871 | 5.775 | 516 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 21 | 285 | 148 |
Nelle "Altre variazioni in aumento" sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti e l'incremento dei saldi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le "Altre variazioni in diminuzione" includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali/Qualità | Esposizioni | Esposizioni |
| oggetto di | oggetto di | |
| concessioni: deteriorate |
concessioni: non deteriorate |
|
| A. Esposizione lorda iniziale | 3.339 | 5.136 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 196 | 863 |
| B. Variazioni in aumento | 1.492 | 2.152 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | 289 | 1.696 |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | 660 | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | 281 |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | 174 | 3 |
| B.5 altre variazioni in aumento | 369 | 172 |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.665 | -2.823 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | -1.215 |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | -281 | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | -660 |
| C.4 write-off | -201 | - |
| C.5 incassi | -496 | -850 |
| C.6 realizzi per cessioni | -413 | - |
| C.7 perdite da cessione | -7 | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -267 | -98 |
| D. Esposizione lorda finale | 3.166 | 4.465 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 93 | 820 |
Nelle "Altre variazioni in aumento" sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti.
Le "Altre variazioni in diminuzione" includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.

| Causali/Categorie | SOFFERENZE | PROBABILI | INADEMPIENZE | (milioni di euro) ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
|
| A. Rettifiche complessive iniziali | 4 | - | 16 | 15 | - | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - | - | - | - |
| B. Variazioni in aumento | - | - | 2 | 2 | - | - |
| B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- | X | - | X | - | X |
| B.2 altre rettifiche di valore | - | - | 2 | 2 | - | - |
| B.3 perdite da cessione | - | - | - | - | - | - |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - |
| B.6 altre variazioni in aumento | - | - | - | - | - | - |
| C. Variazioni in diminuzione | - | - | -5 | -4 | - | - |
| C.1 riprese di valore da valutazione | - | - | -2 | -1 | - | - |
| C.2 riprese di valore da incasso | - | - | -3 | -3 | - | - |
| C.3 utili da cessione | - | - | - | - | - | - |
| C.4 write-off | - | - | - | - | - | - |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | - | - | - | - | - | - |
| D. Rettifiche complessive finali | 4 | - | 13 | 13 | - | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - | - | - | - |

| Causali/Categorie | SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
(milioni di euro) ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
||
| A. Rettifiche complessive iniziali | 2.502 | 542 | 2.399 | 895 | 169 | 15 | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 69 | 3 | 155 | 38 | 51 | 7 | |
| B. Variazioni in aumento | 1.492 | 344 | 1.483 | 519 | 214 | 14 | |
| B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- | X | - | X | - | X | |
| B.2 altre rettifiche di valore | 765 | 161 | 1.219 | 409 | 137 | 10 | |
| B.3 perdite da cessione | 2 | 1 | 14 | 7 | - | - | |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
610 | 160 | 136 | 16 | 8 | - | |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | 32 | 32 | - | - | |
| B.6 altre variazioni in aumento | 115 | 22 | 82 | 55 | 69 | 4 | |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.278 | -276 | -1.554 | -571 | -229 | -15 | |
| C.1 riprese di valore da valutazione | -199 | -46 | -291 | -142 | -30 | - | |
| C.2 riprese di valore da incasso | -138 | -18 | -100 | -36 | -6 | - | |
| C.3 utili da cessione | -8 | -2 | -12 | -1 | - | - | |
| C.4 write-off | -571 | -147 | -161 | -54 | -12 | - | |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
-19 | -4 | -578 | -158 | -157 | -14 | |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | -40 | -27 | - | - | |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | -343 | -59 | -372 | -153 | -24 | -1 | |
| D. Rettifiche complessive finali | 2.716 | 610 | 2.328 | 843 | 154 | 14 | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 14 | 2 | 103 | 20 | 35 | 5 |
Nelle "Altre variazioni in aumento" sono ricompresi, prevalentemente, gli incassi di crediti cancellati integralmente dal bilancio (in contropartita della voce "Riprese di valore da incasso") e gli incrementi dei saldi dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le "Altre variazioni in diminuzione" includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio. In tale voce trovano inoltre allocazione gli incassi di interessi di mora accertati in esercizi precedenti, le perdite da cessione per la quota non coperta da fondo, il decremento dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio, nonché la riduzione dei fondi rettificativi dovuta al trascorrere del tempo.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta sui portafogli oggetto della segnalazione di vigilanza le valutazioni delle seguenti agenzie di rating esterne: Standard & Poor's Ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Morningstar DBRS. I rating forniti da tali agenzie sono utilizzati in conformità alle autorizzazioni ricevute e ai regolamenti in vigore per le diverse banche del Gruppo.
Si evidenzia che, in ottemperanza a quanto sancito dalla normativa, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso di tre valutazioni quella intermedia, qualora presenti tutte le valutazioni, la seconda migliore.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni | SENZA RATING |
TOTALE | ||||||
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | |||
| A. Attività finanziarie valutate al costo | ||||||||
| ammortizzato | 28.027 | 24.347 | 71.933 | 8.507 | 2.861 | 227 | 391.308 | 527.210 |
| - Primo stadio | 28.007 | 22.648 | 70.301 | 8.213 | 1.330 | 102 | 344.540 | 475.141 |
| - Secondo stadio | 20 | 1.699 | 1.632 | 292 | 1.438 | 43 | 37.063 | 42.187 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 93 | 82 | 9.436 | 9.611 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | 2 | - | - | 269 | 271 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
33.944 | 19.927 | 14.493 | 1.530 | 1.759 | 79 | 4.336 | 76.068 |
| - Primo stadio | 33.892 | 19.898 | 14.349 | 1.501 | 700 | 27 | 4.188 | 74.555 |
| - Secondo stadio | 52 | 29 | 144 | 29 | 1.059 | 37 | 116 | 1.466 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | 15 | 32 | 47 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | 329 | 329 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | - | 328 | 328 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| Totale (A+B+C) | 61.971 | 44.274 | 86.426 | 10.037 | 4.620 | 306 | 395.973 | 603.607 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate |
||||||||
| - Primo stadio | 13.154 | 24.303 | 65.234 | 14.336 | 2.058 | 83 | 159.199 | 278.367 |
| - Secondo stadio | 608 | 516 | 1.274 | 781 | 297 | 91 | 15.209 | 18.776 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 7 | 5 | 2.001 | 2.013 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| Totale (D) | 13.762 | 24.819 | 66.508 | 15.117 | 2.362 | 179 | 176.410 | 299.157 |
| Totale (A+B+C+D) | 75.733 | 69.093 | 152.934 | 25.154 | 6.982 | 485 | 572.383 | 902.764 |
La tabella che segue riporta il raccordo (mapping) tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.
| ECAI | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Moody's | Standard & Poor's | Morningstar DBRS | |||||||||
| Lungo termine |
Breve termine |
Lungo termine |
Breve termine |
Lungo termine |
Breve termine |
Lungo termine |
Breve termine |
||||
| Classe di merito di credito | |||||||||||
| Classe 1 | Aaa, Aa3 | P-1 | AAA, AA- | A1+, A1 | AAA, AA- | F1+, F1 | AAA, AA- | R-1 | |||
| Classe 2 | A1, A3 | P-2 | A+, A- | A2 | A+, A- | F2 | A+, A- | R-2 | |||
| Classe 3 | Baa1, Baa3 | P-3 | BBB+, BBB- | A3 | BBB+, BBB- | F3 | BBB+, BBB- | R-3 | |||
| Classe 4 | Ba1, Ba3 | NP | BB+, BB- | inferiori a A3 | BB+, BB- | inferiori a F3 | BB+, BB- | inferiori a R-3 | |||
| Classe 5 | B1, B3 | NP | B+, B- | inferiori a A3 | B+, B- | inferiori a F3 | B+, B- | inferiori a R-3 | |||
| Classe 6 | Caa1 o inferiori | NP | CCC+ o inferiori | inferiori a A3 | CCC+ o inferiori | inferiori a F3 | CCC+ o inferiori | inferiori a R-3 |
Come già evidenziato nelle Informazioni di natura qualitativa, il Gruppo Intesa Sanpaolo dispone di un insieme di rating validati relativi ai diversi segmenti di operatività delle controparti (Corporate, SME Corporate, SME Retail, Retail, Enti del Settore Pubblico e Banche).
Ai fini della redazione della tabella, oltre ai rating relativi ai modelli validati, sono stati impiegati tutti i rating utilizzati nei sistemi di gestione e controllo dei rischi creditizi, ivi compresi i rating di agenzie esterne per controparti appartenenti a segmenti di clientela per cui non è disponibile un modello interno.
Le esposizioni prive di rating ammontano al 9,1% di quelle relative alle controparti in bonis e si riferiscono ai portafogli non coperti da modelli di rating, a controparti per le quali il roll out dei modelli di rating non è ancora stato completato (principalmente controllate estere), nonché alle società del Gruppo con mission principale diversa da quella creditizia integrate nel sistema di credit risk management o a esposizioni marginali.
Escludendo le controparti prive di rating e i crediti deteriorati, si osserva una concentrazione elevata nelle classi investment grade (classi 1, 2, 3 che rappresentano i rating tra AAA e BBB-), pari al 70,6% del totale, mentre il 22,8% rientra nella fascia BB+/BB (classe 4) e il 6,6% nelle classi più rischiose (di cui 1% inferiore a B-).
| Esposizioni | Classi di rating interni | Senza | (milioni di euro) Totale |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | rating | ||
| A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 94.199 | 45.870 | 166.520 | 118.499 | 35.505 | 8.495 | 58.122 | 527.210 |
| - Primo stadio | 94.035 | 45.741 | 162.256 | 108.931 | 16.347 | 1.905 | 45.926 | 475.141 |
| - Secondo stadio | 162 | 129 | 4.248 | 9.507 | 15.101 | 4.073 | 8.967 | 42.187 |
| - Terzo stadio | - | - | 3 | 8 | 3.922 | 2.473 | 3.205 | 9.611 |
| - Impaired acquisite o originate | 2 | - | 13 | 53 | 135 | 44 | 24 | 271 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
30.980 | 19.494 | 14.587 | 2.187 | 1.312 | 539 | 6.969 | 76.068 |
| - Primo stadio | 30.969 | 19.386 | 14.433 | 2.149 | 190 | 496 | 6.932 | 74.555 |
| - Secondo stadio | 11 | 108 | 154 | 38 | 1.101 | 32 | 22 | 1.466 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 21 | 11 | 15 | 47 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | 188 | 81 | 60 | 329 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 187 | 81 | 60 | 328 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | 1 | - | - | 1 |
| Totale (A+B+C) | 125.179 | 65.364 | 181.107 | 120.686 | 37.005 | 9.115 | 65.151 | 603.607 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | ||||||||
| - Primo stadio | 27.104 | 34.964 | 134.359 | 57.516 | 8.431 | 344 | 15.649 | 278.367 |
| - Secondo stadio | 329 | 410 | 2.594 | 5.946 | 4.385 | 1.266 | 3.846 | 18.776 |
| - Terzo stadio | - | - | 1 | 3 | 514 | 886 | 609 | 2.013 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| Totale (D) | 27.433 | 35.374 | 136.954 | 63.465 | 13.330 | 2.496 | 20.105 | 299.157 |
| Totale (A+B+C+D) | 152.612 | 100.738 | 318.061 | 184.151 | 50.335 | 11.611 | 85.256 | 902.764 |
Oltre alle tabelle previste dalla normativa, di seguito viene riportata la distribuzione dei rating relativa ai finanziamenti verso la clientela in bonis appartenente alle principali banche del Gruppo.
Al 31 dicembre 2024, la quota dei crediti verso clientela in bonis a cui è stato attribuito un rating analitico o da agenzia esterna rappresenta il 98% dei crediti delle principali banche del Gruppo.


La distribuzione evidenzia una quota di Investment Grade (da AAA a BBB incluso), pari al 60,4%, in lieve riduzione rispetto all'esercizio precedente (60,9%), principalmente per effetto di riduzione/ricomposizione del portafoglio che ha impattato maggiormente la componente 'BBB', parzialmente compensata da un miglioramento nella fascia 'AA'. La medesima percentuale calcolata sull'intero portafoglio, al netto delle controparti russe, è pari al 72,1% invariata rispetto allo scorso anno.
Di seguito si evidenziano i dettagli relativi alla distribuzione rating dei seguenti portafogli: Corporate, Mutui Retail (Mutui residenziali a privati), SME Retail e altri crediti a privati, Sovereign & Enti Pubblici.

I portafogli evidenziano una quota di Investment Grade rispettivamente pari al 51,9%, 69,9%, 49,6%, e 94,4%.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Esposizione netta |
Garanzie reali (1) |
Garanzie personali (*) (2) |
|||||||
| Derivati su crediti | ||||||||||
| Immobili - ipoteche |
Immobili - finanziamenti |
Titoli | Altre garanzie |
CLN | Altri derivati |
|||||
| per leasing | reali | Controparti centrali |
||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: |
15.934 | 15.926 | - | 4 | 14.587 | - | - | - | ||
| 1.1. totalmente garantite | 14.355 | 14.354 | - | 4 | 13.617 | - | - | - | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.2. parzialmente garantite | 1.579 | 1.572 | - | - | 970 | - | - | - | ||
| - di cui deteriorate | 56 | 50 | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
15.810 | 15.810 | - | - | 1.305 | 7.516 | - | - | ||
| 2.1. totalmente garantite | 13.534 | 13.534 | - | - | 1.304 | 6.116 | - | - | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2.2. parzialmente garantite | 2.276 | 2.276 | - | - | 1 | 1.400 | - | - | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) | ||||||||||
| (2) | ||||||||||
| Derivati su crediti | ||||||||||
| Altri derivati | Amministrazioni pubbliche |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
(1)+(2) | |||||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: |
- | - | - | 311 | 229 | - | 3 | 15.134 | ||
| 1.1. totalmente garantite | - | - | - | 27 | 4 | - | 3 | 13.655 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.2. parzialmente garantite | - | - | - | 284 | 225 | - | - | 1.479 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | 50 | - | - | 50 | ||
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
- | - | - | 27 | 199 | - | 72 | 9.119 | ||
| 2.1. totalmente garantite | - | - | - | 8 | 189 | - | - | 7.617 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2.2. parzialmente garantite | - | - | - | 19 | 10 | - | 72 | 1.502 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Esposizione netta |
Garanzie reali (*) (1) |
Garanzie personali (*) (2) Derivati su crediti |
|||||
| Immobili - Ipoteche |
Immobili - finanziamenti per leasing |
Titoli | Altre garanzie reali |
CLN | Altri derivati |
|||
| Controparti centrali |
||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: |
299.175 | 294.723 | 157.952 | 3.958 | 29.240 | 8.468 | - | - |
| 1.1. totalmente garantite | 240.372 | 236.928 | 155.552 | 3.812 | 28.977 | 6.234 | - | - |
| - di cui deteriorate | 5.193 | 2.975 | 1.686 | 241 | 19 | 46 | - | - |
| 1.2. parzialmente garantite | 58.803 | 57.795 | 2.400 | 146 | 263 | 2.234 | - | - |
| - di cui deteriorate | 1.692 | 915 | 183 | 10 | 4 | 42 | - | - |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
58.759 | 58.660 | 1.590 | 3 | 14.496 | 4.174 | - | - |
| 2.1. totalmente garantite | 46.783 | 46.717 | 1.275 | 2 | 14.306 | 2.852 | - | - |
| - di cui deteriorate | 229 | 201 | 19 | - | 4 | 24 | - | - |
| 2.2. parzialmente garantite | 11.976 | 11.943 | 315 | 1 | 190 | 1.322 | - | - |
| - di cui deteriorate | 152 | 126 | 8 | - | - | 18 | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) (2) |
Totale | ||||||||
| Derivati su crediti | |||||||||
| Altri derivati | Amministrazioni pubbliche |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
(1)+(2) | ||||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
|||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: |
- | - | - | 38.010 | 844 | 3.195 | 22.821 | 264.488 | |
| 1.1. totalmente garantite | - | - | - | 19.781 | 608 | 2.608 | 17.869 | 235.441 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | 599 | 2 | 16 | 351 | 2.960 | |
| 1.2. parzialmente garantite | - | - | - | 18.229 | 236 | 587 | 4.952 | 29.047 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | 472 | 1 | 5 | 60 | 777 | |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
117 | - | - | 4.873 | 625 | 2.331 | 25.661 | 53.870 | |
| 2.1. totalmente garantite | 117 | - | - | 3.740 | 430 | 1.090 | 22.044 | 45.856 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | 33 | 1 | 1 | 118 | 200 | |
| 2.2. parzialmente garantite | - | - | - | 1.133 | 195 | 1.241 | 3.617 | 8.014 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | 28 | - | - | 19 | 73 |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione creditizia cancellata |
Valore lordo | Rettifiche di valore complessive |
Valore di bilancio | di cui ottenute nel corso dell'esercizio |
|
| A. Attività materiali | 313 | 301 | -65 | 236 | 6 |
| A.1. Ad uso funzionale | 3 | 3 | 1 | 4 | 2 |
| A.2. A scopo di investimento | 79 | 76 | -12 | 64 | 1 |
| A.3. Rimanenze | 231 | 222 | -54 | 168 | 3 |
| B. Titoli di capitale e titoli di debito | 326 | 326 | -180 | 146 | 2 |
| C. Altre attività | - | - | - | - | - |
| D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 13 | 19 | -4 | 15 | 1 |
| D.1. Attività materiali | 13 | 19 | -4 | 15 | 1 |
| D.2. Altre attività | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
652 | 646 | -249 | 397 | 9 |
| Totale 31.12.2023 |
768 | 795 | -286 | 509 | 114 |
Per il Gruppo, i beni escussi (valore di bilancio) sono rappresentati principalmente da:
– Attività materiali ad uso funzionale: fabbricati (3 milioni), terreni (1 milione);
– Attività materiali a scopo di investimento: fabbricati (50 milioni), terreni (14 milioni);
– Attività materiali – Rimanenze: fabbricati (166 milioni), terreni (1 milione), altri (1 milione);
– Titoli di capitale e titoli di debito:
o partecipazioni per 1 milione;
o attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 110 milioni;
o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 35 milioni.
Si tratta di attività finanziarie non precedentemente concesse dal debitore a garanzia di preesistenti finanziamenti erogati, ma acquisite nell'ambito di accordi bilaterali con lo stesso, a seguito dei quali il Gruppo ha provveduto alla cancellazione dell'esposizione creditizia;
– Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: fabbricati (11 milioni) e terreni (4 milioni).

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Amministrazioni pubbliche | Società finanziarie | Società finanziarie (di cui: imprese di assicurazione) |
|||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | 70 | -155 | 42 | -40 | - | - | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | - | - | - | - | ||
| A.2 Inadempienze probabili | 130 | -16 | 160 | -180 | - | - | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 19 | -8 | 122 | -116 | - | - | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | 1 | - | - | - | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | - | - | - | - | ||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 118.468 | -91 | 79.443 | -176 | 2.547 | -1 | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 85 | -9 | 162 | -10 | - | - | ||
| Totale (A) | 118.668 | -262 | 79.646 | -396 | 2.547 | -1 | ||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 4 | -1 | 15 | -1 | - | - | ||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 26.344 | -1 | 75.172 | -23 | 11.448 | - | ||
| Totale (B) | 26.348 | -2 | 75.187 | -24 | 11.448 | - | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 145.016 | -264 | 154.833 | -420 | 13.995 | -1 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 136.782 | -364 | 129.518 | -380 | 5.847 | - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Società non finanziarie | Famiglie | |||||
| Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 717 | -1.723 | 326 | -798 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 216 | -484 | 72 | -126 | |||
| A.2 Inadempienze probabili | 2.216 | -1.569 | 941 | -563 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 809 | -560 | 427 | -159 | |||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 117 | -51 | 244 | -103 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 9 | -5 | 25 | -9 | |||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 175.212 | -1.281 | 174.803 | -752 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 2.726 | -195 | 1.195 | -83 | |||
| Totale (A) | 178.262 | -4.624 | 176.314 | -2.216 | |||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.636 | -315 | 28 | -10 | |||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 269.258 | -131 | 16.452 | -15 | |||
| Totale (B) | 270.894 | -446 | 16.480 | -25 | |||
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 449.156 | -5.070 | 192.794 | -2.241 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 400.292 | -5.133 | 191.251 | -2.314 |

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Italia | Altri paesi europei | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||
| A.1 Sofferenze | 975 | -2.033 | 165 | -526 | ||
| A.2 Inadempienze probabili | 2.912 | -2.009 | 377 | -276 | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 293 | -91 | 66 | -61 | ||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 339.129 | -1.379 | 108.463 | -802 | ||
| Totale (A) | 343.309 | -5.512 | 109.071 | -1.665 | ||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.589 | -302 | 65 | -21 | ||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 176.551 | -85 | 162.607 | -77 | ||
| Totale (B) | 178.140 | -387 | 162.672 | -98 | ||
| Totale (A+B) 31.12.2024 |
521.449 | -5.899 | 271.743 | -1.763 | ||
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
531.611 | -5.774 | 223.679 | -1.875 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | America | Asia | Resto del mondo | |||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||
| A.1 Sofferenze | 7 | -85 | 7 | -50 | 1 | -22 |
| A.2 Inadempienze probabili | 30 | -12 | 11 | -4 | 117 | -27 |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | 3 | -2 |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 34.772 | -34 | 18.280 | -13 | 47.282 | -72 |
| Totale (A) | 34.809 | -131 | 18.298 | -67 | 47.403 | -123 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 12 | - | 14 | - | 3 | -4 |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 34.794 | -5 | 9.854 | -1 | 3.420 | -2 |
| Totale (B) | 34.806 | -5 | 9.868 | -1 | 3.423 | -6 |
| Totale (A+B) 31.12.2024 |
69.615 | -136 | 28.166 | -68 | 50.826 | -129 |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
63.884 | -221 | 24.808 | -115 | 13.861 | -206 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Nord Ovest | Nord Est | Centro | Sud e Isole | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | 274 | -592 | 138 | -303 | 248 | -466 | 315 | -672 |
| A.2 Inadempienze probabili | 1.014 | -656 | 513 | -401 | 728 | -494 | 657 | -458 |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 84 | -25 | 41 | -14 | 73 | -21 | 95 | -31 |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 117.579 | -480 | 58.105 | -245 | 110.146 | -345 | 53.299 | -309 |
| Totale A | 118.951 | -1.753 | 58.797 | -963 | 111.195 | -1.326 | 54.366 | -1.470 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 421 | -61 | 823 | -162 | 230 | -63 | 115 | -17 |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 74.510 | -45 | 30.889 | -14 | 57.936 | -14 | 13.216 | -12 |
| Totale B | 74.931 | -106 | 31.712 | -176 | 58.166 | -77 | 13.331 | -29 |
| Totale (A+B) 31.12.2024 |
193.882 | -1.859 | 90.509 | -1.139 | 169.361 | -1.403 | 67.697 | -1.499 |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
200.877 | -1.829 | 96.493 | -1.054 | 163.156 | -1.440 | 71.085 | -1.451 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Italia | Altri paesi europei | |||||
| Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -1 | |||
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | |||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | |||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 33.942 | -2 | 40.702 | -14 | |||
| Totale (A) | 33.942 | -2 | 40.702 | -15 | |||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | |||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 10.799 | - | 48.340 | -104 | |||
| Totale (B) | 10.799 | - | 48.340 | -104 | |||
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 44.741 | -2 | 89.042 | -119 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 85.977 | -2 | 74.111 | -67 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche America |
Asia | Resto del mondo | |||||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -3 | - | - | |||
| A.2 Inadempienze probabili | 59 | -13 | - | - | - | - | |||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | |||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 7.880 | - | 3.174 | -1 | 3.366 | -8 | |||
| Totale (A) | 7.939 | -13 | 3.174 | -4 | 3.366 | -8 | |||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
|||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 12 | - | - | - | 1 | - | |||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 6.738 | - | 9.427 | - | 2.432 | -1 | |||
| Totale (B) | 6.750 | - | 9.427 | - | 2.433 | -1 | |||
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 14.689 | -13 | 12.601 | -4 | 5.799 | -9 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 16.033 | -16 | 13.080 | -3 | 5.633 | -10 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | NORD OVEST | NORD EST | CENTRO | SUD E ISOLE | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 6.819 | -1 | 1.916 | - | 25.201 | -1 | 6 | - |
| Totale A | 6.819 | -1 | 1.916 | - | 25.201 | -1 | 6 | - |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 8.488 | - | 577 | - | 1.732 | - | 2 | - |
| Totale B | 8.488 | - | 577 | - | 1.732 | - | 2 | - |
| Totale (A+B) 31.12.2024 |
15.307 | - -1 |
2.493 | - - |
26.933 | - -1 |
8 | - - |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
10.314 | -2 | 2.902 | - | 72.751 | - | 10 | - |
| Grandi esposizioni | |
|---|---|
| a) Valore di bilancio (milioni di euro) | 213.890 |
| b) Valore ponderato (milioni di euro) | 24.948 |
| c) Numero | 11 |
In base alle disposizioni normative vigenti il numero delle grandi esposizioni esposto in tabella è determinato facendo riferimento alle "esposizioni" non ponderate che superano il 10% del Capitale di Classe 1, così come definito dai Regolamenti UE n. 876/2019 (CRR2) e n. 575/2013 (CRR), dove per "esposizioni" si intende la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio (escluse quelle dedotte dal Capitale di Classe 1) nei confronti di un cliente, o di un gruppo di clienti connessi, senza l'applicazione di fattori di ponderazione. Tali criteri espositivi portano a ricomprendere nella tabella di bilancio relativa alle grandi esposizioni anche soggetti che – pur con ponderazione pari allo 0% – presentano un'esposizione non ponderata superiore al 10% del Capitale di Classe 1 ai fini dei grandi rischi.
Conformemente a quanto previsto nel documento EBA "Orientamenti sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4.1 punto 39) del Regolamento (UE) n.575/2013", sono previste – nelle segnalazioni di vigilanza – modalità convenzionali di rappresentazione dei Gruppi di clienti connessi che possono prevedere (nel caso dei c.d. silos) la ripetizione – in corrispondenza di ogni gruppo economico direttamente controllato da un'Amministrazione centrale o ad essa legato da dipendenza economica – delle esposizioni verso le Amministrazioni centrali corrispondenti.
Si precisa che gli ammontari di cui alle lettere a) e b) e la numerosità di cui alla lettera c) riportati nella tabella sopra riportata considerano tuttavia una volta sola l'esposizione nei confronti delle varie Amministrazioni centrali verso cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta esposto.

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del Gruppo Intesa Sanpaolo e per le quali il complesso delle passività emesse (es. titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del Gruppo. Per l'illustrazione di questa tipologia di operazioni si rimanda alla sezione della Parte E della Nota Integrativa Consolidata relativa al rischio di liquidità.
Si riepilogano di seguito le operazioni di cartolarizzazione effettuate nel corso del 2024.
Nell'ambito dell'operatività di Gestione Attiva dei Rischi di Credito (GARC) nel corso dell'esercizio Intesa Sanpaolo ha perfezionato sette nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica: GARC SME-12, GARC Leasing-3, GARC ESG & Circular Economy-2, GARC New Origination-2, GARC High Potential-3, GARC Commercial Real Estate-2, GARC Corp-7. Nello specifico:
In ottemperanza alla retention rule prevista dalla normativa di vigilanza, per le operazioni sopra indicate Intesa Sanpaolo detiene almeno il 5% del portafoglio cartolarizzato.
I portafogli delle operazioni sono prevalentemente costituiti da clientela operante nel Nord Italia.
Nel secondo trimestre del 2024, per l'operazione GARC New Origination-1, si è concluso il ramp-up del portafoglio lordo di finanziamenti per un totale complessivo pari a circa 1,9 miliardi (corrispondente a circa 1,8 miliardi al netto della quota di risk retention) verso circa 1.700 imprese.
Nel quarto trimestre del 2024, per l'operazione GARC New Origination-2, si è concluso il ramp-up del portafoglio lordo di finanziamenti per un totale complessivo (anche al netto della risk retention) pari a circa 2 miliardi verso circa 3.000 clienti.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | |||||||||
| Senior Mezzanine |
Junior | |||||||||
| Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | |||||
| di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
|||||
| A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio | 4.649 | -18 | 33 | -2 | 18 | - | ||||
| – Prestiti verso imprese (incluse PMI) (*) | 2.155 | -19 | 23 | -1 | 6 | 1 | ||||
| – Leasing (**) | 2.134 | 3 | 10 | - | 12 | -1 | ||||
| – Mutui ipotecari su immobili residenziali (*) | 360 | -2 | - | -1 | - | - | ||||
| B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio | - | - | - | - | - | - | ||||
| C. Non cancellate dal bilancio | 34.187 | -15 | 48 | -28 | 798 | - | ||||
| – Prestiti verso imprese (incluse PMI) () (*) | 26.813 | -13 | 42 | -28 | 675 | - | ||||
| – Mutui ipotecari su immobili commerciali (****) | 3.075 | - | - | 68 | - | |||||
| – Leasing (****) | 2.232 | -1 | - | - | 30 | - | ||||
| – Mutui ipotecari su immobili residenziali (****) | 2.067 | -1 | 6 | - | 25 | - | ||||
| TOTALE | 38.836 | -33 | 81 | -30 | 816 | - |
(*) L'intero importo è riferito ad attività finanziarie deteriorate.
I "Prestiti verso imprese (incluse PMI)" si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Savoy, Kerma, Yoda, Sirio, Grogu, Kerdos, Organa e Andor (si fa rimando rispettivamente al Bilancio Consolidato 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023 per la descrizione delle operazioni). I "Mutui ipotecari su immobili residenziali" si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Maior ed Iseo (rivenienti dall'aggregazione del Gruppo ex UBI).
(**) Gli importi si riferiscono all'operazione di cartolarizzazione Portland relativa ad attività finanziarie deteriorate per un ammontare pari rispettivamente a 3 milioni senior e 4 milioni mezzanine (si fa rimando al Bilancio Consolidato 2021 per la descrizione dell'operazione) e all'operazione Teseo relativa ad attività finanziarie in bonis (si fa rimando al Bilancio Consolidato 2022 per la descrizione dell'operazione).
(***) Gli importi ricomprendono attività finanziarie deteriorate per un ammontare pari a 18 milioni per le esposizioni mezzanine. Tra le esposizioni in bonis si menziona l'operazione di cartolarizzazione Chewbecca (si fa rimando al Bilancio Consolidato 2023 per la descrizione dell'operazione).
(****) Le voci includono anche gli ammontari in bonis relativi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica originate dal Gruppo Intesa Sanpaolo.
Al 31 dicembre 2024 la fattispecie non è presente.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | |||||||||
| Senior | Junior | |||||||||
| Valore | Mezzanine Rettifiche/ Valore Rettifiche/ |
Rettifiche/ | ||||||||
| di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
|||||
| Cartolarizzazioni | 65 | - | - | - | - | - | ||||
| Obbligazioni bancarie garantite | 68 | - | 21 | - | - | - | ||||
| Mutui ipotecari su immobili commerciali | 134 | 3 | 16 | - | - | - | ||||
| Crediti al commercio | 327 | - | 2 | - | 7 | - | ||||
| Leasing | 541 | - | - | - | - | - | ||||
| Mutui ipotecari su immobili residenziali | 576 | 3 | 41 | - | - | - | ||||
| Crediti al consumo | 1.553 | -3 | 9 | - | - | - | ||||
| Prestiti verso imprese (incluse PMI) | 2.956 | 11 | 147 | 2 | 1 | - | ||||
| Altre attività (*) | 7.943 | 19 | 1 | - | - | - | ||||
| TOTALE | 14.163 | 33 | 237 | 2 | 8 | - |
(*) L'importo contempla anche i titoli Romulus per 5.180 milioni detenuti in portafoglio dal Gruppo Bancario, rappresentati convenzionalmente tra le cartolarizzazioni di terzi, nonchè crediti verso il veicolo Duomo Funding Plc per 2.495 milioni quali utilizzo di linee di credito. Per maggiori dettagli, in merito alla tipologia delle attività sottostanti, si rimanda alla sezione 4 - Rischi delle altre imprese della presente Parte E.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni |
GARANZIE RILASCIATE | LINEE DI CREDITO | ||||||||||
| Senior | Mezzanine | Junior | Senior | Mezzanine | Junior | |||||||
| Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
|
| Duomo ABCP Conduit transactions (*) |
- | - | - | - | - | - | (*) | (*) | - | - | - | - |
| Prestiti verso imprese (incluse PMI) |
- | - | - | - | - | - | 191 | - | - | - | - | - |
| Totale | - | - | - | - | - | - | 191 | - | - | - | - | - |
(*) Con riferimento all'operatività posta in essere tramite Duomo Funding Plc e finanziata da ABCP, Intesa Sanpaolo ha concesso linee di liquidità (pari a 5.944 milioni di esposizione netta e circa 1 milione di riprese di valore) a garanzia di attivi già ricompresi nelle "Altre attività" della Tabella C.2 per cassa.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| NOME CARTOLARIZZAZIONE / DENOMINAZIONE SOCIETÀ VEICOLO |
SEDE LEGALE | CONSOLIDAMENTO (a) |
ATTIVITA' (b) | PASSIVITA' (b) | |||||
| Crediti | Titoli di debito |
Altre | Senior | Mezzanine | Junior | ||||
| Augusto S.r.l. (d) | Milano | (e) | - | - | 2 | 13 | - | - | |
| Brera Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) |
(e) | 10.868 | - | 349 | 9.404 | - | 1.585 | |
| Clara Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) |
(e) | 6.260 | - | 2.347 | 6.350 | - | 824 | |
| Diocleziano S.r.l. (d) | Milano | (e) | 2 | - | 1 | 48 | - | - | |
| Giada Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) |
(e) | 17.370 | - | 9.211 | 16.860 | - | 8.425 | |
| ISP CB Ipotecario S.r.l. (f) | Milano | (e) | 30.029 | - | 5.648 | 33.421 | |||
| ISP OBG S.r.l. (f) | Milano | (e) | 38.664 | - | 5.789 | 43.979 | |||
| UBI Finance S.r.l. (f) | Milano | (e) | 6.426 | - | 680 | 7.061 |
(a) Metodo di consolidamento riferito al c.d. perimetro "prudenziale".
(b) I dati rappresentati sono al lordo di eventuali rapporti infragruppo. Gli ammontari riportati tra le attività e le passività si riferiscono ai valori complessivamente riportati nelle rendicontazioni contabili delle società veicolo.
(c) Veicolo di autocartolarizzazione descritto nel paragrafo 2 delle Informazioni Quantitative della sezione 1.4 Gruppo Bancario - Rischio di Liquidità della presente Nota Integrativa Consolidata.
(d) Gli ammontari riportati tra le attività e le passività si riferiscono agli ultimi dati di bilancio disponibili (31 dicembre 2023).
(e) Veicolo consolidato al Patrimonio Netto.
(f) Trattasi di veicolo funzionale all'emissione di covered bond effettuata dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Per ulteriori informazioni si rimanda alla sezione D della Parte E della presente Nota Integrativa Consolidata.
Si segnala che, nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione strutturate dal Gruppo Intesa Sanpaolo a valere su proprie attività, sussistono quelle denominate Towers, K-Equity, Savoy, Kerma, Yoda, Maior, Iseo, Sirio, Kerdos, Grogu, Portland, Organa, Andor, Teseo e Chewbecca, per le quali sono utilizzati special purpose vehicles che rappresentano soggetti terzi e indipendenti rispetto al Gruppo e nei confronti dei quali lo stesso non intrattiene legami partecipativi e che, per tale motivo, non sono rappresentati nella tabella che precede.

Il presente paragrafo accoglie l'informativa sulle società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate, diverse da quelle utilizzate in operazioni di autocartolarizzazione, nelle quali il Gruppo Intesa Sanpaolo non detiene alcuna partecipazione al capitale o quelle per cui detiene una partecipazione residuale.
Alla data del 31 dicembre 2024 tra le entità strutturate il Gruppo Intesa Sanpaolo detiene interessenze residuali nei veicoli Augusto e Diocleziano consolidate a Patrimonio Netto. Tali veicoli sono entità utilizzate in operazioni di cartolarizzazione di assets, in prevalenza finanziamenti fondiari e di opere pubbliche, di società sottoposta a controllo congiunto ceduta negli esercizi precedenti. La dimensione quantitativa dell'interessenza che il Gruppo detiene in tali veicoli è residuale. Non sono altresì presenti accordi che possano comportare l'obbligo per il Gruppo di fornire supporto finanziario ai veicoli in questione. Si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo controlla le società Romulus Funding Corporation e Duomo Funding Plc (inserite solo nel perimetro di consolidamento contabile ai sensi dell'IFRS 10) utilizzate per operazioni in cui il Gruppo Intesa Sanpaolo opera come sponsor e la cui operatività è descritta nella Sezione 4 - Rischi delle altre imprese, della presente Parte E.
| SERVICER | SOCIETA' VEICOLO | ATTIVITÀ CARTOLARIZZATE (dato di fine periodo) (milioni di euro) |
INCASSI DI CREDITI REALIZZATI NELL'ANNO (milioni di euro) |
Senior | QUOTA PERCENTUALE DEI TITOLI RIMBORSATI (dato di fine periodo) Mezzanine Junior |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Deteriorate | Non deteriorate |
Deteriorate | Non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
||
| Intesa Sanpaolo |
Brera Sec S.r.l. (*) | 25 | 10.843 | 3 | 1.014 | 0% | 31% | 0% | 0% | 0% | 0% |
| Intesa Sanpaolo |
Clara Sec S.r.l. (*) | 54 | 6.206 | 16 | 2.151 | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% |
| Intesa Sanpaolo |
Giada Sec S.r.l. (*) | 147 | 17.223 | 44 | 8.053 | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% |
| Intesa Sanpaolo |
Teseo SPV S.r.l. (**) | 51 | 2.427 | 4 | 708 | 0% | 34% | 0% | 34% | 0% | 16% |
| Totale | 277 | 36.699 | 67 | 11.926 |
Nel corso dell'anno 2024 è stata estinta la prima operazione di autocartolarizzazione Brera Sec, strutturata nel 2017.
(*) Veicolo utilizzato per operazioni di autocartolarizzazione.
(**) Veicolo utilizzato per l'operazione di cartolarizzazione tradizionale di crediti leasing performing descritta nel Bilancio consolidato 2022.
Nel corso dell'esercizio 2024 non si rilevano operazioni che utilizzano società veicolo per la cartolarizzazione consolidate.
Per quanto riguarda la descrizione dell'operatività rappresentata nelle tabelle di seguito riportate, si fa rimando a quanto riportato in calce alle tabelle stesse.
Per quanto attiene in particolare all'operatività in titoli di debito a fronte di pronti contro termine a medio e lungo termine, si rimanda invece a quanto riportato nella presente Nota integrativa - Parte B.
Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie cedute rilevate per intero | Passività finanziarie associate | |||||||||
| Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
di cui deteriorate |
Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
||||
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.435 | - | 1.435 | X | 1.400 | - | 1.400 | |||
| 1. Titoli di debito | 247 | - | 247 | X | 246 | - | 246 | |||
| 2. Titoli di capitale | 1.188 | - | 1.188 | X | 1.154 | - | 1.154 | |||
| 3. Finanziamenti | - | - | - | X | - | - | - | |||
| 4. Derivati | - | - | - | X | - | - | - | |||
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | |||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |||
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |||
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |||
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
14.915 | - | 14.915 | - | 14.936 | - | 14.936 | |||
| 1. Titoli di debito | 14.915 | - | 14.915 | - | 14.936 | - | 14.936 | |||
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |||
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |||
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
15.732 | - | 15.732 | - | 15.272 | - | 15.272 | |||
| 1. Titoli di debito | 15.732 | - | 15.732 | - | 15.272 | - | 15.272 | |||
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |||
| TOTALE 31.12.2024 |
32.082 | - | 32.082 | - | 31.608 | - | 31.608 | |||
| TOTALE 31.12.2023 |
31.701 | - | 31.701 | - | 29.439 | - | 29.439 |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta sia cedente sia finanziatore del veicolo emittente i titoli di debito.
Gli aggregati dei contratti di vendita con patto di riacquisto si riferiscono alle operazioni di pronti contro termine poste in essere dal Gruppo a fronte di attività cedute e non cancellate; non sono incluse, invece, tra le passività finanziarie associate le operazioni di pronti contro termine passive realizzate a valere su titoli ricevuti in operazioni di pronti contro termine attive.
Non sussiste la fattispecie per il Gruppo Intesa Sanpaolo.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Rilevate per intero |
Rilevate parzialmente |
31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.435 | - | 1.435 | 1.568 |
| 1. Titoli di debito | 247 | - | 247 | 1.320 |
| 2. Titoli di capitale | 1.188 | - | 1.188 | 248 |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| 4. Derivati | - | - | - | - |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - |
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
14.915 | - | 14.915 | 15.013 |
| 1. Titoli di debito | 14.915 | - | 14.915 | 15.013 |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (fair | ||||
| value) | 14.632 | - | 14.632 | 14.205 |
| 1. Titoli di debito | 14.632 | - | 14.632 | 14.205 |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - |
| Totale attività finanziarie | 30.982 | - | 30.982 | 30.786 |
| Totale passività finanziarie associate | 31.607 | - | 31.607 | 29.439 |
| Valore netto 31.12.2024 |
-625 | - | -625 | X |
| Valore netto 31.12.2023 |
1.347 | - | X | 1.347 |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta sia cedente sia finanziatore del veicolo emittente i titoli di debito.
B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento Al 31 dicembre 2024 la fattispecie non è presente.
Si riporta di seguito l'informativa inerente le operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi - in particolare di quelli "unlikely to pay" - riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nel corso del terzo trimestre 2020 un processo finalizzato al deconsolidamento di un portafoglio di esposizioni creditizie (comprendente contratti e beni immobili) classificate ad "Unlikely to Pay" con sottostante immobiliare, detenuti dalla Capogruppo, con contestuale conversione degli stessi in quote del fondo mobiliare denominato Back2Bonis. L'operazione, il cui closing era avvenuto alla fine del 2020, si era concretizzata per la Banca (incluse le operazioni realizzate negli esercizi 2019 e 2020 da UBI Banca, incorporata nel 2021) nella cessione di un portafoglio crediti, rapporti giuridici di breve termine e rapporti giuridici e beni da crediti leasing per un ammontare lordo complessivo di 351 milioni ed esposizione netta pari a 164 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo Back2Bonis per un controvalore di 164 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. L'operazione si era perfezionata mediante: (i) la cessione dei crediti bancari e dei crediti derivanti da contratti di leasing a un veicolo di cartolarizzazione Ampre S.r.l.; (ii) la cessione dei rapporti giuridici e beni derivanti dai contratti di leasing ad Ampre LeaseCo S.r.l.; (iii) la cessione dei contratti di breve termine revolving e dei relativi rapporti giuridici e crediti di Intesa Sanpaolo S.p.A. nonché dei contratti di medio-lungo termine con erogazioni residue e dei relativi rapporti giuridici, diversi dai rapporti e beni leasing attraverso la fronting bank messa a disposizione da Banca Finanziaria Internazionale S.p.A.; (iv) la sottoscrizione integrale dei titoli emessi dal veicolo di cartolarizzazione da parte del fondo Back2Bonis e (v) l'acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo delle quote del Fondo quale contropartita dei crediti oggetto di cessione. Nel corso del 2022 si era realizzata la cessione di ulteriori finanziamenti per un ammontare lordo di 1 miliardo ed esposizione netta pari a 216 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo Back2Bonis per un controvalore di 216 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Il fondo Back2Bonis, costituito sotto forma di un fondo comune mobiliare di tipo chiuso le cui quote sono riservate per la sottoscrizione a investitori professionali, è una piattaforma multi-originator per la gestione di crediti di tipo "Real Estate Small & Medium Size" classificati quali UTP e derivanti da finanziamenti e linee di credito concessi a società operanti nell'ambito immobiliare o a fondi immobiliari (ivi inclusi quelli non interamente erogati/utilizzati al momento della cessione). Con il perfezionamento dell'operazione di apporto dei crediti alla piattaforma, Intesa Sanpaolo S.p.A. aveva provveduto a deconsolidare i crediti con successiva iscrizione delle quote del Fondo in sostituzione dei suddetti crediti. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo detiene una partecipazione del 42,47% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel fondo Back2Bonis classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 344 milioni. La valutazione del fondo Back2Bonis ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 16 milioni.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nell'ultimo trimestre del 2018 un'operazione di conferimento al fondo FI.NAV. - fondo comune di investimento mobiliare italiano di tipo chiuso multicomparto - di un portafoglio di crediti ipotecari e chirografari non performing del settore dello shipping. Il Fondo è riservato a investitori istituzionali, gestito dalla management company IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, non facente parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, con sede in Irlanda, e si compone di due comparti autonomi: FI.NAV. Comparto A - Crediti, dedicato ad accogliere i crediti conferiti dal Gruppo Intesa Sanpaolo e Unicredit e FI.NAV. Comparto B - Nuova Finanza, dedicato ad accogliere i capitali di investitori terzi per il rilancio delle navi rimpossessate. L'operazione, definita nel 2018, si era perfezionata nel 2019 concretizzandosi in una cessione a titolo oneroso di crediti pro-soluto per un ammontare lordo complessivo di 155 milioni ed esposizione netta pari a 102 milioni, pari al prezzo di cessione, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo e, pertanto, senza effetti sul conto economico dell'esercizio 2019. Nel primo trimestre 2020 si era perfezionata la cessione di un'ulteriore tranche di crediti pro-soluto per un ammontare lordo di 37 milioni e un valore netto di 34 milioni, allineato al prezzo di cessione e, pertanto, senza effetti nel conto economico dell'esercizio 2020. Ai sensi dell'IFRS 9, l'operazione si era configurata per il Gruppo Intesa Sanpaolo quale derecognition dei crediti ceduti in quanto, a seguito della stessa, la gestione era divenuta di esclusiva competenza del Fondo; il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva pertanto proceduto alla derecognition dei relativi crediti dal proprio bilancio e alla contestuale iscrizione al corrispondente fair value delle quote del Fondo attribuite. Le società del Gruppo coinvolte nell'operazione erano state la Capogruppo Intesa Sanpaolo e alcune delle sue controllate incorporate nel corso del 2019 e del 2020 (Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito, incorporate entrambe nel 2019, e Banca IMI incorporata nel 2020). Lo scorso dicembre 2022 si era perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti per un ammontare lordo di 74 milioni ed esposizione netta pari a 37 milioni, con contestuale

sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore sostanzialmente allineato al valore dell'esposizione ceduta, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Trasporti". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Sud più Isole.
Nel 2023 è stata effettuata una distribuzione da parte del Fondo pari a 54 milioni. Il pro quota di Intesa Sanpaolo è stato pari a 27 milioni. Nel corso del 2024 sono state effettuate due distribuzioni da parte del fondo per un totale complessivo di 200 milioni. Il pro quota per Intesa Sanpaolo S.p.a. è stato pari a 101 milioni. Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo detiene una partecipazione del 50,54% nel fondo FI.NAV. classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 65 milioni. La valutazione del fondo FI.NAV. ha fatto registrare un effetto positivo di 17 milioni e l'iscrizione di un effetto cambio pari a 10 milioni imputati, come da policy per investimenti IAS 28, in apposita riserva di patrimonio netto.
Nell'ambito delle attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022 2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva individuato l'opportunità di conferire asset (crediti e titoli) a valere su posizioni non performing al fondo chiuso RSCT Fund, in cambio di quote del fondo medesimo. II progetto era stato seguito da Pillarstone che aveva selezionato un portafoglio di imprese industriali e commerciali con l'obiettivo di individuare per ciascuna di esse una strategia di massimizzazione delle potenzialità di recupero dei crediti anche attraverso iniezioni di nuova finanza. L'operazione si era realizzata nel maggio 2020 con il conferimento di un portafoglio di crediti verso 18 società originati dal Gruppo (Intesa Sanpaolo e Banca IMI, poi incorporata in Intesa Sanpaolo il 20 luglio 2020), Unicredit, BPER Banca e Crédit Agricole al Fondo d'Investimento Alternativo chiuso di nuova costituzione RSCT Fund, gestito da IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, gestore di fondi alternativi autorizzato dalla Banca Centrale d'Irlanda. RSCT Fund è strutturato in due comparti separati, il comparto A per la gestione dei crediti acquisiti dalle banche cessionarie e il comparto B per la gestione della nuova finanza. La cessione di maggio 2020 aveva riguardato un portafoglio di crediti, notes Sirti e Strumenti Finanziari Partecipativi PS Reti per un ammontare lordo di 339 milioni (Intesa Sanpaolo e Banca IMI) ad un valore netto di 255 milioni, sostanzialmente allineato al prezzo di cessione. A luglio 2020 si era realizzata un'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 6,3 milioni ad un valore di 4,5 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A febbraio 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 21,3 milioni ad un valore di 13,9 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A marzo 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia, rinveniente dall'incorporazione di UBI Banca, per un ammontare lordo di 3,1 milioni e un'esposizione netta pari a 1,2 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo RSCT per un controvalore di 1,3 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. A giugno 2021 si era realizzata l'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 0,4 milioni ad un valore di 0,1 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra nell'ambito delle "Imprese produttive di installazione apparecchi elettrici" per una quota del 72%, di "Parchi di divertimento e parchi tematici" per una quota del 18% e del "Commercio al dettaglio di calzature e accessori" per una quota del 10%.
Nel corso del 2024 è stata effettuata una distribuzione da parte del Fondo per un totale di 10 milioni con un pro quota a favore di Intesa Sanpaolo pari a 7 milioni.
Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord Ovest. Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo detiene una partecipazione del 70,07% nel fondo RSCT classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 257 milioni. La valutazione del fondo RSCT ha fatto registrare un effetto negativo complessivo di 7 milioni.
Nel 2018 il Gruppo Intesa Sanpaolo (nello specifico Intesa Sanpaolo e le banche successivamente incorporate: Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Friuli Venezia Giulia, Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito) aveva partecipato al fondo chiuso italiano IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds S.G.R. S.p.A., dedicato al rilancio delle imprese italiane di medie dimensioni che si trovano in situazioni di tensione finanziaria, ma con fondamentali industriali solidi. L'operazione, perfezionata nel 2018, si era realizzata mediante il conferimento di crediti deteriorati per nominali 59 milioni ed esposizione netta pari al prezzo di cessione per 39,2 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti. Nel 2021 la partecipazione del Gruppo nel fondo IDEA CCR si è ulteriormente incrementata per effetto dell'incorporazione di UBI Banca che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds SGR, nel corso del 2020, 2019, 2018 e 2017 per un ammontare lordo complessivo di 231 milioni e un'esposizione netta pari a 144 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo IDEA CCR II per un controvalore di 148 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
‒ "Imprese Produttive" con una percentuale del 70,7%;
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
Nel 2022 la partecipazione della Banca nel fondo IDEA CCR era variata per effetto: i) dell'ingresso della quota detenuta da UBI Leasing S.p.A., incorporata a maggio 2022 in Intesa Sanpaolo, che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti nel 2019 per un ammontare lordo

complessivo di 5 milioni e un'esposizione netta pari a 3 milioni con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del Fondo e ii) della cessione di quote A1 detenute da Intesa Sanpaolo nel Fondo a Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., il credito vantato da Intesa Sanpaolo in relazione alla cessione era stato regolato mediante compensazione tramite l'acquisto di quote di Back2Bonis.
Nel secondo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha conferito un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 232 milioni con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del fondo iscritte ad un valore di prima iscrizione pari a 201 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024.
In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo ha incrementato la partecipazione detenuta nel Fondo ed ha proceduto a riclassificare l'interessenza da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Al 31 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 35,23% nel fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti classificata tra le interessenze sottoposte a influenza notevole per un valore di bilancio pari a 226 milioni. La valutazione del fondo IDEA CCR II ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 9 milioni.
Il fondo UTP Italia è un fondo comune di investimento mobiliare italiano alternativo (FIA) di tipo chiuso multicomparto deputato alla gestione di crediti classificati ad inadempienze probabili (UTP) e che ha come target esposizioni creditizie verso società di medie e piccole dimensioni e persone fisiche. A novembre 2022 si era perfezionata la cessione da parte del Gruppo di un portafoglio di crediti prevalentemente UTP al fondo UTP Italia gestito da Sagitta S.G.R. con Intrum Italy S.p.A. come special servicer. Nello specifico l'operazione aveva previsto: i) la cessione dei crediti vantati per un ammontare lordo alla data di cut-off di 42 milioni ed esposizione netta pari a 25 milioni, a Finn SPV S.r.l. (SPV 130), senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022; ii) la registrazione del credito per 25 milioni verso il veicolo SPV 130); iii) l'apporto al fondo UTP Italia del credito verso l'SPV 130 in cambio di quote del fondo stesso a titolo di prezzo; iv) emissione di titoli Asset – Backed (ABS) a cura del veicolo e sottoscritti dal Fondo con cancellazione del credito verso l'SPV 130.
Con efficacia 20 marzo 2023 si è perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 366 milioni ed esposizione netta per 147 milioni al veicolo di cartolarizzazione Finn SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso.
In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo aveva incrementato la partecipazione detenuta nel Fondo ed aveva proceduto a riclassificare l'interessenza da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Nel secondo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha conferito un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 180 milioni, con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del fondo iscritte ad un valore pari a 82 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024. Nell'anno sono state effettuate due distribuzioni per un totale complessivo di 50 milioni di euro. La quota a favore di Intesa Sanpaolo è pari a 25 milioni.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
Al 31 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 55,02% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel fondo UTP Italia per un valore di bilancio pari a 229 milioni. La valutazione del fondo UTP Italia ha fatto registrare un effetto positivo nell'esercizio di 17 milioni.
Efesto è un fondo comune di investimento mobiliare italiano alternativo (FIA) di tipo chiuso. A luglio 2022 si era perfezionata la cessione di finanziamenti per un ammontare lordo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 9 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore di 7 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Con efficacia 20 marzo 2023 si era perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 320 milioni ed esposizione netta per 181 milioni al veicolo di cartolarizzazione Esino SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo aveva incrementato la partecipazione detenuta nel Fondo ed aveva proceduto a riclassificare l'interessenza da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Nel secondo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha conferito un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 223 milioni, con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del fondo iscritte ad un valore pari a 194 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024. Nel corso del 2024 sono state inoltre effettuate quattro distribuzioni per un totale complessivo di 80 milioni di euro. La quota a favore di Intesa Sanpaolo è pari a 27 milioni.

Al 31 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 43,19% nel fondo Efesto per un valore di bilancio pari a 336 milioni. La valutazione di Efesto ha determinato un effetto negativo complessivo nell'esercizio di 4 milioni.
Nel corso del 2022 è stata avviata un'articolata operazione riguardante il Gruppo Risanamento, nell'ambito del cd. "Progetto Starfighter" volta a: i) consentire la realizzazione del progetto immobiliare nell'area di Milano Santa Giulia; ii) consentire alla società di far fronte agli impegni assunti con i soggetti pubblici e privati e iii) deconsolidare l'esposizione creditizia per cassa vantata dalle banche coinvolte verso Risanamento.
Il Consiglio di Amministrazione di ISP ha approvato l'operazione il 2 febbraio 2023, perfezionatasi il 30 giugno in seguito all'avveramento delle condizioni sospensive connesse al Term Sheet General Framework Agreement. La complessa operazione finalizzata al riassetto finanziario e societario del Gruppo Risanamento ha previsto:
Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Imprese non finanziarie". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord-Ovest.
L'esposizione creditizia vantata dalla Banca verso il Gruppo Risanamento era stata oggetto di compensazione con gli impegni da questa assunti a fronte della sottoscrizione di quote di classe A1 e B2 del fondo Lendlease MSG Heartbeat. Pertanto, al closing perfezionato il 30 giugno 2023, Intesa Sanpaolo aveva provveduto a cancellare i crediti verso Risanamento, compreso il finanziamento soci, rilevando rispettivamente le quote B2 e A1 del fondo ricevute al fair value, ad un valore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti.
Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo detiene una partecipazione del 56,80% (con limitazione dei diritti di voto al 40%) nel fondo Lendlease MSG Heartbeat classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 132 milioni. La valutazione del fondo Lendlease MSG Heartbeat ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 80 milioni.
Nell'ambito delle attività di de-risking, nel corso del 2024, Intesa Sanpaolo ha ceduto un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 165 milioni con sottostanti asset real estate, vantate verso sette controparti operanti nel settore mall & hospitality con performance non soddisfacenti, con indisponibilità di equity a sostegno del piano di rilancio e con una conseguente situazione di sostanziale stallo e difficoltà a delineare manovre finanziarie sostenibili. Il fondo "Retail & Leisure" è un Fondo di Investimento Alternativo, focalizzato sull'acquisizione e gestione di esposizioni creditizie high-risk e non performing, prevalentemente con sottostante immobiliare, vantate verso società in temporanea tensione finanziaria operanti nei segmenti mall e hospitality (centri commerciali). Il Fondo è gestito da IQ-EQ Fund Management con il supporto dell'advisor Pillarstone, a cui è affidata la gestione delle posizioni e degli asset sottostanti. In sede di prima sottoscrizione, a fronte della cessione, Intesa Sanpaolo ha ricevuto quote per il 68% del Fondo che sulla base dei diritti patrimoniali e di governance, sono state classificate fra le interessenze sottoposte ad influenza notevole per complessivi 126 milioni. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo detiene una partecipazione del 68,30% nel fondo Retail & Leisure classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 124 milioni. La valutazione del fondo Retail & Leisure ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 2 milioni
Nell'ambito delle attività di de-risking, nel corso del 2024, Intesa Sanpaolo ha ceduto un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 160 milioni al fondo di nuova costituzione gestito da Arrow (UTP Restructuring Corporate), con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del fondo iscritte ad un valore pari a 137 milioni senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024. Il Fondo è un Fondo Comune di investimento Alternativo italiano (FIA) di tipo chiuso, riservato a investitori professionali. Lo scopo del Fondo consiste nello svolgimento di un'attività di gestione professionale tesa alla valorizzazione degli attivi facenti parte del patrimonio del Fondo (tramite partecipazione attiva a procedure di turnaround e/o accordi di ristrutturazione e/o nei piani di riequilibrio dei debitori; la gestione ed esercizio dei diritti connessi alle partecipazioni al capitale di rischio e alla detenzione degli altri strumenti finanziari emessi dai debitori anche tramite operazioni di M&A o rifinanziamento; operazioni di Repossession; operazioni di Credit Collection).
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra nel settore:
‒ "Imprese Produttive" con una percentuale del 100%;
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo detiene una partecipazione del 58,07% nel fondo UTP Restructuring Corporate classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 136 milioni. La valutazione del fondo UTP Restructuring Corporate ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 1 milione.
Clessidra Restructuring Fund (Fondo CRF) è un fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato a investitori istituzionali, dedicato all'investimento in crediti classificati come unlikely to pay vantati nei confronti di aziende industriali pre‐individuate. A settembre 2019, UBI Banca incorporata nel 2021 in Intesa Sanpaolo, aveva ceduto finanziamenti relativi a cinque controparti, per un ammontare lordo complessivo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 11 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo CRF per un controvalore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Fabbricazione porte in legno e Fabbricazione Mobili". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord Ovest.
Al 31 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 4,34% nel fondo CRF classificata tra le Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 8 milioni. La valutazione al fair value del Fondo Clessidra Restructuring Fund ha fatto registrare un effetto positivo nell'esercizio non materiale.
Il Comparto Crediti Shipping si riferisce a crediti di tipo non performing, unlikely to pay single names, con un focus settoriale su aziende operanti nel segmento shipping. Il Fondo si compone di tre comparti: crediti, nuova finanza e shipping. In seguito all'incorporazione di UBI Banca del 2021, Intesa Sanpaolo partecipa anche al Comparto Shipping a fronte della cessione da parte di UBI di finanziamenti per un ammontare lordo complessivo di 45 milioni ed esposizione netta pari a 31 milioni. Al 31 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 20,37% nel fondo IDEA CCR II - Comparto Shipping classificata tra le Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio non materiale.
Per completezza, si segnala che, nel corso del secondo semestre 2023 Intesa Sanpaolo aveva perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis (pari a circa 800 milioni in termini di Gross Book Value) vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano, con un effetto sostanzialmente neutro sul conto economico. In estrema sintesi, l'operazione aveva previsto i) l'apporto di parte dell'esposizione creditizia a due Fondi Immobiliari, in cambio di quote dei fondi conferitari e ii) la conversione dell'esposizione residua in Strumenti Finanziari Partecipativi, di nuova emissione.
Infine, nel corso del primo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis (pari a circa 80 milioni in termini di Gross Book Value) e di Strumenti Finanziari Partecipativi, con un effetto sostanzialmente neutro sul conto economico mediante apporto degli Strumenti Finanziari ad un Fondo Immobiliare in cambio di quote del fondo stesso.
Nella presente sezione devono essere rilevate le operazioni di covered bond in cui la banca cedente e la banca finanziatrice coincidono. Intesa Sanpaolo utilizza i covered bond prevalentemente come forma di raccolta cartolare garantita da attivi originati dalla stessa Intesa Sanpaolo o da altra società del Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha in essere tre programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG).
Infatti, il primo Programma, avviato nel 2009, avente un ammontare massimo di 20 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 10 miliardi), è stato chiuso nel 2024. Il garante delle OBG era il veicolo ISP CB Pubblico, cessionario di portafogli di crediti e titoli in bonis al settore pubblico, originati dalla ex controllata Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, ora Intesa Sanpaolo. Nel tempo la Banca aveva ceduto al veicolo attività per un valore nominale originario complessivo pari a 13,2 miliardi (al netto di retrocessioni di attivi per 1,7 miliardi), l'ultima delle quali (per un importo di 1 miliardo) effettuata nell'aprile 2013.
Nell'ultima decade di novembre 2023 Intesa Sanpaolo aveva riacquistato l'intero portafoglio di titoli obbligazionari segregati nel veicolo per un controvalore di 1,1 miliardi, mentre il portafoglio crediti residuo ancora segregato nel Veicolo è stato riacquistato nel mese di marzo 2024 per un importo totale di 1,85 miliardi. La chiusura del programma è avvenuta il 2 aprile, alla data di pagamento finale.
A fronte delle cessioni di attivi al veicolo, Intesa Sanpaolo aveva realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di 25,2 miliardi (di cui 21,7 miliardi relativi ad emissioni acquistate interamente dalla Capogruppo e oggetto di estinzione anticipata o giunte a scadenza e 3,5 miliardi oggetto di offerta di scambio agli investitori nel corso del 2012, 2 miliardi dei quali scaduti nel secondo trimestre 2017 e i restanti 1,5 miliardi scaduti a gennaio 2021).
Al 31 dicembre 2023, erano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Pubblico per un valore nominale complessivo residuo di 1,85 miliardi, interamente sottoscritte dalla Banca.
Nel mese di gennaio 2024 le serie n. 13 e n. 14 (entrambe retained) sono state oggetto di estinzione totale anticipata per un ammontare complessivo nominale di 1,85 miliardi, azzerando così tutte le OBG emesse sottostanti al programma.
Il secondo Programma, avviato nel 2010, dell'ammontare massimo di 35 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 20 miliardi), vede come garante delle OBG il veicolo ISP CB Ipotecario, cessionario di mutui ipotecari residenziali italiani e, inizialmente, obbligazioni Adriano Finance S.r.l., originati da Intesa Sanpaolo.
Nel tempo la Banca ha ceduto al veicolo mutui per un valore nominale originario complessivo pari a 56,8 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
A fronte delle cessioni di attivi al veicolo, Intesa Sanpaolo ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di 48 miliardi (di cui oggetto di estinzione anticipata o scaduti per complessivi 25,1 miliardi alla data del 31 dicembre 2024).
Al 31 dicembre 2023 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Ipotecario per un valore nominale complessivo di 18,9 miliardi, di cui 8,4 miliardi collocate presso investitori terzi e 10,5 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte era stata impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Nel corso del 2024 a marzo è scaduta la serie n. 25 per un ammontare di 1 miliardo, mentre a maggio la serie retained n. 21 è stata estinta anticipatamente per un ammontare di 1,2 miliardi. Inoltre, sono state effettuate cinque emissioni di covered bond per un ammontare complessivo di 6,3 miliardi:
Pertanto, al 31 dicembre 2024, restano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito del veicolo ISP CB Ipotecario per un nominale complessivo di 23 miliardi, di cui 7,9 miliardi collocate presso investitori terzi e 15,1 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte risulta impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 12,9 miliardi.
Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating Aa3 di Moody's.
Il terzo Programma multi-originator di emissione di OBG, avviato nel 2012, vede come garante dei titoli il veicolo ISP OBG. Tale programma è assistito da mutui ipotecari per un ammontare massimo di 55 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 30 miliardi) ed è finalizzato a realizzare emissioni retained.
Il portafoglio posto a garanzia delle emissioni di OBG è composto da mutui ipotecari originati da Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio in Bologna e Banca CR Firenze (fuse per incorporazione in Intesa Sanpaolo tra luglio 2018 e febbraio 2019).
Nel tempo il Gruppo Intesa Sanpaolo ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 89,2 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2024 Intesa Sanpaolo non ha ceduto al veicolo mutui ipotecari, mentre sono stati riacquistati:
Al 31 dicembre 2024 i crediti ceduti da Intesa Sanpaolo al veicolo hanno un valore di bilancio di 38,7 miliardi.

A fronte delle cessioni di attivi al veicolo, Intesa Sanpaolo ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di circa 86,3 miliardi (di cui 48,93 miliardi oggetto di estinzione anticipata o scaduti alla data del 31 dicembre 2024).
Al 31 dicembre 2023 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 41,8 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo, di cui una parte era stata impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Nel corso dell'esercizio 2024 a febbraio la serie retained n. 32 è scaduta per un ammontare di 1,65 miliardi; a giugno la serie retained n. 21 è stata estinta parzialmente per 500 milioni ed è successivamente scaduta ad agosto per l'ammontare residuo di 1,25 miliardi; la serie retained n. 25 è stata estinta parzialmente a giugno per 50 milioni e a dicembre per ulteriori 1,2 miliardi.
Pertanto, al 31 dicembre 2024, risultano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 37,15 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo, di cui una parte risulta impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating A di Morningstar DBRS.
Il quarto programma fu avviato dall'ex Gruppo UBI Banca nel corso dell'esercizio 2008.
In UBI Banca, incorporata in Intesa Sanpaolo S.p.A. nel corso del 2021, erano presenti due Programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite facenti capo a due società veicolo rispettivamente denominate UBI Finance e UBI Finance CB2, quest'ultimo chiuso nel corso del mese di gennaio 2021.
Il programma prevede ad oggi la possibilità da parte di Intesa Sanpaolo di emettere titoli, rivolti ad investitori istituzionali, per un ammontare massimo di 15 miliardi. Il Programma include mutui ipotecari residenziali ceduti dalle Banche Rete dell'ex Gruppo UBI; queste ultime avevano aderito al Programma in qualità sia di Banche Originator che di Banche Finanziatrici.
Successivamente all'incorporazione di UBI Banca, Intesa Sanpaolo ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 628 milioni (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2024 Intesa Sanpaolo non ha ceduto al veicolo mutui ipotecari, mentre sono stati riacquistati:
‒ nel mese di gennaio, crediti deteriorati per un controvalore di 22,7 milioni;
‒ nel mese di settembre, crediti deteriorati per un controvalore di 42,8 milioni.
Al 31 dicembre 2024 i crediti ceduti al veicolo hanno un valore di bilancio di 6,4 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 risultavano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 6,45 miliardi, di cui 6,25 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono scadute a febbraio la serie n. 14 per un ammontare di 1 miliardo e a luglio la serie n. 24 per un ammontare di 750 milioni.
Al 31 dicembre 2024 risultano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 4,7 miliardi, di cui 4,5 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Al 31 dicembre 2024 il rating attribuito ai titoli del programma era pari a Aa3 per Moody's ed AA (Low) per Morningstar DBRS.
Nella tabella che segue vengono evidenziati i principali dati relativi a ISP CB Ipotecario, ISP OBG e UBI Finance riferiti al 31 dicembre 2024.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| COVERED BOND | DATI VEICOLO | FINANZIAMENTO SUBORDINATO(1) |
OBG EMESSE | ||||
| Totale attivo |
Svalutazioni cumulate sul portafoglio cartolarizzato |
importo | Importo nominale (2) |
Valore di bilancio (2) |
|||
| ISP CB IPOTECARIO | Mutui ipotecari residenziali | 35.677 | 40 | 33.421 | 20.848 | 19.793 | |
| ISP OBG | Mutui ipotecari residenziali | 44.453 | 114 | 43.979 | 5.848 | 5.491 | |
| UBI FINANCE | Mutui ipotecari residenziali | 7.106 | 40 | 7.061 | 4.497 | 4.392 |
(1) Nella voce è stato indicato il prestito subordinato concesso ai veicoli per finanziare l'acquisto del portafoglio posto a garanzia delle OBG. Tale prestito è oggetto di derecognition nel bilancio IAS compliant individuale. L'ammontare del finanziamento si riferisce all'emissione già realizzata nell'ambito di un programma di ammontare massimo superiore.
(2) L'importo nominale ed il valore di bilancio riportati in tabella sono da considerarsi al netto dei titoli riacquistati.
A questa tipologia di Obbligazioni Bancarie Garantite, previste dalla normativa italiana (L. 80/2005), si aggiungono i c.d. "mortgage bonds" emessi dalla partecipata slovacca VUB. Si tratta di titoli il cui valore nominale e il cui rendimento è garantito dai c.d. "mortgage loans", finanziamenti a persone fisiche con scadenza residua a trent'anni garantiti da un pegno su immobili situati nella Repubblica Slovacca e con un "Loan to Value" massimo dell'80%.
Ogni emissione è caratterizzata da una specifica copertura e l'intero valore nominale dell'emissione, inclusi gli interessi, deve essere garantito da mutui ipotecari su immobili locali per un ammontare pari almeno al 90% del loro valore nominale ed eventualmente per il restante 10% da liquidità o depositi presso la Banca Centrale slovacca, la Banca Centrale Europea, altre Banche Centrali europee o presso banche che rispettano i criteri dell'Art. 129(1)(c) del Regolamento UE 575/2013.
Al fine di coprire i flussi di cassa netti negativi attesi a 180 giorni derivanti dai Covered Bonds, l'emittente deve mantenere attività liquide di elevata qualità in base agli Artt. 10 e 11 del Regolamento UE 61/2015.
Al 31 dicembre 2024 la controllata VUB ha emesso titoli di questo tipo per 4,3 miliardi, iscritti in bilancio a un valore pari a circa 4,2 miliardi.
Al 31 dicembre 2024, la perdita attesa gestionale sui crediti verso la clientela in bonis (che tiene conto delle forme tecniche di cassa e di firma) risultava pari allo 0,33%, in riduzione rispetto all'esercizio 2023 (0,38%); il decremento è da ricondursi al miglioramento nella qualità del portafoglio creditizio.
Il capitale economico al 31 dicembre 2024 era pari al 2,00% dell'utilizzato e presentava una riduzione, considerando la sola clientela in bonis, rispetto al dato rilevato nel 2023 (2,12%), in linea con il suddetto miglioramento nella qualità creditizia.
Per le società che rientrano nel piano di roll-out, i modelli interni di rating (PD), di LGD e di EAD sono sottoposti ad un processo di controllo di secondo livello di adeguatezza dell'impianto metodologico esistente da parte della funzione di Convalida con cadenza annuale conformemente alle regole stabilite dalla Vigilanza, come descritto nel paragrafo 2.3 della presente Sezione, e ad un controllo di terzo livello da parte della funzione di Revisione Interna. Le funzioni di controllo producono per il Supervisor le relazioni annuali di conformità dei modelli alla normativa di Vigilanza, nell'ambito delle quali si verifica lo scostamento tra le stime effettuate e i valori realizzati e, in occasione di modifiche sostanziali apportate ai modelli, rilasciano un giudizio di conformità. Tali relazioni, approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, attestano il permanere dei requisiti di conformità.

Come già in parte evidenziato nella Premessa, nel Gruppo Intesa Sanpaolo le politiche relative all'assunzione dei rischi finanziari sono definite dagli Organi Amministrativi della Capogruppo, i quali si avvalgono del supporto di specifici Comitati, tra i quali si segnalano il Comitato di Direzione, presieduto dal Consigliere Delegato e CEO e composto da dirigenti responsabili delle principali funzioni aziendali, e il Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
Al Comitato di Direzione, organismo di Gruppo con ruolo deliberativo, informativo e consultivo, sono attribuite, tra le altre, le funzioni di coadiuvare il Consigliere Delegato e CEO nello svolgimento delle funzioni che gli competono, rafforzare il coordinamento e i meccanismi di cooperazione tra le diverse aree di business, di governo e di controllo del Gruppo, nell'ottica di condividere le principali scelte aziendali, e di contribuire ad assicurare il coordinamento e la gestione integrata dei rischi e la salvaguardia del valore aziendale a livello di Gruppo, ivi compreso il buon funzionamento del sistema dei controlli interni.
Al Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, presieduto dal Chief Risk Officer e dal Chief Financial Officer, compete la responsabilità di definire le linee guida metodologiche e di misurazione dei rischi finanziari, l'articolazione dei limiti operativi e la verifica del profilo di rischio del Gruppo e delle sue principali unità operative. Il Comitato delinea, inoltre, le scelte strategiche relative alla gestione del banking book da sottoporre agli Organi competenti e fissa gli indirizzi in tema di rischio di liquidità, tasso e cambio. Questo organismo opera in forza delle deleghe operative e funzionali assegnate dagli Organi Statutari e sulla base dell'azione di coordinamento del Comitato di Direzione.
Il profilo di rischio finanziario complessivo del Gruppo e gli opportuni interventi volti a modificarlo sono esaminati periodicamente dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
La struttura Market & Financial Risk Management, collocata all'interno dell'Area di Governo Chief Risk Officer di Capogruppo, è responsabile dello sviluppo delle metodologie di misurazione e del monitoraggio dei rischi finanziari e di mercato nonché delle proposte riguardanti il sistema dei limiti operativi del Gruppo. La stessa è inoltre responsabile, in regime di outsourcing, della misurazione dei rischi in essere per quelle realtà operative con le quali sia stato stipulato uno specifico contratto di servizio.
La tabella che segue evidenzia le voci dello Stato patrimoniale consolidato che sono soggette a monitoraggio nell'ambito dei rischi di mercato gestionali, mostrando le posizioni per le quali la principale metrica di misurazione del rischio è rappresentata dal VaR gestionale (il VaR gestionale viene calcolato su un perimetro più ampio di quello oggetto di Modello Interno sui rischi di mercato. Per maggiore trattazione si rimanda al paragrafo successivo) e quelle per le quali i rischi vengono monitorati con altre metriche. Queste ultime sono rappresentate principalmente dall'analisi di sensitività ai differenti fattori di rischio (tasso di interesse, credit spread, ecc.).
| Attività/passività finanziarie | VALORE DI BILANCIO (a perimetro di vigilanza) |
(milioni di euro) PRINCIPALI METRICHE DI MISURAZIONE DEL RISCHIO |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| Var gestionale |
Altre | Fattori di rischio misurati con le metriche ricomprese nella colonna Altre |
|||
| Attività soggette al rischio di mercato | 661.950 | 118.321 | 543.629 | ||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 41.465 | 41.465 | - | Rischio tasso, rischi di credito, equity | |
| Attività finanziarie designate al fair value | 6 | 5 | 1 | Rischio tasso, rischi di credito, equity | |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value Attività finanziarie valutate al fair value con |
5.994 | 89 | 5.905 | Rischio tasso, rischi di credito, equity | |
| impatto sulla redditività complessiva (ifrs 7 par. 8 lett. h)) |
77.296 | 75.990 | 1.306 | Rischio tasso, rischi di credito, equity | |
| Crediti verso banche | 38.463 | - | 38.463 | Rischio tasso | |
| Crediti verso clientela | 481.607 | - | 481.607 | Rischio tasso | |
| Derivati di copertura | 6.469 | 772 | 5.697 | Rischio tasso | |
| Partecipazioni | 10.650 | - | 10.650 | Equity | |
| Passività soggette al rischio di mercato | 675.016 | 66.962 | 608.054 | ||
| Debiti verso banche | 44.975 | - | 44.975 | Rischio tasso | |
| Debiti verso clientela | 446.308 | - | 446.308 | Rischio tasso | |
| Titoli in circolazione | 113.026 | - | 113.026 | Rischio tasso | |
| Passività finanziarie di negoziazione | 42.906 | 42.906 | - | Rischio tasso | |
| Passività finanziarie designate al fair value (ifrs 7 par. 8 lett. e)) |
23.438 | 23.438 | - | - | |
| Derivati di copertura | 4.363 | 618 | 3.745 | Rischio tasso |
I requisiti normativi del portafoglio di negoziazione sono definiti all'interno del Regolamento UE n. 876/2019 (CRR2 - Parte Tre, Titolo I, Capo 3 rispettivamente agli articoli 102, 103, 104). Difatti il combinato disposto di tali articoli delinea l'insieme dei requisiti minimi necessari all'identificazione delle strategie di trading, alla misurazione e al controllo dei rischi ad esse connessi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, al fine di recepire quanto dettato dalla normativa di riferimento, si è dotato di una policy interna che individua il trading book sulla base:
In particolare, gli asset classificati nel trading book regolamentare coincidono – salvo specifiche eccezioni – con le attività finanziarie detenute per la negoziazione (Circolare n. 262 della Banca d'Italia). Tale associazione deriva dall'insieme delle strategie, dei poteri, dei limiti e dei controlli che alimentano e garantiscono la contiguità e la coerenza tra i portafogli contabili e prudenziali.
Nell'ambito dei rischi connessi all'attività di trading, ovvero i rischi di mercato che derivano dall'effetto che le variazioni nelle variabili di mercato possano generare sulle diverse poste patrimoniali del Gruppo, quest'ultimi sono quantificati gestionalmente attraverso analisi giornaliere e di periodo con l'obiettivo di determinare la vulnerabilità del portafoglio di negoziazione del Gruppo Intesa Sanpaolo. Di seguito è disponibile l'elenco dei principali risk factors a cui il portafoglio di negoziazione del Gruppo è esposto:
Per taluni dei fattori di rischio sopra citati e inclusi nelle rilevazioni di VaR (Value at Risk) gestionale, l'Autorità di Vigilanza ha validato i modelli interni per la segnalazione degli assorbimenti patrimoniali di Intesa Sanpaolo. In particolare, nell'ambito dei rischi di mercato, i profili di rischio validati sono: (i) generico e specifico su titoli di debito e su titoli di capitale; (ii) rischio di posizione su quote di OICR con liquidità giornaliera; (iii) rischio di posizione in merci.
L'allocazione di capitale per l'operatività di trading è fissata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, mediante l'attribuzione di limiti operativi in termini di VaR alle varie unità del Gruppo.
La struttura dei limiti riflette il livello di rischiosità ritenuto accettabile con riferimento alle singole aree di business in coerenza con gli orientamenti gestionali e strategici definiti dai vertici aziendali. L'attribuzione e il controllo dei limiti ai vari livelli gerarchici comporta l'assegnazione di poteri delegati ai differenti responsabili delle aree di business, volti al raggiungimento del migliore trade-off tra un ambiente di rischio controllato e le esigenze di flessibilità operativa. Il concreto funzionamento del sistema dei limiti e dei poteri delegati si fonda sui seguenti concetti: base di gerarchia e interazione.
L'applicazione di tali principi ha condotto alla definizione di una struttura di limiti nella quale assume particolare rilevanza la distinzione tra limiti di primo livello e limiti di secondo livello:
− altri limiti rilevanti: hanno l'obiettivo di presidiare particolare operatività (a titolo di esempio: limiti di massima esposizione negativa della riserva di valutazione, limiti di plafond per operatività a rischio emittente).
Taluni dei suddetti limiti possono essere trattati nell'ambito del RAF.
Si rileva che la Capogruppo rappresenta la quota prevalente dei rischi di mercato del Gruppo mentre alcune altre società controllate del Gruppo detengono portafogli di negoziazione minori la cui rischiosità è marginale (inferiore al 10% circa dei rischi gestionali complessivi del Gruppo): in particolare, i fattori di rischio dei portafogli di negoziazione delle partecipate estere sono titoli governativi locali, posizioni su tassi di interesse e tassi di cambio riferiti a pay-off di natura lineare.
Di seguito viene data una maggiore rappresentazione delle metriche market risk oggetto di monitoraggio nella struttura dei limiti:
Definizione: il Value at Risk è una stima monetaria del rischio basata su tecniche statistiche in grado di sintetizzare la massima perdita probabile, con un certo livello di confidenza, che una posizione finanziaria o un portafoglio possono subire in un determinato periodo di tempo (c.d. Holding Period) a fronte di variazioni dei fattori di rischio sottostanti i modelli di valutazione causate da dinamiche di mercato.
Metodo: i modelli matematici e statistici che permettono di calcolare il VaR possono essere suddivisi in due macro-categorie: approcci parametrici (varianza/covarianza) e approcci che si basano su tecniche di simulazione, quale il sistema in uso presso Intesa Sanpaolo.
L'approccio utilizzato in Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
Gli scenari di simulazione storica sono calcolati internamente su serie storiche dei fattori di rischio di 1 anno (250 rilevazioni). Ai fini gestionali a ciascuno scenario viene assegnata una probabilità di realizzo non uguale ma che decresce esponenzialmente in funzione del tempo, al fine di privilegiare il contenuto informativo dei dati più recenti. Ai fini regolamentari, per il calcolo del requisito di capitale, gli scenari sono equipesati.
Si rileva che nel primo trimestre 2024, il Consiglio di Amministrazione, in occasione dell'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo 2024), ha confermato la definizione di un limite specifico riferito alle attività di trading, all'interno di un limite complessivamente riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS).
Definizione: la sensitivity misura il rischio riconducibile alla variazione del valore teorico di una posizione finanziaria al mutare di una quantità definita dei fattori di rischio ad essa connessi. Sintetizza quindi:
Metodo: l'indicatore di sensitivity può essere costruito impiegando le seguenti tecniche:
Le misure di sensitività consentono di rendere più accurata la profilatura dei rischi, soprattutto in presenza di componenti opzionali. Esse misurano il rischio riconducibile alla variazione del valore di una posizione finanziaria al mutare di una quantità predefinita dei parametri di valutazione quali, ad esempio, ipotesi di rialzo dei tassi di interesse di un punto base.
Definizione: Le misure di livello, utilizzate anche sotto forma di ratio, sono indicatori a supporto delle metriche di rischio sintetiche che si fondano sull'assunzione che esista una relazione diretta tra l'entità di una posizione finanziaria e il profilo di rischio. In particolare, le misure di livello permettono di monitorare la natura delle esposizioni verso determinati emittenti o gruppi economici.
I principali indicatori rappresentativi di misure di livello sono la posizione nominale (o equivalente) e le metriche di durata media; fanno parte di indicatori di livello anche le misure di Massima Esposizione Negativa della Riserva di Valutazione caratterizzanti il business Model HTCS.
Metodo: la determinazione della posizione nominale (o equivalente) avviene attraverso l'individuazione:
Nella determinazione della posizione equivalente il rischio è definito dal valore delle differenti attività, convertite in una posizione aggregata che sia "equivalente" in termini di sensibilità alla variazione dei fattori di rischio indagati.
In Intesa Sanpaolo l'approccio è caratterizzato da un esteso ricorso a plafond in termini di MtM, in quanto rappresentativi del valore degli asset iscritti a bilancio.

Definizione: le prove di stress sono effettuate periodicamente al fine di evidenziare e monitorare la potenziale vulnerabilità dei portafogli di trading al verificarsi di eventi estremi oltre che rari, non pienamente colti dai modelli di VaR.
Metodo: Gli stress test in ambito gestionale vengono applicati periodicamente alle esposizioni a rischio di mercato, tipicamente adottando:
Gli esercizi di stress condotti sui portafogli di trading rientrano nelle fattispecie elencati nell'ambito dello Stress Testing Programme di Gruppo trattato nella Premessa della presente Parte E.
Definizione: la metrica di Stressed VaR è basata sulle medesime tecniche di misurazione del VaR. Rispetto a queste ultime, viene calcolata applicando condizioni di stress di mercato registrate in un periodo storico ininterrotto di 12 mesi. Metodo: l'individuazione di tale periodo è stata effettuata considerando le linee guida seguenti:
Coerentemente con l'approccio di simulazione storica utilizzato per il calcolo del VaR, quest'ultimo punto è una condizione discriminante nella selezione dell'orizzonte temporale. Infatti, al fine di garantire l'effettiva consistenza dello scenario adottato ed evitare l'utilizzo di fattori driver o comparable, il periodo storico deve garantire l'effettiva disponibilità dei dati di mercato.
Alla data di redazione del Bilancio 2024, il periodo utile per la rilevazione dello Stressed VaR per Intesa Sanpaolo è tra il 1° aprile 2022 ed il 21 marzo 2023.
Ai fini gestionali la metrica di Stressed VaR viene calcolata sull'intero perimetro dei portafogli valutati al Fair Value del Gruppo (Trading e FVOCI nell'ambito del perimetro bancario) e la frequenza minima di revisione del periodo stressato è almeno annuale, contestualmente all'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (Risk Appetite Framework).
Definizione: l'Incremental Risk Charge (IRC) è la massima perdita potenziale del portafoglio di credit trading dovuta a un upgrade/downgrade e fallimento degli emittenti, riferita a un orizzonte temporale annuale, con intervallo di confidenza pari al 99,9%. Tale misura, aggiuntiva rispetto al VaR, è applicata all'intero portafoglio di negoziazione di Intesa Sanpaolo (come per le altre metriche regolamentari non è prevista l'applicazione a livello di sottoportafoglio).
L'IRC consente la corretta rappresentazione del rischio specifico su titoli di debito e derivati di credito poiché coglie, oltre al rischio idiosincratico, anche i rischi di evento e di default.
La misura si applica a tutti i prodotti finanziari sensibili agli spread creditizi inclusi nel portafoglio di trading ad eccezione delle cartolarizzazioni.
Metodo: La simulazione è basata su un Modified Merton Model. Le probabilità di transizione e default sono quelle osservate tramite le matrici storiche delle principali agenzie di rating, con l'applicazione di un valore minimo di probabilità di default maggiore o uguale a 0.01%. L'asset correlation viene inferita a partire dall'equity correlation degli emittenti. Il modello è basato sull'ipotesi di constant position con un holding period di un anno.
Un programma regolare di stress viene applicato ai principali parametri del modello (correlazione, matrici di transizione e default e spread creditizi).

Si riporta di seguito una rappresentazione del VaR gestionale giornaliero del solo portafoglio di trading, fornendo inoltre evidenza dell'esposizione complessiva dei principali risk taking center.
| 4° trimestre medio |
4° trimestre minimo |
4° trimestre massimo |
3° trimestre medio |
2° trimestre medio |
(milioni di euro) 1° trimestre medio |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale Group Trading Book (a) | 27,8 | 20,0 | 41,2 | 24,0 | 30,9 | 31,9 |
| di cui: Group Treasury & Capital Management |
14,4 | 12,3 | 16,2 | 12,1 | 13,1 | 6,2 |
| di cui: Divisione IMI C&IB | 15,3 | 11,2 | 24,2 | 14,7 | 20,3 | 23,3 |
La tabella riporta la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle controllate in perimetro), di Group Treasury & Capital Management e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche delle controllate in perimetro.
(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale di Group Treasury & Capital Management, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle controllate in perimetro.
Nel corso del quarto trimestre 2024, come evidenziato dalla tabella precedente, rispetto alla media del terzo trimestre 2024, si rileva un aumento dei rischi gestionali di trading (24 milioni nel terzo trimestre 2024 e 27,8 milioni nel quarto trimestre 2024) principalmente riconducibile all'ingresso di un nuovo scenario nella distribuzione, prevalentemente caratterizzato da significativi aumenti della curva dei tassi di interesse europei che incidono sull'esposizione al tasso di interesse.
Con riferimento invece all'andamento complessivo nel corso del 2024, rispetto al 2023, si rileva una marginale riduzione del VaR gestionale di trading medio prevalentemente riconducibile ad operatività in indici di credito nonché alla minor volatilità registrata sui credit spread nel corso del 2024.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | 2023 | |||||||
| medio | minimo | massimo | ultimo giorno |
medio | minimo | massimo | ||
| Totale Group Trading Book (a) | 28,6 | 19,4 | 42,2 | 23,6 | 30,8 | 16,3 | 45,9 | |
| di cui: Group Treasury & Capital Management |
11,4 | 2,8 | 16,2 | 12,4 | 4,2 | 3,1 | 6,3 | |
| di cui: Divisione IMI C&IB | 18,3 | 11,0 | 32,6 | 13,2 | 28,3 | 14,3 | 43,7 |
La tabella riporta la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica annua rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle controllate in perimetro), di Group Treasury & Capital Management e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche delle controllate in perimetro.
(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale di Group Treasury & Capital Management, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle controllate in perimetro.
La dinamica del VaR di Trading nel corso del quarto trimestre 2024 presenta un trend in aumento, prevalentemente riconducibile all'ingresso nella distribuzione – ad inizio ottobre - di uno scenario caratterizzato da significativi aumenti della curva dei tassi di interesse europei che hanno inciso sull'esposizione al tasso di interesse. A fine ottobre si osserva invece "effetto rolling" di scenario.
Di seguito il grafico andamentale:

Analizzando l'andamento della composizione del profilo di rischio del Gruppo per il portafoglio di Trading, nel quarto trimestre 2024 si osserva la tendenziale prevalenza del rischio tasso di interesse e credit spread, rispettivamente pari al 52% e al 25% del VaR gestionale complessivo di Gruppo. Con riferimento invece ai singoli "risk taking center", si osserva la prevalenza del rischio tasso di interesse e cambi per la Group Treasury & Capital Management (rispettivamente pari al 83% e 13%) e del fattore di rischio credit spread e tasso di interesse per la Divisione IMI C&IB (rispettivamente pari al 39% e 34%).
| 4° trimestre 2024 | Azioni | Tassi | Credit spread |
Cambi | Altri parametri |
Merci |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Group Treasury & Capital Management |
3% | 83% | 1% | 13% | 0% | 0% |
| Divisione IMI C&IB | 14% | 34% | 39% | 4% | 5% | 4% |
| Totale Gruppo | 9% | 52% | 25% | 9% | 3% | 2% |
La tabella riporta il contributo dei fattori di rischio fatto 100% il capitale a rischio complessivo, distinguendo tra Group Treasury & Capital Management e Divisione IMI C&IB, nonché fornendo la distribuzione del dato complessivo di Gruppo (inclusivo delle controllate in perimetro), calcolato come media delle stime giornaliere del quarto trimestre 2024.
Il controllo dei rischi relativamente all'attività del Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale anche di analisi di scenario e prove di stress. A fine dicembre, gli impatti di selezionati scenari relativi all'evoluzione di prezzi azionari, tassi di interesse, spread creditizi, tassi di cambio, prezzi delle materie prime e inflazione sono così sintetizzati nella tabella che segue:
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EQUITY Crash Bullish |
TASSI D'INTERESSE lower +40bps |
CREDIT SPREAD -25bps +25bps |
CAMBI -5% +5% |
MATERIE PRIME Crash Bullish |
Up | INFLAZIONE Down |
||||||
| rate | ||||||||||||
| Totale Trading Book |
-3 | 28 | -17 | 18 | -33 | 34 | 22 | -5 | -7 | 7 | 1 | 2 |
In particolare:
In relazione all'utilizzo del limite complessivo riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS) si rileva nel corso del quarto trimestre 2024 un aumento del VaR gestionale di mercato da 137 milioni (terzo trimestre 2024 VaR gestionale medio) a 155 milioni (quarto trimestre 2024 VaR gestionale medio).
L'efficacia del modello di calcolo del VaR deve essere monitorata giornalmente per mezzo di analisi di backtesting che, relativamente al perimetro regolamentare, consentono di confrontare:
Il backtesting consente di verificare la capacità del modello di cogliere correttamente, da un punto di vista statistico, la variabilità nella valutazione giornaliera delle posizioni di trading, coprendo un periodo di osservazione di un anno (circa 250 stime). Eventuali criticità relative all'adeguatezza del modello interno sono rappresentate da situazioni in cui le rilevazioni giornaliere dei profitti/perdite di backtesting evidenzino sull'anno di osservazione più di quattro rilevazioni in cui la perdita giornaliera è superiore alla stima del valore a rischio. La normativa vigente richiede che i test retrospettivi siano effettuati considerando sia la serie di P&L effettivi che quelli ipotetici.
Nel corso degli ultimi dodici mesi non si registrano eccezioni di backtesting184 per la misura di VaR regolamentare per Intesa Sanpaolo.

184 Nelle ultime 250 osservazioni la Banca non ha registrato eccezioni di P&L Effettivo e/o di P&L Ipotetico. Per il conteggio complessivo, come da normativa di riferimento, si conta il massimo tra le eccezioni di P&L Effettivo e le eccezioni di P&L Ipotetico.

Il rischio emittente del portafoglio titoli di trading viene analizzato tramite misure di livello, ovvero in termini di mark to market, aggregando le esposizioni per classi di rating e settore, e viene monitorato con un sistema di limiti operativi basati sia sulle classi di rating/settore che su indicatori di concentrazione.
| Totale | Dettaglio | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Corporate | Financial | Emerging | Covered | Governativi | Securitis. | ||||
| Group Treasury & Capital Management |
0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | ||
| Divisione IMI C&IB | 100% | 25% | 3% | 9% | 6% | 20% | 37% | ||
| Totale | 100% | 25% | 3% | 9% | 6% | 20% | 37% |
La tabella riporta nella colonna Totale il contributo all'esposizione complessiva al rischio emittente della Group Treasury & Capital Management e della Divisione IMI C&IB, dettagliando il contributo dell'esposizione per tipologia di emittente. Il perimetro corrisponde al portafoglio di trading soggetto a limite di plafond emittente (escluso Governativo Italia e AAA, titoli propri) e comprensivo dei cds.
La composizione del portafoglio soggetto a rischio emittente evidenzia un'esposizione riconducibile unicamente alla Divisione IMI C&IB e prevalentemente in settori appartenenti all'area securitizazion, corporate e governativi.
Il "banking book" è definito come il portafoglio commerciale costituito dall'insieme degli elementi di bilancio e fuori bilancio che fanno parte dell'attività di intermediazione creditizia svolta dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Il rischio di tasso di interesse del banking book (di seguito "rischio tasso" o IRRBB) si riferisce pertanto al rischio attuale e prospettico di variazioni del valore economico e del margine di interesse del portafoglio bancario del Gruppo a seguito di variazioni avverse dei tassi di interesse, che si riflettono sia sul valore economico che sul margine di interesse.
Rientrano nel portafoglio bancario anche gli investimenti azionari in società quotate non consolidate integralmente, detenuti prevalentemente dalla Capogruppo.
Il sistema interno di misurazione del rischio di tasso di interesse valuta e descrive l'effetto delle variazioni dei tassi di interesse sul valore economico e sul margine d'interesse e individua tutte le fonti significative di rischio che influenzano il banking book:
Il sistema di misurazione vigente in Intesa Sanpaolo consente inoltre di esaminare il profilo di rischio sulla base di due prospettive, distinte ma complementari:
La prospettiva del valore economico si basa sulla valutazione degli effetti di medio-lungo periodo indotti dalla variazione dei tassi rispetto ad una valutazione di breve periodo fornita dalla prospettiva del margine di interesse.
Il rischio di tasso è presidiato attraverso la fissazione di limiti applicati ad entrambe le prospettive, che si distinguono in:
Tali limiti tengono conto delle caratteristiche dei portafogli delle Banche/Divisioni, con particolare riferimento ai volumi intermediati, alle durate medie, alla tipologia di strumenti negoziati ed alla missione strategica della Società all'interno del Gruppo.
Il Market & Financial Risk Management procede alla verifica mensile che i limiti e l' "early warning" approvati nel Risk Appetite Framework (RAF) siano rispettati a livello consolidato e individuale. Inoltre, il Gruppo si è dotato di uno specifico documento di policy interna del rischio di tasso (Linee Guida IRRBB), soggetto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione, che disciplina l'intero framework di gestione del rischio di tasso del Gruppo ed in particolare gli aspetti di governance, le metodologie in uso e la definizione degli scenari.
Nell'ambito delle Linee Guida IRRBB sono definite le metodologie di misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio bancario:
Le suddette misure sono disponibili con riferimento a ciascuna valuta rilevante del portafoglio di banking book.

La sensitivity del valore economico (o sensitivity del fair value) misura la variazione del valore economico del banking book ed è calcolata a livello di singolo cash flow per ciascuno strumento finanziario, sulla base di diversi shock istantanei di tasso e sulla base di simulazioni storiche di stress volte ad identificare i casi di worst e best case. Essa riflette le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa delle posizioni già in bilancio per tutta la durata residua fino a scadenza (run-off balance sheet). I flussi di cassa utilizzati per determinare il present value sono sviluppati al tasso risk-free (Euribor/Libor) e attualizzati con le curve di sconto risk-free.
Ai fini del controllo dell'esposizione e del monitoraggio dei limiti, il calcolo avviene sommando algebricamente l'equivalente in Euro delle sensitivity delle posizioni nelle diverse valute applicando uno shock parallelo di +100 punti base alle curve dei tassi nelle diverse divise. In modo analogo avviene il calcolo per gli shock non-paralleli ai fini del controllo dell'esposizione e del monitoraggio dell'"early warning". La sensitivity delle valute rilevanti viene poi corretta, con una tecnica gestionale di "currency aggregation" per tenere in considerazione l'imperfetta correlazione con i tassi della divisa principale (l'Euro).
La sensitivity del margine di interesse concentra l'analisi sull'impatto che cambiamenti dei tassi di interesse possono produrre sull'abilità del Gruppo di generare un livello stabile di utile. La componente degli utili oggetto di misurazione è rappresentata dalla differenza tra i margini di interesse prodotti dalle attività fruttifere e dalle passività onerose, includendo anche i risultati dell'attività di copertura mediante ricorso a derivati. L'orizzonte temporale di riferimento è comunemente limitato al breve-medio termine (da 1 a 3 anni) e l'impatto è valutato nell'ipotesi di continuità aziendale (approccio "going concern"). La variazione del margine di interesse viene stimata sia in condizioni di scenari attesi sia in ipotesi di shock dei tassi di interesse e scenari di stress. Ulteriori ipotesi vengono anche adottate relativamente a comportamenti dei clienti (differenziate in funzione degli scenari dei tassi) e del mercato e alla risposta del management del Gruppo/Banca ai cambiamenti economici. La proiezione del margine e la relativa sensitivity a variazioni dei fattori di mercato richiedono pertanto di definire una serie di ipotesi di modellizzazione per lo sviluppo dei volumi e dei tassi (fisso/variabile), l'orizzonte temporale di riferimento, le valute rilevanti, nonché i modelli comportamentali introdotti (prepayment, poste a vista, ecc.) e le ipotesi riguardanti l'evoluzione del portafoglio (bilancio run off, costante o dinamico).
I limiti di sensitivity del margine sono definiti sulla base di uno shock istantaneo e parallelo dei tassi di +/-50 punti base, avendo a riferimento un orizzonte temporale di 1 anno e in ipotesi di bilancio costante. Il limite di sensitivity del margine è definito quale limite alla perdita di conto economico e presenta, pertanto, unicamente segno negativo (limite alla riduzione potenziale del margine): l'utilizzo del limite è rappresentato dalla sensitivity che genera una maggiore riduzione del margine nei due scenari di rialzo e ribasso parallelo dei tassi. L'esposizione totale di sensitivity del margine è data dalla somma algebrica dell'esposizione delle singole valute.
Il limite assegnato a ciascuna Società viene definito in coerenza con le strategie e i limiti definiti per la sensitivity del valore economico.
Il CSRBB – Credit Spread Risk del Banking Book, in linea con la definizione data dall'EBA, è il rischio determinato dalle variazioni del differenziale creditizio di mercato e del differenziale di liquidità del mercato, che rappresentano rispettivamente il premio per il rischio di credito richiesto dagli operatori di mercato per una determinata qualità del credito e il premio di liquidità che stimola la propensione del mercato per gli investimenti, e da altre potenziali caratteristiche degli strumenti a rischio di credito che non sono rilevati dagli altri framework prudenziali esistenti. Il framework CSRBB è stato introdotto come criterio per valutare e monitorare il rischio derivante dalle variazioni del differenziale creditizio di mercato e del differenziale di liquidità del mercato che hanno un impatto sull'EVE e sull'NII delle attività non di trading della banca.
Il Gruppo si impegna a garantire un adeguato processo di governance del rischio CSRBB volto a preservare il capitale economico aziendale e massimizzare il valore per gli azionisti dalle fluttuazioni degli spread creditizi di mercato.
Il Gruppo, inoltre, presta particolare attenzione alle posizioni di rischio CSRBB derivanti da attività e passività negoziabili, con particolare attenzione al portafoglio obbligazionario del banking book, poiché rappresenta l'area di rischio con il potenziale impatto più grave in uno scenario di stress sugli spread creditizi di mercato.
Il Value at Risk (VaR) rappresenta una misura di tipo probabilistico ed esprime la massima perdita potenziale del valore del portafoglio che potrebbe essere subita entro un determinato orizzonte temporale, dato un intervallo statistico di confidenza fissato. Il VaR viene utilizzato anche per consolidare l'esposizione ai rischi finanziari assunti dalle diverse società del Gruppo che svolgono attività di banking book, tenendo in considerazione anche i benefici prodotti dall'effetto diversificazione e dalla correlazione tra i diversi fattori di rischio e le differenti valute. Tale misura viene calcolata e monitorata, per l'intero perimetro, dal Market & Financial Risk Management.
Nel calcolo delle suddette misure di rischio Intesa Sanpaolo adotta modelli comportamentali di rappresentazione delle poste patrimoniali.
Per i mutui, si fa ricorso a tecniche statistiche per determinare la probabilità di estinzione anticipata (prepayment), al fine di ridurre il rischio di coperture in eccesso rispetto alla reale esposizione al rischio di tasso (overhedge) ed al rischio di liquidità (overfunding). La stima dei coefficienti di prepayment per i mutui Retail e per i prestiti al consumo viene effettuata mediante la Survival Analysis che esprime il profilo di repricing di ogni singolo mutuo, in funzione di variabili macroeconomiche, anagrafiche della controparte e finanziarie.
Per le poste contrattualmente a vista (conti correnti clientela), viene adottato un modello di rappresentazione finanziaria volto a riflettere le caratteristiche comportamentali di stabilità delle masse e di reattività parziale e ritardata alle variazioni dei tassi di mercato.
Entrambi i modelli sono oggetto di monitoraggio continuo e di ristima periodica per recepire tempestivamente le variazioni del comportamento e delle caratteristiche della clientela nel tempo intercorse, nonché della normativa regolamentare di riferimento.

Al fine di misurare la vulnerabilità del Gruppo al manifestarsi di turbolenze di mercato, il sistema di misurazione del rischio di tasso prevede una valutazione degli effetti prodotti sul valore economico e sul margine di interesse da condizioni di tensione del mercato ("scenario analysis"), ovvero improvvise variazioni nel livello generale dei tassi d'interesse, cambiamenti nelle relazioni tra i tassi di mercato fondamentali (rischio di base), nell'inclinazione e forma della curva dei rendimenti (rischio di curva dei rendimenti), nella liquidità dei principali mercati finanziari o nella volatilità dei tassi di mercato.
Tali analisi sono condotte sottoponendo il portafoglio a diversi scenari di variazione dei tassi:
Sono, altresì, previsti degli stress test sui modelli comportamentali, in modo da poter verificare gli impatti finanziari di ipotesi alternative, sottostanti ai parametri comportamentali stimati nei modelli. Gli assunti metodologici sottostanti le ipotesi contenute negli scenari di stress sono opportunamente descritti nei documenti metodologici di dettaglio. Inoltre, nell'ambito della simulazione dinamica del margine di interesse, viene adottato un ulteriore modello comportamentale volto a simulare gli effetti di potenziali rinegoziazioni delle condizioni contrattuali degli attivi di medio-lungo termine. In termini di rischio, le rinegoziazioni modificano la duration del portafoglio dei finanziamenti a medio-lungo termine e comportano una contrazione del margine di interesse per effetto della revisione dei tassi/spread contrattuali a condizioni più vantaggiose per i clienti. Per rappresentare correttamente il fenomeno delle rinegoziazioni in termini di percentuali di mutui rinegoziati nonché di caratteristiche finanziarie degli stessi, sono stati stimati modelli specifici
Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato mediante la sensitivity del valore economico (o sensitivity del fair value), ha registrato nel corso del 2024 un valore medio pari a -2.157 milioni, con un valore massimo pari a -2.565 milioni raggiunto alla fine di dicembre 2024, ed un valore minimo pari a -1.074 milioni, coincidente con quello di fine gennaio 2024. Il valore di fine dicembre risulta in aumento rispetto al dato di fine dicembre 2023 che ammontava a -1.001 milioni (-1.564 milioni). L'aumento di sensitivity registrato a dicembre 2024 rispetto al dato di dicembre 2023 riflette l'attivazione di una manovra a protezione del margine di interesse dagli scenari di calo dei tassi previsti negli anni a venire. Contribuiscono all'aumento anche l'incremento dell'esposizione del portafoglio HTCS, registrato prevalentemente nel corso del primo semestre del 2024, e l'esposizione del portafoglio della Gestione Ordinaria che incrementa per effetto del repricing degli asset a tasso variabile, più significativo alla fine dell'anno.
La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di dicembre 2024, rispettivamente a +13 milioni, a -69 milioni e a -24 milioni. Quest'ultimo dato risulta in calo (-639 milioni) rispetto al valore di fine 2023, riflettendo l'attivazione di una manovra di protezione del margine d'interesse dal ribasso dei tassi, realizzata in prevalenza con coperture in derivati sulla raccolta a vista. Alla variazione della misura contribuisce anche il repricing degli attivi a tasso variabile. In tutti gli scenari riportati le variazioni del margine d'interesse risultano comunque molto contenute, grazie alle suddette strategie di stabilizzazione del margine d'interesse poste in essere dalla Capogruppo e dalle varie banche del Gruppo. La mancanza di simmetria tra gli shock di rialzo e ribasso dei tassi deriva dalla presenza di floor contrattuali sulla raccolta a vista, riflessi nell'utilizzo di parametri di stima (beta) che prevedono un incremento della reattività all'aumentare dei tassi, e di conseguenza del costo della raccolta.
Nella tabella e nei grafici sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento della sensitivity del valore economico (o sensitivity del fair value) e della sensitivity del margine di interesse.
| 2024 | (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| Misure di Rischio | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||
| medio minimo |
massimo | ||||
| Sensitivity del Fair Value +100 pb | -2.157 | -1.074 | -2.565 | -2.565 | -1.001 |
| Sensitivity del Margine di Interesse -50 pb | -127 | -52 | -323 | -69 | -332 |
| Sensitivity del Margine di Interesse +50 pb | 138 | 13 | 320 | 13 | 350 |
| Sensitivity del Margine di Interesse +100 pb | 220 | -24 | 564 | -24 | 614 |
Il rischio di tasso di interesse, misurato in termini di VaR, è stato nel corso del 2024 mediamente pari a 584 milioni, con un valore massimo pari a 717 milioni, raggiunto a fine aprile, ed un valore minimo pari a 326 milioni, registrato a fine gennaio 2024, attestandosi a fine dicembre 2024 su un valore pari a 600 milioni. Quest'ultimo dato è in aumento di 327 milioni rispetto al valore di fine 2023, pari a 273 milioni. Tale variazione è dovuta sostanzialmente all'aumento dell'esposizione del banking book a scenari rialzisti nel tratto di medio-lungo termine, registrato nella prima metà del 2024.
Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book) e misurato in termini di VaR, è stato nel corso del 2024 mediamente pari a 84 milioni, con un valore minimo pari a 75 milioni ed un valore massimo pari a 107 milioni, attestandosi a fine dicembre 2024 su di un valore pari a 84 milioni, in diminuzione di 34 milioni rispetto al valore di fine dicembre 2023 pari a 118 milioni.
Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario ha registrato nel corso del 2024 un livello medio, misurato in termini di VaR, di 282 milioni, con valori massimo e minimo pari rispettivamente a 411 milioni e a 174 milioni, attestandosi a fine dicembre 2024 a 407 milioni, in aumento di 160 milioni rispetto al valore di fine dicembre 2023 pari a 247 milioni. Tale variazione è dovuta principalmente all'aumento della volatilità dei prezzi del portafoglio azionario, registrato nel terzo trimestre 2024.
Il VaR complessivo, costituito dalle tre componenti su descritte (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario), è stato nel corso del 2024 mediamente pari a 660 milioni, con un valore massimo pari a 781 milioni ed un valore minimo pari a 367 milioni, attestandosi a fine dicembre 2024 su di un valore pari a 626 milioni, in aumento di 315 milioni rispetto al valore di fine dicembre 2023 pari a 311 milioni. Tale variazione è legata ad un minore effetto di diversificazione del portafoglio complessivo (Tasso, Cambio, Investimenti azionari).
Nella tabella e nel grafico sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento del VaR complessivo e delle sue tre componenti (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario).
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||
| medio | minimo | massimo | |||
| Value at Risk Tasso d'interesse | 584 | 326 | 717 | 600 | 273 |
| Value at Risk Cambio | 84 | 75 | 107 | 84 | 118 |
| Value at Risk Investimenti Azionari | 282 | 174 | 411 | 407 | 247 |
| Value at Risk complessivo | 660 | 367 | 781 | 626 | 311 |

Infine, nella tabella sottostante si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che mette in rilievo l'impatto sul Patrimonio Netto, simulando uno shock dei prezzi pari a ±10%, del portafoglio azionario di minoranza quotato, in gran parte detenuto nella categoria HTCS.
| Impatto sul patrimonio netto al 31.12.2024 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.09.2024 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.06.2024 |
Impatto sul patrimonio netto al 31.03.2024 |
(milioni di euro) impatto sul patrimonio netto al 31.12.2023 |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Shock di prezzo | 10% | 74 | 75 | 70 | 57 | 52 |
| Shock di prezzo | -10% | -74 | -75 | -70 | -57 | -52 |
Con riferimento alle posizioni denominate in valute diverse da quella domestica di redazione del bilancio, si definisce "Rischio di Cambio" l'effetto avverso potenziale derivante dalle variazioni del rapporto di cambio tra valute che possa avere impatti negativi sia sulla valorizzazione delle attività e delle passività di bilancio, che sulla redditività, nonché sui ratio patrimoniali: l'apprezzamento o il deprezzamento di una divisa influisce sul capital ratio sia attraverso le variazioni del patrimonio (numeratore del rapporto) sia attraverso le variazioni dei Risk Weighted Assets in divisa (denominatore del rapporto).
I rischi di cambio sono tradizionalmente suddivisi in:
La struttura Market & Financial Risk Management garantisce la misurazione ed il controllo dell'esposizione di Capogruppo e di Gruppo al Rischio Cambio Strutturale; provvede al calcolo gestionale della Optimal Position, che rappresenta la posizione aperta in valuta estera volta a neutralizzare la sensitivity del capital ratio dai movimenti del tasso di cambio; produce, altresì, le analisi di sensitivity del capital ratio ai fini di controllo e monitoraggio del Rischio di Cambio Strutturale, e definisce la proposta di limiti di Rischio di Cambio Transattivo nell'ambito dei limiti di VaR per i rischi di mercato nonché i limiti di RAF sul rischio cambio strutturale.
L'attività di gestione del Rischio di Cambio Strutturale del Gruppo Intesa Sanpaolo attribuisce alla Capogruppo poteri di direzione e coordinamento in materia al fine di pervenire alla definizione di una strategia unitaria di Gruppo.
Questa scelta, coerente con il ruolo di interlocutore istituzionale dell'Organo di Vigilanza della Capogruppo, consente il presidio dell'attività in linea con le specifiche responsabilità previste dalle Disposizioni di vigilanza prudenziale, nonché di attenuare e/o gestire in modo appropriato questa tipologia di rischio.
Il presidio e la gestione del rischio di Cambio Strutturale sono svolti, a livello accentrato, dalla Funzione Treasury della Capogruppo, che lo gestisce in ottica di rischio / rendimento ed ottimizzando i requisiti di capitale.
Il presidio e la copertura del rischio di Cambio Transattivo sono svolti, a livello accentrato, dalla Funzione Treasury della Capogruppo, e dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking per il perimetro di competenza, mentre a livello locale viene effettuato dalle singole funzioni di tesoreria delle società e banche del Gruppo.
Alla data di redazione del Bilancio sono presenti operazioni a copertura del patrimonio netto di Gruppo e coperture gestionali del rischio di cambio di attività e passività di bilancio.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | VALUTE | |||||||
| Dollaro | Sterlina | Fiorino | Yen | Franco | Dinaro | Dollaro | Altre | |
| USA | ungherese | svizzero | serbo | australiano | valute | |||
| A. ATTIVITA' FINANZIARIE | 50.753 | 5.670 | 6.672 | 4.249 | 2.264 | 3.661 | 3.262 | 14.270 |
| A.1 Titoli di debito | 17.503 | 2.491 | 1.892 | 3.645 | 62 | 439 | 1.959 | 3.327 |
| A.2 Titoli di capitale | 1.650 | 103 | 8 | 1 | 37 | 3 | - | 748 |
| A.3 Finanziamenti a banche | 8.446 | 325 | 1.934 | 64 | 1.033 | 1.222 | 160 | 5.356 |
| A.4 Finanziamenti a clientela | 23.154 | 2.751 | 2.838 | 539 | 1.132 | 1.997 | 1.143 | 4.839 |
| A.5 Altre attività finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. ALTRE ATTIVITA' | 5.818 | 1.368 | 225 | 280 | 923 | 410 | 255 | 2.202 |
| C. PASSIVITA' FINANZIARIE | 47.318 | 2.733 | 5.371 | 1.117 | 901 | 3.172 | 1.698 | 9.503 |
| C.1 Debiti verso banche | 21.632 | 1.519 | 820 | 428 | 466 | 6 | 832 | 1.675 |
| C.2 Debiti verso clientela | 9.778 | 546 | 4.551 | 24 | 386 | 3.166 | 571 | 7.723 |
| C.3 Titoli di debito | 15.908 | 668 | - | 665 | 49 | - | 295 | 105 |
| C.4 Altre passività finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - |
| D. ALTRE PASSIVITA' | 4.839 | 200 | 100 | 473 | 485 | 140 | 497 | 3.072 |
| E. DERIVATI FINANZIARI | ||||||||
| - Opzioni | ||||||||
| posizioni lunghe | 3.784 | 250 | 30 | 528 | 315 | - | 18 | 573 |
| posizioni corte | 4.317 | 213 | 31 | 476 | 296 | - | 38 | 703 |
| - Altri derivati | ||||||||
| posizioni lunghe | 58.833 | 12.963 | 1.056 | 2.571 | 2.956 | 517 | 637 | 12.755 |
| posizioni corte | 63.214 | 17.051 | 1.959 | 5.612 | 4.762 | 267 | 2.007 | 14.269 |
| TOTALE ATTIVITA' | 119.188 | 20.251 | 7.983 | 7.628 | 6.458 | 4.588 | 4.172 | 29.800 |
| TOTALE PASSIVITA' | 119.688 | 20.197 | 7.461 | 7.678 | 6.444 | 3.579 | 4.240 | 27.547 |
| SBILANCIO (+/-) | -500 | 54 | 522 | -50 | 14 | 1.009 | -68 | 2.253 |
La rappresentazione della "Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati" è stata adeguata a partire dal 31 dicembre 2022 alla visione prudenziale in aderenza al nuovo framework metodologico introdotto dalle EBA Guidelines on the treatment of structural FX under Article 352(2) of Regulation (EU) No 575/2013 (CRR).
Come già anticipato, la gestione del rischio di cambio transattivo, relativo alle attività di negoziazione, è inserita nell'ambito delle procedure operative e delle metodologie di stima del VaR gestionale.
Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book) origina a fine esercizio 2024 un VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni) pari a 84 milioni. Tale impatto potenziale si rifletterebbe unicamente sul Patrimonio netto.

A partire dal 2014, la Capogruppo è stata autorizzata all'utilizzo dei modelli interni di tipo EPE (Expected Positive Exposure) per la determinazione del requisito per il rischio di controparte. Tale metodologia si applica alla quasi totalità del portafoglio di strumenti derivati (come si evince dalla tabella sottostante, al 31 dicembre 2024 circa il 94% dell'EAD complessiva relativa ai derivati finanziari e creditizi è valutata con modelli EPE). I derivati il cui rischio di controparte è misurato con metodi diversi da modelli interni rappresentano una quota residuale del portafoglio (al 31 dicembre 2024 pari a circa il 6% dell'EAD complessiva) e si riferiscono a:
La tabella seguente riporta l'EAD complessiva delle esposizioni in derivati finanziari e creditizi, suddiviso per metodologia di valutazione delle esposizioni.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Categorie di transazioni | Exposure at default (EAD) | |||
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||
| Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
|
| Contratti derivati | 730 | 10.806 | 527 | 10.251 |
ll modello interno di tipo EPE tiene conto del collaterale incassato a mitigazione dell'esposizione creditizia e dell'eventuale collaterale pagato in eccesso. Il valore delle garanzie ricevute e inglobate nel calcolo dell'EAD ammonta per Capogruppo a circa 15,6 miliardi, mentre il collaterale fornito alle controparti risulta pari a 15,9 miliardi (tali importi sono comprensivi dei margini iniziali postati a fronte dell'operatività con controparti centrali e di quelli ricevuti da controparti bilaterali e clienti dei servizi di clearing).
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Over the counter | Mercati | Over the counter | |||||||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | |||||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
||||||||
| 90.114 | |||||||||||
| 304 | |||||||||||
| - | |||||||||||
| - | - | 1.080 | - | - | - | 610 | - | ||||
| - | - | 25 | 109.713 | - | - | 254 | 89.810 | ||||
| - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| - | 18.873 | 30.174 | 7.242 | - | 13.841 | 25.243 | 5.445 | ||||
| - | 11.084 | 30.165 | 2.254 | - | 9.157 | 25.234 | 1.963 | ||||
| - | 7.789 | 9 | - | - | 4.684 | 9 | - | ||||
| - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| - | - | - | 4.984 | - | - | - | 3.461 | ||||
| - | - | - | 4 | - | - | - | 21 | ||||
| - | 175.238 | 24.549 | 21 | - | 131.224 | 23.938 | 85 | ||||
| - | 45.715 | 3.780 | 1 | - | 25.436 | 2.282 | 4 | ||||
| - | 40.363 | 3.278 | - | - | 33.907 | 3.747 | - | ||||
| - | 88.799 | 16.448 | - | - | 71.559 | 17.084 | - | ||||
| - | - | - | 20 | - | - | - | 81 | ||||
| - | 361 | 1.043 | - | - | 322 | 825 | - | ||||
| - | 3.272 | 1.583 | 2.770 | - | 3.206 | 1.449 | 1.606 | ||||
| - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 3.188.233 | 686.352 | 118.916 | 120.436 | 2.964.067 | 537.875 | 122.009 | 97.250 | ||||
| 3.188.233 - 3.188.233 |
488.969 286.179 202.790 |
31.12.2024 62.610 9.950 51.555 |
organizzati 110.403 690 - |
2.964.067 - 2.964.067 |
389.604 208.103 181.501 |
31.12.2023 71.379 10.550 59.965 |
I nozionali esposti al 31 dicembre 2024 nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono a derivati di tasso regolati tramite compensatori legali per 3.188 miliardi.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie derivati | 31.12.2024 31.12.2023 |
|||||||
| Over the counter | Mercati | Over the counter | Mercati | |||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | |||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||||
| 1. Fair value positivo | ||||||||
| a) Opzioni | - | 2.148 | 740 | 128 | - | 2.260 | 738 | 114 |
| b) Interest rate swap | 55.575 | 9.384 | 1.720 | - | 63.425 | 9.215 | 1.834 | - |
| c) Cross currency swap | - | 921 | 242 | - | - | 903 | 214 | - |
| d) Equity swap | - | 63 | - | - | - | 12 | - | 4 |
| e) Forward | - | 959 | 239 | - | - | 1.048 | 192 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | 226 | 191 | - | - | 333 | 96 | - |
| Totale | 55.575 | 13.701 | 3.132 | 128 | 63.425 | 13.771 | 3.074 | 118 |
| 2. Fair value negativo | ||||||||
| a) Opzioni | - | 2.766 | 8.666 | 129 | - | 2.784 | 7.411 | 115 |
| b) Interest rate swap | 58.012 | 6.889 | 1.194 | - | 64.273 | 8.030 | 1.998 | - |
| c) Cross currency swap | - | 1.937 | 59 | - | - | 1.539 | 187 | - |
| d) Equity swap | - | 68 | 8 | - | - | 16 | 1 | - |
| e) Forward | - | 1.348 | 278 | - | - | 691 | 229 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | 174 | 121 | - | - | 339 | 111 | - |
| Totale | 58.012 | 13.182 | 10.326 | 129 | 64.273 | 13.399 | 9.937 | 115 |
Ai fini della tabella si considera il fair value di tutti i contratti non marginati, sia su mercati regolamentati che con Controparti centrali.
I valori esposti nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | X | 3.193 | 18.635 | 40.782 |
| - fair value positivo | X | 44 | 467 | 1.240 |
| - fair value negativo | X | -64 | -244 | -1.275 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | X | 18.408 | 3.855 | 7.911 |
| - fair value positivo | X | 552 | 106 | 3 |
| - fair value negativo | X | -712 | -186 | -7.368 |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | X | 1.754 | 4.224 | 18.571 |
| - fair value positivo | X | 21 | 39 | 484 |
| - fair value negativo | X | -26 | -50 | -307 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | X | - | 9 | 1.574 |
| - fair value positivo | X | - | - | 176 |
| - fair value negativo | X | - | - | -94 |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo - fair value negativo |
X X |
- - |
- - |
- - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 3.188.233 | 329.304 | 146.291 | 13.374 |
| - fair value positivo | 55.575 | 6.692 | 3.602 | 332 |
| - fair value negativo | -58.012 | -6.695 | -1.308 | -466 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | 6.838 | 12.020 | 15 |
| - fair value positivo | - | 407 | 231 | 14 |
| - fair value negativo | - | -93 | -781 | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | 132.385 | 33.268 | 9.585 |
| - fair value positivo | - | 1.326 | 600 | 277 |
| - fair value negativo | - | -2.706 | -671 | -293 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | 176 | 789 | 2.307 |
| - fair value positivo | - | 6 | 69 | 145 |
| - fair value negativo | - | -9 | -41 | -119 |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale | |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 1.283.204 | 1.600.948 | 855.660 | 3.739.812 | |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | 20.039 | 25.354 | 3.654 | 49.047 | |
| A.3 Derivati finanziari su valute e oro | 144.767 | 39.622 | 15.398 | 199.787 | |
| A.4 Derivati finanziari su merci | 2.438 | 2.413 | 4 | 4.855 | |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - | |
| Totale | 31.12.2024 | 1.450.448 | 1.668.337 | 874.716 | 3.993.501 |
| Totale | 31.12.2023 | 1.355.971 | 1.481.620 | 786.360 | 3.623.951 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Categorie di operazioni | Derivati di negoziazione | |
| su un singolo soggetto |
su più soggetti (basket) |
|
| 1. Acquisti di protezione | ||
| a) Credit default products | 6.373 | 127.636 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | - | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale 31.12.2024 | 6.373 | 127.636 |
| Totale 31.12.2023 | 6.306 | 33.306 |
| 2. Vendite di protezione | ||
| a) Credit default products | 6.504 | 125.213 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 3.119 | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale 31.12.2024 | 9.623 | 125.213 |
| Totale 31.12.2023 | 11.655 | 29.419 |
Al 31 dicembre 2024 non sussistono contratti ricompresi nella tabella sopra riportata che sono stati inclusi nel perimetro dei prodotti strutturati di credito.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologie derivati | Totale 31.12.2024 | Totale 31.12.2023 |
| 1. Fair value positivo | ||
| a) Credit default products | 2.969 | 1.073 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 95 | 213 |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 3.064 | 1.286 |
| 2. Fair value negativo | ||
| a) Credit default products | 3.028 | 1.140 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 25 | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 3.053 | 1.140 |
Al 31 dicembre 2024 non sussistono contratti ricompresi nella tabella sopra riportata che sono stati inclusi nel perimetro dei prodotti strutturati di credito.

Il Total rate of return swap (TRS) si riferisce a operazioni di vendita di protezione gestionalmente correlate a posizioni corte in titoli di debito rappresentate tra le Passività finanziarie di negoziazione.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 102.080 | 342 |
| − fair value positivo | X | - | - | 17 |
| − fair value negativo | X | - | - | -2.343 |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 99.986 | - |
| − fair value positivo | X | - | 2.302 | - |
| − fair value negativo | X | - | - | - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | 17.338 | 5.982 | 8.267 | - |
| − fair value positivo | 16 | 26 | 35 | - |
| − fair value negativo | -480 | -57 | -50 | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | 16.179 | 7.222 | 11.449 | - |
| − fair value positivo | 443 | 60 | 165 | - |
| − fair value negativo | -25 | -33 | -65 | - |
Al 31 dicembre 2024 non sussistono contratti ricompresi nella tabella sopra riportata che sono stati inclusi nel perimetro dei prodotti strutturati di credito.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| 1. Vendita di protezione | 6.062 | 127.155 | 1.619 | 134.836 |
| 2. Acquisto di protezione | 4.401 | 128.358 | 1.250 | 134.009 |
| Totale 31.12.2024 | 10.463 | 255.513 | 2.869 | 268.845 |
| Totale 31.12.2023 | 14.330 | 65.192 | 1.164 | 80.686 |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi connessi con la fair value option.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, ha esercitato l'opzione prevista dal Principio di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per tutte le tipologie di coperture (micro e macro). Pertanto non trovano applicazione le previsioni dell'IFRS 9 in tema di coperture.
L'attività di copertura posta in essere dal Gruppo Intesa Sanpaolo è finalizzata ad immunizzare il portafoglio bancario dalle variazioni di fair value della raccolta e degli impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi di interesse (rischio tasso di interesse).
Il Gruppo adotta sia coperture specifiche (micro fair value hedge) che coperture generiche (macro fair value hedge).
Nell'ambito del micro fair value hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi, titoli di debito dell'attivo ed impieghi a clientela.
Nell'ambito del macro fair value hedge, la copertura generica viene applicata a:
Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) plain o strutturati, overnight index swap (OIS), cross currency swap (CCS), vendite forward ed opzioni su tassi, realizzati con controparti terze.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
L'attività di copertura posta in essere dal Gruppo Intesa Sanpaolo ha l'obiettivo di coprire l'esposizione dalla variazione dei flussi di cassa futuri, attribuibili ai movimenti della curva dei tassi di interesse, associati ad una particolare attività/passività, quali pagamenti di interessi futuri variabili su un debito/credito o ad una transazione futura prevista altamente probabile.
Il Gruppo adotta sia coperture specifiche (micro cash flow hedge) che coperture generiche (macro cash flow hedge). Nell'ambito del micro cash flow hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi.
Nell'ambito del macro cash flow hedge, la copertura generica viene applicata a:
I derivati utilizzati sono interest rate swap (IRS) realizzati con controparti terze.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
Il Gruppo adotta, in modalità di hedge accounting, coperture volte a sterilizzare gli effetti delle oscillazioni strutturali in cambi su posizioni non esentabili ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali per rischio cambio. Si tratta di coperture attivate sulle posizioni di rischio di cambio strutturale, tali da determinare impatti sulle riserve in cambi che sono parte del patrimonio netto consolidato di Gruppo. Tali coperture nel bilancio separato sono qualificate quali coperture specifiche di fair value (micro fair value hedge) e nel bilancio consolidato assumono la configurazione di coperture di investimenti netti in valuta.
Le principali cause di inefficacia del modello adottato dal Gruppo per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:
L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:
Le principali tipologie di elementi coperti sono:
I titoli di debito dell'attivo sono coperti attraverso relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, che prevedono l'utilizzo di interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata di detenzione in portafoglio del titolo di debito.
Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value dell'elemento coperto (c.d. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Sono relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge anche quelle da riferire alle operazioni di vendita forward su titoli di debito del portafoglio delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS), effettuate per consentire un hedge dei rischi sul fair value da movimenti di spread di credito e delle curve di tasso di interesse. Per quanto attiene il contratto di vendita forward, che si configura come derivato in quanto transazione "non regular way", si procede alla separazione della componente spot (prezzo a pronti) dalla componente interessi designando come strumento di copertura in una relazione di fair value hedging solo la componente spot.
Il Gruppo attiva relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su raccolta a tasso di interesse fisso o strutturata e coperture di micro cash flow hedge o macro cash flow hedge su raccolta a tasso di interesse variabile, utilizzando interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata dell'obbligazione.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value o dei flussi di cassa dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value o dei flussi di cassa dell'elemento coperto (c.d. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Per le coperture di tipo macro, l'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti, riferiti alla raccolta in essere e prevista (c.d. operazioni future altamente probabili) a tasso di interesse variabile e quella degli strumenti di copertura, che deve essere sempre riscontrata lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dalla raccolta che si verificheranno lungo la vita delle emissioni stesse. La stima della raccolta attesa di prossima emissione ed altamente probabile è oggetto di approvazione annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
Il Gruppo designa relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su impieghi a tasso di interesse fisso e di macro fair value hedge, riconducibile a mutui erogati a controparti retail, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
Nell'ambito del micro fair value hedge è coperto il rischio tasso di interesse per tutta la durata del sottostante.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method.
Per le coperture di tipo macro, il portafoglio di impieghi oggetto di copertura è di tipo aperto, ovvero costituito dinamicamente da finanziamenti a tasso di interesse fisso coperti, a livello aggregato, attraverso derivati di copertura stipulati nel tempo.
L'efficacia delle macro coperture sugli impieghi a tasso di interesse fisso è periodicamente verificata sulla base di specifici test prospettici e retrospettivi volti a dimostrare che il portafoglio oggetto di possibile copertura contenga un ammontare di attività il cui profilo di sensitivity e le cui variazioni di fair value per il rischio tasso rispecchino quelle dei derivati utilizzati per la copertura.
Il Gruppo attiva relazioni di copertura di tipo macro cash flow hedge su impieghi a tasso di interesse variabile, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
L'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti, riferiti agli impieghi in essere a tasso di interesse variabile e quella degli strumenti di copertura, che deve essere sempre riscontrata lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dagli impieghi che si verificheranno lungo la vita degli attivi stessi.
Il Gruppo copre le componenti opzionali implicite (opzioni di tasso) nei mutui a tasso di interesse variabile con relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando opzioni (cap, floor, collar) quali strumenti di copertura.
I sottostanti possono essere coperti parzialmente o totalmente, nel tempo e nell'importo.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.

