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Banco BPM SpA

Earnings Release Aug 6, 2019

4282_10-q_2019-08-06_073aa338-4b6e-4eab-a3e4-7287c0bef608.pdf

Earnings Release

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Informazione
Regolamentata n.
1928-79-2019
Data/Ora Ricezione
06 Agosto 2019
17:37:33
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 121683
Nome utilizzatore : BANCOBPMN08 - Marconi
Tipologia : 1.2
Data/Ora Ricezione : 06 Agosto 2019 17:37:33
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 06 Agosto 2019 17:37:34
Oggetto : CS_Banco BPM risultati al 30 giugno 2019
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 30 GIUGNO 2019

Il primo semestre 2019 si chiude con un utile netto di € 593 milioni ed evidenzia una crescita del 68% rispetto al 30 giugno 2018

Positivi i risultati del secondo trimestre 2019 in cui si registra una decisa ripresa:

  • dei ricavi core1 (+3,1% rispetto al primo trimestre 2019)
  • del margine di interesse (con un incremento dell'1,9%)
    • delle commissioni (+ 4,4%)

Si confermano in diminuzione gli oneri operativi che scendono del 3,3% rispetto al primo semestre dello scorso anno

Aumentano gli impieghi core2 performing alla clientela (+3,0%) e la raccolta diretta core3 (+5,6%), rispetto a dicembre 2018

Prosegue l'azione di derisking (NPE ratio netto in diminuzione al 5,9%)

Si conferma una solida posizione patrimoniale:

CET1 ratio pro-forma4: phased in al 13,8%; IFRS9 fully phased al 12%

Texas Ratio5 in netto miglioramento al 61,8% (99,5% a giugno 2018)

In forte diminuzione il costo del rischio (65 bps vs 184 nel 2018)6

In dettaglio:

UTILE NETTO DEL 2° TRIMESTRE 2019 A € 443 MILIONI (+ 194% RISPETTO A € 150 MILIONI REGISTRATI NEL PRIMO TRIMESTRE)

1 Per proventi operativi "core" si intende la somma del margine di interesse e delle commissioni nette.

2 Mutui, Finanziamenti, Conti correnti e prestiti personali.

3 Conti correnti e depositi.

4 Considerando anche gli impatti attesi dalla cessione del portafoglio di crediti leasing a sofferenza per nominali € 600 milioni circa.

5 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo.

6 Costo del rischio calcolato come rapporto fra le rettifiche nette su finanziamenti e i crediti netti verso clientela comprensivi di quelli classificati in IFRS 5.

UTILE NETTO DEL 1° SEMESTRE 2019 A € 593 MILIONI (+ 68% RISPETTO A € 353 MILIONI AL 30 GIUGNO 2018)

UTILE NETTO "ADJUSTED"7 DEL 1° SEMESTRE 2019 A € 291 MILIONI (+45% RISPETTO A € 200 MILIONI AL 30 GIUGNO 2018)

PROVENTI OPERATIVI "CORE" DEL 2° TRIMESTRE 2019 A € 969 MILIONI (+3,1% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2019 CON UN INCREMENTO DEL + 1,9% DEL MARGINE DI INTERESSE E DEL 4,4% DELLE COMMISSIONI)

ONERI OPERATIVI DEL 1° SEMESTRE 2019 A € 1.345 MILIONI (-3,3% RISPETTO A € 1.391 MILIONI AL 30 GIUGNO 2018); NEL 2° TRIMESTRE 2019 SI ATTESTANO A € 675 MILIONI (-1,2% ADJUSTED)

RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU CREDITI DEL 1° SEMESTRE 2019 € 350 MILIONI (-49,1% RISPETTO A € 686 MILIONI DEL 30 GIUGNO 2018); SI ATTESTANO A € 198 MILIONI NEL SECONDO TRIMESTRE 2019

COSTO DEL RISCHIO A 65 BPS NEL 1° SEMESTRE 2019 (184 BPS IL DATO RELATIVO ALL'ESERCIZIO 2018)

IMPIEGHI A CLIENTELA € 105,1 MILIARDI (DI CUI BONIS € 98,9 MILIARDI + 3,0% RISPETTO A DICEMBRE 20188, DETERIORATI € 6,2 MILIARDI – 7,9% RISPETTO A DICEMBRE 2018)

RACCOLTA DIRETTA9 DA CLIENTELA € 105,2 MILIARDI DI CUI RACCOLTA DIRETTA "CORE" A € 85,6 MILIARDI (+5,6% RISPETTO A DICEMBRE 2018, +2,7% RISPETTO A MARZO 2019)

CONTINUA L'IMPORTANTE AZIONE DI DERISKING E DI RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO CHE HA VISTO NEL CORSO DEL SEMESTRE IL PERFEZIONAMENTO DI ALCUNE IMPORTANTI OPERAZIONI DI CAPITAL MANAGEMENT:

  • CONCLUSA LA CESSIONE ACE CON OTTENIMENTO DELLA GARANZIA GACS SUI TITOLI SENIOR E DERECOGNITION DELLE SOFFERENZE
    • SIGLATO L'ACCORDO PER LA CESSIONE DI SOFFERENZE LEASING PER CIRCA € 600 MILIONI NOMINALI CHE PORTA AD UN NPE RATIO LORDO AL 9,7% (10,9% A FINE 2018)10 E AD UN NPE RATIO NETTO AL 5,9% (6,5% A FINE 2018)11
  • PERFEZIONATO L'ACCORDO PER LA CREAZIONE DI UNA PARTNERSHIP CON CREDITO FONDIARIO PER LA GESTIONE DEL RECUPERO DEGLI NPL CON UN EFFETTO POSITIVO NETTO SUL RISULTATO DEL SEMESTRE PARI A € 141 MILIONI
  • CONCLUSO IL RIASSETTO DEL COMPARTO DEL CREDITO AL CONSUMO ATTRAVERSO LA CESSIONE DELLE ATTIVITA' "CAPTIVE" DI PROFAMILY CON UN EFFETTO POSITIVO NETTO SUL RISULTATO DEL SEMESTRE PARI A € 186 MILIONI

LE AZIONI PERFEZIONATE NEL SEMESTRE HANNO CONSENTITO IL RAGGIUGIMENTO DI UNA SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE:

  • CET 1 RATIO "IFRS9 PHASED IN" PRO-FORMA PARI AL 13,8% E "IFRS9 FULLY PHASED" PRO-FORMA PARI AL 12,0%
  • ECCELLENTE POSIZIONE DI LIQUIDITA' CON ATTIVITA' STANZIABILI LIBERE PARI AD OLTRE € 22 MILIARDI12
    • TEXAS RATIO AL 61,8% IN CONTINUO MIGLIORAMENTO RISPETTO AL 74,9% DI DICEMBRE 2018 E AL 99,5% DI GIUGNO 2018)

7 I dati "adjusted" sono esposti al netto delle componenti non ricorrenti dettagliate nelle Note Esplicative.

8 Dato ricalcolato escludendo i crediti riclassificati a giugno 2019 fra le attività in via di dismissione ex IFRS 5.

9 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

10 Dato ricalcolato su basi omogene rispetto all'informazione riferita al 30 giugno 2019.

11 I crediti oggetto di tale accordo di cessione sono stati classificati fra le "Attività in via di dismissione". I ratio indicati sono calcolati escludendo i crediti in via di dismissione .

