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Banco BPM SpA

Earnings Release May 7, 2020

4282_10-q_2020-05-07_9cb5f85b-92c0-45d2-bf7b-43188bae8f07.pdf

Earnings Release

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Informazione
Regolamentata n.
1928-69-2020
Data/Ora Ricezione
07 Maggio 2020
17:50:42
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 132019
Nome utilizzatore : BANCOBPMN01 - Marconi
Tipologia : 3.1
Data/Ora Ricezione : 07 Maggio 2020 17:50:42
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 07 Maggio 2020 17:50:42
Oggetto : Risultati al 31 marzo 2020
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

INIZIATIVE DI BANCO BPM PER FRONTEGGIARE L'EMERGENZA COVID-19:

  • ATTIVATE LE MISURE DI SOSPENSIONE RATE E MORATORIE PREVISTE DAL DECRETO"CURA ITALIA"
  • ATTIVATI I FINANZIAMENTI AGEVOLATI FINO A € 25.000 DEL FONDO DI GARANZIA PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
  • ATTIVATI I FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE FINO A € 5 MILIONI CON GARANZIA DELLO STATO
    • MESSO A DISPOSIZIONE UN PLAFOND DI COMPLESSIVI € 5 MILIARDI A SUPPORTO DELLE IMPRESE, DEI COMMERCIANTI E DEI PROFESSIONISTI
  • STANZIATI OLTRE € 3,5 MILIONI PER DONAZIONI DALLA BANCA E DAI VERTICI AZIENDALI DESTINATI A COMUNITA' LOCALI, OSPEDALI, ISTITUTI DI RICERCA PER FRONTEGGIARE L'EMERGENZA CONTRO IL COVID-19

RISULTATI AL 31 MARZO 2020

RISULTATO NETTO € 152 MILIONI IN CRESCITA DEL 58,3% RISPETTO AL 4° TRIMESTRE 2019 ED IN LINEA CON IL PRIMO TRIMESTRE DEL 2019

CONFERMA DELLA SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE E DI LIQUIDITA'

CET 1 RATIO "FULLY PHASED" AL 12,9%

MDA BUFFER "FULLY PHASED" A 307 P.B.1

LCR 148% E NSFR >100%2

1 I buffer MDA non considerano i benefici delle misure temporanee introdotte dalla BCE.

2 LCR e NSFR riferiti al primo trimestre 2020; NSFR basato su dati gestionali.

Positivi i risultati3 del primo trimestre 2020:

  • crescita del risultato della gestione operativa (€ 526 milioni, +27,9% rispetto al 1° trim. 2019)
    • crescita dei proventi operativi (€ 1.160 milioni, +8,8% rispetto al 1° trim. 2019)

Aumentano gli impieghi netti in bonis core4 alla clientela (€ 94,0 miliardi, +3,1%) e la raccolta diretta core5 (€ 90,2 miliardi, +2,7%) rispetto a dicembre 2019:

  • Impieghi netti a clientela € 108,0 miliardi (+2,1% rispetto a dicembre 2019)
    • Impieghi netti in bonis € 102,6 miliardi (+2,3% rispetto a dicembre 2019)
      • Deteriorati netti € 5,4 miliardi (-2,1% rispetto a dicembre 2019)
  • Raccolta diretta6 da clientela € 111,5 miliardi (+2,4% rispetto a dicembre 2019)

Prosegue l'azione di derisking: NPE ratio netto in diminuzione al 5,0% dal 5,2% di fine 2019

Texas Ratio7 in netto miglioramento al 50,1% (52,3% a dicembre 2019)

Costo del rischio a 53 p.b. (73 p.b. nel 2019)8. Includendo le maggiori rettifiche su crediti in bonis (€ 70 milioni), effettuate al fine di anticipare il possibile impatto della crisi legata al Covid-19, il costo del rischio sale a 79 p.b.

Mantenimento di una solida posizione patrimoniale:

  • CET1 ratio9: phased-in al 14,4%; IFRS 9 fully phased al 12,9%
    • MDA buffer: 490 p.b. phased-in e 307 p.b. fully phased

Eccellente posizione di liquidità con attività stanziabili libere pari a € 22,6 miliardi10

Il primo trimestre del 2020 è stato caratterizzato dall'emergenza sanitaria Covid-19. In tale contesto, Banco BPM ha fatto registrare un utile netto di € 152 milioni.

3 A decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2020, il conto economico riclassificato viene presentato in una formulazione che evidenzia in una voce separata, denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", l'impatto dei reversal effect della PPA, rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi, relativi al portafoglio crediti e alla Client Relationship. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea.

4 Mutui, Finanziamenti, Conti correnti e prestiti personali.

5Conti correnti e depositi.

6 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

7 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo.

8 Costo del rischio calcolato come rapporto fra le rettifiche nette su finanziamenti e i crediti netti verso clientela comprensivi di quelli classificati in IFRS 5 per coerenza con le relative rettifiche.

9 Ratios calcolati includendo l'utile del primo trimestre 2020 al netto degli effetti attribuibili alla variazione del proprio merito creditizio.

10 Dato aggiornato al 31 marzo 2020.

Il buon risultato è stato conseguito in parallelo al costante monitoraggio della qualità del credito con un'ulteriore diminuzione delle esposizioni non performing ed un ulteriore calo del NPE ratio netto al 5,0% (era 5,2% a fine 2019 e 6,5% a fine 2018).

A tali dinamiche si aggiunge il mantenimento di una solida posizione patrimoniale con un CET1 Ratio phased-in e del CET1 fully loaded che si attestano rispettivamente al 14,4% e al 12,9%, nonostante l'impatto della crisi sui mercati finanziari.

Il buon andamento del Gruppo è confermato dallo sviluppo dell'attività commerciale, come evidenziato dalla dinamica degli impieghi che hanno visto l'erogazione di € 5,3 miliardi di nuovi crediti nel trimestre. Anche sul fronte della raccolta diretta "core" (conti correnti e depositi) è stato registrato un incremento di € 2,4 miliardi pari a +2,7% rispetto ai volumi di fine anno.

Tale risultato è stato raggiunto in uno scenario macroeconomico e di tassi d'interesse negativi che continua a essere fortemente penalizzante per le banche. Prosegue inoltre il costante efficientamento del Gruppo attraverso la diminuzione degli oneri operativi (-3,2% a/a).

Principali aggregati patrimoniali

  • Impieghi netti a clientela € 108,0 miliardi, di cui crediti in bonis +2,3% e crediti deteriorati -2,1% rispetto al 31 dicembre 2019;
  • Raccolta diretta da clientela € 111,5 miliardi11 (€ 108,9 miliardi a fine dicembre 2019): nel periodo si conferma la tendenza alla crescita della raccolta "core" conti correnti e depositi (+€ 2,4 miliardi rispetto a fine 2019);
  • Raccolta indiretta12 a clientela € 82,2 miliardi (€ 89,7 miliardi al 31 dicembre 2019), di cui:
    • risparmio gestito € 54,1 miliardi;
    • risparmio amministrato € 28,1miliardi.

