Earnings Release • Feb 6, 2020
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 1928-11-2020 |
Data/Ora Ricezione 06 Febbraio 2020 17:57:23 |
MTA | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | Banco BPM S.p.A. | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 127437 | |
| Nome utilizzatore | : | BANCOBPMN01 - Marconi | |
| Tipologia | : | 1.1 | |
| Data/Ora Ricezione | : | 06 Febbraio 2020 17:57:23 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 06 Febbraio 2020 17:57:24 | |
| Oggetto | : | Risultati al 31 dicembre 2019 | |
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.

Positivi i risultati del quarto trimestre 2019:
Aumentano gli impieghi in bonis core1 alla clientela (€ 91,1 miliardi, +2,9%) e la raccolta diretta core2 (€ 87,8 miliardi, +8,2%) rispetto a dicembre 2018:
Prosegue l'azione di derisking: NPE ratio netto in diminuzione al 5,2% dal 6,5% di fine 2018
Ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale:
CET1 ratio4: phased-in al 14,6%; IFRS 9 fully phased al 12,8% (post pagamento del dividendo)
Texas Ratio5 in netto miglioramento al 52,3% (74,9% a dicembre 2018)
In forte diminuzione il costo del rischio (73 bp vs 184 bp nel 2018)6
1 Mutui, Finanziamenti, Conti correnti e prestiti personali.
2 Conti correnti e depositi.
3 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificate a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.
4 Ratios calcolati includendo anche l'utile d'esercizio 2019 al netto della quota per la quale il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione a titolo di dividendo e di erogazioni liberali.
5 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo.
Banco BPM chiude l'esercizio 2019 con un utile netto consolidato di € 797 milioni, che si confronta con una perdita di € 59 milioni dell'esercizio 2018. Tale risultato assume ancora maggior rilevanza considerando la redditività complessiva; infatti, tenendo conto anche delle componenti reddituali che sono transitate direttamente nel patrimonio netto senza iscrizione diretta nel Conto Economico, la Redditività Complessiva del Gruppo si è attestata a € 1.324 milioni. L'ottimo risultato è stato conseguito in parallelo al prosieguo dell'attività di derisking, quest'ultima riflessa nell'ulteriore calo del NPE ratio netto al 5,2% (era 6,5% a fine 2018) e conseguentemente nella forte riduzione del costo del credito (73 bp rispetto ai 184 bp del dicembre 2018). A tali dinamiche si aggiunge l'importante rafforzamento del CET1 Ratio phased-in e del CET1 fully loaded che si attestano rispettivamente al 14,6% e al 12,8% (vs.12,1% e 10,0% nel 2018).
Il buon andamento del Gruppo è confermato dallo sviluppo dell'attività commerciale, come evidenziato dalla dinamica degli impieghi e della raccolta diretta. Tale risultato è stato raggiunto in uno scenario macroeconomico e di tassi d'interesse negativi che continua a essere fortemente penalizzante per le banche. Prosegue inoltre il costante efficientamento del Gruppo attraverso la diminuzione degli oneri operativi (-6,8% a/a), oltre alla già citata riduzione delle rettifiche su crediti (-59,9% rispetto al 31 dicembre 2018).
La redditività espressa dal Gruppo, unitamente alla forte posizione patrimoniale raggiunta, consentono, nel pieno rispetto delle linee guida emanate dalla BCE, il ritorno al dividendo, la cui distribuzione verrà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea dei Soci per un importo pari a € 0,08 per azione, con un rendimento del 4,1%8.
6 Costo del rischio calcolato come rapporto fra le rettifiche nette su finanziamenti e i crediti netti verso clientela comprensivi di quelli classificati in IFRS 5 per coerenza con le relative rettifiche.
7 Dato aggiornato al 31 dicembre 2019.
8 Dividend Yield calcolato facendo riferimento al prezzo di chiusura di Borsa del 5 febbraio 2020.
9 La Raccolta Diretta include i certificate a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,2 miliardi al 31 dicembre 2019 rispetto ai € 3,4 miliardi a fine 2018), ma esclude le operazioni di pronti contro termine.
10 Dato gestionale al netto dei certificate a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".
11 Si intende fare riferimento agli impatti della "Purchase Price Allocation" rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.
12 Per maggiori dettagli si veda il commento nel paragrafo "L'andamento economico della gestione dell'esercizio 2019 rispetto all'esercizio 2018".
13 Il dato relativo al terzo trimestre è stato riesposto per omogeneità di confronto (cfr. Note Esplicative).
Coverage:
Milano, 6 febbraio 2020 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv.to Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo Banco BPM.
La gestione dell'esercizio 2019, ancorché caratterizzata dalla prosecuzione delle azioni di derisking e di riorganizzazione delle attività del Gruppo in linea con il piano industriale, nonché sulla
14 I dati "adjusted" sono esposti al netto delle componenti dettagliate nelle Note Esplicative.
15 La Redditività Complessiva tiene conto di tutte le componenti reddituali che, secondo i principi contabili applicabili sono direttamente iscritti nel Patrimonio Neto del Gruppo senza transito dal Conto Economico.
16 Ratio calcolati includendo anche l'utile d'esercizio 2019 al netto della quota per la quale il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione a titolo di dividendo e di erogazioni liberali.
17 LCR mensile a dicembre 2019; NSFR relativo al quarto trimestre 2019 basato su dati gestionali.
realizzazione delle operazioni di capital management già annunciate al mercato, si è maggiormente focalizzata sullo sviluppo dell'attività commerciale, come evidenzia la crescita sia degli impieghi in bonis, sia della raccolta "core", nonché il buon andamento della raccolta indiretta, dopo l'importante riorganizzazione della rete e la chiusura delle filiali che hanno caratterizzato lo scorso esercizio.
In tale contesto, caratterizzato ancora da un forte impegno per le attività di riorganizzazione e di derisking, il Gruppo ha registrato un risultato lordo ante imposte pari a € 1.019,7 milioni ed un utile netto di € 797,0 milioni a fronte di una perdita di 59,4 milioni realizzata nel 2018. Anche l'utile netto "adjusted" cresce a € 648,6 milioni, rispetto a € 342,8 milioni realizzati al 31 dicembre 2018 (+ 89,2%).
Per quanto riguarda le operazioni di riorganizzazione e derisking, in maggior dettaglio, nel primo trimestre si è perfezionata la cessione "ACE" (già avviata nello scorso esercizio) con l'ottenimento della garanzia "GACS" sulle Senior Notes ed il collocamento del 95% delle Mezzanine e Junior Notes. In tal modo si è potuto procedere alla derecognition contabile dei crediti ceduti che a fine 2018 erano iscritti fra le "attività in via di dismissione".
Sempre nell'ambito del "progetto ACE", Banco BPM ha conferito alla First Servicing S.p.A., società finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer dei crediti non performing, il ramo d'azienda costituito dal complesso di beni, rapporti giuridici e risorse organizzate per l'esercizio dell'attività di recupero dei crediti stessi. Nel mese di giugno, è stata perfezionata la realizzazione della partnership con Credito Fondiario per la gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati. Credito Fondiario è entrato a far parte della compagine sociale di First Servicing (che ha modificato la propria denominazione in CF Liberty Servicing S.p.A.) con una quota pari al 70% del capitale.