12 Dato aggiornato al 31 luglio 2019.

Principali aggregati patrimoniali

  • Impieghi a clientela € 105,1 miliardi, di cui crediti in bonis "core" +3,0% su base omogenea13 e crediti deteriorati -8,0% rispetto al 31 dicembre 2018;
  • Raccolta diretta da clientela € 105,2 miliardi14 (€ 101,5 miliardi a fine dicembre 2018): nel semestre si conferma la tendenza alla crescita della raccolta "core" conti correnti e depositi (+€ 4,5 miliardi rispetto a fine esercizio) e alla flessione delle forme di raccolta più onerose (- € 0,5 miliardi per le obbligazioni);
  • Raccolta indiretta15 a clientela € 89,1 miliardi (rispetto a € 86,6 miliardi al 31 dicembre 2018), in crescita del 2,8%, di cui:
    • risparmio gestito € 56,7 miliardi;
    • risparmio amministrato € 32,4 miliardi.

Principali voci di conto economico

  • Margine di interesse
    • € 514,8 milioni nel 2° trim. 2019 (€ 505,2 milioni nel 1° trim. 2019; + 1,9%)
    • € 1.020,0 milioni nel 1° sem. 2019 (€ 1.180,1 milioni nel 1° sem. 2018; -13,6%)
    • € 1.012,7 milioni il dato relativo alle componenti "core" nel 1° sem. 2019 (€ 1.026,8 milioni nel 1° sem. 2018; - 1,4%)16
  • Commissioni nette
    • €453,7 milioni nel 2° trim. 2019 (€ 434,5 milioni nel 1° trim. 2019; + 4,4%)
    • € 888,2 milioni nel 1° sem. 2019 (€ 935,2 milioni nel 1° sem. 2018; -5,0%)
  • Oneri operativi
    • € 675,0 milioni nel 2° trim. 2019 (€ 670,5 milioni nel 1° trim. 2019; + 0,7%)
    • € 1.345,5 milioni nel 1° sem. 2019 (€ 1.390,7 milioni nel 1° sem. 2018; -3,3%)
  • Utile netto

  • € 442,6 milioni nel 2° trim. 2019 (€ 150,5 milioni nel 1° trim. 2019; + 194,1%)

  • € 593,1 milioni nel 1° sem. 2019 (€ 352,6 milioni nel 1° sem. 2018; +68,2%)

Posizione patrimoniale:

  • CET 1 ratio "IFRS9 fully phased" pro-forma17 12,0%;
  • CET 1 ratio "IFRS9 phased in" pro-forma 13,8%.

13 Dato calcolato tenendo conto dell'effetto della riclassifica dei crediti fra le attività in via di dismissione.

14 La Raccolta Diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,3 miliardi al 30 giugno 2019 rispetto ai € 3,4 miliardi a fine 2018), ma esclude le operazioni di pronti contro termine.

15 Al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

16 Per maggiori dettagli si veda il commento nel paragrafo "L'andamento economico della gestione del primo semestre 2019 rispetto al primo semestre 2018".

17 Il ratio "pro-forma" include anche gli effetti attesi in termini di riduzione delle attività ponderate per il rischio dal perfezionamento della cessione del portafoglio di crediti leasing a sofferenza di nominali € 600 milioni circa.

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti pari a € 6,2 miliardi con una contrazione di € 537 milioni rispetto a fine 2018 (-8,0%) e di € 3,3 miliardi rispetto al 30 giugno 2018 (- 34,8%)
    • Coverage:
    • Crediti deteriorati: 41,9% (43,1% a fine 2018);
    • Sofferenze: 56,8% (59,6% a fine 2018);
    • Tenendo conto dei crediti oggetto dell'accordo di cessione dei contratti leasing il coverage risulta comunque in crescita rispetto a marzo 2019 (che risultava pari su basi omogenee al 41,6% sul totale dei crediti deteriorati e del 56,4% sulle sofferenze).

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets pari a € 20,8 miliardi al 30 giugno 2019 che salgono ad oltre € 22 miliardi al 31 luglio 2019.
  • LCR >150% e NSFR >100%18.

Milano, 6 agosto 2019 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv.to Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2019 del Gruppo Banco BPM.

La gestione del primo semestre dell'esercizio 2019, ancorché caratterizzata dalla prosecuzione delle azioni di derisking e di riorganizzazione delle attività del Gruppo in linea con il piano industriale, nonché sulla realizzazione delle operazioni di capital management già annunciate al mercato, si è maggiormente focalizzata sullo sviluppo dell'attività commerciale dopo l'importante riorganizzazione della rete e la chiusura delle filiali che hanno caratterizzato lo scorso esercizio.

In maggior dettaglio, nel primo trimestre si è perfezionata la cessione "ACE" (già avviata nello scorso esercizio) con l'ottenimento della garanzia "GACS" sulle Senior Notes ed il collocamento del 95% delle Mezzanine e Junior Notes. In tal modo si è potuto procedere alla derecognition contabile dei crediti ceduti che a fine anno erano iscritti fra le "attività in via di dismissione".

Sempre nell'ambito del "progetto ACE", Banco BPM ha conferito alla First Servicing S.p.A., società finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer dei crediti non performing, il ramo d'azienda costituito dal complesso di beni, rapporti giuridici e risorse organizzate per l'esercizio dell'attività di recupero dei crediti stessi. Nel mese di giugno, è stata perfezionata la realizzazione della partnership con Credito Fondiario per la gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati. Credito

18 Dato relativo al secondo trimestre 2019.

Fondiario è entrato a far parte della compagine sociale di First Servicing (che ha modificato la propria denominazione in CF Liberty Servicing S.p.A.) con una quota pari al 70% del capitale.

Le attività di derisking del Gruppo sono proseguite con la sigla dell'accordo di cessione di un portafoglio di crediti in leasing in sofferenza. A seguito del completamento del processo di due diligence, nel mese di aprile Banco BPM ha individuato Illimity Bank quale controparte per la cessione di un portafoglio pari a circa € 650 milioni nominali alla data di cut-off (il valore nominale al 30 giugno 2019 risulta pari a circa € 600 milioni), composto principalmente da crediti derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing in sofferenza. L'operazione si articolerà in più fasi con conclusione prevista entro la metà del 2020.

Nell'ambito della riorganizzazione delle attività del Gruppo, a fine giugno si è concluso il riassetto del comparto del credito al consumo attraverso la cessione ad Agos Ducato del ramo d'azienda relativo all'attività svolta tramite la rete sportelli dell'ex Banca Popolare di Milano per un corrispettivo pari a 310 milioni.

Con riferimento alle operazioni sul mercato wholesale, nel mese di aprile Banco BPM ha realizzato la prima emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a € 300 milioni, destinata agli investitori istituzionali, importante operazione per l'efficientamento della struttura di capitale del Gruppo. I titoli emessi sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024.

Nel semestre si sono inoltre conclusi con successo i collocamenti di due emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured riservate agli investitori istituzionali; la prima, a inizio marzo, con scadenza a 3 anni per un ammontare di 750 milioni e cedola fissa del 2%; la seconda nel mese di giugno con scadenza a 5 anni per un ammontare di 500 milioni e cedola fissa del 2,50%.

