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Banco BPM SpA

Earnings Release May 9, 2018

4282_10-q_2018-05-09_0eff0c96-b195-4e83-8e51-88565d0c8fc1.pdf

Earnings Release

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Informazione
Regolamentata n.
1928-55-2018
Data/Ora Ricezione
09 Maggio 2018
17:47:50
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 103492
Nome utilizzatore : BANCOBPMN08 - Marconi
Tipologia : 3.1
Data/Ora Ricezione : 09 Maggio 2018 17:47:50
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 09 Maggio 2018 17:47:51
Oggetto : marzo 2018 CS_BancoBPM_risultati consolidati al 31
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 31 MARZO 20181

UTILE NETTO € 223 MILIONI (€ 115 MILIONI AL 31 MARZO 2017)

CONTINUA L'IMPORTANTE AZIONE DI DERISKING DEL GRUPPO:

CREDITI DETERIORATI NETTI IN CALO DI € 1,7 MILIARDI RISPETTO A FINE ANNO, CON UN'INCIDENZA SUL TOTALE DEGLI IMPIEGHI IN CALO DAL 12,1% (FINE 2017) AL 10,7%

INCREMENTO DELLE COPERTURE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI CHE PASSANO DAL 48,8% DEL 31 DICEMBRE 2017 AL 53,8%

SOFFERENZE NETTE A € 5,2 MILIARDI (- € 1,3 MILIARDI RISPETTO A FINE ANNO) CON INCIDENZA SUL TOTALE DEGLI IMPIEGHI CHE SCENDE AL 4,9% (6,0% A FINE 2017)

INCREMENTO COPERTURA DELLE SOFFERENZE DAL 58,9% AL 66,4%

CONFERMATO IL NUOVO PIANO DI DERISKING CHE PREVEDE IL PERFEZIONAMENTO DELLA CESSIONE DI CIRCA € 5 MILIARDI DI SOFFERENZE ENTRO GIUGNO 2018

L'AZIONE DI MIGLIORAMENTO DEL PROFILO DI RISCHIO E' AVVENUTA MANTENENDO UNA SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE:

CET 1 RATIO "IFRS9 PHASED IN" PARI AL 13,48% E "IFRS9 FULLY PHASED" PRO-FORMA2 PARI AL 12,10%

IMPIEGHI A CLIENTELA € 106,2 MILIARDI (BONIS + 0,1%, DETERIORATI – 12,8% RISPETTO A DICEMBRE 2017)

1 A partire dal 1° gennaio 2018, ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 9 che disciplina le fasi di classificazione e misurazione, impairment ed hedge accounting relative agli strumenti finanziari, in sostituzione del principio contabile IAS 39. Come specificamente consentito dal principio contabile IFRS 9 (par. 7.2.15), Banco BPM si è avvalso della facoltà di non procedere ad alcuna rideterminazione dei saldi riferiti all'esercizio precedente applicando i nuovi criteri valutativi introdotti dal principio IFRS 9. Ne consegue che alcuni dati riferiti al 31 marzo 2018 non sono confrontabili con i dati dell'esercizio precedente in quanto determinati con criteri di valutazione diversi. Per maggiori dettagli sugli impatti derivati dall'applicazione del nuovo principio sul patrimonio e sulla rappresentazione contabile degli strumenti finanziari si rimanda alla illustrazione fornita nelle Note Esplicative (paragrafo 2).

2 Considerando anche gli impatti attesi dalle operazioni di capital management già definite ed annunciate al mercato il cui perfezionamento è atteso nel corso del corrente esercizio.

RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA € 107,9 MILIARDI RISPETTO A 107,3 MILIARDI A DICEMBRE 2017

ECCELLENTE POSIZIONE DI LIQUIDITA' CON ATTIVITA' STANZIABILI LIBERE PER OLTRE 243 MILIARDI

Principali aggregati patrimoniali

  • Impieghi a clientela € 106,2 miliardi, di cui in bonis +0,1% e deteriorati -12,8% rispetto al 31 dicembre 2017 per effetto principalmente delle rettifiche e delle riclassifiche IFRS9;
  • Raccolta diretta da clientela € 107,9 miliardi4 (€ 107,3 miliardi a fine dicembre 2017): anche nel trimestre si conferma la tendenza alla crescita della raccolta "core" conti correnti e depositi a vista (+€ 0,9 miliardi rispetto a fine esercizio) e alla flessione delle forme di raccolta più onerose (- € 1,1 miliardi per le obbligazioni),
  • Raccolta indiretta5 a clientela € 91,6 miliardi (rispetto a € 97,4 miliardi al 31 dicembre 2017), in calo del 6,0%, di cui:
  • risparmio gestito € 59,6 miliardi
  • risparmio amministrato € 31,9 miliardi.

Principali voci di conto economico

  • Margine di interesse a € 595,1; al netto delle riclassifiche IFRS 9 tale dato si attesta a € 529,4 milioni rispetto ad € 516,9 milioni del primo trimestre 2017 (dato al netto dell'effetto non ricorrente degli interessi su finanziamenti TLTRO-II relativi al 2016);
  • Commissioni nette € 476,5 milioni rispetto ai 515,8 dei primi tre mesi del 2017;
  • Oneri operativi € 769,5 milioni rispetto ai 770,3 milioni del 31 marzo 2017. Gli oneri operativi adjusted6 sono pari a € 699,0 milioni ed evidenziano un calo del 3,4% rispetto al corrispondente aggregato del primo trimestre 2017;
  • Risultato lordo di gestione € 398,2 rispetto a € 402,8 milioni del 31 marzo 2017;

3 Dato aggiornato al 7 maggio 2018.

4 La Raccolta Diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,8 miliardi al 31 marzo 2018 rispetto ai € 4,0 miliardi a fine 2017), ma al netto delle operazioni di pronti contro termine.

5 Al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta". 6 Con il termine "Oneri operativi adjusted" si intendono gli oneri operativi al netto delle componenti straordinarie non ricorrenti e degli oneri ordinari di sistema (contributi al Single Resolution Fund ed al Fondo interbancario di Tutela dei Depositi)

  • Rettifiche nette su finanziamenti alla clientela pari a € 326,2 milioni che, al netto delle riclassifiche IFRS 9, si attestano a € 260,5 milioni rispetto ai 292,5 milioni dei primi tre mesi del 2017; Il livello di rettifiche su crediti riflette un approccio valutativo rigoroso per mantenere elevati livelli di copertura finalizzato a cogliere eventuali ulteriori opportunità per l'accelerazione del processo di derisking;
  • Utile netto pari a € 223,3 milioni, che si confronta con un utile di € 115,2 milioni del primo trimestre 2017 (importo al netto del badwill pari a € 3.076 milioni accreditato al conto economico).

Posizione patrimoniale:

  • CET 1 ratio "IFRS9 fully phased" pro-forma 12,10%
  • CET 1 ratio "IFRS9 phased in" 13,48%;

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti pari a € 11,4 miliardi con una contrazione di € 1,7 miliardi rispetto a fine 2017 (-12,8%).

Coverage:

  • Crediti deteriorati: 53,8% vs 48,8% del 2017;
  • Sofferenze: 66,4% vs 58,9% del 2017.

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets pari a € 18,9 miliardi al 31 marzo 2018 (12% del totale attivo), composti al 95% da Titoli di Stato, che garantiscono ampia flessibilità nella gestione delle fonti di funding.
  • LCR >135% e NSFR >100%7.

Prima applicazione del principio contabile IFRS 9

La prima applicazione del principio contabile IFRS 9 alla data del 1° gennaio 2018 ha comportato una riduzione del patrimonio netto contabile per complessivi € 1,0 miliardi (al netto dell'effetto fiscale) derivante principalmente dall'applicazione del nuovo modello di impairment sui crediti. L'impatto immediato sul Common Equity Tier 1 capital sarà diluito nell'ambito di un orizzonte temporale di 5 anni per effetto dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione della disciplina transitoria8.

7 NSFR a febbraio 2018, ultimo dato disponibile.

8 La disciplina transitoria relativa agli impatti derivanti dall'applicazione del principio contabile IFRS 9 è illustrata nelle Note Esplicative (paragrafo 7)

Milano, 9 maggio 2018 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv.to Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato la situazione patrimoniale ed economica trimestrale al 31 marzo 2018 del Gruppo Banco BPM.

La gestione del primo trimestre dell'esercizio 2018 è stata focalizzata sulla realizzazione delle operazioni di capital management già annunciate al mercato e sulla prosecuzione dei progetti di riorganizzazione delle attività del Gruppo e di derisking previsti dal piano industriale.

In maggior dettaglio nel primo trimestre è proseguito il processo di riassetto del comparto Bancassurance avviato nello scorso esercizio e formalizzato con gli accordi che prevedevano la cessione di una quota del 65% in Popolare Vita e in Avipop Assicurazioni e l'avvio di una partnership strategica fra Banco BPM e Cattolica della durata di 15 anni. Lo scorso 29 marzo, a seguito del rilascio delle prescritte autorizzazioni da parte delle competenti autorità, Banco BPM ha perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni S.p.A. e di Popolare Vita S.p.A. per un controvalore complessivo di € 803,4 milioni, portando al 100% la propria quota di partecipazione nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data Banco BPM ha perfezionato la cessione a Cattolica Assicurazioni del 65% del capitale di Avipop Assicurazioni S.p.A. e di Popolare Vita S.p.A.

Per effetto della descritta operazione, il conto economico del primo trimestre del 2018 ha beneficiato di una plusvalenza pari a € 176 milioni.

Con riferimento alla riorganizzazione delle attività del Gruppo, dal 1° gennaio 2018 è divenuto pienamente operativo il nuovo modello di Rete Commerciale, un importante progetto che ha visto il coinvolgimento di oltre 10.000 colleghi con oltre 3.000 risorse che hanno assunto nuovi ruoli professionali principalmente nella rete commerciale, nell'NPL Unit e nel Wealth Management. Tale processo di riorganizzazione è anche alla base della razionalizzazione della rete commerciale che prevede la chiusura di 312 sportelli . Inoltre nel mese di aprile si è perfezionata la scissione del ramo di azienda Private Banking di Banca Akros a favore di Banca Aletti.

Per quanto concerne il processo di derisking, il Gruppo ha continuato nello sviluppo del workout interno e nelle attività finalizzate alla realizzazione delle condizioni necessarie al perfezionamento della vendita sul mercato, tramite un'operazione di cartolarizzazione, di un portafoglio di circa € 5 miliardi di crediti in sofferenza. L'operazione prevede l'ottenimento della garanzia dello Stato italiano sui titoli senior che saranno emessi dalla società veicolo e dovrebbe perfezionarsi entro la fine del primo semestre. A seguito di tale operazione lo stock delle sofferenze nette scenderà a circa € 3,4 miliardi, con un'incidenza sul totale degli impieghi di circa il 3,3%, rispetto all'attuale 4,9%.

In tale contesto caratterizzato da un forte impegno per le attività progettuali illustrate il Gruppo ha realizzato una buona performance commerciale ed economica registrando un risultato della gestione operativa pari a 398,2 milioni ed un utile netto di 223,3 milioni.

L'andamento economico della gestione

Il margine di interesse si attesta a € 595,1. Tale dato non è pienamente confrontabile con quello del precedente esercizio, in quanto - a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9 – il margine di interesse è influenzato dalla riclassifica positiva del c.d. "reversal" dovuto alle riprese da attualizzazione delle sofferenze che, precedentemente, erano registrate fra le rettifiche nette su crediti) e dalla riclassifica negativa dovuta al calcolo degli interessi su posizioni deteriorate basato sul valore al netto delle rettifiche e non sul valore contrattuale. Al netto di tali riclassifiche, complessivamente positive per € 65,7 milioni, il margine si attesta a € 529,4 milioni rispetto al dato "adjusted"9 di € 516,9 milioni del 1° trimestre 2017 (+2,4%). Anche il confronto con il quarto trimestre 2017 su basi omogenee fa rilevare una crescita dello 0,1%.

Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 42,6 milioni in linea con il dato di € 41,6 milioni rilevato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio, ma in leggero calo rispetto alla contribuzione del quarto trimestre 2017, pari a € 45,2 milioni. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 33,6 milioni, seguito da quello del comparto assicurativo per un totale di € 9,4 milioni.

Le commissioni nette ammontano a € 476,5 milioni, in crescita dello 0,9% nel confronto con il quarto trimestre 2017 che registrava commissioni nette pari a € 472,1 milioni. Le commissioni nette sono in calo del 7,6% rispetto ai € 515,8 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio; tale flessione è prevalentemente imputabile al comparto dei servizi di intermediazione, gestione e consulenza, che si riduce di € 28,7 milioni in valore assoluto (-10,5%) rispetto al dato del primo trimestre 2017 (che aveva beneficiato di un'attività particolarmente intensa di collocamento di prodotti di risparmio e gestioni patrimoniali successivo al rallentamento di fine 2016 legato alla fusione) ma risulta in crescita di 15,4 milioni rispetto al quarto trimestre 2017 (+6,7%).

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 24,1 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al quarto trimestre 2017. Rispetto al dato del primo trimestre 2017 (pari a € 30,3 milioni) la voce presenta una riduzione dovuta principalmente alla contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-15,3% rispetto al 31 marzo 2017).

Il risultato netto finanziario è pari a € 29,3 milioni rispetto a € 36,9 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Anche per tale comparto il confronto con i dati dello scorso esercizio non è pienamente omogeneo a seguito dell'introduzione dell'IFRS 9; in particolare è stato registrato a conto economico un componente negativo di € 5,5 milioni dovuto all'effetto valutativo di alcuni strumenti che in precedenza era rilevato esclusivamente nel patrimonio netto. La riduzione del risultato netto finanziario è inoltre attribuibile alle strategie di copertura del portafoglio "hold to collect and sell" (HTCS) che, a fronte di un impatto negativo rilevato a conto economico sui contratti derivati, ha visto un incremento delle riserve positive su tale portafoglio (impatto che, fino al momento della cessione, viene registrato nel patrimonio netto.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.167,7 milioni. Tenendo conto degli effetti dovuti alle riclassifiche sopra ricordate dovute all'introduzione dell'IFRS 9 tale dato si attesta € 1.101,9 milioni, in calo rispetto al dato "adjusted" 9 del primo trimestre 2017 (- 3,5%) principalmente per effetto dell'andamento commissionale sopra ricordato. Rispetto al quarto trimestre 2017 i proventi sono in leggero calo (-1,0%) per effetto principalmente di un minor risultato dell'attività finanziaria influenzato anche dall'andamento dei mercati. I proventi operativi "core" ammontano a € 1.071,6 milioni; su basi omogenee tale dato è pari ad € 1.005,9 milioni in crescita dello 0,5% rispetto al quarto trimestre 2017; rispetto al dato del primo trimestre 2017 il dato è in calo del 2,6%.

Le spese per il personale, pari a € 442,1 milioni, evidenziano una riduzione del 3,2% rispetto a € 456,7 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Rispetto al quarto trimestre 2017 le spese per il personale – che erano risultate pari a € 420,8 milioni - risultano in crescita del 5,1% esclusivamente per effetto del rilascio, effettuato alla fine dello scorso esercizio, di alcuni accantonamenti relativi ad esercizi precedenti; al netto di tali rilasci e delle componenti variabili, il costo ordinario del personale risulta in ulteriore calo per effetto della riduzione dell'organico (-85

9 Nel primo trimestre 2017 erano stati rilevati interessi sui finanziamenti TLTRO-II relativi all'esercizio 2016 per € 31,7 milioni

risorse rispetto al 31 dicembre 2017). Il numero totale dei dipendenti è pari a 23.178 risorse in organico alla data del 31 marzo 2018, rispetto alle 23.263 risorse a fine 2017 (erano n. 24.680 al 31 dicembre 2016).

Le altre spese amministrative ammontano a € 279,5 milioni. Tale dato è comprensivo degli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ordinari al Single Resolution Fund SRF per € 68,0 milioni (€ 62,4 milioni nel primo trimestre 2017) e dal canone per il mantenimento della deducibilità delle DTA per € 6,0 milioni (€ 6,7 milioni al 31 marzo 2017), per complessivi € 74,0 milioni (€ 69,1 milioni nel primo trimestre 2017). Inoltre il dato relativo al primo trimestre 2018 include oneri di integrazione e fusione per € 2,8 milioni, mentre il primo trimestre del 2017 beneficiava di un importo, pari a € 27,2 milioni, legato al recupero dell'onere stanziato nel 2016 per la trasformabilità delle DTA per l'esercizio 2015. Escludendo le componenti sopra evidenziate nel confronto con il dato del primo trimestre 2017, la voce risulta in calo del 2,0% per effetto degli interventi di efficientamento.

Rispetto al dato contabile del primo trimestre 2017 (pari ad € 260,7 milioni, la voce presenta un incremento del 7,2% principalmente per effetto della componente straordinaria di cui aveva beneficiato il primo trimestre 2017.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali del periodo ammontano a € 47,9 milioni, in calo del 9,4% rispetto a € 52,9 milioni del 31 marzo 2017, per effetto della razionalizzazione del sistema informativo del Gruppo.

Il totale degli oneri operativi al netto delle componenti non ricorrenti risulta in calo del 2,4%. Il dato contabile ammonta a € 769,5 milioni, sostanzialmente in linea rispetto al dato di € 770,3 milioni del primo trimestre 2017 (-0,1%).

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 326,2 milioni. Anche tale aggregato risulta impattato dall'introduzione dell'IFRS 9 sia per le nuove modalità di determinazione della valutazione dei crediti introdotta dal nuovo principio sia per le riclassifiche che hanno avuto impatto sul margine di interesse. Tenendo conto esclusivamente di tali riclassifiche il dato relativo al primo trimestre 2018 si attesta a € 260,5 milioni rispetto a € 292,5 milioni del primo trimestre 2017. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti al netto delle riclassifiche IFRS 9 e gli impieghi netti, risulta pari a 98 b.p. in diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 154 b.p.10 ; il livello di rettifiche su crediti riflette un approccio valutativo rigoroso per mantenere elevati livelli di copertura finalizzato a cogliere eventuali ulteriori opportunità per l'accelerazione del processo di derisking.

Nel conto economico del primo trimestre sono state inoltre registrate riprese nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 2,2 milioni (contro rettifiche nette di € 8,4 milioni al 31 marzo 2017 che si riferivano prevalentemente alle svalutazioni delle quote detenute nel Fondo Atlante).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri comportano un onere pari a € 25,0 milioni rispetto al dato pressoché nullo del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Nel primo trimestre dell'esercizio 2018 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 179,7 milioni riferiti quasi interamente all'impatto della citata riorganizzazione del comparto del bancassurance.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente alla data del 31 marzo 2018 sono negative e pari a € 7,0 milioni (negative per € 27,5 milioni al 31 marzo 2017).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 1,4 milioni), il primo trimestre 2018 si chiude con un utile netto di periodo pari a € 223,3 milioni, rispetto al risultato netto senza Badwill di € 115,2 milioni realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (il Badwill

10 Il dato non è pienamente comparabile in quanto l'FRS 9 ha introdotto un nuovo modello di impairment sui crediti.

emerso a seguito del completamento del processo di PPA, pari ad € 3.076,1 milioni, portava il risultato economico netto del primo trimestre 2017 a € 3.191,3 milioni).

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta11 al 31 marzo 2018 ammonta a € 107,9 miliardi ed evidenzia un incremento dello 0,5% rispetto a € 107,3 miliardi del 31 dicembre 2017. Nel confronto si registra una crescita di € 0,9 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale e di € 0,9 miliardi dei certificati di deposito e altra raccolta, mentre prosegue il trend decrescente dei titoli obbligazionari emessi ( € -1,1 miliardi). Tale andamento risulta più evidente nel confronto a/a con riferimento ai dati del primo trimestre 2017 che mostra, a fronte di una sostanziale parità dell'aggregato complessivo della raccolta diretta (+ € 0,2 miliardi pari a +0,2%), un incremento dei conti correnti e depositi a vista per € 6,6 miliardi (+ 8,8%) e un decremento delle obbligazioni emesse per € 5,9 miliardi (pari a –24,9%), in linea con la politica finalizzata alla progressiva riduzione del costo del funding grazie alla riduzione delle forme di raccolta più onerose. Anche per quanto riguarda la provvista garantita dallo stock di certificates emessi dal Gruppo, si conferma il trend decrescente con un saldo al 31 marzo 2018 pari a € 3,8 miliardi rispetto ad € 4,0 miliardi a dicembre 2017 (-4,0%) e ad € 4,5 miliardi a marzo 2017 (-15,8%).

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 91,6 miliardi. Nel corso del trimestre si è registrata l'uscita di un cliente istituzionale, con masse amministrate pari a € 4,8 miliardi, peraltro caratterizzate da una marginalità estremamente contenuta. Escludendo l'effetto citato, la raccolta amministrata scende dello 0,1% nel confronto con il 31 dicembre 2017 e del 6,3% anno su anno.

La componente della raccolta gestita ammonta a € 59,6 miliardi, con una flessione dell'1,5% rispetto al dato di € 60,5 miliardi del 31 dicembre 2017, osservabile principalmente nelle gestioni patrimoniali, in calo del 9,8%. Positivo invece l'andamento del comparto dei fondi e sicav che evidenzia invece una crescita di € 0,4 miliardi nel trimestre e di € 3,5 miliardi su base annua.

Le attività finanziarie ammontano a € 36,3 miliardi e sono in crescita del 5,1% rispetto a € 34,5 miliardi del 31 dicembre 2017. L'incremento rispetto alla fine del 2017 è imputabile alla crescita dei titoli del portafoglio "Hold to Collect" costituito da titoli governativi che si prevede di mantenere fino alla scadenza. La composizione al 31 marzo 2018 è rappresentata da titoli di debito per € 32,0 miliardi, da titoli di capitale e da quote di OICR per € 2,0 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 26,3 miliardi di cui € 19,0 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani. In tale ambito prosegue la diversificazione, con il comparto dei titoli governativi italiani che è sceso al 72,5% del totale rispetto all'82,1% di dicembre 2017. A seguito dell'introduzione dell'IFRS 9 sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,3 miliardi) anche i finanziamenti verso la clientela che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value.

Gli impieghi netti verso la clientela12 ammontano al 31 marzo 2018 a € 106,2 miliardi, in calo di € 1,6 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2017 per effetto delle rettifiche e delle riclassifiche IFRS9

11 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

12 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 325 milioni (di cui € 181 milioni relativi ad esposizioni deteriorate) sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value

apportate principalmente ai crediti deteriorati. Prendendo a riferimento il dato ricalcolato al 1° gennaio 2018 su basi omogenee, l'aggregato degli impieghi è sostanzialmente stabile e mostra un lieve incremento delle esposizioni performing (+ € 0,3 miliardi pari a + 0,3%) ed una ulteriore riduzione delle esposizioni deteriorate (- € 0,2 miliardi pari a -1,8%).

