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Banco BPM SpA

Earnings Release Feb 6, 2020

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Earnings Release

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Informazione
Regolamentata n.
1928-11-2020
Data/Ora Ricezione
06 Febbraio 2020
17:57:23
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 127437
Nome utilizzatore : BANCOBPMN01 - Marconi
Tipologia : 1.1
Data/Ora Ricezione : 06 Febbraio 2020 17:57:23
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 06 Febbraio 2020 17:57:24
Oggetto : Risultati al 31 dicembre 2019
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2019

RISULTATO NETTO € 797 MILIONI (€ -59 MILIONI NEL 2018) RITORNO AL DIVIDENDO (€ 0,08 PER AZIONE) ULTERIORE RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE (CET 1 RATIO "FULLY PHASED" AL 12,8%)

Positivi i risultati del quarto trimestre 2019:

  • crescita del risultato della gestione operativa (€ 532 milioni, +40,3% rispetto al 3° trim 2019)
    • • crescita dei proventi operativi (€ 1.188 milioni, +16,2% rispetto al 3° trim. 2019)

Aumentano gli impieghi in bonis core1 alla clientela (€ 91,1 miliardi, +2,9%) e la raccolta diretta core2 (€ 87,8 miliardi, +8,2%) rispetto a dicembre 2018:

  • impieghi a clientela € 105,8 miliardi (+1,8% rispetto a dicembre 2018)
    • impieghi in bonis € 97,8 miliardi (+2,0% rispetto a dicembre 2018)
      • deteriorati € 5,5 miliardi (-17,6% rispetto a dicembre 2018)
  • raccolta diretta3 da clientela € 108,9 miliardi (+7,3% rispetto a dicembre 2018)

Prosegue l'azione di derisking: NPE ratio netto in diminuzione al 5,2% dal 6,5% di fine 2018

Ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale:

CET1 ratio4: phased-in al 14,6%; IFRS 9 fully phased al 12,8% (post pagamento del dividendo)

Texas Ratio5 in netto miglioramento al 52,3% (74,9% a dicembre 2018)

In forte diminuzione il costo del rischio (73 bp vs 184 bp nel 2018)6

1 Mutui, Finanziamenti, Conti correnti e prestiti personali.

2 Conti correnti e depositi.

3 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificate a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

4 Ratios calcolati includendo anche l'utile d'esercizio 2019 al netto della quota per la quale il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione a titolo di dividendo e di erogazioni liberali.

5 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo.

Eccellente posizione di liquidità con attività stanziabili libere pari a circa €19,9 miliardi7

Banco BPM chiude l'esercizio 2019 con un utile netto consolidato di € 797 milioni, che si confronta con una perdita di € 59 milioni dell'esercizio 2018. Tale risultato assume ancora maggior rilevanza considerando la redditività complessiva; infatti, tenendo conto anche delle componenti reddituali che sono transitate direttamente nel patrimonio netto senza iscrizione diretta nel Conto Economico, la Redditività Complessiva del Gruppo si è attestata a € 1.324 milioni. L'ottimo risultato è stato conseguito in parallelo al prosieguo dell'attività di derisking, quest'ultima riflessa nell'ulteriore calo del NPE ratio netto al 5,2% (era 6,5% a fine 2018) e conseguentemente nella forte riduzione del costo del credito (73 bp rispetto ai 184 bp del dicembre 2018). A tali dinamiche si aggiunge l'importante rafforzamento del CET1 Ratio phased-in e del CET1 fully loaded che si attestano rispettivamente al 14,6% e al 12,8% (vs.12,1% e 10,0% nel 2018).

Il buon andamento del Gruppo è confermato dallo sviluppo dell'attività commerciale, come evidenziato dalla dinamica degli impieghi e della raccolta diretta. Tale risultato è stato raggiunto in uno scenario macroeconomico e di tassi d'interesse negativi che continua a essere fortemente penalizzante per le banche. Prosegue inoltre il costante efficientamento del Gruppo attraverso la diminuzione degli oneri operativi (-6,8% a/a), oltre alla già citata riduzione delle rettifiche su crediti (-59,9% rispetto al 31 dicembre 2018).

La redditività espressa dal Gruppo, unitamente alla forte posizione patrimoniale raggiunta, consentono, nel pieno rispetto delle linee guida emanate dalla BCE, il ritorno al dividendo, la cui distribuzione verrà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea dei Soci per un importo pari a € 0,08 per azione, con un rendimento del 4,1%8.

Principali aggregati patrimoniali

  • Impieghi a clientela € 105,8 miliardi, di cui crediti in bonis "core" +2,9% e crediti deteriorati -17,6% rispetto al 31 dicembre 2018;
  • Raccolta diretta da clientela € 108,9 miliardi9 (€ 101,5 miliardi a fine dicembre 2018): nel periodo si conferma la tendenza alla crescita della raccolta "core" conti correnti e depositi (+€ 6,7 miliardi rispetto a fine 2018);
  • Raccolta indiretta10 a clientela € 89,7 miliardi (rispetto a € 87,0 miliardi al 31 dicembre 2018), in crescita del 3,2%, di cui:
    • risparmio gestito € 58,3 miliardi;
    • risparmio amministrato € 31,4 miliardi.

6 Costo del rischio calcolato come rapporto fra le rettifiche nette su finanziamenti e i crediti netti verso clientela comprensivi di quelli classificati in IFRS 5 per coerenza con le relative rettifiche.

7 Dato aggiornato al 31 dicembre 2019.

8 Dividend Yield calcolato facendo riferimento al prezzo di chiusura di Borsa del 5 febbraio 2020.

9 La Raccolta Diretta include i certificate a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,2 miliardi al 31 dicembre 2019 rispetto ai € 3,4 miliardi a fine 2018), ma esclude le operazioni di pronti contro termine.

10 Dato gestionale al netto dei certificate a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

Principali voci di conto economico

  • Margine di interesse
    • € 1.998,0 milioni nel 2019 (€ 2.292,6 milioni al 31 dicembre 2018; -12,9%). Tale andamento risente principalmente dell'impatto negativo del minor effetto contabile (c.d. "reversal", pari a € -193,8 milioni a/a), incluso quello connesso alla PPA11, derivante per lo più dalle operazioni di cessione di sofferenze dello scorso esercizio che, d'altro lato, hanno contribuito positivamente alla discesa del costo del rischio.
    • € 1.986,8 milioni il dato relativo alle componenti "core" al 31 dicembre 2019 (€ 2.078,0 milioni nel 2018; - 4,4%)12
    • € 477,9 milioni nel 4° trim. 2019 (€ 500,0 milioni nel 3° trim. 2019; 4,4%).
  • Commissioni nette
    • € 462,2 milioni nel 4° trim. 2019 (€ 444,1 milioni nel 3° trim. 2019; + 4,1%)
    • € 1.794,4 milioni al 31 dicembre 2019 (€ 1.860,9 milioni nel 2018; -3,6%). Il calo è dovuto essenzialmente al minor apporto delle commissioni su tenuta e gestione dei conti correnti e al venir meno delle commissioni relative all'attività di banca depositaria ceduta nel secondo semestre del 2018 (- € 12,9 milioni).
  • Proventi operativi
    • € 1.187,7 milioni nel 4° trim. 2019 (€ 1.021,7 milioni nel 3° trim. 2019; + 16,2%)
    • € 4.293,0 milioni al 31 dicembre 2019 (€ 4.772,9 milioni nel 2018; -10,1%, che però includeva elementi non ricorrenti pari a € 285,7 milioni)
  • Oneri operativi
    • € 656,1 milioni nel 4° trim. 2019 (€ 642,8 milioni nel 3° trim. 201913; +2,1%)
    • € 2.604,0 milioni nel 2019 (€ 2.792,8 milioni al 31 dicembre 2018; -6,8%)
  • Utile netto
    • € 95,8 milioni nel 4° trim. 2019 (€ 98,2 milioni nel 3° trim. 2019, -2,5%)
    • € 797,0 milioni al 31 dicembre 2019 (€ -59,4 milioni nel 2018 che però risentiva di rettifiche straordinarie di crediti dovute alle operazioni di derisking effettuate nell'esercizio)

11 Si intende fare riferimento agli impatti della "Purchase Price Allocation" rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.

12 Per maggiori dettagli si veda il commento nel paragrafo "L'andamento economico della gestione dell'esercizio 2019 rispetto all'esercizio 2018".