Principali voci di conto economico

  • Margine di interesse € 474,1 milioni rispetto a € 499,2 milioni del primo trimestre 2019 e a € 474,0 milioni del quarto trimestre 2019;
  • Commissioni nette € 440,6 milioni rispetto a € 434,5 milioni dei primi tre mesi del 2019 e a € 462,2 milioni del quarto trimestre 2019;
  • Oneri operativi € 635,0 milioni rispetto a € 656,2 milioni del 31 marzo 2019 e a € 656,1 milioni del quarto trimestre 2019;

11 La raccolta diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,0 miliardi al 31 marzo 2020 rispetto a € 3,2 miliardi a fine 2019), ma esclude le operazioni di pronti contro termine.

12 Dato gestionale al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

  • Risultato della gestione operativa € 525,5 milioni rispetto a € 410,8 milioni del 31 marzo 2019 e a € 537,4 milioni del quarto trimestre 2019;
  • Rettifiche nette su finanziamenti alla clientela € 213,2 milioni rispetto a € 152,0 milioni dei primi tre mesi del 2019 e a € 220,5 milioni del quarto trimestre 2019;
  • Utile netto € 151,6 milioni, che si confronta con un utile di € 155,4 milioni del primo trimestre 2019 e di € 95,8 milioni del quarto trimestre 2019.

Posizione patrimoniale13:

  • CET 1 ratio "IFRS9 fully phased" 12,9% (13,0% al 31 dicembre 2019), con un MDA buffer di 307 p.b.;
  • CET 1 ratio "IFRS9 phased-in" 14,4% (14,8% al 31 dicembre 2019), con un MDA buffer di 490 p.b..

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti € 5,4 miliardi con una contrazione di € 0,1 miliardi rispetto a fine 2019 (-2,1%) e di € 1,2 miliardi rispetto al 31 marzo 2019 (-17,6%).

Coverage:

    • Sofferenze: 55,3% (rispetto a 56,2% al 31 dicembre 2019); considerando anche i write-off la copertura risulta pari al 62,5%;
  • -Inadempienze probabili: 39,6% (39,1% al 31 dicembre 2019);
    • Crediti deteriorati: 45,0% (come al 31 dicembre 2019); considerando anche i write-off la copertura risulta pari al 48,5%.

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets € 22,6 miliardi al 31 marzo 2020;
  • LCR 148% e NSFR >100%14.

Verona, 7 maggio 2020 – Si è riunito oggi sotto la presidenza del dott. Massimo Tononi il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato la situazione patrimoniale ed economica al 31 marzo 2020 del Gruppo Banco BPM.

Il primo trimestre dell'esercizio è stato influenzato dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus.

13 Ratio calcolati includendo anche l'utile del primo trimestre 2020. I ratio relativi al 31 dicembre 2019 sono stati riesposti per tener conto della non avvenuta distribuzione del dividendo e la conseguente destinazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2019.

14 LCR e NSFR riferiti al primo trimestre 2020; NSFR basato su dati gestionali.

In tale contesto, caratterizzato da pesanti ripercussioni sull'economia mondiale nonché sull'operatività delle imprese, il Gruppo ha posto in essere un'articolata serie di misure finalizzate alla tutela della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali il Gruppo opera, in osservanza alle normative vigenti.

La Banca ha continuato ad assicurare il massimo livello di sicurezza per i propri dipendenti e per i propri clienti sviluppando la modalità di lavoro in "smart working" ed un modello di interazione basato sul rafforzamento dell'utilizzo di canali digitali. In tal modo è stata garantita la vicinanza ai clienti attraverso nuovi strumenti e soluzioni in grado di garantire il servizio pur nel rispetto delle disposizioni governative in materia di "lockdown".

La Banca ha proceduto altresì all'attivazione delle misure adottate dal Governo, che hanno comportato la concessione di moratorie nei pagamenti, la sospensione delle rate dei mutui, l'erogazione o la rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche e l'anticipo della cassa integrazione.

Inoltre si sono aggiunti ulteriori interventi di sostegno attraverso la costituzione di un plafond di complessivi 5 miliardi di euro a fronte delle esigenze di liquidità di imprese, commercianti e liberi professionisti e attraverso l'ampliamento dei beneficiari delle agevolazioni previste dalle disposizioni governative (moratorie bilaterali semplificate per privati e aziende, proroga anticipi Italia ed estero e sospensione delle rate per tutte le forme tecniche rateali).

Ad inizio maggio risultano già pervenute circa 70.000 richieste relative a moratorie e sospensione rate previste dai decreti governativi e più di 35.000 richieste relative ai finanziamenti garantiti dallo stato, oltre a circa 4.000 relative al plafond messo a disposizione della banca.

Particolare attenzione è stata dedicata a garantire la continuità dei servizi essenziali e supportare la clientela attraverso il potenziamento delle transazioni online e di digital banking, la gestione "omnichannel" della relazione con il cliente (mediante contatti telefonici, internet e mail) e lo sviluppo di nuove procedure informatiche per accelerare le fasi di approvazione ed erogazione del credito.

Banco BPM ha inoltre recepito la comunicazione della Banca Centrale Europea del 27 marzo 2020 che raccomandava alle banche vigilate di non procedere al pagamento di dividendi (non ancora deliberati) e di non assumere alcun impegno irrevocabile per il loro pagamento per gli esercizi 2019 e 2020 almeno fino all'1 ottobre 2020, al fine di rafforzare la dotazione patrimoniale delle stesse e per poter disporre di più ampi mezzi a sostegno delle famiglie e delle imprese nella congiuntura derivante dall'emergenza sanitaria in corso.

Infine sono stati stanziati oltre 3,5 milioni di euro da parte della Banca e dei vertici aziendali per donazioni finalizzate ad una serie di iniziative a supporto delle comunità locali, degli ospedali e degli istituti di ricerca per fronteggiare l'emergenza sanitaria contro il Covid-19.

In data 3 marzo, è stato approvato il Piano Strategico 2020-2023, basato su assunzioni ed obiettivi determinati precedentemente all'adozione delle misure restrittive riferite all'emergenza Coronavirus (c.d. lockdown).

Come meglio precisato nel paragrafo relativo all'evoluzione prevedibile della gestione, la Banca predisporrà un nuovo piano industriale una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito.

Il Gruppo, nel corso del trimestre, ha proseguito inoltre le proprie attività progettuali e realizzato importanti operazioni di capital management. Nel mese di gennaio è stata perfezionata la seconda emissione di strumenti Additional Tier 1(la prima era avvenuta ad aprile 2019) per un ammontare di 400 milioni di euro, destinata ad investitori istituzionali.