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 marzo 2018 a € 11,4 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 1,7 miliardi (-12,8%) rispetto al 31 dicembre 2017. La riduzione dell'aggregato deriva principalmente dall'applicazione dell'IFRS 9 che ha consentito di apportare ulteriori rettifiche su sofferenze per € 1,2 miliardi e su crediti in bonis per € 0,1 miliardi

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 5,2 miliardi in calo del 19,4% rispetto al 31 dicembre 2017 per effetto delle rettifiche IFRS 9;
  • Inadempienze probabili nette pari a € 6,1 miliardi in calo del 6,1% rispetto al 31 dicembre 2017;
  • Esposizioni scadute nette pari a € 67 milioni in diminuzione del 16,9% rispetto al 31 dicembre 2017.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 53,8%, in crescita rispetto al 48,8% del 31 dicembre 2017.

In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2017 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 66,4%, (58,9% al 31 dicembre 2017);
  • Inadempienze probabili 32,2% (32,3% al 31 dicembre 2017);
  • Esposizioni scadute 15,3% (15,7% al 31 dicembre 2017).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,41% rispetto allo 0,32% del 31 dicembre 2017. Al netto delle operazioni di pronti contro termine, sostanzialmente prive di rischio, il livello di copertura dei crediti in bonis sale allo 0,44% (0,34% alla data del 31 dicembre 2017). L'incremento della copertura è principalmente attribuibile all'applicazione del nuovo modello di impaiment previsto dall'IFRS 9.

I ratio patrimoniali del gruppo13

Al 31 marzo 2018 i Fondi Propri del Gruppo, inclusivi dell'utile in corso di formazione alla data del 31 marzo 2018, ammontano a 11.141 milioni, in calo rispetto agli 11.544 milioni del 31 dicembre 2017 per effetto del termine, a partire dal 1° gennaio 2018, del regime transitorio previsto per l'introduzione graduale di alcune delle regole introdotte a partire dal 1° gennaio 2014 con il cosiddetto "Framework Basilea 3".

Il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 13,48% rispetto al 12,36% del 31 dicembre 2017. L'incremento è imputabile alla riduzione delle attività ponderate per il rischio (-9.760 milioni)

13 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili intermedi nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per la cui concessione è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione.

La situazione patrimoniale ed economica del gruppo al 31 marzo 2018 non è stata oggetto di attività di revisione contabile limitata ed il Banco BPM presenterà istanza formale per l'immediata inclusione dell'utile in corso di formazione nel Capitale primario di classe 1 solo con riferimento alla data del 30 giugno 2018. I dati ed i ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa includono l'utile in corso di formazione alla data del 31 marzo 2018 risultante dalla situazione patrimoniale ed economica consolidata del Gruppo approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.

principalmente conseguente all'autorizzazione ottenuta dalla BCE con decorrenza dal 31 marzo 2018 all'estensione dell'utilizzo dei modelli interni per la misurazione del rischio di credito alle esposizioni della controllata BPM S.p.A.. Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. , Considerando anche gli impatti attesi dalle operazioni di capital management già definite ed annunciate al mercato il cui perfezionamento è atteso nel corso del corrente esercizio, il CET 1 ratio fully phased pro-forma è pari al 12,10%.

Il Tier 1 ratio è pari al 13,98% rispetto al 12,66% del 31 dicembre 2017, mentre il Total Capital ratio è pari al 16,85% rispetto al 15,21% del 31 dicembre 2017.

Ulteriore semplificazione della struttura societaria del Gruppo

In data odierna i Consigli di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., di Società Gestione Servizi BP S.C.p.A. e di BP Property Management S.C.a r.l. hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di SGS e di BP Property nel Banco BPM.

Le operazioni di incorporazione si inseriscono nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo di Gruppo Banco BPM e rispondono ad esigenze di semplificazione e razionalizzazione della struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle risorse e di riduzione dei costi.

Le incorporazioni si realizzeranno secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute, senza determinazione di concambio e senza predisposizione della relazione illustrativa da parte dell'Organo amministrativo.

Si prevede che le fusioni produrranno effetto, fatto salvo il rilascio delle previste autorizzazioni da parte delle autorità competenti, indicativamente nel mese di gennaio 2019 con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2019.

Con riferimento all'applicabilità delle vigenti disposizioni in tema di operazioni con parti correlate, di cui al Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche (il Regolamento OPC Consob") e della relativa normativa aziendale adottata dalla Banca (la "Procedura Banco BPM", disponibile sul sito internet www.bancobpm.it, sezione Corporate Governance, Documenti societari), sia le operazioni di fusione che le operazioni di trasferimento infragruppo di azioni/quote delle incorporante SGS e BP Property rientrano tra le operazioni "infragruppo" e possono pertanto beneficiare delle esenzioni previste dal citato Regolamento, essendo stato rilevato che non sussistono interessi significativi di altre parti correlate tali per cui le operazioni non sarebbero state concluse o sarebbero state concluse a condizioni diverse.

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico mondiale si conferma ancora favorevole, ma restano sullo sfondo i rischi di un aumento del protezionismo e dei tassi d'interesse, che potrebbero fare emergere tensioni e vulnerabilità di tipo finanziario.

In tale contesto le previsioni di crescita nel nostro Paese per il 2018 restano sostanzialmente invariate a +1,5%, anche se l'instabilità politica potrebbe determinare un rallentamento dell'espansione nei prossimi trimestri.

Allo stato trovano comunque conferma le attese di una moderata espansione del credito al settore privato e alle imprese, soprattutto manifatturiere, con un contemporaneo complessivo miglioramento della sua qualità.

Il Gruppo, avendo già completato un numero rilevante di progetti del Piano Strategico 2016-2019, tra cui in particolare la messa a regime dell'unità organizzativa dedicata alla gestione dei non performing loans, l'integrazione informatica, la definizione degli assetti delle partnership nell'asset management e nel bancassurance, la riorganizzazione della rete commerciale, focalizzerà la propria attenzione sulla razionalizzazione delle attività di private e investment banking, sul progetto di digital transformation, sulla semplificazione del perimetro di Gruppo e sull'ottimizzazione della propria presenza territoriale.

Inoltre, potendo fare leva sui risultati conseguiti e sulla solida posizione di capitale, proseguirà nell'azione di complessivo derisking, in totale coerenza con i nuovi ambiziosi obiettivi annunciati.

La gestione ordinaria nel corso dei prossimi trimestri resterà improntata al recupero di redditività, che trarrà vantaggio dagli effetti sinergici derivanti dalla fusione.

L'andamento dei proventi, pur permanendo pressioni competitive sulla marginalità, potrà beneficiare di un ulteriore contenimento del costo medio della raccolta, grazie ai residui margini di ottimizzazione del suo mix, del positivo contributo delle partecipate e delle tendenze che caratterizzano l'aggregato delle commissioni, in particolare quelle derivanti da servizi di gestione, intermediazione e consulenza.

Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, la realizzazione di specifiche azioni volte all'ottimizzazione della spesa e la razionalizzazione delle funzioni organizzative, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione.

I livelli di copertura dei crediti deteriorati si manterranno elevati, e la riduzione degli stock proseguirà sia attraverso il workout interno che, come detto, attraverso l'implementazione delle azioni previste nel piano di derisking.

***

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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I risultati al 31 marzo 2018 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 9 maggio 2018 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

Note esplicative

Il presente Comunicato Stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato con il comunicato stampa "Calendario degli Eventi Societari per il 2018" del 23 gennaio 2018, come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente Comunicato Stampa.

L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del trimestre focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico redatti in forma riclassificata.

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili al 31 marzo 2018 e di quelli riferiti all'esercizio precedente, nonché dell'evoluzione dei risultati del trimestre oggetto di commento nel presente comunicato.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, 5° aggiornamento del 22 dicembre 2017.

Si evidenzia che i saldi patrimoniali della raccolta sono comprensivi delle componenti relative al ramo d'azienda banca depositaria che sarà oggetto di cessione in corso d'anno.

I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 31 marzo 2018, con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi, sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 marzo 2018, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Al riguardo si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2018, hanno trovato applicazione i nuovi principi contabili IFRS 9 "Strumenti finanziari" e IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti". Per l'illustrazione degli impatti relativi alla prima applicazione dell'IFRS 9 e delle conseguenti modifiche introdotte nei prospetti riclassificati del Gruppo rispetto a quelli in uso fino 31 dicembre 2017 si fa rinvio al successivo punto 2. Con riferimento al principio IFRS 15 si segnala che non è emersa la necessità di operare un diverso trattamento contabile dei ricavi, in quanto sostanzialmente allineato alla modalità di riconoscimento stabilita in base al precedente principio contabile IAS 18.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 31 marzo 2018.

In considerazione della situazione di incertezza che caratterizza il contesto di riferimento, non si può escludere che le stime ed assunzioni, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 31 marzo 2018 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale. Per l'illustrazione delle principali incertezze sull'utilizzo di stime effettuato ai fini della predisposizione della presente informativa periodica infrannuale si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2017.

Da ultimo, si rappresenta che le informazioni contenute nel presente documento non sono predisposte sulla base del principio contabile IAS 34 relativo all'informativa infrannuale e non sono assoggettate ad alcuna attività di revisione contabile.

2. Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari"

Con Regolamento n. 2067 del 22 novembre 2016 è stato omologato il nuovo principio contabile internazionale IFRS 9 "Strumenti finanziari", che disciplina le fasi di classificazione e misurazione, impairment ed hedge accounting relative agli strumenti finanziari, in sostituzione del principio contabile IAS 39. Il nuovo principio deve essere applicato in via obbligatoria a partire dagli esercizi con inizio dal 1° gennaio 2018.

Per il Gruppo Banco BPM, l'applicazione del principio contabile IFRS 9 ha comportato un aggiustamento dei saldi del patrimonio netto di apertura al 1° gennaio 2018. Il Gruppo non si è infatti avvalso della facoltà di applicazione anticipata del principio, salvo che per quanto riguarda il trattamento degli impatti conseguenti alle variazioni del proprio merito creditizio ("own credit risk") sulle passività finanziarie valutate al fair value. Il diverso trattamento delle suddette variazioni (imputazione direttamente a patrimonio netto anziché a conto economico) è stato applicato fin dall'esercizio 2017, come consentito dal principio.

Con riferimento alla prima applicazione del nuovo principio IFRS 9 (First Time Application – FTA), si segnala che si sono rese necessarie significative implementazioni in termini di nuovi processi, procedure, metodologie, sistemi informativi. In considerazione dei significativi cambiamenti che hanno interessato il Banco BPM nell'esercizio 2017 a valle della fusione tra il Banco Popolare e BPM, (unificazione dei sistemi informativi delle due precedenti banche, estensione dell'utilizzo dei modelli interni di misurazione dei rischi di credito dell'ex Banco Popolare a BPM previa loro modifica ecc.) i nuovi processi hanno potuto essere implementati e resi operativi solo a partire dal primo trimestre 2018. I dati ed informazioni prodotti dai nuovi sistemi e processi sono stati oggetto di una intensa attività di verifica. Si segnala peraltro che le attività di verifica dei nuovi processi sia da parte degli organi di controllo interni sia da parte della società di revisione sono tutt'ora in corso e proseguiranno anche durante il secondo trimestre dell'esercizio. Si prevede che le attività di validazione e di controllo esterno si completino entro il termine di redazione del primo bilancio intermedio redatto in base allo IAS 34, ossia in occasione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018. In tale occasione sarà predisposto un documento di transizione al nuovo standard IFRS 9, contenente tutti i requisiti informativi previsti dal principio IFRS 7. Alla luce di quanto rappresentato, ancorchè gli impatti derivanti dalla applicazione del nuovo principio IFRS 9 illustrati nel presente comunicato sia riferiti alla data di prima applicazione sia al 31 marzo 2018 siano considerati attendibili, non si può escludere che a seguito del completamento delle attività di controllo non possano emergere elementi informativi oggi non conosciuti che possano comportare la necessità di procedere ad una parziale revisione degli impatti comunicati. Possibili modifiche potranno inoltre prodursi per effetto della comunicazione da parte delle società collegate degli impatti definitivi connessi alla prima applicazione del principio sui propri bilanci.