Le attività di derisking del Gruppo sono proseguite con la sigla dell'accordo di cessione di un portafoglio di crediti in leasing in sofferenza. A seguito del completamento del processo di due diligence, nel mese di aprile Banco BPM ha individuato Illimity Bank quale controparte per la cessione di un portafoglio pari a circa € 650 milioni nominali alla data di cut-off (il valore nominale al 30 giugno 2019 risultava pari a circa € 600 milioni), composto principalmente da crediti derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing in sofferenza. L'operazione si articolerà in più fasi con conclusione prevista entro la metà del 2020. Al 31 dicembre 2019, a seguito delle cessioni intervenute nell'anno, i crediti ancora iscritti in bilancio fra le "attività in via di dismissione" sono pari a € 313 milioni lordi (€ 94 milioni al netto delle rettifiche di valore).
Nell'ambito della riorganizzazione delle attività del Gruppo, a fine giugno si è concluso il riassetto del comparto del credito al consumo attraverso la cessione ad Agos Ducato del ramo d'azienda relativo all'attività svolta tramite la rete sportelli dell'ex Banca Popolare di Milano per un corrispettivo pari a € 310 milioni.
Con riferimento alle operazioni sul mercato wholesale, nel mese di aprile Banco BPM ha realizzato la prima emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a € 300 milioni, destinata agli investitori istituzionali, importante operazione per l'efficientamento della struttura di capitale del Gruppo. I titoli emessi sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024.
Nell'anno si sono inoltre conclusi con successo i collocamenti di tre emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured riservate agli investitori istituzionali; la prima, a inizio marzo, con scadenza a 3 anni per un ammontare di € 750 milioni e cedola fissa del 2%; la seconda nel mese di giugno con scadenza a 5 anni per un ammontare di € 500 milioni e cedola fissa del 2,50%; la terza in ottobre, pari a € 500 milioni, con scadenza a 5 anni e 3 mesi e cedola fissa dell'1,75%.
Inoltre, sempre nel mese di ottobre, è stata portata a termine una nuova emissione subordinata Tier 2 per € 350 milioni, scadenza dieci anni, anch'essa destinata agli investitori istituzionali.
Considerando anche il collocamento, a inizio gennaio 2020, di un'ulteriore emissione di € 400 milioni di strumenti finanziari Additional Tier 1, titoli perpetui che potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 21 gennaio 2025, l'ammontare complessivo delle emissioni pubbliche avviate dal Banco BPM nell'anno raggiunge € 2,8 miliardi.
Il margine di interesse si attesta a € 1.998,0 milioni e si confronta con il dato di € 2.292,6 milioni del precedente esercizio. L'andamento del margine risente dell'impatto negativo del minor effetto contabile (c.d. "reversal", pari a € -193,8 milioni a/a), incluso quello connesso alla PPA18 derivante per lo più dalle operazioni di cessione di sofferenze dello scorso esercizio che, d'altro lato, hanno contribuito positivamente alla discesa del costo del rischio.
Inoltre al 31 dicembre 2019, a seguito della prima applicazione delle regole di rilevazione previste dall'IFRS 16, sono stati registrati interessi passivi su debiti per contratti di leasing per € 9,7 milioni.
Al netto di tali effetti il margine d'interesse risulta pari a € 1.986,8 milioni e si confronta con un dato calcolato su base omogenea di € 2.078,0 milioni del 2018 (-4,4%).
Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 131,3 milioni in calo rispetto al dato di € 159,5 milioni rilevato nel 2018. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 103,1 milioni.
Le commissioni nette19 ammontano a € 1.794,4 milioni, con una contrazione del 3,6% rispetto a € 1.860,9 milioni dello scorso esercizio, dovuta essenzialmente al minor apporto delle commissioni su tenuta e gestione dei conti correnti e al venir meno delle commissioni relative all'attività di banca depositaria ceduta nel secondo semestre del 2018 (- € 12,9 milioni). Nell'anno si osserva una positiva progressione delle commissioni nette che passano da € 434,5 milioni del primo trimestre a € 462,2 milioni del quarto, con un incremento del 6,4%, grazie all'apporto fornito dall'attività di consulenza e di collocamento di prodotti d'investimento, assicurativi e di credito al consumo.
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 37,2 milioni rispetto al dato di € 389,8 milioni del 2018, che includeva le plusvalenze, pari a € 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration e dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi. Escludendo tali componenti dal dato dell'esercizio precedente, l'aggregato evidenzia una riduzione dovuta principalmente alla progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-54,2% rispetto al 31 dicembre 2018) anche a seguito degli interventi restitutori effettuati nell'esercizio.
Il risultato netto finanziario è pari a € 332,1 milioni rispetto a € 70,2 milioni dello scorso esercizio. A tale risultato hanno contribuito le plusvalenze sia da valutazione che da cessione dell'interessenza Nexi, la ripresa di valore sui titoli obbligazionari Sorgenia e le cessioni di titoli – prevalentemente governativi - del portafoglio HTC (Hold to Collect). Bisogna inoltre considerare che i risultati economici vanno considerati congiuntamente alla variazione registrata nelle riserve da valutazione sulle esposizioni classificate tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), non gestite secondo le regole contabili dell'hedge accounting. Al 31
18 Si intende fare riferimento agli impatti della "Purchase Price Allocation" rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.
19 A partire dal 30 giugno 2019, sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificate (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.
dicembre 2019 il saldo delle riserve sui titoli di debito FVOCI, al lordo della fiscalità, è positivo per € 71 milioni rispetto a € -197 milioni al 31 dicembre 2018.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 4.293,0 milioni, in flessione del 10,1% rispetto al 2018; escludendo nel confronto le componenti non ricorrenti rilevate al 31 dicembre 2018, la riduzione risulterebbe pari al 4,4% principalmente per effetto del già illustrato andamento del margine di interesse – da leggersi anche alla luce della già citata riduzione del rischio conseguita grazie al derisking effettuato nel 2018 - e delle commissioni.
Le spese per il personale, pari a € 1.696,5 milioni, evidenziano una riduzione del 2,1% rispetto a € 1.732,8 milioni dello scorso esercizio. Il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.941 risorse alla data del 31 dicembre 2019, rispetto alle n. 22.247 risorse in organico a fine 2018.
Le altre spese amministrative20 risultano pari a € 638,6 milioni con una riduzione del 21,8% rispetto al 2018. Tale riduzione è, in parte, attribuibile all'applicazione dell'IFRS 16 che prevede, per i contratti rientranti in tale principio, l'iscrizione dell'ammortamento del diritto d'uso fra le "rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" in luogo dell'iscrizione dei fitti e canoni di locazione passivi fra le "altre spese amministrative"; anche tenendo conto di tale effetto le altre spese amministrative risultano comunque in forte riduzione (- 9,0% rispetto al 2018).
Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 268,9 milioni, rispetto a € 243,5 milioni del 31 dicembre 2018, ed includono svalutazioni di attività immateriali per € 4,4 milioni. Il dato del 31 dicembre 2019 non è pienamente comparabile con quello dell'esercizio precedente in quanto, per effetto della modifica del principio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare e artistico del Gruppo, gli immobili detenuti a scopo di investimento non sono più soggetti ad ammortamento. La voce in esame è stata inoltre influenzata dall'introduzione dell'IFRS 16 sopra ricordata. Tenendo conto degli effetti sopra ricordati (introduzione dell'IFRS 16 e cambiamento di criterio contabile) e al netto delle svalutazioni, l'aggregato presenta comunque una contrazione del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2018.
Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 2.604,0 milioni con una riduzione del 6,8% rispetto al 2018. Anche al netto delle citate componenti non ricorrenti, l'aggregato risulta in diminuzione (-4,3%) a testimonianza della costante attività di contenimento dei costi intrapresa fin dall'origine del Banco BPM.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 778,5 milioni, in evidente calo rispetto al dato di € 1.941,1 milioni del 2018 (-59,9%), per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel precedente esercizio. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette su crediti e gli impieghi netti (comprensivi dei crediti classificati in dismissione), risulta pari a 73 b.p. in netta diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 184 b.p.. Anche al netto delle rettifiche straordinarie effettuate nel 201821 (€ 713,9 milioni), il costo del rischio adjusted 2019 si conferma in decisa diminuzione di 43 b.p. a/a.
Nell'ambito del progetto di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e per i beni artistici di pregio adottando il fair value per gli immobili di investimento ed il valore rideterminato per gli immobili ad uso funzionale e i beni artistici di pregio. L'effetto complessivo sul
20 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.
21 A seguito delle transazioni Exodus ed ACE.
conto economico dell'esercizio delle svalutazioni e rivalutazioni è stato inserito nella nuova voce del conto economico riclassificato risultato della valutazione al fair value delle attività materiali, che è risultato pari a € -158,5 milioni. Tenuto conto che una parte della valutazione è attribuita direttamente a patrimonio per € 367 milioni, il cambiamento di criterio ha prodotto un effetto positivo sulla redditività complessiva del Gruppo pari a € 208,5 milioni. Si rinvia alle Note Esplicative per il dettaglio degli effetti complessivi del cambiamento in oggetto.
Nel conto economico dell'esercizio sono state rilevate riprese nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 5,8 milioni (riprese nette per € 3,3 milioni al 31 dicembre 2018).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a € 71,0 milioni rispetto a € 345,3 milioni del 2018 che includevano gli stanziamenti effettuati per tenere conto delle più severe normative riguardanti le condizioni applicate alla clientela nonché per incrementare il presidio a fronte degli oneri da vertenze e reclami.
Al 31 dicembre 2019 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 333,2 milioni che includono le plusvalenze lorde conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo (€ 189,5 milioni) e della realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (€ 142,7 milioni). Nel 2018 il contributo era stato pari a € 173,4 milioni, derivanti quasi interamente dalle cessioni di quote partecipative effettuate nell'ambito della riorganizzazione del comparto della bancassurance.
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 1.019,7 milioni rispetto alla perdita di € 129,7 milioni registrata nello scorso esercizio.
Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2019 sono pari a € -145,4 milioni (€ + 162,8 milioni al 31 dicembre 2018) beneficiando del minor carico fiscale che caratterizza le plusvalenze realizzate con la cessione di partecipazioni e di altri eventi non ricorrenti, quali la possibilità di iscrizione di nuove attività per imposte anticipate.
Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 92,9 milioni (€ 100,2 milioni nel 2018) che includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per € 61,7 milioni lordi (€ 68,1 milioni al 31 dicembre 2018) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 53,4 milioni (€ 45,2 milioni al 31 dicembre 2018), nonché gli ulteriori contributi straordinari al Single Resolution Fund per € 22,6 milioni (€ 25,5 milioni al 31 dicembre 2018).
Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 15,6 milioni), l'esercizio 2019 si chiude con un utile netto di pertinenza della Capogruppo pari a € 797,0 milioni, rispetto alla perdita di € 59,4 milioni conseguita nello scorso esercizio.
A livello adjusted l'utile dell'esercizio ammonta a € 648,6 milioni e si confronta con il risultato di € 342,8 milioni del 2018 (+89,2%).
Si evidenza inoltre che il Gruppo ha generato una redditività non direttamente riconosciuta a conto economico, ma con impatto a patrimonio, per complessivi € 527 milioni principalmente riconducibili a riserve su titoli classificati in FVOCI e a riserve su immobili funzionali e beni artistici di pregio valutati secondo il metodo del "revaluation model". Considerando anche tali componenti la redditività complessiva del Gruppo nel 2019 è stata pari a € 1.324 milioni.
Il margine di interesse si attesta a € 477,9 milioni in calo del 4,4% rispetto al dato del terzo trimestre 2019 (pari a € 500,0 milioni). Al netto delle componenti non "core" attribuibili alla PPA e agli effetti contabili dell'IFRS 9, il margine risulta pari a € 474,9 milioni e si confronta con il dato omogeneo del terzo trimestre pari a € 499,3 milioni, evidenziando un calo del 4,9% per effetto principalmente dell'andamento negativo dell'Euribor e del minor contributo al margine del portafoglio finanziario anche a seguito di alcune operazioni di vendita.
Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per € 33,9 milioni in crescita rispetto al dato di € 28,0 milioni rilevato nel terzo trimestre 2019. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 26,2 milioni (in crescita del 30,4% rispetto al precedente trimestre).
Le commissioni nette22 del quarto trimestre ammontano a € 462,2 milioni, con una crescita del 4,1% rispetto al terzo trimestre dovuta sia al contributo fornito dall'attività di gestione, intermediazione e consulenza (+3,7% sul trimestre), sia alla crescita delle commissioni riferite ai servizi di banca tradizionale (+4,4% rispetto al terzo trimestre). Tale crescita risulta ancora più rilevante confrontando le commissioni del quarto trimestre con quelle registrate nel primo trimestre dell'esercizio (+6,4%).
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 6,3 milioni, rispetto a € 8,0 milioni del terzo trimestre.
Il risultato netto finanziario è pari a € 207,4 milioni rispetto a € 41,7 milioni del terzo trimestre. A tale dinamica hanno contribuito il positivo apporto dell'attività di trading, gli utili realizzati dalla cessione di titoli di debito (€ 125,1 milioni) ed il risultato derivante dalla ripresa di valore, per € 44,6 milioni, rilevata sui prestiti obbligazionari detenuti da Banco BPM ed emessi da società del Gruppo Sorgenia, a seguito dell'operazione di cessione che sta interessando tale gruppo dopo le ristrutturazioni degli anni passati.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.187,7 milioni risultando in crescita rispetto al dato di € 1.021,7 milioni registrato nel terzo trimestre (+16,2%).
Le spese per il personale del quarto trimestre ammontano a € 437,1 milioni, in aumento del 5,2% rispetto al terzo trimestre, principalmente per effetto dell'anticipazione di alcuni oneri relativi al rinnovo contrattuale.
Le altre spese amministrative23 risultano in flessione del 5,6% passando da € 158,6 milioni del terzo trimestre 2019 a € 149,8 milioni del quarto trimestre 2019.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano complessivamente a € 69,3 milioni, rispetto a € 68,6 milioni del terzo trimestre.
Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 656,1 milioni in crescita del 2,1% rispetto al dato di € 642,8 milioni registrato nel terzo trimestre.
22 A partire dal 30 giugno 2019 sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificate (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.
23 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 220,5 milioni in crescita del 5,8% rispetto al terzo trimestre e riflettono la volontà di garantire un approccio rigoroso nella valutazione dei crediti, che è evidenziata nell'incremento delle percentuali di copertura su tutte le categorie di crediti non performing rispetto a fine settembre.
Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali derivante dall'adozione del nuovo criterio di valutazione degli immobili è risultato negativo, nel quarto trimestre, per € - 131,0 milioni. Come sopra precisato, si evidenzia che una parte della valutazione è attribuita direttamente a patrimonio. Pertanto, anche con riferimento al quarto trimestre dell'esercizio, il contributo netto del cambio di criterio ha prodotto un effetto positivo sulla redditività complessiva del Gruppo.
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri del quarto trimestre ammontano a € 62,6 milioni rispetto a € 2,7 milioni del trimestre precedente e includono gli stanziamenti straordinari effettuati per tenere conto delle più severe normative riguardanti le condizioni applicate alla clientela nonché per incrementare il presidio a fronte degli oneri da vertenze e reclami.
Nel quarto trimestre sono state rilevate perdite da cessione di partecipazioni e investimenti per € - 3,6 milioni che includono minusvalenze da cessione attività materiali per € 5,7 milioni e la plusvalenza realizzata per effetto della cessione della partecipazione detenuta in Arena Broker, pari a € 2,0 milioni.
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 115,4 milioni rispetto all'utile di € 171,1 milioni registrato nel terzo trimestre. Al netto dei già citati elementi non ricorrenti, il risultato al lordo imposte si attesta a € 308,3 milioni rispetto ai € 174,9 milioni del trimestre precedente
Le imposte sul reddito dell'operatività corrente riferite al quarto trimestre ammontano a € -24,4 milioni (€ -43,2 milioni nel terzo trimestre).
Al conto economico del trimestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 4,5 milioni riferiti al saldo del contributo ordinario al Fondo Interbancario Tutela Depositi (pari a € 6,7 milioni al lordo delle imposte); nel terzo trimestre era stato addebitato il contributo ordinario stimato al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 31,5 milioni (€ 46,7 milioni al lordo dell'effetto fiscale).
Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 9,2 milioni), il quarto trimestre 2019 si chiude con un utile netto pari a € 95,8 milioni, rispetto al risultato netto di € 98,2 milioni realizzato nel terzo trimestre.
A livello adjusted il risultato netto del quarto trimestre ammonta a € 246,6 milioni rispetto a € 101,1 milioni realizzati nel terzo trimestre (+143,8%).
La raccolta diretta24 al 31 dicembre 2019 ammonta a € 108,9 miliardi ed evidenzia un incremento del 7,3% rispetto a € 101,5 miliardi del 31 dicembre 2018. Nel confronto con i dati di fine 2018 si registra una crescita di € 6,7 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista
24 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificate a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.
della rete commerciale (+8,2%). Risulta in crescita anche il trend dei titoli obbligazionari emessi (+ € 1,0 miliardi) a seguito delle emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured e subordinate riservate agli investitori istituzionali. Per quanto riguarda la provvista garantita dallo stock di certificate, il saldo al 31 dicembre 2019 si attesta a € 3,2 miliardi, in calo rispetto a € 3,4 miliardi del 31 dicembre 2018 (-3,9%).
La raccolta indiretta25 al netto dei certificate a capitale protetto, è pari a € 89,7 miliardi, in crescita del 3,2% nel confronto con il 31 dicembre 2018 e dello 0,6% rispetto al 30 settembre scorso. La componente della raccolta gestita ammonta a € 58,3 miliardi, con un incremento del 4,7% rispetto al dato di € 55,7 miliardi del 31 dicembre 2018 (+1,2% rispetto al 30 settembre 2019), osservabile principalmente nel comparto dei fondi e sicav che evidenzia una crescita di € 3,1 miliardi (+8,5%) nell'anno (+1,5% rispetto al 30 settembre 2019). La raccolta amministrata raggiunge i € 31,4 miliardi, in lieve aumento rispetto a fine 2018 (+ 0,5%) ma in calo dello 0,4% nel confronto con il dato del 30 settembre scorso, pari a € 31,5 miliardi.
Le attività finanziarie ammontano a € 37,1 miliardi, in lieve crescita rispetto a € 36,9 miliardi del 31 dicembre 2018 (+ 0,6%). La composizione al 31 dicembre 2019 è rappresentata da titoli di debito per € 31,3 miliardi (che alla data del 31 dicembre 2019 evidenziano riserve positive per € 70,7 milioni, sulla parte classificata in FVOCI, e "unrealized gains" per circa € 520 milioni, sulla parte classificata al costo ammortizzato) e da titoli di capitale e da quote di OICR per € 2,5 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 26,4 miliardi di cui € 15,5 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani; l'incidenza di questi ultimi sul comparto dei titoli di debito è pari al 49,7% al 31 dicembre 2019 rispetto al 56,5% del 30 settembre 2019. A seguito dell'introduzione dell'IFRS 9 sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,4 miliardi) anche i finanziamenti verso la clientela che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Inoltre, a partire dal 31 dicembre 2019, sono ricompresi tra le attività finanziarie anche le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione per € 0,8 miliardi.
Gli impieghi netti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2019 a € 105,8 miliardi, in crescita di € 1,8 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2018.
I crediti in bonis risultano pari a € 97,8 miliardi rispetto a € 95,9 miliardi del 31 dicembre 2018 con un incremento del 2,0%. L'aggregato al 31 dicembre 2019 non comprende i titoli "senior" delle cartolarizzazioni Exodus (sottoscritti nel primo semestre 2018) e ACE (sottoscritti nel primo trimestre 2019)26. Prendendo in considerazione i crediti "core" (mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) l'aggregato si attesta a € 91,1 miliardi con un incremento del 2,9% rispetto a fine 2018.
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2019 a € 5,5 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 1,2 miliardi (-17,6%) rispetto al 31 dicembre 2018. Anche il confronto con il 30 settembre 2019 evidenzia una contrazione di € 0,4 miliardi pari al -7,0%.
L'esame delle singole categorie di crediti deteriorati evidenzia la seguente dinamica:
25 Dati gestionali.
26 I titoli "senior" delle cartolarizzazioni Exodus e ACE ammontano a circa €2,5 miliardi a fine 2019, mentre a fine 2018 i titoli "senior" della cartolarizzazione Exodus ammontavano a circa €1,4 miliardi.
Esposizioni scadute nette pari a € 73 milioni in calo del 16,6% rispetto a € 88 milioni del 31 dicembre 2018.
L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 45,0% (48,1% inclusi i write-off), in crescita sia rispetto al 43,1% del 31 dicembre 2018 sia rispetto al 42,8% del 30 settembre 2019.
In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2019 il grado di copertura risulta essere il seguente:
Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,33%, in lieve riduzione rispetto allo 0,38% del 31 dicembre 2018.
Al 31 dicembre 2019 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 14,6%, in significativo aumento rispetto al dato del 30 settembre 2019 e pari al 13,8%. La crescita del ratio in oggetto è imputabile all'incremento del Common Equity Tier 1 Capital per effetto del risultato economico del quarto trimestre e degli effetti della modifica del principio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare ed artistico del Gruppo, parzialmente compensato dall'evoluzione negativa delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 12,8%.
La positiva dinamica descritta ha incrementato sia il Tier 1 ratio, che sale al 15,2% rispetto al 14,4% del 30 settembre 2019, sia il Total Capital ratio che è pari al 17,5% rispetto al 16,3% del 30 settembre 2019 e che beneficia dell'emissione del nuovo strumento di capitale Tier 2 per l'importo nominale di € 350 milioni effettuata in data 1° ottobre 2019.