Il Gruppo designa relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge sulle cedole già fissate di impieghi a tasso di interesse variabile utilizzando overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo di questo tipo di copertura è immunizzare dal rischio tasso di interesse determinato dalle cedole già fissate degli impieghi a tasso di interesse variabile.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method, mentre l'effettiva consistenza degli elementi coperti è verificata attraverso un test di capienza.
La raccolta a vista modellizzata è coperta in relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge, come previsto dal carve-out dello IAS 39, utilizzando interest rate swap (IRS) e overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo della copertura è immunizzare il margine di interesse da possibili cali dei tassi di interesse che riducano lo spread generato dalla raccolta core (poste a vista) del Gruppo.
Il modello è oggetto di continuo monitoraggio e verifica da parte della struttura Market and Financial Risk Management, al fine di recepire tempestivamente le variazioni delle principali caratteristiche del modello stesso (masse, stabilità, reattività) e, ove opportuno, apportare i necessari aggiustamenti.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.
Il Gruppo attiva relazioni di copertura di investimenti netti in valuta utilizzando quali strumenti di copertura contratti derivati a termine su valute (Outright forward).
Scopo della copertura è immunizzare il Gruppo dagli effetti derivanti dalle variazioni del rapporto di cambio che possano avere impatti sulle riserve cambi che sono parte del patrimonio netto consolidato di Gruppo.
Del contratto derivato a termine su valute viene designato di copertura in modalità hedge accounting esclusivamente la variazione relativa al cambio a pronti (componente spot), enucleando quest'ultima dal fair value complessivo dello strumento.
Tale copertura, nel bilancio separato è qualificata quale copertura specifica di fair value (micro fair value hedge) e nel bilancio consolidato assume la configurazione di copertura di investimenti netti in valuta.
Nella verifica dell'efficacia della copertura a livello di entità separata è utilizzato il Dollar Offset Method, mentre a livello di Gruppo la consistenza degli elementi coperti è verificata attraverso un test di capienza.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti/Tipologie derivati |
31.12.2024 31.12.2023 |
||||||||
| Over the counter | Mercati organizzati |
Over the counter | Mercati organizzati |
||||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | ||||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
||||||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse |
469.994 | 26.514 | 22.419 | - | 388.178 | 24.886 | 13.724 | - | |
| a) Opzioni | - | 532 | - | - | - | 1.072 | - | - | |
| b) Swap | 469.994 | 25.982 | 21.618 | - | 388.178 | 23.794 | 12.421 | - | |
| c) Forward | - | - | 801 | - | - | - | 1.303 | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | 20 | - | - | |
| 2. Titoli di capitale e indici azionari |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) Swap | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Valute e oro | - | 11.702 | 260 | - | - | 9.730 | 363 | - | |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) Swap | - | 10.983 | 260 | - | - | 9.392 | 363 | - | |
| c) Forward | - | 719 | - | - | - | 338 | - | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Merci | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | 469.994 | 38.216 | 22.679 | - | 388.178 | 34.616 | 14.087 | - |

Il valore nozionale medio nell'esercizio dei derivati finanziari di copertura ammonta a 469 miliardi. I nozionali esposti al 31 dicembre 2024 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono ai valori nozionali dei derivati finanziari di copertura regolati tramite compensatori legali per 470 miliardi.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie derivati | Fair value positivo e negativo | Variazione del valore usato per calcolare l'efficacia della copertura |
|||||||||
| Totale 31.12.2024 Totale 31.12.2023 |
|||||||||||
| Over the counter | Mercati organizzati |
Over the counter | Mercati organizzati |
Totale | Totale | ||||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
||||||||
| Fair value positivo | |||||||||||
| a) Opzioni | - | 9 | - | - | - | 32 | - | - | -30 | -51 | |
| b) Interest rate swap | 10.796 | 888 | 491 | - | 12.290 | 1.140 | 492 | - | 10.519 | 12.421 | |
| c) Cross currency swap | - | 256 | 33 | - | - | 206 | - | - | -92 | 49 | |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Forward | - | 2 | 10 | - | - | - | 2 | - | 1 | -2 | |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 10.796 | 1.155 | 534 | - | 12.290 | 1.378 | 494 | - | 10.398 | 12.417 | |
| Fair value negativo | |||||||||||
| a) Opzioni | - | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | - | |
| b) Interest rate swap | 8.203 | 1.456 | 212 | - | 9.578 | 1.556 | 175 | - | 8.769 | 10.224 | |
| c) Cross currency swap | - | 503 | 4 | - | - | 846 | 16 | - | 775 | 966 | |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Forward | - | 1 | - | - | - | 10 | 26 | - | - | 27 | |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 8.203 | 1.961 | 216 | - | 9.578 | 2.413 | 217 | - | 9.544 | 11.217 |
I valori esposti al 31 dicembre 2024 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati finanziari di copertura over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | X | 16.300 | 6.119 | - |
| - fair value positivo | X | 339 | 162 | - |
| - fair value negativo | X | -166 | -46 | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | X | 260 | - | - |
| - fair value positivo | X | 33 | - | - |
| - fair value negativo | X | -4 | - | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 469.994 | 25.280 | 1.234 | - |
| - fair value positivo | 10.796 | 884 | 13 | - |
| - fair value negativo | -8.203 | -1.011 | -446 | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | 8.364 | 3.338 | - |
| - fair value positivo | - | 188 | 70 | - |
| - fair value negativo | - | -247 | -257 | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |
A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura "over the counter": valori nozionali
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 139.152 | 202.315 | 177.460 | 518.927 |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | - | - | - | - |
| A.3 Derivati finanziari su valute ed oro | 1.160 | 5.431 | 5.371 | 11.962 |
| A.4 Derivati finanziari su merci | - | - | - | - |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
140.312 | 207.746 | 182.831 | 530.889 |
| Totale 31.12.2023 |
104.339 | 180.472 | 152.070 | 436.881 |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi classificati di copertura.
C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture). Per questa ragione il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha in portafoglio strumenti finanziari da riportare nella tabella "C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura".
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Coperture specifiche: |
Coperture specifiche - |
Coperture specifiche | Coperture generiche: |
|||
| valore di bilancio |
posizioni nette: valore di bilancio delle attività o passività (prima della compensazione) |
Variazioni cumulate di fair value dello strumento coperto |
Cessazione della copertura: variazioni cumulate residue del fair value |
Variazioni del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura |
Valore di bilancio |
|
| A. Attività | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - |
||||||
| copertura di: | 55.587 | - | -323 | -321 | -285 | - |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 51.861 | - | -315 | -316 | -257 | X |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | X |
| 1.3 Valute e oro | - | - | - | - | - | X |
| 1.4 Crediti 1.5 Altri |
- 3.726 |
- - |
- -8 |
- -5 |
- -28 |
X X |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - copertura di: |
50.859 | - | -844 | -466 | -311 | 119.460 |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 49.916 | - | -1.021 | -466 | -522 | X |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | X |
| 1.3 Valute e oro | 504 | - | -3 | - | - | X |
| 1.4 Crediti | - | - | - | - | - | X |
| 1.5 Altri | 439 | - | 180 | - | 211 | X |
| 31.12.2024 Totale |
106.446 | - | -1.167 | -787 | -596 | 119.460 |
| 31.12.2023 Totale |
90.441 | - | -1.688 | -3.043 | -1.398 | 107.924 |
| B. Passività | ||||||
| 1. Passività finanziarie valutate al costo | ||||||
| ammortizzato - copertura di: | 69.602 | - | -1.225 | - | -1.230 | 208.484 |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 64.036 | - | -689 | - | -762 | X |
| 1.2 Valute e oro | - | - | - | - | - | X |
| 1.3 Altri | 5.566 | - | -536 | - | -468 | X |
| 31.12.2024 Totale |
69.602 | - | -1.225 | - | -1.230 | 208.484 |
| 31.12.2023 Totale |
66.037 | - | -1.384 | -41 | -1.514 | 146.478 |

| Variazione del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura |
Riserve da copertura |
(milioni di euro) Cessazione della copertura: valore residuo delle riserve di copertura |
||
|---|---|---|---|---|
| A. Copertura di flussi finanziari | ||||
| 1. Attività 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 1.2 Titoli di capitale e indici azionari 1.3 Valute e oro 1.4 Crediti 1.5 Altri 2. Passività |
156 156 - - - - 21 |
23 18 - - 5 - -142 |
- - - - - - - |
|
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 1.2 Valute e oro 1.3 Altri |
21 - - |
-142 - - |
- - - |
|
| Totale (A) | 31.12.2024 | 177 | -119 | - |
| Totale (A) | 31.12.2023 | 299 | -318 | - |
| B. Copertura degli investimenti esteri | X | 13 | - | |
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 177 | -106 | - |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 299 | -292 | - |
E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Riserva da copertura dei flussi finanziari | Riserva da copertura di investimenti esteri | |||||||||
| Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | |
| Esistenze iniziali | -319 | - | - | 1 | - | - | - | 26 | - | - |
| Variazioni di fair value (quota efficace) |
195 | - | - | 4 | - | - | - | -13 | - | - |
| Rigiri a conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: transazioni future non più attese |
- | - | - | - | - | X | X | X | X | X |
| Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale degli strumenti coperti |
- | - | - | - | - | X | X | X | X | X |
| Rimanenze finali | -124 | - | - | 5 | - | - | - | 13 | - | - |
Si segnala che la fattispecie "Strumenti di copertura (elementi non designati)" non risulta presente dal momento che il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione "carve-out" omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per coperture specifiche che per le macro coperture).

A.1 Derivati finanziari e creditizi "over the counter": fair value netti per controparti
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| A. Derivati finanziari | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 2.518.720 | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | -4.536 | - | - | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
La tabella accoglie i valori rivenienti dalle compensazioni effettuate in bilancio per i derivati i cui accordi di compensazione soddisfano i criteri previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
In particolare, quanto esposto si riferisce ai derivati finanziari e creditizi Over the counter (OTC) di negoziazione e di copertura in essere con il compensatore legale LCH Ltd. per i quali si è proceduto alla separata compensazione in bilancio dei fair value riconducibili all'operatività in conto proprio ed all'operatività per conto della clientela.
Il risultato della compensazione complessivamente negativo per 4.536 milioni (fair value positivo di 56.991 milioni e fair value negativo di 61.527 milioni), ascrivibile per un risultato negativo di 4.525 milioni ai derivati di negoziazione e negativo di 11 milioni ai derivati di copertura, è riportato nella Parte B di Nota integrativa rispettivamente per l'operatività per conto della clientela (derivati di negoziazione) tra le Attività finanziarie di negoziazione per 523 milioni, per l'operatività in conto proprio tra le Passività finanziarie di negoziazione per 5.048 milioni e nelle passività in derivati finanziari di copertura per 11 milioni.

Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). La predisposizione di un adeguato sistema di governo e gestione di tale rischio assume un ruolo fondamentale per il mantenimento della stabilità non solo della singola banca, ma anche del mercato, considerato che gli squilibri di una singola istituzione finanziaria possono avere ripercussioni sistemiche. Tale sistema deve essere integrato in quello complessivo per la gestione dei rischi e prevedere controlli incisivi e coerenti con l'evoluzione del contesto di riferimento.
Il sistema interno di controllo e gestione del rischio di liquidità di Intesa Sanpaolo si sviluppa nel quadro del Risk Appetite Framework del Gruppo e nel rispetto delle soglie massime di tolleranza al rischio di liquidità ivi approvate, che stabiliscono che il Gruppo debba mantenere una posizione di liquidità adeguata in modo da fronteggiare periodi di tensione, anche prolungati, sui diversi mercati di approvvigionamento del funding, anche attraverso la costituzione di adeguate riserve di liquidità rappresentate da titoli marketable e rifinanziabili presso Banche Centrali. A tal fine, è richiesto il mantenimento di un equilibrato rapporto fra fonti in entrata e flussi in uscita, sia nel breve che nel medio-lungo termine. Tale obiettivo è sviluppato dalle "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo" approvate dagli Organi Societari di Intesa Sanpaolo, applicando le vigenti disposizioni regolamentari in materia.
Le disposizioni sulla liquidità introdotte dall'Unione Europea sin da giugno 2013 e successivamente aggiornate, stabiliscono che le banche debbano rispettare: (i) il requisito minimo di copertura della liquidità di breve termine (Liquidity Coverage Ratio – LCR > 100%), nonché (ii) il requisito minimo di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio – NSFR >100%), come stabiliti nell'ambito della Direttiva 2019/878/UE, del Regolamento (UE) 575/2013, del Regolamento 2019/876 e del Regolamento Delegato (UE) 2015/61 con relativi supplementi/modifiche. Completano il quadro normativo gli "Implementing Technical Standard" sviluppati dall'EBA e le Guidelines della BCE finalizzati ad accrescere l'armonizzazione regolamentare dell'Unione nel quadro del c.d. Meccanismo Unico di Vigilanza (Single Supervisory Mechanism - SSM) che, sempre in tema di liquidità, ha previsto anche un esercizio di autovalutazione, c.d. "Internal Liquidity Adequacy Assessment Process" (ILAAP), da condurre con periodicità annuale ai fini del "Supervisory Review and Evaluation Process" (SREP).
Le "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo" – oltre a fare riferimento alle indicazioni della Banca d'Italia in materia di rischio di liquidità presenti nelle "Disposizioni di Vigilanza per le banche" - hanno via via recepito tutte le suddette disposizioni normative, applicando le vigenti disposizioni regolamentari.
In tal quadro, le "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo", approvate dagli Organi Societari di Intesa Sanpaolo, illustrano i compiti delle diverse funzioni aziendali, le norme e l'insieme dei processi di controllo e gestione finalizzati ad assicurare un prudente presidio del rischio di liquidità, prevenendo l'insorgere di situazioni di crisi. A tal fine, comprendono le procedure per l'identificazione dei fattori di rischio, la misurazione dell'esposizione al rischio e la verifica del rispetto dei limiti, nonché le regole per l'effettuazione di prove di stress e l'individuazione di appropriate iniziative di attenuazione del rischio, oltre alla predisposizione di piani d'emergenza e il reporting informativo agli Organi aziendali.
I principi essenziali a cui si ispira il sistema interno di controllo e gestione del rischio di liquidità definito da tali Linee Guida sono:
Le "Linee Guida di Governo del Rischio Liquidità di Gruppo" definiscono in dettaglio i compiti attribuiti agli Organi Societari e riportano al vertice alcuni importanti adempimenti quali l'approvazione degli indicatori di misurazione, la definizione delle principali ipotesi sottostanti agli scenari di stress e la composizione delle soglie di attenzione utilizzate per l'attivazione dei piani di emergenza.
Al fine di perseguire una politica di gestione dei rischi integrata e coerente, le decisioni strategiche a livello di Gruppo in materia di governo e gestione del rischio di liquidità sono rimesse agli Organi Societari della Capogruppo. In questa prospettiva, la Capogruppo svolge le proprie funzioni di presidio e gestione della liquidità con riferimento non solo alla propria realtà aziendale, ma anche valutando l'operatività complessiva del Gruppo e il rischio di liquidità a cui esso è esposto. Allo scopo di massimizzare il coordinamento e il controllo integrato del rischio di liquidità, le "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo" individuano i seguenti perimetri societari: (i) "Perimetro sub-consolidato Area euro", che comprende la Capogruppo con le sue Filiali estere e tutte le altre Banche italiane ed estere del Gruppo dell'Area euro il cui trasferimento di liquidità non è bloccato o limitato da vincoli normativi e che pertanto contribuiscono all'equilibrio della gestione integrata nell'area dell'euro, di cui è diretta responsabile la Tesoreria centrale, fermo restando il rispetto di limiti previsti per ogni singola

legal entity; (ii) Perimetro "Altre Banche/Società del Gruppo", che include le controllate estere del Gruppo, la cui gestione della liquidità è svolta dalle funzioni di Tesoreria/ALM di ciascuna controllata, sotto la guida e il monitoraggio delle competenti strutture della Capogruppo.
Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione delle Linee Guida e l'adeguatezza della posizione di liquidità del Gruppo sono, in particolare, la struttura Group Treasury & Capital Management e la struttura Planning & Control, responsabili nell'ambito dell'area Chief Financial Officer (CFO) della gestione della liquidità, e la struttura Market & Financial Risk Management, che nell'ambito dell'Area Chief Risk Officer (CRO), ha la responsabilità diretta della misurazione del rischio di liquidità su base consolidata.
La liquidità del Gruppo è gestita dalle citate strutture dell'area CFO attraverso un dettagliato presidio dei flussi di liquidità ed una costante interazione con le Business Unit, nel quadro dei relativi business plan redatti nel rispetto dei seguenti indirizzi:
La struttura Market & Financial Risk Management ha la responsabilità diretta dei controlli di secondo livello e in qualità di attivo partecipante ai Comitati manageriali, svolge un ruolo primario nella gestione e diffusione delle informazioni sul rischio di liquidità, contribuendo al miglioramento complessivo della consapevolezza del Gruppo sulla posizione in essere. In particolare, garantisce la misurazione, sia puntuale che prospettica, in condizioni normali e di stress, dell'esposizione di Gruppo ai rischi di liquidità, verificando il rispetto dei limiti ed attivando, in caso di superamento degli stessi, le procedure di reporting nei confronti dei competenti Organi Societari e monitorando le azioni di rientro concordate in caso di eventuali sconfinamenti.
Il Chief Audit Officer valuta la funzionalità del complessivo assetto del sistema dei controlli a presidio del processo di misurazione, gestione e controllo dell'esposizione al rischio di liquidità di Gruppo e verifica l'adeguatezza e la rispondenza del processo ai requisiti stabiliti dalla normativa. Gli esiti dei controlli svolti sono sottoposti, con cadenza almeno annuale, agli Organi Societari.
Le metriche di misurazione e gli strumenti di attenuazione del rischio di liquidità, sono formalizzati dalle citate "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo" che definiscono l'impianto metodologico degli indicatori della liquidità sia di breve termine, che strutturale.
Gli indicatori della liquidità di breve termine intendono assicurare un livello adeguato e bilanciato tra flussi di cassa in uscita e in entrata aventi scadenza certa o stimata compresa nell'orizzonte temporale di 12 mesi, garantendo adeguata disponibilità di riserve liquide (c.d. Liquidity Buffer), liberamente utilizzabili in qualità di strumento principale di mitigazione del rischio di liquidità. A tal fine e in coerenza con la soglia massima di tolleranza al rischio di liquidità, il sistema dei limiti è decl inato prevedendo specifici indicatori di breve termine sia di natura regolamentare sul mese (Liquidity Coverage Ratio - LCR), che di definizione interna (indicatori di Survival Period).
L'indicatore di LCR ha la finalità di rafforzare il profilo di rischio di liquidità di breve termine, assicurando la detenzione di sufficienti attività liquide di elevata qualità (HQLA – High Quality Liquid Assets) non vincolate che possano essere facilmente e immediatamente convertite in contanti nei mercati privati per soddisfare i fabbisogni di liquidità a 30 giorni in uno scenario di stress acuto di liquidità. A tal fine, il Liquidity Coverage Ratio misura il rapporto tra: (i) il valore dello stock di HQLA e (ii) il totale dei deflussi di cassa netti calcolato secondo i parametri di scenario definiti dal Regolamento Delegato (UE) 2015/61 e suoi supplementi/modifiche.
Il Survival Period è invece un indicatore interno finalizzato a misurare il primo giorno in cui la Posizione Netta di Liquidità (calcolata come differenza tra le Riserve di Liquidità disponibili e i deflussi netti) diventa negativa, ovvero quando non risulta più disponibile ulteriore liquidità per coprire i deflussi netti simulati in uscita. A tal fine sono previste due diverse ipotesi di scenario, baseline e stressed, finalizzate a misurare rispettivamente: (i) l'indipendenza del Gruppo dalla raccolta interbancaria sui mercati finanziari, (ii) il periodo di sopravvivenza in caso di ulteriori tensioni, di mercato e idiosincratiche, di severità medio-alta, gestite senza prevedere restrizioni all'attività creditizia nei confronti della clientela. Sull'indicatore di Survival Period in condizioni di stress è stabilito il mantenimento di un orizzonte minimo di sopravvivenza allo scopo di prevedere un livello complessivo di riserve in grado di fronteggiare le maggiori uscite di cassa in un intervallo di tempo adeguato a porre in essere i necessari interventi operativi per ricondurre il Gruppo in condizioni di equilibrio.
La Politica di Liquidità strutturale del Gruppo Intesa Sanpaolo include l'adozione del requisito strutturale, Net Stable Funding Ratio (NSFR), previsto dalla normativa regolamentare. Tale indicatore è finalizzato a promuovere un maggiore ricorso alla raccolta stabile, evitando che l'operatività a medio e lungo termine possa dare luogo ad eccessivi squilibri da finanziare a breve termine. A tal fine, esso stabilisce un ammontare minimo "accettabile" di provvista superiore all'anno in relazione alle necessità originate dalle caratteristiche di liquidità e di durata residua delle attività e delle esposizioni fuori bilancio. Ad integrazione, la politica interna di Liquidità strutturale prevede anche degli indicatori di early warning applicati su scadenze superiori a 1 anno, con particolare attenzione ai gap di lungo termine (> 5 anni).
Nell'ambito delle "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità del Gruppo" è inoltre previsto che siano assicurate le modalità di governo di un'eventuale crisi di liquidità, definita come una situazione di difficoltà o incapacità della Banca di far

fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all'ordinaria amministrazione.
Il Contingency Liquidity Plan (CLP), prefiggendosi gli obiettivi di salvaguardia del patrimonio del Gruppo e, contestualmente, di garanzia della continuità operativa in condizioni di grave emergenza sul fronte della liquidità, assicura l'identificazione dei segnali di preallarme, il loro continuo monitoraggio, la definizione delle procedure da attivare nel caso si manifestino tensioni sulla liquidità, indicando anche le linee di azione immediate e gli strumenti di intervento per la risoluzione dell'emergenza. Gli indici di preallarme, finalizzati a cogliere i segnali di una potenziale tensione di liquidità, sia sistemica sia specifica, sono monitorati con periodicità giornaliera dalla struttura Market & Financial Risk Management. In tale ambito, è formalmente assegnata alla struttura Group Treasury & Capital Management di Gruppo la responsabilità di redigere il Contingency Funding Plan (CFP), che contiene le diverse linee d'azione attivabili allo scopo di fronteggiare potenziali situazioni di stress, indicando la dimensione degli effetti mitiganti perseguibili in un orizzonte temporale di breve termine.
Il CLP è parte del più generale piano di Gestione della Crisi (ossia è il primo step del processo di escalation previsto nella gestione delle emergenze di liquidità) e gli strumenti in esso previsti rappresentano una selezione delle azioni di recovery che si ritiene possano essere realizzate nel breve termine e anticipate rispetto ad altri interventi più radicali, che in quanto tali, presentano carattere e/o dimensione ulteriormente straordinari. A tal fine, le strategie e gli strumenti d'intervento sono definiti in funzione di tipologia, durata e intensità dell'emergenza di liquidità, nonché a seconda del contesto di riferimento in cui si ipotizza che si verifichi l'emergenza.
La posizione di liquidità del Gruppo – sostenuta da adeguate attività liquide di elevata qualità (HQLA) e dal significativo contributo di raccolta stabile retail – si è mantenuta nel corso di tutto l'esercizio 2024 all'interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo.
Entrambi gli indicatori regolamentari, LCR e NSFR risultano superiori ai requisiti normativi. Nel corso del 2024, il Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo il Regolamento Delegato (UE) 2015/61 si è attestato in media185 a 154,8% (168,1% nel 2023). Anche il NSFR si è confermato ampiamente superiore al 100%, sostenuto da una solida base di raccolta stabile della clientela, oltre che da adeguata raccolta cartolare wholesale a medio-lungo termine. Al 31 dicembre 2024, il NSFR del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo istruzioni regolamentari, è pari al 121,4% (121,1% a fine 2023).
I surplus di entrambi gli indicatori regolamentari, LCR e NSFR sono principalmente originati nell'ambito del perimetro Subconsolidato Area euro. Ai fini dell'indicatore LCR, gli avanzi individuali registrati presso alcune controllate estere risultano inoltre sterilizzati in fase di consolidamento, ai sensi della vigente normativa di vigilanza prudenziale.
A fine dicembre 2024, il valore puntuale delle complessive riserve HQLA disponibili a pronti presso le diverse Tesorerie del Gruppo ammonta a 127,4 miliardi (160,3 miliardi a fine 2023). Tali riserve risultano composte per circa il 30% da cash a seguito dei riversamenti temporanei di liquidità in eccesso in forma di depositi liberi in Banca Centrale. Aggiungendo le altre riserve marketable e/o stanziabili presso le Banche Centrali, incluse le autocartolarizzazioni retained, le complessive riserve di liquidità libere di Gruppo risultano pari a 207 miliardi (202,2 miliardi a fine 2023), di cui 83% detenute presso la Tesoreria Centrale di Capogruppo e 17% presso le Tesorerie decentrate, funzionalmente alle esigenze locali delle diverse Sussidiarie del Gruppo.
Le complessive riserve disponibili del Gruppo aumentano principalmente a fronte dei maggiori surplus di liquidità rivenienti dall'operatività delle Reti Commerciali del Gruppo, con un cambio di composizione: le Riserve HQLA si riducono per effetto del completo ripagamento delle tranches TLTRO nell'anno, che hanno liberato collaterale non-HQLA stanziabile in Banca Centrale.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Disponibili a pronti (netto haircut) |
|||
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||
| Riserve di Liquidità HQLA | 127.378 | 160.309 | |
| Cassa e Depositi presso Banche Centrali (HQLA) | 35.446 | 80.461 | |
| Titoli altamente Liquidi (HQLA) | 81.064 | 68.522 | |
| Altre riserve HQLA non computate in LCR | 10.868 | 11.326 | |
| Altre Riserve stanziabili e/o marketable | 79.621 | 41.877 | |
| Totale Riserve di Liquidità di Gruppo | 206.999 | 202.186 |
Regolari prove di stress sono svolte per valutare l'impatto di eventi negativi sulla posizione di liquidità aziendale e sull'adeguatezza delle riserve di liquidità, in relazione alla situazione corrente e prospettica del Gruppo, della Banca e del mercato, in modo da consentire la pronta conoscibilità da parte degli Organi Aziendali di sopraggiunte vulnerabilità ed indirizzare l'attivazione di conseguenti azioni correttive.
In considerazione dell'elevata consistenza delle riserve di liquidità disponibili (liquide o stanziabili), le prove di stress, in uno scenario combinato di crisi di mercato e specifica (con significativa perdita di raccolta clientela) mostrano per il Gruppo Intesa Sanpaolo risultati superiori alla soglia obiettivo, con un avanzo di liquidità in grado di fronteggiare fuoriuscite di cassa straordinarie per un periodo di tempo largamente superiore a 3 mesi.
185 Il dato esposto si riferisce alla media semplice delle ultime 12 osservazioni mensili, come da Regolamento 2021/637.

Di regola, la strategia di funding in Intesa Sanpaolo è incentrata sul mantenimento di un profilo diversificato per clientela, prodotto, durata e valuta. Le principali fonti di finanziamento di Intesa Sanpaolo comprendono: (i) depositi derivanti dal mercato domestico Retail e Corporate, che rappresentano la parte stabile di raccolta, (ii) raccolta di medio/lungo termine, composta principalmente da proprie emissioni (titoli di debito senior sul mercato dell'Euro e US, oltre a subordinati, nonché Covered Bonds/ABS), (iii) funding di breve termine su mercati wholesale, costituiti per gran parte da operatività in repo e raccolta CD/CP, iv) repo su eligible retained asset.
Le "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo" prevedono il regolare monitoraggio dell'analisi di concentrazione sia del funding (per controparte/prodotto), che delle Riserve di Liquidità (per emittente/controparte).
Adeguata e tempestiva informativa sull'evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è regolarmente rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio. Tale reportistica comprende la valutazione dell'esposizione al rischio di liquidità determinata anche sulla base di ipotesi di scenari avversi. Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo è regolarmente coinvolto nella definizione della strategia di mantenimento di una posizione di liquidità adeguata a livello dell'intero Gruppo.
La valutazione aziendale dell'adeguatezza della posizione di liquidità di Intesa Sanpaolo trova riscontro nel resoconto ILAAP, che comprende anche il Funding Plan del Gruppo. Nell'ambito del processo di approvazione annuale di tale resoconto da parte degli Organi Societari di Intesa Sanpaolo, il Liquidity Adequacy Statement (LAS), approvato dal Consiglio di Amministrazione, che espone anche le evidenze principali dell'autovalutazione dell'adeguatezza della posizione di liquidità, tenuto conto delle risultanze e dei valori espressi dai principali indicatori, manifesta il convincimento che la gestione della posizione di liquidità sia adeguata e profondamente radicata nella cultura e nei processi aziendali del Gruppo, osservando inoltre che, anche da un punto di vista prospettico, l'attuale sistema di regole e procedure appare adeguato a governare una pronta ed efficace reazione, nel caso in cui i rischi e le sfide si concretizzino effettivamente in scenari di stress severi ed avversi.

La distribuzione temporale delle attività e passività finanziarie è rappresentata nelle tabelle che seguono secondo le regole stabilite dalla normativa di bilancio (Circolare 262 di Banca d'Italia e relativi chiarimenti emessi dall'Organo di Vigilanza), ricorrendo all'utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua contrattuale. Non sono stati pertanto utilizzati dati di natura gestionale che prevedono, ad esempio, la modellizzazione delle poste a vista del passivo e la rappresentazione delle poste per cassa secondo il loro grado di liquidabilità.
| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
(milioni di euro) Durata Indeterminata |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A. Attività per cassa | 74.266 | 12.701 | 7.170 | 18.269 | 23.029 | 26.647 | 34.842 | 155.965 | 210.156 | 4.918 |
| A.1 Titoli di Stato | 4 | 32 | 46 | 173 | 1.283 | 730 | 1.203 | 16.697 | 53.362 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 211 | 171 | 963 | 3.863 | 453 | 690 | 1.167 | 14.655 | 26.891 | - |
| A.3 Quote OICR | 3.377 | - | - | - | - | - | - | - | 10 | - |
| A.4 Finanziamenti | 70.674 | 12.498 | 6.161 | 14.233 | 21.293 | 25.227 | 32.472 | 124.613 | 129.893 | 4.918 |
| - Banche | 31.773 | 3.731 | 386 | 1.225 | 2.981 | 3.417 | 2.083 | 3.458 | 447 | 4.861 |
| - Clientela | 38.901 | 8.767 | 5.775 | 13.008 | 18.312 | 21.810 | 30.389 | 121.155 | 129.446 | 57 |
| B. Passività per cassa | 375.355 | 20.008 | 7.353 | 8.270 | 17.721 | 21.175 | 18.475 | 64.212 | 36.970 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 350.962 | 4.705 | 5.347 | 6.036 | 9.151 | 8.910 | 3.667 | 1.858 | 615 | - |
| - Banche | 2.851 | 819 | 461 | 186 | 181 | 89 | 79 | 490 | 254 | - |
| - Clientela | 348.111 | 3.886 | 4.886 | 5.850 | 8.970 | 8.821 | 3.588 | 1.368 | 361 | - |
| B.2 Titoli di debito | 15 | 100 | 914 | 1.729 | 5.880 | 10.573 | 13.587 | 55.748 | 31.049 | - |
| B.3 Altre passività | 24.378 | 15.203 | 1.092 | 505 | 2.690 | 1.692 | 1.221 | 6.606 | 5.306 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 359 | 12.819 | 5.495 | 6.126 | 28.002 | 6.811 | 7.231 | 17.149 | 12.378 | - |
| - Posizioni corte | 448 | 7.852 | 3.230 | 4.649 | 13.577 | 3.692 | 5.910 | 13.283 | 18.008 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 16.493 | 128 | 2 | 44 | 1.386 | 1.487 | 2.336 | 376 | 47 | - |
| - Posizioni corte | 20.457 | 59 | 15 | 153 | 326 | 592 | 873 | 376 | 47 | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 46.560 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 2 | 45.949 | 53 | 103 | - | 369 | - | 12 | 72 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 3.990 | 13.440 | 2.319 | 894 | 810 | 3.303 | 6.322 | 23.839 | 2.234 | - |
| - Posizioni corte | 54.181 | 2 | 8 | 45 | 73 | 50 | 152 | 53 | 26 | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | 1.220 | 4 | 14 | 48 | 139 | 185 | 338 | 557 | 126 | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | 117 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | 11 | 150 | 372 | 670 | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | 11 | 150 | 372 | 670 | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 2.761 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 2.717 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
(milioni di euro) Durata Indeterminata |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A. Attività per cassa | 12.045 | 3.961 | 6.124 | 4.865 | 5.344 | 3.656 | 4.616 | 27.441 | 26.219 | 2.902 |
| A.1 Titoli di Stato | 30 | 31 | 99 | 372 | 255 | 450 | 1.190 | 8.601 | 17.113 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 286 | 48 | 588 | 74 | 200 | 166 | 310 | 4.572 | 2.979 | - |
| A.3 Quote OICR | 884 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Finanziamenti | 10.845 | 3.882 | 5.437 | 4.419 | 4.889 | 3.040 | 3.116 | 14.268 | 6.127 | 2.902 |
| - Banche | 8.059 | 854 | 4.037 | 422 | 518 | 577 | 189 | 506 | 91 | 2.878 |
| - Clientela | 2.786 | 3.028 | 1.400 | 3.997 | 4.371 | 2.463 | 2.927 | 13.762 | 6.036 | 24 |
| B. Passività per cassa | 21.766 | 11.249 | 3.536 | 2.276 | 3.132 | 1.998 | 3.148 | 9.322 | 15.203 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 19.307 | 2.295 | 1.711 | 1.775 | 1.894 | 1.175 | 994 | 1.679 | 64 | - |
| - Banche | 2.210 | 323 | 463 | 268 | 148 | 170 | 118 | 414 | 34 | - |
| - Clientela | 17.097 | 1.972 | 1.248 | 1.507 | 1.746 | 1.005 | 876 | 1.265 | 30 | - |
| B.2 Titoli di debito | 144 | 241 | 166 | 136 | 742 | 791 | 1.845 | 6.086 | 12.049 | - |
| B.3 Altre passività | 2.315 | 8.713 | 1.659 | 365 | 496 | 32 | 309 | 1.557 | 3.090 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 164 | 16.862 | 4.921 | 7.547 | 16.488 | 6.162 | 10.842 | 19.501 | 11.866 | - |
| - Posizioni corte | 232 | 21.718 | 6.923 | 8.612 | 29.862 | 8.736 | 11.290 | 24.184 | 7.296 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 3.361 | 36 | - | - | - | 10 | 1 | 38 | - | - |
| - Posizioni corte | 6.964 | - | - | - | 9 | 8 | 18 | 39 | - | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 728 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 3 | 21 | 15 | 9 | 5 | - | - | 364 | 311 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 602 | 11 | 26 | 35 | 346 | 1.645 | 1.524 | 14.952 | 2.153 | - |
| - Posizioni corte | 20.611 | 165 | - | 309 | 5 | 4 | 2 | 38 | 49 | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | 664 | 26 | 7 | 30 | 86 | 101 | 227 | 372 | 62 | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | 68 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | 10 | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | 10 | - | - | - | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 302 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 318 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Si riporta di seguito una breve illustrazione delle operazioni di cartolarizzazione originate da Intesa Sanpaolo, in essere al 31 dicembre 2024, in cui la Banca ha sottoscritto la totalità dei titoli emessi dal relativo veicolo (autocartolarizzazioni) e che non sono esposte nelle tabelle di Nota Integrativa della Parte E, Sezione C - Operazioni di cartolarizzazione.
Nel mese di settembre 2019 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Brera Sec S.r.l. L'operazione costituisce la seconda operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo (la prima operazione Brera Sec S.r.l. è stata chiusa nell'esercizio).
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV, di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,5 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 27 novembre 2019, per complessivi 7,5 miliardi.
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 3.644 milioni per il senior e a 860 milioni per il junior.

Nel primo trimestre 2025 si prevede l'estinzione dell'operazione, con il riacquisto totale del portafoglio crediti nell'ultima decade di gennaio per un controvalore di 4,4 miliardi e il perfezionamento della chiusura alla data di pagamento finale del 17 marzo 2025.
Nel mese di ottobre 2021 è stata strutturata un'ulteriore operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti alla società veicolo Brera Sec S.r.l. originati da Intesa Sanpaolo. L'operazione costituisce la terza operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo. Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,7 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 1° dicembre 2021, per complessivi 7,7 miliardi.
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 5.760 milioni per il senior e a 725 milioni per il junior.
Nel corso dell'anno 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione avente per oggetto crediti rivenienti da prestiti personali performing nell'ambito del credito al consumo ed erogati a famiglie consumatrici, originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Clara Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione, acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo. Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e AA (Low) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,6 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 23 giugno 2020, per complessivi 7,2 miliardi.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
− nel mese di gennaio, riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 8 milioni;
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 6.350 milioni per il senior e a 824 milioni per il junior.
Nel mese di novembre 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, erogati ad imprese appartenenti al segmento small business, SME e Corporate, originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 10,1 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 21 dicembre 2020, per un pari ammontare.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 6.610 milioni per il senior e a 3.485 milioni per il junior.

Nel mese di ottobre 2022 è stata strutturata una nuova operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, originati da Intesa Sanpaolo, erogati a piccole medie imprese ("SME"), ivi incluse le ditte individuali e finanziamenti concessi a clientela corporate non riconducibili al segmento large corporate, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating. Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è pari a 15,2 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 5 dicembre 2022, per complessivi 15,2 miliardi.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
− nel mese di gennaio, riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 45 milioni;
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 10.250 milioni per il senior e a 4.940 milioni per il junior.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Veicolo | Tipo di | Tipologia | Rating | Nozionale | |
| titolo emesso |
attivo cartolarizz. |
esterno | al 31.12.2024 |
||
| BRERA SEC S.r.l. (SEC 2) | |||||
| di cui emissioni in Euro | 4.504 | ||||
| Aa3 Moody's / AH di | |||||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Morningstar DBRS | 3.644 | |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 860 | |
| BRERA SEC S.r.l (SEC 3) | |||||
| di cui emissioni in Euro | 6.485 | ||||
| Aa3 Moody's / AH di | |||||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Morningstar DBRS | 5.760 | |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 725 | |
| CLARA SEC S.r.l. | |||||
| di cui emissioni in Euro | 7.174 | ||||
| A1 Moody's / AAL di | |||||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | Prestiti personali | Morningstar DBRS | 6.350 | |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Prestiti personali | no rating | 824 | |
| GIADA SEC S.r.l. | |||||
| di cui emissioni in Euro | 10.095 | ||||
| Crediti clientela Small business, | A1 Moody's / AH di | ||||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | SME e Corporate | Morningstar DBRS | 6.610 | |
| Crediti clientela Small business, | |||||
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | SME e Corporate | no rating | 3.485 | |
| GIADA SEC S.r.l. (GIADA BIS) | |||||
| di cui emissioni in Euro | 15.190 | ||||
| Crediti clientela Small business, | A1 Moody's / AH di | ||||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | SME e Corporate | Morningstar DBRS | 10.250 | |
| Crediti clientela Small business, | |||||
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | SME e Corporate | no rating | 4.940 | |
| TOTALE | 43.448 |
Nel corso dell'esercizio 2024 è stata estinta l'operazione di autocartolarizzazione Brera Sec S.r.l. strutturata nel 2017.

Nella tabella che segue è riportato, sulla base di dati gestionali, il dettaglio delle esposizioni nette al rischio di credito sovrano del Gruppo Intesa Sanpaolo con riferimento all'attività bancaria. Si segnala che le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono esposte al netto delle posizioni corte su titoli di debito (debiti per cassa inclusi nelle passività finanziarie di negoziazione).
| (milioni di euro) IMPIEGHI |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TITOLI DI DEBITO | |||||||
| GRUPPO BANCARIO | TOTALE (1) | ||||||
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
|||||
| Paesi UE | 40.135 | 33.307 | -2.791 | 70.651 | 10.594 | ||
| Austria | 617 | 1.208 | -67 | 1.758 | - | ||
| Belgio | 3.368 | 4.146 | -14 | 7.500 | - | ||
| Bulgaria | - | - | 16 | 16 | - | ||
| Croazia | 344 | 484 | 50 | 878 | 1.266 | ||
| Cipro | - | - | - | - | - | ||
| Repubblica Ceca | - | - | - | - | - | ||
| Danimarca | - | - | 2 | 2 | - | ||
| Estonia | - | - | - | - | - | ||
| Finlandia | 253 | 187 | -51 | 389 | - | ||
| Francia | 6.897 | 4.349 | -43 | 11.203 | 14 | ||
| Germania | 37 | 1.076 | 90 | 1.203 | 15 | ||
| Grecia | - | - | - | - | - | ||
| Ungheria | 581 | 1.292 | 24 | 1.897 | 339 | ||
| Irlanda | 334 | 77 | -24 | 387 | - | ||
| Italia | 17.686 | 6.585 | -3.148 | 21.123 | 8.328 | ||
| Lettonia | - | - | - | - | 12 | ||
| Lituania | - | - | - | - | - | ||
| Lussemburgo | 313 | 1.335 | 8 | 1.656 | - | ||
| Malta | - | - | - | - | - | ||
| Paesi Bassi | 828 | 93 | 35 | 956 | - | ||
| Polonia | 207 | 125 | 3 | 335 | - | ||
| Portogallo | 384 | 568 | - | 952 | 67 | ||
| Romania | 127 | 787 | 3 | 917 | 46 | ||
| Slovacchia | 777 | 813 | 122 | 1.712 | 199 | ||
| Slovenia | - | 188 | - | 188 | 228 | ||
| Spagna | 7.382 | 9.961 | 202 | 17.545 | 80 | ||
| Svezia | - | 33 | 1 | 34 | - | ||
| Paesi non UE | |||||||
| Albania | 42 | 639 | 2 | 683 | - | ||
| Egitto | 93 | 1.035 | - | 1.128 | 491 | ||
| Giappone | - | 3.772 | - | 3.772 | - | ||
| Russia | - | - | - | - | - | ||
| Serbia | 7 | 697 | - | 704 | 505 | ||
| Regno Unito | - | 982 | -127 | 855 | - | ||
| U.S.A. | 3.357 | 9.832 | 8 | 13.197 | - | ||
| Dati gestionali |
(1) I titoli di debito da attività assicurativa (esclusi i titoli nei quali risultano investite le disponibilità raccolte con polizze assicurative emesse a totale rischio degli assicurati) relativi all'Italia ammontano a 46.761 milioni.
Come evidenziato nella tabella, a fine 2024 l'esposizione del Gruppo bancario in titoli emessi dalle Amministrazioni pubbliche italiane centrali e locali ammonta a 21 miliardi (22,5 miliardi al 31 dicembre 2023), a cui si aggiungono circa 8 miliardi rappresentati da impieghi (8 miliardi a fine 2023).
L'esposizione al rischio in prodotti strutturati di credito si attesta al 31 dicembre 2024 a 6.100 milioni, con un incremento netto di 1.632 milioni rispetto allo stock di 4.468 milioni del 31 dicembre 2023. L'esposizione include investimenti in CLO (Collateralized Loan Obligations) per 2.918 milioni, in ABS (Asset Backed Securities) per 3.110 milioni ed in CDO (Collateralized Debt Obligations) per 72 milioni, che si confermano quale operatività marginale anche nel 2024.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Categorie contabili | 31.12.2023 | Variazioni | |||||
| Collateralized Loan Obligations |
Asset Backed Securities |
Collateralized Debt Obligations |
Totale | assolute | % | ||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
332 | 629 | - | 961 | 775 | 186 | 24,0 |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | 3 | -3 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.578 | 626 | - | 2.204 | 2.106 | 98 | 4,7 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.008 | 1.855 | 72 | 2.935 | 1.584 | 1.351 | 85,3 |
| Totale | 2.918 | 3.110 | 72 | 6.100 | 4.468 | 1.632 | 36,5 |
La presente informativa include, quali prodotti strutturati di credito, titoli di debito detenuti dal Gruppo il cui tranching all'emissione presenti diversi gradi di subordinazione e che non siano stati emessi nell'ambito di operazioni originate da entità del Gruppo Intesa Sanpaolo e da Public Entity, oltre che nell'ambito di operazioni con cui il Gruppo finanzia la propria clientela corporate e financial institution186 .
La dinamica del portafoglio nel 2024 denota complessivamente maggiori investimenti rispetto alle cessioni ed ai rimborsi, per una variazione complessiva in aumento di 1.632 milioni, principalmente riconducibile all'operatività della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.
Le esposizioni valutate al fair value (titoli di debito CLO e ABS), passano da 2.884 milioni di dicembre 2023 a 3.165 milioni di dicembre 2024, con un incremento netto di 281 milioni ascrivibile a maggiori investimenti per complessivi 1.838 milioni, da riferire per 851 milioni alle attività finanziarie detenute per la negoziazione e per 987 milioni alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, a cui si contrappongono rimborsi e cessioni per complessivi 1.557 milioni, afferenti per 665 milioni al primo comparto, per 889 milioni al secondo comparto e per 3 milioni alle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value.
Le esposizioni classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato (titoli di debito CLO, ABS e CDO), si attestano a 2.935 milioni a dicembre 2024 e si confrontano con una consistenza di 1.584 milioni a dicembre 2023, per un incremento netto di 1.351 milioni generato da maggiori investimenti per 2.074 milioni solo parzialmente compensati da cessioni e rimborsi per 723 milioni.
Da un punto di vista economico, il risultato complessivo di +15 milioni al 31 dicembre 2024, si confronta con quello di +5 milioni del 31 dicembre 2023.
La performance delle attività detenute per la negoziazione dell'anno, si attesta a +11 milioni ed è ascrivibile alle esposizioni in CLO ed ABS (+9 milioni per impatti da realizzo e +2 milioni da effetti valutativi); al 31 dicembre 2023 si era invece rilevato un risultato di +5 milioni riconducibile alle posizioni di CLO ed ABS (+8 milioni per impatti da realizzo e -3 milioni da effetti valutativi).
Il risultato delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value al 31 dicembre 2024 risulta pari a -1 milione per le cessioni intervenute, e si confronta con +1 milione al 31 dicembre 2023, anch'esso ascrivibile alle cessioni.
Le esposizioni in titoli di debito classificati tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, registrano nel 2024 una variazione positiva di fair value di +21 milioni a riserva di patrimonio netto (da riserva di -30 milioni di dicembre 2023 ai -9 milioni di dicembre 2024), oltre ad impatti da cessioni per +4 milioni (non presenti al 31 dicembre 2023).
Sui titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato, il risultato di +1 milione al 31 dicembre 2024 (da effetti realizzativi) si confronta con il risultato di -1 milione del 31 dicembre 2023 (anch'esso sostanzialmente riferibile ad effetti realizzativi).
186 Quest'ultima operatività è posta in essere dal Gruppo per il tramite della controllata Duomo Funding Plc.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Risultati di conto economico | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | ||||
| per categoria contabile | Collateralized Loan Obligations |
Asset Backed Securities |
Collateralized Debt Obligations |
Totale | assolute | % | |
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
5 | 6 | - | 11 | 5 | 6 | |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | -1 | - | -1 | 1 | -2 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
4 | - | - | 4 | - | 4 | - |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1 | - | - | 1 | -1 | 2 | |
| Totale | 10 | 5 | - | 15 | 5 | 10 |
In coerenza con la normativa ECB di riferimento ("Guidance on Leveraged Transactions") il perimetro delle operazioni Leveraged Transaction include, oltre alle esposizioni nei confronti di soggetti la cui maggioranza del capitale è detenuta da uno o più sponsor finanziari, anche le esposizioni nelle quali il livello di leva finanziaria del prenditore, misurato come rapporto tra Indebitamento finanziario complessivo e MOL, risulti superiore a 4. Sono peraltro esplicitamente escluse da tale perimetro le controparti con rating in area Investment Grade, persone fisiche, istituti di credito, istituti finanziari e società del settore finanziario in genere, enti pubblici, enti "no profit", nonché le controparti con affidamenti al di sotto di una certa soglia di materialità (5 milioni), le controparti SME Retail e quelle SME Corporate (quest'ultime se non possedute da sponsor finanziario). Sono inoltre escluse le operazioni di specialised lending (project finance, real estate e asset financing) e alcune altre tipologie di affidamenti, quali le operazioni di trade finance.
Al 31 dicembre 2024 per il Gruppo Intesa Sanpaolo, le operazioni che rispondono alla definizione di "Leveraged Transactions" delle Linee Guida BCE ammontano a 29,6 miliardi, riferiti a 2.254 linee di credito. La distribuzione geografica evidenzia che oltre la metà delle operazioni, in termini di volumi, è riferita a controparti domestiche (57%). I principali macrosettori economici a cui sono riferibili le controparti interessate sono quelli industriale, dei servizi e finanziario.
Si segnala che, coerentemente con quanto richiesto dalle Linee Guida BCE, nell'ambito del Credit Risk Appetite sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione specifici limiti per lo stock in essere di Leveraged Transactions e sui flussi di nuove operazioni, in linea con l'appetito per il rischio della Banca su questa tipologia di operatività.
La consistenza del portafoglio hedge fund di Capogruppo al 31 dicembre 2024 si attesta a 245 milioni per il trading book e a 204 milioni per il banking book per complessivi 449 milioni, a fronte rispettivamente di 163 milioni e di 184 milioni, per complessivi 347 milioni, al 31 dicembre 2023.
Gli investimenti nel portafoglio di banking book sono contabilizzati nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e riguardano fondi che adottano strategie di investimento a medio-lungo termine e con tempi di riscatto mediamente superiori a quelli previsti per i fondi UCITS (Undertakings for Collective Investment Schemes in Transferable Securities).
Nel 2024 si è registrato un incremento delle consistenze, rispetto al fine anno precedente, di +102 milioni, che include maggiori investimenti per +82 milioni, variazioni positive di fair value per +29 milioni e dismissioni per -9 milioni.
Nello specifico, agli investimenti effettuati sul portafoglio di trading per +71 milioni, in hedge fund UCITS che meglio soddisfano i requisiti di assorbimento patrimoniale nel rispetto della normativa CRR2, occorre aggiungere gli investimenti a valere sul portafoglio di banking per +11 milioni; le variazioni positive di fair value sono afferenti al banking book per +17 milioni ed al trading book per +12 milioni, mentre le dismissioni si riferiscono al portafoglio di banking per -8 milioni ed al portafoglio di trading per -1 milione.
Quanto agli effetti economici, al 31 dicembre 2024 si rileva un risultato complessivamente positivo per +29 milioni, riferibi le sostanzialmente alle valutazioni delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (+17 milioni) e delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (+12 milioni). Al 31 dicembre 2023 il risultato a conto economico, complessivamente di +21 milioni, era ascrivibile alle valutazioni delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (+17 milioni) e delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (+3 milioni), oltre ai realizzi di attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (+2 milioni) e di attività finanziarie detenute per la negoziazione (-1 milione).
Nel Gruppo Intesa Sanpaolo, Eurizon Capital SGR al 31 dicembre 2024 detiene hedge fund per 14 milioni (consistenze stabili rispetto al 31 dicembre 2023), con impatto a conto economico sostanzialmente nullo (+2 milioni da realizzi al 31 dicembre 2023). Gli hedge fund sono detenuti secondo una logica di seeding, che prevede la costituzione di un portafoglio di servizio composto da quote di fondi comuni di investimento per i quali è stata avviata la commercializzazione, a sostegno dei fondi stessi.

Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 31 dicembre 2024, il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta, in relazione all'operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 3.039 milioni (2.830 milioni al 31 dicembre 2023). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 47.654 milioni (40.555 milioni al 31 dicembre 2023).
In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 43.606 milioni (37.575 milioni al 31 dicembre 2023), mentre gli strutturati erano pari a 4.048 milioni (2.980 milioni al 31 dicembre 2023).
Si segnala che il fair value positivo dei contratti in essere con i 10 clienti più esposti era di 1.544 milioni (1.628 milioni al 31 dicembre 2023).
Per contro, il fair value negativo riferito al totale dei contratti in essere, determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 31 dicembre 2024 - pari a 2.417 milioni (3.545 milioni al 31 dicembre 2023). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 52.267 milioni, (60.349 milioni al 31 dicembre 2023).
In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 47.487 milioni (56.166 milioni al 31 dicembre 2023), mentre quello degli strutturati era pari a 4.780 milioni (4.183 milioni al 31 dicembre 2023).
Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, come per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto bilateral Credit Value Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 31 dicembre 2024, ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell'ambito del "Risultato netto dell'attività di negoziazione", di un impatto negativo di 14 milioni (impatto negativo di 18 milioni al 31 dicembre 2023).
Per quanto concerne le metodologie utilizzate nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia ai paragrafi specificatamente dedicati a tale argomento nell'ambito delle Nota integrativa Parte A - Politiche contabili.
Si precisa che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture poste in essere dal Gruppo.

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni187 .
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta una strategia di assunzione e gestione dei rischi operativi orientata a criteri di prudente gestione e finalizzata a garantire solidità e continuità aziendale nel lungo periodo. Inoltre, il Gruppo pone particolare attenzione al conseguimento di un equilibrio ottimale tra obiettivi di crescita e di redditività e rischi conseguenti.
In coerenza con tali finalità, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha da tempo definito un framework per il governo dei rischi operativi, ICT e di sicurezza, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.
Ai fini di Vigilanza, il Gruppo adotta, per la determinazione del requisito patrimoniale, il Metodo Avanzato (AMA) in partial use con i metodi standardizzato (TSA) e base (BIA). Al 31 dicembre 2024 il perimetro relativo al Metodo Avanzato è costituito da Intesa Sanpaolo (incluse le ex Banche e Società in essa incorporate) e dalle principali banche e società delle Divisioni Private Banking e Asset Management, da VUB Banka, VUB Operating Leasing e PBZ Banka. Di rilievo, da giugno 2024, l'inclusione nel perimetro BIA della First Bank il cui consolidamento nel Gruppo ISP si è perfezionato a maggio 2024.
Nel 2025 è prevista la progressiva entrata in vigore degli aggiornamenti normativi (c.d. Basilea 4) che prevedono, tra l'altro, modifiche sostanziali alle modalità di calcolo del capitale regolamentare ed ai criteri espositivi degli aggregati finalizzati alla rappresentazione quantitativa dei rischi operativi. Specifici dettagli verranno forniti nella pertinente informativa, in linea con l'introduzione delle modifiche.
Un framework di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza efficace ed efficiente presuppone che lo stesso sia strettamente integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale. Per tale ragione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di coinvolgere con responsabilità diretta nel processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza (c.d. Operational, ICT & Security Risk Management) le Unità Organizzative (business unit, strutture centrali/di supporto) della Capogruppo, delle banche e delle società del Gruppo.
Il modello di governo del rischio operativo, ICT e di sicurezza è sviluppato in ottica di:

Il Gruppo ha una funzione centralizzata di gestione del rischio operativo, ICT e di sicurezza rappresentata dalla struttura Operational, IT & Cyber Risk Management che è responsabile della progettazione, dell'implementazione e del presidio del framework metodologico e organizzativo, nonché della misurazione dei profili di rischio, della verifica dell'efficacia delle misure di mitigazione e del reporting verso i vertici aziendali. In conformità ai requisiti della normativa vigente, le singole Unità Organizzative hanno la responsabilità della rilevazione, della valutazione, della gestione e della mitigazione dei rischi: al loro interno sono individuate le funzioni responsabili dei processi di Operational, ICT & Security Risk Management per l'unità di
187 Per la componente di perdite economiche, nel rischio operativo sono compresi anche il rischio: legale, di condotta, di non conformità, di financial crime, fiscale, tecnologico, di sicurezza informatica, di sicurezza fisica, terze parti, di qualità dei dati, di frode, di processo e l'employer risk. Sono esclusi rischi strategici e di reputazione.

appartenenza (raccolta e censimento strutturato delle informazioni relative agli eventi operativi, rilevazione delle criticità e delle correlate azioni di mitigazione, esecuzione dell'analisi di scenario e della valutazione della rischiosità associata al contesto operativo). Per supportare con continuità il processo di governo del rischio operativo, ICT e di sicurezza è attivo un programma strutturato di formazione per le persone attivamente coinvolte nel processo stesso.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo considera il sistema informativo uno strumento di primaria importanza per il conseguimento dei propri obiettivi strategici, di business e di responsabilità sociale, anche in considerazione della criticità dei processi aziendali che da esso dipendono. Conseguentemente si impegna a creare un ambiente resiliente e ad investire in attività e infrastrutture volte a minimizzare l'impatto potenziale di eventi ICT e di sicurezza e a proteggere il proprio business, la propria immagine, i propri clienti e i propri dipendenti.
Il Gruppo si è dotato, quindi, di un sistema di principi e regole finalizzati a identificare e misurare il rischio ICT e di sicurezza a cui sono esposti gli asset aziendali, valutare i presidi esistenti e individuare le adeguate modalità di trattamento di tali rischi, coerente con il processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza.
In linea con il quadro metodologico definito per il governo dei rischi operativi, il modello di governo del rischio ICT e di sicurezza è sviluppato in ottica di integrazione e coordinamento delle competenze specifiche delle strutture coinvolte.
Per rischio ICT e di sicurezza si intende il rischio di incorrere in perdite dovute alla violazione della riservatezza, alla carente integrità e inadeguatezza dei sistemi e dei dati, alla indisponibilità dei sistemi e dei dati o alla incapacità di sostituire la tecnologia dell'informazione (IT) entro ragionevoli limiti di tempo e costi, in caso di modifica dei requisiti del contesto esterno o dell'attività (agility); si intende inoltre il rischio di sicurezza derivante da processi interni inadeguati o errati o da eventi esterni, inclusi gli attacchi informatici o da un livello di sicurezza fisica inadeguata. Nella rappresentazione integrata dei rischi aziendali a fini prudenziali (ICAAP), tale tipologia di rischio è considerata, secondo gli specifici aspetti, tra i rischi operativi, reputazionali e strategici.
Il processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola nelle seguenti fasi:

La fase di identificazione comprende le attività di raccolta e classificazione delle informazioni quali-quantitative che consentono di individuare e descrivere le potenziali aree di rischio operativo, ICT e di sicurezza del Gruppo. In particolare, la fase prevede:

La fase di valutazione e misurazione comprende le attività di determinazione quali-quantitativa dell'esposizione ai rischi operativi, ICT e di sicurezza del Gruppo.
Essa prevede:
La fase di monitoraggio ha l'obiettivo di analizzare e controllare nel continuo:
La fase di mitigazione comprende le attività finalizzate al contenimento dell'esposizione ai rischi operativi, ICT e di sicurezza definite sulla base di quanto emerso in sede di identificazione, misurazione, valutazione e monitoraggio. Essa prevede:
A tale riguardo, oltre ad usufruire di un programma assicurativo tradizionale (a tutela da illeciti come l'infedeltà dei dipendenti, furto e danneggiamenti, trasporto valori, frode informatica, falsificazione, cyber, incendio e terremoto nonché da responsabilità civile verso terzi), il Gruppo ha stipulato, nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla normativa e per fruire dei benefici patrimoniali dalla stessa previsti, una polizza assicurativa denominata Operational Risk Insurance Programme che offre una copertura ad hoc per le Società incluse nel perimetro AMA, elevando sensibilmente i massimali coperti, con trasferimento al mercato assicurativo del rischio derivante da perdite operative rilevanti.
Inoltre, per quanto riguarda i rischi legati a immobili e infrastrutture e al fine di contenere gli impatti di fenomeni quali eventi ambientali catastrofici, situazioni di crisi internazionali, manifestazioni di protesta sociale, il Gruppo può attivare le proprie soluzioni di continuità operativa.
La fase di comunicazione comprende la predisposizione di idonei flussi informativi connessi alla gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza volti a fornire informazioni utili, ad esempio, per:

L'autodiagnosi è il processo annuale attraverso il quale le Unità Organizzative identificano il proprio livello di esposizione al rischio operativo, ICT e di sicurezza. Essa comprende l'Operational Risk Assessment e l'ICT & Security Risk Assessment, a loro volta costituiti da:
L'Autodiagnosi 2024 ha evidenziato a livello di Gruppo un presidio del rischio operativo Alto, in linea con gli anni precedenti, sia per quanto riguarda l'Operational Risk Assessment che l'ICT & Security Risk Assessment.
Il modello interno di calcolo dell'assorbimento patrimoniale del Gruppo Intesa Sanpaolo è concepito in modo da combinare tutte le principali fonti informative sia di tipo quantitativo (perdite operative: eventi interni ed esterni, stime derivanti dall'Analisi di Scenario) che qualitativo (Valutazione del Contesto Operativo).
Il capitale a rischio è quindi individuato come la misura minima, a livello di Gruppo, necessaria per fronteggiare la massima perdita potenziale; è stimato utilizzando un modello di Loss Distribution Approach (modello statistico di derivazione attuariale per il calcolo del Value at Risk delle perdite operative), applicato sia ai dati storici sia ai risultati dell'analisi di scenario su un orizzonte temporale di un anno, con un intervallo di confidenza del 99,9%. La metodologia prevede inoltre l'applicazione di un fattore di correzione, derivante dalle analisi qualitative sulla rischiosità del contesto operativo (VCO), per tenere conto dell'efficacia dei controlli interni nelle varie Unità Organizzative.
La componente di mitigazione assicurativa del modello interno è stata autorizzata da Banca d'Italia nel mese di giugno 2013 e ha esplicato i suoi benefici gestionali e sul requisito patrimoniale con pari decorrenza.
188 La valutazione di applicabilità e rilevanza dei Fattori di Rischio viene effettuata, per quanto concerne il rischio ICT e di sicurezza da parte delle funzioni tecniche, delle funzioni di cybersecurity e delle funzioni di continuità operativa e per quanto concerne il rischio operativo, dalle funzioni di Operational Risk Management Decentrato.

Per la determinazione del requisito patrimoniale, il Gruppo adotta una combinazione dei Metodi (AMA, TSA e BIA) previsti dalla normativa.
L'assorbimento patrimoniale così ottenuto è di 2.488 milioni al 31 dicembre 2024, in lieve aumento rispetto ai 2.277 milioni del 31 dicembre 2023. L'incremento è riconducibile in parte, al peggioramento della classe di rischio "Clienti, Prodotti e Prassi Operative" a causa della crescita generale dell'impatto dei maggiori eventi operativi subiti dal Gruppo nel secondo semestre dell'anno ed in parte, alla ricalibrazione della distribuzione di severity che ha attribuito un maggior peso ai dati di perdita esterni (raccolti tramite adesione al Consorzio ORX).
Di seguito si illustra il requisito patrimoniale relativo al Metodo AMA, pari a 2.108 milioni, ripartito per tipologia di evento operativo.

Con riferimento alle fonti di manifestazione del rischio operativo, viene di seguito fornita una rappresentazione grafica relativa all'impatto delle perdite contabilizzate nel corso dell'esercizio in base alla tipologia di evento.
Nel corso del 2024 la tipologia di evento più significativa è stata Clienti, Prodotti e Prassi Operative, che include le perdite connesse a inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti, fornitori o outsourcer e a prestazioni di servizi e fornitura di prodotti alla clientela eseguite in modo improprio o negligente.


Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti a livello di Gruppo – con esclusione di Risanamento S.p.A. non soggetta a direzione e coordinamento da parte di Intesa Sanpaolo – circa 11.400 vertenze (a cui si aggiungono circa 14.300 controversie "seriali" presenti presso le banche estere che nell'insieme rappresentano un petitum molto contenuto), diverse da quelle di tipo fiscale, con un petitum189 complessivo di circa 3.200 milioni. Tale importo comprende l'insieme delle vertenze per le quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato possibile o probabile e, quindi, non include le vertenze per le quali il rischio è stato valutato remoto.
I rischi connessi alle suddette vertenze sono stati oggetto di specifica e attenta analisi da parte della Capogruppo e delle società del Gruppo. In presenza di vertenze per le quali si stima sussista una probabilità di esborso superiore al 50% e qualora sia possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare (c.d. vertenze con rischio probabile), si è provveduto a disporre specifici e congrui accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio. Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base di tutte le informazioni disponibili al momento della stima.
Le sole vertenze con rischio probabile sono circa 22.300 (di cui circa 14.300 relative ai citati contenziosi "seriali") con un petitum di 1.701 milioni e accantonamenti per 630 milioni. Rispetto ai valori dello scorso anno si evidenzia una diminuzione del numero delle vertenze che ha riguardato principalmente le controversie su posizioni creditizie riferite alla controllata Banca Intesa Beograd per la quale si rimanda al paragrafo specifico. La componente riferita alla Capogruppo Intesa Sanpaolo risulta di circa 4.600190 controversie con un petitum di 1.386 milioni e accantonamenti per 435 milioni, nel cui ambito si segnalano circa 2.300 posizioni relative a controversie in materia di anatocismo, maggiormente dettagliate di seguito.
Le controversie riferite alle altre controllate italiane risultano circa 500 con un petitum di 138 milioni e accantonamenti per 72 milioni. Quelle riferite alle controllate estere sono circa 17.200 con un petitum di 177 milioni e accantonamenti per 123 milioni, sulle quali incide il contenzioso seriale: in particolare si rilevano circa 12.000 controversie riferite alla controllata Banca Intesa Beograd in relazione a due filoni di contenzioso di cui si dà evidenza nello specifico paragrafo.
L'articolazione per principali categorie delle vertenze con rischio probabile evidenzia la prevalenza di fattispecie correlate alla ordinaria attività bancaria e creditizia del Gruppo, riguardanti contestazioni relative ai prodotti e servizi bancari e di investimento o su posizioni creditizie e revocatorie fallimentari, che rappresentano circa il 75% del petitum e il 73% degli accantonamenti. Le restanti vertenze sono rappresentate prevalentemente da altri procedimenti civili e amministrativi, da cause giuslavoristiche o procedimenti di tipo penale o connessi a irregolarità operative.
Nei paragrafi che seguono sono fornite sintetiche informazioni sulle vertenze considerate rilevanti – principalmente quelle con petitum superiore a 20 milioni e con rischio di esborso ritenuto "probabile" o "possibile" – nonché su casistiche considerate di rilievo.
Questo filone di contenzioso rappresenta da anni una parte rilevante del contenzioso civile promosso nei confronti del sistema bancario italiano. Nel 2024 le vertenze con rischio possibile o probabile sono circa 3.000 con un petitum di 584 milioni e mostrano una riduzione progressiva delle domande rispetto all'anno precedente sia come numero che nel valore complessivo.
Il numero delle vertenze inclusivo delle mediazioni, con rischio probabile risulta in diminuzione ed è di circa 2.300. Il petitum risulta pari a 445 milioni con accantonamenti per 154 milioni.
Come per le altre vertenze civili, la valutazione del rischio relativo a questo filone di contenzioso viene effettuata analiticamente tenendo conto, per ogni vertenza, delle domande avanzate, delle difese che sono state svolte, dell'andamento del giudizio e degli orientamenti della giurisprudenza.
Si ricorda poi che nel 2014 e nel 2016 l'art. 120 TUB, che regolamenta la capitalizzazione degli interessi nelle operazioni bancarie, è stato modificato stabilendo il divieto di anatocismo e delegando il CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) a regolare la materia. A febbraio 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo un procedimento per presunte pratiche commerciali scorrette aventi ad oggetto, tra l'altro, le modalità con le quali era stata chiesta ai clienti l'autorizzazione all'addebito degli interessi sul conto prevista dalla nuova normativa introdotta nel 2016. A ottobre 2017 l'Autorità ha concluso il procedimento ritenendo che Intesa Sanpaolo avesse attuato una politica "aggressiva" finalizzata all'acquisizione della suddetta autorizzazione. Alla luce di ciò, l'Autorità ha stabilito una sanzione a carico di Intesa Sanpaolo di 2 milioni. La Banca ha presentato ricorso dinanzi al TAR del Lazio e, a seguito del rigetto del ricorso, ha impugnato la decisione presso il Consiglio di Stato che, con sentenza del marzo 2024, ha rigettato l'impugnazione, confermando il provvedimento sanzionatorio. La decisione del Consiglio di Stato è passata in giudicato e il provvedimento sanzionatorio è diventato definitivo.
ll numero complessivo delle vertenze con rischio probabile in materia di servizi di investimento risulta circa 656. Il petitum ammonta complessivamente a circa 379 milioni con accantonamenti per 105 milioni; il sottogruppo più significativo è quello delle vertenze in materia di derivati. Come per le altre vertenze civili, la valutazione del rischio relativa a questo filone di contenzioso viene effettuata analiticamente tenendo conto, per ogni vertenza, delle domande avanzate, delle difese che sono state svolte, dell'andamento del giudizio e degli orientamenti della giurisprudenza. Si rileva inoltre la presenza di circa 19 controversie per un petitum di 98 milioni relative a vertenze avviate dagli azionisti e obbligazionisti subordinati "azzerati" delle ex "Old Banks" Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, valutate con rischio possibile. Tali contenziosi sono assistiti dalle garanzie e obblighi di manleva assunti dal Venditore
189 I dati di petitum non comprendono le pretese di valore indeterminato, vale a dire quelle che all'instaurarsi della vertenza non contengono una specifica richiesta economica; il valore di queste vertenze viene determinato nel corso del procedimento allorché emergono gli elementi sufficienti per la valutazione.
190 Sono incluse le controversie derivanti dall'operazione di acquisizione di certe attività, passività e rapporti giuridici facenti capo a Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in LCA e a Veneto Banca S.p.A. in LCA c.d. Contenzioso Escluso coperte da una garanzia pubblica ("Garanzia Indennizzi").

(Fondo Nazionale di Risoluzione) a favore dell'ex UBI Banca e ora di Intesa Sanpaolo e coprono, pertanto, anche le eventuali passività originate dalle attività svolte dalle Banche (c.d. "Old Banks") prima di essere sottoposte alla procedura di risoluzione, in relazione, tra l'altro, ai rischi di natura legale, o in genere connessi al contenzioso in essere o minacciato, ovvero alle violazioni di legge e alle eventuali passività potenziali.
Nell'ambito dell'operatività in strumenti derivati, continuano ad essere oggetto di un'attenta attività di monitoraggio i rischi legali connessi ai procedimenti giudiziali con Enti locali, loro società controllate e controparti private.
In particolare, sono in corso 16 contenziosi con Enti territoriali, con rischio possibile o probabile, per pretese complessive pari a 135 milioni e 5 contenziosi con società controllate da Enti Pubblici, con pretese complessive pari a 37 milioni. I contenziosi con privati, valutati con rischio possibile e probabile, sono 158 e di questi 42 posizioni hanno ad oggetto anche richieste di restituzione di somme su altri rapporti intrattenuti con la Banca. Al netto di tali ultime posizioni, il valore complessivo delle domande formulate nei giudizi aventi ad oggetto i soli derivati ammonta a circa 87 milioni.
Di seguito si fornisce una sintesi dei contenziosi più rilevanti con Enti locali:
Conseguentemente l'Ente è stato condannato al pagamento dei differenziali insoluti, alla ripetizione dell'importo corrisposto a titolo di spese legali del Comune e alla rifusione degli oneri di difesa delle banche per entrambi i gradi di giudizio.
Avverso tale ultima pronuncia, l'Ente ha depositato Permission to Appeal definito con sentenza irrevocabile di rigetto della Supreme Court.
Per quanto riguarda il secondo giudizio con il Comune dinanzi al Tribunale di Venezia avente ad oggetto presunti inadempimenti derivanti dai contratti di mandato e di prestazione dei servizi di investimento, il Giudice istruttore ha disposto consulenza tecnica d'ufficio.
Frattanto e all'esito di articolate trattative, in data 23 gennaio 2025 è stato raggiunto con il Comune di Venezia un accordo transattivo a definizione delle reciproche pretese.
– Comune di Torino: nel luglio 2024, il Comune di Torino ha depositato un ricorso secondo il procedimento semplificato di cognizione davanti al Tribunale di Torino per contestare il contratto derivato stipulato nel 2007 (swap 2007) regolato da un accordo ISDA del 2004, soggetto alla giurisdizione e alla legge inglese. Il contratto è stato stipulato per rinegoziare precedenti operazioni realizzate nel 2003 e nel 2006, nel quadro della ristrutturazione del debito dell'Ente, iniziativa a cui hanno partecipato nel corso degli anni anche altre banche.
Il Comune formula due domande alternative:
La Banca si è costituita il 6 dicembre 2024 contrastando integralmente le pretese del Comune. All'udienza del 18 dicembre 2024 il Giudice ha disposto la conversione del rito da semplificato in ordinario, fissando l'udienza dell'11 giugno 2025 per la prosecuzione del giudizio.
Per quanto riguarda i contenziosi con Società controllate da Enti Pubblici, sono intervenute le seguenti variazioni:
– nel giudizio promosso da EUR S.p.A. avente ad oggetto derivati ISDA stipulati in relazione ad un finanziamento concesso in pool da Intesa Sanpaolo e altri intermediari, in data 21 aprile 2023 è stata depositata la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha dichiarato il difetto di giurisdizione del Giudice italiano in favore della Corte inglese con compensazione delle spese. Controparte ha impugnato la sentenza davanti alla Corte d'appello di Roma. Nel gennaio 2025 è stato perfezionato un accordo transattivo con EUR che ha definito integralmente il contenzioso tra le parti.
Il 29 maggio 2024 le Sezioni unite della Cassazione (con sentenza n. 15130) si sono espresse su un tema rilevante per l'operatività bancaria: in particolare, se l'omessa indicazione in un contratto di mutuo a tasso fisso della modalità di ammortamento alla francese e del regime di capitalizzazione composto comporti, o meno, l'indeterminatezza o indeterminabilità dell'oggetto del contratto.
Le Sezioni Unite hanno dettato il seguente indirizzo interpretativo, applicabile anche al di fuori del caso sottoposto al loro esame (c.d. funzione nomofilattica): "In tema di mutuo bancario, a tasso fisso, con rimborso rateale del prestito regolato da un piano di ammortamento di tipo standardizzato tradizionale, non è causa di nullità parziale del contratto la mancata indicazione della modalità di ammortamento e del regime di capitalizzazione composta degli interessi debitori, per indeterminatezza o indeterminabilità dell'oggetto del contratto né per violazione della normativa in tema di trasparenza delle condizioni contrattuali e dei rapporti tra gli istituti di credito e i clienti".
Si tratta di una sentenza che consentirà di limitare sensibilmente il rischio di proliferazione delle vertenze aventi ad oggetto le

contestazioni sul piano di ammortamento alla francese.
Come evidenziato nei precedenti bilanci, Potrošač – Croatian Union of the Consumer Protection Association aveva avviato un'azione nei confronti della controllata Privredna Banka Zagreb ("PBZ") e altre banche croate, che avrebbero posto in essere condotte scorrette attraverso l'asserito utilizzo di previsioni illegittime in materia di tasso di interesse, modificabile unilateralmente dalla banca, e denominando in franchi svizzeri (o indicizzando a tale valuta) i finanziamenti erogati senza asseritamente informare adeguatamente i consumatori dei rischi prima della sottoscrizione dei relativi contratti di finanziamento.
Le relative previsioni contrattuali sono state dichiarate invalide.
Svariati clienti hanno avviato cause individuali nei confronti di PBZ, nonostante la maggior parte di essi avesse liberamente accettato di convertire in euro i finanziamenti originariamente denominati in CHF (o indicizzati a tale valuta), con effetto retroattivo, in coerenza con l'Act on the Amendments to the Consumer Credit Act (Croatian Official Gazette 102/2015 "Legge di Conversione").
Nel marzo 2020 la Corte Suprema croata, nell'ambito di un procedimento denominato "model case" (un procedimento della Corte Suprema con effetti vincolanti per gli organi giurisdizionali di rango inferiore, avente l'obiettivo di uniformare l'indirizzo giurisprudenziale), ha stabilito che gli accordi di conversione conclusi tra le banche e i consumatori finanziati, sulla base della Legge di Conversione del 2015, producono effetti giuridici e sono validi anche nel caso in cui le clausole dei contratti di finanziamento relative alla valuta svizzera o al tasso di interesse variabile fossero nulle.
Nel maggio 2022 la Corte di Giustizia UE, nell'ambito di un procedimento di rinvio pregiudiziale che coinvolgeva altro intermediario, ha stabilito che la Corte di Giustizia ha giurisdizione in relazione agli accordi di conversione conclusi sulla base della Legge di Conversione, in quanto successivi all'adesione della Croazia all'Unione Europea, e che la Direttiva concernente le clausole abusive nei contratti con i consumatori non si applica ai menzionati accordi di conversione, il cui contenuto riproduce disposizioni del diritto nazionale.
Il 20 dicembre 2022 il Dipartimento Civile della Corte suprema croata ha fornito l'interpretazione circa gli effetti giuridici degli accordi di conversione dei contratti di finanziamento da CHF ad EUR e sui diritti dei consumatori, secondo cui un consumatore che ha stipulato un accordo di conversione ai sensi della citata Legge del 2015, ha diritto al pagamento degli interessi legali sugli importi pagati in eccesso che la Banca ha conteggiato in sede di conversione del finanziamento, dalla data di ogni singolo versamento fino alla data della conversione stessa.
Tale interpretazione non è stata ancora registrata dal Court Practice Records Department e pertanto al momento non è vincolante.
Il termine di prescrizione per promuovere azioni individuali in relazione all'invalidità della clausola valutaria è scaduto nel mese di giugno 2023. Nel periodo successivo sono stati notificati atti di citazione depositati prima del compimento del suddetto termine ed il numero di nuove cause è diminuito progressivamente in termini significativi.
Alla fine del 2024 le cause pendenti erano alcune migliaia.
L'andamento della giurisprudenza è costantemente monitorato.
Si segnalano i seguenti filoni di contenzioso seriale che hanno investito l'intero sistema bancario serbo.
1) Processing fees
Contenzioso giudiziale riguardante le spese di istruttoria ("processing fees") applicate dalle banche al momento dell'erogazione di finanziamenti. I ricorrenti, persone fisiche e giuridiche, chiedono la restituzione di tali oneri ritenendoli non dovuti. Le prime contestazioni sono sorte nel 2017 e hanno registrato un significativo incremento di cause negli anni successivi, seppure per importi mediamente modesti. A fine 2024 Banca Intesa Beograd risulta convenuta in circa 11.000 cause valutate a rischio possibile o probabile (a fine 2023 erano circa 15.200); mentre le relative somme in linea capitale complessivamente richieste in restituzione alla Banca ammontano a circa 0,7 milioni. Nel settembre 2021 la Corte Suprema serba ha riconosciuto la legittimità di costi e commissioni applicati ai finanziamenti al momento della loro erogazione, purché indicati nell'offerta contrattuale. Nel corso del 2024 il flusso di nuove vertenze ha evidenziato una ulteriore significativa riduzione; la maggior parte delle cause chiuse nell'anno sono state vinte dalla Banca o rinunciate da controparte. 2) NKOSK
Contenzioso giudiziale relativo a finanziamenti immobiliari assicurati attraverso la National Housing Loan Insurance Corporation (NKOSK), il cui premio è posto a carico dei finanziati. Questi ultimi ritengono che essendo la Banca a beneficiare dell'assicurazione, il relativo premio dovrebbe rimanere a carico della medesima. A fine 2024 Banca Intesa Beograd risulta convenuta in circa 1.000 cause valutate a rischio possibile o probabile (a fine 2023 erano 1.155); le relative somme in linea capitale complessivamente richieste in restituzione alla Banca ammontano a circa 1 milione. Nel settembre 2021 la Corte Suprema Serba ha riconosciuto la legittimità dell'attribuzione del premio assicurativo a carico dei mutuatari, a condizione che l'obbligazione sia chiaramente descritta a questi ultimi in sede precontrattuale. La maggior parte delle cause chiuse nell'anno sono state vinte dalla Banca o rinunciate da controparte.
A novembre 2023 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comunicato l'avvio nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank di un procedimento finalizzato a verificare la sussistenza di una pratica commerciale scorretta con riguardo al trasferimento di rapporti di circa 2,4 milioni di clienti "prevalentemente digitali" da Intesa Sanpaolo a Isybank nell'ambito di un'operazione di conferimento di rami d'azienda, con contestuale modifica unilaterale dei contratti trasferiti. Il conferimento del primo ramo d'azienda era stato già effettuato il 16 ottobre 2023 mentre il conferimento del secondo ramo era programmato per il 18 marzo 2024.
Sempre a novembre 2023 l'AGCM ha ordinato in via cautelare la sospensione della pratica commerciale ritenuta scorretta.
A dicembre 2023 Intesa Sanpaolo e Isybank hanno depositato una relazione contenente le misure previste per ottemperare al provvedimento cautelare e hanno presentato ad AGCM una proposta di impegni, i quali sostanziavano quanto già indicato

nella relazione di ottemperanza al provvedimento cautelare, con la finalità di pervenire ad una positiva definizione del
procedimento.
Tale proposta di impegni è stata integrata a marzo 2024 con ulteriori misure a favore dei clienti interessati. Con provvedimento dell'11 giugno 2024 l'Autorità ha accettato gli impegni proposti dalle due Banche, rendendoli obbligatori. Il procedimento si è concluso, quindi, senza l'irrogazione di sanzione.
Sempre con riguardo all'operazione di conferimento di ramo d'azienda, l'Associazione Movimento Consumatori ha promosso nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank (con ricorso notificato a gennaio 2024) un'azione rappresentativa davanti al Tribunale di Torino per asserite "violazioni di interessi collettivi dei consumatori".
L'Associazione ha chiesto al giudice di inibire, salvo il consenso dei consumatori, l'utilizzo delle nuove clausole dei contratti trasferiti e il divieto di reiterazione della condotta illecita, nonché, se accertata tale condotta illecita, l'adozione di misure idonee a eliminare o ridurre gli effetti delle violazioni.
Le due Banche hanno depositato la propria memoria difensiva, contestando le argomentazioni dell'Associazione Movimento Consumatori e chiedendo il rigetto delle domande in considerazione delle misure nel frattempo adottate verso la clientela nell'ambito del procedimento AGCM.
Il 27 maggio 2024 le due Banche e l'Associazione hanno concluso un accordo transattivo con cui hanno definito la controversia. A seguito degli atti depositati presso il Tribunale dalle parti in esecuzione della transazione, all'udienza del 31 maggio 2024, il giudizio è stato dichiarato estinto.
Con provvedimento del 3 gennaio 2025 il Garante per la protezione dei dati personali (Garante) – dopo aver svolto un'attività istruttoria nell'ambito della quale aveva avanzato alla Banca alcune richieste di informazione, puntualmente riscontrate – ha comunicato a Intesa Sanpaolo che la condotta da essa tenuta nell'ambito dell'operazione di conferimento dei rami d'azienda a Isybank risulta in contrasto con alcune disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati personali (GDPR), relativamente all'individuazione della base giuridica per il trattamento dei dati finalizzato ad individuare i clienti "prevalentemente digitali", inclusi nei rami oggetto di conferimento e all'informativa resa ai clienti stessi.
Con il medesimo provvedimento l'Autorità ha comunicato l'avvio del procedimento per l'adozione di provvedimenti correttivi e – qualora ritenute applicabili – delle sanzioni amministrative previste dal GDPR.
È in corso l'analisi del provvedimento e la predisposizione di memorie difensive (il cui termine per il deposito è fissato al 4 marzo 2025).
A luglio 2024 la Banca ha effettuato una notifica al Garante per la protezione dei dati personali (Garante) relativamente ad alcuni accessi a dati di clienti effettuati da un dipendente apparentemente non motivati da ragioni di servizio e rilevati dai sistemi di alerting della Banca.
Ad esito degli approfondimenti effettuati, il dipendente è stato prima sospeso dal servizio e poi licenziato per giusta causa. La Banca ha inoltre presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari un esposto-querela nei confronti dell'ex dipendente per accesso abusivo a un sistema informatico. Nell'ambito del procedimento penale a carico dell'ex dipendente, la Banca, oltre ad essere querelante e persona offesa, risulta indagata quale ente ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, anche se, allo stato, i fatti attribuiti all'ex dipendente paiono commessi in danno della Banca e non a suo vantaggio. La Banca ha ricevuto dalla Procura una serie di richieste di informazioni e documenti, a cui ha dato seguito fornendo la massima collaborazione.
La Banca ha provveduto a comunicare la violazione dei dati personali ai clienti i cui dati sono stati oggetto di accesso da parte dell'ex dipendente non riconducibile con certezza a esigenze di servizio, secondo quanto indicato in un provvedimento del Garante del 2 novembre 2024.
Nel provvedimento il Garante si è riservato "ogni altra determinazione all'esito della definizione dell'istruttoria avviata sul caso". Una volta che il Garante avrà comunicato l'esito della propria istruttoria, sarà disponibile un quadro più chiaro sui possibili sviluppi del procedimento.
Parallelamente, nell'ambito di un processo di continuo miglioramento dei presidi a salvaguardia della riservatezza dei dati personali, anche sulla base di un benchmark effettuato verso principali peer di mercato, è stata avviata una specifica progettualità, cui partecipano le strutture di controllo e le strutture di business del perimetro Italia, finalizzata a:
Nel novembre 2020 l'AGCM aveva avviato nei confronti di ISP RBM un procedimento per pratiche commerciali scorrette, che si era concluso nel luglio 2021 con una sanzione di 5 milioni e con la diffida a cessare la pratica scorretta. La decisione dell'AGCM era stata impugnata da ISP RBM avanti al TAR del Lazio, che nel novembre 2022, ritenuta fondata la censura sulla tardività dell'intervento dell'Autorità, ha accolto il ricorso, annullando integralmente il provvedimento sanzionatorio. L'AGCM ha impugnato la sentenza del TAR dinnanzi al Consiglio di Stato che, a gennaio 2024, ha sospeso il giudizio, in attesa che la Corte di Giustizia dell'Unione Europea si pronunci su alcune questioni pregiudiziali rilevanti per il giudizio stesso. A seguito della sentenza del TAR del Lazio, l'AGCM aveva disposto il "non luogo a procedere" nel procedimento di inottemperanza, che nel frattempo essa aveva avviato ritenendo che ISP RBM non stesse ottemperando alla diffida contenuta nel provvedimento sanzionatorio; l'Autorità si è tuttavia riservata ogni determinazione ad esito del giudizio di fronte al Consiglio di Stato.
Nel maggio 2023 l'AGCM ha avviato un nuovo procedimento nei confronti di ISP RBM per asserite pratiche commerciali scorrette, che sarebbero state attuate a partire da gennaio 2023, finalizzate a ostacolare l'esercizio dei diritti dei consumatori derivanti dal rapporto contrattuale, inducendoli a rinunciare a prestazioni economiche e assistenziali previste dalle coperture

assicurative di cui erano titolari. Con comunicazione del 15 febbraio 2024, l'Autorità ha reso note le proprie conclusioni sulle risultanze istruttorie, sulla base delle quali ha confermato le contestazioni formulate nel provvedimento di avvio del procedimento, ritenendo inoltre che la pratica commerciale scorretta fosse ancora in corso.
ISP RBM ha presentato una memoria difensiva, nella quale ha evidenziato, tra l'altro, le iniziative di carattere strategico e operativo da essa già assunte prima dell'avvio del procedimento e gli ulteriori miglioramenti che tali iniziative hanno avuto sul livello dei servizi resi agli assicurati.
Con provvedimento del 20 maggio 2024, l'AGCM ha ritenuto che la condotta posta in essere da ISP RBM costituisca una pratica commerciale scorretta ancora in corso, vietandone la diffusione o continuazione e comminando una sanzione amministrativa pecuniaria di 2,5 milioni.
Il 19 luglio 2024 ISP RBM ha presentato ricorso al TAR del Lazio chiedendo l'annullamento del provvedimento sanzionatorio. Il giudizio è ancora in corso.
Il 2 agosto 2024 ISP RBM ha presentato all'AGCM il piano per dare ottemperanza al divieto di continuare la condotta censurata. Il 22 ottobre 2024 l'Autorità ha comunicato a ISP RBM di aver preso atto della documentazione trasmessa in relazione alle misure adottate in ottemperanza.
In esecuzione dello Share Purchase Agreement (c.d. "SPA") in data 18 gennaio 2017 e del Closing in data 10 maggio 2017, UBI Banca ha acquisito dal Fondo Nazionale di Risoluzione gestito da Banca d'Italia (FNR), "Nuova Banca Marche", "Nuova Banca Etruria" e "Nuova Carichieti" (le c.d. "Target Bridge Institutions" o "Enti-Ponte" o "Good Banks").
Successivamente i predetti Enti-Ponte sono stati incorporati dalla stessa UBI Banca.
A seguito dell'incorporazione di UBI Banca, Intesa Sanpaolo ha assunto la gestione del c.d. "contenzioso Good Banks", cioè di tutte quelle vertenze relative a fatti o atti verificatisi prima del 10 maggio 2017 e riferibili all'operato delle tre banche colpite da provvedimenti di risoluzione (le "Old Banks") o delle "Good Banks", poi acquisite da UBI Banca.
Tali contenziosi sono assistiti dalle garanzie e obblighi di manleva assunti dal Venditore (FNR) a favore di UBI Banca in relazione all'acquisizione delle Nuove Banche derivanti dalla risoluzione di Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e coprono, pertanto, anche le eventuali passività originate dalle attività svolte dalle Banche (c.d. "Old Banks") prima di essere sottoposte alla procedura di risoluzione, in relazione, tra l'altro, ai rischi di natura legale, o in genere connessi al contenzioso in essere o minacciato, ovvero alle violazioni di legge e alle eventuali passività potenziali.
Il 27 maggio 2024 ISP e Banca d'Italia, nell'ambito di un più ampio negoziato, hanno concluso un Accordo volto a semplificare la gestione del contenzioso Good Banks in corso, in particolare sotto il profilo amministrativo anche con riguardo alla gestione di contenziosi già definiti processualmente, ma non ancora indennizzati e a limitare la garanzia (Cap Generale) con riferimento ad un perimetro di contenziosi aperti puntualmente individuato.
Per quanto concerne l'evoluzione giurisprudenziale in materia di mis-selling di azioni e obbligazioni subordinate delle banche in risoluzione, con la favorevole sentenza 5 agosto 2024 n. 22115 emessa nella causa Fox Petroli, la Cassazione sezione prima ha escluso la legittimazione passiva di Intesa Sanpaolo confermando che le pretese sollevate attengono a passività non cedute agli Enti-Ponte (le Good Banks), ma rimaste nelle banche risolte (le Old Banks).
Il Fallimento Isoldi Holding ha convenuto in giudizio, avanti il Tribunale di Bologna, ex UBI Banca (incorporante di Nuova Banca Etruria e di Centrobanca), Intesa Sanpaolo e altre 5 banche con atto di citazione del giugno 2020 invocando la loro responsabilità, in via solidale con l'organo amministrativo di Isoldi Holding, in relazione ad una serie di atti dissipativi che avrebbero contribuito alla artificiale sopravvivenza della società nel periodo giugno 2011 – giugno 2013, per effetto di una condotta che si sarebbe realizzata mediante la predisposizione di un piano di risanamento ex art. 67, co. 3, lett. d) Legge fallimentare fondato su atti illegittimi e di un accordo ad esso strumentale, che prevedeva l'erogazione di nuova finanza, atti che avrebbero artificialmente procrastinato la crisi della società e occultato l'irreversibilità del dissesto.
Il Fallimento Isoldi ha altresì formulato domanda, in via solidale, solo verso Intesa Sanpaolo (ante incorporazione UBI Banca) e MPS invocando la loro responsabilità, in concorso con l'Amministratore Unico di Isoldi Holding, per condotte asseritamente illecite connesse all'operazione di salvataggio della società Aedes della quale Isoldi Holding aveva interesse a rilevare la partecipazione di maggioranza.
Intesa Sanpaolo e l'ex UBI Banca si sono ritualmente costituite e il Tribunale adito, con ordinanza del 1° luglio 2021, ha dichiarato la propria incompetenza. La controparte ha riassunto il giudizio riproponendo le medesime domande avanti al Tribunale di Torino e la Banca si è ritualmente costituita.
Nel frattempo è stata presentata da società terza domanda di concordato fallimentare, poi omologato.
La causa è stata rinviata ad inizio 2024 per gli incombenti relativi alla consulenza tecnica disposta dal Giudice, resa disponibile a settembre 2024.
Valutate le risultanze della CTU, il giudizio è stato definito da Intesa Sanpaolo con transazione perfezionata nel dicembre 2024 ed eseguita a gennaio 2025.
Con atto di citazione del 23 dicembre 2022 la Società Italiana per le Condotte d'Acqua S.p.A. (ammessa alla Procedura "Marzano" con D.M. del 6 agosto 2018) ha chiesto al Tribunale di Roma la condanna a titolo di risarcimento del danno per la somma di 389,3 milioni (ovvero alla diversa somma che risulterà nel corso del giudizio), oltre rivalutazione monetaria, interessi di legge e spese.
La pretesa è svolta, in via solidale, nei confronti di Intesa Sanpaolo (anche quale incorporante di Mediocredito Italiano, Banca IMI, UBI Banca nonché "quale acquirente dell'azienda" di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza), dei componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza di Condotte e di altre numerose banche e società di factor.
La pretesa si fonda su asseriti comportamenti posti in essere a vario titolo dai convenuti ritenuti fonte di pregiudizio al patrimonio della società e per la massa dei creditori; in particolare, nei confronti delle banche e società di factor, viene ipotizzata una loro responsabilità per aver concesso e/o mantenuto abusivamente credito in favore di Condotte contribuendo così alla prosecuzione in perdita della sua attività, con aggravamento del dissesto.

Il giudizio, interrottosi alla prima udienza per decesso del difensore di uno dei convenuti, è stato riassunto dalla Procedura e all'ultima udienza dell'aprile 2024 il Tribunale ha disposto rinvio al 2025 autorizzando le chiamate in causa richieste dai convenuti.
Allo stato non è possibile effettuare una stima del rischio imputabile ad Intesa Sanpaolo anche tenuto conto delle differenti condotte imputate ai numerosi convenuti.
L'Amministrazione Straordinaria ha inoltre promosso nei confronti di Intesa Sanpaolo tre giudizi di revocatoria fallimentare dinanzi al Tribunale di Roma, con richiesta di restituzione di somme per circa 16 milioni, due dei quali sono stati definiti con accordi transattivi convenienti. In relazione al residuo giudizio per revocatoria tuttora in corso, inerente a una pretesa di circa 3 milioni, la Banca ha eccepito la nullità a fronte della indeterminatezza della domanda avversaria.
Causa promossa nel 2002 davanti al Tribunale di Napoli contro la Banca per ottenere il pagamento della somma di 7,2 milioni circa oltre interessi da parte di Nuova Casar, in veste di cessionaria del credito derivante da un finanziamento fondiario del 1991 per 11,3 milioni erogato dal Sanpaolo di Torino in favore di Finedilturistica (fallita nel 1997), credito assistito da ipoteca e da garanzia di natura autonoma emessa dal Banco di Napoli (ora Intesa Sanpaolo) e da altre due banche nel limite del 25% ciascuna. In primo grado il giudizio si è concluso nel 2013 con sentenza di rigetto della pretesa di Nuova Casar, ravvisando la nullità della garanzia emessa dal Banco di Napoli in conseguenza della nullità del finanziamento erogato dal Sanpaolo di Torino. La decisione è stata impugnata da controparte avanti la Corte d'appello di Napoli che, nel 2023, ha rimesso la causa in istruttoria per consulenza tecnico contabile a fronte dei cui esiti si sono avviate trattative ai fini transattivi, perfezionatesi nella prima decade di ottobre 2024.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro nel 2018 ha promosso azione risarcitoria nei confronti di ex UBI Banca (in qualità di ente asseritamente succeduto all'emittente Banca delle Marche S.p.A.191) e di PwC (la società di revisione che ha certificato i bilanci e attestato i dati indicati nel prospetto informativo relativo all'aumento di capitale del 2012 di Banca delle Marche S.p.A.) davanti al Tribunale di Milano, sostenendo che le convenute avrebbero diffuso presso il pubblico dei risparmiatori dati e informazioni relativi alla situazione economica e patrimoniale nonché alle prospettive reddituali della Banca della Marche S.p.A. che si sarebbero rivelati totalmente errati e fuorvianti. Tali informazioni, contenute nei bilanci al 31 dicembre 2010 e al 30 giugno 2011 e nel predetto prospetto informativo, avrebbero indotto la Fondazione a sottoscrivere le azioni della Banca emesse in sede di aumento di capitale nel marzo 2012. Il valore di tali titoli è risultato successivamente azzerato, determinando una perdita quantificata da controparte in 52 milioni circa.
Nel corso del giudizio Banca d'Italia ha svolto intervento adesivo dipendente sostenendo l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata da UBI Banca, in ragione delle previsioni di cui al D. Lgs. 180/2015 che ha disciplinato la procedura di risoluzione di Banca delle Marche.
Il Tribunale di Milano con sentenza pubblicata a maggio 2023, accertata e dichiarata la carenza di legittimazione passiva in capo ad Intesa Sanpaolo, quale incorporante di UBI Banca, ha rigettato la domanda della Fondazione e compensato integralmente fra le parti le spese legali.
La Fondazione ha impugnato la sentenza di primo grado innanzi alla Corte d'Appello di Milano e la prima udienza risulta fissata ad ottobre 2025.
A gennaio 2016 la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha promosso azione risarcitoria nei confronti di UBI Banca (in qualità di ente asseritamente succeduto all'emittente Banca delle Marche S.p.A.192) e di PwC (la società di revisione che ha certificato i bilanci e attestato i dati indicati nel prospetto informativo relativo all'aumento di capitale del 2012 di Banca delle Marche S.p.A.) davanti al Tribunale di Ancona sostenendo che le convenute avrebbero diffuso presso il pubblico dei risparmiatori dati e informazioni relativi alla situazione economica e patrimoniale nonché alle prospettive reddituali di Banca delle Marche S.p.A. che si sarebbero rivelati totalmente errati e fuorvianti. Tali informazioni, contenute nei bilanci al 31 dicembre 2010 e al 30 giugno 2011 e nel predetto prospetto informativo, avrebbero indotto la Fondazione a sottoscrivere le azioni della Banca emesse in sede di aumento di capitale nel marzo 2012. Il valore di tali titoli si è successivamente azzerato determinando una perdita quantificata da controparte in 25 milioni circa.
Nel corso del giudizio Banca d'Italia ha svolto intervento adesivo dipendente sostenendo l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata da UBI Banca, in ragione delle previsioni di cui al D. Lgs. 180/2015 che ha disciplinato la procedura di risoluzione di Banca delle Marche.
Con sentenza resa in data 18 marzo 2020 il Tribunale di Ancona ha accolto l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata dalla Banca, rigettando le domande formulate dalla Fondazione. Nel giudizio di impugnazione proposto dalla Fondazione la Corte di Appello di Ancona con sentenza depositata il 17 luglio 2023 ha respinto l'appello e confermato la sentenza di primo grado, condannando l'appellante al pagamento delle spese di lite in favore di Intesa Sanpaolo, quale incorporante di UBI Banca. La Fondazione ha impugnato la sentenza di secondo grado innanzi alla Corte di Cassazione con ricorso notificato a febbraio 2024. Intesa Sanpaolo e Banca d'Italia hanno depositato tempestivamente controricorso; non risulta ancora fissata l'udienza in camera di consiglio.
191 Si ricorda che tale contenzioso è assistito dalle garanzie e obblighi di manleva assunti dal Venditore (Fondo Nazionale di Risoluzione) a favore di ex UBI Banca in relazione all'acquisizione delle Nuove Banche derivanti dalla risoluzione di Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e coprono, pertanto, anche le eventuali passività originate dalle attività svolte dalle Banche (c.d. "Old Banks") prima di essere sottoposte alla procedura di risoluzione, in relazione, tra l'altro, ai rischi di natura legale, o in genere connessi al contenzioso in essere o minacciato, ovvero alle violazioni di legge e alle eventuali passività potenziali.
192 Cfr. nota precedente.
Nel 2004 la società Azzurro 2000 ha promosso azione risarcitoria avanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Sezione distaccata di Caserta) nei confronti dell'ex Sanpaolo Banco di Napoli per asserita illegittima segnalazione in Centrale Rischi quantificando la pretesa per circa 50 milioni.
La domanda avversaria è stata respinta sia in primo che in secondo grado.
Avverso la sentenza di appello, l'attrice ha notificato (i) ricorso per Cassazione e (ii) citazione per revocazione innanzi alla medesima Corte d'Appello. Quest'ultima ha dichiarato l'inammissibilità della domanda di revocazione e controparte ha notificato un ulteriore ricorso per Cassazione avverso questa seconda pronuncia della Corte d'Appello.
La Suprema Corte, riuniti i due giudizi, ha accolto il primo ricorso limitatamente ad un solo motivo di impugnazione, cassando con rinvio alla Corte d'Appello di Napoli e ha dichiarato inammissibile il ricorso in revocazione.
La controparte ha quindi riassunto la causa e la Banca si è costituita in giudizio. È stata fissata udienza al 2026 per rimessione della causa in decisione.
Nel 2017 l'Azienda Agricola Turelli S.S. e i soci Turelli Attilio e Laura nell'ambito di un'opposizione a decreto ingiuntivo, ottenuto da Intesa Sanpaolo per il recupero del proprio credito, hanno spiegato domanda riconvenzionale per il risarcimento dei danni quantificati in circa 20 milioni complessivi, per asserita violazione degli obblighi di buona fede e correttezza contrattuale.
Nell'agosto 2023 il Tribunale di Brescia ha rigettato l'opposizione e la domanda di risarcimento danni, condannando gli opponenti al pagamento delle spese di lite in favore di Intesa Sanpaolo. Nel frattempo, il credito materia del decreto ingiuntivo è stato oggetto di due successive cessioni.
A febbraio 2024 gli opponenti hanno promosso appello avverso la sentenza di primo grado, con prima udienza a settembre 2024. La Banca si è costituita in giudizio. Risultano altresì costituite:
– "ad adiuvandum" la socia Turelli Chiara.
La Corte ha rinviato per la prosecuzione del giudizio al gennaio 2026.
Ad ottobre 2023 la società Fiduciaria e di Revisione Auditors Italiana S.r.l. in LCA (liquidazione coatta amministrativa) ha promosso azione risarcitoria nei confronti di Intesa Sanpaolo (quale incorporante di UBI Banca che, a suo tempo, aveva acquisito la Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio193) davanti al Tribunale di Roma per i danni asseritamente subiti per oltre 32 milioni. Tali danni, secondo la ricostruzione di parte attrice, deriverebbero dalla commissione di irregolarità in relazione ad un conto corrente, alla stessa intestato, da parte della vecchia Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio che avrebbero agevolato la distrazione di somme in pregiudizio dei fiducianti e della stessa società, tanto da cagionarne il dissesto finanziario e la conseguente liquidazione coatta amministrativa.
La Banca si è costituita in giudizio eccependo preliminarmente, fra l'altro, (i) la propria carenza di legittimazione passiva, e (ii) l'intervenuta prescrizione, nonché spiegando una serie di difese nel merito. Alla prima udienza di marzo 2024 il Giudice ha ammesso la CTU. Termine per il deposito della relazione peritale fissato a luglio 2025 e udienza per l'assunzione in decisione fissata a dicembre 2025.
Con diffida di fine maggio 2024 Armonia SPV S.r.l. ha avanzato una pretesa di risarcimento danni per 98 milioni circa, oltre interessi di mora, maggior danno e spese, sostenendo l'inesistenza di alcuni crediti acquistati da UBI Factor (ora Intesa Sanpaolo), soggetti a procedimenti giudiziali al momento dell'operazione di cessione del 2019.
La Banca ha provveduto a riscontrare la diffida inviando una comunicazione di rigetto integrale delle pretese, cui, allo stato, non sono seguite repliche.
Con atto di citazione notificato nel mese di ottobre 2022, il Fallimento SIM S.p.A. ha convenuto in giudizio Intesa Sanpaolo (unitamente ad altri 7 istituti di credito) davanti il Tribunale di Catania, con prima udienza in data 31 marzo 2023. Trattasi di azione risarcitoria promossa per danni asseritamente subìti dalla società e dai creditori in ragione di comportamenti delle banche qualificati dalla controparte come "antigiuridici", che avrebbero determinato un'abusiva concessione di credito. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in 47 milioni circa, con richiesta di condanna in solido tra le banche convenute. La Banca si è regolarmente costituita in giudizio eccependo, tra l'altro, la mancanza di legittimazione attiva del curatore e l'intervenuta prescrizione, nonché contestando la fondatezza in fatto e in diritto delle pretese di controparte, con una serie di difese di merito. Il Presidente del Tribunale non ha ritenuto sussistenti i presupposti per la riunione del giudizio ad altro promosso dalla curatela ex art.146 Legge Fallimentare nei confronti degli amministratori della società fallita SIM S.p.A. Il Giudice ha pertanto disposto la prosecuzione del giudizio.
193 Cfr. nota precedente.

Nell'ottobre 2015, la Banca ha stipulato un accordo di collaborazione con Diamond Private Investment (DPI) per disciplinare le modalità di segnalazione dell'offerta dei diamanti da parte di DPI ai clienti di Intesa Sanpaolo. Con tale iniziativa, si intendeva rendere disponibile ai clienti una soluzione di diversificazione con le caratteristiche del cosiddetto "bene rifugio" in cui allocare una quota marginale del patrimonio con un orizzonte temporale di lungo periodo. I diamanti erano oggetto di vendita da diversi anni presso altre primarie reti bancarie nazionali.
L'attività di segnalazione si è svolta prevalentemente nel 2016, con un calo significativo a partire dalla fine del medesimo anno.
Complessivamente i clienti che hanno acquistato diamanti sono circa 8 mila, per un importo complessivo pari a oltre 130 milioni. Il processo di commercializzazione è stato improntato a criteri di trasparenza, con presidi progressivamente rafforzati nel tempo, inclusi, tra l'altro, controlli di qualità sui diamanti e di congruità dei prezzi praticati da DPI.
Nel 2017, l'AGCM ha avviato, nei confronti delle società che commercializzavano diamanti, (DPI e altra società) e delle Banche che hanno svolto attività di segnalazione di servizi di dette società, procedimenti per l'accertamento di comportamenti in violazione delle disposizioni in materia di pratiche commerciali scorrette.
A conclusione di tali procedimenti, l'AGCM ha emesso i provvedimenti sanzionatori per aver accertato la presunta contrarietà al Codice del Consumo delle condotte di DPI e delle banche. L'Autorità ha irrogato a Intesa Sanpaolo una sanzione di 3 milioni, ridotta rispetto all'iniziale determinazione di 3,5 milioni, avendo l'Autorità riconosciuto il pregio delle iniziative poste in essere dalla Banca a partire dal 2016 per rafforzare i presidi del processo di offerta. Intesa Sanpaolo ha presentato ricorso al TAR del Lazio e, a seguito del rigetto del ricorso, ha impugnato la decisione presso il Consiglio di Stato che, con sentenza del marzo 2024, ha rigettato l'impugnazione, confermando il provvedimento sanzionatorio. La decisione del Consiglio di Stato è passata in giudicato e il provvedimento sanzionatorio è diventato definitivo.
A partire da novembre 2017, la Banca ha:
Le richieste pervenute nel corso del 2024 sono state poche decine di unità evidenziando il sostanziale esaurirsi del fenomeno.
Le indagini preliminari avviate dalla Procura della Repubblica di Milano riguardano anche altre quattro Banche (maggiormente coinvolte) e due società che commercializzano diamanti.
Nell'ottobre 2019 è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini dal quale era emerso che due gestori della Banca risultavano indagati per l'ipotesi di truffa aggravata (in concorso con altri soggetti da individuare) ed è in corso l'identificazione di altri esponenti per l'ipotesi di autoriciclaggio, mentre ad Intesa Sanpaolo viene contestato l'illecito amministrativo ex D. Lgs. 231/2001 in relazione a quest'ultimo reato presupposto.
Nel mese di gennaio 2023 si è avuta conferma del deposito, nell'ambito del procedimento penale pendente davanti al Tribunale di Milano della richiesta di archiviazione nei confronti dei due gestori indagati, con la formula "perché il fatto non costituisce reato". La richiesta di archiviazione è stata formulata anche nei confronti di altri due dipendenti, con la formula "per non aver commesso il fatto", non essendo emerso alcun elemento a loro carico nel corso delle indagini.
Con provvedimento del 9 aprile 2024 il GIP ha disposto l'archiviazione del procedimento nei confronti dei due gestori di Intesa Sanpaolo indagati con la formula "perché il fatto non costituisce reato", rimanendo così il procedimento completamente definito.
Una verifica ispettiva effettuata dall'Audit ha fatto emergere gravi irregolarità da parte di un private banker dell'ex Sanpaolo Invest SIM. Le verifiche svolte hanno accertato gravi irregolarità ai danni di diversi clienti, quali distrazioni di fondi e rendicontazioni riportanti importi incrementali non veritieri.
In data 28 giugno 2019 la Società ha risolto per giusta causa il contratto di agenzia con il private banker e ha provveduto a denunciare i fatti emersi alla Procura della Repubblica di Parma e all'Organismo di vigilanza dei consulenti finanziari che ha dapprima sospeso e poi radiato a dicembre 2019 il private banker dall'Albo unico dei consulenti finanziari.
A seguito dell'illecito, la società ha ricevuto complessivamente 279 richieste risarcitorie (comprendenti reclami, mediazioni e cause), per un importo di circa 62,9 milioni, per lo più fondate su asserite distrazioni di denaro, perdite derivanti da operatività disconosciuta in strumenti finanziari, false rendicontazioni e addebito di commissioni relative al servizio di consulenza.
Ad oggi pendono 24 richieste risarcitorie, di cui 18 in sede giudiziale e 6 richieste stragiudiziali, per un valore attuale di circa 10 milioni.
Dai clienti indebitamente accreditati è stato recuperato l'importo complessivo di 9,6 milioni (già restituito ai clienti danneggiati) e ad oggi, nei loro confronti, pendono sequestri preventivi per circa 1 milione.
Il procedimento penale a carico dell'ex private banker per truffa, appropriazione indebita e furto pluriaggravato dal mezzo fraudolento e dall'abuso di prestazione d'opera, si è concluso con sentenza di patteggiamento del 4 aprile 2024 con cui il private banker è stato condannato a 4 anni di reclusione e 100 mila euro di multa e pertanto in ragione del rito prescelto è venuta meno la citazione a responsabile civile di Fideuram-ISPB.
Sono state avviate in sede civile tre azioni recuperatorie nei confronti di private banker che si sono concluse con:

crediti connessi al contratto di agenzia;
A fronte dei rischi connessi al predetto illecito, sono stati effettuati accantonamenti, per lo più a fronte dei danni accertati relativamente alle richieste risarcitorie e alle cause pendenti.
A ottobre 2022 Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. è stata citata davanti al Tribunale di Napoli con richiesta di: (i) accertamento della pretesa nullità del contratto quadro di conto corrente e per la prestazione dei servizi di investimento a suo tempo sottoscritto dall'attore con Fideuram, della conseguente nullità di tutte le operazioni di investimento effettuate e della presunta responsabilità contrattuale ed extracontrattuale della Banca, e per l'effetto, (ii) di condanna della Banca al risarcimento dell'asserito danno subito per complessivi 29 milioni circa.
La Banca si è ritualmente costituita in giudizio contestando la fondatezza e l'ammissibilità delle domande proposte in fatto e in diritto e confermando la correttezza e la conformità del proprio operato alla normativa applicabile, anche in sede di profilatura e informativa al cliente.
La causa è stata rinviata per la precisazione delle conclusioni a fine 2025.
A luglio 2023 Unicredit S.p.A. ha citato in giudizio Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. davanti al Tribunale di Torino per ottenere il risarcimento di un preteso danno di circa 23 milioni oltre interessi e rivalutazione, asseritamente subito per effetto di atti di presunta concorrenza sleale posti in essere da Fideuram in relazione alle dimissioni da Unicredit nel periodo 2022 – 2023 di alcuni "private bankers", poi assunti da Fideuram, nonché per effetto di pretesi illeciti posti in essere dai detti "private bankers" nelle more del loro passaggio alla convenuta, di cui pure Fideuram sarebbe responsabile.
Fideuram si è costituita in giudizio, contestando integralmente le avverse pretese e chiedendo il rigetto delle domande in quanto infondate in fatto e in diritto, evidenziando, fra l'altro, come le situazioni dedotte in giudizio siano usuali nel settore, caratterizzato da spiccata competitività e mobilità dei promotori ed essendo Fideuram stessa non immune da tale fenomeno.
Quanto alla pretesa risarcitoria, l'ammontare è stato integralmente contestato sia nei presupposti che nella quantificazione poiché calcolato con metodologie inappropriate fondate su una rappresentazione distorta della redditività delle masse gestite dalle parti in causa.
A novembre 2024 Fideuram ed Unicredit hanno concluso un accordo per la definizione bonaria della causa.
A novembre 2024 Iter Capital Partners S.r.l. e i suoi Professionisti hanno citato in giudizio davanti al Tribunale di Milano Eurizon Capital SGR (di seguito, anche SGR) e Eurizon Capital Real Asset SGR (di seguito ECRA) con riferimento ad un contratto di advisory in forza del quale gli attori hanno assunto l'impegno a svolgere attività funzionali alla gestione, da parte della SGR, di due fondi di investimento. Gli attori hanno convenuto in giudizio le due società avuto riguardo ai diversi ruol i, dalle stesse ricoperti, con riferimento alla gestione dei fondi di investimento ovvero: (i) Eurizon Capital SGR S.p.A., in qualità di società che ha istituito i fondi e controparte contrattuale di Iter e (ii) ECRA, in qualità di soggetto a cui è stata delegata da Eurizon Capital SGR S.p.A. la gestione di tali fondi.
Più precisamente gli attori hanno chiesto al Giudice adito di (i) accertare l'illegittimità del recesso dal contratto esercitato dalla SGR a luglio 2024 con efficacia 31 ottobre 2024, (ii) accertare e dichiarare la risoluzione del contratto per grave inadempimento della SGR e (iii) condannare in solido la SGR e ECRA al risarcimento di tutti i danni a vario titolo asseritamente patiti dagli attori per complessivi 88,8 milioni, oltre interessi e spese.
La SGR ed ECRA, ritenendo che sussistano valide ragioni in fatto e in diritto a supporto del recesso, si sono costituite tempestivamente in giudizio contestando integralmente le argomentazioni avversarie, ivi comprese le assunzioni relative alla quantificazione del danno, e chiedendo il rigetto di tutte le domande proposte dagli attori. La SGR ha altresì spiegato domanda riconvenzionale di accertamento e dichiarazione della legittimità dell'esercizio del recesso e dei conseguenti diritti ai sensi del contratto.
La Procura della Repubblica di Milano ha avviato un procedimento penale ex D. Lgs. 231/2001 nei confronti di Reyl & Cie (società svizzera controllata da Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) per il reato presupposto di riciclaggio, asseritamente commesso da un suo ex dipendente (licenziato nel 2020) e ha ordinato il sequestro di valori di proprietà della stessa Reyl per circa 1,1 milioni. Il procedimento vede coinvolta altresì la banca svizzera Cramer & Cie. Né Fideuram ISPB né ISP risultano attualmente coinvolte nel procedimento. I fatti contestati si riferiscono ad eventi intervenuti nel 2018, prima dell'ingresso di Reyl & Cie nel Gruppo Intesa Sanpaolo, avvenuto nel maggio 2021. In base all'accusa, l'ex dipendente, insieme al fratello dipendente di Banca Cramer & CIE e a un consulente esterno, avrebbe messo in atto pratiche volte a favorire l'evasione fiscale da parte di clienti italiani attraverso il trasferimento di conti dalla Svizzera a filiali site presso le Bahamas al fine di consentire ai clienti medesimi di prelevare disponibilità di denaro da tali conti senza possibilità di tracciamento da parte delle Autorità italiane. Pur essendo possibile da parte di Reyl la presentazione di un'istanza di revoca o di riduzione del sequestro, tenuto anche conto del fatto che è la stessa società svizzera ad aver segnalato alle Autorità l'operatività sospetta, si rappresenta che la medesima Procura ha rigettato l'analoga iniziativa promossa da Banca Cramer.
L'eventuale danno conseguente (per possibili sanzioni e/o confische) potrebbe trovare copertura nelle diverse garanzie previste a carico del venditore, per le quali è stato effettuato un claim prenotativo nei termini previsti dall'accordo di acquisizione di Reyl.
Nell'ambito del procedimento penale ex D. Lgs. 231/01 pendente davanti al Tribunale di Milano per l'ipotesi di riciclaggio, nel febbraio 2024 a Reyl & Cie è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell'ex dipendente e del fratello nonché di Cramer & Cie e della stessa Reyl & Cie ed è stata conseguentemente fissata dal GIP l'udienza preliminare al 3 luglio 2024. Al termine di un'interlocuzione tra il difensore di Reyl e il Pubblico Ministero, all'udienza del 3 luglio 2024, la banca, nell'ottica di evitare un lungo contenzioso e senza alcun riconoscimento di responsabilità in ordine ai fatti contestati, ha depositato istanza per l'applicazione di una pena pecuniaria (c.d. patteggiamento), che ha ottenuto il parere favorevole del Pubblico Ministero.
All'udienza successiva del 24 settembre 2024, il Giudice ha disposto il rinvio al 24 ottobre 2024 per concedere alle altre parti processuali (Banca Cramer, l'ex dipendente e il fratello) un ulteriore lasso di tempo per raggiungere un accordo con la Procura per la definizione del caso. Non avendo le altre parti processuali trovato un accordo con la Procura, all'udienza del 24 ottobre 2024 il Pubblico Ministero ha richiesto l'emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti dell'ex dipendente e del fratello e di Banca Cramer. Il Giudice ha quindi rinviato all'udienza del 13 marzo 2025 la propria decisione sia sull'istanza di patteggiamento di Reyl sia sulla posizione delle altre parti processuali.
La causa è connessa ad un contratto di locazione risolto da una delle società controllate nel 2010. Nel corso del 2011 il conduttore ha promosso giudizio in sede civile e nel corso del 2021 ha integrato la pretesa iniziale, formulando nuove domande ed elevando – conseguentemente – l'ammontare complessivo delle pretese a circa 31 milioni.
A luglio 2022 il Tribunale ha rigettato tutte le pretese della società attrice, ritenendo quest'ultima carente della legittimazione ad agire. Contro tale decisione la controparte ha presentato appello.
Nel mese di dicembre 2022 la Corte di Appello ha parzialmente accolto l'impugnazione di controparte, condannando una delle due società convenute al pagamento di circa 9,5 milioni. La controllata ha presentato ricorso davanti alla Corte Suprema che ha annullato la sentenza di secondo grado. Successivamente l'attrice ha promosso un giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale, ma il procedimento non ha superato il vaglio di ammissibilità.
Controparte ha altresì proposto giudizio di revisione dinanzi al giudice ordinario ma l'istanza non ha superato il vaglio di ammissibilità né dinanzi al Tribunale né dinanzi alla Corte d'Appello.
Non sono stati proposti ulteriori mezzi di impugnazione e quindi la pronuncia della Corte Suprema è divenuta definitiva.
Con riferimento al contenzioso IMI/SIR si ricorda che a seguito della sentenza del 2006 passata in giudicato con cui era stata accertata la responsabilità penale del giudice Metta corrotto (e dei correi Rovelli, Acampora, Pacifico e Previti), i responsabili erano stati condannati al risarcimento dei danni, rimettendone la relativa quantificazione al giudice civile. Intesa Sanpaolo aveva quindi promosso una causa presso il Tribunale di Roma per ottenere la condanna dei suddetti responsabili al risarcimento del danno.
Con sentenza del maggio 2015, il Tribunale di Roma ha provveduto a quantificare i danni patrimoniali e non patrimoniali in favore di Intesa Sanpaolo e a condannare Acampora e Metta – nonché in solido con quest'ultimo (ai sensi della Legge n. 117 del 1988 sulla responsabilità dei magistrati) la Presidenza del Consiglio dei Ministri – al pagamento in favore di Intesa Sanpaolo di 173 milioni al netto del prelievo fiscale, oltre interessi legali a decorrere dal 1° febbraio 2015 sino al soddisfo, e al ristoro delle spese legali. L'importo della condanna teneva conto di quanto ricevuto dalla Banca a seguito di transazioni nel frattempo intervenute con la famiglia Rovelli e con le controparti Previti e Pacifico.
La Corte d'Appello di Roma nel luglio 2016 ha sospeso l'efficacia esecutiva della sentenza di primo grado per la somma eccedente l'importo di 130 milioni oltre accessori e spese. Per effetto di questa decisione, a dicembre 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva accreditato a favore di Intesa Sanpaolo la somma di 131.173.551,58 euro (corrispondenti ai 130 milioni di cui all'ordinanza, oltre ad interessi legali e spese liquidate). Onde evitare contestazioni, si era proceduto a richiedere ed incassare solo l'importo esatto del dispositivo stesso, senza operare il c.d. "gross-up". Il 16 aprile 2020 è stata depositata la sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha sostanzialmente confermato la pronuncia resa dal Tribunale, pur riducendo l'importo del danno non patrimoniale alla somma di 8 milioni (rispetto ai 77 milioni che erano stati liquidati dal giudice di primo grado), e ha stabilito una condanna di 108 milioni (in luogo dei 173 milioni), da ritenersi sempre al netto del prelievo fiscale, oltre ad interessi legali e spese.
Nel secondo trimestre 2020 era stato depositato dalla Banca ricorso per la correzione di un errore materiale contenuto nella pronuncia in relazione al calcolo del danno liquidato; la Corte d'Appello con provvedimento depositato il 7 dicembre 2020 ha rigettato il ricorso, ritenendo che l'errore lamentato dalla Banca fosse rimediabile mediante impugnazione avanti la Corte di Cassazione. La Banca nel maggio 2021 aveva notificato ricorso per Cassazione avverso la sentenza resa dalla Corte d'Appello di Roma il 16 aprile 2020 per i seguenti motivi principali:
Con sentenza n. 5682/2023 la Cassazione ha parzialmente accolto i motivi di impugnazione di Acampora e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riformando, relativamente ai motivi accolti, la sentenza di secondo grado, con rinvio alla Corte d'Appello di Roma per l'applicazione dei principi di diritto ivi enunciati. L'esito risulta difforme sia dalle statuizioni rese nei precedenti gradi di merito, sia dalle conclusioni, ad esse coerenti, depositate lo scorso dicembre dal Procuratore generale presso la Corte di Cassazione.
La Corte ha applicato una regola di pregiudizialità secondo cui il giudizio di revocazione, volto ad ottenere la restituzione di quanto indebitamente pagato, dovrebbe precedere l'esercizio dell'azione risarcitoria, in palese contrasto con i principi espressi in sede penale nel 2006 secondo cui l'autonomia e l'eterogeneità delle due azioni (l'azione di risarcimento e l'azione

di revocazione straordinaria) "escludono ogni loro interferenza e le collocano ciascuna nel proprio settore, con l'unico limite di non consentire la duplicazione di esiti coincidenti e, quindi, di indebite locupletazioni".
Inoltre, ha introdotto un'ulteriore e inedita regola di natura processuale secondo la quale, fermo il diritto ad ottenere il lucro cessante e il danno non patrimoniale, per chiedere agli autori del reato (cioè ad Acampora, Metta e allo Stato che risponde ex lege per la responsabilità di quest'ultimo) il risarcimento del danno emergente, la parte danneggiata, Intesa Sanpaolo, dovrebbe dimostrare di avere escusso senza successo la parte beneficiaria della sentenza corrotta.
Il 19 maggio 2023 la Banca ha notificato l'atto di citazione in riassunzione alle altre parti coinvolte (Metta, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Acampora) chiedendo:
i) in via principale, nel merito, il riconoscimento, oltre alle altre voci di danno, del danno emergente, previa correzione dell'errore di calcolo effettuato all'epoca dalla Corte d'Appello di Roma, in considerazione del fatto che le "condizioni pregiudiziali" enunciate dalla Cassazione sono state soddisfatte in quanto la Banca ha coltivato il recupero, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, di quanto pagato alla beneficiaria in conseguenza della sentenza revocata. Per l'ipotesi che la domanda principale non venga accolta la Banca ha chiesto quantomeno la liquidazione del lucro cessante e del danno non patrimoniale;
ii) in via subordinata al merito, il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ai sensi dell'art. 267 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) per violazione del Trattato dell'Unione Europea (TUE), evidenziando la compressione arbitraria del diritto al risarcimento previsto dalla Legge speciale sui danni cagionati dai magistrati nell'ambito dello svolgimento delle proprie funzioni (L. 117/88) derivante dall'applicazione dei principi esposti dalla Corte di Cassazione nella recente sentenza.
La PCDM e Giovanni Acampora si sono costituiti nel giudizio di rinvio replicando alle tesi sostenute dalla Banca. A seguito della prima udienza, tenutasi in forma cartolare ad ottobre 2023, la Corte ha dichiarato la contumacia di Vittorio Metta e rinviato per la precisazione delle conclusioni ad ottobre 2024 senza pronunciarsi sulle istanze delle parti.
In data 11 settembre 2024 il difensore di Giovanni Acampora ha depositato il certificato che attestava la morte del proprio assistito; di conseguenza la Corte ha pronunciato l'interruzione del procedimento.
La Banca ha riassunto il giudizio collettivamente e impersonalmente nei confronti degli eredi di Giovanni Acampora. All'udienza cartolare dello scorso 4 febbraio la Corte ha preso atto delle rinunce di alcuni dei chiamati all'eredità e ha rinviato al prossimo 18 marzo per la prosecuzione del giudizio.
In sede tributaria, la Banca, a fine 2023, ha avviato il procedimento per chiedere il rimborso della ritenuta di 33,2 milioni, a suo tempo versati, quale sostituto d'imposta per gli interessi di mora sul risarcimento del danno riconosciuto dalla sentenza del 1994, alla signora Battistella in qualità di erede di Nino Rovelli. La Corte di giustizia tributaria di primo grado di Roma con provvedimento del 24 aprile 2024 ha respinto il ricorso della Banca che ha impugnato la decisione. Il giudizio pende in secondo grado su appello della Banca.
Per quanto riguarda il contenzioso del lavoro, al 31 dicembre 2024, come già al 31 dicembre 2023, non risultavano in essere controversie rilevanti sotto l'aspetto sia qualitativo che quantitativo. In generale, tutte le cause di lavoro sono assistite da accantonamenti specifici, adeguati a fronteggiare eventuali esborsi.

Nel rispetto del Codice Etico, il Gruppo – nella sua totalità – è impegnato a osservare principi improntati a valori di onestà e integrità nella gestione della variabile fiscale, al rispetto delle norme fiscali applicabili nei Paesi in cui opera il Gruppo e al mantenimento di un rapporto collaborativo e trasparente con l'autorità fiscale, anche attraverso l'adesione ai regimi di cooperative compliance.
Intesa Sanpaolo riconosce l'importanza di contribuire alle comunità delle giurisdizioni in cui opera, pagando il giusto ammontare di tasse e, per questo motivo, pone particolare attenzione all'evoluzione della normativa fiscale, sia domestica sia internazionale, volta a contrastare i fenomeni di erosione fiscale e slittamento dei profitti, con l'impegno costante di rispettarne i principi. Il Gruppo ha rafforzato il sistema di controllo interno del rischio fiscale, denominato Tax Control Framework ("TCF"), rendendolo idoneo a presidiare il rilievo strategico del rischio fiscale e a soddisfare i requisiti di accesso al regime di adempimento collaborativo introdotto in Italia, ai sensi del D. Lgs. 128/2015; nella stessa ottica, ha aggiornato il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, ai fini della responsabilità degli enti per i reati tributari, sancita dal decreto legislativo n. 231 del 2001, al fine di presidiare il rischio di frode fiscale. Il 10 dicembre 2018, Intesa Sanpaolo è stata ammessa dall'Agenzia delle Entrate al regime di Adempimento Collaborativo, che decorre dal 2017, anno di presentazione dell'istanza. Nell'ambito di tale regime, è possibile, per Intesa Sanpaolo e l'Agenzia delle Entrate, effettuare valutazioni congiunte sulle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali attraverso contatti costanti e preventivi, volti a risolvere anticipatamente potenziali controversie.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in conformità alla bassa propensione al rischio fiscale, tramite l'implementazione del Tax Control Framework, intende assicurare il grado di risk appetite dichiarato nei Principi di condotta in materia fiscale ("Principi"), dotandosi di presidi idonei a gestire preventivamente il rischio fiscale, che assicurano nel tempo la conformità alle regole fiscali e tributarie dei Paesi dove opera e garantiscono l'integrità patrimoniale e reputazionale di tutte le società del Gruppo. I Principi sono parte integrante del Tax Control Framework, disegnato ed implementato in linea con gli standard OCSE. In particolare, coi Principi sono stati stabiliti gli indirizzi per garantire un'uniforme gestione della fiscalità presso tutte le società del Gruppo ispirati alle logiche di: (i) corretta e tempestiva determinazione e liquidazione delle imposte dovute per legge ed esecuzione dei connessi adempimenti, (ii) contenimento del rischio fiscale, inteso come rischio di operare in violazione di norme di natura tributaria ovvero in contrasto con i principi o con le finalità dell'ordinamento nelle diverse giurisdizioni in cui il Gruppo opera, sia per fattori esogeni (principalmente, l'incertezza interpretativa determinata dall'ambiguità o scarsa chiarezza delle norme tributarie) che per fattori endogeni (tipicamente, il non corretto e/o tempestivo adempimento di prescrizioni cogenti, la mancata rilevazione di novità normative che impattino sulla fiscalità del Gruppo, il compimento di operazioni che possano essere contestate dalle autorità fiscali come abusive).
I valori fondanti del TCF, riportati anche nel citato documento di Principi, sono i seguenti:
I Principi sono adottati da Intesa Sanpaolo anche in qualità di Capogruppo e sono approvati dal Consiglio di Amministrazione; l'interpretazione delle disposizioni contenute nei Principi è rimessa alla Capogruppo che, attraverso la Funzione Fiscale, ne cura altresì l'aggiornamento: ove necessario, infatti il documento viene rivisto, con cadenza almeno annuale, anche per effetto di un mutamento sostanziale del contesto esterno e/o interno, e della relazione periodica che rappresenta gli esiti del monitoraggio del Tax Control Framework e la valutazione e gestione degli eventuali rischi fiscali del periodo di imposta di riferimento. I Principi sono pubblicati sul sito istituzionale di Intesa Sanpaolo e devono essere adottati da tutte le società del Gruppo, previa delibera dei propri organi con funzioni di supervisione strategica.
L'adozione dei Principi richiede che ogni società del Gruppo:
fruisca dei benefici e incentivi fiscali previsti dagli ordinamenti solo qualora siano in linea con gli obiettivi commerciali e con la sostanza economica delle operazioni di business sottostanti;
garantisca trasparenza alla propria operatività e alla determinazione dei propri redditi e patrimoni evitando l'utilizzo di strutture, anche di natura societaria, che possano occultare l'effettivo beneficiario dei flussi reddituali o il detentore finale dei beni;
Intesa Sanpaolo e le società del Gruppo, inoltre, partecipano attivamente alle associazioni di categoria che monitorano e promuovono gli sviluppi dell'ordinamento tributario, e, direttamente o attraverso tali associazioni, partecipano a consultazioni pubbliche e ad attività di supporto ai policy-maker, con l'obiettivo di garantire uno sviluppo razionale ed equo del sistema fiscale.
Sono state inoltre approvate le Linee Guida per la gestione del rischio fiscale nell'ambito del regime di adempimento collaborativo con l'Agenzia delle Entrate che disciplinano i criteri e i processi che Intesa Sanpaolo deve adottare per garantire adeguatezza ed effettività al proprio Tax Control Framework, prescrivendo altresì gli opportuni processi di monitoraggio e la conseguente reportistica al Consiglio di Amministrazione, nonché le relative Regole.
Le tipologie di rischio fiscale che possono manifestarsi nell'ambito dei processi aziendali sono state individuate da Intesa Sanpaolo in:
Per i rischi fiscali di natura interpretativa, attraverso le interlocuzioni preventive con l'Agenzia delle Entrate, svolte nell'ambito del regime di adempimento collaborativo per l'anno 2024, le principali entità del Gruppo sono pervenute ad una comune valutazione dei fatti sottesi ai rischi fiscali significativi. In esito alle interlocuzioni svolte, non risultano posizioni interpretative incerte. Per le interlocuzioni che ancora non si sono concluse, il Gruppo, per prevenire qualsiasi rischio, adotta la soluzione più cautelativa dal punto di vista fiscale.
Le Funzioni di business e le Direzioni Centrali che compiono operazioni con potenziali impatti fiscali si devono attenere ai Principi di condotta in materia fiscale e alle Linee Guida nella esecuzione delle attività di competenza. Qualora i processi di clearing adottati dalla Banca non prevedano già il coinvolgimento della Funzione fiscale, è onere della Funzione di business (Divisione o Direzione Centrale) che proponga/strutturi le operazioni coinvolgere preventivamente il Responsabile della Funzione fiscale per consentire una adeguata valutazione degli effetti e dei rischi fiscali conseguenti alla loro attuazione.
Il Gruppo assicura che le funzioni fiscali coinvolte abbiano rilevanza organizzativa, risorse materiali e risorse umane adeguate al raggiungimento degli obiettivi, e che il relativo personale sia costantemente aggiornato, attraverso l'utilizzo di basi dati e fonti informative specialistiche aggiornate nonché iniziative di formazione periodiche. Inoltre, il Gruppo prevede per le funzioni diverse da quelle fiscali (sia di business che operative) attività di formazione periodiche su tematiche di particolare rilevanza e attualità.
Per garantire l'attuazione dei Principi, il Gruppo sostiene importanti investimenti in tecnologia volti ad adottare soluzioni digitali evolute finalizzate al presidio e all'efficientamento della gestione della fiscalità diretta e indiretta.

La Funzione fiscale, nelle sue attività di gestione del rischio fiscale:
Le Funzioni di business o le Direzioni Centrali che pongono in essere operazioni con potenziali impatti fiscali:
Il governo del rischio fiscale, seguendo anche le logiche previste nelle Linee Guida di Compliance di Gruppo, si articola nei seguenti macro-processi:
Il Gruppo controlla i rischi fiscali, attraverso l'adozione del TCF, che include processi, procedure, regole di governance, attività di manutenzione nel continuo e testing, oltre che utilizzo di tecnologia a supporto della consistenza del dato che alimenta il calcolo delle imposte dovute per legge.
Il TCF consente di monitorare e misurare il rischio fiscale, avendo riguardo tanto alla conformità alla normativa tributaria (rischio di adempimento, gestito nelle mappe dei rischi ove è evidenziato il rischio residuo), quanto all'incertezza che nasce dalla relativa applicazione (rischio interpretativo, gestito attraverso la specifica procedura che conduce alla misurazione di impatto

e materialità dell'incertezza fiscale).
I rischi fiscali diffusi sul Gruppo sono monitorati e gestiti localmente, ma sotto l'indirizzo e controllo della Capogruppo.
Per le principali entità del Gruppo, che aderiscono al regime di adempimento collaborativo, annualmente viene predisposta e sottoscritta dall'Agenzia delle Entrate e dalla singola società del Gruppo una nota di chiusura dell'anno di compliance, in cui vengono attestati gli esiti dei controlli sul Tax Control Framework e delle interlocuzioni svolte sui rischi fiscali significativi (di tale nota di chiusura viene dato anche conto al Consiglio di Amministrazione nella relazione periodica sul TCF).
Intesa Sanpaolo, nel dotarsi di processi e procedure per la gestione del rischio fiscale, nel rispetto dei sopracitati Principi, assicura che i processi per la gestione del rischio fiscale garantiscano un'adeguata protezione degli stakeholder interni ed esterni, sia in termini di mitigazione del rischio (anche in considerazione dei possibili impatti reputazionali), sia in termini più generali di salvaguardia dello stakeholder value, inteso come interesse degli stakeholder al non depauperamento del valore aziendale.
Intesa Sanpaolo, attraverso un processo strutturato, annualmente, prima dell'assemblea di approvazione del bilancio, garantisce agli azionisti la possibilità di presentare domande e quesiti, anche con riguardo alle tematiche fiscali, attinenti alle tematiche all'ordine del giorno. Le domande formulate e le relative risposte sono pubblicate sul sito web di Intesa Sanpaolo.
Inoltre, Intesa Sanpaolo ha adottato, per tutto il personale che lavora nel Gruppo e per taluni stakeholder, un sistema di segnalazione (whistleblowing) di atti o comportamenti che possano costituire violazioni delle norme relative all'attività bancaria, nonché di politiche e/o procedure interne dell'azienda o di condotte che diano luogo a conflitti di interesse. Lo strumento in commento si applica anche alle condotte che possano comportare violazioni dei Principi e della normativa fiscale.
L'impegno di Intesa Sanpaolo nella buona governance della fiscalità si è concretizzato anche nella predisposizione dei processi per la corretta gestione degli incentivi fiscali, adottati dal nostro Paese per abilitare la transizione ecologica del patrimonio immobiliare del Paese e di cui il Gruppo ha in concreto supportato l'attuazione, acquistando i crediti fiscali dai clienti, previo svolgimento dei controlli volti ad evitare fenomeni di frode.
Nel corso del 2024 il Gruppo ha rilevato imposte sul reddito di competenza dell'esercizio per 4.048 milioni, per la massima parte in Italia, dove sono stati realizzati la maggior parte dei proventi operativi netti, come risulta dalla tabella "Distribuzione per aree geografiche: dati economici" (righe "Proventi operativi netti" e "Imposte sul reddito") della Parte L della presente Nota integrativa.