Al fine di consentire un apprezzamento degli effetti correlati all'applicazione delle nuove regole contabili di seguito si fornisce una sintetica illustrazione delle nuove regole di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari e del nuovo modello di impairment introdotti dal principio IFRS 9 nonché delle conseguenti modifiche introdotte nei prospetti di stato patrimoniale e di conto economico riclassificato, degli impatti sul patrimonio netto contabile e sui fondi propri. Al fine di agevolare la comprensione delle modifiche introdotte vengono di seguito forniti anche i prospetti di riconciliazione tra i saldi ex IAS 39 e quelli IFRS 9 per le attività e le passività finanziarie, per singola categoria e per singola tipologia di strumento finanziario.

Requisiti di classificazione e misurazione delle attività e delle passività finanziarie secondo l'IFRS 9

Il principio contabile IFRS 9 stabilisce che la classificazione delle attività finanziarie dipende dalla combinazione dei seguenti due driver:

  • Business Model dell'entità: che riflette gli obiettivi che la direzione aziendale intende perseguire mediante la detenzione delle attività finanziarie. Nel dettaglio:
  • "Hold To Collect" (HTC), qualora l'obiettivo sia la realizzazione dei flussi di cassa contrattuali, mantenendo lo strumento finanziario fino alla scadenza;
  • "Hold to Collect and Sell" (HTC&S), qualora le attività finanziarie siano detenute con l'obiettivo sia di realizzare i flussi di cassa contrattuali nel corso della durata dell'attività, sia di incassare i proventi derivanti dalla vendita della stessa;
  • "Other": qualora gli obiettivi siano diversi rispetto a quelli descritti nei precedenti punti, ascrivibili, ad esempio, alla volontà di realizzare flussi di cassa per il tramite di una negoziazione ("Sell").
  • Caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa: a seconda che i flussi di cassa siano basati esclusivamente su capitale ed interesse (cosiddetto "Solely Payments of Principal and Interest", o SPPI) o se, diversamente, dipendano anche da altre variabili (come ad esempio: partecipazione agli utili, come i dividendi, oppure rimborso del capitale investito in funzione delle performance finanziarie dell'emittente, ecc.). Le verifiche condotte al fine di accertare le caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa sono indicate con il termine "test SPPI" o "SPPI test".

Sulla base delle combinazioni tra il business model e le caratteristiche dei flussi finanziari sono individuabili le seguenti categorie contabili:

  • attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: vi rientrano quegli strumenti di debito (finanziamenti e titoli) con business model "Hold to Collect", i cui termini contrattuali sono rappresentati unicamente dal pagamento di capitale ed interessi (test SPPI superato);
  • attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, con riciclo nel conto economico: vi rientrano quegli strumenti di debito (finanziamenti e titoli) con business model "Hold to Collect and Sell", i cui termini contrattuali sono rappresentati unicamente dal pagamento di capitale ed interessi (test SPPI superato);
  • attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: vi rientrano tutte le attività di negoziazione, compresi gli strumenti derivati non di copertura e, indipendentemente dal modello di business, quelle attività che devono essere valutate obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi finanziari non rappresentano esclusivamente il pagamento di capitale e interessi (mancato superamento del test SPPI). Sono quindi ricompresi tutti i titoli di capitale, a meno che l'entità non scelga l'opzione irrevocabile di classificarli nella categoria delle attività finanziarie designate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, senza alcun riciclo nel conto economico delle componenti valutative e realizzative (ad eccezione dei dividendi che continuano ad essere rilevati a conto economico).

In aggiunta alle categorie in precedenza illustrate, è prevista la facoltà di utilizzare la categoria contabile delle attività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico; tale opzione è irrevocabile ed è ammessa solo per eliminare o ridurre significativamente un'incoerenza nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione delle attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetta "asimmetria contabile").

In relazione alle nuove regole di classificazione basate sulle caratteristiche dei flussi finanziari, l'IFRS 9 elimina le regole di scorporo dei derivati impliciti dalle attività finanziarie non oggetto di valutazione a fair value con impatto nel conto economico.

Con riferimento alle passività finanziarie, il nuovo principio contabile IFRS 9 conferma le regole di classificazione e misurazione previste dallo IAS 39, in base alle quali le stesse sono oggetto di misurazione al costo ammortizzato, ad eccezione delle passività finanziarie di negoziazione, compresi i derivati passivi, e delle passività finanziarie per le quali si ricorre all'opzione di designazione al fair value con impatto a conto economico. In relazione a quest'ultima tipologia di passività l'IFRS 9 prevede che le variazioni di fair value associate al proprio merito creditizio debbano essere rilevate in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto, anziché a conto economico come previsto dallo IAS 39, a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico; in quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività deve essere imputata a conto economico.

Sulla base di quanto in precedenza esposto, in sede di transizione all'IFRS 9, il Gruppo Banco BPM ha quindi proceduto a definire la classificazione degli strumenti finanziari in base alle nuove categorie contabili previste dall'IFRS 9 - tenuto conto della modalità di gestione al 1° gennaio 2018 e delle caratteristiche dei flussi contrattuali dello strumento alla data di origine dello stesso – e ad effettuare una nuova misurazione degli stessi in base ai rispettivi criteri di valutazione.

Metodologia di impairment IFRS 9 basata sulle perdite attese (ECL)

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al nuovo modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses). L'obiettivo del nuovo approccio è quello di garantire più tempestivo riconoscimento delle perdite rispetto al precedente modello dello IAS 39, in base al quale le perdite dovevano essere rilevate solo in presenza di evidenze obiettive intervenute successivamente all'iscrizione iniziale dell'attività (cosiddetto modello "incurred losses").

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora manifestatesi. Il modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9 si basa inoltre sul concetto di valutazione "forward looking".

In maggior dettaglio, il modello ECL prevede che le attività finanziarie misurate al costo ammortizzato debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari

all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Vi rientrano le attività finanziarie performing che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;

  • stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano in tale categoria tutte le attività deteriorate.

Le perdite attese future non ancora manifestatesi devono essere calcolate in modo da riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, anche con riferimento alle informazioni forward looking di natura macroeconomica, da incorporare nel modello di impairment.

Per ulteriori dettagli sul framework definito dal Gruppo per accertare la sussistenza di un significativo deterioramento del rischio di credito, ai fini dell'assegnazione dello Stage, e sui modelli elaborati per il calcolo delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nella Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2017, Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata.

Modifiche nei prospetti riclassificati di stato patrimoniale e di conto economico

Lo schema di stato patrimoniale riclassificato al 31 marzo 2018 è stato oggetto di adattamento al fine di recepire le nuove categorie contabili degli strumenti finanziari, così come introdotti dal 5° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 262, in precedenza citata.

Nel dettaglio, i precedenti aggregati intitolati "Attività finanziarie e derivati di copertura", "Crediti verso banche" e "Crediti verso clientela" sono stati sostituiti dai seguenti nuovi aggregati:

  • "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato (CA)", che comprende le seguenti voci:
  • o "Finanziamenti verso banche": trattasi dei crediti verso le banche rappresentati da finanziamenti ed esposti nella voce dell'attivo dello schema di Banca d'Italia "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche). Sono quindi esclusi i crediti rappresentati da titoli ricondotti nell'aggregato delle "Altre attività finanziarie";
  • o "Finanziamenti verso clientela": trattasi dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti ed esposti nella voce dell'attivo dello schema di Banca d'Italia "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela).

Nell'aggregato dei finanziamenti sono quindi esclusi i crediti rappresentati dai titoli di debito emessi da banche e da clientela esposti nell'aggregato delle "Altre attività finanziarie" come di seguito illustrato;

  • "Altre attività finanziarie", costituita dalle seguenti voci:
  • o "Attività al Fair Value con impatto a Conto Economico" che comprende gli strumenti finanziari esposti nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al Fair value con impatto a conto economico" e dei "Derivati di copertura", rispettivamente esposti nella voce 20 e 50 dell'attivo dello schema di Banca d'Italia;
  • o "Attività al Fair Value con impatto sulla redditività complessiva (OCI)" che corrisponde alla voce 30 dell'attivo dello schema di Banca d'Italia;
  • o "Attività valutate al Costo Ammortizzato (CA)" che comprende le esposizioni creditizie verso le banche e clientela rappresentate da titoli di debito (inclusi nella voce 40 dell'attivo dello schema di Banca d'Italia).

Per quanto riguarda le voci del passivo riclassificato non si segnalano modifiche di rilievo; il precedente aggregato "Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value" è stato ridenominato in "Raccolta diretta", aggregato per il quale viene fornita evidenza separata tra la voce "Debiti verso clientela" (voce 10 b) del passivo dello schema di Banca d'Italia) e "Titoli e passività finanziarie designate al fair value" (pari alle voci 10 c e 30) del passivo dello schema di Banca d'Italia).

Per le restanti voci dello stato patrimoniale riclassificato i criteri di aggregazione illustrati nel bilancio consolidato dell'esercizio 2017 non sono stati modificati.

Con riferimento al prospetto di conto economico riclassificato, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato una ridefinizione degli aggregati relativi al risultato netto finanziario ed alle rettifiche di valore per impairment, in funzione delle nuove categorie di strumenti finanziari e dei relativi criteri di misurazione. Di seguito si illustra il raccordo delle nuove voci rispetto allo schema del conto economico redatto in base alla Circolare di Banca d'Italia n. 262:

  • la voce "Risultato netto finanziario" include i risultati derivanti dalla valutazione o dal realizzo di tutti gli strumenti finanziari, ad eccezione delle rettifiche per rischio di credito che sono oggetto di esposizione separata. In particolare, tale voce include i dividendi su azioni classificate nei portafogli delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (voce 70), il risultato netto dell'attività di negoziazione e di copertura (voci 80 e 90), gli utili e le perdite da cessione o riacquisto (voce 100), ad eccezione del risultato connesso alla cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da finanziamenti, il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110);

  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti a clientela" include la voce 130 a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", relativamente alla sola componente rappresentata dai finanziamenti verso la clientela ed i relativi risultati economici derivanti dalla cessione degli stessi (inclusi nella voce 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato");

  • la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" è rappresentata dalle perdite attese rilevate sui titoli e sui finanziamenti verso banche classificati nei portafogli delle "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (corrispondente alla voce 130 b) "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e ad una componente della citata voce 130 a));
  • la voce riclassificata "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" corrisponde alla voce 200 dello schema di conto economico previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 e comprende gli accantonamenti per impegni e garanzie rilasciate.

Per le restanti voci del prospetto di conto economico riclassificato i criteri di aggregazione e di riclassificazione illustrati nel bilancio consolidato dell'esercizio 2017 non sono stati modificati.