13 Il dato relativo al terzo trimestre è stato riesposto per omogeneità di confronto (cfr. Note Esplicative).

  • Utile netto adjusted14
    • € 246,6 milioni nel 4° trim. 2019 (€ 101,1 milioni nel 3° trim. 2019, +143,8%)
    • € 648,6 milioni al 31 dicembre 2019 (€ 342,8 milioni nel 2018; +89,2%)

Redditività complessiva

  • Redditività complessiva del Gruppo15
    • € 1.323,7 milioni al 31 dicembre 2019 (€ -578,2 milioni nel 2018)

Posizione patrimoniale16:

  • CET 1 ratio "IFRS9 fully phased" 12,8% (10,0% al 31.12.2018);
  • CET 1 ratio "IFRS9 phased in" 14,6% (12,1% al 31.12.2018).

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti pari a € 5,5 miliardi con una contrazione di € 1,2 miliardi rispetto a fine 2018 (-17,6%) e di € 0,4 miliardi rispetto al 30 settembre 2019 (-7,0%)

Coverage:

  • Inadempienze probabili: 39,1% (37,0% al 30 settembre 2019);
  • Sofferenze: 56,2% (rispetto a 55,8% al 30 settembre 2019); considerando anche i write-off la copertura risulta pari al 62,5%;
  • Crediti deteriorati: 45,0% (42,8% al 30 settembre 2019); considerando anche i write-off la copertura risulta pari al 48,1%.

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets pari a € 19,9 miliardi al 31 dicembre 2019;
  • LCR >165% e NSFR >100%17.

Milano, 6 febbraio 2020 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv.to Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2019 del Gruppo Banco BPM.

La gestione dell'esercizio 2019, ancorché caratterizzata dalla prosecuzione delle azioni di derisking e di riorganizzazione delle attività del Gruppo in linea con il piano industriale, nonché sulla

14 I dati "adjusted" sono esposti al netto delle componenti dettagliate nelle Note Esplicative.

15 La Redditività Complessiva tiene conto di tutte le componenti reddituali che, secondo i principi contabili applicabili sono direttamente iscritti nel Patrimonio Neto del Gruppo senza transito dal Conto Economico.

16 Ratio calcolati includendo anche l'utile d'esercizio 2019 al netto della quota per la quale il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione a titolo di dividendo e di erogazioni liberali.

17 LCR mensile a dicembre 2019; NSFR relativo al quarto trimestre 2019 basato su dati gestionali.

realizzazione delle operazioni di capital management già annunciate al mercato, si è maggiormente focalizzata sullo sviluppo dell'attività commerciale, come evidenzia la crescita sia degli impieghi in bonis, sia della raccolta "core", nonché il buon andamento della raccolta indiretta, dopo l'importante riorganizzazione della rete e la chiusura delle filiali che hanno caratterizzato lo scorso esercizio.

In tale contesto, caratterizzato ancora da un forte impegno per le attività di riorganizzazione e di derisking, il Gruppo ha registrato un risultato lordo ante imposte pari a € 1.019,7 milioni ed un utile netto di € 797,0 milioni a fronte di una perdita di 59,4 milioni realizzata nel 2018. Anche l'utile netto "adjusted" cresce a € 648,6 milioni, rispetto a € 342,8 milioni realizzati al 31 dicembre 2018 (+ 89,2%).

Per quanto riguarda le operazioni di riorganizzazione e derisking, in maggior dettaglio, nel primo trimestre si è perfezionata la cessione "ACE" (già avviata nello scorso esercizio) con l'ottenimento della garanzia "GACS" sulle Senior Notes ed il collocamento del 95% delle Mezzanine e Junior Notes. In tal modo si è potuto procedere alla derecognition contabile dei crediti ceduti che a fine 2018 erano iscritti fra le "attività in via di dismissione".

Sempre nell'ambito del "progetto ACE", Banco BPM ha conferito alla First Servicing S.p.A., società finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer dei crediti non performing, il ramo d'azienda costituito dal complesso di beni, rapporti giuridici e risorse organizzate per l'esercizio dell'attività di recupero dei crediti stessi. Nel mese di giugno, è stata perfezionata la realizzazione della partnership con Credito Fondiario per la gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati. Credito Fondiario è entrato a far parte della compagine sociale di First Servicing (che ha modificato la propria denominazione in CF Liberty Servicing S.p.A.) con una quota pari al 70% del capitale.

Le attività di derisking del Gruppo sono proseguite con la sigla dell'accordo di cessione di un portafoglio di crediti in leasing in sofferenza. A seguito del completamento del processo di due diligence, nel mese di aprile Banco BPM ha individuato Illimity Bank quale controparte per la cessione di un portafoglio pari a circa € 650 milioni nominali alla data di cut-off (il valore nominale al 30 giugno 2019 risultava pari a circa € 600 milioni), composto principalmente da crediti derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing in sofferenza. L'operazione si articolerà in più fasi con conclusione prevista entro la metà del 2020. Al 31 dicembre 2019, a seguito delle cessioni intervenute nell'anno, i crediti ancora iscritti in bilancio fra le "attività in via di dismissione" sono pari a € 313 milioni lordi (€ 94 milioni al netto delle rettifiche di valore).

Nell'ambito della riorganizzazione delle attività del Gruppo, a fine giugno si è concluso il riassetto del comparto del credito al consumo attraverso la cessione ad Agos Ducato del ramo d'azienda relativo all'attività svolta tramite la rete sportelli dell'ex Banca Popolare di Milano per un corrispettivo pari a € 310 milioni.

Con riferimento alle operazioni sul mercato wholesale, nel mese di aprile Banco BPM ha realizzato la prima emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a € 300 milioni, destinata agli investitori istituzionali, importante operazione per l'efficientamento della struttura di capitale del Gruppo. I titoli emessi sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024.

Nell'anno si sono inoltre conclusi con successo i collocamenti di tre emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured riservate agli investitori istituzionali; la prima, a inizio marzo, con scadenza a 3 anni per un ammontare di € 750 milioni e cedola fissa del 2%; la seconda nel mese di giugno con scadenza a 5 anni per un ammontare di € 500 milioni e cedola fissa del 2,50%; la terza in ottobre, pari a € 500 milioni, con scadenza a 5 anni e 3 mesi e cedola fissa dell'1,75%.

Inoltre, sempre nel mese di ottobre, è stata portata a termine una nuova emissione subordinata Tier 2 per € 350 milioni, scadenza dieci anni, anch'essa destinata agli investitori istituzionali.

Considerando anche il collocamento, a inizio gennaio 2020, di un'ulteriore emissione di € 400 milioni di strumenti finanziari Additional Tier 1, titoli perpetui che potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 21 gennaio 2025, l'ammontare complessivo delle emissioni pubbliche avviate dal Banco BPM nell'anno raggiunge € 2,8 miliardi.

L'andamento economico della gestione dell'esercizio 2019 rispetto all'esercizio 2018

Il margine di interesse si attesta a € 1.998,0 milioni e si confronta con il dato di € 2.292,6 milioni del precedente esercizio. L'andamento del margine risente dell'impatto negativo del minor effetto contabile (c.d. "reversal", pari a € -193,8 milioni a/a), incluso quello connesso alla PPA18 derivante per lo più dalle operazioni di cessione di sofferenze dello scorso esercizio che, d'altro lato, hanno contribuito positivamente alla discesa del costo del rischio.

Inoltre al 31 dicembre 2019, a seguito della prima applicazione delle regole di rilevazione previste dall'IFRS 16, sono stati registrati interessi passivi su debiti per contratti di leasing per € 9,7 milioni.

Al netto di tali effetti il margine d'interesse risulta pari a € 1.986,8 milioni e si confronta con un dato calcolato su base omogenea di € 2.078,0 milioni del 2018 (-4,4%).

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 131,3 milioni in calo rispetto al dato di € 159,5 milioni rilevato nel 2018. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 103,1 milioni.

Le commissioni nette19 ammontano a € 1.794,4 milioni, con una contrazione del 3,6% rispetto a € 1.860,9 milioni dello scorso esercizio, dovuta essenzialmente al minor apporto delle commissioni su tenuta e gestione dei conti correnti e al venir meno delle commissioni relative all'attività di banca depositaria ceduta nel secondo semestre del 2018 (- € 12,9 milioni). Nell'anno si osserva una positiva progressione delle commissioni nette che passano da € 434,5 milioni del primo trimestre a € 462,2 milioni del quarto, con un incremento del 6,4%, grazie all'apporto fornito dall'attività di consulenza e di collocamento di prodotti d'investimento, assicurativi e di credito al consumo.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 37,2 milioni rispetto al dato di € 389,8 milioni del 2018, che includeva le plusvalenze, pari a € 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration e dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi. Escludendo tali componenti dal dato dell'esercizio precedente, l'aggregato evidenzia una riduzione dovuta principalmente alla progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-54,2% rispetto al 31 dicembre 2018) anche a seguito degli interventi restitutori effettuati nell'esercizio.

