AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Intesa Sanpaolo

Governance Information Mar 28, 2025

4465_cgr_2025-03-28_94013d8c-ff97-47ac-aa72-5ff289d48234.pdf

Governance Information

Open in Viewer

Opens in native device viewer

Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari

Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari

Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari

approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2025

Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza San Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) Iscrizione all'Albo delle Banche al n. 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo", iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari.

Sommario

Introduzione 5
OVERVIEW 7
LA GOVERNANCE
DI INTESA SANPAOLO
35
Adesione al Codice
di Corporate Governance
37
PARTE I
ASSETTI PROPRIETARI
E RAPPORTI CON
GLI INVESTITORI
39
Informazioni sugli assetti proprietari 41
STRUTTURA DEL CAPITALE SOCIALE
- Titoli negoziati su mercati extracomunitari
- Azioni proprie
41
AZIONARIATO
- Principali azionisti
- Accordi parasociali
42
Politica per la gestione del dialogo
con gli investitori
44
Rapporti con gli azionisti, la comunità
finanziaria e gli stakeholder –
il sito internet
45
L'Assemblea: meccanismi di
funzionamento e diritti degli azionisti
- L'Assemblea di Intesa Sanpaolo
- Convocazione e svolgimento dei lavori
- Integrazione dell'ordine del giorno
e presentazione di nuove proposte di delibera
- Diritto di porre domande prima dell'Assemblea
- Intervento e rappresentanza - Il Rappresentante
Designato
- Diritti di voto
- Impugnativa delle deliberazioni assembleari
46
- Diritto di recesso
PARTE II
SISTEMA
DI GOVERNO SOCIETARIO 49
Il Consiglio di Amministrazione 51
COMPETENZE DEL CONSIGLIO 51
COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO
- Composizione e diversity
- Composizione quali-quantitativa
- Meccanismo di nomina
- Durata in carica, sostituzione e revoca
- Presidente e Vice Presidente
- Consigliere Delegato
54
REQUISITI DI IDONEITÀ ALLA CARICA
- Requisiti di indipendenza:
i Consiglieri indipendenti
- Incarichi di amministrazione o di controllo
dei Consiglieri e disponibilità di tempo
- Board induction
60
I CONFLITTI DI INTERESSE 64
- Premessa
- Interessi dei Consiglieri
- Operazioni con parti correlate e soggetti collegati
e obbligazioni degli esponenti bancari
L'AUTOVALUTAZIONE DEL CONSIGLIO
AI SENSI DELLE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA
E DEL CODICE DI CORPORATE GOVERNANCE
65
FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO 66
- Convocazione delle riunioni
- Informativa ai Consiglieri
- Svolgimento delle riunioni e processo deliberativo
- Frequenza delle riunioni
e partecipazione dei Consiglieri
- Corporate Bodies and Corporate Affairs
IL COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE
- Funzioni e poteri
- Composizione e nomina
- Durata in carica, sostituzione e revoca
- Requisiti di idoneità alla carica
71
- Funzionamento del Comitato
- L'autovalutazione del Comitato

COMITATI CONSILIARI: COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO 77 - Comitato Nomine - Comitato Remunerazioni - Comitato Rischi e Sostenibilità - Comitato per le Operazioni con Parti Correlate FLUSSI INFORMATIVI TRA ORGANI SOCIALI E AGLI ORGANI SOCIALI 85 TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE 85 - Informazioni privilegiate e Insiders List - Internal Dealing Remunerazioni 86 Struttura operativa 88 - Divisioni, Aree di Governo e Strutture Centrali a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO - Comitati Manageriali di Gruppo

La Politica di diversità e inclusione 91

PARTE III SISTEMA DEI CONTROLLI E DI GESTIONE DEI RISCHI 93

PRINCIPALI CARATTERISTICHE 95
RUOLO DEGLI ORGANI SOCIETARI 97
RUOLO DEI COMITATI MANAGERIALI 98
FUNZIONI AZIENDALI DI CONTROLLO
- Il Chief Audit Officer
- Il Chief Risk Officer
- Il Chief Compliance Officer
100
IL DIRIGENTE PREPOSTO E IL PRESIDIO
DEL PROCESSO DI INFORMATIVA FINANZIARIA
103
LEGAL AFFAIRS - GROUP GENERAL COUNSEL 104
L'ORGANISMO DI VIGILANZA E IL MODELLO
DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO
EX D. LGS. N. 231/2001
105
LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI 106

PARTE IV TABELLE DI SINTESI 109

Tabella n. 1: Struttura del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati

Tabella n. 2: Elenco degli altri incarichi di amministrazione e controllo ricoperti dai Consiglieri di Amministrazione in altre società ed enti

APPENDICE 117

Tabella n. 1: "Check List" Tabella n. 2: "Art. 123-bis – Relazione sul Governo societario e gli assetti proprietari"

Glossario 135

Introduzione

La nostra Relazione - disponibile nella sezione Governance del sito internet della Società nonché nel meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket Storage - intende fornire al mercato, in adesione a quanto previsto dall'art. 123-bis del Testo unico della finanza, l'annuale e dettagliata informativa in merito agli assetti proprietari, all'adesione al Codice di Corporate Governance nonché alla struttura e al funzionamento degli Organi sociali e alle pratiche di governance effettivamente applicate. La Relazione assolve altresì agli obblighi di disclosure previsti per le banche dalle Disposizioni di

Vigilanza sul governo societario.

La Relazione delinea i profili di adesione ai Principi e alle Raccomandazioni del Codice, che indicano gli obiettivi di una buona governance nonché i comportamenti ritenuti adeguati a realizzarli.

Precisiamo che le informazioni in merito alle previsioni del Codice in materia di remunerazioni sono principalmente contenute nella Relazione sulle Remunerazioni.

Con l'obiettivo di rendere più immediata la trattazione, a lato del testo sono richiamati i Principi e le Raccomandazioni del Codice di volta in volta rilevanti nonché le indicazioni contenute nel comma 1 (assetti proprietari) e nel comma 2 (governo societario) dell'art. 123-bis.

A fianco dei paragrafi sono presenti i link alle pagine del sito internet della Società dove sono pubblicati i documenti e le informazioni richiamate nel testo.

Nell'Appendice al fascicolo si trovano due "check list" nelle quali sono elencati, rispettivamente, i Principi e le Raccomandazioni del Codice nonché le previsioni dell'art. 123-bis; entrambe riportano il richiamo della pagina in cui l'argomento è trattato, dando atto della relativa applicazione.

La consultazione di tali "check list", peraltro, non va disgiunta dalle precisazioni e dagli approfondimenti che, nel testo della Relazione, circostanziano la concreta attuazione delle singole disposizioni. Il Glossario, infine, contiene le definizioni dei termini e delle abbreviazioni utilizzati nel testo.

Le informazioni fornite nella Relazione sono riferite, salva diversa indicazione, al 27 febbraio 2025, data della sua approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione.

La Relazione è stata sottoposta alla società di revisione EY S.p.A., al fine delle verifiche e del giudizio di coerenza previsti dal predetto art. 123-bis. I risultati dell'attività svolta dalla società di revisione sono riportati nelle Relazioni redatte da quest'ultima ai sensi dell'art. 14 del D. Lgs. n. 39/2010, allegate al bilancio d'esercizio e al bilancio consolidato.

7

Overview

Intesa Sanpaolo è una banca quotata su Euronext Milan, mercato regolamentato gestito da Borsa Italiana. La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito nelle sue varie forme, direttamente e anche per il tramite di società controllate, nonché ogni altra operazione strumentale o connessa al raggiungimento dello scopo sociale.

Modello di governance e Organi sociali

Intesa Sanpaolo adotta il modello di amministrazione e controllo "monistico", nel quale le funzioni di amministrazione e di controllo sono esercitate rispettivamente dal Consiglio di Amministrazione e dal Comitato per il Controllo sulla Gestione costituito al suo interno, entrambi nominati dall'Assemblea.

Assemblea

L'Assemblea degli azionisti esprime la volontà sociale, in sede ordinaria o straordinaria, sulle materie attribuite dalla legge o dallo Statuto alla sua competenza. Approva il bilancio di esercizio, nomina i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione ed i relativi Presidenti, nonché uno o più Vice Presidenti del Consiglio; nomina la società di revisione.

Consiglio di Amministrazione Comitato per il controllo sulla Gestione
indipendenti -
rilevanti.
Consigliere
gestione
Comitati Consiliari.
Il Consiglio - composto da 19 membri, di cui 14
esercita le funzioni di indirizzo e
supervisione strategica e delibera le operazioni più
Nomina
tra
i
propri
componenti
Delegato,
che
sovraintende
aziendale
e
cura
l'esecuzione
deliberazioni del Consiglio, nonché i membri dei
Il Comitato
-
composto da 5 Consiglieri, tutti
indipendenti - svolge i poteri e le funzioni attribuiti
dalla normativa vigente all'organo con funzione di
controllo e al comitato per il controllo interno e la
revisione contabile di cui al D. Lgs. n. 39/2010.
Gian Maria Gros-Pietro (P) Alberto Maria Pisani (P)
Paolo Andrea Colombo (VP)
Carlo Messina (CEO)
Franco Ceruti
Anna Gatti
Liana Logiurato
Maria Mazzarella
Luciano Nebbia
Bruno Maria Parigi
Bruno Picca
Livia Pomodoro
Maria Alessandra Stefanelli
Paola Tagliavini
Daniele Zamboni
Alberto Maria Pisani
Roberto Franchini
Fabrizio Mosca
Milena Teresa Motta
Maria Cristina Zoppo
■ = indipendente















*


Roberto Franchini
Fabrizio Mosca
Milena Teresa Motta
Maria Cristina Zoppo

* = eletto dalla lista di minoranza

Comitati Consiliari

Il Consiglio è supportato nello svolgimento delle sue funzioni da appositi Comitati Consiliari costituiti nel proprio ambito, con compiti di natura propositiva, consultiva e istruttoria, ciascuno per gli ambiti di competenza.

* Consiglieri eletti dalla lista di minoranza

Governance Highlights

La governance monistica di Intesa Sanpaolo presenta peculiari caratteristiche e significativi vantaggi, di seguito sintetizzati, che trovano puntuale dettaglio nell'ambito sia della presente Overview sia della Relazione.

Comitati Consiliari

Il Consiglio è supportato nello svolgimento delle sue funzioni da appositi Comitati Consiliari costituiti nel proprio ambito, con compiti di natura propositiva, consultiva e istruttoria, ciascuno per gli ambiti di

Comitato Nomine Livia Pomodoro (P) Indipendente

Comitato Remunerazioni Paolo Andrea Colombo (P) Indipendente

e Sostenibilità Paola Tagliavini (P) Indipendente

Franco Ceruti Anna Gatti * Liana Logiurato Luciano Nebbia

Franco Ceruti Bruno Maria Parigi Bruno Picca Daniele Zamboni *

Liana Logiurato Maria Mazzarella *

Paola Tagliavini

Maria Alessandra Stefanelli

Paolo Andrea Colombo Gian Maria Gros-Pietro Maria Mazzarella * Bruno Picca

Indipendente

Indipendente

Indipendente Indipendente

Indipendente

Indipendente

Indipendente Indipendente Indipendente Indipendente

Daniele Zamboni (P) * Indipendente

competenza.

Svolge funzioni istruttorie e consultive in materia di nomina dei componenti e composizione del Consiglio nonché di designazione dei componenti degli organi

Svolge funzioni istruttorie, propositive e consultive in materia di compensi e sistemi

Comitato Rischi

Svolge funzioni propositive consultive e istruttorie in materia di gestione dei rischi e di organizzazione e funzionamento del sistema dei controlli interni nonché funzioni di supporto sulle tematiche di sostenibilità

Comitato per le Operazioni con Parti Correlate

Svolge i compiti e le funzioni ad esso attribuiti dal Regolamento OPC, in conformità con quanto previsto dal Regolamento Consob parti correlate e dalla

normativa Banca d'Italia.

* Consiglieri eletti dalla lista di minoranza

(ESG).

di remunerazione e incentivazione.

delle principali società controllate.

Composizione degli Organi

  • Dimensione adeguata alla rilevanza e alla complessità del Gruppo
  • Tutti Consiglieri non esecutivi ad eccezione del Consigliere Delegato
  • Oltre due terzi di Consiglieri indipendenti
  • Qualificata rappresentanza delle minoranze
  • Pieno rispetto della diversity, anche nell'ambito dei Comitati consiliari
  • Bilanciamento e diversificazione delle professionalità e delle competenze, costantemente aggiornate e rafforzate mediante appositi piani di induction
  • Disponibilità di tempo e committment nel ruolo da parte dei Consiglieri

Ripartizione delle funzioni

  • Accentramento nel Consiglio delle funzioni di supervisione strategica e di gestione
  • Integrazione nel Consiglio della funzione di supervisione strategica con l'attività di controllo ex ante
  • Chiara definizione di ruoli, funzioni e poteri del Consiglio, dei Comitati consiliari, dei loro Presidenti, tutti indipendenti, e del Consigliere Delegato
  • Chiara articolazione e distribuzione dei compiti dei Comitati consiliari, composti in maggioranza da Consiglieri indipendenti

Processo decisionale

  • Esclusiva competenza del Consiglio nelle decisioni più rilevanti
  • Ruolo di challenge del Consiglio nei confronti del Consigliere Delegato e dei Key Manager
  • Strutturata attività di analisi delle proposte da parte dei Comitati consiliari
  • Circolazione immediata delle informazioni tra gli Organi
  • Importante ruolo del Presidente volto a favorire l'effettiva dialettica nel Board
  • Sistema di flussi informativi adeguati e tempestivi, all'interno degli Organi e tra Organi e funzioni aziendali

▪ Rapporto più diretto tra il Consiglio, che determina e monitora gli indirizzi strategici, e il Consigliere Delegato, che li propone e li attua

  • Valorizzazione dell'efficacia della funzione di controllo, incentrata nel Comitato per il Controllo sulla Gestione costituito all'interno del Consiglio
  • Ruolo proattivo del Comitato per il Controllo sulla Gestione
  • Crescente interazione tra il Comitato per il Controllo sulla Gestione e il Comitato Rischi e Sostenibilità, relativamente agli ambiti per cui la normativa lo prevede

Consiglio di Amministrazione, Comitato per il Controllo sulla Gestione e Comitati Consiliari

Consiglio
di Amministrazione
Comitato per il
Controllo sulla Gestione
Nomina 29 aprile 2022
Durata Tre esercizi (2022-2024)
Scadenza Data dell'Assemblea di approvazione
del bilancio al 31/12/2024
Componenti 19 5
Consiglieri eletti dalla minoranza 5 (26%) 2 (40%)
Consiglieri genere meno rappresentato 8 (42%) 2 (40%)
Consiglieri esecutivi 1 -
Consiglieri indipendenti 14 (74%) 5 (100%)
Età media dei Consiglieri 66 63
Età media dei Consiglieri indipendenti 64 63
Status del Presidente Non esecutivo Non esecutivo
Indipendente

Breakdown Consiglio di Amministrazione

modello dualistico

Ferme restando le generali conoscenze richieste per tutti gli ambiti previsti dalla vigente normativa, le evidenze riportate fanno riferimento alle competenze dichiarate dai singoli Consiglieri in occasione dell'accettazione della candidatura. Le competenze e le conoscenze indicate hanno successivamente trovato rafforzamento e integrazione sulla base dei programmi di inserimento, dell'articolato piano di induction dedicato al Consiglio (descritto nella Parte II della Relazione) nonché degli approfondimenti condotti anche nel corso delle riunioni degli Organi sociali.

Board induction

Consiglio di Amministrazione, Comitato per il Controllo sulla Gestione e Comitati Consiliari

Nomina 29 aprile 2022

Durata Tre esercizi (2022-2024)

Scadenza Data dell'Assemblea di approvazione

Status del Presidente Non esecutivo Non esecutivo

Genere

Donne Uomini

Breakdown Consiglio di Amministrazione

Fasce di età

età media 66

45/55 56/65 > 65

9 (47%)

2 (11%)

8 (42%)

11 (58%)

Componenti 19 5 Consiglieri eletti dalla minoranza 5 (26%) 2 (40%) Consiglieri genere meno rappresentato 8 (42%) 2 (40%) Consiglieri esecutivi 1 - Consiglieri indipendenti 14 (74%) 5 (100%) Età media dei Consiglieri 66 63 Età media dei Consiglieri indipendenti 64 63

Consiglio di Amministrazione

del bilancio al 31/12/2024

Comitato per il Controllo sulla Gestione

Indipendente

3 (16%)

5 (26%)

*tiene conto anche delle cariche ricoperte nel Consiglio di Sorveglianza e nel Consiglio di Gestione nell'ambito del precedente

0 - 3 anni 4 - 6 anni > 6 anni

Tenure*

modello dualistico

11 (58%)

8 (42%)

(**) Induction del 26/2/2025

Aree tematiche oggetto di esame nelle riunioni del Consiglio di Amministrazione nel 2024

Aree tematiche oggetto di esame nelle riunioni del Comitato per il Controllo sulla Gestione nel 2024

Aree tematiche oggetto di esame nelle riunioni del Comitato Rischi e Sostenibilità nel 2024

(*) Il supporto assicurato dal Comitato al Consiglio, nell'esercizio delle funzioni di supervisione strategica in materia di sostenibilità, nonché per la definizione e il monitoraggio degli obiettivi di rischio climatico e ambientale, ha carattere trasversale e si ritrova altresì negli ambiti "Governo e gestione dei rischi", "Modello di business e indirizzi strategici" e "Operazioni di Maggior Rilievo".

Riunioni del Consiglio di Amministrazione nel corso del 2024

Aree tematiche oggetto di esame nelle riunioni del Consiglio di Amministrazione nel 2024

Crediti e finanza

Aree tematiche oggetto di esame nelle riunioni del Comitato per il Controllo sulla Gestione nel 2024

Altro

Partecipazioni

Controlli e rischi, RAF

Rapporti con Autorità di Vigilanza

Governance, Personale e Organizzazione, Remunerazioni

Bilanci, DCNF, ICAAP, Budget e Piano d'Impresa

Attività riferite al coordinamento del Gruppo e altri controlli

Sistemi IT, Gestione rischi e Continuità operativa

Governo societario e struttura organizzativa

Sistemi informativi e continuità operativa

Modello di business e indirizzi strategici

Operazioni di Maggior Rilievo

Sistema dei controlli interni

Governo e gestione dei rischi

Monitoraggio rapporti con le Autorità di Vigilanza

Sistema contabile, Revisione legale e Informativa finanziaria

Sistema dei controlli interni, antiriciclaggio e adeguatezza struttura organizzativa

Osservanza normativa e principi di corretta amministrazione

4%

5%

10%

10%

12%

9%

12%

15%

17%

19%

23%

40%

41%

24%

Aree tematiche oggetto di esame nelle riunioni del Comitato Rischi e Sostenibilità nel 2024

US Risk Committee

Tematiche ESG (*)

(*) Il supporto assicurato dal Comitato al Consiglio, nell'esercizio delle funzioni di supervisione strategica in materia di sostenibilità, nonché per la definizione e il monitoraggio degli obiettivi di rischio climatico e ambientale, ha carattere trasversale e si ritrova altresì negli ambiti "Governo e gestione dei rischi", "Modello di business e indirizzi strategici" e "Operazioni di

2%

2%

7%

8%

8%

13%

19%

Maggior Rilievo".

Riunioni del Comitato per il Controllo sulla Gestione nel corso del 2024

1Q → 14
2Q → 8
3Q → 8 4Q → 11
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Numero riunioni mensili
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ - ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
Totale
41
Durata media (h)
3 e 50'
Tasso di partecipazione 100%
Riunioni programmate per il 2025*
18

(*) fino al 29 aprile, data dell'Assemblea che provvederà alla nomina del nuovo Comitato

Comitati Consiliari

Comitato Componenti Componenti
donne
Membri
indipendenti
Membri
eletti dalla
minoranza
Numero
riunioni
2024
Durata media
riunioni (h)
Comitato
Nomine
5 2* 3* 1 9 37'
Comitato
Remunerazioni
5 2 3* 1 16 1 e 20'
Comitato
Rischi e Sostenibilità
5 1* 3* 1 47 4 e 40'
Comitato
Parti Correlate
5 4 5* 2* 14 1 e 10'

(*) tra cui il Presidente

Board Evaluation

Svolgimento Regolamento
Autovalutazione
Consulente esterno
Si, l'autovalutazione è condotta annualmente
sia dal Consiglio sia dal Comitato per il
Controllo sulla Gestione (per i relativi dettagli
si rimanda ai capitoli dedicati ai due Organi)
Si Si, assistenza professionale di Crisci &
Partners, società di consulenza indipendente
ed
esperta
nelle
prassi
di
corporate
governance

Di seguito, la rappresentazione grafica del processo di autovalutazione riguardante il Consiglio, l'evidenza dei profili di adeguatezza e dei progressi compiuti nonché di alcune pratiche meritevoli di essere ulteriormente sviluppate

Istruttoria

Raccolta delle informazioni che attengono sia alla composizione qualiquantitativa sia al funzionamento dell'Organo. L'istruttoria è effettuata, a seconda dei profili di indagine, mediante raccolta di informazioni già a disposizione della Banca nonché questionari e interviste individuali

Carad

Elaborazione dei dati

Analisi e consolidamento delle informazioni raccolte in fase istruttoria, assicurando in ogni caso l'anonimato dei Consiglieri

Esame Comitato Nomine

Presentazione delle evidenze emerse a seguito dell'elaborazione dei dati e condivisione collettiva degli stessi

रिहरू

Formalizzazione risultati

Predisposizione del Documento "Esiti dell'Autovalutazione del Consiglio di Amministrazione", che riepiloga le metodologie adottate e le risultanze conseguite

Esame Consiglio

Presentazione del Documento al CdA che si esprime sull'adeguatezza di dimensione, composizione e funzionamento dell'Organo consiliare e dei Comitati, tenendo conto delle evidenze emerse

Principali esiti dell'autovalutazione: profili di adeguatezza e di best practice

Dimensione e composizione

Board Evaluation

Istruttoria

Esame Comitato Nomine

Esame Consiglio

delle evidenze emerse

e condivisione collettiva degli stessi

Si, l'autovalutazione è condotta annualmente sia dal Consiglio sia dal Comitato per il Controllo sulla Gestione (per i relativi dettagli si rimanda ai capitoli dedicati ai due Organi)

Banca nonché questionari e interviste individuali

Elaborazione dei dati

Formalizzazione risultati

ogni caso l'anonimato dei Consiglieri

Presentazione delle evidenze emerse a seguito dell'elaborazione dei dati

Presentazione del Documento al CdA che si esprime sull'adeguatezza di dimensione, composizione e funzionamento dell'Organo consiliare e dei Comitati, tenendo conto

Svolgimento Regolamento

Si

Di seguito, la rappresentazione grafica del processo di autovalutazione riguardante il Consiglio, l'evidenza dei profili di adeguatezza e dei progressi compiuti nonché di alcune pratiche meritevoli di essere ulteriormente sviluppate

Raccolta delle informazioni che attengono sia alla composizione qualiquantitativa sia al funzionamento dell'Organo. L'istruttoria è effettuata, a seconda dei profili di indagine, mediante raccolta di informazioni già a disposizione della

Autovalutazione Consulente esterno

governance

Analisi e consolidamento delle informazioni raccolte in fase istruttoria, assicurando in

Predisposizione del Documento "Esiti dell'Autovalutazione del Consiglio di Amministrazione", che riepiloga le metodologie adottate e le risultanze conseguite

Si, assistenza professionale di Crisci & Partners, società di consulenza indipendente ed esperta nelle prassi di corporate

  • Piena e totale adeguatezza della composizione del Consiglio alla complessità e all'articolazione della Banca, sia in termini dimensionali che qualitativi.
  • Conferma dell'efficacia della composizione dei Comitati, grazie al mix equilibrato di competenze dei suoi componenti, e del contributo significativo offerto nelle attività di analisi e di istruttoria a beneficio dei lavori del Consiglio.
  • Alta considerazione per la figura del Presidente a cui vengono unanimemente riconosciute grande esperienza e autorevolezza nella conduzione delle riunioni del Consiglio, stimolando il dibattito e favorendo il coinvolgimento di tutti i Consiglieri nella gestione dei processi decisionali, assicurando la corretta governance della Banca con uno stile e un approccio ritenuti sempre equilibrati ed efficaci.
  • Unanime e rinnovato apprezzamento del Consigliere Delegato e CEO per standing, autorevolezza, qualità professionali, visione strategica e lungimirante, guida determinata, concretezza di impegno e risultato, capacità di ascolto e coinvolgimento, trasparenza e proattività nella comunicazione al Consiglio.

Piani di Induction

▪ Valutazioni estremamente positive sull'attività di Induction realizzata nel 2024, per la numerosità e soprattutto, per l'ampiezza, profondità e attualità dei temi trattati. Particolarmente apprezzate anche alcune sessioni con la presenza di relatori esterni che contribuiscono al miglioramento continuo della conoscenza e della consapevolezza dei Consiglieri sulle diverse tematiche.

Funzionamento e attività del Consiglio

  • Unanime giudizio di totale adeguatezza sul funzionamento del Consiglio, per tutti i fattori analizzati, ritenuti complessivamente ancora migliorati rispetto al livello ottimale del precedente esercizio.
  • Largamente positiva la valutazione sulla tempestività di messa a disposizione della documentazione per le riunioni.
  • Valutazioni altamente positive sull'articolazione, l'adeguatezza e la continuità dei flussi informativi, al pari del processo di circolazione dei dati, nonché sull'efficienza e l'efficacia dei processi decisionali, sull'analisi dei dati e le relazioni da parte dei Comitati e le deliberazioni del Consiglio.
  • Unanime soddisfazione per il coinvolgimento dei Consiglieri e, nel contempo, per il ruolo di challenge che esercitano nei confronti del management.

Svolgimento delle riunioni

  • Valutazioni di piena adeguatezza sullo svolgimento delle riunioni del Consiglio, con un particolare apprezzamento per la frequenza e la durata delle riunioni, e l'efficienza raggiunta nel processo di circolazione della documentazione e delle informazioni.
  • Ampiamente positive le valutazioni sulla preparazione dei Consiglieri per le riunioni del Consiglio, insieme all'impegno, partecipazione e contributo al dibattito e all'adozione delle decisioni.
  • Valutazioni di piena adeguatezza dei pareri dei Comitati per tempestività, profondità di analisi, completezza di giudizio offerto e per modalità di presentazione.
  • Valutazioni di totale adeguatezza sul tempo dedicato e l'attenzione prestata dal Consiglio alle diverse aree tematiche di rilevanza per la Banca, tra cui le tematiche ESG e della sostenibilità e dell'innovazione tecnologica e digitale.

Principali pratiche meritevoli di essere ulteriormente sviluppate

In considerazione del prossimo rinnovo degli Organi Societari, necessità di delineare anche per il prossimo ciclo di mandato, come realizzato per i precedenti, un attento e ampio programma di onboarding, da prevedere anche a livello dei singoli Comitati, orientato ad accelerare l'acquisizione di know-how specifico, sulla organizzazione e governance della Banca, sul Piano di Impresa in essere, sul business ed a sviluppare la socializzazione, l'armonizzazione delle "competenze soft" e la collaborazione tra i Consiglieri.

Remunerazione

Si riportano di seguito i compensi per i componenti degli Organi societari, per gli esercizi 2022/2023/2024, così come deliberati dall'Assemblea del 29 aprile 2022, nonché dal Consiglio di Amministrazione in data 24 maggio 2022, ai sensi di Statuto e in coerenza con quanto previsto dalle Politiche di Remunerazione approvate dalla stessa Assemblea; resta fermo il rimborso delle spese sostenute per ragione dell'ufficio.

Ruolo Compenso annuo lordo
(euro)
Gettone di presenza
(euro)
Consigliere di Amministrazione che non sia
anche membro del Comitato per il Controllo
sulla Gestione
120.000 /
Presidente del Consiglio di Amministrazione
(compenso additivo)
800.000 /
Vice Presidente del Consiglio di
Amministrazione (compenso additivo)
150.000 /
Consigliere di Amministrazione che sia anche
membro del Comitato per il Controllo sulla
Gestione
260.000 /
Presidente del Comitato per il Controllo sulla
Gestione (compenso additivo)
65.000 /
Consigliere Delegato (compenso additivo) (*) 500.000 /
Componenti dei Comitati di nomina consiliare / 2.500
Presidenti dei Comitati di nomina consiliare 60.000 /

(*) In coerenza con i criteri definiti dalle politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo, al Consigliere Delegato in qualità di Direttore Generale è inoltre riconosciuto il trattamento stabilito dal Consiglio, su proposta del Comitato Remunerazioni, oggetto di rendicontazione nella Relazione sulle Remunerazioni, alla quale si rinvia per approfondimenti e informazioni di dettaglio.

Sistema dei controlli e di gestione dei rischi

Il sistema dei controlli interni è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità

Remunerazione

sulla Gestione

Gestione

(compenso additivo)

sostenute per ragione dell'ufficio.

Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione (compenso additivo)

Gestione (compenso additivo)

Consigliere di Amministrazione che non sia anche membro del Comitato per il Controllo

Presidente del Consiglio di Amministrazione

Consigliere di Amministrazione che sia anche membro del Comitato per il Controllo sulla

Presidente del Comitato per il Controllo sulla

per approfondimenti e informazioni di dettaglio.

Si riportano di seguito i compensi per i componenti degli Organi societari, per gli esercizi 2022/2023/2024, così come deliberati dall'Assemblea del 29 aprile 2022, nonché dal Consiglio di Amministrazione in data 24 maggio 2022, ai sensi di Statuto e in coerenza con quanto previsto dalle Politiche di Remunerazione approvate dalla stessa Assemblea; resta fermo il rimborso delle spese

(euro)

120.000 /

800.000 /

150.000 /

260.000 /

65.000 /

Gettone di presenza (euro)

Ruolo Compenso annuo lordo

Consigliere Delegato (compenso additivo) (*) 500.000 /

Componenti dei Comitati di nomina consiliare / 2.500

Presidenti dei Comitati di nomina consiliare 60.000 /

(*) In coerenza con i criteri definiti dalle politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo, al Consigliere Delegato in qualità di Direttore Generale è inoltre riconosciuto il trattamento stabilito dal Consiglio, su proposta del Comitato Remunerazioni, oggetto di rendicontazione nella Relazione sulle Remunerazioni, alla quale si rinvia verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali

contenimento dei rischi entro i limiti indicati dalla Banca (Risk Appetite Framework)

salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite

efficacia ed efficienza dei processi aziendali

affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche

prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite

conformità dell'operatività aziendale con la legge e la normativa di vigilanza nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne

Gli Organi societari assicurano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, secondo quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza sul sistema dei controlli e dalle Disposizioni di Vigilanza sul governo societario.

Il Consiglio di Amministrazione definisce e approva le linee di indirizzo del sistema dei controlli interni, la propensione al rischio e le politiche e i processi di governo di gestione dei rischi

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione vigila sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni e del Risk Appetite Framework (RAF)

Il Comitato Rischi e Sostenibilità supporta il Consiglio nell'esercizio delle proprie funzioni di supervisione strategica e di indirizzo sul sistema dei controlli interni e sulla materia dei rischi nonché sulle tematiche di sostenibilità (ESG)

Il Consigliere Delegato e CEO cura l'esecuzione delle delibere del Consiglio relative all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi e assicura una gestione integrata di tutti i rischi aziendali

L'Organismo di Vigilanza - composto da soggetti esterni alla Banca e dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo - vigila sul funzionamento, sull'efficacia e sull'osservanza del Modello 231 adottato dalla Banca, ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa degli enti, e supporta i competenti Organi al fine della sua implementazione o modificazione.

Il sistema dei controlli interni è basato su tre livelli:

I livello

Costituito dai controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche. I controlli sono effettuati dalle stesse Strutture operative e di business (c.d. "Funzioni di I livello"), anche attraverso unità dedicate esclusivamente a compiti di controllo, ovvero eseguiti nell'ambito del back office.

II livello

Costituito dai controlli sui rischi e sulla conformità, con l'obiettivo di assicurare, tra l'altro, la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi; il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni; la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione. Preposte a tali controlli sono le Strutture dell'Area di Governo Chief Compliance Officer, cui riporta anche la Direzione Centrale Anti Financial Crime, e dell'Area di Governo Chief Risk Officer, cui riporta l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls; tali Strutture (c.d. "Funzioni di controllo di II livello") sono distinte da quelle operative e separate dalla revisione interna.

III livello

Costituito dai controlli di revisione interna - affidati al Chief Audit Officer volti a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente completezza, adeguatezza, funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo a livello di Gruppo.

Di seguito, le principali attività che rientrano nell'ambito dei controlli di III e di II livello:

Chief Audit Officer

  • Assicurare costante e indipendente sorveglianza sul regolare andamento dell'operatività e dei processi della Banca e del Gruppo, valutando la funzionalità del sistema dei controlli interni
  • Fornire consulenza alle funzioni aziendali del Gruppo
  • Assicurare la sorveglianza sul sistema di controlli interni delle società controllate
  • Supportare la governance aziendale e assicurare agli Organi societari e alle competenti Autorità di Vigilanza (BCE, Banca d'Italia, Consob, ecc.) una tempestiva e sistematica informativa sul sistema dei controlli
Chief Compliance Officer Chief Risk Officer
• Assicurare il presidio del rischio di non conformità alle norme a • Governare il processo di definizione, approvazione, controllo e
livello di Gruppo attuazione del RAF
• Definire gli indirizzi e le politiche in materia di conformità alle • Coadiuvare gli Organi societari nel definire gli indirizzi e le
norme del Gruppo politiche in materia di risk management
• Coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in • Coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in
materia di conformità alle norme materia di risk management da parte delle unità del Gruppo
• Collaborare con le altre funzioni aziendali di controllo al fine • Garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di
dell'efficace integrazione del processo di gestione dei rischi Gruppo alle diverse tipologie di rischio
• Gestire le relazioni con gli Organi societari e le Autorità di • Assicurare il presidio della qualità del credito
Vigilanza inerenti alle tematiche di conformità • Convalidare i sistemi interni per la misurazione dei rischi

Le Funzioni aziendali di controllo si coordinano anche mediante la partecipazione a un Comitato manageriale dedicato. Il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi nonché il ruolo degli Organi societari e delle Strutture coinvolti sono dettagliatamente descritti nella Parte III della Relazione.

Capitale sociale e azionariato

I livello

Il sistema dei controlli interni è basato su tre livelli:

II livello

III livello

Costituito dai controlli di revisione interna - affidati al Chief Audit Officer volti a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente completezza, adeguatezza, funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo a livello di Gruppo.

Costituito dai controlli sui rischi e sulla conformità, con l'obiettivo di assicurare, tra l'altro, la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi; il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni; la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione. Preposte a tali controlli sono le Strutture dell'Area di Governo Chief Compliance Officer, cui riporta anche la Direzione Centrale Anti Financial Crime, e dell'Area di Governo Chief Risk Officer, cui riporta l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls; tali Strutture (c.d. "Funzioni di controllo di II livello") sono distinte da quelle operative e separate dalla revisione interna.

Di seguito, le principali attività che rientrano nell'ambito dei controlli di III e di II livello:

Gruppo, valutando la funzionalità del sistema dei controlli interni

• Assicurare il presidio del rischio di non conformità alle norme a

• Definire gli indirizzi e le politiche in materia di conformità alle

• Coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in

• Collaborare con le altre funzioni aziendali di controllo al fine dell'efficace integrazione del processo di gestione dei rischi • Gestire le relazioni con gli Organi societari e le Autorità di

• Assicurare la sorveglianza sul sistema di controlli interni delle società controllate

Consob, ecc.) una tempestiva e sistematica informativa sul sistema dei controlli

• Fornire consulenza alle funzioni aziendali del Gruppo

livello di Gruppo

norme del Gruppo

materia di conformità alle norme

Vigilanza inerenti alle tematiche di conformità

Chief Audit Officer • Assicurare costante e indipendente sorveglianza sul regolare andamento dell'operatività e dei processi della Banca e del

• Supportare la governance aziendale e assicurare agli Organi societari e alle competenti Autorità di Vigilanza (BCE, Banca d'Italia,

Chief Compliance Officer Chief Risk Officer

Le Funzioni aziendali di controllo si coordinano anche mediante la partecipazione a un Comitato manageriale dedicato. Il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi nonché il ruolo degli Organi societari e delle Strutture coinvolti sono dettagliatamente descritti nella Parte III della Relazione.

attuazione del RAF

politiche in materia di risk management

Gruppo alle diverse tipologie di rischio • Assicurare il presidio della qualità del credito

• Governare il processo di definizione, approvazione, controllo e

• Coadiuvare gli Organi societari nel definire gli indirizzi e le

• Coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di risk management da parte delle unità del Gruppo • Garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di

• Convalidare i sistemi interni per la misurazione dei rischi

Costituito dai controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche. I controlli sono effettuati dalle stesse Strutture operative e di business (c.d. "Funzioni di I livello"), anche attraverso unità dedicate esclusivamente a compiti di controllo, ovvero eseguiti nell'ambito del back office.

Il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è pari a Euro 10.368.870.930,08, diviso in n. 17.803.670.501 azioni ordinarie prive del valore nominale, come di seguito riportato:

n. azioni %
capitale
quotazione Diritti
Azioni ordinarie 17.803.670.501 100% Euronext
Milan
Diritto di intervento e di voto nelle
Assemblee ordinarie e straordinarie
(ogni azione ha diritto a un voto)
Altre informazioni SI NO
Restrizioni al diritto di voto x
Voto maggiorato x
Titoli che conferiscono diritti speciali x
Limiti al possesso delle azioni x
Restrizioni al trasferimento delle azioni x
Partecipazione azionaria dei dipendenti x
Accordi parasociali x(*)
Soglia di partecipazione per la presentazione delle liste 0,5%

(*) patto parasociale di consultazione e voto riferito alla presentazione, all'Assemblea che si terrà il 29 aprile 2025, di una lista congiunta per la nomina del Consiglio e del Comitato per il Controllo sulla Gestione (cfr. Parte I della Relazione)

Sulla base delle risultanze del Libro Soci e delle informazioni disponibili relative ai dividendi pagati, gli azionisti di Intesa Sanpaolo sono circa 354.000; di seguito l'evoluzione del loro numero:

( 1 ) dato riferito alla stima basata sulla ricognizione massiva dell'azionariato Intesa Sanpaolo disponibile (maggio 2019), integrata con le evidenze relative alle adesioni all'Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio sulle azioni UBI Banca

( 2 ) dato riferito alla data di stacco della distribuzione di parte della riserva straordinaria a valere sui risultati 2020, deliberata dall'Assemblea ordinaria tenutasi il 14 ottobre 2021

( 3 ) dato riferito alla data di stacco della distribuzione del dividendo nonché di parte della Riserva sovrapprezzo deliberata dall'Assemblea ordinaria tenutasi il 29 aprile 2022

( 4 ) dato riferito alla data di stacco della distribuzione del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria tenutasi il 28 aprile 2023

( 5 ) dato riferito alla data di stacco della distribuzione del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria tenutasi il 24 aprile 2024

Il dettaglio dei principali azionisti è esposto nella Parte I della Relazione.

Di seguito si fornisce la composizione dell'azionariato per area geografica, per tipologia azionisti e per fascia di possesso, sulla base delle segnalazioni nominative dei percettori della distribuzione agli azionisti del dividendo come effettuate dagli intermediari (data stacco 20 maggio 2024).

Composizione azionariato per area geografica

Composizione azionariato per tipologia azionisti

Composizione azionariato per fascia di possesso

Fasce di possesso Numero di azionisti Numero di azioni Quota capitale (%)
1 - 10.000 296.491 719.227.901 3,93%
10.001 - 100.000 49.716 1.391.525.834 7,61%
100.001 - 500.000 5.268 1.048.992.860 5,74%
500.001 - 1.000.000 936 585.835.615 3,20%
1.000.001 - 5.000.000 1.154 2.021.183.639 11,06%
> 5.000.000 542 12.399.202.345 67,82%

Assemblea

L'Assemblea rappresenta il momento conclusivo di un percorso di informazione, dialogo e confronto con gli azionisti di Intesa Sanpaolo che consente a questi ultimi di manifestare consapevolmente il proprio voto, con le modalità e sugli argomenti ad essa riservati dalla legge e dallo Statuto.

L'Assemblea è convocata mediante avviso pubblicato nel sito internet della Società entro il trentesimo giorno precedente la data dell'Assemblea nonché, per estratto, sui quotidiani.

Nel caso di Assemblea convocata per l'elezione dei componenti del Consiglio, il termine di pubblicazione è anticipato al quarantesimo giorno precedente tale data.

Maggioranze assembleari

Per la validità della costituzione dell'Assemblea e delle relative deliberazioni in Intesa Sanpaolo si applicano - sia in sede ordinaria sia in sede straordinaria - le maggioranze stabilite dalla vigente normativa.

Per quorum costitutivo si intende la quota del capitale sociale che è necessario sia rappresentata alla riunione affinché l'assemblea risulti regolarmente costituita, mentre il quorum deliberativo esprime la quota di capitale richiesta affinché le deliberazioni assembleari risultino validamente assunte.

L'Assemblea si tiene usualmente in unica convocazione, con applicazione dei seguenti quorum: Assemblea ordinaria Unica convocazione

Quorum costitutivo Qualunque sia la parte di capitale sociale rappresentata dagli aventi diritto intervenuti
Quorum deliberativo (*) Maggioranza assoluta del capitale rappresentato in Assemblea

(*) Ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazione, la proposta del Consiglio riguardante la fissazione di un limite superiore al 100% (rapporto di 1:1) al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale più rilevante è approvata dall'Assemblea ordinaria quando: (i) l'Assemblea è costituita con almeno la metà del capitale e la deliberazione è assunta con il voto favorevole di almeno i 2/3 del capitale rappresentato in Assemblea; oppure (ii) la deliberazione è assunta con il voto favorevole di almeno i 3/4 del capitale rappresentato in Assemblea, qualunque sia il quorum con cui la stessa è stata costituita.

Resta altresì fermo quanto previsto nello Statuto per l'elezione del Consiglio e del Comitato per il Controllo sulla Gestione; sul punto si rinvia alla descrizione dettagliata contenuta nella Parte II della Relazione.

Assemblea straordinaria Unica convocazione
Quorum costitutivo Presenza di tanti aventi diritto che rappresentino almeno un quinto del capitale sociale
Quorum deliberativo Voto favorevole di almeno i due terzi del capitale rappresentato in Assemblea

Percentuale capitale sociale rappresentato in Assemblea negli ultimi cinque anni

Durante l'esercizio 2024 l'Assemblea si è riunita il 24 aprile in sede ordinaria e straordinaria e ha avuto una durata di 40 minuti.

Tutte le proposte di deliberazione sono state approvate; di seguito, le materie all'ordine del giorno con le relative percentuali di voti favorevoli.

L'Assemblea può essere convocata in sede ordinaria o straordinaria:

  • l'Assemblea ordinaria, cui compete, tra l'altro, l'approvazione del bilancio d'esercizio, deve essere convocata almeno una volta all'anno entro centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale
  • l'Assemblea straordinaria viene convocata per deliberare sulle modifiche dello Statuto (salvi i poteri di adeguamento normativo in capo al Consiglio), sulle operazioni di fusione e scissione nei casi previsti dalla normativa e su ogni altra materia attribuita dalla legge alla sua competenza.
Assemblea 24 aprile % voti
favorevoli
Bilancio 2023

a) Approvazione del bilancio d'esercizio 2023 della Capogruppo

b) Destinazione dell'utile dell'esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo
nonché di parte della Riserva sovrapprezzo
99,88%
99,84%
Remunerazioni

a) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti:
Sezione I - Politiche di remunerazione e incentivazione 2024 del Gruppo Intesa
88,63%
ordinaria
Parte
Sanpaolo

b) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti:
deliberazione non vincolante sulla Sezione II - Informativa sui compensi corrisposti
93,02%
nell'esercizio 2023

c) Approvazione del Sistema di Incentivazione Annuale 2024 basato su strumenti
finanziari
97,96%
Azioni proprie

a) Autorizzazione all'acquisto di azioni proprie oggetto di annullamento senza
riduzione del capitale sociale
99,76%

b) Autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei Piani
di Incentivazione del Gruppo Intesa Sanpaolo
99,14%

c) Autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie per operatività di
mercato
99,62%
straordinaria
Parte
Annullamento di azioni proprie senza riduzione del capitale sociale e conseguente
modifica dell'Articolo 5 (Capitale Sociale) dello Statuto
99,34%

Il testo completo delle deliberazioni adottate è contenuto nei verbali pubblicati nel sito internet della Banca ("Governance" / "Assemblea degli Azionisti"), in cui sono altresì disponibili le relazioni assembleari e la relativa documentazione nonché il Rendiconto sintetico delle rispettive votazioni.


La prossima Assemblea si terrà il 29 aprile 2025.

In occasione dell'Assemblea del 2024, Intesa Sanpaolo si è avvalsa della facoltà, concessa dal legislatore italiano alle società con azioni quotate, di prevedere che l'intervento e l'esercizio del voto degli aventi diritto in Assemblea fossero consentiti esclusivamente tramite il Rappresentante Designato ex art. 135-undecies del Testo unico della finanza. Presso la Sede di Torino, dove l'Assemblea si è costituita, erano fisicamente presenti il Presidente, alcuni Consiglieri, il Rappresentante Designato (Computershare S.p.A.) e il Segretario (Notaio); altri componenti del Consiglio hanno partecipato mediante mezzi di comunicazione a distanza.

La modalità di partecipazione adeguatamente comunicata nell'avviso di convocazione dell'Assemblea - ha consentito maggiore flessibilità ed efficienza del processo assembleare, con indubbi benefici per la Società e per gli azionisti, valorizzando il processo di dialogo pre-assembleare nell'ottica di assicurare a questi ultimi piena trasparenza informativa e parità di accesso alle informazioni necessarie per esercitare consapevolmente le decisioni di voto.

Durante l'esercizio 2024 l'Assemblea si è riunita il 24 aprile in sede ordinaria e straordinaria e ha avuto una durata di 40

Tutte le proposte di deliberazione sono state approvate; di seguito, le materie all'ordine del giorno con le relative percentuali di voti

Assemblea 24 aprile % voti

➢ b) Destinazione dell'utile dell'esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo

➢ a) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti: Sezione I - Politiche di remunerazione e incentivazione 2024 del Gruppo Intesa

➢ b) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti: deliberazione non vincolante sulla Sezione II - Informativa sui compensi corrisposti

➢ c) Approvazione del Sistema di Incentivazione Annuale 2024 basato su strumenti

➢ a) Autorizzazione all'acquisto di azioni proprie oggetto di annullamento senza

➢ b) Autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei Piani

➢ c) Autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie per operatività di

Annullamento di azioni proprie senza riduzione del capitale sociale e conseguente

modifica dell'Articolo 5 (Capitale Sociale) dello Statuto 99,34%

Il testo completo delle deliberazioni adottate è contenuto nei verbali pubblicati nel sito internet della Banca ("Governance" / "Assemblea degli Azionisti"), in cui sono altresì disponibili le relazioni assembleari e la relativa documentazione nonché il Rendiconto sintetico delle rispettive votazioni.


➢ a) Approvazione del bilancio d'esercizio 2023 della Capogruppo

nonché di parte della Riserva sovrapprezzo

di Incentivazione del Gruppo Intesa Sanpaolo

favorevoli

L'Assemblea può essere convocata in sede

l'Assemblea ordinaria, cui compete, tra l'altro, l'approvazione del bilancio d'esercizio, deve essere convocata almeno una volta all'anno entro centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio

l'Assemblea straordinaria viene convocata per deliberare sulle modifiche dello Statuto (salvi i poteri di adeguamento normativo in capo al Consiglio), sulle operazioni di fusione e scissione nei casi previsti dalla normativa e su ogni altra materia attribuita dalla legge alla sua competenza.

ordinaria o straordinaria:

sociale

99,88% 99,84%

88,63%

93,02%

97,96%

99,76%

99,14%

99,62%

minuti.

favorevoli.

Bilancio 2023

Remunerazioni

Sanpaolo

finanziari

Azioni proprie

mercato

nell'esercizio 2023

riduzione del capitale sociale

La prossima Assemblea si terrà il 29 aprile 2025.

Parte

Parte

straordinaria

ordinaria

Intesa Sanpaolo ha pienamente valorizzato il ruolo del Rappresentante Designato e integralmente salvaguardato il diritto degli azionisti di prendere parte all'Assemblea attraverso uno strumento messo a disposizione gratuitamente; tra l'altro, nel caso di rilascio della delega tramite l'apposita piattaforma informatica della Banca, il termine di conferimento della stessa è stato esteso, a beneficio degli aventi diritto, fino al giorno precedente l'Assemblea.

Al fine di consentire una partecipazione attiva alla formazione delle decisioni assembleari e, pertanto, di conferire delega e istruzioni di voto al Rappresentante Designato in modo consapevole, Intesa Sanpaolo ha previsto che le risposte della Società alle domande pre-assembleari e le nuove proposte di deliberazione presentate (anche individualmente) dagli azionisti sugli argomenti all'ordine del giorno fossero pubblicate nel sito internet prima del termine per il conferimento della delega e delle relative istruzioni di voto al Rappresentante Designato.

  • La partecipazione al voto degli azionisti e degli investitori istituzionali è avvenuta in modo informato e consapevole, tenendo in considerazione, tra l'altro, i riscontri della Banca alle domande anticipate sugli argomenti all'ordine del giorno; il livello della partecipazione alla riunione ha registrato una sensibile crescita rispetto all'ultima riunione tenuta "in presenza" (+ 9%).
  • La funzione informativa dei soci è stata assolta mediante un'informazione continua attraverso il sito internet, nel quale ogni azionista/investitore ha potuto consultare tutti i documenti e le comunicazioni assembleari, comprese le relazioni illustrative sulle materie all'ordine del giorno e ogni altra documentazione rilevante nel procedimento che conduce al voto.
  • Il dibattito e il confronto con l'azionista/investitore sono stati condotti nel continuo anche in occasione della presentazione dei risultati - e ben prima della data stabilita per il voto, secondo le modalità previste dalla Politica per la gestione del dialogo con gli azionisti e attraverso gli ulteriori canali di dialogo appropriati.

Focus domande anticipate ex art. 127 ter TUF in occasione delle Assemblee di approvazione del bilancio

Assemblea Numero azionisti Numero domande anticipate
24 aprile 2024 11 412
28 aprile 2023 8 273
29 aprile 2022 6 225
28 aprile 2021 10 226
27 aprile 2020 7 207

L'impegno per la sostenibilità

Intesa Sanpaolo, nel porsi l'obiettivo di continuare a generare valore per tutti gli stakeholder e allo stesso tempo di costruire la Banca del futuro, profittevole, innovativa e sostenibile, è anche consapevole degli impatti legati alle proprie attività sull'economia, sull'ambiente e sulle persone.

Il Gruppo a livello strategico punta a rafforzare ulteriormente la leadership nelle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance), con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima. Le tematiche ESG rappresentano infatti uno dei quattro pilastri del Piano di Impresa 2022-2025 del Gruppo per una solida e sostenibile creazione di valore.

Al fine di definire un quadro di valori e principi nonché dare disclosure sulle diverse tematiche legate alla sostenibilità/ESG, Intesa Sanpaolo adotta e pubblica appositi documenti, tra i quali il Codice Etico, la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità e altra reportistica ESG di rilievo, quali ad esempio il Climate Report e il Responsible Banking Progress Statement1 - disponibili nel sito internet del Gruppo e ai quali si rinvia - oltre a diverse policy riguardanti specifici temi ESG e ambiti di attività della Banca (diritti umani, ambiente, finanziamenti a particolari settori).

1111

Il Codice Etico è uno strumento di autoregolamentazione volontaria adottato da tutte le società del Gruppo ed è parte integrante del modello di gestione della sostenibilità. Contiene la mission, i valori aziendali e i principi che regolano le relazioni con ogni soggetto, interno o esterno, coinvolto o impattato, direttamente o indirettamente, nello svolgimento dell'attività aziendale (stakeholder) richiamando, per alcuni ambiti di particolare rilevanza, regole e principi coerenti ai migliori standard internazionali. È il riferimento per l'integrazione di considerazioni sociali e ambientali nei processi, nelle prassi e nelle decisioni aziendali esplicitando i fondamenti della cultura aziendale. Tutto il Personale del Gruppo, in Italia e all'estero, è chiamato ad agire in modo conforme e coerente con i valori e principi enunciati nel Codice e ciascuna società del Gruppo è tenuta a garantire, pur nel rispetto delle proprie specificità, l'adesione delle sue azioni e attività ai valori e ai principi ivi affermati.

La Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità2 è redatta ai sensi del D. Lgs. n. 125/2024 che recepisce nell'ordinamento italiano la Direttiva 2022/2464/UE (Corporate Sustainability Reporting Directive, "CSRD"); mira ad armonizzare e unificare la reportistica di sostenibilità in Europa, per garantire una maggiore coerenza e comparabilità delle informazioni. A tal fine sono stati sviluppati standard comuni a livello europeo, gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). La Rendicontazione è approvata annualmente dal Consiglio e include le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto del Gruppo Intesa Sanpaolo sulle questioni di sostenibilità, nonché le informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui tali questioni influiscono sull'andamento del Gruppo, sui suoi risultati e sulla sua situazione. Con specifico riferimento alle questioni di sostenibilità sono quindi richieste informazioni relative: al modello e alla strategia aziendale, agli obiettivi definiti, al ruolo degli organi di amministrazione e controllo, alle politiche praticate, alle azioni intraprese per prevenire o attenuare impatti negativi, effettivi o potenziali, ai principali rischi generati e subiti nonché agli indicatori fondamentali di prestazione riguardanti temi ambientali, sociali e di governance.

1 In precedenza PRB Report. Report redatto al fine di rendicontare i progressi raggiunti rispetto ai Principles for Responsibile Banking (PRB), a cui Intesa Sanpaolo ha aderito come Founding signatory.

2 Redatta per il primo anno con riferimento al periodo di rendicontazione 2024, sostituendo la Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria (DCNF).

L'impegno per la sostenibilità

Intesa Sanpaolo, nel porsi l'obiettivo di continuare a generare valore per tutti gli stakeholder e allo stesso tempo di costruire la Banca del futuro, profittevole, innovativa e sostenibile, è anche consapevole degli impatti legati alle proprie attività sull'economia, sull'ambiente e sulle persone.

Il Gruppo a livello strategico punta a rafforzare ulteriormente la leadership nelle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance), con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima. Le tematiche ESG rappresentano infatti uno dei quattro pilastri del Piano di

Al fine di definire un quadro di valori e principi nonché dare disclosure sulle diverse tematiche legate alla sostenibilità/ESG, Intesa Sanpaolo adotta e pubblica appositi documenti, tra i quali il Codice Etico, la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità e altra reportistica ESG di rilievo, quali ad esempio il Climate Report e il Responsible Banking Progress Statement1 - disponibili nel sito internet del Gruppo e ai quali si rinvia - oltre a diverse policy riguardanti specifici temi ESG e ambiti di attività della Banca

Il Codice Etico è uno strumento di autoregolamentazione volontaria adottato da tutte le società del Gruppo ed è parte integrante del modello di gestione della sostenibilità. Contiene la mission, i valori aziendali e i principi che regolano le relazioni con ogni soggetto, interno o esterno, coinvolto o impattato, direttamente o indirettamente, nello svolgimento dell'attività aziendale (stakeholder) richiamando, per alcuni ambiti di particolare rilevanza, regole e principi coerenti ai migliori standard internazionali. È il riferimento per l'integrazione di considerazioni sociali e ambientali nei processi, nelle prassi e nelle decisioni aziendali esplicitando i fondamenti della cultura aziendale. Tutto il Personale del Gruppo, in Italia e all'estero, è chiamato ad agire in modo conforme e coerente con i valori e principi enunciati nel Codice e ciascuna società del Gruppo è tenuta a garantire, pur nel rispetto delle proprie specificità, l'adesione delle sue azioni

La Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità2 è redatta ai sensi del D. Lgs. n. 125/2024 che recepisce nell'ordinamento italiano la Direttiva 2022/2464/UE (Corporate Sustainability Reporting Directive, "CSRD"); mira ad armonizzare e unificare la reportistica di sostenibilità in Europa, per garantire una maggiore coerenza e comparabilità delle informazioni. A tal fine sono stati sviluppati standard comuni a livello europeo, gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). La Rendicontazione è approvata annualmente dal Consiglio e include le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto del Gruppo Intesa Sanpaolo sulle questioni di sostenibilità, nonché le informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui tali questioni influiscono sull'andamento del Gruppo, sui suoi risultati e sulla sua situazione. Con specifico riferimento alle questioni di sostenibilità sono quindi richieste informazioni relative: al modello e alla strategia aziendale, agli obiettivi definiti, al ruolo degli organi di amministrazione e controllo, alle politiche praticate, alle azioni intraprese per prevenire o attenuare impatti negativi, effettivi o potenziali, ai principali rischi generati e subiti nonché agli indicatori fondamentali di

Impresa 2022-2025 del Gruppo per una solida e sostenibile creazione di valore.

(diritti umani, ambiente, finanziamenti a particolari settori).

e attività ai valori e ai principi ivi affermati.

Banking (PRB), a cui Intesa Sanpaolo ha aderito come Founding signatory.

Finanziaria (DCNF).

prestazione riguardanti temi ambientali, sociali e di governance.

1 In precedenza PRB Report. Report redatto al fine di rendicontare i progressi raggiunti rispetto ai Principles for Responsibile

2 Redatta per il primo anno con riferimento al periodo di rendicontazione 2024, sostituendo la Dichiarazione Consolidata Non

Il Climate Report - approvato dal Consiglio - è finalizzato a rendicontare informazioni sul clima in conformità alle raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD)3. Il documento è articolato nei quattro pilastri delle raccomandazioni (Governance, Strategy, Risk Management e Metrics and Targets) e a partire dall'edizione 2022 include un Transition Plan relativo ai target Net Zero. Nell'edizione 2024 sono stati aggiunti i target al 2030 relativi ai settori Residential Real Estate (RRE), Agricoltura, Cemento e Alluminio, che vanno ad aggiungersi ai sei settori con obiettivi di decarbonizzazione già pubblicati e rendicontati nel Climate Report 2023 (Oil&Gas, Power Generation, Automotive, Coal Mining, Iron and Steel, Commercial Real Estate).

3 Con la pubblicazione dello Status Report 2023 la TCFD ha completato il proprio mandato e si è sciolta. Pertanto, la IFRS Foundation è subentrata nel monitoraggio delle disclosure in ambito climate.

La governance della sostenibilità, costantemente rafforzata nel tempo, è caratterizzata dal coinvolgimento di diversi Organi e Strutture, le cui principali responsabilità sono indicate di seguito

Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità definisce e approva le linee strategiche e le politiche in materia di sostenibilità (ESG), ivi incluso il modello di responsabilità sociale e culturale e il contrasto al cambiamento climatico, tenendo conto degli obiettivi di solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder; definisce e approva gli obiettivi di rischio, includendo nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio anche i rischi in materia di sostenibilità (ESG), con particolare riferimento ai rischi climatici e ambientali; approva i risultati dell'analisi della materialità d'impatto e finanziaria che identifica gli aspetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che sono rilevanti avuto riguardo agli impatti, ai rischi e alle opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile; approva la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, garantendo che la stessa sia redatta e pubblicata in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, previo esame da parte del Comitato per il Controllo sulla Gestione, nonché ogni altra reportistica di particolare rilievo in questo ambito; esamina l'informativa annuale presentata dal Dirigente Preposto circa le attività di presidio del rischio di informativa di sostenibilità e le relazioni periodiche presentate dalle funzioni aziendali di controllo; approva gli aggiornamenti al Codice Etico e la politica per la promozione della diversità e della inclusività.

Comitato Rischi e Sostenibilità

Il Comitato Rischi e Sostenibilità supporta il Consiglio nell'esercizio di tutti i compiti sopra indicati ed in particolare nei seguenti ambiti: la valutazione e l'approfondimento delle tematiche di sostenibilità (ESG) connesse all'esercizio dell'attività della Banca; l'approvazione dell'elenco dei settori sensibili sotto il profilo ESG rilevanti ai fini dell'attività di finanziamento del Gruppo; le valutazioni e le determinazioni da adottare in merito all'analisi della materialità d'impatto e finanziaria in materia di sostenibilità, anche ai fini dell'approvazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità. Tale analisi identifica gli aspetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che sono potenzialmente rilevanti avuto riguardo agli impatti, ai rischi e alle opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile, nonché sulla relativa metodologia; la verifica del posizionamento del Gruppo rispetto alle best practice nazionali e internazionali nell'ambito della sostenibilità, con particolare riferimento alla partecipazione di Intesa Sanpaolo ai principali indici di sostenibilità.

Comitato per il Controllo sulla Gestione

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, con il supporto delle funzioni competenti in materia di sostenibilità (ESG) e revisione interna, vigila sul rispetto dei principi e dei valori contenuti nel Codice Etico; con riferimento alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, vigila sull'osservanza delle disposizioni previste dal D. Lgs. n. 125/2024 e ne riferisce nella relazione annuale all'Assemblea degli Azionisti ed esamina la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, nell'esercizio delle proprie funzioni di vigilanza, in via preventiva rispetto al Consiglio; esamina l'informativa annuale presentata dal Dirigente Preposto circa le attività di presidio del rischio d'informativa di sostenibilità e le relazioni periodiche presentate dalle funzioni aziendali di controllo.

Consigliere Delegato e CEO

Il Consigliere Delegato e CEO governa le performance di sostenibilità; esercita il potere di proposta nei confronti del Consiglio per le deliberazioni di competenza; assicura la coerenza del processo di gestione dei rischi con la propensione al rischio e le politiche di governo dei rischi in materia; è informato dal Dirigente Preposto su base annuale circa le attività di presidio del rischio d'informativa di sostenibilità; provvede, congiuntamente al Dirigente Preposto, alle attestazioni di legge relative all'informazione patrimoniale, economica, finanziaria e di sostenibilità prescritte dalla normativa.

