Earnings Release • Nov 7, 2018
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 1928-116-2018 |
Data/Ora Ricezione 07 Novembre 2018 17:58:00 |
MTA | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | Banco BPM S.p.A. | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 110367 | |
| Nome utilizzatore | : | BANCOBPMN01 - Marconi | |
| Tipologia | : | 3.1 | |
| Data/Ora Ricezione | : | 07 Novembre 2018 17:58:00 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 07 Novembre 2018 17:58:01 | |
| Oggetto | : | RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2018 | |
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.
PROVENTI OPERATIVI € 3.751 MILIONI (€ 3.371 MILIONI AL 30 SETTEMBRE 2017)
ONERI OPERATIVI € 2.068 MILIONI (€ 2.203 MILIONI AL 30 SETTEMBRE 2017, -6,1%)
COSTO DEL CREDITO IN RIDUZIONE RISPETTO ALL'ESERCIZIO PRECEDENTE CON UNA SIGNIFICATIVA CONTRAZIONE NEL TERZO TRIMESTRE (-25,8%)
IMPIEGHI A CLIENTELA € 106,8 MILIARDI: BONIS + 3,1% RISPETTO A DICEMBRE 2017 DETERIORATI – 30,0% RISPETTO A DICEMBRE 2017
RACCOLTA DIRETTA "CORE"2 € 78,1 MILIARDI (+5,0% DA INIZIO ANNO)
SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE CET 1 RATIO "IFRS 9 PHASED IN" IN CRESCITA AL 13,2% (FULLY PHASED ALL'11,2%) NONOSTANTE L'IMPATTO NEGATIVO DEI TITOLI GOVERNATIVI
1A partire dal 1° gennaio 2018, ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 9 che disciplina le fasi di classificazione e misurazione, impairment ed hedge accounting relative agli strumenti finanziari, in sostituzione del principio contabile IAS 39. Come specificamente consentito dal principio contabile IFRS 9 (par. 7.2.15), Banco BPM si è avvalso della facoltà di non procedere ad alcuna rideterminazione dei saldi riferiti all'esercizio precedente applicando i nuovi criteri valutativi introdotti dal principio IFRS 9. Ne consegue che alcuni dati riferiti al 30 settembre 2018 non sono confrontabili con i dati dell'esercizio precedente in quanto determinati con criteri di valutazione diversi.
2 Per raccolta "Core" si intende la componente dei conti correnti e depositi a vista.
• INCREMENTO COPERTURA DELLE SOFFERENZE DAL 58,9% A FINE 2017 AL 65,0%
3 Dato aggiornato al 5 novembre 2018
4 La raccolta diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,6 miliardi al 30 settembre 2018) ed esclude le operazioni pronti contro termine.
cogliere eventuali ulteriori opportunità per l'accelerazione del processo di derisking;
Coverage:
Verona, 7 novembre 2018 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'avv. Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato la situazione patrimoniale ed economica trimestrale al 30 settembre 2018 del Gruppo Banco BPM.
L'attività di derisking avviata fin dalla data di efficacia della fusione (1 gennaio 2017) ha consentito al Gruppo di ridurre significativamente l'ammontare lordo dei crediti deteriorati (- € 11,5 miliardi). Tale risultato è stato conseguito anche grazie ad una più efficace attività di recupero ed al rafforzamento del sistema di monitoraggio e gestione delle esposizioni in esame. Proprio il miglioramento dell'attività di gestione dei crediti deteriorati ha permesso di attivare un trend di derisking progressivamente crescente al quale si sono sommati gli effetti derivanti dalle operazioni di cessione via via perfezionate e da ultimo, nel giugno scorso, l'operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di circa € 5 miliardi di crediti in sofferenza denominata "Project Exodus"7. Anche grazie a tale operazione lo stock delle sofferenze nette è sceso a € 3,5 miliardi, con un'incidenza sul totale degli impieghi del 3,3%, rispetto al 6% registrato al 31 dicembre 2017.
Il Gruppo è interessato a valutare ogni possibile opportunità di accelerazione del piano di derisking. In tale contesto ha avviato il progetto "ACE" individuando alcune potenziali controparti
5 Importo al netto del badwill pari a € 3.076,1 milioni accreditato al conto economico.
6 NSFR a settembre 2018, ultimo dato gestionale disponibile.
7L'operazione è assistita dalla garanzia dello Stato sui titoli senior che è stata rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in data 5 settembre 2018.
(rappresentate dalla cordata DoBank, Fortress e Spaxs, da quella costituita da Credito Fondiario ed Elliot e da quella costituita da Christofferson Robb & Company Davidson Kempner e Prelios) che stanno completando le proprie attività di due-diligence sui portafogli dei crediti deteriorati. La Banca valuterà le offerte che le suddette controparti presenteranno, con l'obiettivo di realizzare una significativa cessione per un importo superiore a € 3,5 miliardi e fino ad un massimo di € 8,6 miliardi; contestualmente si valuterà anche l'eventuale inclusione della piattaforma di servicing.
Nei primi nove mesi è inoltre proseguita la riorganizzazione delle attività del Gruppo che già nel primo semestre aveva segnato un importante passaggio con il riassetto del comparto Bancassurance, avviato nello scorso esercizio, e finalizzato con la cessione a Cattolica Assicurazioni di una quota delle due interessenze detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni) e l'avvio di una partnership strategica fra Banco BPM e Cattolica della durata di 15 anni.
Nel terzo trimestre è stato completato il riassetto delle attività di Private, Corporate e Investment Banking del Gruppo previsto dal Piano Strategico e avviato nel primo semestre con la scissione del ramo di azienda Private Banking di Banca Akros a favore di Banca Aletti e la cessione da Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare. Dal 1° ottobre 2018, con il perfezionamento della scissione del ramo d'azienda Corporate & Investment Banking di Banca Aletti a favore di Banca Akros, si è realizzato l'accentramento delle attività di Private Banking in Banca Aletti e quello delle attività Corporate & Investment Banking in Banca Akros.