Si informa che, come specificamente consentito dal principio contabile IFRS 9 (par. 7.2.15), Banco BPM si è avvalso della facoltà di non procedere ad alcuna rideterminazione dei saldi riferiti all'esercizio precedente applicando i nuovi criteri valutativi introdotti dal principio IFRS 9. Si evidenzia che, al fine di favorire un confronto su basi più omogenee:

  • il prospetto dello stato patrimoniale riclassificato, fornisce oltre ai saldi patrimoniali al 31 dicembre 2017 anche l'indicazione dei saldi al 1° gennaio 2018, rideterminati in conformità al principio contabile IFRS 9;
  • nella redazione del prospetto di conto economico riclassificato si è provveduto per quanto possibile alla riesposizione dei risultati economici dei precedenti periodi sulla base delle informazioni disponibili. In maggior dettaglio:
  • il "Risultato netto finanziario" dei precedenti periodi posti a confronto è stato riesposto al fine di includere le rettifiche da impairment di titoli azionari classificati nell'ex portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", in precedenza incluse nell'aggregato delle "Rettifiche nette su crediti verso banche ed altre attività";
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti a clientela" corrisponde al precedente aggregato "Rettifiche nette su crediti verso clientela", al netto delle rettifiche di valore su titoli valutati al costo ammortizzato ricondotte nella voce "Rettifiche per rischio di credito: titoli ed altre attività" e delle rettifiche di valore su garanzie ed impegni ora ricondotte nella voce "Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri";
  • la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde al precedente aggregato "Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività", al netto delle rettifiche di valore su titoli azionari ma incrementata delle rettifiche di valore su titoli di debito valutati al costo ammortizzato, come esposto nei precedenti punti;
  • la voce "Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri" corrisponde all'omonima voce del precedente aggregato ed è comprensiva delle rettifiche di valore su garanzie e impegni.

In aggiunta, con riferimento alla rappresentazione del margine di interesse, si evidenzia che il principio contabile IFRS 9 prevede che gli interessi maturati sulle attività finanziarie deteriorate (Stage 3) debbano essere esposti in bilancio sulla base della metodologia del costo ammortizzato, ossia sulla base del tasso di interesse effettivo calcolato tenendo conto dei flussi di incasso previsti. Il principio prevede inoltre che le riprese di valore su crediti derivanti dal decorrere del tempo (time value) debbano anch'esse essere incluse nel margine di interesse. Per effetto dell'applicazione delle suddette nuove regole di esposizione, il margine di interesse del primo trimestre 2018 ha registrato complessivamente un incremento di 65,8 milioni per effetto congiunto dell'inclusione in tale aggregato delle riprese di valore derivanti dal decorrere del tempo che fino al 31 dicembre 2017 erano esposte nell'ambito dell'aggregato rettifiche di valore nette su crediti e della rappresentazione su base netta degli interessi maturati sulle esposizioni classificate come inadempienze probabili (fino al 31 dicembre 2017 la quota degli interessi considerati non recuperabili era rappresentata nella voce rettifiche di valore nette su crediti). Si evidenzia che, nonostante gli interventi sopra illustrati, i dati riportati nei conti economici riclassificati contenuti nel presente comunicato stampa riferiti alle voci in precedenza indicate non sono determinati in modo omogeneo e come tali non sono immediatamente comparabili.

Impatto dell'IFRS 9 sul patrimonio netto contabile al 1° gennaio 2018

Con l'adozione dell'IFRS 9 il patrimonio netto consolidato del Gruppo Banco BPM ha registrato una diminuzione di 1.037,8 milioni al netto degli effetti fiscali, passando da 11.963,5 milioni a 10.925,7 milioni. Nel dettaglio, tale diminuzione risulta attribuibile ai seguenti effetti:

  • -1.245,8 milioni a causa dell'incremento dei fondi rettificativi a seguito dell'applicazione del nuovo modello di impairment ai crediti deteriorati rappresentati esclusivamente dalle esposizioni in sofferenza);
  • -91,2 milioni a causa dell'incremento dei fondi rettificativi a seguito dell'applicazione del nuovo modello di impairment alle esposizioni non deteriorate (classificate nello Stage 1 e nello Stage 2) rappresentate da finanziamenti e titoli di debito;
  • -0,02 milioni a causa dell'incremento dei fondi del passivo collegati alla valutazione delle garanzie rilasciate e degli impegni;
  • +42,3 milioni a seguito dell'applicazione delle nuove regole di classificazione e misurazione delle attività e delle passività finanziarie, esclusi gli impatti derivanti dal nuovo modello di calcolo delle perdite attese, come in precedenza illustrati;

  • -87,3 milioni a causa della riduzione del valore delle partecipazioni di collegamento valutate con il metodo del patrimonio netto, a seguito dell'impatto negativo sul proprio patrimonio netto registrato dalle stesse partecipate in sede di prima applicazione del principio IFRS 9;

  • +344,2 milioni per effetto della rilevazione di maggiori attività per imposte anticipate relative a perdite fiscali in corso di formazione a fronte della riduzione del patrimonio netto contabile più sopra illustrata14.

In particolare, gli effetti in precedenza menzionati si sono tradotti in una riduzione delle riserve da valutazione per 78,2 milioni e delle altre riserve patrimoniali per 959,6 milioni.

I suddetti impatti sono evidenziati in ancora maggior dettaglio nel seguente prospetto di riconciliazione tra il patrimonio netto al 31 dicembre 2017 determinato in conformità al principio contabile ex IAS 39 ed il patrimonio netto rideterminato al 1° gennaio 2018 per effetto dell'applicazione del nuovo standard contabile.

Tabella 1: prospetto di riconciliazione del patrimonio netto al 31.12.2017 (ex IAS 39) e quello al 01.01.2018 (IFRS 9)

- di cui - di cui
impatto FTA impatto FTA
IFRS 9 su IFRS 9 su
"Riserve da "Riserve"
- importi in migliaia di euro - valutazione"
A Patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2017 (ex IAS 39) 11.963.540
B Impatto IFRS 9 misurazione delle perdite attese (ECL) su attività
finanziarie deteriorate (Stage 3)
-1.245.844 - -1.245.844
Attività fin. valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti a clientela -1.245.844 -1.245.844
C Impatto IFRS 9 per misurazione delle perdite attese (ECL) su attività
finanziarie non deteriorate (Stage 1 e Stage 2)
-91.156 7.137 -98.293
Attività fin. valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti a clientela -75.904 -75.904
Attività fin. valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti a banche -1.777 -1.777
Attività fin. valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito -13.475 -13.475
Att. fin. valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 7.137 -7.137
D Impatto IFRS 9 per misurazione delle perdite attese (ECL) sulle
esposizioni fuori bilancio
17 - 17
Garanzie e impegni 17 17
E Impatto IFRS 9 Classificazione&Misurazione (esclusa misurazione ECL) 42.317 -80.210 122.527
Attività fin. valutate al FV con impatto a CE - titoli di debito -12.237 -6.823 -5.414
Attività fin. Val. al FV con impatto a CE - titoli di capitale e OICR - -128.042 128.042
Attività valutate al FV con impatto a CE - Finanziamenti a clientela -3.124 -3.124
Att. fin. valutate al fair value con impatto OCI - Titoli di debito 51.600 51.859 -259
Attività valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito 17.714 17.504 210
Passività finanziarie designate al fair value -15.254 -14.708 -546
Passività finanziarie di negoziazione 3.618 3.618
F Impatto IFRS 9 su partecipazioni di collegamento (equity method) -87.351 - -87.351
Partecipazione di collegamento -87.351 -87.351
G=B+C+D
+E+F
Totale impatto IFRS 9 sul patrimonio netto consolidato al 1 gennaio
2018 (lordo fiscalità)
-1.382.017 -73.073 -1.308.944
H Impatto fiscale al 1 gennaio 2018 344.156 -5.155 349.308
I=G+H Totale impatto IFRS 9 sul patrimonio netto consolidato al 1 gennaio 2018
(netto fiscalità)
-1.037.861 -78.228 -959.636
A+I Patrimonio netto consolidato al 1 gennaio 2018 (IFRS 9) 10.925.679

Legenda

FV: Fair Value

CE: Conto Economico

OCI: Other Comprehensive Income (redditività complessiva)

14 Il Decreto emanato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze il 10 gennaio 2018 ha stabilito che l'impatto patrimoniale negativo conseguente all'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9 è deducibile dal reddito imponibile IRES ed IRAP dell'esercizio 2018. Alla data della prima applicazione si è conseguentemente generata una perdita fiscale in corso di formazione. In base alla normativa in vigore le perdite fiscali IRES sono riportabili a nuovo e possono essere recuperate tramite la generazione di redditi imponibili negli esercizi successivi senza alcun limite temporale. Diversamente le perdite fiscali IRAP non sono riportabili a nuovo. Alla luce della suddetta normativa si è ritenuto probabile il recupero della sola perdita fiscale IRES generata dall'applicazione del nuovo standard contabile procedendo all'iscrizione di nuove attività per imposte anticipate per 342,1 milioni.

Impatto dell'IFRS 9 sui fondi propri al 1° gennaio 2018

A livello di ratio patrimoniali gli impatti illustrati nel precedente paragrafo comportano una riduzione di 180 bps del CET 1 ratio fully phased che passa dall'11,92% del 1° gennaio 2018 anteriormente alla prima applicazione del nuovo standard contabile al 10,12%. Tali impatti non tengono conto dell'opzione già esercitata per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona ("phase in") nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal nuovo standard contabile.

Tale disciplina consente di includere nel CET1 una porzione dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese per i primi cinque esercizi (rispettivamente pari al 95%, all'85%, al 70%, al 50% e al 25% a partire dal 2018 fino al 2022). Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà quindi pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.15

Tenendo conto della suddetta disciplina transitoria l'impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sul CET1 è limitato per tutto l'esercizio 2018 a 4 bps.

Prospetti di riconciliazione tra i saldi al 31 dicembre 2017 ex IAS 39 e quelli al 1° gennaio 2018 IFRS 9

In allegato al Comunicato Stampa è fornito il prospetto dello stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2017 in base ai valori ex IAS 39 e relativa riconciliazione con i saldi al 1° gennaio 2018, oggetto di riesposizione in conformità al principio IFRS 9, utilizzato al fine di un confronto con i saldi patrimoniali al 31 marzo 2018.

Al fine di una migliore comprensione della transizione tra i vecchi portafogli IAS 39 e i nuovi portafogli IFRS 9, nella seguente tabella per ciascuna voce dello schema di stato patrimoniale riclassificato relativa alle attività ed alle passività finanziarie viene fornita la riconciliazione tra i saldi al 31 dicembre 2017 (valori IAS 39) e quelli al 1° gennaio 2018 (valori IFRS 9), con evidenza separata delle modifiche imputabili ai nuovi criteri di classificazione (Impatti Classification), degli impatti conseguenti ai nuovi criteri misurazione (Impatti Measurement) ed al nuovo modello di impairment (Impatti ECL – Expected Credit Losses). A tal scopo i saldi al 31 dicembre 2017 (ex IAS 39) sono stati convenzionalmente ricondotti nelle nuove categorie contabili (colonna 31/12/2017 (IAS 39)); nella colonna "Impatti Classification" sono evidenziati i saldi IAS 39 riallocati in funzione delle nuove decisioni assunte in merito alla classificazione delle attività finanziarie alla luce del nuovo principio e nelle colonne "Impatti Measurement" e "Impatti ECL" sono forniti rispettivamente gli impatti relativi ai nuovi criteri di misurazione e di impairment.