A livello di Gruppo a fine 2024 il petitum per contenziosi fiscali (valore complessivo delle pretese per imposta, sanzioni e interessi) è di 155 milioni, in linea con il 2023.
I rischi derivanti dal contenzioso fiscale del Gruppo sono presidiati da adeguati accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri (51 milioni nel 2024; stesso ammontare nel 2023).
Per la Capogruppo sono pendenti 429 pratiche di contenzioso (459 pratiche al 31 dicembre 2023), per un petitum di 108 milioni (in linea con il 2023), conteggiato tenendo conto sia dei procedimenti in sede amministrativa sia dei procedimenti in sede giurisdizionale nei diversi gradi di merito e di legittimità.
Relativamente a tali contesti, i rischi probabili al 31 dicembre 2024 sono stati quantificati in 40 milioni (41 milioni al 31 dicembre 2023).
Rispetto al 31 dicembre 2023, per Capogruppo i principali eventi che hanno dato luogo a movimentazioni del petitum (+0,3 milioni) sono rappresentati:
Sempre rispetto al 31 dicembre 2023, per la Capogruppo le principali variazioni del Fondo per Rischi e Oneri comprensivo delle spese legali (-1 milione) sono:
Presso le altre società italiane del Gruppo, il contenzioso fiscale al 31 dicembre 2024 ammonta a complessivi 39 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2023), fronteggiati da accantonamenti specifici per 6 milioni (5 milioni al 31 dicembre 2023).
La movimentazione del petitum rispetto al 31 dicembre 2023, di ammontare sostanzialmente stabile (incremento di 1,7 milioni e decremento di 2 milioni), è riferita a:
Nulla di significativo da segnalare sulle variazioni intervenute sull'accantonamento.
Le vertenze fiscali al 31 dicembre 2024 delle controllate estere sono di ammontare contenuto del petitum 8 milioni

(sostanzialmente invariato rispetto al 31 dicembre 2023) fronteggiate da accantonamenti per 5,9 milioni (5 milioni al 31 dicembre 2023).
Nei paragrafi che seguono sono fornite informazioni sulle controversie attualmente in essere più rilevanti e su taluni inviti a comparire e questionari notificati nell'anno.
Con riguardo alla causa con l'Amministrazione fiscale brasiliana (petitum pari a circa 41,6 milioni), in tema di imposte sul reddito e di contribuzione sociale per l'anno 1995, della società Banco Sudameris Brasil (ora Banco Santander Brasil) – meglio nota come "Causa PDD1" -, il giudizio pende in secondo grado. La trattazione è stata oggetto di diversi rinvii. Da ultimo, all'udienza del 18 dicembre 2024 – per la quale lo studio legale che assiste la Banca ha depositato una memoria illustrativa - la trattazione è stata rinviata a data da fissarsi nel 2025 su richiesta del giudice relatore per meglio approfondire l'esame di alcuni documenti processuali. Per una analisi dettagliata della causa si rinvia alla Nota Integrativa consolidata dei bilanci precedenti. L'accantonamento a fondo rischi per questa pratica è di 8,1 milioni.
Si tratta di contenziosi aventi ad oggetto recuperi di imposta di registro su operazioni di conferimento aziendale e successiva vendita delle partecipazioni, riqualificati dal Fisco come cessioni di rami aziendali e poi anche oggetto di accertamento di maggior valore del ramo (petitum complessivo di 21 milioni). Tali contenziosi non sono stati definiti con la c.d. "pace fiscale" perché la Banca ha già provveduto al versamento a titolo provvisorio dell'intero ammontare accertato e per effetto della definizione non avrebbe avuto diritto alla restituzione delle somme eccedenti il costo della definizione stessa, oppure perché vi sono fondate prospettive di esito favorevole dei giudizi pendenti in Cassazione. L'accantonamento a fondo rischi per queste posizioni è di circa 2 milioni.
Il contenzioso ha ad oggetto l'individuazione della soggettività passiva dell'IMU con riferimento ad immobili di proprietà delle società di leasing o banche concessi in locazione finanziaria a terzi, il cui contratto di leasing è stato risolto anticipatamente per inadempimento del locatario ovvero si è sciolto per effetto di procedure concorsuali coinvolgenti il locatario stesso, senza che quest'ultimo abbia però provveduto alla riconsegna del bene al locatore. Su tale questione è sorto negli anni un contenzioso fiscale (che ha riguardato anche la ex Mediocredito Italiano e la Provis) riguardante la riconducibilità della soggettività passiva IMU (ancora) in capo all'utilizzatore ovvero (già) alla società di leasing/banca nel lasso temporale intercorrente tra la data di risoluzione (o scioglimento) del contratto di leasing e la data di materiale riconsegna del bene al locatore. Nel 2020 si è affermata la tesi della soggettività IMU delle società di leasing/banche dalla data di risoluzione giuridica del contratto, indipendentemente dal reimpossessamento del bene. Inoltre, la Legge di Bilancio 2020 ha previsto l'abolizione dell'Imposta unica comunale (IUC), nelle sue componenti relative all'Imposta municipale propria (IMU) e al Tributo sui servizi indivisibili (TASI), e l'unificazione delle due imposte nella nuova IMU e, in data 18 marzo 2020, il Ministero dell'Economia e Finanze – Dipartimento delle Finanze – Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale, con la circolare n. 1/DF, a commento delle modifiche ha fornito precise indicazioni sulla soggettività passiva della nuova IMU con riferimento alla data della risoluzione del contratto di leasing, in linea con la giurisprudenza prevalente. In considerazione di ciò, la banca ha deciso di procedere, a partire dal 2020, al pagamento dell'IMU su tutti gli immobili in leasing con contratti risolti, indipendentemente dall'avvenuta riconsegna del bene, promuovendo ove possibile le azioni di rivalsa nei confronti degli ex utilizzatori. È stato altresì deciso il progressivo abbandono di tutti i contenziosi pendenti su accertamenti relativi alle annualità fino al 2019, previo esperimento di un tentativo di conciliazione giudiziale presso i Comuni interessati per l'annullamento delle sanzioni e la compensazione delle spese di giudizio.
Il petitum complessivo è di 5 milioni interamente accantonato a fondo rischi.
Con avvisi di accertamento relativi agli anni d'imposta 2005 (petitum 3,9 milioni) e 2006 (petitum 2,9 milioni) la Direzione Regionale della Lombardia contestava l'illegittima applicazione, da parte della Sanpaolo Leasint S.p.A. (incorporata da Mediocredito Italiano poi fusa in ISP), della disciplina IVA in relazione ad alcuni contratti di leasing aventi ad oggetto imbarcazioni da diporto (c.d. leasing nautico).
Il contenzioso attualmente pende dinanzi la Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado della Lombardia a seguito del deposito in data 23 luglio 2024 dell'ordinanza con cui la Corte di Cassazione ha rinviato la causa alla predetta Corte di Giustizia Tributaria per un nuovo giudizio di merito dell'intera controversia.
In estrema sintesi le contestazioni ancora pendenti si riferiscono a 29 contratti di leasing e hanno ad oggetto l'illegittima applicazione del regime IVA delle locazioni finanziarie delle unità da diporto determinato attraverso l'individuazione di una base imponibile forfetaria in base ad un tempo d'utilizzo al di fuori delle acque territoriali dell'Unione Europea stimato dall'Amministrazione finanziaria con le circolari n. 76/E del 2001 e n. 49/E del 2002. A parere della Direzione Regionale l'applicazione di tale regime sarebbe stata illegittima in quanto con riferimento a detti contratti di leasing si sarebbero realizzati gli effetti tipici di una cessione diretta del bene tra la banca e l'utilizzatore finale, il cui corrispettivo, a differenza del canone di locazione, era interamente e forfetariamente imponibile IVA, come previsto dalle citate circolari.

In corso di giudizio la pretesa dell'Agenzia delle Entrate si è ridotta da complessivi 7,8 milioni iniziali a 5,6 milioni che la Banca ha già integralmente pagato iscrivendo in bilancio un credito verso Erario per "riscossione provvisoria" e che hanno prudenzialmente formato oggetto di accantonamento al fondo rischi benché sussistano fondati argomenti in diritto e pronunce della Corte di Cassazione (Cass. nn. 5950 e 5951 del 5 aprile 2019) che sanciscono l'illegittimità della pretesa dell'Agenzia delle Entrate.
In relazione alla controllata Sanpaolo IMI Bank International S.A. Funchal, con sede in Madeira (Portogallo) – estinta nel 2008 – pende un contenzioso per gli anni 2002, 2003 e 2004 (petitum 13,8 milioni). Originariamente gli importi in contestazione ammontavano a complessivi 28 milioni ridotti in corso di giudizio agli attuali 13,8 milioni (di cui 5,2 milioni per imposte e 8,6 milioni per interessi).
Nel merito, le autorità fiscali locali hanno contestato l'omessa tassazione ai fini della corporate income tax locale degli interessi previsti dal programma di emissioni obbligazionarie denominato "Euro Medium Term Note Programme" (EMTN), pagati dalla controllata portoghese a società beneficiarie dalle quali non era stata acquisita evidenza dello status di non residenza fiscale in Portogallo.
Non sono stati sinora effettuati versamenti a titolo provvisorio al Fisco portoghese. In base alla valutazione di rischio probabile espressa dal consulente locale tale contestazione è integralmente cautelata con accantonamento al fondo rischi.
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Come già segnalato nella Nota Integrativa consolidata del Bilancio 2023, tra la fine dell'anno scorso e l'inizio di questo sono stati notificati ad ISP, in qualità di incorporante e/o consolidante, "inviti" e "questionari" da parte di varie Direzioni dell'Agenzia delle Entrate, sia Regionali sia Provinciali, relativi al periodo d'imposta 2017. In tali atti si ipotizzava una contestazione IRES in merito al trattamento fiscale che le società italiane del Gruppo avevano riservato al provento allora iscritto a conto economico a fronte dell'impegno che la capogruppo aveva unilateralmente assunto nei loro confronti di tenerle indenni dagli oneri che sarebbero gravati su queste società a seguito dell'integrazione nel Gruppo della Banca Popolare di Vicenza e della Veneto Banca, c.d. "banche venete" (trattavasi di oneri di integrazione informatica, di incentivazione all'esodo del personale, di chiusura /accorpamento di filiali ecc.).
In specie, il citato provento era stato considerato dalle controllate non tassabile IRES mentre la tesi delle Direzioni era che avrebbe dovuto essere tassato.
Nel corso di numerosi incontri tenutisi con l'Agenzia delle Entrate, prima con l'Ufficio Adempimento Collaborativo e poi con il Settore Controllo nonché con le singole Direzioni, abbiamo illustrato i motivi per cui le contestazioni ipotizzate dovevano intendersi del tutto infondate. Al termine delle interlocuzioni è stato convenuto quanto segue:
La complessiva attività di regolarizzazione relativa ai periodi d'imposta dal 2018 al 2022 si è conclusa nel mese di dicembre 2024.
L'impatto complessivo netto a livello di Gruppo per imposte, sanzioni e interessi, per sanare la posizione di tutte le annualità delle società coinvolte è stato sostanzialmente nullo, tenuto conto che gli oneri sono pareggiati dal beneficio in capo ad ISP derivante dalla possibilità di dedurre fiscalmente (i) i contributi aggiuntivi versati per indennizzare le società dell'onere fiscale da queste dovuto per sanare la posizione e (ii) i contributi versati a suo tempo nel periodo 2018-2022, a fronte dei quali non erano state contabilizzate DTA.
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Con riguardo alle controversie definite nel periodo, si segnalano tra le principali: a) il contenzioso in tema di imposta di registro su decreto ingiuntivo del Tribunale Civile di Brescia che, nel condannare una società industriale a restituire a ISP l'importo finanziato, richiamava un accordo c.d. di "standstill" che consentiva alla società di continuare ad operare rinviando le azioni di recupero dell'esposizione finanziaria. L'Agenzia ha qualificato tale accordo enunciato come riconoscimento di debito liquidando imposta di registro dell'1% (quale atto di natura dichiarativa relativo a beni o rapporti). La decisione di primo grado favorevole alla Banca è divenuta definitiva e l'Agenzia ha rimborsato l'intero importo corrisposto a titolo provvisorio (petitum 0,6 milioni); b) il contenzioso con l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale I di Roma in tema di imposta di registro su sentenza di Tribunale Civile di Roma che accoglieva una richiesta di revocatoria fallimentare di rimesse in conto corrente bancario condannando per l'effetto il Banco di Napoli a restituire all'attrice 14,4 milioni oltre interessi legali. Il contenzioso si è concluso con sentenza depositata il 18 marzo 2024 della Corte di Giustizia Tributaria di I grado di Roma che ha preso atto del riconoscimento da parte dell'Ufficio della fondatezza della posizione della Banca e ha dichiarato la cessata materia del contendere (petitum 0,2 milioni).
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Si segnalano i seguenti questionari notificati a ISP nel 2024:
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Per quanto concerne le filiali di ISP localizzate all'estero si evidenzia quanto segue.
Il 4 gennaio 2023 la filiale di Londra ha ricevuto un questionario dell'Agenzia delle Entrate inglese con riguardo all'annualità 2020. I quesiti hanno riguardato principalmente tematiche di transfer pricing internazionale. Nel corso del 2023 l'autorità britannica (HMRC) ha acquisito dalla nostra filiale ingente documentazione in risposta ai quesiti posti. Nel corso del mese di febbraio 2024 è stato effettuato un incontro di approfondimento con i verificatori, a seguito del quale questi ultimi hanno richiesto ulteriore documentazione, focalizzata prevalentemente sulla struttura industriale e organizzativa della filiale a valle della Brexit e sulla ridefinizione del perimetro operativo con clientela non UE. Nel corso del mese di dicembre 2024, le autorità fiscali inglesi hanno esteso la verifica anche al periodo d'imposta 2022. Allo stato attuale, non sono stati elevati rilievi.
Per quanto concerne la filiale di New York: (i) la verifica, iniziata a gennaio 2021, condotta dall'Internal Revenue Service (IRS) con riferimento alla dichiarazione dei redditi presentata per il periodo d'imposta 2018, si è chiusa senza contestazioni. È stata altresì accolta la richiesta di rimborso della filiale per un importo pari a circa 4 milioni di dollari a seguito del ricalcolo delle imposte dovute in quel dato periodo; (ii) la verifica, notificata a luglio 2021, condotta dalla città di New York (NYC) con riferimento ai periodi d'imposta 2018 e 2019 è in corso. Al momento non si segnalano contestazioni.
È stata inoltre elevata contestazione in capo all'ex ufficio di rappresentanza di CR Firenze di New York per l'omessa presentazione della dichiarazione dei redditi relativi al periodo d'imposta 2015 (onere stimato in circa 1.600 euro). L'ufficio di rappresentanza essendo stato chiuso nel periodo d'imposta 2010, è la filiale di New York di ISP che ha avviato i contatti con lo Stato di New York per l'annullamento di tale contestazione.
Si segnala che tuttora continua la verifica sulla filiale di Monaco di Baviera della UBI Banca per gli anni dal 2015 al 2018, avviata nel 2021. I verificatori, dopo una prima richiesta di documentazione generale contabile, hanno chiesto nel maggio 2024 documentazione con riguardo a svalutazioni analitiche e forfetarie sui crediti ed ai contratti di service infragruppo per gli anni dal 2015 al 2017. In esito ad un complesso lavoro di reperimento della documentazione richiesta, la stessa è stata consegnata, il 6 dicembre 2024 alle Autorità locali. Al momento non si segnalano contestazioni.
A giugno 2024 è iniziata una verifica fiscale relativamente al periodo d'imposta 2019 sulla filiale di Francoforte. I verificatori non hanno ancora effettuato alcun rilievo.
Ad agosto 2024 è stata avviata una verifica fiscale relativamente ai periodi d'imposta 2021-2023 sulla filiale di Shanghai. Al momento non sono stati formulati rilievi.
Per Intesa Sanpaolo Private Banking ("ISPB") sul contenzioso relativo all'avviso di accertamento IRES e IRAP (notificato ai soli fini IRES anche a ISP quale consolidante) per l'annualità 2016 - con il quale è stata contestata la deduzione fiscale della quota di ammortamento di avviamenti, scaturita da conferimenti ricevuti da ISPB negli anni 2009, 2010 e 2013 e da questa affrancati avvalendosi dell'opzione per il riallineamento dei valori fiscali a quelli di bilancio di cui all'art. 15, comma 10, D.L. n. 185/2008 – la Corte di Giustizia Tributaria di 2° grado della Lombardia, con sentenza depositata il 5 settembre 2024, ha rigettato l'appello (di ISP e di ISPB) contro la sfavorevole sentenza di primo grado (maggiori imposte 4 milioni, oltre sanzioni di pari importo ed interessi). La sentenza verrà impugnata con ricorso in Cassazione nei termini di legge.
La medesima contestazione è in essere anche per l'annualità 2012 (maggiori imposte 3,9 milioni, oltre sanzioni di pari importo ed interessi), già pendente in Cassazione.
Per le ulteriori annualità (2011, 2013, 2014, 2015 e 2017) i relativi contenziosi sono stati oggetto della definizione liti di cui alla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 ("Legge di Bilancio 2023"), c.d. "tregua fiscale".
Fideuram ISPB Asset Management SGR (di seguito Fideuram SGR) il 28 dicembre 2023 aveva ricevuto dall'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia un invito a comparire in relazione all'annualità 2017 per IRES ed IRAP, a seguito della documentazione consegnata in risposta a questionario notificato il 4 agosto 2023, in ordine a presunte criticità di transfer pricing emerse in relazione alle transazioni relative ai corrispettivi per commissioni percepite da Fideuram SGR per l'attività di gestore delegato di fondi di investimento effettuata in favore della consociata irlandese Fideuram Asset Management Ireland – FAMI (delegante). Con particolare riguardo a tali commissioni di gestione, l'Agenzia ha ripreso analoghe rettifiche effettuate per le annualità dal 2011 al 2013 (che diedero luogo ad atti di accertamento con adesione) nonché per l'annualità 2016 alla quale Fideuram SGR ha aderito sottoscrivendo l'atto di accertamento con adesione.
In esito a tale invito è stato instaurato il contraddittorio che ha condotto al perfezionamento dell'atto di accertamento con adesione il 12 aprile 2024 con cui è stato definito il pagamento di IRES ed IRAP per 0,19 milioni oltre interessi per 0,04 milioni e così per complessivi 0,23 milioni (nulla per sanzioni, stante la corretta predisposizione della documentazione ai fini del transfer pricing).
Inoltre, dopo le risposte fornite in seguito alla richiesta dall'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia, ricevuta da Fideuram SGR nel mese di marzo, in merito a documentazione e informazioni sulla determinazione delle

commissioni riconosciute nel 2018 per l'attività di gestore delegato di fondi di investimento effettuata in favore della consociata irlandese FAMI, in data 11 novembre 2024 la società ha aderito alla proposta dell'Ufficio inerente la rettifica dei prezzi applicati maggiorandoli di 907 mila euro, cui corrispondono imposte per circa 268 mila euro, oltre a interessi moratori per circa 50 mila euro, per complessivi 319 mila euro (anche in questo caso non sono state applicate sanzioni, grazie alla corretta predisposizione della documentazione ai fini del transfer pricing).
Per Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (di seguito Banca Fideuram) sono pendenti in Cassazione, su ricorso della banca, tre cause riguardanti la presunta mancata effettuazione della ritenuta del 27% sugli interessi maturati negli anni 2009, 2010 e 2011 su conti correnti bancari esteri intrattenuti presso la Fideuram Bank (Luxembourg) da due fondi comuni di investimento di diritto lussemburghese "storici" (Fonditalia e Interfund SICAV), per i quali negli anni accertati Banca Fideuram era unicamente banca collocatrice e banca corrispondente (petitum,3 milioni). Essendo risultata soccombente in secondo grado in tutti i giudizi, si è ritenuto opportuno predisporre - sentito il consulente incaricato dell'assistenza nei giudizi pendenti dinanzi al giudice di legittimità - un accantonamento a fondo rischi a copertura del rischio comprensivo di sanzioni e interessi.
Cargeas Assicurazioni - incorporata in Intesa Sanpaolo Assicura, ora Intesa Sanpaolo Protezione - era stata interessata da una verifica dell'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Lombardia - Ufficio Grandi Contribuenti, volta a riscontrare la corretta applicazione, con riferimento alle annualità dal 2010 al 2018, delle disposizioni tributarie in materia di assicurazioni private e di contratti vitalizi di cui alla legge 29 ottobre 1961, n. 1216.
A seguito della verifica è stata contestata alla società la classificazione delle polizze assicurative aventi ad oggetto il rischio di "perdita d'impiego" (obbligatoriamente connesse ai finanziamenti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio e facoltativamente ad altri mutui, finanziamenti e crediti al consumo), soggette all'imposta sui premi assicurativi con aliquota del 2,5%, le quali, a parere dell'AdE, avrebbero invece dovuto essere classificate tra le polizze per assicurazione del rischio di "credito", soggette ad aliquota del 12,5%.
In particolare, Cargeas ha ricevuto sinora avvisi di accertamento per le seguenti annualità:
La Società ritiene che il rischio di soccombenza sia possibile, ma non probabile. Pertanto, non ha operato alcun accantonamento a fondo rischi per imposta, sanzioni e interessi, ad eccezione del costo afferente agli oneri legali.
Ad Intesa Sanpaolo Assicurazioni il 7 novembre 2024 è stata notificata ad una cartella di pagamento per ritenute (e relative sanzioni ed interessi) per l'anno 2020 relativa all'incorporata Bancassurance Popolari (BAP) per complessivi 0,3 milioni. Nel mese di dicembre 2024 la Società ha dapprima presentato istanza di annullamento in autotutela e quindi, in mancanza di riscontro, ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria. Sebbene le informazioni desumibili dalla cartella non siano molto comprensibili la Società ritiene la pretesa infondata e pertanto a fronte del pagamento a titolo provvisorio ha iscritto un credito nei confronti dell'erario, senza effettuare alcun accantonamento.
Sempre Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita incorporante della Intesa Sanpaolo Life DAC - impresa assicurativa di diritto irlandese fusa per incorporazione (di seguito ISL), a fine 2023 aveva ricevuto dalla Guardia di Finanza la richiesta di esibire, per i periodi d'imposta 2018-2022, apposita memoria esplicativa, corredata da eventuale documentazione di supporto, afferente al rispetto degli obblighi direttamente ascrivibili alla suindicata impresa assicurativa estera, in materia di monitoraggio fiscale, ex. art. 1 del D.L. 167/1990, tenuto conto del contenuto della Risoluzione del 13 novembre 2023, n. 62/E dell'Agenzia delle Entrate. Dopo la presentazione della memoria avvenuta il 25 gennaio 2024, la società si è incontrata con i Verificatori il 1° marzo 2024, assieme al proprio consulente, e ha ribadito tutte le motivazioni per cui ISL non era soggetta all'obbligo del monitoraggio fiscale, tra le quali si segnalano le seguenti:

normativa attuativa irlandese. ISL ha pienamente adempiuto agli obblighi posti a suo carico dalla DAC 2 e, di conseguenza, ha messo in condizione la Revenue Commissioners irlandese di assolvere all'obbligo di comunicazione annuale all'Agenzia delle Entrate italiana dei dati così individuati.
La Guardia di Finanza (G.d.F.) - richiamando il Questionario prot. 613669 dell'11 ottobre 2022 alla ex Intesa Sanpaolo Life DAC, riscontrato in data 2.12.2022 con le informazioni in merito ai premi incassati e alle prestazioni assicurative effettuate verso gli aventi diritto negli anni 2017-2020 - ha quindi chiesto nel marzo 2024 l'integrazione dei prospetti presentati nel 2022 limitatamente agli anni 2018-2020 (essendo nel frattempo prescrittosi l'anno 2017) sia per i premi incassati che per le somme versate (riferite alle prestazioni assicurative erogate) con evidenza analitica di alcune ulteriori informazioni. Inoltre, è stata chiesta l'esibizione anche per gli anni 2021 e 2022 della stessa documentazione fornita dal 2017 al 2020 corredata da prospetti ugualmente analitici. La società ha riscontrato le richieste con comunicazione del maggio 2024.
Dal 17 ottobre al 6 dicembre 2024 è continuata l'attività di verifica della G.d.F. nel corso della quale la società ha esibito un parere pro-veritate redatto dal proprio consulente il 22 aprile 2024 in merito alla (in)sussistenza a carico della ISL, dell'obbligo di fornire le generalità dei clienti assicurati. Successivamente la società ha prodotto anche una ulteriore memoria difensiva del consulente datata 7 novembre 2024, avente ulteriormente ad oggetto le motivazioni per cui la società ha ritenuto (e ritiene) spettante l'esonero dagli obblighi di monitoraggio. In data 6 dicembre 2024, la G.d.F. ha notificato alla società Processo Verbale di Constatazione ("P.V.C.") nel quale si contesta che la ISL nei periodi d'imposta dal 2018 al 2022 avrebbe omesso di adempiere agli obblighi di monitoraggio fiscale, limitatamente alle operazioni eseguite per conto o a favore di persone fisiche, enti non commerciali e società semplici ed associazioni equiparate ("soggetti monitorati") se di importo pari o superiore a 15 mila euro e, a partire dal 2021, a 5 mila euro.
In particolare, nel P.V.C. la G.d.F. ha contestato che costituirebbero "trasferimenti verso l'estero" soggetti agli obblighi di monitoraggio fiscale i trasferimenti dei premi eseguiti da ISL con addebito del conto corrente degli assicurati sottoposti a monitoraggio fiscale e accredito del conto corrente detenuto da tale compagnia di assicurazione in Italia e successivo accredito del conto corrente da essa detenuto in Irlanda, sebbene i trasferimenti all'estero siano stati eseguiti per conto proprio. Inoltre, la G.d.F. ha contestato che costituirebbero "trasferimenti dall'estero" soggetti agli obblighi di monitoraggio fiscale i trasferimenti delle prestazioni assicurative eseguiti con addebito del conto corrente detenuto da tale compagnia in Lussemburgo e accredito del conto corrente da essa detenuto in Italia e successivo accredito del conto corrente dei beneficiari sottoposti a monitoraggio, nei soli casi in cui in cui tali prestazioni non abbiano incluso redditi di capitale assoggettati ad imposta sostitutiva (fattispecie derivante dal fatto che alcune prestazioni erano di valore inferiore rispetto ai premi versati).
La G.d.F. ha trasmesso il P.V.C. alla competente Direzione Provinciale I di Milano dell'Agenzia delle Entrate che, in data 13 dicembre 2024, ha notificato alla Intesa Sanpaolo Assicurazioni atto di contestazione per la sola annualità 2018 (il cui termine per l'accertamento scadeva il 31 dicembre 2024), applicando la sanzione amministrativa di 0,6 milioni (10% sul movimento singolo di capitale più elevato).
Verranno avviate a breve le interlocuzioni con l'Agenzia delle Entrate per accertare se esistono margini per definire in bonis e con valori economici ridotti - tutte le annualità comprese nel P.V.C. (2018 – 2022).
Si segnala, infine, che nel bilancio 2024 è stato prudenzialmente accantonato un importo di 0,2 milioni pari ad un terzo della sanzione irrogata per il 2018 e dovuta in misura ridotta in caso di acquiescenza alla pretesa senza avvio del contenzioso. Sentito anche il consulente, la stima dell'accantonamento tiene conto della circostanza che per gli anni successivi non è stato ancora notificato un provvedimento da parte dell'Agenzia delle Entrate e che, allo stato attuale, l'importo della sanzione irrogabile per gli anni 2019-2022 è fortemente aleatorio perché dalle interlocuzioni si auspica una sensibile riduzione delle contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Eurizon Capital SGR S.p.A. ("EC ITA") aveva ricevuto il 22 dicembre 2022 un invito a comparire relativo all'IRES e all'IRAP 2016 – riguardante l'allineamento ai valori di libera concorrenza dei corrispettivi applicati per l'attività di delega di gestione prestata da EC ITA a favore degli OICR istituiti dalla controllata lussemburghese Eurizon Capital S.A. ("EC LUX"), nel corso del 2023 si sono sviluppate intense interlocuzioni con l'Ufficio accertatore, al termine delle quali quest'ultimo ha rivisto la propria posizione iniziale (si rinvia per dettagli alle Relazioni al 31 dicembre 2022 e al 2023 oltre alle Relazioni relative alle trimestrali del 2023) e in data 27 marzo 2023 l'Ufficio ha informalmente presentato a EC Italia una possibile proposta di adesione, sulla base dei seguenti elementi: maggior imponibile italiano pari a 26,8 milioni (vs 151,1 della posizione iniziale) rispetto al totale di EC LUX di 208 milioni, conseguenti maggiori imposte IRES ed IRAP dovute pari ad 8,8 milioni (vs. iniziali 50 milioni), oltre ad interessi pari a 1,8 milioni (vs iniziali 9,6 milioni), senza applicazione di sanzioni (vs iniziali 45 milioni), per un totale di 10,6 milioni (vs 104,6 milioni della posizione iniziale).
Alla luce di quanto precede, tenuto anche conto che era lecito aspettarsi che la negoziazione tra l'Autorità fiscale italiana e quella lussemburghese (che ha un interesse opposto a quella italiana) avrebbe portato alla collocazione del giusto prezzo di trasferimento da EC LUX a EC ITA su un livello più basso di quello ipotizzato dall'Autorità fiscale italiana, EC ITA ha aderito alla proposta nei termini sopra esposti. In tal modo è stato raggiunto l'obiettivo di prevenire un contenzioso tributario per importi importanti, dall'esito non assolutamente certo (perché avente ad oggetto questioni valutative e perciò inevitabilmente soggette a margini di discrezionalità) e che sarebbe durato anni. Pertanto, EC ITA ha concluso mediante atto di adesione la contestazione relativa ai rapporti intercorsi nel 2016 con la controllata lussemburghese EC SA.
Successivamente a tale definizione, l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia ha notificato alla EC ITA un nuovo questionario in tema di IRES e IRAP per l'anno 2017 "al fine di verificare l'eventuale persistenza delle criticità fiscali in materia di prezzi di trasferimento infragruppo definite in relazione al periodo d'imposta 2016". EC ITA, in data 22 giugno, ha inviato all'Agenzia il "Master File" e la "Documentazione Nazionale" e, il successivo 27 giugno, la documentazione richiesta (bilancio di verifica e prospetto riepilogativo delle variazioni in aumento e in diminuzione IRES ed IRAP).
A seguito della ricezione di analogo questionario ricevuto il 23 novembre 2023 per l'anno 2018, EC ITA ha inoltre trasmesso alla medesima Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia copia della "Documentazione Nazionale" in materia di prezzi di trasferimento per il periodo d'imposta 2018, unitamente al bilancio di verifica e al dettaglio delle variazioni in aumento e in diminuzione ai fini IRES ed IRAP riferiti al periodo d'imposta 2017.
Si rammenta, inoltre, che il 4 aprile 2023 era iniziata un'analoga verifica fiscale su Epsilon SGR S.p.A. ("Epsilon") da parte dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia – Ufficio Grandi Contribuenti con riguardo all'annualità 2017
in materia di imposte dirette, IRAP, IVA e obblighi dei sostituti d'imposta. Nel corso della verifica, il controllo è stato formalmente esteso all'annualità 2018 limitatamente alle operazioni infragruppo con soggetti non residenti. Nell'ambito del verbale di chiusura ("PVC") stilato il 6 ottobre 2023, in relazione alle annualità in esame 2017 e 2018 l'Ufficio i) ha rilevato il mancato allineamento alle condizioni di libera concorrenza della transazione cross-border avente ad oggetto il servizio di gestione di OICR prestato da Epsilon alla consociata lussemburghese EC LUX e ii) ha definito un maggior imponibile pari a complessivi 29,6 milioni sui due anni, calcolati nell'ipotesi che il corretto prezzo di trasferimento coincidesse con il terzo quartile dell'intervallo dei prezzi applicati nelle operazioni comparabili con soggetti indipendenti, secondo la stessa impostazione con cui EC ITA aveva concluso l'accordo di adesione per l'annualità 2016.
Sono quindi stati avviati i contatti con l'Agenzia per fare in modo che i rapporti tra EC ITA, Epsilon SGR ed EC LUX relativi al biennio 2017 e 2018 fossero esaminati in maniera coerente e coordinata.
Dopo numerosi incontri, è stata trovata un'intesa con la Direzione Regionale della Lombardia circa l'utilizzo della mediana per il 2017 e del primo quartile per il 2018, abbassando quindi significativamente i valori di riferimento rispetto al terzo quartile adottato per l'atto di chiusura dell'accordo di EC ITA per il 2016 e per il rilievo effettuato nel PVC di Epsilon per gli anni 2017 e 2018.
Il procedimento si è concluso con la firma degli atti di adesione agli accertamenti IRES e IRAP il 24 aprile 2024 e con il pagamento dei seguenti importi:
Tali importi hanno trovato completa capienza negli accantonamenti già appostati dalle società partecipate nel proprio bilancio al 31 dicembre 2023.
EC ITA ed Epsilon hanno quindi avviato le procedure finalizzate al recupero della tassazione scontata da EC LUX nel triennio 2016 - 2018 sugli imponibili ripresi a tassazione in Italia. In particolare:
Con riguardo alle società controllate estere si segnalano le principali posizioni di contenzioso in essere e le verifiche fiscali in corso.
Intesa Sanpaolo Bank Albania è interessata principalmente da: i) un contenzioso pendente in Cassazione su ricorso della Banca, avente ad oggetto la cancellazione di crediti non più esigibili che secondo l'amministrazione finanziaria avrebbero portato ad una diminuzione non legittima della base imponibile ai fini delle imposte dirette delle annualità dal 2003 al 2007 (petitum 1,5 milioni); il rischio di passività è stato interamente accantonato; ii) un contenzioso ex Veneto Banka pendente in secondo grado relativo ad errori commessi nella dichiarazione dei redditi per il periodo d'imposta 2013 (petitum 33 mila, interamente accantonato). Nel 2023 sono sorte due contestazioni in materia di ritenute fiscali relative all'anno 2019 per un importo complessivo di 0,16 milioni, attualmente pendenti in primo grado, importo interamente accantonato.
Nel 2024 è sorta una contestazione in materia di ritenute fiscali relative all'anno 2019 per un importo complessivo di 0,15 milioni, attualmente pendente in primo grado, importo interamente accantonato.
Intesa Sanpaolo Brasil S.A. – Banco Multiplo è stata oggetto di una verifica da parte del Receita Federal do Brasil (RFB), cui ha fatto seguito un avviso di accertamento in tema di imposte dirette per gli anni 2015 e 2016. La contestazione riguarda principalmente l'improprio utilizzo di perdite fiscali pregresse della Indosuez W.I. Carr Securities Brazil Distribuidora de Titulos e Valores Mobiliarios S.A., ad avviso delle autorità fiscali brasiliane non spettanti poiché generate prima della riorganizzazione che ha interessato Intesa Sanpaolo Brasil S.A. – Banco Multiplo e che ne avrebbe modificato l'attività svolta e la compagine societaria. Il rilievo mosso dal RFB è pari (al cambio aggiornato) a 1,8 milioni complessivi in linea capitale, oltre interessi per 0,6 milioni, su cui la società non ha effettuato alcun accantonamento giudicando remoto, anche sulla base della valutazione del consulente locale, il rischio di soccombenza in giudizio. Il primo grado di giudizio amministrativo si è chiuso con esito sfavorevole alla Banca che ha presentato appello al secondo grado amministrativo il 14 dicembre 2020.
Inoltre, la società brasiliana è stata anche oggetto di una verifica da parte del Sao Paulo City Municipality, cui hanno fatto seguito avvisi di accertamento in tema di Imposto Sobre Servicos (ISS) per gli anni 2016-2021. Il petitum complessivo è pari a 146 mila euro in linea capitale (oltre 15 mila euro di interessi) su cui la società non ha effettuato alcun accantonamento giudicando solo possibile il rischio di soccombenza in giudizio, sulla base del parere del consulente locale e della circostanza che un consulente indipendente nominato dal giudice di primo grado (dove il contenzioso pende) ha considerato legittimo il trattamento fiscale adottato dalla società.
Alexbank ha in corso una verifica fiscale relativa alla Corporate Income Tax, con riferimento ai periodi d'imposta 2018 e 2019. Al momento non risultano formulate contestazioni.
Inoltre, è pendente un contenzioso avente ad oggetto il mancato versamento dell'imposta di bollo con petitum (al cambio aggiornato) di 0,8 milioni per i periodi d'imposta 1984 – 2006. Rispetto al cambio aggiornato al 31 dicembre 2023 (1,2 milioni) risulta una diminuzione di 0,4 milioni dovuta alla svalutazione della sterlina egiziana rispetto all'euro.
La quantificazione della passività potenziale è stata aggiornata e risulta integralmente accantonata.
La verifica fiscale sull'imposta di bollo relativa al periodo d'imposta 2020 si è chiusa senza rilievi.

Intesa Sanpaolo Banka D.D. Bosna I Hercegovina (di seguito Intesa Sanpaolo Banka) è stata oggetto di una verifica da parte dell'Indirect taxes BiH office, cui ha fatto seguito un avviso di accertamento in tema di IVA per il periodo 1° aprile 2013 – 31 marzo 2018, notificato l'11 ottobre 2018. La contestazione riguarda alcuni servizi cui non si applicherebbe il regime di esenzione IVA in quanto di natura non finanziaria e sono nello specifico: i) servizi internazionali resi da VISA; ii) servizi resi a clienti in relazione a prodotti finanziari (e.g. saldi dei conti correnti); iii) servizi legali resi da fornitori stranieri. La contestazione è di importo complessivo pari a 0,1 milioni per IVA, sanzioni e interessi. Intesa Sanpaolo Banka ha presentato ricorso avverso l'avviso di accertamento in data 30 ottobre 2018, respinto dall'autorità fiscale locale, e a marzo 2019 è stato presentato appello avverso la decisione di primo grado. Nel 2021 l'autorità fiscale di primo grado ha rigettato il ricorso della banca e questa ha presentato appello all'autorità fiscale di secondo grado, respinto con decisione del febbraio 2022. La banca ha presentato reclamo al direttore dell'autorità fiscale nel febbraio 2022, rigettato con decisione del 23 maggio 2024. La banca ha appellato tale decisione il 19 luglio 2024 alla competente Corte di Giustizia e si è in attesa della fissazione dell'udienza di trattazione.
Inoltre, la Banca ha in corso altre due contestazioni in materia di Corporate Income Tax per i periodi d'imposta 2004 - 2006 entrambe pendenti in secondo grado (il primo grado in entrambi i casi si è chiuso in senso sfavorevole alla Banca). Le passività eventuali di 0,3 milioni derivanti dai giudizi di secondo grado sono state integralmente accantonate.
Ad ottobre 2021, Intesa Sanpaolo Banka è stata oggetto di una nuova verifica fiscale ai fini IVA per i periodi d'imposta 2018- 2021 riguardante alcuni servizi resi da Mastercard e Visa nel segmento carte di pagamento alle banche residenti in Bosnia ed Erzegovina, tra cui la banca del nostro Gruppo, precedentemente trattati, secondo la normativa locale e la prassi di riferimento, come servizi finanziari e, pertanto, esenti ai fini IVA. In tale sede, l'autorità fiscale bosniaca ha ritenuto che i servizi in commento non possano configurarsi come servizi finanziari e siano, pertanto, da assoggettare interamente a tassazione ai fini IVA. A seguito di tale pronuncia, nel maggio 2023 Intesa Sanpaolo Banka ha ricevuto una contestazione di circa 0,9 milioni per IVA aggiuntiva relativa all'intervallo temporale compreso tra l'aprile 2018 e l'agosto 2021, senza interessi di mora. A giugno 2023 la Banca ha presentato ricorso, respinto dalla stessa autorità nel successivo mese di agosto, e ricevuto notifica di una richiesta di pagamento di 0,4 milioni a titolo di interessi di mora, prontamente pagati. La Banca ha impugnato presso l'autorità fiscale di grado superiore la contestazione del maggio 2023 e la richiesta degli interessi nell'agosto 2023. Gli importi contestati (0,9 milioni per IVA e 0,4 milioni per interessi) sono stati accantonati.
In virtù della posizione assunta dall'autorità fiscale bosniaca sul tema in commento, a dicembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Banka ha deliberato l'accantonamento di 1 milione a titolo di IVA aggiuntiva in relazione al periodo settembre 2021 – settembre 2023, oltre interessi di mora, nonché la previsione di accantonamenti mensili corrispondenti all'IVA maturata sui servizi forniti nel segmento carte da Mastercard e Visa.
Per l'effetto, l'accantonamento aggiornato è pari a complessivi 2,8 milioni, di cui 2,2 milioni per IVA e 0,6 milioni per interessi.
Pravex Bank ha pendente in Cassazione dal 2021, dopo i primi due gradi favorevoli alla società, il contenzioso relativo al disconoscimento della perdita fiscale di 4 milioni circa riportata nel 2018 da anni precedenti. La contestazione non determina effetti sul conto economico in quanto la società non ha a suo tempo iscritto la fiscalità anticipata.
Per IMI SEC si è chiusa senza rilievi la verifica fiscale in tema di imposte dirette, avente ad oggetto le annualità 2015 e 2016. È in corso un audit condotto dallo Stato di New York sempre in relazione al reddito d'impresa, avente ad oggetto le annualità 2015, 2016 e 2017. Al momento non si segnalano rilievi.
* * *
A fronte della totalità delle pratiche di contenzioso fiscale in essere al 31 dicembre 2024, per un petitum, come in precedenza indicato, di 155 milioni, di cui 108 milioni relativi a Intesa Sanpaolo, nell'attivo dello stato patrimoniale di Gruppo sono iscritti circa 44 milioni di crediti per importi pagati a titolo provvisorio in presenza di accertamenti, 13,2 milioni dei quali riferiti alla Capogruppo.
La quota del fondo rischi che fronteggia le relative controversie con iscrizione a ruolo provvisoria ammonta a circa 20,6 milioni, di cui 12,2 milioni relativi a Intesa Sanpaolo.
Detti versamenti a titolo provvisorio sono stati effettuati in ottemperanza a specifiche disposizioni legislative, che ne prevedono l'obbligatorietà in base a un meccanismo di tipo automatico del tutto indipendente dall'effettiva fondatezza delle connesse pretese fiscali, e quindi dal maggiore o minore rischio di soccombenza nei relativi giudizi. Si tratta cioè di pagamenti eseguiti unicamente in ragione dell'esecutorietà di cui sono dotati gli atti amministrativi che contengono la pretesa fiscale di riferimento, la quale non viene meno neppure in presenza di impugnazione, che non ha efficacia sospensiva, e nulla toglie o aggiunge alle valutazioni sull'effettivo rischio di soccombenza, la cui misurazione è operata secondo il criterio previsto dallo IAS 37 per le passività.

La Divisione Insurance sovrintende alla gestione delle società controllate Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita), Intesa Sanpaolo Protezione (dal 1° dicembre 2024 Intesa Sanpaolo Assicura ha incorporato Intesa Sanpaolo RBM Salute ed è diventata Intesa Sanpaolo Protezione), Fideuram Vita, InSalute Servizi e Intesa Sanpaolo Insurance Agency con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo e potenziare il concetto di Banca Assicurazione.
Nell'ambito della gestione dei rischi delle imprese di assicurazione, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni (da qui in poi anche "Gruppo Assicurativo") si è dotato di un efficace sistema di gestione dei rischi, proporzionato alla natura, alla portata e alla complessità dell'attività esercitata dalle società e funzionale a mantenere i rischi cui l'impresa è esposta a un livello accettabile, coerente con le disposizioni patrimoniali.
Il sistema di controllo e gestione dei rischi per l'intero perimetro del Gruppo Assicurativo è conforme a quanto previsto dalla normativa di vigilanza assicurativa e coerente con la corrispondente normativa interna al Gruppo Intesa Sanpaolo sul sistema di controllo, attraverso la declinazione dei principi di riferimento e la definizione delle responsabilità degli organi sociali e delle funzioni con compiti di controllo che contribuiscono al corretto funzionamento del sistema dei controlli interni.
Il processo di gestione dei rischi del Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni è regolato in coerenza con l'autovalutazione del proprio profilo di rischio (Own Risk and Solvency Assessment – ORSA) e della propria propensione al rischio (Risk Appetite Framework o RAF), in coerenza con l'appetito per il rischio del Gruppo Intesa Sanpaolo. Alla documentazione di primo livello sopra citata, si aggiungono politiche e guide operative inerenti ai processi di gestione di tutti i rischi a cui il Gruppo Assicurativo è esposto.
Nel processo di gestione dei rischi si delineano quattro macro-fasi:
La prima macro-fase, in particolare nella specificità del risk assessment, consente all'Alta Direzione di avere un'immediata panoramica dell'esposizione ai rischi che consente di guidare i processi decisionali e la definizione delle priorità d'azione, anche a livello di pianificazione strategica.
Il processo di risk assessment è costituito da quattro fasi da svolgere con frequenza almeno annuale (o al verificarsi di particolari eventi):
Sono ricompresi in tale processo anche i rischi difficilmente quantificabili ritenuti materiali per il Gruppo Assicurativo e vengono eventualmente proposte attività di mitigazione per gestirli.
Concluso il processo di risk assessment, vengono gestiti i rischi identificati seguendo le modalità ed i limiti operativi di tolleranza riportati all'interno del Risk Appetite Framework e nelle politiche che costituiscono il framework di gestione dei rischi.
All'interno delle attività ricomprese nella fase di monitoraggio dell'esposizione al rischio, è prevista l'effettuazione di alcuni stress test, rappresentati da un insieme di tecniche usate dalle società del Gruppo Assicurativo per:
Qualora i risultati degli stress test evidenzino il potenziale mancato rispetto dei requisiti minimi regolamentari e/o l'inadeguatezza dei presidi posti a fronte di ciascun rischio, il Comitato per il Controllo Interno, i Rischi e la Sostenibilità del Gruppo Assicurativo discute e propone al Consiglio di Amministrazione delle società eventuali interventi migliorativi di consolidamento della stabilità patrimoniale della società tenendo in considerazione la solvibilità anche a livello di Gruppo Assicurativo.
A tale attività si aggiunge un processo strutturato di raccolta delle informazioni necessarie al calcolo degli indicatori e delle metriche definite per le dimensioni di rischio del Risk Appetite Framework volte al controllo dei limiti e delle soglie di early warning, declinati a partire e nel rispetto dei limiti e delle soglie presenti nel RAF del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Nell'ambito del Risk Appetite Framework, infatti, il Gruppo Assicurativo si è dotato di limiti e soglie di early warning sui principali fattori di rischio a cui è esposto. In particolare, i principali limiti e soglie previsti riguardano i rischi legati a:
Il Gruppo Assicurativo, inoltre, è dotato di una politica in materia di concentrazione dei rischi che definisce le concentrazioni da ritenere significative e le relative modalità di calcolo, al fine di mitigare il rischio che le stesse producano effetti negativi sulla solvibilità e sulla situazione finanziaria.
In particolare, l'obiettivo è la definizione delle concentrazioni dei rischi tali che siano coerenti con la strategia e politica di gestione dei rischi e con le politiche in materia di investimenti.
Le concentrazioni di rischio vengono identificate valutando l'impatto che esse possono avere sulla situazione patrimoniale e di solvibilità della società, in seguito a scenari avversi sui principali fattori di rischio, sia di tipo finanziario che di tipo tecnico.
I rischi tipici del portafoglio assicurativo Vita (gestito attraverso Intesa Sanpaolo Assicurazioni e Fideuram Vita) possono essere riassunti in tre categorie: rischi di tariffazione, rischi demografico-attuariali e rischi di riservazione. I rischi tipici del portafoglio assicurativo Danni (gestito attraverso Intesa Sanpaolo Protezione e, in forma residuale, Intesa Sanpaolo Assicurazioni), invece, sono riconducibili principalmente a rischi di tariffazione e di riservazione.
I rischi di tariffazione vengono presidiati dapprima in sede di definizione delle caratteristiche tecniche e di pricing di prodotto e nel tempo mediante verifica periodica della sostenibilità e della redditività (sia a livello di prodotto che di portafoglio complessivo delle passività). Con specifico riguardo al portafoglio assicurativo Vita, in sede di definizione di un prodotto viene utilizzato lo strumento di profit testing, con l'obiettivo di misurarne la redditività e di identificare in via preventiva eventuali elementi di debolezza attraverso specifiche analisi di sensitivity.
I rischi di riservazione vengono presidiati in sede di determinazione dei flussi di cassa contrattuali attesi (Present Value of Future Cash Flows - PVFCF) sia attraverso la corretta verifica della determinazione del valore rappresentativo degli impegni verso gli assicurati sia attraverso opportuni controlli sui flussi proiettati, ovvero controlli di tipo andamentale e di coerenza rispetto alle eventuali analisi di impatto/stime condotte precedentemente alla data di valutazione o rispetto all'analisi di movimento.
Con riferimento all'assunzione del rischio delle polizze del portafoglio Danni, le polizze al momento dell'acquisizione vengono controllate con un sistema automatico di riscontro dei parametri assuntivi associati alla tariffa di riferimento. Il controllo, oltre che formale, è quindi anche sostanziale e consente, in particolare, di accertare esposizioni a livello di capitali e massimali, al fine di verificare la corrispondenza del portafoglio con le impostazioni tecniche e tariffarie concordate con la rete di vendita. In seconda battuta, vengono effettuati controlli statistici per verificare situazioni potenzialmente anomale (come, ad esempio, la concentrazione per zona o tipologia di rischio) e per tenere sotto controllo i cumuli (con particolare riferimento alle polizze che prevedono coperture nei rami infortuni e malattia). Ciò anche allo scopo di fornire le opportune indicazioni per impostare il piano riassicurativo annuale.
Infine, i rischi demografico-attuariali, tipici del business Vita, si manifestano qualora si misuri un andamento sfavorevole della sinistralità effettiva rispetto a quella stimata nella costruzione della tariffa e sono riflessi a livello di riservazione. Per sinistralità si intende non solo quella attuariale, ma anche quella finanziaria (rischio di tasso di interesse garantito). Ciascuna società operante nel business Vita presidia tali rischi mediante una sistematica analisi statistica dell'evoluzione delle passività del proprio portafoglio contratti, suddivisa per tipologia di rischi e mediante simulazioni sulla redditività attesa degli attivi posti a copertura delle riserve tecniche.
Le compagnie del Gruppo Assicurativo, ai sensi dell'articolo 1 lettera r-bis del Codice delle Assicurazioni Private e successive modificazioni, adottano, per il calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, la "formula standard" (art. dal 45-quinquies a 45 undecies), con utilizzo, in aggiunta, dei parametri specifici di impresa per i rischi di tariffazione e riservazione del business Danni. Il calcolo del requisito patrimoniale a livello di Gruppo Assicurativo avviene tramite consolidamento dei dati delle singole società.
Nell'ambito del suddetto calcolo ed in coerenza con la richiamata normativa, quali elementi principali del requisito vengono definiti:
– il rischio operativo come il rischio di perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure interne, risorse umane o sistemi oppure da eventi esogeni. Per la componente di perdite economiche, nel rischio operativo sono compresi anche i rischi: legale, di condotta, di non conformità, di financial crime, IT e cyber, di sicurezza fisica, di continuità operativa, di informativa finanziaria, terze parti e di modello. Sono esclusi rischi strategici e di reputazione.
Nella tabella seguente sono riepilogate le passività assicurative (per le quali viene quindi applicato il principio IFRS 17), sia relative al business diretto che ceduto, al lordo delle elisioni intercompany, suddivise per macro-tipologia di prodotto.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Concentrazione dei rischi sottostanti per tipologia di prodotto |
2024 |
| Vita | 124.389 |
| Multiramo | 30.650 |
| Gestioni Separate | 73.197 |
| Contratti di puro rischio | 718 |
| Unit linked / Fondi pensione | 19.824 |
| Danni | 1.692 |
| Auto | 183 |
| Non Auto | 1.509 |
| Totale | 126.081 |
Di seguito viene dettagliata la ripartizione per scadenza delle passività finanziarie (valutate in accordo al principio IFRS 9) relative al comparto Vita, al lordo delle elisioni intercompany, rappresentate dalle attività a copertura degli impegni derivanti dalle unit linked, index linked, da altri prodotti assicurativi (nello specifico, dal prodotto Risparmio Insurance) e dalle passività subordinate.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dettaglio della ripartizione per scadenza delle passività | Con scadenza | Con scadenza | Totale al | Totale al |
| finanziarie | nei 12 mesi | oltre i 12 mesi | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Unit linked | 36 | 51.436 | 51.472 | 52.038 |
| Index linked | - | - | - | - |
| Altre passività verso assicurati | - | 453 | 453 | - |
| Passività subordinate | - | 1.350 | 1.350 | 2.223 |
| Totale | 36 | 53.239 | 53.275 | 54.261 |
Nelle tabelle seguenti sono riportati i risultati dell'analisi di sensitività rispetto ai principali parametri del rischio assicurativo, sulle principali grandezze di bilancio. Vengono forniti gli impatti sul margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin - CSM) e di, conseguenza, sullo stato patrimoniale e conto economico.
L'analisi in oggetto ha identificato i fattori di rischio a cui sono esposte le compagnie del Gruppo Assicurativo, identificando le ipotesi operative da stressare, come segue:
Relativamente al business Vita, l'impatto nei diversi scenari di stress è stato determinato esclusivamente al lordo della riassicurazione in quanto si ritiene l'effetto di quest'ultima poco significativo, al contrario per il business Danni i risultati sono esposti al lordo e al netto della riassicurazione.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Analisi di sensitività | Variazione CSM (a) | 31.12.2024 Utile netto (b) |
Patrimonio netto (b) |
| Vita | |||
| Spese + 10% | -143 | -23 | -23 |
| Lapse + 10% | -450 | -32 | -32 |
| (a) Lordo effetto fiscale | |||
| (b) Netto effetto fiscale |
Nota integrativa consolidata – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitività | 31.12.2024 | ||||||
| Variazione CSM (a) | Utile netto (b) | Patrimonio netto (b) | |||||
| Lordo (c) | Netto (d) | Lordo (c) | Netto (d) | Lordo (c) | Netto (d) | ||
| Danni | |||||||
| Loss Ratio +5% | -18 | -18 | -4 | -4 | -5 | -5 | |
| Loss Ratio -5% | 18 | 17 | 3 | 3 | 4 | 4 | |
| (a) Lordo effetto fiscale | |||||||
| (b) Netto effetto fiscale | |||||||
| (c) Al lordo della riassicurazione | |||||||
| (d) Al netto della riassicurazione |
Tali rischi derivano dal livello o dalla volatilità dei prezzi di mercato di strumenti finanziari che impattano sul valore di bilancio sia delle attività che della passività. I fattori di rischio individuati sono:
Gli investimenti delle società del segmento assicurativo del Gruppo Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo Assicurazioni, Intesa Sanpaolo Protezione e Fideuram Vita) vengono realizzati a fronte del patrimonio libero ed a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti della clientela. Queste ultime sono relative alle polizze Vita di tipo tradizionale rivalutabile, a quelle di tipo index e unit linked, ai fondi pensione e alle polizze Danni.
I portafogli di investimento ammontano complessivamente, a valori di bilancio e alla data del 31 dicembre 2024, a 180.575 milioni. Di questi, una quota pari a 93.071 milioni è relativa alle polizze Vita tradizionali rivalutabili, il cui rischio finanziario è condiviso con gli assicurati in virtù del meccanismo di determinazione dei rendimenti delle attività in gestione separata, alle polizze Danni ed agli investimenti a fronte del patrimonio libero; l'altra componente, il cui rischio è interamente sopportato dagli assicurati, è costituita da investimenti a fronte di polizze index linked, unit linked e fondi pensione ed è pari a 87.504 milioni.
In considerazione del diverso tipo di rischiosità, l'analisi dei portafogli investimenti, dettagliata nel seguito, è incentrata sugli attivi detenuti a copertura delle polizze Vita tradizionali rivalutabili, delle polizze Danni e del patrimonio libero.
In termini di composizione per asset class, al netto delle posizioni in strumenti finanziari derivati, l'84,58% delle attività, pari a 78.626 milioni, è costituito da titoli obbligazionari mentre la quota relativa a titoli di capitale pesa per il 2,22% ed è pari a 2.064 milioni. La restante parte, pari a 12.271 milioni, è costituita da investimenti in OICR, Private Equity e Hedge Fund (13,20%).
Il valore di bilancio dei derivati ammonta a 11 milioni circa, di questi la quasi totalità è riferita a derivati classificati di copertura, mentre la quota relativa a derivati di gestione efficace194 apporta un contributo positivo di 22 milioni circa.
Gli investimenti a fronte del patrimonio libero di Intesa Sanpaolo Assicurazioni e Fideuram Vita sono pari, alla fine del 2024 ed a valori di mercato, a 1.233 milioni circa e presentano una rischiosità, in termini di Value at Risk (VaR, intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), pari a 29 milioni circa.
194 Il Regolamento ISVAP n.36 del 31 gennaio 2011 in materia di investimenti definisce "derivati di gestione efficace" tutti i derivati finalizzati al raggiungimento di prefissati obiettivi di investimento in maniera più veloce, agevole, economica o più flessibile rispetto a quanto sia possibile operando sugli attivi sottostanti.

La distribuzione per scadenze della componente obbligazionaria evidenzia un 7,41% a breve (inferiore a un anno), un 29,18% a medio termine e un 47,99% a lungo termine (oltre i 5 anni).
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie | Valore di bilancio |
% | Duration |
| Titoli obbligazionari a tasso fisso | 66.345 | 71,37 | 6,40 |
| entro 1 anno | 6.616 | 7,12 | |
| da 1 a 5 anni | 23.286 | 25,05 | |
| oltre i 5 anni | 36.443 | 39,20 | |
| Titoli obbligazionari a tasso variabile/indicizzati | 12.282 | 13,21 | 5,83 |
| entro 1 anno | 271 | 0,29 | |
| da 1 a 5 anni | 3.840 | 4,13 | |
| oltre i 5 anni | 8.171 | 8,79 | |
| TOTALE | 78.627 | 84,58 | - |
| Titoli di partecipazione al capitale | 2.064 | 2,22 | |
| OICR, Private Equity, Hedge Fund | 12.271 | 13,20 | |
| TOTALE AL 31.12.2024 | 92.962 | 100,00 |
La sensitivity del fair value del portafoglio di attivi finanziari rispetto ad un movimento dei tassi di interesse, sintetizzata nella tabella seguente, mette in evidenza l'esposizione del portafoglio: a titolo di esempio, un movimento parallelo della curva di +100 punti base comporta una variazione negativa, nei portafogli obbligazionari, di 4.600 milioni.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Valore di Bilancio |
% | Variazione di fair value a seguito di variazione dei tassi di interesse |
||
| +100 pb | -100 pb | |||
| Titoli obbligazionari a tasso fisso | 66.345 | 84,38 | -3.958 | 4.465 |
| Titoli obbligazionari a tasso variabile/indicizzato | 12.282 | 15,62 | -642 | 746 |
| Effetto copertura al rischio tasso di interesse | - | - | - | - |
| TOTALE | 78.627 | 100,00 | -4.600 | 5.211 |
In conformità a quanto enunciato dal principio IFRS 17, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni ha definito una metodologia di derivazione dei tassi di sconto per la valutazione dei contratti assicurativi (per i dettagli si veda quanto indicato nella Parte A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio). Di seguito viene riportata la tabella che riepiloga i tassi di sconto applicati dalle diverse società del Gruppo Assicurativo.
| Tasso di sconto |
2024 | 2023 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 anno | 5 anni | 10 anni | 15 anni | 20 anni | 1 anno | 5 anni | 10 anni | 15 anni | 20 anni | |
| 31.12.2024 | 31.12.2024 | 31.12.2024 | 31.12.2024 | 31.12.2024 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | |
| VFA | 2,73% | 2,65% | 2,82% | 2,94% | 2,91% | 4,09% | 2,90% | 2,90% | 2,96% | 2,89% |
| GMM/PAA | 2,63% | 2,55% | 2,72% | 2,84% | 2,81% | 3,86% | 2,68% | 2,68% | 2,74% | 2,67% |
VFA – Variable Fee Approach
GMM – General Measurement Model
PAA – Premium Allocation Approach
Nella tabella che segue sono riportati i risultati dell'analisi di sensitività rispetto al rischio tasso di interesse sul CSM (Contractual Service Margin), sullo stato patrimoniale e sul conto economico.
L'analisi in oggetto ha identificato i fattori di rischio a cui sono esposte le compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni, identificando le ipotesi finanziarie da stressare per il business Vita, come segue:
– aumento parallelo della curva di sconto pari a 100 punti base (Interest Rate Up +100 punti base);
– decremento parallelo della curva di sconto pari a 100 punti base (Interest Rate Down -100 punti base).
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitività | 31.12.2024 | ||||
| Variazione CSM (a) | Utile netto (b) | Patrimonio netto (b) | |||
| Vita | |||||
| Interest Rate Up + 100 bps | -393 | -19 | -10 | ||
| Interest Rate Down - 100 bps | 308 | 7 | -2 | ||
| (a) Lordo effetto fiscale | |||||
(b) Netto effetto fiscale
Relativamente al business Vita, l'impatto nei diversi scenari di stress è stato determinato esclusivamente al lordo della riassicurazione in quanto si ritiene l'effetto di quest'ultima poco significativo. Per il business Danni si ritiene invece trascurabile la sensibilità alla variazione dei livelli dei tassi di sconto.
Nella tabella che segue è riportata la distribuzione per fasce di rating del portafoglio obbligazionario: i titoli con rating AAA/AA pesano per il 4,19% del totale investimenti mentre il 10,90% circa si colloca nell'area single A. I titoli dell'area low investment grade (BBB) costituiscono il 67,15% del totale, mentre è residuale (2,34%) la quota di titoli speculative grade o unrated. Si fa presente che, con riferimento all'esposizione verso titoli con rating BBB, la parte prevalente dell'esposizione è relativa a titoli obbligazionari emessi dalla Repubblica Italiana.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Dettaglio delle attività finanziarie per rating dell'emittente | Valori di bilancio |
% |
| Titoli obbligazionari | 78.625 | 84,58 |
| AAA | 1.119 | 1,20 |
| AA | 2.779 | 2,99 |
| A | 10.131 | 10,90 |
| BBB | 62.424 | 67,15 |
| Speculative grade | 2.055 | 2,21 |
| Senza rating | 117 | 0,13 |
| Titoli di partecipazione al capitale | 2.064 | 2,22 |
| OICR, Private Equity, Hedge Fund | 12.271 | 13,20 |
| TOTALE | 92.960 | 100,00 |
L'analisi dell'esposizione in termini di emittenti/controparti evidenzia le seguenti componenti: i titoli emessi da Governi, Banche Centrali e altri enti pubblici rappresentano il 70,59% dei titoli obbligazionari mentre i titoli di emittenti corporate contribuiscono per circa il 29,41%.
A fine esercizio 2024, i valori di sensitivity del fair value dei titoli obbligazionari rispetto ad una variazione del merito creditizio degli emittenti, intesa come shock dei credit spread di mercato di ±100 punti base, sono riportati nella tabella seguente.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Valore di Bilancio |
% | Variazioni di fair value a seguito di variazioni degli spread di credito |
|||
| +100 pb | -100 pb | ||||
| Titoli obbligazionari di emittenti governativi | 55.504 | 70,59 | -3.948 | 4.529 | |
| Titoli obbligazionari di emittenti corporate | 23.123 | 29,41 | -842 | 802 | |
| TOTALE | 78.627 | 100,00 | -4.790 | 5.331 |
Si rileva altresì che l'ammontare dei crediti derivanti da operazioni di assicurazione diretta al 31 dicembre 2024 è pari a 454 milioni, mentre i crediti derivanti da operazioni di riassicurazione risultano essere 135 milioni circa.
Di seguito viene data evidenza dell'ammontare dell'esposizione al rischio credito delle società del Gruppo Assicurativo per i contratti di riassicurazione in essere.
| Gruppo Assicurativo | |
|---|---|
| Attività per la residua copertura | 70 |
| Attività per sinistri accaduti | 89 |
| Crediti derivanti dai contratti di riassicurazione (Danni) | 91 |
| Totale | 250 |
Le coperture riassicurative sono state perfezionate con primari operatori del mercato che soddisfano i requisiti di solidità patrimoniale e finanziaria delineati nelle linee guida di ciascuna società e in conformità al Regolamento IVASS n. 38 del 3 luglio 2018 in materia di sistema di governo societario.
La sensitivity del portafoglio azionario a fronte di un ipotetico deterioramento dei corsi azionari pari al 10% risulta quantificata in -206 milioni, come si evince dalla tabella seguente.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Valore di Bilancio |
% | Variazioni di fair value a seguito di variazioni dei corsi azionari |
|
| -10% | |||
| Titoli azionari società finanziarie | 371 | 17,98 | -37 |
| Titoli azionari società non finanziarie e altri soggetti | 1.693 | 82,02 | -169 |
| TOTALE | 2.064 | 100,00 | -206 |
Il 97,92% circa degli investimenti è rappresentato da attività denominate nella divisa comunitaria. A fronte della residuale esposizione al rischio di cambio sono state contrapposte posizioni in strumenti finanziari derivati, principalmente Forward su BTP, nella stessa valuta.
Gli strumenti finanziari derivati sono utilizzati a fini di copertura dei rischi finanziari presenti nel portafoglio investimenti oppure a fini di gestione efficace.
Nella tabella sottostante si riportano i valori di bilancio degli strumenti finanziari derivati al 31 dicembre 2024.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia sottostanti | TITOLI DI DEBITO / TASSI DI INTERESSE |
TITOLI DI CAPITALE, INDICI AZIONARI, COMMODITY, CAMBI |
TOTALE | ||||
| Quotati | Non Quotati |
Quotati | Non Quotati |
Quotati | Non Quotati |
||
| Derivati di copertura | - | -11 | - | - | - | -11 | |
| Derivati di gestione efficace | - | - | 30 | -8 | 30 | -8 | |
| TOTALE | - | -11 | 30 | -8 | 30 | -19 |
Il rischio di liquidità rappresenta il rischio di non poter adempiere alle obbligazioni verso gli assicurati e gli altri creditori a causa della impossibilità di trasformare gli investimenti in liquidità, ovvero della difficoltà ad effettuare tale trasformazione senza deprimere i rendimenti futuri o comunque incorrere in perdite economiche significative. Il Gruppo Assicurativo, pertanto, effettua le proprie valutazioni e indirizza la gestione con l'obiettivo che siano adeguati a riflettere le caratteristiche delle proprie obbligazioni assicurative, favorendo la diversificazione degli attivi e una prudente gestione.
In primo luogo, viene di seguito rappresentato lo smontamento dei flussi di cassa futuri al 31 dicembre 2024 negli anni futuri, sia attualizzati che non attualizzati, suddivisi per il business Vita e il business Danni. Per il business Danni, è ricompresa sia la riserva per copertura residua (Liability for Remaining Coverage – LRC) che la riserva per sinistri accaduti (Liability for Incurred Claims – LIC); per il business Vita, invece, è ricompresa la LRC, in quanto la LIC rappresenta un importo certo in attesa di essere pagato agli assicurati.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi delle scadenze | Rilascio CashFlow non scontati | ||||||
| 31.12.2024 | |||||||
| fino a 1 anno |
da 1 a 2 anni |
da 2 a 3 anni |
da 3 a 4 anni |
da 4 a 5 anni |
oltre 5 anni | ||
| Contratti assicurativi | |||||||
| Vita | 11.631 | 10.632 | 11.706 | 10.310 | 11.925 | 93.574 | |
| Danni | 390 | 119 | 64 | 45 | 37 | 170 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi delle scadenze | Rilascio CashFlow scontati | ||||||
| 31.12.2024 | |||||||
| fino a 1 anno |
da 1 a 2 anni |
da 2 a 3 anni |
da 3 a 4 anni |
da 4 a 5 anni |
oltre 5 anni | ||
| Contratti assicurativi | |||||||
| Vita | 11.465 | 10.215 | 10.957 | 9.413 | 10.571 | 61.991 | |
| Danni | 363 | 112 | 59 | 42 | 34 | 159 |
Il Gruppo Assicurativo considera le previsioni relative alle scadenze dei flussi passivi nel processo di investimento degli attivi, effettuando valutazioni di copertura delle scadenze e di opportunità di rendimento.
Il Risk Appetite Framework ed il processo di gestione ALM considerano limiti di natura prudenziale sia sul rispetto del cash flow matching che tramite indicatori di tipo liquidity coverage ratio. Tali controlli e monitoraggi vengono svolti coerentemente al framework di vigilanza Solvency II.
Per la gestione di particolari condizioni di stress e di carenza di liquidità è stato definito un Contingency Funding Plan, che prevede la convocazione di un Comitato Investimenti straordinario che, sulla base della natura (es. turbolenza sui mercati rispetto a una composizione degli attivi non efficiente) e della durata prevista della situazione di tensione (es. temporanea verso strutturale), opera direttamente sul portafoglio degli attivi, ovvero propone le ulteriori azioni possibili.
Le seguenti tabella presentano la distribuzione temporale dei flussi finanziari netti attualizzati e non attualizzati dei contratti assicurativi emessi e delle cessioni in riassicurazione che costituiscono passività, riferiti al segmento Vita e Danni, in conformità ai requisiti dell'IFRS 17. Per il business Vita, sono stati riportati i flussi netti relativi al PVFCF LRC al 31 dicembre 2024, distinti tra business VFA (contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta) e GM (contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta), mentre la riga relativa alle cessioni in riassicurazione risulta vuota in assenza di flussi ARC passivi.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci / Scaglioni temporali | Fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 2 anni |
Da oltre 2 anni fino a 3 anni |
Da oltre 3 anni fino a 4 anni |
Da oltre 4 anni fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| Segmento Vita | |||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta |
11.416 | 10.173 | 10.921 | 9.382 | 10.545 | 61.891 | 114.328 |
| 2. Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionale |
- | - | - | - | - | - | - |
| 3. Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta |
49 | 43 | 36 | 30 | 26 | 101 | 285 |
| 4. Cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | - | - | - |
| Segmento Danni | |||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi | 403 | 122 | 64 | 45 | 37 | 167 | 838 |
| 2. Cessioni in riassicurazione | -40 | -10 | -5 | -3 | -3 | -8 | -69 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci / Scaglioni temporali | Fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 2 anni |
Da oltre 2 anni fino a 3 anni |
Da oltre 3 anni fino a 4 anni |
Da oltre 4 anni fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| Segmento Vita | |||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta |
11.602 | 10.596 | 11.677 | 10.285 | 11.903 | 93.494 | 149.557 |
| 2. Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionale |
- | - | - | - | - | - | - |
| 3. Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta |
30 | 35 | 29 | 25 | 22 | 80 | 221 |
| 4. Cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | - | - | - |
| Segmento Danni | |||||||
| 1. Contratti di assicurazione emessi | 432 | 130 | 69 | 48 | 40 | 179 | 898 |
| 2. Cessioni in riassicurazione | -42 | -11 | -5 | -3 | -3 | -9 | -73 |
La seguente tabella fornisce evidenza del rischio di liquidità associato ai contratti assicurativi emessi e alle cessioni in riassicurazione che costituiscono passività e prevedono clausole di riscatto o di estinzione anticipata, in conformità all'IFRS 17, paragrafo 132, lettera c). Gli importi pagabili a richiesta sono determinati considerando i valori riscattabili al netto di eventuali penali al 31 dicembre 2024. I contratti di investimento con elementi di partecipazione discrezionali sono stati riclassificati tra i contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta, mentre non sono riportati valori per i contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta e per le cessioni in riassicurazione in posizione di passività, in quanto non presenti.
| Voci / Valori | Importi pagabili a richiesta |
(milioni di euro) Valore di bilancio |
|---|---|---|
| 1. Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta | 120.260 | 122.919 |
| 2. Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionale | - | - |
| 3. Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta | - | - |
| 4. Cessioni in riassicurazione | - | - |
I rischi delle altre imprese sono essenzialmente concentrati:
Si tratta di due società veicolo che costituiscono la piattaforma asset-backed commercial paper conduit del Gruppo Intesa Sanpaolo, costituite al fine di rispondere alla strategia di Intesa Sanpaolo di fornire alla clientela un canale alternativo di funding tramite accesso al mercato internazionale delle asset-backed commercial paper. Gli asset originati dalla clientela europea sono acquistati dal veicolo Duomo, mentre al veicolo Romulus spettano gli attivi americani e l'attività di raccolta finanziaria sul mercato statunitense attraverso l'emissione delle asset-backed commercial paper. Si segnala, tuttavia, che a causa dei successivi downgrading di Intesa Sanpaolo intervenuti alla fine del 2014, gli investitori statunitensi hanno progressivamente disinvestito senza che il veicolo avesse la possibilità di trovare nuovi investitori terzi cui collocare le assetbacked commercial paper. I rischi in capo a tali entità, in particolare quelli di tasso di interesse e di cambio che potrebbero emergere dall'operatività delle due società, devono essere coperti in accordo con le policy di gestione di tali rischi definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo. In linea generale non è consentito alle società assumere posizioni in cambi. Al 31 dicembre 2024 gli attivi del veicolo Romulus includono 5,2 miliardi di crediti verso il veicolo Duomo. A fronte di tali attivi il veicolo ha emesso Asset-backed Commercial Papers (ABCP) per un valore di bilancio di 5,2 miliardi che sono stati per la quasi totalità sottoscritti dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo. Quanto al portafoglio del veicolo Duomo, a fine 2024 esso risulta principalmente composto da titoli per 7,69 miliardi.
Nel prospetto che segue sono indicati i dati e le informazioni relative ai due veicoli sopra citati e riferiti al 31 dicembre 2024.
| ROMULUS E DUOMO | Dati veicolo | Linee di liquidità (2) |
Garanzie rilasciate |
Titoli emessi |
di cui: posseduti dal Gruppo | (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale attivo | Perdite cumulate |
natura | importo | importo | importo | classificazione contabile |
Valutazione | ||
| ROMULUS FUNDING CORP. |
5.199 | (1) - |
- | - | 5.198 | 5.180 | Att. Fin. al costo amm. |
Costo ammortizzato |
|
| DUOMO FUNDING PLC | 7.690 | - | 8.440 | - | - | - |
(1) Interamente rappresentati da finanziamenti erogati a Duomo, per operazioni contabilizzate nel bilancio di quest'ultimo veicolo.
(2) Trattasi di Fully Supporting Liquidity Facilities rilasciate dalla capogruppo Intesa Sanpaolo impegnate per 8.440 milioni a fronte di un accordato pari a 15.000 milioni.
L'incidenza del totale attivo dei conduit Romulus e Duomo, al netto dei rapporti intercorrenti tra i due veicoli, rispetto al totale attivo consolidato, è pari circa all'1%. Il rischio del portafoglio dei due veicoli è composto per circa il 45,92% da crediti commerciali e per la restante parte da prestiti al consumo (15,48%), da crediti derivanti da contratti di factoring e leasing (2,57%), mutui ipotecari (0,01%), prestiti a PMI (21,28%), da prestiti/contratti di leasing a società farmaceutiche (0,85%) e auto loans and leases (13,89%). Gli eligible assets detenuti dai veicoli sono espressi principalmente in euro (94,50% del portafoglio complessivo). La restante parte è suddivisa in sterline inglesi (4,27 %), dollari USA (0,63%), peso messicano (0,25%), corone svedesi (0,19%), zloty polacco (0,13%), dollari australiani (0,01%), franchi svizzeri (0,01%) e corone danesi (0,01%).

Sempre con riferimento al portafoglio di eligible assets si forniscono le seguenti informazioni.

Relativamente alla distribuzione per rating del portafoglio crediti si segnala che il 98% risulta privo di rating e il restante 2% risulta con rating superiore alla "A".
Con riferimento alla distribuzione geografica degli assets detenuti dai due veicoli si segnala che i debitori sono localizzati per l'86,7% in Italia.
Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 48,88% nel capitale sociale di Risanamento, property e development company quotata alla Borsa Italiana, focalizzata, in origine, sull'attività di riqualificazione e di sviluppo dell'area metropolitana strategica di Milano Santa Giulia (MSG), ubicata nella zona sud-est di Milano. Ancorché Risanamento sia inclusa nel perimetro di consolidamento contabile del Gruppo, Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento e sulle società da essa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 c.c. e seguenti. Inoltre, stante la natura non strumentale dell'attività svolta dalla società rispetto a quella bancaria, Risanamento non fa parte del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.
Nel corso del 2° trimestre 2023 era stata perfezionata con Lendlease, primario operatore internazionale operante nel settore delle infrastrutture, un'articolata operazione (cd. Progetto Starfighter) di riassetto societario e finanziario del Gruppo Risanamento, finalizzata alla realizzazione di un progetto immobiliare nell'area industriale di MSG e alla massimizzazione del valore dell'area, che aveva previsto, tra le altre cose, l'esdebitazione del Gruppo Risanamento e la conversione in quote di un FIA gestito da Lendlease (Fondo Heartbeat) dell'esposizione creditizia vantata da Intesa Sanpaolo e dagli altri istituti di credito, la cessione al FIA dei diritti di superficie dell'area MSG da parte di Risanamento, che ha mantenuto la nuda proprietà oltre all'impegno a completare le opere di bonifica e riempimento dell'area.
In data 30 ottobre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Risanamento ha approvato il Resoconto intermedio di gestione del Gruppo al 30 settembre 2024 da cui emergeva una perdita consolidata netta di 27,5 milioni, una posizione finanziaria consolidata netta positiva pari a 27,6 milioni e un patrimonio consolidato netto positivo pari a circa 25,1 milioni. Il Resoconto societario evidenziava altresì che, rispetto al cronoprogramma originario, sono stati accumulati alcuni ritardi nella realizzazione delle opere di bonifica dovuti (i) alle autorizzazioni relative all'impianto di trattamento dei materiali inquinanti di competenza del terzo appaltatore; (ii) al ritrovamento in situ di materiale contenente amianto e (iii) alle necessarie modifiche per adeguare il Progetto Operativo di Bonifica (POB) originario al nuovo progetto planivolumetrico.
La società ha anche dichiarato nel proprio Resoconto che tali eventi sopraggiunti al piano originale, oltre a non consentire di rispettare le tempistiche inizialmente previste, comportano una serie di costi aggiuntivi che all'epoca risultavano in corso di definizione.
Inoltre, in data 24 gennaio 2025, Risanamento ha pubblicato il proprio calendario finanziario per l'esercizio 2025 fissando al 19 marzo la data di approvazione del progetto di bilancio e del bilancio consolidato per l'esercizio 2024. Tale data, a differenza che per gli scorsi esercizi, è successiva a quella in cui il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in data 27 febbraio 2025, approva il progetto di bilancio d'esercizio della Capogruppo e del bilancio consolidato relativi all'esercizio 2024.
In considerazione del fatto che entro la data di approvazione del bilancio di Intesa Sanpaolo non si sono tenute sedute consiliari di Risanamento che hanno approvato i dati della società al 31 dicembre 2024, non è stato possibile includere questi ultimi nel bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo, coerentemente con la policy di Gruppo che prevede che i dati contabili delle società controllate, per potere essere recepiti nel bilancio consolidato di Gruppo, debbano essere stati preventivamente

approvati da rispettivi Consigli di Amministrazione. Conseguentemente, ai fini della contribuzione al bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2024 sono stati utilizzati i dati al 30 settembre 2024 del Gruppo Risanamento, coerentemente con quanto consentito dall'IFRS 10 per cui la differenza tra la data del bilancio della controllata e quella del bilancio consolidato non deve essere superiore a tre mesi. I dati al 30 settembre 2024 del Gruppo Risanamento sono stati inoltre rettificati, in termini prudenziali e sulla base delle informazioni allo stato disponibili, per cogliere la situazione di incertezza riferita principalmente ai costi aggiuntivi per le opere di bonifica, già peraltro anticipata da Risanamento nel proprio Resoconto intermedio al 30 settembre 2024, in ogni caso con effetti non materiali sul conto economico consolidato di Intesa Sanpaolo.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale a livello consolidato e di singola partecipata è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo assegna un ruolo prioritario alla gestione e all'allocazione delle risorse patrimoniali, sia come leva strategica che come strumento per assicurare la coerenza dei piani operativi delle unità di business.
Una volta definiti gli obiettivi strategici di redditività, solidità patrimoniale e di liquidità che il Gruppo intende perseguire, le risorse patrimoniali e finanziarie sono allocate alle unità di business attraverso un processo che ne valuta il potenziale di crescita, la capacità di creazione di valore e l'autonomia finanziaria.
Il capitale a rischio considerato è duplice:
– capitale regolamentare a fronte dei rischi di Pillar 1;
– capitale interno complessivo a fronte dei rischi di Pillar 2, ai fini del processo ICAAP.
Il capitale regolamentare e il capitale interno complessivo differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo discende da schemi definiti nella normativa di vigilanza, il secondo dalle misurazioni gestionali.
L'attività di capital management si sostanzia, pertanto, nel governo dell'adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica attraverso un attento presidio sia dei vincoli regolamentari di Pillar 1 (dal 1° gennaio 2014 secondo le regole di Basilea 3), sia dei vincoli gestionali di Pillar 2. Le proiezioni sono prodotte anche in situazioni di stress al fine di assicurare che le risorse disponibili siano adeguate a coprire tutti i rischi anche in condizioni congiunturali avverse. Dal 2013 inoltre, il Gruppo redige un Recovery Plan, in linea con le previsioni regolamentari (direttive "Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD" - 2014/59/UE, recepita in Italia il 16 novembre 2015 con D. Lgs. n. 180 e n.181, e "Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD II" - Direttiva (UE) 2019/879, recepita in Italia l'8 novembre 2021 con D. Lgs. n.193, entrato in vigore il 1° dicembre 2021), le prassi internazionali ed in coerenza sia con il Risk Appetite Framework di Gruppo sia con il modello di gestione delle crisi adottato dalla Banca.
Annualmente, nell'ambito del processo di assegnazione degli obiettivi di budget viene svolta una verifica di compatibilità delle proiezioni a livello consolidato e di singola partecipata. In funzione delle dinamiche attese degli aggregati patrimoniali ed economici, se necessario, già in questa fase vengono identificate le opportune azioni di "capital management" per assicurare alle singole unità di business le risorse finanziarie necessarie. Trimestralmente, viene effettuata un'attività di monitoraggio del rispetto dei livelli di patrimonializzazione, intervenendo, quando necessario, con appropriate azioni.
Il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale viene perseguito attraverso varie leve, quali la politica di distribuzione dei dividendi, la definizione di operazioni di finanza strategica (aumenti di capitale, emissione di prestiti convertibili e di obbligazioni subordinate, dismissione di attività non strategiche, ecc.) e la gestione degli investimenti, in particolare degli impieghi, in funzione della rischiosità delle controparti.
Ulteriori analisi ai fini del controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale vengono svolte in occasione di operazioni di carattere straordinario (fusioni, acquisizioni, cessioni, ecc.) sia interne al gruppo che modificative del perimetro dello stesso.
A seguito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), la BCE fornisce annualmente la decisione finale del requisito patrimoniale che Intesa Sanpaolo deve rispettare a livello consolidato.
Il 30 novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha reso noto di aver ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024.
Il 26 aprile 2024 Banca d'Italia ha comunicato l'introduzione del nuovo buffer relativo al Systemic Risk (SyRB) pari all'1% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il tasso obiettivo dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025.
Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 9,88%195 . A determinare tale requisito concorrono:
L'11 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo ha reso noto di aver ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2025, invariato rispetto a quanto a valere sul 2024.
A partire dal 30 settembre 2019, il Gruppo Intesa Sanpaolo, a seguito dell'autorizzazione ricevuta da BCE, calcola i coefficienti patrimoniali applicando il cosiddetto Danish Compromise per cui gli investimenti assicurativi, detenuti indirettamente per il tramite di Intesa Sanpaolo Assicurazioni, vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.
Come già riportato nella Parte E della presente Nota integrativa, a cui si rimanda per approfondimenti, per quanto riguarda l'ambito di applicazione dei modelli interni relativi ai rischi creditizi, al rischio di controparte e ai rischi operativi non si segnalano variazioni rispetto al 31 dicembre 2023.
Come ormai noto, con riferimento al principio contabile IFRS 9, al 31 dicembre 2022 si è concluso il periodo transitorio (2018- 2022) previsto dal Regolamento (UE) 2017/2395 al fine di mitigare gli impatti patrimoniali derivanti dalla sua introduzione. Inoltre, sin da giugno 2020, il Gruppo ISP non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 (in vigore fino al 31 dicembre 2024), né del filtro prudenziale FVOCI (conclusosi il 31 dicembre 2022), entrambi introdotti dal Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR "Quick fix") nel contesto dello scenario pandemico.
Sin da dicembre 2020, il Gruppo Intesa Sanpaolo applica il Regolamento Delegato (UE) 2020/2176 sulla deduzione delle attività sotto forma di software dagli elementi del capitale primario di classe 1, il quale ha introdotto il criterio dell'ammortamento prudenziale applicato a tutte le attività sotto forma di software su un periodo di 3 anni (indipendentemente dalla vita utile stimata a fini contabili). Nello specifico, la differenza, se positiva, tra l'ammortamento accumulato prudenziale e l'ammortamento accumulato contabile (incluse le perdite di valore durevoli) viene completamente dedotta dal capitale CET1, mentre la parte residua (la parte del valore contabile netto di ciascuna attività sotto forma di software non dedotta), è inclusa nei RWA con un fattore di ponderazione del 100%.
Inoltre, con riferimento alla previsione normativa contemplata dall'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei Fondi propri al 31 dicembre 2024 è ricompresa la deduzione volontaria dal CET1 relativa al calendar provisioning sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2199 .
Infine, nel mese di giugno 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2024/1623 (anche noto come CRR3) che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) per quanto riguarda i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l'output floor. Il Regolamento si applicherà in linea generale a partire dal 1° gennaio 2025, salvo alcune norme di rilevanza minore per le quali era prevista un'applicazione anticipata già a decorrere dal 9 luglio 2024 (data di entrata in vigore del Regolamento stesso) e le disposizioni sul framework Fundamental Review of the Trading Book (FRTB) relative al Rischio di Mercato che decorreranno invece dal 1° gennaio 2026.
195 Requisito patrimoniale a regime; alla data (31 dicembre 2024) pari a 9,61%.
196 La modifica prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1.
197 Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l'esposizione al 31 dicembre 2024 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2026 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il 2024 e per il primo trimestre 2025). Il CCyB a valere sul 31 dicembre 2024 è pari a 0,26%.
198 SyRB calcolato considerando l'esposizione al 31 dicembre 2024 verso i residenti in Italia e il requisito a regime al 30 giugno 2025. Il SyRB a valere sul 31 dicembre 2024 è pari a 0,26%.
199 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche "deducano" con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.

| Voci del patrimonio netto | Consolidato prudenziale |
Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
Elisioni e aggiustamenti da consolidamento |
(milioni di euro) TOTALE di cui Terzi |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Capitale sociale | 10.453 | - | 55 | - | 10.508 | 139 |
| 2. Sovrapprezzi di emissione | 27.644 | - | - | - | 27.644 | 43 |
| 3. Riserve | 15.551 | -2 | -784 | 756 | 15.521 | 154 |
| 3.5 (Acconti su dividendi) | -3.022 | - | - | - | -3.022 | - |
| 4. Strumenti di capitale | 8.706 | - | - | - | 8.706 | - |
| 5. (Azioni proprie) | -180 | -6 | - | 6 | -180 | -1 |
| 6. Riserve da valutazione: | -2.516 | -297 | 148 | 150 | -2.515 | -183 |
| - Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-270 | - | - | - | -270 | - |
| - Coperture su titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - |
| - Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-1.966 | -2.103 | - | - | -4.069 | 6 |
| - Attività materiali | 1.826 | - | 36 | - | 1.862 | 15 |
| - Attività immateriali | - | - | - | - | - | - |
| - Copertura di investimenti esteri | -10 | - | - | - | -10 | - |
| - Copertura dei flussi finanziari | -119 | 67 | - | - | -52 | - |
| - Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - | - | - | - | - |
| - Differenze di cambio | -1.770 | - | 76 | - | -1.694 | -204 |
| - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - |
| - Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
-190 | - | - | - | -190 | - |
| - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti |
-178 | - | - | - | -178 | - |
| - Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto |
-151 | - | 36 | 150 | 35 | - |
| - Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
- | 1.735 | - | - | 1.735 | - |
| - Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione |
- | 4 | - | - | 4 | - |
| - Leggi speciali di rivalutazione | 312 | - | - | - | 312 | - |
| 7. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi | 8.684 | 1.190 | -130 | -1.085 | 8.659 | -7 |
| Patrimonio netto | 65.320 | 885 | -711 | -173 | 65.321 | 145 |
Nella tavola sopra riportata sono indicate le componenti del patrimonio netto contabile, sommando quelle del Gruppo con quelle di terzi, ripartite per tipologia di imprese oggetto di consolidamento. Più in dettaglio, nella colonna riferita al Consolidato prudenziale viene indicato l'importo che risulta dal consolidamento delle società appartenenti al Gruppo bancario, al lordo degli effetti economici di transazioni effettuate con altre società incluse nel perimetro di consolidamento; le società controllate, diverse da quelle appartenenti al Gruppo bancario e consolidate integralmente sono qui valorizzate con il metodo del patrimonio netto. Nelle colonne Imprese di assicurazione ed Altre imprese sono riportati gli importi che risultano dal consolidamento, al lordo degli effetti economici derivanti da transazioni effettuate con le società appartenenti al Gruppo bancario. Nelle colonne Elisioni e aggiustamenti da consolidamento sono invece indicate le rettifiche necessarie per ottenere il dato rappresentato in bilancio.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/valori | Consolidato prudenziale |
Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
Elisioni e aggiustamenti da consolidamento |
TOTALE | |||||
| Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
|
| 1. Titoli di debito | 694 | -4.756 | 568 | -2.680 | - | - | -568 | 2.680 | 694 | -4.756 |
| 2. Titoli di capitale | 142 | -411 | - | - | - | - | - | - | 142 | -411 |
| 3. Finanziamenti | 10 | -18 | - | - | - | - | - | - | 10 | -18 |
| Totale al 31.12.2024 | 846 | -5.185 | 568 | -2.680 | - | - | -568 | 2.680 | 846 | -5.185 |
| Totale al 31.12.2023 | 557 | -5.714 | 333 | -3.505 | - | - | -331 | 3.505 | 559 | -5.714 |
La riserva titoli di debito attribuibile alle imprese di assicurazione (negativa per 2.103 milioni) è da leggere congiuntamente alla riserva da valutazione "Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi" (positiva per 1.735 milioni), che accoglie l'effetto del mirroring, meccanismo introdotto dall'IFRS 17, per il tramite del quale il risultato finanziario viene attribuito agli assicurati.
La riserva sui titoli di capitale classificati a livello 1 risulta negativa per circa 288 milioni.
La voce finanziamenti include la riserva relativa ai crediti fiscali del business model HTCS.
| Attività/valori | Titoli di debito | Titoli di capitale | (milioni di euro) Finanziamenti |
|---|---|---|---|
| 1. Esistenze iniziali | -4.659 | -477 | -19 |
| 2. Variazioni positive | 2.837 | 245 | 31 |
| 2.1. Incrementi di fair value | 2.546 | 174 | 28 |
| 2.2. Rettifiche di valore per rischio di credito | 9 | X | 1 |
| 2.3. Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo | 222 | X | 2 |
| 2.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | 48 | - |
| 2.5. Altre variazioni | 60 | 23 | - |
| 3. Variazioni negative | -2.240 | -37 | -20 |
| 3.1. Riduzioni di fair value | -1.938 | -34 | -18 |
| 3.2. Riprese di valore per rischio di credito | -35 | - | -1 |
| 3.3. Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo | -216 | X | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | -2 | - |
| 3.5. Altre variazioni | -51 | -1 | -1 |
| 4. Rimanenze finali | -4.062 | -269 | -8 |
Nel corso dell'esercizio, Intesa Sanpaolo – in forza della delibera Assembleare del 24 aprile 2024 – e le società del Gruppo – in forza di specifiche autorizzazioni dei rispettivi organi sociali competenti a deliberare – hanno effettuato le seguenti transazioni su azioni della Capogruppo Intesa Sanpaolo:
| Azioni ordinarie: | ||
|---|---|---|
| Rimanenze iniziali | n. | 64.054.748 |
| Acquisti | n. | 507.799.512 |
| di cui oggetto di annullamento (buyback) | n. | 479.128.488 |
| Vendite | n. | -507.683.589 |
| di cui oggetto di annullamento (buyback) | n. | -479.128.488 |
| Rimanenze finali | n. | 64.170.671 |
Nell'esercizio le riserve in argomento hanno registrato una variazione positiva di 11 milioni; pertanto al 31 dicembre 2024 per piani a benefici definiti è presente una riserva negativa complessiva pari a circa 178 milioni.

Per l'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale si rinvia al separato fascicolo Terzo Pilastro di Basilea 3 – Informativa al pubblico al 31 dicembre 2024.

| Denominazione | Data dell'operazione (a) |
Costo operazione |
Interessenza % |
Margine di intermediaz. (b) |
Utile/ Perdita d'esercizio (c) |
(milioni di euro) Utile/Perdita rilevata dalla data di acquisizione (d) |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Alpian S.A. | 8-ago-24 | 74 | 61,60 | -1 | -31 | -16 |
| 2. First Bank S.A. | 31-mag-24 | 144 | 99,98 | 85 | -20 | 4 |
(a) Data di acquisizione del controllo.
(b) Margine di intermediazione della partecipata riferito all'intero esercizio 2024.
(c) Utile/Perdita registrata dalla partecipata per l'intero esercizio 2024.
(d) Utile/Perdita registrata dalla partecipata successivamente alla data di acquisizione e inclusa nel risultato consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Oltre alle operazioni di aggregazione aziendale riportate nella tabella precedente, contabilizzate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 3, sono state realizzate alcune operazioni straordinarie infragruppo, senza effetti sul bilancio consolidato; tali operazioni, escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3, hanno comportato il trasferimento di rami d'azienda o entità giuridiche tra società appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo o operazioni di aggregazione tra le società stesse (under common control). In considerazione della finalità meramente riorganizzativa delle operazioni ed in applicazione della policy contabile di Gruppo in materia, esse sono state contabilizzate in continuità di valori contabili, senza la rilevazione di effetti economici. Le principali operazioni infragruppo perfezionate nell'esercizio hanno riguardato:
Variazioni annue dell'avviamento
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 |
| Avviamento iniziale | 3.672 |
| Aumenti | 28 |
| - Avviamenti rilevati nel corso dell'esercizio | 28 |
| - Differenze positive di cambio e altre variazioni | - |
| Diminuzioni | -3 |
| - Rettifiche di valore rilevate nel corso dell'esercizio | - |
| - Disinvestimenti | - |
| - Differenze negative di cambio | -3 |
| Avviamento finale | 3.697 |
Nota integrativa consolidata – Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| CGU/Avviamenti | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Banca dei Territori | - | - |
| IMI Corporate & Investment Banking | 56 | 56 |
| Insurance | 1.007 | 1.007 |
| Asset Management | 1.061 | 1.060 |
| Private Banking | 1.573 | 1.549 |
| International Banks | - | - |
| Bank of Alexandria (Egitto) | - | - |
| Pravex Bank (Ucraina) | - | - |
| Totale | 3.697 | 3.672 |
Alpian S.A. (nel seguito "Alpian") è una digital bank svizzera costituita nel 2019 con sede a Ginevra, che svolge attività di private banking e di consulenza finanziaria per una clientela upper affluent / low private svizzera. La società, attiva sul mercato in Svizzera a partire dal terzo trimestre 2022, è la prima banca private svizzera a proporre una gamma di servizi di wealth management interamente digitale dedicata alla clientela, unitamente ai tradizionali servizi di online banking.
Al 31 dicembre 2023 Alpian risultava partecipata al 41,6% dalla Divisione Private Banking del Gruppo Intesa Sanpaolo per il tramite di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (di seguito "Fideuram") con una quota del 28,1% e di Reyl & Cie S.A., (di seguito "Reyl") con una quota del 13,5%. La partecipazione era classificata tra le interessenze sottoposte ad influenza notevole ai sensi dello IAS 28.
Nel corso del mese di dicembre 2023 Alpian aveva deliberato un nuovo piano industriale per il periodo 2024-2029 in cui, per dar seguito alle nuove progettualità previste ed al fine di ripristinare la dotazione minima regolamentare di CET1 richiesta dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) per il rispetto dei requisiti prudenziali, era stata prevista una ricapitalizzazione per complessivi 40 milioni di CHF, pari ad una valorizzazione della società, ante aumento di capitale, di 84 milioni di CHF. Tale valore era stato supportato da una specifica e autonoma valutazione rilasciata da parte di un consulente terzo che ne ha attestato la congruità economico-finanziaria. In sede di impairment test al 31 dicembre 2023 il valore di bilancio della partecipazione in Alpian era stato allineato al valore pre-money dell'aumento di capitale deliberato a fine 2023, pari in termini pro-quota a 35 milioni di CHF (38 milioni di euro).
Alla luce del valore strategico dell'asset, il Gruppo Fideuram ha ritenuto opportuno garantire il successo dell'intervento, aderendo all'aumento di capitale sia per la propria quota che per la totalità dell'eventuale inoptato. Conseguentemente, nel mese di marzo Fideuram ha sottoscritto l'aumento di capitale per un importo di 39 milioni di CHF, pari al proprio pro-quota (inclusivo della quota di Reyl) e l'inoptato, mentre il restante milione di CHF è stato sottoscritto da azionisti terzi. Il perfezionamento dell'aumento di capitale è avvenuto in data 8 agosto 2024. In data 10 settembre 2024 Fideuram e Reyl hanno inoltre sottoscritto un ulteriore aumento di capitale per circa 2 milioni di CHF riferibile all'esercizio di talune opzioni antidiluitive negoziate dai soci nel precedente aumento di capitale.
Al termine dell'operazione nel suo complesso, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha incrementato la propria quota di possesso dal 41,6% al 61,6% (di cui 51,1% per il tramite di Fideuram e 10,5% per il tramite di Reyl), ottenendo il controllo della società ai sensi dell'IFRS 10 e determinandone l'inclusione all'interno del perimetro di consolidamento del Gruppo.

L'IFRS 3 stabilisce le modalità con cui un'impresa deve contabilizzare una Business Combination (o aggregazione aziendale). Avendo assunto il controllo di Alpian a seguito della sottoscrizione dell'aumento di capitale, l'operazione di aggregazione è stata rilevata secondo il "metodo dell'acquisizione" previsto dall'IFRS 3 che prevede tre fasi principali i) identificazione dell'acquirente e della data di acquisizione; ii) determinazione del costo dell'acquisizione; iii) allocazione del costo dell'acquisizione (PPA – Purchase Price Allocation).
Secondo tale metodo l'acquirente, alla data d'acquisizione, deve procedere ad allocare il costo dell'aggregazione aziendale rilevando le attività, le passività e le passività potenziali ritenute identificabili dell'acquisita ai relativi fair value a tale data.
L'eventuale eccedenza tra il costo sostenuto per l'operazione di aggregazione ed il fair value delle attività, passività e passività potenziali identificabili (incluse eventuali attività intangibili non precedentemente rilevate nel bilancio del soggetto acquisito) deve essere rilevata come avviamento (goodwill); qualora invece il fair value delle attività nette identificabili del soggetto acquisito risulti superiore al costo di acquisizione occorre rilevare un provento (avviamento negativo) nel conto economico dell'acquirente.
Tenuto conto della quota del 41,6% già posseduta dal Gruppo Fideuram prima di assumere il controllo di Alpian, l'operazione si è qualificata come aggregazione aziendale realizzata in più fasi; conseguentemente il costo dell'acquisizione è stato determinato tenendo conto della sommatoria del corrispettivo trasferito per l'acquisizione del controllo e del fair value dell'interessenza già posseduta, quest'ultimo pari al relativo valore di bilancio (29 milioni di CHF) in quanto già allineato al valore pre-money dell'aumento di capitale. Relativamente al corrispettivo trasferito, oltre ai 39 milioni di CHF sottoscritti nell'ambito dell'aumento di capitale, è stato incluso nel costo di acquisizione anche l'importo di 2 milioni di CHF relativo all'attivazione delle opzioni anti diluitive, essendo esse strettamente correlate all'operazione di acquisizione.
Complessivamente il costo dell'acquisizione è risultato pari a 70 milioni di CHF, corrispondenti a 74 milioni di euro.
Con riferimento all'allocazione del costo di acquisizione, avvalendosi della facoltà previste dall'IFRS 3 che concede al soggetto acquirente 12 mesi per completare in via definitiva il processo di PPA, si segnala che le attività sono state completate in via definitiva per il Bilancio al 31 dicembre 2024, ancorché la data di acquisizione fosse l'8 agosto 2024.
Pertanto, ai fini del Bilancio 2024, con il supporto di un esperto indipendente, si è provveduto a completare le analisi volte a rideterminare il fair value delle attività e passività di Alpian e a verificare l'esistenza di eventuali intangibili specifici non rilevati in precedenza nel bilancio della società. In particolar modo, dall'analisi della situazione contabile alla data di acquisizione, convenzionalmente individuata nel 31 luglio 2024, è emerso che l'unica posta contabile meritevole di attenzione in termini di potenziali differenze tra valore contabile e fair value fosse rappresentata dal software proprietario, iscritto alla data di acquisizione tra le immobilizzazioni immateriali ad un valore di 14 milioni di euro.
Il fair value del software è stato stimato dall'esperto terzo sulla base della metodologia del Relief from Royalty Method. Il processo di valutazione ha determinato un fair value del software pari a 25 milioni di CHF (pari a 27 milioni di euro), con una differenza di fair value rispetto al valore contabile di 12 milioni di CHF (13 milioni di euro). Conformemente allo IAS 12, a fronte della rivalutazione operata in sede di PPA sono state iscritte passività fiscali differite per circa 2 milioni di CHF (pari a 2 milioni di euro), sulla base dell'aliquota nominale svizzera.
In merito alle attività immateriali legate alla clientela non precedentemente iscritte nel bilancio di Alpian, le analisi condotte hanno evidenziato valori non significativi che, quindi, non sono stati rilevati in bilancio.
Come disposto dall'IFRS 3, alla data di acquisizione l'acquirente deve rilevare l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale come attività e misurare inizialmente tale avviamento come importo residuale del costo di acquisizione, in quanto esso costituisce l'eccedenza del costo dell'aggregazione aziendale rispetto alla quota d'interessenza dell'acquirente nel fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificate.
Il costo dell'acquisizione complessivo di 74 milioni di euro è stato quindi confrontato con il patrimonio netto pro-quota della società alla data di acquisizione, opportunamente rivalutato al fair value, pari a 46 milioni di euro, facendo emergere una differenza residua da allocare pari a 28 milioni di euro, che è stata imputata ad avviamento. Per lo IAS 36 l'avviamento deve essere allocato alla CGU che si prevede possa beneficiare delle sinergie dell'aggregazione; nell'ambito del Gruppo ISP, l'avviamento è stato allocato alla CGU Private Banking.
Nella tabella seguente è riepilogata l'allocazione del costo di acquisizione e la determinazione finale dell'avviamento.
| (milioni di euro) Alpian |
|
|---|---|
| Costo di acquisizione definitivo | 74 |
| Patrimonio netto alla data di acquisizione | 61 |
| Effetti di PPA | 11 |
| - di cui delta fair value software | 13 |
| - di cui fiscalità differita | -2 |
| Patrimonio netto al fair value alla data di acquisizione | 72 |
| Patrimonio netto pro-quota Gruppo ISP al fair value | 46 |
| Avviamento rilevato | 28 |

Per completezza, si riporta di seguito la situazione patrimoniale di Alpian alla data di acquisizione con il confronto tra i valori contabili della società e i relativi fair value rivenienti dal processo di PPA.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo | Alpian | ||
| Valore contabile alla data di acquisizione |
Differenze di fair value |
Fair value alla data di acquisizione |
|
| Cassa e disponibilità liquide | 129 | - | 129 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | - | - | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 4 | - | 4 |
| a) crediti verso banche | 2 | - | 2 |
| b) crediti verso clientela | 2 | - | 2 |
| Partecipazioni | 3 | - | 3 |
| Attività materiali | 1 | - | 1 |
| Attività immateriali | 14 | 13 | 27 |
| Attività fiscali | 1 | - | 1 |
| Altre attività | 2 | - | 2 |
| Totale dell'attivo | 154 | 13 | 167 |
| Voci del passivo e del patrimonio netto | Alpian | |||
|---|---|---|---|---|
| Valore contabile alla data di acquisizione |
Differenze di fair value |
Fair value alla data di acquisizione |
||
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 87 | - | 87 | |
| a) debiti verso banche | 5 | - | 5 | |
| b) debiti verso la clientela | 82 | - | 82 | |
| Passività fiscali | 1 | 2 | 3 | |
| a) correnti | - | - | - | |
| b) differite | 1 | 2 | 3 | |
| Altre passività | 5 | - | 5 | |
| Patrimonio netto di Gruppo | 38 | 8 | 46 | |
| Patrimonio netto di Terzi | 23 | 3 | 26 | |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 154 | 13 | 167 |

Nell'ambito del processo di rafforzamento delle attività nell'Area Central and South-Eastern Europe ("Area CSEE") della Divisione International Banks, in data 31 maggio 2024 Intesa Sanpaolo ha perfezionato l'acquisizione del 99,98% del capitale di First Bank S.A. (nel seguito "First Bank") da J.C. Flowers & Co (nel seguito "JCF"), fondo di investimento privato statunitense. First Bank è una banca rumena di piccole-medie dimensioni con un totale attivo di circa 1,5 miliardi ed un portafoglio crediti di circa un miliardo, focalizzata principalmente nei settori SME e Corporate (rappresentanti oltre il 60% del portafoglio) e con una buona presenza nel Retail (15% del portafoglio rappresentato da consumer lending).
L'accordo, siglato dalle parti in data 28 ottobre 2023, ha previsto la compravendita della quota detenuta da JCF a fronte di un corrispettivo iniziale pari a 130 milioni di euro. Tale valore è stato supportato da una specifica e autonoma valutazione rilasciata da parte di un consulente terzo indipendente che ne ha attestato la congruità economico-finanziaria. Il corrispettivo era inoltre soggetto ad un aggiustamento previsto contrattualmente al fine di tener conto delle variazioni patrimoniali della società intervenute tra il 31 marzo 2023 (data di riferimento dell'operazione) ed il perfezionamento della stessa, avvenuto in data 31 maggio 2024. Tale aggiustamento è stato definito puntualmente, con il supporto del consulente terzo che ha provveduto alla verifica e attestazione della situazione patrimoniale alla data di perfezionamento dell'operazione, determinando un incremento del prezzo di ulteriori 14 milioni, liquidato nel corso del quarto trimestre dell'anno.
Avendo assunto il controllo di First Bank ai sensi dell'IFRS 10 con l'acquisizione del 99,98% del capitale sociale, l'operazione di aggregazione è stata rilevata secondo il "metodo dell'acquisizione" previsto dall'IFRS 3.
Con riferimento alla determinazione del costo dell'acquisizione, esso è stato determinato tenendo conto della sommatoria del corrispettivo di 130 milioni trasferito al closing per il 99,98% del capitale sociale di First Bank e dell'aggiustamento prezzo di 14 milioni corrisposto nel corso del quarto trimestre. Complessivamente il costo dell'acquisizione è risultato pertanto pari a 144 milioni.
Con riferimento all'allocazione del costo di acquisizione, avvalendosi della facoltà previste dall'IFRS 3 che concede al soggetto acquirente 12 mesi per completare in via definitiva il processo di PPA, si segnala che le attività sono state completate in via definitiva per il Bilancio 2024, ancorché la data di acquisizione fosse il 31 maggio 2024.
Pertanto, ai fini del Bilancio 2024, con il supporto di un esperto terzo, si è provveduto a completare le analisi volte a rideterminare il fair value delle attività e passività di First Bank e a verificare l'esistenza di eventuali intangibili specifici non rilevati in precedenza nel bilancio della società.
A fronte di un patrimonio netto contabile alla data di acquisizione pari a 191 milioni, l'esercizio di PPA ha comportato la rilevazione di aggiustamenti negativi, al netto del correlato effetto fiscale, per complessivi 37 milioni, ascrivibili alle seguenti componenti:
In merito alle attività immateriali legate alla clientela non precedentemente iscritte nel bilancio di First Bank, le analisi condotte hanno evidenziato valori non significativi che, quindi, non sono stati rilevati in bilancio.
Come disposto dall'IFRS 3, alla data di acquisizione l'eventuale eccedenza del costo dell'aggregazione non allocato deve essere iscritta come avviamento (goodwill); diversamente la differenza negativa, derivante dalla contabilizzazione dell'aggregazione a prezzi favorevoli è rilevata nel conto economico come avviamento negativo (badwill).
Ad esito del processo di PPA la differenza negativa di 10 milioni tra il costo di acquisizione (144 milioni) ed il patrimonio netto rettificato al fair value (154 milioni) è stata rilevata come avviamento negativo fra le componenti positive del conto economico consolidato alla voce "Altri oneri / proventi di gestione" del conto economico ufficiale e alla voce "Effetti economici dell'allocazione del costo di acquisizione al netto delle imposte" del conto economico riclassificato.
Poiché l'IFRS 3 prevede che l'acquirente, al fine di garantire che le valutazioni riflettano correttamente tutte le informazioni alla data di acquisizione, prima di rilevare a conto economico un avviamento negativo debba effettuare un "reassessment" del processo valutativo volto ad accertare la completezza delle attività di rideterminazione dei valori e la ragionevolezza e non arbitrarietà delle metodologie e dei parametri di valutazione adottati, è stato effettuato, con il supporto dell'esperto, un riesame delle principali valutazioni, tenendo anche conto della ridotta materialità dell'avviamento negativo emerso ad esito della conclusione del processo di PPA.

Nella tabella seguente è riepilogata l'allocazione del costo di acquisizione e la determinazione finale dell'avviamento negativo.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| First Bank | |
| Costo di acquisizione definitivo | 144 |
| Patrimonio netto alla data di acquisizione | 191 |
| Effetti di PPA | -37 |
| - di cui adeguamento portafoglio crediti | -23 |
| - di cui adeguamento accantonamenti fondo rischi e oneri | -6 |
| - di cui imposte anticipate | 4 |
| - di cui rilevazione fiscalità differita su riserve in sospensione d'imposta | -12 |
| Patrimonio netto al fair value alla data di acquisizione | 154 |
| Avviamento negativo | -10 |
Per completezza, si riporta di seguito la situazione patrimoniale di First Bank alla data di acquisizione con il confronto tra i valori contabili della società e i relativi fair value rivenienti dal processo di PPA.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo | First Bank | ||||
| Valore contabile alla data di acquisizione |
Differenze di fair value |
Fair value alla data di acquisizione |
|||
| Cassa e disponibilità liquide | 255 | - | 255 | ||
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 1 | - | 1 | ||
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
2 | - | 2 | ||
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.238 | -23 | 1.215 | ||
| a) di cui crediti verso banche | 34 | - | 34 | ||
| b) di cui crediti verso clientela | 1.204 | -23 | 1.181 | ||
| Attività materiali | 27 | - | 27 | ||
| Attività immateriali | 14 | - | 14 | ||
| Attività fiscali | 1 | 4 | 5 | ||
| Altre attività | 6 | - | 6 | ||
| Totale dell'attivo | 1.544 | -19 | 1.525 |
| Voci del passivo e del patrimonio netto | First Bank | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| Valore contabile alla data di acquisizione |
Differenze di fair value |
Fair value alla data di acquisizione |
|||
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.324 | - | 1.324 | ||
| a) debiti verso banche | 36 | - | 36 | ||
| b) debiti verso la clientela | 1.288 | - | 1.288 | ||
| Fondi rischi e oneri | 11 | 6 | 17 | ||
| Passività per imposte differite | - | 12 | 12 | ||
| Altre passività | 18 | - | 18 | ||
| Voci di patrimonio netto | 191 | -37 | 154 | ||
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 1.544 | -19 | 1.525 |
Successivamente alla chiusura dell'esercizio 2024 non sono state realizzate operazioni di aggregazione aziendale disciplinate dall'IFRS 3.
Non si segnalano rettifiche rilevate nell'esercizio corrente relative alle aggregazioni aziendali verificatesi in esercizi precedenti.

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. ha adottato, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa, il Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB.
Tale Regolamento, da ultimo aggiornato nel mese di dicembre 2024, tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391 bis C.C., che delle disposizioni di vigilanza introdotte dalla Banca d'Italia il 12 dicembre 2011 in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di "Soggetti Collegati" ed emanate in attuazione dell'art. 53, comma 4 e ss. del Testo Unico Bancario e in conformità alla delibera del CICR del 29 luglio 2008, n. 277 nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo Unico Bancario.
Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:
Ai sensi del Regolamento sono considerati Parti Correlate di Intesa Sanpaolo: i soggetti che esercitano il controllo o l'influenza notevole, le entità controllate e collegate, le joint venture, i fondi pensione del Gruppo, gli Esponenti e i Key Manager di Intesa Sanpaolo, con i relativi stretti familiari e le entità partecipate rilevanti.
L'insieme dei Soggetti Collegati di Gruppo è costituito dai Soggetti Collegati di ciascuna banca del Gruppo (compresa la Capogruppo) e di ciascun intermediario vigilato rilevante con fondi propri superiori al 2% del totale dei fondi propri a livello consolidato. Rispetto a ciascuna banca o intermediario vigilato rilevante del Gruppo sono Soggetti Collegati: i) gli azionisti che esercitano il controllo, l'influenza notevole o che sono comunque tenuti a richiedere autorizzazione ai sensi dell'art. 19 TUB o in grado di nominare un componente dell'organo con funzione di gestione o di supervisione strategica e i relativi gruppi societari; ii) le entità controllate, controllate congiuntamente e collegate, nonché le entità da queste controllate anche congiuntamente ad altri; iii) gli esponenti aziendali con i relativi parenti fino al secondo grado e le entità partecipate rilevanti.
In via di autoregolamentazione, la Banca ha esteso la disciplina in materia di operazioni con Parti Correlate e quella sull'attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei Soggetti Collegati a:
Tale soluzione consente di sviluppare uno standard più elevato di monitoraggio delle transazioni con le principali entità in potenziale rischio di conflitto di interessi.
Il Regolamento contempla le diverse cautele istruttorie che devono essere osservate dalle strutture della Capogruppo e dalle società controllate nella realizzazione di operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo, Soggetti Collegati di Gruppo e Soggetti rilevanti ex art. 136 TUB, al fine di soddisfare le esigenze di correttezza sostanziale delle transazioni, richiedendo, tra l'altro, un esame dettagliato delle motivazioni, degli interessi, degli effetti dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario e delle condizioni dell'operazione.
In coerenza con la regolamentazione adottata dalla Consob e dalla Banca d'Italia, è inoltre previsto un regime di esenzioni, integrali o parziali, dall'applicazione della disciplina.

Per quanto attiene ai profili deliberativi delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, il procedimento viene differenziato per:
Nel processo finalizzato all'approvazione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, un ruolo qualificato è svolto dal Comitato per le operazioni con Parti Correlate, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti, oltre che dalle disposizioni normative applicabili, incluse quelle specifiche del settore bancario (D.M. 169/2020), dal Codice di Corporate Governance e dall'art. 148 del Testo Unico della Finanza. Il Comitato per le operazioni con Parti Correlate può avvalersi, ove ritenuto opportuno, di esperti indipendenti in relazione alla significatività, alle particolari caratteristiche economiche o strutturali dell'operazione o alla natura della parte correlata o soggetto collegato.
Per le operazioni di maggiore rilevanza le strutture devono coinvolgere il Comitato nelle fasi dell'istruttoria e delle trattative, attraverso l'invio di un flusso completo e tempestivo e con la facoltà del Comitato di richiedere ulteriori informazioni e formulare osservazioni.
Tutte le operazioni – che non siano esenti in base al Regolamento – realizzate dalla Capogruppo con una parte correlata o soggetto collegato sono riservate alla competenza deliberativa del Consiglio, previo parere del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.
Il Regolamento prevede specifici presidi nel caso in cui sia deliberata un'operazione di minore o maggiore rilevanza, nonostante il parere negativo del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.
Le operazioni realizzate dalle società controllate con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo devono essere deliberate dal Consiglio di Amministrazione delle stesse società interessate previo benestare della Capogruppo, che viene rilasciato secondo l'iter sopra descritto.
Il Regolamento definisce altresì i criteri generali per l'informativa da rendere, almeno trimestralmente, anche ai sensi dell'art. 150 del Testo Unico della Finanza, agli amministratori e all'organo di controllo in ordine alle operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati perfezionate nel periodo di riferimento dalla Capogruppo o da società controllate, al fine di fornire un quadro completo dell'insieme delle operazioni più significative poste in essere, nonché dei volumi e delle principali caratteristiche di tutte quelle delegate. L'informativa deve riguardare tutte le operazioni, anche se esenti da procedura deliberativa, di controvalore superiore alle soglie di esiguità; sono escluse le operazioni di minore rilevanza di finanziamento e di raccolta bancaria infragruppo (sempre che non riguardino una società controllata con interessi significativi di altra parte correlata o soggetto collegato e presentino condizioni non di mercato o standard). Per le operazioni di minore rilevanza infragruppo ordinarie e a condizioni di mercato è, invece, prevista un'informativa di tipo aggregato su base annuale.
Le operazioni realizzate dalle banche italiane controllate con Parti Correlate e Soggetti Collegati di Gruppo, che non siano considerate esenti, fermo il benestare della Capogruppo, devono essere deliberate dal relativo Consiglio di Amministrazione, previo parere di un Comitato di Consiglieri indipendenti costituito all'interno del Consiglio di Amministrazione della Banca stessa. Sono, inoltre, previste regole specifiche di rendicontazione delle operazioni agli Organi della Banca.
Il Regolamento disciplina, inoltre, l'operatività con Soggetti Rilevanti ai sensi dell'art. 136 TUB, che deve essere applicato da tutte le Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, ivi inclusa la Capogruppo. Tale norma richiede l'adozione di una procedura deliberativa aggravata (delibera unanime dell'organo amministrativo, con esclusione del voto dell'esponente interessato, e voto favorevole dei componenti l'organo di controllo) per consentire agli esponenti bancari di assumere, direttamente o indirettamente, obbligazioni con la banca nella quale gli stessi rivestono la carica di esponente.
Sono inoltre fatti salvi gli obblighi previsti dal Codice Civile (art. 2391) e dall'art. 53 TUB in materia di interessi degli amministratori.
In particolare, l'art. 2391 C.C. stabilisce che ciascun Consigliere dia notizia di ogni interesse detenuto, per conto proprio o di terzi, che possa rilevare nell'esercizio della funzione gestoria, con riferimento ad una determinata operazione. Ai sensi della predetta disposizione, sono di competenza del Consiglio le delibere relative a quelle operazioni, anche con Parti Correlate, nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi ed osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 C.C.
In aggiunta, l'art. 53 TUB prevede che gli amministratori delle banche debbano astenersi dalle deliberazioni in cui abbiano un conflitto di interessi per conto proprio o di terzi.
Da ultimo, il Regolamento disciplina gli adempimenti di documentazione e messa a disposizione delle Autorità competenti delle informazioni sui prestiti concessi dalle banche del Gruppo con sede in un Paese aderente all'Unione Europea, alle parti correlate, come regolati dalla normativa comunitaria (art. 88 della Direttiva 2013/36, come successivamente modificata).
I saldi creditori e debitori in essere al 31 dicembre 2024 nei conti consolidati nei confronti di parti correlate - diverse da quelle infragruppo consolidate integrali - risultano di ammontare complessivamente non rilevante rispetto alla dimensione patrimoniale del Gruppo. Parimenti non risulta rilevante l'incidenza dei proventi e oneri con parti correlate sul risultato di gestione consolidato.
| 31.12.2024 | ||||
|---|---|---|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
Incidenza (%) |
|||
| Totale attività finanziarie (1) | 8.186 | 0,9 | ||
| Totale altre attività (2) | 154 | 0,4 | ||
| Totale passività finanziarie (3) | 6.042 | 0,8 | ||
| Totale altre passività (4) | 754 | 0,5 |
(1) Include le voci 10, 20, 30, 40 e 70 dell'attivo di Stato Patrimoniale.
(2) Include le voci 50, 60, 80, 120 e 130 dell'attivo di Stato Patrimoniale.
(3) Include le voci 10, 20 e 30 del passivo di Stato Patrimoniale.
(4) Include le voci 40, 50, 70, 80, 90, 100 e 110 del passivo di Stato Patrimoniale.
| 31.12.2024 | ||||
|---|---|---|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
Incidenza (%) |
|||
| Totale interessi attivi | 103 | 0,3 | ||
| Totale interessi passivi | 250 | 1,5 | ||
| Totale commissioni attive | 38 | 0,3 | ||
| Totale commissioni passive | 22 | 0,8 | ||
| Totale costi di funzionamento (1) | 280 | 2,3 | ||
| (1) Include la voce 190 del conto economico. |
Nei confronti di società collegate, nell'esercizio si registrano rettifiche di valore nette su finanziamenti pari a circa 4,2 milioni.
Si riportano di seguito i principali termini di riferimento dell'operatività con ciascuna categoria di controparte correlata, sulla base dei soggetti indicati nello IAS 24, al netto dell'operatività con entità consolidate integralmente, con la categoria degli Azionisti rilevanti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari (entità controllate anche congiuntamente ad altri, controllanti o sottoposte a comune controllo) che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché con gli ulteriori soggetti inclusi nel perimetro definito in via di autoregolamentazione.
Nella tabella che segue non viene, invece, rappresentata l'incidenza delle operazioni con parti correlate sui flussi finanziari del Gruppo, in quanto non significativa.
Per maggiore chiarezza e coerentemente con le segnalazioni inviate alle Autorità di Vigilanza, si precisa che le poste fuori bilancio sono state dettagliate su due righe distinte, raggruppando da un lato le garanzie/impegni rilasciati e dall'altro le garanzie/impegni ricevuti. Nella prima categoria sono stati inclusi anche gli impegni revocabili rilasciati il cui importo complessivo è pari a 651 milioni.
| Entità controllate non consolidate integralmente |
Entità sottoposte a controllo congiunto e relative controllate |
Entità collegate e relative controllate |
Esponenti, Key Manager e soggetti ad essi riconducibili |
Fondi Pensione |
TOTALE | Azionisti (*) |
Società con le quali il Gruppo presenta significativi legami partecipativi e finanziari (**) |
(milioni di euro) Altre società riconducibili agli Esponenti (***) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | - | - | 1 | - | - | 1 | - | 390 | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
1 | 2 | 9 | - | - | 12 | 13 | 2.450 | - |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | 2 | - | - | - | 2 | - | 2.309 | - |
| b) attività finanziarie designate al fair value |
1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | 9 | - | - | 9 | 13 | 141 | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | 255 | - |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
3 | 290 | 459 | 27 | - | 779 | - | 1.243 | 7 |
| a) crediti verso banche | - | - | 2 | - | - | 2 | - | 1.161 | - |
| b) crediti verso clientela | 3 | 290 | 457 | 27 | - | 777 | - | 82 | 7 |
| Altre attività | 3 | - | 76 | - | - | 79 | - | 75 | - |
| Partecipazioni | 60 | 120 | 2.856 | - | - | 3.036 | - | - | - |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
23 | 299 | 751 | 28 | 33 | 1.134 | 67 | 3.704 | 8 |
| a) debiti verso banche | - | - | 2 | - | - | 2 | - | 3.539 | - |
| b) debiti verso la clientela | 23 | 299 | 749 | 28 | 33 | 1.132 | 67 | 165 | 8 |
| Passività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - | - | - | 1.122 | - |
| Passività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | 7 | - | 7 | - | - | - |
| Altre passività | 4 | 1 | 39 | 24 | 476 | 544 | 10 | 200 | - |
| Garanzie e impegni rilasciati | 221 | 85 | 559 | 4 | - | 869 | 49 | 373 | 1 |
| Garanzie e impegni ricevuti | - | 16 | 8 | 2 | - | 26 | - | 45 | - |
(*) In via di autoregolamentazione, azionisti e relativi gruppi societari che detengono una partecipazione al capitale superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate congiuntamente.
(**) In via di autoregolamentazione, società che presentano almeno due dei seguenti indicatori: i) partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate; ii) partecipazione da parte di entità del Gruppo ISP nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto; iii) esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte. Gli importi riportati si riferiscono in larga misura alle società del Gruppo JP Morgan.
(***) In via di autoregolamentazione, società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione; ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o sulla quale tali persone possono esercitare un'influenza notevole.
Per completezza si segnala che le entità collegate maggiormente significative incluse nel perimetro delle parti correlate, secondo quanto previsto dalla formulazione dello IAS 24 in vigore, sono: 1875 Finance Holding AG, Back2Bonis, Camfin S.p.A., Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A., Digit'Ed Holding S.p.A., Efesto, Equiter S.p.A., FI.NAV Comparto A1 Crediti, Fondo UTP Italia Comparto Crediti, Idea CCR (Corporate Credit Recovery) II Comparto Crediti, Intrum Italy S.p.A., Lendlease MSG Heartbeat, Neva First – FCC, Penghua Fund Management Co. Ltd., Retail & Leisure Fund, Rexer S.p.A., RSCT Fund - Comparto Crediti, UTP Restructuring Corporate e Warrant Hub S.p.A.
Tra le principali entità sottoposte a controllo congiunto (joint venture) si segnalano: Mir Capital S.c.a. Sicar, Mooney Group S.p.A. e PBZ Croatia Osiguranje Public Limited for Company Compulsory Pension Fund Management.

Si rappresenta che le operazioni con parti correlate infragruppo, consolidate integrali, non sono incluse nel presente documento in quanto elise a livello consolidato.
Per quanto concerne le operazioni di Intesa Sanpaolo S.p.A. si rinvia a quanto esposto nella Parte H del Bilancio individuale.
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate dal Gruppo Intesa Sanpaolo operazioni qualificabili come di "maggiore rilevanza" non ordinarie e non a condizioni di mercato o standard soggette – in applicazione del Regolamento di Gruppo per la gestione delle Operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB – all'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato.
Si ricorda che le operazioni di maggiore rilevanza nel periodo sono quelle che superano la soglia del 5% dei Fondi Propri a livello consolidato (circa 2,8 miliardi) o degli altri indicatori definiti dalla normativa Consob.
Le operazioni realizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo con parti correlate generalmente rientrano nell'ambito dell'ordinaria operatività del Gruppo e sono di norma poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate.
I rapporti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli esponenti aziendali, i key manager, i relativi stretti familiari e i soggetti da questi partecipati in misura rilevante, sono riconducibili alla normale operatività del Gruppo e sono posti in essere applicando, ove ne ricorrano i presupposti, le convenzioni riservate a tutto il personale dipendente con pieno rispetto e trasparenza delle condizioni praticate.
Per quanto riguarda le operazioni con entità controllate congiuntamente o collegate, nonché con le società partecipate rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, si segnalano:
Con riferimento alle società valutate al patrimonio netto, è stato registrato un utile da cessione di partecipazioni riconducibile alla vendita di quote di Bancomat S.p.A. e Euromilano S.p.A.

La tabella che segue riporta l'ammontare dei compensi corrisposti nel 2024 ai componenti degli Organi di Amministrazione e Controllo e ai Direttori Generali delle società controllate, nonché i compensi relativi agli altri dirigenti con responsabilità strategiche della Capogruppo che rientrano nella nozione di "parte correlata", inclusi gli importi massimi relativi alla parte variabile della retribuzione che saranno corrisposti in denaro e/o in azioni della Capogruppo, in base alle politiche di retribuzione e di incentivazione del Gruppo, subordinatamente alla verifica del conseguimento dei target assegnati e alle determinazioni dei competenti Organi di Capogruppo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ORGANI DI AMMINISTRAZIONE/ ORGANI DI CONTROLLO(1) |
ALTRI MANAGERS (2) | TOTALE al 31.12.2024 | |||||
| Importo di competenza |
Importo corrisposto |
Importo di competenza |
Importo corrisposto |
Importo di competenza |
Importo corrisposto |
||
| Benefici a breve termine (3) | 19 | 14 | 63 | 48 | 82 | 62 | |
| Benefici successivi al rapporto di lavoro (4) | - | - | 4 | 3 | 4 | 3 | |
| Altri benefici a lungo termine (5) | - | - | 12 | 1 | 12 | 1 | |
| Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (6) |
- | - | 3 | - | 3 | - | |
| Pagamenti in azioni (7) | - | - | 28 | - | 28 | - | |
| Totale | 19 | 14 | 110 | 52 | 129 | 66 |
(1) Cifre riferite a 457 cariche. In tabella non sono ricompresi circa 2 milioni riferiti a 67 cariche nei Consigli di Amministrazione (o organi assimilati) in quanto riversati interamente ad altre società del Gruppo.
(2) Cifre riferite a 121 posizioni. In tabella non sono ricompresi circa 12,1 milioni riferiti a 19 cariche di Direttori Generali (o figure assimilate) in quanto riversati interamente ad altre società del Gruppo.
(3) Include anche i compensi fissi e variabili degli Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e gli oneri sociali a carico dell'azienda per i dipendenti.
(4) Include la contribuzione aziendale ai fondi pensione e l'accantonamento al TFR nelle misure previste dalla legge e dai regolamenti aziendali.
(5) Include una stima degli accantonamenti per i premi di anzianità dei dipendenti.
(6) Include le indennità contrattualmente dovute per la cessazione del rapporto di lavoro.
(7) Include la quota della parte variabile della retribuzione a breve/lungo termine da corrispondere in azioni di Intesa Sanpaolo.
Dettagliate informazioni in merito alle politiche di remunerazione, ai sensi dell'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza, vengono annualmente pubblicate nell'ambito della specifica "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", nella quale vengono indicati:

Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Le Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari emanate il 30 marzo 2011 (ora integrate nella Circolare 285 della Banca d'Italia), hanno prescritto, tra l'altro, che parte dei premi annuali erogati ai cosiddetti "Risk Taker" venga attribuita mediante l'assegnazione di strumenti finanziari, in un orizzonte di tempo pluriennale. Conseguentemente, il Gruppo Intesa Sanpaolo prevede piani di incentivazione annuali collegati alle performance in ottemperanza ai quali:
200 Considerando, in relazione al rispetto della delibera autorizzativa dell'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022, le 19.430.463.305 azioni ordinarie prive del valore nominale in cui era suddiviso il capitale sociale pari a 10.084.445.147,92 euro ante aumento del capitale sociale eseguito in data 30 giugno 2022 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine LECOIP 3.0 2022-2025 basato su strumenti finanziari (a 10.368.870.930,08 euro suddiviso in 19.977.435.963 azioni) e successivo annullamento delle azioni proprie acquistate in esecuzione del programma di buyback comunicato al mercato il 24 giugno 2022 e avviato il 4 luglio 2022 (il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto pari a 10.368.870.930,08 euro). Le azioni acquistate erano pari a circa lo 0,24% del capitale sociale considerando le 19.267.277.397 azioni che lo costituivano al momento dell'acquisto.

Reti commerciali internazionali del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking e il Sistema di Incentivazione 2023 dei Consulenti Finanziari non dipendenti appartenenti alle Reti commerciali del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) nonché dell'eventuale corresponsione di compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).
Le Assemblee di cui sopra hanno, altresì, autorizzato l'alienazione sul mercato regolamentato delle azioni eventualmente eccedenti l'effettivo fabbisogno, ovvero la loro conservazione a servizio di eventuali futuri piani di incentivazione.
Le suddette azioni saranno attribuite ai beneficiari nel rispetto delle norme attuative contenute nei sistemi di incentivazione che richiedono, di norma, la permanenza in servizio dei beneficiari sino al momento dell'effettiva consegna dei titoli agli stessi e sottopongono ciascuna quota differita dell'incentivo (sia essa erogata in forma cash, sia mediante strumenti finanziari) a un meccanismo di correzione ex post – cosiddetta "malus condition" – secondo il quale il relativo importo riconosciuto e il numero delle eventuali azioni attribuite potranno essere decurtati in relazione al grado di conseguimento, nell'esercizio a cui la quota differita fa riferimento, di specifici obiettivi economico-patrimoniali che misurano la sostenibilità nel tempo dei risultati conseguiti.
In concomitanza con il lancio del Piano d'Impresa 2022-2025 sono stati avviati due nuovi piani d'incentivazione a lungo termine destinati a differenti cluster di popolazione:
Con riferimento al Management, Intesa Sanpaolo ha ritenuto di adottare un Piano esplicitamente connesso al raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Impresa, che abbia un profilo di rischio/rendimento adeguato al ruolo ricoperto e ai livelli di ambizione e sfida dello stesso e che preveda l'adozione delle Performance Share quale strumento finanziario. La partecipazione al PSP è stata offerta fino al 31 dicembre 2023 altresì ai Manager neoassunti e in caso di promozioni per riconoscere gli avanzamenti di carriera.
Nel dettaglio, il Piano Performance Share prevede l'assegnazione di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione a fronte di un aumento di capitale gratuito, sottoposte al raggiungimento di condizioni di performance chiave del Piano d'Impresa, soggette all'applicazione di demoltiplicatori basati su target di sostenibilità nonché subordinate a condizioni di attivazione e di accesso individuale (c.d. compliance breach).
Le azioni eventualmente maturate saranno corrisposte in un orizzonte temporale di 4/5 anni secondo schemi di payout definiti in funzione del cluster di appartenenza del beneficiario, dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa. Le quote differite sono inoltre soggette alla verifica delle condizioni di malus, definite in modo speculare alle condizioni di attivazione.
Con riferimento ai Professional, in sostanziale continuità con il Piano LECOIP 2.0, è stato strutturato un piano di retention denominato "LECOIP 3.0" con lo scopo di proseguire nell'opera di rafforzamento dell'identificazione e dello spirito di appartenenza del personale, in coerenza con la cultura organizzativa inclusiva del Gruppo.
Il Piano LECOIP 3.0 è assegnato in Certificates emessi da JP Morgan, ovvero strumenti finanziari basati su azioni, e prevede: − l'attribuzione di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione rivenienti da un aumento gratuito di capitale (Free Share) per un ammontare pari all'anticipo sul Premio Variabile di Risultato maturato per l'anno 2022 (ferma restando la facoltà per il dipendente di richiedere che tale anticipo gli venga corrisposto per cassa e quindi non aderire al LECOIP
3.0); − l'assegnazione gratuita di ulteriori azioni a fronte del medesimo aumento gratuito di capitale (Matching Share) in funzione del ruolo ricoperto e della seniority e la sottoscrizione, in determinate proporzioni rispetto alle azioni gratuite ricevute, di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione rivenienti da un aumento di capitale a pagamento riservato ai dipendenti, a un prezzo di emissione scontato rispetto al valore di mercato (Azioni Scontate).
I Certificates riflettono i termini di alcune opzioni aventi come sottostante azioni ordinarie Intesa Sanpaolo e consentono al dipendente di ricevere alla scadenza, salvo il verificarsi di determinati eventi, un ammontare in contanti (o in azioni ordinarie Intesa Sanpaolo) pari al valore di mercato originario delle Free Shares e delle Matching Shares, più l'eventuale apprezzamento, rispetto al valore di mercato originario, connesso all'ammontare di Free Shares, Matching Shares e Azioni Scontate.
In casi residuali, l'ammontare sarà liquidato secondo specifici schemi di incasso che prevedono il differimento e il riconoscimento di parte del premio in strumenti finanziari. Tali schemi sono differenziati in funzione del cluster di popolazione di appartenenza alla maturazione del premio nonché dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa.
I Piani Performance Share Plan e LECOIP 3.0 sono stati sottoposti all'approvazione dell'Assemblea ordinaria dei soci del 29 aprile 2022.
La parte straordinaria della stessa Assemblea ha deliberato in merito al conferimento di una delega al Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale sociale ai sensi dell'art. 2443 del codice civile, funzionale all'attuazione dei Piani.
Il 21 giugno 2022 il Consiglio di Amministrazione di ISP ha esercitato la delega conferitagli dall'Assemblea per gli aumenti di capitale a favore dei dipendenti del Gruppo funzionali all'attuazione del Piano LECOIP 3.0 2022-2025.
Entrambi i piani di incentivazione a lungo termine in oggetto (Piano Performance Share e LECOIP 3.0) rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 2 e sono qualificabili come operazioni con pagamento basato su azioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. piani "equity-settled").
Con riferimento al Piano Performance Share, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano. Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance delle quali occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso dell'Accrual Period e fino alla scadenza. Ulteriormente, nella determinazione del fair value del Piano, occorre tener conto della presenza di condizioni di performance di "mercato".
Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo l'Accrual Period del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio Netto. Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del Piano (obiettivi di performance, condizioni di attivazione e venir meno della

permanenza in servizio), qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, ISP modifica il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio Netto.
Per quanto riguarda il Piano LECOIP 3.0, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano (equivalente alla somma del fair value delle azioni assegnate gratuitamente e dal fair value dello sconto per le azioni a pagamento) e non più modificato.
Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance non di mercato (i trigger event), di cui occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso del vesting period e fino alla scadenza. Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo il periodo di maturazione del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio Netto.
Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del LECOIP 3.0. Certificate (trigger events e venir meno della permanenza in servizio) Intesa Sanpaolo iscrive in bilancio un'attività finanziaria (il credito ceduto rappresentativo dei Certificate) in contropartita al Patrimonio Netto. In particolare, i Certificate iscritti nel bilancio del Gruppo sono classificati, in ossequio alle previsioni del principio contabile IFRS 9, alla voce 20.c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Contestualmente, qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, viene modificato il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio Netto.
| Numero di azioni |
Prezzo medio di esercizio (euro) |
Vita Residua | |
|---|---|---|---|
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2023 | 32.901.693 | - | 2024/2028 |
| Strumenti finanziari assegnati nel corso dell'esercizio (a) | 28.050.561 | - | 2024/2028 |
| Strumenti finanziari non più attribuibili (b) | 304.017 | - | - |
| Strumenti finanziari vested nel corso dell'esercizio e attribuiti | 21.977.071 | - | - |
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2024 di cui: vested ed attribuiti al 31 dicembre 2024 |
38.671.166 - |
- - |
2025/2029 - |
(a) Comprensivi delle azioni rivenienti da Operazioni Societarie.
(b) Azioni non più consegnabili ai beneficiari a seguito del venir meno del relativo rapporto di lavoro e/o per effetto dell'applicazione delle c.d. malus condition.
In aggiunta alle azioni sopra indicate, in conformità con le Disposizioni di Banca d'Italia in tema di remunerazioni e con le Politiche di Remunerazione e Incentivazione di Gruppo, nel corso dell'anno 2024 sono state assegnate 910.610 azioni con riferimento ai compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance). Tali azioni, attribuite in un orizzonte di tempo pluriennale, hanno un retention period compreso tra gennaio 2025 e gennaio 2030.

| Vita residua (a) | Numero di azioni |
|---|---|
| 2025 | 7.314.697 |
| 2026 | 14.207.800 |
| 2027 | 9.585.141 |
| 2028 | 5.499.371 |
| 2029 | 2.064.157 |
| (a) Fine retention period |
| PERFORMANCE SHARE PLAN (PSP) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero Performance Share al 31.12.2023 |
Variazioni dell'esercizio (a) |
Numero Performance Share al 31.12.2024 |
Fair value unitario |
||||
| Totale Beneficiari (tutto il Management, ivi incluso il Consigliere Delegato e CEO, i restanti Risk Taker Apicali di Gruppo e gli altri Risk Taker del Gruppo - perimetro Italia e estero) |
150.430.031 | -4.583.932 | 145.846.099 | 1,0195 |
(a) Numero di Performance Share che non verranno riconosciute ai dipendenti a fronte del mancato rispetto della permanenza in servizio o altre condizioni di maturazione.
| Free Shares Matching a giugno Shares 2022 a giugno 2022 |
PIANO LECOIP 3.0 Azioni scontate Azioni Sell to a giugno 2022 cover a giugno 2022 (a) |
Numero totale azioni assegnate |
Numero LECOIP Certificates al |
Variazioni dell'esercizio (c) |
Numero LECOIP Certificates al |
Fair value medio al 31.12.2024 |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario (b) |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
a giugno 2022 |
31.12.2023 | 31.12.2024 | |||
| Totale Dipendenti |
33.745.462 | 1,7800 | 39.591.828 | 1,7800 | 386.972.658 | 0,3409 | 86.662.710 | 1,7800 | 546.972.658 | 71.283.863 | -1.118.503 | 70.165.360 | 7,5200 |
(a) Azioni assegnate destinate a coprire l'esborso relativo all'imposizione fiscale a carico del dipendente.
(b) Fair value dello sconto di sottoscrizione.
(c) Numero di Certificates per cui è previsto il subentro di Intesa Sanpaolo nei diritti che sarebbero stati riconosciuti ai dipendenti a fronte dei Certificates derivante dal mancato rispetto della condizione di permanenza in servizio e altre condizioni di maturazione.

| Voci | Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo (b) |
(milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Interessi netti | 6.673 | 3.075 | 2.525 | 1.181 | 61 | - | 2.203 | 15.718 |
| Commissioni nette | 4.891 | 1.286 | 648 | 2.094 | 894 | 3 | -430 | 9.386 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - | - | 1.716 | 19 | 1.735 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value |
120 | -402 | 133 | 61 | 2 | - | 342 | 256 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 3 | - | -67 | 19 | 48 | - | 9 | 12 |
| Proventi operativi netti | 11.687 | 3.959 | 3.239 | 3.355 | 1.005 | 1.719 | 2.143 | 27.107 |
| Spese del personale | -3.456 | -584 | -707 | -544 | -119 | -153 | -1.622 | -7.185 |
| Spese amministrative (c) | -2.987 | -952 | -531 | -416 | -123 | -191 | 2.221 | -2.979 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali |
-1 | -16 | -134 | -106 | -9 | -36 | -1.104 | -1.406 |
| Costi operativi | -6.444 | -1.552 | -1.372 | -1.066 | -251 | -380 | -505 | -11.570 |
| Risultato della gestione operativa | 5.243 | 2.407 | 1.867 | 2.289 | 754 | 1.339 | 1.638 | 15.537 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.043 | -68 | -134 | -23 | - | - | -6 | -1.274 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-151 | -5 | -46 | -45 | -2 | -1 | -430 | -680 |
| Altri proventi (oneri) netti | 17 | - | 1 | 20 | 30 | - | 85 | 153 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 4.066 | 2.334 | 1.688 | 2.241 | 782 | 1.338 | 1.287 | 13.736 |
| Imposte sul reddito | -1.337 | -735 | -420 | -718 | -196 | -107 | -535 | -4.048 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) |
-287 | -33 | -94 | -42 | -3 | -27 | -101 | -587 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-20 | - | 8 | -20 | -4 | -8 | -50 | -94 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-190 | - | -23 | -22 | - | -46 | -67 | -348 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi |
- | - | -13 | 23 | - | - | -3 | 7 |
| Risultato netto 2024 | 2.232 | 1.566 | 1.146 | 1.462 | 579 | 1.150 | 531 | 8.666 |
| Risultato netto 2023 | 1.928 | 1.478 | 1.173 | 1.366 | 475 | 876 | 428 | 7.724 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.
(c) Le spese amministrative del Centro di Governo includono i riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo.