Il risultato netto finanziario è pari a € 332,1 milioni rispetto a € 70,2 milioni dello scorso esercizio. A tale risultato hanno contribuito le plusvalenze sia da valutazione che da cessione dell'interessenza Nexi, la ripresa di valore sui titoli obbligazionari Sorgenia e le cessioni di titoli – prevalentemente governativi - del portafoglio HTC (Hold to Collect). Bisogna inoltre considerare che i risultati economici vanno considerati congiuntamente alla variazione registrata nelle riserve da valutazione sulle esposizioni classificate tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), non gestite secondo le regole contabili dell'hedge accounting. Al 31

18 Si intende fare riferimento agli impatti della "Purchase Price Allocation" rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.

19 A partire dal 30 giugno 2019, sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificate (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.

dicembre 2019 il saldo delle riserve sui titoli di debito FVOCI, al lordo della fiscalità, è positivo per € 71 milioni rispetto a € -197 milioni al 31 dicembre 2018.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 4.293,0 milioni, in flessione del 10,1% rispetto al 2018; escludendo nel confronto le componenti non ricorrenti rilevate al 31 dicembre 2018, la riduzione risulterebbe pari al 4,4% principalmente per effetto del già illustrato andamento del margine di interesse – da leggersi anche alla luce della già citata riduzione del rischio conseguita grazie al derisking effettuato nel 2018 - e delle commissioni.

Le spese per il personale, pari a € 1.696,5 milioni, evidenziano una riduzione del 2,1% rispetto a € 1.732,8 milioni dello scorso esercizio. Il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.941 risorse alla data del 31 dicembre 2019, rispetto alle n. 22.247 risorse in organico a fine 2018.

Le altre spese amministrative20 risultano pari a € 638,6 milioni con una riduzione del 21,8% rispetto al 2018. Tale riduzione è, in parte, attribuibile all'applicazione dell'IFRS 16 che prevede, per i contratti rientranti in tale principio, l'iscrizione dell'ammortamento del diritto d'uso fra le "rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" in luogo dell'iscrizione dei fitti e canoni di locazione passivi fra le "altre spese amministrative"; anche tenendo conto di tale effetto le altre spese amministrative risultano comunque in forte riduzione (- 9,0% rispetto al 2018).

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 268,9 milioni, rispetto a € 243,5 milioni del 31 dicembre 2018, ed includono svalutazioni di attività immateriali per € 4,4 milioni. Il dato del 31 dicembre 2019 non è pienamente comparabile con quello dell'esercizio precedente in quanto, per effetto della modifica del principio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare e artistico del Gruppo, gli immobili detenuti a scopo di investimento non sono più soggetti ad ammortamento. La voce in esame è stata inoltre influenzata dall'introduzione dell'IFRS 16 sopra ricordata. Tenendo conto degli effetti sopra ricordati (introduzione dell'IFRS 16 e cambiamento di criterio contabile) e al netto delle svalutazioni, l'aggregato presenta comunque una contrazione del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2018.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 2.604,0 milioni con una riduzione del 6,8% rispetto al 2018. Anche al netto delle citate componenti non ricorrenti, l'aggregato risulta in diminuzione (-4,3%) a testimonianza della costante attività di contenimento dei costi intrapresa fin dall'origine del Banco BPM.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 778,5 milioni, in evidente calo rispetto al dato di € 1.941,1 milioni del 2018 (-59,9%), per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel precedente esercizio. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette su crediti e gli impieghi netti (comprensivi dei crediti classificati in dismissione), risulta pari a 73 b.p. in netta diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 184 b.p.. Anche al netto delle rettifiche straordinarie effettuate nel 201821 (€ 713,9 milioni), il costo del rischio adjusted 2019 si conferma in decisa diminuzione di 43 b.p. a/a.

Nell'ambito del progetto di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e per i beni artistici di pregio adottando il fair value per gli immobili di investimento ed il valore rideterminato per gli immobili ad uso funzionale e i beni artistici di pregio. L'effetto complessivo sul

20 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

21 A seguito delle transazioni Exodus ed ACE.

conto economico dell'esercizio delle svalutazioni e rivalutazioni è stato inserito nella nuova voce del conto economico riclassificato risultato della valutazione al fair value delle attività materiali, che è risultato pari a € -158,5 milioni. Tenuto conto che una parte della valutazione è attribuita direttamente a patrimonio per € 367 milioni, il cambiamento di criterio ha prodotto un effetto positivo sulla redditività complessiva del Gruppo pari a € 208,5 milioni. Si rinvia alle Note Esplicative per il dettaglio degli effetti complessivi del cambiamento in oggetto.

Nel conto economico dell'esercizio sono state rilevate riprese nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 5,8 milioni (riprese nette per € 3,3 milioni al 31 dicembre 2018).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a € 71,0 milioni rispetto a € 345,3 milioni del 2018 che includevano gli stanziamenti effettuati per tenere conto delle più severe normative riguardanti le condizioni applicate alla clientela nonché per incrementare il presidio a fronte degli oneri da vertenze e reclami.

Al 31 dicembre 2019 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 333,2 milioni che includono le plusvalenze lorde conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo (€ 189,5 milioni) e della realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (€ 142,7 milioni). Nel 2018 il contributo era stato pari a € 173,4 milioni, derivanti quasi interamente dalle cessioni di quote partecipative effettuate nell'ambito della riorganizzazione del comparto della bancassurance.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 1.019,7 milioni rispetto alla perdita di € 129,7 milioni registrata nello scorso esercizio.

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2019 sono pari a € -145,4 milioni (€ + 162,8 milioni al 31 dicembre 2018) beneficiando del minor carico fiscale che caratterizza le plusvalenze realizzate con la cessione di partecipazioni e di altri eventi non ricorrenti, quali la possibilità di iscrizione di nuove attività per imposte anticipate.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 92,9 milioni (€ 100,2 milioni nel 2018) che includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per € 61,7 milioni lordi (€ 68,1 milioni al 31 dicembre 2018) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 53,4 milioni (€ 45,2 milioni al 31 dicembre 2018), nonché gli ulteriori contributi straordinari al Single Resolution Fund per € 22,6 milioni (€ 25,5 milioni al 31 dicembre 2018).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 15,6 milioni), l'esercizio 2019 si chiude con un utile netto di pertinenza della Capogruppo pari a € 797,0 milioni, rispetto alla perdita di € 59,4 milioni conseguita nello scorso esercizio.

A livello adjusted l'utile dell'esercizio ammonta a € 648,6 milioni e si confronta con il risultato di € 342,8 milioni del 2018 (+89,2%).

Si evidenza inoltre che il Gruppo ha generato una redditività non direttamente riconosciuta a conto economico, ma con impatto a patrimonio, per complessivi € 527 milioni principalmente riconducibili a riserve su titoli classificati in FVOCI e a riserve su immobili funzionali e beni artistici di pregio valutati secondo il metodo del "revaluation model". Considerando anche tali componenti la redditività complessiva del Gruppo nel 2019 è stata pari a € 1.324 milioni.

L'andamento economico della gestione del quarto trimestre 2019 rispetto al terzo trimestre 2019

Il margine di interesse si attesta a € 477,9 milioni in calo del 4,4% rispetto al dato del terzo trimestre 2019 (pari a € 500,0 milioni). Al netto delle componenti non "core" attribuibili alla PPA e agli effetti contabili dell'IFRS 9, il margine risulta pari a € 474,9 milioni e si confronta con il dato omogeneo del terzo trimestre pari a € 499,3 milioni, evidenziando un calo del 4,9% per effetto principalmente dell'andamento negativo dell'Euribor e del minor contributo al margine del portafoglio finanziario anche a seguito di alcune operazioni di vendita.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per € 33,9 milioni in crescita rispetto al dato di € 28,0 milioni rilevato nel terzo trimestre 2019. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 26,2 milioni (in crescita del 30,4% rispetto al precedente trimestre).

Le commissioni nette22 del quarto trimestre ammontano a € 462,2 milioni, con una crescita del 4,1% rispetto al terzo trimestre dovuta sia al contributo fornito dall'attività di gestione, intermediazione e consulenza (+3,7% sul trimestre), sia alla crescita delle commissioni riferite ai servizi di banca tradizionale (+4,4% rispetto al terzo trimestre). Tale crescita risulta ancora più rilevante confrontando le commissioni del quarto trimestre con quelle registrate nel primo trimestre dell'esercizio (+6,4%).

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 6,3 milioni, rispetto a € 8,0 milioni del terzo trimestre.

Il risultato netto finanziario è pari a € 207,4 milioni rispetto a € 41,7 milioni del terzo trimestre. A tale dinamica hanno contribuito il positivo apporto dell'attività di trading, gli utili realizzati dalla cessione di titoli di debito (€ 125,1 milioni) ed il risultato derivante dalla ripresa di valore, per € 44,6 milioni, rilevata sui prestiti obbligazionari detenuti da Banco BPM ed emessi da società del Gruppo Sorgenia, a seguito dell'operazione di cessione che sta interessando tale gruppo dopo le ristrutturazioni degli anni passati.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.187,7 milioni risultando in crescita rispetto al dato di € 1.021,7 milioni registrato nel terzo trimestre (+16,2%).

