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Generalfinance

Quarterly Report Mar 19, 2025

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Quarterly Report

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BILANCIO 2024

INDICE GENERALE

RELAZIONE SULLA GESTIONE
5
CONTESTO MACROECONOMICO E MERCATO DEL FACTORING NEL 2024 7
QUADRO NORMATIVO. LA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DI FACTORING 13
ANDAMENTO E RISULTATO DELLA GESTIONE 16
GLI INDICATORI DI RISULTATO 21
TURNOVER 22
DATI ECONOMICI 23
DATI PATRIMONIALI E ASSET QUALITY 23
PATRIMONIO NETTO E CAPITAL RATIOS 24
ASPETTI DI RILIEVO INTERVENUTI NEL CORSO DELL'ESERCIZIO 24
ALTRI ASPETTI 26
FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO 29
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE 31
PROPOSTA DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO 32
SCHEMI DI BILANCIO
33
STATO PATRIMONIALE 34
CONTO ECONOMICO 35
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA 36
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 37
RENDICONTO FINANZIARIO 39
NOTA INTEGRATIVA 41
PARTE A – POLITICHE CONTABILI 42
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE 58
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO 80
PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI 90

ORGANI SOCIALI

Consiglio di Amministrazione

Nome e cognome Carica
Maurizio Dallocchio()()(***) Presidente
Mauro Selvetti()()(***) Vicepresidente
Massimo Gianolli(***) Amministratore Delegato
Leonardo Luca Etro()()(***) Amministratore
Maria Luisa Mosconi()()(***) Amministratore
Annalisa Raffaella Donesana()()(***) Amministratore
Marta Bavasso()()(***) Amministratore
Gabriele Albertini ()()(***) Amministratore
Federica Casalvolone ()()(***) Amministratore

(*) Amministratore indipendente ai sensi dell'articolo 147-ter, comma 4, del TUF.

(**) Amministratore indipendente ai sensi dell'articolo 2 del Codice di Corporate Governance.

(***) Amministratore esecutivo.

(****) Amministratore non esecutivo.

Collegio sindacale

Nome e cognome Carica
Paolo Francesco Maria Lazzati Presidente del Collegio sindacale
Marco Carrelli Sindaco effettivo
Maria Enrica Spinardi Sindaco effettivo
Andrea di Giuseppe Cafà Sindaco supplente
Luca Zambanini Sindaco supplente

Società di revisione Deloitte & Touche S.p.A.

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Ugo Colombo

PAGINA NON UTILIZZATA

RELAZIONE SULLA GESTIONE

Relazione del Consiglio Di Amministrazione sulla gestione relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 (art. 2428 c.c.)

Signori Azionisti,

il bilancio al 31 dicembre 2024, sottoposto alla vostra approvazione, è stato redatto dagli Amministratori nel rispetto dei principi contabili internazionali emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, tenendo conto delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRC) in vigore alla data di riferimento del bilancio.

Esso è stato redatto in conformità agli schemi e alle istruzioni emanate da Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 in materia di "bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", in esecuzione di quanto stabilito dall'art. 9 del d.lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge, nonché in considerazione delle ulteriori specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate, contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.

Il bilancio al 31 dicembre 2024 è composto dai seguenti documenti: Stato Patrimoniale e Conto Economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, Rendiconto finanziario e Nota integrativa.

Poiché Generalfinance S.p.A. ("Società" o "Generalfinance"), a partire dal 29 giugno 2022, è una società con azioni quotate sul mercato Euronext STAR Milan, alla relazione sulla gestione si aggiunge la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" redatta ai sensi dell'articolo 123-bis del Testo Unico della Finanza. Inoltre, la Società mette a disposizione del pubblico una "Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti", con le modalità stabilite dalla Consob con regolamento.

Le valutazioni e i giudizi degli Amministratori sono stati formulati secondo una prospettiva di continuità aziendale, alla luce dei positivi dati reddituali e finanziari storici - confermati anche dalle risultanze del bilancio 2024 - e prospettici registrati dalla Società e nel rispetto dei principi generali di corretta rappresentazione dei fatti e di prudente valutazione dei dati, nel contesto dell'attuale scenario economico-finanziario.

L'esercizio 2024, il quarantaduesimo anno dalla costituzione, si è chiuso con un utile netto di euro 21.099.149. I principali indicatori di riferimento, così come l'andamento degli aggregati economici e patrimoniali, l'ampia dotazione patrimoniale e le riserve di liquidità disponibili consentono ragionevolmente di escludere il rischio, attuale e prospettico, di interruzione della continuità aziendale e confermano la capacità della Società di produrre risultati positivi e generare flussi di cassa dalla gestione caratteristica. Tale conclusione è stata raggiunta anche considerando l'analisi degli impatti correnti e potenziali futuri rivenienti dal contesto macroeconomico e geopolitico attuale e prospettico, sulla situazione finanziaria e sui risultati economici della Società sulla base delle evidenze attualmente disponibili e degli scenari allo stato ipotizzabili, pur nella consapevolezza che non sia possibile determinare con ragionevole certezza tali eventuali impatti.

CONTESTO MACROECONOMICO E MERCATO DEL FACTORING NEL 2024 1

Contesto macroeconomico

In Italia il prodotto ha ristagnato nel terzo trimestre del 2024, ancora frenato dalla debolezza della manifattura a fronte della lieve espansione dei servizi e delle costruzioni. I consumi delle famiglie hanno segnato un deciso incremento, mentre gli investimenti sono fortemente diminuiti e il contributo delle esportazioni nette è stato negativo. Sulla base di nostre valutazioni, l'attività è rimasta debole anche nei mesi autunnali. Le nostre più recenti proiezioni prefigurano un'accelerazione del PIL nel triennio 2025-27, con ritmi di crescita di circa l'1 per cento all'anno nella media del periodo.

Nel terzo trimestre l'attività economica è rimasta invariata rispetto ai tre mesi precedenti. La domanda interna ha sostenuto l'andamento del PIL grazie alla crescita dei consumi delle famiglie e al contributo della variazione delle scorte, che hanno più che compensato la flessione degli investimenti. Il calo dell'accumulazione di capitale ha riguardato quasi tutte le principali componenti; in particolare, quella dei beni strumentali si è ridotta su base tendenziale per il quarto trimestre consecutivo. Crescono gli investimenti in fabbricati non residenziali, che beneficiano della realizzazione delle opere connesse con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L'interscambio con l'estero ha invece sottratto 0,7 punti percentuali alla crescita del PIL, a causa della netta contrazione delle esportazioni di beni e servizi e del forte aumento delle importazioni. Dal lato dell'offerta, il valore aggiunto ha continuato a scendere nell'industria in senso stretto (-1,0 per cento), mentre è lievemente salito nelle costruzioni e nei servizi (0,3 e 0,2 per cento, rispettivamente). Nel terziario sono proseguite in maniera più accentuata sia l'espansione nei servizi di commercio, trasporto e alloggio, sia la contrazione in quelli professionali; l'attività di mercato nel comparto immobiliare segna un calo per la prima volta dall'inizio del 2021.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.1/2025

.

Secondo nostre stime, il prodotto sarebbe rimasto debole anche nel quarto trimestre. Si è protratta, pur attenuandosi, la fiacchezza nella manifattura, mentre il valore aggiunto risulterebbe di nuovo in lieve aumento nelle costruzioni e nei servizi. Dal lato della domanda, il recupero delle esportazioni nette, dovuto a una diminuzione delle importazioni, si sarebbe accompagnato a una dinamica ancora tenue degli investimenti e a un'attenuazione del contributo dei consumi dopo il balzo del trimestre precedente. L'indicatore Ita-coin, che misura la dinamica del

1Nel capitolo vengono citati e/o riportati ampi stralci del "Bollettino Economico n.1/2025" della Banca d'Italia e Assifact, circolare statistica 60-24 "Il factoring in cifre - Sintesi dei dati di settembre 2024"

prodotto depurata dalla volatilità congiunturale, si è mantenuto su valori prossimi allo zero nei mesi autunnali, confermando il proseguimento della debolezza dell'attività economica. In base alle nostre proiezioni macroeconomiche più recenti, il PIL, cresciuto dello 0,5 per cento nel 2024 (dello 0,7, escludendo la correzione per le giornate lavorative), si espanderebbe in media all'1,0 per cento nel triennio 2025-27.

PIL e principali componenti (1)
(variazioni percentuali sul periodo precedente e punti percentuali)
2023
2023
2024
VOCI 4° trim. 1° trim. 2° trim. 3° trim.
PIL 0.7 0.0 0,3 0.2 0.0
Importazione di beni e servizi -0.4 -1.1 -1.0 0.3 1.2
Domanda nazionale (2) 0,3 -0,9 0,1 0,7 0.7
Consumi nazionali
spesa delle famiglie (3)
spesa delle Amministrazioni pubbliche
1,2
1.0
1.9
-1.2
-1.7
0,3
0.0
0,2
-0,6
0.6
0.6
0,9
1.0
1,4
-0,2
Investimenti fissi lordi
costruzioni
beni strumentali (4)
8.5
14,5
2,3
1.5
2,3
0,7
-0.9
0,3
-2,2
-0.4
-1,0
0,2
-1.2
0,2
-2.9
Variazioni delle scorte (5) -2.5 -0,3 0,3 0.3 0.2
Esportazioni di beni e servizi 0.8 1,3 -0,2 -1,2 -0.9
Esportazioni nette (6) 0,4 0.8 0,3 -0.5 -0.7

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.1/2025

Le imprese

Nel quarto trimestre l'attività delle imprese è rimasta debole, ancora frenata dall'andamento del comparto manifatturiero. I servizi avrebbero continuato a espandersi, seppure lievemente, così come le costruzioni, grazie anche alle opere non residenziali legate al PNRR.

Nella media del bimestre ottobre-novembre la produzione industriale è aumentata dello 0,1 per cento rispetto all'estate. Per le componenti dei beni di consumo (soprattutto non durevoli), dei prodotti energetici e, in misura minore, di quelli strumentali si è registrata un'espansione, mentre la componente relativa ai beni intermedi è scesa. Riduzioni marcate hanno tuttavia riguardato nuovamente la fabbricazione dei mezzi di trasporto, che riflette la crisi del comparto nell'area dell'euro. Circa la metà dei settori è risultata in crescita a novembre nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.1/2025

Nei mesi autunnali l'indice PMI per la manifattura è peggiorato, rimanendo al di sotto della soglia di espansione per il settimo trimestre consecutivo. Analoghi segnali di debolezza emergono dalle inchieste qualitative. Le imprese italiane riportano un progressivo deterioramento dei livelli di produzione e degli ordini, sia nei giudizi correnti sia nelle attese; il pessimismo è più marcato tra le aziende che producono beni intermedi e strumentali. La carenza della domanda, tanto domestica quanto estera, continua a essere indicata come il principale fattore che frena la produzione. Complessivamente, le nostre stime per dicembre − che tengono conto dei dati sui consumi di elettricità e di gas, sul traffico autostradale e su rotaia, nonché degli indicatori qualitativi sulla fiducia e sulle aspettative delle imprese − suggeriscono una prosecuzione della fiacchezza dell'attività industriale in autunno: vi contribuisce la fiacchezza del ciclo manifatturiero nell'area dell'euro, in particolare in Germania.

Nei mesi autunnali gli indici PMI per il settore terziario prefigurano una crescita modesta dell'attività. Anche gli indicatori di fiducia relativi alle imprese che offrono servizi di mercato forniscono segnali di rallentamento, sia negli affari correnti sia negli ordini; sono invece positivi e in miglioramento i giudizi delle aziende del commercio al dettaglio. Le inchieste della Banca d'Italia condotte tra novembre e dicembre dello scorso anno confermano l'indebolimento della domanda nel comparto.

Nel terzo trimestre gli investimenti sono diminuiti (-1,2 per cento), proseguendo la tendenza in atto dall'inizio dell'anno. Il calo ha riguardato tutte le principali componenti, ad eccezione delle costruzioni. In questo settore la marcata riduzione nel comparto abitativo è stata più che compensata dalla crescita in quello non residenziale, favorita dalla realizzazione dei progetti del PNRR. Gli investimenti in macchinari e attrezzature, in forte contrazione, hanno risentito della persistente fiacchezza del ciclo manifatturiero, nonché delle incertezze relative all'attuazione del piano Transizione 5.0. È tuttavia positivo, ma più contenuto nell'industria in senso stretto, il saldo tra la quota di aziende che si attendono per il 2025 un'espansione della spesa nominale per investimenti e quella delle imprese che ne indicano una riduzione. I giudizi sono più favorevoli nelle costruzioni, dove oltre la metà delle aziende prevede di beneficiare dei provvedimenti connessi con il PNRR.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.1/2025

Il credito e le condizioni di finanziamento

l taglio dei tassi ufficiali si sta trasmettendo al costo della raccolta bancaria e a quello del credito in linea con le regolarità storiche. I prestiti alle società non finanziarie si sono ulteriormente ridotti, in un contesto di persistente fiacchezza della domanda di credito e di criteri di offerta ancora restrittivi. Le imprese hanno inoltre effettuato rimborsi netti di titoli obbligazionari. Il credito alle famiglie resta debole, sebbene i mutui per l'acquisto di abitazioni abbiano registrato una lieve accelerazione, riflettendo la moderata espansione della domanda. Tra agosto e novembre il costo marginale della raccolta bancaria è sceso di 26 punti base (all'1,7 per cento). Vi hanno contribuito il calo dei tassi sul mercato interbancario, il minore costo della raccolta obbligazionaria e la flessione del rendimento dei nuovi depositi con durata prestabilita; il tasso sui depositi in conto corrente, su cui la restrizione monetaria del periodo 2022-23 si era riflessa in misura contenuta, è rimasto invariato (0,5 per cento). La raccolta bancaria ha

continuato a contrarsi (-2,2 per cento sui dodici mesi): il rimborso dei fondi TLTRO3 e il calo delle passività detenute da non residenti è stato solo in parte compensato dalla crescita delle altre fonti di finanziamento.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.1/2025

La trasmissione del calo dei tassi ufficiali al costo del credito alle società non finanziarie è in linea con le regolarità storiche: tra agosto e novembre si sono ridotti i tassi di interesse sia sui nuovi prestiti bancari (4,5 per cento, da 5,1), rispecchiando il calo del tasso di riferimento privo di rischio, sia su quelli già in essere, per via dell'ampia quota di operazioni a tasso variabile. Anche il costo medio dei nuovi mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è sceso (3,2 per cento, da 3,6), come quello del credito al consumo (8,5 per cento, da 8,8).

In novembre i prestiti alle imprese hanno continuato a ridursi, seppure in misura minore rispetto ad agosto (-1,5 per cento, da -5,3 sui tre mesi). La flessione – riconducibile principalmente alla quota dei rimborsi, elevata nel confronto storico – risulta più accentuata per le imprese con meno di 20 addetti e per il comparto della manifattura. Le banche italiane intervistate in settembre nell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro (Bank Lending Survey) hanno segnalato nel terzo trimestre un ulteriore lieve calo della domanda di prestiti da parte delle aziende, dovuto principalmente a un maggiore ricorso all'autofinanziamento; allo stesso tempo hanno riportato criteri di offerta invariati su livelli restrittivi.

Per il quarto trimestre del 2024 gli intermediari si attendevano criteri stabili e una crescita della domanda di finanziamenti. Le condizioni di accesso al credito rimarrebbero restrittive anche secondo l'Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta dalla Banca d'Italia presso le imprese tra la fine di novembre e la metà di dicembre, in particolare per le aziende medio-piccole, e – secondo i dati dell'Istat – per quelle della manifattura e delle costruzioni. In novembre i finanziamenti alle famiglie sono rimasti deboli, nonostante la leggera ripresa dei mutui e la crescita significativa del credito al consumo. Secondo quanto segnalato dagli intermediari italiani nella Bank Lending Survey, nel terzo trimestre l'aumento della richiesta di finanziamenti per l'acquisto di abitazioni da parte delle famiglie avrebbe riflesso soprattutto la riduzione del livello generale dei tassi di interesse; i criteri di offerta per questi prestiti sono rimasti sostanzialmente immutati. Sulla base delle previsioni delle banche, nello scorcio del 2024 i criteri per la concessione di mutui si sarebbero lievemente allentati e la domanda di finanziamenti per l'acquisto di abitazioni sarebbe cresciuta. Nel terzo trimestre del 2024 la persistente debolezza della domanda di credito delle aziende si è associata, per la prima volta negli ultimi dodici mesi, a rimborsi netti di titoli obbligazionari (per 1,8 miliardi di euro): il calo delle emissioni lorde è stato compensato solo in parte dalla riduzione dei rimborsi. Secondo dati preliminari di fonte Bloomberg, alla fine del 2024 le emissioni nette delle società non finanziarie sarebbero ulteriormente diminuite rispetto all'autunno. Il finanziamento netto mediante capitale di rischio è rimasto contenuto. Dall'inizio di ottobre i rendimenti delle obbligazioni delle società non finanziarie italiane sono saliti di circa 6 punti base (al 3,7 per cento), in linea con l'aumento del tasso di riferimento privo di rischio.

Mercato del factoring – ultima situazione trimestrale

Il mercato del factoring al termine del terzo trimestre 2024 ha registrato un turnover di 209,8 miliardi di euro, in crescita dell'1,5% rispetto all'anno precedente. Il turnover cumulativo da operazioni di supply chain finance al 30 settembre è stato pari a 20,6 miliardi di euro, registrando una crescita in linea con quella del mercato nel suo complesso. Gli operatori prevedono per l'intero 2025 una crescita del turnover nell'ordine del 4%. Il turnover internazionale ha evidenziato una prosecuzione della crescita del turnover nel terzo trimestre del 2024, registrando una performance pari al +18% rispetto allo stesso periodo del 2023. I crediti commerciali acquistati nei primi nove mesi del 2024 verso la Pubblica Amministrazione sono pari a 14,2 miliardi di euro (in calo del 3,9% a/a). A settembre 2024, i crediti in essere ammontano a 7,2 miliardi di euro, di cui 3,0 miliardi risultano scaduti in relazione ai tempi di pagamento notoriamente lunghi degli Enti Pubblici.

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Turnover Cumulativo 209.774.908 1,48%
Pro solvendo 41.643.478 20%
Pro soluto 168.131.429 80%
Outstanding 59.104.593 0,33%
Pro solvendo 15.249.095 26%
Pro soluto 43.855.498 74%
Anticipi e corrispettivi pagati 47.380.736 -0,28%

Fonte: Assifact, circolare statistica 60-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di settembre 2024".

Fonte: Assifact, circolare statistica 60-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di settembre 2024".

Circa 32.100 imprese ricorrono al factoring, il 63% delle quali è composto da PMI. Il settore manufatturiero risulta prevalente.

Fonte: Assifact, circolare statistica 60-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di settembre 2024".

Gli anticipi e i corrispettivi pagati, pari a 47,4 miliardi di euro, risultano sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I crediti deteriorati alla fine del terzo trimestre 2024 (5,49%) risultano lievemente in aumento rispetto a giugno (5,02%). Le sofferenze rappresentano l'1,70% dell'esposizione lorda complessiva. Le politiche di copertura dei crediti deteriorati risultano molto prudenti rispetto a inadempienze probabili e sofferenze.

Fonte: Assifact, circolare statistica 06-25 "La definizione di default nel factoring e la Pubblica Amministrazione".

Mercato del factoring – situazione mensile a dicembre 2024

Sulla base dell'ultimo rapporto mensile disponibile, il turnover dell'anno 2024 risulta pari a circa 289 miliardi di euro, in decremento dello 0,4% circa sull'anno precedente (in aumento dell'1% rispetto all'anno precedente al netto degli acquisti di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi). L'outstanding alla data di riferimento si posiziona a circa 71 miliardi, con una crescita dello 0,5% sull'anno precedente, mentre le anticipazioni ammontano a circa 59 miliardi, con una crescita dell'1,8% anno su anno.

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Var. % rispetto all'anno
precedente al netto acquisti
crediti fiscali derivanti da
bonus edilizi
Turnover Cumulativo1 288.587.255 -0,40% 1,00%
Pro solvendo 55.840.471 19%
Pro soluto 232.746.784 81%
Outstanding 70.656.943 0,52%
Pro solvendo 15.723.862 22%
Pro soluto 54.933.081 78%
Anticipi e corrispettivi pagati 59.153.398 1,77%
1 di cui Turnover riveniente da
operazioni di
Supply Chain Finance
28.025.064 10% 0,89%

Fonte: Assifact, circolare statistica 05-25 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di dicembre 2024".

QUADRO NORMATIVO. LA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DI FACTORING

Il quadro normativo e regolamentare riflette le spinte evolutive del sistema che impongono agli intermediari bancari e finanziari riflessioni sul modello e sulle strategie di business, per governare nuovi rischi, nuove tecnologie e nuovi paradigmi più sostenibili.

Fra le novità registrate nel corso del passato esercizio, con riferimento specifico al factoring, va segnalata innanzitutto l'emanazione da parte dell'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato (UNIDROIT) della Legge Modello sul Factoring (MLF). UNIDROIT sottolinea che MLF, approvata nel maggio del 2023, fornisce un regime giuridico completo e autonomo per facilitare le operazioni di factoring. Lo strumento comprende una serie di norme rivolte principalmente agli Stati che non hanno ancora implementato un framework giuridico moderno e completo per il factoring ma, anche per gli Stati che hanno intrapreso tale percorso di riforma, MLF fornisce regole che potrebbero rafforzare ulteriormente il loro framework e incoraggiare il factoring, le cessioni di crediti e il trade finance.

A livello nazionale, sono proseguite le emanazioni di provvedimenti per l'attuazione del PNRR e per la realizzazione dell'agenda delle riforme. Ampio dibattito, in questo ambito, sull'applicazione e sull'evoluzione del Codice Appalti, che con riferimento specifico al factoring, ha registrato una riduzione del termine per il rifiuto della cessione da parte del debitore ceduto pubblico. Non sono mancate le norme, purtroppo ricorrenti, che introducono limiti alla possibilità di azionare il credito e di far valere le ragioni del creditore nell'ambito dei crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione. Resta in ogni caso ancora in corso il processo di riforma della Pubblica Amministrazione, che dovrebbe andare nella direzione della semplificazione procedurale.

Transizione digitale e transizione sostenibile rappresentano le direttrici fondamentali e trasversali a tutte le altre tematiche che sono e saranno oggetto degli interventi regolamentari, sia a livello domestico che internazionale. A livello europeo, prosegue il dinamismo delle autorità di regolamentazione e supervisione impegnate in un'importante azione di armonizzazione e di adeguamento del quadro regolamentare rivolto agli intermediari creditizi e finanziari, per affrontare e accompagnare i cambiamenti in atto, incoraggiare l'innovazione e anche presidiare la stabilità complessiva del sistema.

Dal punto di vista della normativa prudenziale, nel corso dell'esercizio si è completato il processo di revisione con l'emanazione del testo definitivo della riforma del Capital Requirement Regulation (CRR3), che ha richiesto per il settore del factoring uno sforzo notevole nel tentativo di ottenere il riconoscimento del basso profilo di rischio del factoring attraverso la proposta di interventi sul trattamento dell'assicurazione del credito, sulla ponderazione applicabile ai crediti commerciali acquistati e sulla disciplina della definizione di default di cui all'art. 178.

La definizione di default per i crediti commerciali acquistati dopo il CRR3. Con la possibile introduzione di un nuovo

obbligo regolamentare volto a limitare i termini nominali di pagamento delle fatture, riprende intensità il dibattito finalizzato a risolvere le ben note problematiche connesse con la definizione di default EBA. Nel corso dell'esercizio è stato emanato il testo definitivo della riforma del Capital Requirement Regulation (CRR3), che prevede per EBA un mandato specifico ad aggiornare le proprie linee guida sulla definizione di default per introdurre maggiore flessibilità, in particolare con riferimento ai crediti ristrutturati. Grazie agli sforzi della Federazione europea del factoring, EBA ha introdotto anche la revisione del trattamento del factoring nel proprio piano di attività relativamente a tale mandato. Ad oggi sono in corso frequenti colloqui fra EUF ed EBA per introdurre modifiche al trattamento specifico dei crediti commerciali acquistati nelle linee guida per la definizione di default che possano aumentarne la flessibilità consentendo di contenere il livello di "falsi positivi" nell'individuare le esposizioni deteriorate.

Con riguardo ai principali provvedimenti adottati o in discussione a livello nazionale di maggiore interesse per il settore, si ricorda quanto segue.

Il nuovo Codice dei contratti pubblici, introdotto dal D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 ed efficace dal 1° luglio 2023, non ha comportato modifiche della disciplina della cessione dei crediti della Pubblica Amministrazione rispetto al Codice precedente, se non meramente formali e di posizionamento delle norme all'interno dell'articolato normativo.

Tuttavia, il cosiddetto DL PNRR, del 2 marzo 2024 (DL. 19/24 convertito con modificazioni dalla L. 29 aprile 2024, n. 56) ha ridotto da quarantacinque a trenta giorni dalla notifica il termine entro il quale le stazioni appaltanti possono rifiutare le cessioni dei crediti da corrispettivo di appalto, concessione e concorso di progettazione.

La Legge 15 marzo 2024 n. 28 che converte il decreto-legge 18 gennaio 2024, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico (cd DL Ex-Ilva) include, fra le norme per la tutela dell'indotto delle grandi imprese ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria, la prededucibilità del factoring anche per le cessioni anteriori all'avvio della procedura. In particolare, è previsto che i crediti vantati dalle imprese dell'indotto o dai cessionari e garanti di tali crediti nei confronti di imprese committenti ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria in data successiva alla data del 3 febbraio 2024, che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, sono prededucibili ai sensi del CCII e possono essere soddisfatti per il valore nominale del capitale, degli interessi e delle spese, anche se anteriori all'ammissione alla predetta procedura, ove riferiti a prestazioni di beni e servizi, anche non continuative.

La Legge di delegazione europea 2022-2023, ossia la Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea emanata con provvedimento del 21 febbraio 2024, n. 15, detta i principi e i criteri direttivi per il recepimento della Direttiva NPL (direttiva (UE) 2021/2167), che si applica alle operazioni inerenti a un "contratto di credito classificato come esposizione deteriorata", della Direttiva sulla Corporate Sustainability Reporting (cd. CSRD) e per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2022/2554 relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario (DORA).

Il susseguirsi di interventi integrativi e modificativi della normativa secondaria di Banca d'Italia, connessi ai necessari allineamenti alla normativa europea in materia di accesso all'attività creditizia e di vigilanza prudenziale, è proseguito anche nell'esercizio in esame.

Per gli intermediari finanziari, a titolo esemplificativo e non esaustivo, si ricorda:

  • Circolare n. 288 del 3 aprile 2015 recante le nuove Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari, che disciplina l'attività finanziaria dai profili soggettivi e dall'autorizzazione per l'iscrizione all'Albo Unico alle regole di vigilanza prudenziale, organizzazione e controlli interni, è giunta al 7° aggiornamento del 10 settembre 2024 che modifica il Capitolo 9 del Titolo IV della Circolare, riguardante le disposizioni in materia di "Rischio di controparte e rischio di aggiustamento della valutazione del credito", estendendo agli intermediari finanziari ex art. 106 TUB la disciplina europea in materia di rischio di controparte introdotta dal Regolamento (UE) n. 2019/876 ("CRR2"). Procedono a regime e senza interventi modificativi:

  • Istruzioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", emanate con Provvedimento Banca d'Italia del 17 novembre 2022 sostituiscono le precedenti istruzioni del 29 ottobre 2021 per tenere conto (come già fatto per le banche) dell'IFRS 17 e delle modifiche conseguenti anche in altri principi contabili. - Circolare n. 217 del 5 agosto 1996 contenente gli schemi segnaletici e le regole di compilazione delle segnalazioni, della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 23° aggiornamento al fine di: 1) adeguare i riferimenti delle esposizioni creditizie deteriorate alla nuova disciplina della crisi d'impresa e dell'insolvenza; 2) recepire, nelle segnalazioni sui servizi di pagamento, delle precisazioni e indicazioni fornite dal Team PAY della BCE; 3) introdurre due nuove voci sugli acquisti e cessioni di finanziamenti per gli intermediari ex art. 106 TUB, così da migliorare il monitoraggio sulla qualità del credito.

  • Circolare n. 115 del 7 agosto 1990 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni di vigilanza su base consolidata" della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 28° aggiornamento al fine di: 1) adeguare nel paragrafo "Istruzioni di carattere generale" i destinatari delle disposizioni segnaletiche dei gruppi di SIM alle previsioni dell'articolo 11, comma 1-bis del TUF in materia di gruppi di SIM; 2) ridenominare la Sezione III in "Segnalazioni non armonizzate - Gruppi di SIM prudenziali".

  • Circolare n. 154 del 22 novembre 1991 sulle "Segnalazioni di vigilanza delle istituzioni creditizie e finanziarie. Schemi di rilevazione e istruzioni per l'inoltro dei flussi informativi", della quale è stato emanato nel 2023 il 76° aggiornamento al fine di modificare gli schemi di segnalazione e il corrispondente sistema delle codifiche, coerentemente con i suddetti aggiornamenti alle Circolari nn. 272, 217, 148 e 286.

  • Le segnalazioni delle perdite storicamente registrate sulle posizioni in default, previste dalla Circolare Bankit n. 284 del 18 giugno 2013 (1° aggiornamento del 20 dicembre 2016), mediante le quali si alimenta un archivio dati sull'attività di recupero dei crediti svolta dagli intermediari vigilati (bancari e finanziari) che permette di calcolare i tassi di perdita registrati storicamente sulle posizioni deteriorate (default). Tali informazioni assumono particolare rilevanza ai fini dell'impairment previsto dal principio contabile IFRS 9 che richiede di stimare le perdite attese e dell'adozione dei modelli interni avanzati per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito.

  • Le segnalazioni in Centrale dei rischi, secondo la disciplina contenuta nella Circolare n. 139 dell'11 febbraio 1991, giunta al 20° aggiornamento.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il c.d. "AML Package", ovvero il pacchetto di riforma della disciplina dell'antiriciclaggio e del contrasto al finanziamento del terrorismo, composto dalla Direttiva (UE) 2024/1640 (VI Direttiva Antiriciclaggio), dal Regolamento (UE) 2024/1624 (Regolamento Antiriciclaggio) e dal Regolamento (UE) 2024/1620 (Regolamento AMLA), volti a rafforzare il quadro antiriciclaggio e introdurre misure rafforzate di due diligence per verificare l'identificazione dei clienti e segnalare attività sospette. Più nel dettaglio, l'AML package è composto:

• dalla VI Direttiva Antiriciclaggio, ovvero la Direttiva (UE) 2024/1640 del 31 maggio 2024 relativa ai meccanismi che gli Stati membri devono istituire per prevenire l'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica la Direttiva (UE) 2019/1937, e abroga la direttiva (UE) 2015/849.

Entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea; gli Stati membri dovranno recepirla nel proprio ordinamento normativo entro il 10 luglio 2027, ad eccezione:

  • degli artt. 11, 12,13 e 15 (ovvero le norme relative al registro sui titolari effettivi), che dovranno essere recepiti entro il 10 luglio 2026;
  • dell'art. 18 (ovvero al punto di accesso unico alle informazioni sui beni immobili), che dovrà essere recepito entro il 10 luglio 2029.
  • dal Regolamento Antiriciclaggio, c.d. "single rulebook", ovvero il Regolamento (UE) 2024/1624 del 31 maggio 2024, relativo alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.

Entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, ma si applicherà a decorrere dal 10 luglio 2027, ad eccezione per i soggetti obbligati di cui all'art. 3, punto 3), lettere n) e o) (agenti calcistici e società calcistiche professionistiche), ai quali si applicherà a decorrere dal 10 luglio 2029.

• dal Regolamento (UE) 2024/1620 del 31 maggio 2024 che istituisce l'Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (AMLA) e che modifica i Regolamenti (UE) n. 1093/2010, (UE) n. 1094/2010 e (UE) n. 1095/2010. Entra in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, ma si applicherà a decorrere dal 1° luglio 2025.

Banca d'Italia presidia e sostiene con determinazione il fronte evolutivo in materia di sostenibilità, partecipando al dibattito europeo e nazionale inerente all'impianto normativo, provvedendo a darne attuazione a livello nazionale e incoraggiando gli intermediari bancari e finanziari a definire e condividere best practices, in assenza di un quadro regolamentare completo e consolidato. In questi termini, a seguito dell'analisi dei piani di azione sull'integrazione dei rischi climatici e ambientali nei processi aziendali trasmessi dagli intermediari entro il 31 marzo 2023, Banca d'Italia ha pubblicato le principali evidenze emerse e le buone prassi rilevate. È stata pubblicata inoltre, nel dicembre 2023, un'analisi basata su un campione di banche italiane sulle implicazioni contabili derivanti dai fattori ESG, in particolare i rischi di natura climatica, e sulle prime informative pubbliche sui rischi climatici predisposte dagli intermediari in ottemperanza agli obblighi normativi di disclosure ESG.

La Commissione Europea ha avviato, nel corso del 2023, una consultazione riguardo alla revisione della Direttiva contro i ritardi di pagamento.

Nel corso dell'esercizio Assifact è stata intensamente coinvolta, sia direttamente che per il tramite dell'EUF, nel processo legislativo avviato dalla Commissione Europea per l'aggiornamento e la revisione della Direttiva contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

In materia di Governance ICT, si segnalano alcune normative in ambito digitale e in particolare di natura Cyber.

DORA

Gli operatori economici soggetti al Regolamento DORA (Regolamento (UE) 2022/2554) dovranno implementare, entro il 17 gennaio 2025, gli obblighi previsti dalla normativa europea in merito alla gestione dei rischi informatici, tenendo altresì in considerazione, in tale processo di adeguamento, gli standard tecnici definiti nel frattempo dalle Autorità Europee di Vigilanza, ossia le ITS (Implementing Technical Standard) e le RTS (Regulatory Technical Standard), che chiariscono e specificano alcuni obblighi di cui al Regolamento DORA.

Dal 17 gennaio 2025 le entità finanziarie dovranno prevedere e riesaminare periodicamente una strategia per la gestione dei rischi informatici derivanti da tutti i fornitori di servizi ICT. Il Regolamento, infatti, amplia considerevolmente il perimetro dei soggetti rispetto ai quali le entità finanziarie debbono disciplinare adeguatamente i propri rapporti: non più solo i fornitori di servizi informatici a cui le entità finanziarie abbiano esternalizzato funzioni essenziali o importanti, bensì tutti i fornitori di servizi ICT.

Sostituisce la Direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive 2) – aggiornamento della Direttiva NIS (Direttiva 2016/1148) – con riferimento alle società finanziarie.

Si precisa tuttavia che nella Legge di delegazione europea 2022-2023 (Legge 21 febbraio 2024, n. 15, modificata dalla Legge 28 giugno 2024, n. 90), è stato introdotto un criterio di delega per individuare presidi di resilienza operativa digitale per gli intermediari ex art. 106 TUB e Poste Italiane S.p.A. (Patrimonio Bancoposta). Questi soggetti non sono infatti direttamente ricompresi nel campo di applicazione del Regolamento DORA. Più in dettaglio, nell'art. 16 si legge che il Governo è delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per l'adeguamento della normativa nazionale al regolamento (UE) 2022/2554 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, nonché per il recepimento della direttiva (UE) 2022/2556 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022. Nell'esercizio della delega, il Governo è tenuto a seguire alcuni princìpi e criteri direttivi e tra questi, ad esempio apportare alla normativa vigente, compreso il sistema sanzionatorio, le modifiche e integrazioni necessarie all'adeguamento dell'ordinamento giuridico nazionale al regolamento (UE) 2022/2554 e al recepimento della direttiva (UE) 2022/2556, con l'eventuale esercizio, anche mediante la normativa secondaria, delle opzioni previste dal regolamento (UE) 2022/2554.

AI ACT

Il Regolamento sull'Intelligenza Artificiale (AI Act) proposto dall'Unione Europea è una normativa pionieristica mirata a regolamentare l'uso dell'intelligenza artificiale (IA) per garantire la sicurezza, i diritti fondamentali e la trasparenza. L'obiettivo principale del regolamento è di: garantire che i sistemi di IA siano sicuri e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone; promuovere la fiducia nel settore dell'intelligenza artificiale; incoraggiare l'innovazione assicurando che le tecnologie di IA siano sviluppate e utilizzate in modo etico e responsabile. La classificazione dei Sistemi di IA si basa sui rischi identificati per i diritti e le libertà degli individui. In particolare, i sistemi di IA vengono classificati nelle seguenti categorie definite in base ai rischi potenziali: (a) rischio inaccettabile; (b) alto rischio; (c) rischio basso o minimo.

ANDAMENTO E RISULTATO DELLA GESTIONE

Acquisizione di Workinvoice S.r.l.

Nel corso del mese di giugno, Generalfinance ha sottoscritto un contratto per l'acquisizione del 96% circa del capitale di Workinvoice S.r.l. ("Workinvoice"), operatore leader e pioniere nel mercato dell'invoice trading in Italia (l'"Operazione"). Workinvoice, società fintech fondata a fine 2013 da Matteo Tarroni, Ettore Decio e Fabio Bolognini, gestisce la omonima piattaforma di invoice trading (www.workinvoice.it), che consente alle aziende di cedere i propri crediti commerciali ad investitori istituzionali, sulla quale sono stati scambiati più di 700 milioni di euro di crediti dall'avvio dell'operatività. Nel 2023 sul marketplace di Workinvoice sono state scambiate fatture commerciali per 107 milioni di euro di turnover e la società esprime un andamento reddituale virtuoso: con 1,9 milioni di euro di ricavi ha generato un EBITDA di 0,5 milioni di euro e 0,2 milioni di euro di utili netti. L'acquisizione di Workinvoice ha una forte

valenza strategica per Generalfinance in quanto consente di sviluppare l'attività di invoice discounting e di finanziamento del capitale circolante delle PMI offrendo prodotti e servizi innovativi di digital lending.

L'Operazione – subordinata all'ottenimento dell'autorizzazione della Banca d'Italia, in conformità alle norme di legge e regolamentari applicabili, nonché alle condizioni sospensive cui sono generalmente sottoposte operazioni di questo genere – prevede un corrispettivo iniziale pari a 6,4 milioni di euro, di cui 1,8 milioni da corrispondere in denaro e 4,6 milioni da regolare in azioni Generalfinance di nuova emissione, valorizzate, queste ultime, ad un prezzo unitario di euro 10,96. Tali azioni saranno emesse nel contesto di un aumento di capitale riservato ad alcuni dei soci di Workinvoice – tra cui i founder Matteo Tarroni, Ettore Decio e il partner industriale Crif S.p.A. – da liberarsi, ai sensi dell'art. 2441, comma 4, primo periodo, del codice civile, mediante il conferimento delle quote di Workinvoice detenute dagli stessi. È prevista inoltre la partecipazione all'Operazione anche di Banco di Desio e della Brianza S.p.A. ("Banco Desio"), che sottoscriverà un aumento di capitale in Workinvoice con successivo concambio della quota acquisita in azioni Generalfinance. Nell'ambito dell'Operazione, in funzione degli obiettivi (EBITDA) congiuntamente definiti nell'ambito del Piano Industriale 2024-2026 di Workinvoice – che prevede una significativa valorizzazione del business, delle competenze del management team e della piattaforma Workinvoice – sono previste due componenti aggiuntive di prezzo ("Earn Out"): un primo Earn Out che verrà regolato in azioni di Generalfinance, per un ammontare di 1,2 milioni di euro sulla base di una soglia predefinita di EBITDA target e un secondo Earn Out, che potrà essere regolato a discrezione di Generalfinance, in azioni o denaro, sino a un massimo di 3 milioni di euro, parametrato ad una soglia più elevata di EBITDA target. L'aumento di capitale al servizio dell'Operazione avrà, pertanto, un controvalore massimo di circa 8,7 milioni di euro. L'Operazione prevede che, successivamente all'acquisizione di Workinvoice da parte di Generalfinance, nei tempi tecnici più rapidi possibili e subordinatamente alle necessarie autorizzazioni dell'autorità di vigilanza, Workinvoice venga fusa per incorporazione in Generalfinance. A valle della fusione, verrà costituita una nuova Direzione «Fintech & Digital Lending» di Generalfinance, che sarà guidata da Matteo Tarroni, fondatore di Workinvoice. Generalfinance potrà quindi operare nel marketplace Workinvoice attraverso un veicolo ex l. 130/99 di nuova costituzione e acquistare fatture dalle imprese clienti di Workinvoice – nell'ambito di un plafond di investimento fino a 50 milioni di euro e sulla base di credit policy definite, in linea con gli standard di valutazione del rischio della Società – supportando l'accelerazione dei volumi intermediati dalla piattaforma e i risultati economici nel prossimo triennio. Soprattutto, con l'Operazione, Generalfinance intende specializzare ulteriormente la propria struttura di factoring sulla clientela corporate distressed impegnata in percorsi di turnaround, cui erogare servizi sempre più specializzati di finanziamento e gestione del capitale circolante, migliorando al contempo il presidio commerciale e il controllo del rischio. La clientela retail verrà progressivamente canalizzata sulla piattaforma Workinvoice, mediante il rilascio di prodotti digitali standard di finanziamento del working capital, con l'obiettivo di migliorare il time-to-serve, il livello di efficienza complessiva e il risk management, sfruttando anche le potenzialità dell'open banking, dell'intelligenza artificiale e del machine learning.