A tale operazione è seguita, in febbraio, una nuova emissione obbligazionaria senior non preferred di 750 milioni di euro, con scadenza a 5 anni, che si inserisce nel Programma EMTN del Gruppo.

In tale contesto, caratterizzato da forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia Coronavirus, il Gruppo ha realizzato una buona performance operativa ed economica registrando un risultato di gestione pari a € 525,5 milioni ed un utile netto di € 151,6 milioni. Tale risultato comprende l'effetto positivo derivante dalla valutazione al fair value delle passività di propria emissione, conseguente al peggioramento del merito creditizio del Banco BPM.

L'andamento economico della gestione15

Il margine di interesse si attesta a € 474,1 milioni e si confronta con il dato di € 499,2 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. L'andamento del margine risulta impattato negativamente dall'andamento dei tassi di interesse e dal minor apporto delle attività non commerciali, oltre a un minor contributo degli interessi su crediti non performing connesso al piano di derisking realizzato negli scorsi esercizi.

Il margine di interesse è in linea con il dato di € 474,0 milioni del quarto trimestre 2019, rilevando peraltro un maggior contributo degli interessi relativi all'attività commerciale.

Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 22,3 milioni in calo sia rispetto al dato di € 36,8 milioni rilevato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio, sia rispetto alla contribuzione del quarto trimestre 2019, pari a € 33,9 milioni. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 17,3 milioni.

Le commissioni nette ammontano a € 440,6 milioni, con un incremento dell'1,4% rispetto ai € 434,5 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La crescita si osserva prevalentemente nel comparto dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza, che registra un incremento di € 16,0 milioni nel confronto con il primo trimestre dello scorso anno. Risultano in calo le commissioni per la disponibilità creditizia (€ -3,2 milioni) e tenuta e gestione conti correnti (€ -2,9 milioni).

Nel confronto con il quarto trimestre 2019, la voce evidenzia invece un calo del 4,7%, riferibile prevalentemente alle commissioni di commercial banking che registrano un calo del 7,2%, dovuto al minor contributo delle commissioni su operazioni in pool e di finanza strutturata. Inoltre nel corso del primo trimestre si è registrata una minore attività di collocamento di prodotti di investimento, anche a causa delle misure di lockdown conseguenti all'epidemia Covid-19.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 16,7 milioni, in flessione di € 7,4 milioni rispetto al primo trimestre 2019, principalmente per la progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (- 22,8%) e per il minor apporto dei proventi per affitti (-15,3%). Il confronto con il dato del quarto trimestre 2019 (pari a € 16,1 milioni) evidenzia un incremento del 3,8%.

15 A decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2020, il conto economico riclassificato viene presentato in una formulazione che evidenzia in una voce separata, denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", l'impatto dei reversal effect della PPA, rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi, relativi al portafoglio crediti e alla Client Relationship. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea.

Il risultato netto finanziario è pari a € 206,8 milioni rispetto a € 72,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. A tale risultato ha contribuito l'impatto della variazione del proprio merito creditizio, innescato dalla crisi conseguente all'epidemia Covid-19, sulla valutazione al fair value dei certificates emessi da Banca Akros, che ha comportato la rilevazione di un provento pari a € 206,0 milioni (€ 171,3 milioni al netto del riassorbimento degli impatti negativi derivanti dalla variazione del merito creditizio addebitati a conto economico nel precedente esercizio). A tale effetto si contrappone la flessione delle quotazioni dei titoli in portafoglio che ha comportato la rilevazione di minusvalenze da valutazione per € 31,5 milioni (€ 36,8 milioni nel solo mese di marzo). Si ricorda che nel primo trimestre 2019 erano state rilevate plusvalenze, per complessivi € 68,2 milioni, su titoli iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, di cui € 59,8 milioni relative a Nexi S.p.A..

Il risultato netto finanziario risulta sostanzialmente in linea nel confronto il con quarto trimestre 2019 che comprendeva utili derivanti dalla cessione titoli per € 124,4 milioni e plusvalenze derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie riferite a Sorgenia per € 44,6 milioni.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.160,5 milioni, in crescita dell'8,8% rispetto al primo trimestre 2019, principalmente per effetto delle componenti sopra descritte relative alle commissioni e al risultato netto finanziario. Rispetto al dato del quarto trimestre 2019 i proventi operativi risultano in calo del 2,8% per effetto principalmente di un minor apporto delle partecipate e di un ridotto flusso commissionale.

Le spese per il personale, pari a € 419,0 milioni, evidenziano una riduzione dell'1,6% rispetto a € 425,9 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio e del 4,1% rispetto a € 437,1 milioni del quarto trimestre 2019, che includeva gli oneri di competenza relativi al rinnovo del contratto nazionale di lavoro (CCNL). Il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.884 risorse alla data del 31 marzo 2020, rispetto alle n. 21.941 risorse in organico a fine 2019.

Le altre spese amministrative16 risultano pari a € 154,6 milioni con una riduzione del 7,4% rispetto al primo trimestre del 2019, grazie al rigoroso controllo dei costi. Nel confronto con il quarto trimestre del 2019 l'aggregato evidenzia una crescita del 3,2%.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 61,4 milioni, rispetto a € 63,3 milioni del 31 marzo 2019, ed includono svalutazioni di attività immateriali per € 1,5 milioni. Il confronto con il quarto trimestre 2019 evidenzia una sensibile riduzione degli ammortamenti su attività materiali (€ - 6,6 milioni), conseguente al processo di razionalizzazione del comparto immobiliare avviato dal Gruppo.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 635,0 milioni con una riduzione del 3,2% sia rispetto al primo trimestre 2019 sia rispetto al quarto trimestre del 2019.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 213,2 milioni, in crescita di € 61,3 milioni rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente ma in calo rispetto al dato di € 220,5 milioni del quarto trimestre 2019. Tale importo comprende rettifiche su crediti performing derivanti dalla considerazione degli impatti dello scenario macroeconomico post-Covid-19, pari a

16 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

circa € 70 milioni. Per tale effetto il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 79 p.b. rispetto ai 57 p.b. del corrispondente periodo dello scorso esercizio (73 p.b. al 31 dicembre 2019). Al netto di tale effetto il costo del credito si sarebbe attestato a 53 p.b..

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali evidenzia al 31 marzo 2020 minusvalenze per € 0,3 milioni.

Nel conto economico del primo trimestre sono state inoltre registrate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 4,7 milioni (contro rettifiche nette di € 4,0 milioni al 31 marzo 2019).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri comportano un rilascio netto pari a € 2,2 milioni; nel corrispondente periodo dello scorso esercizio erano stato rilasciati stanziamenti per € 4,4 milioni.

Nel primo trimestre dell'esercizio 2020, così come per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente, non sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti di importo rilevante.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 309,6 milioni rispetto all'utile di € 252,0 milioni registrato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente alla data del 31 marzo 2020 sono pari a € -93,8 milioni (€ -53,7 milioni al 31 marzo 2019).