Comitato di Direzione

Il Comitato, nell'ambito della Sessione Piano d'Impresa e Sostenibilità (ESG), collabora, tenendo conto degli obiettivi di solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder, nella definizione delle linee strategiche e delle politiche di sostenibilità (ESG), ivi incluso il modello di responsabilità sociale e culturale e il contrasto al cambiamento climatico, che il Consigliere Delegato e CEO sottopone ai Comitati consiliari competenti e al Consiglio di Amministrazione; collabora nell'individuazione e aggiornamento delle questioni di sostenibilità ambientale, sociale e di governance potenzialmente rilevanti in relazione agli impatti, rischi e opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile, nell'ambito dell'analisi della materialità d'impatto e finanziaria; esamina, preventivamente alla presentazione al Consiglio, la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità e ogni altra reportistica di particolare rilievo sulle tematiche di sostenibilità; indirizza la coerenza dello sviluppo tecnologico, con specifico riferimento all'artificial intelligence/machine learning, con i principi etici del Gruppo.

Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo

Al Comitato è riservato l'esame, nella sessione Operational e Reputational Risk, dei principali profili di rischio ESG, che si riflettono o si potrebbero riflettere, sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali. A tale sessione, presieduta dal Chief Risk Officer, partecipano i responsabili delle funzioni aziendali di controllo del Gruppo e delle Aree di Governo interessate.

Chief Sustainability Officer

Consiglio di Amministrazione

Comitato Rischi e Sostenibilità

per la promozione della diversità e della inclusività.

di Intesa Sanpaolo ai principali indici di sostenibilità.

Comitato per il Controllo sulla Gestione

Consigliere Delegato e CEO

Comitato di Direzione

sostenibilità prescritte dalla normativa.

Il Consiglio, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità definisce e approva le linee strategiche e le politiche in materia di sostenibilità (ESG), ivi incluso il modello di responsabilità sociale e culturale e il contrasto al cambiamento climatico, tenendo conto degli obiettivi di solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder; definisce e approva gli obiettivi di rischio, includendo nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio anche i rischi in materia di sostenibilità (ESG), con particolare riferimento ai rischi climatici e ambientali; approva i risultati dell'analisi della materialità d'impatto e finanziaria che identifica gli aspetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che sono rilevanti avuto riguardo agli impatti, ai rischi e alle opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile; approva la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, garantendo che la stessa sia redatta e pubblicata in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, previo esame da parte del Comitato per il Controllo sulla Gestione, nonché ogni altra reportistica di particolare rilievo in questo ambito; esamina l'informativa annuale presentata dal Dirigente Preposto circa le attività di presidio del rischio di informativa di sostenibilità e le relazioni periodiche presentate dalle funzioni aziendali di controllo; approva gli aggiornamenti al Codice Etico e la politica

La governance della sostenibilità, costantemente rafforzata nel tempo, è caratterizzata dal coinvolgimento di diversi Organi e Strutture, le cui principali responsabilità sono indicate di seguito

Il Comitato Rischi e Sostenibilità supporta il Consiglio nell'esercizio di tutti i compiti sopra indicati ed in particolare nei seguenti ambiti: la valutazione e l'approfondimento delle tematiche di sostenibilità (ESG) connesse all'esercizio dell'attività della Banca; l'approvazione dell'elenco dei settori sensibili sotto il profilo ESG rilevanti ai fini dell'attività di finanziamento del Gruppo; le valutazioni e le determinazioni da adottare in merito all'analisi della materialità d'impatto e finanziaria in materia di sostenibilità, anche ai fini dell'approvazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità. Tale analisi identifica gli aspetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che sono potenzialmente rilevanti avuto riguardo agli impatti, ai rischi e alle opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile, nonché sulla relativa metodologia; la verifica del posizionamento del Gruppo rispetto alle best practice nazionali e internazionali nell'ambito della sostenibilità, con particolare riferimento alla partecipazione

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, con il supporto delle funzioni competenti in materia di sostenibilità (ESG) e revisione interna, vigila sul rispetto dei principi e dei valori contenuti nel Codice Etico; con riferimento alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, vigila sull'osservanza delle disposizioni previste dal D. Lgs. n. 125/2024 e ne riferisce nella relazione annuale all'Assemblea degli Azionisti ed esamina la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, nell'esercizio delle proprie funzioni di vigilanza, in via preventiva rispetto al Consiglio; esamina l'informativa annuale presentata dal Dirigente Preposto circa le attività di presidio del rischio

Il Consigliere Delegato e CEO governa le performance di sostenibilità; esercita il potere di proposta nei confronti del Consiglio per le deliberazioni di competenza; assicura la coerenza del processo di gestione dei rischi con la propensione al rischio e le politiche di governo dei rischi in materia; è informato dal Dirigente Preposto su base annuale circa le attività di presidio del rischio d'informativa di sostenibilità; provvede, congiuntamente al Dirigente Preposto, alle attestazioni di legge relative all'informazione patrimoniale, economica, finanziaria e di

Il Comitato, nell'ambito della Sessione Piano d'Impresa e Sostenibilità (ESG), collabora, tenendo conto degli obiettivi di solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder, nella definizione delle linee strategiche e delle politiche di sostenibilità (ESG), ivi incluso il modello di responsabilità sociale e culturale e il contrasto al cambiamento climatico, che il Consigliere Delegato e CEO sottopone ai Comitati consiliari competenti e al Consiglio di Amministrazione; collabora nell'individuazione e aggiornamento delle questioni di sostenibilità ambientale, sociale e di governance potenzialmente rilevanti in relazione agli impatti, rischi e opportunità considerati, in coerenza con la normativa applicabile, nell'ambito dell'analisi della materialità d'impatto e finanziaria; esamina, preventivamente alla presentazione al Consiglio, la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità e ogni altra reportistica di particolare rilievo sulle tematiche di sostenibilità; indirizza la coerenza dello sviluppo tecnologico, con specifico riferimento all'artificial intelligence/machine learning, con i principi etici del Gruppo.

d'informativa di sostenibilità e le relazioni periodiche presentate dalle funzioni aziendali di controllo.

L'Area di Governo CSO ha le seguenti principali funzioni: guidare la definizione e l'implementazione della strategia ESG del Gruppo, contribuendo anche all'identificazione di azioni e iniziative specifiche e di nuove opportunità di business; collaborare alla rendicontazione ESG e promuovere la diffusione della cultura della sostenibilità e dell'innovazione; svolgere un ruolo attivo nello sviluppo e nella promozione dei territori e delle comunità in cui il Gruppo opera, sostenendo le organizzazioni no profit e promuovendo iniziative di inclusione sociale e di interventi a sostegno dell'educazione; promuovere l'innovazione delle imprese e dei territori come fattore chiave per lo sviluppo sostenibile attraverso la ricerca applicata e il sostegno alle startup, all'open innovation, alla transizione all'economia circolare e allo sviluppo di ecosistemi di innovazione; promuovere il patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico del Gruppo, per contribuire alla crescita civile e culturale dei territori e delle comunità di riferimento, assicurandone altresì la protezione e valorizzazione.

Cabina di Regia ESG e relativi Tavoli

La Cabina di Regia ESG è un organismo manageriale collegiale con funzioni consultive, di approfondimento e valutazione, costituito al fine di supportare il Comitato di Direzione nell'esercizio delle proprie attività in ambito ESG, con particolare riferimento alla proposizione strategica di indirizzi, politiche e iniziative su tematiche ESG, nel monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi nonché nell'esame di eventuali azioni che possano rendersi opportune o necessarie ai fini del raggiungimento dei risultati.

La Cabina di Regia ESG è presieduta dalla Responsabile dell'Area di Governo Chief Sustainability Officer, con la partecipazione del Responsabile dell'Area di Governo Chief Financial Officer, del Responsabile dell'Area di Governo Chief Risk Officer e del/dei Responsabile/i di ESG Steering. Ove ritenuto necessario, in relazione alle tematiche affrontate, possono partecipare a chiamata i Responsabili delle altre Aree di Governo, i Responsabili delle Divisioni e i Sustainability Manager, i quali hanno il compito di presidiare le tematiche ESG nell'ambito delle rispettive Aree di Governo o Divisioni e partecipano ai Tavoli attivati per favorire la condivisione e le sinergie all'interno del Gruppo in ambito ESG: il Tavolo di Coordinamento ESG, il Tavolo Investimenti e Assicurazioni Sostenibili e il Tavolo Social Impact.

Nel 2024 il Consiglio ha rafforzato la governance ESG con la nomina della Chief Sustainability Officer, responsabile di un'Area di Governo costituita per guidare le strategie di sviluppo sostenibile del Gruppo, con un impegno particolare verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze, in cui sono confluite: i) attività distribuite in diverse unità organizzative del Gruppo con la costituzione, in ambito sociale, dell'Area di Governo Chief Social Impact Officer; ii) la nuova unità organizzativa "ESG Steering" dedicata all'indirizzo strategico e al monitoraggio delle tematiche ESG; iii) Struttura Arte, Cultura e Beni storici; iv) Innovation Center; v) Neva SGR.

L'Area di Governo Chief Social Impact Officer contribuisce alla definizione delle linee guida strategiche e presidia l'indirizzo, il governo e l'implementazione delle iniziative e delle progettualità in ambito Social Impact svolte dal Gruppo, assicurando la relazione con i principali stakeholder, individuando i modelli d'intervento e l'attivazione di azioni di sistema e promuovendo il benessere e l'inclusione delle persone e delle relative comunità. Presidia inoltre l'indirizzo, il coordinamento e il monitoraggio delle iniziative volte a mitigare gli impatti ambientali diretti generati dalle attività del Gruppo.

Nel corso del 2024 il Consiglio di Amministrazione è stato ingaggiato su tutti i temi legati alla Sostenibilità (ESG) nonché sulle iniziative previste in tale ambito, ricomprese nel Piano d'Impresa.

Inoltre, il Consiglio, così come il Comitato Rischi e Sostenibilità, è stato periodicamente informato dell'avanzamento delle iniziative ESG previste dal Piano d'Impresa e ha monitorato il loro andamento, deliberando, se del caso, la messa a terra dei singoli progetti.

Di seguito si rappresentano le tematiche più rilevanti nell'ambito ESG esaminate dal Consiglio e dal Comitato Rischi e Sostenibilità, fermo restando il supporto del Comitato nei confronti del Consiglio nella valutazione e nell'approfondimento delle tematiche di sostenibilità e nell'approvazione delle linee strategiche e delle politiche in materia.

Per ulteriori dettagli sulla gestione da parte del Gruppo delle tematiche ESG si rimanda alla specifica sezione del sito internet nonché alla documentazione pubblicata nella stessa.

Il Piano d'Impresa 2022-2025 e la sostenibilità

Nel corso del 2024 il Consiglio di Amministrazione è stato ingaggiato su tutti i temi legati alla Sostenibilità (ESG) nonché sulle iniziative previste in tale ambito, ricomprese nel Piano d'Impresa.

Inoltre, il Consiglio, così come il Comitato Rischi e Sostenibilità, è stato periodicamente informato dell'avanzamento delle iniziative ESG previste dal Piano d'Impresa e ha monitorato il loro andamento,

Di seguito si rappresentano le tematiche più rilevanti nell'ambito ESG esaminate dal Consiglio e dal Comitato Rischi e Sostenibilità, fermo restando il supporto del Comitato nei confronti del Consiglio nella valutazione e nell'approfondimento delle tematiche di sostenibilità e nell'approvazione delle linee

Per ulteriori dettagli sulla gestione da parte del Gruppo delle tematiche ESG si rimanda alla specifica

Dichiarazione Consolidata Non

Principles for Responsible Banking

Rendicontazione sul rispetto degli impegni sull'equità di genere (previsti dai Principi in materia di Diversity, Equity and

Rendicontazione sull'attuazione del Codice Etico e dei principi di responsabilità sociale e ambientale Implementazione della Corporate Sustainability Reporting Directive Net Zero Banking Alliance: target

Reputational Risk Management

Linee Guida in materia di operatività con soggetti attivi nel settore dei materiali di

Linee Guida per la redazione della Rendicontazione Consolidata di

Neutralità delle Politiche di Remunerazione del Gruppo rispetto al genere - Analisi del gender pay gap

Modern Slavery Statement

Finanziaria

Report Climate Report

Inclusion)

settoriali

Framework

armamento

Sostenibilità

deliberando, se del caso, la messa a terra dei singoli progetti.

sezione del sito internet nonché alla documentazione pubblicata nella stessa.

CdA

ESG

CRS

strategiche e delle politiche in materia.

Il Piano d'Impresa, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 3 febbraio 2022, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità, prevede una marcata connotazione ESG e identifica azioni e obiettivi concreti con riferimento ai pilastri di Sostenibilità individuati dal Gruppo.

Bisogni sociali Inclusione finanziaria Impegno per la cultura
Programma cibo e riparo per le
persone in difficoltà con
distribuzione di pasti, posti letto,
medicinali e abbigliamento
Programmi di occupabilità
giovanile finalizzato alla
formazione e all'accesso al
mercato del lavoro
Promozione dell'inclusione
educativa, con rafforzamento delle
partnership con le principali
università e scuole italiane
Social housing, con promozione di
unità abitative per alloggi sociali e
posti letto per studenti
Contributi al supporto di iniziative
per far fronte ai bisogni sociali
Costituzione a Brescia di un'unità
organizzativa con funzioni di
indirizzo e di governo delle attività
dedicate all'impatto sociale ("Intesa
Sanpaolo per il Sociale")
Supporto creditizio e servizi
dedicati alle organizzazioni no
profit per promuovere iniziative
territoriali a beneficio delle
comunità e dell'ambiente
Fund for Impact, con sostegno
diretto alle persone che non
possono accedere al credito
attraverso i canali finanziari
tradizionali
Credito per la rigenerazione
urbana, con investimenti in
ospedali, mobilità smart, reti a
banda larga, istruzione ed
infrastrutture sostenibili e di
servizi
Credito alle persone vulnerabili
per supportare le persone con
difficile accesso al credito, le
famiglie colpite da calamità
naturali, con partnership per
erogare microcredito a privati o
piccole imprese in difficoltà
Gallerie d'Italia, con le quattro sedi
del museo di Intesa Sanpaolo e la
creazione di un centro d'eccellenza
per la valorizzazione della
fotografia nella sede di Torino
Mostre temporanee, laboratori
didattici con le scuole e progetti di
inclusione sociale dedicati alle
categorie vulnerabili
Programma "Restituzioni" dedicato
al restauro e alla valorizzazione del
patrimonio nazionale in
collaborazione con il Ministero
della Cultura
Formazione nelle professioni
dell'arte e della cultura
Partnership con musei, istituzioni
pubbliche/private nazionali e
internazionali
Sponsorizzazione di attività ed
eventi culturali
Innovazione Clima e ambiente Supporto ai clienti nella
transizione ESG
Sviluppo di progetti multidisciplinari
di ricerca applicata
Investimenti in startup ad alto
potenziale
Supporto allo sviluppo di
ecosistemi d'innovazione di respiro
internazionale
Accelerazione della business
transformation e supporto allo
sviluppo di lungo termine delle
corporate promuovendo il de
risking e la competitività attraverso
programmi di Open Innovation
Diffusione della cultura in ambito
innovazione attraverso eventi e
nuovi format educativi
Adesione a tutte le alleanze Net
Zero su credito, investimenti e
assicurazione
Diventare "Carbon Neutral" entro
il 2030, attraverso la riduzione del
53% delle emissioni Scope 1+2
(rispetto ai livelli 2019) e
l'acquisto di crediti di carbonio
per la quota residuale.
100% dell'energia acquistata in
Italia derivante da fonti rinnovabili
Protezione e ripristino del
capitale naturale
Credito sostenibile a supporto di
green economy, economia circolare
e transizione ecologica
Supporto alle piccole e medie
imprese per finanziare progetti
finalizzati a migliorare il proprio
profilo di sostenibilità
Attivazione nel territorio di
Laboratori ESG, per supportare le
piccole e medie imprese
nell'approccio alla sostenibilità
Rafforzamento dell'offerta di
prodotti di investimento ESG
nell'asset management
Sviluppo di un'offerta assicurativa
ESG dedicata

Le iniziative messe in campo da Intesa Sanpaolo hanno consentito al Gruppo di ricevere diversi riconoscimenti, quale l'inclusione per il quattordicesimo anno consecutivo - unica banca italiana - nei Dow Jones Sustainability Indices (World e Europe), tra i più importanti indici borsistici di sostenibilità internazionali.

Intesa Sanpaolo si è confermata inoltre prima in Europa per le relazioni con gli investitori istituzionali e gli analisti finanziari nonché per gli aspetti ESG, secondo la classifica 2024 stilata da Extel (precedentemente Institutional Investor Research), che ha anche attribuito per il terzo anno consecutivo al Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il primo posto tra quelli delle banche europee nella relativa graduatoria.

Per maggiori dettagli, si rinvia alla pagina dedicata sul sito istituzionale di Gruppo.

Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale

Seguendo una tradizione consolidata, lo Statuto della Banca prevede la possibilità di destinare una quota degli utili al sostegno di progetti che hanno come riferimento la solidarietà, l'utilità sociale e il valore della persona, tramite il Fondo di Beneficenza.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito il Consigliere Delegato e secondo le linee guida approvate dal Consiglio, sovraintende alla realizzazione delle iniziative rientranti negli obiettivi del Fondo.

Le modalità di gestione e utilizzo del Fondo sono disciplinate dal Regolamento e dalle Linee Guida approvati dal Consiglio in coerenza con gli impegni indicati nel Codice Etico.

Particolare attenzione viene prestata, nella scelta dei settori e dei progetti di intervento, ai valori sottostanti, al merito delle iniziative proposte e all'importanza dei bisogni sociali che intendono soddisfare.

Le attività vengono svolte secondo modalità trasparenti e rendicontabili e attraverso procedure che evitino ogni possibile conflitto di interessi di ordine personale o aziendale; viene inoltre assicurato che le erogazioni liberali prescindano dal perseguimento di interessi di natura commerciale.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo

Le iniziative messe in campo da Intesa Sanpaolo hanno consentito al Gruppo di ricevere diversi riconoscimenti, quale l'inclusione per il quattordicesimo anno consecutivo - unica banca italiana - nei Dow Jones Sustainability Indices (World e Europe), tra i più importanti indici borsistici di sostenibilità

Intesa Sanpaolo si è confermata inoltre prima in Europa per le relazioni con gli investitori istituzionali e gli analisti finanziari nonché per gli aspetti ESG, secondo la classifica 2024 stilata da Extel (precedentemente Institutional Investor Research), che ha anche attribuito per il terzo anno consecutivo al Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il primo posto tra quelli delle banche

Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale

Seguendo una tradizione consolidata, lo Statuto della Banca prevede la possibilità di destinare una quota degli utili al sostegno di progetti che hanno come riferimento la solidarietà, l'utilità

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, sentito il Consigliere Delegato e secondo le linee guida approvate dal Consiglio, sovraintende alla realizzazione delle iniziative rientranti negli

Le modalità di gestione e utilizzo del Fondo sono disciplinate dal Regolamento e dalle Linee

Particolare attenzione viene prestata, nella scelta dei settori e dei progetti di intervento, ai valori sottostanti, al merito delle iniziative proposte e all'importanza dei bisogni sociali che intendono

Le attività vengono svolte secondo modalità trasparenti e rendicontabili e attraverso procedure che evitino ogni possibile conflitto di interessi di ordine personale o aziendale; viene inoltre assicurato che le erogazioni liberali prescindano dal perseguimento di interessi di natura

Guida approvati dal Consiglio in coerenza con gli impegni indicati nel Codice Etico.

Per maggiori dettagli, si rinvia alla pagina dedicata sul sito istituzionale di Gruppo.

sociale e il valore della persona, tramite il Fondo di Beneficenza.

internazionali.

europee nella relativa graduatoria.

obiettivi del Fondo.

soddisfare.

commerciale.

Intesa Sanpaolo è la Capogruppo del Gruppo Bancario omonimo e controlla, oltre alle società che ne fanno parte, anche altre società che appartengono al Gruppo societario, attivo nella prestazione, tra l'altro, di servizi assicurativi e commerciali.

In veste di Capogruppo del Gruppo Bancario, Intesa Sanpaolo esercita, ai sensi del Testo unico bancario, le funzioni di direzione e coordinamento nei confronti delle società appartenenti al Gruppo Bancario ed emana nei loro confronti le disposizioni necessarie per assicurare il rispetto e l'esecuzione dei provvedimenti impartiti dalla Banca d'Italia nell'interesse della stabilità del Gruppo stesso. Inoltre, Intesa Sanpaolo esercita, ai sensi degli artt. 2497 e ss. c.c., attività di direzione e coordinamento nei confronti di tutte le altre società controllate, fatta eccezione per Risanamento S.p.A.

Intesa Sanpaolo esercita tale attività anche rispetto alla compagnia assicurativa Intesa Sanpaolo Assicurazioni la quale, ai sensi del D. Lgs. n. 209/2005 ("Codice delle Assicurazioni Private") e delle relative disposizioni attuative, è a sua volta al vertice del Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Assicurazioni e, come tale, esercita, ai sensi dell'art. 2497 e ss. c.c., attività di direzione e coordinamento nei confronti delle società italiane appartenenti al Gruppo Assicurativo: Intesa Sanpaolo Protezione S.p.A., Fideuram Vita S.p.A., Intesa Sanpaolo Insurance Agency S.p.A. e InSalute Servizi S.p.A.

Intesa Sanpaolo ha adottato un Regolamento di Gruppo, nel quale sono disciplinati le modalità istituzionali di funzionamento del Gruppo Intesa Sanpaolo e i rapporti infragruppo, nel rispetto delle previsioni della normativa di vigilanza che assegna alla capogruppo la responsabilità di assicurare, attraverso l'attività di direzione e coordinamento, la coerenza complessiva dell'assetto di governo del Gruppo stesso.


L'attività del Gruppo si articola in sei Divisioni.

Banca dei
Territori
Focalizzata sul mercato e sulla centralità del territorio per il rafforzamento delle relazioni con gli
individui, le piccole e medie imprese e gli enti nonprofit. La Divisione include le attività di credito
industriale, leasing e factoring, nonché la digital bank Isybank (che opera anche nell'instant
banking tramite Mooney, partnership con il Gruppo Enel).
IMI Corporate
& Investment
Banking
Partner globale per le imprese, le istituzioni finanziarie e la pubblica amministrazione in un'ottica
di medio/lungo termine, su basi nazionali e internazionali. Include le attività di capital markets &
investment banking ed è presente in 24 Paesi a supporto dell'attività cross-border dei suoi clienti
con una rete specializzata costituita da filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono
attività di corporate banking.
International
Banks
Include le controllate che svolgono attività di commercial banking nei seguenti Paesi: Albania
(Intesa Sanpaolo Bank Albania), Bosnia-Erzegovina (Intesa Sanpaolo Banka Bosna i
Hercegovina), Croazia (Privredna Banka Zagreb), Egitto (Bank of Alexandria), Moldavia
(Eximbank), Repubblica Ceca (la filiale di Praga di VUB Banka), Romania (Intesa Sanpaolo
Bank Romania e First Bank), Serbia (Banca Intesa Beograd), Slovacchia (VUB Banka), Slovenia
(Intesa Sanpaolo Bank), Ucraina (Pravex Bank) e Ungheria (CIB Bank).
Private
Banking
Serve i clienti appartenenti al segmento Private e High Net Worth Individuals con l'offerta di
prodotti e servizi mirati. La Divisione include Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, con
6.814 private banker.
Asset
Management
Offre soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali
esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale. La Divisione include Eurizon, con 333 miliardi di
euro di masse gestite.
Insurance Offre prodotti assicurativi e previdenziali rivolti alla clientela del Gruppo. Alla Divisione, con una
raccolta diretta pari a 177 miliardi di euro, fanno capo Intesa Sanpaolo Assicurazioni - che
controlla Intesa Sanpaolo Protezione, Intesa Sanpaolo Insurance Agency nonché InSalute
Servizi - e Fideuram Vita.

35

La Governance di Intesa Sanpaolo

Art. 123 bis, c. 2, lett. a), Tuf

Adesione al Codice di Corporate Governance

Intesa Sanpaolo aderisce al Codice di Corporate Governance, approvato il 31 gennaio 2020 e pubblicato nel sito internet del Comitato per la Corporate Governance1. La governance della Banca si informa, pertanto, anche alle finalità e alle indicazioni dallo stesso espresse, allo scopo di garantire effettive e trasparenti ripartizioni di ruoli e responsabilità dei propri Organi sociali e in particolare, tenendo anche conto delle disposizioni di vigilanza, un corretto equilibrio tra funzioni di supervisione strategica, di gestione e di controllo.

In relazione al modello di governance monistico adottato dalla Banca, i Principi e le Raccomandazioni del Codice che fanno riferimento all'organo di amministrazione e all'organo di controllo, o ai loro componenti, trovano applicazione, rispettivamente, nei confronti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione o dei loro membri.

La Società, consapevole che un efficiente governo societario rappresenta un elemento essenziale per il perseguimento dei propri obiettivi, mantiene costantemente aggiornata la propria governance alla luce sia dell'esperienza maturata sia degli sviluppi normativi, delle best practice nazionali e internazionali nonché dei principi e delle raccomandazioni promossi in materia dai principali Organismi e Autorità (quali il Financial Stability Board, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, la European Banking Authority).

Intesa Sanpaolo - in quanto banca - deve comunque strutturare il proprio assetto organizzativo nel rispetto del quadro normativo di riferimento e, in particolare, delle previsioni contenute nella regolamentazione comunitaria di settore, del Testo unico bancario nonché delle disposizioni emanate dalla Banca d'Italia nell'esercizio della propria funzione di vigilanza; a tale proposito si evidenzia altresì che Intesa Sanpaolo - in qualità di "soggetto vigilato significativo" - è sottoposto alla diretta vigilanza della Banca Centrale Europea, alla quale sono attribuiti specifici compiti di vigilanza prudenziale degli enti creditizi nell'ambito del Meccanismo di vigilanza unico, comprendenti appositi controlli sulla presenza di solidi principi di governo societario.

La lettera del Presidente del Comitato per la Corporate Governance

Il Comitato per la Corporate Governance, con lettera del 17 dicembre 2024 indirizzata ai vertici delle società quotate, ha formulato alcune raccomandazioni, con l'obiettivo di incentivare un'applicazione sempre più consapevole del Codice nonché di promuovere l'evoluzione della corporate governance, secondo i principi del Codice stesso, evidenziando alcune aree di miglioramento nell'applicazione delle relative raccomandazioni, su cui sarà necessario porre attenzione.


Il Comitato si è in particolare focalizzato sui temi della completezza e tempestività dell'informativa preconsiliare, della trasparenza ed efficacia della politica di remunerazione e del ruolo esecutivo del Presidente.

Le raccomandazioni formulate dal Comitato sono state portate all'attenzione del Comitato Nomine, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione e hanno costituito oggetto di specifico esame e dibattito, all'esito del quale è stato condiviso che le stesse sono adeguatamente rispettate da Intesa Sanpaolo; le indicazioni trovano puntuale riscontro nell'ambito della presente Relazione e, in particolare, nelle pagine indicate nella tabella allegata alla "check list" finale.

1 www.borsaitaliana.it/comitato-corporate-governance/homepage/homepage.htm

39

Parte I - Assetti proprietari e rapporti con gli investitori

Informazioni sugli assetti proprietari

Di seguito si riportano le informazioni relative agli assetti proprietari di Intesa Sanpaolo, ai sensi del comma 1 dell'art. 123-bis del Testo unico della finanza.

Talune delle suddette informazioni vengono peraltro dettagliatamente fornite nel corpo della Relazione e in particolare:

  • i diritti degli azionisti nonché l'esercizio del diritto di voto nelle Assemblee nei successivi paragrafi della presente Parte;
  • le norme applicabili alla nomina e alla sostituzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione nella Parte II, nei capitoli relativi a tali Organi.

Infine, le informazioni relative agli accordi della Società con i Consiglieri di Amministrazione, che prevedono indennità in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o di cessazione del rapporto di lavoro, sono contenute nella Relazione sulle Remunerazioni.

Struttura del capitale sociale

Il capitale sociale è pari a Euro 10.368.870.930,08, diviso in n. 17.803.670.501 azioni ordinarie prive del valore nominale.

L'Assemblea del 24 aprile 2024 ha autorizzato l'acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento delle stesse (buyback), per un esborso complessivo massimo di Euro 1.700 milioni e per un numero di azioni non superiore a n. 1.000.000.000 azioni, nonché deliberato l'annullamento delle azioni proprie acquistate in virtù di tale autorizzazione, senza riduzione del capitale sociale.

In data 3 maggio 2024 il Consiglio di Amministrazione - a seguito del pervenimento dell'autorizzazione della BCE e sulla base della delega conferita dall'Assemblea - ha deliberato di dare esecuzione al piano di riacquisto finalizzato al successivo annullamento con un esborso massimo pari a Euro 1.700 milioni e per un numero di azioni non superiore a n. 1.000.000.000.

Il programma è stato avviato il successivo 3 giugno e si è concluso il 18 ottobre 2024, con un acquisto e successivo annullamento di complessive n. 479.128.488 azioni, pari a circa il 2,62% del capitale sociale ante annullamento.

Il piano di buyback, in coerenza con le strategie perseguite nell'ambito del Piano d'Impresa 2022- 2025, ha consentito una significativa creazione di valore per tutti gli azionisti di Intesa Sanpaolo.

Infine, l'Assemblea del 29 aprile 2022 - parte straordinaria - aveva conferito delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 c.c., a deliberare, anche in più tranche, un aumento gratuito del capitale funzionale all'attuazione del Piano di Incentivazione a Lungo Termine Performance Share Plan 2022-2025, destinato al Management del Gruppo Intesa Sanpaolo, approvato in pari data dalla stessa Assemblea. Tale delega dovrà essere esercitata entro il 29 aprile 2027.

Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto a un voto nelle Assemblee ordinarie e straordinarie. Non vi sono restrizioni al diritto di voto e non sono previste azioni con voto maggiorato.

Lo Statuto non attribuisce al Consiglio il potere di emettere strumenti finanziari partecipativi.

Non sono previsti limiti al possesso di azioni né restrizioni al loro trasferimento e non esistono titoli che conferiscano diritti speciali di controllo ai propri possessori.

In Intesa Sanpaolo il sistema di partecipazione azionaria dei dipendenti prevede che il diritto di voto, per le azioni di cui siano titolari al termine dei Piani, sia esercitato direttamente dai dipendenti. Per una descrizione di dettaglio del Sistema di incentivazione in essere, basato su strumenti finanziari, si rimanda alla Relazione sulle Remunerazioni.

Sulla base dello Statuto, la competenza a deliberare sull'eventuale distribuzione degli utili spetta all'Assemblea ordinaria, su proposta del Consiglio di Amministrazione; il Consiglio può a sua volta deliberare la distribuzione di acconti sui dividendi, nei modi e nelle forme di legge.

Art. 123 bis, c. 1, lett. e), Tuf

L'utile netto risultante dal bilancio, dedotte la quota da destinare a riserva legale e la quota non disponibile in ossequio a norme di legge, viene ripartito come segue:

a) a tutte le azioni ordinarie nella misura in cui l'Assemblea ne deliberi la distribuzione;

b) l'eventuale rimanenza alla riserva straordinaria o ad altri fondi di riserva, ferma restando la possibilità di destinare una quota di tale residuo alla beneficenza e al sostegno di opere di carattere sociale e culturale, tramite l'istituzione di un apposito fondo.

Art. 123 bis, c. 1, lett. m), Tuf

Titoli negoziati su mercati extracomunitari

Sono in circolazione certificati rappresentativi di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo (ADR, American Depositary Receipts), attualmente depositati e gestiti presso la Bank of New York Mellon e ammessi successivamente alla deregistration di tali strumenti presso la SEC - alle negoziazioni negli Stati Uniti d'America esclusivamente sul mercato over the counter.

Azioni proprie

Alla chiusura dell'esercizio 2024 nel portafoglio della Banca risultavano 25.629.058 azioni proprie, residuali rispetto agli acquisti e alle assegnazioni avvenute in corso d'anno in relazione ai Piani di Incentivazione e di Investimento a favore dei Dipendenti. Ulteriori pacchetti di azioni sono detenuti da altre società del Gruppo nel contesto della loro ordinaria attività bancaria/finanziaria o a servizio dei predetti Piani di Incentivazione e di Investimento.

Azionariato

Principali azionisti

Di seguito si riporta l'elenco degli azionisti che, secondo quanto risulta dalle comunicazioni effettuate ai sensi dell'art. 120 del Testo unico della finanza o da altre informazioni pervenute alla Società, detengono direttamente e/o indirettamente una partecipazione nel capitale superiore al 3% (*).

Dichiarante Quota % su capitale
Fondazione Compagnia di San Paolo 6,482%
Fondazione Cariplo 5,400%

(*) Azionisti a titolo di gestione del risparmio potrebbero avere chiesto l'esenzione dalla segnalazione fino al superamento della soglia del 5%. BlackRock Inc. ha segnalato con Modello 120 A in data 9 dicembre 2020 una partecipazione pari al 5,005% del capitale sociale di Intesa Sanpaolo nonché con Modello 120 B in data 4 dicembre 2020 una partecipazione aggregata pari al 5,066% e non ha comunicato aggiornamenti di tali quote a seguito delle successive variazioni intervenute nel numero di azioni in cui è diviso il capitale sociale di Intesa Sanpaolo.

La normativa italiana (art. 120 del Testo unico della finanza) prevede l'obbligo di comunicazione alla società partecipata e alla Consob del superamento della soglia del 3% del capitale avente diritto di voto detenuto in una società quotata, nonché (art. 19 del Testo unico bancario) l'autorizzazione preventiva della Banca Centrale Europea all'acquisizione di partecipazione rilevante in una banca o che comporti la possibilità di esercitare un'influenza notevole sulla banca stessa ovvero all'acquisizione di partecipazione che attribuisca una quota dei diritti di voto o del capitale almeno pari al 10%, anche a seguito di eventuali azioni di concerto.

Nel sito internet della Società (sezione "Investor Relations") è riportata la situazione aggiornata dell'azionariato di Intesa Sanpaolo.

Accordi parasociali

In relazione alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione per gli esercizi 2022/2023/2024, avvenuta con l'Assemblea del 29 aprile 2022, era stato stipulato un patto parasociale ex art. 122 del Testo unico della finanza tra Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, giunto a scadenza con la nomina del Consiglio.

In data 11 novembre 2024 è stato sottoscritto, e successivamente diffuso il 13 novembre 2024, secondo le modalità normativamente previste, un patto parasociale - ex art. 122 del Testo unico della finanza - tra Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Il Patto - che aggrega una partecipazione complessiva pari al 17,87% del capitale sociale - ha ad oggetto la preventiva

consultazione, la presentazione e il voto, nell'Assemblea prevista entro il mese di aprile 2025, di una lista congiunta per la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione di Intesa Sanpaolo S.p.A. per gli esercizi 2025/2026/2027, per la determinazione del numero dei consiglieri entro il limite massimo statutario e per la proposta concernente i relativi compensi nonché per la proposta e la nomina quale Presidente e Vice Presidente rispettivamente del primo e del secondo nominativo indicati nella lista congiunta.

Il patto è stato sottoposto all'autorizzazione della BCE ex art. 22-bis del Testo unico bancario e prevede, come termine di efficacia, il completamento dei lavori della predetta Assemblea di Intesa Sanpaolo S.p.A. chiamata a nominarne il Consiglio di Amministrazione.

Per maggiori informazioni si rinvia a quanto pubblicato nel sito internet della Banca.

Non sono noti ulteriori accordi o patti parasociali in essere fra azionisti ai sensi dell'art. 122 del Testo unico della finanza.

Clausole di "change of control"

La Banca e le altre società operative del Gruppo, nell'ambito della loro normale attività, sono ordinariamente parte di accordi-quadro e di contratti (specie di provvista) che possono prevedere, come d'uso nella prassi negoziale dei mercati finanziari per alcune tipologie di rapporti, specifici effetti al verificarsi di un "change of control" (accordi "che acquistano efficacia, sono modificati o si estinguono in caso di cambiamenti sul controllo della Società e/o di eventuali ulteriori eventi concomitanti").

Nessuno di tali accordi-quadro o contratti può peraltro considerarsi, di per sé, significativo a livello consolidato per importo o per effetti.

Patrimoni destinati

L'utile netto risultante dal bilancio, dedotte la quota da destinare a riserva legale e la quota non

b) l'eventuale rimanenza alla riserva straordinaria o ad altri fondi di riserva, ferma restando la possibilità di destinare una quota di tale residuo alla beneficenza e al sostegno di opere di carattere

Sono in circolazione certificati rappresentativi di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo (ADR, American Depositary Receipts), attualmente depositati e gestiti presso la Bank of New York Mellon e ammessi successivamente alla deregistration di tali strumenti presso la SEC - alle negoziazioni negli Stati Uniti

Alla chiusura dell'esercizio 2024 nel portafoglio della Banca risultavano 25.629.058 azioni proprie, residuali rispetto agli acquisti e alle assegnazioni avvenute in corso d'anno in relazione ai Piani di Incentivazione e di Investimento a favore dei Dipendenti. Ulteriori pacchetti di azioni sono detenuti da altre società del Gruppo nel contesto della loro ordinaria attività bancaria/finanziaria o a servizio dei

Di seguito si riporta l'elenco degli azionisti che, secondo quanto risulta dalle comunicazioni effettuate ai sensi dell'art. 120 del Testo unico della finanza o da altre informazioni pervenute alla Società, detengono

(*) Azionisti a titolo di gestione del risparmio potrebbero avere chiesto l'esenzione dalla segnalazione fino al superamento della soglia del 5%. BlackRock Inc. ha segnalato con Modello 120 A in data 9 dicembre 2020 una partecipazione pari al 5,005% del capitale sociale di Intesa Sanpaolo nonché con Modello 120 B in data 4 dicembre 2020 una partecipazione aggregata pari al 5,066% e non ha comunicato aggiornamenti di tali quote a seguito delle successive variazioni intervenute nel numero di azioni in cui è diviso il capitale

La normativa italiana (art. 120 del Testo unico della finanza) prevede l'obbligo di comunicazione alla società partecipata e alla Consob del superamento della soglia del 3% del capitale avente diritto di voto detenuto in una società quotata, nonché (art. 19 del Testo unico bancario) l'autorizzazione preventiva della Banca Centrale Europea all'acquisizione di partecipazione rilevante in una banca o che comporti la possibilità di esercitare un'influenza notevole sulla banca stessa ovvero all'acquisizione di partecipazione che attribuisca una

Nel sito internet della Società (sezione "Investor Relations") è riportata la situazione aggiornata

In relazione alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione per gli esercizi 2022/2023/2024, avvenuta con l'Assemblea del 29 aprile 2022, era stato stipulato un patto parasociale ex art. 122 del Testo unico della finanza tra Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, giunto a scadenza con la

In data 11 novembre 2024 è stato sottoscritto, e successivamente diffuso il 13 novembre 2024, secondo le modalità normativamente previste, un patto parasociale - ex art. 122 del Testo unico della finanza - tra Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Il Patto - che aggrega una partecipazione complessiva pari al 17,87% del capitale sociale - ha ad oggetto la preventiva

direttamente e/o indirettamente una partecipazione nel capitale superiore al 3% (*).

Dichiarante Quota % su capitale

quota dei diritti di voto o del capitale almeno pari al 10%, anche a seguito di eventuali azioni di concerto.

Fondazione Compagnia di San Paolo 6,482% Fondazione Cariplo 5,400%

a) a tutte le azioni ordinarie nella misura in cui l'Assemblea ne deliberi la distribuzione;

disponibile in ossequio a norme di legge, viene ripartito come segue:

sociale e culturale, tramite l'istituzione di un apposito fondo.

d'America esclusivamente sul mercato over the counter.

predetti Piani di Incentivazione e di Investimento.

Titoli negoziati su mercati extracomunitari

Azioni proprie

Art. 123 bis, c. 1, lett. a), Tuf

Art. 123 bis, c. 1, lett. m), Tuf

Art. 123 bis, c. 1, lett. c), Tuf

Art. 123 bis, c. 1, lett. g), Tuf Azionariato

Principali azionisti

sociale di Intesa Sanpaolo.

Accordi parasociali

nomina del Consiglio.

dell'azionariato di Intesa Sanpaolo.

Intesa Sanpaolo non ha al momento costituito patrimoni destinati a specifici affari ai sensi di quanto previsto dal codice civile.

Art. 123 bis, c. 1, lett. h), Tuf

Politica per la gestione del dialogo con gli investitori

Intesa Sanpaolo si è dotata a fine 2021 di una Politica per la gestione del dialogo con gli investitori (di seguito la "Politica"), in coerenza con il Codice di Corporate Governance e con le Disposizioni di Vigilanza sul governo societario. L'iniziativa si pone anche in linea con i principi guida della normativa europea sull'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti delle società quotate in mercati regolamentati (Direttiva SHR-II) e, in particolare, degli investitori istituzionali e gestori di attivi. P. IV R. 3

L'obiettivo prioritario della Politica è definire i principi che regolano specificatamente il dialogo del Consiglio di Amministrazione con gli investitori (intendendo come tali gli investitori, anche potenziali, diversi dalle persone fisiche e, nel caso di persone fisiche, i soli titolari di azioni Intesa Sanpaolo) e i consulenti di voto (proxy advisor).

In particolare, la Politica regolamenta:

  • le modalità con cui gli investitori e i consulenti di voto possono presentare alla Società una richiesta di dialogo, ovvero con cui la Società può proporre a uno o più di tali soggetti di partecipare a un dialogo;
  • le modalità e i criteri con cui la Società valuta la propria disponibilità a un dialogo diretto tra i componenti del Consiglio e gli investitori e i consulenti di voto;
  • il processo di gestione interno delle richieste presentate, ivi comprese le modalità di rendicontazione al Consiglio e di elaborazione e comunicazione del riscontro ai soggetti interessati.

La Politica regola anche le responsabilità che fanno capo agli Organi sociali e alle Strutture interne a supporto della gestione del dialogo.

Il Consiglio di Amministrazione esercita un ruolo di indirizzo e monitoraggio delle attività di dialogo con gli investitori e i consulenti di voto, supervisiona la corretta applicazione della Politica e viene costantemente informato sui contenuti e sugli sviluppi significativi del dialogo intervenuto. A tal fine, il Consiglio procede annualmente alla valutazione dell'efficacia e dell'adeguatezza della Politica, tenendo conto degli esiti delle attività di dialogo svolte e curando l'aggiornamento e l'implementazione che si rendessero necessari.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione e il Consigliere Delegato, ciascuno in ragione dei propri poteri e competenze in relazione alle materie oggetto del dialogo, con il supporto dell'Area Chief Governance, Operating & Trasformation Officer e dell'Area Chief Financial Officer, sono responsabili della gestione del dialogo con gli investitori e consulenti di voto in nome e per conto della Società ("Amministratori Responsabili"), provvedendo in particolare a:

  • decidere se accettare la richiesta di dialogo o, se del caso, sottoporla alla valutazione del Consiglio;
  • stabilire la tempistica e le modalità per dare corso alla richiesta, potendo delegare in tutto o in parte l'attività di dialogo ai responsabili di Strutture aziendali competenti per materia;
  • decidere, se ritenuto opportuno, di coinvolgere uno o più Consiglieri nel dialogo, tenendo conto dei contenuti della richiesta e del ruolo dei Consiglieri stessi nell'ambito del Consiglio;
  • informare prontamente il Consiglio in merito a eventuali criticità evidenziate riguardanti il dialogo, sugli esiti e sui contenuti significativi del dialogo intercorso e sulle eventuali richieste di dialogo che siano state rifiutate.

I contatti con gli investitori e i consulenti di voto sono gestiti, per conto della Società, per il tramite della funzione Financial Market Coverage, sulla base delle indicazioni degli Amministratori Responsabili. Le materie oggetto di dialogo con gli investitori e i consulenti di voto sono quelle di competenza del Consiglio di Amministrazione.

Sul sito internet della Banca sono disponibili sia il testo della Politica sia la procedura informatica di inoltro delle richieste di dialogo.

Nel 2024 la Società ha dato corso, su richiesta di investitori di natura istituzionale, a due dialoghi con il Presidente del Consiglio di Amministrazione in merito a tematiche di governance. Il Consiglio - che viene regolarmente aggiornato sulle richieste pervenute e sugli esiti, come previsto dalla Politica - è stato informato sui contenuti significativi dei predetti dialoghi intercorsi.

Tenuto conto del complesso delle informazioni fornite, il Consiglio, nella riunione del 27 settembre 2024, nell'ambito della valutazione annuale riservata a tale argomento, ha ritenuto la Politica adottata efficace e adeguata.

Rapporti con gli azionisti, la comunità finanziaria e gli stakeholder – Il sito internet

Politica per la gestione del dialogo con gli investitori

componenti del Consiglio e gli investitori e i consulenti di voto;

("Amministratori Responsabili"), provvedendo in particolare a:

stato informato sui contenuti significativi dei predetti dialoghi intercorsi.

consulenti di voto (proxy advisor).

P. IV R. 3

In particolare, la Politica regolamenta:

supporto della gestione del dialogo.

che si rendessero necessari.

siano state rifiutate.

Consiglio di Amministrazione.

inoltro delle richieste di dialogo.

efficace e adeguata.

Intesa Sanpaolo si è dotata a fine 2021 di una Politica per la gestione del dialogo con gli investitori (di seguito la "Politica"), in coerenza con il Codice di Corporate Governance e con le Disposizioni di Vigilanza sul governo societario. L'iniziativa si pone anche in linea con i principi guida della normativa europea sull'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti delle società quotate in mercati regolamentati (Direttiva SHR-II) e, in particolare, degli investitori istituzionali e gestori di attivi.

L'obiettivo prioritario della Politica è definire i principi che regolano specificatamente il dialogo del Consiglio di Amministrazione con gli investitori (intendendo come tali gli investitori, anche potenziali, diversi dalle persone fisiche e, nel caso di persone fisiche, i soli titolari di azioni Intesa Sanpaolo) e i

– le modalità con cui gli investitori e i consulenti di voto possono presentare alla Società una richiesta di dialogo, ovvero con cui la Società può proporre a uno o più di tali soggetti di partecipare a un dialogo; – le modalità e i criteri con cui la Società valuta la propria disponibilità a un dialogo diretto tra i

– il processo di gestione interno delle richieste presentate, ivi comprese le modalità di rendicontazione al Consiglio e di elaborazione e comunicazione del riscontro ai soggetti interessati. La Politica regola anche le responsabilità che fanno capo agli Organi sociali e alle Strutture interne a

Il Consiglio di Amministrazione esercita un ruolo di indirizzo e monitoraggio delle attività di dialogo con gli investitori e i consulenti di voto, supervisiona la corretta applicazione della Politica e viene costantemente informato sui contenuti e sugli sviluppi significativi del dialogo intervenuto. A tal fine, il Consiglio procede annualmente alla valutazione dell'efficacia e dell'adeguatezza della Politica, tenendo conto degli esiti delle attività di dialogo svolte e curando l'aggiornamento e l'implementazione

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione e il Consigliere Delegato, ciascuno in ragione dei propri poteri e competenze in relazione alle materie oggetto del dialogo, con il supporto dell'Area Chief Governance, Operating & Trasformation Officer e dell'Area Chief Financial Officer, sono responsabili della gestione del dialogo con gli investitori e consulenti di voto in nome e per conto della Società

– decidere se accettare la richiesta di dialogo o, se del caso, sottoporla alla valutazione del Consiglio; – stabilire la tempistica e le modalità per dare corso alla richiesta, potendo delegare in tutto o in parte

– decidere, se ritenuto opportuno, di coinvolgere uno o più Consiglieri nel dialogo, tenendo conto dei

– informare prontamente il Consiglio in merito a eventuali criticità evidenziate riguardanti il dialogo, sugli esiti e sui contenuti significativi del dialogo intercorso e sulle eventuali richieste di dialogo che

I contatti con gli investitori e i consulenti di voto sono gestiti, per conto della Società, per il tramite della funzione Financial Market Coverage, sulla base delle indicazioni degli Amministratori Responsabili. Le materie oggetto di dialogo con gli investitori e i consulenti di voto sono quelle di competenza del

Sul sito internet della Banca sono disponibili sia il testo della Politica sia la procedura informatica di

Nel 2024 la Società ha dato corso, su richiesta di investitori di natura istituzionale, a due dialoghi con il Presidente del Consiglio di Amministrazione in merito a tematiche di governance. Il Consiglio - che viene regolarmente aggiornato sulle richieste pervenute e sugli esiti, come previsto dalla Politica - è

Tenuto conto del complesso delle informazioni fornite, il Consiglio, nella riunione del 27 settembre 2024, nell'ambito della valutazione annuale riservata a tale argomento, ha ritenuto la Politica adottata

l'attività di dialogo ai responsabili di Strutture aziendali competenti per materia;

contenuti della richiesta e del ruolo dei Consiglieri stessi nell'ambito del Consiglio;

Intesa Sanpaolo considera proprio specifico interesse, oltre che un dovere nei confronti del mercato, la gestione di un dialogo costante con azionisti, investitori istituzionali, operatori della comunità finanziaria nazionale e internazionale e, più in generale, stakeholder rilevanti per il Gruppo, nel rispetto delle norme e delle procedure interne che disciplinano la divulgazione di informazioni privilegiate. In tale ambito, la Società garantisce – anche a scadenze regolari – la sistematica diffusione di un'informativa corretta, esauriente e tempestiva sull'attività del Gruppo, anche alla luce delle indicazioni formulate in materia dalla Consob, dei principi espressi dal Codice di Corporate Governance e delle best practice nazionali e internazionali.

Lo Statuto attribuisce al Presidente del Consiglio di Amministrazione il compito di sovrintendere, verificandone la correttezza, alla gestione dei rapporti con i soci, d'intesa con il Consigliere Delegato.

Anche alla luce delle dimensioni della Società e del Gruppo, Intesa Sanpaolo si avvale di apposite Strutture specializzate e dotate di mezzi e professionalità adeguate: Financial Market Coverage, che cura i rapporti con la comunità finanziaria - in particolare investitori istituzionali, analisti finanziari e analisti delle società di rating - anche in relazione ai temi di sostenibilità, e Corporate Bodies and Corporate Affairs, nel cui ambito sono seguiti i rapporti con i soci – anche riuniti in forma associativa – e viene fornita l'assistenza agli azionisti mettendo a loro disposizione la documentazione societaria soggetta ai depositi di legge. I rapporti con la stampa e i media in generale, in Italia e all'estero, sono affidati a Media and Associations Relations, che in tale ambito costituisce il riferimento anche per le società del Gruppo.

Nella relazione con il mercato Intesa Sanpaolo ispira la propria attività a una precisa condotta di apertura, in particolare per quanto riguarda i risultati di bilancio e periodici nonché le strategie del Gruppo, anche tramite incontri con la comunità finanziaria nazionale e internazionale, nel quadro di un dialogo con il mercato fondato su una prassi di corretta e tempestiva comunicazione.

In merito alle relazioni con gli stakeholder rilevanti per il Gruppo, le modalità di individuazione e di interazione sono riportate nella Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, alla quale si rinvia.

Nella linea di trasparente comunicazione e al fine di rendere tempestivo e agevole l'accesso alle informazioni che la riguardano, Intesa Sanpaolo utilizza anche il proprio sito internet.

La Società rivolge particolare attenzione a tale canale informativo, tenendo anche presente l'evoluzione delle best practice di settore a livello internazionale. Il sito istituzionale viene infatti costantemente sviluppato e rafforzato, al fine sia di evidenziare il suo ruolo quale punto di presentazione del Gruppo, dei suoi valori e delle sue caratteristiche distintive, sia di assicurare il rispetto degli obblighi legali e di trasparenza propri dell'informazione istituzionale on line, attraverso elevati standard di comunicazione al mercato in termini di tempestività e adeguatezza del messaggio.

Sul sito internet gli stakeholder possono trovare in italiano e in inglese – anche attraverso un motore di ricerca interno – informazioni aggiornate relative alla struttura e alla composizione degli Organi sociali, all'assetto organizzativo della Società e del Gruppo, all'Assemblea degli azionisti, alla composizione dell'azionariato e ai dividendi, nonché l'andamento del titolo, le relazioni finanziarie periodiche e le presentazioni dei risultati, i rating e i prospetti informativi relativi ai titoli emessi da Intesa Sanpaolo. Nel sito vengono inoltre messi a disposizione i comunicati stampa emessi dalla Società, il calendario annuale degli eventi societari rilevanti, le informazioni sulle operazioni rilevanti o straordinarie nonché le informazioni riguardanti i temi di sostenibilità, incluse quelle contenute nella Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità e nel Climate Report.

Nel sito è reperibile anche la "Guida dell'Azionista" di Intesa Sanpaolo, con la quale si intende, da un lato, offrire un utile supporto informativo per quanto riguarda l'investimento azionario nella Banca, dall'altro, far conoscere agli azionisti i diritti connessi alle azioni possedute nonché consentire loro di instaurare un rapporto più attivo con la Società in occasione delle Assemblee.

In questo modo il sito internet diventa il luogo nel quale la comunità finanziaria e gli stakeholder in generale trovano numerose opportunità di informazione e di dialogo con la Società nel quadro di una comunicazione costante, coerente e completa. Nel sito sono evidenziati i contatti di riferimento.

P. IV R. 1 f)

L'Assemblea: meccanismi di funzionamento e diritti degli azionisti

L'Assemblea di Intesa Sanpaolo

Art. 123 bis, c. 2, lett. c), Tuf Le Assemblee degli azionisti costituiscono per la Società il punto conclusivo di un percorso di preparazione delle decisioni più significative di indirizzo della gestione, affidate all'espressione della volontà degli azionisti, con le modalità e sugli argomenti ad essi riservati dalla legge e dallo Statuto. Intesa Sanpaolo, da sempre, si prefigge di agevolare la più ampia rappresentanza dei Soci alle Assemblee e di garantire il miglior livello qualitativo delle informazioni offerte, al fine di valorizzare adeguatamente l'evento assembleare.

L'Assemblea può essere convocata in sede ordinaria o straordinaria.
L'Assemblea ordinaria, convocata almeno una volta all'anno entro centottanta giorni dalla chiusura
dell'esercizio sociale:
1) approva il bilancio di esercizio e delibera sulla distribuzione degli utili;
2) nomina, previa determinazione del loro numero, e revoca i componenti del Consiglio di
Amministrazione, ne determina il compenso ed elegge il Presidente e uno o più Vice-Presidenti;

3) nomina e revoca i componenti del Consiglio di Amministrazione che fanno parte del Comitato per il Controllo sulla Gestione e ne nomina il Presidente, determinando il loro compenso;

4) delibera sulla responsabilità dei componenti del Consiglio di Amministrazione;

5) su proposta motivata del Comitato per il Controllo sulla Gestione, conferisce l'incarico di revisione legale dei conti e determina il corrispettivo allo scopo dovuto e, sentito lo stesso Comitato, revoca o modifica, ove occorra, l'incarico conferito;

6) approva le politiche di remunerazione dei componenti il Consiglio di Amministrazione e del personale e i piani basati su strumenti finanziari; in tale ambito approva i criteri per la determinazione dei compensi da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata della carica, ivi compresi i limiti fissati a detti compensi secondo quanto previsto dalla normativa vigente, e ha altresì facoltà di deliberare, con le maggioranze qualificate definite dalla normativa di vigilanza vigente, un rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al rapporto di 1:1 e comunque non eccedente quello massimo stabilito dalla medesima normativa;

7) approva l'eventuale regolamento dei lavori assembleari;

8) delibera sulle altre materie attribuite dalla normativa vigente o dallo Statuto alla sua competenza;

9) autorizza le operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate nei casi e con le modalità previsti dalle procedure adottate ai sensi di Statuto, in conformità alla disciplina in materia.

L'Assemblea straordinaria viene convocata per deliberare sulle modifiche dello Statuto (salvi i poteri di adeguamento normativo in capo al Consiglio), sulle operazioni di fusione e scissione nei casi previsti dalla normativa e su ogni altra materia attribuita dalla legge alla sua competenza.

Convocazione e svolgimento dei lavori

L'Assemblea è convocata dal Consiglio di Amministrazione ogniqualvolta esso lo ritenga opportuno, ovvero, conformemente a quanto previsto dall'art. 2367 c.c., su richiesta di tanti Soci che rappresentino almeno il ventesimo del capitale sociale.

L'Assemblea, previa comunicazione al Presidente, può inoltre essere convocata dal Comitato per il Controllo sulla Gestione, ove risulti necessario per l'esercizio delle relative funzioni.

L'Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all'anno entro centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale.

L'Assemblea è convocata presso la sede legale o altrove nel comune in cui Intesa Sanpaolo ha la sede legale mediante avviso pubblicato nel sito internet della Società entro il trentesimo giorno precedente la data dell'Assemblea nonché, per estratto, sui quotidiani (per prassi su "Il Sole 24 Ore" e sui principali quotidiani nazionali e stranieri). Nel caso di Assemblea convocata per l'elezione mediante voto di lista dei componenti del Consiglio, il termine di pubblicazione è anticipato al quarantesimo giorno precedente tale data.

L'Assemblea si tiene in unica convocazione; il Consiglio può stabilire per l'Assemblea ordinaria una seconda convocazione e, limitatamente all'Assemblea straordinaria, anche una terza convocazione.

Il Presidente dell'Assemblea, attraverso i poteri di direzione e coordinamento attribuitigli in materia dalla legge e dallo Statuto, individua, in apertura di seduta, le principali regole di comportamento cui attenersi e informa, anche nel corso dell'Assemblea, in merito alle procedure di voto.

Per quanto riguarda il diritto di prendere la parola sugli argomenti all'ordine del giorno, il Presidente sulla base anche del numero delle richieste formulate, predetermina la durata massima di ogni intervento e delle repliche. Le richieste di intervento vengono formulate mediante un sistema di prenotazione automatico presso apposite postazioni presenti nella sala assembleare.

Integrazione dell'ordine del giorno e presentazione di nuove proposte di delibera

Ai sensi di legge e di Statuto, i soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno un quarantesimo del capitale sociale possono chiedere, entro dieci giorni dalla pubblicazione dell'avviso di convocazione, l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, indicando nella domanda gli ulteriori argomenti o proposte.

I soggetti cui spetta il diritto di voto possono individualmente, anche senza rappresentare la partecipazione sopra indicata, presentare proposte di deliberazione sulle materie all'ordine del giorno direttamente in Assemblea.

L'integrazione non è ammessa per gli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta del Consiglio ovvero sulla base di un progetto o di una relazione che sia dallo stesso predisposta, diversa da quella ordinariamente stilata per tutti i punti all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 125-ter, comma 1, del Testo unico della finanza.

Delle integrazioni all'ordine del giorno o della presentazione di ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno è data notizia nelle forme previste per la pubblicazione dell'avviso di convocazione.

Diritto di porre domande prima dell'assemblea

L'Assemblea: meccanismi di funzionamento e diritti degli azionisti

L'Assemblea può essere convocata in sede ordinaria o straordinaria.

1) approva il bilancio di esercizio e delibera sulla distribuzione degli utili;

Controllo sulla Gestione e ne nomina il Presidente, determinando il loro compenso; 4) delibera sulla responsabilità dei componenti del Consiglio di Amministrazione;

Le Assemblee degli azionisti costituiscono per la Società il punto conclusivo di un percorso di preparazione delle decisioni più significative di indirizzo della gestione, affidate all'espressione della volontà degli azionisti, con le modalità e sugli argomenti ad essi riservati dalla legge e dallo Statuto. Intesa Sanpaolo, da sempre, si prefigge di agevolare la più ampia rappresentanza dei Soci alle Assemblee e di garantire il miglior livello qualitativo delle informazioni offerte, al fine di valorizzare

L'Assemblea ordinaria, convocata almeno una volta all'anno entro centottanta giorni dalla chiusura

2) nomina, previa determinazione del loro numero, e revoca i componenti del Consiglio di Amministrazione, ne determina il compenso ed elegge il Presidente e uno o più Vice-Presidenti; 3) nomina e revoca i componenti del Consiglio di Amministrazione che fanno parte del Comitato per il

5) su proposta motivata del Comitato per il Controllo sulla Gestione, conferisce l'incarico di revisione legale dei conti e determina il corrispettivo allo scopo dovuto e, sentito lo stesso Comitato, revoca o

6) approva le politiche di remunerazione dei componenti il Consiglio di Amministrazione e del personale e i piani basati su strumenti finanziari; in tale ambito approva i criteri per la determinazione dei compensi da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata della carica, ivi compresi i limiti fissati a detti compensi secondo quanto previsto dalla normativa vigente, e ha altresì facoltà di deliberare, con le maggioranze qualificate definite dalla normativa di vigilanza vigente, un rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al rapporto di 1:1 e comunque non eccedente

8) delibera sulle altre materie attribuite dalla normativa vigente o dallo Statuto alla sua competenza; 9) autorizza le operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate nei casi e con le modalità previsti

L'Assemblea è convocata dal Consiglio di Amministrazione ogniqualvolta esso lo ritenga opportuno, ovvero, conformemente a quanto previsto dall'art. 2367 c.c., su richiesta di tanti Soci che

L'Assemblea straordinaria viene convocata per deliberare sulle modifiche dello Statuto (salvi i poteri di adeguamento normativo in capo al Consiglio), sulle operazioni di fusione e scissione nei casi

L'Assemblea, previa comunicazione al Presidente, può inoltre essere convocata dal Comitato per il

L'Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all'anno entro centottanta giorni dalla

L'Assemblea è convocata presso la sede legale o altrove nel comune in cui Intesa Sanpaolo ha la sede legale mediante avviso pubblicato nel sito internet della Società entro il trentesimo giorno precedente la data dell'Assemblea nonché, per estratto, sui quotidiani (per prassi su "Il Sole 24 Ore" e sui principali quotidiani nazionali e stranieri). Nel caso di Assemblea convocata per l'elezione mediante voto di lista dei componenti del Consiglio, il termine di pubblicazione è anticipato al quarantesimo giorno

L'Assemblea si tiene in unica convocazione; il Consiglio può stabilire per l'Assemblea ordinaria una seconda convocazione e, limitatamente all'Assemblea straordinaria, anche una terza convocazione.