Le spese per il personale del quarto trimestre ammontano a € 437,1 milioni, in aumento del 5,2% rispetto al terzo trimestre, principalmente per effetto dell'anticipazione di alcuni oneri relativi al rinnovo contrattuale.

Le altre spese amministrative23 risultano in flessione del 5,6% passando da € 158,6 milioni del terzo trimestre 2019 a € 149,8 milioni del quarto trimestre 2019.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano complessivamente a € 69,3 milioni, rispetto a € 68,6 milioni del terzo trimestre.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 656,1 milioni in crescita del 2,1% rispetto al dato di € 642,8 milioni registrato nel terzo trimestre.

22 A partire dal 30 giugno 2019 sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificate (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.

23 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 220,5 milioni in crescita del 5,8% rispetto al terzo trimestre e riflettono la volontà di garantire un approccio rigoroso nella valutazione dei crediti, che è evidenziata nell'incremento delle percentuali di copertura su tutte le categorie di crediti non performing rispetto a fine settembre.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali derivante dall'adozione del nuovo criterio di valutazione degli immobili è risultato negativo, nel quarto trimestre, per € - 131,0 milioni. Come sopra precisato, si evidenzia che una parte della valutazione è attribuita direttamente a patrimonio. Pertanto, anche con riferimento al quarto trimestre dell'esercizio, il contributo netto del cambio di criterio ha prodotto un effetto positivo sulla redditività complessiva del Gruppo.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri del quarto trimestre ammontano a € 62,6 milioni rispetto a € 2,7 milioni del trimestre precedente e includono gli stanziamenti straordinari effettuati per tenere conto delle più severe normative riguardanti le condizioni applicate alla clientela nonché per incrementare il presidio a fronte degli oneri da vertenze e reclami.

Nel quarto trimestre sono state rilevate perdite da cessione di partecipazioni e investimenti per € - 3,6 milioni che includono minusvalenze da cessione attività materiali per € 5,7 milioni e la plusvalenza realizzata per effetto della cessione della partecipazione detenuta in Arena Broker, pari a € 2,0 milioni.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 115,4 milioni rispetto all'utile di € 171,1 milioni registrato nel terzo trimestre. Al netto dei già citati elementi non ricorrenti, il risultato al lordo imposte si attesta a € 308,3 milioni rispetto ai € 174,9 milioni del trimestre precedente

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente riferite al quarto trimestre ammontano a € -24,4 milioni (€ -43,2 milioni nel terzo trimestre).

Al conto economico del trimestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 4,5 milioni riferiti al saldo del contributo ordinario al Fondo Interbancario Tutela Depositi (pari a € 6,7 milioni al lordo delle imposte); nel terzo trimestre era stato addebitato il contributo ordinario stimato al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 31,5 milioni (€ 46,7 milioni al lordo dell'effetto fiscale).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 9,2 milioni), il quarto trimestre 2019 si chiude con un utile netto pari a € 95,8 milioni, rispetto al risultato netto di € 98,2 milioni realizzato nel terzo trimestre.

A livello adjusted il risultato netto del quarto trimestre ammonta a € 246,6 milioni rispetto a € 101,1 milioni realizzati nel terzo trimestre (+143,8%).

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta24 al 31 dicembre 2019 ammonta a € 108,9 miliardi ed evidenzia un incremento del 7,3% rispetto a € 101,5 miliardi del 31 dicembre 2018. Nel confronto con i dati di fine 2018 si registra una crescita di € 6,7 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista

24 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificate a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

della rete commerciale (+8,2%). Risulta in crescita anche il trend dei titoli obbligazionari emessi (+ € 1,0 miliardi) a seguito delle emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured e subordinate riservate agli investitori istituzionali. Per quanto riguarda la provvista garantita dallo stock di certificate, il saldo al 31 dicembre 2019 si attesta a € 3,2 miliardi, in calo rispetto a € 3,4 miliardi del 31 dicembre 2018 (-3,9%).

La raccolta indiretta25 al netto dei certificate a capitale protetto, è pari a € 89,7 miliardi, in crescita del 3,2% nel confronto con il 31 dicembre 2018 e dello 0,6% rispetto al 30 settembre scorso. La componente della raccolta gestita ammonta a € 58,3 miliardi, con un incremento del 4,7% rispetto al dato di € 55,7 miliardi del 31 dicembre 2018 (+1,2% rispetto al 30 settembre 2019), osservabile principalmente nel comparto dei fondi e sicav che evidenzia una crescita di € 3,1 miliardi (+8,5%) nell'anno (+1,5% rispetto al 30 settembre 2019). La raccolta amministrata raggiunge i € 31,4 miliardi, in lieve aumento rispetto a fine 2018 (+ 0,5%) ma in calo dello 0,4% nel confronto con il dato del 30 settembre scorso, pari a € 31,5 miliardi.

Le attività finanziarie ammontano a € 37,1 miliardi, in lieve crescita rispetto a € 36,9 miliardi del 31 dicembre 2018 (+ 0,6%). La composizione al 31 dicembre 2019 è rappresentata da titoli di debito per € 31,3 miliardi (che alla data del 31 dicembre 2019 evidenziano riserve positive per € 70,7 milioni, sulla parte classificata in FVOCI, e "unrealized gains" per circa € 520 milioni, sulla parte classificata al costo ammortizzato) e da titoli di capitale e da quote di OICR per € 2,5 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 26,4 miliardi di cui € 15,5 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani; l'incidenza di questi ultimi sul comparto dei titoli di debito è pari al 49,7% al 31 dicembre 2019 rispetto al 56,5% del 30 settembre 2019. A seguito dell'introduzione dell'IFRS 9 sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,4 miliardi) anche i finanziamenti verso la clientela che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Inoltre, a partire dal 31 dicembre 2019, sono ricompresi tra le attività finanziarie anche le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione per € 0,8 miliardi.

Gli impieghi netti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2019 a € 105,8 miliardi, in crescita di € 1,8 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

I crediti in bonis risultano pari a € 97,8 miliardi rispetto a € 95,9 miliardi del 31 dicembre 2018 con un incremento del 2,0%. L'aggregato al 31 dicembre 2019 non comprende i titoli "senior" delle cartolarizzazioni Exodus (sottoscritti nel primo semestre 2018) e ACE (sottoscritti nel primo trimestre 2019)26. Prendendo in considerazione i crediti "core" (mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) l'aggregato si attesta a € 91,1 miliardi con un incremento del 2,9% rispetto a fine 2018.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2019 a € 5,5 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 1,2 miliardi (-17,6%) rispetto al 31 dicembre 2018. Anche il confronto con il 30 settembre 2019 evidenzia una contrazione di € 0,4 miliardi pari al -7,0%.

L'esame delle singole categorie di crediti deteriorati evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 1.560 milioni, in calo del 2,0% rispetto al dato di € 1.591 milioni del 31 dicembre 2018;
  • Inadempienze probabili nette pari a € 3.912 milioni in calo del 22,5% rispetto a € 5.048 milioni al 31 dicembre 2018;

25 Dati gestionali.

26 I titoli "senior" delle cartolarizzazioni Exodus e ACE ammontano a circa €2,5 miliardi a fine 2019, mentre a fine 2018 i titoli "senior" della cartolarizzazione Exodus ammontavano a circa €1,4 miliardi.

Esposizioni scadute nette pari a € 73 milioni in calo del 16,6% rispetto a € 88 milioni del 31 dicembre 2018.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 45,0% (48,1% inclusi i write-off), in crescita sia rispetto al 43,1% del 31 dicembre 2018 sia rispetto al 42,8% del 30 settembre 2019.

In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2019 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 56,2% (55,8% al 30 settembre 2019; 59,6% al 31 dicembre 2018); includendo i writeoff la copertura raggiunge il 62,5%;
  • Inadempienze probabili 39,1% (37,0% al 30 settembre 2019; 35,0% al 31 dicembre 2018);
  • Esposizioni scadute 25,9% (17,3% al 30 settembre 2019; 17,5% al 31 dicembre 2018).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,33%, in lieve riduzione rispetto allo 0,38% del 31 dicembre 2018.

I ratio patrimoniali del gruppo27

Al 31 dicembre 2019 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 14,6%, in significativo aumento rispetto al dato del 30 settembre 2019 e pari al 13,8%. La crescita del ratio in oggetto è imputabile all'incremento del Common Equity Tier 1 Capital per effetto del risultato economico del quarto trimestre e degli effetti della modifica del principio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare ed artistico del Gruppo, parzialmente compensato dall'evoluzione negativa delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 12,8%.