Inoltre, nel mese di settembre, si è perfezionata la cessione a BNP Paribas Securities Services delle attività di banca depositaria e fund administration; il controvalore dell'operazione, pari a € 200 milioni, ha comportato un impatto positivo netto di € 145 milioni sul conto economico del terzo trimestre.
Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo si collocano anche le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM delle controllate BPM S.p.A., Società Gestione Servizi BP S.C.p.A. e BP Property Management S.C.a r.l., che hanno ottenuto le previste autorizzazioni rilasciate dalla Banca Centrale Europea. L'incorporazione di BPM S.p.A. è prevista entro la fine del corrente esercizio mentre le fusioni dei due consorzi produrranno effetto dal 2019.
Con riferimento alla riorganizzazione delle attività del Gruppo, nell'ambito del nuovo modello di Rete Commerciale operativo dal 1° gennaio 2018, è proseguita la razionalizzazione della rete stessa attraverso la chiusura, con efficacia 1° luglio, di 310 sportelli, individuati tra le filiali meno performanti e/o per sovrapposizione territoriale. Entro la fine dell'esercizio è prevista la chiusura di ulteriori 209 sportelli.
In tale contesto caratterizzato da un forte impegno per le attività progettuali illustrate il Gruppo ha realizzato una buona performance commerciale ed economica registrando un risultato della gestione operativa pari a € 1.682,7 milioni ed un utile netto di € 524,5 milioni.
Il margine di interesse si attesta a € 1.737,9 milioni. Tale dato non è pienamente confrontabile con quello del precedente esercizio, in quanto - a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9 - il margine di interesse è influenzato dalla riclassifica positiva del c.d. "reversal" dovuto alle riprese da attualizzazione delle sofferenze che, precedentemente, erano registrate fra le rettifiche nette su crediti e dalla riclassifica negativa dovuta al calcolo degli interessi su posizioni deteriorate basato sul valore al netto delle rettifiche e non sul valore contrattuale. Al netto di tali riclassifiche, complessivamente positive per € 160,8 milioni, il margine si attesta a € 1.577,0 milioni rispetto al dato "adjusted"8 di € 1.557,1 milioni dei primi nove mesi 2017 (+1,3%). La contribuzione del terzo trimestre è di € 557,8 milioni che, al netto dalla PPA e degli effetti riferibili allIFRS 9, risulta in crescita dell'1,4% nel confronto con il secondo trimestre 2018.
Il risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto è positivo per € 108,8 milioni, in flessione rispetto al dato di € 120,9 milioni rilevato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio, per effetto del minor contributo registrato dalle società del comparto assicurativo, imputabile anche alla riduzione della quota di interessenza partecipativa. La contribuzione del terzo trimestre è pari a € 32,8 milioni, in linea con il dato di € 33,4 milioni registrato nel secondo trimestre. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale nei primi 9 mesi del 2018 è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 86,8 milioni.
Le commissioni nette ammontano a € 1.378,9 milioni, in calo del 6,7% nel confronto con i primi nove mesi 2017 che registravano commissioni nette pari a € 1.478,3 milioni, ma sono in leggera crescita su base trimestrale (+0,1%) grazie alla diversificazione fra differenti aree di business che ha consentito di compensare la diminuzione delle commissioni sui servizi di intermediazione.
La flessione è prevalentemente imputabile al comparto dei servizi di intermediazione, gestione e consulenza, che si riduce di € 78,3 milioni in valore assoluto rispetto al dato del 30 settembre 2017, principalmente per effetto delle minori commissioni upfront di collocamento che hanno risentito del negativo trend di mercato che ha caratterizzato il secondo e il terzo trimestre dell'anno.
Gli altri proventi netti di gestione ammontano a € 368,7 milioni e includono le plusvalenze, per complessivi € 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services, per € 200,0 milioni, e della cessione ad Anima SGR, per € 113,6 milioni, dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare. Al netto di tali componenti, l'aggregato è pari a € 55,1 milioni (€ 74,1 milioni al 30 settembre 2017).
Il risultato netto finanziario è pari a € 156,3 milioni rispetto a € 113,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Si tratta di un risultato particolarmente positivo anche alla luce della strategia del Gruppo volta a ridurre l'esposizione in titoli governativi italiani. Anche per tale comparto il confronto con i dati dello scorso esercizio non è pienamente omogeneo a seguito dell'introduzione dell'IFRS 9.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta a € 3.750,5 milioni. Tenendo conto delle citate componenti non ricorrenti riconducibili alle plusvalenze realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e di gestione in delega dei mandati assicurativi, nonché degli effetti dovuti alle riclassifiche sopra ricordate relative all'introduzione dell'IFRS 9, tale dato si attesta a € 3.276,0 milioni, con una diminuzione del 2,3% rispetto al 30 settembre 2017.
Le spese per il personale, pari a € 1.310,6 milioni, evidenziano una riduzione del 3,9% rispetto a € 1.364,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio, con una contribuzione del terzo trimestre di € 431,5 milioni, in calo dell'1,3% nel confronto con il dato del secondo trimestre, pari a € 437,1 milioni. Il costo del personale risulta in calo per effetto della riduzione dell'organico (- 623 risorse rispetto al 31 dicembre 2017). Il numero totale dei dipendenti è pari a 22.640 risorse in organico alla data del 30 settembre 2018, rispetto alle 23.263 risorse a fine 2017 (erano 25.001 al 31 dicembre 2015).
8 Al 30 settembre 2017 erano stati rilevati interessi sui finanziamenti TLTRO-II relativi all'esercizio 2016 per € 31,7 milioni.
Le altre spese amministrative9 ammontano a € 610,8 milioni, in riduzione dell'8,5% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio. Al netto delle componenti non ricorrenti il dato al 30 settembre 2018 risulta pari a € 600,3 milioni, in diminuzione del 7,9% rispetto a settembre 2017 (€ 652,2 milioni) per effetto del rigoroso controllo dei costi e delle sinergie rivenienti dalla fusione. Anche con riferimento al terzo trimestre 2018 le spese amministrative risultano in diminuzione (€ 196,2 milioni pari a - 3,4% rispetto al dato del secondo trimestre).