Tabella 2: prospetto di riconciliazione delle attività/passività finanziarie tra i saldi al 31.12.2017 (IAS 39) e i saldi al 01.01.2018 (IFRS 9)

(migliaia di euro) 31/12/2017
(IAS 39)
Impatti
Classification
31/12/2017
(IAS 39)
riclassificato
Impatti
Measurement
Impatti ECL 01/01/2018
(IFRS 9)
Finanziamenti valutati al CA 112.681.902 -346.576 112.335.326 -1.323.525 111.011.801
- Finanziamenti verso banche 4.939.223 (1) 0 4.939.223 -1.777 4.937.446
- Finanziamenti verso clientela 107.742.679 (2) -346.576 107.396.103 -1.321.748 106.074.355
Altre attività finanziarie 34.533.172 346.576 34.879.748 53.953 -13.475 34.920.226
- Attività al FV con impatto a CE 5.184.586 1.283.285 6.467.871 -15.361 6.452.510
- Attività di negoziazione 4.911.824 -17.390 4.894.434 4.894.434
- Attività designate al FV 28.952 -28.952 0 0
- Attività obbligato. val. al FV 1.329.627 1.329.627 -15.361 1.314.266
- Derivati di copertura 243.810 243.810 243.810
- Attività al FV con impatto OCI 17.128.622 (3) -430.149 16.698.473 51.600 16.750.073
- Attività valutate al CA 12.219.964 (4) -506.560 11.713.404 17.714 -13.475 11.717.643
Totale attività finanziarie 147.215.074 - 147.215.074 53.953 -1.337.000 145.932.027
Debiti verso banche 27.199.304 27.199.304 27.199.304
Raccolta diretta 107.509.849 107.509.849 15.254 107.525.103
- Debiti verso clientela 87.848.146 87.848.146 87.848.146
- Titoli e pass. finanz. designate al FV 19.661.703 - 19.661.703 15.254 19.676.957
- Titoli in circolazione 16.248.143 160.370 16.408.513 15.254 16.423.767
- Pass. finanz. designate al FV 3.413.560 -160.370 3.253.190 3.253.190
Pass. finanz. di negoziazione e derivati
di copertura
8.707.966 8.707.966 -3.618 8.704.348
Totale passività finanziarie 143.417.119 0 143.417.119 11.636 - 143.428.755
Totale impatto sul patrimonio netto 42.317 -1.337.000

(1) Corrisponde alla precedente voce di bilancio dei "crediti verso banche" (5.164.715 migliaia), al netto delle attività rappresentate da titoli di debito (225.492 migliaia)

(2) Corrisponde alla precedente voce di bilancio dei "crediti verso clientela" (108.176.382 migliaia), al netto delle attività rappresentate da titoli di debito (433.703 migliaia)

15 La disciplina transitoria citata è illustrata al paragrafo 7 delle presenti note esplicative.

  • (3) Nella voce "Attività al FV con impatto OCI" è stato interamente ricondotto il portafoglio ex IAS 39 delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita"
  • (4) Nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è stato ricondotto il saldo del portafoglio ex IAS 39 delle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" (11.560.769 migliaia) ed i crediti verso la clientela e le banche rappresentate dai titoli di debito, come illustrato nei precedenti punti 1) e 2) (complessivamente pari a 659.195 migliaia)

Nelle seguenti tabelle si forniscono informazioni di dettaglio sulla riconciliazione tra i portafoglio ex IAS 39 e quelli IFRS 9, sulla base delle voci di bilancio previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 (ante e post IFRS 9), con evidenza degli importi riclassificati e dei relativi impatti da FTA. Nel dettaglio, per ciascuna categoria contabile (tabella 3) e per tipologia di strumento finanziario (tabella 4) viene fornita evidenza di come i saldi ex IAS 39 sono stati riclassificati nei nuovi portafogli IFRS 9; viene altresì fornita rappresentazione dell'impatto totale sul patrimonio netto al 1° gennaio 2018 con apertura tra gli impatti sulle "Riserva da valutazione" e sulle "Riserve da utili". Nelle tabelle non è fornita evidenza dei derivati di copertura in quanto non impattati dalla transizione al nuovo principio IFRS 9.

Al fine di un immediato riscontro tra i portafogli di attività delle tabelle 3 e 4 e le voci del bilancio riclassificato (tabella 2) si evidenza che le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (crediti verso banche e crediti verso clientela) trovano rappresentazione nello schema riclassificato nella voce "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato", per la componente relativa ai finanziamenti, e nella voce "Altre attività finanziarie – attività valutate al CA" per la componente titoli.

Tabella 3: riconciliazione tra le categorie contabili attività finanziarie al 31.12.2017 (valori IAS 39) e le categorie contabili di attività finanziarie al 01.01.2018 (valori IAS IFRS 9 "compliant") con evidenza degli importi riclassificati e degli impatti C&M ed ECL

VOCI DI ATTIVITA' FINANZIARIE
AL 31.12.2017 - Valori IAS 39
ALL'1.1.2018 - Valori IFRS 9 "compliant" VOCI DI ATTIVITA' FINANZIARIE IMPATTO FTA IFRS 9 SUL PATRIMONIO NETTO
CONSOLIDATO ALL'1.1.2018
(A) (B) (C=B-A)
20. Att. fin. val. al
FV con impatto a
CE: a) negoziaz.
20. Att. fin. val. al
FV con impatto a
CE: b) designate
al FV
20. Att. fin. val. al
FV con impatto a
CE: c) obbligator.
valutate al FV
30. Att. fin. val. al
FV con impatto
sulla redditività
complessiva
40. Att. fin. val. al
costo
ammortizzato: a)
crediti verso
banche
40. Att. fin. val. al
costo
ammortizzato: b)
crediti verso
clientela
Impatto FTA sul
patrimonio netto
- di cui FTA
Impatto sulle
''Riserve da
valutazione''
- di cui FTA
Impatto sulle
''Altre riserve''
20. Att. fin. det. per la
negoziazione
4.911.824 4.894.434 15.991 -1.399 -1.399
-
riclass. valori IAS 39
-4.911.824 4.894.434 17.390
-
imp. Measurement
210 210 210
-
impatti ECL
-1.609 -1.609 -1.609
30. Att. fin. valut. al fair
value
28.952 20.960 7.992 0 275 -275
-
riclass. valori IAS 39
-28.952 20.960 7.992
-
imp. Measurement
0 259 -259
-
impatti ECL
0 16 -16
40. Att. fin. disp. per la
vendita
17.128.622 832.072 14.290.446 2.023.402 17.298 -110.404 127.702
-
riclass. valori IAS 39
-17.128.622 832.072 14.290.446 2.006.104
-
imp. Measurement
17.504 17.504 -117.361 134.865
-
impatti ECL
-206 -206 6.957 -7.163
50. Att. fin. det. sino
alla scadenza
11.560.769 2.451.635 9.159.087 49.953 51.764 -1.811
-
riclass. valori IAS 39
-11.560.769 2.400.035 9.160.734
-
imp. Measurement
51.600 51.600 51.600
-
impatti ECL
-1.647 -1.647 164 -1.811
60. Crediti verso
banche
5.164.715 5.162.667 -2.048 -2.048
-
riclass. valori IAS 39
-5.164.715 5.164.715
-
impatti ECL
-2.048 -2.048 -2.048
70. Crediti verso
clientela
108.176.382 461.234 106.368.297 -1.346.851 -1.346.851
-
riclass. valori IAS 39
-108.176.382 476.595 107.699.787
-
imp. Measurement
-15.361 -15.361 -15.361
-
impatti ECL
-1.331.490 -1.331.490 -1.331.490
Totale attività
finanziarie
146.971.264 4.894.434 0 1.314.266 16.750.073 5.162.667 117.566.777 -1.283.047 -58.365 -1.224.682
- riclass. valori IAS 39 titoli
- riclass. valori IAS 39 fin.
-34.289.362
-112.681.902
4.894.434 983.051
346.576
16.698.473 225.492
4.939.223
11.487.912
107.396.103
- imp. Measurement -15.361 51.600 17.714 53.953 -65.502 119.455
- imp. ECL -2.048 -1.334.952 -1.337.000 7.137 -1.344.137

Tabella 4: riconciliazione tra le categorie contabili attività finanziarie al 31.12.2017 (valori IAS 39) e le categorie contabili di attività finanziarie al 01.01.2018 (valori IAS IFRS 9 "compliant") per tipologie di strumento finanziario

VOCI DI ATTIVITA' FINANZIARIE
AL 31.12.2017 - Valori IAS 39
VOCI DI ATTIVITA' FINANZIARIE
ALL'1.1.2018 - Valori IFRS 9 "compliant"
IMPATTO FTA IFRS 9 SUL PATRIMONIO NETTO
CONSOLIDATO ALL'1.1.2018
(A) (B) (C=B-A)
20. Att. fin. val. al
FV con impatto a
CE: a) negoziaz.
20. Att. fin. val. al
FV con impatto a
CE: b) designate
al FV
20. Att. fin. val. al
FV con impatto a
CE: c) obbligator.
valutate al FV
30. Att. fin. val. al
FV con impatto
sulla redditività
complessiva
40. Att. fin. val. al
costo
ammortizzato: a)
crediti verso
banche
40. Att. fin. val. al
costo
ammortizzato: b)
crediti verso
clientela
Impatto FTA sul
patrimonio netto
- di cui FTA
Impatto sulle
''Riserve da
valutazione''
- di cui FTA
Impatto sulle
''Altre riserve''
20. Att. fin. det. per la
negoziazione
4.911.824 4.894.434 15.991 -1.399 -1.399
-
titoli di debito
2.283.911 2.266.521 15.991 -1.399 -1.399
-
titoli di capitale
693.004 693.004
-
quote di OICR
29.661 29.661
-
derivati
1.905.248 1.905.248
30. Att. fin. valut. al fair
value
28.952 20.960 7.992 0 275 -275
-
titoli di debito
9.412 1.420 7.992 0 275 -275
-
titoli di capitale
579 579
-
quote
di OICR
18.961 18.961
40. Att. fin. disp. per la
vendita
17.128.622 832.072 14.290.446 2.023.402 17.298 -110.404 127.702
-
titoli di debito
15.716.663 179.445 13.531.114 2.023.402 17.298 17.638 -340
-
titoli di capitale
993.472 234.140 759.332 -112.391 112.391
-
quote di OICR
418.487 418.487 -15.651 15.651
50. Att. fin. det. sino
alla scadenza
11.560.769 2.451.635 9.159.087 49.953 51.764 -1.811
-
titoli di debito
11.560.769 2.451.635 9.159.087 49.953 51.764 -1.811
60. Crediti verso
banche
5.164.715 5.162.667 -2.048 -2.048
-
finanziamenti
4.939.223 4.937.446 -1.777 -1.777
-
titoli di debito
225.492 225.221 -271 -271
70. Crediti verso
clientela
108.176.382 461.234 106.368.297 -1.346.851 -1.346.851
-
finanziamenti
107.742.679 343.452 106.074.355 -1.324.872 -1.324.872
-
titoli di debito
433.703 117.782 293.942 -21.979 -21.979
Totale attività
finanziarie
146.971.264 4.894.434 1.314.266 16.750.073 5.162.667 117.566.777 -1.283.047 -58.365 -1.224.682

Sulla base di quanto evidenziato nelle precedenti tabelle, i criteri di misurazione delle nuove categorie contabili IFRS 9 in cui sono stati classificati gli strumenti in essere alla data di transizione risultano sostanzialmente allineati a quelli delle precedenti categorie IAS 39, salvo limitati casi imputabili a modifiche del modello di business, alle caratteristiche intrinseche degli strumenti finanziari, all'adozione di scelte contabili consentite dal principio. Al riguardo si deve premettere che il portafoglio rappresentato dalle quote di OICR è stato interamente ricondotto tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", in quanto i relativi flussi non costituiscono il pagamento esclusivo di capitale ed interessi. Per tali strumenti, anche sulla base dei chiarimenti forniti dall'IFRIC (IFRS Interpretation Committee) nel mese di maggio 2017, si è ritenuto non sussista la possibilità di utilizzare la categoria delle attività finanziarie designate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, poichè dette quote di OICR non sono di norma equiparabili ai titoli di capitale in quanto prevedono un'obbligazione contrattuale a consegnare determinate attività finanziarie o un attivo netto in caso di liquidazione o di richiesta di rimborso da parte del sottoscrittore.

