Earnings Release • May 11, 2017
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 1928-70-2017 |
Data/Ora Ricezione 11 Maggio 2017 17:45:04 |
MTA | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | Banco BPM S.p.A. | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 89356 | |
| Nome utilizzatore | : | BANCOBPMN01 - Marconi | |
| Tipologia | : | IRAG 03; AVVI 16 | |
| Data/Ora Ricezione | : | 11 Maggio 2017 17:45:04 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 11 Maggio 2017 17:45:05 | |
| Oggetto | : | Risultati al 31.03.2017 | |
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.
INCREMENTO DELLE COPERTURE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI3 (50,0%4 RISPETTO A 45,5% DEL 1T 2016)
1 Dato al netto dell'effetto del "badwill" prodotto dall'applicazione, ancora provvisoria, della PPA al 1 gennaio 2017, data di efficacia della fusione tra i Gruppi Banco Popolare e BPM, che è pari ad € 3.123,9 milioni e determina che il primo trimestre 2017 chiude con un utile netto di periodo pari a 3.240,7 milioni.
2 Aggregato rappresentato dalla somma di "margine di interesse" e "commissioni nette".
3 Per maggior dettaglio sul trattamento degli stralci si rimanda alla sezione note esplicative Gruppo Banco BPM a pag 8 del presente comunicato stampa.
4 Dato che include gli stralci residui, per un confronto omogeneo.
5 I dati includono la distribuzione dei dividendi da parte delle partecipate e l'effetto da trasformazione DTA in crediti d'imposta avvenuti dopo il 31/03/2017.
6 I dati di confronto al 31 marzo ed al 31 dicembre del Gruppo Banco BPM rappresentano la somma dei dati risultanti dai bilanci consolidati al 31/12/2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM al netto dei rapporti infragruppo e delle rettifiche illustrate nel paragrafo "Note Esplicative del Gruppo Banco BPM" del presente comunicato stampa.
7 Includendo nel funding anche i certificates a capitale protetto (€4,5 mld al 31 marzo 2017 vs. € 4,6 mld a fine 2016), ma al netto delle operazioni di pronti contro termine.
8 Al netto dei certificates a capitale protetto inclusi nella "raccolta diretta".
risparmio amministrato € 38,4 miliardi
9 Il dettaglio delle componenti non ricorrenti è fornito nel paragrafo "Note Esplicative del Gruppo Banco BPM" del presente comunicato stampa.
10 Accantonamenti previsti in seguito all'operazione di rafforzamento patrimoniale di Banco Popolare, coerenti con quanto già presentato al mercato nel piano industriale 2016-2019. Stima di massima dell'impatto derivante dalla discontinuità nei processi valutativi dei crediti deteriorati introdotti nel corso dell'esercizio 2016.
11 Per maggior dettaglio sul trattamento degli stralci si rimanda alla sezione note esplicative Gruppo Banco BPM a pag 8 del presente comunicato stampa.
12 Livelli di copertura comprensivi degli stralci.
Sofferenze: 59,0%, 61,2% includendo gli stralci residui per un confronto omogeneo (vs. 59,9% di marzo 2016)
Verona, 11 maggio 2017 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv. Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Banco BPM, che ha approvato la situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM al 31 marzo 2017.
Dal 1° gennaio 2017, i due ex gruppi Banco Popolare e Banca Popolare di Milano si sono integrati, a seguito del processo di fusione, nel nuovo Gruppo Banco BPM che costituisce il terzo gruppo bancario italiano con oltre 4 milioni di clienti, circa 2.300 sportelli e un forte potenziale di espansione, grazie alla presenza nelle zone più ricche e industrializzate del paese, a importanti sinergie di costo e allo sviluppo dei ricavi, che sarà conseguito attraverso le azioni previste nel Piano Strategico 2016- 2019.
Nel corso del primo trimestre 2017, il Gruppo ha iniziato le attività finalizzate all'integrazione operativa, completando l'operazione di conferimento patrimoniale, che ha dato luogo alla nascita della nuova BPM Spa, e quella di fusione che ha portato alla nascita della Capogruppo Banco Bpm Spa. Nel contempo è stata effettuata l'attività di Purchase Price Allocation (PPA), ovvero la valutazione al fair value delle attività e passività dell'ex Gruppo BPM oggetto di acquisizione sotto il profilo contabile. Gli impatti conseguenti, ancorché soggetti a possibili limitate rettifiche, sono stati riflessi nella situazione patrimoniale ed economica oggetto di approvazione. Inoltre, il Gruppo ha portato avanti il derisking del portafoglio dei crediti deteriorati, dando luogo ad una ulteriore cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza. Le azioni indicate e la rilevazione patrimoniale dei crediti stralciati sulle sofferenze del perimetro dell'ex Gruppo Banco Popolare hanno consentito di rafforzare ulteriormente il livello complessivo delle coperture dei crediti deteriorati stessi, raggiungendo sostanzialmente i livelli target richiesti al nuovo Gruppo.
Sotto il profilo prettamente economico, il primo trimestre 2017 vede una ripresa dei proventi operativi a € 1.213 milioni (+2,8% anno su anno) sostenuti dall'ottimo andamento delle commissioni nette (€ 547 milioni +16,9% a/a) principalmente derivanti dall'attività di vendita di prodotti di risparmio del Gruppo.
Il margine di interesse è in leggera flessione e risente positivamente della riduzione del costo del funding e di un aumento dei volumi dei crediti in bonis, che però non compensano totalmente il calo dello spread medio applicato alla clientela, legato all'andamento dell'Euribor, in flessione a/a di 22 b.p..