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali del periodo ammontano a € 146,4 milioni, in calo del 14,6% rispetto a € 171,4 milioni del 30 settembre 2017, per effetto della razionalizzazione del sistema informativo del Gruppo.
Il totale degli oneri operativi, pari a € 2.067,8 milioni, risulta in calo del 6,1% rispetto ai primi nove mesi del 2017; il terzo trimestre è in flessione dell'1,8% rispetto al secondo.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 953,9 milioni. Anche tale aggregato risulta impattato dall'applicazione dell'IFRS 9 sia per le nuove modalità di determinazione della valutazione dei crediti introdotta dal nuovo principio sia per le riclassifiche che hanno avuto impatto sul margine di interesse. Tenendo conto di tali riclassifiche il dato relativo al 30 settembre 2018 si attesta a € 793,0 milioni rispetto a € 987,8 milioni del corrispondente periodo del 2017. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti al netto delle riclassifiche IFRS 9 e gli impieghi netti, risulta pari a 99 b.p., in diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 154 b.p.10; il livello di rettifiche su crediti riflette un approccio valutativo rigoroso per mantenere elevati livelli di copertura finalizzato a cogliere eventuali ulteriori opportunità per l'accelerazione del processo di derisking.
Nel terzo trimestre 2018 le rettifiche si attestano a € 267,4 milioni in calo rispetto a € 360,2 milioni registrati nel secondo trimestre (che includevano l'impatto della cessione Exodus).
Nel conto economico dei primi nove mesi sono state inoltre registrate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 0,7 milioni (al 30 settembre 2017 le rettifiche nette erano pari a € 127,5 milioni e includevano le svalutazioni delle quote detenute nel Fondo Atlante e delle altre esposizioni verso le banche venete nonché gli oneri relativi agli interventi dello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono pari a € 117,5 milioni e sono stati effettuati al fine di allineare i fondi alle più severe normative riguardanti le condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie nonché per incrementare il presidio a fronte degli oneri che potrebbero emergere da vertenze e reclami.
Nei primi nove mesi dell'esercizio 2018 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 168,2 milioni riferiti quasi interamente al risultato riveniente dal riassetto del settore Bancassurance che ha visto la cessione a Cattolica Assicurazioni delle due interessenze nelle compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni).
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici ammonta a € 778,9 milioni rispetto al dato di € 61,7 milioni registrato nei primi nove mesi dello scorso esercizio.
Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente alla data del 30 settembre 2018 sono pari a € 159,6 milioni (€ 9,0 milioni al 30 settembre 2017).
Al conto economico dei primi nove mesi sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 99,5 milioni (€ 71,1 milioni nel corrispondente periodo dello scorso esercizio) che includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund SRF per € 68,1 milioni lordi (€ 62,4 milioni lordi al 30 settembre 2017) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 44,3 milioni (€ 36,9 milioni al
9 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai fondi di risoluzione ed al fondo interbancario di tutela dei depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.
10 Il dato non è pienamente comparabile in quanto l'IFRS 9 ha introdotto un nuovo modello di impairment sui crediti.
30 settembre 2017), nonché gli ulteriori contributi straordinari al Single Resolution Fund per € 25,5 milioni lordi, non presenti nello scorso esercizio.
Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+€ 3,8 milioni), i primi nove mesi del 2018 si chiudono con un utile netto di periodo pari a € 524,5 milioni, rispetto al risultato netto senza Badwill di € 52,7 milioni realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (il Badwill emerso a seguito del completamento del processo di PPA, pari ad € 3.076,1 milioni, portava il risultato economico netto dei primi nove mesi del 2017 a € 3.128,9 milioni).
La raccolta diretta11 al 30 settembre 2018, su basi omogenee, registra una positiva dinamica della componente rappresentata da conti correnti e depositi a vista (+ € 3,7 miliardi pari a +5,0% rispetto a fine 2017; + € 0,9 miliardi pari a +1,2% rispetto al 30 giugno 2018). Complessivamente l'aggregato ammonta a € 102,6 miliardi ed evidenzia un calo del 4,4% rispetto a € 107,3 miliardi del 31 dicembre 2017 che è principalmente attribuibile alla cessione delle attività di banca depositaria avvenuta a fine settembre. Su basi omogenee la raccolta diretta registra una diminuzione di - € 1,0 miliardi pari a -1,0%, influenzata dal trend decrescente delle altre forme di raccolta maggiormente onerose.
La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 88,0 miliardi.
La raccolta amministrata è pari a € 29,0 miliardi. Nell'ambito dell'aggregato si segnala l'uscita di un cliente istituzionale, con masse amministrate pari a € 4,8 miliardi, peraltro caratterizzate da una marginalità estremamente contenuta e, a partire dal secondo trimestre, una flessione imputabile sostanzialmente all'andamento negativo dei mercati che si è riflesso sul valore dei titoli in custodia.
Al netto di tali effetti, la raccolta amministrata risulta in crescita rispetto al dato di fine dicembre 2017 (+€ 0,4 miliardi pari a +1,1%).
La componente della raccolta gestita ammonta a € 59,0 miliardi, in crescita rispetto a € 58,4 miliardi del 30 giugno scorso (+1,0%), ma in flessione dell'1,4% nel confronto con il dato di € 59,9 miliardi del 31 dicembre 2017. Escludendo l'effetto derivante dalla riduzione nelle quotazioni di mercato delle attività finanziarie, l'aggregato registrerebbe una leggera crescita (+0,3%) anche rispetto ad inizio anno. Il calo è osservabile principalmente nelle gestioni patrimoniali e assicurative, anche a causa dell'effetto temporaneo dovuto alla riorganizzazione del comparto che nel terzo trimestre ha fatto registrare un lieve incremento. Positivo invece l'andamento dei fondi e sicav che ammontano a € 38,7 miliardi ed evidenziano una crescita del 2,9% nel terzo trimestre e del 4,7% dall'inizio dell'anno.
Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 38,8 miliardi e sono in crescita del 12,2% rispetto a € 34,5 miliardi del 31 dicembre 2017. In tale aggregato sono compresi i titoli di debito per € 34,0 miliardi, i titoli di capitale e le quote di OICR per € 2,3 miliardi e il fair value dei derivati per € 2,2 miliardi; inoltre, a seguito dell'introduzione dell'IFRS 9, sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,3 miliardi) anche i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value.
L'incremento complessivo rispetto alla fine del 2017 è imputabile alla crescita dei titoli di debito classificati nel portafoglio "Hold to Collect" (+ € 2,7 miliardi) e "Trading" (+ € 1,4 miliardi). I titoli governativi sono complessivamente pari a € 28,4 miliardi12 (+ € 3,1 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017); in tale ambito prosegue la diversificazione, con il comparto dei titoli governativi italiani che è
11 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.
12 Per ulteriori dettagli sull'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani si fa rinvio a quanto illustrato nelle note esplicative (punto 7).
sceso al 64,3% del totale dei titoli governativi rispetto all'82,1% di dicembre 2017, con una significativa riduzione di quelli classificati in HTCS (- € 3,4 miliardi). Il peggioramento dello spread dei titoli governativi italiani ha comportato la riduzione delle riserve complessive lorde sui titoli di debito del portafoglio Hold to Collect & Sell dai + € 165 milioni registrati al 31 dicembre 2017 ai - € 330 milioni circa del 30 settembre 2018.
Gli impieghi netti verso la clientela13 ammontano al 30 settembre 2018 a € 106,8 miliardi, in calo di € 0,9 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2017 per effetto delle cessioni di NPL realizzate con il progetto Exodus e delle rettifiche IFRS 9 apportate principalmente ai crediti deteriorati. L'aggregato degli impieghi performing risulta in crescita di € 1,3 miliardi (+1,4%) rispetto al 31 dicembre 2017 e di € 0,5 miliardi (+0,5%) rispetto allo scorso 30 giugno; considerando anche l'effetto dei titoli senior sottoscritti nell'ambito della cessione di crediti Exodus, i crediti performing risultano pari a € 97,7 miliardi con una crescita del 3,1% rispetto al 31 dicembre 2017.
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 settembre 2018 a € 9,1 miliardi, in calo sia rispetto al 30 giugno scorso (-3,9%) sia rispetto al 31 dicembre 2017 (- € 3,9 miliardi, -30,0%). La riduzione dell'aggregato deriva dalla cessione realizzata nell'ambito del progetto Exodus, dall'applicazione dell'IFRS 9 che ha consentito di apportare ulteriori rettifiche su sofferenze e dalla prosecuzione dell'importante attività di work out.
L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:
L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 50,6%, in crescita rispetto al 48,8% del 31 dicembre 2017; considerando i write-off effettuati il grado di copertura si incrementa ulteriormente al 53,9%.
In maggior dettaglio, al 30 settembre 2018, il grado di copertura risulta essere il seguente:
Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,39%, in crescita rispetto allo 0,32% del 31 dicembre 2017 ma in lieve calo nel confronto con il 30 giugno scorso (0,41%). Al netto delle operazioni di pronti contro termine, sostanzialmente prive di rischio, il livello di copertura dei crediti in bonis sale allo 0,41% (0,34% alla data del 31 dicembre 2017 e 0,44% alla fine di giugno 2018). L'incremento della copertura è principalmente attribuibile all'applicazione del nuovo modello di impairment previsto dall'IFRS 9.
13 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 297 milioni sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.
Le azioni di capital management perfezionate nel terzo trimestre hanno permesso di compensare l'impatto negativo sul Common Equity Tier 1 capital, conseguente alla riduzione registrata anche nel terzo trimestre dalle riserve patrimoniali legate al portafoglio HTCS. I Fondi Propri del Gruppo, inclusivi dell'utile in corso di formazione alla medesima data, ammontano a € 10.446 milioni.
Il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio phased in) sale al 13,2% rispetto al 12,9% del 30 giugno 2018. Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti derivanti dall'esercizio della suddetta opzione il CET 1 ratio fully phased è pari all'11,2%, anch'esso in crescita rispetto al 10,8% del 30 giugno 2018.
Il Tier 1 ratio è pari al 13,4% rispetto al 13,1% del 30 giugno 2018, mentre il Total Capital ratio pari al 16,0% rispetto al 15,8% del 30 giugno 2018.
Lo scenario macroeconomico mondiale presenta segnali di rallentamento, risentendo sia della crescita dei contrasti di natura commerciale, che hanno accompagnato l'introduzione di misure protezionistiche, sia dell'aumento dei tassi d'interesse, che hanno fatto emergere tensioni e vulnerabilità di stampo finanziario.
In tale contesto le previsioni di crescita nel nostro Paese per il 2018 sono state recentemente riviste al ribasso all'1,0%, a seguito di un più contenuto contributo dei consumi delle famiglie, dell'export e dell'incertezza su tempi e modalità di attuazione delle misure di natura economica annunciate dal Governo.
Le attese per una moderata espansione del credito al settore privato e alle imprese, soprattutto manifatturiere, sono rientrate, mentre trovano ancora conferma le aspettative di un miglioramento della sua qualità, anche ad esito del progressivo derisking che ha interessato il settore.
Nell'ultimo trimestre dell'esercizio il Gruppo, avendo già completato un numero rilevante di progetti del Piano Strategico 2016-2019, tra cui in particolare la messa a regime dell'unità organizzativa dedicata alla gestione dei non performing loans, l'integrazione informatica, la definizione degli assetti delle partnership nell'asset management e nel bancassurance, la riorganizzazione della rete commerciale e la concentrazione delle attività di private e corporate e investment banking rispettivamente in Banca Aletti e Banca Akros, focalizzerà la propria attenzione sul progetto di digital transformation, sulla razionalizzazione delle attività nel comparto del credito al consumo e sul completamento dell'ottimizzazione della propria presenza territoriale.
Inoltre, potendo fare leva sull'esito positivo delle operazioni di NPL disposal sinora effettuate, proseguirà nell'azione di complessivo derisking, in piena coerenza con gli ambiziosi obiettivi annunciati.