Controllo sulla Gestione, ove risulti necessario per l'esercizio delle relative funzioni.

dalle procedure adottate ai sensi di Statuto, in conformità alla disciplina in materia.

previsti dalla normativa e su ogni altra materia attribuita dalla legge alla sua competenza.

L'Assemblea di Intesa Sanpaolo

Art. 123 bis, c. 2, lett. c), Tuf

adeguatamente l'evento assembleare.

modifica, ove occorra, l'incarico conferito;

dell'esercizio sociale:

Convocazione e svolgimento dei lavori

chiusura dell'esercizio sociale.

precedente tale data.

rappresentino almeno il ventesimo del capitale sociale.

quello massimo stabilito dalla medesima normativa; 7) approva l'eventuale regolamento dei lavori assembleari; Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea, entro il termine indicato nell'avviso; alle domande pervenute è data risposta al più tardi durante l'Assemblea. La Società può fornire una risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto.

Le domande possono essere formulate anche utilizzando l'apposita sezione del sito internet ovvero mediante posta elettronica, secondo le indicazioni fornite nell'avviso di convocazione.

Intervento e rappresentanza - Il Rappresentante Designato

Il diritto di intervento in Assemblea è riconosciuto ai soggetti che risultino legittimati al diritto di voto al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'assemblea in prima o unica convocazione (record date).

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare in Assemblea mediante delega.

Lo Statuto consente di notificare elettronicamente le deleghe di voto alla Società attraverso l'utilizzo di apposita sezione del sito internet ovvero tramite posta elettronica.

L'avviso di convocazione reca precise indicazioni in merito alla procedura per l'esercizio del voto per delega, ivi comprese la reperibilità, nel sito internet della Banca, di un fac-simile di modulo di delega nonché le modalità con cui notificare elettronicamente le deleghe.

Inoltre, l'avviso di convocazione può prevedere che gli aventi diritto al voto possano intervenire all'Assemblea mediante mezzi di telecomunicazione ed esercitare il diritto di voto in via elettronica.

Quale ulteriore strumento per incentivare una più diffusa partecipazione alle deliberazioni assembleari, lo Statuto prevede che la Banca designi per ciascuna assemblea, dandone notizia nell'avviso di convocazione, uno o più "Rappresentanti Designati", cui gli aventi diritto possono conferire delega con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno.

Restano ovviamente ferme le disposizioni di legge in merito alla sollecitazione di deleghe da parte di promotori ovvero alla raccolta di deleghe da parte di associazioni di azionisti.

Lo Statuto di Intesa Sanpaolo non prevede il voto per corrispondenza.

A partire dal 2020, Intesa Sanpaolo si è avvalsa della facoltà, concessa dal legislatore italiano alle società con azioni quotate, di prevedere che l'intervento e l'esercizio del voto in Assemblea fossero consentiti esclusivamente tramite il Rappresentante Designato ex art. 135-undecies del Testo unico della finanza. Inaugurata nel regime pandemico, tale modaltà assembleare si è finora svolta con la presenza fisica presso la Sede di Torino, luogo di costituzione dell'Assemblea, del Presidente, di alcuni Consiglieri, del Rappresentante Designato (Computershare S.p.A.) e del Segretario (Notaio) nonché con la partecipazione mediante mezzi di comunicazione a distanza di altri componenti del Consiglio.

L'intervento in Assemblea e l'esercizio del voto esclusivamente mediante il Rappresentante Designato hanno evidenziato notevoli benefici sia in termini di flessibilità ed efficienza del processo assembleare sia, soprattutto, nella valorizzazione del dialogo pre-assembleare, assicurando agli Azionisti la piena trasparenza informativa e la parità di accesso alle informazioni necessarie per l'esercizio consapevole del diritto di voto.

Intesa Sanpaolo ha adottato ogni misura opportuna al fine di perseguire la piena espressione dei diritti degli Azionisti, consentendone la partecipazione all'Assemblea attraverso uno strumento messo gratuitamente a disposizione dalla Società e agevolando il conferimento delle deleghe al Rappresentante Designato. Inoltre, al fine di garantire la partecipazione attiva degli aventi diritto alla formazione delle decisioni assembleari attraverso il conferimento consapevole delle istruzioni di voto al Rappresentante Designato, Intesa Sanpaolo ha previsto che le nuove proposte di deliberazione presentate (anche individualmente) sugli argomenti all'ordine del giorno e le risposte della Società alle domande preassembleari fossero pubblicate nel sito internet prima del termine per il conferimento delle deleghe di voto (rispettivamente 15 e 2 giorni prima dell'Assemblea).

L'evento assembleare ha quindi rappresentato il momento conclusivo di un processo continuo di dialogo e di scambio informativo, avvenuto principalmente attraverso il sito internet, nel quale ogni azionista/investitore ha potuto consultare sia tutti i documenti e le comunicazioni assembleari, comprese le relazioni illustrative sulle materie all'ordine del giorno, sia ogni altra documentazione informativa prodotta nel dibattito e nel confronto con gli stakeholders, che si svolgono senza soluzione di continuità secondo le modalità previste dalla Politica per la gestione del dialogo con gli azionisti e attraverso gli ulteriori canali di dialogo appropriati.

* * *

Diritti di voto

Art. 123-bis, c. 1, lett. f), Tuf

Non sussistono restrizioni al diritto di voto.

Impugnativa delle deliberazioni assembleari

Le deliberazioni dell'Assemblea adottate in conformità alla legge e allo Statuto vincolano tutti i soci, compresi quelli assenti o dissenzienti; le deliberazioni prese non in conformità alla legge e allo Statuto possono essere impugnate dai soci assenti o dissenzienti o astenuti.

Per quanto riguarda i termini e le modalità dell'impugnativa nonché il relativo procedimento, si applica la disciplina legale vigente, contenuta negli artt. 2377 e 2378 c.c.

Diritto di recesso

Il diritto di recesso è ammesso nei soli casi inderogabilmente previsti dall'art. 2437 c.c. Lo Statuto peraltro esclude, come consentito dall'art. 2437, comma 2, c.c., il diritto di recesso per i soci che non hanno concorso all'approvazione delle deliberazioni riguardanti la proroga del termine della durata della Società e l'introduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni.

I termini e le modalità dell'esercizio del diritto di recesso nonché i criteri di determinazione del valore delle azioni ed il relativo procedimento di liquidazione sono regolati dalla legge.

49

Parte II - Sistema di governo societario

A partire dal 2020, Intesa Sanpaolo si è avvalsa della facoltà, concessa dal legislatore italiano alle società con azioni quotate, di prevedere che l'intervento e l'esercizio del voto in Assemblea fossero consentiti esclusivamente tramite il Rappresentante Designato ex art. 135-undecies del Testo unico della finanza. Inaugurata nel regime pandemico, tale modaltà assembleare si è finora svolta con la presenza fisica presso la Sede di Torino, luogo di costituzione dell'Assemblea, del Presidente, di alcuni Consiglieri, del Rappresentante Designato (Computershare S.p.A.) e del Segretario (Notaio) nonché con la partecipazione mediante mezzi di comunicazione a distanza di altri componenti del

L'intervento in Assemblea e l'esercizio del voto esclusivamente mediante il Rappresentante Designato hanno evidenziato notevoli benefici sia in termini di flessibilità ed efficienza del processo assembleare sia, soprattutto, nella valorizzazione del dialogo pre-assembleare, assicurando agli Azionisti la piena trasparenza informativa e la parità di accesso alle informazioni necessarie per l'esercizio consapevole

Intesa Sanpaolo ha adottato ogni misura opportuna al fine di perseguire la piena espressione dei diritti degli Azionisti, consentendone la partecipazione all'Assemblea attraverso uno strumento messo gratuitamente a disposizione dalla Società e agevolando il conferimento delle deleghe al Rappresentante Designato. Inoltre, al fine di garantire la partecipazione attiva degli aventi diritto alla formazione delle decisioni assembleari attraverso il conferimento consapevole delle istruzioni di voto al Rappresentante Designato, Intesa Sanpaolo ha previsto che le nuove proposte di deliberazione presentate (anche individualmente) sugli argomenti all'ordine del giorno e le risposte della Società alle domande preassembleari fossero pubblicate nel sito internet prima del termine per il conferimento

L'evento assembleare ha quindi rappresentato il momento conclusivo di un processo continuo di dialogo e di scambio informativo, avvenuto principalmente attraverso il sito internet, nel quale ogni azionista/investitore ha potuto consultare sia tutti i documenti e le comunicazioni assembleari, comprese le relazioni illustrative sulle materie all'ordine del giorno, sia ogni altra documentazione informativa prodotta nel dibattito e nel confronto con gli stakeholders, che si svolgono senza soluzione di continuità secondo le modalità previste dalla Politica per la gestione del dialogo con gli azionisti e

* * *

Le deliberazioni dell'Assemblea adottate in conformità alla legge e allo Statuto vincolano tutti i soci, compresi quelli assenti o dissenzienti; le deliberazioni prese non in conformità alla legge e allo Statuto

Per quanto riguarda i termini e le modalità dell'impugnativa nonché il relativo procedimento, si applica

Il diritto di recesso è ammesso nei soli casi inderogabilmente previsti dall'art. 2437 c.c. Lo Statuto peraltro esclude, come consentito dall'art. 2437, comma 2, c.c., il diritto di recesso per i soci che non hanno concorso all'approvazione delle deliberazioni riguardanti la proroga del termine della durata

I termini e le modalità dell'esercizio del diritto di recesso nonché i criteri di determinazione del valore

delle deleghe di voto (rispettivamente 15 e 2 giorni prima dell'Assemblea).

possono essere impugnate dai soci assenti o dissenzienti o astenuti.

della Società e l'introduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni.

delle azioni ed il relativo procedimento di liquidazione sono regolati dalla legge.

la disciplina legale vigente, contenuta negli artt. 2377 e 2378 c.c.

attraverso gli ulteriori canali di dialogo appropriati.

Non sussistono restrizioni al diritto di voto.

Impugnativa delle deliberazioni assembleari

Consiglio.

del diritto di voto.

Diritti di voto

Art. 123-bis, c. 1, lett. f), Tuf

Diritto di recesso

Il Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione è l'organo di vertice del sistema di governo societario monistico adottato da Intesa Sanpaolo.

Il Consiglio di Amministrazione trova la propria disciplina nelle disposizioni di legge e regolamentari, nello Statuto e nel proprio Regolamento.

Nell'ambito del Consiglio, le funzioni tipiche di controllo sono riservate ai Consiglieri che fanno parte del Comitato per il Controllo sulla Gestione, del quale si tratta in successiva sezione.

Il Consiglio, nell'esercizio delle proprie funzioni, è supportato da Comitati nominati al suo interno:

  • Comitato Nomine
  • Comitato Remunerazioni
  • Comitato Rischi e Sostenibilità
  • Comitato per le Operazioni con Parti Correlate

in merito ai quali si riferisce in specifica sezione.

Il Regolamento del Consiglio di Amministrazione disciplina le modalità organizzative e di funzionamento e le competenze del Consiglio stesso, anche alla luce dei principi e delle regole stabiliti dal Codice di Corporate Governance. Nei paragrafi che seguono ne vengono articolati i principali contenuti.

Competenze del Consiglio

Al Consiglio di Amministrazione compete l'esercizio delle funzioni di indirizzo e supervisione strategica della Società e la deliberazione di tutti i più rilevanti atti aziendali, con il potere di compiere tutte le operazioni necessarie, utili o comunque opportune per il raggiungimento dell'oggetto sociale, di natura sia ordinaria sia straordinaria e di adottare tutte le decisioni al medesimo riservate dalla legge, dallo statuto e dalla regolamentazione. Nei casi specifici e con le modalità previsti dalla legge e dallo Statuto, le decisioni più significative di indirizzo della gestione sono sottoposte all'approvazione dell'Assemblea degli azionisti.

Il Regolamento del Consiglio precisa il dovere dei Consiglieri di concorrere alla creazione di valore per gli azionisti nell'ottica della sostenibilità nel medio-lungo periodo, tenendo conto anche degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la Società, nel rispetto dei principi di sana e prudente gestione nonché dei principi e dei valori di riferimento adottati dalla Banca.

Per quanto riguarda la funzione di gestione dell'impresa, il Consiglio, ferme le sue competenze riservate, delega al Consigliere Delegato i poteri necessari e opportuni ad assicurare unitarietà alla gestione corrente, in attuazione degli indirizzi deliberati dal Consiglio stesso. Il Consiglio, nell'attribuire la delega al Consigliere Delegato, ne ha determinato il contenuto, i limiti e le modalità di esercizio, definendo anche come deve essere assicurata al Consiglio l'informativa sull'attività delegata, su base trimestrale.

Il Consiglio, inoltre, può conferire a propri componenti specifici incarichi; su proposta del Consigliere Delegato, può altresì conferire a Dirigenti, ai preposti alle succursali o ad altro personale specifici poteri per determinate attività o categorie di atti e di affari, con determinazione del contenuto, dei limiti e delle modalità di esercizio di tali poteri, prevedendo quando i soggetti delegati possano agire singolarmente oppure congiuntamente o riuniti in comitati.

Nell'esercizio delle proprie responsabilità il Consiglio di Amministrazione riserva una particolare attenzione all'esame delle questioni di rilevanza strategica, tra cui, in particolare, il Piano d'Impresa.

Il Piano d'Impresa di Intesa Sanpaolo 2022-2025 è stato approvato dal Consiglio in data 3 febbraio 2022.

Il Processo di definizione del Piano d'Impresa ha visto il contributo di circa 58.000 persone del Gruppo all'individuazione delle priorità strategiche e di tutte le strutture di business e di governo alla pianificazione. Sin dal giugno 2021 tutti gli Amministratori sono stati coinvolti in diversi incontri di brainstorming, al fine di individuare le priorità strategiche da far confluire nel Piano, le cui linee guida sono state esaminate dal Consiglio a fine dicembre 2021 e poi nel gennaio 2022 prima dell'approvazione del Piano.

P. XI
R. 16
P. I
P. II

R. 11

R. 4

L'analisi del Consiglio è stata supportata dal Comitato Rischi e Sostenibilità, che ha dedicato numerose riunioni all'approfondimento dei temi legati al Piano d'Impresa 2022-2025.

Il Consiglio provvede costantemente a monitorare l'andamento e la realizzazione del Piano mediante l'esame su base periodica di flussi informativi dedicati. In questo senso, particolare attenzione viene dedicata, nella presentazione delle pratiche al Consiglio, alla contestualizzazione delle stesse nei diversi ambiti di sviluppo tratteggiati dal Piano d'Impresa.

Maggiori informazioni sul Piano d'Impresa 2022-2025 sono reperibili dal sito internet della Banca.

Di seguito sono indicate le principali responsabilità e funzioni del Consiglio di Amministrazione ai sensi di Statuto e del proprio Regolamento. Per ogni Area di responsabilità sono indicati i Comitati di nomina consiliare che svolgono attività di supporto al Consiglio nell'esercizio delle proprie funzioni. È inoltre valorizzato il compito di esame e valutazione preventiva svolto dal Comitato per il Controllo sulla Gestione in relazione alle determinazioni del Consiglio.

AREA DI
RESPONSABILITA' CDA
DETTAGLIO DELLE FUNZIONI ESAME
COMITATI
R. 1 a),
b) e c)
Modello di business, indirizzi
strategici e propensione al
rischio
definisce e approva il modello di business, gli indirizzi
-
strategici e la propensione al rischio e così approva il Risk
Appetite Framework, i piani strategici, industriali e
finanziari della Società e del Gruppo e loro eventuali
modifiche,
tenendo
anche conto delle politiche
di
sostenibilità (ESG) e degli ulteriori elementi indicati dalle
disposizioni di vigilanza
definisce e approva gli obiettivi e le politiche di governo dei
-
rischi della Società e del Gruppo nonché le linee generali
del processo di valutazione dell'adeguatezza dei fondi
propri e della posizione di liquidità (ICAAP e ILAAP)
valuta
periodicamente,
anche
in
occasione
della
-
presentazione dei dati economici della Società e del
Gruppo, il generale andamento della gestione, tenendo in
considerazione, in particolare, l'informativa ricevuta dal
Consigliere Delegato e confrontando, periodicamente, i
risultati conseguiti con quelli programmati
P. XIX
R. 33 a)
Controlli interni definisce e approva le linee di indirizzo del sistema dei
-
controlli interni della Società e del Gruppo
R. 1 d)
R. 2
Governo societario definisce l'assetto complessivo di governo e approva
-
l'assetto organizzativo della Società; identifica i flussi
informativi necessari ad assicurare la piena circolazione
delle informazioni all'interno del Consiglio e quelli che agli
Organi e ai Comitati devono essere indirizzati anche dalle
strutture aziendali
approva e modifica i principali regolamenti interni
-
assicura un efficace confronto dialettico con i responsabili
-
delle principali funzioni aziendali
R. 1 f) Sistemi contabili e
informativa al pubblico
approva i sistemi contabili e di rendicontazione
-
supervisiona il processo di informazione al pubblico e di
-
comunicazione della Società e del Gruppo
approva la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità
-

Remunerazioni -
elabora la politica di remunerazione e incentivazione da
sottoporre
all'Assemblea
e
definisce
i
sistemi
di
remunerazione e incentivazione dei dirigenti apicali
P. XVI
P. XVII
Nomina degli esponenti
aziendali
-
nomina e revoca il Consigliere Delegato e Direttore
Generale e delibera in merito al conferimento, alla
modifica o alla cessazione dei suoi poteri e alla
remunerazione inerente alla carica
-
nomina e revoca i componenti dei Comitati Consiliari
previsti dallo Statuto, ivi incluso il loro Presidente e
delibera l'eventuale costituzione di ulteriori Comitati interni
al Consiglio con funzioni istruttorie e consultive
-
delibera la costituzione del Comitato di Direzione e di
ulteriori
Comitati
manageriali,
previsti
dall'assetto
organizzativo di primo livello
-
nomina e revoca il Dirigente Preposto, i responsabili delle
funzioni aziendali di controllo
-
nomina il responsabile della funzione Tutela Aziendale
-
designa i componenti degli organi delle società controllate,
ivi inclusi i Consiglieri esecutivi
R. 4
R. 17
ESG * -
approva le linee strategiche e le politiche in materia di
sostenibilità (ESG), ivi incluso il modello di responsabilità
sociale e culturale e il contrasto al cambiamento climatico
tenendo conto degli obiettivi di solida e sostenibile
creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholders
P. I
Operazioni strategiche -
adotta le decisioni concernenti i) l'assunzione e la
cessione di partecipazioni modificative della composizione
del
Gruppo
bancario,
nonché
delle
partecipazioni
considerate strategiche in base alla normativa di vigilanza
o in base ai piani e alle politiche adottati dal Consiglio
stesso, ii) l'acquisto, cessione, conferimento di aziende,
rami d'azienda, beni e rapporti giuridici individuati in blocco
anche ai sensi dell'art. 58 del Testo unico bancario
considerati strategici ai sensi del criterio indicato e iii) gli
investimenti e disinvestimenti, anche immobiliari, strategici
ai sensi del criterio indicato e in ogni caso iv) le operazioni
del genere indicato ai precedenti punti aventi valore
unitario superiore al 3% del totale dei fondi propri della
Società calcolato a livello consolidato a fini di vigilanza
R. 1 e)
Operazioni di Credito -
definisce ed approva le politiche di governo del rischio di
credito in coerenza con il Risk Appetite Framework e con
le strategie creditizie
-
esamina e delibera le operazioni di finanziamento più
significative a livello di Gruppo
R. 1 e)
Operazioni con parti correlate -
esamina e delibera le operazioni con parti correlate che
siano allo stesso riservate sulla base del Regolamento
OPC

L'analisi del Consiglio è stata supportata dal Comitato Rischi e Sostenibilità, che ha dedicato numerose

Il Consiglio provvede costantemente a monitorare l'andamento e la realizzazione del Piano mediante l'esame su base periodica di flussi informativi dedicati. In questo senso, particolare attenzione viene dedicata, nella presentazione delle pratiche al Consiglio, alla contestualizzazione delle stesse nei diversi

Di seguito sono indicate le principali responsabilità e funzioni del Consiglio di Amministrazione ai sensi di Statuto e del proprio Regolamento. Per ogni Area di responsabilità sono indicati i Comitati di nomina consiliare che svolgono attività di supporto al Consiglio nell'esercizio delle proprie funzioni. È inoltre valorizzato il compito di esame e valutazione preventiva svolto dal Comitato per il Controllo sulla

Maggiori informazioni sul Piano d'Impresa 2022-2025 sono reperibili dal sito internet della Banca.

RESPONSABILITA' CDA DETTAGLIO DELLE FUNZIONI ESAME

disposizioni di vigilanza

Controlli interni - definisce e approva le linee di indirizzo del sistema dei

Governo societario - definisce l'assetto complessivo di governo e approva

strutture aziendali

  • definisce e approva il modello di business, gli indirizzi strategici e la propensione al rischio e così approva il Risk Appetite Framework, i piani strategici, industriali e finanziari della Società e del Gruppo e loro eventuali modifiche, tenendo anche conto delle politiche di sostenibilità (ESG) e degli ulteriori elementi indicati dalle

  • definisce e approva gli obiettivi e le politiche di governo dei rischi della Società e del Gruppo nonché le linee generali del processo di valutazione dell'adeguatezza dei fondi propri e della posizione di liquidità (ICAAP e ILAAP) - valuta periodicamente, anche in occasione della presentazione dei dati economici della Società e del Gruppo, il generale andamento della gestione, tenendo in considerazione, in particolare, l'informativa ricevuta dal Consigliere Delegato e confrontando, periodicamente, i

l'assetto organizzativo della Società; identifica i flussi informativi necessari ad assicurare la piena circolazione delle informazioni all'interno del Consiglio e quelli che agli Organi e ai Comitati devono essere indirizzati anche dalle

  • assicura un efficace confronto dialettico con i responsabili

  • supervisiona il processo di informazione al pubblico e di

  • approva la Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità

risultati conseguiti con quelli programmati

controlli interni della Società e del Gruppo

  • approva e modifica i principali regolamenti interni

  • approva i sistemi contabili e di rendicontazione

comunicazione della Società e del Gruppo

delle principali funzioni aziendali

COMITATI

riunioni all'approfondimento dei temi legati al Piano d'Impresa 2022-2025.

ambiti di sviluppo tratteggiati dal Piano d'Impresa.

Gestione in relazione alle determinazioni del Consiglio.

AREA DI

rischio

b) e c) Modello di business, indirizzi strategici e propensione al

R. 1 a),

P. XIX R. 33 a)

R. 1 d) R. 2

R. 1 f) Sistemi contabili e

informativa al pubblico

*Per maggiori dettagli sulle tematiche ESG si rinvia all'Overview e alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità.

Legenda Comitato per il Controllo sulla Gestione
Comitato Nomine Comitato Rischi e Sostenibilità
Comitato Remunerazioni Comitato per le Operazioni con Parti Correlate

Composizione del Consiglio

Composizione e diversity

Il Consiglio di Amministrazione è composto da un minimo di 15 ad un massimo di 19 membri, anche non soci, nominati dall'Assemblea sulla base di liste presentate dai Soci; nel suo ambito, il Comitato per il Controllo sulla Gestione è composto da 5 Consiglieri, anch'essi nominati direttamente dall'Assemblea, in coerenza con quanto richiesto dalle Disposizioni di Vigilanza.

È stata considerata una priorità la presenza nel Consiglio di una larga maggioranza di amministratori indipendenti e la nomina da parte del Consiglio di un unico Consigliere Delegato e capo dell'esecutivo, essendo escluso che altri amministratori possano avere cariche esecutive e che il Consiglio possa delegare propri compiti ad un comitato esecutivo.

Al genere meno rappresentato è riservata almeno la quota di due quinti dei componenti, in linea con la normativa applicabile in materia di parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società quotate.

Lo Statuto richiede inoltre che almeno quattro componenti siano iscritti nel registro dei revisori legali e abbiano esercitato per un periodo di almeno tre anni l'attività di revisione legale o le funzioni di componente di un organo di controllo di società di capitali.

Il Consiglio in carica al momento della pubblicazione della presente Relazione è composto da 19 membri, tutti eletti dall'Assemblea del 29 aprile 2022:

Presidente Gian Maria Gros-Pietro
Vice Presidente Paolo Andrea Colombo
Consigliere Delegato Carlo Messina
Consigliere Franco Ceruti
Consigliere Paola Tagliavini
Consigliere Luciano Nebbia
Consigliere Bruno Picca
Consigliere Livia Pomodoro
Consigliere Maria Alessandra Stefanelli
Consigliere Liana Logiurato
Consigliere Daniele Zamboni
Consigliere Maria Mazzarella
Consigliere Anna Gatti
Consigliere Bruno Maria Parigi
Consigliere Fabrizio Mosca
Consigliere Milena Teresa Motta
Consigliere Maria Cristina Zoppo
Consigliere Alberto Maria Pisani
Consigliere Roberto Franchini

Il dettaglio della composizione del Consiglio è riportato nella Parte IV, Tabella n. 1, della Relazione. Nel sito internet della Banca (sezione "Governance") sono riportate brevi note biografiche e professionali dei Consiglieri in carica.

Composizione quali-quantitativa

In linea con le Disposizioni di Vigilanza, ai fini della nomina o della cooptazione dei Consiglieri, il Consiglio di Amministrazione identifica la propria composizione quali-quantitativa ottimale, nell'ambito della quale deve essere tra l'altro espresso un adeguato grado di diversificazione dei componenti anche in termini di età, genere, provenienza geografica e competenze.

Al riguardo, lo Statuto precisa che il Consiglio adotta le misure necessarie ad assicurare che ciascun Consigliere e il Consiglio nel suo complesso risultino costantemente adeguati per grado di

P. VI R. 5

P. VII R. 8

P. XIII R. 23

diversificazione, anche in termini di esperienza, genere e proiezione internazionale, oltre che per competenza, correttezza, reputazione, autonomia di giudizio e dedizione di tempo.

Il Consiglio attualmente in carica è stato nominato nel rispetto delle raccomandazioni indirizzate agli azionisti in materia di composizione del Board e di diversity, fornite dal Consiglio uscente in occasione del rinnovo del 2022, nell'ambito del documento sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione, approvato il 1° marzo 2022 e pubblicato in data 3 marzo 2022.

Nel documento, tenendo conto degli esiti dell'autovalutazione, ivi compreso il profilo teorico dei candidati, sono state individuate e motivate le caratteristiche professionali e le idoneità ritenute adeguate a questi fini, nonché i criteri di diversità, anche di genere, con l'obiettivo di assicurare un'adeguata composizione complessiva.

Con particolare riferimento all'adeguatezza e diversità dei profili professionali richiesti, è stato delineato, in una "Skills Directory", l'insieme di esperienze, conoscenze e competenze, molto buone o distintive – con una diffusione molto ampia, mediamente ampia o contenuta – considerate opportune per conseguire la composizione qualitativa ottimale del nuovo Consiglio, quantificando altresì il tempo minimo richiesto per lo svolgimento dei diversi incarichi nell'ambito del Consiglio stesso.

Inoltre, è stato delineato nel dettaglio il profilo professionale richiesto per il Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Consigliere Delegato e CEO e il Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

Ad esito del rinnovo degli Organi nel 2022, le caratteristiche dichiarate dai Consiglieri sono state valutate dal nuovo Consiglio come opportunamente diversificate e idonee a consentire una composizione del Consiglio adeguata nonché una composizione dei Comitati Consiliari correttamente bilanciata.

Analogamente, il Comitato per il Controllo sulla Gestione ha valutato la rispondenza della propria composizione alle raccomandazioni indirizzate agli azionisti.

In relazione alla diversità di genere, Intesa Sanpaolo garantisce il pieno rispetto delle quote di genere prescritte dalla normativa, come sopra indicato. Nell'attuale struttura del Consiglio il genere femminile è rappresentato nell'ambito di tutti i Comitati Consiliari, raggiunge la quota dell'80% dei componenti del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate ed esprime la presidenza del Comitato Rischi e Sostenibilità e del Comitato Nomine.

Le minoranze azionarie sono adeguatamente rappresentate nel Consiglio di Amministrazione (5 componenti, pari al 26% del totale, sono stati nominati dalla lista presentata dagli azionisti di minoranza) e nella attuale struttura del Consiglio sono presenti in tutti i Comitati consiliari, con l'ulteriore attribuzione della presidenza del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del Comitato per le operazioni con parti correlate.

Le indicazioni in termini di diversity sono state riscontrate in sede di autovalutazione annuale e sono anche riportate nella Rendicontazione consolidata di sostenibilità pubblicata dalla Banca ai sensi del Decreto Legislativo n. 125/2024.

Meccanismo di nomina

Composizione del Consiglio

in coerenza con quanto richiesto dalle Disposizioni di Vigilanza.

delegare propri compiti ad un comitato esecutivo.

componente di un organo di controllo di società di capitali.

membri, tutti eletti dall'Assemblea del 29 aprile 2022:

Presidente Gian Maria Gros-Pietro Vice Presidente Paolo Andrea Colombo

Consigliere Maria Alessandra Stefanelli

Consigliere Delegato Carlo Messina Consigliere Franco Ceruti Consigliere Paola Tagliavini Consigliere Luciano Nebbia Consigliere Bruno Picca Consigliere Livia Pomodoro

Consigliere Liana Logiurato Consigliere Daniele Zamboni Consigliere Maria Mazzarella Consigliere Anna Gatti

Consigliere Bruno Maria Parigi Consigliere Fabrizio Mosca Consigliere Milena Teresa Motta Consigliere Maria Cristina Zoppo Consigliere Alberto Maria Pisani Consigliere Roberto Franchini

professionali dei Consiglieri in carica.

in termini di età, genere, provenienza geografica e competenze.

Composizione quali-quantitativa

Il Consiglio di Amministrazione è composto da un minimo di 15 ad un massimo di 19 membri, anche non soci, nominati dall'Assemblea sulla base di liste presentate dai Soci; nel suo ambito, il Comitato per il Controllo sulla Gestione è composto da 5 Consiglieri, anch'essi nominati direttamente dall'Assemblea,

È stata considerata una priorità la presenza nel Consiglio di una larga maggioranza di amministratori indipendenti e la nomina da parte del Consiglio di un unico Consigliere Delegato e capo dell'esecutivo, essendo escluso che altri amministratori possano avere cariche esecutive e che il Consiglio possa

Al genere meno rappresentato è riservata almeno la quota di due quinti dei componenti, in linea con la normativa applicabile in materia di parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle

Lo Statuto richiede inoltre che almeno quattro componenti siano iscritti nel registro dei revisori legali e abbiano esercitato per un periodo di almeno tre anni l'attività di revisione legale o le funzioni di

Il Consiglio in carica al momento della pubblicazione della presente Relazione è composto da 19

Il dettaglio della composizione del Consiglio è riportato nella Parte IV, Tabella n. 1, della Relazione. Nel sito internet della Banca (sezione "Governance") sono riportate brevi note biografiche e

In linea con le Disposizioni di Vigilanza, ai fini della nomina o della cooptazione dei Consiglieri, il Consiglio di Amministrazione identifica la propria composizione quali-quantitativa ottimale, nell'ambito della quale deve essere tra l'altro espresso un adeguato grado di diversificazione dei componenti anche

Al riguardo, lo Statuto precisa che il Consiglio adotta le misure necessarie ad assicurare che ciascun Consigliere e il Consiglio nel suo complesso risultino costantemente adeguati per grado di

Composizione e diversity

Art. 123 bis, c. 2, lett. d), Tuf P. V

P. VI R. 5

P. VII R. 8

Art. 123 bis, c. 2, lett. d) bis, Tuf P. VII R. 8

società quotate.

Lo Statuto regola dettagliatamente l'iter deliberativo che l'Assemblea deve seguire per l'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione.

Le disposizioni statutarie prevedono, in particolare, che si proceda sulla base di liste di candidati presentate dai Soci, secondo modalità coerenti con la normativa per le società quotate. Non è prevista la facoltà del Consiglio di Amministrazione di presentare una lista di candidati.

Il sistema elettorale definito nello Statuto è basato su un principio maggioritario, temperato attraverso la previsione di una quota di componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione assegnata secondo un criterio proporzionale.

Il meccanismo previsto consente quindi di assicurare un'adeguata rappresentanza delle minoranze azionarie negli Organi sociali, attraverso la presentazione di liste di candidati all'Assemblea in sede di rinnovo del Consiglio e, successivamente, anche in sede di sostituzione dei Consiglieri eventualmente cessati.

Agli azionisti di minoranza è infatti riconosciuta la possibilità di eleggere, nell'ambito sia del Consiglio sia del Comitato per il Controllo sulla Gestione, un numero di Consiglieri ben superiore rispetto a quello normativamente previsto.

Art. 123 bis, c. 1,

lett. l), Tuf R. 19 d) P. XIII

R. 8

Tale soluzione realizza un assetto in linea con gli standard internazionali e valorizza il sistema di elezione mediante liste, previsto dalla legislazione italiana, consentendo alle minoranze di esprimere componenti tanto nell'ambito del Consiglio quanto nell'ambito del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

In ogni caso, alla lista di minoranza non collegata agli azionisti di maggioranza e che abbia riportato più voti in Assemblea viene assicurata la possibilità di nominare, oltre al Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, anche un secondo Consigliere componente del medesimo Comitato, così da rafforzare ulteriormente il livello di protezione delle minoranze all'interno dell'organo di controllo. Le liste, contenenti da un minimo di 2 a un massimo di 19 nominativi, devono essere divise in due sezioni: nella prima sezione devono essere indicati i nominativi dei candidati alla carica di Consigliere di Amministrazione e nella seconda quelli dei candidati alla carica di Consigliere e componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

Ai fini dell'elezione, dalla lista di maggioranza sono tratti tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione ad eccezione di 5 o 4 Consiglieri in ragione del numero complessivo di essi. Dalla lista di maggioranza sono in particolare tratti tre Consiglieri per assumere altresì la carica di componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

Tra i Consiglieri espressi dalle liste di minoranza, due sono in ogni caso riservati alla lista di minoranza che abbia riportato il secondo maggior numero di voti (prima lista di minoranza) e non abbia alcun collegamento con la maggioranza, come prescritto dalla normativa.

Il primo di tali Consiglieri assume la carica di Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione. Gli altri componenti del Consiglio sono tratti proporzionalmente dalle liste diverse da quella che ha ottenuto il maggior numero di voti, intendendosi tra queste inclusa anche la prima lista di minoranza, purché tali liste, prese complessivamente, abbiano ottenuto voti almeno pari al 10% del capitale ordinario rappresentato in Assemblea.

Ove occorra completare la composizione del Consiglio, ad esito del riparto proporzionale, gli ulteriori componenti del Consiglio sono prelevati dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti, fino ad esaurimento dei candidati in essa presenti.

Il procedimento di nomina garantisce una composizione del Consiglio adeguata ai requisiti di professionalità, di indipendenza e di equilibrio di genere.

Lo Statuto disciplina un meccanismo suppletivo in forza del quale il candidato privo dei requisiti è sostituito da quello dotato dei requisiti richiesti e tratto dalla medesima lista a cui apparteneva il candidato escluso.

Nel caso in cui i candidati presenti nelle liste non siano sufficienti a tal fine o in ogni altro caso in cui i criteri definiti non consentano di eleggere tutti i componenti del Consiglio nel rispetto dei requisiti richiesti, il completamento dell'assetto è assicurato dall'Assemblea, con procedure di sostituzione che consentono di soddisfare ogni requisito necessario.

In caso di presentazione di una sola lista di candidati i componenti del Consiglio di Amministrazione sono eletti nell'ambito di tale lista, sino a concorrenza dei candidati in essa inseriti, prelevando dalla seconda sezione della lista tutti i componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione. In tale ipotesi, la carica di Presidente del Comitato è attribuita al candidato collocato in prima posizione nella graduatoria della seconda sezione della lista.

In assenza di liste, l'Assemblea delibera a maggioranza relativa del capitale rappresentato in Assemblea, fermo restando il necessario rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente e dallo Statuto. In tale ipotesi, l'Assemblea in sede di nomina dei componenti del Comitato provvede anche alla nomina del suo Presidente.

L'assemblea elegge a maggioranza relativa il Presidente del Consiglio di Amministrazione e uno o più Vice Presidenti.

Per ulteriori dettagli in merito alla nomina dei Consiglieri, si rinvia alle disposizioni statutarie.

Di seguito è rappresentato il meccanismo di nomina del Consiglio, in occasione dell'ultimo rinnovo, a seguito della presentazione di due liste di candidati, di cui la seconda per numero di voti ha superato la soglia del 10% del capitale rappresentato.

Assemblea del 29 aprile 2022:

Tale soluzione realizza un assetto in linea con gli standard internazionali e valorizza il sistema di elezione mediante liste, previsto dalla legislazione italiana, consentendo alle minoranze di esprimere componenti

In ogni caso, alla lista di minoranza non collegata agli azionisti di maggioranza e che abbia riportato più voti in Assemblea viene assicurata la possibilità di nominare, oltre al Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, anche un secondo Consigliere componente del medesimo Comitato, così da

Ai fini dell'elezione, dalla lista di maggioranza sono tratti tutti i componenti del Consiglio di

Dalla lista di maggioranza sono in particolare tratti tre Consiglieri per assumere altresì la carica di

Tra i Consiglieri espressi dalle liste di minoranza, due sono in ogni caso riservati alla lista di minoranza che abbia riportato il secondo maggior numero di voti (prima lista di minoranza) e non abbia alcun

Il primo di tali Consiglieri assume la carica di Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione. Gli altri componenti del Consiglio sono tratti proporzionalmente dalle liste diverse da quella che ha ottenuto il maggior numero di voti, intendendosi tra queste inclusa anche la prima lista di minoranza, purché tali liste, prese complessivamente, abbiano ottenuto voti almeno pari al 10% del capitale ordinario

Ove occorra completare la composizione del Consiglio, ad esito del riparto proporzionale, gli ulteriori componenti del Consiglio sono prelevati dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti, fino ad

Il procedimento di nomina garantisce una composizione del Consiglio adeguata ai requisiti di

Lo Statuto disciplina un meccanismo suppletivo in forza del quale il candidato privo dei requisiti è sostituito da quello dotato dei requisiti richiesti e tratto dalla medesima lista a cui apparteneva il

Nel caso in cui i candidati presenti nelle liste non siano sufficienti a tal fine o in ogni altro caso in cui i criteri definiti non consentano di eleggere tutti i componenti del Consiglio nel rispetto dei requisiti richiesti, il completamento dell'assetto è assicurato dall'Assemblea, con procedure di sostituzione che

In caso di presentazione di una sola lista di candidati i componenti del Consiglio di Amministrazione sono eletti nell'ambito di tale lista, sino a concorrenza dei candidati in essa inseriti, prelevando dalla seconda sezione della lista tutti i componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione. In tale ipotesi, la carica di Presidente del Comitato è attribuita al candidato collocato in prima posizione nella

In assenza di liste, l'Assemblea delibera a maggioranza relativa del capitale rappresentato in Assemblea, fermo restando il necessario rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente e dallo Statuto. In tale ipotesi, l'Assemblea in sede di nomina dei componenti del Comitato provvede anche alla

L'assemblea elegge a maggioranza relativa il Presidente del Consiglio di Amministrazione e uno o più

Per ulteriori dettagli in merito alla nomina dei Consiglieri, si rinvia alle disposizioni statutarie.

tanto nell'ambito del Consiglio quanto nell'ambito del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

rafforzare ulteriormente il livello di protezione delle minoranze all'interno dell'organo di controllo. Le liste, contenenti da un minimo di 2 a un massimo di 19 nominativi, devono essere divise in due sezioni: nella prima sezione devono essere indicati i nominativi dei candidati alla carica di Consigliere di Amministrazione e nella seconda quelli dei candidati alla carica di Consigliere e componente del

Amministrazione ad eccezione di 5 o 4 Consiglieri in ragione del numero complessivo di essi.

Comitato per il Controllo sulla Gestione.

rappresentato in Assemblea.

candidato escluso.

esaurimento dei candidati in essa presenti.

professionalità, di indipendenza e di equilibrio di genere.

consentono di soddisfare ogni requisito necessario.

graduatoria della seconda sezione della lista.

nomina del suo Presidente.

Vice Presidenti.

componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

collegamento con la maggioranza, come prescritto dalla normativa.

In vista del prossimo rinnovo degli Organi sociali, all'ordine del giorno dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio 2024, il Consiglio di Amministrazione uscente, in coerenza con i criteri adottati dal Consiglio stesso e dalla normativa di riferimento, ha formulato i propri orientamenti sulla composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale

  • ✓ tenendo conto degli esiti dell'autovalutazione, ivi compreso il profilo teorico dei candidati,
  • ✓ individuando e motivando le caratteristiche professionali e le idoneità ritenute adeguate a questi fini, nonché i criteri di diversità, anche di genere, con l'obiettivo di assicurare un'adeguata composizione complessiva,
  • ✓ quantificando altresì il tempo minimo richiesto per lo svolgimento dei diversi incarichi nell'ambito del Consiglio stesso.

Il documento è pubblicato sul sito della Società con congruo anticipo rispetto alla pubblicazione dell'avviso di convocazione dell'Assemblea.

Durata in carica, sostituzione e revoca

I Consiglieri di Amministrazione restano in carica per tre esercizi sino alla data della successiva assemblea chiamata ad approvare il bilancio e la proposta di distribuzione degli utili ai sensi dell'art. 2364 c.c. e sono rieleggibili.

Il mandato relativo ai Consiglieri attualmente in carica riguarda gli esercizi 2022/2023/2024. I Consiglieri scadranno contemporaneamente alla data dell'Assemblea convocata ai sensi dell'art. 2364 c.c. per l'approvazione del bilancio e della proposta di distribuzione dell'utile relativo all'esercizio 2024.

In caso di cessazione dalla carica di un Consigliere, il Consiglio di Amministrazione con il supporto del Comitato Nomine può provvedere alla sostituzione del Consigliere cessato mediante cooptazione, rispettando i requisiti richiesti dallo Statuto, purché la maggioranza sia sempre costituita da Consiglieri nominati dall'Assemblea. Nel caso di cessazione anticipata dalla carica del Presidente del Consiglio di Amministrazione, quest'ultimo viene sostituito nell'esercizio delle proprie funzioni dal Vice Presidente sino alla data della successiva Assemblea di nomina del nuovo Presidente.

R. 23

Art. 123 bis, c. 1, lett. l), Tuf P. XIII

Ove, invece, venga a cessare dalla carica un componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, al suo posto subentra il primo non eletto della seconda sezione della lista a cui apparteneva il componente venuto a mancare, avente i requisiti prescritti o, nel caso in cui il soggetto così individuato non avesse i requisiti di legge, regolamentari o fissati dallo Statuto del componente venuto a mancare, quest'ultimo sarà sostituito dal candidato successivo non eletto tratto dalla seconda sezione della stessa lista e dotato dei medesimi requisiti prescritti per il componente da sostituire. Ove per qualsiasi motivo non fosse possibile procedere alla sostituzione sulla base di tali criteri, il componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione venuto a mancare sarà sostituito dall'Assemblea convocata senza indugio.

Ove venga a cessare il Presidente del Comitato, la Presidenza è assunta dal componente tratto dalla medesima lista di quello cessato e ad esso successivo in graduatoria in sede di nomina.

I componenti subentrati nel Comitato per il Controllo sulla Gestione e i componenti nominati dal Consiglio per cooptazione restano in carica fino alla successiva Assemblea.

L'Assemblea convocata per la nomina di un nuovo Consigliere in sostituzione di quelli cessati procede alla nomina nel rispetto del principio di necessaria rappresentanza delle minoranze, dell'equilibrio di generi e degli altri requisiti richiesti dalla normativa e dallo Statuto.

Tutti i componenti del Consiglio e del Comitato per il Controllo sulla Gestione sono revocabili dall'Assemblea in ogni tempo, salvo il diritto del Consigliere al risarcimento del danno se la revoca avviene senza giusta causa. Tuttavia, tenuto conto delle funzioni di garanzia e di controllo svolte dal Comitato per il Controllo sulla Gestione, lo Statuto richiede che la proposta di revoca di uno o più dei componenti del Comitato presentata all'Assemblea dal Consiglio o dal Comitato stesso sia debitamente motivata e adottata con una procedura deliberativa aggravata. La revoca di un membro del Comitato per il Controllo sulla Gestione implica la sua revoca anche da componente del Consiglio.

Presidente e Vice Presidente

L'Assemblea del 29 aprile 2022 ha eletto a maggioranza relativa il Presidente del Consiglio di Amministrazione, Gian Maria Gros-Pietro, e un Vice Presidente, Paolo Andrea Colombo, confermandoli nei rispetti incarichi.

Il Presidente, ai sensi di Statuto, ha un ruolo non esecutivo e non svolge, neppure di fatto, funzioni gestionali.

Alla luce dell'attuale modello di governance e dei compiti che lo Statuto gli attribuisce, più ampiamente disciplinati nel Regolamento del Consiglio, il Presidente riveste un ruolo di assoluto rilievo per la Banca, valorizzato dall'autorevolezza e competenza e dalla disponibilità di tempo dedicata.

Il Presidente sovraintende ai lavori del Consiglio, ne organizza e dirige l'attività e svolge tutti i compiti previsti dalla normativa di vigilanza e dallo Statuto.

In coerenza con le prerogative che gli sono attribuite, il Presidente garantisce il buon funzionamento del Consiglio, ne favorisce la dialettica interna e assicura il bilanciamento dei poteri.

In tale ambito, il Presidente, tra le diverse funzioni svolte:

  • promuove e sovraintende all'effettivo funzionamento del sistema di governo societario, anche per gli aspetti relativi alla comunicazione interna ed esterna, ponendosi come interlocutore dei Comitati Consiliari ai quali non partecipi e garantisce l'equilibrio dei poteri con particolare riferimento alle attribuzioni di gestione corrente delegate;
  • intrattiene i necessari e opportuni rapporti con il Consigliere Delegato;
  • chiede e riceve informazioni anche su specifici aspetti della gestione della Società e del Gruppo e sull'andamento in generale, anche prospettico, della gestione stessa, avendo comunque a tal fine accesso a tutte le funzioni aziendali;
  • sovraintende, verificandone la correttezza, alla gestione dei rapporti con i Soci, d'intesa con il Consigliere Delegato;
  • cura i rapporti con le Autorità di Vigilanza.

In caso di urgenza, il Presidente o, in caso di sua assenza o impedimento il Vice Presidente o il Consigliere più anziano, su proposta vincolante del Consigliere Delegato, può assumere deliberazioni

P. X R. 12 a), b), c)

P. III R. 2

in merito a qualsiasi operazione di competenza del Consiglio di Amministrazione, fatta eccezione per le materie strategiche o non delegabili di competenza del Consiglio stesso.

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 29 aprile 2022 ha confermato l'invito al Prof. Giovanni Bazoli a proseguire la sua collaborazione per svolgere funzioni equivalenti a quelle attribuitegli con il ruolo di Presidente Emerito, prevedendo che il Presidente e il Consigliere Delegato possano consultarlo per alcune tematiche istituzionali e con specifico riferimento al settore della cultura e dei beni artistici.

Consigliere Delegato

Il Consiglio di Amministrazione elegge con maggioranza qualificata tra i propri componenti, al di fuori del Presidente del Consiglio stesso, dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del numero minimo di Consiglieri Indipendenti, un Consigliere Delegato, al quale delega i poteri inerenti alla gestione corrente della Società.

Il Consiglio del 29 aprile 2022, in continuità con il precedente mandato, ha confermato all'unanimità, nella carica di Consigliere Delegato e CEO, Carlo Messina, al quale sono conferiti tutti i poteri necessari e opportuni ad assicurare unitarietà alla gestione corrente, in attuazione degli indirizzi deliberati dal Consiglio stesso.

Il Consigliere Delegato:

  • è Capo dell'Esecutivo e Direttore Generale e sovrintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli in conformità con gli indirizzi generali programmatici e strategici determinati dal Consiglio;
  • determina e impartisce le direttive operative ed è preposto alla gestione del personale;
  • ha facoltà di proposta per le deliberazioni del Consiglio, ferme restando in ogni caso la facoltà di proposta di ogni altro Consigliere e le attribuzioni proprie dei Comitati Consiliari, come definite dalla normativa vigente e dallo Statuto;
  • cura l'esecuzione delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione, con particolare riferimento all'attuazione degli indirizzi strategici, del Risk Appetite Framework e delle politiche di governo dei rischi definiti dal Consiglio;
  • cura altresì che l'assetto organizzativo, amministrativo e contabile e il sistema di controllo interno siano adeguati alla natura e alle dimensioni dell'impresa e idonei a rappresentare correttamente i fatti di gestione;
  • può proporre in caso di urgenza al Presidente l'assunzione di deliberazioni su tutte le materie di competenza del Consiglio (fatte salve quelle strategiche o non delegabili); sempre in caso di urgenza assume, in via esclusiva, deliberazioni in materia di credito.

Nello svolgimento delle proprie funzioni, il Consigliere Delegato si avvale in primis del Comitato di Direzione e poi degli altri Comitati Manageriali, per i quali si rinvia al successivo paragrafo dedicato.

In caso di assenza o impedimento del Consigliere Delegato, le attribuzioni allo stesso spettanti quale Direttore Generale sono esercitate a firma congiunta dal Chief Financial Officer e dal Chief Governance, Operating & Transformation Officer.

Le linee generali dei processi, le regole e le metodologie relative alla successione delle principali posizioni manageriali di Gruppo sono articolate nell'ambito dello "Strategic Succession Planning" di Gruppo, sottoposto al Consiglio di Amministrazione ed elaborato con il supporto di primaria società di consulenza. I principali aggiornamenti del piano sono rappresentati al Consiglio anche nel contesto di sessioni di induction.

Con riferimento ai piani di successione del Consigliere Delegato e Direttore Generale, il Consiglio di Amministrazione ha attribuito al Comitato Nomine il compito di supportarlo, coordinandosi con il Presidente, nella definizione del relativo processo. Tale processo è stato incorporato nell'ambito della regolamentazione interna adottata dal Consiglio sulla valutazione dei requisiti di idoneità alla carica e dell'adeguatezza complessiva dell'Organo.

R. 34

P. V

R. 4

Art. 123 bis, c. 2 lett. d), Tuf

Requisiti di idoneità alla carica

Al fine di assicurare la sana e prudente gestione della Società e il corretto funzionamento del Consiglio di Amministrazione nel suo complesso, i Consiglieri devono possedere i requisiti di idoneità alla carica stabiliti dalla normativa vigente e dallo Statuto.

In particolare, devono possedere i requisiti di professionalità e onorabilità e rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa vigente e dallo Statuto per l'espletamento dell'incarico di amministratore di una banca emittente azioni quotate in mercati regolamentati, nonché il divieto di interlocking directorates (previsto dall'art. 36 del D.L. n. 201/2011, convertito dalla Legge n. 214/2011).

Nello specifico, tenendo conto del modello di governo societario e delle caratteristiche anche dimensionali e operative della Banca, lo Statuto ha articolato specifici requisiti statutari per i componenti del Consiglio e, in modo particolarmente più incisivo, per i componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione (per i quali si rinvia al successivo capitolo dedicato a tale Organo).

Tenuto conto della normativa di riferimento e degli orientamenti delle Autorità di regolazione e vigilanza, il Consiglio di Amministrazione si è dotato di specifici criteri e regole di istruttoria e valutazione dei requisiti di idoneità alla carica dei Consiglieri e dell'adeguatezza complessiva dell'Organo.

La valutazione dei requisiti individuali dei Consiglieri viene di norma condotta: in occasione della nomina (nei 30 giorni successivi), in presenza di nuovi fatti che possano incidere sulla situazione del Consigliere e, annualmente, in occasione dell'approvazione della Relazione sul governo societario.

Sulla base della regolamentazione interna, ciascun Consigliere è tenuto a presentare al Consiglio le dichiarazioni e la documentazione comprovanti il possesso dei requisiti di idoneità e l'assenza di cause di incompatibilità e a comunicare ogni eventuale variazione.

Il Consiglio valuta i requisiti di idoneità alla carica di tutti i Consiglieri, ad eccezione dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione, per il quali provvede il Comitato medesimo.

Ove occorra, il Consiglio pronuncia la decadenza o la sospensione dei Consiglieri che non dimostrino di possedere i requisiti prescritti, nei casi previsti dalla normativa vigente. Per i componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione l'eventuale dichiarazione di decadenza è pronunciata dal Comitato stesso.

Ad esito del rinnovo degli Organi nel 2022, il Consiglio e il Comitato per il Controllo sulla Gestione, per quanto di competenza, hanno positivamente condotto il procedimento di accertamento di tutti i requisiti di idoneità alla carica richiesti.

La valutazione positiva è stata confermata dalla decisione conclusiva del procedimento di valutazione dei requisiti di idoneità alla carica riguardante i componenti del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo adottata dalla Banca Centrale Europea a seguito del rinnovo avvenuto il 29 aprile 2022.

La valutazione dei requisiti dei Consiglieri, con medesimo esito, è stata rinnovata anche in occasione dell'approvazione della presente Relazione.

Requisiti di indipendenza: i Consiglieri indipendenti

Tutti i Consiglieri agiscono con indipendenza di giudizio e consapevolezza dei doveri e dei diritti inerenti all'incarico, nell'interesse della sana e prudente gestione della Banca e nel rispetto della legge e di ogni altra norma applicabile. A tale riguardo la normativa bancaria prevede una serie di relazioni che devono essere attestate da ciascun Consigliere, e che devono essere valutate dal Consiglio di Amministrazione, riguardanti, tra l'altro, i rapporti con gli azionisti, gli esponenti e le società del gruppo Intesa Sanpaolo e la presenza di incarichi politici/istituzionali.

In base allo Statuto, almeno due terzi dei Consiglieri devono possedere i requisiti di indipendenza previsti all'art. 13.4.3 dello stesso.

Nello specifico, Intesa Sanpaolo, in aggiunta alle disposizioni normative applicabili, incluse quelle specifiche del settore bancario (D.M. 169/2020), ha scelto di adottare nello Statuto un requisito di indipendenza particolarmente rigoroso, prescrivendo per i Consiglieri indipendenti l'obbligo di cumulare le condizioni richieste dall'art. 2 del Codice di Corporate Governance e i requisiti di indipendenza

R. 5 R. 7

R. 6 R. 7 R. 9 R. 10

prescritti per i sindaci dall'art. 148, comma 3, del Testo unico della finanza, ove questi definiscono condizioni più restrittive.

Requisiti di idoneità alla carica

P. V P. XII

di idoneità alla carica richiesti.

dell'approvazione della presente Relazione.

la presenza di incarichi politici/istituzionali.

previsti all'art. 13.4.3 dello stesso.

R. 5 R. 7 Requisiti di indipendenza: i Consiglieri indipendenti

stabiliti dalla normativa vigente e dallo Statuto.

dall'art. 36 del D.L. n. 201/2011, convertito dalla Legge n. 214/2011).

di incompatibilità e a comunicare ogni eventuale variazione.

Gestione (per i quali si rinvia al successivo capitolo dedicato a tale Organo).

Al fine di assicurare la sana e prudente gestione della Società e il corretto funzionamento del Consiglio di Amministrazione nel suo complesso, i Consiglieri devono possedere i requisiti di idoneità alla carica

In particolare, devono possedere i requisiti di professionalità e onorabilità e rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa vigente e dallo Statuto per l'espletamento dell'incarico di amministratore di una banca emittente azioni quotate in mercati regolamentati, nonché il divieto di interlocking directorates (previsto

Nello specifico, tenendo conto del modello di governo societario e delle caratteristiche anche dimensionali e operative della Banca, lo Statuto ha articolato specifici requisiti statutari per i componenti del Consiglio e, in modo particolarmente più incisivo, per i componenti del Comitato per il Controllo sulla

Tenuto conto della normativa di riferimento e degli orientamenti delle Autorità di regolazione e vigilanza, il Consiglio di Amministrazione si è dotato di specifici criteri e regole di istruttoria e valutazione dei

La valutazione dei requisiti individuali dei Consiglieri viene di norma condotta: in occasione della nomina (nei 30 giorni successivi), in presenza di nuovi fatti che possano incidere sulla situazione del Consigliere

Sulla base della regolamentazione interna, ciascun Consigliere è tenuto a presentare al Consiglio le dichiarazioni e la documentazione comprovanti il possesso dei requisiti di idoneità e l'assenza di cause

Il Consiglio valuta i requisiti di idoneità alla carica di tutti i Consiglieri, ad eccezione dei componenti del

Ove occorra, il Consiglio pronuncia la decadenza o la sospensione dei Consiglieri che non dimostrino di possedere i requisiti prescritti, nei casi previsti dalla normativa vigente. Per i componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione l'eventuale dichiarazione di decadenza è pronunciata dal Comitato stesso.

Ad esito del rinnovo degli Organi nel 2022, il Consiglio e il Comitato per il Controllo sulla Gestione, per quanto di competenza, hanno positivamente condotto il procedimento di accertamento di tutti i requisiti

La valutazione positiva è stata confermata dalla decisione conclusiva del procedimento di valutazione dei requisiti di idoneità alla carica riguardante i componenti del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo adottata dalla Banca Centrale Europea a seguito del rinnovo avvenuto il 29 aprile 2022.

La valutazione dei requisiti dei Consiglieri, con medesimo esito, è stata rinnovata anche in occasione

Tutti i Consiglieri agiscono con indipendenza di giudizio e consapevolezza dei doveri e dei diritti inerenti all'incarico, nell'interesse della sana e prudente gestione della Banca e nel rispetto della legge e di ogni altra norma applicabile. A tale riguardo la normativa bancaria prevede una serie di relazioni che devono essere attestate da ciascun Consigliere, e che devono essere valutate dal Consiglio di Amministrazione, riguardanti, tra l'altro, i rapporti con gli azionisti, gli esponenti e le società del gruppo Intesa Sanpaolo e

In base allo Statuto, almeno due terzi dei Consiglieri devono possedere i requisiti di indipendenza

Nello specifico, Intesa Sanpaolo, in aggiunta alle disposizioni normative applicabili, incluse quelle specifiche del settore bancario (D.M. 169/2020), ha scelto di adottare nello Statuto un requisito di indipendenza particolarmente rigoroso, prescrivendo per i Consiglieri indipendenti l'obbligo di cumulare le condizioni richieste dall'art. 2 del Codice di Corporate Governance e i requisiti di indipendenza

requisiti di idoneità alla carica dei Consiglieri e dell'adeguatezza complessiva dell'Organo.

e, annualmente, in occasione dell'approvazione della Relazione sul governo societario.

Comitato per il Controllo sulla Gestione, per il quali provvede il Comitato medesimo.

La scelta statutaria di prevedere un così elevato numero di indipendenti riflette il valore indubbio che la Banca riconosce al ruolo svolto da tali Consiglieri e consente di assicurare una composizione dei Comitati Consiliari in linea con le migliori prassi internazionali. In particolare, sia il Comitato per il Controllo sulla Gestione che il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate sono integralmente composti da Consiglieri indipendenti, laddove per gli altri Comitati è prevista la maggioranza di indipendenti. Inoltre, la presidenza dei Comitati, per disposizione statutaria, è sempre affidata a Consiglieri indipendenti.

In occasione dell'accettazione della candidatura 14 Consiglieri hanno dichiarato di possedere i requisiti di indipendenza richiesti dallo Statuto. Il Consiglio di Amministrazione e il Comitato per il Controllo sulla Gestione, per quanto di competenza, hanno provveduto ad accertare i requisiti di indipendenza ad esito della nomina dei 14 Consiglieri interessati, rendendo noto con un comunicato l'esito della valutazione. Tale assessment è stato rinnovato positivamente anche in occasione dell'approvazione della presente Relazione, sulla base delle dichiarazioni rese dagli interessati, delle informazioni disponibili alla Banca, nonché dei criteri adottati dal Consiglio - di seguito specificati - per valutare la significatività delle relazioni finanziarie, commerciali o professionali intrattenute direttamente o indirettamente dagli amministratori con il Gruppo Intesa Sanpaolo.

Relazioni
finanziarie
Ai fini dell'apprezzamento della rilevanza di una relazione finanziaria con il
Gruppo Intesa Sanpaolo, sono stati previsti specifici indicatori di significatività
che riguardano:
i.
la partecipazione al capitale di Intesa Sanpaolo o di altra
società
controllata;
ii.
la partecipazione di società appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo al
capitale della società considerata;
l'esposizione creditizia nominale;
iii.
iv.
il rating assegnato al cliente sulla base delle regole aziendali.
Gli indicatori sono diversamente modulati in funzione del diverso grado di
prossimità del rapporto rispetto al Consigliere (rapporti diretti, con controllate,
con società ove siano ricoperte cariche esecutive); al superamento di soglie
quantitative di monitoraggio e di attenzione sono integrati con ulteriori criteri di
ponderazione di ogni esposizione in funzione dei rischi in essa presenti e della
posizione
rispetto
al
sistema,
come
dettagliato
nella
specifica
regolamentazione interna adottata dal Consiglio.
Relazioni
commerciali o
professionali
Per la valutazione della rilevanza di una relazione commerciale o professionale
con Intesa Sanpaolo o con altra società controllata, quale principale indicatore
di significatività della relazione, il Consiglio di Amministrazione tiene conto
dell'ammontare complessivo del fatturato derivante dalle relazioni con società
del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Per tutte le relazioni indicate, al superamento di soglie quantitative predefinite, sono associate distinte aree di valutazione da parte del Consiglio nell'ambito delle quali sono analizzate le specifiche caratteristiche del rapporto. Per ciascuna area di valutazione è prevista una misura di presidio del rischio di intensità crescente ovvero una valutazione motivata sul permanere del requisito di indipendenza. Il Consiglio tiene, inoltre, conto della significatività di ulteriori situazioni che possono avere rilievo nell'ambito della valutazione delle relazioni finanziarie, commerciali e professionali intrattenute dai Consiglieri con il Gruppo Intesa Sanpaolo. Tali situazioni riguardano anche l'eventuale presenza di contenziosi che abbiano dato luogo a procedimenti giudiziari tra il Consigliere e la Banca o altra società del Gruppo. Le situazioni indicate sono valutate in presenza di specifiche soglie di materialità.

