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Banco BPM SpA

Earnings Release Feb 7, 2018

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Earnings Release

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Informazione
Regolamentata n.
1928-9-2018
Data/Ora Ricezione
07 Febbraio 2018
18:04:29
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 98868
Nome utilizzatore : BANCOBPMN09 - Marconi
Tipologia : 1.1
Data/Ora Ricezione : 07 Febbraio 2018 18:04:29
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 07 Febbraio 2018 18:04:30
Oggetto : RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2017
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 31 DICEMBRE 20171

COMPLETATI I PROGETTI DEL PIANO STRATEGICO PREVISTI NEL PRIMO ANNO DI FUSIONE

PROSEGUE L'IMPORTANTE RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE (CET1 RATIO FL PRO-FORMA A 12,02%, GIA' COMPRENSIVO DELL'IMPATTO NEGATIVO DELL'IFRS9 FTA PER 175 P.B.) GRAZIE, TRA L'ALTRO, A:

  • RAZIONALIZZAZIONE DEI COMPARTI DI RISPARMIO GESTITO, BANCASSURANCE E BANCA DEPOSITARIA
  • ESTENSIONE E REVISIONE DEI MODELLI INTERNI AIRB2

RISULTATO NETTO +€558 MILIONI (COMPRENSIVO DELL'UTILE REALIZZATO PER LA CESSIONE DI ALETTI GESTIELLE SGR)

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA € 1.579 MILIONI (+60,9% A/A)

CRESCITA SOSTENUTA DAI PROVENTI OPERATIVI "CORE"3 (+4,9% A/A) E DALLA RIDUZIONE DEGLI ONERI OPERATIVI € 3.050 MILIONI (-18,8% A/A)

LA SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE CONSENTE UN FORTE IMPULSO ALL'AZIONE DI DERISKING:

CREDITI DETERIORATI NETTI -€3,2 MLD NEL 2017 CON UN'INCIDENZA SUL TOTALE DEGLI IMPIEGHI IN CALO DAL 14,7% AL 12,0% (-261 PB)

1 I dati economici oggetto di commento nel presente Comunicato Stampa sono quelli risultanti dal conto economico riclassificato, in cui i ricavi ed i costi, apportati al consolidato dalla controllata Aletti Gestielle SGR sono oggetto di esposizione linea per linea. In allegato sono inoltre forniti gli schemi di conto economico riclassificato nell'ambito dei quali la contribuzione della citata SGR, classificata in via di dismissione ai sensi del principio contabile IFRS 5, è esposta nella voce "Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte", con relativa riesposizione dei dati comparativi, in linea con le disposizioni del citato principio. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alle Note Esplicative (punto 1) contenute nel presente Comunicato Stampa.

2 Draft Decision ricevuta da BCE a inizio di febbraio dopo il rilascio del report finale. L' efficacia della validazione è prevista a partire dal reporting del 31 marzo 2018.

3 L'aggregato dei "Proventi operativi core" è pari alla somma delle voci di conto economico "margine di interesse" e "commissioni nette".

  • NUOVO PIANO DI DERISKING CHE INCREMENTA LE CESSIONI DI SOFFERENZE DA € 8 MLD A ~13 MLD ENTRO IL 2020
  • STOCK DETERIORATI DA € 30 MLD A FINE 2016 A ~ € 13 MLD NEL 2020 (-€17MLD)
  • INCIDENZA DETERIORATI LORDI DA 24,1% A ~ 11,5%
  • INCIDENZA SOFFERENZE NETTE DA 7,1% A ~ 2,3%

IFRS9: L'APPLICAZIONE DEL NUOVO PRINCIPIO CONTABILE A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2018 CONSENTIRA' DI ELEVARE LA PERCENTUALE MEDIA DI COPERTURA DEI CREDITI DETERIORATI A CIRCA IL 54% E QUELLA DELLE SOLE SOFFERENZE A CIRCA IL 67%

ECCELLENTE POSIZIONE DI LIQUIDITA' CON ATTIVITA' STANZIABILI LIBERE A € 20 MILIARDI4

Principali aggregati patrimoniali5

  • Impieghi a clientela € 108,2 miliardi, di cui in bonis +0,8% e deteriorati -19,6% rispetto al 31 dicembre 2016;
  • Raccolta diretta a clientela € 107,3 miliardi6 (€ 110 miliardi a fine dicembre 2016), in flessione per il calo delle forme di raccolta più onerose, mentre la raccolta "core" è in forte crescita (+€ 6,5 miliardi a/a);
  • Raccolta Indiretta7 a clientela € 99,3 miliardi (rispetto a € 97,2 miliardi al 31 dicembre 2016), in crescita del 2,2%, di cui:
  • risparmio gestito € 62,5 miliardi
  • risparmio amministrato € 36,8 miliardi.

Principali voci di conto economico

  • Proventi operativi "core" € 4.207 milioni (€ 4.179 al netto delle componenti non ricorrenti pari a € 28 milioni8), in crescita del 4,9% (+4,2% "adjusted") rispetto al dato aggregato del 2016;
  • Commissioni nette € 2.093 milioni (+10,0%);
  • Oneri operativi € 3.050 milioni (€ 2.972 milioni al netto delle componenti non ricorrenti), in calo del 18,8% (-3,6% "adjusted") rispetto al dato aggregato del 2016;

4 Dati gestionali al 2 febbraio 2018.

5 I dati comparativi al 31 dicembre 2016 sono ottenuti aggregando i dati risultanti di bilancio relativi all'ex Gruppo Banco Popolare e all'ex Gruppo BPM, apportando le elisioni e le rettifiche illustrate nelle Note Esplicative (punto 2) contenute nel presente Comunicato Stampa.

6 La Raccolta Diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€4,0 miliardi al 31 dicembre 2017 rispetto ai € 4,6 miliardi a fine 2016), ma al netto delle operazioni di pronti contro termine.

7 Al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

8 Per dettaglio delle componenti non ricorrenti si fa rinvio alle Note Esplicative (punto 11) contenute nel presente Comunicato Stampa. Gli aggregati economici al netto di tali componenti sono definiti con il termine "adjusted".

  • Risultato della gestione operativa € 1.579 milioni in crescita del 60,9% rispetto a € 981 milioni dell'esercizio 2016 (+0,9% "adjusted");
  • Rettifiche nette su crediti pari a € 1.661 milioni in netto calo rispetto a € 2.958 milioni del 2016;
  • Utile netto pari a € 2.616 milioni, che, al netto del badwill pari a € 3.076 milioni e degli impairment degli avviamenti per € 1.018 milioni, ammonta a € 558 milioni e si confronta con la perdita di € 1.614 milioni dell'esercizio 2016 (- € 1.335 al netto dell'impairment degli avviamenti).

Posizione patrimoniale:

  • CET 1 ratio phased in 12,36%
  • CET 1 ratio fully loaded 11,92%;
  • CET 1 ratio fully loaded pro-forma 12,02%

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti pari a € 13,0 miliardi con una contrazione di € 3,2 miliardi rispetto a dicembre 2016 (-19,6%) e di € 1,0 miliardi rispetto al 30 settembre 2017 (-6,8%).

Coverage9:

  • Crediti deteriorati: 48,8% vs 37,5% del 2016 (50,1% e 47,9% rispettivamente includendo gli stralci);
  • Sofferenze: 58,9% vs 45,7% del 2016 (60,5% e 60,0% rispettivamente includendo gli stralci.

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets pari a € 20 miliardi al 2 febbraio 2018 (12% del totale attivo), composti quasi interamente da Titoli dello Stato, che garantiscono ampia flessibilità nella gestione delle fonti di funding.
  • LCR >125% e NSFR >100%10

Prima applicazione del principio contabile IFRS 9

Sulla base delle informazioni disponibili si stima che la prima applicazione del principio contabile IFRS 9 alla data del 1° gennaio 2018 comporterà una riduzione del patrimonio netto contabile pari a complessivi € 1,2 miliardi al lordo degli effetti fiscali derivanti dall'applicazione del nuovo modello di impairment sui crediti e sui titoli di debito11. L'impatto sul Common Equity Tier 1 capital sarà ripartito nell'ambito

9 Per maggiori dettagli sul trattamento degli stralci si rimanda alle Note Esplicative, punto 6, contenute nel presente Comunicato Stampa.

10 NSFR al 30 settembre 2017, ultimo dato disponibile.

11 Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 13 delle note esplicative.

di un orizzonte temporale di 5 anni per effetto dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione della specifica disciplina transitoria12.

Milano, 7 febbraio 2018 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv.to Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato il progetto di bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2017 del Banco BPM.

Nel corso del 2017, primo anno di fusione, Banco BPM ha realizzato una serie di azioni volte alla riorganizzazione del Gruppo, alla focalizzazione sulle attività "core", al rafforzamento patrimoniale e all'accelerazione e all'incremento dell'attività di derisking. Nonostante il numero e il volume delle attività straordinarie messe in atto dal Gruppo, la banca ha registrato una performance operativa eccellente, con il risultato netto di gestione in crescita del 60,9% rispetto al 2016, trainato dall'andamento positivo dei proventi operativi core, in crescita del 4,9% rispetto all'esercizio precedente, e un significativo contenimento dei costi operativi -18,8%; (-3,6% al netto delle componenti non ricorrenti). Tali fattori hanno contribuito al raggiungimento di un utile netto al 31 dicembre 2017 di € 558 milioni (che si riduce a € 13,5 milioni al netto delle componenti non ricorrenti registrate nell'esercizio).

Nel dicembre 2017, in base alle linee previste nel Piano Strategico, è stata finalizzata la cessione ad Anima Holding dell'intera quota di partecipazione nel capitale di Aletti Gestielle SGR, con la realizzazione di una plusvalenza lorda di circa € 700 milioni, mantenendo nello stesso tempo il ruolo di primo azionista attraverso una quota partecipativa di circa il 15%. Nell'anno è proseguito il processo di riassetto del comparto Bancassurance che ha portato allo scioglimento delle due partnership in essere con il Gruppo Unipol ed il Gruppo Aviva con il conseguente esercizio delle put option da parte di Unipolsai sulla partecipazione in Popolare Vita e da parte di Aviva sulla partecipazione in Avipop Assicurazioni. Successivamente Banco BPM e Cattolica Assicurazioni hanno raggiunto un accordo per la cessione di una quota del 65% in Popolare Vita e in Avipop Assicurazioni per un prezzo complessivo di € 853,4 milioni; tale accordo prevede anche l'avvio di una partnership strategica fra Banco BPM e Cattolica della durata di 15 anni.