I costi operativi pari a € 775 milioni sono in flessione del 4,7% anno su anno grazie anche alla riduzione delle spese del personale, in seguito al calo dell'organico ed al contenimento delle retribuzioni variabili.
In virtù della dinamica descritta, il risultato della gestione operativa si attesta quindi a € 438 milioni (+19,4% anno su anno).
Le rettifiche su crediti sono state pari a € 291,4 milioni, con un confronto molto positivo rispetto al primo trimestre 2016, che risentiva però di rettifiche straordinarie.
L'Utile netto della gestione del primo trimestre si attesta a € 117 milioni, rispetto alla perdita pro-forma di € 266,7 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.
A questo va aggiunta anche la rilevazione del "badwill" emergente dal processo di PPA alla data di efficacia della fusione, pari a € 3.123,9 milioni.
Il margine di interesse si attesta a € 556,2 milioni rispetto ai € 558,5 milioni del dato pro-forma al 31 marzo 2016 (-0,4%). Il dato del primo trimestre 2017 è in forte crescita (+12,1%) rispetto alla contribuzione pro-forma del quarto trimestre dello scorso esercizio, pari a 496,2 milioni, grazie anche all'impatto positivo degli interessi riconosciuti sui finanziamenti TLTRO, pari a 31,7 milioni, mentre il margine finanziario è in flessione per effetto del minor contributo del portafoglio titoli in seguito alla valutazione al mark to market dell'ex portafoglio di BPM. Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 41,6 milioni in calo rispetto ai € 44,6 milioni rilevati nel primo trimestre dello scorso esercizio (che includevano anche il contributo di Azimut Holding per € 6 milioni, non più presente tra le società valutate a patrimonio netto dopo la vendita parziale della quota di interessenza nella stessa e la successiva riclassifica nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita ), ma in crescita sulla contribuzione del quarto trimestre 2016, pari a € 36,6 milioni. Nell'ambito di tale aggregato la contribuzione principale è stata fornita dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato (+€ 32,4 milioni, rispetto ai +€ 30,1 milioni del primo trimestre 2016), seguita da quella del comparto assicurativo per un totale di € 4,3 milioni (€ 7,3 milioni al 31 marzo 2016).
Le commissioni nette ammontano a € 547,4 milioni e sono in crescita del 16,9% rispetto ai € 468,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La crescita è imputabile al comparto dei servizi di intermediazione, gestione e consulenza, che salgono di € 90,3 milioni in valore assoluto rispetto al dato del primo trimestre 2016, grazie all'attività di collocamento dei prodotti di risparmio ed a quella delle gestioni patrimoniali, in parte contenuta dal minor apporto del contributo commissionale legato agli altri servizi.
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 30,2 milioni rispetto ai € 33,1 milioni del primo trimestre 2016.
Il risultato netto finanziario senza FVO13 è positivo e pari a € 37,7 milioni rispetto a € 75,6 milioni del primo trimestre 2016. La minor contribuzione è interamente imputabile alla più ridotta attività di dismissione di attività finanziarie disponibili per la vendita ed in particolare di titoli di debito, che ha generato utili complessivamente per € 16,3 milioni (€ 75,7 milioni al 31 marzo 2016). Al risultato di periodo ha contribuito l'attività di negoziazione per € 18,5 milioni (di cui € 7,4 milioni da Banca Akros). In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.213,1 milioni rispetto a € 1.179,9 milioni del dato pro-forma del primo trimestre 2016 (+2,8%).
Le spese per il personale, pari a € 458,7 milioni, evidenziano un decremento del 4,5% rispetto a € 480,6 milioni del dato pro-forma del corrispondente periodo dello scorso esercizio, grazie al contenimento delle retribuzioni variabili ed alla riduzione dell'organico medio. Il numero totale dei dipendenti medi è in discesa di circa 200 persone anno su anno.
Le altre spese amministrative ammontano ad € 263,2 milioni di euro con una discesa del 7,2% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La voce include un impatto positivo, a riduzione della voce, pari a 27,2 milioni legato al recupero dell'onere stanziato nel 2016 per la trasformabilità delle DTA per l'esercizio 2015, nonché gli "oneri sistemici" (rappresentati dai contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per € 62,4 milioni -58,8 milioni nell'esercizio 2016 - e
13 Gli effetti della variazione del merito creditizio sulle passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO) risultano esposti in una voce separata del conto economico riclassificato, successiva rispetto al risultato dell'operatività 2016. Per effetto del miglioramento del merito creditizio di Banco BPM, l'impatto della FVO registrato nel 2017 è negativo per € 4,9 milioni (-€ 3,5 milioni al netto delle imposte). Nel primo trimestre 2016 il contributo era stato invece positivo e pari a € 15,0 milioni (+€ 10,1 milioni al netto delle imposte).
dal canone per il mantenimento della deducibilità delle DTA dell'esercizio per € 6,7 milioni), pari a complessivi € 69,1 milioni. Escludendo queste componenti evidenziate nel confronto con il dato del primo trimestre 2016, la voce risulta comunque in contrazione dell'1,7%.
Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali del periodo ammontano a € 53,0 milioni, in crescita dell'8,6% rispetto a € 48,8 milioni del 31 marzo 2016.
Il totale degli oneri operativi ammonta a € 774,9 milioni rispetto agli € 812,8 milioni del primo trimestre 2016, con una contrazione del 4,7%. Il cost-income del primo trimestre (misurato come rapporto tra il totale dei proventi operativi e quello degli oneri operativi al netto delle componenti legate agli oneri sistemici ed al canone di mantenimento delle DTA) è pari al 62,0%, in contrazione rispetto al 63,9% del corrispondente periodo dello scorso esercizio.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela sono pari a € 291,4 milioni rispetto a € 749,6 milioni del primo trimestre 2016. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 106 b.p. in forte diminuzione rispetto al dato del primo trimestre dello scorso esercizio pari a 245 b.p., che risentiva degli impatti conseguenti alle decisioni finalizzate all'innalzamento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati.