La gestione ordinaria resterà complessivamente improntata al recupero di redditività, che continuerà a trarre vantaggio dagli effetti sinergici sui costi derivanti dalla fusione.
L'andamento dei proventi, pur permanendo pressioni competitive sulla marginalità, potrà beneficiare del trend positivo dei volumi di impiego, di un costo medio della raccolta operata
14 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili intermedi nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per la cui concessione è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione.
Il Banco BPM ha già ottenuto l'autorizzazione ad includere l'utile che risultava in corso di formazione alla fine del primo semestre. Il risultato del terzo trimestre sarà oggetto di richiesta di inclusione unitamente al risultato del quarto trimestre. I dati ed i ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa includono l'utile in corso di formazione alla data del 30 settembre 2018 risultante dalla situazione patrimoniale ed economica consolidata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.
tramite rete commerciale ancora contenuto e di un contributo positivo delle partecipate, mentre la dinamica delle commissioni dovrebbe stabilizzarsi nonostante le incertezze del contesto e la conseguente volatilità dei mercati.
Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, la realizzazione di specifiche azioni volte all'ottimizzazione della spesa e la razionalizzazione delle funzioni organizzative, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione.
I livelli di copertura dei crediti deteriorati si manterranno elevati e la riduzione degli stock proseguirà sia attraverso il workout interno che, come detto, attraverso l'implementazione delle azioni previste nel piano di derisking.
***
Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
*** I risultati al 30 settembre 2018 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 7 novembre 2018 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.
Il presente Comunicato Stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato con il comunicato stampa "Calendario degli Eventi Societari per il 2018" del 23 gennaio 2018, come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente Comunicato Stampa.
L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del periodo focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico redatti in forma riclassificata.
Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili al 30 settembre 2018 e di quelli riferiti all'esercizio precedente, nonché dell'evoluzione dei risultati del periodo oggetto di commento nel presente comunicato.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.
Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, oggetto di aggiornamento in data 22 dicembre 2017 al fine di recepire i nuovi principi contabili IFRS 9 e IFRS 15.
Alla luce delle nuove categorie contabili di strumenti finanziari IFRS 9, si è reso necessario adattare alcune modifiche negli schemi riclassificati rispetto a quelli in uso fino al 31 dicembre 2017, come di seguito illustrato.
Nel dettaglio, i precedenti aggregati intitolati "Attività finanziarie e derivati di copertura", "Crediti verso banche" e "Crediti verso clientela" sono stati sostituiti dai seguenti nuovi aggregati:
o "Finanziamenti verso banche": trattasi dei crediti verso le banche rappresentati da finanziamenti ed esposti nella voce dell'attivo dello schema di Banca d'Italia "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche. Sono quindi esclusi i crediti rappresentati da titoli ricondotti nell'aggregato delle "Altre attività finanziarie";
o "Finanziamenti verso clientela": trattasi dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti ed esposti nella voce dell'attivo dello schema di Banca d'Italia "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela. Sono quindi esclusi i crediti rappresentati da titoli ricondotti nell'aggregato delle "Altre attività finanziarie", fatta eccezione per l'esposizione rappresentata dai titoli "senior" sottoscritti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti a sofferenza originati dal Gruppo (cessione Exodus) per un valore di bilancio pari a € 1.655 milioni;
Per quanto riguarda le voci del passivo riclassificato non si segnalano modifiche di rilievo; il precedente aggregato "Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value" è stato ridenominato in "Raccolta diretta", aggregato per il quale viene fornita evidenza separata tra la voce "Debiti verso clientela" (voce 10 b) del passivo dello schema di Banca d'Italia) e "Titoli in circolazione e passività finanziarie designate al fair value" (pari alle voci 10 c) e 30 del passivo dello schema di Banca d'Italia).
Per le restanti voci dello stato patrimoniale riclassificato i criteri di aggregazione illustrati nel bilancio consolidato dell'esercizio 2017 non sono stati modificati.
Con riferimento al prospetto di conto economico riclassificato, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato una ridefinizione degli aggregati relativi al risultato netto finanziario ed alle rettifiche di valore per impairment, in funzione delle nuove categorie di strumenti finanziari e dei relativi criteri di misurazione. Di seguito si illustra il raccordo delle nuove voci rispetto allo schema del conto economico redatto in base alla Circolare di Banca d'Italia n. 262:
Per le restanti voci del prospetto di conto economico riclassificato i criteri di aggregazione e di riclassificazione illustrati nel bilancio consolidato dell'esercizio 2017 non sono stati modificati ad eccezione di quanto riportato nella nota n. 3.
Con riferimento ai prospetti contabili utilizzati ai fini del presente comunicato stampa, nell'ottica di garantire un confronto il più possibile omogeneo in termini gestionali, si deve segnalare che:
I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 30 settembre 2018, con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi, sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 30 settembre 2018, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Al riguardo si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2018, hanno trovato applicazione i nuovi principi contabili IFRS 9 "Strumenti finanziari" e IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti".
Si precisa inoltre che l'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 30 settembre 2018.
In considerazione della situazione di incertezza che caratterizza il contesto di riferimento, non si può escludere che le stime ed assunzioni, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2018 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale. Le informazioni contenute nel presente documento non sono predisposte sulla base del principio contabile IAS 34 relativo all'informativa infra-annuale e non sono assoggettate ad alcuna attività di revisione contabile. Per l'illustrazione delle
politiche contabili del Gruppo BPM e delle principali incertezze sull'utilizzo di stime ai fini della predisposizione della situazione contabile al 30 settembre 2018 si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018.
In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati per l'aggregazione con il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.
L'effetto complessivo sull'utile netto consolidato dei primi nove mesi del 2018, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite, è risultato positivo per € 55,2 milioni (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano).
A partire dalla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una voce denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" destinata ad accogliere gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS).
Con riferimento ai dati al 30 settembre 2018 sono stati ricompresi in tale voce:
Al netto dell'effetto fiscale i suddetti oneri risultano complessivamente pari a € 99,5 milioni (€ 71,1 milioni al 30 settembre 2017).