In applicazione del principio contabile IFRS 15, in particolare dei paragrafi 114 e 115 che richiedono di illustrare la disaggregazione dei ricavi provenienti dai contratti con i clienti, vengono di seguito esposte le commissioni attive e passive per settore di attività.
| Voci (a) | Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo (b) |
(milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie rilasciate | 105 | 350 | 51 | 2 | - | - | - | 508 |
| Servizi di incasso e pagamento | 469 | 135 | 233 | 7 | - | - | 14 | 858 |
| Conti correnti | 1.118 | 34 | 160 | 10 | - | - | - | 1.322 |
| Servizio Bancomat e carte di credito | 656 | 3 | 282 | 20 | - | - | - | 961 |
| Attività bancaria commerciale | 2.348 | 522 | 726 | 39 | - | - | 14 | 3.649 |
| Intermediazione e collocamento titoli | 1.472 | 251 | 28 | 294 | 494 | - | -1.206 | 1.333 |
| Intermediazione valute | 6 | 2 | 4 | 3 | - | - | 2 | 17 |
| Gestioni patrimoniali | 91 | 2 | 60 | 2.067 | 1.857 | - | -259 | 3.818 |
| Distribuzione prodotti assicurativi | 841 | - | 34 | 700 | - | 3 | -3 | 1.575 |
| Altre commissioni intermediazione / gestione |
293 | 61 | 14 | 212 | - | - | 7 | 587 |
| Attività di gestione, intermediazione e consulenza |
2.703 | 316 | 140 | 3.276 | 2.351 | 3 | -1.459 | 7.330 |
| Altre commissioni nette | 245 | 692 | 95 | 29 | 163 | - | 68 | 1.292 |
| Commissioni attive | 5.296 | 1.530 | 961 | 3.344 | 2.514 | 3 | -1.377 | 12.271 |
| Commissioni passive | -405 | -244 | -313 | -1.250 | -1.620 | - | 947 | -2.885 |
| Commissioni nette 2024 | 4.891 | 1.286 | 648 | 2.094 | 894 | 3 | -430 | 9.386 |
| Commissioni nette 2023 | 4.603 | 1.080 | 601 | 1.858 | 816 | 3 | -385 | 8.576 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo (b) |
Totale |
| Finanziamenti verso clientela | ||||||||
| 31.12.2024 | 221.231 | 126.059 | 45.255 | 14.022 | 254 | - | 14.691 | 421.512 |
| 31.12.2023 | 232.406 | 124.215 | 43.002 | 14.373 | 243 | - | 16.254 | 430.493 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||||||
| 31.12.2024 | 258.772 | 125.194 | 60.922 | 47.921 | 15 | - | 91.684 | 584.508 |
| 31.12.2023 | 270.604 | 113.087 | 59.317 | 45.844 | 16 | - | 88.714 | 577.582 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

| Voci | Italia | Europa | Resto del Mondo |
(milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|
| Interessi netti | 11.764 | 3.134 | 820 | 15.718 |
| Commissioni nette | 7.418 | 1.698 | 270 | 9.386 |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.457 | 278 | - | 1.735 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | -111 | 338 | 29 | 256 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -65 | 37 | 40 | 12 |
| Proventi operativi netti | 20.463 | 5.485 | 1.159 | 27.107 |
| Spese del personale | -6.118 | -902 | -165 | -7.185 |
| Spese amministrative | -2.328 | -569 | -82 | -2.979 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.202 | -178 | -26 | -1.406 |
| Costi operativi | -9.648 | -1.649 | -273 | -11.570 |
| Risultato della gestione operativa | 10.815 | 3.836 | 886 | 15.537 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.182 | -77 | -15 | -1.274 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-378 | -263 | -39 | -680 |
| Altri proventi (oneri) netti | 151 | 1 | 1 | 153 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 9.406 | 3.497 | 833 | 13.736 |
| Imposte sul reddito | -3.037 | -874 | -137 | -4.048 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) |
-496 | -82 | -9 | -587 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-90 | -4 | - | -94 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-322 | -26 | - | -348 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 24 | 14 | -31 | 7 |
| Risultato netto 2024 | 5.485 | 2.525 | 656 | 8.666 |
| Risultato netto 2023 | 4.805 | 2.483 | 436 | 7.724 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo. Le Filiali estere sono indicate con riferimento al Paese di localizzazione delle filiali stesse. Per quanto riguarda le imposte sul reddito, dal momento che Intesa Sanpaolo non ha esercitato l'opzione per il regime di esenzione del reddito delle filiali estere (c.d. Branch exemption), i redditi di tali entità vengono tassati anche in Italia. Intesa Sanpaolo, in adempimento della normativa di riferimento, pubblica anche una informativa "Stato per Stato" nella quale sono indicate (secondo le regole stabilite dalla Banca d'Italia) per ciascuno Stato le seguenti informazioni: il margine di intermediazione, il numero dei dipendenti, l'utile o perdita prima delle imposte, le imposte sull'utile o sulla perdita. Il documento può essere consultato sul sito del Gruppo Intesa Sanpaolo, sezione Governance (al seguente link: https://group.intesasanpaolo.com/it/governance/riskmanagement/informativa-stato-per-stato).
In applicazione del principio contabile IFRS 15, in particolare dei paragrafi 114 e 115, che richiedono di illustrare la disaggregazione dei ricavi provenienti dai contratti con i clienti, vengono di seguito esposte le commissioni attive e passive per area geografica di attività.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | Italia | Europa | Resto del Mondo |
Totale |
| Commissioni attive | ||||
| 2024 | 12.062 | 3.256 | 304 | 15.622 |
| 2023 | 10.965 | 3.024 | 253 | 14.242 |
| Commissioni passive | ||||
| 2024 | -4.644 | -1.558 | -34 | -6.236 |
| 2023 | -4.190 | -1.438 | -38 | -5.666 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | Italia | Europa | Resto del Mondo |
Totale |
| Finanziamenti verso clientela | ||||
| 31.12.2024 | 328.491 | 69.808 | 23.213 | 421.512 |
| 31.12.2023 | 344.529 | 65.604 | 20.360 | 430.493 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||
| 31.12.2024 | 492.322 | 83.270 | 8.916 | 584.508 |
| 31.12.2023 | 489.432 | 79.478 | 8.672 | 577.582 |
I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.

Nella presente parte sono fornite le informazioni richieste dall'IFRS 16 che non sono presenti nelle altre parti del bilancio, distinte tra locatario e locatore.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha in essere essenzialmente contratti di leasing immobiliare e inerenti ad automobili o altri veicoli. Sono presenti inoltre, per valori residuali, altre tipologie di contratti di leasing aventi ad oggetto hardware ed altre attività. Al 31 dicembre 2024, i contratti di leasing sono 8.570 (8.515 al 31 dicembre 2023), di cui 4.748 (4.861 al 31 dicembre 2023) relativi a leasing immobiliare, per un valore di diritti d'uso complessivo pari a 1.229 milioni (1.372 milioni al 31 dicembre 2023).
I contratti di leasing immobiliare includono immobili destinati all'uso come uffici o filiali bancarie. Tali contratti, di norma, nel perimetro Italia hanno durate superiori ai 12 mesi e presentano tipicamente opzioni di rinnovo ed estinzione esercitabili dal locatore e dal locatario secondo le regole di legge oppure specifiche previsioni contrattuali. Solitamente questi contratti non includono l'opzione di acquisto al termine del leasing oppure costi di ripristino significativi per le società. I contratti di leasing prevedono di norma la possibilità di rilasci anticipati rispetto alla scadenza contrattuale e, in tal caso, non prevedono penali a carico del Gruppo. Sulla base delle caratteristiche dei contratti di locazione italiani e di quanto previsto dalla Legge 392/1978, nel caso di sottoscrizione di un nuovo contratto di affitto con una durata contrattuale di sei anni e l'opzione di rinnovare tacitamente il contratto di sei anni in sei anni, la durata complessiva del leasing viene posta pari a dodici anni. Tale indicazione generale viene superata se vi sono elementi nuovi o situazioni specifiche all'interno del contratto.
Nel perimetro estero, le durate contrattuali possono variare in funzione delle prassi locali, ma in genere non eccedono la durata di 5 anni con possibilità di rinnovo. Anche per le partecipate estere, si tratta di contratti che non prevedono né opzione di acquisto al termine del leasing né costi di ripristino significativi per le società.
Con riferimento ai contratti aventi ad oggetto le autovetture, si tratta di contratti di noleggio a lungo termine riferiti alla flotta aziendale messa a disposizione dei dipendenti (uso promiscuo) oppure delle strutture organizzative delle singole società. Generalmente tali contratti hanno durata quadriennale, con pagamenti mensili, senza opzione di rinnovo e non includono l'opzione di acquisto del bene. Il contratto può essere prorogato in funzione della gestione del parco auto; nel caso di estinzione anticipata è possibile che sia prevista una penale.
I contratti di leasing diversi da quelli relativi ad immobiliare e ad automobili sono riferibili ad hardware (84 contratti al 31 dicembre 2024, 60 al 31 dicembre 2023) e ad altri contratti residuali (274 al 31 dicembre 2023, 352 al 31 dicembre 2023) e sono di importo non significativo rispetto al complesso delle attività materiali oggetto di leasing.
Nel 2024 sono state effettuate operazioni di vendita o retrolocazione di importo poco rilevante.
Le operazioni di sub leasing sono di importo non significativo e riconducibili a rapporti infragruppo.
Infine, si precisa che il Gruppo si avvale delle esenzioni consentite dal principio IFRS 16 per i leasing a breve termine (i.e. durata inferiore o uguale ai 12 mesi) o i leasing di attività di modesto valore (i.e. valore inferiore o uguale ai 5.000 euro).

Nella Parte B – Attivo della Nota integrativa sono esposti rispettivamente le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing (Tabella 9.1 – Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo e Tabella 9.4 – Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value) e nella Parte B – Passivo sono esposti i debiti per leasing (Tabella 1.1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche, Tabella 1.2 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela).
In particolare i diritti d'uso acquisiti con il leasing ammontano a 1.229 milioni (1.372 milioni al 31 dicembre 2023), di cui 991 milioni relativi a leasing immobiliari (1.121 milioni al 31 dicembre 2023).
I debiti per leasing ammontano a 1.097 milioni (1.217 milioni al 31 dicembre 2023). Si rimanda a tali sezioni per maggiori dettagli.
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing e gli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing e i proventi derivanti da operazioni di sub-leasing. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.
La tabella che segue suddivide le spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto d'uso nelle varie categorie, in linea con l'esposizione delle attività materiali/immateriali.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Spese per ammortamenti per classe di attività | ||
| Attività materiali ad uso funzionale | 291 | 306 |
| a) fabbricati | 188 | 198 |
| b) mobili | 13 | - |
| c) impianti elettronici | 31 | 17 |
| d) altre | 59 | 91 |
| Attività materiali per investimento | - | - |
| a) fabbricati | - | - |
| TOTALE | 291 | 306 |
Al 31 dicembre 2024 non si rilevano importi materiali relativi a impegni per leasing non ancora stipulati.
Non si segnalano ulteriori informazioni degne di menzione oltre a quelle già fornite nella presente sezione.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo effettua operazioni di leasing nel ruolo di locatore principalmente attraverso la Capogruppo Intesa Sanpaolo e alcune partecipate estere, in particolare PBZ Leasing, VUB Leasing, CIB Leasing e Intesa Leasing Beograd. L'operatività riguarda principalmente il leasing finanziario su beni immobiliari, industriali e commerciali. Inoltre le società sono presenti sul mercato con prodotti di leasing aventi per oggetto beni strumentali, veicoli industriali, imbarcazioni e navi da diporto. I rischi associati ai diritti di proprietà sui beni oggetto di leasing del perimetro Italia vengono gestiti mediante l'obbligatorietà della sottoscrizione di una polizza all-risk, offerta in convenzione oppure sottoscritta direttamente dal cliente
con il proprio assicuratore. L'attività di leasing operativo riguarda sia immobili che veicoli ed attrezzature.
Nella Nota integrativa sono esposti:
Si rimanda a tali sezioni per maggiori dettagli.
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing e sugli altri proventi dei leasing finanziari e operativi. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.
La tabella fornisce la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i pagamenti da ricevere e i finanziamenti per leasing, in conformità a quanto previsto dall'IFRS 16, paragrafo 94. In particolare si precisa che i pagamenti da ricevere per leasing, rappresentativi della sommatoria dei pagamenti minimi dovuti in linea capitale e in linea interessi, sono esposti al netto dei fondi rettificativi e del valore residuo non garantito spettante al locatore. La riconciliazione con i finanziamenti per leasing, esposti in bilancio nell'ambito delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, avviene sottraendo gli utili finanziari non maturati e aggiungendo il valore residuo non garantito.
| Fasce temporali | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|---|---|---|
| Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
|
| Fino a 1 anno | 1.643 | 1.808 |
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 1.337 | 1.493 |
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 1.125 | 1.247 |
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 888 | 1.020 |
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 646 | 767 |
| Da oltre 5 anni | 1.382 | 1.738 |
| Totale dei pagamenti da ricevere per leasing | 7.021 | 8.073 |
| Riconciliazione con finanziamenti | 248 | 619 |
| Utili finanziari non maturati (+) | 1.357 | 1.823 |
| Valore residuo non garantito (-) | -1.109 | -1.204 |
| Finanziamenti per leasing | 6.773 | 7.454 |
Nota integrativa consolidata – Parte M – Informativa sul leasing
La tabella riporta la classificazione dei finanziamenti per leasing per qualità creditizia (non deteriorati e deteriorati) e per tipologia di bene locato. I valori sono espressi al netto delle rettifiche.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Finanziamenti per leasing | Esposizioni non | Esposizioni |
| deteriorate | deteriorate | |
| A. Beni immobili | 4.263 | 261 |
| B. Beni strumentali | 958 | 13 |
| C. Beni mobili | 1.269 | 9 |
| - Autoveicoli | 940 | 6 |
| - Aeronavale e ferroviario | 204 | 2 |
| - Altri | 125 | 1 |
| D. Beni immateriali | - | - |
| - Marchi | - | - |
| - Software | - | - |
| - Altri | - | - |
La tabella che segue fornisce una scomposizione per categoria di bene locato (non ancora trasferito alle attività materiali) relativo a crediti per leasing, al netto delle rettifiche di valore.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Beni inoptati | Beni ritirati a seguito di risoluzione |
Altri beni | |
| A. Beni immobili | 1 | 5 | 4.518 |
| B. Beni strumentali | - | - | 971 |
| C. Beni mobili | 89 | - | 1.189 |
| - Autoveicoli | 67 | - | 879 |
| - Aeronavale e ferroviario | - | - | 206 |
| - Altri | 22 | - | 104 |
| D. Beni immateriali | - | - | - |
| - Marchi | - | - | - |
| - Software | - | - | - |
| - Altri | - | - | - |
| TOTALE | 90 | 5 | 6.678 |
I beni inoptati sono beni ancora presso i clienti, per i quali non è stata esercitata l'opzione di riscatto, connessi a posizioni che non presentano condizioni di deterioramento del merito creditizio. I beni ritirati a seguito di risoluzione sono relativi a contratti risolti dove il cliente non è ancora stato liberato dagli obblighi contrattuali, pur avendo provveduto alla riconsegna del bene oggetto del contratto di leasing. Nella categoria "altri beni" rientrano le attività sottostanti gli altri crediti in leasing non inclusi nelle precedenti colonne.

L'attività si riferisce ai canoni di locazione da ricevere relativi ad immobili di proprietà.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Fasce temporali | 31.12.2024 | ||
| Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
||
| Fino a 1 anno | 45 | 34 | |
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 10 | 15 | |
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 9 | 13 | |
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 12 | 12 | |
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 11 | 10 | |
| Da oltre 5 anni | 40 | 25 | |
| Totale | 127 | 109 |
Non si segnalano ulteriori informazioni degne di menzione oltre a quelle già fornite nella presente sezione.

27 febbraio 2025
Carlo Messina Elisabetta Stegher
Consigliere Delegato e CEO Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
201 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace. Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.


I sottoscritti Carlo Messina, in qualità di Consigliere Delegato e CEO, e Elisabetta Stegher, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Intesa Sanpaolo, attestano, ai sensi dell'art. 154-bis, comma 5-ter, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, che la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità inclusa nella Relazione sulla gestione è stata redatta:
27 febbraio 2025
Carlo Messina Elisabetta Stegher
Consigliere Delegato e CEO Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari





EY S.p.A. Via Meravigli, 12 20123 Milano
Tel: +39 02 722121 Fax: +39 02 722122037 ey.com
Relazione della società di revisione indipendente ai sensi dell'art. 14 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014
Agli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A.
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo (di seguito il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa consolidata che informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38 e dell'art. 43 del D. Lgs. 18 agosto 2015, n. 136.
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Intesa Sanpaolo S.p.A. (di seguito la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto, su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.
E S & L & Mercyll . 12 - 2012 01 - Roma
Santa all Seconder . 13 - 2012 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 12 - 1
A member firm of Emst & Young Global Limited


Abbiamo identificato i seguenti aspetti chiave della revisione contabile:
| Aspetti chiave | Risposte di revisione | |
|---|---|---|
Classificazione e valutazione dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti valutati al costo ammortizzato
I crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti valutati al costo ammortizzato, e iscritti tra le attività finanziarie, di cui alla voce 40. b) (i "Finanziamenti"), al 31 dicembre 2024 ammontano a Euro 413.353 milioni e rappresentano il 44,3% circa del totale attivo dello stato patrimoniale consolidato. La composizione di tali crediti è illustrata nelle tabelle 4.2 e 4.3 riportate nella Parte B, sezione 4, della nota integrativa consolidata.
L'informativa circa l'evoluzione della qualità dei Finanziamenti, i criteri di classificazione e valutazione adottati e i relativi effetti economici sono forniti nella nota integrativa consolidata nella Parte A - Politiche contabili, nella Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, nella Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato e nella Parte E -Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
La classificazione dei Finanziamenti nelle diverse categorie di rischio e la relativa valutazione sono rilevanti per la revisione contabile sia per la significatività del loro valore per il bilancio nel suo complesso sia perché sono determinate dagli Amministratori attraverso l'utilizzo di stime. Tali stime presentano un elevato grado di complessità e soggettività, comportano l'utilizzo di modelli sviluppati internamente e includono elementi soggettivi al fine di individuare e valutare le esposizioni che mostrano evidenze di un significativo incremento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale o evidenze di perdite di valore.
I processi di classificazione e valutazione dei Finanziamenti considerano informazioni sia interne sia esterne, tra le quali l'andamento storico delle esposizioni e i relativi incassi, la posizione complessiva di rischio dei debitori
In relazione a tale aspetto, le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra l'altro:
Le suddette procedure sono state svolte anche con il supporto dei nostri esperti in materia di risk management, di valutazioni d'azienda e di sistemi informativi.


verso il sistema bancario, i flussi di cassa attesi e i relativi tempi di recupero, la valutazione delle eventuali garanzie, l'impatto di variabili macroeconomiche, gli eventuali rischi emergenti, gli scenari futuri anche legati a cessione di crediti e i rischi dei settori nei quali operano i clienti del Gruppo.
Classificazione e valutazione delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livelli 2 e 3)
Al 31 dicembre 2024 le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, classificate nei livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value, mostrano un saldo attivo complessivo pari a Euro 55.240 milioni e un saldo passivo complessivo pari a Euro 112.997 milioni. La relativa composizione è illustrata nella tabella A.4.5.1, riportata nella Parte A della nota integrativa consolidata.
L'informativa sulla classificazione e valutazione è fornita nella nota integrativa consolidata nella Parte A - Politiche contabili, nella Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, nella Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato e nella Parte E -Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
La valutazione di tali strumenti finanziari è rilevante per la revisione contabile sia per la significatività del loro valore per il bilancio nel suo complesso sia per la molteplicità e complessità dei modelli e parametri valutativi utilizzati nonché per gli elementi soggettivi considerati ai fini delle stime da parte degli Amministratori.
Per la valutazione di tali strumenti finanziari, la Banca fa ricorso a modelli complessi, coerenti con le prassi valutative di mercato, che sono alimentati da dati direttamente osservabili sul mercato o stimati internamente, sulla base di assunzioni qualitative e quantitative, laddove non osservabili sul mercato.
In relazione a tale aspetto, le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra l'altro:
Le suddette procedure sono state svolte anche mediante il supporto dei nostri esperti in materia di risk management, di valutazioni d'azienda e di sistemi informativi.


Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38 e dell'art. 43 del D. Lgs. 18 agosto 2015, n. 136 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistano le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.
l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio consolidato.
Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA ltalia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:


Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dai principi di revisione internazionali (ISA Italia), tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.
L'assemblea degli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. ci ha conferito in data 30 aprile 2019 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi con chiusura dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2029.
Dichiariamo che non sono stati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) n. 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Comitato per il Controllo sulla Gestione, nella sua funzione di comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.


Gli Amministratori di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) n. 815/2019 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 alle disposizioni del Regolamento Delegato.
A nostro giudizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.
Giudizi e dichiarazione ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), e-bis) ed e-ter) del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e ai sensi dell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58
Gli Amministratori di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sull'andamento della gestione e della relazione sul governo societario e qli assetti proprietari del Gruppo al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di:
A nostro giudizio, la relazione sull'andamento della gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2024.
Inoltre, a nostro giudizio, la relazione sull'andamento della gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità, e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, sono redatte in conformità alle norme di legge.


Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e-ter), del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.
Il nostro giudizio sulla conformità alle norme di legge non si estende alla sezione della relazione sull'andamento della gestione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità. Le conclusioni sulla conformità di tale sezione alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852/2020 sono formulate da parte nostra nella relazione di attestazione ai sensi dell'art. 14-bis del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39.
Milano, 20 marzo 2025
EY S.p.A.
Massimo Testa (Revisore Legale)





EY S.p.A. Via Meravigli, 12 20123 Milano
Tel: +39 02 722121 Fax: +39 02 722122037 ev.com
Relazione della società di revisione indipendente sull'esame limitato della rendicontazione consolidata di sostenibilità ai sensi dell'art. 14-bis del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39
Agli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A.
Conclusioni
Ai sensi degli artt. 8 e 18, comma 1, del D. Lgs. 6 settembre 2024, n. 125 (di seguito anche il "Decreto"), siamo stati incaricati di effettuare l'esame limitato ("limited assurance engagement") della rendicontazione consolidata di sostenibilità del Gruppo Intesa Sanpaolo (di sequito anche il "Gruppo") relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 predisposta ai sensi dell'art. 4 del Decreto, presentata nella specifica sezione della relazione sull'andamento della gestione.
Sulla base del lavoro svolto, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che:
le informazioni contenute nel paragrafo "La rendicontazione ai sensi della Tassonomia UE (Regolamento UE 2020/852)" della rendicontazione consolidata di sostenibilità non siano state redatte, in tutti gli aspetti significativi, in conformità all'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852 del 18 giugno 2020 (nel seguito anche "Regolamento Tassonomia").
Elementi alla base delle conclusioni
Abbiamo svolto l'incarico di esame limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia). Le procedure svolte in tale tipologia di incarico variano per natura e tempistica rispetto a quelle necessarie per lo svolgimento di un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole e sono altresì meno estese. Consequentemente, il livello di sicurezza ottenuto in un incarico di esame limitato è sostanzialmente inferiore rispetto al livello di sicurezza che sarebbe stato ottenuto se fosse stato svolto un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole. Le nostre responsabilità ai sensi di tale Principio sono ulteriormente descritte nel paragrafo "Responsabilità della società di revisione per l'attestazione sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità" della presente relazione.
Siamo indipendenti in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili all'incarico di attestazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità nell'ordinamento italiano.
La nostra società di revisione applica il Principio Internazionale sulla Gestione della Qualità 1 (ISQM ltalia 1) in base al quale è tenuta a configurare, mettere in atto e rendere operativo un sistema di gestione della qualità che includa direttive o procedure sulla conformità ai principi etici, ai principi professionali e alle disposizioni di legge e regolamentari applicabili.
Riteniamo di aver acquisito evidenze sufficienti e appropriate su cui basare le nostre conclusioni.
E Y S , X , L , V , 2012 Milano
Sede Secode: Via: Lores , D , 1 - 0 1 , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R , R ,
A member firm of Ernst & Young Global Limited


La rendicontazione consolidata di sostenibilità dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 contiene. nella specifica sezione "La rendicontazione ai sensi della Tassonomia UE (Regolamento UE 2020/852)", le informazioni comparative di cui all'art. 8 del Regolamento Tassonomia riferite all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, che non sono state sottoposte a verifica.
Responsabilità degli Amministratori e del Comitato per il Controllo sulla Gestione di Intesa Sanpaolo S.p.A. per la rendicontazione consolidata di sostenibilità
Gli Amministratori sono responsabili per lo sviluppo e l'implementazione delle procedure attuate per individuare le informazioni incluse nella rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità a quanto richiesto dagli ESRS (nel seguito il "processo di valutazione della rilevanza") e per la descrizione di tali procedure nel paragrafo "Analisi di doppia materialità" della rendicontazione consolidata di sostenibilità.
Gli Amministratori sono inoltre responsabili per la redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità, che contiene le informazioni identificate mediante il processo di valutazione della rilevanza, in conformità a quanto richiesto dall'art. 4 del Decreto, inclusa:
Tale responsabilità comporta la configurazione, la messa in atto e il mantenimento, nei termini previsti dalla legge, di quella parte del controllo interno ritenuta necessaria dagli Amministratori al fine di consentire la redazione di una rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità a quanto richiesto dall'art. 4 del Decreto, che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Tale responsabilità comporta altresì la selezione e l'applicazione di metodi appropriati per elaborare le informazioni nonché l'elaborazione di ipotesi e stime in merito a specifiche informazioni di sostenibilità che siano ragionevoli nelle circostanze.
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sull'osservanza delle disposizioni stabilite nel Decreto.
Limitazioni intrinseche nella redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità
Ai fini della rendicontazione delle informazioni prospettiche in conformità agli ESRS, agli Amministratori è richiesta l'elaborazione di tali informazioni sulla base di ipotesi, descritte nella rendicontazione consolidata di sostenibilità, in merito a eventi che potranno accadere in futuro e a possibili future azioni da parte del Gruppo. A causa dell'aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell'accadimento sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti fra i valori consuntivi e le informazioni prospettiche potrebbero essere significativi.
L'informativa fornita in merito alle emissioni Scope 3 è soggetta a maggiori limitazioni intrinseche rispetto a quelle Scope 1 e 2, a causa della scarsa disponibilità e della precisione relativa delle informazioni utilizzate per definire le informazioni sulle emissioni Scope 3, sia di natura quantitativa sia di natura qualitativa, relative alla catena del valore.


Responsabilità della società di revisione per l'attestazione sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità
l nostri obiettivi sono pianificare e svolgere procedure al fine di acquisire un livello di sicurezza limitato che la rendicontazione consolidata di sostenibilità non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, ed emettere una relazione contenente le nostre conclusioni. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni degli utilizzatori prese sulla base della rendicontazione consolidata di sostenibilità.
Nell'ambito dell'incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata dell'incarico.
Le nostre responsabilità includono:
la definizione e lo svolgimento di procedure per verificare l'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
la direzione, la supervisione e lo svolgimento della rendicontazione consolidata di sostenibilità e l'assunzione della piena responsabilità delle conclusioni sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità.
Un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato comporta lo svolgimento di procedure per ottenere evidenze quale base per la formulazione delle nostre conclusioni.
Le procedure svolte sulla rendicone consolidata di sostenibilità si sono basate sul nostro qiudizio professionale e hanno compreso colloqui, prevalentemente con il personale di Intesa Sanpaolo S.p.A. e del Gruppo responsabile per la predisposizione delle informazioni presentate nella rendicontazione consolidata di sostenibilità, nonché analisi di documenti, ricalcoli e altre procedure volte all'acquisizione di evidenze ritenute utili.
In particolare, abbiamo svolto le seguenti procedure:
comprensione del modello di business, delle strategie del Gruppo e del contesto in cui opera con riferimento alle questioni di sostenibilità;
comprensione dei processi che sottendono alla generazione, rilevazione e gestione delle informazioni qualitative e quantitative incluse nella rendicontazione consolidata di sostenibilità;


comprensione del processo posto in essere dal Gruppo per l'identificazione e la valutazione degli impatti, rischi e opportunità rilevanti, in base al principio di doppia rilevanza, in relazione alle questioni di sostenibilità e, sulla base delle informazioni ivi acquisite, svolgimento di considerazioni in merito a eventuali elementi contraddittori emersi che possono evidenziare l'esistenza di questioni di sostenibilità non considerate dall'impresa nel processo di valutazione della rilevanza;
identificazione dell'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo;
definizione e svolgimento delle procedure, basate sul nostro giudizio professionale, per rispondere ai rischi di errore significativi identificati;
riscontro delle informazioni riportate nella rendicontazione consolidata di sostenibilità con le informazioni contenute nel bilancio consolidato del Gruppo ai sensi del quadro sull'informativa finanziaria applicabile o con i dati contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato stesso o con i dati gestionali di natura contabile;
ottenimento della lettera di attestazione.
Milano, 20 marzo 2025
EY S.p.A Massimo Testa (Revisore Legale)

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 modificato
Raccordo tra Conto economico consolidato 2023 pubblicato e Conto economico consolidato 2023 modificato
Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 riesposto
Raccordo tra Conto economico consolidato 2023 pubblicato e Conto economico consolidato al 2023 riesposto
Raccordo tra Conto economico consolidato 2024 e Conto economico consolidato 2024 riesposto
Stato patrimoniale consolidato riesposto
Conto economico consolidato riesposto
Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato riesposto e Stato patrimoniale consolidato riclassificato
Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato



Allegati del Bilancio consolidato

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 modificato
Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Il Conto economico consolidato 2023 pubblicato non ha necessitato di modifiche.


| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo | 31.12.2023 | Variazione perimetro di consolidamento (a) |
31.12.2023 Riesposto |
|
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | 447 | 89.717 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 144.594 | 5 | 144.599 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 38.163 | 1 | 38.164 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 1 | 4 | 5 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 106.430 | - | 106.430 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 140.753 | 16 | 140.769 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.950 | 1.212 | 520.162 |
| a) Crediti verso banche | 32.899 | 79 | 32.978 | |
| b) Crediti verso clientela | 486.051 | 1.133 | 487.184 | |
| 50. Derivati di copertura | 7.006 | - | 7.006 | |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -5.695 | - | -5.695 |
| 70. | Partecipazioni | 2.501 | -11 | 2.490 |
| 80. | Attività assicurative | 813 | - | 813 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 412 | - | 412 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 401 | - | 401 | |
| 90. | Attività materiali | 9.825 | 27 | 9.852 |
| 100. | Attività immateriali | 9.524 | 33 | 9.557 |
| di cui: | ||||
| - avviamento | 3.672 | - | 3.672 | |
| 110. | Attività fiscali | 14.533 | 3 | 14.536 |
| a) correnti b) anticipate |
1.932 12.601 |
- 3 |
1.932 12.604 |
|
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 264 | 1 | 265 |
| 130. | Altre attività | 31.232 | 10 | 31.242 |
| Totale dell'attivo | 963.570 | 1.743 | 965.313 |
(a) La riesposizione si riferisce all'ingresso di First Bank e Alpian (società del Gruppo Fideuram).

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2023 | Variazione perimetro di consolidamento (a) |
31.12.2023 Riesposto |
|
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 642.119 | 1.509 | 643.628 |
| a) debiti verso banche | 93.242 | 48 | 93.290 | |
| b) debiti verso la clientela | 440.449 | 1.461 | 441.910 | |
| c) titoli in circolazione | 108.428 | - | 108.428 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 43.493 | 1 | 43.494 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 72.782 | - | 72.782 |
| 40. | Derivati di copertura | 5.188 | - | 5.188 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.967 | - | -3.967 |
| 60. | Passività fiscali | 1.946 | 1 | 1.947 |
| a) correnti | 458 | - | 458 | |
| b) differite | 1.488 | 1 | 1.489 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | - | 2 |
| 80. | Altre passività | 12.741 | 14 | 12.755 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 767 | - | 767 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.523 | 18 | 4.541 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 524 | 1 | 525 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 98 | 1 | 99 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 3.901 | 16 | 3.917 | |
| 110. | Passività assicurative | 119.849 | - | 119.849 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 119.674 | - | 119.674 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 175 | - | 175 | |
| 120. | Riserve da valutazione | -2.009 | - | -2.009 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - |
| 140. | Strumenti di capitale | 7.948 | - | 7.948 |
| 150. | Riserve | 14.697 | - | 14.697 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -2.629 | - | -2.629 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 28.003 | - | 28.003 |
| 170. | Capitale | 10.369 | - | 10.369 |
| 180. | Azioni proprie (-) | -140 | - | -140 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 164 | 200 | 364 |
| 200. | Utile (Perdita) di periodo (+/-) | 7.724 | - | 7.724 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 963.570 | 1.743 | 965.313 |
(a) La riesposizione si riferisce all'ingresso di First Bank e Alpian (società del Gruppo Fideuram).
| 10. Interessi attivi e proventi assimilati 32.525 101 32.626 di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 28.482 101 28.583 20. Interessi passivi e oneri assimilati -15.589 -47 -15.636 30. Margine di interesse 16.936 54 16.990 40. Commissioni attive 10.528 23 10.551 50. Commissioni passive -2.727 -5 -2.732 60. Commissioni nette 7.801 18 7.819 70. Dividendi e proventi simili 660 - 660 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 513 8 521 90. Risultato netto dell'attività di copertura -59 - -59 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -467 - -467 a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -58 - -58 b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -445 - -445 c) passività finanziarie 36 - 36 Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a 110. conto economico 2.367 - 2.367 a) attività e passività finanziarie designate al fair value -3.619 - -3.619 b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.986 - 5.986 120. Margine di intermediazione 27.751 80 27.831 130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -1.416 - -1.416 a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.359 - -1.359 b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -57 - -57 140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -29 - -29 150. Risultato netto della gestione finanziaria 26.306 80 26.386 160. Risultato dei servizi assicurativi 2.038 - 2.038 a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 3.118 - 3.118 b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -1.090 - -1.090 c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 177 - 177 d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -167 - -167 170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -5.318 - -5.318 a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -5.319 - -5.319 b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 1 - 1 180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 23.026 80 23.106 190. Spese amministrative: -11.505 -77 -11.582 a) spese per il personale -6.781 -45 -6.826 b) altre spese amministrative -4.724 -32 -4.756 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -326 - -326 a) impegni e garanzie rilasciate 50 - 50 b) altri accantonamenti netti -376 - -376 210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -684 -7 -691 220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -973 -8 -981 230. Altri oneri/proventi di gestione 910 - 910 240. Costi operativi -12.578 -92 -12.670 250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 163 9 172 260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -33 - -33 270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - - 280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 168 - 168 290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 10.746 -3 10.743 300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -2.994 -2 -2.996 310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 7.752 -5 7.747 320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - - 330. Utile (Perdita) di periodo 7.752 -5 7.747 340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -28 5 -23 350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 7.724 - 7.724 |
2023 | Variazione perimetro di consolidamento (a) |
(milioni di euro) 2023 Riesposto |
|
|---|---|---|---|---|
(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei 12 mesi del 2023 di First Bank e di Alpian.
Allegati del Bilancio consolidato

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| 2024 | Variazione perimetro |
2024 Riesposto |
||
| di | ||||
| consolidamento (a) |
||||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 34.602 | 51 | 34.653 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 29.438 | 51 | 29.489 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -16.512 | -21 | -16.533 |
| 30. | Margine di interesse | 18.090 | 30 | 18.120 |
| 40. | Commissioni attive | 11.392 | 13 | 11.405 |
| 50. | Commissioni passive | -2.781 | -3 | -2.784 |
| 60. | Commissioni nette | 8.611 | 10 | 8.621 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 800 | - | 800 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 493 | 4 | 497 |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | 7 | - | 7 |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 57 | - | 57 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 50 | - | 50 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 10 | - | 10 | |
| c) passività finanziarie | -3 | - | -3 | |
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto | ||||
| 110. | economico | 2.635 | - | 2.635 |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | -5.342 | - | -5.342 | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 7.977 | - | 7.977 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 30.693 | 44 | 30.737 |
| 130. | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito di: | -1.139 | - | -1.139 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.131 | - | -1.131 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -8 | - | -8 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -28 | - | -28 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 29.526 | 44 | 29.570 |
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 1.653 | - | 1.653 |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 3.169 | - | 3.169 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | -1.446 | - | -1.446 | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 99 | - | 99 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | -169 | - | -169 | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | -5.804 | - | -5.804 |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | -5.805 | - | -5.805 | |
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | 1 | - | 1 | |
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 25.375 | 44 | 25.419 |
| 190. | Spese amministrative: | -11.997 | -40 | -12.037 |
| a) spese per il personale | -7.422 | -22 | -7.444 | |
| b) altre spese amministrative | -4.575 | -18 | -4.593 | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri a) impegni e garanzie rilasciate |
-667 -80 |
1 - |
-666 -80 |
| b) altri accantonamenti netti | -587 | 1 | -586 | |
| 210. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali | -647 | -3 | -650 |
| 220. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali | -1.111 | -5 | -1.116 |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 1.161 | - | 1.161 |
| 240. | Costi operativi | -13.261 | -47 | -13.308 |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | -32 | 6 | -26 |
| 260. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -23 | - | -23 |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -1 | - | -1 |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 12.058 | 3 | 12.061 |
| 300. | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -3.399 | -3 | -3.402 |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 8.659 | - | 8.659 |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - |
| 330. | Utile (Perdita) di periodo | 8.659 | - | 8.659 |
| 340. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | 7 | - | 7 |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo | 8.666 | - | 8.666 |
(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei primi 6 mesi del 2024 di First Bank e ai primi 7 mesi di Alpian.



| 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo | |||||
| Riesposto | assolute | % | |||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 40.533 | 89.717 | -49.184 | -54,8 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 150.943 | 144.599 | 6.344 | 4,4 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 41.439 | 38.164 | 3.275 | 8,6 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 6 | 5 | 1 | 20,0 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 109.498 | 106.430 | 3.068 | 2,9 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 150.269 | 140.769 | 9.500 | 6,7 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.702 | 520.162 | -1.460 | -0,3 |
| a) crediti verso banche | 38.460 | 32.978 | 5.482 | 16,6 | |
| b) crediti verso clientela | 480.242 | 487.184 | -6.942 | -1,4 | |
| 50. Derivati di copertura | 6.505 | 7.006 | -501 | -7,2 | |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.602 | -5.695 | -2.093 | -36,8 |
| 70. | Partecipazioni | 3.036 | 2.490 | 546 | 21,9 |
| 80. | Attività assicurative | 693 | 813 | -120 | -14,8 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 444 | 412 | 32 | 7,8 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 249 | 401 | -152 | -37,9 | |
| 90. | Attività materiali | 9.024 | 9.852 | -828 | -8,4 |
| 100. | Attività immateriali | 9.860 | 9.557 | 303 | 3,2 |
| di cui: | |||||
| - avviamento | 3.697 | 3.672 | 25 | 0,7 | |
| 110. | Attività fiscali | 12.916 | 14.536 | -1.620 | -11,1 |
| a) correnti | 1.650 | 1.932 | -282 | -14,6 | |
| b) anticipate | 11.266 | 12.604 | -1.338 | -10,6 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 667 | 265 | 402 | |
| 130. | Altre attività | 33.739 | 31.242 | 2.497 | 8,0 |
| Totale dell'attivo | 933.285 | 965.313 | -32.028 | -3,3 |

| 31.12.2024 31.12.2023 |
(milioni di euro) Variazioni |
||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci del passivo e del patrimonio netto | |||||
| Riesposto | assolute | % | |||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 599.620 | 643.628 | -44.008 | -6,8 |
| a) debiti verso banche | 45.794 | 93.290 | -47.496 | -50,9 | |
| b) debiti verso la clientela | 443.457 | 441.910 | 1.547 | 0,4 | |
| c) titoli in circolazione | 110.369 | 108.428 | 1.941 | 1,8 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 42.882 | 43.494 | -612 | -1,4 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 74.083 | 72.782 | 1.301 | 1,8 |
| 40. | Derivati di copertura | 4.410 | 5.188 | -778 | -15,0 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -1.819 | -3.967 | -2.148 | -54,1 |
| 60. | Passività fiscali | 2.097 | 1.947 | 150 | 7,7 |
| a) correnti | 383 | 458 | -75 | -16,4 | |
| b) differite | 1.714 | 1.489 | 225 | 15,1 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 | 3 | |
| 80. | Altre passività | 15.014 | 12.755 | 2.259 | 17,7 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 706 | 767 | -61 | -8,0 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.885 | 4.541 | 344 | 7,6 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 601 | 525 | 76 | 14,5 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 98 | 99 | -1 | -1,0 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 4.186 | 3.917 | 269 | 6,9 | |
| 110. | Passività assicurative | 126.081 | 119.849 | 6.232 | 5,2 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 126.013 | 119.674 | 6.339 | 5,3 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 68 | 175 | -107 | -61,1 | |
| 120. | Riserve da valutazione | -2.332 | -2.009 | 323 | 16,1 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | |
| 140. | Strumenti di capitale | 8.706 | 7.948 | 758 | 9,5 |
| 150. | Riserve | 15.367 | 14.697 | 670 | 4,6 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -3.022 | -2.629 | 393 | 14,9 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 27.601 | 28.003 | -402 | -1,4 |
| 170. | Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - |
| 180. | Azioni proprie (-) | -179 | -140 | 39 | 27,9 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 145 | 364 | -219 | -60,2 |
| 200. | Utile (Perdita) di periodo (+/-) | 8.666 | 7.724 | 942 | 12,2 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 933.285 | 965.313 | -32.028 | -3,3 |
| 2024 | 2023 | Variazioni | (milioni di euro) | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Riesposto | Riesposto | ||||
| assolute | % | ||||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 34.653 | 32.626 | 2.027 | 6,2 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 29.489 | 28.583 | 906 | 3,2 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -16.533 | -15.636 | 897 | 5,7 |
| 30. | Margine di interesse | 18.120 | 16.990 | 1.130 | 6,7 |
| 40. | Commissioni attive | 11.405 | 10.551 | 854 | 8,1 |
| 50. | Commissioni passive | -2.784 | -2.732 | 52 | 1,9 |
| 60. | Commissioni nette | 8.621 | 7.819 | 802 | 10,3 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 800 | 660 | 140 | 21,2 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 497 | 521 | -24 | -4,6 |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | 7 | -59 | 66 | |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 57 | -467 | 524 | |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 50 | -58 | 108 | ||
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 10 | -445 | 455 | ||
| c) passività finanziarie | -3 | 36 | -39 | ||
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto | |||||
| 110. | economico | 2.635 | 2.367 | 268 | 11,3 |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | -5.342 | -3.619 | 1.723 | 47,6 | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 7.977 | 5.986 | 1.991 | 33,3 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 30.737 | 27.831 | 2.906 | 10,4 |
| 130. | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | -1.139 | -1.416 | -277 | -19,6 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.131 | -1.359 | -228 | -16,8 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -8 | -57 | -49 | -86,0 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -28 | -29 | -1 | -3,4 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 29.570 | 26.386 | 3.184 | 12,1 |
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 1.653 | 2.038 | -385 | -18,9 |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 3.169 | 3.118 | 51 | 1,6 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | -1.446 | -1.090 | 356 | 32,7 | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 99 | 177 | -78 | -44,1 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | -169 | -167 | 2 | 1,2 | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | -5.804 | -5.318 | 486 | 9,1 |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | -5.805 | -5.319 | 486 | 9,1 | |
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | 1 | 1 | - | - | |
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 25.419 | 23.106 | 2.313 | 10,0 |
| 190. | Spese amministrative: | -12.037 | -11.582 | 455 | 3,9 |
| a) spese per il personale | -7.444 | -6.826 | 618 | 9,1 | |
| b) altre spese amministrative | -4.593 | -4.756 | -163 | -3,4 | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -666 | -326 | 340 | |
| a) impegni e garanzie rilasciate | -80 | 50 | -130 | ||
| b) altri accantonamenti netti | -586 | -376 | 210 | 55,9 | |
| 210. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali | -650 | -691 | -41 | -5,9 |
| 220. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali | -1.116 | -981 | 135 | 13,8 |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 1.161 | 910 | 251 | 27,6 |
| 240. | Costi operativi | -13.308 | -12.670 | 638 | 5,0 |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | -26 | 172 | -198 | |
| 260. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -23 | -33 | -10 | -30,3 |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -1 | 168 | -169 | |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 12.061 | 10.743 | 1.318 | 12,3 |
| 300. | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -3.402 | -2.996 | 406 | 13,6 |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 8.659 | 7.747 | 912 | 11,8 |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - | |
| 330. | Utile (Perdita) di periodo | 8.659 | 7.747 | 912 | 11,8 |
| 340. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | 7 | -23 | 30 | |
| 350. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo | 8.666 | 7.724 | 942 | 12,2 |


| Attività | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|
|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 40.533 | Riesposto 89.717 |
|
| Voce 10 | Cassa e disponibilità liquide | 40.533 | 89.717 |
| Finanziamenti verso banche | 36.128 | 31.299 | |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto | |||
| Voce 40a (parziale) | bancario) Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto |
36.060 | 31.253 |
| Voce 20a (parziale) Voce 20b (parziale) |
bancario) Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto bancario) |
- 3 |
- 4 |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto bancario) |
65 | 42 |
| Voce 30 (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto bancario) |
- | - |
| Finanziamenti verso clientela | 421.512 | 430.493 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 419.658 | 428.759 | |
| Voce 40b (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario) |
422.890 | |
| Voce 40b (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario) |
413.348 6.310 |
5.869 |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto |
1.854 | 1.734 | |
| Voce 20a (parziale) | bancario) | 73 - |
95 |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo |
- | |
| Voce 20c (parziale) | comparto bancario) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso |
788 | 737 |
| Voce 30 (parziale) | clientela (Contributo comparto bancario) | 993 | 902 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 62.979 | 60.145 | |
| Voce 40a (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) (Contributo comparto bancario) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed |
2.400 | 1.725 |
| Voce 40b (parziale) | assicurazioni) (Contributo comparto bancario) | 60.579 | 58.420 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 45.706 | 42.027 | |
| Voce 20a (parziale) Voce 20b (parziale) |
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto bancario) Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito (Contributo comparto bancario) |
41.328 3 |
38.042 1 |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto bancario) | 4.375 | 3.984 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 76.303 | 67.732 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto | |||
| Voce 30 (parziale) | bancario) | 76.303 | 67.732 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso Banche (Contributo comparto |
5 | 5 | |
| Voce 40a (parziale) | assicurativo) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto |
- | - |
| Voce 40b (parziale) | assicurativo) | 5 | 5 |
| Voce 20a (parziale) | Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto assicurativo) |
104.344 38 |
101.718 27 |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) | - | - |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) | 104.270 | 101.667 |
| Voce 50 (parziale) | Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) | 36 | 24 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 72.973 | 72.135 | |
| Voce 30 (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo) |
72.973 | 72.135 |
| Partecipazioni | 3.036 | 2.490 | |
| Voce 70 Partecipazioni | 3.036 | 2.490 | |
| Attività materiali e immateriali | 18.884 | 19.409 | |
| Attività di proprietà | 17.655 | 18.020 | |
| Voce 90 (parziale) | Attività materiali | 7.795 | 8.463 |
| Voce 100 Attività immateriali | 9.860 | 9.557 | |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.229 | 1.389 | |
| Voce 90 (parziale) | Attività materiali | 1.229 | 1.389 |
| Attività fiscali | 12.916 | 14.536 | |
| Voce 110 | Attività fiscali | 12.916 | 14.536 |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 667 | 265 | |
| Voce 120 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 667 | 265 |
| Altre voci dell'attivo Voce 50 |
Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) | 37.299 6.469 |
33.342 6.982 |
| Voce 60 | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.602 | -5.695 |
| Voce 80 | Attività assicurative | 693 | 813 |
| Voce 130 | Altre attività | 33.739 | 31.242 |
| Totale attività | 933.285 | 965.313 |

| Passività | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|
|---|---|---|---|
| Riesposto | |||
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 45.082 | 92.545 | |
| Voce 10 a) - Voce 10 a) (parziale) |
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto bancario) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) (Contributo comparto bancario) |
45.084 -2 |
92.549 -4 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto | 552.029 | 547.652 |
| Voce 10 b) | bancario) | 443.339 | 441.773 |
| Voce 10 c) - Voce 10 b) (parziale) |
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto bancario) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) (Contributo comparto bancario) |
109.782 -1.092 |
107.101 -1.222 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 42.866 | 43.487 | |
| Voce 20 | Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto bancario) | 42.866 | 43.487 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 23.437 | 21.344 | |
| Voce 30 | Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto bancario) | 23.437 | 21.344 |
| Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione | 1.412 | 2.199 | |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto | |||
| Voce 10 a) (parziale) | assicurativo) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto |
710 | 741 |
| Voce 10 b) (parziale) | assicurativo) | 118 | 137 |
| Voce 10 c) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto assicurativo) |
587 | 1.327 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | |||
| - Voce 10 a) (parziale) | (Contributo comparto assicurativo) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) |
-1 | - |
| - Voce 10 b) (parziale) | (Contributo comparto assicurativo) | -2 | -6 |
| Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | 63 | 90 | |
| Voce 20 (parziale) | Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) | 16 | 7 |
| Voce 40 (parziale) | Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) | 47 | 83 |
| Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione | 50.646 | 51.438 | |
| Voce 30 (parziale) | Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) | 50.646 | 51.438 |
| Passività fiscali Voce 60 |
Passività fiscali | 2.097 2.097 |
1.947 1.947 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 | |
| Voce 70 | Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 |
| Altre voci del passivo | 18.655 | 15.125 | |
| Voce 40 | Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) | 4.363 | 5.105 |
| Voce 50 Voce 80 |
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) Altre passività |
-1.819 15.014 |
-3.967 12.755 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | |||
| +Voce 10 a) (parziale) Voce 10 a) (parziale) |
(Contributo comparto bancario) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) (Contributo comparto assicurativo) |
2 1 |
4 - |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) | |||
| +Voce 10 b) (parziale) | (Contributo comparto bancario) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) |
1.092 | 1.222 |
| +Voce 10 b) (parziale) | (Contributo comparto assicurativo) | 2 | 6 |
| Passività assicurative | 126.081 | 119.849 | |
| Voce 110 | Passività assicurative | 126.081 | 119.849 |
| Fondi per rischi e oneri | 5.591 | 5.308 | |
| Voce 90 Voce 100 a) |
Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate |
706 601 |
767 525 |
| Voce 100 b) | Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili | 98 | 99 |
| Voce 100 c) | Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri | 4.186 | 3.917 |
| Capitale Voce 170 |
Capitale | 10.369 10.369 |
10.369 10.369 |
| Riserve | 42.789 | 42.560 | |
| Voce 130 | Azioni rimborsabili | - | - |
| Voce 150 | Riserve | 15.367 | 14.697 |
| Voce 160 - Voce 180 |
Sovrapprezzi di emissione Azioni proprie (-) |
27.601 -179 |
28.003 -140 |
| Riserve da valutazione | -2.035 | -1.711 | |
| Voce 120 | Riserve da valutazione (Contributo comparto bancario ed inclusiva di Riserve IAS19 di pertinenza comparto assicurativo) |
-2.035 | -1.711 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | -297 | -298 | |
| Voce 120 | Riserve da valutazione (Contributo comparto assicurativo) | -297 | -298 |
| Acconti su dividendi | -3.022 | -2.629 | |
| Voce 155 Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi (-) | -3.022 8.706 |
-2.629 7.948 |
| Voce 140 | Strumenti di capitale | 8.706 | 7.948 |
| Patrimonio di pertinenza di terzi Voce 190 |
Patrimonio di pertinenza di terzi | 145 145 |
364 364 |
| Risultato netto | 8.666 | 7.724 | |
| Voce 200 | Utile (Perdita) di periodo (+/-) | 8.666 | 7.724 |
| Totale passività e patrimonio netto | 933.285 | 965.313 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | 2023 | |
| Riesposto | Riesposto | ||
| Interessi netti | 15.718 | 14.700 | |
| Voce 30 | Margine di interesse | 18.120 | 16.990 |
| - Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) | -2.279 | -2.132 |
| - Voce 30 (parziale) | Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento | -1 | 6 |
| - Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | 58 | 102 |
| + Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) | 1 | 1 |
| - Voce 30 (parziale) | Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli) |
-1 | 8 |
| + Voce 80 (parziale) | Differenziali Hedging swap | -118 | -209 |
| + Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) | -37 | -42 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti a Interessi netti - Iniziativa For Funding) | -1 | - |
| + Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) | -24 | -24 |
| Commissioni nette | 9.386 | 8.576 | |
| Voce 60 | Commissioni nette | 8.621 | 7.819 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette - Comparto assicurativo | 736 | 663 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento | 2 | 3 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) | -1 | -1 |
| + Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) | 64 | 55 |
| + Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) |
186 | 214 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) |
6 | 4 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario) Commissioni consulenti finanziari Divisione Private |
-57 | -49 |
| + Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) | -81 | -65 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Recuperi spese) | -90 | -67 |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.735 | 1.666 | |
| Voce 160 | Risultato dei servizi assicurativi | 1.653 | 2.038 |
| Voce 170 | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | -5.804 | -5.318 |
| + Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) | 2.279 | 2.132 |
| + Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Contributo Comparto assicurativo) | -736 | -663 |
| + Voce 70 (parziale) | Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo) |
519 | 453 |
| + Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) | -20 | -80 |
| + Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) | - | - | |
| + Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo) |
-228 | -624 |
| + Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (Contributo comparto assicurativo) |
-4.341 | -2.820 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) |
7.732 | 6.009 |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo) |
30 | -29 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale | 361 | 343 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative | 164 | 178 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali | 19 | 22 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali | 50 | 47 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario) Commissioni consulenti finanziari Divisione Private |
57 | 49 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative | - | -70 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo | - | -1 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | 2023 | |
| Riesposto | Riesposto | ||
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 256 | 306 | |
| Voce 80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 497 | 521 |
| Voce 90 | Risultato netto dell'attività di copertura | 7 | -59 |
| Voce 110 a) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value |
-5.342 | -3.619 |
| Voce 110 b) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
7.977 | 5.986 |
| Voce 100 b) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
10 | -445 |
| Voce 100 c) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie | -3 | 36 |
| + Voce 70 (parziale) | Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario) |
281 | 199 |
| + Voce 30 (parziale) | Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli) |
1 | -8 |
| - Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) | -64 | -55 |
| - Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) | 20 | 80 |
| - Voce 80 (parziale) | Differenziali Hedging swap | 118 | 209 |
| - Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) | - | - | |
| - Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo) |
228 | 624 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
133 | 125 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
6 | - |
| - Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) |
-186 | -214 |
| - Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) |
4.341 | 2.820 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) |
-7.732 | -6.009 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) |
-75 | -48 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore |
46 | -14 |
| - Voce 110 b) (parziale) | nette su crediti) | - | 171 |
| - Voce 100 c) (parziale) | Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
- | -1 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) | -7 | 7 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | 2023 | |
| Riesposto | Riesposto | ||
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 12 | -21 | |
| Voce 70 | Dividendi e proventi simili | 800 | 660 |
| Voce 230 | Altri oneri / proventi di gestione | 1.161 | 910 |
| + Voce 30 (parziale) | Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento | 1 | -6 -3 |
| + Voce 60 (parziale) | Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze |
-2 | |
| + Voce 110 b) (parziale) | assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività |
5 | 13 |
| - Voce 70 (parziale) | complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività |
-281 | -199 |
| - Voce 70 (parziale) | complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo) | -519 | -453 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi spese) | -23 | -32 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) | -1.083 | -962 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | -179 | 21 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) | 18 | 66 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) | - | - |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) | 11 | 9 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) | 7 | -7 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
-10 | - |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (accordo transattivo Fondo Nazionale di Risoluzione) | 130 | - |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
-8 | -9 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
-69 | -68 |
| + Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
-4 | -5 |
| + Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) | 57 | 44 |
| Proventi operativi netti | 27.107 | 25.227 | |
| Spese del personale | -7.185 | -7.026 | |
| Voce 190 a) | Spese per il personale | -7.444 | -6.826 |
| - Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | 501 | 35 |
| - Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) | 37 | 42 |
| - Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) | 81 | 65 |
| + Voce 160b) (parziale) + Voce 230 (parziale) |
Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi spese) |
-361 1 |
-343 1 |
| Spese amministrative Voce 190 b) |
Altre spese amministrative | -2.979 -4.593 |
-3.033 -4.756 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti a Interessi netti - Iniziativa For Funding) | 1 | - |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | 64 | 58 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | 462 | 721 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Recuperi spese) Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing |
90 | 67 |
| - Voce 190 b) (parziale) | operativo) | 8 | 9 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (tasse straordinarie controllate estere) | 48 | 53 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative | -164 | -178 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) | 1.083 | 962 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri /proventi di gestione (Recuperi di spese) | 22 | 31 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.406 | -1.361 | |
| Voce 210 | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali | -650 | -691 |
| Voce 220 | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali | -1.116 | -981 |
| - Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo | - | 1 |
| - Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) | 52 | 58 |
| - Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di |
17 | 21 |
| - Voce 210 (parziale) | acquisizione) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria, |
- | 1 |
| - Voce 210 (parziale) | finanziaria e assicurativa - leasing operativo) | 69 | 68 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali | -19 | -22 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali | -50 | -47 |
| - Voce 220 (parziale) - Voce 220 (parziale) |
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Svalutazioni) |
215 18 |
156 9 |
| - Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | 54 | 61 |
| - Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
4 | 5 |
| Costi operativi | -11.570 | -11.420 | |
| Risultato della gestione operativa | 15.537 | 13.807 |
| emarket sdir storage |
|---|
| CERTIFIED |
| Voci | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
|
|---|---|---|---|
| Riesposto | Riesposto | ||
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.274 | -1.529 | |
| Voce 140 | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -28 | -29 |
| Voce 200 a) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate | -80 | 50 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Contributo comparto bancario) |
-100 | -200 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario) |
8 | 17 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) (Contributo comparto bancario) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore |
43 | 72 |
| + Voce 110 b) (parziale) | nette su crediti) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo |
- | -171 |
| + Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Finanziamenti (Contributo comparto bancario) | -1.121 | -1.281 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario) |
-3 | -3 |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti (Contributo comparto bancario) |
- | 14 |
| + Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) | 7 | 2 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -680 | -570 | |
| Voce 260 | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -23 | -33 |
| Voce 200 b) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Altri accantonamenti netti | -586 | -376 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) |
64 | 31 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario) |
-7 | -76 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario) |
- | 1 |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito (Contributo comparto bancario) |
-38 | -42 |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Altri accantonamenti netti (Contributo al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
- | - |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) | 1 | -1 |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) | 24 | 24 |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | -2 |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) | -7 | -2 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative | - | 70 |
| - Voce 260 (parziale) | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | - | 24 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) | -17 | -21 |
| + Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) | -18 | -9 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) | - | - |
| + Voce 230 (parziale) + Voce 250 (parziale) |
Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) |
-18 -55 |
-66 -92 |
| Altri proventi (oneri) netti | 153 | 348 | |
| Voce 250 | Utili (Perdite) di partecipazioni | -26 | 172 |
| Voce 280 | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -1 | 168 |
| Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario) |
136 | 125 |
| Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario) |
6 | - |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
-133 | -125 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
-6 | - |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | 179 | -21 |
| + Voce 260 (parziale) | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | - | -24 |
| - Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) di partecipazioni (valutate al patrimonio netto) | -57 | -44 |
| - Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) | 55 | 92 |
| - Voce 280 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | 5 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | |
| Voce 320 | Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte | - | - |
| + Voce 320 (parziale) | Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) | - | - |
| Risultato corrente lordo | 13.736 | 12.056 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | 2023 | |
| Riesposto | Riesposto | ||
| Imposte sul reddito | -4.048 | -3.440 | |
| Voce 300 | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -3.402 | -2.996 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (tasse straordinarie controllate estere) | -48 | -53 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (accordo transattivo Fondo Nazionale di Risoluzione) | -130 | - |
| - Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) | -257 | -93 |
| - Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-51 | -77 |
| - Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
-160 | -221 |
| - Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili) |
- | - |
| - Voce 320 (parziale) | Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) | - | - |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -587 | -222 | |
| + Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | -501 | -35 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | -64 | -58 |
| + Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) | -1 | 1 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) | -52 | -58 |
| + Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) | -215 | -156 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) | -11 | -9 |
| + Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) | 257 | 93 |
| + Voce 30 (parziale) | Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-94 -58 |
-161 -102 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
-43 | -72 |
| + Voce 100 c) (parziale) | Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
- | 1 |
| + Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | 2 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
- | -1 |
| + Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-54 | -61 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
10 | - |
| + Voce 280 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | -5 |
| + Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
51 | 77 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) | -348 | -486 | |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
-46 | 14 |
| + Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Altri accantonamenti netti (Contributo al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
- | - |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | -462 | -721 |
| + Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
160 | 221 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | |
| Voce 270 | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - |
| + Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili) |
- | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 7 | -23 | |
| Voce 340 | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | 7 | -23 |
| Risultato netto | 8.666 | 7.724 |



| PRINCIPI CONTABILI | Regolamento omologazione (*) | |
|---|---|---|
| IFRS 1 | Prima adozione dei principi contabili internazionali | 1803/2023 |
| IFRS 2 IFRS 3 |
Pagamenti basati su azioni Aggregazioni aziendali |
1803/2023 1803/2023 |
| IFRS 5 | Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate | 1803/2023 |
| IFRS 6 | Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie | 1803/2023 |
| IFRS 7 | Strumenti finanziari: informazioni integrative | 1803/2023 mod. 1317/2024 |
| IFRS 8 | Settori operativi | 1803/2023 |
| IFRS 9 | Strumenti finanziari | 1803/2023 |
| IFRS 10 | Bilancio consolidato | 1803/2023 |
| IFRS 11 | Accordi a controllo congiunto | 1803/2023 |
| IFRS 12 | Informativa sulle partecipazioni in altre entità | 1803/2023 |
| IFRS 13 | Valutazioni del fair value | 1803/2023 |
| IFRS 15 | Ricavi provenienti da contratti con i clienti | 1803/2023 |
| IFRS 16 | Leasing | 1803/2023 mod. 2579/2023 |
| IFRS 17 | Contratti assicurativi | 1803/2023 |
| IAS 1 | Presentazione del bilancio | 1803/2023 mod. 2822/2023 |
| IAS 2 | Rimanenze | 1803/2023 |
| IAS 7 | Rendiconto finanziario | 1803/2023 mod. 1317/2024 |
| IAS 8 | Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori | 1803/2023 |
| IAS 10 | Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio | 1803/2023 |
| IAS 12 | Imposte sul reddito | 1803/2023 mod. 2468/2023 |
| IAS 16 | Immobili, impianti e macchinari | 1803/2023 |
| IAS 19 | Benefici per i dipendenti | 1803/2023 |
| IAS 20 | Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull'assistenza pubblica | 1803/2023 |
| IAS 21 | Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere | 1803/2023 mod. 2862/2024 (1) |
| IAS 23 | Oneri finanziari | 1803/2023 |
| IAS 24 | Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate | 1803/2023 |
| IAS 26 | Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi pensione | 1803/2023 |
| IAS 27 | Bilancio separato | 1803/2023 |
| IAS 28 | Partecipazioni in società collegate e Joint Venture | 1803/2023 |
| IAS 29 | Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate | 1803/2023 |
| IAS 32 | Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio | 1803/2023 |
| IAS 33 | Utile per azione | 1803/2023 |
| IAS 34 | Bilanci intermedi | 1803/2023 |
| IAS 36 | Riduzione di valore delle attività | 1803/2023 |
| IAS 37 | Accantonamenti, passività e attività potenziali | 1803/2023 |
| IAS 38 | Attività immateriali | 1803/2023 |
| IAS 39 | Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad eccezione di talune disposizioni relative alla contabilizzazione delle operazioni di copertura) |
1803/2023 |
| IAS 40 | Investimenti immobiliari | 1803/2023 |
| IAS 41 | Agricoltura | 1803/2023 |
(*) Il Regolamento n. 1803/2023 del 13 agosto 2023, pubblicato sulla GUCE del 26 settembre 2023, ha abrogato e sostituito il precedente Regolamento n. 1126/2008 che ha adottato i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008 ed è stato successivamente oggetto di numerose modifiche al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al Regolamento n. 1606/2002. Al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, per motivi di chiarezza e trasparenza, il Regolamento n. 1126/2008 è stato quindi abrogato e sostituito dal Regolamento n. 1803/2023 a cui si intendono fatti i riferimenti al regolamento abrogato.
Pertanto nel presente riepilogo non è più riportato il Regolamento n. 1126/2008 e le successive modifiche, come effettuato fino al Bilancio 2022, ma solamente il Regolamento n. 1803/2023 e le eventuali modifiche ad esso succedute.
(1) Le società applicano quanto previsto dal presente Regolamento al più tardi a partire dalla data di inizio del loro primo esercizio finanziario che cominci dopo il 1° gennaio 2025.

| INTERPRETAZIONI | Regolamento omologazione (*) | |
|---|---|---|
| IFRIC 1 | Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari | 1803/2023 |
| IFRIC 2 | Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili | 1803/2023 |
| IFRIC 5 | Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali | 1803/2023 |
| IFRIC 6 | Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche |
1803/2023 |
| IFRIC 7 | Applicazione del metodo della rideterminazione del valore ai sensi dello IAS 29 - Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate |
1803/2023 |
| IFRIC 10 | Bilanci intermedi e riduzione di valore | 1803/2023 |
| IFRIC 12 | Accordi per servizi in concessione | 1803/2023 |
| IFRIC 14 | Il limite relativo ad una attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minima e la loro interazione |
1803/2023 |
| IFRIC 16 | Coperture di un investimento netto in una gestione estera | 1803/2023 |
| IFRIC 17 | Distribuzioni ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide | 1803/2023 |
| IFRIC 19 | Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale | 1803/2023 |
| IFRIC 20 | Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera a cielo aperto | 1803/2023 |
| IFRIC 21 | Tributi | 1803/2023 |
| IFRIC 22 | Operazioni in valuta estera e anticipi | 1803/2023 |
| IFRIC 23 | Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito | 1803/2023 |
| SIC 7 | Introduzione dell'euro | 1803/2023 |
| SIC 10 | Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con le attività operative | 1803/2023 |
| SIC 25 | Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione fiscale di un'entità o dei suoi azionisti | 1803/2023 |
| SIC 29 | Accordi per servizi in concessione: informazioni integrative | 1803/2023 |
| SIC 32 | Attività immateriali – Costi connessi a siti web | 1803/2023 |
(*) Il Regolamento n. 1803/2023 del 13 agosto 2023, pubblicato sulla GUCE del 26 settembre 2023, ha abrogato e sostituito il precedente Regolamento n. 1126/2008 che ha adottato i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008 ed è stato successivamente oggetto di numerose modifiche al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al Regolamento n. 1606/2002. Al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, per motivi di chiarezza e trasparenza, il Regolamento n. 1126/2008 è stato quindi abrogato e sostituito dal Regolamento n. 1803/2023 a cui si intendono fatti i riferimenti al regolamento abrogato. Pertanto nel presente riepilogo non è più riportato il Regolamento n. 1126/2008 e le successive modifiche, come effettuato fino al Bilancio 2022, ma solamente il Regolamento n. 1803/2023 e le eventuali modifiche ad esso succedute.


-


| Dati economici (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 11.103 10.342 |
761 | 7,4 | |
| Commissioni nette | 5.700 5.252 |
448 | 8,5 | |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value |
-102 | 107 | -209 | |
| Proventi operativi netti | 18.821 | -1.191 20.012 |
-6,0 | |
| -8.895 Costi operativi -8.840 |
55 | 0,6 | ||
| Risultato della gestione operativa | 9.926 11.172 |
-1.246 | -11,2 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.158 -1.411 |
-253 | -17,9 | |
| Risultato netto | 5.604 7.292 |
-1.688 | -23,1 |

(*) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio consolidato.
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| Dati patrimoniali (milioni di euro) | Variazioni | ||
|---|---|---|---|
| assolute | % | ||
| Finanziamenti verso clientela | 355.103 367.492 |
-12.389 | -3,4 |
| Totale attività | 658.530 697.354 |
-38.824 | -5,6 |
| Raccolta diretta da clientela | 480.668 474.498 |
6.170 | 1,3 |
| Raccolta indiretta da clientela | 344.710 313.243 220.264 |
31.467 | 10.0 |
| di cui: Risparmio gestito | 204.916 | 15.348 | 7,5 |
| Patrimonio netto | 54.369 56.040 |
-1.671 | -3,0 |
| Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta da clientela (%) (Loan to deposit ratio) |
73,9 77,4 |
31.12.2024 31.12.2023

| Coefficienti patrimoniali (%) | |
|---|---|
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari/Attivitàdi rischio ponderate (Common Equity Tier 1 ratio) |
11,1 12,0 |
| Capitale di Classe 1 (TIER 1) / Attività di rischio ponderate | 13,7 14,5 |
| Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate | 16,8 17,3 |
| Attività di rischio ponderate (milioni di euro) | 301.246 307.737 |
| Indicatori di redditività (%) | |
|---|---|
| Cost / Income | 47,3 44,2 |
| Risultato netto / Patrimonio netto (ROE) (a) | 14,0 17,9 |
| Risultato netto / Totale Attività (ROA) (6) | 0,9 1,0 |
2024 (Dati economici) 31.12.2024 (Dati patrimoniali) 2023 (Dati economici) 31.12.2023 (Dati patrimoniali)


| Indicatori di rischiosità (%) | |
|---|---|
| Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela netti | 0,3 0,2 |
| Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela netti | 1,2 1,2 |
| Rettifiche di valore accumulate su sofferenze Sofferenze lorde con clientela |
66,5 70,6 |
| Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati / Crediti deteriorati lordi con clientela |
47.7 47,8 |
| Struttura operativa | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni assolute |
|---|---|---|---|
| Numero dei dipendenti (c) | 64.425 | 65.243 | -818 |
| Italia | 63.444 | 64.305 | -861 |
| Estero | 981 | 938 | 43 |
| Numero degli sportelli bancari (d) | 2.743 | 3.082 | -339 |
| Italia | 2.727 | 3.066 | -339 |
| Estero | 16 | 16 | - |
Dati riesposti su basi omogenee, ove necessario e se materiali.
(c) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine anno conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.
(d) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate.


Di seguito si riportano il Conto economico e lo Stato patrimoniale riclassificati al 31 dicembre 2024 della Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A., corredati da un sintetico commento dei risultati economici e degli aggregati patrimoniali. Per altre informazioni si fa rinvio alla Relazione che accompagna il bilancio consolidato.
Per consentire una lettura più immediata dei risultati, il Conto economico viene esposto secondo uno schema riclassificato sintetico. Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono riesposti, ove necessario e se materiali, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di riferimento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di riferimento.
Come noto, nell'ambito della più ampia progettualità di creazione di una banca digitale prevista dal Piano d'Impresa 2022 - 2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, con efficacia giuridica 16 ottobre 2023, è stato perfezionato il conferimento del primo ramo d'azienda da Intesa Sanpaolo a Isybank S.p.A., con esecuzione della relativa prima wave di migrazione che ha interessato circa 275 mila clienti, per circa 1,7 miliardi di raccolta diretta. Con efficacia 18 marzo 2024, è stato inoltre completato il trasferimento del secondo lotto di clientela Intesa Sanpaolo a Isybank, che ha interessato circa 78 mila clienti, per circa 436 milioni di raccolta diretta.
Stante l'esigua materialità degli impatti economici correlati, non sono state effettuate riesposizioni dei dati del periodo a confronto.
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le riclassificazioni e aggregazioni di voci effettuate nel Conto economico riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

| 2024 | 2023 | (milioni di euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 11.103 | 10.342 | 761 | 7,4 |
| Commissioni nette | 5.700 | 5.252 | 448 | 8,5 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | -102 | 107 | -209 | |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 2.120 | 4.311 | -2.191 | -50,8 |
| Proventi operativi netti | 18.821 | 20.012 | -1.191 | -6,0 |
| Spese del personale | -5.586 | -5.508 | 78 | 1,4 |
| Spese amministrative | -2.167 | -2.235 | -68 | -3,0 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.142 | -1.097 | 45 | 4,1 |
| Costi operativi | -8.895 | -8.840 | 55 | 0,6 |
| Risultato della gestione operativa | 9.926 | 11.172 | -1.246 | -11,2 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.158 | -1.411 | -253 | -17,9 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -310 | -374 | -64 | -17,1 |
| Altri proventi (oneri) netti | 183 | 212 | -29 | -13,7 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 8.641 | 9.599 | -958 | -10,0 |
| Imposte sul reddito | -2.246 | -1.668 | 578 | 34,7 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -442 | -139 | 303 | |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -68 | -110 | -42 | -38,2 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) |
-249 | -403 | -154 | -38,2 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento, delle altre attività intangibili e delle partecipazioni di controllo (al netto delle imposte) |
-32 | 13 | -45 | |
| Risultato netto | 5.604 | 7.292 | -1.688 | -23,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di riferimento.
Il conto economico dell'esercizio 2024 si è chiuso con un utile netto di 5.604 milioni, rispetto a 7.292 milioni dell'esercizio precedente (-1.688 milioni; -23,1%), mentre il risultato corrente lordo, pari a 8.641 milioni, segna un decremento di 958 milioni (-10%) rispetto ai 9.599 milioni di dicembre 2023.
Più in dettaglio, la variazione annua del risultato netto è attribuibile:
Gli Interessi netti, pari a 11.103 milioni, segnano una crescita di 761 milioni (+7,4%) rispetto all'esercizio 2023 (+10.342 milioni).
Gli interessi sulle attività finanziarie si sono attestati a +3.322 milioni, in aumento di 805 milioni (+32%), in particolare per l'incremento dell'apporto dei titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti (+174 milioni) e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+648 milioni).
L'apporto dell'interbancario ha registrato un incremento di 138 milioni (+15%), attestandosi a -1.059 milioni, rispetto ai -921 milioni di dicembre 2023.
Sono risultati altresì in miglioramento i differenziali negativi su derivati di copertura, pari a -227 milioni, rispetto ai -798 milioni di fine 2023.
Per contro, l'intermediazione con clientela ha registrato un calo di 972 milioni (-11,4%) principalmente riconducibile ai maggiori interessi passivi su titoli in circolazione (1.117 milioni), solo in parte compensati dall'incremento degli interessi su rapporti con clientela (145 milioni).
Infine, gli altri interessi netti, inclusivi di quelli maturati sulle attività deteriorate e altra operatività con clientela, hanno mostrato un apporto positivo pari a +1.535 milioni, con un incremento di 496 milioni.
Le Commissioni nette, pari a 5.700 milioni, risultano in aumento di 448 milioni (+8,5%) rispetto all'esercizio precedente (5.252 milioni). La crescita ha interessato tutti i comparti: l'attività bancaria commerciale (+5 milioni; +0,2%), l'attività di gestione, intermediazione e consulenza (+326 milioni; +13,1%) e le altre commissioni nette (+116 milioni; +18,1%).
Nell'ambito dell'attività bancaria commerciale, si evidenziano maggiori commissioni su garanzie rilasciate e ricevute (+31 milioni) e su servizi di incasso e pagamento (+28 milioni), in parte controbilanciate dai conti correnti (-52 milioni), in relazione alla riduzione da parte della Banca delle spese di tenuta conto applicate alla clientela, e dalle commissioni su servizio bancomat e carte di credito (-2 milioni).
Relativamente all'attività di gestione, intermediazione e consulenza, la crescita è principalmente dovuta al maggior apporto dell'intermediazione e collocamento dei fondi (+241 milioni), all'incremento delle altre commissioni di intermediazione e gestione (+45 milioni) e al maggior contributo del comparto assicurativo (+32 milioni), in parte compensati dal minor apporto del comparto titoli e derivati (-4 milioni).
Infine, per quanto riguarda le altre commissioni nette, l'incremento di 116 milioni è principalmente dovuto a maggiori commissioni su finanziamenti e a minori commissioni passive di successo (cd. success fee).
Il Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value ammonta a -102 milioni, contro i +107 milioni registrati nell'esercizio precedente (-209 milioni).
L'evoluzione dell'aggregato trova riflesso negli interessi netti per quanto attiene all'operatività in certificates, che genera effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul risultato di trading in relazione alla gestione dei rischi finanziari di tali strumenti a seguito delle dinamiche dei tassi di mercato, nonché dell'incremento dei volumi medi di raccolta in certificates.
La flessione è ascrivibile, in particolare, al minor risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option (per 512 milioni, principalmente in relazione alla predetta dinamica riguardante i certificates nonché all'impatto negativo dell'Own Credit Risk dei certificates stessi) e a minori utili netti da riacquisto di passività finanziarie (-39 milioni), prevalentemente riferibili a riacquisti di titoli propri.
Per contro hanno contribuito in positivo il risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato (+60 milioni), anche per gli smobilizzi di titoli di debito HTC ed HTCS prevalentemente governativi, il risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting (+66 milioni) e le attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico (+215 milioni), principalmente ascrivibile ai titoli di capitale e alle quote di OICR, inclusi i dividendi, e ai finanziamenti.

Gli Altri proventi operativi netti si attestano a 2.120 milioni e si confrontano con i 4.311 milioni del 2023, evidenziando un calo di 2.191 milioni (-50,8%). L'aggregato include i dividendi da società partecipate e, per la parte residua, gli altri proventi netti di natura operativa. La variazione della voce è pressoché integralmente ascrivibile alla componente dividendi, in calo di 2.243 milioni (-55,1%). In particolare, nell'esercizio 2024 sono stati contabilizzati dividendi per complessivi 1.826 milioni, a fronte dei 4.069 milioni di dicembre 2023. Gli Altri proventi netti di natura operativa, pari a 294 milioni, evidenziano un incremento di 52 milioni rispetto al 2023 (+21,5%).
Per effetto delle predette dinamiche, i Proventi operativi netti assommano a 18.821 milioni, segnando un decremento di 1.191 milioni (-6%) rispetto al saldo dell'esercizio precedente, che era stato pari a 20.012 milioni.
I Costi operativi ammontano a 8.895 milioni, in leggero incremento rispetto a dicembre 2023 (+55 milioni; +0,6%), per effetto della crescita delle spese del personale, che passano da 5.508 milioni a 5.586 milioni (+78 milioni; +1,4%) e degli ammortamenti su immobilizzazioni immateriali e materiali, che si attestano a 1.142 milioni a fronte dei 1.097 milioni di fine 2023 (+45 milioni; +4,1%), parzialmente compensata dal calo delle altre spese amministrative, che scendono da 2.235 milioni a 2.167 milioni (-68 milioni; -3%).
Con specifico riferimento alle spese del personale, l'incremento di 78 milioni (+1,4%) è principalmente ascrivibile all'incidenza delle componenti fisse della retribuzione, cui si contrappone il più ridotto calo delle componenti variabili della retribuzione.
Per quanto attiene alle altre spese amministrative, il decremento di 68 milioni (-3%) è riconducibile principalmente alle spese per servizi informatici (per 38 milioni), alle spese di gestione degli immobili (per 36 milioni), soprattutto correlate alla contrazione delle tariffe energetiche e alle misure di contenimento dei consumi, e alle imposte indirette e tasse (per 18 milioni), parzialmente compensato dalla crescita delle spese generali di funzionamento (per 14 milioni) e delle spese legali e professionali (per 11 milioni).
Infine, l'incremento di 45 milioni (+4,1%) degli ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali è ascrivibile per 60 milioni (+8,8%) alle attività immateriali, principalmente a seguito degli investimenti tecnologici incentrati sul software. Le attività materiali presentano, di contro, una riduzione di 15 milioni (-3,6%), attribuibile principalmente agli immobili di proprietà interessati dalla revisione periodica della vita utile residua dei cluster del patrimonio immobiliare strumentale, prevista da policy di Gruppo.
L'andamento dei proventi e degli oneri operativi illustrato ha determinato un Risultato della gestione operativa di 9.926 milioni, che si raffronta con gli 11.172 milioni dell'esercizio precedente, evidenziando un decremento di 1.246 milioni, pari al -11,2%. Il cost/income ratio di dicembre 2024 si attesta al 47,3%, in incremento rispetto al valore del 2023 (44,2%).
Le Rettifiche di valore nette su crediti si attestano a 1.158 milioni, in riduzione di 253 milioni (-17,9%) rispetto a dicembre 2023 (1.411 milioni).
La dinamica della voce si sostanzia principalmente in minori rettifiche di valore nette per 232 milioni sui crediti non performing in Stage 3, quale risultante di un significativo calo delle rettifiche su sofferenze (-286 milioni) e su inadempienze probabili (-8 milioni), a fronte di un aumento su crediti scaduti/sconfinanti (+62 milioni).
Si è registrato altresì un risultato positivo sui crediti in Stage 1, con maggiori riprese per 93 milioni (95 milioni di riprese a dicembre 2024, contro 2 milioni di riprese di fine esercizio precedente).
Tali riduzioni sono parzialmente compensate da maggiori perdite nette da modifiche contrattuali senza cancellazioni per 32 milioni (perdite nette per 8 milioni a dicembre 2024, contro utili netti per 24 milioni a fine 2023) e da maggiori accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate per 40 milioni.
A dicembre 2024 l'incidenza dei crediti deteriorati lordi sul complesso dei crediti si attesta al 2,3%, in linea con il dato di dicembre 2023 (2,3%). Il costo del credito, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso nel 2024 a 33 punti base e si confronta con un valore dell'esercizio 2023 di 38 punti base. La dinamica del costo del credito è stata favorita da un flusso molto contenuto di ingressi da bonis a crediti deteriorati (2,2 miliardi al netto delle uscite verso attività in via di dismissione e dei ritorni in bonis).
A dicembre 2024 la copertura sui crediti deteriorati si attesta al 47,7%, pressoché in linea con il dato di dicembre 2023 (47,8%). Nel dettaglio, le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 229 milioni, in calo rispetto al dato di dicembre 2023 (515 milioni), con un livello di copertura pari al 66,5%. Le rettifiche nette su inadempienze probabili, pari a 690 milioni, risultano in lieve contrazione (-1,1%) rispetto ai 698 milioni registrati nel 2023; la copertura su tali posizioni si attesta al 39%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti ammontano a 328 milioni (266 milioni il dato del 2023) con un livello di copertura pari al 23,3%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 42,6%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,41% e incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.
Gli Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività ammontano a 310 milioni e si confrontano con i 374 milioni di dicembre 2023, con un decremento di 64 milioni. Attengono a stanziamenti a fronte di controversie legali e oneri diversi (106 milioni), a rettifiche di valore nette su titoli di debito valutati al costo ammortizzato non assimilabili a finanziamenti e su titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (14 milioni) e a rettifiche di valore nette su altre attività (189 milioni).
Gli Altri proventi (oneri) netti, che accolgono gli utili e le perdite su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti nonché gli altri proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno fornito un contributo positivo di 183 milioni, avendo beneficiato di proventi relativi ad accordi commercial i perfezionati dalla Banca. Si confrontano con un dato di fine 2023 pari a 212 milioni, che includeva 230 milioni di utili rivenienti dalla cessione di Zhong Ou Asset Management Company Limited.

Il Risultato corrente lordo si attesta a 8.641 milioni, in decremento di 958 milioni (-10%) rispetto all'esercizio precedente (9.599 milioni).
Le Imposte sul reddito, calcolate sulle componenti che contribuiscono al risultato corrente lordo, ammontano a -2.246 milioni, a fronte dei -1.668 milioni dell'esercizio a confronto. La voce comprende altresì un beneficio di 336 milioni, derivante dall'iscrizione di imposte differite attive riferibili a perdite pregresse delle incorporate UBI Banca e Provis (352 milioni nel 2023 riferibili alle incorporate UBI Banca, UBI Leasing e UBI Factor).
Gli Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) ammontano a -442 milioni e sono riferibili a spese per il personale (-292 milioni), da ricondurre essenzialmente all'onere relativo all'incentivazione all'esodo per il personale in base all'accordo sindacale del 23 ottobre 2024, ad ammortamenti su beni materiali e immateriali (-129 milioni) e altre spese amministrative (-21 milioni). Si confrontano con i -139 milioni di dicembre 2023, principalmente riconducibili ad ammortamenti su beni materiali e immateriali (-109 milioni), spese per il personale (-19 milioni) e altre spese amministrative (-17 milioni).
Gli Effetti economici derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto dell'effetto fiscale) risultano pari a -68 milioni, a fronte di -110 milioni di dicembre 2023. La voce comprende gli importi riconducibili alle valutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali.
La voce Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e assicurativo e di conseguenza al di fuori del governo aziendale.
Nell'esercizio 2024 tali oneri ammontano a 249 milioni e si confrontano con i 403 milioni del 2023, che includevano 194 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo che risulta attualmente "funded" per i paesi UE dell'unione bancaria.
I tributi contabilizzati nel periodo in esame sono così ripartiti: 211 milioni riferibili ai fondi di garanzia dei depositi, 31 milioni derivanti dalla svalutazione del Fondo Atlante e di Italian Recovery Fund nonchè 7 milioni ascrivibili al nuovo fondo di garanzia assicurativo dei rami vita.
Le Rettifiche di valore dell'avviamento, delle altre attività intangibili e delle partecipazioni di controllo (al netto del relativo effetto fiscale) ammontano a -32 milioni, essenzialmente riferibili alla svalutazione di talune partecipazioni di controllo.
A dicembre 2023 la voce ammontava a +13 milioni, riferibili per -31 milioni alla svalutazione di talune partecipazioni di controllo, compensati per +44 milioni dal rilascio parziale dello stanziamento effettuato nel 2022 per fronteggiare i rischi indiretti a fronte della partecipazione detenuta in Pravex Bank Joint-Stock Company, in relazione al conflitto in corso, allo scopo di cogliere il valore del patrimonio netto contribuito dalla partecipata al Bilancio di Gruppo.

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali, viene predisposto uno Stato patrimoniale sintetico riclassificato.
Come già precisato con riferimento ai dati economici, per i dati patrimoniali riferiti al periodo precedente non si è reso necessario riesporre le risultanze numeriche su basi omogenee, stante l'esigua materialità degli impatti correlati al conferimento di rami d'azienda da Intesa Sanpaolo a Isybank S.p.A., perfezionati nell'ambito della più ampia progettualità di creazione di una banca digitale prevista dal Piano d'Impresa 2022 – 2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le aggregazioni e riclassificazioni di voci dello Stato patrimoniale riclassificato riguardano:
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Cassa e disponibilità liquide | 26.201 | 72.829 | -46.628 | -64,0 | |
| Finanziamenti verso banche | 36.462 | 31.828 | 4.634 | 14,6 | |
| Finanziamenti verso clientela | 355.103 | 367.492 | -12.389 | -3,4 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 353.667 | 366.019 | -12.352 | -3,4 | |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico |
1.436 | 1.473 | -37 | -2,5 | |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti |
56.540 | 53.950 | 2.590 | 4,8 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 46.709 | 43.172 | 3.537 | 8,2 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 57.698 | 51.164 | 6.534 | 12,8 | |
| Partecipazioni | 25.659 | 24.055 | 1.604 | 6,7 | |
| Attività materiali e immateriali | 12.049 | 12.489 | -440 | -3,5 | |
| Attività di proprietà | 11.121 | 11.433 | -312 | -2,7 | |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 928 | 1.056 | -128 | -12,1 | |
| Attività fiscali | 11.617 | 13.564 | -1.947 | -14,4 | |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 577 | 178 | 399 | ||
| Altre voci dell'attivo | 29.915 | 26.633 | 3.282 | 12,3 | |
| Totale attività | 658.530 | 697.354 | -38.824 | -5,6 |
| Passività | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 70.452 | 115.426 | -44.974 | -39,0 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | 448.189 | 444.567 | 3.622 | 0,8 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 44.291 | 45.045 | -754 | -1,7 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 23.440 | 21.345 | 2.095 | 9,8 |
| Passività fiscali | 529 | 477 | 52 | 10,9 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 | 3 | |
| Altre voci del passivo | 13.383 | 10.455 | 2.928 | 28,0 |
| di cui debiti per leasing | 955 | 1.081 | -126 | -11,7 |
| Fondi per rischi e oneri | 3.872 | 3.997 | -125 | -3,1 |
| di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 427 | 407 | 20 | 4,9 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - |
| Riserve | 32.704 | 32.908 | -204 | -0,6 |
| Riserve da valutazione | 26 | 175 | -149 | -85,1 |
| Acconti su dividendi | -3.022 | -2.629 | 393 | 14,9 |
| Strumenti di capitale | 8.688 | 7.925 | 763 | 9,6 |
| Risultato netto | 5.604 | 7.292 | -1.688 | -23,1 |
| Totale passività e patrimonio netto | 658.530 | 697.354 | -38.824 | -5,6 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di riferimento.

Si commentano di seguito i principali aggregati patrimoniali al 31 dicembre 2024, confrontati con quelli al 31 dicembre 2023.
Al 31 dicembre 2024, i Finanziamenti verso clientela ammontano complessivamente a 355 miliardi, in moderata flessione rispetto ai 367,5 miliardi dell'esercizio precedente (-12,4 miliardi; -3,4%). Tale dinamica è stata prevalentemente determinata dal calo dei crediti da attività commerciale (-14 miliardi; -4,1%), in particolare mutui (-10,9 miliardi; -5,2%) e finanziamenti a breve sotto forma di anticipazioni e finanziamenti (-2,8 miliardi; -2,3%). Il livello dei tassi di interesse di mercato, che si è mantenuto elevato in questo esercizio, ha indotto le imprese a limitare il ricorso al credito bancario utilizzando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento. Inoltre, è proseguita la scadenza dei finanziamenti erogati nel periodo pandemico a sostegno dell'economia grazie agli aiuti statali.
Di contro, si rileva la crescita delle operazioni pronti c/termine (+1,4 miliardi; +8,2%) e dei crediti rappresentati da titoli (+0,3 miliardi; +5,6%).
Infine, le esposizioni deteriorate nette risultano pressoché stabili, passando dai 4,4 miliardi del 31 dicembre 2023 ai 4,3 miliardi di fine 2024.
La dinamica delle singole componenti evidenzia:
L'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei crediti netti verso clientela si attesta all'1,2% (1,1% in base alla definizione EBA), stabile rispetto a dicembre 2023 (0,9% in base alla definizione EBA), con una copertura dei crediti deteriorati pari al 47,7%.
I crediti netti in bonis (non rappresentati da titoli) ammontano a 344,9 miliardi, contro i 357,6 miliardi del 31 dicembre 2023, evidenziando un calo di 12,6 miliardi (-3,5%). Il relativo coverage medio si attesta a 0,41% (Stage 1 pari a 0,11% e Stage 2 pari a 4,29%), sostanzialmente in linea rispetto a quello del 31 dicembre 2023 (0,45%, di cui Stage 1 pari a 0,15% e Stage 2 pari a 4,26%).
Le esposizioni forborne, relative a concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si attestano a 1,6 miliardi, con una copertura del 42,6%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis ammontano a 3,8 miliardi.
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - che includono i derivati finanziari e creditizi e i titoli di debito e di capitale detenuti con finalità di negoziazione e obbligatoriamente valutati al fair value - si analizzano congiuntamente alle passività finanziarie di negoziazione e designate al fair value, al netto dei certificates, inclusi nella raccolta diretta. Al 31 dicembre 2024 tale aggregato presenta una consistenza pari a +11,5 miliardi, a fronte di +6,7 miliardi di dicembre 2023, evidenziando una variazione di +4,7 miliardi (+70,7%). La dinamica è ascrivibile sia alle attività finanziarie detenute per la negoziazione, in incremento di 3,5 miliardi (+8,2%), principalmente riconducibile ai titoli di capitale (+5,7 miliardi) - che includono investimenti correlati a derivati finanziari di negoziazione su titoli di capitale e indici azionari - in parte assorbito dal decremento dei titoli di debito (-2,2 miliardi), sia alle minori passività finanziarie di negoziazione per 1,2 miliardi (-3,3%), la cui variazione è dovuta primariamente agli scoperti tecnici (-1,4 miliardi).
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano a 57,7 miliardi. Lo stock, costituito da titoli di debito per 56,4 miliardi e da investimenti di natura partecipativa e da interessenze di private equity per 1,3 miliardi, evidenzia un incremento di 6,5 miliardi (+12,8%), dovuto principalmente a titoli di debito non strutturati. I titoli di debito HTCS risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (99,4%).
Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti ammontano a 56,5 miliardi, in incremento di 2,6 miliardi (+4,8%) rispetto a fine esercizio precedente, principalmente per effetto della crescita dei titoli di debito emessi da Governi (+4,2 miliardi) e verso banche (+0,5 miliardi), cui si contrappone il calo dei titoli di debito di altre società finanziarie (-2,2 miliardi). I titoli di debito HTC risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (93,2%).
La raccolta diretta, costituita dai Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione, nonché dai certificates, che rappresentano una forma di raccolta non al costo ammortizzato alternativa a quella obbligazionaria, assomma a 480,7 miliardi, in aumento di 6,2 miliardi (+1,3%) rispetto al 31 dicembre 2023. La dinamica positiva della raccolta complessiva è sostenuta in particolare dalle operazioni pronti c/termine e prestito titoli (+2,6 miliardi; +20,3%), utilizzate nell'ambito delle politiche di gestione della tesoreria, dalla provvista obbligazionaria (+6,4 miliardi; +6,9%) e dai certificates (+2,5 miliardi; +8,5%), in parte controbilanciata dal decremento dei conti correnti e depositi (-5,1 miliardi; -1,6%). Tale dinamica va letta in un contesto di tassi ancora elevati in cui le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi.
Al 31 dicembre 2024 la posizione interbancaria netta – calcolata considerando tutte le disponibilità a vista, sia presso Banche Centrali sia presso altre banche, contabilizzate nella voce Cassa e disponibilità liquide, e non più soltanto quelle verso BCE – presenta uno sbilancio negativo di 10,2 miliardi, rispetto ai -13 miliardi registrati a fine 2023, segnando un calo di 2,7 miliardi, pari al -21,2%.
L'evoluzione riflette una riduzione del 39% delle passività, prevalentemente ascrivibile al totale rimborso delle operazioni TLTRO IIl nel corso del primo semestre 2024 (36 miliardi nel mese di marzo e 9 miliardi nel mese di giugno).
Dal lato degli attivi verso banche, si è parimenti registrata una riduzione del 41,2%, principalmente riconducibile alla liquidità nei depositi a vista presso banche centrali (-47 miliardi), in particolare presso BCE (-46,5 miliardi). I crediti verso banche hanno complessivamente registrato una crescita del 14,6% che sintetizza dinamiche, anche contrapposte, fra le diverse forme tecniche attraverso le quali si esplica la normale operatività interbancaria.
Le Partecipazioni, che si attestano a 25,7 miliardi, comprendono quote societarie di controllo, di collegamento e di controllo congiunto, e sono in incremento di 1,6 miliardi rispetto alla fine dell'esercizio precedente (+6,7%).
Le Attività materiali e immateriali ammontano a 12 miliardi, in riduzione di 0,4 miliardi (-3,5%) rispetto ai 12,5 miliardi del 31 dicembre 2023.
Le Attività fiscali, al netto delle Passività fiscali, ammontano a 11,1 miliardi, in calo di 2 miliardi (-15,3%) rispetto al 31 dicembre 2023.
I Fondi per rischi e oneri sono pari a circa 3,9 miliardi, pressoché in linea rispetto ai 4 miliardi di fine esercizio precedente (-0,1 miliardi; -3,1%).
Le Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e le correlate passività associate, accolgono le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione.
Al 31 dicembre 2024 rilevano attività in corso di cessione per 577 milioni, costituite da: i) immobili per 536 milioni, riferibili principalmente all'operazione di conferimento definita nell'ambito di un più ampio accordo fra la Banca e Coima, il cui perfezionamento è atteso nel corso del 2025; ii) crediti deteriorati per 34 milioni destinati ad essere ceduti per cassa nell'ambito di un'operazione di de-risking approvata nel dicembre 2024. Le passività associate si attestano a 5 milioni.
Al 31 dicembre 2023 figuravano attività in corso di cessione per 139 milioni riferibili ad un portafoglio costituito da inadempienze probabili e da posizioni in bonis la cui cessione si è perfezionata per la quasi totalità il 15 aprile 2024, passività associate per 2 milioni, nonché attività materiali per 39 milioni.
Il Patrimonio netto ammonta a 54,4 miliardi a fronte dei 56 miliardi rilevati al 31 dicembre 2023, che scontavano l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2023 pagato a novembre 2023 (-2,6 miliardi).
L'aggregato incorpora l'utile maturato nell'esercizio corrente (5.604 milioni) e sconta il saldo dividendi su utili del 2023 pagato a maggio 2024 (-2,8 miliardi) e l'acconto dividendi a valere sull'utile 2024 pagato a novembre 2024 (3 miliardi).
Al 31 dicembre 2024, la voce include inoltre la deduzione per 1,7 miliardi relativa agli acquisti effettuati nell'ambito del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) - autorizzato dalla BCE con comunicazione pervenuta l'11 marzo 2024 e concluso il 18 ottobre 2024 - nonché l'assegnazione alla Riserva ai sensi dell'art. 26, comma 5-bis del Decreto-legge 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136 (+2 miliardi) conformemente a quanto deliberato dall'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2024 in sede di riparto dell'utile dell'esercizio 2023.
Relativamente alla voce Strumenti di capitale aggiuntivi di classe 1 (Additional Tier 1), l'incremento è imputabile all'emissione in data 20 maggio 2024 di un titolo obbligazionario perpetuo a tasso fisso denominato in euro per un importo nominale complessivo di 1 miliardo e al rimborso anticipato avvenuto in data 16 maggio 2024 di un'obbligazione perpetua (per -0,2 miliardi).
I Fondi propri si attestano a 50,6 miliardi, mentre il Common Equity Tier 1 ratio si posiziona al 11,1%, valore ampiamente superiore a quello minimo previsto.

Intesa Sanpaolo esercita, ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate dirette e indirette, ivi comprese le società che in base alla vigente normativa non fanno parte del Gruppo bancario con le sole eccezioni di Risanamento S.p.A. e relative società controllate.
La presente Relazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. comprende il solo commento sull'andamento della gestione della Banca, così come riportato nelle pagine precedenti, ed i relativi Indicatori Alternativi di Performance. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e normative, si rinvia a quanto esposto – nel contesto della trattazione degli specifici argomenti – nella Nota integrativa del presente Bilancio d'esercizio ovvero nel Bilancio consolidato e nella relativa Relazione sull'andamento della gestione.
In particolare, si rinvia alla Nota integrativa del presente bilancio d'esercizio per quanto attiene:
Si rinvia invece al Bilancio consolidato con riferimento:
Per le informazioni relative al governo societario e agli assetti proprietari di Intesa Sanpaolo, richieste dall'art. 123-bis del Testo Unico della Finanza, si rinvia a quanto sinteticamente esposto nella Relazione sull'andamento della gestione consolidata (capitolo "Corporate Governance e politiche di remunerazione") e all'apposito separato fascicolo "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari", consultabile nella sezione Governance del sito istituzionale di Gruppo, all'indirizzo www.group.intesasanpaolo.com.
Infine, per l'informativa in materia di remunerazioni richiesta dall'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza, si rinvia a quanto sinteticamente esposto nella Relazione sull'andamento della gestione consolidata (capitolo "Corporate Governance e politiche di remunerazione) e all'apposita separata "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", pubblicata nella sezione Governance del sito istituzionale di Gruppo.

Per Intesa Sanpaolo nel 2025 si prevede, rispetto al 2024:
Il Consiglio di Amministrazione
Torino, 27 febbraio 2025
202 Subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea.
203 Cfr nota precedente.


Signore Azioniste, Signori Azionisti,
a norma dell'art. 2364 del Codice Civile e degli artt. 7.3 e 29.3 dello Statuto della Società, sottoponiamo alla Vostra approvazione il bilancio dell'esercizio 1° gennaio – 31 dicembre 2024 della Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. e la relativa proposta di destinazione dell'utile d'esercizio e di distribuzione di riserve.
Si segnala che le riclassificazioni operate sulle poste del patrimonio netto sono illustrate nella Sezione 12 della Parte B - Passivo della Nota integrativa del Bilancio. Si ricorda inoltre che, ai sensi dell'art. 6, comma 1, lett. a), del D.Lgs. n. 38/2005 attualmente in vigore, una quota degli utili dell'esercizio corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value), deve essere iscritta in una riserva indisponibile. Tale importo, al 31 dicembre 2024, è risultato pari a 303.700.836,47 euro. Sempre per effetto dell'applicazione del suddetto articolo, a seguito del realizzo di plusvalenze o della rilevazione di minusvalenze, la riserva indisponibile è stata ridotta, con trasferimento alla Riserva straordinaria, di 306.523.455,30 euro, rendendo disponibile per la distribuzione tale importo.
Si rammenta che il Consiglio di Amministrazione del 31 ottobre 2024 ha approvato la distribuzione – nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433-bis del Codice Civile – di un acconto sui dividendi a valere sul risultato 2024 complessivamente pari a 3.022.396.312,63204 euro, corrispondente ad un importo unitario di 17,00 centesimi di euro per ciascuna delle n. 17.778.801.839 azioni ordinarie in circolazione alla record date del 19 novembre. Il relativo pagamento è avvenuto lo scorso 20 novembre 2024 (con stacco cedole il 18 novembre).
Stante tutto quanto sopra, si sottopongono alla Vostra approvazione le seguenti proposte:
| (euro) | |
|---|---|
| Utile di esercizio | 5.603.701.744,05 |
| Assegnazione alla Riserva ai sensi dell'art. 6, comma 1, lettera a) del D.Lgs. n. 38/2005 | 303.700.836,47 |
| Acconto sul dividendo dell'esercizio 2024 di 17,00 centesimi di euro, deliberato dal CdA del 31 ottobre 2024 e distribuito il 20 novembre 2024, per ciascuna delle n. 17.778.801.839 azioni ordinarie in circolazione alla record date del 19 novembre 2024, per complessivi |
3.022.396.312,63 |
| Assegnazione alle n. 17.803.670.501 azioni ordinarie attualmente costituenti il capitale sociale di un dividendo unitario di 12,65 centesimi di euro, per complessivi |
2.252.164.318,38 |
| Assegnazione al Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale | 24.000.000,00 |
| Assegnazione del residuo utile alla Riserva straordinaria | 1.440.276,57 |
| Distribuzione a valere sulla quota libera della Riserva sovrapprezzo di un importo unitario di 4,45 centesimi di euro, per complessivi |
792.263.337,29 |
Pertanto, con il dividendo relativo all'esercizio 2024 – considerando l'acconto già pagato per 3.022 milioni e il saldo ancora da corrispondere per 2.252 milioni – e la distribuzione della quota libera di riserve per 792 milioni, si determinerebbe un importo complessivamente distribuito di circa 6.067 milioni, corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell'utile netto consolidato. Tale distribuzione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi.
Nel caso di approvazione della proposta205, i requisiti patrimoniali consolidati evidenzierebbero un Common Equity Tier 1 Ratio del 13,3% e un Ratio complessivo del 19,0%, entrambi ampiamente soddisfacenti le prescrizioni degli Organismi Comunitari e dell'Organo di Vigilanza. Anche a livello individuale, i requisiti patrimoniali risulterebbero ampiamente superiori a quelli minimi previsti.
Vi proponiamo di stabilire che il saldo dividendo 2024, nonché la distribuzione delle riserve, siano posti in pagamento, con l'osservanza delle disposizioni di legge, a decorrere dal giorno 21 maggio 2025 (payment date), con data di legittimazione a percepire il dividendo ai sensi dell'articolo 83-terdecies del Testo Unico della Finanza (record date) il giorno 20 maggio 2025 e con stacco della cedola (ex date) il giorno 19 maggio 2025.
204 Non ricomprende l'acconto dividendo sulle n. 24.868.662 azioni proprie detenute in portafoglio alla record date, pari ad euro 4.227.672,54.
205 Considerando un importo di 2 miliardi di buyback autorizzato da BCE, da avviare a giugno 2025, subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea.

Alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date non spettano dividendi né distribuzioni a valere sulla Riserva sovrapprezzo, e i relativi importi saranno girati a Riserva straordinaria.
Se la proposta formulata otterrà la vostra approvazione, il patrimonio netto di Intesa Sanpaolo S.p.A. risulterà come indicato nella tabella sotto riportata.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | Bilancio 2024 | Variazioni | Capitale e riserve del Bilancio 2024 dopo le delibere dell'Assemblea |
| Capitale | 10.369 | - | 10.369 |
| Sovrapprezzi di emissione | 27.760 | -792 | 26.968 |
| Riserve (inclusa la Riserva straordinaria) | 5.024 | 305 | 5.329 |
| Riserve da valutazione | 26 | - | 26 |
| Strumenti di capitale | 8.688 | - | 8.688 |
| Acconti su dividendi | -3.022 | 3.022 | - |
| Azioni proprie in portafoglio | -80 | - | -80 |
| Totale riserve | 38.396 | 2.535 | 40.931 |
| TOTALE | 48.765 | 2.535 | 51.300 |
Il Consiglio di Amministrazione
Torino, 27 febbraio 2025

917



| Voci dell'attivo | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (importi in euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 26.201.082.223 | 72.828.943.138 | -46.627.860.915 | -64,0 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
47.294.542.518 | 43.785.365.325 | 3.509.177.193 | 8,0 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 42.529.311.636 | 39.506.143.238 | 3.023.168.398 | 7,7 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 1.552.447 | 1.380.152 | 172.295 | 12,5 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
4.763.678.435 | 4.277.841.935 | 485.836.500 | 11,4 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
58.611.996.503 | 52.066.232.774 | 6.545.763.729 | 12,6 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 446.605.194.584 | 451.755.089.080 | -5.149.894.496 | -1,1 |
| a) crediti verso banche | 38.429.971.278 | 33.275.068.647 | 5.154.902.631 | 15,5 | |
| b) crediti verso clientela | 408.175.223.306 | 418.480.020.433 | -10.304.797.127 | -2,5 | |
| 50. | Derivati di copertura | 5.782.280.340 | 6.224.683.916 | -442.403.576 | -7,1 |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-3.572.021.913 | -5.572.700.613 | -2.000.678.700 | -35,9 |
| 70. | Partecipazioni | 25.659.096.238 | 24.054.704.127 | 1.604.392.111 | 6,7 |
| 80. | Attività materiali | 7.255.248.447 | 7.982.644.001 | -727.395.554 | -9,1 |
| 90. | Attività immateriali | 4.793.600.571 | 4.506.341.337 | 287.259.234 | 6,4 |
| di cui: | |||||
| - avviamento | 67.487.402 | 67.487.402 | - | - | |
| 100. | Attività fiscali | 11.617.204.405 | 13.563.991.540 | -1.946.787.135 | -14,4 |
| a) correnti | 1.472.690.740 | 1.809.593.489 | -336.902.749 | -18,6 | |
| b) anticipate | 10.144.513.665 | 11.754.398.051 | -1.609.884.386 | -13,7 | |
| 110. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 577.382.307 | 178.302.844 | 399.079.463 | |
| 120. | Altre attività | 27.704.860.942 | 25.979.994.126 | 1.724.866.816 | 6,6 |
| Totale dell'attivo | 658.530.467.165 | 697.353.591.595 | -38.823.124.430 | -5,6 |

| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (importi in euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 519.596.306.832 | 561.074.517.815 | -41.478.210.983 | -7,4 |
| a) debiti verso banche | 70.456.989.902 | 115.432.414.988 | -44.975.425.086 | -39,0 | |
| b) debiti verso la clientela | 338.184.988.110 | 341.552.499.241 | -3.367.511.131 | -1,0 | |
| c) titoli in circolazione | 110.954.328.820 | 104.089.603.586 | 6.864.725.234 | 6,6 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 44.291.359.791 | 45.044.530.346 | -753.170.555 | -1,7 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 23.439.656.922 | 21.345.247.335 | 2.094.409.587 | 9,8 |
| 40. | Derivati di copertura | 3.740.909.100 | 4.335.613.053 | -594.703.953 | -13,7 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-1.803.199.623 | -3.907.187.975 | -2.103.988.352 | -53,8 |
| 60. | Passività fiscali | 529.532.928 | 476.545.272 | 52.987.656 | 11,1 |
| a) correnti | 107.973.165 | 61.695.018 | 46.278.147 | 75,0 | |
| b) differite | 421.559.763 | 414.850.254 | 6.709.509 | 1,6 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 4.889.771 | 2.342.964 | 2.546.807 | |
| 80. | Altre passività | 10.490.889.806 | 8.944.760.628 | 1.546.129.178 | 17,3 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 651.875.074 | 717.403.948 | -65.528.874 | -9,1 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 3.220.081.163 | 3.280.409.587 | -60.328.424 | -1,8 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 426.897.632 | 406.617.942 | 20.279.690 | 5,0 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 60.324.743 | 76.370.426 | -16.045.683 | -21,0 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 2.732.858.788 | 2.797.421.219 | -64.562.431 | -2,3 | |
| 110. | Riserve da valutazione | 25.669.674 | 174.851.300 | -149.181.626 | -85,3 |
| 120. | Azioni rimborsabili | - | - | - | - |
| 130. | Strumenti di capitale | 8.687.976.570 | 7.925.309.985 | 762.666.585 | 9,6 |
| 140. | Riserve | 5.024.075.963 | 4.806.577.956 | 217.498.007 | 4,5 |
| 145. | Acconti su dividendi (-) | -3.022.396.313 | -2.628.985.341 | 393.410.972 | 15,0 |
| 150. | Sovrapprezzi di emissione | 27.760.194.096 | 28.161.936.073 | -401.741.977 | -1,4 |
| 160. | Capitale | 10.368.870.930 | 10.368.870.930 | - | - |
| 170. | Azioni proprie (-) | -79.927.263 | -61.273.464 | 18.653.799 | 30,4 |
| 180. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 5.603.701.744 | 7.292.121.183 | -1.688.419.439 | -23,2 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 658.530.467.165 | 697.353.591.595 | -38.823.124.430 | -5,6 |

| assolute % 10. Interessi attivi e proventi assimilati 26.326.550.485 24.986.828.101 1.339.722.384 5,4 di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 21.723.955.383 21.398.773.154 325.182.229 1,5 20. Interessi passivi e oneri assimilati -15.105.686.617 -14.470.469.174 635.217.443 4,4 30. Margine di interesse 11.220.863.868 10.516.358.927 704.504.941 6,7 40. Commissioni attive 6.700.496.260 6.179.774.563 520.721.697 8,4 50. Commissioni passive -1.133.220.302 -1.106.435.391 26.784.911 2,4 60. Commissioni nette 5.567.275.958 5.073.339.172 493.936.786 9,7 70. Dividendi e proventi simili 2.106.988.243 4.268.769.714 -2.161.781.471 -50,6 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 188.921.008 456.685.420 -267.764.412 -58,6 90. Risultato netto dell'attività di copertura 8.922.705 -57.158.160 66.080.865 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 268.918.011 144.494.565 124.423.446 86,1 a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 42.682.356 -76.003.797 118.686.153 b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 229.345.331 184.335.269 45.010.062 24,4 c) passività finanziarie -3.109.676 36.163.093 -39.272.769 Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al 110. fair value con impatto a conto economico -854.998.620 -932.903.786 -77.905.166 -8,4 a) attività e passività finanziarie designate al fair value -1.009.712.030 -806.080.785 203.631.245 25,3 b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 154.713.410 -126.823.001 281.536.411 120. Margine di intermediazione 18.506.891.173 19.469.585.852 -962.694.679 -4,9 130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: -1.098.953.591 -1.252.331.624 -153.378.033 -12,2 a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.091.648.149 -1.237.166.602 -145.518.453 -11,8 b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -7.305.442 -15.165.022 -7.859.580 -51,8 140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -7.534.239 24.164.628 -31.698.867 150. Risultato netto della gestione finanziaria 17.400.403.343 18.241.418.856 -841.015.513 -4,6 160. Spese amministrative: -9.363.673.213 -9.153.380.128 210.293.085 2,3 a) spese per il personale -6.085.590.225 -5.598.628.977 486.961.248 8,7 b) altre spese amministrative -3.278.082.988 -3.554.751.151 -276.668.163 -7,8 170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -106.494.808 -46.092.074 60.402.734 a) impegni e garanzie rilasciate -19.914.974 18.150.791 -38.065.765 b) altri accantonamenti netti -86.579.834 -64.242.865 22.336.969 34,8 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -449.220.928 -475.382.114 -26.161.186 -5,5 190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -926.754.801 -820.505.062 106.249.739 12,9 200. Altri oneri/proventi di gestione 980.203.555 789.354.998 190.848.557 24,2 210. Costi operativi -9.865.940.195 -9.706.004.380 159.935.815 1,6 220. Utili (Perdite) delle partecipazioni -161.460.615 120.088.826 -281.549.441 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali 230. e immateriali -23.217.357 -11.442.511 11.774.846 240. Rettifiche di valore dell'avviamento - - - - 250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti -2.940.605 -1.174.329 1.766.276 260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 7.346.844.571 8.642.886.462 -1.296.041.891 -15,0 270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente -1.743.142.827 -1.350.765.279 392.377.548 29,0 280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 5.603.701.744 7.292.121.183 -1.688.419.439 -23,2 Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle 290. imposte - - - - 300. Utile (Perdita) d'esercizio 5.603.701.744 7.292.121.183 -1.688.419.439 -23,2 |
Voci | 2024 | 2023 | Variazioni | (importi in euro) |
|---|---|---|---|---|---|

| (importi in euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | 2023 | Variazioni | |||
| assolute | % | ||||
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 5.603.701.744 | 7.292.121.183 | -1.688.419.439 | -23,2 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico |
161.599.458 | -159.498.924 | 321.098.382 | ||
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
204.606.608 | -222.495.237 | 427.101.845 | |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
-65.795.435 | -79.845.730 | -14.050.295 | -17,6 |
| 40. | Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | |
| 50. | Attività materiali | 12.936.844 | 89.699.995 | -76.763.151 | -85,6 |
| 60. | Attività immateriali | - | - | - | |
| 70. | Piani a benefici definiti | 9.851.441 | 53.142.048 | -43.290.607 | -81,5 |
| 80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto |
- | - | - | |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico |
-310.892.924 | 252.919.629 | -563.812.553 | ||
| 100. | Copertura di investimenti esteri | - | - | - | |
| 110. | Differenze di cambio | - | - | - | |
| 120. | Copertura dei flussi finanziari | 142.232.286 | 91.144.609 | 51.087.677 | 56,1 |
| 130. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - | - | |
| 140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-453.125.210 | 161.775.020 | -614.900.230 | |
| 150. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 160. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto |
- | - | - | |
| 170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | -149.293.466 | 93.420.705 | -242.714.171 | |
| 180. | Redditività complessiva (Voce 10+170) | 5.454.408.278 | 7.385.541.888 | -1.931.133.610 | -26,1 |

| 31.12.2024 | (importi in euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| azioni ordinarie |
Capitale altre azioni |
Sovrap prezzi di emissione |
di utili | Riserve altre |
Riserve da valutazione |
Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) di esercizio |
Patrimonio netto |
|
| ESISTENZE AL 31.12.2023 |
10.368.870.930 | - | 28.161.936.073 | 3.676.936.788 | 1.129.641.168 | 174.851.300 | 7.925.309.985 | -2.628.985.341 | -61.273.464 | 7.292.121.183 | 56.039.408.622 |
| Modifica saldi apertura ESISTENZE AL |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1.2024 | 10.368.870.930 | - | 28.161.936.073 | 3.676.936.788 | 1.129.641.168 | 174.851.300 | 7.925.309.985 | -2.628.985.341 | -61.273.464 | 7.292.121.183 | 56.039.408.622 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
|||||||||||
| Riserve | - | - | - | 2.270.703.345 | - | - | - | - | - | -2.270.703.345 | - |
| Dividendi e altre destinazioni |
- | - | - | - | - | - | - | 2.628.985.341 | - | -5.021.417.838 | -2.392.432.497 |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO |
|||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | - | -2.224.841.916 | 171.636.578 | 111.840 | - | - | - | - | -2.053.093.498 |
| Operazioni sul patrimonio netto |
|||||||||||
| Emissione nuove azioni |
- | - | 4.136.160 | - | - | - | - | - | 1.747.725.409 | - | 1.751.861.569 |
| Acquisto azioni proprie |
- | - | - | - | - | - | - | - | -1.766.379.208 | - | -1.766.379.208 |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | -3.022.396.313 | - | - | -3.022.396.313 |
| Distribuzione dividendi |
- | - | -405.878.137 | - | - | - | - | - | - | - | -405.878.137 |
| Variazione strumenti di capitale |
- | - | - | - | - | - | 762.666.585 | - | - | - | 762.666.585 |
| Derivati su proprie azioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Redditività complessiva esercizio 2024 |
- | - | - | - | - | -149.293.466 | - | - | - | 5.603.701.744 | 5.454.408.278 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2024 |
10.368.870.930 | - | 27.760.194.096 | 3.722.798.217 | 1.301.277.746 | 25.669.674 | 8.687.976.570 | -3.022.396.313 | -79.927.263 | 5.603.701.744 | 54.368.165.401 |
(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo.

Prospetti contabili
| 31.12.2023 | (importi in euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| azioni ordinarie |
Capitale altre azioni |
Sovrap prezzi di emissione |
di utili | Riserve altre |
Riserve da valutazione |
Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) di esercizio |
Patrimonio netto |
|
| ESISTENZE AL 31.12.2022 |
10.368.870.930 | - | 28.211.982.139 | 4.467.082.931 | 901.934.583 | 80.923.566 | 7.188.205.548 | -1.399.608.168 | -49.547.627 | 4.284.455.587 | 54.054.299.489 |
| Modifica saldi apertura ESISTENZE AL 1.1.2023 |
- 10.368.870.930 |
- - |
- 28.211.982.139 |
- 4.467.082.931 |
- 901.934.583 |
- 80.923.566 |
- 7.188.205.548 |
- -1.399.608.168 |
- -49.547.627 |
- 4.284.455.587 |
- 54.054.299.489 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
|||||||||||
| Riserve | - | - | - | 1.220.384.928 | - | - | - | - | - | -1.220.384.928 | - |
| Dividendi e altre destinazioni |
- | - | - | - | - | - | - | 1.399.608.168 | - | -3.064.070.659 | -1.664.462.491 |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO |
|||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | -57.000.017 | -2.010.531.071 | 227.706.585 | 507.029 | - | - | - | - | -1.839.317.474 |
| Operazioni sul patrimonio netto |
|||||||||||
| Emissione nuove azioni |
- | - | 6.953.951 | - | - | - | - | - | 1.738.185.791 | - | 1.745.139.742 |
| Acquisto azioni proprie |
- | - | - | - | - | - | - | - | -1.749.911.628 | - | -1.749.911.628 |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | -2.628.985.341 | - | - | -2.628.985.341 |
| Distribuzione dividendi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazione strumenti di capitale |
- | - | - | - | - | - | 737.104.437 | - | - | - | 737.104.437 |
| Derivati su proprie azioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Redditività complessiva esercizio 2023 |
- | - | - | - | - | 93.420.705 | - | - | - | 7.292.121.183 | 7.385.541.888 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2023 |
10.368.870.930 | - | 28.161.936.073 | 3.676.936.788 | 1.129.641.168 | 174.851.300 | 7.925.309.985 | -2.628.985.341 | -61.273.464 | 7.292.121.183 | 56.039.408.622 |
(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo.

| (importi in euro) | ||
|---|---|---|
| 2024 | 2023 | |
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 12.840.970.936 | 9.832.385.502 |
| Risultato d'esercizio (+/-) | 5.603.701.744 | 7.292.121.183 |
| Plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività | ||
| valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) | 3.272.965.024 | 1.840.373.971 |
| Plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) | -8.922.705 | 57.158.160 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) Rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) |
1.328.311.331 1.375.975.730 |
1.417.347.917 1.295.887.176 |
| Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | 1.083.144.966 | 644.826.616 |
| Imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 1.736.800.201 | 1.310.844.432 |
| Rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) | - | - |
| Altri aggiustamenti (+/-) | -1.551.005.355 | -4.026.173.953 |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | -7.315.922.736 | -718.507.998 |
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione | -6.037.093.140 | 4.029.620.959 |
| Attività finanziarie designate al fair value | -88.099 | 44.482 |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | -464.814.046 | -686.063.987 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -7.007.088.225 | -16.179.596.151 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 3.379.441.058 | 11.898.067.631 |
| Altre attività | 2.813.719.716 | 219.419.068 |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (*) | -44.388.524.827 | -31.067.100.217 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -41.478.210.983 | -33.559.272.615 |
| Passività finanziarie di negoziazione | -798.989.459 | -4.170.754.970 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 1.730.392.404 | 11.928.304.909 |
| Altre passività | -3.841.716.789 | -5.265.377.541 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | -38.863.476.627 | -21.953.222.713 |
| B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO | ||
| 1. Liquidità generata da | 2.082.861.788 | 4.652.347.123 |
| Vendite di partecipazioni | 195.924.832 | 471.790.041 |
| Dividendi incassati su partecipazioni | 1.826.184.881 | 4.069.190.696 |
| Vendite di attività materiali | 60.752.075 | 59.329.109 |
| Vendite di attività immateriali | - | 52.037.277 |
| Vendite di rami d'azienda | - | - |
| 2. Liquidità assorbita da | -2.673.780.490 | -1.361.455.883 |
| Acquisti di partecipazioni | -1.199.674.484 | -76.143.398 |
| Acquisti di attività materiali | -259.902.553 | -243.089.355 |
| Acquisti di attività immateriali | -1.214.203.453 | -1.042.223.130 |
| Acquisti di rami d'azienda | - | - |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento | -590.918.702 | 3.290.891.240 |
| C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA | ||
| Emissioni/acquisti di azioni proprie | -1.714.517.631 | -1.704.771.886 |
| Emissione/acquisti di strumenti di capitale | 360.125.184 | 416.511.973 |
| Distribuzione dividendi e altre finalità | -5.820.706.947 | -4.293.447.832 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | -7.175.099.394 | -5.581.707.745 |
| LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO | -46.629.494.723 | -24.244.039.218 |
| RICONCILIAZIONE | ||
| Voci di bilancio | ||
| Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio | 72.828.943.138 | 97.071.067.306 |
| Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio | -46.629.494.723 | -24.244.039.218 |
| Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi | 1.633.808 | 1.915.050 |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO | 26.201.082.223 | 72.828.943.138 |
| LEGENDA: (+) generata (–) assorbita |
(*) Con riferimento all'informativa prevista dal par. 44 B dello IAS 7, si precisa che le variazioni delle passività derivanti da attività di finanziamento ammontano a -44.389 milioni (liquidità assorbita) e sono riferibili per -41.478 milioni a flussi finanziari, per +931 milioni a variazioni di fair value e per -3.842 milioni ad altre variazioni.



Il Bilancio di Intesa Sanpaolo, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Il Bilancio al 31 dicembre 2024 è stato predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del D. Lgs. n. 136/2015206, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/2005 con i successivi aggiornamenti. In particolare, il presente bilancio è predisposto secondo gli schemi e le regole di compilazione dell'8° aggiornamento del 17 novembre 2022.
Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa.
Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi contabili IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31 dicembre 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato tra gli allegati del bilancio consolidato.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali e le modifiche ai principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, entrati in vigore nell'esercizio 2024.
Come evidenziato nella precedente tabella, per la predisposizione del Bilancio 2024 trovano applicazione le disposizioni del Regolamento n. 2579/2023 Modifiche all'IFRS 16 Leasing – Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione del 20 novembre 2023, il Regolamento n. 2822/2023 Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio – Classificazione delle passività come correnti e non correnti e passività non correnti con clausole del 19 dicembre 2023 e il Regolamento n. 1317/2024 Accordi di finanziamento per le forniture – Modifiche allo IAS 7 e all'IFRS 7 del 15 maggio 2024 per i quali non si riscontrano aspetti di particolare rilievo per la Banca. Di seguito si riporta una breve sintesi di quanto previsto.
Il Regolamento n. 2579/2023 del 20 novembre 2023 modifica l'IFRS 16 Leasing con riferimento alle modifiche relative alle "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione", pubblicate dallo IASB in data 22 settembre 2022.
Le limitate modifiche introdotte riguardano la contabilizzazione delle operazioni di vendita e retro-locazione (c.d. sale and leaseback)207 da parte del locatario-venditore, in caso di pagamenti variabili e se il trasferimento dell'attività soddisfa i requisiti ai sensi dell'IFRS 15 per essere contabilizzato come una vendita del bene.
La modifica era stata sollecitata dall'IFRS-IC che aveva riscontrato un vuoto normativo in merito alle modalità di rilevazione del diritto d'uso (o right of use) e delle passività del leasing nelle transazioni di vendita e retrolocazione in presenza di canoni variabili. Nello specifico, il riferimento è ai canoni variabili che non dipendono da un indice o da un tasso, ad esempio quelli basati su una percentuale delle vendite del locatario-venditore generate dall'uso del bene. Con gli emendamenti apportati si chiarisce che:
206 L'Art. 43 del D. Lgs. n.136/2015 ha confermato alla Banca d'Italia i poteri in materia di forme tecniche dei bilanci già precedentemente attribuiti alla stessa Autorità dal D. Lgs. n. 38/2005.
207 Le operazioni di vendita e retro-locazione (sale and leaseback) sono operazioni per le quali una società vende un bene e successivamente prende in locazione lo stesso bene dal nuovo proprietario.

Il locatario-venditore può adottare differenti approcci che consentano di conseguire quanto indicato dalle nuove previsioni. Infatti, in risposta ai feedback ricevuti a seguito della pubblicazione dell'Exposure Draft, lo IASB ha deciso di non introdurre requisiti specifici per la valutazione della passività derivante dalla retrolocazione, lasciando alle singole entità la definizione di una accounting policy.
Le modifiche sono obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2024, con applicazione retrospettiva secondo le previsioni dello IAS 8 alle transazioni di vendita e retrolocazione stipulate successivamente alla data di prima applicazione dell'IFRS 16, ovvero dal 1° gennaio 2019.
Le modifiche introdotte al principio non assumono particolare rilevanza per Intesa Sanpaolo, alla luce delle caratteristiche dei contratti di vendita e retrolocazione in essere che non presentano pagamenti variabili oppure che presentano pagamenti variabili poco significativi.
Il Regolamento n. 2822 del 19 dicembre 2023 introduce alcune limitate modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio. I chiarimenti mirano a promuovere la coerenza nell'applicazione dello IAS 1 tra le società per determinare se, nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, i debiti e le altre passività con una data di regolamento incerta, debbano essere classificati come correnti (dovuti o potenzialmente da liquidare entro un anno) o non correnti.
Nello specifico, lo IAS 1 prevede che una società classifichi una passività come non corrente solo se la società può evitare di estinguere il debito nei dodici mesi successivi. Tuttavia, il diritto dell'entità di differire l'estinzione di una passività può essere subordinato al rispetto di condizioni previste nel contratto di finanziamento (cosiddetti finanziamenti con clausole o covenants). Le modifiche allo IAS 1 specificano che i covenants da rispettare dopo la data di chiusura dell'esercizio (ad esempio, una clausola basata sulla situazione patrimoniale-finanziaria dell'entità a sei mesi dalla data di chiusura dell'esercizio) non influiscono sulla classificazione del debito come corrente o non corrente alla data di bilancio.
Di converso, viene richiesto alla società di fornire in nota integrativa informazioni su tali clausole che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività possano diventare rimborsabili entro dodici mesi dalla data di chiusura del bilancio.
Per le banche – in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia – le limitate modifiche allo IAS 1 non risultano rilevanti.
Le modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative sono finalizzate ad introdurre nuovi requisiti di trasparenza in merito agli accordi di finanziamento per le forniture (denominati anche "supply chain finance" o reverse factoring). I nuovi obblighi sono intesi a fornire agli utilizzatori del bilancio informazioni che consentano loro di valutare l'impatto di tali accordi sulle passività e sui flussi finanziari di un'impresa, di comprenderne l'effetto sull'esposizione di quest'ultima al rischio di liquidità e di capire il modo in cui l'impresa stessa possa risentire dell'eventuale indisponibilità di detti accordi.
Le modifiche introdotte con il Regolamento n. 1317 del 15 maggio 2024 interessano le entità che, in qualità di acquirenti, stipulano gli accordi di finanziamento e non i soggetti finanziatori. Pertanto, la casistica non risulta di interesse diretto per Intesa Sanpaolo che agisce esclusivamente in qualità di finanziatore in accordi di finanziamento per le forniture.
Nella tabella che segue sono, invece, riportati i nuovi principi contabili internazionali e le modifiche di principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 2024 e rispetto ai quali Intesa Sanpaolo non si è avvalsa di un'applicazione anticipata.
| Regolamento omologazione |
Modifiche a principi/interpretazioni | Data di entrata in vigore |
|---|---|---|
| 2862/2024 | Modifiche allo IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere - Impossibilità di cambio |
01/01/2025 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2025 o successiva |
Con il Regolamento n. 2862/2024 del 12 novembre 2024 vengono introdotte alcune modifiche allo IAS 21 per specificare quando una valuta è scambiabile con un'altra valuta e, se non lo è, in che modo l'impresa determina il tasso di cambio da applicare e le informazioni integrative che deve fornire.
Nello specifico le modifiche riguardano:
Le modifiche sono applicabili a partire dagli esercizi annuali che avranno inizio dal 1° gennaio 2025.
Come evidenziato anche dallo IASB, la casistica oggetto di intervento normativo non è frequente e pertanto nell'attuale contesto non ci si aspetta che le modifiche assumano particolare rilevanza per Intesa Sanpaolo.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche ai principi contabili già in vigore non ancora omologati da parte della Commissione Europea.
| Nuovi principi/interpretazioni | Data di pubblicazione | |
|---|---|---|
| IFRS 18 | Presentation and Disclosure in Financial Statements | 09/04/2024 |
| IFRS 19 | Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures | 09/05/2024 |
| Modifiche a principi/interpretazioni | ||
| IFRS 9 | Amendments to the Classification and Measurements of Financial Instruments | 30/05/2024 |
| IFRS 7 | Amendments to the Classification and Measurements of Financial Instruments | 30/05/2024 |
| Vari IAS/IFRS (*) | Annual Improvements - Volume 11 | 18/07/2024 |
| IFRS 9 | Contracts Referencing Nature-dependent Electricity | 18/12/2024 |
| IFRS 7 | Contracts Referencing Nature-dependent Electricity | 18/12/2024 |
* Gli Annual Improvements riguardano: Cost Method (Amendments to IAS 7), Credit Risk Disclosures (Amendments to Illustrative Examples accompanying IFRS 7), Determination of a 'De Facto Agent' (Amendments to IFRS 10), Disclosure of Deferred Difference between Fair Value and Transaction Price (Amendments to Illustrative Guidance accompanying IFRS 7), Gain or Loss on Derecognition (Amendments to IFRS 7), Hedge Accounting by a First-time Adopter (Amendments to IFRS 1), Lessee Derecognition of Lease Liabilities (Amendments to IFRS 9), Transaction Price (Amendments to IFRS 9)
Per quanto riguarda i documenti dello IASB che introducono nuovi principi contabili o modificano principi contabili esistenti e sono ancora in attesa di omologazione si segnala quanto segue:
208 IAS 21.8: "Una valuta è scambiabile con un'altra valuta quando l'entità è in grado di ottenere l'altra valuta entro un lasso di tempo che ammetta un normale ritardo amministrativo e attraverso un mercato o un meccanismo di cambio in cui un'operazione di cambio creerebbe diritti e obbligazioni legalmente esercitabili."