Al conto economico del periodo sono state inoltre addebitate rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività per € 8,4 milioni (-€ 4,9 milioni al 31 marzo 2016), sostanzialmente relative all'ulteriore incremento delle svalutazioni delle quote detenute nel Fondo Atlante.
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri comportano una ripresa pari a € 0,5 milioni rispetto ai € -3,1 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente
Nel primo trimestre 2017 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni ed investimenti per € 17,1 milioni derivanti per € 11,7 milioni dalla valutazione al fair value delle quote partecipative detenute in Energreen, conseguente alla decisione della loro riclassificazione nell'ambito del portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, e, per € 5,4 milioni, dalla cessione di immobili di proprietà (nel primo trimestre 2016 vi era stato un utile di € 1,6 milioni).
Le imposte sul reddito dell'operatività corrente alla data del 31 marzo 2017 sono pari a € 38,6 milioni. Considerata la quota del risultato economico positivo attribuibile ai soci terzi (+€ 3,1 milioni) e gli impatti della FVO (-€ 3,6 milioni al netto delle imposte, contro € +10,1 milioni al 31 marzo 2016), il primo trimestre 2017 si chiude con un utile netto di periodo senza "badwill" pari a € 116,8 milioni, rispetto ad una perdita netta di € 266,7 milioni realizzata nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.
Includendo il "badwill", pari ad € 3.123,9 milioni, il primo trimestre 2017 chiude con un utile netto di periodo pari a € 3.240,7 milioni.
La raccolta diretta14 al 31 marzo 2017 ammonta a € 107,7 miliardi ed evidenzia un decremento del 2,1% rispetto a € 110,0 miliardi del 31 dicembre 2016 e cresce dello 0,9% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Nel confronto a/a si registra una crescita molto sostenuta della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+10,7% a/a, passando da € 64,1 a € 71,0 miliardi), più che compensata dalla diminuzione della componente titoli obbligazionari emessi (-21,9%), che è scesa a € 23,7 miliardi dai 30,4 del 31 marzo 2016) e di quella relativa ai depositi vincolati, che sono scesi a € 4,4 miliardi dai € 4,8 miliardi del dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (-9,6%). Nel trimestre la diminuzione della voce è imputabile al calo della componente delle emissioni obbligazionarie (- 7,6%) e dei depositi vincolati (-8,6%), in linea con la politica di riduzione progressiva del costo del
14 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti e certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.
funding. La provvista garantita dallo stock di certificates emessi dal Gruppo, che al 31 marzo 2017 è pari a € 4,5 miliardi, risulta sostanzialmente stabile rispetto a € 4,6 miliardi di fine esercizio 2016.
La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, ammonta a € 98,6 miliardi e registra un incremento dell'1,5% rispetto ai € 97,2 miliardi del 31 dicembre 2016 (sostanzialmente stabile su base annua). La crescita nel trimestre è imputabile alla componente della raccolta gestita (+3,6%), pari a € 60,2 miliardi, grazie al buon andamento dei collocamenti dei fondi e sicav, in gran parte strutturati da Aletti Gestielle SGR, e all'aumento delle gestioni patrimoniali. La componente amministrata, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 38,4 miliardi e registra una contrazione dell'1,7%.
Nel confronto anno su anno, la raccolta gestita risulta in forte crescita (+7,6% pari a +€ 4,2 miliardi), trainata sempre e quasi esclusivamente dal comparto dei fondi e sicav. Tale crescita è stata quasi interamente bilanciata dalla diminuzione della raccolta amministrata, al netto dei certificates a capitale protetto, (-10,3% pari a € -4,4 miliardi).
Le attività finanziarie, al netto dei derivati, ammontano a € 36,7 miliardi al 31 marzo 2017 e sono in crescita dell'8,5% rispetto a € 33,8 miliardi del 31 dicembre 2016, ma in calo dell'1,8% rispetto ai € 37,4 miliardi del 31 marzo 2016. L'incremento di periodo è imputabile alla crescita delle attività detenute fino a scadenza, che passano da € 8,4 miliardi di dicembre a € 10,7 miliardi di fine marzo dovuto all'incremento delle consistenze di titoli di debito. La composizione del portafoglio al 31 marzo 2017 è rappresentata da titoli di debito per € 34,1 miliardi, da titoli di capitale per € 1,8 miliardi ed infine da quote di OICR per € 0,8 miliardi. Le esposizioni in titoli di Stato Italiani sono pari a 27,8 miliardi.
Gli impieghi netti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2017 a € 110,3 miliardi, in leggero calo (-0,2%) rispetto a € 110,6 miliardi di inizio anno. Il calo è imputabile esclusivamente alla forte diminuzione dei crediti deteriorati netti, scesi di circa € 1,2 miliardi, mentre i crediti in bonis registrano una crescita di circa € 1 miliardo (che sale a € 1,5 miliardi escludendo la componente relativa alle operazioni di pronti contro termine con la Cassa di compensazione e Garanzia).
Tale trend è confermato anche nel confronto con il dato del primo trimestre 2016, dove il calo della componente deteriorata è pari a ad € 2,2 miliardi a fronte di una crescita di quella in bonis di € 0,3 miliardi (+0,6 miliardi escludendo le operazioni di pronti contro termine sopracitate).