Apertura di una filiale in Spagna

Nel corso del mese di dicembre 2024 Banca d'Italia ha rilasciato il proprio nulla osta all'apertura di una filiale in Spagna, la prima fuori dall'Italia; prende dunque avvio il progetto di internazionalizzazione di Generalfinance, iniziando da un mercato – quello spagnolo – con dinamiche simili a quello italiano, anche dal punto di vista delle tutele legali in ambito distressed financing. La filiale avrà sede a Madrid, in zona Azca, distretto finanziario della città. Il progetto prevede di mantenere le operation e il controllo del rischio in Italia, concentrando sulla filiale le attività di sviluppo commerciale e origination del business, costruendo, nel tempo, un network nell'ambito del mondo del restructuring con i principali player presenti nel mercato spagnolo, analogamente a quanto definito in Italia. L'apertura di questa prima filiale estera si inserisce negli obiettivi di Generalfinance di sviluppare la propria presenza anche a livello internazionale, nel contesto delle iniziative che verranno rappresentate nell'ambito del nuovo Piano Industriale 2025-2027, che sarà presentato al mercato nel primo trimestre del 2025. Si tratta di un passo strategico

che mira a consolidare la presenza di Generalfinance in nuovi mercati e rafforzare la propria posizione nel settore del factoring, con particolare attenzione alle aziende distressed/high risk.

Attività in materia di raccolta e funding

Nel corso dell'esercizio la Società ha proseguito le attività preordinate a rafforzare e ampliare la disponibilità di funding per supportare lo sviluppo dell'attività caratteristica.

Revolving Credit Facility

In data 4 dicembre 2024 è stato finalizzato il rinnovo anticipato per ulteriori tre anni circa (nuova scadenza: 31 dicembre 2027) del contratto di finanziamento a medio lungo termine di tipo rotativo stipulato con 14 banche ("Linea

RCF"), con un significativo aumento dell'ammontare finanziato, dai precedenti 173 milioni di euro a 260 milioni di euro. In particolare, l'incremento della Linea RCF è stato sottoscritto: dalle seguenti banche:

  • Banco BPM S.p.A. (Mandated Lead Arranger e Banca Agente)
  • Intesa Sanpaolo S.p.A. (Mandated Lead Arranger)
  • Crédit Agricole Italia S.p.A. (Mandated Lead Arranger)
  • Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
  • Banca di Credito Cooperativo di Milano Società Cooperativa
  • BPER Banca S.p.A.
  • Banco di Desio e della Brianza S.p.A.
  • BdM Banca S.p.A. Gruppo Mediocredito Centrale
  • Cassa di Risparmio di Asti S.p.A.
  • Banca Cassa di Risparmio di Savigliano S.p.A.
  • Banca Santa Giulia S.p.A.

Oltre alle banche già presenti, sono entrate a far parte del pool le seguenti nuove banche:

  • Banca Popolare di Sondrio S.p.A.
  • Bank Of China Limited Milan Branch
  • Banca Centropadana Credito Cooperativo Società cooperativa

L'operazione di finanziamento è supportata dalla garanzia di SACE, nell'ambito del "Rilievo Strategico", a copertura del rischio di mancato rimborso del capitale e degli interessi, per un importo massimo garantito pari al 50% dell'importo complessivo della Linea RCF. Grazie anche all'intervento di SACE, Generalfinance ha potuto ulteriormente ottimizzare il costo della provvista, con una riduzione dello spread della Linea RCF - rispetto al tasso di riferimento (Euribor 3 mesi) - dai precedenti 162 punti base a 150 punti base.

Programma cartolarizzazione

In data 18 dicembre 2024 è stato rinnovato il programma di cartolarizzazione "General", fino al 31 dicembre 2027, a supporto delle linee di funding relative alla propria attività caratteristica di finanziamento alle imprese nella forma tecnica del factoring. L'operazione di cartolarizzazione – avviata da Generalfinance nel 2021 con BNP Paribas, quale senior noteholder, attraverso il conduit Matchpoint – ha visto successivamente l'ingresso di Intesa Sanpaolo, attraverso il conduit Duomo Finance e di Banco BPM, quali ulteriori investitori senior. Il programma di cartolarizzazione prevede la cessione su base rotativa di portafogli di crediti commerciali performing – originati nell'esercizio dell'attività di factoring di Generalfinance – ad una società veicolo italiana (General SPV S.r.l.) costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (legge n. 130/99), fino ad un ammontare massimo di nominali 737,5 milioni di euro. Nell'ambito del rinnovo, l'importo complessivo della linea senior (committed e uncommitted) è aumentato da 300 a 345 milioni di euro.

Programma di cambiali finanziarie

In data 3 luglio 2024 Generalfinance ha rinnovato il programma di emissioni di cambiali finanziarie (Euro Commercial Paper Programme) sostanzialmente negli stessi termini e condizioni di cui al programma in essere, costituito nel 2021. Le Commercial Paper saranno emesse fino a un ammontare complessivo di 100 milioni di euro. Il programma (di durata triennale) prevede l'ammissione delle cambiali finanziarie in forma dematerializzata in Monte Titoli e le negoziazioni sull'ExtraMOT PRO, Segmento Professionale del Mercato ExtraMOT, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana S.p.A.. Il Programma è stato, inoltre, predisposto in conformità ai criteri e ai requisiti stabiliti nel Market Convention on Short-Term European Paper (STEP) e ha ricevuto la relativa certificazione di conformità (STEP Label).

Contratti di "Re-Factoring"

In data 27 dicembre 2024 sono stati rinnovati i contratti di factoring – nella forma tecnica della ricessione di crediti ("Re-factoring") in modalità pro solvendo e pro soluto – con Factorit S.p.A., società di factoring del Gruppo Banca Popolare di Sondrio, e con Bper Factor S.p.A., società di factoring del Gruppo Bper. Gli accordi consentono a Generalfinance di effettuare ricessioni di crediti fino all'ammontare massimo di 215 milioni di euro, di cui 180 milioni con Factorit (incrementando il precedente limite di 100 milioni) e 35 milioni con Bper Factor.

Modifiche statutarie e recesso

Si rende noto che in data 6 settembre 2024 l'Assemblea Straordinaria della Società ha approvato le modifiche statutarie proposte dal Consiglio di Amministrazione in data 6 giugno 2024 e attinenti principalmente alle nuove disposizioni introdotte dalla Legge n. 21 del 5 marzo 2024 (la "Legge Capitali"). In particolare, l'Assemblea Straordinaria ha approvato: (i) l'introduzione del voto maggiorato rafforzato rispetto al sistema di voto maggiorato attualmente in vigore, prevedendo fino a 10 voti per azione2 e (ii) l'introduzione della possibilità di tenere le assemblee anche con l'intervento esclusivo del rappresentante designato di cui all'art. 135-undecies del TUF.

In conseguenza delle suddette delibere, un (solo) socio – che non ha concorso all'adozione delle medesime – ha esercitato il diritto di recesso con riferimento a n. 600 azioni ordinarie, rappresentative dello 0,004% circa del capitale sociale della Società. Conseguentemente la Società ha attivato il procedimento di liquidazione delle azioni oggetto di recesso, di cui all'art. 2437-quater, del codice civile, finalizzato a offrire le azioni oggetto di recesso in opzione agli altri azionisti, all'esito del quale tutte le azioni oggetto di recesso sono state interamente assegnate: n. 326 nell'ambito dell'esercizio dei diritti di opzione e n. 274 in esercizio del diritto di prelazione.

Capitale sociale - Operazioni che hanno inciso sulla struttura societaria

Il capitale della Società è attualmente pari ad euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie di valore nominale inespresso, a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale. Sulla base delle informazioni in possesso della Società, al 31 dicembre 2024, esso è ripartito come segue:

  • GGH – Gruppo General Holding S.r.l (GGH), che detiene il 41,375% circa del capitale sociale (il 53,533% circa dei diritti di voto, tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • Investment Club S.r.l. (IC), che detiene il 9,555% circa del capitale sociale (il 9,413% circa dei diritti di voto, tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • BFF Bank S.p.A. (BFF), che detiene il 8,021% circa del capitale sociale (il 5,189% circa dei diritti di voto);
  • First4Progress 1 S.r.l. (già First4Progress S.p.A.) (F4P), che possiede il 5,391% circa del capitale sociale (6,662% circa dei diritti di voto, tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • Banca del Ceresio SA (BS), che possiede il 4,667% circa del capitale sociale (5,153% circa dei diritti di voto tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • mercato (flottante), che complessivamente detiene una quota pari al 30,991% circa del capitale sociale (20,050% circa del totale dei diritti di voto).

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno pari diritti, sia amministrativi che patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato, come più oltre precisato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.

Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno ventiquattro mesi attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno ventiquattro mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, sono attribuiti due voti. Inoltre, nei limiti in cui sia consentito dalla legge pro tempore vigente, a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto, è attribuito un voto ulteriore alla scadenza di ogni periodo di dodici mesi successivo alla maturazione del periodo di ventiquattro mesi di cui sopra, fino a un massimo complessivo pari a dieci voti per azione.

Al 31 dicembre 2024, gli azionisti GGH - Gruppo General Holding S.r.l., Investment Club S.r.l., Firt4Progress 1 S.r.l. e Banca del Ceresio SA hanno acquisito la maggiorazione del diritto di voto, rispetto alle azioni per le quali, in tale data,

2 Ai sensi del rinnovato articolo 127-quinquies del Testo Unico della Finanza – modificato dalla legge 5 marzo 2024, n. 21, (Legge Capitali) – le società che adottano il meccanismo del voto maggiorato possono altresì prevedere in statuto che, oltre alla maggiorazione ordinaria fino a un massimo di due voti per azione che può essere conseguita dopo un periodo di possesso dell'azione ininterrotto pari almeno a 24 mesi, i diritti di voto possano essere ulteriormente incrementati nella misura di un voto per azione per ogni periodo di 12 mesi di possesso continuato delle azioni, fino ad un massimo di 10 voti per azione, secondo un meccanismo di step-up progressivo.

è stato accertato l'avvenuto decorso del periodo di ventiquattro mesi di iscrizione ininterrotta nell'Elenco Speciale. Alla medesima data, nessun azionista ha maturato la maggiorazione di voto cosiddetta rafforzata.

Di seguito viene rappresentata l'attuale composizione del capitale sociale della Società, rispetto al quale non sono intervenute variazioni.

Capitale sociale
Euro n. azioni Valore nominale unitario
Totale 4.202.329,36 12.635.066 (*)
di cui: Azioni ordinarie (godimento regolare) 4.202.329,36 12.635.066 (*)

(*) Azioni prive di valore nominale.

Di seguito viene rappresentato l'ammontare complessivo dei diritti di voto al 31 dicembre 2024.

Situazione al 31 dicembre 2024
Numero azioni che
compongono il capitale
Numero diritti di voto
Totale azioni ordinarie 12.635.066 19.530.005
di cui:
Azioni ordinarie senza maggiorazione
del diritto di voto
5.740.127 5.740.127
Azioni ordinarie con maggiorazione
del diritto di voto
6.894.939 13.789.878

In forza di quanto precede, alla data odierna, i diritti di voto esercitabili dagli azionisti sono i seguenti:

31 dicembre 2024
Azionista Azioni
possedute
% capitale % diritti
voto
GGH - Gruppo General Holding S.r.l. 5.227.750 41,375 53,533
Investment Club S.r.l. 1.207.267 9,555 9,413
First4Progress 1 S.r.l. 681.140 5,391 6,662
BFF Bank S.p.A. 1.013.470 8,021 5,189
Banca del Ceresio SA 589.694 4,667 5,153
Mercato 3.915.745 30,991 20,050

Al 31 dicembre 2024 sussiste un pegno di primo grado su 1.263.900 azioni ordinarie di proprietà di GGH, costituito da quest'ultima a favore di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., a garanzia delle obbligazioni assunte da GGH medesima in relazione a un finanziamento concesso dal predetto Istituto di credito, per un importo affidato di euro 5 milioni. In deroga a quanto disposto dall'art. 2352 codice civile, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

Si segnala che, alla data della presente relazione, la Società non detiene azioni proprie in portafoglio.

GLI INDICATORI DI RISULTATO (ART. 2428 2° COMMA)

Generalfinance ha chiuso l'esercizio 2024 con un utile netto pari a 21,1 milioni di euro (+40% sul 2023) e un'ulteriore crescita nell'ambito dell'attività caratteristica (distressed financing). Il turnover – incluse le operazioni di anticipo ordini e contratti - ha raggiunto i 3.030 milioni di euro (+18%) con 2.394 milioni di euro di erogato (+11%).

Al fine di consentire una chiara ed immediata visione riguardo all'andamento economico della Società, nelle seguenti tabelle vengono esposti alcuni indicatori dell'esercizio, comparati con i dati relativi all'anno precedente.

Di seguito si rappresentano i principali dati economici, patrimoniali e alcuni indicatori gestionali e nei paragrafi successivi un commento sull'andamento degli stessi.

Principali dati economici riclassificati (in migliaia di Euro)

Proventi per: Anno 2024 Anno 2023 Variazione
Margine d'interesse 12.376 8.980 38%
Commissioni nette 36.379 27.219 34%
Margine di intermediazione 48.819 36.199 35%
Costi operativi (16.043) (12.934) 24%
Utile attività corrente al lordo delle imposte 31.541 22.002 43%
Utile d'esercizio 21.099 15.067 40%

Principali dati patrimoniali (in migliaia di Euro)

Voce di stato patrimoniale Anno 2024 Anno 2023 Variazione
Attività finanziarie al costo ammortizzato 614.946 462.365 33%
Passività finanziarie al costo ammortizzato 635.239 409.388 55%
Patrimonio netto 80.088 66.433 21%
Totale dell'attivo 769.705 500.043 54%

Principali indicatori di performance

Indicatore Anno 2024 Anno 2023
Cost / Income ratio 33% 36%
ROE 36% 29%
Margine Interesse / Margine Intermediazione 25% 25%
Commissioni nette / Margine Intermediazione 75% 75%

Note:

- Cost income ratio calcolato come rapporto fra costi operativi e margine d'intermediazione

- ROE calcolato come rapporto fra utile di periodo e patrimonio netto di fine periodo, escluso l'utile di periodo

Si fa presente che la Banca d'Italia ha pubblicato un documento intitolato "Disposizioni in materia di bilancio delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati aventi ad oggetto: 1) gli impatti del Covid-19 e delle misure di sostegno adottate per far fronte alla pandemia; 2) emendamenti agli IAS/IFRS", con cui la Vigilanza ha inteso apportare talune modifiche e integrazioni alle disposizioni che disciplinano gli schemi e le regole di compilazione dei bilanci delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati (Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e Provvedimento della Banca d'Italia "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"), con l'obiettivo di fornire una disclosure degli effetti del Covid-19 e delle misure di sostegno poste in essere per far fronte alla pandemia. Gli interventi proposti tengono anche conto dei contenuti dei documenti pubblicati dagli

organismi regolamentari e di vigilanza europei e dagli standard setter volti a chiarire le modalità di applicazione degli IAS/IFRS, con particolare riferimento all'IFRS 9.

Per quanto riguarda, in particolare, l'informativa di natura quantitativa, questa viene limitata a:

  • i finanziamenti oggetto di "moratorie" che rientrano nell'ambito di applicazione degli Orientamenti dell'EBA sulle moratorie legislative e non legislative relative ai pagamenti dei prestiti applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/02);
  • i finanziamenti oggetto di misure di concessione (c.d. forbearance measures) applicate a seguito della crisi Covid-19;
  • i nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico.

A tale riguardo, si fa presente che l'attività di Generalfinance non è risultata impattata dalle tre fattispecie sopra riportate, data la particolarità della forma tecnica con cui la Società eroga credito; il factoring, trattandosi di un rapporto revolving senza piano di ammortamento, ha durata di breve termine e, pertanto, difficilmente può essere oggetto di misure che, viceversa, si rivolgono prevalentemente al credito di medio lungo termine.

Nel corso del 2024 la Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche, a seguito della pandemia Covid-19, ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. Si è peraltro resa disponibile a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, nell'ambito della normale attività operativa.

TURNOVER

Il turnover è costantemente cresciuto negli ultimi anni, passando da circa 478 milioni di euro del 2018 ai circa 3.030 milioni di euro del 2024, registrando un significativo incremento anche nell'ultimo esercizio (+18%). Osservando la disaggregazione per nazionalità dei debitori ceduti, si evidenzia un peso relativo del factoring internazionale pari circa il 24% circa dei volumi di business, con un'importante diversificazione per paese, a testimonianza dell'elevato livello di servizio che la Società è in grado di fornire alla clientela orientata all'export.

Guardando alla sede del Cedente, la Società risulta fortemente radicata nel Nord del Paese, con un forte focus su Lombardia (55,1% del turnover), Veneto (9,5%) e Emilia-Romagna (6,1%); a seguire, Lazio (9,6%). Complessivamente queste quattro regioni rappresentano circa l'80,4% del turnover, evidenziando la forte presenza di Generalfinance nelle aree più rilevanti e produttive del Paese.

Da un punto di vista settoriale, la manifattura rappresenta la fetta più importante del turnover, con il 60% circa; tale posizionamento è coerente con il "DNA" di Generalfinance quale factor di riferimento delle PMI manifatturiere interessate da processi di turnaround.

L'attività è rappresentata principalmente dal factoring pro solvendo – inclusa l'operatività su crediti futuri e contratti – che incide per circa il 76% sui volumi, mentre la quota pro soluto, pari al circa il 24%, risulta in crescita rispetto allo

scorso anno. Da ultimo, circa il 52% del turnover è sviluppato nei confronti di cedenti "distressed", vale a dire impegnati in progetti di ristrutturazione attraverso i diversi strumenti previsti dal Codice della crisi d'impresa.

DATI ECONOMICI

Il margine di interesse si attesta a 12,4 milioni di euro, in aumento (+38%) rispetto al 2023 grazie principalmente alla crescita dei crediti erogati.

Le commissioni nette sono pari a 36,4 milioni di euro, in crescita rispetto a 27,2 milioni di euro del 2023 (+34%). In tale ambito, la dinamica delle commissioni attive risente dell'evoluzione particolarmente positiva del turnover (+18% anno su anno), a testimonianza dell'ottima performance commerciale ed operativa della Società nel corso dell'anno. Il margine di intermediazione ammonta a 48,8 milioni di euro (+35%) mentre le rettifiche nette di valore su crediti ammontano a 1,2 milioni di euro, determinando un costo del rischio, calcolato rapportando le rettifiche all'erogato annuo, pari a 5 basis point.

I costi operativi sono pari a 16,0 milioni di euro (+24% rispetto al 2023). Gli altri proventi e oneri di gestione ammontano a 1,5 milioni di euro (2,2 milioni nel 2023).

A fine esercizio il numero di dipendenti di Generalfinance si attesta a 77 rispetto ai 71 di fine 2023.

Tenendo conto della voce delle imposte pari a circa 10,4 milioni di euro, il risultato netto di periodo si attesta pari a circa 21,1 milioni di euro a fronte di 15,1 milioni di euro registrati nel 2023.

DATI PATRIMONIALI E ASSET QUALITY

Le attività finanziarie al costo ammortizzato – rappresentate in larga misura da crediti netti verso la clientela – si attestano a 615 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto principalmente dell'incremento del flusso di crediti erogati, passato da 2.161 milioni di euro del 2023 a 2.394 milioni di euro del 2024 (+11%). La percentuale di erogazione complessiva (media fra pro solvendo e pro soluto) – rapporto fra erogato e turnover dell'esercizio – è passata dall'84% del 2023 al 79% del 2024; i giorni medi di credito risultano in aumento da 69 del 2023 a 77 del 2024.

All'interno dell'aggregato, i crediti deteriorati lordi totalizzano 5,6 milioni di euro, con un NPE ratio lordo pari a 0,9% circa, a fronte dello 0,6% del 2023. La copertura dei crediti deteriorati si attesta al 27% circa.

L'incremento dello stock dei crediti deteriorati al 31 dicembre 2024 è stato determinato, in particolare, dall'aumento delle posizioni classificate a inadempienza probabile, anche in conseguenza delle policy di classificazione e valutazione più stringenti, introdotte nel corso del 2023.

La cassa e le disponibilità liquide – in larga parte rappresentata da depositi a vista verso banche – risulta pari a 122,4 milioni di euro mentre il totale dell'attivo di bilancio ammonta a 769,7 milioni di euro, a fronte di 500,0 milioni di fine 2023.

Le attività materiali – immobili strumentali e diritti d'uso riferiti a immobili e beni strumentali – sono pari a 6,5 milioni di euro, in aumento rispetto all'ammontare del precedente esercizio (5,0 milioni di euro nel 2023). Le immobilizzazioni immateriali – principalmente rappresentate dalla piattaforma informatica proprietaria – ammontano a 3,3 milioni di euro, a fronte dei 2,6 milioni del 2023.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 635,2 milioni di euro, sono costituite da debiti per 558,4 milioni di euro e da titoli in circolazione per 76,8 milioni di euro.

I debiti sono principalmente rappresentati dal finanziamento in pool (260,7 milioni di euro) stipulato con alcune banche italiane, oltre alle altre linee bilaterali con banche e società di factoring, il cui rinnovo per ulteriori 3 anni è avvenuto a dicembre 2024. Inoltre, nella voce viene rilevato il debito nei confronti del veicolo (201,6 milioni di euro) relativo all'operazione di cartolarizzazione in essere.

I titoli sono costituti da due prestiti obbligazionari subordinati emessi, oltre che dalle cambiali finanziarie outstanding alla data di bilancio.

PATRIMONIO NETTO E CAPITAL RATIOS

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2024 si attesta a 80,1 milioni di euro, rispetto a 66,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023.

I coefficienti patrimoniali di Generalfinance – includendo l'utile netto al terzo trimestre 2024, al netto dei dividendi attesi - evidenziano i seguenti valori:

  • 12,0% CET1 ratio;
  • 12,0% TIER1 ratio;
  • 13,0% Total Capital ratio.

I coefficienti risultano ampiamente superiori ai valori minimi regolamentari previsti dalla circolare 288 di Banca d'Italia.

Le attività di ricerca e sviluppo (art. 2428 3° comma, n. 1 cod. civ.)

La Società non svolge "attività di ricerca e sviluppo" ai sensi del 3° comma, n. 1, dell'articolo 2428 Codice civile. Si ritiene tuttavia utile segnalare che per il periodo 2025-2027 si prevede, in coerenza con le politiche d'investimento previste nell'ambito del Piano Industriale, una ulteriore evoluzione sia della piattaforma informatica proprietaria in particolare in ambito infrastrutture ICT, cyber security, digital transformation e business intelligence.

Azioni proprie / azioni o quote di società controllanti (art. 2428 3° comma, n. 3 e 4 cod. civ.)

Alla data odierna la Società non detiene - direttamente o indirettamente - azioni proprie né, nel corso dell'esercizio 2024 ha detenuto – direttamente o indirettamente – acquistato o alienato azioni proprie.

*

ASPETTI DI RILIEVO INTERVENUTI NEL CORSO DELL'ESERCIZIO

Oltre agli aspetti in precedenza citati nel paragrafo "Andamento e risultato della gestione" si segnalano gli ulteriori aspetti di rilievo intervenuti nel corso dell'esercizio.

Informativa di Terzo Pilastro

Si fa presente che l'informativa di Terzo Pilastro relativa al 2023, redatta in conformità a quanto previsto dalla Circolare 288 di Banca d'Italia, è disponibile sul sito internet di Generalfinance al seguente indirizzo https://investors.generalfinance.it/it/informativa-al-pubblico/. Al medesimo indirizzo sono disponibili le informative al pubblico relative ai precedenti esercizi.

Società di Revisione ai sensi del d.lgs. 7 gennaio 2010, n. 39

Il bilancio è assoggettato a revisione contabile da parte di Deloitte & Touche S.p.A. per il novennio 2017-2025. In considerazione del fatto che il mandato conferito dall'Assemblea dei soci dell'8 marzo 2022 a Deloitte & Touche S.p.A. andrà a scadere in concomitanza dell'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025, l'Assemblea dei soci del 5 aprile 2024 ha deliberato di conferire – previa proposta motivata del Collegio Sindacale (rilasciata ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del D.Lgs. 39/2010) – per nove esercizi a partire dall'esercizio 2026 e con scadenza in occasione dell'Assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2034, alla società di revisione EY S.p.a., con sede a Milano, Via Meravigli n.12, ("EY S.p.A.") l'incarico per la revisione legale dei conti alle condizioni, modalità e termini contenuti nella proposta di offerta formulata dalla predetta società di revisione.

Sistema dei Controlli Interni

Il sistema dei controlli interni ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura e il finanziamento al terrorismo);
  • conformità delle operazioni alla legge e alla normativa di vigilanza, nonché alle politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.

Esso si articola come segue:

  • funzione di revisione interna di terzo livello (Internal Audit);
  • funzione di controllo di secondo livello con attività specialistica sulle tematiche relative alla gestione del rischio (Risk Management);
  • funzione di controllo di secondo livello con attività specialistica sulle tematiche antiriciclaggio e di conformità normativa (Funzione AML e Compliance). Al responsabile della Funzione Antiriciclaggio è conferita altresì la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231.

Per garantire efficacia alla loro azione, alle funzioni di controllo è assicurato l'accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico.

Ciascun responsabile delle funzioni di controllo di secondo e terzo livello possiede adeguati requisiti di professionalità ed è collocato in posizione gerarchico-funzionale adeguata: i responsabili delle funzioni di controllo dei rischi e di conformità sono alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato; il responsabile della funzione di revisione interna, invece, è collocato alle dirette dipendenze dell'organo con funzione di supervisione strategica. Nessun responsabile delle funzioni di controllo ha responsabilità diretta in aree operative sottoposte a controllo.

Le funzioni di controllo producono report periodici in relazione all'attività svolta e, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente destinata al Consiglio di Amministrazione.

I livelli del sistema dei controlli interni possono essere così riassunti:

Completano il sistema dei controlli interni della Società:

  • il Consiglio di Amministrazione, che valuta l'adeguatezza dello SCI e svolge un ruolo di indirizzo strategico occupandosi – tra l'altro – di approvare il Risk Appetite Statement, finalizzato a formalizzare gli obiettivi di rischio e di propensione al rischio, in coerenza con la pianificazione strategica e operativa, e a stabilirne i rispettivi limiti interni (Risk Tolerance e Risk Capacity);
  • l'Amministratore Delegato, quale responsabile della funzionalità del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi;
  • il Collegio Sindacale, in quanto tenuto ad accertare l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli interni, il corretto assolvimento dei compiti e l'adeguato coordinamento delle medesime, e a promuovere gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate;
  • il Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, che ha il compito di supportare le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, nonché di promuovere la continua integrazione delle best practice nazionali e internazionali nella corporate governance della Società;
  • l'Organismo di Vigilanza, che vigila sull'effettività e adeguatezza del modello di organizzazione e gestione;
  • la società di revisione legale, che verifica la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili e che il bilancio d'esercizio rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico;
  • il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, che, sulla base di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza, predispone adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio e, ove previsto, del bilancio consolidato nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario.

Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 8 giugno 2001 n.231.

E' attivo presso la Società l'Organismo di Vigilanza previsto dal n. 1 della lettera "b" dell'art. 6 del D.lgs. n. 231/2001 (recante "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300") ("OdV") le cui funzioni sono, principalmente, quelle di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ("Modello") adottato dalla Società e di curarne il relativo aggiornamento.

Tenuto conto delle caratteristiche dimensionali di Generalfinance e della sua operatività, delle relative regole di corporate governance, delle necessità di realizzare un equo bilanciamento tra costi e benefici, la Società ha istituito un Organismo di Vigilanza di natura collegiale. Esso è costituito da due componenti, uno membro del Collegio Sindacale, con funzioni di Presidente, e l'altro interno, appartenente alla Direzione Affari Legali e Societari.

  • L'attuale composizione dell'OdV è la seguente:
    • Maria Enrica Spinardi (Presidente);
    • Margherita De Pieri (Direzione Affari Legali e Societari).

A completamento del quadro normativo delineato dal Modello, la Società si è dotata (sin dal 2010) del Codice Etico al fine di evidenziare e rendere noti i valori, i principi e le regole di comportamento cui la Società si ispira e di condividerli con tutti i propri interlocutori.

ALTRI ASPETTI

Impatto riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina

Con riferimento a quanto indicato da ESMA nel public statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on halfyearly financial reports" in data 14 marzo 2022 e alla comunicazione Consob del 19 marzo 2022 "Conflitto in Ucraina: richiami di attenzione Consob agli emittenti vigilati sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione Europea nei confronti della Russia, nonché sugli adempimenti dei gestori di portali on-line", la Società – nel quadro del costante monitoraggio del proprio portafoglio prestiti – ha posto particolare attenzione, sul fronte geopolitico, agli sviluppi della situazione di conflitto tra Ucraina e Russia, sfociata nell'invasione da parte della Russia del territorio ucraino iniziata in data 24 febbraio 2022 e nell'adozione di sanzioni economiche da parte dell'Unione Europea, della Svizzera, del Giappone, dell'Australia e dei Paesi della NATO nei confronti di Russia e Bielorussia e di alcuni esponenti di tali Paesi. Conflitto e sanzioni hanno avuto, a partire da febbraio 2022, ripercussioni negative significative sull'economia globale, anche tenuto conto degli effetti negativi sull'andamento dei costi delle materie prime (con particolare riferimento ai prezzi e alla disponibilità di energia elettrica e gas), nonché sull'andamento dei mercati finanziari.

In tale contesto, va sottolineato che la presenza diretta di Generalfinance nel mercato russo/ucraino/bielorusso (aree direttamente interessate dal conflitto) è estremamente contenuta, poiché la Società ha rapporti di factoring unicamente con cedenti attivi in Italia. Alla data del 31 dicembre 2024, Generalfinance ha un'esposizione di circa 55.000 euro nei confronti di debitori ceduti aventi sede in Russia, Ucraina e Bielorussia. A partire dall'invasione dell'Ucraina, Generalfinance ha sospeso gli affidamenti relativi a debitori ceduti operanti nei paesi direttamente coinvolti dal conflitto.

Il persistere – per un periodo prolungato – dello scenario di crisi potrebbe poi determinare un incremento del numero di società con carenza di liquidità, alimentando il mercato di riferimento della Società.

Norme in materia di "whistleblowing"

Conformemente alle prescrizioni del d.lgs. n. 24/2023 la Società ha in essere una specifica policy in materia di whistleblowing che prevede un sistema di segnalazione con elevati livelli di confidenzialità e che consente a dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori di segnalare alla Società o all'Organismo di Vigilanza (a seconda della competenza) eventuali condotte illecite, irregolarità o violazioni di legge.

La piattaforma di segnalazione e i relativi documenti sono accessibili sul sito internet istituzionale al seguente link: https://www.generalfinance.it/modello-231.

Nel corso dell'esercizio 2024, ai soggetti preposti alla gestione del sistema whistleblowing non è pervenuta alcuna segnalazione.

Risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari

La Società adempie puntualmente agli obblighi informativi previsti dalle disposizioni in materia di Trasparenza dei servizi bancari e finanziari (Sez. II, Par. 2 delle "Disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e

finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti") rendendo disponibile la documentazione richiesta in forma elettronica sul proprio sito internet, sul portale aziendale Generalweb e, in forma cartacea, presso gli uffici di Milano e Biella. Tra di essi, è presente anche (come richiesto dal Provvedimento del Governatore di Banca d'Italia del 9 febbraio 2011, Sezione XI, paragrafo 3) il rendiconto sull'attività di gestione dei reclami periodicamente aggiornato. Generalfinance aderisce al sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie istituito presso l'Arbitro Bancario Finanziario. A tale proposito, si segnala che, nel corso dell'esercizio 2024, la Società ha ricevuto due comunicazioni classificabili come "reclamo", che sono state gestite dall'Ufficio Reclami, in conformità alle norme di riferimento. Nel medesimo periodo, la Società non ha ricevuto la notifica di ricorsi all'Arbitro Bancario Finanziario, ovvero ad altro organismo di risoluzione alternativa delle controversie o all'autorità giudiziaria ordinaria in conseguenza di reclami proposti dalla clientela, né procedure originate da ricorsi presentati dai clienti all'Arbitro Bancario Finanziario.

Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

La Società presidia costantemente e tutela la salute dei dipendenti e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro coadiuvata da un consulente esterno, al quale è stato conferito l'incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale ("RSPP"). Oltre agli adempimenti previsti per la sua funzione, il RSPP fornisce anche supporto tecnico specifico e consulenza per assicurare il rispetto della disciplina di riferimento e l'assolvimento degli adempimenti da essa previsti.

In materia di sorveglianza sanitaria, la Società adempie alle disposizioni di cui alle Linee Guida sulla Formazione di Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Datore di Lavoro/RSPP (art. 34 e 37 del d.lgs. 81/2008), approvate il 25/07/2012 dalla Conferenza Stato-Regioni. Tutti i dipendenti sono regolarmente sottoposti alle visite periodiche e, in caso di nuove assunzioni, a quelle preassuntive. Inoltre, viene tempestivamente effettuata la formazione obbligatoria per i nuovi assunti nonché le consuete attività di aggiornamento per gli addetti al primo soccorso e antincendio. Nel corso dell'esercizio 2024 non si sono verificati altri eventi degni di nota.

Attività di formazione

Per Generalfinance l'attività di formazione assume un rilevante ruolo nel contesto della programmazione strategica in quanto funzionale al progressivo sviluppo delle competenze tecnico-professionali e manageriali di tutto il personale. Per tale ragione, la Società eroga periodicamente, ai propri dipendenti e collaboratori, corsi di formazione e aggiornamento, non solo in adempimento agli specifici doveri normativi, ma anche sessioni dedicate a specifici argomenti legati all'attività caratteristica, finalizzati alla formazione delle risorse interne e all'acquisizione e allo sviluppo di nuove e più approfondite competenze.

Un ruolo cruciale è svolto anche dalla formazione e dall'aggiornamento rivolto ai componenti degli organi apicali su tematiche che si riferiscono, tipicamente, all'attività degli intermediari bancari e finanziari (quali, a titolo esemplificativo, l'antiriciclaggio e il contrasto al fenomeno del terrorismo, l'usura, la qualità del credito etc.) ma anche a tematiche più di interesse generale quali, ad esempio, la sostenibilità ambientali e i temi ESG.

In tale contesto, i percorsi formativi sono messi a disposizione sia mediante l'ausilio di docenti interni, sia avvalendosi di strutture esterne, sia consentendo al personale di prender parte e seguire corsi, convegni e giornate studio organizzate da associazioni di categoria o altri enti pubblici o privati di elevato standing.

Tra le più rilevanti iniziative formative condotte nell'esercizio 2024 si segnalano i corsi in materia di disciplina dell'attività di factoring, crisi d'impresa, antiriciclaggio e contrasto al fenomeno del terrorismo, privacy e data protection, sicurezza informatica e cyber risk (per quest'ultimo sfruttando la modalità della gamification erogata attraverso Laborplay). I corsi di formazione erogati nel secondo semestre 2024 tramite la piattaforma Eco Learning, sono stati impostati secondo due tipologie di percorsi «New Joiners» e «Corsi obbligatori I anno», in modo tale da avere una formazione differenziata e integrativa per i nuovi ingressi. Di seguito il dettaglio:

  • I) New Joiners:
    • La disciplina antiriciclaggio (3,5 h)
    • Prevenzione e governo del rischio di reato (D.lgs. 231/01) (1,5 h)
    • Sanzioni finanziarie internazionali (0,5 h)
  • II) formazione obbligatoria I anno:
    • Prevenzione e contrasto del riciclaggio. Aggiornamento 2024 (2 h)
    • Product Governance in ambito finanziario: principi e strumenti (1 h)
    • La trasparenza per il cliente bancario (1h)
    • Market abuse: legal framework, pratiche vietate e case studies (2 h)

La Società ha inoltre organizzato, con il supporto del Dipartimento Forensic & Integrity Services di EY una sessione di board induction avente ad oggetto "Contrasto del riciclaggio e dell'uso del sistema finanziario per il finanziamento del terrorismo". A dicembre il Responsabile AML ha erogato una sessione di formazione dedicata nei confronti della Direzione Operativa sugli indicatori di anomalia, con focus sul transaction monitoring.

Con riferimento al tema della risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, oltre a partecipare a specifiche sessioni tenute dal Responsabile della funzione su particolari temi che riguardano l'attività corrente della Società, il personale dell'Ufficio Reclami viene aggiornato regolarmente mediante la messa a disposizione e l'illustrazione delle periodiche comunicazioni inviate dal Conciliatore Bancario Finanziario (associazione cui la Società fa parte) contenenti notizie di natura normativa e organizzativa, nonché la rassegna della giurisprudenza dei Collegi territoriali e del Collegio di Coordinamento dell'Arbitro Bancario Finanziario.

Protezione dei dati personali

La Società ha attivato un programma di adeguamento di tutti i presidi relativi alla materia della protezione dei dati personali al Regolamento 679/2016/UE (il "Regolamento" o "GDPR"). Nell'ambito delle attività di adeguamento al GDPR, è stato affidato a LTA (consulente in materia di privacy) l'incarico di Data Protection Officer (DPO), nella persona del dott. Luigi Recupero.

In esecuzione del programma, sono stati predisposti due distinti Registri ex art. 30 GDPR: uno per le attività di trattamento effettuate dalla Società in qualità di Titolare, l'altro, per le attività di trattamento effettuate dalla Società quale Responsabile. Entrambi i Registri sono gestiti in modo informatizzato, attraverso una piattaforma gestita da LTA.

A corollario dell'attività di mappatura delle attività di trattamento di dati personali è stata aggiornata l'analisi del rischio sui trattamenti operati dalla Società operando ai sensi dell'articolo 24.1 del GDPR.

In occasione dell'attività di adeguamento si è provveduto inoltre ad aggiornare l'intero set documentale in materia privacy, tra cui da ultimo il Modello Organizzativo Privacy (MOP).

Le attività svolte sino ad ora hanno ottenuto un giudizio di piena adeguatezza da parte del DPO, da ultimo in occasione dell'audit di ottobre sui responsabili esterni. A tal riguardo è stato previsto un programma di valutazione speciale per le nuove nomine post DORA (Digital Operational Resilience Act).

Al termine dell'attività di adeguamento, la Società ha erogato tre sessioni di formazione interna generale in tema di Data Protection. Nel 2024 sono stati erogate due sessioni formative, una base per i neoassunti e una di approfondimento in materia di misure di sicurezza e data breach per il personale già in forza.

Nel corso del 2024 sono stati registrati quattro episodi di Data Breach, notificati alla Società da un fornitore, due consulenti esterni e un dipendente interno, tutti valutati a Basso impatto da parte del DPO, in particolare:

    1. Data breach interno a causa del furto di un Laptop;
    1. Data breach notificato da un outsourcer FEI, tramite attacco malevolo;
    1. Data breach interno a causa di un attacco phishing;
    1. Data breach interno a causa di furto di telefono cellulare

Per ciascun evento sono state predisposte apposite note e azioni al fine di mitigare eventuali rischi correnti o anche tramite azioni di sviluppo. In tutti questi casi, il DPO ha ritenuto improbabile il determinarsi di un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche in quanto, benché da tali eventi si sia determinata la perdita di confidenzialità di dati personali, in tutti i casi si è tuttavia trattato, esclusivamente, di dati identificativi personali comuni. Per tale motivo, non si è ravvisata la necessità di procedere con comunicazione al Garante Privacy, pur avendo, tuttavia, provveduto ad annotare gli incidenti nel "Registro degli incidenti".

La funzione Compliance, anche supportata ove richiesto dalla Direzione ICT, mantiene costantemente attivi i flussi con il DPO, con particolare riferimento a tematiche critiche dal punto di vista operativo (soprattutto quelle interconnesse con altre discipline, ad esempio quella giuslavoristica - es. gestione account aziendali dei lavori in fase di cessazione del rapporto di lavoro, per cui Generalfinance ha predisposto una nota ad hoc) o provvedimenti rilevanti del Garante Privacy (es. Provvedimento del 6 giugno 2024 - Documento di indirizzo. Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati", per cui la Società ha predisposto una nota interna, validata dal DPO, anche per procedere con ulteriori adempimenti GDPR). A tal riguardo un particolare monitoraggio è dedicato alla gestione di trattamenti critici come quello dei dati di navigazione in rete, in correlazione con i servizi SOC e Zscaler, per cui è stata disposta prontamente l'anonimizzazione.

Aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa delle società e degli enti.