In tale contesto, caratterizzato da un forte impegno per le attività progettuali illustrate, il Gruppo ha realizzato una buona performance operativa ed economica registrando un risultato lordo ante imposte pari a € 719,6 milioni ed un utile netto di € 593,1 milioni.

L'andamento economico della gestione del primo semestre 2019 rispetto al primo semestre 2018

Il margine di interesse si attesta a € 1.020,0 milioni e si confronta con il dato di € 1.180,1 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. L'andamento del margine risulta impattato negativamente sia dal minor "reversal" dovuto alle riprese da attualizzazione delle sofferenze sia dal minor impatto della PPA derivanti, in gran parte, dalle operazioni di cessione di sofferenze (€ -140,9 mln a/a). Inoltre nel primo semestre 2019, a seguito dell'introduzione dell'IFRS 16, sono stati registrati interessi passivi su debiti per contratti di leasing per € 5,0 milioni. Al netto di tali effetti il margine d'interesse risulta pari a € 1.012,7 milioni e si confronta con un dato calcolato su base omogenea di € 1.026,8 milioni del primo semestre 2018 (-1,4%); la riduzione è dovuta al minor spread commerciale del retail parzialmente compensato dai più alti volumi medi.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 69,4 milioni in calo rispetto al dato di € 76,0 milioni rilevato nel primo semestre 2018. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 56,9 milioni.

Le commissioni nette19 ammontano a € 888,2 milioni, con una contrazione del 5,0% rispetto a € 935,2 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio, dovuta essenzialmente al minor apporto delle commissioni upfront che avevano invece fornito un contribuito rilevante nella prima parte del 2018 a seguito dei maggiori collocamenti allora effettuati e al venir meno delle commissioni relative all'attività di banca depositaria ceduta nel secondo semestre del 2018.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 22,9 milioni rispetto al dato di € 154,2 milioni del primo semestre 2018, che includeva la plusvalenza, pari a € 113,6 milioni, derivante dalla cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi. Escludendo tale componente dal dato dell'esercizio precedente, l'aggregato evidenzia una riduzione dovuta principalmente alla progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-51,9% rispetto al 30 giugno 2018).

Il risultato netto finanziario è pari a € 83,0 milioni rispetto a € 101,8 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. A tale risultato ha contribuito l'impatto della valutazione dei titoli iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per complessivi € 70,7 milioni, risultato che include la plusvalenza, pari a € 59,8 milioni, derivante dalla valutazione delle azioni ordinarie Nexi S.p.A. in gran parte cedute nel corso del semestre nell'ambito dell'operazione che ha portato alla quotazione della società. Al netto di tale effetto, il risultato netto finanziario si attesta nel semestre a € 23,3 milioni risultando in diminuzione di € 78,5 milioni rispetto al primo semestre 2018 principalmente a seguito di una prudente strategia di copertura gestionale che trova contropartita nell'incremento delle riserve patrimoniali su titoli di debito del portafoglio delle attività finanziarie FVOCI20 (+ € 233 milioni lordi nel primo semestre 2019).

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 2.083,5 milioni, in flessione del 14,9% rispetto al primo semestre 2018; escludendo nel confronto la plusvalenza rilevata nel primo semestre 2018 sulla cessione delle gestioni assicurative in delega la riduzione risulterebbe pari a – 10,7% principalmente per effetto del già illustrato andamento del margine di interesse e delle commissioni.

Le spese per il personale, pari a € 843,9 milioni, evidenziano una riduzione del 4,0% rispetto a € 879,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.964 risorse alla data del 30 giugno 2019, rispetto alle n. 22.247 risorse in organico a fine 2018 (erano n. 23.263 al 31 dicembre 2017).

Le altre spese amministrative21 risultano pari a € 330,2 milioni con una riduzione del 20,4% rispetto al primo semestre del 2018. Tale riduzione è, in parte, attribuibile all'applicazione dell'IFRS 16 che prevede, per i contratti rientranti in tale principio, l'iscrizione dell'ammortamento del diritto d'uso fra le "rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali" in luogo dell'iscrizione dei fitti e canoni di locazione passivi fra le "altre spese amministrative"; anche tenendo conto di tale effetto le altre spese amministrative risultano comunque in forte riduzione (circa il 7,8% rispetto al primo semestre 2018).

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 171,4 milioni, rispetto a € 96,9 milioni del 30 giugno 2018, ed includono svalutazioni di immobili per € 26,8

19 A partire dal 30 giugno 2019 sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificates (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente. 20 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

21 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

milioni. Anche tale voce è stata influenzata dall'introduzione dell'IFRS 16 sopra ricordata; al netto di tale effetto e delle svalutazioni l'aggregato risulta sostanzialmente allineato al dato del primo semestre 2018.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 1.345,5 milioni con una riduzione del 3,3% rispetto al primo semestre 2018. Al netto delle componenti non ricorrenti relative principalmente alle suddette svalutazioni operate sugli immobili, l'aggregato risulta ulteriormente in diminuzione (-4,8%) a testimonianza della costante attività di contenimento dei costi intrapresa fin dall'origine del Banco BPM.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 349,6 milioni, in evidente calo rispetto al dato di € 686,5 milioni del primo semestre 2018 (-49,1%), per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel precedente esercizio. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 65 b.p. in netta diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 184 b.p..

Nel conto economico del primo semestre, così come nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente, non sono state rilevate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie di importo apprezzabile.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a € 5,7 milioni rispetto a € 45,7 milioni del primo semestre 2018.

Nel primo semestre dell'esercizio 2019 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 336,8 milioni che includono le plusvalenze lorde conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo (€ 189,5 milioni) e della realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (€ 142,7 milioni). Nel primo semestre 2018 erano presenti utili per € 178,6 milioni derivanti quasi interamente dalle cessioni di quote partecipative effettuate nell'ambito della riorganizzazione del comparto del bancassurance.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 719,6 milioni rispetto all'utile di € 503,7 milioni registrato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente alla data del 30 giugno 2019 sono pari a € -74,1 milioni (€ - 87,3 milioni al 30 giugno 2018) beneficiando del minor carico fiscale che caratterizza le plusvalenze realizzate con la cessione di partecipazioni e di altri eventi non ricorrenti, quali la possibilità di iscrizione di nuove attività per imposte anticipate.

Al conto economico del periodo sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 56,9 milioni (€ 67,4 milioni nel primo semestre 2018) riferiti ai contributi ordinari ed addizionali al Single Resolution Fund (SRF) (€ 84,2 milioni al lordo delle imposte rispetto a € 93,5 milioni del 30 giugno 2018).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 4,5 milioni), il primo semestre 2019 si chiude con un utile netto di periodo pari a € 593,1 milioni, rispetto al risultato netto di € 352,6 milioni realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.

L'andamento economico della gestione del secondo trimestre 2019 rispetto al primo trimestre 2019

Il margine di interesse si attesta a € 514,8 milioni in crescita dell'1,9% rispetto al dato del primo trimestre 2019 (pari a € 505,2 milioni). Al netto delle componenti non "core" attribuibili alla PPA e agli effetti contabili dell'IFRS 9, il margine risulta pari a € 513,7 milioni che – confrontato con il dato omogeneo del primo trimestre pari a € 499,0 milioni - porta l'incremento q/q a +3,0%.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per € 32,6 milioni in calo rispetto al dato di € 36,8 milioni rilevato nel primo trimestre 2019. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 24,4 milioni.

