Earnings Release • Feb 6, 2019
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 1928-9-2019 |
Data/Ora Ricezione 06 Febbraio 2019 18:09:39 |
MTA | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | Banco BPM S.p.A. | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 113732 | |
| Nome utilizzatore | : | BANCOBPMN01 - Marconi | |
| Tipologia | : | 1.1 | |
| Data/Ora Ricezione | : | 06 Febbraio 2019 18:09:39 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 06 Febbraio 2019 18:09:40 | |
| Oggetto | : | Risultati al 31 dicembre 2018 | |
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.
IL GRUPPO HA RIDOTTO NELL'ESERCIZIO L'AMMONTARE LORDO DEI CREDITI NON PERFORMING DI € 13,6 MILIARDI2 CON UN DECREMENTO COMPLESSIVO DEGLI STOCK DALLA DATA DI FUSIONE DI € 18,2 MILIARDI, PARI AD OLTRE IL DOPPIO DI QUANTO PREVISTO DAL PIANO STRATEGICO
SOFFERENZE NETTE A € 1,6 MILIARDI (- € 4,9 MILIARDI RISPETTO A FINE 2017) CON INCIDENZA SUL TOTALE DEGLI IMPIEGHI CHE SCENDE ALL'1,5% (6,0% A FINE 2017)
CET 1 RATIO PRO-FORMA "IFRS 9 PHASED IN" AL 13,5% (FULLY PHASED AL 11,5%) NONOSTANTE L'IMPATTO NEGATIVO DEL DERISKING E DEI TITOLI GOVERNATIVI
1A partire dal 1° gennaio 2018, ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 9 che disciplina le fasi di classificazione e misurazione, impairment ed hedge accounting relative agli strumenti finanziari, in sostituzione del principio contabile IAS 39. Come specificamente consentito dal principio contabile IFRS 9 (par. 7.2.15), Banco BPM si è avvalso della facoltà di non procedere ad alcuna rideterminazione dei saldi riferiti all'esercizio precedente. Ne consegue che alcuni dati riferiti al 31 dicembre 2018 non sono confrontabili con i dati dell'esercizio precedente in quanto determinati con criteri di valutazione diversi.
2 In data 10 dicembre 2018 la Capogruppo ha accettato l'offerta vincolante ricevuta da Elliott International L.P. e Credito Fondiario S.p.A. relativa all'acquisto di un portafoglio di crediti in sofferenza avente il valore complessivo di € 7,4 miliardi nominali (gli importi fanno riferimento alle esposizioni nominali esistenti alla data del 30 giugno 2018, situazione del portafoglio oggetto di analisi da parte dei potenziali investitori). Sotto il profilo contabile la derecognition dei crediti oggetto di cessione, che al 31 dicembre 2018 risultano esposti nella voce dello stato patrimoniale "Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione", si perfezionerà formalmente entro il primo semestre 2019. La stima degli impatti economici dell'operazione in termini di incremento dei fondi rettificativi è tuttavia già stata addebitata al conto economico dell'esercizio 2018 in conformità a quanto previsto dai principi contabili di riferimento. Nell'ambito del presente comunicato i commenti relativi alla situazione dei crediti del Gruppo al 31 dicembre 2018 fanno riferimento ai soli crediti esposti nella voce "finanziamenti valutati al costo ammortizzato", escludendo quindi i crediti in sofferenza oggetto di cessione provvisoriamente ancora iscritti nella voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
PROVENTI OPERATIVI € 4.773 MILIONI (€ 4.484 MILIONI AL 31 DICEMBRE 2017, +6,4%)
3Per risultato normalizzato si intende il risultato al netto delle componenti economiche illustrate nelle Note Esplicative.
4 Per raccolta "Core" si intende la componente dei conti correnti e depositi a vista.
5 La raccolta diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,4 miliardi al 31 dicembre 2018) ed esclude le operazioni pronti contro termine.
6 Ultimo dato gestionale disponibile riferito al quarto trimestre 2018.
Verona, 6 febbraio 2019 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'avv. Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2018 del Banco BPM.
Con l'esercizio 2018 si è completato un programma di derisking molto più aggressivo rispetto agli obiettivi originari di Piano, portato avanti dal nuovo Gruppo per allineare e, per quanto concerne le sofferenze, superare i target dei migliori competitors nel mercato bancario. Insieme al robusto miglioramento del profilo creditizio del Gruppo si è concluso anche l'ambizioso percorso di razionalizzazione, spesando nell'esercizio tutte le voci di costo di natura straordinaria, al fine di consentire a Banco Bpm di entrare nel nuovo esercizio 2019 senza alcun gravame dipendente dai processi integrativi e con una piena capacità di generare reddito.
Il raggiungimento di tali più ambiziosi obiettivi ha comportato l'assunzione di importanti decisioni che hanno portato a raddoppiare i volumi di cessione dei crediti in sofferenza rispetto a quelli previsti nell'ambito del piano strategico attraverso il perfezionamento alla fine del primo semestre dell'operazione di cartolarizzazione denominata "Progetto Exodus" avente per oggetto € 5,1 miliardi di crediti nominali e la firma alla fine dell'esercizio dell'accordo con Credito Fondiario ed Elliott International L.P. che prevede la realizzazione di una nuova operazione di cartolarizzazione ("Progetto ACE") entro il primo semestre 2019 che permetterà di cancellare dal bilancio ulteriori € 7,4 miliardi di crediti nominali.
Tale imponente sforzo ha comportato significativi impatti economici straordinari sul costo del credito dell'esercizio che hanno richiesto la contestuale realizzazione di altrettanto importanti azioni di capital management al fine di mantenere una solida posizione patrimoniale. Questa esigenza si è felicemente sposata con le attività di razionalizzazione e riorganizzazione delle attività del Gruppo già preventivate nel piano strategico.
Rientra in tale ambito la formalizzazione, in data 20 dicembre 2018, di un accordo tra Banco BPM da una parte e Crédit Agricole SA, Crédit Agricole Consumer Finance SA e Agos Ducato dall'altra, attraverso il quale viene definita la cessione ad Agos Ducato della controllata ProFamily, previo perfezionamento della scissione di tutte le attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione controllata al 100% da Banco BPM. Il perfezionamento dell'operazione è previsto entro il primo semestre 2019, a fronte di un corrispettivo pari a € 310 milioni.
L'accordo, che riconferma anche l'attuale partnership per i prossimi 15 anni, rafforza la leadership e le quote di mercato della partecipata Agos Ducato.
Nel primo semestre dell'esercizio era stato peraltro già perfezionato il riassetto del comparto Bancassurance (sia con la cessione parziale delle quote detenute nelle joint venture assicurative e l'avvio di una partnership strategica fra Banco BPM e Cattolica della durata di 15 anni, sia con la cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle società collegate veicolo della partnership assicurativa) e delle attività di Private, Corporate e Investment Banking del Gruppo (attraverso distinte operazioni di scissione che hanno portato all'accentramento delle attività di Private Banking in Banca Aletti e delle attività Corporate & Investment Banking in Banca Akros).