La Società, con il supporto dell'Organismo di Vigilanza, garantisce un sistematico monitoraggio e un costante aggiornamento del Modello al fine di garantirne la conformità e l'efficacia. Nel secondo semestre del 2024, la Società

ha avviato un'attività di revisione e adeguamento del Modello, integrandovi le più recenti innovazioni legislative, gli sviluppi giurisprudenziali e le implicazioni derivanti dalla riforma della disciplina in materia di Whistleblowing.

Rischio climatico e disclosure non finanziaria

La Società non ha redatto la dichiarazione non finanziaria in quanto allo stato non è tenuta a tale adempimento, non ricorrendo i presupposti dimensionali previsti dalla normativa di riferimento.

Tuttavia, la Società su base volontaria nel corso del 2024 ha approvato il proprio secondo Bilancio di Sostenibilità (riferito all'esercizio 2023). Il documento presenta le politiche di gestione, i risultati raggiunti, i rischi attuali e potenziali e gli indicatori rilevanti per il business della Società, con riferimento esteso al triennio 2021-2023. Esso è stato realizzato, in linea con le best practice a livello italiano ed europeo, in conformità con i principi di rendicontazione e con le richieste informative definite dalla Global Reporting Initiative (ente senza scopo di lucro nato con l'obiettivo di fornire supporto concreto nella rendicontazione delle performance di sostenibilità ad aziende e istituzioni di qualsiasi dimensione, ai fini della misurazione dell'impatto ambientale, sociale ed economico generato dalle proprie attività).

Rispetto allo specifico tema del rischio climatico (rischio fisico e rischio di transazione) in seguito a una specifica analisi condotta nel contesto della predisposizione del Bilancio di Sostenibilità - considerata la natura delle proprie operazioni, ovvero erogazione di crediti commerciali in modalità pro solvendo e, in misura minore, pro soluto, la cui durata media risulta essere mediamente inferiore agli 80 giorni nonché il numero limitato di unità immobiliari in cui svolge la propria attività - la Società ritiene di esserne esposta in misura limitata.

Rapporti con parti correlate (art. 2428 3° comma, n. 2)

Per maggiori informazioni circa i termini delle transazioni eseguite con parti correlate si rimanda all'apposita sezione della nota integrativa, Parte D – Altre Informazioni.

Concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza

Nel corso dell'esercizio 2024 è continuata l'attività della Società e delle sue funzioni di controllo tesa a vigilare sul rispetto dei parametri stabiliti dalle norme vigenti in materia di concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza. Maggiori dettagli sono specificati nella nota integrativa, Parte D – Altre Informazioni, cui si rimanda per ogni informazione in merito.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO (ART. 2428 3° COMMA, N.5)

In riferimento al pegno di primo grado su azioni Generalfinance, costituito da GGH in data 02 marzo 2023 a favore di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. (di cui si è fatto cenno nel precedente paragrafo "Capitale sociale - Operazioni che hanno inciso sulla struttura societaria"), si rende noto che, in data 4 febbraio 2025, GGH e la banca hanno stipulato una modifica dell'atto di pegno mediante la quale il numero di azioni concesse in garanzia è stato ridotto da 1.263.900 azioni a 1.100.000 azioni.

Si fa inoltre presente che, in data 12 febbraio 2025, a fronte di un finanziamento accordatole da Crédit Agricole Italia S.p.A., GGH ha concesso al predetto Istituto una garanzia nella forma di pegno su n.ro 396.825 azioni Generalfinance. Si precisa che, in entrambi i casi, il pegno non comporta alcuna limitazione in ordine ai diritti della costituente in quanto, in deroga all'art. 2352 codice civile, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno continua ad essere regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie e/o straordinarie, così come rimane in capo a GGH il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

Infine, in data 3 febbraio 2025 Generalfinance ha stipulato un nuovo contratto di finanziamento con Banco di Desio e della Brianza S.p.A., nella forma tecnica della ricessione di crediti ("Re-factoring") in modalità pro soluto, per un plafond massimo di 6,8 milioni di euro.

PIANO INDUSTRIALE "M2G Mission to Grow – Roadmap for 2025-2027"

In data 28 febbraio 2025 Generalfinance ha approvato il Piano Industriale 2025-2027, confermando la traiettoria di crescita dei risultati nel proprio core business, il commitment all'innovazione digitale dei prodotti e servizi e l'avvio del progetto di espansione internazionale.

Il piano di crescita si fonda in particolare su cinque pilastri strategici:

  1. Consolidamento nel mercato del factoring dedicato alle "Special Situation" con particolare focus nell'ambito "Distressed" italiano, rafforzando la leadership nel factoring per imprese in situazioni di turnaround /

tensione finanziaria (ambito in cui Generalfinance evidenzia una quota del mercato potenziale del factoring distressed3 del 7,6% a fine 2024) e con un turnover in Italia in crescita (Cagr 2024 - 2027 pari al 12%).

    1. Sviluppo del mercato "Small Digital Lending" attraverso l'integrazione di Workinvoice e la conseguente costituzione di una nuova Direzione Fintech & Digital Lending focalizzata sullo sviluppo di prodotti di factoring digitale / invoice discounting specificamente dedicati alla clientela small business.
    1. Espansione internazionale, con l'ingresso nei mercati spagnolo e svizzero.
    1. Diversificazione delle fonti di finanziamento, con linee di credito/funding stabili e diversificate per supportare la crescita.
    1. Sostenibilità integrata nel piano, rafforzando l'impegno a supportare le aziende prevalentemente manifatturiere e commerciali in special situation – con il relativo indotto a livello territoriale e la digitalizzazione dei processi al fine di favorire una crescita "low cost".

Crescita nel Core Business

Generalfinance intende consolidare la propria leadership nell'ambito del factoring ad imprese distressed nel prossimo triennio. La crescita media del turnover del factoring delle attività italiane è stimata pari all'11%, con una quota sul mercato potenziale in aumento rispetto al 7,6% del 2024. Il turnover intermediato al 2027 relativo ad aziende italiane è stimato a oltre 4,2 miliardi di euro, rispetto ai 3 miliardi di euro del 2024.

Innovazione e Digitalizzazione per una Crescita Sostenibile

Generalfinance conferma il proprio impegno nell'innovazione tecnologica con investimenti significativi nella piattaforma digitale proprietaria (front end e back end), in ambito data center, cybersecurity e data governance. È prevista l'ulteriore evoluzione della Pratica Elettronica di Fido, con l'implementazione di workflow specifici in funzione dei poteri delegati e una specializzazione delle strutture di valutazione del rischio tra attività distressed e high risk / crossover.

L'acquisizione di Workinvoice permetterà inoltre lo sviluppo di nuove soluzioni nel digital lending e nell'invoice discounting integrabili nel modello di business di Generalfinance, accelerando il percorso di trasformazione digitale dell'azienda, con particolare riferimento alla clientela small business.

Il turnover intermediato dalla piattaforma Workinvoice è stimato in forte crescita dai circa 110 milioni di euro del 2024 a oltre 400 milioni di euro al 2027, includendo anche le sinergie commerciali relative al portafoglio small retail attualmente gestito da Generalfinance.

Espansione Internazionale: Focus sulla Spagna e sulla Svizzera

Il mercato spagnolo rappresenta una grande opportunità per Generalfinance, grazie a un contesto normativo flessibile, normative di composizione della crisi d'impresa favorevoli e a un mercato del factoring in crescita. Generalfinance prevede di replicare il proprio modello operativo anche a livello internazionale con una nuova filiale a Madrid, avviata a seguito del nulla osta di Banca d'Italia a fine 2024.

Analogamente, si prevede di avviare una seconda filiale in territorio elvetico, tenuto conto di un mercato dalle dimensioni contenute ma, al contempo, caratterizzato da una scarsa offerta di prodotti e servizi di credito dedicati alle PMI e da un ridotto numero di operatori attivi nel finanziamento alle PMI.

Entrambe le filiali saranno caratterizzate da un modello snello ed efficiente, concentrato sull'attività di origination di business. L'attività di valutazione e controllo del rischio nonché di gestione del credito saranno invece mantenute in Italia, facendo leva sui sistemi, le procedure e le capacità operative sviluppate in oltre 35 anni di esperienza nel mercato del factoring domestico e internazionale (export factoring).

Complessivamente, il contributo in termini di turnover riveniente dalle attività internazionali è stimato pari a circa 580 milioni di euro al 2027, l'11% del turnover complessivamente intermediato.

Funding Stabile e Diversificato

Nell'orizzonte del piano si prevede un pieno utilizzo del funding disponibile, complessivamente pari a circa 1,1 miliardi di euro. In particolare, verrà utilizzata per importi via via crescenti l'operazione di cartolarizzazione revolving. Si prevede inoltre un pieno tiraggio della linea di finanziamento revolving in pool e un ulteriore aumento delle operazioni di ricessione a società di factoring, sia pro solvendo che pro soluto. Si prevede un ulteriore ottimizzazione del costo del passivo, con un funding spread medio in riduzione rispetto al 2024.

3 Mercato del factoring distressed stimato a un turnover pari a 40 miliardi di euro nel 2024, sulla base dell'analisi di Deloitte "Il Factoring come Strumento per il Rilancio delle Imprese in Crisi", Novembre 2023.

Crescita Sostenibile e Solida Creazione di Valore

L'azienda continuerà a investire in ESG, promuovendo la sostenibilità all'interno della governance aziendale e nei processi operativi. In particolare, la Società intende consolidare ulteriormente il proprio posizionamento nell'ambito dell'assistenza finanziaria alle aziende in crisi, supportando un indotto complessivamente costituito da oltre 50.000 posti di lavoro diretti e indiretti nei diversi tessuti locali in cui Generalfinance opera. L'adozione di energia rinnovabile certificata, l'inclusione di criteri ESG nei piani incentivanti e il rafforzamento delle politiche di gender equality sono tra le priorità del triennio.

In sintesi, di seguito vengono elencati i principali target del Piano 2025-2027:

  • Turnover intermediato 2025-2027 ~ 14 miliardi di euro, di cui ~ 13 miliardi di euro dalle attività italiane
  • Utile netto cumulato 2025-2027 > 83 milioni di euro
  • Utile Netto atteso al 2027 ~ 33 milioni di euro
  • Remunerazione complessiva agli azionisti > 42 milioni di euro di dividendi distribuiti nel periodo 2025-2027, pari al 32% della capitalizzazione attuale includendo anche i dividendi relativi all'esercizio 20244
  • ROE5 atteso al 2027 ~32%
  • Total Capital Ratio al 2027 ~13%

Uso da parte della Società di strumenti finanziari (art. 2428 3° comma, n. 6bis)

In esecuzione di un programma di emissioni approvato dal Consiglio di Amministrazione del 21 settembre 2021, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due bond, classificati come "capitale di classe 2" (Tier II) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute negli articoli 62, 63 e 71 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("CRR") e della Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 "Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari".

Il primo, con scadenza sei anni, per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%. Il secondo, con scadenza a cinque anni, per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points. Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione di cui agli articoli 82 e ss. del D.Lgs. 58/1998 ("TUF") e al Provvedimento Congiunto Consob/Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificati ed integrati e hanno consentito di rafforzare la struttura di capitale della Società e di diversificare ulteriormente la base di investitori con un positivo impatto sul Total Capital Ratio.

Inoltre, si segnala che Generalfinance ha costituito un programma di cambiali finanziarie, collocate attraverso due dealer (Intesa Sanpaolo ed Equita) presso investitori istituzionali.

Sede legale ed elenco delle sedi secondarie della Società (art. 2428 ultimo comma)

La Società ha la propria sede legale a Milano, in via Giorgio Stephenson n.43/A. Negli immobili di Biella, in Via Carso n.36 e Via Piave n.22, sono invece collocati gli uffici amministrativi.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE (ART.2428 3° comma, n. 6)

La positiva dinamica dell'attività commerciale riscontrata nel 2024 – andamento del turnover, dell'erogato, ricavi e redditività – e il contesto di riferimento favorevole all'attività di Generalfinance consente di guardare con ottimismo all'andamento economico finanziario della Società nel 2025. La Società si attende infatti risultati in ulteriore crescita rispetto a quelli realizzati nel 2024 ed in linea con gli obiettivi definiti nel Piano Strategico.

4 Capitalizzazione al 26 febbraio 2025.

5 ROE calcolato come rapporto fra Utile Netto e Patrimonio Netto a inizio periodo, escluso l'Utile Netto.

PROPOSTA DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO

Signori Azionisti,

il Bilancio al 31 dicembre 2024, che oggi viene sottoposto al vostro esame ed alla vostra approvazione, esprime un utile netto di euro 21.099.149,25.

Il positivo risultato dell'esercizio è ancora più significativo tenuto conto cha la Società – grazie anche alle specifiche peculiarità del business caratteristico – ha saputo affrontare un contesto geopolitico e macroeconomico sfidante.

Nel formulare la proposta di destinazione dell'utile di esercizio, il Consiglio di Amministrazione – tenuto conto della opportunità di rafforzare nel continuo i ratio patrimoniali in linea con gli obiettivi strategici pluriennali - invita l'Assemblea dei soci ad approvare il Bilancio 2024 e propone di destinare l'utile netto dell'esercizio come segue:

  • agli azionisti un dividendo in contanti (al lordo delle ritenute di legge) di 0,83 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola il 14 aprile 2025. Ai sensi dell'articolo 83-terdecies del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) la legittimazione al pagamento del dividendo è determinata con riferimento alle evidenze dei conti dell'intermediario di cui all'articolo 83-quater, comma 3 del TUF, al termine della giornata contabile del 15 aprile 2025 (c.d. record date); il pagamento sarà effettuato dal 16 aprile 2025 per il tramite degli intermediari autorizzati presso i quali sono registrate le azioni nel Sistema Monte Titoli. Il Monte dividendi complessivo è pari a euro 10.487.104,78.
  • a riserve e nello specifico a Riserva Straordinaria, dandosi atto che la Riserva Legale ha già raggiunto il limite previsto dalla legge – per il residuo, pari a euro 10.612.044,47.

Al termine della presente relazione, il Consiglio di Amministrazione esprime vivo apprezzamento e un sentito ringraziamento a tutto il personale ed ai collaboratori che hanno contribuito, con dedizione e professionalità, al positivo sviluppo dell'attività aziendale ed al conseguimento dei risultati evidenziati nel bilancio 2024, nonché al Collegio Sindacale ed alla Società di Revisione Legale per la preziosa attività di controllo.

Milano, 28 febbraio 2025

per il Consiglio di Amministrazione il Presidente, Prof. Maurizio Dallocchio

SCHEMI DI BILANCIO

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31/12/2024 31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 122.398.342 21.640.716
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
8.145.408 22.974
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
8.145.408 22.974
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 614.945.539 462.365.495
a) crediti verso banche 17.169 65.750
b) crediti verso società finanziarie 57.587 200.017
c) crediti verso clientela 614.870.783 462.099.728
70. Partecipazioni 0 12.500
80. Attività materiali 6.477.209 4.993.230
90. Attività immateriali 3.260.736 2.603.700
-
di cui avviamento
0 0
100. Attività fiscali 7.342.424 5.387.823
a) correnti 6.866.662 4.830.332
b) anticipate 475.762 557.491
120. Altre attività 7.134.863 3.016.664
Totale attivo 769.704.521 500.043.102
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2024 31/12/2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 635.239.008 409.388.039
a) debiti 558.396.802 376.750.770
b) titoli in circolazione 76.842.206 32.637.269
60. Passività fiscali 10.411.242 7.125.134
a) correnti 10.361.986 7.077.869
b) differite 49.256 47.265
80. Altre passività 42.207.360 14.037.517
90. Trattamento di fine rapporto del personale 1.550.314 1.471.156
100. Fondi per rischi e oneri 208.695 1.587.887
b) quiescenza e obblighi simili 186.116 164.705
c) altri fondi per rischi e oneri 22.579 1.423.182
110. Capitale 4.202.329 4.202.329
140. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
150. Riserve 29.236.823 21.624.119
160. Riserve da valutazione 129.856 119.783
170. Utile (Perdita) d'esercizio 21.099.149 15.067.393
Totale passivo e patrimonio netto 769.704.521 500.043.102

CONTO ECONOMICO

Voci 31/12/2024 31/12/2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 39.688.416 30.591.811
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 39.688.416 30.591.811
20. Interessi passivi e oneri assimilati (27.312.830) (21.612.119)
30. Margine di interesse 12.375.586 8.979.692
40. Commissioni attive 41.149.967 31.709.532
50. Commissioni passive (4.771.009) (4.490.201)
60. Commissioni nette 36.378.958 27.219.331
70. Dividendi e proventi simili 98.166 0
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (519) 622
110. Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
(33.324) (150)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (33.324) (150)
120. Margine di intermediazione 48.818.867 36.199.495
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (1.166.541) (1.264.087)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.166.541) (1.264.087)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 47.652.326 34.935.408
160. Spese amministrative (16.178.319) (13.853.626)
a) spese per il personale (9.095.838) (7.196.181)
b) altre spese amministrative (7.082.481) (6.657.445)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 222.093 (82.218)
b) altri accantonamenti netti 222.093 (82.218)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (942.476) (801.884)
190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (672.747) (442.855)
200. Altri proventi e oneri di gestione 1.528.907 2.246.804
210. Costi operativi (16.042.542) (12.933.779)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (68.750) 0
260. Utile (perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte 31.541.034 22.001.629
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (10.441.885) (6.934.236)
280. Utile (perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte 21.099.149 15.067.393
300. Utile (perdita) d'esercizio 21.099.149 15.067.393

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

Voci dell'attivo 31/12/2024 31/12/2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 21.099.149 15.067.393
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni - -
del proprio merito creditizio)
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività - -
complessiva
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 10.073 24.309
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio - -
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
140. redditività complessiva - -
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 10.073 24.309
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 21.109.222 15.091.702

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31/12/2024

Allocazione risultato
Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente
Redditività
Esistenze al Modifica
saldi
Esistenze al Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto complessiva Patrimonio
netto al
31/12/2023 apertura 01/01/2024 Riserve altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
esercizio
2024
31/12/2024
Capitale 4.202.329 - 4.202.329 - - - - - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 25.419.745 - 25.419.745 - - - - - - - - - 25.419.745
Riserve
a)
di utili
21.284.601 - 21.284.601 7.612.704 - - - - - - - - 28.897.305
b)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione 119.783 - 119.783 - - - - - - - - 10.073 129.856
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 15.067.393 - 15.067.393 (7.612.704) (7.454.689) - - - - - - 21.099.149 21.099.149
Patrimonio netto 66.433.369 - 66.433.369 - (7.454.689) - - - - - - 21.109.222 80.087.902

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31/12/2023

Modifica
Esistenze al
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio Redditività
saldi Esistenze al Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto complessiva Patrimonio
netto al
31/12/2022 apertura 01/01/2023 Riserve altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
esercizio
2023
31/12/2023
Capitale 4.202.329 - 4.202.329 - - - - - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 25.419.745 - 25.419.745 - - - - - - - - - 25.419.745
Riserve
c)
di utili
15.832.293 - 15.832.293 5.452.309 - (1) - - - - - - 21.284.601
d)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione 95.474 - 95.474 - - - - - - - - 24.309 119.783
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 10.885.387 - 10.885.387 (5.452.309) (5.433.078) - - - - - - 15.067.393 15.067.393
Patrimonio netto 56.774.746 - 56.774.746 - (5.433.078) (1) - - - - - 15.091.702 66.433.369

RENDICONTO FINANZIARIO (metodo indiretto)

Importo
A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2024 31/12/2023
1. Gestione 37.809.550 29.482.981
- risultato d'esercizio (+/-) 21.099.149 15.067.393
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
102.074 150
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - -
- rettifiche di valore nette per rischio di credito (+/-) 1.166.541 1.264.087
- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 1.615.223 1.244.739
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (574.278) 808.260
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 10.358.621 6.644.148
- rettifiche di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 4.042.220 4.454.204
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (168.507.903) (80.053.382)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (8.155.758) -
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (154.332.941) (79.816.059)
- altre attività (6.019.204) (237.323)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 242.184.500 34.962.853
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 224.195.256 38.090.436
- passività finanziarie di negoziazione - -
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività 17.989.244 (3.127.583)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 111.486.147 (15.607.548)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 32.578 11.187
- vendite di partecipazioni 6.250 150
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 26.328 11.037
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (3.305.617) (1.061.202)
- acquisti di partecipazioni (62.500) (15.474)
- acquisti di attività materiali (2.430.511) (172.706)
- acquisti di attività immateriali (812.606) (873.022)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (3.273.039) (1.050.015)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (7.454.689) (5.433.078)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (7.454.689) (5.433.078)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 100.758.419 (22.090.641)

RICONCILIAZIONE Importo
31/12/2024 31/12/2023
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 21.641.149 43.731.790
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 100.758.419 (22.090.641)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 122.399.568 21.641.149

NOTA INTEGRATIVA

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai Principi Contabili Internazionali

Il bilancio d'esercizio di Generalfinance S.p.A. al 31 dicembre 2024 è redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, tenendo conto delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRC) in vigore alla data di riferimento del bilancio.

Il bilancio d'esercizio è stato predisposto secondo gli schemi e le istruzioni impartite dalla Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 ed emanate in conformità a quanto stabilito dall'art. 9 del D.Lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge.

La normativa rimanda inoltre a specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.

Il bilancio d'esercizio, corredato dalla relativa Relazione sulla gestione, è costituito dai seguenti documenti:

  • Stato Patrimoniale e Conto Economico;
  • Prospetto della redditività complessiva;
  • Prospetto delle variazioni del patrimonio netto;
  • Rendiconto finanziario;
  • Nota integrativa.

Il bilancio d'esercizio è completato inoltre dalle relative informazioni comparative come richiesto dallo IAS 1 ed è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, valutata tenendo conto delle prospettive reddituali e finanziarie presenti e future. Gli importi riportati nei prospetti di bilancio e nelle tabelle della nota integrativa sono espressi in unità di euro.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il presente bilancio, redatto in unità di euro, si fonda sull'applicazione dei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1.

1) Continuità aziendale. Il bilancio è stato predisposto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale: pertanto, attività, passività ed operazioni "fuori bilancio" sono valutate secondo valori di funzionamento. A riguardo, i principali indicatori di riferimento, così come l'andamento degli aggregati economici e patrimoniali, l'ampia dotazione patrimoniale e le riserve di liquidità disponibili consentono ragionevolmente di escludere il rischio, attuale e prospettico, di interruzione della continuità aziendale e confermano la capacità della Società di produrre risultati positivi e generare flussi di cassa dalla gestione caratteristica. Tale conclusione è stata raggiunta anche considerando l'analisi degli impatti correnti e potenziali futuri rivenienti dal contesto macroeconomico e geopolitico attuale e prospettico, sulla situazione finanziaria e sui risultati economici della Società sulla base delle evidenze attualmente disponibili e degli scenari allo stato ipotizzabili, pur nella consapevolezza che non sia possibile determinare con ragionevole certezza tali eventuali impatti.

2) Competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.

3) Coerenza di presentazione. Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica – ove possibile – in modo retroattivo; in tal caso, vengono anche indicati la natura ed il motivo della variazione, nonché le voci interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi rappresentati dalla Banca d'Italia nelle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" come rappresentati nella normativa emanata in data 17 novembre 2022.

4) Aggregazione e rilevanza. Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto.

5) Divieto di compensazione. Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o permesso da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca d'Italia e rappresentati all'interno delle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari".

6) Informativa comparativa. Le informazioni comparative dell'esercizio precedente sono riportate per tutti i dati contenuti nei prospetti contabili, a meno che un Principio Contabile Internazionale, una interpretazione o le istruzioni predisposte da Banca d'Italia per gli Intermediari Finanziari non prescrivano o consentano diversamente. Sono incluse anche informazioni di natura descrittiva o commenti, quando utili per la comprensione dei dati.

La redazione del presente bilancio è avvenuta, come detto sopra, in base ai principi contabili internazionali omologati dalla

Commissione Europea; inoltre, a supporto dell'applicazione sono stati utilizzati i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) ed in particolare il documento pubblicato il 24 ottobre 2024, il public statement "European common enforcement priorities for 2024 corporate reporting " che richiama l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS richiedendo altresì di fornire specifiche informazioni in caso di talune operazioni.

Nella redazione del bilancio si è inoltre tenuto conto, laddove applicabili, delle comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob, ESMA) e dei documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS attraverso i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare in bilancio, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS ACCOUNTING STANDARDS APPLICATI DAL 1° GENNAIO 2024 I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS Accounting Standards sono stati applicati per la prima volta dalla Società a partire dal 1° gennaio 2024:

  • In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current" e in data 31 ottobre 2022 ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Non-Current Liabilities with Covenants". Tali modifiche hanno l'obiettivo di chiarire come classificare i debiti e le altre passività a breve o lungo termine. Inoltre, le modifiche migliorano altresì le informazioni che un'entità deve fornire quando il suo diritto di differire l'estinzione di una passività per almeno dodici mesi è soggetto al rispetto di determinati parametri (i.e. covenants). L'adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio della Società.
  • In data 22 settembre 2022 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IFRS 16 Leases: Lease Liability in a Sale and Leaseback". Il documento richiede al venditore-lessee di valutare la passività per il lease riveniente da una transazione di sale & leaseback in modo da non rilevare un provento o una perdita che si riferiscano al diritto d'uso trattenuto. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti sul bilancio della Società.
  • In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements". Il documento richiede ad un'entità di fornire informazioni aggiuntive sugli accordi di reverse factoring che permettano agli utilizzatori del bilancio di valutare in che modo gli accordi finanziari con i fornitori possano influenzare le passività e i flussi finanziari dell'entità e di comprendere l'effetto di tali accordi sull'esposizione dell'entità al rischio di liquidità.

L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti sul bilancio della Società.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS ACCOUNTING STANDARDS OMOLOGATI DALL'UNIONE EUROPEA, NON ANCORA OBBLIGATORIAMENTE APPLICABILI E NON ADOTTATI IN VIA ANTICIPATA DALLA SOCIETA' AL 31 DICEMBRE 2024

Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea hanno concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti ma non sono ancora obbligatoriamente applicabili e non sono stati adottati in via anticipata dalla Società al 31 dicembre 2024:

• In data 15 agosto 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability". Il documento richiede ad un'entità di applicare una metodologia da applicare in maniera coerente al fine di verificare se una valuta può essere convertita in un'altra e, quando ciò non è possibile, come determinare il tasso di cambio da utilizzare e l'informativa da fornire in nota integrativa. La modifica si applicherà dal 1° gennaio 2025, ma è consentita un'applicazione anticipata. Gli amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio della Società dall'adozione di tale emendamento.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS ACCOUNTING STANDARDS NON ANCORA OMOLOGATI DALL'UNIONE EUROPEA

Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.

• In data 30 maggio 2024 lo IASB ha pubblicato il documento "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments—Amendments to IFRS 9 and IFRS 7″. Il documento chiarisce alcuni aspetti problematici emersi

dalla post-implementation review dell'IFRS 9, tra cui il trattamento contabile delle attività finanziarie i cui rendimenti variano al raggiungimento di obiettivi ESG (i.e. green bonds). In particolare, le modifiche hanno l'obiettivo di:

  • o chiarire la classificazione delle attività finanziarie con rendimenti variabili e legati ad obiettivi ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) ed i criteri da utilizzare per l'assessment del SPPI test;
  • o determinare che la data di regolamento delle passività tramite sistemi di pagamento elettronici è quella in cui la passività risulta estinta. Tuttavia, è consentito ad un'entità di adottare una politica contabile per consentire di eliminare contabilmente una passività finanziaria prima di consegnare liquidità alla data di regolamento in presenza di determinate condizioni specifiche.

Con queste modifiche, lo IASB ha inoltre introdotto ulteriori requisiti di informativa riguardo in particolare ad investimenti in strumenti di capitale designati a FVOCI.

Le modifiche si applicheranno a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2026.

Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.

  • In data 18 luglio 2024 lo IASB ha pubblicato un documento denominato "Annual Improvements Volume 11". Il documento include chiarimenti, semplificazioni, correzioni e cambiamenti volti a migliorare la coerenza di diversi IFRS Accounting Standards. I principi modificati sono:
    • o IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards;
    • o IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures e le relative linee guida sull'implementazione dell'IFRS 7;
    • o IFRS 9 Financial Instruments;
    • o IFRS 10 Consolidated Financial Statements; e
    • o IAS 7 Statement of Cash Flows.

Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2026, ma è consentita un'applicazione anticipata.

Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questi emendamenti sul bilancio della Società.

  • In data 18 dicembre 2024 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Contracts Referencing Naturedependent Electricity – Amendment to IFRS 9 and IFRS 7". Il documento ha l'obiettivo di supportare le entità nel rendicontare gli effetti finanziari dei contratti di acquisto di elettricità prodotta da fonti rinnovabili (spesso strutturati come Power Purchase Agreements). Sulla base di tali contratti, la quantità di elettricità generata ed acquistata può variare in base a fattori incontrollabili quali le condizioni meteorologiche. Lo IASB ha apportato emendamenti mirati ai principi IFRS 9 e IFRS 7. Gli emendamenti includono:
    • o un chiarimento riguardo all'applicazione dei requisiti di "own use" a questa tipologia di contratti;
    • o dei criteri per consentire la contabilizzazione di tali contratti come strumenti di copertura; e,
    • o dei nuovi requisiti di informativa per consentire agli utilizzatori del bilancio di comprendere l'effetto di questi contratti sulle performance finanziarie e sui flussi di cassa di un'entità.

La modifica si applicherà dal 1° gennaio 2026, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.

  • In data 9 aprile 2024 lo IASB ha pubblicato un nuovo principio IFRS 18 Presentation and Disclosure in Financial Statements che sostituirà il principio IAS 1 Presentation of Financial Statements. Il nuovo principio si pone l'obiettivo di migliorare la presentazione degli schemi di bilancio, con particolare riferimento allo schema del conto economico. In particolare, il nuovo principio richiede di:
    • o classificare i ricavi e i costi in tre nuove categorie (sezione operativa, sezione investimento e sezione finanziaria), oltre alle categorie imposte e attività cessate già presenti nello schema di conto economico;

o presentare due nuovi sub-totali, il risultato operativo e il risultato prima degli interessi e tasse (i.e. EBIT). Il nuovo principio inoltre:

  • o richiede maggiori informazioni sugli indicatori di performance definiti dal management;
  • o introduce nuovi criteri per l'aggregazione e la disaggregazione delle informazioni; e,
  • o introduce alcune modifiche allo schema del rendiconto finanziario, tra cui la richiesta di utilizzare il risultato operativo come punto di partenza per la presentazione del rendiconto finanziario predisposto con il metodo indiretto e l'eliminazione di alcune opzioni di classificazione di alcune voci attualmente esistenti (come ad esempio interessi pagati, interessi incassati, dividendi pagati e dividendi incassati).

Il nuovo principio entrerà in vigore dal 1° gennaio 2027, ma è consentita un'applicazione anticipata.

Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo principio sul bilancio della Società.

  • In data 9 maggio 2024 lo IASB ha pubblicato un nuovo principio IFRS 19 Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures. Il nuovo principio introduce alcune semplificazioni con riferimento all'informativa richiesta dagli IFRS Accounting Standard nel bilancio di esercizio di una società controllata, che rispetta i seguenti requisiti:
    • o non ha emesso strumenti di capitale o di debito quotati su un mercato regolamentato e non è in procinto di emetterli;
    • o la propria società controllante predispone un bilancio consolidato in conformità con i principi IFRS.
    • Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo principio sul bilancio della Società.
  • In data 30 gennaio 2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate ("Rate Regulation Activities") secondo i precedenti principi contabili adottati. Non essendo la Società un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Successivamente alla chiusura dell'esercizio 2024 non si sono verificati fatti o circostanze tali da modificare in maniera apprezzabile quanto è stato rappresentato nel bilancio, nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione.

Si rende noto che, ai sensi dello IAS 10, la data in cui il bilancio è stato autorizzato alla pubblicazione dagli Amministratori della società è il 28 febbraio 2025.

Sezione 4 – Altri aspetti

Il bilancio di Generalfinance S.p.A. è sottoposto alla revisione contabile, ai sensi del Decreto Legislativo del 27 gennaio 2010 n. 39, da parte della società Deloitte & Touche S.p.A. alla quale è stato conferito l'incarico per il periodo 2017 - 2025 dall'Assemblea degli Azionisti del 15 febbraio 2018, successivamente confermato dall'Assemblea dell'8 marzo 2022 in relazione all'acquisizione dello status giuridico di EIP.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

La redazione del bilancio d'esercizio richiede il ricorso a stime ed assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata al fine di formulare assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Per la loro stessa natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio, pertanto, non è possibile escludere che già nel prossimo esercizio gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire anche in maniera rilevante a seguito del cambiamento delle valutazioni soggettive utilizzate.

Le fattispecie per le quali è stato richiesto l'impiego di valutazioni soggettive nella predisposizione del presente bilancio riguardano:

  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità anticipata e differita;
  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • la determinazione del fair value delle attività finanziarie valutate al fair value;
  • la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi rischi e oneri.

Con riferimento a talune fattispecie sopra indicate e in considerazione dell'attuale situazione finanziaria ed economica si è ritenuto opportuno fornire adeguata informativa nella "Parte D – Altre informazioni" in merito alle motivazioni sottostanti le decisioni assunte, le valutazioni svolte ed i criteri di stima adottati nell'applicazione dei principi contabili internazionali.

A. 2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Per alcune voci dello stato patrimoniale sono illustrati i seguenti punti:

  • criteri di classificazione;
  • criteri di iscrizione;
  • criteri di valutazione;
  • criteri di rilevazione delle componenti reddituali;
  • criteri di cancellazione.

1 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ("FVTPL")

1.1 Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

a) attività finanziarie detenute per la negoziazione, sostanzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;

b) attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie non derivate così definite al momento della rilevazione iniziale e qualora ne sussistano i presupposti. Un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa;

c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare, rientrano in questa categoria:

▪ strumenti di debito, titoli e finanziamenti che non presentano flussi di cassa costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", (cd. "SPPI test" non superato);

▪ strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né "Held to collect" (il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali né "Held to collect and sell" (il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia mediante la vendita di attività finanziarie); ▪ le quote di OICR;

▪ gli strumenti di capitale per i quali la Società non applica l'opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

• le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;

• uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;

• lo strumento ibrido cui appartengono non sia valutato al fair value con le relative variazioni a conto economico.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage allocation) ai fini dell'impairment.

1.2 Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

1.3 Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico. La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato. Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.

1.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti di reddito relative alle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" vengono allocate nella voce di conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Le componenti di reddito relative alle "Attività finanziarie designate al fair value" e alle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" vengono allocate nella voce di conto economico "Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico".

1.5 Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

2.1 Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

• l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "Held to Collect"), e

• i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:

  • i crediti verso banche,
  • i crediti verso società finanziarie,
  • i crediti verso clientela,

principalmente costituiti da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto pro solvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti pro soluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

2.2 Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di

transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

2.3 Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Tali crediti – fra cui la quasi totalità delle anticipazioni factoring erogate da Generalfinance - vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9, applicate a livello di ogni singolo debitore Ceduto, in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD). Per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte D – Altre informazioni – Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a Conto economico nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte a fronte di una migliorata qualità dell'esposizione tale da comportare una diminuzione della svalutazione complessiva precedentemente rilevata. In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico. In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario. In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:

  • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la Società effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la Società subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;

  • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della Società di massimizzare il recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;

  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio, la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

2.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti di reddito nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

  • a) gli interessi attivi vengono allocati nella voce "Interessi attivi e proventi assimilati";
  • b) le commissioni attive relative all'operatività corrente sono allocate nella voce "Commissioni attive";
  • c) le perdite da impairment e le riprese di valore per rischio di credito vengono allocate nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

2.5 Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Società. A titolo esemplificativo e non esaustivo, ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc. Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche: - svalutazione totale del credito; - anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 2 anni; - avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale in corso.

Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce "rettifiche di valore nette per rischio di credito" per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce "rettifiche di valore nette per rischio di credito". Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita. A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario. Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo. Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

3 – Partecipazioni

3.1 Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate e collegate.

Sono considerate controllate le imprese nelle quali la capogruppo, direttamente o indirettamente, possiede più della metà dei diritti di voto o quando pur con una quota di diritti inferiore, la capogruppo ha il potere di nominare la maggioranza degli amministratori della partecipata o di determinare le politiche finanziarie ed operative della stessa.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

3.2 Criteri di iscrizione

Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei costi o proventi direttamente attribuibili alla transazione.

3.3 Criteri di valutazione

Nelle valutazioni successive, se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare incluso il valore finale di dismissione dell'investimento.

3.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti di reddito nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

  • a) qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nella voce "Utili (Perdite) delle partecipazioni";
  • b) nel caso in cui i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione nella voce "Utili (Perdite) delle partecipazioni".

La verifica dell'esistenza di obiettive evidenze di perdite di valore viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione semestrale.

3.5 Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

4 – Attività materiali

4.1 Criteri di classificazione

La voce include sia i beni di uso funzionale di proprietà che i diritti d'uso relativi ai contratti di leasing. Le attività materiali ad uso funzionale comprendono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili ed arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • impianti;
  • attrezzature varie;
  • autovetture;
  • migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. In questa voce sono inclusi anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale.

Ai sensi dell'IFRS 16 il leasing è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, conferisce il diritto di controllare l'utilizzo di un'attività specificata per un periodo di tempo, quindi, se lungo tutto il periodo di utilizzo del bene si godrà di entrambi i seguenti diritti:

a) il diritto di ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'utilizzo dell'attività; e

b) il diritto di decidere sull'utilizzo dell'attività.

In caso di modifica dei termini e delle condizioni del contratto si procede ad una nuova valutazione per determinare se il contratto è o contiene un leasing.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Si evidenzia ulteriormente come la Società non detenga attività materiali detenute a scopo di investimento.

4.2 Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisizione, comprensivo degli oneri accessori sostenuti e direttamente imputabili alla messa in funzione del bene o al miglioramento della sua capacità produttiva.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico. Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data di decorrenza del contratto si rileva l'attività consistente nel diritto di utilizzo e la passività del leasing.

La valutazione iniziale dell'attività consistente nel diritto di utilizzo avviene al costo che comprende:

  • a) l'importo della valutazione iniziale della passività del leasing;
  • b) i pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o prima della data di decorrenza al netto degli incentivi al leasing ricevuti;
  • c) i costi iniziali diretti sostenuti dal locatario; e
  • d) la stima dei costi che si dovrà sostenere per lo smantellamento e la rimozione dell'attività sottostante e per il ripristino del sito in cui è ubicata o per il ripristino dell'attività sottostante nelle condizioni previste dai termini e dalle condizioni del leasing.

Per i leasing immobiliari la contabilizzazione come leasing avviene per ogni componente di leasing separandola dalle componenti non di leasing; per i veicoli, in applicazione dell'espediente pratico previsto dal principio, le componenti non leasing non sono separate dalle componenti leasing.

I costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto Economico per competenza.

4.3 Criteri di valutazione

L'iscrizione in bilancio successiva a quella iniziale è effettuata al costo diminuito delle quote di ammortamento e delle eventuali perdite durevoli di valore. Il valore ammortizzabile è ripartito sistematicamente ed a quote costanti lungo tutta la vita utile dell'attività materiale. Se ricorrono evidenze sintomatiche dell'esistenza di perdite durevoli, le attività materiali sono sottoposte ad impairment test con la registrazione delle eventuali perdite di valore. Le successive riprese di valore non possono comunque eccedere l'ammontare delle perdite da impairment test in precedenza registrate.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, dopo la data di iscrizione iniziale, la valutazione dell'attività avviene applicando il modello del costo.

Le attività consistenti nel diritto di utilizzo sono ammortizzate a quote costanti dalla data di decorrenza del contratto sino al termine della durata del leasing e sono soggette a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

4.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

a) gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore e le riprese di valore vengono allocate nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali";

b) i profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione vengono allocati nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".

4.5 Criteri di cancellazione

Le attività materiali sono cancellate dal bilancio all'atto della loro dismissione ovvero quando hanno esaurito integralmente la loro funzionalità economica e non si attendono benefici economici futuri.

Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dallo stato patrimoniale al termine della durata del leasing.

5 – Attività immateriali

5.1 Criteri di classificazione

La voce include attività intangibili, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che possiedono le caratteristiche di un'utilità pluriennale e di una capacità di produrre benefici futuri.

La Società non possiede attività immateriali a vita indefinita; esse sono rappresentate unicamente da software, anche prodotto internamente, e licenze d'uso.

5.2 Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte inizialmente al costo di acquisto/produzione, comprensivo degli oneri accessori sostenuti e direttamente imputabili alla messa in funzione o al miglioramento della loro capacità produttiva. I costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto Economico per competenza.

5.3 Criteri di valutazione

L'iscrizione in bilancio successiva a quella iniziale è effettuata al costo diminuito delle quote di ammortamento e delle eventuali perdite di valore.

Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della miglior stima della vita utile mediante l'utilizzo del metodo di ripartizione a quote costanti.

Periodicamente, viene accertato se sono intervenuti mutamenti sostanziali delle condizioni originarie che impongono di

modificare gli iniziali piani di ammortamento.