Si segnala che nel corso di gennaio 2020 è stato emesso un nuovo strumento di capitale Tier 1 per l'importo nominale di € 400 milioni, che genera un beneficio a livello di Total Capital Ratio di circa 61 b.p..
27 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'eventuale inclusione degli utili di fine esercizio nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) prima dell'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci è subordinata all'autorizzazione dell'autorità competente (la BCE), per la cui concessione è richiesta la verifica degli utili medesimi da parte della società di revisione; in alternativa, l'utile può essere incluso una volta intervenuta l'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci.
Con riferimento ai dati ed ai ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa, oltre all'utile al 30 giugno 2019, incluso per effetto dell'autorizzazione ottenuta in seguito all'attività di revisione contabile limitata del bilancio semestrale consolidato abbreviato al 30 giugno 2019, è stata considerata anche la quota di utile, relativa al secondo semestre 2019, risultante dal progetto di bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2019 approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna, al netto della quota per la quale il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione a titolo di dividendo e di erogazioni liberali; tale utile entrerà a far parte formalmente del capitale primario di classe 1 a decorrere dal momento in cui interverrà l'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci.
Lo scenario macroeconomico mondiale continua a presentare segnali di progressivo rallentamento del ciclo espansivo, che in tutte le principali economie colpiscono in particolare il settore industriale e la manifattura. L'emergenza sanitaria in Cina rischia di raffreddare le attese positive derivanti dalla riduzione dei contrasti commerciali e dal venire meno dei rischi potenziali che erano associati a uno scenario di hard Brexit. La decelerazione del PIL globale verso livelli di poco superiori al +3%, i più bassi dell'ultimo decennio, e il permanere di diverse tensioni geopolitiche incidono sulla dinamica degli investimenti e presentano ripercussioni anche sugli indici di fiducia e sulla propensione alla spesa dei consumatori, contribuendo a mantenere non trascurabili i rischi di emersione di turbolenze di matrice finanziaria, soprattutto nelle economie più fragili. In tale contesto, la fase di stagnazione che caratterizza il nostro Paese pare destinata a proseguire anche quest'anno, con una crescita del PIL ancora modesta (+0,5%), pur in presenza di effetti espansivi generati dal mantenimento di una politica monetaria accomodante e da una più favorevole valutazione del rischio Paese. Stante tale scenario, l'attenzione operativa del Gruppo si concentrerà sulle iniziative caratterizzanti del nuovo Piano Strategico, che verrà presentato a inizio Marzo e sarà incentrato su uno sviluppo organico del core business. Nell'esercizio, la pressione sul margine di interesse, principalmente attribuibile alle condizioni di mercato e al venire meno del contributo della PPA (Purchase Price Allocation), è attesa trovare compensazione nella crescita delle commissioni. Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione, concorrendo a mitigare gli impatti del rinnovo del contratto nazionale di categoria e dell'aumento degli investimenti, in particolare concentrati nell'IT. Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e del trend corrente dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è previsto in riduzione, nel rispetto di un elevato livello di copertura. La solida posizione patrimoniale del Gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, permetterà una remunerazione sostenibile degli azionisti e la gestione dei potenziali impatti futuri degli headwinds regolamentari.
Nella seduta odierna il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea la distribuzione di un dividendo cash per azione di € 0,08, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione complessiva di € 121.214.570,08, risultante da un importo unitario di € 0,08 per ciascuna delle n. 1.515.182.126 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall'Assemblea, avrà luogo il giorno 22 aprile 2020 (payment date) con data di stacco cedola il 20 aprile 2020 (ex date) e record date il 21 aprile 2020. L'assegnazione sarà soggetta al regime fiscale ordinario della distribuzione di dividendi.
Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2019 sarà messa a disposizione del pubblico, nei termini di legge, presso la sede sociale e presso Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet www.bancobpm.it e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato .
I risultati al 31 dicembre 2019 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 6 febbraio 2020 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.
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I commenti contenuti nel presente comunicato stampa, relativi all'andamento dei principali aggregati patrimoniali ed economici, fanno riferimento ai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico consolidati riclassificati, così come riportati in allegato ed inclusi nella Relazione Finanziaria Annuale consolidata al 31 dicembre 2019, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.
Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili, nonché dell'evoluzione dei risultati dell'esercizio oggetto di commento nel presente comunicato stampa.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 (di seguito "Circolare n. 262), seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nella Relazione Finanziaria Annuale Consolidata al 31 dicembre 2018, salvo quanto di seguito precisato:
I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 31 dicembre 2019 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 dicembre 2019, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Al riguardo si segnala che a partire dal 1° gennaio 2019 ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 16 "Leasing"; per una descrizione degli effetti relativi all'introduzione di tale principio si rimanda alla Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2019 ed al Comunicato Stampa relativo ai Risultati al 30 giugno 2019.
L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio al 31 dicembre 2019, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Non si può tuttavia escludere che le stime ed assunzioni così formulate, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 31 dicembre 2019 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.
Il Gruppo Banco BPM, a partire dal bilancio al 31 dicembre 2019, ha modificato il criterio di valutazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio. In sintesi, la citata modifica ha comportato:
per le attività materiali ad uso funzionale, rappresentate dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio, il passaggio dal modello del costo al modello della rideterminazione del valore (di seguito anche "revaluation model"), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari". In breve, tale criterio prevede che gli incrementi del valore contabile, a seguito della rideterminazione di valore (fair value), debbano essere rilevati in una specifica riserva di valutazione, a meno che trattasi del ripristino di una svalutazione precedentemente rilevata a conto economico. Diversamente, le variazioni negative di fair value devono essere imputate a patrimonio netto fino a concorrenza del saldo positivo della riserva da valutazione e per l'eccedenza a conto economico. Il valore rideterminato rappresenta il valore ammortizzabile ai fini del calcolo degli ammortamenti;
per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il passaggio dal modello del costo al modello del fair value, in base alle disposizioni stabilite dal principio contabile IAS 40 "Investimenti immobiliari". Il modello del fair value prevede che gli incrementi e i decrementi di fair value debbano esser rilevati a conto economico e che il valore dell'immobile non sia più assoggettato ad alcun processo di ammortamento.
L'adozione del criterio di valorizzazione del citato patrimonio, in base ai valori correnti, è stata assunta dal Gruppo sul presupposto che lo stesso sia in grado di fornire al lettore di bilancio informazioni più attendibili e rilevanti sull'effettiva situazione patrimoniale ed economica del Gruppo, in linea con le informazioni che la direzione aziendale considera alla base delle iniziative di razionalizzazione e valorizzazione del proprio patrimonio, avviate nel corso dell'esercizio 2019.
Al 31 dicembre 2019, il valore di mercato del patrimonio immobiliare e artistico, misurato sulla base di apposite perizie predisposte da società terze qualificate ed indipendenti, ammonta a €2,7 miliardi.
Con riferimento alla rappresentazione del cambiamento contabile in esame da parte del Gruppo Banco BPM si rappresenta che, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 8:
Alla luce di quanto sopra rappresentato, l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione al patrimonio immobiliare ed artistico di pregio ha comportato un impatto al 31 dicembre 2019 complessivamente positivo per €223 milioni (+€142,3 milioni al netto degli effetti fiscali). Nel dettaglio, tale incremento risulta attribuibile all'effetto combinato dei seguenti elementi:
Sulla base di quanto in precedenza esposto, si deve tenere presente che i saldi patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2019 riferiti al patrimonio immobiliare ed artistico (ed in particolare i saldi delle voci "Attività materiali", "Risultato della valutazione al fair value della attività materiali", "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali") non sono pienamente comparabili, su base omogenea, con i saldi dell'esercizio precedente.