In data 9 aprile 2024 lo IASB ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 Presentation and Disclosure in Financial Statements che entrerà obbligatoriamente in vigore dal 1° gennaio 2027, con possibilità di applicazione anticipata, previa conclusione del processo di omologazione europea. È richiesta la presentazione di informazioni comparative dell'esercizio precedente.
Il principio non influirà sul modo in cui le aziende misurano la propria performance finanziaria, ma solo sulle modalità di presentazione, prevedendo:
– Introduzione nel prospetto di conto economico di subtotali definiti
L'IFRS 18 richiede obbligatoriamente alle aziende di classificare i costi e i ricavi in 5 categorie: operativi, di investimento e di finanziamento - oggetto di nuova definizione con l'IFRS 18 - a cui si aggiungono le imposte sul reddito e le attività operative cessate, che non presentano aspetti di novità.
Per particolari settori di attività, tra cui quello bancario, proventi e oneri che sarebbero normalmente classificati nelle categorie di investimento o di finanziamento contribuiscono al risultato operativo in considerazione del fatto che per queste società l'attività di investimento o di finanziamento della clientela rappresentano la "main business activity".
– Management-defined performance measures (MPM)
Per misure di performance alternative – dette anche management-defined performance measures o MPM – si intendono i subtotali di conto economico diversi da quelli previsti dall'IFRS 18 o specificatamente richiesti da altri principi contabili IFRS che un'azienda utilizza nelle comunicazioni pubbliche fuori dal bilancio (inteso come Financial Statement, e quindi anche nella relazione sulla gestione) per rappresentare agli investitori il punto di vista del management su aspetti specifici della performance finanziaria dell'azienda (c.d. management view). Per gli MPM così definiti, l'IFRS 18 richiede di fornire specifica disclosure in una sezione dedicata della nota integrativa, fornendo alcune informazioni utili alla loro comprensione.
– Raggruppamento (aggregazione e disaggregazione) delle informazioni
L'IFRS 18 fornisce infine alcune indicazioni sul raggruppamento delle informazioni sia negli schemi ufficiali che in nota integrativa, che sono considerati tra loro complementari. Con riferimento alle spese da presentare nell'ambito dalla categoria operating, l'IFRS 18 richiede che le poste siano rappresentate nel modo più fruibile possibile, scegliendo tra una classificazione "per natura" o "per funzione", ma è ammessa anche la rappresentazione "mista", per natura e per funzione, fornendo in questo caso in nota integrativa un'evidenza per natura di specifiche spese.
Pur non essendo imminente la prima applicazione obbligatoria, che decorre dal 1° gennaio 2027, sono in corso le analisi sulle previsioni del principio al fine di verificarne la rilevanza per Intesa Sanpaolo, in particolare, con riferimento alla rappresentazione delle voci di conto economico (ufficiale e riclassificato). Per le banche italiane occorrerà in ogni caso attendere le iniziative di adeguamento al nuovo principio di Banca d'Italia, in particolare, con riferimento alla Circolare 262/2005, anche per valutare le implicazioni sui sistemi applicativi.
In data 30 maggio 2024 sono stati pubblicati gli "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments - Amendments to IFRS 9 and IFRS 7" a valle della conclusione delle attività della Post Implementation Review (PIR) dei requisiti di classificazione e misurazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari.
Le modifiche riguardano i seguenti aspetti:
– Classificazione delle attività finanziarie
Sono introdotti alcuni chiarimenti nella guida applicativa per la verifica delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali, il cosiddetto SPPI test che, se superato, consente la classificazione delle attività al costo ammortizzato.
In quest'ambito sono incluse le modifiche volte a chiarire il trattamento ai fini dell'SPPI test delle attività finanziarie con caratteristiche ESG che, al raggiungimento (o al mancato raggiungimento) di determinati KPI ESG, prevedono una variabilità contrattualmente definita del tasso di interesse (tipicamente l'incremento e/o la riduzione di un determinato numero di basis points). L'approccio proposto prevede che per i contratti in cui il contingent event non è direttamente correlato a modifiche nei basic lending risk and cost (ad esempio una riduzione contrattualmente definita delle carbon emission del debitore), l'entità debba definire una policy interna al fine di valutare che i flussi di cassa dello strumento non siano significativamente differenti da quelli di uno strumento identico ma senza la contingent feature.
– Cancellazione delle passività finanziare regolate attraverso sistemi di pagamento elettronici
Con gli amendment viene precisato che le passività finanziarie sono cancellate alla data di regolamento, salvo che l'entità opti per l'applicazione delle nuove previsioni che consentono di cancellare una passività finanziaria regolata attraverso sistemi di pagamento elettronici prima della data di regolamento, se specifici criteri sono rispettati. La modifica introdotta dallo IASB prevede la possibilità (e non l'obbligo) di adottare una policy contabile da applicare in maniera uniforme a tutti i regolamenti effettuati attraverso uno specifico sistema di pagamento elettronico.
L'IFRS 7 è stato modificato per introdurre nuovi requisiti di informativa con riferimento a:
Le modifiche saranno obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2026 previa conclusione del processo di omologazione europea. È inoltre prevista la possibilità di applicazione anticipata di tutte le modifiche o, in alternativa a scelta dell'entità, delle sole modifiche relative alla classificazione delle attività finanziarie, congiuntamente con la relativa informativa. L'applicazione delle modifiche è retroattiva ai sensi dello IAS 8, ma senza obbligo di riesposizione del periodo comparativo (come fu già previsto per la prima applicazione dell'IFRS 9).
Per le tematiche di maggior interesse per la Banca – l'SPPI test per i prodotti con caratteristiche ESG e la relativa disclosure – sono in corso le relative attività di analisi con l'obiettivo di definire le modalità applicative e aggiornare i processi aziendali nell'ambito di una specifica progettualità che vede il coinvolgimento di tutte le strutture impattate.
In data 18 dicembre 2024 lo IASB ha pubblicato le modifiche all'IFRS 9 e all'IFRS 7 – Contracts Referencing Naturedependent Electricity, volte ad aiutare le aziende a meglio rendicontare gli effetti finanziari dei contratti di acquisto di energia elettrica prodotta da fonti naturali (c.d. "nature-dependent") che sono spesso strutturati come power purchase agreements (PPA)209. Lo IASB è intervenuto tempestivamente alla luce del crescente utilizzo di questi contratti che aiutano le aziende a garantire l'approvvigionamento elettrico da fonti rinnovabili, come l'energia eolica e solare, ad un prezzo fisso per unità di energia acquistata o venduta. La quantità di elettricità generata nell'ambito di questi contratti può variare in base a fattori non controllabili come le condizioni metereologiche e in alcuni momenti (ad esempio nel week-end o durante la notte) la società può non consumare tutta l'energia acquistata, con la conseguente necessità di rivenderla sul mercato, dato che l'energia non può essere immagazzinata.
Si evidenzia che il tema dei PPA era citato anche da ESMA nelle Priorities 2023 in considerazione della rilevanza che tali strumenti possono avere, in particolare in certe industry, nell'ambito delle politiche climate related. Con riferimento a Intesa Sanpaolo al momento non sono in essere casistiche di rilievo.
Nel corso del mese di maggio 2024 lo IASB ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 19 Subsidiaries without public accountability: Disclosure che consente su base volontaria alle società partecipate che hanno specifici requisiti, di fornire una disclosure semplificata rispetto a quanto richiesto dagli altri IAS/IFRS.
L'IFRS 19 non risulta applicabile per la predisposizione del bilancio di Intesa Sanpaolo e, più in generale, la portata del principio risulta ridimensionata per le banche, gli intermediari finanziari e le assicurazioni (che spesso soddisfano il criterio della "public accountability").
In data 18 luglio 2024 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche di portata limitata (cosiddetti "narrow scope amendments") ad alcuni principi IAS/IFRS nell'ambito del periodico aggiornamento dei principi contabili. Tutti gli amendments sono applicabili dal 1° gennaio 2026, con applicazione anticipata ammessa a conclusione del processo di omologazione europea. Le modifiche, in considerazione della loro natura limitata, non rivestono particolare interesse per Intesa Sanpaolo.
209 In particolare, i contratti di PPA possono riguardare:
– la sottoscrizione di un contratto di acquisto di energia rinnovabile (physical PPA) con il quale una società si impegna ad acquistare per un determinato numero di anni (anche molto lungo, ad es. 20 anni) una quantità determinata dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (ad es. potrebbe trattarsi di tutta l'energia prodotta da una pala eolica) ad un prezzo fisso predeterminato;
– i contratti virtuali (o virtual PPA) in cui, invece, non ci sono consegne fisiche di energia; si tratta di contratti in cui si regola la differenza tra il prezzo fisso determinato nel PPA e il prezzo spot a cui l'energia può essere acquistata/venduta nel mercato.

Il bilancio separato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario, dalla Nota integrativa e dalle relative informazioni comparative ed è inoltre corredato da una Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria di Intesa Sanpaolo. In conformità a quanto disposto dall'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto.
Gli importi dei Prospetti contabili e della Nota integrativa, così come quelli indicati nella Relazione sulla gestione, sono espressi – qualora non diversamente specificato – in milioni di Euro.
Il bilancio è redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione Europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa, nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio elaborato dallo IASB.
Non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.
Nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d'Italia, dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – Consob e dall'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati – ESMA, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie ai fini di una rappresentazione corretta e veritiera della situazione della Banca.
Tra le componenti riclassificate in via di dismissione, sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, risultanti dai prospetti contabili di Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 e dai relativi dettagli di Nota integrativa figurano principalmente: (i) immobili, principalmente costituiti da quelli oggetto dell'operazione di conferimento definita nell'ambito dell'accordo fra Intesa Sanpaolo e COIMA sottoscritto il 19 aprile 2024, per un valore complessivo di circa 0,5 miliardi ed il cui perfezionamento è atteso nel corso del 2025; (ii) crediti deteriorati per 0,3 miliardi lordi destinati ad essere ceduti per cassa nell'ambito di un'operazione di de-risking approvata nel dicembre 2024.
Con riferimento invece ai crediti deteriorati che figuravano fra le attività in via dismissione al 31 dicembre 2023, rappresentati da inadempienze probabili e posizioni in bonis high-risk per un valore lordo complessivo di circa 0,2 miliardi, la cessione della quasi totalità del portafoglio è stata perfezionata il 15 aprile 2024, residuando marginali esposizioni che saranno cedute nel corso del 2025.
I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 2023.
Negli Allegati vengono presentati i prospetti di raccordo con i dati di Stato patrimoniale e di Conto economico originariamente pubblicati nel Bilancio 2023, oltre a specifici schemi di raccordo tra questi ultimi e i prospetti riclassificati (riesposti) inclusi nella Relazione sulla gestione che correda il presente bilancio.
Gli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e sottovoci).
Per completezza si segnala che con riferimento agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono preceduti dal segno meno.
Il prospetto della redditività complessiva, partendo dall'utile (perdita) d'esercizio, espone le componenti reddituali rilevate in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale, in conformità ai principi contabili internazionali.
La redditività complessiva è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che non saranno in futuro riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Come per lo Stato patrimoniale ed il Conto economico, rispetto agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Gli importi negativi sono preceduti dal segno meno.
Nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato economico. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto. Il prospetto è presentato invertendo le righe e le colonne rispetto al medesimo prospetto previsto dall'aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia.
Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.
I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
La Nota integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia emanata il 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti applicabili per la redazione del presente bilancio.
Si rimanda alla corrispondente informativa del Bilancio consolidato.
La situazione di assoluta gravità determinatasi a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina il 24 febbraio 2022 è stata da subito strettamente monitorata e valutata da Intesa Sanpaolo, anche alla luce delle indicazioni che sono state fornite dai regulator sul tema, avendo Il Gruppo:
– una presenza diretta con due controllate nei Paesi belligeranti, Pravex Bank Public Joint-Stock Company (Pravex) e Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto;
– esposizioni cross-border erogate nell'ambito della sua attività di corporate & investment banking.
Nella sua attività di lending, infatti, la Divisione IMI C&IB aveva nel tempo finanziato controparti residenti nella Federazione Russa. Oltre due terzi dei crediti verso la clientela russa erogati prima del conflitto riguardavano primari gruppi industriali, contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con clienti appartenenti alle principali filiere internazionali e da una quota rilevante derivante da export di materie prime.
I crediti a clientela russa rappresentavano, allo scoppio delle ostilità, circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies - ECA. La presenza di tali garanzie permette infatti di considerare il rischio di credito su tali esposizioni come non riferibile alla Russia o all'Ucraina.
Ciò premesso, si rammentano in questa sede alcune informazioni relative alle controllate russa ed ucraina:
Seppur con i limiti oggettivi dettati dallo scenario contingente, in particolare per Pravex, le due controllate stanno continuando ad operare con il supporto delle strutture di Capogruppo, mentre l'esposizione complessiva verso la Federazione Russa è ormai da tre anni in significativa riduzione, come richiesto dai regulator europei e dalle raccomandazioni della BCE, l'ultima delle quali emessa nel dicembre 2024 ("Decision establishing prudential requirements relating to further reduction of the risks connected with the Supervised Entity's business in Russia"). La Decision Letter impone ad Intesa Sanpaolo limitazioni rivolte direttamente all'operatività di Banca Intesa Russia, oltre ad una raccomandazione sull'operatività cross-border del Gruppo in Russia. Le misure individuate con riguardo a Banca Intesa Russia prevedono la riduzione i) del portafoglio crediti; ii) del volume dei depositi della clientela; iii) del collocamento di depositi presso istituti finanziari domiciliati in Russia; iv) dell'attività di pagamento originata dalla Russia, in valuta diversa dal rublo.
Anche ai fini del Bilancio 2024, come già illustrato nel Bilancio 2023, si conferma la permanenza del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, riscontrabile sotto diversi profili di osservazione:

Peraltro, si aggiunge che le conclusioni in merito al mantenimento del controllo su Banca Intesa Russia non sono inficiate dalle limitazioni attualmente poste dalla normativa russa che – nella sostanza – impone restrizioni a rimborsi e pagamenti verso soggetti residenti in Paesi "unfriendly". Consapevole dei vincoli imposti dal particolare contesto normativo, Banca Intesa Russia ha accreditato in specifici conti russi, come legalmente previsto, le risorse monetarie per il rimborso delle esposizioni vantate verso la Banca nel frattempo giunte a scadenza. Il potenziale utilizzo delle risorse accreditate su questi conti – pari ad un controvalore, a fine dicembre 2024, di circa 5 milioni – è limitato ad alcune definite finalità, interne alla Russia. In questo contesto, va considerato come le attuali limitazioni, non configurino in alcun modo un "esproprio" delle somme (né, tantomeno, siano indicatori di una perdita del controllo sugli asset della Partecipata) quanto, piuttosto, derivino dal temporaneo "congelamento" legale della libera disponibilità di somme che sarebbero, in forza dei diritti economici, altrimenti disponibili per il soggetto proprietario.
Relativamente alla valutazione delle partecipazioni, si specifica infine che:
A seguito del de-risking già effettuato nel corso del 2022 e del 2023, le esposizioni verso clientela (e titoli) russa ed ucraina si mantengono anche a fine 2024 su livelli marginali. Permangono principalmente esposizioni per cassa riferibili a controparti bancarie russe, per complessivi 123 milioni netti (150 milioni al 31 dicembre 2023), essenzialmente verso Banca Intesa Russia.
Da ultimo si ricorda altresì che, attesa la rilevanza dei temi in questione, nella Relazione sulla gestione del Bilancio consolidato è stata dedicata un'apposita sezione a "Il conflitto militare fra Russia e Ucraina" che riassume le esposizioni vantate dal Gruppo nei confronti di soggetti residenti nei due paesi e le relative principali tematiche contabili, incluse quelle valutative, oltre alle iniziative del Gruppo Intesa Sanpaolo a favore dell'Ucraina, nonché agli aspetti relativi al quadro sanzionatorio verso la Federazione Russa ed alla Cybersecurity.
Nella presente sezione, sulla base delle indicazioni della Circolare 262, è riportata l'informativa di cui all'IFRS 7, paragrafo 24 I e 24 J relativa alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (Interest rate benchmark reform o IBOR Reform).
Si informa che al 31 dicembre 2024 non sono più in essere strumenti finanziari - attività finanziarie, passività finanziarie e contratti derivati – indicizzati a tassi di interesse che devono ancora passare ad un tasso di riferimento alternativo. Nello specifico si sono concluse in modo positivo le transizioni per le ultime posizioni residuali su LIBOR USD (la cui cessazione della pubblicazione in forma sintetica è avvenuta a fine settembre 2024) e sul Canadian Offered Rate (CDOR – cessato il 28 giugno 2024).
Si ricorda che gli strumenti finanziari indicizzati all'Euribor sono già stati oggetto di riforma a novembre 2019, attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO.
Alla luce degli interventi normativi e delle attività intraprese sin dal 2016, la Banca ha completato la transizione entro le scadenze previste. In particolare, per la gestione dello stock degli strumenti in essere, la Banca ha previsto, da un lato l'adozione massiva dei nuovi Risk Free Rates (RFR) sugli strumenti finanziari di nuova stipula, abbandonando quindi l'utilizzo dei benchmark impattati dalla riforma e stabilizzando lo stock delle operazioni da transare, e dall'altro predisponendo le soluzioni per il passaggio ai nuovi RFR, definite sulla base delle principali raccomandazioni internazionali, in grado di minimizzare gli impatti finanziari della transizione.
Al 31 dicembre 2024 la Banca non detiene in portafoglio derivati di copertura indicizzati a benchmark impattati dalla riforma.

Intesa Sanpaolo e le società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. "consolidato fiscale nazionale", disciplinato dagli artt. 117-129 del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal D. Lgs. n. 344/2003. Esso consiste in un regime opzionale, in virtù del quale il reddito complessivo netto o la perdita fiscale di ciascuna società controllata partecipante al consolidato fiscale – unitamente alle ritenute subite, alle detrazioni e ai crediti di imposta – sono trasferiti alla società controllante, in capo alla quale è determinato un unico reddito imponibile o un'unica perdita fiscale riportabile (risultanti dalla somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle società controllate partecipanti) e, conseguentemente, un unico debito/credito di imposta. In virtù di questa opzione, le imprese del Gruppo che hanno aderito al "consolidato fiscale nazionale" determinano l'onere fiscale di propria pertinenza ed il corrispondente reddito imponibile viene trasferito alla Capogruppo.
Intesa Sanpaolo e la totalità delle società del Gruppo che hanno i requisiti per parteciparvi hanno optato per la costituzione del Gruppo IVA, disciplinato dagli articoli da 70-bis a 70-duodecies del DPR n. 633/1972.
L'opzione è efficace dal 1° gennaio 2019 e ha durata triennale, con rinnovo automatico di anno in anno, salvo revoca.
Per effetto dell'opzione, sia le prestazioni di servizi sia le cessioni di beni tra soggetti partecipanti non sono rilevanti, tranne poche eccezioni, ai fini del tributo. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto partecipante ad un soggetto esterno, si considerano effettuate dal Gruppo; le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto esterno ad un soggetto partecipante, si considerano effettuate al Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha chiesto ed ottenuto dall'Agenzia delle Entrate di essere ammessa al regime di "adempimento collaborativo" previsto dal D. Lgs. n. 128/2015. L'adesione ha effetto dal periodo d'imposta 2017.
Tale regime ha la finalità di promuovere l'adozione di forme di comunicazione e di cooperazione rafforzate basate sul reciproco affidamento tra Amministrazione finanziaria e contribuente, nonché di favorire nel comune interesse la prevenzione e la risoluzione delle controversie in materia fiscale.
Il regime prevede, a fronte del dovere di Intesa Sanpaolo di mantenere un adeguato sistema di rilevazione, misurazione e gestione del rischio fiscale nonché di agire in maniera collaborativa e trasparente, il dovere dell'Agenzia delle Entrate di promuovere una relazione improntata a principi di trasparenza, collaborazione e correttezza.
Oltre ad Intesa Sanpaolo, hanno richiesto di essere ammesse e sono state ammesse al regime anche Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. (con effetto dal 2018) nonché Intesa Sanpaolo Assicurazioni (ex Intesa Sanpaolo Vita), Intesa Sanpaolo Protezione (ex Intesa Sanpaolo Assicura), Fideuram Vita, Eurizon SGR ed Epsilon SGR (con effetto dal 2019). Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A., Fideuram Asset Management SGR, e SIREF sono state ammesse nel 2021 con effetto dal 2020.
Quanto all'informativa circa le Attestazioni di cui all'art. 154 bis del TUF e circa le società controllate aventi sede in Stati extraeuropei che presentino carattere significativo in base alla normativa Consob, si fa rinvio a quanto indicato nella Parte E della Nota integrativa al bilancio consolidato.
Il bilancio di Intesa Sanpaolo è sottoposto a revisione contabile da parte della società EY S.p.A., in esecuzione della Delibera dell'Assemblea del 30 aprile 2019, che ha attribuito a questa società l'incarico per gli esercizi dal 2021 al 2029 compreso.
Nell'articolo 35 del Decreto Legge n. 34/2019 (Decreto "Crescita"), convertito dalla Legge n. 58/2019, è stata introdotta una riformulazione della disciplina di trasparenza delle erogazioni pubbliche contenuta nell'articolo 1, commi 125-129 della Legge n. 124/2017. La riformulazione ha indicato come oggetto degli obblighi di trasparenza le informazioni relative a sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, "non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria", effettivamente erogati dalle pubbliche amministrazioni nonché dai soggetti di cui all'articolo 2-bis del Decreto Legislativo n. 33/2013.
Alla luce di tale riformulazione, ulteriori chiarimenti interpretativi intervenuti con la circolare Assonime n. 32 del 23 dicembre 2019 hanno confermato che oggetto dell'obbligo di trasparenza sono le attribuzioni di vantaggi economici derivanti da un rapporto bilaterale tra un soggetto pubblico e uno specifico beneficiario. Sono espressamente escluse le somme percepite dall'impresa a titolo di corrispettivo per una prestazione svolta o a titolo di retribuzione per un incarico ricevuto oppure dovute a fine risarcitori. Sono altresì esclusi i vantaggi economici ricevuti in applicazione di un regime generale, quali ad esempio agevolazioni fiscali o contributi accessibili a tutti i soggetti che soddisfano determinate condizioni. In considerazione di quanto sopra, nell'esercizio 2024 non risultano per Intesa Sanpaolo fattispecie da segnalare.
Per completezza informativa, si rinvia anche al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, pubblicamente consultabile sul relativo sito internet, nel quale sono pubblicate le misure di Aiuto e i relativi Aiuti individuali concessi e registrati nel sistema dai Soggetti gestori, ancorché per Intesa Sanpaolo le fattispecie ivi indicate per l'anno 2024 non rappresentino, alla luce di quanto sopra, oggetto degli obblighi di trasparenza in bilancio di cui ai commi 125 e 125-bis.

Al fine di garantire l'omogeneità dei criteri di redazione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di un corpo normativo interno di regole e policy relativo ai vari ambiti operativi ed organizzativi.
Il documento metodologico di riferimento per l'applicazione dei principi contabili è rappresentato dalle "Regole Contabili di Gruppo", nelle quali vengono descritti i modelli applicativi adottati dal Gruppo, nel contesto di quanto statuito dai principi contabili di riferimento e dalle legislazioni applicabili alle diverse Società/Entità controllate, esplicitando le scelte operate nei casi in cui la normativa preveda dei regimi contabili alternativi od opzionali.
Con riferimento ai processi valutativi, il Gruppo ha formalizzato nel documento "Linee Guida per la valutazione delle Poste Patrimoniali di Bilancio" i principi e il quadro normativo di riferimento per la valutazione delle poste patrimoniali, i ruol i e le responsabilità degli Organi Societari, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e delle funzioni aziendali della Capogruppo che intervengono nel processo di valutazione; i presupposti su cui si basano i processi di valutazione e il sistema dei controlli posti in essere per garantire una corretta valutazione; i macro-processi di valutazione basati sui principi contabili declinati nelle diverse categorie di poste patrimoniali valutate (attive e passive); le regole di indirizzo e coordinamento delle società del Gruppo in materia di valutazione delle poste patrimoniali.
Tra le linee guida e le policy si segnalano inoltre, le "Regole in materia di Business Model", le "Regole in materia di valutazione dell'Expected Credit Loss secondo il principio IFRS 9 ("Impairment Policy")" e le Linee Guida e "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" (ex. Fair Value Policy) alle quali si aggiungono documenti più specifici nell'ambito dei crediti deteriorati, degli equity investment e della gestione degli strumenti finanziari di copertura.
Con riferimento, infine, alle tematiche di vigilanza prudenziale il Gruppo ha redatto uno specifico documento denominato "Regole di vigilanza prudenziale armonizzata".
In linea generale tali documenti vengono approvati da parte degli Organi Societari competenti. L'aggiornamento avviene a cura delle strutture manageriali per esigenze originate sia da fattori esogeni (ad esempio, cambiamento della normativa) che endogeni al Gruppo (ad esempio, nuova operatività e prodotti) e, in funzione della rilevanza e pervasività delle modifiche apportate, tali documenti sono soggetti ad uno specifico iter approvativo.
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:
Trovano quindi evidenza in questa voce:
La voce accoglie inoltre i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. È possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.

Fra i derivati sono inclusi anche quelli incorporati in contratti finanziari complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell'applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali, al momento della rilevazione iniziale, è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare, vengono inclusi in questa voce:
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie.
In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a Conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l'attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto economico.
Gli strumenti di capitale per cui è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a Conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a Conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.
Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle Attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a Conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. Più in particolare, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie al momento dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario.
Viceversa, non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.
Si rinvia al successivo paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" per approfondimenti.
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali
a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:
Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal TUB e dal TUF (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing).
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a Conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
In particolare, per quel che attiene ai crediti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione del credito avviene sulla base del fair value dello stesso, pari all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. In questi termini, l'attività è riconosciuta in Bilancio per un ammontare pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, più o meno l'ammortamento cumulato (calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra tale importo iniziale e l'importo alla scadenza (riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente alla singola attività) e rettificato dell'eventuale fondo a copertura delle perdite. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria medesima. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi direttamente attribuibili ad un'attività finanziaria lungo la sua vita residua attesa.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività – valorizzate al costo storico – la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica dell'attualizzazione, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.
I criteri di valutazione, come meglio indicato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", sono strettamente connessi all'inclusione degli strumenti in esame in uno dei tre stages (stadi di rischio creditizio) previsti dall'IFRS 9, l'ultimo dei quali (stage 3) comprende le attività finanziarie deteriorate e i restanti (stage 1 e 2) le attività finanziarie in bonis.

Con riferimento alla rappresentazione contabile dei suddetti effetti valutativi, le rettifiche di valore riferite a questa tipologia di attività sono rilevate nel Conto economico:
Le attività finanziarie in esame, ove risultino in bonis, sono sottoposte ad una valutazione, volta a definire le rettifiche di valore da rilevare in bilancio, a livello di singolo rapporto creditizio (o "tranche" di titolo), in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD), derivati dai modelli AIRB e opportunamente corretti per tener conto delle previsioni del principio contabile IFRS 9.
Se, oltre ad un incremento significativo del rischio di credito, si riscontrano anche oggettive evidenze di una perdita di valore, l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività – classificata come "deteriorata", al pari di tutti gli altri rapporti intercorrenti con la medesima controparte – e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita, da rilevare a Conto economico, è definito sulla base di un processo di valutazione analitica o determinato per categorie omogenee e, quindi, attribuito analiticamente ad ogni posizione e tiene conto, come dettagliato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", di informazioni forward looking e dei possibili scenari alternativi di recupero.
Rientrano nell'ambito delle attività deteriorate gli strumenti finanziari ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi e del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.
Il tasso effettivo originario di ciascuna attività rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati nel margine di interesse.
In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria dovranno pertanto considerare:

Viceversa, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali (sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile ("derecognition"), ma sono considerate contabilmente come una modifica ("modification"). Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite, attribuibili ad un determinato rischio, e rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti:
Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna alla Banca possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dal Gruppo di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).
Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value.
Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:
L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.
La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:
La contabilizzazione delle coperture di fair value cessa prospetticamente nei seguenti casi:
Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" sono rilevate a Conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, ferma restando la verifica che ne sussistano i presupposti.
In ciascuna delle seguenti circostanze un'impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura di flussi finanziari:
Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.

La voce include le interessenze detenute in società controllate, controllate congiuntamente e collegate.
Sono considerate società controllate le entità in cui Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.
Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures) le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra Intesa Sanpaolo e un altro o più soggetti esterni al Gruppo, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate società sottoposte ad una influenza notevole (collegate), le entità in cui Intesa Sanpaolo possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali - pur con una quota di diritti di voto inferiore - ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.
Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali Intesa Sanpaolo detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela degli interessi patrimoniali.
Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo.
Le partecipazioni sono valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a Conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto economico.
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico di pregio, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi nonché le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Le attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività ad uso funzionale" secondo lo IAS 16. Gli immobili posseduti con finalità di investimento (per conseguire canoni di locazione o per l'apprezzamento del capitale investito) sono classificati come "attività detenute a scopo di investimento" in base allo IAS 40.
La voce accoglie anche attività materiali classificate in base allo IAS 2 Rimanenze, che si riferiscono sia a beni derivanti dall'attività di escussione di garanzie o dall'acquisto in asta che l'impresa ha intenzione di vendere nel prossimo futuro, senza effettuare rilevanti opere di ristrutturazione, e che non hanno i presupposti per essere classificati nelle categorie precedenti. Sono, infine, inclusi i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale (per i locatari) e le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto economico.
Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad eccezione degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio che sono valutati secondo il metodo della rideterminazione del valore. Gli immobili detenuti a scopo di investimento sono valutati con il metodo del fair value.
Per le attività materiali soggette alla valutazione secondo il metodo della rideterminazione del valore:
Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni (o dal valore netto rideterminato qualora il metodo adottato per la valutazione sia quello della rideterminazione del valore) al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, se significativo. Gli immobili vengono ammortizzati per una quota ritenuta congrua per

rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono portate ad incremento del valore dei cespiti. Ai fini della determinazione della vita utile delle diverse tipologie di cespiti e dei corrispondenti coefficienti di ammortamento, il patrimonio immobiliare del Gruppo è stato segmentato in quattro cluster: (i) Immobili di particolare prestigio e storici (vita utile pari a 65 anni), (ii) Immobili cielo-terra (vita utile pari a 33 anni), (iii) Filiali bancarie (vita utile pari a 20 anni) e (iv) Altri immobili (vita utile pari a 20 anni). Da tali cluster, esula il Nuovo Centro Direzionale Intesa Sanpaolo a Torino, per il quale il periodo di vita utile è stato stimato tramite un'analisi specifica che ha considerato le peculiari caratteristiche architettoniche dell'opera. Le altre attività materiali sono ammortizzate sulla base delle seguenti vite utili: i mobili da 5 a 10 anni, gli impianti da 4 a 10 anni, l'hardware e le apparecchiature IT in un periodo da 4 a 8 anni e, infine, gli altri beni da 3 a 13 anni.
Non vengono invece ammortizzati:
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività materiale valutata al costo possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a Conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.
Per quel che attiene alle attività materiali rilevate ai sensi dello IAS 2, le stesse sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, fermo restando che si procede comunque al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero ove esista qualche indicazione che dimostri che il bene possa aver subito una perdita di valore. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a Conto economico.
Ai sensi dell'IFRS 16 il "leasing" è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.
Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.
Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.
In particolare, il diritto d'uso acquisito con il leasing è rilevato come somma del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale, dei pagamenti per leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing, degli eventuali incentivi ricevuti, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi stimati per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.
La passività finanziaria iscritta corrisponde al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing.
In merito al tasso di attualizzazione, sulla base dei requisiti IFRS 16, il Gruppo utilizza per ogni contratto di leasing il tasso di interesse implicito, laddove sia disponibile. Per quanto riguarda i contratti di leasing dal punto di vista del locatario, in alcuni casi, ad esempio con riferimento ai contratti di affitto, il tasso di interesse implicito non può essere sempre determinato prontamente senza ricorrere a stime e assunzioni (il locatario non ha abbastanza informazioni sul valore residuo non garantito del bene locato). In questi casi, il Gruppo ha sviluppato una metodologia per definire il tasso di interesse incrementale in alternativa al tasso di interesse implicito ed ha deciso di adottare il tasso interno di trasferimento (TIT) della raccolta. Si tratta di una curva tassi non garantita (unsecured) e amortizing, prevedendo il contratto di leasing dei canoni, tipicamente costanti, lungo la durata del contratto, e non un unico pagamento a scadenza. Tale tasso tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo e pertanto è in linea con quanto richiesto dal principio.
La durata del leasing viene determinata tenendo conto di:
In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

Un'attività materiale è eliminata dallo Stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
Le attività immateriali comprendono l'avviamento e le altre attività immateriali disciplinate dallo IAS 38. Possono includere i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività immateriale (per i locatari) e le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).
Le attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali. Tra le attività immateriali è anche iscritto l'avviamento che rappresenta la differenza positiva tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività di pertinenza di un'impresa acquisita.
Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a Conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.
Per le attività a vita utile definita, il costo è ammortizzato in quote costanti o in quote decrescenti determinate in funzione dell'afflusso dei benefici economici attesi dall'attività. Le attività a vita utile indefinita non sono invece soggette ad ammortamento sistematico, bensì ad un test periodico di verifica dell'adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio.
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa avere subìto una perdita di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a Conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.
In particolare tra le attività immateriali sono incluse:
Infine, tra le attività immateriali è incluso l'avviamento.
L'avviamento può essere iscritto, nell'ambito di operazioni di aggregazione, quando la differenza positiva fra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto della partecipazione è rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione (goodwill).
Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell'ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future della partecipata, la differenza stessa viene iscritta direttamente a Conto economico.
Con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore) viene effettuato un test di verifica dell'adeguatezza del valore dell'avviamento. A tal fine viene identificata l'Unità generatrice di flussi finanziari (o Cash Generating Unit, CGU) cui attribuire l'avviamento. Nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo le Unità generatrici di flussi finanziari corrispondono alle divisioni operative rappresentate nel segment reporting. Il Business operativo svolto direttamente dalla Capogruppo rientra nell'ambito delle Unità generatrici di flussi finanziari rappresentate dalla Banca dei Territori e dal Corporate e Investiment banking. L'avviamento è pertanto allocato in tali divisioni. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'Unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a Conto economico.

Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati, si procede ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente; qualora il fair value del brand name non risulti superiore al suo valore contabile, si procede alla stima del valore recuperabile della CGU, calcolato sulla base dei flussi di cassa prospettici.
Si precisa, inoltre, che qualora una CGU a cui sono allocati sia avviamento che brand name presenti un valore d'uso inferiore al relativo valore di carico contabile per un importo che eccede il valore complessivo degli intangibili a vita indefinita allocati, fermo restando la svalutazione integrale dell'avviamento, si procede ad una autonoma valutazione del brand name sulla base del fair value risultante da apposita perizia.
Un'attività immateriale è eliminata dallo Stato patrimoniale al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri.
Le altre attività accolgono essenzialmente partite in attesa di sistemazione e poste non riconducibili ad altre voci dello Stato patrimoniale, tra cui si ricordano i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari, le partite fiscali diverse da quelle rilevate a voce propria (ad esempio, connesse con l'attività di sostituto di imposta), l'oro, l'argento e i metalli preziosi, i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" e i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15, paragrafi 116 e successivi. Come previsto dai paragrafi 91 e successivi dell'IFRS 15, i costi sostenuti per l'acquisizione e l'adempimento dei contratti con la clientela aventi durata pluriennale sono capitalizzati e ammortizzati nella misura in cui siano incrementali e si preveda di recuperarli.
Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione", attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza. Le attività che ai sensi dei principi contabili IAS/IFRS sono soggette al periodico processo di ammortamento cessano di essere ammortizzate allorquando classificate tra le attività (o gruppi di attività) in via di dismissione.
È possibile che tra le attività non correnti e gruppi di attività in dismissione siano inclusi portafogli di attività per cui non esistono quotazioni in un mercato attivo. In tale evenienza, si procede ad una loro valutazione al fair value facendo riferimento, in presenza di un accordo raggiunto con la controparte acquirente, ai prezzi di cessione risultanti da tale accordo; in assenza di un accordo, applicando specifiche tecniche valutative in funzione dell'attività e ricorrendo eventualmente a fairness opinion esterne.
I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel Conto economico in voce separata.
Le imposte sul reddito210, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono contabilizzate come costo in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente e differita211 relativa al reddito dell'esercizio. Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono il saldo netto delle posizioni della Banca nei confronti delle Amministrazioni finanziarie italiana ed estere riconducibili all'ambito della fiscalità diretta. In particolare, tali poste accolgono il saldo netto tra le passività fiscali di anni pregressi e correnti dell'esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti, dalle ritenute d'acconto subite o da altri crediti d'imposta. Il rischio insito nei suddetti procedimenti – allo stesso modo dei rischi insiti in procedimenti che non hanno richiesto versamenti a titolo provvisorio – viene valutato secondo le logiche dello IAS 37, in relazione alle probabilità di impiego di risorse economiche per il loro adempimento.
Tenuto conto dell'adozione del consolidato fiscale nazionale da parte del Gruppo, le posizioni fiscali riferibili alla Banca e a quelle originate da altre società italiane del Gruppo sono gestite in modo distinto sotto il profilo amministrativo.
La fiscalità differita viene determinata in base al criterio del cosiddetto balance sheet liability method, tenuto conto dell'effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività ed il loro valore fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali fini, si intendono "differenze temporanee tassabili" quelle che nei periodi futuri determineranno importi imponibili e "differenze temporanee deducibili" quelle che negli esercizi futuri determineranno importi deducibili.
La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote di imposizione stabilite dalle disposizioni di legge in vigore alle differenze temporanee tassabili per cui esiste la probabilità di un effettivo sostenimento di imposte ed alle differenze
210 Tra le imposte sul reddito rientrano, come espressamente previsto dallo IAS 12, anche quelle derivanti da normative fiscali emanate per attuare le regole relative alla c.d. Global Minimum Tax.
211 In materia di fiscalità differita è utile precisare che, ai sensi delle previsioni dello IAS 12, non si devono rilevare né comunicare informazioni sulle attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito di cui alla c.d. Global Minimum Tax.

temporanee deducibili per cui esiste una ragionevole certezza che vi siano ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la relativa deducibilità fiscale (c.d. probability test). Le imposte anticipate e differite relative alla medesima imposta e scadenti nel medesimo periodo vengono compensate.
Qualora le Attività e Passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il Conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il Conto economico (quali le rettifiche di prima applicazione dei principi IAS/IFRS, le valutazioni degli strumenti finanziari rilevati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto (es. riserve da valutazione).
La fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione" non viene iscritta in bilancio, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che ne comportino la tassazione.
La fiscalità differita riferita alle società italiane incluse nel consolidato fiscale viene rilevata in bilancio dalle stesse, in applicazione del criterio di competenza economica ed in considerazione della valenza del consolidato fiscale limitata agli adempimenti di liquidazione delle posizioni fiscali correnti.
La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
L'aggregato accoglie, peraltro, anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.
I Fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinati sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l'attualizzazione è determinato in base ai rendimenti di mercato rilevati alle date di valutazione di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano.
Gli utili e le perdite attuariali (ovvero le variazioni nel valore attuale dell'obbligazione derivanti dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata) sono riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva.
Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l'esborso di risorse economiche per l'adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.
Conseguentemente, la rilevazione di un accantonamento avviene se e solo se:
L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a Conto economico.
L'accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione oppure quando si estingue l'obbligazione.
Nella voce sono inclusi anche i benefici a lungo termine ai dipendenti, i cui oneri vengono determinati con i medesimi criteri attuariali descritti per i fondi di quiescenza. Gli utili e le perdite attuariali vengono rilevati tutti immediatamente nel Conto economico.

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dalla Banca in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito.
La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
I debiti per leasing vengono iscritti al valore attuale dei pagamenti di leasing futuri, attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, attraverso il tasso marginale di finanziamento.
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.
I debiti per leasing vengono rideterminati quando vi è una lease modification (es. una modifica del contratto che non è contabilizzata/considerata come contratto separato); l'effetto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per diritto d'uso.
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistarla viene registrata a Conto economico.
Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi.
In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati impliciti con fair value negativo oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato.
Inoltre sono incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e i certificates rientranti nel business model di trading.
Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel Conto economico.
Le Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in Conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dall'IFRS 9 e nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.
In tale categoria di passività sono, inoltre, inclusi i certificates rientranti nel business model di banking book.
L'iscrizione di tali passività avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded e al netto delle commissioni di collocamento pagate.
Tali passività sono valutate al fair value con imputazione del risultato secondo le seguenti regole previste dall'IFRS 9:
Gli importi rilevati nel Prospetto della redditività complessiva non rigirano successivamente a Conto economico. Tale modalità di contabilizzazione non deve essere applicata qualora la rilevazione degli effetti del proprio merito di credito a Patrimonio netto determini o accentui un accounting mismatch a Conto economico. In questo caso gli utili o le perdite legate alla passività, incluse quelle che si determinano come effetto della variazione del proprio merito creditizio, devono essere rilevate a Conto economico.
Le passività finanziarie designate al fair value vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'impresa, che a sua volta è la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'impresa stessa opera.
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: – le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel Conto economico del periodo in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a Conto economico, è rilevata in Conto economico anche la relativa differenza cambio.
Le eventuali azioni proprie detenute sono portate in riduzione del patrimonio netto. Analogamente, il costo originario delle stesse e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.
I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e passività sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.
I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono capitalizzati in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. I suddetti costi, classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d'Italia, vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto.
Il trattamento di fine rapporto si configura come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come:

Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione. I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale, mentre gli utili e le perdite attuariali sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva.
I piani di remunerazione del personale basati su azioni vengono rilevati nel Conto economico, con un corrispondente incremento del patrimonio netto, sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione, suddividendo l'onere lungo il periodo previsto dal piano.
In presenza di opzioni, il fair value delle stesse è calcolato utilizzando un modello che considera, oltre ad informazioni quali il prezzo di esercizio e la vita dell'opzione, il prezzo corrente delle azioni e la loro volatilità attesa, i dividendi attesi e il tasso di interesse risk-free, anche le caratteristiche specifiche del piano in essere. Nel modello di valorizzazione sono valutate in modo distinto l'opzione e la probabilità di realizzazione delle condizioni in base alle quali le opzioni sono state assegnate. La combinazione dei due valori fornisce il fair value dello strumento assegnato.
L'eventuale riduzione del numero di strumenti finanziari assegnati è contabilizzata come cancellazione di una parte degli stessi.
Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra:
Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:
Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione che rispettano i requisiti in precedenza illustrati la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione anche tra i derivati di negoziazione e i derivati di copertura, prevedendo una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.
In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:
I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo).Il Governo è nuovamente intervenuto sul tema attraverso il Decreto Legge n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti") principalmente rimodulando la platea dei potenziali ricessionari attraverso il Decreto Legge n. 11/2023 che vieta, sia pure con talune deroghe allo stesso, di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per lo sconto in fattura o per la cessione del credito e, infine, attraverso il Decreto Legge 39/2024 la cui principale novità per i soggetti qualificati (intermediari finanziari e assicurazioni) è quella di limitare la possibilità di utilizzo in compensazione dei debiti contributivi e previdenziali.
Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono: i) la possibilità di utilizzo in compensazione; ii) la cedibilità a terzi acquirenti; e iii) la non rimborsabilità da parte dell'Erario.
La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie

non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.
A tal fine Intesa Sanpaolo, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità, nel documento "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge 'Cura Italia' e 'Rilancio' acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti", pubblicato in data 5 gennaio 2021 dal Tavolo di coordinamento fra Banca d'Italia, Consob ed IVASS in materia di applicazione dei principi contabili IAS/IFRS si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, applicandone in via analogica le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione.
La Banca riconduce:
In tutte le casistiche sopra richiamate si ritiene che il valore di iscrizione iniziale corrisponda al fair value alla data di acquisto, non dando luogo perciò a registrazione di day one profit/loss.
Non si ritiene applicabile alla specifica casistica il framework contabile previsto dall'IFRS 9 per il calcolo delle perdite attese. Su questi crediti d'imposta non deve essere calcolata ECL (Expected Credit Loss), in quanto non è atteso alcun rimborso da parte dell'Erario essendo l'estinzione dello strumento legata alla compensazione dei debiti fiscali del portatore. Peraltro, nei casi in cui ne è prevista la ricessione, la vendita si perfeziona previo incasso del prezzo dello strumento, ovvero senza la rilevazione di un credito verso il cessionario.
Infine, considerate le modalità operative poste in essere dalla Banca, si ritiene che possano essere considerati ragionevolmente non sussistenti i rischi di mancato utilizzo dei crediti fiscali, ovvero i rischi che la Banca non abbia la capacità di conseguire i benefici associati all'attività. Infatti:
Come specificato dal documento congiunto delle Autorità sopra richiamato, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale fra le Altre Attività dello Stato patrimoniale.
A partire dal 2016, le banche di tutti i paesi dell'Area Euro sono entrate a far parte del Meccanismo Unico di Risoluzione (SRM) nell'ambito del quale è stato istituito il Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund - SRF) con lo scopo di avere a disposizione risorse sufficienti da utilizzare nel caso di crisi bancarie. La dotazione iniziale del fondo prevista dalla normativa, da raggiungere nell'arco temporale di 8 anni (2016-2023) è pari ad almeno l'1% dell'ammontare dei depositi protetti presso tutti gli enti autorizzati nell'Unione bancaria. Il contributo, determinato annualmente dal Single Resolution Board (SRB) e comunicato alle singole banche aderenti, può essere corrisposto in contanti e, parzialmente, anche tramite la sottoscrizione di impegni di pagamento irrevocabili (Irrevocable Payment Commitments – IPC), non superiori al 30% del contributo complessivo e integralmente coperti dalla garanzia reale di attività a basso rischio. L'utilizzo degli impegni irrevocabili è a discrezione delle singole banche. Intesa Sanpaolo ha optato per l'utilizzo degli IPC - a fronte dei quali sono stati rilevati impegni fuori bilancio - versando, in relazione agli stessi, un cash collateral di pari importo a titolo di deposito, remunerato in base alle condizioni previste contrattualmente ed applicate uniformemente a tutte le banche europee che utilizzano il meccanismo previsto per gli IPC.
L'impegno iscritto fuori bilancio – che, ai fini prudenziali viene integralmente dedotto dal CET1 sulla base delle disposizioni dettate dalla BCE nell'ambito del provvedimento SREP - è valutato ad ogni chiusura di bilancio e/o ogniqualvolta si verifichino elementi che possano far ritenere probabile la sua escussione. In proposito, la Banca ha attivato uno specifico monitoraggio, svolto con il supporto di primaria società di ricerca, al fine di verificare l'assenza di indicatori di criticità nelle banche aderenti che potrebbero far ritenere possibile l'intervento del SRF e quindi il richiamo dell'IPC. Sulla base delle analisi effettuate si ritiene che il rischio di richiamo degli IPC al 31 dicembre 2024 sia remoto.
Si evidenzia inoltre che dal momento della sua costituzione nel 2016 il Fondo di Risoluzione Unico non ha mai richiamato gli IPC sottoscritti dalle banche, non avendo effettuato interventi che prevedevano l'utilizzo di risorse raccolte.
Si evidenzia infine che a fronte dei contributi richiesti nel periodo 2016 – 2023, la Capogruppo ha sottoscritto impegni irrevocabili di pagamento (IPC) per un importo complessivo pari a 367 milioni, a fronte dei quali la Banca ha costituito il deposito a titolo di cash collateral iscritto tra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Nel 2024, stante il raggiungimento della capacità minima richiesta dal Regolamento UE 806/2014, l'SRB non ha richiesto ulteriori contributi.

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, la rilevazione dei ricavi avviene tramite l'applicazione di un modello che deve soddisfare i seguenti criteri:
Il prezzo dell'operazione rappresenta l'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di aver diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e servizi promessi. Esso può includere importi fissi, variabili o entrambe le casistiche. I ricavi configurati da corrispettivi variabili vengono rilevati a Conto economico se attendibilmente stimabili e unicamente se è altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere, in periodi successivi, in tutto o in una sua parte significativa, stornato dal Conto economico. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta.
I ricavi possono essere riconosciuti:
Il bene è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.
In particolare:
I costi sono rilevati a Conto economico secondo il principio della competenza; i costi relativi all'ottenimento e l'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi.
La predisposizione dell'informativa finanziaria richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi i valori iscritti in bilancio possano variare anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
In presenza di incertezze più significative e/o di attività oggetto di misurazione di particolare materialità la valutazione è supportata, con il ricorso a periti/esperti esterni, da specifiche fairness opinion.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

Per talune delle fattispecie appena elencate possono essere identificati i principali fattori che sono oggetto di stime da parte della Banca e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività. Senza pretesa di esaustività, si segnala che:
Ciò premesso, detto che valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono utilizzate, tra l'altro, anche per la stima della vita utile di immobilizzazioni materiali e immateriali soggette al processo di ammortamento periodico, quali gli immobi li strumentali ed il software oggetto di valutazione, da parte di Intesa Sanpaolo, rispettivamente secondo il metodo della rideterminazione del valore e al costo, con riferimento a tali attivi si specifica che:

La classificazione delle attività finanziarie nelle tre categorie previste dal principio dipende da due criteri, o driver, di classificazione: il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari (o Business Model) e le caratteristiche contrattuali dei flussi finanziari delle attività finanziarie (o SPPI Test).
Dal combinato disposto dei due driver sopra menzionati discende la classificazione delle attività finanziarie, secondo quanto di seguito evidenziato:
Affinché un'attività finanziaria possa essere classificata al costo ammortizzato o a FVOCI - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali dell'attività stessa prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire ("solely payment of principal and interest" - SPPI). Tale analisi deve essere effettuata, in particolare, per i finanziamenti e i titoli di debito.
Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition contabile) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.
Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le definizioni di:
Nel valutare se i flussi contrattuali di un'attività finanziaria possono essere definiti come SPPI, l'IFRS 9 fa riferimento al concetto generale di "contratto base di concessione del credito" (basic lending arrangement), che è indipendente dalla forma legale dell'attività. Quando le clausole contrattuali introducono l'esposizione a rischi o volatilità dei flussi finanziari contrattuali non coerente con la definizione di basic lending arrangement, come ad esempio l'esposizione a variazione dei prezzi di azioni o di merci, i flussi contrattuali non soddisfano la definizione di SPPI. L'applicazione del driver di classificazione basato sui flussi di cassa contrattuali richiede talvolta un giudizio soggettivo e, pertanto, la definizione di policy interne di applicazione.
Nei casi in cui il valore temporale del denaro sia modificato ("modified time value of money") - ad esempio, quando il tasso di interesse dell'attività finanziaria è rideterminato periodicamente, ma la frequenza della rideterminazione o la frequenza del pagamento delle cedole non rispecchiano la natura del tasso di interesse (ad esempio il tasso di interesse è rivisto mensilmente sulla base di un tasso a un anno) oppure quando il tasso d'interesse è rideterminato periodicamente sulla base di una media di particolari tassi di breve o medio-lungo termine - l'impresa deve valutare, sia utilizzando elementi quantitativi che qualitativi, se i flussi contrattuali rispondano ancora alla definizione di SPPI (c.d. benchmark cash flows test). Qualora dal test emerga che i flussi di cassa contrattuali (non attualizzati) risultano "significativamente differenti" rispetto ai flussi di cassa (anch'essi non attualizzati) di uno strumento benchmark (ovvero senza l'elemento di time value modificato) i flussi di cassa contrattuali non possono essere considerati come rispondenti alla definizione di SPPI.
Analisi particolari (c.d. "look through test") sono richieste dal principio e vengono di conseguenza poste in essere anche per gli strumenti multipli legati contrattualmente ("contractually linked instruments" – CLI) che creano concentrazioni di rischio di credito per il ripianamento del debito e per i non recourse asset, ad esempio nei casi in cui il credito può essere fatto valere solo in relazione a determinate attività del debitore o ai flussi finanziari derivanti da determinate attività.
Anche la presenza di clausole contrattuali che possono modificare la periodicità o l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali deve essere considerata per valutare se tali flussi soddisfano i requisiti per essere considerati SPPI (ad esempio opzioni di prepagamento, possibilità di differire i flussi di cassa previsti contrattualmente, strumenti con derivati incorporati, strumenti subordinati, eccetera).
Tuttavia, come previsto dall'IFRS 9, una caratteristica dei flussi finanziari contrattuali non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria qualora possa avere solo un effetto de minimis sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria (in ciascun esercizio e cumulativamente). Analogamente, se una caratteristica dei flussi finanziari non è realistica (not genuine), ovvero se influisce sui flussi finanziari contrattuali dello strumento soltanto al verificarsi di un evento estremamente raro, molto insolito e molto improbabile, essa non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria.
Ai fini dell'effettuazione del test SPPI, per l'operatività in titoli di debito Intesa Sanpaolo si avvale dei servizi forniti da noti infoprovider. Tale scelta, da un lato, permette agli operatori di front office che operano in titoli di avere un esito immediato per lo svolgimento del test, consentendo uno snellimento delle pratiche in sede di acquisto, dall'altro, consente di avvalersi di impostazioni di mercato condivise da molteplici operatori e società di revisione. Solo nel caso in cui i titoli non siano gestiti dagli info-provider, il test è effettuato manualmente tramite l'utilizzo di un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).
Viceversa, per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito si è sviluppato un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali). In particolare, date le caratteristiche significativamente differenti, è prevista una gestione differenziata per i prodotti riconducibili a uno standard contrattuale (tipicamente portafoglio crediti retail) e i finanziamenti tailor made (tipicamente portafoglio crediti corporate).
Per i prodotti standard, il test SPPI è effettuato in sede di strutturazione dello standard contrattuale, attraverso il processo "Coordinamento Nuovi Prodotti" e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Invece per i prodotti tailor made, il test SPPI è effettuato per ogni nuova linea di credito / rapporto sottoposta all'organo deliberante attraverso l'utilizzo del tool proprietario.
Gli alberi decisionali - inseriti nel tool proprietario - sono stati predisposti internamente (sia per i titoli di debito che i finanziamenti) e catturano le possibili caratteristiche non SPPI compliant. Tengono conto delle indicazioni fornite dall'IFRS 9, oltre a recepire le interpretazioni del principio definite da Intesa Sanpaolo. Gli alberi sono utilizzati sia per l'implementazione delle regole del tool proprietario, sia per la verifica e per la validazione della metodologia adottata dagli info-provider.
Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:
Il business model riflette le modalità con le quali le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa a beneficio dell'entità e viene definito dal top management mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business. Viene osservato considerando la modalità di gestione delle attività finanziarie e, come conseguenza, la misura in cui i flussi di cassa del portafoglio derivano dall'incasso di flussi contrattuali, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambe queste attività. La valutazione non avviene sulla base di scenari che, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non sono destinati a verificarsi, come i cosiddetti scenari «worst case» o "stress case". Per esempio, se l'entità prevede di vendere un determinato portafoglio di attività finanziarie solo in uno scenario «stress case», tale scenario non influisce sulla valutazione del modello di business dell'entità per tali attività se tale scenario, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non è destinato a verificarsi.
Il modello di business non dipende dalle intenzioni che il management ha con riferimento ad un singolo strumento finanziario, ma fa riferimento alle modalità con le quali gruppi di attività finanziarie vengono gestiti ai fini del raggiungimento di un determinato obiettivo di business.
In sintesi, il business model:
In termini operativi l'assessment del modello di business viene effettuato in coerenza con l'organizzazione aziendale, la specializzazione delle funzioni di business, il modello di risk cascading e l'assegnazione dei poteri delegati (limiti). Nell'effettuare l'assessment del business model si utilizzano tutti i fattori rilevanti disponibili alla data dell'assessment. Le evidenze sopra richiamate comprendono la strategia, i rischi e la loro gestione, le politiche di remunerazione, il reporting e l'ammontare delle vendite. Nell'analisi del business model è essenziale che gli elementi indagati mostrino tra di loro coerenza ed in particolare siano coerenti rispetto alla strategia perseguita. L'evidenza di attività non in linea con la strategia deve essere analizzata e adeguatamente giustificata.
A tale proposito ed in relazione agli intenti gestionali per cui le attività finanziarie sono detenute, è stato redatto un apposito documento "Regole in materia di business model" (approvato dai competenti livelli di governance), destinato alla Capogruppo e alle società del Gruppo Bancario. Esso definisce e declina gli elementi costitutivi del business model in relazione alle attività finanziarie inserite nei portafogli gestiti nello svolgimento dell'operatività sulle strutture di business per Intesa Sanpaolo. Più in dettaglio, la mappatura del modello di business adottato dalle diverse strutture attraverso cui la Banca opera, con riferimento sia ai crediti che ai titoli di debito, tiene conto dell'articolazione del modello Divisionale e del Centro di Governo; tale articolazione è stata individuata come il livello rilevante per la definizione e la rappresentazione dei diversi modelli di business applicati dai Risk Taking Center di Intesa Sanpaolo.
Nell'ambito dell'Area Chief Risk Officer, la struttura Market & Financial Risk Management della Banca sovraintende, ad alto livello, la procedura necessaria per determinare il modello di business di un determinato insieme di attività e verifica la necessità di eventuali aggiornamenti (da riportare, con cadenza almeno annuale, nel documento di Regole in materia di business model).

Il monitoraggio del business model di riferimento delle diverse strutture attraverso cui Intesa Sanpaolo opera è effettuato dalla struttura Market & Financial Risk Management che utilizza indicatori aventi l'obiettivo di verificare la coerenza tra strategia dichiarata e quella perseguita all'interno dei modelli di business; tali indicatori, differenziati per i diversi business model, sono stati sviluppati in linea con l'IFRS 9 e in coerenza con policy e regole aziendali.
Per i portafogli Hold to Collect, Intesa Sanpaolo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, si sono stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito o per titoli prossimi alla scadenza.
Più nel dettaglio, nell'ambito di un modello di business HTC le vendite sono ammesse:
Con riferimento alla determinazione dei "Rischi" e del "Reporting" sui modelli di business HTCS e Trading si applica in linea di principio quanto normato dal RAF e dal Market Risk Charter, nonché da policy interne nell'ambito dei controlli sui rischi di mercato e contestualmente sono definite talune misure volte a monitorare la coerenza del modello di business HTCS e Other/Trading.
Con riferimento al business model HTCS, il principio IFRS 9 non prevede la necessità di limiti alla frequenza o al valore delle vendite, tuttavia Intesa Sanpaolo ha stabilito per i soli titoli di debito degli indicatori al fine di garantirne nel tempo la corretta attribuzione al business model scelto. Gli stessi sono definiti come:
Nell'ambito del monitoraggio degli indicatori sopra definiti sono previsti dei limiti e soglie di early warning a seconda del complesso delle strategie perseguite dal portafoglio classificato Hold to Collect and Sell.
Con riferimento, infine, ai titoli di debito o di capitale detenuti con finalità di trading è prevista una misura della coerenza di inclusione nel business model scelto, rappresentata dall'indicatore di "permanenza media attesa" (c.d. Vintage) che misura la giacenza temporale osservata di ogni titolo in portafoglio.
Le misure di monitoraggio relative ai diversi business model sono oggetto di regolare reporting in comitati tecnici.
Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata, alla rilevazione iniziale, l'attività o la passività finanziaria al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall'ammortamento complessivo, calcolato usando il metodo dell'interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore.
Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un'attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti lungo l'intera vita utile dell'attività o passività finanziaria o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio revisione dei tassi di mercato).
Successivamente alla rilevazione iniziale, il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l'intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile e – in quest'ultimo caso – a seconda che la variabilità del tasso sia nota o meno a priori. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per fasce temporali, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto (unico o variabile) durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (ad esempio perché legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell'ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L'aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel Conto economico.
La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché per le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all'ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.
Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni o esterni attribuibili all'emissione, all'acquisizione o alla dismissione di uno strumento finanziario e non riaddebitabili al cliente. Tali commissioni, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi i costi/proventi relativi indistintamente a più operazioni e le componenti correlate ad eventi che possono verificarsi nel corso della vita dello strumento finanziario, ma che non sono certi all'atto della definizione iniziale, quali ad esempio: commissioni per retrocessione, per mancato utilizzo, per estinzione anticipata. Inoltre non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che l'impresa dovrebbe sostenere indipendentemente dall'operazione (es. costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione), quelli che, pur essendo specificatamente attribuibili all'operazione, rientrano nella normale prassi di gestione del finanziamento (ad esempio, attività finalizzate all'erogazione del fido), nonché le commissioni per servizi incassate a seguito dell'espletamento di attività di Finanza Strutturata che si sarebbero comunque incassate indipendentemente dal successivo finanziamento dell'operazione (quali ad esempio le commissioni di facility e di arrangement).
Con particolare riferimento ai crediti, si considerano costi riconducibili allo strumento finanziario le provvigioni pagate ai canali distributivi, i compensi pagati per consulenza/assistenza per l'organizzazione e/o la partecipazione ai prestiti sindacati ed infine le commissioni up front correlate a crediti erogati a tassi superiori a quelli di mercato; mentre i ricavi considerati nel calcolo del costo ammortizzato sono le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato, quelle di partecipazione alle operazioni sindacate e le commissioni di brokeraggio collegate a provvigioni riconosciute da società di intermediazione.
Per quanto riguarda i titoli non valutati al fair value con impatto a conto economico, sono considerati costi di transazione le commissioni per contratti con broker operanti sui mercati azionari italiani, quelle erogate agli intermediari operanti sui mercati azionari e obbligazionari esteri definite sulla base di tabelle commissionali. Non si considerano attratti dal costo ammortizzato i bolli, in quanto non significativi.
Per i titoli emessi, sono considerate nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori ed i compensi pagati ai revisori per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione, mentre non si considerano attratte dal costo ammortizzato le commissioni pagate ad agenzie di rating, le spese legali e di consulenza/revisione per l'aggiornamento annuale dei prospetti informativi, i costi per l'utilizzo di indici e le commissioni che si originano durante la vita del prestito obbligazionario emesso.
Il costo ammortizzato si applica anche per la valutazione della perdita di valore degli strumenti finanziari sopra elencati nonché per l'iscrizione di quelli emessi o acquistati ad un valore diverso dal loro fair value. Questi ultimi vengono iscritti al fair value, anziché per l'importo incassato o pagato, calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri ad un tasso uguale al tasso di rendimento effettivo di strumenti simili (in termini di merito creditizio, scadenze contrattuali, valuta, ecc.), con contestuale rilevazione nel Conto economico di un onere o di un provento finanziario; successivamente alla valorizzazione iniziale, sono valutati al costo ammortizzato con l'evidenziazione di interessi effettivi maggiori o minori rispetto a quelli nominali. Infine, sono valutate al costo ammortizzato anche le passività strutturate che non sono valutate al fair value con imputazione al Conto economico in quanto si è provveduto a scorporare e rilevare separatamente il contratto derivato incorporato nello strumento finanziario.
Come indicato dall'IFRS 9, in alcuni casi, un'attività finanziaria è considerata deteriorata al momento della rilevazione iniziale poiché il rischio di credito è molto elevato e, in caso di acquisto, è acquistata con grossi sconti (rispetto al valore di erogazione iniziale). Nel caso in cui le attività finanziarie in oggetto, sulla base dell'applicazione dei driver di classificazione (ovvero SPPI test e Business model), siano classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le stesse sono qualificate come "Purchased or Originated Credit Impaired Asset" (in breve "POCI") e sono assoggettate ad un trattamento peculiare per quel che attiene al processo di impairment. Inoltre, sulle attività finanziarie qualificate come POCI, si calcola, alla data di rilevazione iniziale, un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "credit-adjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica, quindi, tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.
Con riferimento ai crediti deteriorati rivenienti da operazioni di aggregazioni aziendali, la differenza tra il valore di prima iscrizione (il fair value determinato in sede di PPA) dei POCI e il precedente valore di carico contabile presso il soggetto acquisito viene suddivisa in due componenti: una legata ai minori flussi recuperabili stimati in sede di determinazione del fair value, che pertanto scontano le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua, e l'altra legata all'attualizzazione di tali minori flussi recuperabili. Si precisa che l'effetto reversal dell'attualizzazione (relativa alla stima dei flussi recuperabili attribuiti ai crediti deteriorati in sede di PPA) viene contabilizzato, pro-rata temporis, fra gli interessi attivi in modo da integrare il tasso di interesse contrattuale con il maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai flussi recuperabili che, come detto in precedenza, tengono conto delle perdite attese lungo l'intera durata residua delle attività POCI.
Il criterio di valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie coperte per le quali è prevista la rilevazione delle variazioni di fair value relative al rischio coperto a Conto economico. Lo strumento finanziario viene però nuovamente valutato al costo ammortizzato in caso di cessazione della copertura, momento a partire dal quale le variazioni di fair value precedentemente rilevate sono ammortizzate, calcolando un nuovo tasso di interesse effettivo di rendimento che considera il valore del credito aggiustato del fair value della parte oggetto di copertura, fino alla scadenza della copertura originariamente prevista. Inoltre, come già ricordato nei paragrafi relativi alle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto economico dell'attualizzazione né per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

Ad ogni data di bilancio, ai sensi dell'IFRS 9, le attività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con impatto a conto economico sono sottoposte ad una valutazione volta a verificare se esistano evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Un'analisi analoga viene effettuata anche per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro da assoggettare ad impairment ai sensi dell'IFRS 9.
Propedeuticamente alla determinazione delle perdite di valore, ad ogni data di reporting occorre procedere con l'allocazione degli strumenti finanziari (c.d. "stage Assignment" o "Staging"), nelle seguenti categorie:
Le esposizioni deteriorate (impaired), sono rappresentate dalle attività finanziarie classificate nelle categorie delle sofferenze, delle inadempienze probabili ("unlikely to pay" – UTP) e delle esposizioni scadute da oltre novanta giorni, definite nella Circolare di Banca d'Italia n. 272/2008.
Per le attività finanziarie per cui non sussistono evidenze di impairment (strumenti finanziari non deteriorati), occorre verificare se esistono indicatori tali per cui il rischio creditizio della singola operazione risulti significativamente incrementato rispetto al momento di iscrizione iniziale. Le conseguenze di tale verifica, dal punto di vista della classificazione (o, più propriamente, dello staging) e della valutazione, sono le seguenti:
Per quel che attiene alla valutazione delle attività finanziarie e, in particolare, all'identificazione del "significativo incremento" del rischio di credito (condizione necessaria e sufficiente per la classificazione dell'attività oggetto di valutazione nello stage 2), gli elementi che - ai sensi del principio e della sua declinazione operativa effettuata dal Gruppo Intesa Sanpaolo costituiscono le determinanti principali da prendere in considerazione sono i seguenti:
Da ultimo è presente anche un effetto di staging allocation nell'ambito dell'in-model adjustment legato all'identificazione di scenari "estremi" (descritto nel proseguo di questo paragrafo), che comporta la classificazione a stage 2 delle controparti ritenute più vulnerabili ai citati scenari estremi in relazione al rating assegnato.
Focalizzando l'attenzione sul principale dei trigger sopra evidenziati (la variazione di probabilità di default lifetime), il significativo incremento del rischio di credito ("SICR") è determinato mettendo a confronto la variazione relativa della Probabilità di Default lifetime registrata tra la data di prima iscrizione del rapporto e quella di osservazione (Delta PD lifetime) con soglie di significatività predeterminate. L'attribuzione di una PD lifetime ai singoli rapporti viene effettuata tramite riconduzione alla masterscale dei rating per singolo segmento sia alla data di prima iscrizione sia all'osservazione. I rating sono determinati sulla base di modelli interni ove disponibili o gestionali. In assenza di rating vengono assegnate le PD Benchmark sul tipo di controparte valutata.
La determinazione di significativo deterioramento è data pertanto dall'incremento della PD lifetime causata dai downgrade della posizione tra l'origination della stessa e la data di reporting ("observation") nonché dalla variazione della previsione dei fattori macroeconomici futuri.
La suddetta variazione "relativa" di PD lifetime si configura come l'indicatore dell'incremento o del decremento del rischio di credito riscontrato nel periodo di riferimento. Per poter stabilire se, ai sensi di quanto richiesto dall'IFRS 9, un eventuale incremento di rischio creditizio possa considerarsi "significativo" (e comportare, quindi, il passaggio tra stages), è necessario definire apposite soglie. Gli incrementi di PD lifetime inferiori a tali soglie non sono considerati significativi e, di conseguenza, non comportano il trasferimento di singole linee di credito/tranches di titoli di debito dallo stage 1 allo stage 2; tale spostamento è, invece, necessario in presenza di incrementi relativi di PD superiori alle soglie in questione. Le soglie utilizzate sono stimate sulla base di un processo di simulazioni ed ottimizzazioni di performance predittive, sviluppate utilizzando dati storici granulari di portafoglio. Sono definite soglie puntuali per i modelli Corporate, Retail, Large Corporate e SME Retail ed estese per affinità metodologica agli altri modelli. Le soglie si differenziano per durata residua, granularità annuale e classe di rating.
La determinazione delle soglie è stata calibrata al fine di trovare un corretto bilanciamento tra gli indicatori di performance relativi alla capacità delle soglie stesse di:
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, è prevista inoltre una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla metodologia principale. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade".
Alcune considerazioni peculiari valgono poi per il c.d. "staging" dei titoli. A differenza dei crediti, infatti, per questa tipologia di esposizioni, operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, si è ritenuto che l'utilizzo della metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a Conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) contribuisca ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.
Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB/Gestionale, basata sui parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne la compliance con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9. Per PD, LGD ed EAD valgono le seguenti definizioni:
– EAD (Exposure At Default) o equivalente creditizio: ammontare dell'esposizione al momento del default. Come già sopra evidenziato, per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 si è reso necessario effettuare specifici interventi di adeguamento sui suddetti fattori, tra cui si ricordano in particolare:
In relazione all'EAD multiperiodale, in linea con il dettato dell'IFRS 9, Intesa Sanpaolo fa riferimento ai piani al costo ammortizzato per quel che riguarda sia i crediti che i titoli di debito, a prescindere dalle relative modalità di valutazione (costo ammortizzato o fair value con impatto sulla redditività complessiva). Per gli impegni ad erogare fondi (margini), l'EAD è, invece, assunta pari al valore nominale ponderato per un apposito Fattore di Conversione Creditizia (CCF).
La valutazione delle attività finanziarie riflette, inoltre, la miglior stima degli effetti delle condizioni correnti e future, prime tra tutte quelle di contesto economico, sulla base delle quali vengono condizionate le PD e LGD forward looking. Nell'ambito dell'IFRS 9, anche in base alle indicazioni dei Regulators internazionali, assumono rilevanza, in particolare, le informazioni sugli scenari macroeconomici futuri in cui la Banca può trovarsi ad operare e che influenzano, di tutta evidenza, la situazione

dei debitori con riferimento sia alla "rischiosità" di migrazione delle esposizioni verso classi di qualità inferiore (riguardando quindi lo "staging") sia agli ammontari recuperabili (riguardando quindi la determinazione della perdita attesa sulle esposizioni). Da un punto di vista metodologico, sono stati analizzati diversi possibili approcci alternativi al fine di prendere in considerazione tali elementi. Rispetto alle diverse alternative considerate, l'approccio che Intesa Sanpaolo ha deciso di adottare è rappresentato dal c.d. "Most Likely scenario + Add-on". Secondo tale approccio, il condizionamento macroeconomico di PD e LGD viene effettuato tramite uno scenario base ("Most Likely", coerente con quanto utilizzato per altre finalità aziendali quali, a titolo esemplificativo, budget e piani di impresa) e poi corretto con un Add-On volto ad includere le eventuali differenze rispetto a scenari peggiorativi e migliorativi. Qualora l'impatto dell'Add-On risulti complessivamente positivo sui parametri di rischio, è stato scelto di sterilizzarne l'effetto sia per finalità di staging che di calcolo dell'ECL.
Lo scenario macroeconomico è determinato dalla struttura Research della Banca tramite modelli previsivi portati poi in condivisione con il mercato per determinare il consenso. Gli scenari alternativi migliorativi e peggiorativi sono determinati tramite stress delle variabili in input ai modelli previsivi.
In particolare la determinazione dello scenario "Most Likely" e di quelli alternativi avviene utilizzando un complesso di strumenti analitici e previsionali stand-alone che determinano il sentiero previsionale per alcuni blocchi di variabili, in dettaglio:
Tali previsioni vengono poi elaborate tramite il modello strutturale multi-paese "Global Economic Model" di Oxford Economics, ove sostituiscono i percorsi previsionali dello scenario base fornito dalla società con l'aggiornamento periodico del database. Il modello viene quindi risolto per ricavare un quadro previsionale globale coerente, inclusivo di variabili per le quali non sono stati sviluppati modelli ad hoc, e per disporre di un ambiente di simulazione utilizzabile per generare eventuali scenari alternativi. Tale passo può richiedere alcune iterazioni, soprattutto qualora il quadro previsionale atteso mediante ricorso ad elaborazioni interne si discosti significativamente da quello di Oxford Economics. In tal caso, può essere necessario procedere a interventi ulteriori di fine tuning su specifiche variabili secondarie che gli analisti ritengono non coerenti con lo scenario di previsione o che risultino caratterizzate da una volatilità trimestrale non spiegabile.
La selezione dei percorsi alternativi viene effettuata con il ricorso a informazioni esterne. In particolare:
A partire dal valore di percentile identificato, per lo scenario Most Likely, vengono identificate le variazioni corrispondenti a uno scarto di probabilità, calcolato attraverso l'analisi statistica della distribuzione storica delle osservazioni. Le due variazioni (positiva e negativa) rispetto allo scenario Most Likely, vengono quindi utilizzate per il calcolo del livello dei singoli indici identificati, ricostruendo -per ognuno- i due sentieri alternativi (uno positivo e uno negativo) che rappresentano l'input per la determinazione del fattore di Add-On. Lo scarto di probabilità adottato viene identificato sulla base delle caratteristiche di variabilità della serie, in modo da ottenere uno scostamento dallo scenario Most Likely di ampiezza significativa.
In aggiunta alla definizione dei percorsi alternativi, viene mantenuta una mappa di possibili additional factors, cioè eventi o scenari idiosincratici avversi, non esplicitamente incorporati nelle serie storiche utilizzate per la definizione dello scenario Most Likely o nei percorsi alternativi, che possono generare ulteriori effetti significativi sulle perdite attese.
Di tali eventi/scenari si valutano:
La mappa di additional factors attinge anche agli elenchi di fattori di rischio contenuti nei rapporti previsionali di IMF (World Economic Outlook) e Commissione Europea e può mutare nel tempo.
Nella valutazione del time-frame per gli additional factors, si evidenzia se il fattore è impossibile da collocare in uno specifico orizzonte temporale, caratteristica che rende poco praticabile la sua incorporazione nello scenario Most Likely o nei percorsi alternativi.
Le valutazioni effettuate tengono conto del fatto che le stime di consenso potrebbero includere previsioni che già incorporano nelle proprie stime la realizzazione, totale o parziale, di uno o più fattori di rischio, sicché i percorsi alternativi potrebbero già incorporare in qualche misura tali fattori addizionali.
In condizioni di incertezza marcata delle proiezioni macroeconomiche nazionali ed internazionali e in presenza di scostamenti significativi in senso migliorativo delle proiezioni rispetto allo scenario TTC, possono essere introdotti elementi di prudenzialità con riferimento agli scostamenti dei valori minimi e massimi delle variabili basati sul Consensus o storici sopradescritti.
I suddetti scenari macroeconomici (Most Likely e alternativi) vengono utilizzati dai modelli interni per determinare i parametri point-in-time (PIT).
Nello specifico, le serie storiche dei tassi di default acquisite da Banca d'Italia sono differenziate sui principali macro-settori economici (es. Famiglie consumatrici, Famiglie produttrici, Costruzioni, ecc.) e, per ciascuno di essi, specifici modelli satellite
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
stabiliscono le relazioni con le variabili macroeconomiche e permettono di ottenere i tassi di default prospettici. Questi consentono a loro volta di condizionare le matrici di transizione TTC tra classi di rating e di ottenere così le matrici di transizione PIT per ciascuno scenario (Most Likely e alternativi); da queste ultime si ottengono le PD condizionate lifetime. In particolare, ai fini della determinazione delle matrici TTC per i segmenti Corporate, SME Retail e Retail vengono utilizzati i tassi di default interni, mentre per i segmenti Low Default, per i quali la profondità delle serie storiche interne è più esigua, si utilizzano i tassi di sistema di Banca d'Italia. Ai fini della determinazione delle matrici Point in Time forward-looking vengono, invece, utilizzati i tassi di default di sistema per tutti i segmenti.
Un analogo processo viene utilizzato per determinare le griglie di LGD PIT.
Tenendo conto del piano di rimborso dei singoli finanziamenti, delle loro PD e LGD condizionate, della maturity residua e dello staging si determinano le perdite di valore delle attività finanziarie performing.
Infine, con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle attività finanziarie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggiustamenti (aggravi alle valutazioni) rispetto agli esiti della modellistica adottata. Tale evenienza può nascere, a titolo indicativo, a seguito di eventi esogeni, di natura inattesa, non controllabili ad opera della banca, e con conseguenze potenziali, anche su vasta scala, sulla misurazione della ECL dei portafogli per effetto di elementi altrimenti non colti adeguatamente all'interno del framework IFRS 9. Va ricordato, infatti, che le metodologie di stima IFRS 9 si fondano su assunzioni basate sull'esperienza ed hanno un forte ancoraggio alle osservazioni storiche, che vengono considerate su un arco temporale congruo e in un contesto di riferimento sufficientemente stabile. Pertanto, al fine di cogliere compiutamente gli effetti di particolari volatilità o di possibili e congiunturali deviazioni significative dagli scenari macroeconomici attesi, anche in relazione ai c.d. "rischi emergenti", è stato identificato un apposito framework di riferimento entro cui agire tali interventi – opportunamente approvati dai competenti Organi manageriali – tesi a fattorizzare nel calcolo dell'ECL ulteriori elementi non ancora e/o non sufficientemente colti dalla modellistica in uso. Più specificatamente, la misura dell'ECL in tali situazioni viene adeguata (in incremento), tramite i due seguenti elementi:
I crediti deteriorati sono rappresentati dalle posizioni in sofferenza, dalle inadempienze probabili e dalle posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni.
I crediti deteriorati classificati a sofferenza sono assoggettati alle seguenti modalità di valutazione:
Anche la valutazione delle inadempienze probabili (Unlikely to Pay – UTP) è operata sulla base di differenti approcci:
Indipendentemente dalla suddivisione di tali esposizioni tra quelle oggetto di valutazione analitico-statistica e quelle oggetto di valutazione analitico-specifica (come sopra identificate), tra gli Add-On previsti sono inclusi gli scenari di vendita per i crediti deteriorati cedibili qualora il piano d'impresa e la pianificazione di riduzione dei crediti deteriorati prevedano operazioni di cessione e tali operazioni non comportino una riclassifica ai sensi del principio IFRS 5. La valutazione dei crediti deteriorati cedibili, quindi, considera la possibilità di realizzo di tali crediti anche attraverso la vendita.

I crediti deteriorati classificati nella categoria dei crediti scaduti e/o sconfinanti sono, invece, oggetto di valutazione analitica su basi statistiche indipendentemente dall'ammontare dell'esposizione. Anche in questo caso, comunque, la rettifica definita sulla base delle griglie statistiche di LGD è integrata per tener conto della componente di Add-On ascrivibile all'effetto dell'evoluzione delle condizioni correnti e degli scenari macroeconomici futuri.
Le esposizioni creditizie devono continuare a essere rilevate come deteriorate sino a quando non siano trascorsi almeno tre mesi dal momento in cui non soddisfano più le condizioni per essere classificate come tali (c.d. probation period). Tali esposizioni sono mantenute, sino al maturare delle condizioni per l'uscita dal credito deteriorato, nelle rispettive classi di rischio e valutate in modalità analitico-statistica o analitico-specifica tenendo conto della loro minore rischiosità.
Di seguito viene fornita una breve descrizione delle modalità con cui vengono poste in essere la valutazione analiticospecifica ed analitico-statistica:
– la valutazione analitico-specifica per le sofferenze e le inadempienze probabili superiori ai 2 milioni è una valutazione operata dai gestori sulle singole posizioni basata su un'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore, della rischiosità del rapporto creditizio, degli obiettivi e delle strategie di riduzione dei crediti deteriorati, di eventuali fattori mitiganti (garanzie) e tenendo conto dell'effetto finanziario del tempo stimato come necessario per il recupero.
In particolare per le sofferenze, assumono rilevanza una serie di elementi, diversamente presenti a seconda delle caratteristiche delle posizioni, e da valutare con la massima accuratezza e prudenza, tra i quali si citano a mero titolo esemplificativo:
Ai fini della determinazione del presumibile valore di realizzo dei crediti garantiti da beni immobili, per tenere conto sia delle serie storiche dei recuperi, sia di considerazioni forward-looking in coerenza con l'IFRS 9, viene applicato un approccio incentrato sulla valutazione dei beni immobili con riferimento all'asta media attesa ed al relativo abbattimento del prezzo osservato, determinando degli haircut medi differenziati per tipologia di garanzia immobiliare (abitativa, commerciale, industriale e terreni). Per le sofferenze ipotecarie in valutazione analitico-specifica non viene, quindi, applicato un Add-On da scenario macroeconomico, al fine di evitare duplicazioni, in quanto la componente forward looking è già tenuta in considerazione tramite l'haircut.
Con riferimento alle sofferenze immobiliari rivenienti da contratti di leasing, alla luce delle peculiarità del prodotto (assenza di aste), l'haircut è stimato come deprezzamento del bene osservato tra il valore di perizia al momento dell'ingresso in sofferenza e l'effettivo prezzo di vendita.
Con riferimento alle inadempienze probabili, inoltre, la valutazione si basa sull'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore e su una puntuale verifica della situazione di rischio.
La determinazione della perdita da impairment presuppone la valutazione dei flussi di cassa futuri che si ritiene il debitore sia in grado di produrre e che saranno destinati anche al servizio del debito finanziario. Tale stima deve essere effettuata sulla base di due approcci alternativi:
Con riferimento alle sofferenze, la valutazione analitico-statistica si basa sulle griglie di LGD Sofferenza, dove il modello LGD Defaulted Asset si caratterizza prevalentemente per la differenziazione dei tassi di perdita in funzione, oltre che del segmento regolamentare, della permanenza nello stato di rischio ("vintage") e per l'eventuale attivazione di procedure di recupero giudiziali. Le griglie risultano inoltre differenziate per gli altri assi di analisi significativi in sede di stima del modello (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.). Le griglie dei tempi di recupero si articolano principalmente per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi significativi in sede di modellistica (es. procedure di recupero, fascia di esposizione, forma tecnica).
Con riferimento alle inadempienze probabili, la valutazione è effettuata mediante l'applicazione di griglie di LGD statistica stimate appositamente per le posizioni classificate come Inadempienze Probabili, in coerenza con le griglie di LGD stimate per le sofferenze. Il modello di stima della griglia di LGD per le Inadempienze Probabili è infatti analogo a quello descritto in precedenza per le sofferenze e calcola il tasso di perdita atteso del rapporto oggetto di valutazione in

funzione delle caratteristiche dello stesso. La LGD per le Inadempienze Probabili è ottenuta tramite ricalibrazione della LGD sofferenza attraverso il modulo Danger Rate. Il Danger Rate è un fattore correttivo moltiplicativo da applicare alla LGD sofferenza, al fine di tener conto dei tassi di perdita registrabili nei diversi status di default (stato di Inadempienza Probabile e/o scaduto/sconfinante). Il Danger Rate è stimato utilizzando la probabilità di migrazione a Sofferenza per le posizioni già in default, i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che migrano a Sofferenza e i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che rientrano in Bonis o si estinguono.
Inoltre, per le due sottoclassi dello stato rischio "Inadempienze Probabili" ("Inadempienze Probabili Non Forborne" e "Inadempienze Probabili Forborne"), sono stimate griglie differenziate per tenere in opportuna considerazione le caratteristiche dei crediti Forborne, che, oltre a presentare livelli medi di perdita più contenuti per effetto delle "Forbearance Measures", risentono anche dei vincoli normativi che ne impediscono il rientro in bonis prima dei 12 mesi dalla data dell'avvenuta rinegoziazione.
Con riferimento ai crediti scaduti e/o sconfinanti, le metodologie di determinazione delle griglie sono analoghe a quelle descritte per le Inadempienze Probabili (Framework Danger Rate). Il fattore vintage è in questo caso colto dall'introduzione di una differenziazione in funzione della durata dello scaduto (Past Due a 90 giorni/180 giorni) che determina una significativa variazione dei tassi di perdita delle griglie che si articolano inoltre, in maniera differenziata, per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.) comuni alle altre categorie del credito deteriorato.
Anche nei modelli di stima della LGD utilizzati nella valutazione analitico-statistica delle esposizioni non performing, vengono effettuati gli interventi di rimozione di alcune componenti aggiuntive specificatamente introdotte per i modelli regolamentari, analogamente a quanto già evidenziato per le esposizioni performing.
Per quel che attiene all'inclusione di informazioni correnti e forward looking, si segnala che, per le esposizioni deteriorate, viene considerata anche una componente stimata statisticamente (Add-on da scenario macroeconomico) legata agli scenari Most Likely e peggiorativi previsti nell'orizzonte temporale dei successivi tre anni, secondo i criteri già descritti.
Come richiesto dall'IFRS 9, occorre, infatti, considerare anche gli effetti dello scenario forward looking rispetto alle stime di LGD e la componente sopra richiamata è volta a catturare la non linearità della relazione tra le variabili macroeconomiche e la misurazione dell'ECL, tramite analisi dell'incertezza previsionale delle variabili utilizzate per la predisposizione dello scenario Most Likely. Essa si basa sul medesimo framework metodologico impiegato per i crediti performing, ma ignora in ottica prudenziale lo scenario migliorativo, considerando i soli scenari peggiorativi e Most Likely medi sull'orizzonte dei tre anni successivi.
Alle valutazioni analitico/statistiche, inoltre, è applicato un fattore aggiuntivo ancorato a variabili gestionali interne, in particolare il livello di NPL ratio passato e prospettico che, sulla base dell'osservazione di lungo periodo, risulta statisticamente correlato con la dinamica delle perdite. Tale fattore rende la stima dell'LGD maggiormente sensibile alle variazioni del contesto economico/gestionale corrente e prospettico.
Sempre in relazione a scenari prospettici, con riferimento alla categoria delle inadempienze probabili, che racchiude posizioni ancora vive ma con segnali di criticità, sia per le posizioni con valutazione analitico-specifica, sia per quelle con valutazione analitico-statistica, qualora non siano presenti misure di forbearance efficaci, è prevista l'applicazione in un'ulteriore componente aggiuntiva (oltre al citato Add-on da scenario macroeconomico) finalizzata a ridurre il valore recuperabile delle posizioni in funzione dell'anzianità nello stato di rischio e dell'assenza di movimentazione e/o recuperi per un determinato periodo di tempo.
Passando ad analizzare gli scenari alternativi di recupero, si evidenzia come il Gruppo Intesa Sanpaolo, in relazione agli obiettivi di riduzione dello stock di crediti non performing in essere, inclusi nei piani aziendali, ed agli impegni assunti con gli Organi di Vigilanza, con specifico riferimento alla c.d. NPL Strategy, considera la vendita di determinati portafogli come la strategia che può, in determinate condizioni, massimizzare il recupero dei cash flow, anche in considerazione dei tempi di recupero.
Conseguentemente, allo scenario "ordinario", che ipotizza una strategia di recupero basata sull'incasso del credito tipicamente attraverso azioni legali, mandati a società di recupero, realizzo delle garanzie ipotecarie, viene affiancato – ove applicabile come strategia di recupero alternativa – anche lo scenario di vendita del credito medesimo.
Qualora i piani aziendali e le strategie della Banca identifichino specifici obiettivi di dismissione e conseguentemente un portafoglio di crediti deteriorati che può essere oggetto di cessione, i crediti inclusi in tale portafoglio sino al raggiungimento degli obiettivi di cessione sono valutati tenendo conto sia del valore recuperabile attraverso la gestione operativa, sia di valutazioni di mercato (sulla base di perizie esterne) e/o di prezzi di vendita se già definiti.
In particolare, qualora si identifichi un più ampio portafoglio di crediti oggetto di potenziale cessione rappresentato da crediti di proprietà del Gruppo che hanno caratteristiche di cedibilità (quindi, ad esempio, posizioni che non presentano situazioni di contenzioso, come da indicazione puntuale delle strutture gestionali e che non siano oggetto di cartolarizzazione sintetica), rispetto agli obiettivi di vendita, il valore di bilancio del suddetto portafoglio viene determinato ponderando il valore recuperabile attraverso la gestione operativa con il valore recuperabile attraverso la cessione.
Più in dettaglio, il valore recuperabile dei crediti deteriorati cedibili è quantificato come valore medio tra (i) il "valore in ipotesi di cessione" (fair value) e (ii) il "valore in ipotesi di collection", assumendo come peso di ponderazione, la percentuale dei crediti cedibili - determinata come rapporto tra il target di volume di crediti da cedere ed i rispettivi portafogli "aggredibili" per caratteristiche similari, ovvero come percentuale che riflette la probabilità di vendita dei portafogli la cui dismissione è ritenuta altamente probabile. Si osserva che il "valore in ipotesi di collection" è determinato secondo le logiche ordinarie seguite da Intesa Sanpaolo per l'impairment dei crediti deteriorati, vale a dire sulla base di una valutazione analitica per le esposizioni superiori a una definita soglia e sulla base di una valutazione analitico-statistica per le altre. La valutazione del "valore in ipotesi di cessione" è effettuata sulla base di valutazioni di mercato attraverso il ricorso a valutatori indipendenti.
Qualora, invece, si identifichino in modo specifico le posizioni da cedere, tali posizioni vengono valutate esclusivamente tenendo conto dei valori di mercato stabiliti da periti esterni sulla base di un'apposita fairness opinion o, se già definito attraverso un accordo vincolante con l'acquirente, del prezzo di cessione. Tali crediti vengono anche riclassificati tra le attività in via di dismissione.

Come già anticipato, si segnala, inoltre, che le attività finanziarie acquistate o originate già deteriorate (POCI) presentano delle particolarità in tema di impairment. In proposito, a fronte delle stesse, sin dalla data di rilevazione iniziale e per tutta la vita degli strumenti in questione, devono essere contabilizzate rettifiche di valore pari all'ECL lifetime. A ogni data di riferimento successiva del bilancio, deve, quindi, essere adeguato l'ammontare dell'ECL lifetime, rilevando a Conto economico l'importo dell'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito come utile o perdita per riduzione di valore. Alla luce di quanto esposto, le attività finanziarie POCI sono inizialmente iscritte nello stage 3, ferma restando la possibilità di essere spostate successivamente fra i crediti performing, sui quali, però, continuerà ad essere rilevata una perdita attesa pari all'ECL lifetime.
Per quel che attiene ai crediti deteriorati, si ricorda, infine, che Intesa Sanpaolo ricorre allo stralcio/cancellazione – integrale o parziale - di partite contabili inesigibili (c.d. "write-off") e procede alla conseguente imputazione a perdite del residuo non ancora rettificato nei seguenti casi:
È poi possibile procedere alla definizione di portafogli da stralciare con caratteristiche omogenee diverse da quelle sopra indicate, ma riferibili a esposizioni che presentino marginali possibilità di recupero della quota accantonata e in presenza di una quota di accantonamento minima (calcolata tenendo conto degli stralci accumulati sulla posizione, secondo la stessa regola prevista a livello prudenziale dal framework del cosiddetto "Calendar Provisioning") almeno pari al complemento a 1 del fair value stimato sulla base dei prezzi rilevati nelle ultime cessioni di crediti a sofferenza operate dal Gruppo.
Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono assoggettate ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.
Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili riduzioni di valore e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi e indicatori quantitativi.
Tra quelli qualitativi si segnalano:
Tra gli indicatori quantitativi si segnalano:
La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione.
Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso.
Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nella Sezione specifica A.4 - Informativa sul fair value.
Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività; esso riflette la stima dei flussi finanziari attesi dalla attività, la stima delle possibili variazioni nell'ammontare e/o nella tempistica dei flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità dell'attività ed altri fattori che possano influenzare l'apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività.
Nella determinazione del valore d'uso si utilizza il metodo dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri.
Per quanto riguarda le partecipazioni di controllo, le singole partecipazioni non assumono rilevanza individualmente ai fini dell'effettuazione dell'impairment test nel bilancio separato ma rientrano nell'impairment test delle Cash Generating Units (CGU) svolto a livello consolidato. Le CGU identificate sono rappresentate in alcuni casi (Banca dei Territori e IMI Corporate

& Investment Banking) da attività svolte direttamente dalla Capogruppo e da alcune partecipate, in altri casi (International Banks) da aggregazioni di società partecipate, in altri casi (Private Banking e Asset Management) coincidono con le entità giuridiche di riferimento. Quando una partecipazione non produce flussi di cassa ampiamente indipendenti da altre attività essa viene sottoposta ad impairment test non già autonomamente, bensì a livello di CGU. Pertanto, quando le attività riferibili ad una controllata sono incluse in una CGU più ampia della partecipazione medesima, come più diffusamente illustrato nel capitolo successivo a cui si rinvia, l'impairment test può essere svolto solo a quest'ultimo livello e non a livello di singola partecipata per la quale non sarebbe correttamente stimabile un valore d'uso.
Le attività materiali ed immateriali con vita utile definita sono soggette a test di impairment se esiste un'indicazione che il valore contabile del bene non può più essere recuperato. Il valore recuperabile viene determinato con riferimento al fair value dell'attività materiale o immateriale al netto degli oneri di dismissione o al valore d'uso se determinabile e se esso risulta superiore al fair value.
Per le immobilizzazioni materiali diverse dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio e le immobilizzazioni immateriali (diverse da quelle rilevate a seguito di operazioni di aggregazione) si assume che il valore di carico corrisponda normalmente al valore d'uso, in quanto determinato da un processo di ammortamento stimato sulla base dell'effettivo contributo del bene al processo produttivo e risultando estremamente aleatoria la determinazione di un fair value. I due valori si discostano, dando luogo a impairment, in caso di danneggiamenti, uscita dal processo produttivo o altre circostanze similari non ricorrenti.
Come precisato nell'ambito dell'illustrazione delle "Attività materiali ed immateriali", Intesa Sanpaolo valuta gli immobili ad uso funzionale e il patrimonio artistico di pregio secondo il metodo della rideterminazione del valore; in tal caso, qualsiasi perdita per riduzione di valore di un'attività rivalutata deve essere trattata come una diminuzione della rivalutazione fino a concorrenza della stessa, dopodiché qualunque differenza è imputata a Conto economico.
Come illustrato nell'ambito dell'Informativa sul fair value "Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio", per gli immobili strumentali annualmente viene effettuata un'analisi di scenario sui trend del mercato immobiliare, al fine di valutare se si sono presentati scostamenti di rilievo nel valore dei cespiti. Qualora siano state riscontrate variazioni di particolare entità (+ o – 10%), si procede con la predisposizione di una perizia aggiornata per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare. In assenza di scostamenti significativi si procede alla rideterminazione del valore attraverso una nuova perizia ogni due anni per gli immobili cosiddetti "trophy asset" (ovvero gli immobili di particolare prestigio utilizzati da funzioni Direzionali ubicati nelle principali città sede della banca oppure di particolare interesse storico artistico perché vincolati dal Ministero della Cultura) e ogni tre anni per gli altri immobili strumentali.
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una nuova perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa. Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un possibile scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere di autori presenti nelle collezioni della banca e confrontabili in base a criteri oggettivi (dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, ecc.), è necessario commissionare nuove perizie di stima.
Le attività immateriali rilevate a seguito di operazioni di acquisizione ed in applicazione del principio IFRS 3 ad ogni data di bilancio sono sottoposte ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che l'attività possa aver subito una riduzione di valore.
Le attività immateriali a vita definita, rappresentate dal valore del portafoglio di asset management e dal valore del portafoglio assicurativo, in presenza di indicatori di impairment vengono sottoposte ad un nuovo processo valutativo per verificare la recuperabilità dei valori iscritti in bilancio. Il valore recuperabile viene determinato sulla base del valore d'uso, ovvero del valore attuale, stimato attraverso l'utilizzo di un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività, dei margini reddituali generati dai rapporti in essere alla data della valutazione lungo un orizzonte temporale esprimente la durata residua attesa degli stessi.
Le attività immateriali a vita indefinita, rappresentate dalla valorizzazione del marchio ("brand name") e dall'avviamento, non presentando flussi finanziari autonomi, sono annualmente sottoposte ad una verifica dell'adeguatezza del valore iscritto tra le attività con riferimento alla Cash Generating Unit (CGU) a cui i valori sono stati attribuiti in occasione delle operazioni di aggregazione aziendale. Poiché l'identificazione delle CGU richiede di analizzare le caratteristiche gestionali e le modalità di reporting utilizzate dal management e poiché la logica di assunzione delle decisioni strategiche da parte del management della Capogruppo è quella del Gruppo nel suo complesso e non già della sola Capogruppo come entità singola, le CGU sono individuate con riferimento al bilancio consolidato.
Le CGU identificate sono rappresentate in alcuni casi (Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking) da attività svolte direttamente dalla Capogruppo e da alcune partecipate, in altri casi (International Banks) da aggregazioni di società partecipate, in altri casi (Private Banking e Asset Management) coincidono con le entità giuridiche di riferimento. Trattandosi, come detto, delle medesime CGU identificate a livello consolidato, l'analisi svolta a tale livello in relazione alla verifica della tenuta degli avviamenti e delle altre attività a vita indefinita iscritti nel bilancio del Gruppo Intesa Sanpaolo, è valida anche con riferimento ai valori iscritti nel bilancio separato della Capogruppo. Pertanto, l'analisi svolta a livello consolidato con riferimento alle singole CGU viene assunta, previo confronto con il valore contabile degli attivi nel bilancio separato, senza operare, nel caso di superamento del test di impairment, un nuovo test nel bilancio separato.
Qualora a livello di bilancio consolidato con riferimento ad una determinata CGU si presenti la necessità di rilevare un impairment, tale svalutazione deve essere attribuita alle attività che compongono la CGU partendo dall'avviamento. Nel caso si riscontri la necessità di dover rilevare una rettifica di valore riguardi CGU non coincidenti con le entità giuridiche di riferimento, la svalutazione viene attribuita alle partecipate, dopo l'azzeramento dell'avviamento di pertinenza della CGU iscritto nel bilancio separato a voce propria, in funzione dei rispettivi fair value.
Per l'illustrazione dei criteri di determinazione del valore recuperabile delle CGU si rinvia a quanto esposto nella Parte A - Politiche contabili del bilancio consolidato.
Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati e, conseguentemente, non risulti possibile attrarre la verifica del valore recuperabile dell'intangible specifico nel contesto dell'impairment test dell'avviamento basato sui flussi di cassa complessivi della CGU, si procede ad una sua valutazione autonoma e specifica sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente.

In tema di Aggregazioni aziendali il principio contabile di riferimento è l'IFRS 3.
Il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente) configura un'operazione di aggregazione aziendale.
A tal fine il controllo si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.
L'IFRS 3 richiede che per tutte le operazioni di aggregazione venga individuato un acquirente. Quest'ultimo deve essere identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità o gruppo di attività. Nel caso in cui non si sia in grado di identificare un soggetto controllante seguendo la definizione di controllo sopra descritta, come per esempio nel caso di operazioni di scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve avvenire con l'utilizzo di altri fattori quali: l'entità il cui fair value è significativamente maggiore, l'entità che eventualmente versa un corrispettivo in denaro, l'entità che emette le nuove azioni.
L'acquisizione, e quindi il primo consolidamento dell'entità acquisita, deve essere contabilizzata nella data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa o attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio, la data dello scambio normalmente coincide con la data di acquisizione. Tuttavia, è sempre necessario verificare l'eventuale presenza di accordi tra le parti che possano comportare un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.
Il corrispettivo trasferito nell'ambito di un'operazione di aggregazione deve essere determinato come sommatoria del fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo.
Nelle operazioni che prevedono il pagamento in denaro (o quando è previsto il pagamento mediante strumenti finanziari assimilabili alla cassa) il prezzo è il corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato nel caso in cui sia previsto un pagamento rateale con riferimento ad un periodo superiore al breve termine; nel caso in cui il pagamento avvenga tramite uno strumento diverso dalla cassa, quindi mediante l'emissione di strumenti rappresentativi di capitale, il prezzo è pari al fair value del mezzo di pagamento al netto dei costi direttamente attribuibili all'operazione di emissione di capitale. Per le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rimanda a quanto indicato nella Sezione A.4 – Informativa sul fair value, con l'accortezza che, in presenza di azioni quotate su mercati attivi, il fair value è rappresentato dalla quotazione di Borsa alla data dell'acquisizione o, in mancanza, dall'ultima quotazione disponibile.
Sono inclusi nel corrispettivo dell'aggregazione aziendale alla data di acquisizione gli aggiustamenti subordinati ad eventi futuri, se previsti dagli accordi e solo nel caso in cui siano probabili, determinabili in modo attendibile e realizzati entro i dodici mesi successivi alla data di acquisizione del controllo mentre non vengono considerati gli indennizzi per riduzione del valore delle attività utilizzate in quanto già considerati o nel fair value degli strumenti rappresentativi di capitale o come riduzione del premio o incremento dello sconto sull'emissione iniziale nel caso di emissione di strumenti di debito.
I costi correlati all'acquisizione sono gli oneri che l'acquirente sostiene per la realizzazione dell'aggregazione aziendale; a titolo esemplificativo questi comprendono i compensi professionali corrisposti a revisori, periti, consulenti legali, i costi per perizie e controllo dei conti, predisposizione di documenti informativi richiesti dalle norme, nonché le spese di consulenza sostenute per identificare potenziali target da acquisire se è contrattualmente stabilito che il pagamento sia effettuato solo in caso di esito positivo dell'aggregazione, nonché i costi di registrazione ed emissione di titoli di debito o titoli azionari.
L'acquirente deve contabilizzare i costi correlati all'acquisizione come oneri nei periodi in cui tali costi sono sostenuti e i servizi sono ricevuti, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari o di titoli di debito che devono essere rilevati secondo quanto disposto dallo IAS 32.
Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione", in base al quale le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'impresa acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione.
Inoltre, come espressamente previsto dall'IFRS 3, per ogni aggregazione aziendale eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value (con conseguente incremento del corrispettivo trasferito) o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili delle società acquisite.
Se il controllo viene realizzato attraverso acquisti successivi, l'acquirente deve ricalcolare l'interessenza che deteneva in precedenza nella società acquisita al rispettivo fair value alla data di acquisizione e rilevare nel Conto economico l'eventuale differenza rispetto al precedente valore di carico.
L'eccedenza tra il corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute o degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente), eventualmente integrato dal valore delle quote di minoranza (determinato come sopra esposto) e dal fair value delle interessenze già possedute dall'acquirente, ed il fair value delle attività e passività acquisite deve essere rilevata come avviamento; qualora queste ultime risultino, invece, superiori alla sommatoria del corrispettivo, delle quote di minoranza e del fair value delle quote già possedute, la differenza deve essere imputata a Conto economico.
La contabilizzazione dell'operazione di aggregazione può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di acquisizione.
Non configurano aggregazioni aziendali le operazioni finalizzate al controllo di una o più imprese che non costituiscono un'attività aziendale o al controllo in via transitoria o, infine, se l'aggregazione aziendale è realizzata con finalità riorganizzative, quindi tra due o più imprese o attività aziendali già facenti parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, e che non comporta cambiamento degli assetti di controllo indipendentemente dalla percentuale di diritti di terzi prima e dopo l'operazione (cosiddette aggregazioni aziendali di imprese sottoposte a controllo comune). Tali operazioni sono considerate prive di sostanza economica. Pertanto, in assenza di specifiche indicazioni previste dai principi contabili IAS/IFRS e in aderenza con le presunzioni dello IAS 8 che richiede che – in assenza di un principio specifico – l'impresa debba fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile che fornisca un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione, esse sono contabilizzate salvaguardando la continuità dei valori nel bilancio dell'acquirente.
Le fusioni rientrano tra le operazioni di concentrazione tra imprese, rappresentando la forma di aggregazione aziendale più completa, in quanto comportano l'unificazione sia giuridica che economica dei soggetti che vi partecipano.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
Le fusioni, siano esse proprie, cioè con la costituzione di un nuovo soggetto giuridico oppure "per incorporazione" con la confluenza di un'impresa in un'altra impresa già esistente, sono trattate secondo i criteri precedentemente illustrati, in particolare:
Successivamente all'adozione dell'IFRS 9, il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha effettuato cambiamenti di business model per la gestione delle proprie attività finanziarie e, conseguentemente, non sono avvenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica) non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il modello di business per la gestione di tali attività finanziarie. È atteso che tali modifiche siano altamente infrequenti e devono essere determinate dal management a seguito di rilevanti cambiamenti esterni o interni, dimostrabili a soggetti esterni.
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore di bilancio e interessi attivi L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.
L'informativa non è dovuta in quanto nell'esercizio 2024 non sono stati effettuati trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento del modello di business e tasso di interesse effettivo L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.

Il quadro delle valutazioni finanziarie al fair value si articola su tre pilastri: la misurazione del fair value secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS), la verifica indipendente dei prezzi (IPV – Independent Price Verification) e la misurazione del prudent value, gli ultimi due stabiliti dalla Capital Requirements Regulation (CRR). I successivi paragrafi descrivono le modalità con cui gli elementi citati sono stati recepiti ed utilizzati dalla Banca.
La Banca disciplina e formalizza la misurazione del fair value degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documento predisposto a cura della struttura Market & Financial Risk Management.
Le "Linee Guida di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" sono oggetto di esame, revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla struttura Market & Financial Risk Management.
Le "Regole per la valutazione degli Equity Investments non quotati", elaborate dalla struttura Group Shareholdings e approvate dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, disciplinano invece la misurazione del fair value dei titoli di capitale non quotati e degli strumenti finanziari aventi come sottostante titoli di capitale non quotati.
Il principio contabile IFRS 13 che armonizza le regole di misurazione e la relativa informativa, definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato (ossia non in una liquidazione forzosa o in una vendita sottocosto) alla data di valutazione. Il fair value è un criterio di valutazione di mercato, non specificatamente riferito alla singola Banca. Sottostante la definizione di fair value c'è la presunzione che la banca si trovi nel normale esercizio della sua attività senza alcuna intenzione di liquidare i propri beni, di ridurre in via significativa il livello delle proprie attività ovvero di procedere alla definizione di transazioni a condizioni sfavorevoli.
La Banca valuta il fair value di un'attività o passività adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che essi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico. La valutazione del fair value suppone che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo:
– nel mercato attivo principale dell'attività o passività;
– in assenza di un mercato principale, nel mercato attivo più vantaggioso per l'attività o passività.
La Banca non deve effettuare una ricerca esaustiva di tutti i possibili mercati per identificare il mercato principale o, in assenza del mercato principale, il mercato più vantaggioso, ma deve prendere in considerazione tutte le informazioni che sono ragionevolmente disponibili. In assenza di un'evidenza contraria, si presume che il mercato nel quale normalmente l'entità opera per vendere l'attività o trasferire la passività sia il mercato principale o, in assenza di un mercato principale, il mercato più vantaggioso. La Banca ritiene che il mercato principale di un'attività o passività finanziaria possa essere identificato con il mercato nel quale normalmente opera la Banca.
La Banca considera, coerentemente con l'IFRS 13, un mercato attivo come un mercato in cui le operazioni relative all'attività o alla passività si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa. Più precisamente uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili tramite un listino, operatore, intermediario, settore industriale, agenzia di determinazione del prezzo, autorità di regolamentazione, e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.
In specifiche casistiche, disciplinate dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e pur in presenza di quotazioni su mercati regolamentati, vengono effettuati appositi approfondimenti, tesi a verificare la significatività delle quotazioni espresse dal mercato ufficiale. Nel caso di significativa riduzione nel volume o nel livello di operatività rispetto al consueto per l'attività o passività (o per attività o passività similari) evidenziata da alcuni indicatori (numerosità delle transazioni, scarsa significatività dei prezzi espressi dal mercato, incremento significativo dei premi impliciti per il rischio di liquidità, allargamento o incremento dello spread bid-ask, riduzione o assenza totale di mercato per nuove emissioni, scarsità di informazioni di dominio pubblico), devono essere effettuate analisi delle transazioni o dei prezzi quotati. Una diminuzione del volume e del livello di attività da sola potrebbe non indicare che il prezzo di una transazione o il prezzo quotato non rappresenta il fair value o che la transazione in quel mercato non sia ordinaria. Se un'entità determina che una transazione o un prezzo quotato non rappresenta il fair value (es. transazioni non ordinarie), è necessario un aggiustamento ai prezzi delle transazioni o ai prezzi quotati se l'entità usa quei prezzi come base per la valutazione al fair value e tale aggiustamento può essere significativo rispetto alla valutazione al fair value nel suo complesso.

L'esistenza di quotazioni in un mercato attivo costituisce la miglior evidenza del fair value; tali quotazioni rappresentano quindi i prezzi da utilizzare in via prioritaria per la valutazione delle attività e delle passività finanziarie. In assenza di un mercato attivo, il fair value viene determinato utilizzando tecniche di valutazione volte a stabilire, in ultima analisi, quale prezzo avrebbe avuto il prodotto, alla data di valutazione, in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La scelta tra le suddette metodologie di valutazione non è opzionale, dovendo le stesse essere applicate in ordine gerarchico: la disponibilità di un prezzo espresso da un mercato attivo impedisce di ricorrere ad uno degli altri approcci valutativi.
Si definiscono input le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività, incluse le assunzioni circa il rischio quali, ad esempio, il rischio inerente a una particolare tecnica di valutazione utilizzata per misurare il fair value o il rischio inerente agli input della tecnica di valutazione. Gli input possono essere osservabili o non osservabili.
Sono input osservabili quelli elaborati utilizzando dati di mercato, come le informazioni disponibili al pubblico su operazioni o fatti effettivi, e che riflettono le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività.
Sono input non osservabili quelli per i quali non sono disponibili informazioni di mercato e che sono elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività.
L'IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value che classifica in tre livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate per valutare il fair value. Tale gerarchia attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e minima priorità agli input non osservabili (dati di Livello 3). In particolare:
Nel caso in cui differenti input siano utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività, la classificazione nella gerarchia è determinata in base all'input di più basso livello utilizzato per la valutazione. Per assegnare la gerarchia del fair value viene data priorità agli input delle tecniche di valutazione piuttosto che alle tecniche di valutazione stesse.
L'allegato "Gerarchia del Fair Value" delle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" definisce, con riferimento ai rispettivi modelli/input di valutazione degli strumenti finanziari, le regole minimali che devono soddisfare gli input di mercato per essere classificati a livello 2, e le soglie di significatività che, qualora superate, portino ad una attribuzione al livello 3.
Per gli strumenti finanziari di livello 1 viene utilizzato il prezzo "corrente" offerto ("denaro") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera") per le passività finanziarie, rilevato sul mercato principale al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento.
Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all'ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto.
Sono considerati strumenti finanziari di livello 1 i titoli obbligazionari contribuiti (ovvero per i quali è disponibile il Composite Bloomberg Bond Trader sull'Information Provider Bloomberg o, in alternativa, una quotazione sul circuito EuroMTS o almeno tre quotazioni eseguibili sull'Information Provider Bloomberg), titoli azionari contribuiti (ovvero quotati sul mercato ufficiale di riferimento), i fondi comuni di investimento contribuiti UCITS (rientranti nell'ambito di applicazione delle direttive comunitarie), le operazioni in cambi spot, i contratti derivati per i quali siano disponibili quotazioni su un mercato attivo (per esempio futures e opzioni exchanged traded) e i fondi "hedge" UCITS.
Per differenza, tutti gli altri strumenti finanziari che non appartengono alle categorie sopra descritte o che non presentano la profondità di contribuzione definita dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value non sono considerati strumenti di livello 1.
In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, spread denaro-lettera e volatilità non sufficientemente contenuti, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all'utilizzo di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stabilire il prezzo al quale, in una transazione ordinaria l'attività sarebbe venduta o la passività trasferita tra partecipanti al mercato, alla data di valutazione, in condizioni attuali di mercato.
Nel caso di strumenti classificati a livello 2 la valutazione è basata su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di valutazione). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. Le metodologie di calcolo classificate di livello 2 consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.

Sono valutati secondo modelli che utilizzano input di livello 2:
Nel caso di strumenti classificati a livello 3, per la determinazione del fair value è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri di input non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. In particolare, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:
Sono valutati secondo tale metodologia:
Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, avviene, come definito dall'IFRS 13, come segue: il trasferimento tra i livelli 2 e 3 si determina a fronte di una variazione nell'osservabilità o nella significatività di un input alle valutazioni; il trasferimento tra i livelli 1 e 2 o 3 si determina a fronte di una variazione della disponibilità dei prezzi su un mercato attivo.
Per i derivati OTC, la scelta iniziale del livello di gerarchia di fair value dipende dal grado di osservabilità e significatività dei parametri utilizzati per la valutazione della componente "risk free". Il calcolo della componente legata al rischio di insolvenza della controparte/emittente può comportare il trasferimento a livello 3 quando l'esposizione corrente è positiva per la banca e la controparte è in status creditizio deteriorato, oppure quando la determinazione del rischio di insolvenza richiede input non osservabili e la componente di bilateral Credit Value Adjustment (bCVA) sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set, oppure quando la sensitivity al downgrading della controparte sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set.
Per gli strumenti di capitale non contribuiti il trasferimento di livello avviene:
Il processo di valutazione degli strumenti finanziari si articola in diverse fasi che vengono brevemente riassunte qui di seguito:

Il processo di calcolo del fair value e la necessità di distinguere tra prodotti valutabili in base a prezzi effettivi di mercato, piuttosto che tramite l'applicazione di tecniche di valutazione, evidenzia la necessità di stabilire dei principi univoci nella determinazione dei parametri di mercato. A tal fine le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value, stabiliscono i processi necessari all'identificazione dei parametri di mercato, le fonti di contribuzione ritenute idonee e le modalità secondo cui tali dati devono essere recepiti (cut off) ed utilizzati per la valutazione degli strumenti finanziari detenuti a vario titolo nei portafogli di proprietà della Capogruppo e delle società controllate. Le stesse fonti vengono utilizzate nel caso di valutazioni effettuate a favore di terze parti secondo accordi di Service Level Agreement, preventivamente formalizzati. L'idoneità dei dati di input alle valutazioni è garantita dal rispetto dei requisiti di riferimento: comparabil ità, reperibilità e trasparenza del dato, ovvero alla possibilità di reperire il dato su uno o più sistemi di infoproviding, misura del bid-ask di contribuzione e, infine, relativamente ai prodotti OTC, verifica della comparabilità delle fonti di contribuzione.
L'utilizzo di tutti i parametri di mercato in Intesa Sanpaolo è subordinato alla loro certificazione da parte della struttura Market & Financial Risk Management, in termini di controllo puntuale (rilevando l'integrità del dato storicizzato sulla piattaforma proprietaria rispetto alla fonte di contribuzione), di test di verosimiglianza (congruenza di ogni singolo dato con dati simi li o comparabili) e di verifica delle concrete modalità applicative.
Le metodologie di valutazione utilizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo sono certificate dalla struttura IMI CIB Risk Management, con il coinvolgimento di tutte le strutture competenti. La certificazione è volta a verificare la consistenza delle metodologie con la prassi di mercato corrente, ad evidenziare eventuali criticità o limiti ed a determinare eventuali aggiustamenti al fair value, coerentemente con quanto stabilito dalla normativa vigente. Il processo di certificazione considera tutti gli aspetti della metodologia di valutazione (assunzioni di base, derivazione matematica, eventuali approssimazioni, algoritmi numerici utilizzati, input e output) ma anche tutti gli elementi di contesto che sono rilevanti ai fini della valutazione, fra cui le caratteristiche dei prodotti associati (payoff, clausole di estinzione anticipata, ecc.), degli eventuali accordi accessori (ad es. accordi di netting o collaterale), del mercato su cui i prodotti vengono negoziati, le modalità di utilizzo da parte degli utenti finali (ad es. precisione vs performance, calcolo delle misure di rischio, ecc.). Tali aspetti sono oggetto di analisi qualitative e quantitative e sono opportunamente riportati nella documentazione interna.
In casi di elevata complessità e/o in presenza di turbolenza nei mercati (c.d. market dislocation) è possibile ricorrere ad una validazione indipendente da parte di accreditate società di servizi finanziari.
A conclusione del processo di certificazione, la metodologia di valutazione viene censita nel documento Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
Come richiesto dalla normativa vigente, le metodologie di valutazione in corso di utilizzo sono sottoposte ad un processo di costante monitoraggio delle loro performance rispetto alle evoluzioni degli strumenti finanziari, dei mercati ed alle innovazioni metodologiche sviluppate dalla comunità scientifica di riferimento, al fine di garantire la loro continua aderenza al mercato, evidenziare tempestivamente eventuali inadeguatezze ed avviare le necessarie verifiche ed interventi. Le Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value dettagliano tutti gli elementi considerati per il monitoraggio periodico e la revisione delle metodologie di valutazione. Le funzioni coinvolte nel processo di monitoraggio sono le stesse funzioni coinvolte nel processo di certificazione delle metodologie di valutazione sopra citato e nel processo IPV disciplinato dalle Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi.
La Banca definisce il rischio di valutazione come il rischio di perdite derivanti dall'incertezza valutativa del prezzo di uscita degli strumenti finanziari al fair value, a causa di eventuali limiti delle tecniche di valutazione applicate o di particolari condizioni del mercato.
La principale misura di rischio di valutazione associato ad uno strumento finanziario sono gli aggiustamenti al fair value, volti a tenere in considerazione l'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie, e possono essere riferiti ad un singolo strumento finanziario oppure alla posizione netta per un dato fattore di rischio. Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Essi sono rivisti periodicamente, anche alla luce dell'evoluzione dei mercati, ovvero dell'eventuale introduzione di nuovi strumenti liquidi, di diverse metodologie di calcolo e, in generale, di affinamenti metodologici, che possono portare anche a modifiche sostanziali nelle metodologie di valutazione prescelte e nelle loro implementazioni.
In particolare la Banca considera aggiustamenti al fair value per le seguenti categorie di incertezza valutativa:

considerazione il premio al rischio di controparte legato alla possibilità che le controparti possano non onorare i propri mutui impegni (ad esempio in caso di fallimento). A sua volta, essa è data da due componenti, dette Credit Value Adjustment (CVA, di segno negativo) e Debt Value Adjustment (DVA, di segno positivo), che considerano, rispettivamente, gli scenari in cui la Controparte fallisce prima della Banca (e la Banca presenta un'esposizione positiva nei confronti della Controparte), e viceversa gli scenari in cui la Banca fallisce prima della Controparte (e la Banca presenta un'esposizione negativa nei confronti della Controparte). Il Funding Value Adjustment (FVA, di segno negativo) tiene invece in considerazione il premio al rischio di finanziamento legato ai costi di finanziamento dei flussi di cassa (cedole, dividendi, collaterale, ecc.) generati dal complessivo portafoglio di derivati OTC della Banca. Il calcolo degli XVA dipende dal profilo di esposizione complessiva fra le due controparti, calcolata tramite tecniche di simulazione dei fattori di rischio sottostanti alle operazioni considerate, tenendo in considerazione eventuali accordi di mitigazione del rischio di controparte (in particolare accordi di netting e di collateralizzazione), nonché eventuali clausole contrattuali. Il calcolo degli XVA dipende inoltre dalle Loss Given Default (LGD) basate sul valore stimato del recupero atteso in caso di fallimento delle controparti e dalle probabilità di default delle controparti (PD). LGD e PD sono ottenute dalle quotazioni di mercato dei Credit Default Swap oppure si basano sulle stime interne per settore/rating utilizzate per il rischio di credito. Inoltre, il calcolo del FVA si basa su una curva di finanziamento rappresentativa delle migliori controparti di mercato con cui la Banca potrebbe rinegoziare le operazioni, secondo il principio IFRS 13 del mercato più vantaggioso, non ravvisando, al momento, un reale mercato principale per tali transazioni.
Il processo di gestione degli aggiustamenti al fair value è formalizzato nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e nelle Regole per la valutazione degli Equity Investments non quotati in appropriate metodologie di calcolo a seconda del diverso configurarsi dei punti sopra indicati, ed avviene nel modo più oggettivo, consistente e sistematico possibile a cura delle strutture IMI CIB Risk Management e Group Shareholdings. L'introduzione ed il rilascio degli aggiustamenti al fair value dipendono dalla dinamica dei fattori sopra indicati. Tali processi sono una combinazione di elementi quantitativi, rigidamente specificati, e di elementi qualitativi, valutati in base alla diversa configurazione nel tempo dei fattori di rischio che hanno generato gli aggiustamenti; quindi le stime successive alla prima iscrizione sono sempre guidate dalla mitigazione o dal venir meno di detti rischi.
Per i nuovi prodotti la decisione di applicare degli aggiustamenti viene presa in sede di processo di approvazione nuovi prodotti su proposta della struttura IMI CIB Risk Management.
L'applicazione degli aggiustamenti è sottoposta ad una procedura autorizzativa che, al di sopra di una determinata soglia di rilevanza definita per specifiche casistiche, coinvolge sia l'area del Chief Risk Officer che il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
I paragrafi che seguono riepilogano, per tipologia di strumento finanziario (titoli, derivati, prodotti strutturati, hedge fund, finanziamenti), le informazioni sui modelli di valutazione utilizzati.
La valutazione del fair value dei titoli di debito non contribuiti viene effettuata utilizzando il metodo reddituale ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato premio al rischio rappresentato dallo spread di credito, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti da cui attingere tale misura sono le seguenti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority del titolo da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
Nel caso degli emittenti pubblici italiani viene costruita una matrice di rating/durata sulla base dei livelli di spread delle emissioni governative cui vengono applicati i differenziali tra le varie classi di rating/durata rispetto ad emissioni pubbliche (regioni, province, comuni, enti governativi).
In fase di applicazione dello spread per il pricing dello strumento non contribuito, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, nel caso di titoli obbligazionari non quotati su mercati attivi, al fine di tenere in considerazione il maggior premio richiesto dal mercato rispetto ad un titolo similare contribuito, si aggiunge al credit spread "fair" una ulteriore componente stimata sulla base dei bid/ask spread rilevati sul mercato.
Infine, nel caso in cui lo strumento includa una componente opzionale si provvede ad un ulteriore aggiustamento dello spread aggiungendo una componente volta a cogliere i costi di copertura e l'eventuale illiquidità dei sottostanti. Tale componente è determinata in base alla tipologia di opzione utilizzando i corrispondenti modelli di valutazione dei derivati citati nel seguito.
Similarmente, per la determinazione e misurazione del credit spread di Intesa Sanpaolo delle passività finanziarie della Banca designate al fair value, si fa riferimento a titoli obbligazionari emessi dalla Capogruppo, con cedole periodiche regolari, scadenza oltre un anno e quotati su un mercato attivo sulla base di quanto prescritto dai principi contabili IAS/IFRS. Dalle quotazioni di mercato si desume il merito creditizio implicito, che viene poi perfezionato attraverso modelli di interpolazione, che generano curve di credit spread differenziate per tipo di cedola, scadenza e livello di subordinazione. Analogamente i Certificates emessi sono valutati al fair value scomponendoli nelle due seguenti componenti: titolo obbligazionario emesso, valutato come sopra descritto, ed una componente opzionale, valutata tramite i corrispondenti modelli di pricing dei derivati descritti nel seguito.

La valutazione al fair value dei finanziamenti viene effettuata tramite le contribuzioni da parte di info provider qualora disponibili, ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato credit spread, individuato a partire dalle seguenti fonti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority dello strumento da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
In fase di applicazione dello spread per il pricing del finanziamento, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, qualora per la determinazione dello spread creditizio dei finanziamenti si faccia riferimento alle curve create attraverso titoli obbligazionari, occorrerà applicare una base Loan – Bond, volta a catturare l'eventuale differente struttura del mercato e la diversa forma tecnica.
Al fine di tenere in considerazione il premio richiesto dal mercato per strumenti illiquidi e/o strutturati, si applicano alcuni aggiustamenti allo spread creditizio.
I finanziamenti con rischio sottostante equity non quotato (rientrano in tale fattispecie gli strumenti finanziari che, ai sensi dello IAS 32, non sono equiparabili a equity, ad esempio finanziamenti convertibili in azioni) vengono di regola valutati tramite l'attualizzazione dei flussi previsti dal contratto. Trattandosi di titoli di debito, per l'attualizzazione dei flussi si utilizza di regola un tasso costituito dalla somma di: un tasso risk free, uno spread derivante dal CDS o misurato su titoli quotati o su erogazioni analoghe, e di un eventuale ulteriore premio per il rischio.
Nel caso di finanziamenti non performing, il fair value è determinato in funzione del valore recuperabile della posizione. Tale stima è sviluppata tenendo conto degli elementi contrattuali che caratterizzano il credito e può comportare, ad esempio, la valutazione dei flussi di cassa rivenienti dalla vendita degli immobili posti a garanzia oppure la valutazione di eventuali strumenti di capitale acquisibili a seguito dell'introduzione di una clausola di conversione di equity della posizione.
Gli strumenti derivati laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), ovvero negoziati bilateralmente con controparti di mercato, e la loro valutazione è effettuata mediante apposite metodologie di valutazione e parametri di input (quali, ad esempio, le curve di tasso di interesse, tassi di cambio e volatilità) sottoposte ai processi di certificazione e monitoraggio illustrati in precedenza.
Il fair value di un derivato OTC viene calcolato tenendo in considerazione il premio al rischio legato ai diversi fattori di rischio sottostanti. In particolare, si distinguono due casi rilevanti, a seconda che lo strumento sia soggetto o meno ad accordi di collateralizzazione (CSA), volti a mitigare il rischio di controparte e finanziamento:
In considerazione della numerosità e complessità dei contratti derivati OTC, è stato individuato un quadro sistematico di riferimento che rappresenta le linee comuni (algoritmi di calcolo, modelli di elaborazione, dati di mercato utilizzati, assunzioni di base del modello) sulle quali si fonda la loro valutazione.

La tabella seguente illustra le principali metodologie utilizzate per la valutazione dei derivati OTC in funzione della classe di appartenenza del sottostante.
| Classe del Sottostante |
Modelli di Valutazione Utilizzati | Principali dati di mercato e parametri di input dei modelli |
|---|---|---|
| Tasso d'interesse | Net Present Value, Shifted-Black, Shifted-SABR, Libor Market Model, Hull-White, Lognormale Bivariato, Hagan formula esatta per CMS |
Curve dei tassi d'interesse (depositi, FRA, Futures, OIS, swap, basis swap, CMS), volatilità opzioni cap/floor/swaption, correlazioni tra tassi d'interesse |
| Tasso di cambio | Net present Value FX, Garman-Kohlhagen, Mixture, Stochastic Local Volatility, Local Volatility |
Curve dei tassi d'interesse, curve FX spot e forward, volatilità FX, volatilità e correlazioni quanto |
| Equity | Accrual, Net present Value Equity, Black-Scholes generalizzato, Heston, Local Volatility, Jump Diffusion |
Curve dei tassi di interesse, prezzi spot dei sottostanti, dividendi attesi, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Inflazione | Inflation NPV, Inflation SABR, Inflation Jarrow Yildirim |
Curve dei tassi d'interesse nominali e di inflazione, volatilità dei tassi d'interesse e di inflazione, coefficienti di stagionalità dell'indice dei prezzi al consumo, correlazione dei tassi di inflazione |
| Commodity | Net present Value Commodity, Black-Scholes Commodity, Independent Forward, Local Volatility, 2-Factors Jump Diffusion |
Curve dei tassi d'interesse, prezzi spot, forward e futures dei sottostanti, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Credito | Net present Value, CDS Option (o modello lognormale), Contingent CDS |
Probabilità di default, Recovery rate, volatilità dell'indice di credito. |
Come previsto dall'IFRS 13, per pervenire alla determinazione del fair value, la Banca considera anche l'effetto del rischio di inadempimento (non-performance risk) nella determinazione del fair value. Tale rischio include sia le variazioni del merito creditizio della controparte che le variazioni del merito di credito dell'emittente stesso (own credit risk).
Con riferimento agli ABS (asset backed securities), nel caso in cui non siano disponibili prezzi significativi, si fa ricorso a tecniche di valutazione che tengano conto di parametri desumibili da mercato attivo (input di livello 2) o, se non osservabili, stimati (input di livello 2 o 3 se non significativo o significativo).
In questo caso i cash flow sono acquisiti da info provider o piattaforme specializzate, qualora disponibili, oppure sono desunti dal business plan dell'operazione integrata dall'informativa periodica, come nel caso di cartolarizzazioni di Non Perfoming Loans (NPL) e Unlikely To Pay (UTP); gli spread sono desunti dai prezzi disponibili sul mercato/info provider di mercato, rafforzati da un'analisi qualitativa relativa alla performance dei sottostanti desumibili dai periodici investor reports e volta ad evidenziare aspetti strutturali non (o non pienamente) ricompresi nelle analisi precedentemente descritte, relativi all'effettiva futura capacità di pagare i flussi di cassa attesi e ad analisi di relative value rispetto ad altre strutture similari.
Per le Cartolarizzazioni di Loans verso Corporate Europei High Yield (CLO HY) la valutazione tramite Valuation technique prevede il calcolo del net present value dei cash flow attesi, determinati tramite piattaforme specializzate, scontati utilizzando gli spread espressi dal mercato. Nella modellizzazione dei flussi attesi futuri si tiene conto di tutti gli aspetti contrattuali dei CLO HY che possono influenzare la waterfall, cioè la ripartizione dei cash flow derivanti dal collaterale sulle note.
A valle di questa valutazione, sono affinate le analisi creditizie dei sottostanti per incorporare ulteriori elementi valutativi non ricompresi nei modelli quantitativi. In particolare, è prevista una Qualitative Credit Review che consta di un'analisi accurata degli aspetti creditizi riguardanti sia la struttura stessa del CLO HY che il collaterale presente. Questa ha lo scopo di identificare elementi di debolezza presenti o futuri, che emergono dalle caratteristiche dei sottostanti, che potrebbero non essere stati colti dalle agenzie di rating e pertanto non pienamente considerati nelle valutazioni al punto precedente.

Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 2 rientrano:
Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 3, per i quali, non risultando applicabili in termini significativi i modelli "relativi" descritti sopra, vengono quindi utilizzati modelli valutativi "assoluti", rientrano:
Eventuali valori ritenuti rappresentativi del fair value del titolo azionario derivanti da clausole pattizie (ad esempio, opzioni) vengono classificati al livello 2 o 3 della gerarchia del fair value a seconda dell'osservabilità degli input utilizzati nella valutazione. Nello specifico, se la negoziazione della clausola ha determinato prezzi d'esercizio, o algoritmi e multipli predefiniti, il titolo viene classificato a livello 2.
Il criterio del costo quale stima del fair value si utilizza in via residuale, in caso di non applicabilità di tutti i metodi precedenti per mancanza di sufficienti informazioni e nei casi in cui vi è un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value e non risulta possibile individuare tra queste un valore più appropriato.
Nella fattispecie qui trattata rientrano anche gli Strumenti Finanziari Partecipativi che, ai sensi dello IAS 32, hanno le caratteristiche per essere considerati titoli di capitale.
Il fair value di un fondo hedge corrisponde al Net Asset Value (NAV) fornito dall'amministratore del fondo a cui può essere applicato un aggiustamento derivante da un processo di valutazione volto a cogliere i principali fattori di rischio ai quali è soggetta la gestione dei fondi, riconducibili alle due seguenti tipologie:
Tali rischi sono valutati sulla base delle informazioni presenti nella documentazione ricevuta periodicamente dai gestori o dagli amministratori dei fondi.
Il livello della gerarchia del fair value è pari a 2, verificato che gli strumenti di livello 3 non superino una predeterminata soglia.
Per i fondi Private Debt, il processo di autorizzazione degli investimenti prevede una due diligence iniziale volta a verificare la coerenza tra la policy di valutazione degli asset di ciascun fondo e le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value. Successivamente la valutazione del fondo avviene al NAV. Il livello della gerarchia del fair value è posto pari a 3.
I fondi chiusi di private equity sono di regola valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value approvato dalla S.G.R. (pubblicato con cadenza semestrale o trimestrale), rettificato solo per considerare gli eventi non ancora verificatisi alla data di riferimento del NAV quali:
I fondi immobiliari chiusi sono valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value disponibile, corretto per eventuali richiami o distribuzioni successive e applicando, ove ritenuto necessario, uno sconto determinato con modello interno, con il supporto di un esperto indipendente. In particolare tale modello permette la determinazione di uno sconto sul Net Asset Value sulla base di cinque diverse variabili: (i) la dimensione della S.G.R. che gestisce il fondo; (ii) la numerosità dei sottoscrittori; (iii) il rendimento storico del fondo; (iv) il rendimento di periodo del fondo e (v) il livello di indebitamento. Tali variabili sono tarate diversamente a seconda del business model e del conseguente profilo di rischio del fondo, distinguendo a tal fine tra fondi core, value added ed opportunistici.
Relativamente ai fondi chiusi derivanti da cessioni di crediti deteriorati, laddove sia disponibile un set informativo idoneo per effettuare un'analisi del business plan delle posizioni possedute del fondo, singolarmente o per cluster omogenei, per determinare il fair value delle quote del fondo la Banca in genere si avvale del supporto di un esperto indipendente, il quale effettua, tra le altre cose, un confronto andamentale dei business plan delle esposizioni sottostanti e dichiara, nella propria relazione, che il fair value, determinato dall'esperto, risulta conforme alle indicazioni dei principali regulators212 .
212 Cfr. Documento Banca d'Italia/Consob/Ivass n.8 "Trattamento in bilancio delle operazioni di vendita pro-soluto di crediti unlikely to pay in cambio di quote di fondi di investimento", pubblicato nell'aprile 2020.