Le azioni di riorganizzazione del comparto risparmio gestito e di quello di bancassicurazione hanno, da un lato un'importante valenza industriale, con il rafforzamento della presenza in settori ritenuti strategici e, dall'altro, hanno effetti positivi dal punto di vista patrimoniale, con un miglioramento dei ratio patrimoniali, in linea con quanto previsto nel Piano Strategico.

In data odierna è stato inoltre raggiunto l'accordo per la cessione del ramo d'azienda della Banca Depositaria a BNP Paribas Security Service, con una plusvalenza lorda di circa € 200 milioni e dei contratti di gestione delle riserve assicurative ad Anima Holding S.p.A. Le due operazioni hanno un effetto positivo sul CET1 fully phased pro-forma di 53 p.b..

Le azioni di rafforzamento patrimoniale completate consentono al gruppo di disporre di un buffer di capitale molto ampio rispetto ai requisiti richiesti dalle Autorità di Vigilanza permettendo di aumentare le coperture del crediti dubbi in sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e consentendo quindi una significativa accelerazione dell'attività di derisking.

Il nuovo piano di derisking del Gruppo prevede infatti un aumento delle cessioni di crediti in sofferenza per circa € 5 miliardi, entro il 2020, portando pertanto le cessioni complessive a circa € 13 miliardi, rispetto agli € 8 miliardi previsti nel Piano Strategico. Le nuove proiezioni rispetto ai target presentati nel Piano Strategico 2016-2019 vedono un livello dei crediti deteriorati più che dimezzato (-57%) a fine 2020.

A livello volumi, la nuova proiezione porta a una discesa del totale dei crediti dubbi da € 30 miliardi di fine 2016 a circa € 13 miliardi nel 2020. Conseguentemente il gross NPE ratio nel 2020 è atteso

12 La disciplina transitoria è illustrata al paragrafo 14 delle note esplicative.

nell'intorno dell'11,5% rispetto al 24,1% di fine 2016 e l'incidenza delle sofferenze nette sul totale impieghi è attesa in area 2,3% rispetto al 7,1% di fine 2016.

Nonostante l'impatto derivante dalla prima adozione del principio contabile IFRS 9 ed il conseguente nuovo piano di derisking, il Common Equity tier 1 fully phased pro-forma si attesta al 12,02%.

Insieme alle azioni di rafforzamento patrimoniale e di consolidamento delle strategie di derisking, Banco BPM ha messo a regime da gennaio 2018 il nuovo modello di rete commerciale basato sulla centralità del cliente e sul rafforzamento del presidio sul territorio ed ha quasi completato il riassetto delle attività di Private Banking e Corporate & Investment Banking del Gruppo con l'accentramento delle attività di Private Banking in Banca Aletti e quello delle attività Corporate & Investment Banking in Banca Akros.

L'andamento economico della gestione

Il margine di interesse si attesta a € 2.114,0 milioni rispetto ai € 2.107,8 milioni del dato aggregato dell'esercizio 2016 registrando un incremento dello 0,3%. Su basi omogenee, al netto delle componenti non ricorrenti, il margine di interesse evidenzia un calo dell'1%, principalmente imputabile ai minori contributi forniti dal portafoglio titoli conseguente alla valutazione al fair value (nell'ambito della PPA) dei titoli di debito che la ex Banca Popolare di Milano deteneva nel portafoglio delle attività disponibili per la vendita e dal calo dello spread medio da clientela. Tale effetto è parzialmente bilanciato dal minor costo del funding e dalla rilevazione del beneficio riferito alle operazioni di rifinanziamento con BCE. Nel quarto trimestre l'aggregato in esame registra un incremento (+0,7%) grazie alla riduzione del costo del funding a fronte di uno spread da clientela sostanzialmente stabile rispetto quello del secondo trimestre.

Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 166,0 milioni in crescita rispetto ai € 147,9 milioni rilevati nello scorso esercizio (che includevano anche il contributo di Anima Holding per € 12,7 milioni, non più presente tra le società valutate a patrimonio netto dopo la vendita parziale della quota di interessenza nella stessa e la successiva riclassifica nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita ), con una contribuzione del quarto trimestre pari a € 45,2 milioni superiore rispetto a quella dei primi tre trimestri, principalmente per effetto del maggior contributo apportato nell'ultimo trimestre dal credito al consumo.

Le commissioni nette ammontano a € 2.093,0 milioni e sono in crescita del 10,0% rispetto ai € 1.903,4 milioni dello scorso esercizio. La crescita è legata all'ottimo andamento del comparto dei servizi di intermediazione, gestione e consulenza, che salgono di € 244 milioni in valore assoluto rispetto al dato aggregato del 2016 (+27,7%), grazie essenzialmente alla crescita dei prodotti di risparmio ed a quella delle gestioni patrimoniali. La contribuzione del quarto trimestre, pari € 515,9 milioni, risulta in crescita sia rispetto al terzo trimestre (€ 486,3 milioni), sia nel confronto con il quarto trimestre dello scorso esercizio (pari a € 511,5 milioni).

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 99,1 milioni rispetto ai € 139,2 milioni del 2016. Il minor contributo deriva, da un lato, dal minor apporto delle commissioni di istruttoria veloce (CIV), in flessione del 19,6%, e, dall'altro, dalle maggiori rettifiche delle "client relationships", pari a € 24,4 milioni, legate all'iscrizione in data 1 gennaio 2017 di nuovi intangibili correlati alla PPA dell'operazione di aggregazione dell'ex Gruppo BPM.

Il risultato netto finanziario è positivo e pari a € 156,6 milioni rispetto a € 440,1 milioni dello scorso esercizio. La minor contribuzione è riferibile principalmente al ridotto apporto dei proventi generati dalla dismissione di attività finanziarie disponibili per la vendita ed in particolare di titoli di debito, che ha generato utili per € 54,0 milioni (€ 254,1 milioni al 31 dicembre 2016). Al risultato dell'esercizio ha contribuito inoltre l'attività di negoziazione per € 50,4 milioni (€ 119,5 milioni nel 2016) e l'incasso di dividendi su partecipazioni non strategiche, pari a € 30,0 milioni (€ 27,3 milioni nel 2016). La contribuzione del quarto trimestre è pari a € 41,8 milioni, in crescita rispetto ai € 13,3 milioni registrati nel terzo trimestre riferibile principalmente alla dismissione di titoli di debito.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 4.628,7 milioni rispetto a € 4.738,3 milioni del 2016 (-2,3%). I proventi operativi "core" ammontano a € 4.206,9 milioni, in crescita del 4,9% rispetto a € 4.011,2 milioni dello scorso esercizio.

Le spese per il personale, pari a € 1.792,7 milioni, evidenziano un decremento del 20,2% rispetto a € 2.245,5 milioni del dato aggregato dello scorso esercizio, grazie alla riduzione dell'organico (-1.349 risorse rispetto al 31 dicembre 2016). Al netto delle componenti riferite al fondo esuberi la voce è pari a € 1.795,8 milioni rispetto al dato omogeneo del 2016 pari a € 1.878,8 milioni e dunque in calo del 4,4%. Il numero totale dei dipendenti è pari a 23.331 risorse in organico alla data del 31 dicembre 2017 e si confronta con le 23.975 e le 24.680 risorse rispettivamente al 30 settembre 2017 e a fine 2016.

Le altre spese amministrative ammontano a € 989,9 milioni con un decremento del 16,8% rispetto a € 1.190,5 dello scorso esercizio. A livello "adjusted" (tenendo conto dell'impatto positivo, pari a € 27,2 milioni, legato al recupero dell'onere stanziato nel 2016 per la trasformabilità delle DTA per l'esercizio 2015, e degli oneri di integrazione, fusione e riorganizzazione societaria per € 55,2 milioni) la voce presenta un decremento del 2,8%. Considerando anche gli "oneri sistemici" (rappresentati dai contributi ordinari al Single Resolution Fund SRF, dal canone per il mantenimento della deducibilità delle DTA e dai contributi al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per lo schema di garanzia dei depositi) incrementatisi nel corso dell'esercizio di € 13,1 milioni, le altre spese amministrative risultano in calo del 4,7% per effetto degli interventi di efficientamento.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali dell'esercizio ammontano a € 267,3 milioni, in calo del 16,7% rispetto a € 320,9 milioni del 31 dicembre 2016. La voce include rettifiche di valore per deterioramento pari a € 52,5 milioni (€ 107,8 milioni al 31 dicembre 2016). Al netto di tali componenti non ricorrenti, l'aggregato presenta un andamento in linea con quello del precedente esercizio (+0,8%).

Il totale degli oneri operativi ammonta a € 3.049,9 milioni rispetto a € 3.756,9 milioni 2016, con una contrazione del 18,8%. Al netto delle componenti non ricorrenti sopracitate, il totale degli oneri operativi presenta una riduzione del 3,6%.

Le rettifiche nette su crediti verso la clientela sono pari a € 1.661,0 milioni rispetto a € 2.958,2 milioni dello scorso esercizio. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 154 b.p. in forte diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 268 b.p., che risentiva degli impatti conseguenti alle decisioni finalizzate all'innalzamento del livello medio di copertura dei crediti deteriorati. In contrazione anche i flussi netti di ingresso da crediti in bonis a deteriorati (-55%, pari a € 1,1 miliardi circa contro € 2,5 miliardi circa dello scorso esercizio). In particolare nel quarto trimestre le rettifiche sono risultate pari a € 673,1 milioni in sensibile incremento rispetto al dato del trimestre precedente (€ 340,8 milioni); tali rettifiche riflettono la volontà di mantenere elevati livelli di copertura pur a fronte delle cessioni di crediti unsecured (che – per loro natura - presentavano livelli di copertura superiori alla media) oltre che l'effetto one-off dovuto all'introduzione di nuove policy di valutazione dei crediti, non riconducibili alla FTA dell'IFRS9, volte a garantire un approccio sempre più rigoroso ed in linea con i nuovi orientamenti regolatori, nonché finalizzato a favorire l'attività di derisking del Gruppo.