Con riferimento ai prospetti di evoluzione trimestrale dei risultati economici dell'esercizio 2019, l'applicazione del nuovo criterio ha comportato la necessità di effettuare le seguenti modifiche:
Al 31 dicembre 2019, in conformità con quanto previsto dal principio contabile IFRS 5, nelle voci di stato patrimoniale riclassificate "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione" figurano:
Per le suddette operazioni, non trattandosi di attività operative cessate (cosiddette "discontinued operation"), ai sensi dell'IFRS 5, la riclassifica tra le attività in via di dismissione ha riguardato solo i saldi patrimoniali al 31 dicembre 2019 e non quelli economici. I contributi economici delle suddette attività continuano ad essere rappresentati nel conto economico consolidato "linea per linea".
Si ricorda che nelle situazioni contabili al 30 giugno 2019 e 30 settembre 2019 le attività nette riconducibili alla controllata ProFamily in cui è confluito il ramo del credito al consumo della rete non captive (agenti monomandatari e filiali proprie), principalmente rappresentate dai finanziamenti alla clientela, erano state classificate tra le attività in via di dismissione in quanto il Gruppo aveva intrapreso un processo volto alla cessione dell'intera interessenza partecipativa. Alla fine dell'esercizio, preso atto che la cessione della partecipata è divenuta improbabile, sono venute meno le condizioni per l'applicazione del principio contabile IFRS 5 e conseguentemente si è proceduto al riconsolidamento integrale riga per riga delle attività e passività della partecipata ProFamily nel bilancio al 31 dicembre 2019, non classificando più le attività nette della partecipata tra le "attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e le "passività associate ad attività in via di dismissione".
In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei valori determinati in sede di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.
L'impatto sul conto economico consolidato dell'esercizio 2019, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a + € 16,9 milioni sul margine di interesse, - € 38,8 milioni negli altri proventi netti di gestione per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA.
A partire dall'esercizio 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una voce denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" destinata ad accogliere gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS).
Gli oneri relativi al sistema bancario addebitati nel conto economico dell'esercizio 2019, al lordo dell'effetto fiscale, ammontano a € 137,6 milioni (€ 138,8 milioni nel 2018). Nel dettaglio, tali oneri comprendono:
Al netto dell'effetto fiscale, i suddetti oneri risultano complessivamente pari a € 92,9 milioni (€ 100,2 milioni nel 2018).
Nel corso del 2019 si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita delle controllate Liberty S.r.l., BPM Securitisation 3 S.r.l., Beta S.r.l., Tiepolo Finance S.r.l. e della collegata Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. a seguito della cancellazione dai competenti Registri delle Imprese a completamento delle rispettive procedure di liquidazione. Per effetto di operazioni di cessione escono la controllata Arena Broker S.r.l. e la collegata Immobiliare Centro Milano S.p.A..
Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono altresì i veicoli Erice Finance S.r.l. e BPM Securitisation 2 S.r.l., per la chiusura delle rispettive operazioni di cartolarizzazione, e Leviticus SPV S.r.l., a seguito del perfezionamento della cessione dei crediti nell'ambito del progetto "ACE" e della conseguente derecognition contabile degli stessi.
Inoltre il veicolo CF Liberty Servicing S.p.A., società precedentemente interamente posseduta dalla Capogruppo e finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer nell'ambito del progetto "ACE", passa nel comparto delle società collegate valutate con il metodo del patrimonio netto per effetto della cessione del 70% del capitale della stessa a Credito Fondiario S.p.A. perfezionata nel mese di maggio.
Nell'ambito del processo di riassetto del comparto del credito al consumo si segnala inoltre che Banco BPM ha perfezionato nel mese di giugno un'operazione di scissione che ha comportato:
Si ricorda infine che nel corso dell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A., BP Property Management S.c.a r.l. e Società Gestione Servizi BP S.c.p.a. nella Capogruppo Banco BPM e delle controllate Sviluppo Comparto 6 S.r.l., Sviluppo Comparto 8 S.r.l. e Manzoni 65 S.r.l. in Bipielle Real Estate. Tali operazioni, che hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.
Le variazioni sopra indicate non hanno avuto impatti significativi sui saldi del bilancio consolidato.
Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.
Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti::
Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:
Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2019 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:
Gli effetti di pertinenza delle minoranze sono pari a € + 9,3 milioni.
Con riferimento all'esercizio 2018 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:
la voce "altri proventi netti di gestione" includeva il risultato derivante dalla cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare per € 113,6 milioni, nonché la plusvalenza realizzata a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services, per € 200,0 milioni;
la voce "risultato netto finanziario" comprendeva la svalutazione, pari a € 27,9 milioni, dell'investimento effettuato nello Schema Volontario del FITD al fine di sostenere l'intervento a favore di Banca Carige;
Inoltre per quanto riguarda i risultati del 2018, al fine di consentire di valutare anche i risultati economici ottenuti dall'attività "ordinaria" ("business as usual") del Gruppo, si era proceduto a determinare un risultato "adjusted" che tenesse conto anche degli impatti delle operazioni di derisking, ragionevolmente non ripetibili, connessi alla realizzazione di quanto previsto dal Piano Industriale.
Pertanto, ai fini della determinazione del risultato "adjusted" del 2018, erano state prese in considerazione anche le componenti incluse nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" per complessivi € 713,9 milioni, relative agli effetti registrati nel corso dell'esercizio sulle operazioni ACE Leasing (per € 659,9 milioni) ed Exodus (per € 54,0 milioni). L'effetto fiscale connesso a tali rettifiche ammonta a € 196,3 milioni.
Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".
Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2019 sono i seguenti:
La Banca d'Italia, con le proprie comunicazioni del 21 dicembre 2018, del 22 marzo 2019, del 21 giugno 2019 e del 20 settembre 2019 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il primo, secondo, terzo trimestre e quarto trimestre del 2019 rispettivamente.
Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2019 pari allo 0,06%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.
In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.
In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il precedente 2018) il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati.
Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2020 secondo i criteri transitori in vigore, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:
Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:
Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.
Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.
Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 31 dicembre 2019, rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:
| 31 dicembre 2019 (dati in milioni di euro) Paesi/Portafogli contabili |
Att. fin. valutate al costo ammortizzato |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sul conto economico |
Totale |
|---|---|---|---|---|
| Italia | 10.006 | 4.635 | 884 | 15.525 |
| USA | 2.385 | 581 | - | 2.966 |
| Francia | 1.366 | 1.508 | - | 2.874 |
| Germania | 389 | 331 | 7 | 727 |
| Spagna | 1.253 | 1.916 | 733 | 3.902 |
| Altri Paesi | 336 | 107 | - | 443 |
| Totale | 15.735 | 9.078 | 1.624 | 26.437 |
Al 31 dicembre 2019 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 26,4 miliardi (€ 27,5 miliardi al 31 dicembre 2018), classificati per il 59,6% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 34,3% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 6,1% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Detta esposizione si riferisce per circa l'88% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 59% dal Paese Italia.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 31 dicembre 2019 complessivamente positive per € 70,7 milioni al lordo degli effetti fiscali; di cui € 52,4 milioni relative a titoli di Stato italiani.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 15,7 miliardi, di cui € 10,0 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 dicembre 2019 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 16,2 miliardi (€ 10,3 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).