Al conto economico del periodo sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 57,5 milioni (€ 41,6 milioni nel primo trimestre 2019) riferiti ai contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) (€ 85,2 milioni al lordo delle imposte rispetto a € 61,7 milioni del 31 marzo 2019).

La nuova voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte, ammonta a € - 6,6 milioni e include i reversal effect della PPA relativa al portafoglio crediti e alle Client Relationship, al netto dei relativi effetti fiscali. Il dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ammonta a € -2,5 milioni.

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, il primo trimestre 2020 si chiude con un utile netto di periodo pari a € 151,6 milioni, rispetto al risultato netto di € 155,4 milioni realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta17 al 31 marzo 2020 ammonta a € 111,5 miliardi ed evidenzia un incremento del 2,4% rispetto a € 108,9 miliardi del 31 dicembre 2019. Nel confronto con i dati di fine 2019 si registra una crescita di € 2,5 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+2,9%). Risulta in crescita anche il trend dei titoli obbligazionari emessi (+3,2%) a seguito della nuova emissione obbligazionaria senior non preferred realizzata nel trimestre.

17 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

Per quanto riguarda la provvista garantita dallo stock di certificates, il saldo al 31 marzo 2020 si attesta a € 3,0 miliardi, in calo rispetto a € 3,2 miliardi del 31 dicembre 2019 (-6,8%).

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 82,2 miliardi, in calo dell'8,4% nel confronto con il 31 dicembre 2019, sostanzialmente per l'andamento negativo dei mercati.

La componente della raccolta gestita ammonta a € 54,1 miliardi, con una flessione del 7,3% rispetto al dato di € 58,3 miliardi del 31 dicembre 2019, imputabile al già ricordato effetto mercato. Il calo si osserva principalmente nel comparto dei fondi e sicav che evidenzia una contrazione di € 4,1 miliardi nel trimestre (-10,5%); in lieve riduzione anche le gestioni patrimoniali e assicurative.

In flessione anche la raccolta amministrata che si attesta a € 28,1 miliardi, con una contrazione di € 3,3 miliardi rispetto a fine 2019, anch'essa riferibile alla volatilità dei mercati.

Le attività finanziarie ammontano a € 39,5 miliardi e sono in crescita del 6,5% rispetto a € 37,1 miliardi del 31 dicembre 2019; l'incremento è principalmente concentrato sui titoli di debito valutati al costo ammortizzato. La composizione al 31 marzo 2020 è rappresentata da titoli di debito per € 34,5 miliardi, da titoli di capitale e quote di OICR per € 1,7 miliardi e da strumenti derivati e altre attività finanziarie per € 3,3 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 29,6 miliardi di cui € 18,2 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani; l'incidenza di questi ultimi sul comparto dei titoli governativi è pari al 61,3% al 31 marzo 2020 rispetto al 58,7% di dicembre 2019, con un incremento legato a posizioni ricomprese sia nel portafoglio di trading, sia nel portafoglio HTC.

Gli impieghi netti verso la clientela18 ammontano al 31 marzo 2020 a € 108,0 miliardi, in crescita di € 2,2 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2019; l'incremento è interamente riferibile alle esposizioni performing che crescono di € 2,3 miliardi (+2,3%) con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a € 5,3 miliardi nel trimestre, mentre le esposizioni non performing mostrano un'ulteriore riduzione rispetto a fine 2019 (- € 0,1 miliardi pari a -2,1%).

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 marzo 2020 a € 5,4 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 115 milioni (-2,1%) rispetto al 31 dicembre 2019. Il confronto con l'esercizio precedente evidenzia la progressiva azione di derisking: anno su anno la riduzione delle esposizioni deteriorate nette è di € 1,2 miliardi, pari al 17,6%.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 1,6 miliardi, in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2019 e del 31 marzo 2019;
  • Inadempienze probabili nette pari a € 3,8 miliardi, in calo del 3,4% rispetto a € 3,9 miliardi del 31 dicembre 2019 (€ 4,9 miliardi al 31 marzo 2019, -22,5%);
  • Esposizioni scadute nette pari a € 81 milioni, in leggera crescita rispetto a € 73 milioni del 31 dicembre 2019 (€ 78 milioni al 31 marzo 2019).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 45,0%, in linea con il 31 dicembre 2019 (43,6% al 31 marzo 2019).

In maggior dettaglio, al 31 marzo 2020 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 55,3% (56,2% al 31 dicembre 2019 mentre al 31 marzo 2019 era pari a 59,6%);
  • Inadempienze probabili 39,6% (39,1% al 31 dicembre 2019 e 35,3% al 31 marzo 2019);

18 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 0,4 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

• Esposizioni scadute 23,7% (25,9% al 31 dicembre 2019 e 18,1% al 31 marzo 2019).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,36%, rispetto allo 0,33% del 31 dicembre 2019 (0,37% al 31 marzo 2019).

I ratio patrimoniali del gruppo19

Al 31 marzo 2020 il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,44% rispetto al 14,76% del 31 dicembre 2019 (comprensivo dell'intero utile dell'esercizio 2019 a seguito del riporto a nuovo dello stesso). Il leggero decremento del ratio è imputabile principalmente alla riduzione delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva causata dall'andamento negativo dei mercati registrato nel mese di marzo in concomitanza con l'insorgere dell'emergenza sanitaria Covid-19, in parte bilanciato da una leggera contrazione delle attività ponderate per il rischio.

Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 12,89%, anch'esso in leggera contrazione rispetto al dato del 31 dicembre 2019 (pari a 13,05%).

Il Tier 1 ratio è pari al 15,67% rispetto al 15,42% del 31 dicembre 2019, anche per effetto dell'emissione di un bond Additional Tier 1 di nominali € 400 milioni nel mese di gennaio. Il Total Capital ratio è pari al 17,78% rispetto al 17,73% del 31 dicembre 2019.

Il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer) risulta pari a 490 p.b. (307 p.b. su base fully phased).