Qualora si riscontri che una singola attività possa aver subito una perdita durevole di valore, essa viene sottoposta ad impairment test con la rilevazione e registrazione delle relative perdite.

5.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

a) gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore e le riprese di valore sono allocate nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

5.5 Criteri di cancellazione

Le attività immateriali sono cancellate dal bilancio d'esercizio all'atto della loro dismissione ovvero all'integrale esaurimento della loro capacità di produrre benefici futuri.

6 – Attività fiscali e passività fiscali

6.1 Criteri di classificazione

Le voci includono attività fiscali correnti ed anticipate e passività fiscali correnti e differite.

Le attività fiscali correnti includono eccedenze ed acconti di pagamenti mentre le passività fiscali correnti includono i debiti da assolvere per imposte sul reddito di competenza del periodo.

Le poste di fiscalità differita rappresentano, invece, imposte sul reddito recuperabili in periodi futuri in connessione con differenze temporanee deducibili (attività anticipate) ed imposte sul reddito pagabili in periodi futuri come conseguenza di differenze temporanee tassabili (passività differite).

6.2 Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione

Le imposte sul reddito sono calcolate sulla base delle aliquote vigenti.

Le attività fiscali anticipate formano oggetto di rilevazione, conformemente al "balance sheet liability method", soltanto a condizione che vi sia piena capienza di assorbimento delle differenze temporanee deducibili da parte dei redditi imponibili futuri, mentre le passività fiscali differite sono di regola contabilizzate se di importo significativo.

6.3 Criteri di valutazione delle componenti reddituali

Attività e passività fiscali sono imputate a Conto Economico alla voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", salvo nel caso in cui derivino da operazioni i cui effetti sono attribuiti direttamente al Patrimonio Netto; in questa fattispecie, vengono attribuiti direttamente a Patrimonio Netto.

7 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

7.1 Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le passività finanziarie diverse dalle passività di negoziazione e dalle passività designate al fair value.

La voce include i debiti verso banche, i debiti verso società finanziarie, in relazione ai contratti in essere, gli eventuali debiti verso la clientela, i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing ed i titoli in circolazione, rappresentati da prestiti obbligazionari e cambiali finanziarie.

7.2 Criteri di iscrizione

Le predette passività finanziarie sono inizialmente iscritte al loro fair value che, di norma, corrisponde, per i debiti verso banche, per i debiti verso società finanziarie e per i titoli in circolazione, al valore riscosso dalla Società, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria e, per quelli verso la clientela, all'importo del debito, stante la durata a breve delle relative operazioni.

La valutazione iniziale della passività del leasing avviene al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Società.

7.3 Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere

trascurabile l'effetto dell'attualizzazione.

Dopo la data di decorrenza la passività del leasing è valutata:

  • a) aumentando il valore contabile per tener conto degli interessi sulla passività del leasing;
  • b) diminuendo il valore contabile per tener conto dei pagamenti effettuati per il leasing;
  • c) rideterminando il valore contabile per tener conto di eventuali nuove valutazioni o modifiche del leasing o della revisione dei pagamenti dovuti per il leasing.

Gli interessi sulla passività del leasing e i pagamenti variabili dovuti per il leasing, non inclusi nella valutazione della passività del leasing, sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui si verifica l'evento o la circostanza che fa scattare i pagamenti.

7.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

a) gli interessi passivi vengono allocati nella voce "Interessi passivi e oneri assimilati";

b) le commissioni passive, ove non incluse nel costo ammortizzato, sono allocate nella voce "Commissioni passive".

7.5 Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scaduti i relativi diritti contrattuali o sono estinte.

8 – Trattamento di fine rapporto del personale

8.1 Criteri di classificazione

Riflette la passività nei confronti di tutti i dipendenti relativa all'indennità da corrispondere al momento della risoluzione del rapporto di lavoro.

8.2 Criteri di valutazione

In base a quanto previsto dalla Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (Finanziaria 2007), dal 1° gennaio 2007 ciascun lavoratore dipendente è stato chiamato a scegliere di destinare il proprio TFR maturando alle norme pensionistiche complementari o di mantenere il TFR presso il datore di lavoro. In quest'ultimo caso, per i lavoratori di aziende con più di 50 dipendenti (dunque è esclusa la società Generalfinance), il TFR sarà depositato dal datore di lavoro in un fondo gestito dall'INPS per conto dello Stato. I dipendenti sono stati chiamati ad esprimere la propria scelta entro il 30 giugno 2007 (per chi era già in servizio al 1° gennaio 2007), ovvero entro sei mesi dall'assunzione (se avvenuta successivamente al 1° gennaio 2007).

Alla luce di queste nuove disposizioni, gli organismi preposti all'analisi tecnica e giuridica dell'argomento hanno stabilito che il TFR maturato dal 1° gennaio 2007 destinato al Fondo di Tesoreria dell'INPS e quello destinato alla Previdenza Complementare siano da considerarsi come un piano a contribuzione definita e, quindi, non più oggetto di valutazione attuariale. Tale impostazione riguarda le aziende con media dei dipendenti dell'anno 2006 superiore a 50 in quanto le altre (come la società Generalfinance), in caso di scelta del dipendente di tenere il TFR maturando in azienda, continuano effettivamente a mantenere il TFR presso il proprio fondo.

Il TFR maturato al 31 dicembre 2006 permane invece come piano a prestazione definita ovvero una obbligazione a benefici definiti e pertanto in osservanza ai criteri dettati dallo IAS 19 si è proceduto alla determinazione del valore dell'obbligazione proiettando al futuro, sulla base di ipotesi attuariali, l'ammontare già maturato per stimare l'importo da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro e procedendo successivamente alla sua attualizzazione.

La determinazione è stata condotta sviluppando la quota di obbligazioni maturate alla data della valutazione nonché le ulteriori quote maturande, nel caso di scelta del dipendente di tenere il TFR maturando in azienda, per effetto dei futuri accantonamenti dovuti per la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Il piano di sviluppo è stato effettuato mediante la proiezione del valore maturato delle posizioni dei singoli dipendenti alla data di presunta risoluzione del rapporto tenendo conto di parametri demografici, economici e finanziari riguardanti la loro posizione lavorativa.

Il valore futuro così ottenuto è stato attualizzato secondo una struttura di tassi in grado di conciliare una logica di corrispondenza fra la scadenza delle uscite e i fattori di sconto da applicare alle stesse.

Le prestazioni attualizzate sono state infine riproporzionate in base all'anzianità maturata alla data della valutazione rispetto all'anzianità complessiva stimata al momento aleatorio della liquidazione.

L'analisi attuariale è stata svolta mediante un incarico assegnato ad un attuario di fiducia.

8.3 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto di seguito

riportato:

a) gli accantonamenti maturati a fronte del Fondo di trattamento di fine rapporto del personale sono stati imputati a conto economico nelle spese amministrative;

b) gli utili e le perdite attuariali derivanti da aggiustamenti delle stime attuariali sono state contabilizzate in contropartita del patrimonio netto in osservanza a quanto stabilito dalla nuova versione dello IAS 19 emanata dallo IASB nel giugno dell'anno 2011.

9 – Fondi per rischi ed oneri

9.1 Criteri di classificazione ed iscrizione

I fondi rischi ed oneri esprimono passività certe e probabili quali risultato di un evento passato, di cui è incerto l'ammontare o il tempo dell'assolvimento pur potendo essere effettuata una stima attendibile in merito all'ammontare dell'erogazione. La società, per contro, non effettua alcun accantonamento a fronte di rischi potenziali o non probabili.

9.2 Criteri di valutazione

L'accantonamento al fondo rischi ed oneri rappresenta la miglior stima degli oneri che si suppone dovranno essere sostenuti dalla Società per l'estinzione dell'obbligazione.

9.3 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

a) gli accantonamenti a fronte dei fondi per rischi ed oneri vengono allocati nella voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri".

9.4 Criteri di cancellazione

Gli accantonamenti sono oggetto di riesame ad ogni data di riferimento del bilancio al fine di riflettere la miglior stima della passività. In caso di utilizzo ed in caso non siano più riscontrate le condizioni per il mantenimento in essere, il fondo viene cancellato dal bilancio.

Operazioni in valuta

Nel corso dell'esercizio in esame non sono state effettuate operazioni in valuta.

Contabilizzazione dei proventi e degli oneri

I costi sono rilevati in conto economico quando ha luogo un decremento di benefici economici che comporta un decremento di attività o un incremento di passività.

I ricavi sono rilevati quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti e quando possono essere quantificati in modo attendibile.

Azioni proprie

La Società non detiene in portafoglio azioni proprie.

Pagamenti basati su azioni

La Società non ha in essere piani di stock options a favore dei propri dipendenti e degli Amministratori.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Nel corso dell'esercizio la Società non ha effettuato trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sul fair value così come richiesta dall'IFRS 13.

Conformemente a quanto stabilito dai principi contabili internazionali, la Società determina il fair value nella misura del corrispettivo con cui due controparti di mercato, indipendenti e consapevoli, sarebbero disposte, alla data di riferimento del bilancio, a concludere una transazione finalizzata alla vendita di un'attività o al trasferimento di una passività.

I principi contabili internazionali riclassificano il fair value degli strumenti finanziari su tre livelli in ragione degli input rilevabili

dai mercati e più precisamente:

  • livello 1: i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;
  • livello 2: input diversi dai prezzi quotati inclusi nel livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi sono desunti da dati osservabili di mercato;
  • livello 3: dati di input non osservabili per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono utilizzando tecniche di valutazione che si fondano su dati elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività (comporta, pertanto, stime ed assunzioni da parte del management).

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

L'attivo di bilancio della Società è costituito prevalentemente da crediti di natura commerciale ceduti in regime pro soluto e da anticipazioni erogate a fronte di crediti di natura commerciale ceduti nell'ambito della disciplina di cui alla Legge n.52 del 21 febbraio 1991.

Il metodo della valutazione del fair value più appropriato dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse è quello di rilevare il valore attuale sulla base dei flussi di incasso futuri attualizzati, utilizzando un tasso, di norma, corrispondente al tasso effettivo del rapporto convenuto con la controparte cedente, tasso che tiene peraltro conto delle altre componenti del costo della transazione.

Va peraltro precisato che i crediti ceduti e le anticipazioni concesse presentano, di norma, una scadenza a breve ed il tasso dei rapporti assume tendenzialmente un andamento variabile.

Per tali motivi è possibile affermare che il fair value dei crediti è assimilabile al valore della transazione rappresentato dall'importo nominale dei crediti ceduti nel caso di operazione in regime di pro soluto ovvero dall'ammontare delle anticipazioni concesse e pertanto è riclassificato in assenza di input esterni unicamente al livello 3.

Il passivo di bilancio è costituito in prevalenza da debiti finanziari verso il sistema bancario che presentano la caratteristica di passività a breve termine, il cui fair value corrisponde al valore delle somme o dei fondi riscossi dalla Società.

Dette partite sono collocate in via gerarchica al terzo livello in quanto esse sono regolate da accordi contrattuali di natura privatistica di volta in volta convenuti con le rispettive controparti e, pertanto, non trovano riscontro in quotazioni o in parametri osservabili sul mercato.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il fair value delle attività finanziarie valutate al fair value, dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse può subire variazioni per eventuali perdite che dovessero sorgere a causa di fattori che ne determinano la parziale o totale inesigibilità.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il bilancio presenta attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente. Si tratta delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate da partecipazioni minoritarie in banche e società finanziarie, in un fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato e in un fondo di investimento alternativo a capitale variabile.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Attività/Passività misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- - 8.145.408 - - 22.974
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - 8.145.408 - - 22.974
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale - - 8.145.408 - - 22.974
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - - - - - -

Nel corso dell'anno 2024 sono state versate parte delle quote sottoscritte del fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato, denominato "Finint Special Credit Opportunity Fund" e sono state versate le quote sottoscritte del fondo, gestito da Ver Capital, denominato "Ver Capital Credit Partners IX - Trade Receivables" che investe prevalentemente in private debt italiano.

Il fair value di tali strumenti è stato determinato sulla base dell'ultimo aggiornamento disponibile del Valore Complessivo Netto (NAV) comunicato dalle società di gestione del risparmio.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività
Totale di cui: a) attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività materiali Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 22.974 - - 22.974 - - - -
2. Aumenti 8.155.758 - - 8.155.758 - - - -
2.1. Acquisti 8.155.758 - - 8.155.758 - - - -
2.2. Profitti imputati a: - - - - - - - -
2.2.1. Conto economico - - - - - - - -
di cui plusvalenze - - - - - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X - - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni 33.324 - - 33.324 - - - -
3.1. Vendite - - - - - - - -
3.2.
Rimborsi
- - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: 33.324 - - 33.324 - - - -
3.3.1. Conto economico 33.324 - - 33.324 - - - -
di cui minusvalenze 33.324 - - 33.324 - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X - - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 8.145.408 - - 8.145.408 - - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/passività non misurate al fair Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
614.945.539 - - 614.945.539 462.365.495 - - 462.365.495
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 614.945.539 - - 614.945.539 462.365.495 - - 462.365.495
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
635.239.008 - - 635.239.008 409.388.039 - - 409.388.039
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 635.239.008 - - 635.239.008 409.388.039 - - 409.388.039

Legenda: VB = Valore di bilancio; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

La Società non effettua operatività comportanti perdite/profitti secondo quanto stabilito dall'IFRS 7 par. 28.

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"

Voci/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Cassa 1.355 1.404
Crediti "a vista" verso banche 120.395.453 19.131.910
Crediti "a termine" verso banche 2.001.534 2.507.402
Totale 122.398.342 21.640.716

L'ammontare di euro 120.395.453 è costituito da temporanee giacenze di liquidità "a vista" presso Istituti di Credito. Si evidenzia che, in data 29 gennaio 2019, contestualmente alla stipula di un contratto di finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche rinnovato nel corso del mese di dicembre 2024, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche.

Al 31 dicembre 2024, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 21.724.347, mentre il debito relativo al finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 260.743.467.

Voci/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito - - - - - - 1.1 Titoli strutturati - - - - - - 1.2 Altri titoli di debito - - - - - - 2. Titoli di capitale - - 22.974 - - 22.974 3. Quote di OICR - - 8.122.434 - - - 4. Finanziamenti - - - - - - 4.1 Pronti contro termine - - - - - - 4.2 Altri - - - - - - Totale - - 8.145.408 - - 22.974

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L'importo classificato nel Livello 3 dei Titoli di capitale si riferisce alle azioni della Banca di Credito Cooperativo di Milano e alle azioni della Rete Fidi Liguria, la cui valorizzazione è oggetto di verifica periodica sulla base di metodologie interne. L'importo classificato nel Livello 3 delle Quote di OICR si riferisce ai fondi di investimento di cui si è già fatto cenno, la cui valorizzazione è effettuata sulla base degli ultimi rendiconti di gestione ricevuti dalle società che li hanno istituiti.

2.7 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Titoli di capitale 22.974 22.974
di cui: banche 2.974 2.974
di cui: altre società finanziarie 20.000 20.000
di cui: società non finanziarie - -
2. Titoli di debito - -
a)
Amministrazioni pubbliche
- -
b)
Banche
- -
c)
Altre società finanziarie
- -
di cui: imprese di assicurazione - -
d)
Società non finanziarie
- -
3. Quote di O.I.C.R. 8.122.434 -
4. Finanziamenti - -
a) Amministrazioni pubbliche - -
b) Banche - -
c) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
d) Società non finanziarie - -
e) Famiglie - -
Totale 8.145.408 22.974

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Depositi a scadenza - - - - - - - - - - - -
2. Conti correnti - - - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti 17.169 - - - - 17.169 65.750 - - - - 65.750
3.1 Pronti conto termine - - - - - - - - - - - -
3.2
Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
3.3
Factoring
17.169 - - - - 17.169 65.750 - - - - 65.750
-
pro-solvendo
- - - - - - - - - - - -
-
pro-soluto
17.169 - - - - 17.169 65.750 - - - - 65.750
3.4
Altri finanziamenti
- - - - - - - - - - - -
4. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
4.1
titoli strutturati
- - - - - - - - - - - -
4.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
5. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 17.169 - - - - 17.169 65.750 - - - - 65.750

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso società finanziarie

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 57.587 - - - - 57.587 200.017 - - - - 200.017
1.1 Pronti conto termine - - - - - - - - - - - -
1.2
Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
1.3
Factoring
57.587 - - - - 57.587 200.017 - - - - 200.017
-
pro-solvendo
- - - - - - - - - - - -
-
pro-soluto
57.587 - - - - 57.587 200.017 - - - - 200.017
1.4
Altri finanziamenti
- - - - - - - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
2.1 titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
3. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 57.587 - - - - 57.587 200.017 - - - - 200.017

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 610.846.274 4.024.509 - - - 614.870.783 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728
1.1 Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
di cui: senza opzione finale
d'acquisto
- - - - - - - - - - - -
1.2 Factoring 610.846.274 4.024.509 - - - 614.870.783 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728
-
pro-solvendo
415.377.788 4.001.258 - - - 419.379.046 338.471.255 1.920.350 - - - 340.391.605
-
pro-soluto
195.468.486 23
251
- - - 195.491.737 121.708.123 - - - - 121.708.123
1.3 Credito al consumo - - - - - - - - - - - -
1.4 Carte di credito - - - - - - - - - - - -
1.5 Prestiti su pegno - - - - - - - - - - - -
1.6 Finanziamenti
concessi in relazione ai
servizi di pagamento
prestati
- - - - - - - - - - - -
1.7 Altri finanziamenti - - - - - - - - - - - -
di cui: da escussione di
garanzie e impegni
- - - - - - - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
4.1
titoli strutturati
- - - - - - - - - - - -
4.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
3. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 610.846.274 4.024.509 - - - 614.870.783 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito - - - - - -
a)
Amministrazioni pubbliche
- - - - - -
b)
Società non finanziarie
- - - - - -
2. Finanziamenti verso: 610.846.274 4.024.509 - 460.179.378 1.920.350 -
a) Amministrazioni pubbliche 9.249.959 - - - - -
b) Società non finanziarie 590.093.385 4.024.509 - 449.098.554 1.920.350 -
c) Famiglie 11.502.930 - - 11.080.824 - -
3. Altre attività - - - - - -
Totale 610.846.274 4.024.509 - 460.179.378 1.920.350 -

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive Write-off
parziali
complessivi
Primo stadio di cui: Strumenti
con basso rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Titoli di debito - - - - - - - - - -
Finanziamenti 596.157.089 - 16.336.278 5.524.082 - 1.458.059 114.278 1.499.573 - -
Altre attività - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 596.157.089 - 16.336.278 5.524.082 - 1.458.059 114.278 1.499.573 - -
Totale 31/12/2023 440.566.120 - 20.936.515 2.819.952 - 890.927 166.563 899.602 - -

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di "moratorie" ex lege o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto Covid-19.

4.6 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività garantite

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
società
finanziarie
Crediti verso clientela Crediti
verso
banche
Crediti
verso
società
finanziarie
Crediti verso clientela
VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG
1. Attività non deteriorate garantite da: - - - - 406.771.893 406.771.893 - - - - 313.853.516 313.853.516
-
Beni in leasing finanziario
- - - - - - - - - - - -
-
Crediti per factoring
- - - - 335.099.884 335.099.884 - - - - 300.409.913 300.409.913
-
Ipoteche
- - - - - - - - - - - -
-
Pegni
- - - - - - - - - - - -
-
Garanzie personali
- - - - 71.672.009 71.672.009 - - - - 13.443.603 13.443.603
-
Derivati su crediti
- - - - - - - - - - - -
2. Attività deteriorate garantite da: - - - - 4.001.258 4.001.258 - - - - 1.856.127 1.856.127
-
Beni in leasing finanziario
- - - - - - - - - - - -
-
Crediti per factoring
- - - - 3.923.648 3.923.648 - - - - 1.615.508 1.615.508
-
Ipoteche
- - - - - - - - - - - -
-
Pegni
- - - - - - - - - - - -
-
Garanzie personali
- - - - 77.610 77.610 - - - - 240.619 240.619
-
Derivati su crediti
- - - - - - - - - - - -
Totale - - - - 410.773.151 410.773.151 - - - - 315.709.643 315.709.643

VE = valore di bilancio delle esposizioni

VG = fair value delle garanzie

La tabella riporta il valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che sono garantite e l'importo della relativa garanzia. Le garanzie sono costituite da crediti ceduti rinvenienti dall'operatività di factoring.

Inoltre, la Società acquisisce i) garanzie assicurative a protezione dal rischio di default dei debitori ceduti, ii) lettere di patronage, iii) lettere di compensazione tra cedenti e, in taluni casi, iv) garanzie personali (fidejussioni) da amministratori o soci dei propri cedenti.

Nel caso di garanzie che presentano un valore che eccede l'importo dell'attività garantita, nella colonna "Valore garanzie" è indicato il valore dell'attività garantita.

Sezione 7 – Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede
legale
Sede
operativa
Quota di
partecip. %
Dispon.
voti %
Valore di
bilancio
Fair
value
C.
Imprese sottoposte a influenza notevole
a) Mit Partners S.p.A. Milano Milano 25% 25% -- --
Totale --

In data 11 maggio 2023 la Società ha acquisito una quota di partecipazione pari al 25% nella società Mit Partners S.p.A., con sede a Milano, Via Lodovico Mancini, 5, che ha per oggetto l'attività di assunzione e gestione di partecipazioni in altre società o enti e la prestazione di servizi di consulenza aziendale e strategica, incluso nell'ambito di management e turnaround. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione è stata integralmente svalutata.

7.2 Variazioni annue delle partecipazioni

Partecipazioni di gruppo Partecipazioni non di
gruppo
Totale
A. Esistenze iniziali - 12.500 12.500
B. Aumenti - 62.500 62.500
B.1 Acquisti - 62.500 62.500
B.2 Riprese di valore - - -
B.3 Rivalutazioni - - -
B.4 Altre variazioni - - -
C. Diminuzioni - 75.000 75.000
C.1 Vendite - 6.250 6.250
C.2 Rettifiche di valore - - -
C.3 Svalutazioni - 68.750 68.750
C.4 Altre variazioni - - -
D. Rimanenze finali - - -

In data 30 maggio 2024 Generalfinance ha ceduto n. 6.250 azioni della società partecipata, per un controvalore di euro 6.250,00.

Successivamente, in data 28 giugno 2024, esercitando il proprio diritto di opzione, ha sottoscritto, pro quota, 62.500 azioni della partecipata, per un controvalore di euro 62.500,00, emesse in conseguenza dell'aumento capitale deliberato in data 30 maggio 2024 dall'assemblea dei soci della medesima partecipata.

7.5 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

I valori esposti si riferiscono al bilancio 2024, approvato in data 29 gennaio 2025.

Denominazione Valore di
Bilancio
Totale Attivo Totale
Passività
Utile (Perdita)
d'esercizio
Mit Partners S.p.A. - 115.603 134.145 (259.044)

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Attività di proprietà 2.502.101 2.502.858
a) terreni 178.952 178.952
b) fabbricati 1.644.845 1.714.471
c) mobili 244.646 197.762
d) impianti elettronici - -
e) altre 433.658 411.673
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 3.975.108 2.490.372
a) terreni - -
b) fabbricati 3.540.050 2.133.006
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 435.058 357.366
Totale 6.477.209 4.993.230
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- -

In tale voce, a partire dal primo gennaio 2019 sono inclusi, altresì, i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi ad attività materiali che la Società utilizza a scopo funzionale accogliendo anche gli effetti contabili relativi ai contratti di locazione e noleggio operativo in cui la Società è il locatario.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 178.952 6.345.915 647.902 - 2.447.943 9.620.712
A.1 Riduzioni di valore totali nette - 2.498.438 450.140 - 1.678.904 4.627.482
A.2 Esistenze iniziali nette 178.952 3.847.477 197.762 - 769.039 4.993.230
B. Aumenti: - 1.871.812 112.172 - 447.552 2.431.536
B.1 Acquisti - - 112.172 - 233.494 345.666
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 441.354 - - - 441.354
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili
detenuti a scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 1.430.458 - - 214.058 1.644.516
C. Diminuzioni: - 534.394 65.288 - 347.875 947.557
C.1 Vendite - - - - 5.081 5.081
C.2 Ammortamenti - 534.394 65.288 - 342.794 942.476
C.3 Rettifiche di valore da - - - - - -
deterioramento imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento
- - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 178.952 5.184.895 244.646 - 868.716 6.477.209
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 3.032.832 515.428 - 1.928.530 5.476.790
D.2 Rimanenze finali lorde 178.952 8.217.727 760.074 - 2.797.246 11.953.999
E. Valutazione al costo 178.952 5.184.895 244.646 - 868.716 6.477.209

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

La voce in aumento "Altre variazioni" è rappresentata dall'incremento in corso d'anno dei diritti d'uso su immobili e autovetture.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Voci/Valutazione Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
1. Avviamento - - - -
2. Altre attività immateriali
di cui: software - - - -
2.1 di proprietà 3.260.736 - 2.603.700 -
- generate internamente 814.093 - 423.499 -
- altre 2.446.643 - 2.180.201 -
2.2 diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale 2 3.260.736 - 2.603.700 -
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati - - - -
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione - - - -
3.3 altri beni - - - -
Totale 3 - - - -
Totale (1+2+3) 3.260.736 - 2.603.700 -
Totale 3.260.736 2.603.700

Nella voce "Altre attività immateriali di proprietà generate internamente" è contabilizzato, in termini di salari, stipendi e altri costi connessi all'impiego di personale dipendente coinvolto nel generare l'attività, quanto investito per lo sviluppo degli applicativi software che non esauriscono la loro utilità in un solo esercizio, ma generano benefici economici che si manifesteranno anche in futuro.

La voce "Altre attività immateriali di proprietà - altre" comprende il costo sostenuto per l'acquisizione e lo sviluppo di software, ammortizzato a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione e il costo sostenuto per l'acquisizione e lo sviluppo di software per i quali non è ancora iniziato il periodo di ammortamento, non essendo gli asset, alla data di riferimento del bilancio, utilizzati e disponibili all'uso.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Totale
A. Esistenze iniziali 2.603.700
B. Aumenti: 1.329.783
B.1 Acquisti 812.606
B.2 Riprese di valore -
B.3 Variazioni positive di fair value -
-
a patrimonio netto
-
-
a conto economico
-
B.4 Altre variazioni 517.177
C. Diminuzioni: 672.747
C.1 Vendite -
C.2 Ammortamenti 672.747
C.3 Rettifiche di valore -
-
a patrimonio netto
-
-
a conto economico
-
C.4 Variazioni negative di fair value -
-
a patrimonio netto
-
-
a conto economico
-
C.5 Altre variazioni -
D. Rimanenze finali 3.260.736

La voce in aumento "Altre variazioni" è rappresentata da software generato internamente.

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Le attività immateriali comprendono il costo sostenuto per software applicativi utilizzati per la gestione di attività aziendali e per software applicativi per i quali non è ancora iniziato il periodo di ammortamento, non essendo gli asset, alla data di riferimento del bilancio, utilizzati e disponibili all'uso.

Sezione 10 – Attività fiscali e Passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Denominazioni Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Attività fiscali correnti 6.866.662 4.830.332
Attività fiscali anticipate 475.762 557.491
Totale 7.342.424 5.387.823

Si evidenzia che per una più corretta rappresentazione in bilancio, i crediti di imposta sugli investimenti e i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti, sono stati classificati nella voce 120 dell'attivo dello stato patrimoniale "Altre attività", in linea con i paragrafi 54 e 55 dello IAS 1 "Presentazione del bilancio". Al fine di assicurare una diretta comparabilità delle voci dell'attivo patrimoniale i corrispondenti dati relativi all'esercizio precedente, classificati nella voce 100 dell'attivo "Attività fiscali", sono stati soggetti ad opportuna riesposizione di uguale natura.

10.1 "Attività fiscali: correnti e anticipate": composizione

La voce "Attività fiscali correnti" è composta per la totalità da crediti verso Erario per acconti IRES per euro 5.581.995 e per acconti IRAP per euro 1.284.667.

La voce "Imposte anticipate" accoglie le imposte anticipate originate principalmente dalle differenze temporanee per gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti, per gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri e per i compensi differiti per gli amministratori sostenuti e deducibili secondo la normativa fiscale vigente.

10.2 "Passività fiscali: correnti e differite": composizione

Denominazioni Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Passività fiscali correnti 10.361.986 7.077.869
Passività fiscali differite 49.256 47.265
Totale 10.411.242 7.125.134

La voce "Passività fiscali correnti" è costituita dal debito verso l'Erario per IRES pari ad euro 8.459.962 e per IRAP pari ad euro 1.902.024.

La voce "Passività fiscali differite" è relativa all'effetto attuariale (Actuarial Gain) emerso in sede di valutazione attuariale del Fondo Trattamento di fine rapporto secondo il principio contabile IAS 19.

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Esistenze iniziali 557.491 423.078
2. Aumenti 575.487 213.789
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 575.487 213.789
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 575.487 213.789
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 657.216 79.376
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 657.216 79.376
a) rigiri 657.216 79.376
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 475.762 557.491

La voce si incrementa per euro 575.487 per nuove imposte anticipate rilevate nell'esercizio.

Tale incremento si riferisce principalmente:

  • alle imposte anticipate rilevate in seguito agli accantonamenti effettuati nel corso dell'esercizio ai fondi per rischi ed oneri legati al piano di incentivazione a lungo termine che è stato formalizzato nel corso del 2022;
  • ai compensi degli amministratori di competenza dell'esercizio 2024 il cui pagamento avverrà nel corso degli esercizi successivi.

Il decremento per euro 657.216 si riferisce principalmente:

  • all'utilizzo del fondo per rischi e oneri legati al piano di incentivazione a lungo termine e al pagamento nell'esercizio 2024 dei compensi degli amministratori di competenza dell'esercizio 2023;
  • ai reversal sulle svalutazioni e perdite su crediti ex DL 27 giugno 2015 n. 83.

10.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Importo iniziale 66.188 98.653
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni 30.661 32.465
3.1 Rigiri 30.661 32.465
3.2
Trasformazione in crediti d'imposta
- -
a) derivante da perdite d'esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 35.527 66.188

La tabella riporta l'importo delle imposte anticipate, originate interamente da svalutazioni su crediti, trasformabili in crediti d'imposta secondo le modalità individuate dalla Legge 214/2011.

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Esistenze iniziali 47.265 47.265
2. Aumenti 3.821 -
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 3.821 -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 3.821 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 1.830 -
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 1.830 -
a) rigiri - -
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre 1.830 -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 49.256 47.265

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Voci/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Depositi cauzionali 88.175 32.623
Fornitori c/anticipi 31.232 87.553
Erario c/IVA e ritenute fiscali 440.725 231.575
Risconti attivi 2.438.288 1.610.441
Ratei attivi 57.346 69.263
Crediti di imposta 3.350.552 290.088
Attività diverse 728.545 695.121
Totale 7.134.863 3.016.664

Si evidenzia che per una più corretta rappresentazione in bilancio, i crediti di imposta sugli investimenti e i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti, sono stati classificati nella voce 120 dell'attivo dello stato patrimoniale "Altre attività", in linea con i paragrafi 54 e 55 dello IAS 1 "Presentazione del bilancio". Al fine di assicurare una diretta comparabilità delle voci dell'attivo patrimoniale i corrispondenti dati relativi all'esercizio precedente, classificati nella voce 100 dell'attivo "Attività fiscali", sono stati soggetti ad opportuna riesposizione di uguale natura.

La voce "Risconti attivi" è determinata dai seguenti costi di competenza dell'esercizio 2025:

Descrizione Importo
Risconto assicurazioni 25.755
Risconto canoni software 224.571
Risconto costi finanziamento in pool 1.558.862
Risconto costi prestiti obbligazionari 75.640
Risconto costi cartolarizzazione 12.528
Risconto costi cambiali finanziarie 35.292
Risconto diversi 505.640
Totale 2.438.288

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Voci verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
1. Finanziamenti 277.625.116 71.649.724 - 183.917.293 23.554.445 -
1.1 pronti contro termine - - - - - -
1.2 altri finanziamenti 277.625.116 71.649.724 - 183.917.293 23.554.445 -
2. Debiti per leasing - - 3.186.688 - - 1.974.806
3. Altri debiti - 202.235.521 3.699.753 - 166.501.036 803.190
Totale 277.625.116 273.885.245 6.886.441 183.917.293 190.055.481 2.777.996
Fair value - livello 1 - - - - - -
Fair value - livello 2 - - - - - -
Fair value - livello 3 277.625.116 273.885.245 6.886.441 183.917.293 190.055.481 2.777.996
Totale Fair Value 277.625.116 273.885.245 6.886.441 183.917.293 190.055.481 2.777.996

Il totale della voce ammonta pertanto ad euro 558.396.802.

Il debito verso banche si riferisce a:

Forma tecnica Importo
Esposizioni in c/c a vista per anticipi SBF 1.806.662
Mutui chirografari 15.074.987
Finanziamento in pool 260.743.467
Totale 277.625.116

Alla data del bilancio sono in essere i seguenti mutui chirografari:

Banca Scadenza Capitale residuo
Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 22/04/2025 5.065.530
Banca Intesa S.p.A. 30/09/2027 10.000.000

Relativamente al contratto di finanziamento revolving in pool ("Contratto RCF"), si fa presente che la Società – nel contesto delle strategie di funding – in data 4 dicembre 2024 ha ottenuto dagli istituti di credito la proroga della scadenza del contratto da gennaio 2025 a dicembre 2027. Al riguardo, si specifica che il Contratto RCF prevede taluni covenant relativi in particolare:

  • alla patrimonializzazione della Società ("Parametro Finanziario");
  • al livello di crediti non perfoming sul totale crediti;
  • al loan to value della linea complessiva;
  • al grado di copertura assicurativa delle esposizioni creditizie.

Tali covenant sono stati costantemente rispettati sin dalla firma del Contratto RCF e sono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 31 dicembre 2024.

Nel contesto della rinegoziazione volta all'estensione della durata del Contratto RCF, sono stati ottenuti da parte della Società alcuni elementi significativi:

  • modifiche contrattuali con condizioni operative migliorative, relativamente anche al finanziamento dell'operatività estera; - incremento dell'ammontare del funding disponibile da 173 a 260 milioni di euro, con un aumento del numero di banche aderenti al pool;

  • riduzione del costo del finanziamento (spread su Euribor 3 mesi da 162 a 150 punti base).

Il debito per finanziamenti verso società finanziarie si riferisce principalmente a debiti per ricessioni pro solvendo di fatture Italia ed estero (c.d. operazioni di re-factoring).

Gli altri debiti verso società finanziarie si riferiscono a debiti verso la società veicolo relativi all'operazione di cartolarizzazione conclusa a dicembre 2021 e rinnovata a dicembre 2024 sino a dicembre 2027 ed avente ad oggetto un portafoglio rotativo di

crediti derivanti da contratti di factoring pro solvendo e pro soluto di titolarità della Società. Con riferimento all'operazione di cartolarizzazione in essere, si fa presente che la documentazione contrattuale sottoscritta con i lender, prevede taluni trigger, al superamento dei quali l'operazione può andare in una fase di ammortamento. Tali trigger si riferiscono in particolare alle performance del portafoglio cartolarizzato (livelli di delinquency e default). Tali triggersono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 31 dicembre 2024.

Come anticipato, la Società, in data 18 dicembre 2024, ha concluso con i senior lender le attività preordinate a un'estensione della scadenza del programma di cartolarizzazione per ulteriori tre anni, sino a dicembre 2027. Le condizioni del programma di cartolarizzazione (in particolare lo spread sull'euribor) sono risultate sostanzialmente invariate rispetto a quelle vigenti alla data di rinnovo del programma.

I debiti verso la clientela si riferiscono ad importi da riconoscere a cedenti rinvenienti da incassi di crediti ceduti e a debiti per leasing, iscritti a seguito dell'adozione del nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases".

Tipologia titoli/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Fair value Fair value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 12.776.933 - - 12.776.933 12.781.091 - - 12.781.091
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 12.776.933 - - 12.776.933 12.781.091 - - 12.781.091
2. altri titoli 64.065.273 64.065.273 - - 19.856.178 19.856.178 - -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 64.065.273 64.065.273 - - 19.856.178 19.856.178 - -
Totale 76.842.206 64.065.273 - 12.776.933 32.637.269 19.856.178 - 12.781.091

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Per quanto riguarda le obbligazioni, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due prestiti obbligazionari subordinati Tier 2.

Il primo, con durata sei anni e scadenza 30 settembre 2027, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%.

Il secondo, con durata cinque anni e scadenza 28 ottobre 2026, è stato emesso per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points.

Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione.

Gli altri titoli sono cambiali finanziarie ammesse in forma dematerializzata in Monte Titoli e negoziate sull'Euronext Access Milan, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana S.p.A.

In particolare, sono stati emessi e ancora non rimborsati alla data del bilancio sette titoli. Il primo, con durata 6 mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro - zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 4,65%. Il secondo, con durata 10 mesi, è stato emesso per un ammontare di 20 milioni di euro - zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 4,95%. Il terzo, con durata 3 mesi e mezzo, è stato emesso per un ammontare di 10 milioni di euro - zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 4,26%. Il quarto, con durata 12 mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro -zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 2,023%. Il quinto, con durata 12 mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro - zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 3,42%. Il sesto, con durata 1 mese, è stato emesso per un ammontare di 10 milioni di euro - zero coupon a tasso fisso annuo pari a 3,66%. Il settimo ed ultimo, con durata 3 mesi, è stato emesso per un ammontare di 10 milioni di euro - zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 3,75%.

1.3 Debiti e titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione", come già anticipato nel precedente paragrafo, comprende Titoli subordinati per 12,8 milioni di euro, relativi all'emissione di prestiti obbligazionari Tier 2 per nominali 12,5 milioni di euro.

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Per il contenuto della voce "Passività fiscali" si rimanda a quanto riportato nella Sezione 10 dell'attivo "Attività fiscali e Passività fiscali".

Sezione 8 – Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione
Voci/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Ratei e risconti passivi 6.150.528 3.841.299
Debiti verso Erario 360.885 318.249
Enti previdenziali e assistenziali 261.689 199.902
Debiti verso dipendenti 1.572.595 475.933
Debiti verso fornitori e prestatori 3.287.255 2.462.378
Debiti diversi 30.574.408 6.739.756
Totale 42.207.360 14.037.517

La voce "debiti diversi" accoglie principalmente i pagamenti ricevuti dai debitori per le operazioni di factoring in essere per i quali l'imputazione alle relative posizioni generalmente è avvenuta nei primi giorni del mese di gennaio 2025 e il differenziale tra gli effetti presentati presso istituti di credito e le relative posizioni ancora aperte sui debitori ceduti, dovuto allo sfasamento temporale tra l'operazione di chiusura fatta dagli istituti di credito e quella fatta dalla Società che, a parità di scadenza, avverrà all'effettivo incasso del titolo.

La voce "Ratei e risconti passivi" è così composta:

Descrizione Importo
Ratei passivi per 14° mensilità, ferie, permessi, premi e contributi relativi 1.210.144
Ratei passivi diversi 41.877
Risconto commissioni attive 4.807.950
Risconti crediti d'imposta 90.557
Totale 6.150.528

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
A. Esistenze iniziali 1.471.156 1.316.956
B. Aumenti 217.408 194.056
B.1 Accantonamento dell'esercizio 217.408 194.056
B.2 Altre variazioni in aumento - -
C. Diminuzioni 138.250 39.856
C.1 Liquidazioni effettuate 124.356 6.327
C.2 Altre variazioni in diminuzione 13.894 33.529
D. Rimanenze finali 1.550.314 1.471.156

La passività iscritta in bilancio al 31 dicembre 2024, relativa al Trattamento di Fine Rapporto, è pari al valore attuale dell'obbligazione stimata da uno studio attuariale indipendente sulla base di ipotesi di carattere demografico ed economico.

9.2 Altre informazioni

Si riportano di seguito le principali ipotesi attuariali:

Incremento e inflazione salariale: Sulla base delle analisi condotte sui dati aziendali aggiornati al 30 novembre 2024, si è stabilito di adottare un tasso di incremento salariale annuo pari al 3,0% per tutte le categorie lavorative. Oltre a tale incremento salariale, è stato ipotizzato un incremento annuo dovuto all'inflazione, i cui indici sono indicati successivamente; Probabilità e percentuali medie di utilizzo del fondo TFR: data la modesta dimensione della collettività oggetto d'indagine, le probabilità e le percentuali di utilizzo sono state stimate, in funzione dell'anzianità e in base all'esperienza desunta da imprese similari;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per decesso: sono state utilizzate le tavole censuarie della popolazione generale italiana (Tavole ISTAT SIM/F 2023 dell'Istituto Italiano di Statistica) differenziate secondo il sesso;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per pensionamento: considerata la scarsa numerosità della collettività, sono state utilizzate probabilità già adottate per imprese similari. Tali probabilità, differenziate per sesso e per categoria lavorativa, tengono conto delle ultime disposizioni in materia di età di pensionamento;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per cause diverse da morte e pensionamento (dimissioni, invalidità permanente, ecc.): sulla base delle serie storiche registrate dalla Società, tali probabilità sono state poste pari al 5% annuo; Tassi di rivalutazione del TFR: l'inflazione è posta pari all'indice stimato per il medio termine dalla Banca Centrale Europea per L'Eurozona ed è pari al 2,0% flat;

Tassi d'interesse: è stata impiegata la curva Europe Corporate di rating AA prodotta da Bloomberg Finance al 31 dicembre 2024.