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 marzo 2017 a 15,0 miliardi ed evidenziano una diminuzione del 12,8% rispetto ai 17,2 miliardi del 31 marzo 2016. La riduzione dell'aggregato deriva dal calo dei flussi netti di deteriorati, dal work-out interno, dalle operazioni di cessione effettuate nel periodo nonché dalle rettifiche su crediti apportate con il processo di determinazione del fair value dei crediti deteriorati dell'ex Gruppo BPM nell'ambito del processo di PPA.
L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica trimestrale:
L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 48,2%, che sale al 50,0% includendo gli stralci residui per un confronto omogeneo rispetto al 45,5% del 31 marzo 2016.
In maggior dettaglio, al 31 marzo 2017 il grado di copertura risulta essere il seguente:
Al 31 marzo 2017 i Fondi Propri del Gruppo raggiungono € 11.011 milioni.
Il Common Equity Tier 1 ratio phase-in è pari all'11,5% e il CET1 ratio fully phased è stimato pari al 10,9%.
Proformando i ratio al 31/03/2017 con gli impatti positivi che derivano da alcuni eventi già intervenuti nel secondo trimestre16, il CET 1 ratio si attesta all'11,7% a livello phase-in (12,3% a dicembre 2016) e all'11,1% a livello fully loaded (11,4% al 31 dicembre 2016).
La riduzione registrata nel corso del primo trimestre è sostanzialmente imputabile all'incremento delle attività di rischio ponderate. La crescita di circa € 3 miliardi di tale aggregato deriva principalmente dall'applicazione da parte del regolatore di un buffer temporaneo motivato dal fatto che i modelli AIRB utilizzati per la misurazione dei rischi di credito attualmente in uso non sono ancora validati al calcolo delle RWA sui defaulted assets e delle EAD retail. Tale buffer sarà riassorbito una volta ottenuta l'autorizzazione all'applicazione dei modelli AIRB sul perimetro delle attività di rischio dell'ex-BPM.
Il Tier 1 ratio phase-in è pari all'11,9%, mentre il total capital ratio è pari al 14,2%.
Nel prosieguo dell'esercizio 2017 il Gruppo sarà impegnato nella realizzazione delle iniziative progettuali delineate nel Piano Strategico 2016-2019, con priorità per il completamento dell'integrazione informatica, atteso in estate, per il progressivo incremento dell'operatività dell'unità organizzativa dedicata alla gestione dei non performing loans e per la razionalizzazione delle attività di private e investment banking.
La gestione sarà improntata al recupero di redditività, che inizierà a trarre vantaggio dai primi effetti sinergici derivanti dalla fusione.
La dinamica dei proventi, pur permanendo pressioni competitive sulla marginalità, potrà beneficiare di un ulteriore contenimento del costo della raccolta, grazie all'azione commerciale di riduzione delle forme tecniche più costose, di una crescita degli impieghi e di un aumento delle commissioni derivanti da servizi di gestione, intermediazione e consulenza che compenseranno, almeno in parte, la prevista discesa del risultato da attività finanziaria.
L'attenzione al contenimento dei costi operativi, mediante la razionalizzazione, il miglioramento dell'efficienza e specifiche azioni di ottimizzazione della spesa, sarà uno dei fattori di maggior attenzione, unitamente al progressivo smaltimento, sia tramite workout interno che cessioni, dello stock di crediti deteriorati.
***
Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi dell'articolo 154-bis, comma 2, del Testo Unico della Finanza che
15 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili intermedi nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per il cui rilascio è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione, la cui attività è stata completata e la cui relazione è in corso di rilascio.
In attesa del completamento del procedimento da parte dell'autorità e subordinatamente al rilascio della connessa autorizzazione, i ratio patrimoniali indicati nel presente comunicato sono stati calcolati includendo nel CET 1 l'intero importo dell'utile netto del primo trimestre 2017.
16 Si fa riferimento all'impatto positivo derivante dalla distribuzione di dividendi già deliberata successivamente alla chiusura del trimestre da parte di società finanziarie partecipate, che ha comportato una riduzione dell'ammontare delle correlate deduzioni dal CET1 capital e all'impatto positivo derivante dalla trasformazione nel mese di aprile di circa 430 milioni di DTA costituenti RWA ponderati al 100% al 31 marzo in crediti d'imposta immediatamente esigibili ponderati allo 0%.
l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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I risultati al 31 marzo 2017 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 11 maggio alle ore 18.30 (C.E.T.). I dettagli per connettersi all'evento sono presenti sul sito della Banca (www.bancobpm.it) nella sezione Investor Relations.
Il presente comunicato stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria17, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato con il comunicato stampa "Calendario degli Eventi Societari per il 2017" del 30 gennaio 2017, come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente comunicato stampa.
Le informazioni contenute nel presente comunicato non sono predisposte sulla base del principio contabile IAS 34 relativo all'informativa infra-annuale.
L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del trimestre focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico riclassificati al 31 marzo 2017, che sono utilizzati nell'ambito delle relazioni finanziarie annuali e semestrali. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, seguendo i criteri di aggregazione e di classificazione illustrati nel bilancio al 31 dicembre 2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare, considerato, ai sensi del principio contabile IFRS 3 e ai soli fini contabili, quale soggetto aggregante. Al riguardo si precisa che, al fine di fornire una immediata evidenza degli effetti dell'aggregazione aziendale, nello schema del conto economico riclassificato è stata introdotta una voce ad hoc intitolata "Differenza provvisoria di fusione (Badwill)" come meglio specificato nel successivo punto 1.
I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione patrimoniale ed economica consolidata al 31 marzo 2017, con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi, sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 marzo 2017, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Al riguardo si deve tuttavia precisare che:
L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 31 marzo 2017. In considerazione della situazione di incertezza che caratterizza il contesto di riferimento, non si può escludere che le stime ed assunzioni, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 31 marzo 2017 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale. Per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione relativi alle voci di bilancio, si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione Finanziaria annuale al 31 dicembre 2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare ("Parte A - Politiche contabili"), i quali risultano sostanzialmente allineati a quelli dell'ex Gruppo BPM.