Nel corso dei primi nove mesi non si segnalano variazioni significative nell'area di consolidamento delle società controllate in via esclusiva.
Con riferimento al perimetro delle società collegate, si segnala che a seguito del riassetto del settore Bancaassurance, perfezionato nel corso del primo trimestre del 2018 con gli accordi siglati con Cattolica Assicurazioni, il Gruppo ha ridotto del 15% le interessenze azionarie detenute nelle due compagnie assicurative. Al 30 settembre 2018 il Gruppo detiene, infatti, il 35% del capitale di Vera Vita S.p.A (in precedenza denominata Popolare Vita e detenuta dal Gruppo per il 50%) e di Vera Assicurazioni S.p.A (in precedenza denominata Avipop Assicurazioni e detenuta dal Gruppo per il 50%).
In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 nel commento sull'andamento economico della gestione al 30 settembre 2018 sono illustrati gli impatti delle principali componenti non ricorrenti come di seguito riepilogati:
la voce "Utili da cessione di partecipazioni ed investimenti" è pari a € 168,2 milioni. La principale componente (pari a € 174,7 milioni) è rappresentata dal risultato riveniente dal riassetto del settore Bancassurance che ha visto la cessione a Cattolica delle due interessenze nelle compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni);
la voce "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali delle componenti non ricorrenti in precedenza dettagliate, complessivamente pari a € 82,8 milioni;
Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € 0,2 milioni) e del risultato relativo alle attività cessate (pari a € + 0,9 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi nove mesi dell'esercizio 2018 sono quindi positive per € 369,9 milioni.
Nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente il conto economico includeva le seguenti componenti non ricorrenti:
Nel complesso, al netto del relativo impatto fiscale (pari a € 25,6 milioni) e, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € 0,5 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi nove mesi dell'esercizio 2017 erano negative per € - 28,4 milioni.
Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".
Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2018 sono i seguenti:
Si evidenzia che il 4 ottobre 2016 la Banca d'Italia, con il 18° aggiornamento della propria Circolare n. 285, ha ridotto il CCB all'1,875% per il 2018.
La Banca d'Italia, con comunicazione del 21 settembre 2018 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento.
Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2018 pari a zero, mentre è richiesto a Banco BPM il graduale raggiungimento di una riserva pari allo 0,25% con incrementi lineari a partire dal 1° gennaio 2019 al 1° gennaio 2022.
In data 27 dicembre 2017 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa.
La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.
Pertanto, in conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato introdotto un requisito del 2,50% da sommare ai requisiti sopra evidenziati.
Tenuto conto dei requisiti derivanti da CCB SREP, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:
• Total Capital ratio: 12,375%.
Entro la scadenza prevista (1 febbraio 2018) il Banco BPM ha informato la Banca Centrale Europea di aver esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:
Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.
Oltre alla possibilità di dilazionare l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1° gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l'applicazione del nuovo modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile ancorché limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate. Al 30 settembre 2018 quest'ultima possibilità (indicata come "approccio dinamico") non è stata applicata.
Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS 9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS 9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.
Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 30 settembre 2018, rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:
| 30 settembre 2018 (dati in milioni di euro) Paesi/Portafogli contabili |
Att. fin. valutate al costo ammortizzato |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sul conto economico |
Totale |
|---|---|---|---|---|
| Italia | 10.105 | 6.526 | 1.587 | 18.218 |
| USA | 2.094 | 1.027 | - | 3.121 |
| Francia | 1.066 | 2.403 | 177 | 3.646 |
| Germania | 373 | 1.289 | - | 1.662 |
| Spagna | 397 | 654 | 370 | 1.421 |
| Altri Paesi | 284 | - | - | 284 |
| Totale | 14.319 | 11.899 | 2.134 | 28.352 |
Al 30 settembre 2018 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 28,4 miliardi (€ 25,2 miliardi al 31 dicembre 2017), classificati per il 50,5% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 42,0% tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 7,5% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Detta esposizione si riferisce per circa l'89% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 64% dal Paese Italia.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 30 settembre 2018 complessivamente negative per € 0,31 miliardi al lordo degli effetti fiscali e sono riferite quasi esclusivamente ai titoli di Stato italiani.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 14,3 miliardi, di cui € 10,1 rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 30 settembre 2018 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 13,8 miliardi (€ 9,6 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).
Da ultimo si deve precisare che nei primi nove mesi del 2018 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra diverse categorie contabili.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 30 settembre 2018 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.
Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 30 settembre 2018 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.