I Consiglieri indipendenti non hanno cariche in società controllate e non percepiscono alcuna remunerazione aggiuntiva rispetto al compenso fisso per la carica e a quello previsto per la partecipazione ai Comitati consiliari.

Alla data di approvazione della presente Relazione, sono risultati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto i seguenti 14 Consiglieri: Paolo Andrea Colombo, Paola Tagliavini, Liana Logiurato, Livia Pomodoro, Maria Alessandra Stefanelli, Bruno Maria Parigi, Daniele Zamboni, Maria Mazzarella, Anna Gatti, Fabrizio Mosca, Milena Teresa Motta, Maria Cristina Zoppo, Alberto Maria Pisani, Roberto Franchini. Al riguardo, si fa presente che il Presidente del Consiglio di Amministrazione non è qualificato come indipendente esclusivamente in ragione della carica rivestita in Intesa Sanpaolo per più di nove esercizi negli ultimi dodici.

I componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione, anche in qualità di membri del Consiglio, hanno positivamente accertato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei 14 Consiglieri indicati.

Lo Statuto regola gli effetti del venir meno dei requisiti di indipendenza. In particolare, la perdita del requisito nel caso di un Consigliere di Amministrazione, che non sia anche componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, non ne determina la decadenza dalla carica se rimane integro il numero minimo dei Consiglieri dotati dei requisiti richiesti. Resta però ferma la cessazione dalle cariche per le quali tale requisito è richiesto dalla normativa vigente o dallo Statuto.

R. 13 R. 14

P. XII

R. 15

Il Regolamento del Consiglio prevede che i Consiglieri indipendenti si riuniscano in assenza degli altri componenti almeno una volta all'anno per valutare i temi di interesse rispetto al funzionamento del Consiglio stesso e alla gestione sociale.

Nel 2024 i Consiglieri indipendenti si sono riuniti in due distinte occasioni, nelle quali si sono, tra l'altro, confrontati sul tema dell'efficienza ed efficacia delle modalità di gestione delle riunioni consiliari e dei Comitati, esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dai Consiglieri indipendenti e dal Consiglio e confermando reciproca considerazione e soddisfazione per la relazione stabilita con il management della Banca. Anche in ragione dell'approssimarsi della scadenza del mandato, in tali riunioni sono state altresì condivise le riflessioni utili per un continuo miglioramento della trattazione delle proposte di delibera e per mantenere e facilitare un dialogo aperto nell'esercizio delle attività di valutazione e monitoraggio delle operazioni significative e dei temi con proiezione di lungo termine.

Le riunioni sono presiedute dal Consigliere indipendente Livia Pomodoro, che le convoca, ne cura la verbalizzazione e riferisce al Consiglio nella riunione immediatamente successiva. Il Regolamento del Consiglio prevede di formalizzare la nomina di un Amministratore indipendente quale lead independent director se richiesto dalla maggioranza dei Consiglieri indipendenti. Alla data di approvazione della presente Relazione la maggioranza dei Consiglieri indipendenti non ha richiesto la nomina del lead independent director.

Incarichi di amministrazione o di controllo dei Consiglieri e disponibilità di tempo

Ogni Consigliere ha la responsabilità di esaminare e valutare le condizioni che gli consentono di svolgere diligentemente e con il tempo necessario i compiti che derivano dall'incarico, che comporta anche la partecipazione ai Comitati Consiliari.

I componenti degli Organi Sociali sono tenuti a dedicare tempo adeguato allo svolgimento dell'incarico nella Banca e a confermare per iscritto tale disponibilità.

Lo Statuto recepisce le indicazioni previste dalla normativa bancaria vigente in tema di limiti al cumulo degli incarichi, dirette ad assicurare la massima disponibilità di tempo all'incarico ricoperto.

In particolare, i componenti del Consiglio di Amministrazione possono detenere contemporaneamente al massimo le seguenti combinazioni di incarichi in banche o in altre società commerciali (compreso quello in Intesa Sanpaolo):

a) un incarico esecutivo con due incarichi non esecutivi;

b) quattro incarichi non esecutivi.

A tale fine, sono considerati come un unico incarico:

  • i) gli incarichi nell'ambito dello stesso Gruppo;
  • ii) gli incarichi nell'ambito di società in cui la Banca detenga una partecipazione qualificata;

iii) gli incarichi in banche appartenenti al medesimo sistema di tutela istituzionale.

Ai Consiglieri di Amministrazione diversi dal Consigliere Delegato e CEO e dai Presidenti del Consiglio di Amministrazione, del Comitato per il Controllo sulla Gestione e degli altri Comitati di nomina consiliare è consentita l'assunzione di un incarico non esecutivo aggiuntivo, in presenza di specifiche condizioni e previa necessaria valutazione da parte della Banca Centrale Europea.

Inoltre, si evidenzia che in forza della disciplina sugli interlocking directorates (art. 36 D.L. n. 201/2011, convertito dalla Legge n. 214/2011), i Consiglieri non possono assumere o esercitare cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo in imprese o gruppi di imprese concorrenti operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari.

I Consiglieri titolari di cariche che ricadono nel divieto sono tenuti a comunicare all'Organo collegiale, entro 90 giorni dalla nomina, l'opzione esercitata. In caso di mancato esercizio dell'opzione nel termine sopraindicato, il Consigliere interessato è tenuto ad attestare all'Organo collegiale che le cariche detenute non danno luogo a ipotesi di incompatibilità ai sensi del citato art. 36, indicandone dettagliatamente le ragioni.

I Consiglieri sono tenuti a rinnovare annualmente l'attestazione di non ricoprire cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo in imprese o gruppi di imprese concorrenti, per consentire al Consiglio nel suo plenum di effettuare la propria valutazione annuale. Tale verifica è stata rinnovata con esito positivo anche in occasione dell'approvazione della presente Relazione.

I Consiglieri sono tenuti a informare la Banca in merito agli incarichi assunti presso altre società ed enti. Nella Parte IV della presente Relazione, nella Tabella n. 2, vengono riportati gli incarichi di amministrazione o controllo che i Consiglieri hanno comunicato di ricoprire.

Per completezza, si precisa infine che i Consiglieri non possono assumere la qualità di soci illimitatamente responsabili in società concorrenti, né esercitare un'attività concorrente per conto proprio o di terzi, né essere amministratori o direttori generali in società concorrenti, salvo autorizzazione dell'Assemblea (art. 2390 c.c.).

Si rammenta che il Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del documento sulla composizione qualiquantitativa ottimale del 1° marzo 2022, ha quantificato e reso noto il tempo minimo richiesto per lo svolgimento dei diversi incarichi nell'ambito del Consiglio stesso.

Tenendo conto di tali indicazioni, tutti i Consiglieri hanno coerentemente attestato la disponibilità richiesta, sia ad esito della nomina sia in sede di autovalutazione annuale, avendo riguardo al complesso delle cariche detenute e delle attività professionali prestate.

Board induction

Alla data di approvazione della presente Relazione, sono risultati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto i seguenti 14 Consiglieri: Paolo Andrea Colombo, Paola Tagliavini, Liana Logiurato, Livia Pomodoro, Maria Alessandra Stefanelli, Bruno Maria Parigi, Daniele Zamboni, Maria Mazzarella, Anna Gatti, Fabrizio Mosca, Milena Teresa Motta, Maria Cristina Zoppo, Alberto Maria Pisani, Roberto Franchini. Al riguardo, si fa presente che il Presidente del Consiglio di Amministrazione non è qualificato come indipendente esclusivamente in ragione della carica rivestita in Intesa Sanpaolo

I componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione, anche in qualità di membri del Consiglio, hanno positivamente accertato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento

Lo Statuto regola gli effetti del venir meno dei requisiti di indipendenza. In particolare, la perdita del requisito nel caso di un Consigliere di Amministrazione, che non sia anche componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, non ne determina la decadenza dalla carica se rimane integro il numero minimo dei Consiglieri dotati dei requisiti richiesti. Resta però ferma la cessazione dalle cariche per le

Il Regolamento del Consiglio prevede che i Consiglieri indipendenti si riuniscano in assenza degli altri componenti almeno una volta all'anno per valutare i temi di interesse rispetto al funzionamento del

Nel 2024 i Consiglieri indipendenti si sono riuniti in due distinte occasioni, nelle quali si sono, tra l'altro, confrontati sul tema dell'efficienza ed efficacia delle modalità di gestione delle riunioni consiliari e dei Comitati, esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dai Consiglieri indipendenti e dal Consiglio e confermando reciproca considerazione e soddisfazione per la relazione stabilita con il management della Banca. Anche in ragione dell'approssimarsi della scadenza del mandato, in tali riunioni sono state altresì condivise le riflessioni utili per un continuo miglioramento della trattazione delle proposte di delibera e per mantenere e facilitare un dialogo aperto nell'esercizio delle attività di valutazione e

Le riunioni sono presiedute dal Consigliere indipendente Livia Pomodoro, che le convoca, ne cura la verbalizzazione e riferisce al Consiglio nella riunione immediatamente successiva. Il Regolamento del Consiglio prevede di formalizzare la nomina di un Amministratore indipendente quale lead independent director se richiesto dalla maggioranza dei Consiglieri indipendenti. Alla data di approvazione della presente Relazione la maggioranza dei Consiglieri indipendenti non ha richiesto la nomina del lead

Ogni Consigliere ha la responsabilità di esaminare e valutare le condizioni che gli consentono di svolgere diligentemente e con il tempo necessario i compiti che derivano dall'incarico, che comporta

I componenti degli Organi Sociali sono tenuti a dedicare tempo adeguato allo svolgimento dell'incarico

Lo Statuto recepisce le indicazioni previste dalla normativa bancaria vigente in tema di limiti al cumulo

In particolare, i componenti del Consiglio di Amministrazione possono detenere contemporaneamente al massimo le seguenti combinazioni di incarichi in banche o in altre società commerciali (compreso

Ai Consiglieri di Amministrazione diversi dal Consigliere Delegato e CEO e dai Presidenti del Consiglio di Amministrazione, del Comitato per il Controllo sulla Gestione e degli altri Comitati di nomina consiliare è consentita l'assunzione di un incarico non esecutivo aggiuntivo, in presenza di specifiche condizioni

degli incarichi, dirette ad assicurare la massima disponibilità di tempo all'incarico ricoperto.

ii) gli incarichi nell'ambito di società in cui la Banca detenga una partecipazione qualificata;

iii) gli incarichi in banche appartenenti al medesimo sistema di tutela istituzionale.

e previa necessaria valutazione da parte della Banca Centrale Europea.

monitoraggio delle operazioni significative e dei temi con proiezione di lungo termine.

Incarichi di amministrazione o di controllo dei Consiglieri e disponibilità di tempo

adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei 14 Consiglieri indicati.

quali tale requisito è richiesto dalla normativa vigente o dallo Statuto.

per più di nove esercizi negli ultimi dodici.

Consiglio stesso e alla gestione sociale.

anche la partecipazione ai Comitati Consiliari.

nella Banca e a confermare per iscritto tale disponibilità.

a) un incarico esecutivo con due incarichi non esecutivi;

A tale fine, sono considerati come un unico incarico: i) gli incarichi nell'ambito dello stesso Gruppo;

independent director.

R. 5, ultimo par.

R. 13 R. 14

P. XII

R. 15

quello in Intesa Sanpaolo):

b) quattro incarichi non esecutivi.

Il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Nomine, tenendo conto delle competenze e delle esperienze individuali e collettive dei Consiglieri, assicura l'attuazione di piani di induction diretti alla generalità dei componenti del Consiglio di Amministrazione, nonché programmi di onboarding dedicati ai Consiglieri di nuova nomina.

In quest'ambito, su indicazione del Presidente e sulla base degli esiti delle autovalutazioni, viene promossa la partecipazione dei Consiglieri a iniziative finalizzate a fornire loro una sempre maggiore conoscenza del settore di attività della Banca e del Gruppo, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione, dei principi di corretta gestione dei rischi nonché del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento, come pure ad incontri, anche informali, tesi all'approfondimento di questioni strategiche ("ongoing-induction").

I piani di induction sono elaborati su base periodica ad esito (i) della prima valutazione effettuata post nomina e (ii) dell'autovalutazione svolta annualmente dal Consiglio di Amministrazione. In ogni caso, ai Consiglieri è assicurata la possibilità di formulare individualmente specifiche richieste di formazione in determinate aree, ogniqualvolta lo ritengano necessario.

In sede di autovalutazione annuale, il Consiglio, con il supporto del Comitato Nomine, si esprime in merito all'attuazione e alla qualità del piano di induction passato, anche nell'ottica di contribuire all'affinamento del procedimento e al rafforzamento della qualità della formazione.

Le sessioni di induction sono organizzate con un adeguato grado di strutturazione: i Consiglieri sono formalmente invitati dal Presidente a prendervi parte, viene loro resa disponibile per tempo la relativa documentazione e viene data loro la possibilità di collegarsi in videoconferenza nel caso in cui non possano essere presenti nel luogo dell'incontro.

P. XII

R. 12 d)

Nel corso del 2024 e, con riferimento al 2025 fino al momento dell'approvazione della presente Relazione, sono state svolte 13 sessioni di induction al fine di consentire ai Consiglieri di approfondire e confrontarsi su diversi aspetti dell'attività della Banca e del Gruppo e sul quadro normativo di riferimento nonché sui compiti e sulle responsabilità inerenti alla carica. Per il dettaglio delle tematiche si rinvia all'Overview.

Infine, allo scopo di favorire la migliore conoscenza del contesto aziendale e normativo di riferimento e della relativa evoluzione viene messa a disposizione dei Consiglieri – e regolarmente aggiornata – mediante una piattaforma informatica dedicata, una raccolta dei documenti di governance, dei riferimenti normativi, della principale corrispondenza con le Autorità di Vigilanza, delle situazioni contabili e dell'ulteriore documentazione utile allo svolgimento delle proprie funzioni.

I conflitti di interesse

Premessa

Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di specifici presidi per governare il rischio derivante da situazioni di potenziale conflitto di interesse connesse alla posizione di particolare prossimità di alcuni soggetti ed entità rispetto ai centri decisionali.

Il complesso di regole e misure adottate è volto ad assicurare che le operazioni poste in essere dal Gruppo vengano compiute in modo trasparente e in coerenza con criteri di correttezza sostanziale e procedurale nonché nel rispetto del principio della sana e prudente gestione, in linea con la normativa di diritto societario, con quella di vigilanza bancaria e con le disposizioni emanate dalla Consob.

Di seguito viene pertanto dato conto delle misure di gestione e controllo dei potenziali conflitti di interesse che sono state poste a presidio del patrimonio della Banca e del Gruppo.

Interessi dei Consiglieri

Il Consigliere di Amministrazione che abbia interessi, per conto proprio o di terzi, in una determinata operazione della Società sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione o del Comitato endoconsiliare di cui sia componente, deve darne tempestiva notizia, precisandone la natura, i termini, l'origine e la portata e, qualora sussista conflitto di interessi, deve astenersi dalla deliberazione. La deliberazione del Consiglio di Amministrazione favorevole all'operazione deve adeguatamente

Sono sempre riservate alla competenza del Consiglio le delibere relative alle operazioni nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi e osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 c.c.

A tale riguardo, il Consiglio ha adottato una policy per la gestione delle situazioni di interesse degli Amministratori.

Inoltre, in coerenza con quanto definito dal Codice di comportamento di Gruppo e dal Regolamento OPC (cfr. paragrafo successivo), tutti gli esponenti, i dipendenti e i collaboratori aziendali nell'esercizio delle rispettive funzioni devono astenersi dall'assumere decisioni e dallo svolgere attività contrarie a, o in conflitto con, gli interessi della Società e/o del Gruppo, o comunque incompatibili con i propri doveri.

Resta ferma in ogni caso l'applicazione della procedura deliberativa speciale stabilita dall'art. 136 del Testo unico bancario e dalle regole in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati, laddove ne sussistano i presupposti.

Operazioni con parti correlate e soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari

Il Regolamento OPC tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391-bis c.c., sia delle Disposizioni di Vigilanza attuative dell'art. 53, comma 4 e ss., del Testo unico bancario, nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo unico bancario.

Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo e con riferimento ai rapporti con le parti correlate di Intesa Sanpaolo e i soggetti collegati del Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:

• i criteri per identificare le parti correlate e i soggetti collegati;

motivare le ragioni e la convenienza di essa per la Società.

  • il processo di istruttoria, deliberazione e informazione agli Organi Societari per le operazioni realizzate con parti correlate e soggetti collegati, con un ruolo qualificato del Comitato di indipendenti interno al Consiglio di Amministrazione;
  • l'informazione al mercato per le operazioni con parti correlate;
  • i limiti prudenziali e gli adempimenti di segnalazione periodica alla Banca d'Italia per le attività di rischio nei confronti dei soggetti collegati;
  • le regole che riguardano i controlli e i presidi organizzativi;

Nel corso del 2024 e, con riferimento al 2025 fino al momento dell'approvazione della presente Relazione, sono state svolte 13 sessioni di induction al fine di consentire ai Consiglieri di approfondire e confrontarsi su diversi aspetti dell'attività della Banca e del Gruppo e sul quadro normativo di riferimento nonché sui compiti e sulle responsabilità inerenti alla carica. Per il

Infine, allo scopo di favorire la migliore conoscenza del contesto aziendale e normativo di riferimento e della relativa evoluzione viene messa a disposizione dei Consiglieri – e regolarmente aggiornata – mediante una piattaforma informatica dedicata, una raccolta dei documenti di governance, dei riferimenti normativi, della principale corrispondenza con le Autorità di Vigilanza, delle situazioni

Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di specifici presidi per governare il rischio derivante da situazioni di potenziale conflitto di interesse connesse alla posizione di particolare prossimità di alcuni soggetti ed

Il complesso di regole e misure adottate è volto ad assicurare che le operazioni poste in essere dal Gruppo vengano compiute in modo trasparente e in coerenza con criteri di correttezza sostanziale e procedurale nonché nel rispetto del principio della sana e prudente gestione, in linea con la normativa

Di seguito viene pertanto dato conto delle misure di gestione e controllo dei potenziali conflitti di

Il Consigliere di Amministrazione che abbia interessi, per conto proprio o di terzi, in una determinata operazione della Società sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione o del Comitato endoconsiliare di cui sia componente, deve darne tempestiva notizia, precisandone la natura, i termini,

La deliberazione del Consiglio di Amministrazione favorevole all'operazione deve adeguatamente

Sono sempre riservate alla competenza del Consiglio le delibere relative alle operazioni nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi e osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 c.c.

A tale riguardo, il Consiglio ha adottato una policy per la gestione delle situazioni di interesse degli

Inoltre, in coerenza con quanto definito dal Codice di comportamento di Gruppo e dal Regolamento OPC (cfr. paragrafo successivo), tutti gli esponenti, i dipendenti e i collaboratori aziendali nell'esercizio delle rispettive funzioni devono astenersi dall'assumere decisioni e dallo svolgere attività contrarie a, o in conflitto con, gli interessi della Società e/o del Gruppo, o comunque incompatibili con i propri doveri.

Resta ferma in ogni caso l'applicazione della procedura deliberativa speciale stabilita dall'art. 136 del Testo unico bancario e dalle regole in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati,

Il Regolamento OPC tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391-bis c.c., sia delle Disposizioni di Vigilanza attuative dell'art. 53, comma 4 e ss., del Testo unico bancario,

Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo e con riferimento ai rapporti con le parti correlate di Intesa

Operazioni con parti correlate e soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari

nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo unico bancario.

Sanpaolo e i soggetti collegati del Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:

• i criteri per identificare le parti correlate e i soggetti collegati;

di diritto societario, con quella di vigilanza bancaria e con le disposizioni emanate dalla Consob.

l'origine e la portata e, qualora sussista conflitto di interessi, deve astenersi dalla deliberazione.

interesse che sono state poste a presidio del patrimonio della Banca e del Gruppo.

motivare le ragioni e la convenienza di essa per la Società.

contabili e dell'ulteriore documentazione utile allo svolgimento delle proprie funzioni.

dettaglio delle tematiche si rinvia all'Overview.

I conflitti di interesse

Interessi dei Consiglieri

Amministratori.

laddove ne sussistano i presupposti.

entità rispetto ai centri decisionali.

Premessa

R. 37 par. 1 • le regole generali di disclosure e astensione per la gestione degli interessi personali degli esponenti, dei dipendenti e dei collaboratori aziendali anche diversi dai soggetti collegati.

In via di autoregolamentazione, la Banca ha esteso la disciplina in materia di operazioni con parti correlate e quella sull'attività di rischio e conflitti di interesse verso i soggetti collegati nei confronti di un più ampio perimetro rispetto a quello previsto dalla regolamentazione.

Una descrizione più dettagliata delle procedure di Gruppo è riportata nell'ambito della Nota integrativa - parte H del Bilancio di esercizio e consolidato, disponibile sul sito internet della Banca nel quale è anche pubblicato il testo integrale del Regolamento.

Il Regolamento disciplina, inoltre, l'operatività con i componenti del Consiglio di Amministrazione e soggetti ad essi riconducibili ai sensi dell'art. 136 del Testo unico bancario.

Tale norma richiede l'adozione di una procedura deliberativa aggravata (delibera unanime del Consiglio con esclusione del voto dell'esponente interessato, e voto favorevole dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione) per consentire ai Consiglieri di assumere, direttamente o indirettamente, obbligazioni con la Banca.

L'autovalutazione del Consiglio ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza e del Codice di Corporate Governance

Il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Nomine, ha svolto nel 2025 l'annuale autovalutazione su composizione, performance, comportamenti e dinamiche caratterizzanti l'Organo e i Comitati Consiliari.

Analoga autovalutazione è stata svolta dal Comitato per il Controllo sulla Gestione, per la quale si rinvia al paragrafo dedicato.

Il processo di autovalutazione è stato svolto in conformità a quanto previsto nell'apposito Regolamento interno, adottato in attuazione delle Disposizioni di Vigilanza sul governo societario nonché tenendo conto di quanto raccomandato dal Codice di Corporate Governance.

Il Presidente assicura che il processo di autovalutazione sia svolto con efficacia, che le modalità con cui esso è condotto siano coerenti rispetto al grado di complessità dei lavori del Consiglio e che siano adottate le misure correttive previste per far fronte alle eventuali carenze riscontrate.

L'autovalutazione rappresenta anche l'occasione per il Consiglio per valutare l'adeguatezza del sistema di governance prescelto dalla Società e l'effettiva funzionalità alle esigenze dell'impresa.

L'autovalutazione del Consiglio è stata effettuata avvalendosi dell'assistenza professionale di Crisci & Partners, esperta società di consulenza, che ha già assistito la Banca nel processo di board review. A tale società sono stati riconosciuti i requisiti di neutralità, obiettività, competenza e indipendenza previsti dal Regolamento. Relativamente al profilo dell'indipendenza, si precisa che Crisci & Partners non ha intrattenuto, di recente, rapporti economici con la Banca e/o con società del Gruppo, fatta eccezione per gli incarichi precedenti conferiti alla società per l'assistenza all'elaborazione degli orientamenti sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione e al processo di autovalutazione.

Coerentemente con quanto previsto dal Regolamento, Crisci & Partners ha assistito il Consiglio di Amministrazione nelle seguenti fasi del processo di autovalutazione:

  • Istruttoria: sono state acquisite informazioni che attengono sia alla composizione quali-quantitativa sia al funzionamento dell'Organo. L'istruttoria è stata effettuata, a seconda dei profili di indagine interessati, mediante la raccolta di informazioni già a disposizione della Banca nonché attraverso questionari e interviste individuali.
  • Elaborazione dei dati: si è proceduto all'analisi e al consolidamento delle informazioni raccolte in fase istruttoria, avendo cura di assicurare in ogni caso l'anonimato dei Consiglieri.

R. 12 e)

  • Predisposizione degli esiti del processo: Crisci & Partners, dopo aver discusso con il Comitato Nomine le evidenze emerse a seguito dell'elaborazione dei dati e avere effettuato una condivisione collettiva degli stessi, ha formalizzato i risultati del processo nel documento "Esiti dell'autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati Endoconsiliari - Esercizio 2024", che riepiloga le metodologie adottate e le risultanze conseguite.

Prima di svolgere le interviste, i consulenti di Crisci & Partners incaricati delle stesse hanno effettuato un'attenta lettura di tutti i verbali del Consiglio di Amministrazione relativi all'esercizio 2024, comprensivi della documentazione pre-consiliare, nonché, per quanto attiene ai Comitati Consiliari, di tutti gli ordini del giorno e di un ampio campione dei verbali relativi allo stesso esercizio, comprensivi della documentazione pre-riunioni dei Comitati, al fine di conoscere ed approfondire i temi affrontati nel corso dell'anno, le espressioni delle varie competenze presenti nell'Organo e il dibattito svoltosi.

Il questionario, coerentemente con l'impostazione seguita nella board review degli scorsi anni, è stato focalizzato su diverse aree attinenti alla composizione e il funzionamento del Consiglio e dei Comitati Consiliari.

Gli aspetti principali oggetto di valutazione hanno riguardato i seguenti profili:

  • la composizione quali-quantitativa del Consiglio e dei Comitati con attenzione alla presenza di indipendenti e alla diversity in termini di età, genere ed anzianità di carica;
  • la frequenza e la qualità delle riunioni di induction;
  • il funzionamento dell'organo nel suo complesso;
  • lo svolgimento delle riunioni sotto il profilo della frequenza, delle materie trattate, della durata, del grado e delle modalità di partecipazione al Consiglio;
  • il ruolo del Presidente e del Chief Executive Officer;
  • la composizione, il ruolo e il funzionamento dei Comitati Consiliari e la qualità del contributo fornito al Consiglio;
  • i flussi informativi tra gli organi;
  • il supporto assicurato dal Segretario del Consiglio e dalle funzioni di segreteria.

Per quanto riguarda gli esiti del processo di autovalutazione del Consiglio e dei Comitati Consiliari di Intesa Sanpaolo, si rinvia all'Overview.

Funzionamento del Consiglio

Convocazione delle riunioni

Il Consiglio di Amministrazione è convocato dal Presidente ogniqualvolta lo reputi utile o necessario ovvero quando ne sia fatta richiesta scritta dal Consigliere Delegato o da almeno due dei suoi componenti, indicando gli argomenti da trattare; previa comunicazione al Presidente, il Consiglio può essere convocato dal Comitato per il Controllo sulla Gestione o dai suoi componenti, anche individualmente.

Il Consiglio nomina un Segretario, anche al di fuori dei propri componenti, valutandone altresì la professionalità e l'autonomia di giudizio in relazione al ruolo ricoperto. Il Segretario assiste il Presidente e il Consiglio nell'esercizio delle rispettive funzioni, provvedendo a coordinare quanto necessario per il funzionamento complessivo dell'attività consiliare e fornendo assistenza e consulenza al Consiglio su ogni aspetto rilevante per il corretto funzionamento del sistema di governo societario. Nella riunione del 29 aprile 2022 il Consiglio ha nominato Segretario Andrea Vismara, Responsabile Corporate Bodies and Corporate Affairs.

Il Presidente, nel convocare il Consiglio, fissa l'ordine del giorno, tenuto altresì conto di eventuali richieste formulate dai Consiglieri, anche individualmente, e assicurando priorità alle questioni a rilevanza strategica.

L'avviso di convocazione, contenente l'ordine del giorno degli argomenti da trattare, deve essere inviato ai Consiglieri almeno quattro giorni prima della riunione, con qualsiasi mezzo idoneo a fornire prova dell'avvenuto ricevimento. Nei casi di particolare urgenza, la convocazione può avvenire con semplice preavviso di dodici ore. Si intende in ogni caso validamente costituita la riunione del Consiglio alla quale, pur in assenza di una formale convocazione, partecipino tutti i suoi componenti.

Art. 123 bis, c. 2, lett. d), Tuf P. IX R. 11

R. 18

Gli argomenti all'ordine del giorno sono raggruppati per aree tematiche e viene inoltre indicato quali argomenti costituiranno oggetto di deliberazione e quali di semplice informativa.

Il Consiglio si riunisce di regola alternativamente in Torino presso la sede legale e in Milano presso la sede secondaria o, eccezionalmente, altrove nel territorio italiano. Lo Statuto consente peraltro che le riunioni si tengano validamente anche mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza, purché risultino garantite sia l'esatta identificazione delle persone legittimate a presenziare, sia la possibilità per tutti i partecipanti di intervenire, in tempo reale, su tutti gli argomenti e di visionare, ricevere e trasmettere documenti.

Informativa ai Consiglieri

  • Predisposizione degli esiti del processo: Crisci & Partners, dopo aver discusso con il Comitato Nomine le evidenze emerse a seguito dell'elaborazione dei dati e avere effettuato una condivisione collettiva degli stessi, ha formalizzato i risultati del processo nel documento "Esiti dell'autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati Endoconsiliari - Esercizio 2024", che riepiloga le

Prima di svolgere le interviste, i consulenti di Crisci & Partners incaricati delle stesse hanno effettuato un'attenta lettura di tutti i verbali del Consiglio di Amministrazione relativi all'esercizio 2024, comprensivi della documentazione pre-consiliare, nonché, per quanto attiene ai Comitati Consiliari, di tutti gli ordini del giorno e di un ampio campione dei verbali relativi allo stesso esercizio, comprensivi della documentazione pre-riunioni dei Comitati, al fine di conoscere ed approfondire i temi affrontati nel corso

Il questionario, coerentemente con l'impostazione seguita nella board review degli scorsi anni, è stato focalizzato su diverse aree attinenti alla composizione e il funzionamento del Consiglio e dei Comitati

  • la composizione quali-quantitativa del Consiglio e dei Comitati con attenzione alla presenza di

  • lo svolgimento delle riunioni sotto il profilo della frequenza, delle materie trattate, della durata, del

  • la composizione, il ruolo e il funzionamento dei Comitati Consiliari e la qualità del contributo fornito

Per quanto riguarda gli esiti del processo di autovalutazione del Consiglio e dei Comitati Consiliari di

Il Consiglio di Amministrazione è convocato dal Presidente ogniqualvolta lo reputi utile o necessario ovvero quando ne sia fatta richiesta scritta dal Consigliere Delegato o da almeno due dei suoi componenti, indicando gli argomenti da trattare; previa comunicazione al Presidente, il Consiglio può essere convocato dal Comitato per il Controllo sulla Gestione o dai suoi componenti, anche

Il Consiglio nomina un Segretario, anche al di fuori dei propri componenti, valutandone altresì la professionalità e l'autonomia di giudizio in relazione al ruolo ricoperto. Il Segretario assiste il Presidente e il Consiglio nell'esercizio delle rispettive funzioni, provvedendo a coordinare quanto necessario per il funzionamento complessivo dell'attività consiliare e fornendo assistenza e consulenza al Consiglio su ogni aspetto rilevante per il corretto funzionamento del sistema di governo societario. Nella riunione del 29 aprile 2022 il Consiglio ha nominato Segretario Andrea Vismara, Responsabile Corporate Bodies

Il Presidente, nel convocare il Consiglio, fissa l'ordine del giorno, tenuto altresì conto di eventuali richieste formulate dai Consiglieri, anche individualmente, e assicurando priorità alle questioni a

L'avviso di convocazione, contenente l'ordine del giorno degli argomenti da trattare, deve essere inviato ai Consiglieri almeno quattro giorni prima della riunione, con qualsiasi mezzo idoneo a fornire prova dell'avvenuto ricevimento. Nei casi di particolare urgenza, la convocazione può avvenire con semplice preavviso di dodici ore. Si intende in ogni caso validamente costituita la riunione del Consiglio alla quale,

pur in assenza di una formale convocazione, partecipino tutti i suoi componenti.

dell'anno, le espressioni delle varie competenze presenti nell'Organo e il dibattito svoltosi.

Gli aspetti principali oggetto di valutazione hanno riguardato i seguenti profili:

indipendenti e alla diversity in termini di età, genere ed anzianità di carica;

  • il supporto assicurato dal Segretario del Consiglio e dalle funzioni di segreteria.

metodologie adottate e le risultanze conseguite.

  • la frequenza e la qualità delle riunioni di induction; - il funzionamento dell'organo nel suo complesso;

grado e delle modalità di partecipazione al Consiglio; - il ruolo del Presidente e del Chief Executive Officer;

Consiliari.

al Consiglio;

  • i flussi informativi tra gli organi;

Funzionamento del Consiglio

Convocazione delle riunioni

individualmente.

Art. 123 bis, c. 2, lett. d), Tuf

R. 18

P. IX R. 11

and Corporate Affairs.

rilevanza strategica.

Intesa Sanpaolo, si rinvia all'Overview.

Il Presidente, anche con l'ausilio del Segretario, assicura che la documentazione relativa agli argomenti all'ordine del giorno sia portata a conoscenza di tutti i Consiglieri secondo criteri di completezza e con congruo anticipo rispetto alla data della riunione; in tal senso, il Regolamento del Consiglio prevede che la documentazione, di regola, venga comunque messa a disposizione quattro giorni prima della riunione. Peraltro, proseguendo nel percorso finalizzato a consentire agli amministratori di disporre con ulteriore anticipo delle informazioni oggetto di esame consiliare, nel 2024 la documentazione è stata messa a disposizione in media con oltre 7 giorni di anticipo rispetto alla riunione del Consiglio.

La documentazione deve constare di quanto necessario, utile e adeguato, in termini quantitativi e qualitativi, rispetto alle materie da trattare.

Ove le materie oggetto di deliberazione debbano essere preventivamente sottoposte ai Comitati Consiliari, il Presidente assicura che la documentazione sia messa a disposizione degli stessi secondo le modalità e le tempistiche indicate negli specifici Regolamenti; successivamente cura che la documentazione a supporto dell'attività del Consiglio comprenda i pareri o le eventuali proposte formulati, sulla scorta di quanto risulta dal verbale di ciascun Comitato. La documentazione messa a disposizione dei membri di un Comitato Consiliare per lo svolgimento della relativa attività è posta a disposizione anche degli altri Consiglieri.

Qualora la documentazione contenga elementi di "price sensitivity", la struttura proponente evidenzia le valutazioni effettuate al fine di assicurare il corretto trattamento delle informazioni privilegiate e il puntuale adempimento degli obblighi di pubblicità previsti dalle disposizioni di legge in materia.

Le proposte destinate al Consiglio vengono preliminarmente prospettate al Presidente, così da consentire a quest'ultimo una valutazione appropriata delle tematiche da porre all'ordine del giorno e dell'adeguatezza delle informazioni fornite ai Consiglieri.

La documentazione particolarmente voluminosa o complessa viene corredata da un executive summary, che ne sintetizza i punti di maggior rilievo ai fini delle determinazioni da assumere, fermo restando che tale documento non è in alcun modo sostitutivo della documentazione completa trasmessa ai Consiglieri. La deliberazione proposta al Consiglio su ciascun punto all'ordine del giorno è riportata nell'ambito dell'apposito documento di sintesi predisposto a cura della segreteria del Consiglio, con evidenza anche dei presidi di controllo adottati e dei riferimenti normativi relativi alla competenza deliberativa del Consiglio stesso.

I Consiglieri devono rispettare le procedure interne predisposte dalla Banca al fine di assicurare l'assoluta riservatezza della documentazione messa loro a disposizione per l'assunzione delle relative determinazioni.

Di regola, la consultazione di tale documentazione avviene attraverso l'accesso da parte dei Consiglieri a una piattaforma informatica, la cui gestione è curata dalla segreteria del Consiglio di Amministrazione. Il Consigliere che intenda avere accesso alla documentazione con modalità diverse deve essere preventivamente autorizzato dal Presidente, il quale può negare l'autorizzazione anche quando ritenga che le modalità richieste non garantiscano la necessaria riservatezza.

In situazioni del tutto eccezionali, qualora per motivate ragioni non sia stato possibile mettere a disposizione in via preliminare la documentazione, questa potrà essere fornita direttamente in sede di riunione, evidenziandone il carattere aggiuntivo, previa valutazione di opportunità del Presidente e dedicando all'argomento ogni approfondimento necessario ai Consiglieri per raggiungere una piena consapevolezza per l'assunzione delle relative delibere (es. necessità di assicurare riscontri esterni

R. 12 b)

R. 1 f)

R. 12 a)

tempestivi, anche legati a richieste delle Autorità o di completare la negoziazione con le controparti con l'acquisizione di pareri di esperti esterni, esigenza di perfezionare procedure interne di controllo con il coinvolgimento di una pluralità di funzioni aziendali).

In ogni caso, la documentazione consiliare viene conservata a disposizione dei Consiglieri, oltre che sulla piattaforma informatica dedicata, anche presso la segreteria del Consiglio di Amministrazione.

Entro
31 dicembre
Approvazione calendario riunioni
Il Consiglio si riunisce secondo un calendario approvato nel corso del quarto trimestre
dell'esercizio precedente e pubblicato nei termini previsti dalla vigente normativa
~ T-13 Comunicazione titoli argomenti dalle Strutture della Banca
Le Strutture comunicano al Segretario i titoli degli argomenti da sottoporre al Consiglio,
corredati da un'apposita scheda informativa al fine della predisposizione della bozza
dell'ordine del giorno della riunione
~ T-8 Trasmissione documenti dalle Strutture
Le Strutture trasmettono al Segretario i documenti relativi agli argomenti di propria
competenza
~ T-8 Trasmissione documenti al CEO e al Presidente
Il Segretario inoltra la bozza dell'ordine del giorno al CEO e al Presidente, unitamente alla
relativa documentazione, per il loro rispettivo benestare, anche al fine della convocazione
della riunione
~ T-7
T-4*
Avviso di convocazione
L'avviso di convocazione, contenente l'ordine del giorno degli argomenti da trattare, è
inviato ai componenti del Consiglio
~ T-7
T-4*
Condivisione documenti su e-board
I documenti relativi alle materie da trattare vengono messi a disposizione dei Consiglieri
attraverso un'apposita piattaforma informatica (e-board)

T = riunione CdA * Termine massimo previsto dal Regolamento CdA

Svolgimento delle riunioni e processo deliberativo

Il Consiglio è regolarmente costituito con la presenza della maggioranza dei suoi componenti in carica. Il Presidente presiede le riunioni e coordina i lavori, assicura un adeguato spazio alla trattazione di ogni argomento all'ordine del giorno, ivi incluso l'esame dell'informativa di carattere finanziario, dando priorità alle questioni di rilevanza strategica e garantendo che ad esse sia dedicato il tempo necessario al fine di garantire un dibattito costruttivo. Invita i Consiglieri a fornire i propri contributi e si adopera in modo neutrale affinché le deliberazioni siano il risultato di un'adeguata dialettica, con particolare riguardo al rapporto tra il Consigliere Delegato e gli altri Consiglieri, e del contributo consapevole e ragionato di tutti i componenti. In ogni caso, nel corso della riunione devono essere assicurate un'esauriente trattazione

P. X

di ogni argomento e una particolare attenzione al contenuto dei documenti che non sia stato possibile mettere previamente a disposizione.

tempestivi, anche legati a richieste delle Autorità o di completare la negoziazione con le controparti con l'acquisizione di pareri di esperti esterni, esigenza di perfezionare procedure interne di controllo con il

In ogni caso, la documentazione consiliare viene conservata a disposizione dei Consiglieri, oltre che sulla piattaforma informatica dedicata, anche presso la segreteria del Consiglio di Amministrazione.

Timeline che riflette la prassi di norma seguita e riporta i dati medi riguardanti i singoli step relativi alla predisposizione e alla messa a disposizione della documentazione ai Consiglieri.

Le Strutture comunicano al Segretario i titoli degli argomenti da sottoporre al Consiglio, corredati da un'apposita scheda informativa al fine della predisposizione della bozza

Le Strutture trasmettono al Segretario i documenti relativi agli argomenti di propria

Il Segretario inoltra la bozza dell'ordine del giorno al CEO e al Presidente, unitamente alla relativa documentazione, per il loro rispettivo benestare, anche al fine della convocazione

L'avviso di convocazione, contenente l'ordine del giorno degli argomenti da trattare, è

I documenti relativi alle materie da trattare vengono messi a disposizione dei Consiglieri

Il Consiglio si riunisce secondo un calendario approvato nel corso del quarto trimestre

dell'esercizio precedente e pubblicato nei termini previsti dalla vigente normativa

~ T-13 Comunicazione titoli argomenti dalle Strutture della Banca

dell'ordine del giorno della riunione

~ T-8 Trasmissione documenti al CEO e al Presidente

inviato ai componenti del Consiglio

Condivisione documenti su e-board

attraverso un'apposita piattaforma informatica (e-board)

~ T-8 Trasmissione documenti dalle Strutture

Avviso di convocazione

competenza

della riunione

Approvazione calendario riunioni

Il Consiglio è regolarmente costituito con la presenza della maggioranza dei suoi componenti in carica. Il Presidente presiede le riunioni e coordina i lavori, assicura un adeguato spazio alla trattazione di ogni argomento all'ordine del giorno, ivi incluso l'esame dell'informativa di carattere finanziario, dando priorità alle questioni di rilevanza strategica e garantendo che ad esse sia dedicato il tempo necessario al fine di garantire un dibattito costruttivo. Invita i Consiglieri a fornire i propri contributi e si adopera in modo neutrale affinché le deliberazioni siano il risultato di un'adeguata dialettica, con particolare riguardo al rapporto tra il Consigliere Delegato e gli altri Consiglieri, e del contributo consapevole e ragionato di tutti i componenti. In ogni caso, nel corso della riunione devono essere assicurate un'esauriente trattazione

T = riunione CdA * Termine massimo previsto dal Regolamento CdA

coinvolgimento di una pluralità di funzioni aziendali).

Entro 31 dicembre

~ T-7 T-4*

~ T-7 T-4*

Svolgimento delle riunioni e processo deliberativo

P. X

Il Presidente di ciascuno dei Comitati Consiliari relaziona sull'attività svolta dal Comitato nelle materie di sua competenza oggetto di trattazione, dando conto, se del caso, del parere espresso o della proposta formulata dal Comitato in relazione alla delibera da assumere.

I Consiglieri partecipano attivamente ai lavori consiliari, arricchiscono la discussione con l'apporto delle proprie competenze e conoscenze e analizzano i diversi argomenti in discussione da prospettive diverse, contribuendo ad alimentare un processo decisionale meditato nonché ad assicurare l'assunzione di decisioni collegiali ponderate. Ferme le prerogative di proposta proprie del Consigliere Delegato ovvero - nei casi espressamente previsti - dei Comitati, spetta a ciascun Consigliere la facoltà di formulare al Consiglio proposte o mozioni sugli argomenti all'ordine del giorno.

In coerenza con quanto previsto nel Regolamento del Consiglio di Amministrazione, il Consiglio, in relazione alle materie da trattare, può ammettere ai propri lavori, per le incombenze di competenza ed esigenze di miglior informazione, dipendenti e/o esponenti della Banca e del Gruppo, consulenti o esperti esterni alla Banca ovvero altri soggetti interni o esterni la cui presenza sia comunque ritenuta di ausilio al migliore svolgimento dell'attività consiliare. Il Chief Governance, Operating & Transformation Officer e il Responsabile Corporate Bodies and Corporate Affairs assistono alle riunioni del Consiglio. Inoltre, il Regolamento del Comitato di Direzione, cui partecipano i top manager della Banca, regola espressamente la modalità di partecipazione di questi ultimi alle riunioni del Consiglio i) in qualità di relatori per le specifiche materie oggetto di trattazione all'ordine del giorno; ii) in occasione della presentazione dei risultati annuali e intermedi; iii) su invito, almeno una volta all'anno, per presentare le attività di riferimento e i principali progetti. R. 12 c)

La partecipazione diretta del management ai lavori del Consiglio permette ai Consiglieri di ottenere precisazioni e integrazioni in merito alle materie all'ordine del giorno e si dimostra particolarmente importante nella prospettiva di favorire un adeguato contributo e coinvolgimento delle Strutture aziendali nel processo decisionale. Alle riunioni del Consiglio tenutesi nel corso del 2024 sono regolarmente intervenuti Dirigenti della Banca e delle società del Gruppo, nonché Responsabili delle funzioni aziendali competenti secondo le materie di volta in volta trattate.

Il Consiglio delibera ordinariamente a maggioranza assoluta di voti dei presenti (in caso di parità prevale il voto di chi presiede). Le deliberazioni concernenti la nomina e la revoca del Consigliere Delegato, l'attribuzione, la modifica o la revoca delle sue deleghe e la determinazione della sua remunerazione, la sostituzione dei Consiglieri cessati mediante cooptazione, la proposta di revoca dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione, la nomina e la revoca del Dirigente Preposto e la decadenza di Consiglieri indipendenti o eletti dalle minoranze diversi dai componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione sono assunte con il voto favorevole della maggioranza dei componenti in carica.

Il Presidente, con l'assistenza del Segretario, sovrintende alla redazione del verbale delle riunioni salvo che non vi provveda il Notaio a norma di legge - assicurandone la trascrizione negli appositi libri sociali obbligatori e la conservazione con strumenti informatici, presso la segreteria del Consiglio di Amministrazione, anche per esigenze di consultazione.

Il verbale illustra in modo analitico ed esaustivo lo svolgimento del dibattito tra i Consiglieri, al fine di dare atto delle opinioni espresse e del processo di formazione delle decisioni, anche riportandone le motivazioni.

Ogni Consigliere ha diritto che nel verbale della riunione sia dato atto del suo voto contrario o della sua astensione, con le relative motivazioni.

Le deliberazioni adottate dal Consiglio sugli argomenti all'ordine del giorno vengono trasmesse a cura della segreteria alle Strutture aziendali interessate, al fine dell'opportuna informativa ovvero della loro successiva attuazione nell'ambito della Banca o del Gruppo.

Frequenza delle riunioni e partecipazione dei Consiglieri

Il Consiglio si riunisce con cadenza regolare, in media due volte al mese; tale frequenza ha consentito di porre all'ordine del giorno delle riunioni un numero di argomenti adeguato a consentirne una corretta trattazione e un costruttivo dibattito.

R. 17 par. 2

P. VI

P. IX

Le modalità di gestione e di svolgimento delle riunioni prevedono di norma che siano i Presidenti dei Comitati preventivamente interessati a riferire gli esiti degli approfondimenti effettuati su ciascun argomento. Il relatore illustra la documentazione ove ritenuto necessario o opportuno in relazione alla rilevanza della pratica o all'argomento trattato; il relatore interviene inoltre per riscontrare domande o richieste di ulteriori approfondimenti da parte dei Consiglieri.

In questa prospettiva, i Consiglieri sono invitati ad anticipare alla Segreteria del Consiglio eventuali richieste sui temi ritenuti di interesse sui singoli punti all'ordine del giorno, senza alcun pregiudizio di ulteriormente intervenire in sede di trattazione. La Segreteria indirizza quindi le domande alle Strutture aziendali competenti, con l'obiettivo di renderne disponibili i riscontri prima dell'inizio della seduta; in ogni caso, il relatore dà conto delle risposte in sede consiliare, a beneficio di tutti i presenti.

Le riunioni del Consiglio

  • nel 2024 si sono tenute 21 riunioni del Consiglio, la cui durata media è stata di circa 3 ore e 25 minuti, tempo che si può ritenere adeguato a soddisfare le esigenze di trattazione e discussione degli argomenti all'ordine del giorno, anche alla luce dell'appropriata informativa consiliare e pre-consiliare e del numero di riunioni tenutesi
  • nel 2025, alla data di approvazione della presente Relazione, il Consiglio ha tenuto 3 riunioni; per la restante parte dell'esercizio sono state programmate 18 ulteriori riunioni
  • la partecipazione dei Consiglieri alle riunioni si è dimostrata costante ed è risultata pari al 99%; in particolare, la partecipazione di ciascun Consigliere è stata pari al 100% per 17 Consiglieri, al 90% per 1 Consigliere e al 95% per 1 Consigliere. Il dettaglio sulla partecipazione dei Consiglieri è riportato nella Tabella di Sintesi n. 1

La partecipazione alle riunioni ha assicurato un sistematico contributo di tutti i Consiglieri alla gestione degli affari sociali e di Gruppo, con piena valorizzazione, a favore della Società, delle qualificate competenze professionali ivi rappresentate. Per tutti i Consiglieri, peraltro, l'impegno complessivo consta altresì delle attività connesse alle riunioni (studio della documentazione, preparazione delle riunioni, colloqui e richieste di informazioni, ecc.) nonché delle attività svolte in relazione alla partecipazione ai Comitati Consiliari.

Riunioni del Consiglio di Amministrazione dedicate all'approvazione dei risultati di periodo –
Calendario finanziario 2025
27 febbraio esame del Progetto di bilancio al 31 dicembre 2024
6 maggio esame del Resoconto Intermedio al 31 marzo 2025
30 luglio esame della Relazione semestrale al 30 giugno 2025
31 ottobre esame del Resoconto Intermedio al 30 settembre 2025

Corporate Bodies and Corporate Affairs

A supporto dell'attività del Consiglio e dei Comitati, Corporate Bodies and Corporate Affairs coordina le funzioni di segreteria, assicura il supporto informativo e consultivo necessario al funzionamento degli Organi, coordina l'elaborazione delle regole e delle proposte dei principali documenti di governo societario riferibili alle responsabilità del Segretario del Consiglio, da sottoporre all'approvazione degli Organi.

In tale ambito sono altresì predisposte le misure di presidio specialistico dei principali processi di governo societario del Gruppo, assicurando la consulenza legale per il corretto funzionamento dei dispositivi di governance, ivi inclusi quelli relativi ai requisiti di idoneità degli esponenti aziendali, ai rapporti con parti correlate, nonché le connesse interazioni con le Autorità di Vigilanza.

R. 18

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione

Funzioni e poteri

Le modalità di gestione e di svolgimento delle riunioni prevedono di norma che siano i Presidenti dei Comitati preventivamente interessati a riferire gli esiti degli approfondimenti effettuati su ciascun argomento. Il relatore illustra la documentazione ove ritenuto necessario o opportuno in relazione alla rilevanza della pratica o all'argomento trattato; il relatore interviene inoltre per riscontrare domande o

In questa prospettiva, i Consiglieri sono invitati ad anticipare alla Segreteria del Consiglio eventuali richieste sui temi ritenuti di interesse sui singoli punti all'ordine del giorno, senza alcun pregiudizio di ulteriormente intervenire in sede di trattazione. La Segreteria indirizza quindi le domande alle Strutture aziendali competenti, con l'obiettivo di renderne disponibili i riscontri prima dell'inizio della seduta; in

nel 2024 si sono tenute 21 riunioni del Consiglio, la cui durata media è stata di circa 3 ore e 25 minuti, tempo che si può ritenere adeguato a soddisfare le esigenze di trattazione e discussione degli argomenti all'ordine del giorno, anche alla luce dell'appropriata informativa

nel 2025, alla data di approvazione della presente Relazione, il Consiglio ha tenuto 3 riunioni;

la partecipazione dei Consiglieri alle riunioni si è dimostrata costante ed è risultata pari al 99%; in particolare, la partecipazione di ciascun Consigliere è stata pari al 100% per 17 Consiglieri, al 90% per 1 Consigliere e al 95% per 1 Consigliere. Il dettaglio sulla

Riunioni del Consiglio di Amministrazione dedicate all'approvazione dei risultati di periodo – Calendario finanziario 2025 27 febbraio esame del Progetto di bilancio al 31 dicembre 2024 6 maggio esame del Resoconto Intermedio al 31 marzo 2025 30 luglio esame della Relazione semestrale al 30 giugno 2025 31 ottobre esame del Resoconto Intermedio al 30 settembre 2025

La partecipazione alle riunioni ha assicurato un sistematico contributo di tutti i Consiglieri alla gestione degli affari sociali e di Gruppo, con piena valorizzazione, a favore della Società, delle qualificate competenze professionali ivi rappresentate. Per tutti i Consiglieri, peraltro, l'impegno complessivo consta altresì delle attività connesse alle riunioni (studio della documentazione, preparazione delle riunioni, colloqui e richieste di informazioni, ecc.) nonché delle attività svolte in relazione alla partecipazione ai Comitati Consiliari.

A supporto dell'attività del Consiglio e dei Comitati, Corporate Bodies and Corporate Affairs coordina le funzioni di segreteria, assicura il supporto informativo e consultivo necessario al funzionamento degli Organi, coordina l'elaborazione delle regole e delle proposte dei principali documenti di governo societario riferibili alle responsabilità del Segretario del Consiglio, da sottoporre all'approvazione degli

In tale ambito sono altresì predisposte le misure di presidio specialistico dei principali processi di governo societario del Gruppo, assicurando la consulenza legale per il corretto funzionamento dei dispositivi di governance, ivi inclusi quelli relativi ai requisiti di idoneità degli esponenti aziendali, ai

rapporti con parti correlate, nonché le connesse interazioni con le Autorità di Vigilanza.

ogni caso, il relatore dà conto delle risposte in sede consiliare, a beneficio di tutti i presenti.

per la restante parte dell'esercizio sono state programmate 18 ulteriori riunioni

partecipazione dei Consiglieri è riportato nella Tabella di Sintesi n. 1

consiliare e pre-consiliare e del numero di riunioni tenutesi

richieste di ulteriori approfondimenti da parte dei Consiglieri.

Le riunioni del Consiglio

Corporate Bodies and Corporate Affairs

Organi.

R. 18

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, nominato dall'Assemblea nell'ambito del Consiglio di Amministrazione ai sensi dello Statuto, svolge i compiti assegnati dalla normativa vigente all'organo di controllo di una capogruppo bancaria quotata al vertice di un conglomerato finanziario, secondo quanto previsto - oltre che nelle disposizioni di legge e regolamentari - dallo Statuto e dal proprio Regolamento.

Il Regolamento disciplina il funzionamento e l'organizzazione del Comitato, nel rispetto delle norme di legge, regolamentari e statutarie nonché, in quanto compatibili, delle previsioni del Codice di Corporate Governance.

Tra le altre attività, il Comitato vigila:

(i) sull'osservanza della normativa, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Corporate Governance, (ii) sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società,

(iii) sul processo di revisione legale dei conti e sull'informativa contabile e finanziaria,

(iv) sull'adeguatezza, efficienza e funzionalità del sistema dei controlli interni,

(v) sull'adeguatezza, efficienza e funzionalità del processo di governo e gestione dei rischi e del piano di continuità operativa.

In qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, il Comitato esercita le funzioni ad esso attribuite dall'art. 19 D. Lgs. n. 39/2010.

Al Comitato è inoltre riservato in via esclusiva il compito di esame e valutazione preventiva della documentazione contabile/finanziaria rispetto alle determinazioni del Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato ha autonomi poteri di iniziativa e di controllo e i componenti possono in qualunque momento procedere, anche individualmente, ad atti di ispezione e di controllo, con riferimento pure alle società appartenenti al Gruppo, o provvedervi tramite un componente appositamente delegato. Il Comitato, per lo svolgimento dei propri compiti, ha libero accesso presso tutte le funzioni aziendali della Banca. Può avvalersi in autonomia anche di consulenti esterni e a tal fine dispone di risorse finanziarie adeguate. Il Comitato e ciascun componente dello stesso, anche individualmente, possono inoltre richiedere ai responsabili delle funzioni aziendali di controllo di riferire in Comitato su dati e informazioni rilevanti. Il Comitato provvede senza indugio alle comunicazioni nei confronti delle Autorità competenti, come richieste dalla normativa vigente.

Il Comitato segnala tempestivamente al Consiglio e al Consigliere Delegato le carenze e le irregolarità riscontrate, anche all'esito di specifiche richieste di verifica da parte delle Autorità di Vigilanza, e richiede l'adozione di idonee misure correttive, verificandone nel tempo l'efficacia.

In ogni caso, il Comitato, con cadenza almeno trimestrale e tramite il suo Presidente, illustra al Consiglio le attività di vigilanza, verifica ed esame condotte e i risultati delle stesse.

Composizione e nomina

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione è composto da 5 Consiglieri di Amministrazione, tutti indipendenti ai sensi della normativa vigente e dello Statuto. Due componenti appartengono al genere meno rappresentato.

I componenti del Comitato in carica al momento dell'approvazione della presente Relazione sono stati eletti dall'Assemblea del 29 aprile 2022, che ha altresì nominato Presidente Alberto Maria Pisani.

Membri Indipendente ai sensi normativa
vigente e Statuto
Percentuale di partecipazione
alle riunioni
Alberto Maria Pisani – Presidente X 100%
Roberto Franchini X 100%
Fabrizio Mosca X 100%
Milena Teresa Motta X 100%
Maria Cristina Zoppo X 100%

R. 32 f)

P. VIII

R. 35

P. VIII R. 8

R. 35 h)

Nessun componente del Comitato è membro di altri Comitati di nomina consiliare, ancorché lo Statuto ne consenta la partecipazione al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Comitato per le Operazioni con Parti Correlate.

Per quanto riguarda l'elezione dei componenti del Comitato e del suo Presidente, si fa rinvio a quanto in precedenza illustrato nel paragrafo dedicato alla nomina dei Consiglieri di Amministrazione, nel quale vengono richiamate le previsioni statutarie che ne prevedono l'elezione sulla base di liste di candidati presentate dai soci.

Durata in carica, sostituzione e revoca

I componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione restano in carica per la durata del mandato del Consiglio di Amministrazione nel quale sono stati eletti; il mandato dei componenti in carica riguarda gli esercizi 2022/2023/2024, con scadenza alla successiva Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica.

Per quanto riguarda la sostituzione e la revoca dei componenti del Comitato, si rinvia a quanto descritto nel paragrafo dedicato alla sostituzione e alla revoca dei Consiglieri di Amministrazione.

Requisiti di idoneità alla carica

I componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione devono essere tutti indipendenti e in possesso dei requisiti richiesti per i componenti del Consiglio di Amministrazione (per i quali si rinvia al paragrafo dedicato a tale Organo), nonché di requisiti addizionali di professionalità previsti dalla normativa e dallo Statuto, a pena di decadenza.

In aggiunta, i componenti del Comitato devono assicurare il rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi previsti dalla legge e dalla regolamentazione vigente per l'espletamento dell'incarico di componente degli organi di controllo di una banca emittente azioni quotate in mercati regolamentati nonché rispettare le ulteriori limitazioni previste dallo Statuto, che vietano ai componenti del Comitato di assumere:

  • ✓ cariche di natura esecutiva in altre imprese;
  • ✓ cariche non esecutive in organi sociali (ivi incluse quelle di componente di organi di controllo) di altre imprese di dimensioni significative in numero superiore a due.

Resta in ogni caso fermo quanto previsto dalla normativa di vigilanza, che vieta ai componenti del Comitato di assumere cariche in organi diversi da quelli con funzione di controllo presso altre società del Gruppo o del conglomerato finanziario nonché presso società nelle quali la Banca detenga una partecipazione strategica. Trovano inoltre applicazione nei confronti dei membri del Comitato, quali membri dell'organo di controllo di una società con azioni quotate, le norme relative al cumulo degli incarichi stabilite dall'art. 148-bis del Testo unico della finanza e dalla relativa regolamentazione attuativa: tali norme stabiliscono i limiti e i parametri in considerazione dei quali determinare il limite massimo al cumulo degli incarichi, nonché i modi e i termini per l'informativa da rendere alla Consob e al pubblico.

Per ciascun componente del Comitato, il venir meno dei requisiti di indipendenza o di professionalità ovvero il mancato rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi statutariamente previsti determina la decadenza dalla carica di Consigliere di Amministrazione.

Ne discende che il Consigliere indipendente componente del Comitato, che perda la qualifica di indipendente, decade da membro del Comitato e da Consigliere. Lo stesso vale nel caso in cui perda la qualifica di revisore legale, ancorché restino in carica altri tre membri del Comitato che siano revisori legali.

In conformità con quanto richiesto dalle Disposizioni di Vigilanza e dalla normativa interna, ad esito del rinnovo degli Organi nel 2022, il Comitato, sulla base delle dichiarazioni fornite dagli interessati e delle informazioni disponibili alla Banca, ha riscontrato positivamente il possesso dei requisiti richiesti in capo a ciascuno dei propri esponenti, tra cui quello di indipendenza, dandone comunicazione al Consiglio. Gli esponenti hanno attestato di essere in possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità e di rispettare i criteri di competenza, correttezza, indipendenza e dedizione di tempo, nonché gli specifici limiti al cumulo degli incarichi e alle incompatibilità prescritti dalla normativa vigente e dallo Statuto. Il Comitato ha inoltre riscontrato la rispondenza della propria composizione complessiva alle raccomandazioni indirizzate agli azionisti pubblicate nel marzo 2022. R. 9 R. 10

La valutazione positiva è stata confermata dalla decisione conclusiva del procedimento di valutazione dei requisiti di idoneità alla carica riguardante i componenti del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, adottata dalla BCE a seguito del rinnovo avvenuto il 29 aprile 2022.

P. XII

R. 15

P. VIII R. 9

La valutazione dei requisiti di idoneità è stata positivamente rinnovata anche dal Comitato in occasione dell'approvazione della presente Relazione.