Le commissioni nette22 presentano nel trimestre un andamento positivo passando da € 434,5 milioni del primo trimestre a € 453,7 milioni, con un incremento del +4,4%, soprattutto grazie ai maggiori collocamenti di prodotti finanziari e assicurativi.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 8,3 milioni rispetto al dato di € 14,6 milioni del primo trimestre 2019.

Il risultato netto finanziario è pari a € 10,7 milioni rispetto a € 72,3 milioni del primo trimestre. Al netto della plusvalenza relativa alla cessione delle azioni Nexi il risultato del primo trimestre si attesterebbe a € 12,6 milioni sostanzialmente in linea con il secondo trimestre.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.020,1 milioni risultando in diminuzione del 4,1% rispetto a € 1.063,4 milioni registrati nel primo trimestre; escludendo dal confronto la plusvalenza Nexi, registrata nel primo trimestre, i proventi del secondo trimestre risultano in crescita dell'1,6%.

Le spese per il personale, pari a € 418,0 milioni, evidenziano una riduzione dell'1,9% rispetto a € 425,9 milioni del primo trimestre.

Le altre spese amministrative23 risultano in diminuzione del 2,3% passando da € 167,0 milioni del primo trimestre 2019 a € 163,1 milioni del secondo trimestre 2019.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 93,8 milioni, rispetto a € 77,6 milioni del primo trimestre con un incremento del 20,9% esclusivamente dovuto alla svalutazione di alcuni immobili non strumentali. A livello adjusted l'incremento si riduce al 5,3%.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 675,0 milioni con un aumento dello 0,7% rispetto a € 670,5 milioni del primo trimestre. A livello adjusted, tenendo conto delle suddette svalutazioni operate sugli immobili, l'aggregato risulta in diminuzione dell'1,2%.

22 A partire dal 30 giugno 2019 sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificates (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.

23 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 197,7 milioni con una crescita del 30,1% rispetto al primo trimestre che aveva beneficiato degli effetti delle operazioni di derisking effettuate a fine 2018.

Nel secondo trimestre si sono perfezionate le operazioni di riorganizzazione del comparto del credito al consumo e di cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A. che hanno permesso di rilevare utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 336,6 milioni (+ € 0,2 milioni il dato del primo trimestre)

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 478,0 milioni rispetto all'utile di € 241,6 milioni registrato nel primo trimestre ( +97,9%).

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente ammontano a € -23,4 milioni (€ - 50,7 milioni nel primo trimestre).

Al conto economico del trimestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 15,2 milioni riferiti ai contributi addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale; nel primo trimestre era stato addebitato il contributo ordinario al Single Resolution Fund (SRF) pari a € 41,6 milioni.

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 3,2 milioni), il secondo trimestre 2019 si chiude con un utile netto di periodo pari a € 442,6 milioni, rispetto al risultato netto di € 150,5 milioni realizzato nel primo trimestre.

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta24 al 30 giugno 2019 ammonta a € 105,2 miliardi ed evidenzia un incremento del 3,7% rispetto a € 101,5 miliardi del 31 dicembre 2018. Nel confronto con i dati di fine 2018 si registra una crescita di € 4,5 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+5,6%), mentre prosegue il trend decrescente dei titoli obbligazionari emessi (- € 0,5 miliardi). Tale andamento risulta più evidente nel confronto a/a, con i dati del primo semestre 2018, che mostra un incremento dei conti correnti e depositi a vista per € 5,7 miliardi (+ 7,1%) e un decremento delle obbligazioni emesse per € 3,1 miliardi (pari a -17,7%), in linea con la politica finalizzata alla progressiva riduzione del costo del funding grazie alla riduzione delle forme di raccolta più onerose. Per quanto riguarda la provvista garantita dallo stock di certificates, il saldo al 30 giugno 2019 si attesta a € 3,3 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto a € 3,4 miliardi a dicembre 2018 ma in calo rispetto a € 3,8 miliardi di giugno 2018 (-15,2%).

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 89,1 miliardi, in crescita del 2,8% nel confronto con il 31 dicembre 2018.

La componente della raccolta gestita ammonta a € 56,7 miliardi, con un incremento dell'1,8% rispetto al dato di € 55,7 miliardi del 31 dicembre 2018, osservabile principalmente nel comparto dei fondi e sicav che evidenzia una crescita di € 1,7 miliardi nel semestre. Positiva anche la dinamica della raccolta amministrata che raggiunge i € 32,4 miliardi, in aumento di € 1,4 miliardi (+4,6%) rispetto a fine 2018.

24 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

Le attività finanziarie ammontano a € 39,2 miliardi e sono in crescita del 6,3% rispetto a € 36,9 miliardi del 31 dicembre 2018. La composizione al 30 giugno 2019 è rappresentata da titoli di debito per € 34,5 miliardi e da titoli di capitale e da quote di OICR per € 2,3 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 29,9 miliardi di cui € 19,4 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani; l'incidenza di questi ultimi sul comparto dei titoli governativi è pari al 64,9% al 30 giugno 2019 rispetto al 64,1% di dicembre 2018, per effetto di un incremento legato principalmente a posizioni a breve termine ricomprese nel portafoglio di trading. A seguito dell'introduzione dell'IFRS 9 sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,4 miliardi) anche i finanziamenti verso la clientela che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value.

Gli impieghi netti verso la clientela25 ammontano al 30 giugno 2019 a € 105,1 miliardi, in crescita di € 1,1 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

I crediti in bonis risultano pari a € 98,9 miliardi rispetto a € 97,3 miliardi del 31 dicembre 2018. L'aggregato al 30 giugno 2019 comprende i titoli "senior" delle cartolarizzazioni Exodus (sottoscritti nel primo semestre 2018) e ACE (sottoscritti nel primo trimestre 2019) ed esclude i crediti classificati in IFRS 5; togliendo per omogeneità i titoli senior e i finanziamenti in via di dismissione dai dati relativi ai periodi di confronto, i crediti performing risultano pari a € 96,1 miliardi al 30 giugno 2019 rispetto a € 94,6 miliardi al 31 dicembre 2018 con un incremento del 1,6%. Prendendo in considerazione i crediti "core" (mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) l'aggregato si attesta a € 89,9 miliardi con un incremento su base omogenea del 3,0% rispetto a fine 2018.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 giugno 2019 a € 6,2 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 537 milioni (-8,0%) rispetto al 31 dicembre 2018. Il confronto con il 30 giugno 2018 evidenzia la solida azione di derisking compiuta nel 2018: anno su anno la riduzione delle esposizioni deteriorate nette è di € 3,3 miliardi, pari al 34,8%.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 1,4 miliardi, in calo rispetto al dato di € 1,6 miliardi del 31 dicembre 2018 (€ 3,6 miliardi al 30 giugno 2018);
  • Inadempienze probabili nette pari a € 4,7 miliardi in calo del 7,3% rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 5,8 miliardi al 30 giugno 2018);
  • Esposizioni scadute nette pari a € 82 milioni in diminuzione del 5,9% rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 72 milioni al 30 giugno 2018).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 41,9%, rispetto al 43,1% del 31 dicembre 2018 (51,2% al 30 giugno 2018).