Per informazioni:
Roberto Peronaglio +39 02.77.00.2057 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Media Relations Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]
| (migliaia di euro) | 30/09/2018 | 01/01/2018 Restated |
31/12/2017 | Var. su 01/01/2018 |
Var. su 31/12/2017 |
Var. % su 01/01/2018 |
Var. % su 31/12/2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 806.786 | 976.686 | 976.686 | -169.900 | -169.900 | -17,4% | -17,4% |
| Finanziamenti valutati al CA | 111.453.097 | 111.044.748 | 112.681.902 | 408.349 | -1.228.805 | 0,4% | -1,1% |
| - Finanziamenti verso banche | 4.638.515 | 4.936.507 | 4.939.223 | -297.992 | -300.708 | -6,0% | -6,1% |
| - Finanziamenti verso clientela (*) | 106.814.582 | 106.108.241 | 107.742.679 | 706.341 | -928.097 | 0,7% | -0,9% |
| Altre attività finanziarie | 38.759.281 | 34.884.798 | 34.533.172 | 3.874.483 | 4.226.109 | 11,1% | 12,2% |
| - Valutate al FV con impatto a CE | 8.011.475 | 6.417.083 | 5.184.586 | 1.594.392 | 2.826.889 | 24,8% | 54,5% |
| - Valutate al FV con impatto su OCI | 15.859.906 | 16.750.072 | 17.128.622 | -890.166 | -1.268.716 | -5,3% | -7,4% |
| - Valutate al CA | 14.887.900 | 11.717.643 | 12.219.964 | 3.170.257 | 2.667.936 | 27,1% | 21,8% |
| Partecipazioni | 1.379.057 | 1.256.843 | 1.349.191 | 122.214 | 29.866 | 9,7% | 2,2% |
| Attività materiali | 2.847.623 | 2.735.182 | 2.735.182 | 112.441 | 112.441 | 4,1% | 4,1% |
| Attività immateriali | 1.284.797 | 1.297.160 | 1.297.160 | -12.363 | -12.363 | -1,0% | -1,0% |
| Attività fiscali | 4.849.728 | 4.897.397 | 4.520.189 | -47.669 | 329.539 | -1,0% | 7,3% |
| Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione | 44.798 | 106.121 | 106.121 | -61.323 | -61.323 | -57,8% | -57,8% |
| Altre voci dell'attivo | 2.459.139 | 3.007.162 | 3.007.162 | -548.023 | -548.023 | -18,2% | -18,2% |
| Totale dell'attivo | 163.884.306 | 160.206.097 | 161.206.765 | 3.678.209 | 2.677.541 | 2,3% | 1,7% |
| Debiti verso banche | 30.979.381 | 27.199.304 | 27.199.304 | 3.780.077 | 3.780.077 | 13,9% | 13,9% |
| Raccolta diretta | 107.998.512 | 107.525.103 | 107.509.849 | 473.409 | 488.663 | 0,4% | 0,5% |
| - Debiti verso clientela | 91.339.533 | 87.848.146 | 87.848.146 | 3.491.387 | 3.491.387 | 4,0% | 4,0% |
| - Titoli e passività finanziarie designate al FV | 16.658.979 | 19.676.957 | 19.661.703 | -3.017.978 | -3.002.724 | -15,3% | -15,3% |
| Altre passività finanziarie valutate al FV | 8.484.442 | 8.704.348 | 8.707.966 | -219.906 | -223.524 | -2,5% | -2,6% |
| Fondi del passivo | 1.553.204 | 1.617.312 | 1.580.461 | -64.108 | -27.257 | -4,0% | -1,7% |
| Passività fiscali | 564.107 | 691.723 | 669.494 | -127.616 | -105.387 | -18,4% | -15,7% |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | - | 35 | 35 | -35 | -35 | -100,0% | -100,0% |
| Altre voci del passivo | 3.362.719 | 3.576.116 | 3.576.116 | -213.397 | -213.397 | -6,0% | -6,0% |
| Totale del passivo | 152.942.365 | 149.313.941 | 149.243.225 | 3.628.424 | 3.699.140 | 2,4% | 2,5% |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 52.210 | 57.567 | 63.310 | -5.357 | -11.100 | -9,3% | -17,5% |
| Patrimonio netto del Gruppo | 10.889.731 | 10.834.589 | 11.900.230 | 55.142 | -1.010.499 | 0,5% | -8,5% |
| PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO | 10.941.941 | 10.892.156 | 11.963.540 | 49.785 | -1.021.599 | 0,5% | -8,5% |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 163.884.306 | 160.206.097 | 161.206.765 | 3.678.209 | 2.677.541 | 2,3% | 1,7% |
(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata dallo Stato italiano, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze
| Conto economico consolidato riclassificato | IFRS 9 | IAS 39 | |
|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | 30/09/2018 | 30/09/2017 | Variaz. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.737.868 | 1.584.679 | 153.189 | 9,7% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 108.789 | 120.870 | -12.081 | -10,0% |
| Margine finanziario | 1.846.657 | 1.705.549 | 141.108 | 8,3% |
| Commissioni nette | 1.378.885 | 1.478.314 | -99.429 | -6,7% |
| Altri proventi netti di gestione | 368.710 | 74.079 | 294.631 | 397,7% |
| Risultato netto finanziario | 156.258 | 113.134 | 43.124 | 38,1% |
| Altri proventi operativi | 1.903.853 | 1.665.527 | 238.326 | 14,3% |
| Proventi operativi | 3.750.510 | 3.371.076 | 379.434 | 11,3% |
| Spese per il personale | -1.310.628 | -1.364.058 | 53.430 | -3,9% |
| Altre spese amministrative | -610.773 | -667.651 | 56.878 | -8,5% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -146.402 | -171.449 | 25.047 | -14,6% |
| Oneri operativi | -2.067.803 | -2.203.158 | 135.355 | -6,1% |
| Risultato della gestione operativa | 1.682.707 | 1.167.918 | 514.789 | 44,1% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -953.856 | -987.836 | 33.980 | -3,4% |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | -677 | -127.499 | 126.822 | -99,5% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -117.536 | -4.522 | -113.014 | N.S. |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 168.249 | 13.634 | 154.615 | N.S. |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 778.887 | 61.695 | 717.192 | N.S. |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -159.595 | -8.970 | -150.625 | N.S. |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -99.550 | -71.077 | -28.473 | 40,1% |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | 936 | 62.291 | -61.355 | -98,5% |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 3.846 | 8.791 | -4.945 | -56,3% |
| RISULTATO NETTO senza Badwill | 524.524 | 52.730 | 471.794 | 894,7% |
| Differenza di fusione (Badwill) | - | 3.076.137 | -3.076.137 | |
| RISULTATO NETTO | 524.524 | 3.128.867 | -2.604.343 | -83,2% |
| Conto economico consolidato riclassificato | IFRS 9 | IFRS 9 | IFRS 9 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | III Q 2018 | II Q 2018 | I Q 2018 | IV Q 2017 | III Q 2017 | II Q 2017 | I Q 2017 |