La positiva dinamica descritta ha incrementato sia il Tier 1 ratio, che sale al 15,2% rispetto al 14,4% del 30 settembre 2019, sia il Total Capital ratio che è pari al 17,5% rispetto al 16,3% del 30 settembre 2019 e che beneficia dell'emissione del nuovo strumento di capitale Tier 2 per l'importo nominale di € 350 milioni effettuata in data 1° ottobre 2019.

Si segnala che nel corso di gennaio 2020 è stato emesso un nuovo strumento di capitale Tier 1 per l'importo nominale di € 400 milioni, che genera un beneficio a livello di Total Capital Ratio di circa 61 b.p..

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

27 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'eventuale inclusione degli utili di fine esercizio nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) prima dell'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci è subordinata all'autorizzazione dell'autorità competente (la BCE), per la cui concessione è richiesta la verifica degli utili medesimi da parte della società di revisione; in alternativa, l'utile può essere incluso una volta intervenuta l'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci.

Con riferimento ai dati ed ai ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa, oltre all'utile al 30 giugno 2019, incluso per effetto dell'autorizzazione ottenuta in seguito all'attività di revisione contabile limitata del bilancio semestrale consolidato abbreviato al 30 giugno 2019, è stata considerata anche la quota di utile, relativa al secondo semestre 2019, risultante dal progetto di bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2019 approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna, al netto della quota per la quale il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione a titolo di dividendo e di erogazioni liberali; tale utile entrerà a far parte formalmente del capitale primario di classe 1 a decorrere dal momento in cui interverrà l'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci.

Lo scenario macroeconomico mondiale continua a presentare segnali di progressivo rallentamento del ciclo espansivo, che in tutte le principali economie colpiscono in particolare il settore industriale e la manifattura. L'emergenza sanitaria in Cina rischia di raffreddare le attese positive derivanti dalla riduzione dei contrasti commerciali e dal venire meno dei rischi potenziali che erano associati a uno scenario di hard Brexit. La decelerazione del PIL globale verso livelli di poco superiori al +3%, i più bassi dell'ultimo decennio, e il permanere di diverse tensioni geopolitiche incidono sulla dinamica degli investimenti e presentano ripercussioni anche sugli indici di fiducia e sulla propensione alla spesa dei consumatori, contribuendo a mantenere non trascurabili i rischi di emersione di turbolenze di matrice finanziaria, soprattutto nelle economie più fragili. In tale contesto, la fase di stagnazione che caratterizza il nostro Paese pare destinata a proseguire anche quest'anno, con una crescita del PIL ancora modesta (+0,5%), pur in presenza di effetti espansivi generati dal mantenimento di una politica monetaria accomodante e da una più favorevole valutazione del rischio Paese. Stante tale scenario, l'attenzione operativa del Gruppo si concentrerà sulle iniziative caratterizzanti del nuovo Piano Strategico, che verrà presentato a inizio Marzo e sarà incentrato su uno sviluppo organico del core business. Nell'esercizio, la pressione sul margine di interesse, principalmente attribuibile alle condizioni di mercato e al venire meno del contributo della PPA (Purchase Price Allocation), è attesa trovare compensazione nella crescita delle commissioni. Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione, concorrendo a mitigare gli impatti del rinnovo del contratto nazionale di categoria e dell'aumento degli investimenti, in particolare concentrati nell'IT. Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e del trend corrente dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è previsto in riduzione, nel rispetto di un elevato livello di copertura. La solida posizione patrimoniale del Gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, permetterà una remunerazione sostenibile degli azionisti e la gestione dei potenziali impatti futuri degli headwinds regolamentari.

PROPOSTA RIPARTO UTILE

Nella seduta odierna il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea la distribuzione di un dividendo cash per azione di € 0,08, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione complessiva di € 121.214.570,08, risultante da un importo unitario di € 0,08 per ciascuna delle n. 1.515.182.126 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall'Assemblea, avrà luogo il giorno 22 aprile 2020 (payment date) con data di stacco cedola il 20 aprile 2020 (ex date) e record date il 21 aprile 2020. L'assegnazione sarà soggetta al regime fiscale ordinario della distribuzione di dividendi.

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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La Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2019 sarà messa a disposizione del pubblico, nei termini di legge, presso la sede sociale e presso Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet www.bancobpm.it e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato .

I risultati al 31 dicembre 2019 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 6 febbraio 2020 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

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Note esplicative

I commenti contenuti nel presente comunicato stampa, relativi all'andamento dei principali aggregati patrimoniali ed economici, fanno riferimento ai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico consolidati riclassificati, così come riportati in allegato ed inclusi nella Relazione Finanziaria Annuale consolidata al 31 dicembre 2019, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili, nonché dell'evoluzione dei risultati dell'esercizio oggetto di commento nel presente comunicato stampa.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 (di seguito "Circolare n. 262), seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nella Relazione Finanziaria Annuale Consolidata al 31 dicembre 2018, salvo quanto di seguito precisato:

  • nello schema di stato patrimoniale riclassificato è stata introdotta una nuova voce del passivo intitolata "Debiti per leasing" nella quale figurano i debiti rilevati a seguito della prima applicazione del nuovo standard "IFRS 16 – Leasing". Nel bilancio redatto in base alla Circolare n. 262 detti debiti figurano nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificate di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Al fine di garantire un confronto omogeneo con il sopra citato criterio di classificazione, introdotto a partire dal 30 giugno 2019, si è proceduto a riesporre i dati dei periodi comparativi;
  • per effetto della modifica del principio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare e artistico del Gruppo a decorrere dalla situazione contabile riferita al 31 dicembre 2019, nello schema del conto economico riclassificato è stata introdotta una nuova voce denominata "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", nella quale viene rilevato il saldo, positivo o negativo, fra le svalutazioni e le rivalutazioni degli immobili, sia a scopo di investimento sia ad uso funzionale, rispettivamente valutati al fair value o al valore rideterminato. Per quanto concerne gli impatti del citato cambiamento, si fa rinvio alla nota successiva.

I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 31 dicembre 2019 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 dicembre 2019, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Al riguardo si segnala che a partire dal 1° gennaio 2019 ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 16 "Leasing"; per una descrizione degli effetti relativi all'introduzione di tale principio si rimanda alla Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2019 ed al Comunicato Stampa relativo ai Risultati al 30 giugno 2019.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio al 31 dicembre 2019, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Non si può tuttavia escludere che le stime ed assunzioni così formulate, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 31 dicembre 2019 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

2. Modifica del principio contabile di valutazione del patrimonio immobiliare e artistico del Gruppo

Il Gruppo Banco BPM, a partire dal bilancio al 31 dicembre 2019, ha modificato il criterio di valutazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio. In sintesi, la citata modifica ha comportato:

  • per le attività materiali ad uso funzionale, rappresentate dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio, il passaggio dal modello del costo al modello della rideterminazione del valore (di seguito anche "revaluation model"), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari". In breve, tale criterio prevede che gli incrementi del valore contabile, a seguito della rideterminazione di valore (fair value), debbano essere rilevati in una specifica riserva di valutazione, a meno che trattasi del ripristino di una svalutazione precedentemente rilevata a conto economico. Diversamente, le variazioni negative di fair value devono essere imputate a patrimonio netto fino a concorrenza del saldo positivo della riserva da valutazione e per l'eccedenza a conto economico. Il valore rideterminato rappresenta il valore ammortizzabile ai fini del calcolo degli ammortamenti;

  • per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il passaggio dal modello del costo al modello del fair value, in base alle disposizioni stabilite dal principio contabile IAS 40 "Investimenti immobiliari". Il modello del fair value prevede che gli incrementi e i decrementi di fair value debbano esser rilevati a conto economico e che il valore dell'immobile non sia più assoggettato ad alcun processo di ammortamento.

L'adozione del criterio di valorizzazione del citato patrimonio, in base ai valori correnti, è stata assunta dal Gruppo sul presupposto che lo stesso sia in grado di fornire al lettore di bilancio informazioni più attendibili e rilevanti sull'effettiva situazione patrimoniale ed economica del Gruppo, in linea con le informazioni che la direzione aziendale considera alla base delle iniziative di razionalizzazione e valorizzazione del proprio patrimonio, avviate nel corso dell'esercizio 2019.

Al 31 dicembre 2019, il valore di mercato del patrimonio immobiliare e artistico, misurato sulla base di apposite perizie predisposte da società terze qualificate ed indipendenti, ammonta a €2,7 miliardi.