In maggior dettaglio, al 30 giugno 2019 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 56,8% (59,6% al 31 dicembre 2018 e 66,2% al 30 giugno 2018);
  • Inadempienze probabili 35,5% (35,0% al 31 dicembre 2018 e 32,9% al 30 giugno 2018);
  • Esposizioni scadute 17,8% (17,5% al 31 dicembre 2018 e 19,0% al 30 giugno 2018).

Il calo del coverage su crediti deteriorati e sofferenze registrato nel semestre è correlato all'ulteriore azione di derisking riguardante i crediti in sofferenza connessi a contratti di leasing (L-ACE).

Tenendo conto dei crediti oggetto dell'accordo di cessione dei contratti leasing il coverage risulta comunque in crescita rispetto a marzo 2019 (pari su basi omogenee al 41,6% sul totale dei crediti deteriorati e del 56,4% sulle sofferenze).

25 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 0,4 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,37%, sostanzialmente in linea con lo 0,38% del 31 dicembre 2018.

I ratio patrimoniali del gruppo26

Al 30 giugno 2019 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 13,7% rispetto al 12,7% del 31 marzo 2019. Il miglioramento del ratio è imputabile all'incremento del Common Equity Tier 1 Capital per effetto del risultato economico del trimestre (che include i benefici delle plusvalenze legate alle operazioni di capital management completate nel corso del semestre), dell'evoluzione positiva delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e della riduzione degli elementi da dedurre, nonostante l'incremento delle attività ponderate per il rischio per circa 1,0 miliardi. Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata e considerando anche gli impatti attesi dal perfezionamento della cessione del portafoglio di sofferenze connesse a contratti di leasing in precedenza citata, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased pro-forma è pari al 12,0%.

Il Tier 1 ratio è pari al 14,4% rispetto al 12,9% del 31 marzo 2019, mentre il Total Capital ratio è pari al 16,5% rispetto al 15,1% del 31 marzo 2019. L'incremento registrato in entrambi i ratios è attribuibile – oltre agli impatti sopra indicati – anche alla prima emissione da parte del Gruppo di uno strumento computabile nell'Additional Tier 1 Capital per l'importo nominale di euro 300 milioni.

Fusione per incorporazione di Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. nel Banco BPM S.p.A.: il Consiglio di Amministrazione approva il progetto di fusione ai sensi dell'art. 2505 del Codice Civile

Facendo seguito al comunicato stampa del 1° luglio u.s., si informa che in data odierna il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. ("Banco BPM") ha approvato, a norma dell'art. 2505, secondo comma del cod. civ. e come consentito dall'art. 24.2.3 dello Statuto sociale, il progetto di fusione per incorporazione di Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. ("HPF") nel Banco BPM.

La stessa è stata approvata altresì dall'assemblea della società incorporanda HPF in data odierna.

La fusione sarà realizzata secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute dall'incorporante, ai sensi dell'art. 2505 del codice civile, in quanto Banco BPM detiene il 100% del capitale della società incorporanda.

In tema di "Operazioni con Parti Correlate", di cui al Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, e del vigente Regolamento "Procedure per la disciplina delle operazioni con Parti Correlate" del Banco BPM ("Procedura Consob") l'operazione di fusione è classificata di "minore rilevanza" e, rientrando tra le operazioni "infragruppo", ha beneficiato delle esenzioni previste dal citato Regolamento, essendo stato rilevato che non sussistono interessi

26 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili intermedi nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per la cui concessione è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione.

Il bilancio semestrale consolidato abbreviato al 30 giugno 2019 è stato oggetto di attività di revisione contabile limitata ed il Banco BPM presenterà istanza formale per l'immediata inclusione dell'utile in corso di formazione nel Capitale primario di classe 1. I dati ed i ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa includono l'utile in corso di formazione alla data del 30 giugno 2019 risultante dal bilancio semestrale consolidato abbreviato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.

significativi di altre parti correlate tali per cui le operazioni non sarebbero state concluse o sarebbero state concluse a condizioni diverse.

In tema di Soggetti Collegati, di cui alla Circolare Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5, e al "Regolamento procedure e politiche dei controlli in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati" l'operazione è esclusa dall'applicazione del Regolamento "Procedure e Politiche dei controlli in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati" di cui all'Allegato 2 par. 1.4 (Esclusioni, esenzioni e deroghe - Esclusioni - lett. a) in quanto tra il Banco BPM e la Società Incorporanda intercorre un rapporto di controllo totalitario.

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico mondiale continua a risentire dei contrasti di natura commerciale e del conseguente aumento di misure protezionistiche, presentando segnali di rallentamento del ciclo espansivo che colpiscono anche le principali economie dell'area Euro. La decelerazione del PIL globale verso livelli di poco superiori al +3% e la recrudescenza di alcune tensioni geopolitiche stanno incidendo sulla dinamica degli investimenti e presentano ripercussioni anche sugli indici di fiducia e sulla propensione alla spesa dei consumatori, contribuendo a mantenere non trascurabili i rischi di emersione di turbolenze di matrice finanziaria, soprattutto nelle economie più fragili. In tale contesto la fase di stagnazione che caratterizza il nostro Paese pare destinata a proseguire anche nella seconda parte dell'anno. In ottica prospettica risulterà cruciale la definizione della prossima legge di Bilancio, nella quale dovranno essere indicate le coperture per le misure espansive introdotte quest'anno alternative all'aumento dell'imposizione indiretta previsto dalle clausole di salvaguardia. Stante tale scenario, nei prossimi trimestri il focus operativo del Gruppo resterà concentrato sulla gestione ordinaria, con focus particolare sul core business, continuando a trarre vantaggio dagli effetti derivanti dall'azione di derisking. L'andamento complessivo dei proventi, a meno di tensioni particolari che dovessero avere impatto sul trend primario dei mercati, non dovrebbe evidenziare variazioni significative. Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione. Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e della dinamica corrente dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è previsto confermarsi su livelli significativamente inferiori rispetto agli scorsi esercizi, nel rispetto di un elevato livello di copertura. L'earning per share (EPS) adjusted dell'esercizio, al netto cioè delle componenti reddituali non ricorrenti, è atteso superare i trenta centesimi di Euro, già fattorizzando il contesto economico sopradescritto. Tale valore risulta sostanzialmente allineato alle attuali proiezioni di consensus di mercato.

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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I risultati al 30 giugno 2019 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 6 agosto 2019 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2019 sarà messa a disposizione del pubblico, nei termini di legge, presso la sede sociale e presso Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet www.bancobpm.it e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato ww.emarketstorage.com.

Note esplicative

I commenti contenuti nel presente comunicato stampa, relativi all'andamento dei principali aggregati patrimoniali ed economici, fanno riferimento ai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico consolidati riclassificati, così come riportati in allegato ed inclusi nella Relazione Finanziaria Semestrale consolidata al 30 giugno 2019, redatta in conformità al principio contabile IAS 34, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili e dell'informazione sui risultati del semestre contenuta nel presente comunicato stampa.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 (di seguito "Circolare n. 262), seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, salvo quanto di seguito precisato:

  • nello schema di stato patrimoniale riclassificato è stata introdotta una nuova voce del passivo intitolata "Debiti per leasing" nella quale figurano i debiti rilevati a seguito della prima applicazione del nuovo standard "IFRS 16 – Leasing", come illustrato in dettaglio nel successivo punto 2. Nel bilancio redatto in base alla Circolare n. 262 detti debiti figurano nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Al fine di garantire un confronto omogeneo con il sopra citato criterio di classificazione, introdotto a partire dal 30 giugno 2019, si è proceduto a riesporre i dati dei periodi comparativi.