Funzionamento del Comitato

Nessun componente del Comitato è membro di altri Comitati di nomina consiliare, ancorché lo Statuto ne consenta la partecipazione al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Comitato per le Operazioni con

Per quanto riguarda l'elezione dei componenti del Comitato e del suo Presidente, si fa rinvio a quanto in precedenza illustrato nel paragrafo dedicato alla nomina dei Consiglieri di Amministrazione, nel quale vengono richiamate le previsioni statutarie che ne prevedono l'elezione sulla base di liste di candidati

I componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione restano in carica per la durata del mandato del Consiglio di Amministrazione nel quale sono stati eletti; il mandato dei componenti in carica riguarda gli esercizi 2022/2023/2024, con scadenza alla successiva Assemblea convocata per l'approvazione del

Per quanto riguarda la sostituzione e la revoca dei componenti del Comitato, si rinvia a quanto descritto

I componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione devono essere tutti indipendenti e in possesso dei requisiti richiesti per i componenti del Consiglio di Amministrazione (per i quali si rinvia al paragrafo dedicato a tale Organo), nonché di requisiti addizionali di professionalità previsti dalla normativa e dallo

In aggiunta, i componenti del Comitato devono assicurare il rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi previsti dalla legge e dalla regolamentazione vigente per l'espletamento dell'incarico di componente degli organi di controllo di una banca emittente azioni quotate in mercati regolamentati nonché rispettare le ulteriori limitazioni previste dallo Statuto, che vietano ai componenti del Comitato di assumere:

✓ cariche non esecutive in organi sociali (ivi incluse quelle di componente di organi di controllo) di

Resta in ogni caso fermo quanto previsto dalla normativa di vigilanza, che vieta ai componenti del Comitato di assumere cariche in organi diversi da quelli con funzione di controllo presso altre società del Gruppo o del conglomerato finanziario nonché presso società nelle quali la Banca detenga una partecipazione strategica. Trovano inoltre applicazione nei confronti dei membri del Comitato, quali membri dell'organo di controllo di una società con azioni quotate, le norme relative al cumulo degli incarichi stabilite dall'art. 148-bis del Testo unico della finanza e dalla relativa regolamentazione attuativa: tali norme stabiliscono i limiti e i parametri in considerazione dei quali determinare il limite massimo al cumulo degli incarichi, nonché i modi e i termini per l'informativa da rendere alla Consob e

Per ciascun componente del Comitato, il venir meno dei requisiti di indipendenza o di professionalità ovvero il mancato rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi statutariamente previsti determina la

Ne discende che il Consigliere indipendente componente del Comitato, che perda la qualifica di indipendente, decade da membro del Comitato e da Consigliere. Lo stesso vale nel caso in cui perda la qualifica di revisore legale, ancorché restino in carica altri tre membri del Comitato che siano revisori

In conformità con quanto richiesto dalle Disposizioni di Vigilanza e dalla normativa interna, ad esito del rinnovo degli Organi nel 2022, il Comitato, sulla base delle dichiarazioni fornite dagli interessati e delle informazioni disponibili alla Banca, ha riscontrato positivamente il possesso dei requisiti richiesti in capo a ciascuno dei propri esponenti, tra cui quello di indipendenza, dandone comunicazione al Consiglio. Gli esponenti hanno attestato di essere in possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità e di rispettare i criteri di competenza, correttezza, indipendenza e dedizione di tempo, nonché gli specifici limiti al cumulo degli incarichi e alle incompatibilità prescritti dalla normativa vigente e dallo Statuto. Il Comitato ha inoltre riscontrato la rispondenza della propria composizione complessiva alle

La valutazione positiva è stata confermata dalla decisione conclusiva del procedimento di valutazione dei requisiti di idoneità alla carica riguardante i componenti del Consiglio di Amministrazione di Intesa

nel paragrafo dedicato alla sostituzione e alla revoca dei Consiglieri di Amministrazione.

altre imprese di dimensioni significative in numero superiore a due.

Parti Correlate.

Art. 123 bis, c. 1, lett. l), Tuf

P. VIII R. 9

P. XII R. 15 presentate dai soci.

Durata in carica, sostituzione e revoca

Requisiti di idoneità alla carica

Statuto, a pena di decadenza.

al pubblico.

legali.

R. 9 R. 10 bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica.

✓ cariche di natura esecutiva in altre imprese;

decadenza dalla carica di Consigliere di Amministrazione.

raccomandazioni indirizzate agli azionisti pubblicate nel marzo 2022.

Sanpaolo, adottata dalla BCE a seguito del rinnovo avvenuto il 29 aprile 2022.

Il Comitato si riunisce - anche tramite collegamento da remoto, come consentito dal proprio Regolamento - con cadenza di norma settimanale e la convocazione avviene mediante avviso contenente l'ordine del giorno, inviato a cura della relativa Segreteria. La Segreteria assicura il rispetto delle modalità e delle tempistiche previste nonché delle procedure volte ad assicurare la conformità a eventuali indicazioni provenienti da Autorità.

In linea con quanto previsto nel Regolamento del Comitato, la riunione viene convocata almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione e, comunque, in tempo utile per consentire ai componenti una adeguata informazione sugli argomenti in discussione. Nei casi di particolare urgenza la convocazione può avvenire con preavviso di ventiquattro ore. La convocazione è di regola accompagnata dalla messa a disposizione della documentazione utile per lo svolgimento dei compiti dei componenti del Comitato. La tempistica media di messa a disposizione della documentazione risulta del tutto coerente con i termini indicati dal Regolamento. In sede di riunione viene assicurata un'esauriente trattazione di ogni argomento e di ogni approfondimento richiesto anche nel corso della stessa.

Il Presidente del Comitato convoca e presiede le adunanze, dirige, coordina e modera la discussione e illustra al Consiglio, a nome del Comitato, i risultati dell'attività svolta.

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato si avvale delle funzioni aziendali di controllo e, in particolare, della funzione di revisione interna, che risponde funzionalmente anche al Comitato, il quale ne monitora l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza.

Il Comitato riceve dai responsabili delle funzioni aziendali di controllo relazioni periodiche e informative su specifiche situazioni, violazioni o carenze rilevanti - prodotte anche su esplicita richiesta del Comitato stesso - e ne esamina i programmi di attività.

II Comitato si coordina con il Comitato Rischi e Sostenibilità per quanto di competenza e taluni flussi informativi vengono illustrati nell'ambito di riunioni congiunte, fermo restando che per le rispettive valutazioni ciascun Comitato procede in autonomia. In virtù del fatto che attualmente nessun componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione fa parte del Comitato Rischi e Sostenibilità, uno dei componenti del Comitato, designato a rotazione, interviene alle riunioni del Comitato Rischi e Sostenibilità senza diritto di voto, riferendo poi all'Organo di controllo.

Nel corso del 2024 il Comitato si è riunito 41 volte. Per il dettaglio, si veda la Tabella di Sintesi n. 1 contenuta nella Parte IV della Relazione.

Le riunioni sono durate in media 3 ore e 50 minuti, tempo che si può ritenere adeguato a soddisfare le esigenze di trattazione e discussione degli argomenti all'ordine del giorno, anche in ragione dell'adeguata informativa e del numero di riunioni tenutesi.

Nel 2025, alla data di approvazione della presente Relazione, il Comitato ha tenuto 10 riunioni.

Il Comitato, in linea con le proprie attribuzioni nonché con quanto previsto dal proprio Regolamento, nel corso del 2024 ha principalmente svolto le seguenti attività:

Ambiti di attività Temi chiave Sintesi delle principali attività svolte
Rispetto della
normativa e
corretta
amministrazione
Osservanza delle
norme di legge,
statutarie e
regolamentari
Il Comitato ha esaminato, tra le altre, la proposta di aggiornamento
della seguente normativa interna:
- Codice Interno di Comportamento di Gruppo;
- Linee Guida in materia di partecipazioni;
- Linee Guida per la gestione del Perimetro di Sicurezza Nazionale
Cibernetica;
- Regole in materia di disconoscimenti di operazioni di pagamento non
autorizzate.
ll Comitato ha inoltre vigilato sulle modalità di concreta attuazione delle
regole di governo societario previste dal Codice di Corporate

R. 11

R. 35 e) g)

R. 37 par. 2

Governance
anche
attraverso
l'esame
della
Relazione
sulla
governance.
Rispetto dei
principi di
corretta
amministrazione
Il Comitato ha:
- ricevuto la consueta informativa trimestrale in merito alle operazioni
con parti correlate di Intesa Sanpaolo e soggetti collegati del Gruppo,
ai sensi del Regolamento di Gruppo nonché dell'art. 150, commi 1 e
2 del Testo unico della finanza. In tale occasione, il Comitato ha
ricevuto anche la rendicontazione in merito agli interessi dichiarati
dagli Amministratori nel compimento di determinate operazioni della
Banca, ai sensi dell'art. 2391 c.c. e/o dell'art. 53, comma 4, Testo
unico bancario;
- esaminato la proposta di aggiornamento del Regolamento OPC.
Sistema dei
controlli interni
Incontri con i
responsabili
delle Funzioni
Aziendali di
Controllo
Il Comitato ha incontrato i responsabili delle FAC per approfondire, tra
le altre, le seguenti tematiche:
Chief Audit Officer
- esiti degli approfondimenti condotti in tema di disconoscimenti di
operazioni di pagamento non autorizzate che hanno evidenziato il
completamento delle azioni di rimedio comunicate all'Autorità;
- risultanze delle verifiche svolte sui programmi di Obbligazioni
Bancarie Garantite che non hanno evidenziato anomalie di rilievo;
- presidi in ambito ICT con focus sul Cloud Computing.
Chief Compliance Officer
- stato di avanzamento del Programma Compliance Next, finalizzato
a
implementare
digitalizzazione,
efficientamento
e
internazionalizzazione della funzione di conformità;
- evoluzioni tecnologiche adottate dalla Banca in ottemperanza agli
Orientamenti EBA sull'utilizzo di soluzioni di onboarding a distanza
del cliente.
Chief Risk Officer
- gestione del processo delle Operazioni di Maggior Rilievo.
Il Comitato ha inoltre esaminato l'aggiornamento del Risk Assessment
condotto dalle FAC sull'avanzamento delle macro-iniziative del Piano
d'Impresa 2022-2025, approfondendo i principali aspetti oggetto di
presidio nonché le azioni individuate per la mitigazione dei correlati
rischi potenziali.
Sistema
amministrativo
contabile e
Informativa
finanziaria
Vigilanza sul
sistema
amministrativo
contabile
Il
Comitato
ha
approfondito
l'iniziativa
progettuale
finalizzata
all'implementazione del framework di Rendicontazione di Sostenibilità
definito
dalla Direttiva UE 2022/2464 (Corporate Sustainability
Reporting Directive - CSRD). In tale ambito ha esaminato le Linee
Guida
per
la
redazione
della
rendicontazione
consolidata
di
sostenibilità e le Regole metodologiche per la relativa predisposizione.
Il Comitato ha inoltre analizzato, tre le altre, le proposte di integrazione
degli incarichi da conferire alla Società di Revisione per la limited
assurance della Rendicontazione di Sostenibilità e per l'incarico audit
related relativo al Pillar 3, in ragione dell'informativa quantitativa e
qualitativa relativa alle tematiche ESG, esprimendo parere favorevole.
Processo di
revisione legale
dei conti
Il Comitato ha:
- ricevuto l'informativa periodica in merito al complesso degli incarichi
conferiti alla Società di Revisione ai sensi del relativo Regolamento
di Gruppo, con l'obiettivo di verificarne l'indipendenza e presidiare
l'applicazione della normativa in materia;
- esaminato il Piano di revisione e le attività in corso per la
formulazione del giudizio in merito al Bilancio 2024.
Informativa
contabile e
finanziaria
Il Comitato ha incontrato il Dirigente Preposto, con le competenti
funzioni aziendali e la Società di Revisione, per esaminare il Resoconto
intermedio al 31 marzo 2024, la Relazione Semestrale consolidata al
30 giugno 2024, il Resoconto Intermedio al 30 settembre 2024 e il
Bilancio al 31 dicembre 2024. In tale ambito è stata resa dal Dirigente
Preposto anche l'informativa sulle operazioni di maggior rilievo

economico, finanziario e patrimoniale ai sensi dell'art. 150, commi 1 e
2, del Testo unico della finanza.
Rapporti con le
Autorità di
Vigilanza
BCE e Autorità
Estere
Nei rapporti con la BCE, il Comitato ha ricevuto aggiornamenti periodici
in merito all'andamento dei Supervisory Plan delle Inspection, delle
Thematic Review e dei Deep Dive della stessa Autorità, nonché alla
predisposizione e all'avanzamento dei relativi Action Plan.
Il Comitato ha esaminato il programma degli interventi di adeguamento
alla "Guide on effective risk data aggregation and risk reporting –
RDARR"
emanata
nel
maggio
2024
dalla
BCE
e
relativa
all'implementazione dei Principi BCBS 239, volti a rafforzare la
capacità di aggregazione dei dati di rischio.
Quanto ai rapporti con Autorità di vigilanza estere, il Comitato, tra gli
altri, ha ricevuto gli esiti dell'ispezione annuale condotta dal New York
State Department of Financial Services sulla filiale di New York.
Autorità Italiane Il Comitato ha esaminato, tra gli altri:
- gli sviluppi dei procedimenti notificati dall'AGCM a Intesa Sanpaolo
RBM Salute e Previmedical;
- il documento di chiusura del procedimento (senza accertamento
dell'infrazione) dell'AGCM nei confronti di Intesa Sanpaolo e
Isybank;
- il piano di azione predisposto per superare i punti di attenzione
evidenziati dalla Banca d'Italia a esito dell'ispezione condotta in tema
di contrasto del riciclaggio con riferimento alle attività esternalizzate;
- le aspettative dell'IVASS in materia di governo e controllo dei prodotti
assicurativi
nonché
le
principali
evidenze
emerse
dall'autovalutazione effettuata con riferimento alle stesse e agli
interventi di miglioramento che il Gruppo intende attuare.
Sistemi IT,
Gestione dei
rischi e
continuità
operativa
Sistemi IT Il Comitato ha approfondito con il Chief Data, A.I., Innovation and
Technology Officer e, per taluni aspetti, anche con il Chief Risk Officer:
- il Piano di sicurezza informatica del Gruppo, ivi compresi i Principi di
Sicurezza dell'Informazione;
- gli esiti della ricognizione annuale sui processi di Rischio Operativo
e Valutazione del Rischio ICT nei servizi di pagamento;
- l'evoluzione dei controlli di I° livello a presidio del Rischio ICT e di
Sicurezza, attuata anche attraverso la definizione di un nuovo
modello dei controlli IT e Cyber.
Gestione dei
rischi e
continuità
operativa
Il Comitato ha:
- proseguito nel monitoraggio degli aspetti connessi al conflitto tra
Russia e Ucraina;
- incontrato il Chief Lending Officer ed altri Manager della Banca per
approfondire il lancio del nuovo Programma FLAG (Forward looking
Lending for sustainable Asset Growth) volto alla realizzazione del
nuovo modello decisionale del credito, in grado di gestire l'intero ciclo
del processo creditizio, dall'origination, alla valutazione creditizia, al
monitoraggio e alla gestione;
- esaminato gli esiti delle verifiche e dei controlli del Piano di continuità
operativa del Gruppo.
Anti Financial
Crime
Antiriciclaggio e
finanziamento
del terrorismo
Il Comitato ha incontrato il responsabile della funzione Antiriciclaggio
per esaminare:
- lo stato avanzamento del Piano strategico pluriennale ENIF,
soffermandosi in particolare sui presidi di data governance e data
quality attivati applicando il framework di Gruppo agli ambiti rilevanti;
- un aggiornamento sul framework di presidio del rischio CFT
(Countering Financing of Terrorism) adottato dalla Banca. Con
l'occasione è stato altresì informato sulle misure rafforzate adottate
relativamente al rischio emergente connesso al conflitto israeliano
palestinese e all'operatività da/verso l'Iran;
- le misure di rimedio previste per indirizzare le raccomandazioni
formulate dalla Banca d'Italia in conseguenza dell'approfondimento
tematico svolto sull'applicazione del Regolamento Delegato 758/19

Governance anche attraverso l'esame della Relazione sulla

  • ricevuto la consueta informativa trimestrale in merito alle operazioni con parti correlate di Intesa Sanpaolo e soggetti collegati del Gruppo, ai sensi del Regolamento di Gruppo nonché dell'art. 150, commi 1 e 2 del Testo unico della finanza. In tale occasione, il Comitato ha ricevuto anche la rendicontazione in merito agli interessi dichiarati dagli Amministratori nel compimento di determinate operazioni della Banca, ai sensi dell'art. 2391 c.c. e/o dell'art. 53, comma 4, Testo

  • esaminato la proposta di aggiornamento del Regolamento OPC.

Il Comitato ha incontrato i responsabili delle FAC per approfondire, tra

  • esiti degli approfondimenti condotti in tema di disconoscimenti di operazioni di pagamento non autorizzate che hanno evidenziato il completamento delle azioni di rimedio comunicate all'Autorità; - risultanze delle verifiche svolte sui programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite che non hanno evidenziato anomalie di rilievo;

  • stato di avanzamento del Programma Compliance Next, finalizzato a implementare digitalizzazione, efficientamento e

  • evoluzioni tecnologiche adottate dalla Banca in ottemperanza agli Orientamenti EBA sull'utilizzo di soluzioni di onboarding a distanza

Il Comitato ha inoltre esaminato l'aggiornamento del Risk Assessment condotto dalle FAC sull'avanzamento delle macro-iniziative del Piano d'Impresa 2022-2025, approfondendo i principali aspetti oggetto di presidio nonché le azioni individuate per la mitigazione dei correlati

Il Comitato ha approfondito l'iniziativa progettuale finalizzata all'implementazione del framework di Rendicontazione di Sostenibilità definito dalla Direttiva UE 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD). In tale ambito ha esaminato le Linee Guida per la redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità e le Regole metodologiche per la relativa predisposizione. Il Comitato ha inoltre analizzato, tre le altre, le proposte di integrazione degli incarichi da conferire alla Società di Revisione per la limited assurance della Rendicontazione di Sostenibilità e per l'incarico audit related relativo al Pillar 3, in ragione dell'informativa quantitativa e qualitativa relativa alle tematiche ESG, esprimendo parere favorevole.

  • ricevuto l'informativa periodica in merito al complesso degli incarichi conferiti alla Società di Revisione ai sensi del relativo Regolamento di Gruppo, con l'obiettivo di verificarne l'indipendenza e presidiare

  • esaminato il Piano di revisione e le attività in corso per la

Il Comitato ha incontrato il Dirigente Preposto, con le competenti funzioni aziendali e la Società di Revisione, per esaminare il Resoconto intermedio al 31 marzo 2024, la Relazione Semestrale consolidata al 30 giugno 2024, il Resoconto Intermedio al 30 settembre 2024 e il Bilancio al 31 dicembre 2024. In tale ambito è stata resa dal Dirigente Preposto anche l'informativa sulle operazioni di maggior rilievo

l'applicazione della normativa in materia;

formulazione del giudizio in merito al Bilancio 2024.

  • presidi in ambito ICT con focus sul Cloud Computing.

internazionalizzazione della funzione di conformità;

  • gestione del processo delle Operazioni di Maggior Rilievo.

governance.

Il Comitato ha:

unico bancario;

Chief Audit Officer

le altre, le seguenti tematiche:

Chief Compliance Officer

del cliente. Chief Risk Officer

rischi potenziali.

Il Comitato ha:

Rispetto dei principi di corretta

Sistema dei controlli interni

Sistema amministrativo contabile e Informativa finanziaria

amministrazione

Incontri con i responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo

Vigilanza sul sistema amministrativocontabile

Processo di revisione legale dei conti

Informativa contabile e finanziaria

(relativo al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo in
Paesi non appartenenti allo Spazio Economico Europeo).
Attività di
coordinamento
svolta dalla
Capogruppo
Focus sulle
principali
criticità
Il Comitato ha:
- incontrato il Collegio Sindacale di Isybank per approfondire in
particolare gli aspetti connessi: (i) al sistema dei controlli interni e
all'assetto organizzativo della Controllata e (ii) ai principali punti
d'attenzione riscontrati dalle Funzioni Aziendali di Controllo sulla
Società;
- esaminato lo stato di avanzamento delle iniziative attuative del
programma di derisking del Sistema Informativo Rete Estera (SIRE),
che hanno comportato la complessiva riduzione del livello di rischio
residuo e degli interventi in corso di sviluppo sui Core Banking
System delle Banche Estere del Gruppo, attesi concludersi entro le
scadenze pianificate.
Adeguatezza
della struttura
organizzativa
Funzioni
Aziendali di
Controllo
Il Comitato ha esaminato la proposta di evoluzione della struttura
organizzativa dell'Area di Governo del Chief Risk Officer - che prevede
la costituzione di due nuove Aree di Coordinamento (una relativa agli
ambiti Credit, Enterprise e Operational Risk, l'altra dedicata al presidio
della gestione dei rischi delle Divisioni e dei Rischi Finanziari e di
Mercato) - al fine di: i) favorire il processo di succession planning, ii)
garantire un presidio efficace e sinergico in ambiti contigui, iii) abilitare
la valorizzazione dei talenti presenti nell'Area di Governo.
Altre funzioni
della Banca
Il Comitato è stato informato circa la creazione dell'Area di Governo del
Chief Sustainability Officer, che ha l'obiettivo di guidare le strategie di
sviluppo del Gruppo sul tema della sostenibilità, unitamente alla
pianificazione delle relative attività e al loro monitoraggio.

R. 35 h)

P. XIV R. 21 R. 22

R. 22

Con cadenza trimestrale, il Comitato ha illustrato al Consiglio di Amministrazione le attività di vigilanza, verifica ed esame condotte e i risultati delle stesse e ha incontrato periodicamente il Consigliere Delegato per approfondire specifici temi di interesse ed esaminare i punti di attenzione evidenziati nelle proprie relazioni.

L'autovalutazione del Comitato

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione svolge annualmente una distinta autovalutazione sulla propria composizione e sul proprio funzionamento, ispirata alle medesime finalità di corretto ed efficace svolgimento delle funzioni di governo societario ad esso affidate come organo con funzione di controllo e, dunque, secondo criteri e modalità coerenti con le caratteristiche proprie della precipua funzione esercitata all'interno del modello monistico.

Il processo di autovalutazione viene svolto in conformità a quanto previsto nel Regolamento del processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione, riguarda il Comitato nel suo insieme e il contributo che i singoli Consiglieri che ne sono componenti apportano ai suoi lavori.

Stante l'esigenza di unitarietà e coerenza complessiva del risultato, la conduzione del processo è di regola affidata ai medesimi soggetti designati dal Consiglio, che in tal caso riferiscono comunque direttamente al Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, cui resta in ogni caso attribuita la responsabilità del processo nel suo insieme.

L'autovalutazione per l'esercizio 2024 è stata effettuata avvalendosi dell'assistenza professionale di Crisci & Partners, esperta società di consulenza indipendente che ha assistito contestualmente anche il Consiglio nel proprio processo di autovalutazione.

I risultati quali-quantitativi hanno confermato il giudizio di piena adeguatezza del Comitato e l'elevato livello di compliance complessiva con le previsioni del Codice di Corporate Governance, con le linee guida dell'EBA, con quanto previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 e con le best practice delle altre società quotate, per quanto comparabili con la Banca.

Il Comitato ha pertanto espresso una valutazione di adeguatezza relativamente alla dimensione, composizione e funzionamento dell'Organo.

Comitati Consiliari: composizione e funzionamento

(relativo al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo in

  • incontrato il Collegio Sindacale di Isybank per approfondire in particolare gli aspetti connessi: (i) al sistema dei controlli interni e all'assetto organizzativo della Controllata e (ii) ai principali punti d'attenzione riscontrati dalle Funzioni Aziendali di Controllo sulla

  • esaminato lo stato di avanzamento delle iniziative attuative del programma di derisking del Sistema Informativo Rete Estera (SIRE), che hanno comportato la complessiva riduzione del livello di rischio residuo e degli interventi in corso di sviluppo sui Core Banking System delle Banche Estere del Gruppo, attesi concludersi entro le

Il Comitato ha esaminato la proposta di evoluzione della struttura organizzativa dell'Area di Governo del Chief Risk Officer - che prevede la costituzione di due nuove Aree di Coordinamento (una relativa agli ambiti Credit, Enterprise e Operational Risk, l'altra dedicata al presidio della gestione dei rischi delle Divisioni e dei Rischi Finanziari e di Mercato) - al fine di: i) favorire il processo di succession planning, ii) garantire un presidio efficace e sinergico in ambiti contigui, iii) abilitare

Il Comitato è stato informato circa la creazione dell'Area di Governo del Chief Sustainability Officer, che ha l'obiettivo di guidare le strategie di sviluppo del Gruppo sul tema della sostenibilità, unitamente alla

la valorizzazione dei talenti presenti nell'Area di Governo.

pianificazione delle relative attività e al loro monitoraggio.

Paesi non appartenenti allo Spazio Economico Europeo).

Attività di coordinamento svolta dalla Capogruppo

Adeguatezza della struttura organizzativa

proprie relazioni.

R. 35 h)

P. XIV R. 21 R. 22

R. 22

L'autovalutazione del Comitato

esercitata all'interno del modello monistico.

la responsabilità del processo nel suo insieme.

composizione e funzionamento dell'Organo.

il Consiglio nel proprio processo di autovalutazione.

delle altre società quotate, per quanto comparabili con la Banca.

Focus sulle principali criticità

Funzioni Aziendali di Controllo

Altre funzioni della Banca

Il Comitato ha:

Società;

scadenze pianificate.

Con cadenza trimestrale, il Comitato ha illustrato al Consiglio di Amministrazione le attività di vigilanza, verifica ed esame condotte e i risultati delle stesse e ha incontrato periodicamente il Consigliere Delegato per approfondire specifici temi di interesse ed esaminare i punti di attenzione evidenziati nelle

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione svolge annualmente una distinta autovalutazione sulla propria composizione e sul proprio funzionamento, ispirata alle medesime finalità di corretto ed efficace svolgimento delle funzioni di governo societario ad esso affidate come organo con funzione di controllo e, dunque, secondo criteri e modalità coerenti con le caratteristiche proprie della precipua funzione

Il processo di autovalutazione viene svolto in conformità a quanto previsto nel Regolamento del processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione, riguarda il Comitato nel suo insieme e il

Stante l'esigenza di unitarietà e coerenza complessiva del risultato, la conduzione del processo è di regola affidata ai medesimi soggetti designati dal Consiglio, che in tal caso riferiscono comunque direttamente al Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, cui resta in ogni caso attribuita

L'autovalutazione per l'esercizio 2024 è stata effettuata avvalendosi dell'assistenza professionale di Crisci & Partners, esperta società di consulenza indipendente che ha assistito contestualmente anche

I risultati quali-quantitativi hanno confermato il giudizio di piena adeguatezza del Comitato e l'elevato livello di compliance complessiva con le previsioni del Codice di Corporate Governance, con le linee guida dell'EBA, con quanto previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 e con le best practice

Il Comitato ha pertanto espresso una valutazione di adeguatezza relativamente alla dimensione,

contributo che i singoli Consiglieri che ne sono componenti apportano ai suoi lavori.

I Comitati costituiscono una modalità organizzativa attraverso la quale il Consiglio di Amministrazione accresce l'efficacia del proprio ruolo di Organo con funzione di supervisione strategica. Ferme le prerogative e le responsabilità collegiali del Consiglio, i Comitati svolgono compiti di natura propositiva, consultiva e istruttoria (esprimendo anche pareri, ove previsto dalla disciplina applicabile) ad essi attribuiti dalla normativa vigente e, in quanto compatibile, dal Codice di Corporate Governance e dallo Statuto. Svolgono inoltre i compiti che, coerentemente alla rispettiva funzione, sono loro specificatamente assegnati dai Regolamenti approvati dal Consiglio, che ne disciplinano altresì l'organizzazione e il funzionamento.

Lo Statuto prevede che i Comitati siano composti da un minimo di 3 ad un massimo di 5 Consiglieri non esecutivi e in maggioranza indipendenti. Nessun Consigliere può far parte di più di due Comitati. Come previsto anche dalle Disposizioni di Vigilanza, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione, sono costituiti i seguenti Comitati:

  • − Comitato Nomine: 5 membri tra i quali il Vicepresidente e il Presidente del Consiglio di Amministrazione - di cui 3 indipendenti ai sensi della normativa vigente e di Statuto e 2 iscritti nel Registro dei Revisori che hanno esercitato l'attività per un periodo di almeno tre anni;
  • − Comitato Remunerazioni: 5 membri tra i quali il Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di cui 3 indipendenti ai sensi della normativa vigente e di Statuto e 1 iscritto nel Registro dei Revisori che ha esercitato l'attività per un periodo di almeno tre anni;
  • − Comitato Rischi e Sostenibilità: 5 membri, di cui 3 indipendenti ai sensi della normativa vigente e di Statuto e 3 iscritti nel Registro dei Revisori che hanno esercitato l'attività per un periodo di almeno tre anni.

È altresì presente il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, composto da 5 membri, tutti indipendenti ai sensi della normativa vigente e di Statuto, 2 dei quali iscritti nel Registro dei Revisori che hanno esercitato l'attività per un periodo di tempo di almeno tre anni.

Nella loro formazione, il Consiglio ha avuto riguardo alle caratteristiche professionali e all'esperienza dei Consiglieri, in modo che ciascun Comitato risulti composto da membri con competenze e professionalità funzionali ai compiti attribuiti e in grado di assicurare lo svolgimento delle funzioni con adeguata disponibilità di tempo.

All'interno dei Comitati Consiliari è, inoltre, assicurata una qualificata rappresentanza delle minoranze con la presenza di un consigliere eletto dalla minoranza in tutti i Comitati, ad eccezione del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate in cui ne sono presenti due, tra cui il Presidente. I Comitati si distinguono tra loro nella composizione per almeno 3 componenti.

L'attività di ciascun Comitato è coordinata e diretta da un Presidente, il quale deve essere indipendente e non può ricoprire la carica di Presidente di un altro Comitato Consiliare.

Il Presidente convoca le riunioni, garantendo l'efficacia del dibattito all'interno del Comitato, illustra l'attività, le proposte e i pareri del Comitato in occasione delle riunioni del Consiglio. In caso di sua assenza o impedimento, ne assume le funzioni il componente indipendente più anziano di nomina o, a parità di anzianità di nomina, il più anziano di età.

In linea con quanto previsto nel Regolamento di ciascun Comitato, la riunione viene convocata almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione e, comunque, in tempo utile per consentire ai componenti una adeguata informazione sugli argomenti in discussione. La convocazione è di regola accompagnata dalla messa a disposizione della documentazione utile ad assicurare al meglio lo svolgimento dei compiti dei componenti del Comitato. La tempistica media di messa a disposizione della documentazione risulta del tutto coerente con i termini indicati dai Regolamenti.

Le riunioni si tengono di regola presso la sede secondaria di Milano e possono essere validamente tenute anche mediante mezzi di telecomunicazione; le stesse si considerano comunque tenute nel luogo in cui si trova il Presidente.

Il Regolamento di ciascun Comitato prescrive che per ogni riunione venga redatto apposito verbale a cura del segretario designato, che può essere individuato anche al di fuori dei componenti e, in tal caso, nell'ambito della struttura di assistenza agli Organi.

P. XI R. 16 R. 17

R. 11

R. 11

Ogni Comitato può rivolgersi alle funzioni aziendali per accedere alle informazioni utili per lo svolgimento dei compiti assegnati. I Comitati possono ricorrere anche all'ausilio di consulenti esterni come indicato nei rispettivi Regolamenti. R. 17 ultimo par.

Alle riunioni di ciascun Comitato possono partecipare - su invito del Presidente del Comitato stesso soggetti che non ne fanno parte, anche per la trattazione di singoli punti posti all'ordine del giorno. Il Chief Governance, Operating & Transformation Officer e il Segretario del Consiglio di Amministrazione sono invitati e hanno facoltà di assistere alle riunioni dei Comitati, anche per il tramite di un collaboratore. I lavori dei Comitati avvengono sempre - anche in considerazione del tempo che viene ad essi di volta in volta dedicato - in un costruttivo clima di scambio e di confronto fra i rispettivi membri, che favorisce l'apporto di contributi personali, discussioni aperte e critiche, non solo fra i Consiglieri, ma anche nei confronti dei responsabili delle funzioni di controllo, delle Divisioni, delle Aree di Governo e delle diverse Strutture che, di volta in volta, vengono coinvolte nelle riunioni per quanto di competenza. R. 17 par. 3

Art. 123 bis, c. 2, lett. d), Tuf

Si riportano di seguito informazioni dettagliate in merito a ciascuno dei Comitati che il Consiglio ha costituito in data 6 maggio 2022, per gli esercizi 2022/2023/2024, con riferimento alla composizione, ai compiti attribuiti e all'attività svolta nel corso del 2024, unitamente alle indicazioni relative alle riunioni svolte e alla partecipazione dei rispettivi componenti.

Comitato Nomine

Membri Iscrizione
Registro Revisori
Esercizio attività di
controllo legale dei conti
Indipendente
ai sensi normativa
vigente e Statuto
Percentuale di
partecipazione
alle riunioni
Livia Pomodoro – Presidente X 100%
Paolo Andrea Colombo X X 100%
Gian Maria Gros-Pietro 100%
Maria Mazzarella X 100%
Bruno Picca X 100%

Nel 2024 il Comitato si è riunito 9 volte con una durata media delle riunioni pari a 37 minuti.

Il Comitato svolge funzioni istruttorie e consultive di supporto al Consiglio:

  • nella definizione delle politiche relative ai requisiti di idoneità alla carica dei componenti degli Organi della Capogruppo e dei criteri di indirizzo e coordinamento in materia per le società del Gruppo;
  • con riguardo al processo di nomina o cooptazione dei Consiglieri, in modo da assicurare che la composizione dell'organo, per dimensione e professionalità, consenta l'efficace assolvimento dei compiti. In tale ambito, il Comitato supporta il Consiglio nell'identificazione, in via preventiva, della composizione quali-quantitativa considerata ottimale, ivi compreso il profilo teorico dei candidati da rappresentare all'Assemblea in tempo utile per la nomina dei Consiglieri;
    • nella valutazione dell'idoneità dei Consiglieri diversi dai componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione e della rispondenza tra la composizione ritenuta ottimale e quella risultante dalla nomina;
    • nella valutazione, in occasione di ogni significativo aggiornamento e almeno una volta l'anno, della permanenza dei requisiti di idoneità in capo ai Consiglieri, diversi dai componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione;
  • nella definizione del procedimento di autovalutazione dell'organo e nel concreto espletamento dello stesso, con cadenza annuale; R. 19 a)
    • nell'adozione dei criteri di designazione dei componenti degli Organi sociali delle società controllate, nonché nella valutazione delle proposte di designazione dei componenti degli Organi sociali delle principali società controllate.
  • Il Comitato, inoltre, è specificamente sentito dal Consiglio in merito all'individuazione del Consigliere Delegato e, coordinandosi con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, supporta il Consiglio stesso nella definizione del processo relativo ai piani di successione dei propri membri, ivi incluso il Consigliere Delegato. R. 19 e) R. 24

Il Comitato, infine, collabora con il Comitato Rischi e Sostenibilità relativamente alle proposte di quest'ultimo per la nomina e revoca dei responsabili delle funzioni Compliance, Risk Management e Revisione Interna.

R. 19 b) c)

Di seguito le principali tematiche esaminate e discusse nel 2024:

Ambiti di attività Temi chiave Sintesi delle principali attività svolte
Valutazione dei
requisiti di
idoneità in capo
ai Consiglieri e
dell'adeguata
composizione
collettiva.
Procedimento di
autovalutazione

Esame dei requisiti di
idoneità dei Consiglieri
di Amministrazione su
base annua

Autovalutazione del
Consiglio e dei Comitati
Consiliari
Il Comitato ha supportato il Consiglio:

nella valutazione annuale di idoneità dei componenti
del Consiglio e nell'esame di eventuali aggiornamenti
delle rispettive posizioni in coerenza con la normativa
di riferimento;

nella valutazione annuale di idoneità dei Key Function
Holder;

nella
definizione del processo di autovalutazione
dell'Organo e nell'espletamento del processo relativo
all'esercizio 2024, con l'assistenza di un professionista
esterno.
Identificazione
della
composizione
quali
quantitativa
considerata
ottimale del
nuovo Consiglio

Esame del documento
sulla composizione quali
quantitativa del
Consiglio di
Amministrazione
Il Comitato ha supportato il Consiglio di Amministrazione
nell'attività di
identificazione,
in via preventiva, della
composizione quali-quantitativa del Consiglio considerata
ottimale, ivi compreso il profilo teorico dei candidati da
presentare all'Assemblea in tempo utile per la nomina dei
Consiglieri.
Nomina,
composizione e
designazione dei
componenti
degli Organi
Sociali delle
principali
controllate

Designazioni in società
controllate
Il Comitato ha supportato il Consiglio nell'esame delle
designazioni di taluni componenti degli Organi Sociali di 27
società controllate, di cui 11 italiane e 16 estere.

Comitato Remunerazioni

Ogni Comitato può rivolgersi alle funzioni aziendali per accedere alle informazioni utili per lo svolgimento dei compiti assegnati. I Comitati possono ricorrere anche all'ausilio di consulenti esterni

Alle riunioni di ciascun Comitato possono partecipare - su invito del Presidente del Comitato stesso soggetti che non ne fanno parte, anche per la trattazione di singoli punti posti all'ordine del giorno. Il Chief Governance, Operating & Transformation Officer e il Segretario del Consiglio di Amministrazione sono invitati e hanno facoltà di assistere alle riunioni dei Comitati, anche per il tramite di un collaboratore. I lavori dei Comitati avvengono sempre - anche in considerazione del tempo che viene ad essi di volta in volta dedicato - in un costruttivo clima di scambio e di confronto fra i rispettivi membri, che favorisce l'apporto di contributi personali, discussioni aperte e critiche, non solo fra i Consiglieri, ma anche nei confronti dei responsabili delle funzioni di controllo, delle Divisioni, delle Aree di Governo e delle diverse

Si riportano di seguito informazioni dettagliate in merito a ciascuno dei Comitati che il Consiglio ha costituito in data 6 maggio 2022, per gli esercizi 2022/2023/2024, con riferimento alla composizione, ai compiti attribuiti e all'attività svolta nel corso del 2024, unitamente alle indicazioni relative alle riunioni

Registro Revisori Esercizio attività di controllo legale dei conti

Livia Pomodoro – Presidente X 100% Paolo Andrea Colombo X X 100% Gian Maria Gros-Pietro 100% Maria Mazzarella X 100% Bruno Picca X 100%

  • nella definizione delle politiche relative ai requisiti di idoneità alla carica dei componenti degli Organi della Capogruppo e dei criteri di indirizzo e coordinamento in materia per le società del Gruppo; - con riguardo al processo di nomina o cooptazione dei Consiglieri, in modo da assicurare che la composizione dell'organo, per dimensione e professionalità, consenta l'efficace assolvimento dei compiti. In tale ambito, il Comitato supporta il Consiglio nell'identificazione, in via preventiva, della composizione quali-quantitativa considerata ottimale, ivi compreso il profilo teorico dei candidati da

  • nella valutazione dell'idoneità dei Consiglieri diversi dai componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione e della rispondenza tra la composizione ritenuta ottimale e quella risultante dalla nomina; - nella valutazione, in occasione di ogni significativo aggiornamento e almeno una volta l'anno, della permanenza dei requisiti di idoneità in capo ai Consiglieri, diversi dai componenti del Comitato per il

  • nella definizione del procedimento di autovalutazione dell'organo e nel concreto espletamento dello

  • nell'adozione dei criteri di designazione dei componenti degli Organi sociali delle società controllate, nonché nella valutazione delle proposte di designazione dei componenti degli Organi sociali delle

Il Comitato, inoltre, è specificamente sentito dal Consiglio in merito all'individuazione del Consigliere Delegato e, coordinandosi con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, supporta il Consiglio stesso nella definizione del processo relativo ai piani di successione dei propri membri, ivi incluso il

Il Comitato, infine, collabora con il Comitato Rischi e Sostenibilità relativamente alle proposte di quest'ultimo per la nomina e revoca dei responsabili delle funzioni Compliance, Risk Management e

Indipendente ai sensi normativa vigente e Statuto

Percentuale di partecipazione alle riunioni

Strutture che, di volta in volta, vengono coinvolte nelle riunioni per quanto di competenza.

come indicato nei rispettivi Regolamenti.

svolte e alla partecipazione dei rispettivi componenti.

Membri Iscrizione

Nel 2024 il Comitato si è riunito 9 volte con una durata media delle riunioni pari a 37 minuti. Il Comitato svolge funzioni istruttorie e consultive di supporto al Consiglio:

rappresentare all'Assemblea in tempo utile per la nomina dei Consiglieri;

Comitato Nomine

R. 17 ultimo par.

R. 17 par. 3

Art. 123 bis, c. 2, lett. d), Tuf

R. 19 b) c)

R. 19 a)

R. 19 e) R. 24

Controllo sulla Gestione;

stesso, con cadenza annuale;

principali società controllate.

Consigliere Delegato.

Revisione Interna.

Membri Iscrizione
Registro Revisori
Esercizio attività di
controllo legale dei conti
Indipendente
ai sensi normativa
vigente e Statuto
Percentuale di
partecipazione
alle riunioni
Paolo Andrea Colombo – Presidente X X 100%
Franco Ceruti 100%
Anna Gatti X 100%
Liana Logiurato X 100%
Luciano Nebbia 100%

Nel 2024 il Comitato si è riunito 16 volte, con una durata media delle riunioni pari a 1 ora e 20 minuti.

I componenti del Comitato Remunerazioni devono possedere conoscenze ed esperienze attinenti agli ambiti di competenza del Comitato stesso e, in particolare, in materia finanziaria o di politiche di remunerazione.

In base al proprio Regolamento, il Comitato svolge funzioni istruttorie, propositive e consultive a supporto del Consiglio di Amministrazione in materia di remunerazioni e incentivazioni e tra l'altro:

  • supporta il Consiglio nella formulazione delle proposte da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea riguardanti:
    • le Politiche di Remunerazione dei Consiglieri, del personale dipendente e dei collaboratori non legati da rapporti di lavoro subordinato, i Piani di Remunerazione e Incentivazione basati su strumenti finanziari, i criteri per la determinazione dei compensi da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica e la Relazione sulle Remunerazioni;
    • la fissazione della proporzione tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al rapporto di 1:1;

R. 26 par. 1

P. XVI R. 25 a) b)

▪ formula proposte al Consiglio, sulla base delle Politiche di Remunerazione approvate dall'Assemblea, in merito:

  • al compenso aggiuntivo, anche in misura variabile, spettante per la particolare carica di Consigliere Delegato e Direttore Generale, ai compensi da riconoscere agli altri Consiglieri cui siano attribuite ulteriori particolari cariche in conformità allo Statuto (ad eccezione degli emolumenti dei propri componenti per i quali rimette ogni valutazione al Consiglio) e al compenso per i componenti dell'Organismo di Vigilanza;
  • ai sistemi di remunerazione e incentivazione e ai compensi dei Risk Taker Apicali di Gruppo;
  • supporta il Consiglio nella verifica della corretta attuazione delle politiche di remunerazione approvate dall'Assemblea e nel loro riesame con cadenza almeno annuale, valutandone periodicamente l'adeguatezza e la coerenza complessiva;
  • svolge altresì le funzioni di Comitato parti correlate in conformità con quanto previsto dal Regolamento OPC, con riferimento alle operazioni concernenti le remunerazioni.

Di seguito le principali tematiche esaminate e discusse nel 2024:

Ambiti di attività Temi chiave Sintesi delle principali attività svolte
Proposte in tema
di remunerazioni
da sottoporre
all'approvazione
dell'Assemblea
-
Politiche di
Remunerazione
-
Relazione sulla politica
di remunerazione
Il Comitato ha supportato il Consiglio:

nell'aggiornamento della regolamentazione interna sulle
remunerazioni, nelle parti afferenti sia alle Politiche di
Remunerazione, sia alle Disposizioni attuative;

nell'approvazione della Relazione sulla politica di
remunerazione e sui compensi corrisposti ex art. 123-
ter Testo unico della finanza.
Proposte sulla
base delle
politiche di
remunerazione
approvate
dall'Assemblea
-
Sistemi di
remunerazione e di
incentivazione dei Risk
Taker Apicali
-
Determinazione dei
compensi da accordare
in caso di conclusione
anticipata del rapporto
di lavoro o di
cessazione anticipata
della carica
-
Selezione di un
consulente esterno
Il Comitato, anche in veste di Comitato per le Operazioni
con Parti Correlate, ha formulato al Consiglio le proposte
in merito:

al Sistema di Remunerazione e al Sistema Incentivante
2024 dei Risk Taker Apicali di Gruppo ed è stato
coinvolto - per quanto di competenza - negli ambiti
afferenti ai profili di gestione dei Risk Taker Apicali;

ai compensi inerenti alla cessazione anticipata del
rapporto di lavoro per i Risk Taker Apicali in uscita.
Il Comitato ha confermato l'incarico annuale al proprio
consulente esterno a supporto di alcune specifiche tematiche
di competenza, decidendo altresì di prolungare l'incarico fino
alla conclusione del mandato in corso (aprile 2025).
Supporto in
merito al
processo di
identificazione
del personale
che ha un
impatto sul
profilo di rischio
del Gruppo
-
Processo di
identificazione del
personale più rilevante
Il Comitato ha supportato il Consiglio nella definizione del
perimetro dei Risk Taker, sia a livello di Gruppo, sia a livello
di Intesa Sanpaolo quale Legal Entity, in coerenza con le
Linee Guida in materia.
Verifica della
corretta
attuazione delle
regole in materia
di remunerazioni
-
Verifica del
raggiungimento degli
obiettivi di performance
-
Verifica delle Politiche e
prassi di remunerazione
-
Verifica della neutralità
delle Politiche di
Remunerazione e
Incentivazione rispetto
al genere
Il Comitato si è espresso sul raggiungimento degli obiettivi
di performance, cui sono legati i piani di incentivazione e
sull'accertamento
delle
altre
condizioni
poste
per
l'erogazione dei compensi, anche avvalendosi delle
informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti e
ferme le valutazioni del Comitato Rischi e Sostenibilità e
del Comitato per il Controllo sulla Gestione, per quanto di
competenza.
Il Comitato ha inoltre esaminato la Relazione del Chief
Audit Officer sulle risultanze delle verifiche sulle politiche e
prassi di remunerazione del Gruppo (I e II fase).
Il Comitato ha infine verificato gli esiti dell'analisi sul gender
pay gap e sulla sua evoluzione nel tempo.

Per maggiori dettagli in materia di remunerazioni, si rinvia alle specifiche Sezioni della "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti".

P. XVII R. 25 c) d)

Comitato Rischi e Sostenibilità

▪ formula proposte al Consiglio, sulla base delle Politiche di Remunerazione approvate

  • ai sistemi di remunerazione e incentivazione e ai compensi dei Risk Taker Apicali di Gruppo; ▪ supporta il Consiglio nella verifica della corretta attuazione delle politiche di remunerazione approvate dall'Assemblea e nel loro riesame con cadenza almeno annuale, valutandone

▪ svolge altresì le funzioni di Comitato parti correlate in conformità con quanto previsto dal

in merito:

Linee Guida in materia.

competenza.

Per maggiori dettagli in materia di remunerazioni, si rinvia alle specifiche Sezioni della "Relazione sulla politica in materia di

Il Comitato ha supportato il Consiglio:

ter Testo unico della finanza.

• nell'aggiornamento della regolamentazione interna sulle remunerazioni, nelle parti afferenti sia alle Politiche di

Il Comitato, anche in veste di Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha formulato al Consiglio le proposte

• al Sistema di Remunerazione e al Sistema Incentivante 2024 dei Risk Taker Apicali di Gruppo ed è stato coinvolto - per quanto di competenza - negli ambiti afferenti ai profili di gestione dei Risk Taker Apicali; • ai compensi inerenti alla cessazione anticipata del rapporto di lavoro per i Risk Taker Apicali in uscita. Il Comitato ha confermato l'incarico annuale al proprio consulente esterno a supporto di alcune specifiche tematiche di competenza, decidendo altresì di prolungare l'incarico fino

alla conclusione del mandato in corso (aprile 2025).

Il Comitato ha supportato il Consiglio nella definizione del perimetro dei Risk Taker, sia a livello di Gruppo, sia a livello di Intesa Sanpaolo quale Legal Entity, in coerenza con le

Il Comitato si è espresso sul raggiungimento degli obiettivi di performance, cui sono legati i piani di incentivazione e sull'accertamento delle altre condizioni poste per l'erogazione dei compensi, anche avvalendosi delle informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti e ferme le valutazioni del Comitato Rischi e Sostenibilità e del Comitato per il Controllo sulla Gestione, per quanto di

Il Comitato ha inoltre esaminato la Relazione del Chief Audit Officer sulle risultanze delle verifiche sulle politiche e

Il Comitato ha infine verificato gli esiti dell'analisi sul gender

prassi di remunerazione del Gruppo (I e II fase).

pay gap e sulla sua evoluzione nel tempo.

Remunerazione, sia alle Disposizioni attuative; • nell'approvazione della Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti ex art. 123-

Regolamento OPC, con riferimento alle operazioni concernenti le remunerazioni.

Ambiti di attività Temi chiave Sintesi delle principali attività svolte

  • al compenso aggiuntivo, anche in misura variabile, spettante per la particolare carica di Consigliere Delegato e Direttore Generale, ai compensi da riconoscere agli altri Consiglieri cui siano attribuite ulteriori particolari cariche in conformità allo Statuto (ad eccezione degli emolumenti dei propri componenti per i quali rimette ogni valutazione al Consiglio) e al compenso

dall'Assemblea, in merito:

R. 26 par. 2

P. XVII R. 25 c) d)

Proposte in tema di remunerazioni da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea

Proposte sulla base delle politiche di remunerazione approvate dall'Assemblea

Supporto in merito al processo di identificazione del personale che ha un impatto sul profilo di rischio del Gruppo

Verifica della corretta attuazione delle regole in materia di remunerazioni

per i componenti dell'Organismo di Vigilanza;

periodicamente l'adeguatezza e la coerenza complessiva;

Di seguito le principali tematiche esaminate e discusse nel 2024:

  • Politiche di Remunerazione - Relazione sulla politica di remunerazione

  • Sistemi di

Taker Apicali - Determinazione dei compensi da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto

di lavoro o di

della carica - Selezione di un consulente esterno

  • Processo di

  • Verifica del

al genere

remunerazione e sui compensi corrisposti".

cessazione anticipata

identificazione del personale più rilevante

raggiungimento degli obiettivi di performance - Verifica delle Politiche e prassi di remunerazione - Verifica della neutralità delle Politiche di Remunerazione e Incentivazione rispetto

remunerazione e di incentivazione dei Risk

Membri Iscrizione
Registro Revisori
Esercizio attività di controllo
legale dei conti
Indipendente
ai sensi normativa
vigente e Statuto
Percentuale di
partecipazione
alle riunioni
Paola Tagliavini – Presidente X X 100%
Franco Ceruti 100%
Bruno Maria Parigi X 100%
Bruno Picca X 100%
Daniele Zamboni X X 100%

Nel 2024 il Comitato si è riunito 47 volte, con una durata media delle riunioni pari a 4 ore e 40 minuti.

Il Comitato Rischi e Sostenibilità svolge funzioni propositive, consultive e istruttorie a supporto del Consiglio di Amministrazione, formulando anche pareri ove previsto dalla normativa di riferimento. Presta particolare attenzione alle attività strumentali affinché il Consiglio possa addivenire a una corretta ed efficace determinazione del Risk Appetite Framework (RAF) e delle politiche di governo dei rischi, oltre che alle ulteriori determinazioni in materia di rischi ad esso riservate dalla normativa vigente.

I componenti del Comitato possiedono conoscenze, competenze ed esperienze tali da poter comprendere appieno e monitorare le strategie e gli orientamenti al rischio della Banca, anche sul piano della sostenibilità. La presenza di un componente comune tra il Comitato Rischi e Sostenibilità e il Comitato Remunerazioni garantisce un'adeguata interazione con le tematiche inerenti alle politiche di remunerazione e incentivazione.

Alle riunioni del Comitato interviene, senza diritto di voto, un componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione, designato a rotazione dallo stesso, al fine di assicurare il coordinamento nell'espletamento dei rispettivi compiti e funzioni.

Il Comitato supporta il Consiglio nell'esercizio delle funzioni di supervisione strategica in materia di:

  • modello di business, indirizzi strategici e propensione al rischio;
  • governo societario e struttura organizzativa della Banca e del Gruppo;
  • sistema dei controlli interni, con un coinvolgimento qualificato nel processo di nomina dei responsabili delle funzioni di controllo; R. 35 e) f)
  • governo e gestione dei rischi;
  • sostenibilità (ESG), che attiene al modello di responsabilità dell'impresa, e include tematiche ambientali, sociali e culturali; R. 35 c)
  • sistemi informativi e continuità operativa;
  • presidio delle Operazioni di Maggior Rilievo, sottoposte al vaglio preventivo della funzione di Risk Management.

Il Comitato agisce altresì in funzione di "US Risk Committee", in conformità con quanto previsto dalla Sezione 165 del Dodd Frank Act e dai rafforzati standard di vigilanza previsti dalla Federal Reserve per le banche straniere che operano negli Stati Uniti.

Il Presidente del Comitato riferisce a ogni riunione del Consiglio sull'attività svolta e sulle principali evidenze riscontrate, attraverso specifici report e in termini riepilogativi. R. 35 h)

Ambiti di attività Temi chiave Sintesi delle principali attività svolte
Modello di
business,
indirizzi
strategici
-
Budget
-
Monitoraggio Piano
d'Impresa
-
Evoluzione scenario
macroeconomico
Il Comitato ha esaminato il Budget 2024, comprensivo di
Capital Plan e Funding Plan, e monitorato su base
semestrale:
-
l'andamento delle iniziative strategiche del Piano
d'Impresa, con focus su Capital Budget e KPI ESG;
-
il Risk Assesment delle FAC sulle macro-iniziative del
Piano stesso, con focus sui rischi potenziali e sulle
relative azioni di mitigazione.
In tale ambito, ha prestato particolare attenzione ai rischi
strategici
emergenti
dall'evoluzione
del
contesto

Di seguito le principali tematiche esaminate e discusse nel 2024:

81

R. 32 c) R. 35

R. 35 par. 2

R. 35 d)

geopolitico, dal percorso di digitalizzazione e dall'utilizzo
di sistemi di Intelligenza Artificiale.
Il Comitato ha altresì ricevuto aggiornamenti trimestrali in
merito all'evoluzione:
-
dello scenario macroeconomico, al fine di verificarne
la coerenza con i parametri di rischio utilizzati nella
definizione dei modelli valutativi, il grado di prudenza
e valutare la tenuta degli obiettivi economici del Piano
d'Impresa, anche nei contesti avversi;
-
del Funding Plan.
Il Comitato, alla luce degli elevati rischi operativi e
reputazionali, ha condiviso le ulteriori limitazioni delle
attività in Russia e i rafforzamenti dei controlli, in
ottemperanza anche alle raccomandazioni di BCE.
Sistema dei
controlli interni
-
Relazioni e Tableau de
Bord delle Funzioni
Aziendali di Controllo
(FAC)
-
Riscontri alle Autorità di
Vigilanza
-
Evoluzione della
normativa interna
Al fine di verificare la coerenza del sistema dei controlli
interni con gli indirizzi strategici e la propensione al rischio,
il Comitato ha esaminato, su base semestrale, le Relazioni
e le evidenze dei Tableau de Bord e del Tableau de Bord
Integrato delle FAC, che riassumono i principali punti di
attenzione per il Gruppo, nonché gli interventi attuati per
la loro rimozione, monitorandone la tempestività e
l'efficacia realizzativa.
Ha parimenti esaminato le bozze di riscontro alle Autorità
e le proposte di emanazione e/o aggiornamento della
normativa
interna
di
primo
livello,
con
particolare
riferimento alla gestione dei rischi emergenti e formulando
le opportune raccomandazioni.
Governo e
gestione dei
rischi
-
Definizione e
monitoraggio del RAF
-
Evoluzione del
portafoglio crediti
-
Andamento dei rischi
finanziari e di mercato
-
ICAAP/ILAAP
-
Aggiornamento dello
status dei modelli interni
-
Istanze di Model Change
Il Comitato ha esaminato il RAF 2024, nonché il processo di
valutazione interna sull'adeguatezza del patrimonio e della
posizione di liquidità attuali e prospettici (ICAAP/ILAAP
2024).
Su base trimestrale, il Comitato ha monitorato:
-
il rispetto dei limiti di RAF;
-
l'evoluzione del portafoglio crediti;
l'andamento dell'esposizione ai rischi di mercato e
-
finanziari.
Inoltre, ha ricevuto periodici aggiornamenti in merito
all'evoluzione del Framework Settoriale per il governo del
rischio di credito e delle attività a presidio dell'adeguatezza
patrimoniale.
Con riferimento ai modelli interni, ha esaminato:
-
le Relazioni annuali delle FAC sui sistemi interni di
misurazione dei rischi e l'aggiornamento annuale della
IRB Regulatory Roadmap;
-
l'informativa semestrale sullo status dei modelli interni
di Primo e Secondo Pilastro;
le istanze di Model Change, monitorando l'evoluzione
-
delle azioni di rimedio eventualmente richieste.
Il Comitato ha infine manifestato apprezzamento per:
-
l'evoluzione organizzativa dell'Area di Governo Chief
Risk Officer, con la creazione di due
aree di
coordinamento e una struttura dedicata ai controlli di II
livello sui dati;
l'avanzamento dei progetti Risk Data Aggregation and
-
Risk
Reporting,
Forward-looking
Lending
for
Sustainable Asset Growth e Basilea IV.
Tematiche ESG -
DCNF, PRB e TCFD
Reports
-
Climate Stress Test
-
ESG/Climate Credit
Framework
-
Diversity, Equity &
Inclusion
Il Comitato ha esaminato i temi più rilevanti nell'ambito
della
sostenibilità,
unitamente
alla
Dichiarazione
Consolidata
Non
Finanziaria,
ai
"Principles
for
Responsible Banking Report" e al "Task Force on Climate
related Financial Disclosures Report".
Il Comitato ha condiviso i KPI ESG per il Budget 2024 e i
Target settoriali ai sensi della Net Zero Banking Alliance.
Ha altresì esaminato
l'avanzamento delle attività per

l'implementazione
della
Corporate
Sustainability
Reporting
Directive
e
il
processo
finalizzato
all'
identificazione e al monitoraggio dei rischi climatici e
ambientali.
Su base annua, il Comitato verifica la rendicontazione sul
rispetto degli impegni per l'equità di genere previsti dai
Principi in materia di Diversity, Equity and
Inclusion,
sull'attuazione
del
Codice
Etico
e
dei
principi
di
responsabilità
sociale,
nonché
la
Relazione
del
Responsabile Ambientale.
Il Comitato ha infine apprezzato la costituzione della
nuova Area di Governo Chief Sustainability Officer, con
compiti
di
indirizzo
strategico,
pianificazione
e
monitoraggio delle attività.
Sistemi
informativi e
continuità
operativa
-
Piano Tecnologico di
Gruppo
-
Strategia Dati
-
Digital Attacker
-
Cyber Security and
Business Continuity
Il Comitato ha condiviso l'evoluzione della Strategia ICT,
che definisce il percorso di sviluppo e l'adozione delle
soluzioni tecnologiche per l'evoluzione dei servizi e dei
modelli di Business, e ha monitorato l'avanzamento:
-
della Strategia Digitale, verificando opportunità e
minacce;
-
del piano di azione per la Cybersecurity;
-
del progetto Digital Operational Resilience Act.
Ha ricevuto un'informativa annuale sull'utilizzo dei Sistemi
di Intelligenza Artificiale e periodici aggiornamenti sul
rischio correlato a potenziali Digital Attacker. Ha quindi
esaminato le attività di Business Continuity, verificando
l'adeguatezza del presidio assicurato.
Il Comitato ha infine condiviso la costituzione della nuova
Area di Governo Chief Security Officer, per un presidio
accentrato della sicurezza fisica e cyber.

Comitato per le Operazioni con Parti Correlate

geopolitico, dal percorso di digitalizzazione e dall'utilizzo

Il Comitato ha altresì ricevuto aggiornamenti trimestrali in

  • dello scenario macroeconomico, al fine di verificarne la coerenza con i parametri di rischio utilizzati nella definizione dei modelli valutativi, il grado di prudenza e valutare la tenuta degli obiettivi economici del Piano

Il Comitato, alla luce degli elevati rischi operativi e reputazionali, ha condiviso le ulteriori limitazioni delle attività in Russia e i rafforzamenti dei controlli, in ottemperanza anche alle raccomandazioni di BCE.

Al fine di verificare la coerenza del sistema dei controlli interni con gli indirizzi strategici e la propensione al rischio, il Comitato ha esaminato, su base semestrale, le Relazioni e le evidenze dei Tableau de Bord e del Tableau de Bord Integrato delle FAC, che riassumono i principali punti di attenzione per il Gruppo, nonché gli interventi attuati per la loro rimozione, monitorandone la tempestività e

Ha parimenti esaminato le bozze di riscontro alle Autorità e le proposte di emanazione e/o aggiornamento della normativa interna di primo livello, con particolare riferimento alla gestione dei rischi emergenti e formulando

Il Comitato ha esaminato il RAF 2024, nonché il processo di valutazione interna sull'adeguatezza del patrimonio e della posizione di liquidità attuali e prospettici (ICAAP/ILAAP

  • l'andamento dell'esposizione ai rischi di mercato e

Inoltre, ha ricevuto periodici aggiornamenti in merito all'evoluzione del Framework Settoriale per il governo del rischio di credito e delle attività a presidio dell'adeguatezza

  • le Relazioni annuali delle FAC sui sistemi interni di misurazione dei rischi e l'aggiornamento annuale della

  • l'informativa semestrale sullo status dei modelli interni

  • le istanze di Model Change, monitorando l'evoluzione delle azioni di rimedio eventualmente richieste. Il Comitato ha infine manifestato apprezzamento per: - l'evoluzione organizzativa dell'Area di Governo Chief Risk Officer, con la creazione di due aree di coordinamento e una struttura dedicata ai controlli di II

  • l'avanzamento dei progetti Risk Data Aggregation and Risk Reporting, Forward-looking Lending for

Il Comitato ha esaminato i temi più rilevanti nell'ambito della sostenibilità, unitamente alla Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria, ai "Principles for Responsible Banking Report" e al "Task Force on Climate-

Il Comitato ha condiviso i KPI ESG per il Budget 2024 e i Target settoriali ai sensi della Net Zero Banking Alliance. Ha altresì esaminato l'avanzamento delle attività per

Sustainable Asset Growth e Basilea IV.

related Financial Disclosures Report".