Nello stesso filone si inquadra anche la cessione a BNP Paribas Securities Services delle attività di banca depositaria e fund administration, perfezionata nel mese di settembre.
L'innalzamento del livello di servizio alla clientela ha comportato la definizione di un nuovo modello di Rete Commerciale (operativo dal 1° gennaio 2018) che ha reso il processo decisionale più prossimo ai territori e quindi alle famiglie ed alle imprese. In tale ambito è stata identificata anche l'esigenza di razionalizzare la rete distributiva eliminando le filiali sovrapposte territorialmente (per effetto della fusione). Tale azione ha comportato la chiusura di 518 filiali nel corso dell'esercizio.
Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo si collocano anche le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM delle controllate BPM S.p.A., Società Gestione Servizi BP S.C.p.A. e BP Property Management S.C.a r.l.. L'incorporazione di BPM S.p.A. si è perfezionata nel mese di novembre, mentre le fusioni dei due consorzi avranno decorrenza giuridica dall'11 febbraio 2019.
Nonostante l'esercizio sia stato quindi orientato prioritariamente a porre la banca nelle migliori condizioni per sviluppare la propria operatività futura, i risultati economici confermano il buon andamento dei fondamentali della gestione caratteristica.
Il margine di interesse si attesta a € 2.292,6 milioni. Tale dato non è pienamente confrontabile con quello del precedente esercizio, in quanto - a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9 - il margine di interesse è influenzato dalla riclassifica positiva del c.d. "reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione delle sofferenze che, fino al 31 dicembre 2017, erano registrate fra le rettifiche nette su crediti e dalla riclassifica negativa dovuta al calcolo degli interessi relativi alle esposizioni deteriorate (inadempienze probabili e past due) sul valore recuperabile dei suddetti crediti anziché sul loro valore nominale. Tenendo conto sia di tali riclassifiche che degli effetti della PPA, il margine si attesta a € 2.078,0 milioni rispetto a € 2.054,7 milioni del 2017 (+1,2%) 7. La contribuzione del quarto trimestre 2018 è pari a € 554,7 milioni, sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre 2018 (pari a € 557,8 milioni), grazie alla crescita dei volumi e al minore costo del funding che ha compensato la riduzione dello spread sugli impieghi.
Il risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto è positivo per € 159,5 milioni, in flessione rispetto al dato di € 166,0 milioni rilevato nello scorso esercizio, per effetto del minor apporto registrato dalle società del comparto assicurativo, imputabile anche alla riduzione della quota di interessenza partecipativa. La contribuzione del quarto trimestre è pari a € 50,7 milioni, in crescita rispetto al dato di € 32,8 milioni registrato nel terzo trimestre. Nell'ambito di tale aggregato il contributo principale è fornito dal credito al consumo, veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, per € 126,0 milioni (€ 116,2 milioni l'apporto riferito allo scorso esercizio).
Le commissioni nette ammontano a € 1.848,8 milioni, in calo del 5,2% nel confronto con il 2017, che registrava commissioni nette pari a € 1.950,4 milioni, ma in crescita del 4,1% su base trimestrale grazie alla diversificazione fra differenti aree di business (ad es. commissioni su finanziamenti e su servizi di incasso e pagamento).
Gli altri proventi netti di gestione ammontano a € 389,8 milioni e includono le plusvalenze, per complessivi € 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services (€ 200,0 milioni) e della cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare (€ 113,6 milioni). Al netto di tali componenti, l'aggregato è pari a € 76,1 milioni (€ 98,8 milioni al 31 dicembre 2017).
Il risultato netto finanziario è pari a € 82,4 milioni rispetto a € 155,0 milioni dello scorso esercizio. Tale risultato comprende la svalutazione, per € 27,9 milioni, di un'esposizione indiretta detenuta tramite il Fondo Interbancario di tutela dei depositi. Il minor risultato realizzato deriva oltre che dalla maggior volatilità di alcune componenti valutative conseguente all'introduzione dell'IFRS 9 (strumenti obbligatoriamente valutati al fair value) dagli impatti derivanti dalle strategie di copertura dei rischi connessi alle esposizioni classificate tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Il minor risultato economico registrato deve pertanto essere considerato unitamente alla variazione delle riserve da valutazione delle suddette attività finanziarie.
7 Dato costruito su basi omogenee escludendo anche la componente straordinaria di cui ha beneficiato l'esercizio 2017 rilevando gli interessi attivi sui finanziamenti TLTRO-II relativi di competenza dell'esercizio 2016.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta a € 4.772,9 milioni (+6,4% rispetto al 2017). Tenendo conto delle citate componenti non ricorrenti tale dato si attesta a € 4.487,2 milioni.
Le spese per il personale, pari a € 1.732,8 milioni, evidenziano una riduzione del 2,9% rispetto a € 1.784,9 milioni dello scorso esercizio, con una contribuzione del quarto trimestre di € 422,2 milioni, che conferma il trend decrescente dei primi tre trimestri dell'anno (€ 431,5 milioni il dato del terzo trimestre). Il costo del personale risulta in calo per effetto della riduzione dell'organico (- 1.016 risorse rispetto al 31 dicembre 2017). Il numero totale dei dipendenti è pari a 22.247 risorse in organico alla data del 31 dicembre 2018, rispetto alle 23.263 risorse a fine 2017 (erano 24.608 al 31 dicembre 2016). Le altre spese amministrative8 ammontano a € 816,5 milioni, in riduzione del 6,4% rispetto allo scorso esercizio. Al netto delle componenti non ricorrenti il dato al 31 dicembre 2018 risulta pari a € 793,8 milioni, in diminuzione del 6,0% rispetto a dicembre 2017 (€ 844,3 milioni) per effetto del rigoroso controllo dei costi. Il quarto trimestre 2018 evidenzia spese amministrative per € 205,7 milioni e comprende circa € 12,2 milioni di oneri non ricorrenti in quanto derivanti dai processi di integrazione e di razionalizzazione della rete distributiva.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali dell'esercizio ammontano a € 243,5 milioni, in calo dell'8,8% rispetto a € 266,9 milioni del 31 dicembre 2017, per effetto della razionalizzazione del sistema informativo del Gruppo. Le rettifiche del quarto trimestre ammontano a € 97,1 milioni e includono € 51,2 milioni di rettifiche di valore non ordinarie principalmente dovute all'adeguamento del valore di carico di alcuni immobili non strumentali al minor valore evidenziato dalle più recenti perizie acquisite.
Il totale degli oneri operativi, pari a € 2.792,8 milioni, risulta in calo del 4,5% rispetto al 2017; il quarto trimestre è pari a € 725,0 milioni in crescita rispetto al terzo per le componenti non ricorrenti sopra indicate.