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

In uno scenario caratterizzato dalla peggiore recessione globale dal dopoguerra, l'economia italiana, data la propria struttura, la presenza di un debito pubblico già elevato ed il peso relativo di settori, quale il turismo, particolarmente colpiti dalla crisi sanitaria in atto, rischia di essere tra quelle più fragili a livello europeo. L'orizzonte temporale di recupero negli anni a venire di quanto perso nel 2020 risulta attualmente incerto. Stante tale contesto, gli obiettivi del piano strategico 2020-2023, annunciati all'inizio di marzo, non sono più da considerarsi attuali, in quanto elaborati sulla base di ipotesi formulate prima della diffusione su scala planetaria della pandemia da Covid-19, in uno scenario macroeconomico molto diverso da quello che va determinandosi di giorno in giorno. Il Gruppo pertanto predisporrà un nuovo piano industriale una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore. Nell'esercizio, la pressione sul margine di interesse, principalmente attribuibile alle condizioni di mercato, è attesa trovare compensazione nella dinamica dei volumi, che

19 I dati ed i ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa includono l'utile d'esercizio in corso di formazione alla data del 31 marzo 2020 risultante dalla situazione patrimoniale ed economica consolidata del Gruppo approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna. Tale risultato non tiene conto tuttavia dell'effetto positivo registrato a conto economico per effetto del peggioramento del merito creditizio sulle proprie passività emesse. I ratio relativi al 31 dicembre 2019 sono stati riesposti per tener conto della non avvenuta distribuzione del dividendo e la conseguente destinazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2019.

beneficeranno degli effetti dei provvedimenti tesi a contrastare gli effetti depressivi della pandemia, e nelle condizioni di finanziamento particolarmente favorevoli garantite dalla BCE. Le turbolenze sui mercati finanziari e la recessione peseranno invece sul contributo delle società partecipate e sull'andamento delle commissioni, sia su quelle legate ai prodotti di investimento che su quelle con driver legati all'attività economica. Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà pertanto a costituire uno dei principali fattori di attenzione, concorrendo a mitigare la pressione sui risultati della gestione operativa. Relativamente alla qualità del credito, il Gruppo, nonostante la dinamica fisiologica del suo costo nel trimestre sia risultata allineata alle attese e il trend dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, a tutto aprile, non abbia evidenziato accelerazioni, ha anticipato il possibile impatto derivante dal peggioramento dello scenario, opportunamente corretto per tenere conto degli effetti di mitigazione delle misure di sostegno concesse alla clientela (garanzie statali e moratorie), incrementando le provisions sul portafoglio in bonis (cfr. punto 2 delle Note Esplicative). Gli effetti di tali valutazioni saranno costantemente monitorati in funzione dell'evoluzione del quadro economico attuale e prospettico e, se del caso, adeguatamente aggiornati. Salvo ulteriori peggioramenti dello scenario che, considerate l'eccezionalità e l'incertezza del contesto attuale, non possono essere esclusi, la solida posizione patrimoniale del Gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, potrebbe consentire una remunerazione sostenibile degli azionisti subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° ottobre.

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Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

I risultati al 31 marzo 2020 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 7 maggio 2020 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

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Note esplicative

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili al 31 marzo 2020 e di quelli riferiti all'esercizio precedente, nonché dell'evoluzione dei risultati del trimestre oggetto di commento nel presente comunicato.

Il presente Comunicato Stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 201720. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente Comunicato Stampa.

L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del trimestre focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico redatti in forma riclassificata.

20 I contenuti dell'informativa trimestrale, la relativa tempistica di approvazione e le modalità di pubblicazione sono stati resi noti al pubblico con comunicato stampa di Banco BPM intitolato "Calendario degli Eventi Societari per il 2017" del 30 gennaio 2017.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005.

A decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2020, il conto economico riclassificato viene presentato in una formulazione che evidenzia in una voce separata, denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", gli impatti dei reversal effect della PPA, rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi, relativi ai portafogli crediti e alle Client Relationship. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea.

Si rimanda inoltre al Comunicato Stampa del 6 febbraio 2020, relativo alla presentazione dei risultati dell'esercizio 2019, per l'illustrazione delle riclassifiche effettuate nel corso del 2019 a seguito dell'adozione del nuovo criterio di valutazione degli immobili e dei beni artistici e dell'adozione di una diversa esposizione della remunerazione relativa all'attività di collocamento dei certificates.

I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 31 marzo 2020 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 marzo 2020, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Da ultimo, si rappresenta che le informazioni contenute nel presente documento non sono predisposte sulla base del principio contabile IAS 34 relativo all'informativa infrannuale e non sono assoggettate ad alcuna attività di revisione contabile.

2. Elementi di incertezza della crisi sanitaria (Covid-19) ed impatti sui risultati del Gruppo al 31 marzo 2020

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 31 marzo 2020, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Non si può tuttavia escludere che le stime e le assunzioni così formulate, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 31 marzo 2020 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

Per l'illustrazione delle politiche contabili del Gruppo Banco BPM e delle principali incertezze sull'utilizzo di stime ai fini della predisposizione della presente informativa periodica infrannuale si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2019 ("Parte A – Politiche contabili").

Con riferimento alla situazione contabile al 31 marzo 2020, le stime ed assunzioni che sono state sviluppate sono inoltre influenzate dalla rilevante incertezza sugli effetti negativi derivanti, direttamente ed indirettamente, dalla crisi sanitaria in corso (di seguito anche "Covid-19").

In particolare, la diffusione della pandemia Covid-19 e le sue implicazioni per la salute pubblica, per l'attività economica e per il commercio potranno influire al ribasso ed in modo significativo sulla crescita dell'economia italiana e di quella globale. Al momento non è tuttavia chiaro quale potrà essere la dimensione del fenomeno, che dipenderà dall'evoluzione della pandemia e da come potranno ripartire le attività produttive nella cosiddetta "Fase 2", ossia la fase del graduale riavvio delle attività produttive dopo la fase di blocco (cosiddetto "lockdown"). Detta ripresa sarà anche in funzione dell'efficacia delle misure monetarie, fiscali e sociali messe in campo dalle competenti autorità (Governi, BCE, Unione europea...).

Fino a quando il quadro della crisi e degli interventi nazionali ed europei non assumeranno contorni maggiormente definiti, l'esercizio di incorporare nella situazione contabile al 31 marzo 2020 gli effetti della crisi Covid-19 risulta essere estremamente difficile, in quanto detti effetti dipendono da una serie di variabili ad oggi non prevedibili, se non con ampi margini di incertezza.

Non è possibile quindi escludere che le ipotesi e le assunzioni alla base delle stime condotte al 31 marzo 2020 possano dover essere riviste, a seguito di mutamenti delle circostanze su cui erano fondate o a seguito di nuove informazioni o della maggiore esperienza storica registrata. Conseguentemente, non è possibile escludere che gli scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare possano differire, anche significativamente, rispetto a quelli considerati nelle stime condotte ai fini delle redazione della situazione contabile al 31 marzo 2020, rendendo così necessario apportare delle rettifiche ai valori delle attività e delle passività iscritte in bilancio, ad oggi non prevedibili né stimabili.

Il carattere straordinario della crisi in corso trova testimonianza nei documenti e dichiarazioni pubblicate, a partire dallo scorso mese di marzo, da BCE, EBA, Comitato di Basilea, ESMA, CONSOB, IASB (di seguito per semplicità le Autorità) , finalizzate a fornire interpretazioni su come applicare quanto previsto dai principi contabili nel contesto della crisi in atto., anche con l'obiettivo di evitare lo sviluppo di effetti pro-ciclici. Nelle citate dichiarazioni viene altresì richiamata l'attenzione sulla necessità di fornire informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 che possono avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, sulle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi, ed un'indicazione dei potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro.