Su base trimestrale, il Comitato ha monitorato:

Con riferimento ai modelli interni, ha esaminato:

IRB Regulatory Roadmap;

di Primo e Secondo Pilastro;

livello sui dati;

d'Impresa, anche nei contesti avversi;

di sistemi di Intelligenza Artificiale.

merito all'evoluzione:

  • del Funding Plan.

l'efficacia realizzativa.

2024).

le opportune raccomandazioni.

  • il rispetto dei limiti di RAF; - l'evoluzione del portafoglio crediti;

finanziari.

patrimoniale.

Sistema dei controlli interni

Governo e gestione dei rischi

  • Relazioni e Tableau de Bord delle Funzioni Aziendali di Controllo

  • Riscontri alle Autorità di

monitoraggio del RAF

  • Aggiornamento dello status dei modelli interni - Istanze di Model Change

(FAC)

Vigilanza - Evoluzione della normativa interna

  • Definizione e

  • Evoluzione del portafoglio crediti - Andamento dei rischi finanziari e di mercato

  • ICAAP/ILAAP

Tematiche ESG - DCNF, PRB e TCFD

Reports

  • Climate Stress Test - ESG/Climate Credit Framework - Diversity, Equity & Inclusion
Membri Iscrizione
Registro Revisori
Esercizio attività di controllo
legale dei conti
Indipendente
ai sensi normativa
vigente e Statuto
Percentuale di
partecipazione
alle riunioni
Daniele Zamboni – Presidente X X 100%
Liana Logiurato X 100%
Maria Mazzarella X 100%
Maria Alessandra Stefanelli X 93%
Paola Tagliavini X X 100%

Nel 2024 il Comitato si è riunito 14 volte, con una durata media delle riunioni pari a 1 ora e 10 minuti.

Il Comitato svolge i compiti e le funzioni ad esso attribuite dal Regolamento OPC, in conformità con quanto previsto dal Regolamento Consob Parti Correlate, dalla normativa Banca d'Italia e dall'art. 136 del Testo unico bancario.

Il Comitato rilascia al Consiglio di Amministrazione pareri preventivi sulle operazioni che ricadono nella sfera di applicazione del suddetto Regolamento, nei casi e secondo le modalità previste dallo stesso, al fine di valutare:

  • l'interesse della Società al compimento dell'operazione;
  • la convenienza e la correttezza sostanziale delle relative condizioni.

Nell'espletamento delle proprie funzioni, il Comitato tiene conto delle indicazioni fornite dalle competenti Autorità di Vigilanza.

Ambiti di attività Sintesi delle principali attività svolte
Esame delle operazioni con
parti correlate
In esito all'esame delle operazioni sottoposte alla sua attenzione, il Comitato ha
rilasciato 21 pareri favorevoli, motivati e non vincolanti, di cui 7 per concessioni
di credito, 10 per operazioni di equity, 2 per operazioni di de-risking,1 per
l'estinzione di una cartolarizzazione, nonché 1 per la modifica del Regolamento
per la gestione delle operazioni con Parti Correlate.
Informativa sulle operazioni
realizzate
Su base trimestrale, il Comitato ha esaminato le segnalazioni relative alle
operazioni pervenute dalle Divisioni/Direzioni di Capogruppo e dalle Società
Controllate, in coerenza con quanto previsto dal Regolamento OPC.
Ha altresì preso atto della rendicontazione delle operazioni per le quali un
Consigliere o un Key Manager abbia segnalato una situazione d'interesse per
conto proprio o di terzi.
Modifica del Regolamento OPC Il Comitato ha espresso parere favorevole alle specifiche proposte di
aggiornamento del Regolamento, nell'ambito della consueta revisione triennale,
finalizzata a mantenere elevato il presidio dei rischi e ad assicurare coerenza
con il quadro complessivo di gestione delle regole di conformità presenti nel
Gruppo.

Di seguito le attività svolte nel 2024:

P. XX R. 11

Flussi informativi tra gli Organi sociali e agli Organi sociali

Efficaci flussi informativi tra gli Organi e all'interno degli stessi costituiscono un elemento imprescindibile nell'organizzazione e nel governo societario di Intesa Sanpaolo. Consentono, infatti, sia il corretto svolgimento dei compiti del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati Consiliari e del Comitato per il Controllo sulla Gestione, sia l'adempimento degli obblighi imposti dalla normativa vigente e la corretta interazione con le Strutture aziendali, anche di controllo.

Al riguardo, lo Statuto e i Regolamenti del Consiglio e dei Comitati contengono disposizioni finalizzate ad assicurare tali obiettivi nonché un più efficace coordinamento e una piena dialettica tra gli Organi stessi. In particolare, il Regolamento del Consiglio contiene un apposito "Documento sui flussi informativi" che ne costituisce parte integrante e riepiloga i necessari scambi di informazioni tra Consiglio, Comitato per il Controllo sulla Gestione, altri Comitati e Consigliere Delegato.

La circolazione di informazioni può assumere carattere periodico a scadenze prefissate ovvero carattere episodico - se limitata a eventi cui le disposizioni normative ricollegano doveri di informazione - e rappresenta la condizione fondamentale affinché siano effettivamente realizzati gli obiettivi di efficienza della gestione ed efficacia dei controlli.

L'impianto delineato garantisce un sistema di flussi informativi tra il plenum del Consiglio, il Consigliere Delegato, il Comitato per il Controllo sulla Gestione e gli altri Comitati, che risulta idoneo, per periodicità e contenuti, ad assicurare uno stretto e puntuale raccordo, pur nelle nette separazioni di compiti, tra le funzioni esercitate dai predetti Organi.

Trattamento delle informazioni societarie

Informazioni privilegiate e Insiders List

In coerenza con la normativa di prevenzione degli abusi di mercato prevista dal Regolamento (UE) n. 596 del 16 aprile 2014 ("Regolamento MAR") nonché alle relative disposizioni attuative adottate a livello europeo e nazionale, la Banca ha adottato il "Regolamento di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate di Intesa Sanpaolo" e la relativa Guida di Processo che disciplinano il modello di gestione delle informazioni privilegiate riguardanti Intesa Sanpaolo e le Società del Gruppo.

Il Regolamento è diretto ad assicurare correttezza, efficienza e tempestività nella trasparenza informativa delle Società del Gruppo emittenti strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati, nei sistemi multilaterali di scambio e nei mercati organizzati.

I presidi organizzativi adottati in attuazione della normativa di riferimento consentono di governare la circolazione delle informazioni che potrebbero avere un effetto significativo sui prezzi degli strumenti finanziari emessi da Società del Gruppo e prevedono misure di monitoraggio e segregazione delle informazioni che di regola precedono l'attivazione di una segnalazione nell'Insider List.

Il Regolamento individua nel Consigliere Delegato e CEO, nel Presidente del Consiglio di Amministrazione nonché nelle altre persone e strutture di Gruppo ivi indicate, i soggetti deputati alle comunicazioni - nei confronti del mercato - delle informazioni privilegiate riguardanti la Banca e il Gruppo.

Internal Dealing

Di seguito le attività svolte nel 2024:

Esame delle operazioni con

Informativa sulle operazioni

parti correlate

realizzate

Ambiti di attività Sintesi delle principali attività svolte

conto proprio o di terzi.

Gruppo.

In esito all'esame delle operazioni sottoposte alla sua attenzione, il Comitato ha rilasciato 21 pareri favorevoli, motivati e non vincolanti, di cui 7 per concessioni di credito, 10 per operazioni di equity, 2 per operazioni di de-risking,1 per l'estinzione di una cartolarizzazione, nonché 1 per la modifica del Regolamento

Su base trimestrale, il Comitato ha esaminato le segnalazioni relative alle operazioni pervenute dalle Divisioni/Direzioni di Capogruppo e dalle Società

Ha altresì preso atto della rendicontazione delle operazioni per le quali un Consigliere o un Key Manager abbia segnalato una situazione d'interesse per

aggiornamento del Regolamento, nell'ambito della consueta revisione triennale, finalizzata a mantenere elevato il presidio dei rischi e ad assicurare coerenza con il quadro complessivo di gestione delle regole di conformità presenti nel

Controllate, in coerenza con quanto previsto dal Regolamento OPC.

per la gestione delle operazioni con Parti Correlate.

Modifica del Regolamento OPC Il Comitato ha espresso parere favorevole alle specifiche proposte di

In linea con la normativa europea in tema di abusi di mercato, Intesa Sanpaolo si è dotata di un Regolamento in materia di internal dealing che disciplina gli obblighi informativi e le restrizioni operative cui sono tenuti i Consiglieri e i manager apicali della Banca e le persone a loro strettamente legate, in relazione al compimento di operazioni su strumenti finanziari quotati della Banca medesima (o altri strumenti ad essi collegati).

Le operazioni eventualmente effettuate dai soggetti sopraindicati vengono rese pubbliche anche attraverso il sito internet della Banca, dove è anche disponibile il predetto Regolamento.

R. 1 f)

Remunerazioni

Per le informazioni di dettaglio richieste in relazione alla Remunerazione degli Amministratori e dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche1 e quelle riguardanti le indennità previste in caso di cessazione anticipata dalla carica o scioglimento del rapporto di lavoro, si fa riferimento ai contenuti della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti che viene pubblicata dalla Società nei termini di legge contenente la Politica Retributiva di Gruppo, ai sensi dell'art. 123-ter del Testo unico della finanza, dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti e delle Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazione. Si precisa che, in conformità con le Disposizioni emanate dall'Autorità di Vigilanza bancaria, la Politica in materia di Remunerazione di Gruppo comprende tra l'altro le Regole per l'individuazione del personale più rilevante.

In tale ambito, è dato pieno riscontro alle disposizioni normative vincolanti per le banche, nonché ai Principi e alle Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance.

P. XV R. 25 par. 2

In particolare, in Intesa Sanpaolo, la politica per la remunerazione degli Amministratori e dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche è funzionale al perseguimento del successo sostenibile della Società e tiene conto della necessità di disporre, trattenere e motivare persone dotate della competenza e delle qualità professionali richieste per gestire con successo il ruolo ricoperto.

La remunerazione degli Amministratori non esecutivi è determinata in misura fissa all'atto della nomina ed è commisurata alla competenza, alla professionalità e all'impegno richiesti dai compiti attribuiti a ciascuno di essi in seno all'organo di amministrazione tenendo anche conto dell'eventuale partecipazione a uno o più Comitati, nonché evitando meccanismi di incentivazione, in coerenza con le Disposizioni di Vigilanza. In particolare, il compenso per la partecipazione ai Comitati di nomina consiliare è determinato in misura fissa e annua per i Presidenti di tali Comitati, nonché a titolo di gettone di presenza a fronte dell'effettiva partecipazione di ciascun componente alle riunioni degli stessi Comitati. R. 29

La remunerazione dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione è definita dall'Assemblea all'atto della nomina e per l'intero periodo di durata della carica, in misura adeguata alla competenza, professionalità e all'impegno richiesti. Tale compenso specifico è determinato esclusivamente in misura fissa ed in ugual misura per ciascun Consigliere, ma con un'apposita maggiorazione per il Presidente. R. 30

La politica per la remunerazione del Consigliere Delegato e CEO e dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche è definita dal Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Remunerazioni. Essa definisce, nel rispetto delle Disposizioni di Vigilanza e dei principi e delle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, inter alia: P. XVI R. 25 a) R. 27

  • un corretto bilanciamento tra le componenti variabile e fissa della remunerazione, adeguato e coerente con gli obiettivi strategici e la politica di gestione dei rischi, prevedendo che la parte variabile rappresenti una parte significativa della remunerazione complessiva;
  • specifici obiettivi di performance, anche di natura non economica, cui è legata l'erogazione delle componenti variabili, preventivamente indicati, misurabili e legati in parte significativa a un orizzonte di medio-lungo periodo. Questi sono coerenti con gli obiettivi strategici della Società, sono finalizzati a promuoverne il successo sostenibile e sono corretti per i rischi assunti;
  • limiti massimi all'erogazione della componente variabile2;
  • un adeguato periodo di differimento per la corresponsione di una parte della componente variabile;
  • la corresponsione di quota parte della remunerazione variabile in strumenti finanziari sottoposti a periodi di holding (cd. "retention") successivi al periodo di vesting;
  • meccanismi di claw-back e di malus; nonché

1 Si evidenzia che questa categoria include anche il cd. top management ai sensi del Codice di Corporate Governance.

2 In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha determinato il limite massimo alla retribuzione variabile, a tratto generale, nel 100% della remunerazione fissa con l'eccezione dei ruoli appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo cui è assegnato un cap del 33% della remunerazione fissa, nonché dei ruoli assimilati alle Funzioni Aziendali di Controllo (i.e., il Dirigente Preposto e il Responsabile della struttura Governance Amministrativa e Controlli di Gruppo) e dei Responsabili della Funzione Risorse Umane di Gruppo cui è assegnato un cap del 60% della remunerazione fissa. Il limite massimo è stato innalzato per alcune specifiche categorie di personale, inclusi il Consigliere Delegato e CEO e i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, nel rispetto delle disposizioni e delle procedure previste dalla normativa applicabili, come dettagliatamente descritto nella Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti.

R. 31

R. 28

  • regole chiare e predeterminate per l'eventuale erogazione di indennità per la cessazione del rapporto.

I piani di remunerazione e incentivazione basati su azioni (sia di breve che di lungo termine) indirizzati al Consigliere Delegato e CEO e ai Dirigenti con Responsabilità Strategiche favoriscono l'allineamento con gli interessi degli azionisti in un orizzonte di medio e lungo termine, prevedendo anche adeguati periodi di maturazione e retention, in linea con la normativa applicabile.

Per i responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo, come definiti dalle Disposizioni di Vigilanza sul sistema dei controlli, i meccanismi di incentivazione sono coerenti con i compiti assegnati e indipendenti dai risultati conseguiti dalle aree soggette a controllo.

Lo Statuto, in conformità con la normativa applicabile, prevede che l'Assemblea ordinaria della Banca approvi:

  • le politiche di remunerazione dei componenti il Consiglio di Amministrazione e del personale;
  • i piani basati su strumenti finanziari;

Remunerazioni

stessi Comitati.

P. XV R. 25 par. 2

R. 29

R. 30

P. XVI R. 25 a) R. 27

maggiorazione per il Presidente.

Codice di Corporate Governance, inter alia:

  • limiti massimi all'erogazione della componente variabile2;

  • meccanismi di claw-back e di malus; nonché

politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti.

periodi di holding (cd. "retention") successivi al periodo di vesting;

Per le informazioni di dettaglio richieste in relazione alla Remunerazione degli Amministratori e dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche1 e quelle riguardanti le indennità previste in caso di cessazione anticipata dalla carica o scioglimento del rapporto di lavoro, si fa riferimento ai contenuti della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti che viene pubblicata dalla Società nei termini di legge contenente la Politica Retributiva di Gruppo, ai sensi dell'art. 123-ter del Testo unico della finanza, dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti e delle Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazione. Si precisa che, in conformità con le Disposizioni emanate dall'Autorità di Vigilanza bancaria, la Politica in materia di Remunerazione di Gruppo

In tale ambito, è dato pieno riscontro alle disposizioni normative vincolanti per le banche, nonché ai

In particolare, in Intesa Sanpaolo, la politica per la remunerazione degli Amministratori e dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche è funzionale al perseguimento del successo sostenibile della Società e tiene conto della necessità di disporre, trattenere e motivare persone dotate della competenza e delle

La remunerazione degli Amministratori non esecutivi è determinata in misura fissa all'atto della nomina ed è commisurata alla competenza, alla professionalità e all'impegno richiesti dai compiti attribuiti a ciascuno di essi in seno all'organo di amministrazione tenendo anche conto dell'eventuale partecipazione a uno o più Comitati, nonché evitando meccanismi di incentivazione, in coerenza con le Disposizioni di Vigilanza. In particolare, il compenso per la partecipazione ai Comitati di nomina consiliare è determinato in misura fissa e annua per i Presidenti di tali Comitati, nonché a titolo di gettone di presenza a fronte dell'effettiva partecipazione di ciascun componente alle riunioni degli

La remunerazione dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione è definita dall'Assemblea all'atto della nomina e per l'intero periodo di durata della carica, in misura adeguata alla competenza, professionalità e all'impegno richiesti. Tale compenso specifico è determinato esclusivamente in misura fissa ed in ugual misura per ciascun Consigliere, ma con un'apposita

La politica per la remunerazione del Consigliere Delegato e CEO e dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche è definita dal Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Remunerazioni. Essa definisce, nel rispetto delle Disposizioni di Vigilanza e dei principi e delle raccomandazioni del

  • un corretto bilanciamento tra le componenti variabile e fissa della remunerazione, adeguato e coerente con gli obiettivi strategici e la politica di gestione dei rischi, prevedendo che la parte

  • specifici obiettivi di performance, anche di natura non economica, cui è legata l'erogazione delle componenti variabili, preventivamente indicati, misurabili e legati in parte significativa a un orizzonte di medio-lungo periodo. Questi sono coerenti con gli obiettivi strategici della Società,

  • un adeguato periodo di differimento per la corresponsione di una parte della componente variabile; - la corresponsione di quota parte della remunerazione variabile in strumenti finanziari sottoposti a

2 In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha determinato il limite massimo alla retribuzione variabile, a tratto generale, nel 100% della remunerazione fissa con l'eccezione dei ruoli appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo cui è assegnato un cap del 33% della remunerazione fissa, nonché dei ruoli assimilati alle Funzioni Aziendali di Controllo (i.e., il Dirigente Preposto e il Responsabile della struttura Governance Amministrativa e Controlli di Gruppo) e dei Responsabili della Funzione Risorse Umane di Gruppo cui è assegnato un cap del 60% della remunerazione fissa. Il limite massimo è stato innalzato per alcune specifiche categorie di personale, inclusi il Consigliere Delegato e CEO e i Dirigenti con Responsabilità Strategiche, nel rispetto delle disposizioni e delle procedure previste dalla normativa applicabili, come dettagliatamente descritto nella Relazione sulla

sono finalizzati a promuoverne il successo sostenibile e sono corretti per i rischi assunti;

1 Si evidenzia che questa categoria include anche il cd. top management ai sensi del Codice di Corporate Governance.

variabile rappresenti una parte significativa della remunerazione complessiva;

comprende tra l'altro le Regole per l'individuazione del personale più rilevante.

Principi e alle Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance.

qualità professionali richieste per gestire con successo il ruolo ricoperto.

  • i criteri per la determinazione dei compensi da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata della carica, ivi compresi i limiti fissati a detti compensi secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
  • l'eventuale proposta del Consiglio di Amministrazione di fissare un limite al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al rapporto di 1:1 e comunque non eccedente quello massimo stabilito dalla normativa.

Struttura operativa

Divisioni, Aree di Governo e Strutture Centrali a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO

Allo scopo di favorire la massima attenzione organizzativa sulle singole aree di business, la specializzazione dei processi produttivi e commerciali, nonché di assicurare al governo del Gruppo la necessaria unitarietà complessiva, la struttura della Capogruppo viene articolata in Divisioni costituite dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi offerti e al contesto normativo di riferimento e in Strutture Centrali raggruppate in Aree di Governo a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO.

Di seguito l'indicazione delle suddette funzioni:

  • Divisione Banca dei Territori
  • Divisione IMI Corporate & Investment Banking
  • Divisione International Banks
  • Wealth Management Divisions, che si articola nelle seguenti Divisioni: Divisione Private Banking, Divisione Asset Management e Divisione Insurance
  • Area di Governo Chief Sustainability Officer, che include l'Area di Governo Chief Social Impact Officer
  • Area di Governo Chief Governance, Operating & Transformation Officer, che include l'Area di Governo Chief Equity, Legal & M&A Officer, l'Area di Governo Chief Transformation & Organisation Officer e l'Area di Governo Chief People & Culture Officer
  • Area di Governo Chief Institutional Affairs and External Communication Officer
  • Area di Governo Chief Data, A.I. and Technology Office
  • Area di Governo Chief Security Officer
  • Area di Governo Chief Cost Management Officer
  • Area di Governo Chief Lending Officer
  • Area di Governo Chief Financial Officer
  • Area di Governo Chief Risk Officer
  • Area di Governo Chief Compliance Officer.

Oltre a tali Strutture, il Chief Audit Officer risponde direttamente al Consiglio di Amministrazione al fine di garantirne la necessaria autonomia e indipendenza.

In particolare, nel marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato un nuovo assetto organizzativo del Gruppo, in coerenza con l'obiettivo di consolidare la struttura complessiva, rafforzare i presidi su ambiti di governo e di business attigui e di sviluppare ogni più utile sinergia manageriale e organizzativa.

In allineamento a quanto precede, l'organizzazione della Banca è stata aggiornata mediante la costituzione delle seguenti Strutture:

  • Area di Governo Chief Governance, Operating & Transformation Officer in cui sono confluite attività e strutture precedentemente allocate nelle Aree di Governo Chief Operating Officer e Chief Governance Officer, con l'obiettivo di presidiare la definizione: (i) delle strategie di trasformazione, innovazione ed evoluzione organizzativa a supporto dello sviluppo del business e delle strutture di governance, (ii) delle politiche in materia di risorse umane e relazioni industriali del Gruppo, (iii) della strategia evolutiva del modello organizzativo del Gruppo e (iv) delle proposte di operazioni di finanza straordinaria
  • Area di Governo Chief Sustainability Officer, con l'obiettivo di guidare le strategie di sviluppo sostenibile del Gruppo, con un impegno particolare verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze
  • Wealth Management Divisions, alla quale sono state ricondotte le Divisioni Insurance, Asset Management e Private Banking, al fine di accorpare in un presidio unitario le attività di wealth management, con l'obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto.

Nell'ottobre 2024 è stata istituita la nuova Area di Governo Chief Security Officer, a presidio della sicurezza fisica (physical security), informatica (cybersecurity) e della continuità operativa (business continuity), con l'obiettivo di garantire un unico punto di presidio dei modelli e delle soluzioni in materia di sicurezza nonché di consolidare nell'ambito del Gruppo l'adesione ai migliori standard e modelli internazionali.

Contestualmente sono state costituite: (i) la Cabina di Regia Progetti Rilevanti di Gruppo, con l'obiettivo di approfondire e analizzare i progetti più significativi ai fini del conseguimento degli obiettivi strategici fissati dal Piano d'Impresa e che richiedano la valutazione del Consigliere Delegato e CEO; (ii) la Cabina di regia "Fees & Commissions", presieduta dal Consigliere Delegato e CEO, focalizzata sul monitoraggio, presidio e coordinamento delle strategie necessarie per aumentare i ricavi da commissioni di tutte le Divisioni del Gruppo.

Ai Responsabili delle Strutture organizzative delle Divisioni, delle Aree di Governo e delle società del Gruppo viene affidata, nel quadro delle politiche e degli indirizzi generali, la responsabilità del conseguimento, anche attraverso l'impiego ottimale delle risorse umane e tecniche assegnate, degli obiettivi nelle aree a ciascuno attribuite.

Per maggiori dettagli in merito alla struttura organizzativa di Intesa Sanpaolo si fa rimando al sito internet della Banca ("Gruppo Intesa Sanpaolo" / "Chi siamo", pagine "Struttura organizzativa e Top management").

Tutte le Strutture della Banca operano sulla base di specifici Regolamenti che definiscono i rispettivi ambiti di competenza e di responsabilità; tali Regolamenti sono diffusi in modo capillare all'interno della Società, analogamente alle procedure operative, che regolano le modalità di svolgimento dei diversi processi aziendali. I principali processi decisionali e attuativi riguardanti l'operatività della Banca sono pertanto codificati, monitorabili e consultabili da tutta la Struttura.

Comitati Manageriali di Gruppo

Struttura operativa

Di seguito l'indicazione delle suddette funzioni:

▪ Area di Governo Chief Security Officer

▪ Area di Governo Chief Lending Officer ▪ Area di Governo Chief Financial Officer ▪ Area di Governo Chief Risk Officer

costituzione delle seguenti Strutture:

disuguaglianze

fabbriche prodotto.

▪ Area di Governo Chief Compliance Officer.

▪ Divisione IMI Corporate & Investment Banking

Divisione Asset Management e Divisione Insurance

▪ Area di Governo Chief Data, A.I. and Technology Office

▪ Area di Governo Chief Cost Management Officer

di garantirne la necessaria autonomia e indipendenza.

proposte di operazioni di finanza straordinaria

▪ Divisione Banca dei Territori

▪ Divisione International Banks

Officer

organizzativa.

Divisioni, Aree di Governo e Strutture Centrali a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO

raggruppate in Aree di Governo a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO.

Organisation Officer e l'Area di Governo Chief People & Culture Officer ▪ Area di Governo Chief Institutional Affairs and External Communication Officer

Allo scopo di favorire la massima attenzione organizzativa sulle singole aree di business, la specializzazione dei processi produttivi e commerciali, nonché di assicurare al governo del Gruppo la necessaria unitarietà complessiva, la struttura della Capogruppo viene articolata in Divisioni costituite dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi offerti e al contesto normativo di riferimento e in Strutture Centrali

▪ Wealth Management Divisions, che si articola nelle seguenti Divisioni: Divisione Private Banking,

▪ Area di Governo Chief Sustainability Officer, che include l'Area di Governo Chief Social Impact

▪ Area di Governo Chief Governance, Operating & Transformation Officer, che include l'Area di Governo Chief Equity, Legal & M&A Officer, l'Area di Governo Chief Transformation &

Oltre a tali Strutture, il Chief Audit Officer risponde direttamente al Consiglio di Amministrazione al fine

In particolare, nel marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato un nuovo assetto organizzativo del Gruppo, in coerenza con l'obiettivo di consolidare la struttura complessiva, rafforzare i presidi su ambiti di governo e di business attigui e di sviluppare ogni più utile sinergia manageriale e

In allineamento a quanto precede, l'organizzazione della Banca è stata aggiornata mediante la

• Area di Governo Chief Governance, Operating & Transformation Officer - in cui sono confluite attività e strutture precedentemente allocate nelle Aree di Governo Chief Operating Officer e Chief Governance Officer, con l'obiettivo di presidiare la definizione: (i) delle strategie di trasformazione, innovazione ed evoluzione organizzativa a supporto dello sviluppo del business e delle strutture di governance, (ii) delle politiche in materia di risorse umane e relazioni industriali del Gruppo, (iii) della strategia evolutiva del modello organizzativo del Gruppo e (iv) delle

• Area di Governo Chief Sustainability Officer, con l'obiettivo di guidare le strategie di sviluppo sostenibile del Gruppo, con un impegno particolare verso il sociale e il contrasto alle

• Wealth Management Divisions, alla quale sono state ricondotte le Divisioni Insurance, Asset Management e Private Banking, al fine di accorpare in un presidio unitario le attività di wealth management, con l'obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle Nell'ambito dei meccanismi finalizzati ad assicurare la gestione efficace di tematiche operative rilevanti per l'intero Gruppo, a presidiare in modo efficace il profilo di rischio all'interno dello stesso e a garantire un adeguato livello di comunicazione e di discussione interna, operano nella Banca appositi Comitati Manageriali composti da Dirigenti della Banca ed Esponenti di vertice di società del Gruppo.

Lo Statuto affida al Consiglio di Amministrazione le delibere riguardanti la costituzione e la determinazione della composizione, delle competenze e dei poteri di ciascuno dei Comitati.

Nel corso del 2024, hanno operato, sulla base di un proprio Regolamento di organizzazione e funzionamento approvato dal Consiglio, i seguenti Comitati:

COMITATO DI DIREZIONE: organismo manageriale con ruolo deliberativo, informativo e consultivo presieduto dal Consigliere Delegato e CEO e formato dalla prima linea manageriale della Banca - che assicura un processo di condivisione collegiale da parte del Consigliere Delegato e dei suoi diretti collaboratori con riguardo a decisioni/processi di particolare rilevanza nella gestione dell'impresa; in tale contesto, il Comitato:

  • ✓ coadiuva il Consigliere Delegato e CEO;
  • ✓ collabora con il Consigliere Delegato e CEO nella predisposizione del Piano d'Impresa e nella realizzazione delle principali iniziative manageriali;
  • ✓ rafforza il coordinamento e i meccanismi di cooperazione tra le diverse aree di business, di governo e di controllo della Banca e del Gruppo, nell'ottica di condividere le principali scelte aziendali;
  • ✓ contribuisce ad assicurare il coordinamento e la gestione integrata dei rischi e la salvaguardia del valore aziendale a livello di Gruppo, ivi compreso il buon funzionamento del sistema dei controlli interni;
  • ✓ approva le proposte di piani di adeguamento necessari a indirizzare la soluzione di eventuali principali criticità rilevate dall'Autorità di vigilanza, monitorandone il livello di realizzazione e l'adeguatezza dei relativi investimenti.

A tal fine, il Comitato è articolato, oltre che in una sessione Plenaria (che rappresenta la sede nella quale il Consigliere Delegato può ritenere utile coinvolgere tutto il top management sulle questioni di maggior rilievo), nelle specifiche e distinte sessioni tematiche (Piano di Impresa e Sostenibilità (ESG), Partecipazioni, Investimenti, Analisi dei Rischi di Gruppo, Strategie Creditizie, Recovery & Resolution Plan, Supervisory Remediation Plans).

COMITATO RISCHI FINANZIARI DI GRUPPO: organismo tecnico con ruolo deliberativo, informativo e consultivo, focalizzato sia sul business bancario (rischio di mercato, rischi finanziari di banking book, rischio di liquidità, rischi finanziari per gli investimenti della clientela, presidio e monitoraggio dei business model e Active Value Management) sia su quello assicurativo ramo vita e danni (esposizione dei risultati all'andamento delle variabili di mercato e delle variabili tecniche), ivi inclusi per entrambe le tipologie di business i criteri di valutazione degli strumenti finanziari.

COMITATO COORDINAMENTO CONTROLLI E RISCHI NON FINANZIARI DI GRUPPO: organismo tecnico che opera, nell'ambito degli indirizzi formulati dal Consiglio e sulla base delle deleghe operative e funzionali assegnate dal Consiglio stesso, con l'obiettivo di rafforzare il coordinamento ed i meccanismi di cooperazione interfunzionale:

  • o nell'ambito del sistema dei controlli interni del Gruppo, agevolando l'integrazione del processo di gestione dei rischi;
  • o in relazione ai rischi non finanziari e reputazionali, agevolandone un'efficace gestione.

COMITATO CREDITI DI GRUPPO: organismo tecnico, avente potere deliberativo e consultivo, con il compito di assicurare la gestione coordinata delle tematiche inerenti i rischi di credito, l'adozione delle delibere di affidamento e di rettifica/stralcio nell'ambito delle deleghe ad esso attribuite ed il rilascio di "pareri di conformità" per le proposte di delibera provenienti dalle società controllate.

COMITATO DI GRUPPO SIGN-OFF HOLD TO COLLECT AND SELL: organismo tecnico con competenza qualificata in relazione alla proposta di assunzione di rischi di mercato avanzata da parte delle strutture di business della Capogruppo, o delle società controllate, sulle quote HTCS previste nell'ambito delle operazioni c.d. "Originate to Share" ("OtS"). Tali operazioni consistono in finanziamenti - originati con il duplice obiettivo di detenerne una quota e realizzarne per la restante il trasferimento del rischio verso operatori terzi mediante cessione del finanziamento sul mercato primario, post primario o secondario ovvero mediante strumenti di copertura del rischio (derisking in via sintetica) - che all'origination prevedono un holding period variabile in relazione alla classe di rating della controparte e alla tipologia di prodotto.

COMITATO MODELLI INTERNI RISCHI DI CREDITO E DI PILLAR 2: organismo tecnico con ruolo deliberativo, informativo e consultivo, costituito con l'obiettivo di valutare le tematiche relative ai modelli di competenza e di supportare il Consigliere Delegato nello svolgimento delle funzioni in materia; gli ambiti delle attività sono: i) i modelli interni di misurazione e gestione del rischio di credito e ii) i modelli interni relativi ai rischi di Pillar 2 (con esclusione dei modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi finanziari di Banking Book, già rientranti nell'ambito delle responsabilità del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo e dei modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi operativi e reputazionali, che rientrano nelle competenze del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo).

R. 8

La Politica di diversità e inclusione

COMITATO DI DIREZIONE: organismo manageriale con ruolo deliberativo, informativo e consultivo presieduto dal Consigliere Delegato e CEO e formato dalla prima linea manageriale della Banca - che assicura un processo di condivisione collegiale da parte del Consigliere Delegato e dei suoi diretti collaboratori con riguardo a decisioni/processi di particolare rilevanza nella gestione dell'impresa; in tale Consiglio e sulla base delle deleghe operative e funzionali assegnate dal Consiglio stesso, con l'obiettivo di rafforzare il coordinamento ed i meccanismi di cooperazione interfunzionale: o nell'ambito del sistema dei controlli interni del Gruppo, agevolando l'integrazione del

o in relazione ai rischi non finanziari e reputazionali, agevolandone un'efficace

COMITATO CREDITI DI GRUPPO: organismo tecnico, avente potere deliberativo e consultivo, con il compito di assicurare la gestione coordinata delle tematiche inerenti i rischi di credito, l'adozione delle delibere di affidamento e di rettifica/stralcio nell'ambito delle deleghe ad esso attribuite ed il rilascio di "pareri di conformità" per le proposte di delibera provenienti dalle società

COMITATO DI GRUPPO SIGN-OFF HOLD TO COLLECT AND SELL: organismo tecnico con competenza qualificata in relazione alla proposta di assunzione di rischi di mercato avanzata da parte delle strutture di business della Capogruppo, o delle società controllate, sulle quote HTCS previste nell'ambito delle operazioni c.d. "Originate to Share" ("OtS"). Tali operazioni consistono in finanziamenti - originati con il duplice obiettivo di detenerne una quota e realizzarne per la restante il trasferimento del rischio verso operatori terzi mediante cessione del finanziamento sul mercato primario, post primario o secondario ovvero mediante strumenti di copertura del rischio (derisking in via sintetica) - che all'origination prevedono un holding period variabile in relazione alla classe di rating della controparte e alla

COMITATO MODELLI INTERNI RISCHI DI CREDITO E DI PILLAR 2: organismo tecnico con ruolo deliberativo, informativo e consultivo, costituito con l'obiettivo di valutare le tematiche relative ai modelli di competenza e di supportare il Consigliere Delegato nello svolgimento delle funzioni in materia; gli ambiti delle attività sono: i) i modelli interni di misurazione e gestione del rischio di credito e ii) i modelli interni relativi ai rischi di Pillar 2 (con esclusione dei modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi finanziari di Banking Book, già rientranti nell'ambito delle responsabilità del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo e dei modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi operativi e reputazionali, che rientrano nelle competenze del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo).

processo di gestione dei rischi;

gestione.

controllate.

tipologia di prodotto.

✓ coadiuva il Consigliere Delegato e CEO; ✓ collabora con il Consigliere Delegato e CEO nella predisposizione del Piano d'Impresa e nella realizzazione delle principali iniziative

✓ rafforza il coordinamento e i meccanismi di cooperazione tra le diverse aree di business, di governo e di controllo della Banca e del Gruppo, nell'ottica di condividere le principali

✓ contribuisce ad assicurare il coordinamento e la gestione integrata dei rischi e la salvaguardia del valore aziendale a livello di Gruppo, ivi compreso il buon funzionamento

✓ approva le proposte di piani di adeguamento necessari a indirizzare la soluzione di eventuali principali criticità rilevate dall'Autorità di vigilanza, monitorandone il livello di realizzazione e l'adeguatezza dei

A tal fine, il Comitato è articolato, oltre che in una sessione Plenaria (che rappresenta la sede nella quale il Consigliere Delegato può ritenere utile coinvolgere tutto il top management sulle questioni di maggior rilievo), nelle specifiche e distinte sessioni tematiche (Piano di Impresa e Sostenibilità (ESG), Partecipazioni, Investimenti, Analisi dei Rischi di Gruppo, Strategie Creditizie, Recovery & Resolution Plan, Supervisory

COMITATO RISCHI FINANZIARI DI GRUPPO: organismo tecnico con ruolo deliberativo, informativo e consultivo, focalizzato sia sul business bancario (rischio di mercato, rischi finanziari di banking book, rischio di liquidità, rischi finanziari per gli investimenti della clientela, presidio e monitoraggio dei business model e Active Value Management) sia su quello assicurativo ramo vita e danni (esposizione dei risultati all'andamento delle variabili di mercato e delle variabili tecniche), ivi inclusi per entrambe le tipologie di business i criteri di valutazione

COMITATO COORDINAMENTO CONTROLLI E RISCHI NON FINANZIARI DI GRUPPO: organismo tecnico che opera, nell'ambito degli indirizzi formulati dal

del sistema dei controlli interni;

contesto, il Comitato:

manageriali;

scelte aziendali;

relativi investimenti.

Remediation Plans).

degli strumenti finanziari.

Intesa Sanpaolo non tollera alcun tipo di discriminazione e a tal fine si è dotata di Principi in materia di Diversity, Equity & Inclusion per rendere più concreto il proprio impegno ad attuare e diffondere, all'interno e all'esterno del Gruppo, una politica a favore dell'inclusione di tutte le forme di diversità (genere, identità e/o espressione di genere, orientamento affettivo-sessuale, stato civile e situazione familiare, età, etnia, credo religioso, appartenenza politica e sindacale, condizione socioeconomica, nazionalità, lingua, background culturale, condizioni fisiche e psichiche, aspetto fisico o qualsiasi altra caratteristica della persona anche legata alla manifestazione del pensiero).

Il documento si affianca a quanto definito dal Codice Etico e dal Codice Interno di Comportamento di Gruppo, integrando il messaggio relativo ai valori fondanti del Gruppo e contribuendo ad attuare quanto definito dal Piano d'Impresa sul tema Diversità e Inclusione.

I Principi sanciti nel documento si applicano a tutto il personale del Gruppo Intesa Sanpaolo nell'espressione delle proprie attività con stakeholder interni ed esterni e alle persone che compongono gli Organi societari di amministrazione e controllo. Il rispetto dei Principi è inoltre richiesto a tutte le persone che collaborano con Intesa Sanpaolo, ma non hanno un rapporto di lavoro dipendente (es.: agenti/consulenti finanziari non dipendenti, fornitori e sub-fornitori).

I principi alla base della politica di inclusione sono: (i) il rispetto di tutte le persone nell'espressione delle loro identità e diversità, (ii) la valorizzazione dei talenti di ciascuna persona, (iii) la meritocrazia e (iv) le pari opportunità.

In particolare, Intesa Sanpaolo prende posizione sull'equità di genere con impegni precisi, per il raggiungimento dell'equilibrio di genere nei percorsi di carriera, favorire una maggiore presenza femminile a tutti i livelli gerarchici e contrastare il gender pay gap.

Anche per quanto riguarda le assunzioni il Gruppo si impegna a rispettare l'equilibrio di genere, valorizzando inoltre ogni dimensione della diversità e considerando elementi di multiculturalità.

Il Chief People & Culture Officer (i) individua gli obiettivi in materia DE&I definendo la strategia per il loro raggiungimento, (ii) adegua e comunica periodicamente i parametri di riferimento relativi agli impegni sull'equità di genere per le Divisioni/ Aree di Governo, (iii) relaziona annualmente il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e il Comitato Rischi e Sostenibilità sui risultati raggiunti.

Il Responsabile DE&I (i) propone obiettivi e indirizzi DE&I al Chief People & Culture Officer, (ii) promuove e coordina l'attuazione degli obiettivi e indirizzi attraverso progetti e piani di lavoro all'interno del Gruppo, (iii) provvede al monitoraggio dei progressi del Gruppo in ambito DE&I e (iv) agisce come rappresentante sia verso l'interno sia verso l'esterno per promuovere i benefici della politica inclusiva.

In termini più generali, Intesa Sanpaolo ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale per il proprio impegno su Diversity & Inclusion.

Intesa Sanpaolo è la prima banca al mondo tra i 100 luoghi di lavoro più inclusivi e attenti a diversità: è questo il posizionamento di Intesa Sanpaolo nel FTSE Diversity & Inclusion Index – Top 100 (exl Refinitiv Global Diversity and Inclusion Index), dove si è classificata al settimo posto a livello globale, nonché primo e unico gruppo bancario in Italia. L'indice ha analizzato oltre 15.500 aziende quotate in tutto il mondo, valutandole sulla base di 24 parametri riconducibili alle seguenti categorie: diversità di genere, inclusione, sviluppo delle persone e controversie.

A testimonianza del proprio impegno nei confronti dell'inclusione, Intesa Sanpaolo è stata il primo gruppo bancario a conseguire la certificazione PDR 125:2022 per la parità di genere, secondo i criteri stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella Missione 5 "Inclusione e coesione". Nel 2024 ha sostenuto e superato il secondo audit di mantenimento della certificazione.

Nel 2021 Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia e tra le prime in Europa a ottenere la certificazione internazionale Gender Equality European & International Standard (GEEIS Diversity), finalizzata a valutare l'impegno delle organizzazioni in materia di diversità e inclusione.

La politica di inclusione del Gruppo prevede inoltre iniziative per la diffusione del valore dell'inclusione anche all'esterno del Gruppo, nel contesto socioeconomico e nei territori in cui opera.

93

Parte III - Sistema dei controlli e di gestione dei rischi

P. XVIII P. XIX P. XX

Principali caratteristiche

In coerenza con quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza sul sistema dei controlli, la Società ha adottato il "Regolamento del Sistema dei Controlli Interni Integrato" che definisce le linee guida del sistema dei controlli interni di Intesa Sanpaolo, in qualità di Banca e di Capogruppo di Gruppo Bancario, attraverso la declinazione dei principi di riferimento e la definizione delle responsabilità degli Organi e delle funzioni con compiti di controllo che contribuiscono, a vario titolo, al corretto funzionamento del sistema dei controlli interni, nonché l'individuazione delle modalità di coordinamento e dei flussi informativi che favoriscono l'integrazione del sistema.

Il documento rappresenta la cornice di riferimento del sistema dei controlli interni del Gruppo Intesa Sanpaolo, nella quale si inquadrano i principi e le regole sui controlli cui devono ispirarsi e ricondursi i documenti normativi emanati all'interno del Gruppo con riferimento a specifici ambiti della vigilanza prudenziale.

Le società del Gruppo hanno recepito il Regolamento e, ove previsto, approvato un proprio analogo documento nel quale sono definite le linee guida del proprio sistema di controlli interni.

Il sistema dei controlli interni è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento dei rischi entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • conformità dell'operatività aziendale con la legge e la normativa di vigilanza nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

Il sistema dei controlli interni riveste un ruolo cruciale e coinvolge tutta l'organizzazione aziendale (Organi, strutture, livelli gerarchici, tutto il personale).

In linea con la normativa di legge e di Vigilanza e in coerenza con le indicazioni del Codice di Corporate Governance, il sistema di controllo interno di cui si è dotata la Banca è idoneo a rilevare, misurare, gestire e monitorare nel continuo i rischi tipici della propria attività sociale e di quella delle società del Gruppo, che vede il coinvolgimento degli Organi societari, dei Comitati Manageriali delle apposite funzioni di controllo interno, oltre all'Organismo di Vigilanza e al Dirigente Preposto. Concorre al sistema dei controlli anche la società di revisione.

In attuazione degli indirizzi definiti dagli Organi societari, il sistema dei controlli interni è stato disegnato in modo da realizzare un presidio costante per l'identificazione, il governo e il controllo dei rischi connessi alle attività svolte. Tale sistema assume come riferimento, tra le altre, le Disposizioni di Vigilanza sul sistema dei controlli, sul governo societario nonché in materia di servizi ed attività di investimento e tiene conto dell'evoluzione delle best practice a livello internazionale.

Il sistema dei controlli interni è basato su tre livelli, in coerenza con la normativa vigente:

  • il primo è costituito dai controlli di linea, che sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni e che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative e di business (cd. "Funzioni di controllo di I livello"), anche attraverso unità dedicate esclusivamente a compiti di controllo che riportano ai responsabili delle strutture medesime, ovvero eseguiti nell'ambito del back office;
  • il secondo è costituito dai controlli sui rischi e sulla conformità, che hanno l'obiettivo di assicurare, tra l'altro: R. 32 e)
    • o la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi;
    • o il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni;
    • o la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione.
    • Le funzioni preposte a tali controlli (c.d. "Funzioni di controllo di II livello") sono distinte da quelle operative e concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione

R. 32 a) b) c) d) e) f)

dei rischi. Presso il Gruppo Intesa Sanpaolo, rientrano nel II livello le seguenti strutture di Capogruppo e le omologhe strutture delle società del Gruppo, ove costituite:

  • Area di Governo Chief Compliance Officer, cui riporta anche la Direzione Centrale Anti Financial Crime;
  • Area di Governo Chief Risk Officer, cui riporta l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls.

In ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza, che richiedono che tali funzioni siano collocate in posizione di autonomia dalle strutture operative e di separatezza dalla revisione interna, i Responsabili delle Aree di Governo Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer operano a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO e, come richiesto dalla normativa, hanno accesso diretto agli Organi societari, cui riferiscono senza restrizioni o intermediazioni i risultati delle attività di controllo svolte.

Quali forme di presidio specializzato del rischio di non conformità sono state inoltre individuate funzioni specialistiche per specifici ambiti normativi, in base alle competenze possedute, alle caratteristiche organizzative e alle attività svolte.

  • Il terzo è costituito dai controlli di revisione interna, volti ad individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit) a livello di Gruppo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. R. 32 d)

L'attività di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer di Capogruppo e dalle omologhe unità locali delle Società del Gruppo ove costituite.

In linea con le Disposizioni di Vigilanza, il Chief Audit Officer riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione e funzionalmente al Comitato per il Controllo sulla Gestione.

Il sistema dei controlli interni prevede un articolato set di flussi informativi a beneficio degli Organi societari, delle diverse strutture interessate e delle società del Gruppo idoneo a consentire una piena e adeguata governabilità dei fattori di rischio. P. XX

Come anticipato, Intesa Sanpaolo, nell'ambito del citato "Regolamento del Sistema dei Controlli Interni Integrato", ha specificamente individuato le modalità di coordinamento e collaborazione tra le Funzioni con responsabilità di controllo, adottate al fine di perseguire un sistema dei controlli efficacemente integrato e di garantire un governo adeguato di tutti i rischi aziendali.

Il presidio di tali elementi costitutivi del sistema di controllo interno avviene a cura delle stesse Funzioni di controllo, secondo le rispettive competenze, nonché nell'ambito del Comitato Manageriale Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo, nella sessione Sistema dei Controlli Interni Integrato, volta a rafforzare il coordinamento e i meccanismi di cooperazione interfunzionale relativi al sistema dei controlli interni e ad agevolare l'integrazione del processo di gestione dei rischi.

Al riguardo, le Funzioni di controllo adottano opportuni meccanismi di coordinamento e collaborazione, sulla base di specifici "parametri di integrazione", trasversali alle diverse fasi del processo di gestione dei rischi:

  • diffusione di un linguaggio comune;
  • adozione di metodi e strumenti di rilevazione e valutazione;
  • definizione di modelli di reportistica dei rischi;
  • individuazione di momenti formalizzati di coordinamento ai fini della pianificazione delle attività;
  • previsione di flussi informativi su base continuativa;
  • condivisione nell'individuazione delle azioni di rimedio;
  • diffusione della cultura del rischio.

P. XIX R. 33 a)

In tale contesto, gli elementi essenziali del sistema formano oggetto di una continua valutazione di adeguatezza da parte degli Organi societari, che ne tengono conto, rispettivamente, nella relazione sulla gestione allegata al bilancio di esercizio, nella presente Relazione e nella Relazione ex art. 153 del Testo unico della finanza.

Ad ulteriore presidio del sistema dei controlli interni e in attuazione della normativa emanata dalla Banca d'Italia e del D. Lgs. n. 24/2023, sono state formalizzate le "Regole di Gruppo sui sistemi interni di

R. 35 f) R. 36

segnalazione delle violazioni (Whistleblowing)" per segnalare fatti o comportamenti che possano costituire una violazione di normative sia europee sia nazionali, che ledono l'interesse pubblico o l'integrità di Intesa Sanpaolo e delle Società del Gruppo, di cui sia acquisita conoscenza nell'ambito del contesto lavorativo o in dipendenza di una relazione di natura giuridico-economica intercorrente con il Gruppo.

Il sistema di segnalazione assicura la riservatezza del segnalante e dei soggetti a vario titolo coinvolti e menzionati nella segnalazione, tutelandoli da possibili comportamenti ritorsivi o discriminatori.

Ciò premesso, si descrivono di seguito i principali elementi del sistema dei controlli interni, dando anche conto dell'articolazione dei controlli che attengono all'informazione finanziaria (con riferimento alle attività del Dirigente Preposto, al sistema di controllo dell'informazione finanziaria e alla revisione legale dei conti), del ruolo svolto dalle Funzioni aziendali di controllo come definite nelle Disposizioni di Vigilanza (di controllo dei rischi, conformità alle norme, revisione interna, antiriciclaggio e convalida) e dei modelli di prevenzione dei reati.

Ruolo degli Organi societari

dei rischi. Presso il Gruppo Intesa Sanpaolo, rientrano nel II livello le seguenti strutture di

  • Area di Governo Chief Compliance Officer, cui riporta anche la Direzione Centrale Anti Financial

  • Area di Governo Chief Risk Officer, cui riporta l'Area di Coordinamento Internal Validation &

In ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza, che richiedono che tali funzioni siano collocate in posizione di autonomia dalle strutture operative e di separatezza dalla revisione interna, i Responsabili delle Aree di Governo Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer operano a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO e, come richiesto dalla normativa, hanno accesso diretto agli Organi societari, cui riferiscono senza restrizioni o intermediazioni i risultati delle attività di controllo

Quali forme di presidio specializzato del rischio di non conformità sono state inoltre individuate funzioni specialistiche per specifici ambiti normativi, in base alle competenze possedute, alle

  • Il terzo è costituito dai controlli di revisione interna, volti ad individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit) a livello di Gruppo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e

L'attività di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer di Capogruppo e dalle omologhe unità

In linea con le Disposizioni di Vigilanza, il Chief Audit Officer riporta direttamente al Consiglio di

Il sistema dei controlli interni prevede un articolato set di flussi informativi a beneficio degli Organi societari, delle diverse strutture interessate e delle società del Gruppo idoneo a consentire una piena e

Come anticipato, Intesa Sanpaolo, nell'ambito del citato "Regolamento del Sistema dei Controlli Interni Integrato", ha specificamente individuato le modalità di coordinamento e collaborazione tra le Funzioni con responsabilità di controllo, adottate al fine di perseguire un sistema dei controlli efficacemente

Il presidio di tali elementi costitutivi del sistema di controllo interno avviene a cura delle stesse Funzioni di controllo, secondo le rispettive competenze, nonché nell'ambito del Comitato Manageriale Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo, nella sessione Sistema dei Controlli Interni Integrato, volta a rafforzare il coordinamento e i meccanismi di cooperazione interfunzionale relativi al

Al riguardo, le Funzioni di controllo adottano opportuni meccanismi di coordinamento e collaborazione, sulla base di specifici "parametri di integrazione", trasversali alle diverse fasi del processo di gestione

• individuazione di momenti formalizzati di coordinamento ai fini della pianificazione delle attività;

In tale contesto, gli elementi essenziali del sistema formano oggetto di una continua valutazione di adeguatezza da parte degli Organi societari, che ne tengono conto, rispettivamente, nella relazione sulla gestione allegata al bilancio di esercizio, nella presente Relazione e nella Relazione ex art. 153

Ad ulteriore presidio del sistema dei controlli interni e in attuazione della normativa emanata dalla Banca d'Italia e del D. Lgs. n. 24/2023, sono state formalizzate le "Regole di Gruppo sui sistemi interni di

sistema dei controlli interni e ad agevolare l'integrazione del processo di gestione dei rischi.

Amministrazione e funzionalmente al Comitato per il Controllo sulla Gestione.

integrato e di garantire un governo adeguato di tutti i rischi aziendali.

• adozione di metodi e strumenti di rilevazione e valutazione;

Capogruppo e le omologhe strutture delle società del Gruppo, ove costituite:

caratteristiche organizzative e alle attività svolte.

locali delle Società del Gruppo ove costituite.

adeguata governabilità dei fattori di rischio.

• diffusione di un linguaggio comune;

• diffusione della cultura del rischio.

del Testo unico della finanza.

• definizione di modelli di reportistica dei rischi;

• previsione di flussi informativi su base continuativa; • condivisione nell'individuazione delle azioni di rimedio;

Crime;

svolte.

R. 32 d)

R. 35 f) R. 36

P. XX

P. XIX R. 33 a) dei rischi:

Controls.

all'intensità dei rischi.

Il compito di assicurare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo è rimesso agli Organi societari, secondo quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza sul sistema dei controlli e dalle Disposizioni di Vigilanza sul governo societario. In particolare, al fine di assicurare un sistema dei controlli interni integrato e coerente e un adeguato presidio dei rischi ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto, le decisioni strategiche in materia di sistema dei controlli interni e gestione dei rischi a livello di Gruppo sono rimesse al Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo. In questa prospettiva, esso svolge le proprie funzioni con riferimento non solo alla realtà aziendale della Capogruppo ma anche valutando l'operatività complessiva del Gruppo e i rischi cui esso è complessivamente esposto.

Il Consiglio, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità e tenendo conto di quanto proposto dal Consigliere Delegato e CEO, è chiamato a definire e approvare l'assetto complessivo di governo e organizzativo della Banca e del Gruppo, le linee di indirizzo del sistema dei controlli interni, la propensione al rischio e le politiche e i processi di governo di gestione dei rischi. Il Consiglio è anche responsabile dell'indirizzo e controllo del sistema informativo (compresa la supervisione dell'analisi del rischio ICT e di sicurezza) e della continuità operativa e approva le linee di indirizzo dello sviluppo e dell'utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Inoltre, il Consiglio approva la costituzione delle funzioni aziendali di controllo - delineandone compiti e responsabilità - e nomina il Dirigente Preposto ed i responsabili delle Funzioni aziendali di controllo (Chief Audit Officer, Chief Risk Officer, Chief Compliance Officer, Responsabile della funzione di Convalida dei sistemi interni di misurazione dei rischi, Responsabile della funzione antiriciclaggio). Il Consiglio nomina altresì il Responsabile della segnalazione delle operazioni sospette ai sensi della normativa in materia di antiriciclaggio, il Responsabile del Piano di Continuità Operativa nonché il Data Protection Officer.

Il Consiglio esamina le relazioni predisposte, con cadenza almeno annuale, dalle Funzioni aziendali di controllo e approva il programma annuale di attività, compreso il piano di audit e il piano di audit pluriennale predisposti dal responsabile della funzione di revisione interna, previo esame del Comitato Rischi e Sostenibilità e del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

Il Consiglio inoltre valuta le osservazioni esposte dal revisore legale nell'eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione aggiuntiva sull'attività di revisione di cui all'art. 11 del Regolamento UE n. 537/2014, previo esame del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

Il Consiglio, nell'esercizio delle proprie funzioni di supervisione strategica e di indirizzo sul sistema dei controlli interni e sulla materia dei rischi, è supportato dal Comitato Rischi e Sostenibilità.

Sulla materia dell'informazione finanziaria è stato attribuito in via esclusiva al Comitato per il Controllo sulla Gestione il compito di esame e valutazione preventiva rispetto alle determinazioni del Consiglio della documentazione contabile/finanziaria, procedendo a una ripartizione delle responsabilità tra i due Comitati sulle tematiche dell'informazione finanziaria "per materia", tenendo comunque conto del criterio funzionale che in base alla legge riserva al Comitato per il Controllo sulla Gestione un ruolo di controllo.

R. 33 g)

P. XIX R. 32 a)

R. 33 a)

R. 33 b) d)

R. 33 c) R. 36 a)

R. 33 f)

R. 32 c)

R. 35 a) b)

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, quale Organo che svolge i compiti assegnati dalla normativa vigente all'Organo di controllo, ha infatti il compito di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni e del Risk Appetite Framework nonché sul piano di continuità operativa. R. 32 f)

Il Comitato accerta l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità riscontrate.

Il Comitato vigila inoltre:

  • sull'efficacia dei sistemi di controllo, di revisione interna e di gestione del rischio, oltre che sull'adeguatezza e funzionalità del sistema amministrativo-contabile - ivi compresi i relativi sistemi informativi - nonché sull'affidabilità di quest'ultimo nel rappresentare correttamente i fatti di gestione;
  • anche in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ai sensi del D. Lgs. n. 39/2010, sul processo di informativa finanziaria presentando le eventuali raccomandazioni o proposte volte a garantirne l'integrità, In tale ruolo, inoltre, ha il compito di informare il Consiglio di Amministrazione dell'esito della revisione legale e di trasmettere a tale organo la relazione di cui all'art. 11 del Regolamento UE 537/2014.

Per lo svolgimento delle proprie funzioni, il Comitato dispone di adeguati flussi informativi da parte degli altri Organi societari e delle funzioni aziendali, anche di controllo.

Al Comitato sono in particolare trasmessi dalle funzioni di controllo i programmi di attività, le relazioni periodiche predisposte, con cadenza almeno annuale, nonché i flussi informativi relativi a specifiche situazioni o andamenti aziendali con particolare riferimento a violazioni o carenze rilevanti riscontrate.

Il Comitato scambia informazioni di reciproco interesse e, ove opportuno, si coordina per lo svolgimento dei rispettivi compiti con il Comitato Rischi e Sostenibilità, anche in relazione agli atti e alle informative di congiunto interesse; opera altresì in stretto raccordo con gli organi di controllo delle società controllate, promuovendo anche il tempestivo scambio di ogni informazione utile.

Il Consigliere Delegato e CEO:

  • esercita il potere di proposta delle delibere che riguardano il sistema dei controlli interni e dei rischi, fermo restando il potere di proposta riservato ai singoli Consiglieri e ai Comitati Consiliari;
  • cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio, con particolare riferimento all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi definiti dal Consiglio stesso;
  • assicura una gestione integrata di tutti i rischi aziendali, valutando i fattori, interni ed esterni, da cui essi possono scaturire e le loro interrelazioni reciproche ed è responsabile per l'adozione degli interventi necessari a realizzare l'aderenza dell'organizzazione e del sistema dei controlli interni ai principi e requisiti normativi, monitorandone nel continuo il rispetto nella Banca e nel Gruppo;
  • assume le disposizioni dirette ad assicurare che le diverse funzioni aziendali diano attuazione al processo di gestione e controllo dei rischi per la Banca e per il Gruppo, curando anche l'impianto e il funzionamento dei sistemi interni di misurazione dei rischi e del processo ICAAP e ILAAP, in coerenza con le Disposizioni di Vigilanza, gli indirizzi strategici, il RAF e le politiche di governo dei rischi definiti e approvati dal Consiglio;
  • esercita le responsabilità e le funzioni assegnate dalle disposizioni di vigilanza all'"esponente responsabile per l'antiriciclaggio" anche a livello di Gruppo.

Ruolo dei Comitati Manageriali

Nell'ambito del sistema dei controlli e di gestione dei rischi, un ruolo qualificato è svolto dai Comitati Manageriali che operano nell'ambito delle prerogative degli Organi e delle competenze specifiche delle funzioni aziendali di controllo.

Per una descrizione dei compiti dei Comitati Manageriali si rinvia al precedente paragrafo "Comitati Manageriali di Gruppo" contenuto nel capitolo "Struttura Operativa" della Parte II.

Con particolare riferimento al sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, si evidenziano le attività svolte dai seguenti Comitati:

il Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo ha l'obiettivo di rafforzare il coordinamento e i meccanismi di cooperazione interfunzionale nell'ambito del sistema dei controlli interni del Gruppo, agevolando l'integrazione del processo di gestione dei rischi.

R. 37 par. 2

R. 32 b) R. 34

Nell'ambito della Sessione Sistema dei Controlli Interni Integrato presidia l'implementazione e la manutenzione nel continuo del sistema dei controlli interni integrato.