Nella tabella di seguito riportata sono sintetizzati i risultati relativi all'analisi di sensitività (valori in migliaia di euro).

Valore del DBO Incremento
(o decremento) del DBO
Valutazione base 1.550
Sensitività rispetto ai tassi d'interesse
I) decremento dello 0,5% dei tassi 1.622 4,61%
II) incremento dello 0,5% dei tassi 1.484 -4,27%
Sensitività rispetto alla scala salariale
III) decremento dello 0,5% della scala salariale 1.529 -1,38%
IV) incremento dello 0,5% della scala salariale 1.573 1,47%

Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione

Voci/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie - -
finanziarie rilasciate
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali 186.116 164.705
4. Altri fondi per rischi ed oneri 22.579 1.423.182
4.1 controversie legali e fiscali - -
4.2 oneri per il personale 22.549 5.649
4.3 altri 30 1.417.533
Totale 208.695 1.587.887

10.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - 164.705 1.423.182 1.587.887
B. Aumenti - 21.411 16.930 38.341
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 21.411 16.930 38.341
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni in aumento - - - -
C. Diminuzioni - - 1.417.533 1.417.533
C.1 Utilizzo dell'esercizio - - 1.417.533 1.417.533
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
C.3 Altre variazioni in diminuzione - - - -
D. Rimanenze finali - 186.116 22.579 208.695

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I "Fondi di quiescenza" si riferiscono al "Fondo acc.to indennità suppletiva di clientela" e al "Fondo per patto di non concorrenza" accantonati a favore dell'unico agente. Tali somme verranno corrisposte al momento della chiusura del rapporto.

10.6 Fondi per rischi ed oneri: altri fondi

Gli "Altri fondi per rischi e oneri" si riferiscono all'accantonamento effettuato a fronte della sottoscrizione con alcuni dipendenti di un patto di stabilità.

La variazione in diminuzione si riferisce all'utilizzo del fondo accantonato nel 2022 e 2023 in relazione al piano di incentivazione a lungo termine maturato nel triennio 2022 – 2024 e all'utilizzo del fondo accantonato a fronte delle due sanzioni comminate da parte di Banca d'Italia a Generalfinance - relative all'ispezione condotta dalla Vigilanza nel corso del 2022.

In riferimento ai contenziosi passivi in cui è coinvolta la Società, anche sulla base degli specifici pareri resi dai legali incaricati alla difesa giudiziale, alla data del bilancio, gli stessi contenziosi sono stati tutti valutati con rischio di soccombenza "remoto", salvo due:

  • il primo, originatosi nel 2018, relativo alla domanda di restituzione di somme addebitate nel corso del rapporto. Il valore della causa (come dichiarato da parte attrice in atto di citazione) è pari ad euro 201.626,19, mentre il rischio di soccombenza è valutato "possibile" per euro 94.986,76 (ma "remoto" per la residua somma);

  • il secondo, conseguente all'impugnazione proposta da controparte della sentenza di primo grado favorevole alla Società, è relativo a una domanda ex art. 67 L.F., rigettata dal tribunale di primo grado e riproposta in grado d'appello dal fallimento. Il valore della causa è pari ad euro 2.246.457,00, mentre il rischio di soccombenza è valutato "possibile".

In coerenza con quanto previsto dai principi contabili e dalle policy interne in materia, la Società non ha effettuato accantonamenti.

Alla data del bilancio la Società è coinvolta in sette contenziosi passivi.

Sezione 11 – Patrimonio – Voci 110, 140, 150, 160 e 170

11.1 Capitale: composizione

Tipologie Importo
1. Capitale 4.202.329
1.1 Azioni ordinarie 4.202.329
1.2 Altre azioni -

Il capitale sociale è pari a euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie prive di valore nominale a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale.

Sulla base delle informazioni in possesso della Società, esso è ripartito come segue:

  • GGH – Gruppo General Holding S.r.l (GGH), che detiene il 41,375% circa del capitale sociale (il 53,533% circa dei diritti di voto, tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • Investment Club S.r.l. (IC), che detiene il 9,555% circa del capitale sociale (il 9,413% circa dei diritti di voto, tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • BFF Bank S.p.A. (BFF), che detiene il 8,021% circa del capitale sociale (il 5,189% circa dei diritti di voto);
  • First4Progress 1 S.r.l. (già First4Progress S.p.A.) (F4P), che possiede il 5,391% circa del capitale sociale (6,662% circa dei diritti di voto, tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • Banca del Ceresio SA (BS), che possiede il 4,667% circa del capitale sociale (5,153% circa dei diritti di voto tenendo conto della maggiorazione di voto acquisita);
  • mercato (flottante), che complessivamente detiene una quota pari al 30,991% circa del capitale sociale (20,050% circa del totale dei diritti di voto).

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno pari diritti, sia amministrativi che patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato, come più oltre precisato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.

Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno ventiquattro mesi attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno ventiquattro mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura

della Società, sono attribuiti due voti. Inoltre, nei limiti in cui sia consentito dalla legge pro tempore vigente, a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto, è attribuito un voto ulteriore alla scadenza di ogni periodo di dodici mesi successivo alla maturazione del periodo di ventiquattro mesi di cui sopra, fino a un massimo complessivo pari a dieci voti per azione.

Al 31 dicembre 2024, gli azionisti GGH - Gruppo General Holding S.r.l., Investment Club S.r.l., Firt4Progress 1 S.r.l. e Banca del Ceresio SA hanno acquisito la maggiorazione del diritto di voto, rispetto alle azioni per le quali, in tale data, è stato accertato l'avvenuto decorso del periodo di ventiquattro mesi di iscrizione ininterrotta nell'Elenco Speciale. Alla medesima data, nessun azionista ha maturato la maggiorazione di voto cosiddetta rafforzata.

11.2 Azioni proprie: composizione

Al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023 la Società non possiede azioni proprie.

11.3 Strumenti di capitale: composizione

Alle date del 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023 la Società non ha valorizzato la voce strumenti di capitale.

11.4 Sovrapprezzi di emissione: composizione

Tipologie Importo
1. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745
1.1 Azioni ordinarie 25.419.745
1.2 Altre azioni -

Al 31 dicembre 2024, la voce "Sovrapprezzi di emissione" non è variata rispetto all'anno precedente.

11.5 Altre informazioni

Variazione delle Riserve

Legale Straordinaria Riserva FTA Riserva di
rivalut. DL
185/08
Riserve da
valutazione
Totale
A. Esistenze iniziali 840.465 21.214.805 (770.669) 339.518 119.783 21.743.902
B. Aumenti - 7.612.704 - - 10.073 7.622.777
B.1 Attribuzione di utili - 7.612.704 - - - 7.612.704
B.2 Altre variazioni - - - - 10.073 10.073
C. Diminuzioni - - - - - -
C.1 Utilizzi - - - - - -
-
copertura perdite
- - - - - -
-
distribuzione
- - - - - -
-
trasferimento a capitale
- - - - - -
C.2 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali 840.465 28.827.509 (770.669) 339.518 129.856 29.366.679

L'attribuzione di utili si riferisce a quanto deliberato in sede di assemblea ordinaria del 5 aprile 2024 in cui è stato destinato l'utile di esercizio 2023 di complessivi euro 15.067 migliaia prevedendo altresì la distribuzione di dividendi per complessivi euro 7.455 migliaia.

La variazione delle riserve da valutazione riflette l'effetto attuariale relativo al TFR.

Sulla base di quanto previsto dall'art. 2427, comma 7-bis, si riportano di seguito le possibilità di utilizzo e di distribuibilità delle singole poste patrimoniali.

Descrizione Possibilità di Quota
disponibile
Riepilogo delle utilizzazioni effettuate
nei tre precedenti esercizi
Importo utilizzazione per copertura
perdite
per
altre ragioni
Capitale 4.202.329 --- - - -
Riserva legale 840.465 B 840.465 - -
Riserva sovrapprezzo azioni 25.419.745 A, B 25.419.745 - -
Riserva straordinaria 28.827.509 A, B, C 28.827.509 - -
Riserva FTA (770.669) --- - - -
Riserva di rivalut. DL 185/08 339.518 A, B 339.518 - -
Riserve da valutazione 129.856 --- - - -
Totale 58.988.753 55.427.237 - -

Legenda:

A = possibilità utilizzo per aumento capitale

B = possibilità utilizzo per copertura perdite

C = possibilità utilizzo per distribuzione ai soci

Si segnala che per le riserve di rivalutazione, sia la copertura delle perdite, sia la distribuzione sono subordinate alle prescrizioni in materia previste dalla L. 342/2000.

Analisi della distribuzione dell'utile dell'esercizio ai sensi dell'art. 2427, comma 22 septies c.c.

Per quanto riguarda la distribuzione dell'utile dell'esercizio, pari ad euro 21.099.149,25 si rinvia a quanto già esposto nelle conclusioni della Relazione sulla Gestione.

Altre informazioni

Nel presente bilancio, ad eccezione di quanto riportato nella "Parte D – Altre informazioni - D. Garanzie rilasciate e Impegni", non sussistono impegni e garanzie finanziarie rilasciate, altri impegni e altre garanzie rilasciate, attività e passività oggetto di compensazione o soggette ad accordi quadro di compensazione o similari e operazioni di prestito titoli.

In riferimento alle garanzie ricevute, si rimanda alla "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale – ATTIVO" punto "4.6 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività garantite".

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 – Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
31/12/2024 31/12/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con - - - - -
impatto a conto economico:
1.1 Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - X - -
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- 39.138.156 - 39.138.156 30.492.733
3.1 Crediti verso banche - 1.695.096 X 1.695.096 834.042
3.2 Crediti verso società finanziarie - 1.493.230 X 1.493.230 1.109.224
3.3 Crediti verso clientela - 35.949.830 X 35.949.830 28.549.467
4. Derivati di copertura X X - - -
5. Altre attività X X 550.260 550.260 99.078
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale - 39.138.156 550.260 39.688.416 30.591.811
di cui: interessi attivi su attività finanziarie
impaired
- - - - -
di cui: interessi attivi su leasing X - X - -

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
31/12/2024 31/12/2023
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
24.114.402 3.197.920 - 27.312.322 21.612.116
1.1 Debiti verso banche 10.012.299 X X 10.012.299 7.618.708
1.2 Debiti verso società finanziarie 14.015.858 X X 14.015.858 11.265.491
1.3 Debiti verso clientela 86.245 X X 86.245 44.078
1.4 Titoli in circolazione X 3.197.920 X 3.197.920 2.683.839
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività X X 508 508 3
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X - -
Totale 24.114.402 3.197.920 508 27.312.830 21.612.119
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per
leasing
86.245 X X 86.245 44.078

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Dettaglio Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
a) operazioni di leasing - -
b) operazioni di factoring 41.149.967 31.709.532
c) credito al consumo - -
d) garanzie rilasciate - -
e) servizi di: - -
-
gestione fondi per conto terzi
- -
-
intermediazione in cambi
- -
-
distribuzione prodotti
- -
-
altri
- -
f) servizi di incasso e pagamento - -
g) servicing in operazioni di cartolarizzazione - -
h) altre commissioni - -
Totale 41.149.967 31.709.532

2.2 Commissioni passive: composizione

Dettaglio/Settori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
a) garanzie ricevute 376 375
b) distribuzione di servizi da terzi - -
c) servizi di incasso e pagamento - -
d) altre commissioni 4.770.633 4.489.826
d.1 operazioni di anticipazione di crediti di impresa (L.52/91) 1.751.095 1.678.603
d.2 altre 3.019.538 2.811.223
Totale 4.771.009 4.490.201

Le commissioni passive per operazioni di anticipazione di crediti d'impresa sono rappresentate da provvigioni e compensi corrisposti a soggetti terzi e da commissioni passive per operazioni ricessione (c.d. operazioni di re-factoring). La sottovoce "Altre" è composta principalmente da spese e commissioni bancarie per euro 840.918 e da costi sostenuti per l'assicurazione del credito per euro 2.119.586.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Voci/Proventi Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B.
Altre
attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
98.166 - - -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 98.166 - - -

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto
[(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - - -
1.3 Quote di OICR - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (519)
4. Strumenti derivati - - - - -
4.1 Derivati finanziari - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la
fair value option
- - - - -
Totale - - - - (519)

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato
netto
[(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - 33.324 - (33.324)
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - - -
1.3 Quote di OICR - - 33.324 - (33.324)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze
di cambio
X X X X -
Totale - - 33.324 - (33.324)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite
Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
Write-off Altre Write-off Altre stadio stadio stadio o
originate
1. Crediti verso banche (922) - - - - - 131 - - - (791) 5.383
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
-
per factoring
- - - - - - - - - - - (743)
-
altri crediti
(922) - - - - - 131 - - - (791) 6.126
2. Crediti verso società
finanziarie
(1) - - - - - - - - - (1) (895)
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
-
per factoring
(1) - - - - - - - - - (1) (895)
-
altri crediti
- - - - - - - - - - - -
3. Crediti verso clientela (567.132) (30.688) (14.789) (1.243.337) - - - 82.972 607.225 - (1.165.749) (1.268.575)
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
-
per factoring
(567.132) (30.688) (14.789) (1.243.337) - - - 82.972 607.225 - (1.165.749) (1.268.575)
-
per credito al
consumo
- - - - - - - - - - - -
-
prestiti su pegno
- - - - - - - - - - - -
-
altri crediti
- - - - - - - - - - - -
Totale (568.055) (30.688) (14.789) (1.243.337) - - 131 82.972 607.225 - (1.166.541) (1.264.087)

Gli importi inseriti nella voce "Crediti verso banche – altri crediti" si riferiscono prevalentemente ai crediti verso banche "a vista" riportati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

Le rettifiche di valore comprendono sia gli accantonamenti al fondo a copertura delle perdite attese su crediti che le perdite su crediti. Il valore dei write-off rilevati direttamente a conto economico è pari ad euro 14.789.

Per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte D – Altre informazioni – Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Sezione 10 – Spese Amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologie di spese/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Personale dipendente 7.637.358 5.976.201
a) salari e stipendi 5.136.030 3.952.445
b) oneri sociali 1.328.402 1.102.861
c) indennità di fine rapporto 9.216 6.311
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 222.425 198.126
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi
simili:
- -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: 139.978 108.805
- a contribuzione definita 139.978 108.805
- a benefici definiti - -
h) altri benefici a favore dei dipendenti 801.307 607.653
2. Altro personale in attività - -
3. Amministratori e Sindaci 1.458.480 1.219.980
4. Personale collocato a riposo - -
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre
aziende
- -
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società - -
Totale 9.095.838 7.196.181

Nella voce "h) altri benefici a favore dei dipendenti" e nella voce "3. Amministratori e Sindaci" è compreso il premio maturato a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2022-2024 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 6 giugno e del 22 novembre 2022.

10.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

2024 2023
Personale dipendente 74 68
a) dirigenti 3 2
b) quadri direttivi 11 10
c) restante personale dipendente 60 56
Altro personale - -
Totale 74 68

10.3 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Compensi professionali e consulenze 3.090.732 2.892.075
Oneri per imposte indirette e tasse 171.151 139.098
Spese di manutenzione 74.405 75.441
Spese per utenze 183.604 136.637
Affitti passivi e spese condominiali 184.361 168.541
Assicurazioni 39.725 38.590
Informazioni commerciali 785.523 698.631
Altri oneri amministrativi 2.552.980 2.508.432
Totale 7.082.481 6.657.445

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 170

Accantonamenti Utilizzi Riprese
di valore
Riattribuzioni
di eccedenze
31/12/2024 31/12/2023
1. Accantonamenti al fondo
quiescenza
(21.410) - - - (21.410) (22.218)
2. Accantonamenti ad altri
fondi per rischi ed oneri:
(30) - 243.533 - 243.503 (60.000)
a) controversie legali e
fiscali
- - - - - -
b) oneri per il personale - - 243.533 - 243.533 -
c) altri (30) - - - (30) (60.000)
Totale (21.440) - 243.533 - 222.093 (82.218)

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri: composizione

La ripresa di valore si riferisce al fondo accantonato nel 2022 e 2023 in relazione al piano di incentivazione a lungo termine di un dipendente che ha cessato il rapporto di lavoro nel corso del primo semestre 2024.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a+b-c)
A. Attività materiali (942.476) - - (942.476)
A.1 Ad uso funzionale (942.476) - - (942.476)
- di proprietà (341.343) - - (341.343)
- diritti d'uso acquisiti con il leasing (601.133) - - (601.133)
A.2 Detenute a scopo di investimento - - - -
- di proprietà - - - -
- diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
A.3 Rimanenze X - - X
Totale (942.476) - - (942.476)

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190 13.1 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a+b-c)
1. Attività immateriali diverse dall'avviamento (672.747) - - (672.747)
di cui: software
1.1 di proprietà (672.747) - - (672.747)
1.2 diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
2. Attività riferibili al leasing finanziario - - - -
3. Attività concesse in leasing operativo - - - -
Totale (672.747) - - (672.747)

Sezione 14 – Altri proventi e oneri di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Sopravvenienze passive (38.898) (32.931)
Erogazioni liberali (98.400) (81.500)
Altri (128.762) (134.848)
Totale (266.060) (249.279)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Rimborsi spese 676.110 671.789
Rimborsi assicurativi 37.068 382.207
Sopravvenienze attive 393.681 1.159.975
Altri 688.108 282.112
Totale 1.794.967 2.496.083

La sottovoce "Sopravvenienze attive" comprende i seguenti contributi e crediti d'imposta:

  • Art bonus per euro 39.000
  • Bonus beni strumentali 4.0 per euro 37.454
  • Innovazione digitale per euro 5.240

La sottovoce "Altri" comprende, per euro 517.177, i costi diretti (sostanzialmente costi del personale) relativi allo sviluppo di software generati internamente.

Sezione 15 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (Perdite) delle partecipazioni: composizione

Voci Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Proventi - -
1.1 Rivalutazioni - -
1.2 Utili da cessione - -
1.3 Riprese di valore - -
1.4 Altri proventi - -
2. Oneri (68.750) -
2.1 Svalutazioni (68.750) -
2.2 Perdite da cessione - -
2.3 Rettifiche di valore da deterioramento - -
2.4 Altri oneri - -
Risultato netto (68.750) -

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Imposte correnti (-) (10.361.986) (7.077.869)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3 bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta - -
di cui alla legge n. 214/2011 (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (81.729) 134.413
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 1.830 9.220
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (10.441.885) (6.934.236)

Le imposte correnti sono dovute per euro 8.459.962 da IRES e per euro 1.902.024 da IRAP.

Per la determinazione dell'imposta sui redditi (IRES) è stata applicata l'aliquota del 27,5%, comprensiva del 3,5% relativa all'addizionale IRES. Per l'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) è stata adottata l'aliquota del 5,57%.

La variazione delle imposte anticipate è determinata dalla somma algebrica ottenuta da aumenti per euro 575.487 per nuove imposte anticipate sorte nell'esercizio e da diminuzioni per euro 657.216 per effetto del riassorbimento della variazione in aumento effettuata nell'anno precedente e dei reversal così come previsti dalla norma.

IRES Aliquote IRAP Aliquote
IMPOSTE SULL'UTILE LORDO DI ESERCIZIO 8.673.785 27,50% 1.756.836 5,57%
Compensi non pagati agli amministratori 53.968 0,17% 0 0,00%
Bonus amministratori da corrispondere 276.937 0,88% 0 0,00%
Spese mezzi di trasporto indeducibili 35.915 0,11% 0 0,00%
Ammortamenti indeducibili e diritti d'uso 92.034 0,29% 8.997 0,03%
Spese alberghi/pasti e rappresentanza 18.482 0,06% 0 0,00%
Spese varie indetraibili 17.271 0,05% 0 0,00%
Spese telefoniche 9.116 0,03% 0 0,00%
Acc.to TFR – quota attuariale conto economico 11.320 0,04% 0 0,00%
Svalutazione e accantonamenti indeducibili 232.886 0,74% 0 0,00%
Svalutazione partecipazioni 18.906 0,06% 0 0,00%
Spese foresterie 26.408 0,08% 0 0,00%
Dividendi da fondi 0 0,00% 2.736 0,01%
Altre spese amministrative IRAP 0 0,00% 39.449 0,13%
Spese del personale 0 0,00% 147.977 0,47%
Altre rettifiche Ires in aumento 12.714 0,04% 0 0,00%
Altre rettifiche Irap in aumento 0 0,00% 1.507 0,00%
Quote svalutazione crediti anni precedenti (28.170) (0,09%) (2.491) (0,01%)
Compensi ad amministratori corrisposti da (23.015) (0,07%) 0 (0,00%)
esercizi precedenti
TFR non dedotto in precedenti esercizi 0 (0,00%) 0 (0,00%)
Deduc. 10% Irap e Irap su personale (37.019) (0,12%) 0 (0,00%)
Effetti IFRS 16 – Canoni locazione (101.428) (0,32%) 0 (0,00%)
Quote costi non capitalizzabili IAS (171) (0,00%) 0 (0,00%)
Superammortamenti (9.465) (0,03%) 0 (0,00%)
Sopravvenienze attive non tassabili (22.898) (0,07%) 0 (0,00%)
Maggiorazione costo del personale (28.870) (0,09%) 0 (0,00%)
Beneficio Patent Box (149.487) (0,47%) (30.278) (0,10%)
Utilizzo fondo rischi e oneri (616.153) (1,95%) 0 (0,00%)
Altre rettifiche Ires in diminuzione (3.104) (0,01%) 0 (0,00%)
Proventi tassati per correlazione IRAP 0 0,00% (22.366) (0,07%)
Altre rettifiche Irap in diminuzione 0 0,00% (343) (0,00%)
TOTALE VARIAZIONI IMPOSTE (213.823) (0,67%) 145.188 0,46%
IMPOSTE SUL REDDITO ED ALIQUOTA FISCALE
EFFETTIVA
8.459.962 26,83% 1.902.024 6,03%
Variazione Imposte Anticipate 79.279 0,25% 2.450 0,01%
Variazione Imposte Differite (1.830) (0,01%) 0 0,00%
TOTALE IMPOSTE 8.537.411 27,07% 1.904.474 6,04%
Totale imposte complessive 10.441.885 33,11%

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Utile per azione

Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione e dell'utile (perdita) diluito per azione sono definite dallo IAS 33 – Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio (escludendo quindi il risultato delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte) attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo. Nella tabella che segue si riporta l'utile (perdita) base per azione con i dettagli del calcolo.

Dettaglio 31/12/2024 31/12/2023
Utile (perdita) attribuibile ai possessori di azioni ordinarie 21.099.149 15.067.393
Media ponderata azioni ordinarie 12.635.066 12.635.066
Utile (perdita) base per azione 1,67 1,19

Non ci sono strumenti in essere con potenziale effetto diluitivo, pertanto, l'utile (perdita) diluito per azione risulta quindi pari all'utile (perdita) base per azione.

Sezione 21 – Conto economico: altre informazioni

21.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Interessi attivi Commissioni attive
Voci/Controparte Banche Società
finanziarie
Clientela Banche Società
finanziarie
Clientela Totale
31/12/2024
Totale
31/12/2023
1. Leasing finanziario - - - - - - - -
- beni immobili - - - - - - - -
- beni mobili - - - - - - - -
- beni strumentali - - - - - - - -
- beni immateriali - - - - - - - -
2. Factoring - - 35.949.830 - - 41.149.967 77.099.797 60.258.999
- su crediti correnti - - 22.542.181 - - 25.652.568 48.194.749 43.916.115
- su crediti futuri - - 4.240.231 - - 6.076.053 10.316.284 4.394.566
- su crediti acquistati a
titolo definitivo
- - 9.167.418 - - 9.421.346 18.588.764 11.948.318
- su crediti acquistati al di
sotto del valore originario
- - - - - - - -
- per altri finanziamenti - - - - - - - -
3. Credito al consumo - - - - - - - -
- prestiti personali - - - - - - - -
- prestiti finalizzati - - - - - - - -
- cessione del quinto - - - - - - - -
4. Prestiti su pegno - - - - - - - -
5. Garanzie e impegni - - - - - - - -
- di natura commerciale - - - - - - - -
- di natura finanziaria - - - - - - - -
Totale - - 35.949.830 - - 41.149.967 77.099.797 60.258.999

La differenza tra l'importo degli interessi attivi esposto nella tabella sopra riportata e quello della tabella 1.1 - PARTE C - Sezione 1 - Interessi - è dato principalmente dagli interessi attivi verso banche e dagli interessi attivi derivanti dall'operazione di cartolarizzazione.

21.2 Altre informazioni

Composizione analitica degli interessi passivi ed oneri assimilati

Forma tecnica Importo
Conti correnti passivi 81.751
Finanziamento in pool 9.365.645
Mutui 564.903
Anticipo fatture Italia ed estero 3.283.849
Prestiti obbligazionari 1.394.981
Cambiali finanziarie 1.802.939
Cartolarizzazione 10.732.009
Debiti per leasing 86.245
Altri interessi passivi 508
Totale 27.312.830

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 – Riferimenti specifici sull'operatività svolta

B. Factoring e cessioni di crediti

B.1 – Valore lordo e valore di bilancio

B.1.1 – Operazioni di factoring

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
Voci/Valori Valore
lordo
Rettifiche
di valore
Valore netto Valore
lordo
Rettifiche di
valore
Valore netto
1. Non deteriorate 612.493.367 1.572.337 610.921.030 461.502.635 1.057.490 460.445.145

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
416.579.491 1.201.703 415.377.788 339.282.225 810.970 338.471.255
- cessioni di crediti futuri 81.068.333 790.429 80.277.904 38.503.033 441.691 38.061.342
- altre 335.511.158 411.274 335.099.884 300.779.192 369.279 300.409.913

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
195.913.876 370.634 195.543.242 122.220.410 246.520 121.973.890
2. Deteriorate 5.524.082 1.499.573 4.024.509 2.819.952 899.602 1.920.350
2.1 Sofferenze 2.513.329 1.159.630 1.353.699 1.890.833 776.898 1.113.935

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
2.513.329 1.159.630 1.353.699 1.890.833 776.898 1.113.935
- cessioni di crediti futuri 388.051 310.441 77.610 481.239 240.620 240.619
- altre 2.125.278 849.189 1.276.089 1.409.594 536.278 873.316

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.2 Inadempienze probabili 2.766.421 324.695 2.441.726 929.119 122.704 806.415

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
2.766.421 324.695 2.441.726 929.119 122.704 806.415
- cessioni di crediti futuri - - - 75.557 11.334 64.223
- altre 2.766.421 324.695 2.441.726 853.562 111.370 742.192

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.3 Esposizioni scadute deteriorate 244.332 15.248 229.084 - - -

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
218.222 12.389 205.833 - - -
- cessioni di crediti futuri - - - - - -
- altre 218.222 12.389 205.833 - - -

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
26.110 2.859 23.251 - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre 26.110 2.859 23.251 - - -
Totale 618.017.449 3.071.910 614.945.539 464.322.587 1.957.092 462.365.495

La tabella fornisce un dettaglio del valore dei crediti iscritti alla voce 40 dell'Attivo, con esclusivo riferimento alle esposizioni relative all'attività specifica dell'anticipazione dei crediti d'impresa (factoring).

I crediti sono distinti tra attività in bonis ed attività deteriorate e classificati per tipologia di controparte: cedente e debitore ceduto.

L'iscrizione di un credito nella categoria "Esposizioni verso debitori ceduti" presuppone che la cessione dei crediti abbia determinato l'effettivo trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.

B.2 – Ripartizione per vita residua

B.2.1 – Operazioni di factoring pro-solvendo: anticipi e "montecrediti"

Fasce temporali ANTICIPI MONTECREDITI
31/12/2024 31/12/2023 31/12/2024 31/12/2023
- a vista 61.955.591 59.826.176 88.130.204 84.626.615
- fino a 3 mesi 312.715.107 235.922.583 320.742.419 266.675.970
- oltre 3 mesi fino a 6 mesi 35.035.041 41.840.282 32.298.002 30.765.060
- da 6 mesi a 1 anno 8.299.834 1.300.753 4.019.242 150.731
- oltre 1 anno 1.373.473 1.501.811 2.387.319 -
- durata indeterminata - - - -
Totale 419.379.046 340.391.605 447.577.186 382.218.376

La tabella fornisce un dettaglio delle esposizioni delle attività verso cedenti per operazioni di factoring e del relativo montecrediti, ripartite temporalmente in ragione delle scadenze.

B.2.2 – Operazioni di factoring pro-soluto: esposizioni

ESPOSIZIONI
Fasce temporali 31/12/2024 31/12/2023
- a vista 36.462.747 18.345.014
- fino a 3 mesi 118.477.702 95.645.678
- oltre 3 mesi fino a 6 mesi 20.758.916 7.802.362
- da 6 mesi a 1 anno 11.952.040 180.836
- oltre 1 anno 7.915.088 -
- durata indeterminata - -
Totale 195.566.493 121.973.890

B.3 – Altre informazioni

B.3.1 – Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring

Voci 31/12/2024 31/12/2023
1. Operazioni pro-soluto 723.989.643 612.966.197
- di cui: acquisti al di sotto del valore nominale
2. Operazioni pro-solvendo 2.017.764.920 1.781.994.192
Totale 2.741.754.563 2.394.960.389

La tabella dettaglia il turnover dei crediti ceduti (ammontare del flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela alla Società nel corso dell'esercizio), distinguendo le operazioni in relazione all'assunzione o meno da parte del cedente della garanzia della solvenza del debitore ceduto.

B.3.2 – Servizi di incasso

La Società non ha effettuato servizi di solo incasso nell'esercizio 2024.

B.3.3 – Valore nominale dei contratti di acquisizione dei crediti futuri

Voci 31/12/2024 31/12/2023
Flusso dei contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio 287.792.603 164.314.119
Ammontare dei contratti in essere alla data di chiusura dell'esercizio 135.689.882 59.170.246

Al 31 dicembre 2024 l'esposizione netta per crediti futuri è pari ad euro 80.355.514.

D. Garanzie rilasciate e Impegni

D.1 – Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni

Operazioni Importo 31/12/2024 Importo 31/12/2023
1. Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta 93.374.071 32.592.007
a) Banche 21.724.347 9.037.562
b) Società finanziarie 71.649.724 23.554.445
c) Clientela - -
2. Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
3. Garanzie rilasciate di natura commerciale - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
4. Impegni irrevocabili a erogare fondi - -
a) Banche - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
b) Società finanziarie - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
c) Clientela - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
5. Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
6. Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
7. Altri impegni irrevocabili - -
a) a rilasciare garanzie - -
b) altri - -
Totale 93.374.071 32.592.007

In riferimento alle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – a) Banche", si evidenzia che, in relazione al contratto di finanziamento a medio-lungo termine in essere con un pool di banche, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche.

Al 31 dicembre 2024, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 21.724.347, mentre il debito relativo al finanziamento, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 260.743.467.

Inoltre, si segnala che la Società ha riceduto in garanzia al medesimo pool di banche parte dei crediti acquistati dai propri cedenti, in linea con quanto previsto dal contratto di finanziamento a medio-lungo termine. In particolare, il contratto prevede che Generalfinance – ad ogni tiraggio della linea – effettui cessioni in garanzia di crediti nominali per un ammontare complessivo pari all'ammontare della linea utilizzata alla data di riferimento. Trattandosi di fattispecie particolare e diversa da garanzia finanziaria o personale, tale garanzia non viene indicata nella tabella sopra riportata.

Nelle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – b) Società finanziarie" è indicato l'importo delle garanzie pro solvendo rilasciate in relazione alle operazioni di finanziamento "refactoring" con controparti società di factoring italiane, nell'ambito delle quali Generalfinance mantiene la garanzia di solvenza sui crediti riceduti. L'ammontare della garanzia, coprendo l'intera esposizione pro solvendo, risulta pari all'indebitamento per operazioni di ricessione pro solvendo alla data di riferimento.

D.3 – Garanzie (reali o personali) rilasciate: rango di rischio assunto e qualità

Garanzie rilasciate non deteriorate
Garanzie rilasciate deteriorate: sofferenze
Altre garanzie deteriorate
Contro garantite
Altre
Contro garantite Altre Contro garantite Altre
Tipologia di rischio assunto Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di prima perdita
- - 93.374.071 218 - - - - - - - -
-
garanzie finanziarie a prima richiesta
- - 93.374.071 218 - - - - - - - -
-
altre garanzie finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie di natura commerciale
- - - - - - - - - - - -
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di tipo mezzanine
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie finanziarie a prima richiesta
- - - - - - - - - - - -
-
altre garanzie finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie di natura commerciale
- - - - - - - - - - - -
Garanzie rilasciate pro quota - - - - - - - - - - - -
-
garanzie finanziarie a prima richiesta
- - - - - - - - - - - -
-
altre garanzie finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie di natura commerciale
- - - - - - - - - - - -
Totale - - 93.374.071 218 - - - - - - - -

D.11 – Variazione delle garanzie rilasciate (reali o personali) non deteriorate

Ammontare delle variazioni Garanzie di natura
finanziaria a prima
richiesta
Altre garanzie di
natura finanziaria
Garanzie di natura
commerciale
Contro
garantite
Altre Contro
garantite
Altre Contro
garantite
Altre
(A) Valore lordo iniziale - 32.592.007 - - - -
(B) Variazioni in aumento - 60.782.064 - - - -
- (b1) garanzie rilasciate - 60.782.064 - - - -
- (b2) altre variazioni in aumento - - - - - -
(C) Variazioni in diminuzione - - - - - -
- (c1) garanzie non escusse - - - - - -
- (c2) trasferimenti a garanzie deteriorate - - - - - -
- (c3) altre variazioni in diminuzione - - - - - -
(D) Valore lordo finale - 93.374.071 - - - -

D.12 – Dinamica delle rettifiche di valore/accantonamenti complessivi

Causali/Categorie Importo
A. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi iniziali 181
B. Variazioni in aumento 37
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired acquisite o originate -
B.2 altre rettifiche di valore/accantonamenti 37
B.3 perdite da cessione -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni -
B.5 altre variazioni in aumento -
C. Variazioni in diminuzione -
C.1 riprese di valore da valutazione -
C.2 riprese di valore da incasso -
C.3 utili da cessione -
C.4 write-off -
C.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni -
C.6 altre variazioni in diminuzione -
D. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi finali 218

Sezione 2 – Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività

A- Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Generalfinance ha sottoscritto in data 13 dicembre 2021 un programma di cartolarizzazione – triennale e soggetto a rinnovo annuale – di crediti commerciali nell'ambito del quale cede pro soluto, su base rotativa, portafogli di crediti commerciali performing originati nell'esercizio della propria attività caratteristica ad una società veicolo italiana costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (General SPV S.r.l.). Successivamente, rispettivamente in data 14 giugno e 9 dicembre 2022, è stato definito l'ingresso di Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking) e Banco BPM quali nuovi senior lender – a fianco di BNP Paribas – nell'ambito del programma di cartolarizzazione. Nel corso del mese di dicembre 2024 il programma triennale è stato quindi rinnovato fino al 31 dicembre 2027. Attualmente il programma prevede un ammontare massimo di crediti nominali outstanding pari a euro 737,5 milioni.

Gli acquisti dei crediti sono finanziati attraverso l'emissione di diverse classi di titoli ABS di tipo partly paid, con differente grado di subordinazione; di seguito il dettaglio delle note in essere al 31 dicembre 2024:

  • Ammontare Massimo Euro 150.000.000 di Senior Notes A1, sottoscritte da BNP Paribas, attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD, con un commitment amount di euro 100 milioni e un uncommitted amount di euro 50 milioni;

  • Ammontare Massimo Euro 125.000.000 di Senior Notes A2, sottoscritte da Intesa Sanpaolo, attraverso il conduit Duomo Funding PLC, con un commitment amount di euro 100 milioni e un uncommitted amount di euro 25 milioni;

  • Ammontare Massimo Euro 70.000.000 di Senior Notes A3, sottoscritte da Banco BPM, con un commitment amount di euro 50 milioni e un uncommitted amount di euro 20 milioni;

  • Ammontare Massimo Euro 36.570.000 di Mezzanine Notes B1, B2 e B3, sottoscritte e ritenute da Generalfinance e che potranno essere successivamente collocate presso investitori istituzionali;

  • Ammontare Massimo Euro 25.530.000 di Junior Notes, integralmente sottoscritte e ritenute da Generalfinance, anche al fine di soddisfare la retention rule regolamentare.

I titoli emessi da General SPV sono privi di rating e non sono quotati.

Nell'ambito della cartolarizzazione – che non determina il deconsolidamento dei crediti verso la clientela, che continuano dunque a rimanere iscritti nel bilancio del factor – Generalfinance opera come Originator e Sub-Servicer dei crediti.

Da un punto di vista contabile – sulla base della sostanza economica dell'operazione – è stato rilevato nel passivo dello stato patrimoniale, fra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, l'ammontare delle note senior sottoscritte da Matchpoint Finance LTD, da Duomo Funding PLC e da Banco BPM, al netto della liquidità disponibile sul conto corrente del veicolo, in quanto rappresenta l'indebitamento netto ottenuto da Generalfinance attraverso la struttura di cartolarizzazione. Le note mezzanine e junior – interamente ritenute da Generalfinance – sono state sottoscritte per compensazione della corrispondente parte del corrispettivo iniziale relativo alla cessione dei crediti da parte dell'originator; pertanto, tali note non compaiono in bilancio, in quanto non rappresentano un'esposizione per cassa di Generalfinance, e sono rilevate nei conti d'ordine.

La società non ha alcuna esposizione verso cartolarizzazione di terzi.

Informazioni di natura quantitativa

Al 31 dicembre 2024 il debito verso la società veicolo (comprensivo degli interessi maturati) è pari ad euro 202.235.521.

Si riporta di seguito la struttura di capitale – con i relativi valori nominali – dell'unica operazione di cartolarizzazione in essere alla data di bilancio.

Operazione: General SPV Importo
Outstanding massimo nominale dei Crediti 737.500.000
Nominale massimo delle note emesse – General SPV
Senior (A1) 200.000.000
Senior (A2) 200.000.000
Senior (A3) 100.000.000
Mezzanine (B1) 21.200.000
Mezzanine (B2) 21.200.000
Mezzanine (B3) 10.600.000
Junior 37.000.000
TOTALE 590.000.000

Nella tabella di seguito sono indicate le parti dell'operazione di cartolarizzazione General SPV.

Ruolo Soggetto
Emittente e Cessionario General SPV S.r.l. – Società Veicolo costituita ai sensi della L. 130/99
Master Servicer Zenith Service S.p.A.
Originator /Sub-Servicer Generalfinance S.p.A.
Programme Agent BNP Paribas S.A., italian branch
Calculation Agent Zenith Service S.p.A.
Corporate Servicer Zenith Service S.p.A.
Rappresentante degli obbligazionisti Zenith Service S.p.A.
Interim Account Bank Banco BPM S.p.A.
Account Bank The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Paying Agent The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A1 BNP Paribas S.A., attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A2 Intesa Sanpaolo S.p.A., attraverso il conduit Duomo Funding PLC
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A3 Banco BPM S.p.A.
Sottoscrittore dei Titoli ABS Mezzanine e Junior Generalfinance S.p.A.

Nella tabella seguente sono indicate le condizioni del funding senior, sottoscritto da Banco BPM, da BNP Paribas, tramite Matchpoint Finance LTD, e da Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC.

Descrizione Livello
Senior Noteholder BNP Paribas S.A., tramite Matchpoint Finance LTD
Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC
Banco BPM S.p.A.
Target Linea di Senior Funding Ammontare Nominale titoli senior: € 500 mln
Ammontare massimo dei titoli senior: € 345 mln
Linea senior committed € 250 mln
Linea senior committed e uncommitted
(ammontare massimo titoli senior)
€ 345 mln
Durata 3 anni con commitment rinnovabile annualmente, scadenza 31.12.2027
Periodo revolving 3 anni, soggetto ad eventi di terminazione anticipata
Limite percentuale di erogazione di
Generalfinance
Limite 85%
Senior Advance Rate 85% (senior note) delle anticipazioni (Initial Advanced Amount)
Portafoglio oggetto dell'Operazione Factoring Pro-Solvendo e Factoring Pro-Soluto
Supporto di credito Credit Enhancement dinamico in funzione dei livelli di (i) default, (ii)
dilution, (iii) dell'ammontare medio finanziato ai cedenti originati,
soggetto ad un floor e aggiustato per il livello di concentrazione dei
debitori. Il Supporto di Credito corrisponde al prezzo differito (Deferred
Purchase Price, DPP)
Titoli Senior Variable Funding Notes pari all'85% delle anticipazioni di GF
Titoli Mezzanine Partly Paid Notes pari all' 8,8% circa delle anticipazioni di GF
Titoli Junior Partly Paid Notes pari al 6,2%1 circa delle anticipazioni di GF
Interest Rate EURIBOR 1M con floor a 0% + Margine per le note A1 e A2
EURIBOR 3M con floor a 0% + Margine per le note A3
Margine 1,2% per le note A1 e A2
1,15% per note A3
Commitment Fee 30% del margine delle note senior, calcolato sulla porzione di linea
committed non utilizzata
Rating Non previsto
Hedging Non previsto

Note: 1Assumendo un Prezzo di Acquisto Iniziale pari all'80% del valore nominale dei crediti ceduti in essere (factoring pro solvendo).

Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

PREMESSA

Governo dei rischi aziendali

Generalfinance è esposta ai rischi tipici di un intermediario finanziario. In particolare, anche sulla base del processo ICAAP definito, la Società è esposta ai seguenti rischi rilevanti di "primo pilastro":

  • Rischio di credito: rischio che il debitore (e il cedente, in caso di operazioni pro solvendo) non sia in grado di adempiere ai propri obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale. Esso comprende il rischio di controparte, ossia il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari di un'operazione.
  • Rischio operativo: rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, inadeguatezza dei processi interni, delle risorse umane e dei sistemi tecnologici, oppure derivanti da eventi esterni inattesi.

Generalfinance è altresì esposta ai seguenti altri rischi:

  • Rischio di concentrazione: rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché dall'applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie (per il rischio di concentrazione verso singole controparti o gruppi di controparti connesse).
  • Rischio paese: rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano, in quanto è riferito a tutte le esposizioni, indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche.
  • Rischio di trasferimento: rischio di esposizione nei confronti di un debitore che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, e pertanto subisce perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione.
  • Rischio di tasso d'interesse: rischio che si manifesta per effetto di un andamento dei tassi di mercato sfavorevole e si riferisce alla mancata coincidenza delle date di scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi di riferimento delle poste attive e passive (basis risk).
  • Rischio di liquidità: il rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Per Generalfinance rileva in particolare la fattispecie del funding liquidity risk. In altri termini, il rischio di liquidità deriva da un possibile sbilancio tra i flussi e i deflussi di cassa attesi e i conseguenti sbilanci/eccedenze in diverse fasce di scadenza, in funzione dell'esigibilità dell'attivo o pagamento del passivo distinti per vita residua (maturity ladder).
  • Rischio residuo: rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla Società risultino meno efficaci del previsto. Tale rischio si manifesta essenzialmente quando, all'atto del deterioramento del debitore, lo strumento di mitigazione a fronte dell'esposizione fornisce, nei fatti, un grado di protezione inferiore a quanto originariamente previsto e, di conseguenza, il beneficio patrimoniale ottenuto con il relativo utilizzo risulta sovrastimato.
  • Rischio di cartolarizzazione: rischio determinato dall'assenza di adeguate politiche e procedure volte a garantire che la sostanza economica di dette operazioni sia pienamente in linea con la loro valutazione di rischiosità e con le decisioni degli organi aziendali. La Società ha in essere una operazione di cartolarizzazione (General SPV), che non determina il trasferimento del rischio di credito del portafoglio, in quanto l'operazione medesima è finalizzata esclusivamente a effettuare raccolta di fondi sul mercato istituzionale e prevede la sottoscrizione delle note mezzanine e junior da parte dell'originator (Generalfinance).
  • Rischio di leva finanziaria eccessiva: rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda l'intermediario vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite, che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
  • Rischio strategico: definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, dall'attuazione inadeguata di decisioni o dalla scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
  • Rischio di reputazione: il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine dell'intermediario da parte di clienti, controparti, azionisti dell'intermediario, investitori o autorità di vigilanza. Specularmente, la reputazione rappresenta una risorsa immateriale essenziale ed è considerata come elemento distintivo sul quale si fonda un vantaggio competitivo duraturo.

  • Rischio di non conformità: rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di norme di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta etc.), includendo la normativa sul riciclaggio / finanziamento al terrorismo internazionale e la normativa sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari.
  • Rischio informatico: rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all'utilizzo di tecnologia dell'informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT).
  • Rischio derivante da rapporti di esternalizzazione (outsourcing): rischio legato all'attività dell'outsourcer, in particolare alla sua inefficienza/disservizi e alla perdita di competenze da parte delle risorse umane della Società. In prevalenza, si tratta di rischi operativi, anche se non sono trascurabili le implicazioni sui rischi di credito, conformità e reputazionali.

In tale ambito, i rischi conseguenti sono presidiati da specifiche strutture organizzative, che operano d'intesa con l'Ufficio Risk Management, da politiche e procedure volte alla loro identificazione, monitoraggio e gestione. In particolare:

  • la Direzione Crediti (Chief Lending Officer) e la Direzione Operativa (Chief Operating Officer) presidiano la gestione del rischio di credito, del rischio paese e del rischio di concentrazione, essendo organizzativamente responsabili delle diverse fasi del processo del credito, vale a dire istruttoria, concessione e monitoraggio per quanto riguarda la Direzione Crediti, gestione e recupero per quanto riguarda la Direzione Operativa;
  • la Direzione Finanza e Amministrazione (Chief Financial Officer) gestisce e monitora i rischi di liquidità, tasso d'interesse, residuo, di cartolarizzazione, di leva finanziaria eccessiva e strategico (quest'ultimo, in particolare, in stretto raccordo con l'Amministratore Delegato);
  • la Direzione Affari Legali e Societari gestisce e monitora i rischi di reputazione (in raccordo con il CFO, per quanto attiene alle relazioni con i media);
  • l'Ufficio AML e Compliance presidia il rischio di non conformità (che include il rischio di riciclaggio) ed il rischio derivante da rapporti di esternalizzazione;
  • l'Ufficio Internal Audit presidia le attività di controllo di cosiddetto "terzo livello" in qualità di Funzione di revisione interna. Nello specifico, controlla il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi nonché valuta completezza, adeguatezza, funzionalità, affidabilità della struttura organizzativa e del sistema dei controlli interni;
  • la Direzione ICT e Organizzazione presidia il rischio informatico.

Sul piano operativo, la Direzione Finanza e Amministrazione fornisce alle funzioni e agli organi aziendali (attraverso il sistema di pianificazione e controllo di gestione) la reportistica periodica sull'andamento delle attività e sugli scostamenti rispetto al budget e al piano industriale; tale informativa è strutturata su base giornaliera (dati commerciali, grandezze patrimoniali, redditività delle operazioni di factoring) e mensile/trimestrale (tableau de bord che sintetizza le informazioni finanziarie, di rischiosità del portafoglio, di liquidità, patrimonializzazione). L'Ufficio Risk Management monitora in dettaglio l'andamento dei principali indicatori di rischio con uno specifico "tableau de bord Risk", che viene presentato trimestralmente al Consiglio di Amministrazione, e attraverso il monitoraggio dei principali indici definiti nel Risk Appetite Framework, attraverso una specifica informativa trimestrale (Risk Appetite Statement), sottoposta al vaglio del Consiglio.

La Società è pertanto dotata di un sistema di controllo gestionale e di risk management volto a consentire alle aree operative di disporre periodicamente di informazioni dettagliate ed aggiornate circa la situazione economico-patrimoniale e finanziaria e l'andamento delle principali grandezze relative ai rischi assunti. Il sistema di controllo di gestione, che fa parte del più ampio sistema di controllo interno, è stato sviluppato da Generalfinance in ottica strategica in quanto richiama, con sistematicità e in via anticipata, l'attenzione del management sulle conseguenze delle decisioni assunte quotidianamente (gestione operativa). Esso è quindi inteso come l'insieme integrato degli strumenti tecnico-contabili, delle informazioni e delle soluzioni di processo utilizzate dal management a supporto delle attività di pianificazione e controllo.

Tale modello prevede l'assegnazione di responsabilità a soggetti ben identificati all'interno della Società per garantire il costante monitoraggio dei fattori critici di successo (FCS) e di rischio (FCR) attraverso l'identificazione di indicatori di performance e di rischio (KPI e KRI) e, ove necessario, l'attivazione di altre tipologie di controllo.

SISTEMA DEI CONTROLLI

Il sistema dei controlli interni implementato dalla Società ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;

  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura e il finanziamento al terrorismo);
  • conformità delle operazioni alla legge e alla normativa di vigilanza, nonché alle politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.

Funzione di Risk Management

Nell'organizzazione di Generalfinance la funzione di gestione dei rischi è collocata presso l'Ufficio Risk Management.

L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

Le attività di gestione del rischio hanno lo scopo di verificare il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale e la gestione dei rischi aziendali. In particolare, tale ufficio concorre al processo di identificazione, analisi, modellizzazione, valutazione e misurazione dei rischi, verificando il rispetto nel continuo dei limiti complessivi di vigilanza prudenziale imposti dall'Autorità di Vigilanza.

Funzione di Compliance

La funzione di compliance è svolta dall'Ufficio AML e Compliance, al quale sono demandate le attività attinenti al monitoraggio e alla verifica di conformità alle norme. Le attività di controllo di conformità hanno lo scopo di vigilare sulla conformità delle procedure, dei regolamenti e delle policy aziendali nei confronti delle disposizioni normative. In particolare, l'Ufficio AML e Compliance, con l'ausilio della Direzione Affari Legali e Societari, identifica le norme applicabili alla Società e ne valuta e misura l'impatto sull'attività aziendale, proponendo opportune modifiche organizzative al fine di garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi di non conformità e reputazionali individuati.

La Funzione Antiriciclaggio

La Funzione Antiriciclaggio è collocata presso l'Ufficio AML e Compliance. L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

La Funzione Antiriciclaggio (di seguito AML) si occupa di:

  • monitorare il rischio di riciclaggio, presidiando il corretto funzionamento dei processi aziendali;
  • predisporre attività inerenti al contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale;
  • presidiare il rispetto della normativa antiriciclaggio all'interno della Società e monitorare l'evoluzione della stessa, verificando la coerenza dei processi antiriciclaggio e antiterrorismo rispetto ai dettami normativi;
  • effettuare verifiche e controlli in materia di adeguata verifica della clientela e di corretta conservazione dei dati.

Inoltre, essa è coinvolta nel processo istruttorio propedeutico alla segnalazione delle operazioni sospette agli organi preposti. In ossequio al principio generale di proporzionalità, al responsabile della Funzione AML è conferita anche la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 207, n. 231. La Funzione AML trasmette al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente.

Funzione di Revisione Interna

La funzione di revisione interna è svolta dall'Ufficio Internal Audit – che riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione – onde assicurare il rispetto della sana e prudente gestione.

L'attività di revisione interna è volta da un lato a controllare, anche con verifiche ex post presso le singole unità organizzative, la regolarità dell'operatività e l'andamento dei rischi, dall'altro a valutare la funzionalità del complessivo sistema di controlli interni e a portare all'attenzione del Consiglio di Amministrazione i possibili miglioramenti alle politiche di gestione dei rischi, ai meccanismi di controllo e alle procedure.

3.1 RISCHIO DI CREDITO

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di credito è un rischio tipico dell'attività di intermediazione finanziaria e può essere considerato il principale rischio cui è esposta la Società. L'attività di factoring, che costituisce l'ambito operativo di Generalfinance, è la principale determinante del rischio di credito. L'attività di factoring ha peraltro alcune specificità che contribuiscono a contenere i relativi fattori di rischio: la presenza di più soggetti (cedente e debitore ceduto), la garanzia assicurativa che copre buona parte dei volumi di business, le ulteriori eventuali garanzie personali acquisite e, soprattutto, la cessione a favore del factor

del credito di fornitura intercorrente tra il cedente ed il debitore ceduto. Tali fattori, da un lato, permettono di contenere il rischio di credito rispetto a quello della ordinaria attività bancaria e, dall'altro, connotano l'intero processo creditizio che in Generalfinance è regolamentato da specifiche policy.

Finanziamenti garantiti

La Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche a seguito del Covid-19 ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. La Società si è resa disponibile – nell'ambito della ordinaria attività di gestione dei crediti commerciali – a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data di bilancio.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

L'assunzione del rischio di credito è disciplinata dalle politiche deliberate dal Consiglio di Amministrazione ed è regolata da procedure interne che definiscono le attività di gestione, misurazione e controllo e identificano le unità organizzative responsabili delle stesse.

Le attività di valutazione e gestione del rischio di credito sono incardinate presso la Direzione Crediti e la Direzione Operativa, secondo i rispettivi ambiti di competenza.

La Direzione Crediti agisce attraverso:

  • l'Ufficio Valutazione Cedenti, assicurando la conformità delle richieste di finanziamento alla politica creditizia della Società ed esprime pareri ai fini deliberativi. Tale Ufficio è inoltre responsabile delle attività che caratterizzano la fase di istruttoria e l'attività di segreteria del Comitato Crediti;
  • l'Ufficio Supporto Legale, monitorando costantemente le variazioni e gli aggiornamenti degli aspetti legali dei clienti cedenti. Tale Ufficio gestisce gli aspetti di natura legale che insorgono nel corso del rapporto con i clienti cedenti, assiste l'Ufficio Collection nelle attività di recupero giudiziale del credito e gestisce il contenzioso passivo intrattenendo i rapporti con i legali incaricati, fornendo loro indicazioni e concordando le strategie processuali;
  • l'Ufficio Valutazione Debitori, curando nel dettaglio la valutazione dei singoli debitori ceduti e definendo il rischio complessivo del portafoglio debitori ceduti;
  • l'Ufficio Monitoraggio Portafoglio, monitorando il rischio di credito in ottica di portafoglio, valutando le performance e gli indicatori di qualità del credito.

La Direzione Operativa agisce attraverso:

  • l'Ufficio Collection, a cui è affidato il monitoraggio continuo delle scadenze e le attività di gestione dell'incasso dei crediti. A tale Ufficio è deputato il processo di recupero del credito in tutte le diverse fasi, dallo scaduto fino all'eventuale recupero legale;
  • l'Ufficio Gestione Debitori, che si occupa di gestire il rapporto con i debitori ceduti nell'ambito delle modalità operative definite con il cedente e gestendo la riconciliazione degli incassi giornalieri;
  • l'Ufficio Back Office, che monitora il rispetto delle modalità operative previste per lo specifico rapporto e si occupa del processo di erogazione del credito e liquidazione delle somme non anticipate ai cedenti.

La competenza in materia di erogazione del credito appartiene principalmente al Comitato Crediti della Società sulla base delle deleghe ad esso conferite dal Consiglio di Amministrazione. Talune deleghe in materia di plafond debitori sono altresì attribuite al Chief Lending Officer.

Il Comitato Crediti è composto da sei membri, dei quali tre con diritto di voto e tre senza diritto di voto.

Sono membri con diritto di voto:

  • l'Amministratore Delegato;
  • il Responsabile della Direzione Crediti (CLO);
  • il Responsabile della Direzione Commerciale (CCO).

Sono membri senza diritto di voto:

  • il Responsabile della Direzione Operativa (COO);
  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Corporate;
  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Retail.

Alle sessioni in cui il Comitato Crediti è chiamato ad esaminare la classificazione creditizia di una posizione attiva, partecipa anche il Responsabile dell'Ufficio Risk Management, il quale interviene con funzione consultive, senza diritto di voto.

Le deliberazioni del Comitato Crediti sono prese a voto palese e a maggioranza semplice dei membri presenti aventi diritto di voto. Benché ciascuno dei membri votanti possa esprimere un solo voto, qualora l'Amministratore Delegato (in quanto elemento di collegamento e di controllo del Consiglio di Amministrazione) venga messo in minoranza, la decisione non può

essere validamente assunta dal Comitato Crediti ma è rimessa alla competenza del Consiglio di Amministrazione.

Alle riunioni del Comitato Crediti partecipano anche il Responsabile dell'Ufficio Valutazione Cedenti, nella sua qualità di Segretario del Comitato Crediti e, in funzione degli argomenti trattati o dell'oggetto della delibera, i gestori commerciali dei clienti (ciascuno con riferimento ai nominativi di propria competenza).

Nell'ambito delle proprie funzioni, il Comitato esegue un'analisi approfondita della documentazione e del livello di rischiosità dell'operazione di finanziamento e provvede a deliberare, in caso di esito positivo della valutazione, l'erogazione del credito. Nella fase di analisi, il Comitato Crediti è supportato dal sistema informativo gestionale proprietario (Generalweb/TOR) e dal sistema di data analytics (QLIK), che permettono un'analisi di dettaglio di ogni singolo fido richiesto, sia con riferimento alla valutazione del cedente che dei debitori ceduti. Il processo di delibera di concessione/erogazione del credito viene gestito elettronicamente tramite apposite funzioni del sistema informativo aziendale (Pratica Elettronica di Fido e posizione cedente), mediante le quali è possibile avere l'immediata evidenza di tutti i dati relativi alle varie posizioni oggetto di valutazione e dell'esito delle deliberazioni. Terminata l'analisi e adottata la delibera da parte del Comitato Crediti, il processo si conclude con la generazione di specifiche comunicazioni informative destinate alle varie funzioni aziendali interessate e ai clienti.

Successivamente viene generato un documento contenente l'esito della deliberazione. L'esito della deliberazione viene poi caricato a sistema per alimentare o aggiornare i record gestionali che riportano le condizioni economiche ed operative specifiche che regolano il rapporto con il cedente, in modo tale che siano parametrizzati in maniera definitiva e completa tutti criteri e i limiti operativi per la successiva fase di erogazione.

Il Comitato Crediti – delibera – in conformità a quanto previsto dalla "Policy in materia di Classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie" – i passaggi dei crediti tra stati amministrativi (inadempienza probabile (UTP), sofferenza) e i relativi accantonamenti analitici; il Comitato, inoltre, riceve puntuale informativa dall'Ufficio Monitoraggio Portafoglio dei trasferimenti "automatici" da Stadio 1 a Stadio 2, verificatisi in esecuzione della specifica policy aziendale e secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Inoltre, il Comitato, trimestralmente, analizza le posizioni in Watchlist e valuta all'occorrenza le eventuali proposte di riclassificazione in cluster differenti dallo stage 1.

Gli esiti delle delibere del Comitato sono sempre trasmessi al CFO, al responsabile dell'Ufficio Amministrazione e Personale e al responsabile dell'Ufficio Segnalazioni di Vigilanza, al fine del corretto recepimento degli esiti nell'ambito del reporting finanziario e segnaletico, nonché al responsabile dell'Ufficio Risk Management.

Nell'ambito del processo del credito riveste poi un ruolo di rilievo l'Ufficio Risk Management che si occupa dei controlli di secondo livello del rischio di portafoglio crediti della Società mediante il monitoraggio andamentale delle esposizioni creditizie e l'individuazione delle posizioni potenzialmente problematiche. L'Ufficio Risk Management svolge le proprie attività di verifica sulla base di flussi informativi provenienti dalle funzioni aziendali illustrando periodicamente al Consiglio di Amministrazione l'andamento del rischio di credito formalizzato nel Tableau de Bord sul Monitoraggio del Rischio di Credito. Le principali attività di risk management riguardano i seguenti ambiti:

• la misurazione del rischio di credito sottostante al portafoglio in bonis e al portafoglio problematico;

• il monitoraggio dei "crediti anomali" (soggetti in sofferenza, soggetti incagliati, soggetti in stage 2 e soggetti in osservazione);

• il monitoraggio dei limiti e delle deroghe alle policy aziendali;

• la verifica della coerenza nel tempo tra le regole di valutazione del merito creditizio ed il pricing correlato;

• il monitoraggio dei limiti di concentrazione delle esposizioni creditizie verso un'unica Controparte (Gruppi di società), come da normativa dell'Autorità di Vigilanza;

• il monitoraggio del framework IFRS 9, nell'ambito della determinazione della c.d. Expected Credit Loss.

Infine, sono attribuite al Chief Operating Officer talune deleghe in materia di sconfini a livello di massimo erogabile per cedente e/o plafond a livello debitore, nonché per la definizione di proroghe / riscadenziamenti e piani di rientro.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Considerazioni generali

Le principali tipologie di clienti sono rappresentate dai seguenti due segmenti in cui viene declinata l'operatività in ambito "Distressed":

  • imprese "in turnaround", a cui la Società, tramite operazioni di supporto del ciclo attivo e/o del ciclo passivo, offre competenze specifiche orientate all'assistenza finanziaria al manifestarsi di situazioni di tensione finanziaria, nel corso della procedura di risanamento e successivamente ad essa;
  • imprese "in bonis/high risk", a cui vengono offerti servizi flessibili, volti alla soluzione delle problematiche di finanziamento, estesi anche nei confronti di clienti e fornitori.

L'ambito territoriale di riferimento in cui opera la società, quanto ai debitori ceduti, è rappresentato principalmente dalla cosiddetta "Area Euro". Una componente - storicamente intorno al 25% - del turnover è realizzata con debitori ceduti esteri,

principalmente area UE e nord America, con una limitata assunzione di "rischio paese". Per quanto riguarda i cedenti, l'ambito di operatività è relativo ad aziende italiane e spagnole, tenuto conto dell'apertura di una filiale a Madrid autorizzata dalla Banca d'Italia nel corso dell'esercizio. In particolare, a livello geografico l'operatività è concentrata prevalentemente nel nord Italia – con un particolare focus sulla Lombardia – e, a livello settoriale, nel settore manifatturiero e commerciale.

Il core business della Società è rappresentato dalla concessione di finanziamenti ai soggetti sopra indicati (tipicamente identificati con il termine "clienti cedenti" o semplicemente "cedenti") mediante l'anticipo di crediti commerciali da questi vantati attraverso la forma tecnica del factoring.

In particolare, le principali operazioni della Società si sostanziano nelle seguenti:

• Factoring pro solvendo: la Società opera tramite la concessione di un finanziamento a favore della clientela, che contestualmente cede alla Società crediti di impresa, il pagamento dei quali viene imputato a restituzione della somma finanziata. L'incasso del credito ceduto va progressivamente ad estinguere il finanziamento e a coprirne i costi e la somma residua (eventuale differenza tra il nominale del credito incassato e l'importo erogato a titolo di anticipazione) viene trasferita al cedente.

La percentuale media di anticipo sull'intero portafoglio pro solvendo si è mediamente attestata, negli anni, intorno all'80% del valore nominale del credito ceduto; la percentuale di erogazione per singola cessione è variabile in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto, della situazione del cedente, della storicità della relazione, dei dati andamentali di incasso e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta ai fini di concessione). In tale tipologia di operazione il rischio di insolvenza del debitore ceduto rimane a carico del cedente.

• Factoring pro soluto: tale tipologia di operazione segue le medesime modalità operative descritte al punto precedente ma prevede che sia la Società ad assumersi il rischio del mancato pagamento del credito ceduto. Le operazioni pro soluto poste in essere dalla società sono di tipo IAS-compliant, con il trasferimento dei rischi dal cedente al factor.

Le operazioni effettuate da Generalfinance prevedono di norma la notifica delle singole cessioni al debitore ceduto ("Factoring Notification"); a fronte di specifici presidi operativi, vengono attuate operazioni senza notifica ("Not notification"). Le cessioni hanno di norma oggetto crediti già sorti mentre in talune situazioni – sulla base di puntuali presidi operativi di volta in volta definiti dall'organo deliberante – vengono effettuate cessioni di crediti futuri (contratti oppure ordini).

L'assunzione dei rischi prevede l'acquisizione di idonea documentazione atta a permettere una valutazione del singolo cliente, codificata in un processo di istruttoria, che prevede anche la profilazione della clientela ai fini di antiriciclaggio. Tramite tale attività viene predisposta, a favore del Comitato Crediti o del CLO a seconda dei casi, una relazione di analisi (sintetizzata in un documento denominato Pratica Elettronica di Fido o PEF) diretta ad evidenziare il livello di rischio creditizio associato sia al cedente che ai debitori ceduti (valutato, in tal caso, anche a livello di portafoglio complessivo), nonché la compatibilità fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società. Il processo di istruttoria si completa una volta concluse tutte le ulteriori verifiche previste dalla normativa interna e di vigilanza (es. antiriciclaggio), al termine delle quali la pratica può essere sottoposta all'esame del Comitato Crediti.

In qualità di cessionario di crediti commerciali, Generalfinance è esposta al rischio di credito commerciale e, successivamente, in via mediata, al rischio di credito finanziario. In particolare, il rischio viene opportunamente gestito tramite:

  • l'analisi del cliente (cedente) e del debitore ceduto, sia mediante elaborazioni interne di informazioni tratte dai data base aziendali, che con l'ausilio di dati provenienti da soggetti terzi e da organismi pubblici e privati specializzati (c.d. "Infoprovider"); in particolare, per ogni cedente e debitore viene calcolato uno score, in funzione della metodologia sviluppata nel tempo da Generalfinance. Lo score a livello di debitore viene poi aggregato a livello di portafoglio, in modo da calcolare lo score complessivo dell'operazione di factoring, in funzione della media ponderata fra cedente e portafoglio debitori. Tenuto conto della natura autoliquidante del rischio assunto, il peso maggiore nell'ambito della metodologia di scoring è assegnato al portafoglio debitori;
  • la verifica continua dell'intera esposizione del cedente, sia staticamente, ossia con riferimento alla situazione complessiva di rischio, sia dinamicamente, ossia in riferimento all'andamento del suo rapporto con ciascun singolo debitore ceduto;
  • la verifica e l'analisi di eventuali rapporti infragruppo, intesi come relazioni intercorrenti tra un cedente e debitori ceduti appartenenti al medesimo gruppo giuridico o economico;
  • la verifica continua della regolarità dei pagamenti da parte dei debitori ceduti;
  • la diversificazione del portafoglio;
  • la continuità e qualità delle relazioni commerciali fra fornitore e cliente;
  • l'analisi della consistenza e della dimensione del cedente al fine di ottenere l'equilibrio del rischio assunto.

Oltre ai citati elementi di natura prettamente valutativa, la politica prudenziale della Società si esplica anche nell'adozione di presidi di natura assuntiva e contrattuale:

  • copertura assicurativa di gran parte del turnover;

  • accettazione esplicita della cessione (anche nella forma del riconoscimento) da parte del debitore ceduto, sulle posizioni giudicate meritevoli di particolari attenzioni;
  • notifica ai debitori della Lettera di Inizio Rapporto LIR e delle singole cessioni al fine di ottenere l'opponibilità delle operazioni di factoring e la canalizzazione degli incassi;
  • fissazione di un limite di importo erogabile alla clientela (così come determinato dal Comitato Crediti) con particolare attenzione ad eventuali situazioni di concentrazioni di rischio;
  • diversificazione della clientela per settore economico e per localizzazione geografica.
  • Le fasi in cui si sostanzia il processo del credito della Società sono state individuate come segue:

• Istruttoria: rappresenta il momento in cui sono acquisite e valutate le richieste di credito avanzate dalla clientela al fine di fornire, con la massima obiettività possibile, agli organi decisionali una rappresentazione completa ed esaustiva della posizione del richiedente il credito sia per quanto concerne la sua consistenza patrimoniale, che per tutti gli altri elementi necessari alla valutazione del merito creditizio e della sua affidabilità. In tale fase sono analizzate le informazioni raccolte con riferimento ai potenziali debitori ceduti ai fini della loro valutazione.

• Delibera: atto conclusivo del processo decisionale cui vengono sottoposte le richieste di credito. Essa può avere ad oggetto l'accettazione o il rifiuto della richiesta.

• Attivazione del rapporto: fase nella quale si provvede a formalizzare la documentazione contrattuale.

• Erogazione: indica il processo gestionale al termine del quale viene accreditato al cedente l'importo oggetto di anticipazione del credito ceduto. Esso si riferisce pertanto ad una progressione di attività gestionali che hanno come esito la messa a disposizione di fondi a favore del cedente.

• Liquidazione: indica il processo gestionale eventuale, al termine del quale vengono accreditate al cedente le somme Non Erogate Disponibili, maturate in conseguenza dell'incasso dei crediti ceduti, a seguito del pagamento effettuato dal debitore ceduto.

• Monitoraggio e revisione: descrivono le modalità di monitoraggio dei crediti erogati al fine di garantire una corretta gestione del credito, nonché una corretta rappresentazione dell'esposizione della Società nei confronti di ciascun cedente o gruppo di clienti connessi. Il monitoraggio è inoltre eseguito allo scopo di procedere tempestivamente ad una revisione delle condizioni del credito qualora dovessero mutare le circostanze relative sia all'andamento economico della situazione del cedente che al valore delle garanzie.

• Rinnovo/Revisione: rappresenta l'attività periodica, con cadenza variabile in base al profilo di rischio dell'operazione (12 mesi per le operazioni meno rischiose e 6 mesi per le altre), di completa revisione della posizione del Cedente. In base alle attività di monitoraggio operativo mensilmente condotte dall'Ufficio Monitoraggio Portafoglio possono essere poste in revisione anche posizioni che rilevano scostamenti significativi dei profili di rischio nell'arco temporale di 1 mese.

• Reporting: l'attività di reporting è l'insieme dei flussi informativi destinati agli Organi Aziendali e alle funzioni coinvolte nel processo di erogazione e monitoraggio del credito.

La possibilità per il cedente di ricevere l'anticipazione del corrispettivo d'acquisto dei crediti è condizionata allo svolgimento di un'approfondita valutazione dei debitori ceduti, nonché del cedente stesso e alla previa concessione di un adeguato affidamento, riferito a ciascun debitore.

Massimo Erogabile

Viene inoltre definito un limite ("Massimo Erogabile") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di pagamento anticipato del corrispettivo di acquisto dei crediti. Esso è riferito all'intera posizione del cedente (singolo o a livello di Gruppo), considerata nel suo complesso e costituisce un massimale operativo, deliberato internamente alla Società, predeterminato e definito per soddisfare esigenze operative di natura gestionale. Avendo tali caratteristiche e non rappresentando alcun impegno contrattuale nei confronti del cliente ad accordare anticipazioni sui crediti ceduti sino all'importo definito, il suddetto limite è suscettibile di essere revisionato e modificato discrezionalmente dalla Società in ogni momento. Il Massimo Erogabile per cedente viene deliberato dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

La percentuale di erogazione

Viene definita percentuale di erogazione il rapporto tra valore anticipato da Generalfinance in fase di erogazione e il valore nominale dei crediti ceduti dal cliente alla Società.

La percentuale di erogazione, relativamente al factoring pro solvendo, per singolo cedente / debitore è variabile a discrezione del factor in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta che si effettua un'erogazione). Relativamente al factoring pro soluto, la percentuale di erogazione è pari al 100%, trattandosi unicamente di operazioni di acquisto a titolo definitivo (c.d. Ias Compliant). La percentuale di

erogazione per cedente viene deliberata dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

Limite di Anticipazione Debitore

Oltre al precedente, viene valutato un ulteriore limite operativo ("Limite di Anticipazione Debitore" o "Fido Incrocio") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di Anticipazione di crediti vantati verso un singolo debitore o un gruppo di debitori connessi. Esso rappresenta il rapporto tra il limite massimo (in termini di valore nominale) di crediti vantati nei confronti di un singolo debitore (o gruppo di debitori connessi) che la Società è disposta ad acquisire da un particolare cedente ("Fido Incrocio") e la percentuale di anticipazione dei singoli crediti. Il Limite di Anticipazione Debitore non può in ogni caso superare i limiti previsti dalle disposizioni di Vigilanza applicabili. Il Fido Incrocio per debitore viene deliberato dal CLO, dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

Pricing

Il pricing delle operazioni di factoring viene calcolato sulla base di una preliminare valutazione del Cedente, ma è condizionato significativamente dall'esito dell'analisi dei debitori ceduti.

A tal fine sono rilevanti, ai fini della proposta commerciale:

  • le previsioni di turnover prospettate dal cedente (il cluster del turnover);

  • la rischiosità complessiva del rapporto sintetizzata dallo "score dell'operazione" (inteso come la valutazione del rischio sul Cedente unitamente alla valutazione di rischio sul portafoglio debitori ceduti);

  • la complessità del rapporto, rappresentativa di una proxy dei costi operativi, calcolata valutando un insieme di indicatori che riflettono l'onere di gestione della pratica come, ad esempio, la numerosità dei debitori, la percentuale delle controparti estere sul totale, la forma di pagamento e la gestione del credito a carico del Factor.

Il pricing finale è determinato come la somma tra il tasso di interesse (costituito da uno spread fisso e dall'Euribor 3 mesi base 365 rilevato al penultimo giorno lavorativo del mese precedente e che remunera l'attività di erogazione dell'anticipazione finanziaria e il rischio di credito e liquidità assunto dal factor), definito in funzione del turnover e dello scoring, e il tasso commissionale, definito in funzione del turnover, dello scoring e della complessità del rapporto. Il tasso commissionale tende a valutare la componente di servizi associata all'attività di factoring, che rappresenta il servizio principale atto a gestire il portafoglio crediti dall'acquisto delle fatture sino all'incasso delle medesime.

La risultanza derivante – i cui valori base di partenza vengono revisionati annualmente in funzione del business plan adottato dalla Società – anche tenendo conto del c.d. "presidio commerciale" inteso come il rapporto tra i volumi di cessioni sviluppati dal Cedente con la Società rispetto alla potenzialità dello stesso rilevabile dai propri ricavi delle vendite.

Valutazione interna (scoring)

La Società attribuisce ad ogni operazione una valutazione interna propria definita "Score operazione" atta a classificare, secondo una progressione numerica, la rischiosità del rapporto di factoring.

Lo score operazione viene calcolato sulla base di valutazioni indipendenti tra loro circa le performance economicopatrimoniali, sia storiche che prospettiche del Cedente, e l'analisi di ulteriori fattori di performance e connessi al contesto legale che caratterizza l'azienda cliente (fattori sintetizzati nel c.d. "score cedente") e la rischiosità del suo portafoglio di debitori ceduti (c.d. "score di portafoglio").

➢ Score Cedente

Lo score Cedente è un punteggio che sintetizza la rischiosità della controparte attraverso la valutazione di specifici indicatori chiave di performance (identificati e differentemente valutati in base alla tipologia di azienda oggetto di analisi), raggruppati in dimensioni che ne definiscono l'ambito di analisi; le logiche di ponderazione dei KPI permettono di calcolare il valore della singola dimensione alla quale, a sua volta, è stato attribuito un peso specifico che permette di determinare lo score finale.

Il modello di valutazione è stato consolidato, definendo almeno un indicatore obbligatorio per ogni dimensione, distribuendo il peso degli indicatori eventualmente non valutabili in modo proporzionale sugli indicatori valutati. Infine, le diverse dimensioni sono a loro volta ponderate al fine di generare uno score del Cedente che verrà poi espresso su una scala da 1 a 4, dove il 4 rappresenta il grado massimo di rischiosità della controparte.

I principali indicatori oggetto di valutazione sono:

• sostenibilità del rimborso della posizione debitoria rispetto ai flussi generati e declinati nel piano di ristrutturazione (in caso di Cedente Distressed) o nel Business Plan (in caso di Cedente Bonis);

• valutazione oggettiva e soggettiva del Cedente (mediante l'analisi quali/quantitativa delle sue risultanze economiche e patrimoniali unitamente ad una valutazione dei principali elementi aziendali come, ad esempio: i beni/servizi offerti, il mercato di appartenenza, l'organizzazione produttiva e gestionale, oltre che sullo stato giuridico e i rapporti societari);

• eventuale presenza di tutele legali (fideiussioni, pegni, ipoteche ecc.).

➢ Score di portafoglio

Con riferimento ai debitori ceduti, il merito creditizio viene calcolato utilizzando una formula matriciale che attiva – in base alla classe dimensionale di esposizione complessiva stimata verso il Debitore – differenti richieste di informazioni a selezionati infoprovider.

Tale analisi si basa su 3 distinti elementi valutativi: valutazione finanziaria, andamentale e di assicurabilità, a cui si aggiunge la valutazione dell'effettiva copertura assicurativa ottenuta sul Debitore.

La componente di valutazione finanziaria sintetizza la valorizzazione dei dati disponibili da fonti camerali (tra cui i dati storici di bilancio e ulteriori elementi quali ad esempio l'attività dell'azienda, la storicità, la governance) unitamente ad un'analisi degli elementi economici/patrimoniali del Debitore, oltre a verificare la presenza di qualsivoglia pregiudizievole o elemento pubblico negativo.

La componente di valutazione andamentale intercetta invece – attingendo da primarie banche dati private – la puntualità nei pagamenti ai propri fornitori.

La componente di valutazione assicurativa integra sia la valutazione sintetica di merito creditizio espressa da diverse compagnie di assicurazione del credito che la valutazione puntuale della garanzia assicurativa rilasciata dalla Compagnia di Assicurazione con cui è in corso la copertura assicurativa (Allianz Trade).

Una volta ottenuto lo score di ogni singolo ceduto (in scala da 1 a 4 dove il 4 rappresenta il grado massimo di rischiosità della controparte), ciascuno di essi viene ponderato in base all'importo erogabile del relativo fido incrocio (inteso come il prodotto tra l'importo del fido incrocio e la percentuale di erogazione prevista), così da poter determinare lo score del portafoglio cedente.

➢ Score operazione

Una volta ottenuti lo score del Cedente e lo score del suo portafoglio, questi vengono utilizzati per determinare lo score dell'operazione finale. Nel caso di Cedenti Distressed, lo score dell'operazione viene calcolato ponderando lo score del cedente e lo score del portafoglio ceduti in base alla tipologia dello strumento di composizione della crisi d'impresa che caratterizza lo status legale del Cedente.

Nel caso in cui l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di rischiosità o comunque punti di attenzione, la Direzione Crediti provvede a segnalarlo nella relazione di analisi destinata al Comitato Crediti. Per queste posizioni, in sede di delibera, il Comitato Crediti può definire specifiche modalità operative, volte a mitigare il rischio di credito quali, ad esempio, la riduzione della percentuale di anticipo relativamente a crediti vantati nei confronti del debitore interessato, ovvero il contenimento dell'esposizione, sempre nei confronti del debitore interessato, entro un determinato limite massimo del fido complessivo concesso al cedente.

Qualora, invece, l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di significativa rischiosità, il Comitato Crediti provvede ad escludere i crediti ceduti vantati verso il debitore interessato da quelli oggetto di anticipazione.

Intestazione del rischio sul Debitore Ceduto

In considerazione del fatto che la regolamentazione di settore (i.e. Circolare n. 288 del 3 aprile 2015) consente di intestare l'esposizione performing al debitore ceduto – anziché al cedente – qualora siano soddisfatti alcuni requisiti legali e operativi volti ad assicurare che il recupero delle esposizioni creditizie dipenda dai pagamenti effettuati dal debitore medesimo, anziché dalla solvibilità del cedente, il Comitato Crediti valuta l'opportunità di adottare tale approccio nel caso di operazioni che, nel complesso: (i) riguardano anticipazioni al cedente per un importo superiore a due milioni di euro ovvero (ii) nel caso in cui ritenga necessario rafforzare i presidi di monitoraggio del rapporto di cessione del credito, in virtù delle caratteristiche del portafoglio di "clienti-ceduti".

Al fine di verificare il soddisfacimento dei suddetti requisiti richiesti dalla normativa di vigilanza, Generalfinance ha previsto che, nel caso di scelta dell'approccio per "cliente-ceduto", sia compilata un'apposita "check list", sottoposta alla valutazione e all'approvazione del Comitato Crediti e conservata elettronicamente a corredo dell'istruttoria della posizione cedente.

Specifici presidi sono definiti con riferimento all'operatività not notification, al fine di rispettare puntualmente quanto previsto nella Circolare 288.

Inoltre, sia con riferimento all'approccio per "debitore ceduto" che per quello relativo al "debitore cedente", Generalfinance si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione dei crediti anomali, azioni di recupero, etc.).

Garanzie assicurative e durata massima del credito

Gli organi deliberanti (CLO, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione, a seconda dei casi) definiscono livelli minimi di copertura assicurativa associati al portafoglio debitori ceduti e durate massime dei crediti. In particolare, sono previste soglie

minime di copertura assicurativa differenziate fra operazioni pro soluto e pro solvendo. Oltre determinate soglie previste dal Regolamento del Credito in materia di durata del credito o copertura assicurativa, le delibere possono essere assunte esclusivamente dagli organi superiori, sino al Consiglio di Amministrazione.

Criteri di staging – Stage 1 e Stage 2

La Società - in coerenza all'approccio definito dal principio contabile IFRS 9 per la classificazione delle attività finanziarie (il "Principio"), nonché in relazione alle modalità di determinazione del relativo fondo a copertura delle perdite - prevede l'allocazione delle attività finanziarie in tre cluster denominati Stage, in relazione al livello di rischio di credito insito nello strumento.

Le rettifiche di valore sono conseguentemente definite come segue:

  • Stage 1: la svalutazione è pari alla perdita attesa entro i successivi 12 mesi (ECL a 12 mesi), tenuto conto della durata dei crediti;
  • Stage 2: la svalutazione è pari alla perdita attesa sull'intera vita residua dello strumento finanziario (ECL lifetime);
  • Stage 3: per le attività finanziarie deteriorate, la svalutazione è pari alla perdita attesa lifetime ed è valutata in relazione alle attività di gestione e recupero crediti.