Al netto di tali componenti, gli oneri operativi ammontano a € 2.717,4 milioni, in flessione del 4,5% rispetto al dato dell'esercizio precedente. Anche a livello trimestrale il dato al netto delle componenti non ricorrenti risulta in diminuzione dell'1,6% rispetto al trimestre precedente.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 1.941,1 milioni (€ 1.661,0 milioni al 31 dicembre 2017). Anche tale aggregato risulta influenzato dall'applicazione del principio contabile IFRS 9 sia per il nuovo modello di impairment introdotto sia per le riclassificazioni già descritte a valere sul margine di interesse. Escludendo tali riclassifiche il dato relativo al 31 dicembre 2018 si attesta a € 1.750,2 milioni (€ 1.661,0 milioni nel 2017). Le massive cessioni di crediti sopra ricordate relative ai progetti Exodus ed ACE hanno comportato l'iscrizione di rettifiche di valore strettamente legate all'accelerazione del processo di derisking e che, pertanto, non sono rappresentative dell'ordinaria gestione del credito deteriorato.
Al netto di tali impatti, quantificabili in € 713,9 milioni, le rettifiche nette di valore si attestano a € 1.227,2 milioni. Nel quarto trimestre 2018 le rettifiche si attestano a € 987,3 milioni. Il dato normalizzato (al netto degli impatti legati al progetto ACE) è pari a € 327,4 milioni.
Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti (escluse le riclassificazioni introdotte dal principio IFRS 9) - al netto degli impatti straordinari in precedenza indicati e gli impieghi netti (comprensivi dei crediti classificati fra le attività in via di dismisione) -, risulta pari a 98 b.p., rispetto ai 154 b.p.9dello scorso esercizio;
Nel conto economico dell'esercizio sono state inoltre registrate, nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie, riprese nette per € 3,3 milioni (al 31 dicembre 2017 erano state rilevate rettifiche nette per € 140,2 milioni che includevano le svalutazioni delle quote detenute nel Fondo
8 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.
9 Il dato non è immediatamente comparabile in quanto l'IFRS 9 ha introdotto un nuovo modello di impairment sui crediti.
Atlante e delle altre esposizioni verso le banche venete, nonché gli oneri relativi agli interventi dello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a € 345,3 milioni e comprendono: stanziamenti finalizzati a presidiare gli oneri che potrebbero derivare dalla definizione, in un'ottica di customer care, di vertenze e reclami anche prospettici inclusi quelli derivanti dall'attività di segnalazione effettuata in passati esercizi della clientela interessata ad acquistare diamanti dalla società Intermarket Diamond Business S.p.A., società dichiarata fallita dal Tribunale di Milano in data 10 gennaio 2019; stima degli oneri da sostenere per la chiusura intervenuta nel corso dell'esercizio delle 518 filiali, considerando, fra l'altro, i canoni di affitto da corrispondere per il periodo contrattuale ritenuto non cancellabile, i costi di smantellamento e di ripristino dei locali; accantonamenti di natura straordinaria derivanti dal ricalcolo di condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi, ristimate secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.
Nell'esercizio 2018 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 173,4 milioni quasi interamente derivanti dal riassetto del settore Bancassurance che ha visto la cessione a Cattolica Assicurazioni del controllo delle due compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni).
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia una perdita di € 129,7 milioni rispetto alla perdita di € 229,6 milioni registrata nello scorso esercizio.
Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2018 sono positive per € 162,8 milioni (€ 92,8 milioni al 31 dicembre 2017) ed includono l'impatto dell'iscrizione di nuove attività per imposte anticipate per 64,0 milioni per effetto delle modifiche introdotte dalla Legge di bilancio alle norme che regolavano la deducibilità degli impatti derivanti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 100,2 milioni (€ 77,3 milioni nello scorso esercizio) che includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per € 68,1 milioni lordi (€ 62,4 milioni lordi al 31 dicembre 2017) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 45,2 milioni (€ 44,5 milioni al 31 dicembre 2017), nonché gli ulteriori contributi straordinari al Single Resolution Fund per € 25,5 milioni lordi, non presenti nello scorso esercizio.
Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+€ 9,6 milioni), il risultato netto ante impairment è pari a € -56,5 milioni, rispetto al risultato netto senza Badwill ed impairment di € 557,8 milioni realizzato nello scorso esercizio per effetto principalmente della cessione di Aletti Gestielle SGR.
I test di impairment effettuati al 31 dicembre 2018 sugli avviamenti e gli altri intangibles hanno portato alla rilevazione di rettifiche di valore sulla client relationship pari a € 2,9 milioni al netto delle imposte; nello scorso esercizio erano state rilevate rettifiche di valore sugli avviamenti e sulla client relationship, pari a € 1.017,6 milioni al netto delle imposte.
L'esercizio 2018 si chiude pertanto con un risultato netto pari a € -59,4 milioni; nello scorso esercizio il Badwill emerso a seguito del completamento del processo di PPA, pari ad € 3.076,1 milioni, portava il risultato netto a € 2.616,4 milioni.
Escludendo le componenti economiche non ricorrenti dettagliatamente elencate nel paragrafo 5 delle note esplicative il risultato netto "normalizzato" è positivo e pari a € 342,8 milioni.
La raccolta diretta10 al 31 dicembre 2018, su basi omogenee (riproformando i dati del 31 dicembre 2017 escludendo la raccolta che garantiva l'attività di banca depositaria ceduta nel 2018), registra una positiva dinamica della componente rappresentata da conti correnti e depositi a vista (+ € 4,3 miliardi pari a +5,8% rispetto a fine 2017). Complessivamente l'aggregato ammonta a € 101,5 miliardi ed evidenzia un calo del 2,0% rispetto al dato pro-forma di inizio anno. La diminuzione è stata influenzata dall'azione di riduzione delle forme di raccolta maggiormente onerose.
La raccolta amministrata è pari a € 29,2 miliardi. Nell'ambito dell'aggregato si segnala l'uscita di un cliente istituzionale, con masse amministrate pari a € 4,8 miliardi, peraltro caratterizzate da una marginalità estremamente contenuta e una flessione imputabile sostanzialmente all'andamento negativo dei mercati che si è riflesso sul valore dei titoli in custodia.
Al netto di tali effetti, la raccolta amministrata risulta in crescita sia rispetto al dato di fine dicembre 2017 (+€ 1,7 miliardi), sia rispetto al 30 settembre scorso (+€ 2,1 miliardi).
La componente della raccolta gestita ammonta a € 55,7 miliardi, in flessione del 5,8% nel confronto con il dato di € 59,1 miliardi del 31 dicembre 2017. Escludendo l'effetto derivante dalla riduzione nelle quotazioni di mercato delle attività finanziarie, particolarmente penalizzante nel quarto trimestre, l'aggregato della raccolta in fondi e sicav registrerebbe una crescita di € 1,9 miliardi rispetto ad inizio anno.
Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 36,9 miliardi e sono in crescita del 6,7% rispetto a € 34,5 miliardi del 31 dicembre 2017. In tale aggregato sono compresi i titoli di debito per € 32,9 miliardi, i titoli di capitale e le quote di OICR per € 1,8 miliardi e il fair value dei derivati per € 1,9 miliardi; inoltre, a seguito dell'introduzione dell'IFRS 9, sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,3 miliardi) anche i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value.