I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 30 giugno 2019 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 30 giugno 2019, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Al riguardo si deve segnalare che a partire dal 1° gennaio 2019 ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 16 "Leasing"; per l'illustrazione degli impatti del nuovo principio si fa rinvio al successivo punto 2.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa semestrale al 30 giugno 2019, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Non si può tuttavia escludere che le stime ed assunzioni così formulate, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

2. Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 "Leasing"

Con Regolamento n. 1986 del 31 ottobre 2017 è stato omologato il nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing", che definisce - nell'ottica sia del locatore sia del locatario - i principi in materia di rilevazione, valutazione, presentazione e disclosure dei contratti di leasing, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il nuovo principio deve essere applicato, in via obbligatoria, a partire dagli esercizi con inizio dal 1° gennaio 2019.

Ai fini della predisposizione della Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2019 - che rappresenta il primo bilancio intermedio del Gruppo redatto in base al principio contabile IAS 34, successivamente alla prima applicazione del nuovo principio - si è proceduto a rilevare gli impatti definitivi dell'IFRS 16.

Si deve premettere che il Gruppo Banco BPM si è avvalso della facoltà prevista nelle disposizioni transitorie dell'IFRS 16 di non riesporre i dati comparativi, rilevando gli impatti come modifica dei saldi al primo semestre 2019.

Come già illustrato nel comunicato stampa dell'8 maggio 2019, in occasione della diffusione dei dati riferiti al 31 marzo 2019, il principale impatto per il Gruppo è riconducibile ai contratti di affitto di immobili destinati all'attività di impresa, per i quali l'IFRS 16 richiede l'iscrizione, tra le attività, dei diritto d'uso acquisiti mediante tali contratti in contropartita della rilevazione di una passività pari al valore attuale dei canoni di affitto futuri. Marginali sono gli impatti riconducibili ai contratti di noleggio delle autovetture aziendali così come i diritti d'uso di apparecchiature tecnologiche identificate.

In dettaglio, come consentito dalle disposizioni transitorie dell'IFRS 16 ed in particolare dall'approccio retrospettivo modificato ("Modified Retrospective approach") seguito dal Gruppo, la prima applicazione ha comportato la rilevazione di maggiori attività materiali relative ai diritti d'uso acquisiti con il leasing pari a € 835,6 milioni e di corrispondenti passività prevalentemente nei confronti di controparti non bancarie. Ai fini della valutazione dell'impairment dei diritti d'uso, il Gruppo ha fatto affidamento sulle valutazioni effettuate per il bilancio 2018 relativamente all'esistenza di contratti onerosi a fronte di contratti di locazione di filiali chiuse; il fondo rischi ed oneri così esistente al 31 dicembre 2018, pari a € 34,4 milioni, è stato portato a riduzione del diritto d'uso che risulta pertanto pari a € 801,2 milioni.

Inoltre – per la determinazione del valore iniziale di iscrizione del diritto d'uso - si è tenuto conto delle spese di migliorie, che fino al bilancio 2018 erano iscritte tra le "Altre voci dell'attivo" e che sono state riclassificate, a partire dal 1° gennaio 2019, tra i diritti d'uso iscritti tra le "Attività materiali". Trattasi, infatti, di spese sostenute per interventi straordinari su immobili di terzi presi in affitto che hanno generato il diritto d'uso iscritto tra le "Attività materiali". Al 31 dicembre 2018 dette migliorie ammontavano a € 72,7 milioni. Pertanto il valore d'iscrizione dei diritti d'uso al 1° gennaio 2019 è pari a € 873,9 milioni.

Al riguardo si precisa che i citati impatti quantificati in maniera definitiva risultano sostanzialmente allineati a quelli provvisori contenuti nel citato comunicato dell'8 maggio 2019; rispetto ai dati provvisori i diritti d'uso evidenziano infatti una riduzione di € 1,7 milioni imputabile ad alcuni affinamenti nel perimetro e nella modalità di calcolo, anche a seguito della messa a regime del motore di calcolo IFRS 16.

Si precisa inoltre che:

  • alla data di transizione non si sono registrati impatti sul patrimonio netto contabile del Gruppo Banco BPM;
  • i saldi patrimoniali ed economici relativi al primo semestre 2019 non sono pienamente comparabili con quelli del 2018, redatti in conformità al precedente principio contabile IAS 17, con riferimento alla valorizzazione dei diritti d'uso, del debito per leasing e dei relativi effetti economici.

Sotto il profilo economico, a partire dal 1° gennaio 2019, i canoni di affitto non sono più registrati per competenza tra le spese amministrative come previsto in vigenza del precedente principio contabile IAS 17. Tale registrazione è sostituita, infatti, da un lato, dalla rilevazione dell'ammortamento del diritto d'uso e, dall'altro lato, dalla rilevazione degli interessi di competenza maturati sulla passività del leasing. Ancorché al termine del contratto di leasing l'effetto economico registrato sarà complessivamente pari all'ammontare dei canoni di leasing effettivamente pagati al locatore, la nuova modalità di contabilizzazione comporta una diversa ripartizione del suddetto impatto economico complessivo lungo la durata del contratto.

In maggior dettaglio, l'impatto economico negativo addebitato a conto economico è ragionevolmente più elevato alla partenza del contratto e si riduce progressivamente di anno in anno per effetto della progressiva riduzione della passività del leasing a seguito del pagamento dei canoni.

Alla luce di quanto sopra illustrato nel primo semestre 2019 l'applicazione del principio IFRS 16 ha comportato l'addebito di:

  • ammortamenti del diritto d'uso per € 52,1 milioni (rilevati nella voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali");
  • interessi passivi su debiti per leasing per € 5 milioni (rilevati nella voce "Margine di interesse").

In vigenza del vecchio principio contabile IAS 17, a fronte degli oneri sopra riportati, sarebbero stati contabilizzati nella voce "Altre spese amministrative" i canoni di locazione relativi ai contratti rientranti nell'IFRS 16 per un importo pari a € 54,2 milioni.

Tenuto conto delle componenti economiche sopra illustrate, nonché dell'evoluzione dei contratti intervenuta nel corso del primo semestre in termini di nuovi contratti stipulati e del pagamento dei canoni, al 30 giugno 2019:

  • le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso derivanti da contratti di leasing ammontano a € 814,4 milioni comprensivi di € 65,1 milioni di migliorie capitalizzate;
  • i debiti per leasing ammontano a € 781,6 milioni.

Da ultimo, con riferimento all'impatto sui fondi propri, l'applicazione dell'IFRS 16 ha comportato una riduzione di circa 15 bps rispetto al CET1 ratio IFRS 9 phase-in all'1 gennaio 2019, conseguente all'inclusione del diritto d'uso nel computo delle attività di rischio ponderate (RWA), con una ponderazione pari al 100%. L'impatto a livello di CET1 ratio IFRS 9 fully phased all'1 gennaio 2019 è risultato pari a 12 bps.