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, quale Organo che svolge i compiti assegnati dalla normativa vigente all'Organo di controllo, ha infatti il compito di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni e del Risk Appetite Framework nonché sul piano

Il Comitato accerta l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità

sull'efficacia dei sistemi di controllo, di revisione interna e di gestione del rischio, oltre che sull'adeguatezza e funzionalità del sistema amministrativo-contabile - ivi compresi i relativi sistemi informativi - nonché sull'affidabilità di quest'ultimo nel rappresentare correttamente i fatti di gestione; anche in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ai sensi del D. Lgs. n. 39/2010, sul processo di informativa finanziaria presentando le eventuali raccomandazioni o proposte volte a garantirne l'integrità, In tale ruolo, inoltre, ha il compito di informare il Consiglio di Amministrazione dell'esito della revisione legale e di trasmettere a tale organo la relazione di cui

Per lo svolgimento delle proprie funzioni, il Comitato dispone di adeguati flussi informativi da parte degli

Al Comitato sono in particolare trasmessi dalle funzioni di controllo i programmi di attività, le relazioni periodiche predisposte, con cadenza almeno annuale, nonché i flussi informativi relativi a specifiche situazioni o andamenti aziendali con particolare riferimento a violazioni o carenze rilevanti riscontrate. Il Comitato scambia informazioni di reciproco interesse e, ove opportuno, si coordina per lo svolgimento dei rispettivi compiti con il Comitato Rischi e Sostenibilità, anche in relazione agli atti e alle informative di congiunto interesse; opera altresì in stretto raccordo con gli organi di controllo delle società

  • esercita il potere di proposta delle delibere che riguardano il sistema dei controlli interni e dei rischi, fermo restando il potere di proposta riservato ai singoli Consiglieri e ai Comitati Consiliari; - cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio, con particolare riferimento all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi definiti dal Consiglio stesso; - assicura una gestione integrata di tutti i rischi aziendali, valutando i fattori, interni ed esterni, da cui essi possono scaturire e le loro interrelazioni reciproche ed è responsabile per l'adozione degli interventi necessari a realizzare l'aderenza dell'organizzazione e del sistema dei controlli interni ai principi e requisiti normativi, monitorandone nel continuo il rispetto nella Banca e nel Gruppo; - assume le disposizioni dirette ad assicurare che le diverse funzioni aziendali diano attuazione al processo di gestione e controllo dei rischi per la Banca e per il Gruppo, curando anche l'impianto e il funzionamento dei sistemi interni di misurazione dei rischi e del processo ICAAP e ILAAP, in coerenza con le Disposizioni di Vigilanza, gli indirizzi strategici, il RAF e le politiche di governo dei

  • esercita le responsabilità e le funzioni assegnate dalle disposizioni di vigilanza all'"esponente

Nell'ambito del sistema dei controlli e di gestione dei rischi, un ruolo qualificato è svolto dai Comitati Manageriali che operano nell'ambito delle prerogative degli Organi e delle competenze specifiche delle

Per una descrizione dei compiti dei Comitati Manageriali si rinvia al precedente paragrafo "Comitati

Con particolare riferimento al sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, si evidenziano le attività

il Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo ha l'obiettivo di rafforzare il coordinamento e i meccanismi di cooperazione interfunzionale nell'ambito del sistema dei controlli

interni del Gruppo, agevolando l'integrazione del processo di gestione dei rischi.

Manageriali di Gruppo" contenuto nel capitolo "Struttura Operativa" della Parte II.

di continuità operativa.

Il Comitato vigila inoltre:

Il Consigliere Delegato e CEO:

rischi definiti e approvati dal Consiglio;

Ruolo dei Comitati Manageriali

funzioni aziendali di controllo.

svolte dai seguenti Comitati:

responsabile per l'antiriciclaggio" anche a livello di Gruppo.

all'art. 11 del Regolamento UE 537/2014.

altri Organi societari e delle funzioni aziendali, anche di controllo.

controllate, promuovendo anche il tempestivo scambio di ogni informazione utile.

riscontrate.

R. 32 f)

R. 37 par. 2

R. 32 b) R. 34

Nell'ambito della Sessione Operational e Reputational Risk ha il compito di esprimere pareri preventivi sulle politiche di Gruppo inerenti al presidio dei rischi operativi e reputazionale sottoposte all'approvazione del Consiglio di Amministrazione. Il Comitato ha inoltre il compito di presidiare la gestione di eventi di particolare impatto e rilevanza nonché il complessivo profilo di rischio non finanziario del Gruppo, valutando i piani di mitigazione (approvando gli stessi in caso di superamento delle soglie di early warning RAF relative al presidio del sistema dei controlli interni) e monitorando l'attuazione degli interventi di mitigazione individuati (eventualmente nell'ambito delle indicazioni formulate dagli Organi societari e/o dal Comitato di Direzione) ed approvando, nell'ambito delle indicazioni ricevute dal Consiglio di Amministrazione, le strategie di trasferimento del rischio operativo.

Nell'ambito della Sessione Compliance Risk ha l'obiettivo, con riferimento ai rischi di non conformità, di esaminare gli esiti del processo di valutazione periodica degli stessi, di esaminare l'evoluzione della normativa e delle aspettative dei Regulators e gli impatti di maggiore rilevanza sui processi, di esaminare, valutare e monitorare i piani di mitigazione predisposti dalle strutture responsabili delle azioni di risoluzione a fronte di criticità di particolare impatto e rilevanza e monitorare l'evoluzione di limiti e soglie di Risk Appetite Framework.

Alle Sessioni del Comitato partecipano, tra l'altro, i Responsabili delle Funzioni aziendali di controllo nonché il Dirigente Preposto. La partecipazione del Dirigente Preposto alle Sessioni del Comitato, quale membro permanente, contribuisce all'assolvimento degli obblighi di legge a questo assegnati e alle attribuzioni previste nei Regolamenti aziendali in materia di sorveglianza sul processo di informativa finanziaria e consente altresì di promuovere, per quanto di competenza, il coordinamento e l'integrazione interfunzionale delle attività di controllo;

  • ➢ il Comitato di Direzione contribuisce ad assicurare il coordinamento e la gestione integrata dei rischi e la salvaguardia del valore aziendale a livello di Gruppo, ivi compreso il buon funzionamento del sistema dei controlli interni. In particolare, la Sessione Analisi dei Rischi di Gruppo è finalizzata ad assicurare il presidio e la gestione dei rischi in attuazione degli indirizzi strategici e delle politiche di gestione definite dal Consiglio. A tale Sessione sono attribuite diverse responsabilità in materia di rischi, tra cui l'esame della proposta di Risk Appetite Framework del Gruppo e del Tableau de Bord dei rischi; in tale Sessione il Comitato viene inoltre informato riguardo ai contenuti del package ICAAP e ILAAP di Gruppo;
  • ➢ il Comitato Rischi Finanziari di Gruppo svolge le proprie funzioni attraverso la seguente articolazione:
    • la Sessione Analisi e Valutazione dei Rischi, cui compete la responsabilità di valutare, in via preventiva all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, le linee guida di assunzione e di misurazione dei rischi finanziari e del rischio di liquidità e le proposte di limiti operativi definendone, nell'ambito delle deleghe ricevute, l'articolazione per la Capogruppo, eventualmente anche a livello di Divisione o per segmenti specifici di operatività, e per le Banche e Società del Gruppo; la Sessione verifica, inoltre, gli assorbimenti e gli eventuali sconfinamenti dei limiti/Early warning per i profili di rischio presidiati, esercitando i poteri di competenza nell'ambito dei processi di escalation definiti dalla normativa aziendale di riferimento, monitorandone le procedure di rientro approvate;
    • la Sessione Indirizzi Gestionali e Scelte Operative, che fornisce gli indirizzi operativi in attuazione degli indirizzi strategici e delle politiche di gestione del rischio definite dal Consiglio di Amministrazione relative alla gestione del banking book, ai rischi di liquidità, tasso e cambio e verifica periodicamente l'impatto quali-quantitativo degli interventi effettuati e degli indirizzi forniti;
    • la Sessione ALCO Allargata, che analizza l'andamento di impieghi e raccolta, in termini correnti e prospettici, unitamente alla dinamica attesa delle attività ponderate per il rischio (Risk Weighted Assets - RWA) e delle attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) valutate secondo il criterio del "Fair Value through Other Comprehensive Income" (riserve FVOCI), al fine di monitorarne e valutarne gli impatti sui profili di liquidità e di capitale del Gruppo; la Sessione inoltre esamina la reportistica trimestrale prodotta in ordine agli indicatori di andamento settoriale.

Con riferimento al sistema dei controlli e dei rischi, operano inoltre il Comitato Modelli Interni Rischi di Credito e di Pillar 2, il Comitato di Gruppo Sign-Off Hold To Collect and Sell (HTCS) ed il Comitato Crediti di Gruppo.

Funzioni Aziendali di controllo

Il Chief Audit Officer

La Funzione di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer, posto alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione (e per esse del Presidente), che riporta funzionalmente anche al Comitato per il Controllo sulla Gestione, fermi restando gli opportuni raccordi con il Consigliere Delegato e CEO. Il Chief Audit Officer non ha alcuna responsabilità diretta di aree operative.

La Funzione ha una struttura e un modello di controllo articolato in coerenza con l'assetto organizzativo di Intesa Sanpaolo e del Gruppo.

R. 36 a) e)

R. 32 d) R. 36 par. 1

Il Chief Audit Officer - al quale riportano funzionalmente le Strutture di Internal Audit delle società italiane ed estere del Gruppo - è dotato della necessaria autonomia e indipendenza dalle Strutture operative; la Funzione ha accesso a tutte le attività svolte sia presso gli uffici centrali sia presso le strutture periferiche. La funzione di audit della Banca non può essere affidata a soggetti esterni; in caso di attribuzione a soggetti terzi di attività rilevanti per il funzionamento del sistema dei controlli interni (ad es., dell'attività di elaborazione dei dati), la Funzione di revisione interna deve poter accedere anche alle attività svolte da tali soggetti.

La struttura valuta, in un'ottica di terzo livello, la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità, l'affidabilità delle componenti del sistema dei controlli interni, del processo di gestione dei rischi e dei processi aziendali, avendo riguardo anche alla capacità di individuare e prevenire errori ed irregolarità. In tale contesto, sottopone, tra l'altro, a verifica le funzioni aziendali di controllo dei rischi e di conformità alle norme anche attraverso la partecipazione a progetti, al fine di creare valore aggiunto e migliorare l'efficacia dei processi di controllo e la governance dell'organizzazione.

Alla Funzione di revisione interna compete anche la valutazione dell'efficacia del processo di definizione del RAF, della coerenza interna dello schema complessivo e della conformità dell'operatività aziendale al RAF medesimo. Nell'ambito del RAF, il Chief Audit Officer elabora il proprio contributo al Risk Assessment Integrato condotto dalle funzioni aziendali di controllo e dal Dirigente Preposto.

La struttura opera con personale dotato delle adeguate conoscenze e competenze professionali utilizzando come riferimento le best practice e gli standard internazionali per la pratica professionale dell'internal auditing definiti dall'Institute of Internal Auditors (IIA). Gli internal auditor svolgono la propria attività in linea con i principi contenuti nel Codice Deontologico dell'Internal Auditor, ispirato a quello proposto dall'Institute of Internal Auditors. La Funzione, come previsto dagli standard internazionali, viene sottoposta almeno ogni cinque anni a una Quality Assurance Review esterna; la più recente verifica è stata avviata a fine 2021, dopo tre anni dalla precedente review sulla base di una frequenza concordata con il Comitato per il Controllo sulla Gestione e si è conclusa nel primo trimestre 2022 con la conferma della massima valutazione prevista ("Generalmente Conforme"). A fine 2024 è stata avviata una nuova verifica che si concluderà nel primo trimestre 2025.

La Funzione di revisione interna utilizza metodologie strutturate di risk assessment, per individuare le aree di maggiore attenzione e i principali nuovi fattori di rischio. In funzione delle valutazioni emerse dal risk assessment e delle priorità che ne conseguono, nonché delle eventuali richieste specifiche di approfondimento espresse dal Vertice e dagli Organi societari, predispone e sottopone al vaglio preventivo del Comitato per il Controllo sulla Gestione e alla successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione, un Piano Annuale degli interventi sulla base del quale poi opera nel corso dell'esercizio oltre che un Piano Pluriennale. R. 36 b), c)

In corso d'anno il Piano può subire variazioni per eventi di natura straordinaria, derivanti anche dalla possibile evoluzione dei rischi, nonché per nuove richieste da parte degli Organi societari.

Il Chief Audit Officer assicura il corretto svolgimento del processo interno di gestione delle segnalazioni delle violazioni (c.d. whistleblowing).

Il Chief Audit Officer supporta la governance aziendale e assicura al Vertice Operativo, agli Organi Societari e alle competenti Autorità (BCE, Banca d'Italia, Consob, ecc.) una tempestiva e sistematica informativa sullo stato del sistema dei controlli, sulle risultanze dell'attività svolta e sull'avanzamento delle azioni correttive. Inoltre, contribuisce alla diffusione della cultura del rischio all'interno della Banca e del Gruppo.

L'azione di audit riguarda in modo diretto la Capogruppo, nonché altre partecipate con le quali si è formalmente concordato di fornire l'attività in "service"; per le altre entità del Gruppo dotate di proprie funzioni interne di audit, invece, viene mantenuto un controllo indiretto.

R. 36 d)

In tali casi di sorveglianza indiretta sono esercitate attività di indirizzo e coordinamento funzionale sulle strutture di Auditing presenti nelle banche e società controllate italiane ed estere, al fine di garantire omogeneità nei controlli e adeguata attenzione alle diverse tipologie di rischio, verificandone altresì i livelli di efficacia ed efficienza sotto il profilo sia strutturale sia operativo. Sono svolti inoltre interventi diretti di revisione e verifica nel ruolo istituzionale di Capogruppo.

I punti di debolezza rilevati sono sistematicamente segnalati alle Funzioni aziendali interessate per una sollecita azione di miglioramento cui segue adeguata attività di follow-up atta a verificarne l'efficacia. Le valutazioni di sintesi sul sistema di controllo interno derivate dagli accertamenti svolti sono portate periodicamente a conoscenza del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del Consiglio.

Gli esiti degli accertamenti conclusisi con giudizio negativo o che evidenziano carenze di rilievo sono trasmessi al Consiglio, al Consigliere Delegato e al Comitato per il Controllo sulla Gestione nonché ai Consigli di Amministrazione e ai Collegi Sindacali delle controllate interessate.

I principali punti di debolezza riscontrati e la loro relativa evoluzione sono inseriti nel Tableau de Bord Audit, con l'evidenza delle azioni di mitigazione in corso nonché dei relativi responsabili e delle scadenze previste, in modo da effettuare un sistematico monitoraggio.

Il Chief Audit Officer coordina la sessione "Sistema dei Controlli Interni Integrato" del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo; supporta l'Organismo di Vigilanza 231 nell'assicurare una costante e indipendente azione di sorveglianza sul regolare andamento dell'operatività e dei processi, al fine di prevenire o rilevare l'insorgere di comportamenti o situazioni anomale e rischiose e nel vigilare sul rispetto e sull'adeguatezza delle regole contenute nel Modello 231; partecipa infine alle sessioni Plenaria, Piano d'Impresa e Sostenibilità (ESG), Analisi dei Rischi di Gruppo e Supervisory Remediation Plans del Comitato di Direzione nonché, su specifica richiesta, anche alla sessione Investimenti.

La Funzione di revisione interna assicura un'attività continuativa di auto-valutazione della propria efficienza ed efficacia, in linea con un proprio piano interno di "assicurazione e miglioramento qualità" redatto conformemente a quanto raccomandato dagli standard internazionali per la pratica professionale di Audit. In tale ambito, nel 2024, è proseguito il programma di evoluzione strategica dell'audit denominato Strategic Audit Innovation Line-up (SAIL) per il periodo 2022-2025, in allineamento con il nuovo Piano d'Impresa.

Il Chief Risk Officer

Funzioni Aziendali di controllo

di Intesa Sanpaolo e del Gruppo.

alle attività svolte da tali soggetti.

La Funzione di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer, posto alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione (e per esse del Presidente), che riporta funzionalmente anche al Comitato per il Controllo sulla Gestione, fermi restando gli opportuni raccordi con il Consigliere Delegato e CEO.

La Funzione ha una struttura e un modello di controllo articolato in coerenza con l'assetto organizzativo

Il Chief Audit Officer - al quale riportano funzionalmente le Strutture di Internal Audit delle società italiane ed estere del Gruppo - è dotato della necessaria autonomia e indipendenza dalle Strutture operative; la Funzione ha accesso a tutte le attività svolte sia presso gli uffici centrali sia presso le strutture periferiche. La funzione di audit della Banca non può essere affidata a soggetti esterni; in caso di attribuzione a soggetti terzi di attività rilevanti per il funzionamento del sistema dei controlli interni (ad es., dell'attività di elaborazione dei dati), la Funzione di revisione interna deve poter accedere anche

La struttura valuta, in un'ottica di terzo livello, la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità, l'affidabilità delle componenti del sistema dei controlli interni, del processo di gestione dei rischi e dei processi aziendali, avendo riguardo anche alla capacità di individuare e prevenire errori ed irregolarità. In tale contesto, sottopone, tra l'altro, a verifica le funzioni aziendali di controllo dei rischi e di conformità alle norme anche attraverso la partecipazione a progetti, al fine di creare valore aggiunto e migliorare

Alla Funzione di revisione interna compete anche la valutazione dell'efficacia del processo di definizione del RAF, della coerenza interna dello schema complessivo e della conformità dell'operatività aziendale al RAF medesimo. Nell'ambito del RAF, il Chief Audit Officer elabora il proprio contributo al Risk

La struttura opera con personale dotato delle adeguate conoscenze e competenze professionali utilizzando come riferimento le best practice e gli standard internazionali per la pratica professionale dell'internal auditing definiti dall'Institute of Internal Auditors (IIA). Gli internal auditor svolgono la propria attività in linea con i principi contenuti nel Codice Deontologico dell'Internal Auditor, ispirato a quello proposto dall'Institute of Internal Auditors. La Funzione, come previsto dagli standard internazionali, viene sottoposta almeno ogni cinque anni a una Quality Assurance Review esterna; la più recente verifica è stata avviata a fine 2021, dopo tre anni dalla precedente review sulla base di una frequenza concordata con il Comitato per il Controllo sulla Gestione e si è conclusa nel primo trimestre 2022 con la conferma della massima valutazione prevista ("Generalmente Conforme"). A fine 2024 è stata avviata

La Funzione di revisione interna utilizza metodologie strutturate di risk assessment, per individuare le aree di maggiore attenzione e i principali nuovi fattori di rischio. In funzione delle valutazioni emerse dal risk assessment e delle priorità che ne conseguono, nonché delle eventuali richieste specifiche di approfondimento espresse dal Vertice e dagli Organi societari, predispone e sottopone al vaglio preventivo del Comitato per il Controllo sulla Gestione e alla successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione, un Piano Annuale degli interventi sulla base del quale poi opera nel corso

In corso d'anno il Piano può subire variazioni per eventi di natura straordinaria, derivanti anche dalla

Il Chief Audit Officer assicura il corretto svolgimento del processo interno di gestione delle segnalazioni

Il Chief Audit Officer supporta la governance aziendale e assicura al Vertice Operativo, agli Organi Societari e alle competenti Autorità (BCE, Banca d'Italia, Consob, ecc.) una tempestiva e sistematica informativa sullo stato del sistema dei controlli, sulle risultanze dell'attività svolta e sull'avanzamento delle azioni correttive. Inoltre, contribuisce alla diffusione della cultura del rischio all'interno della Banca

L'azione di audit riguarda in modo diretto la Capogruppo, nonché altre partecipate con le quali si è formalmente concordato di fornire l'attività in "service"; per le altre entità del Gruppo dotate di proprie

possibile evoluzione dei rischi, nonché per nuove richieste da parte degli Organi societari.

Assessment Integrato condotto dalle funzioni aziendali di controllo e dal Dirigente Preposto.

Il Chief Audit Officer non ha alcuna responsabilità diretta di aree operative.

l'efficacia dei processi di controllo e la governance dell'organizzazione.

una nuova verifica che si concluderà nel primo trimestre 2025.

funzioni interne di audit, invece, viene mantenuto un controllo indiretto.

dell'esercizio oltre che un Piano Pluriennale.

delle violazioni (c.d. whistleblowing).

e del Gruppo.

Il Chief Audit Officer

R. 32 d) R. 36 par. 1

R. 33 b) R. 36 par. 1

R. 36 a) e)

R. 36 b), c)

Al Chief Risk Officer, posto alle dirette dipendenze del Consigliere Delegato e CEO, fa capo la relativa Area di Governo nell'ambito della quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi nonché, tramite l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls, di validazione interna.

All'Area di Governo Chief Risk Officer riportano le seguenti strutture:

  • Credit, Enterprise & Operational Risk Management
  • Business Units, Market & Financial Risk Management
  • Internal Validation & Controls.

L'Area di Governo Chief Risk Officer costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di business. Alla stessa riportano funzionalmente le funzioni di controllo dei rischi delle società controllate con modello di gestione decentrata.

Le principali funzioni affidate all'Area di Governo Chief Risk Officer sono le seguenti:

  • governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte;
  • coadiuvare gli Organi nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di risk management;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di risk management da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • progettare, sviluppare e manutenere sistemi interni di misurazione, gestione e valutazione dei rischi, sia a fini regolamentari, sia – per quanto di competenza – gestionali, assicurandone l'inserimento nei processi aziendali interessati;

  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio, verificando anche l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di risk management;
  • formulare un parere preventivo sulla coerenza con il RAF delle Operazioni di Maggior Rilievo, assicurando la valutazione di tutti i profili di rischio ad esse collegati;
  • svolgere il monitoraggio e i controlli di II livello per il presidio del rischio ICT e di sicurezza, nonché degli altri rischi, diversi da quelli creditizi;
  • assicurare la convalida nel continuo e in maniera iterativa dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi - utilizzati sia per la determinazione dei requisiti patrimoniali sia a fini non regolamentari - con la finalità di valutarne l'adeguatezza rispetto ai requisiti normativi, alle esigenze operative aziendali e a quelle del mercato di riferimento e gestire il processo di validazione interna a livello di Gruppo; in tale ambito, garantire altresì il presidio e la convalida del framework di Data Governance del Gruppo e assicurare la definizione e il presidio del framework per il governo del rischio di modello;
  • svolgere il monitoraggio e i controlli di II livello per il presidio del credito in termini di qualità, composizione ed evoluzione dei diversi portafogli creditizi e per la corretta classificazione e valutazione di singole esposizioni (cd. Single name).

Le strutture dell'Area di Governo Chief Risk Officer declinano operativamente gli orientamenti strategici e gestionali lungo tutta la catena decisionale della Banca, fino alla singola unità operativa.

Il Chief Compliance Officer

Il Chief Compliance Officer è posto alle dirette dipendenze del Consigliere Delegato e CEO, in posizione di autonomia dalle strutture operative e di separatezza dalla revisione interna; assicura il presidio del rischio di non conformità alle norme a livello di Gruppo, sia nella componente di rischio operativo che in quella di rischio reputazionale, ivi compreso il rischio di sanzioni, perdite o danni derivanti da comportamenti non corretti nei confronti della clientela o che mettano a rischio l'integrità e il regolare funzionamento dei mercati (cd. conduct risk).

Al Chief Compliance Officer risponde (i) la funzione antiriciclaggio ("Anti-Money Laundering" o "AML"), nell'ambito della Direzione Centrale Anti Financial Crime, cui sono attribuiti i compiti e le responsabilità definiti nella normativa in materia di antiriciclaggio, contrasto al terrorismo, presidio delle financial sanctions, anticorruzione e (ii) la funzione di Data Protection Officer, nell'ambito della Direzione Centrale Compliance Governance, Privacy e controlli, che svolge i compiti attribuiti dalle disposizioni normative in materia di privacy.

All'Area di Governo Chief Compliance Officer sono affidate le seguenti funzioni:

  • definire le linee guida e le regole metodologiche per il presidio e la valutazione del rischio di non conformità;
  • identificare e valutare i rischi di non conformità e i relativi presidi e programmare i necessari interventi di mitigazione;
  • identificare la normativa applicabile, valutarne l'impatto sui processi e sulle procedure aziendali e proporre le conseguenti modifiche organizzative e procedurali;
  • fornire assistenza alle strutture aziendali in tutte le materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità e nella valutazione preventiva dei progetti innovativi, ivi incluso l'avvio di nuove attività e l'inserimento in nuovi mercati, delle operazioni e dei nuovi prodotti e servizi da avviare alla commercializzazione;
  • verificare ex post l'adeguatezza e l'effettiva applicazione dei processi e delle procedure interne e degli adeguamenti organizzativi suggeriti per la prevenzione del rischio di non conformità e, in genere, controllare l'effettivo rispetto della normativa esterna e interna da parte delle strutture aziendali;
  • promuovere la diffusione di una cultura aziendale improntata ai principi di onestà, correttezza e rispetto dello spirito e della lettera delle norme nonché il potenziamento delle competenze tecnicoprofessionali, tra le quali l'evoluzione delle conoscenze digitali;
  • gestire le relazioni con le Autorità inerenti alle tematiche di conformità e gli eventi di non conformità.

Il Chief Compliance Officer riferisce direttamente agli Organi di Vertice e ha accesso a tutte le attività della Banca nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti.

Il perimetro normativo, comprensivo delle tematiche Environmental, Social e Governance (cd. fattori ESG), e le modalità di presidio degli ambiti normativi che presentano rischi di non conformità apprezzabili per il Gruppo sono declinati nelle Linee Guida di Compliance di Gruppo, nelle Linee Guida per il contrasto ai fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo e per la gestione degli

embarghi, nelle Linee Guida Anticorruzione di Gruppo e nelle Linee Guida sulla protezione dei dati personali per le persone fisiche. Il Chief Compliance Officer garantisce un'informativa agli Organi societari sull'adeguatezza del presidio della conformità, con riferimento a tutti gli ambiti normativi applicabili alla Banca che presentino rischi di non conformità.

Relativamente alle modalità di indirizzo, coordinamento e controllo del Gruppo, le Linee guida prevedono l'adozione di due distinti modelli, declinati per tenere conto dell'articolazione operativa e territoriale del Gruppo stesso. In particolare:

  • per le Banche e le Società italiane specificamente individuate, la cui operatività è connotata da un elevato livello di integrazione con la Capogruppo, le attività di presidio della conformità sono accentrate presso la Capogruppo;
  • per le altre Società, per cui sussiste un obbligo normativo o specificamente individuate in ragione dell'attività svolta, nonché per le Filiali estere, è prevista la costituzione di una funzione di conformità/antiriciclaggio interna e la nomina di un Compliance/AML Officer locale, cui sono attribuite le responsabilità in materia; i Compliance/AML Officer delle Società controllate riportano funzionalmente alle strutture del Chief Compliance Officer, mentre per quelli delle Filiali estere, salvo che la normativa locale non lo consenta, è prevista una dipendenza gerarchica dalle strutture del Chief Compliance Officer. Il riporto funzionale è previsto anche per i Data Protection Officer locali delle Società del Gruppo stabilite nell'Unione Europea.

Il Dirigente Preposto e il presidio del processo di informativa finanziaria

In conformità alle disposizioni di cui all'art. 154-bis del Testo unico della finanza, Intesa Sanpaolo ha previsto la nomina del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Il Dirigente Preposto è in possesso dei requisiti di professionalità - consistenti in specifiche competenze in materia di informazione contabile e finanziaria e di gestione e di controllo delle relative procedure amministrative - richiesti dallo Statuto; possiede inoltre i requisiti di onorabilità stabiliti dalla vigente normativa per i membri degli organi di controllo delle società quotate.

Al Dirigente Preposto sono stati conferiti poteri e mezzi adeguati allo svolgimento delle proprie funzioni; a tale scopo si avvale infatti:

  • di una struttura organizzativa dedicata a coadiuvarlo, adeguata per numero e competenze tecnicoprofessionali;
  • delle strutture di Administration, Regulatory Reporting & Tax Affairs;
  • del contributo:

  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio, verificando anche l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di risk management; - formulare un parere preventivo sulla coerenza con il RAF delle Operazioni di Maggior Rilievo,

  • svolgere il monitoraggio e i controlli di II livello per il presidio del rischio ICT e di sicurezza, nonché

  • assicurare la convalida nel continuo e in maniera iterativa dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi - utilizzati sia per la determinazione dei requisiti patrimoniali sia a fini non regolamentari - con la finalità di valutarne l'adeguatezza rispetto ai requisiti normativi, alle esigenze operative aziendali e a quelle del mercato di riferimento e gestire il processo di validazione interna a livello di Gruppo; in tale ambito, garantire altresì il presidio e la convalida del framework di Data Governance del Gruppo e assicurare la definizione e il presidio del framework per il governo del rischio di modello; - svolgere il monitoraggio e i controlli di II livello per il presidio del credito in termini di qualità, composizione ed evoluzione dei diversi portafogli creditizi e per la corretta classificazione e

Le strutture dell'Area di Governo Chief Risk Officer declinano operativamente gli orientamenti strategici

Il Chief Compliance Officer è posto alle dirette dipendenze del Consigliere Delegato e CEO, in posizione di autonomia dalle strutture operative e di separatezza dalla revisione interna; assicura il presidio del rischio di non conformità alle norme a livello di Gruppo, sia nella componente di rischio operativo che in quella di rischio reputazionale, ivi compreso il rischio di sanzioni, perdite o danni derivanti da comportamenti non corretti nei confronti della clientela o che mettano a rischio l'integrità e il regolare

Al Chief Compliance Officer risponde (i) la funzione antiriciclaggio ("Anti-Money Laundering" o "AML"), nell'ambito della Direzione Centrale Anti Financial Crime, cui sono attribuiti i compiti e le responsabilità definiti nella normativa in materia di antiriciclaggio, contrasto al terrorismo, presidio delle financial sanctions, anticorruzione e (ii) la funzione di Data Protection Officer, nell'ambito della Direzione Centrale Compliance Governance, Privacy e controlli, che svolge i compiti attribuiti dalle disposizioni normative

  • definire le linee guida e le regole metodologiche per il presidio e la valutazione del rischio di non

  • identificare e valutare i rischi di non conformità e i relativi presidi e programmare i necessari interventi

  • identificare la normativa applicabile, valutarne l'impatto sui processi e sulle procedure aziendali e

  • fornire assistenza alle strutture aziendali in tutte le materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità e nella valutazione preventiva dei progetti innovativi, ivi incluso l'avvio di nuove attività e l'inserimento in nuovi mercati, delle operazioni e dei nuovi prodotti e servizi da avviare alla

  • verificare ex post l'adeguatezza e l'effettiva applicazione dei processi e delle procedure interne e degli adeguamenti organizzativi suggeriti per la prevenzione del rischio di non conformità e, in genere, controllare l'effettivo rispetto della normativa esterna e interna da parte delle strutture

  • promuovere la diffusione di una cultura aziendale improntata ai principi di onestà, correttezza e rispetto dello spirito e della lettera delle norme nonché il potenziamento delle competenze tecnico-

  • gestire le relazioni con le Autorità inerenti alle tematiche di conformità e gli eventi di non conformità.

Il Chief Compliance Officer riferisce direttamente agli Organi di Vertice e ha accesso a tutte le attività

Il perimetro normativo, comprensivo delle tematiche Environmental, Social e Governance (cd. fattori ESG), e le modalità di presidio degli ambiti normativi che presentano rischi di non conformità apprezzabili per il Gruppo sono declinati nelle Linee Guida di Compliance di Gruppo, nelle Linee Guida per il contrasto ai fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo e per la gestione degli

della Banca nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti.

e gestionali lungo tutta la catena decisionale della Banca, fino alla singola unità operativa.

All'Area di Governo Chief Compliance Officer sono affidate le seguenti funzioni:

proporre le conseguenti modifiche organizzative e procedurali;

professionali, tra le quali l'evoluzione delle conoscenze digitali;

assicurando la valutazione di tutti i profili di rischio ad esse collegati;

degli altri rischi, diversi da quelli creditizi;

funzionamento dei mercati (cd. conduct risk).

Il Chief Compliance Officer

in materia di privacy.

conformità;

aziendali;

di mitigazione;

commercializzazione;

valutazione di singole esposizioni (cd. Single name).

  • delle funzioni aziendali di controllo e, in particolare, della Funzione Internal Audit a cui compete l'attività di assurance complessiva sul sistema dei controlli interni nei termini indicati nel "Regolamento del Sistema dei Controlli Interni Integrato" e da cui acquisisce, in relazione ai riflessi sul processo d'informativa finanziaria e sull'affidabilità delle informazioni societarie, gli esiti delle attività svolte;
  • delle altre funzioni della Capogruppo e delle società del Gruppo.

Il presidio sull'affidabilità dei documenti contabili societari, del processo di informativa finanziaria e della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità è svolto nel rispetto delle previsioni dell'art. 154-bis e delle relative disposizioni attuative nonché delle regole sul sistema amministrativo contabile cui sono soggette le aziende che controllano società regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea ex art. 15 Reg. Mercati Consob n. 20249/2017.

Ai sensi della predetta normativa, il Dirigente Preposto esercita sull'intero Gruppo un ruolo d'indirizzo e coordinamento in materia amministrativa e di presidio del sistema dei controlli interni funzionali all'informativa contabile e finanziaria e sovrintende all'attuazione degli adempimenti di legge secondo impostazioni comuni al Gruppo, definite da specifici regolamenti interni.

Il presidio dell'informativa finanziaria è imperniato sull'esame:

  • dell'adeguatezza delle procedure utilizzati ai fini della predisposizione dei documenti contabili societari e di ogni altra comunicazione di carattere finanziario rilevante ai sensi dell'art. 154-bis. Il focus degli accertamenti è rappresentato dai controlli posti a presidio delle fasi di lavoro che, nell'ambito delle procedure aziendali, comportano la registrazione, l'elaborazione, la valutazione e

Art. 123 bis, c. 2, lett. b), Tuf

la rappresentazione dei dati e delle informazioni contenute nelle comunicazioni finanziarie diffuse al pubblico. Pari rilievo è attribuito alle architetture e alle applicazioni informatiche strumentali alla gestione di tali informazioni, ai processi elaborativi e degli interventi di sviluppo sui sistemi di sintesi;

  • della completezza e della coerenza delle informazioni rese al mercato, attraverso il mantenimento di un sistema di rapporti e flussi informativi con le funzioni della Capogruppo e delle società in merito agli eventi rilevanti per l'informativa finanziaria, in specie con riferimento ai principali rischi e incertezze cui esse risultano esposte.

Il presidio dell'informativa di sostenibilità viene agito attraverso attività di verifica e monitoraggio atte a garantire la conformità della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità alla normativa di riferimento. L'aggiornamento della regolamentazione interna sarà finalizzato nel corso del 2025 a seguito dell'attesa evoluzione della normativa di riferimento.

La normativa italiana non fa esplicito rimando a standard predefiniti per valutare l'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili e per accertare l'efficacia del relativo sistema dei controlli interni e dell'infrastruttura tecnologica. I benchmark internazionali - di norma utilizzati anche dalle società di revisione legale dei conti - sono rappresentati rispettivamente dal COSO Framework1 in materia di sistemi di controllo interno e dal COBIT Framework2 con riguardo ai sistemi informativi. Essi sono stati assunti a riferimento anche da Intesa Sanpaolo poiché offrono l'opportunità di una convergenza nelle metodologie di analisi e di valutazione rispetto alle impostazioni più diffuse a livello internazionale, fondate su autorevoli riferimenti e largamente riconosciute, aggiornate nel continuo e corredate di elementi interpretativi che permettono un colloquio fluido e comprensibile con i regolatori, con la società di revisione legale dei conti, con gli organismi e tra le funzioni di controllo.

Al riguardo, il "rischio d'informativa finanziaria" è ricompreso nella tassonomia integrata dei rischi di Gruppo e adotta una metrica di misurazione coerente con i principi del "Regolamento del sistema dei controlli interni integrato".

Si segnala, infine, che ai fini della valutazione dell'adeguatezza dei processi rilevanti per l'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto si avvale delle risultanze delle attività di controllo svolte dalle Strutture a diretto riporto, dalla Funzione Internal Audit e dalle altre Funzioni aziendali di controllo. A tale scopo, nell'ambito del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo, le Funzioni aziendali di controllo e il Dirigente Preposto condividono i piani annuali di verifica e le relative risultanze. Le criticità derivanti da ispezioni condotte da enti esterni (società di revisione, Autorità di Vigilanza) sono inoltre raccolte e valutate, sotto il profilo del rischio d'informativa finanziaria.

Legal Affairs - Group General Counsel

La Direzione Legal Affairs - Group General Counsel, nel rispetto di quanto previsto dal modello organizzativo, presidia il rischio giuridico a livello di Gruppo. In particolare:

  • gestisce il precontenzioso e contenzioso giudiziale e stragiudiziale per Capogruppo e per le società del Gruppo in service;
  • monitora, indirizza e coordina la gestione del contenzioso di Gruppo valutandone il rischio, anche in collaborazione con il Chief Risk Officer, e ne riferisce agli Organi societari di Intesa Sanpaolo;
  • presta consulenza e assistenza legale alle strutture centrali di Capogruppo, alle Divisioni ed alle Società del Gruppo in service;
  • definisce linee guida, attraverso direttive ed istruzioni, per la gestione del rischio legale di Gruppo e collabora con il Chief Risk Officer e il Chief Compliance Officer alla definizione di quelle per la gestione degli altri rischi;
  • esercita la funzione di indirizzo e coordinamento sulle funzioni legali delle Divisioni e delle Aree, ed in genere del Gruppo, che riportano funzionalmente alla Direzione, inoltre collabora alla gestione delle relazioni con le Autorità di Vigilanza;
  • svolge il ruolo di funzione validatrice nei processi POG e di governo outsourcing;
  • formula la valutazione preventiva per il Chief Risk Officer sui rischi legali connessi alle Operazioni di Maggior Rilievo.

1 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace.

2 Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.

R. 33 e)

Membri Indipendente ai
sensi dell'art.148 3°
comma del TUF
Indipendente
secondo il Codice
Percentuale di
partecipazione alle
riunioni
Paolo Vernero - Presidente X X 100%
Andrea Cortellazzo X X 100%
Franco Dalla Sega X X 100%
Massimo Bianchi (supplente) X X n.a.
Elena Brero (supplente) X X n.a.
Oreste Cagnasso (supplente) X X n.a.

L'Organismo di Vigilanza e il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. n. 231/2001

Compiti e funzionamento

la rappresentazione dei dati e delle informazioni contenute nelle comunicazioni finanziarie diffuse al pubblico. Pari rilievo è attribuito alle architetture e alle applicazioni informatiche strumentali alla gestione di tali informazioni, ai processi elaborativi e degli interventi di sviluppo sui sistemi di sintesi; - della completezza e della coerenza delle informazioni rese al mercato, attraverso il mantenimento di un sistema di rapporti e flussi informativi con le funzioni della Capogruppo e delle società in merito agli eventi rilevanti per l'informativa finanziaria, in specie con riferimento ai principali rischi e

Il presidio dell'informativa di sostenibilità viene agito attraverso attività di verifica e monitoraggio atte a garantire la conformità della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità alla normativa di riferimento. L'aggiornamento della regolamentazione interna sarà finalizzato nel corso del 2025 a seguito dell'attesa

La normativa italiana non fa esplicito rimando a standard predefiniti per valutare l'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili e per accertare l'efficacia del relativo sistema dei controlli interni e dell'infrastruttura tecnologica. I benchmark internazionali - di norma utilizzati anche dalle società di revisione legale dei conti - sono rappresentati rispettivamente dal COSO Framework1 in materia di sistemi di controllo interno e dal COBIT Framework2 con riguardo ai sistemi informativi. Essi sono stati assunti a riferimento anche da Intesa Sanpaolo poiché offrono l'opportunità di una convergenza nelle metodologie di analisi e di valutazione rispetto alle impostazioni più diffuse a livello internazionale, fondate su autorevoli riferimenti e largamente riconosciute, aggiornate nel continuo e corredate di elementi interpretativi che permettono un colloquio fluido e comprensibile con i regolatori, con la società

Al riguardo, il "rischio d'informativa finanziaria" è ricompreso nella tassonomia integrata dei rischi di Gruppo e adotta una metrica di misurazione coerente con i principi del "Regolamento del sistema dei

Si segnala, infine, che ai fini della valutazione dell'adeguatezza dei processi rilevanti per l'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto si avvale delle risultanze delle attività di controllo svolte dalle Strutture a diretto riporto, dalla Funzione Internal Audit e dalle altre Funzioni aziendali di controllo. A tale scopo, nell'ambito del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo, le Funzioni aziendali di controllo e il Dirigente Preposto condividono i piani annuali di verifica e le relative risultanze. Le criticità derivanti da ispezioni condotte da enti esterni (società di revisione, Autorità di Vigilanza) sono

La Direzione Legal Affairs - Group General Counsel, nel rispetto di quanto previsto dal modello

  • gestisce il precontenzioso e contenzioso giudiziale e stragiudiziale per Capogruppo e per le società

  • monitora, indirizza e coordina la gestione del contenzioso di Gruppo valutandone il rischio, anche in collaborazione con il Chief Risk Officer, e ne riferisce agli Organi societari di Intesa Sanpaolo; - presta consulenza e assistenza legale alle strutture centrali di Capogruppo, alle Divisioni ed alle

  • definisce linee guida, attraverso direttive ed istruzioni, per la gestione del rischio legale di Gruppo e collabora con il Chief Risk Officer e il Chief Compliance Officer alla definizione di quelle per la

  • esercita la funzione di indirizzo e coordinamento sulle funzioni legali delle Divisioni e delle Aree, ed in genere del Gruppo, che riportano funzionalmente alla Direzione, inoltre collabora alla gestione

  • formula la valutazione preventiva per il Chief Risk Officer sui rischi legali connessi alle Operazioni

1 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed

2 Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo

  • svolge il ruolo di funzione validatrice nei processi POG e di governo outsourcing;

di revisione legale dei conti, con gli organismi e tra le funzioni di controllo.

inoltre raccolte e valutate, sotto il profilo del rischio d'informativa finanziaria.

organizzativo, presidia il rischio giuridico a livello di Gruppo. In particolare:

incertezze cui esse risultano esposte.

evoluzione della normativa di riferimento.

Legal Affairs - Group General Counsel

Società del Gruppo in service;

delle relazioni con le Autorità di Vigilanza;

statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.

gestione degli altri rischi;

di Maggior Rilievo.

organizzativo efficace.

del Gruppo in service;

controlli interni integrato".

All'Organismo di Vigilanza spettano i compiti di vigilare sull'efficace attuazione, sul corretto funzionamento e sull'osservanza del Modello di gestione, organizzazione e controllo ("Modello") ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 nonché di proporne l'aggiornamento al fine di migliorarne l'efficacia nella prevenzione dei reati e degli illeciti.

L'Organismo ha come referenti e interlocutori diretti, nello svolgimento dei propri compiti di vigilanza e controllo, i responsabili delle funzioni di Internal Auditing e di Compliance. I referenti, ciascuno per quanto di propria competenza, forniscono all'Organismo un adeguato supporto, sia informativo sia d'indagine, assicurando in tal modo il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi auspicato dal Codice di Corporate Governance. Tale coordinamento è altresì assicurato dallo svolgimento di riunioni congiunte che, secondo un approccio sinergico, l'Organismo tiene con il Comitato per il Controllo sulla Gestione e/o con altri Comitati per temi di comune interesse, ciascuno per quanto di propria competenza.

L'Organismo è inoltre tenuto a trasmettere, con cadenza almeno semestrale, al Consiglio di Amministrazione e al Comitato per il Controllo sulla Gestione, un'apposita informativa sull'adeguatezza e sull'osservanza del Modello.

Quest'ultimo individua, per ogni categoria di "illeciti presupposto" previsti dal D. Lgs. n. 231/2001, le aree aziendali "sensibili" e, nell'ambito di ogni area, le attività aziendali nello svolgimento delle quali è presente il rischio di commissione degli illeciti medesimi (c.d. "attività sensibili"). Per ogni attività sensibile sono quindi codificati principi di controllo e principi di comportamento cui devono attenersi coloro che vi operano.

Il Modello trova poi piena ed efficace attuazione nella realtà operativa attraverso il collegamento di ciascuna attività sensibile con la gestione dinamica dei processi e della normativa interna di riferimento, che forma parte integrante del Modello medesimo.

L'ultimo aggiornamento apportato al Modello è avvenuto nel novembre 2023.

Per poter svolgere in assoluta indipendenza le proprie funzioni, l'Organismo dispone di autonomi poteri di spesa sulla base di un preventivo annuale, approvato dal Consiglio, previo parere positivo dell'Organismo stesso.

Composizione e attività svolte

L'Organismo è composto da tre membri esterni a Intesa Sanpaolo, in possesso di specifici requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza previsti nel Modello. Sono inoltre nominati tre membri supplenti.

La scelta adottata dalla Banca di nominare un Organismo composto integralmente da membri esterni ha il fine di rafforzare e valorizzare l'indipendenza dell'Organismo rispetto alle funzioni gestorie, anche alla luce del modello di governance adottato dalla Banca. R. 33 g)

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 24 maggio 2022, ha nominato l'Organismo di Vigilanza per il periodo 2022/2024, confermandone i membri effettivi.

L'attività, il funzionamento e i compiti dell'Organismo, che nel 2024 si è riunito 12 volte, oltre a essere indicati nel Modello, sono stati specificati anche nel "Regolamento dell'Organismo di Vigilanza, ai sensi

del D. Lgs. n. 231/2001". Il Regolamento prevede che il Presidente possa essere nominato a rotazione annuale tra i propri componenti e in questa prospettiva, in data 20 maggio 2024, l'Organismo ha provveduto alla nomina a Presidente di Paolo Vernero – confermandolo nella carica – fino alla data dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2024.

Quanto alle specifiche attività effettuate nel corso del 2024, si evidenziano in particolare:

  • il monitoraggio sull'attuazione del Codice Etico e dei principi di responsabilità sociale e ambientale;
  • l'analisi delle relazioni periodiche delle funzioni aziendali di controllo;
  • gli incontri periodici con la funzione Risorse Umane e la funzione Internal Audit per un'informativa sui provvedimenti disciplinari comminati ai dipendenti;
  • l'analisi dell'aggiornamento delle Linee Guida per il contrasto ai fenomeni di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo e per la gestione degli embarghi e delle Linee Guida Anticorruzione;
  • l'analisi della Relazione della funzione di revisione interna sui controlli svolti nel 2023 sulle funzioni essenziali o importanti esternalizzate al di fuori del Gruppo;
  • l'approfondimento reso dalla funzione Internal Audit con riferimento, tra le altre, alle Financial Sanctions e alla procedura di monitoraggio degli esponenti condivisi tra Capogruppo e Società controllate;
  • l'esame degli esiti delle verifiche svolte dalla funzione Internal Audit e dalle altre competenti funzioni aziendali a seguito di segnalazioni ricevute dall'Organismo.

Inoltre, l'Organismo, pur ritenendo che al Modello della Banca venga data nel suo complesso efficace attuazione e che risulti correttamente e tempestivamente aggiornato rispetto alle novità normative e alle evoluzioni organizzative, ha ritenuto opportuno avviare un'attività di puntuale ricognizione sullo stesso, condotta con il supporto delle competenti strutture della Banca, al fine di avere conferma – nel continuo – della sua tenuta. In particolare, ritenendo che il Modello sia un documento dinamico ascritto nel novero di quegli elementi che qualificano l'adeguatezza degli assetti organizzativi della Banca, prendendo spunto anche dal Piano d'Impresa della Banca, l'Organismo ha deciso di focalizzare la propria disamina su specifici ambiti innovativi quali (i) i protocolli contenuti nel Modello riferiti a quei reati 231 che hanno una certa relazione con i fattori ESG e (ii) i protocolli contenuti nel Modello (e relativi processi) connessi ai rischi reato informatici 231, anche in relazione al crescente rilievo dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale e della digitalizzazione. Tale attività si concluderà nel corso dell'esercizio in corso.

Con riferimento alla valenza del Modello, Intesa Sanpaolo ha proseguito nel piano di comunicazione interna e di formazione del personale, affinché la conoscenza della materia e il rispetto delle regole che dalla stessa discendono costituiscano parte integrante della cultura professionale di ciascun collaboratore. Inoltre, ferma restando l'autonoma responsabilità di ciascuna società appartenente al Gruppo in ordine all'adozione e all'efficace attuazione di un proprio modello ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001, la Banca, quale Capogruppo, ha definito, nei confronti delle controllate, principi di indirizzo in materia, al fine, tra gli altri, della nomina dell'Organismo di Vigilanza, della predisposizione di piani di formazione per il personale, dell'adozione di idonei presidi dei processi sensibili, della trasmissione di periodica informativa alla funzione di compliance di Capogruppo.

Gli Organismi di Vigilanza delle controllate hanno il compito di vigilare sul funzionamento del modello adottato da ciascuna Società e sull'adempimento degli obblighi imposti dalla normativa e trasmettono al Comitato per il Controllo sulla Gestione e all'Organismo di Vigilanza di Capogruppo copia delle rispettive relazioni sull'attività svolta, di norma con cadenza semestrale, allo scopo di favorire lo scambio di informazioni e permettere una migliore e più efficace vigilanza sulle misure di prevenzione all'interno delle singole entità societarie.

Nel sito internet della Banca sono disponibili i Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo adottati da Intesa Sanpaolo e dalle società italiane del Gruppo.

La revisione legale dei conti

In Intesa Sanpaolo, quale Società quotata (Ente di Interesse Pubblico ai sensi della normativa in materia), l'attività di revisione legale dei conti spetta per legge in via esclusiva a una società di revisione (revisore legale). Nella relazione di revisione, il revisore legale formalizza il proprio giudizio professionale sul bilancio d'esercizio e consolidato, maturato in seguito alle attività di revisione svolte e alle conclusioni raggiunte sulla scorta degli elementi probativi acquisiti. Nella relazione di revisione è altresì espresso il giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio e sulla loro conformità rispetto alle richieste provenienti dalle norme di legge. Inoltre, la relazione di revisione contiene il giudizio sulla conformità del bilancio alle disposizioni del Regolamento delegato (UE) 2019/815 ("Regolamento ESEF"). La relazione

di revisione sul bilancio include le c.d. "Key Audit Matters", vale a dire gli aspetti che, secondo il giudizio professionale del revisore, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio in esame. Alla società di revisione è inoltre affidata, su base volontaria, la revisione contabile limitata sulla relazione semestrale consolidata e sui resoconti intermedi consolidati.

del D. Lgs. n. 231/2001". Il Regolamento prevede che il Presidente possa essere nominato a rotazione annuale tra i propri componenti e in questa prospettiva, in data 20 maggio 2024, l'Organismo ha provveduto alla nomina a Presidente di Paolo Vernero – confermandolo nella carica – fino alla data

  • il monitoraggio sull'attuazione del Codice Etico e dei principi di responsabilità sociale e ambientale;

  • gli incontri periodici con la funzione Risorse Umane e la funzione Internal Audit per un'informativa sui

  • l'analisi dell'aggiornamento delle Linee Guida per il contrasto ai fenomeni di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo e per la gestione degli embarghi e delle Linee Guida Anticorruzione; - l'analisi della Relazione della funzione di revisione interna sui controlli svolti nel 2023 sulle funzioni

  • l'approfondimento reso dalla funzione Internal Audit con riferimento, tra le altre, alle Financial Sanctions e alla procedura di monitoraggio degli esponenti condivisi tra Capogruppo e Società controllate; - l'esame degli esiti delle verifiche svolte dalla funzione Internal Audit e dalle altre competenti funzioni

Inoltre, l'Organismo, pur ritenendo che al Modello della Banca venga data nel suo complesso efficace attuazione e che risulti correttamente e tempestivamente aggiornato rispetto alle novità normative e alle evoluzioni organizzative, ha ritenuto opportuno avviare un'attività di puntuale ricognizione sullo stesso, condotta con il supporto delle competenti strutture della Banca, al fine di avere conferma – nel continuo – della sua tenuta. In particolare, ritenendo che il Modello sia un documento dinamico ascritto nel novero di quegli elementi che qualificano l'adeguatezza degli assetti organizzativi della Banca, prendendo spunto anche dal Piano d'Impresa della Banca, l'Organismo ha deciso di focalizzare la propria disamina su specifici ambiti innovativi quali (i) i protocolli contenuti nel Modello riferiti a quei reati 231 che hanno una certa relazione con i fattori ESG e (ii) i protocolli contenuti nel Modello (e relativi processi) connessi ai rischi reato informatici 231, anche in relazione al crescente rilievo dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale e

Con riferimento alla valenza del Modello, Intesa Sanpaolo ha proseguito nel piano di comunicazione interna e di formazione del personale, affinché la conoscenza della materia e il rispetto delle regole che dalla stessa discendono costituiscano parte integrante della cultura professionale di ciascun collaboratore. Inoltre, ferma restando l'autonoma responsabilità di ciascuna società appartenente al Gruppo in ordine all'adozione e all'efficace attuazione di un proprio modello ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001, la Banca, quale Capogruppo, ha definito, nei confronti delle controllate, principi di indirizzo in materia, al fine, tra gli altri, della nomina dell'Organismo di Vigilanza, della predisposizione di piani di formazione per il personale, dell'adozione di idonei presidi dei processi sensibili, della trasmissione di periodica informativa alla

Gli Organismi di Vigilanza delle controllate hanno il compito di vigilare sul funzionamento del modello adottato da ciascuna Società e sull'adempimento degli obblighi imposti dalla normativa e trasmettono al Comitato per il Controllo sulla Gestione e all'Organismo di Vigilanza di Capogruppo copia delle rispettive relazioni sull'attività svolta, di norma con cadenza semestrale, allo scopo di favorire lo scambio di informazioni e permettere una migliore e più efficace vigilanza sulle misure di prevenzione all'interno delle

Nel sito internet della Banca sono disponibili i Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo adottati da

In Intesa Sanpaolo, quale Società quotata (Ente di Interesse Pubblico ai sensi della normativa in materia), l'attività di revisione legale dei conti spetta per legge in via esclusiva a una società di revisione (revisore legale). Nella relazione di revisione, il revisore legale formalizza il proprio giudizio professionale sul bilancio d'esercizio e consolidato, maturato in seguito alle attività di revisione svolte e alle conclusioni raggiunte sulla scorta degli elementi probativi acquisiti. Nella relazione di revisione è altresì espresso il giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio e sulla loro conformità rispetto alle richieste provenienti dalle norme di legge. Inoltre, la relazione di revisione contiene il giudizio sulla conformità del bilancio alle disposizioni del Regolamento delegato (UE) 2019/815 ("Regolamento ESEF"). La relazione

dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2024.

  • l'analisi delle relazioni periodiche delle funzioni aziendali di controllo;

essenziali o importanti esternalizzate al di fuori del Gruppo;

aziendali a seguito di segnalazioni ricevute dall'Organismo.

della digitalizzazione. Tale attività si concluderà nel corso dell'esercizio in corso.

provvedimenti disciplinari comminati ai dipendenti;

funzione di compliance di Capogruppo.

Intesa Sanpaolo e dalle società italiane del Gruppo.

singole entità societarie.

La revisione legale dei conti

Quanto alle specifiche attività effettuate nel corso del 2024, si evidenziano in particolare:

Con riferimento alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, inclusa nella Relazione sulla gestione, la società di revisione svolge attività di limited assurance ed esprime, con propria relazione di cui all'articolo 14 -bis del D. Lgs. n. 39/2010, le proprie conclusioni circa:

  • la sua conformità alle norme del D. Lgs. n. 6 settembre 2024, n. 125 che ne disciplinano i criteri di redazione;
  • la sua conformità all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852.

Al fine di presidiare il rispetto della normativa riguardante le società incaricate della revisione legale delle società del Gruppo, assicurando condizioni per la salvaguardia dell'indipendenza dei revisori, Intesa Sanpaolo applica il "Regolamento di Gruppo per il conferimento di incarichi a società di revisione legale e loro reti", con cui è stato istituito un sistema di supervisione finalizzato a monitorare la natura e l'ammissibilità delle proposte d'incarico per la prestazione di servizi da parte dei revisori e di soggetti a questi collegati.

La società di revisione è EY S.p.A, alla quale l'Assemblea ordinaria del 30 aprile 2019 ha conferito l'incarico per gli esercizi 2021-2029, su proposta motivata del Comitato per il Controllo sulla Gestione.