Qualora non sia possibile applicare l'approccio poc'anzi richiamato, per ciascun fondo viene effettuato un confronto tra il rendimento atteso del fondo ed un tasso "benchmark", definito tramite un modello che fattorizza diversi elementi quali i) le policy di valutazione del fondo, verificando se esse siano o meno compliant con criteri coerenti con la definizione di Fair Value ai sensi dell'IFRS 13, ii) verifica sulla presenza di un business plan aggiornato e sulle performance del fondo rispetto al business plan disponibile, iii) le caratteristiche dell'attivo del fondo, iv) il livello del cost of funding sul mercato per l'emissione di strumenti liquidi, v) la completezza ed esaustività delle informazioni messe a disposizione dal fondo e vi) le modalità di gestione del fondo. Ove il rendimento atteso del fondo risulti superiore al tasso "benchmark" così definito, il NAV comunicato dalla SGR viene assunto come misura di fair value; ove invece il tasso "benchmark" risulti superiore al rendimento atteso del fondo, il fair value è determinato sulla base del NAV ridotto di uno sconto che tiene conto dello spread tra tasso "benchmark" e rendimento atteso del fondo e della vita media residua del fondo stesso (Weighted Average Life o WAL).
Infine, per gli strumenti finanziari attivi e passivi valutati al costo ammortizzato, il cui fair value è determinato ai soli fini informativi di nota integrativa, si precisa:
Per maggiori informazioni si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo A.4.5.4.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, l'informativa quantitativa sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione del fair value.
| (migliaia di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/passività finanziarie | Tecnica di valutazione |
Principali input non osservabili |
Valore minimo del range di variazione |
Valore massimo del range di variazione |
Unità | Cambiamenti di FV favorevoli |
Cambiamenti di FV sfavorevoli |
| Discounting Cash | |||||||
| Titoli e Finanziamenti | Flows | Credit Spread | -2 | 2 | % | 994 | -1.205 |
| Titoli e Finanziamenti strutturati | JD model | JD parameters | -46 | 14 | % | 281 | -611 |
| Titoli e Finanziamenti strutturati | Modello a due fattori di tasso |
Correlazione | -77 | 35 | % | 85 | -21 |
| ABS | Discounting Cash Flows |
Credit Spread | -2 | 2 | % | 468 | -516 |
| CLO Cash | Discounting Cash Flows |
Credit Spread | -6 | 6 | % | 240 | -250 |
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Loss Given Default Rate (LGD) |
- | 100 | % | 433 | -1.338 |
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Probabilità di default (PD) in funzione del rating interno della controparte |
CCC | A | rating interno |
775 | -690 |
| Derivati OTC - Equity basket option | Modello di Black - Scholes |
Correlazione in basket equity |
92 | 99 | % | 12 | -9 |
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Black - Scholes |
Volatilità storica | 8 | 37 | % | 544 | -1.732 |
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Marshall Olkin |
Correlazione storica | 4 | 67 | % | 63 | -44 |
| Fondi hedge | Discounting Cash Flows |
Net Asset Value | -1 | 2 | % | 70 | -48 |
| Titoli di capitale non contribuiti | Valore attuale netto | Cost of Equity | -100 | 100 | bp | 6.245 | -5.027 |
| Titoli di capitale non contribuiti | Vari Nav rettificato su |
Valore di carico/Net Asset Value |
-0,89 | 0,89 | % | 4.540 | -4.540 |
| Quote di OICR derivanti da cessioni di crediti non performing e asset assimilabili |
base IRR / Valore Attuale Netto |
IRR benchmark / Cost of Equity |
-100 | 100 | bp | 40.388 | -42.375 |
| Quote di OICR non derivanti da cessioni di crediti non performing e asset assimilabili |
Net Asset Value | Net Asset Value | -1 | 1 | % | 15.593 | -15.593 |

Per quanto riguarda la descrizione dei processi valutativi utilizzati dal Gruppo per gli strumenti valutati a livelli 3 in maniera ricorrente e non ricorrente, si rinvia a quanto riportato, rispettivamente, nei paragrafi A.4.1 e A.4.5.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività e le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, gli effetti del cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili significativi utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Si precisa che in tabella sono valorizzati soltanto gli effetti complessivamente materiali a fine esercizio.
| Attività/passività finanziarie | Parametri non osservabili | Sensitivity (migliaia di euro) |
Variazione parametro non osservabile |
|---|---|---|---|
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Credit spread | -60 | 1 bp |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | JD parameters | -23 | 1% |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Correlazione | -281 | 1% |
| Derivati OTC - Equity | Correlazione tra sottostanti basket equity | -32 | 10% |
| Derivati OTC - Equity | Volatilità storica | 825 | 10% |
| Derivati OTC - Equity CPPI | Correlazione storica | -17 | 10% |
| Fondi Hedge | Net Asset Value | 42 | 1% |
Per i crediti fiscali detenuti nei business model Hold to Collect and Sell e Other/Trading, la cui iscrizione iniziale e misurazione successiva è prevista al fair value, si segnala che le oscillazioni di fair value sono principalmente funzione dell'andamento dei tassi risk free. In particolare, ad un movimento in aumento (in diminuzione) dei tassi di 1 punto base, si stima corrisponda una oscillazione negativa (positiva) pari a:
1.304 migliaia di euro per i crediti fiscali classificati nel business model Other/Trading;
546 migliaia di euro per i crediti fiscali classificati nel business model Hold to Collect and Sell.
Con riferimento alla descrizione dei principi adottati per stabilire quando si verificano i trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value (cfr. IFRS 13, par.95) si rimanda a quanto descritto in precedenza (cfr. "Gerarchia del fair value").
La Banca fa riferimento alle posizioni nette in derivati di ciascuna controparte ai fini del calcolo del bCVA (per maggiori dettagli in merito alla valutazione dei derivati si rimanda al precedente paragrafo A.4.1). La Banca non si avvale, invece, per altre fattispecie, della possibilità prevista dall'IFRS 13, par. 48, che consente di "valutare il fair value di un gruppo di attività e passività finanziarie sulla base del prezzo che si percepirebbe dalla vendita di una posizione netta lunga (ossia un'attività) per una particolare esposizione al rischio o dal trasferimento di una posizione netta corta (ossia una passività) per una particolare esposizione al rischio in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti."

La Banca disciplina e formalizza il processo di verifica indipendente dei prezzi, attraverso le Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi di Gruppo, documenti coordinati a cura della struttura Market & Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Verifica Indipendente dei Prezzi", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi (Independent Price Verification) di I e II livello" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla struttura Market & Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), art. 4, par. 1.70 e 105, par. 8 la Banca disciplina il processo di verifica Indipendente dei Prezzi (IPV – Independent Price Verification), che consiste nella verifica regolare dell'esattezza e dell'indipendenza dei prezzi di mercato degli strumenti finanziari o dei dati immessi nei modelli di pricing, effettuata da un'unità organizzativa indipendente dalle funzioni di business, con frequenza commisurata all'attività di negoziazione svolta e alla natura del mercato.
La Banca ha strutturato un processo IPV articolato su 3 livelli di controllo coerentemente con quanto indicato dalla Circolare Banca d'Italia 285/2013 (Disposizioni di vigilanza per le banche), recepita nel Sistema dei Controlli Interni Integrati, che richiede l'integrazione dei processi di gestione dei rischi con i processi e le metodologie di valutazione, anche a fini contabili, delle attività aziendali.
In ambito IPV le funzioni di controllo di I, II e III livello hanno le seguenti responsabilità principali:
I controlli IPV di I e II livello sono controlli di tipo qualitativo e quantitativo e si distinguono in base alla tipologia degli strumenti sottoposti al controllo. Si applicano coerentemente sia ai dati di input sottostanti alle valutazioni, sia alle valutazioni stesse, e garantiscono la coerenza fra valutazioni gestionali e valutazioni contabili effettuate sui diversi sistemi. Sono caratterizzati da completezza e adeguatezza di applicazione, assenza di sovrapposizioni, sequenzialità e complementarietà nell'esecuzione. Gli strumenti di controllo IPV utilizzano, per quanto possibile, appositi applicativi o procedure informatiche, che consentono analisi dati estensive con frequenza anche giornaliera. In particolare:
Le risultanze del processo IPV sono analizzate, valutate e coordinate dal Tavolo Valutazioni Finanziarie, organo tecnico appositamente costituito, con l'obiettivo di favorire l'integrazione ed il confronto tra le funzioni di business e le funzioni di controllo.

Il quadro delle valutazioni finanziarie si completa con la Valutazione Prudente delle poste valutate al fair value, che prevede il calcolo di ulteriori rettifiche alle valutazioni, rilevanti a soli fini prudenziali senza impatti sul fair value calcolato ai fini contabili in accordo con i principi IFRS.
La Banca disciplina e formalizza la misurazione del valore prudente degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documenti predisposti a cura della struttura Market & Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla struttura Market & Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), la valutazione prudente comporta il calcolo di specifiche rettifiche di valore supplementari (Additional Valuation Adjustment – AVA) per gli strumenti finanziari valutati al fair value, volti ad intercettare diverse fonti di incertezza valutativa garantendo il raggiungimento di un adeguato grado di certezza nella valutazione delle posizioni. Il valore totale degli AVA viene detratto dal capitale primario di classe 1, senza impatto sul fair value contabile.
La Banca, in linea con i criteri indicati nel Regolamento Delegato (UE) 101/2016, è soggetta all'applicazione del metodo di base per la determinazione degli AVA sia a livello individuale sia a livello consolidato per tutte le posizioni valutate al fair value. In particolare sono considerati i seguenti AVA:
Il valore prudente corrisponde al valore di uscita dalla posizione ("exit price") con un livello di certezza pari al 90%. Laddove possibile, tale valore viene determinato sulla base di una distribuzione di exit price osservati sul mercato. In tutti gli altri casi viene utilizzato un approccio basato su esperti, facendo riferimento alle informazioni qualitative e quantitative disponibili.
Il valore di AVA associato alla singola posizione ed alla singola fonte di incertezza valutativa corrisponde quindi alla differenza fra il valore prudente ed il fair value. L'AVA totale si ottiene aggregando i singoli AVA tenendo conto dei corrispondenti coefficienti di ponderazione.
Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" declinano, per ciascun AVA, la definizione ed interpretazione, il perimetro di applicazione, i dati di input e la metodologia dettagliata di calcolo per ciascuna classe di strumenti finanziari.

Come già ampiamente illustrato nella prima parte relativa alle politiche contabili, il Gruppo adotta il criterio della rideterminazione di valore per la valutazione del patrimonio immobiliare ad uso funzionale contabilizzato in base al principio contabile IAS 16 e del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio contabile IAS 40.
Il metodo della rideterminazione del valore applicato agli immobili ad uso funzionale prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. Per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto il metodo di valutazione al fair value, secondo il quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.
L'IFRS 13 definisce il fair value come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione".
L'approccio valutativo è stato definito sulla base della valenza strumentale e del piano di utilizzo degli immobili, che possono essere individuati secondo tre gruppi principali:
Le proprietà sono valutate individualmente ("asset by asset") senza considerare alcuno sconto, o premio, che possa essere negoziato in fase di trattativa commerciale se tutto, o parte del portafoglio, venisse ceduto in blocco o per lotti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di affidare l'attività di valutazione a società esterne con struttura internazionale, professionalmente qualificate, e in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation213 che garantiscono:
Per determinare il valore dei beni vengono utilizzate le seguenti metodologie di determinazione del valore in funzione delle caratteristiche del bene e delle condizioni del mercato di riferimento; il valutatore determina il metodo più idoneo per ogni singolo immobile:
Ai fini della valutazione, se del caso e dove rilevante, le assunzioni includono sia le considerazioni relative a legislazioni specifiche (ad esempio in tema di sicurezza, accessibilità e l'abbattimento delle barriere architettoniche) che considerazioni di sostenibilità, connesse a fattori di cambiamento climatico e di efficienza energetica. In conclusione, a fronte delle valutazioni effettuate dal perito indipendente, si può affermare che le variabili climatiche non hanno allo stato comportato sostanziali impatti ai fini del Bilancio 2024.
213 Standard contenuti nel documento della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito intitolato "RICS Valuation – Global Standard" (anche detto "Red Book"): la versione in vigore al 31 dicembre 2024 è stata emessa a novembre 2021 ed è efficace dal 31 gennaio 2022.

Le rideterminazioni di valore devono essere effettuate con regolarità tale da assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.
La frequenza delle rideterminazioni del valore dipende dalle oscillazioni di fair value delle attività materiali oggetto di rivalutazione. Quando il fair value dell'attività rivalutata differisce in modo rilevante dal suo valore contabile, è richiesta un'ulteriore rideterminazione del valore.
In dettaglio, sulla base dell'andamento fatto registrare dai mercati, è stata individuata una differente periodicità di valutazione che in funzione delle caratteristiche dei beni e della loro localizzazione, si ritiene funzionale a cogliere le variazioni significative del valore dei beni stessi.
Per gli immobili classificati come immobili ad uso funzionale viene effettuata la seguente distinzione:
Qualora dall'analisi di scenario vengano riscontrate variazioni di particolare entità (+/– 10%), è necessario effettuare perizie puntuali e aggiornate per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare.
Per gli immobili destinati a scopo di investimento il valore viene determinato sulla base di nuove perizie ogni anno.
Sulla base delle regole richiamate, nel 2024 sono stati oggetto di valutazione periodica gli immobili ad uso investimento unitamente agli immobili ad uso strumentale che, sulla base dell'analisi di scenario, hanno evidenziato variazioni rispetto alla soglia definita.
Nell'ambito dell'aggiornamento annuale del fair value degli immobili strumentali, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per i diversi paesi di ubicazione degli immobili finalizzata alla rilevazione sulla base di banche dati, degli scostamenti dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente.
In particolare, per gli immobili situati in Italia, la definizione delle variazioni avviene attraverso l'utilizzo di almeno 3 fonti tra loro differenti. La fonte principale è quella fornita dalla Agenzia delle Entrate secondo le relative zone OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare); la seconda fonte di pubblicazione è rappresentata da Nomisma per cui, per le relative zonizzazioni, sono eseguite le medesime interrogazioni svolte per OMI (base dati principale) e la terza analisi si basa sulle analisi delle variazioni intercorse nell'anno di interrogazione per quanto espresso dalle offerte presenti sul mercato immobiliare.
Pertanto, l'attività seguita dai periti è quella di definire per ogni immobile gli scostamenti su base annuale dei canoni e/o dei prezzi per asset class di riferimento.
Gli immobili localizzati all'estero vengono raggruppati, per ogni nazione, nei diversi cluster in base alla località e all'asset class di ciascuno. Vengono predisposte analisi di mercato puntuali sulla base delle conoscenze locali e nazionali del particolare mercato immobiliare di riferimento.
Lo studio di mercato tiene conto, inoltre, dei seguenti drivers macroeconomici:
Sulla base dell'indagine di mercato summenzionata e sulla base di una adeguata ponderazione qualitativa dei key-drivers macroeconomici, viene definito un range di scostamento percentuale rispetto all'ultima perizia effettuata che viene confrontato con la soglia di target definita, individuando un fattore sintetico percentuale, per ogni singolo immobile e inserito in un unico foglio di lavoro.
Questa attività viene svolta in prossimità della chiusura di fine anno così da esprimere un range di scostamento rispetto ad una soglia di riferimento e poter pianificare per tempo l'aggiornamento di stima puntuale per quegli immobili il cui scostamento sia oltre tale soglia.
La soglia di variazione ammessa è pari a +/-10%.
Nel caso gli scostamenti rilevati dovessero essere superiori a tale soglia viene effettuata una nuova valutazione entro la fine dell'anno.
Analogamente agli strumenti finanziari, sono assoggettate ad analisi di sensitività quelle attività e passività non finanziarie valutate al fair value di livello 3 per le quali, in funzione del modello valutativo in uso per la determinazione del fair value, ne sia possibile l'esecuzione ed i cui risultati siano significativi. L'analisi ha riguardato essenzialmente gli immobili della Capogruppo Intesa Sanpaolo, che rappresentano il perimetro Core del patrimonio immobiliare del Gruppo.
Si precisa che l'analisi di sensitività è stata condotta identificando le variabili di maggiore rilevanza nell'ambito del modello di valutazione utilizzato per la valutazione delle diverse classi di immobili, rappresentato dal metodo dei flussi di cassa attualizzati. In particolare, tenuto conto del trend registrato dal mercato immobiliare delle diverse asset class e dei parametri caratterizzati da maggiore volatilità/variabilità, per gli immobili ad uso strumentale si è fatto riferimento al tasso netto di capitalizzazione (yield) e al tasso medio d'inflazione di medio/lungo periodo, mentre per gli immobili detenuti a scopo di investimento al c.d. "exit value". In conformità alle assunzioni di stima applicate al patrimonio immobiliare, ai fini dell'analisi, sono stati utilizzati i range di variazione coerenti con le potenziali dinamiche del mercato alla data di riferimento. Per gli immobili ad uso strumentale si è ipotizzata una variazione pari a +/- 25 punti base per il tasso netto di capitalizzazione ed una contestuale variazione del -/+20% per il tasso di inflazione a fronte della quale si è rilevato uno scostamento medio del fair value del +4,4% e dello -3,8%. Per gli Immobili ad uso investimento si è ipotizzata una variazione del +/- 5% dell'exit value a fronte della quale si evidenzia uno scostamento medio del fair value pari al +4,5% e -4,4%.

Anche il patrimonio artistico di pregio della Banca viene valutato secondo il metodo della rideterminazione del valore che prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore.
Le opere d'arte incluse nella classe di cespiti "patrimonio artistico di pregio" sono beni di particolare rilevanza, riconosciuti in campo scientifico nell'ambito storico-artistico e conformi alle linee guida ministeriali evidenziate in particolare nel D.M. 537 del 6 dicembre 2017 sull'esportazione delle opere d'arte quali: lo stato di conservazione, l'importanza storica dell'artista, l'importanza critica/storico artistica dell'opera, la provenienza illustre, la qualità e attribuzione certa, la dichiarazione di interesse dello Stato italiano.
L'attività valutativa si esplica per mezzo dell'accertamento del valore tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
I valori vengono acquisiti dalle banche dati online con oltre 100 milioni di opere come Artnet e Artprice, che monitorano i risultati delle principali case d'aste italiane e internazionali. Sono parametri oggettivi che vanno confrontati con il mercato nel suo complesso, in un'analisi che prevede di monitorare anche le gallerie e le mostre‐mercato.
In dettaglio, ai fini della determinazione del fair value, si considerano sia fattori oggettivi, relativi a valenza storico-critica e artistica dell'autore, stato di conservazione, tecnica di esecuzione, dimensioni e qualità dell'opera, rilevanza dell'opera nella produzione dell'artista, pubblicazione dell'opera su cataloghi specializzati, periodo di esecuzione dell'opera, diffusione internazionale delle opere dell'artista, provenienza illustre, certezza dell'attribuzione, garanzia dell'autenticità di un'opera, sia fattori soggettivi (che possono mutare nel tempo, in funzione dell'evoluzione e dei gusti del mercato), quali la reputazione del museo che ospita l'opera dell'artista, il prestigio di fiere/mostre/gallerie/case d'asta che intermediano l'opera, la reputazione della critica che ne parla e dei collezionisti, nonché la qualità della comunicazione sull'opera dell'artista.
Una volta identificati tali fattori rilevanti, la determinazione del fair value avviene per comparazione, in prima istanza con opere paragonabili a quelle in esame (per periodo di realizzazione/anno, tecnica, dimensioni, tipicità del soggetto e stato di conservazione), dello stesso autore e medesimo periodo, se disponibili (tale evenienza è più facilmente praticabile nel caso delle opere del comparto moderno e contemporaneo), ed in seconda istanza con opere di artisti o di scuole e ambiti prossimi per stile, poetica e per importanza della medesima epoca storica. Nel caso siano disponibili più opere similari, si considerano valori medi per tenere conto della volatilità dei prezzi.
Oltre a considerare l'andamento degli scambi in asta, partendo da quelle più recenti e includendo nell'analisi anche gli invenduti, che rappresentano un possibile indicatore di perdita di valore tendenziale dell'opera/autore nel mercato, la valutazione considera anche l'attenzione corrente del mercato nei confronti di un'opera o un autore, misurata dal numero e dalla qualità di mostre temporanee allestite in spazi museali di rilevanza internazionale e corredate da pubblicazioni specifiche.
Inoltre, si tiene conto anche della presenza della dichiarazione di interesse storico-artistico formalmente espressa dal Ministero della Cultura (MiC) (comunemente detta "notifica"), che lega al territorio italiano parte delle opere d'arte in collezione e ne vincola la circolazione al territorio nazionale, riducendo la quotazione ottenibile sul mercato internazionale.
La determinazione dei prezzi è influenzata anche dall'importanza degli acquirenti/venditori (ad esempio, i prezzi corrisposti da collezionisti celebri o noti investitori possono assumere maggiore rilevanza).
L'approccio valutativo è impostato sul monitoraggio degli oggettivi valori di mercato delle opere comprese nella classe oggetto di indagine, che segue tre principi metodologici:
Tale metodo risulta applicabile su tutto il comparto del "patrimonio artistico di pregio".
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa.
Sulla base delle regole richiamate, nel 2024 sono state oggetto di valutazione le opere che, sulla base dell'analisi di scenario, hanno evidenziato variazioni rispetto alla soglia definita.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
Al fine di individuare ed apprezzare le variazioni del mercato delle opere oggetto di valutazione, viene effettuato un monitoraggio dell'andamento del mercato volto a cogliere i segnali di variazione significativa che richiedano di anticipare le perizie rispetto alle periodicità stabilite.
Tale monitoraggio ha duplice natura:
Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un potenziale scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere/collezioni di autori presenti nelle collezioni Intesa Sanpaolo e confrontabili in base a criteri oggettivi (quali periodo di realizzazione/anno, dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, ecc.), si procede a commissionare le perizie di stima secondo le consuete procedure interne al fine di allineare il valore di carico.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività finanziarie misurate al fair value | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto | ||||||
| economico | 14.794 | 28.654 | 3.847 | 11.514 | 28.787 | 3.484 |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 14.622 | 27.755 | 152 | 11.379 | 27.998 | 129 |
| di cui: titoli di capitale | 7.588 | - | - | 1.892 | - | 23 |
| di cui: OICR | 440 | - | 37 | 444 | - | 6 |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | 2 | - | - | 1 | - |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 172 | 897 | 3.695 | 135 | 788 | 3.355 |
| di cui: titoli di capitale | 172 | 295 | 13 | 134 | 204 | 128 |
| di cui: OICR | - | 200 | 3.482 | 1 | 171 | 2.988 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
54.167 | 3.718 | 727 | 47.684 | 3.936 | 446 |
| di cui: Titoli di capitale | 542 | 99 | 637 | 455 | 474 | 339 |
| 3. Derivati di copertura | - | 5.782 | - | - | 6.225 | - |
| 4. Attività materiali | - | - | 5.458 | - | - | 6.020 |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 68.961 | 38.154 | 10.032 | 59.198 | 38.948 | 9.950 |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 6.883 | 37.399 | 9 | 7.825 | 37.170 | 50 |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | 1.488 | 21.875 | 77 | 91 | 21.223 | 31 |
| 3. Derivati di copertura | - | 3.741 | - | - | 4.336 | - |
| Totale | 8.371 | 63.015 | 86 | 7.916 | 62.729 | 81 |
Ai sensi di quanto indicato dall'IFRS 13, par. 93 lettera c), si segnala che nel corso del 2024 sono intervenuti trasferimenti da livello 1 a livello 2 di attività per 74 milioni e di passività per 76 milioni, oltre a trasferimenti da livello 2 a livello 1 di attività per 102 milioni e di passività per 1.494 milioni. In particolare, si segnalano:
─ da livello 1 a livello 2
─ da livello 2 a livello 1
I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dei dati di mercato utiliz zati per effettuare le valutazioni degli strumenti finanziari e dalla significatività degli input non osservabili.
Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo, verificata attraverso l'analisi dell'affidabilità e della reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nelle Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value. Per contro, gli strumenti finanziari per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model – utilizzando input osservabili sul mercato e classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.
Al 31 dicembre 2024, l'impatto del rischio di non performance (Credit Value Adjustment e Debt Value Adjustment) nella determinazione del fair value dei contratti derivati è pari a 101 milioni in riduzione del fair value positivo e a 2 milioni in riduzione del fair value negativo.
L'impatto del Funding Value Adjustment in riduzione del fair value è pari a 43 milioni e corrisponde al costo di finanziamento dei flussi di cassa generati dal complessivo portafoglio dei derivati OTC della Banca.
La determinazione quantitativa dei menzionati aggiustamenti valutativi prescinde dalla misurazione degli effetti delle correlate strategie di copertura gestionale, ove presenti.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza dell'8,6% sul totale delle attività (9,2% al 31 dicembre 2023). Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR tra cui, nell'ambito delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, si segnalano 196 milioni rappresentati da quote del Fondo Atlante e dell'Italian Recovery Fund attivati nell'ambito della normativa a sostegno del sistema bancario.
La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 56,5% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.
Si segnala infine che nella voce "Altre attività", non direttamente inclusa nella tabella sopra riportata, al 31 dicembre 2024 figurano crediti fiscali iscritti e misurati al fair value per 11,2 miliardi, di cui 3,3 miliardi detenuti nel business model Hold to Collect and Sell e 7,9 miliardi detenuti nel business model Other/Trading. Il fair value di tali crediti è determinato con riferimento alle variazioni dei tassi di interesse. Stante la peculiarità dei crediti in oggetto, agli stessi è attribuito un livello pari a 3, peraltro in coerenza con le considerazioni con la nota di chiarimenti emanata da Banca d'Italia in data 24 luglio 2023 ("Nota di chiarimenti in materia di rischio di credito").
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
|||||
| TOTALE | di cui: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
||||||
| 1. Esistenze iniziali | 3.484 | 129 | - | 3.355 | 446 | - | 6.020 | - | |
| 2. Aumenti | 1.186 | 58 | - | 1.128 | 536 | - | 239 | - | |
| 2.1. Acquisti | 691 | 37 | - | 654 | 34 | - | 103 | - | |
| 2.2. Profitti imputati a: | 134 | 10 | - | 124 | 8 | - | 20 | - | |
| 2.2.1. Conto Economico | 134 | 10 | - | 124 | - | - | 6 | - | |
| - di cui plusvalenze | 119 | 8 | - | 111 | - | - | 6 | - | |
| 2.2.2. Patrimonio netto | - | X | X | X | 8 | - | 14 | - | |
| 2.3. Trasferimenti da altri livelli | 13 | 11 | - | 2 | 371 | - | - | - | |
| 2.4. Altre variazioni in aumento | 348 | - | - | 348 | 123 | - | 116 | - | |
| 3. Diminuzioni | -823 | -35 | - | -788 | -255 | - | -801 | - | |
| 3.1. Vendite | -467 | -19 | - | -448 | -8 | - | -10 | - | |
| 3.2. Rimborsi | -7 | -1 | - | -6 | -43 | - | - | - | |
| 3.3. Perdite imputate a: | -201 | -9 | - | -192 | -25 | - | -119 | - | |
| 3.3.1. Conto Economico | -201 | -9 | - | -192 | -2 | - | -112 | - | |
| - di cui minusvalenze | -198 | -9 | - | -189 | -2 | - | -29 | - | |
| 3.3.2. Patrimonio netto | - | X | X | X | -23 | - | -7 | - | |
| 3.4. Trasferimenti ad altri livelli | -7 | -6 | - | -1 | -10 | - | - | - | |
| 3.5. Altre variazioni in diminuzione |
-141 | - | - | -141 | -169 | - | -672 | - | |
| 4. Rimanenze finali | 3.847 | 152 | - | 3.695 | 727 | - | 5.458 | - |
Le voci dei trasferimenti di livelli delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico si riferiscono a trasferimenti in uscita dal livello 3 in diminuzione per 7 milioni e in entrata al livello 3 in aumento per 13 milioni.
Nel primo caso si tratta di trasferimenti di Attività finanziarie detenute per la negoziazione da livello 3 a livello 2 di titoli di debito per 4 milioni e di derivati finanziari per 2 milioni, a cui occorre aggiungere trasferimenti di Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value da livello 3 a livello 2 di finanziamenti per 1 milione.
Nel secondo caso si tratta di trasferimenti di Attività finanziarie detenute per la negoziazione da livello 2 a livello 3 di finanziamenti per 9 milioni e di derivati finanziari per 2 milioni, oltre a trasferimenti di Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value da livello 2 a livello 3 quali titoli di debito e finanziamenti per 1 milione ciascuno.
Per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si segnalano trasferimenti in diminuzione da livello 3 a livello 2 di titoli di capitale per 10 milioni a cui si contrappongono trasferimenti in aumento da livello 2 a livello 3 di titoli di capitale per 371 milioni da riferire principalmente alle quote di partecipazione nel capitale di Banca d'Italia.

I trasferimenti di livello dei titoli di debito in uscita dal livello 3 con passaggio al livello 2, sono intervenuti per l'utilizzo nella valutazione al fair value al 31 dicembre 2024 di parametri osservabili sul mercato senza l'inclusione di parametri discrezionali in conformità alle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
I trasferimenti di livello dei titoli di capitale in aumento del livello 3 si riferiscono principalmente all'interessenza in Banca d'Italia, valutata – in assenza di transazioni dirette sulle quote – sulla base di un metodo basato sull'attualizzazione dei flussi futuri di dividendi derivanti dall'investimento (DDM - Dividend Discounted Model). I trasferimenti in riduzione del livello 3 a favore del livello 2 si riferiscono a titoli di capitale non contribuiti valutati con il ricorso a transazioni dirette o con metodi relativi basati su moltiplicatori.
I trasferimenti di livello dei finanziamenti sono da riferire alla variazione nell'osservabilità o nella significatività degli input alle valutazioni; il fair value di livello 2 è determinato tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread individuato a partire da evidenze di mercato di strumenti finanziari con caratteristiche similari, mentre al fair value è assegnato il livello 3 se si utilizzano parametri di input non direttamente osservabili sul mercato ovvero se le controparti sono deteriorate.
I trasferimenti di livello dei contratti derivati in uscita dal livello 3 sono da riferire al mutare dello stato di rischio delle controparti considerato che, per i derivati con controparti deteriorate, lo strumento è classificato di livello 3 nella gerarchia del fair value.
I trasferimenti di livello di fair value sono stati effettuati in conformità alle linee guida descritte nel paragrafo A.4.3 Gerarchia del fair value.
Nell'esercizio si è inoltre proceduto all'aggiornamento del valore degli immobili a scopo investimento, valutati al fair value. Inoltre, sono stati oggetto di perizia, in base alle risultanze dell'analisi di scenario, gli immobili ad uso funzionale ed il Patrimonio artistico di pregio, valutati con il criterio della rideterminazione del valore. Tale adeguamento ha comportato la rilevazione di profitti e perdite, sia a Conto economico sia a Patrimonio netto, esposti, rispettivamente, nelle sottovoci 2.2 e 3.3. La voce 3.3 include inoltre gli ammortamenti.
Le voci Altre variazioni in aumento e in diminuzione delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva accolgono i versamenti effettuati e i rimborsi ricevuti dalla Banca ad invarianza delle quote di OICR detenute.
Relativamente alle Attività materiali, nelle voci sono inclusi principalmente i trasferimenti delle Attività materiali da scopo investimento a uso funzionale e viceversa e la riclassifica ad Attività non correnti in via di dismissione.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Passività | Passività | Derivati di | |
| finanziarie detenute per la |
finanziarie designate al fair |
copertura | |
| negoziazione | value | ||
| 1. Esistenze iniziali | 50 | 31 | - |
| 2. Aumenti | 4 | 53 | - |
| 2.1 Emissioni | 1 | 51 | - |
| 2.2. Perdite imputate a: | - | 2 | - |
| 2.2.1. Conto Economico | - | 2 | - |
| - di cui minusvalenze | - | 2 | - |
| 2.2.2. Patrimonio Netto | X | - | - |
| 2.3. Trasferimenti da altri livelli | 3 | - | - |
| 2.4. Altre variazioni in aumento | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -45 | -7 | - |
| 3.1. Rimborsi | - | - | - |
| 3.2. Riacquisti | - | -7 | - |
| 3.3. Profitti imputati a: | -1 | - | - |
| 3.3.1. Conto Economico | -1 | - | - |
| - di cui plusvalenze | -1 | - | - |
| 3.3.2. Patrimonio Netto | X | - | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altri livelli | -44 | - | - |
| 3.5. Altre variazioni in diminuzione | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali | 9 | 77 | - |
Le Rimanenze finali delle Passività finanziarie detenute per la negoziazione di livello 3 si riferiscono interamente ai contratti derivati con fair value negativo. I trasferimenti in uscita dal livello 3, per complessivi 44 milioni, si riferiscono a certificates, sempre assimilabili a strumenti derivati per 42 milioni e a derivati finanziari per 2 milioni, mentre i trasferimenti in entrata al livello 3, per 3 milioni, si riferiscono interamente a derivati finanziari.
Le Rimanenze finali delle Passività finanziarie designate al fair value di livello 3, si riferiscono a certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto), classificati nella citata categoria contabile se emessi successivamente al 1° gennaio 2020.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente |
31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 446.605 | 42.718 | 262.638 | 131.253 | 451.755 | 37.540 | 262.561 | 140.449 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
577 | - | - | 577 | 178 | - | - | 178 |
| Totale | 447.182 | 42.718 | 262.638 | 131.830 | 451.933 | 37.540 | 262.561 | 140.627 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 519.596 | 59.609 | 428.002 | 33.928 | 561.074 | 60.539 | 470.637 | 30.198 |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | - | - | 5 | 2 | - | - | 2 |
| Totale | 519.601 | 59.609 | 428.002 | 33.933 | 561.076 | 60.539 | 470.637 | 30.200 |
Per quanto riguarda le attività e le passività finanziarie non valutate al fair value (crediti e crediti rappresentati da titoli, debiti e titoli in circolazione), la prassi adottata dalla Banca prevede la determinazione del fair value attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi di cassa futuri, ad un tasso che incorpora la stima dei principali rischi e delle incertezze associati allo strumento finanziario oggetto di valutazione (il cosiddetto "discount rate adjustment approach").
Nel caso di strumenti a tasso fisso, i flussi di cassa sono pari a quelli previsti dal contratto. Per gli strumenti a tasso variabile, i flussi di cassa futuri sono determinati sulla base dei tassi di interesse forward, impliciti nelle curve di tassi zero coupon osservati in corrispondenza delle diverse date di fixing e differenziate per tipologia di indicizzazione.
Il valore del premio per il rischio (credit spread) è determinato a livello di singola posizione, tramite l'acquisizione della classe di rischio (LGD) e del rating (PD). Queste grandezze, unitamente alla durata media finanziaria residua, costituiscono il criterio guida per l'acquisizione del credit spread. Per i titoli emessi da Intesa Sanpaolo, la costruzione della curva di spread segue le regole disciplinate nelle Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.

L'IFRS 9 stabilisce che l'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value. Normalmente il fair value di uno strumento finanziario alla data di rilevazione iniziale in bilancio è pari al "prezzo di transazione", in altre parole all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. L'affermazione che all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario di norma coincide con il prezzo della transazione è intuitivamente generalmente riscontrabile nel caso di transazioni del cosiddetto livello 1 della gerarchia del fair value. Eventuali differenze tra prezzo e fair value sono normalmente da attribuire ai cosiddetti margini commerciali, che si ritiene di non far rientrare nel la casistica del Day One Profit (DOP). I margini commerciali transitano, dunque, a conto economico al momento della prima valutazione successiva dello strumento finanziario. Anche nel caso del livello 2, che si basa su prezzi derivati indirettamente dal mercato (comparable approach), l'iscrizione iniziale vede in molti casi sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Le residue differenze riscontrabili, come nel caso precedente, sono di norma da attribuire ai cosiddetti margini commerciali. Nel caso del livello 3 sussiste una discrezionalità parziale dell'operatore nella valutazione dello strumento e, pertanto, proprio per la maggior soggettività nella determinazione del fair value, manca un inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione. Per lo stesso motivo risulta difficile determinare con precisione anche un eventuale margine commerciale da imputare a conto economico. In tal caso l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo, prescindendo dalla possibile identificazione di margini commerciali. La successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrata all'atto della prima valutazione, definita anche come DOP. Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi (incluso l'effetto tempo). Nel caso in cui input non osservabili, utilizzati ai fini della stima del fair value, diventino osservabili, i residui DOP sospesi patrimonialmente vengono iscritti a conto economico in un'unica soluzione. Analogamente, nel caso di operazioni gestite "a libro" nell'ambito dell'operatività della divisione d'investimento, i DOP registrati sulle operazioni - incluse nella suddetta gestione a libro - sono rilevati a conto economico nel momento in cui sono poste in essere operazioni che nella sostanza eliminano i rischi legati a parametri non osservabili dello strumento che ha generato il DOP.
A fine 2024, l'ammontare del DOP precedentemente sospeso nello Stato patrimoniale risultava interamente rilasciato a conto economico a seguito della chiusura delle transazioni a cui era associato.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| a) Cassa | 2.416 | 2.184 |
| b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali | 22.277 | 69.260 |
| c) Conti correnti e depositi a vista presso banche | 1.508 | 1.385 |
| Totale | 26.201 | 72.829 |
La sottovoce b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali si riferisce prevalentemente ai depositi a vista (overnight), per un ammontare pari a 17.507 milioni in riduzione rispetto all'importo di 64.021 milioni al 31 dicembre 2023; tale variazione riflette principalmente la riduzione delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per il rimborso delle operazioni TLTRO III intervenuto nel corso dell'anno.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| A. Attività per cassa | ||||||
| 1. Titoli di debito | 6.471 | 1.285 | 81 | 8.929 | 1.044 | 67 |
| 1.1 Titoli strutturati | 31 | 4 | - | 775 | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 6.440 | 1.281 | 81 | 8.154 | 1.044 | 67 |
| 2. Titoli di capitale | 7.588 | - | - | 1.892 | - | 23 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 440 | - | 37 | 444 | - | 6 |
| 4. Finanziamenti | - | 64 | 9 | - | 95 | - |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 64 | 9 | - | 95 | - |
| Totale (A) | 14.499 | 1.349 | 127 | 11.265 | 1.139 | 96 |
| B. Strumenti derivati | ||||||
| 1. Derivati finanziari | 123 | 23.336 | 25 | 114 | 25.560 | 33 |
| 1.1 di negoziazione | 123 | 23.333 | 25 | 114 | 25.559 | 33 |
| 1.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 1.3 altri | - | 3 | - | - | 1 | - |
| 2. Derivati creditizi | - | 3.070 | - | - | 1.299 | - |
| 2.1 di negoziazione | - | 3.070 | - | - | 1.299 | - |
| 2.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 2.3 altri | - | - | - | - | - | - |
| Totale (B) | 123 | 26.406 | 25 | 114 | 26.859 | 33 |
| Totale (A+B) | 14.622 | 27.755 | 152 | 11.379 | 27.998 | 129 |

I Titoli strutturati al 31 dicembre 2024 si compongono per 19 milioni di titoli di debito convertibili in azioni e per 16 mil ioni di titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli Altri titoli di debito figurano titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 1.017 milioni (962 milioni Livello 2 e 55 milioni Livello 3), di cui 832 milioni senior, 177 milioni mezzanine e 8 milioni junior.
I titoli di capitale al 31 dicembre 2024 includono investimenti correlati a derivati finanziari di negoziazione su titoli di capitale e indici azionari.
Il fair value lordo positivo degli Strumenti derivati posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. - soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42 - è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto rispettivamente tra le Passività finanziarie di negoziazione e le Attività finanziarie di negoziazione.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| A. Attività per cassa | ||
| 1. Titoli di debito | 7.837 | 10.040 |
| a) Banche Centrali | 220 | 76 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 3.216 | 5.774 |
| c) Banche | 2.348 | 2.562 |
| d) Altre società finanziarie | 1.664 | 1.295 |
| di cui: imprese di assicurazione | 166 | 146 |
| e) Società non finanziarie | 389 | 333 |
| 2. Titoli di capitale | 7.588 | 1.915 |
| a) Banche | 399 | 64 |
| b) Altre società finanziarie | 1.200 | 243 |
| di cui: imprese di assicurazione | 173 | 132 |
| c) Società non finanziarie | 5.989 | 1.608 |
| d) Altri emittenti | - | - |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 477 | 450 |
| 4. Finanziamenti | 73 | 95 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | 6 | 34 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | 67 | 61 |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale A | 15.975 | 12.500 |
| B. Strumenti derivati | ||
| a) Controparti centrali | 5.722 | 7.619 |
| b) Altre | 20.832 | 19.387 |
| Totale B | 26.554 | 27.006 |
| TOTALE (A+B) | 42.529 | 39.506 |
Le quote di OICR in portafoglio a fine esercizio includono principalmente hedge fund per 245 milioni.
2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1.Titoli di debito | - | 2 | - | - | 1 | - | |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | 2 | - | - | 1 | - | |
| 2.Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | |
| 2.1 Strutturati | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2 Altri | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | 2 | - | - | 1 | - |
La Banca ha incluso in tale categoria i titoli di debito correlati con strumenti finanziari valutati al fair value in contropartita del conto economico, quali derivati finanziari. A fronte dei titoli di debito non sono state attivate coperture per il tramite di derivati creditizi o strumenti similari ad attenuazione del relativo rischio di credito.
La variazione del fair value attribuibile alla misurazione del rischio di credito delle attività finanziarie designate al fair value è risultata essere, sia nell'esercizio che cumulativamente, poco significativa.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Titoli di debito | 2 | 1 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 2 | 1 |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| 2. Finanziamenti | - | - |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale | 2 | 1 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | - | 33 | 57 | - | 50 | 84 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | 5 | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | 33 | 57 | - | 45 | 84 |
| 2. Titoli di capitale | 172 | 295 | 13 | 134 | 204 | 128 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | - | 200 | 3.482 | 1 | 171 | 2.988 |
| 4. Finanziamenti | - | 369 | 143 | - | 363 | 155 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 369 | 143 | - | 363 | 155 |
| Totale | 172 | 897 | 3.695 | 135 | 788 | 3.355 |
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 74 milioni (17 milioni Livello 2 e 57 milioni Livello 3), di cui 11 milioni senior, 45 milioni mezzanine e 18 milioni junior.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1.Titoli di capitale | 480 | 466 |
| di cui: banche | - | - |
| di cui: altre società finanziarie | 210 | 132 |
| di cui: società non finanziarie | 270 | 334 |
| 2. Titoli di debito | 90 | 134 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | 90 | 130 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | 4 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 3.682 | 3.160 |
| 4. Finanziamenti | 512 | 518 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | 64 | 42 |
| d) Altre società finanziarie | 116 | 148 |
| di cui: imprese di assicurazione | 10 | 64 |
| e) Società non finanziarie | 327 | 324 |
| f) Famiglie | 5 | 4 |
| Totale | 4.764 | 4.278 |
Le Quote di OICR si riferiscono a fondi immobiliari per 1.129 milioni, fondi di private equity per 1.049 milioni, fondi di private debt per 776 milioni, fondi per le infrastrutture per 219 milioni, hedge fund per 204 milioni, fondi di venture capital per 105 milioni e altri fondi azionari per 4 milioni. La voce include, altresì, per 196 milioni, le interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), quali fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.
I Finanziamenti includono le esposizioni creditizie classificate tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per il mancato superamento del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (SPPI Test) previsto dal principio contabile internazionale IFRS 9.
Nota Integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale - Attivo
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 53.625 | 2.787 | 8 | 47.229 | 2.657 | 10 |
| 1.1 Titoli strutturati | 964 | - | - | 654 | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 52.661 | 2.787 | 8 | 46.575 | 2.657 | 10 |
| 2. Titoli di capitale | 542 | 99 | 637 | 455 | 474 | 339 |
| 3. Finanziamenti | - | 832 | 82 | - | 805 | 97 |
| Totale | 54.167 | 3.718 | 727 | 47.684 | 3.936 | 446 |
I Finanziamenti, come illustrato nella Parte A - Politiche contabili, sono riferiti alle quote dei prestiti sindacati sottoscritti e destinati alla successiva cessione.
I Titoli strutturati al 31 dicembre 2024 sono interamente costituiti da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 2.203 milioni (interamente di Livello 2), di cui 2.152 milioni senior e 51 milioni mezzanine.
Tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (voce 2. Titoli di capitale) sono incluse le quote di partecipazione nel capitale di Banca d'Italia per un ammontare di 368 milioni, pari al 4,91% del capitale sociale ed inferiore al limite del 5%, oltre il quale è prevista la limitazione alla percezione del dividendo, in ottemperanza a quanto stabilito dall'art. 3, comma 4 dello Statuto della stessa Banca d'Italia. Al riguardo si segnala che, in assenza di transazioni dirette sulle quote, al 31 dicembre 2024 la valutazione dell'interessenza è stata effettuata utilizzando un metodo basato sull'attualizzazione dei futuri dividendi derivanti dall'investimento (Dividend Discounted Model - DDM), con classificazione al livello 3, rispetto al livello 2 del bilancio 2023, nell'ambito della gerarchia del fair value.
I titoli di capitale rivenienti dal recupero delle attività finanziarie impaired ammontano a 11 milioni.

| Voci 31.12.2024 31.12.2023 1. Titoli di debito 56.420 49.896 a) Banche Centrali - - b) Amministrazioni pubbliche 43.271 37.400 c) Banche 6.878 6.651 d) Altre società finanziarie 4.376 3.995 di cui: imprese di assicurazione - - e) Società non finanziarie 1.895 1.850 2. Titoli di capitale 1.278 1.268 a) Banche 740 611 b) Altri emittenti: 538 657 - altre società finanziarie 200 245 di cui: imprese di assicurazione 3 3 - società non finanziarie 338 412 - altri - - 3. Finanziamenti 914 902 a) Banche Centrali - - b) Amministrazioni pubbliche - - c) Banche - - d) Altre società finanziarie 249 162 di cui: imprese di assicurazione - - e) Società non finanziarie 665 740 f) Famiglie - - |
(milioni di euro) | |
|---|---|---|
| Totale 58.612 52.066 |
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | (milioni di euro) Write-off |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
||
| Titoli di debito | 56.130 | 291 | 311 | 36 | - | -10 | -11 | -36 | - | - | |
| Finanziamenti | 867 | - | 46 | 11 | - | -3 | -3 | -4 | - | - | |
| Totale | 31.12.2024 | 56.997 | 291 | 357 | 47 | - | -13 | -14 | -40 | - | - |
| Totale | 31.12.2023 | 50.199 | 142 | 659 | 36 | - | -19 | -41 | -36 | - | - |
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired, si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.

La sottovoce Altri finanziamenti – Altri include crediti di funzionamento, ossia crediti per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 5 milioni (5 milioni anche al 31 dicembre 2023). Su tali esposizioni, classificate nel Primo stadio, sono state registrate riprese di valore non significative.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 31.12.2023 |
|||||||||||
| Valore di bilancio | Fair value | Valore di bilancio | Fair value | |||||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Finanziamenti | 343.539 | 4.183 | 175 | - | 218.209 | 122.405 | 356.156 | 4.195 | 202 | - | 222.666 | 129.425 |
| 1.1. Conti correnti | 8.488 | 371 | 4 | X | X | X | 8.762 | 375 | 7 | X | X | X |
| 1.2. Pronti contro termine attivi | 17.991 | - | - | X | X | X | 16.635 | - | - | X | X | X |
| 1.3. Mutui | 197.540 | 2.740 | 87 | X | X | X | 208.525 | 2.698 | 114 | X | X | X |
| 1.4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto |
11.630 | 156 | 1 | X | X | X | 11.948 | 181 | 1 | X | X | X |
| 1.5 Finanziamenti per leasing | 5.486 | 215 | 79 | X | X | X | 6.216 | 241 | 75 | X | X | X |
| 1.6. Factoring | 9.803 | 61 | - | X | X | X | 9.763 | 58 | - | X | X | X |
| 1.7. Altri finanziamenti | 92.601 | 640 | 4 | X | X | X | 94.307 | 642 | 5 | X | X | X |
| 2. Titoli di debito | 60.261 | 17 | - | 40.762 | 16.186 | 598 | 57.908 | 19 | - | 36.127 | 17.610 | 1.522 |
| 2.1. Titoli strutturati | 3.778 | - | - | 2.270 | 930 | 49 | 4.922 | - | - | 3.363 | 320 | 632 |
| 2.2. Altri titoli di debito | 56.483 | 17 | - | 38.492 | 15.256 | 549 | 52.986 | 19 | - | 32.764 | 17.290 | 890 |
| Totale | 403.800 | 4.200 | 175 | 40.762 | 234.395 | 123.003 | 414.064 | 4.214 | 202 | 36.127 | 240.276 | 130.947 |
Tra gli Altri finanziamenti sono compresi i finanziamenti erogati a valere su fondi di terzi in amministrazione con rischio a carico della Banca per un ammontare pari a 49 milioni.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 7.720 milioni, di cui 7.704 milioni senior e 16 milioni mezzanine.
Vi figurano, inoltre, titoli di debito per 5.180 milioni connessi alla cartolarizzazione del veicolo Romulus Funding Corporation incluso nel perimetro di consolidamento del Gruppo.
L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 2.1 sono interamente costituiti da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
La sottovoce Altri finanziamenti include crediti di funzionamento, ossia crediti per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 731 milioni (562 milioni al 31 dicembre 2023). Su tali esposizioni, prevalentemente classificate nel Primo stadio, sono state registrate rettifiche di valore pari a 3 milioni.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
|||
| 1. Titoli di debito | 60.261 | 17 | - | 57.908 | 19 | - | ||
| a) Amministrazioni pubbliche | 42.148 | 7 | - | 38.025 | 8 | - | ||
| b) Altre società finanziarie | 15.011 | - | - | 17.195 | - | - | ||
| di cui: imprese di assicurazione | 23 | - | - | 2 | - | - | ||
| c) Società non finanziarie | 3.102 | 10 | - | 2.688 | 11 | - | ||
| 2. Finanziamenti verso: | 343.539 | 4.183 | 175 | 356.156 | 4.195 | 202 | ||
| a) Amministrazioni pubbliche | 11.547 | 194 | - | 12.163 | 217 | - | ||
| b) Altre società finanziarie | 52.566 | 130 | 1 | 51.591 | 117 | - | ||
| di cui: imprese di assicurazione | 1.142 | - | - | 527 | - | - | ||
| c) Società non finanziarie | 139.946 | 2.649 | 112 | 152.469 | 2.584 | 127 | ||
| d) Famiglie | 139.480 | 1.210 | 62 | 139.933 | 1.277 | 75 | ||
| TOTALE | 403.800 | 4.200 | 175 | 414.064 | 4.214 | 202 |
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | Write-off parziali |
|||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
complessivi | ||
| Titoli di debito | 58.370 | 5.180 | 4.029 | 70 | - | -17 | -89 | -53 | - | - | |
| Finanziamenti | 356.318 | 17.842 | 25.056 | 8.029 | 272 | -373 | -1.073 | -3.837 | -97 | 1.477 | |
| Totale | 31.12.2024 | 414.688 | 23.022 | 29.085 | 8.099 | 272 | -390 | -1.162 | -3.890 | -97 | 1.477 |
| Totale | 31.12.2023 | 416.745 | 23.389 | 32.303 | 8.174 | 320 | -518 | -1.214 | -3.937 | -118 | 1.724 |
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, in formato libero, in calce alla presente tabella.
A tal riguardo, si segnala che il valore lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19 al 31 dicembre 2024 ammonta a 15.038 milioni, di cui 12.120 milioni riferiti al primo stadio, 1.954 milioni al secondo stadio e 964 milioni al terzo stadio.
Le rettifiche di valore complessive ammontano a 402 milioni, di cui 12 milioni riferiti al primo stadio, 28 milioni al secondo stadio e 362 milioni al terzo stadio.
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Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia all'informativa fornita nell'ambito della Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 - Rischi di mercato.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair value | 31.12.2024 | Valore nozionale |
Fair value | 31.12.2023 | Valore nozionale |
|||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2024 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2023 | |
| A. Derivati finanziari | ||||||||
| 1. Fair Value | - | 5.686 | - | 282.730 | - | 6.185 | - | 199.530 |
| 2. Flussi Finanziari | - | 96 | - | 16.860 | - | 40 | - | 1.086 |
| 3. Investimenti esteri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | ||||||||
| 1. Fair Value | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Flussi Finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 5.782 | - | 299.590 | - | 6.225 | - | 200.616 |
Il fair value lordo positivo delle attività in Derivati di copertura poste in essere con il compensatore legale LCH Ltd. soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42 - è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto tra le passività in Derivati di copertura.
Il fair value positivo complessivo dei derivati di copertura al lordo delle compensazioni in bilancio si attesterebbe a 11.798 milioni (di cui 11.675 milioni a copertura di fair value e 123 milioni a copertura di flussi finanziari).
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | Fair Value | Flussi finanziari | Investim. | |||||||
| Specifica | Generica | Specifica | Generica | esteri | ||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | |||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
476 | - | 162 | - | X | X | X | - | X | X |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.233 | X | 1 | - | X | X | X | - | X | X |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 2.031 | X | 87 | X |
| 4. Altre operazioni | - | - | - | - | - | - | X | - | X | - |
| Totale attività | 1.709 | - | 163 | - | - | - | 2.031 | - | 87 | - |
| 1. Passività finanziarie | 449 | X | 92 | - | - | - | X | 9 | X | X |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 1.242 | X | - | X |
| Totale passività | 449 | - | 92 | - | - | - | 1.242 | 9 | - | - |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie |
X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value positivo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di crediti erogati e di passività rappresentate da poste a vista, nonché nella copertura specifica di fair value dei titoli di debito dell'attivo.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Adeguamento positivo | 1.284 | - |
| 1.1 di specifici portafogli: | 1.284 | - |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.284 | - |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 1.2 complessivo | - | - |
| 2. Adeguamento negativo | -4.856 | -5.573 |
| 2.1 di specifici portafogli: | -4.856 | -5.573 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -4.856 | -5.573 |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 2.2 complessivo | - | - |
| Totale | -3.572 | -5.573 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle attività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione la Banca si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione carve-out.
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2023 dell'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta nel 2024.
| Denominazioni | Sede | Sede | Quota di | Disponibilità | |
|---|---|---|---|---|---|
| legale | operativa | partecipazione % |
voti % |
||
| (a) | |||||
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN VIA ESCLUSIVA | |||||
| 1 | ACANTUS S.P.A. | Milano | Milano | 80,00 | |
| 2 | ANTI FINANCIAL CRIME DIGITAL HUB S.C.A.R.L. | Torino | Torino | 60,00 | |
| 3 | BANCA COMERCIALA EXIMBANK S.A. | Chisinau | Chisinau | 100,00 | |
| 4 | BANK OF ALEXANDRIA S.A.E. (ALEXBANK) | Il Cairo | Il Cairo | 80,00 | |
| 5 | BANKA INTESA SANPAOLO D.D. (b) | Koper | Koper | 48,13 | |
| 6 | CENTAI INSTITUTE S.P.A. (c) | Torino | Torino | 49,00 | |
| 7 | CIB BANK LTD | Budapest | Budapest | 100,00 | |
| 8 | COLLINE E OLTRE S.P.A. | Pavia | Pavia | 51,00 | |
| 9 | CONSORZIO STUDI E RICERCHE FISCALI GRUPPO INTESA SANPAOLO | Roma | Roma | 80,00 | |
| 10 | EURIZON CAPITAL SGR S.P.A. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 11 | EXETRA S.P.A. (d) | Milano | Milano | 85,00 | |
| 12 | FIDEURAM - INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.P.A. | Torino | Roma | 100,00 | |
| 13 | FIDEURAM VITA S.P.A. | Roma | Roma | 80,01 | |
| 14 | FIRST BANK S.A. | Bucarest | Bucarest | 99,98 | |
| 15 | IMI INVESTMENTS S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 100,00 | |
| 16 | IMMIT - IMMOBILI ITALIANI S.R.L. | Bergamo | Bergamo | 100,00 | |
| 17 | INTESA SANPAOLO (QINGDAO) SERVICE COMPANY LIMITED | Qingdao | Qingdao | 100,00 | |
| 18 | INTESA SANPAOLO ASSICURAZIONI S.P.A. | Torino | Milano | 99,99 | |
| 19 | INTESA SANPAOLO BANK ALBANIA SH.A. | Tirana | Tirana | 100,00 | |
| 20 | INTESA SANPAOLO BANK IRELAND PLC | Dublino | Dublino | 100,00 | |
| 21 | INTESA SANPAOLO BRASIL S.A. - BANCO MULTIPLO | San Paolo | San Paolo | 99,90 | |
| 22 | INTESA SANPAOLO EXPO INSTITUTIONAL CONTACT S.R.L. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 23 | INTESA SANPAOLO FUNDING LLC | Wilmington Delaware | New York | 100,00 | |
| 24 | INTESA SANPAOLO HIGHLINE S.R.L. | Torino | Torino | 100,00 | |
| 25 | INTESA SANPAOLO HOLDING INTERNATIONAL S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 100,00 | |
| 26 | INTESA SANPAOLO INNOVATION CENTER S.P.A. | Torino | Torino | 99,99 | |
| 27 | INTESA SANPAOLO RE.O.CO. S.P.A. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 28 | INTESA SANPAOLO RENT FORYOU S.P.A. | Torino | Torino | 100,00 | |
| 29 | INTESA SANPAOLO ROMANIA S.A. | Bucarest | Bucarest | 99,73 | |
| 30 | INTESA SANPAOLO SERVICOS E EMPRENDIMENTOS LTDA EM LIQUIDACAO | San Paolo | San Paolo | 100,00 | |
| 31 | ISP CB IPOTECARIO S.R.L. (e) | Milano | Milano | 60,00 | |
| 32 | ISP CB PUBBLICO S.R.L. (e) | Milano | Milano | 100,00 | |
| 33 | ISP OBG S.R.L. (e) | Milano | Milano | 60,00 | |
| 34 | ISYBANK S.P.A. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 35 | JOINT STOCK COMPANY BANCA INTESA (c) | Mosca | Mosca | 46,98 | |
| 36 | NEVA II | Torino | Torino | 94,85 | |
| 37 | NEVA II ITALIA | Torino | Torino | 99,00 | |
| 38 | ORO ITALIA TRADING S.P.A. - IN LIQUIDAZIONE | Arezzo | Arezzo | 100,00 | |
| 39 | PORTA NUOVA GIOIA (f) | Milano | Milano | 90,00 | |
| 40 | PRAVEX BANK JOINT-STOCK COMPANY | Kiev | Kiev | 100,00 | |
| 41 | PRESTITALIA S.P.A. | Bergamo | Bergamo | 100,00 | |
| 42 | PRIVATE EQUITY INTERNATIONAL S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 100,00 | |
| 43 | QINGDAO YICAI FUND DISTRIBUTION CO. LTD. | Qingdao | Qingdao | 100,00 | |
| 44 | RISANAMENTO S.P.A. (c) (g) | Milano | Milano | 48,88 | |
| 45 | SOCIETA' BENEFIT CIMAROSA 1 S.P.A. (h) | Milano | Milano | 100,00 | |
| 46 | SRM STUDI E RICERCHE PER IL MEZZOGIORNO (i) | Napoli | Napoli | 60,00 | 14,29 (*) |
| 47 | UBI FINANCE S.R.L. (e) | Milano | Milano | 60,00 |
| emarket sdir storage |
|---|
| CERTIFIED |
| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Quota di partecipazione % |
Disponibilità voti % (a) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| B. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | |||||
| 1 | APSIDE S.P.A. (h) | Torino | Torino | 50,00 | |
| 2 | AUGUSTO S.R.L. | Milano | Milano | 5,00 | |
| 3 | DIOCLEZIANO S.R.L. | Milano | Milano | 5,00 | |
| C. IMPRESE SOTTOPOSTE AD INFLUENZA NOTEVOLE | |||||
| 1 | BACK2BONIS | Milano | Milano | 42,47 | 35,00 (*) |
| 2 | BRERA SEC S.R.L. (j) | Conegliano | Conegliano | 5,00 | |
| 3 | CAMFIN S.P.A. (k) | Milano | Milano | 4,60 | 8,53 (*) |
| 4 | CASSA DI RISPARMIO DI FERMO S.P.A. | Fermo | Fermo | 33,33 | |
| 5 | CLARA SEC. S.R.L. (j) | Conegliano | Conegliano | 5,00 | |
| 6 | COMPAGNIA AEREA ITALIANA S.P.A. | Roma | Fiumicino | 27,49 | |
| 7 | DESTINATION GUSTO S.R.L. (h) | Milano | Milano | 49,00 | |
| 8 | DIGIT'ED HOLDING S.P.A. (l) | Milano | Milano | 19,04 | 19,40 (*) |
| 9 | ECRA PRIVATE DEBT FUND | Milano | Milano | 9,64 | |
| 10 | EFESTO | Conegliano | Conegliano | 43,19 | |
| 11 | EQUITER S.P.A. | Torino | Torino | 32,88 | |
| 12 | EUROPROGETTI & FINANZA S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE | Roma | Roma | 15,97 | |
| 13 | EUSEBI HOLDINGS B.V. | Amsterdam | Amsterdam | 47,00 | |
| 14 | FI.NAV. COMPARTO A - CREDITI (m) | Roma | Roma | 50,54 | |
| 15 | FONDO BASKET EQUE | Milano | Milano | 24,39 | |
| 16 | FONDO DI RIGENERAZIONE URBANA SICILIA S.R.L. (n) | Palermo | Torino | 100,00 | |
| 17 | FONDO PER LA RICERCA E L'INNOVAZIONE S.R.L. RIF (n) | Torino | Torino | 100,00 | |
| 18 | FONDO SARDEGNA ENERGIA S.R.L. (n) | Cagliari | Torino | 100,00 | |
| 19 | FONDO TEMATICO PIANI URBANI INTEGRATI S.R.L. (n) | Torino | Torino | 100,00 | |
| 20 | FONDO TEMATICO TURISMO S.R.L. (n) | Torino | Torino | 100,00 | |
| 21 | FONDO UTP ITALIA - COMPARTO CREDITI | Milano | Milano | 55,02 | 35,00 (*) |
| 22 | GIADA SEC. S.R.L. (j) | Conegliano | Conegliano | 5,00 | |
| 23 | IDEA CCR (CORPORATE CREDIT RECOVERY) II COMPARTO CREDITI | Milano | Milano | 35,23 | |
| 24 | INDACO VENTURE PARTNERS SGR S.P.A. | Milano | Milano | 24,50 | |
| 25 | INIZIATIVE IMMOBILIARI INDUSTRIALI S.P.A. - IN LIQUIDAZIONE | Arquà Polesine | Arquà Polesine | 20,00 | |
| 26 | INTRUM ITALY S.P.A. | Milano | Milano | 49,00 | |
| 27 | ISM INVESTIMENTI S.P.A. | Mantova | Mantova | 27,36 | |
| 28 | LENDLEASE MSG HEARTBEAT | Milano | Milano | 56,80 | 40,00 (*) |
| 29 | LEONARDO TECHNOLOGY S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE | Torino | Torino | 26,60 | |
| 30 | MARKETWALL S.R.L. | Milano | Milano | 33,00 | |
| 31 | MATERIAS S.R.L. | Napoli | Napoli | 13,66 | |
| 32 | MONTEFELTRO SVILUPPO SOC. CONS. A R.L. | Urbania | Urbania | 26,37 | |
| 33 | NETWORK IMPRESA S.P.A. IN CONCORDATO PREVENTIVO | Limena | Limena | 28,95 | |
| 34 | RCN FINANZIARIA S.P.A. | Mantova | Mantova | 23,96 | |
| 35 | RETAIL & LEISURE FUND (m) | Roma | Roma | 68,30 | |
| 36 | REXER S.P.A. (o) | Monza | Monza | 48,98 | 49,17 (*) |

| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Quota di partecipazione % |
Disponibilità voti % (a) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 37 | RSCT FUND - COMPARTO CREDITI (m) | Milano | Milano | 70,07 | |
| 38 | S.F. CONSULTING S.R.L. | Bergamo | Bergamo | 35,00 | |
| 39 | SICILY INVESTMENTS S.A.R.L. | Lussemburgo | Lussemburgo | 25,20 | |
| 40 | SOCIETA' EDITRICE ALLEMANDI A R.L. | Torino | Torino | 49,00 | |
| 41 | SVILUPPO COMO - COMONEXT S.P.A. | Como | Lomazzo (Como) |
25,16 | |
| 42 | SVILUPPO INDUSTRIALE S.P.A. - IN LIQUIDAZIONE | Pistoia | Pistoia | 28,27 | |
| 43 | TRINACRIA CAPITAL S.A.R.L. | Lussemburgo | Lussemburgo | 25,20 | |
| 44 | UTP RESTRUCTURING CORPORATE | Milano | Milano | 58,07 | 35,00 (*) |
| 45 | WARRANT HUB S.P.A. | Correggio | Correggio | 9,52 |
(a) Ove differente dalla quota di partecipazione %, viene indicata l'effettiva disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo, ove applicabile, tra diritti di voto effettivi e potenziali: (*) Diritti di voto effettivi (**) Diritti di voto potenziali.
(b) Si segnala la presenza di un impegno di legge nei confronti degli azionisti di minoranza per l'acquisto dello 0,7% del capitale sociale.
(c) Società inclusa tra le partecipazioni rilevanti in quanto, complessivamente, il Gruppo detiene una quota di controllo oppure ricorrono gli altri presupposti previsti dall'IFRS 10.
(d) In caso di messa in liquidazione della partecipazione, il socio di minoranza ha la facoltà di vendere, ed Intesa Sanpaolo dovrà acquistare, l'intera partecipazione di minoranza.
(e) Si tratta di veicoli funzionali all'emissione di covered bond.
(f) Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da COIMA SGR S.p.A.
(g) Società non soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e segg. C.C.
(h) Intesa Sanpaolo S.p.A. detiene anche il 100% di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata.
(i) La compagine associativa conta nr. 7 associati con identico diritto di voto capitario, ai sensi dell'Art. 6 dello Statuto (Compagnia di Sanpaolo, Intesa Sanpaolo S.p.A., Bank of Alexandria S.A.E., Intesa Sanpaolo Rent Foryou S.p.A., Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A., Privredna Banka Zagreb D.D., Intesa Sanpaolo Bank Albania SH.A.)
(j) Si tratta di veicoli utilizzati per operazioni di cartolarizzazione nell'ambito del Gruppo. Le opzioni Put&Call sono esercitabili nel semestre successivo alla data di estinzione dell'operazione di cartolarizzazione.
(k) Il differente valore tra la quota effettiva e il numero di voti in assemblea è legato alla presenza di varie categorie di azioni (A e B). Solo le azioni di cat. A (detenute anche da Intesa Sanpaolo) attribuiscono diritto di voto in assemblea.
(l) Il differente valore tra la quota effettiva e il numero di voti in assemblea è legata alla presenza di varie categorie di azioni (A, B, D, MO, M). Le azioni di cat. M (detenute dai manager) non attribuiscono diritto di voto in assemblea generale, ma solo in assemblea speciale (ex art. 2766 c.c.).
(m) L'interessenza è inclusa tra le Imprese sottoposte a influenza notevole in quanto, seppur rappresentativa di una situazione più articolata rispetto a quella tipica di un mero investimento di minoranza, è stata appurata l'assenza dei presupposti per l'esercizio del controllo previsti dall'IFRS 10, constatata sulla base delle disposizioni di governo societario previste da statuto/regolamenti.
(n) Fondi BEI: gli effetti economici delle operazioni di investimento in equity e di finanziamento sottostanti l'attività del fondo ricadono integralmente sulla BEI.
(o) Il differente valore tra la quota effettiva e il numero di voti in assemblea è legato alla presenza di una categoria di azioni (B) priva del diritto di voto in assemblea.
L'illustrazione dei criteri e dei metodi di determinazione dell'area di consolidamento e delle motivazioni per cui una partecipata è sottoposta a controllo congiunto o influenza notevole, è contenuta nella Parte A - Politiche contabili, alla quale si fa rinvio.
Il fair value al 31 dicembre 2024 dell'unica partecipazione quotata Risanamento S.p.A. è pari a 26 milioni.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| A. Esistenze iniziali | 24.055 | 23.646 |
| B. Aumenti | 2.057 | 790 |
| B.1 acquisti | 715 | 313 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| B.2 riprese di valore | 34 | 26 |
| B.3 rivalutazioni | - | - |
| B.4 altre variazioni | 1.308 | 451 |
| C. Diminuzioni | -453 | -381 |
| C.1 vendite | -35 | -56 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | -56 |
| C.2 rettifiche di valore | -220 | -140 |
| C.3 svalutazioni | - | - |
| C.4 altre variazioni | -198 | -185 |
| D. Rimanenze finali | 25.659 | 24.055 |
| E. Rivalutazioni totali | - | - |
| F. Rettifiche totali | -7.607 | -7.504 |
La sottovoce B.1 Acquisti attiene principalmente alle seguenti operazioni:
La sottovoce B.2 Riprese di valore si riferisce alle partecipazioni in Fondo UTP Italia - Comparto Crediti per 18 milioni, FI.NAV Comparto A - Crediti per 8 milioni ed altre minori per 8 milioni.
La sottovoce B.4 Altre variazioni è riconducibile principalmente:
La sottovoce C.1 Vendite è relativa principalmente alla vendita del 10% di Porta Nuova Gioia per 23 milioni e al rimborso di quote di Porta Nuova Gioia per 10 milioni.
La sottovoce C.2 Rettifiche di valore riguarda la svalutazione delle interessenze detenute in: Lendlease MSG Heartbeat per 80 milioni, Intrum Italy S.p.A. per 42 milioni, Pravex Bank Joint-Stock Company per 26 milioni, Risanamento S.p.A. per 24 milioni, Back2Bonis per 17 milioni, Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd. per 10 milioni, IDEA CCR (Corporate Credit Recovery) II Comparto Crediti per 9 milioni ed altre minori per 12 milioni.
La sottovoce C.4 Altre variazioni comprende essenzialmente:
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Come richiesto dai principi contabili IAS/IFRS le partecipazioni sono state sottoposte al test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi, quali il conseguimento di risultati economici negativi o comunque un significativo scostamento rispetto ad obiettivi di budget o previsti da piani pluriennali comunicati al mercato, l'annuncio/avvio di procedure concorsuali o di piani di ristrutturazione, la revisione al ribasso del "rating" di oltre due classi; indicatori quantitativi rappresentati da una riduzione del fair value al di sotto del valore di bilancio di oltre il 30% ovvero per un periodo superiore a 24 mesi, da una capitalizzazione di borsa inferiore al patrimonio netto contabile della società, nel caso di titoli quotati su mercati attivi, ovvero da un valore contabile della partecipazione nel Bilancio separato superiore al valore contabile nel Bilancio consolidato dell'attivo netto e dell'avviamento della partecipata o dalla distribuzione da parte di quest'ultima di un dividendo superiore al proprio reddito complessivo. In presenza di indicatori di impairment viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il Valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore di iscrizione si procede alla rilevazione dell'impairment. Qualora il valore recuperabile dovesse, successivamente, risultare superiore al nuovo valore contabile ed i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, si procede alla rilevazione di riprese di valore, con imputazione a conto economico, fino a concorrenza della rettifica precedentemente registrata.
Con riferimento alle partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto, laddove siano stati rilevati indicatori di impairment, sono state effettuate valutazioni basate in via prioritaria su metodologie di mercato (transazioni dirette o comparabili e multipli di mercato) o in alternativa su valutazioni "fondamentali", basate principalmente sulla stima dei flussi di cassa attesi attualizzati attraverso il metodo "discounted cash flow" o sul patrimonio netto rettificato (c.d. ANAV). I risultati di tali valutazioni hanno comportato la necessità di operare rettifiche di valore principalmente riferite alle partecipazioni in Lendlease MSG Heartbeat (80 milioni), Intrum Italy S.p.A. (42 milioni), Back2Bonis (17 milioni), IDEA CCR (Corporate Credit Recovery) II Comparto Crediti (9 milioni), Efesto (5 milioni) e altre minori per 7 milioni. Sempre nell'ambito delle valutazioni effettuate sulle partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto, si segnala la rilevazione di riprese di valore riferite alle partecipazioni in Fondo UTP Italia Comparto Crediti (18 milioni), FI.NAV. Comparto A - Crediti (8 milioni) e altre minori per 8 milioni.
Per quanto riguarda le partecipazioni di controllo, le singole interessenze, benché rilevanti in qualità di singoli asset dal punto di vista contabile, non presentano capacità autonome di generazione e governo dei flussi di cassa, in considerazione del modello organizzativo che prevede CGU di maggiori dimensioni delle singole entità giuridiche. Pertanto le partecipazioni di controllo non assumono rilevanza individualmente ai fini dell'effettuazione dell'impairment test nel Bilancio separato ma sono aggregate (assieme alle attività operative svolte direttamente dalla Capogruppo) in CGU coerenti con quelle identificate a livello di Bilancio consolidato; tale approccio è legato al modello organizzativo utilizzato dal Gruppo, per cui data l'incapacità delle singole partecipazioni appartenenti ad una data CGU di generare flussi indipendenti rispetto alle altre partecipazioni, risulterebbe impossibile calcolarne il valore recuperabile individuale, secondo le disposizioni dello IAS 36.
In considerazione della coerenza che deve essere preservata tra l'impairment test condotto nel Bilancio consolidato e quello nel Bilancio separato, oltre all'omogeneità nella composizione delle CGU, occorre considerare attentamente la correlazione tra gli elementi oggetto di verifica nei due bilanci: gli avviamenti attribuiti alle differenti CGU sia nel Bilancio consolidato che nel Bilancio separato si riflettono in parte nell'avviamento riferito alla sola Capogruppo e in parte nei valori contabili delle partecipazioni di controllo. Gli avviamenti relativi a queste ultime sono infatti impliciti nei valori di carico delle partecipazioni nel Bilancio separato ed emergono nel Bilancio consolidato a seguito del processo di consolidamento secondo i valori determinati in sede di acquisizione secondo l'IFRS 3.
Qualora a livello di Bilancio consolidato emerga la necessità di svalutare l'avviamento riferito ad una determinata CGU, tale svalutazione deve essere attribuita nel Bilancio separato alle attività, riferite alla medesima CGU, non già testate individualmente, ovvero l'avviamento, il brand name e le partecipazioni di controllo. Come descritto nella Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato, i test di impairment svolti con riferimento alle CGU nel Bilancio consolidato non hanno determinato la necessità di operare svalutazioni dell'avviamento, pertanto, non sono state rilevate rettifiche di valore sulle partecipazioni di controllo.
Un trattamento differenziato è stato riservato alle partecipazioni di controllo che non presentano avviamenti nel Bilancio consolidato ma che hanno chiuso l'esercizio 2024 in perdita, per le quali si è prudenzialmente verificato che quest'ultimo risultato fosse dovuto a situazioni contingenti o strutturali; da tale analisi è emersa la necessità di effettuare alcune rettifiche di valore, allineando il valore di bilancio degli investimenti al patrimonio netto pro-quota delle partecipate. Le svalutazioni sono riferite alle interessenze detenute in Pravex Bank Joint-Stock Company per 26 milioni, Risanamento S.p.A. per 24 milioni e
Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd. per 10 milioni. La svalutazione dell'interessenza in Pravex Bank Joint-Stock Company ha compensato l'incremento della partecipazione per lo stesso importo, derivante dal versamento di 26 milioni effettuato nel secondo trimestre 2024 a titolo di aumento di capitale della controllata.
Si ricorda, inoltre, che, a seguito dell'esplosione del conflitto russo-ucraino, nel 2022 era stato azzerato il valore degli investimenti nel capitale delle controllate in Russia (Joint-Stock Company Banca Intesa) e Ucraina (Pravex Bank) per un importo rispettivamente pari a 68 milioni e 48 milioni. A tali svalutazioni si era aggiunta la rilevazione di un accantonamento di 71 milioni per coprire i rischi indiretti a fronte della partecipazione di controllo detenuta in Pravex Bank, in relazione al conflitto in corso. Tale accantonamento, già parzialmente rilasciato nel 2023 per 44 milioni al fine di allineare i valori al contributo della partecipata nel Bilancio consolidato, è stato integralmente rilasciato nel 2024 per la parte residua (27 milioni).
| Attività / Valori | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|---|---|---|
| 1. Attività materiali ad uso funzionale, valutate al costo | 1.657 | 1.831 |
| Di cui - Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 928 | 1.057 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo investimento, valutate al costo | - | - |
| 3. Attività materiali ad uso funzionale, rivalutate | 4.731 | 5.187 |
| Di cui - attività materiali ad uso funzionale, rivalutate - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 4. Attività materiali detenute a scopo investimento, valutate al fair value | 727 | 833 |
| Di cui - attività materiali a scopo investimento, rivalutate - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 5. Rimanenze di Attività materiali disciplinate dallo IAS 2 | 140 | 132 |
| Totale Attività materiali voce 80 | 7.255 | 7.983 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Attività di proprietà | 729 | 774 |
| a) terreni | - | - |
| b) fabbricati | - | - |
| c) mobili | 175 | 172 |
| d) impianti elettronici | 552 | 601 |
| e) altre | 2 | 1 |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 928 | 1.057 |
| a) terreni | 1 | 1 |
| b) fabbricati | 868 | 1.026 |
| c) mobili | - | - |
| d) impianti elettronici | 33 | 7 |
| e) altre | 26 | 23 |
| Totale | 1.657 | 1.831 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo Non sono presenti attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al costo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività di proprietà | - | - | 4.731 | - | - | 5.187 | |
| a) terreni | - | - | 1.936 | - | - | 2.226 | |
| b) fabbricati | - | - | 2.498 | - | - | 2.660 | |
| c) patrimonio artistico di pregio | - | - | 297 | - | - | 301 | |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - | |
| e) altre | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - | |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - | |
| c) mobili | - | - | - | - | - | - | |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - | |
| e) altre | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | - | 4.731 | - | - | 5.187 | |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 2 | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività di proprietà | - | - | 727 | - | - | 833 | |
| a) terreni | - | - | 227 | - | - | 293 | |
| b) fabbricati | - | - | 500 | - | - | 540 | |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - | |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | - | 727 | - | - | 833 | |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 57 | - | - | 90 |
Relativamente alle previsioni di cui allo IAS 40 paragrafo 75, lettera c), g), h) non ci sono informazioni da segnalare.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 129 | 121 |
| a) terreni | - | - |
| b) fabbricati | 129 | 121 |
| c) mobili | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - |
| e) altri | - | - |
| 2. Altre rimanenze di attività materiali | 11 | 11 |
| Totale | 140 | 132 |
| di cui: valutate al fair value al netto dei costi di vendita | - | - |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | Totale | |
| A. Esistenze iniziali lorde | 2.227 | 4.276 | 1.942 | 6.358 | 301 | 118 | 15.222 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -590 | -1.770 | -5.750 | - | -94 | -8.204 |
| A. Esistenze iniziali nette | 2.227 | 3.686 | 172 | 608 | 301 | 24 | 7.018 |
| B. Aumenti: | 28 | 399 | 32 | 163 | - | 17 | 639 |
| B.1 Acquisti | 8 | 29 | 32 | 163 | - | 16 | 248 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 63 | - | - | - | - | 63 |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a | 13 | 1 | - | - | - | - | 14 |
| a) patrimonio netto | 13 | 1 | - | - | - | - | 14 |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | 1 | - | - | - | - | 1 |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento | 7 | 21 | X | X | X | X | 28 |
| B.7 Altre variazioni | - | 284 | - | - | - | 1 | 285 |
| C. Diminuzioni: | -318 | -719 | -29 | -186 | -4 | -13 | -1.269 |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | -225 | -25 | -182 | - | -12 | -444 |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a | - | - | -1 | - | - | - | -1 |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | -1 | - | - | - | -1 |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a | -4 | -5 | - | - | -4 | - | -13 |
| a) patrimonio netto | - | -4 | - | - | -3 | - | -7 |
| b) conto economico | -4 | -1 | - | - | -1 | - | -6 |
| C.5 Differenze negative di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Trasferimenti a: | -314 | -172 | - | - | - | - | -486 |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento | -27 | -58 | X | X | X | X | -85 |
| b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | -287 | -114 | - | - | - | - | -401 |
| C.7 Altre variazioni | - | -317 | -3 | -4 | - | -1 | -325 |
| D. Rimanenze finali nette | 1.937 | 3.366 | 175 | 585 | 297 | 28 | 6.388 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -756 | -1.798 | -5.861 | - | -95 | -8.510 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 1.937 | 4.122 | 1.973 | 6.446 | 297 | 123 | 14.898 |
| E. Valutazione al costo | 1.259 | 1.628 | - | - | 115 | - | 3.002 |
Come illustrato nella Parte A - Fair Value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, sulla base delle regole di periodicità di valutazione, si segnala che gli immobili classificati ad uso funzionale e il patrimonio artistico di pregio sono stati oggetto di valutazione nell'ambito dell'analisi di scenario, tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
Nelle sottovoci B.4 e C.4 sono riportate le variazioni, rispettivamente, positive e negative di fair value relative agli immobili (terreni e fabbricati) ad uso funzionale e ai beni artistici di pregio, per i quali la Banca applica il criterio della rideterminazione del valore. Le Altre variazioni in aumento e in diminuzione si riferiscono principalmente a rinegoziazioni e chiusure anticipate avvenute nel corso dell'anno sui contratti di locazione (IFRS 16) e, per la sola quota parte di variazioni in diminuzione, agli ammortamenti contabilizzati nell'esercizio su cespiti rivenienti dall'acquisizione dei rami d'azienda delle ex Banche Venete, fronteggiati dal fondo per rischi ed oneri a suo tempo appositamente costituito.
La sottovoce E. Valutazione al costo è valorizzata per le sole attività materiali valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | Totale | ||
| A. Esistenze iniziali lorde | 1 | 1.577 | - | 11 | - | 48 | 1.637 | |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -551 | - | -4 | - | -25 | -580 | |
| A. Esistenze iniziali nette | 1 | 1.026 | - | 7 | - | 23 | 1.057 | |
| B. Aumenti: | - | 303 | - | 38 | - | 16 | 357 | |
| B.1 Acquisti | - | 19 | - | 38 | - | 15 | 72 | |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | 1 | - | - | - | - | 1 | |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento | - | - | X | X | X | X | - | |
| B.7 Altre variazioni | - | 283 | - | - | - | 1 | 284 | |
| C. Diminuzioni: | - | -461 | - | -12 | - | -13 | -486 | |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | - | |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - | |
| C.2 Ammortamenti | - | -144 | - | -12 | - | -12 | -168 | |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - | |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - | |
| C.5 Differenze negative di cambio | - | - | - | - | - | - | - | |
| C.6 Trasferimenti a: | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | X | X | X | X | - | |
| b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | |
| C.7 Altre variazioni | - | -317 | - | - | - | -1 | -318 | |
| D. Rimanenze finali nette | 1 | 868 | - | 33 | - | 26 | 928 | |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -639 | - | -15 | - | -26 | -680 | |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 1 | 1.507 | - | 48 | - | 52 | 1.608 | |
| E. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | |
| A. Esistenze iniziali | 293 | 540 |
| B. Aumenti | 36 | 79 |
| B.1 Acquisti | 6 | 5 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 11 |
| B.3 Variazioni positive di fair value | 3 | 3 |
| B.4 Riprese di valore | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale | 27 | 58 |
| B.7 Altre variazioni | - | 2 |
| C. Diminuzioni | -102 | -119 |
| C.1 Vendite | -4 | -6 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | - |
| C.3 Variazioni negative di fair value | -5 | -18 |
| C.4 Rettifiche di valore da deterioramento | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - |
| C.6 Trasferimenti a: | -89 | -85 |
| a) immobili ad uso funzionale | -7 | -21 |
| b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | -82 | -64 |
| C.7 Altre variazioni | -4 | -10 |
| D. Rimanenze finali | 227 | 500 |
| E. Valutazione al fair value | - | - |
Le attività materiali detenute a scopo di investimento, costituite da terreni e fabbricati, sono valutate al fair value, in conformità allo IAS 40.
Nelle sottovoci B.3 Variazioni positive di fair value e C.3 Variazioni negative di fair value sono rilevati gli effetti dell'aggiornamento delle perizie del patrimonio degli immobili ad uso investimento. Si rinvia alla Parte A - Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio per maggiori informazioni circa i criteri di valutazione.
Al 31 dicembre 2024 le attività materiali detenute a scopo di investimento – Diritti d'uso acquisiti con il leasing risultano di importo non significativo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
Totale | ||||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | di attività materiali |
||
| A. Esistenze iniziali | - | 121 | - | - | - | 11 | 132 |
| B. Aumenti | - | 14 | - | - | - | 1 | 15 |
| B.1 Acquisti | - | - | - | - | - | - | - |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Altre variazioni | - | 14 | - | - | - | 1 | 15 |
| C. Diminuzioni | - | -6 | - | - | - | -1 | -7 |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | - |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | -4 | - | - | - | - | -4 |
| C.3 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Altre variazioni | - | -2 | - | - | - | -1 | -3 |
| D. Rimanenze finali | - | 129 | - | - | - | 11 | 140 |
Gli impegni per acquisto di attività materiali in essere al 31 dicembre 2024 ammontano a circa 2 milioni, riferiti principalmente a interventi di efficientamento delle strutture impiantistiche di palazzi direzionali.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
||
| A.1 Avviamento | X | 67 | X | 67 | |
| A.2 Altre attività immateriali | 3.220 | 1.507 | 2.932 | 1.507 | |
| di cui: Software | 2.957 | - | 2.649 | - | |
| A.2.1 Attività valutate al costo | 3.220 | 1.507 | 2.932 | 1.507 | |
| a) attività immateriali generate internamente | 2.143 | - | 2.096 | - | |
| b) altre attività | 1.077 | 1.507 | 836 | 1.507 | |
| A.2.2 Attività valutate al fair value | - | - | - | - | |
| a) attività immateriali generate internamente | - | - | - | - | |
| b) altre attività | - | - | - | - | |
| Totale | 3.220 | 1.574 | 2.932 | 1.574 |
Le Altre attività immateriali a durata indefinita e l'Avviamento derivano essenzialmente da componenti rivenienti dal processo di allocazione dei costi di acquisizione ai sensi dell'IFRS 3, nell'ambito dell'incorporazione di Sanpaolo IMI in Banca Intesa, perfezionatasi in data 1° gennaio 2007 e alle successive operazioni di aggregazione aziendale under common control.
La sottovoce A.2.1 a) attività immateriali generate internamente a durata definita si riferisce al software sviluppato internamente; la sottovoce A.2.1 b) altre attività ricomprende invece le licenze software acquistate da fornitori esterni, oltre agli intangible identificati nell'ambito del processo di Purchase Price Allocation del prezzo pagato a fronte di operazioni di Business Combination. L'IFRS 3 prevede infatti che l'acquisizione di una Business Combination debba essere contabilizzata usando il purchase method e che il prezzo pagato sia allocato alle attività acquisite e alle passività assunte misurate ai loro rispettivi fair value. Gli intangible identificati, che esprimono il valore delle relazioni acquisite, sono ammortizzati lungo la durata stimata del loro beneficio.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Avviamento | internamente | Altre attività immateriali: generate |
Altre attività immateriali: altre |
Totale | ||
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|||
| A. Esistenze iniziali | 7.220 | 6.790 | - | 3.155 | 2.009 | 19.174 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -7.153 | -4.694 | - | -2.319 | -502 | -14.668 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 67 | 2.096 | - | 836 | 1.507 | 4.506 |
| B. Aumenti | - | 755 | - | 460 | - | 1.215 |
| B.1 Acquisti | - | - | - | 460 | - | 460 |
| - di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | 755 | - | - | - | 755 |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| C. Diminuzioni | - | -708 | - | -219 | - | -927 |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - |
| - di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -708 | - | -219 | - | -927 |
| - Ammortamenti | X | -692 | - | -216 | - | -908 |
| - Svalutazioni | - | -16 | - | -3 | - | -19 |
| + patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| + conto economico | - | -16 | - | -3 | - | -19 |
| C.3 Variazioni negative di fair value: | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali nette | 67 | 2.143 | - | 1.077 | 1.507 | 4.794 |
| D.1 Rettifiche di valori totali nette | -7.153 | -2.587 | - | -2.102 | -502 | -12.344 |
| E. Rimanenze finali lorde | 7.220 | 4.730 | - | 3.179 | 2.009 | 17.138 |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
Al 31 dicembre 2024 gli impegni riferibili ad investimenti in attività immateriali, essenzialmente software, sono pari a circa 73 milioni.
Le attività intangibili e l'avviamento iscritti nel bilancio separato di Intesa Sanpaolo derivano prevalentemente dall'operazione di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI realizzata il 1° gennaio 2007, dalle successive integrazioni delle banche reti e dalla fusione per incorporazione di UBI Banca perfezionata nel 2021.
Si rinvia alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato per maggiori illustrazioni delle diverse componenti e dei criteri di valorizzazione.
Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori iscritti delle attività intangibili con la movimentazione degli stessi rilevati nel bilancio separato nel corso dell'esercizio 2024.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Bilancio 2023 |
Ammortamento | Bilancio 2024 |
|
| DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI | 1.790 | -21 | 1.769 |
| - Intangibile asset management - distribuzione | 173 | -15 | 158 |
| - Intangibile assicurativo - distribuzione | 97 | -5 | 92 |
| - Intangibile under administration - distribuzione | 13 | -1 | 12 |
| - Intangibile brand name | 1.507 | - | 1.507 |
| DIVISIONE IMI CORPORATE & INVESTMENT BANKING | 67 | - | 67 |
| - Intangibile brand name | - | - | - |
| - Avviamento | 67 | - | 67 |
| TOTALE CGU | 1.857 | -21 | 1.836 |
| - Intangibile asset management - distribuzione | 173 | -15 | 158 |
| - Intangibile assicurativo - distribuzione | 97 | -5 | 92 |
| - Intangibile under administration - distribuzione | 13 | -1 | 12 |
| - Intangibile brand name | 1.507 | - | 1.507 |
| - Avviamento | 67 | - | 67 |
Le attività intangibili a vita definita rappresentate nel prospetto sopra illustrato fanno riferimento ad attività legate ai rapporti con la clientela e sono rappresentate dal portafoglio assicurativo e dai rapporti di asset management per le componenti di valore attribuibili all'attività distributiva.
A fronte delle attività immateriali a vita utile definita si è provveduto ad imputare a conto economico la quota di ammortamento di competenza dell'anno (incluso nella voce "190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali") per un ammontare complessivo pari a 21 milioni.
È inoltre valorizzato il cd. "brand name", attività immateriale legata al marketing, rappresentata dalla valorizzazione del marchio. Tale attività è considerata a vita indefinita in quanto si ritiene che possa contribuire per un periodo indefinito alla formazione dei flussi reddituali.
In base al principio IAS 36, debbono essere sottoposte annualmente ad un impairment test per verificare la recuperabilità del valore sia le attività immateriali a vita utile indefinita sia l'avviamento. Per le attività immateriali a vita utile definita occorre determinare l'eventuale perdita di valore ogni volta che si sia rilevata la presenza di indicatori di perdita. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair Value, al netto dei costi di vendita.
Per quanto riguarda le attività intangibili a vita utile definita sono state svolte analisi specifiche sulla presenza di indicatori di impairment e non sono emersi fattori di criticità; peraltro va tenuto in considerazione il processo di ammortamento che ne ha ridotto i valori contabili rispetto a quelli originari di iscrizione oltre alle indicazioni del principio che richiedono che il valore recuperabile venga determinato facendo riferimento ai rapporti contrattuali di tutta la CGU alla data e non solo a quelli residui rispetto a cui era stato determinato il valore iniziale dell'attività intangibile. In proposito si segnala che lo IAS 36, ai fini della determinazione del Valore d'Uso degli intangibili soggetti ad impairment test, dispone che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi all'intangibile nelle sue condizioni correnti (alla data di impairment test), senza distinzione tra i flussi di cassa riferiti all'asset originariamente rilevato in sede di applicazione dell'IFRS 3 e quelli derivanti da successive modifiche, migliorie o sviluppi dello stesso intercorsi dalla data di acquisizione; questo in quanto risulterebbe difficile, specie in caso di operazioni straordinarie tra business o modifiche dell'asset a seguito di significativi turnover delle masse, dei clienti o dei contratti, distinguere i flussi riferiti all'asset originario dagli altri.
Tale concetto è replicabile anche per la determinazione, ai fini dell'impairment test degli avviamenti, del Valore d'Uso delle CGU, i cui flussi di cassa devono essere considerati con riferimento a tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per le attività e passività a fronte delle quali è stato rilevato un avviamento in sede di applicazione dell'IFRS 3.
Ai sensi dello IAS 36 il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair Value, al netto dei costi di vendita. Anche con riferimento agli impairment test per il Bilancio 2024, come già avvenuto per i precedenti bilanci, ai fini della determinazione del valore recuperabile si è fatto riferimento al Valore d'Uso che rappresenta il valore attuale dei flussi finanziari netti futuri ricavabili dall'attività (o business) oggetto di valutazione.
Come già specificato in relazione alla situazione consolidata, non sono emerse criticità in termini di impairment sia dell'avviamento allocato alla CGU Corporate e Investment Banking sia del brand name allocato alla CGU Banca dei Territori, il cui valore recuperabile, in termini di fair value, è stato confermato da una specifica valutazione redatta da un esperto indipendente.

Si precisa, inoltre, che le metodologie e gli assunti della procedura di impairment test delle attività intangibili e dell'avviamento definiti dal management sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione preliminarmente all'approvazione del progetto di Bilancio 2024.
Come già specificato in precedenza, nell'ambito della fusione per incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo dell'aprile 2021, era stata valorizzata l'attività intangibile riferita al business assicurativo, per la componente legata all'attività distributiva. Il valore di tale intangibile è rappresentato dalla capacità dei contratti con la clientela (le polizze assicurative), in essere al momento dell'acquisizione, di generare ricavi lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti. Ai fini del Bilancio 2024 si è provveduto ad imputare a conto economico la quota di ammortamento dell'asset di competenza, calcolato a quote variabili corrispondenti alla vita residua delle polizze, e pari a 5 milioni al lordo dell'effetto fiscale.
Con riferimento a questa tipologia di intangibile sono state aggiornate e approfondite le analisi già compiute in corso d'anno sui principali indicatori di impairment senza tuttavia procedere ad un ricalcolo puntuale del valore dell'attività intangibile in quanto l'andamento del business assicurativo, nel corso del 2024, non ha evidenziato la presenza criticità tali da mettere in discussione la tenuta del valore contabile.
Nell'ambito dell'operazione di acquisizione di determinate attività e passività di Banca Popolare di Vicenza in LCA e Veneto Banca in LCA, nel corso del 2017, era stata valorizzata l'attività immateriale legata alla raccolta amministrata e gestita (Asset Under Management, AUM) riveniente dall'Insieme Aggregato acquisito, rappresentata dalla capacità dei rapporti esistenti alla data di acquisizione di generare flussi reddituali lungo la vita utile residua di tali rapporti. Tale tipologia di attività intangibili si è incrementata nel corso del 2019 a seguito dell'incorporazione di Banca Apulia e nel corso del 2021 a seguito della fusione per incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo; entrambe le operazioni sono state contabilizzate in continuità rispetto ai valori delle società incorporate risultanti dal bilancio consolidato di Gruppo.
Ai fini dell'impairment test al 31 dicembre 2024, non sono emerse criticità in merito alla tenuta del valore iscritto, considerato l'andamento delle masse nel corso dell'esercizio e tenuto conto del fatto che, come anche specificato in precedenza, l'eventuale valorizzazione ai fini dell'impairment test non dovrebbe limitarsi ai soli flussi di cassa rivenienti dalle masse acquisite ma dovrebbe tenere conto di tutti i flussi di cassa legati alle masse della CGU di riferimento.
Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato.
Il "brand name" rientra tra le attività immateriali legate al marketing, identificate dall'IFRS 3, quale potenziale attività immateriale rilevabile in sede di allocazione dei costi di aggregazioni aziendali.
Al riguardo si rileva che il termine "brand" non è usato nei principi contabili in una accezione restrittiva come sinonimo di "logo" e "nome", ma piuttosto come termine generale di marketing che definisce quell'insieme di asset intangibili fra loro complementari (tra cui, oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.) che concorrono a definire il cd. "brand equity".
Il valore iscritto nel Bilancio di Intesa Sanpaolo si riferisce al brand Sanpaolo IMI rilevato in sede di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI ed è allocato alla CGU Banca dei Territori.
In genere il brand name è considerato un'attività immateriale che non presenta flussi reddituali autonomi e, quindi, da sottoporre ad impairment test nell'ambito delle attività volte a verificare la tenuta del valore degli avviamenti delle diverse CGU. Ai fini del presente impairment test si è tenuto conto che la CGU Banca dei Territori non presenta più alcun avviamento allocato e, coerentemente con quanto effettuato per i precedenti bilanci, è stato ritenuto opportuno procedere ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile specifico sulla base del fair value risultante da apposita perizia commissionata ad un esperto terzo.
Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato.
La stima del Valore d'Uso, ai fini della verifica, ai sensi dello IAS 36, dell'eventuale impairment di attività immateriali a vita indefinita (inclusi gli avviamenti) che non generano flussi finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività immateriali ad unità organizzative relativamente autonome nel profilo gestionale, in grado di generare flussi di risorse finanziarie largamente indipendenti da quelle prodotte da altre aree di attività, ma interdipendenti all'interno dell'unità organizzativa che li genera. Nella terminologia degli IAS/IFRS tali unità organizzative sono denominate Cash Generating Unit (CGU).
In particolare, l'allocazione degli avviamenti, alla data dell'aggregazione aziendale, si riferisce ai benefici prodotti dalle sinergie attese dall'aggregazione.
Poiché l'identificazione delle CGU richiede di analizzare le caratteristiche gestionali e le modalità di reporting utilizzate dal management e poiché la logica di assunzione delle decisioni strategiche da parte del management della Capogruppo è quella del Gruppo nel suo complesso e non già della sola Capogruppo come entità singola, le CGU sono state individuate con riferimento al Bilancio consolidato. A livello di Gruppo Intesa Sanpaolo sono state indentificate le seguenti CGU:
– Banca dei Territori;
– Pravex Bank.
Per la descrizione dei criteri relativi alla definizione delle CGU del Gruppo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato. Più in particolare, l'avviamento iscritto nel Bilancio separato di Intesa Sanpaolo è attribuito alla CGU IMI Corporate & Investment Banking.
Peraltro, come evidenziato nelle Politiche Contabili, le partecipazioni di controllo non sono assunte, ai fini dei test di impairment, come singoli asset da sottoporre al test in parola individualmente. La definizione delle CGU, considerato il modello organizzativo adottato da Intesa Sanpaolo, prescinde dall'articolazione delle entità giuridiche in quanto le partecipazioni sono aggregate, insieme alle attività operative svolte direttamente dalla Capogruppo, in CGU di maggiori dimensioni o con differente struttura. Pertanto, l'impairment test svolto a livello consolidato assume rilevanza anche a livello di Bilancio separato.
Per l'illustrazione dei test di impairment su tale voce si rinvia alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato.
Qualora a livello di Bilancio consolidato emerga la necessità di svalutare l'avviamento riferito ad una determinata CGU, tale svalutazione deve essere attribuita nel Bilancio separato alle attività, riferite alla medesima CGU, non già testate individualmente, ovvero l'avviamento e le partecipazioni di controllo. Come descritto nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato non sono emerse rettifiche di valore a livello di CGU nel Bilancio consolidato; pertanto, sulla base dei risultati del test d'impairment condotto a livello di Bilancio consolidato, non sono emerse necessità di rettifiche di valore con riferimento all'avviamento iscritto nel Bilancio separato.
| 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|||
|---|---|---|---|---|
| Contropartita del Conto economico | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) |
| A. Differenze temporanee deducibili | ||||
| Rettifiche di crediti deducibili in futuri esercizi | 1.335 | 194 | 2.239 | 310 |
| di cui relativi a paesi di insediamento di filiali estere | 12 | - | 4 | - |
| Accantonamenti per oneri futuri | 585 | 80 | 616 | 81 |
| Maggior valore fiscale di partecipazioni, titoli e altri beni | 187 | 50 | 179 | 61 |
| Oneri straordinari per incentivi all'esodo | 274 | 54 | 249 | 49 |
| Avviamenti, marchi e altri intangible | 2.729 | 562 | 3.241 | 665 |
| Altre | 3.105 | 9 | 3.198 | 11 |
| di cui relativi a paesi di insediamento di filiali estere | 3 | - | 24 | - |
| B. Differenze temporanee tassabili compensate | ||||
| Costi dedotti in via extracontabile | - | - | - | - |
| Plusvalenze rateizzate | - | - | - | - |
| Minor valore fiscale di partecipazioni, titoli e altri beni | -150 | - | -128 | - |
| Altre | - | - | - | - |
| TOTALE (A+B) | 8.065 | 949 | 9.594 | 1.177 |
| Contropartita del Patrimonio netto | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) |
| Cash flow hedge | 128 | 25 | 176 | 35 |
| Rilevazione di utili/perdite attuariali | 68 | 2 | 72 | 3 |
| Attività finanziarie valutate al fair value | 805 | 159 | 630 | 124 |
| Attività materiali | 21 | 4 | 22 | 4 |
| Compensazione con passività per imposte differite in contropartita del patrimonio netto |
-67 | -14 | -68 | -15 |
| TOTALE | 955 | 176 | 832 | 151 |
| Totale attività per imposte anticipate | 9.020 | 1.125 | 10.426 | 1.328 |
La voce Altre delle Differenze temporanee deducibili comprende perdite portate a nuovo per 2.983 milioni.

| 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
||||
|---|---|---|---|---|---|
| Contropartita del Conto economico | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | |
| A. Differenze temporanee tassabili | |||||
| Costi dedotti in via extracontabile | 34 | 7 | 26 | 6 | |
| Minor valore fiscale di titoli e altri beni | 264 | 27 | 251 | 29 | |
| di cui relativi a paesi di insediamento di filiali estere | - | - | - | - | |
| Altre | 2 | - | 6 | - | |
| B. Differenze temporanee deducibili compensate | |||||
| Rettifiche di crediti deducibili in futuri esercizi | - | - | - | - | |
| Maggior valore fiscale di titoli e altri beni | -110 | - | -95 | - | |
| Altre | - | - | - | - | |
| TOTALE (A+B) | 190 | 34 | 188 | 35 | |
| Contropartita del Patrimonio netto | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | |
| Cash flow hedge | 56 | 11 | 46 | 9 | |
| Rilevazione di utili/perdite attuariali | - | - | - | - | |
| Attività finanziarie valutate al fair value | 11 | 3 | 22 | 6 | |
| Attività materiali | 199 | 39 | 188 | 37 | |
| Compensazione con attività per imposte anticipate in contropartita del patrimonio netto |
-67 | -14 | -68 | -15 | |
| Compensazione con attività per imposte anticipate in contropartita del conto economico |
-40 | - | -33 | - | |
| TOTALE | 159 | 39 | 155 | 37 | |
| Totale passività per imposte differite | 349 | 73 | 343 | 72 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 1. Importo iniziale | 10.771 | 12.111 |
| 2. Aumenti | 903 | 1.232 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 775 | 1.094 |
| a) relative a precedenti esercizi | 336 | 363 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) riprese di valore | - | - |
| d) altre | 439 | 731 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 128 | 103 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | 35 |
| 3. Diminuzioni | -2.660 | -2.572 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | -2.027 | -2.009 |
| a) rigiri | -2.027 | -2.008 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
| c) mutamento di criteri contabili | - | - |
| d) altre | - | -1 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni: | -633 | -563 |
| a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 | -470 | -391 |
| b) altre | -163 | -172 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 9.014 | 10.771 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce a) relative a precedenti esercizi si riferisce per 336 milioni all'iscrizione della fiscalità anticipata su perdite fiscali pregresse della incorporata UBI Banca, nonché su perdite fiscali ed eccedenze ACE della incorporata Intesa Sanpaolo Provis.
Sempre nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce d) altre è riferibile principalmente all'iscrizione di attività per imposte anticipate convertibili sulla quota di perdita fiscale che è riconducibile al reversal delle quote di rettifiche su crediti e avviamenti (60 milioni) e alle differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ad accantonamenti a fondi per rischi e oneri (348 milioni).
La voce Altri aumenti si riferisce allo storno della compensazione con le passività fiscali differite, effettuata al 31 dicembre 2023, pari a 128 milioni, di cui 95 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del conto economico e 33 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento di imposte anticipate di cui alla Legge n. 214/2011 (1.488 milioni) e di imposte anticipate, precedentemente iscritte a fronte di accantonamenti a fondi per rischi e oneri, a seguito del relativo utilizzo avvenuto nell'esercizio (342 milioni).
Nell'ambito delle Altre diminuzioni, per la sottovoce a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Legge 214/2011 si fa rinvio a quanto riportato nella Parte C, tabella 19.1.
Sempre nell'ambito delle Altre diminuzioni, la sottovoce b) altre si riferisce per 150 milioni alla compensazione con le passività fiscali differite dell'esercizio, di cui 110 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del conto economico e 40 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 1. Importo iniziale | 6.125 | 7.525 |
| 2. Aumenti | 60 | 470 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 3. Diminuzioni | -1.958 | -1.870 |
| 3.1 Rigiri | -1.488 | -1.479 |
| 3.2 Trasformazione in crediti d'imposta | -470 | -391 |
| a) derivante da perdite di esercizio | - | - |
| b) derivante da perdite fiscali | -470 | -391 |
| 3.3 Altre diminuzioni | - | - |
| 4. Importo finale | 4.227 | 6.125 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 1. Importo iniziale | 223 | 198 |
| 2. Aumenti | 146 | 144 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 51 | 58 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 51 | 58 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 95 | 81 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | 5 |
| 3. Diminuzioni | -145 | -119 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -9 | -24 |
| a) rigiri | -9 | -24 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -136 | -95 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 224 | 223 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio in relazione a partecipazioni (6 milioni), attività finanziarie valutate al fair value (34 milioni) e al processo di ammortamento fiscale del brand name (10 milioni).
La voce Altri aumenti si riferisce allo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico, effettuata al 31 dicembre 2023, pari a 95 milioni.
La voce Altre diminuzioni comprende principalmente la compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico effettuata nell'esercizio, pari a 110 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 1. Importo iniziale | 983 | 1.135 |
| 2. Aumenti | 430 | 288 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 345 | 192 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 345 | 192 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 85 | 96 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 3. Diminuzioni | -282 | -440 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | -188 | -357 |
| a) rigiri | -188 | -357 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
| c) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| d) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -94 | -83 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 1.131 | 983 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ai risultati valutativi delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (329 milioni) e dei derivati di copertura di flussi finanziari (16 milioni).
La voce Altri aumenti comprende 83 milioni relativi allo storno della compensazione con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto effettuata al 31 dicembre 2023.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento delle imposte anticipate precedentemente iscritte in relazione alla valutazione al fair value di strumenti derivati di copertura di flussi finanziari (60 milioni) e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (121 milioni) a seguito dell'adeguamento degli effetti valutativi ovvero del relativo realizzo avvenuti nell'esercizio.
La voce Altre diminuzioni comprende 81 milioni relativi alla compensazione con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| 1. Importo iniziale | 192 | 159 |
| 2. Aumenti | 275 | 269 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 146 | 148 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 146 | 148 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 129 | 121 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 3. Diminuzioni | -269 | -236 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -136 | -120 |
| a) rigiri | -136 | -120 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -133 | -116 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 198 | 192 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio connesse alla valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (94 milioni), nonché alla valutazione al fair value delle attività materiali (12 milioni) e dei derivati di copertura di flussi finanziari (38 milioni).
La voce Altri aumenti comprende lo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate effettuata al 31 dicembre 2023 per 116 milioni, di cui 83 milioni relativo alle attività fiscali anticipate in contropartita del patrimonio netto e 33 milioni relativo alle attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è riferibile all'annullamento delle imposte differite precedentemente iscritte a fronte della valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (110 milioni), nonché alla valutazione al fair value delle attività materiali (14 milioni) e dei derivati di copertura di flussi finanziari (12 milioni). La voce Altre diminuzioni comprende la compensazione con le attività fiscali anticipate dell'esercizio, di cui 81 milioni con le attività fiscali anticipate in contropartita del patrimonio netto e 40 milioni con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico.
Come indicato nell'ambito delle politiche contabili con riferimento alla fiscalità corrente e differita, si segnala che non viene iscritta in Bilancio la fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione", in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che comportino la tassazione delle citate riserve in sospensione.
Con riferimento al probability test sulla fiscalità differita si fa rinvio a quanto esposto nella Parte B – Attivo della Nota integrativa consolidata.
Il test effettuato a livello di Gruppo e a livello individuale ha evidenziato una base imponibile capiente e in grado di assorbire la fiscalità differita iscritta nel Bilancio al 31 dicembre 2024.
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nella presente Sezione.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| A. Attività possedute per la vendita | ||
| A.1 Attività finanziarie | 42 | 139 |
| A.2 Partecipazioni | - | - |
| A.3 Attività materiali | 535 | 39 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 8 | - |
| A.4 Attività immateriali | - | - |
| A.5 Altre attività non correnti | - | - |
| Totale A | 577 | 178 |
| di cui valutate al costo | 42 | 151 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | 535 | 27 |
| B. Attività operative cessate | ||
| B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | - | - |
| - Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - |
| - Attività finanziarie designate al fair value | - | - |
| - Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - |
| B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| B.4 Partecipazioni | - | - |
| B.5 Attività materiali | - | - |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
| B.6 Attività immateriali | - | - |
| B.7 Altre attività | - | - |
| Totale B | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| C. Passività associate ad attività possedute per la vendita | ||
| C.1 Debiti | - | - |
| C.2 Titoli | - | - |
| C.3 Altre passività | -5 | -2 |
| Totale C | -5 | -2 |
| di cui valutate al costo | -5 | -2 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| D. Passività associate ad attività operative cessate | ||
| D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| D.2 Passività finanziarie di negoziazione | - | - |
| D.3 Passività finanziarie designate al fair value | - | - |
| D.4 Fondi | - | - |
| D.5 Altre passività | - | - |
| Totale D | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
Nella tabella in esame figurano le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione.
La voce A.1 Attività finanziarie, pari a 42 milioni netti, oltre a 3 milioni presenti nella voce C.3 Altre passività, si riferisce a crediti deteriorati (329 milioni lordi) che saranno oggetto di cessione nell'ambito di operazioni in programma per il 2025.
La voce A.3 Attività materiali è costituita da immobili in cessione ai Fondi Coima per 506 milioni, nell'ambito di un più ampio accordo perfezionato fra la Banca e Coima, nonché da singoli immobili in via di dismissione per 29 milioni.
Le Passività associate ad attività possedute per la vendita sono costituite interamente da passività associate alle operazioni di cessione di crediti sopra richiamate.
Al 31 dicembre 2024 non si segnalano ulteriori informazioni rilevanti.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Voci | |
| Partite verso l'Erario | 24.446 |
| Partite in corso di lavorazione | 901 |
| Fatture da emettere | 694 |
| Assegni bancari tratti su terzi in corso di negoziazione | 268 |
| Ratei e risconti non ricondotti | 178 |
| Assegni e altri valori in cassa | 126 |
| Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi | 88 |
| Crediti verso società del Gruppo per consolidato fiscale | 79 |
| Saldo partite illiquide di portafoglio | - |
| Altre partite | 925 |
| TOTALE 31.12.2024 |
27.705 |
| TOTALE 31.12.2023 |
25.980 |
La sottovoce Partite verso l'Erario include 22,5 miliardi di crediti fiscali acquistati dalla clientela, di cui 11,3 miliardi nel business model Hold to Collect, 3,3 miliardi nel business model Hold to Collect and Sell e 7,9 miliardi nel business model Other.
Come previsto dal paragrafo 116 e successivi dell'IFRS 15, si segnala che le attività derivanti da contratti con clienti, incluse nella sottovoce Altre partite e Fatture da emettere, sono pari a 340 milioni, mentre a fine 2023 ammontavano a 323 milioni.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Valore di bilancio |
Fair Value | Valore di Fair value bilancio |
||||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||
| 1. Debiti verso banche centrali | 783 | X | X | X | 47.460 | X | X | X |
| 2. Debiti verso banche | 69.674 | X | X | X | 67.972 | X | X | X |
| 2.1 Conti correnti e depositi a vista | 9.364 | X | X | X | 7.973 | X | X | X |
| 2.2 Depositi a scadenza | 22.113 | X | X | X | 21.793 | X | X | X |
| 2.3 Finanziamenti | 28.812 | X | X | X | 27.353 | X | X | X |
| 2.3.1 Pronti contro termine passivi | 25.203 | X | X | X | 22.919 | X | X | X |
| 2.3.2 Altri | 3.609 | X | X | X | 4.434 | X | X | X |
| 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
- | X | X | X | - | X | X | X |
| 2.5 Debiti per leasing | 5 | X | X | X | 6 | X | X | X |
| 2.6 Altri debiti | 9.380 | X | X | X | 10.847 | X | X | X |
| Totale | 70.457 | - | 46.795 | 23.676 | 115.432 | - | 94.590 | 20.710 |
L'illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A – Politiche contabili.
I Debiti verso banche centrali includevano al 31 dicembre 2023 i finanziamenti ricevuti dalla Banca Centrale Europea nell'ambito del programma TLTRO per complessivi 45 miliardi, interamente ascrivibili all'operazione TLTRO III.
Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività finanziarie cedute e non cancellate sono dettagliate nella Parte E – Sezione E Operazioni di cessione della Nota integrativa.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Valore di |
Fair Value | Valore di bilancio |
Fair value | ||||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||
| 1. Conti correnti e depositi a vista | 284.972 | X | X | X | 292.981 | X | X | X | |
| 2. Depositi a scadenza | 20.663 | X | X | X | 17.739 | X | X | X | |
| 3. Finanziamenti | 20.819 | X | X | X | 17.040 | X | X | X | |
| 3.1 Pronti contro termine passivi | 15.637 | X | X | X | 13.003 | X | X | X | |
| 3.2 Altri | 5.182 | X | X | X | 4.037 | X | X | X | |
| 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
- | X | X | X | - | X | X | X | |
| 5. Debiti per leasing | 950 | X | X | X | 1.075 | X | X | X | |
| 6. Altri debiti | 10.781 | X | X | X | 12.717 | X | X | X | |
| Totale | 338.185 | - | 327.701 | 10.249 | 341.552 | - | 331.907 | 9.485 |
Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività finanziarie cedute e non cancellate sono dettagliate nella Parte E – Sezione E Operazioni di cessione della Nota integrativa.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia titoli / Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||||
| Valore di bilancio |
Fair Value | Valore di bilancio |
Fair value | ||||||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||||||
| A. Titoli | |||||||||||
| 1. obbligazioni | 109.803 | 59.609 | 52.358 | - | 103.858 | 60.539 | 43.911 | - | |||
| 1.1 strutturate | 797 | 182 | 626 | - | 1.055 | 109 | 954 | - | |||
| 1.2 altre | 109.006 | 59.427 | 51.732 | - | 102.803 | 60.430 | 42.957 | - | |||
| 2. altri titoli | 1.151 | - | 1.148 | 3 | 232 | - | 229 | 3 | |||
| 2.1 strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2.2 altri | 1.151 | - | 1.148 | 3 | 232 | - | 229 | 3 | |||
| Totale | 110.954 | 59.609 | 53.506 | 3 | 104.090 | 60.539 | 44.140 | 3 |
Al 31 dicembre 2024 non si segnalano debiti subordinati verso banche e clientela.
Alla data di riferimento Intesa Sanpaolo ha in essere titoli in circolazione subordinati per 11.800 milioni.
Alla data di riferimento Intesa Sanpaolo ha in essere debiti strutturati verso banche per 82 milioni.
Al 31 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo ha in essere debiti per leasing per 955 milioni, di cui 168 milioni in scadenza entro un anno, 460 milioni in scadenza tra 1 e 5 anni e 327 milioni in scadenza oltre i 5 anni.
I debiti per leasing si riferiscono per 950 milioni a controparti clientela e per 5 milioni a controparti banche.

| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore nominale |
Fair value | Fair Value |
Valore nominale |
Fair value | Fair Value |
|||||||
| o nozionale |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | (*) | o nozionale |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | (*) | |||
| A. Passività per cassa | ||||||||||||
| 1. Debiti verso banche | 4.276 | 4.321 | 15 | - | 4.336 | 5.367 | 4.569 | 671 | - | 5.239 | ||
| 2. Debiti verso clientela | 2.953 | 2.255 | 673 | - | 2.928 | 3.513 | 3.141 | 333 | - | 3.474 | ||
| 3. Titoli di debito | 1.431 | - | 1.392 | - | X | 2.362 | - | 2.262 | - | X | ||
| 3.1 Obbligazioni | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| 3.1.1 Strutturate | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| 3.1.2 Altre obbligazioni | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| 3.2 Altri titoli | 1.431 | - | 1.392 | - | X | 2.362 | - | 2.262 | - | X | ||
| 3.2.1 Strutturati | 1.431 | - | 1.392 | - | X | 2.362 | - | 2.262 | - | X | ||
| 3.2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| Totale A | 8.660 | 6.576 | 2.080 | - | 7.264 | 11.242 | 7.710 | 3.266 | - | 8.713 | ||
| B. Strumenti derivati | ||||||||||||
| 1. Derivati finanziari | X | 307 | 32.266 | 9 | X | X | 115 | 32.764 | 50 | X | ||
| 1.1 Di negoziazione | X | 307 | 32.234 | 9 | X | X | 115 | 32.726 | 50 | X | ||
| 1.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | - | - | X | ||
| 1.3 Altri | X | - | 32 | - | X | X | - | 38 | - | X | ||
| 2. Derivati creditizi | X | - | 3.053 | - | X | X | - | 1.140 | - | X | ||
| 2.1 Di negoziazione | X | - | 3.053 | - | X | X | - | 1.140 | - | X | ||
| 2.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | - | - | X | ||
| 2.3 Altri | X | - | - | - | X | X | - | - | - | X | ||
| Totale B | X | 307 | 35.319 | 9 | X | X | 115 | 33.904 | 50 | X | ||
| Totale (A+B) | 8.660 | 6.883 | 37.399 | 9 | X | 11.242 | 7.825 | 37.170 | 50 | X |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
I Debiti verso banche e clientela rappresentano, per l'intero ammontare, le posizioni in "scoperti tecnici" sui titoli.
I Titoli di debito del comparto 3.2.1 Altri titoli strutturati rappresentano, anch'essi per l'intero ammontare, i derivati cartolarizzati (certificates) che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014.
Gli Strumenti derivati includono per 7.650 milioni i certificates aventi caratteristiche assimilabili a derivati finanziari in ragione della prevalenza dei rischi di mercato rispetto alla restituzione dei premi versati.
Le variazioni di fair value rilevate nell'esercizio per il cambiamento del proprio merito di credito sono risultate complessivamente negative per 5 milioni e si riferiscono a Strumenti derivati e a Titoli di debito - Altri titoli.
I valori al 31 dicembre 2024 degli Strumenti derivati includono i risultati della compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi dei derivati di negoziazione posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. in quanto soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
L'aggregato Passività finanziarie di negoziazione include passività subordinate rappresentate da Debiti verso banche per 383 milioni e Debiti verso clientela per 46 milioni.
Al 31 dicembre 2024 i debiti strutturati classificati nella voce Passività finanziarie di negoziazione ammontano a 9 milioni verso banche e 1 milione verso clientela, da riferire per 4 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione e per 6 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari convertibili.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Fair value |
Valore nominale |
Fair value | Fair value |
|||||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | (*) | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | (*) | |||||
| 1. Debiti verso banche | 1 | - | 2 | - | 2 | 1 | - | 1 | - | 1 | ||
| 1.1 Strutturati | 1 | - | 2 | - | X | 1 | - | 1 | - | X | ||
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| di cui: | ||||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| 2. Debiti verso clientela | 6 | - | 6 | - | 6 | 5 | - | 4 | - | 4 | ||
| 2.1 Strutturati | 6 | - | 6 | - | X | 5 | - | 4 | - | X | ||
| 2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| di cui: | ||||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| 3. Titoli di debito | 23.404 | 1.488 | 21.867 | 77 | 23.159 | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | 21.165 | ||
| 3.1 Strutturati | 23.404 | 1.488 | 21.867 | 77 | X | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | X | ||
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| Totale | 23.411 | 1.488 | 21.875 | 77 | 23.167 | 21.731 | 91 | 21.223 | 31 | 21.170 |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
La Banca ha classificato nei Debiti verso clientela il piano di Co-Investimenti LECOIP 3.0 per rapporti di lavoro cessati anzitempo di dipendenti di società del Gruppo e le polizze vita collegate ad iniziative sociali, che la Banca gestisce sulla base del fair value.
La sottovoce 3.1 Titoli di debito – Strutturati accoglie i certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto). Questi, se emessi successivamente al 1° gennaio 2020, sono classificati tra le Passività finanziarie designate al fair value (cd. Fair Value Option), a seguito dell'implementazione in Banca di un modello di business improntato a logiche di banking book con l'obiettivo di generare una raccolta stabile.
I certificates rappresentativi di Passività finanziarie designate al fair value rilevano le relative variazioni di fair value attribuibili alle variazioni del proprio merito creditizio nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto). Nell'esercizio le variazioni di fair value attribuibili al cambiamento del proprio merito creditizio sono risultate negative per 98 milioni.
Intesa Sanpaolo non ha in essere passività subordinate classificate nella voce Passività finanziarie designate al fair value.

I valori al 31 dicembre 2024 dei Derivati finanziari includono i risultati della compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi dei derivati di copertura posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. in quanto soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
Il fair value negativo complessivo dei derivati di copertura al lordo delle compensazioni in bilancio si attesterebbe a
9.757 milioni (di cui 9.112 milioni a copertura di fair value e 645 milioni a copertura di flussi finanziari).
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | Fair Value | Flussi finanziari | |||||||||
| Specifica | Generica | Specifica | Generica | ||||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
539 | - | 20 | - | X | X | X | - | X | X | |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
766 | X | 171 | - | X | X | X | - | X | X | |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 890 | X | 3 | X | |
| 4. Altre operazioni | - | - | - | - | - | - | X | - | X | - | |
| Totale attività | 1.305 | - | 191 | - | - | - | 890 | - | 3 | - | |
| 1. Passività finanziarie | 174 | X | 287 | - | - | - | X | 144 | X | X | |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 702 | X | 45 | X | |
| Totale passività | 174 | - | 287 | - | - | - | 702 | 144 | 45 | - | |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X | |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie | X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value negativo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta e alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di passività rappresentate da poste a vista nonché di contratti derivati di copertura specifica dei titoli di debito dell'attivo e delle passività emesse. La copertura dei flussi finanziari si riferisce a impieghi e raccolta a tasso variabile, dove quest'ultima include la copertura generica dei flussi finanziari su titoli in circolazione nella misura in cui finanziano impieghi a tasso fisso.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie | 1.591 | - |
| 2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie | -3.394 | -3.907 |
| Totale | -1.803 | -3.907 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione la Banca si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione carve-out.
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2023 dell'adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta nel corso del 2024.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 10 dell'Attivo.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 11 dell'Attivo.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | ||
| Partite in corso di lavorazione | 3.081 | |
| Partite illiquide per operazioni di portafoglio | 2.404 | |
| Partite verso l'Erario | 1.739 | |
| Debiti verso fornitori | 1.360 | |
| Somme a disposizione di terzi | 264 | |
| Debiti verso società del Gruppo per consolidato fiscale | 233 | |
| Ratei e risconti non ricondotti | 221 | |
| Debiti verso enti previdenziali | 204 | |
| Somme da erogare al personale | 85 | |
| Altre partite | 900 | |
| TOTALE | 31.12.2024 | 10.491 |
| TOTALE | 31.12.2023 | 8.945 |
Come previsto dal paragrafo 116 a) dell'IFRS 15, si segnala che le passività derivanti da contratti con clienti, incluse nella sottovoce Ratei e risconti non ricondotti, sono pari a 129 milioni, mentre a fine 2023 ammontavano a 118 milioni.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| A. Esistenze iniziali | 717 | 797 |
| B. Aumenti | 55 | 61 |
| B.1 Accantonamenti dell'esercizio | 25 | 28 |
| B.2 Altre variazioni | 30 | 33 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| C. Diminuzioni | -120 | -141 |
| C.1 Liquidazioni effettuate | -80 | -94 |
| C.2 Altre variazioni | -40 | -47 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| D. Rimanenze finali | 652 | 717 |
| Totale | 652 | 717 |
La sottovoce C.1 si riferisce agli utilizzi del fondo nell'esercizio.
Per maggiori informazioni sulle risultanze dei conteggi attuariali si rimanda alla successiva Sezione 10.5 – Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita.
Il valore attuale del trattamento di fine rapporto, che è inquadrabile tra i piani a benefici definiti non finanziati, è pari, a dicembre 2024, a 652 milioni, mentre a fine 2023 ammontava a 717 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| 1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 427 | 407 |
| 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate | - | - |
| 3. Fondi di quiescenza aziendali | 60 | 76 |
| 4. Altri fondi per rischi ed oneri | 2.733 | 2.797 |
| 4.1 controversie legali e fiscali | 595 | 663 |
| 4.2 oneri per il personale | 1.867 | 1.772 |
| 4.3 altri | 271 | 362 |
| Totale | 3.220 | 3.280 |
Non vi sono fattispecie riconducibili alla voce 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate. Il contenuto della voce 4. Altri fondi per rischi ed oneri è illustrato al successivo punto 10.6.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate |
Fondi di quiescenza |
Altri fondi per rischi ed oneri |
Totale | |
| A. Esistenze iniziali | - | 76 | 2.797 | 2.873 |
| B. Aumenti | - | 5 | 1.494 | 1.499 |
| B.1 Accantonamento dell'esercizio | - | 3 | 1.441 | 1.444 |
| B.2 Variazioni dovute al passare del tempo | - | 2 | 35 | 37 |
| B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | 14 | 14 |
| B.4 Altre variazioni | - | - | 4 | 4 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| C. Diminuzioni | - | -21 | -1.558 | -1.579 |
| C.1 Utilizzo nell'esercizio | - | -3 | -1.543 | -1.546 |
| C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | - | - |
| C.3 Altre variazioni | - | -18 | -15 | -33 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali | - | 60 | 2.733 | 2.793 |
Negli Altri fondi per rischi ed oneri sono inclusi accantonamenti netti a voce 170 lettera b) di Conto economico per 86 milioni e per il residuo, accantonamenti netti ad altre voci di Conto economico. Tra questi ultimi, si segnala l'accantonamento perfezionato a seguito dell'accordo di incentivazione all'esodo del personale sottoscritto con le OO.SS. lo scorso 23 ottobre 2024.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
|||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Totale | |
| 1. Impegni a erogare fondi | 41 | 28 | 32 | - | 101 |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 19 | 36 | 271 | - | 326 |
| Totale | 60 | 64 | 303 | - | 427 |
Al 31 dicembre 2024 non risultano fondi su altri impegni e garanzie rilasciate.