Nel conto economico dell'esercizio sono state inoltre registrate rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività per € 140,2 milioni (€ 112,5 milioni al 31 dicembre 2016), che includono le svalutazioni delle attività finanziarie disponibili per la vendita per € 83,0 milioni (dei quali € 61,0 riferiti alle quote detenute nel Fondo Atlante ed € 15,3 per le altre esposizioni verso le banche venete), nonché gli interventi dello schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per € 56,1 milioni legati al salvataggio di alcune Casse di Risparmio.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri comportano un onere pari a € 13,8 milioni rispetto a € 55,1 milioni dello scorso esercizio, rappresentati prevalentemente da oneri stimati per controversie legali e fiscali.

Nell'esercizio 2017 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni ed investimenti per € 25,7 milioni che comprendono € 11,7 milioni riferiti alla valutazione al fair value delle quote detenute nella partecipazione detenuta in Energreen e € 10,2 milioni per la cessione di immobili di proprietà (al 31 dicembre 2016 vi era stato un utile di € 15,6 milioni).

Nella voce "Utile dei gruppi di attività in via di dismissione" è rilevata la plusvalenza netta di € 673,5 milioni relativa alla cessione di Aletti Gestielle SGR.

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2017 sono positive e pari a € 85,1 milioni (€ +629,7 milioni a fine 2016).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+€ 9,7 milioni), il 2017 si chiude con un utile netto di periodo senza badwill ed impairment degli avviamenti pari a € 557,8 milioni, rispetto alla perdita netta di € 1.334,7 milioni realizzata nello scorso esercizio.

Il badwill emerso a seguito del completamento del processo di PPA accreditato al conto economico è pari ad € 3.076,1 milioni mentre gli impairment effettuati sugli avviamenti e altri intangibles sono risultati pari a € 1.040,9 milioni (€ 1.017,6 milioni al netto dell'effetto fiscale) e portano il risultato economico dell'esercizio a € 2.616,4 milioni (rispetto ad una perdita di € 1.613,7 milioni del 2016).

Escludendo le componenti economiche non ricorrenti, badwill e impairment compresi, il risultato netto "adjusted" è pari a € 13,54 milioni.

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta13 al 31 dicembre 2017 ammonta a € 107,3 miliardi ed evidenzia un decremento del 2,5% rispetto a € 110,0 miliardi del 31 dicembre 2016 e dello 0,1% rispetto al dato al 30 settembre 2017. Nel confronto a/a si registra una crescita molto sostenuta della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+9,2%, passando da € 70,9 a € 77,4 miliardi), più che compensata dalla diminuzione della componente titoli obbligazionari emessi (- 26,4%), che è scesa a € 18,9 miliardi da € 25,7 del 31 dicembre 2016) e di quella relativa ai depositi vincolati, che è scesa a € 3,6 miliardi rispetto a € 4,8 miliardi di fine 2016 (-24,6%). Tale dinamica è in linea con la politica finalizzata alla progressiva riduzione del costo del funding grazie alla riduzione delle forme di raccolta più onerose. La provvista garantita dallo stock di certificates emessi dal Gruppo, che al 31 dicembre 2017 è pari a € 4,0 miliardi, risulta in calo rispetto sia a € 4,6 miliardi di fine esercizio 2016, sia al dato del 30 settembre 2017, pari a € 4,2 miliardi.

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto è pari a € 99,3 miliardi e registra un incremento del 2,2% rispetto a € 97,2 miliardi del 31 dicembre 2016. La crescita è imputabile alla componente della raccolta gestita (+7,5%), pari a € 62,5 miliardi, trainata dal buon andamento di fondi e sicav che nell'esercizio sono cresciuti del 15,1% per un importo complessivo di circa € 5,2 miliardi. La crescita della raccolta gestita è stata solo parzialmente bilanciata dalla diminuzione della raccolta amministrata, che ammonta complessivamente a € 36,8 miliardi, con una contrazione pari a € 2,2 miliardi (-5,7% rispetto a fine 2016).

Le attività finanziarie rappresentate da titoli ammontano a € 32,4 miliardi e sono in calo del 4,2% rispetto a € 33,8 miliardi del 31 dicembre 2016 e del 10,2% rispetto a € 36,1 miliardi del 30 settembre

13 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

  1. Tale dinamica è la risultante, da un lato, della crescita delle attività detenute fino a scadenza, che passano da € 8,4 miliardi di fine 2016 a € 11,6 miliardi del 31 dicembre 2017, e, dall'altro, della contrazione del comparto delle attività finanziarie disponibili per la vendita che evidenzia una riduzione di € 4,3 miliardi nel confronto con l'esercizio precedente. La composizione del portafoglio al 31 dicembre 2017 è rappresentata da titoli di debito per € 30,2 miliardi, da titoli di capitale per € 1,7 miliardi ed infine da quote di OICR per € 0,5 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 25,2 miliardi (in calo di € 3,4 miliardi rispetto al dato di € 28,6 miliardi al 30 settembre 2017) di cui € 20,7 miliardi (€ 24,7 miliardi al 30 settembre 2017) riferiti a titoli di Stato italiani, che rappresentano l'82,1% del totale (86,1% al 30 settembre 2017).

Gli impieghi netti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2017 a € 108,2 miliardi, in calo del 2,1% rispetto a € 110,6 miliardi di inizio anno. La contrazione è imputabile prevalentemente alla forte diminuzione dei crediti deteriorati netti, scesi nel corso dell'esercizio di circa € 3,2 miliardi, mentre i crediti in bonis registrano complessivamente una crescita di € 0,8 miliardi; escludendo la componente relativa alle operazioni di pronti contro termine e quella della divisione Leasing, l'incremento del portafoglio in bonis è pari a € 1,3 miliardi. Anche nel confronto con i dati al 30 settembre 2017 il trend dei crediti deteriorati evidenzia una contrazione pari a circa € 1 miliardo.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2017 a € 13,0 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 3,2 miliardi (-19,6%) rispetto a fine 2016 e di € 1,0 miliardi (-6,8%) rispetto allo scorso 30 settembre 2017. La riduzione dell'aggregato deriva dal calo dei flussi netti di deteriorati (pari a € 1,1 miliardi dell'esercizio in calo del 55,3% rispetto a € 2,5 miliardi dello scorso esercizio, dal work-out interno, dalle operazioni di cessione effettuate nel periodo nonché dalle rettifiche su crediti apportate sia con il processo di determinazione del fair value dei crediti deteriorati dell'ex Gruppo BPM nell'ambito della PPA sia con l'introduzione delle nuove policy di valutazione sopra ricordate. L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 6,5 miliardi in calo del 17,1% a/a (-5,9% sul 30 settembre 2017);
  • Inadempienze probabili nette pari a € 6,5 miliardi in calo del 21,7% a/a (-7,0% rispetto al 30 settembre 2017);
  • Esposizioni scadute nette pari a € 0,1 miliardi in diminuzione del 35,6% a/a (-46,3% rispetto al 30 settembre 2017).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 48,8% (che sale al 50,1% includendo gli stralci), in crescita rispetto al 37,5% (47,9% includendo gli stralci) del 31 dicembre 2016 ed in linea con il 49,1% del 30 settembre 2017.

In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2017 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 58,9%, che sale a 60,5% includendo gli stralci (60,0% al 31 dicembre 2016);
  • Inadempienze probabili 32,4% (27,2% al 31 dicembre 2016);
  • Esposizioni scadute 15,7% (18,2% al 31 dicembre 2016).

I ratio patrimoniali del Gruppo14

14 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per la cui concessione è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione.

Il Banco BPM ha già anticipato alla Banca Centrale Europea l'intenzione di richiedere l'inclusione dell'utile netto del 2017 nell'ambito del capitale primario di classe 1 e provvederà all'inoltro dell'istanza formale alla stessa Banca Centrale Europea. Nelle more del procedimento autorizzativo, i ratio patrimoniali indicati nel presente comunicato sono stati calcolati includendo nel CET 1 l'intero importo dell'utile netto del 2017.

Grazie alle operazioni di capital management poste in essere, al 31 dicembre 2017 i Fondi Propri del Gruppo raggiungono € 11.544 milioni, in crescita rispetto a € 10.649 milioni del 30 settembre.

Il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 12,36% rispetto all'11,01% del 30 settembre 2017 (11,94% il dato pro-forma al riferito al 1° gennaio 2017). L'incremento registrato nel trimestre è dovuto al positivo risultato economico registrato nel trimestre come conseguenza del perfezionamento della cessione della totalità del capitale della controllata Aletti Gestielle SGR e della firma del contratto di cessione a Cattolica Assicurazioni del 65% del capitale delle collegate Popolare Vita e Avipop Assicurazioni. Ancorché la cessione a Cattolica sia destinata a perfezionarsi nel 2018, l'identificazione del nuovo partner assicurativo ha consentito di eliminare fin dal 31 dicembre 2017 il temporaneo incremento degli elementi da dedurre che era stato registrato a partire dal 30 giugno 2017 per effetto dell'esercizio da parte dei precedenti partner assicurativi delle opzioni di cessione delle quote partecipative detenute nelle due predette compagnie assicurative.

Il Tier 1 ratio è pari al 12,66% rispetto all'11,24% del 30 settembre 2017, mentre il Total Capital ratio è pari al 15,21% rispetto al 13,86% del 30 settembre 2017.

Gli ulteriori benefici attesi dall'estensione dei modelli AIRB al perimetro dell'ex Gruppo BPM, dal completamento del progetto di riassetto del bancassurance e dalle ulteriori azioni di capital management in corso di realizzazione permetteranno al Gruppo di assorbire gli impatti che si prevede deriveranno dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili tale impatto è stimato pari a – 175 bps che deriva principalmente dall'incremento di € 5 miliardi del piano di riduzione dei crediti rispetto agli obiettivi già previsti dall'attuale piano industriale. Il CET1 fully phased è previsto rimanga al di sopra del livello obiettivo del 12%.

La banca ha comunque esercitato l'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona ("phase in") nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS915.

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Nel contesto di uno scenario macroeconomico mondiale favorevole, l'economia italiana dovrebbe consolidare la propria tendenza espansiva, con un'accelerazione della spesa per investimenti e consumi trainati dalle recenti dinamiche occupazionali.

Tale dinamica dovrebbe sostenere l'espansione del credito al settore privato e i finanziamenti alle imprese, soprattutto manifatturiere, consentendo anche un complessivo miglioramento della qualità del credito.