L'incremento complessivo rispetto alla fine del 2017 è imputabile alla crescita dei titoli di debito classificati nel portafoglio "Hold to Collect" (+ € 3,4 miliardi). I titoli governativi sono complessivamente pari a € 27,5 miliardi11 (+ € 2,3 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017); in tale ambito prosegue la diversificazione: l'incidenza dei titoli governativi italiani è scesa al 64,1% del totale dei titoli governativi rispetto all'82,1% di dicembre 2017, con una significativa riduzione di quelli classificati in HTCS (- € 1,2 miliardi). Il peggioramento dello spread dei titoli governativi italiani ha comportato la riduzione delle riserve complessive lorde sui titoli di debito del portafoglio Hold to Collect & Sell dai + € 165 milioni registrati al 31 dicembre 2017 ai - € 196 milioni del 31 dicembre 2018.
Gli impieghi netti verso la clientela12 ammontano al 31 dicembre 2018 a € 104,0 miliardi, in calo di € 3,7 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2017 per effetto delle cessioni di NPL realizzate nell'esercizio e delle rettifiche IFRS 9 apportate principalmente ai crediti deteriorati. L'aggregato degli impieghi performing risulta in crescita di € 1,1 miliardi (+1,2%) rispetto al 31 dicembre 2017; considerando anche l'effetto dei titoli senior sottoscritti nell'ambito della cessione di crediti Exodus, i
10 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.
11 Per ulteriori dettagli sull'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani si fa rinvio a quanto illustrato nelle note esplicative (punto 7).
12 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 294 milioni sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.
crediti performing risultano pari a € 97,3 miliardi con una crescita del 2,7% rispetto al 31 dicembre 2017.
Il valore delle sofferenze nette cedute nell'ambito del progetto ACE (per le quali alla data di chiusura del bilancio non sussistono i requisiti per la derecognition contabile) risulta iscritto nella voce "attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" per un importo pari a € 1.330 milioni, allineato al prezzo di cessione.
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate esclusi i finanziamenti in via di dismissione) ammontano al 31 dicembre 2018 a € 6,7 miliardi, in calo sia rispetto al 30 settembre scorso (-26,3%) sia rispetto al 31 dicembre 2017 (- € 6,3 miliardi, -48,4%). La riduzione dell'aggregato deriva dalle operazioni di cessione realizzate nell'esercizio, nonché dall'applicazione dell'IFRS 9, che ha consentito di apportare ulteriori rettifiche su sofferenze, e dalla prosecuzione dell'importante attività di work out.
L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:
L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 43,1%, rispetto al 48,8% del 31 dicembre 2017 per effetto delle cessioni.
In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2018, il grado di copertura risulta essere il seguente:
Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,38%, in crescita rispetto allo 0,32% del 31 dicembre 2017 e stabile nel confronto con il 30 settembre scorso (0,39%). Al netto delle operazioni di pronti contro termine, sostanzialmente prive di rischio, il livello di copertura dei crediti in bonis sale allo 0,41% (0,34% alla data del 31 dicembre 2017 e 0,41% alla fine di settembre 2018). L'incremento della copertura è principalmente attribuibile all'applicazione del nuovo modello di impairment previsto dall'IFRS 9.
Gli impatti patrimoniali negativi derivanti dalla rilevantissima azione di derisking sulla situazione al 31 dicembre 2018 trovano saranno compensati dalle azioni di capital management già avviate sulla base degli accordi firmati con le controparti il cui perfezionamento è atteso entro il 30 giugno 2019.
Considerando gli impatti pro-forma attesi dal perfezionamento delle suddette azioni13 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio phased in) 14pro-forma atteso è pari al 13,5% (12.1% il dato puntuale riferito al 31 dicembre 2018. Il CET 1 ratio fully phased pro-forma è pari al all'11,5% (10,0% il dato puntuale al 31 dicembre 2018)
Il Tier 1 ratio è pari al 12,3% (13,7% pro-forma) mentre il Total Capital ratio è pari al 14,7% (16,2% proforma).
***
Facendo seguito a quanto comunicato al mercato in data 10 dicembre 2018, Banco BPM S.p.A. annuncia che, in data odierna, nell'ambito dell'operazione c.d. "Project ACE", è stata completata la cartolarizzazione mediante l'emissione, da parte della società veicolo "Leviticus SPV S.r.l.", delle seguenti classi di titoli (ABS – Asset-Backed Securities):
• Titoli senior pari a Euro 1.440,0 milioni;
Ai titoli senior, che avranno un coupon pari a 6M Euribor + 0,6%, è stato attribuito un rating pari a BBB (SF) da parte delle agenzie DBRS e Scope Ratings. In relazione a tali titoli senior è in fase di attivazione l'iter per il rilascio, da parte dello Stato Italiano, della garanzia sui titoli senior ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS").
L'iniziativa costituisce parte integrante della complessiva operazione prevista dall'accordo siglato lo scorso 10 dicembre con Credito Fondiario e fondi gestiti da Elliott Management ("Elliott"), all'interno del quale è contemplato l'avvio di una partnership dedicata nel recupero crediti, detenuta al 30% da Banco BPM e al 70% da Credito Fondiario. In esecuzione di tale accordo, Elliott è impegnato ad acquisire il 95% dei titoli junior e mezzanine emessi dal veicolo "Leviticus"; il perfezionamento della cessione dei titoli e la conseguente derecognition contabile dei crediti sono previsti contestualmente al perfezionamento della complessiva operazione (attualmente pianificato per il 31 maggio p.v. e comunque non oltre il 30 giugno p.v.) salva la possibilità delle parti di anticipare la data di esecuzione della cessione dei titoli e permetterà al Gruppo Banco BPM di incassare un prezzo complessivo pari al 23,6% dei crediti ceduti.
Una volta completata la derecognition dei crediti, il valore nominale delle cessioni di sofferenze realizzate da Banco BPM a partire dalla data di annuncio del piano industriale redatto nell'ambito dell'operazione di fusione avrà raggiunto un valore pari ad oltre 17 miliardi, oltre il doppio dell'obiettivo iniziale; la combinazione delle due operazioni da ultimo realizzate (c.d. progetto ACE e progetto Exodus) permetterà una riduzione dello stock pari al 72,5% rispetto al dato di fine 2017, ad un prezzo complessivo pari al 28,3%, un livello molto elevato se confrontato a quelli comunicati da altri intermediari per operazioni di portata paragonabile.
L'operazione è stata strutturata dal team di Deutsche Bank e Banca Akros in qualità di Arranger; Deloitte ha assistito Banco BPM in qualità di advisor industriale; Chiomenti e Riolo Calderaro Crisostomo hanno assistito rispettivamente Banco BPM e gli Arranger per gli aspetti legali.
13 I dati pro-forma non includono alcuna stima degli impatti che deriveranno dall'applicazione del principio contabile IFRS 16 a partire dal 1° gennaio 2019.
14 Sono definiti "phased in" i ratio calcolati tenendo in considerazione il beneficio derivante dall'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Sono definiti "fully phased" i rati calcolati escludendo gli impatti derivanti dall'esercizio della suddetta opzione.