Ai fini della classificazione nei tre Stage, valgono le seguenti regole:

  • Stage 1: attività finanziarie performing (comprese le attività finanziarie in "Watchlist") che non hanno subito un aumento significativo del rischio di credito dall'origination;
  • Stage 2: attività finanziarie performing per le quali si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito (SICR - "significative increase in credit risk") tra la data di origination e la data di reporting o siano caratterizzate dalle peculiarità definite nei "backstop" eventualmente adottati dalla Società;
  • Stage 3: comprende tutti i rapporti classificati in stato di default alla data di reporting secondo la definizione normativa di credito deteriorato (Regolamento UE 575/2013, Regolamento (UE) 2019/630, EBA GL 2016/07 e Circolare 288/2015 che ha recepito il Documento in consultazione di Banca d'Italia dal 10 giugno 2020 all'8 settembre 2020 "Modifiche alle disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari: applicazione della nuova definizione di default e altre modifiche in materia di rischio di credito, fondi propri, investimenti in immobili e operazioni rilevanti").

Il processo di allocazione in stage adottato dalla Società, con contestuale verifica delle condizioni inerenti al significativo incremento del rischio di credito, è caratterizzato anche da elementi di complessità e soggettività. In linea con i requisiti del Principio, la quantificazione del SICR deve fondarsi sulla variazione del rischio di default previsto per la vita attesa dell'attività finanziaria e non sulla variazione dell'ammontare di perdita attesa (ECL). La Società ha scelto di misurare il significativo incremento del rischio di credito della controparte (cedente) con conseguente classificazione dell'esposizione in Stage 2 in relazione a taluni eventi (trigger) automatici per i quali viene valutata la condizione di scaduto, secondo la definizione del Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 sulla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato ai sensi dell'art. 178, par. 2, lettera d) CRR (RD) e discrezionali (basati sulla valutazione dello status della controparte, in particolare nei casi di accesso ad una procedura concorsuale da parte del cedente dopo l'erogazione del credito).

Qualora in relazione ad un'esposizione classificata in Stage 2, ad una successiva data di reporting vengano meno le condizioni per tale classificazione, la stessa verrà riclassificata dal Comitato Crediti in Stage 1.

Il Principio richiede che si utilizzino gli stessi criteri di trasferimento per trasferire un'esposizione dai diversi Stage. Ciò in riferimento anche al cosiddetto approccio simmetrico, che consente ad un'entità di rilevare una perdita attesa su un orizzonte temporale di 12 mesi per tutte le esposizioni classificate nello Stage 1, salvo modificare la rilevazione della perdita attesa lungo tutta la vita del credito una volta che il rischio di credito di tali esposizioni risulti essere aumentato in misura significativa dopo la rilevazione iniziale. L'IFRS 9 prevede pertanto la possibilità di allocare le attività finanziarie nello Stage 2 o nello Stage 3 e di riportare tali esposizioni nelle categorie iniziali qualora le valutazioni successive dimostrino che il rischio di credito è diminuito in misura significativa.

A questo proposito il Principio afferma che "se nel precedente esercizio un'entità ha valutato il fondo a copertura perdite dello strumento finanziario a un importo pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento, ma alla data di riferimento corrente del bilancio determina che il paragrafo 5.5.3 non è più soddisfatto, essa deve valutare il fondo a copertura perdite a un importo pari alle perdite attese su crediti nei 12 mesi successivi alla data di riferimento corrente del bilancio".

Calcolo della expected credit loss – Stage 1 e Stage 2

La Società ha implementato un modello contabile in linea con le previsioni dei principi contabili internazionali, al fine di calcolare i parametri di rischio sottostanti la determinazione della Expected Credit Loss (ECL): PD, LGD, EAD, a livello di singola esposizione.

Il Principio prevede che il calcolo delle perdite attese (ECL) deve riflettere:

a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati;

  • b) il valore temporale del denaro, scontando i flussi di cassa attesi alla data di reporting;
  • c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per la misurazione delle perdite attese, la Società dispone di un insieme di regole definite in coerenza con i requisiti declinati dallo standard contabile.

Per le esposizioni in Stage 1 e 2 vengono calcolate rispettivamente le perdite attese a 12 mesi e lifetime, in base allo stage assegnato all'esposizione, tenuto comunque conto della durata dello strumento finanziario.

A tal riguardo, l'approccio adottato è differenziato per tenere in debita considerazione il potenziale significativo incremento del rischio di credito associato ai crediti classificati nello Stage 2. Sulla scorta di tali considerazioni, tenendo in adeguata considerazione la breve durata (inferiore all'anno) dei crediti erogati dalla Società, alle posizioni classificate come Stage 1 si applica un fattore temporale che riproporziona l'esposizione sulla base della vita residua del credito, secondo la seguente formula:

= ∗ /365

Dove N rappresenta il numero di giorni residui per la singola scadenza del credito (c.d. "riga pratica").

Nel caso di crediti classificati come Stage 1, operano in ogni caso i seguenti elementi:

a) un "floor" minimo pari a 30 giorni nel caso di crediti a scadere aventi una vita residua inferiore ad 1 mese e per crediti scaduti performing non oltre i 5 giorni (tempo tecnico minimo previsto per la registrazione dell'incasso);

b) un fattore N pari a 365, ovvero nessun frazionamento, nel caso in cui l'esposizione creditoria risulti scaduta da almeno 6 giorni e non ancora incassata.

Relativamente invece alle posizioni classificate in Stage 2, in considerazione dell'osservato incremento significativo del rischio di credito, si ritiene di non adoperare alcun riproporzionamento temporale dell'esposizione. Di fatto, si assume una durata temporale dell'esposizione di 12 mesi, coerente con l'orizzonte temporale della Probability of Default (PD).

Il calcolo delle perdite attese – con la connessa definizione dei parametri di rischio – viene aggiornato con cadenza mensile e comunque ad ogni data di reporting. In particolare, la perdita attesa rilevata è misurata tenendo in considerazione la specificità del portafoglio e del modello di business, ovvero delle politiche attive di mitigazione del rischio utilizzate nella gestione del portafoglio.

La ECL è pertanto calcolata secondo la seguente formula:

$$ECL = PD \, * \, LGD \, * \, EAD$$

  • PD rappresenta la probabilità di default considerando un orizzonte temporale pari ad 1 anno;
  • LGD rappresenta la perdita attesa nel caso di default;
  • EAD misura l'esposizione a default.

Considerato che i giorni medi di credito sono molto contenuti (mediamente inferiori ai 90 giorni), il diverso grado di rischio rilevato tra le posizioni classificate in Stage 2 rispetto alle posizioni in Stage 1 viene intercettato tramite l'utilizzo di un fattore temporale applicato alla EAD, aggiunto alla formula di calcolo, come specificato in precedenza.

Per quanto riguarda invece le esposizioni creditizie verso intermediari finanziari, si considera una ECL a 12 mesi (non avendo la società esposizioni oltre quelle a vista verso enti finanziari) pari alla EL media di un peer group di banche italiane, sulla base delle probabilità di default fornite da provider esterni (Bloomberg), tenuto conto di una LGD stimata pari a 10%.

Parametri di Rischio: Probability of Default (PD)

La Probability of Default è misurata a livello di debitore ceduto; tale approccio è tra l'altro coerente con il modello di business della Società, che valuta la rischiosità delle controparti prioritariamente sulla base del portafoglio debitori ceduti. L'approccio è altresì coerente con il disposto della normativa di Vigilanza che, al ricorrere di talune condizioni legali ed operative, consente l'intestazione del rischio sul debitore ceduto – in luogo del cedente – a fini prudenziali anche per l'operatività pro solvendo, che rappresenta il core business di Generalfinance.

La PD a 12 mesi è quella desunta dai rating forniti da provider esterni associata alle classi di rating che poi vengono ricondotte all'interno di una unica distribuzione di classi di rischio (mapping). L'individuazione e l'assegnazione del parametro di PD al debitore ceduto avviene secondo i seguenti step:

1) identificazione dei rating associati al debitore ceduto;

  • 2) associazione ad ogni rating della relativa PD sulla base delle "Master scale" fornite dai vari provider o, in alternativa, di una riconciliazione fra le stesse;
  • 3) media delle PD associate ai rating disponibili per ogni ceduto alla data di riferimento del calcolo. Il risultato della media delle PD è la PD assegnata al debitore ceduto.

Tenuto conto dell'orizzonte temporale di stima della PD, ovvero 12 mesi, si ritiene ragionevole procedere alla considerazione del rating di ogni debitore ceduto su base annuale. Laddove il rating sia stato validato oltre i 12 mesi precedenti, lo stesso viene scartato dal sistema e la posizione viene trattata come unrated.

Relativamente alla stima della PD lifetime da utilizzare ai fini del calcolo della ECL per i crediti classificati come Stage 2, sono stati tenuti in considerazione i seguenti elementi:

  • specificità del modello di business ("factoring");
  • giorni medi di credito del portafoglio, mediamente inferiori a 90 giorni.

La proxy della PD lifetime è la PD 12 mesi individuata secondo le logiche precedentemente riportate.

Per quanto riguarda le controparti per le quali non è possibile individuare alcun rating fornito dai provider esterni, viene utilizzata quale proxy di PD, la PD media ponderata del portafoglio crediti. Tale PD viene aggiornata periodicamente (almeno con cadenza annuale) al fine di riflettere nel calcolo le ultime informazioni disponibili sul portafoglio.

  • Relativamente al prodotto "anticipo crediti futuri", è previsto un trattamento specifico per il calcolo della ECL. In particolare: • nei casi in cui il valore nominale dei crediti ceduti in pro solvendo sia maggiore o uguale al 50% dell'esposizione relativa ai crediti futuri dello stesso cedente, la Probability of Default (PD) viene calcolata come la media ponderata
    • per l'esposizione delle PD relative al portafoglio dei debitori ceduti pro solvendo del cedente. • nei casi in cui il valore nominale dei crediti ceduti in pro solvendo sia inferiore al 50% dell'esposizione relativa ai crediti futuri dello stesso cedente, la Probability of Default (PD) è calcolata utilizzando la media delle PD associate ai rating disponibili del cedente.

Qualora il debitore ceduto sia una Pubblica Amministrazione (es: Agenzia delle Entrate, Ministeri o altri enti pubblici dell'Amministrazione Centrale), la PD utilizzata è quella fornita da Bloomberg relativamente alla Repubblica Italiana alla data di riferimento.

Infine, nel caso di una posizione pro soluto in relazione alla quale il credito verso il debitore ceduto sia integralmente fronteggiato dal ciclo attivo in cui lo stesso soggetto è cedente (situazione associabile ad un reverse factoring), è previsto uno specifico trattamento a fini di calcolo della ECL. In particolare, la PD relativa a quel debitore ceduto sarà pari alla media ponderata per l'esposizione della PD del portafoglio dei debitori ceduti relativi ai crediti commerciali acquistati dal cedente.

Parametri di Rischio: Loss Given Default (LGD)

Per la definizione del parametro di Loss Given Default (LGD) da utilizzare, è stato tenuto in debita considerazione il modello di business della società che consente, su cessioni pro solvendo dei crediti già sorti, di poter recuperare la posizione creditoria sia dal ceduto che dal cedente. In tal senso, si ritiene ragionevole utilizzare approcci diversi, per portafoglio pro soluto, portafoglio pro solvendo e portafoglio anticipo crediti futuri, al fine di incorporare una differente stima della perdita, coerentemente con i) la gestione del portafoglio ii) la specificità del business factoring iii) le politiche di mitigazione del rischio che vengono utilizzate dalla società. Nel caso in cui il debitore ceduto sia una Pubblica Amministrazione (es: Agenzia delle Entrate, Ministeri o altri enti pubblici dell'Amministrazione Centrale) la LGD, in mancanza di informazioni e dati storici sul default di tali enti, è prevista pari al 5%.

In riferimento alle anticipazioni su crediti futuri, la relativa LGD è prudenzialmente assunta pari alla LGD regolamentare dei modelli IRB – Foundation (45%).

In riferimento alle posizioni in Stage 3, la policy prevede accantonamenti analitici rispettando dei livelli minimi di accantonamento crescenti per le posizioni scadute, inadempienze probabili e sofferenze.

Parametri di Rischio: Exposure at Default (EAD)

L'Exposure at Default o EAD alla data di riferimento consiste nel valore contabile al costo ammortizzato. Più nello specifico, l'EAD per le operazioni di factoring risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato, al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al cedente) alla data di reporting.

Elementi forward-looking e scenari macro-economici

Il principio IFRS 9 richiede l'inclusione di elementi forward-looking nelle stime di perdita attesa, in modo che queste siano idonee a rappresentare le condizioni macroeconomiche previste per il futuro. L'inclusione di informazioni forward-looking nella stima della perdita attesa lifetime è quindi fondamentale per una corretta implementazione dell'IFRS 9. Tuttavia, in considerazione dell'approccio adottato per la stima della ECL si rilevano i seguenti elementi:

  • l'utilizzo di una PD puntuale riveniente da fonti informative "terze" consente di incorporare elementi forwardlooking ragionevolmente prevedibili nel breve termine e tenuti in considerazione dagli infoprovider che elaborano i rating esterni;
  • l'aggiornamento della LGD con cadenza annuale consente di incrementare la rappresentatività della stima, incorporando già nel modello di calcolo elementi forward-looking e potenziali overlays a fronte di stime di peggioramento dello scenario macroeconomico di riferimento.

Write off

Il write-off costituisce un evento che dà luogo a una cancellazione contabile, integrale o parziale, quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria.

Il Principio configura la svalutazione del valore contabile lordo di un'attività finanziaria conseguente alla ragionevole aspettativa di mancato recupero come un caso di eliminazione contabile. Il write-off può riguardare l'intero ammontare di un'attività finanziaria o una parte di essa e corrisponde allo storno delle rettifiche di valore complessive, in contropartita del valore lordo dell'attività finanziaria e, per la parte eccedente l'importo delle rettifiche di valore complessive, alla perdita di valore dell'attività finanziaria rilevata direttamente a conto economico.

Se la Società ha ragionevoli aspettative di recuperare il credito, quest'ultimo può essere mantenuto in bilancio (credito vivo) senza effettuare un write-off e, in tutti casi in cui ci sia una perdita attesa, dovrà essere effettuato un congruo accantonamento atto a coprire il possibile mancato recupero integrale.

In caso contrario, se la Società non ha ragionevoli aspettative di recuperarlo, in tutto o in parte, deve essere effettuato il write-off, con l'effetto di spostare il credito stesso o parte di esso dall'attivo di Bilancio a conti di evidenza dedicati.

L'ammontare dei write-off operati nell'esercizio di riferimento che eccede l'importo delle rettifiche complessive operate nei precedenti esercizi (e che quindi è iscritto come perdita direttamente a conto economico) viene incluso nelle rettifiche di valore.

Gli eventuali recuperi da incasso successivi al write-off, invece, sono rilevati a conto economico tra le riprese di valore conseguentemente al miglioramento del merito creditizio del debitore ed ai recuperi delle attività precedentemente svalutate.

Operativamente, le delibere di write-off vengono assunte dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, una volta venute meno le ragionevoli aspettative di recupero, anche legale, dell'esposizione. In ogni caso, il termine massimo per il mantenimento dell'esposizione in bilancio è di 2 anni. Oltre tale termine, l'esposizione deve essere oggetto di integrale writeoff contabile.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Garanzie Assicurative

Generalfinance ha sottoscritto con Allianz Trade (già Euler Hermes S.A.), sede secondaria e rappresentanza generale per l'Italia, due polizze di assicurazione contro i rischi d'insolvenza dei soggetti cedenti i crediti commerciali e/o dei relativi debitori ceduti acquisiti dalla Società nel contesto delle operazioni di factoring (le "Polizze").

Al fine di poter migliorare la rappresentazione informativa delle attività di rischio ponderate relative all'attività caratteristica, la Società utilizza le Polizze quali strumenti di attenuazione del rischio di credito anche a fini prudenziali per la gestione del rischio di credito (credit risk management, "CRM"), in conformità a quanto previsto dal CRR e dalla Circ. 288/2015. Tale utilizzo avviene nel contesto di una partnership strategica di lungo termine con la compagnia che ha l'obiettivo primario di supportare le strutture interne nell'attività di valutazione del rischio, grazie all'enorme patrimonio informativo, a livello mondiale, che può vantare sui debitori ceduti. Per Generalfinance, la compagnia è vista dunque come un partner di business, più che un puro "fornitore" di protezione, il che rende il contratto assicurativo particolarmente efficace nella gestione ordinaria dell'attività e performante dal punto di vista del rapporto "sinistri su premi".

Per effetto del riconoscimento delle Polizze a fini di CRM, la Società si trova ad avere una c.d. "grande esposizione" nei confronti del garante Allianz Trade. L'esposizione complessiva nei confronti di Allianz Trade, pertanto, deve rispettare i requisiti previsti dal CRR e, in particolare, non eccedere il 25% del capitale ammissibile della Società, così limitando a tale importo gli effetti massimi di protezione riconoscibili a fini prudenziali.

In tale contesto, gli impatti derivanti dal riconoscimento delle Polizze a fini prudenziali – in termini di minori attività di rischio ponderate – sono calcolati sulla base dell'esposizione massima verso Allianz Trade, soggetto attualmente ponderato al 20% in base al proprio rating; in sostanza, Generalfinance calcola trimestralmente il rapporto fra il limite dei grandi rischi e il totale dell'esposizione assicurata da Allianz Trade. Tale percentuale viene quindi applicata sul rischio assicurato di ogni esposizione, ripartendo in tal modo il beneficio assicurativo proporzionalmente su tutte le esposizioni garantite.

Nel seguito si sintetizzano le attività poste in essere da Generalfinance e definite nella specifica policy aziendale al fine di verificare nel continuo l'ammissibilità delle polizze assicurative ai fini di CRM e di conseguenza riconoscerne l'effetto nel calcolo dei requisiti patrimoniali.

Il processo di gestione della garanzia ai fini CRM si articola nelle sottofasi di seguito descritte:

  • Acquisizione della garanzia: in questa fase si procede alla selezione e valutazione del fornitore della garanzia (i.e. la compagnia assicurativa). In tale contesto è posta attenzione anche all'eventuale rischio di concentrazione che deriverebbe dall'utilizzo della garanzia personale, tenendo conto della natura del prestatore della garanzia, del suo merito creditizio e modello di business; in ogni caso, da un punto di vista di policy interne, tenuto anche conto dei vincoli relativi ai contratti di finanziamento, Generalfinance sottoscrive polizze a copertura del rischio di credito esclusivamente con primarie compagnie (Allianz Trade – partner attuale – Coface o Atradius) al fine di evitare concentrazione di rischi su intermediari assicurativi di minore standing. La valutazione è effettuata dalla Direzione Crediti e deliberata dal Consiglio di Amministrazione.
  • Valutazione dei requisiti di ammissibilità: è effettuata la valutazione dell'ammissibilità della garanzia ai fini CRM, in particolare verificando la tipologia della garanzia e se le condizioni contrattuali siano in linea con le previsioni normative; in tale contesto, il testo contrattuale della polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto all'Ufficio AML e Compliance, il quale ha la responsabilità di valutare la compliance alle previsioni regolamentari in materia di CRM, in coordinamento con la Direzione Finanza e Amministrazione.
  • Monitoraggio della garanzia, fase a sua volta declinata in:
  • o Monitoraggio requisiti di ammissibilità: tale ambito di monitoraggio ha l'obiettivo di verificare il persistere dell'aderenza del contratto di garanzia rispetto alle previsioni normative, con particolare attenzione alle fasi di rinnovo del contratto di polizza assicurativa o in presenza di modifiche contrattuali; in tale contesto, il testo contrattuale della polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto alla Direzione Finanza e Amministrazione per la valutazione degli impatti e all'Ufficio AML e Compliance il quale ha la responsabilità di valutarne l'adeguatezza alle previsioni regolamentari in materia di CRM;
  • o Rispetto delle condizioni e clausole contrattuali: è obiettivo di questa fase rispettare le procedure e prassi operative che consentono a Generalfinance di operare nel rispetto delle condizioni contrattuali contenute nel contratto di garanzia, al fine di conservare l'efficacia della protezione; tale attività è di competenza della Direzione Crediti, che valuta che l'operatività della Società sia costantemente in linea con le previsioni contrattuali.
  • Identificazione delle caratteristiche rilevanti della polizza ai fini segnaletici: le caratteristiche della garanzia utilizzata ai fini CRM sono analizzate al fine di identificare gli aspetti rilevanti per le Segnalazioni di Vigilanza, quali ad esempio la determinazione del valore della garanzia o la ponderazione da associare al fornitore della garanzia, con particolare riferimento al rispetto dei limiti di concentrazione. Tale attività ricade sotto la responsabilità della Direzione Finanza e Amministrazione (Ufficio Segnalazioni di Vigilanza).

Inoltre, a fronte di specifiche esposizioni creditizie, sono state acquisite garanzie eligible a fini di CRM fornite da SACE S.p.A.. La valutazione di eleggibilità delle predette garanzie anche a fini di calcolo dei requisiti patrimoniali è supportata anche da un parere di un primario studio legale, oltre che dalle analisi delle competenti strutture interne.

Rating esterni forniti da ECAI

Ai fini del metodo Standardizzato, per determinare il fattore di ponderazione del rischio di un'esposizione, il regolatore prevede l'utilizzo della valutazione esterna del merito di credito solo se emessa, o avallata, da un'agenzia esterna di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution "ECAI").

L'elenco delle ECAI autorizzate viene periodicamente pubblicato sul sito web dell'ABE e recepito dalla Banca d'Italia. Le norme tecniche in merito all'associazione tra le valutazioni del rischio di credito e le classi di merito di credito delle ECAI sono identificate nel Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, in conformità all'articolo 1361, paragrafi 1 e 3, del Regolamento (UE) n. 575/2013.

Coerentemente con la normativa citata, Generalfinance si avvale di Cerved Rating Agency e di Modefinance quali agenzie di rating esterne (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle controparti (italiane ed estere, rispettivamente) che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro soluto o pro solvendo, con intestazione del rischio sul debitore ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di euro.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

La Società si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione degli insoluti, azioni di recupero, etc.).

L'intero processo di business è omogeneo per le tipologie di clientela e viene attuato da tutte le funzioni aziendali. Esso si sviluppa – come richiamato in precedenza – lungo le seguenti fasi principali: (i) acquisizione della clientela; (ii) istruttoria (valutazione del cliente/cedente, valutazione del debitore, valutazione dei garanti); (iii) delibera del Comitato Crediti; (iv) formalizzazione e attivazione del rapporto di anticipazione; (v) monitoraggio e gestione rapporti in essere, fidi e garanzie.

La Società esegue periodici controlli – tipicamente su base giornaliera – per verificare l'insorgenza, sia tra i cedenti che tra i debitori, di posizioni insolute che possano generare particolari criticità e al fine di adottare tempestivamente le opportune determinazioni, qualora si riscontrassero motivi di allarme o criticità. Inoltre, sulla base del flusso acquisito dal sistema Home Banking e delle eventuali informazioni ottenute da altre fonti aziendali o esterne, sono puntualmente e tempestivamente registrati tutti i mancati pagamenti ed è effettuato un continuo monitoraggio del rischio di credito.

Riferendosi allo specifico rischio derivante da ritardo o mancato incasso dei crediti, la metodologia operativa sviluppata permette a Generalfinance di ottenere una serie di importanti protezioni per la propria esposizione. Infatti, in forza del contratto di cessione del credito, la Società ha la possibilità di rivalersi sul debitore ceduto e nel caso di cessione pro solvendo, anche sul cedente.

Classificazione - Stage 3

Lo Stage 3 racchiude tutte le esposizioni con oggettiva evidenza di impairment, pertanto tutte le esposizioni in stato deteriorato: crediti scaduti, inadempienze probabili e sofferenze.

Per quanto riguarda la classificazione nei tre stadi evidenziati, si fa presente che:

  • la classificazione a scaduto deteriorato avviene in via automatica, sulla base di quanto previsto dalla circolare 217 di Banca d'Italia, con specifico riferimento alla forma tecnica del factoring e alla nuova definizione di default valida dal 1° gennaio 2021 prevista dal Regolamento europeo relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (articolo 178 del Reg. UE n. 575/2013);
  • per quanto riguarda le inadempienze probabili, la classificazione in tale stadio avviene automaticamente sulla base dei giorni di scaduto e sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali;
  • per quanto riguarda le sofferenze, si prevede una classificazione in tale status, in caso di avvio di azioni legali su una quota significativa del portafoglio ceduto e, inoltre, sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali.

La classificazione a inadempienza/sofferenza viene sempre deliberata dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti. Venendo meno i presupposti, il medesimo Comitato delibera l'eventuale riclassificazione dell'esposizione da inadempienza probabile o sofferenza.

Expected Credit Loss – Stage 3

Il Principio prevede che l'entità rilevi un fondo a copertura perdite per perdite attese su crediti riguardanti attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulle altre componenti reddituali (FVOCI), crediti impliciti nei contratti di leasing, attività derivanti da contratto o impegni all'erogazione di finanziamenti e contratti di garanzia finanziaria ai quali si applicano le disposizioni in materia di riduzione di valore.

L'Esposizione al Default (EAD) (alla data di riferimento) consiste nel valore contabile al costo ammortizzato al netto della garanzia assicurativa che assiste il credito, eccetto per la componente di impegno all'erogazione del credito, per cui l'esposizione è il valore fuori bilancio ponderato per il fattore di conversione creditizia (CCF) stimato dalla Società. Si precisa a tale riguardo che la Società non ha in essere impegni ad erogare fondi; pertanto, l'EAD risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al cedente) al netto della garanzia assicurativa alla data di reporting.

Il Principio prevede inoltre che l'entità valuti le perdite attese su crediti dello strumento finanziario in modo che rifletta:

  • a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati; b) il valore temporale del denaro; e
  • c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per un'attività finanziaria deteriorata alla data di riferimento del bilancio, che non è un'attività finanziaria deteriorata acquistata od originata, l'entità deve valutare le perdite attese su crediti come la differenza tra il valore contabile lordo dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati attualizzati al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Le rettifiche sono rilevate come utile o perdita per riduzione di valore nel conto economico.

Per quanto riguarda le inadempienze probabili e le sofferenze, il valore degli accantonamenti è sempre stabilito con delibera del Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, all'atto della classificazione in detti stati amministrativi.

La policy aziendale prevede peraltro soglie minime di accantonamento crescenti per quanto riguarda le posizioni classificate a scaduto, inadempienza probabile o sofferenza.

Sotto il profilo della gestione del rischio di credito, l'Ufficio Risk Management si occupa del controllo di secondo livello mediante il monitoraggio nel continuo delle esposizioni creditizie individuando posizioni potenzialmente problematiche ed il relativo livello di accantonamenti. L'Ufficio Risk Management svolge le proprie attività di verifica sulla base di flussi informativi provenienti dalle funzioni aziendali, illustrando periodicamente al Consiglio di Amministrazione l'andamento del rischio di credito.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.353.699 2.441.726 229.084 15.447.585 595.473.445 614.945.539
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - 8.145.408 8.145.408
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31/12/2024 1.353.699 2.441.726 229.084 15.447.585 603.618.853 623.090.947
Totale 31/12/2023 1.113.935 806.415 - 15.069.753 445.398.366 462.388.469
  1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Portafogli/Qualità Deteriorate Totale
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.524.082 1.499.573 4.024.509 - 612.493.367 1.572.337 610.921.030 614.945.539
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - -
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 8.145.408 8.145.408
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 5.524.082 1.499.573 4.024.509 - 612.493.367 1.572.337 619.066.438 623.090.947
Totale 31/12/2023 2.819.952 899.602 1.920.350 - 461.502.635 1.057.490 460.468.119 462.388.469

3. Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.997.117 2.574.452 208.937 2.860.663 3.389.133 417.283 43.375 2.697 1.463.250 - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2024 5.997.117 2.574.452 208.937 2.860.663 3.389.133 417.283 43.375 2.697 1.463.250 - - -
Totale 31/12/2023 8.647.125 4.525.446 14.034 996.199 738.554 148.395 99.471 738.523 426.944 - - -

4. Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi
su impegni a erogare fondi e
garanzie finanziarie rilasciate
Totale
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio Attività finanziarie impaired acquisite o
originate
Causali/
stadi di rischio
Crediti verso banche a
vista
Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
valutate al fair value
Attività finanziarie
con impatto sulla
redditività complessiva
Attività finanziarie in
corso di dismissione
di cui: svalutazioni
di cui: svalutazioni
individuali
collettive
Crediti verso banche a
vista
Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
valutate al fair value
Attività finanziarie
redditività complessiva
Attività finanziarie in
con impatto sulla
corso di dismissione
di cui: svalutazioni
di cui: svalutazioni
individuali
collettive
Crediti verso banche a
vista
Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
valutate al fair value
Attività finanziarie
redditività complessiva
Attività finanziarie in
corso di dismissione
con impatto sulla
di cui: svalutazioni
individuali
di cui: svalutazioni
collettive
Attività finanziarie
valutate al costo
valutate al fair value
Attività finanziarie
con impatto sulla
ammortizzato
redditività complessiva
Attività finanziarie in
corso di dismissione
di cui: svalutazioni
individuali
di cui: svalutazioni
collettive
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impegni a erogare fondi
acquisiti /e o originati/e
e garanzie finanziarie
rilasciate impaired
Rettifiche complessive
iniziali
433 890.927 - - - 891.360 - 166.563 - - - 166.563 - 899.602 - - 899.602 - - - - - - - - - - 1.957.525
Variazioni in aumento
da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - - - - - - - - - - X X X X X - - - - -
Cancellazioni diverse
dai write-off
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Rettifiche/riprese di
valore nette per
rischio di credito (+/-)
793 567.132 - - - 567.925 - (52.285) - - - (52.285) - 636.112 - - 636.112 - - - - - - - - - - 1.151.752
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - - - - - (36.141) - - (36.141) - - - - - - - - - - (36.141)
Altre variazioni - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Rettifiche
complessive finali
1.226 1.458.059 - - - 1.459.285 - 114.278 - - - 114.278 - 1.499.573 - - 1.499.573 - - - - - - - - - - 3.073.136
Recuperi da incasso
su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - - - - - 14.789 - - 14.789 - - - - - - - - - - 14.789

  1. Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)
Valori lordi / valore nominale
primo e secondo stadio Trasferimenti tra Trasferimenti tra
secondo e terzo stadio
Trasferimenti tra
primo e terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
13.665.628 20.329.168 - 4.024.849 714.469 -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di formazione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - -
Totale 31/12/2024 13.665.628 20.329.168 - 4.024.849 714.469 -
Totale 31/12/2023 15.797.578 1.384.184 - - 2.069.138 -

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di moratoria o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

6. Esposizioni creditizie verso clientela, verso banche e verso società finanziarie

6.1 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso banche e società finanziarie: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi
Tipologie esposizioni/Valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 122.398.213 122.398.213 - - - 1.226 1.226 - - - 122.396.987 -
a) Deteriorate X X - - - X X - - - - -
b) Non deteriorate 122.398.213 122.398.213 - X - 1.226 1.226 - X - 122.396.987 -
A.2 Altre 74.757 74.757 - - - 1 1 - - - 74.756 -
a)
Sofferenze
X X - - - X X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
b)
Inadempienze probabili
X X - - - X X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
c)
Esposizioni scadute deteriorate
X X - - - X X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
d)
Esposizioni scadute non
deteriorate
- - - X - - - - X - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e)
Altre esposizioni non
deteriorate
74.757 74.757 - X - 1 1 - X - 74.756 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 122.472.970 122.472.970 - - - 1.227 1.227 - - - 122.471.743 -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate X X - - - X X - - - - -
b) Non deteriorate - - - X - - - - X - - -
TOTALE (B) - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B) 122.472.970 122.472.970 - - - 1.227 1.227 - - - 122.471.743 -

6.4 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
Tipologie esposizioni/Valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
a)
Sofferenze
2.513.329 X - 2.513.329 - 1.159.630 X - 1.159.630 - 1.353.699 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
b)
Inadempienze probabili
2.766.421 X - 2.766.421 - 324.695 X - 324.695 - 2.441.726 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
c)
Esposizioni scadute deteriorate
244.332 X - 244.332 - 15.248 X - 15.248 - 229.084 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
d)
Esposizioni scadute non
deteriorate
15.613.161 8.888.321 6.724.840 X - 165.576 107.815 57.761 X - 15.447.585 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e)
Altre esposizioni non
deteriorate
596.805.449 587.194.011 9.611.438 X - 1.406.760 1.350.242 56.518 X - 595.398.689 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 617.942.692 596.082.332 16.336.278 5.524.082 - 3.071.909 1.458.057 114.279 1.499.573 - 614.870.783 -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate - - - X - - - - X - - -
TOTALE (B) - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B) 617.942.692 596.082.332 16.336.278 5.524.082 - 3.071.909 1.458.057 114.279 1.499.573 - 614.870.783 -

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di moratoria o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

6.5 Esposizioni creditizie verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.890.833 929.119 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 2.083.932 2.766.421 244.332
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 2.083.932 2.766.421 244.332
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione 1.461.436 929.119 -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off 36.141 - -
C.3 incassi 1.425.295 929.119 -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale 2.513.329 2.766.421 244.332
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 776.898 - 122.704 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento 903.394 - 324.695 - 15.248 -
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie
impaired acquisite o originale
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 903.394 - 324.695 - 15.248 -
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento - - - - - -
C. Variazioni in diminuzione 520.662 - 122.704 - - -
C.1 riprese di valore da valutazione - - - - - -
C.2 riprese di valore da incasso 484.521 - 122.704 - - -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 36.141 - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali 1.159.630 - 324.695 - 15.248 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

6.6 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

7. Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

7.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Esposizioni Classi di rating esterni Senza rating Totale
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
3.222.709 111.593.609 38.106.967 63.477.693 26.461.921 1.764.911 373.389.639 618.017.449
-
Primo stadio
3.222.709 111.363.891 37.710.445 63.317.935 26.387.177 1.764.911 352.390.021 596.157.089
-
Secondo stadio
- 229.718 290.426 159.758 74.744 - 15.581.632 16.336.278
-
Terzo stadio
- - 106.096 - - - 5.417.986 5.524.082
-
Impaired
acquisite o
originate
- - - - - - - -
B. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
- - - - - - - -
-
Primo stadio
- - - - - - - -
-
Secondo stadio
- - - - - - - -
-
Terzo stadio
- - - - - - - -
-
Impaired
acquisite o
originate
- - - - - - - -
C. Attività finanziarie
in corso di
dismissione
- - - - - - - -
-
Primo stadio
- - - - - - - -
-
Secondo stadio
- - - - - - - -
-
Terzo stadio
- - - - - - - -
-
Impaired
acquisite o
originate
- - - - - - - -
Totale (A + B + C) 3.222.709 111.593.609 38.106.967 63.477.693 26.461.921 1.764.911 373.389.639 618.017.449
D. Impegni a erogare
fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
- - - - - - 93.374.071 93.374.071
-
Primo stadio
- - - - - - 93.374.071 93.374.071
-
Secondo stadio
- - - - - - - -
-
Terzo stadio
- - - - - - - -
-
Impaired
acquisiti/e o
originati/e
- - - - - - - -
Totale ( D ) - - - - - - 93.374.071 93.374.071
Totale (A + B + C + D) 3.222.709 111.593.609 38.106.967 63.477.693 26.461.921 1.764.911 466.763.710 711.391.520

Nella tabella 7.1 vengono indicate le esposizioni dotate di rating esterno. Nella fattispecie, si è fatto riferimento ai rating utilizzati anche a fini regolamentari. Ai fini del metodo Standardizzato, per determinare il fattore di ponderazione del rischio di un'esposizione, la normativa prevede l'utilizzo della valutazione esterna del merito di credito solo se emessa, o avallata, da un'agenzia esterna di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution "ECAI"). L'elenco delle ECAI autorizzate viene periodicamente pubblicato sul sito web dell'Autorità Bancaria Europea (ABE) e recepito dalla Banca d'Italia. Le norme tecniche in merito all'associazione tra le valutazioni del rischio di credito e le classi di merito di credito delle ECAI sono identificate nel Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, in conformità all'articolo 1361, paragrafi 1 e 3, del Regolamento (UE) n. 575/2013. di Cerved Rating Agency e Modefinance quali agenzie di rating esterne (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle controparti (rispettivamente, italiane ed

estere) che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro soluto o pro solvendo, con intestazione del rischio sul debitore ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di euro.

Infine, con riferimento a specifiche esposizioni, la Società acquisisce garanzie fornite da SACE S.p.A. a fini di mitigazione del rischio.

Si riporta la tabella di corrispondenza delle classificazioni di rating calcolati dalla ECAI con le classi di merito definite a livello regolamentare.

Cerved Rating Agency Modefinance Classe di merito Ponderazione
A1.1, A1.2, A1.3 da A2- a A1 1 20%
A2.1, A2.2, A3.1 da A3- a A3+ 2 50%
B1.1, B1.2 da B1- a B1+ 3 100%
B2.1, B2.2 da B2- a B2+ 4 100%
C1.1 da B3- a B3+ 5 150%
C1.2, C2.1 da C1+ e inferiori 6 150%

9. Concentrazione del credito

9.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per settore di attività economica della controparte

Importo
Altri operatori -
Enti pubblici e amministrazioni centrali 9.249.959
Banche e imprese finanziarie 122.471.743
Imprese non finanziarie e famiglie produttrici 605.620.824
Altro -
Totale 31/12/2024 737.342.526

9.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per area geografica della controparte

Importo attività per cassa Importo attività fuori bilancio
Italia 727.728.471 -
Altri paesi europei 7.310.345 -
America 2.303.710 -
Totale 31/12/2024 737.342.526 -

9.3 Grandi Esposizioni

(valori in unità di Euro) 31/12/2024
a) valore di bilancio 325.051.253
b) valore ponderato 125.010.734
c) numero 17

La tabella evidenzia l'ammontare ed il numero delle controparti con esposizione ponderata, secondo le regole previste dalla disciplina di Vigilanza prudenziale, maggiore del 10% del capitale ammissibile.

I rischi nei confronti di singoli clienti del medesimo intermediario sono considerati unitariamente qualora tra i clienti stessi sussistano connessioni di carattere giuridico o economico.

L'ammontare è la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un cliente.

10. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito

Generalfinance adotta, ai fini della misurazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, l'approccio standardizzato previsto dalla normativa prudenziale, tenuto conto dell'eventuale quota di esposizione garantita da polizze assicurative sui crediti eligible a fini di CRM. La società si avvale inoltre di Cerved Rating Agency e Modefinance quali agenzie

di rating esterne (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle controparti (rispettivamente, italiane ed estere) che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad Euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro soluto o pro solvendo, con intestazione del rischio sul debitore ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di Euro.

Infine, con riferimento a specifiche esposizioni, la Società acquisisce garanzie fornite da SACE S.p.A. ai fini di mitigazione del rischio.

11. Altre informazioni di natura quantitativa

Non si evidenziano altri aspetti di natura quantitativa degni di menzione nella presente sezione.

3.2 RISCHI DI MERCATO

3.2.1 Rischio di tasso di interesse

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di tasso di interesse è causato dalle differenze nelle scadenze e nei tempi di riprezzamento del tasso di interesse delle attività e delle passività. In presenza di tali differenze, fluttuazioni dei tassi di interesse possono determinare sia una variazione del margine di interesse atteso, sia una variazione del valore delle attività e delle passività e quindi del valore del patrimonio netto.

L'operatività di Generalfinance è concentrata nel breve termine; i finanziamenti concessi sono di tipo autoliquidante ed hanno una vita residua breve, direttamente connessa ai tempi di incasso dei crediti commerciali ceduti.

Inoltre, larga parte delle poste dell'attivo e del passivo sono a tasso variabile, con una immunizzazione naturale rispetto a fluttuazioni dei tassi di mercato.

Tali caratteristiche determinano una mitigazione notevole dell'esposizione al rischio di tasso di interesse.

Voci
durata residua
A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività 220.767.545 431.240.622 55.765.960 18.395.279 11.173.151 - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
1.2 Crediti 220.767.545 431.240.622 55.765.960 18.395.279 11.173.151 - - -
1.3 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività 21.493.045 576.414.343 19.647.845 9.987.387 6.612.139 649.944 434.311 -
2.1 Debiti 21.216.110 534.110.343 129.734 244.225 1.612.139 649.944 434.311 -
2.2 Titoli di debito 276.935 42.304.000 19.518.111 9.743.162 5.000.000 - - -
2.3 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
opzioni
- - - - - - - -
3.1 Posizioni lunghe - - - - - - - -
3.2 Posizioni corte - - - - - - - -
Altri derivati - - - - - - - -
3.3 Posizioni lunghe - - - - - - - -
3.4 Posizioni corte - - - - - - - -

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Nella sottovoce "Crediti" delle Attività sono compresi 122.396.987 di crediti verso banche.