Il Gruppo, avendo già completato un numero rilevante di progetti del Piano Strategico 2016-2019, tra cui la messa a regime dell'unità organizzativa dedicata alla gestione dei non performing loans, l'integrazione informatica, la definizione degli assetti delle partnership nell'asset management e nel bancassurance, la riorganizzazione della rete commerciale, focalizzerà la propria attenzione sulla razionalizzazione delle attività di private e investment banking, sul progetto di digital transformation e accelererà l'azione di complessivo derisking, facendo leva sugli ottimi risultati sinora conseguiti e sulla solida posizione di capitale.

La gestione ordinaria resterà improntata al recupero di redditività, che trarrà vantaggio dagli effetti sinergici derivanti dalla fusione.

L'andamento dei proventi, pur permanendo pressioni competitive sulla marginalità, potrà beneficiare di un ulteriore contenimento del costo medio della raccolta, grazie ai residui margini di ottimizzazione del suo mix, dello sviluppo degli impieghi e delle tendenze che caratterizzano l'aggregato delle commissioni, in particolare quelle derivanti da servizi di gestione, intermediazione e consulenza.

15 La disciplina transitoria citata è illustrata al paragrafo 14 delle note esplicative.

Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, la realizzazione di specifiche azioni volte all'ottimizzazione della spesa e la razionalizzazione delle funzioni organizzative, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione.

I livelli di copertura dei crediti deteriorati si manterranno elevati e la riduzione degli stock proseguirà sia attraverso il workout interno che, come detto, imprimendo un'accelerazione al complessivo piano di derisking.

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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La Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2017 sarà messa a disposizione del pubblico, nei termini di legge, presso la sede sociale e presso Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet www.bancobpm.it e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato

I risultati al 31 dicembre 2017 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 7 febbraio 2018 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

Note esplicative

I commenti contenuti nel presente comunicato stampa, relativi all'andamento dei principali aggregati patrimoniali ed economici, fanno riferimento ai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico consolidati riclassificati, così come riportati in allegato.

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili e dell'informazione sui risultati dell'esercizio contenuta nel presente comunicato stampa.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

I prospetti di stato patrimoniale e di conto economico, redatti su base riclassificata, sono costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, seguendo i criteri di aggregazione e di riclassificazione illustrati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 di Banco BPM, che risultano in linea con quelli applicati per il bilancio al 31 dicembre 2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare, considerato, ai sensi del principio contabile IFRS 3 e ai soli fini contabili, quale soggetto aggregante. Al riguardo si precisa che, al fine di fornire una immediata evidenza degli effetti dell'aggregazione aziendale, nello schema del conto economico riclassificato è stata introdotta una voce ad hoc intitolata "Differenza di fusione (Badwill)" come meglio specificato nel successivo punto 4.

Si precisa inoltre che, per effetto del perfezionamento dell'operazione di cessione della controllata Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding, avvenuto in data 28 dicembre 2017, nella situazione contabile al 31 dicembre 2017, il contributo della partecipata si riferisce all'apporto al conto economico consolidato fino al momento della cessione, esposto nella voce "Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte" sia per il 2017 sia per l'esercizio precedente posto a confronto, che è stato conseguentemente rideterminato rispetto a quanto originariamente pubblicato. Nella suddetta voce è registrato anche la plusvalenza realizzata dalla vendita della partecipazione.

A partire dallo schema del conto economico riclassificato in precedenza illustrato, è stato redatto un ulteriore schema di conto economico, in cui i costi ed i ricavi riferiti alla contribuzione consolidata della controllata Aletti Gestielle SGR sono oggetto di esposizione linea per linea, lasciando nella voce "Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte" solo la quota riferita alla plusvalenza da cessione. Al fine di garantire la continuità con i commenti pubblicati relativi al primo semestre ed al primo e terzo trimestre 2017, gli aggregati evidenziati in quest'ultimo schema sono stati assunti come riferimento per il commento sull'evoluzione gestionale sviluppato nel presente Comunicato Stampa.

In allegato al presente documento si forniscono gli schemi del conto economico riclassificato nella doppia formulazione espositiva del contributo di Aletti Gestielle SGR, ossia in forma sintetica e linea per linea. Analogamente è fornita la doppia vista anche con riferimento all'evoluzione trimestrale del risultato economico in corso di formazione nell'esercizio.

I principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi, sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall' International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell' International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 dicembre 2017, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio al 31 dicembre 2017.

In considerazione della situazione di incertezza che caratterizza il contesto di riferimento, non si può escludere che le stime ed assunzioni, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2017 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

2. Modalità di costruzione dei principali aggregati patrimoniali ed economici comparativi

Come noto, in data 1° gennaio 2017 si è perfezionata la fusione propria tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., che ha dato origine a una nuova società bancaria denominata Banco BPM S.p.A.

Ai fini del presente Comunicato Stampa, con l'obiettivo di consentire un'adeguata informativa sull'evoluzione della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo sono stati predisposti gli schemi di bilancio comparativi riclassificati, su base aggregata, relativi al 31 dicembre 2016 per lo stato patrimoniale e all'esercizio 2016 per il conto economico. Nel dettaglio tali schemi sono stati ottenuti mediante aggregazione dei dati risultanti dai bilanci consolidati al 31 dicembre 2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM ed apportando le seguenti rettifiche:

  • elisione dei principali rapporti patrimoniali ed economici infragruppo;
  • adeguamento della valutazione in base al metodo del patrimonio netto degli investimenti detenuti nelle partecipazioni di collegamento in Alba Leasing e Factorit, per la quota di possesso che, anteriormente all'operazione di fusione, risultava classificata nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", dell'ex Gruppo BPM, per Alba Leasing, e dell'ex Gruppo Banco Popolare, per Factorit;
  • eliminazione dell'investimento detenuto dall'ex Gruppo BPM in Release S.p.A. nel comparto delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", in contropartita della riduzione del "Patrimonio di pertinenza dei terzi", in quanto società controllata dall'ex Gruppo Banco Popolare ed oggetto di consolidamento integrale;
  • riesposizione in una specifica riserva patrimoniale, anziché nel conto economico, degli effetti correlati alla variazione del merito creditizio delle proprie passività in fair value option. Nel conto economico riclassificato dell'esercizio 2016 tali effetti risultavano peraltro già esposti in una voce ad hoc, in quanto ritenuti non rilevanti per un corretto apprezzamento dell'andamento di gestione. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al successivo punto 3.

3. Nuova modalità di rappresentazione degli effetti correlati alla variazione del merito creditizio delle passività in fair value option - Applicazione anticipata delle regole previste dal nuovo principio IFRS 9

Con Regolamento UE n. 2067 del 22 novembre 2016 è stato omologato il principio contabile IFRS 9, applicabile in via obbligatoria a partire dal 1 gennaio 2018. Il citato principio consente di applicare anticipatamente rispetto al 1 gennaio 2018 le sole disposizioni riguardanti la modalità di rappresentazione delle variazioni del proprio merito creditizio ("own credit risk") per le passività finanziarie designate al fair value (cosiddetta "Fair Value Option - FVO"), senza applicare anticipatamente le altri parti del principio. Al riguardo si segnala che, a decorrere dal bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2017, il Gruppo Banco BPM ha assunto la decisione di avvalersi di tale facoltà. Nel dettaglio, in base alle disposizioni del nuovo principio, gli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio sono riconosciuti in una specifica riserva di patrimonio netto, anziché nel conto economico, anche qualora la passività dovesse risultare scaduta o estinta.

Al 31 dicembre 2017 gli effetti correlati alla variazione del merito creditizio delle passività in fair value option, al netto della relatività fiscalità, sono negativi per € 14,0 milioni. Al fine di garantire un confronto omogeneo, i saldi comparativi dei prospetti contabili riclassificati sono stati oggetto di riesposizione; nel dettaglio, l'impatto conseguente alla variazione del merito creditizio riferito all'esercizio 2016, positivo e pari a € 4,2 milioni, è stato esposto in contropartita della voce "Capitale e riserve" dello schema di stato patrimoniale riclassificato.

4. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano

Sulla base di alcuni parametri dimensionali e qualitativi previsti dal principio contabile IFRS 3, che disciplina le aggregazioni aziendali, l'operazione di fusione propria tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. si configura, ai soli fini contabili, come un'acquisizione di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. da parte di Banco Popolare Soc. Coop., da rilevare secondo il metodo dell'acquisto.

In base a tale metodo, alla data dell'acquisizione (1 gennaio 2017), l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (cosiddetta PPA "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite ed alle passività assunte, entrambe misurate ai relativi fair value, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. L'eventuale eccedenza del costo dell'aggregazione non allocato deve essere iscritto come avviamento (goodwill); diversamente la differenza negativa, derivante dalla contabilizzazione dell'aggregazione a prezzi favorevoli, è rilevata nel conto economico come avviamento negativo (badwill).

Con riferimento all'operazione di fusione in oggetto, il costo dell'aggregazione ammonta a € 1.548,2 milioni corrispondente alla valorizzazione delle azioni emesse da Banco BPM S.p.A. e assegnate in cambio delle azioni ex BPM (n. 687.482.024), sulla base del fair value individuato nella quotazione di apertura del 2 gennaio 2017 (Euro 2,252 per azione), corrispondente alla prima quotazione disponibile da quando si sono prodotti gli effetti giuridici dell'operazione.

In base al descritto processo di allocazione, la misurazione al fair value delle attività nette acquisite ha comportato un maggior valore pari a € 259,9 milioni al netto dei correlati effetti fiscali (€ 405,5 milioni al lordo della fiscalità) rispetto al patrimonio netto contabile dell'ex Gruppo BPM che ammontava a € 4.364,4 milioni. Il fair value delle attività nette acquisite relative all'ex Gruppo BPM ammonta quindi a € 4.624,3 milioni. Di seguito si illustrano agli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite rispetto ai relativi valori di carico nel bilancio dell'ex Gruppo BPM:

  • minor valore dei crediti per € 482,5 milioni derivante dall'effetto congiunto tra il maggior valore delle esposizioni in bonis (€ 363,0 milioni) ed il minor fair value attribuito alle esposizioni deteriorate (€ 364,3 milioni per le inadempienze probabili e € 481,2 milioni per le sofferenze);
  • rivalutazione delle attività materiali rappresentati dagli immobili, per € 311,1 milioni;
  • iscrizione di nuove attività immateriali rappresentate da marchi (€ 282,1 milioni) e client relationship (€ 299,3 milioni); • adeguamento al minor fair value delle partecipazioni in società collegate rispetto al valore di carico, determinato in base al metodo del patrimonio netto (€ 31,8 milioni);
  • adeguamento al fair value di talune attività e passività finanziarie, per un valore netto complessivo positivo per € 31,2 milioni;
  • incremento del fondo per rischi ed oneri per € 4,0 milioni;
  • passività nette correlate agli effetti fiscali delle poste in precedenza elencate pari a € 145,6 milioni.