Lo scenario macroeconomico mondiale presenta segnali crescenti di rallentamento, che interessano in particolare l'area Euro, risentendo in particolare dei contrasti di natura commerciale, e del conseguente aumento di misure protezionistiche.
La decelerazione del PIL globale verso il +3% penalizzerà soprattutto gli investimenti, ma avrà effetti anche sulla fiducia e sulla propensione alla spesa dei consumatori, contribuendo alla possibile emersione nelle economie più fragili di tensioni e vulnerabilità di matrice finanziaria.
In tale contesto le previsioni di crescita per il nostro Paese nel 2019 sono state recentemente riviste al ribasso al +0,5%, fattorizzando l'ingresso in una fase di recessione tecnica caratterizzata da una riduzione degli investimenti, dei consumi delle famiglie, e della contribuzione della componente estera.
Allo stato trova comunque conferma l'aspettativa di una moderata espansione del credito al settore privato e alle imprese, soprattutto manifatturiere, con contestuale miglioramento della sua qualità, anche ad esito del progressivo derisking che sta interessando l'intero settore bancario.
Sotto questo profilo il Gruppo ha raggiunto obiettivi di gran lunga superiori a quelli previsti.
Conseguentemente, tenuto anche conto del completamento delle azioni mirate alla riorganizzazione della rete commerciale, alla razionalizzazione della propria presenza nel corporate e investment banking e al riassetto delle partnership nei settori dell'asset management, della bancassurance e del credito al consumo, che hanno portato a una evoluzione del perimetro di business, il Gruppo approverà entro la fine dell'anno un nuovo piano strategico.
Nell'esercizio 2019 il focus operativo si concentrerà sulla gestione ordinaria, che sarà complessivamente improntata al recupero di redditività potendo trarre vantaggio dagli effetti sinergici derivati dalla fusione e dai menzionati derisking e riassetto di attività.
L'andamento dei proventi, al netto della riduzione delle componenti positive sul margine di interesse legate alla PPA e all'applicazione dell'IFRS9 conseguenti alla riduzione dei volumi di credito deteriorato, dovrebbe beneficiare di un quadro di probabile riduzione delle pressioni competitive sulla marginalità, del trend positivo dei volumi di impiego, di un costo medio della raccolta operata tramite rete commerciale ancora contenuto, e di un contributo positivo delle partecipate, mentre la dinamica delle commissioni, in particolare quelle derivanti da servizi di gestione, intermediazione e consulenza, e del risultato finanziario netto potrebbero ancora in parte risentire dell'incertezza e della volatilità dei mercati, in particolare se dovessero riproporsi le tensioni sui titoli domestici.
Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione.
Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e di una contrazione dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è atteso ridursi in modo molto significativo, nel rispetto di un elevato livello di copertura.
La discesa degli stock proseguirà sia attraverso il workout interno che, come previsto, attraverso l'attività della costituenda piattaforma per il recupero di NPLs in partnership con Credito Fondiario.
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Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2018 sarà messa a disposizione del pubblico, nei termini di legge, presso la sede sociale e presso Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet www.bancobpm.it e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato .
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I risultati al 31 dicembre 2018 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 6 febbraio 2019 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.
I commenti contenuti nel presente comunicato stampa, relativi all'andamento dei principali aggregati patrimoniali ed economici, fanno riferimento ai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico consolidati riclassificati, così come riportati in allegato ed inclusi nella Relazione Finanziaria Annuale consolidata al 31 dicembre 2018, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.
Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili, nonché dell'evoluzione dei risultati dell'esercizio oggetto di commento nel presente comunicato stampa.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.
Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, oggetto di aggiornamento in data 22 dicembre 2017 al fine di recepire i nuovi principi contabili IFRS 9 e IFRS 15.
Alla luce delle nuove categorie contabili di strumenti finanziari IFRS 9, si è reso necessario adattare alcune modifiche negli schemi riclassificati rispetto a quelli in uso fino al 31 dicembre 2017, come di seguito illustrato.
Nel dettaglio, i precedenti aggregati intitolati "Attività finanziarie e derivati di copertura", "Crediti verso banche" e "Crediti verso clientela" sono stati sostituiti dai seguenti nuovi aggregati:
Per quanto riguarda le voci del passivo riclassificato non si segnalano modifiche di rilievo; il precedente aggregato "Debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value" è stato ridenominato in "Raccolta diretta", aggregato per il quale viene fornita evidenza separata tra la voce "Debiti verso clientela" (voce 10 b) del passivo dello schema di Banca d'Italia) e "Titoli in circolazione e passività finanziarie designate al fair value" (pari alle voci 10 c) e 30 del passivo dello schema di Banca d'Italia).
Per le restanti voci dello stato patrimoniale riclassificato i criteri di aggregazione illustrati nel bilancio consolidato dell'esercizio 2017 non sono stati modificati.
Con riferimento al prospetto di conto economico riclassificato, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato una ridefinizione degli aggregati relativi al risultato netto finanziario ed alle rettifiche di valore per impairment, in funzione delle nuove categorie di strumenti finanziari e dei relativi criteri di misurazione. Di seguito si illustra il raccordo delle nuove voci rispetto allo schema del conto economico redatto in base alla Circolare di Banca d'Italia n. 262:
la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include la voce 130 a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito di relativo a: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", relativamente alla sola componente rappresentata dai finanziamenti verso la clientela ed i relativi risultati economici derivanti dalla cessione degli stessi (inclusi nella voce 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato");
la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" è rappresentata dalle perdite attese rilevate sui titoli e sui finanziamenti verso banche classificati nei portafogli delle "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (corrispondenti alla voce 130 b) "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito di relativo a: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alla restante componente della citata voce 130 a));
Per le restanti voci del prospetto di conto economico riclassificato i criteri di aggregazione e di riclassificazione illustrati nel bilancio consolidato dell'esercizio 2017 non sono stati modificati ad eccezione di quanto riportato nella successiva nota n. 3.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 è redatto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 dicembre 2018, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
A partire dal 1° gennaio 2018, hanno trovato applicazione i nuovi principi contabili IFRS 9 e IFRS 15, che disciplinano rispettivamente il trattamento contabile degli strumenti finanziari e dei ricavi conseguenti ai servizi prestati alla clientela nell'ambito dell'ordinaria attività. Al riguardo il Gruppo Banco BPM si è avvalso della facoltà prevista nelle disposizioni transitorie di non riesporre i saldi di confronto, ma di aggiustare il patrimonio netto consolidato di apertura. La prima applicazione dei principi IFRS 9 e IFRS 15 ha quindi comportato una riduzione del patrimonio netto consolidato di apertura al 1 gennaio 2018, pari a € 1.071,4 milioni che si è attestato a € 10.892,2 milioni; detta riduzione é principalmente imputabile al nuovo modello di impairment delle attività finanziarie basato sulle perdite attese.