Con riferimento alla contabilizzazione delle rettifiche di valore sui crediti deteriorati, nelle politiche contabili al 31 dicembre 2016 l'ex Gruppo Banco Popolare aveva fornito informativa in merito al trattamento contabile perseguito per i crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali (ad esempio, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi). In relazione a queste ultime esposizioni, le rettifiche di valore erano rilevate in base alla tecnica contabile dello stralcio (cosiddetto "write off"), ossia procedendo a cancellare la quota parte ritenuta prevedibilmente non recuperabile. Era stata inoltre fornita precisazione del fatto che la prassi della cancellazione dei crediti doveva intendersi come esatta alternativa rispetto al mantenimento del
17 Il D. Lgs. 25 del 15 febbraio 2016, che ha recepito Direttiva Transparency (2013/50/UE), ha eliminato l'obbligo di pubblicazione dei resoconti intermedi di gestione.
credito in bilancio con l'iscrizione di un coerente fondo rettificativo; in altri termini, la prassi dello stralcio non era intesa in alcun modo ad esprimere un giudizio di diversa probabilità di recupero rispetto a quella di un credito oggetto di svalutazione.
La prassi di stralcio dei crediti in sofferenza originava dall'esigenza di garantire un immediato riscontro contabile delle perdite relative ai crediti assoggettati a procedura concorsuale, in ragione del diverso trattamento fiscale delle perdite su crediti rispetto alle svalutazioni dei crediti previsto dalla normativa in essere antecedentemente all'entrata in vigore della Legge 6 agosto 2015, n. 132.
Su questo tema, la ex BPM adottava una prassi contabile differente.
In relazione all'esigenza di armonizzare le politiche contabili dei due gruppi partecipanti alla fusione, è stata adottata per il Banco BPM una rappresentazione contabile dei crediti in sofferenza lordi che evidenzia gli stessi includendo le cancellazioni rilevate in passato dal Banco Popolare ed espone, per coerenza, un maggiore ammontare di fondi rettificativi di pari importo. Assumendo a riferimento la data del 31 marzo 2017, l'ammontare dell'incremento dei crediti lordi in sofferenza e dei relativi fondi rettificativi determinata da tale modifica di prassi contabile ammonta a complessivi € 3,5 miliardi.
Al 31 marzo 2017 i crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere non inclusi nell'esposizione lorda delle sofferenze e nei relativi fondi rettificativi ammonta a € 1,0 miliardi. Tale informazione viene fornita unicamente al fine di determinare il livello di copertura dei crediti in sofferenza e dei deteriorati in modo coerente e, quindi, confrontabile con le informative fornite in passato dalle banche partecipanti alla fusione,
Ai fini di una migliore comprensione delle informazioni contenute nel presente Comunicato Stampa e nei prospetti contabili allegati si evidenzia quanto segue:
Come noto, in data 1° gennaio 2017 si è perfezionata la fusione propria tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. che ha dato origine a una nuova società bancaria denominata Banco BPM S.p.A.
Sulla base di alcuni parametri dimensionali e qualitativi previsti dal principio contabile IFRS 3, che disciplina le aggregazioni aziendali, l'operazione di fusione in oggetto si configura, ai soli fini contabili, come un'acquisizione di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. da parte di Banco Popolare Soc. Coop., da rilevare secondo il metodo dell'acquisto.
In base a tale metodo, alla data dell'acquisizione (1 gennaio 2017), l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (cosiddetta PPA "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite ed alle passività assunte, entrambe misurate ai relativi fair value, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. L'eventuale eccedenza del costo dell'aggregazione non allocato deve essere iscritto come avviamento (goodwill); diversamente la differenza negativa, derivante dalla contabilizzazione dell'aggregazione a prezzi favorevoli è rilevata nel conto economico come avviamento negativo (badwill).
Con riferimento all'operazione di fusione in oggetto, il costo dell'aggregazione ammonta a € 1.548,2 milioni corrispondente alla valorizzazione delle azioni emesse da Banco BPM S.p.A. assegnate in cambio delle azioni ex BPM (n. 687.482.024), sulla base del fair value individuato nella quotazione di apertura del 2 gennaio 2017 (Euro 2,252 per azione), corrispondente alla prima quotazione disponibile da quando si sono prodotti gli effetti giuridici dell'operazione.
In base al descritto processo di allocazione, la misurazione al fair value delle attività nette acquisite ha comportato un maggior valore pari a € 307,7 milioni al netto dei correlati effetti fiscali (€ 477,0 milioni al lordo della fiscalità rispetto al patrimonio netto contabile dell'ex Gruppo BPM che ammontava a € 4.364,4 milioni). Il fair value delle attività nette acquisite relative all'ex Gruppo BPM ammonta quindi a € 4.672,1 milioni. Di seguito si illustrano agli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite rispetto ai relativi valori di carico nel bilancio dell'ex Gruppo BPM:
A conclusione del processo indicato, la differenza tra il costo dell'aggregazione (€ 1.548,2 milioni) ed il fair value delle attività nette acquisite (€ 4.672,1 milioni), negativa per € 3.123,9 milioni, è stata imputata nel conto economico come utile da "bargain purchase" ed esposta in una voce separata del conto economico riclassificato al 31 marzo 2017. Benché alla data del presente comunicato stampa Banco BPM, ai fini dell'allocazione del prezzo di acquisizione, abbia proceduto ad identificare i fair value del complesso delle attività nette identificabili acquisite, il processo di allocazione deve considerarsi ancora come provvisorio; in quanto, ai sensi del principio IFRS 3, la contabilizzazione delle operazioni di aggregazione aziendale può essere completata in maniera definitiva entro dodici mesi dalla data di acquisizione.