Con riferimento alla rappresentazione del cambiamento contabile in esame da parte del Gruppo Banco BPM si rappresenta che, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 8:

  • per le attività ad uso funzionale IAS 16, il passaggio dal costo al "revaluation model" è avvenuto a partire dal 31 dicembre 2019, in virtù della rappresentazione prospettica;
  • per le attività a scopo di investimento IAS 40, il passaggio dal costo al "fair vaue" è avvenuta a partire dal 1 gennaio 2019, ossia a partire dal primo esercizio in cui è risultato fattibile modificare il criterio, mediante restatement dei saldi iniziali, rilevando in una riserva di patrimonio netto le differenze riscontrate tra le due diverse basi di misurazione (fair value rispetto al costo).

Alla luce di quanto sopra rappresentato, l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione al patrimonio immobiliare ed artistico di pregio ha comportato un impatto al 31 dicembre 2019 complessivamente positivo per €223 milioni (+€142,3 milioni al netto degli effetti fiscali). Nel dettaglio, tale incremento risulta attribuibile all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni positive di fair value per +€367 milioni, riferite al patrimonio immobiliare ad uso funzionale (+€323,9 milioni) ed artistico (+€43,1 milioni), conseguenti all'allineamento dei valori di carico ai maggiori valori di fair value al 31 dicembre 2019. Tale effetto, al netto della fiscalità, è rilevato in contropartita di una riserva da valutazione;
  • variazioni negative di fair value -€49 milioni, riferiti agli immobili ad uso funzionale (-€47,1 milioni) e alle opere d'arte (- € 1,9 milioni) conseguente all'allineamento dei valori di carico ai minor valori di fair value al 31 dicembre 2019. Dette variazioni risultano addebitate nel conto economico nella voce "Risultato della valutazione al fair value della attività materiali". Il cambiamento del criterio di valutazione non ha comportato alcun impatto sulle quote di ammortamento dell'esercizio 2019, in quanto l'applicazione è su base prospettica;
  • variazioni di fair value degli immobili a scopo di investimento, complessivamente negative per -€12,6 milioni, rilevate al 1° gennaio 2019 in contropartita di una modifica dei saldi iniziali di apertura delle riserve di patrimonio netto, sulla base dei fair value misurati a tale data;
  • variazione di fair value degli immobili a scopo di investimento, complessivamente negative per -€109,6 milioni, rilevate nella voce di conto economico "Risultato della valutazione al fair value della attività materiali". Tale impatto risulta significativamente influenzato da una revisione delle metodologie di calcolo, delle assunzioni, delle ipotesi e dei parametri considerati ai fini della misurazione del fair value al 31 dicembre 2019 rispetto a quelli considerati al 31 dicembre 2018 per la determinazione del valore recuperabile degli investimenti della specie;
  • storno degli ammortamenti riferiti agli immobili a scopo di investimento rilevati fino al 31 dicembre 2019 (+€27,2 milioni), in quanto non più assoggettati ad ammortamento, con conseguente impatto positivo sulla voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali".

Sulla base di quanto in precedenza esposto, si deve tenere presente che i saldi patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2019 riferiti al patrimonio immobiliare ed artistico (ed in particolare i saldi delle voci "Attività materiali", "Risultato della valutazione al fair value della attività materiali", "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali") non sono pienamente comparabili, su base omogenea, con i saldi dell'esercizio precedente.

Con riferimento ai prospetti di evoluzione trimestrale dei risultati economici dell'esercizio 2019, l'applicazione del nuovo criterio ha comportato la necessità di effettuare le seguenti modifiche:

  • le rettifiche di valore da impairment rilevate fino al terzo trimestre nella voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali", complessivamente pari a -€27,5 milioni sono state esposte, a partire dal quarto trimestre, nella nuova voce "Risultato della valutazione al fair value della attività materiali";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali", oltre alla suddetta riclassifica, è stata rettificata per stornare la quota degli ammortamento relativa agli immobili a scopo di investimento, pari a - € 6,8 milioni per ogni trimestre del 2019.

3. Informativa sull'applicazione del principio contabile IFRS 5 ai dati al 31 dicembre 2019

Al 31 dicembre 2019, in conformità con quanto previsto dal principio contabile IFRS 5, nelle voci di stato patrimoniale riclassificate "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione" figurano:

  • un portafoglio di esposizioni creditizie a sofferenza, principalmente rappresentate da contratti di leasing, in relazione al quale è stato sottoscritto, in data 28 giugno 2019, un accordo quadro di cessione il cui perfezionamento è previsto avvenire entro giugno 2020 (L-ACE). Al 31 dicembre 2019 il valore netto di bilancio ammonta a € 94 milioni (€ 313 milioni è il valore lordo contabile);
  • attività materiali per complessivi € 33,4 milioni principalmente rappresentate da immobili in corso di cessione.

Per le suddette operazioni, non trattandosi di attività operative cessate (cosiddette "discontinued operation"), ai sensi dell'IFRS 5, la riclassifica tra le attività in via di dismissione ha riguardato solo i saldi patrimoniali al 31 dicembre 2019 e non quelli economici. I contributi economici delle suddette attività continuano ad essere rappresentati nel conto economico consolidato "linea per linea".

Si ricorda che nelle situazioni contabili al 30 giugno 2019 e 30 settembre 2019 le attività nette riconducibili alla controllata ProFamily in cui è confluito il ramo del credito al consumo della rete non captive (agenti monomandatari e filiali proprie), principalmente rappresentate dai finanziamenti alla clientela, erano state classificate tra le attività in via di dismissione in quanto il Gruppo aveva intrapreso un processo volto alla cessione dell'intera interessenza partecipativa. Alla fine dell'esercizio, preso atto che la cessione della partecipata è divenuta improbabile, sono venute meno le condizioni per l'applicazione del principio contabile IFRS 5 e conseguentemente si è proceduto al riconsolidamento integrale riga per riga delle attività e passività della partecipata ProFamily nel bilancio al 31 dicembre 2019, non classificando più le attività nette della partecipata tra le "attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e le "passività associate ad attività in via di dismissione".

4. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei valori determinati in sede di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.

L'impatto sul conto economico consolidato dell'esercizio 2019, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a + € 16,9 milioni sul margine di interesse, - € 38,8 milioni negli altri proventi netti di gestione per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA.

5. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

A partire dall'esercizio 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una voce denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" destinata ad accogliere gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS).

Gli oneri relativi al sistema bancario addebitati nel conto economico dell'esercizio 2019, al lordo dell'effetto fiscale, ammontano a € 137,6 milioni (€ 138,8 milioni nel 2018). Nel dettaglio, tali oneri comprendono:

  • i contributi ordinari addebitati al conto economico del primo trimestre e pagati al Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund) per l'esercizio 2019 pari a € 61,7 milioni (€ 68,1 milioni erano i contributi ordinari di competenza dell'esercizio 2018). Al riguardo si precisa che per il 2019, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di contribuzione mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "irrevocabile payment commitments – IPC");
  • l'onere dei contributi ordinari relativi al Fondo Interbancario Tutela Depositi, addebitati al conto economico del terzo e quarto trimestre, per un importo complessivo di € 53,4 milioni (€ 45,2 milioni era il contributo riferito all'esercizio 2018);
  • l'ammontare delle contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale, addebitate al conto economico del secondo trimestre 2019, pari a € 22,6 milioni (€ 25,5 milioni erano i contributi addizionali richiesti al 31 dicembre 2018).

Al netto dell'effetto fiscale, i suddetti oneri risultano complessivamente pari a € 92,9 milioni (€ 100,2 milioni nel 2018).

6. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Nel corso del 2019 si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita delle controllate Liberty S.r.l., BPM Securitisation 3 S.r.l., Beta S.r.l., Tiepolo Finance S.r.l. e della collegata Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. a seguito della cancellazione dai competenti Registri delle Imprese a completamento delle rispettive procedure di liquidazione. Per effetto di operazioni di cessione escono la controllata Arena Broker S.r.l. e la collegata Immobiliare Centro Milano S.p.A..

Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono altresì i veicoli Erice Finance S.r.l. e BPM Securitisation 2 S.r.l., per la chiusura delle rispettive operazioni di cartolarizzazione, e Leviticus SPV S.r.l., a seguito del perfezionamento della cessione dei crediti nell'ambito del progetto "ACE" e della conseguente derecognition contabile degli stessi.

Inoltre il veicolo CF Liberty Servicing S.p.A., società precedentemente interamente posseduta dalla Capogruppo e finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer nell'ambito del progetto "ACE", passa nel comparto delle società collegate valutate con il metodo del patrimonio netto per effetto della cessione del 70% del capitale della stessa a Credito Fondiario S.p.A. perfezionata nel mese di maggio.

Nell'ambito del processo di riassetto del comparto del credito al consumo si segnala inoltre che Banco BPM ha perfezionato nel mese di giugno un'operazione di scissione che ha comportato:

  • l'ingresso tra le società consolidate integralmente della "nuova" ProFamily S.p.A., società di nuova costituzione integralmente controllata dal Banco BPM, conferitaria del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive";
  • l'uscita per cessione ad Agos Ducato della "vecchia" ProFamily S.p.A. che, contestualmente, aveva assunto la denominazione di ProAgos.