Si precisa inoltre che l'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio al 31 dicembre 2018. In considerazione della situazione di incertezza che caratterizza il contesto di riferimento, non si può escludere che le stime ed assunzioni, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2018 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.
In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati per l'aggregazione con il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.
L'effetto complessivo sul risultato netto consolidato del 2018, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite, è risultato positivo per € 60,1 milioni (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano).
A partire dalla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una voce denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" destinata ad accogliere gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS).
Con riferimento ai dati al 31 dicembre 2018 sono stati ricompresi in tale voce:
Al netto dell'effetto fiscale i suddetti oneri risultano complessivamente pari a € 100,2 milioni (€ 77,3 milioni al 31 dicembre 2017).
Nel corso dell'esercizio non si segnalano variazioni significative nell'area di consolidamento delle società controllate in via esclusiva.
Con riferimento al perimetro delle società collegate, si segnala che a seguito del riassetto del settore Bancassurance, perfezionato nel corso del primo trimestre del 2018 con gli accordi siglati con Cattolica Assicurazioni, il Gruppo ha ridotto del 15% le interessenze azionarie detenute nelle due compagnie assicurative. Al 31 dicembre 2018 il Gruppo detiene, infatti, il 35% del capitale di Vera Vita S.p.A. (in precedenza denominata Popolare Vita e detenuta dal Gruppo per il 50%) e di Vera Assicurazioni S.p.A. (in precedenza denominata Avipop Assicurazioni e detenuta dal Gruppo per il 50%).
I risultati dell'esercizio 2018 sono stati impattati da diversi eventi di rilievo, ragionevolmente non ripetibili, per la maggior parte connessi alla realizzazione di quanto previsto dal Piano Industriale, in particolare in termini di derisking. Nel dettaglio, nel corso del 2018, il Gruppo ha perfezionato il riassetto delle attività di bancassurance, la cessione delle attività di banca depositaria, ha concluso il riassetto del risparmio gestito con la cessione dei contratti di gestione in delega degli attivi assicurativi ed ha razionalizzato la rete distributiva mediante la chiusura di un numero straordinario di filiali. Nel contesto della strategia di derisking il Gruppo ha intrapreso importanti azioni volte a ridurre lo stock delle sofferenze mediante una prima operazione di cessione perfezionata alla fine del primo semestre (l'operazione "Exodus" che ha comportato la cessione di circa € 5,1 miliardi nominali di sofferenze) e una seconda operazione in corso di perfezionamento alla data del presente comunicato stampa (l'operazione "ACE" che comporterà nei prossimi mesi la cessione di ulteriori circa € 7,4 miliardi nominali di sofferenze).
Al fine di consentire di valutare anche i risultati economici ottenuti dall'attività "ordinaria" ("business as usual") del Gruppo, si è proceduto a redigere un conto economico "normalizzato", in cui sono state escluse oltre alle consuete componenti usualmente classificate come straordinarie o non ricorrenti anche gli impatti derivanti dai processi di riorganizzazione/efficientamento/derisking, in precedenza illustrati e ciò anche con riferimento a voci di conto economico di tipo valutativo quali "le rettifiche nette su finanziamenti verso la clientela" e gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri".
Di seguito per ogni voce del conto economico riclassificato si illustrano le componenti economiche che sono state escluse ai fini della redazione del conto economico "normalizzato" relativo all'esercizio 2018:
Nel complesso, tenendo anche conto degli effetti negativi di pertinenza delle minoranze (pari a € 2,3 milioni) e del risultato relativo alle attività cessate (pari a € + 0,9 milioni), il saldo algebrico delle componenti economiche di competenza dell'esercizio 2018, non considerate ai fini della costruzione del conto economico "normalizzato", è negativo per € 399,3 milioni. Il risultato economico "normalizzato" così ottenuto è positivo ed ammonta a 342,8 milioni.
Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".
Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2018 sono i seguenti:
Si evidenzia che il 4 ottobre 2016 la Banca d'Italia, con il 18° aggiornamento della propria Circolare n. 285, ha ridotto il CCB all'1,875% per il 2018.
La Banca d'Italia, con comunicazione del 21 settembre 2018 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il quarto trimestre 2018. Tale coefficiente è stato confermato allo zero per centro anche per il primo trimestre 2019 (crf. Comunicazione Banca d'Italia del 21 dicembre 2018).
Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2018 pari a zero, mentre è richiesto a Banco BPM il graduale raggiungimento di una riserva pari allo 0,25% con incrementi lineari a partire dal 1° gennaio 2019 al 1° gennaio 2022.
In data 27 dicembre 2017 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa.
La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.
Pertanto, in conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato introdotto un requisito del 2,50% da sommare ai requisiti sopra evidenziati.
Tenuto conto dei requisiti derivanti da CCB SREP, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:
Entro la scadenza prevista (1 febbraio 2018) il Banco BPM ha informato la Banca Centrale Europea di aver esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:
Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.
Oltre alla possibilità di dilazionare l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1° gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l'applicazione del nuovo modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile ancorché limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate. Al 31 dicembre 2018 quest'ultima possibilità (indicata come "approccio dinamico") non è stata applicata.
Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS 9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS 9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.
Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 31 dicembre 2018, rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:
| 31 dicembre 2018 (dati in milioni di euro) Paesi/Portafogli contabili |
Att. fin. valutate al costo ammortizzato |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sul conto economico |
Totale |
|---|---|---|---|---|
| Italia | 10.337 | 6.563 | 752 | 17.652 |
| USA | 2.352 | 1.504 | - | 3.856 |
| Francia | 1.083 | 2.097 | - | 3.180 |
| Germania | 379 | 576 | - | 955 |
| Spagna | 643 | 910 | - | 1553 |
| Altri Paesi | 288 | 50 | - | 338 |
| Totale | 15.082 | 11.700 | 752 | 27.534 |
Al 31 dicembre 2018 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 27,5 miliardi (€ 25,2 miliardi al 31 dicembre 2017), classificati per il 54,8% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 42,5% tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 2,7% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Detta esposizione si riferisce per circa l'86% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 64% dal Paese Italia.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 31 dicembre 2018 complessivamente negative per € 0,14 miliardi al lordo degli effetti fiscali e sono riferite quasi esclusivamente ai titoli di Stato italiani.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 15,1 miliardi, di cui € 10,3 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 dicembre 2018 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 14,9 miliardi (€ 10,2 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).
Da ultimo si deve precisare che nell'esercizio 2018 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra diverse categorie contabili.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 dicembre 2018 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.
Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 dicembre 2018 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.