In maggior dettaglio, alla data di prima applicazione, la classificazione del portafoglio di attività finanziarie, basata sul business model esistente al 1° gennaio 2018, è stata effettuata secondo le seguenti linee guida:

  • il portafoglio IAS 39 delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (4.911,8 milioni) è stato oggetto di pressoché integrale classificazione nella categoria contabile IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – a) attività finanziarie detenute per la negoziazione" (4.894,4 milioni), fatta eccezione per un titolo di debito emesso da una controparte corporate classificato nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", in coerenza con il cambiamento del business model intervenuto successivamente all'acquisto dello stesso. La misurazione al costo ammortizzato (pari a 16,0 milioni) rispetto al fair value (17,4 milioni) ha comportato l'addebito del patrimonio netto in sede di FTA pari a 1,4 milioni, per effetto congiunto tra lo storno di minusvalenze da valutazione (+ 0,2 milioni) e la rilevazione delle perdite attese (-1,6 milioni);
  • il portafoglio IAS 39 delle "Attività finanziarie valutate al fair value" (29,0 milioni) è stato prevalentemente ricondotto nella categoria contabile IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (21,0 milioni) e, solo per posizioni residuali, nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (8,0 milioni). La riclassifica tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, che riguarda principalmente le quote di OICR, è dovuta al mancato superamento del test SPPI. In sede di prima applicazione detta classificazione non ha comportato alcun impatto sul patrimonio netto complessivo, essendo il fair value il criterio di misurazione delle attività finanziarie in esame sia in base allo IAS 39 sia in base all'IFRS 9. Al 1° gennaio 2018 non vi sono strumenti finanziari per i quali il Gruppo si è avvalso della designazione al fair value con impatto sul conto economico;
  • il portafoglio IAS 39 dei titoli di debito inclusi nella categoria delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" (15.716,7 milioni) è stato classificato prevalentemente nella categoria contabile IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (13.531,1 milioni), fatta eccezione per alcuni titoli governativi (2.006,1 milioni) che sono stati classificati nella categoria IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", in virtù della modalità di gestione di tali attivi alla data di transizione. Tale scelta ha comportato un impatto positivo di 17,5 milioni sul patrimonio netto pari alla differenza tra il valore contabile di iscrizione al 31 dicembre 2017 rappresentato dal fair value (2.006,1 milioni) ed il valore risultante dall'applicazione del costo ammortizzato (2.023,6 milioni), al netto delle perdite attese (-0,2 milioni). In aggiunta, si segnala la presenza di alcuni titoli di debito, limitati per numero e per controvalore (179,4 milioni), per i quali si è resa necessaria la classificazione IFRS 9 tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", a causa del mancato superamento del test SPPI;
  • il portafoglio IAS 39 dei titoli di capitale inclusi nella categoria delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" (993,5 milioni) è stato prevalentemente classificato (759,3 milioni) tra le "Attività finanziarie designate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in virtù dell'opzione consentita dal principio per gli strumenti detenuti senza finalità di trading. Il restante importo (234,1 milioni) è stato classificato nella categoria IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Tale classificazione non ha comportato impatti sul patrimonio netto complessivo tenuto conto che le suddette attività erano e continuano ad essere valutate al fair value;
  • il portafoglio IAS 39 delle "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" (11.560,8 milioni) è stato pressoché integralmente ricondotto nella categoria contabile IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (9.160,7 milioni), fatta eccezione per alcune posizioni in titoli governativi (2.400,0 milioni) che sono state ricondotte nel portafoglio IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in coerenza con gli obiettivi della loro detenzione. Per questi ultimi titoli in sede di prima applicazione si è determinato un impatto positivo sul patrimonio netto contabile (51,6 milioni) pari alla differenza tra il valore di carico al 31 dicembre 2017 rappresentato dal costo ammortizzato (2.400,0 milioni) ed il rispettivo fair value misurato alla data del 1° gennaio 2018 (2.451,6 milioni). Per i titoli ricondotti nella categoria del costo ammortizzato si è inoltre proceduto a calcolare le perdite attese con un conseguente impatto negativo sul patrimonio netto FTA pari a 1,6 milioni;
  • le posizioni classificate nel portafoglio IAS 39 dei "Crediti verso banche", pari a 5.164,7 milioni sono state interamente classificate nella categoria IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche", in coerenza con gli obiettivi della loro detenzione. In sede di FTA la misurazione delle perdite attese ha comportato un incremento dei fondi rettificativi pari a 2,0 milioni;
  • le posizioni classificate nel portafoglio IAS 39 dei "Crediti verso clientela", pari a 108.176,4 milioni, sono state classificate per 107.699,8 milioni nella categoria IFRS 9 delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela"; la misurazione delle perdite attese in base al nuovo modello di impairment ha comportato un impatto negativo sul patrimonio netto pari a 1.331,5 milioni, di cui 1.245,8 milioni relative a sofferenze (stage 3). Costituiscono eccezione alla suddetta regola le esposizioni pari a 476,6 milioni (rappresentate da finanziamenti per 346,6 milioni e da titoli di debito per 130,0 milioni), che non superando il test SPPI, sono state ricondotte

necessariamente nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Per queste ultime posizioni l'impatto sul patrimonio netto conseguente al diverso criterio di misurazione è negativo per 15,3 milioni (3,1 milioni relativi ai finanziamenti e 12,2 milioni relativi ai titoli di debito).

Posto che gli impatti di classificazione e valutazione delle attività finanziarie in sede di prima applicazione, non riconducibili al nuovo criterio di misurazione dell'impairment, non risultano significativi, si segnala che l'incremento del titoli oggetto di valutazione al fair value con imputazione a conto economico, con particolare riferimento ai titoli di capitale ed alle quote di OICR in precedenza classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", comporterà a parità di ogni altra condizione una maggior volatilità dei risultati economici rilevati a partire dal 1° gennaio 2018.

Con riferimento alle passività finanziarie il Gruppo Banco BPM si è avvalso della facoltà di applicare anticipatamente, fin dal bilancio 2017, le modifiche del trattamento contabile delle variazioni del proprio merito creditizio in sede di valutazione delle passività finanziarie designate al fair value. Nessun impatto di FTA è quindi riconducibile alla diversa presentazione degli effetti correlati alla diversa modalità di rilevazione del proprio merito creditizio. Considerato che lo standard IFRS 9 ha sostanzialmente ripreso i criteri di classificazione e di misurazione dello IAS 39, la transizione al nuovo principio non ha comportato impatti sul patrimonio netto, fatta eccezione per due obbligazioni classificate nel portafoglio IAS 39 delle "Passività finanziarie valutate al fair value" per le quali, tenendo conto delle disposizioni transitorie del principio, si è resa necessaria una riclassifica tra le ''Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato'', non essendo possibile giustificare la precedente valutazione con la necessità di eliminare un'asimmetria contabile esistente alla data di transizione al nuovo principio16. Le passività finanziarie sono state quindi iscritte in base al costo ammortizzato che ammonta a 176 milioni, rispetto al precedente valore di iscrizione (fair value) pari a 160,4 milioni. La conseguente iscrizione nel passivo di un maggior valore ha quindi comportato un effetto negativo sul patrimonio netto complessivo pari a 15,2 milioni.

Da ultimo, la riduzione dell'aggregato rappresentato dalle "Passività finanziarie di negoziazione e derivati di copertura", per 3,6 milioni, è imputabile allo storno del derivato implicito in alcuni contratti di finanziamento, tenuto conto delle nuove regole dell'IFRS 9 per lo scorporo dei derivati dalle attività finanziarie e del fatto che le citate attività sono state oggetto di riclassifica nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" a seguito del fallimento del test SPPI.

3. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati per l'aggregazione con il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.

L'effetto complessivo sull'utile netto consolidato del primo trimestre del 2018, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite, è risultato positivo per € 30,6 milioni (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano).

4. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

Nel mese di aprile 2018, Banca d'Italia ha comunicato alle banche del Gruppo l'ammontare dei contributi ordinari da versare al Fondo di Risoluzione Unico per l'esercizio 2018, complessivamente pari a € 68,0 milioni (€ 62,4 milioni sono i contributi ordinari di competenza dell'esercizio 2017). Detto onere è stato interamente addebitato nel conto economico del primo trimestre alla voce "altre spese amministrative". Al riguardo si precisa che per il 2018, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di versare il contributo mediante impegni irrevocabili al pagamento, fissati nella misura massima del 15% (cosiddetti "irrevocabile payment commitments – IPC").

5. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Nel corso del primo trimestre 2018 si segnala, quale unica variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita della controllata Pami Finance S.r.l. (in liquidazione) a seguito della cancellazione dal competente Registro delle Imprese.

Si deve inoltre precisare che il riassetto del settore Bancassurance, conseguente alla disdetta degli accordi distributivi con il Gruppo Unipol per il ramo vita e con il Gruppo Aviva per il ramo danni e al successivo accordo siglato con Cattolica Assicurazioni, non ha comportato alcuna modifica dell'area di consolidamento al 31 marzo 2018 per partecipazioni detenute rispettivamente in Popolare Vita (ora Vera Vita S.p.A.) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni S.p.A.), sulle quali al 31 marzo 2018 il Gruppo continua a mantenere una situazione di influenza notevole. Risulta modificata unicamente la percentuale di interessenza che, per entrambe le partecipate, è passata del 50% al 35%.

6. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico aggregato del Gruppo Banco BPM

In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 nel commento sull'andamento economico della gestione sono illustrati gli impatti delle principali componenti non ricorrenti come di seguito riepilogati:

16 Il contratto derivato di copertura dei rischi connessi alle suddette passività che aveva motivato l'originaria designazione a fair value è stato successivamente estinto.

Primo trimestre 2018:

  • nella voce "altre spese amministrative" risultano addebitati gli oneri relativi all'integrazione per € 2,8 milioni;
  • la voce "Utili da cessione di partecipazioni ed investimenti" è pari a € 179,7 milioni. La principale componente (pari a € 176,0 milioni) è rappresentata dal risultato riveniente dal riassetto del settore Bancassurance che ha visto la cessione a Cattolica delle due interessenze nelle compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni);
  • la voce "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali delle componenti non ricorrenti in precedenza dettagliate, complessivamente positivi per € 7,8 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza dei primi tre mesi dell'esercizio 2018 sono quindi positive per € 184,6 milioni.

Primo trimestre 2017:

  • la voce "margine di interesse" includeva gli interessi attivi sul finanziamento TLTRO II relativi all'esercizio 2016 per un importo complessivo pari a € 31,7 milioni al lordo degli effetti fiscali;
  • nella voce "altre spese amministrative" era stata rilevata la sopravvenienza attiva, pari a € 27,2 milioni al lordo dell'effetto fiscale, correlata allo storno del canone di competenza dell'esercizio 2015 versato al fine di ottenere la garanzia in merito alla trasformabilità di talune DTA in crediti d'imposta. Tale importo era stato addebitato al conto economico dell'esercizio 2016 ed era stato dichiarato non più dovuto in base alle disposizioni normative introdotte con la legge del 17 febbraio 2017 n. 15; la voce includeva inoltre oneri di integrazione per € 12 milioni;
  • nella voce " rettifiche di valore nette su altre attività" erano incluse principalmente le svalutazioni relative all'investimento nel Fondo Atlante, classificato nelle attività disponibili per la vendita per € -8,8 milioni al lordo degli effetti fiscali;
  • la voce "Utili da cessione di partecipazioni ed investimenti" comprendeva proventi netti non ricorrenti per € 17,1 milioni, al lordo degli effetti fiscali.

Nel complesso, al netto del relativo impatto fiscale (pari a - € 12,5 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi tre mesi dell'esercizio 2017 erano positive per € 42,7 milioni.

7. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2018 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

Si evidenzia che il 4 ottobre 2016 la Banca d'Italia, con il 18° aggiornamento della propria Circolare n. 285, ha ridotto il CCB all'1,875% per il 2018.