Si ricorda infine che nel corso dell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A., BP Property Management S.c.a r.l. e Società Gestione Servizi BP S.c.p.a. nella Capogruppo Banco BPM e delle controllate Sviluppo Comparto 6 S.r.l., Sviluppo Comparto 8 S.r.l. e Manzoni 65 S.r.l. in Bipielle Real Estate. Tali operazioni, che hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Le variazioni sopra indicate non hanno avuto impatti significativi sui saldi del bilancio consolidato.

7. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico consolidato del Gruppo Banco BPM

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti::

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie detenute fino a scadenza (alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti) , ivi comprese quelle destinate ad essere detenute fino a scadenza e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2019 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "margine di interesse" include l'importo, pari a € 4,7 milioni, che lo Schema Volontario del Fondo Interbancario Tutela Depositi ha riconosciuto alle banche aderenti a fronte degli interessi incassati sul prestito subordinato Carige sottoscritto dallo Schema stesso nell'ambito dell'operazione di "salvataggio" di Banca Carige stessa;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni di attività immateriali per € 4,4 milioni;
  • nella nuova voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a € 158,5 milioni, è rilevato il saldo netto delle svalutazioni e rivalutazioni iscritte nel conto economico dell'esercizio relative agli immobili, sia a scopo di investimento sia ad uso funzionale, rispettivamente valutati al fair value o al valore rideterminato, derivante dall'adozione del nuovo criterio di valutazione descritto in precedenza;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" sono compresi stanziamenti di natura straordinaria riferiti: per € 12,5 milioni alla stima degli oneri relativi ad impegni contrattuali assunti in occasione della dismissione di asset o partecipazioni e per € 65,0 milioni agli stanziamenti prudenziali a fronte di oneri relativi a vertenze e reclami, anche prospettici, connessi a passate attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti da cui possono originarsi richieste di ristoro da parte dei clienti meritevoli di essere soddisfatte in un'ottica di customer care;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni e investimenti", pari a € 333,2 milioni, include principalmente le plusvalenze conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo, per € 189,5 milioni, e della cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A., per € 142,7 milioni;
  • la voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali positivi per € 59,2 milioni relativi alle componenti in precedenza dettagliate oltre ad altre componenti straordinarie negative per complessivi € 2,1 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include € 15,2 milioni rappresentati dai contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a € 22,6 milioni) al netto del relativo effetto fiscale di € 7,4 milioni.

Gli effetti di pertinenza delle minoranze sono pari a € + 9,3 milioni.

Con riferimento all'esercizio 2018 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:

  • la voce "altri proventi netti di gestione" includeva il risultato derivante dalla cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare per € 113,6 milioni, nonché la plusvalenza realizzata a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services, per € 200,0 milioni;

  • la voce "risultato netto finanziario" comprendeva la svalutazione, pari a € 27,9 milioni, dell'investimento effettuato nello Schema Volontario del FITD al fine di sostenere l'intervento a favore di Banca Carige;

  • la voce "altre spese amministrative" includeva componenti non ricorrenti per complessivi € 22,6 milioni riferibili prevalentemente ad oneri di integrazione per € 15,5 milioni e spese di chiusura sportelli per € 5,1 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per complessivi € 52,7 milioni;
  • la voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includeva € 351,6 milioni relativi a: (i) stanziamenti prudenziali finalizzati a garantire un pieno presidio a fronte di vertenze e reclami, anche prospettici, connessi a passate attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A., da cui si sono originate richieste di ristoro da parte dei clienti meritevoli di essere fronteggiati in un'ottica di customer care; (ii) accantonamenti di natura straordinaria derivanti dal ricalcolo di condizioni applicate alla clientela in precedenti esercizi e ristimate secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni ed investimenti", pari a € 173,4 milioni. La principale componente (€ 170,7 milioni) era rappresentata dal risultato riveniente dal riassetto del settore Bancassurance che aveva visto la cessione a Cattolica delle due interessenze nelle compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni);
  • la voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" includeva gli impatti fiscali delle componenti sopra indicate, complessivamente pari a € 37,3 milioni, nonché il beneficio derivante dalla rilevazione delle attività per imposte anticipate IRAP, pari a € 64,0 milioni, relative alle rettifiche su crediti operate in sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" comprendeva € 18,4 milioni relativi ai contributi addizionali relativi al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a € 25,5 milioni al netto del relativo effetto fiscale di € 7,1 milioni);
  • la voce "utile delle attività cessate" comprendeva € 0,9 milioni relativi alle attività residuali in via di dismissione cedute nell'esercizio.

Inoltre per quanto riguarda i risultati del 2018, al fine di consentire di valutare anche i risultati economici ottenuti dall'attività "ordinaria" ("business as usual") del Gruppo, si era proceduto a determinare un risultato "adjusted" che tenesse conto anche degli impatti delle operazioni di derisking, ragionevolmente non ripetibili, connessi alla realizzazione di quanto previsto dal Piano Industriale.

Pertanto, ai fini della determinazione del risultato "adjusted" del 2018, erano state prese in considerazione anche le componenti incluse nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" per complessivi € 713,9 milioni, relative agli effetti registrati nel corso dell'esercizio sulle operazioni ACE Leasing (per € 659,9 milioni) ed Exodus (per € 54,0 milioni). L'effetto fiscale connesso a tali rettifiche ammonta a € 196,3 milioni.

8. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2019 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia, con le proprie comunicazioni del 21 dicembre 2018, del 22 marzo 2019, del 21 giugno 2019 e del 20 settembre 2019 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il primo, secondo, terzo trimestre e quarto trimestre del 2019 rispettivamente.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2019 pari allo 0,06%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il precedente 2018) il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati.

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2020 secondo i criteri transitori in vigore, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,385%;
  • Tier 1 ratio: 10,885%;
  • Total Capital ratio: 12,885%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

9. Esposizioni al rischio sovrano rappresentate da titoli di debito

Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 31 dicembre 2019, rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:

31 dicembre 2019
(dati in milioni di euro)
Paesi/Portafogli contabili
Att. fin. valutate al costo
ammortizzato
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sulla
redditività complessiva
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sul
conto economico
Totale
Italia 10.006 4.635 884 15.525
USA 2.385 581 - 2.966
Francia 1.366 1.508 - 2.874
Germania 389 331 7 727
Spagna 1.253 1.916 733 3.902
Altri Paesi 336 107 - 443
Totale 15.735 9.078 1.624 26.437

Al 31 dicembre 2019 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 26,4 miliardi (€ 27,5 miliardi al 31 dicembre 2018), classificati per il 59,6% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 34,3% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 6,1% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'88% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 59% dal Paese Italia.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 31 dicembre 2019 complessivamente positive per € 70,7 milioni al lordo degli effetti fiscali; di cui € 52,4 milioni relative a titoli di Stato italiani.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 15,7 miliardi, di cui € 10,0 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 dicembre 2019 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 16,2 miliardi (€ 10,3 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).

Da ultimo si deve precisare che nell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra le diverse categorie contabili.

10. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 dicembre 2019 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 dicembre 2019 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato
  • Conto economico consolidato riclassificato
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2019 e 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato senza PPA evoluzione trimestrale 2019 e 2018
  • Prospetto della redditività consolidata complessiva 2019

Per informazioni:

Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.9477.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.7700.7438 [email protected] Ufficio Stampa Monica Provini +39 02.7700.3515 [email protected]