3. Informativa sull'applicazione del principio contabile IFRS 5 ai dati al 30 giugno 2019

Al 30 giugno 2019, in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5, nelle voci di stato patrimoniale riclassificate "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione" figurano:

  • un portafoglio di esposizioni creditizie a sofferenza, principalmente rappresentate da contratti di leasing, in relazione al quale è stato sottoscritto, in data 28 giugno 2019, il contratto di cessione. Al 30 giugno 2019 il valore netto di bilancio ammonta a € 156 milioni (€ 607 milioni è il valore lordo contabile);
  • le attività e le passività riconducibili alla controllata ProFamily, principalmente rappresentate dai finanziamenti alla clientela (€ 1.352 milioni);
  • altre attività per complessivi 6,5 milioni principalmente rappresentati da immobili in corso di cessione.

. Con riferimento al conto economico, si precisa che il contributo di ProFamily continua ad essere rappresentato "linea per linea", in quanto trattasi di un ramo d'azienda ritenuto non significativo rispetto al complesso delle attività del Gruppo.

4. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei valori determinati in sede di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.

L'impatto sul conto economico consolidato del primo semestre del 2019, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a + € 8,7 milioni sul margine di interesse, - € 19,2 milioni negli altri proventi netti di gestione per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA e - € 5,9 milioni per le rettifiche sui maggiori valori relativi agli immobili.

5. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

A partire dall'esercizio 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una voce denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" destinata ad accogliere gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS).

Nel primo semestre 2019 è stato addebitato al conto economico l'ammontare dei contributi ordinari e addizionali da versare ai Fondi di Risoluzione per l'esercizio 2019 che, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a € 56,9 milioni (€ 67,4 milioni erano i contributi ordinari e addizionali di competenza primo semestre 2018). Al lordo dell'effetto fiscale l'onere risulta pari a € 84,2 milioni (€ 93,5 milioni nel primo semestre 2018). Al riguardo si precisa che per il 2019, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di evitare il versamento dei contributi assumendo impegni irrevocabili al pagamento (cosiddetti "irrevocable payment commitments – IPC").

6. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Nel corso del primo semestre 2019 si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita delle controllate CF Liberty Servicing S.p.A., BPM Securitisation 3 S.r.l. e Beta S.r.l., nonché della collegata Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. a seguito della cancellazione dai competenti Registri delle Imprese a completamento delle rispettive procedure di liquidazione.

Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono altresì i veicoli Erice Finance S.r.l., per chiusura dell'operazione di cartolarizzazione, e Leviticus SPV S.r.l., a seguito del perfezionamento della cessione dei crediti nell'ambito del progetto "ACE" e della conseguente derecognition contabile degli stessi.

Inoltre il veicolo CF Liberty Servicing S.p.A., società interamente posseduta dalla Capogruppo e finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer nell'ambito del progetto "ACE", passa nel comparto delle società collegate valutate con il metodo del patrimonio netto per effetto della cessione del 70% del capitale della stessa a Credito Fondiario S.p.A. perfezionata nel mese di maggio.

Nell'ambito del processo di riassetto del comparto del credito al consumo si segnala inoltre che Banco BPM ha perfezionato nel mese di giugno un'operazione di scissione che ha comportato:

  • l'ingresso tra le società consolidate integralmente della "nuova" ProFamily S.p.A., società di nuova costituzione integralmente controllata dal Banco BPM, conferitaria del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive";
  • l'uscita per cessione ad Agos Ducato della "vecchia" ProFamily S.p.A. che, contestualmente, aveva assunto la denominazione di ProAgos.

Si ricorda infine che nel periodo si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate BP Property Management S.c.a r.l. e Società Gestione Servizi BP S.c.p.a. nella Capogruppo Banco BPM e delle controllate Sviluppo Comparto 6 S.r.l., Sviluppo Comparto 8 S.r.l. e Manzoni 65 S.r.l. in Bipielle Real Estate. Tali operazioni, che hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Le variazioni sopra indicate non hanno avuto impatti significativi sui saldi del bilancio consolidato.

7. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico aggregato del Gruppo Banco BPM

Di seguito per ogni voce del conto economico riclassificato si illustrano le componenti economiche non ricorrenti relative al primo semestre 2019:

  • la voce "utili da cessione di partecipazioni ed investimenti", pari a € 336,8 milioni, include le plusvalenze conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo, per € 189,5 milioni, e della cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A., per € 142,7 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per € 27,5 milioni;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" sono compresi stanziamenti di natura straordinaria per complessivi € 15,3 milioni e riferiti per € 9,1 milioni al ricalcolo di condizioni applicate alla clientela in precedenti esercizi e ristimate secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza, e per € 6,2 milioni alla stima degli oneri relativi ad impegni contrattuali;
  • la voce "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali delle componenti non ricorrenti in precedenza dettagliate per € 4,7 milioni oltre ad altre componenti straordinarie positive per complessivi € 18,1 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include € 15,2 milioni rappresentati dai contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a € 22,6 milioni) al netto del relativo effetto fiscale di € 7,4 milioni.

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € + 0,6 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi sei mesi dell'esercizio 2019 sono quindi positive per € 302,2 milioni.

8. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2019 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia, con le proprie comunicazioni del 21 dicembre 2018, del 22 marzo 2019 e del 21 giugno 2019 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il primo, secondo e terzo trimestre del 2019 rispettivamente.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2019 pari allo 0,06%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 8 febbraio 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2019. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% nel 2018) il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati.

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,31%;
  • Tier 1 ratio: 10,81%;
  • Total Capital ratio: 12,81%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Oltre alla possibilità di dilazionare l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1° gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l'applicazione del nuovo modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile ancorché limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

9. Esposizioni al rischio sovrano rappresentate da titoli di debito

Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 30 giugno 2019, rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:

30 giugno 2019 Att. fin. valutate al fair
(dati in milioni di euro)
Paesi/Portafogli contabili
Att. fin. valutate al
costo ammortizzato
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sul
conto economico
Totale
Italia 11.037 6.150 2.218 19.405
USA 2.392 1.589 - 3.981
Francia 1.222 1.320 184 2.726
Germania 393 - - 393
Spagna 1.108 1.543 402 3.053
Altri Paesi 298 53 - 351
Totale 16.450 10.655 2.804 29.909

Al 30 giugno 2019 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 29,9 miliardi (€ 27,5 miliardi al 31 dicembre 2018), classificati per il 55,0% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 35,6% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 9,4% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'87% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 65% dal Paese Italia.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 30 giugno 2019 complessivamente positive per € 21,5 milioni al lordo degli effetti fiscali; i titoli di Stato italiani presentano un effetto negativo per € - 31,7 milioni mentre le riserve degli altri titoli governativi sono positive per € 53,2 milioni.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 16,4 miliardi, di cui € 11,0 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 30 giugno 2019 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 16,8 miliardi (€ 11,2 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).

Da ultimo si deve precisare che nell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra diverse categorie contabili.

10. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 30 giugno 2019 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 30 giugno 2019 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato al 30 giugno 2019 comparato con i dati riferiti al 31 dicembre 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato del primo semestre 2019 comparato con i dati riferiti al primo semestre 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2019 e 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato senza PPA evoluzione trimestrale 2019 e 2018

Per informazioni:

Investor Relations

Roberto Peronaglio +39 02.94.77.2108 [email protected]

Comunicazione

Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected]

Ufficio Stampa

Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/06/2019 31/12/2018 Var. su
31/12/2018
Var. % su
31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 794.628 922.017 -127.389 -13,8%
Finanziamenti valutati al CA 112.408.292 108.207.732 4.200.560 3,9%
- Finanziamenti verso banche 7.308.355 4.193.119 3.115.236 74,3%
- Finanziamenti verso clientela (*) 105.099.937 104.014.613 1.085.324 1,0%
Altre attività finanziarie 39.184.391 36.852.942 2.331.449 6,3%
- Valutate al FV con impatto a CE 7.495.892 5.869.106 1.626.786 27,7%
- Valutate al FV con impatto su OCI 13.763.946 15.351.561 -1.587.615 -10,3%
- Valutate al CA 17.924.553 15.632.275 2.292.278 14,7%
Partecipazioni 1.320.167 1.434.163 -113.996 -7,9%
Attività materiali 3.525.869 2.775.885 749.984 27,0%
Attività immateriali 1.261.284 1.277.941 -16.657 -1,3%
Attività fiscali 4.859.255 5.012.477 -153.222 -3,1%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 1.544.823 1.592.782 -47.959 -3,0%
- Finanziamenti verso clientela 1.509.199 1.576.159 -66.960 -4,2%
- Altre attività e gruppi di attività 35.624 16.623 19.001 114,3%
Altre voci dell'attivo 2.920.070 2.388.852 531.218 22,2%
Totale dell'attivo 167.818.779 160.464.791 7.353.988 4,6%
Raccolta diretta 110.185.188 105.219.691 4.965.497 4,7%
- Debiti verso clientela 95.697.884 90.197.859 5.500.025 6,1%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 14.487.304 15.021.832 -534.528 -3,6%
Debiti verso banche 31.188.721 31.633.541 -444.820 -1,4%
Debiti per leasing 781.538 781.538
Altre passività finanziarie valutate al FV 8.103.618 7.228.829 874.789 12,1%
Fondi del passivo 1.552.146 1.704.866 -152.720 -9,0%
Passività fiscali 483.024 505.402 -22.378 -4,4%
Passività associate ad attività in dismissione 39.941 3.043 36.898 N.S.
Altre voci del passivo 4.173.685 3.864.345 309.340 8,0%
Totale del passivo 156.507.861 150.159.717 6.348.144 4,2%
Patrimonio di pertinenza di terzi 41.026 45.599 -4.573 -10,0%
Patrimonio netto del Gruppo 11.269.892 10.259.475 1.010.417 9,8%
Patrimonio netto consolidato 11.310.918 10.305.074 1.005.844 9,8%

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16, come illustrato nel Punto 2 delle Note esplicative.

(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/06/2019 30/06/2018 Variaz. Var. %
Margine di interesse 1.019.998 1.180.109 -160.111 -13,6%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 69.386 75.998 -6.612 -8,7%
Margine finanziario 1.089.384 1.256.107 -166.723 -13,3%
Commissioni nette 888.191 935.195 -47.004 -5,0%
Altri proventi netti di gestione 22.912 154.179 -131.267 -85,1%
Risultato netto finanziario 83.042 101.808 -18.766 -18,4%
Altri proventi operativi 994.145 1.191.182 -197.037 -16,5%
Proventi operativi 2.083.529 2.447.289 -363.760 -14,9%
Spese per il personale -843.857 -879.149 35.292 -4,0%
Altre spese amministrative -330.154 -414.589 84.435 -20,4%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -171.444 -96.946 -74.498 76,8%
Oneri operativi -1.345.455 -1.390.684 45.229 -3,3%
Risultato della gestione operativa 738.074 1.056.605 -318.531 -30,1%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -349.644 -686.451 336.807 -49,1%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 25 635 -610 -96,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -5.680 -45.671 39.991 -87,6%
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 336.813 178.550 158.263 88,6%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 719.588 503.668 215.920 42,9%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -74.065 -87.257 13.192 -15,1%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -56.861 -67.428 10.567 -15,7%
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 4 -4
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 4.471 3.590 881 24,5%
RISULTATO NETTO 593.133 352.577 240.556 68,2%

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16, come illustrato nel Punto 2 delle Note esplicative.

I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) II Q 2019 I Q 2019 IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 514.846 505.152 554.694 557.759 584.998 595.111
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 32.628 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 547.474 541.910 605.362 590.550 618.411 637.696
Commissioni nette 453.673 434.518 474.374 451.372 457.274 477.921
Altri proventi netti di gestione 8.292 14.620 21.061 214.531 130.029 24.150
Risultato netto finanziario 10.697 72.345 -78.397 46.768 73.901 27.907
Altri proventi operativi 472.662 521.483 417.038 712.671 661.204 529.978
Proventi operativi 1.020.136 1.063.393 1.022.400 1.303.221 1.279.615 1.167.674
Spese per il personale -417.984 -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -163.135 -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -93.845 -77.599 -97.096 -49.456 -49.020 -47.926
Oneri operativi -674.964 -670.491 -724.978 -677.119 -689.182 -701.502
Risultato della gestione operativa 345.172 392.902 297.422 626.102 590.433 466.172
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -197.692 -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 3.996 -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -10.102 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 336.646 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 478.020 241.568 -908.566 275.219 206.817 296.851
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -23.360 -50.705 322.430 -72.338 -61.320 -25.937
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -15.240 -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - 932 18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 3.225 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza PPA e senza Impairment
su Avviamenti e Client Relationship
442.645 150.488 -581.027 171.947 129.284 223.293
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al
netto delle imposte
- - -2.929 - - -
RISULTATO NETTO 442.645 150.488 -583.956 171.947 129.284 223.293

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16, come illustrato nel Punto 2 delle Note esplicative.

I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative

Conto economico consolidato riclassificato senza PPA linea per linea - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) II Q 2019 I Q 2019 IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 512.117 499.188 534.304 537.227 541.685 536.030
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 32.628 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 544.745 535.946 584.972 570.018 575.098 578.615
Commissioni nette 453.673 434.518 474.374 451.372 457.274 477.921
Altri proventi netti di gestione 17.928 24.182 31.635 225.104 140.539 34.604
Risultato netto finanziario 10.697 72.345 -78.397 46.768 73.901 27.907
Altri proventi operativi 482.298 531.045 427.612 723.244 671.714 540.432
Proventi operativi 1.027.043 1.066.991 1.012.584 1.293.262 1.246.812 1.119.047
Spese per il personale -417.984 -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -163.135 -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -90.654 -74.849 -94.597 -46.543 -46.126 -45.056
Oneri operativi -671.773 -667.741 -722.479 -674.206 -686.288 -698.632
Risultato della gestione operativa 355.270 399.250 290.105 619.056 560.524 420.415
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -197.692 -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 3.996 -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -10.102 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 336.646 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 488.118 247.916 -915.883 268.173 176.908 251.094
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -26.623 -52.750 324.810 -69.946 -51.347 -10.742
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -15.240 -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - 932 18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 3.225 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza PPA e senza Impairment su
Avviamenti e Client Relationship
449.480 154.791 -585.964 167.293 109.348 192.731
Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte -6.835 -4.303 4.937 4.654 19.936 30.562
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto
delle imposte
- - -2.929 - - -
RISULTATO NETTO 442.645 150.488 -583.956 171.947 129.284 223.293

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16, come illustrato nel Punto 2 delle Note esplicative.

I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione della

redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative

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