A conclusione del processo indicato, la differenza tra il costo dell'aggregazione (€ 1.548,2 milioni) ed il fair value delle attività nette acquisite (€ 4.624,3 milioni), negativa per € 3.076,1 milioni, è stata imputata nel conto economico come utile da "bargain purchase" ed esposta in una voce separata del conto economico riclassificato dell'esercizio 2017. Ai fini dell'allocazione del prezzo di acquisizione, il processo di PPA è stato approvato in via definitiva dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nella seduta tenutasi in data 8 giugno 2017.

A seguito degli adeguamenti di valore delle attività nette identificabili rilevati nel bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM alla data del 1 gennaio 2017, in precedenza illustrati, l'effetto complessivo sull'utile netto consolidato dell'esercizio 2017, derivante dal "reversal" dei citati adeguamenti di valore, è risultato positivo per € 129,3 milioni, come di seguito dettagliato per singola voce di conto economico riclassificato:

  • margine di Interesse: l'impatto complessivo sul risultato dell'esercizio è positivo per € 31,2 milioni, derivante dall'effetto congiunto dei crediti in bonis, (negativo per € 107,1 milioni) e dei crediti classificati fra le inadempienze probabili (positivo per € 138,3 milioni), riconducibile rispettivamente ai maggiori e minori valori riconosciuti in sede di PPA;
  • altri proventi operativi: l'impatto dell'esercizio è negativo e pari a € 26,4 imputabile al processo di ammortamento delle attività immateriali iscritte (client relationships) aventi vita utile definita;
  • rettifiche di valore su attività materiali: l'impatto per l'esercizio 2017 è negativo e pari a € 8,9 milioni ed è relativo alla quota di ammortamento dei maggiori valori iscritti sugli immobili;
  • rettifiche di valore su crediti: le minori rettifiche nette dell'esercizio, pari a € +197,2 milioni, sono riconducibili ai "reversal" dei minori valori riconosciuti in sede di PPA;
  • imposte sul reddito dell'esercizio: l'onere complessivo correlato alla fiscalità delle rettifiche sopra indicate è pari a € 63,9 milioni.

Al fine di apprezzare il contributo ai risultati dell'esercizio derivanti dagli effetti della PPA si fornisce, in allegato, l'evoluzione trimestrale della PPA relativa all'esercizio 2017 (comprensiva degli effetti, ormai residuali, delle aggregazioni aziendali illustrate nel successivo punto 5.)

5. Impatti sul conto economico derivanti dalla PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare Italiana e dell' ex Gruppo Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione della differenza di fusione, avvenuta nell'esercizio 2007, con il Gruppo Banca Popolare Italiana e del prezzo pagato nell'esercizio 2009 per l'acquisizione di Banca Italease. Al riguardo si evidenzia che gli impatti economici in esame si sono progressivamente ridotti e alcuni di essi non sono più significativi. Gli unici impatti economici residui degni di essere menzionati derivano dalle quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita iscritte a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana, pari a € 20 milioni al 31 dicembre 2017, che risultano oggetto di addebito nell'ambito della voce del conto economico riclassificato "Altri proventi netti di gestione". Tenuto conto degli ulteriori "reversal" degli adeguamenti emersi in sede di PPA dell'operazione di aggregazione in esame e dei connessi effetti fiscali, l'effetto complessivo sul risultato netto consolidato dell'esercizio 2017 è negativo per € 17,3 milioni.

6. Modalità di esposizione delle rettifiche di valore sulle esposizione creditizie assoggettate a procedura concorsuale

Con riferimento alla contabilizzazione delle rettifiche di valore sui crediti deteriorati, nelle politiche contabili al 31 dicembre 2016 l'ex Gruppo Banco Popolare aveva fornito informativa in merito al trattamento contabile seguito per i crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali (ad esempio, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi). In relazione a queste ultime esposizioni, le rettifiche di valore erano rilevate in base alla tecnica contabile dello stralcio (cosiddetto "write off"), ossia procedendo a cancellare la quota parte ritenuta prevedibilmente non recuperabile. Era stata inoltre fornita precisazione del fatto che la prassi della cancellazione dei crediti doveva intendersi come esatta alternativa rispetto al mantenimento del credito in bilancio con l'iscrizione di un coerente fondo rettificativo; in altri termini, la prassi dello stralcio non era intesa in alcun modo ad esprimere un giudizio di diversa probabilità di recupero rispetto a quella di un credito oggetto di svalutazione mediante un fondo.

La prassi di stralcio dei crediti in sofferenza originava dall'esigenza di garantire un immediato riscontro contabile delle perdite relative ai crediti assoggettati a procedura concorsuale, in ragione del diverso trattamento fiscale delle perdite su crediti rispetto alle svalutazioni dei crediti previsto dalla normativa in essere antecedentemente all'entrata in vigore della Legge 6 agosto 2015, n. 132.

Su questo tema, la ex BPM adottava una prassi contabile differente.

In relazione all'esigenza di armonizzare le politiche contabili dei due gruppi partecipanti alla fusione, è stata adottata per il Banco BPM una rappresentazione contabile dei crediti in sofferenza lordi che evidenzia gli stessi includendo le cancellazioni rilevate in passato dal Banco Popolare ed espone, per coerenza, un maggiore ammontare di fondi rettificativi di pari importo. Tale decisione non ha comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM, in quanto la scelta tra la cancellazione della quota parte del credito giudicata prevedibilmente non recuperabile ed il mantenimento del medesimo credito in bilancio, fronteggiato da un fondo rettificativo di ammontare pari alla quota prevedibilmente non recuperabile, è assolutamente neutrale.

Al 31 dicembre 2017 i crediti in sofferenza nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali ancora in essere non oggetto di inclusione nell'esposizione lorda delle sofferenze e nei relativi fondi rettificativi ammonta a € 645,6 milioni (€ 896,1 milioni al 30 settembre 2017). Tale informazione viene fornita unicamente al fine di determinare il livello di copertura dei crediti in sofferenza e dei deteriorati in modo coerente e, quindi, confrontabile con le informative fornite in passato dalle banche partecipanti alla fusione.

7. Evoluzioni normative in materia di attività fiscali anticipate relative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente. L'esercizio di tale opzione è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio di riferimento e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio di riferimento, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta. I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

Al riguardo si precisa che per l'esercizio 2016 i due gruppi partecipanti alla fusione avevano esercitato l'opzione mediante il versamento del canone, effettuato entro il 31 luglio 2016, dell'onere riferito all'esercizio 2015, per un ammontare complessivo pari a € 27,2 milioni, interamente addebitato nel secondo trimestre del 2016.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è ora stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030. In virtù delle nuove disposizioni normative, nel corso del primo trimestre 2017 è stato registrato nella voce "Altre spese amministrative" il provento non ricorrente conseguente allo storno del canone "straordinario" di competenza del 2015 e rilevato nel bilancio 2016 (€ 27,2 milioni).

La voce "Altre spese amministrative" accoglie altresì il canone stimato di competenza del 2017, pari a € 26,7 milioni.

8. Operazioni TLTRO II – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Al 31 dicembre 2017 le operazioni di raccolta da BCE, interamente costituite dai finanziamenti TLTRO II, ammontano a € 21,4 miliardi in linea capitale , di cui € 15 miliardi relativi alla capogruppo Banco BPM e € 6.4 miliardi alla controllata BPM.

Per ciascuna operazione TLTRO II, avente scadenza fissa di quatto anni dal momento dell'erogazione (avvenuta in base a quattro aste trimestrali a partire da giugno 2016), il tasso di riferimento è quello applicato alle operazioni di rifinanziamento principale alla data di ciascuna aggiudicazione, pari allo zero. E' tuttavia prevista la possibilità di beneficiare del più favorevole tasso di interesse sui depositi presso la BCE, nella misura massima dello 0,4%, qualora, nel periodo dal 1 febbraio 2016 al 31 gennaio 2018, i prestiti netti idonei dovessero superare di almeno il 2,5% un determinato livello benchmark.

Al 31 dicembre 2017, tenuto conto, sulla base dei dati provvisori, del prevedibile raggiungimento da parte sia di Banco BPM sia di BPM del target fissato al 31 gennaio 2018, si è proceduto ad accertare gli interessi del finanziamento prendendo come riferimento il tasso di interesse negativo dello 0,4%, in base al criterio del costo ammortizzato previsto dal principio contabile IAS 39, ritenuto applicabile per l'operazione della specie. Al riguardo si precisa che gli interessi così accertati nel corso del 2017 ammontano complessivamente a € 115,5 milioni (€ 21,9 milioni nel quarto trimestre) e si riferiscono per € 31,7 milioni a competenze non ricorrenti in quanto riferite al secondo semestre del 2016, ma non rilevate nel bilancio 2016 non essendoci alla data di redazione di tale bilancio elementi chiari e sostenibili per supportare la probabilità di conseguimento del beneficio potenziale.

9. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione, al sistema di garanzia dei depositi e all'adesione dello Schema Volontario del FITD

Nel mese di aprile 2017, Banca d'Italia ha comunicato alle banche del Gruppo l'ammontare dei contributi ordinari da versare al Fondo di Risoluzione Unico per l'esercizio 2017, complessivamente pari a € 62,4 milioni (€ 58,7 milioni sono i contributi ordinari di competenza dell'esercizio 2016). Detto onere è stato interamente addebitato nel conto economico del primo trimestre alla voce "altre spese amministrative". Al riguardo si precisa che il 2017, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di versare il contributo mediante impegni irrevocabili al pagamento, fissati nella misura massima del 15% (cosiddetti "irrevocabile payment commitments – IPC").

Per quanto riguarda il sistema di garanzia dei depositi, l'onere contributivo che il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) ha determinato a carico dell'esercizio 2017 ammonta a € 44,5 milioni (€ 34,6 milioni era l'onere contributivo di competenza dell'esercizio 2016) ed è stato interamente addebitato nella voce "altre spese amministrative" nel corso del terzo trimestre, ritenuto essere il periodo in cui sorge l'obbligazione al pagamento della contribuzione.