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/12/2019 31/12/2018 Var. su
31/12/2018
Var. % su
31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 912.742 922.017 -9.275 -1,0%
Finanziamenti valutati al CA 115.889.891 108.207.732 7.682.159 7,1%
- Finanziamenti verso banche 10.044.427 4.193.119 5.851.308 139,5%
- Finanziamenti verso clientela (*) 105.845.464 104.014.613 1.830.851 1,8%
Altre attività finanziarie 37.069.089 36.852.942 216.147 0,6%
- Valutate al FV con impatto a CE 7.285.091 5.869.106 1.415.985 24,1%
- Valutate al FV con impatto su OCI 12.526.772 15.351.561 -2.824.789 -18,4%
- Valutate al CA 17.257.226 15.632.275 1.624.951 10,4%
Partecipazioni 1.386.079 1.434.163 -48.084 -3,4%
Attività materiali 3.624.312 2.775.885 848.427 30,6%
Attività immateriali 1.269.360 1.277.941 -8.581 -0,7%
Attività fiscali 4.619.636 5.012.477 -392.841 -7,8%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 131.082 1.592.782 -1.461.700 -91,8%
- Finanziamenti verso clientela 93.744 1.576.159 -1.482.415 -94,1%
- Altre attività e gruppi di attività 37.338 16.623 20.715 124,6%
Altre voci dell'attivo 2.136.010 2.388.852 -252.842 -10,6%
Totale dell'attivo 167.038.201 160.464.791 6.573.410 4,1%
Raccolta diretta 109.506.299 105.219.691 4.286.608 4,1%
- Debiti verso clientela 93.375.026 90.197.859 3.177.167 3,5%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 16.131.273 15.021.832 1.109.441 7,4%
Debiti verso banche 28.515.685 31.633.541 -3.117.856 -9,9%
Debiti per leasing 732.536 732.536
Altre passività finanziarie valutate al FV 10.919.429 7.228.829 3.690.600 51,1%
Fondi del passivo 1.486.683 1.704.866 -218.183 -12,8%
Passività fiscali 619.269 505.402 113.867 22,5%
Passività associate ad attività in dismissione 5.096 3.043 2.053 67,5%
Altre voci del passivo 3.366.122 3.864.345 -498.223 -12,9%
Totale del passivo 155.151.119 150.159.717 4.991.402 3,3%
Patrimonio di pertinenza di terzi 26.076 45.599 -19.523 -42,8%
Patrimonio netto del Gruppo 11.861.006 10.259.475 1.601.531 15,6%
Patrimonio netto consolidato 11.887.082 10.305.074 1.582.008 15,4%

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 2019 2018 Variaz. Var. %
Margine di interesse 1.997.952 2.292.562 -294.610 -12,9%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 131.255 159.457 -28.202 -17,7%
Margine finanziario 2.129.207 2.452.019 -322.812 -13,2%
Commissioni nette 1.794.423 1.860.941 -66.518 -3,6%
Altri proventi netti di gestione 37.245 389.771 -352.526 -90,4%
Risultato netto finanziario 332.080 70.179 261.901 373,2%
Altri proventi operativi 2.163.748 2.320.891 -157.143 -6,8%
Proventi operativi 4.292.955 4.772.910 -479.955 -10,1%
Spese per il personale -1.696.531 -1.732.805 36.274 -2,1%
Altre spese amministrative -638.566 -816.478 177.912 -21,8%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -268.949 -243.498 -25.451 10,5%
Oneri operativi -2.604.046 -2.792.781 188.735 -6,8%
Risultato della gestione operativa 1.688.909 1.980.129 -291.220 -14,7%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -778.530 -1.941.116 1.162.586 -59,9%
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali -158.533 -158.533
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.759 3.291 2.468 75,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -71.025 -345.341 274.316 -79,4%
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 333.151 173.358 159.793 92,2%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 1.019.731 -129.679 1.149.410
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -145.417 162.835 -308.252
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -92.877 -100.218 7.341 -7,3%
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 936 -936
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 15.564 9.623 5.941 61,7%
RISULTATO NETTO senza impairment su Client
Relationship
797.001 -56.503 853.504
Impairment su Client Relationship, netto imposte -2.929 2.929
RISULTATO NETTO 797.001 -59.432 856.433

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e

per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

I dati del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione

della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nelle Note esplicative

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) IV Q 2019 III Q 2019
restated
II Q 2019
restated
I Q 2019
restated
IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 477.930 500.024 514.846 505.152 554.694 557.759 584.998 595.111
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 33.917 27.952 32.628 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 511.847 527.976 547.474 541.910 605.362 590.550 618.411 637.696
Commissioni nette 462.167 444.065 453.673 434.518 474.374 451.372 457.274 477.921
Altri proventi netti di gestione 6.339 7.994 8.292 14.620 21.061 214.531 130.029 24.150
Risultato netto finanziario 207.370 41.668 10.697 72.345 -78.397 46.768 73.901 27.907
Altri proventi operativi 675.876 493.727 472.662 521.483 417.038 712.671 661.204 529.978
Proventi operativi 1.187.723 1.021.703 1.020.136 1.063.393 1.022.400 1.303.221 1.279.615 1.167.674
Spese per il personale -437.052 -415.622 -417.984 -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -149.780 -158.632 -163.135 -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -69.289 -68.586 -67.745 -63.329 -97.096 -49.456 -49.020 -47.926
Oneri operativi -656.121 -642.840 -648.864 -656.221 -724.978 -677.119 -689.182 -701.502
Risultato della gestione operativa 531.602 378.863 371.272 407.172 297.422 626.102 590.433 466.172
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -220.499 -208.387 -197.692 -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali -131.012 -739 -19.306 -7.476
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.596 4.138 3.996 -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -62.633 -2.712 -10.102 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti -3.638 -24 336.646 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 115.416 171.139 484.814 248.362 -908.566 275.219 206.817 296.851
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -24.396 -43.219 -25.229 -52.573 322.430 -72.338 -61.320 -25.937
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -4.495 -31.521 -15.240 -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - 932 18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 9.247 1.846 3.225 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza impairment su Client
Relationship
95.772 98.245 447.570 155.414 -581.027 171.947 129.284 223.293
Impairment su Client Relationship, netto imposte - - - - -2.929 - - -
RISULTATO NETTO 95.772 98.245 447.570 155.414 -583.956 171.947 129.284 223.293

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e

per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

I dati dei primi tre trimestri del 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione.

I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione

della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nelle Note esplicative

Conto economico consolidato riclassificato senza PPA linea per linea - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) IV Q 2019 III Q 2019
restated
II Q 2019
restated
I Q 2019
restated
IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 473.959 495.805 512.117 499.188 534.304 537.227 541.685 536.030
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 33.917 27.952 32.628 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 507.876 523.757 544.745 535.946 584.972 570.018 575.098 578.615
Commissioni nette 462.167 444.065 453.673 434.518 474.374 451.372 457.274 477.921
Altri proventi netti di gestione 16.129 17.785 17.928 24.182 31.635 225.104 140.539 34.604
Risultato netto finanziario 207.370 41.668 10.697 72.345 -78.397 46.768 73.901 27.907
Altri proventi operativi 685.666 503.518 482.298 531.045 427.612 723.244 671.714 540.432
Proventi operativi 1.193.542 1.027.275 1.027.043 1.066.991 1.012.584 1.293.262 1.246.812 1.119.047
Spese per il personale -437.052 -415.622 -417.984 -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -149.780 -158.632 -163.135 -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -69.289 -68.586 -67.745 -63.329 -94.597 -46.543 -46.126 -45.056
Oneri operativi -656.121 -642.840 -648.864 -656.221 -722.479 -674.206 -686.288 -698.632
Risultato della gestione operativa 537.421 384.435 378.179 410.770 290.105 619.056 560.524 420.415
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -220.499 -208.387 -197.692 -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali -131.012 -739 -19.306 -7.476
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.596 4.138 3.996 -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -62.633 -2.712 -10.102 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti -3.638 -24 336.646 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 121.235 176.711 491.721 251.960 -915.883 268.173 176.908 251.094
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -26.565 -44.949 -27.436 -53.709 324.810 -69.946 -51.347 -10.742
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -4.495 -31.521 -15.240 -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - 932 18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 9.247 1.846 3.225 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza PPA e senza Impairment su
Avviamenti e Client Relationship
99.422 102.087 452.270 157.876 -585.964 167.293 109.348 192.731
Purchase Price Allocation (PPA), netto imposte
Impairment su Client Relationship, netto imposte
-3.650
-
-3.842
-
-4.700
-
-2.462
-
4.937
-2.929
4.654
-
19.936
-
30.562
-
RISULTATO NETTO 95.772 98.245 447.570 155.414 -583.956 171.947 129.284 223.293

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16 e

per il cambiamento del criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

I dati dei primi tre trimestri del 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione.

I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione

della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative

Prospetto della Redditività consolidata complessiva (*)

(migliaia di euro) 2019 IV Q 2019 III Q 2019
restated
II Q 2019
restated
I Q 2019
restated
Risultato del periodo 797.001 95.772 98.245 447.570 155.414
Altre componenti reddituali 526.739 243.515 159.193 13.519 110.512
Componenti reddituali senza rigiro
a Conto economico
334.300 350.883 23.921 -56.073 15.569
- Titoli di capitale designati al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
119.809 105.847 26.309 -31.877 19.530
- Attività materiali 249.658 249.658
- Altre componenti -35.167 -4.622 -2.388 -24.196 -3.961
Componenti reddituali con rigiro
a Conto economico
192.439 -107.368 135.272 69.592 94.943
- Titoli di debito valutati al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- Altre componenti
178.775 -103.009 126.009 64.314 91.461
13.664 -4.359 9.263 5.278 3.482
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 1.323.740 339.287 257.438 461.089 265.926

I dati dei primi tre trimestri sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

(*) I dati non includono la quota di pertinenza dei terzi

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