3.2.2 Rischio di prezzo

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo.

3.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di cambio.

3.3 RISCHI OPERATIVI

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

La Società ha adottato la definizione di rischio operativo quale "rischio di perdite derivante dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni". La Società è costantemente impegnata nell'attività di implementazione dei processi e dei controlli – anche per quanto riguarda la piattaforma informatica proprietaria - al fine di migliorare il presidio dei rischi operativi.

Generalfinance è esposta ai rischi tipicamente collegati con l'operatività che includono, tra l'altro, rischi connessi all'interruzione e/o al malfunzionamento dei servizi (compresi quelli di natura informatica), ad errori, omissioni e ritardi nei servizi offerti, così come al mancato rispetto delle procedure relative alla gestione dei rischi stessi.

La Società è pertanto esposta a molteplici tipi di rischio operativo: (i) rischio di frode da parte di dipendenti e di soggetti esterni, (ii) rischio di operazioni non autorizzate e/o di errori operativi; (iii) rischi connessi alla mancata conservazione della documentazione relativa alle operazioni; (iv) rischi connessi all'inadeguatezza o al non corretto funzionamento delle procedure aziendali relative all'identificazione, monitoraggio e gestione dei rischi aziendali; (v) errori e/o ritardi nella prestazione dei servizi offerti; (vi) rischio di sanzioni derivanti da violazione delle normative applicabili alla Società; (vii) rischi connessi al mancato e/o non corretto funzionamento dei sistemi informatici; (viii) rischi connessi a danni provocati a beni materiali derivanti da eventi atmosferici o catastrofi naturali.

Per il monitoraggio del rischio operativo, la Società è dotata dei seguenti presidi:

  • definizione di una chiara struttura organizzativa, con linee di responsabilità ben definite, trasparenti e coerenti; in particolare, la Direzione ICT e Organizzazione presidia le attività di manutenzione e sviluppo della piattaforma informatica proprietaria che – attraverso la progressiva digitalizzazione dei processi e dei servizi - consente, nativamente, un abbattimento dei rischi di natura operativa;
  • mappatura e formalizzazione di processi aziendali (processi "core" e processi "di supporto") che descrivono la prassi operativa e identificano i controlli di primo livello effettuati direttamente dagli owner di processo;
  • controlli di secondo livello, attinenti alla rilevazione del rischio operativo, effettuati dall'Ufficio Risk Management tramite: i) Risk Assessment in cui viene misurato il Rischio Potenziale e il Rischio Residuo e ii) censimento delle perdite effettive;
  • adozione di un "Codice Etico", che descrive i principi etici ossia le regole di comportamento che ispirano lo stile della Società nella conduzione dei rapporti con i propri interlocutori alle quali ogni Destinatario deve riferirsi;
  • adozione del "Modello di organizzazione, gestione e controllo", ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231, che esplicita l'insieme di misure e procedure preventive e disciplinari idonee a ridurre il rischio di commissione di reati previsti dal citato decreto, all'interno dell'organizzazione aziendale;
  • previsione di appositi SLA (Service Level Agreements) nei contratti di outsourcing.

In relazione all'operatività della Società, una fattispecie significativa di rischio operativo è rappresentata dal rischio legale. Al riguardo, a mitigazione delle potenziali perdite economiche conseguenti ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Società, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i principi contabili internazionali. A fronte delle richieste ricevute, la Società apposta congrui accantonamenti a bilancio in base alla definizione degli importi potenzialmente a rischio, alla valutazione della rischiosità effettuata in funzione del grado di effettiva "probabilità" di soccombenza, così come definito dal principio contabile IAS 37 e tenendo conto della più consolidata giurisprudenza in merito.

In particolare, l'ammontare dell'accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la previsione sull'esito della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Società e gli elementi di quantificazione dell'importo che in caso di soccombenza la Società potrebbe essere tenuta a corrispondere alla controparte.

La previsione sull'esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola causa, degli aspetti di diritto dedotti in giudizio, valutati alla luce dell'orientamento giurisprudenziale, delle prove in concreto emerse in corso di causa e dell'andamento del processo, oltre che dell'esito del giudizio, nonché dell'esperienza passata e di ogni altro elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in adeguato conto il prevedibile evolversi del contenzioso.

L'ammontare dell'importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell'importo richiesto dalla controparte, della stima tecnica effettuata internamente

sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del giudizio e, in particolare, dell'importo accertato dalla consulenza tecnica d'ufficio - ove disposta - nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla notifica dell'atto introduttivo, oltre alle spese eventualmente dovute per la soccombenza. Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l'impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale perdita.

Informazioni di natura quantitativa

Ai fini della misurazione del rischio operativo, Generalfinance adotta il metodo base proposto dall'Autorità di Vigilanza. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo è pari al 15% della media degli indicatori rilevanti relativi agli esercizi 2022-2024 ai sensi dell'art. 316 del regolamento (UE) n.575/2013.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità misura il rischio che la Società non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza. Il mancato pagamento può essere causato dall'incapacità di reperire i fondi necessari (funding liquidity risk) oppure da limiti allo smobilizzo di alcuni asset (market liquidity risk). Rientra nel calcolo del rischio di liquidità anche il rischio di far fronte alle proprie scadenze di pagamento a costi fuori mercato, sostenendo cioè un costo della provvista elevato oppure, addirittura incorrere in perdite in conto capitale. Con riferimento specifico all'operatività di Generalfinance risulta rilevante il funding liquidity risk.

La valutazione del rischio avviene attraverso la predisposizione di una maturity ladder (predisposta a cadenza sia giornaliera, sia mensile) che modellizza le entrate future (che, per la Società,si identificano sostanzialmente con l'incasso dei crediti ceduti dai clienti, più l'accensione di nuovi finanziamenti e i cash flow generati dalla redditività del core business) e le uscite di cassa previste (principalmente: erogazioni di crediti, pagamento di fornitori, rimborsi di finanziamenti, pagamento di dividendi e imposte), determinando gli sbilanci positivi e negativi relativi agli orizzonti temporali definiti e raffrontando gli sbilanci stessi con l'ammontare delle riserve di liquidità (disponibilità sui conti correnti bancari e affidamenti o linee di credito o altri strumenti di funding non utilizzati).

Il rischio di liquidità viene dunque presidiato in funzione delle dinamiche dei flussi di liquidità prospettici, generati dalle attese di erogazioni e dalle necessità finanziarie coperte con utilizzo delle linee disponibili e con il cash flow generato dalla gestione caratteristica. La struttura di funding garantisce un equilibrio strutturale adeguato, beneficiando di linee di credito e strumenti di finanziamento diversificati, in parte committed; in particolare:

  • un finanziamento erogato da un pool di banche – con scadenza dicembre 2027 - per l'importo di 260 milioni di euro, interamente committed;

  • un programma di cartolarizzazione, scadenza triennale a dicembre 2027, per un totale di senior financing massimo pari a 500 milioni di euro, con una linea deliberata di 345 milioni, di cui 250 committed. L'outstanding massimo dei crediti acquistabili rimane invariato a 737,5 milioni di euro;

  • linee bilaterali bancarie e linee con società di factoring per un totale di circa 262 milioni di euro;

  • un programma di emissione di cambiali finanziarie fino a 100 milioni di euro.

Infine, la Società ha inoltre emesso prestiti obbligazionari subordinati per 12,5 milioni di euro.

La Società adotta una attenta politica di acquisizione dei crediti, che ha storicamente garantito una durata dell'attivo (crediti verso clientela) contenuta (circa 75 giorni nel 2024) e una bassa stagionalità del turnover, elementi che contribuiscono a ridurre le esigenze di funding; oltre a ciò, il costante monitoraggio delle scadenze e l'efficace collection del credito consentono importanti benefici sul profilo di liquidità strutturale, riducendone i fabbisogni complessivi.

Infine, la Società ha definito un Contingency Funding Plan che consente di monitorare il rischio di liquidità su base giornaliera ed eventualmente di attivare prontamente iniziative sul fronte del funding, laddove i livelli di liquidità scendessero al di sotto dei livelli minimi stabiliti, tenuto anche conto del contesto esterno di mercato.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno fino
a 7 giorni
Da oltre 7
giorni fino a
15 giorni
Da oltre 15
giorni fino a
1 mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
3 anni
Da oltre
3anni fino a
5 anni
Oltre 5
anni
Durata
indeterminata
Attività per cassa 229.117.267 14.364.595 38.402.521 79.826.874 302.427.872 56.123.331 18.451.828 11.199.327 - - -
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Finanziamenti 220.994.833 14.364.595 38.402.521 79.826.874 302.427.872 56.123.331 18.451.828 11.199.327 - - -
A.4 Altre attività 8.122.434 - - - - - - - - - -
Passività per cassa 5.837.861 48.146 83.191 14.999.059 554.055.573 24.988.375 10.537.386 23.458.509 615.993 1.084.255 -
B.1 Debiti verso 5.557.913 30.064 59.441 - 534.020.838 5.195.264 244.224 10.958.509 615.993 1.084.255 -
-
Banche
1.853.755 - - - 260.743.467 5.065.530 - 9.962.364 - - -
-
Società finanziarie
- - - - 273.254.948 - - - - - -
-
Clientela
3.704.158 30.064 59.441 - 22.423 129.734 244.224 996.145 615.993 1.084.255 -
B.2 Titoli di debito 279.948 18.082 23.750 14.999.059 20.034.735 19.793.111 10.293.162 12.500.000 - - -
B.3 Altre passività - - - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio" 93.374.071 - - - - - - - - - -
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - -
-
Posizioni lunghe
- - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - -
-
Differenziali positivi
- - - - - - - - - - -
- Differenziali negativi - - - - - - - - - - -
C.3 Finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
-
Posizioni lunghe
- - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - -
-
Posizioni lunghe
- - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 93.374.071 - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - - -

Si evidenzia che l'importo relativo alle "garanzie finanziarie rilasciate" si riferisce al saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno e alle garanzie pro solvendo rilasciate in relazione alle operazioni di finanziamento "refactoring" poste in essere con controparti società di factoring italiane, in cui Generalfinance mantiene la garanzia di solvenza sui crediti riceduti, di cui si è già fatto cenno nella "Parte D – ALTRE INFORMAZIONI – D. Garanzie rilasciate e Impegni". L'importo è al lordo degli accantonamenti totali.

Sezione 4 – Informazioni sul patrimonio

4.1 - Il Patrimonio dell'Impresa

4.1.rmazioni di natura qualitativa

Nell'esercizio in corso l'utile si è quantificato in euro 21.099.149 portando il patrimonio netto a euro 80.087.902.

La natura dei requisiti patrimoniali esterni minimi obbligatori e le relative modalità di monitoraggio

Generalfinance è tenuta al rispetto dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori, ai sensi della normativa prudenziale, con riferimento al rischio di credito e al rischio operativo. Il rischio di mercato, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è significativo relativamente all'attività di Generalfinance, poiché la Società non detiene un portafoglio di negoziazione di vigilanza. Il rischio non rileva quindi ai fini della determinazione dei requisiti minimi obbligatori.

Anche il rischio di cambio, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è rilevante nell'attività di Generalfinance in quanto attivo e passivo sono integralmente denominati in euro e le fatture gestite in valuta diversa dall'euro rappresentano comunque una percentuale molto contenuta del turnover gestito.

La società svolge una costante analisi dell'assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito e al rischio operativo. Le modalità di controllo del rischio di credito e la relativa reportistica di supporto sono descritti nelle policy aziendali.

La presenza dei requisiti operativi strumentali alla traslazione del rischio sul debitore nell'ambito di esposizioni pro solvendo è garantita dalle procedure definite in ambito crediti.

Il presidio del rischio operativo è affidato principalmente alle unità organizzative (controlli di linea), alle funzioni di risk management e compliance (controlli di secondo livello) e alla funzione internal audit (controlli di terzo livello).

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
1. Capitale 4.202.329 4.202.329
2. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
3. Riserve 29.236.823 21.624.119
-
di utili
29.236.823 21.624.119
a)
legale
840.465 840.465
b)
statutaria
- -
c)
azioni proprie
- -
d)
altre
28.396.358 20.783.654
-
altre
- -
4. (Azioni proprie) - -
5. Riserve da valutazione 129.856 119.783
-
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- -
-
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività materiali
- -
-
Attività immateriali
- -
-
Copertura di investimenti esteri
- -
-
Copertura dei flussi finanziari
- -
-
Strumenti di copertura (elementi non designati)
- -
-
Differenze di cambio
- -
-
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- -
-
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico (variazioni del merito creditizio)
- -
-
Leggi speciali di rivalutazione
- -
-
Utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti
129.856 119.783
-
Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni
valutate al patrimonio netto
- -
6. Strumenti di capitale - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 21.099.149 15.067.393
Totale 80.087.902 66.433.369

4.2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 - Fondi propri

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

1. Patrimonio di base (TIER 1)

Si precisa che - ai sensi dell'articolo 26, paragrafo 2, del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo (il "CRR") – nel Patrimonio di base sono inclusi gli utili netti risultanti dal resoconto intermedio di gestione del terzo trimestre 2024, al netto dei dividendi attesi.

Ai fini di quanto sopra, si fa presente che:

  • gli utili sono stati verificati da soggetti indipendenti dall'ente che sono responsabili della revisione dei conti dell'ente stesso, come richiesto dall'articolo 26, paragrafo 2, del CRR;

  • gli utili sono stati valutati in conformità ai principi stabiliti dalla disciplina contabile applicabile;

  • tutti gli oneri e i dividendi prevedibili sono stati dedotti dall'importo degli utili;
  • l'importo dei dividendi da dedurre è stato stimato in conformità della normativa applicabile;

  • l'organo di amministrazione di Generalfinance formulerà una proposta di distribuzione dei dividendi coerente con il calcolo degli utili netti.

Dal patrimonio di base inoltre è dedotto l'importo riferito al cosiddetto "Quick Fix" con cui si è determinato il valore delle attività sotto forma di software da dedurre dagli elementi del capitale primario di classe 1 e l'importo riferito alle

immobilizzazioni immateriali in corso.

2. Patrimonio supplementare (TIER 2)

Nel Patrimonio supplementare (TIER 2) sono compresi i titoli obbligazionari subordinati che la Società ha emesso nel corso del 2021 al netto della quota di ammortamento calcolata come previsto dall'art. 64 dal CRR (Regolamento UE 575/2013).

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

Totale 31/12/2024 Totale 31/12/2023
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 72.567.333 62.033.139
B. Filtri prudenziali del patrimonio base - -
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) 72.567.333 62.033.139
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 8.489.416 6.276.890
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) 64.077.917 55.756.249
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
12.500.000 12.500.000
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare - -
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F +
G)
12.500.000 12.500.000
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 7.005.750 4.500.274
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) 5.494.250 7.999.726
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e
supplementare
- -
N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 69.572.167 63.755.975

4.2.2 - Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

Generalfinance valuta l'adeguatezza dei fondi propri a sostegno delle attività correnti e prospettiche, coerentemente con la propria policy di contenimento del rischio.

Nel contesto del processo ICAAP, Generalfinance definisce le componenti del capitale complessivo (componenti patrimoniali a copertura del capitale interno, ossia del fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio) sulla base della metodologia prudenziale. Le componenti del capitale complessivo coincidono quindi con le poste del patrimonio netto e con quelle dei fondi propri.

La Società misura le seguenti tipologie di rischio di primo e secondo pilastro: di credito, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse sul portafoglio bancario, di liquidità. A fronte delle prime quattro tipologie, la Società determina il capitale interno necessario per la copertura dei rischi generati dalle attività correnti e prospettiche. I rischi di primo pilastro (credito e operativo) sono misurati con i medesimi criteri utilizzati per la determinazione dei requisiti prudenziali minimi obbligatori e, in particolare, il metodo standardizzato per il rischio di credito e il metodo base per il rischio operativo. Con riferimento ai rischi di secondo pilastro, Generalfinance utilizza i seguenti metodi di misurazione quantitativa proposti nella Circolare di Banca d'Italia n. 288/15 (la "Circolare"):

  • per il rischio di concentrazione (per teste e per gruppi di clienti connessi), il metodo semplificato proposto nella Circolare al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato B;
  • per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, il metodo semplificato previsto dalla Circolare al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato C;
  • per il rischio di liquidità, il modello maturity ladder di misurazione del funding risk, previsto dalla Circolare.

Gli altri rischi di secondo pilastro sono oggetto di valutazione qualitativa.

Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
Categorie/Valori 31/12/2024 31/12/2023 31/12/2024 31/12/2023
A. ATTIVITA' DI RISCHIO - - - -
A.1 Rischio di credito e di controparte 777.359.272 506.583.205 461.975.860 369.062.956
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA - - - -
B.1 Rischio di credito e di controparte - - 36.958.068 29.525.036
B.2 Rischio per la prestazione dei servizi di
pagamento
- - - -
B.3 Requisito a fronte dell'emissione di moneta
elettronica
- - - -
B.4 Requisiti prudenziali specifici - - 5.908.657 4.656.969
B.5 Totale requisiti prudenziali - - 42.866.725 34.182.005
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA - - - -
C.1 Attività di rischio ponderate - - 535.834.068 427.275.078
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
(TIER 1 capital ratio)
- - 12,0% 13,0%
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio
ponderate (Total capital ratio)
- - 13,0% 14,9%

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Le attività di rischio ponderate, esposte nella voce C.1, utilizzate anche nel calcolo dei coefficienti riportati nelle voci C.2 e C.3, sono calcolate come il prodotto tra il totale requisito prudenziale (voce B.5) e 12,50 (inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all'8%).

Sezione 5 – Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci dell'attivo 31/12/2024 31/12/2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 21.099.149 15.067.393
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del - -
proprio merito creditizio):
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulle altre componenti - -
reddituali:
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 10.073 24.309
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico - -
110. Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
Copertura di investimenti esteri:
- -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
150. redditività complessiva: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
-
rettifiche da deterioramento
- -
-
utili/perdite da realizzo
- -
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
-
rettifiche da deterioramento
- -
-
utili/perdite da realizzo
- -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico - -
190. Totale altre componenti reddituali 10.073 24.309
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 21.109.222 15.091.702

Sezione 6 – Operazioni con parti correlate

La normativa nazionale, allo stato attuale, non fornisce alcuna definizione di "parti correlate"; l'art. 2427, co. 2, rimanda quindi a quanto previsto dalla prassi contabile internazionale. Il principio contabile di riferimento è lo IAS 24 la cui nuova versione, approvata dallo IASB il 4/11/2009, è stata omologata con il regolamento 19/07/2010, n.632. Tale versione definisce parte correlata una persona o un'entità correlata a quella che redige il bilancio. Non possono essere annoverate tra le parti correlate due entità per il solo fatto di avere in comune un amministratore o un altro dirigente con responsabilità strategiche.

6.rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Oltre agli amministratori, sono stati identificati tre dirigenti con responsabilità strategica, ovvero il CFO, il CCO ed il CLO. La retribuzione annua lorda dei dirigenti con responsabilità strategica è complessivamente pari ad euro 452.500.

Tale importo non considera l'accantonamento al Fondo TFR, il TFR versato ai fondi di previdenza complementare, il patto di non concorrenza e gli eventuali bonus a fronte di piani di incentivazione di tipo monetario sia a breve termine che a mediolungo termine determinati sulla base dei risultati della Società.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Si precisa che la società non vanta alcun credito nei confronti di amministratori e sindaci e che non sono state rilasciate garanzie a favore di amministratori e sindaci

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel seguente prospetto si evidenziano gli importi relativi ai rapporti di natura patrimoniale ed economica intrattenuti nel corso del 2024 con le parti correlate come sopra definite sulla base di quanto previsto dallo IAS 24.

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in
euro)
Società controllante Altre parti
correlate
VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
40.
Attività
finanziarie
valutate
al
costo
ammortizzato
- 942.868
Totale attivo - 942.868
80. Altre passività - 2.121.945
90. Trattamento di fine rapporto del personale - 66.827
Totale passivo - 2.188.772
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in
euro)
Società controllante Altre parti
correlate
VOCI DI CONTO ECONOMICO
10. Interessi attivi e proventi assimilati - 50.697
40. Commissioni attive - 43.576
160. Spese amministrative: a) spese per il personale - (2.658.390)
160.
Spese
amministrative:
b)
altre
spese
amministrative
- (646.217)
200. Altri oneri/proventi di gestione 15.602 4.508
Totale voci 15.602 (3.205.826)
NB. Si precisa che i costi sono comprensivi di Iva indetraibile.
PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO
(valori in euro)
GGH – Gruppo general
Holding S.r.l.
Generalbroker
S.r.l.
VOCI DI CONTO ECONOMICO
200. Altri oneri/proventi di gestione 15.602 302
Totale voci 15.602 302

Tutti le operazioni con parti correlate sono state effettuate a condizioni di mercato.

Sezione 7 – Leasing (locatario)

Il principio IFRS 16 si applica a tutti i contratti di leasing (o che contengono un leasing) che concedono al locatario il diritto di controllo dell'utilizzo di un bene identificato per uno specifico periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. Il concetto di controllo è riferibile a tutte quelle attività identificabili (sia esplicitamente che implicitamente) all'interno di un contratto per i quali il locatario ha il diritto di controllare le attività stesse, ovvero di ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici dall'utilizzo delle attività e di decidere circa il loro utilizzo. Rientrano in questa fattispecie i contratti di leasing immobiliare che fanno riferimento principalmente ad immobili destinati ad uso ufficio ed i contratti di leasing di autovetture che fanno riferimento al parco auto.

Sezione 8 – Altri dettagli informativi

Informazioni sui compensi degli amministratori e dei sindaci

I compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione sono pari a euro 1.375.311. L'importo, indicato secondo un criterio di competenza, si riferisce principalmente al compenso dell'Amministratore Delegato ed è comprensivo degli eventuali bonus a fronte di piani di incentivazione di tipo monetario sia a breve termine che a medio-lungo termine, determinati sulla base dei risultati della Società, e del costo della polizza R.C. professionale delle Assicurazioni Generali per euro 22.020.

I compensi corrisposti ai componenti del collegio sindacale sono pari a euro 55.000 oltre ad IVA, contributi previdenziali e rimborsi spese.

L'importo è indicato secondo un criterio di competenza.

Corrispettivi spettanti per la revisione legale dei conti e per servizi diversi dalla revisione (Art. 2427, n.16-bis Codice Civile)

Di seguito si riporta la tabella dei compensi di competenza dell'esercizio a fronte dei servizi forniti alla Società dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione.

Il valore non include le spese e l'IVA.

Tipologia servizio Soggetto Onorari
Revisione contabile Deloitte & Touche Spa 73.102
Servizi di attestazione Deloitte & Touche Spa 70.000
Totale 143.102

Informativa di settore

Ai fini dell'informativa di settore richiesta dallo IFRS 8 di seguito si riporta la ripartizione per settore operativo (Corporate e Retail) dei dati economici, patrimoniali e operativi.

In merito alle voci di accantonamento ai Fondi rischi, alle rettifiche delle attività Materiali e Immateriali e agli Altri proventi e oneri, la ripartizione è stata fatta considerando incidenza percentuale del settore sul Turnover.

Distribuzione per settore operativo: dati economici al 31 dicembre 2024

Conto Economico Corporate Retail Totale
Interessi attivi e proventi assimilati 33.184.843 6.503.573 39.688.416
Interessi passivi e oneri assimilati (23.397.883) (3.914.947) (27.312.830)
Margine di interesse 9.786.959 2.588.627 12.375.586
Commissioni attive 33.798.301 7.351.666 41.149.967
Commissioni passive (4.033.371) (737.638) (4.771.009)
Commissioni nette 29.764.930 6.614.028 36.378.958
Margine di intermediazione 39.606.267 9.212.600 48.818.867
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (1.320.513) 153.972 (1.166.541)
Risultato netto della gestione finanziaria 38.285.754 9.366.572 47.652.326
Spese per il personale (6.329.147) (2.766.691) (9.095.838)
Altre spese amministrative (4.928.195) (2.154.286) (7.082.481)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 191.501 30.592 222.093
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (812.658) (129.818) (942.476)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (580.082) (92.665) (672.747)
Altri proventi e oneri di gestione 1.318.312 210.595 1.528.907
Costi Operativi (11.140.267) (4.902.275) (16.042.542)
Utili (Perdite) delle partecipazioni - (68.750) (68.750)
Utile/perdita dell'attività corrente al lordo delle imposte 27.145.487 4.395.547 31.541.034
Imposte dul reddito (9.003.600) (1.438.285) (10.441.885)
Utile d'esercizio 18.141.887 2.957.262 21.099.149

Distribuzione per settore operativo: dati patrimoniali al 31 dicembre 2024

Dati Patrimoniali Corporate Retail Totale
Crediti vs la Clientela 492.659.893 122.285.646 614.945.539
Passività finanziarie al costo
ammortizzato
544.751.851 90.487.157 635.239.008

Distribuzione per settore operativo: turnover ed erogato anno 2024

Dati commerciali Corporate Retail Totale
Turnover 2.612.251.576 417.295.590 3.029.547.166
Erogato 2.052.674.384 340.963.817 2.393.638.201

L'informativa per settore ricomprende due settori, coerentemente con la segmentazione commerciale della clientela (Cedenti) di Generalfinance:

▪ Settore Corporate, che comprende tutti i Cedenti con ultimo fatturato disponibile superiore a 20 milioni di euro;

▪ Settore Retail, che comprende tutti i Cedenti con ultimo fatturato disponibile inferiore a 20 milioni di euro.

L'informativa secondaria per area geografica è stata omessa in quanto non rilevante essendo la clientela totalmente concentrata nel mercato domestico.

Milano, 28 febbraio 2025

In nome e per conto del Consiglio di Amministrazione Il Presidente Prof. Maurizio Dallocchio

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

GENERALFINANCE S.p.A.

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. n. 58/1998 e dell'art. 2429 cod. civ.

Signori Azionisti,

la presente relazione riferisce sull'attività svolta dal Collegio Sindacale di Generalfinance S.p.A. (nel seguito "Generalfinance" o la "Società") nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 (di seguito "Esercizio").

Poiché le azioni emesse dalla Società sono quotate nel mercato Euronext STAR Milan a far data dal 29 giugno 2022, questa relazione viene redatta in osservanza di quanto richiesto dalla normativa regolamentare e auto-regolamentare in materia (art. 153 del d.lgs. 58/1998 "TUF"; artt. 2429 e segg.; artt. 17 e 19 del d.lgs. n. 39/2010).

Nel corso dell'esercizio è proseguita l'attività volta a rafforzare ed efficientare l'organizzazione amministrativa e di controllo, considerata anche la costante crescita dell'attività e la progettata espansione verso nuovi mercati. Tra gli interventi più significativi, si segnalano: (i) il rilascio della Pratica Elettronica di Fido (PEF), un insieme di procedure elettroniche e presidi organizzativi volti a gestire efficacemente ed efficientemente l'acquisizione, l'analisi e l'archiviazione delle informazioni relative alle controparti; (ii) la costituzione, finalizzata ad aumentare la sicurezza dei sistemi operativi, dell'Ufficio Cyber Security, quale funzione autonoma, nell'ambito della Direzione ICT e Organizzazione, destinata ad occuparsi -di concerto con il Chief Operating Officer e il Responsabile dell'Ufficio Sistemi ICT- di valutare e definire le misure di sicurezza da adottare, monitorare l'integrità dell'infrastruttura ICT, supervisionare sul corretto utilizzo degli strumenti in azienda e collaborare alla creazione di linee guida e policy per i collaboratori.

Con riferimento specifico al tema della sostenibilità, il Collegio Sindacale ha preso atto che la Società in esecuzione del piano di cui si era dotata, anche in risposta alle aspettative della Banca d'Italia contenute in alcune comunicazioni inviate a tutti gli intermediari finanziari- ha redatto, su base volontaria, il suo secondo Bilancio di sostenibilità, in conformità con i principi di rendicontazione e con le richieste informative definite dalla Global Reporting Initiative (GRI); in questo documento sono illustrate le politiche di gestione, i risultati raggiunti, i rischi attuali e potenziali e gli indicatori rilevanti per il business della Società, con riferimento al triennio 2021-2023.

  • 1. Nell'espletamento dell'attività di vigilanza e controllo il Collegio Sindacale dà atto:
    • a) di aver vigilato sull'osservanza della legge, dello Statuto sociale e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, in ottemperanza alla normativa di riferimento, tenuto anche conto dei principi di comportamento emanati dal Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili;
    • b) di aver partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, del Comitato Nomine e Remunerazione (entrambi istituiti in occasione della quotazione) e di aver ricevuto dagli amministratori periodiche informazioni sul generale andamento della gestione, sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere nell'Esercizio, effettuate dalla Società, anche nel rispetto dell'art. 150, comma 1, del decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 ("T.U.F."). Tali informazioni sono adeguatamente rappresentate nella Relazione sulla Gestione, cui si rinvia.

Il Collegio può ragionevolmente assicurare che le operazioni deliberate e poste in essere sono conformi alle leggi e allo Statuto e non sono manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale. Le delibere del Consiglio di Amministrazione vengono eseguite dall'alta direzione e dalla struttura con criteri di massima conformità;

  • c) di non aver riscontrato l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali con terzi o con parti correlate, né di aver ricevuto indicazioni in merito dal Consiglio di Amministrazione o dalla società di revisione. Il Collegio, inoltre, anche sulla base dei risultati dell'attività svolta dalle funzioni Internal Audit e Compliance, ritiene che le operazioni con parti correlate siano adeguatamente presidiate. In proposito, il Collegio Sindacale segnala che la Società -all'atto della quotazione- si è dotata della procedure per le operazioni con parti correlate, in adempimento a quanto previsto dal Regolamento Consob n.17221 del 12 marzo 2010 ed alla Comunicazione Consob del 24 settembre 2010, nonché di specifiche norme inserite nel proprio Codice Etico, al fine di evitare ovvero gestire adeguatamente operazioni nelle quali vi siano situazioni di conflitto di interessi o di interessi personali degli amministratori. Ai sensi dell'art. 4 del predetto Regolamento Consob, il Collegio Sindacale ha verificato la conformità delle procedure adottate ai principi del Regolamento stesso nonché la loro osservanza;
  • d) di aver acquisito conoscenza e vigilato sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Società per gli aspetti di propria competenza, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sia tramite raccolta di informazioni dai responsabili delle competenti funzioni aziendali, sia tramite incontri con i rappresentanti della società di revisione, incaricata di effettuare la revisione legale dei conti, anche ai fini dello scambio di dati e

informazioni rilevanti, dai quali non sono emerse criticità;

  • e) di aver vigilato e verificato, per quanto di propria competenza, l'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile, nonché l'affidabilità di questo a rappresentare correttamente i fatti di gestione mediante:
    • (i) il periodico scambio di informazioni con l'Amministratore Delegato nonché, in particolare, con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, a norma delle disposizioni contenute nell'art. 154 bis T.U.F.;
    • (ii) l'esame dei rapporti predisposti dalle funzioni Internal Audit e Compliance, comprese le informazioni sugli esiti delle eventuali azioni correttive intraprese a seguito dell'attività di audit;
    • (iii) l'acquisizione di informazioni dai responsabili delle funzioni aziendali;
    • (iv) l'approfondimento delle attività svolte e analisi dei risultati del lavoro della società di revisione legale;
    • (v) la partecipazione ai lavori del Comitato Controllo e Rischi e Sostenibilità.

Dall'attività svolta non sono emerse anomalie che possano essere considerate indicatori di inadeguatezze nel sistema di controllo interno e gestione rischi;

  • f) di aver avuto incontri con i rappresentanti della società di revisione, Deloitte & Touche S.p.A., incaricata di effettuare la revisione legale dei conti, ai fini dello scambio di dati e informazioni rilevanti, di essere informati sui principali rischi cui la Società è esposta e sui presidi posti in essere, nonché sulle verifiche eseguite in merito alla regolare tenuta della contabilità e alla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili. Dai colloqui avuti non sono emerse osservazioni rilevanti, né da parte della società di revisione né da parte del Collegio Sindacale;
  • g) di aver vigilato sulla modalità di attuazione del Codice di Corporate Governance cui la Società ha aderito, nei termini illustrati nella Relazione sul Governo Societario e sugli Assetti Proprietari, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 23 febbraio 2024. Il Collegio Sindacale ha, tra l'altro, verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottate dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri componenti. Il Collegio Sindacale ha inoltre verificato il rispetto dei criteri di indipendenza e professionalità dei propri componenti, ai sensi della normativa in materia;
  • h) di aver preso visione e ottenuto informazioni sull'attività di carattere organizzativo e procedurale posta in essere ai sensi del decreto legislativo n. 231 dell'8 giugno 2001 sulla responsabilità amministrativa degli Enti. L'Organismo di Vigilanza istituito dalla Società ha costantemente informato il Collegio Sindacale sulle attività svolte nel corso

dell'Esercizio e non ha comunicato fatti di rilievo;

  • i) di aver seguito l'attuazione di provvedimenti organizzativi connessi alla evoluzione dell'attività societaria e al rafforzamento delle strutture di controllo (Internal Audit, Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio);
  • j) di avere partecipato a sessioni di induction finalizzate ad approfondire la conoscenza dei settori di attività e delle strategie della Società, in linea con quanto raccomandato dal Codice di Corporate Governance.

In qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010, così come modificato dal decreto legislativo n. 135 del 17 luglio 2016 in attuazione della direttiva 2014/56/UE, il Collegio Sindacale nel corso dell'Esercizio:

  • a) ha monitorato il processo di informativa finanziaria, che si è rivelato idoneo sotto l'aspetto della sua integrità;
  • b) ha controllato l'efficacia dei sistemi di controllo interno della qualità e di gestione del rischio dell'impresa nonché della revisione interna, per quanto attiene l'informativa finanziaria, senza violarne l'indipendenza;
  • c) ha monitorato la revisione legale del bilancio d'esercizio;
  • d) ha verificato e monitorato l'indipendenza della società di revisione a norma di quanto disposto dalla legge e in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della prestazione di servizi diversi dalla revisione, conformemente all'art. 5 del Regolamento (UE) N. 537/2014;
  • e) ha rilasciato parere ai sensi dell'art. 2389, comma 3, del Codice civile, in merito ai compensi degli amministratori rivestiti di particolari cariche.

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'Esercizio, si è riunito 14 volte e ha partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità nonché del Comitato Nomine e Remunerazione.

In merito allo scambio di informazioni con l'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001, lo stesso Organismo ha informato periodicamente il Collegio Sindacale in merito alle attività di monitoraggio svolte sul Modello Organizzativo adottato dalla Società ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001.

Tenuto conto delle informazioni acquisite, il Collegio Sindacale ritiene che l'attività si sia svolta nel rispetto dei principi di corretta amministrazione e che l'assetto organizzativo, il sistema dei controlli interni e l'apparato amministrativo-contabile siano nel complesso adeguati alle esigenze aziendali.

  • 2. Per quanto attiene ai rapporti con la società di revisione legale, Deloitte & Touche S.p.A., il Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, riferisce che:
    • a) la società di revisione ha emesso, in data odierna, ai sensi dell'art. 14 del Decreto legislativo del 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) N. 537/2014, la relazione di revisione sul bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, senza rilievi. Per quanto riguarda i giudizi e le attestazioni la Società di revisione nella Relazione sulla revisione contabile ha:
      • (i) rilasciato un giudizio dal quale risulta che i bilanci d'esercizio di Generalfinance forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Società al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità agli International Financial Reporting Standard adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del decreto legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005;
      • (ii) rilasciato un giudizio di coerenza dal quale risulta che la Relazione sulla Gestione che correda il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 e alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", come indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del T.U.F., la cui responsabilità compete agli amministratori della Società, sono redatte in conformità alle norme di legge;
      • (iii) rilasciato un giudizio di conformità dal quale risulta che il bilancio d'esercizio è stato predisposto nel formato XHTLM, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea.
      • (iv) dichiarato, per quanto riguarda eventuali errori significativi nelle Relazioni sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare.
    • b) La società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. ha altresì rilasciato, in data odierna, la relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile di cui all'articolo 11 del Regolamento (UE) 537/2014, relazione che verrà trasmessa al Consiglio di Amministrazione come previsto dalla normativa in vigore.
    • c) La società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. ha infine rilasciato, in data odierna, la dichiarazione relativa all'indipendenza, così come richiesto dall'art. 6 del Regolamento (UE) 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza. Il Collegio Sindacale, inoltre, ha preso atto della Relazione di trasparenza predisposta dalla società di revisione e pubblicata sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 18 del D.Lgs. 39/2010.

d) La società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. e le società appartenenti al network Deloitte & Touche, in aggiunta ai compiti previsti dalla normativa per le società quotate, hanno ricevuto ulteriori incarichi per servizi diversi dalla revisione legale, i cui corrispettivi sono riportati in nota del bilancio come richiesto dall'art. 149-duodecies del Regolamento emittenti nonché dall'art. 2427, n.16-bis Codice civile. I servizi diversi dalla revisione contabile consentiti sono stati preventivamente approvati dal Collegio Sindacale, che ne ha valutato la congruità e l'opportunità con riferimento ai criteri previsti dal Regolamento UE 537/2014.

Preso atto della dichiarazione di indipendenza rilasciata da Deloitte & Touche S.p.A. e della relazione di trasparenza prodotta dalla stessa, nonché degli incarichi ad essa conferiti e/o alle società appartenenti alla sua rete, il Collegio Sindacale ritiene che non esistano aspetti critici in materia d'indipendenza di Deloitte & Touche S.p.A.

  • 3. Il Collegio Sindacale non è a conoscenza di fatti o esposti di cui riferire all'Assemblea. Nel corso dell'attività svolta e sulla base delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili, irregolarità o comunque circostanze tali da richiederne la segnalazione all'Autorità di vigilanza o la menzione nella presente relazione.
  • 4. II Consiglio di Amministrazione ha tempestivamente consegnato al Collegio Sindacale il bilancio e la Relazione sulla Gestione. Per quanto di propria competenza, il Collegio Sindacale, rileva che gli schemi adottati sono conformi alla legge, che i principi contabili adottati e descritti in nota integrativa, sono adeguati in relazione all'attività e alle operazioni compiute dalla Società.
  • 5. Il Collegio Sindacale, tenuto conto dell'esito degli specifici compiti svolti dalla società di revisione legale in tema di controllo della contabilità e di verifica dell'attendibilità del bilancio di esercizio, nonché dell'attività di vigilanza svolta, non rileva motivi ostativi all'approvazione delle proposte di delibera formulate dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea.

Milano, 14 marzo 2025.

Per il Collegio Sindacale

Dott. Paolo Francesco Maria Lazzati

Dott. Marco Carrelli

Dott.ssa Maria Enrica Spinardi

Il Presidente

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Nel bilancio al 31 dicembre 2024 i finanziamenti verso clientela valutati
al costo ammortizzato non deteriorati (stage 1 e 2), rappresentati
dall'anticipazione, principalmente nell'ambito del settore distressed, di
crediti commerciali in modalità pro-solvendo e, in misura minore, pro-
soluto, ammontano complessivamente a 612,5 Euro milioni (Euro
461,5 milioni a fine 2023); a fronte degli stessi risultano iscritte rettifiche
di valore complessive per Euro 1,6 milioni (Euro 1,1 milioni a fine 2023),
con un tasso di copertura dello 0,26% (0,23% a fine 2023).
Tali crediti sono valutati collettivamente previa allocazione degli stessi
in cluster (stage), così come previsto dal principio contabile IFRS 9,
attraverso un articolato meccanismo di classificazione in funzione del
livello di rischio di credito insito nello strumento.
Nella nota integrativa, "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale",
alla Sezione 4 dell'attivo, "Parte C - Informazioni sul conto economico",
alla Sezione 8, e "Parte D - Altre Informazioni", alla sezione 3, e nella
Relazione sulla gestione, al paragrafo "Gli indicatori di risultato" è
riportata l'informativa sugli aspetti sopra descritti.
In considerazione della complessità del processo di classificazione dei
crediti nei diversi stage previsti dal principio contabile IFRS 9 adottato
dagli Amministratori, che riflette anche elementi di soggettività, nonchè
della significatività dell'ammontare dei finanziamenti verso clientela
valutati al costo ammortizzato non deteriorati iscritti in bilancio,
abbiamo ritenuto che la classificazione degli stessi rappresenti un
aspetto chiave della revisione del bilancio d'esercizio della Società al 31
dicembre 2024.
Procedure di
revisione svolte
Nell'ambito delle attività di revisione, sono state svolte le seguenti
principali procedure:
· rilevazione e comprensione dei presidi organizzativi e procedurali
messi in atto dalla Società con riferimento al processo creditizio, con
particolare riguardo al monitoraggio della qualità del credito e alla
classificazione in conformità ai principi contabili applicabili e a
quanto disposto dalla normativa di settore, e verifica dell'efficacia
operativa dei relativi controlli rilevanti;
· verifica della corretta alimentazione e gestione degli archivi
informatici rilevanti, anche mediante il supporto di specialisti
appartenenti alla rete Deloitte;

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ATTESTAZIONE SUL BILANCIO 2024

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