Per quanto riguarda lo Schema Volontario, Le banche del Gruppo Banco BPM (Banco BPM, BPM, Banca Aletti, Banca Akros) hanno aderito allo Schema Volontario del FITD, istituito nel mese di novembre 2015, con l'obiettivo di realizzare interventi a sostegno delle banche ad esso aderenti che siano in amministrazione straordinaria o in stato di dissesto o a rischio di dissesto. Sulla base delle comunicazioni pervenute dallo Schema Volontario, in data 21 dicembre 2017 si è definitivamente perfezionato l'intervento di sostegno nei confronti delle tre banche Caricesena, Carim e Carismi, che sono state acquisite da Crédit Agricole Cariparma. Nel dettaglio, l'intervento si è perfezionato nei seguenti termini: i) ricapitalizzazione delle tre banche da parte dello Schema Volontario, per un ammontare totale pari a € 464 milioni (che si vanno ad aggiungere al versamento effettuato nel 2016 a favore di Caricesena per € 280 milioni), ii); sottoscrizione di € 12 milioni di titoli mezzanine e € 158 milioni di titoli junior della cartolarizzazione di un portafoglio di crediti composto da sofferenze ed inadempienze probabili delle tre banche.

L'intervento complessivo realizzato dallo Schema Volontario nel corso del 2017 ammonta quindi a € 634 milioni ed è stato finanziato per 510 milioni attraverso le risorse richiamate dalle banche aderenti il 20 settembre e il 7 dicembre 2017 e per € 130 milioni dal ricavato della cessione delle tre banche a Crédit Agricole Cariparma, importo che è stato impiegato dallo stesso Schema Volontario per finanziare l'operazione complessiva. L'eccedenza di risorse richiamate dalle banche aderenti (€ 510 milioni rispetto ai necessari € 504 milioni) è imputabile al minor versamento a favore di Caricesena a seguito di minori rettifiche patrimoniali apportate nella fase di "closing" rispetto a quanto inizialmente previsto. Tenuto conto della partecipazione del Gruppo Banco BPM allo Schema Volontario, alle rispettive date di richiamo, il contributo complessivamente versato nell'esercizio 2017 ammonta a € 42,2 milioni (€ 64,3 milioni comprendendo i versamenti effettuati dai due gruppi partecipanti alla fusione nel 2016). Relativamente agli effetti sul Conto Economico del 2017 si precisa che:

  • la quota parte dell'investimento a sostegno delle ricapitalizzazione delle tre banche è stata interamente addebitata nel conto economico nella voce di conto economico "100. Utile (perdita) da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita", in quanto la cessione delle tre banche a Crédit Agricole Cariparma ha reso di fatto non recuperabile l'investimento. Detto onere ammonta a € 44,3 milioni ed è pari alla quota di versamento del Gruppo Banco BPM per la ricapitalizzazione delle tre banche (€ 49,7 milioni) al netto delle rettifiche da impairment rilevate nel 2016 dalle banche partecipanti alla fusione (€ 5,4 milioni); - la quota parte dell'investimento nei titoli junior della cartolarizzazione, pari a € 13,1 milioni, è stato oggetto di svalutazione per € 11,8 milioni. Ai fini di tale valutazione si è preso come riferimento le valutazioni al fair value condotte da PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A, advisor incaricato dallo Schema Volontario per la valutazione

dei titoli mezzanine e senior, e rese note dallo Schema Volontario nella propria comunicazione del 19 gennaio 2018. Ai fini del Conto Economico riclassificato, l'onere complessivo dell'esercizio (pari a € 56,1 milioni) è stato ricompreso nella voce "Rettifiche nette su crediti verso banche e altre operazioni"

Tenuto conto di quanto in precedenza illustrato, al 31 dicembre 2017 l'investimento residuo del Gruppo nello Schema Volontario, contabilizzato nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" ammonta quindi a € 2,3 milioni.

10. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Al 1° gennaio 2017, il perimetro di consolidamento del Gruppo Banco BPM, rappresentato dalle società controllate e sottoposte ad influenza notevole, è risultato sostanzialmente pari alla somma degli investimenti partecipativi di controllo e di collegamento detenuti dai due gruppi partecipanti alla fusione. Nel dettaglio, per le partecipazioni di controllo si segnala l'incremento della quota di controllo nella società Release S.p.A.: l'investimento detenuto dall'ex Gruppo BPM, pari al 2,92% e classificato nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", è stato portato ad incremento della quota partecipativa dell'80% detenuta dall'ex Gruppo Banco Popolare.

Per le partecipazioni di collegamento si segnala l'incremento di talune quote partecipative a seguito della riclassifica dell'investimento in precedenza classificato nel comparto delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita":

  • Alba Leasing (detenuta dal Gruppo Banco BPM per il 39,189%): l'investimento detenuto dall'ex Gruppo BPM (9,039% del capitale sociale) è stato portato ad incremento della quota detenuta dall'ex Gruppo Banco (30,15% del capitale sociale), classificata tra gli investimenti partecipativi;
  • Factorit (detenuta dal Gruppo Banco BPM per il 39,5%): la quota classificata dall'ex Gruppo Banco Popolare (9,5% del capitale sociale) è stata classificata tra le partecipazioni sottoposte ad influenza notevole, ad incremento della quota già detenuta dall'ex Gruppo BPM tra le partecipazioni (30% del capitale sociale).

Nel corso dell'esercizio, a seguito del completamento delle procedure di liquidazione e della conseguente cancellazione dal competente registro delle imprese, le società controllate Bipitalia Residential e BPV Mortgages escono dal perimetro di consolidamento integrale con decorrenza primo trimestre.

Inoltre, per effetto del perfezionamento per effetto del perfezionamento di distinte operazioni di fusione infragruppo, escono dal perimetro di consolidamento integrale le controllate Italease Gestione Beni, Sviluppo Comparto 2, TT Toscana Tissue, Essegibi Promozioni Immobiliari, Nadir Immobiliare (incorporate in Bipielle Real Estate) e HCS (incorporata in Terme Ioniche).

Si rileva inoltre che, a seguito della sottoscrizione dell'accordo di datio in solutum tra il Banco BPM e il gruppo Zunino, nel mese di luglio sono state attribuite al Banco BPM alcune attività finanziarie, tra le quali il 100% delle quote della società Agriurbe S.r.l. in liquidazione, società che a sua volta partecipa al 100% la società agricola Sagim S.r.l. Entrambe le società sono state inserite nell'area di consolidamento integrale.

Analogamente viene ricompresa nel perimetro delle società consolidate integralmente la partecipata Terme Ioniche Società Agricola, costituita nel mese di dicembre a seguito dell'operazione di scissione del ramo agricolo della società Terme Ioniche.

Infine, nel mese di dicembre si è perfezionata la cessione dell'intera quota di partecipazione detenuta nella controllata Aletti Gestielle SGR.

Per quanto concerne invece il comparto delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto, si rileva l'uscita delle collegate Energreen S.A. e Soc. Coop. Luigi Luzzatti, in quanto, a seguito dei fatti intervenuti nel corso dell'esercizio, sono venuti meno i requisiti e le condizioni per l'esercizio dell'influenza dominante da parte della Capogruppo, ed è stato conseguentemente disposto il trasferimento delle quote di partecipazione tra le attività finanziarie destinate alla vendita sulla base del fair value determinato alla data di trasferimento.

Per quanto concerne invece il comparto delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto, si segnala l'uscita di Energreen S.A. dal perimetro di consolidamento delle società collegate; le analisi sui fatti intervenuti nel corso dell'esercizio hanno portato ad escludere la fattispecie dell'influenza notevole sulla società in oggetto. La partecipazione è stata pertanto riclassificata nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita"; la differenza tra il fair value di nuova iscrizione ed il precedente valore di carico, positiva per € 11,7 milioni, è stata accreditata nel conto economico consolidato del primo trimestre 2017, in corrispondenza della voce "utili e perdite da cessione di partecipazioni e investimenti".

Anche la partecipazione detenuta nella società collegata Soc. Coop. Luigi Luzzatti è stata oggetto di trasferimento tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita", senza impatti significativi sul conto economico dell'esercizio.

Da ultimo, si deve precisare che il riassetto del settore Bancassurance, conseguente alla disdetta degli accordi distributivi con il Gruppo Unipol per il ramo vita e con il Gruppo Aviva per il ramo danni e al successivo accordo siglato con Cattolica Assicurazioni, non ha comportato alcuna modifica dell'area di consolidamento al 31 dicembre 2017 per le interessenze detenute rispettivamente in Popolare Vita e Avipop Assicurazioni, sulle quali al 31 dicembre 2017 il Gruppo continua a mantenere una situazione di influenza notevole. Si segnala tuttavia che, a seguito dell'accordo siglato con Cattolica Assicurazioni che prevede l'acquisizione da parte di quest'ultima del 65% delle interessenze complessivamente detenute dal Gruppo in Avipop Assicurazioni e in Popolare Vita, una quota corrispondente al 15% del capitale delle due compagnie è stata iscritta tra le "Attività in via dismissione" per un ammontare pari a 78,8 milioni.

11. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico aggregato del Gruppo Banco BPM

In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 nel commento sull'andamento economico della gestione sono illustrati gli impatti delle principali componenti non ricorrenti come di seguito riepilogati:

  • la voce "margine di interesse" include gli interessi attivi sul finanziamento TLTRO II relativi all'esercizio 2016 per un importo complessivo pari a € 31,7 milioni, lordo degli effetti fiscali (per ulteriori dettagli si fa rinvio al precedente punto 8); in tale voce è inoltre incluso l'impatto negativo relativo agli interessi passivi, pari a € 4,1 milioni, pagati sulla transazione per la chiusura di un contenzioso fiscale pregresso;
  • la voce "risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto" include la quota di spettanza del risultato negativo di SelmaBipiemme Leasing del secondo trimestre 2017, pari a € 10,5 milioni pressoché interamente attribuibile agli oneri straordinari connessi alla rottamazione di cartelle di pagamento legate al contenzioso fiscale;
  • nella voce "spese per il personale" è stato rilevato l'effetto positivo pari a € 3,1 milioni, relativo al ricalcolo del Fondo Esuberi;
  • nella voce "altre spese amministrative" è stata rilevata la sopravvenienza attiva, pari a € 27,2 milioni al lordo dell'effetto fiscale, correlata allo storno del canone di competenza dell'esercizio 2015 per garantire la trasformabilità di talune DTA, addebitato nell'esercizio 2016 ma non più dovuto per tale annualità in base alle disposizioni normative introdotte con la legge del 17 febbraio 2017 n. 15, come descritto nel precedente punto 7. Nella stessa voce risultano altresì addebitati gli oneri dell'imposta di registro sulla cessione infragruppo di un ramo d'azienda, pari a € 4,5 milioni, nonché gli oneri relativi alla fusione ed integrazione per € 50,7 milioni;
  • nella voce "Rettifiche su attività materiali ed immateriali" sono stati rilevati gli impairment per € 34,5 milioni effettuati a seguito della rivisitazione della vita utile dei software riferiti all'ex Gruppo BPM conseguenti all'integrazione informatica dei sistemi effettuata nello scorso mese di luglio e le svalutazioni per complessivi € 18,0 milioni, principalmente relative ad investimenti immobiliari al fine di adeguare il loro valore di carico al minor valore di perizia;
  • nella voce "Rettifiche di valore nette su crediti verso banche ed altre operazioni" sono incluse le svalutazioni relative agli investimenti nel Fondo Atlante e nel titolo subordinato emesso dalla Banca Popolare di Vicenza, classificati nelle attività disponibili per la vendita, rispettivamente per € 61,0 milioni e per € 15,3 milioni, al lordo dei relativi effetti fiscali. Tale onere è conseguente alle decisioni assunte dal Governo in merito alla liquidazione ordinaria delle banche venete. Nella voce in esame figurano altresì gli oneri complessivi derivanti dalla partecipazione del Gruppo allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) per € 56,1 milioni, come illustrato nel precedente punto 9;
  • la voce "Utili da cessione di partecipazioni ed investimenti" comprende proventi netti non ricorrenti per € 25,7 milioni, al lordo degli effetti fiscali. Le principali componenti sono rappresentate dagli effetti valutativi conseguente alla riclassifica dell'investimento detenuto in Energreen (€ 11,7 milioni) nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", come illustrato nel precedente punto 10 e dalla cessione di alcuni immobili (€ 14,0 milioni);
  • la voce "Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte" pari a € 673,1 milioni comprende la plusvalenza netta derivante dalla cessione di Aletti Gestielle SGR;
  • la voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali delle componenti non ricorrenti in precedenza dettagliate, complessivamente positivi per € 44,9 milioni, nonché gli oneri conseguenti alla chiusura di un contenzioso fiscale per € 13,7 milioni e l' impatto positivo correlato ad operazioni infragruppo per € 5,9 milioni. L'effetto complessivo sulla voce imposte è pertanto pari a € 37,1 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio sono quindi positive per € 543,2 milioni; tenuto conto della quota di spettanza di terzi, l'impatto delle citate componenti sul risultato del periodo è positivo per € 544,3 milioni.

Ai fini del presente Comunicato Stampa, con il termine "adjusted" si intendono agli aggregati economici, esposti al netto delle componenti non ricorrenti in precedenza illustrate.

12. Impairment degli avviamenti e degli intangibles a vita utile definita.

L'effettuazione degli impairment test sugli avviamenti e sulle altre attività immateriali a vita utile indefinita ha comportato la necessità di effettuare una svalutazione integrale degli avviamenti allocati sulla CGU Rete Commerciale (pari a € 616 milioni) e sulla CGU Private & Investment Banking (pari a € 418 milioni) per un importo complessivo di € 1.033,5 milioni (€ 1.012,7 milioni al netto degli effetti fiscali).

Inoltre si è proceduto alla rettifica di un ammontare di € 7,4 milioni relativo alla Client Relationship (€ 4,9 milioni al netto dell'effetto fiscale).

13. Applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9

A partire dal 1 gennaio 2018 diviene obbligatoria l'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9. Gli impatti derivanti dalla applicazione del nuovo principio contabile saranno imputati direttamente come variazione del patrimonio netto contabile esistente alla stessa data.

In estrema sintesi il nuovo principio contabile prevede nuove regole per la classificazione e misurazione delle attività finanziarie e l'introduzione di un nuovo modello di impairment per le medesime. Il nuovo modello di impairment comporterà un incremento dei fondi rettificativi del valore dei crediti e dei titoli di debito sia performing che non performing rispetto all'ammontare dei fondi rettificativi iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2017 in applicazione del principio IAS 39 precedentemente in vigore. Gli impatti derivanti dall'applicazione del nuovo principio sono in corso di definizione . Sulla base delle informazioni al momento disponibili sono stati stimati i seguenti impatti:

  • applicazione del nuovo modello di impairment ai crediti non performing: comporterà un incremento dei fondi rettificativi per un valore pari a € 1,2 miliardi. Tale impatto consegue all'inclusione degli scenari di vendita nell'ambito del processo di valutazione dei crediti;
  • applicazione del nuovo modello di impairment ai crediti e titoli di debito performing: comporterà un incremento dei fondi rettificativi per un valore pari a € 0,1 miliardi conseguente alla misurazione della perdita attesa lungo tutta la vita residua delle attività finanziarie per le quali è stato riscontrato un significativo incremento del rischio di credito rispetto alla data di origine;
  • applicazione delle nuove regole di classificazione e misurazione delle attività finanziarie: comporterà un incremento del valore contabile per € 0,1 miliardi come conseguenza della loro valutazione al fair value.

Al fine di dilazionare nel tempo gli impatti derivanti dalla applicazione del nuovo principio contabile sui fondi propri calcolati secondo le regole della vigilanza prudenziale è stato introdotta la disciplina transitoria illustrata ne successivo paragrafo 14.

14. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

A partire dal 1° gennaio 2018 termina il regime transitorio per l'introduzione graduale di alcune delle regole introdotte dalla normativa suddetta (c.d. "phase in").

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2018 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

Si evidenzia che il 4 ottobre 2016 la Banca d'Italia, con il 18° aggiornamento della propria Circolare n. 285, ha ridotto il CCB all'1,25% per il 2017 e all'1,875% per il 2018.

La Banca d'Italia, con comunicazione del 23 giugno 2017 e del 23 settembre 2017 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento sia per il terzo che per il quarto trimestre 2017.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2018 pari a zero, mentre è richiesto a Banco BPM il graduale raggiungimento di una riserva pari allo 0,25% con incrementi lineari a partire dal 1° gennaio 2019 al 1° gennaio 2022.

In data 27 dicembre 2017 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa.

La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013, basata sulle valutazioni individuali dei precedenti Gruppi Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.

Pertanto, in conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato introdotto un requisito del 2,50% da sommare ai requisiti sopra evidenziati.

Tenuto conto di quanto sopra illustrato il Gruppo Banco BPM nell'esercizio 2018 è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 8,875%;
  • Tier 1 ratio: 10,375%;
  • Total Capital ratio: 12,375%.

Si informa che entro la scadenza fissata nel 1 febbraio 2018 il Banco BPM ha informato la Banca centrale Europea di aver esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

• periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. L'impatto negativo che ci si attende derivi dall'applicazione del nuovo modello di impairment sui fondi propri è conseguentemente ridotto al 5% dell'impatto che sarà rilevato sul patrimonio netto contabile alla data del 1 gennaio 2018;

• periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

• periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

• periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

• periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Oltre alla possibilità di dilazionare l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1 gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l'applicazione del nuovo modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile ancorchè limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate.

15. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 dicembre 2017 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 dicembre 2017 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2017 comparato con dati aggregati al 31 dicembre 2016
  • Conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2017 comparato con dati aggregati dell'esercizio 2016
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2017
  • Conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2017 comparato con dati aggregati dell'esercizio 2016 esposizione linea per linea della contribuzione riferita ad Aletti Gestielle SGR
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2017 esposizione linea per linea della contribuzione riferita ad Aletti Gestielle SGR
  • Effetti economici Purchase Price Allocation (PPA) evoluzione trimestrale 2017

Per informazioni:

Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.77.00.2057 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Ufficio Stampa +39 02.77.00.3784 [email protected]

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2017 31/12/2016
aggregato
Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 976.686 897.704 78.982 8,8%
Attività finanziarie e derivati di copertura 33.873.977 36.580.435 (2.706.458) (7,4%)
Crediti verso banche 5.164.715 6.678.493 (1.513.778) (22,7%
)
Crediti verso clientela 108.176.382 110.550.576 (2.374.194) (2,1%)
Partecipazioni 1.349.191 1.594.849 (245.658) (15,4%
)
Attività materiali 2.735.182 2.695.781 39.401 1,5%
Attività immateriali 1.297.160 1.833.509 (536.349) (29,3%
)
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 106.121 77.369 28.752 37,2%
Altre voci dell'attivo 7.527.351 7.346.204 181.147 2,5%
Totale 161.206.765 168.254.920 (7.048.155) (4,2%)
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2017 31/12/2016
aggregato
Variazioni
Debiti verso banche 27.199.304 23.276.415 3.922.889 16,9%
Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività
finanziarie valutate al fair value 107.509.849 116.773.095 (9.263.246) (7,9%)
Passività finanziarie e derivati di copertura 8.707.966 10.682.892 (1.974.926) (18,5%
)
Fondi del passivo 1.460.989 1.706.089 (245.100) (14,4%
)
Passività associate ad attività in via di dismissione 35 960 (925) (96,4%
)
Altre voci del passivo 4.365.082 3.816.296 548.786 14,4%
Patrimonio di pertinenza di terzi 63.310 58.238 5.072 8,7%
Patrimonio netto 11.900.230 11.940.935 (40.705) (0,3%)
Totale 161.206.765 168.254.920 (7.048.155) (4,2%)

I dati di confronto rappresentano la somma dei dati risultanti dai bilanci consolidati al 31/12/2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM al netto dei rapporti infragruppo e delle rettifiche illustrate nel paragrafo "Note esplicative del Gruppo BANCO BPM" del presente Comunicato stampa.