Con riferimento ai fondi a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un Attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method), come evidenziato in dettaglio nella parte A – Politiche contabili. La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano di ciascun Fondo pensione e gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto. I fondi di previdenza complementare a prestazione definita, nei quali Intesa Sanpaolo S.p.A. risulta coobbligata, si possono distinguere in:
– tre piani a benefici definiti in essere presso la filiale di Londra, relativi alle filiali ex Cariplo, ex Banca Commerciale Italiana ed ex Banco Ambrosiano Veneto: i fondi pensione privati sono stati costituiti dai datori di lavoro britannici per integrare il livello della pensione statale, storicamente molto bassa. Le filiali londinesi di Cariplo, Banca Commerciale Italiana e Banco Ambrosiano Veneto costituirono fondi a benefici definiti per i propri dipendenti al momento della loro apertura, sotto forma di Trusts retti dalla legislazione inglese e amministrati da un Board di Trustees, nominati in parte dal datore di lavoro ed in parte dagli iscritti. Tali fondi sono operativi per i dipendenti assunti sino alla fine del 1999 per Banco Ambrosiano Veneto e Cariplo e, fino alla fine del 2000, per Banca Commerciale Italiana. In linea generale tutti i fondi garantiscono una pensione pagabile al compimento del 65° anno di età e il beneficio è determinato, con regole distinte per i diversi fondi, sulla base dello stipendio lordo annuale percepito durante l'ultimo anno di servizio.
I fondi esterni includono:

definita dell'ex Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana confluito nel Fondo in argomento il 1° maggio 2018; personale dipendente ed in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario Sanpaolo di Torino, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2019; personale in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza del Personale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, confluito nel Fondo in argomento il 1° luglio 2019; personale dipendente e in quiescenza già iscritto ai Fondi interni ex UBI Banca - nel cui ambito si distinguono i Fondi relativi ad ex Centrobanca (già Fondo di previdenza integrativo per il personale della società Centrobanca – ex Banca Centrale di Credito Popolare S.p.A.), ad ex Banca Regionale Europea (già Fondo per il personale della Banca Regionale Europea, proveniente dalla ex Banca del Monte di Lombardia e dalla ex Cassa di Risparmio di Cuneo), ad ex Carime (già Fondo della ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Fondo della ex Cassa di Risparmio di Puglia, Fondo della ex Cassa di Risparmio Salernitana) e ad ex Banca Adriatica (già Fondo di quiescenza del personale ramo credito ex Cassa di Risparmio di Macerata S.p.A., Fondo di quiescenza del personale della ex Banca Ca.Ri.Ma. passati alla Se.Ri.Ma - ora Equitalia Servizi di Riscossione S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ex Mediocredito Fondiario Centro Italia S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro, Fondo di quiescenza del personale della ex Cassa di Risparmio di Jesi, Fondo di quiescenza del personale del ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro S.p.A. passati alla ex SE.RI.T. S.p.A.) - confluiti nel Fondo in argomento il 1° luglio 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione dell'ex Gruppo UBI Banca della ex Banca Popolare di Bergamo e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione per il Personale della ex Banca Popolare di Ancona e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale dipendente e in quiescenza già iscritto all'ex Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2023.
È necessario precisare che lo statuto del Fondo pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo prevede il ripianamento immediato, da parte delle Banche coobbligate, qualora le sezioni del Fondo presentino un disavanzo tecnico determinato secondo la metodologia civilistica (salvo diverse previsioni contenute negli Accordi sindacali). Gli eventuali esborsi per ripianamento del disavanzo tecnico da effettuarsi nel prossimo esercizio saranno determinati nel momento dell'approvazione del bilancio del Fondo stesso, che avverrà nel prossimo mese di giugno;
In data 5 dicembre 2017 Intesa Sanpaolo S.p.A., anche in qualità di Capogruppo, ha sottoscritto un accordo con le Organizzazioni Sindacali, in qualità di Fonti Istitutive, per l'integrazione della Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino nell'ex Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli (oggi, come precedentemente riferito, "Fondo pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo"). Tale accordo ha previsto anche la formulazione agli iscritti di un'offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa, che si è concretizzata a partire dal secondo semestre del 2018. Le adesioni pervenute hanno determinato nel tempo una flessione dell'obbligazione, che, nel corrente esercizio, ammonta a circa 2 milioni, fronteggiata in parte dal patrimonio del Fondo, in parte attraverso l'utilizzo dei Fondi appositamente costituiti presso la Banca, in forza della garanzia prestata.
Con riferimento alle politiche di investimento e di gestione integrata dei rischi, da parte dei Fondi viene verificato il grado di copertura e le possibili evoluzioni in diversi scenari. Allo scopo vengono studiate diverse configurazioni di universi investibili e di mix e allocazione di portafoglio, al fine di rispondere nel modo più adeguato possibile agli obiettivi previdenziali e reddituali.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Passività del piano pensionistico | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| obbligazioni a benefici definiti | TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
| Esistenze iniziali | 717 | 94 | 925 | 797 | 103 | 1.004 |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | 3 | 1 | 2 | 3 | 2 | 1 |
| Costo previdenziale per prestazioni di lavoro passate | - | - | - | - | - | - |
| Interessi passivi | 22 | 5 | 29 | 25 | 5 | 32 |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi finanziarie | 9 | - | 11 | - | - | - |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi demografiche | 1 | - | - | - | - | 21 |
| Perdite attuariali basate sull'esperienza passata | - | 15 | 9 | - | 2 | - |
| Differenze positive di cambio | - | 5 | 1 | - | 2 | - |
| Aumenti - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | - | - | - |
| Contributi dei partecipanti al piano | X | - | - | X | - | - |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi finanziarie | - | - | -2 | -17 | -17 | -31 |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi demografiche | - | -1 | -21 | - | - | - |
| Utili attuariali basati sull'esperienza passata | -6 | - | -21 | -8 | - | -2 |
| Differenze negative di cambio | - | - | - | - | - | -1 |
| Indennità pagate | -80 | -3 | -97 | -94 | -3 | -100 |
| Diminuzioni - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | - | - | - |
| Effetto riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Effetto estinzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Altre variazioni in aumento | 20 | - | 2 | 33 | - | 1 |
| Altre variazioni in diminuzione | -34 | - | - | -22 | - | - |
| Rimanenze finali | 652 | 116 | 838 | 717 | 94 | 925 |
| Passività del piano pensionistico | 31.12.2024 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| obbligazioni a benefici definiti | TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
| Piani non finanziati | 652 | - | - | 717 | - | - |
| Piani finanziati parzialmente | - | - | - | - | - | - |
| Piani finanziati pienamente | - | 116 | 838 | - | 94 | 925 |
Gli utili attuariali rilevati per variazioni delle ipotesi demografiche dipendono principalmente dall'aggiornamento delle tavole di mortalità della popolazione generale italiana. Le perdite attuariali rilevate per variazioni delle ipotesi finanziarie sono dovute principalmente alla flessione del tasso di sconto.
Sulla base delle risultanze dei conteggi attuariali, il valore attuale delle obbligazioni a benefici definiti, escluso il TFR, risulta così suddiviso:
Piani interni
– come sopra riportato le rimanenze finali si riferiscono a piani a benefici definiti in essere presso la filiale di Londra, interamente a carico di Intesa Sanpaolo S.p.A.
Piani esterni
Nelle tabelle successive sono riportate la movimentazione delle attività a servizio del piano presenti per alcuni fondi a benefici definiti e la composizione delle stesse.
| Attività a servizio del piano | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) | |
|---|---|---|---|---|
| Piani interni |
Piani esterni |
Piani interni |
Piani esterni |
|
| Esistenze iniziali | 124 | 928 | 137 | 927 |
| Rendimento delle attività al netto degli interessi | -3 | 48 | -22 | 35 |
| Interessi attivi | 5 | 27 | 4 | 28 |
| Differenze positive di cambio | 6 | 1 | 3 | - |
| Aumenti- operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| Contributi versati dal datore di lavoro | 2 | 2 | 3 | 34 |
| Contributi versati dai partecipanti al piano | - | - | - | - |
| Differenze negative di cambio | - | - | - | -1 |
| Diminuzioni- operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| Indennità pagate | -3 | -97 | -3 | -100 |
| Effetto riduzione del fondo | - | - | - | - |
| Effetto estinzione del fondo | - | - | - | - |
| Altre variazioni | 1 | 4 | 2 | 5 |
| Rimanenze finali | 132 | 913 | 124 | 928 |
Le rimanenze finali dei piani interni si riferiscono a piani a benefici definiti in essere presso la filiale di Londra.
Le rimanenze finali dei piani esterni sono così ripartite:
– 549 milioni relativi al Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo;
– 343 milioni relativi al Fondo pensione per il personale Cariplo;
– 21 milioni relativi ai piani a benefici definiti in essere presso la filiale di New York.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni integrative |
31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | |
| Strumenti di capitale - di cui livello 1 di fair value |
- - |
- | 241 212 |
26,4 | - - |
- | 269 240 |
29,0 |
| Fondi comuni di investimento - di cui livello 1 di fair value |
- - |
- | 72 30 |
7,9 | - - |
- | 65 17 |
7,0 |
| Titoli di debito - di cui livello 1 di fair value |
132 132 |
100,0 | 327 327 |
35,8 | 121 121 |
97,6 | 257 257 |
27,7 |
| Immobili e partecipazioni in società immobiliari - di cui livello 1 di fair value |
- - |
- | 203 - |
22,2 | - - |
- | 253 - |
27,3 |
| Gestioni assicurative - di cui livello 1 di fair value |
- - |
- | - - |
- | - - |
- | - - |
- |
| Altre attività - di cui livello 1 di fair value |
- - |
- | 70 - |
7,7 | 3 - |
2,4 | 84 - |
9,0 |
| TOTALE | 132 | 100,0 | 913 | 100,0 | 124 | 100,0 | 928 | 100,0 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni integrative | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | ||
| Strumenti di capitale | - | - | 241 | 26,4 | - | - | 269 | 29,0 | |
| - di cui società finanziarie | - | 69 | - | 59 | |||||
| - di cui società non finanziarie | - | 172 | - | 210 | |||||
| Fondi comuni di investimento | - | - | 72 | 7,9 | - | - | 65 | 7,0 | |
| Titoli di debito | 132 | 100,0 | 327 | 35,8 | 121 | 97,6 | 257 | 27,7 | |
| Titoli di stato | 100 | 210 | 81 | 163 | |||||
| - di cui rating investment grade | 100 | 210 | 81 | 163 | |||||
| - di cui rating speculative grade | - | - | - | - | |||||
| Società finanziarie | 32 | 72 | 40 | 47 | |||||
| - di cui rating investment grade | 32 | 69 | 40 | 46 | |||||
| - di cui rating speculative grade | - | 3 | - | 1 | |||||
| Società non finanziarie | - | 45 | - | 47 | |||||
| - di cui rating investment grade | - | 41 | - | 40 | |||||
| - di cui rating speculative grade | - | 4 | - | 7 | |||||
| Immobili e partecipazioni in società immobiliari | - | - | 203 | 22,2 | - | - | 253 | 27,3 | |
| Gestioni assicurative | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Altre attività | - | - | 70 | 7,7 | 3 | 2,4 | 84 | 9,0 | |
| TOTALE ATTIVITA' | 132 | 100,0 | 913 | 100,0 | 124 | 100,0 | 928 | 100,0 |
La differenza tra le passività nette a benefici definiti (cfr. precedente informativa 10.5, punto 2) e le attività al servizio del piano (cfr. precedente informativa 10.5, punto 3) trova rilevazione contabile, in base ai criteri illustrati nel precedente paragrafo 10.5, punto 1), nei fondi di quiescenza aziendali.
Ai piani interni è applicato l'effetto della limitazione del massimale di attività, determinato ai sensi dell'IFRIC 14, pari a 16 milioni al 31 dicembre 2024 (30 milioni al 31 dicembre 2023).
Nella tabella che segue sono riportate le ipotesi attuariali ed i tassi di riferimento utilizzati dai diversi fondi.
| Ipotesi attuariali | 31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tasso di sconto |
Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
Tasso di sconto |
Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
||||
| TFR | 2,9% | X | 2,6% | 1,9% | 3,2% | X | 2,8% | 2,1% | |||
| PIANI INTERNI | 5,3% | 0,0% | 2,9% | 2,9% | 5,3% | 0,0% | 2,9% | 2,9% | |||
| PIANI ESTERNI | 3,7% | 4,7% | 2,7% | 2,0% | 3,8% | 5,1% | 3,2% | 2,4% |
(a) Al netto degli sviluppi di carriera.
Il tasso di sconto dei piani esterni per l'esercizio 2024 è del 5% per la filiale di New York (era del 5% anche per l'esercizio 2023) e varia tra 2,9% e 3,1% per i Fondi Italia (il range era compreso tra 3,1% e 3,4% nell'esercizio 2023).
Il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA ponderata in base al rapporto tra i pagamenti e gli anticipi riferiti a ciascuna scadenza da un lato, e l'ammontare complessivo dei pagamenti e degli anticipi che devono essere sostenuti fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione dall'altro. In particolare, nel caso di piani a benefici definiti, il tasso utilizzato corrisponde al tasso medio che riflette i parametri di mercato cui si riferisce il piano. La curva Eur Composite AA è ricavata giornalmente tramite l'information provider di Bloomberg e fa riferimento ad un paniere di titoli emessi da emittenti corporate "investment grade" compresi nella classe "AA" di rating residenti nell'area euro e appartenenti a diversi settori.
Analogamente il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di inflazione la curva europea dei tassi Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap ponderata in base al rapporto tra l'importo pagato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitivity | 31.12.2024 | |||||||
| TFR | PIANI ESTERNI | |||||||
| +100 pb | -100 pb | +100 pb | -100 pb | +100 pb | -100 pb | |||
| Tasso di attualizzazione | 611 | 697 | 101 | 133 | 778 | 907 | ||
| Tasso di incrementi retributivi | 652 | 652 | 126 | 107 | 845 | 831 | ||
| Tasso di inflazione | 680 | 626 | 120 | 111 | 887 | 792 |
L'analisi di sensitivity sul tasso di rendimento atteso non viene effettuata in quanto non ha effetti sul calcolo delle passività.
L'analisi di sensitivity è stata effettuata sulle passività nette a benefici definiti di cui alla precedente informativa 10.5, punto 2. I dati esposti, in valore assoluto, indicano quale sarebbe l'ammontare delle passività nette a benefici definiti in presenza di una variazione di +/-100 punti base di tasso.
La duration media dell'obbligazione a benefici definiti è pari a 9,20 anni per i fondi pensione e 6,80 anni per il TFR.
Nella Banca sono presenti i seguenti piani a benefici definiti, relativi a più datori di lavoro:
Il Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo è un piano a benefici definiti che condivide i rischi tra diverse società del Gruppo. Tali Società rilasciano, per i propri dipendenti e pensionati iscritti, garanzia solidale nei confronti degli enti previdenziali in argomento.
La passività in capo ad ogni Società coobbligata viene determinata da un Attuario Indipendente attraverso il metodo della "proiezione unitaria del credito" ed è iscritta in bilancio al netto delle attività a servizio del piano. Analogamente, il current service cost, che rappresenta il valore attuale medio alla data della valutazione delle prestazioni maturate dai lavoratori in servizio nel corso dell'esercizio, viene calcolato per ogni Società dal medesimo Attuario.
Ogni Società coobbligata riporta nella presente sezione, per ogni tabella, i dati delle passività/attività complessivi dei Fondi per i quali risulta coobbligata, evidenziando in calce alle medesime tabelle, le quote di passività/attività di propria competenza.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Altri fondi | ||
| 1. controversie legali e fiscali | 595 | 663 |
| 2. oneri per il personale | 1.867 | 1.772 |
| oneri per iniziative di incentivazione | ||
| all'esodo | 999 | 905 |
| premi per anzianità ai dipendenti | 21 | 87 |
| altri oneri diversi del personale | 847 | 780 |
| 3. altri rischi e oneri | 271 | 362 |
| Totale | 2.733 | 2.797 |
Gli Altri fondi sono distinti in:
Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non è presente.

Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene in portafoglio 25.629.058 azioni proprie interamente liberate. Le azioni proprie sono prive di valore nominale e rappresentano lo 0,14% del capitale sociale. Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda al successivo punto 12.3.
| Voci/Tipologie | Ordinarie |
|---|---|
| A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio | 18.282.798.989 |
| - interamente liberate | 18.282.798.989 |
| - non interamente liberate | - |
| A.1 Azioni proprie (-) | -25.946.143 |
| A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali | 18.256.852.846 |
| B. Aumenti | 18.289.439 |
| B.1 Nuove emissioni | - |
| - a pagamento: | - |
| - operazioni di aggregazioni di imprese | - |
| - conversione di obbligazioni | - |
| - esercizio di warrant | - |
| - altre | - |
| - a titolo gratuito: | - |
| - a favore dei dipendenti | - |
| - a favore degli amministratori | - |
| - altre | - |
| B.2 Vendita di azioni proprie | 18.289.439 |
| B.3 Altre variazioni | - |
| C. Diminuzioni | -497.100.842 |
| C.1 Annullamento | -479.128.488 |
| C.2 Acquisto di azioni proprie | -17.972.354 |
| C.3 Operazioni di cessione di imprese | - |
| C.4 Altre variazioni | - |
| D. Azioni in circolazione: rimanenze finali | 17.778.041.443 |
| D.1 Azioni proprie (+) | 25.629.058 |
| D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio | 17.803.670.501 |
| - interamente liberate | 17.803.670.501 |
| - non interamente liberate | - |
Si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2024, il capitale è stato interessato dall'annullamento di 479.128.488 azioni ordinarie a seguito dell'acquisto di azioni proprie nel periodo dal 3 giugno al 18 ottobre 2024 in esecuzione del programma di buyback comunicato al mercato il 27 maggio 2024. Nel periodo indicato sono state acquistate complessivamente 479.128.488 azioni prive del valore nominale, pari a circa il 2,62% del capitale sociale ante annullamento, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 3,5481, per un controvalore totale di 1.699.999.992,53. L'annullamento delle azioni ha avuto luogo il 23 ottobre; quale effetto degli annullamenti, il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro.
La voce "Acquisto di azioni proprie" include gli acquisti a servizio dei piani di assegnazione gratuita destinati al personale. Il programma è stato avviato il 9 settembre 2024 e si è concluso l'11 settembre 2024 e ha comportato l'acquisto di 10.301.330 azioni ordinarie della Banca a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 3,7146 euro per un controvalore di 38.265.555,39 euro. Gli acquisti sono stati effettuati in osservanza delle disposizioni di cui agli articoli 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e nei termini autorizzati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 24 aprile 2024.
Al 31 dicembre 2024, il capitale sociale della Banca è pari a 10.369 milioni, suddiviso in numero 17.803.670.501 azioni ordinarie, prive di valore nominale. Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto nell'Assemblea. Il capitale risulta interamente versato e liberato.
Sulle azioni della Banca non vi sono né privilegi né pegni e, per quanto riguarda i vincoli alla distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale si rimanda al prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l'origine e con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità ai sensi dell'art. 2427 comma 1, n. 7 bis C.C. riporto al punto 12.4.
Nel contesto delle scritture effettuate in base all'IFRS 3 in relazione all'operazione di aggregazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI, perfezionatasi in data 1° gennaio 2007, si è generata una riserva che al 31 dicembre 2024 ammonta a 23.734 milioni, pari alla differenza del costo di acquisizione del Gruppo Sanpaolo IMI ed il valore nominale delle azioni emesse al servizio dell'operazione di scambio. Nel Bilancio 2007 essa è stata classificata tra i sovrapprezzi di emissione, in base a pareri espressi da qualificati giuristi. Si procederà a riclassificare diversamente questa riserva qualora disposizioni di Legge o delle Autorità di Vigilanza dovessero indicare una diversa soluzione.
Per completezza si evidenzia che nel corso dell'esercizio, la riserva sovrapprezzo è stata oggetto di una variazione positiva di 4.136.160 euro connessa alla cessione e assegnazione di azioni proprie.
Le riserve ammontano a 5.024 milioni e includono la riserva legale, la riserva straordinaria, le riserve da concentrazione (L. 30 luglio 1990, art. 7, comma 3, n. 218 e L. 30 luglio 1990, art. 7, n. 218) e le altre riserve.
La riserva legale, costituita a norma di legge, deve essere almeno pari ad un quinto del capitale sociale; essa è stata costituita in passato tramite accantonamenti degli utili netti annuali per almeno un ventesimo degli stessi. Nel caso in cui la riserva dovesse diminuire, occorre reintegrarla tramite la destinazione obbligatoria di un ventesimo dell'utile.
Le riserve da concentrazione ex L. 30 luglio 1990 n. 218 sono state costituite in occasione di operazioni di riorganizzazione o concentrazione effettuate ai sensi della citata legge.
Le altre riserve comprendono le riserve di pertinenza delle filiali estere ed altre riserve costituite nel passato a fronte di specifiche disposizioni normative. Includono, altresì, la riserva costituita ai sensi dell'art. 26 comma 5-bis del Decreto Legge 10 agosto 2023, n. 104 convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136.
Le riserve da valutazione ammontano a 26 milioni e includono le riserve delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le riserve dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari, le passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) e le rivalutazioni delle passività (attività) nette per piani a benefici definiti, nonché le riserve derivanti da leggi speciali di rivalutazione e dalla rivalutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
Si evidenzia che, nel corso dell'esercizio 2024, le riserve sono state interessate dalle seguenti movimentazioni:

| Importo al 31.12.2024 |
Quota capitale |
Quota utili |
Quota in sospensione d'imposta |
Possibilità di utilizzazione (a) |
(milioni di euro) Riepilogo utilizzi effettuati negli ultimi tre esercizi |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | ||||||
| – Capitale sociale | 10.369 | 7.824 | 759 | 1.786 | - | - |
| – Strumenti di capitale | 8.688 | 8.732 | -44 | - | - | - |
| – Sovraprezzi di emissione (b) | 27.760 | 13.043 | 11.048 | 3.669 | A, B, C | 639 |
| – Riserva legale | 2.125 | 520 | 1.605 | - | A(1), B, C(1) | - |
| – Riserva straordinaria | 1.740 | 320 | 1.420 | - | A, B, C | - |
| – Riserva da concentrazione (L. 30/07/1990) n. 218, art. 7 c.3) | 302 | - | - | 302 | A, B(2), C(3) | - |
| – Riserva da concentrazione (L. 30/07/1990) n. 218, art. 7 c.2) | 366 | - | - | 366 | A, B(2), C(3) | - |
| – Altre riserve di cui: | ||||||
| Riserva di legge Filiali Estere | 12 | - | 12 | - | A, B, C | - |
| Riserva contribuzione piani di incentivazione LECOIP 3.0 / PSP | 394 | 385 | 9 | - | A | - |
| Riserva IFRS 2 per piano incentivazione del personale | 77 | 77 | - | - | A | - |
| Riserva su strumenti di capitale AT1 | -2.255 | - | -2.255 | - | - | - |
| Riserva in sospensione di imposta ex UBI Banca | 421 | - | - | 421 | A, B,C | - |
| Riserva utili indisponibili ex art.6 del D. Lgs. 38/2005 | 544 | - | 544 | - | B | - |
| Riserva utili ex L. 9/10/2023, n. 136 (c) | 1.991 | - | 1.991 | - | A(4), B(5) | - |
| Riserva piani di stock option | 42 | - | 42 | - | A | - |
| Riserve: altre | -735 | - | -739 | 4 | - | - |
| – Riserve da valutazione: | ||||||
| Riserva di rivalutazione (L. 2/12/1975, n. 576) | 4 | - | - | 4 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 19/3/1983, n. 72) | 146 | - | - | 146 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 29/12/1990, n. 408) | 9 | - | - | 9 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 30/12/1991, n. 413) | 380 | - | - | 380 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 22/11/2000, n. 342) | 460 | - | - | 460 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva da valutazione FVOCI | -2.201 | - | -2.201 | - | - | - |
| Riserva da valutazione attività materiali e immateriali | 1.771 | - | 1.771 | - | (6) | - |
| Riserva da valutazione CFH | -176 | - | -176 | - | - | - |
| Riserva da valutazione piani a benefici definiti | -177 | - | -177 | - | - | - |
| Riserva da valutazione Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico |
-190 | - | -190 | - | - | - |
| – Azioni proprie | -80 | -80 | - | - | - | - |
| – Acconti su dividendi | -3.022 | - | -3.022 | - | - | - |
| Totale Capitale e Riserve | 48.765 | 30.821 | 10.397 | 7.547 | (7) | - |
| Quota non distribuibile (d) | 9.946 | - | - | - | - | - |
(a) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = per distribuzione ai soci.
(b) La riserva ha origine per 23.734 milioni dall'operazione di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI per effetto dell'applicazione del Principio contabile IFRS 3 relativo alle operazioni di aggregazione.
In attesa di un intervento legislativo in merito alla qualificazione della riserva iscritta in applicazione del citato principio contabile, questa è considerata indisponibile sino a concorrenza dei valori di avviamento e intangibili iscritti in bilancio. Si evidenzia, limitatamente alla quota in sospensione di imposta, che in caso di utilizzazione della riserva a copertura di perdite non si può dare luogo a distribuzione di utili fino a quando la riserva non è integrata, o ridotta in misura corrispondente. Inoltre, qualora la quota in sospensione di imposta venga distribuita ai soci, la stessa concorre a formare il reddito di impresa. La quota di utili in sospensione, pari a 3.669 milioni comprende 1.685 milioni relativi al riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori contabili di taluni cespiti immobiliari operato ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, comma 948, della Legge n. 145/2018 e 1.473 milioni relativi al riallineamento dei valori fiscali del brand name e di altre attività immateriali ai maggiori valori contabili ai sensi dell'articolo 110, commi 8 e 8 bis del Decreto Legge 104/2020.
(c) La riserva trae origine dalla delibera di approvazione del Bilancio d'esercizio 2023 che ha previsto - ai sensi dell'art.26 comma 5-bis Decreto Legge 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136, di destinare a riserva non distribuibile un importo pari a circa 1.991 milioni di euro (corrispondente a 2,5 volte l'imposta straordinaria).
(d) La quota non distribuibile è principalmente riferibile alle riserve di rivalutazione, alle riserve da valutazione costituite in contropartita diretta della valutazione al fair value delle attività materiali, alla riserva costituita nell'ambito dei piani di incentivazione a lungo termine, a parte della riserva sovrapprezzo, alle altre riserve in sospensione di imposta, alla quota degli utili corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico dell'esercizio precedente, al netto del relativo onere fiscale, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value), ai sensi dell'art. 6, 1° comma, lett. a) del D.Lgs. n. 38/2005, alla quota della riserva legale corrispondente ad un quinto del capitale sociale ai sensi dell'art. 2430 del Codice Civile, nonché alla riserva costituita ai sensi dell'art. 26 comma 5-bis del Decreto Legge 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136.
(1) Utilizzabile per aumento di capitale (A) e per la distribuzione ai soci (C) per la quota che supera un quinto del capitale sociale.
(2) In caso di utilizzazione della riserva a copertura di perdite non si può dare luogo a distribuzione di utili fino a quando la riserva non è integrata, o ridotta in misura corrispondente.
(3) La riserva, qualora non venga imputata al capitale, può essere ridotta soltanto con l'osservanza delle disposizioni dei commi secondo e terzo dell'articolo 2445 del Codice Civile. Qualora venga distribuita ai soci concorre a formare il reddito imponibile della società.
(4) L'utilizzo della riserva per aumento gratuito di capitale e successivo rimborso del capitale ai soci, a qualsiasi titolo ed anche in misura minima, comporta il versamento dell'intera imposta straordinaria, maggiorata degli interessi nella misura prevista dal Decreto Legge 10 agosto 2023, n. 104.
(5) L'utilizzo della riserva a copertura delle perdite comporta, in presenza di altre riserve disponibili, il trasferimento del vincolo di indistribuibilità sulle altre riserve disponibili, di utili e/o di capitale, per un ammontare pari al suo utilizzo e, comunque, fino a capienza delle stesse; resta fermo che non si può dare luogo a distribuzione di utili fino a quando la riserva non è reintegrata.
(6) La riserva è indisponibile ai sensi dell'articolo 6 del Decreto Legislativo n. 38/2005.
(7) Per effetto dell'applicazione dell'articolo 47, comma 1, del TUIR, nella quota utili sono comprese riserve di utili per 4.208 milioni fiscalmente qualificate come riserve di capitale.
Le riserve da valutazione sono state ricomprese nell'ambito delle riserve di utili, stante che si tratta o di riserve destinate a confluire nel conto economico al momento del realizzo o estinzione delle corrispondenti attività o passività ovvero di riserve sostanzialmente assimilabili a riserve di utile.
La voce è interamente composta da emissioni obbligazionarie di tipo Additional Tier 1, collocate tra il 2015 e il 2024 al netto dei relativi costi di emissione, per un importo complessivamente pari a 8.688 milioni.
Nel corso del 2024 è stato completato il riacquisto anticipato per 247 milioni di un prestito obbligazionario perpetuo emesso nel 2017 (il titolo era stato emesso per un nominale complessivo originario di 750 milioni di euro ed era stato già oggetto di parziale buyback nel corso del 2023 per 503 milioni) e collocata una nuova emissione per un valore nominale di 1 miliardo. Per maggiori dettagli si rinvia all'informativa presente nell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 4 del Codice Civile, Intesa Sanpaolo ha distribuito un acconto dividendi sull'esercizio 2024 ad ognuna delle n. 17.803.670.501 azioni ordinarie che costituiscono il capitale sociale. L'importo complessivamente erogato è stato pari a 3.022.396.312,63 euro214, corrispondente ad un importo unitario di 17,00 centesimi di euro per ciascuna azione ordinaria. Il relativo pagamento è avvenuto il 20 novembre 2024 (con stacco cedole il 18 novembre e record date il 19 novembre).
Relativamente alla destinazione del risultato d'esercizio si rinvia allo specifico capitolo del presente Bilancio.
214 Non ricomprende l'acconto dividendo sulle n. 24.868.662 azioni proprie detenute in portafoglio alla record date, pari ad euro 4.227.672,54.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisiti/e o originati/e |
|||
| 1. Impegni a erogare fondi | 291.146 | 12.138 | 774 | 1 | 304.059 | 300.652 |
| a) Banche Centrali | 1.239 | 23 | - | - | 1.262 | 1.181 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 11.103 | 679 | 4 | - | 11.786 | 11.152 |
| c) Banche | 68.350 | 401 | 12 | - | 68.763 | 72.603 |
| d) Altre società finanziarie | 64.743 | 3.394 | 14 | - | 68.151 | 62.190 |
| e) Società non finanziarie | 138.661 | 7.310 | 722 | 1 | 146.694 | 145.905 |
| f) Famiglie | 7.050 | 331 | 22 | - | 7.403 | 7.621 |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 50.230 | 2.850 | 1.149 | - | 54.229 | 54.586 |
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 376 | 13 | - | - | 389 | 370 |
| c) Banche | 9.908 | 49 | 1 | - | 9.958 | 11.244 |
| d) Altre società finanziarie | 2.122 | 478 | 2 | - | 2.602 | 2.774 |
| e) Società non finanziarie | 37.548 | 2.290 | 1.143 | - | 40.981 | 39.906 |
| f) Famiglie | 276 | 20 | 3 | - | 299 | 292 |
Tra gli Impegni a erogare fondi figurano gli impegni che possono dar luogo a rischi di credito soggetti alle regole di determinazione della perdita attesa secondo quanto previsto dall'IFRS 9, inclusi i margini revocabili disponibili su linee di credito concesse alla clientela e alle banche (per un importo complessivo pari a 217.424 milioni nel 2024).
Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non è presente.
| Portafogli | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 1.893 | 1.717 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 16.603 | 16.667 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 187.284 | 199.984 |
| 4. Attività materiali | - | - |
| di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze | - | - |

| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Tipologia servizi | 31.12.2024 |
| 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela | |
| a) Acquisti | 397.328 |
| 1. regolati | 397.328 |
| 2. non regolati | - |
| b) Vendite | 392.635 |
| 1. regolate | 392.635 |
| 2. non regolate | - |
| 2. Gestioni individuali di portafogli | |
| a) individuali | - |
| b) collettive | - |
| 3. Custodia e amministrazione di titoli | |
| a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafoglio) | - |
| 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio | - |
| 2. altri titoli | - |
| b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri | 738.604 |
| 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio | 82.095 |
| 2. altri titoli | 656.509 |
| c) titoli di terzi depositati presso terzi | 732.007 |
| d) titoli di proprietà depositati presso terzi | 207.431 |
| 4. Altre operazioni | 533.795 |
La sottovoce 4. Altre operazioni è relativa alle attività di ricezione e raccolta ordini e di collocamento.
Si rinvia all'informativa presente nell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
| Forme tecniche | Ammontare lordo delle attività finanziare (a) |
Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b) |
Ammontare netto delle attività finanziarie riportato in bilancio (c=a-b) |
Strumenti finanziari (d) |
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio Depositi di contante ricevuti in garanzia (e) |
Ammontare netto 31.12.2024 (f=c-d-e) |
(milioni di euro) Ammontare netto 31.12.2023 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Derivati | 82.737 | -56.468 | 26.269 | 15.965 | 9.626 | 678 | 973 |
| 2. Pronti contro termine | 31.488 | - | 31.488 | 31.285 | 80 | 123 | 134 |
| 3. Prestito titoli | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre | - | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE 31.12.2024 |
114.225 | -56.468 | 57.757 | 47.250 | 9.706 | 801 | X |
| TOTALE 31.12.2023 |
118.197 | -63.337 | 54.860 | 44.137 | 9.616 | X | 1.107 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Forme tecniche | Ammontare lordo delle passività |
Ammontare delle attività finanziarie compensato |
Ammontare netto delle passività finanziarie |
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio |
Ammontare netto |
Ammontare netto |
||
| finanziarie | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| (a) | in bilancio (b) | riportato in bilancio (c=a b) |
Strumenti finanziari (d) |
Depositi di contante posti a garanzia (e) |
(f=c-d-e) | |||
| 1. Derivati | 82.856 | 56.468 | 26.388 | 16.941 | 8.796 | 651 | 1.037 | |
| 2. Pronti contro termine | 40.870 | - | 40.870 | 40.404 | - | 466 | 170 | |
| 3. Prestito titoli | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Altre | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | 31.12.2024 | 123.726 | 56.468 | 67.258 | 57.345 | 8.796 | 1.117 | X |
| TOTALE | 31.12.2023 | 126.994 | 63.337 | 63.657 | 54.061 | 8.389 | X | 1.207 |
Il principio IFRS 7, modificato nel corso del 2013, richiede di fornire specifica informativa circa gli strumenti finanziari che sono stati compensati nello Stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 o che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma vengono esposti nello Stato patrimoniale senza effettuare compensazioni in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o similari" che non rispettano tutti i criteri stabiliti dallo IAS 32, paragrafo 42.
Al riguardo, si segnala che Intesa Sanpaolo ha in essere accordi che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio.
Per quanto riguarda gli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi, e da esporre nelle tabelle 5 e 6, si segnala che Intesa Sanpaolo utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie relative a derivati finanziari e creditizi, nonché delle operazioni di tipo SFT (Securities Financing Transactions). In particolare, sono presenti accordi tipo ISDA (per operazioni in derivati), GMRA (per pronti contro termine) e GMSLA (per prestito titoli).
Con riferimento alle operazioni di prestito titoli, nelle tabelle 5 e 6 occorre riportare esclusivamente le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto si tratta dell'unica tipologia di operazioni che trova rappresentazione nello Stato patrimoniale. Intesa Sanpaolo non ha in essere al 31 dicembre 2024 operazioni della specie.
Ai fini della compilazione delle tabelle e in linea con quanto previsto dall'IFRS 7 e dalle disposizioni che regolano il bilancio delle banche, si segnala che:
Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione indicata nella colonna (c).
In base alle modalità di compilazione sopra descritte, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e le relative garanzie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) Ammontare netto.
Si segnala il servizio bancario accessorio di prestito titoli offerto da Intesa Sanpaolo alla clientela (persone fisiche, persone giuridiche ed enti commerciali). Il contratto prevede il trasferimento della proprietà esclusivamente di titoli di debito di Stato e titoli di capitale con l'obbligo per Intesa Sanpaolo di restituirli, a fronte di un corrispettivo a titolo di remunerazione per la disponibilità degli stessi. L'operatività non ha finalità speculative.
Al 31 dicembre 2024, il collateral dell'operatività è pari a 13 milioni.
La Banca non è tenuta a fornire l'informativa sulle attività a controllo congiunto. Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2024 | 2023 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto | |||||
| economico: | 153 | 26 | - | 179 | 217 |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 116 | 5 | - | 121 | 160 |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 37 | 21 | - | 58 | 57 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.679 | 78 | X | 1.757 | 1.118 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 1.736 | 18.232 | X | 19.968 | 20.281 |
| 3.1 Crediti verso banche | 56 | 3.336 | X | 3.392 | 4.540 |
| 3.2 Crediti verso clientela | 1.680 | 14.896 | X | 16.576 | 15.741 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | 3.144 | 3.144 | 2.606 |
| 5. Altre attività | X | X | 1.277 | 1.277 | 764 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | 2 | 1 |
| Totale | 3.568 | 18.336 | 4.421 | 26.327 | 24.987 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | 1 | 475 | - | 476 | 429 |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | 368 | X | 368 | 387 |
Gli interessi attivi includono anche gli interessi su titoli di debito utilizzati in operazioni pronti contro termine.
Gli interessi attivi su attività finanziarie impaired sono per la quasi totalità riferibili a crediti verso clientela e includono anche gli interessi dovuti al trascorrere del tempo, pari a 165 milioni (cd. time value).
Nella voce Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, sottovoce Crediti verso banche, sono ricompresi gli interessi sui crediti a vista verso banche e banche centrali classificati nello Stato patrimoniale alla voce Cassa e disponibilità liquide.
Nella voce Derivati di copertura figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono gli interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce Passività finanziarie sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di raccolta con tassi negativi.
Al 31 dicembre 2024 gli interessi attivi su attività finanziarie in valuta ammontano a 3.399 milioni.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Debiti | Titoli | Altre operazioni |
2024 | 2023 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 7.145 | 4.382 | X | 11.527 | 10.897 |
| 1.1 Debiti verso banche centrali | 647 | X | X | 647 | 2.042 |
| 1.2 Debiti verso banche | 3.632 | X | X | 3.632 | 3.192 |
| 1.3 Debiti verso clientela | 2.866 | X | X | 2.866 | 2.438 |
| 1.4 Titoli in circolazione | X | 4.382 | X | 4.382 | 3.225 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 1 | - | - | 1 | 1 |
| 3. Passività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 4. Altre passività e fondi | X | X | 153 | 153 | 86 |
| 5. Derivati di copertura | X | X | 3.413 | 3.413 | 3.470 |
| 6. Attività finanziarie | X | X | X | 12 | 16 |
| Totale | 7.146 | 4.382 | 3.566 | 15.106 | 14.470 |
| di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing | 25 | X | X | 25 | 18 |
La voce Debiti verso banche centrali include, al 31 dicembre 2024, interessi passivi su operazioni di finanziamento TLTRO per 524 milioni rispetto all'importo di 1.956 milioni al 31 dicembre 2023, anche in seguito al progressivo rimborso di tutte le operazioni in essere avvenuto nel corso del 2024.
Nelle voci Debiti verso banche e Debiti verso clientela sono inclusi gli interessi su operazioni pronti contro termine anche se effettuate a fronte di titoli iscritti nell'attivo.
Nella voce Derivati di copertura figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono gli interessi passivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce Attività finanziarie sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di impiego con tassi negativi.
Al 31 dicembre 2024 gli interessi passivi su passività finanziarie in valuta ammontano a 2.654 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 2024 | 2023 |
| A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura | 8.256 | 8.141 |
| B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura | -8.525 | -9.005 |
| C. Saldo (A-B) | -269 | -864 |

| Tipologia di servizi/Valori | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
|---|---|---|
| a) Strumenti finanziari | 1.467 | 1.206 |
| 1. Collocamento titoli | 1.277 | 1.033 |
| 1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile | 2 | 28 |
| 1.2 Senza impegno irrevocabile | 1.275 | 1.005 |
| 2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti | 190 | 173 |
| 2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari | 63 | 57 |
| 2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti | 127 | 116 |
| 3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari | - | - |
| di cui: negoziazione per conto proprio | - | - |
| di cui: gestione di portafogli individuali | - | - |
| b) Corporate Finance | 1 | 1 |
| 1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni | 1 | 1 |
| 2. Servizi di tesoreria | - | - |
| 3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance | - | - |
| c) Attività di consulenza in materia di investimenti | 222 | 166 |
| d) Compensazione e regolamento | - | - |
| e) Custodia e amministrazione | 53 | 48 |
| 1. Banca depositaria | - | - |
| 2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione | 53 | 48 |
| f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive | - | - |
| g) Attività fiduciaria | - | - |
| h) Servizi di pagamento | 2.440 | 2.437 |
| 1. Conti correnti 2. Carte di credito |
1.140 490 |
1.193 458 |
| 3. Carte di debito ed altre carte di pagamento | 206 | 208 |
| 4. Bonifici e altri ordini di pagamento | 294 | 283 |
| 5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento | 310 | 295 |
| i) Distribuzione di servizi di terzi | 1.010 | 960 |
| 1. Gestioni di portafogli collettive | - | - |
| 2. Prodotti assicurativi | 841 | 809 |
| 3. Altri prodotti | 169 | 151 |
| di cui: gestioni di portafogli individuali | 91 | 86 |
| j) Finanza strutturata | 82 | 76 |
| k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | 4 | 5 |
| l) Impegni a erogare fondi | - | - |
| m) Garanzie finanziarie rilasciate | 462 | 438 |
| di cui: derivati su crediti | - | - |
| n) Operazioni di finanziamento | 825 | 710 |
| di cui: per operazioni di factoring | 75 | 76 |
| o) Negoziazione di valute | 10 | 8 |
| p) Merci | - | - |
| q) Altre commissioni attive | 124 | 125 |
| di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio | - | - |
| di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione | - | - |
| Totale | 6.700 | 6.180 |

Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni comprendono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti. In linea con il paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 2 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Canali/Valori | 2024 | 2023 |
| a) Presso propri sportelli: | 2.199 | 1.920 |
| 1. gestioni di portafogli | - | - |
| 2. collocamento di titoli | 1.231 | 1.000 |
| 3. servizi e prodotti di terzi | 968 | 920 |
| b) Offerta fuori sede: | 86 | 69 |
| 1. gestioni di portafogli | - | - |
| 2. collocamento di titoli | 44 | 29 |
| 3. servizi e prodotti di terzi | 42 | 40 |
| c) Altri canali distributivi: | 2 | 4 |
| 1. gestioni di portafogli | - | - |
| 2. collocamento di titoli | 2 | 4 |
| 3. servizi e prodotti di terzi | - | - |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di servizi/valori | 2024 | 2023 |
| a) Strumenti finanziari | 92 | 92 |
| di cui: negoziazione di strumenti finanziari | 30 | 33 |
| di cui: collocamento di strumenti finanziari | 62 | 59 |
| di cui: gestione di portafogli individuali | - | - |
| - Proprie | - | - |
| - Delegate a terzi | - | - |
| b) Compensazione e regolamento | 33 | 34 |
| c) Custodia e amministrazione | 71 | 56 |
| d) Servizi di incasso e pagamento | 405 | 391 |
| di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento | 308 | 293 |
| e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | - | - |
| f) Impegni a ricevere fondi | - | - |
| g) Garanzie finanziarie ricevute | 333 | 340 |
| di cui: derivati su crediti | 20 | 21 |
| h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi | 42 | 31 |
| i) Negoziazione di valute | 5 | 5 |
| j) Altre commissioni passive | 152 | 157 |
| Totale | 1.133 | 1.106 |
Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni comprendono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti per un ammontare pari a 62 milioni. In linea con il paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 8 milioni.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci/Proventi | 2024 | 2023 | ||
| Dividendi | Proventi simili |
Dividendi | Proventi simili |
|
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 69 | 3 | 32 | - |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 8 | 141 | 6 | 100 |
| C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 57 | 3 | 62 | - |
| D. Partecipazioni | 1.822 | 4 | 4.069 | - |
| Totale | 1.956 | 151 | 4.169 | 100 |
La sottovoce B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value è relativa per 8 milioni a dividendi su azioni e per 141 milioni a proventi su quote di fondi O.I.C.R.
La sottovoce D. Partecipazioni comprende dividendi e proventi distribuiti dalle società controllate e collegate:
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da negoziazione |
Minusvalenze | Perdite da negoziazione |
Risultato netto |
||
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | 439 | 612 | -300 | -561 | 190 | ||
| 1.1 Titoli di debito | 67 | 321 | -43 | -372 | -27 | ||
| 1.2 Titoli di capitale | 229 | 241 | -229 | -186 | 55 | ||
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 43 | 48 | -1 | -3 | 87 | ||
| 1.4 Finanziamenti | - | 2 | -2 | - | - | ||
| 1.5 Altre | 100 | - | -25 | - | 75 | ||
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 68 | 8 | -114 | -38 | -76 | ||
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - | ||
| 2.2 Debiti | 53 | - | -45 | - | 8 | ||
| 2.3 Altre | 15 | 8 | -69 | -38 | -84 | ||
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio | X | X | X | X | 500 | ||
| 4. Strumenti derivati | 27.798 | 60.599 | -30.952 | -57.477 | -425 | ||
| 4.1 Derivati finanziari: | 25.119 | 58.215 | -28.321 | -55.347 | -727 | ||
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | 24.268 | 48.162 | -24.583 | -48.155 | -308 | ||
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 414 | 8.941 | -3.401 | -6.001 | -47 | ||
| - Su valute e oro | X | X | X | X | -393 | ||
| - Altri | 437 | 1.112 | -337 | -1.191 | 21 | ||
| 4.2 Derivati su crediti | 2.679 | 2.384 | -2.631 | -2.130 | 302 | ||
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option | X | X | X | X | - | ||
| Totale | 28.305 | 61.219 | -31.366 | -58.076 | 189 |
Gli utili e le perdite delle Attività finanziarie di negoziazione includono il risultato sia delle posizioni lunghe sia delle posizioni corte.
Nella colonna Risultato netto sono inclusi gli utili, perdite, plusvalenze e minusvalenze da operazioni su valute e da derivati su valute e oro.
Nota Integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico

Il risultato netto delle differenze di cambio su Attività e passività finanziarie, esposto nella sottovoce 3, trova correlazione nel risultato della sottovoce 4.1 riferito agli Strumenti derivati - Derivati finanziari su valute e oro, la quale accoglie tra l'altro i risultati delle relative coperture gestionali attivate dalla Banca sul rischio cambio attraverso derivati finanziari di negoziazione. Nello stesso modo, il risultato in Derivati finanziari su titoli di debito e tassi deve essere letto congiuntamente ai risultati rispettivamente delle Attività finanziarie di negoziazione in Titoli di debito e delle Passività finanziarie di negoziazione in Debiti
(posizioni in scoperti tecnici sui titoli) trattandosi di operatività gestionalmente correlate tra loro.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | 2024 | 2023 |
| A. Proventi relativi a: | ||
| A.1 Derivati di copertura del fair value | 4.057 | 6.819 |
| A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | 2.639 | 6.572 |
| A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | 205 | - |
| A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | - |
| A.5 Attività e passività in valuta | - | - |
| Totale proventi dell'attività di copertura (A) | 6.901 | 13.391 |
| B. Oneri relativi a: | ||
| B.1 Derivati di copertura del fair value | -3.627 | -7.219 |
| B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | -765 | -21 |
| B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | -2.499 | -6.208 |
| B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | - |
| B.5 Attività e passività in valuta | -1 | - |
| Totale oneri dell'attività di copertura (B) | -6.892 | -13.448 |
| C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) | 9 | -57 |
| di cui: risultato delle coperture su posizioni nette | - | - |
Intesa Sanpaolo si avvale della facoltà, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture). Per questa ragione, nella tabella 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione, non è valorizzata la riga "di cui: risultato delle coperture su posizioni nette" prevista per i soggetti che applicano il principio contabile IFRS 9 anche per le coperture.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2024 | 2023 | |||||
| Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
||
| A. Attività finanziarie | |||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 172 | -129 | 43 | 183 | -259 | -76 | |
| 1.1 Crediti verso banche | 7 | -16 | -9 | 3 | - | 3 | |
| 1.2 Crediti verso clientela | 165 | -113 | 52 | 180 | -259 | -79 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
297 | -68 | 229 | 289 | -105 | 184 | |
| 2.1 Titoli di debito | 297 | -66 | 231 | 289 | -69 | 220 | |
| 2.2 Finanziamenti | - | -2 | -2 | - | -36 | -36 | |
| Totale attività (A) | 469 | -197 | 272 | 472 | -364 | 108 | |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | |||||||
| 1. Debiti verso banche | 26 | -25 | 1 | 1 | -1 | - | |
| 2. Debiti verso clientela | - | -7 | -7 | - | - | - | |
| 3. Titoli in circolazione | 87 | -84 | 3 | 50 | -14 | 36 | |
| Totale passività (B) | 113 | -116 | -3 | 51 | -15 | 36 |
Il Risultato delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato della sottovoce 1.2 Crediti verso clientela - Utili attiene principalmente alla cessione sul mercato di titoli di debito governativi. La sottovoce 1.2 Crediti verso clientela - Perdite è pressoché interamente riferibile a finanziamenti.
Il Risultato netto delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva della sottovoce 2.1 Titoli di debito attiene agli utili e perdite derivanti principalmente dalla cessione di titoli di debito governativi.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | 161 | 2 | -427 | -718 | -982 |
| 2.1 Titoli in circolazione | 161 | 2 | -427 | -718 | -982 |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | - | - | - | - | - |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio |
X | X | X | X | -28 |
| Totale | 161 | 2 | -427 | -718 | -1.010 |
Nella voce 2.1 Passività finanziarie Titoli in circolazione, figura il risultato netto dei certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto), emessi successivamente al 1° gennaio 2020. Le Plusvalenze e Minusvalenze esposte in tabella si riferiscono alla valutazione al fair value di tali strumenti finanziari, determinato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del proprio merito creditizio rilevato nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto). Per quanto attiene alle modalità di misurazione del rischio di controparte, si rinvia a quanto descritto nella Parte A della presente Nota integrativa - Sezione A.4 - Informativa sul fair value.

Gli Utili e le Perdite da realizzo si riferiscono alle liquidazioni riconosciute ai possessori dei certificates ove contrattualmente previste, nonché ai riacquisti dei certificates perfezionati dall'emittente quale market maker.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | 255 | 64 | -202 | -10 | 107 |
| 1.1 Titoli di debito | 4 | 2 | -51 | -1 | -46 |
| 1.2 Titoli di capitale | 75 | 5 | - | -2 | 78 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 120 | 3 | -140 | -1 | -18 |
| 1.4 Finanziamenti | 56 | 54 | -11 | -6 | 93 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | 48 |
| Totale | 255 | 64 | -202 | -10 | 155 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2024 | 2023 | ||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite |
|||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | o originate |
||||||||
| A. Crediti verso banche | -30 | - | - | - | - | - | 2 | 2 | 3 | - | -23 | 15 |
| - Finanziamenti | -30 | - | - | - | - | - | 2 | 1 | 3 | - | -24 | 14 |
| - Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | 1 | 1 |
| B. Crediti verso clientela | -101 | -539 | -47 | -1.721 | -4 | -8 | 244 | 566 | 510 | 31 | -1.069 | -1.252 |
| - Finanziamenti | -96 | -512 | -47 | -1.719 | -4 | -8 | 219 | 559 | 509 | 31 | -1.068 | -1.193 |
| - Titoli di debito | -5 | -27 | - | -2 | - | - | 25 | 7 | 1 | - | -1 | -59 |
| Totale | -131 | -539 | -47 | -1.721 | -4 | -8 | 246 | 568 | 513 | 31 | -1.092 | -1.237 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2023 | |||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite |
|||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | o originate |
||||||||
| A. Titoli di debito | -5 | -8 | - | - | - | - | 4 | 1 | - | - | -8 | -28 |
| B. Finanziamenti | -7 | -4 | - | -4 | - | - | 6 | 10 | - | - | 1 | 13 |
| - Verso clientela | -7 | -4 | - | -4 | - | - | 6 | 10 | - | - | 1 | 13 |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | -12 | -12 | - | -4 | - | - | 10 | 11 | - | - | -7 | -15 |

Nell'ambito degli utili (perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni sono state rilevate perdite per 8 milioni (utili per 24 milioni al 31 dicembre 2023).
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di spese | 2024 | 2023 |
| 1) Personale dipendente | 6.137 | 5.646 |
| a) salari e stipendi | 3.876 | 3.849 |
| b) oneri sociali | 1.038 | 1.034 |
| c) indennità di fine rapporto | 31 | 43 |
| d) spese previdenziali | - | - |
| e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | 25 | 28 |
| f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: | 5 | 8 |
| - a contribuzione definita | - | - |
| - a benefici definiti | 5 | 8 |
| g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | 371 | 339 |
| - a contribuzione definita | 371 | 339 |
| - a benefici definiti | - | - |
| h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali | 142 | 149 |
| i) altri benefici a favore dei dipendenti | 649 | 196 |
| 2) Altro personale in attività | 9 | 9 |
| 3) Amministratori e sindaci | 7 | 7 |
| 4) Personale collocato a riposo | - | - |
| 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende | -78 | -74 |
| 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società | 11 | 11 |
| Totale | 6.086 | 5.599 |
L'importo dell'accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale - sottovoce 1) Personale dipendente e) determinato in base all'art. 2120 del C.C. ammonta a 17 milioni.
| 2024 | 2023 | |
|---|---|---|
| Personale dipendente | 59.223 | 59.972 |
| a) dirigenti | 1.038 | 1.012 |
| b) quadri direttivi | 25.945 | 26.095 |
| c) restante personale dipendente | 32.240 | 32.865 |
| Altro personale | 31 | 26 |
| TOTALE | 59.254 | 59.998 |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2024 | 2023 | ||||||
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
||
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | -3 | -1 | -2 | -3 | -2 | -1 | |
| Interessi passivi | -22 | -5 | -29 | -25 | -5 | -32 | |
| Interessi attivi | - | 5 | 27 | - | 4 | 28 | |
| Rimborso da terzi | - | - | - | - | - | - | |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate |
- | - | - | - | - | - | |
| Riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - | |
| Estinzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
Nella presente tabella sono illustrate le componenti economiche relative al Fondo di Trattamento di fine rapporto – voce 90 del passivo dello Stato patrimoniale e ai Fondi per rischi ed oneri – quiescenza ed obblighi simili – voce 100b del passivo dello Stato patrimoniale.
Gli altri benefici a favore di dipendenti al 31 dicembre 2024 ammontano a 649 milioni, e si riferiscono principalmente ad oneri per incentivazione all'esodo del personale fra i quali quelli relativi all'accordo sottoscritto con le OO.SS. il 23 ottobre 2024. La voce accoglie in misura minore contributi sanitari, contributo mensa inclusi i buoni pasto, nonché l'adeguamento dei premi di anzianità.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di spesa/valori | 2024 | 2023 |
| Spese di manutenzione servizi informatici e apparecchiature elettroniche | 576 | 617 |
| Spese telefoniche, teletrasmissioni e trasmissione dati | 41 | 40 |
| Spese per servizi informatici | 617 | 657 |
| Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali | 27 | 33 |
| Spese di vigilanza | 28 | 24 |
| Spese per pulizia locali | 33 | 35 |
| Spese per manutenzione immobili, mobili e impianti | 63 | 61 |
| Spese energetiche | 110 | 148 |
| Spese diverse immobiliari | 5 | 6 |
| Spese di gestione immobili | 266 | 307 |
| Spese per stampati, cancelleria, materiali di consumo e pubblicazioni | 11 | 11 |
| Spese per trasporti ed altri servizi collegati (incluso conta valori) | 73 | 70 |
| Spese per visure ed informazioni | 200 | 189 |
| Spese postali e telegrafiche | 32 | 32 |
| Spese generali di funzionamento | 316 | 302 |
| Spese per consulenze professionali | 119 | 88 |
| Spese legali e giudiziarie | 83 | 98 |
| Premi di assicurazione banche e clientela | 50 | 50 |
| Spese legali e professionali | 252 | 236 |
| Spese pubblicitarie e promozionali | 160 | 153 |
| Servizi resi da terzi | 302 | 294 |
| Costi indiretti del personale | 141 | 139 |
| Rimborso costi a società del Gruppo | 29 | 30 |
| Altre spese | 85 | 85 |
| Contributi a fondi di risoluzione e schemi di garanzia | 325 | 612 |
| Imposte indirette e tasse | 806 | 759 |
| Recuperi spese diverse | -21 | -19 |
| Totale | 3.278 | 3.555 |
Con riferimento alla sottovoce Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali, l'importo è relativo ai contratti con durata complessiva inferiore o uguale ai 12 mesi e ai contratti con valore del bene sottostante, quando nuovo, inferiore o uguale a 5.000 euro ("low value"). In questi casi, come consentito dall'IFRS 16, i canoni relativi a tali leasing sono rilevati come costo con un criterio a quote costanti per la durata del contratto.
La sottovoce "Contributi a fondi di risoluzione e schemi di garanzia" include circa 10 milioni di oneri di contribuzione al costituendo Fondo di garanzia assicurativo per le polizze vita di cui alla legge del 30 dicembre 2023, n. 213, contabilizzati ai sensi dell'IFRIC 21 "Tributi" come dalle indicazioni fornite dall'IVASS nella lettera al mercato del 18 dicembre 2024. Al 31 dicembre 2023 l'importo includeva 287 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo. Tale fondo, per i paesi UE dell'unione bancaria, risulta attualmente "funded".
Nota Integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Accantonamenti | Riattribuzioni | Accantonamenti netti | |
| Stage1 | -15 | 26 | 11 |
| Stage2 | -33 | 54 | 21 |
| Stage3 | -100 | 48 | -52 |
| Totale | -148 | 128 | -20 |
11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione
La fattispecie non è presente.
| Accantonamenti | Riattribuzioni | (milioni di euro) Accantonamenti netti |
|
|---|---|---|---|
| Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali | -129 | 48 | -81 |
| Accantonamenti netti ai fondi oneri diversi per il personale | - | - | - |
| Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi | -63 | 58 | -5 |
| Totale | -192 | 106 | -86 |
La voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri, il cui saldo è negativo per 86 milioni, accoglie gli stanziamenti dell'esercizio a fronte di controversie legali e fiscali, nonché altri rischi ed oneri, al netto delle riattribuzioni.
In particolare, nella sottovoce Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali figurano gli stanziamenti per cause passive, incluse le revocatorie fallimentari e altri contenziosi, al netto dei rilasci dell'esercizio.
La sottovoce Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi, include principalmente, negli accantonamenti, oneri relativi a concorsi a premio per 17 milioni, e, nelle riattribuzioni, il rilascio, pari a 27 milioni, dello stanziamento chiamato a fronteggiare i rischi indiretti a fronte della partecipazione in Pravex Bank Joint-Stock Company, in relazione al conflitto in corso, con la finalità di allineare i valori al contributo della partecipata al Bilancio consolidato.

| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento |
Riprese di valore | (milioni di euro) Risultato netto |
|---|---|---|---|---|
| A. Attività materiali | ||||
| A.1 Ad uso funzionale | -444 | -1 | - | -445 |
| - Di proprietà | -276 | -1 | - | -277 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | -168 | - | - | -168 |
| A.2 Detenute a scopo di investimento | - | - | - | - |
| - Di proprietà | - | - | - | - |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - |
| A.3 Rimanenze | X | -4 | - | -4 |
| B. Attività possedute per la vendita | X | - | - | - |
| Totale | -444 | -5 | - | -449 |
L'ammortamento dei diritti d'uso acquisiti con il leasing è connesso all'applicazione del principio contabile IFRS 16, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2019. Al riguardo si precisa che al 31 dicembre 2024, dall'analisi dei fattori sia interni che esterni alla Società, non sono emerse indicazioni di impairment del cd. "Right of Use - RoU". Si rinvia a quanto descritto nella Parte A – Politiche contabili della Nota Integrativa al paragrafo "17. Altre informazioni - Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione dell'informativa finanziaria".
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento |
Riprese di valore | Risultato netto |
| A. Attività immateriali | ||||
| di cui: software | -888 | -19 | - | -907 |
| A.1 Di proprietà | -908 | -19 | - | -927 |
| - Generate internamente dall'azienda | -692 | -16 | - | -708 |
| - Altre | -216 | -3 | - | -219 |
| A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - |
| B. Attività possedute per la vendita | X | - | - | - |
| Totale | -908 | -19 | - | -927 |
Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sui valori intangibili e delle relative rettifiche di valore iscritte a Conto economico si rimanda a quanto esposto nella Parte B - Sezione 9 - Attività immateriali della presente Nota integrativa.
Con riferimento alla revisione della vita utile delle attività immateriali, si rinvia a quanto descritto nella Parte A – Politiche contabili della Nota Integrativa al paragrafo "17. Altre informazioni - Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione dell'informativa finanziaria".
Nota Integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Tipologia di spesa/Valori | |
| Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi | 29 |
| Altri oneri per operazioni di credito al consumo e leasing | 14 |
| Transazioni per cause passive | 6 |
| Altri oneri | 324 |
| Totale 2024 |
373 |
| Totale 2023 |
262 |
Nella sottovoce Altri oneri sono incluse, per circa 53 milioni, le perdite derivanti dalla negoziazione dei metalli preziosi e oro, e i risultati della loro valutazione, oltre all'importo corrisposto al Fondo Nazionale di Risoluzione a titolo di Profit Sharing nell'ambito dell'accordo transattivo sottoscritto da Intesa Sanpaolo S.p.A. (quale incorporante di UBI Banca S.p.A.) e dalla Banca d'Italia per 130 milioni.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | |
| Recupero imposte e tasse | 656 |
| Recuperi per servizi resi a terzi | 258 |
| Fitti attivi ed altri proventi da gestione immobiliare | 64 |
| Attività di credito al consumo e leasing | 29 |
| Recupero spese diverse | 18 |
| Recupero costi di assicurazione | 5 |
| Altri proventi | 323 |
| Totale 2024 |
1.353 |
| Totale 2023 |
1.051 |
Nella sottovoce Altri proventi sono inclusi gli utili derivanti dalla negoziazione dei metalli preziosi e oro e i risultati della loro valutazione per circa 73 milioni, nonché proventi relativi ad accordi commerciali perfezionati dalla Banca.
Come richiesto dal paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 19 milioni.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componente reddituale/Valori | 2024 | 2023 |
| A. Proventi | 59 | 260 |
| 1. Rivalutazioni | - | - |
| 2. Utili da cessione | 25 | 234 |
| 3. Riprese di valore | 34 | 26 |
| 4. Altri proventi | - | - |
| B. Oneri | -220 | -140 |
| 1. Svalutazioni | - | - |
| 2. Rettifiche di valore da deterioramento | -220 | -140 |
| 3. Perdite da cessione | - | - |
| 4. Altri oneri | - | - |
| Risultato netto | -161 | 120 |
La sottovoce A.2. Utili da cessione si riferisce a Bancomat S.p.A. per 18 milioni e altre minori per 7 milioni. Al 31 dicembre 2023 si riferiva essenzialmente all'utile da cessione di Zhong Ou Asset Management Company Ltd.
La sottovoce A.3. Riprese di valore si riferisce alle partecipazioni in Fondo UTP Italia Comparto Crediti per 18 milioni, FI.NAV. Comparto A - Crediti per 8 milioni e in altre minori per 8 milioni.
La sottovoce B.2 Rettifiche di valore da deterioramento riguarda principalmente la svalutazione delle seguenti interessenze in:
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Componenti reddituale | Rivalutazioni | Svalutazioni | Differenze cambio | Risultato | |
| Positive | Negative | netto | |||
| A. Attività materiali | 6 | -29 | - | - | -23 |
| A.1 Ad uso funzionale: | - | -6 | - | - | -6 |
| - Di proprietà | - | -6 | - | - | -6 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| A.2 Detenute a scopo di investimento: | 6 | -23 | - | - | -17 |
| - Di proprietà | 6 | -23 | - | - | -17 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| A.3 Rimanenze | - | - | - | - | - |
| B. Attività immateriali | - | - | - | - | - |
| B.1 Di proprietà: | - | - | - | - | - |
| B.1.1 Generate internamente dall'azienda | - | - | - | - | - |
| B.1.2 Altre | - | - | - | - | - |
| B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| Totale | 6 | -29 | - | - | -23 |
Nota Integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate rettifiche di valore sull'avviamento. Per la descrizione delle modalità di effettuazione dell'impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella Parte B Attivo - Sezione 9 - Attività immateriali.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componente reddituale/Valori | 2024 | 2023 |
| A. Immobili | -3 | -1 |
| - Utili da cessione | - | 1 |
| - Perdite da cessione | -3 | -2 |
| B. Altre attività | - | - |
| - Utili da cessione | - | - |
| - Perdite da cessione | - | - |
| Risultato netto | -3 | -1 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | 2024 | 2023 |
| 1. Imposte correnti (-) | -518 | -489 |
| 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) | 65 | 87 |
| 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) | 4 | - |
| 3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 (+) |
470 | 391 |
| 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) | -1.722 | -1.306 |
| 5. Variazione delle imposte differite (+/-) | -42 | -34 |
| 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) | -1.743 | -1.351 |
Le Imposte correnti dell'esercizio comprendono 3 milioni relativi alla Top-up Tax dovuta da ISP in qualità di Ultimate Parent Entity ai sensi della disciplina relativa alla Global Minimum Tax prevista dalla Direttiva UE 2022/2523 e recepita dal D.Lgs. n. 209/2023.
La riduzione delle imposte correnti dell'esercizio, valorizzata per 470 milioni, evidenzia, così come richiesto dalla Lettera "Roneata" di Banca d'Italia del 7 agosto 2012, la trasformazione in crediti verso l'Erario delle imposte differite attive di cui alla Legge n. 214/2011 per effetto della perdita fiscale di Intesa Sanpaolo S.p.A. in relazione all'esercizio 2024. Tale effetto è interamente compensato dal corrispondente decremento della voce Variazione delle imposte anticipate con conseguente impatto nullo sul Conto economico.
La sottovoce 4. Variazione delle imposte anticipate, al 31 dicembre 2024, include una variazione positiva pari a 206 milioni, avvenuta nel quarto trimestre, riferibile a perdite pregresse delle incorporate UBI Banca e Provis (analoga fattispecie riferibile a UBI Banca, UBI Leasing e UBI Factor era presente al 31 dicembre 2023 per un importo pari a 352 milioni). La voce include, altresì, ulteriori imposte differite attive per 130 milioni, iscritte a giugno 2024, correlate al pagamento (fiscalmente indeducibile) di pari importo al Fondo nazionale di Risoluzione rilevato tra gli Altri oneri di gestione.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2024 | 2023 | |
| Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 7.347 | 8.643 |
| Utile (perdita) delle attività operative cessate al lordo delle imposte | - | - |
| Utile imponibile teorico | 7.347 | 8.643 |
| Imposte (a) | Incidenza % su utile imponibile teorico |
|
|---|---|---|
| Imposte sul reddito - onere (provento) fiscale teorico (b) | 2.429 | 33,1 |
| Variazioni in aumento delle imposte | 184 | 2,5 |
| Costi indeducibili | 70 | 1,0 |
| Minusvalenze su partecipazioni | 26 | 0,3 |
| Altre | 88 | 1,2 |
| Variazioni in diminuzione delle imposte | -870 | -11,9 |
| Minore base imponibile IRAP | -7 | -0,1 |
| Plusvalenze non tassate su partecipazioni | -25 | -0,4 |
| Quota esente dividendi | -485 | -6,6 |
| Altre | -353 | -4,8 |
| Totale variazioni delle imposte | -686 | -9,4 |
| Onere (provento) fiscale effettivo di bilancio | 1.743 | 23,7 |
| di cui: - onere (provento) fiscale effettivo sull'operatività corrente | 1.743 | 23,7 |
| - onere (provento) fiscale effettivo sulle attività operative cessate |
- | - |
(a) L'onere fiscale è indicato con segno positivo e il provento fiscale con segno negativo.
(b) Comprende l'aliquota IRES ordinaria 24%, l'addizionale IRES 3,5% e l'aliquota media ponderata IRAP 5,56%.
Per la Banca la fattispecie non è presente.
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
Si rinvia all'esposizione presente nell'analoga sezione di Nota integrativa consolidata.

| PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
|
|---|---|---|---|
| 10 | Utile (Perdita) d'esercizio | 5.604 | 7.292 |
| Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | 161 | -159 | |
| 20 | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | 236 | -259 |
| a) variazione di fair value | 169 | -254 | |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | 67 | -5 | |
| Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito | |||
| 30 | creditizio): | -98 | -119 |
| a) variazione del fair value | -98 | -119 | |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | - | - | |
| 40 | Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | - | - |
| a) variazione di fair value (strumento coperto) | - | - | |
| b) variazione di fair value (strumento di copertura) | - | - | |
| 50 | Attività materiali | 14 | 136 |
| 60 | Attività immateriali | - | - |
| 70 | Piani a benefici definiti | 15 | 77 |
| 80 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - |
| 90 | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - |
| 100 | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | -6 | 6 |
| Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | -311 | 253 | |
| 110 | Copertura di investimenti esteri: | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 120 | Differenze di cambio: | - | - |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 130 | Copertura dei flussi finanziari: | 212 | 136 |
| a) variazioni di fair value | 351 | 120 | |
| b) rigiro a conto economico | -139 | 16 | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| di cui: risultato delle posizioni nette | - | - | |
| 140 | Strumenti di copertura (elementi non designati): | - | - |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 150 | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: |
-676 | 241 |
| a) variazioni di fair value | -454 | 427 | |
| b) rigiro a conto economico | -222 | -186 | |
| - rettifiche per rischio di credito | 7 | 14 | |
| - utili/perdite da realizzo | -229 | -200 | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 160 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 170 | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| - rettifiche da deterioramento | - | - | |
| - utili/perdite da realizzo | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 180 | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | 153 | -124 |
| 190 | Totale altre componenti reddituali | -150 | 94 |
| 200 | Redditività complessiva (Voce 10+190) | 5.454 | 7.386 |

Nella presente parte della Nota integrativa vengono fornite le informazioni di natura quantitativa sui rischi riferite alla Capogruppo Intesa Sanpaolo. Per le informazioni di carattere qualitativo sulle modalità di gestione e monitoraggio dei rischi, sull'organizzazione del governo dei rischi della Banca, sui relativi processi e funzioni chiave, sulla cultura del rischio nella Banca e sulle modalità attraverso cui ne viene garantita la diffusione, sui principali rischi derivanti dal modello di business della Banca, sul risk appetite e sulle modalità con cui detti rischi vengono gestiti, sull'uso di stress test nell'ambito delle strategie di governo del rischio si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
L'informativa qualitativa e quantitativa è esposta secondo l'ordine stabilito dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, che disciplina in modo puntuale – oltre che la forma delle esposizioni tabellari – anche la sequenza dei diversi argomenti, ad eccezione della sezione relativa ai rischi di mercato in relazione all'applicazione dei modelli interni.
Le informazioni di natura qualitativa sulla qualità del credito di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.
Con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione). I crediti a vista verso banche e Banche Centrali, pur rientrando nella definizione di esposizioni creditizie per cassa, sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle della Sezione 1, salvo i casi espressamente previsti dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, in cui gli stessi vanno considerati.
Con il termine "esposizioni creditizie fuori bilancio" si intendono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie finanziarie rilasciate, impegni revocabili e irrevocabili, derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc.). Tra le esposizioni creditizie fuori bilancio, è altresì incluso il rischio di controparte connesso alle eventuali operazioni di prestito titoli. Va anche segnalato il rischio di controparte connesso alle esposizioni relative a operazioni pronti contro termine passive, di concessione o assunzione di merci in prestito, nonché con i finanziamenti con margini rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" (Securities Financing Transactions) definita nella normativa prudenziale.
Le esposizioni creditizie deteriorate (per cassa e fuori bilancio) non includono le attività finanziarie detenute per la negoziazione e i derivati di copertura, che sono pertanto, convenzionalmente, rilevati tra le esposizioni creditizie non deteriorate.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 948 | 3.091 | 278 | 2.160 | 440.128 | 446.605 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | 7 | - | - | 57.327 | 57.334 | |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | 2 | 2 | |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
3 | 26 | - | 18 | 555 | 602 | |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 34 | 8 | - | - | - | 42 | |
| Totale | 31.12.2024 | 985 | 3.132 | 278 | 2.178 | 498.012 | 504.585 |
| Totale | 31.12.2023 | 774 | 3.388 | 369 | 2.613 | 496.201 | 503.345 |
A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE | |||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
(esposizione netta) |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
8.300 | -3.983 | 4.317 | 1.477 | 443.844 | -1.556 | 442.288 | 446.605 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
47 | -40 | 7 | - | 57.354 | -27 | 57.327 | 57.334 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | 2 | 2 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
65 | -36 | 29 | - | X | X | 573 | 602 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 330 | -288 | 42 | - | - | - | - | 42 |
| Totale 31.12.2024 |
8.742 | -4.347 | 4.395 | 1.477 | 501.198 | -1.583 | 500.190 | 504.585 |
| Totale 31.12.2023 |
8.687 | -4.156 | 4.531 | 1.724 | 500.007 | -1.799 | 498.814 | 503.345 |
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA |
(milioni di euro) ALTRE ATTIVITÀ |
|
|---|---|---|---|
| Minusvalenze cumulate |
Esposizione netta | Esposizione netta | |
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | -15 | 19 | 34.445 |
| 2. Derivati di copertura | - | - | 5.782 |
| Totale 31.12.2024 |
-15 | 19 | 40.227 |
| Totale 31.12.2023 |
-19 | 17 | 43.349 |
| A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio) | ||
|---|---|---|
| ------------------------------------------------------------------------------------------ | -- | -- |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | PRIMO STADIO | SECONDO STADIO | TERZO STADIO | IMPAIRED ACQUISITE O ORIGINATE |
||||||||
| Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
940 | 165 | 241 | 460 | 235 | 116 | 125 | 141 | 2.514 | 7 | 1 | 86 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | 33 | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
940 | 165 | 241 | 460 | 235 | 116 | 125 | 141 | 2.547 | 7 | 1 | 86 |
| Totale 31.12.2023 |
1.083 | 159 | 193 | 555 | 486 | 133 | 101 | 172 | 2.554 | 3 | 2 | 104 |
I valori di attività scadute da oltre 90 giorni e relativi alle esposizioni classificate al primo e secondo stadio si riferiscono a crediti per i quali non ricorrono le condizioni per la classificazione tra le esposizioni scadute deteriorate (al di sotto della soglia di materialità).

| (milioni di euro) | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE | |||||||||||||
| Attività rientranti nel primo stadio | Attività rientranti nel secondo stadio | |||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
|||
| Rettifiche complessive iniziali | 2 | 518 | 19 | - | 539 | - | - | 1.214 | 41 | 1 | 1.256 | - | ||
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | 174 | 3 | - | 177 | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Cancellazioni diverse dai write off |
- | -93 | -9 | - | -102 | - | - | -80 | -29 | -1 | -110 | - | ||
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | -211 | - | - | -211 | - | - | - | 1 | - | 1 | - | ||
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | - | - | - | - | - | - | 25 | - | - | 25 | - | ||
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | 3 | 1 | - | 4 | - | ||
| Rettifiche complessive finali | 2 | 388 | 13 | - | 403 | - | - | 1.162 | 14 | - | 1.176 | - | ||
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Causali/stadi di rischio | (milioni di euro) RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE |
||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività rientranti nel terzo stadio | Attività finanziarie impaired acquisite o originate | ||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
|||
| Rettifiche complessive iniziali | - | 3.937 | 36 | 41 | 4.014 | - | 118 | - | - | 118 | - | ||
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | - | - | - | - | - | X | X | X | X | X | ||
| Cancellazioni diverse dai write-off | - | -783 | - | -41 | -824 | - | -8 | - | - | -8 | - | ||
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | 1.176 | 4 | - | 1.180 | - | -11 | - | - | -11 | - | ||
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | 5 | - | - | 5 | - | -3 | - | - | -3 | - | ||
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | -486 | - | - | -486 | - | -14 | - | - | -14 | - | ||
| Altre variazioni | - | 41 | - | 287 | 328 | - | 15 | - | 1 | 16 | - | ||
| Rettifiche complessive finali | - | 3.890 | 40 | 287 | 4.217 | - | 97 | - | 1 | 98 | - | ||
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | 23 | - | - | 23 | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | -47 | - | - | -47 | - | -4 | - | - | -4 | - |

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | Primo stadio | ACCANTONAMENTI COMPLESSIVI SU IMPEGNI A EROGARE FONDI E GARANZIE FINANZIARIE RILASCIATE Secondo stadio |
Terzo stadio | Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate impaired acquisiti/e o originati/e |
TOTALE |
| Rettifiche complessive iniziali | 70 | 86 | 251 | - | 6.334 |
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate | 4 | - | - | - | 181 |
| Cancellazioni diverse dai write-off | -3 | -4 | - | - | -1.051 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | -11 | -17 | 52 | - | 983 |
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | 27 |
| Cambiamenti della metodologia di stima | - | - | - | - | - |
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -500 |
| Altre variazioni | - | -1 | - | - | 347 |
| Rettifiche complessive finali | 60 | 64 | 303 | - | 6.321 |
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off | - | - | - | - | 23 |
| Write-off rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -51 |
Intesa Sanpaolo non si avvale del metodo semplificato per la valutazione del fondo a copertura perdite in relazione ai crediti commerciali, alle attività derivanti da contratto e ai crediti impliciti nei contratti di leasing (metodo previsto dall'IFRS 9 paragrafo 5.5.15).
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | VALORI LORDI/VALORE NOMINALE | ||||||||||
| Trasferimenti tra primo stadio e secondo stadio |
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo stadio |
Trasferimenti tra primo stadio e terzo stadio |
|||||||||
| Da primo a secondo stadio |
Da secondo stadio a primo stadio |
Da secondo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a secondo stadio |
Da primo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a primo stadio |
||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 14.422 | 6.967 | 1.081 | 288 | 1.274 | 40 | |||||
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
129 | 60 | 8 | - | - | - | |||||
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | |||||
| 4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | 9.207 | 4.130 | 312 | 9 | 298 | 7 | |||||
| Totale 31.12.2024 | 23.758 | 11.157 | 1.401 | 297 | 1.572 | 47 | |||||
| Totale 31.12.2023 |
27.438 | 17.486 | 1.244 | 440 | 1.439 | 69 |
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio, in forma libera, sui trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito che hanno interessato i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19.
A tal riguardo, si segnala che i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 valutati al costo ammortizzato che nell'anno 2024 sono passati da primo a secondo stadio ammontano a 1.204 milioni, mentre quelli che sono passati da secondo a primo stadio ammontano 464 milioni. I trasferimenti di stage da secondo a terzo stadio sono stati pari a 157 milioni, da terzo a secondo stadio sono stati pari a 12 milioni, da primo a terzo stadio sono stati pari a 317 milioni e, infine, da terzo a primo stadio sono stati pari a 3 milioni.
Nota Integrativa – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione Netta |
(milioni di euro) Write-off parziali complessivi |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
|||||
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA |
||||||||||||
| A.1 A VISTA | 23.787 | 23.766 | 21 | - | - | -2 | -2 | - | - | - | 23.785 | - |
| a) Deteriorate | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Non deteriorate | 23.787 | 23.766 | 21 | X | - | -2 | -2 | - | X | - | 23.785 | - |
| A.2 ALTRE | 47.992 | 45.241 | 99 | 20 | - | -52 | -34 | -7 | -11 | - | 47.940 | - |
| a) Sofferenze | 4 | X | - | 4 | - | -4 | X | - | -4 | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Inadempienze probabili | 16 | X | - | 16 | - | -7 | X | - | -7 | - | 9 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
15 | X | - | 15 | - | -7 | X | - | -7 | - | 8 | - |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
31 | 31 | - | X | - | - | - | - | X | - | 31 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
47.941 | 45.210 | 99 | X | - | -41 | -34 | -7 | X | - | 47.900 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (A) | 71.779 | 69.007 | 120 | 20 | - | -54 | -36 | -7 | -11 | - | 71.725 | - |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 13 | X | - | 13 | - | - | X | - | - | - | 13 | - |
| b) Non deteriorate | 125.269 | 79.404 | 473 | X | - | -2 | -2 | - | X | - | 125.267 | - |
| TOTALE (B) | 125.282 | 79.404 | 473 | 13 | - | -2 | -2 | - | - | - | 125.280 | - |
| TOTALE (A+B) | 197.061 | 148.411 | 593 | 33 | - | -56 | -38 | -7 | -11 | - | 197.005 | - |

| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione Netta |
(milioni di euro) Write-off parziali complessivi |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
|||||
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA |
||||||||||||
| a) Sofferenze | 3.192 | X | - | 3.051 | 132 | -2.207 | X | - | -2.134 | -68 | 985 | 1.140 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
787 | X | - | 744 | 43 | -523 | X | - | -498 | -25 | 264 | 134 |
| b) Inadempienze probabili | 5.167 | X | - | 5.040 | 70 | -2.044 | X | - | -1.987 | -26 | 3.123 | 337 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
2.002 | X | - | 1.945 | 41 | -726 | X | - | -713 | -11 | 1.276 | 76 |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
363 | X | - | 362 | 1 | -85 | X | - | -85 | - | 278 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
42 | X | - | 42 | - | -10 | X | - | -10 | - | 32 | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
2.223 | 1.321 | 881 | X | 3 | -76 | -6 | -70 | X | - | 2.147 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
180 | - | 180 | X | - | -18 | - | -18 | X | - | 162 | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
459.486 | 425.122 | 28.463 | X | 68 | -1.464 | -361 | -1.099 | X | -4 | 458.022 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
3.902 | - | 3.862 | X | 21 | -241 | - | -239 | X | -2 | 3.661 | - |
| TOTALE (A) | 470.431 | 426.443 | 29.344 | 8.453 | 274 | -5.876 | -367 | -1.169 | -4.206 | -98 | 464.555 | 1.477 |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 1.910 | X | - | 1.910 | - | -303 | X | - | -302 | - | 1.607 | - |
| b) Non deteriorate | 402.384 | 261.164 | 14.514 | X | 1 | -122 | -58 | -64 | X | - | 402.262 | - |
| TOTALE (B) | 404.294 | 261.164 | 14.514 | 1.910 | 1 | -425 | -58 | -64 | -302 | - | 403.869 | - |
| TOTALE (A+B) | 874.725 | 687.607 | 43.858 | 10.363 | 275 | -6.301 | -425 | -1.233 | -4.508 | -98 | 868.424 | 1.477 |
Nell'ambito delle attività finanziarie impaired acquisite o originate sono ricomprese, prevalentemente, attività acquisite "per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale".
Le esposizioni comprendono anche le attività finanziarie allocate nel portafoglio contabile delle Attività in via di dismissione.
Tra le Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela classificate come "Secondo stadio" (o anche Stage 2) sono incluse principalmente le posizioni per cui si è rilevata una variazione (oltre soglie determinate) della probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Rilevano altresì ai fini della classificazione a Stage 2 la presenza di uno scaduto che - ferme restando le soglie di significatività identificate dalla normativa - risulti tale da almeno 30 giorni o la presenza di misure di forbearance. L'attivazione di una misura di forbearance implica una permanenza di almeno 24 mesi (cd. probation period) del credito a Stage 2. Inoltre, sono considerati - ai fini del passaggio tra "Stage" - anche alcuni degli indicatori dei sistemi di monitoraggio del credito (sistemi di "early warning"). Ove siano identificati segnali di rischiosità elevata (cd. esiti semaforici) per almeno tre mesi consecutivi da tali sistemi, viene definito un perimetro di controparti potenzialmente più rischiose, da classificare a Stage 2.
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, è poi prevista una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla metodologia principale, ovvero la variazione della probabilità di default lifetime. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a Stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a Stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade", identificati tenendo presenti le definizioni interne del Gruppo.
Da ultimo è presente anche un effetto di staging allocation nell'ambito dell'in-model adjustment legato all'identificazione di scenari "estremi", che comporta la classificazione a Stage 2 delle controparti ritenute più vulnerabili ai citati scenari estremi in relazione al rating assegnato.
L'ammontare lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 al 31 dicembre 2024 è risultato pari a 15.082 milioni. L'aggregato presenta esposizioni non deteriorate pari a 14.074 milioni lordi con 41 milioni di rettifiche di valore ed esposizioni deteriorate pari a 1.008 milioni lordi con 395 milioni di rettifiche di valore. Con riferimento alle esposizioni non deteriorate si suddividono in (i) finanziamenti scaduti non deteriorati per 140 milioni lordi con 3 milioni di rettifiche (ii) finanziamenti non deteriorati non scaduti per 13.934 milioni lordi con 38 milioni di rettifiche.
Nota Integrativa – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 4 | 33 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| B. Variazioni in aumento | - | 2 | - |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | - | - | - |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | - | 2 | - |
| C. Variazioni in diminuzione | - | -19 | - |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | - | - | - |
| C.2 write-off | - | - | - |
| C.3 incassi | - | -19 | - |
| C.4 realizzi per cessioni | - | - | - |
| C.5 perdite da cessione | - | - | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | - | - | - |
| D. Esposizione lorda finale | 4 | 16 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali/Qualità | Esposizioni | Esposizioni |
| oggetto di | oggetto di | |
| concessioni: deteriorate |
concessioni: non deteriorate |
|
| A. Esposizione lorda iniziale | 32 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |
| B. Variazioni in aumento | - | - |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | - | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | - |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | - | - |
| C. Variazioni in diminuzione | -17 | - |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | - |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | - | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | - |
| C.4 write-off | - | - |
| C.5 incassi | -17 | - |
| C.6 realizzi per cessioni | - | - |
| C.7 perdite da cessione | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | - | - |
| D. Esposizione lorda finale | 15 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 2.664 | 5.508 | 478 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 87 | 530 | 230 |
| B. Variazioni in aumento | 1.620 | 3.152 | 396 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | 253 | 2.557 | 379 |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | 1.178 | 302 | 2 |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | 9 | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | 189 | 284 | 15 |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.092 | -3.493 | -511 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | -1 | -314 | -53 |
| C.2 write-off | -399 | -151 | -1 |
| C.3 incassi | -480 | -921 | -58 |
| C.4 realizzi per cessioni | -21 | -735 | -12 |
| C.5 perdite da cessione | -1 | -13 | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | -4 | -1.096 | -382 |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | -23 | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -186 | -240 | -5 |
| D. Esposizione lorda finale | 3.192 | 5.167 | 363 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 21 | 285 | 148 |
Nelle Altre variazioni in aumento sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti e l'incremento dei saldi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le Altre variazioni in diminuzione includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali/Qualità | Esposizioni | Esposizioni |
| oggetto di concessioni: |
oggetto di concessioni: non |
|
| deteriorate | deteriorate | |
| A. Esposizione lorda iniziale | 2.999 | 4.645 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 196 | 862 |
| B. Variazioni in aumento | 1.287 | 1.945 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | 252 | 1.574 |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | 591 | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | 262 |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | 163 | 2 |
| B.5 altre variazioni in aumento | 281 | 107 |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.455 | -2.508 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | -1.112 |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | -262 | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | -591 |
| C.4 write-off | -150 | - |
| C.5 incassi | -461 | -805 |
| C.6 realizzi per cessioni | -409 | - |
| C.7 perdite da cessione | -7 | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -166 | - |
| D. Esposizione lorda finale | 2.831 | 4.082 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 93 | 820 |
Nelle Altre variazioni in aumento sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti.
Le Altre variazioni in diminuzione includono principalmente i portafogli oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.

| Causali/Categorie | SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
(milioni di euro) ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
||
| A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate |
4 - |
- - |
10 - |
10 - |
- - |
- - |
|
| B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- - |
- X |
- - |
- X |
- - |
- X |
|
| B.2 altre rettifiche di valore | - | - | - | - | - | - | |
| B.3 perdite da cessione | - | - | - | - | - | - | |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - | |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - | |
| B.6 altre variazioni in aumento | - | - | - | - | - | - | |
| C. Variazioni in diminuzione | - | - | -3 | -3 | - | - | |
| C.1 riprese di valore da valutazione | - | - | - | - | - | - | |
| C.2 riprese di valore da incasso | - | - | -3 | -3 | - | - | |
| C.3 utili da cessione | - | - | - | - | - | - | |
| C.4 write-off | - | - | - | - | - | - | |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - | |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - | |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | - | - | - | - | - | - | |
| D. Rettifiche complessive finali | 4 | - | 7 | 7 | - | - | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
||||
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
||
| A. Rettifiche complessive iniziali | 1.890 | 414 | 2.143 | 796 | 109 | 15 | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 59 | 2 | 148 | 37 | 48 | 7 | |
| B. Variazioni in aumento | 1.170 | 281 | 1.191 | 409 | 89 | 10 | |
| B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- | X | - | X | - | X | |
| B.2 altre rettifiche di valore | 620 | 146 | 1.060 | 345 | 86 | 10 | |
| B.3 perdite da cessione | 1 | - | 14 | 6 | - | - | |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
508 | 133 | 76 | 13 | - | - | |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | 32 | 32 | - | - | |
| B.6 altre variazioni in aumento | 41 | 2 | 9 | 13 | 3 | - | |
| C. Variazioni in diminuzione | -853 | -172 | -1.290 | -479 | -113 | -15 | |
| C.1 riprese di valore da valutazione | -92 | -22 | -210 | -101 | -9 | - | |
| C.2 riprese di valore da incasso | -109 | -12 | -78 | -30 | -2 | - | |
| C.3 utili da cessione | - | - | -1 | -1 | - | - | |
| C.4 write-off | -399 | -100 | -151 | -50 | -1 | - | |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
-2 | -1 | -486 | -131 | -96 | -14 | |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | -27 | -27 | - | - | |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | -251 | -37 | -337 | -139 | -5 | -1 | |
| D. Rettifiche complessive finali | 2.207 | 523 | 2.044 | 726 | 85 | 10 | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 14 | 2 | 103 | 20 | 35 | 5 |

Nelle Altre variazioni in aumento sono ricompresi, prevalentemente, gli incassi di crediti già cancellati integralmente dal bilancio (in contropartita della voce "Riprese di valore da incasso") e gli incrementi dei saldi dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le Altre variazioni in diminuzione includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio. In tale voce trovano, inoltre, allocazione gli incassi di interessi di mora accertati in esercizi precedenti, le perdite da cessione per la quota non coperta da fondo, il decremento dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio, nonché la riduzione dei fondi rettificativi dovuta al trascorrere del tempo.
Intesa Sanpaolo adotta sui portafogli oggetto della segnalazione di vigilanza le valutazioni delle seguenti agenzie di rating esterne: Standard & Poor's Ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Morningstar DBRS.
Si evidenzia che, in ottemperanza a quanto sancito dalla normativa, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale, nel caso di tre valutazioni quella intermedia, qualora presenti tutte le valutazioni, la seconda migliore.
Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si veda la corrispondente sezione della Nota integrativa consolidata.
| SENZA | (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni | CLASSI RATING ESTERNI | TOTALE | ||||||
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | |||
| A. Attività finanziarie valutate al costo | ||||||||
| ammortizzato | 24.738 | 21.950 | 84.058 | 7.843 | 1.335 | 129 | 312.091 | 452.144 |
| - Primo stadio | 24.724 | 21.764 | 83.074 | 7.549 | 1.000 | 37 | 276.540 | 414.688 |
| - Secondo stadio | 14 | 186 | 984 | 292 | 241 | 43 | 27.325 | 29.085 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 94 | 49 | 7.956 | 8.099 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | 2 | - | - | 270 | 272 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
29.433 | 15.825 | 10.488 | 592 | 61 | 52 | 950 | 57.401 |
| - Primo stadio | 29.382 | 15.796 | 10.354 | 563 | 25 | 5 | 872 | 56.997 |
| - Secondo stadio | 51 | 29 | 134 | 29 | 36 | 32 | 46 | 357 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | 15 | 32 | 47 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | 330 | 330 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | - | 329 | 329 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| Totale (A+B+C) | 54.171 | 37.775 | 94.546 | 8.435 | 1.396 | 181 | 313.371 | 509.875 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate |
||||||||
| - Primo stadio | 11.176 | 24.036 | 151.848 | 14.044 | 2.052 | 83 | 138.137 | 341.376 |
| - Secondo stadio | 271 | 399 | 1.227 | 781 | 297 | 91 | 11.922 | 14.988 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 7 | - | 1.916 | 1.923 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| Totale (D) | 11.447 | 24.435 | 153.075 | 14.825 | 2.356 | 174 | 151.976 | 358.288 |
| Totale (A+B+C+D) | 65.618 | 62.210 | 247.621 | 23.260 | 3.752 | 355 | 465.347 | 868.163 |

Ai fini della redazione della tabella, oltre ai rating relativi ai modelli validati, sono stati impiegati tutti i rating utilizzati nei sistemi di gestione e controllo dei rischi creditizi, ivi compresi i rating di agenzie esterne per controparti appartenenti a segmenti di clientela per cui non è disponibile un modello interno.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni | Classi di rating interni | Senza rating |
Totale | |||||
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | |||
| A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 89.780 | 39.993 | 163.089 | 102.873 | 26.369 | 4.002 | 26.038 | 452.144 |
| - Primo stadio | 89.670 | 39.936 | 161.348 | 94.867 | 10.418 | 218 | 18.231 | 414.688 |
| - Secondo stadio | 108 | 57 | 1.728 | 7.953 | 11.930 | 1.418 | 5.891 | 29.085 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 3.889 | 2.324 | 1.886 | 8.099 |
| - Impaired acquisite o originate | 2 | - | 13 | 53 | 132 | 42 | 30 | 272 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
26.938 | 16.201 | 9.853 | 1.330 | 237 | 201 | 2.641 | 57.401 |
| - Primo stadio | 26.927 | 16.155 | 9.717 | 1.292 | 143 | 158 | 2.605 | 56.997 |
| - Secondo stadio | 11 | 46 | 136 | 38 | 73 | 32 | 21 | 357 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 21 | 11 | 15 | 47 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | 188 | 82 | 60 | 330 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 187 | 82 | 60 | 329 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | 1 | - | - | 1 |
| Totale (A+B+C) | 116.718 | 56.194 | 172.942 | 104.203 | 26.794 | 4.285 | 28.739 | 509.875 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | ||||||||
| - Primo stadio | 24.090 | 32.366 | 215.942 | 51.803 | 6.266 | 197 | 10.712 | 341.376 |
| - Secondo stadio | 315 | 264 | 2.191 | 5.078 | 3.861 | 688 | 2.591 | 14.988 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 510 | 880 | 533 | 1.923 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | 1 | - | - | 1 |
| Totale (D) | 24.405 | 32.630 | 218.133 | 56.881 | 10.638 | 1.765 | 13.836 | 358.288 |
| Totale (A+B+C+D) | 141.123 | 88.824 | 391.075 | 161.084 | 37.432 | 6.050 | 42.575 | 868.163 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Esposizione netta |
Garanzie reali | (*) | Garanzie personali (*) | ||||
| (1) | (2) | |||||||
| Derivati su crediti | ||||||||
| Immobili - ipoteche |
Immobili - finanziamenti |
Titoli | Altre garanzie reali |
CLN | Altri derivati |
|||
| per leasing | ||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | 13.753 | 13.752 | - | 4 | 13.330 | - | - | - |
| 1.1. totalmente garantite | 13.512 | 13.511 | - | 4 | 13.330 | - | - | - |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.2. parzialmente garantite | 241 | 241 | - | - | - | - | - | - |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
15.926 | 15.926 | - | - | 1.306 | 7.651 | - | - |
| 2.1. totalmente garantite | 13.513 | 13.513 | - | - | 1.305 | 6.166 | - | - |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2.2. parzialmente garantite | 2.413 | 2.413 | - | - | 1 | 1.485 | - | - |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) | |||||||||
| (2) | |||||||||
| Derivati su crediti | |||||||||
| Altri derivati | Amministrazioni | Banche | Altre | Altri | (1)+(2) | ||||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
pubbliche | società finanziarie |
soggetti | ||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | - | - | - | 20 | 179 | - | - | 13.533 | |
| 1.1. totalmente garantite | - | - | - | 20 | 4 | - | - | 13.358 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2. parzialmente garantite | - | - | - | - | 175 | - | - | 175 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" | |||||||||
| garantite: | - | - | - | 27 | 50 | - | - | 9.034 | |
| 2.1. totalmente garantite | - | - | - | 8 | 40 | - | - | 7.519 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2. parzialmente garantite | - | - | - | 19 | 10 | - | - | 1.515 | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| (*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta. |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Esposizione netta |
Garanzie reali (*) (1) |
Garanzie personali (*) (2) |
|||||
| Derivati su crediti | ||||||||
| Immobili - Ipoteche |
Immobili - finanziamenti per leasing |
Titoli | Altre garanzie reali |
CLN | Altri derivati |
|||
| Controparti centrali |
||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | 251.667 | 247.926 | 137.078 | 3.944 | 18.641 | 5.348 | - | - |
| 1.1. totalmente garantite | 201.041 | 198.136 | 136.431 | 3.800 | 18.542 | 3.718 | - | - |
| - di cui deteriorate | 4.687 | 2.698 | 1.465 | 238 | 5 | 36 | - | - |
| 1.2. parzialmente garantite | 50.626 | 49.790 | 647 | 144 | 99 | 1.630 | - | - |
| - di cui deteriorate | 1.503 | 800 | 98 | 9 | 4 | 32 | - | - |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: | 46.934 | 46.856 | 1.225 | 3 | 8.615 | 2.890 | - | - |
| 2.1. totalmente garantite | 37.375 | 37.321 | 1.062 | 2 | 8.513 | 1.667 | - | - |
| - di cui deteriorate | 201 | 173 | 16 | - | 2 | 5 | - | - |
| 2.2. parzialmente garantite | 9.559 | 9.535 | 163 | 1 | 102 | 1.223 | - | - |
| - di cui deteriorate | 125 | 105 | 7 | - | - | 6 | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) (2) |
Totale | ||||||
| Altri derivati | Amministrazioni Banche |
Altre | Altri | (1)+(2) | |||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
finanziarie | ||||
| - | - | - | 34.114 | 340 | 1.050 | 20.946 | 221.461 |
| - | - | - | 17.193 | 134 | 849 | 17.032 | 197.699 |
| - | - | - | 586 | 2 | 15 | 349 | 2.696 |
| - | - | - | 16.921 | 206 | 201 | 3.914 | 23.762 |
| - | - | - | 470 | - | 3 | 60 | 676 |
| 117 | - | - | 3.780 | 908 | 742 | 24.748 | 43.028 |
| 117 | - | - | 2.793 | 632 | 707 | 21.320 | 36.813 |
| - | - | - | 32 | 1 | 1 | 115 | 172 |
| - | - | - | 987 | 276 | 35 | 3.428 | 6.215 |
| - | - | - | 28 | - | - | 19 | 60 |
| pubbliche | Crediti di firma società |
soggetti |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.

| Esposizione creditizia cancellata |
Valore lordo | Rettifiche di valore complessive |
Valore di bilancio | (milioni di euro) di cui ottenute nel corso dell'esercizio |
|
|---|---|---|---|---|---|
| A. Attività materiali | 271 | 243 | -55 | 188 | 3 |
| A.1. Ad uso funzionale | 2 | 2 | - | 2 | 2 |
| A.2. A scopo di investimento | 74 | 69 | -12 | 57 | 1 |
| A.3. Rimanenze | 195 | 172 | -43 | 129 | - |
| B. Titoli di capitale e titoli di debito | 325 | 325 | -180 | 145 | 2 |
| C. Altre attività | - | - | - | - | - |
| D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 10 | 8 | - | 8 | - |
| D.1. Attività materiali | 10 | 8 | - | 8 | - |
| D.2. Altre attività | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
606 | 576 | -235 | 341 | 5 |
| Totale 31.12.2023 |
724 | 727 | -275 | 452 | 113 |
Al 31 dicembre 2024 sono presenti attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute.
Le Attività materiali sono riferite a beni acquisiti a chiusura di esposizioni creditizie deteriorate su contratti di leasing finanziario, riconducibili a beni escussi rappresentati da: un immobile ad uso funzionale per 2 milioni, immobili detenuti a scopo di investimento per 57 milioni (fabbricati per 43 milioni e terreni per 14 milioni), rimanenze per 129 milioni (essenzialmente fabbricati).
I Titoli di capitale e titoli di debito, per un valore di bilancio pari a 145 milioni (1 milione quali Partecipazioni, 109 milioni quali Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e 35 milioni quali Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva), rappresentano attività finanziarie non precedentemente concesse dal debitore a garanzia di preesistenti finanziamenti erogati, ma acquisite nell'ambito di accordi bilaterali con lo stesso, a seguito dei quali la Banca ha provveduto alla cancellazione della relativa esposizione creditizia.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Amministrazioni pubbliche | Società finanziarie | Società finanziarie (di cui: imprese di assicurazione) |
||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 70 | -174 | 4 | -24 | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | - | - | - | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | 130 | -16 | 125 | -176 | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 19 | -8 | 122 | -116 | - | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | 1 | - | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 100.182 | -42 | 74.080 | -151 | 1.341 | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 39 | -1 | 159 | -10 | - | - | |
| Totale (A) | 100.382 | -232 | 74.210 | -351 | 1.341 | - | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 4 | - | 15 | -1 | - | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 25.402 | -1 | 112.542 | -25 | 11.409 | - | |
| Totale (B) | 25.406 | -1 | 112.557 | -26 | 11.409 | - | |
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 125.788 | -233 | 186.767 | -377 | 12.750 | - |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 119.851 | -317 | 159.029 | -368 | 4.853 | - |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Società non finanziarie | Famiglie | ||||
| Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
|||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||
| A.1 Sofferenze | 674 | -1.517 | 237 | -492 | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 201 | -436 | 63 | -87 | ||
| A.2 Inadempienze probabili | 2.038 | -1.402 | 830 | -450 | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 739 | -482 | 396 | -120 | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 102 | -36 | 175 | -49 | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 8 | -3 | 24 | -7 | ||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 146.385 | -902 | 139.522 | -445 | ||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 2.542 | -176 | 1.083 | -72 | ||
| Totale (A) | 149.199 | -3.857 | 140.764 | -1.436 | ||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.568 | -296 | 20 | -6 | ||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 254.146 | -88 | 9.328 | -8 | ||
| Totale (B) | 255.714 | -384 | 9.348 | -14 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 404.913 | -4.241 | 150.112 | -1.450 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 361.078 | -4.146 | 149.447 | -1.496 |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Italia | Altri paesi europei | |||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 969 | -2.020 | 2 | -53 | |||
| A.2 Inadempienze probabili | 2.872 | -1.975 | 109 | -49 | |||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 278 | -85 | - | - | |||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 323.258 | -1.349 | 44.640 | -129 | |||
| Totale (A) | 327.377 | -5.429 | 44.751 | -231 | |||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.581 | -302 | 11 | -1 | |||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 170.962 | -83 | 145.374 | -33 | |||
| Totale (B) | 172.543 | -385 | 145.385 | -34 | |||
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 499.920 | -5.814 | 190.136 | -265 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 509.252 | -5.677 | 150.516 | -316 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Asia America |
Resto del mondo | |||||
| Esposizione | Rettifiche | Esposizione | Rettifiche | Esposizione | Rettifiche | ||
| netta | valore | netta | valore | netta | valore | ||
| complessive | complessive | complessive | |||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 6 | -84 | 7 | -50 | 1 | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | 21 | -7 | 11 | -4 | 110 | -9 | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 33.227 | -32 | 16.013 | -7 | 43.031 | -23 | |
| Totale (A) | 33.254 | -123 | 16.031 | -61 | 43.142 | -32 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1 | - | 13 | - | 1 | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 72.586 | -5 | 9.611 | -1 | 2.885 | - | |
| Totale (B) | 72.587 | -5 | 9.624 | -1 | 2.886 | - | |
| Totale (A+B) 31.12.2024 |
105.841 | -128 | 25.655 | -62 | 46.028 | -32 | |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
98.635 | -186 | 22.342 | -110 | 8.660 | -38 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Nord Ovest | Nord Est | Centro | Sud e Isole | |||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||||
| A.1 Sofferenze | 270 | -573 | 138 | -302 | 246 | -461 | 315 | -684 | |
| A.2 Inadempienze probabili | 990 | -647 | 510 | -396 | 722 | -490 | 650 | -442 | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 76 | -22 | 40 | -14 | 71 | -20 | 91 | -29 | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 113.526 | -466 | 55.386 | -243 | 103.730 | -335 | 50.616 | -305 | |
| Totale A | 114.862 | -1.708 | 56.074 | -955 | 104.769 | -1.306 | 51.672 | -1.460 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 413 | -61 | 823 | -161 | 230 | -63 | 115 | -17 | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 73.157 | -46 | 29.236 | -13 | 56.262 | -13 | 12.307 | -11 | |
| Totale B | 73.570 | -107 | 30.059 | -174 | 56.492 | -76 | 12.422 | -28 | |
| Totale (A+B) 31.12.2024 |
188.432 | -1.815 | 86.133 | -1.129 | 161.261 | -1.382 | 64.094 | -1.488 | |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
194.999 | -1.781 | 92.147 | -1.043 | 154.645 | -1.416 | 67.461 | -1.437 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Italia | Altri paesi europei | |||
| Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -1 | |
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 35.401 | -2 | 25.331 | -35 | |
| Totale (A) | 35.401 | -2 | 25.331 | -36 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 12.702 | - | 92.174 | -1 | |
| Totale (B) | 12.702 | - | 92.174 | -1 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 48.103 | -2 | 117.505 | -37 |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 89.381 | -2 | 104.798 | -18 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | America | Asia | Resto del mondo | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa |
|||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -3 | - | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | 9 | -7 | - | - | - | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate |
- | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 6.861 | - | 2.400 | -1 | 1.723 | -5 | |
| Totale (A) | 6.870 | -7 | 2.400 | -4 | 1.723 | -5 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
|||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 12 | - | - | - | 1 | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 6.970 | - | 9.425 | - | 2.415 | -1 | |
| Totale (B) | 6.982 | - | 9.425 | - | 2.416 | -1 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 13.852 | -7 | 11.825 | -4 | 4.139 | -6 |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 14.787 | -10 | 12.337 | -3 | 3.890 | -6 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | NORD OVEST NORD EST |
CENTRO | SUD E ISOLE | |||||
| Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 8.924 | -1 | 1.542 | - | 24.929 | -1 | 6 | - |
| TOTALE A | 8.924 | -1 | 1.542 | - | 24.929 | -1 | 6 | - |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 10.391 | - | 577 | - | 1.732 | - | 2 | - |
| Totale B | 10.391 | - | 577 | - | 1.732 | - | 2 | - |
| Totale (A+B) 31.12.2024 |
19.315 | -1 | 2.119 | - | 26.661 | -1 | 8 | - |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
14.196 | -2 | 2.712 | - | 72.463 | - | 10 | - |
| Grandi esposizioni | |
|---|---|
| a) Valore di bilancio (milioni di euro) | 322.942 |
| b) Valore ponderato (milioni di euro) | 24.334 |
| c) Numero | 12 |
In base alle disposizioni normative vigenti, il numero delle "Grandi esposizioni" riportato in tabella è determinato facendo riferimento alle "esposizioni" non ponderate che superano il 10% del capitale di classe 1, così come definito dal nuovo Regolamento UE n. 876/2019 (cd. CRR2) dove per "esposizioni" si intende la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio (escluse quelle dedotte dal Capitale di classe 1) nei confronti di un cliente, o di un gruppo di cl ienti connessi, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione.
Tali criteri espositivi portano a ricomprendere tra le "Grandi esposizioni" anche soggetti che - pur con ponderazione pari allo 0% - presentano un'esposizione non ponderata superiore al 10% del Capitale di classe 1 dell'ente. A tal riguardo si evidenzia che nella tabella sopra riportata sono incluse esposizioni verso società del Gruppo Intesa Sanpaolo il cui valore di bilancio è pari ad 118.754 milioni che, coerentemente con quanto previsto dalla disciplina prudenziale, hanno un valore di ponderazione pari a zero.
Da ultimo si precisa che, conformemente a quanto previsto nel documento EBA "Orientamenti sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4.1 punto 39) del Regolamento (UE) n. 575/2013", sono previste - nelle segnalazioni di vigilanza - modalità convenzionali di rappresentazione dei Gruppi di clienti connessi che possono prevedere (nel caso dei cd. "silos") la ripetizione - in corrispondenza di ogni gruppo economico direttamente controllato da un'Amministrazione Centrale o ad essa legato da dipendenza economica - delle esposizioni verso le Amministrazioni Centrali corrispondenti. A tal riguardo si precisa che gli ammontari di cui alle lettere a) e b) e la numerosità di cui alla lettera c) esposti nella tabella sopra riportata considerano tuttavia una volta sola l'esposizione nei confronti delle varie Amministrazioni Centrali verso cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta esposto.
Nota Integrativa – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse (es. titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione dalla stessa Banca. Per l'illustrazione di questa tipologia di operazioni si rimanda alla sezione della Parte E della Nota integrativa relativa al rischio di liquidità.
Per le informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Per cassa
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | ||||||||||
| Senior | Mezzanine | Junior | |||||||||
| Valore di bilancio |
Rettifiche/ riprese di valore |
Valore di bilancio |
Rettifiche/ riprese di valore |
Valore di bilancio |
Rettifiche/ riprese di valore |
||||||
| A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio | 4.649 | -18 | 33 | -2 | 18 | - | |||||
| - Prestiti verso imprese (incluse PMI) (a) | 2.155 | -19 | 23 | -1 | 6 | 1 | |||||
| - Leasing (b) | 2.134 | 3 | 10 | - | 12 | -1 | |||||
| - Mutui ipotecari su immobili residenziali (a) | 360 | -2 | - | -1 | - | - | |||||
| B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio | - | - | - | - | - | - | |||||
| C. Non cancellate dal bilancio | 34.187 | -15 | 48 | -28 | 798 | - | |||||
| - Prestiti verso imprese (incluse PMI) (c) (d) | 26.813 | -13 | 42 | -28 | 675 | - | |||||
| - Mutui ipotecari su immobili commerciali (d) | 3.075 | - | - | - | 68 | - | |||||
| - Leasing (d) | 2.232 | -1 | - | - | 30 | - | |||||
| - Mutui ipotecari su immobili residenziaIi (d) | 2.067 | -1 | 6 | - | 25 | - | |||||
| TOTALE | 38.836 | -33 | 81 | -30 | 816 | - |
(a) L'intero importo è riferito ad attività finanziarie deteriorate.
I Prestiti verso imprese (incluse PMI) si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Savoy, Kerma, Yoda e Sirio, Grogu e Kerdos, Organa e Andor (si fa rimando rispettivamente al Bilancio consolidato 2018, 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023 per la descrizione delle operazioni). I Mutui ipotecari su immobili residenziali si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Maior ed Iseo.
(b) Gli importi si riferiscono all'operazione di cartolarizzazione Portland, relativa ad attività finanziarie deteriorate, per un ammontare pari rispettivamente a 3 milioni senior e 4 milioni mezzanine (si fa rimando al Bilancio consolidato 2021 per la descrizione dell'operazione) e all'operazione Teseo relativa ad attività finanziarie in bonis (si fa rimando al Bilancio consolidato 2022 per la descrizione dell'operazione).
(c) Tra le esposizioni sono ricomprese attività finanziarie deteriorate per un ammontare pari a 18 milioni mezzanine (al netto delle rettifiche di valore). Tra le esposizioni in bonis si menziona l'operazione di cartolarizzazione Chewbecca (si fa rimando al Bilancio consolidato 2023 per la descrizione dell'operazione). (d) Le voci includono anche gli ammontari in bonis relativi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica originate dalla Banca.
Al 31 dicembre 2024 la fattispecie non è presente.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività sottostanti/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | |||||||||
| Senior | Mezzanine | Junior | ||||||||
| Valore di bilancio |
Rettifiche/ riprese di valore |
Valore di bilancio |
Rettifiche/ riprese di valore |
Valore di bilancio |
Rettifiche/ riprese di valore |
|||||
| Prestiti verso imprese (incluse PMI) | 2.956 | 11 | 147 | 2 | 1 | - | ||||
| Crediti al consumo | 1.553 | -3 | 9 | - | - | - | ||||
| Mutui ipotecari su immobili residenziali | 576 | 3 | 41 | - | - | - | ||||
| Leasing | 541 | - | - | - | - | - | ||||
| Crediti al commercio | 327 | - | 2 | - | 7 | - | ||||
| Mutui ipotecari su immobili commerciali | 134 | 3 | 16 | - | - | - | ||||
| Obbligazioni bancarie garantite | 68 | - | 21 | - | - | - | ||||
| Cartolarizzazioni | 65 | - | - | - | - | - | ||||
| Altre attività (a) | 7.943 | 19 | 1 | - | - | - | ||||
| TOTALE | 14.163 | 33 | 237 | 2 | 8 | - |
(a) L'importo comprende anche i titoli Romulus per 5.180 milioni detenuti in portafoglio dalla Banca, rappresentati convenzionalmente tra le cartolarizzazioni di terzi, nonché crediti verso il veicolo Duomo Funding Plc per 2.495 milioni quali utilizzo di linee di credito. Per maggiori dettagli in merito alla tipologia delle attività sottostanti si rimanda alla Sezione 4 - Rischi delle altre imprese riportata in parte E della Nota integrativa consolidata.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività | GARANZIE RILASCIATE | LINEE DI CREDITO | ||||||||||
| sottostanti/Esposizioni | Senior | Mezzanine | Junior | Senior | Mezzanine | Junior | ||||||
| Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
|
| Duomo ABCP Conduit transactions (a) |
- | - | - | - | - | - | (a) | (a) | - | - | - | - |
| Prestiti verso imprese (incluse PMI) |
- | - | - | - | - | - | 191 | - | - | - | - | - |
| Totale | - | - | - | - | - | - | 191 | - | - | - | - | - |
(a) Con riferimento all'operatività posta in essere tramite Duomo Funding Plc finanziata da ABCP, la Banca ha concesso linee di liquidità (pari a 5.944 milioni di esposizione netta e 1 milione di riprese di valore) a garanzia di attivi già ricompresi nelle Altre attività della Tabella C.2 per cassa.

| (milioni di euro) ATTIVITA' (b) PASSIVITA' (b) |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| NOME CARTOLARIZZAZIONE / DENOMINAZIONE SOCIETÀ VEICOLO |
SEDE LEGALE | CONSOLIDAMENTO (a) | Crediti | Titoli di debito |
Altre | Senior | Mezzanine | Junior | |
| Augusto S.r.l. (d) | Milano | (e) | - | - | 2 | 13 | - | - | |
| Brera Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) | (e) | 10.868 | - | 349 | 9.404 | - | 1.585 | |
| Clara Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) | (e) | 6.260 | - | 2.347 | 6.350 | - | 824 | |
| Diocleziano S.r.l. (d) | Milano | (e) | 2 | - | 1 | 48 | - | - | |
| Giada Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) | (e) | 17.370 | - | 9.211 | 16.860 | - | 8.425 | |
| ISP CB Ipotecario S.r.l. (f) | Milano | (e) | 30.029 | - | 5.648 | - | 33.421 | - | |
| ISP OBG S.r.l. (f) | Milano | (e) | 38.664 | - | 5.789 | - | 43.979 | - | |
| UBI Finance S.r.l. (f) | Milano | (e) | 6.426 | - | 680 | - | 7.061 | - |
(a) Metodo di consolidamento riferito al c.d. perimetro "prudenziale" applicato nel bilancio di Gruppo.
(b) Gli ammontari riportati tra le attività e le passività si riferiscono ai valori complessivamente riportati nelle rendicontazioni contabili delle società veicolo.
(c) Veicolo di autocartolarizzazione descritto nel paragrafo 2 delle informazioni quantitative della Sezione 4 - Rischio di Liquidità della presente Nota integrativa.
(d) Gli ammontari riportati tra le attività e passività si riferiscono agli ultimi dati di bilancio disponibili (31 dicembre 2023).
(e) Veicolo consolidato con il metodo del patrimonio netto.
(f) Trattasi di veicolo funzionale all'emissione di covered bond. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Sezione - E.4. Operazioni di covered bond di Parte E della presente Nota integrativa.
Si segnala che, nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione strutturate da Intesa Sanpaolo a valere su proprie attività, sussistono quelle denominate Towers, K-Equity, Savoy, Kerma, Yoda, Maior, Iseo, Sirio, Kerdos, Grogu, Portland, Organa, Andor, Teseo e Chewbecca per le quali sono utilizzati special purpose vehicles che rappresentano soggetti terzi e indipendenti rispetto alla Banca e nei confronti dei quali la stessa non intrattiene legami partecipativi e che, per tale motivo, non sono rappresentati nella tabella che precede.
Le informazioni di cui alla presente sezione non vanno fornite dalle banche che redigono il Bilancio consolidato ai sensi del la Circolare n. 262 della Banca d'Italia.
| SOCIETA' VEICOLO | ATTIVITÀ CARTOLARIZZATE (dato di fine periodo) |
INCASSI DI CREDITI QUOTA PERCENTUALE DEI TITOLI RIMBORSATI REALIZZATI (dato di fine periodo) NELL'ANNO |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | (milioni di euro) | Senior | Mezzanine | Junior | |||||||
| Deteriorate | Non deteriorate |
Deteriorate | Non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
||
| Teseo SPV S.r.l. (a) | 51 | 2.427 | 4 | 708 | 0% | 34% | 0% | 34% | 0% | 16% | |
| Totale | 51 | 2.427 | 4 | 708 | |||||||
(a) Veicolo utilizzato per l'operazione di cartolarizzazione tradizionale di crediti leasing performing descritta nel Bilancio consolidato 2022.
Le informazioni di natura qualitativa e quantitativa di cui alla presente sezione non vanno fornite dalle banche che redigono il Bilancio consolidato ai sensi della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Per quanto riguarda la descrizione dell'operatività rappresentata nelle tabelle E.1, E.2 e E.3, si rimanda a quanto riportato in calce alle tabelle stesse.
Per quanto attiene all'operatività in titoli di debito a fronte di pronti contro termine a medio e lungo termine si rimanda a quanto riportato nella Nota integrativa consolidata – Parte B.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate |
||||||||
| Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
di cui deteriorate |
Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
||
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.435 | - | 1.435 | X | 1.400 | - | 1.400 | |
| 1. Titoli di debito | 247 | - | 247 | X | 246 | - | 246 | |
| 2. Titoli di capitale | 1.188 | - | 1.188 | X | 1.154 | - | 1.154 | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | X | - | - | - | |
| 4. Derivati | - | - | - | X | - | - | - | |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
15.904 | - | 15.904 | - | 15.926 | - | 15.926 | |
| 1. Titoli di debito | 15.904 | - | 15.904 | - | 15.926 | - | 15.926 | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 16.910 | - | 16.910 | - | 16.415 | - | 16.415 | |
| 1. Titoli di debito | 16.910 | - | 16.910 | - | 16.415 | - | 16.415 | |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE 31.12.2024 |
34.249 | - | 34.249 | - | 33.741 | - | 33.741 | |
| TOTALE 31.12.2023 |
32.709 | - | 32.709 | - | 30.394 | - | 30.394 |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui la Banca risulti sia cedente che finanziatrice del veicolo emittente i titoli di debito.
Gli aggregati dei contratti di vendita con patto di riacquisto si riferiscono alle operazioni di pronti contro termine poste in essere dalla Banca a fronte di attività cedute e non cancellate; non sono incluse, invece, tra le passività finanziarie associate le operazioni di pronti contro termine passive realizzate a valere su titoli ricevuti in operazioni di pronti contro termine attive.
E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non sussiste.
Nota Integrativa – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Rilevate per intero |
Rilevate parzialmente |
31.12.2024 | 31.12.2023 | |
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.435 | - | 1.435 | 1.568 |
| 1. Titoli di debito | 247 | - | 247 | 1.320 |
| 2. Titoli di capitale | 1.188 | - | 1.188 | 248 |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| 4. Derivati | - | - | - | - |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al | ||||
| fair value | - | - | - | - |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - |
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto | ||||
| sulla redditività complessiva | 15.904 | - | 15.904 | 15.857 |
| 1. Titoli di debito | 15.904 | - | 15.904 | 15.857 |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (fair | ||||
| value) | 15.779 | - | 15.779 | 14.205 |
| 1. Titoli di debito | 15.779 | - | 15.779 | 14.205 |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - |
| Totale attività finanziarie | 33.118 | - | 33.118 | 31.630 |
| Totale passività finanziarie associate | 33.741 | - | 33.741 | 30.394 |
| Valore netto 31.12.2024 |
-623 | - | -623 | X |
| Valore netto 31.12.2023 |
1.236 | - | X | 1.236 |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui la Banca risulti sia cedente che finanziatrice del veicolo emittente i titoli di debito.
Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non sussiste.
Si riporta di seguito l'informativa inerente le operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi - in particolare di quelli "unlikely to pay" - riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nel corso del terzo trimestre 2020 un processo finalizzato al deconsolidamento di un portafoglio di esposizioni creditizie (comprendente contratti e beni immobili) classificate ad "Unlikely to Pay" con sottostante immobiliare, detenuti dalla Banca, con contestuale conversione degli stessi in quote del fondo mobiliare denominato Back2Bonis. L'operazione, il cui closing era avvenuto alla fine del 2020, si era concretizzata per la Banca (incluse le operazioni realizzate negli esercizi 2019 e 2020 da UBI Banca, incorporata nel 2021) nella cessione di un portafoglio crediti, rapporti giuridici di breve termine e rapporti giuridici e beni da crediti leasing per un ammontare lordo complessivo di 351 milioni ed esposizione netta pari a 164 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo Back2Bonis per un controvalore di 164 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. L'operazione si era perfezionata mediante: (i) la cessione dei crediti bancari e dei crediti derivanti da contratti di leasing a un veicolo di

cartolarizzazione Ampre S.r.l.; (ii) la cessione dei rapporti giuridici e beni derivanti dai contratti di leasing ad Ampre LeaseCo S.r.l.; (iii) la cessione dei contratti di breve termine revolving e dei relativi rapporti giuridici e crediti di Intesa Sanpaolo nonché dei contratti di medio-lungo termine con erogazioni residue e dei relativi rapporti giuridici, diversi dai rapporti e beni leasing attraverso la fronting bank messa a disposizione da Banca Finanziaria Internazionale S.p.A.; (iv) la sottoscrizione integrale dei titoli emessi dal veicolo di cartolarizzazione da parte del fondo Back2Bonis e (v) l'acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo delle quote del Fondo quale contropartita dei crediti oggetto di cessione. Nel corso del 2022 si era realizzata la cessione di ulteriori finanziamenti per un ammontare lordo di 1 miliardo ed esposizione netta pari a 216 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo Back2Bonis per un controvalore di 216 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Il fondo Back2Bonis, costituito sotto forma di un fondo comune mobiliare di tipo chiuso le cui quote sono riservate per la sottoscrizione a investitori professionali, è una piattaforma multi-originator per la gestione di crediti di tipo "Real Estate Small & Medium Size" classificati quali UTP e derivanti da finanziamenti e linee di credito concessi a società operanti nell'ambito immobiliare o a fondi immobiliari (ivi inclusi quelli non interamente erogati/utilizzati al momento della cessione). Con il perfezionamento dell'operazione di apporto dei crediti alla piattaforma, Intesa Sanpaolo aveva provveduto a deconsolidare i crediti con successiva iscrizione delle quote del Fondo in sostituzione dei suddetti crediti. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene una partecipazione del 42,47% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel fondo Back2Bonis classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 344 milioni. La valutazione del fondo Back2Bonis ha fatto registrare un effetto negativo complessivo nell'esercizio di 16 milioni.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nell'ultimo trimestre del 2018 un'operazione di conferimento al fondo FI.NAV. - fondo comune di investimento mobiliare italiano di tipo chiuso multicomparto - di un portafoglio di crediti ipotecari e chirografari non performing del settore dello shipping. Il Fondo è riservato a investitori istituzionali, gestito dalla management company IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, non facente parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, con sede in Irlanda, e si compone di due comparti autonomi: FI.NAV. Comparto A - Crediti, dedicato ad accogliere i crediti conferiti dal Gruppo Intesa Sanpaolo e Unicredit e FI.NAV. Comparto B - Nuova Finanza, dedicato ad accogliere i capitali di investitori terzi per il rilancio delle navi rimpossessate. L'operazione, definita nel 2018, si era perfezionata nel 2019 concretizzandosi in una cessione a titolo oneroso di crediti pro-soluto per un ammontare lordo complessivo di 155 milioni ed esposizione netta pari a 102 milioni, pari al prezzo di cessione, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo e, pertanto, senza effetti sul conto economico dell'esercizio 2019. Nel primo trimestre 2020 si era perfezionata la cessione di un'ulteriore tranche di crediti pro-soluto per un ammontare lordo di 37 milioni e un valore netto di 34 milioni, allineato al prezzo di cessione e, pertanto, senza effetti nel conto economico dell'esercizio 2020. Ai sensi dell'IFRS 9, l'operazione si era configurata per il Gruppo Intesa Sanpaolo quale derecognition dei crediti ceduti in quanto, a seguito della stessa, la gestione era divenuta di esclusiva competenza del Fondo; il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva pertanto proceduto alla derecognition dei relativi crediti dal proprio bilancio e alla contestuale iscrizione al corrispondente fair value delle quote del Fondo attribuite. Le società del Gruppo coinvolte nell'operazione erano state la Capogruppo Intesa Sanpaolo e alcune delle sue controllate incorporate nel corso del 2019 e del 2020 (Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito, incorporate entrambe nel 2019, e Banca IMI incorporata nel 2020). A dicembre 2022 si era perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti per un ammontare lordo di 74 milioni ed esposizione netta pari a 37 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore sostanzialmente allineato al valore dell'esposizione ceduta, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Trasporti". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Sud più Isole.
Nel corso del 2024 sono state effettuate due distribuzioni da parte del Fondo per un totale complessivo di 200 milioni. Il pro quota per Intesa Sanpaolo è stato pari a 101 milioni.
Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene una partecipazione del 50,54% nel fondo FI.NAV. classificata tra le interessenze ad influenza notevole215 per un valore di bilancio pari a 48 milioni. La valutazione del fondo FI.NAV. ha fatto registrare un effetto positivo nell'esercizio di 8 milioni.
Nell'ambito delle attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva individuato l'opportunità di conferire asset (crediti e titoli) a valere su posizioni non performing al fondo chiuso RSCT Fund, in cambio di quote del fondo medesimo. II progetto era stato seguito da Pillarstone che aveva selezionato un portafoglio di imprese industriali e commerciali con l'obiettivo di individuare per ciascuna
215 L'interessenza è inclusa tra le Imprese sottoposte a influenza notevole in quanto, seppur rappresentativa di una situazione più articolata rispetto a quella tipica di un mero investimento di minoranza, è stata appurata l'assenza dei presupposti per l'esercizio del controllo previsti dall'IFRS 10, constatata sulla base delle disposizioni di governo societario previste da statuto/regolamenti.

di esse una strategia di massimizzazione delle potenzialità di recupero dei crediti anche attraverso iniezioni di nuova finanza. L'operazione si era realizzata nel maggio 2020 con il conferimento di un portafoglio di crediti verso 18 società originati dal Gruppo (Intesa Sanpaolo e Banca IMI, poi incorporata in Intesa Sanpaolo il 20 luglio 2020), Unicredit, BPER Banca e Crédit Agricole al Fondo d'Investimento Alternativo chiuso di nuova costituzione RSCT Fund, gestito da IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, gestore di fondi alternativi autorizzato dalla Banca Centrale d'Irlanda. RSCT Fund è strutturato in due comparti separati, il comparto A per la gestione dei crediti acquisiti dalle banche cessionarie e il comparto B per la gestione della nuova finanza. La cessione di maggio 2020 aveva riguardato un portafoglio di crediti, notes Sirti e strumenti finanziari partecipativi PS Reti per un ammontare lordo di 339 milioni (Intesa Sanpaolo e Banca IMI) ad un valore netto di 255 milioni, sostanzialmente allineato al prezzo di cessione. A luglio 2020 si era realizzata un'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 6,3 milioni ad un valore di 4,5 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A febbraio 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 21,3 milioni ad un valore di 13,9 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A marzo 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia, rinveniente dall'incorporazione di UBI Banca, per un ammontare lordo di 3,1 milioni e un'esposizione netta pari a 1,2 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo RSCT per un controvalore di 1,3 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. A giugno 2021 si era realizzata l'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 0,4 milioni ad un valore di 0,1 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra nell'ambito delle "Imprese produttive di installazione apparecchi elettrici" per una quota del 72%, di "Parchi di divertimento e parchi tematici" per una quota del 18% e del "Commercio al dettaglio di calzature e accessori" per una quota del 10%. Nel corso del 2024 è stata effettuata una distribuzione da parte del Fondo per un totale di 10 milioni con un pro quota a favore
di Intesa Sanpaolo pari a 7 milioni.
Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord Ovest.
Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene una partecipazione del 70,07%216 nel fondo RSCT classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 257 milioni. La valutazione del fondo RSCT ha fatto registrare un effetto positivo complessivo nell'esercizio di 3 milioni.
Nel 2018 il Gruppo Intesa Sanpaolo (nello specifico Intesa Sanpaolo e le banche successivamente incorporate: Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Friuli-Venezia Giulia, Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito) aveva partecipato al fondo chiuso italiano IDEA CCR Corporate Credit Recovery II – Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds S.G.R. S.p.A., dedicato al rilancio delle imprese italiane di medie dimensioni che si trovano in situazioni di tensione finanziaria, ma con fondamentali industriali solidi. L'operazione, perfezionata nel 2018, si era realizzata mediante il conferimento di crediti deteriorati per nominali 59 milioni ed esposizione netta pari al prezzo di cessione per 39,2 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti. Nel 2021 la partecipazione della Banca nel fondo IDEA CCR si è ulteriormente incrementata per effetto dell'incorporazione di UBI Banca che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds SGR, nel corso del 2020, 2019, 2018 e 2017 per un ammontare lordo complessivo di 231 milioni e un'esposizione netta pari a 144 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo IDEA CCR II per un controvalore di 148 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo.
Nel 2022 la partecipazione della Banca nel fondo IDEA CCR era variata per effetto: i) dell'ingresso della quota detenuta da UBI Leasing S.p.A., incorporata a maggio 2022 in Intesa Sanpaolo, che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti nel 2019 per un ammontare lordo complessivo di 5 milioni e un'esposizione netta pari a 3 milioni con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del Fondo e ii) della cessione di quote A1 detenute da Intesa Sanpaolo nel Fondo a Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.; il credito vantato da Intesa Sanpaolo in relazione alla cessione era stato regolato mediante compensazione tramite l'acquisto di quote di Back2Bonis. Nel secondo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha conferito un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 232 milioni con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del fondo iscritte ad un valore di prima iscrizione pari a 201 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
In seguito all'operazione, Intesa Sanpaolo ha incrementato la partecipazione detenuta nel Fondo e ha proceduto a riclassificare l'interessenza da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole. Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene una partecipazione del 35,23% nel fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti classificata tra le interessenze sottoposte a influenza notevole per un valore di bilancio pari a
216 L'interessenza è inclusa tra le Imprese sottoposte a influenza notevole in quanto, seppur rappresentativa di una situazione più articolata rispetto a quella tipica di un mero investimento di minoranza, è stata appurata l'assenza dei presupposti per l'esercizio del controllo previsti dall'IFRS 10, constatata sulla base delle disposizioni di governo societario previste da statuto/regolamenti.

226 milioni. La valutazione fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 9 milioni.
Il fondo UTP Italia è un fondo comune di investimento mobiliare italiano alternativo (FIA) di tipo chiuso multicomparto deputato alla gestione di crediti classificati ad inadempienze probabili (UTP) e che ha come target esposizioni creditizie verso società di medie e piccole dimensioni e persone fisiche. A novembre 2022 si era perfezionata la cessione da parte della Banca di un portafoglio di crediti prevalentemente UTP al fondo UTP Italia gestito da Sagitta S.G.R. con Intrum Italy S.p.A. come special servicer. Nello specifico l'operazione aveva previsto: i) la cessione dei crediti vantati dalla Banca, per un ammontare lordo alla data di cut-off di 42 milioni ed esposizione netta pari a 25 milioni, a Finn SPV S.r.l. (SPV 130), senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022; ii) la registrazione del credito per 25 milioni verso il veicolo SPV 130); iii) l'apporto al fondo UTP Italia del credito verso l'SPV 130 in cambio di quote del fondo stesso a titolo di prezzo; iv) emissione di titoli Asset – Backed (ABS) a cura del veicolo e sottoscritti dal Fondo con cancellazione del credito verso l'SPV 130. Con efficacia 20 marzo 2023 si era perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 366 milioni ed esposizione netta per 147 milioni al veicolo di cartolarizzazione Finn SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo aveva incrementato la partecipazione detenuta nel Fondo ed aveva proceduto a riclassificare l'interessenza da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Nel secondo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha conferito un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 180 milioni, con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del Fondo iscritte ad un valore pari a 82 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024.
Nell'anno sono state effettuate due distribuzioni per un totale complessivo di 50 milioni. La quota per Intesa Sanpaolo è stata pari a 25 milioni.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene una partecipazione del 55,02% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel fondo UTP Italia per un valore di bilancio pari a 229 milioni. La valutazione del fondo UTP Italia ha fatto registrare un effetto positivo nell'esercizio di 18 milioni.
Efesto è un fondo comune di investimento alternativo mobiliare italiano (FIA) di tipo chiuso. A luglio 2022 si era perfezionata la cessione di finanziamenti per un ammontare lordo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 9 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore di 7 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Con efficacia 20 marzo 2023 si era perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 320 milioni ed esposizione netta per 181 milioni al veicolo di cartolarizzazione Esino SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo aveva incrementato la partecipazione detenuta nel fondo ed aveva proceduto a riclassificare l'interessenza da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Nel secondo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha conferito un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 223 milioni, con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del fondo iscritte ad un valore pari a 194 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024.
Nel corso del 2024 sono state effettuate quattro distribuzioni per un totale complessivo di 80 milioni. La quota a favore di Intesa Sanpaolo è stata pari a 27 milioni.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene una partecipazione del 43,19% nel fondo Efesto per un valore di bilancio pari a 336 milioni. La valutazione di Efesto ha determinato un effetto negativo complessivo nell'esercizio di 4 milioni.
Nel corso del 2022 è stata avviata un'articolata operazione riguardante il Gruppo Risanamento, nell'ambito del c.d. "Progetto Starfighter" volta a: i) consentire la realizzazione del progetto immobiliare nell'area di Milano Santa Giulia; ii) consentire alla società di far fronte agli impegni assunti con i soggetti pubblici e privati e iii) deconsolidare l'esposizione creditizia per cassa vantata dalle banche coinvolte verso Risanamento.
Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo aveva approvato l'operazione il 2 febbraio 2023, perfezionatasi il 30 giugno 2023, in seguito all'avveramento delle condizioni sospensive connesse al Term Sheet General Framework Agreement. La complessa operazione finalizzata al riassetto finanziario e societario del Gruppo Risanamento aveva previsto:
Nota Integrativa – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Imprese non finanziarie". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord-Ovest.
L'esposizione creditizia vantata dalla Banca verso il Gruppo Risanamento era stata oggetto di compensazione con gli impegni da questa assunti a fronte della sottoscrizione di quote di classe A1 e B2 del fondo Lendlease MSG Heartbeat. Pertanto, al closing perfezionato il 30 giugno 2023, Intesa Sanpaolo aveva provveduto a cancellare i crediti verso Risanamento, compreso il finanziamento soci, rilevando rispettivamente le quote B2 e A1 del fondo ricevute al fair value, ad un valore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti.
Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene una partecipazione del 56,80% (con limitazione dei diritti di voto al 40%) nel fondo Lendlease MSG Heartbeat classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 132 milioni. La valutazione del fondo Lendlease MSG Heartbeat ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 80 milioni.
Nell'ambito delle attività di de-risking, nel corso del 2024, Intesa Sanpaolo ha ceduto un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 165 milioni con sottostanti asset real estate, vantate verso sette controparti operanti nel settore mall & hospitality con performance non soddisfacenti, con indisponibilità di equity a sostegno del piano di rilancio e con una conseguente situazione di sostanziale stallo e difficoltà a delineare manovre finanziarie sostenibili. Il fondo "Retail & Leisure" è un Fondo di Investimento Alternativo, focalizzato sull'acquisizione e gestione di esposizioni creditizie high-risk e non performing, prevalentemente con sottostante immobiliare, vantate verso società in temporanea tensione finanziaria operanti nei segmenti mall & hospitality (centri commerciali). Il Fondo è gestito da IQ-EQ Fund Management con il supporto dell'advisor Pillarstone, a cui è affidata la gestione delle posizioni e degli asset sottostanti. In sede di prima sottoscrizione, a fronte della cessione, Intesa Sanpaolo ha ricevuto quote per il 68% del Fondo che sulla base dei diritti patrimoniali e di governance, sono state classificate fra le interessenze sottoposte ad influenza notevole per complessivi 126 milioni. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene una partecipazione del 68,30%217 nel fondo Retail & Leisure classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 124 milioni. La valutazione del fondo Retail & Leisure ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 2 milioni.
Nell'ambito delle attività di de-risking, nel corso del 2024, Intesa Sanpaolo ha ceduto un portafoglio crediti per un ammontare lordo complessivo di 160 milioni al fondo di nuova costituzione gestito da Arrow (UTP Restructuring Corporate), con pagamento del prezzo mediante la sottoscrizione di quote del fondo iscritte ad un valore pari a 137 milioni senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2024. Il Fondo è un Fondo comune di Investimento Alternativo italiano (FIA) di tipo chiuso, riservato a investitori professionali. Lo scopo del Fondo consiste nello svolgimento di un'attività di gestione professionale tesa alla valorizzazione degli attivi facenti parte del patrimonio del Fondo (tramite partecipazione attiva a procedure di turnaround e/o accordi di ristrutturazione e/o nei piani di riequilibrio dei debitori; la gestione ed esercizio dei diritti connessi alle partecipazioni al capitale di rischio e alla detenzione degli altri strumenti finanziari emessi dai debitori anche tramite operazioni di M&A o rifinanziamento; operazioni di repossession; operazioni di credit collection).
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra nel settore:
– "Imprese Produttive" con una percentuale del 100%;
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene una partecipazione del 58,07% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel fondo UTP Restructuring Corporate classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 136 milioni. La valutazione del fondo UTP Restructuring Corporate ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 1 milione.
Clessidra Restructuring Fund (Fondo CRF) è un Fondo di Investimento Alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato a investitori istituzionali, dedicato all'investimento in crediti classificati come unlikely to pay vantati nei confronti di aziende industriali pre‐individuate. A settembre 2019, UBI Banca incorporata nel 2021 in Intesa Sanpaolo, aveva ceduto finanziamenti relativi a cinque controparti, per un ammontare lordo complessivo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 11 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo CRF per un controvalore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti
217 L'interessenza è inclusa tra le Imprese sottoposte a influenza notevole in quanto, seppur rappresentativa di una situazione più articolata rispetto a quella tipica di un mero investimento di minoranza, è stata appurata l'assenza dei presupposti per l'esercizio del controllo previsti dall'IFRS 10, constatata sulla base delle disposizioni di governo societario previste da statuto/regolamenti.

ceduti. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Fabbricazione porte in legno e Fabbricazione Mobili". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord-Ovest.
Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene una partecipazione del 4,34% nel Fondo CRF classificata tra le Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 8 milioni. La valutazione al fair value del fondo Clessidra Restructuring Fund ha fatto registrare un effetto positivo nell'esercizio non materiale.
Il Comparto Crediti Shipping si riferisce a crediti di tipo non performing, unlikely to pay single names, con un focus settoriale su aziende operanti nel segmento shipping. Il Fondo si compone di tre comparti: crediti, nuova finanza e shipping. In seguito all'incorporazione di UBI Banca del 2021, Intesa Sanpaolo partecipa anche al Comparto Shipping a fronte della cessione da parte di UBI di finanziamenti per un ammontare lordo complessivo di 45 milioni ed esposizione netta pari a 31 milioni. Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene una partecipazione del 20,37% nel fondo IDEA CCR II - Comparto Shipping classificata tra le Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio non materiale.
Per completezza, si segnala che, nel corso del secondo semestre 2023 Intesa Sanpaolo aveva perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis (pari a circa 800 milioni in termini di Gross Book Value) vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano, con un effetto sostanzialmente neutro sul conto economico. In estrema sintesi, l'operazione aveva previsto i) l'apporto di parte dell'esposizione creditizia a due Fondi Immobiliari, in cambio di quote dei fondi conferitari e ii) la conversione dell'esposizione residua in Strumenti Finanziari Partecipativi, di nuova emissione.
Infine, nel corso del primo semestre 2024 Intesa Sanpaolo ha perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis (pari a circa 80 milioni in termini di Gross Book Value) e di Strumenti Finanziari Partecipativi, con un effetto sostanzialmente neutro sul conto economico mediante apporto degli Strumenti Finanziari ad un Fondo Immobiliare in cambio di quote del fondo stesso.
Nella presente sezione devono essere rilevate le operazioni di covered bond in cui la banca cedente e la banca finanziatrice coincidono. Intesa Sanpaolo utilizza i covered bond prevalentemente come forma di raccolta cartolare garantita da attivi originati dalla stessa Intesa Sanpaolo o da altra società del Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha in essere tre programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG).
Infatti, il primo Programma, avviato nel 2009, avente un ammontare massimo di 20 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 10 miliardi), è stato chiuso nel 2024. Il garante delle OBG era il veicolo ISP CB Pubblico, cessionario di portafogli di crediti e titoli in bonis al settore pubblico, originati dalla ex controllata Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, ora Intesa Sanpaolo. Nel tempo la Banca aveva ceduto al veicolo attività per un valore nominale originario complessivo pari a 13,2 miliardi (al netto di retrocessioni di attivi per 1,7 miliardi), l'ultima delle quali (per un importo di 1 miliardo) effettuata nell'aprile 2013.
Nell'ultima decade di novembre 2023 Intesa Sanpaolo aveva riacquistato l'intero portafoglio di titoli obbligazionari segregati nel veicolo per un controvalore di 1,1 miliardi, mentre il portafoglio crediti residuo ancora segregato nel veicolo è stato riacquistato nel mese di marzo 2024 per un importo totale di 1,85 miliardi. La chiusura del programma è avvenuta il 2 aprile, alla data di pagamento finale.
A fronte delle cessioni di attivi al veicolo, Intesa Sanpaolo aveva realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di 25,2 miliardi (di cui 21,7 miliardi relativi ad emissioni acquistate interamente dalla Banca e oggetto di estinzione anticipata o giunte a scadenza e 3,5 miliardi oggetto di offerta di scambio agli investitori nel corso del 2012, 2 miliardi dei quali scaduti nel secondo trimestre 2017 e i restanti 1,5 miliardi scaduti a gennaio 2021).
Al 31 dicembre 2023, erano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Pubblico per un valore nominale complessivo residuo di 1,85 miliardi, interamente sottoscritte dalla Banca.
Nel mese di gennaio 2024 le serie n. 13 e n. 14 (entrambe retained) sono state oggetto di estinzione totale anticipata per un ammontare complessivo nominale di 1,85 miliardi, azzerando così tutte le OBG emesse sottostanti al programma.
Il secondo Programma, avviato nel 2010, dell'ammontare massimo di 35 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 20 miliardi), vede come garante delle OBG il veicolo ISP CB Ipotecario, cessionario di mutui ipotecari residenziali italiani e, inizialmente, obbligazioni Adriano Finance S.r.l., originati da Intesa Sanpaolo.
Nel tempo la Banca ha ceduto al veicolo mutui per un valore nominale originario complessivo pari a 56,8 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
– nel mese di settembre, riacquisti di crediti deteriorati per un controvalore di 48,6 milioni.
Al 31 dicembre 2024 i crediti ceduti al veicolo hanno un valore di bilancio di 30 miliardi.
A fronte delle cessioni di attivi al veicolo, Intesa Sanpaolo ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di 48 miliardi (di cui oggetto di estinzione anticipata o scaduti per complessivi 25,1 miliardi alla data del 31 dicembre 2024).
Al 31 dicembre 2023 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Ipotecario per un valore nominale complessivo di 18,9 miliardi, di cui 8,4 miliardi collocate presso investitori terzi e 10,5 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte era stata impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Nel corso del 2024, a marzo è scaduta la serie n. 25 per un ammontare di 1 miliardo, mentre a maggio la serie retained n. 21
è stata estinta anticipatamente per un ammontare di 1,2 miliardi. Inoltre, sono state effettuate cinque emissioni di covered bond, per un ammontare complessivo di 6,3 miliardi:
Pertanto, al 31 dicembre 2024, restano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito del veicolo ISP CB Ipotecario per un nominale complessivo di 23 miliardi, di cui 7,9 miliardi collocate presso investitori terzi e 15,1 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte risulta impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 12,9 miliardi.
Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating Aa3 di Moody's.
Il terzo Programma multi-originator di emissione di OBG, avviato nel 2012, vede come garante dei titoli il veicolo ISP OBG S.r.l. Tale programma è assistito da mutui ipotecari per un ammontare massimo di 55 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 30 miliardi) ed è finalizzato a realizzare emissioni retained.
Il portafoglio posto a garanzia delle emissioni di OBG è composto da mutui ipotecari originati da Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio in Bologna e Banca CR Firenze (fuse per incorporazione in Intesa Sanpaolo tra luglio 2018 e febbraio 2019).
Nel tempo la Banca ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 89,2 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2024 Intesa Sanpaolo non ha ceduto al veicolo mutui ipotecari, mentre sono stati riacquistati:
– nel mese di gennaio, crediti deteriorati per un controvalore di 22,6 milioni;
– nel mese di settembre, crediti deteriorati per un controvalore di 171,4 milioni.
Al 31 dicembre 2024 i crediti ceduti da Intesa Sanpaolo al veicolo hanno un valore di bilancio di 38,7 miliardi.
A fronte delle cessioni di attivi al veicolo, Intesa Sanpaolo ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di circa 86,3 miliardi (di cui 48,93 miliardi oggetto di estinzione anticipata o scaduti per complessivi alla data del 31 dicembre 2024).
Al 31 dicembre 2023 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 41,8 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo, di cui una parte era stata impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Nel corso dell'esercizio 2024 a febbraio la serie retained n.32 è scaduta per un ammontare di 1,65 miliardi; a giugno la serie retained n. 21 è stata estinta parzialmente per 500 milioni ed è successivamente scaduta ad agosto per l'ammontare residuo di 1,25 miliardi; la serie retained n. 25 è stata estinta parzialmente a giugno per 50 milioni e a dicembre per ulteriori 1,2 miliardi.
Pertanto, al 31 dicembre 2024, risultano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 37,15 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo, di cui una parte risulta impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating A di Morningstar DBRS.
Il quarto programma fu avviato dall'ex Gruppo UBI Banca nel corso dell'esercizio 2008.
In UBI Banca, incorporata in Intesa Sanpaolo S.p.A. nel corso del 2021, erano presenti due Programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite facenti capo a due società veicolo rispettivamente denominate UBI Finance S.r.l. e UBI Finance CB2 S.r.l., quest'ultimo chiuso nel corso del mese di gennaio 2021.
Il programma prevede ad oggi la possibilità da parte di Intesa Sanpaolo di emettere titoli, rivolti ad investitori istituzionali, per un ammontare massimo di 15 miliardi. Il Programma include mutui ipotecari residenziali ceduti dalle Banche Rete dell'ex Gruppo UBI; queste ultime avevano aderito al Programma in qualità sia di Banche Originator che di Banche Finanziatrici.
Successivamente all'incorporazione di UBI Banca, Intesa Sanpaolo ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 628 milioni (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2024 Intesa Sanpaolo non ha ceduto al veicolo mutui ipotecari, mentre sono stati riacquistati:
– nel mese di gennaio, crediti deteriorati per un controvalore di 22,7 milioni;
– nel mese di settembre, crediti deteriorati per un controvalore di 42,8 milioni.
Al 31 dicembre 2024 i crediti ceduti al veicolo hanno un valore di bilancio di 6,4 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 risultavano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 6,45 miliardi, di cui 6,25 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono scadute a febbraio la serie n. 14 per un ammontare di 1 miliardo e a luglio la serie n. 24 per un ammontare di 750 milioni.
Al 31 dicembre 2024 risultano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 4,7 miliardi, di cui 4,5 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Al 31 dicembre 2024 il rating attribuito ai titoli del programma è pari a Aa3 per Moody's ed AA (Low) per Morningstar DBRS.

