Regulatory Filings • Mar 4, 2025
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Il dialogo tra Unicredit e il governo entra nel vivo. Ieri l'amministratore delegato della seconda banca italiana per attivi, Andrea Orcel, si è incontrato a Palazzo Chigi con Gaetano Caputi, il capo di gabinetto della premier Giorgia Meloni nell'ambito delle interlocuzioni a tema golden power collegate all'offerta pubblica di scambio che Unicredit ha lanciato lo scorso novembre sul Banco Bpm. Ieri, intanto, si è tenuta la prima riunione di coordinamento sul tema golden power alla quale hanno preso parte solo i tecnici del comitato.
I rumors della visita a Roma del numero uno di Piazza Gae Aulenti, trapelata alla fine della scorsa settimana, hanno spinto il titolo di Unicredit, salito del 2,7% toccando un nuovo massimo alle soglie di 52 euro (81 miliardi di capitalizzazione). È andato bene anche al titolo di Banco
Bpm (+1,4%, a 14,7 miliardi), anch'esso sui massimi a 9,75 euro: segno che il mercato annusa un possibile via libera all'operazione.
Secondo quanto raccolto da Il Giornale, Orcel sarebbe entrato dall'entrata secondaria di Chigi per poi partecipare a un colloquio che ha avuto sul tavolo molte questioni. Per quanto Unicredit sia una banca italiana, infatti, la normativa golden power permette al governo di approfondire le tematiche di interesse nazionale. In tal senso, rimane delicata la questione della

Russia, un Paese sotto sanzioni in cui Unicredit opera ancora nonostante la Banca centrale europea le abbia richiesto di tagliare ogni rapporto. Orcel, da par suo, non ha mai ritenuto di svendere le proprie attività russe, che nel 2024 hanno fruttato quasi 1,3
miliardi di ricavi (malgrado oltre 500 milioni di accantonamenti collegati proprio a una causa nata nell'ambito delle sanzioni russe). Di non minore importanza, poi, la questione occupazionale e del credito alle aziende: le operazioni di aggregazione tra banche si fanno anche per cercare sinergie sui costi, il rischio quindi è che si assista a un ulteriore impoverimento della rete degli sportelli e, quindi, occupazionale.
Proprio su questo tema il governo potrebbe varare delle specifiche prescrizioni.
Non è da escludere quindi che nell'interlocuzione si sia toccato anche il tema Generali, dopo che il banchiere ha condotto un blitz che lo ha portato a controllare il 5,2%
della prima compagnia assicurativa italiana (ma con ambizioni di arrivare fino al 10%). Su questo fronte Orcel ha sempre detto che si tratta di un investimento finanziario senza fini di scalata, ma a molti osservatori non è sfuggito come quella quota potrebbe essere l'ago della bilancia in vista del rinnovo dei vertici delle Generali. E allora il suo voto potrebbe propiziare proprio quel cambio alla testa della compagnia a lungo auspicato da due alleati del governo, come l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin guidata da Francesco Milleri.
Certo desta curiosità da parte del governo la vicenda Commerzbank, istituto tedesco che Unicredit sta cercando di scalare per dare una dimensione ancor più paneuropea della banca. Anche su questo punto il tema è se, in prospettiva, il baricentro della banca possa spostarsi oltre i confini nazionali, andando a generare lo stesso rischio che si potrebbe determinare con la controversa alleanza nel risparmio gestito tra Generali e la francese Natixis. Orcel, che nella Capitale ha svolto più di un incontro, non è passato invece dal ministero dell'Economia di Giancarlo Giorgetti, che certo non ha gradito l'ingresso a gamba tesa del banchiere romano sul progetto di terzo polo bancario tra Bpm, Mps e Anima.