Conto economico consolidato riclassificato

(Aletti Gestielle SGR classificata ai sensi dell'IFRS 5)

(migliaia di euro) 2017 2016
aggregato
Variazioni
Margine di interesse 2.113.447 2.106.848 0,3%
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 166.036 147.862 12,3%
Margine finanziario 2.279.483 2.254.710 1,1%
Commissioni nette 1.950.410 1.824.677 6,9%
Altri proventi netti di gestione 98.817 138.258 (28,5%)
Risultato netto finanziario 155.049 438.318 (64,6%)
Altri proventi operativi 2.204.276 2.401.253 (8,2%)
Proventi operativi 4.483.759 4.655.963 (3,7%)
Spese per il personale (1.784.854) (2.237.519) (20,2%)
Altre spese amministrative (979.266) (1.180.941) (17,1%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (266.915) (320.568) (16,7%)
Oneri operativi (3.031.035) (3.739.028) (18,9%)
Risultato della gestione operativa 1.452.724 916.935 58,4%
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (1.660.963) (2.958.152) (43,9%)
Rettifiche di valore nette su crediti verso banche ed altre attività (140.217) (112.461) 24,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (13.757) (55.062) (75,0%)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 25.698 157.990 (83,7%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (336.515) (2.050.750) (83,6%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 122.436 650.249 (81,2%)
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
delle imposte
762.262 46.438 N.S.
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 9.658 19.352 (50,1%)
Risultato dell'esercizio senza Badwill ed Impairment su
avviamenti e client relationship
557.841 (1.334.711)
Impairment su avviamenti e client relationship al netto delle
imposte
(1.017.616) (279.000) 264,7%
Differenza di fusione (Badwill) 3.076.137 -
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 2.616.362 (1.613.711)

I dati di confronto rappresentano la somma dei dati risultanti dai bilanci consolidati al 31/12/2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM al netto dei rapporti infragruppo e delle rettifiche illustrate nel paragrafo "Note esplicative del Gruppo BANCO BPM" del presente Comunicato stampa, riesposti in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Conto economico consolidato riclassificato trimestrale

(Aletti Gestielle SGR classificata ai sensi dell'IFRS 5)

2016 (***)
(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim.
(*)
I trim.
() (*)
IV trim.
(*)
Margine di interesse 528.768 524.923 511.149 548.607 496.098
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 45.166 38.931 40.354 41.585 36.642
Margine finanziario 573.934 563.854 551.503 590.192 532.740
Commissioni nette 472.096 458.935 503.605 515.774 477.953
Altri proventi netti di gestione 24.738 29.401 14.362 30.316 41.016
Risultato netto finanziario 41.915 12.957 63.320 36.857 118.791
Altri proventi operativi 538.749 501.293 581.287 582.947 637.760
Proventi operativi 1.112.683 1.065.147 1.132.790 1.173.139 1.170.500
Spese per il personale (420.796) (450.628) (456.711) (456.719) (659.557)
Altre spese amministrative (212.334) (273.178) (233.055) (260.699) (370.399)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (95.466) (62.160) (56.406) (52.883) (152.569)
Oneri operativi (728.596) (785.966) (746.172) (770.301) (1.182.525)
Risultato della gestione operativa 384.087 279.181 386.618 402.838 (12.025)
Rettifiche nette su crediti verso clientela (673.127) (340.816) (354.530) (292.490) (1.029.512)
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività (12.718) (48.322) (70.820) (8.357) (88.619)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (9.235) 4.615 (9.641) 504 (41.489)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 12.064 333 (3.765) 17.066 122.846
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (298.929) (105.009) (52.138) 119.561 (1.048.799)
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 103.202 45.612 1.122 (27.500) 319.941
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al
netto delle imposte
699.971 16.498 25.790 20.003 24.494
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 867 1.397 4.256 3.138 2.311
Risultato senza Badwill ed Impairment su avviamenti e
client relationship
505.111 (41.502) (20.970) 115.202 (702.053)
Impairment su avviamenti e client relationship al netto delle
imposte
(1.017.616) - - - (279.000)
Differenza di fusione (Badwill) - 3.076.137
Utile (Perdita) di pertinenza della Capogruppo (512.505) (41.502) (20.970) 3.191.339 (981.053)

(*) I dati sono stati riesposti in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

(**) I dati del I trimestre 2017 sono stati rideterminati a seguito dell'approvazione in via definitiva del processo di allocazione del costo dell'aggregazione (cosiddetta PPA "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite ed alle passività assunte.

(***) I dati del 2016 rappresentano la somma dei dati risultanti dai bilanci consolidati dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM al netto dei rapporti infragruppo e delle rettifiche illustrate nel paragrafo "Note esplicative del Gruppo BANCO BPM" del presente Comunicato stampa.

Conto economico consolidato riclassificato con Aletti Gestielle SGR non classificata ai sensi dell'IFRS 5

(migliaia di euro) 2017 2016
aggregato
Variazioni
Margine di interesse 2.113.991 2.107.771 0,3%
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 166.036 147.862 12,3%
Margine finanziario 2.280.027 2.255.633 1,1%
Commissioni nette 2.092.956 1.903.396 10,0%
Altri proventi netti di gestione 99.111 139.215 (28,8%)
Risultato netto finanziario 156.633 440.083 (64,4%)
Altri proventi operativi 2.348.700 2.482.694 (5,4%)
Proventi operativi 4.628.727 4.738.327 (2,3%)
Spese per il personale (1.792.682) (2.245.469) (20,2%)
Altre spese amministrative (989.947) (1.190.503) (16,8%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (267.289) (320.931) (16,7%)
Oneri operativi (3.049.918) (3.756.903) (18,8%)
Risultato della gestione operativa 1.578.809 981.424 60,9%
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (1.660.963) (2.958.152) (43,9%)
Rettifiche di valore nette su crediti verso banche ed altre attività (140.217) (112.461) 24,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (13.757) (55.062) (75,0%)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 25.698 157.990 (83,7%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (210.430) (1.986.261) (89,4%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 85.061 629.674 (86,5%)
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
delle imposte
673.552 2.524 N.S.
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 9.658 19.352 (50,1%)
Risultato dell'esercizio senza Badwill ed Impairment su
avviamenti e client relationship
557.841 (1.334.711)
Impairment su avviamenti e client relationship al netto delle
imposte
(1.017.616) (279.000) 264,7%
Differenza di fusione (Badwill) 3.076.137 -
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 2.616.362 (1.613.711)

I dati di confronto rappresentano la somma dei dati risultanti dai bilanci consolidati al 31/12/2016 dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM al netto dei rapporti infragruppo e delle rettifiche illustrate nel paragrafo "Note esplicative del Gruppo BANCO BPM" del presente Comunicato stampa.

Conto economico consolidato riclassificato trimestrale con Aletti Gestielle SGR non classificata ai sensi dell'IFRS 5

2016 (**)
(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim. I trim.
(*)
IV trim.
Margine di interesse 528.918 525.084 511.276 548.713 496.246
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 45.166 38.931 40.354 41.585 36.642
Margine finanziario 574.084 564.015 551.630 590.298 532.888
Commissioni nette 515.936 486.290 543.373 547.357 511.456
Altri proventi netti di gestione 24.456 29.993 14.464 30.198 40.744
Risultato netto finanziario 41.838 13.255 63.841 37.699 119.770
Altri proventi operativi 582.230 529.538 621.678 615.254 671.970
Proventi operativi 1.156.314 1.093.553 1.173.308 1.205.552 1.204.858
Spese per il personale (423.305) (452.270) (458.386) (458.721) (661.419)
Altre spese amministrative (214.891) (276.325) (235.551) (263.180) (372.397)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (95.569) (62.257) (56.495) (52.968) (152.668)
Oneri operativi (733.765) (790.852) (750.432) (774.869) (1.186.484)
Risultato della gestione operativa 422.549 302.701 422.876 430.683 18.374
Rettifiche nette su crediti verso clientela (673.127) (340.816) (354.530) (292.490) (1.029.512)
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività (12.718) (48.322) (70.820) (8.357) (88.619)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (9.235) 4.615 (9.641) 504 (41.489)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 12.064 333 (3.765) 17.066 122.846
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (260.467) (81.489) (15.880) 147.406 (1.018.400)
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 91.359 38.792 (9.761) (35.329) 310.027
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al
netto delle imposte
673.352 (202) 415 (13) 4.009
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 867 1.397 4.256 3.138 2.311
Risultato senza Badwill ed Impairment su avviamenti e
client relationship
505.111 (41.502) (20.970) 115.202 (702.053)
Impairment su avviamenti e client relationship al netto delle
imposte
(1.017.616) - - - (279.000)
Differenza di fusione (Badwill) - 3.076.137
Utile (Perdita) di pertinenza della Capogruppo (512.505) (41.502) (20.970) 3.191.339 (981.053)

(*) I dati del I trimestre 2017 sono stati rideterminati a seguito dell'approvazione in via definitiva del processo di allocazione del costo dell'aggregazione (cosiddetta PPA "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite ed alle passività assunte.

(**) I dati del 2016 rappresentano la somma dei dati risultanti dai bilanci consolidati dell'ex Gruppo Banco Popolare e dell'ex Gruppo BPM al netto dei rapporti infragruppo e delle rettifiche illustrate nel paragrafo "Note esplicative del Gruppo BANCO BPM" del presente Comunicato stampa.

Conto economico consolidato riclassificato Impatti della PPA (Purchase Price Allocation)

(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim. I trim.
(*)
2017
Margine di interesse 1.115 10.020 5.949 14.099 31.183
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto -
Margine finanziario 1.115 10.020 5.949 14.099 31.183
Commissioni nette -
Altri proventi netti di gestione (11.630) (11.627) (11.213) (11.879) (46.349)
Risultato netto finanziario -
Altri proventi operativi (11.630) (11.627) (11.213) (11.879) (46.349)
Proventi operativi (10.515) (1.607) (5.264) 2.220 (15.166)
Spese per il personale -
Altre spese amministrative -
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3.783) (3.180) (3.077) (3.211) (13.251)
Oneri operativi (3.783) (3.180) (3.077) (3.211) (13.251)
Risultato della gestione operativa (14.298) (4.787) (8.341) (991) (28.417)
Rettifiche nette su crediti verso clientela 62.702 41.182 49.285 44.066 197.235
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (92) 128 (981) - (945)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 48.312 36.523 39.963 43.075 167.873
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (16.101) (12.234) (13.277) (14.293) (55.905)
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al
netto delle imposte
-
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -
Risultato senza Badwill ed Impairment su avviamenti e
client relationship
32.211 24.289 26.686 28.782 111.968

(*) I dati del I trimestre 2017 sono stati rideterminati a seguito dell'approvazione in via definitiva del processo di allocazione del costo dell'aggregazione (cosiddetta PPA "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite ed alle passività assunte.

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