Per informazioni:
Roberto Peronaglio +39 02.94.77.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Media Relations Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]
| (migliaia di euro) | 31/12/2018 | 01/01/2018 Restated |
31/12/2017 | Var. su 01/01/2018 |
Var. su 31/12/2017 |
Var. % su 01/01/2018 |
Var. % su 31/12/2017 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 922.017 | 976.686 | 976.686 | -54.669 | -54.669 | -5,6% | -5,6% |
| Finanziamenti valutati al CA | 108.207.732 | 111.044.748 | 112.681.902 | -2.837.016 | -4.474.170 | -2,6% | -4,0% |
| - Finanziamenti verso banche | 4.193.119 | 4.936.507 | 4.939.223 | -743.388 | -746.104 | -15,1% | -15,1% |
| - Finanziamenti verso clientela (*) | 104.014.613 | 106.108.241 | 107.742.679 | -2.093.628 | -3.728.066 | -2,0% | -3,5% |
| Altre attività finanziarie | 36.852.942 | 34.884.798 | 34.533.172 | 1.968.144 | 2.319.770 | 5,6% | 6,7% |
| - Valutate al FV con impatto a CE | 5.869.106 | 6.417.083 | 5.184.586 | -547.977 | 684.520 | -8,5% | 13,2% |
| - Valutate al FV con impatto su OCI | 15.351.561 | 16.750.072 | 17.128.622 | -1.398.511 | -1.777.061 | -8,3% | -10,4% |
| - Valutate al CA | 15.632.275 | 11.717.643 | 12.219.964 | 3.914.632 | 3.412.311 | 33,4% | 27,9% |
| Partecipazioni | 1.434.163 | 1.256.843 | 1.349.191 | 177.320 | 84.972 | 14,1% | 6,3% |
| Attività materiali | 2.775.885 | 2.735.182 | 2.735.182 | 40.703 | 40.703 | 1,5% | 1,5% |
| Attività immateriali | 1.277.941 | 1.297.160 | 1.297.160 | -19.219 | -19.219 | -1,5% | -1,5% |
| Attività fiscali | 5.012.477 | 4.897.397 | 4.520.189 | 115.080 | 492.288 | 2,3% | 10,9% |
| Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione | 1.592.782 | 106.121 | 106.121 | 1.486.661 | 1.486.661 | N.S. | N.S. |
| Altre voci dell'attivo | 2.388.852 | 3.007.162 | 3.007.162 | -618.310 | -618.310 | -20,6% | -20,6% |
| Totale dell'attivo | 160.464.791 | 160.206.097 | 161.206.765 | 258.694 | -741.974 | 0,2% | -0,5% |
| Debiti verso banche | 31.633.541 | 27.199.304 | 27.199.304 | 4.434.237 | 4.434.237 | 16,3% | 16,3% |
| Raccolta diretta | 105.219.691 | 107.525.103 | 107.509.849 | -2.305.412 | -2.290.158 | -2,1% | -2,1% |
| - Debiti verso clientela | 90.197.859 | 87.848.146 | 87.848.146 | 2.349.713 | 2.349.713 | 2,7% | 2,7% |
| - Titoli e passività finanziarie designate al FV | 15.021.832 | 19.676.957 | 19.661.703 | -4.655.125 | -4.639.871 | -23,7% | -23,6% |
| Altre passività finanziarie valutate al FV | 7.228.829 | 8.704.348 | 8.707.966 | -1.475.519 | -1.479.137 | -17,0% | -17,0% |
| Fondi del passivo | 1.704.866 | 1.617.312 | 1.580.461 | 87.554 | 124.405 | 5,4% | 7,9% |
| Passività fiscali | 505.402 | 691.723 | 669.494 | -186.321 | -164.092 | -26,9% | -24,5% |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 3.043 | 35 | 35 | 3.008 | 3.008 | N.S. | N.S. |
| Altre voci del passivo | 3.864.345 | 3.576.116 | 3.576.116 | 288.229 | 288.229 | 8,1% | 8,1% |
| Totale del passivo | 150.159.717 | 149.313.941 | 149.243.225 | 845.776 | 916.492 | 0,6% | 0,6% |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 45.599 | 57.567 | 63.310 | -11.968 | -17.711 | -20,8% | -28,0% |
| Patrimonio netto del Gruppo | 10.259.475 | 10.834.589 | 11.900.230 | -575.114 | -1.640.755 | -5,3% | -13,8% |
| Patrimonio netto consolidato | 10.305.074 | 10.892.156 | 11.963.540 | -587.082 | -1.658.466 | -5,4% | -13,9% |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 160.464.791 | 160.206.097 | 161.206.765 | 258.694 | -741.974 | 0,2% | -0,5% |
(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze
| Conto economico consolidato riclassificato | IFRS 9 | IAS 39 | ||
|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | 2018 | 2017 | Variaz. | Var. % |
| Margine di interesse | 2.292.562 | 2.113.447 | 179.115 | 8,5% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 159.457 | 166.036 | -6.579 | -4,0% |
| Margine finanziario | 2.452.019 | 2.279.483 | 172.536 | 7,6% |
| Commissioni nette | 1.848.760 | 1.950.410 | -101.650 | -5,2% |
| Altri proventi netti di gestione | 389.771 | 98.817 | 290.954 | 294,4% |
| Risultato netto finanziario | 82.360 | 155.049 | -72.689 | -46,9% |
| Altri proventi operativi | 2.320.891 | 2.204.276 | 116.615 | 5,3% |
| Proventi operativi | 4.772.910 | 4.483.759 | 289.151 | 6,4% |
| Spese per il personale | -1.732.805 | -1.784.854 | 52.049 | -2,9% |
| Altre spese amministrative | -816.478 | -872.355 | 55.877 | -6,4% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -243.498 | -266.915 | 23.417 | -8,8% |
| Oneri operativi | -2.792.781 | -2.924.124 | 131.343 | -4,5% |
| Risultato della gestione operativa | 1.980.129 | 1.559.635 | 420.494 | 27,0% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -1.941.116 | -1.660.963 | -280.153 | 16,9% |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 3.291 | -140.217 | 143.508 | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -345.341 | -13.757 | -331.584 | N.S. |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 173.358 | 25.698 | 147.660 | 574,6% |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | -129.679 | -229.604 | 99.925 | -43,5% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | 162.835 | 92.789 | 70.046 | 75,5% |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -100.218 | -77.264 | -22.954 | 29,7% |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | 936 | 762.262 | -761.326 | -99,9% |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 9.623 | 9.658 | -35 | -0,4% |
| RISULTATO NETTO senza Badwill ed Impairment su Avviamenti e Client Relationship |
-56.503 | 557.841 | -614.344 | |
| Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto delle imposte |
-2.929 | -1.017.616 | 1.014.687 | -99,7% |
| Differenza di fusione (Badwill) | - | 3.076.137 | -3.076.137 | |
| RISULTATO NETTO | -59.432 | 2.616.362 | -2.675.794 |
| Conto economico consolidato riclassificato | IFRS 9 | IFRS 9 | IFRS 9 | IFRS 9 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | IV Q 2018 | III Q 2018 | II Q 2018 | I Q 2018 | IV Q 2017 | III Q 2017 | II Q 2017 | I Q 2017 |
| Margine di interesse | 554.694 | 557.759 | 584.998 | 595.111 | 528.768 | 524.923 | 511.149 | 548.607 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 50.668 | 32.791 | 33.413 | 42.585 | 45.166 | 38.931 | 40.354 | 41.585 |