La Banca d'Italia, con comunicazione del 23 settembre 2017 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2018 pari a zero, mentre è richiesto a Banco BPM il graduale raggiungimento di una riserva pari allo 0,25% con incrementi lineari a partire dal 1° gennaio 2019 al 1° gennaio 2022.

In data 27 dicembre 2017 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa.

La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

Pertanto, in conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato introdotto un requisito del 2,50% da sommare ai requisiti sopra evidenziati.

Tenuto conto dei requisiti derivanti da CCB SREP, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 8,875%;
  • Tier 1 ratio: 10,375%;
  • Total Capital ratio: 12,375%.

Entro la scadenza fissata nel 1 febbraio 2018 il Banco BPM ha informato la Banca centrale Europea di aver esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. L'impatto negativo che ci si attende derivi dall'applicazione del nuovo modello di impairment sui fondi propri è conseguentemente ridotto al 5% dell'impatto che sarà rilevato sul patrimonio netto contabile alla data del 1 gennaio 2018;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Oltre alla possibilità di dilazionare l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1 gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l'applicazione del nuovo modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile ancorché limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

8. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 marzo 2018 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 marzo 2018 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 marzo 2018 comparato con i dati riferiti al 31 dicembre 2017 e con i dati IFRS 9 al 1 gennaio 2018
  • Stato Patrimoniale consolidato riclassificato Ricostruzione dati IFRS 9 al 1 gennaio 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato del primo trimestre 2018 comparato con i dati riferiti al primo trimestre 2017
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2018 e 2017

Per informazioni:

Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.77.00.2057

[email protected]

Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Ufficio Stampa +39 02.77.00.3784 [email protected]

Stato patrimoniale consolidato riclassificato (*)

(migliaia di euro) 31/03/2018 01/01/2018 31/12/2017 Var. su
01/01/2018
Var. % su
01/01/2018
Cassa e disponibilità liquide 829,760 976,686 976,686 -146,926 -15.0%
Finanziamenti valutati al CA 111,838,513 111,011,801 112,681,902 826,712 0.7%
- Finanziamenti verso banche 5,670,265 4,937,446 4,939,223 732,819 14.8%
- Finanziamenti verso clientela 106,168,248 106,074,355 107,742,679 93,893 0.1%
Attività finanziarie e derivati di copertura 36,280,323 34,920,226 34,533,172 1,360,097 3.9%
- Valutate al FV con impatto a CE 6,251,206 6,452,510 5,184,586 -201,304 -3.1%
- Valutate al FV con impatto su OCI 16,711,989 16,750,073 17,128,622 -38,084 -0.2%
- Valutate al CA 13,317,128 11,717,643 12,219,964 1,599,485 13.7%
Partecipazioni 1,369,107 1,261,840 1,349,191 107,267 8.5%
Attività materiali 2,755,583 2,735,182 2,735,182 20,401 0.7%
Attività immateriali 1,303,925 1,297,160 1,297,160 6,765 0.5%
Attività fiscali 4,852,396 4,886,588 4,520,189 -34,192 -0.7%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 4,678 106,121 106,121 -101,443 -95.6%
Altre voci dell'attivo 3,018,459 3,007,162 3,007,162 11,297 0.4%
Totale ATTIVITÀ 162,252,744 160,202,766 161,206,765 2,049,978 1.3%
Debiti verso banche 29,555,476 27,199,304 27,199,304 2,356,172 8.7%
Raccolta diretta 107,056,042 107,525,103 107,509,849 -469,061 -0.4%
- Debiti verso clientela (*) 88,683,413 87,848,146 87,848,146 835,267 1.0%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 18,372,629 19,676,957 19,661,703 -1,304,328 -6.6%
Altre passività finanziarie valutate al FV 8,414,115 8,704,348 8,707,966 -290,233 -3.3%
Fondi del passivo 1,562,694 1,580,444 1,580,461 -17,750 -1.1%
Passività fiscali 663,282 691,737 669,494 -28,455 -4.1%
Passività associate ad attività in via di dismissione 53 35 35 18 51.4%
Altre voci del passivo 3,871,914 3,576,116 3,576,116 295,798 8.3%
Totale PASSIVITÀ 151,123,576 149,277,087 149,243,225 1,846,489 1.2%
Patrimonio di pertinenza di terzi 54,857 57,567 63,310 -2,710 -4.7%
Patrimonio netto del Gruppo 11,074,311 10,868,112 11,900,230 206,199 1.9%

(*) I "Debiti verso clientela" includono anche i rapporti relativi alla Banca Depositaria, in via di dismissione.

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Riconcilazione tra i saldi al 31 Dicembre 2017 (IAS 39) ed i saldi all'1 Gennaio 2018 (IFRS 9)

(migliaia di euro) 31/12/2017 Classification
(a)
Impatti
Measurement
(b)
Impatti
ECL
(c)
01/01/2018 Impatti
IFRS 9
(b+c)
Cassa e disponibilità liquide 976,686 - - - 976,686 -
Finanziamenti valutati al CA 112,681,902 -346,576 - -1,323,525 111,011,801 -1,323,525
- Finanziamenti verso banche 4,939,223 - - -1,777 4,937,446 -1,777
- Finanziamenti verso clientela 107,742,679 -346,576 - -1,321,748 106,074,355 -1,321,748
Attività finanziarie e derivati di copertura 34,533,172 346,576 53,953 -13,475 34,920,226 40,478
- Valutate al FV con impatto a CE 5,184,586 1,283,285 -15,361 - 6,452,510 -15,361
- Valutate al FV con impatto su OCI 17,128,622 -430,149 51,600 - 16,750,073 51,600
- Valutate al CA 12,219,964 -506,560 17,714 -13,475 11,717,643 4,239
Partecipazioni (*) 1,349,191 - -87,351 - 1,261,840 -87,351
Attività materiali 2,735,182 - - - 2,735,182 -
Attività immateriali 1,297,160 - - - 1,297,160 -
Attività fiscali 4,520,189 - - 366,399 4,886,588 366,399
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 106,121 - - - 106,121 -
Altre voci dell'attivo 3,007,162 - - - 3,007,162 -
Totale ATTIVITÀ 161,206,765 - -33,398 -970,601 160,202,766 -1,003,999
Debiti verso banche 27,199,304 - - - 27,199,304 -
Raccolta diretta 107,509,849 - 15,254 - 107,525,103 15,254
- Debiti verso clientela 87,848,146 - - - 87,848,146 -
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 19,661,703 - 15,254 - 19,676,957 15,254
Altre passività finanziarie valutate al FV 8,707,966 - -3,618 - 8,704,348 -3,618
Fondi del passivo 1,580,461 - - -17 1,580,444 -17
Passività fiscali 669,494 - 21,092 1,151 691,737 22,243
Passività associate ad attività in via di dismissione 35 - - - 35 -
Altre voci del passivo 3,576,116 - - - 3,576,116 -
Totale PASSIVITÀ 149,243,225 - 32,728 1,134 149,277,087 33,862
Patrimonio di pertinenza di terzi 63,310 - - -5,743 57,567 -5,743
Patrimonio netto del Gruppo 11,900,230 - -66,126 -965,992 10,868,112 -1,032,118
PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO 11,963,540 - -66,126 -971,735 10,925,679 -1,037,861

a) Riclassifiche dei saldi IAS 39 in base alle nuove voci per le attività e passività finanziarie

b) Impatti di FTA dell'IFRS 9 derivanti dai nuovi criteri di misurazione delle voci relative alle attività e passività finanziarie (escl. ECL)

c) Impatti di FTA dell'IFRS 9 derivanti dal nuovo modello di determinazione delle perdite attese (Expected Credit Loss - ECL)

(*) Impatto stimato sulle partecipazioni a seguito della rideterminazione del patrimonio netto in base all'IFRS 9

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) I Trim. 2018 I Trim. 2017 Variaz. Var. %
Margine di interesse 595,111 548,607 46,504 8.5%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 42,585 41,585 1,000 2.4%
Margine finanziario 637,696 590,192 47,504 8.0%
Commissioni nette 476,520 515,774 -39,254 -7.6%
Altri proventi netti di gestione 24,150 30,316 -6,166 -20.3%
Risultato netto finanziario 29,308 36,857 -7,549 -20.5%
Altri proventi operativi 529,978 582,947 -52,969 -9.1%
Proventi operativi 1,167,674 1,173,139 -5,465 -0.5%
Spese per il personale -442,089 -456,719 14,630 -3.2%
Altre spese amministrative -279,485 -260,699 -18,786 7.2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -47,926 -52,883 4,957 -9.4%
Oneri operativi -769,500 -770,301 801 -0.1%
Risultato della gestione operativa 398,174 402,838 -4,664 -1.2%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -326,239 -292,490 -33,749 11.5%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 2,228 -8,357 10,585
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -24,964 504 -25,468
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 179,654 17,066 162,588 N.S.
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 228,853 119,561 109,292 91.4%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -6,976 -27,500 20,524 -74.6%
Utile (Perdita) delle attività operative cessate -14 20,003 -20,017
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1,430 3,138 -1,708 -54.4%
RISULTATO NETTO senza Badwill 223,293 115,202 108,091 93.8%
Differenza di fusione (Badwill) - 3,076,137 -3,076,137
RISULTATO NETTO 223,293 3,191,339 -2,968,046 -93.0%

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) I Trim.
2018
Ricl. I Trim. 2018
senza ricl.
I Trim.
2017
II Trim.
2017
III Trim.
2017
IV Trim.
2017
Margine di interesse 595,111 -65,750 529,361 548,607 511,149 524,923 528,768
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 42,585 42,585 41,585 40,354 38,931 45,166
Margine finanziario 637,696 -65,750 571,946 590,192 551,503 563,854 573,934
Commissioni nette 476,520 476,520 515,774 503,605 458,935 472,096
Altri proventi netti di gestione 24,150 24,150 30,316 14,362 29,401 24,738
Risultato netto finanziario 29,308 29,308 36,857 63,320 12,957 41,915
Altri proventi operativi 529,978 - 529,978 582,947 581,287 501,293 538,749
Proventi operativi 1,167,674 -65,750 1,101,924 1,173,139 1,132,790 1,065,147 1,112,683
Spese per il personale -442,089 -442,089 -456,719 -456,711 -450,628 -420,796
Altre spese amministrative -279,485 -279,485 -260,699 -233,055 -273,178 -212,334
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -47,926 -47,926 -52,883 -56,406 -62,160 -95,466
Oneri operativi -769,500 - -769,500 -770,301 -746,172 -785,966 -728,596
Risultato della gestione operativa 398,174 -65,750 332,424 402,838 386,618 279,181 384,087
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -326,239 65,750 -260,489 -292,490 -354,530 -340,816 -673,127
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 2,228 2,228 -8,357 -70,820 -48,322 -12,718
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -24,964 -24,964 504 -9,641 4,615 -9,235
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 179,654 179,654 17,066 -3,765 333 12,064
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 228,853 - 228,853 119,561 -52,138 -105,009 -298,929
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -6,976 -6,976 -27,500 1,122 45,612 103,202
Utile (Perdita) delle attività operative cessate -14 -14 20,003 25,790 16,498 699,971
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1,430 1,430 3,138 4,256 1,397 867
RISULTATO NETTO senza Badwill ed
Impairment su Avviamenti e Client Relationship
223,293 - 223,293 115,202 -20,970 -41,502 505,111
Impairment su Avviamenti e Client Relationship
al netto delle imposte
- - - - - -1,017,616
Differenza di fusione (Badwill) - - 3,076,137 - - -
RISULTATO NETTO 223,293 - 223,293 3,191,339 -20,970 -41,502 -512,505

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