Da ultimo si deve precisare che nell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra le diverse categorie contabili.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 dicembre 2019 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.
Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 dicembre 2019 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.
Per informazioni:
Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.9477.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.7700.7438 [email protected] Ufficio Stampa Monica Provini +39 02.7700.3515 [email protected]
| (migliaia di euro) | 31/12/2019 | 31/12/2018 | Var. su 31/12/2018 |
Var. % su 31/12/2018 |
|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 912.742 | 922.017 | -9.275 | -1,0% |
| Finanziamenti valutati al CA | 115.889.891 | 108.207.732 | 7.682.159 | 7,1% |
| - Finanziamenti verso banche | 10.044.427 | 4.193.119 | 5.851.308 | 139,5% |
| - Finanziamenti verso clientela (*) | 105.845.464 | 104.014.613 | 1.830.851 | 1,8% |
| Altre attività finanziarie | 37.069.089 | 36.852.942 | 216.147 | 0,6% |
| - Valutate al FV con impatto a CE | 7.285.091 | 5.869.106 | 1.415.985 | 24,1% |
| - Valutate al FV con impatto su OCI | 12.526.772 | 15.351.561 | -2.824.789 | -18,4% |
| - Valutate al CA | 17.257.226 | 15.632.275 | 1.624.951 | 10,4% |
| Partecipazioni | 1.386.079 | 1.434.163 | -48.084 | -3,4% |
| Attività materiali | 3.624.312 | 2.775.885 | 848.427 | 30,6% |
| Attività immateriali | 1.269.360 | 1.277.941 | -8.581 | -0,7% |
| Attività fiscali | 4.619.636 | 5.012.477 | -392.841 | -7,8% |
| Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione | 131.082 | 1.592.782 | -1.461.700 | -91,8% |
| - Finanziamenti verso clientela | 93.744 | 1.576.159 | -1.482.415 | -94,1% |
| - Altre attività e gruppi di attività | 37.338 | 16.623 | 20.715 | 124,6% |
| Altre voci dell'attivo | 2.136.010 | 2.388.852 | -252.842 | -10,6% |
| Totale dell'attivo | 167.038.201 | 160.464.791 | 6.573.410 | 4,1% |
| Raccolta diretta | 109.506.299 | 105.219.691 | 4.286.608 | 4,1% |
| - Debiti verso clientela | 93.375.026 | 90.197.859 | 3.177.167 | 3,5% |
| - Titoli e passività finanziarie designate al FV | 16.131.273 | 15.021.832 | 1.109.441 | 7,4% |
| Debiti verso banche | 28.515.685 | 31.633.541 | -3.117.856 | -9,9% |
| Debiti per leasing | 732.536 | 732.536 | ||
| Altre passività finanziarie valutate al FV | 10.919.429 | 7.228.829 | 3.690.600 | 51,1% |
| Fondi del passivo | 1.486.683 | 1.704.866 | -218.183 | -12,8% |
| Passività fiscali | 619.269 | 505.402 | 113.867 | 22,5% |
| Passività associate ad attività in dismissione | 5.096 | 3.043 | 2.053 | 67,5% |
| Altre voci del passivo | 3.366.122 | 3.864.345 | -498.223 | -12,9% |
| Totale del passivo | 155.151.119 | 150.159.717 | 4.991.402 | 3,3% |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 26.076 | 45.599 | -19.523 | -42,8% |
| Patrimonio netto del Gruppo | 11.861.006 | 10.259.475 | 1.601.531 | 15,6% |
| Patrimonio netto consolidato | 11.887.082 | 10.305.074 | 1.582.008 | 15,4% |
I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze
| (migliaia di euro) | 2019 | 2018 | Variaz. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.997.952 | 2.292.562 | -294.610 | -12,9% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 131.255 | 159.457 | -28.202 | -17,7% |
| Margine finanziario | 2.129.207 | 2.452.019 | -322.812 | -13,2% |
| Commissioni nette | 1.794.423 | 1.860.941 | -66.518 | -3,6% |
| Altri proventi netti di gestione | 37.245 | 389.771 | -352.526 | -90,4% |
| Risultato netto finanziario | 332.080 | 70.179 | 261.901 | 373,2% |
| Altri proventi operativi | 2.163.748 | 2.320.891 | -157.143 | -6,8% |
| Proventi operativi | 4.292.955 | 4.772.910 | -479.955 | -10,1% |
| Spese per il personale | -1.696.531 | -1.732.805 | 36.274 | -2,1% |
| Altre spese amministrative | -638.566 | -816.478 | 177.912 | -21,8% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -268.949 | -243.498 | -25.451 | 10,5% |
| Oneri operativi | -2.604.046 | -2.792.781 | 188.735 | -6,8% |
| Risultato della gestione operativa | 1.688.909 | 1.980.129 | -291.220 | -14,7% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -778.530 | -1.941.116 | 1.162.586 | -59,9% |
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | -158.533 | -158.533 | ||
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 5.759 | 3.291 | 2.468 | 75,0% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -71.025 | -345.341 | 274.316 | -79,4% |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 333.151 | 173.358 | 159.793 | 92,2% |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 1.019.731 | -129.679 | 1.149.410 | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -145.417 | 162.835 | -308.252 | |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -92.877 | -100.218 | 7.341 | -7,3% |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | 936 | -936 | |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 15.564 | 9.623 | 5.941 | 61,7% |
| RISULTATO NETTO senza impairment su Client Relationship |
797.001 | -56.503 | 853.504 | |
| Impairment su Client Relationship, netto imposte | -2.929 | 2.929 | ||
| RISULTATO NETTO | 797.001 | -59.432 | 856.433 |
I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e
per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
I dati del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione
della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nelle Note esplicative
Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale
| (migliaia di euro) | IV Q 2019 III Q 2019 restated |
II Q 2019 restated |
I Q 2019 restated |
IV Q 2018 III Q 2018 | II Q 2018 | I Q 2018 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 477.930 | 500.024 | 514.846 | 505.152 | 554.694 | 557.759 | 584.998 | 595.111 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 33.917 | 27.952 | 32.628 | 36.758 | 50.668 | 32.791 | 33.413 | 42.585 |
| Margine finanziario | 511.847 | 527.976 | 547.474 | 541.910 | 605.362 | 590.550 | 618.411 | 637.696 |
| Commissioni nette | 462.167 | 444.065 | 453.673 | 434.518 | 474.374 | 451.372 | 457.274 | 477.921 |
| Altri proventi netti di gestione | 6.339 | 7.994 | 8.292 | 14.620 | 21.061 | 214.531 | 130.029 | 24.150 |
| Risultato netto finanziario | 207.370 | 41.668 | 10.697 | 72.345 | -78.397 | 46.768 | 73.901 | 27.907 |
| Altri proventi operativi | 675.876 | 493.727 | 472.662 | 521.483 | 417.038 | 712.671 | 661.204 | 529.978 |
| Proventi operativi | 1.187.723 1.021.703 1.020.136 1.063.393 | 1.022.400 1.303.221 1.279.615 1.167.674 | ||||||
| Spese per il personale | -437.052 -415.622 -417.984 -425.873 | -422.177 -431.479 -437.060 -442.089 | ||||||
| Altre spese amministrative | -149.780 -158.632 -163.135 -167.019 | -205.705 -196.184 -203.102 -211.487 | ||||||
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -69.289 | -68.586 | -67.745 | -63.329 | -97.096 | -49.456 | -49.020 | -47.926 |
| Oneri operativi | -656.121 -642.840 -648.864 -656.221 | -724.978 -677.119 -689.182 -701.502 | ||||||
| Risultato della gestione operativa | 531.602 | 378.863 | 371.272 | 407.172 | 297.422 | 626.102 | 590.433 | 466.172 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -220.499 -208.387 -197.692 -151.952 | -987.260 -267.405 -360.212 -326.239 | ||||||
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | -131.012 | -739 | -19.306 | -7.476 | ||||
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 1.596 | 4.138 | 3.996 | -3.971 | 3.968 | -1.312 | -1.593 | 2.228 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -62.633 | -2.712 | -10.102 | 4.422 | -227.805 | -71.865 | -20.707 | -24.964 |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | -3.638 | -24 | 336.646 | 167 | 5.109 | -10.301 | -1.104 | 179.654 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 115.416 | 171.139 | 484.814 | 248.362 | -908.566 | 275.219 | 206.817 | 296.851 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -24.396 | -43.219 | -25.229 | -52.573 | 322.430 | -72.338 | -61.320 | -25.937 |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -4.495 | -31.521 | -15.240 | -41.621 | -668 | -32.122 | -18.391 | -49.037 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | - | 932 | 18 | -14 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 9.247 | 1.846 | 3.225 | 1.246 | 5.777 | 256 | 2.160 | 1.430 |
| RISULTATO NETTO senza impairment su Client Relationship |
95.772 | 98.245 | 447.570 | 155.414 | -581.027 | 171.947 | 129.284 | 223.293 |
| Impairment su Client Relationship, netto imposte | - | - | - | - | -2.929 | - | - | - |
| RISULTATO NETTO | 95.772 | 98.245 | 447.570 | 155.414 | -583.956 | 171.947 | 129.284 | 223.293 |
I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e
per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
I dati dei primi tre trimestri del 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione.