A seguito degli adeguamenti di valore delle attività nette identificabili rilevati nel bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM alla data del 1 gennaio 2017, in precedenza illustrati, l'effetto complessivo sull'utile netto consolidato del primo trimestre del 2017, derivante dal "reversal" dei citati adeguamenti di valore, è risultato positivo per € 38,2 milioni, come di seguito dettagliato per singola voce di conto economico riclassificato:
In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale di riferimento (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione della differenza di fusione, avvenuta nell'esercizio 2007, con il Gruppo Banca Popolare Italiana e del prezzo pagato nell'esercizio 2009 per l'acquisizione di Banca Italease secondo le regole previste dal citato principio. Al riguardo si evidenzia che gli impatti economici in esame si sono progressivamente ridotti e alcuni di essi sono non più significativi. Gli unici impatti economici residui degni di essere menzionati derivano dalle quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita iscritte a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana, pari a 5,3 milioni al 31 marzo 2017,oggetto di addebito nell'ambito della voce "Altri proventi netti di gestione". Tenuto conto degli ulteriori "reversal" degli adeguamenti emersi in sede di PPA delle operazioni di aggregazioni in esame, l'effetto complessivo sul risultato netto consolidato al 31 marzo 2017 è negativo per € 4,1 milioni .
Sulla base di quanto illustrato nel precedente punto 1, considerato che Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. e relative società controllate confluiscono nel nuovo Gruppo Banco BPM a decorrere dal 1 gennaio 2017, i saldi di bilancio comparativi sono quelli di Banco Popolare Soc. Coop., ossia del soggetto considerato, ai fini contabili, come acquirente.
Ai fini del presente comunicato stampa, con l'obiettivo di consentire un'adeguata informativa sull'evoluzione della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo sono stati predisposti gli schemi di bilancio comparativi riclassificati, su base aggregata, relativi al 31 dicembre 2016 per lo stato patrimoniale ed al 31 marzo 2016 per il conto economico. Nel dettaglio tali schemi sono stati ottenuti mediante aggregazione dei dati risultanti dai bilanci consolidati al 31/12/2016 ed al 31/03/2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM ed apportando le seguenti rettifiche:
Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente. L'esercizio di tale opzione è considerato irrevocabile.
Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio di riferimento e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio di riferimento, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta. I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.
Al riguardo si precisa che per l'esercizio 2016 i due gruppi partecipanti alla fusione avevano esercitato l'opzione mediante il versamento del canone, effettuato entro il 31 luglio 2016, dell'onere riferito all'esercizio 2015, per un ammontare complessivo pari a € 27,2 milioni, interamente addebitato nel secondo trimestre del 2016.
In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è ora stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030. In virtù delle nuove disposizioni normative, nel corso del primo trimestre la voce "Altre spese amministrative"
accoglie il provento non ricorrente conseguente allo storno del canone "straordinario" di competenza del 2015 e rilevato nel bilancio 2016 (€ 27,2 milioni).
La voce "Altre spese amministrative" accoglie altresì il canone stimato di competenza del primo trimestre 2017, pari a € 6,7 milioni; detta modalità di rilevazione contabile, basata sul principio di competenza pro-rata temporis è stata adottata in ossequio all'opinione prevalente,mancando una interpretazione ufficiale al riguardo. In particolare la rilevazione per competenza è fondata sul fatto che trattasi nella sostanza di un onere la cui entità è variabile in funzione dell'evoluzione nel tempo di una base di computo. Non si può tuttavia escludere che in futuro possano emergere orientamenti diversi rispetto alle common practices finora perseguite per la rilevazione della fattispecie in esame.
Al 31 marzo 2017 le operazioni di raccolta da BCE, interamente costituite dai finanziamenti TLTRO II, ammontano a € 21.440 milioni, di cui € 15.000 relativi alla capogruppo Banco BPM e € -6.440 alla controllata BPM (€ 18.300 milioni era il dato aggregato al 31 dicembre 2016).
Per ciascuna operazione TLTRO II, avente scadenza fissa di quatto anni dal momento dell'erogazione (avvenuta in base a quattro aste trimestrali a partire da giugno 2016), il tasso di riferimento è quello applicato alle operazioni di rifinanziamento principale alla data di ciascuna aggiudicazione, pari allo zero. E' tuttavia prevista la possibilità di beneficiare del più favorevole tasso di interesse sui depositi presso la BCE, nella misura massima dello 0,4%, qualora, nel periodo dal 1 febbraio 2016 al 31 gennaio 2018, i prestiti netti idonei dovessero superare di almeno il 2,5% un determinato livello benchmark.
Al 31 marzo 2017, tenuto conto del raggiungimento da parte sia di Banco BPM sia di BPM del target fissato al 31 gennaio 2018 e dell'esistenza di un piano volto al mantenimento di tale risultato, si è proceduto ad accertare gli interessi del finanziamento prendendo come riferimento il tasso di interesse negativo dello 0,4%, in base al criterio del costo ammortizzato previsto dal principio contabile IAS 39, ritenuto applicabile per l'operazione della specie.
Al riguardo si precisa che gli interessi così accertati nel corso del trimestre del 2017 ammontano complessivamente a € 50,0 milioni e si riferiscono per € 31,7 milioni a competenze non ricorrenti in quanto riferite al secondo semestre del 2016, ma non rilevate nel bilancio 2016 non essendoci alla data di redazione di tale bilancio elementi chiari e sostenibili per supportare la probabilità di conseguimento del beneficio potenziale.