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DENOMINAZIONE VEICOLO |
DENOMINA ZIONE TITOLO |
TIPOLOGIA ATTIVO SOTTOSTANTE |
EMISSIONE | SCADENZA | RATING | DATI VEICOLO | FINANZIAMENTO SUBORDINATO (1) |
OBG EMESSE | ||||
| Totale attivo |
Svalutaz. Cumulate sul portafoglio cartolarizzato |
Importo | Importo nominale (2) |
Valore di bilancio (2) |
Classificazione IAS |
Valuta zione |
||||||
| ISP CB IPOTECARIO |
35.677 | 40 | 33.421 | 20.848 | 19.793 | |||||||
| Intesa Sanpaolo 11/26 5,25% Intesa |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2011 | 17/02/2026 | Moody's Aa3 | 100 | 106 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Sanpaolo 11/31 5,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2011 | 17/02/2031 | Moody's Aa3 | 300 | 335 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 11/27 5,25% Intesa |
Mutui ipotecari residenziali |
16/09/2011 | 16/09/2027 | Moody's Aa3 | 210 | 216 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Sanpaolo 13/25 3,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
24/01/2013 | 24/01/2025 | Moody's Aa3 | 999 | 1.030 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 14/26 3,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
10/02/2014 | 10/02/2026 | Moody's Aa3 | 1.250 | 1.291 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 15/25 1,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
18/12/2015 | 18/12/2025 | Moody's Aa3 | 1.250 | 1.223 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 17/27 1,125% |
Mutui ipotecari residenziali |
16/06/2017 | 16/06/2027 | Moody's Aa3 | 1.000 | 952 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 07/25 1,125% |
Mutui ipotecari residenziali |
13/07/2018 | 14/07/2025 | Moody's Aa3 | 1.000 | 994 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 04/30 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
16/02/2018 | 12/04/2030 | Moody's Aa3 | 2.000 | 1.789 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 10/31 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
27/01/2020 | 12/10/2031 | Moody's Aa3 | 750 | 664 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 04/29 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
03/02/2022 | 12/04/2029 | Moody's Aa3 | 1.000 | 895 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 06/28 3,625% Intesa |
Mutui ipotecari residenziali |
30/06/2023 | 30/06/2028 | Moody's Aa3 | 1.250 | 1.308 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Sanpaolo 12/43 3,943% |
Mutui ipotecari residenziali |
15/12/2023 | 15/12/2043 | Moody's Aa3 | 50 | 50 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 07/26 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
12/10/2023 | 12/07/2026 | Moody's Aa3 | 749 | 740 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 01/28 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
12/10/2023 | 12/01/2028 | Moody's Aa3 | 1.984 | 1.775 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 10/32 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
12/10/2023 | 12/10/2032 | Moody's Aa3 | 1.745 | 1.551 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 04/30 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
04/06/2024 | 12/04/2030 | Moody's Aa3 | 500 | 504 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 10/29 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
27/03/2024 | 12/10/2029 | Moody's Aa3 | 962 | 908 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 10/28 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
22/05/2024 | 12/10/2028 | Moody's Aa3 | 1.104 | 1.004 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 07/33 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
22/05/2024 | 12/07/2033 | Moody's Aa3 | 1.552 | 1.469 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 01/35 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
22/05/2024 | 12/01/2035 | Moody's Aa3 | 1.093 | 989 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
| DENOMINAZIONE VEICOLO |
DENOMINA ZIONE TITOLO |
TIPOLOGIA ATTIVO SOTTOSTANTE |
EMISSIONE | SCADENZA | RATING | DATI VEICOLO | FINANZIAMENTO SUBORDINATO (1) |
OBG EMESSE | (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale attivo |
Svalutaz. Cumulate sul portafoglio cartolarizzato |
Importo | Importo nominale (2) |
Valore di bilancio (2) |
Classificazione IAS |
Valuta zione |
||||||
| ISP OBG | 44.453 | 114 | 43.979 | 5.848 | 5.491 | |||||||
| Intesa Sanpaolo 08/27 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2017 | 20/08/2027 | Morningstar DBRS A |
1.088 | 1.001 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/28 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
09/03/2018 | 20/08/2028 | Morningstar DBRS A |
608 | 548 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 05/30 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
21/09/2018 | 20/05/2030 | Morningstar DBRS A |
295 | 284 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/29 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
21/09/2018 | 20/08/2029 | Morningstar DBRS A |
343 | 319 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/31 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
22/11/2018 | 20/02/2031 | Morningstar DBRS A |
290 | 284 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/26 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
22/11/2018 | 20/08/2026 | Morningstar DBRS A |
207 | 201 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/31 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
18/12/2018 | 20/08/2031 | Morningstar DBRS A |
210 | 203 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 05/32 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
20/02/2019 | 20/05/2032 | Morningstar DBRS A |
321 | 309 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/33 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
24/06/2019 | 20/02/2033 | Morningstar DBRS A |
172 | 169 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/27 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
24/06/2019 | 20/02/2027 | Morningstar DBRS A |
309 | 282 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/32 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
16/12/2019 | 20/08/2032 | Morningstar DBRS A |
178 | 166 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/33 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2020 | 20/08/2033 | Morningstar DBRS A |
514 | 495 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/34 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2020 | 20/02/2034 | Morningstar DBRS A |
138 | 125 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/34 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2020 | 20/08/2034 | Morningstar DBRS A |
133 | 125 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/28 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
24/06/2020 | 20/02/2028 | Morningstar DBRS A |
1.042 | 980 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| UBI FINANCE | 7.106 | 40 | 7.061 | 4.497 | 4.392 | |||||||
| Intesa Sanpaolo 14/25 1,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
07/11/2014 | 07/02/2025 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA (Low) |
999 | 1.008 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 16/26 0,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
14/09/2016 | 14/09/2026 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA (Low) |
1.000 | 965 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 17/27 1,125% |
Mutui ipotecari residenziali |
04/10/2017 | 04/10/2027 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA (Low) |
1.250 | 1.209 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 18/30 1,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
15/01/2018 | 15/01/2030 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA (Low) |
500 | 476 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 18/33 1,78% |
Mutui ipotecari residenziali |
23/02/2018 | 23/02/2033 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA (Low) |
90 | 87 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 18/33 1.75% |
Mutui ipotecari residenziali |
26/02/2018 | 25/02/2033 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA (Low) |
160 | 154 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 19/25 1% |
Mutui ipotecari residenziali |
25/02/2019 | 25/09/2025 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA (Low) |
498 | 493 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
(1) Nella voce è stato indicato il prestito subordinato concesso da Intesa Sanpaolo ai veicoli per finanziare l'acquisto del portafoglio posto a garanzia delle OBG. Tale prestito è oggetto di derecognition nel bilancio IAS compliant individuale. L'ammontare del finanziamento si riferisce all'emissione già realizzata nell'ambito di un programma di emissione di ammontare massimo superiore. (2) L'importo nominale e il valore di bilancio sono da considerarsi al netto dei titoli riacquistati.
L'informativa integrativa richiesta dall'IFRS 12 non va fornita dalle banche che redigono il Bilancio consolidato ai sensi della Circolare 262 di Banca d'Italia.

Al 31 dicembre 2024, la perdita attesa gestionale sui crediti verso la clientela in bonis (che tiene conto delle forme tecniche di cassa e di firma) risultava pari allo 0,28%, in riduzione rispetto all'esercizio 2023 (0,31%); il decremento è da ricondursi al miglioramento nella qualità del portafoglio creditizio.
Per le società che rientrano nel piano di roll-out, i modelli interni di rating (PD), di LGD e di EAD sono sottoposti ad un processo di controllo di secondo livello di adeguatezza dell'impianto metodologico esistente da parte della funzione di Convalida con cadenza annuale conformemente alle regole stabilite dalla Vigilanza e a un controllo di terzo livello da parte della funzione di Revisione Interna. Le funzioni di controllo producono per il Supervisor le relazioni annuali di conformità dei modelli alla normativa di Vigilanza, nell'ambito delle quali si verifica lo scostamento tra le stime effettuate e i valori realizzati e, in occasione di modifiche sostanziali apportate ai modelli, rilasciano un giudizio di conformità. Tali relazioni, approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, attestano il permanere dei requisiti di conformità.

Le informazioni di natura qualitativa circa la misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio di negoziazione di vigilanza di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Le informazioni quantitative di natura gestionale relative ai rischi di mercato di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Le informazioni di natura qualitativa circa la misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio bancario di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta alla fine dell'esercizio 2024, rispettivamente a -93 milioni, +77 milioni e a -228 milioni.
Quest'ultimo dato è in riduzione (-552 milioni) rispetto al valore di fine 2023, riflettendo l'attivazione di una manovra di protezione del margine d'interesse dal ribasso dei tassi, realizzata in prevalenza con coperture in derivati sulla raccolta a vista. Alla variazione della misura contribuisce anche il repricing degli attivi a tasso variabile. In tutti gli scenari riportati le variazioni del margine d'interesse risultano comunque molto contenute, grazie alle suddette strategie di stabilizzazione del margine d'interesse poste in essere dalla Banca. La mancanza di simmetria tra gli shock di rialzo e ribasso dei tassi deriva dalla presenza di floor contrattuali sulla raccolta a vista, riflessi nell'utilizzo di parametri di stima (beta) che prevedono un incremento della reattività all'aumentare dei tassi, e di conseguenza del costo della raccolta.
Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario di Intesa Sanpaolo, misurato mediante la sensitivity del valore (variazione di valore del portafoglio conseguente a uno spostamento parallelo e uniforme di +100 punti base della curva), ha registrato nel corso del 2024 un valore medio pari a -1.843 milioni, attestandosi a fine anno su un valore pari a -2.198 milioni. L'aumento di sensitivity registrato a dicembre 2024 rispetto al dato di dicembre 2023 (-1.320 milioni), riflette gli stessi fenomeni già illustrati in relazione alla sensitivity del margine di interesse, ovvero l'attivazione della manovra a protezione del margine di interesse dagli scenari di calo dei tassi ed il repricing degli attivi a tasso variabile, nonché l'incremento dell'esposizione del portafoglio HTCS, registrato prevalentemente nel corso del primo semestre del 2024.
Il rischio di tasso di interesse, misurato in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), è stato nel corso del 2024 mediamente pari a 527 milioni, con un valore massimo pari a 663 milioni e un valore minimo pari a 301 milioni; a dicembre 2024 il VaR si attesta a 488 milioni, in aumento di 239 milioni rispetto a quello registrato a fine dicembre 2023. Tale variazione è dovuta all'aumento dell'esposizione registrato nel corso del 2024.
Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario di minoranza quotato, in gran parte detenuto nel portafoglio delle Attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), ha registrato nel 2024 un livello medio, misurato in termini di VaR, di 52 milioni, con valori minimo e massimo pari rispettivamente a 34 milioni e a 77 milioni, dato quest'ultimo coincidente con quello di fine dicembre 2024 (39 milioni il valore di fine 2023). Tale variazione è dovuta principalmente all'aumento della volatilità dei prezzi del portafoglio azionario.
Infine, nella tabella sottostante, si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che evidenzia l'impatto sul Patrimonio netto simulando uno shock dei prezzi per le sopracitate attività quotate.
| Impatto sul patrimonio netto al 31.12.2024 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.09.2024 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.06.2024 |
Impatto sul patrimonio netto al 31.03.2024 |
(milioni di euro) impatto sul patrimonio netto al 31.12.2023 |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Shock di prezzo | 10% | 74 | 75 | 70 | 57 | 52 |
| Shock di prezzo | -10% | -74 | -75 | -70 | -57 | -52 |
Per le informazioni di natura qualitativa, ivi comprese le attività di copertura del rischio di cambio, si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
| Voci | VALUTE | (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Dollaro USA |
Sterlina | Yen | Franco svizzero |
Dollaro australiano |
Altre valute |
||
| A. ATTIVITA' FINANZIARIE | 45.990 | 5.222 | 4.217 | 1.546 | 3.163 | 4.320 | |
| A.1 Titoli di debito | 17.192 | 2.491 | 3.645 | 29 | 1.959 | 711 | |
| A.2 Titoli di capitale | 1.898 | 95 | 1 | 30 | - | 633 | |
| A.3 Finanziamenti a banche | 7.343 | 296 | 40 | 946 | 81 | 1.919 | |
| A.4 Finanziamenti a clientela | 19.557 | 2.340 | 531 | 541 | 1.123 | 1.057 | |
| A.5 Altre attività finanziarie | - | - | - | - | - | - | |
| B. ALTRE ATTIVITA' | 5.115 | 1.198 | 275 | 28 | 243 | 1.113 | |
| C. PASSIVITA' FINANZIARIE | 41.126 | 2.231 | 1.078 | 292 | 1.579 | 1.681 | |
| C.1 Debiti verso banche | 21.169 | 1.460 | 412 | 181 | 828 | 1.476 | |
| C.2 Debiti verso clientela | 5.416 | 118 | 1 | 82 | 550 | 110 | |
| C.3 Titoli di debito | 14.541 | 653 | 665 | 29 | 201 | 95 | |
| C.4 Altre passività finanziarie | - | - | - | - | - | - | |
| D. ALTRE PASSIVITA' | 3.866 | 113 | 468 | 88 | 495 | 2.141 | |
| E. DERIVATI FINANZIARI | |||||||
| - Opzioni | |||||||
| posizioni lunghe | 3.782 | 248 | 528 | 315 | 18 | 594 | |
| posizioni corte | 4.316 | 213 | 476 | 295 | 38 | 728 | |
| - Altri derivati | |||||||
| posizioni lunghe | 54.576 | 12.611 | 2.433 | 2.730 | 608 | 13.147 | |
| posizioni corte | 61.046 | 16.741 | 5.482 | 3.969 | 1.975 | 14.498 | |
| TOTALE ATTIVITA' | 109.463 | 19.279 | 7.453 | 4.619 | 4.032 | 19.174 | |
| TOTALE PASSIVITA' | 110.354 | 19.298 | 7.504 | 4.644 | 4.087 | 19.048 | |
| SBILANCIO (+/-) | -891 | -19 | -51 | -25 | -55 | 126 |
La rappresentazione della "Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati" è stata adeguata a partire dal 31 dicembre 2022 alla visione prudenziale in aderenza al nuovo framework metodologico introdotto dalle EBA Guidelines on the treatment of structural FX under Article 352(2) of Regulation (EU) No 575/2013 (CRR).
Come già anticipato, la gestione del rischio di cambio transattivo, relativo alle attività di negoziazione, è inserita nell'ambito delle procedure operative e delle metodologie di stima del VaR gestionale.
Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book) origina a fine esercizio 2024 un VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni) pari a 84 milioni. Tale impatto potenziale si rifletterebbe unicamente sul Patrimonio netto.

La Banca è autorizzata all'utilizzo dei modelli interni di tipo EPE (Expected Positive Exposure) per la determinazione del requisito per il rischio di controparte. Tali modelli sono utilizzati per la quasi totalità del portafoglio di strumenti derivati (come si evince dalla tabella sottostante, al 31 dicembre 2024 circa il 97% dell'EAD complessiva relativa ai derivati finanziari e creditizi è valutata con modelli EPE).
I derivati il cui rischio di controparte è misurato con metodi diversi da modelli interni rappresentano una quota residuale del portafoglio (al 31 dicembre 2024 pari a circa il 3% dell'EAD complessiva) e si riferiscono a tipologie non incluse nel modello di calcolo, nel rispetto delle soglie di non materialità stabilite da EBA.
L'entrata in vigore delle regole di Basilea 3 ha previsto l'inclusione nel perimetro segnalato del rischio di controparte anche dei derivati scambiati su mercati regolamentati (Exchage Traded Derivatives - ETD) e quelli con controparti centrali (CCP).
La tabella seguente riporta l'EAD complessiva delle esposizioni in derivati finanziari e creditizi, suddivisa per metodologia di valutazione delle esposizioni.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Categorie di transazioni | Exposure at default (EAD) | ||||||
| 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
||||
| Contratti derivati | 311 | 10.924 | 212 | 10.364 |
Il modello interno di tipo EPE permette di tenere conto nella simulazione del collaterale incassato a mitigazione dell'esposizione creditizia e dell'eventuale collaterale pagato in eccesso. Il valore delle garanzie ricevute e inglobate nel calcolo dell'EAD ammonta per Intesa Sanpaolo a circa 16.3 miliardi, mentre il collaterale fornito alle controparti risulta pari a circa 16.4 miliardi (tali importi sono comprensivi dei margini iniziali postati a fronte dell'operatività con controparti centrali e di quelli ricevuti da controparti bilaterali e clienti dei servizi di clearing).
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti/Tipologie derivati | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Over the counter | Mercati | Over the counter | Mercati organizzati |
|||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | ||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse | 3.190.423 | 547.480 | 79.762 | 110.403 | 2.965.132 | 438.844 | 79.517 | 90.114 |
| a) Opzioni | - | 286.299 | 9.850 | 690 | - | 208.296 | 10.529 | 304 |
| b) Swap | 3.190.423 | 261.181 | 68.807 | - | 2.965.132 | 230.548 | 68.125 | - |
| c) Forward | - | - | 1.080 | - | - | - | 609 | - |
| d) Futures | - | - | 25 | 109.713 | - | - | 254 | 89.810 |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Titoli di capitale e indici azionari | - | 18.659 | 30.035 | 6.654 | - | 13.705 | 24.953 | 5.022 |
| a) Opzioni | - | 10.870 | 30.026 | 1.670 | - | 9.021 | 24.944 | 1.561 |
| b) Swap | - | 7.789 | 9 | - | - | 4.684 | 9 | - |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - |
| d) Futures | - | - | - | 4.984 | - | - | - | 3.461 |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valute e oro | - | 171.592 | 20.980 | 20 | - | 127.847 | 21.330 | 81 |
| a) Opzioni | - | 45.636 | 3.745 | - | - | 25.378 | 2.280 | - |
| b) Swap | - | 37.279 | 2.305 | - | - | 32.126 | 2.619 | - |
| c) Forward | - | 88.316 | 13.917 | - | - | 70.021 | 15.606 | - |
| d) Futures | - | - | - | 20 | - | - | - | 81 |
| e) Altri | - | 361 | 1.013 | - | - | 322 | 825 | - |
| 4. Merci | - | 3.272 | 1.583 | 2.770 | - | 3.207 | 1.450 | 1.606 |
| 5. Altri sottostanti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 3.190.423 | 741.003 | 132.360 | 119.847 | 2.965.132 | 583.603 | 127.250 | 96.823 |
I nozionali esposti al 31 dicembre 2024 nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono a derivati di tasso regolati tramite compensatori legali per 3.190 miliardi.
| emarket sdir storage |
|---|
| CERTIFIED |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie derivati | 31.12.2024 | 31.12.2023 | ||||||
| Over the counter | Mercati | Over the counter | Mercati organizzati |
|||||
| Controparti | Senza controparti centrali | organizzati | Controparti | Senza controparti centrali | ||||
| centrali | Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
centrali | Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||
| 1. Fair value positivo | ||||||||
| a) Opzioni | - | 2.142 | 740 | 123 | - | 2.255 | 737 | 114 |
| b) Interest rate swap | 55.593 | 10.469 | 2.071 | - | 63.447 | 10.400 | 2.124 | - |
| c) Cross currency swap | - | 919 | 214 | - | - | 913 | 200 | - |
| d) Equity swap | - | 63 | - | - | - | 12 | - | - |
| e) Forward | - | 951 | 218 | - | - | 1.019 | 188 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | 226 | 191 | - | - | 331 | 96 | - |
| Totale | 55.593 | 14.770 | 3.434 | 123 | 63.447 | 14.930 | 3.345 | 114 |
| 2. Fair value negativo | ||||||||
| a) Opzioni | - | 2.760 | 8.645 | 125 | - | 2.788 | 7.381 | 115 |
| b) Interest rate swap | 58.054 | 8.131 | 1.378 | - | 64.302 | 9.369 | 2.142 | - |
| c) Cross currency swap | - | 1.928 | 39 | - | - | 1.554 | 176 | - |
| d) Equity swap | - | 68 | 8 | - | - | 13 | 1 | - |
| e) Forward | - | 1.336 | 270 | - | - | 677 | 198 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | 174 | 121 | - | - | 337 | 111 | - |
| Totale | 58.054 | 14.397 | 10.461 | 125 | 64.302 | 14.738 | 10.009 | 115 |
Ai fini della tabella si considera il fair value di tutti i contratti non marginati, sia su mercati regolamentati che con Controparti centrali.
I valori esposti nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd.
Il fair value dei derivati over the counter (OTC) di negoziazione in essere con il compensatore legale LCH Ltd., ritenuti soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione in bilancio con rappresentazione nella Parte B di Nota integrativa per uno sbilancio complessivamente negativo per i Derivati finanziari di negoziazione di 4.525 milioni (fair value positivo per 50.975 milioni e fair value negativo per 55.500 milioni). Lo sbilancio è da riferire all'operatività originata da clientela e società del Gruppo per un risultato positivo da compensazione di 523 milioni (fair value positivo per 2.373 milioni e fair value negativo per 1.850 milioni), rappresentato tra le Attività finanziarie di negoziazione, ed all'operatività in conto proprio per un risultato negativo da compensazione di 5.048 milioni (fair value positivo per 48.602 milioni e fair value negativo per 53.650 milioni), rappresentato tra le Passività finanziarie di negoziazione.
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| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | X | 5.312 | 18.635 | 55.815 |
| - fair value positivo | X | 74 | 467 | 1.562 |
| - fair value negativo | X | -82 | -244 | -1.442 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | X | 18.360 | 3.736 | 7.939 |
| - fair value positivo | X | 552 | 106 | 3 |
| - fair value negativo | X | -696 | -180 | -7.368 |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | X | 1.182 | 1.881 | 17.917 |
| - fair value positivo | X | 5 | 20 | 469 |
| - fair value negativo | X | -21 | -47 | -287 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | X | - | 9 | 1.574 |
| - fair value positivo | X | - | - | 176 |
| - fair value negativo | X | - | - | -94 |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale - fair value positivo |
X X |
- - |
- - |
- - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 3.190.423 | 399.299 | 134.940 | 13.241 |
| - fair value positivo | 55.593 | 7.930 | 3.450 | 330 |
| - fair value negativo | -58.054 | -7.948 | -1.308 | -464 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | 6.746 | 11.898 | 15 |
| - fair value positivo | - | 402 | 231 | 14 |
| - fair value negativo | - | -93 | -768 | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | 129.443 | 32.966 | 9.183 |
| - fair value positivo | - | 1.330 | 598 | 265 |
| - fair value negativo | - | -2.689 | -667 | -291 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | 176 | 789 | 2.307 |
| - fair value positivo | - | 6 | 69 | 145 |
| - fair value negativo | - | -9 | -41 | -119 |
| 5) Altri - valore nozionale |
- | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale | |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 1.315.442 | 1.627.187 | 875.036 | 3.817.665 | |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | 19.968 | 25.088 | 3.638 | 48.694 | |
| A.3 Derivati finanziari su valute e oro | 138.539 | 38.944 | 15.089 | 192.572 | |
| A.4 Derivati finanziari su merci | 2.438 | 2.413 | 4 | 4.855 | |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - | |
| Totale | 31.12.2024 | 1.476.387 | 1.693.632 | 893.767 | 4.063.786 |
| Totale | 31.12.2023 | 1.364.130 | 1.509.856 | 801.999 | 3.675.985 |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Categorie di operazioni | Derivati di negoziazione | ||
| su un singolo | su più soggetti | ||
| soggetto | (basket) | ||
| 1. Acquisti di protezione | |||
| a) Credit default products | 6.373 | 127.636 | |
| b) Credit spread products | - | - | |
| c) Total rate of return swap | - | - | |
| d) Altri | - | - | |
| Totale 31.12.2024 | 6.373 | 127.636 | |
| Totale 31.12.2023 | 6.306 | 33.306 | |
| 2. Vendite di protezione | |||
| a) Credit default products | 6.704 | 125.213 | |
| b) Credit spread products | - | - | |
| c) Total rate of return swap | 3.119 | - | |
| d) Altri | - | - | |
| Totale 31.12.2024 | 9.823 | 125.213 | |
| Totale 31.12.2023 | 11.855 | 29.419 |
Al 31 dicembre 2024 non sussistono contratti esposti in tabella inclusi nel perimetro dell'informativa sui prodotti strutturati di credito riportata nel capitolo di Nota integrativa consolidata dedicato ai rischi di mercato.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologie derivati | Totale 31.12.2024 | Totale 31.12.2023 |
| 1. Fair value positivo | ||
| a) Credit default products | 2.975 | 1.086 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 95 | 213 |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 3.070 | 1.299 |
| 2. Fair value negativo | ||
| a) Credit default products | 3.028 | 1.140 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 25 | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 3.053 | 1.140 |
Al 31 dicembre 2024 non sussistono contratti esposti in tabella inclusi nel perimetro dell'informativa sui prodotti strutturati di credito riportata nel capitolo di Nota integrativa consolidata dedicato ai rischi di mercato.
Il Total rate of return swap (TRS) si riferisce ad operazioni di vendita di protezione gestionalmente correlata a posizioni corte in titoli di debito rappresentate tra le Passività finanziarie di negoziazione.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 102.080 | 342 |
| − fair value positivo | X | - | - | 17 |
| − fair value negativo | X | - | - | -2.343 |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 99.986 | - |
| − fair value positivo | X | - | 2.302 | - |
| − fair value negativo | X | - | - | - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | 17.338 | 5.982 | 8.267 | - |
| − fair value positivo | 16 | 26 | 35 | - |
| − fair value negativo | -480 | -57 | -50 | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | 16.179 | 7.422 | 11.449 | - |
| − fair value positivo | 443 | 66 | 165 | - |
| − fair value negativo | -25 | -33 | -65 | - |
Al 31 dicembre 2024 non sussistono contratti esposti in tabella inclusi nel perimetro dell'informativa sui prodotti strutturati di credito riportata nel capitolo di Nota integrativa consolidata dedicato ai rischi di mercato.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| 1. Vendita di protezione | 6.212 | 127.205 | 1.619 | 135.036 |
| 2. Acquisto di protezione | 4.401 | 128.358 | 1.250 | 134.009 |
| Totale 31.12.2024 | 10.613 | 255.563 | 2.869 | 269.045 |
| Totale 31.12.2023 | 14.330 | 65.392 | 1.164 | 80.886 |
Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi connessi con la fair value option.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, ha esercitato l'opzione prevista dal Principio di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per tutte le tipologie di coperture (micro e macro). Pertanto non trovano applicazione le previsioni dell'IFRS 9 in tema di coperture.
L'attività di copertura posta in essere dalla Banca è finalizzata ad immunizzare il portafoglio bancario dalle variazioni di fair value della raccolta e degli impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi di interesse (rischio tasso di interesse).
La Banca adotta sia coperture specifiche (micro fair value hedge) che coperture generiche (macro fair value hedge). Nell'ambito del micro fair value hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi, titoli di debito dell'attivo ed impieghi a clientela.
Nell'ambito del macro fair value hedge, la copertura generica viene applicata a:
Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) plain o strutturati, overnight index swap (OIS), cross currency swap (CCS), vendite forward ed opzioni su tassi, realizzati con controparti di mercato.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
L'attività di copertura posta in essere dalla Banca ha l'obiettivo di coprire l'esposizione dalla variazione dei flussi di cassa futuri, attribuibili ai movimenti della curva dei tassi di interesse, associati ad una particolare attività/passività, quali pagamenti di interessi futuri variabili su un debito/credito o ad una transazione futura prevista altamente probabile.
La Banca adotta sia coperture specifiche (micro cash flow hedge) che coperture generiche (macro cash flow hedge). Nell'ambito del micro cash flow hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi.
Nell'ambito del macro cash flow hedge, la copertura generica viene applicata a:
I derivati utilizzati sono interest rate swap (IRS) realizzati con controparti di mercato.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
La Banca pone in essere interventi di copertura gestionale del rischio di cambio relativi al costo della raccolta in divisa ed agli utili in valuta generati dalle filiali estere della Capogruppo; trattandosi di copertura gestionale, non rileva quale copertura contabile oggetto della presente sezione.
Le principali cause di inefficacia del modello adottato dalla Banca per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:
L'inefficacia della copertura è prontamente determinata ai fini:
I titoli di debito dell'attivo sono coperti attraverso relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, che prevedono l'utilizzo di interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata di detenzione in portafoglio del titolo di debito.
Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value dell'elemento coperto (c.d. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Sono relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge anche quelle riferite a operazioni di vendita forward di titoli di debito detenuti tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS), effettuate per conseguire l'hedge dai rischi connessi alle variazioni di fair value per movimenti di spread di credito e di tassi di interesse. Per quanto attiene il contratto di vendita forward, che si configura come derivato in quanto transazione "non regular way", si procede alla separazione della componente spot (prezzo a pronti) dalla componente interessi designando come strumento di copertura in una relazione di tipo fair value hedging solo la componente spot.
La Banca attiva relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su raccolta a tasso di interesse fisso e coperture di tipo micro cash flow hedge o macro cash flow hedge su raccolta a tasso di interesse variabile, utilizzando interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata dell'obbligazione.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value o dei flussi di cassa dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value o dei flussi di cassa dell'elemento coperto (cd. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Per le coperture di tipo macro, l'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test, che prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti, riferiti alla raccolta a tasso di interesse variabile in essere ovvero prevista (cd. operazioni future altamente probabili) e quella degli strumenti di copertura, deve essere effettuato lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dalla raccolta che si verificheranno lungo la vita della raccolta stessa. La stima della raccolta attesa di prossima emissione ed altamente probabile è oggetto di approvazione annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
La Banca designa relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su impieghi a tasso di interesse fisso e di macro fair value hedge, riconducibile a mutui erogati a controparti retail della Banca, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata del sottostante.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method.

Per le coperture di tipo macro, il portafoglio di impieghi oggetto di copertura è di tipo aperto, ovvero costituito dinamicamente da finanziamenti a tasso di interesse fisso coperti, a livello aggregato, attraverso derivati di copertura stipulati nel tempo. L'efficacia delle macro coperture sugli impieghi a tasso di interesse fisso è periodicamente verificata sulla base di specifici test prospettici e retrospettivi volti a dimostrare che il portafoglio oggetto di possibile copertura contenga un ammontare di attività il cui profilo di sensitivity e le cui variazioni di fair value per il rischio tasso rispecchino quelle dei derivati utilizzati per la copertura.
La Banca attiva relazioni di copertura di tipo macro cash flow hedge su impieghi a tasso di interesse variabile, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
L'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test, che prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti riferiti agli impieghi in essere a tasso di interesse variabile e quella degli strumenti di copertura, deve essere effettuato lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dagli impieghi che si verificheranno lungo la vita degli attivi stessi.
La Banca copre le componenti opzionali implicite (opzioni di tasso) nei mutui a tasso di interesse variabile con relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando opzioni (cap, floor, collar) quali strumenti di copertura.
I sottostanti possono essere coperti parzialmente o totalmente, nel tempo e nell'importo.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.
La Banca designa relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge sulle cedole già fissate di impieghi a tasso di interesse variabile utilizzando overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo di questo tipo di copertura è immunizzare dal rischio tasso di interesse determinato dalle cedole già fissate.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method, mentre l'effettiva consistenza degli elementi coperti è verificata attraverso un test di capienza.
La raccolta a vista modellizzata è coperta in relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge, come previsto dal carve-out dello IAS 39, utilizzando interest rate swap (IRS) e overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo della copertura è immunizzare il margine di interesse da possibili cali dei tassi di interesse che riducano lo spread generato dalla raccolta core (poste a vista) della Banca.
Il modello è oggetto di continuo monitoraggio e verifica da parte della struttura Market & Financial Risk Management, al fine di recepire tempestivamente le variazioni delle principali caratteristiche del modello stesso (masse, stabilità, reattività) e, ove opportuno, apportare i necessari aggiustamenti.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.
La Banca designa relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su interessenze partecipative in valuta valutate al costo utilizzando derivati su valute (Foreign Exchange Outright) come strumenti di copertura.
Scopo della copertura è quello di immunizzare dalle oscillazioni in cambi gli investimenti partecipativi in valuta.
Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method assumendo le variazioni di fair value riferibili esclusivamente al rischio cambio.
A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti/Tipologie derivati |
31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Over the counter | Mercati | Mercati | |||||||
| Controparti centrali |
organizzati Senza controparti centrali |
Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | |||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
||||||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse |
467.803 | 13.644 | 6.794 | - | 387.112 | 12.996 | 6.262 | - | |
| a) Opzioni | - | 532 | - | - | - | 1.073 | - | - | |
| b) Swap | 467.803 | 13.112 | 5.993 | - | 387.112 | 11.923 | 4.959 | - | |
| c) Forward | - | - | 801 | - | - | - | 1.303 | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Titoli di capitale e indici azionari |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) Swap | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Valute e oro | - | 10.852 | - | - | - | 9.178 | - | - | |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) Swap | - | 10.498 | - | - | - | 9.178 | - | - | |
| c) Forward | - | 354 | - | - | - | - | - | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Merci | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | 467.803 | 24.496 | 6.794 | - | 387.112 | 22.174 | 6.262 | - |
Il valore nozionale medio nell'esercizio dei derivati finanziari di copertura ammonta a 461 miliardi.
I nozionali esposti al 31 dicembre 2024 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono ai valori nozionali dei derivati finanziari di copertura regolati tramite compensatori legali per 468 miliardi.

| Tipologie derivati | Fair value positivo e negativo | (milioni di euro) Variazione del valore usato per calcolare l'efficacia della copertura |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | 31.12.2024 | Totale | 31.12.2023 | |||||||
| Over the counter | Mercati organizzati |
Over the counter | Mercati organizzati |
Totale | Totale | |||||
| Controparti Senza controparti centrali centrali |
Controparti Senza controparti centrali centrali |
31.12.2024 | 31.12.2023 | |||||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||||||
| Fair value positivo | ||||||||||
| a) Opzioni | - | 9 | - | - | - | 32 | - | - | -30 | -51 |
| b) Interest rate swap | 10.778 | 587 | 158 | - | 12.268 | 696 | 204 | - | 10.519 | 12.421 |
| c) Cross currency swap | - | 256 | - | - | - | 204 | - | - | -92 | 49 |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| e) Forward | - | 1 | 10 | - | - | - | 2 | - | 1 | -2 |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 10.778 | 853 | 168 | - | 12.268 | 932 | 206 | - | 10.398 | 12.417 |
| Fair value negativo | ||||||||||
| a) Opzioni | - | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | - |
| b) Interest rate swap | 8.161 | 1.072 | 46 | - | 9.549 | 989 | 51 | - | 8.769 | 10.224 |
| c) Cross currency swap | - | 478 | - | - | - | 822 | - | - | 775 | 966 |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | - | - | - | - | 26 | - | - | 27 |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 8.161 | 1.551 | 46 | - | 9.549 | 1.812 | 77 | - | 9.544 | 11.217 |
I valori esposti al 31 dicembre 2024 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati finanziari di copertura over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd. Il fair value dei derivati finanziari di copertura over the counter (OTC) in essere con il compensatore legale LCH Ltd., ritenuti soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione in bilancio con rappresentazione nella Parte B di Nota integrativa per uno sbilancio complessivamente negativo di 11 milioni (fair value positivo per 6.016 milioni e fair value negativo per 6.027 milioni), rappresentato tra le passività in Derivati finanziari di copertura.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | ||
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||||
| - valore nozionale | X | 675 | 6.119 | - | ||
| - fair value positivo | X | 6 | 162 | - | ||
| - fair value negativo | X | - | -46 | - | ||
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||||
| - valore nozionale | X | - | - | - | ||
| - fair value positivo | X | - | - | - | ||
| - fair value negativo | X | - | - | - | ||
| 3) Valute e oro | ||||||
| - valore nozionale | X | - | - | - | ||
| - fair value positivo | X | - | - | - | ||
| - fair value negativo | X | - | - | - | ||
| 4) Merci | ||||||
| - valore nozionale | X | - | - | - | ||
| - fair value positivo | X | - | - | - | ||
| - fair value negativo | X | - | - | - | ||
| 5) Altri | ||||||
| - valore nozionale - fair value positivo |
X X |
- - |
- - |
- - |
||
| - fair value negativo | X | - | - | - | ||
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||||
| - valore nozionale | 467.803 | 12.410 | 1.234 | - | ||
| - fair value positivo | 10.778 | 584 | 13 | - | ||
| - fair value negativo | -8.161 | -627 | -446 | - | ||
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | ||
| - fair value positivo | - | - | - | - | ||
| - fair value negativo | - | - | - | - | ||
| 3) Valute e oro | ||||||
| - valore nozionale | - | 7.551 | 3.301 | - | ||
| - fair value positivo | - | 186 | 70 | - | ||
| - fair value negativo | - | -223 | -255 | - | ||
| 4) Merci | ||||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | ||
| - fair value positivo | - | - | - | - | ||
| - fair value negativo | - | - | - | - | ||
| 5) Altri | ||||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | ||
| - fair value positivo | - | - | - | - | ||
| - fair value negativo | - | - | - | - |

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura "over the counter": valori nozionali
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | (milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 124.479 | 196.376 | 167.386 | 488.241 |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | - | - | - | - |
| A.3 Derivati finanziari su valute ed oro | 499 | 4.982 | 5.371 | 10.852 |
| A.4 Derivati finanziari su merci | - | - | - | - |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2024 |
124.978 | 201.358 | 172.757 | 499.093 |
| Totale 31.12.2023 |
98.121 | 166.650 | 150.777 | 415.548 |
B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo
B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti
B.3 Derivati creditizi di copertura "over the counter": valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti
B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura "over the counter": valori nozionali Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi classificati di copertura.
C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura
Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di hedge accounting (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture). Per questa ragione la Banca non ha in portafoglio strumenti finanziari da riportare nella tabella C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura.
Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di hedge accounting (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Coperture specifiche: valore di |
Coperture specifiche - posizioni nette: |
Coperture specifiche | Coperture generiche: Valore di |
||||
| bilancio | valore di bilancio delle attività o passività (prima della compensazione) |
Variazioni cumulate di fair value dello strumento coperto |
Cessazione della copertura: variazioni cumulate residue del fair value |
Variazioni del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura |
bilancio | ||
| A. Attività | |||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - |
|||||||
| copertura di: | 45.280 | - | -372 | -321 | -285 | - | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 41.554 | - | -343 | -316 | -257 | x | |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari 1.3 Valute e oro |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
x x |
|
| 1.4 Crediti | - | - | - | - | - | x | |
| 1.5 Altri | 3.726 | - | -29 | -5 | -28 | x | |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - copertura di: |
47.056 | - | -608 | -466 | -311 | 116.017 | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 46.617 | - | -788 | -466 | -522 | x | |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | x | |
| 1.3 Valute e oro | - | - | - | - | - | x | |
| 1.4 Crediti | - | - | - | - | - | x | |
| 1.5 Altri | 439 | - | 180 | - | 211 | x | |
| 31.12.2024 Totale |
92.336 | - | -980 | -787 | -596 | 116.017 | |
| 31.12.2023 Totale |
85.178 | - | -1.680 | -3.043 | -1.398 | 105.307 | |
| B. Passività | |||||||
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - copertura di: |
58.548 | - | -1.242 | - | -1.227 | 202.412 | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 52.982 | - | -693 | - | -744 | x | |
| 1.2 Valute e oro | - | - | - | - | - | x | |
| 1.3 Altri | 5.566 | - | -549 | - | -483 | x | |
| 31.12.2024 Totale |
58.548 | - | -1.242 | - | -1.227 | 202.412 | |
| 31.12.2023 Totale |
62.306 | - | -1.528 | -41 | -1.518 | 144.651 |

| Variazione del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura |
Riserve da copertura |
(milioni di euro) Cessazione della copertura: valore residuo delle riserve di copertura |
||
|---|---|---|---|---|
| A. Copertura di flussi finanziari | ||||
| 1. Attività | 156 | -35 | - | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 156 | -35 | - | |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | |
| 1.3 Valute e oro | - | - | - | |
| 1.4 Crediti | - | - | - | |
| 1.5 Altri | - | - | - | |
| 2. Passività | 21 | -141 | - | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 1.2 Valute e oro |
21 - |
-141 - |
- - |
|
| 1.3 Altri | - | - | - | |
| Totale (A) | 31.12.2024 | 177 | -176 | - |
| Totale (A) | 31.12.2023 | 299 | -318 | - |
| B. Copertura degli investimenti esteri | X | - | - | |
| Totale (A+B) | 31.12.2024 | 177 | -176 | - |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 299 | -318 | - |
E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Riserva da copertura dei flussi finanziari | Riserva da copertura di investimenti esteri | |||||||||
| Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | |
| Esistenze iniziali | -318 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazioni di fair value (quota efficace) | 142 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Rigiri a conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: transazioni future non più attese | - | - | - | - | - | X | X | X | X | X |
| Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale degli strumenti coperti |
- | - | - | - | - | X | X | X | X | X |
| Rimanenze finali | -176 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Si segnala che la fattispecie Strumenti di copertura (elementi non designati) non risulta presente dal momento che Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di hedge accounting (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| A. Derivati finanziari | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 2.518.720 | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | -4.536 | - | - | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
La tabella accoglie i valori rivenienti dalle compensazioni effettuate in bilancio per i derivati i cui accordi di compensazione soddisfano i criteri previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
In particolare, quanto esposto si riferisce ai derivati finanziari e creditizi Over the counter (OTC) di negoziazione e di copertura in essere con il compensatore legale LCH Ltd. per i quali si è proceduto alla separata compensazione in bilancio dei fair value riconducibili all'operatività in conto proprio ed all'operatività per conto della clientela e società del Gruppo.
Il risultato della compensazione complessivamente negativo per 4.536 milioni (fair value positivo di 56.991 milioni e fair value negativo di 61.527 milioni), ascrivibile per un risultato negativo di 4.525 milioni ai derivati di negoziazione e negativo di 11 milioni ai derivati di copertura, è riportato nella Parte B di Nota integrativa rispettivamente per l'operatività per conto della clientela e società del Gruppo (derivati di negoziazione) tra le Attività finanziarie di negoziazione per 523 milioni, per l'operatività in conto proprio tra le Passività finanziarie di negoziazione per 5.048 milioni e nelle passività in Derivati finanziari di copertura per 11 milioni.

Per le informazioni di natura qualitativa, si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
La distribuzione temporale delle attività e passività finanziarie è rappresentata nelle tabelle che seguono secondo le regole stabilite dalla normativa di bilancio (Circolare 262 di Banca d'Italia e relativi chiarimenti emessi dall'Organo di Vigilanza), ricorrendo all'utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua contrattuale.
Non sono stati pertanto utilizzati dati di natura gestionale che prevedono, ad esempio, la modellizzazione delle poste a vista del passivo e la rappresentazione delle poste per cassa secondo il loro grado di liquidabilità.
| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
(milioni di euro) Oltre 5 anni |
Indeterminata Durata |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A. Attività per cassa | 55.066 | 9.744 | 6.271 | 17.783 | 20.507 | 22.892 | 30.630 | 135.337 | 186.298 | 3.689 |
| A.1 Titoli di Stato | 2 | - | 32 | 123 | 330 | 401 | 449 | 13.767 | 48.882 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 210 | 354 | 954 | 3.849 | 430 | 447 | 654 | 8.588 | 23.762 | - |
| A.3 Quote OICR | 3.275 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Finanziamenti | 51.579 | 9.390 | 5.285 | 13.811 | 19.747 | 22.044 | 29.527 | 112.982 | 113.654 | 3.689 |
| - Banche | 24.953 | 1.055 | 242 | 1.478 | 3.229 | 3.790 | 2.675 | 8.195 | 2.199 | 3.632 |
| - Clientela | 26.626 | 8.335 | 5.043 | 12.333 | 16.518 | 18.254 | 26.852 | 104.787 | 111.455 | 57 |
| B. Passività per cassa | 313.962 | 17.796 | 5.452 | 5.782 | 15.166 | 14.929 | 19.547 | 77.872 | 38.375 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 288.914 | 2.693 | 4.498 | 4.258 | 8.235 | 7.455 | 6.109 | 4.381 | 1.237 | - |
| - Banche | 8.478 | 932 | 1.177 | 816 | 2.937 | 4.566 | 4.988 | 4.213 | 1.122 | - |
| - Clientela | 280.436 | 1.761 | 3.321 | 3.442 | 5.298 | 2.889 | 1.121 | 168 | 115 | - |
| B.2 Titoli di debito | 10 | - | 70 | 1.107 | 4.229 | 5.790 | 10.579 | 66.826 | 31.839 | - |
| B.3 Altre passività | 25.038 | 15.103 | 884 | 417 | 2.702 | 1.684 | 2.859 | 6.665 | 5.299 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 355 | 12.269 | 5.453 | 5.973 | 26.708 | 6.457 | 7.035 | 16.723 | 12.371 | - |
| - Posizioni corte | 446 | 8.722 | 3.245 | 4.603 | 12.295 | 3.698 | 5.789 | 12.912 | 17.958 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 17.180 | 128 | 2 | 44 | 1.390 | 1.486 | 2.320 | - | - | - |
| - Posizioni corte | 21.108 | 22 | 15 | 153 | 326 | 580 | 854 | - | - | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 46.553 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | - | 45.949 | 48 | 103 | - | 369 | - | 12 | 72 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | 13.395 | 2.310 | 714 | 200 | 2.115 | 4.160 | 21.343 | 838 | - |
| - Posizioni corte | 45.075 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | 33 | - | - | - | - | - | - | 20 | 1 | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | 11 | 300 | 422 | 670 | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | 11 | 300 | 422 | 670 | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 2.761 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 2.717 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
Indeterminata Durata |
| A. Attività per cassa | 9.179 | 3.523 | 2.236 | 3.535 | 4.473 | 2.296 | 2.227 | 19.209 | 23.294 | 53 |
| A.1 Titoli di Stato | - | 5 | 33 | 11 | 130 | 97 | 329 | 6.428 | 17.033 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 282 | 47 | 144 | 73 | 184 | 102 | 214 | 3.906 | 2.939 | - |
| A.3 Quote OICR | 883 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Finanziamenti | 8.014 | 3.471 | 2.059 | 3.451 | 4.159 | 2.097 | 1.684 | 8.875 | 3.322 | 53 |
| - Banche | 6.065 | 521 | 838 | 129 | 499 | 689 | 170 | 337 | 133 | 29 |
| - Clientela | 1.949 | 2.950 | 1.221 | 3.322 | 3.660 | 1.408 | 1.514 | 8.538 | 3.189 | 24 |
| B. Passività per cassa | 8.442 | 9.592 | 2.325 | 907 | 1.776 | 942 | 2.287 | 6.739 | 15.138 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 5.982 | 830 | 548 | 532 | 989 | 526 | 529 | 159 | 57 | - |
| - Banche | 1.210 | 296 | 360 | 213 | 355 | 133 | 115 | 159 | 57 | - |
| - Clientela | 4.772 | 534 | 188 | 319 | 634 | 393 | 414 | - | - | - |
| B.2 Titoli di debito | 144 | 49 | 118 | 66 | 323 | 384 | 1.449 | 5.028 | 11.992 | - |
| B.3 Altre passività | 2.316 | 8.713 | 1.659 | 309 | 464 | 32 | 309 | 1.552 | 3.089 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 159 | 17.834 | 4.901 | 7.499 | 15.108 | 6.085 | 10.714 | 19.388 | 11.865 | - |
| - Posizioni corte | 224 | 21.608 | 6.846 | 8.455 | 28.466 | 8.293 | 11.045 | 23.762 | 7.293 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 3.450 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 7.088 | - | - | - | 9 | 8 | 17 | - | - | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 725 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | - | 21 | 15 | 9 | 5 | - | - | 364 | 311 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | 23 | 21 | 288 | 1.303 | 1.138 | 14.358 | 2.082 | - |
| - Posizioni corte | 19.058 | 154 | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | 10 | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | 10 | - | - | - | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 302 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 318 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Si riporta di seguito una breve illustrazione delle operazioni di cartolarizzazione originate da Intesa Sanpaolo, in essere al 31 dicembre 2024, in cui la Banca ha sottoscritto la totalità dei titoli emessi dal relativo veicolo (autocartolarizzazioni) e che non sono esposte nelle tabelle di Nota Integrativa della Parte E, sezione C - Operazioni di cartolarizzazione.
Nel mese di settembre 2019 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Brera Sec S.r.l. L'operazione costituisce la seconda operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo (la prima operazione Brera Sec S.r.l. è stata chiusa nell'esercizio).
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, cd. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV, di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.

Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,5 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 27 novembre 2019, per complessivi 7,5 miliardi.
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 3.644 milioni per il senior e a 860 milioni per il junior.
Nel primo trimestre 2025 si prevede l'estinzione dell'operazione, con il riacquisto totale del portafoglio crediti nell'ultima decade di gennaio per un controvalore di 4,4 miliardi e il perfezionamento della chiusura alla data di pagamento finale del 17 marzo 2025.
Nel mese di ottobre 2021 è stata strutturata una ulteriore operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Brera Sec S.r.l. L'operazione costituisce la terza operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo. Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,7 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 1° dicembre 2021, per complessivi 7,7 miliardi.
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 5.760 milioni per il senior e a 725 milioni per il junior.
Nel corso dell'anno 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione avente per oggetto crediti rivenienti da prestiti personali performing nell'ambito del credito al consumo ed erogati a famiglie consumatrici, originati da Intesa Sanpaolo alla società veicolo Clara Sec S.r.l..
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità, che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione, acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, cd. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo. Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e AA (Low) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,6 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 23 giugno 2020, per complessivi 7,2 miliardi.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 6.350 milioni per il senior e a 824 milioni per il junior.
Nel mese di novembre 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, erogati ad imprese appartenenti al segmento small business, SME e Corporate, originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, cd. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating. Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 10,1 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 21 dicembre 2020, per un pari ammontare.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 6.610 milioni per il senior e a 3.485 milioni per il junior.
Nel mese di ottobre 2022 è stata strutturata una nuova operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, originati da Intesa Sanpaolo, erogati a piccole medie imprese ("SME"), ivi incluse le ditte individuali e finanziamenti concessi a clientela corporate non riconducibili al segmento large corporate, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating. Sia il titolo senior che il titolo junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, può essere utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 15,2 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 5 dicembre 2022, per complessivi 15,2 miliardi.
Al 31 dicembre 2024 il valore dei titoli in essere è pari a 10.250 milioni per il senior e a 4.940 milioni per il junior.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Veicolo | Tipo di | Tipologia | Rating | Nozionale |
| titolo | attivo | esterno | al | |
| emesso | cartolarizzato | 31.12.2024 | ||
| BRERA SEC S.r.l. (SEC 2) | ||||
| di cui emissioni in Euro | 4.504 | |||
| Aa3 Moody's / AH di | ||||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Morningstar DBRS | 3.644 |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 860 |
| BRERA SEC S.r.l. (SEC 3) | ||||
| di cui emissioni in Euro | 6.485 | |||
| Aa3 Moody's / AH di | ||||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Morningstar DBRS | 5.760 |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 725 |
| CLARA SEC S.r.l. | ||||
| di cui emissioni in Euro | 7.174 | |||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | Prestiti personali | A1 Moody's / AAL di Morningstar DBRS |
6.350 |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Prestiti personali | no rating | 824 |
| GIADA SEC S.r.l. | - | |||
| di cui emissioni in Euro | 10.095 | |||
| Crediti clientela Small business, | A1 Moody's / AH di | |||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | SME e Corporate | Morningstar DBRS | 6.610 |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
no rating | 3.485 |
| GIADA SEC S.r.l. (GIADA BIS) | - | |||
| di cui emissioni in Euro | 15.190 | |||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
A1 Moody's / AH di Morningstar DBRS |
10.250 |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
no rating | 4.940 |
| TOTALE | 43.448 | |||
Nel corso dell'esercizio 2024 è stata estinta l'operazione di autocartolarizzazione Brera Sec S.r.l. strutturata nel 2017.

Per le informazioni di natura qualitativa, inclusi i rischi legali e il contenzioso fiscale, si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Per la determinazione del requisito patrimoniale, Intesa Sanpaolo adotta il metodo AMA in modo integrale con decorrenza 31 dicembre 2010; l'assorbimento patrimoniale così ottenuto è di 1.742 milioni al 31 dicembre 2024.

Per le informazioni di natura qualitativa in merito al patrimonio e alle corrispondenti politiche di gestione si rinvia a quanto riportato nella Parte F della Nota integrativa consolidata.
I fondi propri, le attività ponderate per il rischio (Risk Weighted Assets - RWA) e i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2024 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea), e sulla base della Circolare della Banca d'Italia n. 285.
Il CRR sopra citato è stato poi integrato dal Regolamento Delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione contenente le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti, a sua volta modificato prima dal Regolamento Delegato (UE) n. 2015/923 che disciplina il tema delle detenzioni indirette e sintetiche e successivamente dal Regolamento Delegato (UE) n. 2020/2176 sul trattamento prudenziale del software, di seguito illustrato.
In data 19 giugno 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2024/1623 (anche noto come "CRR3") che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) per quanto riguarda i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l'output floor. Il Regolamento si applicherà in linea generale a partire dal 1° gennaio 2025, salvo alcune norme di rilevanza minore per le quali era prevista un'applicazione anticipata a decorrere già dal 9 luglio 2024 (data di entrata in vigore del Regolamento stesso) e le disposizioni sul framework FRTB relativo al Rischio di Mercato che decorreranno invece dal 1° gennaio 2026.
Come ormai noto, con riferimento al principio contabile IFRS 9, al 31 dicembre 2022 si è concluso il periodo transitorio (2018-2022) previsto dal Regolamento (UE) 2017/2395 al fine di mitigare gli impatti patrimoniali derivanti dalla sua introduzione. Inoltre, sin da giugno 2020, il Gruppo ISP non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 (in vigore fino al 31 dicembre 2024), né del filtro prudenziale FVOCI (conclusosi il 31 dicembre 2022), entrambi introdotti dal Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR "Quick fix") nel contesto dello scenario pandemico.
Dal 26 aprile 2019 è in vigore il Regolamento (UE) 2019/630 del 17 aprile 2019, modificativo del CRR, con cui è stata introdotta la deduzione da apportare al CET1 in caso di copertura minima insufficiente delle perdite sulle esposizioni deteriorate (minimum loss coverage), questa determinata sulla base di percentuali di provisioning differenziate, tra esposizioni garantite e non, nonché di un calendario prestabilito in cui raggiungere tale obiettivo di copertura (c.d. calendar provisioning).
A partire dal 30 settembre 2019, Intesa Sanpaolo, a seguito dell'autorizzazione ricevuta da BCE, calcola i coefficienti patrimoniali applicando il cosiddetto Danish Compromise - per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché essere dedotti dal capitale.
Infine, sin dal dicembre 2020, Intesa Sanpaolo applica il Regolamento Delegato (UE) 2020/2176 che modifica il Regolamento delegato (UE) 241/2014 per quanto riguarda la deduzione delle attività sotto forma di software dagli elementi del capitale primario di classe 1. Il citato Regolamento, il cui scopo è quello di sostenere la transizione verso un settore bancario più digitalizzato, ha introdotto il concetto di ammortamento prudenziale applicato a tutte le attività sotto forma di software su un periodo di 3 anni, indipendentemente dalla vita utile stimata a fini contabili.

| Voci/Valori | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|---|---|---|
| 1. Capitale sociale | 10.369 | 10.369 |
| 2. Sovrapprezzi di emissione | 27.760 | 28.162 |
| 3. Riserve | 5.024 | 4.807 |
| di utili: | 3.723 | 3.677 |
| a) legale | 1.605 | 1.605 |
| b) statutaria | - | - |
| c) azioni proprie | - | - |
| d) altre | 2.118 | 2.072 |
| altre | 1.301 | 1.130 |
| 3.5 Acconti su dividendi (-) | -3.022 | -2.629 |
| 4. Strumenti di capitale | 8.688 | 7.925 |
| 5. (Azioni proprie) | -80 | -61 |
| 6. Riserve da valutazione: | 26 | 175 |
| - Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -277 | -481 |
| - Coperture su Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| - Attività finanziarie (diverse dai Titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-1.924 | -1.471 |
| - Attività materiali | 1.771 | 1.758 |
| - Attività immateriali | - | - |
| - Copertura di investimenti esteri | - | - |
| - Copertura dei flussi finanziari | -176 | -318 |
| - Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - |
| - Differenze di cambio | - | - |
| - Attività non correnti e gruppi di Attività in via di dismissione | - | - |
| - Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
-190 | -125 |
| - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti | -177 | -187 |
| - Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - |
| - Leggi speciali di rivalutazione | 999 | 999 |
| 7. Utile (perdita) d'esercizio | 5.604 | 7.292 |
| Totale | 54.369 | 56.040 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | Totale | 31.12.2024 | Totale | 31.12.2023 | |
| Riserva positiva | Riserva negativa | Riserva positiva | Riserva negativa | ||
| 1. Titoli di debito | 17 | -1.933 | 47 | -1.499 | |
| 2. Titoli di capitale | 131 | -408 | 89 | -570 | |
| 3. Finanziamenti | 10 | -18 | 10 | -29 | |
| Totale | 158 | -2.359 | 146 | -2.098 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Titoli di debito |
Titoli di capitale |
Finanziamenti | |
| 1. Esistenze iniziali | -1.452 | -481 | -19 |
| 2. Variazioni positive | 407 | 239 | 30 |
| 2.1. Incrementi di fair value | 354 | 170 | 27 |
| 2.2. Rettifiche di valore per rischio di credito | 9 | X | - |
| 2.3. Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo | 44 | X | 2 |
| 2.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | 47 | - |
| 2.5. Altre variazioni | - | 22 | 1 |
| 3. Variazioni negative | -871 | -35 | -19 |
| 3.1. Riduzioni di fair value | -669 | -33 | -17 |
| 3.2. Riprese di valore per rischio di credito | -3 | - | -1 |
| 3.3. Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo | -199 | X | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | -2 | - |
| 3.5. Altre variazioni | - | - | -1 |
| 4. Rimanenze finali | -1.916 | -277 | -8 |
Nell'esercizio le riserve in argomento hanno subito una variazione positiva delle componenti reddituali riportate nel Prospetto della redditività complessiva dei Prospetti contabili di 10 milioni (di cui una variazione positiva di 13 milioni riferiti ai fondi pensione e una variazione negativa di 3 milioni riferiti al TFR). Al 31 dicembre 2024 è presente, per piani a benefici definiti, una riserva negativa complessiva pari a 177 milioni.
Per l'informativa sui Fondi propri e sull'Adeguatezza patrimoniale si rinvia al separato fascicolo Terzo Pilastro di Basilea 3 – Informativa al pubblico al 31 dicembre 2024 del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate operazioni di aggregazione aziendale, così come disciplinate dall'IFRS 3, che abbiano comportato l'acquisizione del controllo di business o entità giuridiche.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2024 |
| Avviamento iniziale | 67 |
| Aumenti | - |
| - Avviamenti rilevati nel corso dell'esercizio | - |
| - Differenze positive di cambio e altre variazioni | - |
| Diminuzioni | - |
| - Rettifiche di valore rilevate nel corso dell'esercizio | - |
| - Disinvestimenti | - |
| - Differenze negative di cambio e altre variazioni (riclassifica tra le attività in via di dismissione) | - |
| Avviamento finale | 67 |
In questa sede – esclusivamente a titolo di completezza informativa – può essere utile menzionare l'operazione societaria che nel corso del primo trimestre 2024 ha previsto il conferimento di un ramo d'azienda da parte di Intesa Sanpaolo. Tale operazione – che, va precisato, non è stata, dunque, un'aggregazione in senso stretto né, tantomeno, rientra nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 in quanto avvenuta tra soggetti giuridici appartenenti al medesimo Gruppo – si è sostanziata, più precisamente, nel conferimento del ramo d'azienda costituito principalmente dai rapporti con la clientela da Intesa Sanpaolo ad Isybank.
Successivamente alla chiusura dell'esercizio 2024 non sono state realizzate operazioni di aggregazione disciplinate dall'IFRS 3.
Non si segnalano rettifiche rilevate nell'esercizio corrente relative alle aggregazioni aziendali verificatesi in esercizi precedenti.

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. ha adottato, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa, il Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB.
Tale Regolamento, da ultimo aggiornato nel mese di dicembre 2024, tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391 bis C.C., che delle disposizioni di vigilanza introdotte dalla Banca d'Italia il 12 dicembre 2011 in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di "Soggetti Collegati" ed emanate in attuazione dell'art. 53, comma 4 e ss. del Testo Unico Bancario e in conformità alla delibera del CICR del 29 luglio 2008, n. 277 nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo Unico Bancario.
Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:
Ai sensi del Regolamento sono considerati Parti Correlate di Intesa Sanpaolo: i soggetti che esercitano il controllo o l'influenza notevole, le entità controllate e collegate, le joint venture, i fondi pensione del Gruppo, gli Esponenti e i Key Manager di Intesa Sanpaolo, con i relativi stretti familiari e le entità partecipate rilevanti.
L'insieme dei Soggetti Collegati di Gruppo è costituito dai Soggetti Collegati di ciascuna banca del Gruppo (compresa la Capogruppo) e di ciascun intermediario vigilato rilevante con fondi propri superiori al 2% del totale dei fondi propri a livello consolidato. Rispetto a ciascuna banca o intermediario vigilato rilevante del Gruppo sono Soggetti Collegati: i) gli azionisti che esercitano il controllo, l'influenza notevole o che sono comunque tenuti a richiedere autorizzazione ai sensi dell'art. 19 TUB o in grado di nominare un componente dell'organo con funzione di gestione o di supervisione strategica e i relativi gruppi societari; ii) le entità controllate, controllate congiuntamente e collegate, nonché le entità da queste controllate anche congiuntamente ad altri; iii) gli esponenti aziendali con i relativi parenti fino al secondo grado e le entità partecipate rilevanti.
In via di autoregolamentazione, la Banca ha esteso la disciplina in materia di operazioni con Parti Correlate e quella sull'attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei Soggetti Collegati a:
Tale soluzione consente di sviluppare uno standard più elevato di monitoraggio delle transazioni con le principali entità in potenziale rischio di conflitto di interessi.
Il Regolamento contempla le diverse cautele istruttorie che devono essere osservate dalle strutture della Capogruppo e dalle società controllate nella realizzazione di operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo, Soggetti Collegati di Gruppo e Soggetti rilevanti ex art. 136 TUB, al fine di soddisfare le esigenze di correttezza sostanziale delle transazioni, richiedendo, tra l'altro, un esame dettagliato delle motivazioni, degli interessi, degli effetti dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario e delle condizioni dell'operazione.
In coerenza con la regolamentazione adottata dalla Consob e dalla Banca d'Italia, è inoltre previsto un regime di esenzioni, integrali o parziali, dall'applicazione della disciplina.
Per quanto attiene ai profili deliberativi delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, il procedimento viene differenziato per:

Nel processo finalizzato all'approvazione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, un ruolo qualificato è svolto dal Comitato per le operazioni con Parti Correlate, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti, oltre che dalle disposizioni normative applicabili, incluse quelle specifiche del settore bancario (D.M. 169/2020), dal Codice di Corporate Governance e dall'art. 148 del Testo Unico della Finanza. Il Comitato per le operazioni con Parti Correlate può avvalersi, ove ritenuto opportuno, di esperti indipendenti in relazione alla significatività, alle particolari caratteristiche economiche o strutturali dell'operazione o alla natura della parte correlata o soggetto collegato.
Per le operazioni di maggiore rilevanza le strutture devono coinvolgere il Comitato nelle fasi dell'istruttoria e delle trattative, attraverso l'invio di un flusso completo e tempestivo e con la facoltà del Comitato di richiedere ulteriori informazioni e formulare osservazioni.
Tutte le operazioni – che non siano esenti in base al Regolamento – realizzate dalla Capogruppo con una parte correlata o soggetto collegato sono riservate alla competenza deliberativa del Consiglio, previo parere del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.
Il Regolamento prevede specifici presidi nel caso in cui sia deliberata un'operazione di minore o maggiore rilevanza, nonostante il parere negativo del Comitato per le operazioni con le Parti Correlate.
Le operazioni realizzate dalle società controllate con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo devono essere deliberate dal Consiglio di Amministrazione delle stesse società interessate previo benestare della Capogruppo, che viene rilasciato secondo l'iter sopra descritto.
Il Regolamento definisce altresì i criteri generali per l'informativa da rendere, almeno trimestralmente, anche ai sensi dell'art. 150 del Testo Unico della Finanza, agli amministratori e all'organo di controllo in ordine alle operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati perfezionate nel periodo di riferimento dalla Capogruppo o da società controllate, al fine di fornire un quadro completo dell'insieme delle operazioni più significative poste in essere, nonché dei volumi e delle principali caratteristiche di tutte quelle delegate. L'informativa deve riguardare tutte le operazioni, anche se esenti da procedura deliberativa, di controvalore superiore alle soglie di esiguità; sono escluse le operazioni di minore rilevanza di finanziamento e di raccolta bancaria infragruppo (sempre che non riguardino una società controllata con interessi significativi di altra parte correlata o soggetto collegato e presentino condizioni non di mercato o standard). Per le operazioni di minore rilevanza infragruppo ordinarie e a condizioni di mercato è, invece, prevista un'informativa di tipo aggregato su base annuale.
Le operazioni realizzate dalle banche italiane controllate con Parti Correlate e Soggetti Collegati di Gruppo, che non siano considerate esenti, fermo il benestare della Capogruppo, devono essere deliberate dal relativo Consiglio di Amministrazione, previo parere di un Comitato di Consiglieri indipendenti costituito all'interno del Consiglio di Amministrazione della banca stessa. Sono, inoltre, previste regole specifiche di rendicontazione delle operazioni agli Organi della Banca.
Il Regolamento disciplina, inoltre, l'operatività con Soggetti Rilevanti ai sensi dell'art. 136 TUB, che deve essere applicato da tutte le Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, ivi inclusa la Capogruppo. Tale norma richiede l'adozione di una procedura deliberativa aggravata (delibera unanime dell'organo amministrativo, con esclusione del voto dell'esponente interessato, e voto favorevole dei componenti l'organo di controllo) per consentire agli esponenti bancari di assumere, direttamente o indirettamente, obbligazioni con la banca nella quale gli stessi rivestono la carica di esponente.
Sono inoltre fatti salvi gli obblighi previsti dal Codice Civile (art. 2391) e dall'art. 53 TUB in materia di interessi degli amministratori.
In particolare, l'art. 2391 C.C. stabilisce che ciascun Consigliere dia notizia di ogni interesse detenuto, per conto proprio o di terzi, che possa rilevare nell'esercizio della funzione gestoria, con riferimento ad una determinata operazione. Ai sensi della predetta disposizione, sono di competenza del Consiglio le delibere relative a quelle operazioni, anche con Parti Correlate, nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi ed osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 C.C.
In aggiunta, l'art. 53 TUB prevede che gli amministratori delle banche debbano astenersi dalle deliberazioni in cui abbiano un conflitto di interessi per conto proprio o di terzi.
Da ultimo, il Regolamento disciplina gli adempimenti di documentazione e messa a disposizione delle Autorità competenti delle informazioni sui prestiti concessi dalle banche del Gruppo, con sede in un Paese aderente all'Unione Europea, alle parti correlate, come regolati dalla normativa comunitaria (art. 88 della Direttiva 2013/36, come successivamente modificata).
I saldi creditori e debitori in essere al 31 dicembre 2024 nei confronti di parti correlate - diverse da quelle infragruppo risultano di ammontare complessivamente non rilevante rispetto alla dimensione patrimoniale della Banca. Parimenti non risulta rilevante l'incidenza dei proventi e oneri con parti correlate sul risultato di gestione d'Impresa.
| 31.12.2024 | ||
|---|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
Incidenza (%) |
|
| Totale attività finanziarie (1) | 54.475 | 9,0 |
| Totale altre attività (2) | 498 | 1,6 |
| Totale passività finanziarie (3) | 40.569 | 6,9 |
| Totale altre passività (4) | 634 | 3,9 |
(1) Include le voci 10, 20, 30, 40 e 70 dell'attivo di Stato patrimoniale
(2) Include le voci 50, 60, 110 e 120 dell'attivo di Stato patrimoniale
(3) Include le voci 10, 20 e 30 del passivo di Stato patrimoniale
(4) Include le voci 40, 50, 70, 80, 90 e 100 del passivo di Stato patrimoniale
| 31.12.2024 | ||
|---|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
Incidenza (%) |
|
| Totale interessi attivi | 940 | 3,6 |
| Totale interessi passivi | 1.486 | 9,8 |
| Totale commissioni attive | 2.251 | 33,6 |
| Totale commissioni passive | 89 | 7,9 |
| Totale costi di funzionamento (1) | 274 | 2,9 |
(1) Include la voce 160 del Conto economico
Si riportano di seguito i principali termini di riferimento dell'operatività con ciascuna categoria di controparte correlata, sulla base dei soggetti indicati nello IAS 24 (rimandando al paragrafo successivo per le informazioni relative ai compensi dei componenti degli Organi di amministrazione e controllo), con la categoria degli Azionisti rilevanti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari (entità controllate anche congiuntamente ad altri, controllanti o sottoposte a comune controllo) che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché con gli ulteriori soggetti inclusi nel perimetro definito in via di autoregolamentazione.
Con riferimento alle Partecipazioni si rimanda alle tabelle di Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Attivo, Sezione 7.
Nella tabella che segue non viene rappresentata l'incidenza delle operazioni con parti correlate sui flussi finanziari del Gruppo, in quanto non significativa.
Per maggiore chiarezza e coerentemente con le segnalazioni inviate alle Autorità di Vigilanza, si precisa che le poste fuori bilancio sono state dettagliate su due colonne distinte, raggruppando da un lato le garanzie/impegni rilasciati e dall'altro le garanzie/impegni ricevuti. Nella prima categoria sono stati inclusi anche gli impegni revocabili rilasciati il cui importo complessivo è pari a 81 miliardi, quasi interamente verso società controllate.

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| controllate | ENTITA' CONTROLLATE controllate |
controllate | TOTALE | Entità sottoposte a controllo congiunto e relative controllate |
Entità collegate e relative controllate |
Esponenti, Key Manager e soggetti ad essi riconducibili |
Fondi Pensione |
TOTALE | Azionisti (*) |
Società con le quali il Gruppo presenta significativi legami partecipativi e finanziari (**) |
Altre società riconducibili agli Esponenti (***) |
|
| al 100% appartenenti al gruppo bancario |
non al 100% appartenenti al gruppo bancario |
non appartenenti al gruppo bancario |
||||||||||
| Cassa e disponibilità liquide | 192 | 95 | - | 287 | - | 1 | - | - | 288 | - | 120 | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
848 | 261 | 45 | 1.154 | 2 | 9 | - | - | 1.165 | - | 2.396 | - |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
848 | 261 | 42 | 1.151 | 2 | - | - | - | 1.153 | - | 2.308 | - |
| b) attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | 3 | 3 | - | 9 | - | - | 12 | - | 88 | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
241 | - | - | 241 | - | - | - | - | 241 | - | - | - |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
12.287 | 1.612 | 9.086 | 22.985 | 40 | 360 | 27 | - | 23.412 | - | 1.187 | 7 |
| a) Crediti verso banche | 8.763 | 1.597 | - | 10.360 | - | - | - | - | 10.360 | - | 1.105 | - |
| b) Crediti verso clientela | 3.524 | 15 | 9.086 | 12.625 | 40 | 360 | 27 | - | 13.052 | - | 82 | 7 |
| Altre attività | 257 | 64 | 76 | 397 | - | 26 | - | - | 423 | - | 75 | - |
| Partecipazioni | 16.787 | 1.143 | 5.395 | 23.325 | 2 | 2.332 | - | - | 25.659 | - | - | - |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
28.775 | 2.659 | 2.485 | 33.919 | 85 | 751 | 26 | 32 | 34.813 | 65 | 3.697 | 8 |
| a) debiti verso banche | 26.964 | 2.639 | - | 29.603 | - | 3 | - | - | 29.606 | - | 3.539 | - |
| b) debiti verso la clientela | 1.811 | 20 | 2.485 | 4.316 | 85 | 748 | 26 | 32 | 5.207 | 65 | 158 | 8 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 668 | 171 | 23 | 862 | - | - | - | - | 862 | - | 1.122 | - |
| Passività finanziarie designate al fair value |
2 | - | - | 2 | - | - | - | - | 2 | - | - | - |
| Altre passività | 165 | 5 | 236 | 406 | - | 37 | - | 1 | 444 | 10 | 180 | - |
| Garanzie e impegni rilasciati | 82.041 | 4.867 | 7.645 | 94.553 | 75 | 535 | 3 | - | 95.166 | 49 | 367 | 1 |
| Garanzie e impegni ricevuti | 39 | 350 | 101 | 490 | 16 | 8 | 2 | - | 516 | - | 44 | - |
(*) In via di autoregolamentazione, azionisti e relativi gruppi societari che detengono una partecipazione al capitale superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate congiuntamente.
(**) In via di autoregolamentazione, società che presentano almeno due dei seguenti indicatori: i) partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate; ii) partecipazione da parte di entità del Gruppo ISP nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto; iii) esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte. Gli importi riportati si riferiscono in larga misura alle società del Gruppo JP Morgan.
(***) In via di autoregolamentazione, società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione; ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o sulla quale tali persone possono esercitare un'influenza notevole.
Per l'illustrazione delle società collegate e controllate in modo congiunto - e le società da loro controllate - maggiormente significative a livello di Gruppo si rimanda a quanto descritto nell'analogo paragrafo di Nota integrativa consolidata.
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate dalla Capogruppo operazioni qualificabili come di "maggiore rilevanza" non ordinarie e/o non a condizioni di mercato o standard soggette – in applicazione del Regolamento di Gruppo per la gestione delle Operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB – all'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato.
Tra le operazioni esenti dal suddetto obbligo, si segnala la chiusura anticipata dell'operazione di cartolarizzazione Brera SEC - società sottoposta ad influenza notevole da parte di Intesa Sanpaolo - deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo e preventivamente sottoposta al Comitato per le operazioni con Parti Correlate che ha espresso parere favorevole.
Si ricorda che le operazioni di maggiore rilevanza nell'esercizio sono quelle che superano la soglia del 5% dei Fondi Propri a livello consolidato (circa 2,8 miliardi) o degli altri indicatori definiti dalla normativa Consob.
Con riferimento alle operazioni infragruppo di maggiore rilevanza – esenti ai sensi del citato Regolamento interno dall'iter deliberativo aggravato e dall'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato, salvo che nella controllata vi siano interessi significativi di altre parti correlate – si segnala che nell'esercizio si è conclusa l'operazione di cessione da parte di Intesa Sanpaolo di attivi e finanziamento nell'ambito del programma ISP CB Ipotecario per l'incremento dell'importo di emissione Ipotecario.
Le operazioni realizzate con parti correlate rientrano nell'ambito della ordinaria operatività di Intesa Sanpaolo e sono di norma realizzate a condizioni di mercato o standard e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate.
Con riferimento all'operatività con gli Azionisti, che detengono quote del capitale con diritto di voto della Banca superiori alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, e con le entità con significativi legami partecipativi e finanziari (ai quali in via di autoregolamentazione è stata estesa l'applicazione della disciplina in materia di operazioni con parti correlate), sono state realizzate principalmente operazioni ordinarie in strumenti finanziari e sottoscrizioni di contratti di fornitura a condizioni di mercato.
Si segnalano, in particolare:
I rapporti tra Intesa Sanpaolo e gli esponenti aziendali, i Key Manager ed i soggetti ad essi riconducibili rientrano nella normale operatività del Gruppo e sono posti in essere applicando, ove ne ricorrano i presupposti, le convenzioni riservate a tutto il personale dipendente, con pieno rispetto e trasparenza delle condizioni praticate.
Per quanto riguarda le operazioni con entità controllate congiuntamente e collegate, nonché con le società partecipate rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, si segnalano:
Per quanto riguarda le operazioni con società controllate effettuate nel 2024, si precisa che le stesse sono riconducibili alla ordinaria operatività interna di una realtà bancaria polifunzionale. Esse sono per lo più regolate alle condizioni alle quali la Capogruppo accede sui mercati di riferimento, le quali non sono necessariamente uguali a quelle che risulterebbero applicabili se le società controparti del Gruppo dovessero operare in via autonoma. Tali condizioni vengono comunque applicate nel rispetto dei criteri di correttezza sostanziale e sempre nel perseguimento dell'obiettivo di creare valore per il Gruppo.
Tra le operazioni infragruppo, e con le altre entità consolidate integralmente, si evidenziano:

− un accordo di distribuzione assicurativa e un contratto di servizio con Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A.
Altre informazioni relative alle operazioni di riorganizzazione del Gruppo Intesa Sanpaolo sono presenti nella Parte G della Nota integrativa del Bilancio consolidato e del Bilancio individuale. Per approfondimenti relativi alla movimentazione del portafoglio partecipativo della Capogruppo si rimanda alla Sezione 7 di Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Attivo.
In relazione all'operatività con i Fondi Pensione, si evidenziano le operazioni in strumenti finanziari OTC poste in essere da Intesa Sanpaolo S.p.A., nell'ambito della corrente attività, con il Fondo Pensioni per il Personale Cariplo.
Per quanto concerne l'operatività con le Special Purpose Entities, consolidate integralmente ai sensi dell'IFRS 10 e nelle quali il Gruppo esercita il controllo ancorché in assenza di una partecipazione, si rimanda alla Nota integrativa – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura del Bilancio consolidato.
Con riferimento alle partecipazioni in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, risultano effettuate rettifiche di valore per complessivi 160 milioni, riconducibili principalmente a Lendlease Msg Heartbeat per 80 milioni, Intrum Italy S.p.A. per 42 milioni, Back2Bonis per 17 milioni, Idea CCR Comparto Crediti per 9 milioni, Efesto per 5 milioni, RSCT Fund Comparto Crediti per 3 milioni, Retail & Leisure Fund per 2 milioni e altre minori per 2 milioni.
Nei confronti dei Fondi Pensione, nei quali Intesa Sanpaolo risulta coobbligata in forza delle garanzie prestate, nell'esercizio sono stati effettuati utilizzi connessi alle iniziative di offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa e razionalizzazione dei Fondi Pensione, come indicato in Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Passivo, Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti, cui si rimanda.
Non si segnalano eventi rilevanti perfezionatisi dopo la chiusura del periodo contabile.
Stante quanto prescritto dallo IAS 24, nell'attuale configurazione organizzativa della Capogruppo si considerano "Dirigenti con responsabilità strategiche" (di seguito Key Manager), oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione (ivi compresi i membri del Comitato per il Controllo sulla Gestione e il Consigliere Delegato e CEO), i seguenti soggetti: il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, i Responsabili delle Divisioni, i Chief Officer Responsabili di Aree di Governo o di Controllo, il Deputy del Responsabile della Divisione di Business IMI Corporate & Investment Banking e i Responsabili delle Direzioni Centrali a riporto diretto del Consigliere Delegato e CEO o del Presidente del Consiglio di Amministrazione.
La tabella che segue riporta l'ammontare dei principali benefici riconosciuti nel 2024 ai componenti dell'Organo di amministrazione e dell'Organo di controllo nonché agli altri dirigenti con responsabilità strategiche che rientrano nella nozione di "parte correlata", inclusi gli importi massimi relativi alla parte variabile della retribuzione che saranno corrisposti in denaro e/o in azioni della Capogruppo, in base alle politiche di retribuzione e di incentivazione del Gruppo, subordinatamente alla verifica del conseguimento dei target assegnati e alle determinazioni dei competenti Organi di Capogruppo.
| ORGANI DI AMMINISTRAZIONE/ ORGANI DI CONTROLLO(1) Importo Importo di corrisposto |
Importo di |
ALTRI MANAGERS (2) Importo corrisposto |
(milioni di euro) TOTALE al 31.12.2024 Importo Importo di corrisposto |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| competenza | competenza | competenza | |||||
| Benefici a breve termine (3) | 7 | 7 | 33 | 26 | 40 | 33 | |
| Benefici successivi al rapporto di lavoro (4) |
- | - | 2 | 2 | 2 | 2 | |
| Altri benefici a lungo termine (5) | - | - | 7 | - | 7 | - | |
| Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (6) |
- | - | 3 | - | 3 | - | |
| Pagamenti in azioni (7) | - | - | 21 | - | 21 | - | |
| Totale | 7 | 7 | 66 | 28 | 73 | 35 |
(1) Include 19 soggetti.
(2) Include 26 soggetti.
(3) Include anche i compensi fissi e variabili degli Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e gli oneri sociali a carico dell'azienda per i dipendenti.
(4) Include la contribuzione aziendale ai fondi pensione e l'accantonamento al TFR nelle misure previste dalla legge e dai regolamenti aziendali.
(5) Include una stima degli accantonamenti per i premi di anzianità dei dipendenti.
(6) Include le indennità contrattuali dovute per la cessazione del rapporto di lavoro e patti di non concorrenza.
(7) Include la quota della parte variabile della retribuzione a breve/lungo termine da corrispondere in azioni di Intesa Sanpaolo.
Come già indicato nella Parte H della Nota integrativa del Bilancio consolidato, dettagliate informazioni in merito alle politiche di remunerazione, ai sensi dell'art.123 ter del Testo Unico della Finanza, vengono annualmente pubblicate nell'ambito della specifica "Relazione sulle Remunerazioni", nella quale vengono indicati:
− il dettaglio analitico dei compensi corrisposti ai componenti degli Organi di amministrazione e controllo e, in forma aggregata, ai Dirigenti con responsabilità strategiche, nonché dei piani di stock option riservati ai componenti del Consiglio di Amministrazione e ai Dirigenti con responsabilità strategiche;
− i dettagli e l'evoluzione dei piani di stock option relativi ai Dirigenti con responsabilità strategiche;
− le azioni della Capogruppo e delle società controllate detenute dai componenti degli Organi di amministrazione e controllo, dai Dirigenti con responsabilità strategiche nonché dagli altri soggetti collegati.

Le Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari emanate il 30 marzo 2011 (ora integrate nella Circolare 285 della Banca d'Italia), hanno prescritto, tra l'altro, che parte dei premi annuali erogati ai cosiddetti "Risk Taker" venga attribuita mediante l'assegnazione di strumenti finanziari, in un orizzonte di tempo pluriennale. Conseguentemente, il Gruppo Intesa Sanpaolo prevede piani di incentivazione annuali collegati alle performance in ottemperanza ai quali:
218 Considerando, in relazione al rispetto della delibera autorizzativa dell'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022, le 19.430.463.305 azioni ordinarie prive del valore nominale in cui era suddiviso il capitale sociale pari a 10.084.445.147,92 euro ante aumento del capitale sociale eseguito in data 30 giugno 2022 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine LECOIP 3.0 2022-2025 basato su strumenti finanziari (a 10.368.870.930,08 euro suddiviso in 19.977.435.963 azioni) e successivo annullamento delle azioni proprie acquistate in esecuzione del programma di buyback comunicato al mercato il 24 giugno 2022 e avviato il 4 luglio 2022 (il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto pari a 10.368.870.930,08 euro). Le azioni acquistate erano pari a circa lo 0,24% del capitale sociale considerando le 19.267.277.397 azioni che lo costituivano al momento dell'acquisto.

Italia di Intesa Sanpaolo Private Banking; il Sistema di Incentivazione 2023 dei Relationship Manager appartenenti alle Reti commerciali internazionali del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking e il Sistema di Incentivazione 2023 dei Consulenti Finanziari non dipendenti appartenenti alle Reti commerciali del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) nonché dell'eventuale corresponsione di compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).
Le Assemblee di cui sopra hanno, altresì, autorizzato l'alienazione sul mercato regolamentato delle azioni eventualmente eccedenti l'effettivo fabbisogno, ovvero la loro conservazione a servizio di eventuali futuri piani di incentivazione.
Le suddette azioni saranno attribuite ai beneficiari nel rispetto delle norme attuative contenute nei sistemi di incentivazione che richiedono, di norma, la permanenza in servizio dei beneficiari sino al momento dell'effettiva consegna dei titoli agli stessi e sottopongono ciascuna quota differita dell'incentivo (sia essa erogata in forma cash, sia mediante strumenti finanziari) a un meccanismo di correzione ex post – cosiddetta "malus condition" – secondo il quale il relativo importo riconosciuto e il numero delle eventuali azioni attribuite potranno essere decurtati in relazione al grado di conseguimento, nell'esercizio a cui la quota differita fa riferimento, di specifici obiettivi economico-patrimoniali che misurano la sostenibilità nel tempo dei risultati conseguiti.
In concomitanza con il lancio del Piano d'Impresa 2022-2025 sono stati avviati due nuovi piani d'incentivazione a lungo termine destinati a differenti cluster di popolazione:
Con riferimento al Management, Intesa Sanpaolo ha ritenuto di adottare un Piano esplicitamente connesso al raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Impresa, che abbia un profilo di rischio/rendimento adeguato al ruolo ricoperto e ai livelli di ambizione e sfida dello stesso e che preveda l'adozione delle Performance Share quale strumento finanziario. La partecipazione al PSP è stata offerta fino al 31 dicembre 2023 altresì ai Manager neoassunti e in caso di promozioni per riconoscere gli avanzamenti di carriera.
Nel dettaglio, il Piano Performance Share prevede l'assegnazione di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione a fronte di un aumento di capitale gratuito, sottoposte al raggiungimento di condizioni di performance chiave del Piano d'Impresa, soggette all'applicazione di demoltiplicatori basati su target di sostenibilità nonché subordinate a condizioni di attivazione e di accesso individuale (c.d. compliance breach).
Le azioni eventualmente maturate saranno corrisposte in un orizzonte temporale di 4/5 anni secondo schemi di payout definiti in funzione del cluster di appartenenza del beneficiario, dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa. Le quote differite sono inoltre soggette alla verifica delle condizioni di malus, definite in modo speculare alle condizioni di attivazione.
Con riferimento ai Professional, in sostanziale continuità con il Piano LECOIP 2.0, è stato strutturato un piano di retention denominato "LECOIP 3.0" con lo scopo di proseguire nell'opera di rafforzamento dell'identificazione e dello spirito di appartenenza del personale, in coerenza con la cultura organizzativa inclusiva del Gruppo.
I Certificates riflettono i termini di alcune opzioni aventi come sottostante azioni ordinarie Intesa Sanpaolo e consentono al dipendente di ricevere alla scadenza, salvo il verificarsi di determinati eventi, un ammontare in contanti (o in azioni ordinarie Intesa Sanpaolo) pari al valore di mercato originario delle Free Shares e delle Matching Shares, più l'eventuale apprezzamento, rispetto al valore di mercato originario, connesso all'ammontare di Free Shares, Matching Shares e Azioni Scontate.
In casi residuali, l'ammontare sarà liquidato secondo specifici schemi di incasso che prevedono il differimento e il riconoscimento di parte del premio in strumenti finanziari. Tali schemi sono differenziati in funzione del cluster di popolazione di appartenenza alla maturazione del premio nonché dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa.
I Piani Performance Share Plan e LECOIP 3.0 sono stati sottoposti all'approvazione dell'Assemblea ordinaria dei soci del 29 aprile 2022.
La parte straordinaria della stessa Assemblea ha deliberato in merito al conferimento di una delega al Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale sociale ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile, funzionale all'attuazione dei Piani.
Il 21 giugno 2022 il Consiglio di Amministrazione di ISP ha esercitato la delega conferitagli dall'Assemblea per gli aumenti di capitale a favore dei dipendenti del Gruppo funzionali all'attuazione del Piano LECOIP 3.0 2022-2025.
Entrambi i piani di incentivazione a lungo termine in oggetto (Piano Performance Share e LECOIP 3.0) rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 2 e sono qualificabili come operazioni con pagamento basato su azioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. piani "equity-settled").
Con riferimento al Piano Performance Share, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano. Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance delle quali occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso dell'Accrual Period e fino alla scadenza. Ulteriormente, nella determinazione del fair value del Piano, occorre tener conto della presenza di condizioni di performance di "mercato".

Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo l'Accrual Period del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio netto. Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del Piano (obiettivi di performance, condizioni di attivazione e venir meno della permanenza in servizio), qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, ISP modifica il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio netto.
Per quanto riguarda il Piano LECOIP 3.0, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano (equivalente alla somma del fair value delle azioni assegnate gratuitamente e dal fair value dello sconto per le azioni a pagamento) e non più modificato.
Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance non di mercato (i trigger event), di cui occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso del vesting period e fino alla scadenza. Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo il periodo di maturazione del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio netto.
Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del LECOIP 3.0. Certificate (trigger events e venir meno della permanenza in servizio) Intesa Sanpaolo iscrive in bilancio un'attività finanziaria (il credito ceduto rappresentativo dei Certificates) in contropartita al Patrimonio netto. In particolare, i Certificate iscritti nel bilancio del Gruppo sono classificati, in ossequio alle previsioni del principio contabile IFRS 9, alla voce 20.c) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value. Contestualmente, qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, viene modificato il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio netto.
| Numero di azioni |
Prezzo medio di esercizio (euro) |
Vita Residua | |
|---|---|---|---|
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2023 | 23.031.915 | - | 2024/2028 |
| Strumenti finanziari assegnati nel corso dell'esercizio (a) | 18.536.077 | - | 2024/2028 |
| Strumenti finanziari non più attribuibili (b) | 31.180 | - | - |
| Strumenti finanziari vested nel corso dell'esercizio e attribuiti | 14.114.526 | - | - |
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2024 di cui: vested ed attribuiti al 31 dicembre 2024 |
27.422.286 - |
- - |
2025/2029 - |
(a) Comprensivi delle azioni rivenienti da Operazioni Societarie.
(b) Azioni non più consegnabili ai beneficiari a seguito del venir meno del relativo rapporto di lavoro e/o per effetto dell'applicazione delle cd. malus condition.
In aggiunta alle azioni sopra indicate, in conformità con le Disposizioni di Banca d'Italia in tema di remunerazioni e con le Politiche di Remunerazione e Incentivazione di Gruppo, nel corso dell'anno 2024 sono state assegnate 897.237 azioni con riferimento ai compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (cd. Severance). Tali azioni, attribuite in un orizzonte di tempo pluriennale, hanno un retention period compreso tra aprile 2025 e gennaio 2030.
| Vita residua (a) | Numero di azioni |
|---|---|
| 2025 | 5.537.379 |
| 2026 | 9.721.979 |
| 2027 | 6.757.256 |
| 2028 | 3.890.103 |
| 2029 | 1.515.569 |
(a) Fine retention period.
Nota Integrativa – Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
| PERFORMANCE SHARE PLAN (PSP) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero Performance Share al 31.12.2023 |
Variazioni dell'esercizio (a) |
Numero Performance Share al 31.12.2024 |
Fair value unitario |
||||
| Totale Beneficiari (tutto il Management, ivi incluso il Consigliere Delegato e CEO, i restanti Risk Taker Apicali di Gruppo e gli altri Risk Taker del Gruppo - perimetro Italia e estero) |
119.708.524 | -3.218.660 | 116.489.864 | 1,0195 |
(a) Numero di Performance Share riconosciute che non verranno riconosciute ai dipendenti a fronte del mancato rispetto della permanenza in servizio o altre condizioni di maturazione.
| PIANO LECOIP 3.0 | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Free Shares a giugno 2022 |
Shares | Matching a giugno 2022 |
Azioni scontate a giugno 2022 |
Azioni Sell to cover a giugno 2022 (a) |
Numero totale azioni assegnate a giugno 2022 |
Numero LECOIP Certificates al 31.12.2023 |
Variazioni dell'esercizio (c) |
Numero LECOIP Certificates al 31.12.2024 |
Fair value medio al 31.12.2024 |
||||
| Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario (b) |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
||||||
| Totale Dipendenti |
30.964.490 | 1,7800 | 34.286.674 | 1,7800 | 344.304.070 | 0,3409 | 75.951.342 | 1,7800 | 485.506.576 | 63.549.942 | -861.325 | 62.688.617 | 7,5200 |
(a) Azioni assegnate destinate a coprire l'esborso relativo all'imposizione fiscale a carico del dipendente.
(b) Fair value dello sconto di sottoscrizione.
(c) Numero di Certificates per cui è previsto il subentro di Intesa Sanpaolo nei diritti che sarebbero stati riconosciuti ai dipendenti a fronte dei Certificates derivante dal mancato rispetto della condizione di permanenza in servizio e altre condizioni di maturazione.

L'informativa sui settori di attività viene fornita a livello consolidato.

Nella presente parte sono fornite le informazioni richieste dall'IFRS 16 che non sono presenti nelle altre parti del Bilancio, distinte tra locatario e locatore.
Intesa Sanpaolo ha in essere essenzialmente contratti di leasing immobiliare e di autoveicoli aziendali. Sono presenti inoltre, per valori residuali non significativi, altre tipologie di contratti di leasing aventi ad oggetto prevalentemente hardware.
Al 31 dicembre 2024, i contratti di leasing sono pari a n. 5.441 (n. 5.614 al 31 dicembre 2023), di cui n. 2.886 (n. 3.052 al 31 dicembre 2023) relativi a leasing immobiliare, per un valore di diritti d'uso complessivo pari a 928 milioni (1.057 milioni al 31 dicembre 2023). La diminuzione della numerosità dei contratti è imputabile alle attività volte ad ottimizzare l'uso degli spazi, che ha comportato la chiusura di alcuni contratti di locazione.
I contratti di leasing immobiliare includono principalmente immobili destinati all'uso come uffici o filiali bancarie. I contratti nel perimetro Italia hanno, di norma, durate superiori ai 12 mesi e presentano tipicamente opzioni di rinnovo ed estinzione esercitabili dal locatore e dal locatario secondo le regole di legge oppure di specifiche previsioni contrattuali. Generalmente questi contratti non includono l'opzione di acquisto al termine del leasing oppure costi di ripristino significativi per la Banca. I contratti di leasing prevedono di norma la possibilità di rilasci anticipati rispetto alla scadenza contrattuale e, in tal caso, non prevedono penali a carico della Banca. Sulla base delle caratteristiche dei contratti di locazione italiani e di quanto previsto dalla Legge 392/1978, nel caso di sottoscrizione di un nuovo contratto di affitto con una durata contrattuale di sei anni e l'opzione di rinnovare tacitamente il contratto di sei anni in sei anni, la durata complessiva del leasing viene posta pari a dodici anni. Tale indicazione generale viene superata se vi sono elementi nuovi o specifiche disposizioni contrattuali.
I contratti riferiti ad altri leasing sono relativi principalmente ad autovetture. Si tratta di contratti di noleggio a lungo termine riferiti alla flotta aziendale messa a disposizione dei dipendenti (uso promiscuo) oppure delle strutture organizzative delle singole società. Generalmente tali contratti hanno durata quadriennale, con pagamenti mensili, senza opzione di rinnovo e non includono l'opzione di acquisto del bene. Il contratto può essere prorogato in funzione della gestione del parco auto; nel caso di estinzione anticipata è possibile che sia prevista una penale.
Nel corso dell'esercizio non sono state stipulate operazioni di vendita o retrolocazione.
Sono in essere alcune operazioni di sub-leasing, prevalentemente con società del Gruppo.
La Banca si avvale delle esenzioni consentite dal principio IFRS 16 per i leasing a breve termine (i.e. durata inferiore o uguale ai 12 mesi) o i leasing di attività di modesto valore (i.e. valore inferiore o uguale ai 5 mila euro). I relativi costi sono indicati nella tabella 10.5 "Altre spese amministrative: composizione".

Nella Parte B - Attivo della Nota integrativa sono esposte le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing (Tabella 8.1 - Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo e Tabella 8.4 - Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value) e nella Parte B - Passivo sono esposti i Debiti per leasing (Tabella 1.1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche, Tabella 1.2 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela e 1.6 Debiti pe leasing).
In particolare, al 31 dicembre 2024, i diritti d'uso acquisiti con il leasing ammontano a 928 milioni (1.057 milioni al 31 dicembre 2023), di cui 869 milioni (1.027 milioni al 31 dicembre 2023) relativi a leasing immobiliari. Sempre al 31 dicembre 2024, i debiti per leasing ammontano a 955 milioni (1.081 milioni al 31 dicembre 2023). Si rimanda alle suddette sezioni per maggiori dettagli.
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi passivi relativi a debiti per leasing nonché gli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing e i proventi derivanti da operazioni di sub-leasing.
La tabella che segue suddivide le spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto d'uso nelle varie categorie, in linea con l'esposizione delle attività materiali.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Spese per ammortamenti per classe di attività | ||
| Attività materiali ad uso funzionale | 168 | 162 |
| a) fabbricati | 144 | 137 |
| b) mobili | - | - |
| c) impianti elettronici | 12 | 14 |
| d) altre | 12 | 11 |
| Attività materiali per investimento | - | - |
| a) fabbricati | - | - |
| TOTALE | 168 | 162 |
Al 31 dicembre 2024 non si rilevano importi materiali in relazione ad impegni per contratti di leasing non ancora stipulati.
La Banca opera principalmente nel leasing finanziario su beni immobiliari, industriali e commerciali, costruiti o da costruire. Inoltre, la Banca è presente sul mercato con prodotti di leasing aventi per oggetto beni strumentali, veicoli industriali, imbarcazioni e navi da diporto. I rischi associati ai diritti di proprietà sui beni oggetto di leasing vengono gestiti mediante l'obbligatorietà della sottoscrizione di una polizza all-risk, offerta in convenzione oppure sottoscritta direttamente dal cliente con il proprio assicuratore.
L'attività di leasing operativo è connessa esclusivamente alla locazione degli immobili di proprietà.
Nella Nota Integrativa sono esposti:
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing e sugli altri proventi dei leasing finanziari e operativi.
Nota Integrativa – Parte M – Informativa sul leasing

2.1. Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo
La tabella fornisce la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i pagamenti da ricevere e i finanziamenti per leasing, in conformità a quanto previsto dall'IFRS 16, paragrafo 94. In particolare, si precisa che i pagamenti da ricevere per leasing, rappresentativi della sommatoria dei pagamenti minimi dovuti in linea capitale e in linea interessi, sono esposti al netto dei fondi rettificativi e del valore residuo non garantito spettante al locatore. La riconciliazione con i finanziamenti per leasing, esposti in bilancio nell'ambito delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, avviene sottraendo gli utili finanziari non maturati e aggiungendo il valore residuo non garantito.
| Fasce temporali | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
||
|---|---|---|---|---|
| Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
|||
| Fino a 1 anno | 1.352 | 1.533 | ||
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 1.096 | 1.263 | ||
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 909 | 1.055 | ||
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 717 | 858 | ||
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 529 | 659 | ||
| Da oltre 5 anni | 1.341 | 1.704 | ||
| Totale dei pagamenti da ricevere per leasing | 5.944 | 7.072 | ||
| Riconciliazione con finanziamenti | 160 | 536 | ||
| Utili finanziari non maturati (+) | 1.270 | 1.740 | ||
| Valore residuo non garantito (-) | -1.110 | -1.204 | ||
| Finanziamenti per leasing | 5.784 | 6.536 |
La tabella riporta la classificazione dei finanziamenti per leasing per qualità creditizia (non deteriorati e deteriorati) e per tipologia di bene locato. I valori sono espressi al netto delle rettifiche.
| Finanziamenti per leasing | Esposizioni non deteriorate |
(milioni di euro) Esposizioni deteriorate |
|---|---|---|
| A. Beni immobili | 4.226 | 259 |
| B. Beni strumentali | 882 | 12 |
| C. Beni mobili - Autoveicoli - Aeronavale e ferroviario - Altri |
401 202 199 - |
4 2 2 - |
| D. Beni immateriali - Marchi - Software - Altri |
- - - - |
- - - - |

La tabella che segue fornisce una scomposizione per categoria di bene locato (non ancora trasferito alle attività materiali) relativo a crediti per leasing, al netto delle rettifiche di valore.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Beni inoptati | Beni ritirati a seguito di risoluzione |
Altri beni | |
| A. Beni immobili | - | 5 | 4.480 |
| B. Beni strumentali | - | - | 894 |
| C. Beni mobili | - | - | 405 |
| - Autoveicoli | - | - | 204 |
| - Aeronavale e ferroviario | - | - | 201 |
| - Altri | - | - | - |
| D. Beni immateriali | - | - | - |
| - Marchi | - | - | - |
| - Software | - | - | - |
| - Altri | - | - | - |
| TOTALE | - | 5 | 5.779 |
I beni inoptati sono beni ancora presso i clienti, per i quali non è stata esercitata l'opzione di riscatto, connessi a posizioni che non presentano condizioni di deterioramento del merito creditizio. I beni ritirati a seguito di risoluzione sono relativi a contratti risolti dove il cliente non è ancora stato liberato dagli obblighi contrattuali, pur avendo provveduto alla riconsegna del bene oggetto del contratto di leasing. Nella categoria Altri beni rientrano le attività sottostanti gli altri crediti in leasing non inclusi nelle precedenti colonne.
L'attività si riferisce ai canoni di locazione da ricevere relativi a immobili di proprietà.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Fasce temporali | 31.12.2024 | 31.12.2023 |
| Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
|
| Fino a 1 anno | 3 | 3 |
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 2 | 5 |
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 3 | 4 |
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 7 | 7 |
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 8 | 6 |
| Da oltre 5 anni | 35 | 19 |
| Totale | 58 | 44 |
Non si segnalano ulteriori informazioni degne di menzione oltre a quelle già fornite nella presente sezione.

27 febbraio 2025
Carlo Messina Elisabetta Stegher
Consigliere Delegato e CEO Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
219 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace. Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.

-




EY S.p.A. Via Meravigli, 12 20123 Milano
Tel: +39 02 722121 Fax: +39.02 722122037 ey.com
Relazione della società di revisione indipendente ai sensi dell'art. 14 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014
Agli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A.
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Intesa Sanpaolo S.p.A. (di seguito la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.
A nostro qiudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38 e dell'art. 43 del D. Lgs. 18 agosto 2015, n. 136.
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Banca in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto, su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.
EX S L Adale: Vill Mercell, 12 – 2012 2018 01 Koma
Sada Secordare Links Grip (Baland Ministers Maria Barara Laqil A 00891231003
Sama alla Sale Aumero di Lorem R. C. Suppli 13


Abbiamo identificato i seguenti aspetti chiave della revisione contabile:
| Aspetti chiave | Risnoste di revisione | |
|---|---|---|
Classificazione e valutazione dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti valutati al costo ammortizzato
I crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti valutati al costo ammortizzato, e iscritti tra le attività finanziarie, di cui alla voce 40. b) (i "Finanziamenti"), al 31 dicembre 2024 ammontano a Euro 347.897 milioni e rappresentano il 52,8% circa del totale attivo dello stato patrimoniale. La composizione di tali crediti è illustrata nelle tabelle 4.2 e 4.3 riportate nella Parte B, sezione 4, della nota integrativa.
L'informativa circa l'evoluzione della qualità dei Finanziamenti, i criteri di classificazione e valutazione adottati e i relativi effetti economici sono forniti nella nota integrativa nella Parte A -Politiche contabili, nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, nella Parte C -Informazioni sul conto economico e nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
La classificazione dei Finanziamenti nelle diverse categorie di rischio e la relativa valutazione sono rilevanti per la revisione contabile sia per la significatività del loro valore per il bilancio nel suo complesso sia perché sono determinate dagli Amministratori attraverso l'utilizzo di stime. Tali stime presentano un elevato grado di complessità e soggettività, comportano l'utilizzo di modelli sviluppati internamente e includono elementi soggettivi al fine di individuare e valutare le esposizioni che mostrano evidenze di un significativo incremento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale o evidenze di perdite di valore.
I processi di classificazione e valutazione dei Finanziamenti considerano informazioni sia interne sia esterne, tra le quali l'andamento storico delle esposizioni e i relativi incassi, la posizione complessiva di rischio dei debitori verso il sistema bancario, i flussi di cassa attesi e i relativi tempi di recupero, la valutazione delle
In relazione a tale aspetto, le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra l'altro:
Le suddette procedure sono state svolte anche con il supporto dei nostri esperti in materia di risk management, di valutazioni d'azienda e di sistemi informativi.


eventuali garanzie. l'impatto di variabili macroeconomiche, gli eventuali rischi emergenti, gli scenari futuri anche legati a cessione di crediti e i rischi dei settori nei quali operano i clienti della Banca.
Classificazione e valutazione delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livelli 2 e 3)
Al 31 dicembre 2024 le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, classificate nei livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value, mostrano un saldo attivo complessivo pari a Euro 42.728 milioni e un saldo passivo complessivo pari a Euro 63.101 milioni. La relativa composizione è illustrata nella tabella A.4.5.1, riportata nella Parte A della nota integrativa.
L'informativa sulla classificazione e valutazione è fornita nella nota integrativa nella Parte A -Politiche contabili, nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, nella Parte C -Informazioni sul conto economico e nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
La valutazione di tali strumenti finanziari è rilevante per la revisione contabile sia per la significatività del loro valore per il bilancio nel suo complesso sia per la molteplicità e complessità dei modelli e parametri valutativi utilizzati nonché per gli elementi soggettivi considerati ai fini delle stime da parte degli Amministratori.
Per la valutazione di tali strumenti finanziari, la Banca fa ricorso a modelli complessi, coerenti con le prassi valutative di mercato, che sono alimentati da dati direttamente osservabili sul mercato o stimati internamente, sulla base di assunzioni qualitative e quantitative, laddove non osservabili sul mercato.
In relazione a tale aspetto, le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra l'altro:
Le suddette procedure sono state svolte anche mediante il supporto dei nostri esperti in materia di risk management, di valutazioni d'azienda e di sistemi informativi.


Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38 e dell'art. 43 del D. Lgs. 18 agosto 2015, n. 136 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della Banca di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adequata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistano le condizioni per la liguidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca,
l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio d'esercizio.
Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA ltalia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:


Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dai principi di revisione internazionali (ISA Italia), tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.
L'assemblea degli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. ci ha conferito in data 30 aprile 2019 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi con chiusura dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2029.
Dichiariamo che non sono stati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) n. 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Comitato per il Controllo sulla Gestione, nella sua funzione di comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.


Gli Amministratori di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) n. 815/2019 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 alle disposizioni del Regolamento Delegato.
A nostro giudizio, il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.
Giudizi e dichiarazione ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), e-bis) ed e-ter) del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e ai sensi dell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58
Gli Amministratori di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sull'andamento della gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Banca al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di:
A nostro giudizio, la relazione sull'andamento della gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Intesa Sanpaolo S.p.A. al 31 dicembre 2024.
Inoltre, a nostro giudizio, la relazione sull'andamento della gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità riportata nella relazione sull'andamento della gestione del Gruppo Intesa Sanpaolo, e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, sono redatte in conformità alle norme di legge.


Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e-ter), del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.
Il nostro giudizio sulla conformità alle norme di legge non si estende alla sezione della relazione sull'andamento della gestione del Gruppo Intesa Sanpaolo relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità. Le conclusioni sulla conformità di tale sezione alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852/2020 sono formulate da parte nostra nella relazione ai sensi dell'art. 14-bis del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39.
Milano, 20 marzo 2025
EY S.p.A.
Massimo Testa
(Revisore Legale)


Raccordo tra Stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 modificato Raccordo tra Conto economico 2023 pubblicato e Conto economico 2023 modificato
Raccordo tra Stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 riesposto Raccordo tra Conto economico 2023 pubblicato e Conto economico 2023 riesposto
Stato patrimoniale di Intesa Sanpaolo Conto economico di Intesa Sanpaolo
Raccordo tra Stato patrimoniale e Stato patrimoniale riclassificato di Intesa Sanpaolo Raccordo tra Conto economico e Conto economico riclassificato di Intesa Sanpaolo



Allegati del Bilancio

Lo Stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Il Conto economico 2023 pubblicato non ha necessitato di modifiche.


Allegati del Bilancio

Lo Stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni.

Il Conto economico 2023 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni.

1159

| Voci dell'attivo | 31.12.2024 | 31.12.2023 | Variazioni | (milioni di euro) | |
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 26.201 | 72.829 | -46.628 | -64,0 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 47.295 | 43.785 | 3.510 | 8,0 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 42.529 | 39.506 | 3.023 | 7,7 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 2 | 1 | 1 | ||
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 4.764 | 4.278 | 486 | 11,4 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 58.612 | 52.066 | 6.546 | 12,6 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 446.605 | 451.755 | -5.150 | -1,1 |
| a) crediti verso banche | 38.430 | 33.275 | 5.155 | 15,5 | |
| b) crediti verso clientela | 408.175 | 418.480 | -10.305 | -2,5 | |
| 50. | Derivati di copertura | 5.782 | 6.225 | -443 | -7,1 |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.572 | -5.573 | -2.001 | -35,9 |
| 70. | Partecipazioni | 25.659 | 24.055 | 1.604 | 6,7 |
| 80. | Attività materiali | 7.255 | 7.983 | -728 | -9,1 |
| 90. | Attività immateriali | 4.794 | 4.506 | 288 | 6,4 |
| di cui: | |||||
| - avviamento | 67 | 67 | - | - | |
| 100. | Attività fiscali | 11.617 | 13.564 | -1.947 | -14,4 |
| a) correnti | 1.472 | 1.810 | -338 | -18,7 | |
| b) anticipate | 10.145 | 11.754 | -1.609 | -13,7 | |
| 110. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 577 | 178 | 399 | |
| 120. | Altre attività | 27.705 | 25.981 | 1.724 | 6,6 |
| Totale dell'attivo | 658.530 | 697.354 | -38.824 | -5,6 |

| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2024 | 31.12.2023 | (milioni di euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 519.596 | 561.074 | -41.478 | -7,4 |
| a) debiti verso banche | 70.457 | 115.432 | -44.975 | -39,0 | |
| b) debiti verso la clientela | 338.185 | 341.552 | -3.367 | -1,0 | |
| c) titoli in circolazione | 110.954 | 104.090 | 6.864 | 6,6 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 44.291 | 45.045 | -754 | -1,7 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 23.440 | 21.345 | 2.095 | 9,8 |
| 40. | Derivati di copertura | 3.741 | 4.336 | -595 | -13,7 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -1.803 | -3.907 | -2.104 | -53,9 |
| 60. | Passività fiscali | 529 | 477 | 52 | 10,9 |
| a) correnti | 107 | 62 | 45 | 72,6 | |
| b) differite | 422 | 415 | 7 | 1,7 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 | 3 | |
| 80. | Altre passività | 10.490 | 8.945 | 1.545 | 17,3 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 652 | 717 | -65 | -9,1 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 3.220 | 3.280 | -60 | -1,8 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 427 | 407 | 20 | 4,9 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 60 | 76 | -16 | -21,1 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 2.733 | 2.797 | -64 | -2,3 | |
| 110. | Riserve da valutazione | 26 | 175 | -149 | -85,1 |
| 120. | Azioni rimborsabili | - | - | - | |
| 130. | Strumenti di capitale | 8.688 | 7.925 | 763 | 9,6 |
| 140. | Riserve | 5.024 | 4.807 | 217 | 4,5 |
| 145. | Acconti su dividendi (-) | -3.022 | -2.629 | 393 | 14,9 |
| 150. | Sovrapprezzi di emissione | 27.760 | 28.162 | -402 | -1,4 |
| 160. | Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - |
| 170. | Azioni proprie (-) | -80 | -61 | 19 | 31,1 |
| 180. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 5.604 | 7.292 | -1.688 | -23,1 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto 658.530 |
-38.824 | -5,6 |

| 2024 | 2023 | Variazioni | (milioni di euro) | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 26.327 | 24.987 | 1.340 | 5,4 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 21.724 | 21.399 | 325 | 1,5 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -15.105 | -14.471 | 634 | 4,4 |
| 30. | Margine di interesse | 11.222 | 10.516 | 706 | 6,7 |
| 40. | Commissioni attive | 6.700 | 6.180 | 520 | 8,4 |
| 50. | Commissioni passive | -1.133 | -1.106 | 27 | 2,4 |
| 60. | Commissioni nette | 5.567 | 5.074 | 493 | 9,7 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 2.107 | 4.269 | -2.162 | -50,6 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 189 | 457 | -268 | -58,6 |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | 9 | -57 | 66 | |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 269 | 144 | 125 | 86,8 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 43 | -76 | 119 | ||
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 229 | 184 | 45 | 24,5 | |
| c) passività finanziarie | -3 | 36 | -39 | ||
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
-855 | -933 | -78 | -8,4 |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | -1.010 | -806 | 204 | 25,3 | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 155 | -127 | 282 | ||
| 120. | Margine di intermediazione | 18.508 | 19.470 | -962 | -4,9 |
| 130. | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: | -1.099 | -1.252 | -153 | -12,2 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.092 | -1.237 | -145 | -11,7 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -7 | -15 | -8 | -53,3 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -8 | 24 | -32 | |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 17.401 | 18.242 | -841 | -4,6 |
| 160. | Spese amministrative: | -9.364 | -9.154 | 210 | 2,3 |
| a) spese per il personale | -6.086 | -5.599 | 487 | 8,7 | |
| b) altre spese amministrative | -3.278 | -3.555 | -277 | -7,8 | |
| 170. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -107 | -46 | 61 | |
| a) impegni e garanzie rilasciate | -20 | 18 | -38 | ||
| b) altri accantonamenti netti | -87 | -64 | 23 | 35,9 | |
| 180. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | -449 | -475 | -26 | -5,5 |
| 190. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | -927 | -821 | 106 | 12,9 |
| 200. | Altri oneri/proventi di gestione | 980 | 789 | 191 | 24,2 |
| 210. | Costi operativi | -9.867 | -9.707 | 160 | 1,6 |
| 220. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | -161 | 120 | -281 | |
| 230. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -23 | -11 | 12 | |
| 240. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | |
| 250. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -3 | -1 | 2 | |
| 260. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 7.347 | 8.643 | -1.296 | -15,0 |
| 270. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -1.743 | -1.351 | 392 | 29,0 |
| 280. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 5.604 | 7.292 | -1.688 | -23,1 |
| 290. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - | |
| 300. | Utile (Perdita) d'esercizio | 5.604 | 7.292 | -1.688 | -23,1 |


| Attività | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|
|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 26.201 | 72.829 | |
| Voce 10 | Cassa e disponibilità liquide | 26.201 | 72.829 |
| Finanziamenti verso banche | 36.462 | 31.828 | |
| Voce 40 a) (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche | 36.398 | 31.786 |
| Voce 20 a) (parziale) | Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche | - | - |
| Voce 20 c) (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche | 64 | 42 |
| Voce 30 (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso banche |
- | - |
| Finanziamenti verso clientela | 355.103 | 367.492 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 353.667 | 366.019 | |
| Voce 40 b) (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela | 347.897 | 360.553 |
| Voce 40 b) (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) |
5.770 | 5.466 |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico | 1.436 | 1.473 | |
| Voce 20 a) (parziale) Voce 20 b) (parziale) |
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela |
73 - |
95 - |
| Voce 20 c) (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela | 449 | 476 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso | |||
| Voce 30 (parziale) | clientela | 914 | 902 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 56.540 | 53.950 | |
| Voce 40 a) (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) | 2.032 | 1.489 |
| Voce 40 b) (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) |
54.508 | 52.461 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 46.709 | 43.172 | |
| Voce 20 a) (parziale) Voce 20 b) (parziale) |
Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie designate al fair value |
42.456 2 |
39.411 1 |
| Voce 20 c) (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 4.251 | 3.760 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 57.698 | 51.164 | |
| Voce 30 (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 57.698 | 51.164 |
| Partecipazioni | 25.659 | 24.055 | |
| Voce 70 Partecipazioni | 25.659 | 24.055 | |
| Attività materiali e immateriali | 12.049 | 12.489 | |
| Attività di proprietà | 11.121 | 11.433 | |
| Voce 80 (parziale) | Attività materiali | 6.327 | 6.927 |
| Voce 90 | Attività immateriali | 4.794 | 4.506 |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 928 | 1.056 | |
| Voce 80 (parziale) | Attività materiali | 928 | 1.056 |
| Attività fiscali | 11.617 | 13.564 | |
| Voce 100 | Attività fiscali | 11.617 | 13.564 |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 577 | 178 | |
| Voce 110 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 577 | 178 |
| Altre voci dell'attivo | 29.915 | 26.633 | |
| Voce 50 | Derivati di copertura | 5.782 | 6.225 |
| Voce 60 | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.572 | -5.573 |
| Voce 120 | Altre attività | 27.705 | 25.981 |
| Totale attività | 658.530 | 697.354 |

| Passività | 31.12.2024 | (milioni di euro) 31.12.2023 |
|
|---|---|---|---|
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 70.452 | 115.426 | |
| Voce 10 a) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche | 70.457 | 115.432 |
| - Voce 10 a) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | -5 | -6 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | 448.189 | 444.567 | |
| Voce 10 b) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela | 338.185 | 341.552 |
| Voce 10 c) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione | 110.954 | 104.090 |
| - Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (di cui debiti per leasing) | -950 | -1.075 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 44.291 | 45.045 | |
| Voce 20 | Passività finanziarie di negoziazione | 44.291 | 45.045 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 23.440 | 21.345 | |
| Voce 30 | Passività finanziarie designate al fair value | 23.440 | 21.345 |
| Passività fiscali | 529 | 477 | |
| Voce 60 | Passività fiscali | 529 | 477 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 | |
| Voce 70 | Passività associate ad attività in via di dismissione | 5 | 2 |
| Altre voci del passivo | 13.383 | 10.455 | |
| Voce 40 | Derivati di copertura | 3.741 | 4.336 |
| Voce 50 | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -1.803 | -3.907 |
| Voce 80 | Altre passività | 10.490 | 8.945 |
| + Voce 10 a) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | 5 | 6 |
| + Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (di cui debiti per leasing) | 950 | 1.075 |
| Fondi per rischi e oneri | 3.872 | 3.997 | |
| Voce 90 | Trattamento di fine rapporto del personale | 652 | 717 |
| Voce 100 a) | Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate | 427 | 407 |
| Voce 100 b) | Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili | 60 | 76 |
| Voce 100 c) | Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri | 2.733 | 2.797 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | |
| Voce 160 | Capitale | 10.369 | 10.369 |
| Riserve | 32.704 | 32.908 | |
| Voce 140 | Riserve | 5.024 | 4.807 |
| Voce 150 | Sovrapprezzi di emissione | 27.760 | 28.162 |
| Voce 170 | Azioni proprie (-) | -80 | -61 |
| Riserve da valutazione | 26 | 175 | |
| Voce 110 | Riserve da valutazione | 26 | 175 |
| Acconti su dividendi | -3.022 | -2.629 | |
| Voce 145 | Acconti su dividendi (-) | -3.022 | -2.629 |
| Strumenti di capitale | 8.688 | 7.925 | |
| Voce 130 | Strumenti di capitale | 8.688 | 7.925 |
| Risultato netto | 5.604 | 7.292 | |
| Voce 180 | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 5.604 | 7.292 |
| Totale passività e patrimonio netto | 658.530 | 697.354 |

| Voci | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
|
|---|---|---|---|
| Interessi netti | |||
| 11.103 | 10.342 | ||
| Voce 30 - Voce 30 (parziale) |
Margine di interesse Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
11.222 38 |
10.516 71 |
| Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati | |||
| - Voce 30 (parziale) + Voce 60 (parziale) |
nell'ambito dell'attività di prestito titoli) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) |
-1 | 8 |
| Risultato netto dell'attività di negoziazione (Componenti del Risultato dell'attività di negoziazione correlate ad | 3 | 5 | |
| + Voce 80 (parziale) | interessi netti) | -118 | -208 |
| + Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto ed altri fondi del personale) | -26 | -34 |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti ad interessi netti - Iniziativa For Funding) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Rientro time value fondi rischi ed |
-1 | - |
| + Voce 170 b) (parziale) | oneri) | -14 | -16 |
| Commissioni nette | 5.700 | 5.252 | |
| Voce 60 | Commissioni nette | 5.567 | 5.074 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) | -3 | -5 |
| + Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) |
64 | 55 |
| + Voce 110 a) (parziale) | attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) | 186 | 213 |
| + Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) | -39 | -29 |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Recuperi spese varie) | -75 | -56 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | -102 | 107 | |
| Voce 80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 189 | 457 |
| Voce 90 | Risultato netto dell'attività di copertura Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività |
9 | -57 |
| Voce 100 b) | complessiva | 229 | 184 |
| Voce 100 c) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie | -3 | 36 |
| Voce 110 a) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value |
-1.010 | -806 |
| Voce 110 b) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
155 | -127 |
| Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati | |||
| + Voce 30 (parziale) | nell'ambito dell'attività di prestito titoli) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a |
1 | -8 |
| + Voce 70 (parziale) | conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (inclusi i dividendi su OICR) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Componenti del Risultato dell'attività di negoziazione correlate ad |
281 | 200 |
| - Voce 80 (parziale) | interessi netti) | 118 | 208 |
| - Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) | -64 | -55 |
| - Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito |
- | - |
| + Voce 100 a) (parziale) | (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione | 133 | 122 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
6 | 3 |
| - Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività | ||
| complessiva (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - | |
| - Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | - |
| - Voce 100 c) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
||
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) | - | -1 | |
| - Voce 110 a) (parziale) | attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) | -186 | -213 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
47 | -15 |
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) | |||
| - Voce 110 b) (parziale) | altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore nette su crediti) |
- | 172 |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti/Rilasci ricondotti al Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value) |
- | - |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) | -7 | 7 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 2.120 | 4.311 | |
| Voce 70 Voce 200 |
Dividendi e proventi simili Altri oneri/proventi di gestione |
2.107 980 |
4.269 789 |
| Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività |
|||
| - Voce 70 (parziale) | complessiva (inclusi i dividendi su OICR) | -281 | -200 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese e imposte indirette) | -680 | -626 |
| - Voce 200 (parziale) - Voce 200 (parziale) |
Altri oneri/proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) Altri oneri/proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) |
18 7 |
67 -7 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | -161 | 21 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese) | -1 | - |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) | 1 | -2 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (accordo transattivo Fondo Nazionale di Risoluzione) | 130 | - |
| + Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Valutate al Patrimonio Netto) | - | - |
| Proventi operativi netti | 18.821 | 20.012 |

(milioni di euro)

| - Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | 434 | 28 |
|---|---|---|---|
| - Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto ed altri fondi del personale) | 26 | 34 |
| - Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) | 39 | 29 |
| - Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) | - | - |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese) | 1 | - |
| Spese amministrative | -2.167 | -2.235 | |
| Voce 160 b) | Altre spese amministrative | -3.278 | -3.555 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | 31 | 25 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
324 | 613 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Recuperi spese varie) | 75 | 56 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti ad interessi netti - Iniziativa For Funding) | 1 | - |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri accessori de-risking) | - | - |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese e imposte indirette) | 680 | 626 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.142 | -1.097 | |
| Voce 180 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | -449 | -475 |
| Voce 190 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | -927 | -821 |
| - Voce 180 (parziale) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) | 43 | 47 | |
| - Voce 180 (parziale) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) | 5 | 11 | |
| - Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) | 148 | 114 |
| - Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) | 17 | 6 |
| - Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
21 | 21 |
| Costi operativi | -8.895 | -8.840 | |
| Risultato della gestione operativa | 9.926 | 11.172 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.158 | -1.411 | |
| Voce 140 | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -8 | 24 |
| Voce 170 a) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (a) impegni e garanzie rilasciate | -20 | 18 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti | -104 | -218 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti |
Voci 2024 2023
Spese del personale -5.586 -5.508
Voce 160 a) Spese per il personale -6.086 -5.599
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti | -104 | -218 |
|---|---|---|---|
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) |
8 | 17 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
44 | 73 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore nette su crediti) |
- | -172 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti |
-1.093 | -1.180 |
| - Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Importi ricondotti ad altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività) |
2 | 5 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) |
5 | 5 |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti |
1 | 14 |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri accessori de-risking) | - | - |
| - Voce 170 a) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (a) impegni e garanzie rilasciate (Accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate) |
-1 | 1 |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) |
8 | 2 |

| Voci | 2024 | (milioni di euro) 2023 |
|
|---|---|---|---|
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -310 | -374 | |
| Voce 170 b) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti | -87 | -64 |
| Voce 230 | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo |
-23 | -11 |
| + Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo |
-5 | -62 |
| + Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Titoli di debito (Banche) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo |
1 | - |
| + Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Finanziamenti (Importi ricondotti ad altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività) |
-2 | -5 |
| - Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito verso banche (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | - |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito |
-8 | -29 |
| + Voce 170 a) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (a) impegni e garanzie rilasciate (Accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate) |
1 | -1 |
| - Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Rientro time value fondi rischi ed oneri) |
14 | 16 |
| - Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri di integrazione) | - | -5 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri di integrazione) - Cessione | |||
| - Voce 170 b) (parziale) | sportelli BPER | - | - |
| - Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti/Rilasci ricondotti al Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value) |
- | - |
| - Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) |
-8 | -2 |
| - Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
- | - |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri futuri su partecipazioni di | |||
| - Voce 170 b) (parziale) + Voce 180 (parziale) |
controllo) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) |
-27 -5 |
-44 -11 |
| + Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) | -17 | -6 |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) | -18 | -67 |
| + Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) | -126 | -83 |
| Altri proventi (oneri) netti Voce 220 |
Utili (Perdite) delle partecipazioni | 183 -161 |
212 120 |
| Voce 250 | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -3 | -1 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) |
133 | 122 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) |
6 | 3 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
-133 | -122 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
-6 | -3 |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | 161 | -21 |
| - Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Valutate al Patrimonio Netto) | - | - |
| - Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) | 126 | 83 |
| - Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Impairment su partecipazioni di controllo) | 60 | 31 |
| - Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate Voce 290 |
Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - - |
- - |
| Risultato corrente lordo | 8.641 | 9.599 | |
| Imposte sul reddito | -2.246 | -1.668 | |
| Voce 270 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -1.743 | -1.351 |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (accordo transattivo Fondo Nazionale di Risoluzione) | -130 | - |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) | -215 | -68 |
| Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di | |||
| - Voce 270 (parziale) | acquisizione) | -35 | -54 |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento) | - | - |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Utile/Perdite delle partecipazioni - Impairment di partecipazioni di controllo) |
-1 | - |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
-107 | -200 |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore nette su attività finanziarie - Investimenti per la stabilità del sistema bancario) |
-15 | 5 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -442 | -139 | |
| + Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | -434 | -28 |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | -31 | -25 |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri di integrazione) | - | 5 |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri di integrazione) - Cessione sportelli BPER |
- | - |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 2024 | 2023 | |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -68 | -110 | |
| + Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | -38 | -71 |
| + Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-44 | -73 |
| + Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
- | - |
| + Voce 100 c) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
- | 1 |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
- | - |
| + Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-21 | -21 |
| + Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - |
| Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di | |||
| + Voce 270 (parziale) | acquisizione) | 35 | 54 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) | -249 | -403 | |
| + Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | - |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
-47 | 15 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito verso banche (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | - |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
-324 | -613 |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita) |
107 | 200 |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore nette su attività finanziarie - Investimenti per la stabilità del sistema bancario) |
15 | -5 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento, delle altre attività intangibili e delle partecipazioni di controllo (al netto delle imposte) | -32 | 13 | |
| Voce 240 | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri futuri su partecipazioni di controllo) |
27 | 44 |
| + Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Impairment su partecipazioni di controllo) | -60 | -31 |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento) | - | - |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Utile/Perdite delle partecipazioni - Impairment di partecipazioni di controllo) |
1 | - |
| Risultato netto | 5.604 | 7.292 |




| Tipologia di servizi | INTESA SANPAOLO | (milioni di euro) SOCIETA' DEL GRUPPO(*) |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| EY | Rete EY | EY | Rete EY | ||
| Revisione contabile (**) | 10,05 | - | 10,79 | - | |
| Servizi di attestazione (***) | 2,74 | - | 3,81 | - | |
| Altri servizi: | |||||
| Procedure di verifica concordate | 0,08 | - | 0,30 | - | |
| Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità | 1,32 | - | 0,26 | - | |
| Totale | 14,19 | - | 15,16 | - |
(*) Società del Gruppo controllate e altre società consolidate.
(**) Comprensivi dei costi per revisione legale e revisione volontaria. Non sono inclusi i costi per la revisione dei fondi per un controvalore di circa 11,6 milioni di euro.
(***) Comprensivi dei costi di revisione, su base volontaria, per l'informativa "Pillar 3".
Corrispettivi al netto di IVA, spese vive e Contributo Consob.




Piazza San Carlo, 156 10121 Torino Tel. 011 5551
Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Tel. 02 87911
Tel. 02 8794 3180 Fax 02 8794 3123 E-mail [email protected]
Tel. 02 8796 3845 Fax 02 8796 2098 E-mail [email protected]
Internet: group.intesasanpaolo.com




| Approvazione del Resoconto intermedio al 31 marzo 2025: | 6 maggio 2025 |
|---|---|
| Approvazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2025: | 30 luglio 2025 |
| Approvazione del Resoconto intermedio al 30 settembre 2025 e deliberazione in merito alla distribuzione di un acconto dividendi: |
31 ottobre 2025 |

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