| Margine finanziario | 605.362 | 590.550 | 618.411 | 637.696 | 573.934 | 563.854 | 551.503 | 590.192 |
| Commissioni nette | 469.875 | 451.372 | 450.993 | 476.520 | 472.096 | 458.935 | 503.605 | 515.774 |
| Altri proventi netti di gestione | 21.061 | 214.531 | 130.029 | 24.150 | 24.738 | 29.401 | 14.362 | 30.316 |
| Risultato netto finanziario | -73.898 | 46.768 | 80.182 | 29.308 | 41.915 | 12.957 | 63.320 | 36.857 |
| Altri proventi operativi | 417.038 | 712.671 | 661.204 | 529.978 | 538.749 | 501.293 | 581.287 | 582.947 |
| Proventi operativi | 1.022.400 | 1.303.221 | 1.279.615 | 1.167.674 | 1.112.683 1.065.147 1.132.790 1.173.139 | |||
| Spese per il personale | -422.177 | -431.479 | -437.060 | -442.089 | -420.796 | -450.628 | -456.711 | -456.719 |
| Altre spese amministrative | -205.705 | -196.184 | -203.102 | -211.487 | -204.704 | -236.303 | -233.055 | -198.293 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -97.096 | -49.456 | -49.020 | -47.926 | -95.466 | -62.160 | -56.406 | -52.883 |
| Oneri operativi | -724.978 | -677.119 | -689.182 | -701.502 | -720.966 | -749.091 | -746.172 | -707.895 |
| Risultato della gestione operativa | 297.422 | 626.102 | 590.433 | 466.172 | 391.717 | 316.056 | 386.618 | 465.244 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -987.260 | -267.405 | -360.212 | -326.239 | -673.127 | -340.816 | -354.530 | -292.490 |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 3.968 | -1.312 | -1.593 | 2.228 | -12.718 | -48.322 | -70.820 | -8.357 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -227.805 | -71.865 | -20.707 | -24.964 | -9.235 | 4.615 | -9.641 | 504 |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 5.109 | -10.301 | -1.104 | 179.654 | 12.064 | 333 | -3.765 | 17.066 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | -908.566 | 275.219 | 206.817 | 296.851 | -291.299 | -68.134 | -52.138 | 181.967 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | 322.430 | -72.338 | -61.320 | -25.937 | 101.759 | 34.806 | 1.122 | -44.898 |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -668 | -32.122 | -18.391 | -49.037 | -6.187 | -26.069 | - | -45.008 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | 932 | 18 | -14 | 699.971 | 16.498 | 25.790 | 20.003 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 5.777 | 256 | 2.160 | 1.430 | 867 | 1.397 | 4.256 | 3.138 |
| RISULTATO NETTO senza Badwill ed Impairment su Avviamenti e Client Relationship |
-581.027 | 171.947 | 129.284 | 223.293 | 505.111 | -41.502 | -20.970 | 115.202 |
| Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto delle imposte Differenza di fusione (Badwill) |
-2.929 | - | - | - | -1.017.616 | - | - | - |
| - | - | - | - | - | - | - 3.076.137 | ||
| RISULTATO NETTO | -583.956 | 171.947 | 129.284 | 223.293 | -512.505 | -41.502 | -20.970 3.191.339 |
| IFRS 9 | IFRS 9 | IFRS 9 | IFRS 9 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 | IAS 39 | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (migliaia di euro) | IV Q 2018 | III Q 2018 | II Q 2018 | I Q 2018 | IV Q 2017 | III Q 2017 | II Q 2017 | I Q 2017 |
| Margine di interesse | 534.304 | 537.227 | 541.685 | 536.030 | 527.653 | 514.903 | 505.200 | 534.508 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 50.668 | 32.791 | 33.413 | 42.585 | 45.166 | 38.931 | 40.354 | 41.585 |
| Margine finanziario | 584.972 | 570.018 | 575.098 | 578.615 | 572.819 | 553.834 | 545.554 | 576.093 |
| Commissioni nette | 469.875 | 451.372 | 450.993 | 476.520 | 472.096 | 458.935 | 503.605 | 515.774 |
| Altri proventi netti di gestione | 31.635 | 225.104 | 140.539 | 34.604 | 36.368 | 41.028 | 25.575 | 42.195 |
| Risultato netto finanziario | -73.898 | 46.768 | 80.182 | 29.308 | 41.915 | 12.957 | 63.320 | 36.857 |
| Altri proventi operativi | 427.612 | 723.244 | 671.714 | 540.432 | 550.379 | 512.920 | 592.500 | 594.826 |
| Proventi operativi | 1.012.584 | 1.293.262 1.246.812 1.119.047 | 1.123.198 1.066.754 1.138.054 1.170.919 | |||||
| Spese per il personale | -422.177 | -431.479 | -437.060 | -442.089 | -420.796 | -450.628 | -456.711 | -456.719 |
| Altre spese amministrative | -205.705 | -196.184 | -203.102 | -211.487 | -204.704 | -236.303 | -233.055 | -198.293 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -94.597 | -46.543 | -46.126 | -45.056 | -91.683 | -58.980 | -53.329 | -49.672 |
| Oneri operativi | -722.479 | -674.206 | -686.288 | -698.632 | -717.183 | -745.911 | -743.095 | -704.684 |
| Risultato della gestione operativa | 290.105 | 619.056 | 560.524 | 420.415 | 406.015 | 320.843 | 394.959 | 466.235 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -987.260 | -267.405 | -360.212 | -326.239 | -735.829 | -381.998 | -403.815 | -336.556 |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 3.968 | -1.312 | -1.593 | 2.228 | -12.718 | -48.322 | -70.820 | -8.357 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -227.805 | -71.865 | -20.707 | -24.964 | -9.235 | 4.615 | -9.641 | 504 |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 5.109 | -10.301 | -1.104 | 179.654 | 12.156 | 205 | -2.784 | 17.066 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | -915.883 | 268.173 | 176.908 | 251.094 | -339.611 | -104.657 | -92.101 | 138.892 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | 324.810 | -69.946 | -51.347 | -10.742 | 117.860 | 47.040 | 14.399 | -30.605 |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -668 | -32.122 | -18.391 | -49.037 | -6.187 | -26.069 | - | -45.008 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | 932 | 18 | -14 | 699.971 | 16.498 | 25.790 | 20.003 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 5.777 | 256 | 2.160 | 1.430 | 867 | 1.397 | 4.256 | 3.138 |
| RISULTATO NETTO senza PPA, Badwill ed Impairment su Avviamenti e Client Relationship |
-585.964 | 167.293 | 109.348 | 192.731 | 472.900 | -65.791 | -47.656 | 86.420 |
| Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte | 4.937 | 4.654 | 19.936 | 30.562 | 32.211 | 24.289 | 26.686 | 28.782 |
| Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto delle imposte |
-2.929 | - | - | - | -1.017.616 | - | - | - |
| Differenza di fusione (Badwill) | - | - | - | - | - | - | - 3.076.137 | |
| RISULTATO NETTO | -583.956 | 171.947 | 129.284 | 223.293 | -512.505 | -41.502 | -20.970 3.191.339 |
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