Nel mese di aprile 2017, Banca d'Italia ha comunicato alle banche del Gruppo l'ammontare dei contributi ordinari da versare al Fondo di Risoluzione Unico per l'esercizio 2017, complessivamente pari a € 62,4 milioni (€ 58,7 milioni sono i contributi ordinari di competenza dell'esercizio 2016). Detto onere è stato interamente addebitato nel conto economico del primo trimestre alla voce "altre spese amministrative". Al riguardo si precisa che il 2017, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non intende avvalersi della possibilità di versare il contributo mediante impegni irrevocabili al pagamento, fissati nella misura massima del 15% (cosiddetti "irrevocabile payment commitments – IPC").
Al 1 gennaio 2017, il perimetro di consolidamento del Gruppo Banco BPM, rappresentato dalle società controllate e sottoposto ad influenza notevole, è sostanzialmente pari alla somma degli investimenti partecipativi di controllo e di collegamento detenuti dai due gruppi partecipanti alla fusione. Nel dettaglio, per le partecipazioni di controllo si segnala l'incremento della quota di controllo nella società Release S.p.a.: l'investimento detenuto dall'ex Gruppo BPM, pari al 2,92% e classificato nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", è stato portato ad incremento della quota partecipativa dell'80% detenuta dall'ex Gruppo Banco Popolare.
Per le partecipazioni di collegamento si segnala l'incremento di talune quote partecipative a seguito della riclassifica dell'investimento in precedenza classificato nel comparto delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita":
Nel corso del primo trimestre 2017 si segnala, quale unica variazione significativa, l'uscita di Energreen S.A. dal perimetro di consolidamento delle società collegate; le analisi sui fatti intervenuti nel periodo hanno portato ad escludere la fattispecie dell'influenza notevole sulla società in oggetto. La partecipazione è stata pertanto riclassificata nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita"; la differenza tra il fair value di nuova iscrizione ed il precedente valore di carico, positiva per € 11,7 milioni, è stata accreditata nel conto economico consolidato del primo trimestre 2017, in corrispondenza della voce "utili e perdite dalla vendita di partecipazioni ed altri investimenti".
In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 nel commento sull'andamento economico della gestione sono illustrati gli impatti delle principali componenti non ricorrenti. In particolare, sulla base di quanto esposto nei precedenti punti, si evidenzia che:
la voce "margine di interesse" include gli interessi attivi sul finanziamento TLTRO II relativi all'esercizio 2016 per un importo complessivo pari a 31,7 milioni, lordo degli effetti fiscali;
Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".
Si evidenzia che la nuova normativa contenuta nel "Single Rulebook" prevede un regime transitorio per l'introduzione graduale di alcune nuove regole (c.d. "phase in"). Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo presumibilmente avrà al termine del periodo transitorio vengono denominate "Basilea 3 Fully Phased".
Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2016 sono i seguenti:
Si evidenzia che il 4 ottobre 2016 la Banca d'Italia, con il 18° aggiornamento della propria Circolare n. 285, ha ridotto il CCB all'1,25% per il 2017 e all'1,875% per il 2018.
La Banca d'Italia, con provvedimento del 16 dicembre 2016 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento anche per il primo trimestre 2017.
In data 24 febbraio 2017 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco è tenuto a rispettare in via continuativa.
La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013, basata sulle valutazioni individuali dei precedenti Gruppi Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.
Pertanto, in conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato introdotto un requisito del 2,40% da sommare ai requisiti sopra evidenziati.
Tenuto conto dei requisiti derivanti da CCB, CCB e SREP, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 marzo 2017 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.
Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 marzo 2017 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimonialipredisposte dalle società collegate.
Stato patrimoniale consolidato riclassificato Conto economico consolidato riclassificato Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale
Per informazioni:
Roberto Peronaglio +39 02.77.00.2057 [email protected]
Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected]
Monica Provini +39 02.77.00.3515 monica.provini@ bancobpm.it
| Voci dell'attivo riclassificate (migliaia di euro) |
31/03/2017 | 31/12/2016 pro-forma |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 780.307 | 897.704 | (117.397) | (13,1%) |
| Attività finanziarie e derivati di copertura | 39.210.354 | 36.580.435 | 2.629.919 | 7,2% |
| Crediti verso banche | 5.692.416 | 6.678.493 | (986.077) | (14,8%) |
| Crediti verso clientela | 110.341.098 | 110.550.576 | (209.478) | (0,2%) |
| Partecipazioni | 1.455.341 | 1.594.849 | (139.508) | (8,7%) |
| Attività materiali | 3.004.018 | 2.695.781 | 308.237 | 11,4% |
| Attività immateriali | 2.399.897 | 1.833.509 | 566.388 | 30,9% |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 9.744 | 77.369 | (67.625) | (87,4%) |
| Altre voci dell'attivo | 7.250.107 | 7.346.204 | (96.097) | (1,3%) |
| Totale | 170.143.282 | 168.254.920 | 1.888.362 | 1,1% |
| Voci del passivo riclassificate (migliaia di euro) |
31/03/2017 | 31/12/2016 pro-forma |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| Debiti verso banche | 26.707.518 | 23.276.415 | 3.431.103 | 14,7% |
| Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività | ||||