| Margine di interesse | 557.759 | 584.998 | 595.111 | 528.768 | 524.923 | 511.149 | 548.607 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 32.791 | 33.413 | 42.585 | 45.166 | 38.931 | 40.354 | 41.585 |
| Margine finanziario | 590.550 | 618.411 | 637.696 | 573.934 | 563.854 | 551.503 | 590.192 |
| Commissioni nette | 451.372 | 450.993 | 476.520 | 472.096 | 458.935 | 503.605 | 515.774 |
| Altri proventi netti di gestione | 214.531 | 130.029 | 24.150 | 24.738 | 29.401 | 14.362 | 30.316 |
| Risultato netto finanziario | 46.768 | 80.182 | 29.308 | 41.915 | 12.957 | 63.320 | 36.857 |
| Altri proventi operativi | 712.671 | 661.204 | 529.978 | 538.749 | 501.293 | 581.287 | 582.947 |
| Proventi operativi | 1.303.221 | 1.279.615 | 1.167.674 | 1.112.683 | 1.065.147 1.132.790 1.173.139 | ||
| Spese per il personale | -431.479 | -437.060 | -442.089 | -420.796 | -450.628 | -456.711 | -456.719 |
| Altre spese amministrative | -196.184 | -203.102 | -211.487 | -204.704 | -236.303 | -233.055 | -198.293 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -49.456 | -49.020 | -47.926 | -95.466 | -62.160 | -56.406 | -52.883 |
| Oneri operativi | -677.119 | -689.182 | -701.502 | -720.966 | -749.091 | -746.172 | -707.895 |
| Risultato della gestione operativa | 626.102 | 590.433 | 466.172 | 391.717 | 316.056 | 386.618 | 465.244 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -267.405 | -360.212 | -326.239 | -673.127 | -340.816 | -354.530 | -292.490 |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | -1.312 | -1.593 | 2.228 | -12.718 | -48.322 | -70.820 | -8.357 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -71.865 | -20.707 | -24.964 | -9.235 | 4.615 | -9.641 | 504 |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | -10.301 | -1.104 | 179.654 | 12.064 | 333 | -3.765 | 17.066 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 275.219 | 206.817 | 296.851 | -291.299 | -68.134 | -52.138 | 181.967 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -72.338 | -61.320 | -25.937 | 101.759 | 34.806 | 1.122 | -44.898 |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -32.122 | -18.391 | -49.037 | -6.187 | -26.069 | - | -45.008 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | 932 | 18 | -14 | 699.971 | 16.498 | 25.790 | 20.003 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 256 | 2.160 | 1.430 | 867 | 1.397 | 4.256 | 3.138 |
| RISULTATO NETTO senza Badwill ed Impairment su Avviamenti e Client Relationship |
171.947 | 129.284 | 223.293 | 505.111 | -41.502 | -20.970 | 115.202 |
| Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto delle imposte Differenza di fusione (Badwill) |
- - |
- - |
- - |
-1.017.616 - |
- - |
- | - - 3.076.137 |
| RISULTATO NETTO | 171.947 | 129.284 | 223.293 | -512.505 | -41.502 | -20.970 3.191.339 |
| IFRS 9 | IFRS 9 | IFRS 9 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | III Q 2018 | II Q 2018 | I Q 2018 | IV Q 2017 | III Q 2017 | II Q 2017 | I Q 2017 |
| Margine di interesse | 537.227 | 541.685 | 536.030 | 527.653 | 514.903 | 505.200 | 534.508 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 32.791 | 33.413 | 42.585 | 45.166 | 38.931 | 40.354 | 41.585 |
| Margine finanziario | 570.018 | 575.098 | 578.615 | 572.819 | 553.834 | 545.554 | 576.093 |
| Commissioni nette | 451.372 | 450.993 | 476.520 | 472.096 | 458.935 | 503.605 | 515.774 |
| Altri proventi netti di gestione | 225.104 | 140.539 | 34.604 | 36.368 | 41.028 | 25.575 | 42.195 |
| Risultato netto finanziario | 46.768 | 80.182 | 29.308 | 41.915 | 12.957 | 63.320 | 36.857 |
| Altri proventi operativi | 723.244 | 671.714 | 540.432 | 550.379 | 512.920 | 592.500 | 594.826 |
| Proventi operativi | 1.293.262 | 1.246.812 1.119.047 | 1.123.198 | 1.066.754 1.138.054 1.170.919 | |||
| Spese per il personale | -431.479 | -437.060 | -442.089 | -420.796 | -450.628 | -456.711 | -456.719 |
| Altre spese amministrative | -196.184 | -203.102 | -211.487 | -204.704 | -236.303 | -233.055 | -198.293 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -46.543 | -46.126 | -45.056 | -91.683 | -58.980 | -53.329 | -49.672 |
| Oneri operativi | -674.206 | -686.288 | -698.632 | -717.183 | -745.911 | -743.095 | -704.684 |
| Risultato della gestione operativa | 619.056 | 560.524 | 420.415 | 406.015 | 320.843 | 394.959 | 466.235 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -267.405 | -360.212 | -326.239 | -735.829 | -381.998 | -403.815 | -336.556 |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | -1.312 | -1.593 | 2.228 | -12.718 | -48.322 | -70.820 | -8.357 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -71.865 | -20.707 | -24.964 | -9.235 | 4.615 | -9.641 | 504 |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | -10.301 | -1.104 | 179.654 | 12.156 | 205 | -2.784 | 17.066 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 268.173 | 176.908 | 251.094 | -339.611 | -104.657 | -92.101 | 138.892 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -69.946 | -51.347 | -10.742 | 117.860 | 47.040 | 14.399 | -30.605 |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -32.122 | -18.391 | -49.037 | -6.187 | -26.069 | - | -45.008 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | 932 | 18 | -14 | 699.971 | 16.498 | 25.790 | 20.003 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 256 | 2.160 | 1.430 | 867 | 1.397 | 4.256 | 3.138 |
| RISULTATO NETTO senza PPA, Badwill ed Impairment su Avviamenti e Client Relationship |
167.293 | 109.348 | 192.731 | 472.900 | -65.791 | -47.656 | 86.420 |
| Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte | 4.654 | 19.936 | 30.562 | 32.211 | 24.289 | 26.686 | 28.782 |
| Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto delle imposte |
- | - | - | -1.017.616 | - | - | - |
| Differenza di fusione (Badwill) | - | - | - | - | - | - 3.076.137 | |
| RISULTATO NETTO | 171.947 | 129.284 | 223.293 | -512.505 | -41.502 | -20.970 3.191.339 |
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