Giorgetti: «L'avanzo primario una soddisfazione»
ISTRUTTORIA ANTITRUST «Da Ryanair informazioni inesatte»

GRANDI MANOVRE L'ad di Unicredit, Andrea Orcel
Gian Maria De Francesco
L'Istat rivede al rialzo le stime di crescita del Pil 2024 e deficit e debito migliorano. Il prodotto interno lordo l'anno scorso ha segnato un 0,7%, in leggero aumento rispetto alla precedente stima del +0,5% anche se inferiore al +1% indicata dal governo nel Piano strutturale di bilancio. Il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 2.192.182 milioni di euro, segnando un incremento del 2,9% rispetto all'anno precedente. L'Istat ha rivisto al rialzo il tasso di crescita del Pil per il 2022, portandolo dal +4,7 al +4,8%, con lievi aggiustamenti nelle componenti. Per il 2023, invece, il tasso di crescita in volume resta fermo allo +0,7 percento. Dunque negli ultimi due anni il tasso di crescita è rimasto invariato.
Il saldo primario, che mi-
vano un -3,8%. Anche il debito pubblico, pur in crescita al 135,3% del Pil dal 134,6% del 2023, risulta inferiore al-
sura l'indebitamento netto esclusa la spesa per interessi, è tornato positivo nel 2024, attestandosi a +0,4% del Pil, in notevole miglioramento rispetto al -3,6% del 2023. Il rapporto deficit/Pil è sceso al -3,4%, migliore delle previsioni governative che stimaprevisto», ha commentato aggiungendo che «l'avanzo
la previsione del governo, fissata al 135,8 percento.
Soddisfatto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (in foto). «I dati Istat di oggi confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del
primario certificato dall'Istat è una soddisfazione morale. La crescita corrisponde a quella che avevamo aggiornato a dicembre». Tuttavia, Giorgetti ha sottolineato l'importanza di non abbassare la guardia. «Naturalmente tutto questo è confortante ed è ragione di soddisfazione. Ma non possiamo fermarci: ora la sfida è la crescita in un contesto assai problematico non solo italiano ma che coinvolge tutta Europa», ha concluso.
Dal lato della produzio-
ne, il valore aggiunto è aumentato del 2% in agricoltura, dello 0,6% nei servizi e dello 0,2% nell'industria. La domanda interna ha registrato una crescita modesta (+0,5% negli investimenti fissi lordi e +0,6% nei consumi finali nazionali), mentre le esportazioni sono au-
mentate dello 0,4% a fronte di un calo delle importazioni dello 0,7%. Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha accolto positivamente i dati, dichiarando che «il settore primario traina la crescita economica dell'Italia, registrando un incremento del valore aggiunto del 2%. Agricoltura, silvicoltura e pesca sono tra i settori con la crescita più significativa». Crescono le entrate fiscali e contributive (+5,7%), ma crollano quelle in conto capitale (-72,4%) a causa soprattutto della «significativa riduzione dei contributi a fondo perduto dell'Ue - evidenzia l'Istat - relativi al Pnrr a fronte del rallentamento degli investimenti realizzati». È invece aumentata di un punto percentuale la pressione fiscale: al 42,6% dal 41,4% del 2023. Più critico il commento di Confesercenti, che ha evidenziato come la crescita dei consumi sia stata debole (+0,4%) e inferiore alle aspettative, nonostante il calo dell'inflazione. L'associazione ha segnalato che la quota di consumi sul Pil è scesa al 56,7%, con un possibile rallentamento della spesa nell'ultimo trimestre del 2024.