| finanziarie valutate al fair value | 113.085.563 | 116.773.095 | (3.687.532) | (3,2%) |
| Passività finanziarie e derivati di copertura | 10.689.794 | 10.682.892 | 6.902 | 0,1% |
| Fondi del passivo | 1.642.848 | 1.706.089 | (63.241) | (3,7%) |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 941 | 960 | (19) | (2,0%) |
| Altre voci del passivo | 5.652.082 | 3.816.296 | 1.835.786 | 48,1% |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 57.814 | 58.238 | (424) | (0,7%) |
| Patrimonio netto | 12.306.722 | 11.940.935 | 365.787 | 3,1% |
| - Capitale e riserve | 9.066.002 | 10.733.631 | (1.667.629) | (15,5%) |
| - Utile (Perdita) del periodo | 3.240.720 | 1.207.304 | 2.033.416 | 168,4% |
| Totale | 170.143.282 | 168.254.920 | 1.888.362 | 1,1% |
| Voci del conto economico riclassificate (migliaia di euro) |
I Trim. 2017 | I Trim. 2016 pro-forma |
Variaz. |
|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 556.230 | 558.501 | (0,4%) |
| Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto | 41.585 | 44.615 | (6,8%) |
| Margine finanziario | 597.815 | 603.116 | (0,9%) |
| Commissioni nette | 547.357 | 468.120 | 16,9% |
| Altri proventi netti di gestione | 30.198 | 33.055 | (8,6%) |
| Risultato netto finanziario (senza FVO) | 37.699 | 75.624 | (50,1%) |
| Altri proventi operativi | 615.254 | 576.799 | 6,7% |
| Proventi operativi | 1.213.069 | 1.179.915 | 2,8% |
| Spese per il personale | (458.721) | (480.554) | (4,5%) |
| Altre spese amministrative | (263.180) | (283.481) | (7,2%) |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (53.024) | (48.813) | 8,6% |
| Oneri operativi | (774.925) | (812.848) | (4,7%) |
| Risultato della gestione operativa | 438.144 | 367.067 | 19,4% |
| Rettifiche nette su crediti verso clientela | (291.437) | (749.568) | (61,1%) |
| Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività | (8.357) | (4.937) | 69,3% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 504 | (3.087) | |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 17.066 | 1.562 | 992,6% |
| Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 155.920 | (388.963) | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (38.645) | 111.418 | |
| Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione | |||
| al netto delle imposte | (13) | (1.480) | (99,1%) |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 3.138 | 2.218 | 41,5% |
| Utile (Perdita) del periodo senza FVO | 120.400 | (276.807) | |
| Variazione del proprio merito creditizio (FVO) | (4.900) | 15.038 | |
| Imposte sulla variazione del merito cred. (FVO) | 1.347 | (4.971) | |
| Risultato della variazione del merito creditizio (FVO) | (3.553) | 10.067 | |
| Risultato del periodo senza Badwill | 116.847 | (266.740) | |
| Differenza provvisoria di fusione (Badwill) | 3.123.873 | ||
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo | 3.240.720 |
| Voci del conto economico riclassificate | 2017 | 2016 pro-forma | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | I trim. | IV trim. | III trim. | II trim. | I trim. |
| Margine di interesse | 556.230 | 496.246 | 517.183 | 535.841 | 558.501 |
| Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto | 41.585 | 36.642 | 33.826 | 32.779 | 44.615 |
| Margine finanziario | 597.815 | 532.888 | 551.009 | 568.620 | 603.116 |
| Commissioni nette | 547.357 | 511.456 | 449.288 | 474.532 | 468.120 |
| Altri proventi netti di gestione | 30.198 | 40.744 | 32.622 | 32.794 | 33.055 |
| Risultato netto finanziario (senza FVO) | 37.699 | 119.770 | 111.967 | 132.722 | 75.624 |
| Altri proventi operativi | 615.254 | 671.970 | 593.877 | 640.048 | 576.799 |
| Proventi operativi | 1.213.069 | 1.204.858 | 1.144.886 | 1.208.668 | 1.179.915 |
| Spese per il personale | (458.721) | (661.419) | (620.291) | (483.205) | (480.554) |
| Altre spese amministrative | (263.180) | (372.397) | (269.118) | (265.507) | (283.481) |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (53.024) | (152.668) | (67.282) | (52.168) | (48.813) |
| Oneri operativi | (774.925) | (1.186.484) | (956.691) | (800.880) | (812.848) |
| Risultato della gestione operativa | 438.144 | 18.374 | 188.195 | 407.788 | 367.067 |
| Rettifiche nette su crediti verso clientela | (291.437) | (1.029.512) | (793.128) | (385.944) | (749.568) |
| Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività | (8.357) | (88.619) | (5.941) | (12.964) | (4.937) |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | 504 | (41.489) | (16.373) | 5.887 | (3.087) |
| Rettifiche di valore su avviamenti | - (279.000) | - | - | - | |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 17.066 | 122.846 | 2.688 | 30.894 | 1.562 |
| Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 155.920 | (1.297.400) | (624.559) | 45.661 | (388.963) |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (38.645) | 310.027 | 209.098 | (869) | 111.418 |
| Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione | |||||
| al netto delle imposte | (13) | 4.009 | - | (5) | (1.480) |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 3.138 | 2.311 | 12.832 | 1.991 | 2.218 |
| Risultato dell'esercizio senza FVO | 120.400 | (981.053) | (402.629) | 46.778 | (276.807) |
| Variazione del proprio merito creditizio (FVO) | (4.900) | (2.277) | (1.627) | (5.281) | 15.038 |
| Imposte sulla variazione del merito cred. (FVO) | 1.347 | 627 | 447 | 2.288 | (4.971) |
| Risultato della variazione del merito creditizio (FVO) | (3.553) | (1.650) | (1.180) | (2.993) | 10.067 |
| Risultato del periodo senza Badwill | 116.847 | (982.703) | (403.809) | 43.785 | (266.740) |
| Differenza provvisoria di fusione (Badwill) | 3.123.873 | ||||
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo | 3.240.720 |
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