Seppur in un contesto caratterizzato da assoluta incertezza sull'evoluzione del rischio Covid-19 e da provvedimenti governativi in fieri, di seguito si forniscono informazioni di maggiore dettaglio su come la crisi Covid-19 abbia influenzato e potrà influenzare i risultati del Gruppo.

Determinazione dell'impairment delle esposizioni creditizie non deteriorate

Nell'attuale contesto di crisi, la valutazione delle esposizioni creditizie, in termini di qualità e di recuperabilità delle stesse, è un esercizio particolarmente complesso in quanto il principio contabile IFRS 9 ai fini della determinazione delle perdite attese richiede di considerare non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche quelle informazioni previsionali sui principali fattori macroeconomici (cosiddetti fattori "forward looking") a cui risulta correlata la recuperabilità delle esposizioni creditizie. Il blocco delle attività economiche e sociali causato dalla pandemia Covid-19 avrà un impatto significativo sui suddetti fattori macroeconomici ancorché tale impatto potrà essere contenuto dalle iniziative intraprese dai governi, dalle istituzioni europee e dalle banche centrali per sostenere le imprese e le famiglie.

Al momento non vi è alcuna convergenza in merito alle previsioni sulla portata della crisi e sulla tempistica della ripresa. In particolare, mentre è atteso un impatto negativo sulle attività economiche nella zona euro almeno nel breve periodo, è totalmente incerta l'ampiezza e la gravità degli impatti nel medio-lungo. L'elevata dispersione delle previsioni che circolano è tale da porre in dubbio la "ragionevolezza e dimostrabilità" di qualsiasi ipotesi.

Nella consapevolezza dell'eccezionale incertezza della situazione, le citate Autorità sottolineano l'importanza che la direzione aziendale utilizzi il proprio giudizio professionale nell'aggiornare lo scenario macroeconomico alla base della determinazione delle perdite attese, anche mediante aggiustamenti rispetto alle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS 9 (cosiddetti "post-model overlay and adjustment"). In maggior dettaglio, le Autorità (in primis IASB, Comitato di Basilea, BCE, ESMA) evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento della situazione economica provocata dallo scenario Covid-19 ma, al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, segnalano la necessità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dal principio contabile IFRS 9. I suddetti margini consentirebbero - laddove non esistano evidenze supportabili sulle previsioni macroeconomiche – di stimare le perdite attese dando un peso maggiore alle informazioni storiche sulle previsioni macroeconomiche di lungo periodo. In presenza di ragionevoli stime, le citate Autorità evidenziano inoltre la necessità che le perdite attese riflettano gli effetti positivi delle misure di sostegno concesse dal settore pubblico e dalle banche.

Alla luce di quanto sopra illustrato, Banco BPM nella valutazione dei propri crediti performing al 31 marzo 2020 ha considerato sia uno scenario macroeconomico aggiornato per tenere conto degli effetti della crisi Covid-19 - assumendo a riferimento anche le previsioni formulate da provider esterni - sia uno scenario macroeconomico di lungo periodo. Dette evidenze sono state opportunamente corrette per tenere conto degli effetti di mitigazione delle varie misure di sostegno concesse alla clientela (garanzie statali e moratorie).

Nel complesso, le scelte adottate dal Gruppo al 31 marzo 2020 per aggiornare gli scenari macroeconomici della crisi Covid-19 hanno comportato maggiore rettifiche di valore pari a circa € 70 milioni, recepite anche mediante "post-model adjustment".

Con riferimento alla qualità creditizia, come illustrato nel presente comunicato stampa, il Gruppo ha concesso diverse misure di sostegno alle famiglie ed alle imprese, sia in virtù di quanto previsto dai decreti governativi sia in base ad iniziative concesse su base volontaria. Tali misure sono finalizzate a fornire sostegno alle controparti che sono state colpite dalla sospensione o limitazione delle attività economiche, mediante la sospensione o il posticipo nei pagamenti.

La stragrande maggioranza delle moratorie sono rappresentate da moratorie ex lege, per le quali, in linea con le indicazioni delle Autorità di Vigilanza, non sussiste l'obbligo di un'automatica classificazione come esposizioni "forborne".

La concessione delle misure di sostegno è comunque avvenuta al termine di adeguate istruttorie volte a verificare la sostenibilità delle misure stesse, ossia tenendo conto della capacità delle controparti di fare fronte alle proprie obbligazioni al termine del periodo di moratoria.

La concessione delle moratorie, a partire da marzo, non ha quindi comportato un peggioramento del merito creditizio delle controparti. Tali esposizioni saranno oggetto di costante monitoraggio.

Ai fini della redazione della situazione contabile al 31 marzo 2020 le regole ed il funzionamento del modello di "stage assignment" sono le medesime utilizzate ai fini del bilancio al 31 dicembre 2019.

Determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie

A fronte del diffondersi dell'epidemia, i mercati finanziari hanno reagito con una pronunciata volatilità, pur in presenza di fondamentali sani, facendo registrare un brusco e repentino crollo delle quotazioni azionarie, senza precedenti nella storia dei mercati finanziari.

I ribassi hanno riguardato anche le obbligazioni, a causa di un violento allargamento degli spread creditizi dei titoli governativi e corporate, anch'essi caratterizzati da elevata volatilità.

Il risultato netto finanziario registrato nel corso del primo trimestre 2020, positivo per € 206,8 milioni, è influenzato dall'effetto relativo alle plusvalenze da valutazione, pari a € 206,0 milioni, registrate sulle passività finanziarie valutate al fair value (emissioni di certificates), il cui valore si è ridotto a seguito del peggioramento del merito creditizio del Gruppo. Non essendo prevedibile che il Gruppo possa realizzare le suddette plusvalenze riacquistando le passività emesse, le plusvalenze registrate per effetto della riduzione del fair value delle passività finanziarie saranno ragionevolmente destinate a rientrare nei conti economici futuri, con conseguente impatto negativo sul risultato netto finanziario, qualora gli spread creditizi dovessero migliorare o semplicemente per effetto del passaggio del tempo.

Per contro, il risultato netto finanziario al 31 marzo 2020 sconta, in negativo, la generalizzata flessione delle quotazioni delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico. Nel solo mese di marzo 2020, l'aggiornamento delle quotazioni di mercato ha comportato, infatti, la rilevazione di minusvalenze nette per un importo complessivo pari a € 36,8 milioni.

Fino a quando non vi sarà una maggiore chiarezza sui tempi necessari per superare la crisi e il quadro degli interventi per contenerne i potenziali effetti non sarà pienamente delineato e noto ai mercati finanziari, c'è da attendersi il permanere di una significativa situazione di volatilità delle quotazioni di mercato degli strumenti finanziari, che potrà riflettersi in altrettanta volatilità nei risultati finanziari che saranno registrati dal Gruppo.