109

Parte IV - Tabelle di sintesi

Tabella n. 1: Struttura del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati

Consiglio di Amministrazione Comitato per
il Controllo
Gestione
sulla
Comitato
Nomine
Remunerazioni
Comitato
Sostenibilità
Comitato
Rischi
e Comitato Parti
Correlate
Componente Età Anzianità
di carica
Esecutivo Lista
(1)
Indipendente
(2)
ex
art. 17 DM
169/2020
N° altri
incarichi
(3) Ruolo
(4)
(3) Ruolo
(4)
(3) Ruolo
(4)
(3) Ruolo
(4)
(3) Ruolo
(4)
(3)
Presidente
Gian Maria Gros-Pietro 83 09/05/2013 M 1 100% C 100%
Vice Presidente
Paolo Andrea Colombo 64 27/04/2016 M X 2 100% C 100% P 100%
Consigliere Delegato e CEO
Carlo Messina 62 29/09/2013 X M 100%
Consiglieri
Franco Ceruti 72 27/04/2016 M 100% C 100% C 100%
Anna Gatti 53 30/04/2019 m X 2 100% C 100%
Liana Logiurato 56 29/04/2022 M X 100% C 100% C 100%
Maria Mazzarella 74 27/04/2016 m X 1 100% C 100% C 100%
Luciano Nebbia 71 30/04/2019 M 1 90% C 100%
Bruno Maria Parigi 67 29/04/2022 M X 100% C 100%
Bruno Picca 74 09/05/2013 M 1 100% C 100% C 100%
Livia Pomodoro 84 27/04/2016 M X 2 100% P 100%
Maria Alessandra Stefanelli 61 30/04/2019 M X 95% C 92%
Paola Tagliavini 56 29/04/2022 M X 1 100% P 100% C 100%
Daniele Zamboni 65 27/04/2016 m X 100% C 100% P 100%

Consiglio di Amministrazione Comitato per
il Controllo
Gestione
sulla
Comitato
Nomine
Remunerazioni
Comitato
Rischi Sostenibilità
Comitato
e
Comitato Parti
Correlate
Componente Età Anzianità
di carica
Esecutivo Lista
(1)
Indipendente
(2)
ex
art. 17 DM
169/2020
N° altri
incarichi
(3) Ruolo
(4)
(3) Ruolo
(4)
(3) (3)
Ruolo
(4)
Ruolo
(4)
(3) Ruolo
(4)
(3)
Alberto Maria Pisani 70 27/04/2016 m X 100% P 100%
Roberto Franchini 69 27/04/2020 m X 100% C 100%
Fabrizio Mosca 56 30/04/2019 M X 3 100% C 100%
Milena Teresa Motta 65 27/04/2016 M X 1 100% C 100%
Maria Cristina Zoppo 53 27/04/2016 M X 3 100% C 100%

(1) M = Lista di "maggioranza" / m = Lista di "minoranza"

(2) Requisiti di indipendenza ai sensi dell'art. 13.4 dello Statuto, del Codice di Corporate Governance e dell'art. 148, comma 3, del Testo unico della finanza

(3) In questa colonna è indicata la partecipazione percentuale degli amministratori alle riunioni rispettivamente del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati

(4)In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del comitato: "P": presidente; "C": componente

Tabella n. 2: Elenco degli altri incarichi di amministrazione e controllo ricoperti dai Consiglieri di Amministrazione in altre società ed enti

Consiglio di Amministrazione

Componente Alberto Maria Pisani

Roberto Franchini 69

Fabrizio Mosca 56

Milena Teresa Motta

Maria Cristina Zoppo

(1) M = Lista di "maggioranza" / m = Lista di "minoranza"

(4)

(2) Requisiti di indipendenza ai sensi dell'art. 13.4 dello Statuto, del Codice di Corporate Governance

(3) In questa colonna è indicata la partecipazione percentuale degli amministratori alle riunioni rispettivamente del Consiglio di

In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del comitato: "P": presidente; "C": componente

e dell'art. 148, comma 3, del Testo unico della finanza

Amministrazione e dei Comitati

53

27/04/2016

65

27/04/2016

30/04/2019

27/04/2020

70

27/04/2016

m m M M M

X

3

100%

C

100%

X

1

100%

C

100%

X

3

100%

C

100%

X

X

100% 100%

C

100%

P

100%

Età

Anzianità di carica

Esecutivo

Lista (1)

Indipendente (2)

N° altri

incarichi ex

art. 17 DM

(3)

Ruolo (4)

(3)

Ruolo (4)

(3)

Ruolo (4)

(3)

Ruolo (4)

(3)

Ruolo (4)

(3)

169/2020

Comitato per

il Controllo

Comitato

Comitato

Comitato

Comitato Parti

Correlate

Rischi e Sostenibilità

Remunerazioni

Nomine

sulla

Gestione

Consigliere Carica E/NE R
Società/Ente
Gian Maria Gros-Pietro Presidente Consiglio di Amministrazione
Consigliere del Consiglio Direttivo
Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Consigliere Consiglio Direttivo
NE
ABI – Associazione Bancaria Italiana
LUISS – Università Guido Carli
Fondazione Felice Gianani
ABI Servizi S.p.A.
ASSONIME
COTEC
FEBAF
ISPI
Paolo Andrea Colombo Consigliere di Amministrazione
Presidente Collegio Sindacale
NE
NE


Colombo Advisory S.r.l.
Humanitas S.p.A.
Carlo Messina Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
ABI – Associazione Bancaria Italiana
Università Bocconi
Franco Ceruti Presidente Consiglio di Amministrazione
Presidente Consiglio di Amministrazione
Presidente Consiglio di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
NE
NE
NE
Intesa Sanpaolo Expo Institutional Contact S.r.l. (1)
Fondazione per l'Innovazione del Terzo Settore
Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. (1)
Società Benefit Cimarosa 1 S.p.A. (1)
CCIAA Milano Monza Brianza Lodi
Anna Gatti Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
NE
NE


Wizz Air Holdings PLC
WiZink Bank S.A.
Liana Logiurato Consigliere di Amministrazione IMD Business School - International Alumni Association
Maria Mazzarella Consigliere di Amministrazione NE
Finance for Food S.p.A.
Luciano Nebbia Vice Presidente Consiglio di Amministrazione NE
Equiter S.p.A.
Bruno Maria Parigi -
Bruno Picca Consigliere di Gestione NE
Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi - Schema Volontario
Livia Pomodoro Presidente Consiglio di Amministrazione
Presidente Consiglio di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Consigliere Consiglio Direttivo
Consigliere Consiglio Direttivo
Presidente Consiglio Direttivo
NE
NE


Sustainability and Inclusion for Food S.r.l.
Giubileo 2025 - NO'HMA IN CAMMINO
Milan Center for Food Law and Policy
Spazio Teatro No'hma
Fondazione Sodalitas
Touring Club Italiano
Febo S.p.A.
Maria Alessandra Stefanelli -
Paola Tagliavini Consigliere di Amministrazione NE
Rai Way S.p.A.
Daniele Zamboni -
Alberto Maria Pisani -
Roberto Franchini Presidente Organo di Controllo
Member Executive Board
Fondazione per l'infanzia Ronald Mc Donald Italia
British Chamber of Commerce for Italy (*)
Fabrizio Mosca Presidente Collegio Sindacale
Presidente Collegio Sindacale
Presidente Collegio Sindacale
Presidente Collegio Sindacale
Presidente Collegio Sindacale
Amministratore Unico
NE
NE
NE
NE
NE
E



Bolaffi Metalli Preziosi S.p.A. (2)
Mindicity S.r.l. Società Benefit
Aste Bolaffi S.p.A. (2)
Diasorin Italia S.p.A.
Bolaffi S.p.A. (2)
Fly S.r.l. (**)

Strategie e Innovazione S.r.l.
NE



Michelin Italiana S.p.A. S.A.M.I.
Newlat Food S.p.A.
REAM SGR S.p.A.
NE
NE
NE
Consigliere di Amministrazione Presidente Consiglio di Amministrazione
Consigliere di Amministrazione
Sindaco Effettivo
Milena Teresa Motta Maria Cristina Zoppo

E/NE = Esecutivo/Non Esecutivo R = Cariche rilevanti ex art. 17 DM 169/2020

- (1) Società appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo (2) Società appartenenti al Gruppo Bolaffi

  • (*) ente senza scopo di lucro con sede legale nel Regno Unito (**) società costituita al solo scopo di gestire interessi economici personali

117

Appendice

Tabella n. 1: "Check List"

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
Art. 1 - Ruolo dell'organo di amministrazione
P I L'organo di amministrazione guida la società perseguendone il
successo sostenibile.
pag. 51, 53
P II L'organo di amministrazione definisce le strategie della società e
del gruppo ad essa facente capo in coerenza con il principio I e ne
monitora l'attuazione.
pag. 51
P III L'organo di amministrazione definisce il sistema di governo
societario più funzionale allo svolgimento dell'attività dell'impresa
e al perseguimento delle sue strategie, tenendo conto degli spazi
di autonomia offerti dall'ordinamento. Se del caso, valuta e
promuove le modifiche opportune, sottoponendole, quando di
competenza, all'assemblea dei soci.
pag. 51, 58, 65
P IV L'organo di amministrazione promuove, nelle forme più opportune,
il dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder rilevanti per la
società.
pag. 44, 45
R 1 L'organo di amministrazione:
a) esamina e approva il piano industriale della società e del gruppo
ad essa facente capo, anche in base all'analisi dei temi rilevanti
per la generazione di valore nel lungo termine effettuata con
l'eventuale supporto di un comitato del quale l'organo di
amministrazione determina la composizione e le funzioni;
pag. 51, 52
b) monitora periodicamente l'attuazione del piano industriale e valuta
il generale andamento della gestione, confrontando periodicamente
i risultati conseguiti con quelli programmati;
pag. 52
c) definisce la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi
strategici della società, includendo nelle proprie valutazioni tutti gli
elementi che possono assumere rilievo nell'ottica del successo
sostenibile della società;
pag. 52
d) definisce il sistema di governo societario della società e la struttura
del gruppo ad essa facente capo e valuta l'adeguatezza dell'assetto
organizzativo, amministrativo e contabile della società e delle
controllate aventi rilevanza strategica, con particolare riferimento al
sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
pag. 52
e) delibera in merito alle operazioni della società e delle sue
controllate che hanno un significativo rilievo strategico, economico,
patrimoniale o finanziario per la società stessa; a tal fine stabilisce i
criteri generali per individuare le operazioni di significativo rilievo;
pag. 53
f) al fine di assicurare la corretta gestione delle informazioni
societarie, adotta, su proposta del presidente d'intesa con il chief
executive officer, una procedura per la gestione interna e la
comunicazione all'esterno di documenti e informazioni riguardanti la
società, con particolare riferimento alle informazioni privilegiate.
pag. 45, 52, 67, 85
R 2 Qualora ritenuto necessario per definire un sistema di governo
societario più funzionale alle esigenze dell'impresa, l'organo di
amministrazione
elabora
motivate
proposte
da
sottoporre
all'assemblea dei soci in merito ai seguenti argomenti:
a) scelta e caratteristiche del modello societario (tradizionale, "one
tier", "two-tier");
pag. 41, 52, 58, 65

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
b) dimensione,
composizione
e
nomina
dell'organo
di
amministrazione e durata in carica dei suoi componenti;
c) articolazione dei diritti amministrativi e patrimoniali delle azioni;
d) percentuali stabilite per l'esercizio delle prerogative poste a tutela
delle minoranze.
In particolare, nel caso in cui l'organo di amministrazione intenda
proporre all'assemblea dei soci l'introduzione del voto maggiorato,
esso fornisce nella relazione illustrativa all'assemblea adeguate
motivazioni sulle finalità della scelta e indica gli effetti attesi sulla
struttura proprietaria e di controllo della società e sulle sue strategie
future, dando conto del processo decisionale seguito e di eventuali
opinioni contrarie espresse in consiglio.
R 3 L'organo di amministrazione, su proposta del presidente, formulata
d'intesa con il chief executive officer, adotta e descrive nella
relazione sul governo societario una politica per la gestione del
dialogo con la generalità degli azionisti, anche tenendo conto delle
politiche di engagement adottate dagli investitori istituzionali e dai
gestori di attivi.
Il presidente assicura che l'organo di amministrazione sia in ogni
caso informato, entro la prima riunione utile, sullo sviluppo e sui

pag. 44
contenuti significativi del dialogo intervenuto con tutti gli azionisti.
Art. 2 - Composizione degli organi sociali
P V L'organo di amministrazione è composto da amministratori
esecutivi
e
amministratori
non
esecutivi,
tutti
dotati
di
professionalità e di competenze adeguate ai compiti loro affidati.
pag. 54, 59, 60
P VI Il numero e le competenze degli amministratori non esecutivi sono
tali da assicurare loro un peso significativo nell'assunzione delle
delibere consiliari e da garantire un efficace monitoraggio della
gestione. Una componente significativa degli amministratori non
esecutivi è indipendente.
pag. 54, 69
P VII La società applica criteri di diversità, anche di genere, per la
composizione
dell'organo
di
amministrazione,
nel
rispetto
dell'obiettivo prioritario di assicurare adeguata competenza e
professionalità dei suoi membri.
pag. 54
P VIII L'organo di controllo ha una composizione adeguata ad assicurare
l'indipendenza e la professionalità della propria funzione.
pag. 71, 72
R 4 L'organo di amministrazione definisce l'attribuzione delle deleghe
gestionali e individua chi tra gli amministratori esecutivi riveste la
carica di chief executive officer. Nel caso in cui al presidente sia
attribuita la carica di chief executive officer o gli siano attribuite
rilevanti deleghe gestionali, l'organo di amministrazione spiega le
ragioni di questa scelta.
pag. 51, 53, 59
R 5 Il numero e le competenze degli amministratori indipendenti sono
adeguati alle esigenze dell'impresa e al funzionamento dell'organo
di amministrazione, nonché alla costituzione dei relativi comitati.
pag. 54, 60
L'organo
di
amministrazione
comprende
almeno
due
amministratori indipendenti, diversi dal presidente.
Nelle società grandi a proprietà concentrata gli amministratori
indipendenti costituiscono almeno un terzo dell'organo di
amministrazione. (*)

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
Nelle
altre
società
grandi
gli
amministratori
indipendenti
costituiscono almeno la metà dell'organo di amministrazione.
Nelle società grandi gli amministratori indipendenti si riuniscono, in
assenza degli altri amministratori, con cadenza periodica e
comunque almeno una volta all'anno per valutare i temi ritenuti di
interesse rispetto al funzionamento dell'organo di amministrazione
e alla gestione sociale.
pag. 62
R 6 L'organo di amministrazione valuta l'indipendenza di ciascun
amministratore non esecutivo subito dopo la nomina nonché
durante il corso del mandato al ricorrere di circostanze rilevanti ai
fini dell'indipendenza e comunque con cadenza almeno annuale.
pag. 61
Ciascun amministratore non esecutivo fornisce a tal fine tutti gli
elementi necessari o utili alla valutazione dell'organo di
amministrazione che considera, sulla base di tutte le informazioni
a disposizione, ogni circostanza che incide o può apparire idonea
a incidere sulla indipendenza dell'amministratore.
R 7 Le circostanze che compromettono, o appaiono compromettere,
l'indipendenza di un amministratore sono almeno le seguenti:
pag. 60, 61
a) se è un azionista significativo della società;
b) se è, o è stato nei precedenti tre esercizi, un amministratore
esecutivo o un dipendente:
- della società, di una società da essa controllata avente rilevanza
strategica o di una società sottoposta a comune controllo;
- di un azionista significativo della società;
c) se, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società
controllate o delle quali sia amministratore esecutivo, o in quanto
partner di uno studio professionale o di una società di consulenza),
ha, o ha avuto nei tre esercizi precedenti, una significativa
relazione commerciale, finanziaria o professionale:
- con la società o le società da essa controllate, o con i relativi
amministratori esecutivi o il top management;
- con un soggetto che, anche insieme ad altri attraverso un patto
parasociale, controlla la società; o, se il controllante è una società
o ente, con i relativi amministratori esecutivi o il top management;
d) se riceve, o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, da parte della
società, di una sua controllata o della società controllante, una
significativa remunerazione aggiuntiva rispetto al compenso fisso
per la carica e a quello previsto per la partecipazione ai comitati
raccomandati dal Codice o previsti dalla normativa vigente;
e) se è stato amministratore della società per più di nove esercizi,
anche non consecutivi, negli ultimi dodici esercizi;
f) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra società
nella quale un amministratore esecutivo della società abbia un
incarico di amministratore;
g) se è socio o amministratore di una società o di un'entità
appartenente alla rete della società incaricata della revisione legale
della società;
h) se è uno stretto familiare di una persona che si trovi in una delle
situazioni di cui ai precedenti punti.
L'organo di amministrazione predefinisce, almeno all'inizio del
proprio mandato, i criteri quantitativi e qualitativi per valutare la
significatività di cui alle precedenti lettere c) e d). Nel caso
dell'amministratore che è anche partner di uno studio professionale
o di una società di consulenza, l'organo di amministrazione valuta
la significatività delle relazioni professionali che possono avere un
effetto sulla sua posizione e sul suo ruolo all'interno dello studio o
della società di consulenza o che comunque attengono a

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
importanti operazioni della società e del gruppo ad essa facente
capo, anche indipendentemente dai parametri quantitativi.
Il presidente dell'organo di amministrazione, che sia stato indicato
come candidato a tale ruolo secondo quanto indicato nella
raccomandazione 23, può essere valutato indipendente ove non
ricorra alcuna delle circostanze sopra indicate. Se il presidente
valutato indipendente partecipa ai comitati raccomandati dal
Codice, la maggioranza dei componenti il comitato è composta da
altri
amministratori
indipendenti.
Il
presidente
valutato
indipendente non presiede il comitato remunerazioni e il comitato
controllo e rischi.
R 8 La società definisce i criteri di diversità per la composizione degli
organi di amministrazione e di controllo e individua, anche tenuto
conto dei propri assetti proprietari, lo strumento più idoneo per la
loro attuazione.
pag. 54, 55, 71, 91
Almeno un terzo dell'organo di amministrazione e dell'organo di
controllo, ove autonomo, è costituito da componenti del genere
meno rappresentato.
Le società adottano misure atte a promuovere la parità di
trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'intera
organizzazione aziendale, monitorandone la concreta attuazione.
R 9 Tutti i componenti dell'organo di controllo sono in possesso dei
requisiti di indipendenza previsti dalla raccomandazione 7 per gli
amministratori. La valutazione dell'indipendenza è effettuata, con
la tempistica e le modalità previste dalla raccomandazione 6,
dall'organo di amministrazione o dall'organo di controllo, in base
alle informazioni fornite da ciascun componente dell'organo di
controllo.
pag. 61, 72
R 10 L'esito delle valutazioni di indipendenza degli amministratori e dei
componenti dell'organo di controllo, di cui alle raccomandazioni 6
e 9, è reso noto al mercato subito dopo la nomina mediante
apposito comunicato e, successivamente, nella relazione sul
governo societario; in tali occasioni sono indicati i criteri utilizzati
per la valutazione della significatività dei rapporti in esame e,
qualora un amministratore o un componente dell'organo di
controllo sia stato ritenuto indipendente nonostante il verificarsi di
una delle situazioni indicate nella raccomandazione 7, viene fornita
una chiara e argomentata motivazione di tale scelta in relazione
alla posizione e alle caratteristiche individuali del soggetto valutato.
pag. 61, 72
Art. 3 - Funzionamento dell'organo di amministrazione e ruolo del presidente
P IX L'organo di amministrazione definisce le regole e le procedure per
il proprio funzionamento, in particolare al fine di assicurare
un'efficace gestione dell'informativa consiliare.
pag. 51, 66, 67, 69
P X Il presidente dell'organo di amministrazione riveste un ruolo di
raccordo tra gli amministratori esecutivi e gli amministratori non
esecutivi e cura l'efficace funzionamento dei lavori consiliari.
pag. 58, 67, 68
P XI L'organo di amministrazione assicura una adeguata ripartizione
interna delle proprie funzioni e istituisce comitati consiliari con
funzioni istruttorie, propositive e consultive.
pag. 51, 77
P XII Ciascun amministratore assicura una disponibilità di tempo
adeguata al diligente adempimento dei compiti ad esso attribuiti.
pag. 60, 62, 63, 72

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
R 11 L'organo di amministrazione adotta un regolamento che definisce
le regole di funzionamento dell'organo stesso e dei suoi comitati,
incluse le modalità di verbalizzazione delle riunioni e le procedure
per la gestione dell'informativa agli amministratori. Tali procedure
identificano i termini per l'invio preventivo dell'informativa e le
modalità di tutela della riservatezza dei dati e delle informazioni
fornite in modo da non pregiudicare la tempestività e la
completezza dei flussi informativi.
pag. 51, 66, 67,
73, 77, 85
La relazione sul governo societario fornisce adeguata informativa
sui
principali
contenuti
del
regolamento
dell'organo
di
amministrazione e sul rispetto delle procedure relative a
tempestività
e
adeguatezza
dell'informazione
fornita
agli
amministratori.
R 12 Il presidente dell'organo di amministrazione, con l'ausilio del
segretario dell'organo stesso, cura:
a) che l'informativa pre-consiliare e le informazioni complementari
fornite durante le riunioni siano idonee a consentire agli
amministratori di agire in modo informato nello svolgimento del loro
ruolo;
pag. 58, 67
b) che l'attività dei comitati consiliari con funzioni istruttorie,
propositive e consultive sia coordinata con l'attività dell'organo di
amministrazione;
pag. 58, 67
c) d'intesa con il chief executive officer, che i dirigenti della società
e quelli delle società del gruppo che ad essa fa capo, responsabili
delle
funzioni
aziendali
competenti
secondo
la
materia,
intervengano alle riunioni consiliari, anche su richiesta di singoli
amministratori, per fornire gli opportuni approfondimenti sugli
argomenti posti all'ordine del giorno;
pag. 58, 69
d) che tutti i componenti degli organi di amministrazione e controllo
possano partecipare, successivamente alla nomina e durante il
mandato, a iniziative finalizzate a fornire loro un'adeguata
conoscenza dei settori di attività in cui opera la società, delle
dinamiche aziendali e della loro evoluzione anche nell'ottica del
successo sostenibile della società stessa nonché dei princìpi di
corretta
gestione
dei
rischi
e
del
quadro
normativo
e
autoregolamentare di riferimento;
pag. 63
e) l'adeguatezza e la trasparenza del processo di autovalutazione
dell'organo di amministrazione, con il supporto del comitato
nomine.
pag. 65
R 13 L'organo
di
amministrazione
nomina
un
amministratore
indipendente quale lead independent director:
a) se il presidente dell'organo di amministrazione è il chief
executive officer o è titolare di rilevanti deleghe gestionali;
b) se la carica di presidente è ricoperta dalla persona che controlla,
anche congiuntamente, la società;
c) nelle società grandi, anche in assenza delle condizioni indicate
alle lettere a) e b), se lo richiede la maggioranza degli
amministratori indipendenti.
pag. 62
R 14 Il lead independent director:
a) rappresenta un punto di riferimento e di coordinamento delle
istanze e dei contributi degli amministratori non esecutivi e, in
particolare, di quelli indipendenti;
b) coordina le riunioni dei soli amministratori indipendenti.
pag. 62

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
R 15 Nelle società grandi l'organo di amministrazione esprime il proprio
orientamento in merito al numero massimo di incarichi negli organi
di amministrazione o controllo in altre società quotate o di rilevanti
dimensioni che possa essere considerato compatibile con un
efficace svolgimento dell'incarico di amministratore della società,
tenendo conto dell'impegno derivante dal ruolo ricoperto.
pag. 62, 63, 72
R 16 L'organo di amministrazione istituisce al proprio interno comitati
con funzioni istruttorie, propositive e consultive, in materia di
nomine, remunerazioni e controllo e rischi. Le funzioni che il
Codice attribuisce ai comitati possono essere distribuite in modo
differente o accorpate anche in un solo comitato, purché sia fornita
adeguata informativa sui compiti e sulle attività svolte per ciascuna
delle funzioni attribuite e siano rispettate le raccomandazioni del
Codice per la composizione dei relativi comitati.
pag. 51, 77
Le funzioni di uno o più comitati possono essere attribuite all'intero
organo di amministrazione, sotto il coordinamento del presidente,
a condizione che:
a) gli amministratori indipendenti rappresentino almeno la metà
dell'organo di amministrazione;
b) l'organo di amministrazione dedichi all'interno delle sessioni
consiliari
adeguati
spazi
all'espletamento
delle
funzioni
tipicamente attribuite ai medesimi comitati. (*)
Nel caso in cui le funzioni del comitato remunerazioni siano
riservate all'organo di amministrazione, si applica l'ultimo periodo
della raccomandazione 26. (*)
Le società diverse da quelle grandi possono attribuire all'organo di
amministrazione le funzioni del comitato controllo e rischi, anche in
assenza della condizione sopra indicata alla lettera a). (*)
Le società a proprietà concentrata, anche grandi, possono
attribuire all'organo di amministrazione le funzioni del comitato
nomine, anche in assenza della condizione sopra indicata alla
lettera a). (*)
R 17 L'organo di amministrazione definisce i compiti dei comitati e ne
determina la composizione, privilegiando la competenza e
l'esperienza dei relativi componenti ed evitando, nelle società
grandi, una eccessiva concentrazione di incarichi in tale ambito.
pag. 53, 77
Ciascun comitato è coordinato da un presidente che informa
l'organo di amministrazione delle attività svolte alla prima riunione
utile.
pag. 69, 77
Il presidente del comitato può invitare a singole riunioni il
presidente dell'organo di amministrazione, il chief executive officer,
gli altri amministratori e, informandone il chief executive officer, gli
esponenti delle funzioni aziendali competenti per materia; alle
riunioni di ciascun comitato possono assistere i componenti
dell'organo di controllo.
pag. 78
I comitati hanno la facoltà di accedere alle informazioni e alle
funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei propri compiti,
disporre di risorse finanziarie e avvalersi di consulenti esterni, nei
termini stabiliti dall'organo di amministrazione.
pag. 78
R 18 L'organo di amministrazione delibera, su proposta del presidente,
la nomina e la revoca del segretario dell'organo e ne definisce i
requisiti di professionalità e le attribuzioni nel proprio regolamento.
pag. 66, 70

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
Il segretario supporta l'attività del presidente e fornisce con
imparzialità di giudizio assistenza e consulenza all'organo di
amministrazione su ogni aspetto rilevante per il corretto
funzionamento del sistema di governo societario.
Art. 4 - Nomina degli amministratori e autovalutazione dell'organo di amministrazione
P XIII L'organo di amministrazione cura, per quanto di propria
competenza, che il processo di nomina e di successione degli
amministratori sia trasparente e funzionale a realizzare la
composizione ottimale dell'organo amministrativo secondo i
princìpi dell'articolo 2.
pag. 55, 57, 59
P XIV L'organo di amministrazione valuta periodicamente l'efficacia della
propria attività e il contributo portato dalle sue singole componenti,
attraverso procedure formalizzate di cui sovrintende l'attuazione.
pag. 65, 76
R 19 L'organo di amministrazione affida al comitato nomine il compito di
coadiuvarlo nelle attività di:
a) autovalutazione dell'organo di amministrazione e dei suoi
comitati;
pag. 78
b)
definizione
della
composizione
ottimale
dell'organo
di
amministrazione e dei suoi comitati;
c) individuazione dei candidati alla carica di amministratore in caso

pag. 78
pag. 78
di cooptazione;
d) eventuale presentazione di una lista da parte dell'organo di
amministrazione uscente da attuarsi secondo modalità che ne
pag. 55
assicurino una formazione e una presentazione trasparente;
e) predisposizione, aggiornamento e attuazione dell'eventuale
piano per la successione del chief executive officer e degli altri
amministratori esecutivi.
pag. 78
R 20 Il comitato nomine è composto in maggioranza da amministratori
indipendenti.
pag. 77
R 21 L'autovalutazione ha ad oggetto la dimensione, la composizione e
il concreto funzionamento dell'organo di amministrazione e dei suoi
comitati, considerando anche il ruolo che esso ha svolto nella
definizione delle strategie e nel monitoraggio dell'andamento della
gestione e dell'adeguatezza del sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi.
pag. 65, 76
R 22 L'autovalutazione è condotta almeno ogni tre anni, in vista del
rinnovo dell'organo di amministrazione.
pag. 65, 76
Nelle società grandi diverse da quelle a proprietà concentrata
l'autovalutazione è condotta con cadenza annuale e può essere
realizzata anche con modalità differenziate nell'arco del mandato
dell'organo, valutando l'opportunità di avvalersi almeno ogni tre
anni di un consulente indipendente.
R 23 Nelle società diverse da quelle a proprietà concentrata l'organo di
amministrazione:
− esprime, in vista di ogni suo rinnovo, un orientamento sulla sua
composizione quantitativa e qualitativa ritenuta ottimale, tenendo
conto degli esiti dell'autovalutazione;
− richiede a chi presenta una lista che contiene un numero di
candidati superiore alla metà dei componenti da eleggere di fornire
adeguata informativa, nella documentazione presentata per il
deposito della lista, circa la rispondenza della lista all'orientamento
espresso dall'organo di amministrazione, anche con riferimento ai
criteri di diversità previsti dal principio VII e dalla raccomandazione
8, e di indicare il proprio candidato alla carica di presidente
pag. 55, 57

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
dell'organo di amministrazione, la cui nomina avviene secondo le
modalità individuate nello statuto.
L'orientamento
dell'organo
di
amministrazione
uscente
è
pubblicato sul sito internet della società con congruo anticipo
rispetto
alla
pubblicazione
dell'avviso
di
convocazione
dell'assemblea relativa al suo rinnovo. L'orientamento individua i
profili manageriali e professionali e le competenze ritenute
necessarie, anche alla luce delle caratteristiche settoriali della
società, considerando i criteri di diversità indicati dal principio VII e
dalla raccomandazione 8 e gli orientamenti espressi sul numero
massimo degli incarichi in applicazione della raccomandazione 15.
R 24 Nelle società grandi, l'organo di amministrazione:
− definisce, con il supporto del comitato nomine, un piano per la
successione del chief executive officer e degli amministratori
esecutivi che individui almeno le procedure da seguire in caso di
cessazione anticipata dall'incarico;
− accerta l'esistenza di adeguate procedure per la successione del
top management.

pag. 59, 78
Art. 5 – Remunerazione
P XV La politica per la remunerazione degli amministratori, dei
componenti dell'organo di controllo e del top management è
funzionale al perseguimento del successo sostenibile della società
e tiene conto della necessità di disporre, trattenere e motivare
persone dotate della competenza e della professionalità richieste
dal ruolo ricoperto nella società.
pag. 86
P XVI La politica per la remunerazione è elaborata dall'organo di
amministrazione, attraverso una procedura trasparente.
pag. 53, 79, 86
P XVII L'organo di amministrazione assicura che la remunerazione
erogata e maturata sia coerente con i princìpi e i criteri definiti nella
politica, alla luce dei risultati conseguiti e delle altre circostanze
rilevanti per la sua attuazione.
pag. 53, 80
R 25 L'organo di amministrazione affida al comitato remunerazioni il
compito di:
a)
coadiuvarlo
nell'elaborazione
della
politica
per
la
remunerazione;
b) presentare proposte o esprimere pareri sulla remunerazione
degli amministratori esecutivi e degli altri amministratori che
ricoprono particolari cariche nonché sulla fissazione degli obiettivi
di performance correlati alla componente variabile di tale

pag. 79, 86
pag. 79
remunerazione;
c) monitorare la concreta applicazione della politica per la
remunerazione
e
verificare,
in
particolare,
l'effettivo
raggiungimento degli obiettivi di performance;
pag. 80
d)
valutare
periodicamente
l'adeguatezza
e
la
coerenza
complessiva
della
politica
per
la
remunerazione
degli
amministratori e del top management.
pag. 80
Per disporre di persone dotate di adeguata competenza e
professionalità,
la
remunerazione
degli
amministratori,
sia
esecutivi sia non esecutivi, e dei componenti dell'organo di
controllo è definita tenendo conto delle pratiche di remunerazione
diffuse nei settori di riferimento e per società di analoghe
dimensioni, considerando anche le esperienze estere comparabili
pag. 86

e avvalendosi all'occorrenza di un consulente indipendente.

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
R 26 Il comitato remunerazioni è composto da soli amministratori non
esecutivi, in maggioranza indipendenti ed è presieduto da un
amministratore indipendente. Almeno un componente del comitato
possiede un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia
finanziaria o di politiche retributive, da valutarsi dall'organo di
amministrazione in sede di nomina.
pag. 77, 79
Nessun amministratore prende parte alle riunioni del comitato
remunerazioni in cui vengono formulate le proposte relative alla
propria remunerazione.
pag. 80
R 27 La politica per la remunerazione degli amministratori esecutivi e
del top management definisce:
a) un bilanciamento tra la componente fissa e la componente
variabile adeguato e coerente con gli obiettivi strategici e la politica
di
gestione
dei
rischi
della
società,
tenuto
conto
delle
caratteristiche dell'attività d'impresa e del settore in cui essa opera,
prevedendo comunque che la parte variabile rappresenti una parte
significativa della remunerazione complessiva;
b) limiti massimi all'erogazione di componenti variabili;
c) obiettivi di performance, cui è legata l'erogazione delle
componenti variabili, predeterminati, misurabili e legati in parte
significativa a un orizzonte di lungo periodo. Essi sono coerenti con
gli obiettivi strategici della società e sono finalizzati a promuoverne
il successo sostenibile, comprendendo, ove rilevanti, anche
parametri non finanziari;
d) un adeguato lasso temporale di differimento – rispetto al
momento della maturazione – per la corresponsione di una parte
significativa della componente variabile, in coerenza con le
caratteristiche dell'attività d'impresa e con i connessi profili di
rischio;
e) le intese contrattuali che consentano alla società di chiedere la
restituzione, in tutto o in parte, di componenti variabili della
remunerazione versate (o di trattenere somme oggetto di
differimento), determinate sulla base di dati in seguito rivelatisi
manifestamente errati e delle altre circostanze eventualmente
individuate dalla società;
f) regole chiare e predeterminate per l'eventuale erogazione di
indennità per la cessazione del rapporto di amministrazione, che
definiscono il limite massimo della somma complessivamente
erogabile collegandola a un determinato importo o a un
determinato numero di anni di remunerazione. Tale indennità non
è corrisposta se la cessazione del rapporto è dovuta al
raggiungimento di risultati obiettivamente inadeguati.
pag.86
R 28 I piani di remunerazione basati su azioni per gli amministratori
esecutivi e il top management incentivano l'allineamento con gli
interessi degli azionisti in un orizzonte di lungo termine,
prevedendo che una parte prevalente del piano abbia un periodo
complessivo di maturazione dei diritti e di mantenimento delle
azioni attribuite pari ad almeno cinque anni.
pag. 87
R 29 La politica per la remunerazione degli amministratori non esecutivi
prevede
un
compenso
adeguato
alla
competenza,
alla
professionalità e all'impegno richiesti dai compiti loro attribuiti in
seno all'organo di amministrazione e nei comitati consiliari; tale
compenso non è legato, se non per una parte non significativa, a
obiettivi di
performance finanziaria.
pag. 86
R 30 La remunerazione dei membri dell'organo di controllo prevede un
compenso adeguato alla competenza, alla professionalità e
all'impegno richiesti dalla rilevanza del ruolo ricoperto e alle
caratteristiche dimensionali e settoriali dell'impresa e alla sua
situazione.
pag. 86

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
R 31
L'organo di amministrazione, in occasione della cessazione dalla
carica e/o dello scioglimento del rapporto con un amministratore
esecutivo o un direttore generale, rende note mediante un
comunicato, diffuso al mercato ad esito dei processi interni che
conducono all'attribuzione o al riconoscimento di eventuali
indennità e/o altri benefici, informazioni dettagliate in merito:
a) all'attribuzione o al riconoscimento di indennità e/o altri benefici,
alla fattispecie che ne giustifica la maturazione (p.e. per scadenza
della carica, revoca dalla medesima o accordo transattivo) e alle
procedure deliberative seguite a tal fine all'interno della società;
b) all'ammontare complessivo dell'indennità e/o degli altri benefici,
alle relative componenti (inclusi i benefici non monetari, il
mantenimento dei diritti connessi a piani di incentivazione, il
corrispettivo per gli impegni di non concorrenza od ogni altro
compenso attribuito a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma) e alla
tempistica della loro erogazione (distinguendo la parte corrisposta
immediatamente da quella soggetta a meccanismi di differimento);
c) all'applicazione di eventuali clausole di restituzione (claw-back)
o trattenimento (malus) di una parte della somma;
d) alla conformità degli elementi indicati alle precedenti lettere a),
b) e c) rispetto a quanto indicato nella politica per la
remunerazione, con una chiara indicazione dei motivi e delle
procedure deliberative seguite in caso di difformità, anche solo
parziale, dalla politica stessa;
e) informazioni circa le procedure che sono state o saranno seguite
per la sostituzione dell'amministratore esecutivo o del direttore
generale cessato.
pag. 87
ART. 6 - Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi
P XVIII Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi è costituito
dall'insieme delle regole, procedure e strutture organizzative
finalizzate ad una effettiva ed efficace identificazione, misurazione,
gestione e monitoraggio dei principali rischi, al fine di contribuire al
successo sostenibile della società.
pag. 95
P XIX L'organo di amministrazione definisce le linee di indirizzo del
sistema di controllo interno e di gestione dei rischi in coerenza con
le strategie della società e ne valuta annualmente l'adeguatezza e
l'efficacia.
pag. 52, 95, 96, 97
P XX L'organo di amministrazione definisce i princìpi che riguardano il
coordinamento e i flussi informativi tra i diversi soggetti coinvolti nel
sistema di controllo interno e di gestione dei rischi al fine di
massimizzare l'efficienza del sistema stesso, ridurre le duplicazioni
di attività e garantire un efficace svolgimento dei compiti propri
dell'organo di controllo.
pag. 85, 95, 96
R 32 L'organizzazione del sistema di controllo interno e di gestione dei
rischi coinvolge, ciascuno per le proprie competenze:
a) l'organo di amministrazione, che svolge un ruolo di indirizzo e di
valutazione dell'adeguatezza del sistema;
b) il chief executive officer, incaricato dell'istituzione e del
mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione dei

pag. 95, 97
pag. 95, 98
rischi;
c) il comitato controllo e rischi, istituito all'interno dell'organo di
amministrazione, con il compito di supportare le valutazioni e le
decisioni dell'organo di amministrazione relative al sistema di
controllo interno e di gestione dei rischi e all'approvazione delle
relazioni periodiche di carattere finanziario e non finanziario. Nelle
società che adottano il modello societario "one-tier" o "two-tier", le
pag. 81, 95, 97

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
funzioni del comitato controllo e rischi possono essere attribuite
all'organo di controllo.
d) il responsabile della funzione di internal audit, incaricato di
verificare che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi
sia funzionante, adeguato e coerente con le linee di indirizzo
definite dall'organo di amministrazione;
pag. 95, 96, 100
e) le altre funzioni aziendali coinvolte nei controlli (quali le funzioni
di risk management e di presidio del rischio legale e di non
conformità), articolate in relazione a dimensione, settore,
complessità e profilo di rischio dell'impresa;
f) l'organo di controllo, che vigila sull'efficacia del sistema di

pag. 95
R 33 controllo interno e di gestione dei rischi.
L'organo di amministrazione, con il supporto del comitato controllo
e rischi:
pag. 71, 95, 98
a) definisce le linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi in coerenza con le strategie della società e
valuta, con cadenza almeno annuale, l'adeguatezza del medesimo
sistema rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di
rischio assunto, nonché la sua efficacia;
pag. 52, 96, 97
b) nomina e revoca il responsabile della funzione di internal audit,
definendone la remunerazione coerentemente con le politiche
aziendali, e assicurandosi che lo stesso sia dotato di risorse
adeguate all'espletamento dei propri compiti. Qualora decida di
affidare la funzione di internal audit, nel suo complesso o per
segmenti di operatività, a un soggetto esterno alla società, assicura
che esso sia dotato di adeguati requisiti di professionalità,
indipendenza e organizzazione e fornisce adeguata motivazione di
tale scelta nella relazione sul governo societario;
pag. 97, 100
c) approva, con cadenza almeno annuale, il piano di lavoro
predisposto dal responsabile della funzione di internal audit, sentito
l'organo di controllo e il chief executive officer;
pag. 97
d) valuta l'opportunità di adottare misure per garantire l'efficacia e
l'imparzialità di giudizio delle altre funzioni aziendali indicate nella
raccomandazione 32, lett. e), verificando che siano dotate di
adeguate professionalità e risorse;
pag. 97
e)
attribuisce
all'organo
di
controllo
o
a
un
organismo
appositamente costituito le funzioni di vigilanza ex art. 6, comma
1, lett. b) del Decreto Legislativo n. 231/2001. Nel caso l'organismo
non coincida con l'organo di controllo, l'organo di amministrazione
valuta l'opportunità di nominare all'interno dell'organismo almeno
un amministratore non esecutivo e/o un membro dell'organo di
controllo e/o il titolare di funzioni legali o di controllo della società,
al fine di assicurare il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti
nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
pag. 105
f) valuta, sentito l'organo di controllo, i risultati esposti dal revisore
legale nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione
aggiuntiva indirizzata all'organo di controllo;
pag. 97
g) descrive, nella relazione sul governo societario, le principali
caratteristiche del sistema di controllo interno e di gestione dei
rischi e le modalità di coordinamento tra i soggetti in esso coinvolti,
indicando i modelli e le best practice nazionali e internazionali di
riferimento,
esprime
la
propria
valutazione
complessiva
sull'adeguatezza del sistema stesso e dà conto delle scelte
effettuate in merito alla composizione dell'organismo di vigilanza di
cui alla precedente lettera e).
pag. 97, 105

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
R 34 Il chief executive officer:
a) cura l'identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto
delle caratteristiche delle attività svolte dalla società e dalle sue
controllate, e li sottopone periodicamente all'esame dell'organo di
amministrazione;
pag. 59, 98
b) dà esecuzione alle linee di indirizzo definite dall'organo di
amministrazione, curando la progettazione, realizzazione e
gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e
verificandone costantemente l'adeguatezza e l'efficacia, nonché
curandone l'adattamento alla dinamica delle condizioni operative e
del panorama legislativo e regolamentare;
c) può affidare alla funzione di internal audit lo svolgimento di
verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto di regole e
procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali, dandone
contestuale
comunicazione
al
presidente
dell'organo
di
amministrazione, al presidente del comitato controllo e rischi e al
presidente dell'organo di controllo;
d) riferisce tempestivamente al comitato controllo e rischi in merito
a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria
attività o di cui abbia avuto comunque notizia, affinché il comitato
possa prendere le opportune iniziative.
R 35 Il comitato controllo e rischi è composto da soli amministratori non
esecutivi, in maggioranza indipendenti ed è presieduto da un
amministratore indipendente.
pag. 77, 81
Il comitato possiede nel suo complesso un'adeguata competenza
nel settore di attività in cui opera la società, funzionale a valutare i
relativi rischi; almeno un componente del comitato possiede
un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia contabile e
finanziaria o di gestione dei rischi.
pag. 77, 81
Il comitato controllo e rischi, nel coadiuvare l'organo di
amministrazione:
a) valuta, sentiti il dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari, il revisore legale e l'organo di controllo, il
corretto utilizzo dei princìpi contabili e, nel caso di gruppi, la loro
pag. 71, 97
omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato;
b) valuta l'idoneità dell'informazione periodica, finanziaria e non
finanziaria, a rappresentare correttamente il modello di business,
le strategie della società, l'impatto della sua attività e le
performance conseguite, coordinandosi con l'eventuale comitato
previsto dalla raccomandazione 1, lett. a);
pag. 71, 97
c) esamina il contenuto dell'informazione periodica a carattere non
finanziario rilevante ai fini del sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi;
pag. 81
d) esprime pareri su specifici aspetti inerenti alla identificazione dei
principali rischi aziendali e supporta le valutazioni e le decisioni
dell'organo di amministrazione relative alla gestione di rischi
derivanti da fatti pregiudizievoli di cui quest'ultimo sia venuto a
conoscenza;
pag. 81
e) esamina le relazioni periodiche e quelle di particolare rilevanza
predisposte dalla funzione di internal audit;
pag. 73, 81
f) monitora l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza
della funzione di internal audit;
pag. 81, 96

Princìpi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance Applicato anche
con adattamenti
Non applicato Riferimento
pagina
g) può affidare alla funzione di internal audit lo svolgimento di
verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale
comunicazione al presidente dell'organo di controllo;
pag. 71, 73
R 36 h) riferisce all'organo di amministrazione, almeno in occasione
dell'approvazione della relazione finanziaria annuale e semestrale,
sull'attività svolta e sull'adeguatezza del sistema di controllo
interno e di gestione dei rischi.
pag. 71, 76, 81
Il responsabile della funzione di internal audit non è responsabile
di alcuna area operativa e dipende gerarchicamente dall'organo di
amministrazione. Egli ha accesso diretto a tutte le informazioni utili
per lo svolgimento dell'incarico.
pag. 96, 100
Il responsabile della funzione di internal audit:
a) verifica, sia in via continuativa sia in relazione a specifiche
necessità e nel rispetto degli standard internazionali, l'operatività e
l'idoneità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi,
attraverso
un
piano
di
audit
approvato
dall'organo
di
amministrazione, basato su un processo strutturato di analisi e
prioritizzazione dei principali rischi;
pag. 97, 100
b)
predispone
relazioni
periodiche
contenenti
adeguate
informazioni sulla propria attività, sulle modalità con cui viene
condotta la gestione dei rischi nonché sul rispetto dei piani definiti
per il loro contenimento. Le relazioni periodiche contengono una
valutazione sull'idoneità del sistema di controllo interno e di
gestione dei rischi;
pag. 100
c) anche su richiesta dell'organo di controllo, predispone
tempestivamente relazioni su eventi di particolare rilevanza;
pag. 71, 100
d) trasmette le relazioni di cui alle lettere b) e c) ai presidenti
dell'organo di controllo, del comitato controllo e rischi e dell'organo
di amministrazione, nonché al chief executive officer, salvo i casi
in cui l'oggetto di tali relazioni riguardi specificamente l'attività di
tali soggetti;
pag. 101
e) verifica, nell'ambito del piano di audit, l'affidabilità dei sistemi
informativi inclusi i sistemi di rilevazione contabile.
pag. 100
R 37 Il componente dell'organo di controllo che, per conto proprio o di
terzi, abbia un interesse in una determinata operazione della
società informa tempestivamente e in modo esauriente gli altri
componenti del medesimo organo e il presidente dell'organo di
amministrazione circa natura, termini, origine e portata del proprio
interesse.
pag. 64
L'organo di controllo e il comitato controllo e rischi si scambiano
tempestivamente le informazioni rilevanti per l'espletamento dei
rispettivi compiti. Il presidente dell'organo di controllo, o altro
componente da lui designato, partecipano ai lavori del comitato
controllo e rischi.
pag. 73, 81, 98

(*) Raccomandazione incompatibile con la normativa bancaria o non applicabile ad Intesa Sanpaolo, in quanto società grande a proprietà non concentrata.

Raccomandazioni Comitato Corporate Governance 2025 Riferimento nella Relazione
Completezza e tempestività dell'informazione pre-consiliare: le società
sono invitate a fornire tutte le informazioni utili sulle modalità di applicazione
della Raccomandazione 11, tenendo conto che la mancata determinazione dei
termini per l'invio preventivo dell'informativa al consiglio e ai comitati e/o la
mancata informazione sull'effettivo rispetto dei termini e/o la previsione, nel
regolamento del consiglio o adottata nelle prassi, della possibilità di derogare
alla tempestività dell'informativa per ragioni di riservatezza possono
configurare la disapplicazione della Raccomandazione 11 del Codice. In caso
di effettiva disapplicazione, si invitano pertanto le società a indicarla
chiaramente nella relazione sul governo societario, illustrando: i motivi della
disapplicazione, come la decisione di disapplicazione sia stata presa all'interno
della società e come si intenda assicurare il rispetto del Principio IX del Codice.
pagg. 51, 66, 67, 73, 77, 85
Trasparenza ed efficacia della politica di remunerazione: le società sono
invitate a fornire tutte le informazioni utili sulle modalità di applicazione della
Raccomandazione 27, tenendo conto che la previsione nella politica di
remunerazione di componenti variabili legate a generici obiettivi di sostenibilità
di cui non si forniscono gli specifici parametri di valutazione e/o di erogazioni
straordinarie una tantum di cui non sono identificati natura e obiettivi e non sono
definite adeguate procedure deliberative può configurare la disapplicazione
della Raccomandazione 27 del Codice. In caso di effettiva disapplicazione, si
invitano pertanto le società a indicarla espressamente nella relazione sul
governo societario, illustrando: i motivi, come la decisione di disapplicazione
sia stata presa all'interno della società e come si intenda assicurare il rispetto
del Principio XV del Codice.
pag. 86
Ruolo esecutivo del Presidente: le società sono invitate a fornire tutte le
informazioni utili sulle modalità di applicazione della Raccomandazione 4,
tenendo conto che la mancanza di una spiegazione adeguatamente
argomentata della scelta di attribuire al Presidente rilevanti deleghe gestionali
(sia esso il CEO o meno) può configurare una disapplicazione della
Raccomandazione 4 del Codice. In caso di effettiva disapplicazione, si invitano
pertanto le società a indicarla chiaramente nella relazione sul governo
societario, illustrando: i motivi, come la decisione di disapplicazione sia stata
presa all'interno della società e come si intenda assicurare il rispetto dei Principi
V e X del Codice.
pag. 51, 53, 59

Tabella n. 2: "Art. 123-bis - Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari"

Art. 123 bis - Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Riferimento pagina
1. La relazione sulla gestione delle società emittenti valori mobiliari ammessi alle negoziazioni
in mercati regolamentati contiene in una specifica sezione, denominata: «Relazione sul governo
societario e gli assetti proprietari», informazioni dettagliate riguardanti:
a) la struttura del capitale sociale, compresi i titoli che non sono negoziati su un
mercato regolamentato di uno Stato comunitario, con l'indicazione delle varie
categorie di azioni e, per ogni categoria di azioni, i diritti e gli obblighi connessi,
nonché la percentuale del capitale sociale che esse rappresentano;
pag. 41, 42
b) qualsiasi restrizione al trasferimento di titoli, quali ad esempio limiti al possesso di
titoli o la necessità di ottenere il gradimento da parte della società o di altri possessori
di titoli;
pag. 41
c) le partecipazioni rilevanti nel capitale, dirette o indirette, ad esempio tramite strutture
piramidali o di partecipazione incrociata, secondo quanto risulta dalle comunicazioni
effettuate ai sensi dell'articolo 120;
pag. 42
d) se noti, i possessori di ogni titolo che conferisce diritti speciali di controllo e una
descrizione di questi diritti;
pag. 41
e) il meccanismo di esercizio dei diritti di voto previsto in un eventuale sistema di
partecipazione azionaria dei dipendenti, quando il diritto di voto non è esercitato
direttamente da questi ultimi;
pag. 41
f) qualsiasi restrizione al diritto di voto, ad esempio limitazioni dei diritti di voto ad una
determinata percentuale o ad un certo numero di voti, termini imposti per l'esercizio
del diritto di voto o sistemi in cui, con la cooperazione della società, i diritti finanziari
connessi ai titoli sono separati dal possesso dei titoli;
pag. 41, 48
g) gli accordi che sono noti alla società ai sensi dell'articolo 122; pag. 42
h) gli accordi significativi dei quali la società o sue controllate siano parti e che
acquistano efficacia, sono modificati o si estinguono in caso di cambiamento di
controllo della società, e i loro effetti, tranne quando sono di natura tale per cui la
loro divulgazione arrecherebbe grave pregiudizio alla società; tale deroga non si
applica quando la società ha l'obbligo specifico di divulgare tali informazioni sulla
base di altre disposizioni di legge;
pag. 43
i) gli accordi tra la società e gli amministratori, i componenti del consiglio di gestione o
di sorveglianza, che prevedono indennità in caso di dimissioni o licenziamento senza
giusta causa o se il loro rapporto di lavoro cessa a seguito di un'offerta pubblica di
acquisto;
pag. 41
l) le norme applicabili alla nomina e alla sostituzione degli amministratori e dei
componenti del consiglio di gestione e di sorveglianza, nonché alla modifica dello
statuto, se diverse da quelle legislative e regolamentari applicabili in via suppletiva;
pag. 55, 57, 72
m) l'esistenza di deleghe per gli aumenti di capitale ai sensi dell'articolo 2443 del codice
civile ovvero del potere in capo agli amministratori o ai componenti del consiglio di
gestione di emettere strumenti finanziari partecipativi nonché di autorizzazioni
all'acquisto di azioni proprie.
pag. 41, 42

Art. 123 bis - Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Riferimento pagina
2. Nella medesima sezione della relazione sulla gestione di cui al comma 1 sono riportate le
informazioni riguardanti:
a) l'adesione ad un codice di comportamento in materia di governo societario
promosso da società di gestione dei mercati regolamentati o da associazioni di
categoria, motivando le ragioni dell'eventuale mancata adesione ad una o più
disposizioni, nonché le pratiche di governo societario effettivamente applicate dalla
società al di là degli obblighi previsti dalle norme legislative o regolamentari. La
società indica altresì dove il codice di comportamento in materia di governo
societario al quale aderisce è accessibile al pubblico;
pag. 37
b) le principali caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno
esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria, anche consolidata, ove
applicabile;
pag. 103
c) i meccanismi di funzionamento dell'assemblea degli azionisti, i suoi principali poteri,
i diritti degli azionisti e le modalità del loro esercizio, se diversi da quelli previsti dalle
disposizioni legislative e regolamentari applicabili in via suppletiva;
pag. 46
d) la composizione e il funzionamento degli organi di amministrazione e controllo e dei
loro comitati;
pag. 54, 59, 66, 71,
78
d-bis) una descrizione delle politiche in materia di diversità applicate in relazione alla
composizione degli organi di amministrazione e controllo relativamente ad aspetti
quali l'età, la composizione di genere, le disabilità o il percorso formativo e
professionale, nonché una descrizione degli obiettivi, delle modalità di attuazione e
dei risultati di tali politiche. Nel caso in cui nessuna politica sia applicata, la società
motiva in maniera chiara e articolata le ragioni di tale scelta. Se tali informazioni
sono incluse nella rendicontazione di sostenibilità di cui agli articoli 3 e 4 del decreto
legislativo adottato in attuazione dell'articolo 13 della legge 21 febbraio 2024, n. 15,
pag. 54

gli obblighi di cui alla presente lettera si considerano assolti a condizione che un riferimento a tale rendicontazione sia inserito nella relazione sul governo societario.

Glossario

Art. 123 bis - Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari Riferimento pagina

pag. 37

pag. 103

pag. 46

78

pag. 54

pag. 54, 59, 66, 71,

  1. Nella medesima sezione della relazione sulla gestione di cui al comma 1 sono riportate le

societario al quale aderisce è accessibile al pubblico;

a) l'adesione ad un codice di comportamento in materia di governo societario promosso da società di gestione dei mercati regolamentati o da associazioni di categoria, motivando le ragioni dell'eventuale mancata adesione ad una o più disposizioni, nonché le pratiche di governo societario effettivamente applicate dalla società al di là degli obblighi previsti dalle norme legislative o regolamentari. La società indica altresì dove il codice di comportamento in materia di governo

b) le principali caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria, anche consolidata, ove

c) i meccanismi di funzionamento dell'assemblea degli azionisti, i suoi principali poteri, i diritti degli azionisti e le modalità del loro esercizio, se diversi da quelli previsti dalle

d) la composizione e il funzionamento degli organi di amministrazione e controllo e dei

d-bis) una descrizione delle politiche in materia di diversità applicate in relazione alla composizione degli organi di amministrazione e controllo relativamente ad aspetti quali l'età, la composizione di genere, le disabilità o il percorso formativo e professionale, nonché una descrizione degli obiettivi, delle modalità di attuazione e dei risultati di tali politiche. Nel caso in cui nessuna politica sia applicata, la società motiva in maniera chiara e articolata le ragioni di tale scelta. Se tali informazioni sono incluse nella rendicontazione di sostenibilità di cui agli articoli 3 e 4 del decreto legislativo adottato in attuazione dell'articolo 13 della legge 21 febbraio 2024, n. 15, gli obblighi di cui alla presente lettera si considerano assolti a condizione che un riferimento a tale rendicontazione sia inserito nella relazione sul governo societario.

disposizioni legislative e regolamentari applicabili in via suppletiva;

informazioni riguardanti:

applicabile;

loro comitati;

Banca Centrale Europea o BCE

Banca Centrale Europea, istituzione dell'UE che assolve specifici compiti in materia di vigilanza prudenziale delle banche, nel quadro del Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU) composto dalla stessa BCE e dalle Autorità nazionali competenti, le cui finalità principali sono di contribuire alla sicurezza e alla solidità degli enti creditizi e alla stabilità del sistema finanziario europeo, nonché di assicurare una vigilanza prudenziale coerente ed efficace (www.ecb.europa.eu)

_________________________________________

Banca d'Italia

Banca d'Italia - banca centrale della Repubblica italiana, parte dell'Eurosistema, composto dalle banche centrali dell'area euro e dalla Banca centrale europea - è un istituto di diritto pubblico le cui principali funzioni sono dirette ad assicurare, tra l'altro, la stabilità e l'efficienza del sistema finanziario perseguendo la sana e prudente gestione degli intermediari nonché l'osservanza delle disposizioni che disciplinano la materia (www.bancaditalia.it)

Borsa o Borsa Italiana

Borsa Italiana S.p.A., società avente ad oggetto l'organizzazione, la gestione e lo sviluppo dei mercati per la negoziazione di strumenti finanziari, in cui sono ammessi anche quelli emessi da Intesa Sanpaolo S.p.A. (www.borsaitaliana.it) _________________________________________

_________________________________________

c.c.

codice civile _________________________________________

Capogruppo

Intesa Sanpaolo quale Capogruppo del Gruppo Bancario, ai sensi del Testo unico bancario _________________________________________

Codice di Corporate Governance o Codice

Codice di Corporate Governance, approvato dal Comitato per la Corporate Governance il 31 gennaio 2020.

_________________________________________

Consiglio

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo _________________________________________

Consigliere/i

Il/i componente/i del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo _________________________________________

Consob

Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Autorità di controllo del mercato finanziario italiano, che vigila sulla trasparenza e correttezza dei comportamenti degli operatori (www.consob.it)

Dichiarazione Consolidata non Finanziaria (DCNF)

_________________________________________

Dichiarazione redatta e pubblicata ai sensi del D. Lgs. n. 254/2016, di attuazione della Direttiva europea n. 2014/95/UE che contiene informazioni relative ai temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione. Il D. Lgs. n. 125/2024 ha abrogato il D. Lgs. n. 254/2016 e ha sostituito la precedente disciplina sulla Dichiarazione non Finanziaria con la previsione della Rendicontazione di sostenibilità, inclusa in un'apposita sezione della relazione sulla gestione

Dirigente Preposto

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di cui all'art. 154-bis del Testo unico della finanza)

_________________________________________

_________________________________________

Disposizioni di Vigilanza

Disposizioni emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio delle proprie funzioni di regolamentazione, indirizzate alle banche e ai gruppi bancari

Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazione

_________________________________________

Disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari, contenute nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo IV, Cap. 2)

_________________________________________

Disposizioni di Vigilanza sul governo societario Disposizioni in materia di governo societario delle banche, contenute nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo IV, Cap. 1)

Disposizioni di Vigilanza sul sistema dei controlli

_________________________________________

Disposizioni in materia di sistema dei controlli interni delle banche, contenute nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo IV, Cap. 3)

_________________________________________

European Banking Authority o EBA

European Banking Authority, autorità indipendente dell'Unione europea, che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo

_________________________________________

Financial Stability Board o FSB

Financial Stability Board, Organismo indipendente che, in collaborazione con le istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e nell'interesse della stabilità finanziaria globale, promuove lo sviluppo e il rafforzamento di regolamentazione e supervisione efficaci nonché di specifiche policies di settore (www.financialstabilityboard.org)

Gruppo Bancario o Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo

_________________________________________

Il Gruppo Bancario è composto dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo e dalle società bancarie, finanziarie e strumentali - con sede legale in Italia e all'estero dalla stessa controllate, direttamente o indirettamente

_________________________________________

Gruppo o Gruppo Intesa Sanpaolo

il Gruppo è composto dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo e dalle società - con sede legale in Italia e all'estero – dalla stessa controllate direttamente o indirettamente, ivi comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario

_________________________________________

_________________________________________

Intesa Sanpaolo o Società o Banca

Intesa Sanpaolo S.p.A.

Organismo di Vigilanza

Organismo dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, al quale è affidato - ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa delle società - il compito di vigilare sull'efficace attuazione, sul funzionamento, sull'osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del predetto Decreto

Regolamento di Borsa

Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana _________________________________________

_________________________________________

Regolamento Emittenti

Regolamento di attuazione del Testo unico della finanza, concernente la disciplina degli emittenti, adottato dalla Consob con Delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modificazioni

_________________________________________

Regolamento Consob parti correlate

Regolamento emanato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successive modificazioni), in materia di operazioni con parti correlate

_________________________________________

Regolamento OPC

Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB, aggiornato dal Consiglio di Amministrazione a giugno 2021

_________________________________________

Relazione sulla Governance

La Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari ex art. 123-bis del Testo unico della finanza

_________________________________________

Relazione sulle Remunerazioni

La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ex art. 123-ter del Testo unico della finanza e successive disposizioni attuative

_________________________________________

Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità

Rendicontazione redatta ai sensi del D. Lgs. n. 125/2024, di attuazione della Direttiva europea n. 2022/2464/UE - inclusa in un'apposita sezione della relazione sulla gestione - che comprende le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto della società sulle questioni di sostenibilità nonché le informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull'andamento della società, sui suoi risultati e sulla sua situazione

Sito internet della Banca o sito internet della Società

_________________________________________

Il sito internet istituzionale group.intesasanpaolo.com _________________________________________

Statuto

Statuto sociale di Intesa Sanpaolo (consultabile nel sito internet della Banca, sezione Governance) _________________________________________

Testo unico bancario

Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 – Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia

_________________________________________

Testo unico della finanza

Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 – Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria

_________________________________________

Contatti

European Banking Authority o EBA

Financial Stability Board o FSB

(www.financialstabilityboard.org)

europeo

Sanpaolo

indirettamente

European Banking Authority, autorità indipendente dell'Unione europea, che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario Regolamento Consob parti correlate

di Amministrazione a giugno 2021

Relazione sulla Governance

Relazione sulle Remunerazioni

disposizioni attuative

correlate

finanza

Società

Statuto

creditizia

group.intesasanpaolo.com

Testo unico bancario

Testo unico della finanza

intermediazione finanziaria

Regolamento OPC

Regolamento emanato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successive modificazioni), in materia di operazioni con parti

_________________________________________

Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB, aggiornato dal Consiglio

_________________________________________

La Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari ex art. 123-bis del Testo unico della

_________________________________________

La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ex art. 123-ter del Testo unico della finanza e successive

_________________________________________

Sito internet della Banca o sito internet della

Il sito internet istituzionale

_________________________________________

Statuto sociale di Intesa Sanpaolo (consultabile nel sito internet della Banca, sezione Governance) _________________________________________

Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 – Testo unico delle leggi in materia bancaria e

_________________________________________

Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 – Testo unico delle disposizioni in materia di

_________________________________________

Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità Rendicontazione redatta ai sensi del D. Lgs. n. 125/2024, di attuazione della Direttiva europea n. 2022/2464/UE - inclusa in un'apposita sezione della relazione sulla gestione - che comprende le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto della società sulle questioni di sostenibilità nonché le informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull'andamento della società, sui suoi risultati e sulla sua situazione _________________________________________

_________________________________________

Financial Stability Board, Organismo indipendente che, in collaborazione con le istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e nell'interesse della stabilità finanziaria globale, promuove lo sviluppo e il rafforzamento di regolamentazione e supervisione efficaci nonché di specifiche policies di settore

_________________________________________

Gruppo Bancario o Gruppo Bancario Intesa

Il Gruppo Bancario è composto dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo e dalle società bancarie, finanziarie e strumentali - con sede legale in Italia e all'estero dalla stessa controllate, direttamente o

_________________________________________

il Gruppo è composto dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo e dalle società - con sede legale in Italia e all'estero – dalla stessa controllate direttamente o indirettamente, ivi comprese le società che non

_________________________________________

_________________________________________

Organismo dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, al quale è affidato - ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa delle società - il compito di vigilare sull'efficace attuazione, sul funzionamento, sull'osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ai

_________________________________________

Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da

_________________________________________

Regolamento di attuazione del Testo unico della finanza, concernente la disciplina degli emittenti, adottato dalla Consob con Delibera n. 11971 del 14

_________________________________________

maggio 1999 e successive modificazioni

Gruppo o Gruppo Intesa Sanpaolo

fanno parte del Gruppo Bancario

Intesa Sanpaolo S.p.A.

Organismo di Vigilanza

sensi del predetto Decreto

Regolamento di Borsa

Regolamento Emittenti

Borsa Italiana

Intesa Sanpaolo o Società o Banca

Intesa Sanpaolo S.p.A.

Sede legale:

Piazza San Carlo, 156 10121 Torino Tel. 011 5551

Sede secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Tel. 02 87911

Consulenza Societaria, Adempimenti Societari e Governance Capogruppo [email protected]

Internet group.intesasanpaolo.com

Inquadra il QR code con lo smartphone per accedere direttamente al sito internet

Premedia & print: Agema®

Intesa Sanpaolo S.p.A., nel rispetto dell'ambiente, ha stampato questo bilancio su carta proveniente da foreste gestite in maniera responsabile e altre fonti controllate secondo i criteri FSC® (Forest Stewardship Council®)

Antonio Joli, Veduta del Golfo di Napoli dalle falde del Vesuvio

Il grande dipinto del pittore e scenografo del Settecento Antonio Joli, fa parte delle collezioni d'arte di Intesa Sanpaolo ed è esposto in modo permanente nelle Gallerie d'Italia di Napoli nell'ambito del percorso espositivo "Da Caravaggio a Gemito", che comprende anche altre due vedute di Napoli del suo predecessore Gaspar van Wittel.

In copertina:

Antonio Joli (Modena, 1700 circa - Napoli 1777) Veduta del Golfo di Napoli dalle falde del Vesuvio 1765-1770 ca olio su tela, 157 x 235,5 cm Collezione Intesa Sanpaolo Gallerie d'Italia - Napoli

La suggestiva raffigurazione del golfo di Napoli visto dalle falde del Vesuvio, esempio tra i più significativi del vedutismo celebrativo di Joli, appartiene al periodo maturo dell'artista, quello che segue il 1762, quando, dopo frequenti soggiorni formativi a Roma e a Venezia, è attivo definitivamente a Napoli, come brillante scenografo e pittore di vedute, nei modi di Canaletto e di Bellotto. Di quest'ultima produzione, il dipinto in esame esprime le componenti più tipiche, tra cui la scelta di rappresentare momenti particolari della vita di corte, all'interno di ampie e scenografiche visioni della città di Napoli. In questo caso, ad animare il paesaggio, frutto di una attenta e lucida osservazione di Joli sul reale, vi è un corteo di dignitari che passeggia nel giardino della Villa Reale di Portici, insieme al vicerè Ferdinando IV di Borbone omaggiato da un frate cappuccino. In altri dipinti saranno la passeggiata a cavallo di Ferdinando nel parco di Capodimonte o il gioco della palla nel vallo aragonese, o ancora il ritorno in carrozza di Ferdinando e Maria Carolina lungo la via di Foria partenopea, a offrire al pittore un valido pretesto per orchestrare suggestive vedute di Napoli. Questa veduta, che propone la città, comprendendo anche i Campi Flegrei e Ischia riprende il disegno eseguito dallo stesso Joli per l'apparato decorativo della "Mappa topografica" di Napoli, proposta dal duca Giovanni Carafa di Noja nel 1750, ma pubblicata solo nel 1775. Com'è frequente nel pittore modenese, i punti di vista di questa veduta si moltiplicano, combinandosi sapientemente in un'immagine globale, autentica,complessa. L'occhio dell'autore coglie Napoli nella sua totalità, girandovi attorno, con un'impaginazione visiva che costituisce la vera modernità del vedutismo di Joli, artista per altro supportato da una notevole maestria tecnica e da un pittoricismo ricco di suggestioni. La sequenza di alberi che scandisce il cielo, infatti, apre ad un'immagine non solo descritta nei minimi particolari, ma anche vibrante di luce e di colori, dosati su tonalità chiare e sui delicati scarti chiaroscurali, creati tra i primi piani in ombra e lo sfondo illuminato.

Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.