| Valore var% su rif. | Valore var% su rif. | Francoforte Dax (Xetra) | 23.139,4100 | 2,61 | Corona | Danese | 7,4583 | 0,00 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| % | I migliori | I peggiori 1) Bestbe Holding |
0,2850 | -8,36 | Londra | FTSE 100 | 8.871,3100 | 0,70 | Dollaro | Americano | 1,0465 | 0,52 | |||||
| PIAZZA AFFARI | Valore | 1) E.P.H. | 0,0690 31,43 |
New York | Dow J. ind. | 43.759,9200 | -0,18 | Dollaro | Canadese | 1,5104 | 0,57 | ||||||
| FTSE MIB | 39.069,4000 | 1,07 | 2) Leonardo | 44,7800 16,13 |
2) Netweek | 0,0390 | -7,14 | New York | Nasdaq 100 | 20.843,0500 | -0,20 | Franco | Svizzero | 0,9428 | 0,36 | ||
| FTSE ITALIA ALL-SHARE | 41.343,5900 | 1,04 | 3) Juventus FC | 3,3700 12,03 |
3) Conafi | 0,1700 | -6,59 | Parigi | Cac 40 | 8.199,7100 | 1,09 | Sterlina | Inglese | 0,8253 | -0,10 | ||
| FTSE ITALIA MID CAP | 50.749,3500 | 0,56 | 4) Avio | 18,5200 9,59 |
4) Caltagirone Ed. | 1,6150 | -6,38 | Tokyo | Nikkei 225 | 37.785,4700 | 1,70 | Yen | Giapponese | 158,3300 | 0,87 | ||
| FTSE ITALIA STAR | 46.154,6700 -0,18 | 5) Cy4Gate | 4,1000 9,48 |
5) Olidata | 2,1200 | -5,55 | BORSE ESTERE | Zurigo | Swiss Market In. 13.166,6800 | 1,25 | CAMBI | Yuan | Cinese | 7,6282 | 0,66 |
RISIKO BANCARIO Il banchiere di Unicredit a confronto con il capo di gabinetto Gaetano Caputi
Ryanair ha fornito «informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti» alle richieste di informazioni da parte dell'Antitrust che ha in corso dal 2023 una istruttoria sul vettore per presunto abuso di posizione dominante nella vendita degli biglietti aerei. L'istruttoria intende verificare se Ryanair abbia precluso gli acquisti da parte delle agenzie di viaggio dei biglietti Ryanair tramite il sito internet.
In data 28 febbraio 2025, BasicWorld S.r.l., con sede legale in Torino, in Largo Maurizio Vitale, 1 il Signor Marco Daniele Boglione e Permira Strategic Growth Topco S.à r.l. RAIF, con sede a Luxembourg, 488 Route de Longwy, LEI n.: 254900POENVC0J2ALR30, hanno sottoscritto un patto parasociale ai sensi dell'articolo 122, 1° comma del TUF avente per oggetto le azioni, direttamente e indirettamente, detenute da BasicWorld S.r.l. e dal Signor Marco Daniele Boglione.
I predetti azionisti si sono impegnati nei confronti di Permira Strategic Growth Topco S.à r.l. RAIF, ad esercitare i rispettivi diritti di voto nelle assemblee
dei soci di BasicNet S.p.A. per l'approvazione di una scissione o di qualsiasi altra operazione (o serie di operazioni) finalizzata al trasferimento di partecipazioni in K-Way (o in qualsiasi società che, direttamente o indirettamente, controlli K-Way, il "Veicolo K-Way") a BasicNet e da questa ai suoi azionisti. Quanto precede, in caso di ammissione alle negoziazioni delle azioni di K-Way (o del Veicolo K-Way) su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.
Il patto parasociale contiene disposizioni rilevanti ai sensi dell'articolo 122, 1° comma del TUF.
Il patto parasociale riguarda le azioni ordinarie di BasicNet S.p.A. di tempo in tempo, direttamente e indirettamente, detenute da BasicWorld S.r.l. e dal Signor Marco Daniele Boglione le cui consistenze alla data odierna sono di seguito indicate:
Le informazioni necessarie per una compiuta valutazione del patto parasociale sono pubblicate sul seguente sito internet di BasicNet S.p.A.: https://www.basicnet.com/contenuti/corporate/pattiparasociali.asp? menuSelectedID=2h.
Torino, 04 marzo 2025
Sede legale in Torino, Largo Maurizio Vitale 1 Capitale sociale € 31.716.673,04 i.v. Codice Fiscale, Partita Iva e Iscrizione nel Registro delle Imprese di Torino n. 04413650013



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