Stima della recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita e delle attività fiscali per imposte anticipate

Ai fini della situazione contabile al 31 marzo 2020 le verifiche sulla recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita (avviamenti e marchi) e delle attività fiscali per imposte anticipate sono quelle basate sulla stima delle proiezioni dei flussi reddituali disponibili al 31 dicembre 2019, le quali tenevano conto delle evidenze preliminari poi confluite nel "Piano Industriale 2020-2023", approvato in data 3 marzo 2020.

Le ipotesi poste a fondamento del Piano Industriale, annunciato al mercato lo scorso 3 marzo, sono state formulate precedentemente all'adozione delle misure restrittive collegate alla diffusione del Covid-19 su tutto il territorio nazionale e alla diffusione planetaria dell'epidemia e, pertanto, in uno scenario macroeconomico nazionale e internazionale diverso da quello determinatosi dopo l'avvento dei provvedimenti restrittivi conseguenti alla diffusione della pandemia. Tale nuovo scenario, peggiorativo rispetto al precedente, rende di fatto non più attuali le previsioni e gli obiettivi formulati all'interno del Piano Industriale. Per tale ragione, Il Gruppo predisporrà un nuovo piano industriale una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore determinando i relativi target sulla base di assunzioni ragionevoli. L'esito del futuro aggiornamento del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita e del probability test relativo alla recuperabilità delle attività per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali pregresse e di quelle derivanti da differenze temporanee non trasformabili in crediti d'imposta dipenderà dall'entità delle variazioni dei flussi reddituali previsti e dalle variazioni degli altri parametri di riferimento utilizzati nella conduzione del test, quali ad esempio il costo del capitale. Non si può escludere che tali variazioni possano comportare la rilevazione di rettifiche di valore a fronte delle attività immateriali a vita indefinita e delle attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio al 31 marzo 2020. Le analisi di sensitività contenute nella Relazione Finanziaria Annuale 2019 costituiscono un importante riferimento utile ad apprezzare la portata dell'incertezza rappresentata.

Determinazione del fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Le valutazioni del patrimonio immobiliare di proprietà del Gruppo al 31 marzo 2020 riflettono i valori stimati per il bilancio al 31 dicembre 2019, salvo alcuni adeguamenti limitati che si sono resi necessari per tenere conto delle trattative di vendita intraprese nel primo trimestre. Al riguardo si ricorda che, a partire dal bilancio 2019, il Gruppo ha modificato il criterio di valutazione del patrimonio immobiliare, passando dal criterio del costo al criterio del fair value per gli immobili detenuti a scopo di investimento (IAS 40) e del valore rideterminato per gli immobili utilizzati per le attività amministrative e commerciali (IAS 16). In relazione all'applicazione dei nuovi criteri di valutazione, per il bilancio 2019 il Gruppo ha determinato il valore di mercato per tutti gli immobili di proprietà, avvalendosi di apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation".

Le politiche contabili del Gruppo per gli immobili ad uso investimento prevedono che, a meno dell'esistenza di impairment indicator, l'aggiornamento della stima del fair value avvenga con frequenza annuale. Per gli immobili ad uso funzionale, la frequenza di aggiornamento delle valutazioni al fair value dipende dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, o in funzione delle peculiarità distintive di taluni immobili.

Allo stato non si può escludere che il cambiamento dello scenario conseguente alla pandemia non possa comportare impatti negativi sul valore recuperabile delle attività immobiliari di proprietà del Gruppo.

3. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei valori determinati in sede di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017, di aggregazione fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana nel 2007 e di acquisizione del Gruppo Banca Italease nell'esercizio 2009.

Come in precedenza descritto, a decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2020, tali impatti sono stati rilevati, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".

Nel dettaglio, l'impatto sul conto economico consolidato del primo trimestre del 2020, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a € -0,9 milioni sul margine di interesse e € -9,0 milioni negli altri proventi netti di gestione per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA. Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo al 31 marzo 2020 ammonta a € -6,6 milioni (€ -2,5 milioni il dato riferito al primo trimestre 2019).

4. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

Nel primo trimestre 2020 è stato addebitato al conto economico, nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", l'ammontare dei contributi ordinari da versare al Fondo di Risoluzione Unico per l'esercizio 2020 che, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a € 57,5 milioni (€ 41,6 milioni erano i contributi ordinari di competenza addebitati al conto economico del primo trimestre 2019). Al lordo dell'effetto fiscale l'onere risulta pari a € 85,2 milioni (€ 61,7 milioni nel primo trimestre 2019).

Al riguardo si precisa che per il 2020, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non intende avvalersi della possibilità di versare il contributo mediante impegni irrevocabili al pagamento, fissati nella misura massima del 15% (cosiddetti "irrevocable payment commitments – IPC").

5. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Nel corso del primo trimestre 2020 si segnala, quale unica variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita della collegata Leasimpresa Finance S.r.l., per effetto della cancellazione dal competente Registro delle Imprese a completamento della procedura di liquidazione, che non ha avuto impatti significativi sui saldi del bilancio consolidato.

6. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico aggregato del Gruppo Banco BPM

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

A tale riguardo si rileva che sia nel primo trimestre 2020 che nel primo trimestre 2019 non sono presenti componenti non ricorrenti di importo significativo.

7. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2019 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il primo e secondo trimestre del 2020.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2020 pari allo 0,13%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il precedente 2018).

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare a livello consolidato per il 2020, secondo i criteri transitori in vigore, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,385%;
  • Tier 1 ratio: 10,885%;
  • Total Capital ratio: 12,885%.

Con lettera dell'8 aprile 2020, BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 sopracitata a seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1). Pertanto, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2020, a partire dal 12 marzo 2020 e fino a nuova comunicazione, sono i seguenti:

  • CET1 ratio: 8,401%;
  • Tier 1 ratio: 10,323%;
  • Total Capital ratio: 12,885%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su
  • crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione, vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased-in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

8. Esposizioni al rischio sovrano rappresentate da titoli di debito

Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano (titoli di debito contenuti nei portafogli di attività finanziarie), al 31 marzo 2020, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:

31 marzo 2020
(dati in milioni di euro)
Paesi/Portafogli contabili
Att. fin. valutate al costo
ammortizzato
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sulla
redditività complessiva
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sul
conto economico
Totale
Italia 10.863 5.046 2.254 18.163
USA 2.521 322 - 2.843
Francia 1.633 1.889 2 3.524
Germania 537 372 - 909
Spagna 1.324 1.972 171 3.467
Altri Paesi 514 208 - 722
Totale 17.392 9.809 2.427 29.628

Al 31 marzo 2020 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 29,6 miliardi (€ 26,4 miliardi al 31 dicembre 2019), classificati per il 58,7% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 33,1% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per l'8,2% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa il 90% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 61% dal Paese Italia.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 31 marzo 2020 complessivamente negative per € 198,0 milioni al lordo degli effetti fiscali; di cui € 15,6 milioni relative a titoli di Stato italiani.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il valore di bilancio ammonta a € 17,4 miliardi, di cui € 10,9 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 marzo 2020 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 17,8 miliardi (€ 11,1 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).

9. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 marzo 2020 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 marzo 2020 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 marzo 2020 comparato con i dati riferiti al 31 dicembre 2019
  • Conto economico consolidato riclassificato del primo trimestre 2020 comparato con i dati riferiti al primo trimestre 2019
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2020 e 2019

Per informazioni:

Investor Relations

Roberto Peronaglio +39 02.94.77.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Ufficio Stampa

Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]

Gruppo BANCO BPM

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/03/2020 31/12/2019 Var. su
31/12/2019
Var. % su
31/12/2019
Cassa e disponibilità liquide 755.463 912.742 -157.279 -17,2%
Finanziamenti valutati al CA 116.021.361 115.889.891 131.470 0,1%
- Finanziamenti verso banche 8.003.647 10.044.427 -2.040.780 -20,3%
- Finanziamenti verso clientela (*) 108.017.714 105.845.464 2.172.250 2,1%
Altre attività finanziarie 39.484.630 37.069.089 2.415.541 6,5%
- Valutate al FV con impatto a CE 7.301.011 7.285.091 15.920 0,2%
- Valutate al FV con impatto su OCI 13.205.744 12.526.772 678.972 5,4%
- Valutate al CA 18.977.875 17.257.226 1.720.649 10,0%
Partecipazioni 1.329.105 1.386.079 -56.974 -4,1%
Attività materiali 3.584.605 3.624.312 -39.707 -1,1%
Attività immateriali 1.269.747 1.269.360 387 0,0%
Attività fiscali 4.697.532 4.619.636 77.896 1,7%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 138.683 131.082 7.601 5,8%
- Finanziamenti verso clientela 93.215 93.744 -529 -0,6%
- Altre attività e gruppi di attività 45.468 37.338 8.130 21,8%
Altre voci dell'attivo 2.057.465 2.136.010 -78.545 -3,7%
Totale dell'attivo 169.338.591 167.038.201 2.300.390 1,4%
Raccolta diretta 111.659.764 109.506.299 2.153.465 2,0%
- Debiti verso clientela 95.018.435 93.375.026 1.643.409 1,8%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 16.641.329 16.131.273 510.056 3,2%
Debiti verso banche 21.873.329 28.515.685 -6.642.356 -23,3%
Debiti per leasing 707.071 732.536 -25.465
Altre passività finanziarie valutate al FV 16.900.136 10.919.429 5.980.707 54,8%
Fondi del passivo 1.417.325 1.486.683 -69.358 -4,7%
Passività fiscali 669.105 619.269 49.836 8,0%
Passività associate ad attività in dismissione 4.885 5.096 -211 -4,1%
Altre voci del passivo 3.965.064 3.366.122 598.942 17,8%
Totale del passivo 157.196.679 155.151.119 2.045.560 1,3%
Patrimonio di pertinenza di terzi 26.097 26.076 21 0,1%
Patrimonio netto del Gruppo 12.115.815 11.861.006 254.809 2,1%
Patrimonio netto consolidato 12.141.912 11.887.082 254.830 2,1%

(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

Gruppo BANCO BPM

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/03/2020 31/03/2019
restated
Variaz. Var. %
Margine di interesse 474.114 499.188 -25.074 -5,0%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 22.266 36.758 -14.492 -39,4%
Margine finanziario 496.380 535.946 -39.566 -7,4%
Commissioni nette 440.563 434.518 6.045 1,4%
Altri proventi netti di gestione 16.744 24.182 -7.438 -30,8%
Risultato netto finanziario 206.798 72.345 134.453 185,8%
Altri proventi operativi 664.105 531.045 133.060 25,1%
Proventi operativi 1.160.485 1.066.991 93.494 8,8%
Spese per il personale -419.025 -425.873 6.848 -1,6%
Altre spese amministrative -154.580 -167.019 12.439 -7,4%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -61.379 -63.329 1.950 -3,1%
Oneri operativi -634.984 -656.221 21.237 -3,2%
Risultato della gestione operativa 525.501 410.770 114.731 27,9%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -213.243 -151.952 -61.291 40,3%
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali -322 -7.476 7.154 -95,7%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie -4.655 -3.971 -684 17,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 2.195 4.422 -2.227 -50,4%
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 91 167 -76 -45,5%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 309.567 251.960 57.607 22,9%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -93.823 -53.709 -40.114 74,7%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -57.515 -41.621 -15.894 38,2%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -29 1.246 -1.275
RISULTATO NETTO senza PPA 158.200 157.876 324 0,2%
Purchase Price Allocation al netto delle imposte -6.565 -2.462 -4.103 166,7%
RISULTATO NETTO 151.635 155.414 -3.779 -2,4%

I dati del 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

Gruppo BANCO BPM

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) I Q 2020 IV Q 2019 III Q 2019 restated II Q 2019
restated
I Q 2019
restated
Margine di interesse 474.114 473.959 495.805 512.117 499.188
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 22.266 33.917 27.952 32.628 36.758
Margine finanziario 496.380 507.876 523.757 544.745 535.946
Commissioni nette 440.563 462.167 444.065 453.673 434.518
Altri proventi netti di gestione 16.744 16.129 17.785 17.928 24.182
Risultato netto finanziario 206.798 207.370 41.668 10.697 72.345
Altri proventi operativi 664.105 685.666 503.518 482.298 531.045
Proventi operativi 1.160.485 1.193.542 1.027.275 1.027.043 1.066.991
Spese per il personale -419.025 -437.052 -415.622 -417.984 -425.873
Altre spese amministrative -154.580 -149.780 -158.632 -163.135 -167.019
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -61.379 -69.289 -68.586 -67.745 -63.329
Oneri operativi -634.984 -656.121 -642.840 -648.864 -656.221
Risultato della gestione operativa 525.501 537.421 384.435 378.179 410.770
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -213.243 -220.499 -208.387 -197.692 -151.952
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali -322 -131.012 -739 -19.306 -7.476
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie -4.655 1.596 4.138 3.996 -3.971
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 2.195 -62.633 -2.712 -10.102 4.422
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 91 -3.638 -24 336.646 167
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 309.567 121.235 176.711 491.721 251.960
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -93.823 -26.565 -44.949 -27.436 -53.709
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -57.515 -4.495 -31.521 -15.240 -41.621
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -29 9.247 1.846 3.225 1.246
RISULTATO NETTO senza PPA 158.200 99.422 102.087 452.270 157.876
Purchase Price Allocation (PPA), netto imposte -6.565 -3.650 -3.842 -4.700 -2.462
RISULTATO NETTO 151.635 95.772 98.245 447.570 155.414

I dati dei primi tre trimestri del 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

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