I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione
della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nelle Note esplicative
Conto economico consolidato riclassificato senza PPA linea per linea - Evoluzione trimestrale
| (migliaia di euro) | IV Q 2019 III Q 2019 restated |
II Q 2019 restated |
I Q 2019 restated |
IV Q 2018 III Q 2018 | II Q 2018 | I Q 2018 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 473.959 | 495.805 | 512.117 | 499.188 | 534.304 | 537.227 | 541.685 | 536.030 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 33.917 | 27.952 | 32.628 | 36.758 | 50.668 | 32.791 | 33.413 | 42.585 |
| Margine finanziario | 507.876 | 523.757 | 544.745 | 535.946 | 584.972 | 570.018 | 575.098 | 578.615 |
| Commissioni nette | 462.167 | 444.065 | 453.673 | 434.518 | 474.374 | 451.372 | 457.274 | 477.921 |
| Altri proventi netti di gestione | 16.129 | 17.785 | 17.928 | 24.182 | 31.635 | 225.104 | 140.539 | 34.604 |
| Risultato netto finanziario | 207.370 | 41.668 | 10.697 | 72.345 | -78.397 | 46.768 | 73.901 | 27.907 |
| Altri proventi operativi | 685.666 | 503.518 | 482.298 | 531.045 | 427.612 | 723.244 | 671.714 | 540.432 |
| Proventi operativi | 1.193.542 1.027.275 1.027.043 1.066.991 1.012.584 1.293.262 1.246.812 1.119.047 | |||||||
| Spese per il personale | -437.052 -415.622 -417.984 -425.873 | -422.177 -431.479 -437.060 -442.089 | ||||||
| Altre spese amministrative | -149.780 -158.632 -163.135 -167.019 | -205.705 -196.184 -203.102 -211.487 | ||||||
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -69.289 | -68.586 | -67.745 | -63.329 | -94.597 | -46.543 | -46.126 | -45.056 |
| Oneri operativi | -656.121 -642.840 -648.864 -656.221 | -722.479 -674.206 -686.288 -698.632 | ||||||
| Risultato della gestione operativa | 537.421 | 384.435 | 378.179 | 410.770 | 290.105 | 619.056 | 560.524 | 420.415 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -220.499 -208.387 -197.692 -151.952 | -987.260 -267.405 -360.212 -326.239 | ||||||
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | -131.012 | -739 | -19.306 | -7.476 | ||||
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 1.596 | 4.138 | 3.996 | -3.971 | 3.968 | -1.312 | -1.593 | 2.228 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -62.633 | -2.712 | -10.102 | 4.422 | -227.805 | -71.865 | -20.707 | -24.964 |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | -3.638 | -24 | 336.646 | 167 | 5.109 | -10.301 | -1.104 | 179.654 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 121.235 | 176.711 | 491.721 | 251.960 | -915.883 | 268.173 | 176.908 | 251.094 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -26.565 | -44.949 | -27.436 | -53.709 | 324.810 | -69.946 | -51.347 | -10.742 |
| Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte | -4.495 | -31.521 | -15.240 | -41.621 | -668 | -32.122 | -18.391 | -49.037 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | - | 932 | 18 | -14 |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 9.247 | 1.846 | 3.225 | 1.246 | 5.777 | 256 | 2.160 | 1.430 |
| RISULTATO NETTO senza PPA e senza Impairment su Avviamenti e Client Relationship |
99.422 | 102.087 | 452.270 | 157.876 | -585.964 | 167.293 | 109.348 | 192.731 |
| Purchase Price Allocation (PPA), netto imposte Impairment su Client Relationship, netto imposte |
-3.650 - |
-3.842 - |
-4.700 - |
-2.462 - |
4.937 -2.929 |
4.654 - |
19.936 - |
30.562 - |
| RISULTATO NETTO | 95.772 | 98.245 | 447.570 | 155.414 | -583.956 | 171.947 | 129.284 | 223.293 |
I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e
per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
I dati dei primi tre trimestri del 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione.
I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione
della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative
| (migliaia di euro) | 2019 | IV Q 2019 | III Q 2019 restated |
II Q 2019 restated |
I Q 2019 restated |
|---|---|---|---|---|---|
| Risultato del periodo | 797.001 | 95.772 | 98.245 | 447.570 | 155.414 |
| Altre componenti reddituali | 526.739 | 243.515 | 159.193 | 13.519 | 110.512 |
| Componenti reddituali senza rigiro a Conto economico |
334.300 | 350.883 | 23.921 | -56.073 | 15.569 |
| - Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
119.809 | 105.847 | 26.309 | -31.877 | 19.530 |
| - Attività materiali | 249.658 | 249.658 | |||
| - Altre componenti | -35.167 | -4.622 | -2.388 | -24.196 | -3.961 |
| Componenti reddituali con rigiro a Conto economico |
192.439 | -107.368 | 135.272 | 69.592 | 94.943 |
| - Titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Altre componenti |
178.775 | -103.009 | 126.009 | 64.314 | 91.461 |
| 13.664 | -4.359 | 9.263 | 5.278 | 3.482 | |
| REDDITIVITÀ COMPLESSIVA | 1.323.740 | 339.287 | 257.438 | 461.089 | 265.926 |
I dati dei primi tre trimestri sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
(*) I dati non includono la quota di pertinenza dei terzi
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